Fuck, I'm in love with you! di __BIGIA__ (/viewuser.php?uid=47425)
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Introduzione ***
Capitolo 2: *** AZKABAN ***
Capitolo 3: *** The Lawsuit ***
Capitolo 4: *** The Verdict ***
Capitolo 5: *** Welcome Back! ***
Capitolo 6: *** Fear ***
Capitolo 7: *** Home, ***
Capitolo 8: *** In Castigation! ***
Capitolo 9: *** Please! ***
Capitolo 10: *** Everybody to Hogsmeade! ***
Capitolo 11: *** In The Snake's Lair ***
Capitolo 12: *** Let's Start The Party! ***
Capitolo 13: *** Streap Truth ***
Capitolo 14: *** Only Guys... ***
Capitolo 15: *** Falling ***
Capitolo 16: *** Somebody Save Me ***
Capitolo 17: *** Relief ***
Capitolo 18: *** Halloween ***
Capitolo 19: *** Lust ***
Capitolo 20: *** The Sun's Island ***
Capitolo 21: *** Surprise! ***
Capitolo 22: *** My Happy Ending ***
Capitolo 23: *** Far Away ***
Capitolo 24: *** Good Bye, My Almost Lover ***
Capitolo 25: *** When You'r Gone ***
Capitolo 26: *** I'm With You ***
Capitolo 27: *** Take Me Away ***
Capitolo 28: *** Jealousy ***
Capitolo 29: *** Can't Take My Eyes Off You ***
Capitolo 30: *** Welcome To My Life ***
Capitolo 31: *** Fighter ***
Capitolo 32: *** Yesterday ***
Capitolo 33: *** Keep Holding On ***
Capitolo 34: *** Family Portrait ***
Capitolo 35: *** Mad World ***
Capitolo 1 *** Introduzione ***
INTRODUZIONE
- Tu sei un mago,Harry.-
-E tu Kim, sei una strega.-
E BOOM!! Cambia tutto!
Poteri magici, nuova scuola, nuovi amici, nuove
responsabilità, nuove verità. E poi la
profezia, gli Horcrux, la ricerca disperata di un modo per uccidere
Voldemort,la battaglia finale….tutte quelle grida, quei
lampi, quei cadaveri.
I Bambini-che-sono-sopravvissuti , I Prescelti, i Salvatori del Mondo
Magico.
Wao! Ho impiegato più tempo a farle queste cose che a
ricordarle.
Ok, non esageriamo.
Mi presento, mi chiamo Kimberly Lilian Potter. Sicuramente mi conoscete
già, sempre che non siate Babbani o che negli
ultimi 17 anni non abbiate vissuto in un isola deserta, soli soletti
,stile Robinson Crouse, senza alcun contatto con il mondo esterno.
A ripensarci mi gira la testa. Cioè IO, ragazzina
maltrattata dalla nascita da una giraffa, un maiale con la parrucca, e
un ciccione ebete senza collo, mi ritrovo non solo una strega (ben
dotata direi, e fanculo alla modestia), ma anche una delle streghe
più famose del Mondo Magico.
Come l’altro giorno. Mi è stata offerta
una cifra esorbitante dalla Gazzetta del Profeta per
un’intervista dettagliata su “L’anno di
vagabondaggio e la sconfitta del Signore Oscuro”.
Come no. Naturalmente ho rifiutato.
1.perchè i soldi non mi interessano, o meglio ne
ho abbastanza perché non mi interessino più di
tanto.
2.perchè la suddetta Gazzetta del Profeta è
l’incarnazione cartacea dell’ipocrisia.
È stato facile al 5^ anno buttare merda su dei ragazzini, e
poi ritornare ad idolatrarli, per non voler ammettere di avere il
dovere di tirare fuori le palle e le bacchette e porsi anche loro
contro Voldemort.
Anche se devo ammettere che le fughe di notizie che si stanno avendo in
questo periodo sono sempre più imbarazzanti.
Un giornalista mi ha persino data sposata con un tritone marino,
conosciuto nell’anno di vagabondaggio a cui ho accennato
prima, durante il quale, sempre secondo il giornalista demente, io,
Harry, Ron ed Hermione stavamo cercando il Mistico Potere degli
Elementi.
E non è l’unico spara cazzate. Mi sono
rifiutata,per principio, di leggere l’articolo di Rita
Skeeter. A quanto pare quello scarafaggio è tornata sul
campo del giornalismo,ma se pensa di ricominciare a rompermi le palle
inventandosi tresche tra me e mezza Hogwarts…ha fatto male i
suoi calcoli.
Quindi ricapitolando.
Ho detto che sono cresciuta con i miei zii, quindi sono orfana sin da
piccola (colpa di quell’idiota di
Voldy-non-ho-un-cazzo-da-fare-quindi-ammazzo-gente).
Ho scoperto di essere sempre appartenuta al più figo dei
Mondi solo dopo 11 anni passati in quella merda di casa al Privet Drive
n^ 4.
Sempre dopo 11 anni sono venuta a conoscenza dell’
esistenza di un pazzoide armato di bacchetta che voleva fare
fuori me e mio fratello Harry, per “Conquistare il
mondo”, stile Kim Possibile o altri cartoni animati.
Ho rischiato l’osso del collo (sempre per colpa di Voldy)
minimo una volta l’anno. Sai per ammazzare il tempo.
Mi sono ritrovata sbattuta in una battaglia contro il più
grande Mago Oscuro di tutti i tempi. E non è la trama di un
film porno.
Come ha fatto una povera e fragile 17enne a sopportare tutto questo?
Innanzitutto non sono fragile, e poi….Basta un nome. Harry
Potter.
Il fratello più stramitico del mondo. Non so cosa avrei
fatto senza di lui. Le sue povere camicie erano sempre pronte a farsi
inzuppare dalle mie rare lacrime, la sua bacchetta ed il suo corpo
sempre pronti a difendermi.
I suoi occhi sempre a confortarmi nei momenti in cui credevo di non
farcela. In cui credevo di crollare.
E poi occorre aggiungerne altri 2, di nomi.
Ronald Weasley ed Hermione Granger.
Senza dimenticare Ginny Weasley. La ragazza di mio fratello.
Loro 4 sono i miei migliori amici.
Nonché, per il momento, le uniche certezze della mia vita,
gli unici punti di luce nell’oscuro cammino che la gente
chiama “vita”.
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Capitolo 2 *** AZKABAN ***
AZKABAN
-Non è giusto!-
- Cosa, Ronald?-
-Non possono annullare l’anno passato ad Hogwarts. Adesso
mamma avrà una buona scusa per convincermi a ritornare tra i
libri. Siamo i Salvatori del Mondo Magico, conterà qualcosa
per un fottutissimo lavoro, no?.-
-Ron l’istruzione è importante. Il sapere richiede
più di 7 anni in una scuola per essere…..- Ciao,
abbiamo perso Herm.
Si è lanciata in una filippica sull’importanza
dello studio. Le voglio un bene dell’anima ma non ce la
faccio ad ascoltarla.
Solo Ron ci si mette d’impegno, ma lui è il suo
ragazzo, rientra nei doveri di coppia ascoltare il partner quando
parla. L’ho letto su Strega Moderna.
Siamo alla Tana, come al solito.
Io ed Harry momentaneamente abitiamo a Grimmauld Palace, ma la signora
Weasley ci invita a pranzo e a cena un giorno si e l’altro
pure.
Invita sempre anche Herm, che è ritornata dai suoi e gli ha
tolto l’incantesimo, ma con lei non sarebbe necessario. In
fondo è la futura signora Weasley.
Dicevo, siamo alla Tana, e Ron ha appena scoperto, (un po’ in
ritardo direi. Tutti quanti lo sappiamo da 2 giorni circa) sulla
Gazzetta del Profeta, l’annullamento del vecchio anno ad
Hogwarts.
Diciamo che è come se avessero bocciato tutti gli studenti
che l’anno scorso hanno frequentato.
Ginny, per esempio, a settembre sarebbe dovuta partire per il suo
settimo ed ultimo anno, ma invece rifarà il sesto.
Il che implica anche le porte aperte per chi, come noi, il settimo anno
aveva deciso di non frequentarlo affatto, e che adesso, in teoria,
sarebbero stati troppo grandi e troppo in ritardo per recuperarlo.
Bè, infondo hanno ragione. Insomma, la popolazione
studentesca ad Hogwarts si è abbassata molto, con la
persecuzione dei Nati Babbani, o altro. E poi, per quelli che hanno
frequentato…bè non dev’essere stato
piacevole vedere Hogwarts trasformata in una Scuola PER le Arti Oscure.
-E così…potremmo tornare ad Hogwarts, no?-dice
una voce alle mie spalle.
-Già, pare di si fratellino- rispondo, mentre prendo una
sigaretta dal pacchetto che mi porge. Magari non lo porgeva proprio a
me,stava solo per fumarsene una tutta per lui, ma siamo fratelli:
ciò che è suo, è anche mio.
-Che ne pensi? Un lavoro ce l’abbiamo già, non ci
servono i M.A.G.O. per ottenerlo.-
Già il nostro lavoro.
Noi 5 siamo diventati Cacciatori.
Diamo la caccia ai vecchi seguaci di Voldemort, Creature Oscure,
elementi pericolosi e cose così. L’obiettivo
sarebbe quello di portarli ad Azkaban, ma non siamo sempre
così magnanimi.
Quei bastardi ci temono più dei semplici Auror.
Perché portiamo ancora le ferite nel corpo e
nell’anima della Guerra.
Rivediamo negli occhi delle nostre vittime, la Maledizione Senza
Perdono da loro lanciata contro un nostro caro. Ed è allora,
che un Mangiamorte, vede tutto verde, prima di chiudere gli occhi per
sempre.
Magari è per questo che ci vengono affidati i casi
più pericolosi.
Con un aggiunta di zeri nella paga, molto comoda.
Accendo la sigaretta con la bacchetta, tiro una boccata di fumo, e mi
volto ad osservare mio fratello.
.Non so, Harry. Cioè…Hogwarts…tornarci
sarebbe un sogno…ma..-
.Ma cosa? Ti mancherebbe la mamma di Sirius?.-
Dolore al petto per quel nome. Cazzo, se mi manca…( e non
parlo della dolce donna isterica del ritratto in Grimmauld Palace)
-No, quella vecchia isterica, mi mancherebbe meno dei Dursley. Solo che
tornare lì, mangiare in Sala Grande, dove tutta quella gente
è morta. Vedere letti vuoti e capire che lì
doveva esserci quel compagno che hai conosciuto ad Erbologia al terzo
anno…
Vedere tutti che ci osservano come i più grandi eroi
dell’universo, quando non siamo riusciti nemmeno a salvare la
nostra civetta…non so se potrei sopportarlo.-
- Ancora con questi discorsi?- esclama una voce arrabbiata dietro Harry.
Lui si gira, ed io mi sporgo più a sinistra…per
vedere Ginny scendere le scale ancora un po’ assonnata, che,
lanciata un’occhiata esasperata a Ron ed Hermione, che stanno
ancora discutendo (cioè Herm discute,
Ron…bè fa finta di ascoltare), ci raggiunge,
prendendo la mano che mio fratello le porge.
-Kiki, avete fatto un ottimo lavoro. Voldemort è morto, e
questo è l’importante. Non siete Dio, non potete
salvare tutti. Io dico di tornare ad Hogwarts, dopo un anno come quello
che avete appena trascorso, ci vorrebbe proprio un tuffo nello
spaventoso e normale mondo degli adolescenti. Poi nel week-end potremmo
continuare ad andare in giro ad ammazzare qualche ex- Mangiamorte.-
conclude la rossa con un sorrisone, quello che sfodera quando vuole
convincere Harry ad accompagnarci a fare shopping.
-Io sono d’accordo con Ginny.- e ti pareva…quando
mai quel pollo di mio fratello, non è d’accordo
con la sua ragazza.
-Ehi, voi due…- dico rivolgendomi a Ron ed Hermione
-…che intendete fare?-
-Io, a dire il vero, volevo spedirvi da qualche parte per passare un
po’ di tempo solo io, Hermione e la mia stanza…-
fraintende Ron, facendo arrossire Herm, e irritare me.
-Dicevo per la scuola, sorta di scemo! E, per la cronaca, stamattina
c’è il processo dei Malfoy, ergo…addio
giornata di ses…giornatina romantica..!-
-Ah…- la delusione sul volto del mio migliore amico
è palese…muahahah.
Hermione, superato l’imbarazzo per la delicatezza del suo
ragazzo degno di un Troll, esclama:
- E’ un po’ che non vado in una buona
biblioteca…penso che Madama Pince dovrà
sopportarmi anche quest’anno.-
Oddio povera donna. Secondo me davanti all’entrata della
biblioteca dovrebbero metterci un cartello con su scritto: Vietato
l’ingresso a Creature Magiche ed Hermione Jane Granger.
- Bè…per quanto l’idea di studiare mi
faccia venir voglia di una gita ad Azkaban…ci sto!-
Ed anche Ron ha deciso per Hogwarts. E io?
- Bè visto che insistete…Hogwarts,
preparati…stiamo arrivando!-
_________________________________________________________
-Ma, per caso hanno lanciato un Incantesimo Tempo-di-Merda su questo
posto?- sussurra Ron, rabbrividendo.
E infatti questo posto da i brividi.
Coperto da una fitta e minacciosa coltre di nubi, attorniato da un mare
profondo e nero, circondato da un alone di terrore tipico di film
horror babbani, ed evitato come la peste da qualsiasi razza di Mago
mentalmente sano, c’è Azkaban.
Il vento è gelido, di quella freddezza che ti penetra la
carne e la pelle e raggiunge le ossa, ma non è
eccessivamente forte.
È quel tipo di vento che ti scompiglia leggermente i
capelli, ma che con quel suo soffio delicato, ma- l’ho
già detto gelido?- arriva a scombussolarti anche i globuli
rossi.
Il suo soffiare, unito al rombo del mare in tempesta, creano
un’ inquietante canto di morte. Non mi stupirebbe se davanti
alle grandi e nere porte ci fosse Lucifero, che ti sussurra
“Perdete ogni speranza voi ch’entrate”.
Adesso so come dev’essere l’Inferno. Con i suoi
tremendi carcerieri.
Dissennatori…
Non avevo mai visto Azkaban di persona, finora me l’ero
sempre scampata. Per questo, quando stamattina una lettera del
Ministero ci ha comunicato (o meglio ordinato) di scortare i Malfoy da
Azkaban al Tribunale del Ministero, non ho potuto nascondere il senso
d’ansia che mi ha preso lo stomaco.
Soprattutto per il compito. Dobbiamo scortare tutti i Malfoy dinanzi
alla Corte del Wizengamont, ed anche testimoniare per la loro condanna.
Soprattutto il mio voto e quello di Harry hanno gran peso
nelle condanne o assoluzioni di qualcuno. In fondo siamo noi ad essere
riusciti ad uccidere Voldemort…chi meglio di noi
può conoscerne i seguaci e i loro crimini? Senza contare le
visitine nella sua mente poco piacevoli ma maledettamente utili.
Dicevo…il nostro compito…
L’idea di puntare liberamente una bacchetta contro Draco
Lucius Malfoy, obbligarlo ad eseguire i tuoi ordini anche se in un
piccolo lasso di tempo, vederlo incatenato ad una sedia, e poi tra le
sbarre della sua prigione, riempie di sadica soddisfazione gli altri
(soprattutto Harry e Ron), ma me no.
Per niente.
“Dopotutto quello che ci ha fatto passare, è il
minimo.” Oppure
“…così quel bastardo impara a diventare
uno schifosissimo Mangiamorte.”
Così hanno cercato di risollevarmi Harry e Ron,
dal mio astio per il nuovo compito affidatoci.
So perfettamente che hanno ragione. Ha voluto prendere il Marchio
Nero?…questo è quello che merita!
Ha voluto prendere la via del male…? È questa la
fine che gli spetta!
Ma non ci riesco. Non ce la faccio ad osservare un mio coetaneo finire
a marcire ad Azkaban per i prossimi anni, e sorriderne. Non mi va di
osservare ed essere complice di come a 17 anni si può
mandare a puttane tutta una vita futura, e compiacermene. Anche se la
vita in questione è quella del mio storico peggior
nemico. Dopo Voldemort, si intende.
Non mi era mai capitato di provare pena per qualcuno che avesse quel
tatuaggio sul braccio sinistro. Mi sono scoperta a sorridere
compiaciuta e orgogliosa della signora Weasley, sul corpo senza vita di
Bellatrix Lestrange.
Oppure a congratularmi con me stessa per aver contribuito alla morte di
Macnair. Lurido figlio di puttana, che trattava il suo lavoro di boia
come innocente passatempo paragonabile agli scacchi magici.
Sono orgogliosa dei miei abiti scolastici rosso-oro, ma adesso capisco
perché il Cappello, al primo anno, prese in considerazione
l’idea di spedirmi a Serpeverde.
Come un cancro, come un veleno ti scorre dentro inevitabile,
così inizia a radicarsi in me l’indifferenza.
Indifferenza vero la morte.
Non di tutti, si intende. Se dovesse accadere qualcosa ai miei amici,
sarei la prima a raggiungerli.
Ma quando scoprii del mio destino di assassina di Voldemort,
l’idea di scagliare l’Avada Kedavra contro qualcuno
mi preoccupava.
Adesso no.
Davanti, come ho detto prima, a Lestrange e Macnair, ne sono stata
addirittura felice.
Anche se, come dice Herm, non sappiamo quanto quella gente possa essere
considerata come esseri umani. Sono solo Mangiamorte.
Ecco perchè, questo strano sentimento di pietà
verso un seguace di quell’ animale che, per quanto possa
essere giovane e mio compagno di classe, mi è sempre stato
tremendamente sulle palle, mi spaventa. E non poco.
Mi sa che mi sto rammollendo.
Fatto sta che ho esplicitamente chiesto di non essere io la sua
“aguzzina”…nemmeno per quei pochi
istanti.
Toccherà a ‘Mione e Ginny. Che si prendano loro
Malfoy Junior. Io voglio il Senior. Io voglio il brutto
bastardo.
Naturalmente mio fratello e Ron si sono impuntati:quello spetta a loro.
E, poiché non potevo sperare di ottenere ciò che
volevo per la seconda volta in 20 secondi, a me spetta Mrs Malfoy.
Bello.
Appena le enormi e spesse porte di pietra nera si aprono, un gelo,
innaturale anche per questo orrendo luogo, mi colpisce dritta al petto.
Ed una nuova malinconia mi colpisce. Anzi più che
malinconia, direi vera e propria tristezza. La tipica sensazione alla
tutta-la-felicità-del-mondo-è-stata-risucchiata
si abbatte violenta su di me, e la mia mente volge verso pensieri per
niente allegri.
I visi dei miei genitori, a cui io e mio fratello fummo strappati sin
dalla nascita, privandoci del calore del loro affetto, si riaffacciano
nel mio cervello, e con loro anche:
Sirius
quanto mi
manca
Lupin
saggio e affettuoso
Tonks
da poco mamma e moglie la pazza Tonks
Fred
il mitico gemello
Silente
fuori di testa e sorprendente
Piton
chi l’avrebbe mai detto che gli sarei stata tanto grata?
Dobby
fedele e affezionato
Moody
sempre all’erta…è morto difendendoci
tutti
Colin
Canon
un po’ rompipalle, ma non meritava la morte
Edvige
indispensabile e fidata
E tutte le altre vittime, della pazzia di un solo bastardo.
So perfettamente che questo è l’effetto di quelle
schifosissime creature chiamate Dissennatori…ma non posso
negare l’effettiva e fottutamente reale morte di tutte quelle
persone, che hanno osato frapporsi tra me e mio fratello, e Voldemort,
in una lunga battaglia, Bene contro Male. Abbiamo vinto, ma il prezzo
da pagare è stato altissimo.
Per farmi forza stringo maggiormente la mano di Harry. Mi volto a
guardarlo.
È più pallido del solito, e i suoi profondissimi
occhi verdi sono stracolmi di tristezza. Un’angoscia che
traspare dalle labbra tirate in una parvenza di
tranquillità, nei capelli più flosci (o forse
è solo la mia impressione),ed anche nelle sopracciglia
corrugate nelle sua tipica espressione quando vuole mostrare sicurezza,
anziché la malinconia ed agitazione che prova.
Anche gli altri emanano la stessa sensazione : rasentano
tranquillità, ma l’orgoglio Grifondoro non
maschera completamente la tristezza e l’ansia.
Dall’effetto dei Dissennatori non si fugge.
Due disgustose figure nere si avvicinano a noi. Il freddo che sento
arriva sino al cuore, aumentando i suoi battiti, ma non indietreggio:
non ci attaccheranno. Mi fa schifo pensarlo, ma siamo dalla stessa
parte. Magari con motivazioni diverse però.
Quello a destra mi guarda, o almeno rivolge il lungo mantello verso di
me, e mi fa segno con una mano avvizzita e vomitevole verso destra.
Colei che mi spetta è da quella parte.
Do un’ultima occhiata agli altri, come se dovessi vederli per
l’ultima volta, e prendo la direzione che mi è
stata indicata.
Azkaban è, essenzialmente, una torre. Si sviluppa
più in lunghezza che in larghezza.
È formata solo da celle. Fredde e buie celle, contenenti
solo un letto striminzito, e,se sei fortunato, una minuscola finestra.
Tutta la costruzione è fatta in pietra, illuminata da
candelabri galleggianti a mezz’aria vicino le pareti.
L’incantesimo è come quello applicato alle candele
di Hogwarts, ma l’effetto è completamente diverso.
Proseguo per un po’ di metri sempre dritto, accompagnata
dalle urla dei detenuti.
Alcune sono volgarmente di apprezzamento.
Ad esempio, le più fini:
-Ehi bella, hai un culo che parla!-
-Carina perché non fai un salto nella mia
cella….due trombate e via!-
-Ma che bella signorina ci hanno mandato dal
Ministero…oppure sono morto e tu sei un angelo? Ho pagato il
mio pegno qui all’inferno, quindi mi porti in Paradiso per
buona condotta?.-
Ma non tutte sono così “piacevoli” per
il mio ego. O almeno non quelle delle persone che io stessa ho fatto in
modo di spedire qui. Coloro cui ho risparmiato la vita, per mandarle
dritte dritte nell’inferno che noi umani abbiamo creato,
troppo impazienti di morire per provare quello vero. In poche parole mi
augurano tutti una morte lenta e dolorosa. Illusi! Spero.
Noto comunque che in questa ala della prigione ci sono i prigionieri
più recenti: lo capisco, sia perché alcuni sono
mie “vittime” e so quando le ho catturate, ma
soprattutto, dalle loro urla, vedo che sono ancora in grado di parlare:
la presenza dei Dissennatori non li ha fatti impazzire del tutto.
Dopo una dozzina di celle, mi stufo di percorrere Azkaban alla cieca.
Non posso mica camminare per tutti i corridoi alla ricerca di Narcissa
Malfoy. Idiota di un Dissennatore, non poteva darmi indicazioni
più precise?
Escludendo subito l’idea di chiedere gentilmente alla fine
gente dietro queste sbarre, estraggo la bacchetta, e mormoro un
Incantesimo Direzionale, sussurrando il nome di Mrs Malfoy.
Una luce si stacca dalla punta della mia bacchetta di Fenice
(perfettamente riparata dalla Bacchetta di Sambuco,ed esattamente
identica a quella di mio fratello), e si dirige alla mia sinistra.
Lo sapevo che facevo bene ad usare la magia. D'altronde potevo farlo
sin da subito, ma l’incontro ravvicinato con i Dissennatori
mi aveva privata di non poca lucidità.
Dopo qualche metro, la luce si ferma, e rientra dalla punta della mia
bacchetta sfoderata.
Con un lumos non verbale illumino la cella, che dovrebbe interessarmi.
Dentro, accovacciata sul pavimento con le braccia strette intorno alle
gambe e la testa china, c’è Narcissa Malfoy.
Bon soir! Questa è la prima storia che pubblico…!
Penso che in questo primo capitolo si capiscano meglio quelli che
saranno i protagonisti della storia, (anche se manca ancora un certo
Serpeverde…)
Ho messo come nota OOC, perché i caratteri dei personaggi,
sebbene abbia cercato di farli diversi il meno possibile, non
rispecchiano perfettamente quelli della Rowling (per esempio Harry e
gli altri non fumano nei 7 libri).
I Pairing e gli eventi antecedenti alla ff, sono, invece, identici alla
saga.
Anche se, per le coppie, credo ci saranno stravolgimenti.
Grazie mille ad Alice Brandon Cullen, per la sua recensione
sull’Introduzione: sono contenta che ti abbia incuriosito,
spero che anche questo capitolo ti sia piaciuto.
Grazie anche a quelli che leggono e basta.
Credo sia tutto…semplicemente
“recensite”!
L’ho detto, è la mia prima storia, consigli per
migliorarmi saranno ben accetti.
BIGIA
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Capitolo 3 *** The Lawsuit ***
THE
LAWSUIT
I capelli, in passato sempre perfettamente lucidi e pettinati, adesso
le ricadono ad incorniciare il viso, flosci e sporchi.
La “veste”, per quello che la sua posizione ne
concede la vista, è logora, sporca e di qualche taglia in
più.
Mi schiarisco la gola per attirare la sua attenzione.
Alza la testa di scatto. Mi aspettava.
Il viso, sebbene l’abbia visto solamente una manciata di mesi
prima, nella battaglia di Hogwarts, lo trovo molto invecchiato.
Gli occhi spenti sono circondati da grosse occhiaie,ma
c’è qualcosa nella disperazione del suo aspetto,
che ne ricorda un’antica bellezza, ormai un po’
appassita.
Ah bè, è stata ad Azkaban nelle ultime settimane,
non in una beauty-farm.
Le sue labbra, di un rosa pallido ormai secco, si distendono in un
ghigno alla mia vista.
Il tipico ghigno Malfoy, visto un centinaio di volte sul viso di suo
figlio. Anche se nel caso di quest’ultimo, l’ho
sempre trovato più sexy. Bah lasciamo perdere.
-Potter, Potter, Potter….scesa dal castello incantato, nelle
celle sotterranee?-. Mormora con tono maligno. La voce
è roca, di chi non ha parlato spesso nell’ultimo
periodo.
-Se se se…nel castello dove i monti sorridono e le caprette
fanno ciao.
Poche chiacchiere Malfoy, non ho tutta la giornata- rispondo fredda,
mentre con la Chiave magica, datami dal Capo del Dipartimento Auror in
persona, apro la cella.
-Ti avverto Malfoy, se provi a scappare ti scaglio L’Avada
Kedavra in piena schiena e ti ammazzo. Parlo sul serio.-
Ma lei resta lì ferma ed immobile, come se non avessi
parlato. Ed una delle cose che più mi fa girare le palle
è proprio essere ignorata.
E non le conviene farmi incazzare adesso, non sono di buon umore.
-Ho saputo dell’annullamento dello scorso anno alla scuola di
Magia e Stregoneria di Hogwarts. Tu e i tuoi amichetti ci tornerete
saltellando, adesso che vi si ripresenta occasione, non è
vero?-
Ma quali sono i cazzi suoi??
-Certo, magari non saltellando, ma ballando break dance. E comunque non
sono cazzi tuoi…mica ti offendi se ti do del
“tu”?...
Comunque adesso muoviti, non sono di buon umore.-
Ma niente, come se io non ci fossi. Distoglie lo sguardo da me, e lo
dirige verso un punto indefinito della cella, continuando a mormorare.
Sembra che parli da sola.
-Lui non avrà la possibilità di tornarci. Tutti i
marmocchi del Mondo Magico l’avranno,ma lui no.
Ha sprecato un anno,e con esso tutta la vita.
Marcirà qui in prigione,come un qualsiasi
criminale…chissà come starà il mio
bambino?-
Credo di aver capito di chi parla. Sto per scoppiare a ridere sentendo
Draco Malfoy chiamato il mio bambino,ma c’è
qualcosa nell’espressione di questa donna che mi fa troppa
pena.
Ecco cosa mi trattiene dallo Schiantarla e portarla al processo di
peso, dopo la mia ennesima sollecitazione.
Chissà, magari dopo un’oretta di assenza i miei
amici mi verranno a cercare. Mi sa che sulla cara Narcissa la presenza
dei Dissennatori ha avuto più peso di quanto
pensassi. Sembra pazza. O forse lo è.
-Potter devi aiutarmi- esclama tutt’ad un tratto decisa. La
sua voce non è più un sussurro, ma è
quasi…supplichevole.
Si, è DECISAMENTE pazza!
- Ceeeeeerto. Come no. Aspetta,che prima devo andare a versare lacrime
sulla tomba del tuo Signore, la cui morte mi ha letteralmente
straziata!-
-Non scherzo Potter. Aiutami,ti prego. Ti supplico!- Oddio! Narcissa
Malfoy, sposata con il Re delle Serpi, ex-Mangiamorte, e una delle
donne più fiere e schifosamente orgogliose che abbia mai
incontrato,mi sta supplicando. Se adesso suo marito si mette a
distribuire caramelle, proclamando la pace del
mondo…bè signore e signori, posso anche morire
adesso, perché le ho davvero viste tutte!
-Non ho intenzione di lasciarti fuggire Narcissa, se è
questo che vuoi. Piuttosto mi rinchiudo in cella con te per il resto
dei miei giorni!- le rispondo, in un attimo di lucidità,
acquattandomi leggermente e sfoderando minacciosa la bacchetta. Se
vuole scappare, gliel’ho già detto, non mi
farò scrupoli ad ucciderla, andrà ad aggiungere
il proprio nome nella lista dei Mangiamorte da me mandati
all’altro mondo.
Anche lei si alza in piedi, cercando di nascondere la sua debolezza
fisica, e mostrando un corpo decisamente dimagrito, smunto e
quasi…consumato. Delle catene le legano i polsi, sicuramente
arrossati da lividi.
Ma nonostante adesso sia il relitto della donna imponente che
è stata un tempo, una luce di determinazione le illumina i
grigi occhi.
Una luce affatto minacciosa. Alza le braccai in segno di resa: vuole
farmi notare che non vuole combattere, anche perché
è naturalmente senza bacchetta.
-Non voglio la mia fuga. Non stiamo parlando della mia salvezza, ma di
quella di mio figlio.
Leggo i giornali, Potter,è una nuova immensa concessione
fattaci qui dentro, e so quanto il Mondo Magico adori i Salvatori. Ti
sto chiedendo di testimoniare a favore di Draco…- al
pronunciare il nome del figlio la sua voce, prima dura, si fa dolce e
carezzevole…
-…se non vuoi mentire, se non vuoi negare che ha marchiato
la sua pelle con il simbolo dell’alleanza con il Signore
Oscuro, dì la verità al Wizengamont: è
diventato un Mangiamorte su esplicito ordine del Signore Oscuro, e non
ci si può opporre al suo volere. Difendilo,ricordando che
non ha mai alzato bacchetta su essere umano.
Dì che i suoi genitori sono stati minacciati di
morte,affinché prendesse il Marchio Nero, …tu e
tuo fratello più di tutti sapete quanto sia difficile vivere
senza i genitori…-
Le avevo detto che non ero di buon umore, e quando non sono di buon
umore, ricordarmi e fare finta di dispiacersi del fatto che io sia
orfana, per ottenere un ignobile favore, non è il modo
migliore per farmi stare calma.
Dalla mia bacchetta iniziano a fuoriuscire scintille rosse e verdi.
Stendo le braccia lungo i fianchi, rigide come pezzi di legno, e
stringo spasmodicamente la bacchetta nel pugno.
-Non.Osare.Paragonare.La.MIA.Situazione.Con.Quellla.Di.TUO.Figlio!
Molta gente è morta, opponendosi al volere di
Voldemort…- al suono di quel nome
rabbrividisce…puah!
-…ed io per prima ho rischiato la pelle, pur di vendicare
tutte le vittime di quel bastardo! Non mi interessa perché
il caro Dracuccio ha preso il Marchio, io al suo posto sarei morta,mi
sarei tagliata il braccio, lo avrei ammazzato, piuttosto che servire un
lurido figlio di puttana come Lord Voldemort!-
-E se ci fossero stati i tuoi genitori come posta in palio?
E se tu fossi cresciuta con ideali ben diversi? Se tuo padre ti avesse
sempre insegnato a storcere il naso verso Mezzosangue e creature
magiche che non fossero maghi? Se anche i tuoi fossero stati dei
Mangiamorte? Non li avresti presi come esempio?-
Ma questa sta cercando la morte per caso?
Ha voglia di vedere l’Inferno di Satana, perché
questo dove sta marcendo adesso non è abbastanza per lei?
NON VOGLIO NEMMENO IMMAGINARE I MIEI GENITORI COME LURIDI E SCHIFOSI
MANGIAMORTE! Sono morti per combattere CONTRO Voldemort, Cristo Santo!
E se ci fossero stati i tuoi genitori come posta in palio?
Riprendendo la calma……
La pazzoide non mi sta chiedendo di fare giustizia a lei…il
fatto che sia stata una seguace di Voldemort fino all’ultimo,
e che meriti di marcire qui non si discute,per me….ma Draco?
Resterà sempre lo stesso odioso, borioso, viziato figlio di
papà e bastardo di sempre…ma per questo merita di
sprecare la sua vita qui dentro?
È stato un’ idiota a diventare un
Mangiamorte…ma non ha mai ucciso nessuno, quindi non
può vantarsi di essere un bravo Mangiamorte.
Quanti servigi ha reso a Voldemort, per considerarsi suo servo?
Per quanto ne so io,e sono molto ben informata, solo il tentato
omicidio di Silente, che tra l’altro non ha nemmeno portato a
termine…di persona. Punto a suo favore.
Da un punto di vista esterno, tutto ciò che lo lega alla
figura di Mangiamorte, è solo quel tatuaggio sul braccio
sinistro.
E in genere non si manda la gente in galera per un tatuaggio, per
quanto a te possa fare schifo.
Il problema, è che è richiesto il mio punto di
vista, che non è oggettivo. Non mi risulta che lui ci abbia
aiutati, quando siamo stati presi prigionieri a Malfoy
Manor…non credo che abbia fatto qualcosa per salvare
Hermione, quando quella fottuta cagna che lui chiamava zia la stava
torturando.
Ma non li ha nemmeno aiutati.
Zitta vocina saggia e misericordiosa!
In conclusione…l’imputato non ha né
aiutato, né combattuto Voldemort, anche se tecnicamente
doveva servirlo.
AAAAAAAAAAAAAAH CHE PALLE!!
Mi sta andando in fumo il cervello!
-Muoviti Narcissa, o ti Schianto e ti ci porto di peso
all’udienza…è un po’ che
penso di farlo-
Ecco brava Kim, non sai che decidere: prendi tempo!
La donna mi si avvicina, con un rinnovato disprezzo negli occhi, ma
ancora quella vena di supplica.
Quando si trova abbastanza vicina, da potersi far sentire, sussurra
pianissimo:
-Mi devi la vita…-
Decido di ignorarla, ricordandosi improvvisamente di essere in debito
con una sporca Mangiamorte…mannaggia!
Forzandola, puntandole la bacchetta al centro esatto della schiena,
usciamo finalmente dalla cella, e ripercorriamo a ritroso i corridoi
fatti da me.
Ignorando le urla dei detenuti.
Procediamo in silenzio, io ancora immersa nei miei pensieri:
testimoniare a favore o contro Malfoy junior?
Anche perché, è inutile prenderci in giro, dalle
nostre testimonianze dipende il verdetto finale.
Il problema, è soltanto decidere cosa fare…
Appena uscite dalle porte di Azkaban, sia io che Narcissa, tiriamo un
forte respiro dal naso.
Se per me respirare quell’aria per pochi minuti è
stato asfissiante, figuriamoci a lei che effetto dovrà fare
l’aria pura dopo mesi di reclusione.
Mi guardo intorno, alla ricerca di Harry e gli altri, ma non li vedo:
ovvio, gli accordi erano di Smaterializzarsi subito usciti, senza
aspettare.
Ed è la stessa cosa che farò io.
Lancio un “Pietrificus Totalus” non verbale alla
mia carcerata, le afferro forte il braccio, e ci Smaterializziamo.
Dopo la tipica e brutta sensazione di essere infilati in un tubo,
riapro gli occhi nei sotterranei, dove anni fa ho temuto per la mia
bacchetta.
Incredibile, all’epoca ero io l’imputata, e adesso
sono qui, a testimoniare contro dei Mangiamorte, nella stessa sala dove
si tenne il mio processo di banale Magia
Minorile….tzè!
Tolgo l’incantesimo a Narcissa, e con la bacchetta faccio
spalancare le porte dell’aula di tribunale, notando che tutte
le teste si girano verso di me.
Ci sono molte persone in vista, oltre ai Pezzi Grossi della giuria,
compreso il Ministro Shakebolt…ah ah ah è strano
chiamarlo così il vecchio Kingsley!
Evitando accuratamente di guardare gli altri due imputati (questa
pazzoide, mi ha fatto perdere tempo ed arrivare per ultima), spingo
Narcissa sulla sedia Incantata, le cui catene subito si avvolgono
intorno ai suoi polsi.
Comunque avevo ragione: sono pieni di lividi violacei, che sembrano due
identici braccialetti.
Poi mi vado a sedere accanto a Ginny, sulle poltrone dedicate ai
testimoni.
Ron, sporgendosi oltre la spalla della sorella (siamo io, Harry e Ginny
in prima fila, e lui ed Herm dietro), mi domanda con un sussurro, se va
tutto bene.
-Sei pallida come un vampiro, Kiki….- si giustifica.
Trasfiguro il bracciolo della poltrona, senza farmi vedere
né sentire da nessuno, in uno specchio,e mi ci rifletto.
I capelli neri e lunghi, reggono ancora nella coda alta che avevo fatto
stamattina, il leggero trucco sugli occhi copre ancora le occhiaie, ma
Ron ha ragione: sono pallidissima, e dal verde dei miei occhi, traspare
una grande agitazione. Sto per chiedere alla me stessa riflessa, cosa
c’è che non va, prima di darmi
dell’idiota, e far sparire lo specchio.
Alzando lo sguardo,incontro quello di mio fratello (gemello, se non
l’avessi già detto….si mi sa che non
l’avevo detto!).
Avete mai sentito parlare di “telepatia tra
gemelli”?
Bè io si.
Ma è una cazzata. O meglio, l’ho scoperto da poco.
Da quando siamo nati, io ed Harry abbiamo sempre potuto leggerci nella
mente. Figo eh?
Prima di scoprire di essere maghi non l’abbiamo mai detto a
nessuno,poi entrati nel Mondo magico, abbiamo scoperto, che la letture
della mente, così come facevamo noi, a piacimento (anche se
a volte i pensieri i più sconvolgenti, che causavano le
emozioni più forti erano impossibili da nascondere), era
molto raro, se non impossibile.
Il tutto si è spiegato quando abbiamo scoperto la presenza
del frammento dell’anima di Voldemort dentro di noi. Non I
frammenti,ma IL frammento.
Uno stesso pezzo di anima di Voldemort, giacente non si sa come in
entrambi i corpi.
Ecco perché le nostre saluti erano sempre state legate.
Ecco perché la letture nel pensiero.
Ma con la distruzione dell’ Horcrux dentro di noi, tutto
questo è sparito.
E questo è uno di quei momenti in cui più lo
rimpiango.
Vorrei condividere tutta i miei pensieri schifosamente compassionevoli
verso queste merde umane, ed avere il giudizio di mio fratello su
questo mio strano “rammollimento”.
Ma non posso, per il momento. Però provo almeno a
condividere il fardello che quella spostata della Malfoy mi ha caricato
sulle spalle.
Mi sporgo verso Ginny, così da avvicinare la mia testa in
una posizione più centrale per tutti, che muovono a loro
volta i volti verso il mio, e spiego la richiesta di Narcissa in un
sussurro, mentre il processo inizia, giudicando per primo Lucius.
-Narcissa Malfoy mi ha chiesto di fare in modo che il figlio venga
scagionato e che torni ad Hogwarts- sussurro in un fiato.
-COSAAAA??-
Cazzo, Ron, lo so che la cosa possa averti stupito, ma evita di urlare!
Quasi tutta la sala si gira verso il punto da cui è arrivato
il grido: noi 5.
Merda!
Sfoderiamo tutti quanti un sorrisone a 32 denti, prima che Harry si
giustifichi con un:
- E’ sbagliata l’età…! Avete
detto 45 anni, anziché 44!-
Primo premio ad Harry James Potter, per la cazzata più
idiota del secolo!
E poi che ne sa lui dell’età di Lucius Malfoy?
Bah…
Comunque piano piano, smaltito lo stupore per la nostra idiozia,
l’attenzione della gente presente si sposta altrove.
-Sorta di scemo, vuoi abbassare la voce? - lo rimprovera
‘Mione ricevendo la solita alzatina di spalle dal suo
ragazzo, che nel gergo Ronesco vuol dire “scusatemi,non
l’ho fatto a posta”
- Allora Kiki…- continua Herm, rivolgendosi a me
-…che vuoi fare?-
-Iooo? No no no no…perché la decisione spetta a
me?…escluso Ron siete tutti più saggi di me-
ribatto io, ricevendo un’occhiata fintamente infuriata dal
rosso dietro di me.
Cioè scusate, io mi rivolgo ad Hermione Jane Granger, la
ragazza più intelligente e saggia che io conosca, e la gente
si aspetta che una qualsiasi decisioni spetti a me?
L’irresponsabile Kim?
-Nessuna decisione…a me Malfoy è sempre stato
sulle palle…ha preso il Marchio, maledizione! E stava anche
per consegnarci a Voldemort, durante la battaglia di Hogwarts, quando
quell’idiota di Tiger stava per ammazzarci tutti…e
noi dovremmo scagionarlo? Piuttosto vado a letto con Madama Pince e
adotto Mrs Purr…- esclama Harry, sempre a bassa voce,
piuttosto contrariato.
-Scusa con chi andresti a letto, tu?- risponde Ginny, con la tipica
luce gelosa negli occhi, che farebbe indietreggiare un
Dissennatore…
-Era solo una battuta, amore…lo sai che non ti tradirei
mai…con Madama Pince, poi…- cerca di
giustificarsi mio fratello…
Mentre Ginny sta per ribattere interrompo i due piccioncini.
-Vi sembra il momento? Le litigate da sposini le fate a
casa…possibilmente a Grimmauld Palace, mentre io non ci
sono, perché lo sanno tutti come vanno a finire le vostre
liti…o meglio le vostre riappacificazioni…la
questione, adesso, non è quanto sia scopabile Madama Pince,
ma quello che dovremmo fare con Malfoy…-
-Io direi di scagionarlo…ma solo per poi ucciderlo con le
nostre mani, dopo una lenta e dolorosa tortura…- propone
Ron, con la stessa espressione che aveva prima la sorella, quando Harry
aveva fatto quella battuta idiota.
Ok,due ASSOLUTAMENTE contrari alla difesa di Malfoy.
Rivolgo lo sguardo verso Hermione, che si sta arrotolando una ciocca di
capelli tra le dita, tipico gesto che fa mentre si concentra.
Dopo un po’ alza lo sguardo,e lo punta su ognuno di noi a
turno, per poi soffermarsi su di me.
-Io, invece, sono dell’idea di farlo liberare; non ha
compiuto, tecnicamente, nessun crimine…sarebbe ingiusto
fargli sprecare tutte le opportunità di una vita in questo
modo, per quanto sia odioso.-
- Hermione, per caso hai mandato il tuo cervello a farsi un
viaggio,dopo 17 anni di lavoro perfetto??...- ribatte Harry, alquanto
irritato dalla riposta dell’amica
-…è di Malfoy che prende il Marchio che stiamo
parlando,non di una brava persone, che in un brutto periodo, ha fatto
un piccolo sbaglio!-
-Harry ha ragione..- concorda Ron -…chi se ne fotte se
sprecherà la sua vita ad Azkaban,la sua esistenza
è GIA’ uno spreco!!! E poi mica glielo abbiamo
imposto noi di diventare un Mangiamorte, l’ha deciso da solo
di sua…-
-Bè fratellino, ti sbagli. Non siamo stati NOI ad
obbligarlo, ma qualcun altro si…-
L’ultima affermazione di Ginny, interrompe la nostra
conversazione sussurrata, finchè Hermione non rompe il
silenzio, dicendo:
-Noi non dobbiamo far altro che dire la
verità…che ci è stato costretto a
prendere il Marchio. Anche se poi se ne è vantato. Ma
infondo è sempre stato un idiota. Avete ragione, non
è S.Draco Malfoy dal Mondo Magico, ma mesi interi con i
Dissennatori penso siano stati una punizione sufficiente.
Insomma guardatelo, sembra un fantasma.-
Dopo questa frase, mi convinco a rivolgergli lo sguardo, cosa che ,non
so perché, mi ero prefissata di NON fare da quando avevo
messo piede qui dentro.
Giro leggermente la testa verso destra, verso il centro della sala,
mentre il processo si è spostato su Narcissa, e lo vedo.
Siede in modo stanco e spossato sulla sedia.
Il corpo, sempre stato perfetto, adesso è troppo magro, e,
come quello della madre, quasi consumato.
Lo stesso effetto fa il viso. Le guance sono leggermente scavate,e la
pelle, sebbene sia sempre stata pallida, adesso raggiunge una
tonalità candida quasi inquietante.
Ma la cosa più triste, sono gli occhi.
Quegli occhi, capace di legarti a loro in una battaglia di sguardi
infinita, sempre stati pieni di arroganza e strafottenza, adesso
fissano un punto indefinito delle catene che gli legano i polsi.
Normalmente i folti capelli biondissimi, glieli avrebbero coperti, con
quei loro ciuffi perennemente ribelli, sicuramente con
l’aiuto di un po’ di gel, mentre adesso sono tirati
tutti indietro; ma non in una forma di distinto ordine,
bensì in uno stato di trasandatezza rassegnata.
Giusto rassegnato è l’aggettivo che più
si addice all’ombra dell’arrogante ed odioso Draco
Malfoy di un tempo.
Aveva ragione ‘Mione. Di bene, non stava bene.
Salve
a tutti! Visto che era pronto, posto subito il 2^ capitolo.
Molte
saranno preoccupate per la sorte di uno sei Sex-Symbol di
Hogwarts…ma non preoccupatevi! Deve ancora farsi esasperare
dalla Potter, prima di sparire dalla circolazione. Cosa che, comunque,
non credo che nessuno voglia!
Per
finire, vi informo che i prossimi capitoli sono già pronti
(ho scritto parecchio, prima di decidermi a pubblicarla) quindi
aggiornerò molto spesso.
alice
brendon cullen: Grazie mille per i complimenti! Per Malfoy non
preoccuparti, le ragazze di Hogwarts non possono stare senza il
Bastardo per eccellenza. Baci!
ladystorm94:
Thanks! Spero che anche questo capitolo ti piaccia!
_Niki_:
Ti ringrazio! Wao,addirittura tra i preferiti! Non me lo sarei ami
aspettato. Comunque qui Kim lo specifica: lei ed Harry sono gemelli. Al
prossimo capitolo
Pervinca
Potter 97: Grazie mille anche a te per averla messa tra i preferiti!
Come vedi, il seguito non si è fatto molto attendere^^
E
ringrazio molto anche quelli che leggono soltanto, e chi ha messo la
mia storia, inaspettatamente, tra i preferiti!
BIGIA
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Capitolo 4 *** The Verdict ***
THE
VERDICT
Merda.
Merda. Merda.
Io,dopo
aver raccontato la richiesta della signora Malfoy ai miei amici,
credevo di essermi tolta il peso della decisione dalle spalle.
E invece
no.
Perché
gli stronzetti hanno avuto la splendida idea, di mettere la cosa ai
voti.
Risultato?
Harry e Ron sono a favore della condanna di Draco Malfoy, Hermione e
Ginny, a favore dell’ assoluzione.
Secondo
risultato? L’ultimo e decisivo voto spetta a me.
Cazzo!
Mio
fratello e Ron hanno ragione. Perfettamente ragione.
Draco
Lucius Malfoy è un grande bastardo. Ha preso il Marchio. Non
si sarebbe fatto scrupoli a consegnarci a Voldemort. Forse.
Però,come
dicono Herm e Ginny, questo basta a condannarlo a passare un
po’ di tempo con i Dissennatori?
La
risposta dei ragazzi è stata un sadico e malvagio
–Si-.
Se gli
avesse visti Voldemort, si sarebbe congratulato per la luce cattiva
negli occhi, degna di lui. Puah!
Dopo le
nostre dichiarazioni Lucius e Narcissa Malfoy sono stati condannati.
Bene!
Il
problema adesso sta in quel piccolo ometto, che sta parlando in piedi
di fronte agli “imputati”, che fra un po’
mi porrà quella domanda che potrebbe cambiare la vita di
quel biondino seduto a pochi metri da me…
Ma dico
io! Perché, perché,
perché,perché devo decidere io??!! Che palle!
-Draco
Lucius Malfoy, nato il 5 giugno 1980, anni 18, sarà
giudicato dinanzi a codesto tribunale per i seguenti crimini:
-Tentato
omicidio di Albus Percival Wulfric Brian Silente.
-Presa
del Marchio Nero.-
Però
la lista è corta…non come quelle dei suoi
genitori. Specialmente quella di suo padre, per il quale
c’è voluto un quarto d’ora solo per
elencare tutte le merdate del brutto bastardo.
Però
hanno saltato “Tentata consegna dei Salvatori a Lord
Voldemort”…
-Si
chiamano a testimoniare : Hermione Jane Granger,Harry James Potter,
Kimberly Lilian Potter, Ginevra Molly Weasley, Ronald Bilius Weasley.-
Ecco ci
siamo….adesso l’attenzione di tutti è
rivolta a noi, insomma più del solito…
E quando
dico tutti, intendo davvero tutti.
Sposto lo
sguardo verso le 3 sedie incantate al centro della sala.
Incontro
gli occhi di Narcissa Malfoy, incredibilmente imploranti e supplicanti.
Incontro
gli occhi di Lucius Malfoy, sprezzanti e carichi di odio per la nostra
testimonianza, che avrebbe fatto condannare persino Dio
all’ergastolo.
E poi
incontro i suoi occhi.
Grigi
come una mattina in tempesta, carichi di triste rassegnazione, si
incatenato ai miei e non li lasciano più.
Freddo
grigio, contro caldo e avvolgente verde, in una battaglia, a chi riesce
a guardare nell’anima dell’altro per primo e
più profondamente.
Mi
è sempre stato antipatico. Anzi ho persino detto che lo
odio, ma in fondo è una cazzata. Quello è un
sentimento riservato solo per Voldemort e pochi eletti, come Bellatrix
Lestrange, l’assassina del mio padrino.
Ha
sbagliato, e probabilmente anche se dovesse tornare ad Hogwarts solo
grazie a noi, i nostri rapporti non migliorerebbero di certo.
Non
possono nemmeno peggiorare, perché più di
così…
Gli altri
aspettano che io mi decida…non so il motivo, ma tutti hanno
dato per implicito che l’ultimo e decisivo verdetto debba
darlo io…boh.
Malfoy mi
sta ancora scrutando l’anima, quando prendo una decisione.
-La
nostra testimonianza è: innocente- proclamo con la
tonalità di voce che uso nelle occasioni importanti o
delicate. Tipo quando ho confessato di quella volta che seguii la
lezione di Storia della Magia. Per circa 15 minuti, poi mi arresi,ma fu
comunque da ritenere un evento storico.
Uno
stupore e un dubbio generale si diffonde nell’aula.
Narcissa
sorride, più tranquilla e felice.
Lucius
sposta lo sguardo da me ai miei amici, confuso.
Invece
Draco ha occhi solo per me.
Mentre
Harry, con una voce carica di disprezzo e tristezza per le sue stesse
parole, sta spiegando i motivi che porterebbero alla scagione, io e
Malfoy continuiamo a fissarci.
In
realtà questo cosa inizia a mettermi a disagio, ma i miei
occhi sono divenuti schiavi dei suoi e non riesco a spostarli da
un’altra parte.
E poi,
anche se potessi non lo farei: con un orgoglio che farebbe gongolare
soddisfatto Godric Grifondoro, Kim Potter non abbassa mai lo sguardo
davanti a nessuno.
Avete
presente il detto “mi piego, ma non mi spezzo”?
Bè,
io non mi inclino nemmeno leggermente.
La nostra
lotta grigio/verde si interrompe quando il Ministro della Magia si
alza,per proclamare il verdetto finale, deciso dalla giuria.
Draco
sposta allora il suo sguardo verso quell’uomo che, con una
parola, sta per rivelargli il suo futuro, liberando i miei occhi dai
suoi.
-Draco
Lucius Malfoy, questa giuria ti dichiara:
INNOCENTE-
Mentre
lui non fa un cenno, sua madre gli rivolge un sorriso caloroso carico
d’affetto, sospirando di sollievo.
Lucius
invece è palesemente irritato: un Malfoy, per di
più suo figlio, è in debito con gli assassini di
Voldemort, con una Mezzosangue e due traditori del loro sangue.
Wao che
umiliazione, eh Lucius?
Adesso il
biondo sarà scortato nuovamente il prigione, per prendere i
suoi “effetti” e poi rilasciato.
Ed
è una cosa molto rara, che chiunque accusato di essere un
Mangiamorte,ed incarcerato precedentemente per questo, venga poi
liberato.
Anche
perché si nota chi obbedì a Voldemort,
semplicemente con una rapida occhiata al braccio sinistro.
-Io non
ho nessuna intenzione di accompagnarlo gentilmente ad Azkaban per poi
liberarlo. A voi questa patata bollente.- dice Ron furente alle mie
spalle,rivolgendosi a noi 4.
-Non
guardate me, perché potrei ammazzarlo nel tragitto.- si tira
fuori mio fratello,evitando accuratamente di guardarmi. Che palle!
-Oh,
bè non mi mettete in mezzo, perché io ho
già dato la mia dose di bontà oggi, votando per
farlo liberare-
Anche
Hermione se ne lava le mani…va bene ho capito!
Interrompo
Ginny, che stava certamente per concordare con Herm, allarmata, dicendo:
-Okay
okay….Capito ci vado io!-
A queste
parole mio fratello si decide a guardarmi, preoccupato:
<
E per
come è abituato Malfoy, sarà affamato di sesso!-
-Infatti,
non possiamo consegnargli un bel corpicino come il tuo su un piatto
d’argento!-
Ok,
è ufficiale mio fratello e il mio migliore amico sono
completamente rincoglioniti!
-
D’accordo, va bene…ci vado io!- si rassegna
Hermione.
-ASSOLUTAMENTE
NO!!-
Oddio,ma
questi due che hanno fumato stamattina?? Senza avvertirmi
poi…
-TU non
provare nemmeno ad aprire bocca- si rivolge minaccioso Harry alla sua
ragazza, che sicuramente stava per proporsi per il compito.
-Ma che,
vi siete rincoglioniti del tutto voi 2??- sbotto io, spazientita
-….Malfoy
non sarà una brava persona, ma non è un pazzo
stupratore!!- anche perché le tipe con cui andava a letto ad
Hogwarts erano tutt’altro che in disaccordo…e
vorrei vedere!
Prima che
Harry o Ron possano ribattere qualunque cosa, mi allontano con un:
-Me la
vedo io. Ci vediamo a casa-, dirigendomi verso Draco Malfoy.
Eccoci
qui. Davanti alle porte di Azkaban.
Da quando
ho sciolto le catene della sua Sedia Incantata non abbiamo spiccicato
parola.
E io ODIO
stare in silenzio, con chicchessia.
Quando mi
trovo in uno di quei silenzi imbarazzanti, mi affanno alla ricerca di
qualcosa da dire, e molto spesso faccio figure di merda, sparando
cazzate.
Non mi ha
nemmeno detto grazie, lo stronzetto! Tzè! Quasi quasi adesso
smentisco tutto ciò che Harry ha detto a sua difesa!
Ma
insomma, tipo, nessuno ti ha insegnato l’educazione a casa??
Il padre
non credo proprio. La madre…boh
Mentre
lui è ancora in contemplazione delle stupende e accoglienti
pareti della prigione, sentiamo il tipico suono della Materializzazione
alle nostre spalle.
Ci
voltiamo, per vedere i suoi genitori in manette, che vengono scortati
nuovamente nelle loro celle da due Auror ciascuno.
Lucius e
Draco si rivolgono un unico sguardo, perché
l’attenzione del ragazzo è incentrata sulla madre.
La stessa
madre che lo guarda rassegnata a non rivederlo per molto tempo.
La stessa
madre che ha mandato a fare in culo la sua dignità di
Malfoy, per supplicare me,pur di far scagionare il figlio.
La stessa
madre, che adesso ha spostato gli occhi su di me, sussurrando:
<>
<> rispondo io di rimando.
Effettivamente
una cosa buona dall’aver salvato Draco dalla galera
c’è, l’ha ammesso anche Harry: io e lui
non siamo più in debito con sua madre. Meno male!
Mentre
madre e figlio si stanno ancora fissando (ma cos’è
una mania della famiglia Malfoy?) io mi rivolgo ai due Auror che
accompagnano Narcissa, che conosco solo di vista.
-Potreste
accompagnarlo voi in cella, a prendere le sue cose, per favore?-chiedo,
riferendomi a Draco.
La
verità è che non ho nessuna intenzione di entrare
a contatto di nuovo con i Dissennatori. Con l’umore nero che
mi ritrovo, potrei anche tentare il suicidio. Vabbè non
esageriamo.
-Certo,
signorina Potter. Non si preoccupi- mi risponde un tipo dai folti ricci
neri.
Wao,
però…sentirmi dare del lei, mi fa ancora uno
strano effetto!
Detto
ciò, i due Auror accompagnano madre e figlio verso le porte
di Azkaban.
E a me
tocca aspettare. E già, perché non possiamo mica
permettere che il signorino entri senza manette in prigione, e con la
sua bacchetta in tasca.
Potrebbe
fare scappare qualcuno.
Ecco
perché la sua bacchetta di biancospino, consegnatami da un
altro Auror, quando eravamo ancora al Ministero, è
sotterrata tra le mille altre cose, nella mia tracolla.
A me il
compito di aspettare che esca da quelle inquietanti porte nere e
riconsegnargli la bacchetta.
Harry e
Ron, paragonano tutte le mie borse a quella di Mary Poppins.
Perché,senza
usare nessun incantesimo, ci si può veramente trovare di
tutto.
Ed
è tutto in un tale disordine, che adesso,per esempio, per
prendere un fottutissimo pacco di sigarette, ricorro
all’incantesimo di Appello.
Lo so,
è patetico, ma sono sempre stata disordinata, che ci
vogliamo fare?
Poiché
cercare un accendino qui dentro è inutile, accendo la mia
Marlboro con la bacchetta e aspiro la prima boccata di fumo.
In genere
fumare mi rilassa, ma adesso il leggero tremore che ho alle mani, non
si placa.
Il cuore
non rallenta la sua corsa.
Il freddo
che mi arriva sino in fondo all’anima non diminuisce.
Colpa di
un cattivo umore, e dell’aura di infelicità dovuta
ai Dissennatori, che circonda questo luogo.
Mentre
osservo l’ennesima nuvola di fumo che fuoriesce dalle mie
labbra, capisco il motivo principale che mi ha portato a chiedere al
tipo riccio e al suo collega di scortare Draco al posto mio.
Non
volevo incontrare i Dissennatori, certo, ma non volevo nemmeno
assistere all’addio tra madre e figlio.
Deve
essere molto triste.
Sia per
una madre, affidare il figlio al mondo esterno,senza potere essere
presente nella sua vita, consapevole di quanto tutta la colpa sia tua.
E anche
per un figlio, salutare la madre e lasciarla in balia dei Dissennatori,
mentre tu ti godi la vita fuori da qui.
Ed io
oggi non ho davvero più voglia di provare compassione verso
chi non se la merita. Non se la merita per niente.
Tempo fa
Kingsley mi aveva detto di essere deciso a togliere i Dissennatori da
Azkaban. “Troppo crudele.”
“Però
per queste cose ci vuole tempo” aveva detto.
“Affari
burocratici, e scartoffie”.
Sinceramente
non so se sono d’accordo a questa magnanimità nei
confronti di certa gente…so perfettamente che effetto fanno
i Dissennatori. Ed è anche per questo che non riesco a
decidermi se considerare il futuro provvedimento giusto o sbagliato. In
fondo, i Mangiamorte non si sono fatti scrupoli ad ordinare ai loro
alleati incappucciati di mandare Baci a destra e a manca.
Stronzi.
-Posso
fregartene una?- dice all’improvviso una voce alle mie spalle.
Una voce,
che per quanto sia roca e triste, è inconfondibile.
A quanto
pare Malfoy ha finito di raccattare i suoi averi.
Meno male
che avevo messo il pacchetto in tasca.
Non ho
nessuna voglia di essere presa per il culo da lui, per il disordine
della mia borsa.
Voltandomi
però, per porgergli la sigaretta, mi rendo conto dalla sua
espressione sconvolta che non sarebbe in vena nemmeno di prendere in
giro Gazza in perizoma da donna, che canta e balla con Mrs Purr.
Lui
afferra la sigaretta, mentre io mi avvicino al suo viso, per permettere
alla sua (a dire il vero mia) Marlboro, di accendersi a contatto con la
mia.
Questa
strana e nuova vicinanza, mi causa un piccolo brivido lungo la
schiena,così quando la sigaretta si è finalmente
accesa, mi allontano repentinamente, un po’ sconcertata.
Restiamo
ancora in silenzio, il tempo di permettermi di fare gli ultimi tiri
all’oggettino che stringo tra l’indice e il medio,e
di accendermene un'altra.
Di solito
non fumo così tanto, ma oggi sono nervosa.
Okay,cazzata,
fumo sempre tanto, soprattutto dopo la battaglia di Hogwarts.
-Grazie-
esclama all’improvviso Malfoy accanto a me, evitando
accuratamente di rivolgermi lo sguardo.
Piuttosto
sembra che quelle nuvole all’orizzonte siano per lui
più affascinanti del mio viso.
Ma non
per me.
Al suono
della sua voce, mi giro verso di lui e, approfittando del fatto che non
mi sta guardando, inizio ad analizzarlo.
Per
quanto tristezza e trasandatezza siano evidenti in tutta la sua
persona, il giudizio finale è: bello.
L’unica
cosa su cui nemmeno Ron ed Harry possono avere qualcosa da ridire in
Draco Malfoy è l’aspetto fisico.
Non che
non ci abbiano provato, ma il risultato è stato solo
l’aumento del loro odio verso di lui, quando persino le
ragazze Grifondoro, hanno dovuto schierarsi a sua difesa.
E quando,
poi, hanno sentito persino me,Herm e Ginny, dichiararlo bello, a
momenti gli usciva il fumo dalle orecchie, stile cartone animato.
Da quel
giorno, semplicemente evitano commenti.
Eppure
entrambi non hanno niente da invidiargli.
Mio
fratello è uno dei sogni erotici di quasi tutta Hogwarts.
Parte
femminile si intende…e in alcuni casi, anche un
po’ di quella maschile.
E anche
Ron, non scherza, specialmente negli ultimi anni, con la crescita e il
resto.
Ah
ah…che scemi!
Dopo un
po’ di tempo trascorso nelle mie riflessioni e nella
contemplazione del viso di Malfoy, mi ricordo che gli devo una
risposta; e anche che, se non mi sbrigo a fare qualche tiro, la mia
sigaretta sarà fumata dal vento.
-Prego-
Wao, 2
sillabe…non si sarà mica annoiato del mio
logorroico discorso??
Per
spezzare l’inquietante silenzio che segue aggiungo:
-Ti
riferisci a quello che abbiamo detto in tribunale, oppure alla
sigaretta?-
Dopo un
po’ di silenzio, si decide a guardarmi, accennando un piccolo
sorrisetto.
-Diciamo
tutt’e due. Anche se, naturalmente, la sigaretta è
un favore più grande che non dimenticherò mai.-
Oddio! Io
e Draco Malfoy abbiamo articolato intere farsi, senza metterci insulti
o cose del genere. Wao!
-Ti rendi
conto che stiamo articolando una conversazione civile? La prima in 7
anni e mezzo?-
-“Articolando
una conversazione civile”?
Potter,
ma come parli? L’amicizia con la Mezzosangue ti fa
male….-
Rieccolo,l’odioso
e rompi palle Malfoy di sempre. Ritiro tutto quello che ho detto prima.
-1^:
Scusa se non ho detto “E’ la prima volta che non ci
mandiamo a farci fottere in 7 anni e mezzo”
2^:
Chiama così Hermione un’altra volta e ti Crucio.-
-Dovrei
aver paura?- sussurra con voce da stupro, e con la familiare e vecchia
luce arrogante negli occhi.
Vedo che
piano piano sta tornando il bastardo di sempre.
-Sinceramente?
Si,dovresti tremare dal terrore, impallidire peggio che davanti ad un
Infero, fuggire più veloce di una Firebolt, implorandomi di
risparmiarti in ginocchio, se osi un’altra volta usare
quell’aggettivo in mia presenza.- sibilo io minacciosa.
La luce
negli occhi malvagia e degna di Voldemort, apparsa prima nel verde
profondo di mio fratello? Bè eccone una copia.
Nessuno
insulta i miei amici, e la passa liscia, senza nemmeno una minaccia.
Troppo
tardi mi accorgo della rinnovata vicinanza tra me e Malfoy, che con una
strana espressione sussurra:
-Mmmh…lo
sai che mi ecciti quando mi minacci?-
Lo sai
che mi ecciti quando mi dici che ti eccito?
I nostri
visi sono talmente vicini che posso sentire il suo respiro fresco sulla
mia pelle…dovrei allontanarlo ma i miei arti non rispondo ai
comandi del cervello…e pian piano anche lui sta affogando
nel grigio fitto dei suoi occhi.
Riesco a
malapena a sillabare:
-Allora
abituatici Malfoy, perché quest’anno ad Hogwarts
non devi assolutamente aspettarti caramelle e baci da noi.-
Quando
finisco di pronunciare l’ultima sillaba dell’ultima
parola, si scosta violentemente, buttando a terra la sigaretta, ormai
finita, e pestandola con un piede.
Mentre
lui ritorna ad osservare l’orizzonte, io cerco di capire che
cosa mi sia preso.
Se mi
avessero visto Harry e Ron, così, a pochi centimetri,
anziché chilometri, da Malfoy, sarebbero morti di infarto.
Mi rendo
conto anche io che la mia sigaretta è ormai finita.
Stronzetto
di un vento, piaciuto fumare gratis?
Rinuncio,
per principi salutari, ad accendermi la terza Marlboro in 15 minuti, e
sto per intimare a Malfoy di muoversi, quando lui dice, con un sussurro
incerto:
-Non so
se tornerò ad Hogwarts.-
Aah,ecco
perché si è allontanato subito. Mannaggia!
Cioè….meno
male, altrimenti gli avrei dato un calcio così forte
lì sotto da farlo rimanere sterile.
Sono
ancora un po’ rincoglionita dall’inaspettata,
strana, eccessiva e nuova vicinanza con il suo viso, così mi
ci vuole un po’ di tempo per recepire le sue parole.
Poi
esplodo:
-COSAAAAA???
Ma che cazzo ti dice il cervello??
Secondo
te perché ti abbiamo fatto scagionare?? Per permetterti di
tornare ad Hogwarts, prendere i M.A.G.O. ed ottenere un lavoro decente!
È
questo che voleva tua madre! Se scopre che non ci sei andato, quella
è capace di evadere da Azkaban,e venirmi a cercare!
SORTA DI
SCEMO!!-
-Ma si
può sapere che cazzo ti gridi?? Sono accanto a te, ci
sento!- mi interrompe irritato
-…e
poi non ho capito:
1. Che
cazzo te ne frega quello che farò d’ora in poi,
2. Che
cosa ne sapresti tu di quello che vuole mia madre per me,
3. Se non
ci torno a scuola, non saranno cazzi tuoi, mia madre non ti cacherebbe
proprio!>>
Okay,
d’accordo non era necessario urlare.
Ma,scusate,
la madre mi ha implorato di farlo scagionare, mi subirò una
filippica di Harry e Ron su quanto sia odioso Malfoy, mi sono uccisa di
dubbi e sensi di colpa fino a pochi minuti fa…e tutto per
niente?
-Okay,
non urlo più. Ma si da il caso, che il motivo per cui
abbiamo testimoniato a suo favore, sia tua madre. È lei che
me lo ha chiesto, anzi mi ha pregato in ginocchio. Il suo obiettivo
è quello di farti rifare una vita, ed Hogwarts è
il luogo migliore per farlo.-
-Certo,
come no. Scommetto che ai professori sto già sulle
palle…più del solito. Motivo? Sono figlio di un
Mangiamorte, lo sono anche io, ho attentato più volte alla
vita del loro amato preside, rischiando di fare fuori mezza Hogwarts,e
nella battaglia finale di certo non vi ho aiutati.
Ho
dimenticato qualcosa? Oppure hai bisogno di altri motivi per capire che
non mi faranno una statua quando metterò piede a scuola?
Il mio
cognome non è mica Potter.-
Tutto
questo, lo ha confessato senza guardare né me né
le sua amate nuvole.
Il suo
nuovo obiettivo è stata la polvere ai nostri piedi.
Non avevo
mai parlato con Malfoy, senza la corazza che si è costruito
in quasi 8 anni che ci conosciamo, senza lo strato di
superiorità che lo ha sempre protetto e nascosto dalle sue
stesse emozioni.
Rimango
un po’ in silenzio, ripensando alla notte in cui
morì Silente,a come i miei occhi si rifiutavano di credere
che quello fosse lui: per quanto l’avessi sempre trovato
odioso, non avevo mai creduto che arrivasse a prendere il Marchio.
Ripensando
alla sera in cui fummo portati a Malfoy Manor: ci riconobbe, ma non ci
aiutò.
Ripensando
alla terribile battaglia finale. Stava per consegnarci a Voldemort.
Stronzo.
Non so se
la madre ha ragione a pensare che tutti gli errori che ha fatto sono
stati per la salvezza dei genitori, ma in ogni caso, smetto di
rimuginarci su, altrimenti inizierei a pentirmi di averlo difeso.
-Si
è vero, hai ragione…- esclamo dopo un
po’ con voce seria
-….sei
un Malfoy, non hai una buona fama, dopo la caduta di Voldemort.
Sei un
Mangiamorte, hai una pessima fama, dopo la caduta di Voldemort.
E sei
anche un bastardo. Ovviamente non sarai accolto a braccia aperte.
Ma se
c’è una cosa che potrebbe farti cadere ancora
più in basso, sarebbe quella di diventare anche un
vigliacco. Più di quanto tu non lo sia.-
3….2….1.
Adesso mi
picchia! L’ho insultato e chiamato vigliacco.
Per
l’orgoglio maschile è un duro colpo.
Figuriamoci
per il vanitoso Draco Malfoy.
Tecnicamente
sono una donna, e lui non potrebbe alzare le mani su di me.
Ma si sa,
il ragazzo non è tipo da bon-ton e buone maniere.
State
pensando che io sia spaventata?
Puah, vi
sbagliate di grosso!
Stringo
la presa intorno alla bacchetta che ho nella tasca della giacca, e
aspetto immobile, pronta a difendermi.
Ma lui
resta ancora più immobile di me.
Non
parla, non mi guarda, non si muove, non fa un
cenno…né tantomeno da segno di volermi menare.
Ma che
cazzo succede alla famiglia Malfoy?
Non
è che, per caso, la galera li ha fatti diventare buoni e
generosi, stile Ned Flounders? Buoni, buonini, buonucci?
Nah…
-Hai
ragione.-
Ok,ritiro
tutto. Si,il carcere li ha rimbecilliti del tutto.
-Cosa??
Cioè…certo che ho ragione. Come sempre.-
rispondo, accennando un sorriso, mentre lui è ancora in fase
di “fissamento” della terra bruna sotto le sue
scarpe firmate.
Dopo
circa un altro minuto di silenzio (iniziano a farmi saltare i nervi,
tutte queste pause!!), si decide a guardarmi negli occhi.
E ritrovo
il vecchio Malfoy, quello conosciuto a scuola, arrogante e pieno di se.
-Allora
Potter, ci rivedremo a scuola. Non aspettatevi nessun tipo di
ringraziamento. Continuerò ad odiarvi e tormentarvi come ho
sempre fatto.- finalmente parla! Con voce irritante e strafottente (ma
non meno arrapante), ma almeno mi da un segno di vita!
-Non
chiedevo altro, Malfoy. Lo stesso varrà per noi.
Ma
ricordati, adesso siamo i tesorini del Mondo Magico, non ti conviene
metterti contro di noi.-
La mia
voce è altrettanto sarcastica. Le nostre conversazioni sono
tornate il tipico scambio di minacce e insulti. Wao…
-Come
dimostrerò…non sono un vigliacco.-
-Vedremo-
dico, prima di Appellare la sua bacchetta nella mia borsa, e
Smaterializzarmi prima che possa iniziare a prendermi per il culo.
-Come
è andata?-
-Che vi
siete detti?-
-Ci ha
provato?-
-Ti ha
messo le mani addosso?-
-Ti ha
portata in un vicolo buio?-
-Ti sei
difesa?-
-
L’hai reso impotente,quando ha cercato di violentarti?-
Woh! Mi
sono appena Materializzata nel cortile della Tana,e non ho fatto
nemmeno in tempo a mettere a fuoco l’edificio, che i miei
amici hanno iniziato a tempestarmi.
Naturalmente
le domande alla
“Malfoy-è-un-depravato-malato-di-sesso-pazzo-stupratore”
sono da Harry e Ron.
-Calma
calma…- li interrompo io -…è andata
benissimo,non abbiamo parlato più di tanto. Siamo finiti a
fare sesso sfrenato, non in un vicolo buio, ma nel bagno di un locale a
luci rosse. Non mi sono difesa, perché ero consenziente,e
ovviamente non l’ho reso impotente, perché sarebbe
un affronto alla comunità femminile del mondo.-
Le mie
parole zittiscono tutti in un secondo, rendendoli, soprattutto i
ragazzi, pallidi quanto un vampiro.
Mio
fratello e Ron, ingoiano saliva a vuoto, mentre le orecchie del rosso
si fanno di una pericolosa tonalità bordeaux, e le nocche di
Harry di un’inquietante bianco, a furia di stringere i pugni.
Me che
sono, idioti? Ci hanno creduto?
-Sorta di
scemi,stavo scherzando!-
Mentre
Herm e Ginny si rilassano immediatamente, i ragazzi no.
Harry
inizia a studiarmi attentamente, girandomi intorno, e Ron analizza la
pelle che il mio abbigliamento scopre.
Partendo
dal collo, alla ricerca di eventuali succhiotti, passando per le
braccia e la parte di polpacci che i miei strettissimi pinocchietti di
jeans coprono, cercando ipotetici lividi.
-Ragazzi,
stavo sul serio scherzando…- esclamo,preoccupata dalla loro
idiozia.
Finalmente
tirano un sospiro di sollievo.
Brutti
idioti, non mi avete creduto eh?
Appello,
non verbalmente, la mia Firebolt, prima di aggiungere:
-Già,
purtroppo scherzavo…peccato!- e iniziare a correre per tutto
il cortile della Tana, a cavallo della mia scopa che mi ha appena
raggiunta, seguita dalle urla incazzate dei ragazzi e dalle risate di
Herm e Ginny.
Hogwarts,Malfoy
preparatevi : i Fantastici 5 stanno tornando!
Salve!
Ecco a voi Draco Malfoy! Non so voi, ma io fossi stata in Kim, gli
sarei saltata addosso già dal Primo Anno. Bah…
Comunque, dal prossimo capitolo…tutti ad Hogwarts! Inizia la
vita scolastica dei tipetti!
Per i Pairing…come vedete ho conservato quelli della
Rowling, per quanto riguarda i protagonisti.
Ma non mi convincono molto. Voi che ne pensate? Io, soprattutto per
quello Herm/Ron, non sono molto convinta…ditemi il vostro
parere!
ladystorm94,Wao,
grazie mille per i complimenti! Potrei montarmi la testa! Comunque, per
i personaggi…ho messo come nota OOC, per piccoli
particolati, per il fatto del fumo, o delle future feste. Non sono,
effettivamente molto divesi dalla saga, ma per quei piccoli
particolari, ho voluto avvisare qualcuno, a cui, al contrario di me,
non potrebbe piacere un Harry un po’ più
casinista. Alla prossima!
SoReLLiNaMaLfoY:
Fantastico, fa sempre piacere avere una nuova lettrice! Grazie mille
per i complimenti! Al prossimo capitolo, spero!
Per concludere…ca**o, 10 preferiti! Sono
commossa….per essere la prima storia non è male
come inizio!
Grazie a tutti, anche quelli che leggono soltanto.
BIGIA
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Capitolo 5 *** Welcome Back! ***
WELCOME BACK
<<
Mi raccomando ragazzi! Fate attenzione, studiate, fate i bravi, e
soprattutto, cercate di non superare il record storico di punizioni in
un anno! >>
<<
Mamma, ma che scherzi? E quando mai siamo finiti in punizione? Siamo
degli angioletti, noi! >>
<<
Si, Ron, come no! Se non vuoi un’altra Strillettera
quest’anno ti conviene rigare dritto…!
>>
Eccoci
qui.
Stazione
di Londra, di fronte ad un’enorme colonna che divide il
binario 9 da quello 10.
Almeno
per i Babbani.
Per i
maghi, siamo di fronte ad un’enorme colonna che funge da
accesso al binario 9 e ¾.
La
signora Weasley si sta scervellando, nella speranza di non dimenticare
nessuna raccomandazione di routine.
Ginny e
Ron mi hanno confessato che ogni anno, dice le stesse e identiche cose,
dall’epoca in cui Charlie e Bill frequentavano la scuola.
Bè,
in fondo è dal mio secondo anno che mi accompagnano alla
stazione. Ormai lo so anche io il “discorsetto” a
memoria.
Adesso
sto avendo una sorta di deja-vou.
Ricordo
perfettamente, in ogni minimo dettaglio, la prima volta che misi piede
in questa stazione, alla ricerca del binario per raggiungere Hogwarts.
Quel
giorno è sempre rimasto ben impresso nella mia mente, come
inizio ufficiale della mia vera vita da strega, ma in questo momento
potrei dirvi perfettamente chi mi passò dinanzi quel giorno,
cosa indossavano, il tempo, la puzza del vapore dei treni.
Ma la
cosa che saprei descrivere meglio, in ogni più piccola
sfaccettatura, è la sensazione che provavo.
Ansia,paura
per quello che mi aspettava, timore di non saper reggere la
situazione….
Ma anche
eccitazione, adrenalina e felicità, per quello a cui andavo
incontro, sicuramente migliore di quello che lasciavo alle spalle.
Motivo?
Perché sono esattamente le stesse sensazioni che provo
adesso.
Non so
come sarà la reazione di tutti a scuola, a questa fama
esagerata che ricopre me ed i miei amici.
Non so
nemmeno come sarà la scuola senza Silente.
E,
ancora, non ho la più pallida idea di come mi
sentirò a ricalpestare i luoghi dove tutto è
finito…o iniziato.
Ma, alla
fin fine sono una Grifondoro no?
Il
coraggio non mi manca. E poi non sarò sola. Ci saranno i
miei amici a sorreggermi. Come sempre.
Sirius
diceva sempre che Harry sarà il mio bastone della vecchiaia,
ed io per lui. Prima di scoppiare a ridere, immaginandoci vecchi, con i
capelli bianchi e senza denti. Diceva sempre:
“Il
mio campione e la mia principessa…voi e i vostri amici mi
ricordate tanto i vecchi Malandrini!”
Dio se mi
manca…
Waaaaaaaaaaaaaaah,
basta! Mi sto deprimendo!
<<
E tu, Kimberly Potter, stai attenta! Mi raccomando fai
attenzione,studia, fai la brava… >>
E, fatemi
indovinare? “Cerca di non superare….”
<<
….il record storico di punizioni in un anno! >>
Che vi
avevo detto?
<<
Non si preoccupi, signora Weasley, la sa che io, i guai non so nemmeno
cosa siano >> rispondo sarcastica, prima di abbracciarla.
Mia madre
resterà sempre insostituibile, ma devo davvero tanto alla
mamma dei miei amici “pel di
carota”…è stata davvero come una madre
per me e mio fratello.
<<
Molly cara, adesso me la consumi! Non è giusto,falla
abbracciare un po’ anche a me! >> dice,
ridendo, il signor Weasley, alle spalle di sua moglie.
La quale
mi lascia, per permettere al trasandato uomo dai capelli rossi, di
abbracciarmi,e sussurrarmi:
<<
Fate attenzione >>
So
perfettamente che non si riferisce alla scuola. Il massimo che ci
può succedere è essere attaccati da Pix.
Quel
“fate attenzione” era a proposito del nostro lavoro.
D’accordo,
siamo diventati i migliori cacciatori di criminali sulla piazza, ma in
fondo cerchiamo di catturare i peggiori criminali del Mondo Magico
(alias peggiori Mangiamorte del Mondo magico): tutta gente senza
scrupoli, che non si farebbe problemi ad uccidere o torturare dei
17enni. Andrebbero solo a raggiungere gli altri nomi sulla Hit-killate.
Ogni
volta che usciamo dalla soglia della Tana, alla ricerca di una nuova
preda, i signori Weasley rischiano un infarto, dovuto
all’ansia.
Tutte le
volte cercano di farci cambiare idea, di farci mollare il nostro lavoro.
Ma io ed
Harry ci sentiamo in dovere di farlo. E poi abbiamo ancora tanti conti
in sospeso, contro quei bastardi assassini.
E Ron
è della stessa idea.
Hermione
e Ginny sono le più restie a tutto questo, ma solo
perché non saltano di gioia all’idea di macchiarsi
le mani con il sangue.
Ma in
fondo è sangue di Mangiamorte, non ha molto valore. E poi
loro due non ci lascerebbero mai andare a combattere da soli.
A volte
qualcuno di noi si ferisce, ma dare la giusta punizione ad un
assassino, è un ottima gratificazione.
<<
Kiki, pronta? >> domanda Herm all’improvviso
alle mie spalle.
<<
Si,arrivo >> rispondo, interrompendo i miei pensieri.
Con
indifferenza ci avviciniamo alla colonna,e, appena si presenta
l’occasione, la attraversiamo, nascoste agli occhi di Babbani.
Come feci
al mio primo anno, chiudo gli occhi.
Dopo un
piccolo passetto, mi giunge alle orecchie il tipico suono delle civette
degli studenti, il fischio acuto che riconoscerei tra mille
dell’Espresso per Hogwarts, la confusione dei passeggeri che
si salutano,sia con “Ciao! Da quanto tempo” sia con
“Arrivederci, fai il bravo”.
Sento la
voce di Ron, dietro di me che sussurra:
<<
Ehilà, da quanto tempo! >>, il fischio di
Harry e la risatina di Ginny.
Gli altri
ci hanno raggiunte.
Solo
quando sento la stretta della piccola mano di Herm sul mio braccio mi
decido ad aprire gli occhi.
È
tutto come me lo ricordavo. Tutto identico. Tutto maledettamente
identico.
L’Espresso
per Hogwarts è sempre lì, rosso scarlatto,che
sbuffa vapore.
Vapore
che ha un odore diverso dai treni Babbani. Direi quasi buono.
O forse
è solo la familiarità che mi lega a quel treno
che mi fa sparare cazzate.
La gente
corre a destra e sinistra, nella familiare confusione che precede ogni
partenza. Chi ha già preso posto, saluta i familiari dai
finestrini.
Un
sorriso mi si allarga sul volto.
Dopo
tutte queste novità da capogiro, una cosa e un luogo
familiare creano una sensazione rassicurante.
Ed
è bello.
<<
Brutti bastardi, pezzi di merda. Guardali i V.I.P….ormai
sono spariti dalla circolazione! >>
<<
Già, chissà se ci parleranno ancora
quest’anno?! >>
Al suono
di quelle voci familiari, io e gli altri ci voltiamo, con dei sorrisi
che arrivano dall’orecchio destro a quello sinistro.
<<
Bah, non so.. ragazzi che ne dite? Li rivolgiamo ancora la parola
quest’anno a questa plebaglia? >> chiede Harry
sarcastico.
<<
Non so…magari di nascosto dal resto della
scuola…sai abbiamo una reputazione da difendere!
>> ribatte ‘Mione.
<<
Ma tu guarda questi…! >>
Dice il
nostro ex-imbranato amico Neville Paciock.
Ed eccoli
tutti qui. Compagni Grifondoro, e non.
Oltre a
Neville, ci sono Seamus e Dean, che ci avevano sfottuti
all’inizio.
Mano
nella mano con Dean, c’è Luna, con la stessa aria
sognante di sempre, ma, almeno, senza i suoi amati Rapanelli penzolanti
dai lobi delle orecchie.
Dietro di
loro, c’è la squadra di Quidditch di mio fratello
al completo, tranne Katie Bell, ormai diplomata; vedo anche
Calì e Lavanda Brown.
E poi
anche Ernie Mcmillian, Justin Finch-Fletchey, Hannah Abbott.
Non sono
cambiati poi molto. Li vedo tutti cresciuti in altezza, e le loro
fattezza sono più adulte,ma nessuno è mutato
più di tanto.
A parte
Luna, un po’ meno stravagante, ma sempre lei, e Neville.
Lui,
eccome se è cambiato. La crescita in altezza lo ha snellito
molto, ma non troppo da cancellare quel gonfiore buffo e simpatico del
viso.
L’espressione,
prima sempre timida e incerta, adesso è più
sicura e determinata. Wao! Un altro Neville…
E lui,
come tutti gli altri,sono qui per noi.
Posso
commuovermi?
Dopo
l’ultima frase di Neville, scoppiamo tutti a ridere di gusto.
Dopo di
che, iniziano gli abbracci strappa lacrime. Io salto, letteralmente tra
le braccia aperte di Seamus.
<<
Kiki! Allora siete tornati davvero a scuola! >> mi dice,
abbracciandomi a sua volta.
<<
Già.. >> concorda Luna, mentre passo a
salutare lei
<<
…su Strega Moderna c’era scritto che eravate alle
Hawaii in vacanza. Ma papà lo sapeva che era una cazzata!
>>
<<
Oddio… >> chiedo io, abbracciando tutti i miei
compagni di scuola a turno << …che
diceva Strega Moderna? >>
A
rispondermi, sono, ovviamente Calì e Lavanda:
<<
Appunto, che eravate alle Hawaii. Ma hai davvero trescato con un
surfista di lì? Ed Hermione, hai davvero tradito Ron, per un
barista strafigo e sposato? Ginny, tesoro su di te non ci sono notizie
certe, ma pare che Harry ti abbia messa in cinta! >>
<<
Oddio, ma è vero? >> chiede conferma
Calì, delle parole dell’amica.
A queste
notizie sconcertanti, io, mio fratello, Ron, Ginny e ‘Mione,
spalanchiamo la bocca, stile cartone animato.
MA CHE
CAZZO DICONO IN GIRO??!!
<> smentisce Ron immediatamente, appoggiato
dalle nostre teste dondolanti, che annuiscono.
Noi
confermiamo subito, a parte Harry che sussurra a Ginny:
<<
Non sei incinta, vero? >> prima di ricevere un pugno
sulla spalla.
<<
Hannah, te l’avevo detto che erano tutte bugie…
>> ammonisce Ernie la sua migliore amica, appoggiato da
Justin, che dice:
<<
Compresa la storia del matrimonio con il tritone
marino!
Giusto
Kiki?! >>
Okay,
credo che brucerò qualsiasi penna e pezzo di carta presente
sulla faccia del pianeta!
<<
Ovviamente si! >>
<<
Anche perché il suo cuore ormai appartiene a me!
>> ci interrompe una voce antipatica, alle mie spalle.
Subito
gli abbracci e i saluti commossi si interrompono, per fronteggiare un
gruppo di Serpeverde, naturalmente capeggiato da Draco Malfoy. Dietro
di lui, camminano Blaise Zabini, bono come sempre, Theodore Nott, Pansy
Parkinson che trotta come un cagnolino al fianco di Malfoy, Daphne
Greengrass e la minacciosa Bulstrode.
Avete
presente, nei telefilm, quando il tipico bonazzo della situazione entra
in scena, ed in sotto fondo parte una coro di
“uuuuuuuuh!”?
Bè
questo è uno di quei casi. Anche perché
l’aggettivo “bonazzo” è quello
che più si addice alla persona, che adesso si è
fermata di fronte a noi.
Se il mio
giudizio, il giorno del processo, era stato “bello”
adesso sarebbe “da stupro”.
Insomma,
guardatelo!
I capelli
gli ricadono di nuovo leggermente sugli occhi, e sono ritornati di quel
biondo chiaro, anziché biondo sporco.
Il
fisico, prima un po’ troppo dimagrito, adesso, magari dopo un
po’ di palestra e pasti decenti, è davvero
impossibile da commentare, senza usare aggettivi a lui rosse.
La
maglietta, con le maniche tirate su all’altezza del ginocchio
mette in risalto i muscoli del petto, sotto la scritta
“Sex, Drugs, and Rock ‘n Roll”
E poi i
pantaloni strettissimi e a vita bassissima non aiutano a scacciare i
pensieri erotici dalla mia testa, che vedono sempre lui come
protagonista.
Mi
prefisso nella mente bene chi sia in realtà, per permettere
al mio cervello di trattenere i miei arti dal saltargli addosso, e
imporre alle mie labbra di far uscire una risposta decente.
<<
Si, amore mio, come no! >>
Ma se la
sua battuta e la sua presenza, ha causato a me solo un sorriso
irritato, altro effetto ha fatto agli altri.
Harry e
Ron mandano fuoco dagli occhi, cercando di ammazzare le serpi con lo
sguardo. Lo stesso facevano gli altri, ragazze comprese, magari dopo
essersi riprese dalla vista di quella sorta di figliolo.
<<
Malfoy, per piacere non ci rovinare l’anno che deve ancora
iniziare, con le tue battute penose! >> esclama Ginny,
lanciando maledizioni mentali, sicuramente, al gruppo di Purosangue qui
di fronte a noi.
<<
Senti, Fiammetta, non rompere le palle, non sono certo qui per te, o
per la Mezzosangue, la pazza, la Tasso tonta, e le finte giocatrici di
Quidditch… >>
<<
Fantastico Malfoy… >> lo interrompe mio
fratello
<<
…oltre ad essere un idiota bastardo, sei diventato anche
finocchio! >>
Tutti gli
sguardi vanno da mio fratello al biondo.
Le serpi
iniziano a mettere le mani in tasca, dove sicuramente avranno le
bacchette, i 3 tassi presenti, estranei all’odio epocale tra
le nostre due case, cercano il modo di far calmare gli animi, mentre i
Grifoni, continuano a spostare lo sguardo da Harry a Malfoy, ridendo di
gusto.
Se
l’odio tra Grifondoro e Serpeverde è ormai
storico, altrettanto lo è quello tra noi e Malfoy.
Specialmente tra il biondo e mio fratello.
<<
Gay? Draco GAY? Scusa chi meglio di me potrebbe dirlo? E credimi,
Sfregiato, non lo è affatto! >> lo difende la
Parkinson, con la stessa espressione che avrebbe una cagna in calore,
che ripensa alla sua ultima, antica e gloriosa scopata. Oddio!
Quando io
scoppio a ridere,nella mia più falsa risata, tutte le teste
si girano verso di me. Quando smetto, la mia espressione diventa
immediatamente sprezzante. La Parkinson mi è sempre stata
tremendamente sulle palle.
<<
Pansy, per piacere, okay che sei una troia, ma non sputtanarlo ai
quattro venti. Forse nessuno te l’ha mai detto, ma darla a
tutti non è una buona cosa. >>
La mia
battuta, causa altre risate dei miei amici, ed anche di Malfoy, Zabini
e Nott, che però cercano di trattenersi.
Al
contrario le ragazze serpi mi guardano con aria assassina. Beh,cosa ho
detto di male? Solo la verità!
<<
Sentite, care e amate Serpi…spiegateci che cazzo volete, e
poi andate a rompere i coglioni a qualcun altro! >>
taglia corto Ron, fine come solo lui sa essere.
<<
Ron… >> interrompe tutti Luna, con la solita
voce stralunata, anche se un po’ meno aliena.
<<
…credo che Malfoy voglia qualcosa da Kiki…stando
a quello che ha detto a Ginny prima, andando per esclusione
… >>
Cosa? E
che vuole da me?
<<
Wao, Lunatica, non sei scema come sembri. >> le risponde
Malfoy con il solito ghigno, facendo innervosire Dean, che
però viene trattenuto per un braccio da Seamus.
<<
Ok, Malfoy, che vuoi da mia sorella? >> si intromette
Harry.
<<
Bè…tante cose…una in
particolare… >> ma questo è proprio
idiota?
Eccitante,arrapante,
ma pur sempre idiota!
Vuole per
forza che Harry e Ron lo massacrino?
<<
Ah ah ah… >> ride sarcastico Seamus..
<<
…Malfoy, vedi che una come Kiki, a una serpe come te, non
gliela darà MAI! >>
Wao,
molto stile “Notte prima degli esami”!
Comunque,
adesso basta parlare di me e di chi mi dovrei portare a letto, come se
io non ci fossi!
<<
Insomma basta! Malfoy che vuoi da me? >> sbotto
arrabbiata.
<<
Nulla bambolina. Solo ripagarti di un debito. >>
risponde, porgendomi una Philip Morris appena estratta da un pacchetto,
preso dalla tasca del pantalone.
Porgendomi
la sigaretta mi si avvicina, quel tanto da farmi sentire il suo
sussurrato:
<<
…e dimostrarti che non sono un vigliacco…
>>
Detto
ciò ritorna dalla sua banda Serpeverde, per poi allontanarsi
verso il treno, con un:
<<
Ci si vede tra i corridoi, idioti! >>
Non posso
crederci.
Non.ci.posso.credere!
Stiamo
davvero tornando ad Hogwarts!
Quando
Malfoy e la sua banda di serpi si sono allontanati (concedendomi una
visione alquanto mozzafiato del suo fondoschiena), l’allegria
e il piacere del ritrovarsi, cancellati alla vista dei nostri storici
rivali, sono tornati immediatamente.
Le risate
sono ricominciate, abbracci e baci anche, compresi i racconti.
Solo
quando Seamus ci ha fatto notare che il treno stava per partire, e che
la maggior parte dei passeggeri era lì a fissarci, con i
nasi schiacciati sui finestrini, ci siamo decisi a prendere posto sullo
scarlatto Espresso per Hogwarts.
E adesso
eccomi qui, in uno scompartimento del treno, insieme al mio fratellino,
Ginny, Herm, Ron, Seamus,Neville, Dean e Luna.
Luna,Seamus,
Neville e Ron stanno parlando della nuova stagione di Quidditch, in cui
la squadra del cuore di Ron, i Cannoni di Qualcosa, stanno perdendo
come non mai.
Non
sapevo che Luna si interessasse al Quidditch. In realtà non
sapevo nemmeno che gli piacesse Dean, né il contrario.
Dean
è sempre stato un casanova, è sempre andato
dietro alle ragazze più gettonate della scuola.
Mentre
Luna…bè è Luna.
Non si
può dire che sia la tipica ragazza sexy che rientra nelle
fantasie erotiche della popolazione maschile di mezza Hogwarts. Ergo
non rientra nella lista delle ragazze-tipo di Dean.
O meglio,
non rientrava. Perché se il ragazzo ha oltrepassato i suoi
pregiudizi sulla stranezza di Luna, e i suoi ricorrenti gusti in fatto
di ragazze, vuol dire che alla mia amica ci tiene sul serio.
Comunque,
sono contenta per entrambi.
Per
quanto riguarda gli altri, invece, Harry e Ginny stanno raccontando a
Seamus della nostra ultima avventura, a caccia di Dolohov, sfuggito
miracolosamente agli Auror nella battaglia di Hogwarts, dopo essere
stato sconfitto da Vitious.
Ci
è voluto qualche mese alle spie del Ministero per
ritrovarlo, ma alla fine, l’abbiamo raggiunto tra le foreste
irlandesi e spedito ad Azkaban.
Invece,
Hermione, ha un libro tra le mani.
Pazzesco,
vi chiederete, non è ancora iniziata la scuola, e lei
già studia? E, gli amici, non provvedono alla sua salute
mentale,scagliando suddetto libro dal finestrino?
Bè,
innanzitutto, per Hermione Granger e lo studio, niente è
impossibile.
E poi,
comunque, quello che ha tra le mani, non è un semplice libro
da secchioni. No no no…è IL libro:
SLASH:The
Autobiography…
Questo
libro è di mio fratello, e se qualcuno osa gettarglielo
giù dal treno, rischia seriamente la morte.
Anche
perché, un nuovo passatempo che abbiamo trovato in questi
mesi senza compiti e preoccupazioni,o quasi, è stata la
musica.
Non il
semplice ascolto: suonare musica.
Quando io
e mio fratello eravamo ancora a Privet Drive, la nostro chitarra era il
nostro rifugio preferito dai Dursley.
Ne
avevamo solo una, comprata con un lungo accumulo di soldi, da parte mia
e di Harry.
E poi, io
ho ereditato la voce di mia madre.
Sono
brava a cantare. Diceva Sirius, che quando mia madre canticchiava
qualcosa, le nuvole si diradavano,il Platano Picchiatore smetteva di
rompere le palle, i fiori sbocciavano e gli uccellini volavano
felici…
“Compreso
quello di James”…aggiungeva, per mettere me ed
Harry in imbarazzo,e per eliminare l’atmosfera seria, poetica
e anche un po’ triste che si veniva a creare.
Dicono,
che succede lo stesso anche quando canto io. Bah!
Comunque,
io ed Harry ci siamo messi d’impegno questi mesi, e abbiamo
insegnato anche agli altri a suonare.
Abbiamo
rispolverato i nostri vecchi libri di musica (anch’essi
comprati, naturalmente, con i nostri risparmi), così dopo un
po’ ognuno degli altri 3 sapeva suonare uno strumento babbano.
Con Herm
è stato più facile. Aveva studiato chitarra da
piccola, quindi padroneggiare un buon basso non ha richiesto molta
fatica.
A Ron e
Ginny, abbiamo prima dovuto spiegare cosa facevano “questi
strani aggeggi”, poi i loro nomi, ed infine a suonarlo.
Ginny
alla chitarra se la cava abbastanza bene, e Ron con la batteria
è un mago…ironia della sorte!
Mentre io
sono ancora in contemplazione del paesaggio fuori dal finestrino, la
porta dello scompartimento si apre, per far entrare nel nostro
sovraffollato scompartimento Romilda Vane, accompagnata dal suo gruppo
di oche.
Sebbene
sia Hermione la più vicina alla porta scorrevole, gli occhi
della bruna vagano alla ricerca di mio fratello.
<<
Ciao Harry! Passate buone vacanze? >>
<<
Mmmh…si grazie. >> risponde evasivo Harry,
cercando di non dare confidenza alla sua fan,dopo un’occhiata
di fuoco di Ginny.
Mentre le
amiche alle sue spalle continuano a ridacchiare come delle ebeti,
Romilda continua:
<<
Devo darti una cosa… >> pausa volontaria, e
occhiatina maliziosa, prima di continuare a parlare, porgendogli una
lettera arrotolata e chiusa da un nastrino verde.
<<
…da parte del professor Lumacorno. >>
Al cenno
di ringraziamento di mio fratello, questa tipetta arrapata e le sue
amiche idiote se ne vanno.
Tutti
quanti voltiamo lo sguardo verso Harry, per poi scoppiare a ridere di
gusto.
Tutti
tranne Ginny, che non ci trova niente da ridere.
<<
Oddio…devo darti una cosa… >>
sillaba Herm tra le risate.
<<
Oouuuh, Harry quanto sei sexy… >> infierisce
Seamus,appoggiato dalle risate del suo migliore amico, di Luna e di
noialtri.
<<
Fratellino, mi sa che devi stare molto attento quest’anno.
Vane ha scoperto cos’è il sesso, dalla sua
battutina di poco prima. Mi sa che cercherà di stuprarti.!
>>
<<
Ci provasse! Brutta puttana depravata! >> esclama Ginny
incazzata.
Però
dopo un po’ si unisce anche lei alle nostre risa,trascinando
con se anche Harry, tranquillizzato da una mancata scenata della sua
ragazza.
Ma il
sorriso sparisce dal volto di mio fratello,quando apre la busta, per
lasciar spazio ad un’espressione di orrore.
<<
No…un incontro del
“Lumaclub”….no!! >>
Appena
spiega il contenuto della lettera, anche io, Herm, Ginny e Neville ci
accodiamo ad Harry nella nostra migliore espressione scocciata.
<<
Che palle! >> esclama ‘Mione, sistemando con
cura il libro nella sua tracolla.
<<
Aaah bè…buon divertimento! >> ci
augura Luna, sarcastica e sognante come sempre.
Accompagnata
da ulteriori sghignazzi dei nostri compagni.
<<
Ron, tu non ridere tanto… >> dice Harry con un
ghigno di trionfo sul viso
<<
…l’invito è anche per te.
>>
L’ennesima
risata si gela sul nascere, sulle labbra del rosso.
<<
Cosa? Ma io non faccio parte di quell’idiotissimo club!
>>
<<
Ma come, Ronnie…hai rotto le palle tutto il sesto anno, con
questo fatto che noi eravamo invitati ai festini di Lumacorno e tu
no…e adesso? >> lo sfotte la sorella.
<<
E già, amore… >> dice Herm
<< …tocca anche a te! >>
Ron,trovandosi
solo contro 4, afferra l’invito dalle mani di Harry, quasi
strappandolo, e se lo porta sotto il naso.
<<
E sì, amico… >> conferma
Dean,sporgendosi sulla spalla di Ron per leggere meglio
<< …quello è proprio il tuo nome!
>>.
<<
Dai ragazzi, non sarà tanto male! >> cerca di
consolarci Luna, ricevendo,però, in cambio, le nostre
occhiate assassine.
Uff…bentornata
a scuola Kiki!
<<
Dai, su, facciamo in fretta. Prima andiamo, prima ce ne torniamo!
>> ci esorta Ginny, alzandosi dal sedile.
Noi 4 la
imitiamo, dirigendoci verso il corridoio del treno, con passo da
funerale.
Tutti
quanti a testa china, veniamo salutati dagli altri.
Seamus,
per sfottere la nostra camminata da processione, urla dallo
scompartimento:
<<
Andate in pace fratelli! Amen! >>
Per
risposta, Ron inizia a recitare, seguito da noi:
<<
Lode a te, nell’alto dei cieli! >>
<<
Aaaameeeen! >>
Arrivati
davanti allo scompartimento di Lumacorno, non facciamo in tempo a
bussare, che ce lo ritroviamo davanti, il bottone del panciotto sempre
a rischio di esplosione, la calvizie scoprente una parte sempre
più larga di testa, e un sorriso da un orecchio
all’altro.
<<
Ragazzi miei! I Salvatori! >>
Scoppia
in una risata teatrale di gioia, prima di aggiungere:
<<
Accomodatevi! E voialtri, prego un grande applauso ai nostri eroi!
>>
Così
i presenti si scorticano le mani,in un’ applauso, che io
definirei da leccaculo. Ne saremo circondati quest’anno.
Oltre ai
vecchi componenti del “LumaClub”, ci sono delle
facce nuove, che non riconosco. Anzi, magari il biondino
nell’angolo, si.
Dovrebbe
essere un Corvonero, 2 o 3 anni più piccolo di noi.
Ma non mi
ricordo come si chiama.
Lui
sembra quello le cui mani, battono tra loro il più forte di
tutti.
Mentre
l’unico che non cerca di farsi notare con un sorriso ebete da
leccapiedi è Zabini, che continua a guardarci male, senza
sfiorare nemmeno le punta delle dita delle mani.
Ci sono
anche Belby e McLaggen, insieme agli altri tipi sconosciuti.
Oddio, se
non la smettono di applaudire li ammazzo tutti!
Io e gli
altri, ci guardiamo in faccia imbarazzati.
Neville,non
abituato a tanta attenzione, è rosso pomodoro, e
dà l’impressione di uno che vorrebbe trovarsi
ovunque, tranne che qui.
<<
Accomodatevi! E adesso, raccontateci tutto. Ormai se prima eravate
famosi, adesso siete leggenda! >> dice Lumacorno,
rivolgendosi a me ed Harry.
Già
lo immagino, tra qualche anno, a vantarsi di essere stato il professore
dei Potter. Wao, che onore!
Magari si
inventerà chissà quale stretto rapporto di
amicizia tra noi. Puah!
Mentre
tutti ci stanno ancora fissando, ci decidiamo a prendere posto.
<<
Allora… >> continua il professore
<< …diteci, che cosa avete combinato in tutto
questo tempo? >>
<<
Ammazzato Mangiamorte. >> risponde secco Ron.
Non ha
mai stimato molto Lumacorno, e questo cambio di riguardo nei suoi
confronti da parte del professore, non credo cambi molto il suo
giudizio.
<<
Wao, che eroi! >> esclama un ragazzino, uno di quelli che
non conosco.
<<
Oh! Che sbadato!... >> sbotta Lumacorno <<
…non vi ho presentati! >>
<<
Loro li conoscete già… >> inizia
indicando i vecchi componenti di questo club idiota,
<<
Mentre loro sono: Kyle Dwoyle >> facendo un cenno della
mano verso il ragazzo di Corvonero che mi era parso di conoscere. Avevo
azzeccato comunque.
Continua,
facendo segno verso il ragazzino dai capelli neri, che ci aveva appena
definito “eroi” e un altro,accanto a lui, che ci
fissava con occhi sgranati:
<<
Loro sono Mark e Peter Ogden >> a quel nome io e mio
fratello, ci voltiamo l’uno verso l’altro: quei due
ragazzini sono, probabilmente nipoti dell’Ogden che
andò a casa dei Gaunt. Che vide e conobbe la madre di
Voldemort.
<<
Un vostro discendente si chiamava Bob, per caso? >>
chiedo a Mark e Peter.
Il primo
mi guarda un po’ timoroso, mentre l’altro un
po’ più spavaldo, fa cenno di si con la testa.
Credo che abbia anche aggiunto la parola
“bis-nonno”.
Ma, per
caso, faccio paura?
Lumacorno,
che ha assistito alla scena alquanto patetica, irrompe in una grassa
risata, prima di commentare:
<<
Non fatevi ingannare da queste faccette timorose. Sono tutti grandi
maghi, come i loro parenti. È solo che voi mettete in
soggezione. >>
<<
E, già… >> lo interrompe Zabini
sarcastico << …come si fa a restare
indifferenti ai Re dei Grifoni?! >>
Mentre
Lumacorno si gira verso di lui, Harry risponde alla battuta alzando il
dito medio, approfittando delle spalle di Lumacorno.
In
riposta riceve un ghigno perfido.
Come
quello del suo amichetto biondo. Anche se quello di Malfoy,
è unico nel suo genere. Bah,sarà un rito
Serpeverde ghignare ad ogni mandata a fare in culo.
Basta,
non ce la faccio più! Ma che palle! È un sacco di
tempo che siamo qui dentro! Basta!
Ormai il
sole è tramontato,e il buio nasconde quasi completamente la
visuale fuori dal finestrino.
Quando,
però, sentiamo un sussulto, capiamo che il treno si
è fermato.
Noi 6
scattiamo immediatamente in piedi, e liquidiamo Lumacorno con un
semplice “Arrivederci e grazie”.
Come
quando, in un film, mandi le immagini avanti veloce, così
noi ci dirigiamo verso lo scompartimento a prendere i bagagli,
scendiamo dal treno e saliamo sulle carrozze trainate dei Threstal.
<<
Oddio! >> è il commento di Ron alla vista di
questi incroci tra cavalli e draghi. Lui non gli ha mai potuti vedere,
ma nella battaglia di Hogwarts ce ne è morta di gente sotto
il naso. Come,ad esempio, Voldemort.
<<
Non so se mi piacciono o meno… >> aggiunge
Ginny.
Mentre
Neville, tra la folla, è finito in carrozza con Hannah
Abbott, Ernie e Justin, noi 5 saliamo su questa che ci si para dinanzi.
Mentre i
Threstal cominciano a trainarla verso Hogwarts, il cuore prende a
battermi furiosamente nel petto.
Come un
martello.
Tum.tum.tum.
Hogwarts.
Hogwarts. Hogwarts.
E poi,
finalmente eccolo: il castello della Scuola di Magia e Stregoneria di
Hogwarts.
I danni
subiti alla struttura dalla battaglia finale, sono stati riparati.
E lei
è lì, con la sua solita imponenza e magnificenza.
Con le sue torri e torrette, e con la base scura del Lago Nero.
Hogwarts.
<<
Bentornati a casa >> sussurra Harry accanto a me.
Già,ciao
casa.
Oddio,
che scema!
Non
me ne ero proprio accorta! Imbranata!
Comunque,
l’ho ripostato! Sperando che, stavolta si vedano i dialoghi!
Grazie
mille a chi me l’ha fatto notare, risponderò ai
commenti nel prossimo capitolo! ^^
BIGIA
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Capitolo 6 *** Fear ***
FEAR
Tu-tum.
Tu-tum.
Respira.
Inspira,
espira, inspira, espira.
Andrà
tutto bene.
Inspira,espira,inspira,
espira.
Siamo
davanti alle imponenti porte, del
luogo
che per molto tempo ho considerato come una casa.
E
continuo a farlo.
Ho
paura. Non so di cosa precisamente. Ma ho paura.
Per
la prima volta, potrò godermi quest’anno come una
normale adolescente, e non
come una ragazzina con un peso troppo grande sulle spalle esili.
Questo
dovrebbe rassicurarmi.
Ma
non lo fa. Non ne capisco il motivo.
Paura
per la reazione degli studenti alla fama fuori luogo che ci ricopre?
Paura di
scoprire che in una anno sono cambiate troppe cose, e che ormai non
c’entro più
niente io, con questo luogo? Paura che i fantasmi della battaglia
finale mi
perseguitino? Paura di avere a carico troppe aspettative, e alla fine
di
deludere tutti?
Non
lo so. Forse la 1^, o l’ultima, o la 2^, forse tutte quante
contemporaneamente.
Fatto
sta che il cuore mi martella così forte nel petto, che
sembra voler uscirne.
Come
fa la gente a non chiedersi cos’è questo
martellare assordante?
<<
Kiki,va tutto bene! >> mi dice Ron all’orecchio
per tranquillizzarmi.
Ma
riceve solo un’occhiata spaventata.
Davvero,
non so a cosa è dovuto tutto questo. So solo che sono
spaventata.
E
non sono l’unica.
Ron
è il più tranquillo, ma anche lui ha la fronte
leggermente corrugata.
Herm,stringe
forte il braccio di Ron,mentre lui le abbraccia la vita.
Ginny
si tormenta le dita delle mani, come fa sempre quando qualcosa la turba.
Mentre
mio fratello, accarezzando i capelli rossi della sua ragazza, cerca di
non
mostrare il suo timore di entrare lì dentro.
Forse
non è Hogwarts in se,
che ci
preoccupa.
Ma
i ricordi di cui è impregnata. Magari il sorriso di Fred
è inciso indelebile
sulle pareti, i corpi di Lupin e Tonks giacciono ancora su quel
pavimento, le
urla della lotta riecheggiano ancora tra la confusione degli studenti,
il
discorso pazzo di Silente di inizio anno resterà, attraverso
le labbra della
Mcgranitt, nuova Preside.
Nel
momento in cui mio fratello mi stringe la mano nella sua, le porte si
spalancano, rivelandoci la leggendaria Scuola di Maghi migliore
dell’Inghilterra.
Come
nel Binario 9 ¾ ,la scuola è perfettamente coma
la ricordavo.
Nemmeno
un tassello, un candelabro, un mattone, un quadro è stato
spostato da quando
calpestavo felice questo pavimento.
Il
cuore non diminuisce la sua corsa folle, anzi la aumenta.
Ma
insieme alla paura di prima, si va aggiungendo anche un altro
sentimento:
felicità.
Cioè,
sono ad Hogwarts!
Cazzo,
sono ad Hogwarts!
Insieme
agli studenti degli altri anni (escluso quelli del primo anno. O meglio
quelli
per cui quest’anno è il primo), camminiamo tra i
familiari corridoi, diretti in
Sala Grande.
Io,
Harry, Ron, Herm e Ginny, ci siamo un po’ allontanati dalla
folla.
Dalle
facce che ci spiavano dai finestrini del treno, e da quelle dei ragazzi
del
Lumaclub,abbiamo notato che il numero dei nostri fan si è
alzato di molto.
Che
bello! (naturalmente questo è sarcasmo)
Avanti
a noi abbiamo Seamus, Dean e gli altri,mentre dietro un gruppo di Serpi.
Ma
il pericolo che possano iniziare a chiedere autografi e fissarci in
modo
imbarazzane, è assolutamente impossibile.
Se
c’è una cosa che non cambierà mai
è l’odio tra Grifondoro e Serpeverde.
Man
mano che ci avviciniamo alla Sala Grande, la confusione aumenta.
Insieme
alla mia ansia e alla mia eccitazione.
Solo
pochi metri ci separano dalle porte nere.
E
io continua a guardarmi intorno: soffitto, pareti, pavimento.
Come
se vedessi tutto la prima volta.
Come
la prima volta.
5
metri.
Harry
aumenta la presa tra le nostre mani.
3
metri.
Ron
sussurra: << Si magia! >> facendoci ridere
sommessamente.
2
metri.
Preso
un respiro profondo,mi sposto alle spalle di Harry, per problemi di
spazio, e
iniziamo a mettere piede in Sala Grande.
I
primi ad entrare sono Ron ed Hermione, seguiti da Harry e Ginny.
Io
resto un po’ a lato, indietro, per far godere i miei occhi
della vista della
mia vera casa, nascosta dall’ombra delle porte di legno.
Il
cielo stellato tiene i miei occhi incatenati al soffitto incantato per
un bel
po’, prima che mi decida a spostare lo sguardo altrove.
Le
4 panche sono già gremite di gente, che ride e scherza.
Il
tavolo degli insegnanti è maestoso come sempre. Al centro fa
capolino la
Mcgranitt, al posto un
tempo occupato da Silente.
Non
mi soffermo molto sui volti dei professori. Non mi interessano, per il
momento.
Le
candele oscillanti a mezz’aria creano un effetto, insieme
bello e inquietante
con le figure candide dei fantasmi.
Poi,
dopo il primo momento di tranquillità, dovuto alla bellezza
della mia scuola,
iniziano i ricordi.
Ricordo
le urla.
Ricordo
i pianti disperati.
Ricordo
i lampi.
Ricordo
le esplosioni.
Ricordo
i morti.
Ricordo
tutto il dolore.
Il
mio sguardo si dirige verso il centro della Sala.
Voldemort,
io,
Harry.
Dopo
parecchi e
silenziosi istanti, Voldemort si decide ad alzare la bacchetta contro
di noi.
<<
Avada
Kedavra >>
<<
Expelliarmus
>> urliamo io e mio fratello contemporaneamente.
I
nostri
incantesimi si incontrano a mezz’aria.
Fa
che Harry si
salvi, Fa che Harry si salvi, Fa che Harry si salvi! Continuo a
ripetermi.
Sento
il mio corpo
indietreggiare, spinto dal peso dell’incantesimo.
Sono
esausta, non
ce la faccio più.
Sento
che anche mio
fratello al mio fianco sta cedendo.
Ma
non possiamo
arrenderci.
Non
voglio morire,
e non voglio che nemmeno Harry lo faccia.
O
meglio, non voglio
morire di nuovo.
Voldemort
DEVE
MORIRE. Una volta per tutte.
Per
Lily e James,
per Sirius,per Lupin, per Tonks, per Fred, per Dobby, per Colin Canon,e
per
tutti quelli che hanno perso la vita a causa di questo bastardo.
E
anche per me e
mio fratello. Ce l’ha messa tutta per rovinarci la vita, ma
adesso è arrivato
il momento della resa dei conti.
Raccolgo
tutte le
forze che mi sono rimaste, e con uno sguardo tra me ed Harry, mettiamo
tutte le
nostre energie nell’incantesimo.
<<
VAI
ALL’INFERNO, BRUTTO FIGLIO DI PUTTANA! >> urlo.
E
poi…stop. Sento
il peso dell’incantesimo venir meno, l’urlo
terribile di rabbia
di Voldemort, e poi mio fratello,
che sussurra con il disprezzo che sbocca dalla voce:
<<
Muori,
lurido bastardo! >>
Non
volevo ricordarlo.
Non
volevo che la mia mente riportasse l’immagine di quella notte.
Che
palle!
Sento
il cuore martellare, il respiro farsi irregolare,e le lacrime tentare
di
scendere, al ricordo delle vittime di quella notte.
Ma
io non piango. Una Grifondoro non piange mai davanti agli altri, non si
mostra mai
debole davanti agli altri.
Figuriamoci,
la Regina
Grifondoro.
Figuriamoci
Kimberly Potter.
<<
Ehi, calma bambolina! >> sussurra una voce alle mie
spalle.
È,
insieme conosciuta e sconosciuta.
La
conosco,sono 8 anni che mi irrita.
Non
la riconosco, perché ha un timbro rassicurante e caldo,
senza il solito sfondo
arrogante.
Mi
giro.
Draco
Malfoy, in tutta la sua bellezza, è a pochi centimetri da me.
Non
so come sia il mio aspetto al momento, ma la paura che si è
trasformata adesso
in tristezza, deve essere evidente in me.
Non
mi piace essere spaventata, tanto meno darlo a vedere.
Ma
al suo sguardo di ghiaccio, imperscrutabile e profondo come sempre, mi
sciolgo.
Mi
si avvicina, e mi sussurra, a pochi millimetri dal mio orecchio.
<<
Va tutto bene. Io non sono un vigliacco. E tu? >>
Credo
di aver smesso di respirare.
La
sua vicinanza mi ha creato un chiaro brivido lungo la schiena.
Una
scarica elettrica si diffonde ovunque sul mio corpo, a partire dal
punto del
mio orecchio, in cui il suo fiato mi ha sfiorato.
Resto
immobile e scioccata. Solo quando pronuncia la parola
“vigliacco” mi riscuoto.
Già.
Sono una vigliacca? Una codarda? Mi faccio sconfiggere dai ricordi?
No.
Kimberly Potter non può essere piegata da nessuno.
Mi
allontano da lui. Lo guardo nuovamente negli occhi, adesso con una
determinazione e un orgoglio nei miei, che prima erano andati in
vacanza.
<<
Vigliacca? Io? Stai scherzando vero? >> rispondo, con una
punta di
sarcasmo.
<<
E allora esci dall’ombra, bambolina. Mostra a tutti chi
è la Regina Grifondoro.
>>
Sorrido.
Per la prima volta sorrido di fronte al Principe delle Serpi.
Non
so come mai si è disturbato a venire fin qui, né
perché non mi ha insultato,
anziché consolarmi.
Sicuramente
si sente in debito per la ramanzina che gli ho fatto il giorno del
processo. In
fondo l’ho convinto io a tornare ad Hogwarts.
<<
Hai ragione. Incredibilmente,non hai detto una cazzata.
>> esclamo
muovendo qualche passo, aldilà dell’ombra delle
porte nere, in cui mi ero
nascosta.
Sto
per raggiungere i miei amici, che all’inizio del grande
“corridoio” tra le
panche mi stanno aspettando, quando mi afferra il polso.
Ha
una mano grande e calda. E una presa ferrea.
<<
Mi raccomando, Potter. Non farti più sgamare triste. Non
è divertente irritarti,
se poi non mi rispondi nemmeno a tono.>>
<<
Contaci, Principe delle Serpi. >>
Detto
questo, mi lascia il polso, e si avvia verso il tavolo verde e argento,
seguito
da non poche occhiate.
In
fondo, resta sempre un ragazzo molto bello, e poi lo sanno tutti del
suo “nuovo
tatuaggio”.
Raggiungo
i miei amici, nel momento in cui le prime teste si girano verso di noi,
richiamando l’attenzione degli amici accanto a loro, in una
catene di sguardi e
teste girate.
<<
Fantastico, ci guardano tutti >> dice Ron, tra le labbra.
<<
Davvero? >> risponde Herm, sarcastica.
<<
Bè, diamogli qualcosa da vedere. Ammirassero come i
Salvatori camminano e
mangiano! >> esclamo io.
<<
Naaaah?! Davvero tutto questo spettacolo vogliamo dare? È
ancora il primo
giorno, poi cosa mostro alle mie fan?! >> sta al gioco
mio fratello,
prima di essere trascinato da una divertita Ginny.
<<
Bè… >> si rivolge a me ed Herm, Ron
<< …posso avere il piacere di
essere scortato al tavolo, dalle mie donne? >> propone,
porgendoci le
braccia.
<<
Con piacere >> rispondiamo io e ‘Mione,
prendendo il rosso a braccetto, e
raggiungendo al tavolo gli altri.
Naturalmente,
ancora sotto gli occhi di tutti.
Quando
intercetto un certo sguardo d’argento, mi apro in un sorriso
vanitoso, alla
“te-l’-avevo-detto-che-non-ero-una-vigliacca”.
Malfoy
mi risponde facendomi l’occhiolino.
Mamma
santa, però quanto è bono!
Cioè…volevo
dire…vabbè dai, fanculo, pensiamo ad altro!
Le
teste sono ancora girate verso di noi (ma che cazzo hanno da
guardare?!),
quando viene portato il Cappello Parlante da Vitious, e messo sul
solito
sgabello.
Allora
le porte nere si spalancano,e ne entra in gruppo di piccoli e
spaventati
bambini del primo anno.
Quest’anno
le prime classi saranno sovraffollate: ci saranno gli studenti arrivati
quest’anno, e quelli che avrebbero dovuto fare il 2^ anno, ma
a causa dell’Annullamento
ripeteranno il 1^.
Quando
Vitious inizia a chiamare i nuovi studenti in elenco, anche
l’ultimo impiccione
si decide a distogliere lo sguardo da noi.
Ah,
se!
Lo
Smistamento è iniziato.
Ogni
volta che qualcuno era assegnato alla nostra Casa, Harry, Ron, Seamus,
Dean e
Neville, applaudivano e urlavano come dei pazzi.
Dopo
un po’ di nomi hanno addirittura iniziato a fare la ola.
Prima
che un’occhiata omicida della Preside li facesse smettere.
Che
scemi!
I
nuovi Serpeverde erano salutati da altrettanti casini, anche se non da
tutto il
tavolo.
Malfoy
e il suo seguito si limitavano in applausi nelle norma e piccoli
sorrisi.
Nel
caso di Malfoy, ghigni, ovviamente.
Delle
persone importanti come loro, non possono mica sprecarsi in applausi
scortica-mani e urla a squarcia gola, per dei semplici primini!
Idioti!
Quando
ogni marmocchietto è stato affidato alla sua Casa, la Mcgranitt
si alza,
facendo tacere tutti in uno sguardo.
Deve
fare il discorsetto pre-inizio, in qualità di Preside.
<<
Bentornati e benvenuti. Dopo un periodo buio per tutto il Mondo Magico,
è bello
poter vedere che qualcosa non è cambiato.
Hogwarts,
nonostante tutto resta in piedi.
Sappiamo
tutti a chi dobbiamo tutto questo… >>
No!
Oddio! Per favore, no! Non dirlo, non dirlo, non dirlo, non
dirlo…
<<
…è solo per merito del coraggio e delle doti
magiche dei fratelli Potter che
Colui-che-non-deve-essere-nominato è stato sconfitto una
volta per tutte.
Propongo
un applauso a Kimbelry ed Harry Potter. >>
Cazzo,lo
sapevo l’ha detto!
Alle
parole della Preside si scatena il macello.
Urla,
fischi e applausi esplodono nella Sala Grande.
Io
ed Harry ci guardiamo imbarazzati.
Io
mi abbasso lungo la panca, tentando di nascondermi sotto il tavolo, ma
quegli
stronzi dei miei amici non me lo permettono.
I
ragazzi, capeggiati da quell’idiota di Ron, iniziano a
cantare:
<<
Ce li abbiamo solo noi, Potter, Potter.
Ce
li abbiamo solo noi, Potter, Potter >>
Herm
e Ginny, urlano come delle pazze. Le due traditrici, intercettano la
mia
tentata fuga, e mi fanno alzare in piedi.
Poi
tutto si sussegue come nel mio incubo peggiore.
Mi
prendono in braccio. Mi issano sulle spalle.
Cazzo!
Io ed Harry siamo rossi di vergogna, mentre quei bastardi continuano a
cantare
e non danno segno di volerci far scendere.
<<
Brutti idioti, fateci scendere! >> continuo ad urlare.
<<
Quando scendo, rimpiangerete di essere nati, per tutte le torture che
vi scaglierò!
>> minaccia Harry.
Anche
i professori iniziano ad innervosirsi, comunque.
La
Preside
aveva chiesto un’
applauso nei limiti del civile.
“Civile”
non è affatto l’aggettivo migliore da collegare a
questo macello.
Solo
le Serpi non si uniscono alle ovazioni.
O
meglio, non tutte.
Insomma,
non cantano ma applaudono.
In
fondo abbiamo salvato anche le loro chiappette serpentose.
Invece,
Malfoy e gli altri compari, come si poteva immaginare non fanno un
cenno.
Idioti! Quando il mio sguardo cade in quella parte del Tavolo,la Parkinson
alza il dito
medio nella mia direzione, e Malfoy rivolge gli occhi al cielo,
esasperato e
schifato dalla situazione. Puttana gelosa, e arrapante Serpe piena di
sé.
<<
Insomma smettetela! >> urla la Mcgranitt
da sopra il chiasso che si è creato.
Finalmente
gli idioti si decidono a farci scendere, e una volta a terra, iniziano
le
bestemmie da parte mia e di Harry.
Quando
il silenzio è tornato sovrano, una esasperata Mcgranitt,
continua:
<<
Ritenetevi fortunati che l’anno non è ancora
ufficialmente iniziato, altrimenti
quelle clessidre sarebbero già vuote.
Quella
di Grifondoro avrebbe avuto addirittura punti sotto lo 0!!
Comunque:
Incipit >>
All’incantesimo
della Preside tutti i patti si riempiono immediatamente, e finalmente
anche il
mio stomaco può festeggiare.
Le
lenzuola del mio vecchio letto a baldacchino profumano di buono.
Un
misto di sole e fiori.
<<
Kiki… >> dice ‘Mione dal letto
accanto al mio, a bassa voce << …io
non ho visto professori nuovi. Chissà chi
insegnerà Trasfigurazione e Difesa…
>>
Già,non
ci avevo pensato.
<<
E’ vero. Magari non sono venuti a cena, ma domani si.
>>
<<
Speriamo che siano bravi. >> dice Hermione, prima di
augurarmi la buona
notte.
Dopo
un po’ di silenzio, sussurrando al buio il suo nome, per non
svegliare Calì e
Lavanda, richiamo la sua attenzione.
Con
voce un po’ assonnata, la mia migliore amica risponde con un
mugugno.
<<
Sai… >> dico io <<
…qui,adesso, con voi, finalmente mi sento a casa!
>>
<<
Già. Bentornata a casa amica mia! >> mi
risponde, prima che entrambe
fossimo accolte da Morfeo.
L’ultima
immagine nella mie mente, prima di addormentarmi, è
l’occhiolino di Malfoy e il
suo ghigno sexy.
Calma,
bambolina.
Ah,
se!
Dopo
il casino del
capitolo precedente, rieccomi!
Ehm…comunque…la
mia
imbranataggine ha colpito ancora: ho cancellato il capitolo vecchio,
ovviamente
recensioni comprese. -.-
Lo
so è patetico,
ma non mi ricordo chi aveva recensito! -.-
Grazie
mille a
tutti quelli che l’avevano fatto, e scusatemi per la mia
pateticità. ^^
Davvero,
nel
prossimo aggiornamento risponderò a tutti!
Ringrazio,
come
sempre, chi ha messo la storia tra i preferiti, e chi legge soltanto!
Alla
prossima
BIGIA
|
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Capitolo 7 *** Home, ***
HOME,
“SWEET” HOME
Da
quando, quella mattina del 2 settembre, aprii gli occhi,
iniziò la mia vita da studentessa.
Studentessa
normale e spensierata, preoccupata solo dai futili,quanto drammatici,
problemi adolescenziali.
Dal
Ministero si erano fatti sentire solo una volta, circa il 5^ giorno di
scuola.
L’ordine
era di catturare un ex-Mangiamorte. Nott,il padre di Theodore Nott di
Serpeverde.
Non
è stato difficile, portarlo ad Azkaban. Non è
molto giovane e, appena ha visto di essere da solo contro 5, si
è arreso.
Non ha
detto una parola, a parte “Come sta mio figlio?”.
Gli
abbiamo risposto che stava bene, e poi portato in cella. Punto.
Quello
che ci ha stupiti maggiormente è stata la reazione del
figlio.
Ci ha
insultati, presi in giro, irritati, ma nella norma.
Noi
pensavamo in una sorta di vendetta da parte sua. E invece niente. Bah.
Per
quanto riguarda le lezioni, invece, procedono abbastanza bene.
I
professori nuovi sono stata un’autentica sorpresa.
Il primo
giorno di scuola, ancora mezzi addormentati, ci venne consegnato il
foglio con i nostri orari: dopo una pallosissima prima ora di Storia
della Magia con i Corvi, ci aspettava una lezione di Trasfigurazione,
con le Serpi.
Nessuno
sapeva chi avrebbe insegnato quella materia, dopo la Mcgranitt.
Salutata
Ginny, che ci aveva raggiunti per i corridoi per un veloce saluto,
tutti e 4 ci avviammo nell’aula di Trasfigurazione, per la
seconda ora della giornata.
La
professoressa era una donna.
La
professoressa era una bellissima donna.
Aveva
circa una 40ina d’anni, ma portati bene.
I capelli
biondi e lunghi, le ricadevano lungo le spalle liscissimi.
Aveva una
pelle abbastanza scura, e gli occhi di un profondissimo color ghiaccio.
Persino il corpo, nonostante l’età, sembrava
quello di una ragazzina. Proporzionato e perfetto.
Al
fischio ammirato della parte maschile della classe, alzò gli
occhi dal libro che stava leggendo, e ci guardò con un
sorriso.
La mia
prima impressione fu di simpatia. Non mi sbagliavo, ma mi aspettavano
10 imbarazzanti minuti.
Quando
iniziò a fare l’appello, arrivata al cognome
Potter, si fermò.
Dopo
averci squadrato a fondo, eruppe in una risata cristallina.
Io e mio
fratello ci guardammo: e questa che voleva adesso?
<<
Potter eh?…alias Ragazzi Sopravvissuti, Prescelti e
Salvatori? >>
<<
Ehm…una cosa del genere >> rispose mio
fratello imbarazzato, ignorando le occhiatacce e tossi sarcastiche
delle Serpi.
<<
Potter… >> ripeté <<
…Come James Potter? >>
<<
Si…perché? Lo conoscevate? >>
stavolta fui io a rispondere alla nuova professoressa.
<<
Diciamo di si. E anche abbastanza bene. Sono stata la sua ragazza,
durante il sesto anno. E anche del suo migliore amico, Sirius Black. Ma
con lui ci sono stai solo rapporti occasionali, prima di mettermi con
James. >>
Silenzio.
Fantastico.
Mio padre e il mio padrino si scopavano la mia attuale professoressa di
Trasfigurazione.
Ti prego,
dimmi che è finita bene!
<<
Ehm…ah! Non lo sapevo! >> risposi ancora io.
Harry era
ancora in fase di imbarazzamento.
<<
Non andò a finire bene tra di noi. Soprattutto con Black.
>> appunto.
Cazzo!
<<
Comunque sorvoliamo…non vi prenderò in antipatia
per questo! >> ci rassicurò lei, prima di
ridere di nuovo, e continuare a fare l’appello.
Professoressa
di Trasfigurazione: Elisabeth Margareth Kensington.
Ex-ragazza
di mio padre, e vecchia occasionale scopata di Sirius. Wao!
Un altro
colpo fu il professore di Difesa.
Quando
entrammo in classe, a me ed ai miei amici per poco non caddero i libri
di mano.
<<
Bè, che c’è? Non si può
diventare da barista a professore? >> abbaiò
niente di meno che Aberforth Silente.
<<
Certo che si…professore >> risposi io con un
sorriso.
Prima di
iniziare la lezione.
La cosa
buona di entrambi i professori è che sono molto bravi.
E
divertenti. Non la fanno pesare la lezione.
La
professoressa di Trasfigurazione, riesce molto bene a tenere la classe.
Con uno
sguardo impone silenzio, senza però essere severa come lo
era la Mcgranitt. Con lei si può parlare di tutto. Ed
è anche una strega molto capace.
Aberforth,
invece è un po’ più scorbutico, ma
sotto la corazza ha un grande cuore. Come suo fratello, che,
però, il suo affetto, non lo nascondeva tanto bene.
E, anche
lui, è un mago davvero capace. Certo non arriva allo
straordinario genio di Albus Silente,ma anche lui ha le sue doti.
Quest’anno
è iniziato nel migliore dei modi.
La vita
ad Hogwarts non è mai stata così spensierata e
felice.
Mi
è davvero mancato questo posto,e tutte le persone che vi ho
conosciuto.
Ancora
non lo sapevo, ma quell’anno mi avrebbe davvero cambiato la
vita.
<<
Oddio, che cosa le regalo? >>
<<
Amico, non ne ho la più pallida idea! Siamo sulla stessa
scopa! >>
Siamo in
Sala Comune, seduti alle nostre poltrone preferite, vicine al camino.
Sebbene
non faccia ancora tanto freddo, è piacevole il calore
emanato dal fuoco, sul corpo.
Harry e
Ron stanno discutendo del regalo per il compleanno di Hermione.
Oggi
è 17 settembre. Fortunatamente non venerdì,ma
giovedì.
Mancano
solo 2 giorni al 19, ovvero 18^ compleanno di Hermione Granger.
Dovremmo
organizzarle qualcosa di speciale, oltre alla Mega festa in programma.
Il 31
luglio, giorno del compleanno mio e di Harry, i nostri amici ci hanno
regalato una serata stupenda.
Siamo
andati, con una Passaporta, fino a Las Vegas.
Abbiamo
ballato, bevuto e riso fino all’alba, per poi andare a
dormire in un famoso albergo di lì. Non mi ricordo come si
chiama, ricordo solo una immensa hall, con la riproduzione in miniatura
di Venezia.
Anche per
il compleanno di Ginny, l’11 agosto, abbiamo fatto un viaggio.
Siamo
andati nelle città più belle d’Italia.
Venezia,
Roma, Firenze. E per finire al Diabolika, di Milano.
Ecco una
delle cose più belle di avere poteri magici, e tanti soldi
nei sotterranei della Gringott.
Adesso ci
tocca avere abbastanza inventiva per riprodurre il divertimento delle
nostre feste, restando nei limiti delle mura di Hogwarts.
Fortunatamente
il suo compleanno è di sabato. Il che vuol dire che possiamo
stare svegli fino all’alba tranquillamente.
Oddio,
l’avremmo fatto lo stesso, ma il fatto di avere la domenica
per riposare, aiuta.
<<
Scusate… >> propongo io <<
…io direi di farle, otre alla festa un festino per pochi
intimi. Con regali e biglietti strappa lacrime. >>
<<
Non è male come idea. Anche perché sicuramente si
imbucheranno anche le Serpi., nella Stanza delle Necessità.
>> si mostra d’accordo mio fratello.
<<
Che idea, non sarebbe male? >> dice Ginny, avvicinandosi
alle nostre poltrone, e sistemandosi in braccio ad Harry.
<<
Kiki ha proposto, e un festino prima della mega-festa tutta la scuola,
per pochi intimi >> le risponde il fratello.
<<
Ah, Ginny… >> interrompo io <<
…dov’è Herm? Non era con te?
>>
<<
E’ in biblioteca, ne avrà per molto
>> mi tranquillizza la mia amica.
Faremmo
una figura di merda se lei ascoltasse i nostri programmi, per quella
che dovrebbe essere una sorpresa.
<<
Vado a parlarne con Seamus e Dean… >> si
propone Harry, facendo scendere la sua ragazza dalle sue gambe e
portandola con se.
<<
….loro si stanno occupando della musica. Poi per il cibo e
le bevande ci stiamo facendo aiutare da Kreacher. >>
Già
il nostro elfo domestico, da poco divenuto fedele e affezionato.
Quando i
nostri rispettivi fratelli si sono allontanati, Ron mi guarda con aria
da cucciolo bastonato.
<<
Kiki, ti prego, aiutami! Che cazzo le regaliamo? >>
già, il primo compleanno di Herm, che passeranno come
fidanzati. Povero Ronnie, si vede che non ha nemmeno uno straccio di
idea.
<<
Ehi, Ron; non preoccuparti. Domani Herm è particolarmente
piena di compiti. Lo saremmo anche noi, ma chi se ne fotte. In
più lei ha anche Aritmanzia e Antiche Runa.
Passerà tutto il giorno in biblioteca. Sgattaioliamo ad
Hogsmeade e le compriamo qualcosa di carino. >>
<<
Grazie Kiki… >> dice con un sorriso, prima di
scoccarmi un bacio sulla guancia. << ..come farei senza
di te? >>
<<
Eh lo so, lo so… >>
Hogwarts
a quest’ora è stranamente silenziosa.
Il
corridoio dei sotterranei è deserto adesso. Perfetto per
fumarsi una bella sigaretta in santa pace.
In genere
non attraverso 7 piani di scale per una fottutissima sigaretta, ma in
Sala Comune mi stavo innervosendo.
Seamus
era non so dove con una tipa di cui adesso non ricordo il nome.
Dean era
con Luna non so dove.
Neville
studiava non so cosa, in biblioteca, con non so chi.
Harry e
Ginny erano all’ombra di un divanetto in atteggiamenti
intimi; sicuramente tra poco si trasferiranno in camera.
Herm e
Ron lo erano già. In camera, intendo.
La cosa
bella, è che mi è venuta una grande voglia di
fumare, che mi ha portata addirittura sulla Torre di Astronomia. Quello
è il mio posto preferito per fumare, pensare e ascoltare
musica.
Anche
perché, grazie al grande genio di ‘Mione, abbiamo
trovato un
contro-incantesimo
all’aura di repulsione per gli oggetti elettronici, che
ricopre Hogwarts.
È
un incantesimo molto complicato e difficile, ma alla fine siamo
riusciti ad applicarlo alla piccola superficie del mio mp3.
Dicevo…la
Torre di Astronomia. Era occupata.
Da
Calì e un ragazzo proprio bono del nostro anno.
Dovrebbe
essere di Tassorosso.
Ma che
cazzo, lo sanno tutti che quello è il mio
posto…perché ci vanno?
Che palle!
Anche
Lavanda era fuori…credo che sia andata a trovare Ernie nella
loro sala Comune, vicino alle cucine.
Mi sa che
dovrei trovare anche io un tipo da sbaciucchiare e…altro.
Ma non ne
ho voglia.
Sono
stanca di innamorarmi.
Oddio,
“innamorarmi”… ho detto la cazzata della
giornata.
Non lo
sono mai stata. Pensavo di si, ma facendo 2 +2 mi sono accorta di non
esserlo stata.
O magari
si, ma adesso è passato.
Volete
sapere a chi, l’indipendente Kim Potter, ha donato il suo
cuore?
Kevin
Donald.
Era un
ragazzo Grifondoro bellissimo.
Simpatico,
dolce, figo, divertente.
Tutto
quello che una ragazza possa desiderare.
È
con lui che ho fatto l’amore per la prima volta.
A lui ho
donato la mia verginità, al sesto anno.
Poi,a
causa dell’anno di vagabondaggio, ci siamo lasciati.
E al mio
ritorno lui non c’era più. Mi ha spedito una
lettera, dove mi diceva di amarmi ancora, ma di dover trasferirsi a
Durmstrang, a causa dei suoi e della Guerra.
Ho
versato milioni di lacrime per quel moretto dagli occhi castani.
Ma, tutto
sommato, di lui conservo un bellissimo ricordo.
Non ho
nessunissimi rimpianti, e adesso, posso dire di averlo dimenticato.
A volta
il suo ricordo bussa nella mia mente, e fa un po’ male, ma,
davvero, l’ho dimenticato.
Ecco
perché dico di non esserne stata completamente innamorata.
Perché
il vero amore, non si dimentica.
Quella
con la A maiuscola, non si ferma neanche davanti ad una grande distanza.
E io,
questo amore con la A maiuscola, non l’ho ancora trovato.
E non
voglio farlo.
Sono
perfette semplici storie, poco durature e poco dolorose.
Come
quella con Seamus. Non lo sapevate?
Siamo
stati insieme, al 5^ anno.
Non mi
ricordo il motivo, ma ci siamo lasciati, e adesso continuiamo ad essere
ottimi amici.
Perché
lui è come me. Non crede tanto nell’amore.
O,
meglio, entrambi ci crediamo, perché lo vediamo negli occhi
dei nostri amici, ma non pensiamo di poterlo trovare.
Non
c’è una spiegazione logica.
Semplicemente
ci stanno bene le piccole storielle, come quella che sta vivendo lui
adesso, e come la mia della scorsa settimana con Mark di Corvonero.
Accendo
la mia amata sigaretta, e tiro una bella boccata.
Il fumo
mi invade la gola, ed è piacevole.
Se
c’è una cosa che mi piace del fumare, a parte la
sensazione di tranquillità che ne segue, è vedere
le nuvolette di fumo, fuoriuscire dalle mie labbra.
Non so
come mai, ma mi è sempre piaciuto.
Mentre
sono ancora a metà della sigaretta, sento dei passi.
Ma chi
cazzo è che rompe in questo corridoio sperduto, alle 10 di
sera??
Mi
affretto a nascondere la sigaretta, e ad appiattirmi contro la colonna,
nel caso sia un professore.
Ma un
colpo secco, seguito da una bestemmia e una risata, mi convince che non
è nessuno di cui preoccuparmi.
Un
insegnante non urlerebbe mai “Puttana, troia di una
mattonella, vai a farti fottere!” dopo averci battuto il
piede.
Magari
Aberforth…
Ripensando,
però alla risata e alla frase, mi tornano in mente due
persone.
Oddio…ti
prego, no!
<<
Chi si vede…la Regina dei Grifoni è scesa nei
sotterranei a farci visita! >>
Cazzo, lo
sapevo!
Hanno
appena svoltato l’angolo, Draco Malfoy e Blaise Zabini, che
si tiene ancora il piede dolorante tra le mani, saltellando su una
gamba sola.
La
posizione del Serpeverde dovrebbe risultare patetica e ridicola, ma il
tutto è cancellato dal fascino del ragazzo.
I capelli
scuri gli ricadono un po’ sugli occhi;
i
pantaloni neri di pelle gli fasciano le gambe come una seconda pelle, e
la camicia bianca, con la cravatta allentata danno il tocco finale.
Wao…
Ma Malfoy
è un’altra storia.
Anche i
suoi pantaloni sono strettissimi e a vita bassissima.
La sua
camicia verde è semi-coperta dalla giacca di pelle nera non
abbottonata.
I capelli
sono in uno stato di finto disordine, e il solito ghigno sulle labbra
perfette mi fa trattenere il fiato per un istante.
Sexy…
<<
Non rompete le palle. Andatevi a fare un giro da un’altra
parte. Qui ci sono io. >> rispondo seccata.
Ma che
cazzo, cosa deve fare una persona per fumarsi in pace una santissima
sigaretta?
<<
Potter, non facciamo parte della schiera dei tuoi lecca
culo… >> ribatte Zabini irritato
<< …non ti obbediamo come cagnolini.
>>
Non
glielo dico, ovviamente, ma se c’è una cosa che
apprezzo in loro è proprio quella di non baciarmi i piedi
quando mi vedono.
Siamo
sempre stati famosi, io e mio fratello,ma quest’anno
è troppo.
Persone
di cui nemmeno conosci il nome, si offrono per portarci i libri,
offrirti sigarette o altro…
Quando
parliamo la gente pende dalle nostre labbra.
Potremmo
anche dire che Silente era un ritardato mentale, e che Voldemort il
capo dell’Associazione-W-Potter, loro ci darebbero ragione.
Se
c’è una cosa che non è cambiata,
infatti è l’astio tra i nostri
“gruppi”.
E,
sinceramente, preferisco che le persone mi odino, ma con la loro testa,
piuttosto che si comportino come burattini nelle mie mani.
Però,
come ho già detto prima, questo non glielo dico.
<<
Okay, come volete. Allora trascorriamo un po’ di tempo tutti
insieme appassionatamente. >>
<<
Potter, ci stai proponendo un’orgia? >> mi
chiede Malfoy, con la malizia stampata in faccia, e
nell’onnipresente ghigno.
<<
No. Preferirei uno alla volta. >> ribatto, ovviamente
sarcastica. Credo.
<<
Ah, bè…per me va bene. >> accetta
Zabini, facendo cenno di slacciarsi la cravatta.
Okay,in
fondo Harry e Ron hanno ragione: questi sono un ammasso di animali
arrapati.
<<
Ma sei idiota? Non dicevo sul serio! >> lo fermo io,
mentre stava per tirarla via dal collo.
Malfoy,
alza gli occhi al cielo, quando l’amico fa spallucce e si
risistema la cravatta.
<<
Sono beneducato, io. Non rifiuto mai una proposta da una signorina.
>>
<<
Si, come no. Ho sentito il tuo fine urlo, prima. >>
<<
Vabbè… >> taglia corto Malfoy
<< …dobbiamo montarci una canna in santa pace.
Quindi, smamma. >>
Mi sta
dando ordini? No,cioè, OSA DARMI ORDINI?!
Hai
sbagliato persona, caro. Quelli li dai alle troiette che ti porti a
letto.
Ma non a
Kimberly Lilian Potter.
<<
Come no. Aspetta e spera. Quando prenderò ordini da te, la
Parkinson si farà suora. >>
Pansy
Parkinson che rinuncia al sesso? Mai.
Io che
prendo ordini da Draco Malfoy? Mai e poi mai.
<<
Bè, come vuoi. >>
Insieme
si avviano nella parte finale del corridoio, che è comunque
a pochi metri da me.
Non ho
nessuna intenzione di andarmene. Anche a costo di fumarmi tutto il
pacchetto di sigarette che ho in mano.
E io, che
volevo stare un po’ per fatti miei.
<<
Scusate, ma nella Sala Comune, o nella vostra stanza, no eh?
>>
Hanno
tanta comodità a disposizione…e invece no! Devono
venire qui a rompere.
<<
Anche se non sarebbero cazzi tuoi, nella nostra stanza ci sono Nott e
Parkinson che scopano, e in Sala Comune ragazzini rompi coglioni, che
andrebbero a dire tutto a Lumacorno. >> risponde
sbuffando Malfoy.
<<
Tu, invece… >> chiede Zabini <<
…i Grifoni non sopportano il fumo, poveri, peverini
poverucci? >>.
<<
Non è quello. Diciamo che volevo stare per fatti miei.
>> rispondo secca, prima di aggiungere, curiosa:
<<
Per caso, vedi i Simpson? >>
Lo so che
è impossibile. Zabini è un Purosangue, quindi non
sa cosa sia la TV e i cartoni. Ma ha usato l’espressione alla
Ned Flounders!
<<
E che cazzo sarebbero? >> domanda, con una punta di
curiosità, suo malgrado, mentre il compare gli passa la
cartina per montare la canna.
<<
Niente…cose Babbane. >>
Mentre
loro continuano a montarsi la canna, io mi godo gli ultimi tiri della
mia sigaretta. Sto per accendermene un’altra, quando
l’odore di erba mi colpisce.
Dall’ultima
volta in cui io e i miei amici abbiamo fumato marijuana è
passata circa una settimana. Ne ho voglia.
<<
Se vi chiedo qualche tiro, non me lo fate fare, vero? >>
chiedo all’improvviso.
Le due
Serpi si guardano, un po’ stupiti. Non sapevano che fumassi,
e non credono alle loro orecchie; io gli ho chiesto un favore.
<<
Ovviamente no. >> risponde il generoso Zabini.
Grazie
mille.
Malfoy,
invece, con il suo tipico ghigno sexy, mi guarda.
Come al
solito inizia la danza verde/ grigio, instancabile.
E, come
sempre non riesco a distogliere lo sguardo del suo.
È
incatenante, inesorabile, senza via d’uscita.
I suoi
occhi mi attirano come calamita, senza lasciarmi via di fuga.
Il mio
cervello blocca il suo lavoro, come anche il mio corpo.
Tutto
resta immobile in me, ipnotizzato dal suo sguardo.
E questo
mi fa sentire vulnerabile.
E
sentirmi vulnerabile mi da alle palle.
Malfoy,
con studiata lentezza mi si avvicina.
Non so
come mai, quell’idiota del mio cuore, comincia ad aumentare i
suoi battiti.
È
a 10 passi da me.
Tu-tum
7 passi.
E ancora mi fissa.
Tu-tum.
5 passi.
Il suo amico, lo guarda curioso e infastidito. È Malfoy ad
avere la canna tra le dita.
Tu-tum
4 passi.
Tira una forte boccata all’oggetino bianco tra le sue dita,
posandovi lentamente le labbra perfette.
Tu-tum
Adesso
è, come altre volte ultimamente, a pochi centimetri da me.
Ed
espira.
Espira il
suo fumo, misto al suo fiato, sul mio viso.
<<
Ti accontenti del fumo passivo? >> mi sussurra sensuale.
<<
No. >> ribatto io, altrettanto provocatoria, prendendo la
canna dalle sue dita,e facendo qualche tiro.
La gola
mi brucia, più di quando tiro boccate alla sigaretta.
Ma il
sapore è più buono.
Dopo 3-4
tiri, gliela riconsegno, e lui si allontana.
I suoi
occhi abbandonano i miei, e finalmente mi rilasso.
Zabini
è molto confuso. Guarda l’amico, che gli passa la
canna, come se vedesse un alieno.
In
effetti, il rapporto tra me e Malfoy è sempre stato
così.
In fondo,
lo devo ammettere, lo desidero. Molto
E anche
lui. Forse.
Ma, per
il fatto che ci stiamo sulle palle, per il fatto che i nostri amici ci
ucciderebbero, per il semplice fatto che io sono Potter e lui
è Malfoy, questo desiderio è rimasto sempre
inappagato.
E mi va
benissimo così.
Nonostante
sia sexy, non andrei mai a letto con Draco Malfoy, anche a costo di non
fare mai più sesso in vita mia.
Credo che
per lui sia la stessa cosa.
Segue un
silenzio imbarazzato, in cui io, più per dispetto che per
reale voglia, mi accendo la seconda sigaretta.
Non
gliela do vinta, cedendoli il posto.
Silenzio,
che viene rotto dalla voce di Zabini:
<<
Potter, ma hai un tatuaggio sul collo? >>
<<
Si. Io e i miei amici. >>
È
vero. Sulla parte destra del collo, abbiamo tatuata una bacchetta,
dalla cui punta vengono sprigionate scintille rosso e oro. Colori di
Grifondoro.
Al centro
della bacchetta-tatuaggio mia e di mio fratello
c’è una saetta, per richiamare la nostra Cicatrice.
Per gli
altri una Spada piccolina, simbolo di forza.
Ce li
siamo fatti quando siamo diventati Cacciatori.
<<
Già… >> risponde Malfoy con una
risata sarcastica soffocata
<<
…è il simbolo del loro
“lavoro”. Fate tanto i paladini della giustizia, ma
poi siete anche voi degli assassini. >>
Cosa? Ma
come cazzo si permette?
<<
Cosa? Malfoy, ma che cazzo dici? L’erba ti ha già
dato al cervello? >>
Alza di
scatto la testa. Nei suoi occhi, adesso c’è
cattiveria e rancore.
Non mi
incatenano più.
<<
La verità Potter. Tutto il Mondo Magico vi venera. Ma siete
solamente degli assassini. Quanta gente hai ucciso? Quanti hai mandato
a marcire ad Azkaban, con i Dissennatori, che sono peggio della morte,
come i miei e il padre di Theo? >>
Le sue
parole sono cattive. Fatte per ferire, peggio che delle spade.
Ma non mi
scalfiscono, perché straparla.
Rido.
Rido senza allegria, perché, ancora una volta mi ha delusa.
Non credevo fosse così idiota.
<<
Certo, Malfoy. Ovvio, siamo noi gli assassini, non loro. Anzi voi.
>>
In quel
“voi” metto tutto il disprezzo che mi è
possibile.
<<
Ho ucciso tante persone, è vero. E sono contenta di averlo
fatto.
Oddio,
chiamale persone…erano dei fottutissimi e schifosissimi
Mangiamorte. Sai Macnair, quanta gente aveva ucciso?
Sai il
padre di Nott a quante famiglie aveva strappato figli e genitori?
E anche
quel bastardo di tuo padre, ha torturato e ammazzato tantissime
persone! E secondo te questi individui sono degni di pietà?
Sono solo
dei Mangiamorte del cazzo, luridi assassini che non meritano niente.
E,a quanto pare tu sei tra questi! >>
Se le sue
parole erano cattive, le mie sono perfide.
Stronzo,
ciò cha ha detto è stato un insulto a tutti
coloro che sono morti per mano dei suoi amichetti…
Dillo a
Neville, i cui genitori hanno perso la ragione a furia di essere
torturati, se bisogna aver pietà di quei bastardi.
Dillo
alla famiglia Weasley che ha perso un figlio per mano di Rookwood, che
è ancora in libertà.
Dillo ad
Andromeda Tonks e Ted Lupin, che hanno perso marito, cognato e figlia,
per l’una, e nonno, madre e padre per l’altro.
Dillo a
me e mio fratello che abbiamo perso tra le persone più
importanti della nostra vita, per mano di qualche stronzo.
Dopo la
mia sfuriata, le due Serpi mi guardano, Zabini serio e con espressione
indecifrabile,e Malfoy più incazzato che mai.
Fino a
che il biondo, inizia a battere le mani, con ghigno malefico.
<<
Complimenti Potter. Qui siete tutti bravi a giudicare, a parlare, a
sparare sentenze sulla pace nel mondo. Ma la verità
è che non sapete un cazzo.
Non
sapete niente di niente. >>
Come me,
non ha urlato, ma le sua parole sussurrate traboccano disprezzo.
<<
Dimmi, Malfoy…cosa non so? Come è bello farsi
fare un bel tatuaggio? Come è piacevole sentirlo caldo e
pulsante quando il padrone chiama? Come è bello vedere la
gente morire sotto i tuoi occhi?
QUANTO
CAZZO E’ BELLO VEDERE UNA TUA COMPAGNA DI CLASSE TORTURATA E
STARTENE LI’ A GUARDARE COME UN VIGLIACC…?
>>
Alla fine
non ce l’ho fatta. Sono esplosa. Ho urlato.
Al
ricordo delle grida di dolore di Herm, mentre veniva torturata a Malfoy
Manor , e al pensiero di lui lì, fermo a guardare una
ragazza sotto Cruciatus, come si guarda una stupida sit-com in tv.
Non
faccio nemmeno in tempo a finire l’ultimo insulto, che mi
ritrovo schiacciata contro il muro, con la sua mano intorno al collo.
Mi fa
male.
Stronzo.
Ma se
crede che basta a fermarmi, si sbaglia.
Ho
combattuto e vinto contro maghi molto più forti di lui.
Prendo la
bacchetta dalla tasca della mia felpa, e gli scaglio uno Schiantesimo
non verbale, così velocemente, che né lui,
né Zabini se ne accorgono.
O meglio
lo fanno,ma dopo che il biondo si ritrova scagliato contro la parete
opposta.
Appena la
Serpe si rende conto di quello che gli ho fatto, prende la bacchetta
dalla tasca, e fa per scagliarmi addosso un incantesimo, ma io sono
troppo veloce.
Con un
Sortilegio Scudo, l’incantesimo di Malfoy gli ritorna
indietro.
Ancora
una volta punta la bacchetta contro di me, ma un
“Impedimenta” lo ferma.
Ma non
l’ho scagliato io.
Mi giro
verso Zabini, che ha la bacchetta puntata contro il suo amico,
anziché contro di me.
Ma non
guarda nessuno dei due. Ma un punto in fondo al corridoio.
Mi volto,
seguendo il suo sguardo, e un “cazzo!” mi esce
sussurrato dalle labbra.
Adesso
capisco cosa ha cercato di fare Zabini. Non voleva proteggere me, ma
l’amico, da una punizione, o peggio.
Perché
lì c’è la professoressa di
Trasfigurazione. La Kensington.
Ehilà bella gente!
Eccomi tornata
con un capitolo abbastanza lunghetto!
Ed ecco che il
profondo amore tra Malfoy e Kiki, si dimostra, in un romanticissimo
quasi- strozzamento, più uno Schianto.
Troppo
smielata?
alice brendon cullen:
Grazie ancora per i complimenti, che non abbandonano le tue recensioni!
Sono commossa! Spero che anche questo capitolo ti sia piaciuto. Kiss!
Ninive Shyal: sono
contenta che anche a te il personaggio di Kim. Speravo davvero che
avesse successo come personaggio! Questo è un capitolo molto
importante, perché scatenerà tutti i loro
“guai”. Alla prossima
DiNozzo323: nuovi
lettori! ^^ sono contenta che la storia ti diverta. Anche io ridevo
mentre scrivevo dello Smistamento o dei festeggiamenti ad Harry e Kim.
Per quanto riguarda Harry e Draco…credo che prima o poi
affronteranno un bel discorsetto…ma c’è
ancora tempo, per il momento goditi i loro battibecchi! Al prossimo
capitolo!
_Niki_,: Herm e un
Serpeverde? Perché no…anche se, ti
dirò,stavo pensando alla coppia Harry/Hermione, se dovessi
stravolgere un po’ i Pairing dell’inizio. Non ho
niente contro Ron, ma Herm è Herm…si merita un Re
degno di questo nome. Il Principe delle Serpi è occupato,
allora perché non quello dei Grifoni? Comunque è
ancora tutto da vedere. Kiss!
BIGIA
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Capitolo 8 *** In Castigation! ***
IN
CASTIGATION!
Alle
mie spalle Blaise fa Evanescere immediatamente la canna, mentre io e
Malfoy
abbassiamo le bacchette.
Merda.
Cazzo. Sono fottuta. Addio Hogwarts, M.A.G.O, amici miei cari,
compleanno di
Herm.
Vabbè,
magari non mi espelle. Si limita solo a togliere tutti i punti di
Grifondoro…..
Okay,
i miei compagni mi ammazzeranno. Preferisco venire espulsa.
<<
Voi 3. Nel mio ufficio. Subito. >>
Okay,
mi espelle.
Le
due Serpi si guardano, con espressione indecifrabile sul volto, mentre
con la
testa china e la bacchetta di nuovo in tasca, mi affretto a seguire la
professoressa.
Che
poi, che cazzo ci faceva nei sotterranei non lo so…ma tutte
a me le sfighe?!
Mannaggia alla mia testa calda e al mio stupido vizio del fumo.
E
anche ai miei amici arrapati, che devono strusciarsi ovunque dandomi
tremendamente fastidio.
Dopo
aver camminato e salito qualche piano, la professoressa si ferma
davanti alla
porta del suo ufficio.
L’
ho visto arredato da tutti i professori che le erano preceduti.
A
parte Carrow. Bleah, sicuramente un Mangiamorte doveva avere un gusto
lugubre e
nero. Affatto bello da vedere.
Basta
prendere come esempio il Marchio Nero…cioè, che
schifo, un scheletro che sputa
un serpente. Puah!
Fatto
sta, che sono davvero curiosa di vederlo.
E,
appena apre la porta, la mia curiosità viene appagata.
Se
non temessi per la mia espulsione da qui, emetterei un fischio ammirato.
Devo
dire che la prof. ha gusto.
La
scrivania è illuminata da un lucernario, sicuramente antico
e certamente
Babbano.
Solo
che, al posto della lampadina ci sono delle candele, ed esso fluttua
per
incantesimo sopra il centro esatto del mobile.
Non
è l’unico pezzo da mobilio.
C’è
un comodino pieno di fotografie, una libreria piena zeppa di libri, ed
anche un
comò con uno specchio enorme, dove sono posizionate altre cornici.
Ma
la cosa per cui avrei voglia di baciarla sono i poster.
Come
Piton aveva quei barattoli fluttuanti con schifezze non identificabili
all’interno, e quella cozza della Umbridge tutti quegli
orrendi piattini con i
gatti, lei ha poster su poster di gruppi Babbani.
Ce
ne sono dei Guns
‘n Roses, specialmente di
Slash e Axl, dei
Queen, dei Sex Pistols,
dei Led Zeppelin, dei Muse e dei Paramore.
Credo
di poter dire con sicurezza che la prof è Nata Babbana, o al
massimo
Mezzosangue.
<<
Sedetevi >> mormora, indicando tre sedie, che si sono
appena avvicinate a
noi, mentre lei si accomoda sulla sua poltrona, dietro la scrivania.
Mi
sento come in quei film Babbani, di genere poliziesco, quando i
poliziotti
interrogano il criminale.
Mai
metafora è stata più giusta.
<<
Non voglio sentire spiegazioni. Perché lo so che poi
partirebbe la fase alla
“è-stata-lei-no-lui” e non mi va di
ascoltarvi.
Zabini,
non preoccuparti so che non facevi parte della mischia.
>>
La
sua voce è molto severa. Cazzo, mi espelle.
Vabbè,
almeno andrò via con onore. Posso dire di aver alzato
bacchetta contro Draco
Malfoy. E che stavo vincendo.
Harry
e gli altri mi faranno una statua in Sala Comune.
<<
Piuttosto voi 2… >> continua rivolgendosi a me
e Malfoy << …vi
odiate fino a questo punto? Sapevo che tra le vostre Case
c’era antipatia, ma
pensavo restasse nei limiti del civile. Potevate farvi male.
>>
Il
problema non sono solo le Case. È l’appartenenza a
due schieramenti diversi.
E
non stiamo parlando delle 4 mura di Hogwarts. Abbiamo
fedeltà e principi
completamenti diversi, a proposito della vita e di ciò che
è giusto o è
sbagliato.
<<
Diciamo che abbiamo “tatuaggi” diversi.
>> dice Malfoy.
La
sua voce è come quella che sentii il giorno
dell’Udienza.
Ha
perso l’arroganza che mi ha fatto saltare i nervi prima.
La
professoressa ci guarda in modo curioso. Sicuramente non ha capito la
battuta
della Serpe. Meglio così.
Dopo
un attimo di silenzio, la Kensington continua:
<<
Comunque, ho deciso che non vi punirò, né
toglierò punti alle vostre Case. >>
Canta
questo è
l’inno alla gioia, canta insieme a noooooi!
Appena
queste parole abbandonano le labbra della professoressa, alzo la testa
di
scatto, distogliendo la sguardo dai lacci delle mie Converse, per
incontrare l’espressione
imperscrutabile della donna di fronte a me.
Anche
gli altri due la guardano stupiti.
Okay,
chi di loro due si è scopato la professoressa?
Insomma,
abbiamo scambiato la scuola per un ring di Wrestling
Magico…e lei cosa fa? Non
ci punisce?
Nonostante
l’assurdità della cosa, decido di crederci e
allargo le labbra in un sorriso.
Alla
cui vista la
Kensington
aggiunge:
<<
Non cantate vittoria troppo presto.
Non
vi punisco perché credo che non imparereste nulla comunque.
E
non vi tolgo 300 punti a testa, solo perché ve li
aggiungereste subito. Della
Granger mi fido, ma di Weasley e di lei, signor Malfoy, per niente.
>>
Fa
bene a non fidarsi. Ron mi darebbe 100 punti solo per aver mandato male
Malfoy…figuriamoci quando gli dirò che
l’ho attaccato.
<<
Insomma…non ci punisce ma non ci lascia nemmeno andare via
così facilmente? >>
domanda Malfoy un po’ irritato.
<<
Complimenti signor Malfoy, vedo che siete anche intelligente, oltre ad
essere
un bel ragazzo. >>
Alle
parole della professoressa trattengo a stento una risata.
Sul
fatto che sia un bel ragazzo, non ci piove.
Ma,
dai, intelligente è una parola grossa….okay,
è anche quello, ma non posso
restare impassibile di fronte a qualcuno che fa i complimenti a Malfoy.
Un
insegnante, per di più. Adesso ne sono certa.
Malfoy
si è portato a letto la Kensington.
<<
Che caz…cavolo ti ridi Potter? >> domanda il
biondo scocciato accanto a
me, fissandomi arrabbiato.
<<
Ah no…niente niente, Sex-Simbol. >> ribatto
io, sempre ridendo sotto i
baffi.
<<
Ma tu guarda questa… >> cerca di obiettare,
prima di essere interrotto
dalla prof:
<<
E’ proprio questo che voglio eliminare…il vostro
rancore reciproco.
Magari
non diventerete mai amici, ma almeno vorrei portare il vostro rapporto
nei
limiti della decenza. >>
Okay,
è pazza.
E
non sono l’unica pensarlo, dato che Zabini scoppia a ridere,
e Malfoy la guarda
stupito.
Sul
viso dell’insegnante si allarga un sorrisetto cospiratore,
quando
improvvisamente si sporge dal bracciolo della sedia, per prendere
qualcosa da
uno dei cassetti della scrivania.
Quando
si risistema, ci rivela il motivo del suo sorrisetto.
Apre
il palmo della mano, mostrandoci due braccialetti identici.
Sono
sottili e bianchi. Brutti, sembrano quei braccialetti che si consegnano
alle
mamme e ai neonati in ospedale.
<<
Ehm…vuole farci un regalo? >> scherza Malfoy,
con il suo solito ghigno
sarcastico.
<<
In un certo senso. A partire da oggi, sino a nuovo ordine, voi
2… >> dice
guardando la sottoscritta e il biondo con sguardo severo
<< …passerete i
pomeriggi in reciproca compagnia. Non mi interessa dove. Sala Comune,
bagno,
biblioteca, Lago Nero. Ovunque va bene. Ma vorrei che imparaste a
conoscervi
prima di giudicarvi.
Magari
non diventerete amici, come ho detto prima, ma potrebbe essere un modo
per
mettere fine ai vostri duelli. >>
…………
……………..
………………..
……………………….
……………………………..
COSAAAAAA??
Trascorrere
del tempo con Malfoy? A che scopo poi?
<<
I braccialetti a che servono? >> domanda la Serpe.
Ma cos’è pazzo? Le da
corda? Da
retta a questa pazzia?
<<
Servono a farmi sapere se avete rispettato il mio “Piano
Educativo”
trascorrendo insieme TUTTI i pomeriggi, salvo emergenze . È
intrisa di
Veritaserum…ve lo chiederò ogni giorno, il tempo
passato in reciproca compagnia.
Se mi mentite lo scoprirò.
Non
cercate di incantarlo, meglio per voi. Se scopro che state cercando di
prendermi in giro…si passa a punizioni pesanti.
>> conclude minacciosa.
Oddio…mi
ha incastrata. Dovrei mettere piede nella squallida Sala Comune delle
Serpi…sprecare i miei preziosi pomeriggi con
Malfoy…mettere a serio pericolo i
miei nervi…tutto per una maledettissima sigaretta.
Da
oggi smetto! Che palle!
<<
Professoressa… >> cerco di farla ragionare io
<< …se io e codesto
individuo, ci dovessimo trovare nella stessa stanza per più
di 15 minuti, non
so quanto l’aggettivo “civile” si
potrà adattare a noi. >>
<<
Concordo. >> si mette in mezzo Zabini.
Okay,
adesso Malfoy, amante della professoressa, dirà qualche cosa
cattiva verso di
me,le manderà
un occhiata da stupro, e
la suddetta donna ritirerà la punizione.
Aveva
detto di non volerci punire…ma questo impegno che ci ha
accollato cosa sarebbe?
Il Premio Nobel per la più grande storia d’amore
della storia?
Ma
quell’idiota non parla. Tace. Non spiccica parola.
Non
emette un suono, nemmeno quando la bacchetta della Kensington, con un
incantesimo, ci lega al polso i braccialetti.
Appena
viene a contatto con la mia pelle, l’oggettino prende il
passionale coloro del
rosso.
Nel
caso di Malfoy diventa argento. Come i suoi occhi e il suo animo
indifferente
verso il mondo.
<<
A partire da domani… >> ci ammonisce ancora
una volta la donna autoritaria
di fronte a noi, prima di congedarci con un cenno.
Tutti
e 3 ci alziamo dalla sedia, e stiamo per uscire dalla stanza, quando ci
arriva
la sua voce nuovamente alle orecchie:
<<
Per la cronaca…ho sentito puzza di fumo in quel corridoio.
Se per caso sapete chi sia stato
potete
dirgli di non farsi più beccare? >>
<<
Ehm…va bene. Sarà fatto. >> le
rispondo, con l’ aria colpevole, prima di
richiudermi la porta alle spalle.
In
silenzio ci dirigiamo verso le scale, io per salire verso la mia Torre
e loro
nei loro freddi sotterranei.
Appena
voltato l’angolo, sommergo Malfoy di insulti.
<<
Brutto idiota! Cretino che non sei altro, cos’hai, il
cervello di un Troll?
Come cazzo ti è venuto in mente di farci cacciare in una
situazione del genere?
Pezzo di scemo! >>
L’oggetto
dei miei insulti sbuffa sonoramente, scambia un’occhiata
esasperata con il suo
amico, prima di rispondere:
<<
Che palle Potter! Ma deve essere sempre colpa mia? Quella pazza ci
punisce, ed
è colpa mia…piove e non si può giocare
a Quidditch, ed è colpa mia…cade un
albero, ed è colpa mia…c’è
la fame nel mondo, ed è colpa mia! Hai rotto i
coglioni! >>
Ma
tu guarda questo…
<<
Allora con la fame nel mondo non c’entri niente…ma
l’albero l’hai fatto cadere
tu con uno Schiantesimo, la pioggia l’hai causata con un
Incantesimo Temporale,
e, se la memoria non mi inganna…TU hai alzato le mani per
primo si di me, che
sono anche una signora.
Ergo,
la mia è stata legittima difesa, ergo è tutta
colpa tua. >>
Che
intellettuale che sono!
<<
Senti, bambolina, con tutti i tuoi “Ergo”,
“per l’appunto” e i
“perdincibacco!”
non andiamo a finire da nessuna parte.
Passiamo
qualche fottutissima ora nelle nostre Sale Comuni a giorni alterni, ci
facciamo
i sorrisini davanti alla Kensington e addio punizione. >>
Ma
io non le voglio passare insieme quelle ore!
<<
Ho un’idea migliore…uno di voi 2 maniaci, inizia
una bella relazione con la
professoressa, così addio punizione! >>
Sono
un genio!
Alla
mia proposta, Zabini fa una faccia da arrapato mentale, che poi
è quello che è,
mentre Malfoy assume un’espressione finta offesa.
<<
Secondo te…. >> dice il biondo
<< …noi ci offriamo così, a tutti?
Per chi ci hai presi, per dei prostituti? >>.
Blaise,sceso
dalle sue fantasie erotiche sulla nostra insegnante, si mostra
d’accordo con
l’amico, con aria abbattuta:
<<
Già, secondo te, ci diamo a tutte…e non ci
abbiamo già provato? Ma, a quanto
pare la signorina è di “sani principi” e
non andrebbe mai a letto con un suo
alunno. >>
Alle
sua parole smetto di camminare.
Ma
io stavo solo scherzando! Ma questi sono pazzi!?
Quando,
accortosi della mia brusca fermata, si voltano verso di me esclamo:
<<
Oddio! Ci avete sul serio provato
con
la professoressa?! Ma siete matti? Con cosa ragionate, il cervello o
solo con
l’amichetto lì sotto? >>
<<
Amichetto lì sotto. >> rispondono in
contemporanea.
Deficienti.
<<
Ma vaffanculo…depravati mentali. >> rispondo
io, trattenendo a stento un
sorriso divertito.
Riprendendo
a camminare raggiungiamo le scale.
<<
Mica ci
stai per chiedere di
accompagnarti nella tua Sala Comune, vero? >>
domanda preoccupato Zabini.
Ma
che scherza? Sono le ultime persone che potrebbero proteggermi, visto
che solo
pochi minuti prima Malfoy stava per strozzarmi.
<<
Certo che no. So difendermi da sola, come avete potuto notare.
>> ribatto
con sorriso arrogante.
<<
Fantastico, anche perché non ti avremo mai accompagnata.
>> sottolinea
Malfoy. Che gentile.
<<
Grazie, tesori miei. Buona notte e sogni d’oro.
>> auguro loro. Con il
mio amichetto sarcasmo.
<<
Ah, bè…i miei sogni saranno popolati dalla
Kensington che mi insegna il
Kamasutra. Non credo che saranno dorati…direi più
a luci rosse. >>
E
naturalmente, chi poteva sparare questa cazzata, se non Blaise Zabini,
il Re
degli Arrapati?
Con
un’ultima occhiataccia verso le Serpi, inizio a salire le
scale, con l’eco
della risata di Malfoy nelle orecchie.
Appena
entro in Sala Comune, vengo assalita dai miei amici.
<<
Ma si può sapere dove cazzo sei stata? >>
<<
1 ora e mezza per una sigaretta? >>
<<
Stai bene? >>
<<
Hai incontrato qualcuno di losco? >>
Che
carini, mia hanno aspettata alzati fino ad adesso…poveri,
erano in ansia!
<<
Calma, calma…ho un po’ di cose da raccontarvi.
Sedetevi. >>
Harry,
Ginny, Herm, Ron, Seamus, Dean e Neville, prendono posto sulle poltrone
vuote intorno
al camino.
Tanto
sono sempre libere quelle poltrone.
Sia
perché alle 23.30 non c’è quasi nessuno
in Sala Comune, sia perché lo sanno
tutti che queste sono le nostre poltrone preferite, e, da bravi lecca
culo, ce
le lasciano sempre a disposizione.
<<
Sono andata nei sotterranei a fumare. >> inizio. Mi fermo
un attimo,
perché adesso so che qualcuno inserirà il suo
commento. Lo facciamo sempre:
ogni volta che qualcuno di noi racconta un episodio che ci è
accaduto, o anche
la lezione, o una qualsiasi cazzata, ogni periodo deve essere
commentato.
<<
Questo lo sapevamo >> dice Ginny. Appunto.
<<
Ad un certo punto sono arrivati Zabini e Malfoy >>
<<
Quei bastardi. >> commenta Ron a denti stretti.
<<
Volevano farsi una canna, perché da loro non potevano.
Naturalmente mi hanno
detto di andarmene. >>
<<
Egoisti! >> esclama Herm.
<<
Ma io non me ne sono andata. Ovviamente! >>
<<
Brava sorellina >> gongola orgoglioso mio fratello.
Salto
il pezzo in cui ho poggiato le labbra sullo stesso filtro che prima era
stretto
tra quelle del Principe delle Serpi. Mi manderebbero a disinfettarmi.
<<
Zabini ha notato il tatuaggio da Cacciatori. E Malfoy ci ha dato degli
assassini. >>
<<
COSAAA? Figlio di puttana! >> urla Seamus. Hanno tutti
una faccia incazzata,
ma la regola è chiara: uno alla volta, un commento per volta.
È
davvero scemo come gioco, ma mi diverte.
È
un’invenzione di Ron, quando stava
“fatto”.
<<
Io ho iniziato ad insultarlo, e lui stava per strozzarmi.
>>
<<
MA COME CAZZO SI PERMETTE?! >> Dean….
Non
oso guardare mio fratello…deve avere gli occhi iniettati di
sangue.
<<
Ma io mi sono difesa. E vincevo. >>
<<
Kiki sei un mito. >> dice Neville,
precedendo l’applauso che ne segue.
Staremo
svegliando mezza Casa Grifondoro.
<<
Il problema è che mi hanno sgamata. >>
<<
Oh cazzo… >> Ron.
<<
Non mi hanno espulsa. >>
<<
Raccomandata >> fa Seamus, finto arrabbiato.
<<
Però la Kensington
mi ha costretta a passare i miei prossimi pomeriggi con
Malfoy…a tempo
indeterminato. A partire da domani. >>
<<
…. >>
Tacciono
tutti…e per togliere la parola a questi rompi palle ce ne
vuole.
<<
Bè, che c’è? Nessuno commenta le mie
sventure? >>
<<
Sorellina…solo…mi dispiace tanto.
>> dice mio fratello, prima di
scoppiare in un pianto finto sulla mia spalla.
Mentre
io alzo gli occhi al cielo, Seamus, Dean e Neville, annuiscono alle
parole di
Harry con aria da funerale, mentre Ron completa la scenetta, dando
pacche
consolatorie sulle spalle mie e di Harry.
Idioti.
<<
Idioti. >> da luce ai miei pensieri Herm. Per poi
continuare:
<<
Vabbè, Kiki è sana e salva ed io sono assonnata.
Vado a letto. ‘Notte a tutti. >>
<<
’Notte >> rispondiamo in coro.
Quando
‘Mione si è allontanata, mio fratello alza la
testa dalla mia spalla, e mi da
un piccolo schiaffo sulla testa.
Ovviamente non mi fa male, ma io dico lo stesso:
<<
Ahia! Ma, sei scemo? >>
<<
Kiki, Harry ha ragione… >> dice Ron, con voce
incazzata << …domani
dovevamo andare insieme ad Hogsmeade, per il regalo ad
Herm…te l’eri
dimenticata? >>
Cazzo
è vero. E adesso…?
<<
Merda. >> è l’unica cosa che riesco
a dire.
Cala
il silenzio. Ognuno preso dalle sue possibili soluzioni. Le uniche
parole che
vengono dette sono “Buona notte a tutti” quando
Seamus, Dean e Neville vanno a
dormire.
Loro
hanno comprato alla nostra amica, con Calì e Lavanda, un
vestito che vedemmo un
po’ di tempo fa a Londra.
Prima
di partire per il nostro sesto anno, noi ragazze andammo il 30 agosto a
fare
una piccola vacanza nella capitale.
E
vedemmo un vestito bellissimo, che ad Herm piacque tanto.
Ma
non avevamo soldi, e con la Guerra e tutto il resto
ci è passato di mente.
Voldemort
in persona ci voleva morti, il tempo per andare a fare shopping era
poco.
Ma
poi, a Calì è tornato in mente, così
hanno spedito una richiesta al negozio
Londinese, che ha provveduto a farselo mandare dal magazzino.
Stamattina
quel magnifico vestito è stato consegnato nella stanza dei
ragazzi.
Invece
noi dovevamo andare ad Hogsmeade, domani per comprarle qualcosa di
decente.
Ma
c’è il problema di Malfoy.
Una
soluzione, però, ci sarebbe…
<<
Bè…potremmo…portareMalfoyconnoi….
>> propongo tutto d’un fiato.
I
miei amici alzano la testa e puntano lo sguardo su di me.
<<
Scusa Kiki…non ho capito. >> dice Ginny.
<<
Dicevo… >> ripeto io <<
…l’unica soluzione sarebbe quella di far
venire Malfoy con noi. >>
Silenzio.
<<
Eeeeeeh? Ma sei pazza? >> esclama Harry, dopo avermi
guardata bene, per
capire se stessi scherzando o meno.
<<
Assolutamente no. >> concorda Ron.
Ma
Ginny è d’accordo con me. In fondo è
l’unica soluzione.
<<
Ragazzi…ha ragione Kiki…è
l’unica soluzione. >>
<<
Amore, è di Malfoy che si parla. Non ho nessuna intenzione
di passare con lui
il mio pomeriggio! >>
<<
Harry, per favore smettetela con questa storia. Non è mica
un mostro a tre
teste. >> mi lamento io. Okay,antipatia quanto vuoi, ma
adesso si rasenta
il ridicolo.
Rasenta?
Ma da dove mi è uscito? Bah…
Comunque
non dovevo dirlo. Perché Ron esplode.
<<
Come non è un mostro? E certo che non lo è!
È MALFOY! È pure peggio! Preferisco
andare a farmi una Burrobirra con Fuffi o Aragog, piuttosto che con
lui! >>
<<
Okay, lo so che è un idiota… >>
cerco di farlo ragionare io << …ma
l’unica alternativa è che voi andiate senza di me.
>>
Mi
dispiacerebbe, ma possono prendere i miei soldi, e scegliere il regalo
al posto
mio.
Con
la mia ultima frase zittisco i ragazzi, mentre Ginny si mostra
perfettamente
d’accordo con me.
<<
Ufff… vabbè, e pomeriggio con Malfoy sia.
>> conferma mio fratello, prima
di alzarsi, augurarci la buona notte e andarsene a dormire.
Dopo
pochi istanti anche Ron lo segue, dopo averci avvisate:
<<
Se quell’idiota comincia a rompere le palle, non rispondo
più di me e della mia
bacchetta. >> puntandoci contro il dito, ammonitore.
Appena
il suono dei passi strascicati di Ron ed Harry sparisce in lontananza,
io e la
mia migliore amica ci guardiamo, per poi scoppiare a ridere.
Certe
volte esagerano davvero.
<<
Oddio…che scemi! >> commenta Ginny, tra le
risate.
<<
Mi sa che domani ce li dobbiamo sorbire tutto il giorno con il muso
lungo! >>
dico io.
Quando
smettiamo di sghignazzare, Ginny inizia a fissarmi con espressione
seria.
<<
Anche perché Malfoy non è tanto male.
>>
Perché
mi guarda così? Con quello sguardo carico di significati, di
cui non riesco a
coglierne nemmeno uno?
<<
Dico bene, Kiki? >> continua.
Ma
dove vuole andare a finire? Che cosa vuole dire?
<<
Ginny…davvero, non capisco a cosa ti riferisci
>> le rispondo, sincera.
<<
Ma smettila….ogni volta che vi vedete vi spogliate con gli
occhi. Non mi
sfuggono i vostri scambi di sguardi, sai? E nemmeno ad Herm. Ringrazia
il
cielo, del fatto che i Cavalieri al piano di sopra sono un
po’ tonti in queste
cose… >>
Bingo.
Centrata in pieno.
Ma,
lo stesso non capisco dove voglia andare a parare.
In
fondo, il fatto che ogni volta che vedo Malfoy ho una voglia matta di
fare
sesso con lui, non è un segreto. Per loro 2.
Il
fatto che sia ricambiato il desiderio, era in dubbio, ma comunque non
impossibile.
Ma,
nonostante tutto, fedeli all’antipatia reciproca, non ci
siamo mai nemmeno
sfiorati.
<<
Ginny, che io trovi Malfoy eccitante lo sapevate. E non è
difficile nemmeno
spiegarselo. È un dato di fatto che sia uno dei
più bei ragazzi di Hogwarts. Ma
non capisco che centra adesso…in fondo non abbiamo fatto mai
niente, e mai
lo faremo… >>
<<
Dai Kiki, ma hai visto come ti guarda? Ti mangia con lo sguardo,come
non ha mai
fatto con nessun’altra. Poi, questa punizione non vi
aiuterà a tenere a posto
le mani. Finirai a fare sesso con Malfoy.
>>
Conclude
sussurrando cospiratoria, con un sorriso malizioso in volto.
Oddio!!
Ma è impazzita?
<<
Ginny, ma stai
scherzando? Lui è Malfoy,
io Potter. Lui la
Serpe,
io il Grifone. Lui il Mangiamorte, io la Cacciatrice.
Non
potremo mai finire a letto insieme. E poi, se dovesse succedere, Harry
e Ron
darebbero di matto. >>
Davvero,
non oso immaginare la loro reazione se io e Malfoy dovessimo…
Povera
me!
Alle
mie parole, la mia amica lancia un’occhiataccia nel punto in
cui i due ragazzi
sono spariti prima.
<<
Quei due lasciali stare. Si tratta di te e della tua vita privata. Mica
devono
portarselo loro Malfoy a letto. E poi…è vero
siete opposti, ma io ti sto
parlando di due bottarelle e via, mica di un matrimonio. E poi ho
sentito dire
in giro che il Principino è davvero un asso in certe
cose… >>
Lascia
la frase in sospeso, concludendo il discorsetto con
l’ennesima occhiatina
maliziosa.
<<
“Due
bottarelle e via…” ,“Un asso in
certe cose…”
Ginny,
che fine ha fatto la rossa timida e casta che conoscevo?
>>
Chiedo
io, per sviare il discorso, con un sorriso.
<<
Ah bè…è andata in vacanza, da quando
ha conosciuto un certo Salvatore. Che poi,
tra l’altro, è davvero bravo sotto le lenzuola. Fa
cert…. >>
<<
Uooooh…. >> la interrompo io <<
…con me si può parlare di tutto,
tranne delle doti amatorie di mio fratello. Mi imbarazza!
>>
Ginny
scoppia a ridere, seguita da me. Quando la smettiamo, si alza e dice:
<<
Io vado a letto. Comunque non credere di aver evitato il discorso,
tesoro mio… >>
prima di sparire oltre la scalinata del dormitorio femminile.
Resto
un po’ incantata a fissare le fiamme del camino, ormai quasi
spente, poi mi
decido anche io ad alzarmi dalla mia calda poltrona, per trascinarmi in
camera.
Che
bel calduccio. Si sta proprio bene sotto le coperte.
Mi
raggomitolo ancora di più in posizione fetale, per
riscaldarmi, abbracciando il
cuscino.
Ginny
è ufficialmente impazzita. Ma cosa le viene in mente?
Okay,
Malfoy mi desidera, ed io lui, ma cosa le fa pensare che dovremmo
soddisfare
questo capriccio?
Perché
di capriccio si tratta… lei ha detto che “Mi
mangia con lo sguardo,come non ha mai fatto con nessun’
altra” ma alla fine
lo so che non è così. Mi considera bella, forse
anche sexy, ma così come accade
con tutte le puttane che gli riscaldano le lenzuola.
Ecco
un altro motivo per cui mi rifiuto di cedere ai miei “istinti
animali”…non ho
nessuna intenzione di entrare a far parte della lista delle sue scopate.
Va
bene, è carino e, a
volte, sotto dose di
alcool, fumo, droga e marijuana, può anche strapparti un
vago sorriso divertito…
Vabbè
carino…diciamo bello,
affascinante,
arrapante, sexy, con due occhi che ti fanno dimenticare di che colore
sono i
tuoi, con una voce così sensuale, che dopo un po’
non sai nemmeno come ti chiami,
con un fisico scolpito, che ti fa credere che il padre sia Michelangelo
anziché
quel bastardo, e con un profumo tanto invitante quanto la tua fragranze
preferita.
La
mia, per la cronaca, è quella della pioggia.
Non
mi piace come agente atmosferico, ma l’odore che lascia si.
Ed anche guardare
tutto il resto del mondo inzupparsi, dalla finestra della Sala Comune.
Trovarmi
sotto la pioggia, o camminare su superfici da essa bagnate, mi irrita.
Ma
l’odore che lascia, e lo scroscio delle sue gocce che si
abbattono sul mondo
come lacrime, mi affascina molto.
Ecco,
Malfoy, per me, è come la pioggia. Mi piace il profumo, mi
piace guardarlo, ma
non stare con lui. È contraddittorio, lo so.
Ma
non sono mai stata una ragazza semplice.
Poi
mi ritornano in mente le sue parole cattive:
“…siete
anche voi
degli assassini…”
“….qui
siete tutti
bravi a giudicare…”
“…ma
la verità è
che non sapete un cazzo…”
Stronzo.
E comunque, preferisco la neve.
Weilà!
Con un po’ di ritardo,
eccomi con il
settimo capitolo!
La punizione della Kensington
può sembrare troppo finta,
ma c’è una spiegazione alla sua reazione, che si
scoprirà più in là.
Adesso le cose iniziano a
complicarsi.
Diciamo che i due ragazzi saranno
costretti a
conoscersi!
Ninive
Shyal: rieccomi! Eh,
già, la ragazza fuma tanto. Ma è lo
stress a causarle tutta quella volgia di sigarette. In fondo, si sa,
non ha
mica una vita tanto facile1 comunque dai guai che una misera sigaretta
le ha
causato, credo che brucerà tutti i filtri e le scorte di
tabacco a sua
disposizione! Kiss
_Niki_:
svelata la reazione della professoressa! Credo che i due la
ringrazieranno…molto
molto molto tempo dopo! Sono contenta che anche a te piacciano Harry e
Herm
insieme. Ma, come ho già detto, non so se
stravolgerò le coppie! Kiss..
Al prossimo
aggiornamento! E, mi raccomando,
recensite!
BIGIA
|
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Capitolo 9 *** Please! ***
PLEASE!
La
mattina dopo mi svegliai con lo scrosciare della pioggia nelle orecchie.
Aprii
gli occhi, che subito corsero alla finestra: c’era il sole.
Bah.
Devo
averla sognata. Si adesso ricordo.
In
genere alla pioggia associo sempre qualcosa di triste. Ma il sogno che
ho fatto
non era sicuramente non era uno dei miei incubi.
Ovviamente,
protagonista assoluto delle mie sudate e urlate notturne, è
sempre lui.
Voldemort.
Comunque,
stanotte, quella sua faccia orrenda e senza naso, non ha popolato
affatto i
miei divaghi mentali. Solo pioggia. Tanta pioggia.
E,
la cosa bella, era che io stavo lì, sorridevo felice
all’acqua che mi
inzuppava. Io che detesto bagnarmi, quando piove.
Godevo
appieno della sensazione di freschezza delle gocce di pioggia che mi
lambivano
il viso, le palpebre, le labbra, i capelli, le vesti.
Bah.
Che cazzo di sogno.
<<
Buongiorno, arzilli Grifoni! >> esclamo avvicinandomi al
tavolo
Rosso-Oro, e prendendo posto accanto a Neville.
Oddio,
magari arzilli è una parola grossa. Sono tutti mezzi
addormentati, e tengono a
mala pena aperte le palpebre.
Harry,
con la forchetta, sta infilzando qualcosa nel suo piatto, senza
rendersi conto
che è vuoto.
Ron,
ha il cucchiaio in bocca da circa un quarto d’ora, e gli
occhi semi chiusi.
Seamus
addirittura russa sulla spalle di Dean, che è anche lui,
talmente rintontito,
che nemmeno se ne accorge.
Ginny
e Neville tra un po’ si ritroveranno con la faccia
spiaccicata nel bacon.
Decisamente,
“arzilli” è una parola grossa.
Sono
tutti quanti, con le loro menti, ancora nei caldi letti dalle trapunte
rosse. Tutti
tranne Herm, l’unica a rispondere al mio saluto, che
è sempre stata molto
mattiniera.
Di
solito anche io, come i miei amici, ho una faccia sconvolta, che
spaventerebbe
un Infero la mattina.
Ma
oggi no. Non so come mai.
Inizio
a servirmi con la prima pietanza che mi capita sotto mano, quando le
porte
della Sala Grande si spalancano, permettendo al Principe delle Serpi di
fare la
sua grande entrata in scena.
Al
suo fianco trotta contenta come una Pasqua la Parkinson,
seguiti da
Zabini e la
Greengrass,
e da Nott e un altro ragazzo Serpe, di cui mi sfugge il nome.
Ecco
a voi, popolo di Hogwarts, la banda Serpeverde.
Ma
questi cha fanno, le prove per come devono entrare in scena la mattina?
Che
cazzo, si aspettano a vicenda, e poi si dispongono a piramide?
Non
appena i miei occhi si concentrano sulla sua slanciata figura, ecco che
gli
occhi grigi e magnetici di Malfoy si puntano nei miei.
Ecco,
di nuovo, la lotta verde/ grigio.
Ed
ecco che, di nuovo, mi dimentico come mi chiamo, ed anche dove mi
trovo. Solo
quando distoglie lo sguardo dal mio, con il suo immancabile ghigno, mi
rendo
conto che, probabilmente quel “Kiki” sia rivolto a
me.
È
il mio nome giusto? Ehm…si…è vero.
Mi
volto verso Ginny alla mia sinistra, che si sta scambiando
un’occhiatina
eloquente con la riccia di fronte a noi.
Poi,
tutt’ e due si girano verso di me, dedicandomi la loro
migliore occhiata alla
“sei stata sgamata, cara.. pappapero
pappapapà”.
Ignorando
i loro messaggi in codice, mi rivolgo a Ginny, che mi chiamava prima,
imitando
molto la
Mcgranitt
e il suo modo severo di parlare:
<<
Dimmi Ginevra. >>
<<
Oh, nulla Kimberly…. >> mi risponde con il mio
stesso tono canzonatorio
<< …volevo solo intimarti di porre attenzione
al rivolo di bava che stava
per colare dalle tue labbra. >>
Sia
Herm, che Ginny scoppiano a ridere.
Devono
ringraziare il cielo che i ragazzi sono, al momento, troppo
rincoglioniti per
capire qualcosa dalle loro battutine idiote.
Faccio
una risata finta e sarcastica, prima di aggiungere:
<<
Ma che divertente. Ho davvero delle comiche come migliori amiche.
>>
Loro,
semplicemente, fanno spallucce con aria innocente.
<<
L’incantesimo “Duro” viene usato per
tramutare gli oggetti in pietra. Non è
come per il “Pietrificus Totalus”, che causa una
immobilità totale alla vittima
dell’incantesimo, dando una rassomiglianza con una statua.
Quest’incantesimo
trasmuta ciò contro cui viene scagliato in pietra vera.
Organi,tessuti
interni, pelle e sangue…tutto diventa una pietra.
La
formula è “Duro”,
prego colpite il
canarino immobilizzato davanti a voi, con l’incantesimo.
Presto passeremo ad
animali più complessi, e poi ad essere umani.
>>
Una
cazzata. Già lo conosco questo incantesimo. L’ho
scagliato più volte.
E
infatti, al primo tentativo l’uccellino di fronte a me
diventa una ammasso di
sassi. Un po’ mi dispiace, ma caro il mio uccellino, io devo
fare il mio
dovere. Chi la sente poi la Kensington se non lo
faccio?
<<
Dobbiamo rendere un uccello, un sasso? Poteva dirlo prima. Conosco dei
buoni
trucchetti… >> bisbiglia la Parkinson
alle mie spalle.
Okay,
Kiki stai calma. Non parlava con te, ma con la Greengrass,
quindi non
attaccare litigi inutili.
Anche
Harry, accanto a me, ha sentito la battuta squallida della Serpe, ed
entrambi
ridiamo sotto i baffi.
Scrivo
la frase origliata su un foglio, con un mio personale commento:
“La troiaggine della Parkinson colpisce
ancora…sembra una ninfomane! K&H”, e
incanto il pezzo di carta, così che , prese le
sembianze di un omino, possa
correre verso il banco di Herm e Ron.
In
genere ci sediamo sempre nei banchi a 2, uno dietro l’altro,
ma oggi la
Kensington non ce l’ha
permesso.
Forse
perché, quando è entrata, ha sgamato Harry e Ron,
che ci facevano Levitare a
mezz’aria. Meno male che entrambe abbiamo avuto i riflessi
pronti di chiudere immediatamente
le gambe.
Altrimenti
la minigonna della divisa non ci avrebbe certo aiutate a non dare
spettacolo
indecente.
Fatto
sta che ha posizionato me e mio fratello, circondati da Serpi. Dietro
di noi ci
sono la
Greengrass
e la
Parkinson,
che è dall’inizio della lezione che stanno
parlando delle doti sessuali di
Stronzo 1, e Stronzo 2.
I
quali si trovano esattamente davanti a noi. Naturalmente parlo di
Zabini e
Malfoy.
Mentre
il mio omino di carta, sta saltando il banco delle Serpi, correndo
verso la
coppia dell’anno, una mano bianca lo afferra.
Malfoy
ha intercettato il bigliettino, e adesso lo sta spudoratamente
leggendo. I
cazzi suoi no?
Mentre
lui e il suo amichetto bruno stanno ancora ridendo, sferro un calcio
alla sedia
di Malfoy, per attirare la sua attenzione.
Quando
si gira, noto con disappunto che, sia lui che Zabini, sono riusciti a
fare
correttamente l’incantesimo. Che nervi!
<<
Malfoy, mai sentito il detto che“Chi si fa i cazzi suoi campa
100 anni? >>
domando irritata.
Harry
accanto a me ghigna, strafottente.
Eh
no, fratellino! Anche tu con questa storia del ghignare ogni 5 secondi,
per
piacere no!
<<
Bè, dovrebbero essere anche cazzi miei…avete dato
della troia alla mia ragazza.
>>
…………
…………..
La….Sua…Ragazza…?
Oddio, da quando?
Fortunatamente
è Harry a rispondere per me:
<<
Senti Furetto…tua ragazza o meno, resta una buona puttana.
>>
Zabini
e Malfoy si guardano, per poi fare spallucce. Wao, hanno dato ragione
ad Harry.
Evento storico, gente!
<<
Ma, l’altra sera…non avevi detto che stava con
Nott? >>
Ecco,
appunto! Mi ricordo perfettamente che non potevano stare nella loro
stanza a
farsi una canna, proprio perchè Nott e la Parkinson
se la stavano spassando. Ah ah! E
adesso come la giustifichi questa?
<<
Si, ma siamo amici in fondo… >> risponde per
lui Zabini << …condividiamo
tutto! >>
Wao,
bella spiegazione. Complimenti per la sensibilità e la
considerazione delle
donne da parte delle Serpi!!
<<
Mi fate schifo. >> ribatto io, disgustata.
<<
Potter, fatti un po’ di cazzi tuoi. Così va il
mondo. >>
<<
Questa è la più grande stronzata che abbia mai
sentito. >> commenta
Harry, prima di Appellare il bigliettino e spedirlo a Ron ed Herm.
Malfoy
e Zabini,si girano con aria scocciata, giusto in tempo per intercettare
la
risata dei nostri amici.
La
Kensington
passa tra i
banchi. Appena si avvicina ai nostri, dedica un sorriso orgoglioso, sia
a me e
mio fratello, sia alle Serpi davanti a noi.
Quando
prosegue, dirigendosi verso i banchi delle ultime file, le teste di
Malfoy e
Zabini, ruotano nella sua direzione. O meglio, quella del suo sedere.
Alzo
gli occhi al cielo, disgustata.
Mi
giro verso mio fratello, solo per notare come anche i suoi occhi sono
in
direzione del fondoschiena della nostra insegnante.
<<
Harry! >> lo rimprovero.
<<
Che c’è? Guardo ma non tocco! >> si
giustifica con espressione innocente.
