Strade

di Monique Namie
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Decidere il futuro ***
Capitolo 2: *** Distanze ***
Capitolo 3: *** In viaggio la notte ***
Capitolo 4: *** Arrivederci ***



Capitolo 1
*** Decidere il futuro ***


In viaggio la notte
Raccolta 1^ classificata al contest poetico "E lasciatemi divertire!" indetto da Amahy sul forum di EFP.


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DECIDERE IL FUTURO


Entro in quella porticina consunta
a qualche passo dalla nuova cattedrale
e la signora oltre il bancone ha occhi neri,
grandi ciglia dipinte di verità surreale.
- Che lavoro vorrebbe fare? – mi chiede.
Parole in grado di sconvolgere la vita;
di sogno in sogno mi perdo a fantasticare
e temo di spezzare la matita fra le dita.
- Che lavoro vorrebbe fare? – insiste,
porgendomi un curriculum da compilare.
Ma non so rispondere con la tempesta dentro,
non so mettere confini ai desideri che sento.

Vorrei fare l’astronauta per esplorare!
Dietro una scrivania non ci saprei stare
se non fosse quella d’una base di lancio
dove ammirare la follia di scienziati
e affascinanti tecnici plurilaureati.
Non risponderò alla signora oltre il bancone.
No, non metterò i miei sogni nel cassetto
per una società che apprezza vili denari
e non si lascia trasportare dal cielo
perché ha lo sguardo coperto da un velo.

- Insomma, che lavoro vorrebbe fare?!
- Vorrei solo che la smettesse di domandare.
Me ne vado da quella porticina consunta
a qualche passo dalla nuova cattedrale
e la signora all’interno sgrana gli occhi neri
in attesa che finisca il suo turno serale.



Note autore:
Per questo componimento mi sono fatta ispirare da un colloquio in un'agenzia per il lavoro. Questa è la poesia meno ermetica di tutta la raccolta. Credo che sia facilmente comprensibile e che non ci sia bisogno che fornisca chiavi di lettura. :)





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"Decidere il futuro" di Monique Namie
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Capitolo 2
*** Distanze ***


Distanze

DISTANZE



È domenica mattina e mi sveglio:
le lenzuola grigie sanno di metallo
dei miei pezzi artificiali nascosti. [1]
Tu hai già imboccato l’autostrada
mentre io mi preparo il caffè
e ascolto la storia dei chicchi tostati
che come me si sentono esiliati.

D'accordo, parto subito: vengo da te!
Mi farà compagnia il canto dei gabbiani
intrappolato nella mia auto dall’ultima vacanza.

È domenica e vorrei averti con me
ad un passo e mezzo da queste mani tese,
per poterti abbracciare con il pensiero.
E forse sto un po’ svanendo come la neve
sulla strada in un giorno di sole,
cercando di raggiungere il decumano.[2]

Come facevano in passato gli amanti?
Come sopravvivevano troppo distanti,
quando non c’erano tecnologie confortanti?






Note autore:
1- I pezzi artificiali nascosti possono essere interpretati come delle fantasiose toppe futuristiche, adoperate per sistemare le fratture provocate dalle delusioni passate.
2- L'espressione cercando di raggiungere il decumano vuole indicare la precisa direzione est-ovest. Questo è un riferimento all’antica Roma, dove i decumani erano arterie stradali che tagliavano il territorio da est a ovest e finivano per intersecare i cardi che, invece, andavano da nord a sud.



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Capitolo 3
*** In viaggio la notte ***


Distanze
IN VIAGGIO LA NOTTE

La notte, lungo questa strada senza fine
essenze di concerti e uomini d’affari,
mentre l’auto scivola veloce
seguendo geometrie di segnali
con le gocce di pioggia sul parabrezza
premute contro gli occhi: la vista si spezza.
 