Va
bene che guardare non costa nulla, non è mica un
reato…però…
<<
Harry, è una nostra insegnante! E poi, qualcosa mi dice che
tu sia fidanzato… >>
<<
Vabbè, ma resto pur sempre un ragazzo. Non è che
posso coprirmi gli occhi
quando cammino… >>
Vabbè,
è inutile. Lo ignoro anche quando sussurra:
“Che
idoli papà e Sirius”
Meglio
cambiare discorso.
<<
Fratello depravato…come facciamo per oggi? >>
All’idea
di trascorrere un pomeriggio con Malfoy, la serenità sul suo
viso sparisce, per
lasciare spazio ad un’espressione irritata.
Andiamo
bene, non è nemmeno iniziata l’uscita e lui
già inizia ad irritarsi.
<<
Quando finisce la lezione convinci la testa di cazzo a venire con noi.
>>
Se
non sapessi che non è così, direi, dalla sua
voce, che è morto qualcuno.
Solo
che mio fratello, probabilmente, non conosce il verbo
“parlare dei cazzi tuoi a
bassa voce”, perché la sua frase viene sentita
dalle Serpi avanti a noi, che,
purtroppo si girano di nuovo verso di noi.
<<
Anche io ti voglio bene Sfregiato. >> scherza Malfoy, con
il suo
inseparabile ghigno. Aggiungerei Sexy…
Zabini
ride sotto i baffi.
<<
Furetto, che ti fa pensare che stessimo parlando di te?
>> ribatte Harry,
irritato. Già si prospetta un pomeriggio di merda, se poi
vogliamo aggiungere
altri momenti in compagnia di Malfoy, faccio causa alla Kensington e
alla sua
“Operazione Educativa” del cazzo.
<<
Bè, sua Maestà, hai un modo particolare in cui mi
insulti. So riconoscere
quando un tuo “Testa di cazzo” è rivolto
a me. Lo dici con più sentimento. >>
Già
è vero. Per la prima volta sono perfettamente
d’accordo con Malfoy.
Harry
annuisce, anche lui d’accordo con la Serpe,
per poi aggiungere:
<<
Comunque non sono io che devo chiederti qualcosa, ma Kiki.
>>
Cosa?
Oddio! No! Non può lasciarmi pregare Malfoy da sola. Non
può abbandonarmi,
mentre lancio al vento 7 anni di perfetta dignità femminile,
davanti al
Principe delle Serpi.
Vabbè,
okay, sto esagerando. Ma il concetto è quello.
Sto
per aprire bocca, quando suona la campanella. Approfitto della
situazione per
raccattare immediatamente i miei libri, metterli alla rinfusa nella
tracolla e
sgattaiolare via.
Sicuramente
Malfoy non sarà affatto interessato a farmi un favore.
Dovrò pregarlo, e dargli
qualcosa in cambio. Dovrò andare contro i miei principi
“mai-pregare-e-farsi-ricattare-da-qualcuno-meno-che-mai-da-una-Serpe”.
E
non ci tengo.
<<
Kiki, muoviti! Devi andare! >> sussurra Ginny accanto a
me.
Siamo
in Sala Grande, a pranzo. Sono riuscita ad evitare la Serpe
tutta la mattinata.
Non mi andava proprio di pregarlo.
<<
Kiki, se non ti muovi, mi spieghi come facciamo ad andare ad Hogsmeade?
Il
compleanno di Herm è domani! >>
<<
Ginny, hai ragione! Ma quel bastardo mi costringerà a
chiederglielo in
ginocchio! >> sussurro a mia volta. Tanto Herm sta
parlando con Calì e
Lavanda di non so cosa.
Ma
perché mi dovevo cacciare in una situazione del genere?
Perché proprio con
Malfoy, poi?
<<
Lo so che non sarà affatto piacevole! Ma fallo per
‘Mione… >>
Lo
sapeva perfettamente che con quelle 4
parole mi avrebbe incastrata.
Guardo
la mia migliore amica. La mia amica storica.
Mi
è sempre stata accanto. Quando lasciai Kevin, alla ricerca
degli Horcrux, nella
battaglia contro Voldemort.
Questo
è il minimo che le devo.
Determinata,
mi alzo dalla panca, e mi dirigo verso il tavolo delle Serpi.
Intercetto
lo sguardo di Harry e Ron. Il primo mi fa l’occhiolino,
l’altro alza i pollici
in aria. Sorrido.
Mentre
sono a metà strada verso il mio obiettivo, mi accorgo che mi
guardano tutti.
Cazzo!
L’ora di pranzo, magari non era il momento più
discreto per parlare con Malfoy.
Sono
normalmente sotto i riflettori, ma alzandomi e dirigendomi a passo
spedito
verso i Serpeverde non aiuta a
distogliere l’attenzione da me. Perfetto! Così
imparo a non tirare fuori il
coraggio Grifondoro prima.
Ho
voluto prendere tempo? Supplichiamo Malfoy davanti a tutti!
Mi
dirigo con passo spedito verso Malfoy e la sua banda.
Okay,
che sto per pregarlo, ma l’orgoglio non mi impedisce di
camminare a testa alta
e senza timore.
Arrivata
esattamente di fronte a lui, Nott mi vede e, con la bocca spalancata,
da una
leggera gomitata a Malfoy.
<<
Theo, cazzo vuoi? >>
<<
Draco, credo che questa signorina sia qui per te. >>
Parole
magiche per l’amichetto sottostante.
Lentamente
Malfoy si gira verso di me.
Per
poco non gli cade la forchetta di mano. Non si aspettava di vedermi
proprio
qui.
Oddio,
il Principe non è l’unico che si gira nella mia
direzione, ma anche tutta la
sua corte.
Pansy
Parkinson mi fissa con sguardo omicida, la Bulstrode
anche, mentre gli altri semplicemente
molto stupiti.
Okay,
non è affatto il posto migliore per parlare. Considerato che
mezza scuola ci
sta fissando.
<<
Malfoy, devo parlarti. Potrei avere l’onore di farlo in
privato, senza le facce
di mezza Hogwarts che ci fissa? >> domando, infastidita.
Ma
questi non hanno fame? Che cavolo, guardassero nel loro piatto,
anziché me.
O,
come nel caso di Nott, il mio seno.
Lo
sapevo che dovevo mettere una maglietta a collo alto!
<<
Uuuh…vedo che neanche la Potter
è riuscita a resistere al fascino del nostro amico!
>> commenta maliziosa
la
Greengrass.
Al
che gli occhi della Parkinson sputano saette, gli amiconi Serpeverde
scoppiano
a ridere, e Malfoy ghigna compiaciuto.
Io?
sto per uccidere qualcuno.
<<
Bè, Daphne, come biasimarla… >> si
vanta il biondo davanti a me.
<<
Malfoy, iniziano a prudermi la mani. Se non vuoi perdere la
possibilità di vantarti,
ti conviene seguirmi. >>
<<
Cosa faresti? Un attentato al mio viso perfetto? >>
Sorrido
maligna.
<<
No, all’amichetto lì sotto. >>
rispondo riprendendo le parole con cui
sgridai lui e Zabini la sera della punizione.
<<
Amico, non credo che scherzi… >> lo mette in
avviso Zabini.
Almeno
uno, con un pizzico di cervello.
Quando
Malfoy si alza con la faccia scocciata, Pansy sta per scoppiare a
piangere, e
gli altri cani arrapati dei suoi compari iniziano a fischiare.
Sto
per girarmi e mostrare a tutti lo splendore del mio dito medio, ma mi
contengo.
Sono pur sempre una signora.
Usciamo
dalla Sala Grande, con gli occhi di tutti puntati addosso.
Proseguo
a passo spedito verso i corridoi che portano alle scale, fino a che non
arrivo
davanti ad un arazzo, che nasconde un corridoio segreto.
Lo
stesso in cui al sesto anno sgamammo Ginny e Dean a pomiciare, e lo
stesso che
uso le mattine, quando sono in ritardo, per correre a colazione.
Cioè
lo stesso che uso ogni mattina.
Lui
non ha ancora detto una parola.
Quando
mi giro me lo ritrovo più vicino del solito, con il ghigno
tipico stampato
sulla faccia arrogante.
Dio,
com’è bello…
Scacciando
certi pensieri dalla testa, mi accendo una sigaretta, senza
indietreggiare a
questa vicinanza.
Lui
me ne ruba una dal pacchetto e mi guarda. Come sempre, con quello
sguardo
argenteo che sembra trapassarti l’anima.
Ispiro
il fumo, e lo osservo quando fuoriesce dalle mie labbra, giusto per non
essere
costretta a guardare i suoi occhi.
Malfoy
ha gli occhi fissi sul filtro arancio della mia sigaretta, o sulle mie
labbra,
non lo capisco.
Sono
quasi a ¾ della mia Marlboro, quando si decide ad aprire
bocca:
<<
Se sei venuta qui per sedurmi, ci vuole molto più di uno
scambio di sguardi.
Anche se, lo devo ammettere, il luogo è azzeccato.
>>
Conclude
sfoggiando la versione più attraente del suo ghigno.
Sto
per sciogliermi. Ma perché, il tuo peggior nemico, deve
essere per forza così
sexy? Non poteva avere qualche chiletto in più, occhiali da
sfigato e uno o due
brufoli?
Noooo…mi
devo andare a cercare uno dei più bei ragazzi della scuola!
<<
Malfoy hai fatto male i tuoi calcoli, se credi che sia quello il mio
scopo. >>
Perché
mi è uscita così bassa e roca la voce?
Quello
è il mio tono da seduttrice. Funziona sempre.
Nel
suo caso, però, non fa un cenno.
Okay,
non voglio mica sedurlo, quel tono mi è uscito spontaneo,
però il fatto che lui
non abbia reagito mi ferisce nell’orgoglio.
Cazzo,
la
Parkinson
lo eccita e io no? Oddio, devo andare in un corso per aumentare la mia
autostima, dopo questo duro colpo.
Siamo
ancora vicini. Troppo. E io mi sto innervosendo. Faccio un altro tiro
alla mia
sigaretta, sentendo il sapore acre del fumo scendere nella gola.
Una
parte la espiro con il naso, l’altra con la bocca, dirigendo
il fumo verso
l’alto, alzando leggermente la testa verso il soffitto.
Quando
la riabbasso trovo il suo viso ancora più vicino.
<<
Vuoi farmi credere di avermi portato in questo posto appartato, solo
per
fumarci una bella sigaretta insieme? >>
Sussurra.
No, cazzo non sussurrare così!
In
quel modo arrapante, seducente, attraente.
Non
ce la faccio più. Se non si allontana non
riuscirò a frenare le mie labbra.
Ma
lui non da segno di cedimento.
Si
avvicina, mentre il cuore inizia a galoppare furioso.
Ancora
più vicino.
Ed
io ho la gola secca, e le mani tremanti.
Adesso
le nostre labbra si sfiorano.
Restiamo
fermi così per qualche secondo.
Con
le labbra a piccolo contatto. Riesco a sentire il suo profumo, che mi
fa
perdere la testa. Sa davvero di pioggia.
Dovrei
scansarmi, ma il suo viso, i suoi occhi, le sue labbra, il suo respiro
sulla
mia pelle, il suo profumo, mi ipnotizzano.
All’improvviso
sento una voce nella mia testa, con lo stesso timbro di rimprovero di
Harry:
“Che cazzo stai facendo? È Draco Malfoy,
diamine!”
Quasi
contemporaneamente ci scostiamo l’uno dall’altra.
Io
mi giro di spalle, cercando di riprendere fiato, e portando
febbrilmente la sigaretta
alle labbra.
Quando,
ormai finita, la spengo e la faccio Evanescere, noto che il filtro era
ridotto
una sottiletta, schiacciato dalla troppa forza del dito medio e indice.
Quando
la sua voce, nuovamente sarcastica mi giunge alle orecchie, decido a
girarmi:
<<
Dicevi, sul non volermi sedurre >>
Okay,
sul suo viso è tornata quell’espressione arrogante
e strafottente.
Momento
strano: ufficialmente concluso.
<<
IO sedurre TE? E secondo te, a quest’ora eravamo ancora qui,
se quello fosse
stato il mio obiettivo? >> ribatto, anch’io con
sarcasmo.
Ma
si, vantiamoci un po’ con il
signor-cadete-tutte-ai-miei-piedi.
Anche
perché, mi devo assolutamente distrarre da quello che stava
per succedere pochi
istanti prima.
<<
Uohohoh….credi di riuscire a sedurre uno stallone come me,
in così poco tempo? >>
mi sfida, ghigno e compagnia bella al seguito.
<<
Non è che credo…lo so. >>
Un
sorriso sarcastico degno del suo mi si apre sul volto.
<<
E allora, dimostralo. >>
Una
sfida? Sbaglio o mi sta sfidando?
Un
attimo…Kiki la tua resistenza dal non saltargli addosso e
già minima, se poi ti
metti a fare questi giochetti scemi…siamo fritti.
<<
Non ci tengo. Perché poi so che mi metteresti le mani
addosso. Dovrei scaraventarti
di nuovo da qualche parte, e mi metterebbero di
nuovo in punizione. >> mi paro il fondoschiena.
Quando
pronuncio la parola “punizione” mi ricordo il
motivo che mi ha condotta qui.
Mentre
lui sta ancora ridacchiando, mi decido a fare ciò che era
mio dovere da
stamattina.
<<
Ehm…Malfoy…a…a proposito della
punizione…devochiedertiunfavore. >>
Sussurro
tutto d’un fiato.
Ma
tanto non mi ha capita, perché sul suo viso appare
un’espressione confusa.
Prima
che possa chiedermi spiegazioni, scandisco bene ciò che ho
detto.
<<
Devo.Chiederti.Un.Favore! >>
Mi
guarda. Ghigna. Cerca di trattenere una risata.
Esplode.
<<
Si…come no…TU un favore…a ME!
>>
Commenta
tra le risa. Mmmh,che nervi!
<<
Hai capito bene Serpe. Ho bisogno del tuo aiuto. >>
Quando
capisce che non sto scherzando, smette di ridere e prende a fissarmi,
senza,
però, abbandonare il suo sorriso divertito.
<<
E cosa può volere la Regina
dei Grifoni, da me? >>
Inizia
a fare il sarcastico? Inizia a prendere per il culo? Wao…mi
sa che dovrò
persino mettermi in ginocchio.
<<
Vedi…ehm…domani c’è il
compleanno di ‘Mione e noi… >>
<<
Fate una festa, e avete esaurito la vostra scorta di erba, e ne volete
un po’
da me? >> propone, con la tipica espressione alla
“Non avrete proprio
niente”.
<<
No. Harry e Ron hanno i loro contatti. Non è quello il
problema. È che…dovremmo…dobbiamo
andare a prenderle un regalo…oggi…ad
Hogsmeade…quindi… >> inizio a
porgerli il problema farfugliando.
<<
Cosa vuoi, una cosa di soldi? >> wao, sembra molto un di
quei boss della
mafia. Comunque, lo credevo un po’ più sveglio.
<<
Ehm….Malfoy… anche io dovrei andare con loro oggi
pomeriggio. Ma c’è la
punizione. Quindi…dovresti venire con noi! >>
Ecco,
detto. Un po’ balbettando, mangiandomi la lingua per il
disgusto delle mie
parole, guardando il pavimento, ma l’ho fatto.
<<
Cioè, mi stai chiedendo di venire con voi,
a prendere il regalo alla Mezzosangue?
>> domanda, come se non credesse alle proprio orecchie.
<<
Esattamente. >> confermo alzando lo sguardo.
Ha
un’espressione confusa, e stupita, che man mano diventa
divertita, per poi
farlo esplodere di nuovo in una risata.
<<
Cioè, dovrei passare il mio pomeriggio, con te, Lenticchia,
Potty e Fiammetta,
per di più per fare il regalo alla Mezzosangue? Oddio, tu
sei matta! >>
Ah.
Ah. Ah. Che ridere. Ma come mai io non mi diverto affatto?
<<
Dai, per favore! Che ti costa? Solo un pomeriggio! Ti prego!
>>
Giuro
che avrei preferito mangiarmi la lingua, piuttosto che supplicare
Malfoy.
Ma
Herm è Herm…è solo per questo che
adesso sto ricorrendo all’artiglieria
pesante: faccia da convincitrice (che uso con ‘Mione per
farmi copiare i
compiti) e…signori e signori…addirittura mani
giunte! Davanti al Principe delle
Serpi!
<<
Potter, sbaglio o mi stai supplicando? >> domanda,
curioso. E stupito
aggiungerei anche. Sono riuscita a stupirlo circa tre volte in
mezz’ora…
<<
Si. Non sbagli affatto! Ti prego! L’idea non riempie di gioia
nemmeno me…ma
altrimenti non posso andare con loro…per favore, vieni con
noi! >>
<<
E secondo te, dovrei farlo, perchè…?
>>
Effettivamente
non ci sarebbe nessun motivo che lo spingerebbe a farlo.
Oddio,
uno ci sarebbe, il cuore, un pizzico di gentilezza e compassione e la
ricetta
“accontentiamo Kiki” è
pronta…ma Malfoy non ha nessuno di questi ingredienti.
Va
bene…sono caduta proprio in basso, però! La sua
stronzaggine mi costringe a
farlo…
<<
Ti prego! Farò tutto quello che vorrai! >>
continuo la mia supplica,
sempre con le mani in preghiera e con il tono supplicante.
Ottimo,
ricattata da Malfoy…
<<
Davvero tutto? >> chiede. Con malizia? Assolutamente si.
Un
cartello luminescente alle sue spalle con la scritta “Battuta
a doppio senso”
sarebbe meno ovvio della sua faccia arrapata e del suo sorrisino da
seduttore.
Notare: sorrisino, non ghigno.
Anzi,
no, adesso è un ghigno.
Prendo
un bel respiro, espiro e rispondo:
<<
Si. Tutto. Basta che, per oggi, mi accontenti. E non ci rendi
l’uscita troppo
insopportabile. >>
Inizia
a far finta di pensare. Si porta indice e pollice intorno al mento, e
inizia a
camminare avanti e indietro per il corridoio.
Non
credo che mi chiederà sul serio di fare qualcosa di losco.
Non è così
squallido.
Però
l’idea di potermi far fare qualsiasi cosa lui voglia, deve
allettarlo molto.
Almeno,nel
mio caso sarebbe così!
Dopo
un po’ di minuti di questa scenetta patetica, si gira verso
di me, e
naturalmente, incatena il mio sguardo al suo.
E,
di nuovo, mi dimentico come mi chiamo, dove sono, chi è lui,
e che
probabilmente dovrei volgere gli occhi altrove.
Come
in un film a rallentatore mi si avvicina
di nuovo.
Quando
il suo viso è a pochi centimetri di distanza dal mio, mi
afferra la vita, con
le mani ferme e calde. O magari, sono gelide e sono io ad essere un
fuoco.
Non
c’è uno specchi qui, ma credo che il colore della
mia pelle ricordi vagamente i
capelli Weasley. O le orecchie di Ron quando si incazza.
Colore
identico.
Dalla
vita mi attira la suo corpo.
Adesso
il mio seno poggia sul suo petto marmoreo.
Anch’esso
lo sento caldo, ma, come ho già detto, potrei essere io in
fiamme.
Avvicina
le sue labbra al mio orecchio, e, solleticandomelo con i fiato, mi
sussurra
roco:
<<
Davvero…tutto? >>
Oddio,
mi sto sciogliendo. Chiamate i Maghi del Fuoco, mi sto bruciando.
Senza
più fiato, annuisco e basta.
Lui,
alla mia risposta, struscia le labbra contro il mio collo, e mi attira
dalla
vita, ancora di più verso si se.
Mentre
la sua bocca sta esplorano delicatamente ogni centimetro del mio collo,
sussurra di nuovo:
<<
Sicura? Tutto, tutto? >>
Annuisco,
di nuovo. Poi, chiamando a rapporto tutto l’ossigeno che mi
è rimasto nei
polmoni, aggiungo:
<<
Vieni con noi .>>
Quello
era di nuovo il mio tono basso da seduttrice. E stavolta ha avuto
effetto su di
lui. Se prima le sue labbra si contenevano nel semplice sfiorarmi il
collo,
adesso lo sento irrigidirsi, trattenendosi dal posarmici un bacio vero
e
proprio.
All’improvviso
si stacca da me, mettendo una manciata di metri tra di noi.
Finalmente
posso respirare. Quando lui è nei dintorni, e soprattutto
quando si comporta
così, davvero tutto il mio corpo non percepisce altro che
lui.
Che
palle!
L’ho
sempre ammesso di desiderarlo, ma quest’anno la situazione
è peggiorata.
Mentre
gli altri anni, la distanza minima in cui ci siamo trovati è
stata io in banco
avanti e lui in quello dietro, quest’anno il suo
atteggiamento nei miei
confronti è cambiato.
Si
è fatto più attraente. Si comporta come se,
davvero, mi volesse sedurre.
Magari
fisicamente lo attraggo anche io, ma ha sempre rifiutato, come me,
quest’attrazione. Forse, quest’anno non ha
intenzione di farlo.
E
questo sarebbe un problema anche per me.
Perché,
una cosa è resistergli mentre insulta me ed i miei amici,
mentre ci urliamo a 5 metri
l’uno
dall’altra…un’altra cosa è
trattenersi dal saltargli addosso mentre mi sussurra
battutine a sfondo erotico nell’orecchio, mi sfiora con le
labbra e mi tiene
stretta a se.
Sto
ancora cercando di riprendere fiato, quando, sempre di spalle, mi dice:
<<
Okay, verrò con voi. Però tu dovrai scontare
tutta la punizione nella MIA Sala
Comune, senza costringermi a venire sulla Torre degli Idioti. Chiaro?
>>
Cosa?
Passare i miei pomeriggi tra le Serpi? Almeno prima potevo sperare in
un
appoggio dei miei amici a giorni alterni, adesso neppure quello!
Però,
per ‘Mione…
Con
un sospiro rispondo:
<<
Va bene, stronzo. Ore 17.00, statua della Strega Orba. Puntuale.
>>
Dopo
aver ascoltato l’appuntamento, se ne va senza dire una parola.
Io
mi accascio per terra, strisciando contro il muro a cui mi sono appena
appoggiata.
Non
si è più girato a guardarmi. Non so cosa voglia
fare con me, ma se vorrà
combinare qualcosa, mi uccide ammetterlo, sarei in suo potere.
Non
mi va affatto. In genere con i ragazzi sono io a condurre il gioco.
Scelgo
io chi, come, cosa e quando.
Anche
con Kevin, iniziò così.
Poi
iniziò a piacermi davvero, ed io a lui, e si creò
una certa parità.
Non
capisco perché con Malfoy mi comporti così.
Anche
Kevin mi mandava in palla il cervello, ma con lui sapevo di non dovermi
trattenere. Mi lasciavo andare.
Mentre
con lui, non mi abbandono per
niente.
Cerco di trattenermi, di scansarmi, di evitare contatti. Ma, nonostante
tutto,mi ritrovo persa nel suo profumo, ad assaporarlo come una
cocainomane
sniffa la sua dose giornaliera. Persa nei suoi occhi, come un devoto
legge il
Libro Sacro.
Persa
nelle sue carezze sfiorate, come la Cappella
Sistina, nelle delicate spennellate di
Michelangelo.
Oddio,
non so se la Cappelle Sistina
socchiudeva gli occhi e respirava a fatica quando il pennello di
Michelangelo
la sfiorava, ma, insomma, la stava facendo stupenda, un po’
di gratitudine…
“Merda,
se continua
così andrò davvero a letto con Malfoy.”
Penso
affranta, mentre sono ancora seduta per terra, con la testa tra le mani.
Coglione.
Sono un emerito coglione.
Ma
come cazzo mi è saltato in testa di avvicinarmi
così?
Idiota
che non sono altro.
Mentre
cammino a passo svelto per i corridoi, diretto in Sala Grande,
l’immagine del
suo viso completamente abbandonato mi si affaccia continuamente nella
mente.
Cazzo,
sono sette anni che resisto dallo scoparmela, e adesso, che faccio?
Crollo
all’ultimo?
No.
Draco Lucius Malfoy non è mica un debole.
Non
sarà certo una donna, per quanto bella, a farmi capitolare.
Entro
in Sala Grande, con il solito passo regale, ignoro i sospiri di qualche
ragazzina insulsa,e mi dirigo vero il mio tavolo, accanto a Blaise.
Appena
mi siedo, Nott mi assale:
<<
Te la sei scopata? Ammettilo, stronzo! >> fa finta di
minacciarmi con la
forchetta.
<<
1^ Fatti i cazzi tuoi. 2^ Ti pare che mi scopo la Potter?
>>
Lui
e Zabini si guardano per pochi istanti, per poi volgere lo sguardo
verso la
figura perfetta della Salvatrice del Mondo Magico, che sta facendo il
suo
ingresso in Sala Grande.
<<
Si >> rispondono in coro.
<<
Ragazzi ma siete matti?... >> inizia Pansy irritata
<< …Draco non
si farebbe mai una Grifondoro del genere. Resta sempre la Potter…e poi, può anche
essere carina, ma lui
ha qualcosa di meglio. >>
Sarebbe
lei il “qualcosa di meglio”?
Ma
non fatemi ridere! Va bene, è una bella ragazza, di buona
famiglia, magari
anche simpatica a volte…ma è solo sesso!
È
lei che urla ai 4 venti che stiamo insieme! E allora, accontentiamola!
Chiamarci
amanti, o fidanzati non cambia il menefreghismo che ho nei suoi
confronti!
Comunque,
capisco che sia gelosa, ma definire Kimberly Qualcosa Potter
semplicemente carina è
una bestemmia.
Magari
fosse solo carina, sarebbe molto più facile trattenermi dal
portarmela a letto.
È
semplicemente bellissima.
È l’orgoglio
della fauna femminile di Hogwarts.
Il
sogno erotico della maggior parte dei ragazzi, qui. Anzi diciamo tutti.
Anche
i Serpeverde se la scoperebbero volentieri, io compreso.
Ha
un corpo che è una favola. Seno, né troppo grande
né troppo piccolo.
Gambe
perfette, pancia piatta e un culo che urla al mondo
“Toccami”.
Per
non parlare del viso. Gli occhi sono di un verde sconvolgente, non puoi
non
affogarvici. Ti attraggono a loro come una spirale mortale, verde come
la pelle
più lucente del più inesorabile serpente.
Pelle
liscia “come il culo di un bambino”, labbra piene e
rosee dal quale qualsiasi
bocca implorerebbe un bacio ,e capelli lunghi e neri come la notte
più buia, in
cui lo sguardo si perde, osservando le oscillazioni della luce con
essi. Le
ragazze dicono che anche lo Sfregiato è bello…non
sono molto d’accordo,ma se è
così, complimenti a quella gnoccona della mamma.
E
anche al padre, che, per essersi scopato la Kensington,
doveva
essere davvero un idolo. Dopo questo punto a suo favore, credo che
avrebbe
anche potuto starmi simpatico.
Peccato
che i figli no.
<<
Draco, scusa, ma allora che voleva la Potter
da te? >> mi domanda Daphne, con la sua voce
cristallina e la sua solita eleganza.
Anche
lei è stupenda,una sana notte di sesso con lei ci starebbe
benissimo, ma sta
con Blaise.
Per
quanto mi riguarda la mia “ragazza” possono
scoparsela anche i miei compagni.
Chi se ne fotte, l’importante è che sia io a dare
il permesso…non vorrei mica diventare
cornuto.
Ma
Blaise non vuole che si tocchi la sua fidanzatina…e allora
“ammirare ma non
toccare”.
<<
Voleva chiedermi un favore. >>
Appena
pronuncio le paroline magiche, Zabini quasi si strozza con il Succo di
Zucca,
Nott fa cadere la forchetta con cui mi aveva minacciato e le ragazze
spalancano
la bocca.
<<
Oggi andrò con lei e i suoi amichetti sfigati ad Hogsmeade.
>>
<<
COSA? >> esclama Pansy incazzata.
Ma
questa cosa crede, che non possa fare cosa cazzo voglia?
<<
Malfoy, ma che cazzo ti è preso? >> domanda
fine come al solito, la Bulstrode.
<<
Se mi fate finire la frase, forse arriveremo a fine pranzo, senza che
io vi
Cruci. Mica lo faccio senza niente in cambio. A causa di quella
punizione del
cazzo rischiavo di dover passare un po’ di tempo nella Torre
dei Coglioni. In
cambio di un pomeriggio con lo Sfregiato e i Babbanofili, non
dovrò nemmeno
vederla da lontano. Verrà sempre lei da noi. >>
La
notizia porta reazioni diverse ai miei compagni di Casa.
Pansy
e Millicent fanno delle facce da funerale, incazzate per essere
costrette a
invidiare il corpo della Potter anche nella loro Sala Comune.
Daphne
non fa una piega, Zabini nemmeno, e Nott fa un ululato. Da allupato,
appunto.
<<
Theo, me sei coglione?... >> si lamenta Pansy
<< …davvero ti scoperesti
la Potter? Insomma, la Sfregiata?
La
Regina di quegli idioti dei
Grifondoro? >>
<<
Mica me la devo sposare. Una notte di sesso, mica ci sta
male… >>
risponde Theo, come se spiegasse quanto fa 2 + 2.
Alla
faccia ancora dubbiosa di Pansy, prosegue.
<<
…si, Pansy, mi farei la Potter,
la Bambolina
Sexy,
la
Regina
delle Gnocche! >>
Giusto,
non me la devo mica sposare! Insomma, ho passato 7 anni ad andare a
letto con
altre persone, sognando come sarebbe stato il sesso con lei.
Questo
fatto, poi, del Proibito, mi ha sempre eccitato maggiormente. Magari
andandoci
a letto, resterei deluso, e quest’attrazione assurda tra noi
finirebbe, una
volta per tutte.
Alzo
lo sguardo dal piatto, e la vedo ridere con Finnigan.
No,
non credo passerebbe.
<<
Nott, parli tu che sei perennemente affamato di donne…ma,
insomma, la
Potter è insopportabile!
Crede di essere la regina del Mondo…lei e i suoi amichetti
idioti. Vogliono che
tutti li venerino! >> commenta sguaiata Millicent.
Veramente
quelli siamo noi. Però,in fondo, apparteniamo alle famiglie
Purosangue più
nobili del Mondo Magico, è ovvio che dovremmo avere la
scuola ai nostri piedi!
E
invece no. Arrivano loro, Grifoni Mezzosangue e
Babbanofili…credono di essere
superiori a noi, solo perché i loro idoli hanno, per puro
culo, sconfitto il
Signore Oscuro.
<<
Uccidi
Silente. Ultima barriera che separa i Potter dalla Morte. Uccidilo,e i
tuoi
genitori vivranno! >>
Poi
dolore. Dolore
al braccio sinistro, dove il pazzoide spostato assassino stava posando
al
bacchetta.
Cerco
di non
urlare, ma qualche gemito di dolore fuoriesce dalle labbra.
Poi,
all’improvviso, il dolore cessa. Al suo posto, sul mio
braccio, qualcosa di
peggio: il Marchio Nero.
Scaccio
dalla mente certi ricordi. Non ci tengo a rivedere quella faccia
orrenda e
spaventosa.
<<
Sentite, non rompete i coglioni. Non ho nessuna intenzione di
avvicinarmi alla
Torre dei Grifoni. Ergo, la Potter starà
nella nostra Sala Comune nei prossimi pomeriggi.
>> proclamo alzandomi da tavola, e dirigendomi verso
l’uscita della Sala
Grande
<<
Ehi, Draco! Adesso abbiamo Pozioni, che fai la salti? >>
mi urla dietro
Blaise. Senza rispondergli mi dirigo vero la mia stanza, nei
sotterranei.
Ma,
perché? Perché, dico io? Come cazzo ho fatto a
cacciarmi in questa situazione?
Punizione “educativa” del cazzo. Fanculo a questa
cosa e alla Kensington!
Sdraiato
sul letto, con un braccio dietro la testa e uno in movimento, per
portare la
sigaretta ripetutamente alle labbra, cerco di mettere in moto il
cervello, alla
ricerca di tutte le bestemmie che conosco. E in tutte le lingue.
Quando
sento bussare alla porta.
<<
Ma che cazzo deve fare un ragazzo per fumare in pace? >>
urlo arrabbiato.
Lo sanno tutti che, quando fumo sdraiato in camera mia, voglio stare da
solo,
senza rompipalle intorno.
La
porta, nonostante tutto si apre, per fare entrare una bellissima
ragazza dai
capelli rossicci nella mia stanza.
No,
non è la Weasley. Ma
non so nemmeno il suo nome.
Dai
colori della divisa è Serpeverde, dai lineamenti del viso
deve essere poco più
piccola di me, e dal sorrisino malizioso deve essere alla ricerca di
qualcosa
in particolare.
<<
Oh, scusami. Mi hanno detto che eri in camera, e che potevo venire.
>>
Theo
e Blaise…traditori di merda!
<<
Che vuoi? >> lo so, non sono molto educato. Ma chi se ne
fotte.
<<
Oh, nulla. Volevo solo presentarmi al Principe delle Serpi. Sono Marie
Dumont,
da poco trasferitami da Beauxbatons. Ho sentito molto parlare di te.
>>
continua la sua presentazione con tono sensuale.
Come
se me ne fregasse qualcosa del suo nome, o da dove viene.
La
guardo meglio. È molto bella. Un corpo longilineo, formoso e
perfetto.
Capelli
bronzei e lunghi, occhi castani né troppo grandi
né troppo piccoli. Per non
parlare del modo in cui porta la divisa. La cravatta non
c’è, per permettere ai
primi bottoni sbottonati, di far intravedere la linea dei seni ben
compressi
nella camicetta, certamente di qualche taglia più piccola.
La
gonna è più corta della regolamentale lunghezze.
Seduttrice.
Decisamente
bella. Non al livello della Potter o della Greengrass.
Ma
è decisamente scopabile.
Mi
alzo dal letto,le espiro il fumo sul viso, e le porgo la mano.
<<
Piacere… >> mi presento in un sussurro
<< …Draco Malfoy >>
Prima
di poggiare maleducatamente le mie labbra sulle sue, e spingerla sul
letto,
iniziando a spogliarla.
Mmh,carne
nuova. Però, continuo a credere che anche quella che ammiri
da 8 anni non sia
male.
Salve a tutti!
Lo so che tutti si aspettavano la
gita ad Hogsmeade,
ma il capitolo sarebbe stato troppo lungo!
Adesso, però, gli animi
iniziano a riscaldarsi!
Comunque passiamo ai ringraziamenti.
alice
brendon cullen:
Figurati, non fa niente se non recensisci un capitolo! Non tutti
passano la
loro vita nel più schifoso ozio come me! finisco i compiti
sempre “casualmente”
molto presto! kiss
DiNozzo323:
ed ecco
la reazione di Draco! Povera Kim, pomeriggi con la Parkinson…ma
credo che
le farà fare una brutta fine prima o poi! Muahaha! Grazie
mille per i
complimenti! kiss
Ninive
Shyal: bah,
considerato l’aspetto fisico del ragazzo con cui
sconterà la punizione…già,nemmeno
io credo che smetterà di fumare! Grazie ancora! Kiss
_Niki_:
la gita si
avvicina!si è vero, Zabini è un po’
pervertito, ma in fondo in fondo è un bravo
ragazzo! Ti ringrazio per i complimenti! Kiss
E grazie mille,
anche a chi ha messo la storia tra i preferiti, e chi legge soltanto!
Al prossimo
capitolo!
BIGIA
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Capitolo 10 *** Everybody to Hogsmeade! ***
EVERYBODY TO HOGSMEADE!
Lo
sapevo. Lo sapevo che doveva fare tardi.
Brutto
idiota di una Serpe!
<<
Kiki, se questo idiota non arriva tra 5 secondi, giuro che lo vado a
prendere dalla Sala Comune, lo Crucio, lo Schianto e lo trascino di
peso fin qui. >>esclama Ron, furente.
Sono le
17.20 e Malfoy ancora non si vede. Di questo passo ci faremo scoprire.
Ron è circa un quarto d’ora che mi ripete minacce
su Malfoy.
Ginny ha
creato una bambola Vu-doo con la faccia della Serpe e la sta infilzando
con la bacchetta.
Harry,
invece, è stranamente silenzioso. È poggiato
all’ombra di un muro, con una gamba piegata per far poggiare
la pianta del piede alla fredda parete,e l’altra ben dritta
sul pavimento.
Non ha
proferito insulto, lamento, minaccia, sbuffi sul ritardo di Malfoy.
Si limita
a fumare la sua sigaretta tranquillamente. In teoria sarebbe rischioso,
ma abbiamo la Mappa del Malandrino con noi.
I
professori difficilmente bazzicano i corridoi il pomeriggio, ma Gazza e
quella palla di pelo che lui considera una gatta, si.
Ma
abbiamo messo una Pasticca Febbricitante nella ciotola di Mrs
Purr…adesso Gazza starà certamente finendo di
fare impacchi freddi alla sua gatta. Puah!
Finalmente
sentiamo dei passi in lontananza. Mi affretto a controllare sulla
Mappa: è Malfoy.
<<
E’ lui. >> informo i miei amici.
Ginny,
con un’ultima infilzata particolarmente forte dritta nel
petto di vu doo-Malfoy, fa Evanescere la bambola, e si alza dal gradino
su cui era elegantemente seduta.
Ron,
impreca:
<<
Era ora, grandissima testa di cazzo! >>
Mentre
Harry si limita a staccarsi dal muro, senza alzare gli occhi dalle sue
scarpe. Ginny,con una occhiata eloquente, mi domanda silenziosamente
cosa abbia mio fratello. Io alzo le spalle, informandola che non ne ho
idea.
Bah, il
pomeriggio con Malfoy deve averlo proprio rattristato.
Dopo
pochi secondi, la figura slanciata di Draco Malfoy, svolta
l’angolo, continuando tranquillamente a camminare verso di
noi.
Cioè,
questo è in ritardo di circa mezz’ora, e passeggia
tranquillo?
<<
Malfoy, sei in ritardo. >> lo rimprovero io, fredda.
Già,
fredda. Perché, dopo oggi nel corridoio, ho capito che devo
prendere le distanze, se non voglio ritrovarmi legata in qualsiasi modo
a lui.
<<
Dovrei scusarmi? >> risponde sarcastico.
<<
Si, dovresti. Ma sei solo una Serpe, non possiamo pretendere troppo da
te.> > afferma mio fratello, pungente come un lama.
Mi si
avvicina, mi circonda la vita con un braccio e, con un ultimo sguardo
di ghiaccio a Malfoy, getta la sigaretta e mi trascina con se nel
passaggio segreto della Strega Orba.
Ginny, fa
Evanescere la sigaretta di mio fratello (guai se qualche professore
dovesse trovare cicche e cose varie) e si limita a seguirci con Ron
alle spalle, con sguardo dubbioso verso Harry.
Anche Ron
lo guarda stranito.
Non
perché abbia insultato Malfoy, ma il modo in cui
l’ha fatto. Con più freddezza del solito,
cattiveria…odio.
<<
Harry, che hai? >> sussurro piano, senza farmi sentire
dagli altri.
Di
risposta rafforza la presa tra le nostre mani.
Come se
avesse paura che la presa potesse sciogliersi.
In questo
momento vorrei tanto leggergli nel pensiero. Ha uno sguardo preoccupato
che non mi piace affatto.
Ma che
cazzo vuole oggi, Potter?
Potter
Maschio, intendo.
Mi ha
guardato con uno sguardo più glaciale del solito, e ha
trascinato la sorella con se, guardandomi sempre peggio.
Come se
dicesse: lei è mia.
Ma
tienitela! Insomma, va bene che è un po’ pazzo, ma
adesso davvero non riesco a comprenderlo. Che cazzo vuole?
Sospiro,
mentre, camminando per questo buio corridoio, mi avvio vero un
pomeriggio che, probabilmente sarà uno dei più
orrendi della mia vita.
Dopo non
so quanto tempo, il passaggio, inizia a svilupparsi in salita, sino a
che Potter Maschio e Potter Femmina, si fermano.
Lui con
la bacchetta apre una botola sopra le nostre teste, e con un salto,
aiutandosi con le braccia, sparisce verso l’alto.
Magari
sparisse davvero.
Ma le sue
braccia sbucano dal “soffitto” aiutando la
sorellina cara a raggiungerlo.
Devo dire
che i movimenti della Potter mi ricordano tanto i felini. Direi gatti,
ma sono troppo docili per essere paragonati a lei. Meglio puma.
Dopo di
lei, è il turno di Fiammetta di farsi aiutare dalla braccia
del ragazzo a salire. Anche lei ha una certa eleganza nei movimenti, e
anche un culo niente male.
Dopo
Lenticchia, mi isso anche io sulla botola. Appena sbuco dal
pavimento-soffitto, Potter Maschio chiude la piattaforma di legno.
Qualcosa dal suo sguardo mi dice che solo un Intervento Divino
l’ha trattenuto dallo sbattermela in testa.
Ghigno
soddisfatto. Più Potter è incazzato,
più mi sento realizzato.
Mi guardo
intorno, per notare che siamo in un magazzino. Dalla merce direi di
Mielandia. Se mi frego qualche dolce,mica i Grifoni mi portano in
galera? Al pensiero di quelle celle tremende e dei carcerieri,
rabbrividisco, scacciando immediatamente quel pensiero dalla testa.
<<
Ma i proprietari non si spaventeranno vedendoci sbucare dal loro
magazzino? >>
Oppure
potrebbero denunciarci alla scuola. Non che me ne freghi tanto,ma per
Serpeverde sarebbe un’umiliazione dover perdere Punti per una
Mezzosangue. Ce li raggiungeremmo,ma lo smacco resterebbe.
Oppure la
Kensington potrebbe uscirsene con un’altra punizione del
cazzo delle sue…magari mi costringe a diventare pappa e
ciccia con lo Sfregiato. Che schifo!
Alla mia
domanda risponde Fiammetta, con un sorrisino:
<<
Dimentichi con chi hai l’onore di camminare! >>
Prima di
seguire gli altri vero l’uscita dal magazzino.
“Si
bell’ onore!” sussurro io, ma nessuno riesce a
sentirmi.
<<
Signori Potter, ma che piacere! >>
<<
Signori Weasley anche voi! >>
<<
Volete favorire qualcosa? Offre la casa! >>
Che
accoglienza. Fiammetta aveva ragione a non essere preoccupata.
Dimentico che adesso il Mondo si è popolato dei lecca culo
dei “Cacciatori”.
Non li
denuncerebbero mai alla scuola. I proprietari di Mielandia, soffermano
pochi istanti l’attenzione su di me, (la signora un
po’ di più) per poi cercare di regalare qualcosa
ai “Grandi Salvatori del Mondo Magico”
Puah! Di
questo passo arriveranno a dire: << Prego sue signorie,
volete prenderci anche le mutande? >>.
<<
No, grazie. Siamo solo venuti a ritirare i dolci prenotati.
>> dice Lenticchia alla donna.
Comunque
dopo vari inchini, spargimenti di tappeti rossi e devoti saluti, una
scorta enorme di dolciumi, appositamente rimpicciolita, è
posta ordinatamente nella borsa della Potter.
Oddio, da
come Appellò la mia bacchetta dalla sua borsa il giorno del
processo, non credo proprio che “ordinatamente” sia
il termine più adatto.
I due
piccioncini, Sfregiato e Fiammetta, abbracciati, sono andati un
po’ più avanti. Meglio, così magari
Potter con qualche bacetto dalla sua ragazza si raddolcisce un
po’.
<<
Che carini! >> sussurra l’altra Potter alla mia
destra.
Accanto a
lei Weasley sorride convinto, dicendo:
<<
Già. Non credevo che la miglior sistemazione per mia sorella
fosse il mio migliore amico >>
Ma che
schifo! Ma dico io, nel DNA dei Grifoni, chi cazzo ci ha messo lo
zucchero? Bleah!
<<
Tanto lo so Potter, che quel “che carini” era un
chiaro invito a comportarci come loro 2. >> la sfotto,
per evitare di sentire altre frasi zuccherose.
Lei ride,
con una risata che per un po’ mi stordisce per quanto
è delicata, per poi aggiungere:
<<
Sai Malfoy, hai ragione! >>
E prende
Weasley sotto braccio, che le scocca un sonoro bacio sulla guancia. Per
un istante sento lo stomaco attorcigliarsi, ma è solo un
momento.
Camminiamo
abbracciati da un po’ io e Ron, quando Malfoy sbotta irritato:
<<
Si può sapere dove cazzo stiamo andando?
>>
<<
Mai sentito parlare di Scrivenshaft? Ecco, lì ci stiamo
dirigendo. >>
Non
abbiamo la più pallida idea di cosa prendere ad Herm,
così, per andare sul sicuro andiamo lì. Dove
possiamo trovare davvero di tutto.
<<
Ehi! Non è possibile, sempre in giro voi! >>
esclama una voce burbera alle nostre spalle. So perfettamente chi
è. Per questo un sorriso enorme mi si allarga sul viso.
<<
Lo sai Hagrid, se non infrangiamo qualche regola ogni tanto, ci
sentiamo in colpa! >> ribatte Ron sorridendo al nostro
“professore”.
Ci
giriamo contemporaneamente, ed io corro ad abbracciare
l’omone barbuto di fronte a noi.
Una
risata gli fa vibrare la barba, mentre con un braccio ricambia il mio
saluto,e con l’altro afferra Ron, facendo uscire dalle labbra
del rosso un gemito di dolore.
Ah,bè
non è un Mezzo Gigante a caso!
Malfoy fa
una smorfia infastidita, certamente contrario a queste
“effusioni in
pubblico”
Hagrid
alza lo sguardo e lo punta su di lui.
<<
Ehi, tu! Che ci fai qui? >>
<<
Io? No,niente. Sono qui solo per comprare il regalo alla Mezzosangue.
Sono con i miei nuovi amici! >>
Risponde
con la sua solita arroganza e superiorità, accompagnando il
tutto con il solito ghigno.
<<
Ma piantala. Tornatene a suola! >> abbaia Hagrid,che,
naturalmente non ha creduto alle parole assurde di Malfoy.
<<
No, amico. È vero. Per una punizione di Kiki adesso abbiamo
quest’idiota tra i piedi! >>
Il nostro
amico guardiacaccia scrolla le spalle enormi, per poi domandarci:
<<
Dove sta Harry? Non ce lo vedo con voi! >>
Io e Ron
ci guardiamo, per poi scoppiare a ridere:
<<
Sicuramente in qualche vicolo con Ginny a questo punto! >>
Credo
davvero che quello scemo di Potter si sia appartato con la Weasley.
Insomma, non si trovano!
Comunque
io l’avevo detto che doveva essere una merda questo
pomeriggio!
Non
bastano gli sfigati, adesso anche il Gigante mezzo scemo? E che palle!
Fortuna
che se ne è andato. Doveva prendere una passaporta per
Nocturn Alley, “per comprare del cibo speciale per quel
mangione di Fierobecco. Ci piacciano tanto i furetti!” .
Sorta di
babbeo, animalista! Furetti per Fierobecco, quell’insulso
Ippogrifo che a momenti mi staccava il braccio a morsi?
Okay, non
esageriamo.
<<
Kiki, puoi per favore chiamare quello scemo di tuo fratello?
>>dice Lenticchia. Un altro babbeo. Come dovrebbe fare
scusa? Urlando?
“Ehi
fratello Sfregiato, in quale vicolo ti stai scopando
Fiammettaaa?”
Straordinariamente
Kimberly fa cenno d’assenso con la testa.
Fantastico,
siamo già sotto gli occhi di tutti.
Ormai la
gente non fa nemmeno più finta di non guardare. Fissa
spudoratamente i Salvatori! Poi se questa sclerotica si mette ad
urlare, siamo davvero messi bene.
Ma non
urla. Prende uno specchietto dalla borsa, e sussurra, sulla superficie
ghiacciata “Harry!”
Dopo un
attimo, la faccia da culo dello Sfregiato appare nel frammento di
specchio. Figo, anche io ne voglio uno!
Lo
specchio, mica la faccia da culo dello Sfregiato. La mia va benissimo
così.
“Dimmi”
“Si
può sapere dove cazzo siete finiti?”
uooooh…incazzata la bambolina.
“Abbiamo
incontrato Kingsley.”
Chi? Il
Ministro della Magia?
Ah,
già dimenticavo che anche quello scemo è amico
loro. Tra un po’ non saremo più “Il
Mondo Magico” ma il “Mondo dei Potter”
“Ah…”
domanda allo specchio Lenticchia “…e cosa ha
detto?”
“Nulla.
Al momento nessun nuovo incarico….”
Poi, con
voce da funerale, continua “…Ma ha detto che ha
tolto i Dissennatori da Azkaban.”
….Ma
ha detto che ha tolto i Dissennatori da Azkaban….
Mi giro
verso Malfoy. È impassibile, come se gli avessero comunicato
notizie sul tempo. Ma lo so che ne è davvero sollevato.
Io non so
se esserlo davvero. Magari passare anni e anni con i Dissennatori
è quello che davvero si meritavano quegli assassini.
Con Harry
biascichiamo un appuntamenti davanti a Scrivenshaft, per poi trascinare
Ron per un braccio verso il negozio.
Troviamo
Ginny ed Harry abbracciati, appoggiati al muro, già ad
aspettarci. Mio fratello è ritornato tranquillo. Brava Ginny!
<<
Allora, pronto il portafoglio? >> scherza Ron. In fondo i
soldi, ultimamente, non ci mancano.
Ridiamo
tutti, tranne Malfoy, ovviamente, e io dico:
<<
Abbiamo incontrato Hagrid. Alla ricerca di furetti per Fierobecco.
>>
Harry
tira un sospiro, fintamente innamorato:
<<
Aah…Fierobecco. Il mio primo amore. Colui che mi ha preso il
cuore, quasi “prendendo” anche il braccio di Malfoy
>>
<<
Wao… >> è il commento sarcastico di
Ginny << …superata da un Ippogrifo!
>>
Mentre
noi ridiamo alla battuta di mio fratello, il diretto interessato
biascica un unico “fanculo” prima di accendersi una
sigaretta ed iniziare a fumarla in silenzio.
Kimberly
Potter e Ginny Weasley sono pazze.
Sono
malate.
Hanno
comprato per la loro amica Sanguesporco, un completo intimo
estremamente sexy, che io vorrei tanto vederle addosso, un Pensatoio
nuovo di zecca, e pure costoso, e una specie di album musicale in cui
inserire foto e musiche.
E tutto
per una Mezzosangue!
E poi,
tutti questi soldi, da dove cazzo li hanno tirati fuori?
<<
Weasley, sbaglio o fino all’anno scorso giravi con le pezze
al culo? Cos’è, hai svaligiato la Gringott per
poterti permettere tutto questo? >>
<<
No, Malfoy. Il lavoro da “Assassini”, come ci
definisci tu, è molto ben pagato >> risponde
lo Sfregiato.
Che
cazzo, ma lui che centra adesso? Ma chi lo stava cacando? Volevo
umiliare il suo amico per bene, e invece no! Deve rompere!
Comunque
sono troppo di buonumore per ribattere.
I
Dissennatori sono via da Azkaban…
I
Dissennatori sono via da Azkaban…..
I
Dissennatori sono via da Azkaban……!!
Questo
pomeriggio non è stato completamente inutile. Mi ha tolto un
peso dallo stomaco. Sono meno preoccupato per mia madre.
Anche se
stavo per uccidere gli sfigati, e le loro facce contrarie alla
novità.
Perché,
sono stato ad Azkaban con quelle creature disgustose, e so che
è davvero un inferno.
<<
Allora, dove andiamo adesso Gin? >> sento dire la Potter
alla sua amica.
Mi volto,
spaventato.
<<
Cosa? Ma non sono finiti i regali per la Mezzosangue? >>
Lenticchia
e Potty stanno per prendere le bacchette al suono di quel
dispregiativo, ma le ragazze li fermano. “Siamo in un luogo
pubblico. A scuola potete stregarlo quanto volete”.
Grazie
mille.
<<
Per tua informazione, Serpe, adesso siamo noi a dover fare shopping
>> risponde la Weasley.
Perché
mi suona come una minaccia?
Lenticchia
e Potty hanno facce lugubri, mentre Fiammetta e Potter Femmina, per
niente. Sono
allegrissime.
Oh no.
Ditemi che non mi tocca accompagnarle a fare shopping!
<<
Che? No no no…adesso voi e quelle stupide buste per la
Mezzosangue, vi girate, e tutti quanti felici e amici come non mai si
torna a scuola! >> cerco di convincerle io. Ma loro, in
risposta, allargano maggiormente il sorriso, peggiorando di molto il
mio umore.
Io,Draco
Lucius Malfoy, sono fiero di poter affermare di non aver MAI
accompagnato una donna a fare shopping.
Né
mia madre, né una mia ragazza, né una mia parente.
E adesso
dovrei mandare a puttane questa “tradizione” per la
Weasley e la Potter? Non se ne parla proprio.
<<
Furetto, ci dispiace molto, ma ti tocca! >>
Adesso ne
sono certo. Questa frase della Weasley è una minaccia.
Mi giro
verso il castello, in lontana. Come è bello, caldo, senza
Grifoni impazziti, senza braccialetti di merda che mi costringono a
passare pomeriggi di merda…
<<
Allora… >> esclama Kim <<
…pronti a vederci provare tutti i vestiti di tutti i negozi
del villaggio? >>
<<
Yuppi! >> le rispondono Lenticchia e Potty, con la faccia
da funerale.
Io? Sto
ancora cercando un modo per scapparmene.
Ma
è troppo tardi. La Potter e la Weasley, iniziano a camminare
con passo veloce, verso non so quale merda di negozio.
Stupide
donne.
<<
Secondo me mi ingrassa i fianchi! >>
<<
No, Gin che dici? È perfetto! E poi da quando il nero
ingrassa? >>
<<
BASTA! >> sbotta all’improvviso Lenticchia.
Non
credevo che l’avrei mai detto, ma il pezzente ha ragione.
Mi sono
assolutamente rotto i coglioni.
Queste
pazze sono 2 ore che provano tutti i fottutissimi vestiti messi in
mercato.
Non
credevo nemmeno che Hogsmeade avesse così tanti negozi.
<<
Ron ha ragione, basta! Avete provato tutti i vestiti possibili! La tua
borsa, Kiki, è piena di buste, e sono tutte rimpicciolite!
>>
Mi giro
verso i Re degli Sfigati.
Hanno
delle facce sconvolte, sono stravaccati su un pouf che il negozio mette
a disposizione a dei poveri disgraziati come me, che vengono costretti
ad assistere a tutte queste sfilate.
Se non
fossi nella loro identica situazione, li prenderei per il culo fino
alla morte. Ma sono nella loro stessa situazione.
<<
Uffa e va bene… >> concede la mora
<< …quest’ultimo e poi ci andiamo a
prendere qualcosa da bere >>
Ottimo!
Mi ci vorrebbe una bella bottiglia da 6 litri di Whisky Incendiario,
per smaltire questo pomeriggio.
Mentre
Fiammetta va alla cassa a pagare il suo nuovo vestito nero, Potter
torna nel camerino e inizia a cambiarsi.
<<
Harry! Vieni, guarda questi bracciali! >> urla Fiammetta
in lontananza.
Lo
Sfregiato con una faccia lugubre si alza dal suo comodo pouf, e
raggiunge la sua ragazza.
Fantastico,io
e Lenticchia da soli. Bella compagnia.
Ovviamente
restiamo in silenzio, finchè una voce dall’interno
di una tracolla nera chiama “Kiki!”
Credo di
riconoscerla questa voce…
<<
Oh cazzo! >> esclama Weasley, prima di afferrare la borsa
della sua amichetta e di dirigersi fuori dal negozio. Da lontano lo
sento rispondere:
“Herm,
amore, ciao!” certamente staranno parlando con quegli strani
specchi.
<<
Ron mi aiuti per favore? >> domanda Kim uscendo dal
camerino, con le mani indaffarate dietro la schiena, cercando di tirare
su una cerniera.
Resto a
bocca aperta. In senso figurato, ovvio. Mica posso mostrare alla
diretta interessata quanto sia bella con quel vestito.
È
rosso. Senza spalline, le comprime il seno abbastanza bene, senza
però scoprirlo eccessivamente, creando
quell’effetto vedo-non vedo, che farebbe impazzire anche un
Prete.
Le
stringe la vita, con una fasciatura dorata, lasciando le gambe stupende
bene in mostra, poco più su del ginocchio.
Anche se,
secondo me quel vestito è stato fatto da uno stilista
ex-Grifondoro,devo ammettere che le sta benissimo.
E poi
quella cerniera ancora aperta,le lascia intravedere tutta la schiena,
compreso il gancetto del reggiseno.
Ne ho
tolti molti, posso affermare con sicurezza che quello è un
reggiseno di pizzo nero.
Mmh, non
sapevo che portasse biancheria intima sexy.
Guardandola
meglio, mi rendo conto che ecciterebbe anche un Elfo domestico, pur
portando i mutandoni della nonna
Quando si
rende conto che ci sono solo io, resta per un attimo perplessa, poi mi
chiede:
<<
Dove sono gli altri? >>
<<
Gli ho trasformati in topolini e gli ho cacciati con una trappola per
topi >>
Mi piace
provocarla. Anche sfottere i suoi amici davanti a lei.
Perché
arrabbiata è ancora più sexy. E poi fa delle
espressioni talmente buffe e affascinanti allo stesso tempo, che non
posso fare a meno di restare a fissarla.
<<
Dai seriamente! >>
Sbagliavo.
Anche quando si lamenta è sexy.
Sbuffando
mi alzo anche io dal pouf e la raggiungo.
Le metto
le mani sulle braccia, e la giro di spalle a me.
<<
Che fai? >> chiede, con voce tremante.
<<
Insomma, Lenticchia dovrebbe saper alzare una cerniera, e io,
Principe delle Serpi, no? >>
Con
grande lentezza faccio scivolare la mano dal suo collo lungo tutta la
schiena, fino ad arrivare alla zip della cerniera.
Sempre
molto lentamente la faccio scorrere verso l’alto, fino a
chiudere del tutto la visuale della sua schiena.
Un
brivido corre lungo la mia schiena, fermandosi al basso ventre, e lo
stesso accade in lei.
Rimetto
le mani sulle spalle, e la giro verso di me bruscamente.
I nostri
occhi si incontrano di nuovo, come sempre.
E, come
sempre, ho l’impressione di affogare in quel verde
inesorabile.
È
la prima volta dal quasi-bacio in corridoio che sono da solo con lei.
Come
prima, sento una forte scarica elettrica percorrere tutto il corpo e
una vocina all’orecchio… “Baciala e poi
scopatela”
Effettivamente
i camerini sono eccitanti…
<<
Lasciami >> sussurra poco convinta. Un ordine? Nessuno
può credere di darmi ordini, e sperare che li segua. Sono io
quello che ordina.
<<
Kiki, che culo…mi ha chiamato Herm, ha creduto alla storia
della Burrobirra da Madama Rosmerta> >
Al suono
della voce di Lenticchia, l’avvicinarsi inesorabile delle
nostre labbra si interrompe.
Con un
passo mi scanso da lei, così, quando il pezzente sbuca tra
gli scaffali assumiamo facce indifferenti e innocenti.
<<
Ehm…co-cosa ha detto Herm? >> chiede Potter
con voce un po’ bassa e rauca. Non credo di essere da meno.
Devo far
calmare l’amichetto qui sotto. Non può ballare la
conga ogni volta che mi avvicino a lei.
<<
Niente, che tra un po’ ci raggiunge. >> le
risponde il rosso, prima di osservarla meglio e lanciare un fischio.
<<
Wao Kiki…devi comprarlo! Ti sta benissimo! >>
Già
lo credo anche io.
<<
Scommetto che anche un furetto come lui… >>
continua, indicandomi con un cenno della testa <<
…ammetterebbe che stai un incanto >>
Eccome,è
la creatura più bella che abbia mai visto. E io sono amico
della Greengrass.
Lei si
gira lentamente a guardarmi. Mi fissa con le labbra leggermente
dischiuse, che lei potrebbe identificare come “innocente
espressione curiosa”, ma io ho altri aggettivi in mente.
<<
Non è male. Preferivo il verde. >> che si
aspettava? Un complimento?
“Ti
scoperei adesso, sedutastante, in questo momento, anche in camerino,
con Potty e Lenticchia che tengono il tempo”?
Bè,
cara, hai sbagliato persona.
Con un
piccolo sorrisetto, Potter si gira, si guarda allo specchio in tutte le
angolazioni possibili concesse al corpo umano, e poi dichiara:
<<
Lo compro! >>
Con un
piccolo saltello si dirige di nuovo in camerino, e si cambia alla
velocità della luce.
Uscita,
si dirige verso il fratellino caro e Fiammetta, che sta ancora
ammirando i braccialetti.
Mentre la
figura slanciata della Regina dei Grifoni si allontana da me e
Lenticchia, intercetto uno sguardo languido, accompagnato da sorriso
ebete, di quest’ ultimo.
Ma non
era innamorato della sua Mezzosangue? Allora cosa guarda, con quella
faccia da coglione?
<<
Sai Lenticchia…la tua ragazza ha già la sfiga di
essere una Mezzosangue, figuriamoci cornuta. >>
Mi guarda
con un lampo di rabbia negli occhi, misto ad una certa
curiosità.
Ti
pareva, non ha capito la frecciatina. Ritardato mentale…
Sbuffando
mi spiego meglio:
<<
Ho visto come guardi Sua maestà la Principessa
Potter…mi sa che tra un po’ tra quel cespuglio
della Mezzosangue sbucherà un bel paio di corna.
>>
Mi guarda
un po’ perplesso, per poi scoppiare a ridere.
<<
Malfoy, il tuo cervellino da furetto è proprio a senso
unico. Certo che Kiki è una bellissima ragazza, ma mica mi
piace in quel senso. Credo che a te fugga il concetto di
“amore fraterno” o “amicizia”
>>
Ma guarda
questo idiota! So benissimo che non sembra, ma anche io tengo ai miei
amici. Soprattutto Blaise e Theo.
Il fatto
che non ci mandiamo bacini volanti e bigliettini con scritto
“Ti voglio un bene immenso” non vuol dire che
non…non…non….gli voglio bene.
Ovviamente
non glielo dico, e mi limito a ghignare tranquillo.
<<
Poi, se non ti conoscessi bene… >> continua
<< …direi che sei geloso. >>
Appunto,
Lenticchia. Non mi conosci affatto.
<<
Un altro, per favore! >>
<<
Ancora? Ma poi come farete e tornare al castello con le vostre gambe?
>>
<<
Dai, Rosmy…lo sai che l’alcool lo reggiamo bene!
>> le rispondo, usando il tono languido, e il labbro
inferiore in fuori.
Con un
sospiro e un’occhiata di rimprovero, che poi si trasforma in
un sorriso divertito e esasperato allo stesso tempo, Madama Rosmerta ci
porta altri sei bicchieri di Whisky Incendiario.
<<
Lo sapevamo che sei la migliore! >> esclama Harry,
diretto alla proprietaria dei Tre Manici di Scopa.
<<
Smettila, Harry, tanto il conto non ve lo sconto! >>
Ridiamo
tutti. Addirittura Malfoy, sicuramente spinto dall’alcool,
accenna un sorrisetto.
Davanti
al nostro pub preferito, abbiamo incontrato Herm che ci aspettava.
Siamo
entrati e abbiamo iniziato ad ordinare qualche bicchierino di questo,
qualcuno di quello. Solo che adesso ho perso il conto.
Avevo
molta sete, dopo la sfacchinata pomeridiana, e ancora lo sguardo
affascinante di Malfoy nella mente. E anche il suo profumo addosso.
Quindi,
mi sono fiondata sul bicchiere senza tanti convenevoli.
Devo
dire, che il fatto di reggere l’alcool alla perfezione,
è una cazzata.
In genere
non bevo molto, anche perché non è che mi ci
voglia poco per perdere qualsiasi connessione con la realtà.
Reggo
molto meglio il fumo. Ma questo liquido marroncino riesce per un
po’ a farmi dimenticare la mia brama del ragazzo di fronte a
me.
Non
è possibile che perda la testa ogni volta che mi sfiori!
Mentre
Ginny ha iniziato a mostrare ad Herm tutti i nostri acquisti,
intercetto un altro sguardo di fuoco di Malfoy.
Deve
essere ubriaco fradicio, perché mi lancia un ghigno
seduttore talmente sexy che mi trattengo dall’alzarmi subito
dal tavolo e trascinarmelo in bagno.
Dopo
un’occhiata all’orologio, Ron propone:
<<
Ragazzi, sarà meglio andarcene. Sono le 20.00 tra un
po’ si cena. >>
Anche
perché abbiamo deciso di fare la festa a sorpresa per Herm a
mezzanotte. È più figo, no?
<<
Nooo…restiamo ancora un po’! Ho passato
così tanto tempo in biblioteca, che mi ci vuole un
po’ si svago! >> si lamenta ‘Mione.
Sicuramente anche lei ha alzato un po’ il gomito,
perché una Hermione Granger sobria non si sarebbe mai
lamentata di aver “studiato troppo”.
Guardo
Harry. Dobbiamo organizzare la festa, ma se insistiamo per andarcene
potrebbe insospettirsi.
<<
Bè, scusate, ma noi andiamo via! >> ci informa
mio fratello, prendendo Ginny per mano. Salutano tutti, per poi uscire
dal locale.
Noi
restiamo a parlare. Herm ci racconta che una ragazzina Corvonero
l’ha raggiunta in biblioteca perché voleva
l’autografo di Harry, e magari addirittura una sua foto.
L’ha supplicata a lungo, prima ci capire che non era a scuola
davvero.
Quando la
mia amica smette di raccontare, Malfoy, alzando gli occhi al cielo,
commenta,con espressione disgustata:
<<
Incredibile. Addirittura foto autografate! >>
Noi 3 ci
limitiamo a ridere.
Dopo
circa 20 minuti di risate, e frecciatine di Malfoy, sento la voce di
Harry chiamarmi dalla borsa.
Intuendo
che volesse parlarmi della festa, mi allontano dal tavolo e mi dirigo
fuori dal locale.
“Dimmi”
rispondo, parlando dallo specchio appena estratto dalla borsa. Appena
Appellato dalla borsa.
“Mi
spieghi come facciamo per riempire il diario, senza la musica
dall’ i-pod, che hai TU?”
Cazzo,
è vero! Che scemi!
“Senti,
il tempo di un altro bicchiere e arrivo, con regali, dolci e
tutto!”
“Noi
prepariamo il resto. Neville e Dean sono già andati nelle
cucine.”
“Ci
vediamo dopo”
Rimetto
in borsa lo specchio, e mi risiedo al tavolo, dove ‘Mione e
Ron mi chiedono:
<<
Che voleva Harry? >>
<<
Niente. Mi voleva chiedere se avevo io l’i-pod.
>> rispondo, sperando che Ron abbia capito. Dalla sua
occhiata eloquente credo di si.
<<
E cos’è questa cosa? Ai-coso? >>
domanda Malfoy.
Scoppiamo
a ridere tutti e tre. Bè, Ron dovrebbe tacere. È
stato circa una settimana per capirne il funzionamento.
<<
E’ un aggeggio Babbano, per ascoltare musica.
>> spiega Herm, ridendo.
<<
Comunque… >> interrompo le cattiverie che
stavano certamente per uscire dalla labbra (perfette) di Malfoy
<< …gli ho detto che un altro bicchiere e
sarei tornata al castello >>.
Ma non fu
solo uno, il bicchiere.
<<
Andiamo? >>
<<
Si, come no. Non ti reggi nemmeno in piedi! >>
<<
Non sono ubriaca! >>
Certo, e
io adoro i Grifondoro, e distribuisco cibi ai poveri.
Ma lei,
testarda, si alza dalla sedia, afferra la tracolla e, barcollando si
dirige verso l’uscita del locale, salutando tutti.
Fantastico,
mi tocca seguirla!
Che me ne
frega, penserete voi. Infatti, niente, ma passare altro tempo con
Lenticchia e la Mezzosangue non è propriamente il mio sogno
nel cassetto.
Meno male
che lo reggeva bene l’alcool la principessa…
Senza
nemmeno salutare i due sfigati, la raggiungo fuori dal locale.
Ma lei
non c’è.
Mi guardo
intorno, e d’un tratto la vedo, chiacchierare con un
pezzente, di quelli che biascicano 4 parole stonate cantando come
maiali che scopano, e vogliono soldi in cambio.
<<
Mi suoni “We are the champions”? >>
sta domandando.
Quello,
con la faccia da allupato, le risponde:
<<
Io ti suonerei un’altra cosa… >>
Mi
avvicino al tipo, che le sta spudoratamente fissando le tette, e
trascino Potter per un braccio, dicendo:
<<
Andiamo bambolina >>
<<
Uffaaaa…volevo mi cantasse la canzone! >> si
lamenta, ubriaca fino al midollo.
Mmh…magari
potrei…
Naah…che
cazzo mi vado a pensare. Sono Draco Malfoy io, le ragazze posso averle
tutte ai miei piedi, benissimo da sobrie.
<<
Dove andiamo? >> mi domanda.
<<
Si torna la castello, bambolina >>
Poi,
finalmente, dopo 3 ore di tortura, si decide a chiudere quella
boccaccia.
La
trascino per qualche metro dal braccio, poi mi decido a farla camminare
da sola.
Brutta
mossa, perché barcolla più volte,e più
volte mi cade tra le braccia.
E
più volte una scarica elettrica mi percorre il corpo.
Dopo
qualche metro, si ferma di botto. Si guarda intorno, fa apparire una
poltrona, e si siede, dicendo:
<<
Sono stanca! >>
Fantastico,
già da sobria è al limite del sopportabile, da
ubriaca è anche peggio.
<<
Ascolta bambolina, tu adesso alzi quel culo da favola che ti ritrovi e
mi segui vero il castello, perché mi sono rotto i coglioni
di questo pomeriggio, e voglio tornarmene nella MIA Sala Comune!
>>
Tace per
un po’. Poi domanda, improvvisamente:
<<
Ho davvero un bel culo? >>
Okay,
credo che Schianterò la Salvatrice del Mondo Magico.
<<
Nooo…perché tu non ti accorgi degli sguardi
famelici di mezza Hogwarts, fissi su di te! Perché tu non
sai di essere bellissima! >>
Che…?
Che cazzo ho detto? Come mi è saltato in testa?
Va bene,
sono un po’ brillo, ma dire queste cose….fare
complimenti…
Ho
passato troppo tempo con questi zuccherosi di merda.
In
risposta al mio ASSOLUTAMENTE INVOLONTARIO
“complimento” Potter mi regala un sorriso
smagliante, che mi lascia rincoglionito per un po’. Poi
aggiunge:
<<
Lo sai, vero, che anche tu sei estremamente sexy? >>
Grazie,
grazie!
Va bene
che è sbronza, ma la Regina dei Grifoni che mi fa un
complimento, è un evento da segnare.
<<
Si, lo so. Me l’hanno detto le numerose ragazze con cui ho
fatto sesso >>
<<
Attento, che potrei ingelosirmi! >> mi minaccia,
puntandomi contro un dito accusatore.
<<
Ci conto, bambolina >>
E poi
restiamo in silenzio. Un silenzio in cui la solita lotta verde/ grigio
ricomincia. Silenzio, che viene nuovamente interrotto da lei:
<<
Mi canti una canzone? >>
Eeeh?
Cosa? Chi?
Alla sua
richiesta scoppio a ridere.
<<
Oddio, sei assurda! >>
Lei fa un
broncio da marmocchia e si lamenta:
<<
Daaaai…solo una! >>
<<
Si certo, tu chiudi gli occhi e vedi che inizio a cantare!
>> la prendo in giro.
Ma lei
sembra non accorgersene, perché abbassa seriamente le
palpebre.
Oddio…non
sapevo che da ubriaca diventasse anche scema!
Resto un
po’ attonito, con il sopracciglio destro leggermente alzato,
sperando che si accorgesse della presa per il culo.
Ma le mie
speranza vengono vanificate, quando sento il suo respiro farsi
più pesante e regolare. Oh cazzo!
Si
è addormentata.
Irritato,sconcertato
e alquanto scocciato, mi avvicino al suo viso per svegliarla.
<<
Potter…Potter….POTTER! Sveglia! >>
<<
Harry, lasciami dormire per favore! >> sussurra in
risposta.
Dopo
varie scrollate e urla del suo nome, mi convinco che cercare di
svegliarla è inutile. E adesso?
Faccio
scorrere il mio sguardo su tutto il suo corpo, rannicchiato in
posizione fetale sulla poltrona che ha fatto apparire.
Il corpo
è, come al solito, perfetto.
Il viso
è leggermente arrossato per i troppi bicchieri, qualche
ciuffo le ricade scomposto sul viso, e le labbra leggermente dischiuse
completano la ragazza più eccitante che abbia mai visto.
Il suo
alito è fresco, misto all’alcool, e crea con il
profumo di fragola dei suoi capelli, un essenza particolare.
Le mani
piccole corrono alla mia gamba, afferrandone il ginocchio.
Una fitta
al bassoventre mi colpisce: se non mi decido ad andarcene
finirò per violentarla mentre dorme.
Con un
sospiro irritato e stufato, la prendo in braccio, e ne inspiro forte
l’odore.
Faccio
Evanescere la poltrona e mi dirigo verso il castello.
Non
è affatto pesante. Sembra una piuma.
Eppure ho
visto che non si trattiene affatto dal mangiare. Magari sarò
io, con il mio fisico da macho, ad essere molto forte.
Cazzo,sono
8 fottutissimi anni che bramo questo corpo tra le mie braccia.
8 anni
che popola prepotentemente i miei sogni erotici.
8 anni
che, caparbio,allontano da me quest’attrazione nociva per
entrambi.
Io sono
il Principe delle Serpi, lei la Regina dei Grifoni.
Due mondi
diversi. Stop.
Ma oggi,
a pranzo, Nott mi ha fatto riflettere.
Insomma,
alla fine sarebbe solo una scopata.
Non
è la ragazza più simpatica delle scuola,ma non
è che deve parlare molto, se dovessimo arrivare dove dico io.
Infondo,
quanta potrebbe irritarmi una persona che geme e urla il mio nome? Per
niente, appunto.
Così
magari, con la fine di questa stupida storia del
“Proibito” da stupide storie d’amore
strappalacrime, l’attrazione si arresterebbe un po’.
So
perfettamente che lei resterebbe una bellissima ragazza,e io un uomo
dotato di occhi e ormoni…ma almeno,
magari,smetterò di ansimare per un semplice sfioramento di
labbra.
Mi fa
sentire vulnerabile. E io ODIO esserlo.
Arrivati
davanti a Mielandia,biascico un “si è
addormentata” ai proprietari, e dal magazzino risalgo il
passaggio segreto per tornare a scuola.
Comunque
ho scoperto un’altra cosa della Potter che non sapevo.
Parla nel
sonno.
Da quando
abbiamo iniziato a percorrere il passaggio segreto per ritornare ad
Hogwarts, ha iniziato a biascicare parole senza senso.
“Pioggia”
“Bella” “Buon profumo”
“Mi piace”
Bah.
Sarà impazzita.
Arrivati
alla fine del buio corridoio, la appoggio sul pavimento, apro
leggermente il passaggio e, constatato che non s’è
nessuno, la riprendo in braccio e la porto fuori dalla Strega Orba.
E adesso?
Alla Torre degli Idioti non mi ci avvicino.
Potrebbe
essere un luogo ad alto rischio per una Serpe. Ma non posso nemmeno
lasciarla qui. Non so cosa mi spinge a NON andarmene.
Ma le mie
gambe si rifiutano di muoversi.
Illuminato
da un’idea, cerco nella sua borsa lo specchietto stregato,
per chiamare quello scemo dello Sfregiato.
Ma qui
dentro è un delirio. C’è di tutto. A
momenti perdo addirittura la mia mano. Decido di Appellarlo.
“Ehm…Sfregiato?”
mi sento un idiota, a parlare con lo specchio.
“Malfoy?
Dov’è Kiki? Cosa le hai fatto?”
“Mmmh…niente.
Solo de bottarelle in un vicolo, che l’hanno talmente
sfiancata che mi si è addormentata tra le braccia!”
A Potty
sta per venire un infarto. Ghigno soddisfatto.
“Si
è addormentata per la sbronza. Vienitela a prendere, davanti
alla Strega Orba” chiarisco. Magari lo torturerò
un po’ più tardi.
Sento una
mano afferrami il braccio, mentre metto a posto lo specchio nella
borsa. Ah, adesso si decide a svegliarsi!
<<
Lo sai che non si fruga nella borsa delle signorine? >>
sussurra con la voce impastata dalla dormitina appena fatta e dalla
sbornia.
<<
Lo sai che non ci si addormenta tra le braccia delle persone, per poi
farsi portare a scuola in braccio? >> ribatto io.
Lei
prende a fissarmi in modo strano.
Il suo
verde si accende, sembra ardere. Con la bocca semi dischiusa continua a
guardarmi come per rendersi conto che ciò che ho detto sia
vero.
<<
Davvero? >> sussurra impercettibilmente.
No,
è una cazzata. Me lo sono inventato, per giustificare il
fatto che cercavo il mascara nuovo di Coco Morgana nella tua borsa!
Però
al suo strano sguardo, tutti gli insulti mi muoiono in gola e mi limito
a dire:
<<
Si >>
Lei, di
risposta mi bacia.
Rimango
un attimo fermo, ma al contatto con le sue labbra morbide e lisce,
qualcosa nel mio corpo si accende.
E
rispondo al bacio. Dischiudo le labbra, permettendo alle nostre lingue
di iniziare quella danza, agognata da 8 anni.
Le sue
dita tra i miei capelli mi fanno sentire in Paradiso.
La sua
schiena sembra fatta apposta per essere accarezzata dalla mia mano, e
il suo fianco è un riparo sicuro per l’altra.
Dopo
pochi secondi i nostri respiri iniziano a farsi più
irregolari. Mi ritrovo a baciarla come un disperato, ansimando come se
stessimo facendo altro.
Ma quando
un gemito minuscolo le sfugge dalle labbra, credo di impazzire.
Non
ricordo più niente. Chi sono, dove sono, che sto facendo.
Esiste
solo il suo corpo.
La
spingo, sempre da seduti, contro il muro, iniziando ad accarezzarle la
pelle sotto la maglietta.
Pelle
liscia e calda.
I respiri
sono sempre più pesanti, e i jeans stringono.
Sto
seriamente pensando di strapparle questa cazzo di maglietta di dosso,
quando dei passi affrettati ci fanno staccare.
Mi
allontano immediatamente da lei, e prendo a camminare tranquillamente
verso la mia Sala Comune.
Ma
“tranquillo” è il termine meno adatto a
me, adesso.
Ho ancora
il suo sapore sulla lingua, il suo profumo addosso, il suo viso nella
testa e il desiderio di lei…bè…sapete
dove.
Ma,
soprattutto, ho una gran confusione in mente.
Mi serve
aiuto. Da uno bravo.
Resto con
il fiato corto per un po’, cercando di interrompere la corsa
pazzesca del mio cuore.
Mi
sistemo la maglietta e i capelli alla meglio, in tempo per vedere Harry
svoltare l’angolo.
<<
Kiki! >> esclama appena mi vede.
Quando mi
ha raggiunta, mi domanda se sto bene, bestemmiando Malfoy una parola si
e l’altra anche.
Quel
poveraccio, che mi ha portata in braccio tutto il tempo…
E io
l’ho ringraziato abbastanza bene
Non
capendo quasi niente,lascio che le braccia di mio fratello mi avvolgano
e mi conducano in braccio in Sala Comune.
Inspirando
il suo profumo, e nascondendo il viso nell’incavo della sua
spalla, cerco di scacciare quelle immagini dalla mia mente.
Cazzo,
ho baciato Draco Malfoy! E mi è anche piaciuto…
|
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Capitolo 11 *** In The Snake's Lair ***
IN
THE SNAKE’S LAIR
La
festa a sorpresa per Herm è stata bellissima.
L’abbiamo fatta sulla Torre di Astronomia. Le è
piaciuta molto.
Ron l’ha condotta lassù con una scusa, ma appena
è arrivata all’ultimo gradino,
ci ha visti tutti lì.
Harry, con un incantesimo, aveva sparato in cielo dei numeri,
corrispondenti
all’ora.
Quando è scoccata la mezzanotte gli siamo tutti saltati
addosso.
Seamus, Dean, Luna, Neville, Harry, Ginny, Ron ed io.
Fortunatamente abbiamo una scorta, che basterebbe per i prossimi 2
anni, di
Pozione Anti-sbornia, preparata da Hermione Jane Granger in persona.
Quindi
potevo dire di capire perfettamente tutto quello che mi accadeva
intorno.
I regali le sono piaciuti moltissimo. Ha mandato un gridolino di gioia
alla
vista del vestito di Londra e abbracciato di slancio tutti loro.
Al momento di aprire il completo intimo, i ragazzi erano in prima fila
con la
bava alla bocca. Dopo averlo visto, Seamus ha detto “Ma
questo sarebbe più un
regalo per Ron, che per ‘Mione”, facendo arrossire
i due, e ridere tutti noi.
È stata entusiasta anche del Pensatoio, e quando ha letto il
bigliettino, aveva
gli occhi lucidi.
“Quando diventerai la
più grande strega che il Mondo Magico abbia mai visto,
almeno potrai ricordati di noi,e delle cazzate fatte insieme. Ti
volgiamo bene.”
Ma il clou delle lacrimazioni, è stato raggiunto quando ha
aperto il diario.
C’erano tante foto, e tante musiche.
Le foto fatte dal 1^ al 7^ anno, in Sala Comune. Con i ragazzi
ubriachi, o un
po’ fumati, con noi che alzavamo il dito medio alle spalle
della Umbridge, a
cavallo di scope a rincorrerci per i cieli. Insomma, appunto tutte
le
cazzate fatte insieme.
Accompagnate da “Welcome to the Jungle”.
Quando poi lo scenario mutava, riprendendo alcune nostre coppie
appiccicate in
pose eloquenti, oppure con sigarette o canne in bocca, ecco che il
ritmo rock
dei Guns ‘N Roses, mutava in “Bad Boys”
di zio Bob.
Bob Marley.
Non poteva , ovviamente, mancare la parte strappa lacrime. Le foto
più
affettuose, con abbracci e baci, erano accompagnate dalla mitica voce
di Freddy
Mercury, in “Friends will be friends”.
Alla fine, sue foto singole, in cui la bellezza della mia amica saltava
maggiormente agli occhi, con sottofondo musicale di un cantante
italiano. “Alba
chiara” di Vasco Rossi.
In fondo, Herm conosce la traduzione. E sa che “ti
piace studiare, non te ne
devi vergognare”
oppure “ti vesti
svogliatamente, non metti mai niente
che possa attirare attenzione” “e quando guardi con
quegli occhi grandi…forse
un po’ troppo sinceri…”
sono frasi che le calzano a pennello.
Magari Vasco si è ispirato a lei.
Nella copertina di dietro del diario, c’erano le nostre
facce, disegnate da Ron
in caricatura, con una semplice scritta “Ti Vogliamo
Bene” ruggita dal leone
Grifondoro.
Ecco la tipica serata che le Serpi
commenterebbero:“Patetica!”.
Ma noi siamo rosso-oro. Fieramente.
<< Kiki! >>
<< Tesoro, svegliati! >>
<< Dai, è ora di pranzo, ormai!
>>
<< KIKI! >>
Questa voce…chi mi chiama?
Sto ancora sognando?
Non credo, nei miei sogni nessuno mi urla nell’orecchio
all’alba.
Ad un certo punto, dopo 345 “Kiki!” la voce
incorporea è affiancata da due mani
fluttuanti. Che prendono a scuotermi il corpo, per poi allontanarsi da
me e
spalancare le tende del mio baldacchino.
Come se non bastasse,queste mani malvagie, danno l’ennesima
dimostrazione della
loro malignità: mi tolgono le coperte di dosso, in cui mi
ero avvolta
comodamente e al calduccio.
Socchiudendo gli occhi leggermente, mi rendo conto che la voce
incorporea
erano, in realtà, due voci diverse che si alternavano
nell’urlarmi nelle
orecchie e che formano,con le mani maligne, i corpi delle mie migliori
amiche.
Le quali hanno dei sorrisi allo stesso tempo di rimprovero e
soddisfatti,
quando i miei occhi finalmente si aprono.
Resto immobile per qualche secondo, per riprendermi dallo shock del
risveglio,
e poi salto addosso ad Herm, urlando:
<< AUGURI! >>
Sia lei che Ginny, ridono, mentre la festeggiata commenta:
<< Certo che per svegliarti bisogna scatenare
un’altra Guerra! Però
quando ti svegli inizi subito ad urlare e saltare! >>
Io rispondo con un sorriso, iniziando a cercare i miei vestiti in
questo
delirio,che nessuno osa chiamare “Stanza”.
Superato definitivamente il risveglio, posso affermare di essere di un
ottimo
umore. Stasera c’è la festa di Herm! Quindi,
divertimento assicurato.
Ma le 3 parole seguenti di Ginny, bastarono a farmi crollare addosso
tutta
l’aura di allegria che mi si era creata:
<< Allora…passata la sbornia di ieri?
>>
Magari voi non prendete Eccellente in Pozioni, oppure non avete un
amica
bravissima nella materia che vi spiega ciò che non sapete.
Perciò bisognerebbe spiegarvi gli effetti della Pozione
Anti-Sbornia.
Tutta la confusione, la pazzia, il non capire niente, dovuti ai troppi
bicchieri, sparisce immediatamente, evitandoti anche il terribile mal
di testa
del giorno dopo e il senso di nausea. Ma, in compenso, dimentichi tutto
ciò che
hai fatto durante la sbronza. Fino a che un po’ di riposo e
tranquillità porta
alla luce tutte le cazzate che l’alcool ti ha spinto a
compiere.
È per questo che le immagini della prima serata di ieri mi
tornano alla mente
solo adesso.
Dopo il 4^ o 5^ bicchiere di Whisky Incendiario, nella mia testa era
tutto
confuso. Adesso, no.
Le immagini si ridefiniscono, la consapevolezza ritorna, ad anche le
sensazioni.
Ricordi.
E con essi, l’immagine più sconvolgente: quella
del bacio con Malfoy.
Oh, merda!
Silenzio.
Non parlano.
Ho tolto la parola a Ginny Weasley ed Hermione Granger.
Non appena il ricordo di me e Malfoy si è prepotentemente
riaffacciato nel mio
cervello, li ho raccontato tutto.
Ed è da allora che non spiccicano sillaba.
Ma, quella più shockata sono IO.
E la cosa che più mi fa incazzare, è il fatto che
sia stata io la prima ad
avvicinare le mie labbra alle sue.
Io
ho baciato lui.
Io
ho baciato il Principe delle
Serpi.
Non è possibile.
Accettare il fatto di desiderarlo è stato molto difficile.
Da quando il mio corpo ha iniziato a crescere e a comprendere certe
cose,
Malfoy ha costituito l’irraggiungibile e impossibile sogno
erotico della Regina
dei Grifoni.
Il primo periodo ho fatto finta di nulla, ma poi, confidatami con le
mie amiche
si è arrivate alla conclusione “Guardare ma non
toccare”.
Andava benissimo…fino a ieri.
Quando per colpa di quei fottutissimi bicchieri di troppo, mi sono
ritrovata a
baciare Malfoy.
Insomma…lui…è… Malfoy,
Cristo Santo!
Un Mangiamorte! Dovrei desiderare di ucciderlo, o spedirlo in prigione,
non di
scoparmelo!
E poi, il fatto che sia stata io a fare la prima
mossa,è un duro colpo al
mio orgoglio di Grifondoro e di donna.
Mi sono piegata. Piegata ad un desiderio carnale, per di più
verso il Principe
delle Serpi.
Io,nel cui sangue scorrono i colori rosso e oro, simboli di coraggio e
orgoglio!
Finalmente, dopo qualche minuto di silenzio, Ginny si decide ad aprire
bocca:
<< Vi ha visti qualcuno? >>
<< Dio, spero di no! Non credo, comunque. Oggi saremmo
già sulla bocca di
tutti! >>
Se questa voce dovesse spargersi in giro, sarebbero giorni
d’Inferno!
<< Ehm…ma…ma…>
> balbetta ‘Mione, prima di prendere un respiro
profondo, e continuare << …Ti è
piaciuto? >>
Sia lei che Ginny mi guardano, trattenendo il respiro.
In fondo, ero sbronza, non l’ho mica fatto a posta a baciarlo.
E poi, non ci ha visti nessuno, questa storia verrà
dimenticata facilmente, come
se non fosse successo nulla.
Il problema è un altro…
<< Si. Mi è piaciuto. Da
morire >> confesso.
Perché Malfoy ha un modo tutto suo di baciare una ragazza,
di far danzare la
sua lingua con la tua, di incatenare le labbra alle tue.
Ed è proprio questa la cosa che più mi disgusta!
Non solo ho baciato la più grande Serpe presente a scuola,
ma mi ha anche
affascinata, stregata, ammaliata. Povera me!
Alzo lo sguardo dai miei piedi ancora nudi, per puntarlo sulle
espressioni
delle mie migliori amiche.
Herm è impassibile. Ginny stupita, ed anche un po’
preoccupata.
Quest’ultima mi chiede:
<< Kiki…ma…tu adesso, che
intenzioni hai? >>
Al che Herm esplode.
<< Che intenzioni vuoi che abbia? Cazzo, è
Draco Malfoy, il più grande
stronzo sulla faccia della terra!... >>
Poi, continua, rivolgendosi a me << …Kiki, ti
prego, dimmi che non hai
intenzione di continuare la cosa! Per favore! >>
A queste insinuazioni indurisco lo sguardo,e rispondo:
<< Certo che no! So perfettamente come Malfoy tratta le
ragazze e non
sono disposta a farmi considerare da lui
come le sue
puttane! Per me la “Storia” con Malfoy,
è iniziata e terminata ieri, a causa di
una fottutissima sbronza! >>
Queste parole, quasi urlate, calmano gli animi delle mie amiche, che
sospirano,
rassicurate.
Ginny, con la sua solita risolutezza, conclude:
<< Vabbè Kiki, perdonata per
quest’atto di violenza alla comunità
femminile rosso-oro. Eri sbronza, non capivi molto.
Però…ehm…ti sconsiglio di
farne parola con Harry e Ron! >>
Io ed Hermione ci mostriamo subito d’accordo, dicendo
contemporaneamente
<< Ovvio! >> come se ci avessero chiesto se
davvero Grifondoro
fosse la Casa
migliore.
Mentre tutte e 3 stiamo per scendere nella Sala Comune, un lampo di
genio
colpisce Hermione, che pronuncia la seconda frase nella giornata,
capace di
rovinarmela del tutto:
<< Ma oggi non c’è la punizione con
Malfoy? Non devi andare nelle loro
Sala Comune? >>
Fantastico, se il buongiorno si vede dal mattino, oggi potrebbe anche
resuscitare Voldemort.
<< Kiki, sei sicura di farcela? >> sussurra
Seamus.
Frase sbagliata. Perché la Regina
dei Grifoni si volta a guardarlo. Anzi meglio incenerirlo.
Con un lampo iroso negli occhi, che farebbe tremare di terrore anche
Lord
Voldemort, se la sua faccia orrenda e color farina potesse considerarsi
ancora
su questa terra.
Perché Kimberly Potter può
tutto, se ci si impegna con
caparbietà.
Magari non legare strette amicizie con le Serpi, ma sopravvivervi si.
Nemmeno Voldemort in persona è riuscita a piegarla,
figurarsi un mucchio di
odiosi Serpeverde incapaci.
Tutto questo Finnigan lo capisce da un unico sguardo.
Perché, ormai, sono tutti
cresciuti insieme, e si conoscono talmente bene, che, in alcuni casi,
le parole
non servono.
Ma nessuno conosce la fiera e bellissima Regina dei Grifoni, come colui
che,
dei Grifoni, può considerarsi il Re incontrastato.
Harry James Potter aveva capito che qualcosa, nella sorella, non
andava.
Era preoccupata
da qualcosa che lui non sapeva.
Lo stesso qualcosa che, ne era certo, era riconducibile alla Casata di
Salazar
Serpeverde. Ma se la sorella, questo qualcosa, glielo aveva taciuto un
motivo
doveva esserci, quindi si limitò a salutare tutti con un
cenno della mano, ed
accompagnare Kim nell’unica Sala Comune in cui non
l’ avrebbe mai voluta
vedere.
È da un po’ che camminiamo in silenzio, Harry non
ha ancora aperto bocca.
Solo quando ,dopo 7 piani di scale, raggiungiamo i sotterranei, mi
decido io a
sparare la prima cosa che mi salta in mente:
<< Non c’era bisogno che mi accompagnassi.
>>
Lui di risposta mi lancia un’occhiata omicida, e fa
schioccare la lingua contro
il palato.
<< E, secondo te, ti avrei mai permesso di entrare in
quella fogna da
sola? >>
Al suono delle sue parole, dette come se fosse la cosa più
ovvia in questo
mondo, mi apro in un sorriso, di quelli che dedico solo a lui.
<< Comunque… >> continua
<< …se qualche Serpe si fa troppo
rompi palle… >>
<< Si si, lo so… >> lo
interrompo << …bacchetta alla mano, e
Maledizioni Senza Perdono in testa! >>
<< Veramente volevo anche aggiungere di
chiamarci…non puoi mica giocare
ad “Acchiappa la Serpe”
senza di noi! >>
Come due bambini scoppiamo a ridere, consapevoli della
falsità delle nostre
parole.
Molte volte i Serpeverde ci hanno urlato frasi come “Un
giorno o l’altro
andrete a fare compagnia ai vostri cari genitori!” oppure
“Ma il Signore Oscuro
non poteva prenderla meglio quella cazzo di mira?” o
“Attenti, perché appena
studiamo le Maledizioni Senza Perdono, sarete le mie cavie per
l’Anatema che
uccide!”, ma loro non sanno davvero ciò che dicono.
Un conto è minacciare
di morte, un altro uccidere.
E noi lo sappiamo bene. Perché abbiamo provato entrambi.
<< Oh, chi ci ha onorati della loro presenza, il Re e la Regina
dei Grifoni!
>> esclama Malfoy, appena io ed Harry giriamo
l’angolo.
Mentre Harry risponde << Ricordati Malfoy, che noi siamo
Re e Regina, tu
un più semplice Principe…delle Serpi poi
>> i miei occhi vengono attratti
dalle iridi argentate di Malfoy.
Le immagini del bacio tornano a confondermi la mente, il corpo,
l’anima.
Restiamo immobili a guardarci, mentre lo sguardo di Harry fisso su
Malfoy si
indurisce sempre di più.
Il cuore prende a battermi frenetico, più per la vergogna
dell’averlo baciato
che per altro. Credo.
Supplicando Godric, Merlino, Dio e tutti i Santi, che la Serpe
abbia deciso, anche
lui, di ignorare la situazione, mi volto di spalle a Malfoy, e saluto
Harry.
Che mi sussurra “Lo specchio…un fischio e sono
qui”.
Lo so. So perfettamente che basterebbe un richiamo flebile per far
correre i
miei amici da me, a rotta di collo. Per fargli lasciare qualsiasi
attività
stiano facendo, solo per rispondere il prima possibile al mio richiamo.
Lo so, perché io farei lo stesso per loro.
Mentre osservo mio fratello andarsene con le mani in tasca e la
sigaretta in
bocca, rischiando di far svenire delle povere ragazzine investite dalla
scia
del suo sguardo, Malfoy fischia per attirare la mia attenzione:
<< Sua Maestà, si vuole muovere, per Merlino?
Non abbiamo tutta la
giornata! >>
Mentre mi giro, lui pronuncia la Parola
d’Ordine, in modo da non farmela udire.
Riesce nell’intento, perché senza captare nessun
suono uscir dalle sue labbra,
se non un ronzio indistinto, il ritratto si sposta, rivelandomi la Sala
Comune delle
Serpi.
Lussuria,
Regalità,
Sfarzo.
Ecco gli aggettivi che mi vengono in mente, alla vista delle tende di
pregiata
seta, i divanetti di pelle di drago, i tavolini del più
prezioso legno,gli
oggettini del più fragile cristallo.
Inutile dirlo, il colore dominante è il verde.
Un angolo intorno al camino, sul cui centro troneggia il simbolo di
Salazar
Serpeverde, è completamente vuoto.
Eppure molte altre poltroncine, più lontane dal calore del
fuoco, sono
occupate.
Ma quei divanetti e quel tavolino no.
La gente che passa, alla ricerca di un posto a sedere, neanche li
guarda o li
prende in considerazione. Credo di conoscerne il motivo.
<< Potter… >> dice Malfoy,
voltandosi di fronte a me.
Io lo precedo immediatamente: << Lo so, lo
so…ieri ti ho baciato. Ma non
l’ho fatto a posta! Ero sbronza! Potresti per favore, evitare
di urlarlo alle
quattro Case? >> perfetto…chiara e concisa.
Dritta la punto.
Lui, alla mia richiesta, resta un po’ pensieroso, guardando
verso il basso,
poi, alzato lo sguardo, ghigna, per poi rispondermi sarcastico:
<< E secondo te vorrei divulgare la cosa? Scherzi?
Sarebbe un duro colpo
alla mia reputazione Serpeverde. Comunque, stavo solo per dirti di
andarti a
sedere lì…. >> indica i divanetti,
misteriosamente, vuoti <<
...mentre vado a prendere i libri. >>
Detto questo si allontana , diretto verso la scalinata, su cui, su una
superficie
dorata, è inciso finemente “Dormitorio
Maschile” .
“Un insulto alla mia
reputazione Serpeverde”?!
Ma vaffanculo!
Con un sospiro mi dirigo verso i divanetti, che, a quanto pare, sono
indirettamente riservati ai V.I.P delle Serpi.
Più che V.I.P., per essere in tema qui dentro, direi regali.
Mi siedo, e cerco di non pensare che in fondo questi cosini non sono
poi tanto
scomodi.
Comunque, fortunatamente, anche Malfoy è dell’idea
di ignorare la storia del
bacio. Meglio così. Credo.
<< Potter. >> sento salutarmi una voce alle
mie spalle. So chi è.
<< Greengrass. >> le rispondo di rimando.
Bella ed eterea, nonché di famiglia Purosangue, quasi reale,
Daphne Greengrass
è certamente la figura femminile portante delle Serpi.
Un po’ come Malfoy. Lui Principe, lei Principessa.
Sempre non
all’altezza del Re e della Regina.
Comunque, anche se è una Serpe, con le sue ideologie un
po’ contorte, è una
delle poche verde-argento, che può vantare il mio rispetto.
Non è scema come la Bulstrode,
o troia come la
Parkinson.
Ecco
perché è ancora più pericolosa, in un
certo senso.
Ma, in fondo, siamo a scuola, non nella vita reale.
<< Allora… >> continua,
sedendosi con grazia, sulla poltroncina di
fianco al divanetto sul quale siedo io <<
…dalla Torre, ai Sotterranei?
>>
<< Già… >> affermo,
iniziando a tirare fuori, come lei, i libri
dalla mia tracolla << …penso che il tuo
amichetto biondo te l’abbia detto
il motivo. >>
Lei si limita ad annuire.
Restiamo in silenzio, mentre io, a disagio per il luogo così
diverso dalla mia
Sala Comune, fisso le fiamme del fuoco, che scoppiettano spensierate
nel
camino.
Anche loro sembrano avere una certa regalità nelle loro
spirali rosse.
Rosse…sembra stupido, ma ho sempre immaginato che fossero
verdi.
Poi sento dei passi venire verso di me.
Mi volto,e riesco a malapena a mantenere un contegno decente, alla
vista di
quello che mi si para dinanzi, mentre quasi mi strozzo con la saliva.
Zabini e Malfoy vengono verso di noi.
Il primo, affascinante nella sua camicia verde, sbottonata per
metà, e il secondo,
semplicemente molto sexy
nella sua camicie bianca della divisa completamente
sbottonata.
Si siedono, Zabini sull’ultimo divanetto rimasto libero, e
Malfoy accanto a me.
<< Abbottonarsi la camicia, come le persone normali, no
eh? >> li
rimprovero, cercando di palesare il mio fastidio alla loro
vista…fastidio che
sto ancora cercando dentro di me.
Malfoy si limita a sbuffare, mentre Zabini ribatte:
<< Bè…siamo a casa, si vuole stare
comodi. >>
Effettivamente anche i miei compagni di Casa, si sbizzarriscono a chi
si
spoglia di più quando si sta in panciolle in Sala Comune.
Un giorno estivo, vidi Harry e Dean addirittura camminare in boxer.
Per la gioia di molte ragazzine, che cerarono di strappargli anche
quell’ultimo
indumento.
Dopo ancora altro silenzio, la
Greengrass esclama:
<< Non penso che gli altri si liberino, quindi iniziamo
dal Tema di Ruf?
>>
<< …e così i Goblin, o
più comunemente chiamati Folletti, arrivarono alla
fondazione della Gringott, luogo di sicurezza inespugnabile, mai
derubato…
>>
<< Non esattamente… >>
interrompo le parole di Zabini.
La Greengrass alza gli occhi dalla pergamena, su cui stava facendo
scorrere la
sua piuma di alta classe, per puntare i suoi occhi verdi nei miei.
Stesso colore, eppure
completamente diversi.
Con una risatina sarcastica, domanda: << Certo, e tu chi
conosceresti,
che abbia rubato dalla Gringott, per poi uscirne vivo? >>
Ghigno. Sarà l’atmosfera Serpeverde, ma ghigno.
Arrogante.
<< Me.
Harry, Hermione e Ron
>>
Le tre Serpi mi guardano stupiti, poi i due ragazzi si mettono a
ridere, mentre
Daphne no. Continua a fissarmi, come se potesse carpire la
verità con uno
sguardo.
<< Spero che voi stiate ridendo per la Potter…
>> sento, all’improvviso alle mie
spalle, una voce tanto familiare, quanto gracchiante.
Pansy Parkinson si avvicina al nostro divanetto, e si posiziona
malamente sulle
gambe di Malfoy, a cui strappa subito un bacio.
Mentre i due cominciano a limonare tranquilli, io, lanciatali
un’occhiata di
puro disgusto, ignorando la stretta allo stomaco, continuo a scrivere.
Dopo un po’ che la coppia del secolo si è spostata
in camera di non so chi,
Zabini alza la testa dalla sua pergamena e mi chiede:
<< Davvero avete derubato la Gringott?
>>
<< Si. Precisamente la Stanza
di sicurezza Lestrange. >> affermo soddisfatta,
al ricordo dell’impresa titanica, e del volo sulle scaglie
del drago.
Lui e la
Greengrass
si guardano, per poi tornare ai loro compiti.
Cosa che faccio anche io, dopo un piccolo sorrisetto: è ora
che queste Serpi
imparino con chi stanno parlando.
<< Basta, io vado a fumarmi una sigaretta! Non ce la
faccio più! >>
afferma la
Principessa Serpeverde,
alzandosi leggiadra dal suo trono, e
dirigendosi verso la sua stanza.
Zabini la segue con uno sguardo strano.
Assomiglia a quello di Ron, quando gli piaceva Herm,
all’insaputa di lei.
Sospira e torna a scrivere. Adesso siamo passati a Pozioni.
E Malfoy ancora non è tornato…
Scaccio dalla testa l’immagine del suo
corpo attaccato a quello
della Parkinson, e mi rivolgo a Zabini:
<< Sai, se ti piace dovresti dirglielo. >>
Lui si guarda alle spalle, strappandomi un sorrisino, per accertarsi
che stessi
parlando proprio con lui. Poi mi domanda:
<< Scusa, a chi ti riferisci? >>
<< Alla Bulstrode…a chi vuoi che mi riferisca?
Alla Greengrass, no? Ho
visto come la guardi. >>
<< Come mai questo interessamento? E poi
perché dovrei venirlo a dire
proprio a te? >>
<< Primo:Mi sto interessando alla tua vita
“sentimentale” perché nel mio
sangue scorre il cromosoma “Cupido” e
perché, se scrivo un altro ingrediente su
questa cazzo di Pozione di merda, impazzisco! >>
Sul suo viso si allarga un sorrisetto.
<< E Secondo… >> continuo
<< …puoi benissimo non fidarti. Ma
il rischio che io mi metta a ciarlare dei fatti tuoi con
mezza Serpeverde
e con la diretta interessata, è pressoché nullo,
visto i rapporti che ci sono.
E poi, potresti dirmelo perché sono una ragazza, e, in
fondo, in questo specifico
e unico lato…non sono
poi tanto diversa da Greengrass. >>
Fissa i fogli con aria esausta, per poi rivolgere a me la sua
attenzione.
<< Lo so che sono uno dei ragazzi più fighi
della scuola… >>
sorvolo sull’umiltà e modestia del
ragazzo…ma in fondo è risaputo l’alta
considerazione di se delle Serpi << …ma lei
è…lei.
Insomma non è
considerata la
Principessa
delle Serpi per niente. >>
Oddio! Mi sa che al tipino, una certa ragazza piace sul serio!
Non sapevo che le Serpi avessero un cuore…
<< La
Greengrass
non è affatto una ragazza facile, è
vero…è una ragazza molto orgogliosa, non
cede facilmente alle lusinghe dell’altro
sesso…difficilmente farà lei il primo
passo, sempre per il suo orgoglio… e poi avrà una
schiera di ammiratori ai suoi
piedi, magari non Serpi, quindi migliori di te…
>>
<< Sai Potter, così non mi aiuti. E
poi, se non te ne sei accorta,
stai descrivendo te stessa. >>
<< Perché, non corrisponde anche lei a questa
descrizione? >>
Tace.
Chi tace acconsente. Mi repella l’idea di assomigliare ad una
Serpe, ma sono
curiosa di vedere un rapporto tra due ragazzi della loro Casa, che non
ruoti
solo e unicamente intorno al sesso.
<< Okay, Zabini. Seducimi. >>
<< Eeeh? >> esclama confuso.
Non so nemmeno io perché lo sto facendo. Non ho nessuna
intenzione verso
Zabini, ma magari, cercare di far finta che mi piaccia, nel piccolo
lasso di
tempo della nostra piccola recita, mi distrarrà dal far
saettare il mio sguardo
verso i dormitori ogni 4 secondi.
<< Hai capito bene. Seducimi. >> ripeto io,
alzandomi e sedendomi
lentamente accanto a lui << …fa finta che io
sia la
Greengrass.
>>
Mi guarda stranito, come se fossi impazzita.
Forse lo sono davvero, ma lo sarò ancora di più
se non mi distraggo.
<< Dai, Zabini, non sei considerato uno degli Stalloni di
Hogwarts per
niente! Non dirmi che non conosci nessuna tecnica di seduzione?
>>
Alla mia insinuazione fa schioccare la lingua la palato, e mi guarda
come se
gli avessi appena bestemmiato la famiglia.
<< Si da il caso, Potter, che molte tecniche di seduzione
siano state inventate
dal sottoscritto. Il mio letto è sempre molto popolato.
>>
<< Allora, Zabini, dimostramelo. >>
Mi guarda ancora irritato per la frase di prima, poi, sbuffando
esasperato, se
ne va. Mette qualche metro di distanza tra il divanetto dove sono
seduta io, ,
per poi girarsi, con un bel ghigno seduttore stampato in faccia.
Con fare regale, mi si avvicina, prende la mia mano, e la sfiora con le
labbra.
<< Posso sedermi, bambolina? >>
Bambolina…
“Ehi, calma bambolina!”
“Ascolta bambolina-…- non andremo da nessuna
parte”
“Ci conto, bambolina”
Scaccio prepotentemente quegli stupidi ricordi senza senso dalla mia
testa, e
rispondo a Zabini, stando al gioco.
<< Certo. >>
Mi rivolge un sorriso talmente bello, che per poco ci casco sul serio,
in
questo gioco di seduzione.
<< Sigaretta? >> dice, porgendomi un
pacchetto di Lucky Strike
rosse.
Io rispondo semplicemente con un sorriso, prendendone una dal pacchetto
che
offre alla “Greengrass”
Con un rapido gesto di bacchetta accende la sua sigaretta, per poi
avvicinarsi
a me, permettendo anche alla mia di catturare quelle scintille che
già stanno
consumando il suo tabacco.
Come facemmo il giorno del
processo…
Dopo avermi fatto casualmente
arrivare sensualmente il suo fumo sul
viso, mi chiede:
<< Che cos’hai? Successo qualcosa di bello?
>>
<< Niente. Come mai? >>
<< I tuoi occhi sono ancora più belli del
solito, oggi, il che è tutto
dire. Deve esserci un motivo particolare, perché il tuo
verde risplende.
>>
Okay, sto cercando di trattenermi…giuro che ci sto provando.
Poi, non ce la faccio più…
E scoppio a ridere.
<< Oddio…dovresti applicarti di più
nella sezione “Complimenti”! >>
riesco a sillabare tra le risa. Lui, inizialmente mi guardo scocciato,
poi si
fa prendere dalla situazione alquanto strana, e scoppia a ridere anche
lui.
Dopo qualche minuto buono di sghignazzamento, ritorniamo seri.
<< Allora, Regina dei Grifoni…
>> domanda lui, tirando dal filtro
arancione della sigaretta
<<…com’è essere sedotti
da un
Serpeverde?>>
Tra gli ultimi rimasugli di risa, e aspirando anche io una boccata di
fumo,
rispondo:
<< Non male. Nell’approccio
“Scopami” ci siamo, ma in quello
“Rapporto
più serio” bisogna lavorarci un po’.
>>
Zabini scrolla le spalle.
<< Non ci sono molto abituato. È la prima
volta. >>
<< Cosa è la prima volta? >>
domanda una voce profonda dietro di
me.
Mi giro, per notare Malfoy, con capelli più scarmigliati del
solito, e un’aria
più colorita, che si avvicina lentamente e strascicando i
piedi al nostro
divanetto.
Ha la tipica aria “Post-orgasmo”.
<< Nulla. Dov’è Pansy?
>> domanda Zabini.
Io non riesco ancora a distogliere lo sguardo dai suoi addominali, che
la
camicia, ancora aperta, mette in mostra. E nemmeno dal suo viso.
So perfettamente a cosa è dovuta
quell’espressione, ma non posso fare a meno di
trovarla sexy.
<< Di sopra. Si sta ancora vestendo. >>
<< Indovina quanto sono bravo? Potrei anche sedurre Potter!
>>
Informa orgoglioso Blaise, l’amico.
Che mi lancia uno sguardo imperscrutabile, seguito dal solito ghigno.
<< Capirai. Che sfida! >>
Fermi tutti.
Un attimo.
Silenzio in aula.
Che.Cosa.Vuole.Dire.Con.Questa.Frase?
<< Malfoy, non ho capito bene. Mi stai per caso dando
della facile?
>> domando furiosa lanciandogli uno sguardo talmente
iroso, che mi
stupisco del fatto che nessun uragano si sia scatenato nella Sala
Comune
Serpeverde.
Si limita ad allargare il ghigno, e a dire, strafottente
<< Si. >>
………….
…………….
……………..
Sono.Furiosa.
Potrei seriamente
uccidere qualcuno in questo momento.
La mia mano scatta come un fulmine alla bacchetta, ma mi trattengo, per
evitare
altre punizioni, e per non abbassarmi al suo livello.
Nessuno può osare parlare così alla sottoscritta,
e uscirne illeso,
psicologicamente e fisicamente.
Zabini scocca un’occhiata curiosa all’amico biondo,
che mi sta ancora scrutando
un malo modo, per poi rivolgersi a me.
<< Oddio, non scoppierai mica in lacrime adesso, vero?
>>
Mi volto a guardare anche lui in faccia, che indietreggia leggermente
alla
vista del mio sguardo da Esorcista.
Poi mi metto a ridere, esclamando:
<< Avrò pianto si e no, 4 volte in vita mia. E
dovrei mostrare a delle
Serpi come voi le mie lacrime, solo perché un coglione come
Malfoy, si mette a
sparare cazzate su di me? >>
Ed è vero.
Da quando sono bambina, io e le lacrime ci siamo viste pochissime
volte.
Ma in quei rari incontri, tutto il pianto che non ho versato nella mia
vita, si
è abbattuto su di me senza pietà.
Ho pianto 4 volte in vita mia, ma quelle volte avrei potuto riempire il
Lago
Nero con le mie lacrime, che mi hanno, poi lasciata distrutta.
Volete sapere a chi ho dedicato tutta la mia tristezza?
Alla morte di Sirius.
Alla separazione con Kevin.
Al funerale di Silente.
Alla fine della Battaglia.
Me lo ricordo ancora, quell’ultimo pianto.
Per tutto quello che io e mio fratello avevamo dovuto subire, per lo
stress, la
paura di morire,per tutte le vittime, io ed Harry ci recammo sulla
Torre di
Astronomia, e dopo un urlo liberatorio, versammo lacrime su lacrime.
<< Magari coglione lo dici a quello Sfregiato di tuo
fratello… >>
ribatte Malfoy, pieno di sdegno.
Non so come mai, ma questo battibecco mi ferisce. Pensavo avessimo
superato la
fase “Insulti Pesanti”…invece per lui
non è mai finita.
<< Ti ricordo che è grazie a lui che il tuo
culo Serpentoso è salvo. E
poi, chiamalo Coglione quanto vuoi, ma non è un caso se tu
sei solo una
schifosissima Serpe, e lui ha il Mondo Magico ai suoi piedi
>>
Tutto questo l’ho sussurrato, in un modo talmente malvagio da
non riconoscermi
più nemmeno io. Malfoy scatta in piedi, e io anche.
<< Ripeti un po’ se hai il coraggio, troia.
>>
<< Io sono una Grifondoro. A ME non manca il coraggio,
Mangiamorte.
>>
Se ci fossimo colpiti con la
Maledizione Cruciatus,
ci saremmo fatti meno male
a vicenda. Stiamo per arrivare alle bacchette, quando Zabini ci separa.
<< Ma siete impazziti!? E basta! Volete
un’altra punizione? >>
<< Non so loro due, ma io vorrei tanto un bel duello!
>> esclama
improvvisamente Millicent Bulstrode avvicinatasi alla scena del litigio.
Girandomi verso di lei, mi accorgo che mezza Serpeverde ha gli occhi
fissi su
me e Malfoy, alcuni con ghigni soddisfatti stampati in faccia, altri
curiosi,
altri semplicemente annoiati.
Anche la Parkinson
ci ha raggiunti dai dormitori, nuovamente infilata in quella divisa
striminzita, che starebbe bene ad una delle Barbie babbane.
<< Una bella sfida…! Tanto lo sappiamo tutti
che il mio Dracuccio le
farebbe il culo alla Potter! >> esclama con la sua
vocetta da oca.
<< Si, Dracuccio.
Ascolta la tua puttana. Sfidami, se pensi di
riuscire a starmi dietro. >> sussurro maligna, mentre le
distanze tra noi
diminuiscono.
<< Non è che penso di riuscire a starti al
passo. Io lo sono.
>> ribatte, velenoso come solo una Serpe sa essere.
<< Un attimo. Che succede qui? >> esclama
la voce autoritaria della
Greengrass.
A quanto pare la
Principessa
è scesa dalle sue stanze.
<< Nulla… >> rispondo io
<< …il vostro “Dracuccio”
qui
presente, mi ha scambiata per la
Parkinson. E crede
di poter reggere un duello
contro di me! >>
Daphne sposta lo sguardo ripetutamente da me a Malfoy, che ci stiamo
ancora
guardando in cagnesco, per poi dire:
<< Abbassate le bacchette. >>
Questa è pazza.
Un conto è rispettarla come persona, un altro prendere
ordine da lei.
IO non prendo ordino da NESSUNO.
Malfoy continua a guardarmi male, per poi abbassare lentamente la
bacchetta
fino a riporla nuovamente in tasca.
Ovviamente io non faccio lo stesso, anche perché sento una
voce stridula alle
mie spalle sussurrare “Stupeficium”.
Non do alla Parkinson nemmeno in tempo a finire la pronuncia
dell’Incantesimo,
che una Sortilegio Scudo non verbale da me scagliato, mi protegge
quando il suo
Schiantesimo si dirige verso di me.
Ma non mi colpisce. Ritorna al mittente, mandando la stronza a cozzare
contro
la parete.
Ghigno, soddisfatta alle facce stupite delle Serpi, e, rivolgendomi
alla
Parkinson dico:
<< Non ti hanno mai insegnata che attaccare alle spalle
la gente è da
vigliacchi? >>
Lei, di riposta, alza lo sguardo inferocito su di me, e sussurra:
<< Non è vigliaccheria, Potter. Mai sentito
parlare di furbizia? Voi Grifoni
vi fareste ammazzare pur di non giocare sporco, e tener test al vostro
coraggio
del cazzo. Sai che ne penso io? Secondo me è solo
idiozia… >>.
Mentre la Bulstrode
l’aiuta ad alzarsi, ancora con tutti gli occhi di Serpeverde
puntati addosso,
le rispondo:
<< Sai, hai ragione. È vero, basta poco per
passare dal coraggio alla
sciocchezza. NOI conosciamo questo piccolo confine. E, comunque,
preferisco
morire a testa alta, che vivere come una Serpe. E, per inciso, per
me questo
è un insulto.
>>
Raccattando tutti i miei libri e la tracolla con un Incantesimo di
Appello,
lancio un’occhiata furiosa a Malfoy, ed esco dalla Sala
Comune delle Serpi.
Sarà qui che passerò i miei prossimi pomeriggi.
Non posso Schiantare ogni
giorno qualcuno, anche se a detta di mio fratello dovrei
farlo.
Ma se qualcun altro osa
oltraggiarmi un’altra volta…oh, scopriranno che
non sono solo le Serpi a saper essere vendicativi.
Sala Comune di Serpeverde.
Putiferio.
<< Ma che cazzo vi è saltato in mente? Volete
farci punire tutti?
>>
Daphne Greengrass, Principessa incontrastata delle Serpi, sta
rimproverando due
suoi Compagni di Casa da circa 15 minuti.
La cosa più terribile, è che non urla.
No…si limita ad assumere un tono
sibilante, che ricorda il perché sia stata smistata a
Serpeverde, minaccioso
quanto il più silenzioso sibilo di un Boa.
Le vittime della sua rabbia, sono Draco Malfoy e Pansy Parkinson.
Il primo sta semplicemente facendo finta di ascoltare, la seconda cerca
di
trattenere le lacrime di rabbia.
Odia
essere ripresa dalla Greengrass. In fondo stava solo per Schiantare
la Potter…
<< Kimberly Potter passerà qui i prossimi
pomeriggi, a causa tua,
Malfoy…quindi smettetela di comportarvi come dei primini,
perché la prossima
volta che vedrò anche un
solo incantesimo di Duello,
nella MIA Sala
Comune, vi dimostrerò come la Scuola
può diventare l’Inferno! >>
Dopo aver prestato alla Greengrass più attenzione di quanta
ne ponga ad una normale
persona, Draco Malfoy si alza dal divanetto sul quale era seduto, e,
con aria
di sufficienza, chiede:
<< Non capisco come mai ti scaldi tanto Daphne. In fondo
è solo la Potter…non
sarà che hai…paura
della Regina dei Grifoni? >>
Un normale essere umano, dotato di senso di sopravvivenza, sarebbe
fuggito, o
per lo meno avrebbe sudato freddo di fronte allo sguardo che la
Principessa delle
Serpi gli rivolge.
Ma lui non fa piega, nemmeno al sibilo minaccioso, che gli intima di
non
sparare cazzate, altrimenti avrebbe semplicemente taciuto per sempre.
<< Non si tratta di…paura!
Secondo te, in un Duello
regolamentare tra Pansy e Potter, chi credi vincerebbe? Mi sto solo
preoccupando per la salute fisica dei miei Compagni di Casa.
>>
Detto questo lasciò i suoi compagni a guardarsi in faccia
come ebeti, mentre
lei si dirigeva, con passo regale, fuori dalla Sala Comune.
Draco Malfoy era l’unico, sulla cui pelle non scorrevano
ancora brividi freddi
per la sfuriata delle Principessa Serpeverde.
Tutta la piccola folla che si era radunata intorno a loro, si era
lentamente
dispersa, sino a lasciare Zabini, Pansy, la Bulstrode
e Malfoy da
soli, nel loro solito angolo “Regale”.
Quando le due ragazze si recano in camera per medicare il livido della
Parkinson, Blaise si rivolge al suo amico:
<< Non ho ancora capito la tua uscita. Potter non
sarà una suora con la
cinta di castità, e meno male, ma non è una
squallida puttana. Lo sai anche tu.
>>
Voleva sapere perché le aveva dato della facile?
Non lo sapeva nemmeno lui.
Magari, perché nessuno ha mai osato
ignorare un bacio con lui.
Non che gliene freghi molto della Potter, ma il fatto che in un certo
senso,
lei abbia rimosso un SUO bacio, come se lo avesse
dato a uno come
Paciock…bè lo faceva incazzare.
Perché lui era Draco Lucius Malfoy, cazzo.
Molte ragazze si sarebbero vendute per scambiare un semplice bacino a
stampo
con lui…e lei? Per poco non scopavano in corridoio, e lei
faceva finta di
nulla.
Lui aveva fatto ripetutamente sesso con Pansy per dimenticare il suo
sapore sulle
labbra. E lei invece aveva semplicemente ignorato la faccenda.
Non che volesse un continuo con lei, sia chiaro.
Ma un conto è scaricare. Un altro essere scaricato.
E questo a Draco Lucius Malfoy, sex simbol di Hogwarts non era mai
accaduto.
Tutto ciò, però non lo disse a Blaise. Si
limitò ad un’alzata di spalle e ad
accendersi una sigaretta.
Idiota.
Stronzo.
Pezzo di merda.
Vai a farti fottere. Anzi no, a quello già ci pensa la
Parkinson.
Vai
all’Inferno. E, già che ci vai, porgi i miei
saluti alla
tua zietta cara e al tuo padroncino Tom Ridde.
Fortunatamente oggi, la Torre
di Astronomia è vuota. Posso fumare in santa pace,
scagliando maledizione
mentali a tutte le generazioni di Serpi che hanno insozzato questo
mondo, che
lo insozzano, e che, purtroppo, lo insozzeranno nei giorni avvenire.
Faccio l’ennesimo tiro nervoso alla mia Marlboro, quando una
voce alle mie
spalle interrompe la mia quiete.
<< Nervosette eh, Potter? >> che palle, ci
mancava solo lei, e le
sue perle di saggezza.
<< No, Greengrass…direi
incazzata nera >>
<< Non sono qui per farti le mie scuse da parte dei miei
compagni. Non è
nel nostro stile domandare perdono. >>
<< Non è nel mio stile accettare
le vostre scuse. In fondo essere
stronzi è la vostra natura. E poi, quella stupida della
Parkinson spiaccicata
al muro come una mosca è una grande consolazione.
>> rispondo,
accompagnando l’ultima frase con un sorrisetto perfido.
<< Sai… >> continua, sedendosi
accanto a me, ed accendendosi a sua
volta una sigaretta << …hai insultato la mia
Casa, e una delle mie
amiche. Dovrei scagliarti contro una bella Fatture per questo. Ma, devo
ammetterlo, Malfoy ha sbagliato, e Pansy è stata sciocca.
>>
<< Wao, mi stai dando ragione Greengrass?
>> domando stupita,
tirando alla sigaretta ed espirando il fumo verso l’alto.
Dopo aver osservato l’ennesima nuvoletta di fumo che
fuoriesce dalle sue
labbra, la
Principessa
delle Serpi, ignorando la mia domanda, riprende a parlare:
<< Non avrebbe dovuto attaccarti alle spalle. O meglio,
non avrebbe
dovuto attaccare TE alle spalle. Sai difenderti e attaccare meglio di
quanto
sappia fare lei, questo te lo concedo. Ma non voglio più
pseudo Duelli nella
mia Casa. Altrimenti, la prossima volta, sarà la mia
bacchetta ad attaccarti.
>>
Getta la sigaretta, non ancora del tutto finita, giù dalla
Torre, e si alza in
piedi, ancora fissandomi.
<< Sai perfettamente di non potermi dare ordini e che
nemmeno tu
riusciresti a battermi, vero? >>
<< Si. >> si limita a rispondermi,
dirigendosi con passo lento ma
deciso verso le scale.
Prima di scendere il primo gradino, senza voltarsi a guardarmi, esclama:
<< Malfoy lo conosco vecchio. Non le pensava davvero
quelle cose.
>>
Se, come no.
Non le rispondo nemmeno, quando lacrime di frustrazione (solo
quella?)
minacciano di scendermi dagli occhi.
Ma, ovviamente, non mi concedo il lusso di piangere.
Perché io sono Kimberly Lilian Potter, Salvatrice del Mondo
Magico, Regina dei
Grifoni…io non posso
piangere.
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Capitolo 12 *** Let's Start The Party! ***
LET’S
START THE PARTY
Cammino
da circa un quarto d’ora per i corridoi della mia amata
scuola.
Sono
già le 18.00.
Le
mie amiche mi staranno aspettando per la prova-vestiti. Abbiamo solo 3 ore prima dell’inizio
della
festa.
Non
sono molto in vena di ballare e altro, ma è un sacco di
tempo che organizziamo
questo evento.
Seamus
e Dean hanno rischiato di farsi sgamare dai professori un sacco di
volte, con
tutte le loro gite ad Hogsmeade alla ricerca di CD Babbani, e
“materiale per le
canne”.
Calì
e Lavanda, insieme a me e Ginny, hanno chiamato al fronte tutte le
persone di lieta conoscenza
(ciò esclude dalla
lista le Serpi, quindi), per farci aiutare ad allestire la Stanza
delle Necessità.
Da
quando la presenza della Stanza è stata resa pubblica, dalla
Battaglia di
Hogwarts, quel posto è il Nido di Sesso di molte coppie.
Ma
è da una settimana che nessuno osa più
avvicinarsi.
Perché
i Settimi li ammazzerebbero.
O
meglio, perché i Potter hanno detto alla scuola di non farlo.
Essere
circondati da lecca culo ha i suoi vantaggi, ogni tanto.
Per
il cibo, alias alcolici, ci hanno pensato Harry e Ron, dando una lista
di cose
da mangiare da preparare a Kreacher, e un mucchio di soldi a Mundungus
per una
fornitura di “Liquidi Fatati”, come li chiama il
nostro amico contrabbandiere.
Arrivata
davanti al ritratto della Signora Grassa, quella si scansa senza
nemmeno farmi
dire la parola d’ordine rivolgendomi un saluto fin troppo
gentile. Fantastico,
anche i ritratti chinano il capo davanti ai MITICI FRATELLI POTTER!
Yee…
Ignorando
la Signora
Grassa,
tiro un respiro profondo ed entro nella mia Sala Comune.
Sbagliato.
Ho
sbagliato ritratto e sono finita nella giungla.
Ditemi
che è così, altrimenti le mie compagne Grifondoro
avranno vita breve a partire da
adesso.
Scarpe
spaiate sparse per la Sala,
calze e leggins appoggiate sui divanetti e sulle poltroncine, pantaloni
e
magliette che fungono da nuovi tappeti, ragazze mezze svestite che
corrono da
una stanza all’altra, spazzole e trucchi che volano da una
parte all’altra, e,
soprattutto, nemmeno l’ombra di un ragazzo.
Etero.
Perché
Jule del sesto anno fa parte della gente che cammina mezza svestita per
la
MIA Sala Comune
urlacchiando.
Sto
per scoppiare ad urlare, quando vengo intercettata da Lavanda, che mi
afferra
il polso e mi trascina, senza tanti complimenti, nella camera che io e
lei
dividiamo con Hermione e Calì.
<<
Kiki! Allora, come è andata con le Serpi? >>
mi domanda Patil, appena la
sua migliore amica mi obbliga a sedermi sulla prima sedia che trova
nella
nostra stanza.
Mentre
lei e Lavanda iniziano, senza che io gliel’abbia chiesto, ad
armeggiare sul mio
viso, le rispondo:
<<
Come vuoi che sia andata? Una merda. Anzi, non del tutto…ho
Schiantato la
Parkinson! >>
Mi
rivolgono dei gridolino orgogliosi e degli sguardi ammirati, al
pensiero di
quella stronza contro il muro.
Mi
rilasso un po’, sotto le mani esperte delle mie amiche, che
mi truccano come se
lo facessero per mestiere da secoli.
Poi,
dopo un po’, chiedo:
<<
Herm e Ginny? E i ragazzi? Non ne ho visto nemmeno l’ombra,
giù nella Comune. >>
Mentre
Calì mi sta ridefinendo le sopracciglia,è Lavanda
a rispondermi:
<<
’Mione è nella stanza di Ginny, per aiutarla a
scegliere cosa indossare, e tra
un po’ ritornano qui. Mentre i ragazzi credo che si siano
barricati in camera.
Ho solo sentito Ron che urlava “Questa è
un’altra Guerra Magica!” >>
Ridacchiando
del tono simile alla voce del rosso che Lavanda ha usato,
Calì risponde: <<
Non capiscono, che questa E’
una Guerra. A suon di
tacchi a spillo e bei vestiti. >>
Mentre
rido nuovamente, mi ritrovo a pensare che le parole di Calì
siano,in fondo,
veritiere.
Queste
feste sono l’occasione migliore per dimostrare quale Casa
abbia le ragazze più
belle e con più classe. E,soprattutto tra la fauna femminile
di Grifondoro e
Serpeverde, questa è una GRANDE sfida.
<<
Kiki! >> sento qualcuno, all’improvviso,
chiamarmi alle spalle.
Non
ho bisogno di girarmi per sapere che Hermione e Ginny hanno appena
messo piede
nella camera.
Da
quel momento, la nostra totale attenzione passò ai vestiti.
Vestitini?
Gonne? Pantaloni? Tacchi? Stivali? Maglietta nera? Maglia lunga? Borsa?
Rossetto rosso o altro? Che smalto? Capelli sciolti o raccolti?
Tra
un tacco a spillo a destra, una gonna fluttuante a sinistra e
pennellini da
smalto che ci coloravano da soli le unghia, avemmo giusto 5 minuti
scarsi per
sparlare della Parkinson, e per ridere maligne del suo incontro
ravvicinato
contro il muro.
Pensai
a Malfoy e alle sue parole cattive, solo una volta.
<<
Si può sapere quando cazzo
scendono? >>
si lamenta Dean per l’ennesima volta. È a dir poco
furioso.
Sono
le 22.00 e le ragazze ancora non arrivano.
La
sua Luna si è presentata nella Torre di Grifondoro alle
21.30, ed è mezz’ora
che è scomparsa nella camera delle ragazze.
Insomma,
cazzo, sono già bellissime, quanto diavolo ci mettono ad
infilarsi in un
fottutissimo vestito? Santo Merlino!
<<
Amico, perché te la prendi tanto? Sono 8 anni che le
aspettiamo prima di
uscire. Ad una festa se non hanno minimo
un’ora di ritardo, non entrano! >> cerca di
farlo calmare Seamus, mentre
fuma tranquillamente stravaccato sul divano delle loro Sala Comune,
quasi
completamente vuota.
Tanto
è sempre la stessa storia. Le ragazze fanno tardi, i ragazzi
le aspettano.
Ron
e Dean sbuffano ogni frammento di secondo, lanciando bestemmie ai
poveri maghi
che hanno, ormai, tirato le cuoia, e Harry e Seamus li fanno incazzare
ancora
di più, mentre cercano, invano, di farli tacere
nell’attesa.
Poi
arriva il solito Neville, buonista come sempre, che addirittura cerca
di difendere le ragazze per il loro
ritardo, scatenando, ancora di più, le ire di Thomas e
Weasley.
Poi
le ragazze scendono, i ragazzi restano con la bava alla bocca e
pensieri poco
casti in testa, così da dimenticare la ramanzina che si
erano preparati.
E,
infatti, come da manuale, mentre Dean e Ron inseguono Neville, che ha osato dire “Bè,
capitele, lo smalto per
unghia ci mette tanto ad asciugare!”, dei rumori di passi e
risatine, fanno
voltare tutti verso l’entrata del dormitorio femminile di
Grifondoro.
Ed
eccole, tutte lì.
Solo
un cieco non le definirebbe stupende.
Lavanda
e Calì, nei loro corti vestitini l’uno bianco,
l’altro blu notte, sembrano gridare al mondo
“SESSO!”.
Luna,
nella sua minigonna, è molto carina, anche considerati li
strani ferretti, che
le mantengono i capelli, adesso lucidi e setosi, che però
danno un tocco
simpatico alla sua figura.
Hermione,
Ginny e Kim sono bellissime nella loro semplicità.
Jeans
strettissimi per tutte e tre, stivaletti per Ginny, tacchi per Kim e
stivali
lunghi per Hermione.
La
piccola Weasley, ormai non più tanto piccola, sfoggia una
camicetta che le
mette in risalto il seno, leggermente coperto da un gilet nero.
La
maglietta verde di ‘Mione, invece, le lascia scoperta la
schiena, agganciata
dietro solo con dei laccetti neri, e la scollature non troppo volgare
farebbe
girare la testa persino a Voldemort, che, secondo opinione comune, era
ancora
vergine.
La
Regina
dei Grifoni,
invece, indossa un corpetto senza spalline, rosso, colore abbinato alle
scarpe,
che ne risalta i fianchi e le figure tipicamente femminili. Al
contrario di
Hermione, i cui capelli ricadono liscissimi sulle spalle, Kim porta i
capelli
legati in un tuppetto, che lascia, però cadere alcune
ciocche davanti sul
bellissimo viso, leggermente truccato.
<<
Calma, Ugo! >> esclama Seamus, che ha lanciato
chissà dove la sua
sigaretta, e adesso sta letteralmente mangiando con gli occhi le sue
amiche.
<<
E chi sarebbe Ugo, scusa? >> domanda Lavanda, rimettendo
nella borsa uno
specchietto nel quale ha appena finito di specchiarsi.
I
ragazzi scoppiano a ridere, mentre il Grifondoro indica le sue parti
basse.
<<
Sei bellissima. >>
<<
Grazie fratellino. >>
Harry
posiziona un braccio attorno alle mie spalle, e allarga le labbra
perfette in
un enorme sorriso,mentre solo i suoni dei nostri passi ci accompagnano
per i
corridoi deserti di Hogwarts.
<<
Anche tu non sei male, comunque. Devo avvertire Ginny di tenerti
d’occhio. Le
tue fans saranno assatanate. >>
Ed
effettivamente, posso dire orgogliosa di avere un gran pezzo di figo
come
fratello.
Fisico
perfetto, scolpito dal Quidditch, pantaloni di pelle nera a vita bassa,
camicia
rossa e Vans a scacchi degli stessi colori del suo abbigliamento.
Non
oso immaginare quanta bava verserà Romilda Vane alla sua
vista.
Ridacchiamo
un po’ alla mia battuta, mentre lui sposta lo sguardo verso
Ginny, che sta
amabilmente chiacchierando con Neville e Seamus.
Il
suo sorriso piano piano si affievolisce,mentre un’espressione
serissima ne
prende il posto sul volto di mio fratello.
<<
Sai…con Ginny…non so,
ma…ma…non è più tutto come
prima. >> mi confessa
esitante, evitando di guardarmi negli occhi.
Cosa?
Che sta dicendo?
<<
Harry, non ti seguo. Non era tutto rose e fiori, tra di voi?
>>
Lui
continua a non rivolgermi direttamente lo sguardo. Dopo un
po’, risponde
lentamente, come se stesse accuratamente scegliendo le parole giuste.
<<
Non so cosa sia cambiato di preciso. Solo che, anche quando facciamo
sesso…è come
se dovessimo farlo. Quando ci
baciamo
è come se fosse nostro dovere.
Come
se noi DOBBIAMO stare insieme…non so se mi hai
capito… >>
<<
Cioè…ti senti come se fosse tutto scontato? Come
se, ormai, steste insieme, più
per abitudine che per altro? >>
<<
Esatto. >>
Io
e mio fratello ci capiamo al volo.
Sempre.
Però
adesso abbiamo un bel problema.
Non
voglio rovinare l’amicizia,né con lei,
né con Ron, e certamente nemmeno Harry.
Però,
se dovessero lasciarsi…non so quanto i Fantastici 5
potrebbero restare ancora
5…o Fantastici.
<<
Ne hai parlato con qualcuno? >>
<<
Solo con Herm e con te…lei mi ha detto di prendere tempo,
magari passa.
Potrebbe anche essere una cosa passeggera. >>
Come
al solito, ‘Mione ha ragione. È l’unica
soluzione possibile.
Non
può lasciare una ragazza che gli piace da due anni, magari
per un piccolo
periodo di confusione, che poi rimpiangerebbe a vita.
Sto
per dirgli a voce tutto questo, quando una voce strascicata e odiosa,
giunge
dalle mie spalle.
Tutti
quanti ci giriamo, al suono della voce di Draco Malfoy.
<<
Chi si vede. Gli scarti di Hogwarts al completo! >>
<<
Cos’è Malfoy? Hai uno specchio davanti agli occhi?
>> ribatte Neville.
<<
Paciock, taci. Noi siamo qui solo per festeggiare la nostra amata
Mezzosangue! >>
<<
Grazie, Zabini, tesoro mio…senza di voi, immagino che palle
di serata che mi
aspettava. >> risponde sarcastica Herm, accennando un
sorrisetto
disgustato, mentre Ron rafforza la presa sulla sua mano.
<<
Senti Mezzosangue… >> si intromette Nott
<< …non ti mandiamo a fare
in culo, soltanto perché oggi sei particolarmente
sexy…e poi per non rischiare
di non entrare alle Festa dell’Anno. >>
<<
Infatti, vi conviene non rompere…ho già
Schiantato due Serpi, se c’è qualcun
altro che vuole avere questo privilegio... >> esclamo io,
orgogliosa
della mia velocissima bacchetta.
<<
Chi hai Schiantato tu, oltre al Furetto? >> domanda mio
fratello, mentre
le mie amiche mi rivolgono sorrisoni, e i ragazzi sguardi curiosi.
<<
Oltre a lui, la
Papera
per eccellenza. La Parkinson!
>> rispondo io ridendo, consapevole degli sguardi omicidi
delle Serpi
fissi su di me.
Mentre
gli altri mandano fischi di ammirazione, mio fratello inizia a fare
l’idiota,
inginocchiandosi, e iniziando a recitare:
<<
Cantami, o Dea, della mitica Kiki, la
bacchetta lampo, che infiniti addusse Schiantesimi alle Serpi!
>>
<<
Potter, se hai finito di fare “In ginocchio da te”,
noi andremmo a divertirci >>
esclama minacciosa la Principessa delle Serpi.
Mio
fratello la maledice con uno sguardo sprezzante per un lungo istante,
prima di
esclamare:
<<
Non ho un sedere enorme come quello del vostro caro amico Goyle, potete
passare
tranquillamente, c’è spazio. >>
Nessuno
fa un cenno di tristezza, al nome del loro Compagno Serpeverde, che ha
deciso
di non tornare più a scuola. Tanto sarebbe stato inutile,
scemo era al primo
anno, e scemo è rimasto al settimo.
Dopo
l’ennesima occhiata omicida della Parkinson, e dello sguardo
allupato di Nott, la Compagnia della Serpe si
allontana, e mio fratello si rialza dal pavimento.
<<
Idioti! >> è il commento di Luna allo sguardo
di Pansy,
<<
Cafoni. >> quello di Calì alle attenzioni di
Nott e
<<
Che gran bel culo! >> quello di Lavanda, riferito al
sedere di Malfoy.
Concordo.
Con tutt’e tre.
Noi
ragazze, incliniamo leggermente la testa e assottigliamo le palpebre,
per
verificare meglio l’affermazione di Lavanda.
Dopo
un po’, diciamo insieme:
<<
Già! >> ricevendo le occhiate maligne dei
nostri amici.
E
con il “Ma vaffanculo!” di Seamus, ci affrettiamo
alla festa, lasciando in
corridoio l’eco delle nostre risate.
WELCOME
TO THE JUNGLE
La
scritta che accoglie i partecipanti alla festa della Mezzosangue.
Non
credo che lo dirò mai ad alta voce, ma
quell’idiota di Potty e dei suoi amici,
organizzano sempre ottime feste. Al livello delle nostre,per intenderci.
Ma
non lo ammetterò mai davanti a loro, come ho già
detto. Ci mancherebbe.
Complimenti ai Grifoni? Non sia mai. A proposito…
<<
Theo… >> cerco di farmi sentire dal ragazzo
scatenato davanti a me
<< ..sei un coglione! >>
Lui,
dopo averlo tirato per la giacca e averlo costretto ad ascoltare il mio
commento, mi guarda stupito e chiede:
<<
Perché? Che ho fatto? >>
<<
Come “perché”? Hai fatto un complimento
alla Mezzosangue, pezzo di idiota che
non sei altro! >>
Lui,
una volta capito, scoppia a ridere, e mi dice:
<<
Perché?Non dirmi che non l’hai notato anche tu
quanto stava bene! Era al
livello della Potter! >>
Effettivamente…ma
non doveva dirlo ad alta voce! È pur sempre una Mezzosangue!
Cazzo, io il mio
unico complimento fatto alla Potter, è stato sotto effetto
di alcool, la sera
ad Hogsmeade…ed IO sogno di scoparmela dal 3^ anno, quando
ho fatto sesso per
la prima volta!
Se
davvero le avessi detto che gran bel culo avesse, che gambe da favola,
che seno
da capogiro, che viso bellissimo e che corpo da stupro, adesso avrei la Regina
dei Grifoni che mi
aspetta a letto.
Ma
i Malfoy non fanno complimenti.
Sento
le mani di Pansy circondarmi la vita, mentre iniziamo a ballare al
suono
martellante di non so quale gruppo.
Più
che ballare, lei si sta strusciando su di me, spingendo i nostri bacini
sempre
a più stretto contatto, permettendomi di toccarle il sedere,
e di fissarle
spudoratamente la scollatura vertiginosa.
Con
Pansy è tutto talmente facile, da risultare noioso.
Non
sono il tipo che ama correre dietro alle ragazze
all’infinito, anche perché
sono sempre cadute facilmente ai miei piedi, ma con lei
è…insomma, cazzo,
schiocco le dita e me lo tira fuori dai pantaloni! Non devo nemmeno
fare finta di tentare di
meritarmela, la
notte di sesso.
Mentre
anche le nostre lingue hanno iniziato a danzare, la musica si
interrompe. Mi
stacco da Pansy, e mi giro per mandare a fare in culo chiunque abbia
osato
spegnere la musica.
Ma
le parole mi muoiono in gola, quando noto la Potter
su una specie di palchetto improvvisato,
con un sorriso da sturbo.
Prima
al buio mi era sembrata stupenda…adesso mi sto trattenendo
dal non scoparmela
sul palco.
<<
Salve a tutti! Benvenuti alla festa della mia amica Hermione. La
facciamo
salire sul palco? >>
Mentre
tutti rispondono in coro “Si!”, la mia risposta
sarebbe “Basta che tu scendi e vieni
con me nel primo sgabuzzino disponibile…”
La
Mezzosangue,
salita sul
palchetto è accolta da fischi ammirati e di apprezzamento.
Okay,
è molto bella, va bene?
Ma,
cazzo, la
Potter
non si può guardare per quanto
è…è…wao.
Dopo
le solite frasi fatte, tipo “Grazie di essere qui”
“Regali bellissimi!” “Vi
adoro”, le ragazze ridanno il via alla musica, cantando con
il Vocalist della
canzone:
“Marijuana…ma, ma marijuana…ma
ma marijuana…ma ma marijuana…ma ma
marijuana… cocaina, eroina,crack… hashish, fumo,
chetamina, anfetamina…bombe!”
All’urlo
di approvazione degli invitati, scendono dal palco e si dirigono verso
quegli
sfigati, che loro classificano sotto il nome di
“amici”.
Bah.
Io
torno ballare con Pansy, riprendendo a baciarci con molta irruenza, e
poco vero interesse.
Comunque,
la
Potter
bacia meglio.
Luci.
Anzi, no…buio.
Alcool.
Musica.
Confusione.
Braccia.
Corpi.
Ragazzi
che ballano.
Ragazze
che si strusciano.
Persone
che si ubriacano.
Gente
che fuma erba.
Alcuni
che fanno entrambe le cose.
Dopo
aver scoperto posti come la Camera
dei
Segreti, la
Stanza
dai Mille Nascondigli, la cuccia di Fuffi, la Foresta
Proibita e i passaggi
segreti, molte persone credevano di aver scovato il lato
“Nero” di Hogwarts.
Ma
quelle persone non erano mai stati ad una festa organizzata dai Settimi
di
Grifondoro. Al loro livello sono solo le feste delle Serpi.
Se
qualcuno vedesse i Salvatori del Mondo Magico adesso
non li giudicherebbe più i Ragazzi Modello della Scuola.
Se
qualcuno vedesse gli studenti della Scuola di Magia e Stregoneria
migliore
della Gran Bretagna in questo momento
capirebbe.
Capirebbe
che questo
è il Lato Oscuro di Hogwarts.
La
vista di una Hermione Granger così disinibita, che balla
appiccicata al suo migliore
amico Harry Potter, farebbe spalancare la bocca a molti insegnanti.
Ronald
Weasley sarebbe capace di far venire un infarto a sua madre, se lo
vedesse così
intento a montare la migliore Canna mai Fumata.
Ginny
Weasley contribuirebbe al malore della madre, mentre fuma spensierata
l’ultimo
capolavoro di Dean Thomas.
Mentre
Kim Potter, così sensualmente attaccata a Seamus Finnigan, sta causando molte invidie femminili, e
speranze spezzate maschili.
E
quale ragazza non sta guardando invidiosa Pansy Parkinson, che a
momenti toglie
anche la mutande all’affascinante Draco Malfoy?
È
da un po’ che io e Seam stiamo ballando appiccicati.
Mi
viene da ridere alla vista degli sguardi irosi di molte ragazze.
Chissà
che staranno pensando…
“Ecco,
adesso si
mette con la
Potter,
e non potrò avere la mia occasione!”
Ma
si sbagliano.
Non
siamo fidanzati, e nemmeno lo saremo mai.
Tra
di noi è sempre stato così. A volte scappa il
bacio, camminiamo abbracciati, o
a mano a mano per i corridoi, e la gente ha sempre la stessa domanda
sulle
labbra “State insieme?”.
Dopo
la storia al quinto anno, ci siamo resi conto che siamo troppo amici
per essere
una vera e propria coppia.
E
ci va benissimo così.
Finita
l’ennesima canzone, ci dirigiamo verso i nostri amici, che, a
parte Herm ed
Harry che stanno ancora ballando con Terry Steeval e Hannah Abbott , si
sono
dati all’erba.
Seduti
sui nostri divanetti, o meglio Privè, sto per afferrare una
cartina, quando
un’immagine arriva ad infastidirmi.
Malfoy
e la
Parkinson
stanno praticamente scopando sulla pista.
E
la cosa più sconvolgente è lui con la camicia
quasi completamente aperta.
Ed
ha un fisico talmente bello, che sono costretta a distogliere lo
sguardo,per
evitare di stare male.
Però
non sempre ciò che logico viene ascoltato.
Perché
il mio sguardo saetta sempre verso di loro, e alla vista della sua mano
sul
seno di quella, non posso fare a
meno
di alzarmi e andarmene.
<<
Ehi, piccola, dove vai? >> mi chiede Dean.
<<
Sigaretta >> mi giustifico io.
La
Stanza
delle Necessità è
ufficialmente considerata la parte più figa del castello.
Insomma,
sala per una mega festa anti-sgamo dai professori? Eccola.
Stanza
per nascondere un libro compromettente? Eccola.
Nido
di Sesso per le coppie? Eccolo.
Stanza
dotata di balcone con vista sulla Foresta e sul Lago Nero? Eccolo.
Una
volta fuori bestemmio tutti i Mangiamorte, i Gaunt e Salazar,
perché ho
dimenticato di portare un maglioncino.
Siamo
all’inizi di Settembre, ma l’aria alle 2.00 di
notte non è certamente calda.
Accendo
la sigaretta con la bacchetta e tiro una bella boccata, restando a
guardare la Foresta Proibita.
Le cime degli alberi ondeggiano piano, come il movimento continuo di
un’onda
marina. Ma il colore è del nero più buio.
Chissà
come dev’essere vivere lì.
Mentre
tiro ancora una volta, un brivido mi sale lungo la schiena, al pensiero
di quel
luogo lugubre.
<<
Freddo, bambolina? >> domanda all’improvviso
una voce alle mie spalle.
L’inquietudine
dovuta alla vista della Foresta Proibita, se ne va subito, lasciando
dietro di
se un certo fastidio.
Mi
giro a guardare Draco Malfoy, che mi sta fissando con il suo solito
sguardo
penetrante, con la camicia adesso abbottonata, una sigaretta quasi
finita penzolante
tra le labbra, e il solito ghigno a renderlo ancora più
attraente.
Mannaggia
a Lucius e Narcissa! Ma proprio tanto bono dovevano fare il loro erede?
<<
No. >> rispondo secca e fredda, girandomi subito di
spalle, e continuando
a fumare come se niente fosse.
Alle
mie spalle il tipico suono strascicato di chi calpesta al suolo la
cicca di
sigaretta, poi sento il suo petto venire all’improvviso a
contatto con la mia
schiena.
Le
sue mani sui miei fianchi, e le sue labbra che mi sfiorano
delicatamente
l’orecchio, solleticandolo con il suo respiro.
<<
Strano… >> sussurra piano <<
…ti ho vista tremare. Era per il
freddo o per me? >>
Prima,
per il freddo.
Adesso,
la mano destra che a malapena riesce a tenere la sigaretta e le gambe
che
stanno per cedere…cerco di convincermi che anche tutto
questo sia causato dal
vento.
Ma
non ne sono poi tanto sicura.
Il
suo tipico profumo fresco, è intaccato dall’alcool.
Lo
sento perfettamente nel suo alito, e poi, il fatto che sia
così disinibito nei
miei confronti, me lo conferma: ubriaco.
<<
Naturalmente per il freddo. E adesso lasciami. La tua puttana in calore
ti starà
cercando. >> ribatto secca. Anche abbastanza sprezzante
aggiungerei.
Non
posso vederlo in faccia, ma le sue labbra sono ormai quasi
completamente
poggiate sulla mia tempia, quindi posso avvertire sulla pelle il ghigno
che le
ha mosse.
<<
Gelosette… >> insinua, sempre mantenendo un
tono di voce basso ed
estremamente eccitante, accompagnato da un irritante tono di
divertimento.
Io?
Gelosa? Quando mai?
Semplicemente,
prima, il suo balletto porno con la Parkinson,
ha infastidito i miei occhi puri e
casti.
Poi
di lui! Non ce n’è assolutamente motivo!
Di
risposta mi apro anche io in un ghigno sarcastico.
<<
Di te? Stai scherzando? Sarei più gelosa di Gazza!
>> ribatto tagliente, cercando
di trattenere i miei piccoli sghignazzi diffidenti.
Sento
il suo ghigno allargarsi ancora di più, mentre scandisce
lentamente:
<<
Siamo più acide del solito. Sei
gelosa! >>
Ma
questo che cazzo va dicendo? Ma è pazzo? IO gelosa di LUI?!
Cerco
di girarmi di fronte a lui, per prenderlo a schiaffi, ma la presa
ferrea delle
sue braccia me lo impedisce.
Mi
divincolo un po’, prima di capire che è inutile.
Quindi
passo ad armi più taglienti. Parole.
<<
Io.Non.Sono.Gelosa! Poi di te e della Parkinson…stupide e
boriose Serpi! Andate
a farvi fottere! >>
<<
Uohohoh…capito, bambolina, non scaldarti tanto…
>> esclama sempre più
divertito << …poi per il “andate a
farvi fottere”…grazie, ma lo facciamo
già abbastanza spesso.>>
Una
stretta mi colpisce lo stomaco.
Ehm….Mannaggia
a quelle tartine di zucca!
<<
Chiarito che, per quanto mi riguarda, la Parkinson
te la puoi anche sposare…mi lasceresti
tornare dai miei amici? >>
In
risposta, mi accarezza il ventre con le mani, arrivando a stringermi la
vita
con entrambe le braccia.
Inspira
forte dal naso, e la sigaretta, ormai quasi finita, mi cade dalla mano
già
tremante. quando lui mi sussurra.
<<
No. Stasera…Tu sei mia.
>>
Vorrei
rispondergli che io non appartengo a
nessuno, meno che mai a lui.
Vorrei
continuare il discorso sulla Parkinson.
Vorrei
farlo inginocchiare e chiedermi perdono, per ciò che mi ha
detto oggi
pomeriggio.
Vorrei
voltarmi e schiaffeggiarlo per tutta la confidenza che si sta prendendo.
Vorrei
prenderlo a calci in culo, perché se la prende solo da
ubriaco.
Ma
ogni movimento dentro di me si blocca.
Non
so nemmeno se stia ancora respirando, o se il sangue scorra ancora in
me, tanto
resto immobile.
Le
sue labbra, dalla mia tempia, scendono all’orecchio, dove mi
mordicchiano
leggermente il lobo prima di continuare la loro discesa fino al mio
collo, dove
inizia a lasciare dei baci roventi,
che mi fanno sospirare piano, e chiudere gli occhi per un attimo.
La
sua presa sulla mia vita aumenta sempre di più.
“Sei mia…”
Mi
appoggio con il capo alla sua spalla, mentre i baci si fanno sempre
più
passionali. Credo che mi abbia anche lasciato un succhiotto. Merda!
Non
ho davvero la forza di replicare niente, sebbene il mio cervello urli
di
scappare alla svelta.
Il
mio corpo, al contrario, non vuole altro che lui.
Sembra
dire: solo sesso…
No!
È Draco Malfoy!
Dai
cervello! Solo
una notte di sesso…solo una!
Vogliamo
aggiungerci alla lista delle sue puttane?
Ma
chi se ne fotte,
signor cervello!
Tu
ti
farai fottere! Dal più grande stronzo presente ad
Hogwarts!
No
no no…dal più
grande figo presente ad Hogwarts!
Fanculo
corpo…!
Fanculo
cervello…!
Oddio…che
sto facendo?
Credo
che nel mio stomaco ci sia una colonia di farfalle, che svolazzano
allegre e
contente per il mio stomaco.
Lui
mi
gira
bruscamente, e passa a baciarmi come Dio comanda sulle labbra.
Morde,
succhia, tormenta, accarezza.
Io?
Io non capisco più un cazzo.
So
perfettamente che non dovrei, ma mi sono rotta le palle di fare sempre la “cosa
giusta”.
Cazzo,
ho passato 17 anni della mia vita a farmi seghe mentali su come giovare
sempre
prima agli altri.
Non
mi sono portata Draco Malfoy a letto
perché…perchè? Ah, già!
Perché
lui è lui ed io sono io.
E
adesso, chi se ne fotte se lui è ubriaco, e io perfettamente
cosciente delle
mie azioni, chi se ne fotte se lui è il Principe delle Serpi
e io la Regina Grifondoro,
chi se fotte
se lui è un Mangiamorte e io la Cacciatrice.
È
sesso, porca puttana! Non è mica matrimonio.
Quindi,
gli porto le braccia al collo e ricambio il suo bacio con la stessa
passione
che ci sta mettendo lui, permettendo alla sua lingua di entrare a
contatto con
la mia.
Ed
è il Paradiso.
Non
capisco più niente, come sempre quando
c’è lui, del resto.
Iniziamo
la più antica e bella delle danze, muovendo le labbra e le
lingue a tempo di
una musica inesistente.
Le
sue mani mi stringono in fianchi, accarezzando la pelle che
è riuscito a
raggiungere facendosi largo tra la stoffa del corpetto.
La
mia mano destra è invece infilata con forza tra i suoi
capelli,mentre avvicino
il suo viso maggiormente al mio, quando nemmeno un filo potrebbe
passarvi, di
già.
All’improvviso
si stacca,e mi conduce in una parte del balcone più
appartata.
Seamus
si è imposto affinché fossero sistemati dei
Privè anche sul balcone.
“E se ti viene voglia di sesso all’aria
aperta?” si era giustificato.
Prendiamo
posto su un piccolo divanetto coperto da tendine rosse, che nascondono
chiunque
alla vista di chiunque.
Mi
siedo cavalcioni su di lui, mentre riprende a torturarmi le labbra e il
palato.
Poi,
mi decido.
Inizio
a sbottonarli la camicia.
Quando
tutti i bottoni sono stati tolti dalla loro asola dalle mie mani
inspiegabilmente
tremanti, le sue labbra lasciano le mie, per distendersi in un ghigno
soddisfatto, e per rivolgermi un’occhiata alquanto maliziosa.
Approfitto
per chiedere, senza imbarazzo:
<<
Ce l’hai? Sono giovane per partorire un piccolo e rompipalle
Malfoy! >>
Il
suo ghigno si allarga ancora di più, quando risponde:
<<
Incantesimo Anti-Fecondante, bambolina… >>
Alzo
il sopracciglio, sorpresa.
Non
è molto facile come incantesimo, pochi riescono a farlo da
sobri…figuriamoci da
ubriachi!
Fantastico…Malfoy
è bravo anche con la bacchetta! Che nervi!
Comunque,
quando lui riprende a baciarmi il collo, mando a fare in culo tutti
questi
quesiti idioti, preoccupandomi soltanto delle sue abili e morbidi
labbra, e di
questa merda di camicia che non vuole saperne di sfilarsi.
Mi
vede in difficoltà, così, mentre è il
mio turno di lasciargli sensuali baci
sotto il mento, si toglie di dosso il suo indumento velocemente.
Le
mie mani corrono possessive sul suo petto, quando lo vedo.
E
mi blocco.
Perché,
in un attimo in cui le nostre labbra si sono staccate per riprendere
fiato, ho
riaperto gli occhi.
E
ho visto quel coso.
Ho
visto il Marchio Nero.
Presa
dall’istinto mi alzo dalle sue gambe, come scottata,
lanciando un piccolo
gridolino, che esce strozzato dalla mia gola.
Con
i capelli scompigliati, il fisico scultoreo, le labbra un po’
arrossate e
gonfie e con un po’ più di colore in viso, lui
mi fissa confuso, cercando di comprendere il mio repentino cambio di
umore.
Quando
nota il mio sguardo spaventato fisso sul suo braccio sinistro, un lampo
di
comprensione passa nei suoi occhi argentei, che da quel momento fanno
in modo
di non incontrare più i miei.
Mi
porto la mano tremante alle labbra ancora leggermente dischiuse, quando
inizio
a sentirmi pizzicare gli occhi.
Perché
ho paura.
La
vista del Marchio Nero mi ha scossa.
Sapevo
che fosse stato un Mangiamorte, sapevo cosa avrei trovato sul suo
avambraccio,
sapevo che in passato si era inchinato rispettoso davanti a
Voldemort…ma un
conto era saperle, un altro vedere
con i miei occhi quella…quella…quella merda
incisa indelebile sulla sua bianca pelle.
Mentre
il pizzicore agli occhi va via via aumentando, corro via.
Scappo.
IO
sto scappando, davanti ad un fottuto tatuaggio.
Ne
ho affrontati molti, di gente con il Marchio Nero.
E
li ho vinti. Uccisi o imprigionati.
Ho
tenuto testa persino all’artefice di quel simbolo di Morte.
E
adesso? Adesso scappo. Come una vigliacca.
Ma
non sarei riuscita a sopportare oltre la vista del Marchio Nero sul
braccio di
Draco Malfoy.
Ehilà!
Piaciuto il capitolo?
Probabilmente la maggior parte di
voi avrebbe voluto
che i due andassero fino in fondo, ma la vista del Marchio Nero non
poteva
essere una cosa da
niente…soprattutto da
parte di Kim, che è rimasta scottata da tutta la vicenda
Voldemort-Mangiamorte-Guerra.
Adesso la situazione è
un po’ bloccata tra i due, ma
si risolverà presto!
Ringrazio i 25 preferiti, e anche
quelli che leggono
solamente! Grazie mille!
Gemellina
Dolly:
grazie per i complimenti! Spero che più in là Kim
possa piacerti come piace a
me. Anche io adoro Daphne ed Hermione, e Kim, credo mi sai riuscita con
un carattere che ne
è il miscuglio. Mi sa
proprio che ci hai azzeccato: Zabini e Kim potrebbero davvero diventare
amici…!
Spero che il capitolo ti sia piaciuto! Alla prossima! Kiss…
PrincessMarauders:
Weei! Felice che ti sia piaciuta la mia idea, ed anche
l’immagine di Dean ed
Harry in boxer…magari studiassi ad Hogwarts! :p. Anche a me
piace molto il
personaggio di Daphne, mi dispiace che la Rowling
ne abbia dato solo il nome! Al prossimo
capitolo! Kiss…
_Niki_,:
benvenuta nel Fan Club di Daphne Greengrass! Comunque, se per caso tu
abbia
voglia di far del male a Pansy, penso che Kim sarebbe dalla tua parte!
Spero che
ti sia piaciuto il capitolo! Alla prossima! Kiss…
alice
brendon cullen:
Allora auguri passati! Non preoccuparti, Malfoy non le pensava sul
serio quelle
cose, penso si sia capito. Per la stronzaggine…bè
se non lo fosse non sarebbe
lui! Alla prossima! Kiss…
Ninive
Shyal:
Riscrivere tutte e 7 i libri non credo mi riuscirebbe (Non arriverei
mai al
livello della Rowling), ma credo che in qualche capitolo
sarà rivista la vita
di Kim…magari attraverso un viaggetto nel Pensatoio!
Contentissima che il
personaggio ti piaccia, ti saluto! Al prossimo capitolo!
Kiss…
BIGIA
|
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Capitolo 13 *** Streap Truth ***
SREAP TRUTH
Merda.
Da
quando l’immagine del Marchio Nero sul braccio di Malfoy, si
è scontrata con il
mio campo visivo, non riesco più a togliermela dalla testa.
Il
cuore non la smette di battere…(spavento
o altro?)
Adesso
avrei solo voglia di andarmene in stanza, prendere la Pozione
Buonanotte,
e crollare in un sonno senza sogni fino alla prossima ora di pranzo.
Ma,
purtroppo, vengo intercettata da Herm, che si sbraccia tra la folla per
attirare la mia attenzione.
Guardo
la porta della Stanza delle Necessità dubbiosa,
mordicchiandomi le labbra,
indecisa se andarmene o fare uno sforzo per restare.
Poi
intercetto il sorrisone enorme della festeggiata, e, con un sospiro, mi
decido
a raggiungere quei pazzi dei miei amici.
‘Mione
mi corre incontro, staccandosi da Ron, con cui stava ballando, e mi
abbraccia.
<<
Grazie Kiki! È una festa fantastica! >>
Mi
apro in un sorriso affettuoso, per l’entusiasmo un
po’ da bambina della mia
migliore amica.
<<
Figurati! Ci voleva proprio una mega festa stile Grifondoro!
>>
Però,
quando si stacca, l’allegria che aveva prima dipinta sul
volto, cede il posto
alla confusione, e un pizzico di irritazione.
<<
Chi è stato? >> mi urla
nell’orecchio per farsi sentire, sopra il
fracasso della musica.
<<
A fare cosa? >> ti prego dimmi che non ha
visto…
<<
Questo succhiotto. >> Certo, come non detto.
Abbasso
lo sguardo, e inizio di nuovo a tormentarmi il labbro inferiore con i
denti,
nella mia tipica espressione di quando sono indecisa. Dirle la
verità, e subire
i suoi rimproveri, o raccontare una cazzata, mentendo alla mia migliore
amica?
Decisamente
la prima.
Mi
avvicino di più al suo orecchio,e rispondo:
<<
Ehm…Ma-Malfoy. >>
<<
COSAAA? >> urla più del dovuto, tanto che
molte teste di girano verso di
noi.
Mi
afferra il braccio, e mi conduce nel bagno.
Sono
state Lavanda e Ginny ad imporsi sul suo allestimento.
“E secondo voi, non mi devo rifare il trucco
nemmeno una volta, in tutta la serata?” by Lavanda
Brown.
<<
Spiegati. >> mi dice, concisa, con
un’espressione che non preannuncia
nulla di buono.
<> inizio, senza però continuare.
Cosa
c’è da dire? Non ho più la scusante
dell’alcool, e nemmeno posso inventarmi
chissà quale ricatto e/o Incantesimo.
Stavo
per fare sesso con Malfoy, punto.
Stavo
per fare sesso con Malfoy, perché volevo
farlo.
<<
Lui…vedi…lui… mi-mi si è
avvicinato e…e.. >>non riuscendo
più a sostenere
il suo sguardo, abbasso il mio sui miei tacchi rossi, e proseguo, meno
balbuziente:
<<
Semplicemente mi ha baciata. E poi…ecco… mi- mi
ha portata nel Privè e…
>>
<<
Non dirmi che ci ha fatto sesso!? >> esclama
improvvisamente, la calma e
pacata Hermione Granger.
La
ex- calma e pacata Hermione Granger.
<<
No…ma…stavo per farlo. >> ammetto,
sempre con lo sguardo basso.
<<
Poi? Come mai non siete andati fino in fondo? >> incalza
ancora, con un
po’ di freddezza, che ho sentito pochissime volte nella sua
voce.
<<
Perché…perché…ho visto
il…il Marchio Nero. E sono scappata. >>
Se
c’è qualcosa che mi piace meno della tentata
scopata con Malfoy, è proprio il
fatto di essere fuggita. Di essermi comportata da vigliacca.
Che
schifo!
Improvvisamente,
sento le braccia della mia amica circondarmi in un abbraccio che sembra
sussurrare: “Perdonata, sciocca irresponsabile che non sei
altro!”
Ricambio
la stretta, chiedendo:
<<
Perdonata, signorina Granger? >>
<<
Più o meno, signora Potter, in Malfoy! >>
Mi
stacco all’improvviso, guardandola come se mi avesse dato
della Mangiamorte, e
sibilo, offesa:
<<
Ehi, io stavo solo per farci sesso con il biondastro, mica stavo per
sposarmelo! >>
Mi
risponde con un sorriso, che ha anche un che di minaccioso:
<<
Spero per te. Perché se OSI sposare un simile idiota, giuro
che impedirò ai
miei pargoli di giocare con i vostri. E neanche verrò al
matrimonio! >>
Poi,
come due perfette idiote, scoppiamo a ridere, prima di ributtarci nella
mischia.
Ecco
uno dei motivi per cui adoro tanto Hermione.
Perché
con una piccola parola, o un piccolo gesto, riesce a tranquillizzarti,
a farti
dimenticare tutte le tue inquietudini.
E,
infatti, non cercai più Malfoy con lo sguardo, per tutta la
sera, mentre venivo
sballottolata tra le braccia sicure di mio fratello e dei nostri amici.
Vabbè,
magari solo una volta o due.
I
postumi di una
festa, soprattutto organizzata dai Grifoni, sono sempre stati molto
traumatici.
E
soprattutto
da quando due certi Bambini Sopravvissuti sono usciti dal mondo della
fanciullezza, e hanno messo le loro manine, allora piccole ed
inesperte, su ciò
che viene considerato “Il Mondo degli Adolescenti”.
Quale
professore
non aveva salutato i Malandrini con un sorriso nostalgico e sollevato,
insieme? E adesso, si metterebbero le mani nei Cappelli a punta alla
vista dei
loro degni Eredi.
Molta
gente crede
che la
Scuola
di Magi e Stregoneria di Hogwarts sia divisa in 4 Case. Hanno ragione,
ma non
del tutto.
Perché
in realtà,
la nostra amata Scuola si può, più semplicemente,
dividere in 2 gruppi.
Coloro
che possono
essere considerati i V.I.P, e coloro che non vantano questo privilegio.
A
meno che tu non
sia uno sfigato cronico (e non aggiungo “con gli
occhiali” perché Potter li
portava, ed è sempre stato un gran figo, comunque) tutti
coloro che sono,
ormai, al Settimo Anno, possono rientrare in quella categoria dei
fortunati.
Perché,
sottolineo “a
meno che tu non sia uno sfigato cronico”, in Sette
anni di punizioni,
feste, sbornie e duelli clandestini, una reputazione degna di questo
nome se la
sono fatta tutti.
Sono
anni che
esaspero la
Mcgranitt,
per farmi concedere il permesso di scrivere questo Giornalino
Scolastico, e,
finalmente, la
Preside
me l’ha concesso. Più per evitare di finire nel
Reparto Psichiatrico del San
Mungo, che per altro.
Dicevo?
Ah, si.
La
divisione della
marmaglia che si affanna in queste mura.
Partiamo
dai
Grifondoro.
Alzi
la mano chi di
voi, ragazze, non ha sognato, almeno una volta di scoparsi Harry
Potter. Non ne
vedo nemmeno una.
E
adesso facciano
lo stesso i ragazzi, che non hanno mai avuto un pensiero che di casto
non ha
proprio un cazzo, su Kimberly Potter. Vuoto totale.
Il
Re e la Regina Grifondoro,
senza
dubbio, sono le nostre star.
Schioccando
le dita
potrebbero avere qualunque cosa.
Non
solo perché
sono, oggettivamente, estremamente affascinanti entrambi, o per le loro
feste,
o perché possono tirar fuori la bacchetta dalla cartella,
Schiantarti,
torturarti, cucinare la cena del giorno dopo, combattere un
Dissennatore, e poi
mandarti al San Mungo, così velocemente che te ne
accorgeresti solo quando
trovi un’infermiera (sexy, o grassa come un Troll, a seconda
delle fortune) che
sorride accanto al tuo letto d’ospedale.
No.
Perché, ragazzi
e ragazze, le nostre chiappe ancora giovani e senza molta esperienza,
sono
salve grazie a loro. E alla loro dimostrazione di avere abbastanza
palle, da bastare
per tutto il Mondo Magico.
Ma
le redini della
loro Casa rosso-oro, o il merito della nostra salvezza,non è
tutta nelle loro
mani.
Stavate,
per caso,
osando dimenticare Hermione Granger, la studentessa più
brillante che la
Scuola abbia mai visto?
Non
credo passi
molto tempo davanti allo specchio, ma il fatto che la fauna maschile di
Hogwarts sbavi al suo passaggio, fa meritare una standing ovation ai
suoi genitori.
E
i fratelli
Weasley? Ron, il nostro “The King”, che, nei giorni
sereni, mostra una
straordinaria bravura nel Quidditch.
Ma,
attente
ragazze, credo proprio che sia occupato. Da Hermione Granger, non
potete
competere.
Non
credo di essere
stata l’unica ad aver notato come, da piccolo e buffo
ragazzino, si sia
trasformato in un gran pezzo di figliolo.
E
poi, mi risulta
che la coppia dell’anno abbia affiancato gli amiconi tutto
l’anno scorso, nella
Battaglia contro lo Stronzo numero 1.
A
proposito di
“Coppie dell’Anno”…molte
ragazze stanno ancora piangendo il tuo fidanzamento,
Harry.
Con
la
Weasley, poi. Come nel caso
della Granger…non c’è competizione.
Anche
perché, anche
la più piccola della nostra famiglia pel di carota,
è una scheggia con la
bacchetta. Oltre ad essere motivo di molte…eccessive
salivazioni maschili.
Ovviamente,
i
Fantastici 5, frequentano gente di un certo livello.
Finnigan,
uno dei
più famosi Play Boy (la odio come parola, ma non trovo una
similitudine figa)
che Hogwarts vanti. Famoso per le sue uscite pazzoidi alle feste, e per
essere
l’idolo di molti.
Oppure
Thomas, le
cui mani e le loro abilità sono rinomate in tutti gli angoli
del castello. Sia
in campo “cartine, filtri e filtrini” sia in quello
a cui tuttE state pensando.
Ma,
ahimè, anche
lui è occupato. Con Luna Lovegood.
Molti
la ritengono
una ragazza strana e un po’ pazzoide. Bè, secondo
me è tutto stile!
E
poi si passa alla
Patil e alla Brown. Pappa e ciccia come Potter e Potter.
Sono
le nostre Guru
dello stile. Mai viste struccate? O, nel complesso, con un minimo di
capello
fuori posto? Io, mai.
E
poi…sorpresa
delle sorprese. Chi prese il posto dei Potter, durante il loro anno
Sabbatico,
nell’Operazione Facciamo Casini? Neville Paciock.
Qui
ci vorrebbe un
applauso, per il nostro decapitatore di teste di Serpenti, o, come
minimo, un
ruggito di Leone. Perché, gente, il nostro Paciock ha
dimostrato un vero
coraggio in stile Grifondoro.
Terminati
i nostri
eroi rosso-oro, si passa alle loro nemesi.
Le
Serpi.
Nel
giuramento di
un Grifone, o di un Serpeverde, c’è chiaramente
decantato “Giuro solennemente di
odiare i nostri rivali, e fare del mio meglio per
rompergli i coglioni dal Primo al Settimo anno”.
Abbiamo
eletto i
Regnanti Grifondoro, perché non farlo delle Serpi?
Vincono,
senza
ombra di dubbio, Draco Malfoy e Daphne Greengrass.
Non
hanno bisogno
di commenti.
I
loro nomi,
bastano come garanzia, per far strappare i capelli alle ragazze, e far
iniziare
ai ragazzi le loro…attività sessuali individuali.
Non so se mi sono spiegata.
Se
i Grifoni, nel
loro gruppetto, sono tutti personaggi in vista nella Scuola, gli amici
del
Principe e della Principessa delle Serpi, sono, anche loro, tutti
quanti tra i
primi posti nella classifica “Chi Vorresti
Scoparti”, ed hanno, tutti,
casualmente, un conto in banca niente male.
La
Casa
di Salazar Serpeverde è sempre stata avvolta da
quell’aura di pericolo, e fascino allo stesso tempo.
Purosangue,
eleganti, stronzi, furbi, e anche, a volte, un po’
pericolosi, le Serpi sono il
lato opposto dei Grifoni, ma riscuotono molto successo nella gente che
è molto
affascinata dai “Cattivi Ragazzi”. O ragazze.
Blaise
Zabini e
Theodore Nott, completano il gruppo degli Stalloni della nostra scuola,
senza i
quali molte ragazze cadrebbero in Depressione Sessuale, visto e
considerato il
fatto che alle 3 Serpi, piace cambiare.
Fonti
attendibili,
mi informano che Malfoy sia tuttora fidanzato con la Parkinson,
anche lei
personaggio in vista nella Sala verde-argento.
Ma
non
preoccupatevi, il biondino sa cosa sono “le corna”.
Se
aggiungiamo
Millicent Bulstrode, famosa per la sua lingua biforcuta, completiamo la Compagnia
della Serpe (
che non centra un cazzo con il Signore degli Anelli).
Grifoni
e Serpi. Sono
loro ad avere le redini della scuola.
Non
so a voi, ma a
me piacerebbe da matti vedere un duello:
Draco Malfoy Vs Harry Potter,
Daphne Greengrass Vs Kimberly Potter.
Anzi,
no.
Non
saprete mai il
mio nome, ma una cosa posso farla trapelare: sono una ragazza.
Ergo,
ho una cotta
sia per Potter che per Malfoy, come la maggior parte delle ragazze
dotate di
occhi e ormoni.
Senza
nulla
togliere alla mia Serpe preferita, ma, cazzo, Potter ha sconfitto il
Signore
Oscuro…con la bacchetta dovrà essere davvero un
mito.
E
nessuno vuole che
il bel faccino di Draco Malfoy venga rovinato.
E
poi, scoppio a ridere.
Rido
a crepapelle, con le lacrime agli occhi.
Appoggio
la schiena al divano di pelle di drago nera della Sala Comune
Serpeverde.
Dopo
aver dormito fino a mezzogiorno, e aver mangiato tante di quelle cose,
che il
mio piatto era pieno quanto quello di Ron, mi sono avviata nella Comune
verde-argento, per passare, per mia immensa gioia, la mia domenica
pomeriggio
con le Serpi.
Alla
fine, come successe per il bacio dopo Hogsmeade, io e Malfoy abbiamo
deciso di
ignorare la faccenda del quasi-sesso.
Cioè,
l’ho deciso io. Perché lui non credo se ne ricordi.
I
suoi amici, ho scoperto, sono andati a prendere Malfoy stamattina dal
Privè
dove stava con me, prima che scappassi.
Per
la sbronza, dopo la mai fuga, si era addormentato.
Patetico.
<<
Che cazzo ridi? >> mi chiede un irritato biondastro,
fonte di miei molti
guai.
Tra
le risa cerco di sillabare:
<<
Bel…bel faccino! Rovinato!.....bel faccino! >>
No
dai, è troppo.
Potete
dirmi che è sexy, arrapante, figo….ma bel
faccino!
Se
al sentirlo chiamare “il mio
bambino”
non sono scoppiata a ridere per la situazione deprimente in cui mi trovavo, in cui da
ridere non c’era
proprio niente, adesso non mi trattengo.
I
suoi amici, cercano di non scoppiargli anche loro a ridere in faccia,
ma quando
Theodore Nott, che aveva continuato a leggere da solo, si rotola sul
tappeto
Indiano, i suoi sghignazzi raggiungono anche Blaise e la Greengrass.
Mi
alzo dal divano e prendo dalle mani di Nott il nuovo Giornale, che, a
quanto
pare, uscirà ogni qual volta l’autrice misteriosa
avrà qualcosa da scrivere.
Una
volta che “Hogwarts, dietro le
quinte”
è nelle mie mani, individuo subito la parte che ha fatto
tanto sbellicare Theo.
La
posta delle fan, che, nonostante sia soltanto il primo numero, sono
tantissime.
Ed una lettera è proprio dedicata a Malfoy.
Inizio
a leggere ad alta voce, con una voce fintamente commossa:
“Draco
Malfoy, uno
dei ragazzi più belli e speciali che abbia mai visto.
Capelli
biondi come
un campo di grano, occhi grigi come il metallo, e quelle labbra
perfette da
baciare.
Ogni
volta che lo
vedo mi batte forte il cuore, non capisco più nulla.
Credo
di essermi
innamorata di lui.
Vorrei
tanto che ci
sposassimo.
I
nostri bambini li
chiamerei Draco junior, e Stella, perché lui è il
mio Astro.
Vorrei
comprare una
villa al mare con lui, dove vedere il tramonto abbracciati, mentre mi
imbocca
chicchi d’uva.
Ma
so che non è
possibile, perché lui è troppo irraggiungibile.
Comunque,
mia
Stella, continuerò a sognarti.
IO
E TE, TRE METRI
SOPRA IL CIEL…”
Non
finisco nemmeno la frase, che un nuovo attacco di risa mi colpisce,
così forte
che mi devo mantenere la pancia, che mi duole.
Oddio!
Tre metri sopra il cielo!
I
suoi amici, adesso non fanno nemmeno la finta di trattenersi dal ridere.
Come
me, non riescono a trattenersi, mentre lui è sempre
più incazzato.
<<
Mia stella! >> sghignazza Zabini.
<<
Imboccare chicchi d’uva! >> infierisce la Greengrass,
mentre Theo
è troppo sconvolto per parlare.
Quando,
dopo un quarto d’ora, smettiamo di prenderlo per il culo,
Nott domanda:
<<
Che vuol dire “Io e te, tre metri sopra il cielo”?
>>
Cercando
di non sghignazzare di nuovo, rispondo:
<<
E’ un libro Babbano. Romantico, e un po’
cozzino**… >> poi, fissando uno
sguardo fintamente innamorato su Malfoy, sussurro teatrale:
<<
Tre metri sopra il cielo…dove vivono gli innamorati!
>>
<<
Il posto giusto per voi due, quindi! >> commenta
sarcastica una voce
minacciosa alle mie spalle.
Millicent
Bulstrode, con la sua inseparabile amica Pansy Parkinson, si stanno
avvicinando
ai divanetti.
La
Bulstrode,
imponente come
sempre, dopo la sua mitica battuta che non ha fatto ridere nessuno,
continua a
guardarmi in cagnesco, prima di sedersi sulla poltroncina di fronte al
mio
posticino sul divano, accanto a Zabini.
Oddio…accanto…diciamo
che i posti erano finiti, e stiamo restringendo le chiappe per non
toccarci.
Che schifo!
La
Parkinson
si va a
posizionare sul suo adorato fidanzatino, cavalcioni, iniziando ad
armeggiare
con le sue labbra.
Cancello
dalla mente il piccolo flash-back che vedeva me
ieri sera nella stessa posizione, per infilare la mani nella
borsa ed estrarre un pacco di sigarette.
Sono
passata da Marlboro a Luckie Strike.
Dopo
un’occhiata esasperata a Malfoy e Pansy, la Greengrass
sbuffa
sonoramente, accavallando lentamente le gambe, e con aria scocciata
dice:
<<
Che palle! Che si fa adesso? >>
Zabini
deve ancora riprendersi dalla vista dell’ accavallamento
delle gambe della
bionda, che gli ha concesso una vista più dettagliata delle
sue cosce, prima
coperte un po’ di più dalla gonna.
Mi
avvicino un po’ al suo orecchio, e sussurro, in modo da non
farci sentire dagli
altri:
<<
Vedi che stai sbavando! >>
Mi
lancia un’occhiata in tralice, a cui rispondo con
un’espressione divertita,
prima di rivolgermi alla comitiva migliore che potessi aspettarmi.
(Ricordate
sempre il mio amore per il sarcasmo, vero?)
<<
Bè…in genere che fate da queste parti?...
>> poi, guardando il biondastro
con la sua puttana, aggiungo:
<<
… a parte sesso, si intende. >>
È
Nott a rispondermi:
<<
A Grifondoro conoscete il gioco “Streap
Verità”? >>
Eccome,
una volta fecero restare Neville completamente nudo, a furia di fargli
domanda
imbarazzanti. Povero. Però, giuro, che non guardai.
Non
faccio nemmeno in tempo a rispondere, che la risata della Bulstrode, mi
fa
morire la risposta in gola.
<<
Non credo che Sua Maestà abbia abbastanza palle per mettersi
a nudo davanti a
noi. In tutti e due i sensi. >>
Risposta
sbagliata.
Un
suono di risucchio mi fa capire che Malfoy e Pansy si sono staccati, e
tutti
gli sguardi sono rivolti verso di me, che alzo combattiva e scettica un
sopracciglio.
<<
E’ una sfida, Bulstrode? >>
<<
Si, Potter >>
Quando
mi alzo in piedi, Nott fischia, ridacchiando:
<<
E’ dal Primo Anno che ti immagino senza vestiti,
Potter…sarai sommersa da
domande imbarazzantissime! >>
Vedremo,
brutte Serpi.
Sapete
come si gioca a “Streap Verità”?
Molto
semplice.
Una
persona a turno fa una domanda ad una vittima, che deve scegliere se
rispondere
o spogliarsi di un indumento.
Sembrerebbe
facile.
In
fondo, se non vuoi né rispondere o spogliarti ci sono due
scappatoie.
1.
Menti,
2.
Inizi col toglierti una scarpa, un calzino, la
cinta…finchè si arriva a dover
scoprire qualcosa di imbarazzante, la gente si sarà rotta di
questo gioco
stupido.
Ma
non è così. Perché, prima di
rispondere devi bere un piccolo sorsetto di
Veritaserum, e prima di iniziare a giocare, scarpe calzini, cinte e
tripli
maglioni vanno tutti a finire su un cumulo di vestiario che, credetemi,
vi
mancherà molto.
<<
Allora… >> inizia Malfoy <<
…le regole le sapete, se fate finta di
bere la pozioni, per non essere costretti a dire la verità,
vi infilo la
bacchetta so-io-dove, e poi non vi venite a lamentare con il
sottoscritto.
Chiaro, signorina Potter? >>
<<
Come i suoi capelli color del grano, signor Malfoy >>
ribatto, scatenando
le risatine di Zabini e Nott, che però, le nascondono in
tossi occasionali.
<<
Iniziamo dagli ospiti, allora… >> propone lo
stronzetto.
Mentre
le Serpi iniziano a pensare ad una domanda abbastanza imbarazzante, io
mando a
fare in culo me stessa e il mio orgoglio del cazzo.
E
la mia competitività.
<<
Trovato! >> esclama Nott.
<<
Molto semplice. Il tuo sogno erotico. >>
Tutti
gli altri alzano gli occhi al cielo, per la domanda, che, in teoria,
non
sarebbe così tragica, se non fosse che l’oggetto
del mio desiderio si trova a
pochi metri da me.
Di
risposta mi tolgo la maglietta.
Si
è tolta la maglietta.
Ma
è pazza? Vuole davvero che la stupri davanti a tutti?
Mi
ritrovo a fissarla, mentre se la sfila dalle braccia, come un undicenne
arrapato che non ha mai visto una donna nuda in vita sua.
Ma,
andiamo, lo sanno tutti che la Potter non è una
donna.
È
la donna.
In
un coro di “uuuh” la Regina
dei Grifoni si mostra in tutto il suo splendore, in reggiseno.
Mentre
metto meglio a fuoco la sua pelle, mi rendo conto della presenza di
numerosi
graffi, lividi e cicatrici sul suo corpo.
Sappiamo
tutti perfettamente come mai la sua pelle è così
tumefatta.
Maledizione
Cruciatus, Schiantesimi, Sectumsepra, Incantesimi di Attacco.
Ecco
cosa si ottiene a fare sempre gli eroi al cazzo.
E
a combattere Mangiamorte.
Come
me…
Mentre
cerca di non sbavare, Theo domanda:
<<
Altro tatuaggio? >>
Che?
Sposto,
con mio rammarico, il mio sguardo dal suo reggiseno di pizzo rosso, al
suo
fianco destro, per notare una Fenice, che spicca il volo tra una
fiammata
rossa.
Il
disegno è piccolo, ma molto colorato.
Sappiamo
tutti a cosa si riferisce, e solo Daphne lo domanda ad alta voce:
<<
Ordine della Fenice? >>
Sposta
lo sguardo con disprezzo verso tutti noi, prima di annuire orgogliosa.
Ci
ritiene dei vigliacchi, per non essere rimasti a Scuola nella Battaglia
Finale.
Bè,
io sono rimasto.
Forse
è per questo che a me rivolge lo sguardo più duro.
E,
non so perché, il saettare dei suoi occhi sul mio
avambraccio sinistro mi
ferisce.
Dopo
il moneto serio e un po’ teso dopo la scoperta del mio
tatuaggio, Zabini ha
fatto ruotare la bacchetta, che si è fermata in direzione
della Bulstrode.
Ha
subito attaccato con la domanda:
<<
La tua prima cotta? >>
Non
so perché l’ha fatto, forse per non mostrarci i
suoi rotoli di ciccia sgorgare
dai fianchi, ma Millicent ha bevuto riluttante un sorso di Veritaserum,
per poi
rispondere:
<<
Jule di Grifondoro >>
Al
che, scoppiamo tutti a ridere, dato i gusti omosessuali della
“prima cotta” di
Millicent Bulstrode.
Daphne
Greengrass non ha voluto rispondere alla mia domanda
“Innamorata?”, così lei è
rimasta senza la gonna, causando, probabilmente, un’erezione
a Zabini, a cui
era dedicata la domanda.
Nemmeno
Pansy ha risposta alla domanda di Nott “La persona
più fuori luogo con cui hai
fatto sesso” restando anche lei senza maglietta.
Reggiseno push-up della
Play Whizard. Che
schifo!
Al
turno di Zabini, è stato Malfoy a fargli una domanda.
La
Serpe,
a “Mai depilato,
e dove?”, ha dovuto togliersi la maglietta, mettendo in
mostra il suo fisico
perfetto, e scatenando le nostre risate.
Non
sapevo si facesse la ceretta.
Spero
non avanti, altrimenti mi cala un mito.
Poi
tocca a Malfoy e me. Devo fargli una domanda.
<<
Sesso con più persone? >>
Mi
guarda con aria di sfida, prima di bere un po’ della Pozione
e rispondere:
<<
Si. >>
<<
Oddio, spero solo donne! >> ribatto io, un po’
schifata.
Zabini
e Nott lo guardano orgogliosi, come un padre guarda suo figlio, neo-
campione
di Quidditch.
Patetici
pervertiti!
Poi
Malfoy ricomincia il giro, iniziando lui a fare a me la domanda:
<<
Il professore che più ti sta antipatico? >>
Lo
guardo un po’ scettica. Questa non è una domanda
imbarazzante. Per niente.
Mentre
bevo la
Pozione,
la
Bulstrode
accanto a me, mi colpisce il gomito con la mano, facendomi ingurgitare
più
Veritaserum del necessario.
<<
Lumacorno. >> rispondo concisa, capendo che né
la domanda apparentemente
tranquilla, né lo scherzetto di Millicent sono casuali.
Cosa
vogliono sapere?
<<
Strano… >> continua il biondastro
<< …credevo fosse Piton. Perché? Ha sempre odiato te e lo
Sfregiato. >>
Probabilmente
il fatto che io e mio fratello abbiamo tanto insistito per far
posizionare il
ritratto di Piton accanto a quelli degli altri presidi, deve avere
incuriosito
molti.
Volgliono
sapere il motivo di un così radicale cambiamento di
opinione.
Ma
io non voglio dirlo.
Non
voglio rivelare tutti i segreti del mio ex- professore, ma le mie
labbra e la
mia lingua di muovono da sole, articolando frasi che non avrei mai
voluto dire.
<<
E’ vero che ci ha sempre odiati. Ma, a modo suo, ci
proteggeva.>> mi
mordo la lingua per non continuare, ma all’ennesimo
“Perché?” di Malfoy, sono
costretta a raccontare.
<<
Era innamorato di mia madre, ma odiava mio padre. Ci proteggeva per
amor suo, e
ci tormentava perché siamo troppo simili a papà.
>>
Un
nodo mi si stringe in gola, al ricordo delle storia tormentata di
Severus
Piton. E anche al nominare i miei genitori.
Le
Serpi tacciono, mentre, sentendo gli effetti del Veritaserum svanire,
rivolgo
una domanda tagliente e vendicativa al Principe delle Serpi.
<<
Come l’hai trascorsa l’estate? >>
Ah
ah. Beccati questo.
Non
può rispondere e ricordare di essere stato ad Azkaban,
così si toglie i
pantaloni.
Non
la maglietta.
Braccia
da nascondere, eh?
Sto
per esprimere i miei pensieri maligni ad alta voce, quando una voce mi
chiama
dalla borsa.
<<
Kiki! Cazzo, perché non rispondi? Le Serpi ti hanno
imprigionata? >>
<<
KIKI! >>
Mentre,
con un balzo, raggiungo la tracolla che avevo lasciato sul divano, Nott
commenta:
<<
Ma tuo fratello, come diavolo ci considera? Dei pazzi sequestratori?
>>
appoggiato dai suoi Compagni di Casa.
Li
ignoro, mentre ricambio il sorriso di mio fratello dallo specchietto
Magico.
<<
Dimmi Harry. >>
<<
Non ci crederai mai. Indovina chi ci ha appena mandato una lettera?
>>
Una
lettera? Non abbiamo nessuno fuori dalle mura del Castello.
A
parte la famiglia Weasley, la cui lettera non sarebbe una
novità
<<
Ehm…non ne ho idea. Odio gli indovinelli! Dimmelo!
>>
Ignorando
la battutina di Malfoy “Perché sei troppo scema
per risolverli” pendo dalle
labbra riflesse di mio fratello.
E
quando rivela il Mistero della Lettera Inviata, mi strozzo con la
saliva.
“Harry, dai portamela! Io sono bloccata
qui!”
“Entrare
nella Tana
del Serpente? Mai! Scusa sorellina, ma quando torni te la analizzi
quanto
vuoi!”
“Dai,
ma sono
curiosa! Per favore!”
“Senti,
ho fatto un
giuramento. Dopo quella notte, non ci avrei mai più messo
piede lì dentro!”
“Quale
notte?”
“Cazz…Notte?
Chi ha detto
Notte? Niente lascia perdere! Adesso devo andare. Addio!”
Stronzo
di un fratello!
Non
può rivelarmi una cosa del genere, per poi lasciarmi sulle
spine!
E
poi di che notte stava parlando?
<<
Oddio! Che schifo, Potter è stato qui dentro, per una INTERA
notte! >>
esclama orripilata Millicent Bulstrode.
<<
Va bene. Chi si è scopato Potter? >> domanda
Nott, con la solita finezza
degna di Ronald Weasley.
A
queste parole, rischio per la seconda volta in 5 minuti di strozzarmi
con la
mia stessa saliva.
Zabini,
elegantemente come al solito, si alza dal tappeto Indiano su cui
eravamo tutti
seduti per fare questo stupido gioco, per stravaccarsi sulla poltrona,
e
Appellare un alcolico da non so dove.
Alcolico
che, ovviamente, non offre a nessuno.
Maleducato
di una Serpe.
Mentre
iniziamo tutti a scervellarci sul mistero della Notte di Harry a
Serpeverde,
una voce familiare mi giunge alle orecchie.
<<
Certo che, chi ha arredato questa Comune aveva soldi da spendere!
>>
Alzo
gli occhi, come il resto della mia strana compagnia, per puntarli sulla
figura
snella e slanciata della mia migliore amica, Hermione Granger.
Noto
con molto piacere che ha una lettera in una mano, e
nell’altra la bacchetta,
con la quale sta facendo Lievitare verso di noi, 2 bottiglie di
Burrobirra.
<<
‘Mione! Che ci fai qui? >>
<<
Kiki! Ti ho portato la lettera no? >> risponde con un
sorriso.
<<
Un attimo, Mezzosangue…>> si intromette la Parkinson
<<…come
hai fatto ad entrare? >>
Hermione
le rivolge un sorriso malefico, pieno di disprezzo, e le risponde:
<<
Con una minigonna particolarmente corta, e un Primino Serpe con un
cervello non
del tutto andato, nella causa “Abbasso i
Mezzosangue”, si possono ottenere
molte Parole d’Ordine! >>
Che
idolo Hermione!
<<
Fantastico!... >> è il commento di Malfoy
<<…sua Maestà la Regina
Potter, e una
Mezzosangue nella mia Sala Comune, nello stesso momento!
Perché non avete
portato anche la Piattola,
lo Sfregiato e Lenticchia? >>
Io
ed Herm lo ignoriamo, mentre lei mi porge una lettera scritta su carta
Babbana.
Mittente: Dudley
Dursley. 4, Privet Drive. Little Whinging. Surrey
Cugini,
Come
va? Siete
ancora vivi?
Avrei
scritto “Cari
cugini”, ma lo sappiamo benissimo che quel
“cari” non avrebbe rispecchiato molto
bene i nostri rapporti.
Stavo
andando a
scuola, per il primo giorno dell’anno, quando ho visto uno di
quegli orrendi
uccellaci che voi…ehm…insomma voi,
usate come postini.
Non
so chi diavolo
l’ha mandato, ma quel gufo ha continuato a seguirmi nei
giorni seguenti.
Più
volte papà ha
cercato di scacciarlo, ma lui ha sempre scansato le sue pallottole.
Finché,mi
sono
deciso a scrivervi.
Sono
certo, che,
presa la lettera dal mio davanzale non tornerà
più.
Non
so nemmeno io
perché vi sto scrivendo.
Credo
per sapere se
siete ancora vivi.
Avete
sconfitto
Lord Qualcosa? Spero di si, perché io, con quelle orrende
Creature Invisibili
non voglio più avere niente a che fare.
Mi
sono ripreso la
vostra Cameretta, sapete? Adesso posso metterci benissimo tutte le mie
cose,
visto che, nella mia stanza attuale non c’è
più spazio, dopo aver messo la
nuovo Play Station 3,e il biliardino.
Nei
giorni neri, la
consolazione di papà, è quella di non avervi
più in casa a rompere, mentre,
quando ci sono troppi servizi da fare, ripete sempre “Quei 2
pagliacci! Non ci
sono mai quando servono!”
Non
mi mancate, e
credo che sia lo stesso per voi.
L’unico
che
rimpiange, soprattutto Kim, è Malcom.
“Avrei
tanto voluto
farmela tua cugina, Dud. Anche se era strana” mi ripete
sempre.
Dopo
quello strano
trasloco, siamo tornati a casa, dopo circa un anno.
Era
distrutta, ma
abbiamo trovato dei tipi strani, con dei mantelli blu, che, con quei
maledetti
pezzi di legno che vi portate sempre dietro, ce l’hanno
subito ricostruita, per
poi iniziare a brontolare una cosa come
“Oblivius…obbivion…” verso i
vicini.
I
miei erano lividi.
La
casa è più
tranquilla senza di voi, ma anche più silenziosa.
Se
siete ancora
vivi, rispondete, altrimenti…boh, chiunque abbia letto
questa lettera, mi
comunicasse, almeno, la data della morte dei miei cugini.
Dudley
Ho
la bocca asciutta. E sono scioccata.
Mio
cugino, ci ha scritto una lettera.
Mio
cugino sa scrivere,e usare i congiuntivi.
Qualcuno
ha mandato un gufo da mio cugino, affinché ci scrivesse.
Hermione
mi sta ancora fissando preoccupata, mentre due mani, con le unghie
perfettamente curate, mi sfilano repentinamente la lettera dalle mani.
Sono
talmente scioccata, che non tento nemmeno di replicare, quando Daphne
Greengrass
inizia a leggerla ad alta voce.
Il
senso della privacy nella Casa di Salazar Serpeverde, è
pressoché assente, dato
l’attenzione e il silenzio che accompagnano la voce melodica
della Principessa
delle Serpi.
Quando
ha finito di leggere, Zabini, espirando il fumo della sua sigaretta
Black
Devil, domanda:
<<
Chi è costui? >>
Ho
ancora la bocca troppo secca per rispondere, così
è ‘Mione a farlo per me:
<<
Suo cugino. È un Babbano. >>
Mentre
dalle Serpi si leva un coro di schifo, io riacchiappo la lettera dalle
mani
della Greengrass,e la rileggo per la seconda volta.
Non
mi sembra vero.
<<
Va bene. Un tuo parente ha la capacità di scrivere. E con
questo? >>
domanda all’improvviso Malfoy, alzandosi dalla sua postazione
sul tappeto e
sedendosi accanto a me sul divano.
Dopo
l’ennesimo momento in cui resto in silenzio, mi decido a
rispondergli:
<<
Forse tu non sai dei nostri rapporti. Ci hanno sempre trattati da cani.
Non so
come gli viene a questo tipo, di scrivermi! >>
<<
Ah bè!... >> è il suo commento
<< …allora non sono l’unico a non
sopportarvi! >>
<<
Se vi trattavano tanto male, perché tu ed Harry non siete
scappati di casa?
>>
Alzo
la testa stupita, rivolgendo lo sguardo verso la Greengrass.
Non
solo chiama mio fratello per nome, senza nomignoli scemi, ma si
interessa anche
dei fatti miei.
Bah.
<<
Fatto lungo e complicato, Greengrass. Non potevamo, e basta.
>>
Prosegue
un altro silenzio soffocante, durante il quale io continuo a fissarmi
le
scarpe, scioccata.
Poi
Hermione rompe il silenzio:
<<
Scusa Kiki, ma io non ho rubato queste bottiglie dalla scorta segreta
di Seamus
per niente. Adesso le Serpi mi invitano educatamente ad accomodarmi, e
insieme
beviamo alla salute del maiale con la parrucca! >>
Vi
ho mai detto che adoro Hermione Granger?
<<
Scusa, ma nessuno ti sta invitando a sederti! >> protesta
Nott, che viene
prontamente ignorato dalla mia amica, che stappa le bottiglie con un
colpo di
bacchetta, porgendomene una, e iniziando a tirare un lungo sorso, dopo
aver
fatto tintinnare le nostre bottiglie.
<<
Non si offre nemmeno? >> si indigna Malfoy, ignorando la Bulstrode
e la sua
ipotetica ragazza allontanarsi, lanciando occhiate piene di disprezzo
verso me
e la mia amica.
Scoccando
un’occhiata allusiva al bicchiere di Zabini, che non ha
condiviso precedentemente
con nessuno, lecco accuratamente l’orlo della bottiglia,
porgendolo poi a
Malfoy, con aria di sfida.
Sussurrando
“Motivo in più per berlo”, mi strappa
dalle mani la mia Burrobirra, posandovi
lentamente le labbra, e bevendo un lungo sorso.
<<
Mmmh…che buon sapore! >> mi provoca, con il
suo solito ghigno arrogante,
e quell’aria da odioso ragazzo da stupro.
<<
Che schifo! Io la butterei nel Lago Nero quella bottiglia!
>> dice
Hermione, rivolgendosi a me, mentre stavo per riportarmela alle labbra,
dopo averla
Appellata da Malfoy.
<<
Capirai, ormai! >> sghignazza Nott, seguito dalle risate
maligne della
Greengrass e di Zabini.
Hermione
mi scocca un’occhiataccia, mentre io domando a Theo:
<<
A cosa ti riferisci? >>
Aria
da finta tonta, tono da innocente, nasino all’insù
da indignata…potrei fare
l’attrice.
<<
Non mi sembrava che ti dispiacessero le labbra di Draco
l’ultima volta!
>> sfotte Zabini, dando il via allo sport
“Prendiamo tutti per il culo
Kiki!” by Toys Serpentre.
Mi
giro lentamente verso Malfoy, che ha appena iniziato a fumare
tranquillamente,
come se i suoi amici non ci stanno al momento prendendo per il culo,
per un
episodio che doveva restare segreto.
<<
Che.Cosa.Hai.Osato.Raccontare? >> domando più
che furiosa.
Lui
si limita ad alzare le spalle e a difendersi:
<<
Legilimanzia. Mi hanno costretto! >>
<<
Punto primo… >> riprendo
<<…ero ubriaca IO. Secondo: sono fatti
miei, non avete diritto di intromettervi… >>
occhiataccia a Zabini, Nott
e la
Greengrass
<<…Terzo: TU, Draco Lucius Malfoy,
è meglio per te che inizi a correre,
signor Sono-un-asso-nell’-Occlumanzia-solo-quando-non-serve!
>>
E
iniziamo a correre per tutta la Sala
Comune
Serpeverde, con i ragazzi che fanno scommesse su chi
vincerà, Herm che mi
incita a Schiantarlo, e Daphne Greengrass che fuma sul divanetto, come
se fosse
da sola in camera sua e nel più assoluto silenzio.
** Chiedo scusa se a qualcuno possa
piacere quel
libro, ma Kim è un mio personaggio, un po’ mi
rispecchia! Ripeto, scusate se a
qualcuno piace quel libro, quella è solamente la mia
opinione personale! ^^
Salve a tutti!
Il capitolo, non so a voi, ma a me
non da di nulla.
Non avevo molta fantasia quando
l’ho scritto.
L’articolo di giornale
l’ho voluto inserire per far
capire meglio la “Gerarchia” di Hogwarts.
Comunque, come sempre, grazie mille
ai preferiti e a
chi legge solamente!
PrincessMarauders:
ecco qui l’aggiornamento! Non succedono molte cose,
è un capitolo di transizione. Ma dal prossimo ci saranno
cambiamenti. Non voglio
anticiparti molto, ma penso proprio che non terrò la coppia
Harry/Ginny. Mi dispiace,
ma ho dei progetti, e mi serve single il nostro Harry! Spero tanto che
non
abbandonerai la storia! Kiss…
_Niki_:
Ehilà! Anche io all’inizio stavo per farli andare
fino in fondo, ma poi ho
pensato che non mi andava che lui il giorno dopo se ne sarebbe
dimenticato, e
poi c’era sempre la questione del Marchio
Nero…perciò…è andata come
è andata! In
questo capitolo non fanno molti progressi, ma dai prossimi la
situazione
inizierà a sbloccarsi! Kiss…
LaBabi:
Altro che Avada Kedavra…penso più Crucio! Harry
non
la prenderebbe molto bene, soprattutto scoprendoli in quel modo. Sono
contenta
che la storia ti piaccia, come anche il personaggio di
Kim…alla prossima! Kiss…
Gemellina
Dolly: infatti, hai
ragione, la gente si piace perché è
diversa! Chiarita questo piccola incomprensione, che, alla fine, non mi
ha dato
fastidio. In fondo, le recensioni servono anche per delle critiche
costruttive,
e poi, se anche avessi ODIATO Kim, avrei accettato il tuo parere! ^^
Anche a me piace
molto il rapporto tra Seamus e Kiki, ma penso che a Malfoy
piacerà meno! Alla prossima!
Kiss…
BIGIA
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Capitolo 14 *** Only Guys... ***
ONLY
GUYS
Fa freddo.
Le dita
serrate strettamente intorno alla bacchetta sono intorpidite dal gelo.
Delle
piccole nuvolette ghiacciate fuoriescono dalle mie labbra rosse, create
dal respiro irregolare.
Siamo a
più di metà Ottobre, ormai, ma non si dovrebbe
tremare così tanto.
Invece,
in questa Buia Foresta nella zona più Settentrionale della
Gran Bretagna, sembriamo già a Gennaio.
<<
Stiamo girando a vuoto. >> sussurra Harry dopo un
po’.
Credo che
abbia ragione, è dalle otto di sera che non facciamo altro
che girare invano in questa boscaglia dimenticata anche da Dio.
<<
Ci conviene tornare a casa. Qui non c’è traccia di
Greyback. >> propone Ron.
Tutti
quanti facciamo un cenno di assenso.
Non sento
più le gambe, mi fanno troppo male per aver camminato per
circa 3 ore ininterrottamente.
Le dita
della mano e dei piedi non riesco più a muoverle, per il
freddo.
Sicuramente
avrò il naso rossissimo e gli occhi lucidi.
Quando, in Sala Comune,
è arrivato il Patronus di Kingsley, capirono già
che non avrebbe portato belle notizie.
Oggi
c’è la Luna Piena.
Il
ricercato Fenrir Greyback, avvistato dalle parti settentrionali della
Gran Bretagna tempo addietro e mai fattosi scovare, stasera sarebbe
dovuto venir fuori allo scoperto per forza.
Lupo
Mannaro.
Figlio
della Luna.
La
sua furbizia lo aveva sempre portato a scampare la cattura.
Ma
stasera, è la notte in cui quelli come lui, si abbandonano
completamente all’istinto, uscendo dai loro nascondigli, e
mostrando a tutti le loro letali fauci.
Anche
a coloro che hanno il potere di distruggerle.
Sebbene
la notte di Luna Piena sia stata considerata come la più
idonea per la cattura del famigerato e ricercatissimo latitante, ci
sono anche altri aspetti da considerare.
Il
pericolo.
L’aggressività
di un Lupo Mannaro di quei livelli.
I
luoghi freddi.
Il
buio ingannevole delle notte.
Risultato?
Vengono
chiamati in causa i Cacciatori.
I
più veloci, puliti, aggressivi, abili e, allo stesso tempo,
più giovani, persecutori della Giustizia.
Chiamateli
Auror Specializzati, Cacciatori, Assassini…come preferite.
Ma
se siete dei Mangiamorte fareste meglio ad iniziare a scappare.
O
tremare.
<<
Non ce la faccio più! >> si lamenta Ginny,
consolata dai nostri sguardi altrettanto esausti.
Ci siamo
persi.
Non
troviamo più la Passaporta che ci ha portati in queste
Foresta Maledetta.
Non
possiamo Materializzarci, non sapremmo su quale luogo
concentrarci.
Tutti i
posti a noi più familiari sono troppo lontani.
Non
possiamo creare un’altra Passaporta.
Adesso
serve l’autorizzazione del Ministero per crearne una.
Non
possiamo chiamare aiuto.
Chi? Chi ci
vedrebbe in questo posto desolato?
L’unica
cosa che possiamo fare, è quella di girare intorno, cercando
di orientarci in questo buio fitto, rischiarato dalla luce magica delle
nostre bacchette.
<<
Quest’ albero l’abbiamo già passato!
>> ci informa Herm, mentre indica con il dito affusolato
un X rossa, lasciata precedentemente dalla sua bacchetta.
Controllo
il mio orologio magico.
00.53
Siamo
fuori Casa da circa 4 ore.
Ed io
inizio a perdere le forze.
Appoggio
la schiena al legno ruvido dell’albero di fronte a me, e,
quasi senza accorgermene, mi ritrovo a scivolarvi lentamente, sino ad
appoggiare il sedere sulle umida e fredda terra.
Osservo i
miei amici.
Ginny
è seduta, come me, per terra, appoggiata alle gambe tremanti
del fratello.
Harry ha
la schiena appoggiata ad un enorme Quercia, e l’aria
preoccupata;
Herm si
sta avvicinando a mio fratello, mentre inclina leggermente la testa,
posandola, esausta, sulla sua spalla.
Questo,
dopo quel maledetto 5 Ottobre, è il primo momento in cui ci
ritroviamo, di nuovo, tutti e 5 insieme.
Perché,
da quando Ron ha lasciato Hermione, i Fantastici 5, si sono dovuti
dividere.
Herm,
troppo scossa dal litigio con il suo, ormai, ex-ragazzo, non sopportava
di starne in compagnia troppo a lungo,e Ron, in memoria del grande
affetto che, comunque, nutre per lei, ha rispettato i suoi tempi.
Se
pensate a litigi di gelosia, tradimenti, torti, vi sbagliate.
Semplicemente
hanno iniziato a perdere attrazione tra loro.
Allontanamento
della passione, dell’intesa di coppia, del feeling tipico dei
fidanzati, e, alla fine, dell’amore.
Hermione
credeva fosse una crisi passeggera, ma Ron no.
E
così… ciao futuro matrimonio da me immaginato.
Lui vuole
restare ancora amici, lei anche.
Ma ha
bisogno di tempo.
Tutto si
sistemerebbe, quindi, con un “Tempo un mese, e si ritorna
tutti insieme come prima”, se i litigi tra Harry e Ginny non
fossero così frequenti, oramai.
Una volta
ne origliai uno, per sbaglio:
Harry
passavo troppo tempo con Hermione, invece che con la sua ragazza.
Ginny
doveva farsi i fatti suoi, e lasciare che il suo ragazzo consolasse in
pace la sua migliore amica.
Altro che
“Tempo un
mese, e si ritorna tutti insieme come prima”…
Tempo una
settimana, e anche questi due si lasciano.
E io?
Stranamente,
passo molto tempo nella Sala Comune delle Serpi.
Non mi va
di sentire le litigate di Harry e Ginny, di vedere Ron ed Hermione
mantenere le distanze,e gli sguardi di tutti gli altri pieni di
tristezza e con la stessa frase in mente “I Fantastici 5 si stanno
dividendo”.
Di certo
quel giornaletto scemo non mi aiuta.
“Hogwarts,
Dietro le Quinte”.
Puah.
Tutti
motivi della mia tristezza, delle mie paure, delle mie ansie, delle
lotte interiori che faccio per non fare scendere le lacrime, sbattute
sotto gli occhi di tutti.
Fantastico.
Passo
sempre meno tempo nella mia Sala Comune.
Se posso
evito tutti.
Così,
quando non sono a lezione, nel mio letto e ronfare, da Hagrid, o in
giro per il castello, sono nella Sala Comune dei Serpeverde.
Ormai
tutti loro ci hanno fatto l’abitudine alla mia presenza.
Riesco
anche ad ignorare, quasi
sempre, la stretta allo stomaco che mi prende quando vedo Malfoy e la
Parkinson fuggire in uno dei dormitori, riesco anche a non Schiantare
più nessuno (a parte la Bulstrode, in un giorno in cui ero
particolarmente nervosa, dopo aver origliato quella conversazione tra
Harry e Ginny), riesco, a volte, anche quasi a…a…
divertirmi
quando Zabini, Nott e Malfoy iniziano a lanciarsi frecciatine e fare
battute, quando la Greengrass non tenta di sottomettermi ai suoi
ordini, e quando Pansy e Millicent spariscono per un po’.
Tutti
quanti sanno quanto questo sia un brutto periodo per me.
E invece
di approfittarne per fare battute, ignorano l’argomento.
Stranamente.
Ovviamente
non mi consolano, non sentirò mia frasi del tipo “Stai per perdere i tuoi
amici…non preoccuparti, ci siamo noi!”,
ma il fatto che proprio loro non mi diano addosso è un
evento storico.
Che
apprezzo.
Solo che
non riesce a risollevarmi.
Perché,
mio fratello, Ron, Ginny ed Herm, sono le uniche cose che ho.
Teoricamente
io non perderò il rapporto proprio con nessuno, ma in
pratica, tra tutti noi si sta creando un grande muro, che ci impedisce
di essere amici come prima.
Ron ed
Hermione si sono lasciati, Ginny ed Harry litigano sempre, portando
delle crepe nel rapporto tra lui e Ron.
Ginny,
non so perché, accusa mio fratello di preferire Herm a lei.
Uguale:
allontanamento di ‘Mione sia da Harry che dalla rossa.
E io non
posso far altro che osservare i miei amici nervosi e depressi, che non
hanno più tempo per gli altri.
Compresa
me.
E quando
anche mio fratello e Ginny troveranno il coraggio di lasciarsi, allora
la situazione peggiorerà ulteriormente.
Mai
fidanzarsi tra amici.
Il filo
dei miei pensieri è interrotto dalla voce nervosa di Harry:
<<
Dovremmo muoverci a trovare questa stupida Passaporta! Più
il tempo passa e più rischiamo! >>
Ha
ragione.
Ma cosa
dovremmo fare? Girare intorno all’infinito, finchè
non troviamo la vecchia sedia arrugginita?
Sto per
dirglielo ad alta voce, quando le mie orecchie colgono un suono che mi
fa gelare il sangue nelle vene.
Ululati…
Scattiamo
in piedi e dritti nel giro di pochi secondi, bacchette pronte alla mano
e 5 sensi all’erta.
Sento
Hermione sussurrare “Pluris
Audeo”, e tendere l’udito, in ascolto
di suoni che le nostre orecchie non Incantate non potrebbero mai
cogliere.
Poi
informa:
<<
Viene da questa parte! >>
Nessuno
muove un muscolo.
Nessuno
fa un cenno.
Nessuno
indietreggia.
Nessuno
fugge.
Tutti
sono spaventati.
Siamo i
migliori cacciatori di criminali sulla piazza, ma siamo pur sempre
mortali, feribili, dotati di sentimenti, e, soprattutto possiamo sbagliare.
In
situazioni del genere in cui ogni frazione di secondo è
fatale, una minima esitazione, un tentennamento, un riflesso non
abbastanza pronto, potrebbe portarti alla morte.
In una
battaglia, in cui non
puoi fare il minimo
errore, ti potrebbe anche succedere.
I rumori
di zampe si fanno sempre più udibili, più vicini,
più affrettati…e, soprattutto, più
chiari.
Spalanco
gli occhi dalla paura, quando capisco.
<<
Cazzo, sono un branco! >>
Il mio
tremore, il mio battito accelerato, il mio sudore freddo è
riflesso nei volti dei miei amici.
Un conto
è affrontare UN Lupo Mannaro…un altro affrontarne
un branco.
Siamo
spacciati.
Quando,
dai suoni delle zampe che si abbattono inesorabili sulla terra bruna,
capiamo che ormai sono vicini, smettiamo di respirare, mentre,
acquattai leggermente e con le bacchette ben dritte davanti a
noi… aspettiamo.
<<
Preparatevi a combattere! >> esclama Ron, alla vista di
varie paia di occhio rossi che si stagliano tra il buio inesorabile
della boscaglia intorno a noi.
Con gli
ennesimi ululati i Lupi escono dal loro nascondiglio.
Sono
tantissimi.
Più
di dieci.
Non so
riconoscere chi dei tanti sia Greyback, ma quando cadranno tutti
sconfitti ai nostri piedi lo scopriremo.
Le labbra
di mio fratello ci aprono in un ghigno perfido: è il via.
<<
Ascendio!
>> recito, prima di essere scagliata in aria, e lanciare
un “Bombarda!”
contro l’albero vicino ad uno dei Lupi più scuri,
il quale esplodendo mette KO la prima vittima.
Gli altri
iniziano a scagliare ininterrottamente Incantesimi, più o
meno mortali, ai nostri nemici.
Con “Planeo”
riesco ad atterrare delicatamente sulla terra, ma un Lupo si scaglia
immediatamente su di me.
Sento
appena l’urlo di Harry “Non farti
mordere!”, che sta combattendo con uno dei Lupi che, dal
colore grigio potrebbe anche essere la nostra preda principale.
Greyback.
Grido,
non riuscendo in tempo a scansare gli artigli che mi colpiscono la
gamba… come a rallentatore vedo le sue fauci spalancate
avvicinarsi al mio viso, quando 4 urla “AVADA
KEDAVRA!” mi salvano per un soffio.
Scagliando
il Lupo che stava per uccidermi addosso ad un alto suo compagno
rossiccio, mi alzo, tenendomi la gamba ferita con un braccio.
Un altro
nemico mi si sta avvicinando correndo, mentre vedo due bestie attaccare
contemporaneamente Hermione.
“Imperio!”
urlo contro il mio assalitore, per poi ordinargli di dirigere la sua
violenza contro i suoi compagni che stanno attaccando la mia amica.
‘Mione
mi rivolge un sorriso stanco e grato, tamponandosi un taglio
sanguinante sulla guancia destra.
E poi si
riprende.
“Stupeficium!”
“Bombarda!”
“Reducto!”
“Avada
Kedavra!”
“Bombarda
Maxima!”
“Flameo!”
“Sectumsepra!”
“TerraDominus!”
“Oscuro!”
Tra
Fatture, Schiantesimi, e Maledizioni Senza Perdono stiamo vincendo.
Siamo
feriti, stanchi, spaventati, un po’ sanguinanti, ma stiamo
vincendo.
Scaglio
un altro Avada Kedavra contro un Mannaro che stava per mordere Ginny,
quando la paura di essere uccisa o trasformata o che, peggio, accadesse
ad uno dei miei amici, raggiunge il puro terrore.
Perché
inizio a sentirlo.
Il freddo.
Ma non un
freddo normale.
Uno
troppo gelido da farti credere che sia soltanto fuori, e non nella tua
anima.
Come se
un Dio Oscuro avesse gettato un velo di odio e infelicità
sul Mondo, come se avesse “Spento le stelle”.
Inizio a
tremare davvero, perché arrivano.
Dissennatori.
Harry
scaglia un “Incarceramus” su gli ultimi 3 Mannari
in grado di combattere, quando punta gli occhi nei miei.
Paura…
<<
CAZZO! >>
Alzo gli
occhi verso il cielo, come i miei amici, e rischio di morire di infarto.
Perché
non riesco a vederlo.
Il Tetto
del Mondo è coperto ai miei occhi, da orrende creature dalle
mantelle nere.
Sono
tantissimi.
E si
dirigono in picchiata verso di noi.
Indietreggiando
terrorizzati, ci ritroviamo tutti quanti schiena contro schiena, mentre
i Dissennatori volano intorno alle nostre teste, scendendo di quota
sempre più.
Come
la Danza di Morte degli avvoltoi
prima di divorare lo loro prede.
<<
Al tre, lanciate l’Incanto Patronus più forte che
vi riesce, o qui finiamo come spuntino di mezzanotte di queste merde!
>> esclama Harry accanto a me, con la bacchetta puntata
verso l’alto.
<<
Uno… >>
Chiudo
gli occhi, cercando di concentrarmi su bei ricordi. Ricordi Felici.
La
mia feste e quella di Harry a Las Vegas.
La
lettera di Hogwarts.
Il
sorriso di mio padre richiamato dalla Pietra della Resurrezione.
Lo
sguardo caloroso di mia madre che mi rivolse nella stessa occasione.
Le
risate nella Sala Comune.
Gli
abbracci affettuosi.
Le
notti insonni con le mie amiche, a parlare di ragazzi.
Harry.
<<
Due… >>
Ma poi,
la consapevolezza che i miei genitori non potranno più
rivolgermi i loro sorrisi e il loro sguardi affettuosi mi colpisce.
Il
ricordo del raffreddamento dei rapporti con i miei amici mi ferisce.
Il fatto
che negli occhi di Seam, Dean, Neville, Lavanda, Calì e Luna
ci siano le mie stesse devastanti conclusioni, mi uccide.
Cerco di
concentrarmi su altro, ma tutti i bei ricordi che non riguardano i
Fantastici 5, sono legate a persone che la Morte mi ha portato via.
<<
TRE! >>
Ehi,
calma bambolina!
Esci
dall’ombra, bambolina. Mostra a tutti chi è la
Regina Grifondoro.
Le
sue labbra
che mi si avvicinano.
Il
suo fumo che
mi lambisce sensualmente il viso.
Il
suo ghigno
sexy.
La
sua camicia
che finisce per terra.
Le
sue braccia
intorno alla mia vita.
E allora
tutti i “Ti voglio Bene!”, i baci, gli abbracci, i
sorrisi, le risate con i miei amici perdono il loro retrogusto di
tristezza,ed urlo, con quanto fiato ho in corpo:
<<
EXPECTO PATRONUM! >>
Con un
po’ di ritardo la mia cerva argentea raggiunge il cervo di
mio fratello, la lontra di Hermione, il cane di Ron e il cavallo di
Ginny, nella cacciata dei Dissennatori.
Ce
l’hai fatta bambolina!
Sono
stata brava?
Bravissima,
bambolina!
Grazie,
Principe delle Serpi.
Figurati.
Adesso dormi.
E, con
ancora il sorriso sulle labbra, chiudo le palpebre e poi… buio.
<<
Kiki? >>
Chi mi
chiama?
Chi mi
sta accarezzando?
Chi mi
tiene stretto a sé?
Sto
riprendendo pian piano connessione con la realtà.
Ricomincia
a sentire i suoni della notte.
Gli odori
della foresta.
La terra
umide sotto le gambe.
Il freddo
sulla pelle.
E ancora.
Le voci
dei miei amici.
I loro
profumi.
Delle
braccia forti dietro la schiena, che mi tengono leggermente sollevata.
Il calore
della sua persona.
<<
Harry… >> biascico.
<<
Sono qui. >> sussurra.
Inizio
piano ad aprire le palpebre.
Quando la
loro ascesa è completa, distinguo il viso di mio fratello
vicino al mio, le braccia intorno al mio torso, gli occhi preoccupati.
Hermione
alla mia destra tira un sospiro di sollievo, Ginny quasi scoppia in
lacrime per l’allontanamento della preoccupazione, e Ron
esplode in una risata liberatoria.
<<
Non osare mai più farci prendere uno spavento simile!
>> mi rimprovera una ‘Mione con gli occhi
lucidi.
Mio
fratello mi stringe maggiormente a se, mentre si calma.
Dopo un
po’ domando:
<<
Che è successo? >>
È
Ron a rispondermi:
<<
Stavamo giusto festeggiando la fuga di quegli stronzi di Dissennatori,
e il Tocco Divino che ci ha fatto vincere sui Mannari, e tenere cara la
pelle, quando sei svenuta. E ci è preso un colpo!
>>
Sorrido
al modo unico che ha Ron di sdrammatizzare.
Non mi
capitava da un po’ di svenire davanti ad un
Dissennatore…da quando al terzo anno Lupin
insegnò a me ed Harry a combatterli, non mi avevano
più trovata impreparata.
Ma non
credo sia stata la loro presenza a vincermi.
Quanto il
peso dell’Incanto Patronus.
Si
alimenta di bei ricordi e di felicità…ne
è composto da essi.
Ecco
perché è stato particolarmente difficile
attaccare i Dissennatori oggi.
Perché,
ora come ora, non sono felice.
Se allo
sforzo immane che ho fatto per tirar fuori questo sentimento positivo
dal più profondo di me, ci si aggiunge il dolore che
affligge la mia gamba destra, ecco spiegato lo svenimento.
Quello
che non mi so spiegare sia il perché mi sia venuto in mente
proprio Malfoy, in quel momento di disperazione.
Bah.
Dopo
qualche minuto di silenzio, Ginny esclama:
<<
E adesso? Come facciamo a tornare a casa? >>
Tutti ci
guardiamo afflitti.
Siamo
ancora dispersi qui dentro.
Poi,
Hermione propone:
<<
I Lupi sono arrivati da quella parte… >>
indica la boscaglia scura dalla quale sono sbucate le bestie
<<…e noi non li abbiamo incrociati
prima,quindi ci basta seguire la direzione opposta. Lanciamo
Incantesimi di Appello ogni qualche metro, così, una volta
abbastanza vicini, sarà la Passaporta a farsi trovare!
>>
Vi ho mai
detto che Hermione Granger è una delle più
brillanti streghe che abbia mai conosciuto?
I ragazzi
camminando con le loro gambe, ed io e i Mannari fluttuando ci dirigiamo
verso la direzione suggerita da Hermione, ripetendo a turno “Accio Passaporta!”.
Per
quanto evitare di sforzare i piedi camminando, e muovendomi fluttuante
sia rilassante,non posso fare a meno di pensar male della mia gamba
infortunata.
Se non
guarisce presto non potrò scatenarmi nella festa di
Halloween!
Poi,
senza che io l’abbai revocato volontariamente, mi raggiunge
il ricordo di cosa successe con Malfoy all’ultima
festa…
No no
no…io DEVO andare al Party di Halloween!
Anche con
le stampelle!
<<
Dovresti andare da Madama Chips! >>
<<
Ho già detto che non ci andrò! Non fa tanto male,
sta guarendo! >>
<<
Kiki, non mi fare arrabbiare, è profonda la ferita!
>>
Io Seam e
Dean siamo nella mia stanza.
Mi ci
sono rinchiusa non appena, grazie all’Incantesimo di Appello
di Ron che ci ha fatto trovare la Passaporta, siamo tornati ad Hogwarts.
Ovviamente
ciò che abbiamo fatto nella Foresta del Nord è un
segreto.
Quindi,
come disse Silente, “naturalmente
tutta la scuola ne è al corrente!”.
Ed
è da quando Harry e Ron hanno confessato agli altri della
mia gamba, che ricevo visite continue.
Verso
l’ora di pranzo, finite le lezioni mattutine che io e gli
altri 4 abbiamo saltato per riposare, hanno iniziato in molti a bussare
alle nostre porte.
Gli altri
hanno riportato solo piccoli graffi, quindi con un po’ di
Pozione Curante, è stato semplice ritornare alla vita
normale.
Per me no.
Perché
la ferita è profonda, e mi fa molto male.
Per
curarla Hermione sta preparando una Pozione, ma, come per tutte le
Pozioni complicate e potenti che si rispettino, ci vuole tempo.
Solo 5
minuti fa sono andate via Lavanda e Calì, per la lezione di
Divinazione con Fiorenzo.
Quindi
solo 5 minuti fa due vocine fastidiose hanno smesso ci ripetermi
“Vai da Madama
Chips!”
Quando
poi, a cavallo delle loro scope, sono saliti Dean e Seamus, credevo che
fosse per portarmi una bella Burrobirra, o una santa sigaretta.
E invece
no.
Anche
loro con la storia “Devi-andare-in-Infermeria”.
<<
Per l’ultima volta… >> sbotto
irritata << …non ho nessuna intenzione di
andare in Infermeria! Madama Chips mi terrebbe per anni a letto,
così non potrei venire alla festa di Halloween, che stanno
organizzando le Serpi! >>
Quando
Dean riapre la bocca per ribattere, lo interrompo:
<<
Herm se la cava a medicarla, e con la Pozione color vomito che mi ha
dato prima non sento nemmeno più il dolore. La Pozione,
invece, che me la farò guarire del tutto sarà
pronta a giorni, quindi non c’è motivo per
assillarmi! >>
Zittiti.
Finalmente!
I due
amici si guardano in faccia, prima di fare spallucce, e infilare le
mani in tasca.
Ne tirano
fuori tre oggettini minuscoli, che poi, ingranditi a forma normale, si
rivelano tre Bottiglie di Burrobirra.
<<
Buona guarigione, piccola! >> esclamano insieme.
Rido,
mentre afferro la bottiglia che Seamus mi porge, per poi iniziare a
bere con loro.
<<
Tesoro, sicura di volerci andare? Puoi sempre trovare la scusa della
gamba! >> propone Luna, dolcemente.
Le
sorrido di rimando, negando con il capo.
<<
No, Luna. È meglio che vada. Più tempo sto con
Malfoy, e prima la Kensington mi toglierà questa punizione.
E poi, voglio scoprire dove faranno la festa di Halloween…mi
ha detto Nott che non la vogliono organizzare nella Stanza delle
Necessità. >>
Sghignazzando
iniziamo a camminare verso la Sala Comune Serpeverde, mentre mi
permette di aggrapparmi alla sua spalla, per non far sforzare troppo la
gamba, che, comunque, non sopporterebbe il peso del mio corpo.
Dopo un
po’ di miei zoppicamenti, arrivate nei Sotterranei,
d’improvviso Luna domanda:
<<
Allora, come stai? >>
Guardandola
un po’ dubbiosa, le rispondo:
<<
Bè, non fa più tanto male…il dolore
è quasi sparito. L’unico problema è che
zop… >>
<<
Non la gamba… >> mi interrompe
<< …ma tu? In questa situazione che si
è venuta a creare. >>
In un
lampo di comprensione abbasso il capo.
Oggi
Harry e Ginny hanno litigato di nuovo, una volta scesi nella Comune,
dopo la dormita mattutina.
Non
chiedetemi il motivo, perché non ne ho idea.
Lavanda
me l’ha accennato, poco prima di uscire dalla stanza, quando
mi ha lasciata da sola a riflettere.
Da come
ci siamo comportati stanotte nella foresta,ho capito che
l’affetto che nutriamo nei nostri confronti non è
sbiadito, andato via, o sparito.
È
sempre lì.
Ma questo
non è mai stato messo in dubbio.
La
capacità di dimostrarci
l’affetto che ci lega, e non soltanto perché da un
momento all’altro potresti vedere il tuo amico morire, quella
è a rischio.
<<
Male, Luna. È una situazione di merda. >>
Lei non
commenta più.
Sta zitta.
Finché
una voce strascicata, interrompe il nostro silenzio depresso:
<<
Lunatica! Ehilà! Non sapevo odiassi la Potter! Avete fatto a
botte e l’hai resa zoppa? >>
Scoppiando
in una risata finta e sarcastica, io e Luna alziamo gli occhi al cielo.
Malfoy e
le sue battute sceme non cambieranno mai.
Poi Luna
mi tradisce.
Perché
mi lascia tra le braccia di Malfoy, il quale, per non farmi cadere, a
causa della gamba dolorante, mi afferra dalla schiena.
Io mi
aggrappo alle sue spalle forti, mentre mi ritrovo con la sua mano
destra un po’ più su del mio sedere, e il suo viso
a una spanna dal mio.
Ed ecco
che, come sempre, i suoi occhi mi incatenano.
Non avevo
mai notato che il suo grigio avesse così tante sfumature.
È
un po’ più scuro andando vero la pupilla, da
sembrare le tipiche gradazioni di colore fatte dal miglior pittore, per
finire del nero più buio della piccola circonferenza
centrale.
Il suo
ghigno è ormai andato in vacanza, lasciando sul viso
un’espressione pensierosa, che si affanna a scomparire,
dietro la sua tipica faccia imperscrutabile.
Mi sono
completamente dimenticata di Luna, mentre il cuore ha preso a battere
all’impazzata, dei piccoli brividi mi hanno scossa, e i miei
occhi saettavano rapiti dai suoi occhi alle sue labbra.
Me ne
ricordo solo quando, con la sua voce sognante, esclama:
<<
Che carini che siete insieme! >>
Io e
Malfoy facciamo saettare il nostro sguardo indignato verso la mia amica.
Ma,
mentre lui ribatte << Come no! Come un centauro e un
tritone! >>, io, non so perché, mi ritrovo a
pensare alle nostre figure da fidanzati.
Camminare
con il suo braccio intorno alle spalle, baciarci davanti alla mia Sala
Comune, quando la sera mi accompagna, fare l’amore in un
letto enorme nella Stanza delle Necessità…
Concentrandomi
maggiormente su questo aspetto delle mie fantasticherie sceme, divento
rossa in volto, e mi decido a scacciar via la sua immagine senza
vestiti.
Però,
che spettacolo!
<<
Potter, per quanto la panoramica sul tuo seno sia molto piacevole in
questo momento, la mia schiena inizia a lamentarsi dei tuoi chiletti di
troppo! Che ne dici di muoverci? >>
Raddrizzandomi,
noto come, effettivamente, la camicetta viola che porto si sia troppo
sbottonata.
<<
Pervertito! >> lo rimprovero dandogli un leggero pugno
sulla spalla.
Salutiamo
Luna, io con un “Ciao, a dopo!” e lui con
“Buona ricerca dei Ricciocosi, Lunatica!” ed
entriamo nella Comune Serpeverde.
Mi reggo
zoppicante alla sua spalla, mentre ci dirigiamo verso i soliti
divanetti.
<<
Ah, comunque… >> lo chiamo io <<
…non ho nessun chilo di troppo! >>
Ride,
mostrandomi i suoi bianchi e perfetti denti.
<<
Credi tu, bambolina! >>
L’ho
mai detto che mi sciolgo quando mi chiama bambolina?
Ed
infatti, al suono della sua voce e di quella parola che, ormai, per
lui, è diventato il mio soprannome, la frecciatina acida, al
suo insulto mi muore in gola.
Santa
pazienza, come farò?!
<<
Ogni scusa è buona, per voi, per mettervi le mani addosso,
eh? >>
Mentre
Malfoy toglie il braccio che aveva sistemato sulla mia schiena, io
faccio lo stesso con il mio che si aggrappava al suo collo,ignorando la
frecciatina delle Principessa delle Serpi.
Alla
fine, cosa avrei dovuta risponderle?
Si,
è vero, mentre lui mi aiutava semplicemente a camminare, io
tremavo?
Piuttosto
fondo il fan Club “W Lo Zio Voldy”…
Ok, non
esageriamo!
<<
Ehilà, Sua Maestà! >> mi salutano
due voci alle mie spalle, in perfetta sincronia.
<<
Nott, Zabini… Avete fatto le prove, per far venire il saluto
in contemporanea? >> ribatto, mentre le due Serpi,
ridendo, prendono posto accanto alla Greengrass, adagiata elegantemente
sul divanetto di fronte a quello dove sediamo io e Malfoy.
Per mia
immensa gioia non vedo né la Parkinson, né la
Bulstrode.
<<
Ditemi che le altre due papere sono in infermeria per il prossimo
trimestre?! >> domando speranzosa a nessun Serpeverde in
particolare.
A
rispondermi, però, è Malfoy.
O meglio
il suo ghigno sexy.
<<
Non credo verranno. Credo sia per colpa tua. Ti detestano!
>>
Oh, no!
Le mie più care amiche, mi odiano a mia insaputa!
Come
farò a vivere adesso?
Come,
senza le battute esclusivamente sul sesso (battute, tra
l’altro penose) di Pansy, e la finezza regale di Milly?
Tutto il
mio dispiacere, credo, si rifletti nel sorriso maligno e soddisfatto,
perché Malfoy, sempre ghignando, mi domanda:
<<
Non sarai mica gelosa? Ti vedo troppo soddisfatta della loro
assenza… non preoccuparti sono tutto tuo oggi!
>>
Nascondendo
al mio viso le capriole che ha fatto il mio stomaco al “Sono
tutto tuo”, mi limito a scoccargli un’occhiata
omicida.
Sono
anche sul punto di aggiungere “Mi sembra di avertelo
già detto che non sono gelosa” prima
di ricordarmi che, in teoria, al compleanno di ‘Mione non ero
io la misteriosa ragazza con cui stava per fare sesso, prima di
lasciarlo nel Privè a ronfare.
<<
Che stai facendo? >> sbotta indignato Nott, mentre io mi
piego leggermente per prendere i libri dalla cartella.
<<
Ehm… >> inizio io, un po’ scioccata
dalla domanda estremamente idiota << …prendo i
libri? Per studiare? >>
Al che,
mentre la Greengrass si accende una sigaretta in completa indifferenza
verso di noi, i tre ragazzi Serpeverde erompono in uno sbuffo indignato.
<<
Mancano una decina di giorni alla festa del secolo…
>> dice Zabini, con un tono accusatorio <<
e TU vorresti studiare? Di Lunedì, poi! >>
Senza
farmelo ripetere due volte, ricaccio nella borsa i libri in malo modo,
rivolgendo un sorriso alle Serpi da Fancazzista, uno di quelli che
avrebbe fatto piangere di gioia Felpato e Ramoso.
Risposto
dai soliti ghigni da Serpeverde (tra cui quello di Malfoy è
il più sexy, ovviamente, ma anche quelli di Nott e Zabini
non scherzano), il mio sorrisone si allarga ancora di più,
quando la Greengrass nomina la Festa di Halloween.
Ad
Hogwarts ci sono delle regole molto precise riguardo alle feste, che,
al contrario del legale regolamento scolastico, vengono perfettamente
rispettate.
Oltre ad
essere Anti Sgamo dai professori, escluse delle feste personali, queste
devono essere organizzate a turno dalle varie Case.
Mentre a
noi Grifoni è toccata la Festa di Inaugurazione il 2
settembre, alle Serpi quella di Halloween.
I Tassi
faranno quella di Natale, i Corvi quella di Capodanno, per coloro che
resteranno ancora a scuola.
Naturalmente,
quando si dice “devono
essere organizzate a turno dalle varie Case” non
si intende che ogni ragazzo verde argento nei prossimi giorni debba
mettersi a lavoro per trovare un posto adatto, musica, cibo e alcool.
Solo le
persone più capaci di quella Casata, ovvero, per lo
più i Settimi.
Quindi mi
pare ovvio che siano loro 4 i Capi Organizzatori dell’
Halloween’s Party.
<<
Mi rifiuto di farla nella Stanza delle Necessità…
>> si lamenta Zabini, appoggiato da Nott:
<<
Abbiamo fatto lì tutte le ultime Feste… ci vuole
originalità! >>
<<
E poi… >> commenta Malfoy <<
…ci vuole un luogo spaventoso, se volgiamo restare nel tema
di Halloween. >>
<<
Stamberga Strillante? >> propone annoiata Daphne
Greengrass, espirando il fumo dalle labbra rosse.
Poteva
essere un buonissima idea, se non fosse per la difficoltà di
far trasferire tutta la Scuola nel passaggio sotto il Platano
Picchiatore, senza che i professori se ne accorgano.
Vogliono
un posto spaventoso? Dove i professori non ci verrebbero mai a
scoprire? Facile da accedervi?
Credo di
sapere quello che fa per loro.
E mi apro
anche io in un ghigno molto Serpeverde.
<<
Mi spigheresti chi cazzo ti ha martoriato la gamba in questo modo,
bambolina? >> mi domanda irritato per
l’ennesima volta.
Siamo
nella sua Stanza, io seduta sul letto che cerco di trattenere gemiti di
dolore, e lui che mi sta lentamente togliendo i pantaloni.
No, non
stiamo per fare sesso.
Tutt’altro.
Stavo per
esprimere ad alta voce la mia ideona per la festa di Halloween, quando
lo sguardo della Greengrass è caduto sulla mia coscia destra.
Il
tessuto del pantalone era tutto sporco di sangue.
Mi ero
dimenticata di cambiare la fasciatura prima di andarmene dalla mia Sala
Comune, così la garza aveva finito il suo Incantesimo
Bloccante, permettendo al sangue di riprendere a scorrere, imbrattando
i miei jeans.
Ed ecco
perché Malfoy è in ginocchio di fronte a me,
mentre mi sfila lentamente i pantaloni, ed io cerco di non mostrare il
mio dolore allo strascico del jeans contro la ferita.
Lui alza
lo sguardo sul mio, e deve notare il mio tentativo di reprimere tutti
li “ahia!” che vorrei urlare, perché
commenta:
<<
Perché non ti lamenti ad alta voce della tua sofferenza?
>>
Dopo uno
sbuffo sarcastico, mentre la stoffa dei pantaloni è a
più di metà gamba rispondo:
<<
Ti mostrasti debole davanti a me? >>
<<
No. >>
<<
Appunto >>
Nel
silenzio che ne segue, mi aiuta ad alzarmi, e mi sfila completamente i
miei Levi’s, che raggiungono il pavimento.
I suoi
occhi passano ai Raggi X le mie gambe, non permettendomi,
però, di interpretare nulla dalla sua espressione.
Ghignando,
però, mi mostra il suo giudizio:
“Belle
gambe, bambolina” sembra commentare.
Un
po’ imbarazzata sul suo sguardo alquanto famelico, mi risiedo
sul letto, guardandolo dubbiosa.
<<
Ti muovi o no? >> vorrei dirgli, ma ho la bocca secca, e
tra un po’ finirò tutta la saliva a mia
disposizione a furia di ingoiare il nulla, se non la smette di
guardarmi con quegli occhi.
Ripresosi
dal suo momento strano, sparisce in una porta di legno, per poi
ricomparire subito dopo con delle boccette azzurrine, una fasciatura e
dei panni disinfettati.
Mentre la
mia ferita continua a sanguinare copiosamente, ignoro le circa 7
domande tutte uguali che mi rivolge in seguito. “Chi
è stato?”
Dopo
quelle 7, però, credo che si arrenda, perché
continua a pulire il sangue dalla gamba in silenzio.
Lui
è tutto concentrato sulle sue mani mediche, mentre io su di
lui.
Serio
è ancora più bello.
Con i
capelli che ricadono davanti agli occhi, e la bocca un po’
dischiusa, con la punta nella lingua stretta tra i denti, nella sua
tipica espressione che ormai ho imparato a riconoscere come quella che
mostra quando si concentra.
Le sue
mani sulla mia gamba mi stanno provocando dei brividi sempre
più intensi, credo che tra un po’ mi
porterà da Madama Chips, dichiarandomi malata epilettica.
Come
facevo prima, serro la mascella per non far uscire nemmeno il
più piccolo gemito dalle mie labbra, quando quel corpo
estraneo che è un panno imbevuto di quella Pozione azzurrina
che aveva prima in mano, si posa sul graffio.
Mentre
riesco a trattenere anche la fitta acutissima che mi ha colpito in
questo momento, mi ritornano in mente le sue parole di prima:
“Perché non ti lamenti
ad alta voce della tua sofferenza?”
In un
primo momento ho creduto si trattasse della ferita sanguinante, ma
adesso, mi si insinua il dubbio che stesse parlando, più in
generale.
Della mia
vita, del brutto periodo che sto passando ultimamente con i miei amici.
<<
Prima… >> inizio, catturando la sua
attenzione, che, però, non lo porta a spostare il suo
sguardo nel mio << …quando parlavi di dover
mostrare la mia sofferenza…a cosa ti riferivi? Solo al
graffio? >>
<<
No, bambolina. Sai, lo so che non vorresti, ma ho notato il tuo sguardo
triste ultimamente. E, purtroppo per me, Daphne legge ogni numero di
“Hogwarts. Dietro le Quinte”, quindi so tutti i
cazzi tuoi e dei tuoi amici sfigati. >>
Avevo
indovinato.
Anche se
non ce ne sarebbe bisogno, perché non mi sta guardando negli
occhi, abbasso lo sguardo.
Ha
perfettamente ragione.
Ho subito
gravi perdite, ho portato sulle spalle responsabilità
più grandi di me,e, adesso, tutto ciò per cui ho
lottato sta andando in frantumi.
E non mi
lamento.
Non
voglio essere consolata, non l’ho mai chiesto e credo che mai
lo farò.
Mi sono
sempre ripetuta che non avevo tempo per piangermi addosso, che dovevo
essere forte, che non potevo permettermi debolezze infantili come le
lacrime, o momenti di sconforto.
E, in
effetti, era vero.
Non
potevo piangermi addosso, aspettando che Voldemort mi trovasse e mi
scoprisse senza la forza necessaria a battermi con lui.
Ma adesso
la Guerra è finita.
Devo
ancora metabolizzare tutto questo, anche se sono passati tanti mesi.
Solo
che… Cacciatori, Idoli, Salvatori del Mondo Magico, Regina
Grifondoro… insomma Potter.
Sento
ancora il peso del mio cognome sulle spalle.
<<
Sai… >> inizio esitante. Non salto di gioia
nel dovermi confidare con Draco Malfoy, ma lui non mi considera come la
“Grande Kimberly Potter”.
Per lui
sono solo una “bambolina” come le altre.
Potrebbe
darmi una risposta oggettiva, senza dirsi tra se e se “Tanto lei
è Potter. Se la sa cavare”
Ed
è per questo che continuo.
<<
Hai mai sentito il peso del tuo nome soffocarti? Come se, ormai, la
gente ha di te una certa opinione e non puoi fare nulla per cambiarla?
Io sono KIMBERLY POTTER!... >> esclamo sghignazzando
sprezzante <<… io sono quella forte, quella
indipendente, quella che non ha bisogno di essere consolata, quella che
non piange, quella che aiuta tutti e per ultima se stessa…
>>
<<
Quella che soffre in silenzio alla vista dei suoi amici che si dividono
e si allontanano da lei? >> suggerisce, alzando lo
sguardo e puntandolo nel mio.
E poi,
quando dice << Si, comunque. Ogni giorno >>
capisco a cosa si riferisce.
Perché
anche lui vive all’ombra della sua famiglia.
Sangue
Black- Malfoy in un’unica persona.
Anche lui
sente il peso del SUO nome soffocarlo-
Mentre ci
continuiamo a fissare in silenzio, mi accorgo che il dolore alla gamba
è cessato, e che adesso la ferita è ben avvolta
da candida garza.
Non
riuscendo più a trovare quella tipica arroganza nei suoi
occhi, quella che l’ha sempre contraddistinto, mi faccio
coraggio e, sperando che non mi butti fuori a calci nel sedere, domando:
<<
Perché? Insomma, perché sei…
sei…diventato…? >>
Non
completo la frase, ma dal rabbuiarsi dei suoi occhi, comprendo che ha
capito perfettamente.
Perché
è diventato un Mangiamorte?
Molti
dicono che sia successo su ricatto di Voldemort, altri che sia stato un
suo volere, altri ancora credono in tutt’e due le ipotesi.
Ma io
voglio sentire la verità.
Se
vorrà dirmela.
Abbassa
lo sguardo.
Un’improvvisa
voglia di abbracciarlo si impossessa di me, mentre tengo a stento ferme
le braccia dall’avvolgere l’affascinante ragazzo
ancora inginocchiato davanti a me.
Poi
prende fiato e dice, esitante:
<<
Come hai detto prima…il peso del tuo stesso nome. Non volevo
quel destino per me…almeno non io. Non mi sarei nemmeno MAI
unito all’Ordine della Fenice, ma non volevo essere
un… un…Mangiamorte…>>
sussurra << …ma lui
mi aveva minacciato di uccidere mia madre… >>
non menziona il padre << …le Arti Oscure mi
hanno sempre attratto, ma… non credo sarei mai arrivato fino
a quel punto. >>
Il
tremore causatomi dal suo tocco, non mi ha lasciato.
Lo guardo
stupita, mentre, per la prima volta dopo il processo in cui riuscii a
formare qualche piccola crepa, io e Malfoy stiamo parlando senza i muri
di indifferenza e disprezzo che ci hanno sempre divisi.
Per la
prima volta, provo a capirlo.
Magari io
non sarei mai divenuta Mangiamorte, ma è per questo che
siamo Potter e Malfoy.
Però
nella sua situazione… non so sinceramente
cosa avrei fatto.
<<
Non avresti mai ucciso Silente. E non ci avresti mai consegnato a
Voldemort. >>
Non
è una domanda.
È
un’affermazione.
Di cui
sono fermamente convinta. Adesso
Alla
quale lui
alza lo sguardo finalmente su di me.
Mi
incatena al suo.
E io non
so più dove sono.
Ci siamo
solo io e lui.
Il suo
grigio intenso, e il mio verde profondo.
Le sue
labbra rosee, e le mie rosse.
Il suo
viso bianco, ed il mio che prende via via più colore.
La sua
mano sul mio ginocchio ancora nudo, e la mia che stringe il lenzuolo
del suo letto.
Non siamo
più Potter e Malfoy, ma Draco e Kiki.
Niente
più Serpeverde e Grifondoro.
Semplicemente
due ragazzi.
Di cui
uno estremamente bello, aggiungerei.
Piano
piano i nostri visi si avvicinano.
Tu.tum.
Dio, ma
come cazzo fa ad avere questi occhi di ghiaccio?
Tu.tum.
Ha
davvero un buon profumo.
Tu.tum.
Dio, se
bacia bene!
Muahahahah!
Ho
interrotto nel punto clou della storia! Muahahah…
Allora
che ve ne è parso?
In
questo capitolo la figura tanto descritta dei Cacciatori, finalmente
viene dimostrata.
Si
combatte!
E
poi…con Malfoy.
Finalmente
i due hanno un po’ parlato e si sono aperti. Adesso iniziano
ad avvicinarsi. Yuuuh!
Comunque
volevo dirvi….i capitoli già pronti sono finiti,
quindi il resto li devo ancora scrivere.
Perciò
credo di non riuscire più ad aggiornare tutti i
giorni…L
Però
non credo che il prossimo capitolo si farà attendere molto!^^
Per
la festa…secondo voi quale sarà
l’ideona che ha avuto Kim?
PrincessMarauders:
Già, anche io credo che Hermione Granger sia un mito. Per i
Pairing… anche io avevo pensato a Daphne/Harry, ma poi
sarebbe stato troppo da tipici film americani, visto che anche Kim e
Malfoy inciuceranno presto. Però come coppia mi piace!
Kiss…
_Niki_,: di Gossip
Girl avrò visto una o due puntate con una mia
amica…però è proprio da lì
che ho preso l’idea! Grazie mille per i complimenti! Alla
prossima… kiss
LaBabi: wao, sono
contenta che ti sia piaciuto il capitolo! Per la parte
pervert… dovrai aspettare il prossimo, ma non ti aspettare
chissà che, perché nelle scene più hot
non sono molto brava…quindi non credo andrò mai
fino in fondo con le descrizioni…
Gemellina Dolly: Sono contenta
che quelle parti ti siano piaciute. L’autrice non
è Romilda Vane…non credo sappia scrivere XD ed
è stata troppo buona con le ragazze Grifone. Lei ODIA
chiunque possa avvicinarsi liberamente al suo Harry! XD
Herm
e Daphne sono personaggi che mi attirano molto, tra i miei preferiti!
Per la gelosia…non preoccuparti, Seam e Kim lo faranno
incazzare molto Dracuccio più in
là…muahahahah. Grazie per i
complimenti…alla prossima! Kiss…
BIGIA
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Capitolo 15 *** Falling ***
FALLING
<<
Potter, non sembrava, ma sei una vero genio! >>
<<
Complimenti! Guarda, ti bacerei, ma non voglio entrare in competizione
con nessuno! >>
Ecco come
Nott e Zabini hanno accolto la mia idea, per la festa di Halloween.
La mia
trovata, per non fare il party nella solita Stanza delle
Necessità, è piaciuta molto.
Ed ecco
perché, dopo la battuta scema sulla competizione, Zabini
vanterà molto presto un grosso livido sulla spalla destra,
dove il pugno di Malfoy l’ha colpito.
Ed
è per tutto questo che adesso mi ritrovo zoppicante,
aggrappata alle spalle di Malfoy e Zabini, mentre precediamo Nott e la
Greengrass, verso il luogo che ospiterà LA Festa di
Halloween.
Sono un
genio!
Quando
finalmente le sue labbra poggiano sulle mie, mi sento sollevata.
Come
se, se lui non mi avesse più baciata, ne avrei sofferto
fisicamente.
Perché,
ora come ora, ad occhi chiusi, completamente abbandonata a lui, con le
dita tra i suoi capelli, le mie labbra sulle sue, la mia lingua che
danza con la sua, credo davvero che baciarlo sia un bisogno fisico.
Si
alza dalla sua scomoda posa in ginocchio, e mi spinge più in
alto sul suo letto, verso il suo cuscino, su cui mi fa poggiare la
testa.
Si
sdraia su di me, senza però pesarmi eccessivamente addosso,
mentre continuiamo a baciarci con una tale passione che potrebbe
mandare a fuoco la Foresta Proibita, riscaldare persino il cuore di
Voldemort.
Infila
la mano sotto la mia camicetta, accarezzandomi possessivo la pancia
piatta e i fianchi, mentre io gli sbottono la camicia.
Con
le labbra e la lingua, prende ad accarezzarmi il collo, facendosi
sfuggire un piccolo sospiro, tra un bacio e l’altro.
A
quel suono delicato e devastante insieme, mi accendo ancora di
più, e, dimentica dell’ultima volta che ci
trovammo in una situazione del genere, gli tolgo la camicia di dosso
con un’irruenza che mi stupisce non gliel’abbia
strappata.
O
forse l’ho fatto, ma adesso non mi accorgerei nemmeno del
Bacio di un Dissennatore.
Solo
il suo Bacio,
conta.
Poi,
però, in un lampo, mi ricordo cosa vidi alla festa di Herm,
dopo avergli tolto la camicia.
E
sposto, quasi senza pensarci, lo sguardo sul suo braccio sinistro.
E
non vedo niente.
O
meglio si, vedo qualcosa, ma non il Marchio Nero.
Una
benda verde copre completamente l’avambraccio sinistro di
Draco Malfoy.
Lo
guardo dubbiosa, e lui ghigna.
<<
Io imparo sempre dai miei errori, bambolina. Quando ne faccio.
>>
Per
poi posare un’altra volta le labbra sulle mie.
Sto
per chiedergli come diavolo fa a ricordarsi di quella sera, ma la zona
del mio cervello che non deve controllare i movimenti del mio corpo,
sembra spegnersi al suo ennesimo bacio.
Facendosi
più audace, passa ad accarezzarmi il seno, facendomi
sospirare un po’più forte di prima.
Stringe
maggiormente il seno sinistro tra la sua mano fredda, strappandomi un
vero e proprio gemito.
Sta
per togliermi la camicetta, quando qualcuno bussa alla porta.
Facciamo
a mala pena in tempo a staccarci, e darci un contegno, che quello
stronzo rompipalle di Blaise Muori!
Zabini, entra nella stanza.
Posa
lo sguardo sulle mie gambe nude, sulla mia camicetta slacciata (che mi
affanno ad abbottonare al suo lampo malizioso negli occhi), sui capelli
arruffati e sulle gote rosse.
Poi
passa ad analizzare il suo amico, con i capelli in disordine, la
camicia sbottonata, la pelle rosea, ed una inequivocabile protuberanza
sul cavallo dei pantaloni.
E
ghigna, il bastardo.
Con
un colpo di bacchetta i miei vestiti finiscono di sistemarsi su di me,
appena in tempo per evitare di fare la stessa figura di merda con la
Greengrass e Nott.
<<
Allora Potter… >> dice la Principessa delle
Serpi << …dicevi quell’idea sulla
Festa? >>
Mandare
al rogo tutte le Serpi impiccione di questo mondo, e inventare
serrature automatiche!
<<
Potter!... >> mi chiama all’improvviso, quando
ormai siamo arrivati, la voce di Nott << come facciamo ad
aprirla? >>
Mi limito
a ghignare, mentre, ignorando, come sempre in 7 anni, la scritta
“GUASTO”, entriamo nel bagno di Mirtilla
Malcontenta.
La
suddetta fantasma, ufficiale addetta alle lagne e ai vari rompimenti di
palle per le povere anime che si fanno coraggio ad entrare qui dentro,
esce dal suo cubicolo nel quale stava, ovviamente, piangendo.
<<
Draco! Kim! >>
Wao, ho
visto la parvenza di un sorriso sul volto trasparente della fantasma, o
ho le allucinazioni?
Malfoy
irrigidisce la mascella.
Ho
imparato che lui odia
essere chiamato per nome.
Solo la
sua stretta cerchia di amici lo fa.
E poi,
che io sappia, Mirtilla è l’unico essere (e non
aggiungo vivente) che abbia visto piangere
Il Principe delle Serpi.
Quanto
alla simpatia che nutre verso di me, è facile spiegarne il
motivo:
<<
Kiki! Allora, tuo fratello? Come sta?... >> poi aggiunge,
con un sorriso che va da un orecchio fantasmoso all’altro
<< …è vero che sta per lasciare la
Weasley? >>
<<
Fanculo. Vattene. >> sbotta irritato Zabini.
Così
la Lagna fatta Fantasma scoppia in lacrime, e si getta nello scarico
del Water, ululando il suo disprezzo verso i ragazzi.
Alzando
gli occhi al cielo,mi volto vero i lavandini rotti, e sibilo.
In
Serpentese.
Non sono
più in grado di parlarlo, ma, i pomeriggi in cui sono
annoiata, tendo a farmi un giro tra i miei ricordi.
Così,
rivedendo la mia avventura del secondo anno, ho immagazzinato qualche
sibilo.
Il
Serpentese non è una lingua insegnabile.
Perché
lo stesso Rettilofono non l’ha imparato da nessuna parte,
è un dono naturale.
Però
qualche parola si può sempre tentare di ripetere.
Ed
infatti funziona.
Sotto gli
sguardi attoniti delle Serpi, sussurro, in lingua umana:
<<
Ecco a voi…la Camera
dei Segreti. >>
<<
Che schifo! È normale che puzzi così tanto?
>>
<<
Sai, Daphne…è per colpa di una cosa chiamata
“putrefazione”…succede ai corpi senza
vita! >>
<<
Lo so, cretino! Era una domanda retorica! >>
Basta, se
non la smettono quei due scemi di bisticciare, giuro che strappo una
zanna al Basilisco morto e gliela conficco dritto nel petto!
Prima
Blaise è stato maleducato a non farla passare avanti nel
tunnel, poi Daphne gli è andata addosso strappandogli la
camicia, poi lui le ha pestato le scarpe, e lei gli ha dato un
pugno… oddio, basta!
Sembrano
molto Ron ed Hermione ai tempi dei loro litigi tra ragazzi che si
piacciono.
Mentre il
sorriso al ricordo dei bei tempi andati si spegne (appunto
perché sono andati)
interrompo la loro litigata da sposini.
<<
E basta! Dio, sembrate due fidanzatini gelosi! >>
<<
Da quale pulpito viene la predica! Sbaglio, o tu e Draco non fate altro
che litigare? >> si difende la Greengrass.
Malfoy mi
si avvicina, e mi posiziona un braccio intorno alle spalle, dicendo:
<<
Che centra? Io e lei nutriamo un sincero
sentimento di antipatia reciproco! >>
Con una
scrollata, tolgo il suo braccio dalla mia spalla, ignorando lo sguardo
allusivo di Zabini, memore dell’ ultimo stato in cui ci ha
trovato, e la sensazione di freddo che mi colpisce non appena il calore
del suo corpo viene a mancare.
<<
Allora… >> dice Nott, guardando un
po’ timoroso il Basilisco << …dici
che siete stati proprio voi a fare fuori il bestione? >>
Avvicinandomi
al serpente, rievoco le immagini del mio incontro ravvicinato con un
frammento dell’anima di Lord Voldemort, della figura semi
morta di Ginny, e, infine della morte del Basilisco quando io ed Harry
gli abbiamo conficcato la spada sul palato.
<<
Credo proprio di si. Con la Spada di Godric Grifondoro. >>
Resto a
fissare il corpo in via di tumefazione del mostro,persa nei miei
ricordi, quando avverto una presenza accanto a me.
Daphne
Greengrass.
<<
Tu ed Harry avete manie di eroismo? Insomma ogni volta ve ne capita
una! >>
Un giorno
mi spiegherà perché chiama Harry per
nome… bah.
<<
Bè se il più grande Mago Oscuro di tutti i tempi
ha deciso di farti crepare…bè te ne succedono di
cose! >>
<<
Idea!... >> esclama Zabini, con la stessa faccia che
aveva quando propose di mettere delle caccole di Troll nel piatto di
Cho Chang << …perché un pomeriggio,
invece di studiare, non ci facciamo un giro nei ricordi della Potter?
>>
<<
Si, perché no? Io porto Gelatine Tuttigusti + 1 e
Cioccorane! >> lo appoggia Nott, con l’aria di
un marmocchio.
<<
Si, come no… >> ribatto io, sarcastica
<< …facciamoci tutti i cazzi miei! La mia
vita, come un film d’azione! Fantastico! >>
Al nome
“film” tutti alzano un sopracciglio, ignorandone il
significato.
<<
Vabbè… >> taglia corto la
Principessa delle Serpi << diamoci una mossa! Come lo
sistemiamo questo posto? >>
Oh no!
Ditemi
che non è vero!
Ditemi
che Seam se l’è inventato!
Busso
piano alla porta del dormitorio maschile.
Un
grugnito, che riconosco appartenere a mio fratello, credo mi inviti ad
entrare.
Poco
male, anche se mi avesse cacciata l’avrei fatto lo stesso.
<<
Fratellino? Come va? >>
Una testa
dai capelli neri e disordinati rispunta dal cuscino sotto il quale era
nascosta.
Mio
fratello si gira, e posa i suoi occhi verdi e tristi su di me.
<<
Kiki! Da dove vieni? >>
<<
Dalla Camera dei Segreti. Ero con le Serpi. >>
All’accostamento
di “Camera dei
Segreti” e “Serpi”
qualcosa in Harry sembra scattare, perché balza subito
seduto e attento, con sguardo preoccupato.
<<
Perché eri lì? Perché con le Serpi?
Che ci facevate? Perché con le Serpi? Cosa ti hanno fatto?
Perché con le Serpi? Ti sei difesa? Perché con le Serpi?
>>
Sospiro
pesantemente, esasperata.
<<
Harry, la punizione ricordi? E poi ci siamo andati, perché
credo proprio si terrà lì la Festa di Halloween.
Bella idea, no? >> concludo con un sorriso.
Rassicurato
ormai delle mia incolumità, mio fratello ritorna a
ricoprirsi del velo malinconico in cui l’ho trovato prima,
accennando un sorriso falso e triste.
<<
Mi dici che è successo? >> domando irritata,
sperando,anche se invano, che le parole di Seam siano false.
<<
Gin mi ha lasciato. >> riassume spiccio.
Non
chiedo il motivo, né come ha reagito alle sue parole,
né i fatti come sono andati precisamente… mi
limito ad abbracciarlo, e a domandargli di nuovo:
<<
Come stai? >>
Sempre
aggrappato alla mia schiena, risponde:
<<
Era da un po’ che le cose andavano male. Però
adesso mi ci vuole un po’ per riprendermi. In fondo, siamo
stati insieme per tanto tempo. >>
Mi limito
ad annuire.
E
così, anche loro due si sono lasciati.
Adesso le
cose andranno anche peggio.
All’improvviso
si stacca da me, e mi guarda, con gli occhi talmente pieni di
serietà, che il cuore inizia a martellarmi in petto come
l’incudine di un muratore.
Poi,
quando abbassa lo sguardo, sento perdere un battito per
l’ansia.
Perché
conosco mio fratello meglio di quanto lui conosca se stesso, e so per
certo che qualcosa non va.
Qualcosa,
oltre alla rottura con Ginny, lo preoccupa.
<<
Sai… >> inizia esitante <<
di…quel…quella Squadra di Quidditch
che… che… mi voleva con se? >>
<<
Erano i Ballycastle Bats, vero? >>
Annuisce,
e continua sotto mio incitamento.
<<
Bè…proprio la settimana scorsa si sono fatti
risentire…ovviamente ho detto di no, allora.
Ma…ma…adesso, con tutti questi macelli! Non ce la
faccio più a litigare sempre! Poi adesso io e Ginny ci siamo
anche lasciati! Non so…che cazzo…non ce la faccio
più…servirebbe!...ma no…
>>
Mentre
lui continua per circa una manciata di minuti farfugliando frasi senza
connessione logica tra loro, il mio cervello, per mia sfortuna, inizia
ad immagazzinare le parole dette da mio fratello, e a capire.
Harry
vuole andarsene.
Harry
vuole lasciare Hogwarts.
Harry
vuole lasciare i Grifondoro.
Harry
vuole lasciare i Cacciatori.
Harry
vuole lasciare me.
Interrompendo
i suoi bisbigli, chiedo:
<<
Cosa ti ferma, allora? Sei bravissimo a Quidditch, come
papà! >>
E sorrido.
Sorrido
come una sorella che incita il fratello ad abbandonarla per inseguire i
suoi sogni, pur sapendo che piangerà per giorni.
<<
Tu. Hermione. Ron. Anche Ginny, perché le voglio comunque
molto bene. Hogwarts. >>
“Non andare, allora!”
vorrei urlare.
Ma non lo
faccio.
Perché
è sempre stato il suo sogno giocare a Quidditch, e non posso
frenarlo.
Siamo una
famiglia, per quanto piccola e disastrata, dobbiamo sempre appoggiarci.
E allora
dico, mangiandomi la lingua per le mie parole:
<<
Vai, se è davvero ciò che vuoi. Noi saremo qui.
>>
<<
Devo pensarci. Aspettano la mia risposta definitiva la prossima
settimana. >>
Per
fortuna una nocca che si adagia contro la porta del dormitorio, in un
bussare delicato, mi salva dal dover dare una risposta.
Quando
Harry dice “Avanti”, la figura esile di Hermione
appare dalla porta socchiusa, che, con la faccia un po’ rossa
e un’espressione leggermente imbarazzata, chiede
silenziosamente di entrare.
Non
capisco il motivo del suo rossore, finchè non studio
maggiormente mio fratello, il cui corpo è coperto solamente
da degli short.
Ah, ecco
perché.
Io sono
abituata a vederlo svestito,e lui di me, ormai non ci faccio
più nemmeno caso.
Ma per
Hermione è diverso, considerato che non condividono una
parte del DNA.
Troppo
scossa dalle parole di Harry, approfitto dell’entrata di
Herm, per augurare a tutti una buona serata, prima di uscire dalla
stanza dei ragazzi, e dalla Sala Comune di Grifondoro.
Sono
circa le 18.00, dovrei stare ancora con le Serpi adesso, ma quel
biglietto di Seam che, trasfigurato in Fenice, è volato fino
alla Camera dei Segreti, con quelle poche parole è bastato a
farmi scapicollare fuori dalla Camera e dirigermi a rotta di collo da
Harry.
“Si
sono lasciati. Vieni subito. Seam.”
Una
bambina dalle codine nere come la pece sta giocando nel giardino di una
villetta squadrata di Privet Drive, con la sua palla rossa.
La
lancia contro il muro, e poi la riprende.
Tante
volte.
E
si sta anche divertendo, finchè un bambino grassoccio e
biondo le si avvicina, e le ruba la palla, per il semplice gusto di
irritarla.
<<
Dudley! Ridammi la palla! >>
Il
bambino ride, dispettoso, e inizia a canticchiare:
<<
Mia, mia.. la palla è mia, mia, mia! >>
Per
poi correre in casa dalla mamma, ancora ridendo.
La
piccola Kim, inizia a fissare rabbiosa la parte della porta in cui
è sparito il cugino.
Non
accorgendosi delle lacrime che le rigano il bel volto fanciullesco.
Non
accorgendosi di un altro bambino molto simile a lei che le si sta
avvicinando.
Non
accorgendosi di un cespuglio alla sua sinistra che sta prendendo fuoco,
probabilmente per colpa sua.
E
nemmeno si accorge che, suddetto cespuglio, termina la sua
bruciacchiata, quando le manine di suo fratello Harry la avvolgono in
un caldo abbraccio.
<<
Harry! Dud, mi ha rubato la palla! >> si lamenta tra i
singhiozzi.
<<
Kiki, lo sai che Dudley è monellissimo. Non piangere!
>>
Dopo
vari singhiozzi,carezze e consolazioni, la piccola Kim riesce a
smettere di piangere.
Si
stacca dal fratellino, e lo guarda negli occhini verdi, per poi
ricambiare il sorriso che le sta rivolgendo.
<<
Non preoccuparti, Kiki, giochiamo con la mia di palla! >>
E
ridendo, i due bambini iniziano a correre verso il cespuglio di rose
della zia Petunia, ufficiale nascondiglio dei pochi e mezzi consumati
giocattoli dei fratelli Potter.
La
manina di Kim, afferra il polso del fratello, bloccandolo a
metà strada.
<<
Harry, io e te non ci lasceremo mai. Vero? Sarai sempre il mio amico
del cuore? >>
<<
Certo, sorellina! Te lo prometto! Staremo insieme per sempre!
>>
Per
sempre.
Parola
grossa da dire.
Promessa
enorme da mantenere.
Ma in
fondo, cosa credevo?
Davvero
che saremmo rimasti sempre culo a culo, i mitici ed inseparabili
fratelli Potter?
“…Nothing lasts forever…”
cantava Axl Rose.
[ Niente Dura
Per Sempre]
Ed
aveva ragione.
Lascio
che il vento mi colpisca forte il viso, per lavare dai miei occhi le
lacrime che minacciano di scendere.
Lascio
che mi scompigli i capelli, che volino al vento, come tutte le mie
certezze.
Lascio
che il mio corpo sfoghi la sua rabbia cavalcando la mia Firebolt il
più velocemente possibile, abbattendomi contro
l’aria, come vorrei abbattermi su quella squadra di Quidditch
di merda.
Irlanda
del Nord.
Non
è lontanissima, ma nemmeno dietro l’angolo.
Con le
Passaporte, la Polvere Volante e le scope non sarebbe difficile vederci.
Ma, per
il momento, io resto ad Hogwarts.
Siamo
ancora ad Ottobre, passeranno molti mesi prima che possa stare ancora
con mio fratello, se decide di partire.
Aveva
detto che non ci sarebbe andato, aveva detto che avrebbe rifiutato.
<<
Ne sei sicuro? È una grande
opportunità…insomma stiamo parlando dei
Ballycastle Bats, mica di una squadretta da 4 soldi…
>>
<<
Kiki, te l’ho già detto. Non ci andrò!
Insomma…lo so che sarebbe figo, ma dopo un
po’…sempre in viaggio, sempre in
movimento…e a voi chi vi lascia? >> e sorrisi.
E adesso?
Cosa
è cambiato?
Sapete
che vi dico, tutti quanti?
Vaffanculo…
Draco
Malfoy era arrabbiato.
Ed era
stanco.
Stavano
lavorando da circa un’ora in quella Camera di Merda.
Aveva la
fronte imperlata di sudore, ed era stufo marcio di fare un lavoro che
avrebbe potuto fare un qualsiasi altra persona per suo conto.
La Potter
poi… quella pigra! Con la scusa di un misero pezzo di carta
era corsa fuori zoppicante dalla Camera!
Come
no… non le andava di lavorare!
Mentre
Daphne e Blaise ancora bisticciavano per il colore dei
pipistrelli-addobbi, la voce fredda e musicale, che faceva sospirare
così tante ragazze, di Draco Malfoy li raggiunse.
<<
Mi sono rotto. Vado via. Addio! >>
Ignorando
l’occhiata gelida di rimprovero della Principessa delle
Serpi, il biondino si girò e stava per oltrepassare
l’oblò di quel luogo umido, quando la voce di
Blaise Zabini lo interruppe.
<<
Vengo con te. Devo prendere la Polvere Luminosa che sta nel mio
cassetto. >>
E il
Principe delle Serpi sapeva che l’amico mentiva,
perché lui, nel cassetto del comodino, non aveva nessuna
Polvere.
Per lo
più c’erano preservativi, per quelle volte che non
aveva con se la bacchetta.
Perciò,
Malfoy, sbuffò: Zabini gli avrebbe fatto un interrogatorio
lunghissimo sulla Potter,e lui odiava raccontare i cazzi suoi alla
gente.
Ma
con LEI l’aveva fatto…
Erano
usciti dalla Camera e dal bagno in silenzio.
Avevano
percorso il secondo piano, in silenzio.
Avevano
sceso le scale, che adesso li avevano portati al primo piano, in
silenzio.
Non
mancava molto allo scoppio della curiosità di Blaise.
Infatti:
<<
Allora? >>
<<
Allora che? >>
<<
Allora con la Potter? >>
“Appunto”
pensò Malfoy.
<<
Allora niente. >>
<<
Allora vi ho visti mezzi nudi nella nostra camera, non vale un cazzo?
>>
<<
Allora se non la finisci con questi “allora” ti
ammazzo? >>
<<
Dio, come sei violento! >>
Stavano
camminando per i corridoi del primo piano, quando intercettano due
ragazzine del quarto anno, che, ridacchiando e sospirando, li stavano
guardando da quando avevano svoltato l’angolo.
Entrambi
se ne accorsero, ed esibirono il loro tipico ghigno Serpeverde, giusto
per vantarsi un po’ e mostrarsi più affascinanti.
Ed
infatti i sospiri e le risatine sceme aumentarono, man mano che la
distanza del corridoio tra i ragazzi e le loro ammiratrici diminuiva.
<<
Senti… >> continuò Zabini,
sottovoce << …vi ho visti. Appena sono entrato
vi siete allontanati, ma avevate tutt’e due la camicia
sbottonata. Stavi per scopartela! >>
<<
Va bene!... >> sbottò rabbioso Malfoy,
mantenendo però un tono di voce basso <<
…okay, è vero. Stavamo per fare sesso! E ci
saremmo anche riusciti se tu, brutto idiota senza cervello e rispetto
per i tuoi amici, non fossi entrato! >>
Il ghigno
di vittoria che si aprì sul viso di Blaise Zabini fece quasi
svenire una delle due ragazzine, che si dovette appoggiare alla colonna
dietro di lei, per non provocarsi un bel livido dietro la testa.
<<
E adesso? Non la vai a cercare? >> chiese Zabini,
fermandosi a pochi metri dalle ragazzine, e accendendosi una sigaretta
all’ombra di un arco.
Malfoy,
non sentendo più i passi dell’amico accompagnarlo,
girò la testa nella sua direzione, e, raggiuntolo, gli
rubò una sigaretta.
<<
Certo. La chiamo urlando per tutto il castello. E poi,
perché la dovrei andare a cercare? >>
“Roba da Lovegood. Ci manca
soltanto che la inseguo per mezzo castello, per una scopata.”
Pensò indignato il biondo.
<<
Bè…devo ammettere di sentirmi in colpa. Una bella
ragazza come la Potter, non te la puoi scopare tutti i giorni. Magari
era sotto effetto di alcool quando stava per dartela, oggi pomeriggio.
>>
Le parti
basse di Zabini si salvarono da un forte calcio del Principe delle
Serpi, solo grazie alla prontezza che ebbe la Serpe di chiudere le
gambe.
E dovette
ringraziare il fatto di esserne il migliore amico, perché un
Malfoy è l’ultima persona a cui ferire
l’orgoglio.
Ringraziando
l’Incantesimo di Memoria che gli aveva fatto ricordare quella
notte al Privè con la Potter, cancellata altrimenti
dall’alcool, Malfoy ribattè:
<<
Alla festa della Mezzosangue non sembrava molto ubriaca quando stava
per venire a letto con me… >>
<<
Bah… come vuoi tu… secondo me dovresti cercarla.
>>
<<
E per quale banale motivo dovrei farlo, di grazia? >>
domandò il biondo, con un tono fintamente educato, che
nascondeva un forte senso di irritazione.
<<
Perché ti piace. >>
Semplice.
Conciso.
Ad
effetto.
Devastante.
Mendace.
Perché
a lui non piaceva la Potter, no?
Cioè,
si gli piaceva, ma solo fisicamente, giusto?
Eppure
non seppe ribattere a Zabini, che, con l’ennesimo ghigno,
lanciò a terra la cicca di sigaretta,e si
avvicinò alle ragazzine sospiranti.
<<
Scusate signorine… posso chiedervi
un’informazione? >>
Tono
basso, sorriso seduttore, parole educate, camminata lenta…
si, Blaise Zabini era davvero una macchina spietata di seduzione.
Quelle,
ripresesi dallo stupore, risposero, in coro:
<<
Certo! >>
Allargando
il sorriso educato, il moro soddisfò la curiosità
delle sua fans, mentre anche il suo amico si avvicinava, curioso di
cosa quell’idiota di Serpeverde stesse combinando.
E quando
sentì la domanda, stava per scagliare una Cruciatus sul suo
ex-amico, e solo un intervento Divino lo trattenne.
<<
Avete per caso visto Kimberly Potter? >>
Ridacchiando
in perfetta imitazione della Parkinson, capo-oca della scuola, una
delle due ragazzine, quella più alta e scura, rispose:
<<
No, ci dispiace. Ma non deve essere una bella giornata per lei. Harry
Potter e Ginny Weasley si sono lasciati. >>
<<
E lo sanno tutti… >> continuò la
sua amica << …quanto sia già brutta
la situazione tra loro 5. E Kimberly Potter ne soffrirà non
poco. >>
Un moto
di rabbia si impossessò di Draco Malfoy, che aveva sempre
odiato i pettegolezzi.
<<
Chi ve l’ha detto? >>
Decisamente
lo sguardo e il viso di Malfoy non erano educati e fintamente gentili
come quelli del suo amico.
Infatti
le pettegole si limitarono a porgergli il giornale “Hogwarts.
Dietro le Quinte”, senza riuscire a mantenere il peso del suo
sguardo di ghiaccio.
Solo
lei era in
grado di farlo…
HARRY
POTTER E GINNY WEASLEY SI LASCIANO
Ebbene
si, cari lettori.
O
meglio, dovrei dire “Care Lettrici”, dato il numero
spropositato di ragazze che faranno i salti di gioia alla notizia.
Lo
so, lo so, ragazzi, anche voi ne sarete molto felici, ma non sarebbe da
veri machi saltellare per la scuola, tirandosi capelli e urlacchiando,
considerato che adesso più che mai, dovete farvi belli.
Perché,
tirando le somme, le ragazze più richieste, belle ed
affascinati sono libere e sulla piazza.
A
partire dalla neo-single Ginny Weasley, per passare alla nostra amata
Hermione
Granger, reduce dalla rottura con The King Weasley, alla Mitica
Kimberly
Potter, stranamente ancora NON fidanzata, e terminare con la
Principessa
delle Serpi, Daphne Greengrass, al cui cuore,per il momento
non
è ancora arrivato nessuno.
E
voi ragazze, che aspettate? Harry Potter è di nuovo single!
Però
non tutti sono felici di questa rottura,perché credo che sia
l’ennesima crepa che porterà alla separazione dei
Fantastici 5.
Adesso,
l’elenco delle cose preferite da Harry Potter, con le maniere
migliori per sedurlo:
Gettando
il giornale per terra, Draco Malfoy iniziò ad avviarsi verso
una meta imprecisata del castello.
Ed era
arrabbiato.
Non
sapeva nemmeno lui il motivo, con chi lo era… boh, sapeva
solo di essere incazzato.
Capì
che Blaise l’aveva affiancato, solo quando avvertì
la sua presenza al suo fianco, mentre lo seguiva verso…
verso?
Non lo
sapeva nemmeno lui dove.
O meglio,
il suo inconscio si.
Perché
le parole delle Regina dei Grifoni gli erano tornate in mente.
<<
Signorina Potter, questo è per lei da parte del professor
Lumacorno. >>
Un
bambinetto Serpeverde, circa del terzo anno, si era avvicinato alla
Grifona, porgendole una pergamena con un nastrino verde che la teneva
ben arrotolata.
Alla
vista del piccolo pezzo di carta,il volto della ragazza divenne una
maschera di noia e irritazione, mentre prendeva dalle mani tremanti del
bambino l’ennesimo invito ad una festicciola del Lumaclub.
<<
Che palle! >> si lamentò.
<<
Trova una scusa no? >>
<<
Fosse facile, Malfoy. Lumacorno sa essere molto insistente.
Alzò
le spalle, Malfoy,perché, alla fin fine non gli importava
poi molto di quello stupido club.
E
ritornò al suo tema di Trasfigurazione
Dal
quale fu presto obbligato ad alzare gli occhi, quando la voce della
regina dei Grifoni disse:
<<
Io vado al Campo di Quidditch. >>
Eh?
<<
Scusa, a fare che? >> le domandò, sotto lo
sguardo stupito di Theo e Blaise.
<<
Niente. Volare. Lo faccio sempre quando sono nervosa, triste, e
incazzata. >>
<<
Quando sei leggermente malinconica, pensierosa, e con una spruzzatina
di depressione dove vai? >> la prese in giro Blaise.
<<
Sulla Torre di Astronomia, a fumare. >> tagliò
corto lei, voltandosi vero l’uscita della Sala Comune,
concedendo alle Serpi una bella panoramica del suo bel sedere.
Già.
La Potter
doveva per forza essere lì.
<<
Che cazzo ci stiamo andando a fare al Campo da Quidditch?
>> mi chiede Blaise, per l’ennesima volta.
Giuro che
se lo ripete un’altra volta lo faccio crepare prima dei 72
anni e mezzo da lui previsti.
E poi,
cosa dovrei rispondergli?
Che non
so nemmeno perché ci stiamo andando?
So solo
che il mio… istinto, chiamatelo così, mi dice di
andare da lei.
Ed
infatti, una volta arrivati al Campo, una figura snella e adagiata a
terra colpisce la mia attenzione.
Perché?
Perché,
avvicinandosi, si riesce a distinguere la scopa gettata a metri di
distanza dal suo corpo, la sua smorfia di dolore che le increspa il
viso e le lebbra, e le mani che tengono stretta tra le dita la gamba,
quella infortunata.
Quella
grazie al quale stavo per ottenere il suo meraviglioso corpo, agognato
da 8 anni.
<<
Ehi, Potter! Che ti è successo? >>
Al suono
della voce di Blaise, alza lo sguardo su di noi, cercando di far
sparire il dolore dal suo viso.
Ma non ci
riesce molto bene.
Ormai ho
imparato a leggerla, i suoi occhi sono come dei libri con lettere
stampate a caratteri cubitali.
Per
questo sono certo di poter affermare che nell’Occlumanzia non
se la deve cavare per niente.
<<
Niente! Perché cosa deve essere successo? >>
Mente.
Ce lo ha
scritto in faccia.
E poi,
non credesse che la mia vista è come quella del
fratello-talpa sfigato che si ritrova.
L’ho
vista la smorfia di dolore, prima.
È
caduta.
Mi
avvicino velocemente a lei, seguito da Blaise, e, una volta raggiunta,
mi inginocchio accanto al suo corpo.
<<
Non dire stronzate, bambolina. Sei caduta, vero? >>
Duro
colpo per un Grifondoro ammettere di non essere il migliore in qualcosa.
Lo
sarebbe anche per un Serpeverde, se dovesse essere in condizione di
farlo. Ma, poiché le Serpi, sono i migliori in tutto, non
c’è da preoccuparsi.
<<
Uff… e va bene, sono caduta, contento? Ma non è
il massimo cavalcare una scopa con questo vento, e con una gamba rotta!
>>
Orgogliosa
fino al midollo…
<<
Togliti i pantaloni. >> ordino
<<
Ehi, ehi, ehi, ehi! Se volevi fare qualcosa a tre, potevi dirmelo
prima! Devo fare almeno 5 minuti di stretching! E poi, amico, tra me e
te non voglio contatti fisici, comprendi? Ho una reputazione da
difendere! >>
Avada…
Kedavra!
<<
Taci, sorta di scemo! Era solo per vedere cosa si è fatta!
>> ribatto, mentre un certo rossore invade la guance
della Potter che, suo malgrado, si lascia scappare un sorrisino.
<<
Se se se…come oggi, no? >>
Okay,
adesso la Crucio.
Se prima
la pelle del viso della Regina dei Grifoni era di un rosa acceso,
adesso è decisamente rosso capelli Weasley.
<<
Blaise…se non taci in questo istante, giuro che ti Schianto,
e ti lascio una settimana chiuso nel bagno di Mirtilla Malcontenta che
ci prova con te spudoratamente. >>
Al suono
della terribile minaccia, finalmente si decide a starsi zitto.
Sia
lodato Salazar!
<<
Pronto? Ci sarei anche io qui!... >> reclama attenzione
Potter << e non ho nessuna intenzione di fare lo
spogliarello davanti a tutti! >>
Sul viso
di Blaise si apre una smorfia di delusione, quando ribatte:
<<
Tutti… siamo solo in due. Considerato che uno ti ha
già visto mezza nuda, resto solo io. Quindi, siamo a quota
1. >>
Matematico.
Ma lei
non sembra vederla allo stesso modo, perché alza il
sopracciglio, sarcastica.
Sta per
ribattere qualcosa di tagliente, sicuramente, ma dalla sua tasca arriva
una voce odiosa e stupida, che chiama il suo nome ad alta voce.
<<
KIKI! >>
Cercando
di non sforzare troppo la gamba,fruga nella tasca di dietro dei
pantaloni e ne estrae il suo specchietto.
<<
Potevo prenderglielo io… >> sussurra Zabini,
causando una vampata di rabbia dentro di me.
Bah.
<<
Dimmi, Harry.
>>
<<
C’è
il Patronus di Kingsley. A quanto pare ha trovato .....qualcun altro.>>
<<
Arrivo subito.
>>
E poi,
messo a posto nella tasca quella diavoleria, alza lo sguardo su di noi,
e sorride.
<<
Per favore! >>
<<
Per favore che? >>
<<
Per favore, mi accompagnate nella mia Sala Comune? >>
Lui e Zabini si
guardano, per poi scoppiare a ridere.
<<
Si…come no! Nella Sala Comune degli sfigati… Noi!
>>
<<
E dai! >>
Ma loro
continuano a ridere imperterriti.
Irritata
mi alzo, e mi dirigo zoppicante verso la scopa, cercando di ignorare le
fitte alla gamba.
Ma Porca
Parkinson! Già faceva male, con quella geniata della caduta,
me ne fa ancora di più!
Sto per
montarvi lentamente, stringendo la mandibola all’ennesimo
gemito di dolore che minacciava di uscirmi dalle labbra, quando due
mani fredde mi afferrano per i fianchi, facendomi sobbalzare per lo
spavento.
E non
solo.
<<
Dove credi di andare? >>
<<
Ehm…aspetta… fammici pensare… magari
nella Sala Comune dove non volete accompagnarmi? >>
Malfoy,
con mani esperte e veloci, mi fa scendere dalla scopa sulla quale ero
appena riuscita a montare, per portarmi di fronte a lui, e obbligarmi a
fissarlo negli occhi imperscrutabili.
<<
E come ci vorresti andare? Con la scopa? Così rischi di
cadere dal Settimo Piano, e raggiungi l’altro mondo?
>>
Mmmh…
Malfoy che si preoccupa per me…
Questa mi
è nuova.
Mentre io
lo sto ancora fissando in silenzio, non sapendo che dire, la voce di
Zabini mi raggiunge:
<<
Dai, muoviti. Ti accompagniamo noi! >>
Sposto lo
sguardo stupito dall’una, all’altra Serpe, per
chiedere:
<<
Davvero? >>
Malfoy
alza gli occhi al cielo.
<<
No, guarda. Su bambolina, salta su, prima che cambiamo idea.
>>
Su dove?
Vedendo
che non mi muovo, Malfoy mi afferra da se, posizionando un braccio
all’altezza delle ginocchia, ed un altro dietro la schiena.
Mi ha
presa in braccio?
<<
Ehi, ehi, ehi! Giù le mani! >>
Mi scocca
un’occhiata irritata.
Non basta
che mia aiuta, adesso devo anche lamentarmi?
<<
Va bene. Grazie. Ma non lamentarti se peso tanto. Perché non
è vero. >>
Ride,
mandandomi in pappa il cervello per un po’.
Però,
si sta comodi tra le sue braccia!
Iniziamo
a camminare, con Zabini accanto che ci lancia sguardi e ghigni
eloquenti.
Uuuh…che
palle!
Poi,
scoppia a ridere da solo, causando le occhiate curiose mie e del suo
amico biondo.
<<
Ehi, Draco. Te la immagini la faccia di Potter, quando vedrà
la sua sorellina adorata tra le tue braccia? >>
Sto per
rimproverarlo, ma Malfoy ghigna.
E,
allora, devo usare tutta la concentrazione del mio cervello per non
baciarlo adesso.
Ma Porca
Parkinson!
<<
Oddio! Oh, che schifo! Oh, Santo Salazar! Oh, cazzo! >>
Okay,
credo proprio che adesso ammazzerò Blaise Zabini.
È
da quando abbiamo messo piede nel Settimo Piano che non la smette di
ripetere questa litania insopportabile!
Va bene,
magari non sarà la sua ambizione più grande
entrare nella Comune Grifondoro, ma adesso esagera!
<<
Zabini, smettila, per l’amor di Godric! >>
<<
Fantastico, invochiamolo pure! Come se non fosse già
abbastanza difficile! >>
Io e
Malfoy ci guardiamo e alziamo gli occhi al cielo in contemporanea.
Lui è
stranamente tranquillo.
Non fa un
cenno di repulsione, nervosismo, riluttanza per quello che stanno per
fare.
Ma si sa,
lui è uno dei ragazzi più difficile da leggere
nel profondo.
Gli unici
maghi a cui, probabilmente, Draco Malfoy non saprebbe tenersi per se i
suoi pensieri, sarebbero Voldemort e Silente.
Quindi,
ora come ora, diciamo nessuno.
Comunque
è più forte di quanto pensassi.
Non
credevo che gli allenamenti di Quidditch fortificassero così
tanto un giocatore.
Ha un
po’ il fiato corto, ma considerato che ha portato una persona
per 7 piani di scale e tutto il cortile di
Hogwarts…bè una standing ovation per i suoi
bicipiti e tricipiti.
Arrivati
davanti al ritratto della Signora Grassa, pronuncio la parola
d’ordine.
<<
Caput Leonis >>
<<
Spiacente, tesoro, non è quella. >>
<<
Cosa? >>
<<
Potter, che cazzo, peggio di Paciock! Nemmeno la tua Parola
d’ Ordine ricordi! >> commenta sarcastico
Malfoy.
La
Signora Grassa, lanciata un’occhiata di fuoco a Malfoy e
Zabini, e in particolare a me che sono ben accoccolata beatamente tra
le braccia del Principe delle Serpi, in un lampo di memoria, si ricorda
bene chi sono diventata l’anno scorso, e che deve leccarmi il
culo come si deve, perciò dice:
<<
Solo perché sei tu. La Parola d’Ordine dovresti
conoscerla. È il tuo nome, sciocchina! >>
<<
Potter? >>
<<
Esatto! >> esulta aprendosi.
<<
Oh. Mio. Salazar. È patetica la venerazione che certa gente
ha nei tuoi confronti! >> commenta Zabini, scioccato
quanto me,e appoggiato dallo sguardo di Malfoy, che è un
misto tra lo schifato e lo sconcertato.
Non
glielo dico, ma ha ragione.
<<
Bè, in fondo… >> cerco di
difendermi,ma un silenzio innaturale nella mia Sala Comune mi blocca.
Ci stanno
fissando tutti.
A partire
da Harry e Ron che mandano Maledizioni Senza Perdono dagli occhi, Herm
e Ginny che non sanno se mettersi a ridere per la scena comica o urlare
per la situazione tragica.
Per
passare poi da Seam e Dean, che stavano chiacchierando il primo con
delle ragazze del sesto anno e il secondo con Neville, che fanno cadere
dalle loro labbra le sigarette che stavano fumando in
tranquillità.
Poi ci
sono Calì e Lavanda, la cui attenzione è tutta
incentrata sul bel fisico e il bel viso delle due Serpi.
E infine,
c’è tutta Grifondoro che ci fissa, in un misto tra
lo sconvolto e il furioso.
<<
Ehilà, carissimi! >> scherza Zabini,
scatenando lo sghignazzo di Malfoy.
Entrambi
si comportano come se tutta la Casa di Godric Grifondoro non ci stesse
guardando male.
Sembrano
perfettamente a loro agio.
<<
Malfoy. Giù. Le. Mani. Da. Mia. Sorella. >>
Voce
fredda, carica di disprezzo, di odio.
Harry ha
uno sguardo iroso, come se potrebbe uccidere Malfoy, in questo momento.
Ma non
credete che il biondino in questione stia tremando
nell’angolino.
Ricambia
il suo odio, il suo disprezzo, ghignando arrogante e strafottente, e
mettendomi giù con studiata lentezza.
Prima fa
poggiare le mie gambe sul tappeto rosso, poi mi permette di
raddrizzarmi facendo scivolare la mano che era prima appoggiata un
po’ più su del mio sedere, lungo tutta la schiena,
fino a sfiorarmi il collo.
Tutto
ciò sempre guardando mio fratello con aria di sfida, e con
il solito ghigno.
<<
Ai suoi ordini, Vostra Altezza. >> conclude.
Harry
credo che stia per ucciderlo.
Tutte le
teste dei miei compagni Rosso- Oro si spostano velocemente da Malfoy a
mio fratello, lasciando che si insultino con lo sguardo, mentre tutti
intorno a loro tacciono.
Poi la
voce di Hermione fa sobbalzare tutti quanti.
<<
Bè, che c’è da guardare? Smamma tutti,
o vi metto in punizione! Sciò! >>
Mitica.
Perché,
infatti, a partire dai più timorosi primini, per finire
anche ad alcuni del Settimo Anno, tutti quanti distolgono il loro
sguardo dalla scena, la maggior parte andandosene direttamente dalla
Comune.
Solo
qualche curioso più grande, che fingerà di fare
altro, mentre ascolterà ogni parola, resta, insieme ai miei
amici.
Seam e
Dean si avvicinano ad Harry e Ron, nel caso scoppi una rissa, e ci
fosse bisogno di man forte.
Mentre
Calì e Lavanda, raggiunte Hermione e Ginny, intercettando un
mio sguardo, mi fanno un occhiolino eloquente.
Bah,
pervertite!
<<
Ehm…allora…dicevamo? >> inizio a
disagio, cercando con lo sguardo di calmare mio fratello.
Smettendo
di Maledire Malfoy con gli occhi, li sposta su di me, raddolcendo
subito il suo verde.
<<
Ci ha chiamati Kingsley. Ha detto che dobbiamo andare da…
>>
Poi, come
se si ricordasse sul momento delle due Serpi, si interrompe.
<<
Ehm…sarebbe una cosa privata. Sciò.
>>
Zabini e
Malfoy si guardano, prima di ghignare, e sedersi, per tutta risposta su
uno dei divani a loro più vicini.
Più
che sedersi, stravaccarsi in modo maleducato, accendendosi una
sigaretta a testa, in barba a chi non sopporta il fumo.
È
lo stesso comportamento che assumono i ragazzi, ma fatto da due Serpi
nella loro
Sala Comune, fa incazzare molto i miei Compagni.
Tanto
che, con Harry in testa, stanno per picchiarli, se non fosse per noi
ragazze che li fermiamo.
<<
Harry, basta! Lasciali perdere! >>
Più
la rabbia dei Grifoni aumentava, più le due Serpi sembravano
divertirsi.
Finché
afferrato mio fratello per un polso, appoggiandomi alla sua spalla, lo
porto vicino all’entrata del dormitorio femminile, girandolo
di spalle ai suoi cari Serpeverde.
<<
Si può sapere perché cazzo eri in braccio a
Malfoy? >>
Ecco lo
sapevo.
<<
Sono caduta mentre volavo. E la gamba è peggiorata, quindi
mi sono fatta portare in braccio qui, dove tu mi avevi detto
di raggiungerti subito. >>
Sentendo
della caduta, dimentica completamente il problema Malfoy, per dedicare
tutta la sua attenzione alla mia gamba.
<<
‘Mione, potresti venire un attimo? >> la chiama.
La mia
migliore amica si gira, e si avvicina a noi, lasciando la maglietta di
Seamus, che stava trattenendo dal saltare addosso ai due idioti, che,
nel frattempo,se la ridevano.
<<
Potresti controllarle la gamba? >>
Senza
dire una parola, ‘Mione sussurra “Diffindo”
strappandomi i jeans, e prende ad analizzare la mia ferita.
È
lunga, va da metà coscia fino al ginocchio, e molto profonda.
Più
di quanto ricordavo.
Stupida
che non sono altro, proprio in queste condizioni mi doveva venire di
fare un giretto tra i cieli?
Dopo una
manciata di minuti passati a sussurrare Incantesimi, Hermione prende
dalla sua pochette incantata una boccettina piena di una pozione Rosa
confetto, per poi applicarla sul graffio con della garza (sempre presa
dalla sua mitica borsetta).
Poi alza
la testa.
<<
Fatto. Non dovrebbe farti più male, ma non dovresti
sforzarla molto. >>
<<
Va bene. Quando torniamo andrò sempre in giro sulla scopa!
>>
Lei ed
Harry si scambiano un’occhiata serissima.
Poi mio
fratello dice:
<<
No. Tu non vieni in queste condizioni. >>
<<
COSA? >>
Ho urlato.
Tanto che
tutti gli altri, compresi Malfoy e Zabini, si sono voltati verso di noi.
<<
Kiki.. >> dice Hermione << …non
puoi venire con noi, con questa gamba. È pericoloso.
>>
<<
Non mi interessa. Non vi lascio andare da un mostro, senza di me.
>>
<<
‘Mione… >> la chiama Ginny. Il che
è strano, dato che, per tutti questi casini, sono giorni che
non si parlano poi tanto. << …davvero non
può camminare? >>
La riccia
annuisce.
<<
Allora è fuori discussione Kiki. Resti qui. >>
Fantastico,
anche Neville dalla parte del male.
Guardo i
miei Compagni uno ad uno, cercandone almeno uno che sia dalla mia
parte, ma non ne trovo.
<<
Mi dite cho dovremmo andare ad arrestare? >>
<<
Rookwood. >> risponde Ron, con una voce talmente gelida
da poter gelare il centro delle Terra.
Rookwood.
L’assassino
di Fred.
Maledetto.
<<
Cosa? E io non dovrei venirci? Ma siete pazzi? No…esigo di
venire con voi! Io verrò con voi! Non potete lasciarmi qui!
Devo combatterlo! Rookwood! No no no…verrò con
voi! No.. no! Non potete! Come osate! Non posso restare qui, mentre voi
rischiate! Io non… >>
<<
Basta! >>
Al suono
di quella voce fredda e ferma, blocco il mio farfugliare confuso.
Perché
Draco Malfoy mi sta fissando.
<<
Cos’hai, manie suicide? Non puoi andare con loro. Punto.
Moriresti o saresti d’intralcio, non potendo camminare.
Saresti solo un peso, quindi… Resti qui!
>>
E rimango
zitta.
Perché
so che ha ragione, ma non poso nemmeno lasciare che i miei amici vadano
senza di me.
E non
soltanto perché vorrei vedere con i miei occhi quel verme
assassino vinto, ma perché morirei dall’ansia
sapendoli a combattere senza di me.
Ma non
posso fare niente.
Perché
ormai hanno già deciso.
Posso
soltanto lasciarmi scivolare sul pavimento, mentre vedo le persone
più importanti della mia vita uscire dalla finestra della
Comune a cavallo dello loro scope.
Senza
sapere quando torneranno.
Senza
sapere se
torneranno.
Mmmh…adesso
le cose si fanno più drammatiche…
Oltre
al racconto del bacio non ci sono grandi risvolti nella situazione tra
i due…ma il capitolo mi serviva, per farli riavvicinare.
E
per far notare, anche, che iniziano a conoscersi…
Comunque…grazie
mille ai 33 preferiti! E anche a chi legge soltanto!
_Niki_: spero che non
si sia fatto attendere molto! Mi dispiace che non siano andati fino in
fondo…ma prima o poi succederà! Grazie! Alla
prossima!
Ninive Shyal: aggiornato!
Non subito subito, ma non credo che abbia tardato molto! Che ne pensi,
invece, di questo capitolo?
LaBabi: Grazie per
la fiducia, e per i complimenti! Non sono andati fino in fondo, ma
qualcosa di più dei loro baci rubati l’hanno
ottenuta! Che te ne è parso?
PrincessMarauders:
Non è entrata proprio la Parkinson…ma, non so tu,
o ADORO Blaise, quindi a lui credo di poterlo perdonare! Incredibile,
hai azzeccato il luogo della festa! Non mi sembrava affatto male come
idea! Per la futura fiamma di Harry…non posso anticiparti
molto, perché non è chiaro nemmeno nella mia
testa… e poi, non vale fare anticipazioni!
Kisses…
BIGIA
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Capitolo 16 *** Somebody Save Me ***
SOMEBODY
SAVE ME
Qualcuno
mi salvi…
Perché
sto cadendo.
Precipitando
senza via di salvezza.
Senza
nessuno che mi porga una mano, come ancora di salvezza.
Sto
sparendo in una caduta inesorabile, verso la pazzia.
Come
uno spietato buco nero richiama a sé i meteoriti nello
spazio, senza che quelli
possano opporsi, così la mia ansia mi sta distruggendo.
Qualcuno
mi salvi…
Perché
sono 3 giorni che non si hanno notizie su Harry, Gin, Herm e Ron.
<<
Il
Veritaserum
ha proprietà simili al cosiddetto Siero della
verità,
come è conosciuto dai
Babbani. Tre gocce sono sufficienti per costringere chi la beve a
svelare i
suoi più intimi segreti. È incolore e inodore.
Gli ingredienti sono: Sciroppo
di elleboro, Sangue di Salamandra, Mandragola, Zanne di Serpente,
Asfodelo e
Artemisia. So che molti di voi la conosce già…
>> si interrompe
Lumacorno, per lanciare uno sguardo complice alle Serpi, e me, la sua
pupilla
<< …ma bisogna rispettare il programma.
Quindi, mescolare prego! >>
Fantastico.
Ci voleva soltanto il buonumore
falso di Lumacorno, per migliorarmi la giornata.
Prendo
dalla tracolla il libro del Principe
Mezzosangue, alias Piton, e inizio ad alzarmi per andare verso gli
armadietti
degli ingredienti, seguita da Seamus.
<<
Vieni. Appoggiati. >> si
offre con un sorriso.
In
questi giorni mi è stato molto vicino,
insieme a tutti gli altri.
Cerchiamo
di consolarci a vicenda, dato
che, sebbene sia io quella più depressa, sono tutti molto
preoccupati per loro.
Siamo
davanti all’armadio, insieme a mezza
classe che spintona per sbrigarsi il prima possibile, quando si sente
bussare
alla porta.
Nemmeno
il tempo di concedere l’ingresso, che
quella si spalanca, ed entra in classe la
Kensington.
<<
Horace? Dovrebbero venire con me
Malfoy e Potter…li richiede la Preside.
>>
Alla
notizia il cuore mi balza in petto
alla velocità della luce, tanto che è solo grazie
ai riflessi di Seam che non
cadiamo tutti e due stesi sul pavimento.
Perché
c’è solo un motivo che spingerebbe la Preside
a convocarmi:
ci
sono notizie sui
Cacciatori.
Anche
se non capisco che diavolo centri
Malfoy.
Il
biondo in questione si volta verso di
me, inchiodando i nostri sguardi, come sempre.
Ogni
volta ho l’impressione che lui abbia
una vista a raggi X come Superman, ma che la usi per guardare le
persone al
loro interno, per captarne pensieri e sensazioni.
Ho
la sensazione, anche adesso, che mi stia
analizzando e leggendo nel pensiero, senza, però, che io
possa fare lo stesso,
attraverso quegli occhi di ghiaccio.
<<
Ehm… certo, Margareth. Potter,
Malfoy, uscite pure…poi recupererete. >>
concede Lumacorno.
Al
che Malfoy si avvicina a me e a Seamus,
che ancora mi tiene in piedi, e, con aria irritata, stacca le mie
braccia dal
corpo del mio amico, per prendermi nuovamente in braccio.
Imbarazzata
al massimo, mi lascio
trasportate da lui fuori dall’aula, con la
Kensington che ci
precede.
Tra
le braccia di Malfoy cerco di calmare
il battito del mio cuore, che scalpita furioso per l’ansia
verso la sorte dei
miei amici, e, lo devo ammettere, per la vicinanza con lui.
“Ti
prego, chiunque
ci sia Lassù…fa che siano belle
notizie!”
Ma,
nei minuti che seguirono, mi ritrovai
ad avere la certezza che, Lassù, non
c’è davvero un cazzo di nessuno.
<<
Silente. >>
Parola
d’Ordine per entrare nell’Ufficio
della nuova preside.
Non
avevo mai visto l’Ufficio da Capo
d’Istituto della Mcgranitt, e, sinceramente, non perdevo
niente di che.
L’Ufficio
non era poi così diverso da come
me lo ricordavo ai tempi in cui era occupato da Silente.
C’erano
soltanto molte meno diavolerie
strampalate, e più grigio.
Ah,
e anche due ritratti in più.
Entrati
nella stanza circolare, io ancora
in braccio a Malfoy, due ritratti colpirono subito la nostra
attenzione, quella
mia e dell’affascinate biondino.
Le
sigle recitavano:
Albus Percival Wulfric Brian Silente-
Preside: 1955-1997
Severus Tobias Piton-
Preside:
1997-1998
Il
primo ci salutò con un sorriso e un occhiolino, cercando di
mascherare la sua preoccupazione; il secondo non accennò a
nessun convenevole.
Semplicemente
ci guardò, posando i suoi occhi neri e senza fondo
su di noi.
Ma
non potetti rispondere a nessuno dei due, alla vista del
Ministro della Magia in persona, che si alzava dalla sedia su cui era
seduto,
rivolgendoci uno sguardo preoccupato.
Mentre
Malfoy mi fa poggiare per terra, sto per scoppiare ad
urlare.
<<
Signor Malfoy… >> saluta professionale
Kingsley,
evitando accuratamente di guardarmi << …le
volevamo comunicare che suo
padre è fuggito dalla Prigione di Azkaban. Non sappiamo con
precisione quando,
ce ne siamo accorti soltanto 2 giorni fa. >>
Mi
giro verso Malfoy, per cercare di captare qualche sensazione
dal suo viso.
Speranza
vana, ovviamente, perché si limita ad annuire senza che
nessun tipo di sentimento trapeli dal suo bel viso.
Il
silenzio che ne segue, però, mi distrae completamente dalla
contemplazione dei suoi occhi, perché sento l’aria
farsi più pesante, la
tensione spargersi intorno a noi come veleno, e il mio ossigeno venirmi
meno.
<<
E…ce ne siamo accorti.. >> sposta lo sguardo
su di
me << …grazie ai Cacciatori. Erano nella
Palude di Noxington, alla ricerca
di Rookwood. Localizzato l’ex-Mangiamorte, dalle nostre
ricostruzioni, pare ne
siano apparsi altri. Tra cui Lucius Malfoy. Non sappiamo chi siano gli
altri
nemici che hanno attaccato i Cacciatori, avevano la Maschera.
Sono riusciti ad
identificare solo Malfoy Senior, al quale Granger ha tolto la maschera,
anche
se non ci spieghiamo come abbia fatto a fuggire e raggiungere i
compagni in
così poco tem… >>
<<
Dove sono? >> lo interrompo io << Dove sono
i
miei amici? >>
E
fu proprio quando vidi tutti abbassare il capo, con aria
abbattuta, che iniziai a sentirmi mancare la terra sotto i piedi.
Sentii
l’ossigeno abbandonarmi completamente, ed anche la gamba
buona cedere sotto il mio peso.
Non
avvertii alcun suono, quando sentii
il freddo pavimento in pietra sotto di me, oltre al sussurrato
“Bambolina!”.
Solo
una parola mi vorticava nel
cervello, spingendomi verso l’oblio.
<<
Dispersi.
>>
6
giorni dopo
Porto
la sigaretta alle labbra, per
l’ennesima volta.
Non
so quante ne abbia fumate
nell’ultima mezz’ora che sono qui.
Oddio,
mezz’ora…si fa per dire…
In
realtà non conosco l’esatto lasso di
tempo in cui mi trovo qui, sulla Torre di Astronomia, a scrutare il
cielo.
Potrebbero
essere 2 giorni, 3 ore, 40
minuti…non fa differenza.
Sono
6 stramaledetti giorni che non
riceviamo una cazzo di notizia.
Dal
Ministero sono partite decine e
decine di spedizioni e Gruppi di Ricerca, a cui ho fatto parte anche io
per la
maggior parte delle volte.
Squadre
anti-criminali, il cui
obiettivo è da molti giorni quello di ritrovare i
Cacciatori, sparpagliati in
giro per il Paese anche da prima che mi fosse comunicata la brutta
notizia.
Avvisi
con le loro facce distribuiti
ovunque.
Patronus
e Ricercatori a lavoro da
giorni.
Ma
niente.
Non
abbiamo trovato un emerito cazzo.
Uno
straccio di messaggio, un Patronus,
un lembo dei pantaloni, un capello… niente.
Assolutamente
nulla che mi dia la
speranza di ritrovare i miei amici VIVI…
Sono
6 giorni che non parlo con
nessuno, che non esco dalla mia stanza, se non per andare ogni tanto a
lezione,
che non sconto la mia punizione nella Comune Serpeverde… non
esco nemmeno per
mangiare, azione che, se fosse per me, non farei affatto, ma,
puntualmente, ad
ogni pranzo e cena, la porta della mia stanza si apre per far entrare
qualche
anima buona, che, armandosi di pazienza, mi obbliga a mangiare e bere
qualcosa.
Vegetale….
Ecco
cosa sto diventando.
E
sapete la verità?
Non
me ne frega un cazzo.
Ho
origliato i discorsi di Lavanda e
Calì, l’altra notte, mentre credevano che dormissi.
La
cosa più brutta della mia reazione,
ha detto Lavanda, è che non c’è stata.
Non
ho reagito, chiudendomi in me
stessa, senza piangere o urlare, o sfogarmi con qualcuno.
È
solo che non ne ho la forza.
Non
trovo un motivo valido in nulla, in
nessuna azione.
Lo
stesso fatto dello sfogarmi…a cosa
servirebbe?
Non
me li riporterebbe indietro.
E
quella è l’unica cosa che voglio.
A
volte mi chiedo se ci sia davvero
qualcuno lassù…
Insomma
se c’è, deve odiarmi davvero
tanto, per accanirsi con così tanta cattiveria su di me.
Dicono
che la morte aiuta a far
crescere una persona, a farla maturare, a non farla più
essere una ragazzina…
Bè
io non lo sono mai stata.
Nemmeno
a 6 anni, quando lottavo ogni
giorno con mio cugino per essere lasciata in pace, oppure ad 11,
catapultata in
un Mondo completamente nuovo, oppure negli anni seguenti, mentre
cercavo di non
morire, combattendo Voldemort con la poca esperienza nella magia che
avevo
accumulato, scontrandomi contro un essere che, di magia, ne sapeva una
più di
Satana.
E
non mi sono mai lamentata.
Pochissime
volte mi sono mostrata
debole, o triste, pur avendo subito perdite su perdite, che lentamente
mi hanno
lacerata.
E
sapete perché?
Perché,
mi dicevo, almeno avevo Harry.
Ed
Herm, Ron e Ginny.
E
adesso?
Adesso
potrei perdere anche loro,
restando, così, completamente da sola.
Sono
sempre stata contraria all’idea
del suicidio,
l’ho sempre considerato un atto di vigliaccheria, per
color che erano troppo deboli per affrontare i problemi della vita.
Ma
nella mia situazione attuale…non è
che voglia morire…è solo che non trovo la forza,
il motivo, il senso,
di
continuare a vivere.
Se
adesso, per esempio, sparissi, da un
momento all’altro, la Sorte
mi farebbe un gran favore.
Dopo
l’ennesimo tiro, mi accorgo che il
tabacco contenuto nella mia sigaretta è finito, e che se non
mi muovo a buttare
la cicca mi fumerò anche il filtro.
Poco
male.
Quando
un’altra brezza di vento si
abbatte su di me, scompigliandomi i capelli, alle mie narici arriva un
profumo
tanto conosciuto quanto seducente.
Mi
ha trovata.
So
perfettamente chi è, anche se lui
non si degna di aprire bocca, o informarmi della sua presenza con un
saluto o
un cenno.
Si
limita a sedersi accanto a me, e
accendersi a sua volta una sigaretta.
Non
volto il capo verso Draco Malfoy,
ma continuo a fissare l’orizzonte, senza aprire bocca.
<<
Sono giorni… >> dice,
dopo un po’ << …che non ti fai
vedere nei sotterranei. Pansy e Millicent
sentono molto la tua mancanza! >> sussurra sarcastico.
Non
rispondo, non mi volto a guardarlo,
nemmeno annuisco.
<<
Bah, sinceramente non me ne
frega poi molto. Si sta meglio nella Comune, senza la tua presenza
irritante e
sempre allegra. >>
Dovrei
arrabbiarmi, in fondo mi ha
insultata.
Cerco
davvero
di trovare la
forza per mandarlo a fare in culo, ci sto provando
a reagire….
Ma
non ci riesco.
Rispondergli
male non me li riporterà qui.
<<
Stiamo allestendo la Camera
dei Segreti al
meglio. Dopo le prime 2 volte in cui abbiamo sudato noi, abbiamo deciso
di
ricattare dei primini, per fargli fare il lavoro pesante al posto
nostro.
Adesso noi ordiniamo e loro sgobbano…altrimenti non avranno
il permesso
di entrarci. >>
Questo
è opportunismo allo stato puro.
Lo
sa benissimo che non lo sopporto.
Ma
arrabbiarmi a che servirebbe?
Difendere
i primini, non salverà loro…
Lo
sento sbuffare sonoramente, mentre
butta la sigaretta fumata a metà dai cornicioni della Torre.
<<
Lo sai che sono andato a letto
con la Brown?
>>
Qualcosa
scatta.
Perché
non può permettersi di usare le
mie amiche.
Ed
è infatti allora che mi volto a
guardarlo, incenerendolo con lo sguardo.
Al
suo ghigno, i miei occhi diventano
ancora più minacciosi.
<<
Gelose, eh? >>
Neanche
nego.
Sarebbe
la verità?
<<
Comunque…quando stava per
andarsene,mi ha parlato di te…come se, alla fin fine, me ne
importasse
qualcosa…insomma ha detto che non parli da giorni, che mangi
a momenti solo
sotto Imperio, e che stai diventando apatica….
>>
E
con ciò?
Dovrei
reagire…ma per chi? Per fare
cosa?
Lo
sto ancora fissando, quando sul suo
viso appare palese un’ombra di forte irritazione.
<<
Senti, bambolina, non mi va di
vederti in queste condizioni, come un Infero, solo per quei 4
idioti… >>
Li
sta insultando,per caso?
Vedendo
che, comunque, non parlo,
continua:
<<
Per come la vedo io…insomma
tuo fratello è sempre stato un coglione, la Granger
è solo una lurida Sanguesporco, e i
fratelli Weasley, sono degli insulti alle famiglie Purosangue
dell’Intero Mondo
Magico…insomma, se non tornano è meglio, no?
>>
Questo
non doveva dirlo…
<<
Come osi, brutto bastardo? Non ti
permetto di insultarli! >>
Ghigna
soddisfatto.
<<
Hai visto che parli? E
comunque…ho solo detto ciò che penso…speriamo
che non tornano.>>
Questo
è troppo.
Perché
mi scaglio su di lui con tutta
la forza che ho, prendendo a pugni ogni angolo del suo petto che riesco
a
raggiungere.
Sfogo
su di lui tutta la rabbia che ho
dentro accumulata, cercando, in qualche modo, di trovare un colpevole a
tutta
questa faccenda, giusto
per allontanare
dalla mia mente il senso di colpa, che mi ripete giorno e notte: “Dovevi
essere con loro…e invece li hai abbandonati!”
Malfoy
non mi ferma, non cerca di
scansare i colpi, né di attutire il dolore.
Quando
mi fermo, stanca, mi fa alzare
il viso verso il suo, prendendomi il mento con il pollice e
l’indice.
<<
Incazzata, vero? >>
Mi
limito solo a guardarlo male.
Finita
la rabbia, il mio corpo sta di
nuovo cadendo in quel torpore apatico di prima.
Ma,
a quanto pare, non sono l’unica ad
essere incazzata, perché anche lui prende un respiro per
calmare i bollori,
palesando irritazione.
<<
Senti, non puoi stare così per
sempre. Reagisci, parla, fa qualcosa, Maledizione! >>
Silenzio.
<<
Come cazzo bisogna dirtelo che
devi reagire? Non puoi abbandonarti in questo modo, porca troia!
>>
Silenzio.
E
allora fa una cosa che MAI mi sarei
aspettata che facesse.
Mi
da uno schiaffo.
Non
troppo forte, ma pieno, nel centro
della guancia.
Lo
guardo sconvolta, ma continuo a
restare in silenzio.
E
lui non gradisce affatto.
Perché
si alza, trascinando in piedi
anche me, tirandomi dalle spalle, e inizia ad alzare la voce.
<<
SMETTILA! Cazzo, ti ho
schiaffeggiata, insultata, ho sparlato dei tuoi
amichetti…REAGISCI! >>
Niente.
I
suoi occhi di ghiaccio si fanno
ancora più gelidi, mentre mostra il suo ennesimo ghigno.
<<
Sai che c’è? Si
sta meglio
senza di loro, te lo ripeto… >>
<<
Basta! Non osare! >>
strillo
Il
suo ghigno si allarga ancora di più.
<<
Ammettilo. Non torneranno
più >>
<<
NO NO ! Smettila! >>
Sono
sulla via di una crisi isterica.
Perché
sentire le mie paure più grandi
dette ad alta voce, mi atterrisce ancora di più.
<<
Devi accettare la realtà. Sono
morti! >>
<<
NO! Non è vero…! Io…io li
troverò! Non sono morti! Non possono essere morti! NO
no…NO! >>
<<
Cosa no? Che cosa? Non pensare
a quell’idioti…pensa a te stessa, tanto loro non
tornano più. PENSA A TE PER
UNA VOLTA!
Tu
come
stai? >>
Mi
calmo.
Il
respiro si fa meno affannoso, la
vista meno sfocata, la rabbia e la disperazione meno cieca.
Perché
non sopporto quella cazzo di
domanda.
Me
la sento ripetere in continuazione.
Da
tutti.
In
qualsiasi momento.
Ogni
giorno.
<<
Vuoi davvero sapere come sto?
È questo che volete sapere tutti? COME CAZZO VOLETE CHE
STIA? >>
E
allora urlo.
Grido
come non ho mai fatto in vita
mia.
Grido
con tutto il fiato che ho in
corpo.
Grido
in urlo di rabbia.
Un
urlo di tristezza.
Un
urlo di disperazione.
Un
urlo di paura.
Un
urlo di angoscia.
Un
urlo di stanchezza.
E
continuo a gridare “Basta!”.
Perché,
davvero, non ce la faccio più.
Sono
stufa di soffrire, di combattere
ogni giorno, per ottenere quella felicità quotidiana che per
molti è scontata.
Kimberly
Lilian Potter si è rotta le palle!
Piano
piano le urla divengono più
lievi, più deboli, e si trasformano in singhiozzi.
Le
lacrime minacciano di scendere dai
miei occhi, e stavolta non le blocco.
Non
me ne frega niente se è da deboli,
se non me lo posso permettere, se devo cercare di fare forza ai miei
amici,
oppure se devo armarmi di bacchetta e astuzia e mettere a soqquadro
l’intero
pianeta per cercarli.
Adesso
sono io quella che ha bisogno
d’aiuto, non il contrario.
Ho
tolto il costume da Superman, adesso
voglio essere Lois Lane per un po’.
Non
mi interessa nemmeno che Malfoy mi
sta guardando, nel mio momento di debolezza.
Che
mettesse i manifesti.
Adesso
voglio solo piangere.
Tra
le sue braccia che mi accolgono,
inaspettatamente, in un incerto abbraccio.
Un
calore sconosciuto mi avvolge, come
anche un profumo di pulito e rose, stranamente familiare.
Riprendendo
coscienza, inizio a sentire
il calore di coperte di lino intorno a me, insieme alla morbidezza di
un comodo
materasso che accoglie il mio corpo.
Quanto
al profumo…ci sono stata così
tante volte qui dentro in 7 anni, che non potrei non riconoscerlo.
Sono
in Infermeria.
Che
palle!
Chiamate
a raccolta le forze, mi decido
ad aprire lentamente le palpebre.
Una
visione un po’ offuscata, e poi via
via più nitida, dell’Infermeria della scuola si
impossessa del mio campo
visivo, confermando la mia tesi.
<<
Ah, bene. Ti sei svegliata,
tesoro! >>
Non
fatevi mai ingannare dalla voce e
dal sorriso dolce e affettuoso di Madama Chips.
Sotto
l’aspetto di dolce e premurosa
infermiera, si nasconde un caratterino tutto pepe, con una fermezza ed
una
severità degne della Mcgranitt.
Mi
si avvicina cauta, tastando il mio
viso con le mani delicate, e mormorando incantesimi a me sconosciuti
con la
bacchetta.
Finita
la sua analisi, mi sorride.
<<
Allora? Come stai? Mal di
testa? Spostamento? Indolenzimento? >>
Adesso
che mi ci fa pensare, mi sento
senza forze.
<<
Solo un po’ debole, niente di
che. >>
Allarga
il suo sorriso, sentendomi
parlare, finalmente, dopo giorni, e mi porge un bicchiere pieno di una
pozione
dal colore rosso acceso.
La
conosco questa Pozione, l’ho presa
tante volte, utilissima per rimettere in forze chi non ne ha.
Mi
osserva berlo tutta d’un fiato, e
poi riprende a controllarmi la temperatura con le mani.
Soddisfatta
mi sorride ancora.
<<
Non hai niente. Puoi anche
andare, hai dormito moltissimo, circa un giorno intero. >>
Cosa?
Oddio…
<<
Un giorno intero? O
caz…cavolo! >>
Ripresami
del tutto, scatto a sedere
immediatamente sul letto, iniziando, non so nemmeno io il motivo, a
guardarmi
intorno come una forsennata.
<<
Co...come ho fatto a dormire
per un giorno intero? Come sono arrivata fin qui? Non… non
mi ricordo niente…
>>
L’ultima
cosa che ricordo siamo io e
Malfoy abbracciati
sulla Torre di Astronomia, mentre io urlavo e
piangevo.
A
quell’immagine, le mie guance
iniziano a colorarsi di rosso.
Alzo
lo sguardo sull’Infermiera,
preoccupata.
Sarebbe
capace di tenermi qui dentro
per i prossimi 3 giorni, con la scusa “rossore =
febbre”.
Ma
lei si limita a rispondermi:
<<
E’ stato il signor Malfoy a
portarti qui, circa 24 ore fa. Eri debole, così ti ho dato
un bel calmante. La
gamba l’ho visitata un’altra volta…ma
sembra che sia tutto a posto! >>
Già…è
stato Dean ad occuparsi della
Pozione iniziata da…vabbè, avete capito chi., non
fatemi pensare troppo a quel
nome, o scoppio di nuovo in lacrime.
Esattamente
tre giorni fa il
procedimento era terminato, ed è stato possibile far guarire
la mia gamba del
tutto.
<<
Adesso…puoi decidere se
restare o andar via. >>
Uscita
dall’Infermeria, prendo a
camminare per i corridoi, pensando.
Dovrei
ringraziare Malfoy.
Decisamente.
Erano
giorni che mi tenevo tutto quello
schifo dentro, ed è solo grazie a lui che sono riuscita a
tirarlo fuori.
La
tecnica dell’ “Insultiamo
per
bene i suoi amici” ha
funzionato, soprattutto se utilizzata da lui, un vero
Mago nel deridere le persone.
Va
bene che molti insulti che li ha
rivolto li pensava davvero, ma non credo che in questi giorni sia
arrivato a
sperare sulla loro…morte.
Di
certo da oggi non salterò allegra e
felice per i corridoi della scuola, ma almeno ho ritrovato la forza
necessaria
ad andare avanti.
Perché
credo…anzi ne sono certa, che i
miei amici torneranno prima o poi.
Torneranno
da me.
E,
ad aspettarli, ci sarò io, non
l’ombra di me stessa.
Anche
perché…mamma, papà, Sirius,
Lupin…non mi vorrebbero di certo vedere in quelle condizioni.
Mentre
camminavo, senza accorgermene mi
ritrovo nei sotterranei.
Sono
circa le 11 di sera, è buio,
dovrei tornarmene nel Dormitorio.
Ma,
sinceramente non ho voglia di
essere assalita dalle ansie e dalle preoccupazioni che attendono la me
sotto le
lenzuola con la mente che,disoccupata da altre preoccupazioni
quotidiane,
vagherebbe in area “Dove sono, porca miseria?”.
Ah
bè…visto che ci sono…andiamo a
ringraziare il biondastro.
Strano,
non credevo l’avrei mai detto
in vita mia.
Arrivata
davanti al ritratto Serpeverde,
però, mi rendo conto di non avere la parola
d’ordine.
Tutte
le volte che ci sono venuta,
infatti, c’era sempre Malfoy che mi aspettava fuori, ed io
non ho mai prestato
molta attenzione alle parole bisbigliate che scambiava con il ritratto.
Porca
Parkinson!
Non
mi resta che aspettare che passi
qualcuno,se succederà, per poi farmi dire la Parola
d’Ordine con la forza.
O,
peggio, con l’arte della seduzione.
Dopo
all’incirca 15
minuti che sono qui davanti
come una scema,
sento finalmente dei passi avvicinarsi.
Sperando
che non siano di nuovo 2
studenti Corvonero, le ragazzine idiote, che speravano di incontrare
Malfoy o
Zabini, o, sempre peggio, Aberforth, che ti schiaccia
l’occhiolino e manda
occhiate eloquenti e maliziose riferite a te e ad un ipotetico
Serpeverde,
anziché punirti per essere fuori Comune a
quest’ora, aspetto.
Fortunatamente
noto la divisa da brava
Serpe, sulla mia prossima vittima.
Mi
avvicino con un sorrisone, e mi
presento a questo ragazzo dai ricci castani e il fisico di un Battitore.
Cioè
enorme.
<<
Ciao, mi chiamo Kim. Non è che
potresti dirmi la vostra Parola d’Ordine? Sai, dovrei parlare
con un tuo compagno
di Casa e… >>
Lascio
in sospeso la frase, sperando
che il tipo capisca al volo.
Ma
così non è, perché continua a
fissarmi con un sorriso ed uno sguardo che non mi piacciono per niente.
<<
Ehm…quindi? Credi ti sia
possibile darmi una risposta entro la prossima Eclissi Lunare?
>>
<<
Io ti darei un’altra
cosa…molto meglio di una manciata inutile di sillabe.
>>
Fantastico,
il solito idiota con il
cervello nelle parti basse.
Esasperata,
vedendo un gruppo di
terzini Serpeverde avvicinarsi, cerco di liquidarlo.
Almeno
con quei 4 nanerottoli credo di
poter trattare senza che mi rivolgano battute penose a sfondo erotico.
<<
Va bene, se proprio non me la
vuoi dire, fa niente. Ciaooo >>
Faccio
per voltarmi verso i terzini,
quando sento una mano forte afferrarmi per il polso.
D’istinto
infilo la mano in tasca, dove
si trova la mia bacchetta.
O
meglio trovava.
Perché
mentre questo tipo mi costringe
a cozzare contro il suo petto, l’immagine di me che esco
dalla stanza lasciando
la bacchetta sul comodino mi
ritorna alla mente.
Cerco
di agire di forza bruta, alzando
il ginocchio destro verso l’alto, puntato vero il suo affare,
ma quello,
prontamente, chiude le gambe, incatenandole alle mie.
Mi
afferra le braccia con le sue manone
grandi come una torta della signora Weasley, completando il mio
immobilizzamento.
Fantastico.
Volto
la testa, per vedere se almeno i
ragazzi del terzo che ho visto prima possono aiutarmi, ma faccio solo
in tempo
a vedere l’ultimo lembo di mantello sparire nel ritratto, che
il bestione mi
costringe a girare la testa, con la mano che non è impegnata
nel bloccarmi le
braccia.
<<
Dicevamo, piccola? >>
<<
Dicevamo che se non mi lasci
IMMEDIATAMENTE ti lancio una Fattura talmente potente che dovrai
passare gli
ultimi mesi di scuola al San Mungo. >>
In
risposta esplode in una risata
sguaiata, molto simile a quella della Bulstrode, ricordandomi
perché i
rinoceronti non mi sono mai piaciuti come animali.
Spinge
i nostri corpi, e soprattutto i
bacini, sempre più a stretto contatto, dicendo:
<<
Scusa, e con quale bacchetta?
Sbaglio o non la trovi? >>
Cazzo,
sgamata.
Ma
perché diavolo i sotterranei di
questa scuola sono talmente deserti?
E
perché i mocciosi di terzo così
stronzi?
<<
Senti…adesso tu mi lasci
andare, così magari non ti ammazzerò, non appena
riprenderò la mia bacchetta!
>>
<<
No, bella. È qui che ti
sbagli. Sei troppo sexy per lasciar perdere un’occasione del
genere. >>
E
spinge le labbra prepotentemente
sulle mie, posando la sua mano sul mio sedere, stringendo e
accarezzando in
modo maleducato.
Cerco
di divincolarmi con tutte le mie
forze, senza concedere alla sua lingua l’accesso alla mia
bocca, ma mi rendo
conto che è molto più forte di me.
Ma
tu guarda un po’ che sfiga!
E
che schifo!
Però,
l’irritazione e lo sdegno, si
trasformano in puro terrore, quando il tipo inizia ad alzarmi il
maglioncino
della divisa, e mi rendo conto che alle 23.00 è molti
difficile che passi
qualcuno per questi corridoi.
Mi
spinge violentemente verso il muro,
bloccandomi la gamba sinistra a terra con la sua, e alzando la destra
lungo il
fianco, stringendola con la sua mano enorme.
Le
braccia incatenate verso l’alto da
un Incantesimo scaturito dalla sua bacchetta, posso solo urlare:
<<
Lasciami! Lasciami, stronzo!
AIUTO! >> mentre questo animale mi si struscia addosso e
passa a baciarmi
il collo.
Sto
per vomitare dal disgusto e dalla
paura, perciò chiudo gli occhi, continuando sempre a
divincolarmi, e cercando
di assentarmi con la mente, mentre la mia maglietta cade per terra,
lasciandomi
in reggiseno.
<<
Che schifo! Lasciami, brutto
lurido figlio di puttana! Lasciami! >>
<<
Credo davvero che ti
divertirai, bella! Adesso basta urlare… >>
Sono
ancora ad occhi chiusi, quando lui
sussurra “Silencio!”
togliendomi la capacità di gridare, oltre che di
difendermi.
Con
una sua mano che accarezza
velocemente la natica e la coscia, tenendola sempre alzata, la sua
lingua che
cerca di incontrare la mia, e l’altra sua mano posizionata
sul mio seno, sento
che il peggio deve ancora arrivare.
Chiudo
gli occhi, cercando di non
pensare che queste carezza siano di questo animale ma di Kevin, quando
il viso
di Malfoy e le sue labbra sulle mie si affaccia nei miei pensieri,
scacciando
quelle precedenti.
Ricordando
quella volta in camera sua,
mi rendo conto che pagherei oro, per far rimpiazzare queste mani
violente dalle
sue.
<<
Sai, Doug, credo che la
signorina non gradisca il tuo modo di fare. Quindi, per favore, abbassa
e
rinfodera il tuo uccello, se non vuoi perdere per sempre la
capacità di farlo.
>>
Apro
gli occhi di scatto, ricacciando
indietro le lacrime, quando la voce di Zabini mi arriva alle orecchie.
Il
maiale di turno, Doug, mi lascia
andare di scatto, facendomi crollare per terra, con ancora le braccia
costrette
vero l’alto dal suo Incantesimo.
Accanto
alla Serpe, ci sono tutti.
La
Greengrass,
Nott e…Malfoy.
Quest’ultimo
ha uno sguardo pieno di
odio e ribrezzo, gelido come solo il più freddo iceberg
potrebbe essere.
Fa
paura.
Nott
sussurra “Finite
Incantatem”
così che io possa di nuovo parlare e abbassare le braccia.
<<
Doug, Doug, Doug… non hai
ancora imparato che per fare sesso devi avere il consenso
delle ragazze?
>> sussurra maligna la
Greengrass, mentre
il bestione stronzo, prima tanto spavaldo,
adesso guarda atterrito tutti quanti, come farebbe un primino davanti
al
Preside che lo sta per espellere.
Malfoy
si avvicina con passo lento al
Serpeverde incriminato, lo prende per il colletto della camicia della
divisa, e
ghigna, sussurrando:
<<
Se lo rifai… giuro su Salazar
che sei un verme morto
>>
Il
suo sussurro è talmente pieno di
rabbia che se avesse urlato, lo avesse attaccato e preso a calci, credo
che
Doug si sarebbe spaventato meno.
Ed
è per questo che il pugno che gli
sferza dopo non fa sobbalzare nessuno.
Non
fa nessun effetto.
Vabbè,
a parte a Doug, che avrà il naso
rotto per un bel po’ di tempo.
Da
bravo vigliacco, mantenendosi il
sangue che cola dal naso con la mano, scappa.
Così
tutti e 4 si rivolgono verso di
me.
Dopo
qualche momento di silenzio
imbarazzato, dico:
<<
Okay, avete visto abbastanza.
Lo ammetto, spaccio la mia terza semplice di reggiseno per terza
abbondante,
contenti? Adesso chi mi può passare il maglioncino?
>>
Ghignano,
rilassati dalla mia reazione.
Fantastico,
devo ringraziare Malfoy ben
due
volte oggi, oltre che i suoi amici.
Adesso
Voldemort potrebbe mandarmi un
bigliettino di saluti dall’oltretomba, e non mi stupirei
più di tanto.
<<
Ma come dobbiamo fare con te?
Cosa sei, un’attira- disgrazie? >> commenta
Nott.
<<
Forse… >> gli rispondo
alzandomi e infilandomi la maglietta che mi porge la
Greengrass
<<
…oppure è colpa del mio Sex- Appeal altissimo!
>>
<<
Se se…montiamoci poco la
testa, signorina! Non possiamo venire a salvarti ogni volta che ecciti
qualcuno
semplicemente respirando! >> prende in giro Zabini.
Mentre
sorrido, complice, domando:
<<
A proposito…sono io che, per
la prima volta in 18 anni ho avuto culo, o non è un caso che
siete passati
proprio di qui? >>
<<
No. Dei marmocchi di 2^ o 3^ ci
hanno avvisato. È un po’ che teniamo
d’occhio quel tipo. Ha la mania di
scoparsi la gente senza che loro glielo consentano. >>
spiega la
Greengrass, con un
lampo d’ira negli occhi.
Brutto
bastardo, porco, pezzo di merda!
Cioè,
non sarei la sua prima vittima?
Non
voglio nemmeno immaginare cosa
sarebbe successo se non mi avessero salvato loro.
E
devo anche dire grazie ai ragazzini
che ho visto prima.
Ottimo.
Qualche
altro Serpeverde vuole che li
sia debitrice?
<<
Tu piuttosto…. >> sbotta
Malfoy, ancora leggermente irritato << …che ci
facevi a quest’ora, a 7
piani di distanza dalla tua Sala Comune? Comincio a pensare seriamente
che tu
abbai davvero manie suicide… >>
No,
niente di che.
Ero
qui solo per cercare te.
Per
ringraziarti.
Ho
rischiato di essere espulsa e
violentata, per ringraziare la persona che dovrei odiare più
di tutte.
Perfettamente
normale.
<<
Passeggiavo. Facevo un
giretto. >>
Tutti
e 4 alzano il sopracciglio in
contemporanea.
<<
Ah, capisco. Anche io molto
spesso rischio l’espulsione per
fare 4 passi >>
dice, sarcastico,
Zabini.
Per
poi lanciare un’occhiata furtiva al
suo amico biondo, che mi sta ancora guardando scettico, e strizzare
l’occhio al
mio indirizzo.
Muove
le labbra, sillabando “Capito”, e
mi sorride, complice.
Sorride,
notate bene, non ghigna.
No,
bugia, adesso si, quello è un
ghigno.
<<
Allora, chi vuole fare una
partita a scacchi? >>
Tutti
e 3 le Serpi si girano verso di
lui, con la stessa espressione scettica che avevano al mio
“Passeggiavo”.
<<
Scacchi?... >> domanda
Nott << …ma se tu odi gli scacchi? E perdi
anche con i primini di
Tassorosso! >>
<<
Mi conosci male Theo. Io non
li odio gli scacchi. E non perdo con i primini di nessuna
Casa… >>
<<
Certo. In un’altra vita.
Comunque andiamo, ho proprio voglia di vederlo stracciato…
>> propone la
Greengrass che,
chissà
come mai, si è appena scambiata un sorrisetto con Zabini.
Ottimo,
non vedevo l’ora che delle
Serpi si facessero delle idee sbagliate su me e Malfoy.
Mentre
i due amici prendono Nott a
braccetto che continua a ripetere << Ma questo amore per
gli scacchi da
dove vi è uscito a tutti quanti? >>, Malfoy
riamane in silenzio a
fissarmi.
Ormai
soli, chiusosi il Ritratto della
loro Sala Comune, si gira verso di me.
<<
Io ho fame. Tu? >>
Fame?
Alle undici e mezza di notte?
Ovvio.
<<
Certo che ho fame!... >>
rispondo con un sbuffo << …gli spuntini di
mezzanotte sono la mia
passione! >>
E
ghigna, più sexy che mai.
<<
E tu vorresti qui, circa una
volta a settimana? >>
<<
Certo. Qui c’è anche un mio
elfo domestico, non potrebbe mai denunciarmi alla Preside.
>>
<<
Non ho mai mangiato seduto
solo su un cuscino, e solo del banale gelato…
>>
<<
Viziato! Abituato ad altro,
vero? >>
<<
Già… >> dice, abbassando
lo sguardo.
Siamo
nelle cucine degli elfi, seduti,
come ha detto lui, su degli enormi cuscini dal colore sbiadito, nella
stanzetta
che gli elfi domestici hanno, molto gentilmente, liberato per me circa
l’anno
scorso.
Prima
qui c’era una terza grande
dispensa, ma, prima sotto incitamento di Dobby, adesso di Kreacher, la
stanza è
sempre tenuta libera.
Harry
ha lanciato un Incantesimo
Capiente su una delle altre due camere, così da non dover
lasciare il cibo
troppo compresso.
Ci
piace venire qui, lo facciamo
spesso.
Cibo
e privacy.
Io
ed Herm abbiamo passato qui intere
notti, a parlare di Ron o Kevin, ed anche con Ginny cercando il modo
migliore
per farsi notare da mio fratello.
Dio,
quante risate ci siamo fatti io e
Ron, mentre prendevamo per il culo Cho, vedendo mio fratello che la
difendeva.
Queste
pareti hanno assistito a
tantissime discussioni, lacrime, abbracci e risate.
<<
Mi piace il gelato, sai…
>> confessa Malfoy, dopo un po’ di silenzio, e
rialzando lo sguardo
<< …ma non ne ho mai mangiato molto. Mio padre
ha sempre detto che non
era abbastanza di classe, per un Malfoy. E allora…viva le
abbuffate di “Crêpes
à
la crème de citrouille”.
>>
<<
Ho capito quali…quelle
che gli elfi fanno solo a Natale e a Pasqua, perché costa un
macello prepararle
con tutti gli ingredienti. Cazzo, avete un conto in banca niente male.
>>
<<
Già… >> ripete
per la seconda volta, distogliendo di nuovo lo sguardo dal mio.
Prendendo
un’altra cucchiaiata
di gelato alla crema, erompo in una risatina- sbuffo.
<<
Curioso. Mentre tu ti
facevi viziare nel tuo imponente castello, con balli e incontri regali,
io ed
Harry cenavamo fuori casa, seduti su delle altalene, mangiando hot dog
e
patatine. >>
Mi
guarda, di nuovo, e ghigna.
<<
Ancora più curioso.
Mentre io, quando uscirò di qui, sarò un ex-ricco
sfondato, senza casa e un
lavoro dignitoso, tu e lo Sfregiato avrete soldi a palate, 44 case, 56
ville in
montagna, 34 al mare e 12 in
campagna, con statue e feste in vostro onore sparse per il Mondo
Magico.
>>
<<
Bè, in realtà, di
statua in nostro onore c’è
n’è solo una, a Godric’s
Hollow…per i soldi ti do
ragione, credo, ma di case ne abbiamo solo una, che fa pure
cagare… >>
<<
Si, e dove sarebbe? A
Malibù, una schifezza di 800 metri
quadrati,
giardino escluso? >>
<<
No. È a Londra,
precisamente in Grimmauld Palace, numero 12. Dovresti conoscerla, visto
che, in
teoria, dovrebbe essere in parte tua. >>
Si
zittisce, per poi mandarmi
un’occhiata fintamente arrabbiata.
<<
Cioè, mi avete fottuto
la casa? Ladri di merda! >>
Scoppio
in una risata,
realizzando di quanto mi senta, stranamente, a mio agio, in compagnia
del
Principe delle Serpi.
<<
Se vuoi, quando
usciamo di qui, potremmo ospitarti. In fondo è anche, un
po’, casa tua. E poi
non credo di volermici fermare troppo a lungo. >>
<<
Si, come no. Così il
tuo caro fratellino fa preparare tappeti rossi e trombe per
l’accoglienza.
>>
Sentendo
nominare Harry, la
nostalgia si fa sentire ancora più forte di prima,
inumidendomi gli occhi, tanto
che, con la scusa si prendere l’ennesima cucchiaiata di
gelato, abbasso lo
sguardo.
Probabilmente,
però, il mio
gesto non passa inosservato.
<<
Ti mancano, eh?
>>
Sempre
rimanendo con gli occhi
fissi nel mio gelato, rispondo.
<<
Già. >>
E
su di noi cala un silenzio
carico di tristezza.
La
mia, perchè i ricordi pieni
di risate e scherzi con i miei amici bruciano più del veleno
di un Basilisco.
La
sua…boh, non ne ho idea.
<<
A che pensi? >>
chiedo, infatti.
<<
Mio padre. Chissà dove
cazzo sarà finito. E mia madre. Chissà come mai
quello stronzo non l’ha
liberata. >>
Alzo
lo sguardo su di lui, e
vedo che mi sta fissando, senza però vedermi realmente.
Perché
il suo sguardo è
altrove, in una cella di Azkaban, dove la madre sta marcendo, anche un
po’ per
colpa mia.
Ma
ciò non crea in me quel
leggero senso di colpa che dovrebbe portarmi ad essere
d’accordo con lui, nella
sua speranza di una fuga da parte della donna.
<<
Lo sai, vero, che non
sono d’accordo? Che dovrebbero restare entrambi in prigione?
>>
Il
suo divago mentale termina
alla mia frase, e torna a puntare il suo sguardo nel mio, con una punta
di
freddezza in più.
<<
Lo so che sono i tuoi
genitori, lo capisco. Ma non puoi negare che se
c’è qualcuno che si merita di
stare lì,sono loro. Soprattutto tuo padre. >>
Molti
staranno pensando “Ma
questa è proprio scema? Cosa fa, provoca un Malfoy, pur
sapendo di non avere la
bacchetta con se?”
Ma
io sono stranamente
tranquilla.
Infatti
non faccio un cenno
quando serra il pugno talmente forte da far diventare le nocche bianche.
<<
Sai, sei la prima che
me lo dice in faccia, senza peli sulla lingua. In genere la gente mi
lecca il
culo, per paura. >>
Al
suo ghigno, segue il mio
sorriso abbattuto.
<<
So perfettamente che
vuol dire essere circondati da lecca culo. Adesso persino il ritratto
della
Signora Grassa si è messa ad adularmi! Ecco
perché sono talmente importanti i
miei amici: sono le uniche persone che mi giudicano per quello che sono
davvero, e non per il mio nome. >>
<<
Ah, bè. Ci sono io,
che adulare te e lo Sfregiato, è l’ultima cosa che
voglio fare! >>
<<
Lo stesso vale per me.
>>
Cala
un altro silenzio,
stavolta senza imbarazzo o sentimento di alcun genere.
Semplicemente
è un silenzio.
Rilassante,
aggiungerei.
<<
Comunque, stasera… >>
inizio io << …ero venuta nei sotterranei, non
per fare un giro. Per
cercare te… >> alza il sopracciglio stupito
<< …Volevo ringraziarti
per avermi fatta sfogare, sulla Torre. Sei stato
molto…ehm…gentile.
Perciò…mmmh…Grazie.
>>
Dopo
un fischio prolungato, risponde:
<<
Sai, non avrei mai creduto in
7 anni di sentire quella parola dalle tue labbra. >>
<<
E io non avrei mai creduto di
dirtela. >>
Altro
silenzio.
Abbassiamo
entrambi la testa,
pensierosi.
Lui
non so dove stia rivolgendo i suoi
pensieri, mai i miei sono tutti dedicati ai cambiamenti.
Già,
quelli dell’ultimo periodo.
Per
esempio, un mesetto fa scarso non
avrei mai pensato di potermi trovare in una stanza sola con Malfoy, a
scambiare
4 chiacchiere pacifiche, parlando dei cazzi nostri, confidandoci.
Oppure
non mi sarei mai sognata che
sarebbe stata la sua una delle poche spalle su cui versare le mie
lacrime.
O,
ancora, che dovessi la mia
gratitudine alle Serpi per avermi salvato, quando fino a poche
settimane fa ci
scagliavamo Incantesimi per i corridoi.
E
non avrei mai preso in considerazione
la possibilità di perdere i miei migliori amici, e di andare
in cerca di
consolazione da Malfoy.
Cambiamenti
da capogiro.
<<
Qui sta cambiando tutto…
>> sussurro, dopo un po’, sempre tenendo lo
sguardo basso.
Sguardo
che, però, sono costretta ad
alzare, sentendo i suoi occhi su di me.
<<
Potter…che ci succede?
>>
Non
ne ho idea.
So
solo che, per uno strano scherzo del
destino….
Credo
che…
Oddio!
Nooo…impossibile.
Però
poi mi ritornano in mente le
battute di Nott, le chiacchiere impacciate con la
Greengrass, gli
occhiolini di Zabini e…. Malfoy, semplicemente nei suoi modi
di fare.
E
la verità mi sconvolge.
Perché
mi sto affezionando alle
Serpi.
Soprattutto
ad una….
Finalmente
sono
tornata!
Lo ammetto,
abbastanza in ritardo…
Ma tra i virus
che adorano il mio computer, e le idee che volano al vento, non p stato
davvero
possibili aggiornare prima.
Mi dispiace
molto!
Devo
ringraziare
tutti quelli che hanno recensito, ma purtroppo non posso farlo di
persona,
altrimenti rischio di non aggiornare affatto….
Il prossimo
capitolo l’ho solamente iniziato, ma non credo ci
vorrà molto tempo, come per
questo.
Detto
ciò, vi
saluto e vi mando tanti bacioni…..!
BIGIA
|
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Capitolo 17 *** Relief ***
RELIEF
<<
Allora? Come è andata?
>>
<<
Andata cosa? >>
<<
Come cosa? Con la Potter,
no? Ci sei stato a
letto, ammettilo! >>
<<
No, ti sbagli. >>
<<
Bugiardo. Ma se avevi un
sorriso ebete quando sei entrato in stanza! >>
<<
Non avevo nessun sorriso,
tanto meno ebete. E adesso, smettila. Ti ho già detto che
non è successo
niente! >>
<<
Bah. Io continuo a non
crederti. >>
Sto
per uccidere Blaise.
Deve
ringraziare che la mia bacchetta
sia ancora nella tasca del mantello, adesso appeso
all’attaccapanni della
nostra stanza, se non l’abbia, come minimo, Schiantato.
Appena
sono entrato, deciso a buttarmi
sul letto e addormentarmi completamente vestito, ho trovato il mio
comodo
materasso occupato dal corpo di Daphne, che se ne stava comodamente
seduta a
fumarsi una sigaretta, con accanto Theo, con i guantoni da Battitore,
che
giocava a passarsi la Pluffa
con Blaise, seduto sul suo letto dall’altra parte della
stanza.
Quest’ultimo
ha iniziato a farmi
domande su me e la Potter,
mentre gli altri 2 mi
fissavano, avidi di particolari.
Anche
se, questi particolari non li ho
visti nemmeno io.
Quando
gli stronzi ci hanno lasciati
soli, la mia consolazione era che, almeno, finalmente me la sarei
scopata,senza
interruzioni, o fughe.
Invece
no.
Siamo
rimasti semplicemente seduti su
quel cuscino bitorzoluto, a chiacchierare.
E
la cosa più assurda è che, in quel
momento, mi andava bene così.
Per
una volta, il sesso non era il mio
interesse principale.
All’inizio,
per la strana rabbia cieca
che mi ha colpito alla vista di Doug e le sue manacce addosso a lei,
poi per un
ancora più strano senso di tranquillità, che mi
ha preso quando eravamo insieme
nella cucine.
Forse
stasera ho fumato troppo.
Generalmente
una canna non mi provoca
molti effetti di sballo, che, tra l’altro, mi durano poco.
Magari
stasera mi ha colpito in modo
brusco il cervello, allungando il suo effetto.
Comunque,
inizio a togliermi la camicia
della divisa, ignorando la presenza di Daphne.
Sono
talmente abituato a lei, che
spogliarmi davanti ai suoi occhi non mi imbarazza per niente.
Vabbè,
diciamo che spogliarmi davanti
alle donne in generale non mi fa, ormai, né caldo,
né freddo.
Sfilandomi
i pantaloni, noto lo sguardo
indagatore di Theo su di me.
<<
Theo, so di essere
estremamente affascinante. Ma, ti prego, le tue inclinazioni
omosessuali mi
creano un certo fastidio. >>
Mi
guardo scettico.
<<
Stavo solo cercando qualche
segno…che ne so…graffi, succhiotti, lividi. Ma
non hai davvero niente. >>
In
quel momento le labbra di Daphne si
aprono in un ghigno di divertimento, e strafottenza.
<<
Le opzioni sono 2. O avete
fatto sesso, ma non le è piaciuto e ci ha messo poca
passione, oppure non avete
davvero fatto niente. >>
<<
Scusa, Daphne… >>
interviene Blaise << …stiamo parlando di
Draco. Nel suo vocabolario, non
esiste trascorrere una serata con una bella ragazza, senza farci sesso.
Non è
nel suo DNA. >>
<<
In effetti. Oppure lui ci ha
provato, e lei non gliel’ha data. >> suggerisce
Theo.
<<
Premesso di star parlando con
tre depravati mentali, io non ci vedrei niente di male a trascorrere
una
tranquilla serata con una ragazza, senza doppi fini. Però,
effettivamente, non
è da Draco. E nemmeno da voi due, a dirla tutta…
>>
Okay,
mi hanno fatto innervosire.
<<
La smettete di parlare di me,
come se non ci fossi? Per l’amor di Salazar, fatevi un
po’ i cazzi vostri!
>>
Tutti
e tre mi guardano, senza nemmeno
l’ombra di un qualche vago pentimento, per poi fare
spallucce, e tornare alle
loro attività precedenti.
Daphne
porta di nuovo la sua sigaretta
alle labbra, Blaise rilancia la Pluffa
a Theo, che la prende in uno scatto del braccio, ed io
finisco di mettermi in pigiama, composto soltanto da dei pantaloncini.
Va
bene che siamo ad Ottobre, ma odio
dormire vestito, perciò la nostra camera è sempre
molto riscaldata,ed io potrei
dormire anche nudo, senza avvertire alcun brivido.
Cosa
che, praticamente, faccio quasi
ogni notte, con un corpo caldo tra le braccia.
Dormire
nudo intendo.
Mi
faccio posto tra Theo e Daphne, e mi
sono appena sistemato come si deve, accendendomi una sigaretta, che la
Principessa
Serpeverde apre
bocca:
<<
Secondo voi sono ancora vivi?
I Cacciatori, intendo… >>
Ci
scambiamo delle occhiate pensierose.
<<
Pensavo di si. Ma sono passati
8 giorni… è strano che non tornano, no?
>> dice Theo.
<<
In effetti. Devo ammettere che
un po’ mi dispiace, se non tornano. Insomma, sono stati dei
bravi avversari.
>>
<<
Ti dispiace?
Non è che
avresti avuto una tresca con la
Mezzosangue, o con
Fiammetta, Blaise? >> lo provoco,
avvertendo vagamente l’irrigidirsi di Daphne accanto a me.
Ho
sempre ritenuto che tutti e due
fossero gente degna di un Malfoy, e lo credo ancora, ma quando fanno
queste
scenette da fidanzatini gelosi, mi sembrano un ammasso di imbranati
Tassorosso.
Insomma,
cazzo, si piacciono tutti e
due, e non si danno una mossa!
Non
ho mai visto Blaise così imbranato
con una ragazza, sembra Lenticchia!
<<
No, io non mi faccio le
Grifone. IO
>>
ribatte, con una punta di irritazione, scatenando le risate di Theo, e
i suoi “Che
schifo! Le Grifone no!”
Che
fa, accusa?
È
una mia impressione, o c’era un
riferimento al sottoscritto nella sua risposta?
<<
Stronzo. Che cazzo te ne fo…
>>
<<
Smettetela di fare i bambini,
tutti quanti! … >> mi interrompe Daphne,
alzandosi di scatto dal mio
letto, e fissando tutti e 3 con aria astiosa,
<<
…state qui a parlare male dei
Grifoni, soltanto per la loro Casa,e per una stupida tradizione, quando
nemmeno
3 ore fa siete corsi
ad aiutarne la Regina.
>>
Sposta
lo sguardo su Blaise e Nott, e
continua.
<<
E voi due…non venitemi a dire
che, volere o no, non vi siete affezionati alla Potter! E
TU…! >> dice,
puntandomi il dito affusolato contro il petto
<<
…quando ti innamorerai di Kim,
poi ne riparleremo… Non sono nata ieri, me ne accorgo se tra
2 persone c’è
feeling o no. E tra voi c’è pura
elettricità, ogni volta che vi guardate, o
toccate….sbaglio o è anche lei una Grifondoro?
Abbiamo passato 7 anni ad odiare
persone che nemmeno conosciamo, senza motivo. Prima avevamo la scusante
dell’età. Adesso, quale scusa usate? La vostra
idiozia? >>
Ed
esce a grandi falcate dalla stanza,
chiudendosi la porta alle spalle.
Anzi,
sbattendosi
la porta alle
spalle.
<<
Okay, chi si è scopato il
ragazzo che le piace? >> domanda Theo, dopo una manciata
di minuti
trascorsi nel più assoluto silenzio.
Zabini
gli manda un’occhiata omicida.
Non
vuole sentire parlare di, anche
inventati, ragazzi che piacciono a Daphne.
<<
Non sarà mica innamorata dello
Sfregiato? O di qualche Grifondoro? >> continua Nott,
ricevendo il
cuscino di Blaise dritto in faccia.
Quando
finalmente sposta il culacchione
dal mio letto, posso infilarmi tra le coperte,e tentare di dormire.
Tentare….
Invano.
Perché
le parole di Daphne mi
continuano a balenare nella testa.
…quando
ti innamorerai
di Kim, poi ne riparleremo…
…
tra voi c’è pura elettricità,
ogni volta che vi guardate, o toccate…
…
ti innamorerai
di
Kim….
…
ti innamorerai….
Pazza!
Insomma,
io non mi innamorerò proprio
di nessuno!
Né
in questa vita, né mai.
“Innamorarsi”!
Che
cazzata.
È
soltanto un motivo in più per
spendere soldi alle feste, per farti rompere le palle da una ragazza
che vuole
controllare tutto della tua vita, perdere tempo nelle sue scenate di
gelosia…
innamorarsi non ha senso, è da idioti.
E
poi non potrei mai innamorarmi della
Potter!
Okay,
lo ammetto, la voglio.
Ma
sono certo di non potermene mai
innamorare.
Credo.
<<
Ragazzi, chi si fa il bagno
con me? >>
<<
Amore, siamo ad Ottobre…il
Lago sarà pieno di Gorgosprizzi. >>
<<
Si possono sempre scacciare…
>> commenta sarcastico Dean con un sorriso, prima di
sorridere, afferrare
Luna dalla vita e baciarla.
Automaticamente
tutti distogliamo lo
sguardo, per lasciare alla coppia un po’ di
intimità.
<<
Ehi! Cenesventola! >> mi
sento chiamare.
Direte
voi “Ma che egocentrica! Non
deve essere per forza a lei!”…
E
invece ne ho la certezza, perché
quello è il nuovo nomignolo che mi hanno affibbiato Seamus e
Dean.
“Tutti
ti trattano come la
Principessa del
Mondo
Magico…e sei davvero una sventola! Quindi è
azzeccato, come soprannome, no
Seam?”
<<
Seam… quando la smetterai di
chiamarmi così?! >>
Mentre
lui mi sorride e mi saluta con un
sonoro bacio sulla fronte, Dean riemerge dalla sua pomiciata con Luna
e,
raggiuntoci, dice:
<<
Giammai! “Cenesventola non
tramonterà mai! >>
Fantastico…
Il
vento di Ottobre è molto piacevole,
né troppo caldo, né troppo freddo.
Viste
le ultime nuvolose giornate che
abbiamo avuto, appena, verso le 5 di pomeriggio, il cielo ha iniziato
ad
aprirsi, nessuno di noi ce l’ha fatta a restare nella Comune
a studiare.
Così,
io Dean, Seamus, Neville, Lavanda
e Calì,a cui si è poi aggregata Luna, armati di
sigarette e gelati abbiamo
sceso le imponenti scale, e abbiamo raggiunto la riva del Lago Nero,
anche se
nessuno ha osato avvicinarsi al ciliegio.
Sto
parlando di quel
ciliegio,
la cui ombra ha ospitato molte volte me e…e… i Cacciatori…
nei numerosi
pomeriggi che abbiamo trascorso lì.
Ecco
perché nessuno ci si vuole
avvicinare: troppi ricordi.
E
finchè non tornano, i ricordi sono
possono trafiggere come 1000 lame.
<<
Kiki… >> dice Calì
<< …so che non ti piace come nomignolo, ma non
sarebbe giusto abolirlo!
Insomma, Malfoy può chiamarti come gli pare, e noi, che
siamo i tuoi amici, non
potremmo? >>
Adesso
l’ha ammazzo.
Perché
Neville fa cadere il suo gelato
sul prato, Dean si volta a fissarmi, Seamus smette di spolpare con lo
sguardo
una rossa più in là,e Lavanda arrossisce.
<<
N- non è colpa mia. È lui che
prende confidenza come niente… >> bugiarda
<< …io
nemmeno la
voglio!.. >> bugiarda
<< …e poi quel soprannome lo odio…
>> bugiarda
<< …non sopporto quando lo usa!
>>
Bugiarda…
<<
Mi sa che quella punizione
della Kensington è stata proprio orrenda…e
continua ad esserlo! >>
commenta Seamus, passandomi un braccio intorno alle spalle.
Sedendoci,
sempre abbracciati,
annuisco.
Falsa…
<<
Comunque, fino a prova
contraria… >> interviene Luna, sedendosi anche
lei con Dean << …non
è Kiki ad essere andata a letto con Malfoy. O sbaglio,
Lavanda? >>
Lei
fa un mezzo sorrisino, mentre tutti
gli sguardi si puntano su di lei.
<<
Scusatemi tanto, ma non sono
mica cieca. Serpeverde o no, resta lo stesso un figo da paura. Ed
è un asso in
certe cose… >> dice, con aria sognante.
Uno
strano blocco mi ostruisce lo
stomaco, mentre, quasi senza accorgermene, prendo a strappare
freneticamente
fili d’erba con la mano, sistemata tra le gambe di Seamus.
<<
Lavanda, posso anche capire
che ti senti…attr…attratta (bleah!) da
Malfoy… >> spiega Neville
lentamente << …ma è anche una
questione di principio…insomma…ti sei fatta
usare… >>
Un
altro moto di rabbia si impossessa
di me, e aumento la ferocia con cui sto strappando l’erba
circostante.
Insomma,
anche io stavo per farci
sesso!
E
poi non è mica un mostro, adesso
esagerano!
<<
In effetti… >> dicono un
po’ tutti in coro.
<<
Primo. Malfoy non è un tipo a
cui puoi dire di no, perché attrae le ragazze come il miele
e le api… >>
si difende Lavanda << …Secondo. Si
è trattata solo di una notte, mica me
lo sono sposato! >>
Appunto!
Dico
io, solo una notte!
Poi
intercetto uno sguardo complice tra
lei e Calì, che subito prendono a fissarmi con strani
sorrisetti.
<<
Ehm, ragazze…che volete?
>> domando.
<<
Niente… >> risponde Calì
<< …stavamo pensando al “mica
me lo sono sposato”
visto che, anche
volendo Lavanda non avrebbe potuto…il suo
cuore, se ne ha uno,
appartiene ad un’altra… >>
Chi?
Non
ditemi la Parkinson!
Mentre
continuano a scambiarsi occhiate
eloquenti e sorrisi ebeti, io e Seamus ci scambiamo
un’occhiata esasperata,
finchè lui non chiede:
<<
Si può sapere cosa cazzo
vorreste dire? >>
<<
Bè, diciamo che Malfoy
difficilmente mostra segni di godimento o altro, anche mentre fa
sesso…
>>
“Già,
lui nasconde sempre ciò che
sente”,penso, mentre,
nervosa dal tono languido che sta usando Lavanda per
descriverlo, strappo, sempre più numerosi, poveri fili
d’erba.
<<
…però, nel pieno
dell’orgasmo…dovrei
aver sentito un nome.. >>
<<
Lavanda, che schifo! Mi stai
facendo vomitare il pranzo! >> si lamenta Dean,
disgustato dall’immagine
di Malfoy, mentre è a letto con qualcuna.
<<
Scusa, piccola.. >>
interrompe Neville << …Malfoy ha detto il tuo
nome, mentre…vabbè, lo
abbiamo capito. Che c’è di strano? >>
Altra
risatina scema, altri sguardi
eloquenti, e di nuovo l’attenzione si sposta su di me, nuova
Erba-Killer.
<<
La parte strana, sta proprio
nel fatto che non ha pronunciato il mio
nome… Ma quello di
Kiki.
>>
Cosa?
<<
Okay. Complimenti per la
cazzata. Ci stavo quasi per credere… >>
farfuglio, con la testa leggermente
in confusione.
Tutti
quanti si guardano seri, prima di
iniziare a ridere a crepapelle.
Tutti,
tranne Lavanda, fermamente
convinta di ciò che ha detto, e Calì.
Visto
che sono l’unica ad essere
rimasta a fissare un punto indefinito del prato, somigliando ad un
pesce lesso,
inizio a ridere anche io, forzatamente.
Ed
infatti, la mia risata che doveva
essere come al solito cristallina e vera, diventa uno sghignazzo
isterico.
Non
ci credo a ciò che ha detto
Lavanda.
È
impossibile!
Insomma,
non mi chiama mai per nome,
figuriamoci durante un orgasmo!
E
poi, insomma… è assurda come cosa!
Magari
avrà detto “Pansy” e lei l’ha
scambiato per “Kim”…
Al
solo pensiero mi si annodano le
budella.
Budella
che stringono maggiormente la
loro morsa, quando, invece, penso all’opzione “Ha
nominato proprio me”.
Quindi,
per evitare di andare in iper –
ventilazione, scaccio, con molta fatica l’argomento dal mio
cervello.
Stupida
Lavanda!
Non
poteva evitare di andarci a letto?
Ecco,
quella sarebbe stata ottima come
cosa!
Se
ci fosse stato Ron, l’avrebbe
uccisa.
Già
odia Malfoy, e poi da quando si è
lasciato con Herm, ho notato come un certo “ritorno di
fiamma” tra i due…
Sorrido,
al pensiero della collana che
“LavLav” gli regalò per Natale, quando
il dolore post-ricordi mi colpisce.
Il
solo pensare i loro nomi mi fa stare
male.
E
d’un tratto, la giornata di sole che
mi era apparsa prima si trasforma in una tempesta.
Cioè,
non succede mica davvero, ma ai
miei occhi si.
Insomma,
perché non tornano?
<<
Ma…Preside! Insomma, io ho tutto
il diritto di cercarli! Stiamo parlando dei miei amici! Di mio
fratello! Sono
ben 3 giorni che mi impedite di partecipare alle ricerche! Credo che
sia un mio
pieno diritto! >>
<<
Signorina Potter, non
ricominci! È troppo pericoloso, e lei ha solo 18 anni. Lasci
che siano Maghi
più esperti di lei a fare del loro meglio! >>
<<
Del loro meglio? Del loro
meglio? Sono stati talmente
bravi, che non hanno ancora trovato niente! Io
questo non lo chiamo “Fare del proprio meglio”!
Esigo di andare a cercare i Cacciatori
di persona! >>
La
Mcgranitt
alza lo sguardo dai suoi libri, e lo punta su di
me.
Siamo
nel corridoio che porta al suo
Ufficio, lo intercettata prima che vi si rifugiasse.
Sono
giorni che non mi fanno sapere più
nulla, che mi impediscono di partire.
Appena
mi ha vista, ha cercato di
andarsene subito nella sua stanza, ma l’ho bloccata prima.
Insomma,
che cazzo succede?
<<
Signorina Potter, non le
permetto di parlarmi in questo modo. Per quanto testarda e coraggiosa,
rimane
sempre una ragazzina.
Lasci
fare gli adulti, a coloro che lo
sono davvero. >>
Quando
abbasso lo sguardo, vedo di
sfuggita la linea rigida delle sue labbra diventare meno sottile, segno
di un
qualche addolcimento.
Ed
infatti, è con
voce meno severa che mi parla.
<<
Kim… per una volta, non ti
caricare tutti i pesi del Mondo Magico sulle spalle. Il Ministero sta,
per una
volta, facendo il suo dovere. Fa la ragazzina per una volta. Buona
notte.
>>
E
con questo se ne va.
Il
lato più ribelle di me inizia a
farsi sentire, quando la rabbia si impossessa di me.
Vorrei
urlare dietro alla Mcgranitt
tutto il mio disaccordo sulle sue parole, vorrei lanciare in aria tutto.
Non
osassero mai più
considerarmi come una ragazzina!
Quando
eravamo io ed Harry a dover
sconfiggere Voldemort, allora eravamo maghi capaci e fortissimi, in
grado di
compiere quel duro compito, che, altrimenti, avrebbe messo nella merda
qualcun
altro.
Adesso,
invece, che non serviamo più,
allora siamo dei bambini!
Dov’era
la nostra fanciullezza, quando,
anche dopo la caduta di Voldemort, il Ministero ci affidava i
più pericolosi
compiti?
Dov’era,
quando i miei amici sono
partiti, quel fatale giorno, ultimo in cui ho potuto vederli?
Qui
non si tratta della nostra età,
perché quella non ha mai contato granché.
Qui
c’è qualcosa che nessuno vuole
dirci, qualcosa che MI nascondono.
E
finchè mi tengono ancorata qui, a
scuola, non posso scoprirlo.
Vaffanculo!
Ottimo,
ci mancava soltanto la
scampagnata nei corridoi, dopo gli allenamenti estenuanti di Quidditch.
Il
campionato inizierà tra poco, e
quest’anno ho tutta l’intenzione di vincere la Coppa,
e non di farmela fregare dallo Sfregiato.
Se
ritorna.
E
poi la
Kensington…mi
sembrava
a posto come donna, anche molto sexy aggiungerei, invece si
è rivelata una
grande rompi coglioni.
Insomma,
io e la Potter
è da più di un mese
che passiamo ogni santo pomeriggio insieme, cazzo, uno strappo alla
regola
potrebbe anche lasciarcelo passare!
Oggi
avevo gli allenamenti, non mi
andava che vedesse tutti i nostri schemi.
Quando
stavo tornando al castello,poi,
lei era sulla Riva del Lago Nero, con Finnigan & company.
Poi,
quel Finnigan…chi cazzo si crede
di essere?
Le
stava appiccicato come la stessa
Piovra del Lago non saprebbe fare.
Brutto
idiota…
Dicevo,
eravamo “Impossibilitati a
rispettare la punizione”, come ho tentato di spiegare alla
Kensington, ma
quella stronza non mi ha voluto credere.
O
meglio l’ha fatto, ma questo non le
ha impedito di urlami contro “La vada a cercare! E
trascorrete minimo 2 ore
insieme!”.
Okay,
posso capire che la gente sia
stressata, ma qui si rasenta la pazzia.
Che
cazzo le cambiamo 2 ore di merda?
Però,
a causa della minaccia di farmi
pulire il bagno di Mirtilla Malcontenta come punizione, mi sono
precipitato per
i corridoi a cercare quell’impiastro.
Fortunatamente
mi sono ricordato
quell’Incantesimo, più utile di una Mappa per
cercare qualcuno, che mi ha
portato in un Corridoio del secondo piano.
La
luce grigia, alla fine, si infila in
una classe vuota.
O
meglio, non completamente
vuota.
Perché
una figura rannicchiata in un angolo,
alza la testa di scatto verso di me, rivelandone gli occhi
splendidamente
verdi, velati da uno stato di lacrime.
Ho
sempre immaginato come fosse il viso
della Potter rigato dalle lacrime, in 8 anni, non avendolo mai visto.
Però…
2 volte in una settimana!
Resta,
però, comunque molto bella.
Mi
avvicino a lei lentamente, mentre
rimette la testa tra le gambe, come stavano prima, e mi siedo per
terra,
accanto e lei.
<<
Non mi starai diventando come la Chang?
Una piagnona?
>>
Continua
a restare nella stessa
posizione di prima, ma riesco ad intravedere un sorriso, al ricordo
della ex-
ragazza dello Sfregiato.
Non
so proprio come abbiano fatto
tutt’e due a stare insieme…
Insomma,
ci sono stato una volta a
letto, credo, e non è stato molto divertente.
Cioè,
è una bella ragazza, ma è una
palla!
Vabbè,
nemmeno lo Sfregiato è questo
grande spasso, quindi credo che andassero d’accordo.
Si
passavano i fazzoletti a vicenda.
Comunque,
quando all’inizio dell’anno,
più o meno,alla festa di compleanno di Steeval, ci ha
provato, mi sono
rifiutato.
Avevo
messo gli occhi sua una moretta
di Tassorosso, e poi non mi volevo far venire la depressione.
Credo
che abbia pianto, quella sera.
Bah…
In
fondo lei nemmeno dovrebbe essere
ancora qui!
Ha
avuto l’occasione di restare un altro
anno in questa scuola, come aiutante di Madama Chips, prima di
frequentare l’
Accademia Per Guaritori, ma non le dà il permesso di starmi
tra i piedi.
Nel
frattempo la Potter
ha alzato lentamente
il viso dal suo nascondiglio, asciugandosi frettolosamente gli occhi.
<<
Sono stata nella cucine, e
stavano facendo la Zuppa
di Cipolle…non sto piangendo!... >> mente, e
lo sa che non la berrò mai
questa cazzata << …tu piuttosto? Sei diventato
il mio nuovo consolatore
personale? >>
Inorridisco
al solo pensiero di dover
andare in giro con un fazzoletto gigante in tasca, asciugando ogni
minuscola
lacrima.
<<
No, affatto. È che la
Kensington ci ha
sgamati, per oggi. Ho provato a dirle degli allenamenti, ma non mi ha
cagato
proprio. Insomma, la stronza vuole che passiamo le prossime 2 ore
insieme,
assolutamente. Mi ha minacciato di farmi pulire il bagno di Mirtilla
Malcontenta. >>
<<
Adesso? Ma sono le nove!
>>
Mi
alzo, e le porgo la mano, per
aiutarla ad alzarsi.
<<
Dai, bambolina, alzati,
perché, non so tu, ma io non ho alcuna intenzione di lavare
anche una
mattonella in quel bagno. >>
Si
mordicchia il labbro, in maniera
così innocentemente sexy, che, quando afferra la mia mano,
devo trattenermi con
tutte le mie forze dall’attirarla a me e baciarla.
Ormai
in piedi, le nostre dita
rimangono intrecciate quasi agendo di vita propria.
Restiamo
per un lungo istante a
fissarci, mentre cerco di leggerla dentro, attraverso i suoi occhi.
Sono
sempre stato bravo a capire le
persone, a leggerle, ad intuire ciò che pensano
semplicemente dai loro occhi.
E
sono sempre stato ancora più bravo ad
impedire che capissero me.
Ad
esempio, io posso notare quanto le
manchino quei 4, lei, invece, non riuscirebbe mai a capire i miei
pensieri.
Ho
anni e anni di esercizio.
Sono
un Malfoy, e mio padre mi ha
sempre insegnato a non mostrare mai i miei sentimenti.
Perché
rendono deboli.
All’improvviso
stacca la mano dalla
mia, e dice:
<<
Andiamo? >>
Sto
volando.
E
no, non sono su una scopa.
Sono
proprio io che volo, come un
uccello.
L’aria
mi accarezza il viso, e i
capelli volano al vento come seta.
Mi
sento leggera, senza problemi… libera.
All’
improvviso sento delle mani
scuotermi il corpo, e una voce calda e sensuale chiamarmi per cognome.
“Potter!”
Odio
che la gente mi chiami per il
cognome!
Io
sono Kim, solo
Kim!
Al
massimo Kiki, ma Potter…Potter no!
<<
Mi chiamo Kim, cazzo, Kim!
Basta questo maledetto cognome! >> farfuglio.
Ma
ormai la voce mi ha riportato la
mondo reale, e mi accorgo di non stare affatto volando.
Che
palle, mi sarebbe piaciuto…
I
miei sensi iniziano a risvegliarsi,
aiutandomi a percepire qualcosa di morbido sotto il mio corpo, e un
tessuto
caldo e liscio avvolgermi.
È
talmente piacevole il contatto tra il
lenzuolo e la mia pelle che allungo la mano, per toccarne ancora di
più.
Ma
non sento nessuno lenzuolo.
Ma
un corpo.
Maschile
direi, ed anche ben fornito,
visto la durezza dei pettorali.
Ha
una pelle morbida e liscia, ma
fredda.
Mi
perdo nelle mie considerazioni,
quando la consapevolezza si fa strada nel mio cervello:
Sono
nello stesso letto con un ragazzo
Assimilato
tutto questo, mi alzo di
scatto.
Oh
cazzo!
Volgendo
lo sguardo intorno a me, noto
come le lenzuola, i drappeggi, i tappeti siano
tutti…rigorosamente…verdi.
Sono
nello stesso letto con un ragazzo Serpeverde
Doppio
“Oh cazzo!”
E
quando il mio sguardo cade sulle
fotografie, sui poster, sui posacenere di cristallo, e sui due ragazzi
che mi
stanno fissando, capisco tutto ancora meglio.
Perché
io questa stanza e quelle due
persone le conosco.
E,
considerato che suddetta stanza è
divisa da sole tre Serpi, e due di queste sono qui davanti a me, non
occorre
girare lo sguardo per capire con chi ho diviso il materasso, stanotte.
Sono
nello stesso letto con Draco
Malfoy.
Appena
i suoi capelli biondissimi, il
suo corpo scolpito scoperto dai qualsiasi indumento,tranne per il
lenzuolo che
ne copre a mala pena le gambe, la sua bocca semidischiusa, e le
palpebre
abbassate a celare due splendidi occhi arrivano nel mio campo visivo,
scatto.
<<
Oh Merda! >>
Scendo
velocemente dal letto, seguita
dagli sguardi divertiti di Theodore Nott e Blaise Zabini.
Dicevo,
scendo dal letto con la stessa
velocità di “Piton davanti ad un flacone di
shampoo” come disse George una
volta, accorgendomi solo in quel momento di avere addosso ancora i miei
jeans e
la mia canotta.
Solo
la felpa giace, appoggiata su una
poltroncina al lato sinistro del letto.
Quindi,
io e Malfoy….non…abbiamo….
Le
risate di Zabini e Nott, mi
distolgono dai miei pensieri e dalle mie deduzioni.
Nel
frattempo Malfoy si rigira nel letto,
completamente addormentato, distendendosi verso il lato del letto,
precedentemente occupato da me.
<<
Ehi Potter! Fatte le ore
piccole stanotte, eh? >>
<<
Già, hai un culo niente male!
>>
Cosa?
Impossibile!
Io
e Malfoy non possiamo aver fatto
sesso!
Ho
ancora indosso tutti i vestiti….e
poi…poi…non posso non ricordarmi niente!
Ed
è ancora più impossibile che lo
abbiamo fatto in presenza di quei due!
Che
cazzo, un po’ di pudore…
E
poi ieri non ho nemmeno bevuto o
fumato…insomma ero nelle mie piene facoltà
mentali!
Mi
ricordo di essere stata tutta la
sera nella loro Sala Comune, solo io e Malfoy.
<<
Sigaretta? >> mi offre.
Stranamente
generoso….
<<
No grazie. Avrò un cancro ai polmoni se continuo
così…
>>
Se
la porta alle labbra, e penso di non aver mai desiderato di
essere un oggetto arancione in questo modo, nella mia vita.
<<
Allora….la zuppa di cipolle era buona, giù nelle
cucine,
o non l’hai assaggiata per niente? >>
Sgamata.
Ma
sapevo in partenza che non ci avrebbe creduto.
<<
Era amara. Le cipolle…erano andate giù, nel
fondo… e non
riuscivo a trovarle. Per quanto mi sforzassi, per quanto rigirassi con
il
cucchiaio, non tornavano mai. >>
Quando
torna mio fratello mi ammazzerà per averlo paragonato ad
una cipolla davanti a Malfoy.
“Se
torna”
penso in un momento di disperazione.
Dio…dove
sono?
<<
Bè, dipende da quali cipolle hai scelto per la tua zuppa.
Se erano di qualità…belle…forti,
nemmeno due litri di zuppa riuscirà a squagliarle. Che
cipolle erano? >>
risponde.
Gli
sorrido, quasi inconsapevolmente.
<<
Della migliore qualità. >>
<<
E allora, magari scavando un altro po’ nella zuppa,
vedrai che saliranno a galla. >>
“Speriamo…”
Abbassando
lo sguardo sento gli angoli degli occhi pizzicare,
perciò capisco che è meglio cambiare argomento
<<
Ehm…allora…quel tipo, Doug…
>> pronuncio il nome in
un misto di schifo e odio, ricordando quella sera del suo
tentato…ehm…stupro
<< …lo denunciate a
Lumacorno? >>
<<
No. In genere è meglio se ce la vediamo noi. E infatti
era quello che stavamo per fare, ma Daphne si è opposta. Ha
detto che sarebbe
meglio se te ne occupassi tu. In fondo, ha detto, è un tuo
diritto. >>
Resto
in silenzio per un po’, a valutare le informazioni.
Dovrei
ringraziare la
Greengrass, in
effetti.
Nell’ultimo
periodo sta dimostrando più sensibilità di quella
che
mi aspettassi.
Bah,
valle a capire le Serpi.
Per
la giusta punizione, verso quel verme…
Non
credo di esserne in vena, non nel pieno delle mie forze.
Finché
non potrò riabbracciare i miei amici, non credo che lo
sarò
mai.
E
poi, ho deciso di scappare da scuola.
Se
mi impediscono di cercarli con il Ministero, li cercherò da
sola, anche senza il loro permesso,anche rischiando
l’espulsione.
<<
Sai…adesso non è periodo per vendicarmi proprio
di
nessuno. Non sono abbastanza stronza. In genere posso esserlo molto, se
mi ci
metto, ma questi giorni…ma giuro sulla mia bacchetta che
quel bastardo avrà la
punizione che si merita. >>
Ghigna
compiaciuto, ed io perdo un battito.
Come
fa ad essere talmente affascinante?
<<
Bè… >> continuo dopo un
po’ << …la Festa?
Come procedono i
preparativi? >>
<<
Abbastanza bene, abbiamo quasi tutto… >> poi
aggiunge pensieroso << …vabbè a
parte le cubiste. >>
Ottimo,
credo che purezza e castità saranno il tema principale
della festa.
<<
Puoi sempre chiedere alla tua ragazza…insomma come
ballerina porno va benissimo… >>
Alza
un sopracciglio.
Merda
non dirmi che…
<<
Saresti geloso nel vederla così disinibita con gli altri?
>>
Il
sopracciglio raggiunge altezza record, precedendo una grassa
risata.
<<
Geloso? Io? >>
Ripreso
fiato, risponde.
<<
Non è più la mia ragazza. Almeno credo. Ha fatto
tutto
lei, sia per l’inizio della nostra storia, sia per la fine.
>>
Le
mie labbra hanno l’impulso dal cervello di aprirsi in un
sorriso, ma le riesco a bloccare in tempo, mettendo su la migliore
faccia da
poker che la mia emotività mi permette.
<<
Ah. E come mai? >>
<<
Boh, mi ha fatto una scenata assurda. Non l’ho seguita
molto, non ne ho capito il motivo… >>
<<
Mmmh…magari per il fatto che ti interessi di lei come
farebbe un Troll ad un esercizio di Aritmanzia? >>
<<
Forse. >>
Cerco
di essere triste per lui, o per lei, ma non ci riesco.
La
mia mente produce sempre la stessa frase, che io cerco
costantemente e con tutte le mie forze di scacciare.
“Via
libera!”
<<
Sentite voi due… non sono completamente
andata, me le ricordo le cose. Io e Malfoy non abbiamo affatto fatto
sesso.
>>
Ridono
ancora un po’, poi mi danno
contemporaneamente una pacca sulla spalla.
<<
Era solo per prenderti un po’
in giro. >> afferma Nott.
Quando
stanno per uscire dalla stanza,
Zabini aggiunge.
<<
Cara… ti tocca svegliare il
biondastro… >> abbassa lo sguardo, verso il
mio fondoschiena << …e
comunque hai davvero un culo niente male! >> per poi
scappare dalla
stanza, prima che il cuscino che gli ho lanciato colpisse lui e non la
porta,
come in effetti fa.
Perché
mai lo dovrei svegliare?
Io
ho delle cose da fare oggi, come ad
esempio fuggire da scuola alla ricerca di mio fratello e dei miei
migliori
amici.
Non
posso mica perdere tempo!
Poi
lo sguardo mi ricade sul suo viso.
Quando
dorme sembra un angelo.
Senza
quella lingua biforcuta sempre
pronta a sputare veleno.
È
talmente bello, con i capelli che gli
ricadono sulle palpebre chiuse, con il corpo perfetto che si alza e si
abbassa
al ritmo del suo respiro, che non posso fare altro che fermarmi a
fissarlo,
prima di raggiungerlo al bordo del letto.
Metto
lentamente le mani curate sul suo
petto, appoggiandole come in una carezza.
Scopro
di andare matta per il contatto
tra le nostre pelli, mentre prendo a scuoterlo piano.
<<
Ehi! Malfoy! Sveglia! >>
Niente.
Lo
scuoto un po’ più forte.
<<
Malfoy! Dai, alzati! >>
Niente.
<<
Insomma, Malfoy, vuoi
svegliarti?! >>
Ma
niente di niente. Non si decide ad
alzarsi.
Anzi
si gira dall’altro lato, dandomi
la schiena, e un’ottima visione del suo bellissimo sedere.
Mi
sto innervosendo.
Mi
decido a togliergli improvvisamente
di dosso il lenzuolo che lo avvolgeva per una parte.
Ma
la sorpresa non sono io a farla a
lui, ma Malfoy a me.
Perché
resto come una stupida a fissare
il suo meraviglioso corpo come imbambolata.
Come
fa ad essere così perfetto?
Come
cazzo fa un essere umano ad avere
un corpo di un Adone?
A
partire dalle gambe toniche, passando
per il fondoschiena mitico, per poi finire ai suoi pettorali e
tricipiti, da
far girare la testa anche alla più casta suora.
Quasi
mi strozzo con la saliva, notando
la fasciatura verde intorno all’avambraccio sinistro, che
copre il Marchio.
<<
Io imparo sempre dai miei errori, bambolina. Quando ne
faccio. >>
Credo
che l’abbia messo subito dopo la
sera della mia fuga alla festa di Hermione.
Credo
che l’abbia messa per
me.
Naaah…impossibile.
Sarebbe
troppo assurdo.
Altamente
improbabile.
Mi
avvicino nuovamente a lui, stavolta
ancora più lentamente.
Mi
accuccio accanto al suo corpo sul
materasso,con le gambe sotto il sedere, mentre lui mi da ancora le
spalle.
La
mia pancia è attaccata alla sua
schiena, quando inizio di nuovo a chiamarlo.
<<
Ehi! È mattino! Alzati!
>>
Ma
che palle!
Peggio
di un Troll in letargo!
<<
Malfoy! Sveglia! >>
Cacamento:
0.
<<
E svegliati! Su! Devi alzarti!
Draco! >>
Appena
pronuncio quella parola, mi
zittisco, anche perché la lingua mi si attacca al palato, e
quasi mi strozzo
con la mia stessa saliva, per lo stupore di ciò che ho
appena detto.
L’ho
chiamato per nome…
Io
sono pazza!
Inizia
a muoversi leggermente,
girandosi dall’altra parte, finendomi con la maggior parte
del busto sulle
gambe
Il
contatto con qualcosa che non sia il
materasso deve aver richiamato i suoi sensi, perché inizia
ad aprire le
palpebre lentamente.
Io
sono come congelata.
Non
riesco a spingere il suo corpo
lontano dal mio, non riesco a privarmi del suo calore.
Non
trovo nessuno motivo valido che mi
spinga a farlo.
Ed
infatti, quando apre gli occhi
argentei sul mondo, si ritrova con metà corpo sul mio, e con
me che lo fissa
con la bava alla bocca.
Ovviamente
questa è una metafora, non
posso mica mostrargli quanto mi ecciti il suo bel corpicino.
Dopo
un attimo, riprende lucidità ed
esclama.
<<
Buongiorno. >>
<<
Ehm… ‘Giorno. >>
rispondo impacciata.
Restiamo
immobili, in una posizione di
semi abbraccio per pochi secondi che mi sembrano secoli, quando domando:
<<
Mi spieghi come mai ho dormito
qui stanotte? >>
Lui
ghigna, alzandosi, e rompendo la
magia che si era creata.
Si
dirige, in boxer, verso la porta
nera che dovrebbe essere il loro bagno, spiegandomi:
<<
Ti sei addormentata sul divano
ieri sera, così ti ho portata qui. >>
Chiudendosi
la porta alle spalle,
inizio a sentire lo scorrere dell’acqua.
Cioè,
ci sono io nella stanza, e lui si
prende tutti i comodi?
Io
che dovrei fare, nell’attesa? La
calzamaglia?
Sbuffando
mi lascio cadere sul letto di
peso, iniziando ad architettare il mio piano di fuga.
Scarto
l’ipotesi di usare il Portone
Principale, oppure i passaggi che portano ad Hogsmeade.
Potrei
sempre arrivare sulla Torre di
Astronomia e spiccare il volo con la scopa….
Però
mi potrebbero vedere.
O
magari andare con il Mantello
dell’Invisibilità attraverso il passaggio del
Platano Picchiatore, tanto, è
vero che esce ad Hogsmeade, ma abbastanza lontano da qualsiasi negozio,
o
passante che possa intercettarmi.
Ridefinendo
i particolari della fuga,
non mi accorgo del cigolio della porta che si apre, e del rumore di
passi che
mi si avvicinano.
Alzo
lo sguardo, per incontrare la
visione celestiale di Malfoy tutto bagnato, coperto solo da un
asciugamano.
Chiudo
la bocca immediatamente.
<<
Bambolina, mi dovrei cambiare.
Per me non ci sono problemi se vuoi assistere, ma se, in caso
contrario, la
visione dei gioielli di famiglia Malfoy ti imbarazza, ti consiglio di
darti una
lavata nel frattempo, per evitare di appuzzonirmi la Sala
Comune.
>>
Mi
alzo con un sorriso strafottente, e
mi dirigo verso il bagno.
Prima,
però, mi fermo accanto a lui,
alzandomi in punta di piedi, e gli sussurro nell’orecchio:
<<
Sei davvero bello quando
dormi. >>
Non
faccio in tempo a chiudermi la
porta alle spalle, ed impedire il suo “Anche da sveglio,
bambolina”, di trovare
piena approvazione nel mio cervello.
<<
Non potevi evitare di dormire nel mio
stesso letto? >>
<<
E perché? Per passare un’appassionante
nottata sul divano? Ma siamo pazzi! >>
<<
Si, come no. Ammettilo che ci
hai approfittato, stanotte. >>
<<
No, bambolina, quella sei
stata tu. Non ero io ad avere la mano sul tuo sedere, o ad essermi
appiccicato
a te come un polipo. Dove le classifichi queste azioni? >>
<<
Nella categoria “Dormivo, non
l’ho fatto a posta, ma è tutta colpa tua che mi
hai messo nel tuo stesso
letto!” >>
<<
La prossima volta ti lascio
dormire sul divano, oppure addirittura sul tappeto! >>
Sbuffando
mi lascio cadere sulla
poltroncina della loro Sala Comune.
Una
volta vestiti e lavati, siamo scesi
dal dormitorio, sotto gli occhi di tutta Serpeverde.
C’era
la Parkinson
che mi fissava
come se volesse Cruciarmi (cosa che, molto probabilmente vuole fare
davvero),
la maggior parte delle ragazze Verde-Argento stavano per scoppiare in
lacrime,
mentre il resto semplicemente spalancava la bocca così tanto
che il labbro
inferiore sembrava arrivare a terra.
Anche
perché, ovviamente, hanno tutti
frainteso, e domani su quel giornale di merda, sarà
annunciata una nostra
ipotetica scopata, a caratteri cubitali.
Entro
il primo morso della colazione,
poi, tutti mi fisseranno ancora più spudoratamente, e
sarò sulla bocca di tutti
per un ulteriore motivo.
Fantastico!
Fortuna
che tutto questo non me lo
vivrò a lungo.
Il
mio piano diabolico è quello di fare
colazione, per non destare sospetti, per poi dire ai miei amici che
vado nella
Sala Comune Serpeverde per la punizione, recuperando nella nostra ora
mattutina
di buco, le ore perse ieri.
Poi
Appellare la mia scopa, calarmi
dalla finestra, indossare il Mantello
dell’Invisibilità che metterò appunto
nella borsa, per poi dirigermi furtivamente vero il Platano Picchiatore.
Una
volta fuori dalla Stamberga
Strillante, spicco il volo con la mia Firebolt, e do il via alle
ricerche.
Sono
un genio del male!
Muahahah….
<<
Potter! Dormito bene oggi?
>> mi sfotte Zabini.
<<
E certo che ha dormito bene!
Insomma era con me, no? >> risponde per me Malfoy, mentre
si sediamo
tutti e due sui soliti divanetti, dove Nott e Zabini si stanno
sbellicando, e
dove la
Greengrass
ci ha appena raggiunti.
<<
Come mai tante risate a prima
mattina? >> chiede la
Principessa
Serpeverde.
<<
Oh, nulla… >> sghignazza
Nott, tentando di usare un tono abbastanza serio <<
…stavamo solo
prendendo per il culo questi due, che stanotte hanno fatto tutto
fuorché
dormire. >>
La
bionda si gira verso i diretti
interessati, con un sopracciglio alzato.
<<
Davvero? >>
Sospiro.
<<
No. È solo che questo
galantuomo qui… >> indico Malfoy, casualmente
con il dito medio <<
…non voleva dormire sulla poltrona, così abbiamo
dovuto condividere il
materasso. >>
Poi
aggiungo, vero quei due idioti,
prossimi ad un mega Schiantesimo
<<
…ed abbiamo semplicemente
dormito. Anche perché
non l’ho mica fatto a posta ad addormentarmi ieri
sera. Semplice abbiocco improvviso… >>
<<
Fantastico. >> commenta
lei semplicemente, mandando un’occhiata eloquente verso
Malfoy, che si limita a
spostare lo sguardo altrove, con aria scocciata e irritata.
Bah,
valle a capire le Serpi.
<<
Vabbè… >> annuncio,
alzandomi << …io vado. Ehm…ci si
vede. >>
Sto
per uscire dal Ritratto, quando la
voce di Zabini attira la mia attenzione.
<<
Ehi, Potter! Aspetta! >>
E
così mi ritrovo a camminare fianco a
fianco con una delle ultime persone da cui me lo sarei aspettata.
<<
Allora…tra te e Draco…va tutto
bene, no? Insomma, niente più duelli, per lo
meno… >>
L’imbarazzo
è molto evidente,
soprattutto il mio.
Non
capisco dove voglia arrivare.
Svoltando
a destra, le due coppie che
ci vedono, smettono di baciarsi immediatamente, per fissarci sbalorditi.
Li
ignoro.
In
fondo sempre meglio di Dennis Canon,
caduto da una rampa intera di scale, alla nostra vista.
<<
Già, si può dire che abbiamo
abbassato le bacchette… >>
<<
Sai, da un lato mi dispiace.
Era bello vederlo perdere a duello con una ragazza. La cosa non gli
piaceva
molto. >>
Sorrido,
orgogliosa di me stessa.
Draco
Malfoy ha sempre avuto la fama di
grande duellante, e lo è sul serio.
Ha
battuto molti dei più bravi
combattenti, tra i quali Seamus, e la cosa non ha fatto che accrescere
il suo
odio verso la Serpe.
Ma,
chissà come mai, non ha mia osato
sfidare Harry.
Avrebbe
perso sicuramente, considerata
la nostra esperienza accumulata nell’arco del tempo.
Di
certo essere Schiantato da una
ragazza, per di più me, deve averlo fatto incazzare
parecchio.
<<
Infatti, lui odia perdere.
>>
<<
Non sai quanto… >>
concorda Zabini, prima di lasciar cadere su di noi un pesante silenzio.
Mentre
continuiamo a camminare, mi
accordo di non essere pronta e troppo nervosa, per sopportare tutti gli
occhi
della Sala Grande su di me, a causa di una dormitina accidentale.
Il
mio piano, per non destare sospetti
su una mia fuga, va a farsi fottere.
Mi
espellano pure!
Tanto
prima o poi mi scopriranno, tanto
vale fare colazione da sola.
O
meglio, con Zabini.
<<
Ti va se non andiamo in Sala
Grande? >>
<<
Allora...fammi capire bene. Tu
mi avresti raggiunta, prima, solo per parlare di Malfoy? Su cui, tra
l’altro,
non c’è niente da dire? >>
Siamo
nella Stanza delle Necessità., da
circa un’oretta.
Io
posso prendermela con calma,
stamattina.+
La
prima lezione ce l’ho alle 10.00, e
in qualsiasi caso, comunque non ci sarei andata visto il mio prossimo
impegno.
Lui
non ne ho idea.
La
Stanza
ha preso le sembianze di un piccolo salotto con un
tavolo, una sedia lussuosa e verde per Zabini, e un’amaca
affiancata al tavolo
per me.
Senza
dimenticare il cunicolo che
collega la Stanza
alle Cucine, attraverso il quale Kreacher ci ha portato la colazione.
Vi
ho mai detto quanto amo questa stanza?
<<
Certo. >> afferma la Serpe,
però con poca
convinzione.
Non
lo conosco da molto, ma nel tempo,
con Harry e Ron, ed anche con Dudley, ho imparato a capire,
più o meno, la
complicata mente maschile.
<<
Capito. Vuoi il mio aiuto con la
Greengrass.
>>
affermo convinta.
Lui
fa una faccia alla “Sgamato”, per
poi annuire, cercando di celare il suo imbarazzo.
<<
Secondo me lei è già sulla
buona strada per… >>
Ma
non riesco a finire la frase, perché
un Patronus a forma di serpente entra nella Stanza, attraverso una
parete.
La
voce di Malfoy si espande in tutta
la stanza.
“Blaise,
dove cazzo sei? Sei con la Potter?”
<<
Cos…? >> cerco di
domandare io, ma all’improvviso la porta della Stanza delle
Necessità si
spalanca, permettendo al Principe delle Serpi, di fare la sua entrata
in scena.
<<
Che cazzo! Per trovarvi, che
fatica! Fortuna che ho evocato il Patronus, ed ero qui
vicino… >> poi,
rivolgendosi verso di me << …Potter, ti
conviene uscire di qui, e vedere
che sta succedendo. >>
E
dall’occhiolino che mi rivolge dopo,
capisco che è una bella notizia.
E
una bella notizia, in questo momento,
può essere solo una:
I
Cacciatori sono tornati…
Oltre ai
Cacciatori sono tornata anche io!
Stavolta ci ho
messo tanto per scrivere un capitolo, non solo corto, ma anche senza
grandi
risvolti,a parte il ritorno di Harry e gli altri.
Dovete
scusarmi,
ma l’ispirazione viene a mancare sempre più spesso
in questo periodo!
Ancora una
volta non posso ringraziarvi di persona, scusatemi tanto, ma se perdo
ancora
altro tempo, rischio di essere lasciata qui dai miei!
Infatti,
stiamo per partire!
Torno il 3,
quindi fino ad allora non credo riuscirò a scrivere molto..:(
Vabbè,
semplicemente vi ringrazio di cuore, tutti color che hano recensito
anche gli
scorsi capitoli!
Recensite!
BIGIA
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Capitolo 18 *** Halloween ***
HALLOWEEN
Corro.
Corro come
una pazza.
Prendo
tutti i passaggi che conosco, tutte le scorciatoie che la Scuola possa
offrire.
Mi faccio
largo tra la folla, che, sempre più numerosa man mano che mi
avvicino al grande Portone, cerca di rallentare la mia folle corsa.
Ma non
hanno capito niente.