Scivoliamo sulla notte e sul tempo
in silenzio, in uno spazio senza ossigeno,
avvolti in un abbraccio di benzina e fumo:
percorriamo sentieri dalle curvature perfette
e respiriamo ancora l’inebriante profumo
di luci intermittenti nelle notti oscure.
 
Svegliarsi all’alba e scoprirsi innamorati
ci fa sentire abbagliati dalla luce dei fanali
che ci attraggono sempre come falene la notte
in labirintici filamenti incandescenti.
1
 
Errare è lecito negli incroci più bui,
ma incontreremo sguardi di stelle
e ci tenderanno mani gentili per superare
distese impervie di fiumi d’asfalto
2
verso città storiche irradiate a festa.
 
Lungo la nostra amata contrada,
fragranze di casa e amore in luoghi sconosciuti,
mentre l’auto plana sicura su sentieri isolati
scavando solchi come binari paralleli:

le sole prove del nostro effimero passaggio.
3




Note autore:
L’ispirazione mi è venuta tornando a casa in auto dopo un concerto. Ogni volta, il profumo della nebbia artificiale che viene rilasciata sul palco, risveglia in me strane sensazioni che stavolta ho provato a mettere su carta.

Consigli per l’interpretazione:
Quella descritta in questa poesia è una strada concreta che si intraprende ogni volta che si esce di casa per qualche viaggio. Tuttavia, la si può vedere anche come una strada astratta, una strada mistica e di ricerca interiore.
1- Labirintici filamenti incandescenti - questo è uno zoom all’interno delle lampadine dei fanali delle auto.
2- Distese impervie di fiumi d’asfalto - sono le strade.
3- Effimero passaggio - è un riferimento alla brevità della vita.


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Capitolo 4
*** Arrivederci ***


Distanze

Poesia bonus non partecipante al contest.


ARRIVEDERCI


Camminiamo fianco a fianco
in questo sentiero semisepolto
ed è bello il verde dell’edera
1
che ci lega e unisce i binari: 2
è bella la sua perseveranza
e la speranza di scacciare il male.
È bella la nebbia che s’alza e si lascia ammirare:

sembra lo sbuffo d’una macchina a vapore
così illuminata da preziose lanterne di carta,
trafitta dai fari del treno su cui salirò.
3
Salirai con me o viaggerai altrove?

Sono belle anche le lacrime,
mentre lo sguardo divora la Luna lontana.
Sono belle le persone pazienti,
come te, che attendi secoli per accarezzare
una rosa immortale nel Giardino dell’Eden.
4

Eppure, così quieto, frantumi meteore
5
e rimproveri sottovoce chi non vuole lottare.

Alla fine hai deciso di partire,
ma io ho tessuto uno scudo con i sogni,
quindi non ci sperare:
non mi lascerò disperare!
C’è l’infinito su quel treno
che s’allontana con te a bordo,
e io sulla banchina
a inseguirti con lo sguardo
mentre ti saluto con la mano.
Un giorno ci rivedremo.





Note autore:
1- L’edera può essere intesa come personificazione della speranza, evidenziata anche dal colore verde specificato nel testo.
2- Unisce i binari = metafora che in questo caso vorrebbe indicare la fusione del destino di due persone che si incontrano.
3- La presenza della nebbia denota l’impossibilità di prevedere il futuro; le luci che la illuminano sono le sensazioni positive che si hanno quando si sente di aver preso la strada giusta.
4- Una rosa immortale nel giardino dell’Eden = nella mitologia biblica, il Giardino dell’Eden è il luogo in cui si dice che Dio abbia creato tutti gli esseri viventi. La rosa in questo caso va vista come simbolo di un dono d’amore. Una rosa immortale nel giardino mitologico in cui ha avuto origine la vita è la realizzazione di un Amore divinizzato.
5- Le meteore possono essere intese come metafora dei problemi quotidiani e degli ostacoli che si presentano durante il cammino.




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"Arrivederci" di Monique Namie
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