Appena
Malfoy mi ha dato la notizia, mi sono precipitata fuori dalla Stanza
delle Necessità, percorrendo 7 piani di scale, con la stessa
velocità di un giaguaro.
Scivolando
dai cornicioni delle scale, per risparmiare tempo, infilandomi tra gli
arazzi, non fermandomi a domandare scusa alle minino 6 persone che ho
fatto cadere, un solo pensiero mi si affaccia nella mente.
“Sono tornati”.
Ed in
questo momento, sento di poter addirittura vincere a braccio di ferro
con Grop.
C’è
un via vai pazzesco.
Professori
che corrono, la Chang e Madama Chips che Appellano medicinali da ogni
dove, studenti che spingono a destra e sinistra, per poter curiosare
meglio.
Dall’alto
dell’ultima scalinata noto che non si possono spostare
più aventi del confine del portone…sicuramente ci
sarà una barriera messa dalla Mcgranitt, per non far
catapultare tutta la Scuola addosso ai miei amici.
Arrivata
alla fine delle scale, in un catena di mormorii, tutti quanti si girano
verso di me, lasciandomi un varco tra la folla per passare.
Lecca
culo…
Percorro
gli ultimi metri sempre correndo, andando a rotta di collo verso il
giardino, dove intravedo delle sagome.
La
barriera, non so come, non
mi impedisce di passare.
Sicuramente
sarà opera della Mcgranitt.
Ed allora
ricomincia la mia corsa pazza, finchè, dopo qualche metro,
metto a fuoco meglio la figura di mio fratello.
Ha i
capelli scompigliati, alcuni graffi sul viso, pantaloni strappati, e
una fasciatura sul braccio destro, che Cho Chang sta finendo di
medicargli, trattenendo a stento la bava.
Appena
alza gli occhi, incontra il mio sguardo.
E sorride.
Io?
Io
ricomincio a correre, saltandogli al collo, come una bambina,
stringendolo in una presa strangolatrice.
Lui
ricambia il mio abbraccio, e per una buona manciata di minuti restiamo
così, semplicemente abbracciati.
Vorrei
urlargli che è un’ idiota, che mi aveva promesso
che sarebbe tornato presto, che invece mi ha fatto preoccupare come una
matta, che mi è mancato da morire, che la prossima volta
andrò con loro anche completamente ingessata, che gli voglio
bene, che sono contenta che è finalmente tornato.
E invece
resto zitta.
Rimango
aggrappata alle sue spalle con quanto forza ho in corpo, ritrovando la
mia ancora di salvezza.
<<
Ehi! E a noi? Nessuna accoglienza particolare? >>
Quella
voce.
Dio, se mi
è mancata.
Mi stacco
da mio fratello, per gettarmi tra le braccia della mia migliore amica,
Hermione.
I capelli
ricci mi inondano la faccia, ed io ne approfitto per far asciugare gli
occhi lucidi.
Tengo
stretta anche lei, finchè una sua tosse sarcastica, mi
avverte che la sto strozzando.
E mentre
corro ad abbracciare anche Ginny e Ron, sento che finalmente Hogwarts
ha riacquistato l’atmosfera di “Casa”,
che l’ha sempre contraddistinta,e che in questi ultimi giorni
era volata via con loro.
<<
E’ stato davvero orrendo. Non credo di aver temuto
così tanto per la mia vita, dopo l’anno scorso,
come in questa occasione. Ovviamente non dirlo a nessuno, specialmente
Harry. Non gli ho mai detto quanto ero realmente spaventata;
già la situazione faceva schifo, non occorreva che
l’Eroe del Mondo Magico si facesse prendere da un attacco
d’ansia. >>
Io ed Herm
siamo comodamente sedute sotto il nostro amato ciliegio.
Sono
passate circa 24 ore dal loro ritorno, che ci ha fatto ottenete un
giorno di vacanza fuori programma.
La Preside
è stata così sollevata di vederli ancora una
volta sani e salvi, che ha concesso a tutti la possibilità
di astenersi dalle lezioni, solo per un giorno, e per darci la
possibilità di riabbracciare i nostri compagni.
Ovviamente
con questo, le Serpi dovevano essere esonerate dal giorno- vacanza,
viste le facce per niente commosse al ritorno dei Cacciatori.
Ma si sa,
per saltare le lezioni si farebbe di tutto, ed è per questo
che Zabini, Nott e Malfoy, si sono presentati al tavolo Grifondoro
verso colazione, in modo da farsi vedere da tutti i professori, con
sorrisi altamente finti, e pacche sulla schiena che sembravano
più dei pugni.
“
Amici cari! Che gioia immensa riavervi qui con noi!”
Proclamata
ufficialmente la frase più falsa dell’anno.
Tutti
sanno dei nostri dissapori, ma, a quanto pare, si è
apprezzata la prima conversazione tra mio fratello e Malfoy senza
insulti gravi, così anche loro adesso staranno cazzeggiando
per i corridoi del castello.
<<
Quando ho visto tutte quelle figure incappucciate piombare su di noi,
ho pensato “Addio Mondo!”.
Ma poi,
non chiedermi come, siamo riusciti a scappare, ed io ho anche tolto la
maschera a quel bastardo di Lucius Malfoy. Ci siamo rifugiati nella
palude, abbiamo trovato una grotta, ma sentivamo che ci cercavano
ancora. In realtà, in questi giorni, non hanno mai smesso.
Non potevamo affrontarli tutti quanti, erano almeno una 40ina, e noi
solo in 4.
Non
potevamo né uscire allo scoperto per Materializzarci,
né chiamare aiuto, né provare spostarci,
né informare almeno te della nostra situazione.
Quegli
stronzi avevano fatto le cose per bene, ce ne siamo accorti appena il
primo tentativo di Materializzazione è fallito, come anche
quello di evocare un Patronus.
Ci avevano
chiusi in trappola come topi. Avevamo applicato intorno alla grotta gli
Incantesimi soliti, quelli per non farci trovare, quelli che usammo
tutto l’anno scorso…ma sapevamo che era questione
di tempo prima che riuscissero a scovarci. Non sapevamo più
che fare, stavamo per disperarci, quando ci scoprirono. Non so come
cazzo fecero, ma dall’apertura della grotta spuntò
un cappuccio nero.
Fortunatamente
erano solo 3 quei tizi,ed è stato facile sconfiggerli.
Ci avevano
preso le scope, ma quei bastardi avevano 3 belle Firebolt, che ci hanno
permesso di andarcene.
Per un
pezzo abbiamo dovuto portare quei pesi morti con noi, a causa della
barriera che avevano messo intorno al perimetro della palude. Ricordi,
quella puoi attraversare solo se hai il Marcio? Comunque grazie al loro
bel tatuaggio siamo fuggiti. >>
<<
E quei tre, che fine hanno fatto? >>
<<
Morti. >>
Lo dice
abbassando la testa,ed accendendosi una sigaretta, cosa che faccio
anche io.
Hermione
non ha mai fumato molto, soltanto alle feste, o quando è
stressata.
Ed in
questo caso lo è.
Perché
essere attaccati da 40 Mangiamorte, termine che lei non ha voluto
usare, non è un buon segno.
Solo
Voldemort può controllarli, ma lui è morto, per
la miseria!
E se, in
ogni caso, fosse riuscito, Dio solo sa come, a rinascere, cazzo, la
cicatrice avrebbe dato qualche segno, no?
Perciò
escludo un suo ritorno.
Ma questo,
in un certo senso, non fa che accrescere la mia preoccupazione.
Perché
non sapere chi è il tuo nemico, non fa che accrescere la tua
inferiorità nei suoi confronti.
<<
Allora Kiki… >> interrompe Herm i miei
pensieri, con voce di nuovo allegra come sempre, con una punta di
malizia << … Ho saputo che te la sei spassata
con Malfoy, nella nostra assenza! >>
Merda!
Le lancio
un’occhiataccia esasperata.
Ieri sera
abbiamo fatto una piccola festa nella nostra Sala Comune, per
festeggiare il loro ritorno, e solo un intervento divino di Godric ha
impedito ad Harry e Ron di ammazzarmi, quando hanno letto il titolo di
pagina di quel giornaletto insulso.
LA
REGINA GRIFONDORO TRASCORRE LA NOTTE CON IL PRINCIPE DELLE SERPI.
Nuovo
amore tra le stelle della Sala Grande? O solo una bottarella e via?
<<
Uffa, per l’ennesima volta! Non l’ho fatto a posta
ad addormentarmi nella loro Sala Comune! È stata tutta colpa
della Kensington! E giuro sulla mia becchetta che, appena scopro
l’autrice di quel giornale di merda, la ammazzo!
>>
Mentre la
risata di Hermione fa sbollire la mia rabbia, un’altra voce
fa fare al mio stomaco almeno 4 capriole.
<<
Sempre manie assassine tu,eh? >>
Oddio!
Malfoy,
Zabini e Nott sono qui davanti a noi, con i soliti ghigni sexy, e la
tipica aria strafottente.
Inutile
dire che Malfoy è, come dico sempre, da stupro.
<<
Forever and ever. E poi sei tu che coltivi certe mie manie…
>>
Mi accorgo
troppo tardi che la mia frase potrebbe essere mal interpretata.
Prego
Godric che nessuno se ne accorga, ma le risate di tutti i presenti,
compresa quella traditrice di Hermione, mandando a puttane le mie
speranze.
<<
Wao, bambolina, non lo sapevo…Grazie del complimento!
>>
Ottimo.
Prima figura di merda della giornata.
<<
Intendevo…cioè… non volevo
dire…dicevo delle manie assassine! >> cerco di
spiegarmi alzando la voce, per far si che si senta chiara e tonda al di
sopra delle loro risate.
Fatica
inutile, visto che devo aspettare 15 minuti buoni, per smettere di
sentire battute sceme, e sghignazzi.
<<
Allora, anche se so che non mi inviterete, ma tanto mi
imbucherò comunque, come vanno i preparativi della festa?
>> domanda Herm, rivolta alle Serpi qui di fronte.
<<
Bè… diciamo che non riusciamo a trovare le
cubiste, ed abbiamo tempo solo fino a domani. Se vuoi proporti
Mezzosangue… >> risponde Nott, con un ghigno
depravato in viso.
<<
Potter, l’invito si stende anche a te…
>> aggiunge Zabini, mentre io e la mia amica ce la
ridiamo, al pensiero di noi 2 vestite in maniera succinta, che
sbattiamo le tette in faccia la primo maiale che capita.
<<
Si, come no. La scuola è piena di puttane, cercate da
qualche altra parte. >> ribatto io.
<<
Provvederemo. Tanto nessuna ragazza mi dice di no, qualunque cosa le
chieda. >>
Modesto il
biondastro…
<<
Anche se… >> aggiunge prima di andarsene
<< …con te si voleva fare un salto di
qualità. >>
Per poi
rubarmi la sigaretta dalle labbra, e andarsene con i suoi amici,
lasciando me e ‘Mione a bocca aperta.
<<
Non ci sarai andata troppo pesante? >> mi domanda Cho
Chang.
Una
dozzina si secchi e irati “NO!” le chiariscono le
idee.
La festa
è stasera, ed i miei amici sono tornati.
Che
momento migliore per me, per attuare la mia vendetta su Doug?
E quale
momento migliore, se non a colazione, sotto gli occhi di tutti, per
lanciargli il mio Incantesimo?
Nessuno mi
denuncerà, non dopo aver saputo quello che voleva farmi, e
dopo aver visto il mio sguardo assassino, in aggiunta a quello di
Harry, e mezzo tavolo Grifondoro.
Credo
proprio che Doug non parteciperà alla festa.
Anche
perché Madama Chips e la Chang, troveranno la cura in minimo
3 settimane, considerata la natura dell’Incantesimo, ed il
fatto che quasi nessuno lo conosce.
In effetti
siamo circa 7 ad esserne a conoscenza,in tutto il Mondo Magico, primi
fra tutti Fred e George, inventori della Fattura, e del suo Contro
Incantesimo.
Fred…
Scaccio
l’immagine del suo sorriso dalla testa, e l’idea
che, adesso, siamo in 6 a poter usare la Formula.
Volete
sapere cosa il povero Doug ha subito per aver messo le mani addosso
alla Regina Grifondoro?
Si chiama
“Crescita del Pene”.
Il suo
affare avrà la bellezza di 2 metri di lunghezza, a tempo
indeterminato.
Non
può mica andare in giro con questo coso che esce dai
pantaloni, e sarà un grande imbarazza farselo curare da due
infermiere.
Donne.
È
stata tutta colpa del suo affare se stava per violentarmi
l’altra sera…e sarà il suo affare a
pagarne le conseguenze.
Uuh…
guardatelo, non può nemmeno camminare.
Quanto
mi dispiace.
E mi apro
in un ghigno alla Voldemort.
<<
Mancano solo 2 ore alla festa. Quindi, calcolando la solita oretta di
ritardo, tra circa 15 minuti, Lavanda e Calì inizieranno ad
urlare e correre per la stanza, trattandoci come delle bambole.
>> commenta Ginny sarcastica, mentre siamo tutte e tre
sedute sul letto della rossa.
Hermione
legge un libro, Ginny si sta mettendo lo smalto per unghie, ed
io…boh, io non sto facendo un cazzo.
La riccia
alza la testa dalle pagine, per ridere della battuta di Ginny.
Adesso tra
di noi va di nuovo tutto a gonfie vele.
Gli 8
giorni di pericolo, hanno aiutato i miei amici a superare la fase di
orrendo imbarazzo, dopo una rottura.
Ginny ha
persino già messo gli occhi su Terry Steeval.
Considerato
che lui le va dietro dal terzo anno, la vedo bene come coppia.
Spero
soltanto che mio fratello non la prenda male.
Anche lui
e Ron sono tornati amici come prima, considerato che tra i due non
c’era un vero e proprio motivo di litigio.
Insomma,
tutti felici e contenti.
Chissà
se durerà…
<<
Ragazze! Agli armadi! >> proclama Lavanda ad alta voce,
facendoci ridere per aver confermato alla perfezione la teoria di Ginny.
Come
sempre prima di qualsiasi festa, la nostra stanza, da allora, si
trasforma in un campo di concentramento.
Vestiti
sparsi ovunque, scarpe fluttuanti, trucchi Appellati
disordinatamente… insomma, come sempre.
E
l’argomento di dialogo principale sono, sfortunatamente,
sempre i ragazzi.
E quando
Lavanda parla, per l’ennesima volta della sua scopata con
Malfoy, mi cresce un certo nervosismo.
Tanto che
la boccetta di smalto che stavo Appellando dal bagno, esplode.
Poi si
passa a Calì, che, pare, si sia presa una bella cotta per
Seamus.
Ma lui non
credo ricambi.
Ginny
impiega circa mezz’ora a farsi dare consigli su come rompere
il ghiaccio con Terry, facendo Calì e Lavanda felici, e
rendendo me ed Herm le uniche annoiate.
Quando
tocca alla riccia, le liquida, semplicemente spiegando di non essere
più innamorata di Ron, ma non avere già puntato
altri.
Ma i
minuti peggiori sono quando l’attenzione si sposta su di me.
<<
Vabbè, Lav, è inutile chiediamo qualcosa a Kiki.
Tanto sappiamo già che ha una tresca con Malfoy.
>>
Hermione,
che si stava infilando una gonna, cade sul letto, mentre Ginny si causa
una bella scia di rossetto sulla guancia.
<<
In fondo, non è un caso che dica il tuo nome quando ha un
orgasmo. >>
Il
rossetto cade completamente dalle mani della rossa, e la gonna rischia
di scucirsi.
<<
Cosa??!! >> domandano in coro.
<<
Niente… >> tento di difendermi
<< …è solo Lavanda che inventa
stronzate. Non c’è nessuna tresca tra me e Malfoy,
né ci sarà mai. >>
A quel
punto mi prende la paura che mi possa crescere il naso, prima di darmi
dell’idiota e continuare a vestirmi.
Dovrei
scrivere un libro.
“Perché avere
due pettegole in stanza fa cagare”.
<<
Ehi, voi due. Stasera è la vostra prima festa da molto
tempo, da single! Preso preservativi? >> scherza Seamus,
rivolto ad Harry e Ron.
Tutti
quanti si mettono a ridere, comprese Hermione e Ginny.
Le opzioni
sono 2: o tutte e due hanno completamente dimenticato i loro ragazzi,
oppure meritano un Oscar per la recitazione.
<<
Seam! Ma il tuo è davvero un chiodo fisso! >>
ribatto, sempre ridendo, mentre con tutti gli altri ci dirigiamo
furtivamente alla Festa di Halloween, nel bagno di Mirtilla.
<<
Ovvio che lo è! Ho una amica come te! >>
E di nuovo
scoppiamo a ridere, stavolta tutti, tranne Calì che mi manda
un’occhiataccia.
Che palle!
<<
Ehi, Harry! Attento a Mirtilla, adesso. Scommetto che
cercherà di metterti le mani addosso! >>
commenta Herm, facendo sghignazzare tutti noi, e impallidire mio
fratello.
Infatti,
come la mia amica aveva predetto, l’accoglienza che la
fantasma dedica a mio fratello è più che calorosa.
Tra
complimenti, battutine maliziose, ed inviti scandalosi, io ed i miei
amici Grifoni raggiungiamo la Camera dei Segreti piegati in due dalle
risate, seguiti da un Harry molto poco divertito.
<<
Smettetela! Che cazzo, non è colpa mia se Mirtilla vuole
scoparmi! >>
<<
E’ perché sei troppo sexy, Harry! >>
sillaba tra le risa Calì, appoggiata alla colonna con la
faccia di Serpente.
Appena mi
asciugo le lacrime agli occhi che le troppe ridacchiate mi avevano
causato, do un’occhiata alla Sala.
Non me la
ricordavo così grande.
E nemmeno
tanto intrigante.
Ma si sa,
le serpi hanno la sensualità nel DNA, era ovvio che una loro
creazione sarebbe stata talmente…affascinante.
Per
riprendere la nostra scritta “Welcome to the Jungle”,
che mettemmo all’entrata della Stanza delle
Necessità alla festa di Herm, delle lettere di fuoco sono
posizionate alla fine del cubicolo che porta alla Camera.
Welcome
to Hell
“Benvenuti
all’Inferno”
Un
po’ macabro, ma dà un tocco di stile e
sensualità in più.
D’altronde
siamo ad Halloween.
Ogni
serpente-colonna ha una serie di zucche stregate che li avvolgono il
busto di serpente, ed ogni bocca è stata trasformata in
Privè, grazie probabilmente ad un Incantesimo di Spazio.
Dove, ai
tempi del Basilisco, c’erano quelle parti di pavimento
affondate nell’acquetta putrida e grigia, adesso ci sono i
tavoli per i cibi e gli alcolici.
L’acqua
resta, ma di un più decente colore blu e, da come
galleggiano i baristi, i chioschi con le bibite, e quelli che si stanno
prendendo un drink, vi è stato fatto un incantesimo per
“Camminare sulle Acque”.
La pista
è stata allargata, ed è già gremita di
gente che balla in modo più, o meno sexy.
Dalla
“cuccia” del Basilisco, alias la statua di Salazar
Serpeverde, è stato ricavato lo spazio privato delle Serpi,
e sulle sporgenze dei capelli da pazzoide del Mago,sono stati
arrangiati i piedistallo per le cubiste.
Sono in
tutto 4, vestite da Vampire, con il sangue finto che cola dai lati
delle labbra, sicuramente con dei bianchissimi quanto falsi canini
appuntiti, dei perizomi e dei reggiseni molto poco coprenti, e dei
mantelli di colore Verde, Rosso, Nero e Giallo, per richiamare le 4
Case.
Ovviamente
quella con il mantello Verde è di gran lunga la
più bella.
Egocentrici
e vanitosi Serpeverde.
Pipistrelli,
non si sa se veri o meno, che volano per la Sala, accompagnati
addirittura dal corpo defunto del Basilisco, la cui decomposizione
è stata sicuramente interrotta da qualche Incantesimo,
completano l’atmosfera da brivido della Festa.
Più
la musica spacca timpano di un qualche gruppo Magico, la voglia di
divertirsi prenderebbe anche una vecchia 60enne in menopausa.
<<
Buon Halloween, sorellina! >> proclama Harry al mio
orecchio, prima di trascinarmi nella danze.
Tutti
quanti ci raggiungono in men che non si dica, e subita mi ritrovo
sballottolata tra le braccia dei miei compagni.
Una
giravolta con Dean, un Caschè con Seamus, un giro con Ron,
un abbraccio con Harry, una catena di braccia con le ragazze.
Ci
avviciniamo anche ad Ernie, Terry Steeval, che viene subito rapito da
Ginny, Hannah e Justin, insieme ad altri ragazzi Corvonero.
Mi sto
divertendo un mondo, ma non posso non impedire ai miei occhi di vagare
per la Sala, alla ricerca di una testa bionda e due occhi fottutamente
grigi.
Comunque
non devo aspettare molto per vederlo.
Perché
ad un certo punto il Dee - Jay abbassa di colpo la musica, facendone
solo da sottofondo, e la porta del cunicolo si spalanca, per far
entrare le Serpi.
Che
cazzata teatrale.
Draco
Malfoy, sexy più che mai nei suoi pantaloni strettissimi di
pelle, la camicia blu con scritto “Rape me*”, e il
gilet sbottonato nero, precede la Compagnia della Serpe, composta da un
Blaise Zabini da togliere il fiato, con uno dei cappelli più
fighi che abbia mai visto, un Theodore Nott più affascinante
che mai, e le ragazze.
Daphne
Greengrass, come al solito pari ad una Dea in bellezza e grazia, con un
vestito stupendo che arriva al massimo a metà coscia, di
colore bianco, come la purezza che lei non
rappresenta.
Millicent
Bulstrode, mascolina come al solito.
Pansy
Parkinson, che trotterella accanto a Malfoy con un sorriso da ebete,
cercando di prendergli la mano che lui le nega, e compressa come una
sardina in un vestito cortissimo, con una scollatura che non lascia
proprio un cazzo all’immaginazione.
Hermione
lo definirebbe “Vestito a Giro Cozza”,
perché effettivamente quella è l’unica
parte che tiene coperta.
A malapena.
<<
Uh, che palle! Si può rimettere la musica?! >>
si lamenta Dean.
Ma le
Serpi non sentono.
Perché
continuano a camminare verso il centro della Pista, facendosi spazio
facilmente tra la folla visto che essa si apre come le gambe della
Parkinson, al loro passaggio.
Ma poi
c’è qualcuno che non si sposta.
Indovinate
chi?
<<
Potter.
Togliti. >>
<<
Avete fatto la vostra sfilata. Adesso si può rimettere la
musica. E tu, puoi benissimo fare il giro, Malfoy
>>
Gli occhi
di mio fratello e Malfoy mandano maledizioni.
Si stanno
Cruciando con lo sguardo.
<<
Hai dimenticato le paroline Magiche, Potter.
>>
<<
Avada Kedavra? >>
<<
Ah-ah. Sbagliato. >>
Le mani
scattano contemporaneamente alle Bacchette.
Okay,
questi due non sono normali.
Ih
Gesù! Va bene che si stanno sulle palle a vicenda, ma
è esagerato arrivare alle Bacchette per non spostarsi di 3
cm!
Una mano
corre subito alla Bacchetta di Malfoy, come una a quella di Harry.
Daphne
Greengrass e me medesima fulminiamo con lo sguardo i nostri rispettivi
migliori amici.
<<
Basta. C’è tanto spazio qui. >>
conclude Herm, con uno sguardo che raggelerebbe persino il cuore di
Hagrid.
Insomma
che succede qui?
Mentre io
tiro mio fratello più a destra, la Principessa delle Serpi
spinge il biondastro più a sinistra, così da
continuare il loro teatrino.
Una volta
arrivati alla Bocca di Salazar, la musica può riprendere e
la folla silenziosa e attenta che si era radunata intorno a noi
riprende piano piano le sue danze.
Io resto
immobile come congelata nella mia posizione.
Perché
nell’attimo in cui Malfoy mi è passato accanto,
mentre un fulmineo braccio di Harry mi stringeva la vita in un
abbraccio possessivo, i suoi occhi mi hanno nuovamente incatenata.
E stavolta
c’era qualcosa di diverso nel suo sguardo.
Non so
dirvi cosa.
Ma di
sicuro c’era.
Un
qualcosa che mi ha sia spaventata, che affascinata.
Ancora
adesso non riesco a distogliere lo sguardo dalla sua schiena.
Da
allora la Regina Grifondoro si sentì sempre osservata.
Costantemente.
Da
sue occhi affilate come lame.
E
in effetti aveva ragione.
Perché
Draco Malfoy la stava tenendo d’occhio.
Perché,
anche se non lo aveva dato a vedere, la vista di Kimberly Potter,
quella sera talmente bella, da far passare un omosessuale
all’altra sponda, lo aveva turbato.
La
visita del fratello coglione, quel pomeriggio, nei suoi Sotterranei,
non era riuscito a turbarlo così tanto.
La
litigata che ne era seguita, nemmeno quella era riuscita a turbarlo
così tanto.
Figuriamoci
la comparsa della Mezzosangue, che li aveva divisi quando stavano per
picchiarsi, e la sua strana dolcezza nel calmare lo Sfregiato.
Okay,
doveva ammetterlo, la frase carica di un odio insolito anche per loro 2
:“Stà.Lontano.Da.Kim.” lo aveva un
po’ mosso dentro, ma niente in confronto a quella visione
deliziosa.
Quei
pantaloni strettissimi e a vita bassa, quella maglietta blu notte che
le lascia scoperta praticamente tutta la schiena, la scollatura modesta
ma meravigliosa, i capelli acconciati in morbidi boccoli, neri come i
bracciali che porta.
Gli
occhi, circondati dal nero intenso della matita, che però
non perdono quel loro colore bellissimo, le labbra, così
carnose e rosse, sicuramente morbide e lisce.
Era
bella.
Ecco
perché la sta ancora osservando, da sopra la spalla della
ragazza Serpeverde con cui sta ballando in modo molto poco casto.
Ecco
perché il bacino della stessa ragazza a stretto contatto con
il suo, le sua mani piccole tra i suoi capelli biondissimi, le sue
labbra morbide sul suo collo bianco, e la sua stessa mano sul sedere
della fanciulla, non gli provocano il solito effetto.
La
Regina Grifondoro si sente sempre osservata.
Costantemente.
Da
sue occhi affilate come lame.
E
in effetti aveva ragione.
Perché
Draco Malfoy la stava tenendo d’occhio.
Perché
Draco Malfoy aveva scelto la sua prossima preda.
<<
Ragazzi, vado a prendere da bere! >> urlo
nell’orecchio di Ron, talmente appiccicato a Lavanda, che non
credo possa fare passare nemmeno un alito di vento.
Bah, non
credo mi abbiano sentito.
Prima di
allontanarmi dalla pista, vengo intercettata da una giravolta di
Seamus, che mi lascia un bacio a stampo, per poi dirigermi verso i lati
della Camera, dove, sull’acqua, sono stati posti i
chioschetti.
Ho sempre
desiderato camminare sulle acque, e devo ammettere che farlo
è davvero una figata.
<<
Un Colpo della Strega, per favore. >> ordino al barista,
che mi fa l’occhiolino ed annuisce.
<<
Andiamo sul pesante stasera, eh? >> dice una voce alle
mie spalle.
Non mi
giro a guardarlo, so già chi è.
Aspetto
che mi affianchi e che ordini il suo Champagne, Annata 1961, delle
migliori vigne dei Goblin.
<<
Io forse. Ma tu, Zabini, vai certamente sul costoso. >>
<<
Resto comunque un Serpeverde. Ed sono un ragazzo di un certo rango. Sai
come si dice…le cose di classe vanno con le cose di classe.
>>
Trattengo
una risatina, e ribatto.
<<
Modesto. >>
<<
Sempre. Cin cin..? >>
Facciamo
un piccolo brindisi, lui con il suo pregiatissimo drink, io con il mio
buonissimo alcolico.
<<
Allora… >> inizio, dopo il primo piccolo
sorsetto << …come va con la bionda? Progressi?
>>
Appena il
suo cervello elabora di chi sto parlando, il sorso si spumeggiante
liquido rischia di andargli di traverso, e si esibisce in piccole tossi
che cerca di nascondere dietro l’orlo del bicchiere,
facendomi ridere.
<<
Ehm…bè…ecco…diciamo
che… >>
<<
Sei ad un punto morto vero? >> deduco, alzando il
sopracciglio, e sorridendo divertita del suo imbarazzo.
Blaise
Zabini è sempre stato il soluto bastardo terribilmente sexy.
Ha sempre
usato le ragazze di mezza scuola per soddisfare i suoi piaceri
personali, per poi mandarle via a calci in culo.
Insomma,
un tipo alla Malfoy.
Ma quando
ci va di mezzo il cuore, o i sentimenti veri, anche una Serpe
può cambiare, a quanto pare.
E il fatto
che, dal 1^ Settembre, codesto individuo davanti a me non si sia
scopato nessuna sciacquetta, la dice lunga sul suo intestardirsi su
Daphne Greengrass.
Ovviamente,
essendone il primo interessato, è uno dei pochi a non sapere
che la donzella lo ricambia.
Oddio! Sto
iniziando a parlare come l’autrice di quel giornale pettegolo!
Alzo gli
occhi, sempre sorridendo, e noto degli occhi verdi chiarissimi fissarmi
dall’alto degli occhi della statua di Salazar Serpeverde,
alias privè delle Serpi più importanti.
Mentre io
ghigno, cogliendo la gelosia negli occhi della Principessa Serpeverde,
e Zabini si passa la mano tra i capelli imbarazzato, le mie iridi
catturano un’altra immagine molto meno piacevole.
Draco
Malfoy, al centro della pista, mi sta fissando.
Spudoratamente.
Ma non
è quello che mi turba.
Ma il cosa
sta facendo nel frattempo.
Perché
il suo bacino è completamente appiccicato ad una moretta,
con cui si sta appassionatamente baciando, o meglio divorando la faccia.
Le tiene
la mano sul sedere, stringendo forte.
L’altra
posizionata tra i capelli avvicina il viso della troia ancora
più al suo, come se fosse possibile.
E
nonostante tutto questo mi guarda.
Con quegli
occhi tanto maledetti quanto ipnotici.
Una fitta
mi fa accartocciare lo stomaco, e mentre il mio sguardo saetta
nuovamente verso la Greengrass, mi decido.
Torno a
guardare Zabini, con sguardo determinato.
Non so
cosa voglia ottenere da tutto questo alla fine, ma adesso sento di
dover far fidanzare i due Serpeverde.
Forse
perché mi piace come coppia, forse perché ho
semplicemente voglia di avere il merito di un sorriso.
[
…oppure
perché ho bisogno di avere le prove che anche le Serpi
più stronze possono cambiare…
]
<<
Ti va di conquistarla una volta per tutte? >>
<<
Ovvio. >>
<<
Sei disposto a fare qualunque cosa? >>
Pausa.
<<
Si. Potter, mi devo spaventare? >>
<<
Forse. >>
E lo bacio.
[
…oppure
perché ci godo a vedere di sfuggita il suo
sguardo accendersi di rabbia…
]
Non
credevo che sapesse baciare così bene, Zabini.
Wao…
Dopo un
attimo di esitazione, mi guarda negli occhi, e deve trovarci qualcosa
di positivo, perché prende anche lui a baciarmi.
È
bravo.
Sa come
far eccitare una donna, anche con un semplice bacio.
Sa come
essere né troppo irruento, né troppo lascivo.
Sa come
far danzare due lingue.
Sa dove
mettere le mani e dove no.
Sa che la
sua mano un po’ più su del mio sedere è
un ottimo punto dal quale scendere qualora la ragazza lo consente.
Ma…
Un altro
bacio, ad un’altra festa, con un’altra
Serpe… bè, non c’è paragone.
Mi stacco
da lui, e mi guardo intorno, per accertarmi che i miei amici non ci abbiano visti.
Loro no,
ma a giudicare dalle facce sconvolte di molta gente, direi che altri si.
Poco male,
poi spiegherò.
Piuttosto,
controllo che le persone giuste ci abbiano visti.
Ed infatti
dalla finestra-occhio del Privè Serpeverde di vede guizzare
una ciocca di capelli biondi, ed una moretta puttana, viene allontanata
dal corpo di qualcuno
nel centro della pista.
Torno a
guardare Zabini, che mi sta fissando dubbioso.
<<
La gelosia nelle ragazze apre molte stanze chiuse. Vai dalla
Greengrass, e ti prego non fare il coglione. Sfrutta la carta della sua
gelosia, che è alquanto evidente adesso, ed affonda il colpo
finale. >>
Ghigna.
<<
Potter, Potter, Potter… non ti facevo tanto stronza. E
nemmeno tanto Serpe. >>
<<
In teoria dovrebbe essere un insulto… >>
sorrido << …ma stavolta lo prenderò
come un complimento. In bocca al lupo. >>
<<
Crepi. >> risponde prima di salutarmi facendo sbattere i
nostri pugni l’uno contro l’altro, e allontanarsi
verso una della Stanze prima adibite a condutture.
Adesso
dovrebbero essere camere da letto.
E torno
dai miei amici, che mi accolgono come niente fosse.
Ma la
sensazione di essere osservata non se ne va, per tutta la sera.
Anche
adesso, a distanza di un’oretta e mezza dal bacio con Zabini,
sento ancora due paia di occhi seguirmi.
E la cosa,
invece di irritarmi…mi fa stranamente piacere.
Mentre Ron
ed Harry sono spariti, il primo con Lavanda e il secondo con una
ragazza Tassorosso del nostro anno, Dean e Luna si sono prenotati una
della camere da letto, Ginny chiacchiera in modo molto intimo con
Terry, io ed Herm torniamo a prenderci da bere.
Stavolta
mi limito ad una Burrobirra, non mi va di trascorrere il resto della
festa sbronza.
Ma non
restiamo sole per molto.
Perché
veniamo raggiunte da Seamus.
<<
Eccole qui, le mie donne! >> esclama prima di metterci le
braccia intorno alle spalle di entrambe.
<<
Senti, Herm… >> dice dopo, con tono
supplichevole << …ti prego, dì a
Corner cosa pensi di lui una volta per tutte. Il tuo ex mi sta facendo
girare le palle! >>
Io scoppio
a ridere, al pensiero di quel poveraccio di Michael, che, da quando
Hermione lo lasciò dopo circa 2 settimane, continua a
stressare tutti noi, per mettere una buona parola per lui, con
‘Mione.
<<
Ma non si arrende mai, questo? Che palle! >> si lamenta
irritata la mia amica, prima di dirigersi a passo svelto verso Corner.
Il vestito
azzurro svolazza intorno alle cosce, e molti ragazzi si girano a
guadarla in modo molto depravati, cosa che li fa guadagnare lo sguardo
assassino di Seam.
<<
Allora piccola… nessuna nuova preda stasera? >>
Fammici
pensare… le Serpi non valgono?
<<
No… >>
<<
Come mai? Insomma, non dico che devi essere la nuova puttana di
Hogwarts, ma dopo quella storiella con Mark di Corvonero
all’inizio dell’anno…non ti piace
più nessuno? >>
Non mi
piace davvero più nessuno?
Credetemi,
non lo so nemmeno io…
<<
A-ah! Ho capito! Quel qualcuno sono io, e non vuoi dirmelo! Ammettilo!
>>
Scoppiamo
a ridere tutti e due, prima che la scia di profumo lasciata da una
ragazza, passata accanto a noi, non distrae il mio amico.
<<
Ehi, Seam! Quella tipa ti stava guardando il didietro…
perché non di provi? >>
E dopo un
sonoro bacio sulla guancia, il didietro di Seamus, tanto sospirato da
quella ragazza, fa in modo di raggiungerla.
Il sorriso
che ne segue, però mi muore in gola, quando una strana
sensazione mi coglie lo stomaco.
Mi giro di
scatto, e noto le iridi grigie di Malfoy fisse su di me, ancora.
Non ne
posso più.
Non so
spinta da quale forza Divina, inizio a camminare verso
l’entrata del Tunnel, quello che porta o fa uscire dalla
Camera dei Segreti.
Mi faccio
largo tra la folla lentamente, conscia di avere il suo sguardo ancora
addosso.
Arrivo al
cunicolo, e lo percorro completamente, esco definitivamente dalla Festa
e dal Bagno di Mirtilla, mi lascio alle spalle la musica e la
confusione, grazie ai soliti Incantesimi anti-sgamo, sempre con la
stessa sensazione addosso.
Lui
mi sta seguendo.
Ed
infatti, arrivati a metà corridoio del secondo piano, sento
afferrarmi il polso.
Qualcuno
mi fa voltare bruscamente verso di lui, e mi basta il profumo per
riconoscerlo.
Ma la
visione del suo viso, arrabbiato come mai l’avevo visto, mi
chiarisce tutti i dubbi.
<<
Buonasera Malfoy. >>
<<
Buonasera bambolina. O dovrei chiamarti la nuova concubina di Hogwarts?
>>
Ahia.
Questa ha
fatto male.
<<
Non so a cosa ti riferisci. E adesso, per l’amor di Godric,
lasciami. >>
<<
No. E non fare la finta tonta con me. Non ti basta essere scopata da
Finnigan? Devi anche provarci con il mio migliore amico?
>>
E a lui
che cazzo gliene frega?
<<
Punto primo. Io non mi faccio sbattere da Seamus, né da
altri. Secondo, il bacio con Zabini è stato solo per far
ingelosire la Greengrass. Terzo, io posso anche scoparmi tutta
Hogwarts. Non.Sono.Cazzi.Tuoi.
Vogliamo
parlare della moretta con cui stavi scopando in mezzo alla pista, o
della biondina che ti ha praticamente fatto una sega in mezzo a tutti?
Oppure aggiungiamo anche la Grifondoro idiota con cui stavi
allegramente pomiciando? >>
Insomma,
lui può fare ciò che vuole, e io no?
E poi, chi
sarebbe per venire a fare lo stronzo con me, e darmi della puttana?
<<
Vedi qualche segno di rabbia nelle tue parole…
>> mi si avvicina e mi sussurra sensualmente
all’orecchio << …Gelosa, bambolina?
>>
Si.
<<
No, affatto. >>
Cerco di
spostarmi da lui, ma non ci riesco.
E non
perché non sia abbastanza forte, ma perché non
riesco a trovare la forza di
volontà per farlo.
<<
Piuttosto tu. Sei tu ad essere geloso. o sbaglio? >>
rispondo, tanto per irritarlo.
<<
Non sbagli, bambolina. >>
Il mio
cervello ci mette un po’ ad assimilare la sua frase, complice
il suo sguardo ipnotico che adesso ha incatenato il mio, e che mi
impedisce di ragionare coerentemente.
Capisco il
significato di quelle 3 fottute sillabe, solo quando sento le sue
labbra sulle mie.
E non
capisco più niente.
Sento solo
che qualcosa, dentro di me, si muove.
Ed allora
rispondo al bacio con quanta passione ho in corpo.
Sono
così presa dal momento, che mi accorgo solo
all’ultimo momento di essere stata sbattuta al muro con
forza, e che la mi gamba destra è sollevata
all’altezza del suo fianco, mantenuta dalla sua mano.
Quando
passa a baciarmi il collo, lasciando scie incandescenti con la lingua,
un flash mi colpisce.
Il ricordo
di questa stessa posizione, ma con un amante diverso, rievoca in me una
certa inquietudine.
Stranamente
non sono rimasta molto scossa da quell’episodio, ma adesso
sentirmi delle mani addosso rievoca quei momenti, e le sensazioni di
panico che hanno scatenato.
Istintivamente
cerco di staccarmi dal contatto con la pelle di Malfoy, ma la sua mano
sulla mia gamba ed il suo torso completamente addossato al mio me lo
impediscono, aumentando la mia irrazionale paura.
Quando
inizio a divincolarmi, smette di esplorarmi il collo, e prende a
sussurrarmi nell’orecchio.
<<
Calma, bambolina. >>
Il suo
tono, il suo respiro così vicino, il suo profumo, il
rimettersi in moto del mio cervello, mi fanno pian piano calmare.
Lo guardo
negli occhi impenetrabili.
È
davvero lui.
Non
è quel maledetto maiale.
È
solo Malfoy.
E con
questa frase, che fino a pochi mesi fa mi avrebbe fatto subito mettere
mano alla bacchetta, mi abbandono a lui completamente.
Ben
presto le nostre labbra si rincontrano, nella più bella e
passionale danza di lingue che abbia mai intrapreso.
Inizia
ad accarezzarmi la gamba sempre in modo più frenetico, ed
anche il nostro modo di baciarci si fa più violento.
I
respiri si fanno affannati, i toraci si alzano e si abbassano
freneticamente, pensieri che di casto non hanno davvero un cazzo si
affacciano veloci nella mia mente, e l’eccitazione di
entrambi cresce ad ogni secondo che passa.
La
sua è la più…visibile.
Senza
staccarsi di un centimetro da me, mi tira qualche metro più
a destra, dove apre una porta di legno e ci fa entrare in
un’aula, generalmente in disuso.
Mentre
si gira, bacchetta alla mano, per sigillare la stanza, ho modo di
riflettere su quello che sto facendo.
È
sbagliato.
Non
dovrei farlo.
Dovrei
assolutamente andarmene.
Dovrei
tornare dai miei amici.
Non
avrei nemmeno dovuto lasciarmi seguire, né toccare,
né baciare.
Decido
di dar retta alla giustizia, alla mia immagine di Regina Grifondoro,
alle mie responsabilità di non far venire infarti a mio
fratello, se dovesse scoprirci.
E,
vi giuro, sto per andarmene, è quella la mia intenzione, ma
poi lui si gira.
E
mi guarda, con quegli occhi che mi hanno sempre avuto in loro potere.
Qual
viso da Angelo Dannato.
Quel
corpo di Demone Incantatore.
Ed
allora mi getto ancora tra le sue braccia, riprendendo a baciarlo con
più foga, se possibile, di prima.
E
smetto di pensare.
Semplicemente
chiudo i contatti con il mio cervello, e mi abbandono ai miei istinti
animali.
Ed
allora tutto perde senso.
Tutto
tranne i nostri corpi che si cercano, si vogliono, si incontrano.
Ben
presto i vestiti formano un cumulo disordinato sul pavimento, e Dio
solo sa se c’è qualcosa di più bello di
Draco Malfoy, senza vestiti.
Le
nostre sono carezza passionali, violente, di chi ha aspettato troppo,
rudi, ma allo stesso tempo non c’è fretta in
ciò che facciamo.
Quando
mi slaccia il reggiseno, resta un lungo istante a fissarmi, in modo
come al solito impassibile, ma un ghigno d’ammirazione
sfugge dalle sue labbra perfette, che si tuffano nelle mie curve,
facendomi quasi arrivare all’apice del piacere.
Mi
spinge contro un banco, quando, ormai stufi, sia le mie mutandine che i
suoi boxer raggiungono il pavimento.
E
diventiamo un solo corpo.
Averlo
dentro di me…non credevo fosse stato tanto appagante,
eccitante,intrigante, seducente, passionale…insomma bello.
Da
un ritmo lento e irregolare, dopo poche spinte troviamo subito la
nostra armonia, come se fosse una vita intera che facciamo sesso.
Ed
è infatti questa la sensazione che provo, quando con poche
carezza, riesce a trovare i punti a me più sensibili, ad
accarezzarmi nel modo giusto.
Sempre.
I
nostri gemiti si fanno sempre più alti di volume, sino a che
entrambi non raggiungiamo l’orgasmo.
Ci
accasciamo a terra, esausti.
Fa
apparire un specie di materasso, prendendo la bacchetta qualche metro
più in là.
Ma
non finì lì.
Lo
facemmo più volte, tutta la notte.
Ed
ogni volte era diversa.
Ogni
volta era più bella.
E
fu così che la notte tra il 31 Ottobre e l’1
Novembre trascorse.
Tra
gemiti, urla soffocate, respiri affannati, corpi, baci, carezza audaci.
Due
delle persone più distanti che si possano mai incontrare ad
Hogwarts, quella note si ritrovarono più uniti di quanto,
persino loro stessi, immaginano.
*
Stuprami
Sia lodato il Signore!
Sia
per il mio aggiornamento, dopo10 giorni di assenza.
E
va bè…che ci volete fare.
Scusatemi
ma la mia ispirazione ultimamente va e viene.
Ma
una Lode al Tizio Lassù ci vorrebbe anche per questi
due…finalmente hanno esaurito il loro (e credo un
po’ di tutti) desiderio.
Non
so ancora bene come procederà la faccenda, ma credo che
proprio da adesso le cose si complicheranno.
Muahahah!
E
adesso i ringraziamenti:
LaBabi:
Grazie mille! Eh già, finalmente i Cacciatori sono a casa!
Spero che questo capitolo ti piaccia!
_Niki_,:
Ti ringrazio, e mi scuso se ogni volta faccio aspettare! Allora, che ne
pensi di questi pezzi un po’ più hot?! Alla
prossima…!
Dabuz:
Wao, un nuovo lettore! Ottimo! Sono contenta che la mia ff ti
piaccia! Per il continuo…non preoccuparti. Salvo catastrofi
naturali, ho tutta l’intenzione di portarla a termine! XD
Recensite!
BIGIA
|
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Capitolo 19 *** Lust ***
LUST
<<
E’ una mia impressione, oppure oggi Terry era più
bono del solito? >>
<<
Dio, Ginny! L’avrai detto almeno 45 volte! Per favore basta!
>>
Guardo
Herm con un sorriso esasperato.
<<
Dai, Herm! Lo sappiamo come è fatta! Adesso che non ho
più la scusa di un imbarazzo fraterno mi parla del suo
ragazzo ogni secondo…anche di certi particolare che potrebbe
tenersi per se…. >>
<<
Insomma…siete o non siete le mie migliori amiche? Se non con
voi con chi ne parlo? >>
Segue un
silenzio di rassegnazione.
<<
A proposito…voi due che mi dite? >> domanda
Ginny con la sua vocetta maliziosa e le sopracciglia che fanno su e
giù dagli occhi, in un chiaro segno di chi è in
vena di parlare dei cazzi tuoi.
Io ed Herm
ci guardiamo, e magicamente
si riprende a ciarlare di Terry Steeval, nuovo ragazzo di Ginny Weasley.
Stranamente
anche Hermione è silenziosa.
Non la si
può certo paragonare alla Parkinson, oppure anche a Lavanda
e Calì che non passano nemmeno una settimana senza tentare
di rimorchiare qualcuno, ma anche lei è una ragazza, ed
è sempre stata abbastanza interessata al mondo maschile.
Insomma,
non al livello dei suoi libri, ma finchè non le mettessero i
bastoni tra le ruote per quanto riguarda lo studio, Hermione ha sempre
analizzato l’altro sesso con sguardo critico, per poi
scegliere le sue fiamme.
Ron, Krum,
Michael Corner, Cedric Diggory, Dean, McLaggen, ed altre storie meno
importanti che non ricordo…
Insomma,
si può dire che non sia affatto la verginella acida che
potevano considerarla tutti al primo anno.
Ed il
fatto che non sia affatto interessata a nessuno, ultimamente, mi fa
pensare che stia ancora male per Ron.
E questa
sarebbe davvero una brutta notizia, vista la situazione di rosa, fiori
e sesso sfrenato che c’è di nuovo tra Ron e
Lavanda.
Insomma,ci
siamo sempre dette tutto, non credo mi nasconderebbe una cosa del
genere, ma non riesco a trovare altre risposte ai miei dubbi sulla
nuova e alquanto strana depressione della mia amica.
Ogni volta
da la colpa al troppo studio, ma so che non è
così.
Chissà
perché non me ne vuole parlare…
Da
quale pulpito viene la predica….
Va bene,
okay, la mia coscienza ha ragione.
Sorvoliamo.
<<
Ehi ragazze!.. >> sentiamo chiamarci alle spalle da una
voce conosciuta.
Infatti,
una volta girateci, la chioma svolazzante di Calì ci
raggiunge, sventolando nelle due mani curatissime e coperte da
raffinato smalto rosa (bleah!) un conosciuto giornaletto.
<<
…ho appena trovato il nuovo numero sotto il banco! Silenzio
che lo leggiamo! >>
Io ed
Hermione stiamo per andarcene,ma il braccio di Ginny, e quello di
Lavanda appena spuntata dal nulla ci trattengono.
Mentre
Calì inizia ad aprire la copertina, un capannello di ragazze
si è appena radunato intorno a noi.
NUOVA
CONQUISTA DEL NOSTRO EROE
Harry
Potter colpisce ancora: Romilda Vane
Bello.
Coraggioso
Forte.
Dolce.
Romantico.
Affascinante.
Aggettivi
che descrivono alla perfezione l’Eroe del Mondo Magico
più sexy che ci sia.
E
adesso si aggiunge anche: Disponibile.
Da
quando si è lasciato con Ginny Weasley, il nostro Harry si
sta dando al classico stile di vita “Sex, Drugs, and Rock
‘n Roll”.
È
trascorso circa un mese e mezzo dalla festa di Halloween, e da allora
il numero della amanti del Re Grifondoro si può quasi
paragonare a quello di Draco Malfoy.
O
meglio, ad un vecchio record che il biondo portava avanti.
Chi
ha gettato un Incantesimo Incasinante sulla nostra Scuola?
Perché
è da quella fatidica festa che il mondo di Hogwarts, come
l’abbiamo sempre conosciuto sta andando a rotoli.
Harry
Potter si da alla pazza gioia con le donne, in dubbio se lo fa per
dimenticare la Weasley, adesso fidanzata con Terry Steeval, oppure
perché vuole semplicemente divertirsi.
Il
nome di Draco Malfoy non lo si può affiancare a quello di
una ragazza, per la solita bottarella e via, da quella fatidica festa.
Il
nostro biondino sembra non avere più a che fare con
l’altro sesso, cosa alquanto strana e sospettosa.
Ma
non preoccupatevi. Scoprirò cosa c’è
sotto.
Kimberly
Potter bacia Blaise Zabini alla festa, scandalo che si rivela una
semplice spintarella per la coppia Zabini-Greengrass, gesto
d’amicizia inaspettato da due persone tanto diverse.
Blaise
Zabini ormai non rientra più nelle classifica dei
“Playboy” della nostra scuola, talmente preso dalla
sua nuova e, ammettiamolo, bellissima ragazza, Daphne Greengrass.
Ginny
Weasley finalmente cede alla corte spietata di Terry Steeval,
dimostrandosi davvero pazza di lui, dopo circa 45 giorni di
fidanzamento, e superando una volta per tutte la cotta per il Ragazzo
Sopravvissuto, caratteristica che rientrava persino nella Carta
d’Identità della rossa.
Hermione
Granger e Kimberly Potter sembrano aver rinunciato ai contatti con
l’altro sesso, anche loro.
Le
spiegazioni sono 2: o entrambe sono segretamente innamorate, oppure
hanno fatto un voto di castità al Signore, ed in quel caso,
ragazzi, sono cazzi amari.
Delle
ragazze più ambite di Hogwarts, di questo passo,
resterà solo Madama Chips.
Perché
tra fidanzamenti vari, scioperi di rapporti con il sesso opposto dai
motivi inspiegabili, cambi di personalità, qui non si
capisce più nulla.
Solo
una notizia nuovissima di origliata:
Tutti
gli alunni dovranno tornare a Scuola subito dopo Natale, per motivi al
momento sconosciuti.
Parola
della Mcgranitt.
Insomma,
tutti i nodi vengono al pettine, e la stessa cosa accadrà
con questi , ma lancio un S.O.S:
“Cercasi
Spazzola più grande del Mondo.”
Seguono
interminabili test per scoprire se la tua matita per occhi è
davvero buona come credi, oppure liste di tecniche di seduzione, ed
altre cazzate varie.
Mi giro
alla mia destra, per proporre ad Hermione di andare a prendere una
boccata d’intelligenza da qualche parte, ma non
c’è.
Sbuffando,
e domandandomi come diavolo abbia fatto ad andarsene senza che io me
accorgessi, mi districo dal gruppetto di ragazze pettegole, e mi avvio
da sola verso una meta non ben definita.
Comunque
quel giornale almeno su una cosa aveva ragione.
Qui
è cambiato tutto.
Precisamente
dalla festa di Halloween.
Sono
felice che mio fratello non stia male alla notizia del fidanzamento di
Ginny, al contrario di quello che suppone la Rivista, ma ammetto che a
volte esagera.
Insomma,
Romilda Vane!
Va bene
che a volte le bottarelle e via possono accadere, ma lui ne sta facendo
il suo nuovo stile di vita.
Vabbè,
contento lui.
Ma non
è il solo ad avere qualcosa di strano.
Anche
Hermione.
Come ho
detto prima, e come ha sottolineato il giornale, sono settimane che non
si dedica all’altro sesso.
Ma alla
fine non sarebbe niente di così eclatante e scandaloso se il
tutto non fosse accompagnato da occhiaie profonde e momenti tristi sul
viso della mia amica.
È
solo che tutti questi secondi sintomi ci sono eccome, aggiunti al suo
essere sempre pensierosa.
All’improvviso
però, una mano sul mio polso interrompe il filo dei miei
pensieri, e solo un’altra mano sulla bocca mi impedisce di
urlare, per lo spavento.
Mi sento
trascinare verso un angolo del corridoio, ed è solo quando
sento la mia schiena cozzare contro un petto maschile, mi tranquillizzo.
Perché
ho subito riconosciuto il profumo.
È
lui.
Mi giro di
scatto non appena la sua mano si abbassa delicatamente dal mio viso,
prima di arrivare a sfiorarmi il collo con lunghe dita bianche.
<<
Dio! Ti sembra il caso di farmi venire un infarto?! Devi sempre farmi
incazzare?! >>
<<
Ovvio, bambolina. Incazzata sei ancora più
eccitante… >> risponde semplicemente.
Dopo un
ultimo sguardo irato mi fiondo sulle sue labbra come un assetato su una
caraffa di acqua fresca.
Lui
appoggia la schiena al muro, trascinando il mio corpo addosso al suo,
prendendomi dal sedere.
Le mie
mani passano subito ai suoi capelli.
Sa che mi
piace accarezzarglieli, e dopo le prime volte di opposizione si
è ormai arreso.
Il nostro
bacio si fa sempre più acceso, finchè, sempre con
le mani sul mio sedere, mi alza sempre più su sul suo corpo,
fino a sentire la sua eccitazione su di me.
<<
Non vorrai mica fare sesso nel corridoio, Malfoy?
>>
<<
Io lo farei ovunque, Potter,
è lei che ha i tipici attacchi puritani, che,mi creda, non
le si addicono affatto… >>
Mi stacco
dalla nostre labbra che, mentre parlavamo continuavano a sfiorarsi, per
guardarlo meglio in viso.
<<
Mi dai del “lei” adesso? >>
Senza
degnarmi di una risposta, riprende a baciarmi.
Penso che
ormai lo avete capito.
Sono stata
a letto (o meglio su un banco) con Draco Malfoy,la notte di
Halloween, e da allora non abbiamo mai smesso.
Ogni buco
tra i nostri impegni è ottimo per i nostri incontri
clandestini, ogni scusa, ogni punizione, si trascorre tra baci roventi
e carezze incandescenti.
Ovviamente,
tutto questo è assolutamente segreto.
Solo
Zabini, Nott e la Greengrass ne sono al corrente, dopo averci sorpresi
nel suo letto mezzi svestiti, durante un ipotetico ripasso di Pozioni.
Ma,
ovviamente, anche loro mantengono il segreto.
So
perfettamente che sbaglio, facendo tutto questo, ma non riesco a
rinunciarci.
Eppure
sono costretta a mentire ai miei amici giorno dopo giorno, a mentire a
me stessa, ad ignorare la mia coscienza.
La sera
della festa di Halloween è stata l’inizio delle
mie bugie.
Secondo i
miei amici ero andata sulla Torre di Astronomia, e per i troppi drink
mi ero addormentata lì.
Mi hanno
creduta, in fondo che motivo avevo per mentire?
Poi
è arrivato il Lunedì, e con esso la punizione.
Avevo
bisogno di parlare con Malfoy di quello che era successo la notte
prima, di mettere le cose bene in chiaro, ma, non chiedetemi come,
siamo finiti a rotolarci tra le lenzuola.
E quella
è stata la seconda volta, di una lunga serie di…
vabbè avete capito.
All’inizio
erano solo piccoli incidenti di percorso, momenti di sesso avvenuti
solo per la forte attrazione fisica che c’è tra
noi, e che ci portava a tuffarci sul suo letto dopo nemmeno 10 minuti
di solitudine nella sua stanza.
Ma poi si
sono fatti sempre meno casuali, sino a che non abbiamo addirittura
iniziato a darci appuntamento.
Quando uno
dei due vuole l’altro, chiama.
Adesso,
però, è davvero un caso che l’abbia
incontrato.
Una mano,
dalle mie natiche, prende a salire verso la schiena, sino a fermarsi
sul bordo della maglietta e provare a sfilarla.
Ma la mia
mano glielo impedisce.
<<
Ma sei scemo?! E se passa qualcuno? >>
Si
rimpossessa delle mie labbra, ghignando.
Dopo un
giro di lingue, riprende a parlare a fior di labbra.
<<
Lo facciamo unire a noi, che ne dici? >>
Intanto la
sua mano si è completamente infilata sotto la mia maglietta,
e adesso è subito corsa al gancetto del reggiseno, quando mi
allontano da lui.
<<
Oh certo! Allora perché non andiamo a scopare davanti a mio
fratello? Perché non facciamo un’orgia tutti
insieme appassionatamente? >>
Inizio ad
innervosirmi, non so nemmeno io il motivo.
So solo
che la mia voce si è alzata di qualche ottava.
<<
A me starebbe anche bene. La Mezzosangue ha delle gambe da favola e
Fiammetta ha due tette niente male. Per lo Sfregiato e
Lenticchia…preferirei non ci fossero…
>>
La rabbia
irrazionale che sento crescermi dentro raggiunge il culmine, quando
nomina i miei migliori amici, specie quegli apprezzamenti che poteva
benissimo evitare su Herm e Ginny.
<<
Ma perché devi sempre fare lo stronzo?! >>
La mia
faccia è serissima, e quella frase mi è quasi
uscita urlata.
Forse
è da questo che si accorge che non sto affatto scherzando,
che sono incazzata sul serio.
Di
conseguenza il ghigno sparisce dal suo viso, per fare spazio ad
un’espressione fra l’irritato e
l’incredulo.
Magari lui
non capisce proprio il motivo della mia sfuriata improvvisa, ma io
inizio a farlo.
Il mese e
mezzo di bugie ai miei amici inizia a pesare.
I sensi
colpa sono diventati insopportabili.
E la
coscienza urla di lasciar perdere questo circolo vizioso.
<<
Bambolina, non è che hai preso qualche pasticca? Si
può sapere che cazzo hai? >>
<<
Non ce la faccio più, ok? Sono stanca di mentire sempre ai
miei migliori amici…a mio fratello! Ad Harry, cazzo! Sto
raccontando una marea di puttanate ad Harry! E tutto questo solo
per…. >>
La rabbia
sul suo volto si fa sempre più accesa.
Si stacca
dal muro sul quale era ancora appoggiato, e mi si avvicina minaccioso.
Nonostante
questo, però, non riesco ad avere paura di lui.
Mi afferra
il mento con le dita, e mi costringe a guardarlo negli occhi.
<<
Ascoltami bene. A me dei tuoi amichetti idioti non me fotte un cazzo.
Se vuoi spassartela con me, anziché sprecare il tuo tempo
con quei 4 sfigati, sai dove trovarmi. Altrimenti saprò
benissimo come rimpiazzarti… >>
E con
queste parole, più dolorose di uno schiaffo in piena
faccia,si allontana, lasciandomi da sola in corridoio, mentre mi
accascio sul pavimento, scivolando lungo la parete.
<<
Insomma, io dico che è strano. Cioè, Malfoy che
non lo da a nessuna da un mesetto abbondante. Io dico che non
è normale. >>
<<
Lav, sono d’accordo con me, ma non mi spiego il
motivo… >>
Siamo
nella Sala Comune, e sono circa le sei del pomeriggio.
Quando
sono tornata nella mia Comune, con la stessa faccia che avevo quando
assistetti al ritorno di Voldemort, avevo solo voglia di distrarmi, per
evitare che i miei pensieri prendessero la forma di un certo Serpeverde.
E le
opzioni erano due: o gettarmi a capofitto sui miei compiti, oppure
individuare qualcuno capace di farmi pensare a tutto,
fuorché avesse occhi grigi, capelli biondi e corpo da stupro.
Ovviamente
ho scelto la seconda opzione, ovvero ascoltare le mie amiche
spettegolare.
Lavanda,
Calì, Ginny e Luna stavano animatamente discutendo delle
nuove news sui cazzi degli altri, tutte quante stravaccate sul divano
con una bella sigaretta tra le labbra.
Quale
occasione migliore per non pensare alla mia ennesima
litigata con Malfoy?
È
stato questo il mio pensiero, non appena mi sono seduta accanto a
Lavanda sul mio divano preferito.
Ma il mio
piano si è rivelato un fiasco assurdo, quando
l’argomento dei loro pettegolezzi si è spostato
sulla fonte dei miei ultimi e numerosi guai.
Quando
anche Hermione si è unita a noi, l’ho trovata con
una faccia più sconvolta della mia, e non ho avuto il cuore
di dirle di venire con me ad Hogsmeade.
Tutt’ora
fissa le fiamme del camino con aria pensierosa.
<<
Secondo me un motivo al suo strano comportamento
c’è… >> commenta Luna ad
alta voce.
Tutte le
teste si girano di scatto verso di lei, tranne quella di Herm.
Okay, lo
ammetto, anche la mia attenzione è incentrata, mio malgrado,
su di lei.
<<
…secondo me ha trovato una ragazza che gli interessa sul
serio… >>
<<
Naaa…impossibile! >> è la risposta
di Ginny.
Ma non
sono d’accordo Calì e Lavanda.
Perché
quest’ultima, abbassando la voce con fare cospiratorio,
confessa.
<<
La Hamilton di Serpeverde, che ogni tanto si trova a parlare con il
gruppo di Malfoy, mi ha detto che ha molto spesso succhiotti o macchie
di rossetto sulle camicie. Una volta, quando, entrando nella sua stanza
senza bussare, lo ha trovato a torso nudo, ha notato dei graffi sulla
schiena…. >>
La cosa
sconvolge molto le altre, ma me, ovviamente, no dato che ne sono
l’autrice.
La cosa
che mi turba è questa tipa stronza che non ha ancora
imparato a bussare! La prossima volta che la incontro per i corridoi le
darò una lezione di educazione che non si
dimenticherà mai!
Stupida
troia, scommetto che l’ha fatto a posta.
Voleva
solo vedere Malfoy in una mise più sexy della divisa, per
poi urlacchiare e saltellare con le sue amichette oche!
Stronza!
Ma la
parte più interessante fuoriesce dalle labbra di
Calì.
<<
Il fatto che “La Ragazza del Giornale” non ne
sappia niente, vuol dire che la sua ipotetica relazione la tiene
segreta, e per tenerla segreta vuol dire che è sempre la
stessa persona con cui si incontra. E, conoscendo Malfoy, il fatto che
faccia sesso con la stessa persona da un mese e mezzo, vuol
dire…. >>
<<
Che per la prima volta Draco Lucius Malfoy si sta affezionando sul
serio ad una ragazza… >> conclude Ginny per
lei.
Davvero?
Non
è possibile…che cosa vanno blaterando queste
pazzoidi?
<<
Ovvio… >> aggiunge Luna.
Draco
Lucius Malfoy si sta affezionando sul serio ad una ragazza
Draco
Lucius Malfoy si sta affezionando sul serio ad una ragazza
Draco
Lucius Malfoy si sta affezionando sul serio ad una ragazza
Draco
Lucius Malfoy si sta affezionando sul serio ad una ragazza
<<
Ehm, ragazze…ho… dimenticato la mia borsa in
biblioteca. Ci vediamo dom…dopo! >>
E con
questa frase le liquido, e corro
fuori dal Ritratto.
Una volta
superato il settimo piano, inizio a rallentare il passo, e a pensare.
Non
è possibile che qualcuno come Malfoy si affezioni davvero ad
una ragazza.
Vabbè
che poi sarei io.
Insomma,
per lui è solo sesso!
Anche
oggi, me l’ha ribadito con quelle parole taglienti, tra cui
“Saprò
benissimo come rimpiazzarti”
e “Se vuoi spassartela
con me”
Però
c’è da dire che, dopo la festa, mi sarei aspettata
che non mi guardasse più nemmeno in faccia.
Davvero,
da quella notte non mi sarei aspettata proprio niente.
Anche io
ero convinta, per quanto possa essere stata bene, che sarebbe stato un
episodio isolato.
Non so
nemmeno io come diavolo ho fatto a cacciarmi in questo casino.
Mannaggia
a lui, che deve sempre essere così sexy!
E questo
rischiava di essere il mio ultimo pensiero, perché, girando
l’angolo ed infilandomi in un passaggio segreto per
risparmiarmi almeno un centinaio di scale, la persona che vedo seduta
all’angolo, mi fa quasi prendere un infarto.
Pansy
Parkinson, con una sigaretta tra le dita, si volta verso di me, e
ghigna, nel tipico e ormai conosciuto, stile Serpeverde.
<<
Wao, chi si vede! La Regina Grifondoro in persona! >>
<<
Ehilà! La ragazza che sussurrava agli uccelli!
>>
Alla mia
battuta alza il dito medio, per poi riabbassare subito gli occhi, e
dire l’ultima frase che mi sarei mai aspettata di sentire da
lei.
<<
Sigaretta? Siediti, speravo proprio di trovarti. >>
Eh?
No, dico,
ma è impazzita anche lei?
Che cosa
ha bevuto stamattina, al posto del succo di zucca, Whisky Incendiario?
<<
Okay, hai fumato. Oppure questo è uno stupido trucchetto
organizzato da te e dalla Bulstrode per ammazzarmi…
>> affermo, convinta che, né in questa vita,
né mai, Pansy Parkinson possa voler parlare con me,
offrendomi anche una sigaretta.
<<
Ma ti pare che ti offro anche una sigaretta, se il mio intento
è quello? E poi, Potter, ti prego, non sono mica una
ragazzina che ricorre ancora a certi trucchetti. >>
Oh, certo
che no.
Lei si
limita agli attacchi alle spalle…
Comunque,
non so perché, decido di fidarmi, e mi siedo accanto a lei
su un gradone, afferrando la sigaretta che mi offre.
L’accendo
con la bacchetta, ed espiro il fumo.
Resto un
po’ con il viso rivolto verso l’alto, per poi
abbassare lo sguardo, e notare come il suo sia fisso sul mio viso.
<<
Ehi, Parkinson…che fai guardi? >>
<<
Esattamente. >>
Oddio, non
sarà che….?
<<
Uohohoho…mi devo per caso preoccupare? La tua attrazione per
me, sappi, che non potrebbe assolutamente essere
corrisposta… >>
Mi lancia
un’occhiataccia schifata ed incredula, con una spruzzatina di
disprezzo.
Vabbè
si sa che mi adora, come io adoro lei.
<<
La verità è che stavo cercando di capire cosa ci
fosse di tanto bello in te, da farmi rinunciare al ragazzo che voglio.
>>
La fisso
stupita,e per poco la mia mascella non tocca il pavimento.
Ho capito
bene?
Dovrei
lavarmi le orecchie più spesso?
<<
Ehm… n-non so a…cosa…ti
riferisci…n-non capisco…io…
>>
<<
Smettila di fingere. Lo so di te e Draco, me l’ha detto
Daphne per farmi mettere l’anima in pace. Al contrario di
ciò che pensa l’opinione pubblica, a me interessa
davvero di lui. E volevo appunto capire cosa hai tu, che a me manca.
>>
Okay,
adesso ho davvero visto tutto nella mia vita.
Pansy
Parkinson che non fa la papera puttana, e che parla civilmente con me,
senza ammazzarmi di botte, dato il motivo del nostro incontro.
<<
Senti, adesso la state facendo tutti troppo grande di ciò
che è, questa storia. Per lui è solo sesso, ne
sono sicura. Tempo qualche settimana, e gli passerà anche
questo vizio… >>
Mentre io
faccio un altro tiro alla mia sigaretta, lei butta la sua e la fa
Evanescere, alzandosi e piazzandosi di fronte a me.
<<
Quindi considerate i vostri…come dire? Incontri
clandestini…solo un peccato di lussuria? >>
Se lo dice
così mi fa venire ancora più voglia di
lui…
<<
Si. Malfoy li considera tali, credo. >>
La Serpe
ghigna, e mi si avvicina, in modo da darmi la possibilità di
sentire il suo sussurro.
<<
Credimi, se ti dico che conosco Draco da molto tempo. E che il suo
vizio più lungo sono stata io, e non ho mai avuto il diritto
assoluto sui suoi boxer, per più di una
settimana… >>
Mi
allontano, mi alzo e la fisso negli occhi con aria dubbiosa.
<<
Non ha mai smesso si frequentare altre ragazze? Anche quando stavate
insieme? >>
<<
No. >> è la sua laconica risposta.
Non deve
fargli molto piacere…
E mentre
cerco di essere dispiaciuta per lei, un pensiero si affaccia nella mia
mente:
“Con
me l’ha fatto…!”
Dopo
qualche istante di imbarazzante silenzio, fa per andarsene, ma dopo
aver percorso qualche metro si rigira verso di me, e aggiunge:
<<
Ah, Potter. Hai detto che per Draco è solo sesso, solo un
vizio momentaneo, solo una voglia passeggera…E per te?
È la stessa cosa? >>
Sto per
dirle che, ovviamente, le stesse cose che ho detto prima su di lui
valgono anche per me, ma non so cosa, mi fa semplicemente stare zitta.
E vedendo
la sua sagoma allontanarsi, mi domando se avrei davvero detto la
verità, considerando quello che c’è tra
me e Malfoy come del semplice sesso.
Finisco la
sigaretta lentamente, cercando di fare mente locale.
Nello
stesso momento in cui faccio Evanescere il filtro, un illuminazione mi
colpisce come un fulmine a ciel sereno.
Ed i miei
piedi prendono a muoversi, quasi animati da vita propria, verso i
sotterranei.
Comincio
a correre verso la Sala Comune Serpeverde.
<<
Ehi Nott! Ehi! >>
Lo
raggiungo, mentre stava per girare l’angolo, con una
sigaretta penzolante dalle labbra, e mi fermo un attimo a riprendere
fiato.
Insomma,
fare tutte quelle scale di corsa non è di certo piacevole!
<<
Potter! Che ci fai qui? >> chiede, con una punta di
sarcasmo.
Tanto lo
sa perché, o meglio per chi, sono giunta fin
quaggiù..
<<
Mi…mi serve… >> ansimo
<< …la vostra Parola d’Ordine.
Oppure fammi entrare tu. Devo parlargli. >>
Non
c’è bisogno di specificare di chi dovrei catturare
l’attenzione.
<<
Mannaggia a voi. Scommetto che avete litigato di nuovo? >>
Annuisco
semplicemente, mentre facciamo dietro-front verso il Ritratto del
Serpente, Ingresso della loro Sala Comune.
Comunque
Nott ha ragione: io e Malfoy litighiamo molto spesso.
A volte
per colpa dei miei
momenti di pazzia, spesso causati dai miei sensi di colpa, per le
enormi cazzate che sto raccontando ai miei amici.
A volte
per delle sue
uscite da vero bastardo, tipo
quando insulta i Mezzosangue.
E altre
volte per le sue, o le mie, scenate di gelosie.
Per quanto
non mi piaccia litigare con lui, devo ammettere che quando si lamenta
di Seamus e delle sue mani lunghe, una certa sensazione di
compiacimento si impossessa di me.
Anche se
devo ammettere che queste uscite gelose sono recenti.
Nott
pronuncia la Parola d’Ordine, che non riesco a sentire, ed
entra insieme a me nella sua Comune.
Mi afferra
dal braccio, e mi trascina verso i loro soliti divanetti, dove Zabini e
la Greengrass stanno chiacchierando, lei sdraiata sulle sue gambe, e
dove Pansy Parkinson sta facendo la gatta morta con un ragazzo
bruno,che, dalla divisa che porta, sembra un Serpeverde.
<<
Ragazzi… >> chiama Nott <<
…avete visto Draco? La Potter dice che la Kensington li
cerca per la punizione… >>
Altra
bugia, ma alla fine è solo scena, per non destare sospetti
verso le Serpi più pettegole.
La
Parkinson alza lo sguardo dalla bocca del brunetto, che era appena
venuta a contatto con la sua, per ghignare e rifilarmi uno sguardo
indecifrabile.
Anche se
posso leggervi le parole “Avada Kedavra”
dentro.
<<
E’ in camera nostra. Theo perché non resti con
noi? Alla fine la Potter se la sbriga da sola, certe faccende
scolastiche… >> recita Zabini, facendomi
l’occhiolino quando quella ragazza del quarto anno distoglie
lo sguardo dalla scena.
Sorrido e,
senza dire una parola, salgo verso il Dormitorio Maschile.
Un
momento…cosa ci fa in camera da solo?
Sarà
davvero solo?
D’un
tratto tutti i miei sospetti che mi hanno mossa fino a qui, mi fanno
alzare il passo, e, alla fine, entrare nella sua stanza come una furia.
Però
tanta rabbia non è necessaria, considerato il fatto che
è da solo.
È
semplicemente seduto sul letto, con la camicia delle divisa e i
pantaloni di jeans che i suoi amici gli regalarono al compleanno, e una
sigaretta tra le labbra.
Dio
quanto è bello…
<<
Ciao bambolina. >> saluta, senza abbandonare
quell’espressione apatica, lasciandosi, però,
sfuggire un ghigno.
<<
Dimmi la verità. E deve essere davvero
la verità, non costringermi ad usare il
Veritaserum…sei stato con altre ragazze nelle ultime
settimane? >>
Ecco
l’ho detto.
Il dubbio
che mi ha assalito da quando ho letto l’articolo, e che si
è fatto più prepotente alla conversazione con la
Parkinson.
Se non era
mai stato fedele a nessuna, lo è anche con me?
Alla mia
domanda si alza dal letto, espira il fumo sul mio viso, e getta la
sigaretta nel posacenere d’argento che Levita intorno a lui.
Mi guarda
negli occhi, con un’intensità tale che non so cosa
mi trattenga dal baciarlo adesso, ora, subito.
<<
No. >>
Semplice e
conciso.
Dovrei
dubitarne, visto il tipo, ma non riesco a non fidarmi di lui.
<<
Tu piuttosto, bambolina…lo sai vero che quel Finnigan mi fa
girare le palle? Per favore digli, che se allunga un’altra
volta le mani, giuro che gliele taglio… >>
Dovrei
arrabbiarmi per questa minaccia macabra, ma riesce solo il contrario.
Lo
voglio…
Ed infatti
sorrido semplicemente e lo bacio.
E devo
ammettere che è davvero un bel bacio, come sempre
d’altronde.
Ci
mettiamo sempre molta passione, e ben presto mi ritrovo a sbottonargli
freneticamente la camicia, e senza i miei pantaloni.
Mi afferra
dalle braccia, e mi spinge sul letto, per poi venirmi sopra, senza
però pesarmi addosso.
Inizia a
sfilarmi la camicia, e quando una sua mano si stringe su un mio seno,
mi lascio sfuggire un gemito.
Ma
all’improvviso si stacca da me, appena in tempo per farmi
raddrizzare all’entrata di Zabini nella stanza.
<<
Okay, adesso ti uccido, stronzo! >> lo minaccia Malfoy,
con la faccia più irritata che abbia mai visto.
In
effetti, però,che cazzo!
Non
è la prima volta che viene a rompere le palle, quando
dovrebbe invece starsene a 100 km di distanza.
<<
Ah, mi uccidi pure adesso!? Ero solo venuto qui per dire alla tua
ragazza che c’è la Mezzosangue giù in
Sala Comune.
È
entrata, non so come, e adesso Daphne la sta trattenendo, ma non penso
ne abbiano ancora per molto. Un consiglio: vestitevi ninfomani!
>>
Ma alla
parola “la tua ragazza” ammetto di non averci
capito più un cazzo.
Insomma…lo
sono o no?
Lui come
mi vede?
Come
“Quella con cui faccio sesso”, oppure come,
appunto, qualcosa di più?
E
soprattutto, per me, tutto questo casino che significa?
È
davvero solo sesso?
Ma pian
piano le parole di Zabini mi raggiungono il cervello, e metabolizzo che
la mia migliore amica è proprio qui giù.
Oh cazzo!
Inizio a
vestirmi velocemente, come una matta, all’improvviso, mentre
Zabini si chiude la porta alle spalle e ci lascia soli, e Malfoy mi
imita, infilandosi la camicia.
<<
Si può sapere cosa cazzo ci fa la Mezzosangue qui?!
>> domanda irritato.
<<
Non lo so! Non sapeva nemmeno che ero qui! >>
Dopo circa
20 secondi siamo tutti e due vestiti in modo impeccabile.
<<
Scendo prima io. Poi vieni anche tu. Okay? >>
Annuisce e
basta, mentre io mi volto verso la porta della sua camera, pronta per
la mia ennesima recita.
Merda,
questo casino deve risolversi!
Ma
all’improvviso sento tirarmi dal polso, ed il mio corpo va
immediatamente a cozzare contro il suo, mentre mi cattura subito le
labbra, con un bacio mozzafiato.
Restiamo
nella nostra danza di lingue per un po’, finchè
lui si stacca da me e dice:
<<
Non si saluta? >>
Gli tiro
un piccolo pugno sulla spalla, ridendo, e inizio a scendere le scale
fino ad arrivare nel salottino delle Serpi.
Noto molte
facce contrarie alla presenza di due delle Grifondoro che
più odiano, nel loro territorio.
Sento un
ragazzino del 5^ anno bisbigliare “Non bastava la Potter!?
Adesso si aggiunge anche la Mezzosangue!”, per ottenere il
mio peggiore sguardo assassino, che lo fa indietreggiare di un passo.
Comunque
decido di ignorarlo, e mi appresto a salutare la mia migliore amica:
<<
Herm! Che ci fai qui? >>
La vedo
alzare lo sguardo dalla conversazione con Zabini, Nott e la Greengrass,
per poi alzarsi e venirmi a salutare.
<<
Ehi Kiki! Ti stavo cercando dappertutto! Sono aumentate le ora di
punizione? Sei sempre qui! >>
Oh
certo…è la Kensington che mi obbliga a fare sesso
con Malfoy, mica lo faccio di mia iniziativa, cosa crede?
<<
Ehi Granger! Abbiamo saputo che sei ancora single! Anche io lo
sono…se vuoi farti un giretto… >>
esclama Nott con aria maliziosa.
Io mi
metto a ridere, ed Hermione abbozza un sorriso.
<<
Theo, non sapevo ci provassi con le Mezzosangue…
>> commenta irritata una voce alle mie spalle.
Mi giro,
anche se so perfettamente chi è, ed anche se l’ho
visto pochi secondi fa, in una mise ben più arrapante, non
posso fare a meno di mangiarmelo con gli occhi.
Mannaggia
a me!
<<
Mezzosangue! È sempre un piacere vederti! >>
saluta Hermione, in maniera sarcastica, lasciandosi cadere di peso sul
divano, accanto a Nott.
<<
Furetto! Lo sai che per me è lo stesso! >>
C’è
proprio bisogno di insultarlo?
E lui la
deve per forza chiamare in quel dannatissimo modo?
<<
Okay, adesso che vi siete fatti i soliti complimenti…Herm,
dimmi, perché mi cercavi? >>
Alla mia
domanda il suo sguardo si fa improvvisamente cupo, ed abbassa gli occhi.
Qui
c’è qualcosa di serio…
<<
Okay, ci vediamo domani! >> dico, rivolgendomi alle
Serpi, per poi afferrare la mia migliore amica per un braccio, e
trascinarla fuori dal Ritratto.
Iniziamo a
camminare senza proferire parola, ma non si può dire che il
nostro sia uno di quei silenzi imbarazzanti, in cui ti affanni per
cercare qualcosa da dire.
Semplicemente
non ci sentiamo ancora pronte per parlare.
Camminando
siamo giunte fino alla Torre d’Astronomia, così ci
sediamo su dei cuscini, che lei ha appena ricavato dalla
Trasfigurazione di due sassolini, e ci accendiamo entrambe una
sigaretta.
Dopo il
primo tiro, mentre espiro il fumo dalle labbra, la voce di Hermione mi
raggiunge le orecchie, chiara e seria come non l’avevo quasi
mai sentita.
<<
Sai quando mi chiedete se mi interessa qualcuno, ultimamente? Ed io vi
rispondo sempre di no? >>
<<
Si… >> rispondo incerta, affannandomi per
capire cosa diavolo voglia dirmi.
<<
Bè, vi ho mentito. Perché mi interessa qualcuno, seriamente.
>>
Resto un
po’ in silenzio, a metabolizzare le sue parole.
Perché
se non ce l’ha mai detto, di questa sua nuova fiamma, vuol
dire che non dovrebbe
piacergli.
Non ce ne
sono molti, a cui non deve nemmeno avvicinarsi, secondo stupide regole
di vecchie antipatia, primi fra tutti Malfoy.
Oddio!
No, dimmi
di no!
Dimmi che
non è lui!
<<
C-chi? >>
Mi si
è improvvisamente formato un groppo alla gola, che mi crea
difficoltà a parlare.
Tutte le
fibre del mio corpo urlano “Non lui!”, e spero
davvero che qualcuno Lassù le ascolti.
Hermione
fa un altro tiro alla sua sigaretta, espira il fumo, e si volta a
guardarmi, con una determinazione negli occhi, che le ho scorto solo
quando combatte.
<<
Harry. >>
Dentro di
me si fanno strada due sensazioni contrastanti.
Sollievo,
per la mia stupida e infondata paura.
Stupore
per la notizia shock.
Ed
è probabilmente per quest’ultima che la sigaretta
mi cade dalle labbra, ed io nemmeno me ne accorgo.
<<
Mio…mio fratello?! >>
<<
Si, Kiki…tuo fratello… >> ammette
di nuovo, abbassando per la seconda volta in pochi minuti lo sguardo,
lasciando che i suoi boccoli marroni le ricoprano il volto, mentre
poggia con la testa sulle sue ginocchia, che abbraccia con le braccia.
<<
Ma…ma da quando? Come? Insomma…vi conoscete da
una vita…come mai proprio adesso inizia a piacerti?
>>
Non si
muove, resta nella stessa posizione, ma la sua voce stanca raggiunge lo
stesso le mie orecchie.
<<
Non so precisamente da quanto tempo mi piaccia. Forse da un anno, 4
mesi, da sempre. So solo che da quando ho iniziato a vederlo sotto
aspetti diversi che quelli di un semplice
amico…bè non me lo sono più tolto
dalla testa. Guarda..! >>
E con la
bacchetta fa uscire dalla borsa il Pensatoio che le abbiamo regalato al
compleanno, appositamente rimpicciolito, che adesso sta pian piano
riprendendo la sua normale dimensione.
<<
E’ successo tutto dopo la festa di Halloween. Erano le 6.00,
e volevamo aspettare l’alba, anche se ormai la festa era
finita, così siamo andati nella nostra Sala Comune, e
nell’attesa io ed Harry abbiamo proposto il gioco della
bottiglia, sai per provare un gioco Babbano. Tu non c’eri,
quindi…vedi… >>
Sposto il
mio sguardo incredulo dal suo corpo al Pensatoio ai miei piedi, dove
iniziano a prendere forma delle immagini.
Senza
farmelo ripetere due volte mi “tuffo” con il viso
nella sostanza dei ricordi, per ritrovarmi in Sala Comune quella
fatidica sera.
Seduti
sui divanetti vicino al camino ci sono Hermione, Harry, Seamus,
Calì, Ginny e Terry.
Questi
ultimi si tengono per mano, e siedono affianco, segno che si sono
già baciati e messi insieme.
Ron
e Lavanda mancano, perché probabilmente erano in qualche
letto a fare sesso, dato che fu proprio da quella festa che iniziarono
a vedersi e uscire insieme.
Mentre
anche Neville non c’è, perché quella
sera la trascorse nella Comune Corvonero, con Hannah, Ernie e Justin.
Ah,
e ovviamente manco io.
E
lo sappiamo tutti dov’ero…
<<
E quindi adesso dovrei girarla, no? >> chiede Seamus, un
po’ imbranato in questo gioco prettamente Babbano.
<<
Si, Seam! È il terzo giro che facciamo, come cazzo fai a non
averlo ancora capito!? >> gli risponde mio fratello
esasperato, scatenando le risa dei presenti.
<<
La Mcgranitt lo sosteneva sempre che sei tardone! >>
aggiunge Terry, ottenendo in cambio pacche sulla spalla da mio
fratello, ed occhiatacce da Seamus.
<<
Va bene, va bene, adesso la giro ‘sta merda! >>
Afferra
la bottiglia e la fa ruotare, finchè non finisce con la
testa voltata verso di lui, e la parte di dietro verso Herm.
<<
Dimmi. >> afferma Hermione, con un gran sorriso.
<<
Niente. Che dovrei dirti scusa? >>
Gli
altri ridono, più per non uccidere il loro amico, che per
altro, mentre Harry sta per alzarsi e picchiarlo.
<<
Devi dirle una qualsiasi cosa, sorta di deficiente, fa parte del gioco!
Un “ciao”, un “Ti voglio bene”,
“Usciamo insieme”…quello che vuoi!
>> gli spiega.
<<
Aaaaah…okay, allora… >> fa una
piccola pausa per pensare, e poi dice:
<<
Mi fai copiare il tema di Incantesimi? >>
Ancora
risate, a parte quella di Seamus quando Hermione fa un secco cenno
negativo con il capo.
<<
Scordatelo. Dammi. >>
<<
Oddio, Herm…qui davanti a tutti?! >>
Segue
un silenzio dubbioso, seguito da sospiri esasperati, quando tutti
quanti capiscono a cosa si riferiva Seamus.
Certo
che da sbronzo è più idiota di Tiger e
Goyle…
<<
Posso picchiarlo? Dico…posso picchiarlo? Insomma, amico, il
tuo cervello è tutto a senso unico?! >>
<<
Harry, non venirmi proprio tu a farmi la paternale…chi era
che a momenti si scopava la brunetta Tassorosso sulla pista prima?
>>
<<
Dai ragazzi, basta… >> li interrompe Terry
<< …continuiamo. Seam, Hermione diceva
“Dammi”, sempre perché fa parte del
gioco…però giuro sulla mia Bacchetta che se non
riesci a capire ancora i meccanismi, aiuto Harry nel tuo pestaggio!
>>
Seamus,
borbottando parole tipo “Vedremo…Tutta colpa
dell’alcool…io tardone?” si alza e
schiocca ad Herm un bacio a stampo.
Lui
è sempre stato molto espansivo con noi ragazze, a parte
quando siamo fidanzate.
<<
Comandami. >> continua la mia amica, quando lui si
è seduto.
In
risposta, ecco il suo comando, preceduto da un ghigno Serpeverde.
<<
Visto che il nostro amico Harry ha tanto da criticare il mio cervello,
stasera…teniamolo impegnato…Herm, bacio con
lingua prego! >>
Ginny,
che stava allegramente limonando con Terry, si stacca improvvisamente,
e prende a fissare i due miei migliori amici, che a loro volta stanno
mandando sguardi di fuoco a Seamus.
<<
Seam, non posso baciare Harry! È come un fratello per me!
>>
<<
Concordo con lei… >>
<<
Non mi interessa! Il gioco idiota e Babbano l’avete scelto
voi! Bacio prego… >>
Entrambi
si girano verso l’altro lentamente, e prendono a fissarsi.
Finché
mio fratello non scuote le spalle con aria rassegnata, si avvicina ad
Hermione e la bacia.
Pian
piano gli occhi di tutti e due si chiudono, e, si vede anche
dall’esterno, si lasciano trasportare dalle emozioni.
Il
bacio si fa sempre più intenso, non credevo che da loro due
potesse scaturire così tanta passione.
Sembrano…sembrano…me
e Malfoy.
La
cosa più strana e bella allo stesso tempo è che
non si staccano.
Non
la smettono di far danzare le loro lingue.
Non
impediscono alle loro labbra di approfondire questa nuova conoscenza.
Solo
quando dai miei amici partono fischi ed ovazioni, allora rompono
quest’idillio, guardandosi in maniera indagatoria.
Iniziano
a lanciarsi sguardi sempre più intensi.
Sguardi
che non sfuggono nemmeno all’attenzione di Ginny…
All’improvviso
mi sento risucchiata indietro, come se una forza Divina mi stesse
afferrando per i fianchi, e mi stesse tirando verso
l’alto…
Così
mi ritrovo nuovamente sulla Torre di Astronomia, con accanto Hermione,
nella stessa posizione di prima.
Resto
comunque in silenzio, per metabolizzare la nuova notizia.
Ammetto di
aver sempre visto un feeling molto speciale tra mio fratello ed
Hermione, e di aver sempre pensato ad una futura relazione tra i due.
Ma, alla
fine, vedendo come la loro amicizia continuava senza alcun cambiamento,
ho capito che erano, e sarebbero sempre rimasti, solo amici.
Di quegli
amici di cui non puoi fare a meno, amici che sembrano più
fratelli per te, amici con cui condividi tutto, amici con cui certi
scambi d’affetto sono così intrisi
d’amore che la gente potrebbe scambiarli per
qualcos’ altro…ma pur sempre solo amici.
Se fossimo
stati in un’altra situazione mi sarei messa a saltare di
gioia.
Ma siamo
in questa situazione.
Ovvero,
c’è il problema di Ginny, a cui mio fratello, al
momento, non è ancora completamente indifferente.
Insomma,
è innamorata di lui da quando aveva 6 anni, ci vuole un
po’ di tempo per dimenticarlo del tutto.
E
soprattutto, vederlo dopo pochi mesi dalla loro rottura, sbaciucchiarsi
con la sua migliore amica, non dovrebbe essere il massimo, per il
rapporto tra Ginny ed Hermione.
<<
Sai… >> inizia a parlare improvvisamente
<< ..tuo fratello bacia veramente da Dio, lo sapevi? E
quel bacio…non me lo sono ancora tolto dalla testa.
È da quella sera che ho iniziato ad immaginarmelo come
qualcosa in più che un amico. Non l’ho fatto a
posta, ma quasi di riflesso involontario… insomma ci eravamo
appena scambiati un bacio di 5 minuti buoni tutti di fila, era ovvio
che mi facessi qualche “film”. E da allora ho
iniziato ad accorgermi sul serio di
quanto sia attraente, bello, figo…insomma…Wao!
Per non parlare di quanto stia bene con lui, del fatto che mi faccia
sempre ridere, che mi consola sempre, che c’è
sempre stato per me, che ha sempre voglia di
divertirsi…insomma, non posso più negarlo,
nemmeno a me stessa. Mi piace. Tanto.
>>
Allora
alza la testa, e mi guarda, aspettando la mia reazione.
Ma non so
che dirle, così sparo la prima frase che mi viene in mente.
<<
Anche io vi ho mentito. In questi giorni non sono sempre con voi, non
per le varie scuse che vi ho detto. Ma perché mi vedo con un
ragazzo. >>
<<
Cosa? Hai messo su una tresca? >>
Nel
linguaggio di Hermione, ci sono 5 tipi di rapporti tra un uomo e una
donna.
1.
Storia = semplice bacio, o insieme di essi, che si possono protrarre
per una sera.
2.
Occasionale Scopata = e il nome spiega tutto. Sempre valido per una
sera.
3.
Tresca = ripetersi di storie o di scopate per lunghi periodi. Quando
eravamo più piccole erano solo formate da baci,
adesso…vabbè avete capito.
4.
Fidanzamento = Rapporto stabile.
5.
Innamoramento = e qui, come dice sempre “Sei
fottuta, senza via di salvezza.”
<<
Si, Herm. Una tresca. >>
<<
Con…con chi? >>
A questo
punto mi lascio scappare una risata sarcastica.
<<
Oh, non credo che tu lo voglia sapere… >>
<<
Invece si. Kiki, sei la mia migliore amica, è ovvio che mi
interessa con chi vai a letto… >>
Mi giro a
guardarla.
Effettivamente
è una delle persone a cui tengo di più al mondo.
Mi
è sempre stata accanto, e ci siamo sempre dette tutto.
Per questo
in questo periodo, lei con il suo piccolo segreto, ed io con il mio,
non eravamo più le vecchie Kiki ed Herm di una volta.
E mi
è mancata, davvero.
Perciò,
anche vedendo la determinazione sfavillare nei suoi occhi, mi decido.
<<
Draco Malfoy. >>
…….
…….
……..
………
………
……..
Apre la
bocca.
Non esce
alcuno suono.
La
richiude.
Riapre la
bocca.
Ancora non
pronuncia parola.
Abbassa lo
sguardo.
Si guarda
le mani.
Si
tormenta i capelli.
Si
mordicchia le labbra.
Alza lo
sguardo.
Ride.
Si si,
avete capito bene.
Ride!
Cioè,
io le sparo la notizia del secolo…e lei che fa? Se la ride?
<<
Ehm…Herm…che c’è da ridere?
Sei impazzita? >>
Ma lei non
accenna a smettere, ed io inizio a preoccuparmi.
<<
‘Mione…hai per caso bevuto stasera?
>>
Ma lei mi
fa cenno di aspettare con la mano, e così faccio.
Quando
placa la sua ridarella, dice:
<<
Certo che ce li scegliamo proprio bene, io e te, i ragazzi, eh? Se
Harry e Ron scoprono con chi condividi le
lenzuola….bè sei morta. Se io ed Harry dovessimo
metterci insieme, addio amicizia con Ginny, e, chissà, nel
peggiore dei casi, anche con Ron. Siamo due idiote! >>
Non posso
che darle ragione.
<<
Eh, già. Siamo nella merda! >>
E, pur
trovandoci in due brutte situazioni, pur dovendo deprimerci, piangere,
attaccarci alla bottiglia, pur dovendo urlare…noi ridiamo.
Ed
è per questo che Hermione Granger è la mia
migliore amica.
<<
Io l’ho sempre sostenuto. Cupido è un gran
bastardo. Ti colpisce quando meno te lo aspetti, e soprattutto con CHI
meno te lo aspetti. >>
<<
Già, Herm, hai ragione. Perfettamente. >>
Siamo
ancora sulla Torre, adesso sdraiate su un mega cuscino dai colori di
Grifondoro, con un’altra sigaretta tra le labbra, mentre
guardiamo le stelle.
Parlare
con lei mi ha davvero fatto bene.
Mi sono
liberata da un peso insopportabile.
So
perfettamente che gli altri la prenderebbero peggio di come
è accaduto con lei, complice anche il fatto che anche
‘Mione mi aveva tenuto qualcosa nascosto, ma con questa
carica di positivismo che mi ha dato, sento che tra qualche tempo
sarò pronta a confessare tutto, anche ad Harry.
Sempre che
ci sarà ancora qualcosa su cui sputare il rospo.
<<
Me lo sono sempre chiesta… >> mi domanda, dopo
qualche secondo di silenzio << …le leggende su
quanto sia bravo Malfoy a letto…sono tutte vere?
>>
<<
Vere? Oddio, verissime! Giuro, Herm, non ho mai sentito tanta
attrazione per qualcuno in tutta la mia vita. Ma la cosa bella
è che non dovrei provarla! Io ero anche convinta che, dopo
averci fatto sesso la notte di Halloween, questa pazzia sarebbe
conclusa…il mio copro avrebbe smesso si impazzire per
lui…invece, non è cambiato proprio un cazzo!
>>
Soffoca
una risatina, per poi farsi improvvisamente seria.
<<
Scusa, hai detto che non sei mai stata attratta da un ragazzo, come da
lui…vale anche per Kevin? >>
D’istinto
il suo bel viso mi si riaffaccia nella mente, e con lui, tutte le notti
passate insieme, tutte le risate, le parole dolci, le serate
romantiche, il batticuore che mi prendeva alla sua vista…
<<
Ero davvero innamorata di Kevin. Però non….non lo
desideravo, dal punto di vista fisico, come desidero Malfoy.
Insomma…quando lui mi bacia…Dio, sembra di poter
volare. E quel corpo…mamma mia, è da favola! Per
non parlare poi di quando mi accarezza…insomma, potrebbe
anche risorgere Voldemort, non me ne accorgerei nemmeno! E poi quando
mi prende… >>
Ma mi
interrompo, perché Hermione si è alzata su un
braccio, e mi sta fissando pensierosa, facendo tiri alla sua Lucky
Strike, più lunghi del suo solito.
<<
Sei proprio cotta. >> afferma dopo un po’,
decisa come lo è solo alle interrogazioni.
<<
Cosa? No…ma che dici? Te l’ho detto, facciamo solo
sesso, perché…devi ammetterlo, è un
gran bel pezzo di figo. >>
<<
Oh, avanti Kiki…smettila di mentire a te stessa! Ma non ti
ascolti quando parli? Ti conosco meglio di quanto potrai mai fare tu, e
credimi quando ti dico che sei davvero cotta di Draco Malfoy.
>>
N-no…non
può essere!
Insomma…cazzo
è solo sesso!
Oddio, non
può essere!
<<
No, Herm…insomma, ti stai sbagliando! Non è
possibile, e soprattutto non DEVE essere possibile…
>>
Restiamo
per un po’ tutt’e due in silenzio,
finchè lei si sdraia di nuovo accanto a me, e riprende a
guardare le stelle.
<<
Saranno i nostri piccoli segreti, no Kiki? Non dire a nessuno quello
che ti ho confessato su Harry, come io non dirò a nessuno di
te e Malfoy. >>
<<
Certamente. A quanto pare sappiamo essere delle brave bugiarde, quando
vogliamo. >>
E non so
quanto questo sia un complimento per entrambe.
<<
Sai, Herm, io ed Harry, quando eravamo ancora a Privet Drive e non
riuscivamo a dormire, da piccoli andavamo sempre in giardino, ci
sdraiavamo sulla sdraio preferita di zio Vernon, e cercavamo in cielo
quali stelle potessero essere i nostri genitori…
>>
<<
Che carini! Vi immagino, due nanetti minuscoli, con magliette di due
taglie più grandi, scarpe enormi, e pantaloni tenuti su per
Opera Divina… >>
Al ricordo
della maniera buffa in cui quelli stronzi ci facevano vestire,
riprendiamo tutte e due a ridere, finchè una voce che chiama
il mio nome, non attira la nostra attenzione.
Estraggo
lo Specchietto Magico dalla tasca dei pantaloni, per ammirare il viso
annoiato di mio fratello.
<<
Ehi Kiki! Dove sei? Ti va una Burrobirra da Rosmerta? >>
<<
Non so… >>
<<
Dai! Sai dov’è Herm? Vengono anche Calì
e Seamus… >>
La mia
amica si sporge oltre la mia spalla, per comparire nel piccolo spazio
vetrato dello specchio, in modo da farsi vedere da Harry.
<<
Ehi, sono qui! A me andrebbe davvero un bel giretto! >>
E si
sorridono.
Ed
è un sorriso talmente…wao!... che non posso fare
a meno di esultare all’idea di loro due insieme.
Sarebbe
davvero stupendo…
<<
Dai, voi andate… >> propongo io
<< …magari più tardi vi raggiungo.
>>
Dopo
essersi dati appuntamento, posso rimettere a posto lo Specchietto.
Hermione
si alza, e cerca di convincermi ad andare con loro, ma invano.
Non sono
in vena di uscire, non so come mai.
Forse ho
davvero bisogno di pensare a tutto questo casino in cui mi sono
cacciata, alle conseguenza che mi sta arrecando.
E per
farlo devo restare da sola.
Quando
Hermione se ne va, con un “Ti voglio bene”, mi
faccio cadere sul grande cuscino, e, chiudendo gli occhi, cerco di
mettere un po’ d’ordine a questa Guerra dei Mondi
che mi ritrovo in testa.
Ma
sarà per lo stress, per l’ora, oppure
perché mi sono rotta le palle di alzarmi presto la mattina,
mi addormento.
Non so per
quanto tempo, né in quale momento vengo accolta da Morfeo,
so solo chi, poi, mi sveglia.
Quando
apro gli occhi, la prima cosa che scorgo, sono due iridi grigie che mi
fissano.
<<
Ciao. >> lo saluto, alzandomi, facendo peso sulle braccia.
Lo ritrovo
seduto contro una guglia della Torre, con una gamba stesa dritta, ed
una piegata.
La testa
appoggiata alla pietra, ed un sigaretta penzolante dalle labbra,curvate
in un ghigno.
<<
Ben svegliata, bambolina. Stanca ultimamente? >>
Mi passo
una mano tra i capelli, scompigliandoli, e lasciando cadere una cascata
di nero,dove meglio desidera.
<<
Eh già. Troppo stress… >>
<<
In effetti, non deve essere facile stare al passo delle mie eccellenti
doti sessuali… >> stuzzica, con l’
aria maliziosa più sexy che abbia mai usato.
In
risposta alzo il sopracciglio, in segno sarcastico.
<<
Eccellenti…adesso
non esagerare. Io direi discreti. E poi, caro, sarei più che
in grado di stare al passo di chiunque. >>
<<
Stiamo offendendo il mio amichetto sottostante, Potter?
>>
<<
Certo, Malfoy.
>>
Si
avvicina gattoni verso di me con un sorriso talmente da stupro, che
solo Godric in persona mi sta trattenendo dal saltargli addosso.
<<
Dovresti rinfrescarti un po’ la memoria allora…da
come urli quando facciamo l’amore, non mi sembri molto
insoddisfatta… >>
Si trova a
pochi centimetri dal mio viso, e alzo la mano, per tirargli uno
schiaffo per la sua sfacciataggine.
Ma mi
blocca con un gesto fermo della sua, di mano, e inizia a baciarmi con
molta irruenza.
Tutti i
miei propositi di insulti se ne vanno ai funghi, quando il contatto tra
le nostre lingue inizia.
E, come
sempre, non capisco più niente.
Mentre mi
spoglia, tutto intorno a me perde consistenza, anche il freddo pungente
di Dicembre, che mi causerà certamente un raffreddore, di
quelli che si ricordano tutta la vita.
Le nostre
urla, i gemiti e i sospiri si confondono con il canto degli uccelli,
con il minaccioso suono dell’ondeggiare degli alberi della
Foresta Proibita, con i versi lugubri di alcuni animali dello stesso
luogo.
Trasfigura
il suo maglione in una calda coperta verde, che ci mette addosso,
quando, sdraiati uno sopra l’altro, iniziamo le danze.
Preferisco
sempre stare sotto di lui, avvolta dal suo corpo, ma stavolta scambiamo
i ruoli.
Mi ritrovo
io a sovrastarlo, mentre entra in me.
Getto il
capo all’indietro mentre ci muoviamo tutti e due su e
giù, mentre le sue mani scorrono possessive sui miei seni, e
mentre le nostre urla sono attutite all’esterno, spero, dai
soliti Incantesimi che ci proteggono dagli occhi indiscreti degli
altri, quando classi in disuso e bagni sono gli unici testimoni dei
nostri peccati di Lussuria.
Già…Lussuria.
Se dovessi
dare un nome a tutto questo, sarebbe proprio “Lussuria”.
Dei sette
peccati capitali, quello è sempre stato quello che mi ha
attirato di più.
Anche se
lui, praticamente, li incarna tutti e 7.
Raggiungendo
l’orgasmo, però, tutte queste mie riflessioni
vengono sostituite dal suo viso.
<<
Freddo? >>
<<
No. >>
Non posso
mica dirgli che il brivido che ho appena avuto, era perché
avevo fissato troppo a lungo i suoi occhi.
E li ho
trovati talmente imperscrutabili,e affascinanti allo stesso tempo, che
non ho saputo contenere un brivido.
Anche
perché, va bene che siamo nudi, ma il suo Incantesimo gli
è venuto talmente bene, che la coperta che adesso mi tiene
al caldo, lo farebbe anche se qui fuori ci fossero -10°.
Non capita
spesso che, dopo aver fatto l’amore, ci fermiamo distesi,
semplicemente a rilassarci.
Diciamo
quasi mai.
Però
adesso, non l’abbiamo deciso, ma ci è sembrato
ovvio restare qui, sotto il suo ex-maglione, completamente nudi, con il
suo braccio a circondarmi le spalle e la mia testa sul suo petto.
<<
Posso…posso farti una domanda? >> chiedo, un
po’ titubante.
In genere
non è nel mio stile chiedere il permesso, né con
lui, né con altri, ma voglio fargli una domanda un
po’ delicata.
Quando
annuisce, prendo un bel respiro e chiedo:
<<
Hai… hai avuto notizie di…di tuo padre?
>>
Spero solo
che non si arrabbi, perché per oggi sono stanca di litigare.
Ma lui non
fa un cenno.
Come al
solito, indossa sempre quella maschera imperscrutabile.
<<
No. Non so davvero dove sia, né cosa stia facendo. Il
Ministero vi ha dato notizie, dopo quell’episodio?
>>
Si
riferisce di certo all’attacco dei
“Mangiamorte” ai miei amici, quando si seppe delle
fuga di Lucius Malfoy da Azkaban.
<<
Zero. Anche loro, brancolano nel buio. Chissà che succede
là fuori…? >>
Restiamo
un po’ in silenzio, dopo di che lui si gira a guardarmi, con
il solito ghigno, e mi risponde:
<<
Non ne ho idea. Ma qualunque cosa stia facendo mio padre, se vede con
chi condivido le mie notti, mi ammazza. >>
<<
Non preoccuparti… >> sussurro, avvicinandomi a
lui << …se lo viene a sapere Harry, ti
verrò a fare compagnia. >>
<<
Io credo di andare all’Inferno, sai? >>
<<
Ho ucciso tanta gente, ricordi? Penso che dovrai sopportami anche
lì. >> ribatto, prima di annullare le distanze
tra noi e baciarlo.
Sdraiata
sotto le coperte del mio letto, ascolto il rumore del respiro sommesso
ed addormentato delle mie compagne.
Sono
tornata alle quattro e mezza in Camera, e subito dopo le mie compagne
mi hanno raggiunta, salvo Ginny che, probabilmente, dorme da Terry
stanotte.
Io ed
Hermione ci siamo scambiate un occhiolino, ma non so come sia andata a
lei la serata, non abbiamo avuto modo di parlarne.
Io invece,
sono sempre più confusa.
Non so
cosa desidero.
Non so
cosa voglio dal rapporto con Malfoy, e non so nemmeno cosa provo.
Ma
perché, perché…perché mi
dovevo cacciare in un simile casino?
E la cosa
più bella, è che potrei uscirne in un modo
talmente semplice, da risultare banale: Chiudere i rapporti con lui.
Dire che
le nostre scopate clandestine sono finite, di non cercarmi
più, e di vederci solo nelle ore della punizione.
Però
non voglio.
Non voglio
farlo.
E non ne
ho la forza, dato che ogni volta che lo vedo riesco solo a pensare a
quanto sia sexy, e quanto mi piacerebbe passarci ancora
un’altra notte…
All’
improvviso,sento un picchiettare acuto e ripetuto alla finestra,e mi
alzo immediatamente, per evitare che il rumore svegli le altre.
Aprendo le
ante, mi ritrovo un bellissimo ed altezzoso Gufo Reale, che plana nella
mi stanza, con arrotolato alla zampa un piccolo pacchetto, con un
biglietto.
Mi porge
la zampa destra, quindi dovrei essere io il destinatario.
Srotolando
la carta verde di velluto, avvolta intorno al misterioso pacco, mi
ricade sulla mano il mio reggiseno rosso, quello che Malfoy
dimostrò più di una volta di apprezzare
particolarmente.
Oddio, chi
ha ordinato al gufo si consegnarmelo?
Leggendo
sul biglietto, capisco tutto, e mi tranquillizzo.
Ciao
bambolina.
Indovina
cosa ha trovato Daphne vicino al letto di Blaise?
Il
tuo bellissimo reggiseno.
Stavi
per farli litigare sai?
Fortuna
che sono arrivato io, ed ho spiegato come mai un così bel
capo intimo era nella nostra stanza.
Ti
consiglio di non lasciarne molti in giro, se vogliamo mantenere il
segreto,e sfuggire alla morte ancora per un po’.
Buonanotte
Ci vediamo
all’Inferno, bambolina
Draco
Malfoy
La sua
calligrafia lo rispecchia molto: elegante, sottile, precisa.
Non come
la mia, che è un Miracolo quando la riesco a decifrare io.
Conservando
il biglietto nel mio cassetto (appositamente sigillato), ritorno a
letto, con un sorriso inspiegabile sul volto che, per quanto mi sforzi,
non riesco a mandarlo via.
E
così mi addormento, con l’eco delle sue parole,
sussurrate dalla sua voce sexy:
Ci vediamo
all’Inferno, bambolina
Ehilà,
come va?
Finalmente
ho finito anche questo capitolo!
Le
scene tra Malfoy e Kim sono poche, lo ammetto, ma volevo da tabto un
confronto con la Parkinson, ed anche la conversazione con Hermione, mi
serviva per la coppia secondaria.
Comunque
tutti pensano che Malfoy si sia affezionato sul serio alla Grifona,
sarà vero? E lei, cosa prova?
Lo
scoprirete nel prossimo capitolo!
Oddio,
sembra la voce incorporea di uno dei cartoni della
Televisione…quindi passiamo ai ringraziamenti:
Blackpanter:
wao, “Estasiata”…mi fa mooolto piacere!
Anche a me l’idea dei ragazzi più trasgressivi e
vogliosi di feste mi sempre affascinato di più della figura
del bravo ragazzo… alla prossima!
Dabuz:
la migliore?! Waoooo…ne sono lusingata! Spero che anche
questo capitolo ti sia piaciuto!
_Niki_,
figurati, se non riesci a recensire qualche capitolo posso capirti!
Uhauhuah… le cose, comunque, a quanto pare SEMBRANO tornate
alla normalità, ma, come ha sottolineato il giornale, non lo
sono affatto! Alla prossima!
ValyBrick:
che bello sono davvero contenta che la mia storia sia addirittura la
trua preferita! E anche che apprezzi il mio modo di scrivere! Spero che
anche questo capitolo ti abbia soddisfatta! Alla prossima!
LaBabi:
credimi, Harry sarà uno dei problemi che i due avranno, ma
non sarà l’unico! Muahahah… che ne
dici, che te ne pare di questo capitolo? Fammi sapere!
Comunque
domani arriverà una ragazza Russa, per il gemellaggio.
Quindi,
fino al 30 finchè andrà via, non credo di poter
scrivere molto!
Mi
dispiace, ma non posso fare altrimenti.
Semplicemente
cercherò si postare e scrivere il capitolo il prima
possibile!
BIGIA
|
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Capitolo 20 *** The Sun's Island ***
THE
SUN’S ISLAND
<<
Quindi è deciso…domani sarai al Nascondiglio?
>>
<<
Nascondiglio? Alla Tana, semmai. Si, comunque…la mamma di
Ron ci ospita tutti per Natale. Però a Capodanno dovremmo
essere tutti qui, dato l’annuncio della Preside. Tu che farai
questa vacanze? >>
Siamo
nel suo letto, nudi.
Sono
le 2.00 di notte passate, ma dato che Nott è nella Stanza
delle Necessità con non so chi, e Zabini e la Greengrass
sono nella stanza della bionda, abbiamo deciso si approfittarne.
Resterò
qui, stanotte, complice un’Hermione che passerà la
nottata in biblioteca, e dirà di essere in mia compagnia.
Qualche
giorno fa, a pranzo, la Preside si è alzata dalla sedia
dorata, per fare un annuncio, già spettegolato da
“Hogwarts. Dietro le Quinte”.
Dopo
la notte del 26, tutti gli alunni sono tenuti a rientrare a Scuola, in
un limite massimo del 30 Dicembre.
Non
sappiamo il motivo preciso, ma obbediamo alla condizione.
Non
so perché, ma, comunque non mi dispiace stare meno tempo
lontana da…”questo luogo.”
Alla
mia domanda, alza il busto, facendo peso sul braccio destro, e mi fissa
alzando un sopracciglio.
<<
Secondo te che dovrei fare? Tornare a casa, e festeggiare con i topi il
mio Natale? Ovviamente resterò qui. >>
<<
Anche gli altri, non tornano a casa per le vacanze? >>
<<
No. >>
Lo
dice, come al solito, in una maniera talmente neutra da farmi pensare
che non gliene freghi più di tanto.
Ma
sto imparando a conoscerlo, e so che la cosa gli fa molto piacere.
<<
Chissà come farai in questa scuola senza di me?
>> dico, scherzosa.
<<
Già…devo trovare qualcuno che ti rimpiazzi sotto
le coperte… >>
Spalanco
gli occhi dalla rabbia, e sto per bestemmiarlo e picchiarlo, quando si
tuffa sulle mie labbra, con il solito impeto violento.
<<
Attento… >> sillabo appena le sue labbra me lo
consento << …i fratelli di Ron non sono
affatto male… >>
<<
Potrei sempre dare fuoco alla loro catapecchia…
>>
E
con quest’ultima minaccia, ricominciamo a dare sfogo ai
nostri istinti passionali.
Sono
sul treno.
Quello
che mi riporterà alla Tana.
Sento
una strana malinconia addosso.
Sono
stata ad aspettare almeno un quarto d’ora vicino al cancello,
nascosta dal muretto, con la scusa di una sigaretta, sperando che
venisse a salutarmi di nascosto.
Che
stupida che sono!
Cosa
stavo aspettando?
Ero
lì a girarmi i pollici, rischiando di perdere il treno, per
una cosa a cui, alla fine, nemmeno tenevo tanto.
Credo.
Fatto
sta che il biondino mi sentirà, appena torno.
Oh,
certo che mi sentirà!
<<
Oddio, ma quelli sono davvero idioti?! >> esclama
improvvisamente Ron.
Alzando
lo sguardo dalle mie mani, noto come tutti nel mio scompartimento
abbiano la testa voltata verso il finestrino, che Lavanda sta
prontamente abbassando.
Faccio
in tempo ad affacciarmi da esso, per vedere la scopa di Malfoy
sfrecciare accanto al lato del treno, così vicino, che per
un momento ho avuto paura che vi si schiantasse.
Ma
non è l’unico ad inseguire il treno, a cavallo di
una scopa.
Con
lui ci sono molti giocatori della squadra Serpeverde, più
Nott e Zabini.
Fanno
capriole, giri della morte, giravolte.
Quando
lui passa accanto al nostro finestrino, spingendo la scopa alla stessa
velocità del treno, esclama.
<<
Ehilà! Sapete che ci mancherete? Sfregiato, ci vediamo alla
prossima partita! >>
Harry
ghigna in risposta.
Dopo
la vittoria dei Serpeverde sui Tassorosso, adesso tocca
all’epocale scontro tra noi
e loro.
Ed
è quando tutti distolgono la sguardo verso mio fratello, per
vedere la sua reazione, che Malfoy mi fa un occhiolino ed il sorriso
più sexy che gli abbia mai visto.
Il
suo modo di salutarmi.
Subito
dopo però, ritorna nel gruppo, che dopo altre giravolte ed
acrobazie da superbi, voltano la sommità del manico di nuovo
verso Hogwarts.
Mentre
io mi lascio cadere sul sedile con un sorrisetto ebete e idiota sul
viso.
Non so
perché tutto questo mi è tornato alla mente.
Oddio,
diciamo che lo fa spesso ultimamente.
Il rientro
a Scuola è previsto il 30 preciso, per passare il maggior
tempo possibile con la famiglia Weasley.
Oggi
è 27 Dicembre.
Devo dire
che abbiamo passato un bellissimo Natale.
Ci siamo
scambiati regali e auguri, abbiamo mangiato come i maiali tutte le
leccornie della signora Weasley, riso e scherzato con tutti i fratelli
pel-di-carota, e chiacchierato molto con i genitori di Hermione, che la
madre e il padre di Ron hanno gentilmente ospitato per qualche giorno.
Ma la
strana malinconia che mi ha assalita appena ho messo piede
sull’Espresso di Hogwarts, non mi ha più
abbandonata.
E posso
darmi una sola spiegazione.
Mi
manca.
Avanti,
avete capito tutti chi.
E non
capisco come possa essermi successa una cosa del genere.
Insomma,
un compagno di scopate non ti manca più di tanto, no?
Oddio…non
sarà che…mi piace sul serio?
No!
Per favore
no!
Ma una
voce interrompe i miei pensieri suicidi.
<<
Che hai Kiki? Ti vedo un po’ giù di
morale… >>
<<
Herm ha ragione, tesoro. Che hai? >>
Hermione e
Ginny.
Ah, lo
sapevate che ho detto tutto anche alla rossa?
Come tutto
che?!
Tutto, di
me e Malfoy…
L’ha
presa peggio di Hermione.
È
esplosa in un “COSA?”, che anche i pinguini
dell’Antartide avranno sentito.
Poi ha
voluto che le raccontassi tutti i particolari, come diavolo mi
è saltato in testa, cosa combiniamo, come è
potuto accadere, e bla bla bla.
Ma alla
fine mi ha tenuto il muso per soli 5 minuti e mezzo.
E adesso
è l’amica di sempre.
Mentre io
sono seduta a gambe incrociate sul tappeto di fronte al camino,
Hermione si posiziona sul bracciolo della poltrona di fronte a me, e
Ginny si sdraia sul divano, facendo si che la testa sporga sul lato
destro, in modo da parlare comodamente.
<<
Secondo me… >> ipotizza la riccia
<< …la nostra Kiki ha un problema. E questo
problema ha stupendi occhi grigi e capelli biondi. >>
<<
Senza nulla togliere al culo da favola che “il problema”
si ritrova… >> ribatte la Weasley.
<<
Noooo, ma che dite? Non ho nemmeno capito a cosa vi
riferite… >>
Io faccio
finta di niente.
Anche
se possono risparmiarsi gli apprezzamenti…
Le mie
amiche si guardano con scetticismo, per poi spostare i loro occhi
accusatori verso di me, che faccio finta di essere molto interessata
all’ardere affascinante dei ceppi di legna.
<<
Kiki… >> questa è Hermione
<< …smettila di mentire a te stessa. Lo
sappiamo tutt’e tre che ti manca. Per quanto io debba ancora
capire come cazzo tu abbia fatto…ma, a quanto pare, ti piace
davvero. >>
Alla sua
affermazione, alzo di scatto la testa dal mio assorto e alquanto finto
interessamento sulle fiamme del camino, e la punto con occhi spalancati
verso la mia migliore amica.
<<
Oh, insomma, Herm! Come puoi pensare una cosa del genere?!
>>
<<
No, Kiki…’Mione ha ragione. Ti piace sul serio.
>>
Ti
piace sul serio …
Ti
piace sul serio …
Ti
piace sul serio …
Ti
piace sul serio …
Non
rispondo.
Perché
non ne sono in vena.
O forse
perché non so nemmeno io come farle capire che hanno torto.
O forse
perché non so nemmeno io come farmi capire
che hanno ragione.
Non so
più come dirglielo.
Kim sa
essere molto testarda, quando vuole.
Ed in
questo caso lo vuole.
Sono
giorni che preferisce stare da sola, che non parla tanto, che appena la
famiglia Weasley distoglie lo sguardo da lei, ne approfitta per far
uscire la tristezza che sente dentro.
Ormai ne
sono sicura.
Le manca
Draco Malfoy.
Non
chiedetemi come sia possibile che ad una come lei,
possa piacere uno come lui,
ma è successo.
Io non
riuscirei mai ad immaginarmi con una Serpe del genere.
Per quanto
sia affascinante e bello come ragazzo, il carattere conta molto.
Bah, chi
lo capisce questo Mondo?
Eppure io
ho sempre capito tutto.
Sono la
tipica tipa razionale, che ragiona molto e agisce meno, che si ferma a
pensare a lungo su una cosa, prima di mettere in moto il corpo.
Insomma,
capisco molto bene la gente, e ciò che succede intorno a me.
Difficilmente
qualcosa mi sorprende, qualcosa che non abbia prima già
ipotizzato.
Insomma,
lo sanno tutti che Hermione Granger, è una che riflette
molto.
Ma su
certi argomenti, come l’amore, non sono più la
prima della classe.
Forse
perché come sentimento è totalmente irrazionale.
Illogico.
Senza un
chiaro filo conduttore.
Senza
ragione.
Senza
riflessione.
Puro
istinto.
Ed
infatti, Hermione Granger di chi si va ad innamorare?
Del suo
migliore amico.
Non il
rosso, vecchia fiamma.
L’altro.
E, pur
sapendo che a Ginny non è ancora del tutto indifferente, che
potrei rovinare l’amicizia con lei, e forse anche con Ron, il
mio cuore non la vuole smettere di arrivarmi allo stomaco, quando lo
vedo.
Da una
piccola cotta, sono arrivata ad una vera e propria ossessione.
È
che lo voglio così tanto, che non posso fare a meno di
notare quanto sia sexy, in ogni fottutissima mossa che fa.
Ogni
fottutissimo gesto.
Ogni
fottutissimo sorriso.
Ogni
fottutissima risata.
Ogni
fottutissimo abbraccio.
Ogni
fottutissimo bacio (sulla guancia, purtroppo).
27
Dicembre: Hermione Jane Granger rischia la pazzia.
<<
Ragazzi…che ne dite di una bella Passaporta in un luogo
caldo e tropicale? Mi sono rotto i coglioni di questo
freddo… >>
Ron.
Sempre
pronto a divertirsi e fare cazzate.
Mentre io
sono appollaiata sul divano, avvolta da una coperta, e sorseggiando una
cioccolata calda con Ginny, ecco che lui arriva da noi, si lascia
cadere sulla poltrona di fronte, e inizia a proporre una delle sua
pazzie.
<<
Oh, certo… >> risponde sarcastica Ginny
<< …perché non ce ne andiamo in
un’Isola Tropicale deserta, a farci un bel bagno in pieno
Dicembre?! >>
<<
Ehi, Gin, questa si che è un’idea!
>> commenta una voce dietro di noi.
Kiki.
Mi giro
per sorriderle, e quasi mi strozzo con la saliva, vedendo con chi
è.
Con Harry,
ovviamente.
Che mi
rivolge un sorriso talmente bello e sexy, che decido di aspettare
almeno una manciata di secondi, prima di bere un altro sorso della mia
cioccolata, evitando soffocamenti.
Tutti e
due i fratelli Potter si accomodano sul piccolo divanetto accanto alla
poltrona di Ron.
<<
Oh, brava Kiki! Entusiasmo perfetto! >> commenta il rosso.
<<
Secondo te tua madre ci lascerebbe andare davvero? Insomma, se vogliamo
il caldo dovremmo attraversare mezzo mondo… >>
faccio notare a Ron.
Anche se
l’idea del mare a Dicembre mi affascina molto.
<<
Ron…non so se mamma vorrebbe! Sai com’è
rompipalle quando vuole… >>
In effetti
Ginny non ha tutti i torti…
<<
Dai! Secondo me si può convincere! Il mio costume da bagno
si sente solo soletto, lì , sotto il mio baule…
>> esclama Harry, entusiasta.
Un’idea
maliziosa mi si affaccia alla mente.
Harry
in costume?
Tutti
quanti a supplicare mamma Weasley!
<<
Bè, lo ammetto: essere gli Eroi del Mondo Magico
è una figata! >>
<<
In effetti… non credevo che la mamma avrebbe subito detto di
si! >>
<<
Secondo te quale costume mi porto? Questo bianco, o questo verde?
>>
<<
Bianco…ed io? Copricostume nero o quello giallo girasole?
>>
<<
Giallo. Ciabatte? Queste qui, o quelle laggiù?
>>
<<
Quelle laggiù. Hai visto il mio telo? >>
<<
Si, è lì. Io porto quello solito, oppure quello
nuovo? >>
Basta!
Non ne
posso più!
Perché
Hermione e Ginny hanno deciso proprio oggi di rimpiazzare Lavanda e
Calì?
Insomma,
il primo costume che afferri, indossi, no?
Ginny ha
sempre voluto vestirsi abbinando anche le mutande al colore dei lacci
delle scarpe, mentre Herm è sempre stata molto
più strafottente.
Io?
Un misto.
Direi
più vicino all’ Hermione’s Style.
Sto
cercando di capire come mai questo nuovo e del tutto insolito interesse
di Hermione per i vestiti, e riesco a darmi solo una risposta.
Harry.
Certo che,
lo devo ammettere, la mia situazione con Malfoy è una merda,
ma il problema di Herm quasi lo raggiunge.
E mi
dispiace molto.
Mi
dispiace vederla triste.
Per lo
più quando la sgamo sorridere in maniera ebete, fissando il
sedere di mio fratello, ecco che rabbuia lo sguardo,consapevole che
tutti i pensieri maliziosi che avrà certamente avuto non le
sono concessi.
Non voglio
che stia male quanto me, consapevole di sbagliare ogni qual volta bacio
quelle labbra di ghiaccio ed infilo le dita in quei setosi capelli
biondi, e nello stesso tempo non riuscire a smettere.
Ma non so
cosa fare per aiutarla.
Ginny…insomma
è la sua migliore amica, non potrebbe farle un torto del
genere.
E poi
resta sempre da vedere se Harry la ricambia…
Aaah, che
palle tutti questi casini!
All’improvviso
sento bussare alla porta, e il mio ingarbugliato filo di pensieri si
interrompe.
Senza che
nessuna voce abbia concesso loro il permesso di entrare in camera,
Harry e Ron aprono quella dannata porta, trovando Ginny senza
maglietta, me, fortunatamente, ancora vestita, ed Hermione addirittura
in intimo.
Ron non fa
nessun salto a tutto ciò.
Hermione
l’ha vista ben più svestita, e Ginny è
semplicemente sua sorella.
Ma a chi
prende un colpo,…bè quello è Harry.
No, non
per Ginny.
Come ho
già detto per Ron, non si scandalizza se vede la sua ex
ragazza, con cui ha fatto ripetutamente sesso, in reggiseno.
Ma per
Herm.
Si ferma
di colpo sulla porta, e il sorriso che aveva appena entrato, svanisce
come le leccornie della signora Weasley.
Il suo
sguardo vaga per il corpo della riccia, come se fosse la prima volta
che vede una ragazza in quelle condizioni di vestiario.
Hermione
non fa nessun cenno per coprirsi, troppo stupita dalla sua entrata
improvvisa.
I fratelli
Weasley spostano lo sguardo da mio fratello alla nostra amica, mentre
io mi accodo a loro.
Se fossimo
in un film, questa sarebbe la tipica scena in cui tutto si ferma, suoni
e urla vengono attutiti, sostituiti dal suono dei battutiti dei cuori,
e dei respiri.
Ma dopo
qualche minuto di silenzio, tutti ci riprendiamo dallo stupore, ed io e
Ginny cacciamo a male parole i ragazzi.
<<
Si bussa, quando si vuole entrare nelle stanze delle donne, idioti!
>>
<<
Ringraziate che la mia Bacchetta non è a portata di mano!
>>
Quando mi
giro, noto come il colore della pelle del viso di Hermione sia molto
simile a quello dei capelli di Ginny.
Prima
figura di merda della giornata per Hermione Jane Granger.
<<
I’M WALKING ON SUNSHINE! UOHOOH! >>
<<
I’m walking on sunshine! Uohooh! >>
<<
I’m walking on sunshine! Uohooh! >>
<<
Kiki, cambia canzone! È la terza volta che metti questa!
>>
Io ed
Hermione ci guardiamo, con aria fintamente abbattuta, e, per
accontentare Ron, sposto la mia mano destra dal manico di scopa al mio
i-pod,
fluttuante per magia intorno a me.
Finite di
preparare le borse, le abbiamo appositamente rimpicciolite ed infilate
in tasca.
Dopo la
grandissima figura di merda, Harry e Ron per farsi ripagare di aver
fatto irruzione in camera nostra all’improvviso, sono andati
personalmente, e senza il nostro appoggio, da Kingsley, chiedendo il
permesso del Ministero per la creazione di una nuova Passaporta.
Anzi
almeno 3, vista la distanza che volevamo percorrere.
Hanno
insistito tanto, ma alla fine, dopo l’oretta buona che noi
ragazze abbiamo impiegato a scegliere tutte le creme per la nostra
pelle, uscite dalla camera abbiamo trovato i due baldi giovani con un
enorme sorrisone sulle labbra, ed un vecchio calzino tra le mani.
Ovvero una
Passaporta.
Dopo
essere stati trasportati anche da un lattina di Birra vuota, e una
scarpa logora, eccoci nelle prossimità dell’isola
del Sole.
È
un isolotto minuscolo, e disabitato.
Lo
scoprì Hermione sul suo Atlante Magico, circa al sesto anno,
ed è da allora che vogliamo venirci.
Ma con la
Guerra ed il resto, non avevamo certo tempo per abbronzarci.
Si trova
vicino il Brasile, per questo a Dicembre inoltrato, il mio maglione
è stato sostituito da un copricostume verde, di lino,
allacciato dietro il collo, e aperto dietro la schiena.
Non
vogliamo che qualcuno venga a conoscenza di questo posto,
perciò l’ultima Passaporta ci ha Trasportati
qualche chilometro più a Sud della nostra effettiva meta.
In fondo a
cosa servono le scope?
E poi di
certo un giretto tra i cieli non ci fa male…
Non sono
allo stesso livello di mio fratello nel Quidditch, e le mie giravolte
non possono certo essere paragonate alle sue, ma anche io adoro volare.
A maggior
ragione se con la musica del mio i-pod messa ad alto volume, e con il
permesso di cantare a squarciagola.
Dopo la
richiesta di Ron, io Hermione e Ginny, interrompiamo il nostro canto
sublime, per poter scegliere un’altra canzone.
<<
Harry…cosa ti va di sentire? >> urlo
Il viso di
mio fratello si contrae in una espressione pensierosa.
Poi
esclama:
<<
All Summer Long…visto che siamo a Natale…!
>>
Ridendo,
metto la canzone che ha chiesto.
<<
Ehi, Herm! >> sento dire alla mia sinistra.
Lei si
gira verso mio fratello, con un sorriso.
<<
Vediamo chi arriva prima? >>
<<
Come vuoi, Signor Campione nel Quidditch… >>
E
sfrecciano più avanti, come razzi, ben consapevoli che
tanto, alla fine, sarà Harry a vincere, come sempre.
Noi tre?
<<
SINGING “SWEET HOME ALABAMA” ALL SUMMER LONG!
>>
Finchè
non avvistiamo l’Isola del Sole, circondata dal mare
più cristallino che abbia mai visto, e piena di alberi e
palme.
Mi lascio
sfuggire un “Wao!”, prima di partire in picchiata
con i fratelli Weasley.
Alziamo la
punta della scopa verso l’alto a pochi millimetri dal suolo,
tanto che si alza un po’ di sabbia, ma restiamo incolumi ad
un atterraggio perfetto.
<<
Ehi Harry… >> lo chiama Ron <<
…l’hai fatta vincere stavolta, o no?
>>
<<
Ovviamente no! >> risponde mio fratello, guadagnandosi
un’occhiata di rimprovero da Hermione.
Finalmente
liberi dai soliti 8 strati di vestiti, iniziamo a metter su una piccola
capanna, fatta di palme e legna degli alberi.
Ovviamente
l’ingegnere è Hermione, mentre la forza bruta ce
la danno le nostre bacchette.
Dopo
risate, cadute, prese in giro, e sudate, ecco che una piccola capanna
sorge accanto al primo albero, prima della sabbia.
<<
Chissà come mai non arriva ancora nessuno….
>> si domanda ad alta voce Ron.
Tutti
quanti, escluso mio fratello, gli facciamo la stessa domanda.
<<
Chi dovrebbe arrivare? >> per scoprire che non saremo i
soli oggi.
Ron ha
mandato una lettera a Lavanda, per farsi raggiungere da coloro che sono
rimasti ad Hogwarts,e possono scappare per un po’.
Non ho la
minima idea di come possano fare.
Con la
Metro Polvere non si può, dato che qui non si vede ombra di
camini, la Materializzazione è esclusa, considerate le
distanze, e con le scope impiegherebbero almeno mezza giornata per
raggiungerci.
Bah,
chissà come gli è saltato in testa a Ron.
<<
Ragazzi chi ha portato qualcosa da bere? >> domanda
Ginny, interrompendo le mie riflessioni tecniche per la fuga.
Quattro
voci rispondono contemporaneamente << Io!
>>, facendomi capire che, con le scorte che ognuno ha
portato da casa, potremmo campare almeno un mese di sbornie.
Perfetto!
<<
E cosa aspettavate ad offrirmi una Burrobirra? >>
esclama, fintamente scandalizzata la ex-piccola Weasley.
<<
Alle tre del pomeriggio? >>
Domanda
suo fratello, prima di seguire Harry, Hermione e Ginny, che, impazienti
di mettere fine alla sete, sono già seduti intorno al tavolo
di legno che la Bacchetta di Ron ha tanto perfettamente levigato per
noi da un grande tronco.
Io resto
fuori, per sistemare un attimo la fiancata destra, dove una foglia sta
per venirsene.
Ed intanto
canticchio.
<<
I’ve
found a reason for me…to change who I used to
be…a reason to start over new, and the reason is…
>>
<<
Complimenti, bambolina…non sapevo cantassi così
bene! >>
Per poco
non mi viene un infarto, al suono della sua voce.
Mi giro
così velocemente che rischio di spezzarmi il collo, per
trovarmi di fronte un Draco Malfoy più sexy che mai, in
costume da bagno.
Oddio, che
sarebbe questo, un miraggio?
Adesso
inizio anche ad immaginarmelo davanti?
Però
dietro di lui vedo tutta la sua inseparabile Compagnia.
O meglio,
non tutta.
Perché
mancano i loro sudditi.
Qui ci
sono solo i Re.
Lui,
prima di tutto, Daphne Greengrass, Blaise Zabini e Theodore Nott.
Le sue
concubine e i suoi Body-Guard li avrà lasciati ad Hogwarts.
<<
Che…che ci fate qui? >>
<<
Sono con noi, purtroppo! >> mi risponde una voce, dietro
Nott.
Mi sporgo
leggermente, per notare Lavanda, Seamus e Dean che, già in
costume da bagno, mandano occhiatacce alle Serpi.
Loro tre,
che io sappia, sono gli unici dei miei amici ad essere rimasti ad
Hogwarts.
<<
Kiki, che stai fac…? >>
La domanda
di Ginny le muore sulle labbra, alla vista di tutti i nuovi arrivati.
Identica
è la faccia degli altri tre che spuntano poco dopo dalla
capanna, con una cattiveria maggiore verso le Serpi, però,
nei visi di Harry e Ron.
<<
Gli impediti non sapevano come raggiungervi…
>> inizia a spiegare Nott
<<
…così hanno dovuto chiedere a me. Finnigan era
ben informato: avevo trovato una Ferraglia Incantata nella Foresta
Proibita, e l’avevo modificata. Così li abbiamo
dato un passaggio, ma ci siamo accodati alla vostra combriccola di
Grifoni...anche perché ad Hogwarts non
c’è un cazzo da fare ultimamente…
>>
<<
Parli della macchina di mio padre? >> domanda Ron alla
Serpe, volgendo lo sguardo verso un punto più lontano, a me
coperto dalla testa di Lavanda.
Spostandomi
a sinistra noto a cosa si riferisca Ron: la Macchina Incantata del
Signor Weasley, che dal secondo anno, quando non riuscimmo a prendere
il treno, vaga per la Foresta Proibita tutta sola.
Anche se
faccio fatica a riconoscerla, data la tintura non più blu,
ma verde e i serpenti disegnati con una ricchezza di particolari
impressionante che si attorcigliano intorno alla ruote.
E penso
che anche il motore sia modificato, data la velocità con cui
li ha condotti dall’altra parte del Mondo.
Wao…non
credevo che un tipo come Nott si mettesse a giocherellare con gli
aggeggi Babbani…e con risultati più che ottimi,
vedo…
<<
Non ho capito bene…siete venuti fin qui per litigare, o
cosa? Se era una rissa che cercavate, siete venuti nel posto giusto!
>> esclama minaccioso mio fratello, avvicinandosi
pericolosamente….vabbè che ve lo dico a fare,
tanto si sa che il suo obiettivo è Malfoy.
Il quale,
come da copione, ghigna, e muove qualche passo verso di lui con
l’aria di chi non vede l’ora di spaccarti la faccia.
<<
Harry, per favore… >>
Una mano
piccola e gentile si posa sul suo braccio, nello stesso momento in cui
la supplica sussurrata arriva alle nostre orecchie.
No, non
sono io.
È
Hermione.
Harry si
gira a guardarla, subito pronto ad alzare i pugni contro Malfoy, che,
altrettanto, iniziava già a sgranchirsi le nocche.
Ma
l’aria di tensione, da parte del Grifondoro, svanisce subito,
non appena la preghiera di Hermione, unita a quella dei suoi occhi,
arriva al cervello di Harry.
Le
obbedisce.
Subito.
Dopo
un’ultima occhiata in tralice a Malfoy, arretra di qualche
passo.
<<
Wao, Sfregiato, non credevo prendessi ordini dalle donne. Specie se
sono delle Mezzosangue…. >> lo attacca il
Principe delle Serpi.
La
ritirata di Harry si arresta immediatamente.
<<
Come l’hai chiamata? >>
I piedi
della Serpe si muovono lentamente verso il suo nemico storico, con la
sua solita camminata calma e minacciosa insieme.
<<
Che c’è Potter? Non ci senti? L’ho
chiamata Mezzosangue….
>>
Okay,
adesso si ammazzano.
Perché
cazzo non possono stare nella stessa area senza insultarsi e tentare di
creparsi a vicenda?
<<
Va bene, adesso basta! >>
<<
Smettetela! >>
Stavolta
sono stata io.
Ma non
solo.
Anche la
Greengrass si è messa in mezzo a quei due, dividendoli.
Quando
erano a pochi centimetri l’uno dall’altro, le mie
braccia hanno provveduto a separarli.
E devo
ammettere che posizionare la mano destra sugli addominali perfetti di
Malfoy, mio malgrado, mi ha provocato una forte scossa elettrica.
Ovviamente
figurata.
Ma subito
dopo anche la Principessa delle Serpi mi ha raggiunta.
<<
Draco, Harry, finitela. Non fate i bambini. Non siamo amici, di certo,
ma non possiamo abbassare le Bacchette per una volta? >>
La
Greengrass mi deve ancora spiegare come mai chiama mio fratello per
nome….comunque ha ragione.
Mi sono
rotta di questi conflitti con i Serpeverde.
Complice
anche il fatto che vado a letto con il loro Principe.
Prese in
giro vanno bene, frecciatine e piccoli dispetti anche, ma qui si
rischia di scatenare spargimenti di sangue ogni volta che i due
giovanotti si vedono…
Malfoy sta
per aprire bocca, ma lo precedo.
<<
Per
favore…
>>
La frase
lascia a bocca aperta e occhi spalancati anche me, ma la cosa
più assurda di questa situazione folle, è che lui
mi
da retta.
Richiude
le sue labbra perfette, lasciando tutti in un silenzio
imbarazzante,mentre i due Re delle rispettive Case ostili continuano a
lanciarsi Maledizioni con lo sguardo.
<<
Allora… >> esclama Zabini dopo qualche secondo
<< …chi viene a farsi il bagno?
>>
<<
Possibile che dovete sempre essere sul punto di un duello?
>> sussurro arrabbiata.
<<
Senti, bambolina, è più forte di me. Tuo fratello
mi sta decisamente sul cazzo, non posso farci niente…e di
certo lui non mi ritiene il suo migliore amico! >>
<<
Però…evita almeno di chiamare Hermione in quel
modo idiota! >>
<<
Scusa, ma se è quello che è?! >>
Mi giro
verso di lui, e sono pronta a dargli un ceffone, se non fosse per
l’arrivo di Zabini e la Greengrass.
Siamo
nella capannina improvvisata, mentre sono tutti fuori a farsi il bagno.
Quando
è uscito dall’acqua ho colto al volo
l’occasione di incazzarmi.
Lo sa che
odio quando prende in giro i miei amici… e lui che fa?
Puntualmente
li offende!
<<
Non fate troppo gli sdolcinati eh? >> commenta la
Principessa Serpeverde, con sarcasmo, riferita al mio tentato schiaffo.
Okay, lo
ammetto, mi
è mancato, ma non
mi piace quando si comporta in questo modo.
Il primo
impulso che ho avuto alla sua vista è stato la strana e
fortissima voglia di saltargli addosso, ma dopo quel litigio con
Harry…
No bugia,
è rimasta.
Ma devo
trattenermi, se voglio evitare un attacco di cuore a mio fratello.
<<
Comunque… >> interviene la Greengrass
<< …Kim ha ragione. Puoi smetterla di
attaccare Harry ogni volta che vi vedete? >>
<<
Harry?
Potter,
prego… E poi la voglia di picchiarlo fa parte del mio DNA, e
di certo lui non mi aiuta, facendo lo spavaldo… se non fosse
stato per Kim, a quest’ora sarebbe a farsi mettere i
cerottini dalla sua amata Mezz…Granger…
>>
E mentre
Zabini e Malfoy iniziano a parlare male dei Grifondoro, io mi fermo un
secondo a pensare alle parole del biondo.
Mi ha
chiamata per nome.
Mi
ha chiamata per nome.
Lo so che
per molti può non sembrare un
granché…ma per due che si sono sempre appellati
con brutti nomignoli, pur di non pronunciare l’odiato nome
dell’altro, è un passo avanti.
E poi il
“se
non fosse stato per Kim”…insomma
si è davvero trattenuto per me?
Per farmi
un favore?
Non ci
posso credere…
E poi
ancora…cazzo in una stessa frase ci sono molte cose che mi
hanno sorpresa.
Ha
chiamato Herm, non più con l’insulto
“Mezzosangue”, ma con il cognome.
Sempre
perché c’ero io con lui, ed avevo appena finito di
arrabbiarmi per il suo disprezzo verso i non Purosangue.
Non ci
capisco più niente…
Cosa sono
tutte questa attenzioni nei miei confronti?
Alzo lo
sguardo sul suo viso, e, lo ammetto, rimango in contemplazione di ogni
sfaccettatura della sua pelle, come incantata.
La cosa
che più mi affascina sono gli occhi.
Hanno un
colore insolito: grigi.
Chi ha gli
occhi così?
Solo lui,
e suo padre.
E poi sono
talmente impenetrabili, che mi sembrano ogni volta dei baratri senza
fine.
Non sono
mai riuscita a vederne il fondo.
E comunque
anche le labbra sono molto sexy.
Né
troppo sottili, né troppo carnose.
Le muove
in un modo particolare, anche adesso, mentre sta semplicemente parlando
con i suoi amici, spiccano regalità da tutti i pori.
E poi
quando si piegano nel suo tipico ghigno…bè non
sono come io faccia a non morire sul momento.
Sono
ancora nella sua contemplazione, quando noto un piccolo taglietto sul
labbro superiore.
È
piccolo, e sicuramente vecchio data la colorazione rosa opaco,ma, se
guardi attentamente, si vede.
<<
Che ti sei fatto al labbro? >> chiedo
all’improvviso.
Tutti e
tre i Serpeverde si girano nella mia direzione.
<<
Niente. >> mi liquida.
Mi
nasconde qualcosa.
Dopo circa
una dozzina di “Dimmelo!”, 24
“Dai!”, e 15 “Per favore”,
ancora non si pronuncia.
Incazzata,
lo afferro dal polso e lo porto fuori dalla capanna, passando da un
piccolo spiraglio laterale, per non farmi vedere da mio fratello e i
miei amici.
Sempre
tenendo il suo polso ben serrato nella mia ferrea presa, inizio ad
incamminarmi verso l’interno della foresta.
Finchè
non arriviamo vicino ad un albero che mi sembra abbastanza ombroso e
lontano da certi particolari occhi verdi.
<<
Potresti, cortesemente, informarmi su cosa cazzo ti sei fatto al
labbro? >>
<<
Senti bambolina, quando ti dico “Fatti i cazzi
tuoi”, intendo che NON devi impicciarti. Chiaro il concetto?
>>
<<
Idiota! Adesso mi racconti tutto! >>
<<
E’ un ordine? >>
<<
Si! Precisamente! >>
Okay, mi
stanno per saltare i nervi!
Il fatto
che non voglia dirmi come si è procurato quel taglio,
può significare solo una cosa: non mi piacerà.
La causa
di quella piccola ferita sul suo labbro non mi piacerà.
<<
Bambolina, io non prendo ordini proprio da nessuno! >>
<<
Ti avverto, mi sto per incazzare sul serio. Cosa sarà di
tanto grave?! >>
<<
Niente, ma non te lo voglio dire! Saranno anche cazzi miei, o no?
>>
<<
No! Dimmelo! >>
Adesso
iniziamo ad alzare la voce.
<<
Smettila!
>>
<<
Dai! Dimmelo! >>
<<
Ho detto di no! >>
<<
Sei uno stronzo! Adesso me lo dici! >>
<<
Non ci penso nemmeno! >>
Non
avrà per caso osato farsi mettere le mani addosso da qualche
troietta Serpeverde?
Okay,
adesso stiamo veramente urlando…
<<
Uffa, che palle! DIMMELO! >>
<<
Sei la più grande rompi coglioni della storia! Ho fatto a botte, contenta?
>>
….
……
……..
…….
E ci
voleva tanto per dirmelo?
Cosa
crede, che mi scandalizzo per una rissa, quando il mio mestiere
è proprio quello di combattere?
Magari
il problema sta nel motivo.
Abbasso lo
sguardo, per riflettere, ma non mi viene in mente alcun motivo per cui
avrebbe dovuto picchiare qualcuno, scatenando la mia rabbia.
Le opzioni
sono due: o la persona con cui ha fatto a botte è qualcuno a
cui tengo, oppure il motivo della rissa, magari, è una lotta
contro i Grifondoro, o i Mezzosangue, o comunque qualcosa che
scatenerebbe la mia ira.
Di scatto
alzo la testa verso di lui, pronta per una nuova sfuriata.
Ma non ce
la faccio.
Perché
mi è talmente vicino, che la forza di volontà di
litigare ancora con lui decide anche lei di andarsene al mare.
In effetti
sono giorni che non ci vediamo, dobbiamo per forza perdere tempo a
litigare?
<<
Hai finito di urlare? >> mi domanda.
Non gli
rispondo, ma porto le mie dita al suo labbro superiore, sfiorandogli la
piccola cicatrice.
<<
Adesso ce l’hai anche tu una cicatrice. Attenzione, potresti
diventare il prossimo Prescelto… >> sussurro,
sempre accarezzando la piccola striscia rosa chiaro.
<<
Tra qualche giorno sparirà. E comunque…non ci
penso nemmeno a diventare il nuovo Ragazzo d’Oro del Mondo
Magico! >>
La sua
risposta è seguita da un ghigno alquanto sexy.
E mi
fiondo sulle sue labbra, finalmente.
Dopo
giorni senza poterle baciare, ne abbiamo di tempo da recuperare.
Le sua
mani corrono subito verso il mio corpo, afferrandomi dal sedere, e
attirandomi sempre più verso di lui, mentre la stoffa verde
che copre il suo avambraccio sinistro accarezza la pelle del mio fianco
destro.
Le mie
mani, invece, si aggrappano ai suoi capelli.
È
bello sentirli scivolare di nuovo tra le mie dita.
Cazzo…!
Draco
Malfoy mi è mancato, dopo nemmeno una settimana di
lontananza.
Corre.
Ride.
Scherza.
Schizza.
Si diverte.
Mi guarda.
Di nascosto.
E di
nuovo, ritorno a ridere con gli altri.
Come se
niente fosse.
Io?
Io la
osservo.
Non riesco
a distogliere lo sguardo da lei.
Se a
Scuola è bellissima, vi lascio immaginare in costume.
Anche se,
ormai, per me, il suo corpo non dovrebbe più essere un
mistero.
I miei
amici mi hanno fatto notare che non sono più andato a letto
con nessuno, oltre lei.
Io, che ho
sempre avuto una vasta scelta, ho deciso di frequentare solo lei.
La cosa mi
lasciava stupito all’inizio, ma adesso mi viene quasi
naturale.
Rifiutare
le avance delle solite ammiratrici, non è mai stato
così semplice.
Forse
perché nessuna arriva alla sua altezza.
Blaise e
Theo mi ripetono sempre che mi sto rammollendo.
Anzi,
Blaise dice che sto finendo come lui: legato ad una sola ragazza.
Non
credevo fosse possibile, ma mi ha confessato di essersi innamorato di
Daphne.
Ed
è felice come una Pasqua.
Innamorarsi…che
cosa stupida.
Però
contento lui…
Anche se,
purtroppo, devo ammettere che…la
Potter…Kim…mi è mancata.
Credetemi,
mi mangerei la lingua o il cervello, anziché dire e pensare
una cosa del genere, ma è inutile mentire a me stesso.
Oppure ai
miei amici.
Ecco
perché Daphne, dopo la richiesta di Finnigan a Theo, ha
insistito tanto per venire qui.
Io ero
contrario, ma dentro di me, sono stato contento di rivederla.
Anche
litigarci.
Ha un
caratterino tutto pepe, la Potter.
E la cosa
mi affascina molto.
Anche se
sa essere molto stressante, quando vuole.
Non volevo
dirle il motivo del taglio sul labbro…e invece eccola che mi
stressa.
Almeno la
causa della rissa non l’ha scoperta.
Non
sarebbe niente di grave, ma non voglio che lo sappia.
Potrebbe
restarci male.
Anche
perché se ripenso a quel tizio di Corvonero…quel Mark…mi
prudono ancora le mani.
Come osava
vantarsi di essere stato a letto con lei
, e descrivere le loro scopate con una tale dovizia di particolari?
Vedere
quella massa di animali arrapati, a spararsi seghe mentali e non su di lei
mi ha alquanto mandato in bestia.
E non ho
potuto fare a meno di picchiarli, primo tra tutti quel Mark.
Blaise e
Theo mi hanno aiutato.
Anche loro
si stanno rammollendo, comunque.
Iniziano
ad affezionarsi alla Regina Dei Grifoni.
Ed anche
Daphne.
Se me lo
avessero detto qualche mese fa mi sarei fatto gigantesche risate.
Incredibile.
Kimberly
Potter, ha mandato in confusione Mezza Casa Serpeverde.
<<
Se non la smetti di fissarla, Harry se ne
accorgerà… >> consiglia qualcuno
dietro di me.
Non
faccio nemmeno in tempo a metabolizzare a chi appartenga la voce, che
la Mezzosangue si siede sulla sabbia, accanto a me.
<<
So di voi due. >> aggiunge, semplicemente.
Se pensa
di sconvolgermi, ha sbagliato di grosso.
Sapevo che
Ki…la Potter, glielo avrebbe detto un giorno.
E se osa
iniziare la solita ramanzina alla
“Non-Toccare-La-Mia-Migliore-Amica”, giuro che le
affogo la testa nella sabbia.
Appello un
pacchetto di sigarette, lasciato in quella cosa, chiamata tipo
“Miccana”, “Mecchina”
“Macchina”, e ne tiro fuori una.
Lanciando
un’occhiataccia alla Granger, perché me ne ha
appena fregata una.
Dopo che
entrambi abbiamo acceso il tabacco delle mie due Philip Morris, ecco
che la sua vocina odiosa mi raggiunge di nuovo.
<<
Sai, è strano vederti così. Proprio tu,
poi… >>
<<
Così come, Mezzosangue? >>
<<
Cotto.
Preso da una ragazza. In questo caso la mia Kiki. >>
Non
ribatto nemmeno.
<<
Chi tace acconsente. >>
A quanto
pare la Grifondoro ha voglia di chiacchierare, oggi.
Io me ne
sto zitto zitto, e lei continua a ciarlare.
Che palle.
<<
Sai, Malfoy, non credo che noi due saremo mai amici, ma non ti odio.
Tra noi due non c’è tutto l’astio che
c’è tra te ed Harry. Ma se la fai soffrire, giuro
che ti cercherò in capo al mondo, ed allora rimpiangerai di
essere nato. >>
Minacciosa
la ragazza…
<<
Non ho intenzione di farla soffrire. >> è la
mia semplice risposta, che stupisce anche me.
In questi
giorni mi sento strano, non so nemmeno io come, né
perché.
Dicono
tutti che sia colpa della Potter….ma può una
donna avere un tale ascendente su di me?
Ma poi
incrocio il suo sguardo, mentre scansa ridendo una schizzo di Blaise.
E mi
sorride.
No, una
donna non può influenzarmi così tanto.
Ma lei
si.
Sono
sconcertata.
E molto.
Parlando
con Malfoy ho capito cha anche lui tiene veramente a Kiki.
Esattamente
come lei
Si
piacciono sul serio, ed è evidente anche da un semplice
incrocio di sguardi, tra il grigio di Malfoy e il verde di Kim.
È
possibile che due persone tanto diverse, possano, poi, finire insieme?
Insomma,
l’ultima persona che Hogwarts avrebbe visto accanto al
Principe delle Serpi, era la Regina Grifondoro.
Ma a
quanto pare, se le cose tra loro due continuano in questo modo strano e
sconvolgente, lo vedrà presto.
Ma non
è la reazione della Scuola da temere, certamente.
Ma quella
di Harry.
E Ron.
Ma anche
di Dean, e Seamus.
Adorano
Kiki, e lo sanno tutti quanto sono possessivi nei nostri confronti.
Ovviamente
possiamo fare tutto ciò che vogliamo, ma se dovessimo
fidanzarci con delle Serpi…bè si arrabbierebbero
parecchio.
Soprattutto
Harry.
Vedere tua
sorella con il tuo peggior nemico non sarebbe certamente piacevole.
Quei due
si cacceranno in tanti di quei guari che nemmeno immaginano, parola di
Hermione Granger.
<<
Principessa a cosa pensi? >>
Quanto
è bella la sua
voce…
<<
Nulla di che, Harry. Solo al fatto che dovreste smetterla di chiamarmi
“Principessa”… >> gli
rispondo sorridendo, e voltandomi a guardarlo.
Mentre si
siede accanto a me sul tronco d’albero caduto che crea una
perfetta panchina naturale, non posso evitare di far cadere il mio
sguardo sui suoi perfetti addominali.
Dio, come
ho fatto a non vedere prima quanto fosse sexy il mio migliore amico?
Da quando
ci siamo scambiati quel bacio il giorno di Halloween, è da
allora che ho iniziato a vederlo
seriamente.
Insomma,
ho sempre saputo che era un bel ragazzo, ma prima per me era Harry e
basta.
Il mio
migliore amico.
Quasi un
fratello.
Adesso,
invece, lo guardo con occhi diversi.
E non so
quanto questo possa considerarlo positivo, o salutare per me.
<<
Sigaretta? >> mi offre.
No,
grazie, ne ho appena fumata una con Draco Malfoy, parlando della
relazione segreta tra lui e la tua stessa sorella.
<<
No, grazie. Appena spenta. >>
<<
Allora… >> riprende lui, accendendosi la sua
Lucky Strike << …che ne pensi della piccola
vacanza? >>
<<
Il mare a Natale? Una figata! >>
Sorriso
allegro, voce spensierata, occhi contenti.
Quanto
sono falsa.
Sono qui a
parlare con lui come due bravi ottimi amici, quando l’unica
cosa che vorrei è baciare quella labbra stupende.
E mentre
recito la parte dell’allegra Hermione di sempre davanti a
tutti, con Kiki e con il mio cuscino, mi danno l’anima, per
quest’attrazione che mi spinge verso colui che dovrei vedere
semplicemente come un fratello, e, cosa più importante, come
l’ex ragazzo della mia migliore amica.
<<
Già. Peccato per le Serpi… >>
<<
Sinceramente non mi danno fastidio. >>
Frase
sbagliata da dire.
Perché
mi guarda con una tale rabbia, che sento qualcosa spezzarsi dentro di
me.
Tira, ed
espira il fumo con una lentezza esasperante e sensuale allo stesso
tempo.
<<
Giusto, ti ho vista prima parlare amorevolmente con Malfoy. Cosa avete
fatto, fissato il vostro prossimo appuntamento? >>
<<
Non sono io quella che saluta la Principessa delle Serpi con i
sorrisini e i cenni delle mani. E nemmeno vado in giro urlando ai
quattro venti “Ciao Draco”!
>>
Era da
molto che volevo mettere in chiaro una cosa con lui.
Chiama
sempre la Greengrass per nome.
Si
salutano nei corridoi, non gli ho mai sentito insultarsi negli ultimi
anni, ed hanno una sorta di rispetto nei reciproci confronti che a
volte mi lascia stupita.
<<
Vabbè ma Daphne è diversa…
>>
Ecco!
Continua a chiamarla per nome!
Continua a
difenderla!
Una sorta
di rabbia irrazionale si impossessa di me, rabbia che molti esseri
umani chiamano “Gelosia”.
Come
mai questo rapporto civile?
<<
In cosa? Insomma, potresti, cortesemente spiegarti? >>
<<
Niente…solo…ho avuto modo di conoscerla
meglio…e non è tanto male come i suoi amici, o il
suo ragazzo… >>
Non
è tanto male?
Non
è tanto male????
<<
Può darsi. E comunque anche Malfoy è un tipo
abbastanza tranquillo. Oltre ad essere molto
bello. >>
Se mi
sente Kim mi ammazza.
Se non lo
fa prima suo fratello, visto lo sguardo che mi dedica, e la forza con
cui butta la sigaretta, non ancora del tutto finita, per terra.
Pari, caro
il mio Harry.
<<
Bello? Bello?
Ma dove la vedete questa bellezza voi donne? Ma cos’avete
della banane agli occhi? >>
<<
No, affatto. Solo immagini poco caste, quando ti appare quella sorta di
figliolo davanti agli occhi, mentre ti rechi rassegnata ad una
pallosissima lezione di Pozioni. >>
Altro
sguardo maligno.
Okay, lo
ammetto, sto esagerando.
Alla fine
non posso certo considerare Malfoy come il mio sogno erotico.
È
una Serpe da cui bisogna stare lontani, ed io ci riesco benissimo,
senza sforzi.
Però
provo una sorta di perverso piacere, nel vedere gli occhi stupendamente
verdi di Harry riempirsi di rabbia, che, nei miei sogni più
sfrenati potrebbe essere gelosia.
Solo nei
miei sogni più sfrenati, però.
<<
Bah, che pervertite. Insomma, Daphne
è bella, non Malfoy! >>
Daphne
è bella????
Lo so da
sola, che è una ragazza stupenda, ma cazzo, me lo deve per
forza dire?
Proprio
lui, poi?
Mentre
sento la rabbia di prima, aumentare la sua intensità ed
attorcigliarmi lo stomaco, cerco di non darlo a vedere, ma non riesco
ad impedire al mio sguardo di rabbuiarsi, e fissarsi sullo smalto rosso
abbinato al costume della mie unghia dei piedi.
Ma ad un
certo punto sento il suo alito fresco solleticarmi
l’orecchio, e le sue labbra parlare, mentre mi sfiorano
delicatamente il lobo.
<<
Però… preferisco le brune.
>>
Mi lascia
di stucco, immobile con gli occhi spalancati e la bocca aperta in un
mosto di eccitazione e sorpresa, mentre si alza e si allontana.
Un ultimo
sguardo al suo fondoschiena da favola, e mi decido a raggiungerlo.
Lo afferro
dal polso e lo faccio girare verso di me.
Ci
troviamo in una vicinanza inaspettata, sbagliata, e allo stesso tempo,
molto eccitante.
<<
Sai, nemmeno a me piacciono tanto i biondi. Trovo che i mori siano
più attraenti. >>
E mi
allontano.
E stavolta
sono io ad averlo lasciato a bocca aperta.
<<
Ragazzi si sta facendo buio…io direi di tornare a Scuola,
prima che qualcuno ci scopra…e in quel caso sarebbero cazzi
amari! >>
No!
Andarsene?
Perché?
Sposto lo
sguardo verso il cielo, per notare un bellissimo tramonto, che sparge
la sua luce rossa e arancione sulle onde dell’acqua, che
tramutano il loro celeste nei medesimi colori.
Che
spettacolo…
Ma, se da
una parte un tramonto del genere mette una sensazione di pace
indescrivibile, dall’altra vuol dire una cosa sola: devono tornare ad Hogwarts.
Deve
tornare ad Hogwarts.
Alla
proposta di Seamus alzano tutti la testa verso di lui, chi
indifferenti, chi un po’ scocciati.
Lavanda si
getta tra le braccia di Ron, urlacchiando che il suo
“Ronnie” le mancherà da matti,
scatenando i gemiti di disgusto delle Serpi, e i sopraccigli alzati ad
altezze storiche dei Grifoni.
<<
Ma voi Grifondoro dovete per forze essere così espansivi?
>> domanda Nott, ancora con una smorfia di indignazione
disegnata sul volto.
<<
Non fare di tutta l’erba un fascio, per favore…io
non l’ho mai chiamata “Ronnie”
quando stavamo insieme! >> ribatte Hermione, scatenando
le risatine di tutti.
<<
Ragazzi… >> interviene Dean <<
…per la festa di Capodanno ci sarete? >>
Spostando
lo sguardo furtivamente alla mia sinistra, punto i miei occhi in quelli
di Malfoy, e con un sorrisino provocatore, rispondo:
<<
Ovvio! Le feste non funzionano senza di noi! >>
Le Serpi
esplodono in un coro di “Uohohoh” molto sarcastico,
guadagnandosi le mie occhiatacce.
<<
Comunque Potter… >> dice Zabini, riferendosi
alla sottoscritta << …ti conviene tornare
presto nella nostra Sala Comune. I primini ci stanno alquanto rompendo
le palle, perché vogliono il tuo autografo! E anche qualche
foto, se ce li hai… >>
Cosa?
Primini Serpeverde?
<<
Io ho provato a spiegargli che non si chiede l’autografo dei
Grifondoro, e nemmeno si tengono le loro foto in camera da
letto…ma non mi ascoltano… >>
commenta la voce del Principe delle Serpi <<
…Non sapete che colpo al cuore entrare nella stanza di
Harper Vaisey, e vedere lo Sfregiato che ti lancia occhiate sexy da
ogni angolo di parete! >>
Io e mio
fratello ci guardiamo, con aria fintamente spaventata.
Se abbiamo
fans anche tra le Serpi…bè meritiamo una standing
ovation.
<<
Nelle loro stanze? Non mi dire che te la fai che le primine?
>> domanda stupita Lavanda Brown.
Cosa?
Sposto lo
sguardo verso il biondo incriminato, con un lampo di luce verde
già impresso negli occhi.
<<
Io? Con le primine? Che schifo, non sono mica un pedofilo! Ero a fare
la ronda notturna! >>
Ci devo
credere?
<<
Chissà perché, proprio nell’ala dei
dormitori femminili, però! >> scherza la
Greengrass.
Okay, la
vogliamo finire?
Anche lei
ci si mette!
Dopo un
ghigno colpevole
alla Serpeverde, Malfoy decide di non ribattere più.
Ma bravo!
Non
neghiamo nemmeno allora!
Appena
resteremo cinque minuti da soli, mi sentirà!
E mentre
gli altri, persino Harry che accenna un sorrisetto, ridono, io mi rendo
conto della mia pateticità.
Oddio, sto
diventando peggio di una mogliettina gelosa!
Che schifo!
<<
Dai, mettiamoci in macchina >> propone Nott.
Una
rinnovata malinconia si impossessa del mio stomaco, ma, ovviamente, non
lo do affatto a vedere.
Ci
salutiamo tutti (chi con maggiore affetto, chi con meno), e noi
Cacciatori decolliamo sulle nostre scope, mentre gli altri ancora
stanno raccattando i loro averi.
Ma una
volta salita a sfiorare le nuvole, mi accorgo di non aver preso la
borsa.
Okay, lo
ammetto, l’ha fatto a posta, per poterlo
salutare come di deve, lontano dagli sguardi di Harry e Ron.
Avviso gli
altri di proseguire, senza però correre troppo, e torno
indietro.
<<
Ah, comunque…bello il colore del copricostume!
>> sorride Zabini in mia direzione, non appena poggio i
piedi per terra.
Già.
Verde.
Poi, con
un cenno del capo, mi indica la Capannina improvvisata.
Lui
è lì dentro.
Come, casualmente,
anche la mia borsa.
Accertandomi
che Dean, Seamus e Lavanda siano fuori portata d’occhi, mi
incammino verso quella direzione.
Lavanda
è persino già in macchina.
Silenziosamente
lo raggiungo.
Entrata
nella nostra meraviglia architettonica, inizialmente non vedo nessuno,
ma dopo pochi secondi, sento qualcuno afferrarmi per il polso, ed
attirarmi verso la parete.
Le sue
labbra si avventano subito sulle mie, e le nostre lingue si rincontrano.
Finalmente.
Dopo quel
bacio vicino all’albero, non abbiamo avuto nemmeno
un’ altra occasione di stare da soli.
Una sua
mano va sulla mia schiena, per attirarmi vicino al suo copro oltre il
limite del possibile, l’altra ai miei capelli.
Io gli
getto le braccia al collo.
Vi ho
già detto che ogni nostro bacio emana fuoco?
Credo di
si, ma ve lo ripeto.
Ho paura
che la Capanna possa ardere, tanta è la passione che ci
mettiamo nella danza di lingue e labbra.
Il mio
corpo urla di andare avanti, di sentirlo dentro di me, di fare di nuovo
l’amore con lui.
Ma non
posso, e lo so bene.
Fuori ci
sono tutti quanti che ci aspettano,ed i miei amici tra le nuvole mi
attendono tra pochi minuti.
In fondo,
quanto tempo ci vuole per “prendere una borsa”?
Un ultimo
piccolo valzer, e mi stacco da lui, incastrando la testa tra il suo
collo e la spalla.
<<
Ho dimenticato la borsa! >> lo informo.
<<
E l’hai trovata? >>
Mi guardo
intorno, al di là delle sue spalle, e la individuo sul
tavolino.
Verde e
nera e grande, è proprio lì.
<<
Si. Una grande “dimenticanza”
>>
Sento le
sue labbra, appoggiate ai miei capelli, aprirsi in un ghigno.
<<
Devo andare. >> sussurro, prima che una sensazione di
freddo si impossessi di me, al distacco con il suo corpo.
Ma che
cazzo mi succede?
<<
Allora… >> lo saluto <<
…ci vediamo a Scuola tra tre giorni! >>
Perché
tutt’a un tratto il numero 3 mi sembra così alta
come cifra?
Afferro la
Borsa e sto per uscire, quando mi afferra di nuovo dalla vita, e mi
attira verso la sua schiena.
Appoggia
le labbra sul mio collo, e mi sta lasciando dei baci talmente eccitanti
che sono tentata di strappargli il costume di dosso, e portarmelo
lontano da qui…
<<
Ricordati bambolina…io e te abbiamo un
appuntamento all’Inferno
>>
E una
sensazione di piacere mi colpisce il basso ventre, e il mio organo
vitale.
Quello che
pulsa sangue.
Quello che
si trova vicino ai seni.
Quello che
Batte.
Quello
sempre legato ai sentimenti.
Il cuore.
<<
Allora, Kiki…com’è andata?
>>
<<
Mica l’avete fatto? >>
Hermione e
Ginny.
Aver detto
loro il mio piccolo segreto mi è di grande aiuto.
Sia per i
sensi di colpa, sia per la voglia di parlare di lui che ogni volta mi
scoppiava dentro.
Ci siamo
sempre dette tutto, e nascondere proprio a loro una cosa del genere mi
stava facendo impazzire.
Inizio a
raccontarle dei nostri baci, e della solita litigata.
Quella non
poteva mancare, considerato che discutiamo sempre.
<<
Non ti ha voluto dire il motivo della sua rissa? >>
domanda Hermione.
<<
No…chissà cosa avrà
combinato…? >>
<<
Io lo so. Me lo ha detto la Greengrass. >>
Sia io che
‘Mione ci giriamo repentinamente verso Ginny.
In una
richiesta muta e alquanto impaziente della verità.
<<
A quanto pare Malfoy, Zabini e Nott le hanno suonate a qualche
Corvonero, tra cui Mark. Questo stronzo stava parlando di te, e delle
vostre scopate con una tale ricchezza di particolari, che Malfoy non ci
ha visto più. E la Greengrass ha detto che i suoi amici sono
subito corsi ad aiutarlo. >>
…..
……
…….
…….
Davvero
era questo il motivo?
<<
Si sono comportati esattamente come avrebbero fatto Harry, Ron e gli
altri…chi l’avrebbe mai detto! >>
commenta Herm.
Incredibile.
Sono
stupita.
Incredula.
Sotto
shock.
Lusingata.
Impressionata.
Sbalordita.
E
vabbè altri sinonimi che non mi vengono adesso.
Ma
soprattutto contenta.
Dopo
un’ultima silenziosa sigaretta, di nascosto dai genitori di
Ginny, in cui l’argomento principale sono due occhi grigi e
uno stemma Serpeverde, andiamo a dormire.
E mi rendo
conto di dover ringraziare, per la seconda volta, le Serpi.
Ma la cosa
non mi lasca indignata come prima.
Anzi.
Ed
è con il sorriso sulle labbra, mi addormento.
E mi
accorgo che ho ancora il suo
profumo addosso.
Salve
a tutti!
Da
quanto tempo!
Finalmente
sono riuscita ad aggiornare!
Allora…in
questo capitolo non ci sono grandi risvolti, ma la lontananza ha fatto
capire ai due ragazzi molto cose.
Ho
voluto inserire anche il POV di Hermione, sia perché come
personaggio mi è sempre piaciuto, sia perché
anche la sua situazione sentimentale non è delle migliori, e
volevo far capire cosa pensasse.
Penso
che prima o poi inserirò anche quello di Harry, pur facendo
restare Kim la narrante principale.
Il
prossimo capitolo sarà più movimentato, credetemi.
Adesso
passiamo ai ringraziamenti:
LaBabi:
i problemini già ci sono, visto che litigano un giorno si a
l’altro pure. Ma non potevo non metterli. Sia
perché movimentano il loro rapporto, e poi perché
sarebbe irreale che non ci fossero, considerati i caratteri opposti.
Gli opposti si attraggono, ma litigano! XD
Dabuz:
Grazie mille…”perfetto”…suona
bene come aggettivo!
puffolettaHP:
Ti ringrazio. Anche a me piacciono molto le H/Hr, ma è vero,
le fic su di loro sono molto poche. Ma rimedio io! Spero che questo
capitolo ti sia piaciuto, anche la parte Harry/Hermione!
BIGIA
|
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Capitolo 21 *** Surprise! ***
SURPRISE!
<<
How
can you see into my eyes like open doors? Leading you down into my core
where I've…
>>
Vedo le
labbra di Harry muoversi per sillabare il mio nome, e mi decido a
togliermi le cuffie delle orecchie, interrompendo il mio canto.
<<
Kiki. Credo che siamo arrivati. >>
Volto la
testa verso il finestrino del nostro scompartimento, e, sotto la coltre
fitta di gocce di pioggia, riesco ad intravederla, bella più
che mai.
Hogwarts.
Ma il mio
pensiero si sofferma molto poco sulla struttura antica ed imponente
della mia Scuola.
Perché
corre quasi subito nei sotterranei della stessa, in particolare ad un
abitante di questi.
Ad una
Serpe.
No, non
una serpe qualsiasi.
Il Principe
delle Serpi.
Il mio
compagno di notti di passioni, il mio peccato, l’incarnazione
della mia Lussuria, il mio segreto.
Sono
passati pochi giorni da quando ci siamo rivisti, ma mi sono sembrati
secoli.
Alla fine,
direte voi, 3 giorni cosa vuoi che siano stati?
E
l’avrei pensato anche io, prima di provare quelle labbra
maledette, prima di accarezzare quel corpo peccatore, prima di essere
toccata da quelle mani abili come quelle di Satana.
Ma non so
quante volte ancora mi concederà tutto questo.
Ed ecco il
motivo del mio pessimo umore in questi giorni.
Da quando
siamo tornati dall’Isola del Sole è stato un
susseguirsi di disgrazie.
Oddio, la
disgrazia più grande è stata una sola, ma un
servizio fotografico obbligato non può essere considerato da
meno.
Direte
voi: quale servizio fotografico?
Quello che
io ed Harry siamo stati costretti a fare per via di una fottutissima
partita al lancio degli Gnomi, persa.
Ronald
Weasley e sua sorella Ginny sono dei maestri nel lanciare quelle
creaturine lontano oltre ogni immaginazione.
Complici
anche anni e anni di Disinfestazioni nel proprio giardino.
Persa
quella stupida gara, i due fratelli hanno tirato fuori dalla spazzatura
una tra le tante lettere di richieste di interviste, testimonial,
apparizioni in pubblico, che il Mondo Magico ci invia, ed io e mio
fratello ci siamo presto trovati davanti ad una macchia fotografica, in
pose sexy.
Mentre io
Maledicevo tutti i maghi che hanno tirato le cuoia, Ron, Herm e Ginny
si saranno uccisi di risate.
Ma non
è questo che mette in discussione il mio rapporto futuro con
il Principe delle Serpi.
Ma un
nuovo attacco dei Mangiamorte.
Dopo mesi
di assenza dal Mondo Magico, eccoli che si avventano contro la Gringott
senza un particolare motivo.
Forse per
testare cosa i nemici sono in grado di fare.
Erano
tutti incappucciati, tranne uno.
L’unico
dei tanti che abbiamo già riconosciuto.
Lucius
Malfoy.
Non so per
quale banale scherzo del destino, mi sono ritrovata io la sua
combattente.
Rivedere
le stesse labbra di suo figlio, quelle che ho tante volte baciato, sul
suo viso mi ha distratta.
Osservare
come i suoi occhi mi analizzavano, gli stessi occhi con cui il mio
corpo nudo veniva apprezzato dal figlio, mi ha disorientata.
E
un’altra cosa che hanno in comune è la voce.
Stesso
timbro, stesso stampo regale, stesso tono di superiorità.
Quella di
Lucius è più adulta, ma alla fine non cambia
molto.
La
tonalità con cui urlò “Crucio!”
su di me, non era molto diversa da quella con cui lui urla quando
raggiunge l’orgasmo.
Ma la mia
reazione non è stata impassibile.
Dopo i
primi attimi di confusione mi sono decisa.
E
l’ho scagliato così lontano che non posso dire con
certezza che sia rimasto vivo.
I
Mangiamorte sono andati via dopo poco, anche se ancora non si capiva
chi vinceva o perdeva, e tra loro c’era anche il corpo mezzo
tramortito di Lucius Malfoy.
Harry dice
che potrei averlo ucciso.
E la cosa
non mi scalfisce.
Non
è quello che mi preoccupa.
Ma la
reazione del figlio nei miei confronti.
Ma anche
il ritorno dei Mangiamorte: cosa vorrà significare?
Cosa
vogliono ancora?
Chi li
giuda?
Sperano in
un ritorno di Voldemort?
E Lui
se dovesse scatenarsi un’altra battaglia, da che parte si
schiererebbe stavolta?
Ma un
sussulto del treno interrompe i miei pensieri, e mi appresto a prendere
le mie valigie.
Le
rimpicciolisco talmente tanto che riescono comodamente and entrarmi in
tasca.
E mentre
con un Incantesimo ci creiamo una bolla Anti pioggia, ripercorriamo il
vialetto che conduce, dall’enorme cancello,
all’imponente Portone.
Gli
studenti che tornano oggi non sono tantissimi, comunque, ma tutti non
hanno occhi che per noi.
La notizia
di un nuovo attacco dai Mangiamorte ha suscitato molti stupori.
E tutti
sanno contro chi si sono schierati quegli esseri.
Lasciamo i
bagagli agli Elfi domestici, e noi 5 con tutti gli altri studenti
appena arrivati ci dirigiamo in Sala Grande.
Cerchiamo
di mischiarci tra la folla, ma appena le porte nere si spalancano, non
passa poco tempo al che tutti gli occhi di Hogwarts ci scovino tra gli
altri studenti, e si puntino subito ed esclusivamente su di noi.
Azzardo
uno sguardo al Tavolo Serpeverde, ma non vedo ancora nessuno.
Né
lui né i suoi amici fidati.
Ma la cosa
che più mi fa male è il suo non rivolgermi
nemmeno uno sguardo, mentre, dopo poco tempo, la Compagnia della Serpe
fa la sua entrata a cena.
Mentre i
miei occhi scattano periodicamente verso la sua direzione, lui non
cerca mai questo contatto.
Non mi
degna nemmeno di uno sguardo casuale.
Brutto
segno.
<<
…La mia amicizia influente con il signor Kingsley potrebbe
aiutarla molto, signor Nott. Infondo, credo che le sue
capacità di Pozionista l’aiuterebbero molto ad
entrare nelle grazie dei più importanti Medimaghi. E poi al
Ministero avrebbe l’appoggio dei suoi compagni, i nostri
Cacciatori! …ma signorina Potter, cos’ha? Non si
sente bene? >>
Al suono
del mio nome alzo lentamente la testa, per puntarla negli occhi porcini
del professor Lumacorno.
Cos’ha
detto?
Mi ha
fatto una domanda, su una qualche Pozione?
<<
Si sente male? La vedo assente! >>
Male?
Una merda
sarebbe più appropriato come termine.
Per una
cosa, poi, di cui non mi sento nemmeno responsabile.
<<
Ehm…sono solo un po’ stanca. Non ho dormito molto
stanotte. >>
Alla mia
scusa patetica Lumacorno scoppia a ridere, nelle sue classiche movenza
teatrali, di mettere le mani sul panciotto e gettare la testa quasi
pelata all’indietro.
<<
Uno dei tanti ammiratori, a cui la nostra Eroina ha ceduto le sue
grazie? >>
No, non
riuscivo a dormire, per colpa di un unico e grande stronzo.
Sono 3
maledettissimi giorni che non mi parla.
Non mi
guarda nemmeno.
Fa finta
che non esisto, anche quando ci incrociamo per caso nei corridoi.
È
riuscito a rovinarmi anche la festa di Capodanno.
Per
fortuna avevo i miei amici, che l’hanno saputa rendere molto
divertente lo stesso.
Lui
non ha scopato con nessuna troietta da festa quella sera, mi risulta, e
questo risollevò leggermente il mio umore.
Credevo
che dopo il conto alla rovescia sarebbe venuto da me, di nascosto, e ci
saremmo fatti gli auguri come si deve.
Ma niente.
Anche
adesso, ad un inutile festino del Lumaclub, per inaugurare
l’anno (Il 2 si inaugura l’anno nuovo?), non mi
guarda nemmeno.
Zabini,
Nott e la Greengrass, anche loro mi stanno lontano, ma solo per non
scatenare le ire del loro amico.
Anche
perché ogni qualvolta lui
si distrae, mi rivolgono i loro cenni di saluto.
La battuta
di Lumacorno causa le risatine maliziose di quasi tutti gli invitati,
che non appena hanno sentito odore di gossip hanno subito rivolto
l’attenzione al vecchio professore.
Ma la cosa
che più mi tocca sono due occhi grigi che, improvvisamente,
si puntano su di me.
Ghigno.
<<
Esattamente! >>
Il
Professore esplode in un’altra risata delle sue, come anche
la marmaglia circostante, il cui numero di battutine, risatine
maliziose, gomitate allusive e cori di “uuuh!”
aumenta.
Ma quello
che più mi interessa, è la palese irritazione
negli occhi di Draco Malfoy.
Stringe i
pugni sul banco talmente forte, da far diventare le sue nocche ancora
più candide.
Grazie
alle loro abilità in Pozioni e Duelli vari (che, ovviamente
sono segreti, ma di cui Lumacorno è a conoscenza) anche la
Compagnia della Serpe è entrata a far parte del Lumaclub.
<<
Complimenti signorina! Faremo finta che lei abbia accumulato grandi
stanchezza in seguito allo studio, va bene? Le concedo di uscire a
riposarsi. E mi raccomando, chiuda prima i libri la sera!
>>
Ecco la
frase che volevo sentire.
Lanciando
un sorriso grato a Lumacorno, anche per aver involontariamente
scatenato la rabbia di una certa Serpe, esco dalla festa più
pallosa a cui abbia mai partecipato, intercettando non pochi battiti di
mani, e pacche sulla spalla.
In
particolare l’occhiolino di Zabini mi colpisce.
Ma
soprattutto lo sguardo serio e pensieroso di mio fratello.
Sicuramente
lui ha capito quanto false fossero le mie parole.
E
poi…un suo sguardo.
Dopo
giorni di ignoramento, il mio verde ed il suo grigio si rincontrano.
Il suo
sguardo è talmente freddo e pieno di rabbia, che rispecchia
perfettamente quello di suo padre.
Perciò,
con orgoglio fiero e Grifondoro, distolgo lo sguardo.
Non mi
pento di aver attaccato suo padre.
Mi stava
torturando, e comunque non è una delle persone maggiormente
degne di pietà in questo mondo.
Non so se
l’ho ucciso o meno, ma se Draco Malfoy vuole stare con
Kimberly Potter…bè deve schierarsi dalla parte
giusta.
Contro
la sua famiglia.
Non
è facile, ma è da qui che si vede il valore e il
cuore di una persona.
Sirius
è morto combattendo contro la sua famiglia, per salvare
coloro che realmente amava. Ciò dimostra che non
è impossibile ragionare con la propria testa, anche se
questi pensieri vanno contro quelli di tuo padre.
Camminando
verso la Torre di Astronomia mi ripeto sempre lo stesso discorso,
concludendo ogni volta che, tra i due, quella ad aver ragione sono io.
Ma alla
fine cosa importa?
Per quanto
possa dirmi da sola di essere dalla parte della ragione, per quanto
possano confermarmelo Ginny ed Herm, questo non me lo
riporterà indietro.
Incredibile
quanto mi sia legata ad una persona tanto sbagliata, quando improbabile.
È
chiaro ormai: non era solo sesso.
Forse non
lo è mai stato, o forse solo all’inizio, fatto sta
che mi piace sul serio Draco Malfoy.
Il
più grande stronzo presente a Scuola.
Arrivata
sulla Torre di Astronomia, mi posiziono per terra, e mi accendo una
sigaretta.
Fu proprio
qui che mi consolò, dopo la partenza dei miei migliori amici.
Sembrava
un gesto carino, invece forse era tutto un piano per, alla fine,
portarmi a letto.
Tiro una
malinconica e rabbiosa boccata di fumo.
Lo sapevo
che non dovevo cadere nelle sue spire mortali, eppure l’ho
fatto.
Non dovevo
cedere al suo fascino maledetto, eppure l’ho fatto.
Non dovevo
farmi incantare dai suoi occhi ammaliatori, eppure l’ho fatto.
Non dovevo
diventare schiava delle sue labbra demoniache, eppure l’ho
fatto.
Non dovevo
concedermi ad una Serpe maligna, eppure l’ho fatto.
Ma
è stato più forte di me.
Perché
un eroinomane inizia il circolo vizioso delle droga? Perché
lo affascina, e non resiste.
Perché
un eroinomane non smette di bucare la propria pelle con quella sostanza
Infernale? Perché non riesce. Non può.
E
perché alla fine ne rimane distrutto? Effetti collaterali
dei prodotti del Diavolo.
Ecco la
mia situazione.
Ho
iniziato a drogarmi
del sesso con lui.
Non sono
più riuscita a smettere, costretta ad aumentare le dosi, e
facendomi prendere da lui sempre più.
E, adesso,
obbligata
a smettere, quella ad esserne uscita ferita sono io.
Certamente
sarà stato uno spasso per lui scoparsi la Regina Grifondoro,
il Frutto Proibito.
E lo
sarà ancora adesso, mentre vede cosa i suoi occhi perfidi
posso fare ad una donna.
Stronzo.
Sai che ti
dico?
All’inferno,
vacci da solo.
<<
Disturbiamo? >>
Quasi mi
strozzo con il fumo, che, tirato dalla sigaretta, mi era appena entrato
in gola.
Perché,
persa nelle mie considerazione rabbiose, non avevo sentito i passi di
Harry e Ron avvicinarsi.
<<
Sorellina, che hai? >>
Già…cos’ho?
Sto
davvero soffrendo per Draco Malfoy?
A quanto
pare, nella vita tutto è
possibile….
<<
Io? Ma va, niente. Sono soltanto un po’ assonnata…
>>
Bugiarda.
<<
Cazzata. Sei triste, da qualche giorno. Possiamo sapere il motivo?
>> domanda Ron.
Sposto lo
sguardo dall’uno all’altro, indecisa.
Sono i
miei migliori amici.
La mia
famiglia.
Il mio
Mondo.
Devo tutto
ciò che sono adesso,e ciò che sarò in
futuro, a loro.
Mi hanno
sempre aiutata, sostenuta, appoggiata, difesa.
Posso
concederli la verità?
La
risposta è, ovviamente si.
Ma non
è questo che mi frena.
È
la loro reazione.
Potrebbero
arrabbiarsi molto, o, addirittura, potrei perderli.
Li ho
mentito a lungo, sono stata a letto con il nemico alle loro spalle.
Mi
perdoneranno, oppure mi volteranno le spalle?
Non sono
per niente in vena di perdere anche loro, ma, mentre entrambi mi
sorridono, capisco che, almeno i miei migliori amici, non li
perderò mai.
Al massimo
saranno arrabbiati per un po’, ma ci vogliamo troppo bene per
chiudere i rapporti.
Sospiro.
<<
Accendetevi una sigaretta. Non vi piacerà molto.
>>
Fissano il
pavimento lastricato senza dire una parola.
Non hanno
fatto commenti al mio racconto.
Solo Ron
ha rischiato di strozzarsi quando ho detto con chi ho condiviso le
lenzuola.
Ma
Harry…bè lui aveva una faccia talmente
impassibile, da poter riuscire a superare anche Malfoy, in quanto ad
inespressività.
Li ho
detto tutto.
Tutto.
Per filo e
per segno.
Ma adesso,
mentre io sono con il fiato sospeso, spetta a loro il verdetto finale.
<<
Tu…tu… >> farfuglia Ron, puntandomi
contro l’indice accusatore.
Richiude
la bocca, tira un bel respiro e ci riprova.
<<
Tu…
ringrazia che ormai ti voglio troppo bene…altrimenti saresti
già un cadavere! >>
Dovrebbe
spaventarmi la frase, ma la faccia con cui la pronuncia è
talmente buffa e ridicola, in un misto tra l’arrabbiato e lo
sforza di trattenersi, che scoppio a ridere.
Trascinando
anche loro due con me.
<<
Ron sei un pollo. Non sai nemmeno minacciare! >> esclama
Harry, ottenendo le solite spallucce innocenti dall’amico
come risposta.
Mi volto
verso mio fratello.
Ad un
tratto ritorniamo tutti e due seri.
<<
Malfoy hai detto? Ne sei proprio sicura? >>
<<
Purtroppo si. >>
Silenzio.
Guarda il
pavimento.
Guarda me.
Guarda Ron.
Guarda le
nuvole.
Guarda me.
<<
Dici che, ormai è finita? >>
<<
Si. >>
E non
aggiungo il “purtroppo”, altrimenti mi rinnega come
sorella.
<<
Potete spiegarmi voi donne cosa ci trovate di tanto bello in una testa
di cazzo del genere? >> domanda, prima di sorridere, e
abbracciarmi.
Ci sarebbe
una lista lunga un chilometro, per spiegare alcuni dei motivi per cui
una donna si fa sedurre da Malfoy.
Ma per la
mia salute, evito anche solo di pensarli.
Anche Ron
si unisce all’abbraccio, ed io mi aggrappo alle spalle dei
miei migliori amici con tutta la forza che ho in corpo.
Mi
aggrappo, come se a momenti dovessi cadere in un baratro.
E forse
potrei farlo sul serio.
Cadere in
quello della tristezza.
Ma per
fortuna ho loro.
Le mie
ancora di salvezza.
Sferro un
potente calcio al mio baule.
L’ennesimo.
Credo di
aver anche rotto il comodino, e il lampadario.
E anche le
boccette d’inchiostro di Seamus e Dean.
Poco male,
a cosa serve la magia altrimenti?
A riparare
ciò che rompi, quando sei incazzato.
Ed io lo
sono.
Oh, eccome
se lo sono.
Appena
becco quell’insulso Furetto maledetto, che ha osato mettere
le sue ridicole e serpentose mani su mia sorella,
rimpiangerà di non essere stato ucciso da Lord Voldemort,
quando era il suo fedele lecca culo.
Parola di
Harry James Potter.
E
Kiki…Santo Godric, come ha fatto a cedere a quella Serpe maledetta?!
Tutta la
rabbia che non ho dimostrato davanti a lei, la sto sfogando nella mia
stanza, sferrando calci a tutto ciò che mi capita a tiro.
Non potevo
prendermela con lei.
Lo so che,
alla fine, è tutta colpa di Malfoy.
E
poi…insomma, magari voi non l’avete vista!
Non
è proprio al picco della forma.
E non me
la sento di farla cadere ancora più in depressione.
Non
abbiamo mai litigato seriamente, e, un momento triste per lei non
è l’occasione migliore per cominciare.
Ma ogni
volta che i suoi occhi tristi incontrano i miei, ogni volta che volge
lo sguardo depresso verso le nuvole grigie, quando abbassa il capo in
segno di resa,e quando le sue iridi verdi si fanno
lucide….oh, allora giuro che sarei anche capace di ucciderlo
quel maledetto bastardo!
Se solo
penso alle sue mani viscide su di lei, rischio di mandare a fuoco la
stanza.
Avevo
capito che centrava qualche ragazzo nella tristezza di mia
sorella…ma sentire il nome del mio peggior nemico uscire
dalle sue labbra, è stato quanto di più
scioccante abbia mai udito.
Mia
sorella e Malfoy.
Mia
sorella e una Serpe.
Mia
sorella e un Mangiamorte!
Afferro il
primo libro che mi capita a tiro, e scaglio dall’altra parte
della parete.
<<
Fottiti! >>
<<
E’ un invito, Potter? >>
Tutta la
rabbia in eccesso, tutta la violenza che mi riempiva l’animo,
tutta la luce verde che popolava i miei pensieri, vanno loro
a farsi fottere, al suono della sua voce.
Mi giro,
per notare il corpo perfetto e arrapante della mia migliore amica,
appoggiata allo stipite della porta, con le braccia incrociate sotto i
seni.
I capelli
le ricadono in boccoli ribelli sulle spalle e sul petto, facendo da
cornice al suo fantastico viso.
Occhi
dorati, altamente espressivi, affascinanti, furbi, dolci, decisi.
Le labbra
rosee, sensuali, taglienti, consolatorie.
Il naso
piccolo e grazioso che si intona con il mondo.
La pelle
leggermente abbronzata e liscia del viso prosegue sul mento morbido,
poi a formare il collo, fino ad allargarsi nelle piccole spalle.
I seni
tondi e perfetti sono quasi del tutto nascosti dalla camicetta della
divisa.
Ma i primi
bottoni fuori dalle asole, spiegano quel “quasi”.
La pancia
piatta e liscia si alza e si abbassa al suono del sue respiro,
mandandomi in confusione.
Per non
parlare delle gambe perfette, belle e sexy come quelle di una modella,
coperte per poco dalla gonnellina a pieghe.
Anche se,
ahimé, quell’indumento non è mai corto
al punto giusto.
Ma
è proprio questo il bello di lei.
Che riesce
a far eccitare un ragazzo, senza usare abiti troppo succinti o
provocanti.
Anche
vestita da suora, basterebbe uno sguardo con quegli occhi dorati, per
mandarti in pappa il cervello.
Penso che
avete capito chi sto mangiando con gli occhi.
Hermione
Granger.
<<
Non ti facevo così spudorata Granger! Mi scandalizzi!
>>
Bugia.
Vorrei
tanto che me lo dicesse seriamente,
e che poi lo rispettassimo davvero.
Si si lo
so cosa starete pensando.
Non ti
sarai mica preso una cotta per la tua migliore amica?
No.
“Preso
una cotta” è un termine che mi sta sulle palle.
Anche
perché mi sono semplicemente innamorato
della mia migliore amica.
Da quando?
Da molto
tempo.
Da prima
che io e Ginny ci lasciassimo, e da prima che lei e Ron si lasciassero.
Quando
c’era quel brutto periodo tra di noi.
Quando lei
mi parlava piangendo dei suoi problemi con Ron.
Quando io
mi sfogavo con lei dei miei problemi con Ginny.
Quando mi
ha confidato dei loro problemi sul sesso.
Quando mi
parlava dei dettagli, senza notare le mie guance che si coloravano, e
quello che mi provocava sentirle descrivere certe cose su di lei.
Okay,
chiamatemi pervertito, ma quando una ragazza, per di più
molto bella, ti dice che quando Ron la accarezzava il seno non sentiva
alcuna reazione nei suoi…capezzoli….
Bè
un po’ di immagini mentali te ne fai!
E poi,
Herm, insomma, per chi mi avevi preso?
Per il tuo
migliore amico gay?
Se mi dici
certe cose è ovvio che il collega là sotto
reagisce.
Ed
è da quando abbiamo rotto con Ginny che mi sono dato alla
pazza gioia con le donne.
Per
dimenticare lei.
Insomma,
sarò anche un depravato, ma non posso certo fare una cosa
del genere a Ron!
O meglio,
non a lui, ma a Ginny, credo…
Ron ha
detto che si è completamente scordato di Hermione.
Non ne
è più innamorato.
Ma a
Ginny, mi ha confessato Kiki, non gli sono ancora del tutto
indifferente.
E non
posso provarci con la sua migliore amica!
Sarei uno
stronzo!
Anzi
peggio…un Malfoy.
<<
Io sarò anche spudorata, ma tu? Perché lanci le
cose dappertutto? Sei diventato pazzo? >>
Ad un
tratto una rinnovata rabbia si impossessa di me, al pensiero di quel
bastardo che ha osato mettere le mani addosso a mia sorella.
Devo
assumere uno sguardo più che iroso, visto come mi guarda
preoccupata.
<<
Kiki…. >> sillabo rabbioso <<
…mi ha detto…che lei…e…Malfoy…
>>
Mi
interrompe.
<<
Lo so. Me lo aveva già detto qualche tempo fa.
>>
COSA?
Alzo lo
sguardo su di lei, e stavolta devo avere degli occhi degni di
Voldemort, perché mi guarda spaventata.
<<
Tu…tu…lo sapevi? E non mi dici UN CAZZO?
>>
Sono
furioso.
Non solo
mia sorella mi ha mentito.
Ma anche
la ragazza che amo.
Oppure la
mia migliore amica.
Kiki era
stata soggiogata da quella Serpe maledetta, ma Hermione?
Come ha
potuto nascondermi una cosa del genere?
Non vedeva
quanto si stesse facendo del male Kim?
Lo sapeva
e non l’ha fermata?
<<
Harry…io…io… >>
<<
Io cosa? Sapevi che mia sorella si scopava Draco Malfoy e non mi hai
detto niente? Non potevi fermarla, SANTO GODRIC?! >>
<<
N-non me l’ha detto subito…lei…lei…
>>
Non mi
riesco più a controllare.
Sono
furioso.
Non so
nemmeno io il motivo preciso.
Mi sono
sentito tradito.
Da mia
sorella, e dalla ragazza di cui sono innamorato da mesi.
La ragazza
per cui mi sto scopando mezza Hogwarts, pur di non farla litigare con
la sua migliore amica.
La ragazza
che dice di essere la mia
migliore amica.
La ragazza
che non ha impedito che la mia Kim restasse avvelenata dalle spire
mortali di una Serpe.
<<
Lei che? O forse hai pensato “Ha il privilegio di scoparsi
quel figo di Draco Malfoy, perché dovrei
negarglielo?” >>
Hermione
si è ormai staccata dalla porta, e viene sempre
più avanti per fronteggiarmi.
Nonostante
sia più bassa di me, sembra volermi sovrastare.
<<
Non ho pensato niente di tutto ciò. Ma a Kiki, Malfoy
piaceva sul serio. Ho sbagliato dovevo avvertirla che poteva farsi
male, ma comunque era troppo tardi per dissuaderla. Sai che
è testarda…! >>
<<
Okay, allora permettiamo che mezza Serpeverde si sbatta mia sorella,
tanto poi alla fine lei è forte, se la caverà! Dovevi avvertirmi!
>>
<<
E cosa avresti fatto? Picchiato Malfoy, finchè non finivate
tutti e due in ospedale? Lei è libera di fare ciò
che vuole. Anche Malfoy ci teneva sul serio a lei, non so cosa sia
successo adesso. Quando ci ho parlato mi ha detto…
>>
Parlato?
Parlato???
Malfoy non
è il tipo che parla e basta con
le ragazze.
<<
Parlato? O meglio scopato…
>>
Okay, lo
ammetto, la sto accusando di cose che non posso provare.
Probabilmente
la sto anche ferendo, ma sono troppo furioso.
All’immagine
di lei e del mio peggior nemico a meno di 2 chilometri di distanza, la
vista si offusca di rabbia cieca.
<<
Mi hai preso per la Parkinson? E Malfoy cosa credi che sia, un maniaco?
È una Serpe stronza, tra le peggiori presenti qui, ma non
è un mostro! >>
Frase
sbagliata da dire, per i miei nervi.
Perché
la rabbia esplode dentro di me più forte che mai, al
sentirla difendere quel maledetto.
Le afferro
le spalle, e la sbatto contro il muro.
Non
l’ho mai vista spaventata di fronte a me, ma adesso si.
La cosa mi
ferisce, ma niente può essere raggiunto dalla mia rabbia
momentanea.
O meglio,
gelosia.
<<
E allora visto che è tanto un bravo ed arrapante ragazzo
perché non vai da lui, e TI FAI SBATTERE AL MURO DA QUELLA
SERPE? >>
<<
POTREI FARLO SAI? >>
Anche lei
urla adesso.
Non cerca
di divincolarsi dalla mia presa ferrea, che probabilmente le
starà facendo male.
Vuole
per forza che uccida qualcuno, oggi?
<<
E allora VAI! Apri le gambe solo per lui, e fatti trombare sul suo
comodo letto! >>
<<
NO! >>
<<
Perché no, maledizione? >>
<<
Perché lui non è te,
stronzo!
>>
….
..….
……..
……….
La guardo.
La scruto.
Il mio
verde con il suo dorato si fondono.
Passano
una manciata di minuti prima che io capisca quello che ha detto.
Ma appena
il mio cervello si aziona a dovere, la bacio.
<<
Ti amo. >> sussurro roco, raggiungendo
l’orgasmo.
Daphne si
accascia su di me, mentre tutti e due riprendiamo fiato.
<<
Da…davvero? >>
Sposto lo
sguardo nei suoi splendidi occhi, e la fisso talmente seriamente, che
non potrebbe mai non credermi.
<<
Si. >>
Come
suonano strane queste parole dette da me.
Non avrei
mai pensato di innamorarmi di qualcuno.
Io, Draco
e Theo non abbiamo mai creduto molto nell’amore.
L’abbiamo
sempre disprezzato come “Roba da Grifoni”.
Ma da
quando ha iniziato a piacermi Daphne…non me la sono
più tolta dalla testa.
Mia madre,
cambiando marito praticamente ogni settimana, non ha mai saputo darmi
un padre vero, né un minimo esempio di quanto due persone,
per l’amore che provano nei reciproci confronti, possono
restare insieme tutta una vita.
Ma vi
sareste mai immaginati Blaise Zabini, alias me, quello che ha avuto,
come relazione più lunga, una tresca di una settimana
con…non mi ricordo chi, innamorato?
Io no.
E nemmeno
Daphne.
Ma, come
dice sempre la Potter, Cupido è un gran bastardo.
Ti
colpisce quando meno te lo aspetti.
E, alla
fine, non risparmia MAI nessuno.
Ma voi
pensate che io mi stia lamentando?
Affatto!
Perché,
insomma….sono innamorato, mica malato!
Okay, la
parola “Amore”,
per me, prima, sembrava il nome di una malattia.
Ma adesso,
con Daphne accanto, sento di poter affrontare qualsiasi cosa.
Non ho mai
potuto contare su mia madre, né tantomeno su un padre, che
nemmeno la signora Zabini ha ancora individuato per bene tra i tanti.
Ma avere
sempre avuto con me Draco, Theo, Pansy e lei
come amici, mi è sempre bastato a farmi sentire un leone.
No, un
leone meglio di no.
Diciamo
un…Pitone.
Aggiungici
le scopate occasionali, feste, canne, divertimento, e la vita perfetta
del più figo ragazzo di Hogwarts è completa.
Ma adesso,
con Daphne…insomma è più che perfetta.
È
mitica.
Indescrivibile.
Adesso
mi sento veramente completo.
<<
Anch’io ti amo. >> mi sussurra in risposta
imbarazzata.
Non
è mai stato facile per noi esprimere i nostri sentimenti ad
alta voce.
Per noi
Serpeverde, intendo.
Ma quando
senti il tuo cuore scoppiare per una persona, così tanto che
non riesci nemmeno a respirare bene….bè ecco che
esprimi i tuoi sentimenti.
Quasi
quanto un Tassorosso.
Okay,
questo sembrava un insulto.
Stiamo per
approfondire un bel bacio, quando la porta si spalanca, e ne entra un
Draco alquanto furioso, seguito da un Theodore irritato.
<<
Dove cazzo mi hai messo le cartine? Che cazzo deve fare una persona per
farsi una fottutissima canna?! >>
Daphne si
copre quel poco di pelle nuda che aveva scoperto dalle lenzuola, mentre
io non mi faccio problemi.
Sono solo
i miei due migliori amici scassa coglioni, non si scandalizzano al mio
torace (e aggiungerei perfetto) nudo.
<<
Oh, prego…fate come se due vostri amici non fossero nudi nel
letto, e li avesse appena interrotti! >> esclama irritata
Daphne.
Mitica.
<<
Scusate, ragazzi. Ma lo Stronzo ha iniziato a sbraitare per mezza Sala
Comune alla ricerca di una cartina del cazzo! Se andava da Lumacorno
chiedendogli un po’ di erba, faceva prima a farsi sgamare!
>>
<<
Draco…potresti cortesemente calmarti?
>> esclamo.
<<
No che non mi calmo! Mi da al cazzo quando spariscono le mie cose!
>>
Allungo il
braccio nudo, e afferro la maniglia del comodino, aprendolo con un
sospiro.
Prendo una
bustina di cartine, e la lancio al biondo sclerotico qui davanti.
Il quale
le afferra, ne prende una, e inizia a montarsi la sua sigaretta magica.
È
sempre così da quando abbiamo letto la notizia sul duello
tra la Potter e suo padre.
Non
l’ha digerito il suo probabile assassinio,e ha deciso di
tagliare i ponti con la Grifondoro.
Ma
ciò non ha fatto altro che causare notti insonne, cattivo
umore, e livello di acidità e irascibilità
massimo.
Gli manca,
la bella Regina Grifondoro.
Da morire.
Ma non lo
vuole ammettere il testardo.
<<
Draco… >> lo chiama Daphne.
Non alza
la testa, ma sta ascoltando, mentre le sue dita esperte hanno
già iniziato a rollare.
<<
…ci vuoi spiegare cos’hai? >>
Lo
sappiamo tutti, ma come diceva mia nonna, “Ammettere di avere
un problema, è il primo passo per affrontarlo.”
Cazzata,
non conosco nessuna nonna, e la frase l’avrò
sentita da qualche parte, ma mi sembrava d’effetto dire
“Diceva
mia nonna”…
<<
Io? Non ho niente. Solo voglia di una canna. >>
Lo
osserviamo mentre finisce la sua opera, e l’accende con un
colpo di bacchetta.
L’odore
acre di marijuana di diffonde nell’aria.
<<
Bugiardo… >> la voce di Theo è
molto decisa << …sei insopportabile in questi
giorni, più del solito intendo. Lo sappiamo tutti il motivo,
solo tu non ti decidi a ficcartelo in quella fottuta testa dura che ti
ritrovi! >>
Non vuole
rispondere, e non vorrebbe nemmeno ascoltare, ma non può
impedire alle sue orecchie di captare i suoni.
Dopo un
silenzio pesante, mi decido a parlare.
<<
Kimberly Potter. >>
Semplice,
conciso e ad effetto.
Al suo
nome cerca di restare impassibile, ma la presa intorno al filtro della
canna si rafforza, e un’ombra scura gli attraversa gli occhi.
<<
Parli della troia di Grifondoro? Quella che mi scopavo fino a qualche
tempo fa? >>
Fa anche
il finto tonto.
<<
No. Blaise parla della Regina
di Grifondoro, quella che vorresti scoparti anche adesso, e non solo.
Quella da cui hai deciso di allontanarti, perché sei un
idiota! >>
Deciso
oggi il signor Nott…
Draco fa
un altro tiro alla canna, che non ha ancora condiviso con nessuno, e
questo è segno di grande malumore.
La spegne,
e l’appoggia nel posacenere d’argento, per poi
alzare gli occhi a fronteggiare quelli arrabbiati di Theo.
<<
Magari ho deciso di allontanarmi da lei, perché ha
probabilmente ucciso mio padre, cazzo! Non è la solita
puttanata! Se quella massa di stronzi incappucciati vuole scatenare
un’altra Guerra, la Potter sarà in prima fila per
ucciderli uno ad uno…che dovrei fare? Sposare la ragazza che
ha ucciso i miei genitori? >>
Silenzio.
Anche
perché non ha tutti i torti.
La Potter
è completamente schierata contro
i Mangiamorte, e Draco…bè i suoi ne fanno parte.
E
purtroppo anche lui.
<<
E allora che farai? Appena il paparino ti viene a chiamare ti unisci a
loro? Punti la Bacchetta contro Kim, e… Le ordini di uccidere i
suoi amici? La torturi? La uccidi?
>>
Guardo
Daphne, che ha ancora gli occhi pieni di rabbia per le ultime frasi
dette da lei.
Arrabbiata
è ancora più bella…
Ma ha
centrato il punto.
Draco
avrebbe mai il coraggio di uccidere quella
ragazza?
Lo
ammetto, anche io mi sono affezionato alla Regina
Grifondoro…e scagliarle un “Avada
Kedavra” addosso non sarebbe affatto nei miei desideri.
Ma io non
me la sono portata a letto, né sono diventato pazzo di lei.
Insomma,
punterei io
mai la Bacchetta contro Daphne?
Neanche se
mi uccidono.
E la
stessa cosa dovrebbe essere per lui.
Il
biondastro si prende la testa tra le mani, e l’abbassa,
appoggiando i gomiti sulle ginocchia.
Sta male.
Soffre.
Ma la
colpa è della sue testardaggine e del suo orgoglio del cazzo.
<<
Draco…anche mio padre è
un…un…Mangiamorte.
Ti capisco. Ma, fossi in te…mi schiererei con lei.
>>
<<
E che faresti allora…uccidi il tuo stesso padre?
>> sussurra, con l’espressione piena di
sarcasmo.
Nemmeno
Theo sa rispondere a questa domanda.
<<
Ragazzi… >> li richiama Daphne
<< …giratevi. Mi devo alzare. >>
Draco non
si muove nemmeno, con la testa china in contemplazione del pavimento
non ce ne è bisogno, mentre Theo le obbedisce.
Esce dalle
coperte, dandomi un’ultima idilliaca visione del suo
splendido e perfetto corpo Divino, prima di Appellasi addosso i suoi
vestiti.
Gonna e
maglietta a coprire la sua pelle, esce dalla porta della nostra stanza
e lancia un Incantesimo non Verbale, non so a cosa.
Ma dopo
poco, una piccola bottiglietta di cristallo, piena di una sostanza
bianca né liquida, né gassosa, atterra nelle sue
piccole mani, e lei rientra nella Stanza.
Perché
ha Appellato un Ricordo?
E di cosa
poi?
Sempre
sotto gli occhi di tutti e due ( a Draco interessa più il
pavimento, a quanto pare), si sporge sul mio comodino, afferra il mio
Pensatoio Antico, e ci versa il ricordo.
<<
Questo me l’ha dato Harry. Dovresti vederlo. >>
Ma
perché cazzo chiama lo Sfregiato per nome, porco Godric?!
Mi ha
spiegato che hanno creato una sorta di grande rispetto, conoscendosi
meglio, ma ancora non mi tornano i tempi di questa
“conoscenza”.
Insomma
fino al 5^ anno si odiavano, dal sesto in poi “Caro Harry!
Cara Daphne!”.
Però
se lei mi dice che non devo essere geloso…appello a me tutte
le forze di Salazar, e non lo sarò.
L’invito
a vedere il ricordo era esteso principalmente a Draco, ma la mia
ragazza mi ha incuriosito.
Ergo mi
alzo dal letto, afferro i primi boxer che mi capitano sotto mano, e con
Theo ci avviciniamo al nostro tavolino di vetro, dove la mia
Principessa Serpeverde ha appena poggiato il Pensatoio.
Draco,
però, ancora non si muove.
Lo
raggiungo, e lo costringo ad alzarsi.
In genere
non sopporta che qualcuno lo tocchi, ma questo non vale per i suoi
migliori amici.
Però
questo non lo fate sapere in giro.
Tirandolo,
finalmente riusciamo a gettare la testa nel ricordo.
Una
sensazione di risucchio si impossessa della mia vita, e mi ritrovo
catapultato a Diagon Alley.
Precisamente
sotto la Gringott.
Ma
non è il luogo di pace che tutti si aspetterebbero.
Perché
il cielo è oscurato da Mangiamorte, che lanciano Incantesimi
ovunque.
E
l’unico a non avere il Cappuccio è proprio Lucius,
il padre di Draco.
Molti
Auror sono già qui, e stanno combattendo.
Ma
all’improvviso il rumore della Materializzazione avverte
tutti quanti che i Cacciatori sono appena arrivati.
I
due ragazzi, Potter e Weasley, ghignano.
<<
Voi tre. Dietro di noi. Non fate le coraggiose al cazzo come sempre.
>>
<<
Non ci penso nemmeno fratellino. >> risponde la Potter,
prima di correre verso i Mangiamorte, seguita dai suoi amichetti.
Ben
presto iniziano tutti quanti a combattere.
E
devo ammettere che hanno stile.
Cazzo,
ricordatemi di non sfidare mai lo Sfregiato a duello.
Ha
appena messo KO due Mangiamorte, in meno di un secondo.
Il
ricordo deve essere di Harry Potter, visto che il protagonista sembra
essere lui.
Ogni
tanto si gira a controllare la sorella, e la Mezzosangue, mentre
scaglia Incantesimi per aiutare Fiammetta.
Ronald
Weasley gli è alle spalle.
Ma,
mentre lo sguardo apprensivo di Potter si punta per
l’ennesima volta sulla Mezzosangue, un urlo straziante
squarcia l’aria circostante.
Potter,
e noi, ci giriamo, per vedere la Regina Grifondoro piegata a terra dal
dolore della Maledizione Cruciatus.
Mentre
Lucius Malfoy se la ride.
A
quanto pare, dopo che la ragazza aveva Schiantato un Mangiamorte
particolarmente grosso, è venuto il turno di Lucius, di
affrontarla a duello.
I
suoi amici cercano di aiutarla, ma tutti i Mangiamorte li bloccano.
La
cosa strana è che non cercano di ammazzarli, ma
semplicemente di impedire che salvino la loro amica.
Devono
vederla soffrire.
All’ennesimo
urlo, sento Draco irrigidirsi accanto a me, e un suo ringhio soffocato
è coperto dall’urlo dello Sfregiato.
<<
LASCIALA STRONZO! >>
<<
Non credo, Potter! >>
E
Kimberly Potter continua ad urlare, contorcendosi per il dolore.
<<
Così l’ammazza…. >>
sussurra Theo, istintivamente.
Questo
è un ricordo, ma l’istinto di andare da Lucius e
spaccargli la faccia è molto forte.
Anche
se so come andrà a finire.
E
credo che le nocche color fantasma di Draco, i suoi muscoli irrigiditi,
e la mascella più contratta che gli abbia mai visto, siano
sintomi della mia stessa preoccupazione, ma amplificata.
<<
Lasciala! >>
<<
Smettila! >>
<<
Bastardo! >>
Fiammetta.
Il
Pezzente.
Lo
Sfregiato.
<<
VIGLIACCO! >>
E
questa era la Mezzosangue.
A
questa accusa, Lucius Malfoy si volta verso di lei, per incenerirla.
Mossa
sbagliata.
Perché
la Potter, in quel frammento in cui la Maledizione Cruciatus
è venuta meno, si alza, e con un non so quale Incantesimo
non Verbale, scaglia il corpo di Lucius a metri e metri di distanza.
La
Battaglia, dopo, non dura molto.
Perché
stranamente i Mangiamorte si ritirano, anche se ancora potevano vincere.
Portando
con loro il corpo senza sensi del padre di Draco.
Senza
sensi…o senza vita?
Quando
si sono tutti Smaterializzati, la Potter si accascia a terra, e viene
subito raggiunta da Auror e Cacciatori.
La
Mezzosangue e il Pezzente sono i primi a raggiungerla.
<<
Come stai, Kiki? >>
<<
Una meraviglia… >> sussurra lei sarcastica.
E
la cosa che più mi tocca, è la sua voce.
Flebile
e debole, come non l’avevo mai sentita.
Da
quelle labbra erano usciti toni autoritari, sprezzanti, incazzati,
allegri, sarcastici, stanchi.
Ma
non avevo mai udito, né visto, la Regina Grifondoro
così debole.
E
mentre Draco sta per scagliare qualche Incantesimo per la rabbia, una
nuova sensazione di risucchio ci riporta nella nostra stanza.
<<
L’ha…tor…tu…ra…ta!
>> sillaba il mio amico, in preda alla rabbia.
<<
L’ha torturata!
>>
Credo che,
adesso, il caro Draco non sia più tanto restio a puntare la
Bacchetta contro il padre.
Abbraccio
da dietro la mia ragazza, e le sussurro nell’orecchio:
<<
Bravissima! >>
Lei gira
il viso verso di me, e mi lascia un bacio a stampo.
<<
Lo so. >>
In fondo
è anche merito della Potter se adesso posso stringere Daphne
tra le braccia…devo aiutarla, come lei ha fatto con me.
Devo
assolutamente trovare Kiki.
Anche a
costo di mettere a soqquadro l’intera Scuola, le devo parlare.
Ma dove si
sarà cacciata quella pazza di mia sorella?
Conoscendola,
mi dirigo a passo spedito verso la Torre di Astronomia.
E mentre i
miei passi riecheggiano per i corridoi serali di Hogwarts, nella mia
testa riecheggiano i ricordi.
<<
Perché no, maledizione? >>
<<
Perché lui non è te, stronzo! >>
E
la bacio.
Spingo
le mie labbra prepotentemente sulle sue, facendomi largo nella sua
bocca.
Non
ho minimamente pensato al fatto che lei non voglia questo contatto, ma
da quando ci scambiammo quel bacio al gioco della Bottiglia, ogni volta
che la vedo non capisco più niente.
Più
del solito, è ovvio.
Sono
pronto a ricevere uno schiaffo in pieno viso, ma lei, invece, mi
concede l’accesso alla sua bocca, ed inizia a far danzare le
nostre lingue.
Mi
afferra dal colletto della camicia e mi attira a lei ancora di
più.
Sono
così stupito ed eccitato insieme di questa sua reazione, che
inizio a baciarla ancora più ardentemente, afferrando la sua
stupenda gamba destra, e alzandola intorno al mio fianco.
Le
porto l’altra mano sul fianco, e mi afferro alla pelle sotto
la sua camicia, pronto a restare aggrappato al suo copro, qualora
qualcuno tentasse di strapparmi via da qui.
Una
sua mano, dal mio colletto, passa ai miei capelli, e Godric solo sa
quanto sia bello sentirli tirare e afferrare dalle sue mani piccole.
I
nostri bacini sono a stretto contatto, e credo che lei stia capendo
quanto mi sta facendo impazzire.
Anche
perché non lo potrei nascondere.
Mi
afferra una mano dal fianco e se la porta al seno.
E
credo, allora, di perdere la cognizione della realtà.
Come
immaginavo, i suoi seni né troppo piccoli né
troppo grandi sono perfetti per le mie mani.
Entrambi
ci lasciamo sfuggire un lamento di piacere.
Lascio
la sua gamba con la mano, continuando ad accarezzarle il seno, per
arrivare alla gonna, ma la sua mano mi ferma.
<<
Harry…cosa…non…non
possiamo… >>
La
sua voce ansimante e persa mi eccita ancora di più, ma
l’ascolto.
Cazzo,
ha ragione…che stavo facendo?
Mi
stacco un po’ dal suo corpo, e appoggio la mia fronte alla
sua, senza smettere di guardarla.
È
bellissima…
E
non potrà mai essere mia.
<<
Scusa Herm, non volevo…solo che…che…
>>
<<
Lascia perdere…è stata anche colpa mia.
>>
Restiamo
in silenzio per un po’, fronte contro fronte, e occhi negli
occhi.
Poi
mi decido a confessarle tutto.
<<
La verità è che mi sono innamorato di te, come un
ragazzino. Non l’ho fatto a posta…ma è
successo. Però…ho resistito fino ad adesso, posso
continuare a considerarti solo la mia migliore amica. Non
c’è problema. >>
E
invece il problema ci sarebbe, ovvero il prolungarsi del mio dolore.
E
poi…questo bacio come diavolo faccio a dimenticarlo?
Ma
non glielo dico.
Non
voglio accorparle anche le mie sofferenze.
<<
Sono d’accordo con te. Dobbiamo essere solo amici. Anche se
non è quello che vorrei. >>
Eh?
Che
sta dicendo?
<<
Come hai detto tu…non si fanno a posta certe cose.
Succedono. Non puoi impedirle. E alla fine anche io mi sono innamorata
di te. >>
Resto
in silenzio.
Sento
il cuore esplodermi di felicità.
Cioè,
cazzo, anche lei mi ricambia!
Siiiiiii!
Ma
dopo un attimo di assoluta euforia e gioia, arriva la consapevolezza.
Quella
di non poterla vedere come MIA, in qualunque caso.
Oltre
al fattore Ron…c’è Ginny.
E,
nonostante siamo sue persone che si amano, nonostante tutto quello che
vorrei adesso è stare con Hermione, nonostante anche lei lo
vorrebbe…
Semplicemente
non possiamo.
E
basta.
<<
Siamo due idioti, eh? >> dice lei
<<
Assolutamente. Ma solo amici, ok? >>
Si
stacca da me, e mi rivolge un sorriso rassegnato, indietreggiando di
qualche passo.
<<
Solo. Amici. >>
Sono
le ultime due parole, prima che ci ritroviamo, nuovamente, con le
lingue impegnate.
E stavamo
anche per fare l’amore, se non fosse stato per le risate di
Seamus e Dean che, entrando in camera, ci hanno trovati normalmente
seduti sul mio letto a chiacchierare, con le nostre camicie di nuovo
addosso.
È
scesa con loro, ed io mi sono ritrovato da solo in camera, con mille
idee e pensieri in testa.
E quando
c’è qualcosa di me che non capisco,
c’è solo una persona che può farlo.
Kiki.
D’altronde,
come dice lei, noi due sappiamo comprendere l’altro
meglio di noi stessi.
Arrivato
sulla Torre la vedo seduta su un cuscino, certamente fatto Evanescere
da lei, con una sigaretta in bocca e un’aria triste sul viso.
Ogni volta
che incontro il suo sguardo così malinconico mi prudono le
mani dalla rabbia.
Se penso
che è tutta colpa di quel Furetto maledetto…lo
ucciderei a suon di pugni.
<<
Principessa, posso sedermi? >>
<<
Ovvio. >> mi risponde con un sorriso.
Direi
anche un po’ forzato, visto il suo malumore.
Ho sempre
pensato che tra lei e Malfoy ci fosse un’attrazione fisica,
ed ho sempre cercato di allontanarlo da lei.
La sera
della festa di Halloween mi sono anche presentato da lui, per
intimargli di lasciar perdere mia sorella, e se non fosse stato per
l’arrivo di Herm saremmo ancora in Infermeria tutti e due,
vista la rissa che stavamo per scatenare.
Ma non
credevo che la cosa fosse ricambiata anche dalla mia Kiki.
E nemmeno
che potesse stare tanto male per un coglione del genere.
<<
Sai, che per una volta ho avuto culo? La Kensington ha tolto la
punizione, a me e…vabbè hai capito. Lo ha detto a
lui prima di Natale, poiché aveva visto un “Netto miglioramento
interpersonale”. A
me l’ha riferito solo stamattina. >>
Questa
è una bellissima notizia…vederla finalmente
lontana da quella fogna è un grande sollievo.
Soprattutto,
saperla a 7 piani di distanza da quel Furetto del cazzo, questa si che
è una stupenda novità.
Fa un
risolino soffocato, e sarcastico, prima di aggiungere:
<<
Lo vedesse adesso il “miglioramento
interpersonale”…!
>>
<<
Kiki…tu…insomma…tu sei Kimberly
Potter. Sei semplicemente bellissima, intelligente, simpatica, allegra,
forte, meravigliosa, sexy, una grande amica, generosa, leale,
coraggiosa…l’ho già detto bellissima?
Hai tutta la Scuola ai tuoi piedi, perché dovresti stare
così male per una Serpe?
Tu meriti di meglio! >>
<<
Lo so, fratellino…ho solo bisogno di tempo per recepirlo per
bene. Tu piuttosto…dovevi dirmi qualcosa? >>
Mi guarda
con una rinnovata forza, e un incoraggiamento improvviso.
Questa
è mia sorella!
<<
Veramente si.. >> non le chiedo nemmeno come ha fatto a
capirlo, che avevo bisogno di parlarle.. <<
…si tratta di Hermione. >>
Tutt’a
un tratto lo stupore si impossessa del suo viso.
<<
‘Mione? Cosa…chi…quando? Cosa?
>>
<<
Frena un attimo…ehm…io…io e
lei…ecco…vedi…ci siamo baciati.
>>
Canticchio.
In un
canto deprimente, senza parole.
Semplicemente
molto tetro.
Si intona
con il mio umore, e con il tempo là fuori.
Sorrido al
pensiero di mio fratello ed Hermione.
Anche loro
alle prese con le relazioni impossibili.
Dalle
quali si resta solo scottati.
Ma chi
sono io per impedirgli di vivere, almeno per adesso,
nell’illusione che, un giorno, potrebbero avere un futuro?
Soprattutto
Hermione, sa che da questa storia non riceverà altro che
dolore.
Perché
tradire un’amica è un qualcosa che ti resta
impresso nella pelle.
Non
è come tradire il proprio fidanzato, o il tuo collega,
oppure addirittura te stesso.
Tradire un
amico non è paragonabile a tutto questo.
Se il tuo
ragazzo va con un’altra, se il tuo lavoro ti delude, se hai
perso la fiducia in te stessa, da chi vai a piangere?
Da un tuo
amico.
Ma se
perdi anche lui…sei fottuto.
Ed
Hermione questo lo sa.
Ma, come
me, si fa affascinare dal tipico “Amore
Impossibile”.
Che,poi,
alla fine, è un emerita cazzata.
<<
Molto tetro il tuo canto, oggi. >>
Una voce
mi arriva alle spalle, e quasi mi fa sobbalzare.
Quasi,
ho detto.
Appoggiata
ad uno degli archi dei corridoi della Scuola, con il vento gelido che
mi scompiglia i capelli, e con lo sguardo puntato sulle nuvole nere,
non rivolgo lo sguardo a Zabini, mentre posiziona le braccia, anche
lui, sul cornicione, ma gli rispondo:
<<
Se canti lo fai per sfogare quello che senti dentro. >>
<<
Se canti lo fai anche perché sei intonato, no? E tu lo sei.
>> ribatte.
<<
Cos’era, l’ombra di un complimento? >>
<<
Credo di si. >>
E restiamo
in silenzio, mentre io ancora fisso le nuvole cariche di pioggia e
altro.
Là
fuori sta cambiando, come l’ultima volta.
<<
Vorresti fare la MeteoMaga, uscita di qui? >> domanda,
riferito al mio sguardo sempre fisso sul grigio cielo.
<<
No, ma osservo molto. E là fuori non mi piace. Sai che ci
sono stai due attacchi di Dissennatori, nelle ultime 2 settimane?
>>
<<
Si, l’ho letto. Scacciandoli da Azkaban, il Ministero ne ha
perso il controllo. >>
<<
Più piccoli incidenti, un’evasione, ed un attacco
dai Mangiamorte…si conclude il puzzle. >>
<<
Quale, Potter? >>
<<
Uno che non mi piace. Ma che porta solo ad una conclusione: I Mangiamorte sono tornati.
>>
Ed ancora
cala su di noi un silenzio rilassante e tetro allo stesso tempo.
Eppure,
escludo un ritorno di Voldemort.
Se uno
è morto, lo è per sempre.
Punto.
E
Voldemort lo era.
Morto
definitivamente.
La
cicatrice non credo avrebbe fatto male, visto la fine del legame fisico
tra me ed Harry, con Voldemort.
Ma dalla
Morte non si sfugge.
Almeno,
una seconda volta.
E parla
una ragazza che è già morta una volta.
<<
L’avevo capito anche io. E adesso, cosa avete intenzione di
fare? >>
Ghigno,
rassegnata.
Credo che
i Serpeverde mi abbiano abbastanza contagiata.
<<
Combattere,
come sempre. Ma prima dobbiamo scoprire cosa vogliono, e chi
è il loro capo. >>
<<
Potter…lo sai che senza la presenza del Signore
Oscuro…non sei costretta a correre nella Battaglia?
>>
In
effetti, in parte, ha ragione.
Anche se
non dovrebbe chiamare Voldemort “Signore
Oscuro”…è un termine che solo i suoi
seguaci usavano.
<<
Punto primo. Il suo nome era Voldemort,
prego. Secondo:io ed Harry abbiamo ucciso il loro Dio…non
credi che i Mangiamorte vorranno vendicarsi? Terzo: Non sono mai stata costretta
a combattere nessuna Battaglia. Ma quei bastardi non meritavano di
vivere, e ci ho pensato io. Con L’Ordine della Fenicie.
>>
<<
A volte devo ammettere che mi fai paura. >>
Sorrido,
divertita e rassegnata insieme.
In effetti
non è da tutti gli adolescenti normali fare discorsi di
morte, del genere.
Ma si sa,
non sono affatto un adolescente normale.
Quando fai
certe esperienze nella vita, quando assisti a certi orrori, quando
subisci certe perdite e sofferenze…cambi.
E
le Guerre, cambiano sempre
e tutti.
<<
Come disse Pansy una volta…non si sa ancora se il vostro
coraggio Grifondoro, sia una grande dote, o una dimostrazione di
stupidità. >>
Mi
ricordo, quando io e Malfoy litigammo nella sua Sala Comune, e la
Parkinson stava per attaccarmi alla spalle.
Ma poi si
ritrovò attaccata al muro, come una mosca.
<<
Può darsi che sia la seconda opzione. Ma non ci sto a vedere
i miei affetti combattere, e farmi da scudo, mentre io resto nel mio
caldo nascondiglio ad osservare gente che muore, anche per la mia,
di salvezza. >>
<<
Non hai mai avuto paura di morire? >>
Bella
domanda, Zabini.
Il nostro
discorso l’avevamo sempre portato avanti senza mai guardarci
negli occhi.
Io fissavo
le nuvole grigie e minacciose, e lui la reazione del mio viso alle sue
domande.
Ma adesso
mi giro a guardarlo negli occhi, e lui fa lo stesso con me.
Ci
fissiamo a lungo, prima che io mi decida a rispondere.
<<
Si, ogni fottutissima volta. Ma non è paragonabile
al…terrore…che
possa succedere qualcosa ai miei amici. >>
Distoglie
lo sguardo, e lo punta anche lui verso il cielo.
Si
è fatto pensieroso, Zabini.
Credo che
stia mettendo a confronto il suo comportamento nell’ultima
Guerra, ed il mio.
<<
E non hai mai provato pietà per coloro contro cui combatti?
>>
Questa
è facile.
<<
No. Se hanno ucciso i tuoi genitori, o il tuo padrino…la
pietà è l’ultimo sentimento che senti.
Ed anche se non hanno toccato nessuno a me caro…ti basta
pensare che sono solo dei Mangiamorte. Non meritano niente. E
quindi…Avada Kedavra…
>>
<<
Lo faresti anche se, di fronte, ci fosse…Draco?
>>
A quel
nome mi irrigidisco, e abbasso gli occhi.
Perché
immaginarlo con il Mantello Nero e il Cappuccio, mi fa mancare il
respiro.
Immaginarlo
di fronte a me, in un Duello all’ultimo sangue, mi fa
luccicare la retina.
E
immaginarmi mentre punto la Bacchetta contro di lui, urlando quella due
maledette parole omicide…è semplicemente troppo.
<<
No. >> è la mia laconica risposta, ma sincera.
Non
riuscirei mai ad ucciderlo, pur sapendo che è un Mangiamorte.
Però…se
decide quella determinata condizione di Battaglia, non so cosa
potrà accadergli.
O
accadermi.
Quanto mi
farà male doverlo, per forza, vedere come il nemico.
E non sto
parlando di stupide antipatie e rivalità scolastiche, o di
Case.
Un conto
è fare l’amore con una Serpe.
Un altro
è farlo con un Mangiamorte.
Un
Mangiamorte convinto e servizievole.
Non
pentito e “senza lavoro”, come lo è
sempre stato fino ad oggi.
<<
Scommetto che non vede l’ora di riabbracciare il paparino.
Deve mancargli molto. >> commento sarcastica, e triste
insieme.
<<
No. Più che altro gli machi tu. >>
Bella
questa.
Me la devo
scrivere, magari posso usarla in una mia carriera da comica.
<<
Come no. Il suo cuscino sarà pieno di lacrime.
>>
Sarcasmo:
Forever and Ever.
<<
No, questo no. Ma è più irascibile, irritante,
suscettibile, nervoso, odioso, rabbioso e attaccabrighe del solito. Mi
sta facendo saltare i nervi, tempo qualche altro giorno e lo Crucio.
>>
Devo
ammettere che, se la cosa fosse vera, mi farebbe piacere.
Ma fino ad
un certo punto.
Perché,
se davvero gli manco, ma non fa niente per riallacciare i rapporti,
vuol dire che mi odia, più di quanto gli piaccia.
<<
La scelta di non vederci più, di ignorarci, di non guardarci
nemmeno, è stata sua, voglio ricordarti. >>
<<
Questo è vero… Ma, cazzo, cerca di capirlo. Gli
hai probabilmente fatto fuori il padre! >>
<<
Lo so. Ma credevo che avesse accettato la parte di me, con il tatuaggio
“Cacciatrice”.
E poi, credevo che ne dovessimo parlare, almeno. >>
<<
E tu? Accetterai mai la parte di lui, con il tatuaggio “Mangiamorte”?
>>
<<
No. Ma è diverso. Io sono dalla parte della giustizia, non
vado in giro a conquistare il mondo, e nemmeno mi diverto a torturare e
uccidere la gente. Io sono quella buona.
A modo mio. >>
<<
A modo tuo. >> ripete con un sorriso, che contagia anche
le mie labbra.
Dopo un
po’ di silenzio, mi decido a sputare fuori tutte le mie
riflessioni, fatte da quando la mia Bacchetta scagliò
lontano da me il corpo di Lucius Malfoy, sino ad adesso.
<<
A volte, mi sento addirittura in colpa, quando penso che potrei averlo
ucciso. Non per Lucius Malfoy in se, di cui, non me ne fotte un cazzo.
Ma per Draco…. >> mi stupisco da sola, del
fatto che l’ho appena chiamato per nome <<
…Mi…mi dispiace.
Ma io sono una Cacciatrice e suo padre un Mangiamorte. Non
può finire altrimenti la lotta tra noi
e loro.
>>
<<
E anche Draco lo è…. >> aggiunge,
quasi di sfuggita.
Ma sa che
queste sue ultime parole hanno un grande peso.
<<
Già, purtroppo. Credo che presto scoppierà una
Nuova Battaglia, e lui deve decidere da che parte stare.
Definitivamente. >>
<<
Ma se dovesse scegliere…l’Ordine della
Fenice…sai che potrebbe trovarsi a combattere con la sua
stessa madre? >>
<<
Si. Ma lui deve scegliere quale schieramento appoggiare, non in base a
me, la madre, il padre, il cane di compagnia. In base a quello che
ritiene giusto. Se condivide le idee e i metodi dei Mangiamorte,
dovrà trovarsi a combattere contro di me.
>>
<<
Hai idee molto chiare, su queste cose. Ma non sempre la vita
è o bianca o nera. Esiste anche il grigio. >>
Lo guardo
sorridendo, perché ha appena ripetuto le stesse parole che
disse Sirius a me ed ad Harry, a Grimmauld Palace.
Sirius….
Anche lui
faceva parte di una delle più potenti ed Oscure famiglia
Purosangue del Mondo Magico.
Non erano
i suoi genitori, quelli tatuati, ma c’era suo fratello, molti
della sua famiglia…e sua cugina.
Ma
nonostante tutto, lui era dalla parte dell’Ordine, schierato
a difesa dei suoi migliori amici, e dei suoi figliocci.
Lui ha avuto il coraggio
di alzare la testa dall’ombra della famiglia, e dire la sua.
<<
Lo so. Voi siete un esempio di grigio, infatti…
>> e mi riferisco al loro non schierarsi da nessuna
parte.
<<
…ma nel suo caso…non credo che quel colore sia
possibile. Io, personalmente, non lo condivido, ma, alla fine, nessuno
è obbligato a rischiare la propria vita ogni giorno. Ma se
fai parte del “Nero”…quello si che lo
biasimo. Soprattutto se lo fai per paura di affrontare la tua famiglia.
>>
Ancora
silenzio.
Poi mi
guarda, determinato.
<<
Potter, scusa se te lo dico, ma tu non hai mai avuto una famiglia. E
nemmeno io, a dirla tutta. Quindi non sappiamo che vuol dire andarci
completamente contro. >>
<<
Hai ragione. Ma…lo conosci Sirius Black? >>
<<
Il tuo padrino? Quello che era creduto Mangiamorte, in errore?
>>
<<
Esattamente. Era il cugino di… Bellatrix Lestrange
>> pronuncio il suo nome con disgusto e odio
<< …una Mangiamorte. Suo fratello lo era,
anche. E Narcissa Malfoy. Gran parte della sua famiglia aveva, ed ha,
il Marchio Nero. Ma lui, a 16 anni, scappò di casa,e, da
adulto, divenne a far parte dell’Ordine della Fenicie.
È morto, per proteggere me ed Harry, e tutti i suoi cari
dalla pazzia di Voldemort. E sai chi l’ha ucciso?
>>
Fa cenno
di diniego con la testa.
<<
Bellatrix Lestrange. >>
<<
La zia di Draco? >>
Annuisco,
e lo lascio ammutolito.
Non deve
essere una notizia normale, sentire di un uomo ucciso addirittura dalla
cugina.
<<
Che coraggio… >> è il suo commento.
E non
posso che essere d’accordo con lui.
Sono
pienamente fiera del mio padrino.
<<
Lui è la dimostrazione che, per quanto sia difficile, si
può andare contro i tuoi familiari. Sempre che tu non ne
condivida le idee. Puoi dire al tuo amico che deve fare una scelta, con
la sua testa. Ma deve muoversi. Perché il tempo sta per
scadere. >>
E dopo
l’ennesima pausa di silenzio, Zabini mi propone:
<<
E’ quasi ora di cena. Andiamo? >>
Sorrido, e
lo seguo verso la Sala Grande.
La nostra
entrata insieme, causa non poche tossi stupite, sguardi increduli, e
bocche spalancate, ma, per fortuna, i miei amici si risparmiano le
domande.
Iniziamo a
mangiare, ma, all’improvviso, un rombo di acque in tumulto, e
il rumore di qualcosa che arriva al suolo, interrompe il chiasso comune
della cena.
Tutti
quanti si guardano stupiti e spaventati insieme, ed io e i Cacciatori
stiamo per alzarci da tavola, preoccupati, quando la Mcgranitt richiama
l’attenzione.
<<
Vi avevamo chiesto di tornare non dopo il 30, a Scuola. Il motivo
è stato taciuto, per conservarvi una bella sorpresa. Adesso
vi chiedo solo la massima calma. Potter… >>
aggiunge, riferita a mio fratello << …abbassa
la bacchetta, non c’è alcun pericolo.
>>
Dopo
qualche minuto di mormorio curioso, durante il quale io ed i miei amici
ci risediamo sulla panca, più tranquilli, ecco che un
piccolo e raro sorriso spunta sulle labbra della Mcgranitt.
<<
Che Hogwarts dia il benvenuto alle Scuole di Magia e Stregoneria di
Beauxbatons e Durmstrang. >>
Quasi mi
strozzo con il pasticcio d’agnello, quando le porte della
sala Grande si spalancano, per far entrare le belle studentesse della
scuola Francese.
Con
eleganza e superbia, sculettando come modelle, e lanciando occhiate
sensuali ai ragazzi più carini che individuano, le
Studentesse francesi anticipano la loro Preside, Madame Maxime, che
lancia un’occhiata, che dovrebbe essere sexy, al nostro
amico-professore Hagrid.
C’è
da aggiungere che nessuna francesina ha risparmiato
l’occhiata ammiccante al mio famoso, ed ora soddisfatto,
fratello.
Tutto il
genere maschile di Hogwarts ha gli occhi a banana a la bava alla bocca.
Ma poi
viene il turno dell’altra Scuola.
Avanza
prima degli studenti il nostro Preside, alto e con i capelli
chiari, come i suoi occhi celesti.
Quasi come
quelli di Silente.
Ha
l’aria meno minacciosa del vecchio Preside Igor Karkaroff, ma
lo stesso incute rispetto.
Noto anche
delle ragazze, alcune belle, altre fin troppo mascoline, tra gli
studenti.
Questo
perché il nuovo Preside ha cambiato molte cose, nella Scuola.
Anche i
Mezzosangue e i Nati Babbani hanno il libero accesso, e le Arti Oscure
sono meno popolari.
Senza
tralasciare l’introduzione di donne nel corpo studentesco.
Tutto
questo l’ho letto sul giornale la scorsa estate, secondo il
quale “Boris Demidoff
è una ventata d’aria fresca e buona nella Scuola
di Durmstrang”.
Avanzano
decisi ed ordinati, prima di fermarsi davanti a noi 5.
Il Preside
afferra delicatamente la mia mano, e mi saluta con un antico e leggero
baciamano, facendo lo stesso con Hermione e Ginny.
Mentre
porge i suoi ossequi a Ron ed Harry con un piccolo inchino, prima di
proseguire la processione della sua Scuola verso la Mcgranitt, che sta
appunto salutando la Preside di Beauxbatons.
Sento
sulla mia schiena gli occhi del Principe delle Serpi, impassibile come
al solito.
Mi volto a
guardarlo,ed assumo anche io la mia migliore faccia da poker.
Anche se
riesco a cogliere una leggera preoccupazione negli occhi del Serpeverde.
Anche i
miei amici hanno gli occhi fissi su di me.
Mi decido
a spostare lo sguardo verso gli studenti di Durmstrang, e per poco non
mi soffoco con la saliva, per lo stupore.
Perché,
in piedi che mi fissa, sistemato accanto ai suoi compagni di Scuola,
c’è Kevin Donald.**
Buongiorno
a tutti!
Come
va?
Penso
che il capitolo sia un po’ corto, ma lo volevo concludere
proprio con l’arrivo del famoso Kevin.
Ve
lo ricordate tutti chi è, no?
**Il
vecchio ragazzo di Kim, quello con cui ha fatto sesso per la prima
volta, il suo primo vero amore, quello che, poi, si è dovuto
trasferire a Durmstrang per la Guerra contro Voldemort.
Ebbene,
eccolo qui.
Ho
inserito, come richiesto, anche il POV di Harry, ed anche qualche
momento visto da Blaise Zabini.
Qui
la coppia Draco-Kim è stata un po’ messa da parte,
ma, alla fin fine, non si parlano, non c’era molto da dire.
Ed
è proprio da adesso che le cose per i due si complicano,
soprattutto dopo il ritorno di Kevin.
Chi
l’avrà vinta?
Al
prossimo capitolo!
Gemellina Dolly:
Incredibile come riesci a cogliere anche le più piccole
sfumature di tutto. Ed eccoti qui i pensieri di Harry e un piccolo
momento Blaise-Daphne. Con Nott non so ancora cosa fare, ma ho
già una piccola idea che mi frulla in testa! Am niente
anticipazioni! XD
Come
hai già detto nella recensione ì, per Malfoy
si prospetta un periodo difficile, combattuto tra la voglia
di Kim, e i suoi doveri di Malfoy. Vedremo cosa deciderà
alla fine. Ed anche con l’arrivo di Kevin, i due avranno non
pochi problemi.! Alla prossima.!
Dabuz:
Grazie mille per i complimenti. Come hai notato, Harry si è
dato da fare, eccome, ed anche hermione non è da meno. Sanno
che non possono stare insieme, almeno per il momento, ma un momento di
passione c’è già scappato!
_Niki_;
mi dispiace ma la festa di Capodanno non l’ho descritta
molto, anche perché è un brutto periodo per
Malfoy e Kiki, quindi non ci sarebbero stati risvolti tra i due. In
effetti, per quanto riguarda l’idea dell’isola
deserta, all’inizio avevo pensato di non far venire anche i
Serpeverde, ma poi mi sono detta: Che senso avrebbe, altrimenti, la
gita?
E
così eccoli spuntare dalla macchina del signor Weasley!
Spero
che anche questo capitolo ti sia piaciuto!
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Capitolo 22 *** My Happy Ending ***
MY HAPPY ENDING
C’è
una grande confusione in Sala Grande.
Non
è la prima volta che studenti stranieri ci fanno visita,
quindi si sono formati
non pochi legami.
Gente
che si saluta, si abbraccia, si ritrova, ragazzine che piangono,
arrapati
mentali che già si guardano in giro per tastare il terreno.
La
maggior parte degli studenti di Durmstrang si dirigono verso i
Serpeverde, la Casa
con cui la maggior parte
di loro legò di più.
Tra
la folla noto anche qualche Studente o Studentessa con cui instaurai un
bel
rapporto, all’epoca del Torneo TreMaghi.
Non
fui scelta come Campionessa del Torneo, ma solo Harry si
ritrovò in
quell’impiccio.
Voldemort
decise che per rinascere bastava solo uno dei due, quindi, magari
gettando i
dadi, scelse mio fratello.
Ma,
con un inganno, ovvero con uno Schiantesimo alla spalle, anche io fui
portata
nel Cimitero da Barty Crouch Junior, nei panni di Alastor Moody.
E
assistetti al bellissimo spettacolo del ritorno del mio peggior nemico.
Ritornando
alla Sala
Grande…
Dicevo
che intravedo molti studenti che
conobbi al Quarto Anno, ma solo uno mi interessa.
Kevin.
E
lo vedo, adesso che una panzona di
Beauxbatons si è sposata per andare a salutare un Tassorosso.
Ci
sorridiamo.
E
poi gli corro incontro.
Mi
prende al volo con le braccia,
cingendomi la vita, mentre io mi attacco letteralmente al suo collo,
alzando le
gambe.
Ma
la sensazione di brivido in tutto il
copro, quella che mi colpisce quando lui
mi
abbraccia…bè quella manca.
Scostandomi
per vedere il suo viso, noto
quanto sia ancora oggi molto bello.
I
capelli castani, però, non sono setosi
come i suoi,
biondi.
Gli
occhi di un marrone scuro quasi nero,
che mi hanno sempre affascinata, non mi trafiggono come i suoi,
grigi.
Le
labbra rosee, prima fonte di un mio
continuo desiderio, non sono paragonabili alle sue,
semplicemente
da stupro.
E
il corpo…Dio!
Nessuno potrà mai
raggiungere il fisico scultoreo di Draco Malfoy.
<<
Dio, Kiki, quanto mi sei mancata!
>>
<<
Anche tu. >> sussurro,
convinta.
Mi
è mancato davvero.
È
stato il primo ed unico ragazzo per cui
ho pianto.
Mi
è piaciuto davvero tanto, Kevin.
Gli
ho donato tutta me stessa.
E
adesso?
Appena
le mie braccia gli hanno circondato
il collo, ho chiuso gli occhi.
Ma,
adesso, che li riapro, incontro uno
sguardo grigio e gelido fisso su di noi.
Mandano
fulmini e lampi di luce verde,
dalle iridi stupende.
E,
quando nota che lo sto guardando,
imbambolata dalla perfezione del suo viso, alza il calice che tiene in
mano, in
piedi vicino al suo Tavolo verde-argento, come un piccolo brindisi, e
ghigna.
Gli
occhi mi si rattristano immediatamente.
Si
impossessa violenta di me una voglia
improvvisa di correre da lui, adesso, sedutastante, ora, afferrarlo per
il
cravattino, tirarlo a me, e baciarlo.
Davanti
a tutti.
Davanti
ai Grifondoro, ai Serpeverde, alla
Scuola, a Beauxbatons, a Durmstrang, ai professori, a Kevin.
La
cosa più idiota e pazza che potrei fare.
Ma
lo vorrei.
Un
piccolo gesto, un simbolo, per dire a
quelle troiette nell’angolo che se lo stanno mangiando con
gli occhi, che lui è
mio,
per riallacciare i rapporti con
il mio Principe Serpeverde, per domandare scusa di avergli
probabilmente
ammazzato il padre.
Ma
i miei arti non si muovono.
Orgoglio
del cazzo…
<<
Kiki! Allora, cosa mi racconti di
bello? >>
La
voce del mio ex-ragazzo mi riporta alla
realtà, e distolgo con fatica inumana gli occhi dal bel
Serpeverde.
Anche
se non credo che lui faccia lo stesso
con noi.
Ci
stacchiamo dall’abbraccio, e ci
sorridiamo.
Quante
cose ci sono da dire?
Quante
cose sono cambiate da quando quegli
occhi marroni, che mi hanno sempre fatto impazzire, mi hanno
abbandonata?
<<
Oh, niente le solite
cose…Voldemort mandato all’altro Mondo, siamo
diventati Cacciatori, un
Mangiamorte in galera, un altro all’Inferno, il Ministero che
ci adula…le
solite cose! >>
Ride.
Perché
la sua risata non mi manda più in
pappa il cervello?
Perché
non mi fa scogliere come burro?
Perché
non resto più imbambolata a fissare
le sue labbra stendersi nel suo sorriso perfetto?
Perché
tutto questo succede quando ride qualcun altro…
<<
Oh, non quelle cazzate…
>> risponde sarcastico
<< …come va la vita privata della Regina
Grifondoro? >>
Oh,
niente di che.
Ho
scopato con il Principe delle Serpi, te lo ricordi? Quello che una
volta ti
mandò in infermeria al Quinto anno, per un duello. Quello
che avete sempre
odiato. Quello che vi
ha sempre
odiati.
Esattamente
quello.
Ma
non preoccuparti, adesso non ci vediamo più, anche se lo
penso continuamente,
lo maledico ogni momento della mia vita, lo desidero ogni secondo della
giornata, lo vorrei uccidere 24 ore su 24, e ci sta fissando da circa
15
minuti.
Ma
tutto questo non riesco a dirlo.
Cazzata,
non gliel’avrei detto comunque.
Però
l’arrivo di mezza Casa Grifondoro, mi
aiuta a non dover dare una risposta alla domanda più
complicata che poteva
pormi.
Harry
e Dean sono i primi a saltargli
addosso, seguiti da Ron, Hermione, Ginny, Seamus e tutti gli altri.
Che
bell’accoglienza.
Lo
prendono addirittura in braccio, ad un
certo punto.
Idioti.
Io?
Cosa
posso fare?
Mi
volto verso il tavolo Serpeverde.
Vedo
Nott, che sta già parlando con delle
ragazze francesi, usando la tecnica del guardare fisso negli occhi, con
un
sorrisetto sexy, che usa sempre quando vuole rimorchiare.
Intercetta
il mio sguardo, e gli strizzo
l’occhio.
Mi
sorride, e indica con il pollice la sua
destra.
Seguo
la direzione del suo dito, e…
Cazzo,
vorrei morire.
Malfoy
sta sensualmente parlando con un
mucchietto di ragazze straniere. Dalle divise sono in parte di
Beauxbatons, e
in parte di Durmstrang.
Ha
la faccia da seduttore, quella che usa
quando mi fa incazzare, per farsi perdonare.
Con
quell’espressione sexy, un sussurrato:
“Ti
voglio, bambolina”,
nell’orecchio, e una carezza delicata sul collo, lo sa che
finisco sempre per
strappargli i vestiti di dosso, e, dopo una sana scopata con uno degli
Dei
indiscussi del sesso, qui a Scuola…credo che sarei capace di
perdonare anche
Voldemort.
Okay,
non esageriamo.
Ma
il problema è adesso.
Come
si permette?
Chi…chi
sono…quelle….quelle grandissimo troie?!
Sto
per andare da lui, tirargli uno
schiaffo in pieno viso ( prima
di
portarmelo in camera) quando le
braccia di Seam mi avvolgono le spalle.
E
mi ricordo che, quello che stavo per fare
prima, non mi è concesso.
<<
La nostra Kiki non si è data molto
da fare quest’anno, sai? >> dice rivolgendosi a
Kevin, e lasciandomi un
bacio sulla testa.
Spero
che Malfoy stia guardando…
<<
Già… >> concorda Dean
<< …Ah! Ma non dimentichiamo Mark!
>>
<<
Ovvero?... >> chiede Kevin
con il sorriso << …quello di Corvonero? Fray?
>>
<<
Si si!... >> eccola,
Lavanda, sempre pronta a spettegolare <<
…quello che, ultimamente se l’è
vista brutta con Malfoy e i suoi amici. A quanto pare, gliele hanno
date di
santa ragione. Non si sa nemmeno il motivo! >>
Io,
Herm, e Ginny ci guardiamo con aria
fintamente ignara.
<<
Bah. Quel Malfoy. È un pazzo
violento! >> commenta Neville.
<<
In effetti. Magari avrà
osato...non scansarsi più in là di 30 metri,
mentre passeggiava nei corridoi!
>>
Seamus.
<<
E’ rimasto lo stesso coglione di
sempre? >> domanda Kevin.
<<
Ovvio! >> risponde Dean.
<<
Vabbè, okay, sarà anche un
bastardo, ma è terribilmente sexy! >> commenta
Calì, appoggiata dalle
risatine di Lavanda, che si guadagna una sana e omicida occhiataccia da
Ron.
<<
Sexy?
Dai, sarà…leggermente carino! >>
ribatte Seamus,
schifato.
<<
E poi…se non è affatto cambiato
dal sesto anno, potrebbe anche essere un bonazzo, ma resta sempre un
idiota
figlio di papà! >>
Anche
Kevin li dà corda adesso?
E
perché mi tremano le mani?
Perché
sto per mettere mano alla Bacchetta?
Perché
sto per mandarli al diavolo?
E
la cosa più strana, è che Harry e Ron,
sempre pronti a sparlare di Malfoy, e di quanto siano odiosi i
Serpeverde, non
aprono bocca.
E
il colpo finale è dato da Ron.
<<
Dai, ragazzi, basta parlare male
di Malfoy… >>
Ma
alle facce scandalizzate dei nostri
amici, è Harry a salvargli il culo:
<<
Lo faremo meglio stasera, nel mega
festone che organizziamo per il nostro Kevin! >>
E
poi, quando l’attenzione di tutti si
sposta sugli alcolici da portare stasera, e
sull’organizzazione di una festa,
più veloce che abbiamo mai dovuto affrontare, io, Harry e
Ron ci guardiamo,
mentre io, con le labbra, mimico un “Grazie”,
seguito da un sorriso.
Si
guardano un faccia, e la tipica rughetta
di preoccupazione spunta sulla fronte di mio fratello.
E
mentre Ron fa spallucce, io sposto, mio
rammarico lo sguardo verso Malfoy… e lo vedo così
vicino ad una ragazza bionda,
con cui sta maliziosamente parlando, che mi devo per forza sedere e
tenermi al
tavolo per non alzarmi e picchiare quella puttana.
<<
Battete queste cazzo
di
mani! >>
Urla.
Lampi
di luce.
Corpi
in movimento.
Mani
al cielo.
No,
non è una battaglia.
È
una
festa.
Secondo
voi, noi, studenti di Hogwarts,
potevamo non cogliere al volo la scusa per organizzare un mega festone?
Ovvio
che no.
<<
Facciamo vedere
come ci si scatena!
>>
<<
Stasera si
alzano le gonne, bambine!
>>
Il
vocalist, alias Dean, si sta sgolando
per spronare tutti i partecipanti a dare il meglio di se, in questa
festa
segreta e inter-culturale.
E
ci riesce bene, anche se il macello si
scatenerebbe lo stesso.
Le
ragazze di Beauxbatons si stanno dando
molto da fare, ed anche alcune di Durmstrang.
È
strano vedere delle donne con le divise,
anche femminili adesso, della fredda Scuola del Nord.
Ma
anche quelle di Hogwarts non scherzano.
E
comunque, questa sera, a tutte quante le
studentesse , che siano francesi, inglesi o africane, ho visto delle
gonnelline
talmente corte, da sembrare cinte, un po’ larghe.
<<
Kiki, non mi piace come quel
gruppetto vi sta fissando! >> mi dice Seamus
all’orecchio, alzando un po’
la voce affinché io lo senta al di sopra della musica.
Io,
Luna, Ginny ed Herm ci guardiamo
intorno e notiamo, effettivamente, un insieme di scimmioni che guardano
un po’
troppo in zona tette e gambe.
Ma,
alla fine, finchè guardano e basta,
possiamo stare tranquille.
Luna
fa spallucce, ed afferra me e Seam dal
polso portandoci a ballare, mentre Ginny viene agguantata dal suo
ragazzo,
Terry, ed Hermione inizia a ballare con Neville.
Sorridendo,
inizio a muovere i fianchi,
prima che delle mani sulla mia schiena non mi avvertano della presenza
di
qualcuno alle mie spalle.
<<
Mi concedi questo ballo? >>
mi dice all’orecchio mio fratello.
Ridendo,
mi giro verso di lui e lo
abbraccio, mentre balliamo al ritmo spacca timpani di qualche gruppo
del Mondo
Magico.
Lo
ammetto, non conosco per niente la
musica del mondo della Magia, anche perché i miei primi
undici anni sono
cresciuta con dei bravissimi Babbani che suonavano la chitarra come
degli Dei.
Ma,
girandomi verso la sua direzione, noto
un gruppo di Serpeverde, nell’angolo bar, con dei bicchieri
in mano, e tra loro
c’è anche lui.
No,
non sta flirtando con nessuna ragazzina
arrapata, semplicemente parla con Daphne.
O
meglio, mi sembra che stiano litigando.
Un
momento…Daphne?
Come
mi è venuto?!
La
Greengrass,
prego!
E
mentre faccio una giravolta con Harry,
sempre con gli occhi puntati sul Principe delle Serpi, vado a finire
tra altre
braccia.
Kevin.
Iniziamo
a ballare, come se il tempo tra la
nostra relazione non fosse mai passato, ma lui non prova a baciarmi,
né mi
tocca più del dovuto.
La
sua mano si ferma ogni tanto sulla mia
schiena, ma niente di più.
Giro
la testa verso sinistra, verso il
punto in cui prima Malfoy e gli altri stavano bevendo, ma non vedo
più nessuno.
<<
Voglio vedere
lingue in attività, stasera!
>>
Dean
si sta davvero sbizzarrendo, in questa
festa.
E
la cosa bella è che Luna gli da corda.
La
loro coppia mi piace davvero molto.
Si
vede che sono molto innamorati l’uno
dell’altro, e tra di loro c’è quel
tipico bel rapporto di gelosia, possessione,
affetto, sesso, divertimento, e spazio per gli amici, distribuiti nel
giusto
equilibrio.
Complice
il fatto che fanno parte degli stessi Mondi.
Kevin
mi abbraccia da dietro, e mi dice
all’orecchio, notando il mio sguardo commosso sulla bella
coppia vicino gli
strumenti magici:
<<
Stanno molto bene insieme, no?
>>
Annuisco.
<<
Quando Dean mi ha detto che si era
innamorato di Luna, mi è preso un colpo. Ma adesso li
capisco. >>
Mi
limito a sorridere.
Vorrei
tanto che anche il rapporto tra me e quell’emerito stronzo
fosse come il loro.
Ma, per lui, non c’è nemmeno l’ombra, di
una rapporto.
E,
magari, non c’è mai stato.
Mentre
attacca una nuova canzone, iniziamo
a ballare pigramente, quasi solo muovendo i piedi, e restando sempre
nella
stessa intima posizione.
Non
potevo restare “innamorata” di Kevin?
Perché
non mi provoca li stessi brividi,
che sento scorrere su di me, alla vista di Malfoy?
Sarebbe
tutto molto più facile, adesso.
Ma,
si sa, quando mai la vita di Kimberly
Potter è stata facile?
Mi
giro verso il mio ex-ragazzo, gli poso
un bacio sulla guancia, e mi allontano dalla folla, con la scusa di una
sigaretta.
Che
poi è la verità.
Già
non potevo dire di fumare poco, ma
adesso, con i Mangiamorte in giro, il cui obiettivo ci è
sconosciuto, e con
tutto lo stress a causa della mia pseudo-relazione con il
più stronzo che
potevo andarmi a trovare, la mia sanità mentale è
messa seriamente a rischio,
ergo…più catrame nei miei polmoni.
Uscita
sul balcone, prendo il pacchetto di
Lucky Strike dalla tasca della gonna, e ne accendo una con un colpo di
Bacchetta.
Si
si, avete capito bene.
Oggi,
Lavanda e Calì, mi hanno obbligata ad
indossare una gonna.
Avrei
preferito un comodo paio di
pantaloni, ma tanto mi hanno stressata che, alla fine, una mini gonna
di jeans
è tutto quello che mi copre dalla vita in giù.
Non
vi aspettate però chissà quale scabroso
indumento.
Non
è affatto a “Giro-cozza”, come dice
Hermione, denominando così gli indumenti che coprono,
praticamente e a
malapena, solo l’intimità femminile.
Semplicemente
un po’ più su del ginocchio.
Vabbè,
abbastanza più su.
Ma
mi copre benissimo.
E,
indovinate di che colore è la mia
maglietta?
No,
non rossa.
Verde.
Non
l’ho nemmeno fatto a posta, ma l’ho
vista lì, nell’armadio, sola soletta, con quelle
belle maniche lunghe sblusate,
e quella scollatura sulla schiena che mi piace molto.
L’avevo
già indossata, quando mi sono
accorta del colore.
Orecchini,
cinturone e smalto, però, non
sono argento, ma neri.
Altrimenti
i miei amici mi avrebbero ammazzata.
La
Regina
Grifondoro
vestita da Serpeverde.
Che
colpo.
<<
Ciao bella. Sifaretta?
>>
Alle
mie spalle una voce maschile, con
forte accento nordico, seguito da una risatina, mi informano della
presenza di
due studenti di Durmstrang.
Ottimo…ed
io che volevo un po’ restare per
i cazzi miei.
Faccio
notare l’oggetino fumante tra le mie
dita.
Sottotitolo:
“Ce
l’ho già una sigaretta, smamma.”
<<
Possiafo
farti comfagnia?
>>
<<
Come volete. Il terrazzo è
pubblico. >>
Che
palle…
<<
Allora… >> inizia l’altro straniero,
con un accento inglese talmente perfetto, da farmi supporre che sia
originario
di queste parti << …sola, soletta, una bella
ragazza come te? >>
<<
A quanto pare. >>
Rispondo
a monosillabi, ho la faccia
scocciata, non li guardo nemmeno un faccia…cosa vogliono che
faccia più, per
capire che la loro presenza è di troppo, qui?
<<
Fidanzata? >>
Silenzio.
Ma
la risposta è solo una.
<<
No. >>
Si
guardano con aria maliziosa, e poi è
sempre il tizio con l’inglese perfetto a parlare:
<<
In cerca di nuove conoscenze?
>>
<<
Per niente. >>
Non
vedo ombra di delusione sui loro volti,
e questo mi fa pensare al fatto che non demorderanno presto.
<<
Ma come, bellezza? Non hai voglia
di sano e semplice sesso straniero? >>
Mi
basterebbe anche di Casa…
<<
Affatto. >>
<<
Non ci dire così, ci fai restare
molto male. >>
<<
Problemi vostri. >>
Mentre
il tipo con origini inglesi si
avvicina sempre di più, prendo dalla tasca la Bacchetta
rimpicciolita,
pronta a riportarla a dimensioni normali, ed usarla, qualora fosse
necessario.
Ma
non lo sarà.
<<
Ragazzi, ragazzi, ragazzi….quale
parte del “No”, non vi è chiara?
>>
Mi
giro velocemente per vedere Draco Malfoy
alle mie spalle, così vicino da poterlo toccare, mentre
guarda in malo modo i
due Scandinavi.
<<
Malfoy!... >> lo salutano
allegramente << …Proprietà Privata?
>> domandano, alludendo alla
sottoscritta.
<<
Eh? Non sono mica un oggetto! E
non sono una proprietà di nessuno! >> ribatto
indignata.
Questi
maschilisti di merda!
Malfoy
ghigna.
<<
Proprietà assolutamente
privata! >> risponde alla domanda del bruno
(alias accento-perfetto), facendo sorridere colpevoli i due ragazzi, e
incazzare me.
Io.
Non. Sono. Un. Oggetto.
E
poi…dopo giorni in cui mi ha
deliberatamente ignorato, è così che crede di
tornare?
Con un ghigno sexy, e trattandomi come un oggetto, che ha bisogno di un
padrone?
Mentre
i due arrapati mentali vanno via, mi
giro furiosa verso di lui.
Tutti
i miei propostiti di lite, però, se
ne vanno ai funghi, non appena vedo il suo viso vicino al mio,
così come non lo
trovavo da molto tempo.
Troppo.
Mi
rattristo immediatamente, nel vedere
quelle iridi gelide fisse su di me.
Non
l’avevo mai visto tanto bello, con quel
cravattino di pelle e quel gilet, con i pantaloni stretti, e delle
scarpe che,
lui non lo sa, sono le preferite di mio fratello.
Vans.
<<
Che vuoi? >> sussurro.
Pregando,
nella mia mente, che non se ne
vada.
<<
Niente. >>
Ahia.
<<
Bene. Quindi posso tornare dai
miei amici. >> affermo, facendo un ultimo tiro dalla mia
sigaretta, e
gettandola a terra.
Ma
non mi muovo.
O
meglio, non ci riesco, perché sono
prigioniera dei suoi occhi.
<<
Stai tornando da quel
tizio…Donald? >>
Geloso?
La
verità sarebbe che, se lui fosse rimasto
con me, non mi sarei nemmeno posta il problema di Kevin.
Ma
la realtà, è che lui non è
rimasto con me.
E
probabilmente non lo farà mai.
Ergo,
devo dimenticarmelo.
E
devo mettermi in testa che, non appena i
Mangiamorte metteranno su una tattica d’attacco decente ci
ritroveremo nemici
più che mai.
Non
sono innamorata di Kevin, ma non posso
tralasciare quello che c’è stato tra noi, al sesto
anno.
Se
in passato mi ha tanto fatto impazzire,
perché, magari con un po’ più di tempo,
non potrebbe farlo anche stavolta?
La
scuola prima o poi finirà, ed io cosa
dovrei fare uscita da Hogwarts?
Continuare
a piangere il mio vecchio
compagno di scopate, che per me è diventato qualcosa di
più, ma che non
ricambia?
E
anche se lo facesse, sarebbe un’impresa
impossibile stare insieme.
Cacciatrice,
e Mangiamorte.
Due
Mondi, due ruoli, talmente opposti che
non potranno mai incontrarsi.
Abbiamo
provato a metter su una specie di
relazione, basata solo sul sesso.
Ma
alla fine, come stavolta è successo a
me, quello di attaccare un suo caro, potrebbe accadere a lui.
Potrebbe
uccidere Harry, o Ron…e allora
come farei a baciare le stesse labbra che hanno pronunciato la condanna
a morte
di mio fratello?
O
del mio migliore amico?
La
nostra relazione non ha funzionato, ed
era semplicemente basata sul sesso.
Come
potremmo costruire qualcosa di più, se
un giorno potremmo ritrovarci addirittura a combattere l’uno
contro l’altro?
<<
Forse. E poi non sarebbero cazzi
tuoi. >>
Abbasso
gli occhi, e inizio a muovere i
piedi verso l’entrata.
Il
suo sussurro mi arriva lo stesso.
<<
Non hai tutti i torti. >>
Mi
blocco.
<<
E tu? Tornerai dalla Parkinson?
Oppure le scopate e via resteranno sempre il tuo modello di vita?
>>
Mi
fa male pensarlo tra le braccia di
un’altra, le sue labbra posate su un’altra bocca,
le sue mani scorrere su un
altro corpo…ma se lui ha scelto i Mangiamorte, non possiamo
fare altrimenti.
<<
La seconda. E
poi non sarebbero cazzi tuoi.
>> mi risponde, riprendendo
le mie stesse parole.
Sorrido,
anche se non può vedermi, dato che
gli do le spalle.
<<
Quindi…è un addio Principe delle Serpi? >>
Chiudo
gli occhi, attendendo la sua risposta,
e chiedendomi come diavolo ho fatto a ridurmi in queste condizioni per
la
persona più sbagliata che potessi scegliere, e senza nemmeno
accorgermene.
<<
Credo di si, Regina
Grifondoro. >>
Crak.
Sento
qualcosa rompersi dentro di me.
Il
respiro mi viene meno.
Mi
tremano le gambe.
Mi
tremano le mani.
Mi
pizzicano gli occhi.
Ma,
appellando a me le mie migliori doti di
attrice, mi giro vero di lui,
addirittura con un sorriso.
Okay,
non posso dire di essere il ritratto
delle felicità, ma dato che dentro di me sto
urlando e strappando tutto,
tutto sommato lo nascondo bene.
<<
Bene. È stata un’avventura molto…eccitante.
>>
La
sua faccia non esprime emozioni, ma,
ormai, non me ne sorprendo più.
Sono
talmente abituata a vederlo con
quell’espressione fintamente apatica a tutto in quasi tutte
le occasioni, che
mi sorprenderebbe se, invece, facesse qualche espressione.
<<
Anche…anche per me. >>
Lo
dice in un sussurro talmente basso, che
a malapena lo riesco a sentire.
<<
Apparteniamo a due…schieramenti
diversi. Anche troppo. Non poteva andare avanti. >>
conclude.
Ha
ragione, perfettamente.
Ma
perché, allora, vorrei solo saltargli
addosso, e non staccarmi più da lui?
Abbasso
gli occhi, e mi decido a dire ciò
che avrei voluto comunicargli da molo tempo.
<<
Mi…mi…dispiace
per tuo padre. Non avrei voluto ucciderlo, se l’ho fatto.
Devo essere sincera, non perché io provi pena per lui. Ma
solo perché è…tuo
padre.
Ma
eravamo in Battaglia….ed è questo ciò
che succede. La lotta tra i Mangiamorte e l’Ordine della
Fenicie, avrà un’unica
fine. Non c’è alternativa, come tra me, Harry e
Voldemort. >>
Anche
al suono di quel
nome, riesce a mantenere la sua faccia da poker.
Incredibile.
<<
Mia madre non so, dato che è
ancora ad Azkaban, ma mio padre mi reclamerà presto, lo sai,
no? >>
Alzando
la testa dalle mie scarpe,
annuisco.
Il
suo viso è perfetto come l’ho lasciato.
<<
Si, lo so. E io continuerò a
combattere contro di loro…cioè…voi.
Anche
questo dovresti saperlo. >>
Annuisce.
Lottando
contro la voglia di scappare via,
mi avvicino lentamente a lui.
Ancora
più adagio, poso una mano sulla sua
guancia.
<<
Ma sappi anche che non è mai
troppo tardi per fare la cosa giusta. Non
lasciare che altre persone pensino al posto tuo, nemmeno se queste
persone sono
i tuoi genitori. >>
Mi
alzo in punta di piedi, e gli poso un
leggerissimo bacio a fior di labbra.
Appena
la mia bocca sfiora la sua, mi sento
in Paradiso, ma è solo un momento.
Perché,
senza nemmeno un ultimo sguardo ai
suoi occhi impenetrabili, vado via.
Alcool.
Ho
un bisogno disperato di alcool.
Dove
cazzo stanno le bottiglie?
Guardandomi
intorno frenetica, finalmente
noto l’angolo bar.
Ordino
un bicchiere abbondante di Whisky
Incendiario.
Lo
bevo tutto d’un sorso, e ne chiedo un
altro.
Ma
non rimango sola per molto tempo.
Mi
raggiunge la mia migliore amica,
Hermione Granger.
<<
Vi ho visti… >> esorta
<< …che vi siete detti? >>
Vuotando
il secondo bicchiere di Whisky, le
rispondo, senza nemmeno guardarlo in faccia.
<<
Niente. Solo “Addio. Ci rivediamo
alla prossima Battaglia, quando io combatterò per
l’Ordine, e tu per i
Mangiamorte”. >>
Rimane
in silenzio, e ordina due Colpi
della Strega.
<<
Lo sai che abbiamo un Mangiamorte
tra le mani, e lo stiamo lasciando andare? Il Wizengamont
l’ha giudicato
innocente, ma adesso, che i Mangiamorte sono tornati e probabilmente
vorranno
vendetta, lui si unirà a loro. Sarebbe nostro dovere
catturarlo, o…fermarlo.
>>
E
con quel “fermarlo”….intende ucciderlo.
Mi
giro do scatto verso di lei.
<<
Per favore… >> la prego.
Anche
la mia espressione dovrebbe essere
supplicante, perché mi sorride complice.
<<
Kiki, non preoccuparti. Passerà.
>>
Già,
come tutto.
Io
sono Kimberly Potter, devo stringere i
denti ed aspettare che il dolore se ne vada.
Ormai,
ci sono abituata.
Annuisco,
rassegnata.
<<
A te come va? Sono aggiornata,
comunque… >>
Arrossisce.
Con
tutti i casini con Malfoy, io e la mia
amica non abbiamo trovato il tempo di parlare del bacio, e quasi-sesso
con
Harry.
Anche
perché, nessuno, a parte noi tre deve
saperlo, quindi è difficile trovare del tempo in cui stare
da sole.
<<
Niente di bello. Sono innamorata
del mio migliore amico, che, tra parentesi, bacia da Dio, lui mi
ricambia,
stavamo per fare sesso nella sua stanza, ma non potrò mai
considerarlo come
qualcosa di più di un mio amico. Non sarà mai mio.
>>
Non
so cosa dirle.
Perché,
se è difficile mettersi insieme al
tuo nemico, altrettanto lo è farlo con un tuo amico.
Specie
se, colei che consideri al pari di
una sorella, ne è ancora un po’ innamorata.
<<
Sai che ti dico?... >>
propongo << …Fanculo a tutti. >>
Ed
insieme ordiniamo un altro drink.
<<
Ron! Sono ubriache fradice,
bisogna portarle in camera! >>
<<
Ron! >>
<<
RON! >>
Addio…abbiamo
perso anche lui.
È
talmente appiccicato a Lavanda che non si
accorgerebbe nemmeno dell’arrivo dei Mangiamorte.
Inutile
provare a chiamare anche Seam,
troppo impegnato ad intrattenere due ragazze francesi…anzi,
no, tre.
Dean,
troppo preso da Luna e dai suoi
doveri di Vocalist, tra un bacio e l’altro, non lo prendo
nemmeno in
considerazione.
Stesso
discorso per Neville.
A
quanto pare gli piacciono molto le
ragazze del Nord…
Kevin
è sparito almeno mezz’ora fa, con non
so quale studentessa, credo di Hogwarts.
Ed
io che pensavo che dovesse riscoccare la
scintilla con Kiki…
Rassegnato,mi
dirigo verso Hermione e mia
sorella, che stanno ballando in modo molto disinibito con un gruppo di
ragazzi,
provenienti sia da Hogwarts che da Durmstrang.
Un
tizio mette anche la sua mano enorme sul
sedere di Herm, ed allora non so quale Divinità mi impedisce
dallo sferrargli
un calcio nelle palle talmente forte da farlo rimanere impotente.
Kiki
invece scuote i capelli tra le braccia
di un biondo Scandinavo.
Anzi
no, adesso è un rosso di Hogwarts.
Tra
parentesi, lo conosco di vista, e
dovrebbe essere un Serpeverde.
Mi
intrufolo nel cerchio che questi
arrapati stronzi hanno creato intorno a loro due, e afferro Kim per un
braccio,
ed Herm dalla vita.
Mentre
le trascino via sento delle
lamentele arrivarmi all’orecchio, ed un braccio costringermi
a girarmi,
afferrandomi per una spalle.
<<
Ehi tu, chi cazzo credi di
essere?! Riportale qui! >>
Ma
quando mi giro, lo incenerisco con uno
sguardo talmente adirato, che è costretto a fare un passo
indietro.
<<
Ah…ehm…Potter! Scusaci…ci
dispiace…N-Noi non.. >>
<<
La prossima volta che vi vedo
approfittare delle mia amiche quando sono ubriache, non saranno delle
semplici
e falsissime scuse a salvarvi il culo! >>
E
con questa minaccia mi allontano, verso
la porta della Stanza delle Necessità.
<<
Dove andiamo? >> chiede mia
sorella, con la voce intaccata dall’alcool.
<<
In camera… >> riesco a
rispondere una volta fuori dalla festa.
Le
appoggio un attimo per terra, attaccate
al muro, e tiro fuori dalla tasca le Mappa del Malandrino.
Mentre
sussurro “Giuro solennemente di non
avere buone intenzioni”, la voce di Herm, maliziosa come non
mai mi giunge al
cervello.
<<
Uuuuh…in camera…a fare cosa?
>>
<<
Dormire ‘Mione…solo quello.
>>
Le
due ragazze si guardano con aria
scettica, prima di iniziare a ridere.
Sarò
costretto a prendere un numero enorme
di passaggi segreti, se non la smettono di fare casino.
Arriveremo
dopodomani al dormitorio.
Anche
perché sulla Mappa mi segnala la
presenza di Mrs Purr nei dintorni.
<<
Andiamo, pazze spostate e rompi
coglioni. >> esorto, con un sorriso rassegnato.
E
mentre loro hanno iniziato a cantare
“Reach out” dei Depeche Mode, io afferro Hermione
dalla vita e le permetto di
appoggiarsi a me.
Le
sue braccia mi circondano il collo, ed
il ricordo del suo sapore sulle mie labbra si fa prepotentemente strada
in me.
Ma
lo scaccio via prepotentemente, ed
impedisco ai miei occhi di guardare nella sua scollatura.
Scuoto
la testa, mentre mi chino ad
afferrare anche Kim.
Riesco
a farla appoggiare a me, ma fatto
qualche passo, mentre loro continuano a cantare e a ridere, sento il
suo corpo
scivolarmi dal braccio sinistro.
Mi
giro repentino per impedire che non
cada, ma ciò non sarebbe accaduto comunque.
Perché
l’ultima persona che avrei voluto
vedere prenderla tra le braccia, lo sta appunto facendo.
Draco
Malfoy.
<<
Yuuuh. Tu saresti un modello?
>> domanda Kiki, tra le risate, una volta visto il suo
“Salvatore”.
<<
Si, lavoro per “Chi, Strega”.
>>
Le
risatine da idiote delle due ragazze
aumentano, come anche la mia irritazione.
<<
Possiamo fare…una bella nottata a
quattro, Kiki! >> esulta Hermione.
<<
Ma nemmeno se mi paghi! >> è
la mia risposta, prima di girarmi a guardare con odio la fonte di tutti
i guai
di mia sorella.
<<
Adesso la lasci, e te ne vai.
Chiaro? >>
<<
Potter, mi spieghi come fai a
portarle tutt’e due contemporaneamente?
L’accompagno nella sua stanza… >>
<<
Non ci pensare nemmeno. Vattene, e
toglile le mani di dosso. L’hai già fatta star
male abbastanza, no? >>
Abbassa
lo sguardo, come se fosse pentito o
stesse soffrendo per qualcosa.
Okay,
questa me la segno.
Naaa…insomma,
sa quando Malfoy ha un cuore?
Ecco
spiegato il “Come se…”
Però
se non toglie le sue mani serpentose
su mia sorella, sarà l’ultima azione che
avrà fatto in vita sua.
Ma,
senza aver ribattuto niente, inizia a
camminare verso un arazzo più avanti e vi si infila dentro,
sempre trascinando
con se Kiki.
<<
Ho voglia di un’anguria! >>
esclama all’improvviso Hermione, prima che io, senza
risponderle, la prenda in
braccio e mi affretti a seguire quello stronzo.
Averla
tra le braccia, però, riesce a
sbollire la mia rabbia verso il biondastro, e mi crea brividi forti
lungo tutta
la schiena e…okay lo ammetto, anche al bassoventre.
Averla
qui, a pochi centimetri dalle
labbra, sapere che anche lei lo vorrebbe, e non poterla comunque
baciare è una
delle cose più strazianti che abbia mai provato.
Anche
peggio di una Cruciatus.
Infilandomi
anche io nel passaggio segreto,
raggiungo il mio acerrimo nemico, che ha, anche lui, preso in braccio
mia
sorella.
Seguo
la direzione del suo sguardo, e lo
trovo puntato sul fianco destro di Kiki, dove la maglietta scopre il
tatuaggio
dell’Ordine.
Non
tutti ce l’hanno, ma i membri più
giovani dell’organizzazione, come me, Ron, Ginny, Herm, Kiki,
George…si.
Ma,
all’improvviso, le risatine soffocate
delle ragazze, diventano vere e proprie risate sguaiate, e il timbro di
voce si
fa pericolosamente alto.
Inutili
i “Silenzio!” “Zitte”,
“Abbassate
la voce”, tanto che mi vedo costretto ad estrarre la Bacchetta,
e farle
addormentare con un Incantesimo.
<<
Ottimo metodo per far tacere una
donna. Devo segnarmelo. >> commenta Malfoy, mentre le
palpebre di Kiki si
abbassano lentamente, e mentre riprendiamo a camminare più
velocemente.
<<
Non sei completamente inutile,
Sfregiato, te lo concedo. Se non le avessi portate via da quegli
scimmioni, se
le sarebbero scopate in gruppo. >> aggiunge, dopo,
riferito ai ragazzi
con cui prima ballavano, e da cui le ho portate via.
<<
Mi fa piacere avere la tua stima,
Furetto… >> rispondo sarcastico
<< …se proprio ti interessava
potevi andarci tu,e portargliela via. >>
<<
Stavo per farlo. E non sarei stato
clemente come te. Li avrei davvero mandati in Infermeria.
>>
<<
Wao…strano senso di protezione per
una semplice compagna di scopate, no? >> lo provoco.
Resta
in silenzio, per un bel po’, prima di
rispondere.
Analizza
prima ogni millimetro del viso
addormentato di Kim, per poi aprire bocca.
<<
Non giudicare ciò che non sai,
Sfregiato. E tu di me e Kim non sai un cazzo. >>
<<
So abbastanza per capire che sei
troppo vigliacco per fare la cosa giusta, come al solito. Ma se vuoi
restare
uno sporco Mangiamorte, fallo pure, non me ne frega un cazzo.
L’unica cosa che
mi…infastidisce è che, con questa tua scelta, fai
del male ad una persona a cui
tengo molto. Per il resto potresti anche morirci, con il tuo bel
tatuaggio.
>>
Si
volta a guardarmi, con lo sguardo più
freddo che gli abbia mai visto.
<<
Taci, coglione. Se non sai, evita
di dare aria a quella boccaccia. >>
Per
tutto il resto del tragitto evitiamo di
parlare, per non arrivare alle mani.
Davanti
al Ritratto della Signora Grassa,
sto per dire la Parola
d’Ordine, ma quella ammicca e mi fa l’occhiolino,
prima di farmi entrare.
Malfoy,
per niente a suo agio in questo
ambiente, posa Kim sul divano, la guarda per un lungo istante e fa per
andarsene.
Ma,
a metà strada verso il Ritratto, si
volta e mi guarda, serio.
<<
Bada bene a non farle succedere
niente in un futura battaglia. Non mi interessa se muori
tu…basta che a lei non
accadrà niente. >>
<<
Non preoccuparti. IO so che vuol
dire proteggere le persone che ami. E poi…devo ricordarti
che dovrei salvarla
anche da te?
>>
<<
Non alzerò Bacchetta su di lei..
>>
E
questa è la sua frase di congedo, perché
appena pronunciata l’ultima sillaba, si volta ed esce dalla
mia Sala Comune.
Meno
male, che si è tolto dalle palle.
Sorta
di idiota.
Un
mugolio soffocato, però, mi distoglie
dai miei progetti omicidi verso la Serpe,
e mi ricorda che devo mettere a letto le due
alcolizzate.
Che
palle, adesso dovrei anche evitare
quello stupido trucchetto delle scale del dormitorio
femminile…
Dovevano
essere dei cozzini verginelli i
Fondatori…
<<
Accio Firebolt. >> sussurro,
puntando la Bacchetta
verso il mio Dormitorio.
La
mia bellissima scopa arriva silenziosa e
velocissima vicino a me.
La
cavalco, e isso Kiki sulle mie gambe,
per poi volare verso il loro dormitorio.
Sento
delle urla soffocate provenire da
alcune stanze, ma, fortunatamente la loro camera è priva di
amanti.
La
adagio sul letto, e le infilo il pigiama
di lana, che le regalai una volta, quando andammo ad Hogsmeade di
nascosto.
Le
piaceva così tanto, che io e Ron non
abbiamo potuto non svuotare le tasche e farglielo trovare vicino al
letto.
Ma
il sorriso che ci regalò in seguito ci
ripagò di tutti i soldi.
Finito
di vestirla, la copro delicatamente
e scendo a prendere Hermione.
Ma
con lei è un altro paio di maniche.
Un
conto e tenere mia sorella sulle gambe,
svestirla e vederla in intimo, per poi infilarle il
pigiama….un altro è fare
tutto ciò con la ragazza che ti fa ansimare con un semplice
bacio.
Il
piccolo tragitto sulla scopa è stato
sopportabile.
E
adesso?
Che
faccio? La lascio vestita o la cambio?
Però,
vedo la sua pelle raffreddarsi, così
scoperta.
I
tacchi che indossava, neri, erano aperti,
quindi, ora sul pavimento vicino al letto, le lasciano i piedi nudi e
soggetti
al freddo.
I
pantaloni bianchi sono talmente stretti
ed aderenti che non deve essere comodo dormirci.
E
la maglietta nera, è sbracciata e
scollata, poco sul davanti e abbastanza sulla schiena.
Le
perline argentate che fanno da cornice
alla scollatura, avanti e dietro, completano una maglia sexy, ma
scomoda per
dormirci.
E
la pelle d’oca sulle braccia, insieme al
continuo muoversi infastidito del suo corpo, me lo dimostra.
In
fondo la Stanza
delle Necessità, ti
offre tutto ciò di cui hai bisogno.
È
molto calda, nelle feste.
Ecco
come mai si vedono tette e culi meno
coperti che in una spiaggia.
Inizio
a sfilarle i pantaloni, e mi ritrovo
a fissare le gambe che pian piano si scoprono, come un devoto che vede
il suo
Dio.
Per
non parlare del seno sodo, che, tolta
la maglietta, si mostra a me nascosto da un reggiseno rosso di pizzo.
Abbinato
alle mutandine.
Rimango
fisso a guardarla.
Quanto
sei bella Hermione…
La
parte più egoista di me, dice di fregarsene di tutto e
tutti, e farti mia.
Ma
non sono mai stato egoista, questo lo sappiamo bene tutti e due.
Ho
sempre pensato prima di tutto agli altri…e questo, adesso,
dove mi sta
portando?
A
far
soffrire me come un cane, ed anche la ragazza che amo.
Non
so se sto sbagliando, ma tutto ciò lo faccio per amicizia.
Sbaglio,
oppure no?
Dimmelo,
Herm, tu che sai tutto.
Tu
che non hai mai fatto scena muta ad una domanda, dimmi se quello che
sto
facendo adesso è giusto.
Devo
rendermi felice, e, per una volta, pensare a me, oppure lasciarti
perdere,
amore, per l’amicizia?
Sai
che quello che vorrei è solo stringerti a me, e dire al
mondo “Hermione Granger
è solo MIA”, spaccare la faccia a tutti quei
ragazzi che ti si avvicinano per
corteggiarti, dare una bella lezione a chi ti crede ancora inferiore
per il tuo
sangue, uccidere con le mie mani tutti i Mangiamorte che ti si
avvicinano
troppo in Battaglia… poter dire apertamente che sono
innamorato di te, senza
dovermi nascondere o prendere a pugni il muro per i pensieri maliziosi
che mi
si affacciano alla tua vista.
Ma
non posso.
Punto.
Scuoto
la testa, e mi avvio verso il tuo
comodino, apro il cassetto e prendo il pigiama.
Le
afferro il busto, e la alzo per
infilarle la maglietta del pigiama.
Ma,
dopo pochi istanti, in cui io sono
ancora qui a trafficare con il buco del collo dell’indumento,
i suoi occhi si
aprono, per colpirmi con il loro dorato.
E
me la ritrovo qui, sveglia, tra le mie
braccia, in intimo, con un’espressione dubbiosa che
è insieme tenera e sexy,e
con le labbra a pochi centimetri da me.
<<
Ciao. >> sussurro.
<<
Ciao. >>
La
sua risposta.
Vedo
la sua mano muoversi lentamente, ed
arrivare al mio viso.
Prende
a sfiorarlo in ogni piccolo
centimetro, soffermandosi soprattutto sulle labbra.
Arriva
ad accarezzarmi i capelli, e quando
le sue dita si stringono attorno alla mia capigliatura, sento che
ciò che
voglio fare da quando l’ho vista scendere dalle scale del
dormitorio, ciò che
ho così diligentemente scansato ed evitato, sta, alla fine,
per accadere.
Spinge
il mio viso contro il suo, e, devo
ammettere, non trova molta resistenza.
La
bacio.
Mi
bacia.
Ci
baciamo.
Trovo
le sue labbra già dischiuse e la sua
lingua che subito inizia a fare l’amore con la mia.
Ci
baciamo con tutta la passione che siamo
costretti ad assopire davanti a tutti, mentre lei passa un braccio
sulla mia
spalla, ed io mi porto con il corpo sempre più vicino a lei.
Si
stacca da me, e mi tira sul suo letto,
costringendomi a sovrastarla con il mio corpo, senza pesarle addosso.
Subito
mi avvento di nuovo sulle sue
labbra, e ricominciamo a baciarci come se fosse l’ultima cosa
che faremo nella
nostra vita.
La
sua mano tra i miei capelli, raggiunge
l’altra sulle mie spalle, ed inizia a carezzarle
violentemente, finché riesce
ad abbassarmi la camicia, scoprendomele.
Io
le accarezzo il corpo sensualmente, e
quando arrivo ai seni, non riesco a trattenermi, e li prendo tra le mie
mani,
stringendo.
Le
strappo un gemito soffocato, che mi
riporta alla realtà.
Ignorando
la mia erezione prepotente, mi
alzo dalle sue labbra e la guardo negli occhi.
<<
Herm…io…noi…tu…
>>
Mi
mette un dito sulle labbra, per farmi
tacere.
<<
Ti amo. Ed anche tu. Ma non
possiamo stare insieme. Ti voglio, ed anche tu…
>> occhiatina allusiva al
cavallo rialzato dei miei jeans << …almeno una
notte segreta possiamo
concedercela, no? >>
Oh,
ma vaffanculo!
Adesso
la porto nella mia stanza e sfoghiamo le nostre passioni!
No!
Cazzo,
non possiamo!
<<
‘Mione…Ron ti ha dimenticata, ma
Ginny non mi ha ancora completamente messo da parte. Tradiremmo la
nostra
migliore amica, così, lo sai? >>
<<
Lo so. Ed infatti non ti sto
chiedendo un matrimonio, Harry. Solo… >> mi si
avvicina all’orecchio, e
mi sussurra sexy << …fai l’amore
con me. >>
A
questo punto, credo di non vederci più, e
di perdere tutti i sensi della ragione.
Per
chi mi avevate preso, per un varginello
dell’altra sponda?
Va
bene avere resistenza, ma fino ad un
certo punto…
Afferro
la scopa e la prendo in braccio,
mentre lei mi sorride, lancio uno sguardo carico d’affetto a
mia sorella,
ancora addormentata, e scendo in picchiata le scale del dormitorio
femminile.
A
cavallo della mia scopa raggiungiamo il
mio letto in pochi secondi.
La
faccio sdraiare su di esso, e mi sistemo
nuovamente su di lei.
<<
Sei sicura, Herm? Ti voglio con
tutto me stesso, ma potremmo pentircene, con Ginny…
>>
Si
rattrista.
<<
Lei ha Terry, cazzo! Perché non
possiamo essere felici anche noi? È come una sorella per
me…ma io…io >>
alza lo sguardo, e mi uccide intravedere delle lacrime che minacciano
di
scenderle dagli occhi bellissimi << …non ce la
faccio più! Solo oggi,
Harry, ti prego…n-non lo saprà mai…
non lo diremo a nessuno… >>
<<
Cazzo, Herm…secondo te c’è bisogno
di pregarmi per fare l’amore con te?! Ma…non
voglio che ci siano rimpianti.
>>
<<
Nessun rimpianto. >>
afferma, decisa.
Le
sorrido, nel mio tipico sorrisetto
sensuale, che elaborai con Kiki a 13 anni.
E
la bacio, di nuovo.
Ed
allora tutto diventa insensato.
Tutto
intorno a me perde di significato.
Tutto,
tranne Hermione ed il suo corpo da
favola.
Ben
presto l’aria si fa pesante, piena dei
nostri sospiri, e dei nostri gemiti.
L’intimo
accattivante di Hermione finisce
sul pavimento, in men che non si dica, ed io mi ritrovo quasi a sbavare
sul suo
meraviglioso corpo, adesso nudo.
Le
sue mani piccole e apparentemente
innocenti mi accarezzano come mai nessuna aveva
fatto, strappandomi quasi, la camicia di dosso.
I
pantaloni, ormai diventati di troppo per
il mio amichetto lì sotto, decisamente sveglio e attivo, me
li tolgo con un
calcio, ed è sempre lei a levarmi l’ultimo
indumento, con un sorriso malizioso.
Completamente
nudi, l’uno sull’altra continuiamo
a baciarci, e a stuzzicarci con giochetti incandescenti.
Ma
i giochi son belli quando durano poco.
Mi
fermo, e, ansimando, guardo Hermione
negli occhi.
<<
La nostra notte
d’addio, Herm…
>>
<<
Ho sempre odiato gli addii…ma
questo non è stato male… >> mi
sorride.
E
poi entro in lei.
Piano,
delicato.
Non
voglio farle male.
Mi
artiglia le spalle, e infila la testa
tra il mio collo a la clavicola.
Ed
iniziare a muovermi dentro di lei,
sentirmi parte del suo corpo, ed avvertirla tra le mie braccia, mentre
le mie
spinte si fanno sempre più veloci e profonde, credo sia la
cosa più bella del
mondo.
Inizio
ad affondare in lei anche con
rabbia, verso la fine, quando la consapevolezza di non poter
più fare l’amore
con lei, mi colpisce.
Le
sue urla aumentano volume, come anche le
mie, finchè non raggiungiamo l’orgasmo.
Il
più intenso della mia vita, devo dire.
<<
Ti amo. Purtroppo. >> le
sussurro all’orecchio, accasciandomi accanto a lei sul mio
letto.
<<
Già. Sfortunatamente anche io.
>>
Si
gira a baciarmi, con tutta la
frustrazione che un corpo umano può contenere, prima di
alzarsi ed iniziare a
raccattare i suoi vestiti.
Se
li infila alla meglio, e, un po’
barcollante per la sbornia non ancora del tutto passata, si volta a
sorridermi
sensuale e triste allo stesso tempo, prima di uscire dalla mia stanza.
Peccato
che, da me, non credo ne uscirà mai.
<< Jai Ho! I got (I got) Shiver (Shivers) >>
Chi cazz….?
<< …I’ll make you hot, Get
all you got, I'll
make you wanna say: Jai Ho!...
>>
Ho
mal di testa.
Ho
un fottuto mal di testa!
Inizio
piano piano a prendere coscienza del
mio corpo, e di dove mi trovo.
Dal
tatto, capisco di essere nel mio letto,
avvolta dalle calde coperte di lana.
Lentamente
apro le palpebre, e la vista
della mia stanza illuminata completamente mi disorienta.
Ma
le mie pupille presto si abituano alla
luce, e posso vedere la mia migliore amica, Hermione, in piedi in
intimo
davanti all’armadio.
Lavanda
e Calì sculettano per la stanza, la
prima con un cortissimo asciugamano a circondarle il corpo, la seconda
con
solamente i pantaloni addosso.
<<
Che cazzo….volete abbassare questa
musica?! >> mi lamento, con la voce ancora impastata dal
sonno.
Vedo
il mio i-pod, quello incantato per far
si che la sua tecnologia non fosse respinta dall’Incantesimo
di Hogwarts,
fluttuare per la stanza, ed è probabilmente da lui che
fuoriesce la musica.
Alla
mia protesta, le mie compagne di
stanza si girano verso di me, con un sorriso trionfante.
<<
Scusaci, Kiki. Ma oggi c’è la
partita di Quidditch! Serpeverde contro Grifondoro! E tu non ti volevi
svegliare… >> si giustifica Lavanda.
<<
Dai, tesoro, alzati! I giocatori
ci aspettano! Ci saranno anche gli studenti stranieri…!
>> e questa era
Calì.
Cazzo,
mi ero dimenticata della partita…
Lentamente
mi alzo dal letto, ma appena mi
sistemo seduta, un dolore molto forte alla testa mi fa gemere.
Hermione,
ancora solo con reggiseno e
mutande, sparisce nel nostro bagno, per poi uscirne con un piccolo
bicchiere,
contenente una Pozione dal colore giallo girasole.
Si
inginocchia accanto a me, e me lo porge.
<<
Anti-mal di testa post-sbornia.
Funziona, credimi! >>
Le
sorrido di rimando, e mando giù la Pozione
tutta d’un sorso.
Il
dolore inizia immediatamente a
diminuire…
“Come”
per magia…
<<
Allora, ragazze… >> ci
chiama Calì << …come è
andata la sbornia di ieri? >>
Hermione
ride, apparentemente senza motivo,
ma dal suo sguardo allusivo a…qualcosa,
credo che una motivazione ce l’abbia.
Indagherò…
<<
Sinceramente non ricordo un
cazzo…chi ci ha portate in stanza? >>
<<
Harry… >> risponde Calì.
<<
…e Malfoy. >>
La
maglietta che avevo appena raccolto da
terra, mi scivola nuovamente tra le mani, per toccare ancora una volta
il
pavimento.
Punto
subito lo sguardo verso la fonte
della notizia scioccante: Hermione.
<<
Eh? Chi? Cosa? Dove? >> si
affannano a chiedere Lavanda e Calì.
Io
resto in silenzio, aspettando una
qualche risposta, o una spiegazione.
Magari
Herm aveva bevuto più di quanto
immaginassi.
Lo
regge abbastanza bene l’alcool, al
contrario dell’erba, da cui basta un semplice tiro per farla
andare nel Mondo
dei Balocchi.
Magari
si sarà tracannata una bottiglia
intera di liquidi altamente illegali, che scandalizzerebbero anche
Seamus…
<<
Non ero completamente andata,
ieri…mi ricordo qualche cosa… >>
sorrisetto allusivo…a cosa? << …e
con Harry c’era anche Malfoy. >>
Davvero?
Non…non
ci credo.
Impossibile.
Sicuramente
era a trombasi qualche
ragazzina straniera, se non due.
E
poi…non deve interessarmi, cazzo!
<<
Buono a sapersi. >>
commento, fredda, per poi chiudermi in bagno, prima che le due
pettegole
possano fare domande sulla mia freddezza improvvisa.
Mi
infilo velocemente nella doccia,
strappandomi quasi i vestiti di dosso, ed apro il getto
dell’acqua.
Per
darmi una svegliata lo posiziono sul
freddo, ma poi i brividi iniziano a scuotermi tutto il corpo,
così regolo la
temperatura.
Una
volta io e Malfoy lo facemmo nella sua doccia.
Fu
rilassante, e bellissimo…
Chiudo
gli occhi, ed abbandono la testa
all’indietro, lasciando che il getto del docciatore mi
colpisca dritto in
faccia.
Le
sue labbra sulle mie.
Le
sue mani sul mio corpo.
Le
mie gambe intrecciate a lui.
Le
mia mani tra i suoi capelli.
I
suoi sospiri a confondersi con i miei.
Lui
dentro di me.
La
sensazione Paradisiaca…
Scuoto
la testa violentemente,
riprendendomi dal ricordo.
La
devo smettere di pensarlo, porca troia!
Chiudo
l’acqua con rabbia, come se fosse
stata lei a farmi del male, ed esco dalla doccia avvolta
dall’asciuga mano.
Apro
la porta del bagno, e quasi scivolo
all’indietro, vedendo chi mi si para avanti.
Theodore
Nott, in mutande, tra l’altro.
È
voltato per tre quarti, con lo sguardo
truce fisso su un’Hermione avvolta, adesso, dal lenzuolo.
<<
Non c’era bisogno di tirarmi la
scarpa addosso. Ormai ti avevo vista in intimo! >>
Il
rumore della porta lo fa girare verso di
me, e, con un ghigno, analizza ogni centimetro del mio corpo, prima di
fare un
fischio.
<<
Wao…sono in Paradiso, oppure in un
locale porno? >>
Superato
lo stupore, mi richiudo in bagno,
ed urlo dalla porta.
<<
Si può sapere che ci fai tu qui?!
>>
In
risposta sento solo delle risatine, e
dei tonfi.
Appello
in bagno una maglietta ed un paio
di pantaloni, e li indosso.
Coperta
decentemente mi decido ad uscire.
<<
Allora, Nott…che ci fai così
lontano dalla tana del Serpente? >> domando,
più tranquilla.
Ghigna.
(Il
tipico ghigno Serpeverde, che tanto mi fa impazzire sistemato con
quelle
labbra… )
Cazzo,
la devo smettere…
<<
Visita ai quartieri bassi… io e la
tua amica Patil abbiamo fatto giochetti carini stanotte….
>> altro
ghigno, malizioso stavolta.
Mi
giro a guardare Calì, che è appena
uscita dal secondo bagno che lei e Lavanda hanno segretamente a
abusivamente
costruito.
<<
Calì…cosa….chi…tu…come?...dove?
>> farfuglio, confusa.
Se
i ragazzi lo vengono a sapere, la
uccidono.
Anche
se io dovrei essere la prima a
tacere…
<<
Tesoro calmati… Cosa
abbiamo fatto? Sesso. Ti rendi
conto chi
è? Si, ci vedo bene. Tu,
come hai osato? Semplice: si
abbassano le mutande, e vai. Come
ti
è venuto in mente? Qualche bicchiere in più, e
voglia di divertirmi. Dove
era quando mi sono svegliata? Nel
secondo bagno, a farsi una doccia. Azzeccate? >>
<<
Si… >> le concedo <<
…tranne l’ultima. Era “Dove avete fatto
sesso?” >>
<<
Nel suo letto. >> mi
risponde semplicemente Nott, iniziando a cercare per la stanza le sue
cose.
Hermione,
con aria irritata, gli lancia i
pantaloni, che gli finiscono in faccia.
<<
Ehi, Mezzosangue, ti piace proprio
tirarmi addosso le cose? >>
<<
Solamente quando mi dicono: “Dovresti
darmela, un giorno di questi!” >>
<<
Vabbè, era una sorta di
complimento. E poi non prendertela con i pantaloni, sono anche di
Draco.
Dovresti vedere quanto rompe i coglioni quando li sporchi le sue
cose… >>
<<
Non mi interessa se il Furetto si
incazza, la prossima volta evita le battutine…
>>
E
mentre i due iniziano una lunga discussione,
di cui non afferro nemmeno il tema principale, io cerco di tornare a
respirare
regolarmente, dopo che quel
nome è
stato pronunciato dal Serpeverde.
Devo
distrarmi.
<<
Kiki…come mai la domanda sul
“Dove” abbiamo fatto sesso? >>
<<
Semplicemente speravo che mi
diceste “In bagno, Kiki, non preoccuparti, tu non eri
addormentata accanto a
noi, mentre davamo sfogo alle passioni!” >>
<<
Ah. Eehm…no, non posso dirti,
così. Però se vuoi te lo lascio
credere… >>
Annuisco,
sarcastica.
<<
Credo sia meglio. Hai visto le mie
converse rosse? >>
Me
le porge, dopo averle preso da sotto il
letto di Lavanda.
<<
Lav è già scesa, andava a salutare
Ron, prima della partita. Conoscendoli staranno scopando in qualche
vicolo..
>> mi dice, in risposta al mio sguardo che, vagando per
la stanza,
cercava appunto la nostra amica.
Alla
sua battuta rido, conscia che,
probabilmente è la verità.
<<
Allora… >> inizio io, mentre
Nott ed Herm ancora discutono << …a proposito
di sesso…com’è la Serpe
a letto? >>
Non
ho appena detto che devo distrarmi dal
pensiero di…avete capito chi?
Quale
metodo migliore, se non le
chiacchiere futili?
<<
Un D.I.O! Ti giuro, sa fare certe
cose… Dio, ma questi Serpeverde cosa mangiamo a colazione?
Prima Lavanda che mi
torna barcollante e sognante, dopo la scopata con Malfoy, adesso io che
ho
avuto la più appagante e soddisfacente notte di sesso della
mia vita... secondo
me potrebbero arrivare anche alle leggende su Seamus ed Harry. Anzi,
sicuramente! >>
Leggende?
Quali leggende?
<<
Scusa, Calì…che leggende? >>
<<
Non lo sai? Di dice che Seam ed il
tuo caro fratellino non siano umani, a letto, per quanto sono
bravi… Harry fa
certe cose con… >>
<<
Uoooh! Stop! Basta! Mettiamo fine
al discorso imbarazzante, per favore! >>
In
risposta ride, afferra la borsa, da un
bacio a stampo a Nott, e scende anche lei in Sala Comune.
Mi
volto verso gli unici due essere umani
rimasti in stanza, tolti i vestiti sparsi ovunque da circa una
settimana, che
tra poco inizieranno a camminare da soli.
Ancora
litigano.
<<
Dai, ragazzi, basta! Herm, vestiti
per cortesia. Nott…cazzo, mettiti qualcosa! >>
<<
Ai suoi ordini Vostra Altezza!
>> mi risponde la Serpe,
prima di sparire nel nostro secondo bagno, con i vestiti che lo seguono
fluttuanti.
Appena
la porta gli si chiude alle spalle, Hermione
si precipita da me, ancora in intimo e, a bassa voce, mi confessa.
<<
Io ed Harry l’abbiamo fatto, ieri.
>>
…..
……
…….
………
<<
COSA? >>
<<
Kiki! Abbassa la voce! >>
<<
Herm…ma siete diventate tutte
pazze, qui dentro?!.. >> poi, pensandoci, aggiungo
<< …a partire da
me! >>
<<
Beh, ieri avevo bevuto…e… oh,
insomma. Per una volta in vita mia ho fatto qualcosa istintivamente!
Non mi
interessa del dopo…se non potremo mai stare insieme, almeno
qualcosa l’ho
ottenuta! E poi…Ginny…lei…lei ha
Terry! Insomma…cosa devo fare….ed io?...lei
è
felice, ma…ma io… >>
Riesce
a stento a trattenere le lacrime, e
lo sanno tutti che io odio vedere qualche mio amico piangere.
Soprattutto
se è Hermione, che non ha la
lacrimazione facile.
In
risposta l’abbraccio, e lascio che si calmi.
<<
Shhh…stai calma, Herm. Hai
ragione, una notte non ha mai ucciso nessuno. >>
Non
glielo dico, ma è così che ragionai la
prima volta con Malfoy…e poi mi sono ritrovata a questo
punto.
Ma…ehi,
ad ognuno i suoi sbagli, e poi la
loro situazione è diversa.
Magari,
chissà, si ritroveranno felici e
contenti insieme, un giorno.
La
stringo ancora più forte, per cercare di
calmare me.
Ma
la porta del bagno che si apre, ci
riporta nel Mondo Reale.
<<
Abbraccio di gruppo? >>
propone la Serpe,
sarcastico.
Mi
stacco da Herm, ridendo.
<<
Ma vaffanculo, vai!... >>
gli dico, scherzando << …piuttosto, pensa a
come uscire da qui senza che
gli altri ti vedano. Potrebbe scoppiare una rissa! >>
<<
Non si preoccupi Sua
Maestà…conosco un’uscita migliore della
porta. >>
Ed
indica la finestra.
<<
Ah, se! Finalmente hai deciso di
suicidarti! >> commenta Hermione, con un tono sollevato.
<<
Ti piacerebbe Mezzosangue…
>> ghigna Nott, prima di prendere qualcosa dalla tasca
che, riportata a
dimensioni normali, si rivela, poi, una scopa, cavalcarla ed uscire
dall’apertura.
Ma
la sua testa compare dopo poco vicino le
sbarre.
<<
Ah, Principessa… >> mi
chiama << …sai che si sente la tua mancanza in
Sala Comune? Soprattutto
per una persona… buona partita! Preparatevi a perdere!
>>
E
lo guardiamo scendere in picchiata,
mentre un'altra fitta al petto mi trafigge, alle parole di Nott.
…..si
sente la tua mancanza…. Soprattutto per una
persona….
<<
Harry! >>
Mio
fratello si volta, con indosso già la
divisa del Grifondoro, ed io mi butto tra le sue braccia.
Lo
abbraccio.
E
gli dico all’orecchio:
<<
Buona fortuna fratellino. Ah…ho
parlato con Herm, stamattina. >>
Mi
sorride complice, e malizioso, mentre io
vado a salutare anche Ron.
<<
Ehi, campione! Calma…e sangue
freddo. Contro i Serpeverde non possiamo perdere. >>
E
mente abbraccio anche lui, con una
risatina, mi risponde.
<<
Ovvio che no. Senti…se dovesse
volare troppo vicino alla porta posso farlo cadere? >>
Non
mi serve chiedere di chi sta parlando,
mi limito a ridere complice.
Ecco
la cosa che adoro in Ron.
Mi
fa sempre ridere.
È
capace, anche se solo per pochi istanti,
di farti dimenticare tutte le tue disgrazie.
Auguro
buona fortuna anche a Ginny e a
Dean, quest’ anno Cacciatore titolare.
Un
abbraccio incoraggiante anche a Peakes e
Coote, i nostri Battitori, a cui intimo di scagliare i Bolidi su quelle
teste
di cazzo dei Serpeverde, più forte che possono.
<<
Non preoccuparti, Kiki… >>
mi risponde Coote tra le risate << …Dean mi ha
spiegato, l’altro giorno,
il gioco Babbano del Bowling. >>
<<
…Useremo le Serpi come i nostri
birilli personali! >> conclude Peakes, scatenando ghigni
malefici made in
Gryffindor.
Io
ed Hermione salutiamo tutti, intercetto
uno scambio bollente di sguardi tra lei e mio fratello, e ci
apprestiamo a
prendere posto in Tribuna.
Mi
siedo accanto a Seam, e a Kevin, che ci
ha appena raggiunti con circa una decina di studenti e studentesse di
Durmstrang.
Ce
li presenta come i suoi amici più
stretti, in particolare una certa Anastasia, e un bel ragazzo biondo di
nome
Adam, detto “Ake”.
Dovrebbe
essere il soprannome.
Loro
due sono i suoi due migliori amici, a
quanto ho capito.
O
forse, per la ragazza, qualcosa di più,
visto come mi incenerisce con lo sguardo.
Sono
tutti molto simpatici, e divertenti.
Ma,
dopo poco tempo, il tempo delle
chiacchiere è terminato, perché i giocatori
entrano in Campo.
Iniziano
le grida e i fischi, ed anche i
canti, offensivi o meno.
<<
I giocatori
entrano in campo. A destra vediamo la squadra Rosso-oro
capeggiata dal nostro fighissimo Harry Potter! >>
Applausi
dalla nostra parte, e fischi da
quella Serpeverde.
Corvonero
e Tassorosso tifano
rispettivamente per loro e noi, date le sconfitte che hanno preso i
Corvi dalla
mia casa, e i Tassi dalle Serpi.
Le
scuole straniere, invece, sono equamente
divise tra i rosso-oro, e i verde-argento.
Anche
se le studentesse di Beauxbatons mi
sembrano molto neutre; anzi, fissano mio fratello e Malfoy con la
stessa
quantità di saliva appesa alle labbra, non so dirvi per chi
dei due faranno il
tifo.
Ah…indovinate
chi è il nuovo Capitano della
Squadra Serpeverde?
Malfoy,
ovviamente, dopo il diploma di
Marcus Flitt.
Molti
giocatori a cui il biondastro si unì
al secondo anno, sono cambiati, ma Blaise e Nott non hanno comunque
voluto
entrare in Squadra.
Molte
Serpi in Campo le conosco solo di
vista, ma mi ha detto Harry che Malfoy si è fatto una bella
squadra, a partire
dai muscolosi e senza cervello Battitori, per finire agli agili e
scorretti
Cacciatori.
<<
…E
alla nostra sinistra possiamo vedere l’entrata in scene della
squadra
Serpeverde, con il nuovo e strafigo Capitano, Draco Malfoy!
>>
A
questo punto, nella mia situazione,
dovrei unirmi ai
fischi dei Grifondoro,
anzi dovrei esserne a capo.
Invece
rimango in silenzio.
Sono
un’idiota….-.-
<<
Oh no! Vedi chi fa la telecronaca!
>> mi indica Hermione.
Seguo
la direzione del duo dito, e noto
come Romilda Vane si sia impadronita del microfono.
<<
Che palle! Adesso sentiremo
soltanto commenti sui sederi e sui pettorali dei giocatori. Era molto
meglio
Luna! >> commento.
<<
E adesso
assistiamo alla fatidica stretta di mano tra i due migliori
amici che Hogwarts abbia mai ospitato… >>
Okay,
questa battutina di sarcasmo non era
male…
Harry
e Malfoy si avvicinano, guardandosi
come se non vedessero l’ora di far cadere l’altro
dalla scopa, e si stringono
la mano.
Oddio,
più che gesto di pace sembra che
vogliano spezzarsi le ossa in un solo secondo.
<<
Non li trovate
sexy?! >>
Un
urlo d’approvazione parte dalla fauna
femminile presente nello stadio.
Seamus
urla:
<<
HARRY TI VOGLIO SCOPARE! >>
con la voce in falsetto, imitando un timbro femminile, facendoci
ridere, e
ghignare i due Capitani.
Dio
quel ghigno…
<<
Ragazzi, in
sella alle scope.
Tre.
Due.
Uno.
Via!
>>
Con
il fischio d’inizio di Madama Bumb la Pluffa
viene messa in
gioco, e tutti i giocatori iniziano a sfrecciare per i cieli.
Vedo
Ron volare subito come una scheggia
agli anelli, cavalcando la sua nuova Firebolt.
Credevate
che con tutti i soldi che ci
danno come stipendio dei Cacciatori, Ron si tenesse la sua Tornado?
Sbagliavate.
Anche
Ginny ne cavalca una identica.
Quest’ultima
ha iniziato a marcare stretto
un giocatore Serpeverde grosso il doppio di lei, e la cosa fa
preoccupare
Terry.
<<
Serpeverde in
possesso di palla. Anzi no, adesso Grifondoro. Thomas la
passa a Robins, che però la perde a causa di un bolide di
Bole di Serpeverde. La Pluffa
è intercettata da
Moon, che la passa ad Harper… il Cacciatore si avvicina
pericolosamente agli
anelli, scansa un Bolide si Peakes…TIRA… PARATA! Il
nostro “The King” riesce, con la punta delle
dita ad evitare 10 punti per le Serpi! >>
Urla
di gioia, e la benevola canzone
“Weasley è il nostro re” parte dalla
tribuna dei Grifondoro.
Kevin
mi issa sulle spalle, mentre io alzo
le braccia in aria, in un “Wuuhu!” di vittoria.
Mio
fratello intercetta i miei
festeggiamenti, si da due colpi sul cuore, e apre due dita in senso di
vittoria.
Intercetto
lo sguardo di Malfoy, mentre
Kevin, facendomi scendere mi mette due braccia intorno alla vita.
<<
E’
una mia impressione, o i due Capitani sono un po’ distratti
oggi?
Sono passati 56 minuti, signori ed il punteggio vede Serpeverde in
vantaggio,
con 70 punti, contro i 50 Rosso-Oro.
Se
il
Boccino non verrà preso in tempo, si rischia di superare la
durata record del
1976… Harry, Draco...problemi di donne?! >>
Vane
si guadagna un’occhiataccia della
Mcgranitt, senza contare il dito medio alzato di mio fratello, cosa che
la
offende parecchio.
<<
POTTER! >> urla la Mcgranitt,
piena di
sdegno, causando le risa di quasi tutti, compreso mio fratello.
Malfoy
invece si dirige a tutta velocità
verso il balconcino della telecronaca, strappa il microfono dalle mani
di
un’incantata Romilda Vane, ignora le proteste della
Mcgranitt, e, con la sua
solita aria arrogante, esclama.
<<
Per chiunque voglia “Consolarmi”
la mia stanza è nei
Sotterranei, Sala Comune Serpeverde, Dormitorio Maschile, e se non mi
trovate
sono in quello Femminile… >> risate
<< …Stanza numero 7! >>
E
sfreccia di nuovo nei cieli, tra le
acclamazioni dei suoi Compagni di Casa.
Anche
se sono preoccupata che qualche
arrapata mentale possa cogliere al volo la sua richiesta, non posso
fare a meno
di trattenere un sorrisetto.
È
ufficiale: è
pazzo.
La
Partita
procede,
portandosi in vantaggio di 10 punti.
Grifondoro:
80.
Serpeverde:
70.
Ma
il punteggio non ci vede vincitori per
molto.
Le
Serpi fanno altri tre punti, noi solo
uno.
Se
Harry non si muove a prendere quel cazzo
di Boccino potremmo anche perdere.
E
non mi va affatto.
Le
urla e le acclamazioni durano
all’infinito, ed io ho quasi perso la voce.
All’improvviso
Seamus afferra la mia
bacchetta, se la punta alla gola, e scandisce: “Sonorus!”
Con
un nuovo e molto più alto timbro di
voce, esorta mio fratello.
<<
Ehi Harry! Fai finta che quel cazzo
di Boccino sia una donna nuda….PRENDILO! >>
Le
risate sono generali, persino Malfoy non
può evitarsi un sorrisino.
Il
Boccino però non si fa molto attendere,
e ben presto i due nemici storici si ritrovano l’uno contro
l’altro, di nuovo.
Ma
entrambi se lo lasciano sfuggire, e
finiscono praticamente addosso alle ragazze di Beauxbatons, tutto
tranne che arrabbiate.
<<
Volevo esserci
io al posto delle francesi! >>
si lamenta la Vane.
La
partita procede senza altri colpi di
scena.
Ogni
tanto appare il Boccino, Malfoy ed
Harry lo inseguono, e quello, puntualmente sparisce.
Dopo
un altro quarto d’ora siamo di nuovo
in svantaggio, 110 a
130.
Per
Serpeverde.
Che
rabbia!
<<
Non credete
anche voi che Ron Weasley abbia un naso perfetto? Ed anche
delle labbra stupende…vorrei proprio provarle. Ehi, gente!
ed anche il
fondoschiena di Thomas non è male!
>>
Lavanda
sta per togliersi un tacco e
lanciarlo addosso a Romilda Vane, mentre Luna, per niente infastidita
dal
commento della Vane sul suo ragazzo, gongola soddisfatta.
<<
Lo so, Vane, lo so! >>
Ed
io ed Hermione che dovremmo dire?
Ha
elogiato ogni particolare del corpo di
Malfoy e di Harry, a momenti saltava giù dal suo posto
privilegiato, e li
stuprava sulle scope, gli ha addirittura invitati nella sua camera con
aria
maliziosa….
E
la cosa più frustrante, è che non
possiamo andare da quella ninfomane
arrapata e strappargli i capelli uno ad uno, prima di avergli ficcato la Bacchetta
in gola.
Con
quale titolo, andremmo?
Già.
Che
bella situazione di merda!
<<
Ehi, un
momento! Potter e Malfoy sono sfrecciati in alto alla
velocità
della luce. Avranno per caso visto il Boccino, oppure stanno cercando
la
finestra della mia camera sulla Torre di Corvonero?
>>
<<
Vane! >> la rimprovera,
esasperata e per la millesima volta, la
Mcgranitt.
<<
Scusi, scusi… Ehm…hanno
visto il Boccino! Malfoy è in testa ma Potter non lo molla.
Adesso il Prescelto l’ha superato….no, bugia, il
Principe delle Serpi ha
guadagnato terreno…e…no! >>
Malfoy
ed Harry sono spariti oltre le
nuvole.
Siamo
tutti con il fiato sospeso, oltre al
batticuore, per questi che potrebbero essere dei momenti decisivi.
Un
brivido di freddo mi colpisce
all’improvviso, e Kevin prontamente mi abbraccia dalle spalle.
<<
Cazzo, fa freddo! >>
commento.
<<
Già. >> è la sua risposta
mentre mi stringo maggiormente a lui.
Tutti
gli occhi sono puntati in ansia verso
l’alto, e nello stadio c’è un silenzio
anormale, per la tensione.
Ma
all’improvviso, mentre le temperature si
abbassano, una Bolla di Scudo ricopre tutto lo Stadio, in un
Incantesimo di
Magia Avanzata, che ci insegnarono al Ministero, negli allenamenti per
Cacciatori.
In
un sibilo, due figure sfocate emergono
dallo strato di vapore bianco delle nuvole, ed Harry e Malfoy si
precipitano
dentro.
<<
Eccoli! Sono
tornati. Chi avrà il Boccino? Un momento non vedo. Scusi
Professore… >>
Vane, strappa dalle manone di Hagrid il suo
cannocchiale e lo punta sulle due figure.
Attendiamo
il verdetto…
<<
Eccolo lo
vedo….Potter ha il Boccino, Potter ha il Boccino! GRIFONDORO
VINCE! GRIDONDORO VINCE! >>
Lo
Stadio esplode in un macello si rida di
festeggiamento, e urla amareggiate.
Nell’ala
del Grifondoro non si capisce più
nulla.
Gente
che si abbraccia, che si bacia, che
si prende in braccio, che si spoglia, nonostante il freddo, che urla,
che
festeggia, che canta inni al nostro Cercatore.
Gli
unici Grifoni che non si uniscono ai
festeggiamenti siamo io ed Hermione.
Perché
abbiamo visto la faccia di Harry.
Lui,
Ron e Ginny si scambiano un cenno
d’assenso, ed Harry, con la sua Bacchetta spara in aria
scintille rosse.
Pericolo.
Ci
vuole un po’ perché la gente capisce che
qualcosa non va, e quando lo fa iniziano le urla spaventate.
Molti
iniziano a correte, ma Harry con un
Sonorus li calma.
<<
FERMI! I
Dissennatori ci attaccano! Ma se restate qui, sotto il
Sortilegio Scudo non vi succederà niente!
>>
I
Professori ci guardano, mentre io ed Herm
ci sporgiamo dal parapetto dei sedili.
Ron
ed Harry volano verso di noi, e, in
movimento, ci porgono una mano, mentre io e la mia migliore amica
l’afferriamo
e, con un salto, ci issiamo io dietro Harry sulla scopa, ed Hermione
con Ron.
Subito
partiamo verso l’alto, al di là
delle nuvole.
Questo
tipo di Sortilegio Scudo è molto
difficile da creare, specie intorno ad una vasta area come quella dello
Stadio.
Ma
una volta creato, è quais infallibile.
Solo
una Potente Magia Nera può spezzarlo,
ma, se Harry ha visto bene, e sono solo Dissennatori, la gente sotto di
esso è
al sicuro.
Nessun
nemico, nessuna fonte di pericolo
può attraversarlo, ma chi, invece, non rappresenta minaccia
per coloro che lo
Scudo sta proteggendo, può attraversarlo quando vuole.
Ecco
perché è tanto difficile crearlo.
Superiamo
la Barriera
come fosse aria,
mentre io ed Herm Appelliamo le nostre scope dalla stanza.
Quando
mi volto verso destra, però, mi
viene via il respiro.
Sono
tantissimi.
Dissennatori.
Subito
una profonda tristezza mi colpisce.
Devo
essere una facile preda per loro, dato
i miei problemi attuali.
Però,
mi faccio forza, stringendo Harry a
me, e ricordandomi che, in qualunque caso lui è qui per me.
<<
Kiki!... >> mi chiama.
La
voce gli trema per la malinconia.
Anche
lui sta soffrendo molto per Hermione,
ed i Dissennatori aumentano tutto il dolore che proviamo.
Siamo
facili prede.
<<
…Tu ci sei vero? >>
<<
Si, fratellino. “Sempre
insieme”, ricordi?
>>
<<
Si. >>
Fu
l’ultima cosa che pensammo, quando ancora
potevamo leggerci nel pensiero grazie all’Horcrux di
Voldemort, prima che quel
bastardo ci scagliasse addosso l’Avada Kedavra,nella
Battaglia di Hogwarts,
nella Foresta.
<<
Expecto
Patronum! >>
Due
cervi si liberano dalle nostre
Bacchette, e raggiungono la lontra, il cavallo e il cane di Hermione,
Ginny e
Ron.
Iniziano
a cacciar via i Dissennatori,
mentre noi fuggiamo tra i cieli verso quelli che ci inseguono.
Ben
presto anche i Professori ci
raggiungono, a cavallo delle scadenti scope di Hogwarts.
Non
sentiamo niente di quello che succede
nello Stadio.
Ma
un sibilo improvviso avverte me ed Herm
dell’arrivo delle nostre Scope.
Con
un balzo vado da quella di Harry alla
mia, e continuo a volare a zig zag, fuggendo dai Dissennatori, mentre
dirigo il
mio Patronus.
<<
KIKI! ATTENTA! >>
All’urlo
di Ginny, mi giro verso destra,
dove mi indica, e…
Non
riesco nemmeno a cacciare un urlo.
Un
Dissennatore sta per abbassarsi il cappuccio, ed io sento le mie forze
abbandonarmi.
Gli
occhi mi si chiudono, e non riesco, dentro di me, a trovare un solo
motivo per
rimanere in vita.
In
fondo…la felicità non esiste, che senso ha vivere.
Ma
un Patronus a forma di Serpente si
frappone tra me e la Creatura
al momento giusto, e lo caccia.
Sento
comunque le forze andar via, quando
due braccia mi afferrano.
<<
Bambolina, stai bene? >>
Bambolina…solo
lui
mi chiama così.
Apro
gli occhi, e lo vedo, più perfetto e
bello che mai, mentre mi mantiene il busto, mentre fluttua a cavallo
della sua
scopa accanto alla mia.
<<
S-si… ah...ehm…grazie. >>
Il
Patronus, quello a forma di serpente,
quello che mi ha salvata…era suo.
<<
Stai attenta. >> mi sussurra
all’orecchio prima di lasciarmi e dirigersi verso il basso.
<<
RAGAZZI! >>
L’urlo
di Harry mi distoglie dalla
contemplazione del mio salvatore, e mi dirigo a rotta di collo verso di
lui,
come stanno facendo anche Herm, Ron e Gin.
Ci
mettiamo tutti accanto a lui.
<<
Kiki, come stai? >> mi
domanda Ron, preoccupato.
Avrà
visto la scena del mio quasi bacio con
il Dissennatore…
<<
Non benissimo…ma la mia anima è
ancora dentro di me. >> rispondo con un sorriso.
<<
Perché? Che è successo? >>
chiede Harry.
<<
Un Dissennatore…stava quasi per
baciarla… >> spiega Ginny.
Mio
fratello impallidisce, peggio di un
vampiro, e mi guarda preoccupato.
<<
…fortuna che Malfoy l’ha salvata
in tempo. >> conclude la rossa.
Mentre
noi tre ci scambiamo sguardi confusi
sul comportamento di Malfoy, degli sguardi altrettanto stupiti, ma
soprattutto
preoccupati, partono da Harry e Ron.
Ma
non c’è tempo per le chiacchierate.
<<
Qui ci vuole un attacco decisivo e
potente. >> propone Hermione, mentre vediamo la Mcgranitt
scagliare il
suo Patronus a forma di gatto a salvare Lumacorno.
<<
Già…uno alla volta non ce la
faremo mai… >> commenta Ron.
<<
Al mio tre… >> dico.
<<
Uno… >>
Chiudo
gli occhi.
Pensa
a qualcosa di bello, dai Kiki!
Ma
lui non c’è più…
Ne
va della tua vita, e dei tuoi amici.
Ma
lui non c’è più…
<<
Due… >>
Forza
Kiki…sei forte ce la puoi fare.
Ma
lui non c’è più. È un
Mangiamorte.
Pensa,
pensa, pensa, cazzo!
Salva
anche Malfoy! Salvalo!
Salverò
anche lui?
Si!
basta che pensi a qualcosa di bello!
Ed
anche i Cacciatori si salveranno?
<<
TRE! >>
Si,
tutti. Anche i tuoi amici che sono
protetti dallo Scudo.
Okay…
<<
Harry, aspettami! >>
<<
Scusami Kiki, ma sono più veloce io con la scopa!
>>
<<
Stronzo! >> commenta Hermione.
<<
Ronnie…non mi prendi! >> rido.
<<
Non chiamarmi mai più Ronnie! >>
Io,
Herm, Ginny ed Harry ci guardiamo e…
<<
Ronnie Ronnie Ronnie Ronnie Ronnie Ronnie Ronnie! >>
[I
pomeriggi alla Tana, a giocare a
Quidditch.]
<<
Dai Dean! Nudo! Nudo! Nudo! >>
<<
Seam, tesoro, ma sei un pervertito! >>
<<
Okay, amore, scusami. RAGAZZI, KIM VUOLE SPOGLIARSI! >>
<<
Uoooh! >> urla Neville, mentre mi afferrano e mi
posizionano su un
tavolo.
<<
Dai, spogliarello! >>
Ron
riceve un pugno in testa da mio fratello, che, invece, prende Lavanda
per la
schiena, e la fa salire con me sul tavolo.
<<
Tutte le Grifondoro! >> urla Ernie, appoggiato da Justin.
Ma
ben presto, trascinano sul tavolo non solo anche Calì, Herm
e Ginny, ma anche
Luna e Hannah.
Rassegnate,
iniziamo a ballare, in modo scherzosamente sensuale, senza spogliarci,
però, e
con le urla in sottofondo dei nostri amici.
[
I festini nella Sala Comune ]
Io
che corro in braccio a Kevin in Sala Grande, e ci abbracciamo, forte.
<<
Dio, Kiki, mi sei mancata. >>
<<
Anche tu. >>
[
Il ritorno di Kevin ]
E
poi…
Le
mie labbra che incontrano le sue, per l’ennesima volta.
Le
sue mani che scorrono sui miei seni.
I
suoi vestiti che raggiungono i miei sul pavimento.
Le
sue braccia che mi prendono in braccio e che mi adagiano sul suo letto.
L’intimo
che vola via.
Le
nostre carezze incandescenti.
<<
Ba...bambolina.. >>
I
suoi sospiri eccitati.
Io
e
lui in un corpo solo…
[
I momenti passati con il mio Principe
Serpeverde…e quel suo chiamarmi
“Bambolina”, che mi fa impazzire. ]
<<
EXPECTO PATRONUM! >>
Cinque
voci, compresa la mia.
Cinque
Incantesimi.
Un
solo risultato.
<<
Complimenti ragazzi. Siete stati
bravissimi. Potter, quel Sortilegio Scudo è stato vitale per
gli Studenti. 50
punti a Grifondoro! >>
Tutti
e 5 con una grossa stecca di
cioccolata tra le labbra ci sorridiamo, contenti.
Ma
l’euforia non dura molto, giusto il
tempo di congratularci con noi stessi per i punti, e per essere
riusciti a
tenerci strette le nostre anime.
Perché
subito dopo, si annida dentro tutti
noi, Preside compresa e Professori, la preoccupazione.
Che
ci facevano qui i Dissennatori?
Chi
li ha mandati?
Perché?
Cosa
vogliono da Hogwarts?
Ma
le mie riflessioni sono improvvisamente
interrotte da qualcuno che è appena arrivato nel camino
della Mcgranitt con la Polvere
Volante.
Kingsley
Shakebolt, Ministro della Magia.
Vuole
sapere cosa sia successo, nei
particolari.
Ron
racconta tutto, nei minimi dettagli,
ma, alla fine, non ci sono molte cose da dire.
Un
semplice attacco dei Dissennatori,
sventato.
Però,
dopo un po’ di tempo,prima di
andarsene, è lui a darci una notizia.
Bella
o brutta, dipende dai punti di vista.
Secondo
alcune voci e alcune spie…
Lucius
Malfoy non è tornato vivo dalla
Battaglia.
E
l’ho ucciso io.
Silenzio.
C’è
in silenzio innaturale in questi
corridoi.
Insomma,
cazzo, Grifondoro ha vinto!
Noi
abbiamo vinto!
Sui
nostri eterni rivali, poi.
In
situazioni normali qui ci sarebbe stato
un delirio.
I
festeggiamenti dei Grifondoro, le
vendette perfide sei Serpeverde, festini, urla, abbracci vari.
Ma
niente.
Dicevo,
c’è solo silenzio.
Il
rumore dei miei passi è l’unica cosa che
spezza questa depressione del suono.
Intorno
è tutto buio, pur essendo soltanto
le cinque del pomeriggio.
Ma
si sa, d’inverno fa buio molto prima.
Come
mai non siamo a lezione?
Oggi
c’era il Quidditch, e questo ci fa
guadagnare una giornata intera di cazzeggio.
Senza
considerare l’attacco assurdo dei
Dissennatori.
E,
allora, vi chiederete, dove starà
andando la
Regina Grifondoro.
Sono
nei Sotterranei, trattenendo a stento
il tremore della gambe e delle mani.
Sto
per andare nella Sala Comune
Serpeverde, per chiedere un incontro con il Principe.
Kingsley
ha detto che è già stato informato
della morte di suo padre, ma… voglio essere io a dirglielo.
Nel
tragitto sto cercando di trattenere le
lacrime, con ottimi risultati.
La
morte di un Mangiamorte per mano mia non
dovrebbe farmi stare così male, eppure gli occhi che mi
pizzicano ai lati sono
la mia realtà attuale.
Ma
non sto soffrendo per Lucius
Malfoy…figuriamoci, chi se ne fotte.
Ma
per suo figlio.
Adesso,
mi odierà.
Non
ci sono altre possibilità.
E
non so nemmeno io perché sto andando da
lui.
Forse
perché sono una masochista cronica, e
adoro vedere la persona che mi piace che mi guarda con tutto
l’odio che un
essere umano può covare al suo interno.
Si,
magari è questa la risposta.
O
forse perché, quello sguardo gelido,
penso di meritarmelo.
Perché,
per Draco Malfoy, io non ho ucciso
un Mangiamorte.
Ma
suo padre.
Sono
l’assassina dell’uomo che gli ha dato
la vita.
Con
cui ha anche fatto sesso, tra l’altro.
Lo
sapevo che tutta questa storia era
malsana, nociva, tossica, sbagliata per tutti e due.
Anche
se fottutamente eccitante.
Alla
fine cosa abbiamo ottenuto?
Niente,
solo dolore.
Da
parte mia, almeno.
Tutti
questo per uno stupido peccato di
lussuria…
Fanculo
a me, e a lui, che deve sempre essere così attraente.
Arrivata
davanti al Ritratto della loro
Sala Comune, mi si ripresenta il problema della Parola
d’Ordine.
Quanto
sono idiota…perché non l’ho mai
origliata?
La
mia veste da strega mi copre tutto il
corpo, compreso il viso.
È
un lungo mantello nero, con un cappuccio
che mi fa abbonante ombra sugli occhi.
Non
preoccupatevi, il Mantello non è a
punta, e non ho nessuna Maschera in faccia.
Però
mi serviva per non farmi riconoscere.
Dopo
questa notizia strette di mano, e
attacchi alle spalle per vendetta, non sono proprio ben accetti.
Infatti,
quella coppia che svolta l’angolo,
entrambi con la divisa Serpeverde, mi guardano in malo modo, per la mia
misteriosa mise, ma non mi riconoscono.
Mi
avvicino, e la ragazza indietreggia
leggermente.
<<
Datemi la vostra Parola d’Ordine.
>>
Potranno
frequentare al massimo il quinto
anno, se non addirittura il quarto.
Ma
il ragazzo, è alto quanto me, e, al
contrario della ragazza, mi risponde con aria arrogante.
<<
Perché mai dovrei dirtela?
>>
<<
Mi serve, adesso. Urgentemente.
>> lo liquido.
<<
Non mi sembra il caso. E poi…tu
chi saresti? >>
<<
Non sono cazzi tuoi. Dimmi la
vostra Parola d’Ordine. >>
<<
Non ci penso nemmeno. Sciò.
>>
<<
Dimmela. O. R. A. >>
<<
Leggi il labiale. Enne, o!
>>
Mi
ha fatto spazientire.
Tiro
fuori la Bacchetta
e gliela punto
alla gola.
Nel
farlo, nel minor tempo possibile, il
cappuccio mi si è abbassato.
Negli
occhi delle due Serpi vedo un lampo
di rispetto.
<<
Senti, ragazzino, non è giornata.
E ho fretta. Se non me la vuoi dire, questa cazzo di Parola
d’Ordine, non
farlo, ma almeno fammi entrare nella Sala Comune. >>
Annuisce,
un po’ spaventato, ed esaudisce
il mio desiderio.
Una
volta entrata, liquido i due ragazzini
con un “Grazie” molto sarcastico, e mi precipito
verso il Dormitorio Maschile,
con di nuovo il cappuccio sul capo.
Nel
loro angolo regale, stanno Nott, Zabini
e la Greengrass,
la Parkinson
e la Bulstrode.
Hanno
tutti quanti delle facce molto serie.
La
Principessa Serpeverde
alza lo sguardo su
di me, e dal lampo di comprensione che attraversa i suoi occhi, credo
che abbia
capito chi sono.
Ma
nessuna delle sue fa cenni di saluto,
anche perché è solo un istante, poi io sparisco
per le scale delle Stanze
Maschili.
Stanza
numero 7.
Non
busso.
Entro
e basta.
Lui
è stravaccato sul suo letto, con
intorno fluttuante il posacenere di cristallo, pieno zeppo di cicche.
Sta
fumando assorto, puntando lo sguardo
verso un punto indefinito del muro di fronte a lui.
Indossa
ancora la divisa da Cercatore, con
i colori verde-argento della sua Casa.
Appena
il cigolio della porta cattura le
sue orecchie, si gira verso di me, mentre mi abbasso il cappuccio.
Non
fa un cenno.
Solo
un lampo d’ira gli attraversa le belle
iridi, facendomi tremare.
Non
si alza, non mi saluta, non mi
aggredisce, non mi urla e insulta addosso.
Semplicemente
gira lo sguardo.
Ahia.
<<
C-ciao. >> balbetto.
Ma
lui…niente, non mi risponde.
Continua
a fumare imperterrito.
Senza
guardarmi.
Come
se non ci fossi.
Non
mi sono mai sentita così…vulnerabile,
in tutta la mia vita, con
nessuno.
Con
lui si…
Arrivato
quasi al filtro, getta anche
questa cicca nel posacenere, e ne prende un’altra dal
pacchetto.
Sicuramente
tutto quell’ ammasso di
oggettini arancioni, nel fine utensile di cristallo, saranno tutte
opera sua.
Starà
fumando una sigaretta dopo l’altra da
chissà quanto tempo.
<<
N-non… non dovresti fumare così
tanto. >> esito.
Lui,
di risposta, se ne accende una lo stesso,
espirando il fumo verso l’alto.
Dopo
minuti, che mi sembrano ore, si decide
a rispondermi.
<<
Che cazzo te ne fotte? >>
La
sua voce è un sussurro, un sibilo.
Tagliente,
come il verso di un cobra prima
che ti morda, iniettandoti il suo veleno letale.
E
forse, è proprio letalmente danneggiata
che uscirò da questa stanza.
Ma
chi se ne frega.
Non
rispondo alla sua domanda, e certamente
nemmeno lui si aspettava risposta.
Le
sue labbra si curvano in uno sbuffo
maligno, o risata trattenuta, concludendo con il ghigno più
sexy e cattivo che
gli abbia mai visto rivolgermi.
<<
Cos’è? Hai paura che muoia? Un
altro Malfoy sulla coscienza? >>
Sono
ancora impietrita davanti alla porta,
ma alla sua frase mi decido a fare qualche passo verso di lui.
<<
Senti…i-io…non.. >>
<<
Tu non…cosa? Non volevi? Non l’hai
fatto a posta? >>
Mi
interrompe, sempre più cattivo e
arrabbiato.
Ed
ecco che si passa subito a parlare di
suo padre…
La
sigaretta appena accesa, gli cade dalle
mani, quando si alza dal letto e mi fronteggia, senza però
avvicinarsi.
<<
Non dicevo quello… solo che…non
so… mi…mi dispiace.
>>
confesso, abbassando il capo.
Alle
mie orecchie arriva una sua risata
finta e sarcastica, fredda e maligna.
<<
Certo, come no. Questa è bella….
>> poi, facendo ritornare la sua faccia la maschera di
freddezza e odio,
che aveva da quando ho messo piede nella stanza, continua.
<< …Hai
ucciso mio padre, stronza. E un
“Mi
dispiace” pensi che aggiusti tutto? Anche falso e bugiardo,
tra l’altro.
>>
Alzo
la testa, e punto i miei occhi supplicanti
nei suoi.
<<
No…non è vero! Mi dispiace sul
serio! Solo che…solo che… >>
<<
Solo che… “solo che”, che cosa?
Vuoi fare pace? Ti senti sessualmente insoddisfatta e quindi vuoi
tornare a
scopare con il sottoscritto? >>
Non
rispondo.
Perché
la sua voce si sta lentamente
alzando, e mi guarda in un modo talmente cattivo, che mi sento morire
dentro.
Ma,
alla fine, lo sapevo.
Cosa
mi aspettavo?
Baci
e abbracci, dopo che gli ho ammazzato
il padre?
Però…insomma
“Mi dispiace” è tutto quello
che io possa dirgli.
Insomma…Mangiamorte
e Cacciatrice.
È
così, con la morte che, purtroppo, la
lotta finirà.
È
la legge della natura.
O
mangi, o vieni mangiato.
L’uomo
non è un animale, ma quella gente
si.
E
le guerre, chiunque le combatta, portano
anche il migliore degli uomini a diventare un animale.
Riprende
a ferirmi.
Si
porta la mano al cavallo di pantaloni,
ed esclama:
<<
E’ questo che vuoi? … >> si
riferisce al suo sesso << …lo vuoi?
È sempre stato questo il problema? Il mio uccello?
>>
<<
No…cosa…non sono qui per quello!
Per chi mi hai presa? >>
<<
E allora, se non è trombare, cosa
cazzo vuoi ancora da me? Non pensi di avermi rovinato la vita
già abbastanza?
>>
Gli
ho….gli ho…rovinato
la vita?
Davvero?
Una
voce maligna, e masochista dentro di
me, risponde affermativamente.
Hai
ucciso suo padre…come Voldemort ha fatto con te!
<<
Io…volevo solo…dirti che…
>>
<<
Fammi indovinare? Ti dispiace! Ma
sai che ci faccio del tuo dispiacere? Un cazzo!! >>
Abbasso
la testa, incapace di sostenere il
suo sguardo.
Non
posso difendermi dai suoi insulti,
perché non ho scusanti.
Ho
ucciso suo padre, punto.
È
naturale che mi odi.
Posso
dirgli all’infinito che non poteva
andare altrimenti, che io sono una Cacciatrice e suo padre un assassino
di
merda, ma non servirebbe.
Non
calmerebbe il suo odio verso di me.
<<
Avrei dovuto lasciare che il
Dissennatore ti Baciasse, oggi alla Partita. Non so davvero cosa mi sia
preso,
salvandoti… >>
Ah…
Questo
ha davvero fatto male.
Mi
odia fino a questo punto?
Desidera
vedermi…addirittura Baciata da un
Dissennatore?
<<
E’ questo che vuoi? … >>
alzo la testa di scatto, con un lampo di ira negli occhi
<<…E’ davvero
questo ciò che vuoi? Allora uccidimi! >>
Afferro
freneticamente la Bacchetta
dalla tasca
del mio Mantello, e gliela
porgo,
puntando la Punta
da dove fuoriescono le Magie verso il mio petto.
Lui
nel frattempo mi guarda freddo e
stupito insieme.
<<
Fallo, cazzo! Uccidimi! >>
<<
Che cosa stai dicendo? Sei impazzita?
>> si incazza, senza
afferrare la Bacchetta
dalle mie mani.
<<
No, Draco…
>> buffo, la prima volta che lo chiamo per nome in
tanto tempo, e lo sto facendo per domandargli di uccidermi
<< …non sono
pazza. Mi avresti voluta vedere Baciata…e allora provvedi
tu. Sono due semplici
paroline.. “Avada…Kedavra”. Oppure
c’è sempre il “Crucio”. Sono
efficaci, sai?
>>
Guarda
la Bacchetta,
come se
stesse davvero prendendo in considerazione l’idea di
prenderla.
Ed
io insisto.
Non
so nemmeno io il perché.
Sto
andando ad istinto…e forse, si, ha
ragione.
Sono
davvero impazzita.
<<
Dai, fallo! Dì quelle due fottutissime
parole, e vendicherai tuo padre! >>
<<
Smettila..
>> sussurra.
<<
No. Forza! >>
<<
Smettila… >> voce un po’
più
alta.
<<
Fallo! Uccidimi! >>
<<
S.m.e.t.t.i.l.a!! >>
Gli
prendo la mano e gli ficco tra le dita
la bacchetta con la forza, avvicinandomela talmente che la Punta
preme contro il petto,
dove batte il cuore.
<<
Avanti, FALLO! >>
<<
Smettila!
>>
Premo
la Bacchetta
ancora più
forte su di me, talmente tanto che credo mi verrà un livido.
Ma
si sa, oramai si è capito: Kimberly
Potter è una masochista.
<<
UCCIDIMI, CAZZO! È quello che vuoi
no?! >>
In
questo frammento di tempo, succedono tre
cose contemporaneamente.
La
prima.
Lui
urla “SMETTILA!” con la voce più forte
e maligna che gli avevo mai sentito.
Mi
afferra la Bacchetta,
e la scaglia
lontano, gettandola via dal mio corpo con una sola manata.
E
poi la terza.
Quella
che fa più male.
Fisicamente
e psicologicamente, intendo.
Una
cosa che mai aveva osato fare, tranne
quella volta sulla Torre d’Astronomia, quando
sbloccò la mia apatia, in seguito
alla partenza dei miei migliori amici.
Ma
quella volta era a fin di bene, e non mi
fa male come adesso.
Il
suo schiaffo,
stavolta, è stato dato per far male.
Per
ferirmi, a livello fisico.
Per
farmi provare il dolore che, dal viso,
si diffonde ovunque.
Ma,
forse, lui non sa che il dolore più
forte, non è quello che si sta diffondendo sul mio corpo…
Resto
a guardarla, scioccata.
L’ha
davvero fatto?
Mi
ha davvero schiaffeggiata?
Mi
metto la mano lentamente sulla guancia,
in un riflesso involontario per placare il dolore.
Ed
intanto continuo a fissarlo.
Il
tempo sembra essersi fermato.
I
rumori provenienti dalla Sala Comune mi
arrivano attutiti, ed anche i suoni dei nostri respiri affannati dalla
rabbia.
Sento
solo l’eco della sua mano che si
avventa sulla mia guancia, in un gesto di puro disprezzo e rabbia.
Lui
invece è rimasto con la mano ancora
alzata a mezz’aria,e mi fissa intensamente, come io faccio
con lui.
Appena
il suo empio gesto si è scagliato su
di me, ha spalancato gli occhi, anche lui stupito di quello che aveva
appena
fatto.
Ma
adesso una rinnovata ed anche inconsueta
freddezza gli riempie lo sguardo, fisso su di me.
E
poi…il colpo finale.
Quello
che, definitivamente mi mette al
tappeto.
Tre
sillabe.
Tre
fottutissime sillabe, che decretano la
mia condanna.
<<
Ti odio.
>>
Il
silenzio, eco dello schiaffo?
Nulla
in confronto a quello che ci avvolge
adesso.
È
uno di quei silenzi pensati, che ti
schiacciano, ti fanno mancare il respiro, ti comprimono i polmoni.
Uno
di quei silenzi, urlanti.
Ed
è proprio quello che vorrei fare io
adesso.
Urlargli
addosso tutto quello che penso,
che io, nonostante tutto non lo odio, che mi dispiace sul serio, che
non sono
qui solo per il sesso, che non lo sono mai stata, che non sopporterei
di
vederlo come un Mangiamorte.
E
vorrei anche picchiarlo, per quello
schiaffo, con il quale ha voluto umiliarmi, detestarmi, disprezzarmi,
ferirmi,
farmi male, insultarmi.
Dirgli
che non deve osare mai più.
E
sto davvero per farlo, quando lui, con il
più minaccioso sibilo di serpente, parla di nuovo.
<<
Sei soltanto un’assassina. Solo
una sporca assassina. >>
Spalanco
gli occhi ancora di più.
Mentre
la parola “Assassina” si fa strada
dentro di me.
Ed
ecco che il Serpente ha morso.
Ha
iniettato il suo veleno.
Me
lo sento scorrere dentro.
Lo
sento.
Sento
che mi sta pian piano annientando.
<<
Assassina, eh? Hai ragione. Le mie
mani sono sporche di sangue. Come quelle di tuo padre,
d’altronde, e di tua
madre. Ed anche le tue. Sbaglio o al sesto anno rischiavi di ammazzare
mezza
Hogwart6s, per uccidere Silente. Io almeno uccido gente che se lo
merita, tu e
la tua orrenda famiglia ammazzate gente innocente. Ma non preoccuparti,
avrai
modo di provarlo tu stesso l’ebbrezza
di
uccidere qualcuno. Mangiamorte,
no? >>
E
punto lo sguardo sul suo avambraccio
sinistro.
Non
mi risponde, ma continua a guardarmi
con cattiveria.
Appello
a me la Bacchetta,
senza bisogno
di essa per scagliare un Incantesimo.
Questo
ce l’ha insegnato il Capo del
Dipartimento Auror.
Mi
rimetto il cappuccio, e faccio per
andarmene.
Poi
mi fermo, sulla porta, e sussurro,
dandogli le spalle.
<<
Ah…per lo schiaffo. Questa
è l’ultima volta che mi tocchi. >>
Ed
esco dalla sua camera, forse per sempre.
Eccomi
qui.
Al
Campo da Quidditch.
Sto
tirando la scopa al massimo, facendo
giravolte, discese in picchiata, giri della morte.
Su
e giù.
Destra
e sinistra.
Sempre
più veloce.
Sempre
di più.
Sempre
di più.
Ti
odio…
Volo
verso l’alto, con rabbia.
Assassina…
Scarto
a destra, con ira.
Mi
hai rovinato la vita….
Giro
della morte.
E
se quella arrivasse davvero?
Ti
odio, assassina!
Giravolta,
intorno agli anelli, e poi di
nuovo verso l’alto.
Ti
odio….
A
sinistra veloce come il vento.
Sento
la scopa vibrare per l’eccessiva
velocità.
Assassina…
Non
ce la faccio più.
Il
peso delle sue parola mi shiaccia.
Scendo
in picchiata.
Ti
odio…
Sempre
più vicina al suolo.
Avrei
dovuto lasciare che il Dissennatore
ti Baciasse…
Sempre
di più.
Ti
odio….
Potrei
toccarlo con una mano.
E
se mi schiantassi al suolo?
Il
rumore del suo schiaffo mi spacca i
timpani.
In
un lampo di lucidità alzo la punta della
scopa, e per poco non mi shianto al suolo.
Ma
la vicinanza alla terra era troppa, così
mi ritrovo a scivolare, mentre la scopa cade qualche metro
più in là.
Mi
tasto il corpo, per vedere se ho danni.
Non
ne ho.
Poi
passo a controllarmi il viso.
Nemmeno
qui.
Ma
ho le guance bagnate.
Sto
piangendo.
Sto
piangendo per Draco Malfoy.
Per
il Principe delle Serpi.
Per
un
Mangiamorte.
Mi
accorgo solo adesso di star versando
lacrime.
Ed
è allora che scoppio.
Scoppio
in singhiozzi, qui, in ginocchio
sulla terra brecciolosa del campo da Quidditch, mentre le ginocchia mi
dolgono.
Nessun
dolore paragonabile a quello che sento dentro.
Ha
ragione.
Sono
un’assassina.
Ho
le mani sporche di tanti tipi di sangue.
E
l’ho perso.
Peso
per sempre.
I
miei singhiozzi sono paragonabili a delle
urla.
Sto
davvero piangendo?
Si,
a quanto pare.
Le
lacrime che colano sul mio viso bruciano
più del fuoco sulla pelle nuda.
Le
mie urla e i singhiozzi, spaccano i
timpani più della musica Techno.
Ma
non mi interessa.
Porto
le mani al mio vico, come per
coprirlo al Mondo.
Il
viso di un’assassina.
E
intanto continuo a piangere.
<<
Brava, Principessa. Sfogati.
>>
Alzo
la testa di scatto.
Kevin.
Mentre
cerco di fargli un cenno di saluto,
però, non riesco a fermare le lacrime.
Quelle
continuano a scendere inesorabili.
Okay,
dopo questa ho pianto 6 volte in vita
mia.
Aggiungendo
anche il pianto quando i
Cacciatori erano dispersi.
Kevin
non mi fa domande, né aggiunge altro.
Si
inginocchia accanto a me, e mi
abbraccia.
Semplicemente.
Ed
io mi aggrappo a lui con tutte le forze,
continuando a piangere come una disperata.
Perché
non posso essere felice anche io,
per una volta?
Perché
quello stronzo, tra tutte le ragazze
presenti ad Hogwarts, doveva scegliere proprio me, come sua principale
vittima?
E
perché non sono rimasta invaghita di
Kevin?
Con
lui sarebbe tutto più facile, più
giusto, più felice.
Lui
mi ha amata sul serio, ed io anche.
Perché
non il mio cuore non può tornare a
battere come prima, ogni volta che mi tocca?
Cosa
ci sarebbe di tanto sbagliato nel
voler essere amati davvero da una persona, per ricambiarla?
Malfoy
non potrà mai darmi tutto questo.
Kevin
si.
Sempre
se lui sia ancora innamorato di me.
Malfoy
non si sarà mai, per me.
Kevin
si.
Malfoy
non mi difenderà mai come fa Harry.
Kevin
si.
Malfoy
non mi ascolterà mai come Hermione e
Ginny.
Kevin
si.
Malfoy
non mi farà mai ridere, per
togliermi la tristezza dal viso, come Ron.
Kevin
si.
Malfoy
non mi abbraccerà mai come fa Dean.
Kevin
si.
Malfoy
non mi adorerà mai come Seamus.
Kevin
si.
Malfoy
non mi scatenerà mai tanto affetto come
Neville.
Kevin
si.
Malfoy
non mi farà mai capire il Mondo come
Luna.
Kevin
si.
Malfoy
non mi tirerà su come fanno Lavanda
e Calì.
Kevin
si.
Malfoy
non mi amerà mai come Kevin.
Giusto?
E
mentre faccio queste riflessioni, il
flusso delle lacrime ed il tono dei singhiozzi aumenta.
E
mi ritrovo con le labbra di Kevin sulle
mie.
<<
Sta calma. Ci sono io, qui. >>
mi sussurra a fior di labbra.
Mi
prende in braccio e mi trascina negli
spogliatoi.
Mi
posiziona su un materasso, di quelli blu
che usano per flessioni e addominali.
E
si riposiziona su di me.
Magari
è sbagliato tutto questo, ma ho
bisogno di sentirmi amata.
E
Malfoy non può farlo.
Kevin
si.
Inizia
a spogliarmi lentamente, mentre mi
bacia il corpo con dolcezza.
Ben
presto le carezza si fanno più audaci,
le mie e le sue.
I
vestiti formano un mucchio sempre più
alto vicino a noi.
E
i sussurri lievi, aumentano di volume.
Ormai
nudi, i nostri corpi possono
ristudiarsi, ricordarsi di come sono fatti.
E
poi entra in me.
Piano,
senza fretta.
Senza
lussuria, o foga animalesca.
Non
stiamo facendo sesso.
Stiamo
facendo l’amore.
Mentre
si muove dentro di me, però, solo un
viso m si affaccia nella mente.
Ed
ha capelli biondi, ed occhi grigi.
Una
sensazione di calore mi invade tutto il
corpo, sebbene siamo a Gennaio e fa freddo, e chiudo gli occhi.
Sento
l’orgasmo in arrivo.
E
quando tutti e due raggiungiamo l’apice
del piacere, solo un nome mi esce dalle labbra estasiate dal rapporto
con
Kevin.
<<
Draco!
>>
Lui
non ci fa caso, mentre si accascia
accanto a me, e mi abbraccia.
Come
amici.
<<
Ti voglio bene, Kiki. >>
<<
Anche io. Tanto. >>
E
chiudo gli occhi bagnati tra le sue
braccia.
I
due
amanti, però, non si accorgono di un Serpeverde, che pian
piano si allontana
dagli spogliatoi.
Non
si
accorgono di Theodore Nott.
<<
Blaise, Daphne. >> li
chiamo.
Si
alzano dal divano della Comune, il
nostro divano privato e mi raggiungono vicino al camino.
Racconto
loro quello che ho visto, della Potter
che faceva sesso con Donald, e delle sue lacrime.
Quando
abbiamo visto una figura incappucciata
scendere fiera ed altera le scale del Dormitorio siamo corsi da Draco,
avendo
riconosciuto nella bella donna misteriosa, Kimberly Potter.
Ma
la porta era chiusa a chiave, e non ci
ha voluto aprire.
Piuttosto
ha preferito continuare a
distruggere la stanza e sbattere le cose contro i muri e il pavimento.
Lasciandogli
il suo spazio, ho deciso di
cercare lei.
<<
A Draco non farà piacere la cosa…
>> commenta Blaise.
Pansy
e Millicent, là vicino, stanno
ascoltando tutto, ma, poco male, non c’è niente
che le vieta di ascoltare.
<<
Quel ragazzo, se no la smette,
morirà
da solo, con le sue solite
puttane a riscaldargli le lenzuola! >> sbotta, arrabbiata
Pansy, mentre
si alza dal divano ed esce dalla Comune a passo di marcia.
È
incazzata nera, se fa così.
Tutti
e quattro ci guardiamo, e senza
proferire parole, è Millicent che decide di andare con lei.
Scomparsa
anche lei, Daphne dice:
<<
La cosa non piacerà per niente a
Draco. Chi glielo dice? >>
Io
e Blaise, ovvio.
<<
Ma domani… >> propongo.
Poi
guardi verso le scale del Dormitorio,
alludendo alla distruzione che starà seminando nella nostra
Stanza << …adesso
non è il caso. >>
Annuiscono.
Principe
delle Serpi e Regina Grifondoro, fatti a pezzi da un sentimento.
Poveracci.
Salve!
Un po’ in ritardo,
eh?
Mi dispiace, ma non avevo le
idee molto
chiare, per questo capitolo.
Non ho molto tempo, quindi
non posso
ringraziarvi di persona, mi dispiace.
Voglio, però
darvi un avviso:
oggi parto, mare spiaggia,
sole,
bottiglie, e niente genitori, per una settimana, quindi non
potrò scrivere
niente.
Quando torno, prometto di
iniziare,
però, a sudare come una pazza sulla tastiera, per muovermi
prima ad aggiornare.
Buona vacanze, e grazie
mille a chi ha
recensito! Ed anche i “Seguiti” e i
“Preferiti”!
Vi adoro!
BIGIA
|
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Capitolo 23 *** Far Away ***
FAR AWAY
5 Gennaio
<< Non capisco una cosa...Come mai, con i Mangiamorte in
giro, il Ministero non ha lanciato l’allarme rosso?
>>
<< Amico, non ne ho idea. Forse non vogliono far
spaventare la gente, dato che, per il momento non ci sono stati
attacchi mirati e disastrosi. >>
<< Mi sembra comunque molto strano.
Insomma…questa cazzate sono roba da Caramell, Kingsley mi
sembrava molto più in gamba… >>
<< La politica….che cagata! >>
<< Già… >>
Sala Comune Grifondoro.
Ore 2.00.
Ron ed Harry si sono lanciati nelle loro ipotesi sempre più
frequenti su quello che sta accadendo là fuori.
Dalla Battaglia alla Gringott i Mangiamorte non si sono più
fatti vedere, né si sente più parlare di loro.
Se togliamo l’attacco da parte dei Dissennatori.
È tutto molto strano.
Non si sa da dove spuntino tutti questi nuovi nemici.
La maggior parte dei vecchi seguaci di Voldemort è in galera
o morta.
Chi sono i “Nuovi” Mangiamorte?
E poi chi li comanda?
E soprattutto, qual è il loro piano d’attacco?
Queste sono le domande più frequenti che i miei migliori
amici si pongono ultimamente, ma a cui nessuno riesce a dare una
risposta sensata.
Nella Sala Comune non c’è quasi più
nessuno, tolto qualche ragazzo del Settimo, come noi, una coppietta
intenta a slinguazzarsi tutta la faccia, ed io, Ron ed Harry.
Mentre loro discutono animatamente, io sorseggio la mia cioccolata
calda.
E cerco di non fissare i due ragazzi in calore, e di non provare
invidia nei loro confronti.
<<
Potrebbe vederci qualcuno! >>
<<
In quel caso sentiremmo i passi, e potremo iniziare ad
insultarci… >> si giustifica, prendendomi il
viso tra le mani e avvicinandomelo al suo.
Mi
bacia.
Fa
danzare la sua lingua con la mia, ed io mi abbandono a lui
completamente, chiudendo gli occhi.
Ma
è solo per poco.
Mi
stacco.
<<
Certo, certo…e se non sentiamo i passi? >>
<<
Bambolina…ma quanti cazzo di problemi ti stai facendo?
Rilassati…sei con me, il ragazzo più figo di
Hogwarts! Dovresti pensare solo a me, e a nient’ altro!
>>
<<
Quanto siamo modesti, signor Malfoy. Le ricordo che anche lei
è in compagnia di niente meno che la Salvatrice del Mondo
Magico! Sa quanti uomini vorrebbero essere al suo posto?
>> ribatto, sorridendo maliziosa, ed avvicinandomi di
nuovo alle sue labbra.
Mi
prende dalla vita e mi avvicina a lui ancora di più, mente
io gli getto le braccia al collo.
Siamo
in Biblioteca, ed è molto tardi.
Non
c’è nessuno, ma questo non vuol dire che non
potrebbe arrivarci.
<<
Ma adesso è lei, bambolina, che mostra ignoranza.
>> mi sussurra a fior di labbra.
<<
Ignoranza di cosa? >>
<<
Che ci sono anche molte donne che vorrebbero essere al suo di posto,
adesso. E lei, invece di fare salti di gioia per essere in compagnia
del sottoscritto, si preoccupa di qualche improbabile secchione, che,
invece di intrattenersi con qualche bella fanciulla, verrebbe in
Biblioteca a…leggere un libro? Roba dalla
Mezzosangue…! >>
Mi
stacco dal suo abbraccio e gli do le spalle, incazzata.
Restiamo
per minuti che sembrano ore, in silenzio.
Poi
sento afferrarmi il braccio, e lui mi volta verso di lui.
<<
E adesso cosa ho fatto? >>
<<
Niente. >> rispondo, secca.
<<
E allora come mai siamo incazzate? Ti è morta la civetta?
>>
<<
Quello è successo l’anno
scorso…comunque non sono incazzata. >>
<<
Noooo….e io voglio tanto bene a tuo fratello. Sputa il
rospo. >>
<<
No. >>
<<
Avanti. >>
<<
N.O. >>
<<
Forza! >>
<<
E va bene….non chiamare mai più Hermione
“Mezzosangue”! Okay? >>
<<
Ma se è quello che è!? >>
Basta
è troppo.
Mi
stacco da lui, afferro la mia tracolla e faccio per andarmene.
Ma
le sue braccia mi afferrano e sento la mia schiena cozzare contro il
suo petto marmoreo.
<<
Lasciami! Sei solo un arrogante! >>
<<
Si…? >>
Inizia
a sfiorarmi il collo con le labbra, provocandomi dei brividi.
<<
Un presuntuoso… >>
<<
Davvero? >>
<<
E…e...anche…un bastardo. >>
<<
Grazie. Me lo dicono in tante. >>
Smetto
di divincolarmi, perché i veri e propri bai che mi lascia
sul collo me lo impediscono.
È
come se mi stesse iniettando del veleno immobilizzante.
I
suoi baci sono sempre più sensuali e la sua lingua sempre
più lussuriosa.
<<
U-Un…un va-vanitoso… >>
<<
Chi, con il mio corpo non lo sarebbe? >>
<<
Borioso e…viziato. >>
Inizio
a tremare.
I
suoi baci dal collo sono passati al viso, e, la mia testa traditrice
che si è abbandonata sulla sua spalle, permette alle sue
labbra di avvicinarsi sempre più alle mie.
<<
Hai finito con i complimenti? >>
<<
No. Lussurioso e ninfomane, completano il tutto. >>
sussurro, quando le sue labbra sono sempre più vicine alle
mie.
<<
Gli ultimi due valgono anche per te, bambolina, lo sai? >>
<<
Mi stai dando della ninfomane? >>
Ma
non fa in tempo a rispondere, che le nostre labbra si riuniscono nella
solita lotta di lingue.
Dio…come
bacia!
Mi
porta una mano sul viso, e pian piano mi giro completamente verso di
lui.
Ma
mi stacco subito.
<<
Prova a prendermi! >> rido, prima di correre tra gli
scaffali.
Avete
presente la storia di Hansel e Gretel?
I
due bambini che, per trovare casa loro segnano il percorso con i
sassolini?
È
la stessa cosa che gli faccio fare.
Ma
invece dei sassolini, per trovarmi nello sgabuzzino delle scope,
sparpaglio i miei vestiti….
<< Kiki! Sei ancora tra noi? La smetti di fissare quei
due? >>
La voce di Ron mi riporta alla realtà.
Distolgo lo sguardo.
E tuffo le labbra nella mia tazza, coprendomi il viso e…gli
occhi lucidi.
Preso un lungo sorso, cerco di sorridere ai miei amici.
<< Certo, certo. Solo che…sono un
po’ stanca e mi ero incantata. >>
Non mi hanno certamente creduta, ma, per rispetto, credo, fanno finta
di niente.
E riprendono a parlare.
La devo smettere.
La devo smettere di pensarlo.
Ormai…ormai niente.
Era solo sesso prima, e adesso non c’è
più nemmeno quello.
Cos’è che non mi è chiaro?
Cosa della frase “Lo devo dimenticare”?
….Forse il “Dimenticare”…
Vi giuro, ci sto provando a non pensarlo…ma, insomma, sono
passati solo pochi giorni.
Ho bisogno di tempo.
<< Quindi… >> esclama Harry
<< …tra poco andranno via le Scuole straniere.
Cazzo, Kevin mi mancherà! >>
<< Già. Anche a me…
>> rispondiamo in coro io e Ron.
<< …Partono il 10, no? >>
aggiunge lui, trovando approvazione nel cenno di assenso di mio
fratello.
Ormai lo sanno tutti che abbiamo fatto sesso negli spogliatoi, io e
Kevin.
Ma solo i più intimi sanno cosa ha comportato nella nostra
relazione quella notte.
Assolutamente niente.
Ero triste, sola, depressa e disperata, come, d’altronde lo
sono anche adesso, ed avevo un disperato bisogno di sentirmi amata.
E lui, non so come, l’ha capito, magari dal mio pianto
isterico.
Ed ha esaudito il mio desiderio.
Magari nel modo meno ortodosso e scontato, ma l’ha fatto.
Mi ha fatto sentire speciale e importante.
Non che i miei amici non facciano lo stesso, ma…parlo di
cose diverse.
Parlo di amore, non di amicizia.
Amore…tzè.
Vaffanculo a lui e al bamboccio grassoccio con il pannetto e le frecce,
conosciuto sotto il nome di “Cupido”.
Insomma, stavo tanto bene con le mie storielle di poco conto, senza
problemi seri, pianti, litigi, notti insonni….e invece no!
Per colpa sua mi sono ritrovata stregata dalla persona meno indicata
che potevo andarmi a capare.
Che palle!
Con Kevin, invece… bè siamo solo amici.
Amici che hanno fatto sesso, che sono stati innamorati, amici un
po’ speciali…ma pur sempre solo amici.
E la cosa va benissimo a tutti e due.
Ehi gente, Kimberly Potter è più single che mai.
Yuppi…
<< Bè, ragazzi… >>
avvisa Ron, alzandosi pigramente dalla poltrona <<
….io andrei a dormire. Ci vediamo domani! >>
Si china a lasciarmi un bacio sulla fronte, scambia una stretta di mano
con Harry, di quelle che sembrano un “Batti 5”
laterale, e poi fanno scontrare i pugni, e si dirige verso la sua
stanza.
Adesso siamo solo io e mio fratello nella Comune.
Due ragazzi, uno bruno e l’altro rossiccio, si stanno
alzando, per andare anche loro a nanna.
Ci fanno un cenno di saluto, a cui rispondiamo.
Anzi no.
Non siamo completamente da soli.
Avevo dimenticato la coppietta, che a momenti si strapperanno i
pantaloni di dosso…
Lei non so chi sia, a parte la personificazione umana di una gatta in
calore, ma lui lo conosco, eccome…
<< Seam! Ti dispiacerebbe andare a scopare da qualche
altra parte? Non mi va di assistere ad una scenetta porno!
>>
Dopo qualche secondo, la bocca e la lingua del mio amico riemergono da
quelle della fanciulla.
Mi sorride, con il suo classico sorriso seducente e malizioso, prima di
prendere la ragazza per mano, e portarla fuori dal Ritratto.
Sicuramente la loro meta è la Stanza delle
Necessità.
Anche perché, con le lezioni sospese per il periodo
Natalizio, le notti da poter tranquillamente trascorrere insonni
abbondano.
Intercetto uno strizzamento d’occhi tra lui ed Harry, seguiti
dal sorriso d’approvazione di mio fratello,dopo che i due
amanti si sono chiusi il quadro alle spalle.
Il bello è che continua a sorridere.
<< Okay, come mai quel sorriso ebete? >>
<< Ho vinto una scommessa con Seamus! >>
<< Ovvero? >>
In risposta scoppia a ridere.
<< Sai chi era quella ragazza? >>
<< Non l’ho vista bene in
faccia…comunque non credo. >>
<< Era Morag McDougal…. >>
Cosa?
<< Chi, la cozza? La ragazza alla “Sesso dopo
il matrimonio”, “Studio, la mia ragione di
vita”, “Che schifo le feste, che belli i gruppi di
studio”, “No grazie, niente alcool, prendo la mia
bibita dietetica”? >>
Sorride, sornione.
<< Esattamente. >>
<< E adesso che fa? Sesso con Seam? Non è che
crede che lui la voglia sposare? >>
Ride.
<< No. Ed ecco che si arriva alla scommessa. Io
l’avevo notato, da come lo guardava, che anche i suoi ormoni
erano in subbuglio. Ma Seamus diceva di no. Ma a quanto pare ho vinto
io… >> conclude allusivo, lanciando uno
sguardo divertito nel punto del Ritratto dal quale un attimo prima sono
usciti Seamus e la tizia.
<< E sentiamo….quale sarebbe la penitenza di
Seamus? >>
<< Non lo so…sono indeciso tra una finta e
sdolcinata dichiarazione d’amore alla Parkinson in Sala
Grande, oppure un’uscita galante con Mirtilla… tu
che dici? >>
Abbozzo un sorriso…ultimamente è il massimo che
mi riesce.
<< La prima. Sarà uno spasso vedere la
reazione della Parkinson! >>
Ride, di nuovo, ed io cerco di accodarmi a lui.
Ma tanto lo so già che non mi riuscirà nessuna
risata decente.
Ed infatti se ne accorge anche lui.
E sul suo viso l’ espressione di allegria svanisce subito.
<< Sai Kiki…la tua risata e i tuoi sorrisi mi
mancano. Mi fa male vederti così triste…
>>
Mi avvolgo ancora di più nella coperta che mi copre, e
stringo ancora di più le gambe contro il petto.
Lascio la tazza di cioccolata, ormai vuota, sul tavolino di fronte a
me, e cerco di non sembrare tanto depressa.
<< Ma no, che dici….sono
soltanto…ehm… >> una scusa, forza
una scusa!
<< …Ehm…un
po’…stanca, ecco! >>
Alza il sopracciglio.
<< Stanca di che? Di stare in vacanza? Cazzeggiare tutto
il giorno, alzarsi a mezzogiorno, partecipare alle feste, andare a
dormire tardi? >>
Abbasso lo sguardo.
<< Non è niente. Prima o poi mi
passerà. >>
Credo.
Spero.
Scuote leggermente la testa, nel suo tipico gesto di chi non ci
può credere.
A chi lo dice…
<< E tu? >> domando, per sviare il discorso
sulla mia disastrosa situazione.
<< Io cosa? >>
<< Tu con Lei?
>>
<< Ma lei chi? >>
<< Lei…lei.. quella
lei! >>
<< Quella
chi? >>
<< Come “Quella chi”?! Lei…Tu-Sai-chi!
>>
<< Voldemort? Che cazzo centra? >>
<< Santo Godric, Harry! Lei, lei!
>>
<< La finisci di parlare in codice? Non
c’è nessuno qui! >>
<< Quanto sei tardone!…L-E-I!. Uguale
Hermione! Elementare! >>
<< Bah…linguaggio femminile! >>
<< Non cambiare argomento!... >> una strana
pesantezza cala di nuovo su di noi << …Come
va? >>
<< Come vuoi che vada? Da quella notte in cui vi
prendeste la sbronza, ci evitiamo come la peste…è
frustrante! In più, adesso che Ginny ha lasciato Terry, Herm
evita anche di guardarmi troppo, per i sensi di colpa! >>
Annuisco, comprensiva.
Ginny ha lasciato Terry qualche giorno fa, perché diceva che
tra loro non c’era la stessa chimica che c’era
prima.
Considerato come si è subito consolato con Cho Chang, credo
che la pensava anche lui allo stesso modo.
Hermione ha paura che adesso, Ginny, tenti di rimettersi con Harry.
Contemporaneamente sospiriamo affranti e ci lasciamo cadere sullo
schienale del divano.
<< L’amore fa schifo…
>> commenta.
Non so se io, nel mio caso disperato, possa parlare di amore vero e
proprio…però, la frase di Harry non
può che trovare piena approvazione nel mio cervello.
<< Credo che scriverò un libro. Uno di quelli
che, se letti da uno anche leggermente
triste, ti inducono al suicidio! >>
<< Ciao anche a te, Herm! >>
Ero sulla Torre di Astronomia, con la mia bella sigaretta tra le
labbra, a contemplare l’orizzonte, cercando di non pensare a
quando io e…lui…facemmo
l’amore proprio su questa Torre.
Quando la voce di Hermione mi raggiunge, seguita da lei stessa, che mi
si siede accanto, e si accende una sigaretta febbrilmente.
Noto, però, che le sue dita tremano.
<< Che hai? >>
Fa un lungo tiro alla sua sigaretta, ed io faccio lo stesso.
Espirato il fumo, mi risponde.
<< Ho visto una ragazza di Tassorosso provarci
spudoratamente con Harry. Si intrecciava i capelli alle dita, i
sorrisetti maliziosi, quei passetti sempre più verso di
lui… >> con una voce stridula ed antipatica,
ed una smorfia cozza sul viso la imita << “Ciao
Harry! Mi chiedevo se potessi darmi ripetizioni di
Difesa…sai io non me la cavo molto bene, e tu
invece…bè sei il migliore!”
Te le do io ripetizioni…a partire dalla Maledizione
Cruciatus! >>
Rido.
Oddio, non con molta allegria, ma con Hermione mi sento molto
più agio che con gli altri, ultimamente.
Forse perché sta provando, più o meno, il mio
stesso dolore.
<< E cosa centra il libro? Quale sarebbe la storia
così penosa e straziante da indurre un poveraccio al
suicidio? >>
<< La mia, di storia, ovviamente! Insomma, una
più penosa, patetica e disperata non ne trovo. E poi un
libro sarebbe un perfetto punto di sfogo. >>
Sospiro, e faccio un altro tiro alla sigaretta, mentre la mia migliore
amica, al mio fianco, sta ancora borbottando insulti e maledizioni alla
sconosciuta, gesticolando con la sigaretta.
<< Sai, ‘Mione, credo di poterti trovare una
storia “penosa, patetica e
disperata” come la
tua. La protagonista ce l’hai di fronte! >>
Tira. Alla sigaretta.
E mi guarda.
<< Sai
che…prima…l’ho…l’ho
visto… >>
Il cuore mi balza nel petto, e il mio udito si fa sempre più
raffinato.
Non sono come Harry, il “linguaggio femminile”,
come lo chiama lui, lo capisco al volo, e so a chi si riferisce
Hermione.
Malfoy.
Ma cerco di contenermi.
Anche perché…okay, l’ha visto. E con
questo?
Cosa cambia per me?
Magari stava intrecciato ad una delle sue solite puttane…
Dio,
dimmi che così non è…
<< E cosa…cosa faceva? >>
Groppo alla gola, cuore impazzito, mani tremanti.
Attesa…
<< Niente… >> Niente cosa?
<< …Era in una classe vuota, da
solo… >> Sollievo
<< …Fumava. In modo incosciente, aggiungerei,
perché come sono entrata io poteva entrare anche un
professore, e se l’avessero visto con una sigaretta
l’avrebbero espulso. Non credo si sia accorto di me,
comunque. Aveva gli occhi fissi su un punto a caso del muro. Non
sembrava spassarsela molto…anzi. La classe era una al
secondo piano… >>
<< A circa metà corridoio, vecchia aula di
Incantesimi dei primini? >> concludo per lei.
<< Esatto. Come facevi a…? >>
Sorrido, sempre più malinconica.
<< E’ lì che lo facemmo per la prima
volta, durante la festa di Halloween. Tutti i miei guai e le mie
disgrazie partirono da quella fottutissima stanza…
>> faccio un tiro, e poi fisso la sigaretta come se fosse
stata lei a farmi del male << …oppure potremmo
dare la colpa ad una misera ed insignificante sigaretta. Fu per fumare
che mi recai nel corridoio dei sotterranei, dove io e Malfoy litigammo,
per poi farci mettere in punizione, no? La punizione della Kensington
ci ha fatti avvicinare, e finire a letto insieme, punizione scatenata
da una piccola rissa tra me e lui, a sua volta scatenata da una
eccessiva vicinanza, causata da una sigaretta. Ergo…tutti i
miei guai sono riconducibili al mio vizio del fumo. >>
Un ultimo tiro, e la mia Lucky Strike si ritrova gettata giù
dalla Torre con molta più rabbia del necessario.
Mi volto verso Hermione, che mi sta fissando sbigottita.
A causa del mio monologo, credo.
Con aria decisa, fissa il suo pacchetto di Camel, come anche la
sigaretta che ha in mano.
<< Sai una cosa? Alla festa di Halloween, fu per una
sigaretta che io ed Harry ci recammo nella Sala Comune. Eravamo
stanchi, avevamo voglia di fumare, ma avevamo entrambi finito il
pacchetto. Così tornammo in Sala Comune a prenderne altri,
dove incontrammo tutti gli altri, facemmo il gioco della Bottiglia, ci
baciammo, e i miei ormoni andarono in tilt. Comincio a capire
perché il fumo faccia male… Da oggi smetto!
>>
Ed insieme lanciamo il pacchetto di sigarette giù dalla
Torre.
Ed è sempre insieme che ci alziamo, rassegnate, le
Appelliamo di nuovo dal prato, e lasciamo la Torre.
Insieme.
In fondo, siamo entrambe penose, patetiche e
disperate.
Scendiamo le scale in silenzio, ognuna persa nei proprio pensieri,
quando la voce di Harry mi chiama dalla mia borsa.
O meglio, dallo Specchio, nella mia borsa.
“Kiki!
In Sala Comune, presto! C’è bisogno di
noi!”
“Cosa?”
“I
Mangiamorte si dirigono verso Hogsmeade. Servono i Cacciatori”
In sella alle scope.
Occhi e orecchie ben aperte.
Sensi all’erta.
Bacchetta sfoderata.
Velocità suicida.
Aria minacciosa.
Aria sicura.
Aria per niente spaventata.
Ed invece lo sono.
Il cuore batte a mille, le mani quasi tremano, la presa intorno al
manico di scopa è ferrea, gli occhi scattano da Ron ad
Harry, da Ginny ad Hermione, attenta che nulla me li porti via,
all’improvviso.
Ma tanto tutto questo non posso darlo a vedere.
E non dovrei nemmeno sentirlo.
Voldemort diceva sempre che i miei affetti erano la mia più
grande debolezza.
Sirius, invece, che erano la mia più grande forza.
Chi aveva ragione?
Entrambi.
<< Da questa parte! >>
Ron.
Guardo verso il basso, dove ci indica, e riesco per poco a mancare un
Incantesimo.
Siamo arrivati sul luogo dell’attacco.
<< Iniziate a tremare,
luridi Mangiamorte!
>> sussurro, più a me stessa, per darmi
coraggio, che a qualcuno in particolare.
Inizia la nostra discesa in picchiata, a zig zag, per evitare gli
Incantesimi.
In volo Schianto 2 Mangiamorte, e al nostro arrivo urla di giubilo si
innalzano dalle labbra degli Auror.
Almeno qualcuno è contento di vederci.
Al contrario dei Mangiamorte.
Che non sono proprio al settimo cielo, per la nostra intrusione.
Atterriamo violentemente, e non abbiamo nemmeno il tempo di
rimpicciolire le scope, che subito molti Incappucciati si avventano su
di noi.
Poco male.
Schivo.
Attacco.
Difendo.
Me stessa e gli altri.
Schivo.
Attacco.
Difendo.
Schivo.
Attacco.
Difendo.
Schivo.
Attacco.
Difendo.
Stessa routine.
Ormai ci sono abituata.
Ormai ho imparato come si fa a reprimere la paura.
Come si fa a non farla vedere al tuo nemico.
Come si fa ad ostentare la sicurezza che, molto spesso, viene via.
Ed anche come si fa a mettere la proprio vita in secondo piano,
rispetto a quella dei tuoi cari.
Vabbè questa è la cosa più semplice.
Mi viene naturale.
Schiantesimi a destra, Maledizioni Senza Perdono a sinistra, Fatture
avanti e Sortilegi Scudi alle spalle.
Semplice.
Questo sono in grado di farlo.
In questo sono brava.
Capire i Serpeverde, e relazionarmi con loro…un
po’ meno.
Un
momento.
No.
Non.
Può.
Essere.
Ditemi.
Che.
Non.
È.
Vero.
Vi
supplico.
No.
Mi
rifiuto.
I suoi
occhi.
I suoi
affascinanti occhi grigi, magnetici come pochi.
I suoi
seducenti e letali occhi, dietro una Maschera.
Il suo
sguardo travolgente.
Che spunta dalle fessure per gli occhi, dalla Maschere dei Mangiamorte.
No.
Santo
Dio!
No!
Mi blocco.
Resto immobile, a fissarlo.
Lui
non mi vede, sta combattendo contro due Auror.
Mi da le spalle.
Ed io non mi muovo, paralizzata dal dolore e dallo stupore di vederlo,
per la prima volta, in veste di Mangiamorte.
<< KIKI! >>
È l’unico urlo che sento, prima che un corpo venga
a cozzare contro di me, e mi scaraventi a terra.
Harry.
<< Dico, ma sei pazza? Quell’Anatema che Uccide
stava per prenderti in pieno! >>
<< Harry…i-io…non…non
capisci! È lui! Lui è lì!
>>
<< Lui chi? >>
Spalanco gli occhi, e continuo a farfugliare senza senso.
Mi starà prendendo per una pazza.
Magari lo sto diventando.
Ma non posso sopportare l’idea di Draco Malfoy con il
Mantello da Mangiamorte.
Mi alzo subito, ignorando le urla di richiamo di Harry.
Mi dirigo a passo deciso e minaccioso contro di Lui.
Due Mangiamorte mi vengono addosso.
<< Fuori dai Piedi! >> sussurro, prima di
scaraventarli lontani metri e metri da me con un Incantesimo non
verbale.
Eccone un altro.
<< Incarceramus!
>>
Un altro ancora.
<< Stupeficium!
>>
Altri due.
<< Sectumsempra!
>>
E poi…
<< Salve. >> mi sento salutare.
Voce bassa e roca.
Ma non mi inganna, se crede che, con questo piccolo trucchetto non
verrà riconosciuto.
Mi giro.
E Lui
è qui, davanti a me.
Il mantello e la Maschera gli coprono tutto il corpo, ma i suoi
occhi sono ben visibili.
E inconfondibili.
Anche, più minacciosi di quanto me li sia mai ricordati.
<< Ci rivediamo, Potter. >>
<< Già. >>
Non riesco a dire altro.
Vorrei corrergli incontro, e dirgli che non ho nessuna intenzione di
combattere con lui, che è un emerito idiota per essere
divenuto un Mangiamorte, che deve passare dalla parte del bene, che mi
manca.
Ma non faccio nulla di tutto questo.
E non è per vigliaccheria.
Figuriamoci.
Tzè.
Ma perché lui mi attacca.
Mi scaglia un Avada Kedavra contro, che manco per un pelo.
E non la smette.
Incalza.
Attacca sempre più ferocemente, con cattiveria crescente.
Non mi da nemmeno il tempo di reagirgli.
Non faccio altro che saltare da una parte all’altra, crearmi
uno Scudo dopo l’altro.
Non posso crederci.
Sta davvero tentando di uccidermi?
E da come si sforza, da come mi attacca, sembra che non ne veda
l’ora.
<< Smettila! >> gli urlo.
Prima di scansarmi verso destra, evitando un lampo di luce blu
elettrico fuoriuscire dalla sua Bacchetta.
Ride.
Una risata che, per freddezza e malvagità,è
seconda solo a quella di Voldemort.
Ovvero, adesso, non è seconda proprio a nessuno.
<< E perché dovrei? >>
Divertito.
Si
sta divertendo.
Ma io no.
Affatto.
Siamo davvero arrivati a questo punto?
Estranei?
Come se tra di noi non fosse mai successo niente?
<< Avada Kedavra!
>>
Un Sortilegio Scudo potentissimo fuoriesce dalla mia Bacchetta e mi
salva appena in tempo.
Si.
Per
lui è come se non fosse mai successo niente.
Mi sento presa in giro.
Trattata come una bambola.
Era quello, allora, il significato che dava al soprannome
“Bambolina”?
Ride ancora.
In genere la sua risata mi ha sempre stregata.
Adesso riesce solo a disgustarmi.
<< Potter, Potter, Potter…come mai non
reagisci? Ci siamo inteneriti? >>
Non riesco a trovare la voce per rispondergli.
Come fa ad essere così crudele?
Cosa vuole da me, adesso?
<< Abbiamo dimenticato come si combatte?
Meglio…nel nostro Covo ci servirebbe proprio una bella
puttana come te. Sai…per passare il tempo…
molti si lamentano della mancanza di un bel corpo
caldo…potremo accontentarli, che ne dici? >>
Oh.
Mio. Dio.
Ma
cosa dice?
Resto immobile, troppo stupita e addolorata dalla sua frase, dalle sue
accuse, dai suoi insulti.
E questo gli basta.
<< Imperio! >>
E, stavolta, mi colpisce.
Con la Maledizione Imperio.
Una sensazione di perdita, di mancanza di un corpo si impossessa di me.
Io resto me stessa, ma è come se non lo fossi.
Non sento più il mio corpo.
Potrebbe farmi fare qualsiasi cosa…
Ma capisco tutto quello che mi succede.
Anche se non ne ho il controllo.
E poi…l’Ordine.
<<
Uccidi Harry James Potter. >>
No!
I miei piedi si muovono verso mio fratello, lontano pochi metri da me.
Gli Auror non mi attaccano, non hanno visto la scena, e mi considerano
loro alleata.
I Mangiamorte mi ignorano.
Sanno.
Magari faceva parte di un piano prestabilito.
Proseguo indisturbata.
Fermati!
Dio,
Kiki, fermati!
FERMATI!
Mi fanno male, i piedi.
Nella mia lotta interiore.
Sono vicina a lui.
Il mio corpo, badate bene “Il mio corpo”, non io,
si ferma.
Il braccio inizia ad alzarsi.
Trema.
Abbassa
quel braccio!
Forza!
Ce
la puoi fare!
Si riabbassa.
[
Uccidi Harry James Potter ]
Si rialza.
Sempre più tremante.
<< Ava…Av…Avada…
>>
È
Harry, cazzo, Harry!
Tuo
fratello!
Che
diavolo stai facendo?!
Nessuno si accorge della mia situazione.
Sono tutti troppo presi dalla Battaglia, e dai rispettivi combattenti.
Harry, sta lottando con un Mangiamorte, molto più alto di
lui, ed ha la fronte imperlata di sudore.
Ginny se la sta vedendo con un altro bastardo, Ron addirittura con due,
ed Hermione, appena vinto un Mangiamorte, corre a dare una mano al
rosso.
Io?
Io sto per uccidere mio fratello.
Una delle persone che più amo al mondo.
<< Avada…Avad…Avada Ked…
>>
E Malfoy ride.
Eccome se ride.
Mentre ha appena ucciso un Auror.
Lui ride.
<< Avada Keda…Ava….Avada..
>>
Harry!
Vuoi
uccidere Harry?
Vuoi
davvero farlo?
Cazzo,
fermati!
D’un tratto mi colpisce un ricordo.
Quello dell’incontro con un Molliccio, in Grimmauld Palace.
Quando la signora Weasley, pulendo un armadio, si imbatté in
una di quelle creature, che le proiettarono la sua paura più
grande: perdere tutti, nella Guerra.
E in particolare, l’immagine che il Molliccio
raffigurò, quella del corpo di Harry freddo e immobile sul
pavimento, si riaffaccia nella mia mente.
L’immagine di Harry morto.
E la cosa mi atterrisce.
Voglio
davvero essere io la sua assassina?
No.
<< Avada Kedavra!
>> urlo.
Ma non colpisco Harry.
Ma il Mangiamorte con cui sta combattendo.
Alza lo sguardo sul mio viso sudato.
<< Ehi, Kiki! Grazie mille! >>
E mi sorride, prima di correre a destra.
Io, rido sollevata, e mi volto di nuovo.
Malfoy.
Bastardo.
Voleva farmi uccidere mio fratello.
Come ha potuto?
Adesso
assaggerà davvero cosa vuol dire mettersi contro Kimberly
Lilian Potter.
Ma non devo andare molto lontano per trovarlo.
Perché mi si Materializza all’improvviso alle
spalle, e me le blocca, mi sottrae la Bacchetta, mi punta la sua contro
la gola, mi immobilizza in un abbraccio da dietro, che di sensuale o
affettuoso non ha niente.
Mi ha preso come ostaggio.
<< FERMI! >> urla.
E, quando vedono la punta della sua Bacchetta contro la mia gola, tutti
si fermano.
I Mangiamorte si tranquillizzano, gli Auror si preoccupano, i
Cacciatori sbiancano.
<< Lasciami, lurido bastardo! >>
<< Non ne ho intenzione! >> mi sussurra
all’orecchio.
Sentire il suo fiato sul collo, mi disgusta, non mi intriga.
La
sua voce…
È
diversa.
Ride, ancora.
Nel mio orecchio.
La
sua risata…
È
diversa.
<< Com’è facile ricattarvi!
>> gongola.
<< LASCIALA SUBITO! >> urla Ron.
<< Mi dispiace, rosso. Credo che me la terrò!
>>
La sua mano scorre lungo tutto il collo, sino a sfiorarmi il seno.
Il
suo tocco…
È
diverso.
Poi si rivolge ai Mangiamorte.
<< Da oggi, avremo un nuovo passatempo! >>
E tutti ridono, rispettosi ed orgogliosi.
Da quando Draco Malfoy è talmente importante tra i
Mangiamorte?
<< Non la toccare, lurido maiale! >>
La voce di Harry non ha un tono alto.
Sembra più un sibilo.
Ed è per questo che fa così paura.
<< Perché non dovrei Potter? >>
E poi fa una cosa che mi sconvolge completamente.
E mi salva, probabilmente.
Passa a leccarmi il collo, e la cosa mi porta quasi al vomito.
Mi lascia anche un segno rosso, dove mi sta mordendo con lussuria.
Ma per farlo, deve avere la bocca scoperta.
E
quindi…
La Maschera, retta dal cappuccio, cade all’indietro e mostra
il suo viso.
Un viso invecchiato, ma fiero allo stesso tempo.
Con i soliti occhi grigi, freddi e impenetrabili, quanto affascinanti e
maledetti.
Le labbra sottili, piegate in un ghigno.
I capelli bianchi, che ricadono lungo la schiena.
La lingua, ancora sul mio collo, avida e ruvida.
L’aria di sfida rivolta verso mio fratello e Ron, che tremano
dalla rabbia.
La
Maschera, retta dal cappuccio, cade all’indietro e mostra il
suo viso.
Il
viso di Malfoy.
Lucius
Malfoy.
Quindi…le voci che arrivarono a Kingsley erano false.
Ma, mentre il mio corpo inizia a provare rigetto per quel gesto
lussurioso ed umiliante insieme, la mia mente concepisce una sola cosa.
Non
è Draco.
Lui
non è un Mangiamorte.
Lui
non ha cercato di uccidermi.
Lui
non mi ha ordinato di ammazzare Harry.
Lui
non mi vuole portare come al Covo, come nuova puttana.
Lui, magari,
non mi odia fino a questo punto.
Lo spirito guerriero dentro di me si risveglia.
Non
è Draco.
È
Lucius.
Posso
reagire!
Un piccolo ghigno mi si forma sulle labbra, prima che mi lasci cadere,
come svenuta.
I Mangiamorte ridono.
Sento frasi come:
<< Ha nervi molto saldi, la ragazzina! >>
<< Tutto qui il coraggio Grifondoro? >>
Ma sento anche un’altra cosa.
Lucius
Malfoy che abbassa la guardia.
<< Puttana lo dici a tua moglie! >> sibilo.
E da qui tutto succede molto velocemente.
Cadendo per terra, tutto il peso del mio corpo è gravato
sulle braccia di Lucius, che ha allentato un po’ la presa e
abbassato la guardia.
È stato facile sferrargli un calcio e allontanarlo da me,
come altrettanto lo è stato riprendermi la Bacchetta,
Appellandola a me.
E ci sono voluti solo pochi secondi perché gli Auror, i
Mangiamorte e i Cacciatori assimilassero il tutto, e riprendessero a
combattere.
Ma nemmeno questo è durato a lungo.
<< Ci rivedremo presto Cacciatori! >> urla
Lucius, sovrastando il rumore degli Incantesimi, prima di
Materializzarsi in un inquietante sbuffo di fumo nero, ed essere
seguito dai suoi compagni.
Mi lascio cadere seduta.
I miei amici mi raggiungono subito.
<< Se continuiamo con questo lavoro…
>> ansima Ron << …andremo in
pensione prima dei 40 anni! >>
<< Io opterei anche prima dei 30! >>
ribatte Harry.
<< Ehi Kiki!... >> Ginny <<
…sei stata grande con Malfoy senior. Il trucchetto del
mancamento ha funzionato. >>
<< Già.. >> ride Herm
<< …come nelle lezioni di Storia della Magia.
>>
E la sua risata è seguita dalle nostre.
E mentre i miei amici continuano a complimentarsi, e scambiarsi
opinioni su “Cosa cazzo vogliono questi fottuti bastardi in
veste da funerale”, come dice Ron, il mio pensiero viaggia.
Dove va?
Al Castello, in Sala Grande, giù per le scale, fino ai
sotterranei, nella Sala Comune Serpeverde, Dormitorio Maschile, stanza
numero 7, primo letto a sinistra.
Il mio pensiero va a Draco Malfoy e alla sua reazione sulla notizia: le
spie di Kingsley avevano torto: suo padre è
vivo e vegeto.
<< Che palle! Chissà cosa vorrà la
Preside, da noi! Dopo cena poi…non andava a dormire alle
21.00? >>
<< Non ne ho idea, Herm, ma me la pagherà
cara! Oggi avevo prenotato massaggio e manicure con Yorg! Sono stata
costretta a spostarlo! >>
Spostare un appuntamento con Yorg…una cosa impossibile.
Yorg è il migliore estetista, parrucchiere, stilista e
curatore del benessere corporeo in generale, del Mondo Magico.
Ottenere un appuntamento con lui è difficilissimo, far si
che sia lui a venire da te è impensabile, chiamarlo e dirgli
che sei tu,
banale essere umano, ad avere degli impegni, e non riuscire a trovare
tempo per lui,
Dio incontrastato dei cosmetici, è i.m.p.o.s.s.i.b.i.l.e.
Ma non per noi.
Cacciatori ed Eroi del Mondo Magico, ricordate?
Molte donne farebbero a pugni per un solo pomeriggio nelle sue mani, e
molte poche riescono ad ottenerlo.
Il fatto che sia omosessuale rende il suo lavoro più
professionale, anche perché non mira a ciò che
ogni donna ha in mezzo alle gambe.
Inoltre il suo commento, sia un po’ maschile che un
po’ femminile…bè lo rendono davvero il
migliore.
Quindi, comprendo l’ira di Ginny.
Spero per la Preside che sia una cosa importante, o la rossa
darà di matto.
<< Silente. >>
Harry pronuncia la Parola d’Ordine, e tutti e 5 saliamo sulla
scala a chiocciola.
Ma, aperta la porta della Presidenza, troviamo una brutta sorpresa.
O almeno, per me.
Dentro ci sono le persone, o meglio la
persona, che meno avrei voluto vedere al mondo, in questo momento.
Zabini siede scomposto sulla sedia, con la Greengrass in braccio.
Stanno parlando, di non so cosa.
La Parkinson si guarda intorno, con aria un po’ disgustata,
mentre Nott litiga con uno dei personaggi dei quadri.
E poi…
Inizialmente mi ero illusa che non ci fosse, ma mi è bastata
un’occhiata più minuziosa alla stanza, per
scovarlo appoggiato al muro, con una mano in tasca e una gamba piegata
contro la pietra e la testa bassa.
È talmente sexy in questa posizione, con i capelli che gli
ricadono un po’ sul viso, il corpo asciutto e muscoloso
coperto da una felpa firmata, che sembra un modello... e dovrebbe
essere tenuto nascosto da un qualsiasi esemplare di essere umano
femminile o omosessuale con gli ormoni in subbuglio.
Potrebbe essere violentato.
E… si, io faccio parte degli esemplari di esseri umani
femminili dal quale deve essere tenuto lontano.
Appena entriamo nella stanza, tutti le Serpi si votano a guardarci.
E dico tutte.
Non mi accorgo quali sguardi si rivolgono gli altri Serpeverde con i
miei amici, perché da quando i miei occhi si fondono con
quelli di Draco Malfoy, tutto il resto perde di significato.
Come i primi tempi.
Mi mancavano i nostri scambi incandescenti di sguardi.
Mi mancava la sua presenza a pochi metri da me.
Mi mancava il suo essere estremamente sexy senza fare niente.
Mi mancavano i suoi capelli setosi.
Mi mancavano i suoi affascinanti occhi grigi, mentre mi analizzano
l’anima.
Mi
mancava lui.
Da quando gli ho detto della morte di suo padre, non l’ho
più visto in giro.
Nemmeno di sfuggita.
Ecco perché, vedermelo adesso, all’improvviso,
nella stessa stanza, mi provoca brividi incontrollabili lungo la
schiena.
Sa
già che suo padre è vivo?
E
sa lo sa, mi odia ancora?
Cosa
succederà ad un ipotetico “Noi”, quando
saprà di suo padre?
Le mani mi tremano, come anche le gambe, ed il respiro si fa
più corto.
Gli occhi pizzicano, e le guance diventano rosse.
Il peso del suo sguardo mi uccide, ma non ho intenzione di desistere.
Sono pur sempre la Regina Grifondoro, no?
<< Potter! Da quanto tempo! >>
Se qualcuno mi interpella, ed io sposto lo sguardo dal suo, mica
è vigliaccheria?
No.
Appunto.
Quindi distolgo lentamente lo sguardo dai suoi occhi, e mi volto verso
Nott.
<< Già. Dalla partita…quando ti ho
trovato in boxer nella mia stanza! >>
Nott e Zabini ridono, la Greengrass sorride, Hermione scuote la testa
al ricordo raccapricciante, Ginny mi guarda interrogativa, Harry e Ron
mi guardano interrogativi e furiosi, Malfoy e la Parkinson ci ignorano,
ed io mi do dell’idiota, per aver ricordato quella mattina
davanti ad Harry e Ron.
<< Kiki… >> appunto.
La voce di Harry è abbastanza irritata.
<< …Che vuol dire nella vostra stanza? In boxer?
>>
Trattengo una risata, alla certezza della gelosia di Harry.
Non crederà mica alla coppia Nott-Herm?!
Quasi quasi rido.
<< Le Grifondoro sono delle belle fanciulle…
>> inizia Zabini, strafottente
<< …A partire dalle qui presenti, a finire
alla mia amante di quella notte, Calì Patil!
>> conclude per lui Nott.
<< Si, davvero delle belle fanciulle, le Grifondoro!
Fanno le brave ragazze cozzine, e poi sono delle troie! >>
Ed ecco la ciliegina sulla torta, appena sistemata da Pansy Parkinson.
E qui nasce una bella discussione.
Zabini e Nott partono a discutere con mio fratello e Ron.
I primi dicono che possono scoparsi chi vogliono, i secondi che non
devono avvicinare il loro “serpente”, e, si,
è un doppio senso, alle loro amiche.
Poi ci sono la Parkinson che litiga con Hermione e Ginny, sul suo
commento di prima.
La Serpe difende e porta avanti le sue convinzioni appena esplicitate,
e le Grifone ribattono che non fanno affatto le brave e cozzine
ragazze, pur non essendo delle troie, come lei.
Io invece mi lascio cadere sulla sedia più lontana dalla
parete dove lui è appoggiato, e me ne sto per i cazzi miei.
Non è dello stesso avviso la Greengrass, che si alza dalle
gambe del suo ragazzo, e mi si avvicina.
<< Potter. >> saluta.
<< Greengrass. >>
Fa Evanescere una comoda sedia imbottita e ricoperta da pelle di drago
nera, e si accomoda.
<< Come va? >>
Che domande.
Lo sa che sto uno schifo, come se non se ne è accorta.
Persino quella ficcanaso rompi coglioni della “Ragazza Del
Giornale” se ne è accorta, e l’ha
spiattellato su un suo stupidissimo articolo.
Non so come cazzo abbia fatto, ma ha anche scoperto della notte tra me
e Kevin.
Non chiedetemi come.
Due pagine intere erano dedicate a me e al “Ritorno di un
Grande Amore”.
La depressione, invece, era spiegata in almeno una dozzina di ipotesi
diverse e tutte assurde.
E, ovviamente, tutte false.
Chi potrebbe immaginare la verità?
Nonostante ciò rispondo:
<< Benissimo! >>
In risposta fa un sorriso, e mi risponde con un allusivo
<< Immagino. >>
Restiamo per un po’ in silenzio, quando lei si decide a
parlare ancora.
Prende un respiro e si fa coraggio.
<< Non ti ho ancora ringraziata, dalla festa di
Halloween.
Quindi…Grazie.
>>
Premesso che ricevere una parola del genere dalla Principessa
Serpeverde mi stupisca come poche cose nella vita, la
curiosità persiste.
Grazie di cosa?
<< Ehm…Prego…Ma, per cosa mi stai
ringraziando? >>
Fa un sorriso, e si volta a guardare il suo ragazzo, che sta
animatamente discutendo con Ron ed Harry.
Come da copione, tra circa qualche minuto, a meno che non entri
qualcuno qui dentro e si decida a dirci il motivo della chiamata,
dovremo alzarci e dividerli, prima che si picchino.
Sono 8 anni che questa storia va avanti.
Sempre guardando Zabini, continua a parlarmi.
<< E’ anche merito tuo se ci siamo messi
insieme. Magari ci hai aiutato nel metodo meno ortodosso…
>> sguardo minaccioso e smorfia irritata, al ricordo del
bacio che diedi alla sua fiamma. << …ma
comunque, fu da allora che sbloccammo la situazione. Ecco
perché ti ringrazio. >>
Annuisco, e poi trattengo una risata.
<< Io che ti aiuto, e tu che mi sei
grata…magari tutto questo non lo diciamo a nessuno!
>>
E ride con me.
<< Non c’è niente che io possa fare,
invece, per voi? >>
E in quel “voi” intende me e Malfoy.
E, come da copione, mi rattristo.
<< Non credo proprio. Ha preso la sua decisione, punto.
Alla fine, del buon sesso può averlo con qualsiasi donna.
>>
<< Non fare l’errore di definirlo
“solo sesso” il vostro rapporto, perché
non lo era. Sia per te che per lui. >>
Non faccio in tempo a ribattere, a dire la mia, a spiegarle che
sicuramente per lui si trattava solo di semplici scopate, che,
finalmente, entra la Preside.
Le discussioni si fermano e tutti alziamo lo sguardo sulla Mcgranitt.
Con lei fluttuano due quadri, che, prendendo magicamente il loro posto,
si rivelano essere quelli di Silente e Piton.
<< Salve ragazzi. Spero non abbiate atteso troppo, ma
dovevo portare i quadri al restauro. >>
Aah…ecco come mai la puntualissima Minerva Mcgranitt ha
ritardato.
<< Accomodatevi. >>
Non appena l’ultima sillaba è fuoriuscita dalle
sue labbra, 10 sedie si avvicinano ad ognuno di noi, e ci portano
velocemente vicino alla scrivania.
Mi ricordo quando, al sesto anno, io ed Harry eravamo sempre seduti qui
davanti, con Silente, scavando nel passato di Voldemort.
Mi giro verso il vecchio Preside, che mi sorride e mi fa un occhiolino.
Accanto incontro lo sguardo di Piton, gelido come al solito, a cui, per
la prima volta in vita mia, sorrido.
Poi mi volto di nuovo verso la Mcgranitt.
<< Vi chiederete come mai vi ho convocati qui, immagino.
>>
Annuiamo.
Sposto lo sguardo di sottecchi a Malfoy, e lo trovo immobile, seduto
senza particolare espressione tra la Greengrass e la Parkinson.
Santo
Godric, quanto è bello!
Riluttante distolgo lo sguardo dalle sue labbra.
<< Il giorno di data 10, del corrente mese, le Scuole di
Durmstrang e Beauxbatons ci lasceranno. Quindi, il 9 Gennaio, Hogwarts
organizzerà una grande Serata di Gala, a cui parteciperanno
mole delle persone più in vista del Mondo Magico, con
giornalisti e politici, tra cui Kingsley Shakebolt, Ministro della
Magia, e molte figure politiche francesi e Nordiche…
>>
Ma qualcuno la interrompe.
Nott.
<< Che bisogno c’è di organizzare
questo festone? Insomma…addirittura il Ministro della Magia!
>>
Le labbra della Preside si restringono in una linea pericolosamente
sottile.
Odia essere interrotta.
<< Non sono affari che la riguardano, signor Nott. E la
pregherei di non interrompermi quando parlo… >>
Nott fa una faccia irritata, mentre Harry e Ron gongolano soddisfatti.
<< Dicevo, della Serata di Gala. Sarà come il
Ballo del Ceppo, ma con più gente di rango. Solo gli
studenti più brillanti potranno parteciparvi, ergo
c’è bisogno dell’invito per entrarvi, e
meno che non si è dama o cavaliere di qualcuno che
l’abbia ricevuto. Sarà una cosa molto di classe.
>>
Fa una pausa, per riprendere fiato, suppongo, dato che non
l’ha mai fatto lungo tutto il suo monologo.
E nel frattempo ci guarda tutti attentamente.
<< Ed è qui che entrate in gioco voi. Io mi
occuperò degli inviti, agli Studenti e non…ma voi
dovete organizzarmi l’Evento. Insieme. >>
Silenzio.
Siamo.
Tutti.
A.
Bocca.
Aperta.
Dice.
Sul.
Serio?
Improvvisamente un coro di lamentele di alza dalle nostre bocche.
Tutti, tranne Malfoy ribattono alla decisione della Preside.
<< Insieme? Ma stiamo scherzando?! >>
<< Noi, con queste fecce? >>
<< Come pretende che organizziamo qualcosa di buono, con
questi idioti? >>
<< Vuole un incontro di Boxe? >>
<< Spargimenti di sangue? >>
<< E’ un’idea assurda!
>>
<< Io mi rifiuto! >>
<< Non lavorerò MAI con loro! >>
<< BASTA! >>
Ops… mi sa che abbiamo fatto incazzare la Preside.
<< Sentiamo…uno alla volta. Siete
d’accordo con la collaborazione reciproca? >>
Partendo da Ginny, 9 “No!” si ripetono sicuri e
convinti.
Solo uno non si è espresso.
<< Signor Malfoy? Lei che ne pensa? >>
Malfoy alza gli occhi sulla Preside e resta in silenzio.
Poi si decide a parlare.
<< Non credo che le interessino davvero le nostre
opinioni. Indipendentemente dalla nostra risposta, la collaborazione
non è una proposta, è un ordine, vero?
>>
Dio
quanto mi è mancata la sua voce!
E poi….
La Mcgranitt sorride.
<< Esatto. >>
Ma adesso interviene Hermione.
<< Preside…scusate…ma,
perché proprio noi? E perché proprio con i
Serpeverde? Lo sanno tutti che non c’è buon sangue
tra di noi… >>
<< Per la prima volta sono d’accordo con la
Mezz…la Granger. >>
La Parkinson si corregge subito allo sguardo irato della Preside.
<< Glielo spiego subito, signorina Granger. Cercavamo
studenti in gamba e adatti ad una cosa del genere. Tra gli insegnanti
la Kensington ha proposto la collaborazione tra Grifondoro e Serpeverde
e alla fine…chi meglio di voi? >>
<< Preside… >> intervengo io
<< …non crede che debba anche
esserci…come dire…rispetto ed un rapporto civile
tra gli organizzatori? >>
<< Se non sbaglio lei ha già trascorso del
tempo con i presenti Serpeverde, per una punizione. Vuole dirmi che
c’è ancora molto astio? >>
Mi volto a guardare la Parkinson che ancora non sopporto, la Greengrass
con cui parlo, adesso, molto tranquillamente, Zabini e Nott che mi
fanno sempre ridere, e, a modo loro, mi hanno più volte
aiutata e poi…Lui
me lo lascio per ultimo. C’è ancora molto astio
tra noi due? Purtroppo credo sia qualcosa di più. Credo
davvero che lui mi odi. Me l’ha anche detto.
Vabbè brutti rapporti con due persone, su 5.
Non è tanto male.
<< No. >>
<< Appunto. >>
Ed ecco che intervengono Harry e Ron.
<< Si, ma per quanto mi riguarda, l’astio
c’è eccome. >>
<< Sono d’accordo con Ron. Non verrebbe fuori
niente di buono se noi e codesti individui dovessimo collaborare!
>>
<< Come ha detto il signor Malfoy…
>> la Mcgranitt lo indica con la mano <<
…non vi sto proponendo un idea. Vi sto imponendo
un compito.
>>
Fantastico.
Avere Draco Malfoy nella stessa stanza per questi pochi minuti
già mi sta innervosendo, accorgermi del suo completo
ignorarmi mi sta lacerando…ed io dovrei passare interi
pomeriggi così?
Ma la Kensington cosa vuole da me?
Ha rotto i coglioni con queste iniziative stupide per far avvicinare
Grifondoro e Serpeverde!
Le due Case non saranno mai
amiche!
Sto appunto per alzarmi, rassegnata, quando mi da il colpo di grazia.
<< Ah, Grifondoro. Molly mi ha detto che quest’
anno vi siete dedicati molto a suonare della musica. E che lei..
>> mi guarda, con un espressione meno severa del solito
<< …signorina Potter canta molto bene. Vorrei
che suonaste alla Festa. Anche per poco tempo. >>
<< Ehm… >> rispondo
<< …Il “Vorrei” sarebbe
uguale ad un “Dovete”? >>
<< Esattamente. >>
<< Ma…ma…io…non sono poi
così brava a cantare! >>
<< Sciocchezze! Hai la stessa voce di Lily, Kim.
>>
No, non è stata la Mcgranitt a parlare.
Ma Silente.
Mi volto verso il quadro, e noto il suo sguardo dolce e affettuoso su
di me.
<< Aah…quando la dolce Lily cantava tutti i
problemi del Mondo sparivano, vero Severus? >>
Il ritratto del mio vecchio professore di Pozioni fa una smorfia di
dolore, magari al semplice ricordo, ed annuisce.
Silente ridacchia.
<< Sirius diceva sempre che quel lato di tua madre
l’hai ereditato appieno. Anche se sei tutto tuo padre!
>>
Sorrido.
Non posso dire di no a Silente.
Perciò mi volto verso la Preside ed annuisco.
<< Finalmente ti sentiremo cantare, Superstar!
>> ride Nott.
<< Dubito che sia così brava! >>
Grazie Pansy, senza la tua fiducia cosa farei?
<< Si che lo è, invece! >>
Non è stato Harry o qualcuno dei Cacciatori a difendermi, ma
Zabini.
Lasciando stupiti tutti, compreso lui stesso.
Ed è per la prima volta che vedo un cambio
d’espressione sul viso di Malfoy.
Ghigna.
Più sexy che mai.
Ma ancora non mi guarda.
<< Sapete ragazzi… >> ancora
Silente, che richiama la nostra attenzione.
Tutti quanti gliela concedono.
<< …la Kensington ha avuto davvero una bella
idea, proponendo di farvi collaborare. Non siete persone totalmente
diverse, sono certo che troverete un punto d’incontro. Avete
sprecato 8 anni ad odiarvi, senza nemmeno conoscervi. Sono certo che
alla fine la smetterete di attaccarvi l’un l’altro
alla prima occasione, anche se ci vorrà del tempo. Del resto
“Ciò
che presto nasce presto muore.”
>>
<< Non credo proprio, signore. >> risponde
Harry.
<< Ah, Harry! Testardo e tradizionalista come tuo padre!
Ma dai ascolto ad un vecchio come me. Non giudicatevi senza prima
conoscervi, magari dalle proprie famiglie… >>
e guarda Malfoy, Nott e Ron e Ginny << ..dal sangue..
>> guarda Hermione << …o Dalla
Casa di appartenenza… >> guarda tutti noi.
<< ..Non è
importante ciò che si è alla nascita, ma
ciò che si diventa.
>>
<< E se quello che si diventa non ci piace?
>> chiede la Greengrass.
<< Non pretendo che diventiate tutti amici per la
vita…solo…un tentativo non ha mai ucciso nessuno,
no? Non dovete mica innamorarvi! >>
<< Ah no! Quello no, per favore! Troppi problemi! Sarebbe
un amore impossibile! Roba da film…. >>
Oddio!
Ero io quella che ha parlato?
Ed era mia, la voce piena di sarcasmo e risentimento?
Cazzo!
È solo che non sono riuscita a trattenermi!
E adesso tutti gli occhi sono fissi su di me.
Compresi quelli di Silente e…si, anche di Malfoy.
L’immagine del grande Preside, riprende a parlare con un
sorrisino che non mi piace per niente.
<< Kim! Proprio tu, mi vieni a pronunciare la parola
“Impossibile”? Non eri forse tu che disprezzavi
quella parola? >>
Si, ero io.
Tutti dicevano che era impossibile uccidere Voldemort.
Tutti dicevano che era impossibile che quattro adolescenti
affrontassero i Mangiamorte.
Tutti dicevano che era impossibile imparare l’Incanto
Patronus al terzo anno.
Tutti dicevano che era impossibile uccidere un Basilisco a 12 anni.
Tutti dicevano che era impossibile sfuggire a Voldemort.
Tutti dicevano che era impossibile morire e poi ritornare.
Tutti
dicevano che era impossibile una tresca tra il Principe delle Serpi e
la Regina Grifondoro. Anche il solo e semplice sesso.
Ma tutti si sbagliavano.
Però, adesso, come posso non pronunciare la parola
impossibile?
Qualcuno mi sa dare un altro aggettivo alla mia volontà di
stare con Malfoy?
Non credo.
Anche se lui lo volesse, sarebbe una cosa troppo assurda.
Impossibile.
Dovrebbe trovarsi a combattere contro i suoi genitori, se sceglie me.
E se invece dovesse scegliere i Mangiamorte, restando con me, sarebbe
ancora più stupida come cosa.
Il momento prima ci baciamo, e il momento dopo cerchiamo di ucciderci
in Battaglia?
Come ho detto a Silente, sarebbe un “Amore
Impossibile”.
Anche se “Amore” è una parola grossa.
<< Si cambia nella vita… >>
sussurro.
E poi…ecco la perla di saggezza tipica di Albus Silente.
<< Non esistono amori impossibili, Kim. Solo amanti
codardi. >>
E
tu, Kim, sei una codarda?
No.
<< Benissimo, ragazzi. Potete andare….
>> ci congeda la Preside.
Ci alziamo tutti, e le Serpi sono quasi uscite dalla stanza, quando la
Mcgranitt aggiunge:
<< Ah, Greengrass! Per quella questione…credo
sia tutto sistemato! Fissato per il 7. >>
Lei annuisce.
Mentre noi Grifoni ci guardiamo curiosi, intercetto gli occhi allusivi
e saggi di Silente posarsi su di me.
“Non
esistono amori impossibili, Kim. Solo amanti codardi”
Sposto il viso.
E mentre mi volto verso la finestra, incontro il suo sguardo argenteo
fisso su di me.
Tremo.
6 Gennaio.
Abbiamo spedito un biglietto ai Serpeverde, in cui ci davamo
appuntamento alle undici di mattina davanti alla Stanza delle
Necessità, per iniziare ad organizzare la festa.
Con le lezioni sospese, abbiamo molto tempo a disposizione.
Kevin mi tiene per mano mentre mi accompagna al luogo
dell’appuntamento insieme a tutti gli altri.
Ma questo non placa il mio nervosismo.
<< Kiki, certo che la Kensington ce l’ha
proprio con te e con le Serpi. Insomma, per la seconda volta
è colpa sua se ci devi passare del tempo insieme!
>> sbotta Seamus.
Considerato che l’ultima volta mi sono ritrovata in una
tresca con Malfoy, cosa che, poi, mi ha ridotto in lacrime, non posso
che affermare che la Kensington voglia proprio vedermi alla rovina.
Arrivati vicino alla Stanza delle Necessità, i nostri amici,
ovvero Seam, Dean Kevin e Lavanda, ci salutano e noi 5 giriamo
l’angolo, pronti per una lite pomeridiana.
Zabini e la Greengrass si baciano dolcemente nell’angolo,
Nott e Malfoy chiacchierano di non so cosa, e la Parkinson fuma
nascosta una sigaretta.
Appena il rumore dei nostri passi cattura la loro attenzione, tutti
alzano lo sguardo su di noi.
Secondo Hermione, Malfoy è già a conoscenza del
fatto che il padre sia ancora vivo.
Dice che è stato il primo ad averne notizia, non appena gli
Auror e noi abbiamo assistito alle scena.
Se ripenso a cosa quel lurido bastardo mi stava facendo, vomito in
mezzo al corridoio.
L’unica che saluta, dei Grifondoro, sono io, ed Harry, che
però chiarisce che il suo saluto è indirizzato
solo alla Greengrass, con un “Ciao Daphne”.
E, ovviamente, le Serpi rispondono solo a me.
A parte due.
Indovinate chi?
Se avete optato per Malfoy a la Parkinson, avete vinto.
Non appena vi incontro vi offro una sigaretta.
<< Allora… >> propone Ginny, con
aria da funerale << …entriamo? >>
Tutti grugniscono un “Si”.
Sento anche << Prima iniziamo e prima finiamo
>> provenire da qualche bocca.
È Hermione che fa aprire la Stanza, che si rivela una bella
camera, con milioni di cd Babbani, un’ampia finestra, un
tavolo rotondo e abbastanza grande, 10 comode sedie, 5 rosse e 5 verdi,
ed uno scaffale pieno di libri.
Non so a cosa servano in questo caso, ma trattandosi di Hermione,
è naturale che siano apparsi.
Per completare il tutto una pila di fogli, con piume e boccette
d’inchiostro, giacciono sul tavolo.
Tutti ci sediamo e, senza nemmeno farlo a posta 10 sigarette vengono
portate alle labbra e accese, quasi contemporaneamente.
Mi scappa un sorriso.
<< Allora… >> espiro il fumo
<< …da dove si parte? >>
<< Dalla preparazione di un veleno da mettere nel piatto
di domani della Mcgranitt! >> propone Nott.
Mentre io rido, Ginny ed Hermione non sono dello stesso avviso.
<< Cafone! >>
<< Chi io? Mezzosangue e Pezzente, come vi permettete?!
>>
<< Non le insultare! >> Harry.
<< Possiamo fare ciò che vogliamo!
>> Parkinson.
<< No, se questo vuol dire insultare persone mille volte
meglio di voi! >> Ron.
<< Meglio? Ma scherzi, per caso? >> Zabini.
Addio popolo.
Inizia una discussione talmente chiassosa che non distinguo
più le parolacce dalle parole legali in questa scuola.
Penso che le prima prevalgano, comunque.
Io e la Greengrass si guardiamo esasperate, mentre continuiamo a fumare.
Poi il rumore di una sedia che si sposta da sotto il tavolo, molto
rumorosamente aggiungerei, e Draco Malfoy si alza in piedi in tutta la
sua bellezza.
<< Smettetela!... >> silenzio
<< …Ci stiamo tutti sui coglioni, e questo si
è capito. Io non vi sopporto… >>
sguardo omicida a mio fratello << …ma questa
cazzo di Festa la dobbiamo organizzare. Quindi, rinfoderate gli artigli
a le lingue biforcute, o al massimo usatele per altro. Ma non voglio
più sentire altre discussioni, altrimenti mi ci metto io in
mezzo, ed allora voleranno teste. Intesi? >>
Ron sta per ribattere, sicuramente gli ha dato fastidio il tono
autoritario di Malfoy, ma Harry lo ferma.
<< Il Furetto ha ragione. Se continuiamo così
non organizzeremo un bel niente. Tregua.
>>
Questa me la segno.
Evento
storico gente!
EVENTO
STORICO
Tregua.
Una
semplice parola, che può avere molteplici significati,
inserita nei vari contesti, ma che, alla fine, potremmo semplicemente
considerarla un sinonimo di “Stop”.
“Basta”.
“Pausa”.
“Punto”.
Cosa
c’è di tanto speciale, importante, eclatante,
succulento, da farmi paragonare una semplice parola coma
“tregua” ad un sensazionale evento storico?
Semplice.
Chi
la pronuncia, e verso chi.
Il
primo.
Il
nostro affascinante e sexy Harry James Potter.
Lo
abbiamo visto ultimamente molto impegnato nella Battaglie tra le fila
dei Cacciatori, così impegnato da non condividere le
lenzuola con nessuna donna, da qualche tempo.
Tutte
si domandano, in lacrime, il motivo.
Non
preoccupatevi gente, lo scoprirò.
Ma
non so se deciderò di tenermelo segreto, la motivazione, per
approfittarne io stessa, oppure divulgarlo.
Sono
indecisa.
Comunque,
dicevo.
Il
nostro caro Harry ha pronunciato la parola
“Tregua”, non soltanto con i suoi rapporti sessuali.
Ed
ecco la notizia eclatante.
Volete
sapere a chi il nostro Eroe ha stabilito una Tregua?
Con
Draco
Lucius Malfoy.
Esattamente,
signori.
Chiunque
li abbia visti crescere dal primo al settimo anno, non ricorda il
biondo o il moro, senza gli scontri costanti e carichi di disprezzo con
l’altro.
Sono
i due lati opposti di Hogwarts.
Le
tipiche due facce della stessa medaglia.
E
adesso, dopo anni e anni di dispetti, parole cattive, duelli, odio,
rancore, litigi e lotte ecco che si decidono a mettere una pausa su
tutto questo.
Pausa,
badate bene, non fine.
La
motivazione è riconducibile ai quartieri alti, al Boss, alla
Mcgranitt, alla Preside.
Pare
sia stato per colpa sua, o grazie a lei, dipende dai punti di vista,
che i due gruppi meno amici della Scuola si siano ritrovati a dover
lavorare insieme per organizzare la Grande Serata di Gala che si
terrà a scuola, il 9 Dicembre, per salutare come si deve gli
Studenti di Durmstrang e Beauxbatons.
Prenderanno
parte all’Evento molti esponenti politici e non, delle tre
nazioni, inclusi giornalisti e reporter.
Ovviamente
non tutti gli Studenti potranno parteciparvi.
Se
nessun gufo busserà alla vostra finestra per consegnarvi
l’invito…mi dispiace ma sarete fuori
dall’evento del secolo.
E
non credo che a nessuno farà davvero piacere esservi
escluso, considerato da chi è organizzato.
Harry
Potter e Draco Malfoy sono già stati menzionati.
E
con loro chi si rimboccherà le maniche per
l’Evento dell’Anno?
Penso
che tutti lo immaginino.
Kimberly
Potter, Hermione Granger, Ginny e Ron Weasley per Grifondoro, e Daphne
Greengrass, il suo ragazzo strafigo Blaise Zabini, Theodore Nott e
Pansy Parkinson per Serpeverde.
In
passato hanno sempre organizzate feste stupende, da far venire infarti
alla mammina e al paparino, oppure all’insegnanti se avessero
visto il numero molto alto di trasgressioni che avvenivano, ma sempre
in separata sede.
Cosa
verrà fuori dalla fusione delle grandi menti festaiole della
nostra amata Hogwarts?
Una
cagata, oppure una cosa di classe?
Opterei
per la seconda.
Non
ci sarà musica spacca timpani, super alcolici,
“Sigarette Magiche”, Privè per fare
sesso, luci psichedeliche, ma, conoscendo i nostri V.I.P, credo che
sarà comunque un evento da non perdere.
E
sapete quale sarebbe un'altra cosa da non lasciarvi sfuggire?
Il
numero di questo mese di Strega Moderna.
Credetemi.
Parola
della “Ragazza del Giornale”.
Oh no!
Oh no!
Oh no!
Oh no!
Oh no!
Oh no!
Catastrofe!
Come…come….come osa?
Coma ha osato quella stronza del Giornale a dire a tutti di Strega
Moderna?
Non lo doveva fare!
Non lo doveva fare assolutamente!
Adesso tutte le pettegole della scuola lo
compreranno…e….e….vedranno quel
maledetto servizio!
Cazzo!
<< Merda, merda, merda, merda, merda….
>> ripeto incessantemente, mentre cammino.
Subito dopo pranzo ho accompagnato Herm in biblioteca, con
l’intenzione di studiare anche io.
Intenzione che, ovviamente è subito svanita.
Nella mia tracolla si è Materializzato, come tutte le volte,
questo maledetto giornale.
In genere lo butto via, ma il viso di Malfoy e quello di mio fratello
sulla copertina mi ha attirata.
Avevano tutti e due un ghigno di disprezzo, ed erano delle immagini con
il loro viso in primo piano, mentre si fronteggiavano e si
bestemmiavano con gli occhi.
E meno male che ho letto l’articolo.
Adesso devo fare in modo che Strega Moderna non arrivi mai ad
Hogwarts…
Come
se fosse possibile…
<< Merda, merda, merda, merda, merda, merda,
merda….! >>
Ed intanto continuo a sfogarmi con me stessa.
<< La mamma non ti ha insegnato che le parolacce non si
dicono, bambolina? >>
…..
…….
……..
………
Tu-tum
È lui!
Tu-tum.
Brivido freddo lungo la schiena.
Tu-tum.
Mani tremanti.
Tu-tum.
Groppo alla gola.
Tu-tum.
Difficoltà a respirare.
<< Non ha fatto in tempo… >>
rispondo fredda, ancora di spalle a lui <<
…Piuttosto. La tua non ti ha insegnato a farti i cazzi tuoi?
>>
Ride.
<< Ed ecco che ci risiamo con le parolacce. A quanto ho
capito non ha fatto nemmeno in tempo a dirti che è
maleducazione dare le spalle quando si parla con una persona.
>>
Ottimo.
Prendo un profondo respiro, e mi giro verso di lui, con
l’espressione più neutra che mi riesce.
Sebbene dentro di me so benissimo quanto vorrei riallacciare i rapporti
con lui, stavolta ho deciso di seguire il mio cervello.
E lui mi dice che dovrei odiarlo adesso, per quello che mi ha fatto, e
che devo mantenere quante più distanze possibili.
Per
evitare di farmi male, come
l’ultima volta.
In cui seguii l’istinto.
Ed è sempre il cervello che mi vieta di soffermarmi troppo a
guardare il suo corpo, oppure i suoi occhi.
Per non andare in iperventilazione.
<< Ecco, adesso puoi guardarmi in faccia. Sei felice?
>>
Silenzio.
Sposta lo sguardo, da me all’orizzonte, oltre il vetro delle
finestre.
Come
il giorno del processo, prende a fissare le nuvole.
Magari
lo fa solo quando è malinconico.
Seguo anche io il suo sguardo, ma non trovo nulla di interessante nel
meteo.
Il cielo è buio, coperto da nuvoloni grigi, come sempre,
ultimamente.
Anche se non nevica.
Che palle.
Però, ecco che il mio cervello si spegne per un
po’, ed io mi ritrovo a fissare il suo viso, come ipnotizzata.
Come nell’Ufficio della Preside, non riesco a non pensare
quanto sia bello.
E quelle labbra…Dio!
<< No.
>> risponde all’improvviso.
Distolgo lo sguardo.
Appena in tempo.
“No” cosa?
Ah…giusto.
La vista prolungata del suo viso, angelico o maledetto, dipende, mi ha
fatto perdere il filo del discorso.
Adesso che ricordo, però, capisco che deve aver risposto al
mio “Sei felice?”.
La mia era una domanda sarcastica, ma a quanto pare lui vi ha dato un
significato più profondo.
Quindi… è infelice.
Eppure…insomma il padre è vivo, tra poco
tornerà dai suoi cari Mangiamorte, riabbraccerà
sua madre, farà strage di Mangiamorte, magari arruoleranno
altre assassine come loro, e lui troverà il modo di
riscaldare le proprie lenzuola anche senza la sottoscritta…
Qui dovrei essere io ad essere infelice, non lui.
Lui non ha il diritto di esserlo, dopo quello che mi ha fatto.
Mi ha umiliata, presa in giro, mi ha scopata senza ritegno, mi ha
offesa, ed anche schiaffeggiata…e non è ancora
soddisfatto?
<< Come osi? >>
Al mio tono infuriato, mi incatena con il suo sguardo.
E, adesso, anche io lascio che i miei occhi fronteggino i suoi.
<< Scusa? >> domanda, leggermente stupito.
<< Tu non devi essere infelice. Non ne hai il diritto.
>>
Alza un sopracciglio.
Ed inizia ad irritarsi.
<< E chi saresti tu per venirmi a dire una cosa del
genere? Cos’è, Sua Maestà la Regina
Potter ha anche questo potere? Decidere
lo stato d’animo delle persone? >>
<< Io non decido un bel niente. Sei tu quello che
controlla e sottomette tutti. >>
Non voglio sfogarmi con lui, non voglio tirar fuori tutta la merda che
sento dentro, davanti a lui.
Sarebbe come ammettere di essermi lasciata piegare dal Principe delle
Serpi.
Ma inizio ad irritarmi.
<< Ah, davvero? Magari perché…fammi
pensare… >> fa una finta espressione
pensierosa << …la gente me lo lascia fare?!
>>
È vero.
Anche io mi sono lasciata sottomettere dal suo corpo.
E ne sto pagando le conseguenze.
Ma adesso non mi venga a dire che non è felice.
Perché non lo sopporto.
Sto per ribattere, ma un gruppo di ragazzi del secondo e terzo anno,
passando di qui, ci lanciano occhiate curiose.
E maliziose aggiungerei.
Colgo al volo l’occasione per andarmene.
Sono a metà corridoio, quando mi afferra per il polso e mi
fa girare verso di lui.
Mi ritrovo talmente vicina a lui, come non lo ero ormai da troppo
tempo, che devo mettermi le mani nella tasca della felpa per nascondere
il loro tremore.
Alzo gli occhi su di lui.
È arrabbiato.
E si sente anche dal suo sibilo minaccioso.
<< Adesso non te ne vai. Adesso finiamo la discussione.
>>
Ha lo stesso tono che aveva quella sera, quell’ultima sera,
in camera sua.
Ti
odio!
Gli occhi lanciano lampi di ira.
Assassina!
Mi
hai rovinato la vita.
Le labbra morbide sono contratte, nello sforzo di non alzare la voce.
Avrei
dovuto lasciare che il Dissennatore ti Baciasse.
La presa della sua mano sul mio polso si fa sempre più
ferrea.
Il
ricordo più doloroso.
Il
rumore silenzioso e spacca timpani della sua mano, che si abbatte sulla
mia guancia.
Nello
schiaffo più straziante della mia breve e incasinata vita.
Abbasso lo sguardo sulla sua presa.
E tolgo il polso dalle sue bianche dita.
Ed anche se il freddo sostituisce il punto in cui la sua mano
riscaldava la mia pelle, anche se, adesso, allontanandomi dal suo corpo
con piccoli passi indietro, sento qualcosa spezzarsi dentro di me,
ancora una volta, anche se il mio istinto mi dice di saltargli addosso,
sibilo, cattiva, come lui lo fu con me quella sera.
<< Te l’ho già detto, una volta. Ma,
a quanto pare, bisogna rinfrescarti la memoria.
Non.
Toccarmi. Mai.
Più. >>
Harry.
Ho bisogno di Harry.
E, alzando il passo, vado via.
Ma dopo qualche secondo mi raggiunge.
Non mi sfiora nemmeno, né si avvicina.
Mi si para davanti e mi punta la Bacchetta contro.
<<
Mobili Corpus. >>
Come se fossi un burattino, come se dei fili mi trascinassero, mi
ritrovo a seguirlo, spinta dall’Incantesimo.
Inutili le mie innumerevoli lamentele.
Non mi ascolta.
Solo quando ci infiliamo dentro una classe vuota, di nascosto ad occhi
e orecchie indiscrete, e lui ha sigillato la stanza, mi scioglie
dall’Incantesimo.
Ed allora esplodo.
<< Cosa vuoi? Si può sapere cosa vuoi ancora
da me? >>
Mi fronteggia calmo, con la sua migliore faccia da poker.
<< Spiegati. Cosa ne sai tu di me? Perché non
avrei il diritto di essere infelice? >>
<< Che cazzo te ne frega di quello che penso?
Anzi…da quando ti importa qualcosa di quello che prova la
gente? >>
Ignora la mia domanda.
<< Dimmelo. Altrimenti non ti faccio uscire di qui.
>>
Fosse per me, e per il mio orgoglio e la mia testardaggine, potrei
restare qui fino al domani mattina.
Ma questa conversazione mi sta rendendo sempre più debole,
anche se non glielo do a vedere, ed ho un disperato bisogno
dell’abbraccio di mio fratello.
E poi…quel suo tono arrabbiato, quel suo voler aver ragione,
quel suo atteggiamento da vittima…
Come osa?
Non dopo quello che mi ha fatto!
Sono stata io
ad essere la preda.
Lui
era il subdolo e calcolatore predatore.
<< Vuoi davvero saperlo? Eccoti accontentato. Come fai a
non essere felice, tu?
Tuo padre non è morto, è ancora vivo, tra poco
sicuramente i Mangiamorte diventeranno più forti, e tua
madre sarà liberata, tornerai tra loro, vi divertirete ad
ucciderci tutti, senza gran parte dell’Ordine ancora in vita.
E soprattutto potrai vantarti di esserti scopato la Potter! Che bello!
Mi hai trattato come una qualsiasi puttana,ed io come
un’idiota te l’ho lasciato fare! Tu
hai iniziato il nostro circolo vizioso, e sempre tu hai
deciso di finirlo. Non contento mi hai dato dell’assassina,
hai detto che mi odiavi, che avresti voluto vedermi Baciata da un
Dissennatore, mi hai dato uno schiaffo!
Mi hai umiliata, Cristo Santo! Come mai nessuno aveva osato fare.
Nemmeno i Dursley. E adesso, non sei ancora soddisfatto? Dimmi, cosa
c’è di imperfetto nella tua vita da Mangiamorte,
adesso? >>
Restiamo in silenzio.
Durante il mio sfogo non ho preso fiato quasi per niente, e, adesso,
dopo quelle parole quasi urlate, ho il fiato corto.
Lui mi guarda con rabbia.
Ira.
Furia.
Mi fissa negli occhi, e sibila:
<< Se non l’hai capito, vuol dire che mi
sbagliavo su di te. Sei come tutte le altre. Vaffanculo.
>>
E mi lascia a bocca aperta.
Esce subito dall’aula, e lascia la porta aperta.
Dopo qualche minuto in cui rimango immobile, esco anche io, e,
sbattendomi la porta alle spalle, inizio a correre.
Dove?
Non lo so.
Il Principe Serpeverde era incazzato.
Incazzato nero.
E quando il Principe Serpeverde è incazzato, chiunque
farebbe meglio a starne alla larga.
Persino il Ritratto della sua Sala Comune si accorge della rabbia della
Serpe, tanto che, dopo essere stato fulminato dal suo argenteo e feroce
sguardo, decide, saggiamente, di aprirsi senza chiedere alcuna parola
d’ordine.
Ed anche i primini, quelli del secondo anno, ed in generale qualsiasi
Serpeverde dotato di senso di sopravvivenza, ed è risaputo
il grande amore personale che hanno gli Studenti della Casata di
Salazar, si spostano al passaggio del loro Principe.
Il quale, a passo di marcia, si lascia cadere con furiosa eleganza
sulla sua poltrona preferita, ovviamente sempre libera.
La coppia dell’anno, Zabini-Greengrass, staccano le loro
rispettive labbra da quelle dell’altro, e si voltano a
guardare il loro amico, e salutarne un altro, Theodore Nott, appena
arrivato dalla Stanza delle Necessità, dove scopava
allegramente con una Serpeverde del sesto anno.
<< Allora Theo… >> domanda
Blaise, con voce divertita << …come
è andata con la bionda? >>
Il Serpeverde chiamato in causa, sospira soddisfatto.
<< Bene, ovviamente. Era una ragazza
molto…molto…molto… >>
La Principessa Serpeverde, interviene, suggerendo all’amico
la parola che forse gli sfugge.
<< Sexy? Bella? Simpatica? >>
<< No. Troia. >>
I due ragazzi ridono, Daphne lo guarda indignata.
Per poi rivolgersi al biondo.
<< Draco? Cos’hai? Ti hanno fregato la scopa?
>>
Non risponde.
Continua a fissare con rabbia il camino di fronte a se.
E quando Draco Malfoy ha queste reazioni di silenzi infuriati
c’è solo un motivo.
Tutti e tre lo sanno, e Blaise lo dice ad alta voce.
<< Fammi indovinare. Ha un problema. Un problema dai
capelli neri, occhi verdi, un bel paio di tette…
>>
<< …E un culo mozzafiato. >>
conclude Theo per lui.
Malfoy si esibisce in un movimento impercettibile del viso, che molti
nemmeno noterebbero, ma che i suoi migliori amici interpretano con un
si.
<< Avete litigato? >> domanda Daphne.
Di nuovo quel movimento minuscolo della testa.
Di nuovo annuisce.
<< Amico, scusa se te lo dico…
>> interviene Blaise << …ma da
come l’hai trattata l’ultima volta, cosa ti
aspettavi da lei? Che te la desse alla prima nuova occasione?
>>
<< Già… >> conferma
Theodore << …lo sai che le donne sono
già orgogliose di loro. Tu vai a scegliere proprio la
Potter! Era inevitabile… >>
Sempre più nervoso, Draco Malfoy, si afferra la testa tra le
mani.
Poi, in uno scatto d’ira, si alza velocemente, si guarda un
po’ intorno,e punta una ragazza dai capelli neri che, in
fondo alla Comune sta chiacchierando con i suoi amici.
Frequenta il sesto anno e, secondo Malfoy, a quanto pare, è
la ragazza più fattibile presente al momento nelle vicinanze.
Perciò si dirige velocemente verso di lei, la raggiunge, le
ficca prepotentemente la lingua in bocca e, non trovando alcuna
resistenza, la afferra dal braccio e se la porta in camera.
Sesso.
Ecco il punto di sfogo del Principe delle Serpi.
E non è la prima volta che va a letto con la prima che
capita.
Perché, nel suo egoismo ed egocentrismo, è
l’unico modo che ha trovato per sfogare tutta la merda che
sente dentro.
Apre la porta della sua stanza con un calcio, e, senza preliminari di
alcun tipo, sbatte la ragazza contro il muro, alzandole la gonna e
abbassandole le mutande.
Lei, con la faccia estasiata, mette subito mano ai boxer del suo
Principe, abbassandogli e dedicato ardite carezza e attenzioni al suo
“amichetto”.
Ma non dura per molto.
Senza che nient’ altro che piccoli sospiri escano dalle
labbra del mago, velocemente e con forza entra nella sconosciuta,
strappandole un grido di piacere.
Ed iniziano le spinte.
“Tu
non devi essere infelice. Non ne hai il diritto!”
Dentro.
Fuori.
Sempre più forte.
“Non.
Toccarmi. Mai.
Più.”
La ragazza gli mette le gambe intorno alla vita, ed appoggia la testa
al muro, urlando.
E lui spinge.
Sempre più forte.
Fino a farle male.
“Mi
hai umiliata, Cristo Santo! Come mai nessuno aveva osato
fare.”
Altre spinte.
La Serpeverde urla sempre di più.
Urla il suo nome.
Come Lei
non ha mai fatto.
È sicuro che l’ultimo grido è stato
anche di dolore.
Vuole sfogare la sua rabbia.
“Cosa
c’è di imperfetto nella tua vita da Mangiamorte,
adesso?”
Un ultima spinta, forte, fortissima, e raggiungono l’orgasmo.
Lei si accascia a terra, soddisfatta come non lo era mai stata, esausta
come solo Draco Malfoy può ridurti.
Lui, invece, si alza i pantaloni, si accomoda su una sedia,e si accende
una sigaretta.
E la guarda andar via, non prima di essersi sistemata, quasi ignorando
il suo “Se hai voglia di un’altra scopata,
chiamami”.
Cosa
c’è di imperfetto nella mia vita, adesso,
bambolina?
Sono
un Mangiamorte, ma non voglio esserlo.
Mio
padre è vivo, ma non se lo merita, e lo so.
Mia
madre sta per essere liberata, ma non se lo merita, e lo so.
E
poi…
Un’altra
imperfezione, bambolina?
Magari
la più importante, che ne dici?
La
tua mancanza.
Quando la ragazza dai capelli neri scende la scale del Dormitorio
maschile, e si dirige urlacchiando felice dalle sua amiche, gli altri
tre Regnanti della Casa Serpeverde, assistono alla scena, contrariati.
Poi, è Theo che rompe il silenzio.
<< Avete notato che le sue ultime “Dame di
Compagnia” hanno tutte i capelli neri? O gli occhi verdi?
>>
La coppia dell’anno annuisce.
<< Dobbiamo fare qualcosa… >>
La voce di Daphne Greengrass è preoccupata.
Draco Malfoy non ha mai,
e dico mai,
sofferto per una donna.
Qui la cosa si fa seria.
Ma, per la prima volta, le Serpi più famose, intelligenti,
subdole, affascinanti e astute della Scuola, non sanno cosa fare.
Il Principe delle Serpi e la Regina dei Grifoni si sono andati a
cacciare in un bel pasticcio.
Per spezzare il silenzio che si era venuto a creare, Nott domanda:
<< Daphne, quando la Mcgranitt ha detto di aver fissato
tutto per il 7…intendeva l’arrivo di tua sorella?
>>
Annuisce.
E ritorna il silenzio, pensieroso.
<< Che giornata di merda! >>
<< Io userei il plurale! Ieri, tra quella troia che ci
prova con Harry, la Battaglia e il colloquio con la Mcgranitt, uno si
aspetta che le brutte notizie siano finite… >>
<< …E invece no!... >>
interrompo Hermione << …oggi, la prima volta
che io e Malfoy ci parliamo dopo giorni, cosa facciamo? Litighiamo! Per
non parlare di quella stronza del Giornale, che suggerisce a tutti di
comprare quella stramaledetta copia di Strega Moderna! >>
Restiamo in silenzio.
Io ed Hermione siamo comodamente sdraiate sui nostri letti, a fumarci
una sigaretta.
E lamentarci, ovviamente.
All’improvviso la porta della nostra stanza si apre, per far
entrare Ginny.
La quale si lascia cadere sul letto con aria sognante.
<< Che ti è successo, Gin? >>
domando, divertita della sua espressione.
Sospira.
<< Gin? >> incalza Herm.
Un altro sospiro.
<< Pronto? >> sempre ‘Mione.
Sospiro.
<< GIN!! >>
Questa ero io.
La rossa, prima in trance, sembra risvegliarsi.
<< Ragazze! >>
<< Ginny! >> rispondiamo in coro io ed Herm.
<< Ragazze! >>
<< Ginny! >>
<< Ragazze!
>>
<< Ginny!
>>
Sempre sorridendo, si accende una sigaretta.
<< Non sapete cosa mi è successo!
>>
Sia io che Herm, stiamo per domandare di raccontarcelo, ma non serve.
Perché, dopo i primi minuti di istupidimento, parte in
quarta e,quasi senza respirare, ci narra le sua avventure.
<< Ero in camera dei ragazzi, perché Harry
doveva darmi uno schema per la prossima partita di
Quidditch…sai quella contro Tassorosso. Quando la porta del
bagno si spalanca, e ne esce Seamus, con un misero asciugamano legato
in vita…con tutte le goccioline che gli scendevano sui
pettorali…con i capelli bagnati e scompigliati. Insomma un
vero Dio! Credo che mi piaccia Seamus! Anzi ne sono sicura!
>>
Poi, con aria seria, si rivolge a me.
<< Kiki…non è un problema, vero?
>>
<< Cosa? Che ti piace Seamus, dopo mezzo secondo in cui
l’hai visto in asciugamano? >>
<< Esatto. >>
<< No. Perché dovrebbe esserlo?
>>
<< Bè…è stato il tuo
ragazzo, no? >>
Al che scoppio a ridere.
<< Non provo più niente per Seam che non sia
amicizia…vai tranquilla! >>
Beata Ginny.
Lei è riuscita a dimenticare Terry in pochissimo giorni.
Oddio, è un po’ esagerato che già pensi
ad un altro, ma lei è fatta così.
Forse la aiuta il fatto di non essersi mai innamorata veramente.
La storia con Harry è stata la più seria che
abbia avuto.
Chissà…chi sarà il prescelto, che
riuscirà ad arrivare al cuore della mia amica?
<< Ginny…ma Seamus non piaceva a
Calì? >> domanda Herm, che sta, nel frattempo,
torturando il lenzuolo, rigirandoselo tra le dita.
È nervosa.
Perché?
<< Si, ma quello è stato secoli fa. Dopo
Seamus, Calì ha avuto una tresca con Justin, una scopata con
Nott, che non approvo affatto, comunque, e adesso gli piace Jimmy
Peakes. >>
Calì e il nostro Battitore?
Ah, ecco perché l’altro giorno stava ciarlando di
Quidditch, mentre io mi deprimevo con la Nutella sul letto.
<< Lo sapevate che mio fratello e Lavanda si stanno per
lasciare? >>
<< Di nuovo? >> domando io.
<< Già. Mi ha confidato Ron che si
è un po’ stufato. >>
E nei minuti che seguirono, mi pentii amaramente di averle dato corda.
Perché parte in quarta ad informarmi su tutti i pettegolezzi
della coppia Lavanda-Ron.
Cosa che non mi interessa affatto.
Per fortuna è Hermione, 12 minuti e 56 secondi dopo, ad
interromperla, e salvarmi.
<< Gin, devo dirti una cosa. Ma non ti farà
piacere. >>
I pettegolezzi by Weasley, si interrompono, mentre la rossa di gira
verso ‘Mione.
Oddio…non vorrà mica…?
<< Dimmi. >>
Ginny getta la sigaretta che si era prima accesa nel posacenere,
sigaretta che avrà fumato solo per un quarto, troppo
impegnata a spettegolare, per accorgersi che si stava fumando da sola.
<<
Ecco…vedi…io…io…sono…
>>
Pausa.
Silenzio.
Restiamo tutte con il fiato sospeso, mente Hermione abbassa lo sguardo.
Poi si decide a parlare.
<< Sono innamorata di Harry. E abbiamo anche fatto sesso,
alla festa per l’arrivo delle Scuole. >>
Hermione Granger ha tolto la parola a Ginny Weasley.
…..
……..
……..
……….
<< Da quanto tempo va avanti questa storia?
>>
Merda.
La sua voce è fredda e tagliente.
Non promette nulla di buono.
<< Dalla festa di Halloween. >>
Poi, Ginny si rivolge a me.
<< Kiki, tu lo sapevi? >>
Annuisco, colpevole.
<< E nessuno mi ha detto niente? In tutto questo tempo?
>>
Sia io che Herm abbassiamo la testa.
Adesso che me lo fa notare, mi sento una merda.
Una merda totale.
Era nostro dovere di amiche parlargliene prima.
Solo che io non volevo mettermi in mezzo, non potevo fare la spia ai
danni di Hermione.
E lei, credo che non gliel’abbia detto per paura di perderla.
Però il risultato è che l’abbiamo
ferita.
<< Ginny, scusami… >> dice Herm
<< …lo so che avrei dovuto
dirtelo…ma…ma…avevo paura della tua
reazione. Ho provato a non innamorami di lui, ma è stato
più forte di me. Il problema è che non
è una semplice cotta. Cazzo…io…sono seriamente
innamorata di lui. Ecco perché abbiamo fatto
l’amore, quella notte. Ma è stato solo un
episodio. Non c’è stato altro tra noi. Se tu lo
vuoi ancora con te non preoccuparti, io non lo toccherò
più… >>
Mentre la mia amica è quasi alle lacrime, Ginny la
interrompe, stupita.
<< Frena un secondo. Tu credi che a me piaccia ancora
Harry? >>
Annuisce, con gli occhi lucidi.
Anzi no, una vera e propria lacrima le sta scivolando lungo la guancia.
E a me perché pizzicano gli occhi?
Vaffanculo, mi sto intenerendo.
Tutta colpa di quello stronzo.
Comunque mi sento in dovere di chiedere anche io scusa a Ginny.
<< Gin…anche a me dispiace tanto.
Però non potevo dirtelo…erano affari vostri e non
volevo mettermi in mezzo. Ma…ti abbiamo ferita lo
stesso…scusa. >>
E di nuovo abbasso lo sguardo.
Sentendomi ancora più una merda.
Ancora un altro silenzio.
Poi Ginny sospira.
<< Kiki, non preoccuparti. Non centri niente.
Herm… >>
Alzando lo sguardo noto come anche Ginny abbia gli occhi lucidi.
<< …Sono arrabbiata perché dovevi
dirmelo prima…ma capisco perché non
l’hai fatto. Comunque….>>
Si alza dal letto con aria fintamente arrabbiata, ed alza un
po’ la voce.
<< Davvero credevate che fossi ancora innamorata di
Harry?! Mentre stavo con Terry? Per chi mi avete preso, per la
Parkinson? >>
La tempesta è passata.
Mi alzo anche io dal letto.
<< Esattamente, signorina “perdo la testa per
un ragazzo dopo soli 5 secondi, e solo per averlo visto in
asciugamano!” >> rispondo sarcastica.
E poi l’abbraccio.
Dopo un po’ Ginny chiama Herm, e si unisce anche lei al
nostro momento d’affetto.
Meno male che ho loro,almeno.
Dopo il litigio con Malfoy, stare con i miei migliori amici
è l’unica cosa che mi fa stare meglio.
<< Ehi, Herm.. >> la chiama Ginny
<< ...datti una mossa con il nostro Eroe. Vattelo a prendere!
>>
Tiro.
Espiro.
Tiro.
Espiro.
Come al solito.
Alla fine, che gusto nel fumare una sigaretta?
Nessuno.
Magari lo faccio per abitudine, magari perché sono un
masochista, magari perché mi calma.
Non lo so.
Solo che, ultimamente, sono talmente nervoso che potrei Schiantare
qualcuno, solo se mi pesta i piedi.
Ci vorrebbe un bel duello.
L’ideale sarebbe con Malfoy...batterlo a colpi di Bacchetta
sarebbe un toccasana per il mio pessimo umore.
Ma, purtroppo, non credo che a Kiki farebbe piacere.
Alzo lo sguardo, e questo mi ricade verso l’entrata per il
Dormitorio Femminile.
E la
vedo.
Sta scendendo le scale con mia sorella e Ginny.
Hermione.
È bellissima.
Nessuno le ha mai detto che ha delle gambe perfette?
Tutte e tre vengono verso di me ma, mentre Kiki e Ginny si siedono sul
divano, Herm mi supera.
<< Ragazzi ci vediamo dopo. Adesso ho la ronda notturna
da Caposcuola… >> poi mi guarda.
No, ma che dico…
Mi folgora con i suoi splendidi occhi dorati.
E mi sorride.
Ed ha un sorriso talmente bello, che potrei innamorarmi anche di
Voldemort, se mi sorridesse così.
Bleah che schifo…!
Esageravo.
<< …Ciao Harry. >>
Ed esce dal Ritratto.
Inclino leggermente la testa e…si ha anche un sedere
perfetto, oltre le gambe.
<< Ehi campione…ti conviene asciugarti la
bava! >> ride Ginny.
Mi giro di scatto verso di lei.
<< Eh? Cosa? Chi? Io? No! >>
Le due ragazze ridono.
Kiki un po’ meno allegramente.
Giuro
che Malfoy lo ammazzo.
<< Harry, basta fare la commedia. Tu ed Herm siete stati
sgamati! In pieno! >>
Anche Kiki ci si mette, adesso…
Ginny si alza dal divano, mi ruba la sigaretta dalle dita e se ne va.
Prima di raggiungere Seamus, però, mi dice
all’orecchio:
<< Vai, Campione. Hermione è tutta tua.
>>
Cosa intendeva dire?
La mia espressione passa dall’incredulo, allo stupito,
dall’interrogativo, al “Mi dite che cazzo
succede?!”.
<< Non hai capito che voleva dire Ginny, vero?
>> chiede Kim.
<< Esatto. Che cazzo tramate? >>
Sorride.
<< Harry ho delle belle notizie….Herm ha
parlato con Ginny di voi due e lei….bè adesso ha
perso la testa per Seamus, quindi…avete il via libera. Si
è un po’ arrabbiata perché dovevamo
dirglielo prima, ma adesso è tutto a posto…
>>
Ed anche lei ripete:
<< Vai, Campione. Hermione
è tutta tua
>>
Dov’è la Sala dei Capiscuola?
Sono felice.
Felice.
Felice!
Volete sapere come mai Hermione Granger è felice?
Per la conversazione con Ginny, perché se no?!
Con la speranza che Harry non abbia trovato un’altra ragazza
con cui complicarmi la vita.
Sono stufa di lottare.
Lottare per tutto, anche per avere il ragazzo che amo.
Con il ritorno in carica dei Mangiamorte, tutto quanto ho conquistato
fino ad adesso è appeso ad un filo, sempre più a
rischio.
Ma non voglio pensarci.
Adesso ho solo voglia di una sigaretta, mentre aspetto quello
scansafatiche di Draco Malfoy.
Non l’ho detto a Kiki che era di turno con lui oggi, per non
rattristarla.
Ma io e il Serpeverde faremo una bella e lunga chiacchierata.
Sempre se viene.
E non ci spero molto.
Ma, sentendo dei passi alle mie spalle, proprio mentre cercavo nella
mia borsa le sigarette, mi devo ricredere.
È arrivato alla fine.
<< Wao, Malfoy. Siamo stranamente puntuali, oggi! Che
è successo? >> esclamo, con un punta di
disprezzo.
<< Malfoy?! Santo Godric, Herm, questi insulti
risparmiali per qualcun altro! >>
Il pacchetto che era tra le mie mani, mi cade per la sorpresa.
Mi volto di scatto, con i capelli che, nella rotazione, mi frustano il
viso, ed incontro i suoi occhi.
Harry Potter.
<< Harry! Ehm…scusa! Pensavo fossi Malfoy!
>>
<< Cos’è, avevate un appuntamento?
>> scherza, ma con una punta di vera gelosia.
Mi eccita quando è geloso…
Sorrido.
<< Esattamente. >> rispondo, maliziosa.
E nel frattempo mi avvicino sempre di più a lui.
Lo stesso fa lui con me.
<< Scusami, non sapevo andassi a letto con il nemico!
>>
Spero che abbia capito che sto scherzando.
La sua voce è poco più che un sussurro, ma non
sembra arrabbiato.
<< Il Principe Serpeverde….molto eccitante!
>>
Sempre più vicini…
E lui sorride, mandandomi il cervello ai funghi.
<< Anche la Principessa, delle Serpi non è
male… >>
<< Che io sappia è occupata.. >>
Adesso siamo a pochi passi di distanza.
<< Non sono mica geloso! E poi…chi resiste ad
Harry Potter? >>
Nessuno.
Solo tua sorella…
Rido.
<< Modesto! >>
Siamo talmente vicini che posso toccare il suo torace con il mio naso.
Ha un buon profumo.
Anzi, direi ottimo.
Anche lui ride.
<< Dimmi, Harry. Cosa sei venuto a fare qui?
>>
Ghigna, malizioso, prima di afferrarmi per la vita, e baciarmi.
Con urgenza.
Finalmente…!
Erano secoli che sognavo di poter assaggiare quelle labbra, fonti di un
mio continuo desiderio.
La notte in cui facemmo l’amore era un po’ brilla,
e non ricordo tutto ala perfezione.
Ma se c’è una cosa che nessuno potrà
togliermi dalla mente, è la sensazione Paradisiaca e di
completezza che mi colse quando eravamo un solo corpo.
In quel momento, come adesso, non riesco a trovare cosa più
giusta e bella da fare, se non baciare Harry Potter.
Il mio migliore amico.
Il mio ex - migliore amico.
Il bacio si fa sempre più passionale, le mie braccia intorno
al suo collo sempre più strette, la sua mano sulla mia
schiena sempre più in basso, i nostri bacini sempre
più a stretto contatto.
Insomma…
Cazzo,
sto baciando Harry Potter!
Indietreggia sempre più, trascinandomi con se,
finchè non raggiunge il muro, sbattendovi la schiena contro.
Allora ribalta le posizioni, continuando sempre a baciarmi, dopo aver
ripreso fiato per circa 2 lunghissimi secondi.
Ed è stato in questo lasso di tempo che mi ha sussurrato
all’orecchio:
<< Ti amo. Ricordi? >>
E sempre in quell’asso di tempo, gli ho risposto.
<< Io si. E tu? Ricordi che ricambio? >>
prima di continuare a baciarci.
Una sua mano è ormai completamente sotto la mia maglietta,
quando qualcuno si schiarisce la gola, per far notare la sua presenza.
<< Bleah! Lo Sfregiato e la Mezzosangue che si baciano.
Questa mi ha segnato a vita…! >>
Premesso che ho sempre odiato Draco Malfoy…adesso ha appena
trovato un motivo in più per avercelo sulle palle.
Harry si stacca da me, sospira nervoso, stando fronte contro fronte, e
si gira minaccioso verso il suo nemico storico.
<< Malfoy…Ma mi devi sempre rompere le palle?!
>>
<< Ovvio, Potter! Quello è il mio passatempo
preferito! >>
E ghigna.
<< Già…soprattutto
adesso… >> sussurra Harry.
E la frase non piace affatto a Malfoy.
<< Cosa intendi dire, Potter? >>
Adesso è il turno di Harry di ghignare.
<< Voglio dire che, adesso che hai mandato a fare in culo
la tua unica opportunità di essere utile nella vita, devi
per forza trovarti un hobby. Adesso che hai mandato a fare in culo
l’unico lato decente della tua insulsa esistenza, devi
colmare il vuoto… >>
Devo ammetterlo, la faccia di Malfoy mi fa paura.
Gli occhi sono i più spaventosi.
Sono talmente pieni di odio, che mi stupisco come mai Harry non sia
già nell’angolino a tremare.
Ma si sa…Harry Potter rimane pur sempre Harry Potter.
<< Se ti riferisci a quanto è successo con tua
sorella, sei pregato di farti i cazzi tuoi, Potter. Se non sai, evita
di parlare, e continua pure a scoparti la Mezzosangue. Sarà
certamente una grandissima troia, a gambe aperte…
>>
Ehi!
E questo stronzo come si permette?!
Sto per andare a dargli un altro ceffone, una replica di quello che si
beccò al terzo anno, quando Harry sta per avventarsi su di
lui.
Sono entrambi con i pugni alzati, in segno di lotta, quando mi
inserisco tra i due, e cerco di separarli.
<< Basta. Smettetela! >>
<< Herm, per favore togliti. Non la può
passare liscia dopo quello che ha fatto a Kiki, e dopo quello che ti ha
detto! >>
<< Potter, per l’ennesima volta. Quello che
è successo tra me e tua sorella non sono cazzi tuoi!
>>
<< Certo che lo sono, Furetto. Si da il caso che tu abbia
ferito una delle persone a cui tengo di più. Ti sembra una
cosa da niente? >>
<< Sinceramente? Quello che ti fa piacere o meno,
ciò che ti infastidisce e ti ferisce, o meno, non mi sfiora
minimamente, Sfregiato. Fosse per me, potresti passare il resto dei
tuoi giorni in lacrime…non mi interesserebbe affatto.
>>
<< Ti ringrazio. E ricambio. Ma se osi un’altra
volta… >>
Adesso basta.
Se non la smettono di insultarsi, questi due si ammazzano.
Harry è furioso con Malfoy per quello che ha fatto a Kiki.
Malfoy è furioso con Harry per averglielo rinfacciato.
Uguale?
Spargimenti di sangue.
<< BASTA! Smettetela. Abbiamo posto una tregua, no?
Cerchiamo di rispettarla! >>
<< Zitta, Sanguesporco. Cosa ne vuoi capire tu?
>>
Harry sta per ribattere, quando lo interrompo.
<< Capisco che se continuate così vi fate
fuori e vicenda.. >>
Tutti e due ghignano, immaginando il modo migliore di ferire
l’altro
<< … E la cosa non sarebbe bella. Kiki vi
ammazzerebbe. >>
Ho centrato il problema.
Le nocche di Malfoy si fanno più bianche, a furia di
stringere i pugni.
Mi giro verso Harry, e lo guardo supplicante.
E lui abbassa i pugni.
Ma lo stesso non fa Malfoy.
<< Ehi! Siete qui! >> dice una voce alla
mia destra, vicino alla porta della Sala Capiscuola.
Mi giro, per vedere la figura di Kevin appoggiata allo stipite della
porta.
Ottimo, non credo che questo sia il massimo per i nervi del Serpeverde.
Poi, dopo uno sguardo più minuzioso e attento, nota gli
sguardi ostili di Harry e Malfoy, i pugni minacciosamente alzati di
quest’ultimo e la mia posizione divisoria.
<< Non è possibile…sempre a
litigare voi due? >> dice divertito, riuscendo a
strappare un sorriso ad Harry, e far incazzare ancora di più
Malfoy.
Allora mi decido, anche se Harry mi ammazzerà.
Prendo la Serpe per un braccio, e lo trascino fuori dalla stanza.
È o non è il nostro turno di ronda per i corridoi?
Il Re dei Grifoni, però, rimane a bocca aperta.
<< Ci vediamo dopo. Adesso dobbiamo fare la ronda. Ci
vediamo in Sala Comune! >>
E mi chiudo la porta alle spalle, alzando il passo e allontanandomi
sempre di più dalla stanza.
O meglio, facendo allontanare sempre di più il Principe
delle Serpi dal Re dei Grifoni.
<< Lasciami, Mezzosangue! Così mi inquini!
>>
Non me lo faccio ripetere due volte.
Dio, quanto è odioso!
Come fa Kiki a sopportarlo?
E a sentirne la mancanza anche!
<< Inquini! Che stronzata! >>
Camminiamo per un po’ in silenzio, quando, arrivati al sesto
piano, da di nuovo aria a quella boccaccia.
<< Non avevi nessun diritto di fermarmi, prima. Avresti
dovuto lasciare che uccidessi il tuo ragazzo in modo lento e
crudele… >>
Continua ad insultarlo, ma non lo ascolto più.
Il TUO ragazzo?
È così che l’ha chiamato?
Oddio!
Piano piano, la consapevolezza di ciò che è
successo si fa strada in me…
Dio…io ed Harry ci siamo baciati!
Io ed Harry ci siamo baciati!
Io ed Harry ci siamo baciati!
Io ed Harry ci siamo baciati!
Io
ed Harry ci siamo baciati!
Le labbra mi si allargano inconsciamente in un sorriso.
Un grande sorriso.
<< Mezzosangue…che cazzo ti ridi?
>>
<< Niente, Malfoy. Sono cose che non puoi
capire… >>
<< Se, come no. L’hai data allo
Sfregiato…. >> fa una faccia schifata, per poi
aggiungere con finto entusiasmo: << Che bello!
>>
<< Insomma…ma per te tutto ruota intorno al
sesso? >>
Svoltiamo un angolo, sgamando due ragazzini a fumare.
La sigaretta di uno era quasi finita, ed io la faccio Evanescere,
mentre lui afferra quella dell’altro ragazzo, gli toglie
qualche punto, soltanto perchè non sono Serpeverde, e si
allontana con la sigaretta appena confiscata tra le labbra.
Allontanataci dai ragazzini, risponde alla mia provocazione.
<< Comunque, Granger. Non è vero che per me
tutto ruota intorno al sesso…anzi si. Tutto è un
satellite di me stesso e del mio piacere personale. >>
<< Non ti credo. >>
Si ferma di botto, facendo un ultimo tiro alla sigaretta e facendo
Evanescere la cicca arancione.
<< Come Granger? Non pensi più che io
sia…aspetta…come mi definivi? >>
<< Un lussurioso maiale bastardo? >> lo
aiuto.
Ghigna.
<< Esattamente. >>
Infatti l’ho sempre creduto, e continuo a farlo.
Non sarà mai una brava persona, degna della mia stima, ma la
storia con Kiki mi ha fatto venire qualche dubbio sul cuore di pietra
della Serpe.
Forse, anche il suo batte per qualcosa che non sia se stesso.
<< Credo di conoscere qualcosa a cui tieni più
del tuo piacere personale. Ed ha occhi verdi e una cicatrice sulla
fronte. >>
Fa finta di vomitare, e mi guarda disgustato.
<< Dio, Mezzosangue! Lo Sfregiato puoi tenertelo!
>>
<< Fai finta di non capire… >>
sorrido << …ma tra poco tempo ti accorgerai di
quanto tu stia sbagliando. >>
Il ghigno sicuro e strafottente che esibiva prima, si affievolisce in
un’espressione molto seria.
I giochi sono finiti, si passa ad argomenti più profondi.
<< E dimmi Granger…cosa può
insegnare una sporca Mezzosangue come te ad un Purosangue aristocratico
come me, di grazia? >>
Siamo ancora fermi nel corridoio.
Ed intorno a noi è calato uno strano silenzio.
La gente che passa e ci vede insieme non si stupisce più di
tanto.
Doveri di Caposcuola, no?
Ma se sentissero di cosa stiamo parlando…
<< A dare ascolto, per una volta, a
quell’organo che ti batte nella Cassa Toracica, e non alle
manie di potenza di tuo padre. Sarò anche una Mezzosangue,
ma non mi faccio sfuggire la persona che amo, per delle stupide
convinzioni familiari… >>
<< “Amo”
Granger? Chi ti dice che io sia innamorato
della tua amichetta? E poi il problema non sono solamente “stupide convinzioni
familiari”, come le
chiami tu. C’è in ballo molto di più.
>>
Adesso è il mio turno di sorridere.
<< Oh, certo. A te manca solo il sesso, con Kim, giusto?
Sai, è normale irrigidirsi, tremare e innervosirsi, al solo
pronunciare il nome dell’altro, quando è solo
sesso. Immagino cosa possa succeder quando ci si innamora sul
serio… >> rispondo, piena di pungente sarcasmo.
<< E allora, dimmi Mezzosangue, come mi consigli di
comportarmi? >> domanda sarcastico, già
sapendo che qualsiasi cosa gli dirò non la farà.
Peggio per lui, io lo sto avvertendo.
Kiki soffre, e lui anche.
Anche se, da un lato, molto piccolo però, lo capisco.
Se dovesse scegliere Kim si ritroverebbe a combattere contro i suoi
genitori…e non sarebbe una bella passeggiata per lui.
Anche se nemmeno la scelta che ha fatto, tagliare i ponti con Kiki
mentre aspetta che qualche Mangiamorte lo venga a prendere e lo porti
con se, gli fa molto bene.
<< Non ti interessa affatto Kiki? Vuoi essere un
Mangiamorte? Sei d’accordo con le loro idee e con i loro
metodi? Vuoi vendicarti per la morte di Voldemort? Benissimo, stai
facendo la scelta giusta. Ma se così non
fosse…bè cambia direzione perché stai
sbagliando. Sbagliando di grosso. >>
Non risponde.
7
Gennaio
NUOVI AMORI E NUOVI ARRIVI
Gente,
sedetevi.
C’è
una bella novità.
Anzi
due.
Magari
una vi farà meno piacere della prima.
Il
nostro algido Re Grifondoro, ho trovato una bella e prestante Regina
con cui condividere i suoi giorni, e certamente anche le sue lenzuola.
Chi
è la Prescelta?
E
non centra niente con Colui-Che-Non-Deve-Essere-Nominato.
Vediamo
se indovinate.
Bella,
intelligente, coraggiosa, Grifondoro, migliore amica storica del nostro
Eroe.
Si,
parlo di Hermione Granger.
Quanti
di voi avevano sospettato che ta i due ci fosse del tenero, in questi
anni?
E
quante volte si erano dovuti rimangiare i loro pensieri?
Penso
tante.
E
il colpo decisivo, quello che ha fatto togliere a tutti dalla testa la
possibilità di vederli insieme, l’abbiamo avuto
quando entrambi si sono messi con i loro migliori amici.
Harry
Potter & Ginny Weasley.
Hermione
Granger & Ronald Weasley.
Ma
adesso le cose sono un po’ cambiate.
La
piccola Weasley è appena uscita da una relazione con il
nostro Terry Steeval, e mentre lei attualmente è felicemente
single, il suo ex si è subito consolato con la bellissima
Cho Chang.
Il
nostro “The King” Weasley, invece è
attualmente impegnato in una complicata relazione con Lavanda Brown, ma
voci di corridoio affermano che presto la loro storia farà
una brutta fine.
Una
bel cuoricino palpitante invece, con la nostra nuova coppia
Harry-Hermione, sorpresi a baciarsi appassionatamente nella Sala dei
Capiscuola, da Draco Malfoy in persona.
Inutile
dire che il nostro bellissimo Principe Serpeverde stava per fare a
pugni con il nostro altrettanto bello Re Grifondoro.
Ma
non è certamente questa una notizia eclatante.
Ormai
siamo abituati al loro odio.
E
nemmeno la discussione tra la Granger e Malfoy nel loro turno di ronda
stupisce più di tanto.
Un
dubbio però mi sorge in un’altra discussione del
Principe super sexy.
Con
un’altra Grifondoro.
Kimberly
Potter.
Siete
stati visti, cari miei, litigare in mezzo al corridoio.
Non
ci sarebbe niente di strano, se non fosse per la vostra scomparsa in
una classe deserta, accuratamente sigillata.
Dopo
poco i due ne escono in momenti diversi, con l’aria di chi ha
voglia di uccidere.
Cosa
sarà successo nell’aula?
Sesso
sfrenato, e litigio, o litigio e basta?
A
voi, miei cari lettori, l’ardua sentenza.
Ma
se molti ragazzi piangono la scomparsa sulla piazza della nostra
Hermione, adesso cercate di farvi forza, perché tra le
nostre mura arriva una nuova studentessa.
Avete
capito bene.
Volete
sapere il suo nome?
Astoria.
Greengrass.
E,
si, è la sorella della bella ed eterea Principessa
Serpeverde.
A
quanto pare, dopo anni trascorsi in Italia, ecco che la famiglia
Greengrass decide di trasferirsi nuovamente in Inghilterra per affari,
dove hanno vissuto i primi undici anni di vita della bella Daphne che,
però, non ha poi voluto cambiare Scuola, lasciando sola la
sorellina al suo primo anno da Strega, non ad Hogwarts ma
nell’ “Accademia delle Belle Arti
Magiche” in Italia.
Siete
impazienti di vedere come sarà la nostra nuova arrivata del
sesto anno?
Non
dovere aspettare molto.
Solo
fino a stasera, quando ci sarà la Cerimonia dello
Smistamento e di Accoglienza.
Capito,
maschietti?
Chiuse
le gambe di Hermione Granger, per chiunque che non fosse Harry Potter,
potreste provare ad aprire quelle della nuova Astoria.
E
quindi è con queste due nuove notizie, e con il dubbio di
una scopata segreta tra Draco Malfoy e Kimberly Potter, che, mie cari
lettori, vi lascio ad una delle ultime mattine libere dalle lezioni.
Buona
colazione.
Spero
non abbiate sputano nel piatto alle notizie succulente che vi ho
confidato.
P.S.
Allegato ad “Hogwarts, Dietro le Quinte”, la pagina
5 di Strega Moderna. Leggete il servizio.
Kimberly Potter non aveva mai odiato seriamente la Ragazza del Giornale.
L’aveva sempre trovata irritante, fastidiosa, pettegola,
inutile, stupida.
Ma l’odio…no, non l’aveva mai provato
nei suoi confronti.
Non prima di adesso.
Erano tutti nella Stanza delle Necessità.
E con tutti si intendono i 10 poveri organizzatori della Serata di Gala.
Avevano trovato l’articolo sotto la solita pila di fogli per
appunti che appare sul tavolo.
E Nott aveva iniziato a leggere ad alta voce.
Minuti pessimi per la povera Kim, quelli in cui il suo litigio con
Malfoy era stato sputtanato a tutta la Scuola.
Ma ancor di più, sono tragici questi momenti correnti, in
cui la Serpe estrae da dietro la copertina le pagine di Strega Moderna
interessanti.
Ovvero quelle del servizio che lei ed Harry fecero vicino Natale, per
quella scommessa del cazzo persa.
Nott, ridendo, inizia a sfogliare le pagine, sino ad arrivare ad una
foto fighissima di Harry, con le sue amate Vans, una maglietta
dell’Hard Rock Las Vegas, dei jeans stretti e a vita
bassissima, ed una kefiah intonata alle scarpe intorno al collo.
Le foto pubblicate su questo giornale sono due.
Una per Harry ed una per Kim.
E, quando Nott volta la pagina, passando al servizio della Grifona,
quasi si strozza con la saliva.
È sexy.
Incredibilmente sexy.
<< Dio, Potter! Come…questa
foto….tu…. >> farfuglia.
Con la Bacchetta, Zabini Appella a sé la foto che ha tanto
sconcertato il suo amico.
La studia per bene.
Sorride.
Fa un fischio.
Ma non dice niente.
Non può insultare, perché la foto non ha difetti.
E non può fare complimenti, non sarebbe nel suo stile.
Perciò la lancia a Malfoy.
Anche lui la studia per bene.
Ma non fa un cenno.
Per poi lanciarla sul tavolo, e dire:
<< Allora…dicevamo? Il cibo…
>>
Harry Potter, da sotto il tavolo, stringe forte la mano di sua sorella,
che, ovviamente non lo da a vedere, ma ci resta molto male alla
reazione di Malfoy.
Anzi…non sa se può parlare di reazione, dato che
è rimasto impassibile.
Iniziano a fare una lista di cose che potrebbero servire, ovviamente
non senza litigare.
Ma almeno non si picchiano.
Nelle varie pause sigarette, tutti e 8 hanno modo di chiedersi ancora
una volta il motivo del rapporto di rispetto civile tra Harry e Daphne,
che iniziano a parlare dell’arrivo a sorpresa della sorella
della ragazza.
Tutti rimangono a bocca aperta, anche se due di loro un po’
meno, impegnati come sono ad ardere del desiderio dell’altro,
e mandarsi occhiate clandestine.
Ovviamente si tratta di Kim e Draco.
Ma, se tutti i presenti si accorgono dei loro sguardi incandescenti,
nessuno nota le dita lunghe e bianche di Draco Malfoy afferrare un
foglio dal tavolo, ed infilarlo in tasca al termine della Riunione.
Si danno appuntamento nel pomeriggio, vogliosi come sono di terminare
al più presto il loro incarico per tornare a doversi
sopportare solo poche per al giorno.
E nessuno nota cosa c’è nella tasca del mantello
del Principe delle Serpi.
Volete saperlo?
Eccovi accontentati:
http://img6.imageshack.us/img6/48/immagine3nox.jpg
Dio!
Come si permette quella stronza della Ragazza del Giornale di
sputtanare tutti i cazzi miei al Mondo intero?!
Io, una delle persone più orgogliose che Dio abbia mai
mandato sulla Terra, sto soffrendo come una pazza, per
l’ultima persona che meriterebbe tutto ciò persino
da una formica, e lei cosa fa?
Insinua nella mente di tutti il dubbio di una relazione segreta fra me
e questa persona!
Che poi sarebbe Malfoy…
Una cosa utile, però, l’ha sputtanata:
l’arrivo della sorella della Greengrass.
Siamo tutti in Sala Grande, seduti ai nostri soliti tavoli, mentre,
morendo di fame, aspettiamo l’arrivo della tanto
chiacchierata nelle ultime ore, Astoria Greengrass.
Verrà Smistata e presentata a tutta la Scuola, prima di
cenare per la prima volta con i suoi Compagni di Casa.
Inutile dire che sarà una Serpeverde.
Istintivamente mi giro verso il tavolo dei Verde-Argento, e lo cerco
con lo sguardo.
Lo trovo quasi subito…come si fa a non notare la sua
sensualità, anche se si trova in mezzo a tanta gente?
Sta parlando con la Greengrass.
E, quando ghigna, mi devo mantenere al tavolo per non svenire.
Mi
manca da morire….Santo Dio!
Scuoto la testa, ignorando gli occhi pizzicanti, mi giro e sorrido al
viso incoraggiante di Kevin.
Mi stringe la mano.
Proprio nell’istante in cui le porte della Sala Grande si
spalancano.
Entra Gazza, seguito dalla Kensington.
Il primo porta con se uno sgabello, sempre il solito.
La seconda ha, tra le braccia, il Cappello Parlante.
E dietro….eccola.
Astoria è molto simile alla sorella.
Molti lineamenti del viso sono gli stessi.
I capelli hanno lo stesso colore biondo dorato, scintillanti di una
luce propria.
Ma alla piccola Greengrass arrivano alle spalle, mentre a Daphne quasi
al sedere.
Una cosa che le differenzia sono gli occhi.
La Principessa Serpeverde ha gli occhi verde chiaro.
Astoria Greengrass vanta delle iridi color ghiaccio.
Si…ghiaccio.
Non sono banalmente azzurre….no.
Ghiaccio.
Ha il portamento e l’eleganza della sorella, ma è
un po’ più bassa ed ha un fisico già
abbastanza adulto, con i fianchi accentuati, la pancia piatta, anche se
il seno è ancora un po’ acerbo.
Vista la bava che esce a molti ragazzi, possiamo affermare con certezza
che è bella.
Bellissima.
Ma la cosa che più mi ferisce, non è la
conclusione a cui sono appena arrivata.
Ma il fatto che, dal suo sguardo interessato, anche Malfoy la pensa
allo stesso modo.
Rassegnati,
Kiki.
Non
siete mai stai insieme, tanto meno adesso.
Non
hai diritti o pretese su di lui.
Non
è tuo.
Prima
o poi si legherà ad una ragazza….e quella non
sarai tu.
Né
ora, né mai.
Astoria Greengrass, 16 anni, Serpeverde.
Cosa vi avevo detto?
<< Ragazzi miei! Benvenuti! Accomodatevi, prego!
Mancavate solo voi! >>
Leccaculo come sempre, Lumacorno ci fa cortesemente e con molto
entusiasmo entrare nel suo ufficio, che, come al solito è
stato opportunamente allargato e addobbato a festa per il solito
festino del Lumaclub.
Per festeggiare l’entrata a fare parte della sua Casa della
nuova studentessa, il professore ci ha acchiappati tutti dopo cena e ci
ha invitati al suo festino.
Inutili sono state le scuse tipo, “All’ultimo
momento?! Non possiamo!” “Dopo cena? È
troppo tardi!” “Per un suo festino non mi basta
solo una mezz’ora per preparami!”.
E così…eccoci qui.
Lumacorno aveva richiesto un abbigliamento semi-formale…
Ecco perché indosso il vestito rosso che comprammo ad
Hogsmeade quando…quando anche Malfoy venne con noi.
Mentre Hermione, per mia richiesta, mi alzava la lampo di dietro, la
sensazione di pura estasi che mi colpì quando lui fece lo
stesso gesto, fuori dal camerino, si riaffacciò nella mia
mente, facendo male da morire.
Sorrido educatamente al professore, mentre mi guardo intorno con lo
sguardo.
Molti divanetti in pelle di drago 100% sono posizionati per la stanza,
con numerosi pouf e poltrone.
I tavoli sono pieni di cose da mangiare e da bere, e numerosi elfi
domestici corrono come trottole per la stanza, cosa che da molto
fastidio ad Hermione.
Mano a mano con Harry, la mia migliore amica sfoggia un bellissimo
abito nero, con le bretelle e non molto scollato, nella sua forma
triangolare sul seno.
Non è nemmeno molto corto, ma lascia l’effetto
vedo-non vedo che fa tanto impazzire mio fratello.
Un po’ meno casto il vestito di Ginny, un po’
più corto del mio, ed abbastanza scollato sul davanti.
È verde.
Ron le ha rotto le palle tutto il tragitto, perché
“Il colore ricorda quella fogna del cazzo di
Serpeverde!”.
Il rosso era già molto incazzato per la lite con Lavanda,
che si era impuntata di voler venire, senza accettare ragione.
Ron ha provato a spiegarle che non dipendeva da lui, che era un festino
del Lumaclub, e che non voleva essere rotto i coglioni per una festa
alla quale non sarebbe voluto nemmeno andare.
E quando lei ha iniziato ad alzare la voce, Ron l’ha mandata
a fare in culo, e ci ha raggiunti.
Ma, certamente, quella che vuole partecipare meno a questo
“Benvenuto”, sono io.
Perché?
Semplice.
Non ho voglia di vedere Malfoy, più del dovuto.
Oddio, non è proprio esatto.
Quando non lo vedo, mi manca.
Ma quando lo vedo fa ancora più male.
Perché è davvero frustrante averlo a pochi
centimetri da me, e sentirmi ignorata, mentre magari punta
già qualche altra donzella.
Lumacorno, dopo aver fatto i complimenti a noi donne, per la nostra
“Bellezza struggente”, si dirige verso qualche suo
amico pezzo grosso, lasciandoci in pace, finalmente.
Mentre Harry ed Hermione si dirigono verso il bar, e Ginny va salutare
una ragazza del suo anno, io e Ron iniziamo a parlare di Lavanda, e se,
secondo me, dovrebbe lasciarla.
Ma non facciamo in tempo ad arrivare una conclusione, che Lumacorno
apre le danze, e la musica distrae le nostre riflessioni.
La nuova coppia, ossia mio fratello e la mia migliore amica, subito si
trascinano in una sensuale danza, ma non troppo, considerato
l’ambiente, e Ron mi propone di farli compagnia, ma mi
rifiuto.
Non sono dell’umore giusto.
Dopo tante insistenze, decide di domandare a sua sorella, mentre io
sorrido, vedendo l’imbranataggine di Ron nel ballo.
Ma non resto sola per molto.
<< Ciao. Tu sei Kimberly Potter, vero? >>
Mi giro, per vedere chi mi abbia rivolta la parola.
E resto stupita nel trovarmi di fronte Astoria Greengrass, bellissima
nel vestito bianco, super scollato, e più bassa di me solo
di poco, nonostante i tacchi di entrambe.
<< Si, sono io. Astoria, no? >>
Annuisce, e ci stringiamo formalmente la mano.
<< Ho sentito molto parlare di te. >> mi
dice.
<< Già. Immagino. Purtroppo. >>
<< Come mai? Non ti piace essere famosa? >>
È stupita, come se le avessero appena detto che Voldemort
non era vergine.
<< Affatto. >>
Alza le spalle, sempre più sorpresa.
È una Serpeverde, da oggi, e devo ricordarmi quanto le Serpi
amino stare al centro dell’attenzione.
Per uno di loro avere la mia fama sarebbe una grande
fortuna…magari, però, acquistata in modo diverso.
<< Sei strana… >> commenta.
Grazie mille.
Gentile come solo una Serpeverde sa essere.
<< Me lo dicono in molti. >> rispondo, a
metà tra il divertito e l’irritato.
Resta un attimo in silenzio, pensierosa, prima di incalzare con le
domande.
<< Un momento. Tu sei Purosangue, vero? >>
Tipico.
Questa fissazione per il sangue, Puro o meno, è davvero da
Serpe.
Un’altra persona con cui litigherò molto spesso su
questo argomento.
<< Mio padre era Purosangue. Mia madre era una Nata
Babbana. Ma penso che queste cose non siano affatto importanti. La mia
migliore amica è una Mezzosangue, ed è la strega
più brillante della Scuola. >>
Fa una smorfia, per niente convinta, e sta per ribattere, ma le sue
parole vengono interrotte da una voce alle sue spalle.
Il Principe delle Serpi si avvicina lentamente alla nuova arrivata, le
piazza un braccio intorno alle spalle, e ghigna, sempre,
però, fissandomi negli occhi con insistenza.
Il cuore mi fa un balzo nel petto, e le viscere prendono a ballare la
conga, mentre i battiti aumentano notevolmente.
Mi sento il cuore in gola, ma la mia faccia, dall’esterno non
è che una smorfia infastidita.
Credo.
<< Astoria, Astoria, Astoria…Prima regola di
un Serpeverde: Mai fraternizzare con un Grifondoro. Soprattutto con la
loro Regina. >>
La bionda fa un’espressione pensierosa.
<< Grifondoro? Aspetta…sarebbe
la…ehm…Casa? Rivale? >>
<< Esattamente… >> continua lui.
Il suo sguardo si fa più intenso <<
…Stà alla larga dai Grifondoro! >>
Ghigno.
Adesso è il mio turno.
<< Già, Malfoy. Serpi e Grifoni non devono mai
incontrarsi, né relazionarsi. >>
Sarcasmo.
<< Per la prima volta devo darti ragione, Potter. Verde e
Rosso non sono colori che si…uniscono.
>>
Volete sapere se c’è un doppio senso erotico?
Si, assolutamente.
Lo si nota dalla sua espressione maliziosa e provocatoria, mentre la
piccola Greengrass sposta lo sguardo da me a lui senza capire molto.
Il mio sguardo, dove corre?
Dai suoi spietati occhi argento, al suo fottutissimo braccio intorno
alle spalle della ragazza.
Se non lo toglie, giuro che glielo taglio.
<< Non ne verrebbe fuori niente di buono, nell’unione
tra Rosso e Verde. Il leone e il serpente sono incompatibili per
natura, no? >> ribatto.
<< Certamente. Un rapporto sessuale tra questi animali
completamente diversi sarebbe una scena assurda. >>
Sto per continuare questo dialogo delirante, quando Astoria ci
interrompe.
<< Insomma…che state dicendo? >>
<< Lasciali stare, Astoria. Non si capiscono nemmeno
loro! >>
Signori e signori…..ecco a voi Theodore Nott, seguito dalla
coppia più duratura, al momento, oltre ogni previsione
Blaise Zabini & Daphne Greengrass.
<< Vostra Altezza!... >> mi saluta Zabini
<< …come mai non si è buttata nelle
danze? >>
Alzo le spalle, sorridendo.
Con fatica, lo devo ammettere.
Perché sento gli occhi di Draco Malfoy percorrermi tutto il
corpo, facendomi tremare.
<< Non era serata… >>
<< Ehm, ragazzi…. >> ci
interrompe Astoria << …quel ragazzo bruno, con
la maglietta blu…sarebbe anche lui uno da cui stare alla
larga? >>
Seguo con lo sguardo; la direzione del dito della nuova Serpe e
….
Scoppio a ridere.
Appena anche gli altri capiscono a chi la ragazza di riferisce, la
Greengrass mi fa compagnie nelle risa, e i Serpeverde si innervosiscono.
<< E no! Lui, no, per favore! >> dice Nott.
<< Quello è il primo
da cui devi stare lontana! >> Zabini.
<< Per favore, lo Sfregiato no! >> Malfoy.
Astoria fa una faccia delusa e confusa allo stesso tempo.
Quando smetto di ridere, cerco di farle capire qualcosa.
<< Mi spiace, ma credo che quel ragazzo sia
già fidanzato! >>
<< Davvero? Lo conosci? Come si chiama? >>
Interrompo Nott, che stava già per ripetere il solito
monologo “E’-Un-Grifondoro-Stanne-Lontana!”
<< Si, lo conosco. Si chiama Harry Potter, ed
è mio fratello. Non solo è un Grifondoro
convinto, ma ogni volta che si incrociano nei corridoi con i tuoi
compagni di Casa qui presenti fanno a botte ed è
completamente impazzito per Hermione Granger, mia migliore amica.
>>
<< Insomma, Astoria…. >>
conclude Nott << …toglietelo dalla testa!
>>
<< E poi… >>
Di nuovo sento lo sguardo di Malfoy fisso nel mio, mentre parla
<< …i Serpeverde non ti bastano, piccola
Greengrass? >>
Lei sorride, memore, certamente, di qualche bel ragazzo adocchiato
nella loro Sala Comune.
Effettivamente, la Casata di Salazar vanta della gente dalle bellissimi
fattezze.
Il loro Principe ne è un ottimo esempio.
<< Oh, si… >> confermo io
<< …le Serpi sanno essere molto affascinanti.
Ma attenta, ragazzina. Possono avvelenarti.
>>
Prima di lanciare un ultimo sguardo di risentimento a Malfoy e
raggiungere i Cacciatori al centro della pista.
Ha messo il vestito.
Ha messo quel fottutissimo vestito!
Quello che comprò ad Hogsmeade, quando costrinse anche me ad
accompagnarla.
Oddio…non è che mi costrinse.
Diciamo che io accettai di farle quel “Favore”,
ricattandola…
Vabbè, dettagli.
Fatto sta che l’ha messo.
Per la prima volta l’ha indossato.
La fascia dorata sotto il seno, la giusta lunghezza, il passionale
colore rosso, l’aderenza al suo corpo perfetto.
È proprio lui.
Sicuramente pensa che non me lo ricordi.
Ma si sbaglia.
Io
ricordo tutto.
La vedo ballare in modo spento con Lenticchia, mentre il pezzente le
mette le mani intorno alla vita.
Ma come si permette?!
Brutto verme senza palle….se non abbassa subito quelle
sudice mani da lei, giuro che lo Schianto.
<< Draco. >>
Sento che sta per arrivare una delle sue solite perle di saggezza.
<< Daphne. E Blaise? >>
<< A prendere qualcosa da bere….comunque ti
consiglio di smettere si fissare Kim. Harry ti sta incenerendo con lo
sguardo. >>
A malincuore sposto gli occhi dal sensuale corpo della Potter, e noto
che, effettivamente, lo Sfregiato mi sta guardando male.
Ma chi se ne fotte?
E torno a guardargli la sorellina.
<< Si può sapere come mai chiami quel coglione
per nome? Insomma…Harry!
Che schifo! >>
<< Siete ripetitivi, tutti quanti però! Lo
faccio e basta! >>
Alzo le spalle.
Non è che mi interessi più di tanto.
<< Allora. Quando la smetterai di fare
l’idiota, e te l’andrai a riprendere?
>>
Ecco lo sapevo.
Sapevo che doveva mettere il dito nella piaga.
<< Daphne, mi sembra di avertelo già detto.
Non posso e basta. Tra qualche giorno certamente troverete il mio letto
vuoto. Devo andare. Mio padre mi verrà a prendere.
>>
<< Lo so. So tutto. Ma adesso, la questione è:
Vuoi
essere un Mangiamorte? >>
La conosce già la risposta.
Ma la vuole sentire fuoriuscire dalla mia bocca.
<< Lo sai. >>
<< Certo che lo so. Ma voglio sentirtela dire.
>>
<< Smettila con questi giochetti, per favore!
>>
<< Rispondimi sinceramente, e la smetto! >>
<< E va bene. No. No che non voglio essere un
Mangiamorte, e nemmeno Theo, se è per questo. Ma tutti e due
non abbiamo scelta. >>
Non fa in tempo a rispondermi, che arriva Lumacorno a rompere i
coglioni.
Si congratula con Daphne per la sua eleganza, e per la bellissima
sorella che ha, e con me, per non so cosa.
Non lo sto molto a sentire, troppo occupato come sono a studiare la
Potter che esce furtivamente sul balconcino di Lumacorno.
Si muove sinuosa tra la gente, come se fosse fatta d’aria,
facendosi largo tra gli invitati con le movenze sensuali di una pantera.
L’ho sempre detto…altro che leonessa…
I capelli ondeggiano setosi,quando si gira per fare un sorriso di
saluto ad un ragazzo Corvonero.
Che sorriso falso, bambolina…
Questo tipo ti ferma a parlare, e tu, educatamente cerchi di ascoltarlo.
Ma si vede che non vedi l’ora di andartene.
O almeno, lo vedo io.
Come vedo quanto sia povera di vera allegria la risata che dedichi a
questo tipo, come vedo la tua irritazione crescere nel modo in cui ti
tocchi i capelli, come vedo la tristezza, anche nel tuo sorriso
più grande.
E più falso.
Che cosa è successo ai tuoi sorrisi, bambolina?
È stata forse colpa mia?
Troppo arrogante, anche per il Principe delle Serpi, arrivare a
pensarlo.
Il ragazzo, il brunetto, si avvicina a te, e vi salutate con i formali
due baci sulle guance, prima di lasciarti continuare per il balconcino.
Noto anche uno sbuffo di sollievo, come se dicessi
“finalmente”.
Continui la tua piccola sfilata, facendo girare molte teste al tuo
passaggio, fino a che non sparisci dietro le verdi tende di Lumacorno.
Sei uscita per una bella sigaretta solitaria, vero bambolina?
Stai fumando più del solito ultimamente?
<< Ragazzi,io mi butto. Con Donald, dice che sono solo
amici, e, adesso che è ufficialmente single non me la posso
lasciar scappare! >>
<< E allora muoviti! Sono secoli che le vai dietro.
Però facci piano. La Potter non è certo una
ragazza facile. >>
<< Già, amico. Sarà sicuramente un
osso duro! >>
Le mie orecchie vengono attirate da un discorso di un gruppo di
ragazzi, vicino a noi.
Uno di loro ha lo sguardo fisso sul punto dove, poco prima, lei
è sparita.
Risucchiata dal verde caldo delle tende, e dal fumo di una sigaretta
certa.
Comunque, ciò che dicono questi ragazzi non mi piace.
Non mi piace per niente.
E continuano.
<< Dio Santo! Ma ve la immaginate nuda? Sarebbe uno
spettacolo! >>
<< Ovvio che me la immagino…quella ragazza a
gambe aperte me la sogno tutte le notti. Adesso, poi, che la Granger si
è fidanzata… le gnocche sul mercato diminuiscono.
>>
<< Okay, adesso basta spararvi seghe mentali. Che faccio,
ci vado o no? >>
E di nuovo il ragazzo che ha parlato all’inizio.
Adesso che mi sporgo un po’ più a destra, lo
riconosco.
È un Tassorosso del nostro stesso anno.
Non so come si chiama.
Non è abbastanza importante perché un tipo come
me ne conosca il nome.
Ha dei capelli amorfi, sul bronzeo, un corpo asciutto, un viso da
bamboccio, e degli occhi iniettati di sesso.
Daphne dice che non è male, ma, soprattutto adesso, non
posso essere d’accordo con lei.
È un semplice essere inetto, che si illude di poter
conquistare una mia proprietà.
Cosa vorresti fare, bamboccio?
Metterti contro il Principe delle Serpi?
Senza salutare o scusarmi con Lumacorno, mi allontano dal mio
Professore, sentendomi finalmente libero dal suo chiacchiericcio
lusinghiero e fastidioso.
Mi avvicino lentamente al gruppo di vermi arrapati, e li supero.
Nel farlo, c’è uno scambio di sguardi tra me e il
Tassorosso.
Ed io lo guardo con talmente tanta rabbia, che il ragazzo fa un passo
indietro istintivamente.
Non mi servono parole o Incantesimi, o addirittura una rissa per fargli
capire che deve stare alla larga da quella ragazza.
Lo incenerisco con lo sguardo.
E basta.
Punto.
Per poi lasciarmi la sua faccia dubbiosa e timorosa alle spalle, e
dirigermi verso il balconcino di Lumacorno.
<< This time, This place,
Misused, Mistakes. Too long, Too late…
>>
Se c’è una cosa che mi rilassa più di
una cioccolata calda nel mio divanetto preferito, è cantare
con la mia dannosa sigaretta tra le labbra.
So perfettamente che Lumacorno, o qualcun altro potrebbe uscire in
qualsiasi momento e sgamarmi, ma non me ne preoccupo più di
tanto.
Sono la nuova Eroina, no?
Chi si permetterebbe di denunciarmi alla Preside, per essere andata
contro il regolamento scolastico?
E poi…alla fine chi se ne fotte?
<< Who was I to make you
wait? Just one chance, Just one breath…
>>
Io continuo a cantare.
Questa canzone mi ronza nella mente da qualche giorno, ormai.
Forse perché descrive molto bene come mi sento.
Il titolo, “Far Away”,
è perfetto per la mia patetica fine.
“Lontani”.
Quale aggettivo ci descrive meglio?
<< Just in case there's just
one left'. Cause you know, you know, you know..
>>
Faccio un altro tiro alla Lucky Strike, ed osservo il fumo disperdersi
piano piano nell’aria.
Per lui, sono stata come questa sigaretta?
Una volta finita, una volta che il fumo ti ha dato il piacere che
cercavi, si lascia che questo si disperda nell’aria, e, alla
fine, ciò che resta del tuo piccolo peccato, si lascia
cadere e pestare con le scarpe.
È questo che lui ha fatto con me?
Sono stata la sua sigaretta?
No…perché anche quella, ti lascia una traccia
indelebile dentro di te.
Il segno del fumo rimarrà per sempre nei tuoi polmoni.
Mentre io…bè non gli ho lasciato nessun segno.
Nessun ricordo che conserverà per sempre.
Solo un altro nome sulla lista delle sue puttane.
Non sono arrivata nemmeno al livello di una sigaretta per
lui…
<< That I love you. I have
loved you all along. And I miss you…
>>
“…Che ti amo. Ti ho amato
tutto il tempo. E mi manchi...”.
Ecco ciò che dice la canzone.
Parla di sbagli, di allontanamento tra due persone.
Parla del dolore del cantante, a cui manca la sua amante.
Che fine ha fatto, lei?
È andata via.
Far
away. Lontani.
Chi era lui per farla aspettare?
E adesso gli manca il respiro.
Dice che affronterebbe l’inferno solo per poter stringere la
sua mano.
Dice che le darebbe tutto, se avesse un’altra
opportunità.
Ma poi la canzone si conclude.
Si conclude con un bel finale.
Lui la perdona, lei torna.
Lui riprende a respirare, e lei non va più via da lui.
E vissero per sempre felici e contenti.
Ma il finale perfetto non esiste.
Il “Vissero per sempre felici
e contenti”
è una cazzata inventata da qualche stronzo per farci credere
nell’amore eterno già da bambini.
Per farci aspettare il Principe Azzurro, noi povere bambine, illuse che
un giorno quello arriverà sul suo cavallo bianco e ci
porterà nel suo castello incantato.
E noi saremo Principesse.
Con la corona, una vita perfetta, l’amore della tua vita, e
tanti bei vestiti.
Cazzate…
Posso raccontarvela io una favola?
Una bella, per quanto breve?
Eccovi accontentate:
C’era
una volta una ragazza che chiese al suo ragazzo di sposarla.
Lui
le disse di no.
E
fu così che la ragazza passò il resto della sua
vita senza dover cucinare, lavare, uscendo, scopando, e sperperando
tutti i soldi come cazzo voleva lei.
Fine.
Bella, no?
Solo che mai nessuna ce l’ha mai raccontata, da piccole, e
noi siamo cresciute attendendo sto cazzo di Principe Azzurro, che non
è mai esistito, non esisteste e mai esisterà.
E allora perché le donne devono fissarsi con un solo uomo,
che magari nemmeno le caca, soffrendo come mai nella vita, e perdendo
una vita perfetta senza uomini tra le palle?
Perché siamo masochiste.
Però, pur continuando a fare questi ragionamenti, il dolore
al petto non si placa, gli occhi non la smettono di pizzicare, e il
respiro non vuole saperne di regolarizzarsi.
<< … Been far away for far too
long. I keep dreaming you'll be with me, and you'll never go…
>>
Faccio un ultimo tiro alla sigaretta prima di buttarla.
Non mi ha calmata.
Non mi ha calmata per niente.
L’immagine di Malfoy che abbraccia la piccola Greengrass,
mentre stava parlando con me, non vuole andar via.
Il suo sguardo interessato quando lei ha messo piede in Sala Grande non
la smette di tormentarmi.
Ma, alla fine, cosa pretendo?
So perfettamente come andranno le cose.
Tra poco i Mangiamorte verranno a prenderlo, magari portando con loro
anche Nott.
Io non lo vedrò mai più, a parte quando ci
ritroveremo in Battaglia.
Alla fine, se vinceremo noi, sarà arrestato, ma
verrà scagionato dopo aver pagato qualcuno e con la scusa di
esser stato costretto
a diventare un Mangiamorte, anche stavolta.
Si sposerà con una bellissima donna ricca ed importante,
magari la stessa Astoria, avranno un figlio, o magari due o tre, e
moriranno vecchi, ricchi e potenti nella loro casa enorme.
Se invece la Guerra dovessero vincerla i
Mangiamorte…bè sarebbe la stessa cosa,
risparmiandogli il tempo della galera.
<< … Stop breathing if I don't
see you anymore.
>>
Ed io?
Che fine farò in tutto questo?
Bè io Smetto di respirare se
non ti rivedo ancora una volta,
come dice la canzone.
Il mio futuro?
È la cosa che più mi spaventa.
Mi atterrisce.
Lui
ha tutta una vita davanti, senza di me.
Io….non lo so.
Non so se continuerò a fare la Cacciatrice, dove
andrò dopo Hogwarts, cosa farò, chi
sposerò, se mi sposerò, se avrò
figli…
Non so un cazzo.
Non so cosa voglio.
Al momento, invece?
Voglio Draco Malfoy.
Ma non potrò mai averlo.
Una delle poche certezze della mia vita.
L’unica
che non avrei mai voluto.
Ma, all’improvviso, un piccolo applauso mi fa sobbalzare.
Porto velocemente un dito sotto l’occhio, per asciugare una
piccola goccia che minacciava di scendere.
Oh,
mannaggia! Piove?
Non mi volto a vedere chi è.
Non mi interesserebbe, tanto.
Harry balla con Herm, Ron e Ginny chiacchierano con dei
Tassorosso… sarà certamente qualche rompi
coglioni che vuole un autografo, un intervista, o magari anche una
scopata.
Sono le uniche cose che ultimamente la gente vuole da me.
<< Complimenti, bambolina. Potrei sapere cosa cantavi?
>>
Oddio!
Un balzo nel petto, al suono di quella voce.
I battiti aumentano il loro numero al secondo, e il respiro
è più affannoso.
Devo stringere le mani al cornicione del balcone, per nasconder il loro
tremore.
Mi
sbagliavo…non è uno dei soliti rompi coglioni.
È
Draco Malfoy.
Il
mio peccato personale.
<< Niente che tu conosca, Malfoy. Canzone babbana.
>>
Cerco di non far tremare anche la mia voce, oltre che la mano, e credo
di riuscirci.
Mi è uscita sprezzante ed anche un po’ infastidita.
I due sentimenti che meno provo in questo momento.
Tanto, ultimamente, sono diventata brava a fingere.
Sorrido, ma vorrei essere triste.
Rido, ma vorrei piangere.
Lo evito, ma vorrei chiudermi con lui in una stanza per il resto delle
vacanze.
Gli ho detto di non toccarmi mai più, ma vorrei che lo
facesse con tutta me stessa.
Dico a tutti di stare bene, ma pochi sanno che mi sento una merda.
Insomma…sono una bugiarda.
Senza rispondermi, prende a camminare, finchè non si
posiziona accanto a me, vicino al cornicione del balcone, ad una
distanza di pura formalità, però.
E nonostante questo, la sua vicinanza mi provoca seri problemi di
self-control.
Inutile elogiare il suo corpo…l’avrò
fatto talmente tante volte che non vorrei sembrare ripetitiva, o
un’arrapata mentale.
Anche se lo sono.
Tutt’e due.
Il silenzio che è calato tra di noi è talmente
pesante, che mi decido a parlare.
<< Allora…cosa sei venuto a fare qui?
>>
Si gira lentamente verso di me, e punta i suoi occhi nei miei in modo
talmente sensuale che sto per svenire.
<< La mia intenzione era quelle di fregarti una
sigaretta. >>
La delusione si fa strada dentro di me come veleno, bruciando da morire.
Per evitare che traspiri dalla mia voce, gli porgo il pacchetto senza
parlare, né guardarlo negli occhi.
Le stelle mi piacciono di più.
Cazzata, ma sono più facili da affrontare.
Nel frattempo, Lui prende la sigaretta, l’accende, inizia a
fumarla.
In silenzio.
E di nuovo mi sento schiacciata dal peso del silenzio.
Talmente forte che mi manca il respiro.
E dico la prima cosa che mi viene in mente.
O meglio, la prima cosa che mi viene in mente, e l’unica cosa
che mi sarei dovuta risparmiare.
<< A quando la partenza? >>
Non appena la pronuncia dell’ultima sillaba prende
consapevolezza dentro di me, vorrei sprofondare.
Che idiota che sono!
Come cazzo mi viene di chiedergli quando partirà per
Mangiamortelandia?
Che cretina che sono…-.-
Mentre io mi insulto mentalmente in tutte le lingue che conosco, lui
continua a fumare.
<< Non ne ho idea. >> sussurra.
Se mi vedessero gli Auror, parlare tranquillamente con un Mangiamorte
della prossima volta che ci attaccheranno, senza legargli delle funi
magiche ai polsi e sbatterlo in galera, credo che mi licenzierebbero.
So perfettamente di sbagliare, ma abbiamo stretto un patto con i
Cacciatori.
Lasciarlo andare.
Lasciarlo scegliere.
Se davvero lo vuole, come io penso che sia, non gli impediremo di
diventare una Mangiamorte.
E poi…non avrei la forza di combatterlo, ora come ora.
Ho troppa poca rabbia dentro, e troppi rimpianti e dolori, per trovare
la forza di battermi con lui.
Eppure, pur sapendo tutto ciò, avrei sperato che la sua
risposta fosse stata diversa.
“ Non parto, bambolina. Non divento un Mangiamorte, ho
deciso.”
“Resto qui. Nessun cappuccio e nessuna Maschera.”
“Mai. Fanculo a mio padre.”
Sono una scema, una povera illusa e patetica.
Che cazzo continuo a sperare?
Cosa cazzo aspetto ancora?
Cretina!
Dio, che rabbia!
Ed è per colpa di quest’ultima che pronuncio la
frase successiva, ancora più idiota della prima.
<< Immagino tu non veda l’ora! >>
Si volta di scatto verso di me, e mi guarda talmente irato, che un
brivido mi percorre la schiena, e il mio spirito di sopravvivenza mi
consiglia di mettere almeno 3 km tra me e quello sguardo.
Ma si sa, sono anni che non lo ascolto.
Continua a torturarmi con lo sguardo, prima di sussurrare, minaccioso
come un serpente:
<< La smetti? Smettila di far finta di sapere tutto di
me. Perché non sai un cazzo, anche se pensavo di no.
>>
Mi lascia a bocca aperta.
Esattamente come ieri pomeriggio.
“…Dimmi,
cosa c’è di imperfetto nella tua vita da
Mangiamorte, adesso?”
“Se
non l’hai capito, vuol dire che mi sbagliavo su di te. Sei
come tutte le altre. Vaffanculo.”
Adesso sarei io dalla parte del torto?
Adesso sarei io quella a cui bisogna rimproverare qualcosa?
Eh no!
Cosa vuole, questo stronzo dalla sottoscritta?
<< E sentiamo, cos’è che non so? Che
cosa non ho capito, da farmi essere come tutte le altre? Su cosa ti
sbagliavi su di me? >>
Inizia ad innervosirsi anche lui.
Lo vedo dall’oscurarsi dei suoi occhi, e dal leggero tremore
delle mani.
Getta giù la sigaretta con molta più forza del
necessario, e fa per andarsene.
Mi da le spalle, ed inizia ad incamminarsi arrabbiato verso
l’entrata.
Ma non ha capito un cazzo.
Lui non mi ha lasciata andar via ieri, ed io farò lo stesso
con lui.
Alzo il passo, e mi paro davanti a lui.
Gli poggio le mani sul petto, e lo fermo.
Non avevo fatto i conti con la mia reazione, però.
Anche il solo semplice fatto di toccarlo, mi provoca una fitta al
petto, insopportabile.
Ma devo resistere.
Anche se il mio istinto primario sarebbe scappare.
Ma non lo farò.
Kimberly Potter non è una codarda.
Alzo lo sguardo sul suo, più combattiva che mai, decisa a
farmi spiegare cosa intende.
Magari non serve a niente, magari è solo una scusa per farlo
restare con me il più possibile, magari mi ferirà
ancora più di prima.
Ma questo è ciò che sento di fare.
E lo faccio.
La vicinanza tra di noi, però, è troppo.
Non resisto, e ardo dalla voglia di baciarlo, di farmi stringere e
possedere da lui…ma prima deve spiegarsi.
<< Cosa vuoi? >> mi domanda.
<< Non puoi non rispondere ad una mia domanda. Voglio una
risposta. >>
Non fa niente per togliere le mie mani dal suo petto, ed io non faccio
niente perché lui, o io, lo faccia.
Sebbene il desiderio cresca ogni secondo di più.
Non so se a lui succede la stessa cosa, ma io sto per saltargli addosso.
E lui continua a non rispondere.
<< Spiegati… >> insisto
<< …cos’è che non so?
>>
Sono quasi disperata.
Se non si muove finirò per allontanarmi da lui, pur di non
strappargli lo smoking di dosso.
<< Tante cose, ignori, bambolina. O meglio…fa
in modo di ignorarle, per continuare ad accorparmi tutte le colpe.
>>
<< Ah, davvero? Elencamene qualcuna, allora. Illuminami,
grande Principe delle Serpi. >>
<< Smettila di fare l’idiota. >>
Lo sto facendo incazzare.
E la cosa mi riempie di sadica vendetta.
<< Oh, mi dispiace di stare irritando il grande Draco
Malfoy, il Signore delle Serpi, colui a cui tutte la danno, il sogno
erotico proibito di tutta Hogwarts, importante e potente
Mangiamorte… >>
<< Smettila!
Zitta! >>
<< Se no, che fai? Mi uccidi? Chiami i tuoi amichetti e
mi riduci come loro puttana, come voleva fare tuo padre?
>>
<< Cosa? Che cazzo centra mio padre? >>
La rabbia nel suo sguardo non sbollisce, ma si fa momentaneamente da
parte per far posto alla curiosità.
<< Non lo sapevi? Il tuo caro paparino avrebbe tanto
voluto farmi violentare da tutti i suoi compari. Sai che bella scena
sarebbe stata? Divertente! Altro che morto…non sono riuscita
ad ucciderlo, e questa sarebbe stata la conseguenza. Magari aspetta
soltanto che anche il suo figlioletto lo raggiunga, prima di
catturarmi, in modo da farti partecipare alla festa. >>
Resta per un po’ in silenzio, mentre io lascio che la rabbia
evapori, e che il respiro affannato si plachi un po’.
Invano.
E le mie mani restano sempre appoggiate al suo petto…
E poi…ghigna.
<< Nel mio caso non so quanto si potrebbe parlare di
violenza sessuale. Perché ci staresti…
>>
Magari questo è vero, ma in questa frase dimostra tutta
l’insensibilità che un essere umano possa avere.
Che grandissimo figlio di puttana…
<< Stronzo! E invece sbagli. Ho fatto un errore una
volta, ma adesso non più. Non farei mai più sesso
con uno sporco Mangiamorte come te! >>
Fa un passo verso di me.
Ed io sento che il mio controllo sta venendo meno.
<< Io scommetto il contrario. >>
Siamo sempre più vicini…
<< N-no… >> farfuglio.
Adesso i nasi si sfiorano, ed io sono convinta che non
c’è morte più gloriosa di questa.
Se qualcuno mi uccidesse mentre sto baciando Draco Malfoy, sarei una
donna morta felice.
Ma, il mio unico neurone rimasto intatto, quello che porta con se anche
un minimo di orgoglio, e senso di responsabilità, si fa
sentire proprio al momento adatto, quando stavo, ormai, per
abbandonarmi a lui.
E scosto la testa.
Con non so quale forza d’animo, con non so quale coraggio, ma
lo faccio.
Restiamo per un po’ in silenzio, sempre vicini,
così tanto che fra un po’ mi ci vorrò
un defibrillatore per farmi riprendere, con le mia mani sempre sul suo
petto e con le sue labbra vicine alla mia guancia.
<< Rispondi. Alla. Mia. Domanda. >> insisto
ancora, quando sento di poter di nuovo riuscire a parlare.
Ancora silenzio.
<< Cosa non so di te? >>
Silenzio.
Ma ancora per poco.
<< Sei convinta, nel tuo borioso orgoglio di ribelle, che
io non aspetti altro che indossare quella fottutissima Maschera e quel
nerissimo Mantello. Ma te l’ho già
detto…non voglio essere un
Mangiamorte. Ma devo.
Il che è diverso. Non ho possibilità di scelta.
>>
Tutto questo l’ha sussurrato talmente piano, che
all’inizio mi si insinua il dubbio che queste parole non
siano state frutto delle sue labbra, ma della mia mente.
Ma poi, mi rendo conto della verità.
<< Ti sbagli… >> rispondo,
allora << …si può sempre scegliere.
Sempre.
Solo che alcune volte è più difficile di altre.
>>
Ma non è molto convinto.
Perché scuote la testa, con lo sguardo basso.
Dopo l’ennesimo silenzio, mi decido, a malincuore, ad
andarmene.
Stacco le mani dal suo petto, facendomi male come se me le stessi
staccando dal mio, di corpo, e faccio per allontanarmi.
Quando la sua voce mi raggiunge.
<< Mi dispiace per lo schiaffo. E per tutte quelle cose
che ti ho detto. E non è vero
che ti odio. >>
Mi immobilizzo.
Devo assimilare bene le sue frasi.
Sentire un “Mi dispiace” uscire dalle labbra del
Principe delle Serpi, è già da solo un fatto
eclatante.
Soprattutto se rivolto alla Regina Grifondoro.
Non
è vero che ti odio…
Dice sul serio?
Non mi odia davvero?
Sento qualcosa rilassarsi nel petto, ed il solito peso di dolore
perenne che portavo dentro inizia a svanire.
Mi volto verso di lui.
Ma è sparito.
Non
è vero che ti odio…
Se ne è andato.
Di nuovo.
Non può dirmi una cosa del genere, e poi sparire.
Mi accascio per terra, lentamente.
E penso.
Penso che anche io ho sbagliato.
Me ne rendo conto solo adesso.
Se quello che mi ha detto è vero…ho sbagliato sin
dal principio con lui.
L’ho giudicato in base alle apparenze, come fanno tutti.
“…Sei uguale e tutte le
altre…”
L’ho criticato, non riuscendo a capire le sue ragioni, come
ho sempre fatto in 8 anni.
Persa com’ero nel mio, di dolore, non ho pensato, magari, al
suo.
Lui dice che non ha scelta.
La stessa cosa che pensavo io dopo aver ascoltato la Profezia.
Ed invece una scelta c’è sempre.
E lui lo deve capire.
Sempre se voglia farlo.
Pensavo che il mio Destino fosse uccidere Voldemort, ma non capivo
quanto mi sbagliavo.
Sarei potuta scappare e non farmi più trovare.
Oppure potevo unirmi a lui.
O tirarmi fuori da quella situazione.
Non ho fatto queste cose perché non volevo.
Combattere Voldemort e i Mangiamorte è stata una mia scelta.
Per lui, però, non è così facile.
Ed io non posso farci niente.
Non so cosa mi riservi il futuro, ma adesso so che la mia scelta
è quella della Cacciatrice.
E se lui intraprende quella del Mangiamorte, anche se, come ho da poco
capito, non vuole farlo, non ci saranno punti di incontro possibili tra
di noi.
Magari non è il cattivo e maligno ragazzo senza cuore che
credevo in questi ultimi giorni, ma il lieto fine non sarà
comunque possibile.
Sentirmi dire che non mi odia, che gli dispiace per lo schiaffo e per
il resto, mi ha riempita di speranza.
Ma, facendo i conti con i fatti reali, mi rendo nuovamente conto che,
nonostante ciò, sono destinata a perderlo comunque.
E questo fa male come se fosse la prima volta.
Seduta a terra, sento una lacrima solcarmi la guancia.
Io, che odio piangere.
Io, che l’ho fatto pochissime volte…
Mi sto davvero intenerendo.
Ma è solo quando Hermione e Ginny mi trovano ancora seduta,
con la stessa lacrima che ormai mi cade dal mento, solo quando con una
scusa ce ne torniamo in sala Comune, solo quando mi portano in camera,
solo quando Lavande e Ron vanno nella Stanza delle Necessità
a chiarire, ed Harry pazientemente sopporta le domande di
Calì su Jimmy Peakes giù nella Comune, che mi
sfogo con loro.
E tra le lacrime, non riesco a dire loro quello che è
successo.
Riesco solo a farfugliare frasi sconnesse.
<< Mi manca! >>
<< Lo rivoglio! >>
<< Mangiamorte maledetti! >>
<< Mi manca!
>>
Salve
a tutti!
Eccomi
ricomparsa.
Innanzitutto
credo di dovermi scusare per la lunga assenza.
Ma
la settimana di vacanza si è trasformata in 10 giorni, ha
comportato una mancanza di ispirazione assurda, e per finire,
è arrivata un’altra settimana al mare, inaspettata
più che mai, che mi ha tenuta lontana dalla mia storia.
Purtroppo
l’estate non mi ispira molto, con tutto questo caldo, e
questo capitolo che non mi piace per niente ne è la prova.
Mi
dispiace, ma questo è il massimo che mi è venuto
fuori.
Inoltre
ho voluto inserire un’immagine della nostra Kim, per far
vedere come è nella mia testa.
Sembra
Lana Lang di Smallville, no? XD
Quindi?
Che ve ne pare?
E
un’altra cosa…che ne dite dell’arrivo di
Astoria Greengrass?
Come
accenno del personaggio vi piace?
A
voi l’ardua sentenza sul capitolo.
Al
prossimo aggiornamento, sperando che non sia tra un mese! :P
carolina:
Non è abbia aggiornato proprio prestissimo…ma
meglio tardi che mai, no? XD che ne dici di questo capitolo?
Dabuz:
“Migliore”….! Grazie mille!
ValyBrick:
ihihih…si si, sono sadica! Ma bisogna lasciare i lettori con
il fiato sospeso, no? :P
PrincessMarauders:
Lo so, hanno sbagliato tutti e due, e continuano a farlo. Ma Malfoy
aveva davanti “L’assassina” del padre, e
Kim era appena stata trattata malissimo…cerca di capirli!
Per la coppia Harry/Herm…eccoli finalmente insieme. Almeno
loro… Comunque, non preoccuparti, la sbronza l’ho
presa anche per te! :p
puffolettaHP:
grazie mille per tutti i complimenti! Hai ragione, la vita è
fatta di alti bassi, e così devono essere anche le
ff…insomma non ci possono essere solo parti drammatiche o
solo parti comiche, in una storia realistica. A meno che non si tratti
di one-shot drammatiche o storie demenziali…comunque non ho
la più pallida idea di quanti saranno i
capitoli…scrivo in base alla mia ispirazione e la storia
l’ho progettata solo a grandi linee. Comunque ci
sarà ancora da leggere…
Elly
11: Figurati, per le frasi. Anzi, grazie a te per avermelo fatto
notare! Mi dispiace averti fatto aspettare un mese per questo capitolo,
ma proprio non avevo idea di cosa scrivere…
LaBabi:
spero che tu sia ancora viva, perché un morto è
un duro peso da portare sulla coscienza…XD. Immagino che mi
odierai, adesso, per l’attesa lunga un mese,no? :P
DiNozzo323:
un altro capitolo non l’hai trovato proprio presto,
ma…meglio tardi che mai. Grazie mille per i complimenti. E,
devo dirti, che anche per me quei due sono i capitoli più
belli della storia.
_Niki_:
ancora grazie, e scusami per l’attesa…ma come hai
detto tu la mancanza di ispirazione è davvero comune
d’estate! Spero che anche questo capitolo ti sia piaciuto.
IOesty:
ed ecco qui l’altro capitolo! Ti ringrazio per i complimenti,
e spero che anche questo ti piaccia.
Grazie
mille anche ai Preferiti, i Seguiti ed anche a chi legge soltanto.
Al
prossimo capitolo!
BIGIA
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Capitolo 24 *** Good Bye, My Almost Lover ***
GOOD BYE, MY ALMOST
LOVER.
Basta.
Devo smetterla.
Devo.
Assolutamente. Smetterla.
Di fare cosa?
Di piangermi
addosso.
Di continuare a
soffrire, e a deprimermi.
E tutto questo per
cosa?
Per un ragazzo.
Okay,non un ragazzo
qualsiasi, ma un ragazzo bellissimo, misterioso, affascinante, stronzo,
sessualmente impareggiabile, con piccoli sprizzi di gentilezza che ti
sciolgono, con occhi che ti perforano l’anima, con labbra
maledettamente sexy, con il corpo di un demone tentatore e…
Va bene.
Stop.
Non è il
caso di elencare tutte le sue qualità, se veramente ho
deciso di dimenticarlo.
Altrimenti mi
rimetto a mangiare Nutella.
E questo non va
affatto bene.
<<
Ehi, Principessa! Anche tu qui? >>
Quasi mi strozzo
con la saliva, al suono di questa voce.
Harry e Ron avevano
voglia di fare qualche passaggio con la Pluffa al campo da Quidditch, e
mi hanno costretta a venire con loro.
Hermione era in
biblioteca a studiare e Ginny iniziava già a prepararsi il
terreno con Seam.
Pur di non restare
in Sala Comune a deprimermi, ho deciso di seguirli.
Anche se ho
preferito non cavalcare nessuna scopa, e restare con le chiappe
ancorate al suolo.
Dio Santo, sono
davvero messa male…
Mi giro lentamente
verso Nott, il colpevole del mio quasi strozzamento, e accenno un
piccolo sorriso di saluto.
Piccolo,
però, è l’aggettivo giusto.
Inghiottisco
l’ultimo boccone di Cioccorana, butto la carta al vento, e mi
faccio un po’ più a destra per fargli posto.
Speriamo che Harry
e Ron non lo vedano subito, non ho voglia di mettermi per
l’ennesima volta in mezzo ad una rissa.
Estraggo il
pacchetto di sigarette dalla tasca, e gli faccio cenno se ne vuole una.
Sorride, malizioso.
<<
No, grazie Sua Maestà. Ho le mie sigarette speciali a
portata di mano.. >> risponde, facendo uscire dal
taschino della giacca una canna degna di Bob Marley.
<< Se
vuoi ti posso far fare un tiro. Uno solo, però.
>>
<<
Gentilissimo. Generoso. >> rispondo sarcastica.
<<
Ehi, sono una Serpe, io, mica un babbeo Tassorosso! >>
<<
Sempre a discriminare! Okay che i Grifondoro sono i migliori, ma noi
mica chiamiamo babbei quelli delle altre Case. Solo voi
Serpi… >>
<<
Migliori? Voi Grifoni? Ma fammi il piacere! Vieni ad un festino
Serpeverde e vediamo chi sono i migliori! >>
Alzo un
sopracciglio.
Mi fa bene parlare
con i suoi
amici…me lo ricordano molto.
Oddio…
“bene”…dipende dai punti di vista..
<<
Certo, perché non hai mai partecipato ad un festino
Grifondoro…quelli si che sono divertenti. >>
Ride, strafottente,
portandosi la canna alle labbra, ed accendendola.
<<
Vedremo. Innanzitutto stasera c’è seriamente una
festa nella nostra Comune. Sai, per Astoria….sarebbe una
figata vedere la reazione dei miei Compagni di Casa alla tua entrata in
scena. La Regina Grifondoro ad una festa Serpeverde. Una figata
davvero. Avremo non pochi infarti! >>
Immagino.
A partire dai
Primini, passando per le ragazze di Serpeverde che mi caccerebbero a
calci in culo, e per i ragazzi che mi strapperebbero i vestiti di dosso
e mi sbatterebbero al muro solo per sfregio e per umiliarmi, e finendo
al più importante, al Principe di tutti loro che…
Non ho la
più pallida idea di cosa farebbe, lo devo ammettere.
Non vuole diventare
un Mangiamorte, ma lo farà.
Mi ha dato
dell’assassina e mi ha detto che mi odia, ma mi ha chiesto
scusa.
Non ci capisco
più un cazzo…
<<
Sarebbe un invito, Nott? >>
<<
Vedila come vuoi Potter…ma, se vieni, non vestirti di rosso,
per favore! >> risponde, prima di continuare a fumare.
Scoppio a ridere.
Questa era bella.
Sarebbe stato il
colmo.
<<
Certo magari metto anche un mantello d’oro, e arrivo a
cavallo di un leone. Più Grifondoro di
così… >>
Ride anche lui,
affascinante come sempre.
Ma cosa si mangiano
le Serpi a colazione?
Una buona dose di
Sex-Appeal?
Magari se la
iniettano nella vene prima di andare a dormire…
Okay, basta sparare
cazzate.
<< In
quel caso nemmeno Daphne riuscirebbe a farti entrare…
>> tira << …o Draco…
>>
Lo dice ridendo, ma
non appena pronuncia l’ultimo nome, tra noi cala un silenzio
pesante.
Il mio sorriso
post-risata si spegne subito, e lui si accorge troppo tardi di quello
che ha detto.
Ho sempre odiato i
silenzi imbarazzanti, e ultimamente mi ritrovo in mezzo a molti di
questi.
Che bello.
Tutta
colpa delle Serpi…!
Si schiarisce la
gola, conscio di aver causato un brutto momento.
E poi riparte in
quarta, parlando più a bassa voce e più
lentamente.
<< A
parte gli scherzi e le figure di merda…vieni stasera. La
serata di Gala è domani, e abbiamo quasi finito di
organizzare tutto. Magari vi prendete una sbronza come si deve tutti e
due, e finite a scopare di brutto sul divanetto. Così vi
ricordate come è bello fare sesso con l’altro e
non vi rialzate più le mutande… >>
Quello che aveva
tutti i presupposti per essere un discorso serio, magari anche un
consiglio profondo, continuando si rivela essere semplicemente una
delle tante dimostrazioni dell’ossessione di Nott per il
sesso.
E riesce anche a
strapparmi una piccola risata.
<<
Dio, Nott…devi farti curare, ma da uno bravo! Hai la mente a
senso unico! Pensi solo e sempre al sesso! >>
Fa un sorriso
sornione e depravato insieme, mentre fa un soffietto con la canna.
<<
Perché non dovrebbe essere così?
Insomma…cosa posso volere più dalle donne, se non
quello che hanno in mezzo alle gambe? >>
Questo è
un tipico ed egoistico ragionamento altamente maschilista e Serpeverde.
Fatto ad una donna
Grifondoro altamente irritabile e femminista fino la midollo.
Mossa sbagliata
Nott…
<<
Ritira subito ciò che hai detto, o giuro che il tuo caro
amico del cuore te lo taglio…! >>
Fa una smorfia
sarcastica di dolore.
<<
Uuuh…violente! L violenza può anche essere
trasformata in passione, sai? Mai sentito parlare del Kamasutra?
>>
<< Ed
ecco che si ritorna alla mia teoria sul fatto che devi farti
curare… >>
<<
Ammettilo, Potter. Noi Serpeverde siamo sessualmente irresistibili, a
partire dal sottoscritto! >>
Si, è
vero.
Ma non lo
ammetterò mai ad alta voce.
Mi limito a
sorridere e a negare con la testa.
Anche se non
è che io sprizzi sincerità da tutti i
pori…
<< E
dove li metti i Grifondoro? Vantiamo esemplari come Harry James Potter,
Ronald Weasley, Seamus Finnigan, Dean Thomas…!
>>
<<
Si, ma il loro “ipotetico”
potenziale sessuale, lo sfruttano, per caso? No! Tuo fratello
è diventato il cagnolino della Mezzosangue, Thomas segue al
100% le pazzie folli di Lunatica, Lenticchia va ancora dietro
alla Brown come un idiota…solo Finnigan si dà da
fare, ma è solo per poco. Voi Grifondoro siete sentimentali
nel DNA… >>
È vero.
Ha perfettamente
ragione.
I Grifoni sono dei
grandi sentimentali..
Ed io ed Harry
siamo i primi.
Silente lo diceva
sempre.
La nostra arma
più grande era la nostra capacità di amare.
Mi ci è
voluto un po’ per smettere di pensare “Wao! E come
cazzo lo uccido Voldemort, sparandogli cuoricini addosso?!”,
ma alla fine ho capito a cosa davvero mi è servito.
A trovare la forza
per combatterlo.
E dove
l’ho trovata?
Nell’affetto
che provo per tutti quelli che amo.
Se non fosse stato
per salvare tutti loro me la sarei svignata, dalla Battaglia.
Chi me lo faceva
fare?
<<
Già, ma anche voi Serpeverde avete un cuore che batte, da
qualche parte. Che mi dici di Zabini e della Greengrass? Da quanto
tempo stanno insieme? >>
<< 2
mesi e qualcosa… >> risponde afflitto. Poi
sospira, fa l’ennesimo tiro alla sua sigaretta magica, e
prosegue:
<<
… Povero Blaise! Era un grande Casanova! Anche i migliori
prima o poi se ne vanno! Ormai, sono rimasto solo io a portare alta la
buona reputazione sessuale della Compagnia della Serpe! >>
Solo lui?
Che io sappia erano
tre i Regnanti Serpeverde…
Nott, Zabini
e…Malfoy.
Zabini ormai
è prossimo al matrimonio, con la Greengrass…e
Malfoy?
Ha smesso di
trattare qualsiasi donna come la sua puttana?
Probabilmente i
miei dubbi mi si riflettono in faccia, perché Nott scoppia a
ridere, e mi risponde tutto gongolante.
<<
Si, cara la mia Regina Grifondoro. Solo io tengo alto il nome dei
Serpeverde, ormai. Anche il caro Dracuccio ha gettato la
spugna… >>
Riesco a nascondere
il mio sorriso a malapena, prima che Nott mi dia il colpo finale.
<<
Oddio, non è che non faccia più
sesso…è solo che non lo fa più per il
suo semplice ed egoistico piacere e divertimento sessuale. Diciamo che
lo usa come sfogo.... Non come prima… >>
sospira di nuovo << …bei tempi! Tutti e tre,
sempre a caccia di nuove troiette da portarci a letto, per poi nemmeno
vederle andar via la mattina dopo! >>
<<
Già… >> rispondo sarcastica
<< …bei tempi! >>
In che senso
“lo usa come
sfogo”?!
Chi sarebbero
queste puttane che vogliono fregarsi il mio Principe
Ser….
…..
…….
……..
Mio?
Dio, quanto sono
idiota!
Non è
mai stato mio, tanto meno adesso.
La devo smettere
con la mia gelosia, con la possessività, con il desiderio,
con la voglia di riaverlo con me…
La devo smettere
con tutto.
Per la mia
sanità mentale e per il mio benessere fisico.
Improvvisamente,
lasciandomi a bocca asciutta, Nott getta la canna giù dagli
spalti e si rattrista.
Da che lo conosco
l’ho sempre visto con un ghigno strafottente o una risata
arrogante sul viso.
Che ha, adesso?
<< E
pensare che quei tempi non torneranno più…
>>
Avete presente nei
cartoni animati, quando un personaggio dice una cazzata colossale, e
agli altri fuoriesce una gocciolina dietro la testa, mentre pensano
“Questo che cazzo si è fumato”?
Questo è
esattamente il mio caso, considerato che, molto probabilmente,
l’erba sta facendo il suo effetto, nel suo cervello,
già di per se danneggiato.
<<
Nott…ehm…sta tranquillo. Le puttane non
scarseggiano in questa Scuola. Anche se i tuoi amici non sono
più dei ninfomani come te…ehm…puoi
sempre continuare tu con le scopate e via… >>
Non mi sembra vero
quello che sto dicendo..
Insomma…ma
mi state ascoltando?
È solo
che mi sono intenerita troppo…pur di consolare chi ne ha
bisogno, mi ritrovo a rassicurare un Serpeverde, per di
più sul suo stile di vita da una botta e via, che io non
approvo assolutamente?!
Santo Godric,
quanto sono caduta in basso!
Ma poi Nott mi
guarda alzando un sopracciglio, con l’aria un po’
offesa.
<< Ma
secondo te mi affliggo per queste stronzate?! >>
<< E
che ne so io! Tu parlavi dei vecchi tempi…ed io ho collegato
alle vostre notti brave! >>
<<
Dio, Potter sei assurda! Non parlavo di quello. Non si tratta del
sesso! Per una volta che stavo avendo un pensiero profondo, tu me lo
rovini così!? >>
Assurda lo dici a
tua madre!
Ma tu guarda un
po’ questo…
<< E
allora sentiamo…illuminami con i tuoi pensieri profondi,
più unici che rari! >>
Resta in silenzio
per un po’, prima di abbassare lo sguardo e riprendere a
parlare.
<<
Dico che fra un po’ mi toccherà lo stesso destino
di Draco…e dovrò lasciare la Scuola…
>>
Per la seconda
volta in pochi minuti, questo ragazzo sta per farmi soffocare con la
mia stessa saliva.
Non mi aspettavo
che anche lui dovesse partire con i Mangiamorte, né che lo
dicesse proprio a me, tanto meno adesso.
Ma questa, in
fondo, è una delle migliori qualità delle Serpi.
Nascondono
così bene ciò che sentono, ciò che
provano, ciò che non vogliono far sapere agli altri, che
riescono sempre a stupirti.
Vabbè…
“qualità” fino ad un certo punto.
<< Lo
sai che io sono l’ultima persona a cui dire una cosa del
genere, in quanto Cacciatrice? >>
Annuisce.
Poi alza la testa
di scatto.
E mi porge i polsi.
<<
Appunto. Arrestami. Portami in galera, ed impedisci che quegli stronzi
Incappucciati mi rendano un assassino come loro. >>
Lo guardo bene.
Lo fisso.
Lo studio.
Lo analizzo.
<<
Non dici sul serio, vero? >>
<<
No. Affatto. Preferisco la libertà. >>
Appunto.
<< E
allora perchè mi vieni a dire queste cose? Ami il rischio
più di quanto ami te stesso? >>
E ne
dubito…
<<
No, quella sei tu… >> grazie mille
<< …volevo il tuo…il
tuo…ehm.. >>
Nott in
difficoltà?
Questa me la segno
sul diario.
Se ne avessi uno.
<< Il
tuo…parere, ecco. >>
Okay, credo che il
diario me lo prenderò solo per questi momenti.
Anche
perché non mi crederò nemmeno io stessa, quando
ricorderò questi istanti.
<< Il
mio parere?.. >> annuisce
<<
…Che vuoi che ti dica? È la cosa più
sbagliata che potessi fare? Sei un cretino, ma non ancora un assassino?
Sei un po’ stronzo e un bastardo, ma non sei malvagio? Puoi
andare contro tuo padre, e fare di testa tua, perché
è questa la cosa giusta da fare? Puoi sempre farti
proteggere dall’Ordine, o farne parte? Te lo dico,
perché è quello che penso…
>>
E quando sta per
aprire bocca di nuovo, lo interrompo.
<<
…E non ribattere con la solita storia dei tuoi genitori, e
che “Non ho
scelta. È già deciso”,
perché mi incazzo sul serio. E mi hai visto quando mi
innervosisco. Perché, di scegliere, si può sempre scegliere. Il
futuro, la vita, la coscienza e la bacchetta sono tue e ci fai quello
che vuoi. Sei tu che hai le redini della tua vita, e nessun altro.
Nemmeno tuo padre. >>
Dopo il mio
appassionato monologo, un altro ghigno spunta sulle lebbra della Serpe.
E si ritorna ai
ghigni malefici…
<<
Si, Potter. È esattamente quello che volevo sentirmi dire.
>>
<<
Kiki! Hai una sigaretta, per favore? >>
La voce di Harry
che sta planando verso di me, ci interrompe.
Non appena Nott si
accorge che i suoi acerrimi nemici ci stanno raggiungendo, si alza in
piedi e se ne va.
Non prima di aver
aggiunto:
<<
Vieni stasera. Te lo consiglio.
Così siamo pari. >>
Già, un
consiglio a testa.
<<
Non te lo prometto. >>
Fa spallucce e si
allontana, appena in tempo per alzare il dito medio in direzione di
Harry e Ron, che rispondono con lo stesso affetto e la stessa finezza.
<<
Che voleva quello? >> mi chiede Ron.
<<
Niente… >> rispondo <<
…solo…un consiglio. >>
E sorrido alle
facce incredule dei miei migliori amici.
Che
faccio?
Vado o no?
E anche se dovessi
presentarmi al festino di Serpeverde, a quale pro?
Vederlo ballare con
qualche ragazzina in calore, oppure osservarlo mentre si ubriaca con i
suoi amici, senza nemmeno potermici avvicinare?
A cosa mi
servirebbe vederlo, se poi non posso nemmeno salutarlo, altrimenti gli
scoppio a piangere in faccia?
Vabbè,
non esageriamo.
<<
Kiki, smettila con le tue solite seghe mentali! Vai a quel festino del
cazzo e basta! >>
<<
Gin ha ragione. Cos’hai da perdere? >>
Grazie Herm.
Davvero 100% tatto.
Peggio di Ron.
Mi lascio cadere
sdraiata sul mio letto, con il braccio sugli occhi a ripararmi
da…non so cosa.
Magari dal mondo.
Appena ho visto
Herm e Ginny, ho detto loro tutto della conversazione con Nott.
E loro, come avrete
capito, sono del parere che io debba andare a quella maledetta festa.
<<
Cos’ho da perdere?! La mia dignità…e
non è cosa da niente!... >> orgoglio
maledetto… << …senza contare il
fatto che, anche se andassi alla festa, non cambierebbe niente! Lui
resterebbe un Mangiamorte, ed io Kimberly Potter, la sua nemica numero
uno! >>
E con questo le
zittisco.
Perché
ho ragione, e loro lo sanno.
Nemmeno immaginano
la voglia che ho di andare da quell’idiota patentato,
toglierli quel Marchio Nero dal braccio anche a morsi, tirarlo da quel
cravattino del cazzo verde e argento e avvicinare la sue labbra alle
mie, finalmente.
Ma non posso.
E non credo
potrò mai.
Dipende da lui, e
dalle sue scelte.
E soprattutto dal
suo coraggio di cambiare il suo destino.
Coraggio che deve
ancora scegliere di tirare fuori o meno.
Ginny,
all’improvviso, si alza dal mio letto e prende a camminare
per la stanza, accendendosi febbrilmente una sigaretta.
Oddio!
Questa è
la tipica azione che fa quando mette in moto il cervello per un dei
suoi piani diabolici.
Mi sta spaventando.
Ma niente
è in confronto al puro terrore
che mi coglie, quando getta la sigaretta ancora a più di
metà, e fa un sorrisetto furbo con le labbra ora libere dal
filtro arancione.
<<
Kiki…mi ripeti cos’hai appena detto?
>>
<<
Che se vado alla festa non cambierebbe niente? >>
<< No
no… >> scuote la testa, mentre io ed Herm ci
guardiamo perplesse << …dopo! >>
<<
Che lui resterebbe un Mangiamorte? >>
Il sorriso le si
allarga.
<<
Esatto. E tu rimarresti
Kimberly Potter, la sua nemica numero uno. Esatto?
>>
Annuisco,
continuando a non capire un emerito cazzo.
<< E
se per questa sera tu non fossi più tu? >>
Eh?
<< Oh
certo… >> rispondo sarcastica <<
…niente di più facile! >>
Mi giro per cercare
approvazione al mio scetticismo nello sguardo di Hermione…ma
la vedo già in piedi accanto a Ginny con un sorriso da un
orecchio all’altro e gli occhi luccicanti di luce diabolica.
<< Ma
certo! Perché non ci abbiamo pensato prima? >>
Okay è
ufficiale.
Le mie migliori
amiche si sono fatte una canna.
Se non 2.
A testa.
<<
Ragazze…ma che cazzo state dicendo? Come dovrei fare a non
essere più me stessa? Mi prendo la Pozione Polisucco e mi
trasformo in una mosca? >>
<<
Ovviamente no!... >> risponde Ginny
Mi rilasso.
Magari mi stavano
solo prendendo per il culo.
<<
…Serve soltanto qualcos’ altro! >>
E da quello che
iniziarono a dirmi e a propormi nei minuti successivi, la mia tesi
sulla loro giornata passata in compagnia della marijuana,
trovò piena conferma.
<<
Senti, pensala come vuoi, ma io sono dell’idea che
bisognerebbe semplicemente ucciderlo di botte. E non appena Kiki se ne
renderà conto, io e Ron partiremo immediatamente verso la
sua Sala Comune, per pestarlo a sangue! >>
<<
Kiki non te lo permetterà mai, che ti piaccia o no.
Rassegnati Harry. >>
<<
No, che non mi rassegno. Non voglio che mia sorella stia male
per…per…per Malfoy,
Cristo Santo! È assurdo! >>
Hermione mi fa
cenno di abbassare la voce, e le do ascolto.
Come sempre, del
resto.
Siamo in camera
mia, sul mio letto.
Io seduto con la
schiena appoggiata al muro, e lei sdraiata con la testa sulle mie gambe.
Stavamo discutendo
di non so cosa, quando l’argomento è caduto su mia
sorella, e su quel coglione di Malfoy.
Ma la cosa che
più mi fa incazzare è la voglia della mia ragazza
di farli riappacificare.
Insomma…cazzo,
meglio se non si vedono più!
O
meglio…se non scopano
più.
Mi dispiace vedere
mia sorella stare male per un simile essere, nemmeno umano, ma non
voglio assolutamente che…
Dio, non li voglio
nemmeno immaginare da fidanzati!
E poi Malfoy non
è affatto quel tipo di persona.
Lui con le ragazza
scopa e basta, figurati se ne trova una fissa.
E poi, anche nel
puro caso che dovesse fidanzarsi seriamente con qualcuna…ma
tra tutte le ragazze che ci sono, proprio con mia sorella deve
sistemarsi?
Ma si trombasse la
Parkinson e non rompesse i coglioni a me a ai miei amici!
<<
Harry…ma se è quello che vuole lei,
perché dovresti impedirglielo?! >>
Come
“Perché?”?!
Non ci vuole mica
un genio.
Ed Hermione lo
è anche, un genio.
<<
Herm, la parola “Serpeverde” non ti dice niente? E
quella “Malfoy”? o ancora la parola
“Mangiamorte” non è sufficiente a darti
tutte le risposte di questo mondo? >>
Agita la mano, come
a scacciare una mosca.
<<
Dettagli…! >>
Oh, certo!
Chiamiamogli
“dettagli”!
Allora anche il
fatto che potrebbe ucciderla in qualsiasi momento della loro vita, non
consideriamolo!
Come il fatto che
abbiamo un Mangiamorte, anzi due, compreso Nott, sotto il naso e noi li
lasciamo camminare felici e contenti per i corridoi, come se fossero
normali studenti.
Senza considerare
che permetto ad uno di loro di scoparsi mia sorella!
Bazzecole!
<< E
poi Malfoy non è cattivo come credi…
>>
Okay, la lascio.
Cazzata non lo
farò mai, nemmeno sotto Cruciatus, ma questa doveva
risparmiarsela.
Ha dimenticato
tutti questi 8 anni? Tutte le parola cattive che le ha detto per la sua
natura di Nata Babbana?
Oppure sono il solo
che si ricorda di tutta la merda che ha fatto al sesto anno per
uccidere Silente?
Del fatto che, per
la sua incapacità, stava per fare fuori Katie Bell e Ron?
Hanno tutti bisogno
di una massiccia cura di fosforo?!
Mi alzo bruscamente
dalla mia posizione, e mi metto in piedi di spalle a lei.
<<
Oh, certo. Malfoy è un angelo. Se fossi donna mi sarei
già innamorata di lui! >>
Vomito al solo
pensiero.
Piuttosto mi sarei
fatta suora di clausura.
Resta un
po’ in silenzio.
E poi aggiunge, con
l’aria un po’ divertita:
<<
Non sarai mica geloso? >>
Si.
<<
Affatto. >>
Sento il rumore
delle lenzuola che si spostano sotto il peso di un corpo in movimento,
per poi avvertire le sue mani piccole e calde sul mio petto, in un
abbraccio da dietro.
La sua testa mi
arriva all’altezza del collo, e il suo fiato fresco su di
esso, mentre parla, è una delle cose più
eccitanti che potesse fare.
È questo
il bello di Hermione.
Riesce ad
eccitarti, nella sua ingenuità e spontanea
sensualità, quasi senza nemmeno accorgersene.
Quando facciamo
l’amore tende ancora a diventare rossa e a coprirsi
leggermente all’inizio.
È
stupenda.
E mi ha fregato di
brutto.
<< Si
che lo sei.. >> sussurra, sorridendo, sempre
solleticandomi il collo.
Poi si alza in
punta di piedi, ed arriva a mordicchiarmi il lobo.
Non ce la faccio
più, è ufficiale.
Mi giro verso di
lei, e l’avvicino a me per la schiena.
<<
Okay, hai ragione. Sono geloso. >>
Sorride, sensuale
come non mai.
<< Lo
immaginavo. E sai anche che non dovresti esserlo? >>
Adesso è
il mio turno di sorridere.
Avvicinandomi
sempre di più alle sue labbra, rispondo:
<<
Non devo? >>
Nega con la testa,
ormai troppo concentrata per parlare.
Mentre lei chiude
gli occhi, passo a baciarle il collo, lentamente.
Lambendo ogni
centimetro della sua morbida pelle con la lingua.
Per poi arrivare
pian piano alle labbra.
E farle scontrare
nuovamente nella loro tipica lotta.
Baciandoci, lei
indietreggia sempre più.
Fino ad arrivare al
letto, dove si sdraia, trascinandomi con lei.
La sovrasto con il
mio corpo, e riprendo a baciarla, come se è da questo che
dipendesse la mia respirazione.
<< Ti
amo. >> le sussurro.
E lei, tra le
risate, risponde:
<<
Anche io. >>
Mi tira dal
colletto della camicia, a mi attira nuovamente contro le sue labbra,
permettendomi di accarezzarle la pancia piatta, da sotto la sua
camicetta.
Sto quasi per
arrivare alle sue curve, quando la porta si spalanca per far entrare un
Seamus molto tranquillo, per niente imbarazzato dalla situazione che ha
appena interrotto.
<<
Seam… >> sbotto irritato <<
…se per caso non te ne fossi accorto, io ed Herm siamo, al
momento, impegnati. I preservativi dal tuo comodino li prendi
un’altra volta, per piacere! >>
Ma il mio amico non
fa un cenno, al contrario di ‘Mione che, suo malgrado, si
lascia trasportare dalla situazione assurda, e scoppia a ridere.
Mi alzo dal suo
corpo, permettendoci di metterci seduti, mentre Seamus continua a
fissare la parete con aria incuriosita.
Poi,
all’improvviso, esclama:
<< Ma
Ginny ha una cotta per me? >>
Bravo il genio.
L’ha
capito finalmente!
Lo facevo
più veloce in queste cose, non come me.
<<
No! >> rispondiamo io ed Herm contemporaneamente, tanto
stupiti quanto bugiardi.
In pratica se
avessimo risposto “Certo!”,
l’infatuazione di Gin per Seamus sarebbe stata meno ovvia.
Ma lui sembra non
accorgersene, perché continua a fissare la parete come se
quella potesse dargli una risposta al suo dilemma di vita.
Ma vaffanculo,
però!
Ero tanto
tranquillo con la mia nuova e tanto sospirata ragazza, in un
eccitantissimo momento di intimità…e lui no!
Deve venirmi a
rompere i coglioni!
<<
Ah, ‘Mione… >> esclama di nuovo,
sempre all’improvviso << …a
proposito di Gin…ti stava cercando, è nella
vostra stanza adesso. >>
<<
Sai cosa vuole? >>
Dio quanto
è bella quando è incuriosita.
Le si forma una
rughetta sulla fronte, ed inclina leggermente la testa verso destra,
lasciando che i capelli ricadano morbidi sulla sua spalla.
Ho un culo pazzesco
a poterla considerare Mia, finalmente.
<<
No, ha solo detto “Missione Compiuta”
>>
Ed è
allora che un lampo di comprensione attraversa gli occhi dorati di
Hermione.
E si alza contenta,
prima di lasciarmi un bacio sulle labbra, ed uscire quasi saltando
dalla stanza.
Io rimango a
fissare il punto in cui è sparita, come istupidito.
E in effetti lo
sono davvero.
Che le è
preso all’improvviso?
<<
Aaah le donne! >> sospira Seamus alle mie spalle
<< …sempre piene di sorprese! >>
<<
Mah!... >> è la mia risposta <<
…chi le capisce? >>
Il rumore dei
tacchi squarcia il silenzio dei corridoi bui e deserti.
Nessuno calpesta
questi mattoni, a quest’ora della notte.
I fantasmi sono le
uniche presenze che popolano i corridoi di Hogwarts a
quest’ora della buia notte.
Un luna, quasi
piena, illumina il cielo povero di stelle, ricadendo poi nel suo stesso
riflesso sulle acque tenebrose del Lago Nero.
Acque talmente
piatte da sembrare maledette.
Le fiaccole della
scuole gettano per terra e sulle pareti le loro ombre in movimento,
spettrali quanto i veri fantasmi.
Non un rumore
disturba la quiete dei sotterranei.
A parte…
Un rumore di tacchi.
Se qualche
professore, o qualche alunno coraggioso, però, dovesse
passare per questi luoghi, non vedrebbe altro che le ombre inquietanti
delle fiaccole.
Ma, se leggete la
fiaba dei Doni della Morte, capirete com’è
possibile spiegare il rumore di tacchi che si sposta per i sotterranei,
senza che nessuno ne veda la propretaria.
Mantello
dell’Invisibilità.
E lo sanno tutti a
chi appartiene…
Sotto il morbido e
stregato tessuto del Dono, si nasconde una figura mascherata, tanto
bella quanto misteriosa.
Tanto angelica
quanto demoniaca.
Un vestito verde
molto corto copre un corpo proporzionato e perfetto; al di sopra dei
seni si intreccia un merletto nero, che finisce poco sotto il collo.
Le gambe magre e
perfette sono coperte da stivali neri altissimi, fin sopra il ginocchio.
Il viso
è quasi completamente coperto da una maschera, sempre verde,
con delle piume che fuoriescono dalla parte superiore.
Ma
c’è una cosa che la maschera non copre.
I suoi occhi.
Splendidamente
verdi, profondi come pochi al mondo, indagatori come quelli degli
assassini professionisti, trasparenti come solo quelli di un Grifondoro
sanno essere.
Le labbra carnose e
sensuali come poche, sono l’incarnazione della lussuria,
accarezzate dolcemente e violentemente insieme da un rossetto.
Rosso.
L’unico
sprizzo nel suo aspetto che rispecchia ciò che è
in realtà.
I capelli sono
raccolti morbidamente in alto, con dei ciuffi a boccoli che ricadono
ribelli a lambire il suo viso perfetto.
Capelli biondi come
il grano.
E finti come quelli
della Brown.
Un Incantesimo, uno
solo, è bastato a trasformare i suoi capelli neri come la
notte più buia, e il più spietato dei cuori, in
un colore talmente opposto al suo, da sembrare perfetto per
l’occasione.
Perché
questa sera Kimberly Potter ha deciso di non essere più
Kimberly Potter.
Non più
la Regina Grifondoro, non più la Cacciatrice, non
più la Salvatrice del Mondo Magico.
E la spiegazione
sta in un nome.
E non in un nome di
una persona qualsiasi.
È uno di
quei nomi che, come dicono i Babbani: “Un nome, una
garanzia”.
Volete sapere
questo nome?
Draco Malfoy.
Non possono
continuare con i lori incontri clandestini, per il semplice fatto di
essere chi sono.
Per questo i bei
capelli neri della Potter, il suo amato colore del rosso, ed anche la
sua semplice identità, almeno per stasera, giaceranno chiusi
ermeticamente nella sua stanza.
Buffo vero?
La Regina
Grifondoro, travestita da Serpeverde.
Il Frutto Proibito
del giovane Malfoy, travestita da un Frutto che, almeno per queste
poche ore, di Proibito non ha proprio un cazzo.
Chi
l’avrebbe mai detto che la bella Potter, avrebbe fatto una
cosa del genere per il suo acerrimo nemico di sempre?
Lei no di certo.
I suoi respiri si
fanno sempre più irregolari man mano che il Ritratto del
Serpente si avvicina a lei.
Il fiato, non
appena lascia, disperato, le labbra perfette della sua padrona, si
coagula in nuvolette dense.
Sembrano fumo.
Non appena lo
scenario arriva davanti all’entrata della Comune
Serpeverde, il rumore di tacchi si interrompe.
Una Bacchetta viene
estratta dagli stivali altissimi, e un cervo d’argento ne
fuoriesce.
Un Patronus.
Attraversa la
parete e sparisce.
Molti considerano
l’Incanto Patronus un’ottima difesa contro i
Dissennatori.
Ed hanno ragione.
Ma sono anche degli
ottimi messaggeri.
E Kimberly Potter
lo sa molto bene.
Cerca di calmarsi,
Kim, mentre aspetta che il destinatario del suo Patronus la raggiunga.
Sempre che non sia
troppo fatto per capire il suo messaggio.
Sta quasi per
andarsene, troppo nervosa per appellarsi alla sua pazienza,
già scarseggiante in momenti normali, quando il Ritratto si
apre e una Serpeverde si affaccia sull’uscio.
<<
C’è nessuno? >> domanda la piccola
Astoria Greengrass, vestita da un corto quanto bello vestito nero, con
un grosso cinturone bianco alla vita.
<< Il
Patronus era per Nott. Che ci fai tu qui? >> ribatte la
Potter, ancora invisibile.
La Serpeverde non
si scompone alla voce incorporea che le risponde.
Accenna un ghigno.
Dimostrando quanto
il Cappello Parlante abbia azzeccato con la sua scelta.
<<
Sia lui che Blaise sono troppo ubriachi per capire qualcosa.
Ed anche mia
sorella non se la cava meglio. Lei e il suo ragazzo si stanno dando
alla pazza gioia. Quindi…eccomi qui. >>
La Grifondoro si
accorge che non ha nominato il Principe Serpeverde.
E la cose non sa se
considerarla positiva o meno.
Ma non è
più tempo delle domande.
Si infila fluida
sotto il braccio della piccola Greengrass che, avvertendola accanto a
lei, si chiude il ritratto alle spalle.
<< Bentornata nella Tana della
Serpe, Kim. >> sussurra a se stessa.
La sala Comune
Serpeverde.
Di giorno, luogo di
relax, di studio, di classe, di lusso, di soldi, di vini pregiati, di
piani spietati, di scherzi cattivi, di sparlate dei Grifondoro.
Di notte, luogo di
perdizione, di Fumo, di alcool, di sesso, di ballo, di peccato, di
lussuria, di musica assordante, di corpi sensualmente danzanti.
Luci carezzevoli e
sballanti insieme illuminano la Comune, in un angolo un lungo bancone
fa sfoggio di tutti i tipi di alcolici esistenti, e la musica
assordante e sensuale accompagna i ballerini al centro della stanza.
I divanetti di
solito pubblici, per questa occasione sono dei Privè.
Ecco
perché la Potter sa già dove trovare la sua preda.
Incomincia a
camminare, e fa un respiro per farsi coraggio.
Il coraggio per cui
è famosa, il coraggio che la contraddistingue da anni, il
coraggio che le ha permesso di arrivare a quello che è
adesso, il coraggio Grifondoro.
Il coraggio che le
permette di togliersi il mantello
dell’Invisibilità, e rendersi visibile al mondo
Serpeverde.
E continuare a
camminare.
Astoria la supera,
e va a sedersi proprio vicino al camino.
E accanto a dove si
è appena accomodata la piccola Greengrass, una chioma
biondissima spunta dallo schienale.
Avvicinandosi la
Regina Grifondoro riesce a vedere il bel Principe Serpeverde.
Siede stravaccato
sul divano, con una gamba appoggiata al ginocchio dell’altro,
un bicchiere dal gambo sottile e pieno di liquido azzurro stretto tra
le lunghe dita bianche.
Una ragazza castana
gli sta appiccicata al braccio libero dal bicchiere, ma lui non sembra
curarsene poi tanto.
È
infastidito dal fatto che gli sta rovinando la camicia blu che indossa.
Ma come si
può biasimare la ragazzina, unita alle altre
nell’angolo o sedute sui divani di fronte a lui, che lo
mirano con la bava alla bocca.
Con i primi bottoni
della camicia blu sbottonati, i pantaloni neri stretti e bassi, le
costose scarpe italiane coordinate al suo abbigliamento, i capelli resi
ribelli dal gel, e lo sguardo ammaliatore, stasera, come
sempre,d’altronde, Draco Malfoy è, per citare una
sua fan, “da stupro”.
<<
Ehi bellissima. Giochi con me stasera? >>
Theodore Nott.
Ubriaco fradicio
è appena andato a finire addosso alla Potter, oggi vestita
nel modo più opposto al suo stile che ha potuto.
Le fa una faccia
maliziosa, e una proposta sconcia, alla quale lei sorride enigmatica,
prima di scrollarselo di dosso, e voltarsi verso il motivo che
l’ha spinta fin qui.
Per vedere che
“il motivo”, alias Draco Malfoy la sta finalmente
fissando.
O meglio, mangiando
con lo sguardo.
Ne rimane subito
stregato.
Affascinato.
Ipnotizzato.
L’ha
già vista da qualche parte, ma non la riconosce, con quella
maschera.
Non le riesce a
staccare gli occhi di dosso, tanto è sexy, la sconosciuta.
Da lontano non
riesce a vederne bene il viso, o quello che la maschera ne lascia
scoperto, perciò la cosa che subito lo colpisce sono le sue
labbra.
Dio, le labbra!
Sono uno spettacolo
erotico, tanto rosse e carnose, tanto belle e maledette.
Quella ragazza
è in grado di fargli dimenticare per un momento la sua
ingarbugliata situazione con la Regina Grifondoro.
E la Ragazza
Mascherata, Kimberly Potter, sentendo lo sguardo pieno di desiderio su
di sé non può che essere gelosa di se stessa.
Che bel triangolo,
no?
Un triangolo,
formato da due
persone e tre
punte, spigolose come una spada.
Benvenuti ad
Hogwarts.
Ma adesso basta con
i giochi.
Kim si avvicina
lentamente al Principe delle Serpi, ignorando gli occhi esterni puntati
sulla sua figura misteriosa e mascherata, senza staccare gli occhi dal
grigio intenso di Malfoy.
La gallina
appiccicata al braccio della sua preda si allontana subito,
all’occhiata minacciosa che riceve dalla sconosciuta.
Con il cuore in
gola che batte furiosamente, la bella mascherata, prende
l’affascinante biondo dal braccio e lo fa lentamente alzare
dal divano.
Lui non si oppone.
La asseconda,
troppo stregato dalla sua figura per pensare ad altro che non siano le
sue curve.
Si domanda solo
all’inizio chi sia la bella mascherata, ma il desiderio che
si impossessa furiosamente di lui ad ogni secondo che divora con lo
sguardo la ragazza che ha dinanzi, prende il posto di tutto il resto,
di tutti i punti interrogativi.
Perciò,
pur sapendo che in questi tempi non bisogna fidarsi di nessuno, la
segue al centro della pista, dove lei lo sta conducendo, senza
staccargli gli occhi di dosso.
La Regina dei
Grifondoro non crede ancora al fatto di essersi lasciata convincere
dalle sue folli amiche in questa folle mascherata, ma decide, non
appena le sue
mani calde toccano la sua pelle bianca e fredda, di smettere di pensare.
Almeno per stasera
si lascia al puro istinto.
E alla follia, per
essere in tema.
Camminando al
contrario pur di non interrompere il contatto tra i loro occhi, lo
trascina con se conscia che quella faccia da poker che contraddistingue
il suo peccato carnale nasconde un desiderio profondo.
Desiderio che
infiamma anche
le sue viscere.
Desiderio che solo
loro due sanno scatenare nell’intimità
dell’altro.
Arrivati sulla
pista da ballo, lui le si avvicina, le afferra i fianchi ed iniziano a
ballare sensualmente e lentamente, senza staccarsi gli occhi di dosso.
Perché
loro non si guardano
semplicemente.
Loro si studiano,
si perforano l’anima, lottano, fanno sesso, con lo
sguardo.
Lui la avvicina
sempre di più al suo corpo.
Lei sta per svenire
al rinnovato contatto delle loro pelli.
Contatto
abbandonato da tanto, agognato da troppo.
Lui continua a
fissarla, cercando di capire chi sia.
Lei spera vivamente
che non ci riesca.
Lui cerca di
studiarla attentamente, a discapito delle luci psichedeliche che non
gli offrono una buona visuale.
Lei si bea tra le
sue braccia fredde, guidata dalla pura passione che le divampa dentro,
incontrollabile.
Tutti i Serpeverde
che li circondano spariscono, come le luci, gli ubriachi, le coppiette,
i curiosi che si domandano come mai una ragazza si presenta vestita a
Carnevale in pieno Gennaio.
Persino la musica
perde il suo ritmo spacca timpani, abbassandosi di volume
all’orecchie dei due ragazzi che ballano nella pista.
Senza, ovviamente,
smettere di fissarsi.
I bacini si fanno
sempre più vicini, ed anche i visi, che si attraggono tra
loro come calamite.
Si attraggono,
nello stesso modo in cui si respingono.
Poli opposti,
ricordate?
Ma qui non siamo in
una scuola normale, e questa non è una lezione di fisica.
Siamo nel mondo
degli adolescenti, gente, e qui, purtroppo, a volte gli opposti
finiscono inesorabilmente per attrarsi.
Nonostante, di
natura, non siano fatti per avvicinarsi.
Le labbra stanno
quasi per sfiorarsi, quando Lei si allontana, continuando la sua danza
sensuale, staccandosi dalle sue braccia.
Inizia a girargli
intorno, facendo letteralmente perdere la testa al Principe Serpeverde,
mentre le mani calde e piccole di lei sfiorano le sue spalle e il petto.
La rincorre con la
testa, deciso a guardarla negli occhi, a riconoscerne in essi
l’identità, ma lei è sfuggevole, e
l’effetto buio-luci non lo aiuterebbe comunque.
Continua a ballare,
Lei.
Continua a fissarla
rapito, Lui.
Abbassa il
bacino,muovendolo, Lei.
Continua a
desiderarla, Lui.
Si rialza, Lei.
Continua a volerla
nel suo letto, Lui.
Si riavvicina, Lei.
Continua a
chiedersi chi sia la ragazza, Lui.
Gli mette le
braccia al collo, Lei.
Avvicina il suo
corpo al suo, Lui.
Avvicina il suo
viso al suo, Lei.
La bacia, Lui.
...
….
…..
…….
E si ferma tutto.
Completamente.
Tutto quanto perde
di significato, mentre le loro labbra si scontrano un’altra
volta.
Mentre le loro
lingue lottano furiose.
Mentre i loro corpi
si strusciano vogliosi.
La Regina
Grifondoro si accende, al rinnovato contatto tra le loro labbra.
Da quanto non
poteva baciarle?
Meno di un mese? Di
più? Qualche giorno? Anni?
Comunque sia, lei
sa soltanto che è passato troppo tempo da quando ha potuto
nuovamente provare la bellissima sensazione di baciare Draco Malfoy.
Eccitante,
rilassante, passionale, violenta, dolce.
Se potesse
tirerebbe un sospiro di pace.
Come un uomo che,
rimasto sott’acqua pericolosamente troppo tempo, al
riaffiorare in superficie, sospira.
Perché
finalmente si sente al sicuro.
Perché
finalmente ha il suo ossigeno.
Perché
finalmente è salvo.
Perché
finalmente ha ciò che desiderava.
Lui, facendo
danzare le proprie lingue sempre più ferocemente, le
accarezza la schiena, scendendo con la mano lentamente, mentre con
l’altra le afferra il collo da dietro, spingendola sempre
più verso di lui.
Gli piace, la
sconosciuta.
È bella.
E bacia da Dio.
Come aveva
immaginato, vedendone le labbra.
Ma
c’è qualcosa, in lei, che lo confonde.
Che gli ricorda
qualcosa.
Il modo in cui
bacia, il modo in cui balla infinitamente sexy, dei tratti del viso,
del corpo, il modo in cui lo accarezza.
La ragazza gli
infila un mano tra i capelli, come se da questo ne andasse della sua
vita.
Perché
sentire quei filamenti di seta nuovamente tra le dita, la appaga quasi
quanto il bacio stesso.
Draco Malfoy odiava
quando le donne gli toccavano i capelli.
Solo una ragazza
aveva osato farlo, e lui glielo aveva permesso.
E questa
mascherata, una sconosciuta, compie lo stesso gesto.
“Un
caso?” è la domanda del Principe delle Serpi.
Ed intanto
continuano a baciarsi.
Solo una parola
ricorre nella mente della Regina Grifondoro:
“Finalmente”.
Solo una parola
ricorre nella mente del Principe delle Serpi:
“Sesso”.
Anche se non si
spiega il motivo.
Non aveva mai
desiderato una donna, quanto la Regina Grifondoro.
Aveva sempre
scopato con altre ragazze, solo per dimenticare il sapore del suo corpo
e delle sue labbra, che tornava a tormentarlo, ultimamente.
Nessuna era mai
riuscita a farlo impazzire, a fargli girare la testa e gli ormoni,
quanto quella ragazza.
Eppure, questa
misteriosa mascherata, spuntata dall’ombra, da
chissà dove, riesce a raggiungere la bella Regina
Grifondoro, nel cuore di Draco Malfoy.
Cuore?
Si è
sempre chiesto, perfino lui stesso, se davvero ne avesse uno.
La risposta
è stata affermativa, da quando Kimberly Potter è
entrata nella sua vita e nel suo corpo, prepotentemente.
La mano del
Principe delle Serpi che si trova ad accarezzare la seta verde che
riscopre la schiena della Regina Grifondoro, lentamente continua la sua
discesa, fino a raggiungere il fondoschiena delle ragazza.
Lei non si oppone
alla nuova e più intima carezza.
Anche
perché, Lui non lo sa, ma non è la prima che
Draco Malfoy la tocca.
Anche se,
purtroppo, è passato troppo tempo dall’ultima
volta che ha sentita il freddo calore delle sue mani bianche sul suo
corpo.
Ma continua a
baciarlo, conscia che certamente questa sarà
l’ultima occasione che avrà per farlo.
Ma a lui, a quanto
pare, con il passare del tempo, un semplice bacio non basta.
La lingua della
ragazza non lo soddisfa quanto vorrebbe alla vista del suo corpo da
favola, e si stacca.
La guarda negli
occhi, sempre più rapito dalla sconosciuta, e le afferra
la mano.
Lei continua a
restare immobile, continua a reggere quello sguardo indagatore e freddo
come il ghiaccio.
Ma anche caldo di
desiderio.
Come nel caso di
Malfoy, anche Kim non può vedere perfettamente i suoi occhi,
a causa delle luci psichedeliche, ma ormai, sa riconoscere quando il
corpo che ha dinanzi la vuole, o meno.
Ed accade sempre la
prima opzione.
Da quando si
conoscono non hanno fatto altro che desiderarsi, e quando il loro
Frutto Proibito è stato assaggiato, non sono riusciti a
farne a meno, per loro grande sfortuna.
Il Principe
Serpeverde inizia a muoversi a ritroso, sempre stringendo la mano della
sconosciuta, quasi intimorito dalla possibilità che possa
sparire, troppo bella e perfetta per essere vera.
Ma lei lo segue in
silenzio.
L’unico
rumore che si sente è il suo cuore che batte con la stessa
intensità di una batteria di un gruppo Metal.
Ma questo solo a
lei è concesso saperlo.
Malfoy
continua a camminare, verso il Dormitorio maschile.
Prende a salire le
scale, e dopo qualche istante arrivano davanti alla stanza numero 7.
La sua stanza.
Kim nasconde un
sorriso.
Quanti pomeriggi
avevano trascorso in questa stanza, durante la punizione della
Kensington?
Quelli in cui
avrebbero dovuto studiare.
Lui si ferma, e
quando si volta a guardare la ragazza, il suo sorriso è
già un ricordo lontano sul viso.
Si avvicina alla
porta, lentamente, per vedere se questa ha sempre lo stesso odore di
pregiata quercia che le è sempre piaciuto.
Sfiora con le dita
dalle unghie ben curate e smaltate di nero il materiale pregiato che
copre la stanza delle tre Serpi dagli occhi del mondo, sino a sfiorare
il delicato numero 7, intrecciato in filamenti d’oro bianco,
che l’ha sempre affascinata.
Malfoy apre di
scatto la porta della sua stanza, e tutto si rivela agli occhi della
Grifona esattamente come se l’è sempre ricordato.
I vestiti di Nott
ovunque, le scarpe firmate e per la maggior parte italiane di Zabini a
formare un secondo tappeto nella stanza, le lenzuola verdi del Principe
Serpeverde talmente in disordine, da giacere solo per un angolo sul
letto, per poi ricadere sul pavimento.
Non sono affatto
ordinati.
Non lo sono mai
stati.
E questo, Kim, lo
sa benissimo.
Per non parlare
dell’odore di sesso che impregna queste pareti maledette.
Odore di sesso
talmente forte, e magari anche opera del ragazzo che la osserva alle
sue spalle, da farle crescere una rabbia cieca dentro di sè.
Quante volte quello
stesso odore era creato grazie a
loro due, nella stesa stanza?
E chissà
quante volte il suo
posto di amante, che dalla notte di Halloween era sempre stato una sua prerogativa
nelle lenzuola di Draco Malfoy, era stato rimpiazzato, magari nello
stesso punto in cui più e più volte avevano, loro
due, consumato il loro desiderio?
Rabbia.
Furia.
Gelosia.
Ecco cosa prova la
Regina Grifondoro.
Ma deve appellarsi
alla parte di se che stava per convincere il Cappello Parlante a
Smistarla a Serpeverde, per non far trasparire i suoi sentimenti.
Non adesso.
Dopo, magari tra le
braccia del suo adorato Harry, potrà sfogarsi quanto
vorrà.
Ma adesso, proprio
adesso, che la fine si sta inesorabilmente avvicinando, non
può permettere ai suoi stupidi sentimenti di rovinarla.
Tira un piccolo
sospiro, l’ennesimo, e si volta vero Malfoy.
Il quale
l’ha fissata tutto il tempo, inebetito dalla perfezione del
suo corpo.
Perfezione che non
ha mai visto in nessuna, a parte...la sua bella ed impossibile Regina
Grifondoro.
Ma la cosa che,
più di tutto nella serata, lo riesce a colpire, e questo
è tutto dire, sono gli occhi della sconosciuta, che si
mostrano a lui nella loro angelica bellezza, non appena ella si volta
verso di lui.
Lontano dalle luci,
o meglio dal buio psichedelico della festa, finalmente può
vedere il colore particolare delle iridi che la Maschera scopre.
E ne rimane
incantato.
Sono verdi.
Ma non
“Verdi” e basta.
No.
Sono di un verde
scuro e profondo, caldo e gelido allo stesso tempo.
Ti potresti perdere
fissando quegli occhi troppo a lungo, come potresti benissimo
ritrovarvi te stesso, se guardi attentamente.
Hanno delle
sfumature nere vicino alla pupilla, dando un tocco di
sensualità e oscurità in più alla
figura, già di per se “Oscuramente Sexy”.
Sono
arrabbiati,quegli occhi.
Draco Malfoy ne
è all’oscuro del motivo, ma è certo di
aver visto un lampo d’ira attraversare quel bel verde.
Ha cercato, Lei, di
nasconderglielo.
Ma niente sfugge, a
Lui.
E quegli occhi...
Quei fottutissimi
occhi, gli ricordano qualcuno.
Gli ricordano
maledettamente qualcuno, come altri piccoli particolari della serata.
Coincidenze?
Non c’ha
mai creduto.
<<
Chi sei? >>
Ecco,
gliel’ha chiesto.
È la
prima volta da quando gli è apparsa davanti che si rivolgono
la parola.
La sua voce
fuoriesce roca e bassa, sia per l’aver parlato poco stasera,
sia per l’eccitazione alla vista della ragazza.
Lei lo fissa.
Piega leggermente
la testa verso destra.
Ma non risponde.
Non può
dire la verità, nè parlare.
Riconoscerebbe la
voce, ed allora i sospetti che certamente avrà sulla sua
identità saranno confermati.
Gli si avvicina
piano.
Gli sfiora il collo
con le dita.
Gli accarezza la
guancia con le labbra, senza lasciare il segno del rossetto da nessuna
parte.
Coco Morgana fa
rossetti a prova di bacio.
Mondo Magico,
ricordate?
Lei sta ancora
continuando la sua lenta tortura, quando lui, non facendocela
più, la afferra dalle braccia, e la bacia urgentemente,
mandando a puttane la sua domanda senza risposta.
E ricominciano con
i loro baci furiosi, con il loro desiderio, con la loro passione, con
la loro rabbia, con la loro frustrazione ...con loro due.
Un sorriso
soddisfatto si increspa sulle labbra delle Regina Grifondoro, in uno
dei pochi secondi in cui le labbra del Principe delle Serpi abbandonano
le sue per lasciarla respirare.
Ed è un
sorriso talmente enigmatico, e familiare, che un altra
“coincidenza” si unisce alla lista nella mente di
Malfoy.
Crede di sapere chi
sia, colei che sta baciando.
Ma non ne
è sicuro.
Per niente.
La fissa per un
po’, prima di ricominciare la lotta furiosa di lingue.
La trascina sul
letto, velocemente, e le lascia decidere dove mettersi.
<<
Sopra o sotto? >> ghigna, Lui.
Il suo sesto senso,
però gli suggerisce la risposta.
La sua Regina
Grifondoro ha sempre preferito sotto...
Lei si sdraia, e
tira Malfoy dal colletto, verso di lei, ricominciando a baciarlo.
“Sotto”.
Le mani del ragazzo
si fanno sempre più audaci, andando ad accarezzare
sensualmente i fianchi della donna sotto di lui, sino ad arrivare ai
seni.
Un piccolo gemito
fuoriesce dalle labbra perfette di donna, e per qualche secondo il
cervello del giovane Malfoy va in vacanza nell’altra
metà del mondo.
Con le agili dita
bianche, abbassa la cerniera dei lunghi stivali neri, sfilandoglieli
lentamente, arrivando a scoprire finalmente le sue splendide gambe.
Prende ad
accarezzarle, lentamente, salendo sempre di più verso i
luoghi proibiti di donna.
Ma, in
prossimità dell’intimità della ragazza,
scosta velocemente la mano, portandola al viso della fanciulla.
Le accarezza una
guancia, sino a sfiorare il bordo della maschera che ancora la ricopre.
E la guarda.
Lei aveva gli occhi
chiusi, mentre si beava delle sue carezze sempre più intime,
ma non appena sente le sue fredde dita sul viso, riapre le sue verdi
pupille sul mondo, ritornando nella realtà dalla quale tanto
vorrebbe scappare.
E lo guarda.
Si guardano.
Lui, in una tacita
domanda, espressione del suo desiderio di vedere chi si cela dietro la
maschera.
Desiderio di vedere
se i suoi sospetti sono fondati, oppure è talmente messo
male da immaginarsi la Regina Grifondoro in qualsiasi donna.
Lei, in una tacita
risposta di diniego.
Perché
non vuole ritornare ad essere Kimberly Potter, ai suoi occhi.
Non stasera.
Non vuole ritornare
alla solita situazione del “Ti voglio, ma non
posso”.
Ha fatto tanto per
scrollarsi di dosso i suoi colori Rosso-Oro, la sua
identità, i suoi ideali...non può mandare tutto a
puttane così.
Le sue dita,
quindi, raggiungono quelle bianche e fredde del suo amante, e le scosta.
Le riabbassa lungo
il suo collo, prima di gettarsi disperata sulle sue labbra, almeno per
quest’ultima volta.
È certa
che l’ha quasi riconosciuta.
D’altronde,
sebbene il colore dei capelli sia diverso, e la maschera le copra una
parte del viso, il suo corpo, i suoi lineamenti, i suoi occhi sono
sempre gli stessi.
E si è
mostrata a lui completamente nuda così tante volte, che
è certa nell’affermare che, ormai, Draco Malfoy
conosce a memoria ogni piccolo neo della Regina Grifondoro.
Alias, la Ragazza
Mascherata.
Durante questi
pensieri non ha smesso un secondo di far danzare la sua lingua con
quella del ragazzo, persa com’è nel desiderio di
lui, e nella perdizione in cui ogni volta quelle dannate labbra la
fanno sprofondare.
Gli infila
un’ultima volta le dita tra i capelli, tirandoli e
accarezzandoli con spasmodico desiderio, talmente presa dalla passione
racchiusa in un semplice bacio.
Ma si sa, loro sono
Potter e Malfoy...l’Inferno continua a bruciare solo grazie
alla loro passione.
Con una voragine in
petto, però, la Regina dei Grifoni, si stacca dalle labbra
della sua nemesi, e si rialza dal letto, sgattaiolando dal piacevole
freddo delle sue braccia.
Lui si volta a
guardarla, dubbioso, ma non la ferma.
È troppo
incantato dalla presenza della donna.
La Bacchetta,
infilata negli stivali che ora giacciono a terra, viene Appellata nelle
mani della ragazza, che si risistema le calzature ai piedi, e fa per
uscire dalla porta.
Ma una mano, del
Principe delle Serpi la ferma.
Le afferra il
braccio, e lei è costretta ad interrompere la sua corsa.
<<
Chi sei? E perchè stai andando via? >>
Draco Malfoy
è nato per comandare.
Le sta imponendo di
rispondergli.
Ma lei continua a
tacere, e quando cerca, con uno strattone, di liberarsi dalla presa del
ragazzo, questo la attira nuovamente verso di se, e si ritrovano
inesorabilmente di nuovo con le labbra incollate.
Di nuovo con le
lingue che fanno sesso.
Di nuovo con le
mani di lui sulla schiena e sul sedere di lei.
Di nuovo con le
mani di lei nei capelli di lui.
Di nuovo con i
corpi di entrambi talmente vicini che non passerebbe nemmeno un
sospiro, se mai qualcuno decidesse di interromperli.
A suo rischio e
pericolo.
Ma il momento di
idilliaco desiderio non dura molto.
Perchè
la Grifona si stacca.
E lo guarda negli
occhi, ipnotizzata dalle sue iridi argentee, fredde come il ghiaccio,
dure come il ferro e sensuali come il vento tempestoso.
Si avvicina al suo
orecchio, e, con le labbra perfette, sussurra con voce bassa e sexy:
<< Ci vediamo
all’Inferno, Principe delle Serpi.
>>
Poi, dopo
un’ultima occhiata alla sua faccia stupita, corre via,
rimettendosi il Mantello dell’Invisibilità,
Appellato da chissà dove.
Corre via, talmente
veloce che, quando Draco Malfoy le risponde, lei è
già lontana.
<<
All’Inferno?...ci conto, bambolina.
>>
http://img11.imageshack.us/img11/8194/kimslytherin.jpg
<< Ma
che palle! Perchè dovremmo fare tutto noi il lavoro
faticoso? A che servono gli Elfi Domestici? >>
<<
Santo Godric, Nott...lavoro faticoso? Ma se stai usando la magia per
fare tutto! Perchè dovremmo chiamare quei poveri Elfi
Domestici per... >>
<<
...Sfruttarli, senza pagarli, darli ordini senza averne il diritto,
approfittare della loro stupidità da ignobili stronzi?
Perchè così si fa prima, Mezzosangue!
>>
Inutile descrivervi
l’indignazione palese sul viso di Hermione, a questa grave e
grossa offesa a tutto ciò che il C.R.E.P.A. significa per
lei.
Ancora
più inutile sarebbe specificare la reazione di Harry e Ron
al termine “Mezzosangue” e alle parolacce di Zabini
e Nott che ne seguono.
E, come ciliegina
sulla torta, è assolutamente e irrimediabilmente inutile che io vi
descriva il mio attuale stato d’animo.
Ma siccome, se lo
faccio, forse mi aiuterà a non pensare, ve ne
parlerò lo stesso.
Sono esasperata
dalle continue liti di questa banda di matti, stanca perchè
il Galà è stasera ed è da dopo pranzo
che noi organizzatori dell’evento siamo qui in Sala Grande a
sfacchinare per addobbarla al meglio, felice per aver potuto di nuovo
baciare Malfoy ieri sera, depressa perchè arrivata al giorno
dopo mi resta solo il ricordo del suo sapore su di me, spaventata
perchè oggi c’è stato un incendio a
Diagon Alley, e la cosa puzza di Mangiamorte, terrorizzata
perchè se sono arrivati a farsi quasi vedere a Diagon Alley,
presto verranno ad Hogwarts, paralizzata dalla pura e semplice paura
che, una volta a Scuola, porteranno via lui, incazzata nera
perchè è da quando abbiamo messo piede qui dentro
che, sempre Lui, non mi rivolge lo sguardo nemmeno per caso, e prossima
al suicidio per dover sopportare tutto questo senza poter urlare.
Capito?
Bene, se voi lo
avete fatto, per favore spiegatemelo.
Distraetemi in
qualche modo, offritemi una sigaretta, una canna, una Burrobirra, anzi
meglio un Assenzio Babbano, così mi azzoppo ben bene, ed
evito che i ricordi di ieri sera mi vortichino in testa continuamente.
Perchè,
davvero, sto per urlare.
E non sarebbe una
scena molto normale, se nel bel mezzo di una delle nostre soliti e
perfettamente usuali liti, io mi mettessi a gridare come
un’ossessa.
Okay, sono un
po’ esaurita come ragazza, ma non fino a questo punto.
<<
Ehi, Potter... >> sento chiamarmi.
Mi giro, e vedo la
Parkinson che mi sta fissando con disprezzo e con un sopracciglio
alzato.
<<
...stai facendo nevicare, idiota. >>
Alzo la testa e,
effettivamente, dei piccoli fiocchi bianchi stanno cadendo dal soffitto
incantato.
Mentre interrompo
la nevicata, sento Zabini e Nott ridere.
<<
Allora, Principessa... >> dice
quest’ultimo << ...quale Principe ti
scorterà al Galà stasera? >>
Cerco una qualche
reazione in Malfoy, alla domanda del suo amico, ma è troppo
lontano da me, ed è a testa china per sistemare con la
Bacchetta una tappeto.
Ottimo.
<<
Kevin. >>.
Ovvio.
Mi ha invitata
stamattina, anche se, da un lato, tutti quanti l’avevano dato
per scontato.
Mi dispiace un
po’ per quella tipa, Anastasia.
Si vede che
è cotta di lui.
Chissà
se anche il mio ex se ne è accorto.
<<
Wao. E chi se lo aspettava! >> ribatte Zabini,
sarcastico, strappandomi un sorriso.
Lui, ovviamente ci
andrà con la Greengrass.
Chissà
gli altri...
Okay, cazzata, mi
interessa solo Malfoy, chi porterà al Ballo, ma non posso
chiederglielo direttamente.
<< E
voialtri... >> chiedo, generalmente, riferendomi anche ai
miei amici << ... con chi verrete stasera?
>>
Harry ed Hermione
nemmeno rispondono, tanto è naturale che ci andranno insieme.
Ron, invece,
è un po’ dubbioso.
Ah, ha lasciato
Lavanda.
Esattamente
stamattina.
Rispetto
all’ultima volta che si lasciarono,però, lei era
meno pazza dalla disperazione.
Credo abbia
già messo gli occhi su qualcuno.
<<
Non ne ho idea... >> risponde il rosso <<
...forse Hannah Abbott. >>
<<
Dio, Weasel...hai dei gusti di merda! >>
E questo era il
commento della Parkinson.
Sempre molto
schietta.
E, ovviamente,
questo era un chiaro insulto anche ad Herm, sua ex ragazza, che,
però, preferisce ignorarla.
Ginny, invece, ci
dice che aspetta l’invito di Seamus e che se, per disgrazia
Divina, questo non dovesse arrivare, accetterà uno dei tanti
suoi spasimanti.
La Parkinson ci
andrà con un Serpeverde moro, con cui la vidi slinguazzarsi
un’altra volta.
Devo ammettere che,
per un momento, credevo dovesse andarci con Malfoy.
Grazie a Godric non
è così.
Nott
invece è molto più vago.
<<
Non ne ho idea. Sono indeciso. So soltanto che deve essere una tipa da
sbavo, e che dobbiamo fare scalpore insieme. Ma, tanto, alla fine sono
un gran figo, posso trovarla anche all’ultimo secondo una
ragazza disposta a venire con me al Galà. >>
<<
Modesto! >> ribatte Harry.
<<
Già... >> concorda Ron <<
...l’umiltà di voi Serpi è sempre
sorprendente. >>
Una risata sta per
crescermi dentro, ma viene stroncata dalle prossime due parole.
Due semplici
parole, pronunciate dalla persona più sbagliata che poteva
dirle, che mi uccidono la risata sulle labbra.
E non solo quella.
<<
Astoria Greengrass. >>
...
.....
......
Si.
Draco Malfoy ha
appena detto che porterà la sorellina Greengrass al
Galà.
Daphne fa un
sorriso, mentre scuote la testa esasperata, Zabini continua a lanciare
occhiate da me al suo amico, mentre Nott specula una sigaretta dalla
Parkinson, come se niente fosse.
I Grifondoro,
invece, si lanciano occhiate furtive ed eloquenti.
Io?
Io niente.
Resto qui,
immobile, con l’eco della mia risata smorzata ancora nelle
orecchie.
E sto zitta.
Non spiccico
parola, non commento, non mi muovo, non urlo, anche se vorrei farlo,
non lo picchio, non mi
picchio.
Niente di niente.
E poi, la mia
salvezza.
Le porte della Sala
Grande si aprono, ed entra uno studente.
E non uno qualsiasi.
Ma Kevin.
Vi avevo detto che
era la mia salvezza.
Saluta tutti i
Rosso-Oro, ignorando, come da copione i Serpeverde, per poi avvicinarsi
a me.
<<
Kiki, posso parlarti un momento? >>
E mentre annuisco e
lo seguo fuori dalla Sala Grande, uno sguardo furioso di Malfoy su di
noi mi riempie di sadica soddisfazione.
<<
Dimmi tutto. >> lo sprono a parlare.
Ma lui resta in un
silenzio pensieroso, anche dopo molti miei cenni allusivi.
Poi,
all’improvviso, mi guarda ed esclama:
<<
Ron è il tuo migliore amico, no? >>
<<
Si... >>
Cosa vuole sapere?
<< E
si è, per caso,incazzato con te? >>
Eh?
Oddio, che ha
fumato?
<<
No...perchè avrebbe dovuto? >>
<<
Perchè vieni al Ballo con me... >>
Okay, ha fumato
pesante.
<<
Kevin..Ma che cazzo stai dicendo? Cosa centra Ron con chi mi accompagna
al Ballo?! >>
<<
Quindi non si è incazzato? >>
Oddio...credo
proprio che debba fare una visitina a Madama Chips.
Lei si occupa di
malati mentali?
<<
Kevin... >> continuo, paziente << ...Ron
non avrebbe motivo di prendersela per questo...vorrebbe dire che
sarebbe.. geloso di me.
E se fosse geloso...vuol dire che in un certo qual modo sarebbe
interessato alla sottoscritta... >>
Trattengo a stento
una risata, al pensiero di Ron che mi fa una scenata di gelosia.
Assurdo!
Poi,
però, mentre lui continua a pensare in silenzio ai cazzi
suoi, mi viene un dubbio.
<<
Perchè queste domande contorte? >>
<<
Bè...ehm...prima Anastasia...ecco...si è
arrabbiata, perchè porto te al Ballo. Abbiamo discusso, e
lei ha detto che non vuole più vedermi...u-una cosa del
genere... >>
Okay, se prima mi
ero trattenuta dal ridere, adesso non ce la faccio.
Colpa della sua
faccia pensierosa esageratamente buffa.
<<
Anastasia? La tua migliore amica? >>
Annuisce.
<<
Oddio... >> dico, tra le risate <<
...davvero non ti eri mai accorto che la ragazza è
innamorata di te? >>
E stavolta, credo
che sia lui che stia per scoppiarmi a ridere in faccia.
Ma appena nota la
mia serietà, nella mia affermazione, il divertimento si
trasforma in un puro e sano stupore.
<<
Anastasia? Innamorata? Di me?
>>
<<
No, del vostro Preside! Ovvio! Santo Godric, sei proprio come Harry!
Non capite mai
queste cose al volo! >>
E mentre io
continuo a sghignazzare per i fatti miei, lui resta immerso nel
silenzio pensieroso che tanto gli piace oggi.
E continua a non
prendere nessuna decisione.
E, come al solito,
devo prendere io in mano le redini della situazione.
Chissà
come mai sono capace di far stare bene tutte le coppie che mi chiedono
aiuto, da brava Cupida quale sono, a parte la coppia che mi
interesserebbe in prima persona.
L’egoismo
Serpeverde non so nemmeno dove abiti...
<<
Allora?... >> esclamo << ...che hai
intenzione di fare? >>
Mi guarda
interrogativo.
<<
Io? E che dovrei fare? >>
Stupidità
di Kevin: 1.
Intelligenza:
0
<<
Come “cosa dovresti fare?”?! Invitala al Ballo, no?
Insomma...ammettilo che un po’ piace anche a te. La inviti al
Ballo, ed è fatta. E mi raccomando fatti perdonare come si
deve per la tua idiozia..! >>
<<
Non posso invitarla al Ballo! Siamo già noi due...e mi
ucciderebbe se le proponessi una serata a tre! >>
Stupidità
di Kevin: 10000000000.
Intelligenza:
0
Tiro un sospiro,
per raccogliere tutta la pazienza che mia mamma mi ha dato, e cerco di
rispondergli con dolcezza.
<<
Kevin...non hai mai pensato, almeno per un secondo
che...magari...forse...probabilmente...in ipotesi...se la cosa ti
aggrada...dovresti
ritirare l’invito che hai fatto a me, e andarci solo con Anastasia?!
>>
<<
Effettivamente avrebbe più senso... >>
Stupidità
di Kevin: 10000000000.
Intelligenza: 0,5.
<<
...ma tu sei sicura che per te va bene? Come fai a trovare un cavaliere
in meno di un pomeriggio? >>
<<
Tesoro, io sono Kimberly Potter... >> spiego con un
sorriso fintamente vanitoso << ...di cavalieri,
me ne trovo quanti ne voglio, anche in soli 5 minuti. Semplicemente
schioccando le dita! >>
E ridiamo tutti e
due.
Cazzo, adesso come
faccio?
Con chi ci vado al
Ballo, stasera?
Fantastico,
Kiki...mi raccomando, continua a fare sempre la solita Cupida..
Finchè
non resterai tu zitella a vita!
Non che Kevin mi
interessi in quel senso...ma adesso si ripresenta il problema del mio
accompagnatore!
Porca troia!
Magari potrei
trovare ispirazione in una sigaretta..
Controllo alle mie
spalle se stia venendo qualcuno.
E vedo Nott, che mi
fissa divertito.
....
......
........
Un momento...Nott?!
Mi rigiro di
scatto, e gli faccio la prima domanda che mi passa per la testa.
<< E
tu che ci fai qui? Mi spiavi? >>
Non mi sono ancora
mossa poi molto dal punto in cui ho parlato con Kevin.
E la prima cosa che
il suo sorrisino ebete mi fa pensare, sia che abbia ascoltato tutto.
<<
Esattamente. Volevo sapere cosa, tu e quel damerino anni ’70
vi dicevate. >>
<< E
perchè l’avresti fatto, di grazia? >>
<<
Non sono tenuto a dirtelo. >>
Ah, certo.
Lui mi spia,
ascolta i cazzi miei, lo ammette spudoratamente come se fosse una cosa
normale, e io non sono tenuta a saperne nemmeno il motivo.
Assolutamente
normale!
Sto per ribattere,
quando esclama:
<<
Credo di avere la soluzione perfetta al tuo problema. >>
Certo, come no.
Affidiamoci a Nott
per risolvermi i problemi.
Qualunque essi
siano.
<< Di
cosa parli, Nott? >>
<<
Dell’assenza momentanea di un tuo cavaliere per stasera.
>>
<<
Cosa vorresti dirmi? Che mi hai trovato tu una sistemazione, in neanche
tre minuti? >> dico, con la voce piena di divertito
sarcasmo.
<<
Certo. E di meglio non potevo trovarti. >>
Lo sa perfettamente
che, per me, il meglio, come accompagnatore, sarebbe una sola persona.
Ma, purtroppo,
stasera è occupato.
E credo anche per
il resto dei suoi giorni.
<<
Oh, si. Perchè io mi affido molto volentieri a te per queste
questioni... >> ancora sarcasmo. Conoscendo Nott mi
affibbierebbe un Serpeverde arrapato mentale che mi toccherebbe il culo
tutto il tempo.
<<
...sentiamo, chi sarebbe costui? >>
Fa una pausa, un
sorriso vanitoso, e butta la bomba.
<<
Io. >>
....
........
............
..................
.......................
COSA?!
La prima cosa che
il mio corpo e il mio istinto mi consigliano di fare, è
ridere.
Ed è
quello che faccio.
Non può
dire sul serio...
<<
Nott...ma che cazzo stai dicendo? Come ti viene in mente?
>> sillabo tra le risate.
Ma lui non demorde,
e mantiene intatto il suo ghigno da furbetto.
<<
Non scherzo, Potter. Tu sei senza un cavaliere. Io potrei scegliere tra
mille dame pronte a strapparsi i capelli per me, e scelgo te.
Elementare, no? >>
Elementare,
Watson!
Quando smetto di
ridere, cerco di capirci un po’ di più su questa
storia.
Nott è
una Serpe, e, come tutti gli eredi di Salazar, deve per forza ricavarci
qualcosa in cambio da questa storia.
<< E
allora, dimmi... >> ribatto << ...io cosa
ci guadagno. E soprattutto tu. Perchè dovresti farlo?
>>
Allarga il ghigno.
<< Tu
ci guadagneresti molto. Insomma, andresti al Ballo con uno dei ragazzi
più fighi e richiesti della Scuola, oltre al fatto di
toglierti dall’impiccio di trovarti un Cavaliere in
così poco tempo. Ed io...bè, hai sentito quello
che ho detto prima. Voglio una Dama con cui fare un figurone, ed essere
al centro dell’attenzione. Più del solito,
è ovvio. E, credimi, Principessa, se io e te andassimo al
Ballo insieme, nessuno ci toglierebbe gli occhi di dosso.
>>
In effetti ha
ragione.
Insomma, una Serpe
con la Regina Grifondoro, al Ballo di Addio per le Scuole ospiti.
Rimarrebbero tutti
a bocca aperta, e saremmo al centro dell’attenzione.
Per quanto
l’idea di essere, più del solito, sotto i
riflettori, non mi ispiri molto, l’idea di presentami al
Ballo con Nott, invece, stranamente, mi intriga.
Sarebbe qualcosa di
diverso.
E sono certa che
sarebbe anche una semplice serata di battibecchi divertenti, senza
alcun tipo di impegno.
Sarebbe orribile
accettare uno degli inviti che qualche leccaculo in cerca di sesso mi
ha proposto, per poi ritrovarmelo dietro come un cagnolino.
Con Nott, invece,
sarebbe tutto molto più semplice.
Perciò...
<<
Sai che ti dico, Nott? Accetto.
>>
<<
Tesoro, hai
i pori del
viso troppo
dilatati. Ma non preoccuparti, adesso il grande Yorg te li risistema in un
solo colpo! >>
<<
....Ah, Herm,
amore,
Appellami qui lo smalto rosso,
per favore! >>
<<
...Me stesso numero
2...spennellano alla perfezione
alla nostra
riccia preferita. E bada bene a
non sbavarlo!
>>
Che bello.
Dopo un pomeriggio,
anzi mezzo, stressante come questo, farsi fare bella dal migliore
stilista del Mondo Magico, ci voleva.
Vi ricordate di
Yorg, vero?
Ve ne avevo
parlato, come il migliore in qualsiasi campo di cura corporea.
Femminile,
è ovvio.
Sarebbe capace di
far risultare carina persino la Umbridge.
Ecco spiegato il
motivo del suo essere così introvabile, e caro.
Ma non per noi.
L’abbiamo
chiamato il giorno stesso che abbiamo saputo la data precisa del Ballo
di stasera, ed ha annullato l’appuntamento con non so quale
Baronessa Purosangue per venire da noi.
Cazzo, aver
rischiato la vita una settimana si e l’altra pure, per
uccidere Voldemort, doveva pur portare i suoi frutti!
Io sono sdraiata
sul mio letto, in intimo, mentre Yorg mi spalma una cremina da lui
inventata sul viso, per far sparire le imperfezioni, Herm, con delle
semplici mutande addosso, lascia che, sempre Yorg, gli metta lo smalto,
e Ginny, con una solo asciugamano a coprirsi lascia che gli scelga
l’intimo.
Sicuramente starete
pensando a Yorg come ad un mostro con 6 mani e tre teste.
Ma vi sbagliate.
Quando deve
affrontare più clienti alla volta, in teoria,dovrebbe
procurarsi degli assistenti.
Ma lui non si fida
di nessuno, nè tanto meno considera un chicchessia alla sua
altezza.
Per questo ricorre
semplicemente all’Incantesimo Duplicante.
Del resto, come
dice lui: “Chi può essere come Yorg, se non Yorg
stesso?”.
<<
Yorg!... >> lo chiama Ginny.
Tutte e tre le
copie la fissano contemporaneamente.
Ma il personaggio
autentico, è quello che si sta occupando della pulizia del
viso alla sottoscritta.
Azione che, come
dice lui, è una delle più delicate.
<<
...io pensavo a delle lingerie con pizzo. La tua copia ne suggerisce
una con merletto! Che dici? >>
Wao, che differenza!
Ovviamente sono
sarcastica.
Ma oggi Ginny
è più emozionata del solito.
Si, avete
immaginato bene, Seam l’ha invitata al Ballo.
E lei si prepara
per il “Dopo-Serata”.
<< Merletto! Ho visto prima in Sala Comune
il tuo cavaliere.
Oltre ad
essere
molto sexy...ho capito che è più un tipo da merletto, che da
pizzo. >>
Conosco bene
Seamus, e so per certo che è più un tipo da
“Via le mutande, anche se sono quelle della nonna”,
altro che merletti e pizzo..ma non lo dico ad alta voce.
In fondo,
l’esperto è lui.
Mi lascio
semplicemente rilassare dalle sue mani esperte che mi eliminano tutte
le impurità del viso.
<<
Allora...
>> si rivolge a me << ...e tu, bellezza,
con quale bel maschione andrai
al Ballo? >>
Fantastico, adesso
è il mio turno di spettegolare.
La prima
è stata Herm, mentre le faceva la ceretta, a dover
confessare tutti i particolari scabrosi sul suo fidanzamento con Harry.
Brutti momenti, per
me, soprattutto quando Yorg ha iniziato con gli apprezzamenti erotici
sul quel poveraccio di mio fratello.
Finito anche
l’inguine, siamo passati a spettegolare su Seamus e sulla
cotta che Ginny ha per lui.
Penso che anche a
lui saranno fischiate le orecchie, oltre che ad Harry.
E adesso, per mia
gioia, è il mio turno.
E la cosa bella,
è che non posso nemmeno sperare di pronunciare il nome di
Nott, e lasciar cadere il discorso, dato che Yorg non dovrebbe
conoscerlo.
No!
Perchè
lui, non chiedetemi come, conosce tutti, e sa tutto di tutti.
Non per altro,
è un mago...
<<
Ehm..dovevo andarci con Kevin... >>
Anche se muoio dalla voglia
di andarci con Malfoy
<<
...come semplici amici. Ma poi lui si è accorto, come ogni
esemplare di sesso maschile, in ritardo,
che la sua migliore amica era pazza di lui. Quindi, da brava Cupida
quale sono, gli ho consigliato di invitarci lei, al mio posto.
Perciò, una volta libera io... >> avrei dato
sangue per essere invitata da Lui.
<<
...mi ha invitata Theodore Nott. >>
Tutte e tre le
copie dell’uomo qui davanti a me, si portano una mano alla
bocca, e fanno la faccia più elegantemente stupita che li
riesce.
<<
Nooooo....tesoro,
dimmi che ho sentito male! >>
Scuoto la testa,
divertita.
<<
No, no...hai sentito benissimo. Ma stai tranquillo, siamo solo..
>>
<< Principessa, non dirmi che stai per dire
“Amici”! >> mi interrompe Yorg sempre
più scandalizzato.
Mi viene troppo da
ridere... è l’unico essere di sesso maschile con
cui abbia mai spettegolato come si deve.
<<
No, no! Ma quali amici?! Siamo più che altro...persone che
continuano a battibecchare tutto il tempo, ma che adesso possono stare
nello stesso spazio vitale senza finire a duellare. E poi, lo devo
ammettere, mi diverte. >>
Sia Ginny, che
Herm, che i tre Yorg scuotono la testa, come se non potessero credere
alle loro orecchie.
Mentre io continuo
a sorridere, e a farmi trattare come una bambola, adesso da Yorg in
persona, adesso da una delle sue copie.
<< Et
voilà, mademoiselle! Il grande
Yorg, ha
completato la sua ennesima opera
perfetta !
>>
Siamo pronte.
Abbiamo fatto la
ceretta, pulizia della pelle, smalto, acconciatura, trucco,
gioielli, accessori, scarpe, abito.
I vestiti ce li ha
portati lui stesso dalle sue sartorie personali.
Gli ha scelti
appositamente per noi, fatti confezionare e rifinire dalle sue migliori
sarte, usando la migliore seta e le migliori perle.
E, effettivamente,
sono i più bei vestiti che abbia mai visto e indossato in
vita mia.
La ricompensa, con
i suoi dovuti zeri, se la merita tutta.
La sua carrozza
volante, trainata dai Threstal, si accosta alla nostra finestra, mentre
lui ci saluta con dei baci calorosi, e ci augura buona fortuna per il
“Dopo-Serata.”
Si, come no.
Per quanto mi
riguarda me ne tornerò subito in camera, prenderò
una foto di Malfoy e Astoria Greengrass, la appenderò di
fronte al capezzale del mio letto, e la userò come bersaglio
di freccette.
So già
che, vederli insieme, stasera, non sarà propriamente un
toccasana per me.
Come al solito, mi
ritroverò in camera, raggomitolata in un angolino, a
trattenere le lacrime, e a mangiare tutto ciò che mi si para
davanti.
Commestibile o meno.
Fantastico.
<<
Allora, ragazze... >> dice Ginny, non appena il nostro
stilista preferito ci lascia da sole << ...siamo belle,
pronte e piene di voglia di divertirci. Andiamo? >>
La Mcgranitt vuole
che, noi organizzatori dell’Evento, apriamo le danze.
“Siete 5
ragazzi e 5 donne. Perfetto!”.
Vuole anche che,
per una volta, Serpi e Grifoni si fondino.
Ma la cosa non mi
preoccupa.
Infondo, il mio
accompagnatore fa parte degli organizzatori. Certamente
ballerò con lui.
Dobbiamo
incontrarci con gli altri 5 nella Saletta che precede la Sala Grande,
dove ogni inizio anno i primini attendono impauriti di essere Smistati.
Allargo le labbra,
perfettamente ricoperte di rosso, in un sorriso e mi giro verso lo
specchio.
Yorg ha fatto
davvero un bel lavoro, soprattutto con il vestito.
Ovviamente
è di colore Rosso.
Ha detto che me
l’ha scelto, come colore, quasi senza pensarci.
Sa perfettamente
che è sempre stato il mio colore preferito, e, soprattutto,
ha detto, doveva per forza farmelo indossare in rappresentanza alla
Scuola.
Ecco
perchè il vestito di Herm è dorato.
Per andare a
formare i colori Grifondoro.
Quello di Ginny,
invece, è nero, con una fascia bianca nella parte superiore
del vestito.
Il suo, invece,
porta un altro significato.
Il colore del buio,
della notte, del Male.
Elementi che piano
piano si stanno impossessando sempre di più gente.
E poi
c’è la fascia bianca.
Noi Cacciatori.
Che, come ci ha
detto, abbiamo il dovere di prevalere sul nero.
Ma paragonarci alla
purezza del bianco..bè credo che, per questa volta, Yorg si
sia sbagliato di grosso.
In fondo,
c’è sempre una prima volta.
Mi ha acconciato i
capelli verso l’altro, in un complicato chignon, che lascia
cadere un ciuffo a boccolo dietro, che mi ha fatto adagiare
delicatamente su una spalla, in modo da portarlo avanti.
Ma il mio
tatuaggio, con la Bacchetta e la mia cicatrice sopra, il simbolo del
mio essere una Cacciatrice, si trova dall’altro lato del
collo, e, con i capelli alzati, viene messo ancora più in
risalto.
Il simbolo della
mia completa diversità da Malfoy.
Uno dei principali
motivi per cui non possiamo frequentarci.
Sempre che lui lo
voglia.
I tacchi, rossi,
sono altissimi ed intrecciati avanti, ma non sono affatto scomodi.
E poi, non rischio
certo di cadere.
I tacchi, e il mio
equilibrio sopra di essi, non sono più un problema da un
po’.
Sono più
bassi, però, dei tacchi di Ginny.
Bianchi, intonati
al vestito, si reggono su un sottile tacco a spillo, e vantano del
piccoli diamanti incastonati nella scarpa.
Quelli di Herm,
invece, sono più spessi, e la scarpa, più scura,
le lascia scoperte solo le prime tre dita.
Anche i loro
capelli sono acconciati in modo tale da risaltare i loro tatuaggi da
Cacciatrici.
I capelli ricci di
Herm sono stati allisciati e, con una parte di essi, Yorg ci ha fatto
uno chignon elaborato, lasciando dei ciuffi lisci avanti ad
incorniciarle il viso, ed il resto ad accarezzarle le spalle, tenuti
dritti dai migliori Incantesimi Alliscianti mai fuoriusciti da
Bacchette.
Ginny invece ha la
sua chioma rossa, sempre ribelle, finalmente domata e legata in un solo
lato, da un bellissimo fermaglio, sempre bianco.
Liscissimi, le
baciano la spalla destra, luccicano della luce del fermaglio che li
doma, e scoprono al Mondo il suo tatuaggio.
Si.
Yorg ha fatto un
ottimo lavoro.
Ma, per quanto
possa essere elegante stasera, per quanto il mio vestito possa essere
pregiato, e le mie scarpe belle, non me lo sentirò mai dire
da Lui.
Ed una donna
può essere la più bella del Mondo, può
sentirselo dire da tutti gli uomini che calpestano il terreno del Globo
Terrestre, ma se manca quella persona, se l’unico ragazzo dal
quale vorresti sentirti dire “Sei bellissima” danza
di fronte a te, con un’altra donna...bè ti senti
immediatamente insignificante.
<<
Kiki? Che hai? >>
Respiro profondo.
Coraggio.
Sorriso falso.
Bugia.
<<
Niente, Herm. Non vedo l’ora di divertirmi stasera. Andiamo?
>>
Ovviamente, le
Serpi sono in ritardo.
Capirai, me lo
sarei aspettato.
È una
Festa importante, piena di gente
importante, loro non possono mica essere puntuali.
No, devono farsi
attendere, come qualsiasi V.I.P che si rispetti.
E noi, poveri
esseri umani, dobbiamo semplicemente aspettarli pazientemente.
Io, seduta su una
poltrona trovata nell’angolo, fumo distrattamente una
sigaretta, conscia di non lasciare alcuna traccia di rossetto sul
filtro.
La Magia, oltre che
a difendersi, ha anche altre sfaccettature utili, sapete?
Harry cerca di non
sbavare troppo,davanti alla bella figura di Hermione, cosa che ha
già fatto abbondantemente, quando la sua ragazza
è apparsa dalle scale del nostro Dormitorio.
I ragazzi erano,
come al solito, sui divanetti in Sala Comune, ad aspettarci.
E quando siamo
scese sono rimasti tutti a bocca aperta.
Seamus non toglieva
gli occhi di dosso a Ginny, ed Harry stava per trascinare Herm in
camera.
Lavanda e
Calì ci hanno subito raggiunte, tutt’e due
bellissime nei loro lunghi vestiti arancio per l’una, e blu
notte per l’altra.
LavLav, evitando
accuratamente di incontrare lo sguardo di Ron, si è diretta
velocemente verso il suo accompagnatore, un Grifondoro carino del
nostro anno, con cui ebbi una piccola storiella al quarto anno.
Niente di che.
Mike, si chiama.
Calì,
invece, è riuscita a sedurre Jimmy Peakes, con pochi
semplici gesti.
Un ragazzo,
trovando una bella donna in intimo nella tua camera, con la tua mazza
da Battitore stretta al petto, non può che scoparti ed
invitarti al Ballo.
Ron e Hannah, la
sua Dama, si incontreranno direttamente nella Sala Grande, dato che lui
dovrà prima aprire le danze con noi 10.
Così,
dopo aver aspettato che Dean andasse a prendere la sua, ormai storica,
fidanzata Luna, bellissima nel suo vestito viola, siamo andati tutti
quanti in Sala Grande, dividendoci poi, alla fine, noi 5 dagli altri.
Ed Harry non ha
tolto gli occhi di dosso ad Hermione tutto il tempo, con cui si sta
amabilmente baciando nell’angolo, mentre Ginny stressa suo
fratello sulla reazione di Seamus, quando lei è scesa dal
Dormitorio.
Almeno
quest’anno, lo smoking di Ron è di una taglia
giusta, ed è del classico stile.
Quella sottospecie
di coperta marrone con i merletti, credo che giaccia dentro qualche
cestino della spazzatura.
Faccio Evanescere
la cicca della sigaretta, proprio quando le Compagnia della Serpe fa la
sua entrata in scena nella Saletta.
Herm ed Harry si
staccano, e Ginny smette, per gioia di Ron, di blaterare.
Io alzo gli occhi
su di loro e....
...
.....
Dio Santo!
Passo ai raggi x
tutti i Serpeverde presenti, notando come la Greengrass sia
semplicemente divina, come al solito, nel suo abito verde, la
Parkinson, senza quelle volgari scollature e lunghezze esageratamente
corte dei vestiti sia decisamente bella, Zabini stia
d’incanto nel suo smoking italiano, di come Nott, mio
accompagnatore, faccia un figurone nella sua eleganza...e di come
Malfoy sia decisamente indescrivibile.
Indossa il classico
smoking, ma addosso a lui, sembrano gli abiti di un Dio.
I capelli che
ricadono, come sempre, un po’ sugli occhi gli danno la sua
tipica aria misteriosa, e i suoi occhi che si fanno strada tra i
filamenti d’oro, mi incatenano come sempre.
Restiamo un attimo
infinito a guardarci, a studiarci, a spogliarci con lo sguardo, fino a
che la Parkinson non si schiarisce la voce, attirando
l’attenzione di tutti.
<<
Allora..avete sentito la Mcgranitt. Dobbiamo aprire le danze. Chi fa le
coppie? >>
Tutto questo
l’ha detto con tal disgusto, che sembrava avesse
mangiato cacca di Troll.
Anche se,
effettivamente, non sarà un compito facile.
<<
Bè... >> intervengo io << ... io
e Nott balleremo insieme. In fondo siamo venuti in coppia al Ballo.
>>
Ci guardiamo, e
scoppiamo a ridere, al pensiero della cazzata che abbiamo fatto.
Poi, è
lui a riprendere il discorso.
<<
Non credo vada bene, Principessa. La Mcgranitt ci ha fornito un foglio
con le coppie già definite. >>
Noi Grifoni ci
guardiamo, come anche Malfoy e le due ragazze.
Nessuno di noi
sapeva niente.
<<
L’abbiamo incontrata poco fa, quando io e Theo siamo andati a
ritirare clandestinamente le sigaretta dal nostro fornitore...
>> spiega Zabini.
<<
...per poco non ci sgamava, ma, alla fine, ci ha semplicemente dato
questo. >> e tira fuori dal taschino della giacca un
foglio di pergamena.
Il fatto che tutti
quanti, tranne loro due, erano all’oscuro del fatto che la
Mcgranitt dovesse addirittura decidere
le coppie, mi puzza, ma la spiegazione di Zabini è
inattaccabile.
Ad Hogwarts,
nessuno vende sigarette, essendo proibito fumare dal regolamento,e
quindi gli studenti si affidano a fornitori esterni.
Il nostro
è George, oppure Mundungus.
Mi alzo dalla mia
poltrona, lancio un’occhiata furtiva a Malfoy, tremando nel
notare che i suoi occhi sono fissi su di me, ed allungo la mano verso
Zabini, decisa a farmi dare il foglio.
<< Lo
leggo io. >>
Ghigna.
<<
Anche a me hanno insegnato a leggere, Sua Maestà. Non mi
stancherò di certo. >>
Detto questo,
srotola la pergamena, la legge per conto suo, sorride, ed inizia ad
elencarci le coppie.
<<
Allora... Sfregiato, vedi di tenere le mani al posto giusto,
perchè ballerai con la mia ragazza...ed io farò
lo stesso, dato che aprirò le danze con la tua...
>> si guardano, in un avvertimento taciturno.
Poi Zabini sposta
lo sguardo verso Herm:
<<
Mezzosangue, attenta a non pestarmi i piedi. Le mie sono vere scarpe
italiane, e costano quanto questo Castello. >>
‘Mione
ride, e ribatte: << Stai parlando con una bravissima
ballerina, Serpe. Piuttosto tu, sei sicuro di riuscire a non farmi
sfigurare? >>
Il Serpeverde si
limita a ghignare, e continua la lettura.
<<
Pansy ti toccherà ballare con Weasel! >>
Entrambi si
guardano male, e schifati allo stesso tempo.
E poi...
<<
Theo, a te toccherà Fiammetta, e Draco tu ballerai con...
>>
No...
Ditemi che non
è vero!
Ditemi che adesso
Zabini si corregge, e dice che io ballerò con Nott, e Ginny
con Malfoy!
Ditemelo!
Per favore!
<<
...con Sua Maestà Potter! >>
Cazzo, non
l’ha detto!
Merda, merda, merda!
E adesso, come
faccio?
Già mi
è difficile stare nella stessa stanza con lui, immagina
ballarci insieme!
Dopo ieri notte,
poi, dopo quella bellissima idea della mia mascherata, mi
sarà ancora più difficile restare tra le sue
braccia, senza saltargli addosso.
Non adesso, quando
il suo sapore, il suo odore, la sensazione paradisiaca delle sue labbra
e delle sue mani su di me, è ancora più fresca
del solito!
Certo che gli
insegnanti si stanno mettendo di’impegno, per rovinarmi la
vita!
Prima la
Kensington, con quella sua punizione del cazzo, poi la Mcgranitt con
questa storia di organizzare il Ballo insieme, e adesso, sempre lei,
che ci fa addirittura ballare in coppia!
E no, eh!
Io denuncio la
Scuola per Maltrattamento di una studentessa!
Poi mi decido,
finalmente, ad alzare lo sguardo su di lui.
E vedo che mi sta
fissando.
Più
intensamente che mai.
Le immagini del
Festino di Serpeverde, mi balenano in testa, e non riesco a scacciarle.
Il ricordo del suo
sapore sulla mia lingua me la fa bruciare.
Il freddo delle sua
mani sulla mia pelle, me la sta facendo ardere.
Il peso dei suoi
occhi, così vogliosi su di me, quella sera e adesso, mi
bloccano il respiro.
Il ricordo delle
sue dita che mi accarezzavano sensualmente le gambe, me le fa tremare.
L’eco dei
suoi gemiti rochi, mi fa urlare dentro, dal dolore.
Eppure nessuno se
ne accorge.
Dentro mi sento
smembrare lentamente, tagliare, graffiare, strappare, ma non lo do a
vedere.
Nemmeno quando, non
so chi, pronuncia la parola “Muoviamoci”, e vedo
Lui, il mio personale demone, avvicinarsi a me, sebbene io stia
lentamente morendo, nessuno se ne accorge.
E nemmeno quando,
ormai prossimo al mio corpo, mi porge il gomito, ed io lo afferro,
iniziando a camminare verso la Sala Grande, con le altre coppie avanti
e dietro di noi, sebbene io stia velocemente rinascendo cantando
l’Allelujah , Lui non se ne accorge.
Credo.
http://img195.imageshack.us/img195/1117/kimdie.jpg
http://img27.imageshack.us/img27/4086/hermionec.jpg
http://img10.imageshack.us/img10/2707/ginny.jpg
http://img229.imageshack.us/img229/3917/daphney.jpg
http://img37.imageshack.us/img37/5021/astoria.jpg
http://img16.imageshack.us/img16/6283/pansy.jpg
Tu-tum.
Kiki, calmati.
Tu-tum.
Kiki,
tranquillizzati.
Tu-tum.
Non è
niente di che.
Sei solo
appiccicata al braccio di Draco Malfoy.
Non è
veramente niente di che.
Tu-tum.
Il fatto che tu
stia tremando da quando l’hai toccato, non fa di questo
ravvicinamento un “qualcosa”.
Perchè
non è niente.
Tu-tum.
Autoconvincitene.
Era
molto più facile stare vicino a lui, Mascherata.
Perchè
ieri sera non ero io.
Non
avevo alcun impedimento, nessun motivo per cui non dovessi baciarlo.
Nessun
motivo per cui non dovessi desiderarlo,come non ho mai desiderato
nessuno.
Ma
oggi, stasera, qui, adesso, in questo istante sono io.
Sono
tornata ad essere Kimberly Potter, la Cacciatrice che soffre per
“Amore”
Ed
è inutile continuare a ripetermi che sia solo una cottarella
da ragazzina.
Improvvisamente,
arriviamo in mezzo alla pista da ballo.
Mi guardo intorno,
e devo ammettere che abbiamo davvero fatto un bel lavoro con la Sala
Grande.
A partire dal
soffitto, che riproduce una bellissima notte stellata, sebbene fuori il
cielo sia coperto di nuvole, nella quale,ogni tanto appare qualche
stella cadente.
Per passare poi ai
drappeggi appesi alle pareti, tutti azzurri chiari, con gli stemmi
della nostra Scuola.
Tavolini in
ghiaccio Magico, di quelli che non si sciolgono nemmeno con la lava,
ricoprono il pavimento della Sala Grande, opportunatamente ricoperto da
pregiatissimi tappeti indiani.
Spicca il tappeto
rosso da cerimonia, che accoglie la gente dalle porte della Sala
Grande, fino alla pista da ballo.
Stesso tappeto che
abbiamo appena calpestato noi 10, sotto gli occhi di tutti.
Alcune sculture di
ghiaccio completano il tutto, raffiguranti un Serpente, un Grifone, un
Corvo e un Tasso, e posizionate su 4 lati opposti della stanza.
Sul piedistallo di
solito ospitato dal tavolo degli insegnanti c’è un
piccolo palchetto, occupato dai nostri strumenti musicali Babbani,
opportunatamente incantati perchè suonino anche senza
elettricità, ed anche da soli.
Per esempio, la
chitarra elettrica di mio fratello non ha bisogno
dell’amplificatore per suonare, grazie ad un ingegnoso
Incantesimo di Herm.
È con
questi che suoneremo dopo.
In fondo, non
potevamo usare strumenti Magici, dato che non li sappiamo suonare, e
visto che volevamo poter mettere anche della musica Babbana durante la
serata, non abbiamo chiamato nessuna orchestra Magica, incantando
semplicemente i nostri strumenti, affinché suonassero tutta
la serata, anche senza di noi.
Con un colpo della
Bacchetta di ‘Mione, la musica parte.
E, per mia
sfortuna, la canzone la conosco.
E mi piace anche
tanto.
You and me ,dei Lifehouse.
La prima nota si
libra nell’aria, in contemporanea al braccio di Malfoy che mi
afferra da dietro la schiena, poco sopra il sedere.
Il mio istinto
sarebbe quello di baciarlo, o scappare, ma non posso.
Nessuna delle due.
Quindi ecco che
appoggio la mia mano sulla sua spalla, e gli afferro con
l’altra, la sua, di mano.
E iniziamo a
muoverci.
Lentamente.
Senza staccare gli
occhi dalle profonde iridi dell’altro.
Personalmente, con
lo sguardo, gli so dicendo tutto ciò che avrei voluto dirgli.
Che dispiace anche
a me, per averlo giudicato già un Mangiamorte convinto, che
deve assolutamente restare qui, altrimenti lo strozzo, che potrebbe
comunque contare su di me, se voltasse le spalle al Marchio Nero
che...lo voglio.
Con ogni singola
cellula del mio essere.
Ma resto in
silenzio.
Spero soltanto che
la sua capacità di leggermi dentro semplicemente guardandomi
capisca tutto ciò, semplicemente adesso.
Ma niente.
Continuiamo a
volteggiare in silenzio, sotto gli occhi di tutti, ardendoci
nell’anima con gli occhi.
Poi mi stacca dal
suo corpo, mi fa allontanare da se,mentre io tendo le braccia verso
l’esterno, e poi mi riavvicina, facendomi volteggiare.
Finisco con la
schiena contro il suo petto, e con le mani ancora intrecciate alle sue,
incrociate.
Ed è
adesso che succede qualcosa.
Che mi fa venir
voglia di sotterrarmi.
Mi sussurra
all’orecchio:
<<
Eri tu. Ieri sera. >>
Non è
una domanda.
È
un’affermazione.
Prima che io abbia
il tempo di fare altro, a parte spalancare gli occhi, mi srotola da
questa posizione, e torniamo a ballare come prima, solo molto
più vicini.
E ci ritroviamo di
nuovo occhi negli occhi.
Sapevo che
l’avrebbe capito, soprattutto dalla mia frase “Ci vediamo all’Inferno”,
ma non volevo assolutamente che tornassimo sull’argomento.
Che ne parlassimo,
o che lui mi chiedesse spiegazioni.
Mi fa fare
un’altra giravolta, stavolta senza allontanarmi dal suo
corpo, e poi un caschè.
Resto qualche
minuto guardando le stelle, mentre lui mi sfiora il collo con il naso,
come se mi stesse annusando.
Lentamente arriva
all’orecchio.
<<
Eri tu. Lo so. >>
Continuo a non
rispondere.
Mi fa rialzare
velocemente, prima di riafferrarmi di nuovo contro di se, con la mano
sulla mia schiena e l’altra intrecciata alla mia e continuare
a volteggiare.
<<
Ammettilo. >>
<<
Non so di cosa tu stia parlando. >>
La riposta non gli
piace, perchè una lampo di rabbia gli attraversa le iridi
argentate.
Mi afferra dalla
vita, e mi alza, continuando a girare.
Nello scendere i
nostri visi si ritrovano pericolosamente vicini, anche troppo.
Ma non mi scanso,
nè abbasso lo sguardo.
Ma quando parla, e
sento il suo soffio fresco accarezzarmi il viso, ammetto di aver
titubato nel mio orgoglio.
Stavo per scansarmi.
<<
Sei una bugiarda. >>
Poggio i piedi per
terra.
Lo guardo, mentre
la canzone è quasi alla fine.
<< Ho
imparato dal migliore. >>
Altra giravolta.
<<
L’allieva non deve mai superare il Maestro. Quindi...voglio
sentirlo uscire dalle tue labbra: eri
tu, ieri sera la Ragazza Mascherata? >>
Mentre me lo
sussurra all’orecchio, sento il suo profumo delizioso
entrarmi nelle narici.
Ho sempre adorato
il suo profumo.
Mi ha sempre
ricordato la pioggia.
Socchiudo gli
occhi, per bearmi ancora un po’ del suo odore paradisiaco,e
per trovare la forza di mentirgli ancora.
<< Te
lo ripeto. No.
>>
Resta deluso dalla
mia risposta, glielo leggo in faccia.
Ma solo
perchè lui me lo lascia fare.
Ha gettato via la
sua maschera d’indifferenza, in questi pochi minuti.
Adesso sono io che
inizio a condurre il Ballo, e, tenendogli la mano, giro intorno al suo
corpo, senza smettere di guardarlo.
Cosa che lui decide
di smettere di fare.
Non mi guarda
più.
E la cosa mi uccide.
Mi dispiace averlo
deluso,ma non posso fare altrimenti.
Non posso che
mentirgli.
La canzone
è arrivata alla fine.
Mi avvicino al suo
orecchio e, sussurrando, gli canto le ultime parole della canzone.
<< What day is it? And in what
month? This clock never seemed so alive... >>
L’eco
dell’ultima nota riecheggia per la Sala.
Che si riempie di
applausi.
Ma alle mie
orecchie arrivano ovattati.
Vedo e sento solo
lui.
Finalmente si
decide a guardarmi.
E ghigna.
Talmente sexy che
mi conficco le unghia nella pelle dei palmi per non saltargli addosso.
Mi si avvicina,
labbra contro labbra, e per un idilliaco e spaventoso momento credo che
stia per baciarmi.
Ma poi scansa
leggermente la testa e arriva a sfiorarmi di nuovo l’orecchio
con le sue labbra demoniache.
<<
Non ti credo affatto, bambolina.
>>
Resto inebetita per
un po’ di tempo, giusto quello che gli occorre per andarsene,
senza che io possa ribattere.
Ma quel
soprannome,quello che ha sempre usato con me, e che era troppo tempo
che non sentivo rivolgermi, mi ha fatto tornare indietro nel tempo.
Quanto potevo
bacialo, accarezzarlo, averlo tutto per me.
Anche se in segreto.
Anche ne dovevamo
nasconderci dagli occhi del Mondo.
Ma almeno potevo
averlo.
<<
Principessa? Cos’è il Serpente ti ha mangiato la
lingua? >>
Lascio perdere il
chiaro riferimento a Malfoy, e mi sforzo di sorridere.
<<
Assolutamente no. Da quando un Serpente ha la meglio su un leone?!
Balliamo? >>
Ghigna.
Mi mantengo sul
leggero, o andiamo sul mio amato e pesante Colpo della Strega?
Mi giro, per vedere
dove il mio idiotissimo Cavaliere di questa sera si sia cacciato, ma
l’immagine che mi si para davanti me lo impedisce.
La risata della
piccola Astoria, la sua mano intrecciata alla stessa che fino a poco
stringevo io, il suo
ghigno sensuale, la sua
mano appoggiata sulla schiena della nuova arrivata, i loro corpi fin
troppo vicini...
Non potendo
sopportare oltre la vista di Astoria Greengrass e Draco Malfoy che
ballano insieme, e sembrano divertirsi, tolgo immediatamente
lo sguardo.
Sul leggero, o un
Colpo della Strega?
La
seconda.
<< Mi
scusi, lei è Kimberly Potter? >>
Do un veloce sorso
al mio amato cocktail, per poi girarmi verso la fonte della
fanciullesca voce.
Inizialmente non
vedo nessuno, ma poi, spostando verso il basso il mio sguardo, vedo una
bambina che mi fissa.
Ma non è
una bimba qualsiasi.
È una
creatura di inumana bellezza, guance rosse, e capelli bronzei lunghi
fino alle spalle, arricciati in morbidi e perfetti boccoli.
Ha un sorriso
bellissimo e magnetico, coronato da profondissimi occhi color
cioccolato.
Sembrano brillare
di luce propria tanto sono vispi e attenti.
Ha le pelle molto
chiara, fatta eccezione per le dolcissime guance rosee...
Sembra avere sui
5-6 anni, ma non ne sono completamente sicura.
Da come parla, da
come mi guarda, dalla sua espressione facciale sembra già
un’adolescente.
<<
Si, sono io. Tu chi sei? Dove sono mamma e papà?
>>
<<
Non lo so. Sono con gli zii da qualche parte qui intorno. Comunque
piacere. Il mio nome è Renesmee
Cullen* >>
Lo devo ammettere,
questa bimba mi sta simpatica, a pelle.
Le porgo la mano, e
me l’afferra.
<<
Piacere di conoscerti Renesmee. >>
<<
Oh, puoi chiamarmi Nessie. Tutti i miei amici lo fanno. >>
Wao, già
mi considera sua amica?
Socievole la
bambina!
<<
Ehm..grazie..ma mi hai appena conosciuta, come fai a dire che sono una
brava persona? >>
<<
Bè, io ti ho appena conosciuta, ma papà e i nonni
ti conoscono da tempo! >>
Davvero?
Un momento...Cullen...
Non hanno un
cognome solito, me li dovrei ricordare.
Eppure
più mi sforzo, più non mi viene in mente niente.
Chi sono?
E come fanno a
conoscermi?
<<
Nessie...sei sicura di non aver sbagliato persona? Personalmente non mi
ricordo del tuo papà...come si chiama? >>
<<
Edward. >>
Edward Cullen,
quindi?
....
......
.......
E chi è?!
<< Se
troviamo Harry vi posso portare da loro! Così ti ricorderai!
>>
Conosce anche Harry?
La cosa inizia ad
inquietarmi..
Eppure non riesco a
non fidarmi della bambina qui davanti.
Ha un sorriso, e
degli occhi talmente pieni di entusiasmo e fiducia, che non posso
tirarmi indietro, ed evitare di seguirla.
Mi afferra la mano
con delle dita piccole ma stranamente molto forti, ed inizia a
trascinarmi tra la gente.
Non so come cazzo
faccia, ma individua mio fratello quasi subito, mentre rideva e
chiacchierava con Hermione.
<< Tu
sei Harry Potter, vero? >>
La stessa faccia
che credo abbia fatto io alla vista della bambina perfetta, si
riproduce sul volto di mio fratello.
<<
Ehm.. fratellino... >> inizio << ...ti
ricordi per caso dei Cullen? Questa bimba dice che ci conoscono...
>>
Fa una faccia
dubbiosa, e scuote la testa, ma prima che possa aprir bocca Hermione lo
precede.
<<
Cullen avete detto? >>
La bimba annuisce.
Hermione sposta lo
sguardo verso di noi, divertita e curiosa allo stesso tempo.
<<
Sono una famiglia di vampiri vegetariani. Ne esistono pochi esseri come
loro, che non si cibano di sangue umano. Credo ci sia una sola altra
famiglia come loro. Ma come dovrebbero fare a conoscervi? E poi questa
bimba non può mica essere figlia di due vampiri!
>>
Ah, adesso ricordo!
Li abbiamo studiati
al sesto anno con Piton in Difesa contro le Arti Oscure.
Ce li aveva
descritti come bellissimi esemplari (ovviamente, essendo vampiri!) e
affatto pericolosi, in quanto praticanti una dieta particolare, che non
comprendeva umani al ragù.
Ma ancora non mi
spiego come la bimba possa essere figlia loro..i vampiri non possono
mica procreare!
<<
Certo che sono loro figlia! Mia mamma era ancora umana quando io sono
nata! Adesso però è una vampira...io sono
metà e metà! >>
Tutto questo lo
dice come se fosse la cosa più normale del Mondo...
Vabbè,
sta parlando la Bambina Sopravvissuta, la Ragazza Rinata dalla Morte,
la Regina Grifondoro andata a letto con il Principe delle Serpi..dopo
queste cose niente mi sorprende più ormai!
Ecco
perchè rispondo:
<<
Capisco. Allora...mi ci porti dai tuoi? Sono curiosa di sapere come
fanno a conoscermi! >>
Dopo che Harry e
Hermione si sono salutati per qualche minuto, la bimba afferra anche la
mano di mio fratello, e ci conduce verso una parte appartata della Sala.
Più o
meno vicino alla statua di ghiaccio del Tasso...li vedo.
Adesso che so della
loro vera natura, la loro bellezza strabiliante mi sorprende meno, ma
non posso fare a meno di restare un attimo imbambolata.
Nessie corre tra le
braccia del vampiro che sembra il più giovane, ma anche il
più bello.
Hanno lo stesso
colore di capelli, e lei dice: << Papà, gli ho
trovati! >>, quindi credo sia lui Edward Cullen.
Un’altra
vampira bellissima gli si avvicina, e lascia un bacio sulla fronte
della piccola.
<<
Bravissima Nessie! >>
Non so cosa me lo
fa pensare, ma non credo che sia lei la mamma della bimba.
Sembra troppo
grande, per quanto la bellezza vampiresca permetta ai segni
dell’età di farsi notare, ma potrebbe essere la
“mamma” di tutti quanti.
A nessuno
dei..quanti sono?...8 vampiri, esclusa la bambina la cui perfezione
l’ho già appurata, riesco a trovare un solo ed
insignificante difetto fisico.
Hanno tutti gli
occhi dorati, e la pelle bianchissima.
Oltre al fatto che
sono tutti quanti...l’ho già detto bellissimi?
Il padre di Nessie,
quello che suppongo si chiami Edward, si gira finalmente verso di noi.
Capelli bronzei,
fisico scultoreo e viso da Dio, è decisamente il
più bello.
<<
Buonasera. Certamente non vi ricordate di noi...io sono Edward, questa
è mia figlia Renesmee e mia madre adottiva, Esme...
>> l’avevo detto io che la donna che ha baciato
Nessie sulla fronte non poteva esserne la madre! È la nonna!
Più o meno... << ...questa è mia
moglie Bella... >>
Al suono di quel
nome, io ed Harry ci irrigidiamo un po’ al ricordo di come
Voldemort chiamava quell’assassina di Bellatrix Lestrange.
Ma è
solo un attimo, e rivolgiamo un sorriso alla timida e bellissima
vampira che si para avanti, dai capelli quasi nei e dagli inquietanti
occhi rossi.
Ma non sembra
affatto minacciosa, quindi evito di mettermi in guardia.
<<
...e loro sono i miei fratelli, per così dire: lei
è Alice,... >> una vampira dalla bassa
statura, rassomigliante molto ad una bambola di porcellana, scuote il
caschetto nero, trillando in un “Ciao!” allegro e
familiare. Mi strappa quasi una risata.
<<
...lui è Jasper, il suo compagno... >>
Accanto alla
nanetta un vampiro dall’aspetto sofferente e dalla criniera
leonina abbozza un sorriso di saluto.
<<
...mentre loro sono Emmett e Rosalie... >>
Nell’angolo
una coppia di vampiri, mano nella mano, salutano allegramente.
Lei è
certamente la più bella tra tutte le vampire, con una
bellissima cascata di capelli biondi, mentre il suo compagno
è certamente il più massiccio e muscoloso,
dall’aria simpatica ed esuberante.
L’ultimo
a venir presentato è il capo famiglia, Carlisle, bello e
pallido come i suoi “figli”, e biondo come Jasper.
La donna che Edward
ha presentato come Esme, mi si avvicina con aria materna e...
Mi abbraccia.
Trascinando anche
Harry con noi.
<<
Mamma, forse dovresti spiegare ai ragazzi il motivo di tutto questo. Si
stanno chiedendo se siamo pazzi. >>
<<
Ehm...in effetti... >> dice Harry <<
...siamo spiacenti, ma non ci ricordiamo di tutti voi. >>
<<
Già.. >> confermo.
<< Fa
niente... >> ride Emmett, il più grosso
<< ...eravate dei marmocchi minuscoli quando vi
conoscemmo. Mi stavate quasi quasi sul palmo della mano!
>>
Ennesimo sguardo
ebete tra me e mio fratello.
<<
Questo scimmione sta cercando di dirvi che conoscevamo i vostri
genitori. E vi abbiamo visti da piccoli. >>
Mi giro velocemente
verso Rosalie, la più bella, che ha parlato.
<<
Davvero conoscevate i nostri genitori? >>
<<
Ovvio che si... >> annuisce Alice, la nanetta
<< ...vi divertivate un mondo tra le braccia di Rose. E
facevate impazzire James con la scopa giocattolo di Sirius Black!
>>
<<
Già, mio cugino è sempre stato un po’
pazzo...o almeno così mi hanno raccontato! >>
Sia io che Harry ci
voltiamo verso la fonte della frase...che si rivela essere un altro
ragazzo, anche lui molto carino, ma certamente non un vampiro vista la
carnagione molto scura.
Capelli e occhi
neri, completano il ritratto del nuovo arrivato.
Nessie gli salta
addosso, e lui la prende immediatamente in braccio.
Per poi avvicinarsi
a noi e porgerci la mano.
Stringendogliela,
quasi mi scotto per il forte calore improvviso emanato dal suo corpo.
<<
Piacere, Jacob Black. Conoscevate il mio procugino vero?
>>
Annuiamo, sempre
più confusi.
<< Un
momento...ho passato un’ intera estate ad analizzare
l’albero genealogico dei Black... >> domanda
mio fratello << ... ma non ho visto nessun Jacob...come
mai? >>
<<
Oh, credo che i cari zii abbiano bruciacchiato il mio ramo di
famiglia...siamo tutti Lupi Mannari...cioè... Muta forma..
>> conclude, scuotendo la testa all’ultima
parola, perso in chissà quale ricordo.
Questo spiegherebbe
come mai Sirius si trasformava sempre in quell’enorme cane,
come Animagus...
<<
Fantastico. Aggiungete il fatto che siamo tutti dei vampiri, e credo
che i nostri Potter scapperanno a gambe levate. Sembra di essere in un
film horror! >>
Ridono tutti,
compresi me ed Harry.
Adesso che sto
capendo un po’ meglio le cose, mi sento più a mio
agio.
Per quanto sia
strano sentirmi dire da qualcuno di aver conosciuto i miei genitori,
come se niente fosse.
Ma mi ci sto
abituando.
<< Oh
certo. In fondo io ed Harry siamo solo un mago e una strega. Noi siamo
perfettamente normali. >>
<< E
poi... >> aggiunge Harry << ...i Potter non
scappano a gambe levate. Figuriamoci! >>
<<
Coraggiosi, ragazzini? >> dice Jasper, quello che sembra
sofferente.
<<
Certo! >> rispondiamo in coro io e mio fratello, fin
troppo vanitosi, strappando delle risate a tutti.
È
piacevole chiacchierare con i Cullen.
Sono tipi molto
simpatici, sebbene si vede che vengono da un’altra epoca.
Tranne Bella, che
ci ha detto di essere stata trasformata in vampira da poco.
Hanno parlato molto
di loro, della storia travagliata e molto bella di Edward e sua moglie.
Mi hanno molto
colpito.
Si vede che si
amano moltissimo, da come si guardano, da come si sfiorano.
Insomma, una storia
d’amore tra un vampiro e un’umana, che vada a
finire meglio di come si sono ridotti quei poveracci di Romeo e
Giulietta, è quasi paragonabile a quella tra un Mangiamorte
e una Cacciatrice.
Ho detto
“Quasi”.
Perchè
se Bella avrebbe
potuto essere la cena di Edward, un Mangiamorte deve e sarà la
vittima di una Cacciatrice.
O il contrario.
Ma...ehi...una ola
per una bellissima storia d’amore, con tanto di figlia,
Frutto Proibito e matrimonio eterno.
Beati loro...
Poi, quando i
nostri strumenti iniziano un’altra canzone, la voglia di un
ballo prende un po’ tutti, e quindi ci separiamo.
Io ed Harry ci
dirigiamo verso Herm, intercettando anche Nott.
<<
Nott! Ehi dove ti eri cacciato? Conosciuto qualche bella troietta?
>>
Ride, ignorando lo
sguardo omicida di mio fratello, che viene trascinato in pista da Herm
prima che posso ribattere qualcosa.
<<
Troietta si...bella...è una parola grossa. Specie dopo aver
intercettato quelle bellissime vampire con cui la mia accompagnatrice
stava parlando prima. >>
Sorrido, facendomi
trascinare a ballare dal mio inaspettato cavaliere.
Mi prende dalla
schiena, e una mano nella sua, e iniziamo a volteggiare.
<< E
già..le vampire sono belle e perfette di natura. Ma sono
tutte sposate, innamoratissime, e soprattutto con un compagno che ti
userebbe come spuntino notturno se dovessi provarci con la sua
proprietà privata! >>
Tutti e due
ridiamo, io un po’ più forte, al pensiero di Nott
che scappa via terrorizzato da un vampiro geloso.
<<
Vabbè, per oggi mi accontento che tutti gli occhi siano
fissi su di me per la mia bellezza, e per la mia accompagnatrice. Che,
devo ammetterlo, non è affatto male. >>
Credo che sia un
suo modo per dirmi che sono bella.
Anche se, come ho
già detto, non serve quanta gente te lo dica, se Lui non lo
fa.
<<
Grazie... >> sorrido << ...ma adesso devi
dirmi la verità. Primo: il motivo principale per cui mi hai
invitata stasera. Secondo: le coppie per il Valzer iniziale, le avete
davvero ricevute dalla Mcgranitt? >>
Ed ecco che sfodera
il suo ghigno più Serpeverde.
<< Lo
sapevo che non l’avresti bevuta. Allora, partiamo dal primo
punto... >>
Annuisco, sempre
più curiosa.
<<
Sto facendo un favore ad un amico...con dei vantaggi anche per il
sottoscritto, ovviamente. >>
Non credo di aver
capito bene quello che vuole dirmi.
<< E
questo amico sarebbe...? >>
<<
Su, Principessa, non fare la finta tonta. Hai capito benissimo di chi
parlo. Ho semplicemente pensato che gli avrebbe fatto più
piacere vedere la sua donna con il suo migliore amico, che tiene le
mani a posto, e non con uno sconosciuto che ti fissa tette e culo come
un cane in calore. >>
Non rispondo.
Perchè
il mio cervello sta ancora cercando di carpire il senso delle sue
parole.
Cioè...lui
mi ha invitata perchè Malfoy non fosse geloso?
Io posso
distruggermi il fegato a vederlo ballare con l’ultima
arrivata, appiccicati come sardine in scatola, e lui non vuole nemmeno
essere ripagato con la stessa moneta?!
Mentre la rabbia
inizia pian piano ad impossessarsi di me, Nott continua a parlare, con
un enorme ghigno stampato in faccia.
<<
Per il fatto delle coppie...bè era una cazzata,
l’incontro con la Mcgranitt e il resto. Blaise voleva far
ballare Daphne con Potter. Dato che lui è tanto innamorato...
>> lo dice come se fosse una malattia <<
...della Mezzosangue, certamente avrebbe evitato di fissare troppo la
bella bionda. In cambio lui ha preso come ballerina la
Granger...diciamo come... ostaggio. Se lo Sfregiato guardava o
abbassava troppo la mano...bè lui avrebbe fatto lo stesso
con la sua amata Sangue Sporco. La coppia te e Draco era scontata,
magari vi muovete e lui la smette di avere quel cazzo di muso lungo
tutto il tempo...gli altri accoppiamenti sono avvenuti di conseguenza.
>>
Ci hanno manipolati.
Okay, solamente per
uno stupido Ballo, ma l’hanno fatto lo stesso.
Come quando mi
fecero bere più Veritaserum del necessario, per farmi
rivelare come mai avessi tanti insistito per far mettere il ritratto di
Piton nell’Ufficio della Preside.
Come quando Malfoy,
ricattandomi, ha fatto in modo di non sentire troppo il peso della
punizione, non avvicinandosi alla mia Sala Comune.
Facendo andare me
da lui, nella Tana del Serpente.
Come quando, dopo
tante insistenze, è riuscito ad avere il mio corpo.
Se avesse mantenuto
le distanze, a quest’ora non sarei in questa situazione di
merda.
Come ieri, quando
Nott mi ha convinto a venire al Ballo con lui, elencandomi quelle
giustificazioni certamente vere ma non le più importanti,
soltanto per togliermi l’unica arma che potrei usare come
vendetta contro il Principe delle Serpi.
La gelosia che
prova nei miei confronti.
Ormai ne ho la
certezza, ma non posso farci niente.
Ha fatto in modo
che io fossi l’unica a soffrire stasera.
Ma in fondo, che mi
aspettavo?
Sono delle Serpi.
Egoisticamente
figli del Serpente.
Senza dire una
parola, mi stacco dalle braccia di Nott, e mi allontano da lui, dai
Serpeverde, dai loro inganni, dal loro veleno, dal loro Principe.
Eccolo, guardatelo
come si diverte a chiacchierare con chissà chi, con la bella
Greengrass accanto.
Il suo trofeo.
Non poteva trovare
accompagnatrice più bella e perfetta per lui.
<<
Ecco, qui credo ti sbagli. >>
Uscita sul balcone,
con pensieri suicidi ed omicidi allo stesso tempo, con le mani nella
piccola borsetta rossa alla ricerca delle mie sigarette, non mi sono
accorta di una elegante presenza.
<<
Scusa? >>
Edward Cullen, qui
davanti a me, fissa la luna con grande interesse, prima di girarsi
verso di me.
<<
Io, invece, credo che potesse trovare un’accompagnatrice
ancora più bella e perfetta per lui... >>
Sto per rispondere,
e chiedere a chi si riferisce, prima di ricordarmi che io, quella
considerazione, non l’ho mai espressa ad alta voce.
Come cazzo ha fatto?
<<
Leggo nel pensiero, piccola Potter. Ogni tanto qualche vampiro possiede
qualche dote sovrannaturale. La mia è questa. Chiedo venia,
non volevo ascoltare i fatti tuoi, ma pensi in modo decisamente
chiassoso. Come Jacob... >>
Dopo un primo
momento di stupore, decido di lasciar perdere le domande, ed accendermi
questa sigaretta.
Dopo 18 anni
trascorsi nei miei panni, ovvero in quelli della strega più
sfigata del Globo, credo di poter affermare che niente è
più degno del mio stupore.
Quasi, niente.
La estraggo dal
pacchetto, la sigaretta, me la metto tra le labbra, e
l’accendo con la Bacchetta.
<<
Non dovresti fumare. Fa male. Il
Fumo uccide. >>
Dice il vampiro
alla mia destra, con riferimento alle sillabe stampate sulla parte
anteriore del pacchetto, prima di afferrarmene una tanto velocemente
che non me ne accorgo nemmeno.
O meglio, lo
faccio, ma solo quando con la sguardo mi chiede si accendergliela.
Mentre uso lo
stesso Incantesimo che permette al mio tabacco di bruciare tra le mie
labbra, gli lancio uno sguardo eloquente.
Evito di parlare.
Penso e basta.
Tu
allora?
<<
Che centra? Io sono già morto. >>
Rido.
Vabbè
a dirla tutta anche io.
Mi guarda stupito,
mentre tiriamo entrambi una boccata di fumo, io con un grande sorriso
soddisfatto.
Con la mente
ritorno a quel giorno, quello della Battaglia.
Quando Voldemort ci
scagliò l’Avada Kedavra in pieno petto, e quando,
per il fatto di esserne degli Horcrux, ritornammo sulla Terra vivi e
vegeti.
<<
Wao...Horcrux...ne
lessi delle righe una volta, ma non credevo che qualcuno sarebbe stato
davvero disposto a fare a pezzi la propria anima. >>
Invece
qualcuno c’è stato.
E, ovviamente, ha
dovuto rompere i coglioni a me e mio fratello.
Tra tutti i
marmocchi del Mondo Magico, proprio noi due doveva andare a capare!
Per le mie
lamentele silenziose, ride sommessamente.
<<
Sei una ragazza tutto pepe...proprio come tua madre. Ma hai lo stesso
umorismo pungente di tuo padre. Evito di ribadirti a chi somigli, e da
chi hai preso gli occhi, perchè te l’hanno
già detto fin troppe volte, no? >>
Stavolta
è il mio turno di ridere.
Ci
voleva un vampiro che legge nel pensiero, per capirmi fino in fondo!
Sorride, in modo
sghembo, e annuisce.
Quel
sorriso...anche Lui
lo esibisce spesso.
Non
quanto i suoi ghigni sexy, ma lo fa.
Ed è
molto simile.
Immediatamente mi
rabbuio, ed inizio a fumare sempre più rabbiosamente.
Santo Godric quanto
sono stupida!
<<
No, non lo sei. Da quando essere innamorati è da stupidi?
>>
Tanto sono nervosa,
che non prendo in considerazione l’idea di continuare a
pensarle e basta le cose, ma sbotto ad alta voce:
<< Da
sempre! E poi... io non sono innamorata!
È solo...una...come dire...una cotta, ecco! >>
Si gira verso la
Sala Grande, ed intercetta, non so come, alla velocità della
luce, lo sguardo di sua moglie.
Bella.
Come se i loro
occhi fossero programmati a ricercarsi dopo qualche minuto di
lontananza.
Si sorridono a
vicenda, prima che lei continui a ballare con la figlia, e lui a palare
con la sottoscritta.
<<
Allora io sono il più grande stupido del Mondo...
>> sussurra.
<<
Tu...io...Bella...quello stronzo...è diverso! Bella non
è me, e tu non sei quell’idiota!
È...è...diverso! >>
Farfuglio.
Non so nemmeno io
cosa voglio dire.
So solo che ho una
voglia immensa di urlare e uccidere qualcuno.
<<
Wao, addirittura uccidere, Kim! Non sapevo di questo tuo lato violento!
>>
Dopo un primo
momento di divertimento però, si rabbuia anche lui ed io,
non avendo la sua capacità di leggere nel pensiero, non ne
capisco il motivo.
<<
Hai mai ucciso qualcuno, Kim? >>
Ehm...passo.
Sorride.
<<
Si. Hai mai ucciso qualcuno Edward? >>
<<
Si. >>
Su di noi cala un
silenzio abbastanza pesante, che mi soffoca.
Quindi, per
spezzare la tensione sparo una cazzata delle mie.
<<
Ehm...e com’erano? >>
Alza un
sopracciglio, in una muta domanda.
<< Le
tue vittime dico...erano..si, insomma...buone? >>
Sto chiedendo ad un
vampiro se gli esseri umani che ha dissanguato prima di diventare
vegetariano erano buoni.
Fantastico.
Dopo questa, posso
finalmente dire di aver fatto tutte le stronzate che una ragazza possa
farsi venire in mente.
Inizialmente mi
guarda un po’ stupito, poi scoppia a ridere di gusto.
<<
Si, si... lo so... >> mi giustifico <<
...era una stronzata. Non dovevo nemmeno pensarla. Ma i silenzi mi
infastidiscono, ergo li devo rompere, ergo, ecco che sparo una cazzata!
>>
<<
Sei più James Potter di quanto avessi pensato...
>>
Di risposta sorrido.
<< Lo
prendo come un complimento. >>
<< Lo
è. >>
Fa un ultimo tiro
alla sigaretta prima di buttarla.
Cosa che faccio
anche io dopo qualche secondo.
Non sapevo che i
vampiri fumassero.
Sentono qualcosa,
mentre aspirano?
<<
Certo che si. Come respiriamo l’aria normale, anche se non ci
serve, respiriamo il fumo. Con l’aggiunta del considerevole
fatto che a noi non fa male, dato che siamo, tecnicamente, morti.
>>
Fantastico!
Ho trovato qualcuno
che sa leggermi dentro meglio di Malfoy e....
No!
Ma
perchè devo sempre nominarlo, o pensarlo?
Perchè
cazzo non la smette di venirmi in mente, con quella sua faccia
arrogante, piena di se, superba, vanitosa e...e...incredibilmente bella.
E poi, che diritto
ha di farmi visita nella mente?
Ed io come mi
permetto di pensarlo, quando lui non lo starà affatto
facendo stasera, troppo preso dalla Greengrass...?
<<
Anche su questo ti sbagli. Il tuo caro Draco Malfoy, così si
chiama no?, non ha fatto altro che pensare a te, stasera. Anzi, lo sta
facendo anche adesso, chiedendosi “Cosa voglia quello stronzo
infighettato dalla sua
Regina Grifondoro...” >>
Dischiudo
leggermente le labbra dallo stupore.
Davvero?
Mi considera Sua?
...
.....
Però, se
all’inizio la cosa non può che lusingarmi, adesso
una nuova sensazione si fa strada in me.
Il nervosismo.
Non può
considerarmi Sua!
È solo
colpa sua se non lo sono davvero, lui
mi ha manipolata stasera, perchè il signorino non fosse
geloso, lui
mi sta facendo impazzire ballando tutta la sera con quella bamboccia
nuova ed arrogante...e adesso io non posso nemmeno parlare con chi
cazzo mi pare?
<<
Si, su questo hai ragione. >>
<<
Edward, posso prenderti come trasmettitore radar, per capire il confuso
ed intrigato mondo degli uomini? >> domando.
Lo faccio ridere.
<<
Fino a prova contraria, quelle strane siete voi donne. Ma io ho sempre
saputo capirvi molto bene... >>
<< Ti
credo! Scommetto che con Bella hai sempre azzeccato regalo!
>>
<< Eh
già! >> gongola soddisfatto.
Mi concedo un
istante di ilarità, prima che il pensiero
“Malfoy”, mi torni a fare visita prepotentemente e
dolorosamente.
Mannaggia a lui!
Non può
mica sperare di manipolarmi e controllarmi come vuole!
Insomma, mi ha
legata al suo migliore amico per stare tranquillo stasera,
però ha voluto un Ballo con me, per chiedermi spiegazioni di
ieri sera!
Assurdo...ecco cosa
si ottiene a mischiarsi con i Serpeverde, Kim!
<<
Ah, tra parentesi, Draco Malfoy è quasi del tutto certo che
“La ragazza di ieri notte”, così la
chiama nei suoi pensieri, sia tu. E non si arrende, te lo
farà confessare. >>
Credo proprio che
affitterò Edward per il resto dell’anno
scolastico, almeno.
Quanto
vorresti al mese?
<< Mi
dispiace, ma non mi svendo per poco.. >> sorride.
<<
Peccato. Perchè per capire quello stronzo ci vuole veramente
un Legilimens... Adesso cosa sta pensando? Dove potrebbe scoparsi
meglio la piccola Greengrass? Oppure quanto è esageratamente
attratto da lei? >>
Inutile mentire a
me stessa.
La vuole.
La desidera.
L’ho
notato al suo arrivo, come lo sto notando in questi giorni, come lo
stanno notando tutti stasera.
Io sono stata una
bella avventura, magari anche una delle migliori, considerato che,
molto probabilmente, non ha avuto altri rapporti quando scopava con me,
ma è un rapporto impossibile.
Lui è
lui, ed Io sono io.
Mentre Astoria
Greengrass è bella, ricca, e soprattutto Serpeverde.
Suo padre non
è un Mangiamorte, ma non è di certo contro di
loro.
Finita la Guerra
nessuno gli impedirà di tornare da lei, o da qualsiasi altra
Serpe.
Anzi...un Malfoy
sposato con una Greengrass.
La cosa
più vicina ad una Famiglia reale che il Mondo Magico possa
avere.
<<
Nessuna delle due. >>
Stranamente non
è Edward a rispondermi, anche se stava per farlo.
Ma la voce proviene
dalle mie spalle, ovvero, come constato girandomi, a suo fratello,
quello con l’aria leonina.
Jasper.
<<
Cosa? >> domando.
<<
Non sta pensando nè quanto sia attratto dalla sua Dama,
nè dove “scoparsela”, coma hai detto tu,
meglio. In realtà all’inizio credo
l’abbia davvero preso in considerazione, precisamente mentre
parlavi con noi, ma adesso... pensa a tutt’altro.
>>
Fantastico.
Qui tutti capiscono
Malfoy, tranne me.
Cos’è,
ho per caso perso una delle poche lezioni importanti che ti insegnano a
Scuola?
“Come capire il Principe
Serpeverde”
Mi ci gioco le
mutande, che quasi tutta la fauna femminile di Hogwarts litigherebbe
per i banchi in prima fila.
Mentre Edward ride
nuovamente, magari per i miei pensieri, io domando, a Jasper :
<<
Anche tu leggi nel pensiero? >>
<<
No, ma percepisco le sensazioni della gente, e le posso manipolare. E
credimi, piccola Kim, quando ti dico che quando vi guardate, anche per
sbaglio, mandate a fuoco tutto. Anche adesso, il desiderio di te
continua a bruciarlo, sebbene... >>
Lancia uno sguardo
pieno di significato a suo fratello, adottivo o meno, e tutti e due mi
guardano, tristi.
<<
Sebbene...? >> li incoraggio.
Non mi rispondo, ma
spostano semplicemente la testa verso un punto definito della Sala
Grande.
In un angolo remoto
della Sala, infatti intravedo una coppia.
Cosa fanno?
Si baciano.
Ed anche se non li
vedo in faccia, le loro chiome bionde e li sguardi carichi di
dispiacere verso di me di Jasper e Edward, certamente dotati di una
vista decisamente superiore alla mia, collegano tutto.
Quelli
sono Draco Malfoy e Astoria Greengrass.
Un senso di pesante
angoscia si impossessa di me.
Mi schiaccia.
Così
tanto, che le gambe mi tremano, e mi accascio a terra.
Ho voglia di
scappare, correre e urlare, di schiaffeggiarlo, baciarlo, volare,
cadere in picchiata... ma soprattutto ho voglia di non sentire
più niente.
A volte, quando il
dolore mi schiaccia, ho confessato ad Harry che ho desiderato di essere
Baciata da un Dissennatore.
Che me la portasse
via l’anima...sempre meglio che doverla sopportare io,
così piena di affetti e ferite sanguinanti, che pulsano e
fanno male da morire.
Vorrei avere la
capacità di non sentire niente, di non provare emozioni, di
essere neutra come lo era il cuore di Voldemort, sensibile solo al
potere.
Quando ero piccola,
con Harry, vedevamo sempre il cartone di Peter Pan.
O meglio, quando
Dudley lo guardava, io e mio fratello ci nascondevamo nel cespuglio
sotto la finestra, e lo guardavamo con lui di soppiatto.
Ed abbiamo sempre
sognato di scappare insieme, un giorno, nell’Isola che Non
C’è.
Ed essere bambini
per sempre, senza dover sopportare tutto questo.
Vorrei scapparci
adesso, lasciandomi alle spalle il mio tatuaggio di Cacciatrice,
Malfoy, il mio dolore per lui, tutte le Battaglie, le mie paure del
futuro e del presente, il mio passato doloroso, scritto con il colore
rosso del sangue, tutte le morti.
Vivere giovane per
sempre, con i Bimbi Sperduti e con Trilli.
In fondo...se
esiste la magia, perchè non dovrebbe esistere
l’Isola che Non C’è?
Sarebbe una fuga da
vigliacchi, però, vero?
Ma, per una volta,
il mio coraggio ed il mio fottutissimo orgoglio, possono
tranquillamente andare a farsi fottere.
Semplicemente
voglio che il mio cuore smetta di grondare sangue.
Quante
volte un cuore può essere lacerato prima che smetta di
battere? **
Alzando leggermente
la testa mi accorgo come i vampiri siano improvvisamente spariti.
Certamente Edward
aveva sentito la mia voglia di stare da sola, ed hanno agito di
conseguenza.
Ancora accovacciata
sul pavimento, lotto contro le lacrime che minacciano di scendere, e
stavolta vinco io.
Non
permetterò a quel bastardo e a quella spocchiosa di farmi
piangere di nuovo.
Basta versare
lacrime per chi non se le merita.
Ma, nonostante
questo, non riesco comunque ad alzarmi e tornare in Sala Grande.
Non ce la faccio.
Sebbene Jasper ed
Edward mi hanno detto che, pur baciando la Greengrass, Malfoy pensi a
me...la cosa non mi lascia completamente soddisfatta.
Anche
perchè diciamocelo...mi vuole.
Non so se solo dal
lato sessuale, o gli piaccio anche come persona...ma anche se nella
migliore delle ipotesi, fosse vera la seconda...
Cazzo non mi
servirebbe a niente!
Non mi
vorrà mai abbastanza da voltare le spalle ai Mangiamorte,
pur volendolo fare.
Ergo...è
giusto che lui baci la Greengrass, una ragazza possibile per la sua
posizione attuale, e che io pensi già a qualcun altro,
lasciando perdere la mia impossibile voglia di lui.
È
appurato che non possiamo stare insieme...allora cosa cazzo continuo ad
essere gelosa, a piangere, ad essere depressa?
Basta Kiki...fai
vedere al Mondo e a Malfoy chi è Kimberly Potter, la Regina
dei Ghiacci.
Metti da parte il
tuo cuore facilmente donabile al primo stronzo che passa, e monta una
corazza intorno ad esso talmente spessa, che solo con molto impegno
qualcuno riuscirà davvero a romperla.
Adesso basta, gente.
Kimberly
Potter si è ufficialmente rotta i coglioni.
Mi faccio spazio
tra la gente facilmente, considerato come si scansano gentilmente al
mio passaggio.
Oddio...certamente
non lo fanno per gentilezza, ma per leccare il culo alla Salvatrice del
Mondo Magico.
Poco importa, basta
che lo facciano.
Intercetto dopo
poco tempo il mio cavaliere, mentre chiacchiera con delle ragazzine del
quinto anno, letteralmente incantate dal suo sorriso da rimorchio, e
pendenti dalle sue labbra, come devote dinanzi ad Allah.
Patetiche.
Potrei
semplicemente lasciare che Nott scrocchi una scopata da una di loro,
mentre io andrei a cercare i miei amici qui in mezzo, ma adesso ho
voglia di ballare.
E se Kimberly
Potter ha voglia di ballare, si balla.
Non sono mai stata
egoista, persino con le Serpi come Nott ma...l’ho detto.
Mi sono rotta le
palle.
Come la legge delle
sopravvivenza dice “Mangia o vieni mangiato”, la
mia nova pillola di vita sarà “Fai la Serpe, prima
che gli altri lo facciano con te”.
Voleva evitare una
gelosia al suo amichetto?
Mi hanno fatto
ballare con chi cazzo volevano loro?
Bè...avrà
pane per i suoi denti.
Mi avvicino con
passo sensuale alle fanciulle instupidite e alla Serpe.
<<
...non è difficile essere il migliore in quasi tutto. Devo
dire che il fatto di essere un Purosangue aiuta molto anche
se... >> alzo un sopracciglio alle parole di Nott, ed
emetto uno sbuffo sarcastico, che lo avverte della mia presenza.
<<
...Principessa! Qual buon vento? >>
Mi avvicino a lui
lentamente, lo prendo a braccetto, e poi sorrido falsa alle ragazzine.
<<
Scusatemi, me devo portarvi via il mio Cavaliere. Ho voglia di ballare.
>>
Tutti i presenti mi
guardano stupiti, ma nessuno fa in tempo a protestare, che io ho
già liquidato le giovani con un “Arrivederci
care”, e ho trascinato Nott in pista.
<<
Insomma, che cazzo! ... >> protesta lui quando stiamo
già ballando << ...tu non sai con chi stavo
parlando! Una di loro ha dato a Blaise la sua verginità,
prima che si mettesse con Daphne, e dopo che lui l’ha
scaricata ha una voglia incredibile di scopare con un Serpeverde come
lui..insomma, era praticamente fatta! Ci avrebbe provato lei con me,
non il contrario! E tu mi hai portato via! >>
<<
Sai, Nott... >> faccio una giravolta, per poi finirgli
ancora più vicina << ...ora come ora non me ne
frega un cazzo. >>
Continuiamo per un
po’ a ballare in silenzio, prima che lui parli di nuovo.
<<
Cos’è, sei arrabbiata per l’invito, e
per il ballo d’inizio? >>
Sorrido.
Anzi, ghigno.
<<
Si. Ma, alla fine, cosa dovevo aspettarmi da dei Serpeverde?
>>
<<
Dai, non te la puoi prendere per così poco! Stiamo parlando
di uno stupido Ballo! Il Principe Azzurro non lo puoi mica trovare al
primo colpo! E poi per il Valzer...capirai! Almeno avete parlato, no?
>>
<<
Non è stato per quello. Odio che la gente mi menta.
È come se mi prendesse per il culo. E nessuno...dico nessuno...prende
per il culo la Regina dei Grifondoro. Anche se sono dei Serpeverde.
>>
Adesso è
il suo turno di ghignare.
<<
Uuuuh... inizi a tirare fuori le unghie! >>
Caschè.
Resto a fissare il
soffitto incantato della Sala Grande per un attimo, prima di ritornare
tra le spire della Serpe.
<<
Esattamente. >>
E ci apriamo tutti
e due in un sorriso, che è un misto sia di sfida che di
divertimento.
In fondo nel mirino
della mia rabbia si trova una sola persona, principalmente.
Una persona con un
corpo demoniaco, e degli occhi maledetti.
Che..precisamente adesso...mi sta
fissando.
Non posso far altro
che ricambiare, con il suo stesso magnetismo.
E, quando si passa,
provocatorio, la lingua sul labbro superiore, nascondendo il battito
accelerato che questo mi ha causato, gli scocco solo
un’occhiata bruciante, prima di spostare lo sguardo da
un’altra parte.
Brava
Kiki...nascondi quello che provi, rifugiati dietro una maschera, chiudi
il tuo cuore in gabbia, non lasciare spazio ai sentimenti.
...Come mi ha insegnato lui...
La canzone finisce,
come tutto del resto, e ci andiamo a prendere qualcosa da bere.
Sfortunatamente non
siamo i soli ad aver scelto quei centimetri quadrati di una tavolata
immensa.
Anche Malfoy e
Astoria, dopo poco, ci raggiungono.
<<
Theo! >> lo saluta la bionda.
Io?
Io mi faccio
versare un po’ di Champagne, e li ignoro.
Almeno,
finchè non mi sento chiamata in causa.
<<
Potter? Bella festa eh? >>
Ma che cazzo vuole
questa stronza?
Non basta avermi
fregato il Serpeverde, vuole anche fare conversazione?
Ma adesso la
sistemo io.
Mi giro, con un
sorriso da un orecchio all’altro.
Malfoy credo abbia
capito subito le mie intenzioni bellicose, visto come si irrigidisce.
<<
Stupenda. Soprattutto per le nuove coppie. >>
Mi guarda
interrogativa.
<<
Scusatemi, ma non ho potuto fare a meno di notare il vostro bacio
nell’angolo, prima... sapete, chiacchieravo con Edward
Cullen, un vampiro strafigo che legge nel pensiero...e ad un certo
punto si lamenta per dei pensieri chiassosi e..alquanto imbarazzanti...
>>
Poi mi giro verso
Malfoy << ...non sapevo ti piacessero i rapporti sessuali
che coinvolgessero anche animali. Vuoi trovare una compagnia ad una
zoccola? Ecco perchè con me non l’avevi mai
proposto... >>
Il Principe delle
Serpi, diviene ancora più bianco del solito, e prende a
Cruciarmi con lo sguardo.
Ti sto rovinando la
piazza, eh?
Ops...
La Greengrass
invece è sempre più confusa.
<<
Con te? E tu che centri? >>
Interviene Nott.
<<
Niente. Lasciala perdere, ha bevuto troppo. >>
Certo come no.
Ovvio, non vogliono
che si sappia che il figlio di Lucius Malfoy abbia scopato con la
Cacciatrice...
<<
Già, come no... >> ribatto <<
...allora Malfoy...fatte le valigie? >>
Nei suoi occhi
passa un lampo d’ira, che gli avevo visto solo quella sera
dello schiaffo.
Sto facendo la
stronza, lo so.
Ma...occhio per
occhio, dente per dente.
<<
Che valigie? >> continua a non capirci un cazzo la bionda.
<<
Non lo sai? I tuoi amichetti qui presenti partiranno presto per una
bellissimo posto. >>
<<
Ovvero? >>
<<
Mang... >>
Non faccio in tempo
a finire “MangiamorteLandia”, che Malfoy mi afferra
rudemente dal braccio e mi trascina fuori sul balcone.
Inutili le mie
lamentele, e le mie minacce di lasciarmi.
Non mi ascolta, e
continua a stringermi il polso, fino a farmi male, finchè
non siamo arrivati in un angolo appartato del balcone.
Wao, stasera sto
passando più tempo fuori che dentro.
<<
Allora, si può sapere che cazzo ti è saltato in
testa? Cosa volevi dire ad Astoria? >>
Sorrido, per niente
rassicurante.
<<
Oh, mi dispiace aver turbato la purezza della piccola Greengrass. Ma,
se bacia qualcuno, deve sapere a cosa va incontro. Non può
vederti come il suo Principe Azzurro, quando in realtà sei
il Lupo cattivo...o meglio il Maiale cattivo... >>
<<
Smettila. Cos’hai stasera? E poi non mi riferivo alla storia
della scopata con gli animali, che,tra parentesi, è una
grandissimi stronzata...dicevo come ti salta in mente di spiattellare a
tutti dei...dei... >>
Si blocca.
Non vuole
pronunciare quel
nome.
Oh,
poverino...quanto mi dispiace!
<< ...Mangiamorte?..
>> continuo per lui << ...Bè
l’ho fatto sempre per lei. Mi dispiacerebbe se dovesse
svegliarsi un giorno e non trovarti.. >>
Okay, lo so, sto
esagerando.
Li sto facendo
passare per due sposini, per un unico bacio di merda, durante il quale,
tra l’altro, lui pensava a me.
Ma ho troppa rabbia
dentro.
E, si lo ammetto.
Gelosia.
Fino al midollo.
Una gelosia e una
furia cieca che mi stanno corrodendo.
Facendo i conti con
calma mi accorgerò che, in fondo, non è che le
Serpi mi abbiano fatto chissà quale torto.
Ma il nervosismo
per i Mangiamorte, la consapevolezza che fra poco tempo non lo
vedrò più, la certezza di stare sbagliando a non
catturarlo, ma sentire che, anche volendo non avrei mai la forza di
sbatterlo ad Azkaban, più la gelosia di essere stata messa
da parte dall’ultima arrivata, e il ricordo dello sguardo che
Malfoy le rivolse il primo momento che la vide...
Bè fanno
di me una bomba sul punto di esplodere.
Però,
adesso è il suo turno di ghignare.
Una fitta mi
colpisce lo stomaco a quel suo arricciare sensualmente le labbra, e
quando si avvicina sento i battiti accelerare.
Si ferma ad un
soffio dal mio viso, tanto che il suo alito fresco mi accarezza la
pelle quando parla.
<<
Io, più che altro, direi che sei gelosa. Di me e Astoria.
>>
<<
Può darsi, Malfoy. Ma una donna gelosa, soprattutto con una
Bacchetta e una gran rabbia dentro, non dovrebbe assolutamente
essere sottovalutata. Da nessuno. >>
<<
E’ una minaccia, Bambolina? >>
Di nuovo quel
soprannome che mi fa impazzire...
<<
Esattamente, Malfoy. >>
Mi si avvicina
sempre di più, sussurrandomi all’orecchio.
<< Ti
ricordi? “Mi
ecciti quando mi minacci” >>
Certo che mi
ricordo.
Me lo disse il
giorno del processo, quando, accompagnatolo ad Azkaban a prendere le
sue cose, fumammo una sigaretta fuori dalle mura della prigione.
Fu la prima volta
che lo vidi sotto una luce diversa.
Differente dalla
solita maschera imperscrutabile.
Credo proprio che
fu l’inizio della mia caduta libera.
Mi sembra passato
un secolo...
Non gli rispondo.
Resto semplicemente
immobile, assuefatta dal suo odore.
Avevo detto che
dovevo rinchiudere i sentimenti in cassaforte.
Come no...
Dio sono proprio
un’idiota!
Ma ho bisogno di
allenamento, e di certo la sua vicinanza non mi aiuta.
Eppure
non riesco a scostarmi...
Poi, ecco che parla
di nuovo.
<<
Ammettilo, sei gelosa. E, la Ragazza Mascherata di ieri notte...eri
sempre tu. Confessa. >>
Scuoto la testa.
<<
No. Nessuna delle due. >>
Cerco di andarmene,
ma lui non me lo permette.
Mi afferra prima da
un polso, per farmi rigirare verso di lui, e poi mi mette una mano
dietro la schiena.
Lasciandomi il
polso, mi afferra il mento con le lunghe dita e mi costringe a
guardarlo.
Resto incatenata al
suo sguardo.
<<
Smettila di dire stronzate, bambolina. Ti conosco, e quella di ieri eri
tu. >>
<<
Ascoltami bene, tu. Non mi interessa quale ragazzina ti sei scopato
ieri sera. Ma anche se questa tipa fossi stata io, con quale diritto
vorresti saperlo? Con quale diritto hai praticamente scelto il mio
cavaliere di stasera? E con quale diritto mi accusi di essere gelosa,
quando tu sei il primo che uccidi con lo sguardo qualsiasi uomo mi si
avvicini? Io sono la Cacciatrice e tu il Mangiamorte. Devi andartene,
non puoi voltare le spalle ai tuoi genitori, e questo te lo lascio
fare. Dovrei arrestarti, o ucciderti adesso, sia te che Nott, prima che
andiate a fortificare i miei nemici, ma non lo farò. Non
puoi o non vuoi restare con me..ma almeno abbi la decenza di lasciarmi
fare la mia vita. Non sono tua, e non hai diritti su di me, e lo stesso
vale per il contrario. Vuoi andartene? Bene...ma sappi che non
resterò con le mani in mano. Mi innamorerò
prima o poi. Troverò qualcuno che mi vorrà bene
sul serio, e magari mi farò una famiglia. La nostra
avventura è stata eccitante...ma è finita.
L’hai deciso tu. >>
Dopo il mio
monologo, mi cucio la bocca, per evitare che senta la mia voce rotta
dal pianto.
Nessuna lacrima mi
sgorga dagli occhi, ma se non fossi davanti a lui probabilmente lo
farebbero.
Ma, l’ho
deciso prima.
Kimberly Potter non
verserà più lacrime.
Lui resta in
silenzio per un attimo, senza lasciare la presa su di me.
E non voglio
nemmeno che lo faccia.
Mi basta stare
così, in una parvenza di abbraccio.
Mi concedo
un’ultima debolezza, prima di chiudere il capitolo
“Malfoy” per sempre.
O almeno, provarci.
<<
Hai ragione, bambolina... >>
La sua voce mi fa
sobbalzare.
Pur essendo poco
più di un sussurro, il suono emesso dalle sue labbra
all’improvviso mi fa spaventare.
<<
...Ognuno vivrà la sua vita, no? >>
Annuisco.
Sarà
almeno l’ennesimo addio che ci diamo.
E ogni volta
ritorniamo a parlarci, a litigare, e poi a salutarci in modo straziante.
Ma, non so come
mai, ho la strana sensazione che stavolta sarà davvero
l’ultima che ci salutiamo.
E la cosa mi
atterrisce.
<< Ma
all’inferno ci potremo rincontrare no? Non mi sentirei
completo senza le litigate con te... >> ghigna.
E strappa un
sorriso anche a me.
Già...all’Inferno.
<<
Malfoy, lo sai benissimo come finiscono le nostre litigate...
>> Sbuffo, ricordando quante volte il suo letto
è stato testimone dei nostri litigi.
Finiti sempre ad
incendiare le lenzuola con il nostro desiderio.
Sorride malizioso.
<<
Anche stavolta abbiamo litigato, no? >>
E mi bacia.
....
......
........
..........
.............
................
.....................
........................
Tu-tum.
Respiro.
Tu-tum.
Di nuovo.
Tu-tum.
Sono completa.
Tu-tum.
Di nuovo.
Tu-tum.
Posso saggiare le
sue demoniache labbra.
Tu-tum.
Di nuovo.
Tu-tum.
Mi sento bene.
Felice.
Tu-tum.
Di nuovo.
Le mie labbra
concedono subito accesso alla sua lingua, che prende a corteggiare la
mia.
Mi mordicchia
leggermente il labbro inferiore, leccandolo a tratti, mentre mi
accarezza la schiena con una mano, e il viso con l’altra.
Le mie dita
ritornano a fare l’amore con i suoi fili di seta, mentre con
l’altra gli provoco dei brividi sfiorandogli sensualmente il
collo.
Muove la testa, per
non tralasciare nessuna parte della mia bocca con la sua lingua, mentre
la mano, che corre sulla mia schiena scende sempre più
giù.
Sono passate meno
di 24 ore da quando ho potuto baciarlo di nuovo dopo mesi, ma stavolta
è diverso.
Stavolta sa che
sono io, ed il desiderio e la passione che mette in questo bacio, so
perfettamente che è tutta per me.
E poi...insomma,
baciare Draco Malfoy non è mica paragonabile a qualunque
altro ragazzo di Hogwarts.
Potresti baciarlo
anche una giornata intera, senza stancarti mai, senza poter paragonare
un bacio a quello precedente.
Ogni cosa con lui
è diversa.
Anche andare a
letto con lui.
Quante volte
l’ho accolto dentro di me?
E non mi sono mai
sentita insoddisfatta.
Mai annoiata.
Ogni volta era
diversa.
Si stacca un attimo
dalle mie labbra, poggiando la fronte sulla mia.
Ne approfittiamo
per riprendere fiato.
Siamo tutti e due
ansimanti dal desiderio.
Lui, in maniera
più evidente.
<<
Eri...eri tu. Ieri... >> sillaba
<<
...adesso ne sono certo. >>
<<
Cosa ti rende così sicuro di quello che hai detto?
>> domando, mantenendo gli occhi chiusi.
<< Il
tuo profumo. Il tuo sapere. Il modo in cui baci. Il modo in cui mi
afferri i capelli. Il tuo corpo. Eri
tu. >>
Taccio.
Mi sono stancata di
mentire.
Ma non voglio
nemmeno dire la verità.
Il silenzio
è la soluzione migliore che ho trovato per il momento.
Mi afferra di nuovo
dal mento, e mi costringe ad alzare la testa verso di lui.
Ma io resto con gli
occhi chiusi.
<<
Guardami. >> sussurra, imperioso.
È un
ordine.
Ma non lo seguo.
<<
Guardami. >>
Lo ripete, ma non
viene accontentato nemmeno stavolta.
<< Kim, Guardami.
>>
Ma, quando
pronuncia il mio nome, una delle prime volte in mia presenza, non posso
fare a meno che spalancare gli occhi.
E lui è
qui, più bello che mai, mentre mi fissa ardente di desiderio.
<<
Dimmi la verità. Solo quella. Eri tu, ieri sera?
>>
L’ha
capito, ormai.
Mi ha scoperta.
E certamente
qualche dubbio gli sarà venuto anche durante la festa.
E me
l’aspettavo, ovviamente,non è mica scemo.
Anzi...
Ma, come ho
già detto, non volevo che ne parlassimo, o che mi chiedesse
di ammetterlo.
Però...in
quel caso sono stata scema io.
Era ovvio sin da
subito che avrebbe voluto certezze dalla sottoscritta.
Che idiota che sono!
Se ne
sarà certamente accorto sin dall’inizio, quando ho
osato toccargli i capelli, cosa che posso fare solo io.
Quando mi
avrà accarezzata, avrà riconosciuto il mio corpo
che conosce a memoria.
Quando gli ho dato
appuntamento all’Inferno, e quando, dopo avermi chiesto
“Sopra o sotto?”, mi sono posizionata, come mio
solito, sotto di lui, avvolta dal suo corpo come mi è sempre
piaciuto.
Sorrido.
<< Lo
sai benissimo che preferisco sotto. >> lo provoco, prima
di posare nuovamente le labbra sulle sue.
Evita di ribattere
e riprende la lenta e dolce tortura delle mie labbra.
Mi sento davvero in
Paradiso.
Anzi no...mi sento sull’Isola
che Non C’è.
E no...lui non lo
sta affatto immaginando come Peter Pan.
Draco Malfoy,
l’incarnazione dei sette peccati capitali, paragonato ad un
innocente e buono bambino?
Ma voi ce lo
vedreste Peter Pan che, mentre bacia Wendy, le mordicchia il labbro
inferiore, la afferra dal sedere, per avvicinare i loro bacini sempre
di più e le accarezza la gamba, sollevandola sempre
più contro il suo fianco?
Io no.
Ma
Malfoy...bè lo sta appunto facendo.
Le sue intenzioni,
ed anche le mie a dirla tutta, sicuramente sono poco caste, e
coinvolgono una perdita di vestiti molto veloce.
Ma non credo sia
possibile.
Ed infatti mi
stacco.
<<
Sul terrazzo? >> domando.
Ha davvero voglia
di farlo sul terrazzo?
Quando potrebbe
venire una qualsiasi persona, magari anche i genitori di Ron, e
trovarci in ambigui atteggiamenti?
Non se ne parla.
Ghigna.
<< Lo
sai che, per me, un posto vale l’altro. >>
Oh, grazie.
Ma questa frase
valla a dire alle tue puttane, non a me.
Ho una
dignità da difendere io, e non ho intenzione di farla
calpestare da nessuno.
Cazzo, sul terrazzo!
Davanti a tutti!
Dire che
è squallido è sminuire...
<<
Oh, certo. Allora penso davvero che, per te, una ragazza valga
l’altra... >> dico, allontanandomi
completamente dal suo corpo, e mettendomi di spalle a lui.
<<
...se lo proponi ad Astoria, vedrai che accetterà con
piacere! >>
Lo so, sta facendo
la patetica moglie gelosa, ma non posso farci niente.
Insomma...
Dio Santo, devo
farmi controllare da uno bravo!
Subisco sbalzi
d’umore assurdi in questi giorni!
Fatto sta che, se
baciarlo mi ha fatto dimenticare per un momento che le sue labbra si
erano posate su quelle delle Serpeverde nemmeno una
mezz’oretta fa, adesso la sua battutina mi ha riportato sulla
Terra.
<<
Smettila...come te lo devo dire che non mi interessa Astoria?!
>>
Se, come no.
Mi giro bellicosa
verso di lui, notando che non sono l’unica che si sta
innervosendo.
<< Oh
certo! Chi non è solito ficcare la lingua in bocca a tutti
coloro che non gli interessano?! Se veramente avevi qualche intenzione
verso di lei, cosa facevi? Te la scopavi sul palchetto, con la mia
chitarra che vi dava il ritmo? >>
Stringe i pugni
lungo i fianchi, per placare la rabbia, tanto da far diventare la
nocche bianche.
Chiude gli occhi, e
tira un respiro per calmarsi.
Mi dispiace caro
mio, ma non sono una tipa che puoi liquidare con due parole.
So essere molto
stressante quando voglio.
<< Se
la baciavo c’era un motivo ben preciso, e non sono tenuto a
dirtelo, dato che sono cazzi suoi, ed io non mi metto certo a
spettegolare come una donna! >>
Ah, non
è tenuto a dirmelo?
D’accordo...se
ci tiene così tanto...
Allungo il passo,
uscendo dalla rientranza del terrazzo in cui mi aveva portato.
Sotto la luce dei
lampioni, vedo qualche ragazzo che parla con la sua Dama, o con qualche
amico.
Ne intercetto uno
abbastanza carino, certamente qualche figlio di un Nobile non
frequentante la Scuola, dato che non l’ho mai visto ad
Hogwarts, che sta chiacchierando con degli amici.
Mi avvicino, mentre
sento la sua
figura seguirmi.
Gli picchietto un
dito sulla spalla, e lo sconosciuto, di risposta, si volta curioso
verso di me.
<<
Scusa...mi chiamo Kimberly Potter... >> dal sorriso che
mi fa penso proprio che lo sapesse già.
<<
...e mi dovresti fare un favore. >>
Non fa nemmeno in
tempo a fare altro che non sia un annuire stupito, che lo tiro dal
colletto e poso prepotentemente le sue labbra sulle mie.
Non è un
bacio molto lungo, le nostre lingue fanno giusto in tempo a danzare un
po’ insieme, che mi allontano, gli sorrido, e con un
“Grazie, molto gentile” lo lascio ai mille
interrogativi che gli sono spuntati sulla testa.
I suoi
amici invece, continuano a fissarlo, più increduli che mai.
Spero solo che non
sia fidanzato.
Non voglio mica una
coppia sulla coscienza.
Trovo Draco Malfoy
che mi fissa con aria omicida, appoggiato alla parete dietro una
colonna.
Se non avessi
avvertito il suo sguardo gelido su di me, non l’avrei mai
notato.
Faccio per
rientrare, ma per l’ennesima volta mi impedisce di lasciarlo
da solo.
Mi afferra il
polso, e mi avvicina al suo corpo velocemente.
Mi ritrovo con le
sue labbra ad un soffio dalle mie, e le sue braccia che mi costringono
contro di lui, in men che non si dica.
<<
Allora... >> sibila minaccioso <<
...piaciuto il bacio? >>
Sorrido,
strafottente.
<<
Si. >>
Non
quanto i tuoi, ovviamente.
<<
Adesso mi spieghi cos’hai bevuto oggi? Soffri di scambi di
personalità? >>
Forse è
così.
Magari è
vero, sto diventando pazza.
Malata.
Quale sarebbe la
fonte di tutto questo?
Lui...Lui, Lui, Lui
e sempre Lui!
Sta diventando
un’ossessione, una malattia, come un cancro, come una droga.
Si, Malfoy.
Mi
sto lentamente malando e drogando di te.
Ormai credo di aver
raggiunto il limite.
<< Ho
baciato quel tipo per
un motivo che non sono tenuta a dirti. Nemmeno io sono
questa grande pettegola, sai? >>
Malfoy: 1
Potter: 1
Siamo pari, adesso.
Ma lui non la pensa
allo stesso modo, perchè mi stringe a se ancora di
più, possessivo come non mai.
<<
Adesso dovrei andare da quel tipo e farlo fuori con le mie mani, lo
sai? >>
<< E
perchè dovresti, sentiamo? >> sussurro, ormai
sull’orlo di un precipizio senza fondo.
Mi sento
risucchiata dalla pazzia, mi sto lentamente avvelenando a causa della
sua presenza, del suo odore, della sua sensualità
Tutte cosa
altamente tossiche per me.
Ma, ormai, se devo
impazzire tanto vale farlo come si deve.
Ghigna.
E avvicina le
labbra al mio orecchio, sibilando lentamente:
<<
Perchè Tu.
Sei. Mia. >>
Spalanco gli occhi,
e smetto di respirare, mentre anche il cuore perde un battito.
Non me lo aveva mai
detto.
Ed anche se adesso
è il momento peggiore per farlo, data la sua imminente
partenza, nonostante la nota intimidatoria, che sapeva tanto di
minaccia del suo tono...non posso che pensare:
Prendimi.
Sono tutta tua.
Ma non glielo dico.
Resto in silenzio,
lasciando che il mio corpo, immobilizzatosi a quelle parola, si
riprenda.
Ritorni a vivere,
risorgi dalla morte momentanea che mi hanno provocato dentro quelle
parole.
Inutile questa
Resurrezione, però.
Perchè
quando prende a leccarmi, inesorabilmente sexy, l’orecchio,
di nuovo mi sento morire.
Inerme lascio che
faccia di me ciò che vuole.
Una
bambolina,
tra le spire del Serpente.
Sentimenti in
gabbia, eh?
Cuore di ghiaccio,
eh?
Maschera
indifferente sul viso, eh?
Mai più
in balia dei batticuore, eh?
Idiota!
Come cazzo fa a
farmi annullare tutti i miei propositi, semplicemente standomi vicino?
La sua presenza
è ipnotica...mi manda il cervello ai funghi.
Dall’orecchio
passa lentamente a baciare e leccare il collo.
<<
N-no... >> tento di protestare, con voce alquanto flebile
e affatto convinta.
<<
T-tu...I-io...non posso...La-lasciami! >>
Ma lui niente,
continua inesorabile l’esplorazione del mio collo.
Con lentezza
diabolica e studiatamente esasperante mi sta facendo diventare ancora
più matta del solito.
Sto tremando, a
malapena mi reggo in piedi...
<<
Tu...tu...p-presto andrai...via. E...e... >>
Credo proprio che
mi stia facendo un succhiotto.
E da come mi sta
accarezzando la pancia e la schiena, devo per forza tacere se non
voglio farmi uscire un chiaro e forte gemito dalle labbra.
Quando sono certa
di potermi trattenere, riprendo a protestare, sempre più
balbuziente e sempre meno convinta.
<<
...N-noi...siamo...nemici...A-a Breve mi....mi...mi lascerai qui.
>>
Passa a baciarmi il
viso.
Non tralascia
niente, nemmeno un angolo.
Tranne le labbra.
Mento.
<<
...Tu e..e..Astoria.... >>
Fronte.
<<
Mangiamorte....Ca-Cacciatrice... >>
Occhi.
<<
Nemici...Combatteremo contro.... >>
Naso.
<<
I-io....io... >>
Labbra.
<<
...Sono tua... >>
<< I think I’m drowing,
asphyxiated.
I
wanna break the spell, that you’ve created.
You’re
something a beautiful, a contradditction.
I wanna play the game, I wanna
the friction... >>
La tanto decantata
voce della Salvatrice del Mondo Magico, finalmente si fa udire da tutti.
Che bello, no?
La Mcgranitt,
quella stronza, ha tanto insistito perchè noi suonassimo a
questa stupida festa, che, nemmeno la scusa degli strumenti Babbani che
non potrebbe funzionare qui dentro è valsa a qualcosa.
Come ho detto
prima, non funzionano ad elettricità, non servono
amplificatori o prese per il mio microfono.
Funzionano con la
magia.
Che genia la nostra
Preside, vero?
Non so se si
è captato il vago velo di malvagità
sull’ultima frase.
Comunque, almeno
abbiamo potuto scegliere le canzoni.
La prima, quella
che sto cantando, è Time is Running Out dei Muse.
Il motivo?
Bè....rispecchia
molto ciò che sento.
Come tutte le
canzoni che scelgo, e cha ascolto, ovviamente.
Ma questa
particolarmente.
Insomma...
“Penso di
stare affogando, asfissiata. Voglio rompere l’Incantesimo che
hai creato. Sei qualcosa di bellissimo, una contraddizione. Voglio
stare al gioco, voglio la frizione.”
Sembra fatta
apposta per me, per la mia dipendenza e la mia assuefazione a Malfoy.
Mi asfissia, mia toglie il respiro, ogni volta che lo vedo.
Ma se ne
andrà presto ed io... Penso
di stare affogando.
Vorrei smetterla, rompere l’Incantesimo
che ha creato, ma non ci riesco.
È troppo
affascinante, bello,
e contraddittorio:
é un Mangiamorte, ma non vuole.
Mi dirà
addio ma...forse...non
vuole nemmeno quello.
Ed anche io mi
contraddico da sola.
Voglio stare con
lui, stare al suo gioco,
ma nello stesso tempo vorrei essere fermata.
<< You will be, the death of me.
Yeah,
You will be, the death of me.
Bury
it.
I
won't let you bury it
I
won't let you smother it
I won't let you murder it >>
Mentre canto, vedo
tutti gli occhi su di me.
Tutti quanti
ammirano la bella, coraggiosa, dotata, forte, simpatica, perfetta e
buona Salvatrice mentre canta, con la voce melodiosa della madre.
Ma solo pochi mi
vedono davvero.
Solo pochi riescono
a capire che, quella che canta, è la triste, disperata,
angosciata, furiosa, e dal cuore spezzato, Kiki.
Meno male che
c’è Harry.
Degli occhi in
particolare non mi lasciano un attimo.
Draco
Malfoy.
Colui a cui
è dedicata la canzone, ma nessuno lo sa.
“Sarai la mia morte. Si, Sarai la
mia morte.
Seppelliscilo.
Non
te lo lascerò seppellire.
Non
te lo lascerò soffocare.
Non te lo lascerò
uccidere.”
Nella canzone credo
parli di un ipotetico amore tra il cantante e il mittente delle note.
Ma, Malfoy, nel
nostro caso, possiamo parlare di amore?
Dimmelo tu.
<< Our time is Running out.
And
Our time is Running out.
You
can’t push it underground.
We can’t stop it
screaming out. >>
Bravo, continua a
guadarmi.
Continua a
stuprarmi con gli occhi.
Tanto questo
sarà uno degli ultimi momenti in cui potrai farlo, ma mort***.
Perchè?
L’hai
deciso tu.
È colpa
tua.
Ecco
perchè “Il
nostro tempo sta finendo. Non puoi gettarlo sottoterra. E non possiamo
fermarlo, urlando.”
<< I wanted freedom, but
I’m resctricted.
I
tried to give you up, but I’m addicted.
Now
that you know I’m trapped, sense of elation.
You’ll never dream off
breakind this fixtation. >>
Mentre continuo a
cantare, con lo stesso tono volutamente sensuale del cantante, non
riesco a staccare gli occhi da Lui.
Ma devo farlo, sto
per andare in overdose.
Mi decido a farmi
del male da sola, spostando lo sguardo dalle sue pozze, in cui vorrei
annegare per sempre.
Vedo i signori
Weasley, con i loro vestiti più eleganti, che sorridono
nella mia direzione, orgogliosi nel vederci tutti insieme
così bravi.
Cosa direbbero loro
se sapessero di me e Malfoy?
Cosa direbbero se
venissero a conoscenza della persona a cui ho donato tutta la passione
e il desiderio che un corpo umano è capace di contenere?
Ma non è
dipeso da me.
Sia io che lui
abbiamo tentato di smettere, ma non è stato possibile.
Non possono
prendersela con nessuno....con me poi che “Volevo la libertà, ma
sono costretta. Ho provato ad arrendermi, ma sono assuefatta.”
Non so
perfettamente cosa aspettarmi dalla loro reazione, ma sarebbero
certamente spaventati.
Una tale
assuefazione ad un Mangiamorte non è mai una buona cosa.
“ Ora che sai che sono in
trappola, un senso di euforia (ti coglie). Non hai mai sognato di
rompere questa fissazione.”
<< You will squeeze the life out of
me... >>
“Spremerai la vita fuori da me”.
Potresti farlo, ma mort?
Potresti davvero
uccidermi?
Me lo chiedo
incessantemente, mente mi muovo a ritmo della canzone cantata da me
stessa,mentre Harry ed Hermione mi accompagnano con le chitarre, Ginny
con il basso e Ron con la batteria.
Di nuovo
c’è il ritornello, come prima.
E di nuovo
l’angoscia mi prende lo stomaco, al pensiero che
“Il nostro tempo sta finendo”.
<< How did it cames to this?
>>
Già,
spiegamelo, Malfoy, “Come
siamo arrivati a questo?”.
Il nostro ero solo
sesso, no?
Come diavolo ha
fatto a trasformarsi in una tale tossica ossessione?
Non so tu, cosa
provi verso di me, se sono ancora solo una ragazza da scopare e
via...ma per me sei diventato una autentica droga.
Senza che me ne
accorgessi.
D’altronde,
i mali peggiori ti colpiscono sempre dall’interno,
inesorabili e silenziosi, talmente tanto da rivelarsi presenti solo
quando ormai sei un malato terminale.
<< You will suck the life out of me.
>>
“Succhierai la vita via da me.”
Potresti farlo, ma mort?
Potresti davvero
uccidermi?
No.
Non lo faresti.
Non
volontariamente, me lo hai detto.
Ma, inconsciamente
lo stai già facendo.
E di nuovo, il
ritornello.
Anche i Muse, lo
sanno, Ma mort...
Cosa?
Che “Il nostro tempo sta finendo”.
E dopo che,
l’ultima nota della mia voce ha finito di chiedere
a tutti i presenti, e soprattutto al Principe delle Serpi
“How did it cames to this?”, la chitarra di Harry
chiude in bellezza la canzone.
Ed io alzo lo
sguardo di nuovo su Malfoy, mentre dei ciuffi di capelli mi ricadono
sugli occhi, per averli mossi fin troppo.
Hai capito che la
canzone ci rispecchia, vero?
Nessuno dei due
batte ciglio, quando i nostri occhi si incatenano.
Noi, semplicemente,
ci guardiamo.
Come sempre.
Ma, come tutto
quanto tra noi due, anche questo contatto finisce.
Per mia iniziativa,
tua, non lo so.
Semplicemente, come
abbiamo iniziato a guardarci, smettiamo.
Come abbiamo
iniziato la nostra “Storia”, se così si
può chiamare, la chiudiamo.
Bello, no?
Sposto lo sguardo
su tutta la Sala che applaude, la parte più giovane in modo
più rumoroso, visto come il genere musicale da me cantato
sia molto più vicino a loro.
Ve la vedete voi la
Mcgranitt che canta e si scatena al ritmo dei Muse?
Io no.
Ecco
perchè mi sta guardando un po’ male.
Ops...
Spostando lo
sguardo verso un angolo appartato della Sala, noto i Cullen che ci
sorridono.
Emmett mi fa
l’occhiolino, ed io non posso fare a meno di aprirmi in un
grande sorriso.
Ma, nella prossima
canzone ci sarà poco da sorridere.
L’ha
scelta Ginny, dato che le è sempre piaciuta, ma io mi sono
opposta, all’inizio.
Ma, poi, ho
pensato...sarebbe stato un ottimo modo per dirgli addio come si deve.
Quindi...
<<
Grazie mille. La prossima canzone si chiama “Almost
Lover” di A Fine Frenzy.
La chitarra di
Hermione viene Trasfigurata in un piano forte, mentre Ron, Harry e
Ginny si fanno da parte.
Come musica serve
solo il piano, e una voce solista.
Le prime note si
disperdono nell’aria, e la tristezza della canzone si fa
strada dentro di me.
<<
You fingertips across my
skin
[ Le tue dita sulla mia pelle
The
palm trees swaying in the
wind...
Le palme ondeggiano al vento
Images.
Immagini..].
You
sang me Spanish
lullabies
[ Mi hai cantato ninna nanne spagnole
The
sweetest sadness in your
eyes La
più dolce tristezza nei tuoi occhi
Clever
trick
>>
Abile inganno.]
Guardo Harry.
Mi sorride.
Gli sorrido.
Mi incoraggia.
Lo ascolto.
<< I never want to see you
unhappy
[Non ho mai voluto vederti infelice
I
thought you'd want the same for me
>>
Pensavo volessi lo stesso per me]
Già.
Credevo davvero che
non volevi farmi del male.
O, almeno, dopo un
po’ di tempo ho iniziato a pensarlo.
Però,
adesso:
<< Goodbye, my almost
lover
[ Addio, mio quasi amante
Goodbye,
my hopeless
dream
Addio mio sogno spezzato
I'm
trying not to think about
you
Sto provando a non
pensarti
Can't
you just let me
be?
Non puoi lasciarmi stare?
So
long, my luckless
romance
Così a lungo, mio sfortunato romanticismo
My
back is turned to
you
la mia schiena è stata girata verso di te
I
should' ve
known
dovevo saperlo che
you'd
bring me
heartache
mi avresti portata ad un attacco di cuore
Almost
lovers always do
>>
I quasi amanti lo fanno sempre.]
Ti piace?
Anche questa
canzone parla di noi.
Ed è il
mio modi per dirti addio.
Mio “Quasi amante”.
Ogni riga, ogni
sillaba, parla di noi, vero?
Te ne sei accorto?
<< We walked along a crowded street
[ Abbiamo camminato su una
strada affollata
You
took my hand and danced with me
Mi hai preso la mano e hai ballato
con me
Images ...Immagini...
]
And
when I left you kissed my lips [ E quando ti ho
lasciato baciarmi le labbra
You
told me you'd
never
mi hai detto che mai
ever
forget these images, no
>>
avresti dimenticato questa immagine]
Però, no.
Tu questa frase non
me l’hai mai detta.
Non mi mai detto
che non mi avresti mai dimenticata.
Anche
perchè lo farai, vero?
Mi scorderai
presto, no?
Di nuovo la canzone
ribadisce l’addio.
Il ritornello.
Goodbye,
my almost lover.
Addio, mio quasi
amante.
<< I cannot go to the
ocean
[ Non posso andare al mare
I
cannot drive the streets at
night
non posso guidare di notte
I
cannot wake up in the
morning
Non posso svegliarmi di giorno
Without
you on my
mind
Senza di te nei miei pensieri
So
you're gone and I'm
haunted
Così te ne sei andato, e io sono ossesionata
And
I bet you are just
fine
E scommetto che stai bene ]
Sarà
questa la mia condanna d’ora in poi?
La mia punizione
per aver ceduto le mie grazie al nemico, al Mangiamorte, al Demonio?
Averlo sempre e
costantemente nella mente?
Forse si...
Lo dice anche la
canzone.
Sono ossessionata
da te.
E tu?
Tu stai bene, vero?
<< Did I make that easy for
you?
[L’ho fatto abbastanza
facile, per te?
To
walk right, in and out of my life?
Camminare dentro e fuori dalla mia vita]
Hai sempre deciso
tutto tu.
Se far parte della
mia vita o meno.
Hai cominciato tu
questo circolo vizioso, tu hai deciso di entrarmi dentro come un
cancro, ed io te l’ho fatto anche troppo facile.
E adesso, sei
sempre tu a decidere di uscirne.
Ed io, di nuovo,
resto con le mani in mano, lasciandoti scappare anche troppo facilmente.
Ma cosa dovrei fare?
Ucciderti?
<< I never want to see you
unhappy
[Non ho mai voluto vederti infelice
I
thought you'd want the same for me
>>
Pensavo volessi lo stesso per me]
<< Goodbye, my almost
lover
[ Addio, mio quasi amante
Goodbye,
my hopeless
dream
Addio mio sogno spezzato
I'm
trying not to think about
you
Sto provando a non
pensarti
Can't
you just let me
be?
Non puoi lasciarmi stare? ]
So
long, my luckless
romance
[ Così a lungo, mio sfortunato romanticismo
My
back is turned to
you
la mia schiena è stata girata verso di te
I
should've
known
dovevo saperlo che
you'd
bring me
heartache
mi avresti portata ad un attacco di cuore
Almost
lovers always do
>>
I quasi amanti lo fanno sempre.]
Silenzio.
La canzone
è finita.
E poi...scoppiano
gli applausi.
Molti si alzano
anche in piedi.
Effettivamente come
canzone è molto toccante.
Ed anche molto
bella.
Non so chi, crea
una pioggia di petali di rosa su me ed Herm, che sorridiamo contente
che la canzone sia piaciuta.
Devo ammetterlo, ho
gli occhi lucidi, e la voce, all’ultima nota, mi è
tremata un po’.
Ma..piangere
davanti a tutti?
Non sia mai!
E riesco a
trattenermi.
Ma non guardo nella
direzione dei Serpeverde...
Scendiamo dal
palco, ed Harry abbraccia sia me che ‘Mione.
<<
Bravissime, ragazze. Siete state stupende. >>
Mi aggrappo
sconfitta alle spalle di Harry, prima di lasciarlo solo con la sua
ragazza, e andarmi a prendere i complimenti dai miei mitici Grifondoro.
Dean e Seamus mi
abbracciano talmente forte che quasi mi strozzano, Calì e
Lavanda stanno quasi per piangere, Luna mi fai i più sinceri
complimenti, e Neville è tenerissimo quando mi abbraccia
contento.
<< La
piccola Kiki cresce! >> mi dice, facendomi ridere.
<<
Stiamo crescendo tutti insieme, Neville! >> gli rispondo,
guardando i miei amici uno per uno, e notando quanto siano tutti,
ormai, uomini e donne fatte.
E pensare che
eravamo tutti dei bambini quando ci conoscemmo per la prima volta...
Dopo i complimenti
della famiglia Weasley, compresi quelli pomposi di Percy e simpatici di
George e Charlie, passo dai nuovi sposi Bill e Fleur,ed anche loro si
congratulano.
E poi...come non
andare dai miei nuovi amici dai canini appuntiti?
Esme mi corre
incontro e mi abbraccia, materna.
<< Se
potessi piangere lo farei...sembravi Lily su quel palco.
>>
Okay, adesso piango
io.
<<
Complimenti! >> mi dice Rosalie, appoggiata da tutti.
<<
..E se anche la mia Rose si congratula..vuol dire che sei stata davvero
brava! >> scherza Emmett, facendo ridere tutti, compresa
me.
Dopo poco arriva
anche Harry, con Hermione, che viene adulata da tutti, specialmente da
Edward che, a quanto pare suona anche lui il pianoforte, e che mio
fratello annuncia gongolante “La mia ragazza”.
Ma, ad un certo
punto, sento una voce alle mie spalle.
<<
Principessa! >> mi chiama Nott, mentre mi sta
raggiungendo.
<< Vi
presento il mio accompagnatore. Nott, loro sono i Cullen.
>>
Stringe la mano a
tutti, e sfiora con le labbra quelle delle vampire, mettendomi poi un
braccio intorno alle spalle, innervosendo Harry.
Se ne accorge, e la
cosa lo diverte molto.
<<
Finalmente ti ho sentita cantare e...ehm...devo dire che sei
stata...mmh...ecco....brava, ecco! >>
Rido.
<< Il
primo complimento in 8 anni. Adesso posso morire in pace.
>>
Ghigna.
<<
Ah! Mezzosangue...non sapevo sapessi suonare. Il piano forte non
è roba da ricchi? >>
Lei, di risposta fa
una smorfia, prima di assumere un’espressione di chi si
è appena ricordata qualcosa.
<<
Adesso che mi ci fai pensare... >> si volta verso i
vampiri << ...voi che siete esperti..sentiamo, il sangue
di quale di noi due è il migliore? >> domanda,
lasciandoci tutti stupiti.
Io scoppio a
ridere, Harry anche, mentre Nott la guarda con un sopracciglio alzato e
i vampiri come una pazza suicida.
<<
Tra i maghi ci sono degli idioti come lui... >> spiego,
indicando Nott << ...che ci dividono tra Purosangue e
Mezzosangue, ovvero chi “Sangue Puro”,
cioè tutti maghi in famiglia e “Sangue
Sporco”, di chi ha qualche parente Babbano. I purosangue si
credono i migliori...a voi la decisione! >>
<<
Non ho capito, dovrebbero assaggiarvi? >> dice Jacob,
facendoci nuovamente ridere.
<<
L’odore, Jake, basta l’odore. >>
spiega Bella.
Ma è
solo Nessie, la bambina bellissima che si decide ad avvicinarsi ad
Hermione e Nott.
Annusa prima lui, e
poi lei.
<<
Avete odori diversi, ma questo è normale... ma non credo che
nessuno dei due sia meglio dell’altro. >>
<<
No, dai, piccolina! Non puoi mettermi sullo stesso piano di un
Serpeverde! >> si lamenta ‘Mione.
<<
Prendilo come un complimento, Mezzosangue. Sarà il migliore
che potranno mai farti. >>
<<
Okay, adesso mi sono stancato, razza di idiota se... >>
Mi chiedevo proprio
quando Harry si sarebbe incazzato.
Ma non fa in tempo
a finire l’insulto, che io saluto tutti e trascino via Nott
da mio fratello, prima che inizino a litigare di brutto.
Sbuffo.
Sbuffo sonoramente.
Per la stanchezza,
per l’angoscia che mi attanaglia stranamente lo stomaco, per
la tristezza, per la noia.
Ma mi rifiuto di
avvicinarmi ancora al tavolo dei drink.
Dio, qui dentro
è pieno di pezzi grossi dei Ministeri, ed io dovrei fare la
figura dell’ubriacona?
Non se ne parla.
La Mcgranitt mi
ammazzerebbe.
Sono ore, comunque,
che io ed Harry vaghiamo per la Sala stringendo mani facendo sorrisi
finti, e ridendo a battute penose che non fanno assolutamente divertire.
Ma, come ci ha
spiegato Kingsley, questa festa è una scusa per
accalappiarci quanti più aiuti possibili nella lotta contro
i Mangiamorte.
Ed io ed Harry
siamo i gioiellini nuovi, le nuove star, il giocattolo succulento che
ogni riccone vorrebbe accalappiarsi per farsi pubblicità.
“Siete le
calamite migliori per gli aiuti. Anche economici”.
Ah! Che ridere!
Se solo qualcuno
sapesse che ho fatto sesso con un Mangiamorte, e che lo rifarei ancora
fino a star male, non credo che sarebbero tutti così
contenti di stringermi la mano.
Agli occhi esterni,
sono un’ipocrita.
Magari anche a
quelli interni...
Ma chi se ne fotte.
<<
Stanca, bambolina? >>
Gli occhi, che
prima avevo tenuto serrati per la stanchezza, adesso si riaprono di
botto sul Mondo...
Sono in uno dei
piccoli e numerosi Privè che abbiamo fatto magicamente
posizionare in Sala Grande.
In
realtà sono delle piccole sfere di cristallo, posizionate
una sopra l’altra a piramide.
Sono grandi come un
pugno, ma, all’interno, magicamente, c’è
posto per almeno sei persone, un divano morbido in pelle di drago
smeraldo, un piccolo frigo bar e una tavolino di cristallo.
Sono come i
Privè delle varie feste clandestine, solo che in ogni
Privè di questi stanno spesi troppi galeoni
perchè una persona normale possa pensare di tirarli fuori
davvero dal salvadanaio.
E
poi, se quelli delle feste clandestine servono per il sesso, queste
perchè ricconi e politici possano sorseggiare Champagne dei
Goblin 1965 e parlare dei loro traffici senza
nessuno che origli.
Inutile aggiungere,
quindi che nemmeno il più grande e alto acuto di voce nella
storia si farebbe sentire dall’esterno.
Ero venuta qui per
stare un po’ da sola, per pensare, per tentare di calmarmi.
Il bacio, o i baci,
come preferite, con Malfoy mi hanno turbata ed agitata troppo, sentirmi
quasi sgamata dalla Mcgranitt che mi veniva a chiamare per cantare,
mentre limonavo tranquilla con un Mangiamorte contro la colonna, mi ha
irritata e spaventata insieme, cantare davanti a tutti dei miei
problemi con il suddetto stronzo mi ha molto intristita e scosso...se
poi volete aggiungere la presenza insopportabile della Greengrass
junior perennemente attaccata al braccio del Principe
Serpeverde...bè eccovi spiegati il motivo del mio futuro e
quasi certo attacco di cuore.
Ah...e non
dimenticatevi dell’arrivo improvviso della fonte di tutto
ciò alle mie spalle, mentre fumavo tranquilla e cercavo di
calmarmi.
Come cazzo fa a
spuntare sempre dal nulla?
Mi giro verso di
lui, esausta, e mi soffermo ancora un po’ sulla sua figura
celestiale ed insopportabilmente sexy, in smoking...
Per poi
rispondergli.
<<
Come cazzo fai a trovarmi sempre? Ci sono almeno 100 Privè
qui intorno...come hai fatto a trovare il mio? >>
Ghigna, con
l’aria di chi si sta per vantare di brutto.
<<
Bè...a parte il fatto che sono Draco Malfoy, io, e posso
tutto... >> appunto << ...ti ho
semplicemente seguita con la sguardo e vista dove entravi.
>>
Ottimo...mi ha
tenuta sotto controllo tutta la sera.
<< Mi
hai trovata adesso...? >>
Che cazzo di
domanda.
Ma come mi escono
certe cose dalle labbra?
Forse ho bevuto
troppo...
<< Tu
cosa credi? >> mi domanda alzando un sopracciglio.
Lentamente si
avvicina a me, sedendosi con infinita calma sul comodo divano su cui mi
ero stravaccata io.
Cioè...elegantemente
posata.
<< Io
credo che non ha trovato nessuna Kimberly Potter. La vera Regina
Grifondoro è da qualche parte là fuori, magari
con un bel Grifondoro o Corvonero, che la considera una Principessa da
adorare e non una puttana da scopare...magari a ridere con i suoi
amici, Grifondoro,
a litigare pesantemente con i Serpeverde, che non sopporta, con cui non
va assolutamente d’accordo, specialmente con il loro Principe.
La vera Cacciatrice
è da qualche parte là fuori con una Bacchetta in
mano puntata contro qualsiasi
Mangiamorte, per ucciderlo o catturarlo, e non per fargli
l’Incantesimo Anti-fecondante... >>
Resta in silenzio
per un po’.
Si fissa le scarpe
costosissime, senza darmi modo di guardarlo in faccia.
Anche
perchè, quando lo faccio, quando lui alza di scatto la testa
verso di me, desidererei non averlo mai visto così..
Incazzato.
Incazzato nero.
Come quella volta
dello schiaffo...se non peggio.
Un lampo di pura
ira gli attraversa le iridi grigie.
Mi spaventa.
Soprattutto quando
si alza velocemente, mi afferra dalle spalle costringe anche me in
piedi.
Senza lasciare la
presa ferrea e quasi dolorosa delle sue fredde dita, mi fronteggia, mi
obbliga a guardarlo dritto negli occhi.
<<
Io. Non. Ti. Ho. Mai.
Considerato. Una. Squallida. Puttana... >> tolti i 7 anni
di reciproco odio.
Abbassa di nuovo lo
sguardo, per poi ripuntare i suoi occhi di nuovo nei miei, ancora
più neri di rabbia di prima.
Sento un tremolio
nel suo corpo, dovuto alla rabbia.
<<
...e poi...Cacciatrice...se
uccidermi è quello che vuoi...fallo! >>
Mi sta facendo male
alle spalle.
E non solo.
Lui mi ha sempre
fatto del male.
E si
unirà presto ai Mangiamorte...ai miei nemici.
Il loro obiettivo
primario è quello di uccidere me ed Harry.
Presto
diventerà anche quello di Draco Malfoy?
<<
Sai... >> sussurro con un filo di voce <<
...dovrei farlo. >>
<<
Dovresti, Cacciatrice? >>
Il titolo del mio
lavoro, lo pronuncia come un insulto.
<<
Si. Dovrei. Eccome. >>
<< E
allora fallo. Fallo! >>
Continuo a
fissarlo, inebetita.
<>
Sono presa da uno
strano senso di deja-vù.
Fui io, la famosa
sera dello schiaffo, ad intimargli di uccidermi, per vendicarsi del
padre.
E adesso lui dice
la stessa cosa a me.
Come siamo
romantici, eh?
<<
Fallo! >>
Già.
Sarebbe mio dovere.
Ho un Mangiamorte
tra le mani e riesco solo a pensare quanto sia bello.
<<
FALLO, CAZZO, FALLO! >>
Ucciderlo?
Voglio davvero
ucciderlo?
E lo bacio.
Mi avvento sulla
sua bocca come una pazza, per la seconda volta in questa sera.
Lui mi risponde con
lo stesso ardore, con la stessa selvaggia urgenza.
Si toglie la giacca
velocemente, mentre io inizio a martorargli i suoi bellissimi capelli.
Una sua mano
accarezza possessivo ogni oltre immaginazione il mio sedere e la cosce,
mentre le mia dita scorrono veloci sul suo petto.
Dalla foga di
aprirgli la camicia gli strappo i bottoni.
Mi stacco, e guardo
il bellissimo e bianchissimo indumento, ormai inutilizzabile sul
pavimento, contrariata.
<< Mi
piacevi troppo con lo smoking... >>
Ghigna, seducente e
un po’ affannato.
<<
Non preoccuparti, bambolina, ti piacerò di più
senza. >>
E ritorna la lenta
tortura della sua lingua,avventandosi come un vampiro assetato sul mio
collo.
<<
Anche tu... >> dice, leccandomi il collo <<
...stasera sei... >> lo mordicchia << ...bellissima...
>> scende sempre più giù,
slacciandomi il tessuto intorno alla spalla, e scoprendo una parte di
seno.
...
.....
.......
.........
Quasi senza
accorgermene, sorrido.
Involontariamente,
e di conseguenza mi apro in un grande e sincero sorriso.
Badate bene...sincero.
Uno dei pochi
stasera.
Continuo a
baciarlo, e a armi baciare, come se dovessimo morire nei prossimi
cinque minuti, e questa è l’ultima azione che mai
compiremo.
Però...morire
tra le lente torture delle labbra di Draco Malfoy...non sarebbe male,
come fine.
Mi stacco da lui, e
lo spingo seduto sul divano bianco, mettendomi a cavalcioni su di lui,
riprendendo la lotta delle nostre lingue.
La stoffa rosso
fuoco del mio vestito, si abbassa sempre più, lasciandomi
scoperta tutta la pancia.
Solo un reggiseno
senza spalline separa le sue mani dalla pelle del mio seno...e a lui la
cosa non sta bene.
Mentre mi bacia
ancora il collo e l’incavo della spalle, prende ad armeggiare
con il gancetto.
Ma...a quanto
pare...non ce la fa.
Tira, spinge,
allarga....ma non riesce a sganciarlo.
<< Ma
come cazzo è sto...? >>
Mi fa ridere, di
gusto, mentre sposto le mie dita dal suo petto dietro la mia schiena, e
sgancio io.
<< Il
mistero del gancetto a 3 posizioni... >> sghignazzo.
Ma non faccio in
tempo a finire la risata, che le sue labbra sono ancora sulle mie, e le
sue mani sul mio seno.
Non è
che io l’abbia data a tutti in questa Scuola, ma posso dire
di avere una certa esperienza, non assolutamente al livello della
Parkinson, nel sesso.
E vi giuro, lo
giuro sulla mia Bacchetta e sulle mie Converse...che mai nessuno
è stato capace di farmi dimenticare come mi chiamo, come
Draco Malfoy.
Mai nessuno
è riuscito a farmi fremere con poche carezze, mai nessuno mi
ha avuta in questo modo, mai nessuno è stato tanto
desiderato dalla sottoscritta come il Principe delle Serpi.
Ma mai nessuno
è riuscito a farmi piangere come per lui...solo per Kevin ho
versato lacrime, ma...non c’è confronto.
In cosa?
Boh, non lo
so...non c’è paragone e basta.
Neanche vedo dove
finisce il mio reggiseno, ma non mi interessa molto.
Oddio, al momento
non vedrei nemmeno se ci fosse un altra coppia a scopare sul divanetto
opposto, tanto sono presa dal suo viso.
Quando non ho gli
occhi chiusi.
Stando a cavalcioni
su di lui, il vestito si è alzato strisciandomi sulle gambe,
aiutato molto anche dalle sue mani.
Quindi la mia
giarrettiera nera in cui avevo infilato la Bacchetta e lo Specchio
Magico, adesso è sotto il suo campo visivo.
Noto il suo sguardo
parecchio eccitato e affascinato, fisso sulla mia gamba destra.
Sfilo lentamente la
Bacchetta da dove l’avevo sistemata, e ancora con
più calma la punto su di lui.
Continua a
guardarmi tranquillo, adesso fissando le sue iridi nelle mie.
Potrei ucciderlo
adesso, inerme e disarmato sotto la mia Bacchetta.
Potrei catturarlo
adesso, non avrebbe modo di difendersi.
Dovrei ucciderlo o
catturarlo....
Perciò...:
<< Evanesco!
>> ed anche i suoi pantaloni abbandonano il suo
bellissimo corpo perfetto.
Ghigna, sexy come
non mai, e continua a baciarmi.
<< Mi
vuoi bambolina? >>
Vanitoso...
Non gli rispondo,
baciandogli il petto.
Ma mi alza il viso
nei suoi occhi, con le dita e mi costringe a rispondergli.
<<
Si. >>
Avrei dovuto
mentirgli?
La risposta lo
soddisfa molto, dato il sorriso vanitoso e sghembo che mi rifila.
<< E
tu?... >> gli chiedo io, per una piccola rivincita
personale << ...mi desideri? >>
Apparentemente
sembrava che non avesse la minima intenzione di rispondere, ma poi...
<<
Purtroppo si. >>
Già, fa
bene ad aggiungerci il “Purtroppo”.
Continuiamo a
baciarci, io su di lui con il vestito che ormai copre ben poco e lui in
boxer.
Mi schiaccia la
schiena contro la sua, sempre di più, mentre sento la sua
lingua accarezzarmi la bocca e il corpo.
La sua eccitazione
è evidente, mi del tutto sfilato il vestito, siamo entrambi
in boxer, quando mi fa una domanda che tormenterà tutte le
mie future notti.
<< Mi ami?
>>
......
..........
............
..............
................
..................
....................
Due sillabe, cinque
lettere, tre vocali e due consonanti.
Un verbo e una
preposizione.
Due semplici parole.
Un unico devastante
effetto.
Mi
ami?
Mi immobilizzo,
interrompe la mia seduzione del suo corpo, troppo scioccata per
aggiungere altro.
Ma lui fa finta di
niente, come se mi avesse chiesto che tempo faccia oggi.
Continua a baciarmi
i seni, provocandomi brividi e tremolii con i quali è
difficile pensare.
Mi
ami?
Dio Santo...
<< KIKI!
>>
Una voce spaventata
e preoccupata mi riporta alla realtà, e con me torna anche
Malfoy.
Perchè
la voce di Harry mi chiama dallo Specchio.
<<
No, adesso lo ammazzo lo Sfregiato! >>
Lui è
livido, ma io riesco a precederlo nell’afferrare lo Specchio,
per impedirgli che lo spacchi al pavimento.
Avrei anche potuto
evitare di rispondere, ma la voce di mio fratello mi preoccupa.
<<
Harry, che c’è? >>
<<
Kiki, Dio Santo, ma dove sei? >>
<<
Ehm...io.... >> farfuglio, ma per fortuna mi risparmia le
spiegazioni.
<< Fa niente,
basta che tu stia bene. Perchè
su Hogsmeade è appena apparso il Marchio Nero.
>>
Macello.
Paura.
Confusione.
Urla.
Gente che corre.
Bacchette sfoderate.
La fine di una
bella Festa...
Il Ministro della
Magia sale sul piccolo palchetto allestito per la nostra esibizione,
esegue un Sonorus su di se, e attira l’attenzione di tutti.
<<
Signori, vi prego di mantenere la calma. Un corpo specializzato di
Auror si sta già recando sul posto, compresi coloro che
stasera erano tra noi. Senza parlare dei Cacciatori, in procinto di
lasciare la Mura, per andare a controllare. La Scuola è
perfettamente protetta, siamo tutti al sicuro qui dentro. Per favore,
non vi agitate. Andrà tutto per il meglio. >>
Le parole del
Ministro della Magia, servono per calmare gli animi, ma non per placare
la paura.
Non è
cosa da niente avere i Mangiamorte a poche centinaia di metri, ed
aspettare un segno, un qualcosa, comodamente e tranquillamente seduti
sulla sedia.
Una volta che la
frase di Harry era entrata nella parte del mio cervello funzionante,
avevo avuto una reazione scattante.
Rivestitami in
pochi secondi, ero corsa a rotta di collo fuori dal Privè,
senza nemmeno guardarmi indietro.
Non formulavo
pensieri o altro.
Non pensavo e basta.
La mia unica
preoccupazione, è quella di combattere i Mangiamorte, adesso.
Estraggo
velocemente la Bacchetta dalla mia giarrettiera, corro verso una tenda,
ed Appello a me dei vestiti più comodi con i quali
combattere.
Posso essere abile
quanto vuoi, ma lo strascico e i tacchi non sono mai sinonimi di
successo in battaglia.
Dalla mia stanza
arrivano in volo una semplice maglietta e un pantalone, con le mie
adorate converse, che indosso in pochi istanti grazie alla magia.
Scosto le tende da
me, lasciando che il mio bellissimo vestito rosso ritorni in camera, ma
una presenza mi blocca il passaggio.
Anzi due.
<<
Kim, che cosa succede? >>
Edward e Bella
Cullen, qui davanti a me, hanno i visi perfettamente belli, corrugati
per la preoccupazione.
<<
Oh, niente di nuovo. I cattivi ci attaccano. >>
Stupiti dal mio
tono tranquillo e pacifico, non demordono.
È Bella
ad incalzare con le domande.
<<
Cos’è il Marchio Nero? E i Mangiamorte? E
perchè state andando voi a combatterli? >>
Sorrido.
<< Il
Marchio Nero è il simbolo di Lord Voldemort, i Mangiamorte
sono i suoi seguaci che, pur morto il loro capo continuano a rompere i
coglioni, e stiamo andando a combattere anche noi perchè...
>>
Scosto i capelli,
ormai sciolti dall’acconciatura grazie alle abili e
possessive mani di...Lui..., e faccio vedere ai due vampiri il mio
tatuaggio.
<<
...è il nostro mestiere. Cacciatori. Mai sentito parlare?
>>
Annuiscono
distrattamente.
<<
Ma...ma..non siete troppo giovani? >>
E’ sempre
Bella a domandare.
<<
No, Bella. Non lo siamo mai stati. >>
E con questo, mi
lasciano andare, e raggiungere i miei amici.
Mi stanno
aspettando sul balcone, anche loro già in abiti
più comodi, con le scope strette in mano, e il viso rivolto
verso Hogsmeade.
Rivedere il Marchio
Nero stampato in cielo, con tutta la sua sinistra oscurità,
mi riporta indietro nel tempo, quando con Voldemort, questo simbolo era
presente in cielo quasi più delle nuvole.
Ma
adesso...rivederlo dopo tanto tempo....mi provoca un pesante e
bruttissimo brivido lungo tutta la schiena.
Appena mi vedono,
Harry mi lancia la scopa, e velocemente ci issiamo su di esse, volando
a rotta di collo verso Hogsmeade.
Verso i nostri
nemici.
Verso una Battaglia.
E...perchè
no?...magari anche verso la morte.
<<
Ragazzi... >> ci chiama Ginny << ...non
dobbiamo farli avvicinare alla Scuola. Colpiteli dritti al cuore...o
almeno, dove dovrebbe esserci... >>
Non
saprò mai perchè decisero di attaccarci proprio
quella sera.
Magari pensavano di
uccidere qualche politico importante, o di arraffare qualche gioiello
costoso, o magari credevano che saremmo stati meno preparati quella
sera.
Fatto sta che,
mentre volavo rabbiosa sulla mia scopa, l’obiettivo
dell’attacco mi era molto chiaro, ma solo quando lo vidi in
atto il mo cervello si decise a pensarlo.
Ecco
perchè avevo chiuso il mio corpo ai pensieri.
Non pensavo
più, la mia unica parte di cervello che ascoltavo in quel
momento, era quella concentrata sulla Battaglia.
Non impieghiamo
molto tempo a raggiungere la marmaglia combattente, e il frastuono
degli Incantesimi ci ha aiutati molto ad individuargli.
I Mangiamorte sono
tantissimi.
Ma anche gli Auror.
Tremate
brutti bastardi.
Vedo alcuni corpi a
terra, sia incappucciati che non.
Sia nemici, che
alleati.
Ma distolgo lo
sguardo, per evitare di riuscire a capire quale dei nostri Auror
è stato ucciso o ferito.
La Battaglia
è il luogo peggiore per dare spazio ai sentimenti.
L’ho
capito bene.
Vedo due figure
incappucciate correre verso di me, e subito la mia Bacchetta viene
sfoderata.
<<
Due contro una...voi di certo non eravate Grifondoro! >>
Ma, per fortuna,
Ron inizia a duellare con uno dei due, e a me spetta il più
bassino.
È
aggressivo, tanto che sto fatico molto a tenergli testa.
Riesce anche a
farmi cadere e a farmi sbucciare i ginocchio.
Ma quando un suo
Incantesimo mi manca il viso, andando ad intaccarmi i
capelli...bè.
Addio Mangiamorte.
Con lo Schiantesimo
che si è appena preso nel petto, è volato
talmente in alto, che credo abbia capito che i capelli di Kimberly
Potter non si toccano.
Idiota!
E poi si ricomincia.
Vado ad aiutare
Hermione, in difficoltà con un Mangiamorte il doppio di lei,
ed insieme ne Schiantiamo tre, che correvano contro Harry e Ginny.
Ron, sconfitto il
Mangiamorte che all’inizio combatteva contro di me, ci
raggiunge subito, sconfiggendo uno stronzo che stava per attaccarci
alle spalle.
Tutti e cinque
corriamo verso il vero centro della Battaglia, dando man forte agli
Auror, adesso in minoranza.
Ma cinque Bacchette
in più fanno davvero comodo.
Nessuno di questi
dannati criminali, però, cede ad abbassarsi la Maschera.
Ed io non ne
riconosco nemmeno uno.
Da dove sbucano
tutti questi nemici?
La maggior parte
dei vecchi comari sono in galera, o al massimo morti...e questi? Chi
sono?
Con un Incantesimo
combinato, io ed Harry riusciamo a toglierne di mezzo tre, mentre Ginny
ne Affattura uno, ed Hermione e Ron raggiungono anche loro quota tre.
È un
Incantesimo molto utile, quello combinato.
Ma, devo
ammetterlo, che oggi tutto sta funzionando fin troppo bene.
Insomma...i
Mangiamorte, oggi, sembrano molto fuori allenamento.
Dio, non ci capisco
più un cazzo!
All’improvviso,
però, un buio innaturale cade su tutti noi, accompagnato da
molte urla.
La procedura
prevede che ognuno formi intorno a se un Sortilegio Scudo, in modo da
evitare Incantesimi e attacchi da vigliacchi.
Ma io non faccio in
tempo.
Perchè
sento qualcuno afferrarmi de dietro, e mettermi una mano intorno alle
labbra per non farmi urlare.
Qualcuno che,
certamente, avrà in mano la Mano delle Gloria.
Mi sento trascinare
via dai miei amici, che continuano a non muoversi, protetti dai loro
Sortilegi Scudo.
Quando il mio
rapitore pensa di avermi portato abbastanza lontano, urla
“Vai!”, e la Polvere BuioPesto viene soffiata via
da qualche Incantesimo.
Ci vuole poco ai
Cacciatori e agli Auror per capire la nuovo situazione.
Non so chi, mi ha
appena presa in ostaggio, e mi tiene ancorata a è, con la
Bacchetta puntata alla gola.
E, quando parla,
capisco chi sia.
<<
Abbassate le Bacchette! >>
Lucius Malfoy.
A quanto pare ha
una vera ossessione per me.
Insomma...che cosa
vuole proprio dalla sottoscritta?
È
possibile che prenda sempre me come ostaggio, o puttana, o come vittima
dell’Imperius, o della Cruciatus?
<<
Abbassate subito le Bacchette o l’ammazzo! >>
Vedo i Cacciatori
sbiancare, mentre io mantengo la calma.
<<
Adesso....voi lasciate lo spazio ai miei di venire qui, ci lasciate
andar via, ed io vi riconsegno la piccola Potter! >>
Cerco di dimenarmi,
o di morderlo, ma una sua risata sprezzante mi fa demordere dal mio
obiettivo.
<< Un
altro movimento e ti uccido! >>
Lentamente,
guardando Lucius Malfoy con quanto più odio possano far
fuoriuscire dallo sguardo, i Cacciatori decidono, anche loro, di
scostarsi, attendendo.
Dopo nemmeno 2
minuti, due figure incappucciate si avvicinano a noi, sbucando dal
nulla, accompagnate da altre due persone.
Il cervello smette
immediatamente di ragionare, quando vede Theodore Nott e Draco Malfoy,
in compagnia dei due Mangiamorte.
Malfoy è
più pallido del solito, e non mi toglie gli occhi di dosso,
mentre rischio di essere uccisa dal suo stesso padre.
Nott ha la sua
solita faccia indifferente, e il suo sguardo saetta dai Cacciatori, a
me, alla Bacchetta che mi minaccia.
<<
Sei contento, adesso?... >> dice Harry <<
...adesso lascia subito mia sorella, o giuro che ti do in pasto ai
vampiri in Sala Grande! >>
Ghigna, il
grandissimo bastardo, mentre io faccio di tutto per non guardare i sue
Serpeverde.
<<
Non sei tu a dettare le regola, qui, Potter, ma io. Ma, non
preoccuparti, la tua cara sorellina sarà tra voi tra poco,
solo se tutto andrà come richiedo io. >>
Malfoy e Nott
riprendono a camminare verso i Mangiamorte sistemati alle spalle di
Lucius.
Quando mi passano
accanto rivolgo uno sguardo di fuoco a Nott, che abbassa la testa.
Malfoy?
Non ho il coraggio
di guardarlo.
<<
Bene... >> dice, lentamente, Lucius, indietreggiando.
La zona della
Battaglia è stata Incantata in modo da non potervisi
Materializzare.
Gli Auror lo fanno
sempre, prima di combattere, per evitare che qualcuno possa subito
scappare.
Ma qualche metro
più in là, dove i Mangiamorte si stanno
ritirando...bè puoi fare che cazzo vuoi.
<<
...è stato un piacere trattare con voi... >>
Poi, abbassa lo
sguardo verso di me e ghigna, perverso.
<<
...e, Potter...la visuale è sempre molto bella.
>>
Non so se si
riferisca al mio seno, o al sedere, fatto sta che sto per vomitare lo
stesso.
Per il resto, tutto
quello che accade nei secondi seguenti, viene visto dalla sottoscritta
a rallentatore, con i suoni ovattati e i movimenti in rallenty come nei
film.
Sento il corpo
venir spinto rudemente in avanti, dalle mani fredde e grandi di Lucius
Malfoy che fanno pressione sulla schiena.
Lentamente cado a
terra, nel nudo e freddo terreno, appoggiandomi sulle mani, piccole e
calde, e sbucciandomele.
I capelli mi
ricadono sugli occhi e sul viso, a chiudergli al Mondo, con la loro
nera tenda.
Sento delle voci,
delle urla, degli Incantesimi, delle bestemmie, ma so già
che i Mangiamorte riusciranno a scappare.
Con la mia presa
come ostaggio si sono presi abbastanza vantaggio per Materializzarsi
via da qui.
Harry corre vicino
a me, e mi chiede qualcosa preoccupato, che, sinceramente non ascolto.
Ve l’ho
detto...qui i suoni sono tutti ovattati.
Mi
aggrappo , però, alla mano che mi porge e mi alzo.
Il mio sguardo
corre subito dove le braccia disgustose di Lucius Malfoy mi tenevano
stretta, e la sua Bacchetta mi minacciava.
E li vedo, i
Mangiamorte in fuga.
Ma non sono loro
che mi interessano, maledetti.
Vedo Nott correre
accanto ad uomo incappucciato, magari suo padre, magari no.
Si volta verso la
Scuola, con un’aria malinconica che non gli avevo mai visto
in viso.
In un frammento di
secondo riusciamo ad incrociare i nostri sguardi, lui fa un saluto
militare con le dita, e si Smaterializza.
Dietro di lui, un
altro pezzo della mia vita sta correndo via.
Via dalla Scuola,
dagli Auror, da me.
Lo
vedo.
Con i capelli
biondissimi e setosi che si muovono in armonia con il suo corpo, le
gambe veloci ed agili, le braccia forti e possessive, il torace che si
alza e si abbassa velocemente per la corsa.
Quante volte ho
stretto quei capelli, quante volte ho sentito le sue gambe sui miei
fianchi, quanto volte mi ha stretto con le braccia forti e fredde,
quante volte ho accarezzato il suo petto, affannato non dalla corsa, ma
dall’orgasmo che stava per arrivare?
Tante...
Ma troppo poche
perchè io sia sazia di lui.
Probabilmente non
lo sarò mai.
Non posso credere
che se ne sta andando, mi sta abbandonando.
Tutto
ciò che mi faceva fremere e tremare in questi giorni,
persino piangere a volte, sta accadendo.
Lo sto vedendo con
i miei occhi, e non faccio niente per impedirlo.
<<
Mi vuoi bambolina? >>
<<
Si. >>
<<
E tu?...mi desideri? >>
<<
Purtroppo si. >>
....
<< Mi
ami? >>
Le sue parole mi
ritornano in mente, e fanno male.
Fanno male da
morire.
Sento
già qualcosa rompersi dentro di me, qualcosa venir meno
nell’apparato respiratorio.
Ed allora reagisco
d’istinto.
<<
DRACO! >>
Lo
chiamo, stavolta per nome.
buffo, vero? Una delle pochissime e rare volte che lo chiamo per nome,
è propeio mentre ci diciamo addio, di nuovo.
Altre due volte ho pronunciato quelle poche lettere del suo nome.
Un giorno, quando dormimmo insieme e lo svegliai.
E lo feci per sbaglio.
E un'altra volta...mentre facevo l'amore con Kevin, durante l'orgasmo.
Ma non
mi interessa.
Io urlo lo stesso...
Quasi
tutti mi sentono, ma quasi nessuno si gira.
In fondo...a chi
verrebbe in mente che sia stata io a chiamarlo?
Non ne ho motivo,
secondo gli altri.
E poi...a me
interessa solo che lo faccia lui.
Ed infatti...si
volta.
Arresta la sua
corsa, e mi guarda negli occhi, come ormai siamo soliti fare.
Guardarci.
Senza dire una
parola, senza fare nessun cenno, nessun movimento...a mala pena respiro.
Vorrei dirgli tante
cose, o forse niente.
Vorrei cacciarlo
via, oppure costringerlo a restare.
Vorrei battermi con
lui, per aver, alla fine, scelto i Mangiamorte, oppure continuare
quello che stavamo facendo nel Privè.
Tutti i momenti
trascorsi insieme in questi mesi, e non parlo solo del sesso, si
affacciano nella mia mente, e graffiano.
Bruciano.
Affondano.
Schiaffeggiano.
Calciano.
Uccidono.
Fanno male.
Ma, alla
fine...sono solo ricordi.
A cosa servono?
<< Goodbye my almost lover, Goodbye
my hopeless dream... >>
Mi hai sempre detto
che ti piace quando canto.
Ascoltami, o leggi
il mio labiale.
Canto per te, ma mort.
Addio.
Vedo i suoi occhi
spostarsi su Harry, affianco a me, che mi tiene stretta per la vita.
Lui ricambia il suo
sguardo serio.
Attento a lei, Potter.
È tua, hai vinto.
Certo,
Malfoy. È sempre stata mia, ma tu potevi anche non perdere.
Ma se credo di
soffrire, adesso, negli ultimi istanti in cui posso guardarlo, niente
equivale al dolore mortale al petto, quando qualcuno lo chiama dalle
sue spalle, e lui volta la testa, interrompendo i nostri scambi di
sguardi.
Il
capelli, nell’istante in cui gira la
testa, si scompigliano, muovendosi anche loro.
In modo delicato,
ma a me sembra come se mi avessero appena frustata in pieno viso.
Mi appoggio ad
Harry per non cadere, quando Draco Lucius Malfoy, il Mangiamorte, il
mio Principe Serpeverde, si Smaterializza mentre ancora mi guardava.
Per
l’ultima volta.
Se ne va.
Lascia tutto.
Lascia tutti.
Lascia me.
Ed è
allora, che il cuore di Kimberly Potter, aggrappata con tutte le forze
al fratello, l’unico uomo di cui può fidarsi fino
in fondo, insieme a Ron Weasley, smette
ufficialmente di provare qualsiasi emozione.
Oh. Mio. Dio.
Credetemi non
ci credo nemmeno io.
Dopo giorni e
giorni di assenza, rieccomi ad aggiornare, con un capitolo
chilometrico..anche troppo aggiungerei.
Chiedo perdono
per i miei ritardi ma...insomma è estate (almeno per poco),
vacanze, uscite, piscine, scampagnate mi hanno tenuta lontana dal mio
pc e dalla mia storia.
Ma
finalmente...eccomi qui!
Ho pochissimo
tempo, e mi devo scusare ancora per non poter rispondere alle
recensioni ma...sono le 2 di notte, e poco manca che mi addormento
sulla tastiera.
Comunque vi
ringrazio e vi adoro tutti, compresi i seguiti e i preferiti.
Grazie mille!
*Renesmee
Cullen è un personaggio della saga di Twilight, con cui non
ho resistito nel fare un Cross-over, sebbene corto e insignificante.
Chiunque non
lo conoscesse, può andare a leggere la storia su Internet,
se non si è accontentato della sintesi di Kiki...ma,
comunque, non è indispensabile alla storia che sto scrivendo.
Credo che le
apparizioni dei vampiri si sono fermate a quota 1.
**
E’ una citazione di Stephenie Meyer, in New Moon.
***
“Mia morte”, in francese.
|
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Capitolo 25 *** When You'r Gone ***
WHEN
YOU’RE GONE
Il
rumore del treno che sta per partire sormonta qualsiasi altro suono.
Gente
che corre, che si saluta, che piange, che abbraccia i genitori.
Il
tipico profumo dello scarlatto Espresso per Hogwarts, mi entra nelle
narici.
Mi
piace.
Eccome
se mi piace.
Mi
riporta ai vecchi e piacevoli tempi.
Quando
camminavo felice per questi pavimenti, al settimo cielo per la partenza
molto vicina per la mia amata Hogwarts.
Il
Binario 9 e ¾ non mi è mai sembrato
più bello e triste come oggi.
Oggi...che
per la prima volta non sono qui per prendere il treno, ma per vederci
partire un pezzo del mio cuore.
Cammino
mano a mano con una bambina, il cui volto, però, non
è ben identificato.
<<
Mamma! Guarda, zio Harry e zia Herm! >>
Mia
figlia?
Questa
bambina,apparentemente sconosciuta che mi cammina accanto, il cui volto
è sfumato, indefinito e schiarito, è mia figlia?
Ma
certo....ora ricordo.
<<
Si, piccola, li ho visti anche io! >>
La
bambina, di cui non identifico il volto, mi tira per la mano e mi porta
da mio fratello ed Hermione.
Mi
sorridono, e quando li vedo mano a mano, qualcosa si accende nella mia
mente.
Mi
trovo in un mondo nuovo, ma la cosa non mi stupisce.
È
la prima volta che mi trovo qui, eppure, da adesso, so perfettamente
cosa succede.
Sono
sposata, ho un marito che mi ama, e che io, troppo stanca per non
accontentarmi di ciò che la vita mi offre, ricambio.
Abbiamo
una figlia, di cui non so il nome, ma che so di adorare.
Quelli
sono i nuovi signori Potter, con i loro due figlioletti.
Ma
non riesco a vederne i visi, come per mia figlia.
Come
in una fotografia sbiadita, oppure quando ti entra qualcosa in un
occhio e vedi appannato, è proprio così che
riesco a vedere i bimbi.
<<
Kiki! E c’è anche Ron! >>sorride
Hermione.
Ed
effettivamente, girandomi, noto come anche il mio migliore amico ci
abbia appena raggiunto, mano a mano con una donna, e con, sulle spalle,
un altro bimbo.
Inutile
dirvi che, entrambi hanno il viso sbiadito, ai miei occhi, ma che so
con certezza essere la moglie e il figlio di Ron.
<<
Allora... >> dice Ron, a mio fratello <<
...hai avuto problemi per il parcheggio? Io un mucchio...
>>
<<
Ovvio che hai avuto problemi, amico. Sei un impedito al volante!
>> ride Harry.
<<
Non è affatto vero! La patente me l’hanno data al
primo colpo! >>
<<
Anche se la cosa mi puzza un po’... >> commenta
la moglie, con una voce che non ho mai sentito prima.
Ma
rido lo stesso, al semplice occhiolino di Ron, che, non chiedetemi
come, so per certo ha dovuto Confondere l’esaminatore per
farsi firmare quel pezzo di carta.
<<
Mamma, Mamma! >>
La
figlia di Harry ed Hermione, nonchè mia nipote, reclama
l’attenzione della madre, che si abbassa sulle ginocchia per
sentirle meglio.
La
bimba indica un punto oltre la mia spalla, e domanda:
<<
Ma è l’uomo cattivo che papà mi ha
fatto vedere sul giornale? Quello con cui papi litigava sempre?
>>
Tutti
quanti ci giriamo, per vedere a chi si riferisce la
marmoc...cioè mia nipote.
E.
Rimango.
A.
Bocca.
Aperta.
<<
Si, piccolina. Con tanto di moglie e figlio... >> dice
Ron.
Poi
si rivolge a sua figlia, che ho appena scoperto essere femmina, e a mia
nipote, le uniche bimbe del gentil sesso, qui.
A
quanto pare mia figliA, è un bambinO.
Si,
giusto.
<<
...se vi azzardate e fidanzarvi con il figlio, giuro che vi diseredo!
Parola di papà, e di zio. >>
Ma
io non presto molta attenzione a cosa i bimbi rispondono.
Perchè
sono ancora ancorata alla famigliola felice che mia nipote ci ha
indicati.
Lei
sorride verso un bambino dalla faccia sbiadita, mentre Lui
si guarda intorno.
Lei
è Astoria Greengrass.
Lui...mi guarda,
dopo un po’.
Con
lo sguardo impenetrabile di sempre, quel grigio maledetto.
È
sempre bello come non mai, ed è ancora un diciottenne.
Mi
incatena, ed io rimango a fissarlo, sentendo un dolore lancinante al
petto.
D’un
tratto sento che in quella presenza, in quella affascinante persona,
sta il motivo per cui non riesco ad amare del tutto mio marito.
Ed
ecco spiegato il dolore...
No...non
è possibile.
Non...non...non
può essere felicemente sposato!
Sono
costretta ad accasciarmi sul pavimento, sentendo i richiami dei miei
amici e della mia bambina, come echi lontani.
Mentre
il SUO sguardo è sempre più vicino,
più tagliente, più pesante.
Lei è
Astoria Greengrass.
Lui è
Draco Malfoy.
Mi alzo di
soprassalto, tirando un sospiro spaventato.
Mi ci vuole
qualche secondo per focalizzare di non essere più a
King’s Cross.
Chiudo gli occhi,
li massaggio con le dita, e poi li riapro.
Se non sono nella
Stazione per Hogwarts, dove sono?
Piano piano, il
brutto risveglio, inizia a far sparire i suoi effetti, ed il mio
cervello riprende a funzionare come si deve.
Sono in una
stanza, seduta su un letto.
Ma credo proprio
che, prima del risveglio improvviso, ero sdraiata.
Sono nuda.
Si, decisamente
nuda.
Giro lentamente
la testa, e noto una chioma bionda nel letto con me, che ronfa alla
grande.
Grazie al
lenzuolo che li copre solo una chiappa, vedo che anche lui è
nudo.
Ottimo...quanto
cazzo ho bevuto ieri sera?
Mi passo
stancamente una mano tra i capelli, portandomeli dietro, e sospiro di
nuovo.
Continuo a
guardarmi intorno, e noto gli odiati drappeggi verde e argento.
Allora..ricapitoliamo.
Sono in una
stanza tutta color serpente.
Sono nuda.
Sono nello stesso
letto con un ragazzo.
Anche lui
è nudo.
Risultato?
Stanotte ho fatto
sesso con un Serpeverde.
Ottimo, mi ero
ripromessa di tenere una distanza minima di 10 metri da tutti loro,
dopo...
Lasciamo perdere.
Il sogno che ho
appena fatto, e che mi ha svegliato, inizia lentamente e sparire dalla
mia mente ed io...non posso che essergli grata.
Visto il soggetto.
È
stato davvero uno stranissimo sogno.
Che, spero, non
ripeterà più.
Ho appreso un
nuovo stile di vita, sapete?
Non ricordare,
non pensare, non fidarsi se non conosci le persone bene da minimo 5
anni, non lasciarsi prendere dalle emozioni, non impegnarsi mia
più con un ragazzo per più di una settimana.
In questo caso il
Serpeverde qui di fianco a me, di cui non so nemmeno il nome, ha
raggiunto il record per la mia storia più breve.
Ha persino
superato James di Tassorosso, durato tre giorni e mezzo.
Mi decido, dopo
che i cerchi alla testa per i bruschi movimento sono passati, ad
alzarmi dal letto dello sconosciuto, e di vestirmi.
Devo lasciare
questo posto il prima possibile.
Prima che i
ricordi di....
Lasciamo perdere
anche questa.
Cerco i miei
vestiti qui in terra, prima di decidermi ad Appellarli, visto il
macello qui intorno.
Il mio intimo, la
mia gonna nera, la maglietta rossa e i tacchi mi si ammucchiano ai
piedi, ed io posso finalmente coprire la mia pelle nuda.
Finalmente
pronta, faccio per andarmene, ma il mio riflesso nello specchio vicino
alla porta, cattura la mia attenzione.
Ho le guance un
po’ arrossate, le labbra un po’ gonfie, i capelli
scompigliati e il trucco nero degli occhi che è ormai un
ricordo.
Ma non sono
queste le cose che mi colpiscono di me.
Sono proprio le
mie iridi.
Sempre allegre,
sempre ridenti, di un verde splendente ed ottimista.
Emanavano calore
e affetto, felicità e amore.
Adesso?
Adesso sono di un
verde freddo, gelido.
Non sono
più ridenti, ma sembrano sempre mandare a fare in culo tutto.
Non sono
più splendenti ed ottimisti, ma completamente indifferenti
verso il mondo.
E nemmeno emanano
calore, affetto, felicità e tanto meno amore.
Solo...l’ho
già detto.
Indifferenza.
Freddezza.
E vaffanculo.
Esattamente
come altri occhi....
Scuoto la testa,
rifiutando di essere vittima dei ricordi.
L’ho
già detto.
Rispetto il mio
stile di vita tutto nuovo.
Appello carta e
penna, e comincio a scrivere.
Ciao,
chiunque tu sia.
Non
so se ti ricordi di aver fatto sesso con me, stanotte.
Poco
male.
Se
la risposta è negativa, ottimo.
Non
saprai mai chi sono.
Se
invece è positiva, ti intimo vivamente di non spargere la
notizia del nostro incontro di stasera, per evitare ritorsioni, letali
o meno, contro la tua persona.
In
poche parole, se racconti i cazzi miei di stanotte a tutti, ti ammazzo.
E,
credimi, se per caso non ricordi chi sono...so essere molto vendicativa.
Addio.
P.S.
Hai un buon profumo..cosa usi?
Lascio il
biglietto sul comodino vicino al letto, ed esco dalla stanza.
Vabbè,
prima afferro quel pacco di sigarette appoggiate proprio di fianco al
mio biglietto.
Una volta fuori
dalla camera mi giro, per vederne il numero, e....ma porca puttana!
Proprio nella
stanza 17 dovevo andare a scopare!?
Controllo
l’orologio magico, che un tipo mi ha regalato pur di uscire
con lui, e vedo che sono le 5 del mattino.
Ed è
domenica.
Ah, ecco
perchè ero con quel tipo, stamattina.
Ci
sarà stata una festa ieri sera visto che era sabato, e mi
sarò presa una bella sbronza.
Meglio
così...non ho nessuna intenzione di incontrare qualcuno qui.
Percorrendo a
passo svelto i corridoi, impedisco ai miei occhi di puntarsi sulla
stanza numero 7, e, per la fretta, quasi cado dalle scale.
Pur di
allontanarmi da brutti ricordi...
Ed eccomi nella
Sala Comune Serpeverde.
Quanto tempo, eh?
Un mese, Kiki.
Un mese e qualche
giorno, da quando Lui
se ne è andato.
E pensare che...
...
....
......
Sto per tirarmi
un ceffone da sola...stavo per caso infrangendo le mie stesse regole?
Ho proprio una
malattia di ribellione, io...sarà colpa dei geni casinisti
di mio padre.
Una regola?
Bisogna
infrangerla!
Mi guardo
intorno, silenziosa.
Non
l’ho mai detto a nessuno, ma la Sala Comune delle Serpi mi ha
sempre affascinata.
Sembra trasudare
ricchezza e potere da ogni tessuto, ogni angolo, ogni mobile.
A
quest’ora del mattino, poi, completamente deserta, sembra una
stanza di un qualche vecchio castello, i cui padroni rivivono in ogni
parete.
Ed effettivamente
mi sembra davvero che un ghigno strafottente, una risata indifferente,
un commento sarcastico detto da una voce strascicata riecheggi qui
dentro.
E...perchè
no?
Magari anche un
bacio decisamente poco casto.
Non voglio girare
la testa verso i divanetti Regali, ma è più forte
di me.
Maledetta me!
E maledetto
questo posto!
Devo andarmene al
più presto da qui.
Ma, non appena mi
sono completamente girata verso i divanetti soliti, i miei propositi di
andar via si congelano, come me.
Perchè
capisco di non essere da sola.
Blaise Zabini mi
sta fissando da quando sono apparsa dalle scale, a giudicare dal
sorrisetto.
Ha in mano una
tazza di cristallo, penso con del caffè, e siede
elegantemente maleducato sulla sua poltrona preferita.
<<
Principessa! Quale onore! E quanto tempo... >>
Già.
Ma non
è mai troppo.
Non parlo con
lui, o con qualsiasi Serpeverde, da quella maledetta notte del Ballo.
Da allora
qualcosa mi è scattato dentro, e, come prima regola, mi sono
imposta di tagliare i ponti con le Serpi.
Troppo velenose
per me.
Soprattutto i
suoi amici.
L’ho
già detto, me lo ricordano molto.
E, ho
già detto anche questo, ricordare è vietato.
<<
Già, Zabini. Che ci fai qui a quest’ora?
>>
Ghigna.
Il
suo ghigno
sexy...
<<
Veramente dovrei essere io a farti questa domanda. Io sono nel mio
territorio...tu dovresti aver sbagliato di sette piani..
>>
Si, è
vero.
Ha ragione,
questo glielo concedo.
Sorrido.
<<
Intendevo dire... “Come mai sei già
sveglio?” >>
Una lampo di
divertita comprensione gli passa per gli occhi.
<<
Capisco. Non riuscivo a riprendere sonno. Daphne è molto
egoista quando dorme, si prende tutto lo spazio. >>
Rido.
Adesso Zabini ha
la stanza tutta per se, dimenticavo.
Cazzata, non
l’ho dimenticato affatto.
È
questo il problema.
Restiamo in
silenzio, uno di quelle pause di parole alquanto imbarazzanti, che io
odio, ma in cui, a quanto pare, le Serpi si trovano molto a loro agio.
Per evitare di
sparare cazzate mi mordo la lingua, e mi guardo intorno, molto a
disagio.
Poi, finalmente,
parla di nuovo.
<<
Potter, posso fregarti una sigaretta? >>
Tanto non sono
mie.
Annuisco, e mi
avvicino alla sua poltrona, porgendogli il pacco del mio amante di
stanotte.
Mi siedo sul
divanetto accanto a lui, mettendo i piedi sul tavolino di cristallo,
prendo una sigaretta anche per me, e lascio che sia lui ad accendermela
con la Bacchetta.
Espirando il
fumo, mi chiede:
<<
Da quando fumi le Merit? Che schifo! >>
<<
Non sono mie. Le ho fregate ad un tuo compagno di Casa...
>>
< Magari
quello con cui hai scopato stanotte? >>
Colpita e
affondata.
Ma non
è questo che mi infastidisce.
Ma il vago tono
d’accusa nelle sue parole.
Che cazzo vuole?
<<
Azzeccato. Se scopri chi era, puoi dirmi il nome? >>
Ghigna, di nuovo.
E siamo a quota
due.
<<
Ogni vostro desiderio è un ordine, Regina dei
Ghiacci...è così che ti chiamano adesso, no?
>>
<<
Una cosa del genere. La Ragazza del Giornale ha visto troppi episodi di
Gossip Girl... >>
<<
Cosa? >>
<<
Niente, cose Babbane... >>
Quell’insulsa
ragazzina pettegola...mi ha preso decisamente di mira.
In
quell’orrido giornaletto sono sempre in prima pagina, pronta
perchè tutti i cazzi miei siano sputtanati.
Ed ecco la sua
ultima geniale trovata:
Un mio nuovo
soprannome.
Regina
dei Ghiacci.
Brrr...
<<
...insomma... >> continuo irritata <<
...non è possibile che debba sempre parlare di me, in tutti
i numeri! Harry ed Herm sono ormai ospiti fissi delle sue pagine, con
ogni piccola discussione della loro storia. Gin e Ron vedono ogni loro
piccolo flirt sbattuto sotto gli occhi di tutti...ed io. Bè
io sono presente in una pagina si e l’altra pure. A voi non
da fastidio tutto questo? >>
In effetti anche
loro Serpeverde, soprattutto lui e la Greengrass, inclusa anche la
Parkinson, sono protagonisti usuali di “Hogwarts. Dietro le
quinte”.
E non si
lamentano?
Ecco che il terzo
ghigno in pochi minuti si apre sul volto di Zabini.
<<
Sinceramente? No, non mi da fastidio. Perchè vuol dire
essere popolari. Importanti. E voi quattro Grifoni sfigati, lo siete
quanto noi eleganti e sexy Serpi. >>
Sfigati un paio
di palle!
Come si permette?!
Per evitare di
Schiantarlo, anche se, se fosse stato un altro l’avrei
già fatto, continuo a fumare, guardando il fumo che mi
fuoriesce dalle labbra, e limitandomi ad un’occhiata omicida.
<<
Allora Potter... >> mi chiede << ..Come
stai? >>
-.-
Che razza di
domanda sarebbe?
Bah, contento
lui...
<<
Una merda. Mi fa male la testa e ho un senso di nausea che va e viene.
Oltre al fatto che, per potermi riprendere da ieri sera,
dovrò dormire per un giorno intero, è tutto a
posto. >>
Quarto ghigno.
<<
Premesso che se mi vomiti sul tappeto indiano sei morta...non intendevo
in quel senso. Il “Come stai?” era riferito ad
un’altra cosa. E non fare la finta tonta. >>
Immaginavo fosse
per quello.
Come sto?
Vuole sapere come
sto, dopo la notte del Ballo e l’attacco dei Mangiamorte?
Mi dispiace, ma
non è concesso nemmeno a me farne i conti.
Se rispondo a
lui, allora dovrò pensare, e ricordare e...
Ho fatto delle
regole.
E quelle le
rispetto.
<<
Mi dispiace Zabini, ma dovrò fare la finta tonta stavolta.
>>
Piega la testa,
come se dicesse “Te lo concedo”.
<<
Ma...sai che giorno è oggi? >>
Fantastico...prima
mi chiede come sto dopo una sbronza, adesso mi fa domande sul giorno.
Mi sa che qui non
sono l’unica ad aver alzato un po’ il gomito ieri
sera.
<<
Domenica. E sinceramente non è che me freghi molto...tu
piuttosto... >> tiro << ...quanto hai
bevuto ieri? >>
Getta la
sigaretta nel posacenere, anche se non era finita, commentando
“Che cagata queste Merit!”, con una faccia
disgustata.
Poi mi risponde.
<<
Non ero ubriaco, non preoccuparti. Ma oggi non è solo
domenica. Oggi è 14 Febbraio. >>
Credo proprio di
avere un enorme punto interrogativo sulla testa.
<<
Okay. Capito. E quindi? >>
Sospira
esasperato, mentre anche io getto il mio mozzicone nel posacenere.
<<
Dio, Potter, sei peggio di Paciock! 14 Febbraio...S. Valentino!
>>
Il mio punto
interrogativo credo proprio che sia rimasto.
<<
Ho capito, genio. Ma...dopo che è S.Valentino? Che cazzo
dovrebbe fregarmene? >>
<<
Non ha intenzione di fare qualche cioccolatino con le tue belle manine,
metterle in una scatola forma di cuore, aspettare che le spuntino le
ali, e voli felice dal tuo amato? >>
Rido.
Rido a crepapelle.
Rido di gusto.
Rido, per
mascherare che non c’è proprio niente da
sorridere, qui.
<<
Oddio no! Il mio amato? Assolutamente no! >>
L’ho
giurato a me stessa.
Non affezionarsi
mai più ad un ragazzo.
Non affezionarsi
mai più ad un ragazzo seriamente.
Ho chiuso.
Mi sono
licenziata.
Solo piccole
storie, di cui sai già che la fine è vicina, e di
cui sai già che non soffrirai.
Dopo Kevin
l’avevo giurato ma...diciamo che non avevo mantenuto la
promessa.
E, alla fine,
quella che ne ha sofferto sono stata io.
Quindi...appena
vedo che mi sto affezionando ad un uomo...bè, gli dico ciao.
A proposito di
Kevin...magari potrei spedirgli qualcosa.
In fondo...siamo
sempre rimasti in contatto da quando lui è partito..e potrei
mandargli una scatola di Tutti Gusti + 1.
Con allegato dei
consigli per il regalo di Anastasia.
La sua ragazza.
<<
Sei consapevole che riceverai mille rose nella tua stanza? E che
spezzerai molti cuori? >> incalza Zabini, divertito dalla
faccenda.
<<
Certo. Ma sono problemi loro. >>
Anche
perchè nessun cuore potrà spezzarsi quanto il mio.
Ormai talmente
pieno di cerotti e bende, ancora insanguinate, che la domanda della
Ragazza del Giornale “Che fine ha fatto il cuore delle Regina
Grifondoro?”, non trova risposta nemmeno nella mia testa.
Magari non batte
più.
Ha subito troppi
colpi.
Adesso
è il turno della Serpe per ridere.
<<
Wao...altro che Grifondoro. Io ti avrei Smistato a Serpeverde, ora come
ora. >>
Se lo sentisse
Harry lo ammazzerebbe.
Harry... sorrido
al pensiero di mio fratello, e di come farà felice Hermione
stasera, con la bella cenetta che le ha organizzato.
Grazie anche a me
a Ginny.
Invece, ci ha
detto ‘Mione, che Ron le è stato molto utile per
scegliere il regalo adatto al suo migliore amico.
Ron, al momento
è single.
Ha avuto un
piccolo flirt con una Corvonero, Jane, ma adesso è tutto
finito.
Per la gioia di
molte ragazzine.
Ginny, invece,
sta ancora con Seamus.
Il quale era
alquanto disperato, in attesa di questo giorno, e se non fosse stato
per me ed Herm si sarebbe suicidato.
Una prenotazione
in uno dei ristoranti più chic di Hogsmeade, ed un bracciale
bellissimo degno della nostra rossa ha risolto tutti i suoi problemi.
Anche se ha
aumentato quelli finanziari..
Diciamo che ho
fatto molti viaggi ad Hogsmeade ultimamente, ma mai per me.
Ma tanto si sa.
Io sono Cupida,
mica pensa al mio
amore.
Penso a quello
degli altri.
Anche
perchè, tutti possono dirmi che sono cambiata, sono
più stronza, più egoista, più
strafottente, più disinibita, più Serpe...ma con i
miei amici sono sempre la stessa.
Magari un
po’ meno sorridente.
<<
Dovrei prenderlo come un complimento? >>
Annuisce.
<<
Ovvio! Tutto ciò che è legato a questa Casa
è un complimento, Potter! >>
Se se...come no!
Ma, prima che io
possa esprimere ad alta voce il mio sarcasmo, mi viene in mente una
cosa.
Io non sono
fidanzata, nè innamorata.
Credo.
Lui si.
<<
E tu? Cosa hai preparato per la tua futura sposa stasera?
>>
Sorride,
leggermente imbarazzato.
Okay, dopo oggi
le ho viste tutte.
<<
Un giretto sulle scope da qualche parte.. >>
Che carino!
Che tenero!
Che dolce!
<<
Si, si, molto bello... >> sminuisco, stronza
<< ...ma il regalo? Cosa le hai preso. >>
Abbassa la testa,
colpevole.
<<
Ancora niente. Non ho nessuna idea. >>
Al che, il grande
punto interrogativo che avevo sulla testa, mi diventa una gocciolina,
di quelli che escono ai cartoni quando qualcuno dice la stronzata.
Penso proprio che
prenderò i diritti su quella gocciolina.
<<
Come non le hai preso niente?! Ma sei scemo? >>
<<
C’ho provato!... >> si giustifica
<< ...ma Pansy non è molto brava a dare
consigli sui regali. Ed io nemmeno. Che cazzo ne so io, di queste cose!
Nessuna mia ragazza è mai durata tanto per doverle fare un
regalo! >>
<<
Nemmeno un mese, le hai fatte durare? Ed una con cui ti sei messo a
Natale, o Pasqua, o al suo compleanno? Non c’è mai
stata? >>
Sono stupita.
Davvero non ha
mai fatto un regalo, ad una sua ragazza?
Con mezza
Hogwarts che è passata dal suo letto?
<<
Scherzi? La lasciavo in tempo per Natale, o altro, appunto per non
farle il regalo. Quando arrivavo
a mettermi insieme ad una ragazza... >>
Fantastico.
Che bel marito
che sarà Blaise Zabini.
Ma non
è questo che mi interessa, ma quello che sto per dire.
Kiki, non farlo!
Non farlo, non lo
fare!
Forza, cazzo,
tieni a freno quella boccaccia!
<<
Ti accompagno io ad Hogsmeade, a fare il regalo alla Greengrass.
>>
Ecco.
L’ho
detto.
Maledetta me.
Stupida.
Stupida.
Stupida!
La Serpe alza un
sopracciglio, scettico e stupito insieme.
È
circa un mese che non ci parliamo, ed io propongo subito di aiutarlo.
Pur sapendo che
devo stare alla larga da tutti i Serpeverde, soprattutto lui.
Ma si sa...sono
troppo buona.
Ed in genere non
ne ricavo mai un cazzo.
<<
Cosa? E perchè dovresti farlo? >>
Fantastico,
adesso dubita anche di me.
Ma, dico io, quel
maledetto Serpeverde di ieri sera non poteva evitare di mettermi le
mani addosso?
Ed io
perchè ci sono stata?
Perchè
era una Serpe.
Bionda.
Ti
ricorda niente?
O
nessuno?
A
quest’ora sarei stata nella mia Sala Comune, a chiacchierare
con i miei amici, senza offrire il mio aiuto proprio a Zabini.
Vabbè,
se mi fossi messa a parlare con loro a quest’ora del mattino,
mi avrebbero gentilmente mandata a trovare Voldemort.
<<
Una Grifondoro non può nemmeno offrire il suo aiuto, senza
essere accusata di approfittarsene?! >> ribatto indignata.
<<
Certo. Ma non se lo offre ad un Serpeverde. E non se la Grifondoro in
questione sei tu, mia mezza Serpe dalla lingua biforcuta.
>>
<<
Aaah!... >> sospiro, arrabbiata << ..vai
a... >>
<<
...All’Inferno?.. >> mi interrompe
<< ..Senz’altro! >>
Mi zittisco.
<<
...Chissà che succede là
fuori…?>>
<<
Non ne ho idea. Ma qualunque cosa stia facendo mio padre, se vede con
chi condivido le mie notti, mi ammazza. >>
<<
Non preoccuparti…se lo viene a sapere Harry, ti
verrò a fare compagnia. >>
<<
Io credo di andare all’Inferno, sai? >>
<<
Ho ucciso tanta gente, ricordi? Penso che dovrai sopportami anche
lì. >>
Ci
vediamo all’Inferno, bambolina.
<<
Potter? >>
Ci
vediamo all’Inferno...
<<
Potter? >>
..bambolina.
<<
Principessa? >>
All’Inferno.
<<
Potter! >>
Ci
vediamo all’Inferno, bambolina...
<<
POTTER!? >>
Scuoto la testa,
con una gran voglia di farmi male da sola per essermi permessa quei
ricordi.
<<
Stavo per dire vai a fare in culo! >> sbotto, prima di
alzarmi e dirigermi a grandi passi verso l’uscita della loro
Sala Comune.
Ma la sua voce mi
ritorna alle orecchie.
<<
Alle tre alla statua della Strega Orba? >>
La Sala Comune
dei Grifondoro, a quest’ora del mattino è,
ovviamente, vuota.
Oddio, a parte
quei due tizi completamente nudi e addormentati sul divanetto.
Oddio, ma chi
sono?
Bah, lasciamo
perdere.
Non ho alcuna
voglia di andarmene in stanza a dormire, cosa che non riuscirei
comunque a fare, ormai.
Quindi...cosa
può fare la Regina Grifondoro, la Regina dei Ghiacci, la
Cacciatrice, L’Eroina del Mondo Magico, la Prescelta, la
Ragazza sopravvissuta, nonchè Kimberly Potter alle 5 del
mattino?
Ovvio, andare da
Harry Potter, colui che ha i suoi stessi fottuti soprannomi, al
maschile.
Vabbè,
a parte Re dei Ghiacci.
Evitando di
guardare troppo i corpi nudi sul divano, mi dirigo verso il dormitorio
maschile dei Grifondoro, ringraziando i 4 Fondatori per non aver messo
lo stesso trucchetto delle scale di quello femminile, a quello dei
ragazzi.
Stanza 12.
Apro piano la
porta, cercando di non far rumore, per non svegliare gli altri.
Ma dopo un
po’ mi ricordo del loro sonno profondo, e del macello assurdo
che bisogna fare la mattina per svegliare questi animali, ed evito di
camminare a passo felpato.
Il letto di Ron
è vuoto, vedo...bah avrà avuto anche lui una
scopata con non so chi.
Anche Neville non
c’è...sicuramente sarà da Padma, la
sorella di Calì.
Ah, non ve
l’avevo detto?
Si sono messi
insieme circa una settimana fa.
Comunque...Dean e
Seamus stanno comodamente ronfando nei loro letti, tutti e due in
posizioni talmente strane che non potrei descrivere, nemmeno fossi
Shakespeare.
Apro il
baldacchino di Harry, coperto dalle tende e...
Vedo mio
fratello, nel letto con Herm.
Dormono.
La schiena di lei
contro il petto di lui, che nel frattempo le circondo la vita con un
braccio.
Si, se ve lo
state chiedendo, sono vestiti.
Non sono
cos’ idioti da fare l’amore mentre Dean e Seamus
potrebbero anche contare la resistenza di Harry.
E, credetemi,
sarebbero davvero capaci di farlo.
Dean e Seamus,
intendo.
Mi soffermo un
po’ a guardarli, con un sorriso.
Sono stupendi.
Beati loro.
Noi
dormivamo sempre così.
Quelle
poche volte.
Il sorriso mi
muore sulle labbra, ed allungo la mano per svegliargli.
Si, lo so, non si
fanno queste cose, ma Hermione mi aveva detto di aver voglia di una
colazione nei cieli, un giorno di questi.
Ed allora
l’accontento.
Non mi ci vuole
molto per svegliare la mia migliore amica, non ha il sonno molto
pesante.
Mi basta
sfiorarla, ed ecco che inizia ad aprire gli occhi e a muoversi.
E con lei, visto
che sono un solo corpo, tanto sono appiccicati, anche Harry inizia a
dimenarsi.
In poco tempo, e
molte pieghe al lenzuolo, i loro occhi aperti e assonnati si puntano su
di me.
<<
Sigaretta? >> propongo, con un sorriso a 32 denti.
<<
Si può sapere come mai eri sveglia alle 5 del mattino?! E
perchè hai avuto la bellissima idea di svegliare anche noi?!
>>
Sghignazzo, alla
faccia scioccata e ancora addormentata di Harry, appoggiata dalle
risate delle sua ragazza.
Se, se...adesso
si lamenta, ma intanto è stato il primo ad impugnare la sua
Firebolt, e sfrecciare tra i cieli con me ed Herm.
Erano 2 domeniche
che io e la mia amica volevamo organizzare una colazione sulle nostre
belle scope, ma non eravamo mai riuscite a svegliarci in tempo.
Oggi, allora, ho
preso al volo l’occasione.
Peccato soltanto
che Ginny e Ron non ci siano.
Ma la prima
è malata, il secondo...non abbiamo idea di dove sia.
Non possiamo mica
girarci tutti i letti del castello, per vedere con chi abbia condiviso
le lenzuola stanotte.
E poi un
po’ di distrazione è davvero quella che ci vuole,
nell’attuale situazione.
E si, parlo dei
Mangiamorte, i cui attacchi sono sempre più frequenti e
violenti.
Credo che inizino
a fare sul serio solo adesso.
No.
Non ho mai visto
in Battaglia nè Nott, nè...l’altro.
Scuoto la testa,
evitando di soffermarmi troppo sul “L’altro”,
e rispondo ad Harry, pur di evadere dai brutti e nocivi pensieri.
<<
Mi sono ritrovata nel letto di un Serpeverde. Mi sono vestita e sono
subito scappata da quella fogna...quindi eccomi nella nostra Sala
Comune sveglia e senza niente da fare. Ergo, vi ho svegliati.
>>
Ma non mi sono
accorto di aver parlato da sola, dopo la prima frase.
Harry ed Herm si
sono immediatamente fermati nei cieli, fluttuanti con le loro scope.
Per poco il
cestino della colazione che ha ‘Mione in grembo, non cadeva.
Appena mi accorgo
che non mi seguono più, rivolgo verso dietro il mio manico
di scopa e li raggiungo.
<<
Che c’è? >> domando, stupita.
<<
Dove...dove...dove
ti sei trovata stamattina?! >> domanda
Harry, con gli occhi fuori dalle orbite.
Anche Herm
è preoccupata.
<<
Chi era questo stronzo? >> chiede la mia migliore amica.
Mio fratello poco
manca, e gli esce fumo dalle orecchie e dal naso.
Magri potrebbe
partire alla carica come un toro e farmi cadere dalla scopa.
Ahah..sarebbe una
scena deprimente, imbarazzante e divertente allo stesso tempo.
Io, comunque,
mantengo la mia faccia da poker.
Tanto,
è l’unica che ho ultimamente.
<<
Vi ho detto che ero nel letto di un Serpeverde. E non ho idea di chi
fosse. >>
Ma loro
continuano a guardarmi male.
Okay, lo ammetto,
fare sesso con uno sconosciuto, per di più Serpeverde, non
è il massimo della castità ma...ero sbronza,
cazzo!
Che ne sapevo io
di quello che facevo!
<<
Va bene, è vero, è molto dalla Parkinson fare
sesso con uno sconosciuto... >> ammetto <<
...ma ieri ho bevuto troppo ed è capitato... >>
<<
Non è quello... >> mi interrompe Harry, con
voce seria << ...anche se devo dire che nemmeno quel lato
della questione mi piaccia molto. Il punto è che non ti
voglio più vedere vicino ad un Serpeverde. Lo sai che di
loro non ci si può fidare. Sono tutti delle merde.
>>
Si,
lo so benissimo.
<<
Afferrato... >> tento di abbozzare un falso sorriso
<< ...ma non preoccuparti. Non ho intenzione di farmi
avvelenare dalle Serpi. >>
Un’altra
volta.
Magari il
pomeriggio ad Hogsmeade con Zabini glielo dico dopo...
<<
Va bene... >> esclama Herm, allegra come sempre, per
allentare la tensione << ..chi vuole il crostino con la
nutella? >>
<< One day, I’m gonna
forget, your name! >>
Lo sapevo.
E quando mai le
Serpi non si fanno aspettare?
Incredibile,
anche quando è per loro che state uscendo.
Ben 7 minuti di
ritardo, ed ancora non si vede nessuno!
Che palle.
Te
lo ricordi, Kim, quando aspettavi un’altra Serpe, sempre per
andare ad Hogsmeade, sempre allo stesso punto, e sempre in ritardo?
Santo Godric!
Smettila,
cervello di merda.
Rivedere Zabini
non mi ha fatto affatto bene.
Ed un intero
pomeriggio con lui non mi aiuterà di certo.
Ma devo solo
stringere i denti.
Anche
perchè, lo giuro che, come dice la canzone che sto
canticchiando:
“Un giorno,
dimenticherò il tuo nome!”.
Fosse
l’ultima cosa che faccio.
Ho sempre pensato
che l’ultima delle mie azioni dovesse assolutamente esser
quella di sconfiggere fino all’ultimo Mangiamorte che inquina
l’aria con il suo respiro.
Ma essere
finalmente libera da quegli occhi maledetti che mi scrutano ogni notte
in ogni sonno...bè ha preso la priorità.
<<
Certo che tu sei peggio di un grillo canterino. Sempre a dare aria alle
corde vocali! >>
Mi giro di
scatto, verso la fonte della voce sarcastica, e socchiudo gli occhi
minacciosa.
<<
Zabini! Sei in ritardo! >>
<<
Dovrei scusarmi? >>
<<
Malfoy, sei in ritardo. >> lo rimprovero io, fredda.
<<
Dovrei scusarmi? >> risponde sarcastico.
Maledetto.
Mi rabbuio, e lui
resta a fissarmi stupito, incerto se chiedermi cosa mi sia preso,
oppure stare in silenzio ad aspettare che mi passi.
Ma non restiamo
soli per molto tempo.
Dall’angolo
spuntano due ragazzi, con due mazzi di rose rosse enormi tra le braccia.
Uno lo riconosco,
è Mark, di Corvonero.
L’altro
non lo so.
Appena mi vedono
gli si illumina il viso con un sorriso, e mi si avvicinano.
Il primo a
raggiungere la mia figura con un sopracciglio alzato ad altezze
storiche, è proprio Mark, che non si è nemmeno
accorto di Zabini.
<<
Ciao, zucchero. Questi sono per te. >>
Ancora?
Dio Santo, la mia
stanza sarà piena di fiori!
È
S.Valentino, oggi, no?
Ad Hogwarts, come
da traduzione, ogni ragazza che piace ad almeno un povero Cristo,
riceve un mazzo di rose, oppure serenate e bigliettini carini spediti,
in genere, dai primini, oppure dai Gufi direttamente nella tua stanza.
I più
coraggiosi hanno l’ardita forza di farsi avanti di persona,
come Mark Fray in questione.
Anche se, da lui,
questi fiori sono davvero fuori luogo, e molto poco apprezzati e
apprezzabili.
Vi ricordate cosa
raccontava in giro questo bastardo?
Ma si, delle
nostre scopate, aggiungendo ogni minimo particolare, mettendomi
alquanto in imbarazzo con tutti i suoi arrapati amici.
Deficiente.
Sorrido.
E se qualcuno mi
sapesse leggere bene dentro come Harry...
...O qualcun altro...
...saprebbe che,
dal mio sorriso non ricaverà niente di buono.
<<
Oh, ma grazie. Che gentile. >>
Arriccia le
labbra in una smorfia, che lui dovrebbe considerare un ghigno sexy.
Ma a me fa
soltanto cagare.
Afferro il mazzo
di rose che mi porge e...
Li do fuoco.
Zabini scoppia a
ridere di gusto, mentre Mark è troppo stupito e deluso per
fare nient’ altro che fissare il mucchietto di cenere che
prima erano il risultato dei suoi risparmi.
<<
Questo è per aver raccontato i cazzi miei a tutti...
>>
Non spiccica
parola, nè tenta di chiedere delle spiegazioni per la mia
acida reazione.
In compenso si
gira verso Zabini, che certamente non avrà riconosciuto
subito, perchè sbotta:
<<
E tu? Cosa cazzo hai da ridere? >>
Al che il viso di
Zabini si fa improvvisamente serio e minaccioso, e si avvicina
lentamente al Corvonero.
<<
Devo ricordarti cos’è successo l’ultima
volta che mi hai innervosito, Fray? Quanti giorni sei stato in
Infermeria? 5 o 6? >>
In risposta, il
mio algido e coraggioso ammiratore, gira i tacchi e va via, prima di
averci scoccato uno sguardo irato.
Devo dire che la
sua camminata è alquanto affrettata.
Oh, poverino!
Poi, mi giro
verso l’altro ragazzo, che, un po’ intimidito dalla
mia reazione con Mark mi sta fissando incerto se farsi avanti o meno.
<<
Bè?.. >> lo incito << ...non ho
tutto il pomeriggio! >>
Lui si avvicina
con passo insicuro, e mi porge un mazzo di rose grandi come la mia
testa.
Le afferro,
dicendo:
<<
Hai vinto il premio come il centesimo ammiratore! >>, per
poi leggere i biglietto.
“Aspettando
che la dolce e giusta Kim di un tempo ritorni da noi. Ti amo,
David.”
E questo chi
sarebbe?
Alzo gli occhi
verso il ragazzino e, ora che lo guardo meglio potrebbe a mala pena
fare il terzo anno.
Zabini afferra il
biglietto dalle mie mani, mentre io mi avvicino al bimbo.
<<
Sei tu David? >>
Scuote la testa.
<<
No, è un mio Compagno di Casa... >>
<<
...Tassorosso. >> aggiunge alla mia muta domanda.
Non so chi sia
questo David, ma il suo biglietto mi ha turbato.
<<
Bene, allora dì al tuo amico di sparare meno cazzate.
“Ti amo” sono due parole pesanti da dire. Ed io
sono l’ultima persona a cui deve rivolgerle. >>
La frase la dico
con molta freddezza, riconsegnando al bambino il regalo.
Ne ho troppe di
rose...
Il terzino sta
per andarsene, quando di ferma all’improvviso e chiede:
<<
David mi ha chiesto di farti una domanda... >> tituba.
Che palle, solo
quest’altra cosa ci voleva.
<<
Forza, marmocchio. Come ho già detto, avrei impegni oggi.
>>
<<
...Sei innamorata di qualcun’altro? Perchè se
è così, lui si mette l’anima in pace e
ti dimentica. >>
.............................
<>
Maledetto.
<>
Stronzo.
<>
Mangiamorte.
<>
Stronzo.
<>
Ed io lo
sarò di più.
Afferro Zabini
per un braccio, e rispondo secca << No. >>,
prima di trascinarlo con me nel passaggio segreto della Strega Orba,
con la Mappa del Malandrino in mano.
“Lumos
Maxima!”
Ed ecco che la
luce illumina i nostri piedi e il corridoio stretto che porta nella
cantina di Mielandia.
Il cuore mi batte
all’impazzata.
Ed ecco
l’overdose di ricordi in arrivo.
Maledetto David,
maledetto bambino, maledetto Zabini, maledetto ogni Serpeverde,
maledetto Lui.
Maledetto lo
stupido bisogno che hanno gli uomini di innamorarsi, solo per rendere
la loro vita meno piatta e meno felice.
Solo per soffrire
un altro po’.
Vaffanculo.
Vaffanculo.
Vaffanculo!
Continuo a
camminare in silenzio, a passo svelto e direttamente proporzionale alla
mia rabbia.
Che mi sta
letteralmente divorando le viscere.
Sento una grande
voglia di sfogarmi con qualcuno.
Non è
la prima volta che sono vittima di un attacco di rabbia, ma in genere
c’era Harry o Herm, o i fratelli Weasley a calmarmi.
Adesso cose
dovrei fare?
Uccidere i topi
che mi passano da vicino?
Non sarebbe una
cattiva idea...
<<
Potter? >> mi chiama Zabini.
Non gli conviene
darmi corda adesso.
Sento tutti gli
organi andare a fuoco, sento una rabbia irrazionale impossessarsi di
me, sento gli occhi incattivirsi, sento la mani tremare, sento il
respiro farsi più affannato, sento il cuore battere
all’impazzata, sento la mia Bacchetta emanare scintille verdi
e rosse.
Mi sento
incazzata.
Incazzata nera.
<<
Lasciami perdere. Un attimo. >> sussurro.
Non riconosco
nemmeno la mia voce.
In genere dolce o
allegra, mi esce minacciosa e quasi tenebrosa.
Quella che uso
quando parlo con i Mangiamorte.
O li minaccio,
prima di ucciderli.
Individuo un
masso abbastanza grande dove potermi sedere un attimo, e calmarmi.
Mi sto facendo
prendere dalle emozioni.
E questo non va
bene.
Mi afferro la
testa tra le mani, e lascio che i capelli coprino i miei occhi lucidi.
Vaffanculo,
vaffanculo.
VAFFANCULO!
Inspiro ed espiro.
Dentro e fuori.
Finchè
non sento il respiro regolarizzarsi, il cuore smettere di battere
furiosamente, le mani attenuare il tremore.
Sento qualcuno
inginocchiarsi vicino a me, appoggiandosi sulle mie ginocchia.
Il suo respiro mi
scompiglia i capelli.
Quando sono certa
che ogni traccia di acqua salata sia sparita dai miei occhi, mi decido
ad alzare la testa.
Vedo Zabini che
mi fissa imbarazzato.
<<
Meglio? >> mi domanda.
Annuisco.
<<
Credo. >>
La voce mi esce
sussurrata, ma almeno non sembro più un invasata.
<<
Manca anche a me. Ed anche Theo. >>
No...per favore
non pronunciare quel nome!
Fortunatamente,
dopo un po’ di silenzio, capisco che Qualcuno, per una volta,
ha ascoltato un mio desiderio.
E mi muovo a
ricostruire la Maschera di Ghiaccio intorno a me.
Mi alzo, decisa e
forte come prima, facendo sparire ogni segno della mia stupida
debolezza di prima.
<<
Non so di chi tua stia parlando. Andiamo? >>
Ghigna, alzandosi.
Mi precede, con
le mani in tasca e l’aria strafottente.
<<
Andiamo, andiamo. E non fare la finta tonta, Principessa...
>>
<<
Ma è sempre così? Dico...la gente ti incontra, ti
lecca il culo, e ti regala cose? >> domanda Zabini,
inghiottendo una Cioccorana.
<<
Si, in genere ho sempre rifiutato, ma adesso...bè chi se ne
fotte. >>
Sorridendo,
afferro una Caramella Mou dal sacchetto che lui tiene in mano.
Appena usciti
dalla cantina di Mielandia, i proprietari hanno iniziato ad adularmi
come al solito, e offrirmi qualsiasi tipo di leccornie.
E oggi non ho
rifiutato.
Così
io e Zabini abbiamo preso tutti i dolci che più ci piacevano
e entravano nei nostri stomaci.
Senza pagare
niente.
Non è
che i soldi ci manchino...ma perchè rifiutare un regalo?
Nel tragitto ho
firmato due autografi, mi sono fatta fare tre foto, ed ho accettato
altri tre regali di S.Valentino da perfetti sconosciuti.
Regali che
giacciono rimpiccioliti da qualche parte nella mia borsa.
Ignorando una
gruppetto di ragazzine che urlacchiano alla vista del mio compagno di
camminata, continuiamo la nostra passeggiata, guardando ogni vetrina
esistente.
E quando mando a
fare in culo l’ennesimo gruppetto che mi fissava, Zabini
commenta, divertito:
<<
Dio,Potter. Quanto sei Serpe! >>
<<
Sii una Serpe con gli altri, prima che loro lo siano con te!
>> recito il mio nuovo motto, facendolo ridere.
<<
Non posso darti torto. >>
Passiamo davanti
ad un negozio di intimo, e vedo un completino molto osè,
più “Ino” che
“Completo”, di colore azzurro, con un cuoricino
stampato sullo slip, sul davanti.
<<
Ehi! Zabini!.. >> lo chiamo, distogliendolo dalla scopa
da corsa esposta nella vetrina opposta << ...che ne dici
di questo completo intimo? >>
Segue il mio
sguardo, e per poco non vomita.
<<
Ma secondo posso regalarle una mutanda con uno svenevole cuoricino
sulla cosina? Dai,mi lascerebbe! >>
Rido.
<<
Lo so, lo so. Scherzavo! Che ne dici di quella coperta con scritto
“Sognami!”? >> propongo, sempre
scherzando.
<<
Oh, certo. Allora è sicuro che non me la da più!
Povero me! >>
Continuo a
sghignazzare, continuando a proporre ogni tipo di orrido regalo.
Una collana con
cui poter scrivere il tuo nome, con le parole “Il mio
cucciolotto”, un set di manette pelose fucsia, frusta e
completo nero da poliziotta porno.
Devo dire che per
l’ultima idea ci stava seriamente facendo un pensierino.
Delle scarpe che,
ogni qualvolta fai un passo dicono, con la tua voce “Ti
amo!” sono state scartate, insieme al libro
dell’eros più estremo (quello credo che la Serpe
ce l’avesse già), come anche un orsacchiotto su
cui puoi proiettare la tua faccia innamorata.
Finchè
non comincio a fare sul serio, ed entriamo nel mio negozio di vestiti
preferito.
“Lady
Witch”.
Faccio mettere a
soqquadro mezzo negozio, comprando due pantaloni, tre gonne, un paio di
tacchi e uno di stivali, e quattro magliette per me.
Senza,
però, trovare niente per la Greengrass.
Zabini inizia a
sudare freddo, non appena entriamo nel reparto degli abiti
più eleganti.
<<
Oddio! È questo l’Inferno allora! >>
commenta.
Rido.
<<
No...ti sbagli. Questo è il Paradi... >>
Ma mi blocco.
Perchè
ho visto un vestito bellissimo, che mi piacerebbe molto.
E certamente
farebbe impazzire anche la bella Principessa Serpeverde.
È blu
scuro, senza spalline, con la gonna a palloncino e corto.
Considerato
quanto usa il blu, credo davvero che le piacerà.
<<
Zabini....qual’è il colore preferito delle tua
dolce metà? >>
<<
Bè, il verde, il grigio, il blu...e credo anche che abbia un
debole per il ceruleo. Qualunque colore esso sia. >>
<<
E allora credo proprio di aver trovato la cosa giusta per lei. Abbiamo
la stessa taglia, no? >>
Senza aspettare
che mi risponda, afferro quella meraviglia di vestito e trascino la
Serpe davanti ad un camerino vuoto, in cui entro.
Ovviamente solo
io.
Mi spoglio,
restando in intimo.
Mi guardo allo
specchio, evitando di fissare troppo i lividi e i graffi sul
mio corpo.
Porto una
semplice mutandina brasiliana rossa e...un reggiseno di pizzo rosso.
Gli
piaceva tanto, questo reggiseno...
Il
suo preferito.
Per
l’ennesima volta scuota la testa, e mi decido ad infilarmi
nel vestito.
Esco dal camerino
e la commessa non può fare a meno di adularmi.
Sia
perchè deve fare il suo lavoro, ergo indurti a comprare
qualcosa anche se questo ti fa assomigliare ad un facocero, e sia
perchè..ehi, mai letto il mio cognome sui giornali?
<<
Signorina Potter, le sta d’incanto! È
bellissima... >> poi, un po’ più
maliziosamente si rivolge a Zabini << ...Glielo dica
anche a lei. La sua ragazza non sta benissimo? >>
Tutti e due ci
strozziamo con la saliva, giustificandoci immediatamente:
“Non
stiamo insieme!!”
E, mentre ritorno
in camerino per spogliarmi, vedo un sorriso compiaciuto sul volto delle
ragazza.
Ahia...io non mi
metterei contro Daphne Greengrass.
http://img205.imageshack.us/img205/8841/siiic.jpg
Usciamo dal
negozio, tutti e due molto soddisfatti.
Io ho dato fondo
ai miei risparmi, e lui ha risolto il problema enorme del regalo.
Brutta storia
essere fidanzati a S.Valentino!
<<
Allora, Potter...che ti va di fare adesso? Torniamo al Castello, o ci
prendiamo una Burrobirra? >>
Senza nemmeno
pensarci su entrambi voltiamo automaticamente il passo verso il locale
di Madama Rosmerta, dove ci sediamo al bancone, e ordiniamo due
Burrobirre medie.
Beviamo in
silenzio per un po’, finchè una figura sporca e
losca mi si siede accanto.
<<
Mundungus! >> lo saluto, contenta.
È da
tempo che non lo vedo.
Lui ricambia il
mio sorriso, con uno dei suoi tipici ghigni da furbetto.
<<
Ti presento un mio amico, Blaise Zabini. >>
Si stringono la
mano, Zabini un po’ più restio a confondersi con
certa gente, ed iniziamo a chiacchierare.
Dopo un
po’, ecco che il mio contraffattore preferito mi aggiusta la
giornata.
E penso anche
alla Serpe.
<<
Senti Kiki... >> dice, a voce bassa, tanto che sono
costretta ad avvicinarmi a lui per capire meglio <<
...non è che vorresti una canna? Te la do gratis, non
è un problema...è solo che Molly ha iniziato a
perquisirmi ogni volta che mi vede. E stasera sono a cena da loro...
>>
<<
Dio, Dung! E c’è bisogno di chiederle, certe cose?
>>
Ed ecco
perchè io e Zabini usciamo dopo poco dal locale, senza aver
pagato, per un sorriso ammaliatore da parte della Serpe a Rosmerta, con
dei sorrisi malefici e contenti, dirigendoci verso la Stamberga
Strillante.
Ci fermiamo poco
prima, dove dei pali di legno intimano ai visitatori di non
oltrepassare quei territori.
Ah, non ve
l’avevo detto che ha nevicato in questi giorni?
Ed era anche
ora...
Mentre lui inizia
a rollare la canna, io faccio Evanescere delle poltrone nere per poi
posizionarle in un angolo un pò più nascosto,
sebbene questo posto sia già di per se deserto e sicuro per
chi vuole starsene per i cazzi suoi.
Ben presto le mie
mitiche poltrone, opere della mia abile Bacchetta, vengono sperimentate
dai nostri sederi, mentre ci passiamo una bella canna.
Per di
più gratis.
<<
Sai, Principessa... >> interrompe il silenzio, Zabini,
dopo un po’, passandomi la sua opera d’arte
<< ...credo che dovremo andare a fare un giro
più spesso. Abbiamo mangiato, bevuto e fumato gratis.
Nemmeno io ci riuscirei, e sono un gran figo. >>
Sorrido, prima di
fare un tiro.
E viaggiare.
In senso
metaforico, intendo.
Vabbè,
se avete mai fumato una canna mi capirete, altrimenti...lasciate
perdere non ha molta importanza.
<<
Modestia Serpeverde a parte...devi ammettere che la compagnia non
è male. Anzi direi che è la migliore...
>>
Vanitosa...
<<
Oh, certo. Modestia Grifondoro a parte... >> mi imita
<< ...è stato un pomeriggio carino. Non
credevo sarebbe mai stato possibile. >>
Annuisco, facendo
un altro tiro alla figliola di Bob Marley.
<<
Sono successe tante cose che non avrei mai creduto nemmeno lontanamente
immaginabili.. >>
...
......
........
Cazzo, mi
è scappato.
Non volevo dirlo.
Anche
perchè si sa perfettamente a cosa mi riferisco.
Ho tirato fuori
dalle mie labbra tutto quello a cui mi sono ferocemente imposta di non
pensare in questo mese.
E ci sto
riuscendo, davvero.
Non alla
perfezione, però.
Alle volte
qualche brutto ricordo bussa al cervello e fa male.
Fa male da
morire, credetemi.
Ma stringo i
denti e supero anche questa.
Posso farcela.
O, almeno, mi
auto convinco di questo.
<<
Potter... >> inizia titubante, dopo un po’
<< ...devo farti una domanda. Ma devi giurarmi su questa
canna che non diventerai sclerotica come prima, nel passaggio segreto.
>>
Tiro
un’altra boccata di erba, e gliela passo, silenziosa.
So già
l’argomento che sta per tirare fuori, e so anche che non mi
farà piacere.
Ecco il motivo
per cui ho cercato di evitare lui e la sua ragazza in questi giorni.
Per evitare di
essere messa al tappeto dai ricordi.
E non mi va
affatto.
Ma, se voglio
cercare di superare tutto questo, devo anche esserne in grado di
parlarne.
E poi...ho
ammazzato Voldemort, e molti suoi seguaci, ho infilzato un Basilisco,
contribuito alla morte di Raptor, affrontata centinaia di Dissennatori,
rubato alla Gringott e sopravvissuta a tante Battaglia con i
Mangiamorte da averne perso il conto...mi devo spaventare di fronte ad
un nome?
No.
<<
Dimmi. >>
Fa un soffietto,
espira il fumo, e poi si sofferma a guardarmi.
Sostengo il suo
sguardo, finchè non si decide a pormi le sue domande.
<<
Avete combattuto molto contro i Mangiamorte questi giorni. Voglio
sapere...Theo e... >> stringi i denti, Kiki.
Inspira.
Espira.
Calma.
<<
... e Draco,
erano con loro? >>
Avete mai provato
ad essere infilzati con una spada?
Credo proprio di
no se siete qui.
Nemmeno io, per
fortuna, questa mi manca.
Ma credo sia la
stessa identica sensazione di potente fitta alle viscere che sto
provando adesso.
<<
No. Non li ho mai visti in Battaglia. E, credimi, anche se quei
bastardi combattono sempre con la Maschere li avrei riconosciuti.
>>
Un altro tiro, e
me la passa.
È
quasi finita, quindi faccio un ultimo soffietto e la butto.
<<
Quindi... >> incalza << ...non avete idea
di dove siano? Di che fine abbiano fatto? >>
<<
Bè...no. Probabilmente quegli stronzi non li considerano
abbastanza forti da farli combattere. Ma non so davvero cosa stiano
facendo... nemmeno il Ministero ne ha idea. >>
Silenzio.
Tutti e due ci
perdiamo nelle nostre riflessioni.
Oddio, io lotto
con tutta la mia forza di volontà, di pensare a
tutt’altro, salvo l’argomento che abbiamo appena
finito di discutere.
Divago tra i miei
ricordi, quelli più felici.
Magari ripensando
alle feste, alle serate con tutti i Grifondoro, ai viaggi con i
Cacciatori, alle cene a casa Weasley.
Ma non a
quello...non a Lui.
Ed aspetto anche
pazientemente che il respiro mi si regolarizzi, e gli occhi mi si
asciughino.
Vaffanculo,
vaffanculo.
Vaffanculo!
<<
Secondo...secondo te... >>
Come mai sento un
leggero tremolio nella voce di Blaise Zabini?
Oddio...
<<
...può esserli successo qualcosa? >>
No.
Questo no.
Anche questo no,
per favore.
Non voglio
nemmeno pensarci.
La risposta
è no.
Un no secco.
Categorico.
Definitivo.
Certo.
Supplicante.
E invece...
<<
Dio, non lo so! >> sussurro.
Artiglio il
bracciolo della poltrona, ed inizio a stringerlo spasmodicamente.
Credo anche di
aver fatto un leggero buchino.
Pensa ad altro,
pensa ad altro!
Su Kiki!
Harry...
I
festini della Comune.
Hermione.
Le
feste in grande stile made in Gryffindor.
Ginny.
Le
cene con l’Ordine.
Ron.
Le
serata con i miei adorati fattoni.
Seamus,
Dean, Neville, Luna, Lavanda, Calì...
E poi...sbuca dal
nulla.
A turbare la mia
quiete.
I miei pensieri.
I miei divaghi.
Il mio tranquillo
pomeriggio.
Sento una voce,
una sola.
E questo basta a
gelarmi il sangue nelle vene.
<<
Potter...ma quale sorpresa! >>
Timbro regale.
Rumore di tacchi,
ritmato con eleganza.
Zabini che
spalanca gli occhi.
Ma è
solo per un momento, poi torna alla sua solita faccia da duro.
Il fruscio di
mani infilate nel Mantello.
Il rumore di una
Bacchetta sfoderata che taglia in due l’aria.
Lo stesso rumore,
proveniente dalle mie mani.
Prendo la
Bacchetta, mi alzo e mi volto, in contemporanea.
Per trovarmi
faccia a faccia con Narcissa
Malfoy.
Tralasciando il
fatto che dovrebbe essere in prigione, tralasciando il fatto che
è in giro da sola, tralasciando il fatto che è in
giro da sola nell’affollata
Hogsmeade...qualcuno mi spiega come cazzo fanno i
Mangiamorte a scovarmi sempre?!
Insomma...cos’è
seguono il mio odore?
Mi fiutano
ovunque vada?
Mi hanno messo
addosso una specie di Traccia?
Ovunque io sia me
ne trovo sempre uno davanti alle palle!
Che poi attacca
con la solita tiritera... “Potter, com’è
bello vederti”, “Potter preparati a
morire”, “Potter assaporata bene quella canna?
Perchè sarà l’ultima che
fumerai” e bla bla bla.
Fortuna che non
è comparso suo marito, altrimenti mi avrebbe preso un
ostaggio, o torturata e magari lasciato qualche bacetto nel frattempo.
Che
schifo...adesso vomito.
<<
Narcissa. Le prigioni ti hanno licenziata? >>
Sa già
che, in un duello,lei non potrà vincere.
Siamo due contro
uno.
Sempre che
Zabini, rimasto zitto fino ad adesso, non decida di darsela a gambe.
Oppure di
combattere con lei.
La prima
è possibile, la seconda un po’ meno.
Alla mia domanda,
la signora Malfoy ghigna.
E ti pareva.
Un piccolo colpo
al cuore, alla vista di quel ghigno, tanto simile a quello del figlio.
Ma mi ordino di
pensare ad altro, subito.
Mentre siamo
ancora intente a scrutarci, tenendoci sotto tiro con le Bacchette, mi
permetto di analizzare la figura nemica qui di fronte.
Non la vedo dal
processo.
Lì era
il relitto della donna altera e vanitosa che era sempre stata.
Adesso
è la donna altera a vanitosa che è sempre stata.
I capelli,
puliti, adesso di un biondo lucente, sono raccolti verso
l’alto, tranne qualche ciuffo ribelle che sfugge
all’elastico.
Il viso
è di nuovo colorito, per quanto possa esserlo quello di un
Malfoy, e di nuovo pieno e truccato.
Il corpo non
è più consumato, ma le forme sono al loro posto,
coperta da una veste elegante ma non troppo.
<<
No. Ho dato le dimissioni... >> mi risponde sarcastica,
per poi spostare lo sguardo verso Zabini << ...Blaise.
Non sapevo che fra te e la Potter ci fosse qualcosa. Incredibile.
>>
Zabini ride, per
niente spaventato dal possibile duello che la presenza della donna
potrebbe scatenare.
Magari lui
è certo di essere al sicuro.
Io non lo sono di
certo, quindi continuo a puntare la Bacchetta contro di lei.
<<
Potter... >> mi richiama il Serpeverde <<
..siamo a quota due!... >> sicuramente si riferisce al
fatto che anche la commessa di Lady Witch ci ha scambiati per fidanzati.
<<
...Comunque, signora Malfoy, si sbaglia. Non stiamo mica insieme. Ci
mancherebbe! >>
Mentre sorrido, e
sillabo “Stronzo” tra le labbra, Narcissa continua
a parlare con Zabini, ignorandomi.
E certo! Lasciamo
che mi venga un crampo al braccio, a furia di tenerlo sollevato!
Lei deve fare
quattro chiacchiere!
<<
Mi fa piacere. Non sapevo che foste amici, comunque, e la cosa mi
lascia perplessa. Il migliore amico di mio figlio, con la Cacciatrice.
>>
Oh
certo...adesso è Zabini quello che si relaziona troppo con
la Cacciatrice...
Sia io che la
Serpe esplodiamo in tossi sarcastiche.
Ma evitiamo di
aggiungere altro, anche perchè la mia dose di ricordi oggi,
ha superato il limite massimo.
<<
Va bene, Narcissa. Adesso che abbiamo finito le chiacchiere amichevoli,
dimmi cosa vuoi e perchè sei qui, oppure inizia a scappare
perchè oggi sono nervosa, e potrei ucciderti a suon di
Schiantesimi. >>
<< Oggi sei nervosa? Solo oggi?
>> aggiunge Zabini, scherzoso alla mie spalle,
guadagnandosi un bel “Vaffanculo!”
Ma la cosa che mi
lascia più a bocca aperta è l’azione
della signora Malfoy, dopo.
Insomma..questa
donna mi sta stupendo di più in questo anno che in 17.
Abbassa la
Bacchetta.
La rinfodera
nella cinta della gonna, e alza le mani in segno di resa.
Oddio, ma
è pazza?!
<<
Sono qui per parlare con Blaise. È un mese circa che vi
tengo d’occhio, aspettando che tu o Daphne usciate dal
castello, ed oggi mi si è presentata l’occasione.
Ho detto che andavo a comperare qualche ingrediente che manca per le
Pozioni Oscure, o cibo, ovviamente con la Pozione Polisucco, e vi ho
seguiti. Sapevo che eri con la Cacciatrice, ma io ho bisogno di sapere.
>>
Okay...che
succede qui?
Sia io che
Blaise...cioè Zabini, ci guardiamo interrogativi.
Poi sospiro.
<<
Santo Godric, Narcissa. Certe notizie devi darle con calma, rischio
infarti io. Come il giorno del processo... prego accomodati!
>>
Tralasciamo il
fatto che io abbia appena invitato una Mangiamorte ad accomodarsi, non
appena le sua chiappe regali si poggiano su quella che era la mia
poltrona, delle corde la imprigionano su di essa, ed io ne faccio
Evanescere un’altra per me.
Seduto anche il
baldo giovane, le labbra di Narcissa danno di nuovo aria alle corde
vocali.
<<
Voglio sapere cos’è successo a mio figlio.
>>
Oh certo.
E dovremmo
saperlo noi, che non lo vediamo da un mese abbondante, per tua stessa
colpa e di quello stronzo bastardo di tuo marito.
Iniziano a
prudermi le mani.
<<
Si da il caso... >> dico io, rabbiosa <<
...che il qui presente Serpeverde... >> ed io
<< ...non veda il suo caro amico da 40 giorni, circa...
>> 36 fottutissimi giorni, 864 fottutissime ore, 51840
fottutissimi minuti, << ...per colpa tua, di quel
coglione di tuo marito, e compagnia bella. Come farebbe a sapere lui come sta?
>>
In un muto
annuire, anche lui mi da ragione.
Incredibile, qui
sono diventati tutti matti!
<<
Lo so benissimo come sta... >> ribatte Narcissa
<< ...ma voglio sapere il perchè. E tu,
Blaise, potrai dirmelo. >>
Io continuo a
stringere con forza il bracciolo della poltrona, cercando di respirare
regolarmente, invano.
Almeno so che
è vivo...
<<
Cercherò di esserle d’aiuto. >>
risponde Zabini.
<<
Mio figlio sta male. È sempre cupo e taciturno, non parla
con nessuno che non sia Theo. Ed anche lui è triste.
Cos’è successo in questi mesi, prima che Draco
potesse tornare da me? Cosa gli hanno fatto? >>
E con
l’ultima frase, guarda me, minacciosa.
E certo...quando
ai Mangiamorte non piace qualcosa, che non sanno spiegarsi, ecco che la
colpa ricade su noi poveri Cacciatori.
Sono bravi solo
ad accorpare le loro colpe sugli altri.
Il Serpeverde in
risposta prende una sigaretta dal pacchetto, e se ne accende una.
Dopo aver
espirato il fumo, si rivolge a me.
<<
Già, Potter. Glielo diciamo cos’ha Draco?
>>
La vogliono
smettere di pronunciarne il nome, Cristo Santo?
E poi
perchè devo essere io a parlare per lui?
Mi ha
abbandonata, mi ha lasciato qui, fregandosene di quello che questo mi
avrebbe causato, si è unito ai miei mortali nemici..e adesso
cosa dovrei fare?
Difenderlo, con
la mammina?
La stessa donna
che me l’ha portato via?
Sono quasi
tentata di scagliarle l’Avada Kedavra in pieno petto, adesso
che è disarmata e legata, oppure consegnarla agli Auror...ma
le parole mi escono dalle labbra come un fiume in piena.
Mi alzo di scatto
dalla poltrona, incazzata come non mai.
<<
Nessuno di voi schifosissimi Mangiamorte ha mai pensato, anche solo per
un istante, che nè Nott nè... >>
dai Kiki.
Ce la puoi fare.
Poi stanotte ci
penserà Harry a farti stare meglio.
<<
...nè Malfoy
vogliono diventare degli assassini come voi?! Nessuno ha mai pensato di
fargli dire la loro? Dio, se fossi stata al loro posto vi avrei mandati
a fare in culo già da tempo! Anche se,
c’è da dire che, grazie a voi, non so che cazzo
voglia dire avere una famiglia, ergo non posso sapere come sarebbe
stato per me vedere i miei genitori come luridi Mangiamorte. Fatto sta
che la vita che avete scelto per loro, non la vogliono. Potete
riprendervela. >>
Zabini sorride
orgoglioso, io riprendo fiato, senza accorgermi che, nella rabbia delle
mie parole ho mandato a fuoco la poltrona dietro di me.
Narcissa resta a
fissarmi per un lungo istante in silenzio, mentre il Serpeverde con un
annoiato gesto della mano spegne il fuoco della mia ira, continuando a
fumare imperterrito.
Poi...la Regina
delle Serpi riprende a parlare.
<<
E tu, Potter, che ne sai di cosa provano e pensano Draco e Theo? Vi
odiate, e vi siete sempre odiati. Cosa ne vuoi sapere tu?
>>
Già,
cosa ne potrei sapere io?
Sai, Narcissa, ci
sono moltissime cose che non sai di me, di Theo, e di tuo figlio.
E dei Serpeverde
in generale.
Ma non
sarò di certo io a dirtele.
Io
e te custodiamo uno scottante segreto, no Draco?
Non
possiamo dirlo a nessun altro.
Ma è
Zabini a salvarmi il culo.
<<
La Regina dei Grifoni ha passato molto tempo nella Sala Comune
Serpeverde, per una punizione. Non le è stato difficile
capire cosa, Draco e Theo, pensassero del Marchio Nero.
>>
Mentre una nuova
poltrona fuoriesce dalla mia Bacchetta, ed io mi ci siedo stancamente,
Narcissa Malfoy ancora non si decide a tacere.
<<
Quindi, Blaise...tu sei convinto di quello che ha detto la Cacciatrice?
Le dai ragione? >>
<<
Si. Io l’avrei detto un modo più elegante...ma il
succo era quello. >>
<<
E non ci sono altri motivi? Problemi a Scuola, una malattia, una donna?
>>
Silenzio.
Io chiudo le
palpebre, per rilassare il corpo, e calmarlo, per l’ennesima
volta.
Respiro.
Respiro.
Respiro.
<<
No, Narcissa. Nessuna problema di questo genere. Ma non credo affatto
che Draco voglia essere un Mangiamorte. E nemmeno Theo. >>
Alzo la testa di
scatto, e punto il mio sguardo glaciale verso la donna che mi si para
davanti.
<<
Mi hai supplicata di far scagionare tuo figlio da Azkaban, di farlo
tornare ad Hogwarts..e adesso? Lo riduci come prima, se non peggio?
>>
Stronza...
Ridammelo...
Ghigna, malefica
e triste.
<<
Scommetto che ti sei pentita, ora come ora, di aver ascoltato le mie
preghiere. >>
Sinceramente non
lo so.
Adesso che sto
soffrendo come non mi era mai capitato...devo dire che una piccola
parte di me avrebbe volentieri evitato di passare quest’anno
con lui.
Se fosse rimasto
ad Azkaban non mi sarei mai dovuta avvicinare a lui, non ci sarebbe
stata la punizione, il sesso, le lacrime, le liti...
Ma
c’è sempre un’altra parte di me, che
prevale quando nella mia stanza mi tolgo la maschera di Regina dei
Ghiacci, della nuova e super stronza Kimberly Potter dal cuore di
pietra, che non riesce a pentirsi di un solo ed unico bacio.
Non riesce a
rimpiangere nemmeno un sospiro donato a quel ragazzo.
È per
questo che non rispondo alla domanda della Mangiamorte, mi decido ad
alzarmi.
<<
Oggi sei fortunata, non ti uccido.... >>
Sbagliato, non
è per fortuna della donna che lo faccio.
Perchè,
nonostante tutto, è sua
madre.
E non voglio
ferirlo.
Anche se lui lo
sta facendo con me.
Fanculo,
sentimentalismi di merda!
<<
...ma non credere di poter tornare dal tuo perverso maritino come se
niente fosse. >>
Anche Zabini si
alza, per niente preoccupato.
Lei, invece,
allarga il suo ghigno.
Senza nemmeno che
me ne accorga si libera dalle corde, ed impugna la Bacchetta.
Ho perso il
vantaggio che avevo su di lei, ma questo non vuol dire che io non la
possa battere, combattendo regolarmente.
<<
Chi ti dice che renderò il tuo compito facile?
>>
<<
Non ho detto che sarà facile. Solo che, alla fine,
sarà portato a termine. >>
<<
No, Potter. Ti sbagli. Ci sono due ragazzi che mi aspettano, circondati
da Mangiamorte assetati del tuo sangue. Non posso permettermi errori.
Ti saluto. >>
E, detto questo,
in maniera molto vigliacca e sporca, si Smaterializza, prima che io
possa anche solo pensare il primo Incantesimo.
Stronza di una
Mangiamorte.
Maledetta tu,
maledetto tuo figlio, maledetti tutti i Mangiamorte, maledetta la
Kensington, maledetta le sue punizioni di merda, maledetta me, e
maledetto quello che provo per Lui...qualunque cosa sia.
Vaffanculo,
vaffanculo.
Vaffanculo!
Afferro un pugno
di neve, e lo scaravento con rabbia inaudita lontano, oltre gli alberi,
prima di lasciarmi cadere in ginocchio sulla soffice terra bianca.
Sento le
ginocchia raggelarsi, ma non me ne frega poi molto.
Si congelassero
pure.
Tanto il mio
cuore lo è già.
Almeno li fanno
compagnia.
Sento una mano
poggiarsi improvvisamente sulla spalla, segno che Zabini è
ancora qui.
Non è
scappato ridendo, pronto a dire a tutti i suoi adoranti compari
Serpeverde che Kimberly Potter si è lasciata sfuggire
Narcissa Malfoy, mentre la Mangiamorte era senza Bacchetta, e legata.
Vabbè,
proprio senza, no.
Sarà
il suo modo di confortarmi.
Poi, un lampo di
comprensione mi costringe a parlare di nuovo.
<<
Perchè non l’hai fermata? Potevi immobilizzarla
tu. >>
Già,
poteva.
E non
l’ha fatto.
<<
Perchè? L’ha detto lei stessa...ci sono due
ragazzi che l’aspettano. >>
Si, certo.
Come no.
Adesso
difendiamola anche.
Tanto
è solo la ragione per cui Lui se ne è andato.
Perchè
dovrei avercela con lei?
<<
Doveva essere ad Azkaban, porca puttana! E invece è fuori, e
nessuno se ne accorto. Chissà quanti Mangiamorte sono in
libertà, senza che nessuno ne sappia nulla!..Dio Santo...ci
uccideranno tutti. >>
Non è
da me essere così pessimista.
Ma questi
Mangiamorte sono più subdoli e spostati che mai.
Quando combattono
sembrano invasati, impazziti.
E questi piani
diabolici...credevamo di combattere con delle nuove reclute, ed invece
erano assassini esperti e di vecchia conoscenza.
Fuggiti sotto il
nostro naso...e non ce ne eravamo nemmeno accorti.
Subdoli,
calcolatori, intelligenti.
Pericolosi.
Ma Zabini, magari
per interrompere la tensione, sbotta in una risatina sarcastica.
<<
Santo Salazar, Potter! Sono 17 anni che tentano di ucciderti in tutti i
modi...non mi vorrai capitolare proprio adesso?! E poi tu hai la
pellaccia dura...hai fatto sbagliare la mira al Signore Oscuro quando
avevo solo un anno, due denti e quattro capelli! Adesso ne hai 18, e
sono ancora pochi, una massa di capelli che mi ritrovo ancora in bagno,
nella doccia... >>
Quanti
bagni e docce abbiamo fatto insieme...
<<
...e hai cambiato tutti i denti da latte. Sono pronti a mordere, peggio
di un Serpente. Ti vuoi arrendere? >>
Ovvio che no.
E, scacciando
forzatamente i ricordi dalla testa mi rialzo, ruggendo.
Metaforicamente,
è ovvio.
Lo giuro...
“One day, I’m gonna
forget, your name!”
Un giorno,
dimenticherò il tuo nome!
<<
Cosa vuol dire che è fuggita? E cosa vuol dire che era
lì? Com’è possibile? >>
<<
Non ne ho idea. Ma è quello che ho visto. Narcissa Malfoy
non è di certo più ad Azkaban...e, come successe
con Lucius Malfoy, ce ne siamo accorti solo dopo. Ed anche per caso.
>>
<<
Si ma...cosa ci faceva lì? >>
Silenzio.
Siamo
nell’Ufficio della Preside.
Non appena io e
Zabini siamo tornati ad Hogwarts, mi sono subito precipitata dai miei
amici, ed abbiamo subito informato la Preside di ciò che era
successo.
E, adesso, il
Capo del Dipartimento Auror e il Ministro della Magia, dopo essersi
precipitati qui non appena la Mcgranitt li ha informati, mi stanno
chiedendo maggiori informazioni.
La parte
più rischiosa è stata quando mi hanno chiesto
come mai ero ad Hogsmeade.
Ma lo avevo
giustificato con una chiamata di Mundungus, che era lì
effettivamente, che mi aveva avvisata di una probabile presenza tatuata.
Che culo!
E adesso?
Cosa devo
rispondere?
La
verità?
Metterlo in mezzo, e dire
il vero motivo che ha spinto Narcissa ad avvicinarsi a noi?
No.
<<
Stava facendo rifornimento per i suoi compari. >>
Bagman, il Boss
di tutti gli Auror e, quindi, in un certo senso, anche il mio,
è furioso.
<<
Signorina Potter...lei ha avuto per le mani una Mangiamorte e se
l’è fatta scappare da sotto il naso. Si
può sapere cosa le è preso? >>
<<
Signor Bagman... >> ribatto, alquanto offesa dalle sue
accuse << ...il Ministero, ed il suo Dipartimento aveva
una Mangiamorte in cella e se l’è fatta scappare
senza nemmeno accorgersene. Si può sapere
cos’è preso a tutti quanti? >>
Sento Harry e i
Cacciatori trattenere a stento una risata, mentre il mio Capo
è ancora più furioso.
Per fortuna
interviene Kingsley.
<<
Adesso sarebbe inutile accusarci a vicenda. Piuttosto,
manderò una squadra specializzata a controllare in tutte le
celle di Azkaban. Non capisco come mai è potuto accadere una
cosa del genere, ma lo scoprirò presto. >>
Dopo poco veniamo
congedati tutti e cinque.
Ovvio, noi siamo
mandati in prima fila a combattere e rischiare la pelle, ma quando
c’è da parlare di cosa importanti, di scambiarsi informazioni
importanti, ecco che siamo troppo giovani.
Fanculo...
Vabbè,
sarà anche per il fatto che nessuno può dire di
poterci comandare appieno.
Siamo
indipendenti, anche se quelli del Ministero pensano di averci sotto il
loro controllo.
Illusi...abbiamo
detto che non saremmo mai diventati i bambolotti del Ministero, e
così sarà.
Deficienti.
<<
Incredibile... >> è il commento di Ron, mentre
camminiamo verso la nostra Sala Comune << ...si sono
fatti scappare una Mangiamorte da sotto il naso, e non se ne sono
nemmeno accorti! >>
<<
Per non parlare del fatto che quell’idiota se la stava anche
prendendo con te! >> aggiunge Ginny.
<<
Idiota! La prossima volta ci metto molte più parolacce ed
insulti, quando gli rispondo! >> è il mio
commento, ancora alquanto irritato.
Tutti e quattro
si mettono a ridere, mentre io sono persa nei miei pensieri.
Mi sono fatta
fregare.
Maledizione, mi
sono fatta fregare eccome!
Come un primino
impaurito, me la sono lasciata scappare!
Vaffanculo!
<<
Comunque, Kiki... >> mi chiama Harry, che, mano a mano
con Hermione cammina poco dietro di noi << ...qualcuno ti
ha mandato un altro mazzo di fiori. Ed è vero che hai dato
fuoco a quello di Mark Fray? >>
Sorrido,
diabolica.
<<
Certo. Quell’idiota! >>
Sia mio fratello
che Ron si guardano, prima di commentare insieme.
<< Bella stronza!
>>
Già,
potete dirlo forte.
Credo che stasera
ci sia la festa di S.Valentino, anche se domani ci saranno comunque le
lezioni.
Due feste di
seguito, non sono proprio l’ideale per la mia sonnolenza, ma
devo distrarmi, per forza.
Tornata in
camera, capisco a cosa si riferissero prima Harry e Ron.
È
vero, c’è un altro mazzo di rose rosse proprio sul
mio letto.
Che palle...un
altro.
Ma quando lo
capiranno che, ormai, nessuno può ardire tanto da arrivare
al mio cuore?
Che cazzo
continuano a mandare tutti questi mazzi stupidi...?
Lo afferro, prima
di gettarlo nel cestino...anche se la curiosità di vedere
chi me lo ha mandato è troppa.
Afferro il
bigliettino, e resto stupita.
È
ancora quel David, il Tassorosso che ha mandato il marmocchio oggi
pomeriggio con un altro po’ di rose rosse.
“Ma
se Dio ti ha fatto bella come il cielo e come il mare, a che cosa ti
ribelli, di chi ti vuoi vendicare?”
Buon
S.Valentino, Kim.
Magari
un giorno mi dirai di chi ti stai vendicando?
David.
Quella frase,
quella dell’inizio.
La conosco.
È di
una canzone italiana.
Quando andammo in
vacanza in Italia, con i Cacciatori, la mettevano sempre ad un stazione
radiofonica.
Quello che il
Tassorosso non sa, è che ci è andato molto vicino.
Alla spiegazione
della mia nuova indifferenza verso il Mondo, intendo.
Sta in un nome,
ma non lo verrò certo a dire a te, sconosciuto.
Resto per un
po’ a fissare quelle parole impresse nella carta con
l’inchiostro, quando qualcuno bussa alla porta, ed il
biglietto va in fiamme.
Hermione e Ginny
entrano nella stanza, una più contenta dell’altra.
Passeranno una
bella serata, credo, e niente potrebbe renderle più allegre.
Se non il dilemma
su cosa mettersi.
<<
Potrei prestarvi qualche nuova gonna che ho comprato oggi ad Hogsmeade.
>> propongo.
E, mente mostro a
tutt’e due i miei nuovi acquisti, iniziano a farmi domande
sul pomeriggio, salvo l’incontro con Narcissa.
Quando, a pranzo,
ho detto ai miei amici che sarei andata con Zabini ad Hogmseade, per
poco non si strozzavano.
Ma, ormai,
avevamo deciso.
<<
Allora...Come è andato il pomeriggio? >>
domanda Ginny, mentre si prova la mia nuova gonna a palloncino nera. A
vita alta.
<<
Decente. Da Mielandia abbiamo mangiato gratis, da Rosmerta bevuto
gratis, e da Mundungus fumato gratis. >>
<<
Che culo! >> è il commento di Hermione.
Già...grande
culo.
<<
Ti eri ricordata che avevi promesso un appuntamento ad un Corvonero del
sesto anno, oggi pomeriggio? >>
Ginny, Ginny,
Ginny...accettare un appuntamento da uno sconosciuto, è solo
per poi dargli buca!
<<
Si, ma non mi andava. >>
<<
Ed anche il Tassorosso che hai mollato mezzo nudo e bendato nello
sgabuzzino di Gazza, non ti andava di scopartelo, vero? >>
Sento una leggera
accusa, nella voce di ‘Mione, mentre rido sotto i baffi.
Quel pervertito
avrebbe tanto voluto scoparmi, anche nello squallido sgabuzzino di
Gazza del terzo piano.
Non sarei mai
arrivata fino in fondo, ma volevo stare al gioco per poi scaricarlo
quando era più eccitato.
Ci stavamo
baciando quando mi ha chiamata “Bambola”.
Bambolina...
E quindi...stando
alle sue perversioni l’ho bendato e lasciato in intimo.
Per poi
andarmene, portando con me tutti i suoi vestiti, che sono magicamente
ricomparsi nella sua stanza, quando vi è tornato.
<<
Una cosa del genere... >> rispondo, minimizzando,
cercando qualche bel vestito per la festa di oggi.
Andremo solo io,
Ron e Calì.
Gli altri si
godranno un bel S.Valentino con le loro dolci metà.
Per quanto mi
riguarda, stasera...si
balla!
<<
Kiki, quando la smetterai? >> sbotta Hermione
all’improvviso, mentre prova uno dei vestiti di Ginny.
<<
Di fare cosa? >> chiedo, spogliandomi.
<<
Di vendicarti su tutta la fauna maschile di Hogwarts, per qualcosa di
cui solo una persona ha colpa. >>
Mi congelo.
L’anta
del mio armadio che stavo aprendo, resta spalancata per
metà, nello stesso momento in cui il mio braccio si
immobilizza a mezz’aria.
Basta...non ne
posso più di toccare quell’argomento.
Per oggi ne ho
abbastanza.
<<
Non so di cosa tu stia parlando. >> rispondo con
nonchalance, riprendendo a muovermi.
Tiro fuori
qualche vestitino corto, che non ho quasi mai messo, ed inizio a
provarli.
<<
Non fare la finta tonta... >> ribatte Gin
<< ...il soprannome “Regina dei
Ghiacci” ti è nuovo? Sei diventata una Serpe,
Kiki...e tutto per un idiota qualunque. >>
Non.
È.
Un.
Idiota.
Qualunque.
Per poco la
stoffa del mio abitino viola che stavo provando non si stracca, tanto
è forte il lampo d’ira che mi ha scossa il corpo.
Ma non devo far
trasparire i sentimenti...
<<
Ripeto...non capisco quello che dici. Mi sto solo divertendo.
>>
<<
Alle spalle di qualche povero ragazzo, però...
>> conclude sempre la rossa.
Poi Herm aggiunge
del suo.
<<
Un conto è divertirsi, un conto è sfruttare il
fascino che sai di avere, per nuocere. Questo è
fare la stronza. >>
Alzo la testa di
scatto, e la faccio vagare da Hermione a Ginny.
Fai
la Serpe con gli altri, prima che loro la facciano con te...
<<
E che c’è di male? Non posso essermi rotta le
palle di fare sempre la buona, cara, generosa e Grifondoro Kim
Potter?! Attacco prima di essere attaccata! >>
Adesso la
conversazione si sta scaldano.
Ginny si alza dal
letto sul quale era seduta per mettersi le gonne da provare, ed Herm si
scosta dallo specchio.
Entrambe mi si
parano davanti.
<<
Ma chi?... >> esclama la Weasley << ...chi ti attacca? E
non usare la scusante dei Mangiamorte, perchè cercano di
ucciderti da quando sei nata, e non ti sei mai comportata
così! >>
Cosa vogliono che
faccia?
Cosa vogliono che
dica?
Lo sanno come mai
odio ogni essere di sesso maschile che calpesta questa terra, tranne i
miei amici.
Perchè
devono farmelo dire ad alta voce?
<<
Lasciate perdere. >> sussurro, girandomi ed afferrando il
primo vestito che trovo sul letto.
È
quello blu, abbastanza corto, con le maniche corte e leggermente a
pipistrello.
Lo afferro, e
corro in bagno prima che le mie amiche possano aggiungere altro.
Mi spoglio,
nervosamente, e mi infilo nel mini vestitino.
Poi mi guardo
allo specchio, per truccarmi, e, sfortunatamente vedo ancora la
Kimberly Potter che tanto odio.
Magari un
po’ più fredda e stronza, ma sempre la Cacciatrice.
Quella il cui
cuore gronda ancora sangue.
Oggi voglio
cambiare un po’ il mio look.
Magari cambio
anche io...
Afferro la
Bacchetta ed Incanto i miei capelli, in modo da farli diventare corti.
Mi faccio un
caschetto.
Questi
Incantesimi durano soltanto per qualche ora, se una strega volesse
cambiare permanentemente i capelli dovrebbe semplicemente tagliarli.
Ma io sono troppo
affezionata alle mie ciocche, per questo evito di afferrare le forbici,
e divento una ragazza con il caschetto nero, solo per stasera.
Finisco di
truccarmi, con un abbondante dose di mascara blu e di matita nera, un
buon profumo e smalto nero.
Tiro un respiro e
torno in camera.
Le mie amiche
sono ancora qui, che mi aspettavano.
<<
Kiki, cosa hai fatto ai capelli?! >> chiedono in coro.
<<
Niente. >> è la mia laconica risposta, mentre
metto un cinturone nero in vita, e cerco i miei stivali blu.
<<
Kiki, per favore! Sfogati con noi! Dicci cos’hai!
>> mi prega Gin.
Ma io non ne
voglio parlare, nè oggi nè mai.
Io.
Devo.
Dimenticare.
<<
Lo sappiamo perchè stai male, Kiki!... >>
riprende Herm << ...e non è giusto! Ma almeno
sfogati...non hai versato nemmeno una lacrima da quando...
>>
Infilo il piede
destro nello stivale e poi quello sinistro, prima di alzarmi e
fronteggiarle.
<<
Da quando? Da quando cosa? Sentiamo... >> le sfido.
Si guardano, e
poi è sempre Hermione a parlare.
<< Da quando Malfoy se ne
è andato. >>
Un’altra
spada nel petto.
Un’altra
fitta di dolore.
Un’altra
scarica di ricordi mi piega in due.
Un’altro
colpo basso.
E
così...vogliono che pianga.
Che mi sfoghi.
E poi?
A cosa servirebbe?
L’ho
già detto.
Io non
verserò mai più una lacrima.
Per nessuno.
Tanto meno per Lui, per un
Mangiamorte.
<<
Se è piangere, che volete vedermi, prendetevi un ricordo
e guardatevelo. >>
Afferro una borsa
nera, ci infilo un po’ di galeoni, lo Specchio Magico e non,
un rossetto, il Mantello dell’Invisibilità e la
Bacchetta.
Ed esco.
http://img213.imageshack.us/img213/5272/immagine1d.jpg
<< I know you want me, you know I
want cha...I know you want me, you know I want cha!
>>
Ma quale festa di
S. Valentino, quale festa degli innamorati?!
Questa
è le festa dei single!
Dei single che se
la spassano, è ovvio.
Ogni coppietta,
che sia veramente innamorata, festeggia questa serata per i cazzi loro,
solo amore bacini e frasi dolci.
Invece...il resto
della fauna di Hogwarts se la spassa con gli amici, flirtando con
l’altro sesso, bevendo, ridendo e scopando.
Bello, no?
E questo
è esattamente quello che mi ripeto dall’inizio
della festa, ballando e facendo finta di essere la tranquilla Kiki di
sempre con Ron e Calì.
Ma dentro invece
urlo, piango, rompo tutto, strappo, lacero, uccido.
E la vittima di
tutto questo sono sempre io, la solita Kiki Grifondoro e fottutamente sentimentale,
che appare quasi più stronza di una Serpe agli occhi di
tutti, tranne ai suoi.
Che mostra
freddezza e indifferenza a tutti, ma non a se stessa.
Che chiude in
gabbia il suo cuore agli altri, ma non ai ricordi.
Che tornano ogni
notte, quando chiude gli occhi e abbassa la guardia, quasi come una
Maledizione Divina...
Che palle...lo
sto rifacendo.
Mi sto piangendo
addosso.
<<
Ron!... >> lo chiamo, alzando la voce per sovrastare il
macello << ...io vado a prendermi da bere.
>>
<<
Okay, Kiki. Ci vediamo dopo....e se qualcuno si fa troppo rompipalle...
>> aggiunge, minaccioso << ..chiamami!
>>
Sorrido.
Certamente
quell’idiota patentato di Harry gli avrà detto di
tenermi d’occhio, più del solito.
Adesso che le
guardie del corpo si sono ridotte a quota 1, il poveraccio deve tenere
gli occhi molto più aperti.
Lo lascio solo
con Calì, e vado al bancone del Bar, ordinando una semplice
Burrobirra.
Visto come
è andata a finire ieri sera che, per i troppi bicchieri mi
sono ritrovata a letto con un Serpeverde, oggi mi mantengo sul leggero.
Anche
perchè domani mattina ci sono le lezioni.
<<
Una Burrobirra. >> ordino.
<<
Due. >> dice una voce alle mie spalle.
E questa
è l’unica che non avrei mai voluto sentire.
Se in tutti
questi giorni ho evitato il più possibile Zabini e Daphne
Greengrass, nulla è in confronto ai miei improvvisi e
radicali cambi di direzione, alla vista della persona che adesso mi
ritrovo sfortunatamente accanto a sorseggiare una delle due Burrobirre
che ci hanno appena portato.
Astoria
Greengrass.
Afferro il mio
bicchiere, e faccio per andarmene, quando la sua voce mi raggiunge.
<<
Mi stai evitando, Potter? >>
<<
Anche se fosse Greengrass? >>
Sfortunatamente i
banconi del Bar sono meno soggetti alla musica alta, perciò
non ho potuto nemmeno fare finta di non sentirla.
E poi, questa
piccola bamboccetta...come si permette di credersi talmente importante,
da portare la sottoscritta ad evitarla?
Che poi
è la verità...ma non voglio certamente che lo
sappia.
<<
Mi domanderei il perchè. >>
Contro la mia
voglia di romperle il bicchiere in testa ed andarmene, mi siedo di novo
su queste comode ed alte sedie, e mi faccio coraggio dal non prendere
la Bacchetta.
<<
Bene, continua a domandartelo. E quando riuscirai a trovare una
spiegazione a qualcosa che esiste
solo nelle tua mente, avvertimi. >>
Prende un altro
piccolo sorso dalla sua bibita, mente io ne tracanno giù
metà in una sola bevuta.
<<
Allora era una mia impressione il fatto che stavi per andartene, quando
hai visto me? >>
Che palle...ma
non ha altre persone a cui rompere le palle questa?
<<
Non ti è mai passato per la testolina aristocratica, almeno
per un istante, che qualcuno, magari, potrebbe non gradire la tua
compagnia?! >>
Tradotto.
Non ha mia
pensato di stare sul cazzo a qualcuno?!
No,
perchè sarebbe il mio caso...
<<
Sinceramente no. >>
Wao, modesta.
Umile.
Riservata.
<<
Brava, continua così. La stima in se stessi è
molto importante al giorno d’oggi! >>
esclamo, con un
falso sorriso, facendo il segno di vittoria con le dita, e andandomene
lasciando metà liquido ancora nel bicchiere.
<<
Comunque... >> mi richiama << ...mancano anche a me.
E, per la cronaca, quel tipo ti sta puntando. >>
Resistendo dal
forte impulso di farle vedere come combatte la Cacciatrice, anche senza
la Bacchetta, mi giro verso il punto che mi indica.
Vedo lo stesso
biondo Serpeverde con cui mi sono ritrovata nel letto stamattina che,
effettivamente, mi sta fissando in maniera losca.
Uguale: devo
andarmene da qui.
Ma prima...
<<
Piangi, è un ottimo modo per sfogare la tristezza.
Però il “ Anche
a me”, era fuori luogo. >>
Addio, bimba
stronza.
Mi faccio largo
tra la folla, e mi dirigo sul bel terrazzino che tanto amo, indovinate
a fare cosa?
Fumare, ovvio.
Sento che prima o
poi mi verrà un serio cancro ai polmoni...
Afferro il
pacchetto che ho appena sfilato dalla tasca di un tizio che, ballando,
mi si è avvicinato troppo, ed estraggo un sigaretta.
Accendendolo,
godo della sensazione gracchiante del fumo in gola, espirando verso
l’alto.
Amo fumare da
sola, soprattutto da un mese a questa parte.
Ma i miei
desideri, come sempre d’altronde, non vengono esauditi.
Perchè,
ben presto, una compagnia alquanto sgradita si insinua nella mia
pacifica solitudine.
<<
Ciao. >>
<<
Eclissati. >>
Oh, che
maleducata, non l’ho nemmeno salutato e già lo
caccio via.
Muahah...
Comunque, per la
cronaca, è ancor quel tipo Serpeverde con cui ho fatto sesso
ieri notte, e che prima mi stava fissando senza pudore.
Ma la legge amata
e tanto cara de “I Serpeverde
e i Grifondoro devono stare lontani” che fine ha
fatto?
Da
quale pulpito viene la predica...
Sento una
risatina soffocata, ma non un rumore di passi.
Segno che il tipo
non demorde.
Per mia gioia....
<<
Iniziamo a mettere fuori le unghie? >>
Faccio, un tiro,
sempre senza girarmi a guardarlo.
<<
In realtà non le ho mai rinfoderate. >>
<<
Questo te lo concedo... >>
Non mi ricordo
come si chiama.
So solo che
è biondo e Serpeverde.
Oltre ad essere
estremamente affascinante, neanche a dirlo.
Se no, non ci
sarei mai andata a letto, no?
Anche se ero
sbronza.
<<
Allora, Regina Grifondoro, me la offri una sigaretta? Considerato che
hai fregato le mie dal comodino, stamattina. >>
Con un sorriso
colpevole, ma per niente pentito, afferro la mia nuova conquista di
sigarette e gliene porgo una, continuando a fumare.
Girandomi, devo
ammettere che sembra anche più bello di come mi è
apparso stamattina.
Di certo ha gusto
nel vestire, e quel cappello grigio abbinato alla cravatta da un tocco
di classe, sotto la camicia nera e grigia e i pantaloni neri.
Gli occhi sono
azzurri, come ogni biondo che si rispetti...
Non
tutti....
Ed ha delle belle
labbra.
Ma è
una bel ragazzo, nella norma.
Mentre se la
accende, un lampo di comprensione mi attraversa, e chiarisco le cose.
<<
Se credi in una replica di quello che è successo ieri notte,
scordatela. Ero ubriaca, in genere non tratto con i Serpeverde..
>>
Magari
fosse vero...
<<
Lo stesso vale per me... >> risponde, espirando il fumo
<< ...ma sono pur sempre un uomo, con tutto funzionante
nelle parti basse. E poi non mi risulta che le Serpi ti facciano
proprio schifo... >>
Mi irrigidisco,
e, dopo un lungo tiro alla sigaretta, la butto il più
lontano possibile da me, con rabbia.
Per poi girarmi
combattiva verso lo sconosciuto.
<>
Sorride malefico
e seduttore insieme, e mi si avvicina sempre di più.
Non mi allontano,
non sarebbe nel mio stile.
<<
Primo. Mi chiamo Lucian Bole. E lo sai bene... >> bugia..
<< ...Secondo. Ti hanno vista tutti molto spesso in
compagnia della cricca di Zabini e company... >>
Ma non lo faccio
finire in tempo, che gli pianto un dito nel petto, in modo ammonitore.
<<
Se ho passato tanto tempo con loro, è stato per la punizione
della Kensington. Se non conosci le cose come stanno, evita di dare
aria a quella boccaccia idiota, brutto e cafone cretino!
>>
Sorride, sempre
più minaccioso.
<<
Wao, quanti complimenti. Quindi, dici che è stato per la
punizione? Non c’era niente con Nott, Zabini o Mal...
>>
E lo bacio.
Non so come mai
sono presa dal forte impulso di baciare questo stronzo.
Forse per non
fargli finire la frase...
No, magari senza
il forse.
E poi
perchè si è spinto fin troppo in là.
E gliela
farò pagare.
Le mie idee
vagano tra il lasciarlo nudo nel Privè, le cui tende
verranno magicamente aperte, oppure denunciarlo e dire che mi ha messo
le mani addosso.
No, magari
l’ultima no.
Sgamerebbero la
festa, e poi dovrei anche presentarmi al Processo.
Troppe
complicazioni.
Quando ecco che
prova ad andare oltre al bacio, accarezzandomi i fianchi e la schiena.
Si, lo devo
ammettere, è bravo.
Ma non per questo
tutto quello che ha osato fino ad adesso resterà impunito.
Mi stacco, e mi
avvicino al suo orecchio, e gli sussurro, nella maniera più
sensuale che conosco.
<<
Vieni con me. >>
Afferrandolo per
il braccio, lo trascino con me nel primo Privè.
La
prima volta che ci siamo spinti più in là di un
bacio dato da ubriaca...
Lo faccio sedere
sul divanetto, mettendomi a cavalcioni su di lui, continuando a
baciarlo, lottando con tutta me stessa contro i ricordi.
Non mi piace poi
molto il suo sapore.
Sa fin troppo di
sigaretta, come se non avesse un suo gusto personale.
Le sue carezze si
fanno più ardite, passandomi ad accarezzare il seno.
Se voglio farlo
spogliare, ed eccitare anche di più, devo aumentare anche la
mia sensazione di piacere.
Perciò
esagero un gemito, che non riesce a contenere con le sue labbra.
<<
E’ proprio così che facevi ieri notte...
>> dice, malizioso, innervosendomi ancora di
più.
Ma poi rimette la
lingua nella mia bocca, e le mani, una sul mio seno, mentre
l’altra pensa ad alzare il vestito ancora di più.
No, no...non mi
limiterò a lasciarlo nudo davanti alle poche persone che
stanno sul terrazzino.
Con un Levicorpus
lo porterò in giro per la Stanza delle Necessità.
Senza vestiti
è ovvio...
Mi accarezza
sempre più sensualmente, mentre io mi limito a rispondere al
bacio, e alle mie mani nei suoi capelli.
<<
Ti piace? >> sussurra vanitoso, rafforzando la presa su
una natica.
No.
<<
Si... >> mi esce un piccolo sospiro, segno che sono molto
brava a fingere piacere quando invece non lo provo.
Notate gente.
Kimberly Potter
riesce a fingersi stronza, indifferente, allegra, forte, invincibile, e
da oggi anche eccitata.
Wao, dovrebbero
darmi un Emmy...
Muovo il bacino
contro il suo, sentendo come piaccia al suo corpo il mio, e me ne
congratulo.
Il suo respiro si
sta facendo sempre più affannoso e roco.
Bene.
Così
impari, cretino di un Serpeverde.
La sua lingua si
fa sempre più irruente e prepotente, soffocandomi quasi.
Stringe il seno
fino a farmi male, e sul sedere troverò certamente il segno
rosso delle sua dita.
Non mi piace.
Lui non mi avrebbe
mai toccata così...
In risposta gli
tolgo la camicia, dato che la giacca l’aveva fatta cadere
appena entrato.
Devo ammettere
che ha un bel corpo, ma la vista dei suoi addominali non mi provoca
niente di che.
Ultimamente
nessun ragazzo mi ha fatto vorticosamente girare la testa.
L’attrazione
che provo per un corpo nudo di un uomo si è notevolmente
abbassata da un mesetto.
E ciò
non vuol dire che sto diventando lesbica.
Ma che...niente
lasciamo perdere.
Mi bacia il collo.
Anzi no, ma che
dico.
Lo morde, succhia
e graffia.
Non mi piace per
niente.
È
troppo poco delicato, e mi sta facendo male.
Ma la migliore
vendetta non è quella di lasciarlo qui, adesso, anche se
vorrei farlo.
Ma quella che gli
spetterà dopo.
In risposta,
accarezzandogli la schiena, e gettando la testa all’indietro
per farmi baciare meglio il collo, lo graffio come peggio posso.
<<
Brava micina... >>
Oddio...ma questo
tipo da dove è uscito, da un film porno?
Dio santo...
Fingo
l’ennesimo gemito, stavolta con più impegno,
mentre scende a baciarmi sempre più in basso.
Yuuuh, come mi
sto eccitando.
Sarcasmo.
Quando le sue
labbra arrivano al mio seno, emetto un vero e proprio urlo.
Vabbè,
“Vero”,
si fa per dire...
<<
Ti piacciono proprio tanto i Serpeverde, eh? Visto come urli adesso...
>>
Ed ecco che
riprende a stuzzicarmi, malizioso, vanitoso, osceno, ed eccitato
certamente più di me.
Dio santo, adesso
gliela taglio quella lingua.
Mentre si bea
della pelle dei miei seni, ecco che, però, continua la
frase, rovinandomi la giornata.
<<
...e come urlavi ieri notte il nome di Draco Malfoy.
>>
Mi immobilizzo.
Mi congelo.
Mi ghiaccio.
Mi
spezzo.
Cosa ha detto?
Cosa avrei fatto
io?!
Mi alzo
immediatamente dai suoi pantaloni, e mi paro davanti a lui, dopo
essermi abbassata il vestito nei limiti della decenza.
<<
Cosa? Che cazzo vai blaterando? >>
Sorride.
O meglio...cosa
può fare una Serpe?
Ghigna.
<<
La verità, mia piccola Regina Grifondoro... non smettevi di
sospirare il suo nome, mentre facevamo sesso ieri notte. Eri ubriaca
fradicia, non ti ricordi....ma io si. >>
Sento
un’altra ferita aprirsi dentro di me, e cominciare
anch’essa a grondare sangue copiosamente.
Di nuovo mi sento
piegata dalle mani tremanti, dagli occhi che pizzicano, dai battiti
accelerati e dal respiro affannoso, tipiche conseguenze del sentirlo nominare.
<<
Cazzate. Te le stai inventando sul momento. Perchè avrei
dovuto dire il nome di... >>
Ce la puoi fare
Kiki, non è la prima volta oggi...
<<
...Malfoy?! Lo sanno tutti che ci odiamo... >>
In
realtà, qui nessuno sa un cazzo..
Fa spallucce,
senza far sparire quel suo ghigno arrogante dal volto.
<<
E che ne so io! E, sinceramente non mi interessa. È sempre
stato un grande...si è sempre scopato le migliori donne
sulla piazza. Perchè non anche tu? >>
Indurisco lo
sguardo.
Sarà
per gelosia, rabbia, dolore...
<<
Forse perchè non ci sarei mai stata, io?!
>>
Okay, grande
cazzata.
<<
Senti, della tua vita sentimentale non me ne frega un cazzo...Ma io non
mi invento le cose, bambina. >>
Mi si avvicina
lentamente, con passo sensuale, e sempre ghignando.
Idiota...
Appena
è prossimo la mio corpo, mi mette una mano nei capelli,
adesso corti, e prende a sfiorarmi il collo.
<<
Ieri...urlavi, sospiravi... >>
Mi sfiora la
pelle del viso con il naso, continuando a sussurrare..
<<
...Non la finivi più... >>
Gira intorno al
mio corpo, e, facendo cozzare la mia schiena contro il suo petto,
continua la sua lenta tortura psicologica.
<<
...sempre con il suo nome.... >>
Lecca una parte
di collo, ed io, anche se mi sta disgustando, non riesco a muovermi.
Sono incatenata dalle sue parole.
<<
...Draco!
oh...si...Draco!...
>>
Bastardo...
<<
Doveva piacerti molto, eh? >>
Continua
l’esplorazione del mio collo, e della clavicola.
Ed io tremo.
Stronzo...
<<
Magari le leggende sulla sua bravura sessuale erano vere... da come
gemevi il suo nome ieri... >>
Idiota...
<<
Ma io sono altrettanto bravo, no? >>
Mi mette una mano
sulla pancia, e prende ad accarezzala, arrivando sempre di
più verso il basso, e poi verso l’alto.
Pezzo di merda.
<<
E poi... Lui non
c’è più...o sbaglio?
>>
Testa di cazzo.
<<
E, credimi, bambina. Ti piacerò come rimpiazzo.
>>
Sei morto.
Istintivamente,
senza permettergli di arrivare al mio seno, Appello la Bacchetta dalla
borsa, e mi volto verso di lui.
Senza nemmeno
permettergli di domandarsi cosa stia succedendo, una parola esce dalle
mie labbra.
<< Oblivion.
>>
Vaffanculo.
Dimentica tutto.
Ricorderà
ancora il suo nome, e cose del genere, ma gli ultimi tre giorni,
più o meno no.
E si dimentica
qualcosa di importante, oltre alla notte con me...bè sono
cazzi suoi.
Così
impara cosa vuol dire offendere Kimberly Potter.
Anche se non se
lo ricorderà.
Ma, non contenta
della punizione, e consumata dalla rabbia, mentre il senso di
smarrimento, tipico degli Incantesimi di Memoria, sta svanendo nel
Serpeverde, un altro Incantesimo trova vittima nello stronzo qui
davanti a me.
<< Stupeficium!
>>
Va a cozzare
contro il divanetto, e ci resta, svenuto.
Bastardo.
Ma la perdita dei
suoi sensi non porta alla perdita dei miei ricordi.
Ora
più freschi, dolorosi e omicidi che mai.
Ma io non mi
calmo.
Magari il mio
orgoglio si, ma tutto il resto no.
Il dolore, la
tristezza, la voglia di piangere, di urlare, di uccidere qualcuno, di
impazzire per tutto il resto della notte, di scappare.
Bè...quelli
restano.
Datemi
l’Isola che Non C’è, datemi il Bacio di
un Dissennatore.
Visto che, a
questo punto della mia vita, l’unica cosa che voglio non
posso averla.
Ma non posso
certo farmi vedere da qualcuno in queste condizioni.
Un piccolo
specchio posizionato all’entrata del divanetto, mostra
il mio aspetto.
Sono pallida,
come non lo sono quasi mai stata, gli occhi lucidi, le mani tremanti, e
l’espressione depressa non fanno di me la Regina dei Ghiacci.
Personaggio che
ho faticata tanto a costruirmi, e che non ho alcuna intenzione di
perdere.
Devo andarmene.
Devo andare a
nanna.
Seppellirmi dalle
coperte, e lasciare che solo loro siano testimoni della mia debolezza
di stasera.
Oggi...semplicemente
l’hanno nominato troppe volte.
Il peso dei
ricordi è stato troppo grande da portare sulla mia piccola
schiena.
Afferro la borsa,
lancio un ultimo sguardo schifato verso Bole, quello stronzo idiota, e
vado via, di corsa.
Nella pista cerco
Ron, faticosamente.
Ma, dopo cinque
minuti buoni, lo vedo un po’ troppo vicino a Calì.
Vabbè,
chi se ne frega.
<<
RON! Io vado a letto...ci vediamo domani! >>
Non so quanto mi
abbia capita, visto il frastuono della musica e la marijuana che sta
attaccando i suoi neuroni, ma sia lui che Calì annuiscono.
Addio.
Fuori dalla
Festa, mi metto addosso il Mantello
dell’Invisibilità, sia per non farmi scoprire, sia
perchè ho freddo.
Sia
fuori che dentro...
Non so dove
andare.
Non mi va di
tornare nella mia stanza, dove essere spronata da Hermione e Ginny a
sfogarmi con loro, nominando il suo nome, tirando fuori ancora
più ricordi.
Nella stanza dei
ragazzi non credo si possa.
Mi sa che si sono
messi d’accordo, e ci “dormiranno” Dean e
Luna.
E poi comunque
non mi andrebbe.
Non ho mai voluto
ammetterlo, in questo mese, ma per colpa del mio nuovo atteggiamento da
Serpe, mi sto allontanando da tutti loro.
Vabbè,
tirando le somme non voglio proprio avvicinarmi al Dormitorio
Grifondoro.
Potrei andare da
Ernie e Justin ma...
Non so.
Preferisco
un’altra parte.
Eliminando la
Stanza delle Necessità, per la solitudine che mi colpirebbe
lì, inizio correre verso l’unico posto in cui,
almeno per stanotte posso rifugiarmi.
Raggomitolata sul
pavimento, cerco di non tremare all’idea di essere
così vicina a tutto ciò da cui sto scappando in
questi 36 giorni.
Strano, eh?
Nonostante una
pericolosa overdose di ricordi, invece di correre il più
lontano possibile da tutto ciò che mi ferisce, e che ho
così diligentemente, ma non altrettanto perfettamente,
scansato, ecco che io gli corro incontro.
A braccia aperte.
Ma è
davvero l’unico posto che mi è venuto in mente.
Stringo le gambe
al petto sempre di più, per riscaldarmi il corpo e il cuore,
entrambi tremanti per il freddo, e nascondo ancora più a
fondo la testa tra le ginocchia.
Brutta idea
mettermi un vestitino corto, stasera.
Sento
già i miei capelli allungarsi.
Tempo qualche ora
e torneranno come prima.
Come anche io.
Mi chiedo se, un
giorno, anche io potrò vivere allegra e contenta, senza
nemmeno un problema nella vita.
Una cosa
è certa.
Una vita intera,
con un uomo, innamorarmi di lui, e fare in modo che anche lui mi
ami...bè non sono cose per me.
Basti vedere come
sono finita questa volta con.. Lui...e come mi ridussi con Kevin
l’anno scorso.
No, no...io e
Cupido non andiamo affatto d’accordo.
Cazzo
però, se fa freddo nei sotterranei...
Sento il
pizzicore agli occhi aumentare sempre di più, quando un
rumore di passi inizia a farsi sempre più nitido.
Sono corsa via
dalla Festa alle 2.00, circa, ed è un’oretta
abbondante che aspetto qui per terra.
Sono passate
circa una decina di persone da questi corridoi, ma con il viso nascosto
ho fatto in modo di non essere riconosciuta.
Ma colui che sto
aspettando...bè mi sta ancora facendo attendere.
Alzo la testa,
per controllare chi svolterà l’angolo delle scale,
speranzosa...
Ma sono soltanto
due ragazzi che, guardandosi in modo molto arrapato, quasi corrono
verso una stanza, certamente di lui, e vi si chiudono dentro.
Che palle!
Con rabbia,
abbasso la testa poggiandola sulle mie ginocchia fredde.
Si può
sapere cos’ho fatto di male, perchè una qualche
Divinità stronza debba con così tanto impegno
prendersela con me?!
Vaffanculo,
Vaffanculo.
Vaffanculo!
<<
Principessa che ci fai qui? >>
Alzo la testa di
scatto, tirando su con il naso, e trattenendo l’ennesima
scarica di lacrime che minacciava di uscire dai miei occhi.
Resto a fissare
Blaise Zabini, cercando di mascherare la mia tristezza.
Ma non credo di
riuscirci.
Ormai penso che
l’abbiate capito dove intendo dormire, stanotte.
Non potendo
tornare nella mia Casa, chiedo ospitalità a quella che, fino
a pochi mesi fa, avrei volentieri fatto ardere.
Ma
adesso...bè, l’ho detto.
È
stato l’unico posto che mi è venuto in mente.
Anche se, la
nuova simpatia, non si estende a tutti i Serpeverde, sia chiaro.
Me resta nei
confini di poche persone.
Che si possono
contare sulle dita di una mano.
Una basta e
avanza...
Comunque...eccomi
correre verso i sotterranei, aspettare che qualche Serpe entri nella
loro Comune, per intrufolarmi con loro, grazie al Mantello, per poi
fermarmi con il cuore in gola davanti alle camera numero 7.
A quanto pare,
però, la porta era stata Incantata per non aprirsi davanti
agli sconosciuti.
Il che spiega il
mio essere seduta per terra, con un gran freddo e un gran dolore al
sedere.
<<
Asilo politico? >> chiedo, supplicante.
Resta per un
po’ a fissarmi, con uno strano sorriso tra il sorpreso e il
confuso.
Poi si guarda
intorno, per vedere se arriva qualcuno, per poi aprire la porta, e
lasciarmi passare, con un finto inchino.
<<
Prego Vostra Altezza. Benvenuta nella mia umile dimora. >>
Entrare nella
stanza, mi fa un effetto peggiore di quello che avrei mai immaginato.
Sentire il Suo
odore ancora qui, vedere qualche Suo vestito ancora sparso per la
stanza, il Suo letto testimone di molte nostre liti e riappacificazioni.
<<
Brutto stronzo, la devi smettere di chiamare Hermione “Sangue
Sporco”! >>
<<
Bambolina, ma perchè ti scaldi tanto?! >>
<<
Come “Perchè?”!? è la mia
migliore amica, e tu la offendi! Come dovrei comportarmi? Io offendo
mai Zabini o Nott? O la Greengrass? >>
<<
Si. E se è per questo offendi anche me. Siamo pari no?
>>
<<
Ma fottiti! >>
Lo
mando al diavolo, e faccio per andarmene, quando mi afferra dal braccio.
Mi
fa cozzare contro il suo petto, e già il semplice sentirlo
dietro di me, mi manda il cervello ad Hogsmeade.
<<
Lo sai, bambolina. Senza di te, mai! >>
Ed
inizia a baciarmi e leccarmi il collo, talmente bene, che mi lascio
subito andare alle sue carezze.
Mentre
mi accarezza il seno, poi la pancia, l’ombelico, la vita,
sempre più giù, sempre di più...
Quella volta
credo che non raggiungemmo nemmeno il letto.
Ci accontentammo
del pavimento.
<<
Dove stai andando? >>
<<
In giro per Serpeverde...dove vuoi che vada, nuda?! In bagno!
>>
Mi
alzo dal letto dove eravamo sdraiati, dopo aver fatto
l’amore...cioè, aver studiato Incantesimi.
Non
mi porto il lenzuolo per coprirmi, molto stile film.
Mi
ha vista sotto ogni angolatura, senza veli, e dovrei preoccuparmi del
tragitto letto-bagno?
Bah..
Apro
la porta di legno nera, e mi infilo subito nella doccia, aprendo acqua
tiepida.
Ci
metto circa mezz’ora a trovare la temperatura che
più mi aggrada, per poi farmi baciare da ogni singola goccia
che mi scivola sul corpo.
<<
Don’t try to tell me what to do, don’t try to tell
me what to say... >>
Amo
cantare sotto la doccia.
A
Privet Drive zio Vernon mi ha sempre rotto i coglioni per il
“Casino che fai ogni volta che ti lavi!”...adesso
posso cantare quanto cazzo voglio.
<<
Ti ho mai detto che quando canti mi ecciti particolarmente?
>>
Spalanco
gli occhi, che mi bruciano un po’ per le piccola gocce che vi
entrano.
E
lo vedo, davanti a me, nudo, con l’acqua che gli scivola
addosso.
Gli
delinea gli addominali, il viso, le gambe, i muscoli del corpo...
È
una visione celestiale.
Sorrido.
<<
Non dipende dal fatto che sono completamente nuda nella stessa doccia
con te? >>
Prima
di baciarlo.
Ed anche quella
volta il letto fu abbandonato nella sua fredda solitudine.
Come adesso.
<<
Ciao bambolina. >>
<<
Dimmi la verità. E deve essere davvero la verità,
non costringermi ad usare il Veritaserum…sei stato con altre
ragazze nelle ultime settimane? >>
Mi
guarda negli occhi, con un’intensità tale che non
so cosa mi trattenga dal baciarlo adesso, ora, subito.
<<
No. >>
Semplice
e conciso.
Dovrei
dubitarne, visto il tipo, ma non riesco a non fidarmi di lui.
<<
Tu piuttosto, bambolina…lo sai vero che quel Finnigan mi fa
girare le palle? Per favore digli, che se allunga un’altra
volta le mani, giuro che gliele taglio… >>
Sorrido
semplicemente e lo bacio.
E
devo ammettere che è davvero un bel bacio, come sempre
d’altronde.
Ci
mettiamo sempre molta passione, e ben presto mi ritrovo a sbottonargli
freneticamente la camicia, e senza i miei pantaloni.
Le nostre scenate
di gelosia...
<<
UCCIDIMI CAZZO! È quello che vuoi no? >>
E
poi...
Lo
schiaffo.
Il
<< Ti odio >>
E
il bel complimento finale.
<<
Sei solo un’assassina. Sei solo una sporca assassina.
>>
E
la mia risposta.
La
mia promessa...che poi ho infranto.
<<
Questa è l’ultima volta che mi tocchi.
>>
Quella notte.
Quella maledetta
notte.
L’inizio
della mia caduta al centro esatto dell’Inferno.
E da
lì non sono più risalita.
Magari soltanto
quando le sue labbra si sono posate sulle mie, al Ballo.
Solo in quei
pochi istanti sono potuta tornare in Paradiso.
Anzi...nell’Isola
che Non C’è.
Adesso?
Adesso sono
semplicemente accanto a Lucifero.
E non
basterà un bacetto a riportarmi in superficie.
<<
Tutto bene? >>
Mi ero quasi
dimenticata di lui.
Zabini
è ancora dietro di me, e, quando mi giro, lo vedo fissarmi
con aria preoccupata e allarmata.
<<
No. Non va bene un cazzo. >>
Ecco,
l’ho ammesso.
Ad alta voce,
almeno.
Si, gente.
Non va bene per
niente.
Non sto bene per
niente.
Mi sento una
merda, soffro, sono triste, incazzata, ferita, sento che non
potrò mai più ritornare a ridere come prima, odio
Cupido e le sue frecce amorose del cazzo, odio il fatto di essere
così emotiva, odio il fatto di dover provare dei sentimenti,
e odio tutto il genere maschile che calpesta questi pavimenti.
Con ovvie
eccezioni.
E di questo non
posso sfogarmi con nessuno.
Perchè
non voglio ricordarlo, non l’ho mai voluto ammettere ad alta
voce.
Draco
Malfoy mi ha abbandonata, cazzo!
Per
unirsi ai Mangiamorte, il cui hobby preferito è cercare di
uccidermi!
Io
non devo
stare male per Lui!
Eppure...magari
al cuore si potesse comandare.
Sarebbe tutto
più semplice.
Magari adesso
sarei innamorata follemente di quel David, o di Kevin, con cui potrei
condividere i miei giorni felicemente e allegramente.
E invece no.
Questo bastardo
di cuore fa sempre tutto per cazzi suoi.
È come
me...non si fa comandare da nessuno.
Ed è
per questo che uso gli uomini come valvola di sfogo.
Poco ortodosso,
poco giusto...ma la vita è sempre stata ingiusta con me,
perchè io non dovrei esserlo con lei?
Magari qualcuno
può vantarsi di aver avuto il mio corpo...però,
l’ho giurato, mai più nessuno potrà
ardire a qualcosa di più.
Io un cuore non
ce l’ho più...è partito circa 36 giorni
fa.
<<
Lo so. >>
Due sillabe.
E poi...
Mi ritrovo
impegnata in un abbraccio con la Serpe.
Non so se io
abbraccio lui, o lui abbraccia me.
So solo che mi
ritrova stretta tra le sue impacciare braccia, nascondendo gli occhi
che tra un po’ scoppieranno di lacrime, nell’incavo
della sua spalla.
<<
Mancano anche a me. >> sussurra.
Non rispondo.
D’altronde...chi
tace acconsente.
<<
Scusa, ti ho rovinato la serata? >> chiedo, con la voce
rotta dal pianto che incombe su di me, come una spada di Damocle.
<<
No. Daphne è in quella
settimana del mese...quindi resto a secco! E poi voleva stare un
po’ con Pansy. A quanto pare si è lasciata con il
ragazzo... >>
<<
Se ti riferisci al ciclo mestruale...ringrazia che le venga ogni mese!
>>
Si stacca dal mio
abbraccio, quasi spaventato.
<<
Santo Salazar...non dirle nemmeno certe cose! >>
Me lo immagino,
Zabini, sommerso da pannolini e biberon.
Poveraccio.
Accenno un
sorriso.
Domani comincio
alle dieci la prima lezione, ed è tardi.
Dobbiamo andare a
dormire.
Come se mi avesse
letto nel pensiero, Appella dall’armadio di Nott un pigiama
da donna molto carino, e certamente molto caldo.
Verde, ovviamente.
Nott...
<<
E’ un pigiama che a Daphne non piaceva, e quindi lo prese
Theo, per poterlo riciclare a qualche ragazza come regalo... mettilo e
andiamo a dormire. Mica russi tu? >>
Rido, senza molta
vera allegria.
<> lo sfotto, infilandomi in bagno, e poi
nel pigiama.
Non capisco come
non possa piacere alla Greengrass un abbraccio caldo del genere...anche
se, effettivamente, ce la vedo di più con i completini di
seta indiana.
È
comodissimo, con le maniche lunghe e i pantaloni che mi arrivano fin
sotto i piedi.
Adoro questo
genere di pigiama...anche se, devo ammettere, in questi sotterranei non
c’è per forza bisogno di chissà quale
indumento di lana per stare caldi.
Nudi si dorme
anche benissimo, per quanto essi siano riscaldati...ed io lo so bene.
Finito di
sistemarmi, vado davanti allo specchio, accorgendomi di non potermi
struccare.
Fa niente, almeno
domattina avrò già la matita sugli occhi,
risparmiando tempo...
I capelli stanno
crescendo di nuovo a vista d’occhio...però, devo
ammettere, che la lunghezza fino alle spalle sarebbe l’ideale
per me.
Credo proprio che
farò un taglio radicale.
Almeno...si
cambia un po’.
Sperando di
cambiarmi anche dentro.
Divago un altro
po’ mentalmente, prima di affrontare di nuovo la vista della
stanza.
Appena mi chiudo
la porta alle spalle, la visione di Blaise Zabini in boxer mi da un
rinfrescata agli occhi, mentre mi guarda con occhio critico.
<<
Non capisco come mai alcune donne amano questi pigiamoni da orsi...son
tanto belli i completi intimi! >>
<<
Pervertito! >> è il mio commento, prima di
fare un sospiro, e dirigermi verso il suo letto.
Si.
Dormirò
nel letto che tante volte ho riscaldato con il mio corpo, e il mio
desiderio.
Potrei anche
dormire nel letto di Nott...ma i miei piedi si dirigono nel letto sulla
mia destra, e non sulla sinistra.
Quasi come se
fosse una cosa naturale, quasi come se un qualche forza li richiamasse.
Magari la
familiarità che hanno con esso.
Quanti pomeriggi
abbiamo passato tra queste lenzuola, che, solo per Grazia Divina, non
si sono incenerite dal nostro desiderio?
Tanti...troppi
perchè il mio corpo, il mio cuore, il mio cervello, la mia
anima, possa sopportarne il sapore amaro dei ricordi.
Mi fermo in
prossimità di esso, e, con una mano, accarezzo le lenzuola
fredde.
Nessuno
ci dorme più da un po’...
Lentamente scosto
il copriletto, in modo da farmi spazio
Mi lascio cadere
sul letto, portando la faccia sul cuscino.
Mi avvolgo tra le
coperte, ed una sensazione di ritorno a casa mi coglie.
Il cuscino
è pieno del suo odore, impregnato come il più
assassino dei ricordi.
Pioggia.
Lui.
Le
coperte...sembra di stare stretta tra le sue braccia, più
calde dopo aver fatto sesso.
Riscaldata,
almeno loro, dalla nostra passione.
Chissà
se essa è mai giunta sino alla Cassa Toracica, e a
quell’organo che molti dicono non possieda.
Ma, in
fondo...cosa me lo chiedo a fare?
Se
n’è andato.
Preferisce
uccidermi, anzichè restare con me.
Non
sentirò mai più la sua voce strascicata che mi
sussurra sensualmente nell’orecchio.
Non lo
sentirò mai più sul mio corpo.
Non mi
sentirò mai più Sua.
Non
infilerò mai più le dita tra i setosi fili
d’oro.
Non
assisterò mai più incantata e affascinata alla
sua risata, una di quelle vere intendo.
Mai
più un suo ghigno mi sarà rivolto.
Nessuno mi
chiamerà mai più “Bambolina”
nello stesso modo sensuale in cui la sua voce scandiva le 9 lettere.
Mai
più...
E non posso farci
niente.
Zabini mi si
avvicina lentamente, con in mano un bicchiere d’acqua.
Con gli occhi
pizzicanti, mi sistemo seduto, e gli faccio posto perchè
possa sedersi accanto a me nel letto del suo migliore amico.
<<
Tieni. >> mi dice, semplicemente.
Afferro il
manufatto di vetro, e prendo un sorso.
Prima che tutta
la rabbia, tutta la frustrazione, tutta la delusione, la tristezza, il
rancore che sto sopportando silenziosamente questi giorni mi si
accumuli dentro con cotanta forza, da non poter più far
finta di niente.
E quindi scaglio,
con quanta forza ho in corpo, il bicchiere lontano da me, facendolo
cadere sul pavimento, facendolo rompere, facendo riversare
l’acqua sul bel tappeto pregiato.
Ma chi se ne
fotte.
Il Serpeverde
accanto a me non batte ciglio, mentre io mi raggomitolo di nuovo su me
stessa, e nascondo la testa tra le gambe.
<<
Vaffanculo...vaffanculo...vaffanculo...vaffanculo... >>
continuo a sussurrare, con la voce rotta da un pianto che non mi
è ancora venuta a trovare.
Per fortuna.
Stringo i denti,
e, ringhio, con voce rabbiosa:
<<
Perchè? Perchè?
Perchè è andato via? Non voleva quella
vita...Cristo Santo! >>
Non piangere
Kiki...non farlo assolutamente.
<<
Non glielo perdonerò mai...MAI! >>
Rispetta, almeno
per una volta, le regole.
Non si piange.
<<
E io?! Perchè devo stare così? Chi cazzo me ne da
il diritto?! >>
Piangere no mi
servirà a nulla.
Non devo
permettermi questo lusso maledetto.
<<
Vaffanculo...vaffanculo...vaffanculo! >>
Sento una mano
arrivarmi sulla testa, che prende a fare su e giù sui miei
capelli.
In carezze
consolatorie.
<<
Principessa, adesso calmati. Alla prima domanda, posso benissimo
risponderti, alla seconda affermazione non ti credo, e alla
terza...bè anche per quella ho una risposta. Come sempre,
d’altronde. >>
Tiro sul con il
naso, sentendo gli occhi continuare a pizzicare.
Ma ce la devo
fare.
Non devo piangere.
Stringi i denti
Kiki.
Come sempre.
<<
E allora dimmi qualcosa, Zabini... >> sussurro, con un
filo di voce alquanto flebile, << ...spiegami quello che
credi di sapere. Perchè io sto impazzendo. >>
<<
Io non credo
di sapere. Io so.
È tanto difficile da capire che per Draco...
>> colpo allo stomaco, fitta al cuore <<
...non sarebbe stato facile mettersi contro i genitori? Che doveva
fare, combattere con l’Ordine e uccidere sua madre?
>>
<<
Ucciderla no. ma arrestarla si.... >> lo interrompo,
alzando la testa di scatto << ...e suo padre...Dio Santo!
Ha torturato e ucciso più persone di quello che
immagina...come fa a non provare ribrezzo verso di lui? Ha permesso che
diventasse una Mangiamorte! Ha sguinzagliato un Basilisco nella Scuola
del figlio! Poteva restarci secco, se lo incontrava per cosa, anche se
è un Purosangue! E lui lo considera ancora il suo eroe, come
tutti i figli con genitori normali?! >>
E’
vero, sono i suoi genitori.
Questo lo capisco.
È per
l’amore che prova per loro che ha abbandonato tutti ed
è partito.
Ma...come si fa a
voler bene ad un assassino?
Pur essendo tuo
padre..come fai a farti toccare da mani sporche di sangue innocente?
Come fai a farti
comandare, a farti trascinare negli stessi ideali di un uomo che ha
più volte torturato la gente indifesa?!
E
poi...parliamoci chiaro.
Lucius Malfoy mi
ha torturata, stava per farmi uccidere Harry, stava per uccidere me, e
voleva anche usarmi come puttana dei Mangiamorte...mi avrebbe fatta
violentare in gruppo.
Come una cagna.
E se Draco Malfoy
ci avesse mai tenuto un minimo a me, queste cose non se le sarebbe
scordate.
<<
Potter, tu la fai facile. Ma non siamo Grifondoro, pronti a
sacrificarci per la giustizia e la pace nel Mondo. Siamo...
>>
<<
Non usare la scusa di essere Serpeverde!.. >> mi altero,
puntandogli un dito ammonitore contro << ..Non vuol dire
che tutti i verde argento debbano essere Mangiamorte, assassini,
stupratori e Cruciatori! Non siete mica dei pazzi violenti! Cosa
faresti se tua madre ti dicesse di schieranti contro la Greengrass?
Cosa se i tuoi genitori non perdessero occasione di escogitare un nuovo
attacco per ucciderla? Di certo non ti alleeresti con loro...no?
>>
Lentamente scuote
la testa, dandomi ragione.
Zabini non
farebbe mai una cosa del genere, perchè ama Daphne
Greengrass.
Esattamente coma
Draco Malfoy non ama
me.
Ha
mai detto di essere innamorato di te?
Non
mi sembra...
Già,
è vero.
E
tu? Hai mai detto di essere innamorata di lui?
Anche
quando te l’ha chiesto?
No.
Mai.
E
quale sarebbe stata la risposta?
Cosa
avresti detto al suo “Mi ami?”,se aveste avuto
più tempo.
Non lo so.
Ed è
la cosa che più mi spaventa.
Perchè
prima,quando iniziammo la nostra tresca, la mia risposta sarebbe stata
facile.
No.
Un semplice e
conciso segno di diniego.
Ma
adesso...adesso dove è andata a finire la sicurezza nel
negare un mio ipotetico amore per lui?
Perchè
ho titubato a quella domanda?
Perchè
il mio cervello non ha subito formato le lettere
“N” ed “O”, nella mia mente?
Perchè?
Zabini mi fissa
per un po’, mentre io continuo a reggere il suo sguardo
indagatore.
Poi ghigna.
<<
Quando mi facevo un giretto nella testa di Draco...l’ho
sgamato a pensare che quando piangi sei ancora più bella.
Credo che avesse ragione... >>
Un punto
interrogativo mi cresce spontaneo sulla testa, in modo figurato
ovviamente, mentre mi chiedo a cosa cazzo si riferisca.
Ma poi, in un
lampo di intuizione, mi porto una mano alla guancia...e la sento
bagnata.
Seguendo la scia
acquosa, risalgo al mio occhio, mentre saggio la goccia con le labbra.
Calda.
Salata.
Si, decisamente
una lacrima.
Una sola.
Solo una perla di
tristezza caduta da un occhio, che ha lasciato una scia bruciante di
tristezza sul mio viso.
Sto piangendo.
Sto infrangendo
una delle mie stesse regole.
Ed è
la terza volta, per quello stronzo.
Avevo pianto
poche volte.
Solo 4...adesso
arriviamo a 7.
Che senso ha,
adesso, contarle?
Se la cosa va
avanti così, credo che la quota non si fermerà al
numero magico più potente.
Spalanco gli
occhi, per la consapevolezza.
Sto
piangendo.
Poi,
all’improvviso, mi ritorna in mente il sogno.
Io sposata e con
un figlio, con accanto un uomo, che, per colpa del SUO
incessabile e perennemente doloroso ricordo, non riuscirò ad
apprezzare pienamente, e lui con la sua bella famigliola felice.
La sua degna
mogli, e il suo degno erede.
Due vite diverse,
divise, parallele.
Cioè
senza punti d’incontro.
Senza
possibilità di compromessi.
Magari Harry ed
Hermione non si sposeranno, oppure avranno tre figli invece di due, e
magari Ron non vorrà affatto pargoletti urlanti in casa, ma
il succo del sogno...chi mi dice che, per la prima volta in vita mia,
io non abbia ottenuto qualcosa che mi faccia meritare un voto
che non sia una T in Divinazione?
Molti Babbani
credono nei sogni premonitori...perchè non dovremmo farlo
noi maghi?
E
perchè non dovrei farlo io, che ho capito che, ormai, a
niente c’è un limite?
Ed è
proprio questa consapevolezza, la certezza che Draco Malfoy non
sarà mia più mio, che porta compagnia alla mia
lacrima solitaria.
Scoppio in
lacrime, in singhiozzi.
Mi accascio sul
materasso, stringendo tra le dita il lenzuolo, con il suo profumo
impregnato in
ogni fibra tessile, consolata solo dalle braccia di Blaise Zabini.
Vomitare.
Ho una gran
voglia di vomitare.
Oddio...non si ha
mai il desiderio
di vomitare.
Insomma, che
schifo...personalmente la odio come azione, e anche come verbo.
Diciamo che sento
il bisogno
di vomitare, ecco.
Ed infatti lo
faccio sul serio, alzandomi velocemente dal letto, e correndo verso il
bagno.
Mi piego sulla
tavoletta del water e...vabbè è inutile che vi
descrivo la sensazione di merda in bocca, o come io stia rigettando
tutto quello che ho, o non ho mangiato.
Fantastico.
Solo quando mi
rialzo dal water, sentendomi ancora peggio di prima, mi ricordo di dove
mi sono addormentata ieri sera.
<<
Fanculo! >>
<<
Buongiorno anche a te, Principessa! >>
Mi giro di
scatto, vedendo Blaise Zabini appoggiato allo stupite della porta, con
un ghigno di chi ti sta prendendo per il culo stampato in faccia, ed
una faccia, che non si direbbe appartenere ad uno che si è
appena alzato.
La mia, invece,
sono certa che spaventerebbe anche un Dissennatore.
A proposito...
<<
Che ore sono? >>
<<
Le nove. Non avevi una lezione prima, vero? Perchè io no,
quindi non mi sono preoccupato. >>
<<
Oh, ma certo. Grazie mille. >>
Lo dico in tono
sarcastico, ma, in fondo, nelle ultime due parole,
c’è un fondo di verità.
Devo davvero
ringraziarlo, per avermi sopportata ed accolta stanotte...sperando che
ciò non faccia infuriare la bella bionda, ormai prossima ad
infilare al Serpeverde un anello all’anulare sinistro.
E, dal ghigno che
si trasforma, ma solo per un attimo, in sorriso, credo proprio che
abbia capito che, il mio, non era tutto sarcasmo.
Restiamo per un
po’ a fissarci in silenzio, prima che io mi decida a
ricominciare la giornata delle Regina dei Ghiacci.
<<
Bè? Dovrei lavarmi, adesso. Quindi...sciò!
>>
<<
Mi stai cacciando dal mio bagno? Dal
mio bagno?
>> domanda, indignato.
Alzo un
sopracciglio, e ghigno anche io.
<<
Per me non ci sono problemi. Devo farmi la doccia, puoi anche restare.
Poi, però, magari glielo spieghi tu alla tua dolce
metà. >>
Ride.
<<
Spiegare cosa? Non avresti certo il coraggio di spogliarti davanti a
me! >>
Il mio
sopracciglio si alza ancora di più,direttamente
proporzionale all’allargamento del mio ghigno.
Inizio a
togliermi la maglia del pigiama, lasciandola cadere a terra, mentre
reggo il suo sguardo di sfida, con uno altrettanto deciso a non
dargliela vinta.
Poi si passa ai
pantaloni, che raggiungono la maglia sul pavimento.
Adesso che mi sto
mostrando a lui in intimo, credo che il ragazzo abbia seri dubbi di
vincere la provocazione, quando vedo il suo sguardo mettere un
po’ troppo a fuoco i miei lividi e i miei tagli.
Bè,
che c’è?
Si sa, rischio la
vita un giorno si e l’altro anche, non sono mica Clark Kent.
Anche il mio
corpo subisce attacchi.
Sta per aprire la
bocca, magari per fare un commento sul mio fisico, quando qualcuno
bussa alla porta, e lui esce velocemente dal bagno.
Ridacchiando al
pensiero di cosa avrebbe detto la Greengrass, appena entrata nella
stanza, se lo avesse visto a fissarmi mezza nuda, entro in doccia.
Mentre
l’acqua mi scivola addosso, tento di far andar via con essa
anche la giornata di ieri.
Assolutamente da
lasciare nel solito Dimenticatoio.
Ed è
mentre esco dalla Sala Comune Serpeverde, che annuncio a tutti il
ritorno della Regina dei Ghiacci.
Ieri avevo perso
la maschera per strada.
O meglio, me
l’avevano fatta togliere a suon di ricordi.
Ma oggi...oh,
iniziate a tremare dal freddo.
Perchè
non ci saranno sconti della pena, per chiunque mi si avvicini.
<<
La Maledizione Cruciatus fa parte delle Terribili e tanto discusse
Maledizioni senza perdono. So perfettamente che avete affrontato questo
argomento al quarto anno, ma in quel caso non era nel programma,
quindi...dovremo riprenderle tutte e tre.... >>
Che palle.
Aberforth
è passato a farci studiare Incantesimi più seri.
Oggi, si passa
alle Terribili 3.
Come se io o i
Cacciatori ne avessimo bisogno.
<<
...La formula Magica per scagliare l’Incantesimo,
è una parola latina. “Crucio”. Ma non ce
ne frega niente da dove derivi il verbo...di certo non possiamo
metterci a tradurre una lingua morta se ce la scagliano addosso..
>>
Molti studenti
ridono, io no.
Non sono molto in
vena, nè oggi, nè nelle settimane precedenti.
Sono passati
quattro giorni dalla mia dormita in Casa Nemica, e questo è
esattamente il quarto giorno che mi sono svegliata con il bisogno di
rigettare tutto quello che avevo ingerito ieri sera.
Non so da cosa
dipenda questa cosa, fatto sta che, sistematicamente, da 4 mattine mi
alzo con la stessa sensazione di merda in corpo.
Hermione e Ginny
mi guardano preoccupate, ma non fanno commenti.
Da quando, la
sera di S.Valentino, litigammo, le cose non sono affatto tornate come
prima, anche se apparentemente si.
Non ci confidiamo
più come prima, nè il nostro rapporto
è allegro e senza muri a dividerci come ogni giorno in
questi anni.
Ma se, per
riappacificarmi con loro, anche se la cosa mi fa star male, devo
ripercorrere un giorno orrendo come quello di
S.Valentino...bè, niente da fare.
Ma, ovviamente,
nessuno si accorge di quanto, in aggiunta a quello che mi fa star male
da 40 giorni, ormai, mi manchino le mie migliori amiche.
Tutti mi vedono
come la solita stronza sexy di sempre.
Oggi, per
esempio, ho fatto per la seconda volta il sogno in cui accompagnavo mia
figlia alla stazione, e lo
vedevo.
Mi sono svegliata
sudata e nervosa, e sono corsa, come le ultime tre mattine, a vomitare.
Poi, come se
niente fosse, mi sono truccata, pettinata, e sistemata in generale,
solo per godere degli sguardi famelici di molti uomini, quando,
perfettamente in orario, ho fatto la mia entrata trionfale in mensa,
sotto gli occhi di tutti.
Camminata
sensuale, capelli perfettamente lucidi svolazzanti, sorriso perfido e
seduttore, camicia sbottonata al punto giusto, con un maglioncino
scollato al punto giusto...
Trasudavo, e lo
faccio tutt’ora, sicurezza, fiducia in me stessa,
indifferenza verso tutto ciò che c’è al
Mondo che potrebbe ferirmi.
Si, sono
diventata un’attrice splendida.
Anche adesso, con
le gambe accavallate quanto basta perchè la gonna della
divisa, ovviamente più corta di quella regolamentare, mi
scopra quanto basta.
Non sto parlando
di un accorciamento radicale, come quello che apporta la Parkinson alla
sua gonna-cintura.
Solo che le
divise da donna sono orrende, e quasi tutte noi evitiamo di portare
queste sottane da suore dal ginocchio.
Io, Hermione e
Ginny abbiamo modificato le nostre divise al secondo anno...erano
troppo orrende.
Poi, la
lunghezza, dipende dalle ragazze.
<<
Questo spregevole Incantesimo, come saprete, provoca un acuto e
insopportabile dolore alla vittima, che non può fare a meno
di contorcersi dalle sofferenze... >>
Alcune ragazze
della prima fila, Tassorosso ed anche Grifondoro, si esibiscono nei
loro migliori squittii intimoriti, ed io ghigno nella loro direzione.
Intercetto un
occhiolino di Aberforth, che continua la descrizione della
“Atroce tortura infernale e mortifera” che si
prova, se qualcuno ha la bella idea di divertirsi in modo macabro con
te.
Credo proprio che
lo stia facendo a posta.
Si.
Ha sorriso verso
Harry.
Si sta divertendo
nell’esagerare con i particolari, pieno di stronzo e oscuro
divertimento su quelle povere fanciulle, mai sfiorate da certe cose in
vita loro.
Beate
loro...
Quasi quasi
rido...
<<
...Non esiste alcun modo di sfuggire al dolore causato
dall’Incantesimo. Molti maghi sostengono che, cercando di
assentare la mente dal corpo, serva, come minimo, a diminuirlo, ma
molto li contraddicono.
Non è
possibile un distacco totale tra il nostro corpo e la nostra anima,
specie in una sensazione in cui la concentrazione la mandate alquanto a
farsi benedire... >>
Altre risate.
E stavolta, se
prima ero rimasta impassibile, la frase detta dal mio professore mi
turba parecchio.
Al
dolore non si scappa.
Capito
Kiki?
E non mi
riferisco a quello della Maledizione.
Scuoto la testa,
mentre Harry, accanto a me, attira la mia attenzione, per finire di
giocare a tris.
Segno una croce
in alto a destra, ed aspetto la sua mossa, fingendo si prestare
attenzione alla lezione, mantenendomi il viso con una mano.
Intercetto uno
sguardo interessato da un Tassorosso della mia stessa fila, a cui
rifilo uno sguardo infuocato.
Magari potrei
anche giocare con lui dopo...
Ma non sono
l’unica ad accorgermi di lui.
<<
Insomma!... >> sussurra Harry << ...un
altro? Ma si può sapere cos’hanno tutti in questo
periodo? Ma tra tutte le ragazze che ci sono a Scuola, proprio te
devono infastidire! Insomma...hai sempre avuto molti spasimanti, ma
ultimamente sono fin troppo concentrati! >>
La domanda di
Harry è semplice: come mai tutti adesso sono così
propensi a provarci con la sotto scritta?
Semplice.
Prima, ho sempre
rifiutato tutti.
C’era
già qualcuno con cui condividere le mie passioni..
Tutti sapevano
che non ero fidanzata, ma che non ero incline a cedere a nessuno.
Da un mese a
questa parte, invece, non mi faccio molti problemi.
Non
c’è più nessuno che me lo impedisca...
La voce
è corsa.
Uguale:
più scocciatori.
<<
Non ne ho idea, fratellino! >>
Ma mio fratello
non fa in tempo a ribattere qualcosa, che la porta della classe si
spalanca con urgenza.
La Preside in
persona, accompagnata da Ginny, entra in classe, con un’unica
frase:
<<
Scusami Aberforth. Mi servono i Cacciatori. >>
Dalla classe si
leva un sussurrare sempre più fitto e curioso, mentre io,
Harry, Hermione e Ron ci alziamo dal nostro posto con espressioni
neutre, e ci dirigiamo fuori dalla classe, insieme alla Preside e a Gin.
<<
Ragazzi... >> esclama la Mcgranitt, non appena Ron si
è chiuso la porta alle spalle <<
...è un incarico delicato. Dovete trovarvi tra
mezz’ora a Diagon Alley, alle spalle della Testa di Porco,
nel cunicolo chiuso. Ordini del Ministero. >>
<<
Come mai? >> chiedono i ragazzi in coro.
<<
Dovete andare a prendere alcune persone del programma di Protezione del
Ministro. È molto importante. >>
<<
Chi sono? E quanti? >> domanda ‘Mione.
<<
Non lo so, non me l’hanno detto. Ma avete solo trenta minuti.
Ce la fate? >>
<<
Ovvio. >> è la mia spontanea risposta.
C’è
forse qualcosa che i Cacciatori non possono fare?
<<
Fantastico. Possiamo saltare una pallosissima lezione di Storia della
Magia, oltre a quella di Aberforth! >> gongola Harry,
soddisfatto, mentre camminiamo per le strade di Hogsmeade, ignorando i
passanti che ci fissano.
<<
Il professor Silente...!
>> lo corregge Hermione.
Come sempre, a
puntualizzare.
Tutti e quattro
alziamo gli occhi al cielo, facendola ridere.
Personalmente,
non so quanto essere contenta di questa astensione dalle lezioni.
Non che non
studiare non mi faccia piacere, ma qui si gela di freddo.
A Febbraio,
è ovvio.
La neve si sta
sciogliendo, dato che i piccoli fiocchi gelati hanno smesso di cadere
dal cielo da ieri mattina, ma il freddo resta.
Pur con la
sciarpa e il mantello pesante, non posso fare a meno di tremare.
Oddio, ho anche
felpa, doppia maglietta, guanti e...basta.
Ovviamente, non
appena la Mcgranitt ci ha detto del nuovo compito, siamo subito corsi a
cambiarci e a coprirci.
Se nella Scuola
la divisa scolastica invernale riesce a tenerti al caldo, di certo
l’Incantesimo Riscaldante non si espande in tutta la nazione.
Metto le mani
nelle tasche, ed estraggo una sigaretta, accendendola.
Tanto non me ne
frega un cazzo se qualcuno viene a scoprire del mio vizio.
Non ho genitori
che potrebbero farmi la ramanzina sulla salute dei miei polmoni.
<<
Chissà chi sono questi tizi...se sono sotto il Programma di
Protezione del Ministro, avranno certamente informazioni importanti sui
Mangiamorte... >> commenta Ginny.
Avrà
ragione ma...
<<
Sinceramente la cosa non mi interessa molto... >> espiro
il fumo << ...finchè non mi dicono dove si
nascondono e dove possiamo andare a sterminarli tutti, non sono degni
della mia attenzione. >>
Non
dire cazzate, Kiki.
Non
li uccideresti MAI tutti...
Ne
salveresti almeno due...
I miei amici non
aggiungono altro alla mia macabra considerazione, ma percepisco i loro
scambi eloquenti di sguardi.
Il silenzio non
dura molto, però, perchè è Ron a
spezzare la tensione.
<<
Secondo me sono vecchi spie, che hanno scoperto chissà che.
Magari li vedremo vestiti in nero, con la Bacchetta ancora fumante di
Maledizione che Uccide, con tutte le Pozioni sperimentali e pericolose
rimpicciolite nel taschino... >>
<<
Si, e magari, non appena ci vedono, dicono “Il mio nome
è Bond. James Bond!” >> lo
interrompe sarcastico mio fratello, facendo ridere Herm,
l’unica, oltre me a poter capire cosa intendesse.
Riderei anche io,
se non mi si fossero congelate le labbra intorno al filtro della
sigaretta.
Sarcasmo.
Solo
quelle?
O
il gelo è arrivato anche al tuo cuore, piccola Potter?
Ma poi, mi
ritorna in mente una scena di una nostra estate.
Ed allora riesco
a scongelare la bocca in un sorriso.
<<
Ehi Harry! Ti ricordi con la barista della metro? Come ti presentasti?
>> lo stuzzico, causando una forte ed improvvisa
curiosità di Hermione, e le risa di mio fratello.
Per una scommessa
persa su una partita di calcio, e per qualche bicchiere si troppo,
Harry si presentò alla bionda e carina barista esordendo con
un “Piacere. Il mio nome è Potter. Harry,
Potter.”
Solo che
finì solo per farle alzare un sopracciglio sin
all’attaccatura dei capelli, e per farla ridere, quando,
barcollando, fece cadere il vassoio dalle mani di una cameriera di
passaggio, versandosi addosso un mix di cocktail e caffè.
Alcuni bollenti.
Ma quella sera
eravamo davvero ubriachi, perchè non ci accorgemmo di star
prendendo per il culo la sorella di un energumeno della banda i Dudley,
che gli diede al caccia per due settimane.
Povero
fratellino...
<<
Quale barista? >>
<<
Niente, amore. Solo una scommessa con la mia cara sorellina, guidata
dalle troppe birre...niente di che. >>
<<
Ma se io ho riso per settimane?! >> continuo a
provocarlo, stuzzicandolo sempre più.
Muahah...
<<
Ron, le metteresti un guanto in bocca per favore?! >>
chiede Harry, trattenendo a stento le risa, mentre Herm non ci trova
proprio niente di divertente.
Gin si limita a
guardarsi le scarpe mentre cammina, con un piccolo sorriso tirato sul
viso.
Chissà
a cosa pensa.
Bah...
A volta le
teenager sanno essere davvero strane.
Continuo a tirare
il fumo, mentre ritorno seria.
Odio il freddo...
Delle ragazze, un
po’ più grandi di noi, ci passano accanto, ed
iniziano a fissarci, sopratutto Harry e Ron, parlandosi
nell’orecchio e facendo sorrisi e risatine ebeti.
Dio santo quanto
odio la gente quando fa così..
<<
Bè?.. >> le attacco, girandomi esasperata
all’ennesima risata soffocata da gallina.
Solo
perchè hanno finito la Scuola e non hanno un cazzo da fare,
non le autorizza a comportarsi da primine! << ...se
volete vi scatto una foto, e ve la vedete meglio a casa.
Così le risatine oche le risparmiate alle mie orecchie,
eh?... >> le gelo. Restano immobili a guardarmi male, ma
non possono mica contraddirmi. Insomma, io sono Kimberly Potter.
Poi, faccio un
sorriso fintamente educato, faccio un ultimo tiro alla sigaretta, e
dico:
<<
..Grazie mille! Buona giornata! >>
La mia
sarà certamente pessima.
Mi volto di nuovo
verso i miei amici, che mi stanno guadando, Hermione e Ginny con
sguardo impenetrabile, e Ron ed Harry divertito.
Ma poi
‘Mione scoppia a ridere, grata.
In fondo gli
stavano guardando il ragazzo.
<<
Che dite... >> propone Ginny dopo un po’
<< ..ce la facciamo ad entrare e prendere una
Burrobirra? >>
<<
Non credo, Gin. Siamo anche in ritardo di tre minuti... >>
Siamo appena
arrivati davanti alla Testa di Porco, e stiamo decidendo se infilarci
nel vicolo dell’appuntamento, oppure nel logoro e sporco
locale, per riscaldarci un po’.
<<
Ce ne siamo accorti. >> dice una voce alle mie spalle.
Tutti e cinque
portiamo immediatamente la mano alla Bacchetta, sfoderandola,
voltandoci di scatto.
E mi prende un
colpo.
Mi immobilizzo.
Mi congelo, e
stavolta sul serio.
Perchè
riconosco la voce, adesso che ci penso, anche se le due persone
incappucciate di fronte a noi hanno il volto coperto.
Ma niente
è in confronto al corpo al cuore che mi viene quando se lo
scoprono.
Spalanco gli
occhi.
Apro la bocca,
per poi richiuderla.
La Bacchetta mi
cade dalle dita, e smetto di respirare.
Tutto intorno a
me si ferma.
Tutto perde
sostanza e suono.
Tutto perde forma.
Tutto perde
significato.
Tutto perde
colore.
Mi soffermo nel
paio d’occhi che mi stanno fissando divertiti, prima di
spostare lo sguardo in un altro paio di iridi...più
impenetrabili, e più cariche di significato allo stesso
tempo.
Non riesco ad
emettere alcun suono, sebbene tutto dentro di me urli.
Mi perdo in
quegli occhi maledetti, e credo davvero di affogarvici.
La testa mi gira,
e le gambe tremano.
Ed ecco che la
voglia di vomitare torna.
E stavolta non
è un bisogno.
No,
no...è voglia.
Credo che i sensi
mi vengano a mancare non appena il suo colore tempestoso degli occhi si
fonde con il mio, ma non mi concedo il lusso di svenire.
Devo restare
sveglia e cosciente, per quanto mi sia possibile.
E godere appieno
della vista deliziosa del nuovo arrivato.
Il mio cervello
non ragiona più, si disconnette dal Mondo.
Beato lui che
può.
<<
Sorpresi? >>
<<
A dire la verità no. > risponde ‘Mione.
<<
La domanda sarebbe, piuttosto, se ne siamo felici o meno.
>> ringhia Harry, appoggiato dal cipiglio minaccioso del
sue fedele amico.
<<
Non facciamo mica domande idiote, noi! Oppure che non ci interessano.
>>
<<
Non è del tutto esatto. >>
Ha
parlato.
Ha
parlato.
La
sua voce...Dio, quanto è riecheggiata nella mia mente la sua
voce...
Ma nessun divago
mentale le rendeva giustizia.
Sebbene questo
sia un sussurro, il fatto che non abbia aperto bocca sino ad adesso, mi
fa sobbalzare.
Aveva parlato
sempre...l’altro, per entrambi.
E, adesso che si
è deciso a muovere le labbra perfette per articolare una
frase, ecco che mi fissa con maggiore intensità.
Qual’era
la domanda?
Che dicevamo?
Non riesco
comunque a muovere un muscolo, nè a raccogliere la
Bacchetta, nè a cambiare espressione facciale.
Non ne trovo la
forza, nè il cervello, ormai scollegato dal resto del mio
corpo, manda gli impulsi ai miei arti per smuoversi da questa
situazione.
<<
La domanda sarebbe, se ne siamo felici o meno. >>
<<
Non facciamo mica domande che non ci interessano. >>
<<
Non è del tutto esatto. >>
Ergo gli
interessa.
Se siamo felici
dell’improvviso arrivo.
E, da come mi
incatena con lo sguardo, credo si riferisca a me.
Non appena
ricollego il tutto, il cuore prende a battermi all’impazzata.
Tu-tum.
Devo rispondere.
Tu-tum.
Ma cosa?
Tu-tum.
La
verità, credo.
Tu-tum.
E
quale sarebbe?
E, mentre penso a
cosa dire, mentre penso a come riuscire a far muovere le labbra, un
solo sentimento si impossessa di me.
Rabbia.
Ed allora ricordo
come mi chiamo, chi sono loro due, cosa hanno fatto, come si parla,
come si respira, come ci si piega a prendere la bacchetta, come si
riducono gli occhi a forma normale, come si ritorna a far scorrere il
sangue.
Quindi...
Scuoto la testa,
lottando contro la voglia di lasciar perdere tutto e saltargli addosso,
lottando contro un’altra me stessa che vorrebbe seguire il
primo punto, lottando contro la voglia di urlare, lottando contro la
voglia di alzare le mani, lottando contro la voglia di cedere al senso
di mancamento che mi ha preso alla loro vista, lottando contro la
voglia di un Bacio di un Dissennatore, lottando contro la voglia di
piangere, rispondo.
<<
Troppo tardi. >>
Già,
mi dispiace ma mort.
È
troppo tardi.
SEDETEVI.
COLPO AL CUORE IN ARRIVO.
Salve,
marmaglia Magica.
Scommetto
che tutti quanti stamattina vi siete alzati con un sonno indicibile,
per la festa di ieri, oppure tra le nude braccia della vostra dolce
metà.
Molti
si saranno ritrovati nel Dormitorio sbagliato, magari senza mutande e
con poche ore di sonno, e molti sospiri alle spalle...
Oppure
c’è sempre qualcuno che, da bravo studente
è andato a letto presto, ieri.
Fatto
sta che, non credo, qualcuno di voi si sia svegliato nella Tana del
Lupo, in perfetta tranquillità.
A
cosa mi riferisco?
Alla
nostra Regina dei Ghiacci, che ne sta combinando una dietro
l’altra, per la gioia di molte pettegole.
Cosa
ha fatto stavolta la nostra Regina Kim?
La
vediamo scendere in tutto il suo splendore dal Dormitorio Maschile
Serpeverde, dove è stata avvistata intrufolarsi con Blaise
Zabini, nella stanza di quest’ultimo, dopo che la ragazza era
magicamente riemersa da un Privè.
Lo
stesso Privè dove Lucas Bole si è svegliato dopo
una mezz’oretta, ancora intontito da uno Schiantesimo, e
senza alcuna memoria degli ultimi giorni.
No,
no, piccoli, non preoccupatevi.
La
nostra Regina K. Non ha nessuna storia con il magnifico Serpeverde.
Deduzione
derivata dalla tranquillità della Principessa Serpeverde,
stamattina, che ha salutato la ragazza che ha condiviso la stanza con
il suo ragazzo come se niente fosse.
E
se Daphne Greengrass non si preoccupa, perchè dovremmo farlo
noi?
Però,
attenta D....Can che abbaia non morde. Ma Grifone che ruggisce si.
È
un caso che i due, Potter e Zabini, siano andati insieme ad Hogsmeade,
soli soletti...a fare un giro?
La
cosa puzza quasi quanto Gazza.
Si
aprono scommesse su un Duello tra le nostre due Regine.
Quanto
puntate e su chi?
Comunque,
tutto questo non ha rovinato la bella seratina romantica sul Lago Nero
della coppietta Verde argento del secolo.
E
nemmeno quelle dei nostri Grifoni preferiti.
Beata
te, Hermione.
Hai
avuto Harry Potter ai fornelli tutto per te, ieri sera.
E
magari anche per dessert...
Non
si è sporcato a cucinare, invece, Seamus Finnigan, che ha
portato la sua bella rossa Ginny Weasley in un bellissimo e carissimo
ristorante di Hogsmeade.
Avrai
le tasche vuote, eh Seamus?!
Ma,
adesso, sedetevi, si passa ad un’altra notizia.
La
cosa potrebbe causare nuovi shock, colpi al cuore, infarti e ictus.
E
la sottoscritta se ne lava le mani.
Se
siete deboli di cuore non leggete la notizia che sto per darvi.
Perchè
è una vera bomba.
Tutti
quanti hanno visto i nostri amati e sexy Cacciatori dirigersi verso
chissà quale meta, in missione segreta.
Talmente
segreta, che, da adesso, tutta la Scuola ne sarà al corrente.
Notizia
fresca di Infermeria, dove è appena arrivata una succulente
notizia per voi ragazze.
Fatevi
belle, fate un Incantesimo di Ingrandimento alle tette, e vestite da
vere zoccole.
Perchè
c’è una sorpresa.
Grande
quanto le palle dei Potter.
E
per palle intendo coraggio.
Cosa
sono andati a fare i Cacciatori in missione?
A
prendere due ragazzi, e portarli a Scuola.
Due
ragazzi del Programma di Protezione del Ministero.
Chi
sono, direte voi, e perchè dovrebbero interessarci?
Oh,
dovrebbero.
Perchè
già li conoscete, e moltE hanno avuto l’onore e
l’onere di aprire le gambe in loro presenza.
Signori
e signore...anzi no, solo signore.
Trattenete
le lacrime e le urla.
Perchè
Theodore Nott e Draco Malfoy sono appena tornati da Mangiamort-Land,
evidentemente redenti, vista la necessità che hanno di
protezione.
Io
vado ad farmi bella, non so voi.
Kiss
kiss...
Ed eccomi qui, sfiancata dalla seconda settimana di scuola
più pesante che abbia mai avuto.
Si, avete capito bene.
La mia Scuola, unica in
tutta la città, è iniziata il 7 (IL 7!!) ed io
sono già esausta..
Allora, cosa ve ne pare?
Come al solito, a me
non piace molto, ed è anche un po’ cortino.
Solo che non potevo
fare un capitolone lungo, senza la nostra Serpe preferita...povero
Kiki, eh?
Ma adesso Malfoy
è tornato, e bisogna vedere se la nostra Regina dei Grifoni
è disposta a perdonarlo...
Kiss..
alice brendon cullen:
eh già, sono tornata. Mi fa davvero piacere che la mia
storia sia la tua preferita...:) mi raccomando fammi sapere cosa ne
pensi del capitolo!
ValyBrick: Wao, quante
domande. Ma per le risposte devi aspettare un po’, almeno il
prossimo capitolo. Ho fatto il prima possibile a postare la storia,
scuola permettendo. Ma spero che il ritardo di un mese del capitolo
scorso non si ripeta...i Cullen erano una vecchia idea che mi balenava
in testa, ho sempre pensato potessero far parte dello stesso mondo dei
Potter. Il Ballo era l’occasione migliore per farli
incontrare. Alla prossima..
Hillian93: spero che la
tua salute mentale sia appoasto, non ci ho messo tanto satvolta, ad
aggiornare, no? vabbè, la scuola...maledetta! comunque, mi
fa piacere che il capitolo scorso ti abbia emozionato, spero ti sia
piaciuto anche questo...:)
puffolettaHP: Grazie
mille per la recensione chilometrica e divertente...c’ho
messo un po’, ma ti assicuro che ho capito davvero quello che
hai scritto alla fine! Grazie mille anche per i complimenti...che dire?
Un bacione, e spero che anche questo capitolo ti sia piaciuto!
Ninive Shyal...ed ecco
che Malfoy è tornato, io non direi “Povera
Kiki” ma “Povero Malfoy”...adesso che
è tornato non avrà vita facile con la Grifona...
_Niki_: Grazie grazie
grazie! Sono contenta che ti sia piaciuto il capitolo, ed anche la
scelta delle canzoni. Chissà se anche questo capitolo
sarà stato lo stesso di tuo gradimento...?
Al prossimo capitolo...
Bigia...
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Capitolo 26 *** I'm With You ***
I’M WITH YOU
Mi sveglio di
soprassalto, come sempre.
E, di nuovo,
corro subito in bagno a vomitare.
Di nuovo quello
stramaledetto sogno...
Sempre lo stesso.
Per la terza
volta in una settimana.
Io, alla
stazione, con mia figlia.
E Lui con la sua
amata mogliettina, che mi guarda.
Ed ogni volta
che, sembra stia per succedere qualcosa, mi sveglio per andare a
vomitare.
Fortuna che oggi
è di nuovo domenica.
Se volete sapere
come ho passato il mio sabato sera, non avrete risposte molto eccitanti.
Chiusa in camera,
a leggere non so quale libro.
Oddio,
è la stessa cosa che ho fatto anche venerdì.
Si, tutto il
giorno.
Mi sono finta
malata, con un raffreddore molto contagioso, tanto da scegliere di
restare nel mio letto, anzichè in Infermeria.
Ed è
da quando siamo tornati da Hogsmeade che non metto il naso fuori da
questa stanza.
Sono diventata un
lupo solitario.
E la cosa mi sta
benissimo così.
Voglio
semplicemente evitarlo.
Mi dirigo verso
la nostra provvista illegale di cioccolata, e ne afferro una stecca,
prima di mettermi sul letto, ed iniziare ad Appellare vicino a me i
libri Babbani di Hermione.
Almeno faccio
qualcosa...
Ma sono ancora
indecisa tra “L’Ombra del Vento” e
“Il Codice Da vinci”, quando la porta della mia
stanza si spalanca.
Gin ed Herm
entrano nella stanza, con l’aria di chi ha appena preso una
bella decisione.
Speriamo che
ciò non mi debba portare fuori da questa quattro mura,
altrimenti scappo proprio dal castello...
<<
Ti sei data con impegno alla lettura, questi due giorni, eh Kiki?
>> esordisce Ginny.
Fantastico.
Posso iniziare a
valutare seriamente l’idea della fuga.
<<
Certo. Mi piacciono soprattutto i thriller, e quelli che parlano dei
vampiri...sai, quelli con molto sangue e mistiche morti.
>>
Basta che non
siano romanzi d’amore.
Quelli non li
potrei mai tollerare, ora come ora.
<<
Io proporrei un bel giro nel Castello. Magari andiamo da Hagrid, o da
Hannah, oppure nelle cucine, o magari sulle rive ghiacciate del Lago
Nero...che ne dici? >>
Grazie Herm, ma
sono tutti posti dove potresti incontrare chiunque.
E non mi va per
niente.
<<
Mmmh... >> faccio finta di pensarci <<
...No! Preferisco questa bella stecca di cioccolato, e un bel libro!
Senza contare la pila di compiti da fare... >> concludo
con un sorriso, restando appollaiata sul letto, mentre le mie amiche
continuano a restare in piedi di fronte a me.
Ma, mentre sto
per aggiungere che, loro, se vogliono, posso andare anche senza di me,
un altro conato di vomito mi coglie di sorpresa, e faccio appena in
tempo ad andare in bagno, e centrare la tavoletta.
Che schifo, odio
vomitare!
O magari vorrei
tanto farlo su un paio a caso di scarpe italiane firmate a caso, di un
Serpeverde a caso!
Quando torno in
camera, vedo un lampo di crescente preoccupazione da parte delle mie
migliori amiche, attraversare i loro sguardi.
Che hanno da
guardare?
Mai vista una
donna vomitare?
Due volte di
seguito nello stesso quarto d’ora...una cosa perfettamente normale.
<<
Kiki...si può sapere cos’hai? Ogni notte hai degli
incubi, gli attacchi di vomito sono sempre più frequenti,
hai sbalzi d’umore... >> Ed ecco che la
dottoressa che c’è in ‘Mione si fa
strada in lei, << ..insomma... sei strana. E voglio
sapere il motivo. >>
E cosa ne posso
mai sapere io?!
Insomma...qui la
gente mi chiede sempre come sto e come non sto...persino Harry e Ron mi
hanno domandato cosa sento da quando Lui è
tornato...
La
verità è che non lo so nemmeno io.
Non so niente.
Per me, gli
avvenimenti di quest’ultimo mese, sono stati solo un brutto
sogno.
Non li ho vissuti
davvero, tanto meno questa settimana.
Io sono Kimberly
Potter, che non è presa da nessun ragazzo, e che pensa solo
a divertirsi con i suoi amici.
Insomma, quella
che ero all’inizio dell’anno.
Perchè
non posso continuare ad esserlo?
Perchè,
fingendo di essere quella che non sono, non posso divenirlo davvero?
Perchè?!
<<
Non lo so, Herm. Sarò semplicemente stanca...
>>
Ed è
allora che capisco che, qualcosa, nelle mie migliori amiche, non quadra.
Perchè
si guardano confuse ed indecise, contemporaneamente, mordendosi le
labbra.
Oddio...cosa
dovrebbe significare tutto ciò?
<<
Tesoro... >> dice Gin << ...sei sicura che
sia solo stanchezza? >>
La guardo
dubbiosa, quando mi lancia nelle mani un giornale.
Precisamente
“Hogwarts. Dietro le quinte”.
Ed il titolo che
sormonta e sovrasta la pagina a caratteri cubitali, mi sciocca.
Resto a bocca
aperta, ed inizio a leggere la pagina come in trance.
KIMBERLY
POTTER IN DOLCE ATTESA.
Fonti quasi certe, ci danno un’altra succulenta notizia sulla
nostra Regina dei Ghiacci.
Eh
si, cari maghi e care streghe, la nostra Cacciatrice è
incinta.
Aspetta
un bambino.
Si,
si...l’attesa dei nove mesi, la corsa all’ospedale,
il dolore assurdo, il sorriso del marmocchio tra le tua braccia, il
matrimonio e la conclusione della tua vita adolescenziale tra le gabbie
di un matrimonio noioso e poco passionale.
Mi
dispiace, K, ma lo devi ammettere.
Notizie
quasi certe, ovvero “origliate di discorsi delle sue compagne
di stanza”, ci informano come la Potter si svegli ogni
mattina con la nausea, che mangi il doppio di come ha sempre fatto, e
di come sia irascibile e piena di improvvise voglie e sbalzi
d’umore.
Aggiunto
il fatto che è da due giorni che la Regina dei Ghiacci non
esce dal suo Castello, l’ipotesi quasi certa si convalida
ancora di più.
Il
quesito più grande, adesso sarà
l’identità del padre.
Chi,
tra le vittime del diabolico fascino della bellissima ed eterea
Salvatrice, avrà l’onore di tenere tra le braccia
il frutto dell’apertura di gambe della sfortunata Kim?
Questo
ancora non si sa, ma, credetemi, lo scoprirò presto.
Vi
ho, per caso, mai delusi?
Appunto.
Kiss kiss.
Non.
È.
Possibile.
La.
Stupidità.
Della.
Gente.
Arriva.
Fino.
A.
Questo.
Punto?!
Dio santo...ne
hanno sparate di stronzate su di me, ma questa le supera tutte.
Insomma...io incinta?
Ma quando?
Ma dove?
Ma con chi?
Ma quando?
Alzo gli occhi
sulle mie amiche, e, in risposta alle loro facce interrogative, scoppio
a ridere.
Insomma, dai, non
è possibile!
Come si
può anche lontanamente pensare ad una cosa del genere!?
Assurdo...
<<
Kiki... >> esordisce Ginny, mentre io sto ancora ridendo
<< ...non c’è niente da ridere. Hai
letto bene quello che c’è scritto nel giornale?
>>
<<
Oddio... >> continuo a ridere << ...certo
che l’ho fatto... >>
Mi fermo per
riprendere fiato, e ricompormi in una faccia seria.
Un
momento...perchè anche loro non ridono con me?
Non
sarà mica...
<<
..Ed è una cazzata, ovviamente. Non credete? >>
Si guardano di
nuovo, con facce pensierose, e qualcosa scatta dentro di me.
Capisco.
La comprensione
mi balena negli occhi, e mi alzo di scatto dal mio letto,
fronteggiandole.
<<
Non ditemi che credete a questa stronzata?!?! >>
Abbassano lo
sguardo, soltanto per poi puntarmelo contro un’altra volta,
con più determinazione di prima.
È Herm
a parlare per prima.
<<
Kiki, ragiona. Il ciclo ti è arrivato puntuale, questo mese?
>>
Faccio un calcolo
mentale.
E mi accorgo
che...
<<
E’ solamente in ritardo di qualche giorno. Due o tre al
massimo, come sempre. A volte salta anche intere settimane....
>>
<<
Dio, Kiki! Non sono solo tre giorni!... >> sbotta Ginny
<< ...con oggi abbiamo fatto una settimana! Ho
controllato io... >>
Come farebbe a
sapere quando ho, o non ho le mie cose?!
Sto per
rinfacciarglielo, per poi ricordarmi del calendario dove scriviamo
sempre i nostri ritmi.
Sia lei, nella
sua stanza, sia noi con Lavanda e Calì, ne abbiamo uno.
Quando non si
è più vergini bisogna fare attenzione a queste
cose, anche se gli Incantesimi Anti-Concezionali funzionano sempre.
Agito la mano,
come per scacciare una mosca fastidiosa vicino all’orecchio.
<<
Non è mica la prima volta che ritarda. E poi...gli
Incantesimi Anti concezionali funzionano, come avrei fatto a restare in
cinta? E con chi, poi? Sono uscita con vari ragazzi ultimamente, ma
mica l’ho data a tutti! E con coloro con cui l’ho
fatto ho usato precauzioni fidate. >>
Ed è
la pura verità.
Volevo
divertirmi, non diventare una puttana.
Solo con il
Tassorosso, e con il Grifondoro bruno, sono arrivata fino in fondo, ma
ho usato l’Incantesimo.
Ne sono certa.
Un momento...
<<
E il Serpeverde?!... >> chiede ‘Mione
<< ...eri ubriaca quando sei stata con lui. Che ne sai di
cosa avete fatto prima di fare sesso? E adesso nemmeno lui
può dirtelo, dato che non si ricorda di niente! Sei stata
tu, vero? Un Incantesimo di Memoria! >>
Basta, basta!
Basta con queste
accuse campate in aria!
Da quando si da
retta a quello che dice la Ragazza del Giornale?
Insomma,
è solo una tipa che ha visto troppe volte le vicende di
Serena Vanderwoodsen e si è innamorata della misteriosa
Gossip Girl, tanto da volerla emulare a mie spese.
Ma se la prendo,
giuro che rimpiangerà il giorno in cui ha acceso la TV.
<<
...But I don’t
give a damn, I don’t give a damn!
>>
La cosa
più bella che qualche cristiano abbia mai inventato,
è la doccia.
E la musica
sparata ad altissimo volume, mentre le gocce d’acqua ti
scorrono addosso, lavando via tutti i tuoi problemi.
O, almeno, ti
danno l’impressione
di farlo.
Perchè,
in realtà, almeno i miei, nemmeno uno Spongebob gigante
potrebbe pulirmeli di dosso.
E la cosa inizia
a starmi stretta.
Ma, come ho
sempre fatto in questo mese, ho deciso di non pensarci.
Non è
cambiato nulla, in fondo, dalla notte del 9 Dicembre, no?
Lo
sai che non è vero, Kiki.
Zitta, vocina
idiota.
Non vedo
l’ora che arrivi la prossima festa.
Ho davvero
bisogno di scaricare le mie furie su un povero ed arrapato ragazzo,
illuso di potermi avere.
Herm e Ginny si
incazzeranno ancora di più.
Ma...ormai.
Dopo la
discussione sul mio essere o non essere incinta, mi sono rintanata in
bagno, e dopo poco le ho sentite uscire.
Andavano con gli
altri a bere una Burrobirra, ed io ero invitata.
Alle nove, in
Sala Comune.
Ma sono le dieci
e mezza, e l’idea di uscire da questa stanza non mi ha mai
nemmeno lontanamente sfiorato.
Troppo
rischio di...
Lasciamo perdere.
Mi decido a
chiudere l’acqua, prima che tutto il Castello ne rimanga
senza, ed esco dalla doccia.
Mi pettino i
capelli bagnati e li raccolgo verso l’alto, perchè
non ho alcuna voglia di asciugarli, e di sentirli, di conseguenza,
appiccicati alla schiena.
Metto un
minuscolo asciugamano intorno al corpo, imprecando contro Hermione che
mette a lavare tutti gli accappatoi, senza preoccuparsi di come, poi,
dovremmo coprirci quando ci laviamo.
Maniaca
dell’ordine...
Mi scappa un
sorriso, al pensiero della mia migliore amica che mi sgrida sempre per
come tengo in disordine il mio armadio, ma il sorriso muore quasi
subito.
Mi manca, lo
ammetto.
E la colpa
è mia, o meglio della Regina dei Ghiacci che
c’è in me, ammetto anche questo.
Ma non posso
farci niente.
Perchè
la vera me è nell’angolo più remoto del
mio cuore, ancora in lacrime e a leccarsi le ferite, cercando di non
spezzarsi in due ad ogni movimento che fa.
Ed è
sempre quella Kiki che, venerdì ad Hogsmeade, sarebbe tanto
voluto saltare addosso a Lui,
baciarlo come Dio comanda, e restare con le labbra e i corpi incollati
sino a che qualche Forza Divina non l’avesse ammazzata, pur
di farla staccare dal suo corpo.
Ma, ovviamente,
quella Kiki è troppo emotiva.
Soffre troppo, e
non va bene.
Quella Kiki
è troppo distrutta, umiliata, delusa, triste, arrabbiata,
per permettermi di farla venir fuori.
La Regina dei
Ghiacci, invece, è una maschera molto più comoda.
Anche se, anche
questo sono costretta ad ammetterlo, a volte la me emotiva, la vera me,
riesce a farsi spazio tra le ferite e i brividi di gelo del mio cuore,
e fuoriesce.
E non sono mai
dei bei momenti.
Specie adesso,
sarebbe il momento peggiore per permetterle di impossessarsi di me.
Per
permettermi di essere me stessa.
Ma adesso basta
deprimermi.
C’è
un chilo di gelato alla crema nascosto nel mini frigo sotto il mio
letto che mi aspetta, assieme ad un altro dei libri di Herm.
Che
palle...perchè la televisione non può funzionare
ad Hogwarts?!
Mi decido ad
uscire dal bagno.
Ma...
Avete presente
nei film, in cui tutti gli spettatori aspettano che succeda qualcosa di
eclatante, e nei pochi attimi che precedono la fatidica scena restano
con il fiato sospeso?
Quando il
protagonista ha la percezione di qualche cocente novità in
arrivo, e in ogni minimo gesto impiega almeno 20 minuti, per ritardare
il momento che, in realtà, aspetta dall’inizio del
film?
È la
stessa sensazione che sento io, non appena inizio ad appoggiare le dita
alla maniglia.
Un odore
conosciuto, eppure non identificato, mi stuzzica le narici, e i miei
arti, di conseguenza, iniziano a mettersi in moto a velocità
diversamente proporzionale al lavoro del mio cervello.
Se
quest’ultimo si affanna frenetico per individuare
l’odore in questione, le mie dita si chiudono il
più lentamente possibile intorno al manico d’oro
della porta.
O,
così mi sembra.
Abbassano la
maniglia, e la porta inizia la sua lenta e cigolante apertura, mentre
il cervello, che ha appena catalogato quel profumo, si affanna ancora
per cercarne un’alternativa.
Il cigolio della
porta, che mai mi aveva dato fastidio, tanto il suo suono era debole,
adesso mi distrugge i timpani, mentre quel profumo maschile, lo
ammetto, si fa sempre più forte.
E già
mi manda in estasi.
Dio, non
è possibile.
Mi sforzo di
chiudere gli occhi, mentre la porta continua, a causa delle mie mani
che non la smettono di tremare, di aprirsi sempre di più.
E quando la sento
sbattere fievolmente contro il muro, causando un rumore tanto debole
quanto forte, mi decido ad aprire questi fottutissimi occhi, e la scena
che mi si para davanti quasi mi fa perdere i sensi.
Maledizione...
Perchè?
Come?
Quando?
Perchè?!
Sento
già il tremore delle mani aumentare, espandendosi in tutto
il corpo, il cuore battere all’impazzata, così
forte che sono sorpresa che non mi abbia già strappato il
petto, le gambe mi reggono a mala pena, e la vera Kiki, quella
che prova
emozioni, che sente,
quella umana,
quella che ho tanto duramente cercato di seppellire...bè
ecco che scalpita e graffia per uscire.
E la via, la
trova quasi tutta già spianata.
Il ghiaccio si
scioglie.
Torna il fuoco.
Perchè
Draco Malfoy è sensualmente appoggiato alla parete, con una
gamba piegata contro il muro e l’altra stesa a terra.
La testa
appoggiato allo stesso, e le braccia dietro la schiena.
Sembra un Dio
Greco, un modello, un protagonista di un film porno.
Nonostante il
buon senso mi dica di chiudermi in bagno a chiave per il resto
dell’anno scolastico, i miei arti non si muovono, inchiodati
dall’ipnotismo sensuale del suo corpo.
È
bello.
Dio santo, se lo
è.
Con i suoi setosi
capelli biondissimi a ricadere sugli occhi, con il corpo perfetto e
scolpito, con le gambe toniche, il culo da paura, anche se adesso non
posso vederlo, le mani forti e passionali, le labbra maledettamente
eccitanti, le braccia in cui mi ha stretta tante volte...e...gli occhi.
Gli occhi, porca
puttana, sono la cosa più intrigante, sexy, meravigliosa,
eccitante, calmante e misteriosa di Draco Lucius Malfoy.
Ed è
tutto dire.
Ma lui...Santo
Godric, lui non può essere vero!
Non è
Lui in carne ed ossa...è solo l’immaginazione del
mio cervello.
Perchè
lui non
è qui.
È partito.
Se ne
è andato, mi ha abbandonata la fottutissima sera del 9
Dicembre.
Eppure...
<<
Ciao bambolina. Quanto tempo.. >>
La sua voce mi
stronca.
Mi uccide
letteralmente.
Il soprannome ...
“Bambolina”...mi lacera.
Da quanto tempo
nessuno mi chiamava così?
Dio...se
c’è qualcuno lassù, per favore, vi
prego, vi supplico, fate finire questo insopportabile dolore al petto.
Come una spada
che ti trafigge crudelmente da parte a parte.
Come uno spiedino.
Dimentica della
mia mise, mi avvicino a piccolo passi tremanti verso di lui.
In compenso,
Malfoy, non fa nulla per avvicinarsi o continuare a parlare.
Semplicemente si
stacca dalla parete, e resta immobile in piedi vicino alla porta.
Non riesco a
credere a quello che sto facendo.
Mi sto pian piano
avvicinando a lui.
Ma non voglio
farlo.
Solo che la Kiki
Grifondoro si è impadronita di me, mi possiede, e lei
reclama soltanto il contatto con il Suo corpo.
Solo per vedere
se è davvero Malfoy in carne ed ossa, oppure è
solo il mio cuore spezzato e lacerato che ne manda l’immagine
proprio in camera mia.
Le Regina dei
Ghiacci continua ad urlare proteste.
Lui
non è qui.
Non
è mai tornato.
Non
ti vuole, ti ha abbandonata.
Dimenticalo.
I miei piedi,
però, continuano a fare di testa loro, maledetti.
Loro ascoltano la
mia parte Rosso-Oro.
Il cuore,
invece...bè lui fa tutto per cazzi suoi.
Batte talmente
forte e velocemente, che credo davvero stia per mandarmi in iper
ventilazione.
Oppure sto per
avere un colpo di crepa cuore.
E sarebbe colpa
sua, della mia morte.
Di
nuovo.
Ormai sono a
pochi centimetri dal suo corpo, e, non so come, nè
perchè, ecco che la mia mano inizia ad alzarsi, per
avvicinarsi tremante come non mai al suo viso.
Gli sfioro la
pelle fredda della guancia, delle labbra, assicurandomi che la sua
immagine qui davanti a me sia reale, e non frutto di un mio qualche
perverso desiderio.
Dio
santo che cosa vuole da me?
Cos’è
venuto a fare qui, nella mia camera?
Ma, mentre la mia
mano tremante si sta ancora soffermando sulle sue splendide labbra,
ecco che una vampata di rabbia e gelo ritorna a farmi visita, e,
proprio mentre stava placidamente chiudendo gli occhi, stacco i miei
polpastrelli dal suo viso, e metto più spazio tra di noi.
Strizzando gli
occhi, per far andar via il pizzicore sulla retina, mi metto a braccia
conserte, e sorriso maligno.
Regina dei
Ghiacci, di nuovo davanti a voi.
<<
Cosa sei venuto a fare qui? >>
Apre gli occhi
lentamente, per poi posarli su di me.
Il suo sguardo
lascivo e lussurioso scivola su ogni centimetro del mio corpo, in modo
talmente malizioso e sensuale, che mi sento praticamente nuda sotto i
suoi occhi.
E mi ricordo
improvvisamente della mia mise, composta da un unico e minuscolo
asciugamano, ma la cosa non mi interessa.
Mi ha visto ben
più svestita, e poi, lo devo ammettere, sentire di essere
l’oggetto del suo desiderio mi riempie di sadica vendetta.
Se mi vuole,
meglio.
Perchè,
in ogni caso, non mi avrà.
Tanto vale che
debba essere costretto a reprimerne il desiderio.
Ma, quando
ghigna, sono io a dovermi trattenere dal catturarglielo nelle mie
labbra.
Il ghigno,
tranquille.
<<
E’ così che si saluta un vecchio amico? Dopo
così tanto tempo? >>
Già...dopo
tanto tempo.
Maledetto.
E lo dice come se
nulla fosse.
Come se, per
questo tempo trascorso lontani, ovviamente, nessuno dei due ne avrebbe
minimamente sofferto.
<<
Smettila di dire cazzate. Non siamo mai stati amici, Malfoy.
>>
La mia frase
doveva essere piena di disprezzo e odio, nonostante mi sia uscita
sussurrata.
Ma, non so
perchè, il suo ghigno si riempie di cattiva
maliziosità.
Mi si avvicina
molto lentamente, ed io nemmeno cerco la forza di allontanarmi.
Mi posiziona una
mano sulla schiena, poco più se del sedere, e mi attira al
suo marmoreo petto.
Stare di nuovo a
stretto contatto con il suo corpo, mi provoca un batticuore molto
più pesante, più forte, più frenetico.
Mi sembra la cosa
più bella e giusta del Mondo, restare qui tra le sue
braccia, ma allo stesso tempo sento di star decisamente sbagliando.
Si avvicina
sempre di più al mio orecchio, mentre con l’altra
mano mi scosta dei capelli che erano sfuggiti alla pinza dal collo,
provocandomi brividi di eccitazione sempre più forti.
Mentre sussurra
sul mio lobo, il suo fiato sul collo, tanto fresco come non lo sentivo
da troppo tempo, quasi mi metto ad ansimare.
<<
Hai ragione, Potter.
Siamo sempre stati qualcosa di più che banali amici.
>>
Già.
Nemici, rivali,
conoscenti, amanti.
Ma la semplice
parola “Amici” non è certo nel
vocabolario della nostra relazione.
Naah...troppo
banale per Potter & Malfoy.
<<
Dici bene, Malfoy. Siamo
stati... >>
Tempo passato.
Che non
sarà mai più il nostro presente.
Ma se non si
allontana dal mio corpo immediatamente, credo davvero che la parola
“Sesso” tornerà presto a fare parte del
nostro rapporto.
Le mie braccia,
inermi sui miei fianchi sono quasi tentate di circondargli il collo
possessivamente, infilando le dita di nuovo nei suoi bellissimi capelli.
Ma gli resisto.
Mi ha umiliata,
tradita, lasciata, ferita e abbandonata.
Non
può pretendere di partire con i miei peggiori nemici, la cui
vita è dedicata alla mia dipartita, per poi tornare, e
trovarmi a gambe aperte ad aspettarlo.
Ma.
Deve.
Togliere.
Quella.
Mano.
Dalla.
Mia.
Schiena.
Ma non lo fa.
In compenso mi
posa le labbra sul collo, ed inizia a posarvi leggeri e sensuali baci,
che mi eccitano e distruggono allo stesso tempo.
Devo
allontanarlo...ma non ci riesco.
Che palle!
Perchè,
ho appena scoperto, che è solo quando i nostri corpi
ritornano a contatto che il groppo doloroso che mi porto sullo stomaco,
e le ferite pulsanti del mio cuore, smettono di far male.
Ed io torno
l’allegra Kiki di sempre.
Ma non
posso...non è così che deve andare.
La sua lingua
inizia a lambirmi il collo, ed io, istintivamente, lo inclino, per
permettergli di eccitarmi ancora di più.
E dalle mie
labbra fuoriesce un piccolo sospiro, mentre inizio anche a chiudere gli
occhi.
Anche se il mio
cervello urla di allontanarsi subito da lui, prima che sia troppo tardi.
<<
Da come ti lasci baciare , non si direbbe. Dovresti togliere il tempo
passato a quel verbo... >>
Mi
basta il tempo che lui allontani la sua lingua dal mio collo, per
pronunciare questa frase, per allontanarmi.
E tornare a
respirare.
Oltre che a
contorcermi dal solito dolore che mi attanaglia il petto.
Ma, ovviamente,
questo non glielo do a vedere.
Tanto, ormai,
sono abituata a nascondere i miei sentimenti.
<<
Cosa vuoi da me, Furetto? >> ripeto, dopo un
po’ di secondi, giusto il tempo per far calmare il tremore
della mia voce.
Infatti, ottengo
un tono acido e altero.
Ghigna, di nuovo.
Stringo le mani a
pugno così forte, da conficcarmi quasi le unghia nella carne.
Ma lui, sempre
mantenendo quella sua aria da strafottente, altamente irritante e sexy
allo stesso tempo, si infila le mani in tasca, e ne estrae un giornale.
Non lo riconosco
subito.
Ma quando la sua
espressione si rivela irata come non la vedevo da molto tempo, e mi
lancia addosso quel pezzo di carta, allora ricollego di cosa lui stia
parlando.
Si appoggia al
palo del baldacchino del letto, fissandomi iroso.
Afferro al volo
“Hogwarts. Dietro le quinte”, senza scompormi e
senza staccare gli occhi ostili dai suoi, evitando che quella merda mi
finisca in viso.
Ma lui continua a
non parlare, senza smettere di guardarmi arrabbiato, come se gli avessi
fatto chissà che cosa.
Alzo un
sopracciglio, aprendomi in un sorriso malefico e superbo.
<<
Allora? Ti sei informato sui gossip di Hogwarts che ti sei perso in
questo mese? >>
Non ghigna
più, adesso.
Ma il suo volto
è una maschera di rabbia cieca.
<<
Come hai più
volte potuto notare, bambolina,
non sono mica un effeminato. Non avrei mai cagato quella schifezza, se
non mi avesse costretto Pansy a leggerla... >>
Parkinson...sempre
lei.
Scommetto che
voleva far sapere a Malfoy della mia presunta gravidanza, solo per
allontanarci ulteriormente, ed averlo tutto per se.
Senza sapere,
povera piccola e ingenua Serpe, che non c’era bisogno di lei
per tenerci lontani.
Come ha
dimostrato andandosene, a lui non gliene frega un cazzo di me.
Ed
io...bè, agisco di conseguenza.
Abbozzo una
risatina, sarcastica.
<<
Allora avrai certamente letto... >> faccio una pausa,
aprendo il Giornale a casaccio, e leggendo ad alta voce
<< ...che “Il Re Grifondoro e la sua
Principessa hanno coronato la loro bella storia con un S.Valentino da
urlo. Sembra che la Regina H. abbia trovato il suo Principe Azzurro. O
meglio, rosso...” Non sapevo ti interessasse la storia di
Harry ed Herm...oppure è un’altra la notizia che
ha stuzzicato la Regale attenzione del Principe delle Serpi?...
>> aggiungo, commentando velenosa <<
...Magari questa: “Il nostro The King Weasley ha trascorso un
S.Valentino tutto fuorché romantico, anche se un
po’ troppo in intimità con la bella
Calì Patil. Sbaglio o la nostra piccola C. è la
migliore amica di Lav-Lav, ex ragazza del rosso più sexy
della scuola? Ahia...altri litigi nelle amicizie Rosso-Oro?”
O preferisci passare ai pettegolezzi Serpeverde? Faccio prima a dirteli
io. La Parkinson l’avrà data a qualche altro
stronzo, o magari due o tre. Fai prima a contare le stelle che le
scopate di Pansy Parkinson..! >>
Ma la sua
espressione arrabbiata non si placa, anzi, se possibile, aumenta ancora
di più.
E quando il
numero di qualche giorno fa del giornale della Scuola, si trasforma in
quello di oggi, il mio sorriso si allarga ancora di più,
mente leggo ad alta voce il titolo della copertina.
<<
“Kimberly Potter in dolce attesa”. È
questo che ti ha spinto fino qui, Malfoy? Sapere se sono incinta o
meno? Non preoccuparti, il padre non saresti di certo tu...
>>
Alla mia frase si
stacca dal baldacchino a cui era poggiato con la spalle, e mi si
avvicina minaccioso, sempre senza fiatare.
So perfettamente
di non essere tenuta a dirgli assolutamente nulla, ma sono le mie
labbra ad agire per conto loro.
<<
Ho un semplice ritardo, di una fottutissima settimana. E sono certa di
aver usato le precauzioni, in questo mese. Non sono
un’idiota... >>
Okay, questa
è una mezza verità.
C’è
il dubbio del Serpeverde biondo...ma la cosa non mi sfiora poi molto.
Magari avere un
figlio mi...mi...allontanerebbe
dalla mia vita attuale.
Bah...che cazzo
vado a pensare.
Avere un figlio
è una cosa seria, non un punto si sfogo della mia rabbia
urlante.
Mentre scaccio
via questi pensieri assurdi dalla mia testa, i passi di Draco Malfoy
verso di me non si arrestano, come anche l’accrescere della
sua rabbia.
<<
Smettila di prendere tutto alla leggera. E adesso dimmi con chi sei
stata! >>
La sua voce
è poco più di un sussurro, ma il tono minaccioso
e imperioso non mi è sfuggito di certo.
Quindi, fatemi
capire bene...
Non è
mica venuto fin qui per farmi una scenata di gelosia?
<<
Aspetta un attimo... >> lo interrompo indietreggiando,
alzando il dito indice verso il soffitto, come faccio sempre quando,
nelle liti, mi si vuole accusare. In pratica, sempre, con i Dursley.
<< ...con quale diritto ti presenti qui da me, dopo un
mese, un mese!,
in cui avrai passato giorni interi ad ascoltare piani sul mio omicidio
e quello di Harry, chiedendomi, anzi pretendendo di
sapere con chi sono stata nella tua assenza? Chi sei, e soprattutto chi ti credi di essere,
per farmi queste domande?! >>
La sua
espressione seriosa e arrabbiata, si trasforma in un’altro
tipo di ira.
Una sarcastica e
fintamente divertita, completa di ghigno minaccioso.
La sua rabbia
più pericolosa.
<<
Come, bambolina...? Non ti ricordi cosa abbiamo passato insieme? Non ti
ricordi quante volte urlavi il mio nome, ansimando sotto di me?
>>
Sfacciato,
malsano, malizioso e osceno.
Ma non per questo
non eccitante.
Dio santo, se
solo Lui non fosse Lui, adesso sbatterlo fuori da quella porta e dalla
mia vita sarebbe molto più semplice...
<<
Ed io ti ho ripetuto che tutto quello appartiene al passato. E la
scelta l’hai presa tu per tutt’e due. E se il fatto
della mia ipotetica gravidanza ti infastidisce, la cosa non mi tocca
minimamente. >>
Bugia.
Cazzata colossale.
La cosa mi
lusinga, mi riempie di felicità, pura e sadica allo stesso
tempo, ma non posso mica dirglielo.
<<
Quindi non sei incinta? >> incalza.
Ed io?
Cosa devo fare,
se non farmi ipnotizzare da quegli occhi magnetici che mi impongono di
rispondere, se non obbedirgli?
Maledetto
Lui...
<<
Non lo so. Non credo. >>
Il suo sguardo si
incupisce, ma non la smette di puntarlo nei miei occhi.
Ed io, piccolo
cerbiatto di fronte allo sguardo fascinoso e tossico del serpente, non
posso fare altro che restarne succube, attendendo che il predatore si
avventi sulla preda.
In genere io sono
sempre stata colei che da la caccia, e gli altri le mie vittime.
Anche con Kevin,
come ho già detto, il tutto iniziò
così, anche se poi me ne innamorai sul serio.
Ma con
Lui...dannazione...sin da quando ci conosciamo ha il potere di
ribaltare tutto ciò, e farmi sentire debole e vulnerabile
come non mi sono mai sentita.
E la cosa
certamente non mi piace molto.
Sono io quella
che tira le redini del gioco, io che comando, io che decido se
concedere un bacio o meno, io che scelgo se concedermi in tutto il mio
corpo o meno, io che non mi faccio mai prendere poi molto dagli uomini,
io che faccio la stronza.
O, almeno, lo
è stato quest’ ultimo mese.
Ma adesso...Lui.
E’. Tornato.
Ed il mio
cervello, ed il mio cuore, devono ancora immagazzinarne la notizia.
<<
Ma ti ripeto... >> incalzo, acida << ...che
non sarebbero cazzi tuoi. Sta tranquillo, non hai nessun obbligo verso
di me. Non saresti comunque tu il padre, ovviamente. >>
Resta un attimo a
pensare alla mia frase, ad immagazzinarla, prima di esplodere.
Mi guarda con
ancora più rabbia, e vedo le mani fredde e bianche iniziare
a tremare leggermente.
<<
Tu...tu....tu pensavi che fossi venuto fin qui per questo?! Per..per obbligo!?
>>
Io, pur non
capendo il motivo della sua rabbia improvvisa, continuo a restare
impassibile.
Rispondo
tranquillamente:
<<
Si. Per cos’altro se no? >>
Questo credo sia
il massimo della sua sopportazione.
Per poco non mi
picchia, per quanto il suo viso sia livido di rabbia.
E, credetemi,
quando vi dico che Draco Malfoy, colui che nasconde tutti
suoi sentimenti in una perfetta maschera di indifferenza, non si era
mai mostrato a me così emotivo.
E arrabbiato
è ancora più sexy...
<<
Non. Voglio. Nemmeno. Risponderti....vaffanculo!
>>
Prego?
Potrebbe ripetere
la frase?
Credo mi sia
persa al “Non”...
<<
Cosa?! Ma come ti permetti?!... >> adesso sono io quella
incazzata, qui << ...cosa volevi che pensassi? Cosa
pensavi tu? E cosa volevi in generale da me? Perchè saresti
dovuto venire fin qui, se non per quello? >>
Stringe i pugni
minacciosamente, ma li lascia penzoloni lungo il corpo perfetto, che in
questo mese ha lungamente e costantemente popolato i miei sogni.
Mi si avvicina
sempre più, e sempre maggiormente arrabbiato, ma io,
ovviamente, non indietreggio.
<<
Ma ti senti quando parli? Sono qui semplicemente per sapere chi cazzo
è quello stronzo che ha osato metterti incinta!
>>
O certo...
Sinceramente lo
facevo più intelligente, meno tardone.
Perchè
qui nessuno lo vuole capire?!
<<
Dio santo, Malfoy....IO NON SONO INCINTA! Quante volte lo devo
ripetere?...e poi...quello che faccio o meno sotto le lenzuola non sono
cazzi tuoi...Non
più... >>
Avanza ancora di
qualche passo.
Santo Godric, il
cuore sembra volermi uscire dal petto, strappandomi la pelle, sempre
più forte, ad ogni piccolo passo che fa verso di me.
<<
Sono eccome
cazzi miei. Lo sono sempre stati. >>
Certo questa
è bella.
Ma adesso basta.
Mi ha davvero
fatto incazzare.
Chiudo gli occhi
e abbasso la testa, respirando per calmarmi.
Poi, quando
rialzo gli occhi nei suoi, il mio tono di voce è
accusatorio, pieno di rabbia e rancore, sofferenza, e con una buona
dose di acidità.
Ma il tono
è basso e sibilante...come il suo.
<<
Sempre stati cazzi tuoi? E quando? Quando mi hai dato uno schiaffo in
pieno viso, per poi trombarti ogni essere femminile che respirava?
Quando baciavi la piccola Greengrass al Ballo, per poi venire da me,
incantarmi con quattro parole, ed abbassarmi le mutande? Oppure in
quest’ ultimo mese, mentre mi hai lasciata qui da sola come una cane,
a leccarmi le ferite nel buio deprimente della mia stanza,
trasformandomi in una stronza con il cuore di ghiaccio, quando tu, nel
frattempo, magari andavi a letto con una qualche bella e nuova
Mangiamorte, nelle pause tra un “Piano per uccidere i
Potter” e l’altro...anche in questi periodi con chi
andavo o non andavo a letto erano cazzi tuoi? E sentiamo, con quale
diritto avresti rivendicato la priorità assoluta sulla
sottoscritta? >>
Queste parole lo
colpiscono, perchè sono verissime.
Mi ha fatta
soffrire, e tanto.
E adesso non
può certo pretendere che io resti sua per sempre.
Anche se ancora
non capisco cosa gliene freghi.
Magari
sarà una questione di orgoglio maschile.
Fatto sta che io,
ora come ora, non appartengo a nessuno.
Cazzata.
Sei sempre stata Sua.
E
sempre lo sarai.
Ma
sei troppo orgogliosa per dirglielo.
<<
Hai ragione... ma...io...tu...non potevi... >>
Ed ecco a voi un
serpente che si arrampica sugli specchi.
Originale, eh?
<<
Non potevo cosa? Andare a letto con altre persone? Certo che potevo,
come potrei anche dirti i loro nomi. Ma non lo farò,
perchè non sei nessuno per pretenderli. >>
Bugiarda.
Lui non
è nessuno...Lui
è tutto.
Non so se questa
affermazione gli ha fatto male, ma non lo da a vedere.
Anzi una luce di
sadica vendetta gli infiamma gli occhi, già minacciosi.
<<
Fantastico, parli anche al plurale...dimmi chi sono questo bastardi!
>>
Ancora?
Oddio, non si
arrendono facilmente le Serpi.
Ovvio,
sono abituate ad ottenere tutto ciò che vogliono...
<<
Cosa? Cosa vuoi sapere? I loro nomi? Non te li dirò, per
principio... o semplicemente aspetti che io ti dica “Si,
Malfoy, sono stata con altri, ma tu resti sempre il
migliore!”? Bè, e allora eccoti accontentato.
Nessun corpo di
un uomo mi fa più tanto effetto, dopo aver visto il tuo.
Nessun bacio mi
eccita molto, dopo aver baciato te.
Nessuna carezza
mi fa venire i brividi caldi e freddi lungo tutta la schiena, dopo
essere stata accarezzata dalle tue mani.
Nessun orgasmo
è vero e soddisfacente, dopo essere venuta a letto con te.
Ogni fottutissima
volta mi mordevo le labbra per non ansimare il tuo nome, strizzavo gli
occhi per scacciare la tua immagine mentre raggiungevamo
l’apice insieme, nessuna schiena è mai stata
graffiata dalle mie unghia come la tua...nessuna scopata può
essere paragonata a quelle con te.
Ma in un rapporto
non c’è solo il sesso, capisci? Una donna non ha
solo un buco in mezzo alle gambe da offrire ad un uomo...
>>
Dio santo, devo
calmarmi.
Gli occhi mi
diventano lucidi per la rabbia, e la sofferenza repressa di questo
mese, e la voce comincia a diventare più acuta e rotta.
<<
...Lo ammetto, va bene. Non ho mai desiderato qualcuno come desideravo
te, come voglio
te. Ma tutto questo a cosa mi ha portata? Ad uno schiaffo, un
abbandono, e ad un umiliazione. Ti sembrerò egoista, o poco
modesta, ma credo davvero di meritare qualcuno che mi ami davvero. Mi ami, non mi
desideri...semplicemente nuda e a gambe aperte. E tu hai più
volte dimostrato che non puoi farlo. >>
Punto.
Chiudiamo in
bellezza il mio monologo di sfogo, con una frase molto da film.
Le lacrime
minacciano di uscire, me le ricaccio dentro imperterrita.
Non è
più tempo delle lacrime.
Adesso basta,
hanno rotto le palle...
Abbassa lo
sguardo e si allontana da me.
Comincia a
camminare avanti e indietro per la stanza, per poi fermarsi di fronte e
me.
Mi fissa, fa per
aprire bocca, ma poi la richiude, ricominciando a camminare per la
stanza.
E la cosa si
ripete più volte, mentre farfuglia.
<<
Io...tu...io ti...tu...io
ti... >>
Poi, senza
preavviso, si ferma e mi guarda.
Io, ancora in
asciugamano davanti a lui, ammetto di imporporarmi un po’
sulle guance, al suo lampo malizioso negli occhi, ma riesco a reggere
imperterrita il suo sguardo senza fare una piega.
E ancora cerco di
calmarmi.
Mi si avvicina
lentamente, senza che i miei occhi arrabbiati lo intimidiscano o lo
fermino.
Arrivato in
prossimità del mio corpo, alza le braccia, e sta per posarle
sulle mie spalle, ma le lascia sospese a mezz’aria a pochi
centimetri dalla mia pelle.
Mentre il suo
profumo già inizia a stordirmi, ricomincia a parlare
talmente piano, che devo fare uno sforzo per sentirlo.
<<
Hai...ragione... >> dal suo tono è palese
quanto lui si stia impegnando per pronunciare queste parole
<< ...ma, l’Idea...l’idea di...
>> digrigna i denti, mentre abbassa le braccia a sfiorare
delicatamente i miei fianchi. Il suo tono diventa arrabbiato e
sibilante, lo stesso davanti al quale ogni essere con istinto di
sopravvivenza decide bene di allontanarsi dal Principe delle Serpi, per
evitare un lampo di luce verde in pieno petto << ...Di
altre sudici mani su di te....mi...giuro che.... >>
Si interrompe,
quasi come se la parole gli si fossero morte in gola, e chiude gli
occhi, per calmarsi.
Io, dal mio
canto, non riesco a non spalancare gli occhi, e restare immobile,
godendo delle sue braccia che, quasi tremanti, non sanno se potersi
appoggiare alla mia pelle o meno.
È
davvero così sconvolto dal pensiero di me con altre persone?
È
davvero così geloso?
Riapre gli occhi,
e con la rabbia che sbocca da tutti i pori ricomincia a parlare, mentre
con il viso è sempre più vicino a me.
<<
Quei...quei...bastardi...che...che
ti toccano, ti spogliano...Non posso...mi manda in... >>
E di nuovo si
interrompe, con la voce troppo carica di furore.
Ed io sono sempre
più stupita.
Non riesco a
smettere di spalancare gli occhi, o di stare in silenzio, o di
trattenere il respiro.
Non lo avevo mai
visto così.
Nè
così arrabbiato, nè così
sconvolto...e, mio Dio, non aveva mai
mostrato in questo modo i suoi sentimenti davanti a me.
Un groppo mi
resta in gola, a bloccarmi ogni fuoriuscita di parole, o ossigeno, o
altro.
Vorrei scappare,
o restare qui.
Vorrei baciarlo,
o mandarlo via.
Vorrei
perdonarlo, o non farlo mai nella mia vita.
Vorrei
tempestarlo di domane, o vorrei restare in silenzio.
Vorrei sapere
cosa mi sta succedendo...perchè un ragazzo ha un tale
ascendente su di me?
Perchè
è capace di farmi ridere felice, o piangere disperata, con
la sua assenza o presenza?
Perchè?
Ma a tutto
questo, adesso, non mi risponde nessuno.
E quindi faccio
la prima cosa che mi viene in mente, quando lui appoggia afflitto la
fronte sulla mia spalla.
Gli circondo il
collo forte con le braccia, in un timido abbraccio, che dovrebbe essere
consolatorio.
Oddio,
è assurdo.
È lui
lo stronzo, qui, quello che ha sbagliato, quello che mi ha ferita,
quella che mi ha tradita.
Ed invece sono io
che abbraccio lui.
Ma sentire le sue
braccia che mi circondano la vita, il suo torace contro il mio petto, i
suoi capelli sfiorarmi il viso, il profumo forte e maschile della sua
palle entrarmi nelle narici, le sue mani fredde sulla
schiena...bè mandano a fanculo tutto.
Si, persino il
mio stramaledettissimo orgoglio.
Ho sempre amato
le domeniche.
Rilassanti,
riposanti, divertenti.
All’insegna
del dolce far nulla.
Ma
questa...è stata....come dire?...
Strana, ecco.
Non la posso
certo definire bella, nè tantomeno brutta.
Semplicemente...strana.
Mi è
sempre piaciuta come parola.
Forse
perchè l’hanno sempre associata a me.
“La Regina Grifondoro,
sfavillante e abbagliante nella sua quasi regale bellezza, ecco che
d’estate diveniva la sguattera di tre Babbani
psicologicamente limitati. A Scuola siamo tutti ai suoi piedi, ed ecco
che a casa è lei ad abbassarsi sul pavimento per lavarlo.
Strano, eh? ”
“ Colui-Che-Non-Deve-Essere-Nominato
le da la caccia da quando aveva un anno, e lei, piccola bimba
inesperta, riesce a sfuggirgli ancora. Strano.”
“ Piccola fanciulla innocente,
ragazza popolare e festaiola, ma dolce e amichevole, donna senza cuore
e stronza come solo una Serpe sa essere. Che è successo in
questi anni alla nostro Regina K? Certo, “Strana”
è un aggettivo che la descrive sempre.”
Ma, sinceramente,
non me ne è mai fregato molto di quello che la gente pensa
di me.
Sono sempre stata
al centro di notizie, scandali, pettegolezzi, gossip succulenti e la
maggior parte delle volte anche cazzate colossali.
La cosa mi
intimidiva il primo anno, infastidiva al secondo, e al terzo...ho
imparato a fregarmene e a far finta di niente.
Quest’
anno, poi, con la creazione di “Hogwarts. Dietro le
Quinte”, la mia vita privata...bè non lo
è più di tanto.
Anche se, quando
voglio davvero mantenerlo un segreto, non mi riesce difficile.
“Quando
imparerai a fottertene della gente, solo allora sarai grande”
diceva Jim Morrison.
Un mito, vero?
Ed io credo
davvero di averlo imparato.
O meglio sono
stata costretta.
Sorvoliamo...
<<
I’ m looking for a place, Searching for a face. Is there
anybody here, I know. Cause nothings going right and ,everythigns a
mess and No one likes to be alone... >>
Sto
cercando un luogo, Sto cercando un viso.
Non
c’è nessuno qui, lo so... Perché sta
andando tutto storto
E
tutto è confuso, E a nessuno piace stare solo.
Sta
andando tutto male.
Le mie migliori
amiche mi mancano, eccome se mi mancano.
Mio fratello e
Ron anche...
Per non parlare
anche degli altri, Seamus, Dean eccetera.
Con il mio
comportamento ho lentamente allontanato tutti i miei amici, tutte le
cose belle che avevo, da me, anche se ho sempre evitato di ammetterlo
anche a me stessa.
Ed è
tutto colpa mia.
E tutto
perchè soffrivo.
Anzi soffro.
Per colpa di una
sola ed unica persona, la più sbagliata.
È
andato via, ed è tornato.
Ed anche se la
cosa mi riempie di segreta gioia, ciò non cambia la mia
situazione.
Non posso perdonarlo!
E nemmeno ci
riesco...
E poi, se anche
dovessi farlo, a quale scopo?
Tornare a fare
solo sesso, quando so che per me quella fase è ormai un
ricordo sbiadito?
Per me non
è solo desiderio fisico.
È
molto di più, e non posso accettare che, invece, per Lui non
sia lo stesso.
E farmi usare,
soprattutto dopo quello che mi ha fatto, non è per niente
nel mio stile.
<<
Isn't anyone trying to find me? Won't someone please take me home?
It's
a damn cold night. Trying to figure out this life.
Wont
you take me by the hand, take me somewhere new
I
don’t know who you are
but
I'm, I'm with you >>
Non
c’è nessuno che provi a trovarmi?
Non
verrà nessuno a portarmi a casa?
E’
una notte maledettamente fredda
Cercando
di immaginare questa vita
Mi
prenderai per mano
mi
porterai in qualche posto nuovo
Non
so chi sei
Ma
sono con te.
Non
c’è nessuno che possa salvarmi?
Mi sento
così sola, maledizione.
Ed io odio
sentirmi sola.
Come dopo la
morte di Sirius, dopo la morte di Silente, dopo la morte di Fred e
Lupin...dopo la Battaglia.
Ma almeno
c’era Harry.
Ed anche quando i
Cacciatori erano dispersi, tutti tranne me...allora non lo sapevo
quanto la cosa mi potesse far bene, ma almeno avevo ancora Lui.
E adesso?
Cosa e chi mi rimane?
E tutto per la
mia testardaggine ed i miei stupidi sentimenti.
Ho bisogno di
qualcuno che mi prenda per mano, e mi dica che va tutto bene, che non
sono da sola.
Qualcuno che mi
abbracci e mi consoli semplicemente.
Anche se dovesse
essere uno sconosciuto, un fantasma.
Basta che
qualcuno dia segno di tenere a me.
Chiunque tu sia,
mio Angelo Custode, aiutami.
Sappi che io sono
con te, qualsiasi cosa mi proponga di fare.
<<
Why is everything so confusing? Maybe I'm just out of my mind...
>>
Perché
è tutto così confuso?
Forse
sono solo pazza...
E dentro sento
una grandissima confusione.
Tra quello che dovrei fare, quello
che posso
fare, e quello che voglio
fare.
Perchè
Draco Malfoy mi fa questo effetto?
Perchè
mi è bastato rivederlo, per mettermi quasi a piangere,
perchè l’ho addirittura consolato,
perchè voleva sapere se fossi incinta o meno,
perchè mi sono lasciata baciare?
E
perchè lo voglio ancora dopo tutto quello che mi ha fatto?
Vaffanculo,
vaffanculo!
Vaffanculo!
Per la rabbia,
smetto di cantare, e lancio la chitarra lontano da me.
Porca troia, sono
messa male.
Seduta sul
pavimento della Stanza delle Necessità, mi raggomitolo su me
stessa, e mi prendo il viso tra le mani.
Non ce la faccio
più.
Ho bisogno di
qualcuno che mi capisca.
E la prova
è questa stanza.
Eravamo
abbracciati, stranamente, quando Malfoy si stacca da me, e senza dire
una parola se ne va.
Io resto immobile
per una buona manciata di minuti, per poi vestirmi velocemente con i
primi abiti che mi sono capitati a tiro, afferrare Bacchetta e chitarra
e correre verso la Stanza delle Necessità, il primo posto
che mi è venuto in mente.
La Stanza si
è aperta per me, rivelandosi una piccola camera, con le
pareti scure ed un unica poltrona al centro, sola come me.
Non
l’ho degnata di più che uno sguardo, e mi sono
seduta sul pavimento.
Ed ho iniziato a
cantare e suonare, I’m with you, di Avril Lavigne.
È
stata la prima canzone che mi è passata per la testa.
Parla di
solitudine...e cosa rispecchia meglio la mia attuale situazione?
A volte mi passa
per la testa l’idea di scappare via da questa Scuola, da
queste persone, da questa vita.
Dai miei migliori
amici, da Lui.
Ed ammetto che mi
sarebbe molto aiuto, almeno per quanto riguarda la lontananza da Draco
Malfoy.
Anche se ho
già sperimentato cosa si prova a stare lontana da Lui, in
questo mese, se ad andarmene fossi io, sarebbe un allontanamento voluto
e pensato, non forzato.
E, almeno per il
mio cuore infranto, ci sarebbe una bella differenza.
Se non altro non
perderei la mia dignità di donna.
Ma, poi, il mio
lato coraggioso e fiero da perfetta Grifondoro, mi distoglie da tutti i
miei folli piani.
Fuggire dai
problemi è da vigliacchi, non serve a nulla.
Affrontarli,
prenderli di petto, oppure stringere i denti ed aspettare che il dolore
passi...questo si che è da persone coraggiose.
Ma...porca
puttana sono 18 anni che affronto e prendo di petto tutte le
avversità, che aspetto pazientemente che il dolore se ne
vada!
Adesso sono
stanca.
Voglio essere
debole e vigliacca, per una volta.
Ovviamente, senza
che la cosa si sappia.
Andarmene da
Hogwarts a testa alta, magari con una buona scusa, come un viaggio di
studio, o una grosso proposta di lavoro, con lo sguardo fiero sarebbe
la mia fine perfetta.
Nessuno vedrebbe
le mie lacrime, non appena mi lascerei alle spalle i miei amici,
nessuno sentirebbe le mie urla appena direi addio a Draco Malfoy, e
nessuno sentirebbe il colpo decisivo dato al mio cuore.
Nessuno lo
vedrebbe frantumarsi e sanguinare, e nessuno noterebbe la grande parte
di esso che mi lascerei nella mia amata Scuola.
Sarebbe
un’idea...
Ma un rumore mi
fa sobbalzare.
Alzo la testa di
scatto, tirando su con il naso,e sbattendo le ciglia per asciugare gli
occhi lucidi.
Il rumore che
avevo sentito era la porta della Stanza delle Necessità che
si apriva.
Le mie migliori
amiche, o ex, entrano nella Stanza silenziosamente, prendendomi a
fissare negli occhi lucidi con intensità.
Dopo qualche
minuto di assoluto silenzio, è Ginny a prendere la parola.
<<
Ti abbiamo cercata ovunque, con la Mappa del Malandrino. Ma, visto che
eri sparita, non potevi essere che qui. >>
Annuisco, non
sapendo cosa rispondere.
Loro sono ancora
in piedi sulla porta, a guardarmi abbassare lo sguardo, mentre io resto
accovacciata sul pavimento.
<<
Come mai Cazzilla è buttata così sul pavimento?
Harry ti uccide... >> commenta ‘Mione.
Si, lo so.
Vi starete
chiedendo chi diavolo sia Cazzilla.
Semplice.
La chitarra.
Appartiene sia a
me che ad Harry, ed è la nostra preferita, in quanto fu la
prima chitarra che riuscimmo a comprarci, dopo anni e anni passati a
racimolare i pochi soldi che avevamo nella sacchetta.
Poi, una sera in
cui i Dursley ci lasciarono, per miracolo, soli a casa, ci sedemmo sul
divano preferito di zio Vernon, telecomando in mano, e il Decoder
terrestre, con mille canali e più a nostra completa scelta.
Ma gli stronzi
avevamo bloccato la maggior parte delle reti, così ci
dovemmo accontentare di canali stranieri.
Un film italiano
attirò la nostra attenzione.
“Senza
Filtro”, con J.Ax.
Inserimmo i
sottotitoli, e ci piacque talmente tanto, che chiamammo la nostra
chitarra come il motorino mezzo rotto del protagonista.
Ed ecco la storia
di Cazzilla.
<<
Così... >> riesco a sussurrare, facendo
spalline.
E adesso si
saranno certamente scambiate uno sguardo pensieroso, conoscendole.
Ed infatti, dopo
qualche secondo di ulteriore immobile silenzio, sento dei lenti passi
avvicinarsi a me.
E le mie due
migliori amiche si siedono accanto a me sul pavimento.
Mi danno tempo,
almeno qualche minuto, prima che sia di nuovo Hermione a
parlare.
<<
Che cos’è successo, Kiki? Che ti ha detto quello stronzo?
>>
Sto per
rispondere, sempre con la testa bassa, quando mi viene un dubbio.
Come fanno a
sapere che ho parlato con Malfoy?
Ed io come
faccio, vi chiederete voi, a sapere che ‘Mione alludeva
proprio a Lui?
Semplice, da come
ha detto “Stronzo”...
Con molto
più sentimento.
Ma, adesso che
abbiamo chiarito i vostri dubbi, vorrei chiarire i miei.
Ed infatti alzo
lo sguardo, con una muta domanda negli occhi, a cui è Ginny
a rispondere.
<<
Ce l’ha detto Lavanda. È stata lei a farlo
entrare, quell’incosciente. Approfittando del fatto che
Seamus e gli altri erano con noi, mentre lei stava per uscire con
chissà quale nuovo ragazzo, si è lasciata
abbindolare da non so quale scusa e qualche sorriso ammaliante e...il
resto lo sai. >>
Mi scappa un
sorrisino depresso e malinconico.
<<
E’ molto facile farsi convincere da Draco Malfoy. Specie
quando sfodera il ghigno sexy... >>
La reazione delle
mie amiche, non potevo prevederla, però.
Non sono molto
contente della mia frase, infatti mi lanciano degli sguardi di acuto
rimprovero.
Ma poi, Ginny per
prima, ed io, non so come, mi accodo a loro, iniziamo a ridere.
Così,
senza motivo.
Come se io non
stavo, cinque minuti prima, per mettermi a piangere.
Come se non
avessimo alcun problema al mondo.
Semplicemente
ridiamo.
Insieme.
Come non facevamo
da troppo tempo, ormai,
Quando delle
nostre risa non è rimasto che l’eco, e dei piccoli
sorrisi sulle nostre labbra, ecco che ritorna il pesante silenzio.
Ed il motivo per
cui sono corsa qui, mi ritorna in mente.
Facendo troppo
male, per non prendermi la testa tra le mani.
Mentre gli occhi
sono sotterrati nel buio delle mie gambe e delle mie braccia, sento una
mano accarezzarmi i capelli, e una la schiena.
<<
Kiki... >> inizia Ginny << ...Cosa vi siete
detti? >>
Tiro un profondo
respiro, e, facendomi coraggio, alzo lo sguardo nei loro, prima di
raccontare tutto.
Della sua rabbia,
della gelosia, della sua pretesa di sapere qualcosa in più
sull’ipotetico bambino, dell’abbraccio, del bacio
sul collo.
Di tutte le
domande che avrei dovuto porgli, ed invece sono rimasta zitta, oppure
ho deciso di sputar fuori veleno, da brava Stronza quale sono diventata.
E poi...di come
l’ho lasciato uscire da quella maledetta porta, di come
l’ho lasciato andar via.
Per la seconda
volta.
<<
Perchè? Perchè?
Perchè ha deciso di andarsene? Perchè non
è rimasto qui? >>
Continuo a pormi
questa domanda da un mese, ed anche adesso che Lui è di
nuovo a Scuola, essa continua a frullarmi in testa.
Perchè
quello che ha fatto, l’empio gesto di abbandonarmi, resta.
E non lo
dimentico, nè mi riesce facile perdonarlo.
Perchè
se ne è andato?!
<<
Kiki... >> mi chiama Hermione << ...Lo so
che sei sconvolta. Ma, perchè, per un secondo, non provi a
renderti conto che, la domanda, qui, non è perchè
se ne è andato...ma
perchè è tornato?. >>
Cosa?
Un momento...
Hermione
Granger...sta...per caso...difendendo...Draco Malfoy?!
<<
Si, Herm ha ragione... >> continua Ginny <<
...in fondo...bè è un idiota, ed ha tutto il
nostro disprezzo...ma erano pur sempre i suoi genitori. E adesso devi
semplicemente capire perchè è tornato.
>>
Oddio...!
Anche Ginny lo
difende?
Cos’è
successo qui?
Chi ha rapito le
mie amiche e le ha trasformate in Fan del Principe Serpeverde?
Sposto lo sguardo
sconcertato dall’una all’altra, per capire se
scherzino o meno.
Ma non stanno
affatto sorridendo, o altro.
Ed allora domando:
<<
Un momento...fatemi capire...Lo state per caso difendendo? E da quando
appoggiate la mia malsana voglia di Lui?! >>
Voglia...fosse
solo quella...
E le labbra di
‘Mione si aprono in un sorriso, in un misto tra il colpevole
e l’arrendevole.
<<
Da quando, senza di Lui, diventi peggio di una Serpe... >>
<<
...E da quando... >> aggiunge Ginny <<
...con Lui, sei la migliore Grifondoro del Mondo. Dio, Kiki, ma non ti
sei accorta dell’effetto sconcertante che ha su di te?!
>>
Certo che
l’ho fatto.
E
“sconcertante” è proprio
l’aggettivo adatto.
<<
Si, ma... >> farfuglio io << ...Non doveva
andarsene e basta! Magari adesso è tornato, ma chi mi dice
che non lo rifarà di nuovo? Chi mi dice che mi lascia come un broccolo
sulle porte di Hogwarts, mentre lo vedo andar via dalla mia vita, per
la terza volta, contando la fuga del sesto anno? Come posso fidarmi di
una persona del genere?! >>
Abbassano lo
sguardo, sconfitte dalla mia perfetta tesi.
Sarei
stata bravissima in MagiSprudenza.
Con la sua
geniale decisione di andarsene, la sera del Ballo, ha messo un punto
fermo sul capitolo della nostra pseudo storia.
Anche se, Gin ed
Herm non hanno tutti i torti.
Quando
c’è la famiglia in ballo si fanno sbagli, sempre
che lui lo consideri tale, e, adesso, è tornato.
Ma venire nella
mia stanza, chiedendomi con tono arrogante con chi sono stata a letto
in questi mesi, non è la cosa migliore con la quale
riconquistarmi.
Sempre che lui lo
voglia.
E la cosa mi
lascia seri dubbi.
Poi,
all’improvviso, Hermione alza la testa dal pavimento, con
aria più combattuta di prima.
<<
Hai ragione Kiki. Malfoy è un deficiente, ed ha sbagliato.
Ma, se è tornato, dovrà pur esserci un motivo. E
credo che tu abbia tutto il diritto di saperlo. Magari la risposta
potrebbe stupirti, e farti cambiare idea sulla vostra..ehm...storia...
>>
Un momento,
fatemi capire...?
Cosa sta cercando
di dirmi?
Quale sarebbe
l’ipotetica risposta che potrebbe portarmi a perdonarlo?
La domanda mi si
deve riflettere in faccia, perchè Ginny la coglie al volo,
per mettere in mostra le unghie, e farmi sentire la loro contorta tesi.
<<
Si, Kiki....secondo me ed Herm, il motivo per cui lo stronzissimo
Principe delle Serpi è tornato a Scuola, è a
causa dell’altrettanto stronza Regina Grifondoro!
>>
Kiss
kiss.
Ragazza del Giornale.
Anche lei sta
iniziando a parlare come quella pettegola?!
E poi...cosa
dice?!
Ho sempre saputo
che le mie migliori amiche avessero delle menti contorte, ma non
credevo fino a questo punto...
<<
Ovvio... >> rispondo sarcastica << ...come
ho fatto a non pensarci prima?! >>
Per il
nervosismo, cerco di alzarmi bruscamente dal pavimento... ma la mia
forza me lo impedisce.
Non appena le mie
braccia sentono il peso del mio corpo, che vi cerca la spinta per
mettersi in piedi, mi sento mancare, e per poco non cado distesa sul
pavimento.
Mentre le mie
amiche mi afferrano al volo, allarmate, chiudo gli occhi istintivamente.
Sento il corpo
farsi flaccido e...incorporeo, come se stessi fluttuando.
Ogni cognizione
della realtà sparisce dalla mia mente, come se stessi
fluttuando in un Universo Parallelo...
I colori si
sfocano, e tutto perde consistenza.
Mi ritrovo a
pensare “Dove sono”, quando..
Puff!
Quello strano
senso si spossatezza improvvisa, sparisce esattamente come è
arrivato.
Sorretta dalle
braccia di Gin e ‘Mione, riapro gli occhi, al sentirmi
chiamare.
Questa storia mi
sta spossando e consumando troppo.
Sono esausta.
Non se la faccio
più.
A fare cosa?
A soffrire, a
pensare, a piangere, a tremare quando lo vedo, a sentirmi debole.
<<
Kiki?! Oddio...devi...dobbiamo...dobbiamo andare da Madama Chips!
Forza! Ginny aiutami, dobbiamo sollevarla! >>
<<
Oh mio Dio! Kiki, aiutaci, non ci fissare così!
>>
Le solite super
apprensive...
<<
Ragazze, sto bene! È stato solo un piccolo mancamento...
>> poi, aggiungo, precedendo quello che entrambe stavano
certamente per dire << ...e non attaccate con la storia
del bambino, per favore! Non. Sono. Incinta! >>
Si scambiano uno
sguardo pensieroso, poi arrendevole, e mi tolgono la mani dalla
schiena, smettendo di tirarmi verso l’alto.
Non so, poi,
cosa, o chi delle tre avrebbe detto, perchè fummo interrotte
da una strana vibrazione della borsa di Ginny.
Aprendola,
constatammo che era un altro articolo di “Hogwarts. Dietro le
Quinte”.
E, indovinate i
protagonisti?
VISITA
SOSPETTA.
Ringraziate
la piccola S. del quarto anno, se, adesso, posso passarvi questo
pettegolezzo.
Indovinate
Chi è andato a far visita alla Sala Comune degli algidi
Grifondoro, questa sera?
No,
nessun Professore.
No,
nessun Mangiamorte, alla ricerca dei Cacciatori.
E
no, nemmeno la Preside.
Ma
qualcuno di molto più insolito.
Il
Principe delle Serpi.
Avvistati,
Lui e la Brown, intorno alle dieci e un quarto, parlottare fitto fitto
vicino il Ritratto della Signora Grassa.
Un
ghigno sexy Made in Slytherin si apre sulle labbra perfette di Draco
Malfoy, ed ecco che la nostra Guru del Gossip, seconda, comunque, alla
sottoscritta, ovviamente, gli spiattella la Parola
d’Ordine.
Cosa
avrà portato il nostra Bellissimo e pericoloso Principe
Verde Argento, a salire sette piani di scale, considerato
l’affanno da fumo, per poi entrare nel covo dei suoi peggiori
nemici?
Nemmeno
io, e con questo posso dirvi tutto, ne sono venuta a conoscenza.
Abbiamo,
però, degli indizi.
L’elite
Rosso-Oro, era appena stata vista uscire di soppiatto dal Castello,
magari per una Burrobirra illegale ad Hogsmeade.
Il
che spiega come mai non ci siano stati spargimenti di sangue,
all’entrata segreta del Principe Serpeverde, nella Tana del
Grifone.
Il
suo eterno rivale non era in Casa in quel momento.
Ma,
adesso, sorge una domanda...
Dov’era
la nostra bella e stronzissima Regina dei Ghiacci, colei che mi
permette di scrivere su questo giornale almeno due volte al giorno?
No,
se ve lo state chiedendo, non era con i suoi amici inseparabili.
Considerato
che sono due giorni che nessuno la vede uscire dalla sua stanza, e che
il suo rapporto con i suoi compari di sempre si è
irrimediabilmente rotto in questo mese di feste , sbronze, sesso e
Regno incontrastato.
Dicevamo?
Ah,
si...
Draco
Malfoy si è intrufolato proprio nel Dormitorio Femminile,
secondo la testimonianza della nostra S.
Purtroppo
un Serpente sa come muoversi silenziosamente, ed approfittare di
momenti in cui il numero di testimoni è molto basso.
Naturalmente
ciò non implica un qualche incontro clandestino e molto
strano tra Kimberly Potter e Draco Malfoy, visto che, certamente, le
ore della Serpe passate nei Dormitori Femminili, sono decisamente
maggiori di quelle trascorse in quelli Maschili.
Ma
mi ha messo la pulce nell’orecchio.
Ricordate,
non ci sono segreti che non possono essere svelati.
Kiss
kiss
No.
Per favore, no!
Anche questo
pettegolezzo su di me...questa tipa ha raggiunto il limite!
<<
Basta! Ma, dico io, non ha nessun altro su cui sparlare questa
stronza?! >> mi lamento.
Hermione e Ginny
scuotono la testa, divertite, e la rossa ribatte.
<<
Non credo Kiki. Essere famosi ha i suoi lati negativi. Ed essere sempre
e costantemente sulla bocca di tutti, è tra questi.
>>
Sorrido di
rimando.
Ma poi, le mie
labbra ritornano la smorfia triste di prima.
Solo che adesso,
oltre alla malinconia, un’altra cosa mi schiaccia.
Il senso di colpa.
“Il suo
rapporto con i suoi compari di sempre si è irrimediabilmente
rotto in questo mese di feste , sbronze, sesso e Regno
incontrastato”.
<<
Già... >> ammetto, malinconica
<< ...e in questo mese ho dato grande spettacolo sulle
pagine di questo insulso giornaletto, vero? >>
Sorridono, con
una vaga espressione di rimprovero, prima di annuire.
<<
Leggermente... >> aggiunge Herm, sarcastica.
Restiamo per un
po’ in silenzio, prima che io mi decida a continuare.
Se Draco Malfoy
ha intenzione di farmi soffrire ancora per molto, non posso farcela
senza i miei migliori amici.
Ed anche se il
mio patetico martirio dovesse, per grazia Divina, arrestarsi, non
potrei comunque trascorrere una vita degna di questo nome, senza i miei
amici esauriti.
Sono stata una
deficiente queste settimane, ed è ora che me ne renda conto,
e me ne penta.
<<
Sono stata una stronza in questi giorni, vero? >>
Sempre da sedute
mi si avvicinano ancora di più, ed Hermione prende ad
accarezzarmi i capelli.
È
Ginny invece a rispondere.
<<
Si, Kiki. Ci hai fatto preoccupare. Harry stava per diventare
più matto del solito, anche se non ti ha mai dato modo di
notarlo. Facevano tutti i normali, ma erano tutti stupiti dal tuo nuovo
comportamento. Apparentemente eri la stessa, almeno con noi, ma,
andando più a fondo...Ci hai fatto preoccupare.
>> ripete.
Abbasso la testa,
conscia di quanto abbia ragione.
<<
Lo so. E mi dispiace. Ma...non riuscivo a...a...dimenticare. Non
riuscivo a...superare la...la fase Malfoy. E sfogare la mia rabbia
sulle persone era il miglior modo per sentirmi meglio. O almeno
così credevo... >>
Tutto questo,
sembra che io lo stia dicendo al pavimento, ma so perfettamente che le
mie amiche stanno cogliendo ogni minima sfumatura di umore.
<<
E sbagliavi, Kiki. Ma...ehi “Errare Humanum Est”...
>> mi consola ‘Mione.
<<
Si. “ ...ma perseverare è diabolico”...
>> aggiunge Ginny, a metà tra una battuta
sarcastica e una risata << ...ti sembra il momento di
parlare in latino?! >>
<<
Perchè? Cosa c’è che non va? I latini
erano molto più saggi di noi, perchè non
appellarsi ai loro detti per consolare una povera fanciulla?
>>
<<
‘Mione, mi puoi gentilmente dire quante ore hai studiato
oggi?! Harry non dovrebbe impedirti di oltrepassare le 4 ore?
>>
<<
Si...però oggi aveva Allenamento di Quidditch, era
impegnato. Quindi sono stata un po’ in biblioteca a perdere
tempo... >>
<<
Quante volte dobbiamo dirti che studiare troppo ti fa male?! Perdi la
tua solita saggezza! >>
<<
Ma che dici? Non perdo nemmeno un briciolo della mia saggezza! Semmai
si aumenta! >>
<<
Certo, certo. Come no...qui ti ci vuole una canna, per farti riprendere
dal troppo studio! >>
<<
Parli dello studio come se fosse una cosa brutta, invece ti arricchisce
il cervello, il sapere ti completa il... >>
<<
Ma lo vuoi paragonare ad una canna?! >>
<<
Bè, sono sullo stesso piano. Solo che lo studio è
utile al sapere, una canna al divertimento! >>
<<
Oddio, Herm, non puoi mettere due cose del genere sullo stesso piano!
Ti rendi conto di quello che hai appena detto?! >>
<<
Certo che si. Ed infatti... >>
Okay, basta.
Questo sclero
momentaneo è durato fin troppo.
È ora
di mettervi la parola “Fine”.
<<
OKAY, STOP! Basta sparare cazzate! >>
E poi...
Poi niente.
Ridiamo.
E ci abbracciamo.
Si, lo so.
È una
cosa abbastanza deficiente e infantile.
Ma, con le mie
migliori amiche, potrei essere una bamboccia deficiente per tutta la
vita.
Dai Kiki.
Ce la puoi fare.
Non è
difficile.
Hai affrontato
cose peggiori.
Ho deciso.
La devo smettere
di nascondermi.
Santo cielo,
chiudermi in camera per non incontrare un ragazzo è patetico!
Anche se non
parliamo di un ragazzo qualsiasi, ma di Draco Malfoy...
Vabbè,
sorvoliamo.
Dicevo...
È
patetico!
Dov’è
finito il mio coraggio Grifondoro?
Dov’è
finito il mio coraggio Potter?
Dov’è
finita la vera
Kimberly Potter?
Da Regina delle
Stronze a Regina delle Vigliacche...che bei personaggi che mi sono
andata a scegliere!
E tutto per colpa
del Principe Serpeverde.
Mi ha rifiutata,
in un certo senso, usata, secondo me, e umiliata...e dopo tutti questi
danni inflittami da Lui, perchè devo continuare a farmi del
Male da sola?
Perchè
devo infierire io stessa nella mia, già di suo, stupida e
sfiancante sofferenza?
<<
Kiki, i risultati della Pozione sono pronti...pronta per il verdetto?
>>
Sia io, che Herm,
che Ginny, ci giriamo verso la fonte del richiamo.
Cho Chang.
Alla fine le mie
amiche mi hanno obbligata ad andare in Infermeria, a farmi controllare,
prima di andare a lezione stamattina.
Vomito, fame,
nausea, svenimento di ieri sera nella Stanza delle
Necessità, secondo loro erano prove sufficienti per farmi
iniziare a comprare già pannolini e tutine per marmocchi.
E
così, eccoci qui in Infermeria.
Abbiamo evitato
di chiedere a Madama Chips, di farmi fare il Test di Gravidanza.
Meglio una
ragazza come Cho.
Ti giudica di
meno, non ti guarda con il solito cipiglio severo, non va a sputtanarlo
alla Preside.
E magari, se il
risultato dovesse essere positivo, la Chang potrebbe sempre piangere
con me.
Adesso che sono
qui davanti a lei, il cuore inizia a battermi furiosamente.
La sicurezza che
ho sempre avuto nell’affermare di non aspettare proprio
nessun bebè, mi sta lentamente abbandonando.
Ed inizio a
pensare al peggio.
E se fosse vero?
E se fossi
davvero incinta?
Ho sempre pensato
che avere un figlio sarebbe stata una cosa stupenda, il coronamento di
un amore perfetto.
Ma se dovessi
ricevere questo dono dalla cicogna da nove mesi a questa parte...la mia
vita sarebbe rovinata!
Dio, fare un
figlio è una cosa seria, non va bene averne uno a 18 anni,
con un Serpeverde di cui non sai nemmeno il nome, oppure con un
Tassorosso che hai mollato dopo soli tre giorni, con una Guerra in
corso, di cui non conosci nemmeno bene i nemici, e con questi nemici
che cercano di ucciderti come loro Vocazione di Vita!
Le mani iniziano
a tremarmi, mentre ostento tranquillità.
Per far perdere
tempo alla mia mente, mentre Cho si mette le mani nelle tasche della
manica, ripercorro il procedimento della Pozione-Bebè.
Non so come
diavolo facciano a prepararla, perchè è un
processo lunghissimo, e complicato, conosco solo la parte
decisiva.
Ti stacchi un
capello, lo metti nel miscuglio argenteo, e aspetti.
Aspetti 5
lunghissimi e stressantissimi minuti, in cui non sai assolutamente
nulla di come cazzo andrà il tuo futuro.
Potrebbe cambiare
radicalmente, oppure lo ha già fatto e tu non lo sai ancora.
Ma dopo quei 5
maledettissimi minuti, lo saprai.
Come?
Semplice.
Se sei incinta la
Pozione, dopo i 300 sfiancanti secondi, diventa azzurra.
Altrimenti resta
argento.
E se restasse
tale, credo davvero che l’argento diventerebbe il mio colore
preferito.
Ma una cosa
è certa.
Qualunque cosa
succeda i miei amici resteranno con me e, bambino o no,
resterà un dato di fatto.
Addio
Stronzaggine, vigliaccheria, e fuga.
La
Regina Grifondoro è tornata.
In qualsiasi caso.
E fu quando finii
di prendere atto di questa consapevolezza, che Cho Chang mi mise in
mano la Boccetta della Pozione.
Il rumore dei
tacchi dei miei stivali sul pavimento scandiscono i miei passi sicuri.
I capelli
ondeggiano a ritmo, come anche il mio sedere, ben compresso nei miei
pantaloni a sigaretta.
Dopo ben due
giorni segregata, spaventata e intimorita in camera, ecco che torno a
camminare a testa alta per i corridoi di Hogwarts, nelle prima ore
pomeridiane libere, anticipate per oggi, grazie al raffreddore di
Madama Bumb, dopo tutte le nozioni delle lezioni di oggi che si agitano
nel mio cervello.
Oggi ho messo una
maglietta, che mi cucì Tonks l’anno scorso.
Da quando
è morta, non l’ho mai più messa.
Ma oggi mi
sentivo più forte che mai.
La maglietta
bianca, che mi lascia scoperta quasi tutta la spalla, arrivando di
lunghezza alla mia intimità, sfoggia il sunto dei miei
attuali pensieri, rivolti alla massa di studenti di Hogwarts, che mi
stanno fissando in questo momento, spettegolando su quanto tempo ci
metterà il mio pancione a crescere.
A caratteri neri
ed in grassetto, c’è scritto:
Love
me,
Hate
me.
I
don’t give a fuck.
Amatemi,
Odiatemi.
Non
me ne frega un cazzo.
Sorridendo
sarcastica a delle ragazzine che mi guardano avide di sapere qualcosa
di più sulla mia gravidanza, continuo a procedere verso il
mio obiettivo.
Che fissassero
pure...ci ho fatto l’abitudine.
E non appena vedo
la classe di Incantesimi aprirsi, e gli studenti ancora in divisa
riversarsi in corridoio, liberi per oggi dalle lezioni, il mio semplice
sorriso si spegne.
La mia
espressione si fa seria, mentre scanso i Settimi Serpeverde che, ancora
con i libri in mano, mi sorpassano per ritornare nei loro sotterranei.
E poi...lo vedo.
Tra la folla dei
suoi compagni di lezione, per quest’ora.
Il cuore perde un
battito, prima di arrivarmi in gola e riprendere a battere furiosamente.
Nascondo tutto,
anche il tremore delle mani, ed il respiro che mi è quasi
venuto meno, al ghigno di saluto che ha fatto ad alcuni suoi Compagni
di Casa.
Accanto a lui
Daphne Greengrass si lascia passare un braccio intorno alle spalle dal
suo ragazzo, mentre sorride a Theodore Nott.
Rivederlo mi fa
uno strano effetto.
Nott, intendo.
Sono quasi
tentata di corrergli incontro e salutarlo, prima di schiaffeggiarlo per
essersi fatto Marchiare.
Non so
perchè, ma mi sento tradita anche da lui, sebbene non ne
abbia affatto motivo.
Credo.
Comunque, dopo
circa cinque secondi passati d analizzare la situazione Verde-Argento,
salutando qualche Tassorosso, anche loro appena usciti da Incantesimi,
mi decido a farmi avanti.
Il primo a
notarmi è Zabini, il cui sguardo mi riporta alla mente i
brutti ricordi di S.Valentino.
È da
lui che sono andata a dormire, dopo aver litigato con Herm e Gin.
Ed è
sempre a lui che ho mostrato le mie lacrime, per il suo caro amico che,
obiettivamente, non si meritava nemmeno una mia minuscolo smorfia
dispiaciuta.
Strano come sia
cambiato il rapporto con Zabini, in questi mesi.
Ma, alla fine,
quando scesi dall’Espresso di Hogwarts, a settembre, non mi
sarei mai nemmeno lontanamente immaginata un anno del genere.
Dio...
Poi, Zabini, da
un colpetto alla sua dolce metà, che si limita solo a
studiarmi con l’aria tipicamente Serpeverde.
Apatica.
E poi...si girano
sia Nott che Malfoy.
Quando incontro
lo sguardo di Theodore Nott, un lampo di rimprovero e delusione mi
passa per le iridi, in una muta accusa.
Lui non fa un
cenno, semplicemente il sorriso che stava rivolgendo ad una qualche
ragazzina muore sul nascere, modificandosi nell’espressione
da poker che sfoderano sempre tutti quanti.
Ma lo sguardo
più duro e combattivo lo rivolgo al Principe Serpeverde.
Mentre mi
avvicino, dopo aver osservato tutti i suoi amici, mi lascio incatenare
dal suo sguardo di ghiaccio, e stavolta resto per bene aggrappata alla
realtà.
Avanzo verso di
lui, mentre il suo sguardo lascivo mi fa rabbrividire dentro, ma sempre
mantenendo il peso del suo sguardo.
Il Leone
ruggisce, il Serpente sibila.
Chi
vincerà?
Arrivata a pochi
passi da lui, mi blocco, mentre Malfoy compie dei passi impercettibili
verso di me.
Nonostante i
tacchi sono più bassa di lui, ed il suo respiro pungente
arriva a solleticarmi la fronte.
Dio, che
sensazione!
Ma non posso
lasciarmi trasportare dai miei ormoni...guardate dove mi hanno portato!
Perciò
gli afferro decisa la mano, e vi poso sopra la mia.
Per quei pochi
istanti, sono quasi tentata di non toglierla mai più, e
lasciarmi trasportare dal contatto dei nostri corpi.
È una
bellissima sensazione, il contrasto tra il mio calore e la sua
freddezza.
Quante volte
queste mani mi hanno fatta ansimare, con pochi e semplici gesti?
Quante volte le
mie mani, lo hanno graffiato, accarezzato e stretto a me?
Tante...ma sono
tutte passate.
È
inutile vivere di ricordi.
Mi ha ferita
troppo, e non sta facendo nulla per farsi perdonare.
Sempre che lui lo
voglia.
Per questo gli
scocco un’ultima occhiata piena di rancore, e desiderio allo
stesso tempo, sentendo i suoi lussuriosi occhi percorrere la linea
morbida del mio collo e dalla mia spalla scoperta, prima di andarmene.
Magari non se
n’era accorto, ma tra le dita stringevo una boccetta.
Una boccetta
piena di Pozione.
Quale?
La
Pozione-bebè, che, stamattina, mi ha detto tutta la
verità sulla mia salute.
E mentre Kimberly
Potter va via, Draco Malfoy non può far altro che
mangiarsela con lo sguardo, e chiedersi la prossima mossa da fare per
riaverla.
Quando lo sguardo
gli cade sulla Boccetta che la Regina Grifondoro gli ha lasciato.
Ci è
inciso il suo nome, della ragazza, ed è Argento.
Cosa
sarà?
Bah,
chiederà a Daphne.
Argento.
La
Pozione-Bebè è argento!
Nello
stesso istante in cui i nostri occhi focalizzano lo splendido colore
della Pozione, Io, Herm e Ginny ci saltiamo reciprocamente addosso,
esultando felici.
Anche
Cho Chang mi rivolge un sorriso contento.
<<
Nessun bimbo, Kiki. Nausea, spossamento, fame, mancamenti...saranno
dovuti al troppo stress...C’è qualcosa che ti ha
particolarmente scossa ultimamente? >>
Ci
stacchiamo dall’abbraccio, quando la domanda raggiunge il mio
cervello.
Si,
che c’è qualcosa che mi ha scossa.
Eccome
se c’è.
Ed
ha anche un nome ed un cognome.
Draco
Malfoy.
<<
Solite cose... >> mento << ..soliti
attacchi di Mangiamorte. Credo che dovrò prendermi una
vacanza dalla Guerra! >>
<<
Già! Non sarebbe una cattiva idea. Devi semplicemente
riposarti un po’. >>
Ringraziamo
Cho e usciamo dall’Infermeria, con una rinnovata
tranquillità in più, e un bebè nella
pancia in meno.
Non credevo
davvero che, dei sentimenti per un ragazzo, potessero portarmi a tutto
questo.
Insomma...lacrime,
bugie ai miei amici, umiliazioni, sofferenze strazianti, litigi con i
Grifoni, trasformazione nella peggiore delle stronze, e poi nella
peggiore delle vigliacche.
E adesso anche
indebolimento fisico.
Draco Malfoy
è entrato prepotentemente nella mia vita, senza che nessuno
gli desse l’autorizzazione a farlo, e, lentamente, si
è preso tutto ciò che la mia persona potesse
offrirgli.
Mente, corpo,
anima.
Persino lacrime...
Ma adesso la
domanda è...si è preso anche il mio cuore?
Mi
ami?
Cosa avrei
risposta a quella domanda?
Nulla, lo so
benissimo.
Ma dalle domande
che mi pone il mio cervello non posso scappare.
Posso non
rispondere a Lui, ma non a me stessa.
E se...
E se la risposta
dovesse essere si?
E se mi fossi
davvero innamorata di Draco Lucius Malfoy?
Odio, antipatia,
desiderio, sesso, infatuazione....amore?
Ho pronunciato
solo una volta quelle parole, il fatidico “Ti amo”,
ed è stato quando stavo con Kevin.
Provo lo stesso
per Malfoy?
Lo stesso sincero
e forte sentimento che mi legava a lui, adesso mi lega anche al
biondastro?
Sbuffo, sempre
più nervosa, mentre butto la cicca della sigaretta
giù dalla Torre, tornando a stringermi nella coperta.
Dopo tanto tempo,
sono tornata qui, sulla Torre di Astronomia.
Era tanto che non
ci venivo, precisamente da quando Lui se ne andò.
Vengo qui per
pensare, ricordate?
Con una bella
sigaretta tra le labbra.
Ed in quel mese,
il pensare era proprio quello che stavo evitando, fuggendo con la
stessa paura con la quale pensavo a Voldemort.
Ma
adesso...bè mi ci voleva proprio.
Anche se non sono
arrivata a chissà quali conclusioni.
Anzi, non sono
arrivata proprio da nessuna parte.
Sbuffo ancora,
avvolgendomi sempre più nella coperta che mi sono
intelligentemente portata quassù.
Okay che il sole
non è ancora completamente tramontato, ma siamo a Febbraio,
e fa freddo!
<<
Sbuffi per il freddo, o perchè c’è
qualcosa che osa infastidirti? >>
La voce alle mie
spalle quasi mi fa sobbalzare.
Ho detto quasi.
Mi giro
immediatamente, quasi storcendomi il collo, per vedere il ghigno di
Theodore Nott aprirsi sulle sue labbra.
In risposta lo
incenerisco con lo sguardo.
<<
Effettivamente qualcosa che mi infastidisce c’è. E
saresti tu. >>
<<
E’ per caso un modo indiretto di cacciarmi? >>
domanda divertito, incrociando le braccia, e piantando i piedi
all’entrata della Torre.
<<
No. E’ molto diretto invece. Se vuoi te lo posso mettere per
iscritto... >>
Un altro
sorrisino sarcastico, prima che, senza il mio appoggio, inizi ad
avvicinarsi alla sottoscritta, e a sedersi affianco a me.
Ottimo...
<<
Quale parte del “Cacciare via” non ti è
chiara?! >> ribatto, non appena vedo che si sta
accendendo una sigaretta, segno che voglia restare qui per almeno
cinque lunghi minuti.
<<
Nessuna. Sono dotato di un grande cervello, che mi porta a capire
quando le persone mi parlano. E che mi porta anche a non obbedire agli
ordini di nessun tipo. Specie se impartiti da una Grifondoro.
>>
Sbuffo, per la
terza volta in qualche minuto.
Ma
perchè le Serpi riescono sempre a trovarmi, quando sono da
sola?
Cos’è,
fiutano il mio odore?!
<<
Allora il tuo cervello ti dirà che non sarò di
certo io ad andarmene da qui, giusto? >>
Tira, per poi
ghignare divertito.
<<
E’ proprio quello che speravo. >>
Alzo un
sopracciglio.
<<
E da quando desideri la mia compagnia? Da che mi ricordo, non hai
esitato a correre via il più lontano possibile da tutti...se
non sbaglio era proprio per unirti ai miei nemici giurati, vero?
>>
Tono da finta
tonta, ed espressione sarcasticamente dubbiosa.
Che attrice...
Sorride.
<<
Touchè. >>
Che
soddisfazione...!
Restiamo un
po’ in silenzio, mentre continua a fumare la sua sigaretta
guardando le nuvole.
Se ho capito
qualcosa delle Serpi, è che amano il silenzio.
Esattamente come
ad un Grifondoro la parlantina allegra viene spontanea.
<<
Ed ecco come in tre frasi siamo arrivati al punto... >>
aggiunge, poi << ...Complimenti Principessa, mi hai
risparmiato lunghi giri di parole. >>
Accenno una
risata sarcastica.
<<
Non li avresti fatti. Non è nel vostro stile. Delle Serpi,
intendo. Fino a risultare insensibili, e stronzi. >>
<<
Voi Grifoni, invece, pur di non arrivare al sodo, fate di tutto per
parlare d’altro, vero? >> ribatte, in
riferimento al mio vano tentativo di spostare la conversazione sulla
solita diatriba Grifondoro – Serpeverde.
In quella sono
preparatissima.
Nel discorso che
stiamo certamente per affrontare...bè un po’ meno.
<<
Touchè. >> lo imito.
Fa un altro tiro
alla sigaretta, lungo come suo solito, prima di gettare in su il
fumo e riprendere a parlare.
<<
Ho letto che, per te, questo mese non è stato proprio dei
migliori. E, questo ovviamente me l’ha detto
l’interessato, non un giornaletto scemo, che adesso ce
l’hai a morte con Draco. >>
Perspicace.
Ma ha dimenticato
qualcosa.
<<
Certo. Sai che anche tu sei compreso nei miei risentimenti?
>>
Annuisce,
accennando un sorrisetto.
<<
Lo immaginavo. Ma volevo esserne certo. >>
In che senso
“Lo immaginavo”?!
Come avrebbe
potuto essere il contrario?
Come avrei potuto
non avercela anche con lui?
Che cosa gli
passa per la testa, acqua?!
Ma poi, mi viene
in mente che, se il nostro rapporto fosse rimasto nel campo
dell’indifferenza e dell’antipatia, dove si
è trovato per 7 lunghi anni, la sua partenza non mi avrebbe
affatto scalfito.
Avrebbe solo
confermato il mio vecchio disprezzo per lui.
E la
consapevolezza di averlo perso, quel disprezzo, che mi teneva lontana
dalla Serpi, da tutte
loro, e dal loro veleno, mi infastidisce ancora di più.
<<
E allora?... >> domando dopo un po’
<< ...cosa sei venuto a fare? >>
Poi, colta da un
incredibile attacco di fare battute, aggiungo tra le risa:
<<
Sei qui per scusarti? >>
Anche lui accenna
qualche risatina sarcastica, aspettando che anche io mi ricomponga.
<<
No di certo. Ma sono qui per...spiegarti... >>
Ed ecco che la
mia ilarità isterica aumenta sempre di più.
Ma mi trattengo
dal ridere, e ribatto.
<<
Spiegarmi cosa? Come avete complottato alle spalle dei Cacciatori, per
poi unirvi alle vostre care famiglie, per farci fuori tutti? Come avete
tradito la Preside, il ricordo di Silente, i defunti per la lotta
contro Voldemort, qualsiasi ideale di giustizia? Come avete tradito me?!
>>
Okay, lo ammetto.
Verso la fine la
mia ilarità isterica è andata via, lasciando
spazio solo all’isterismo.
Si, ed anche un
pizzico di rabbia.
Vabbè,
un bel po’
di rabbia.
Ma Nott non si
scompone, e risponde alle mie taglienti accuse come se niente fosse.
<<
Esatto. Primo, vorrei chiarire il concetto dell’
“Essere stati obbligati”. O magari anche quello
dell’ “Essere stati presi in
contropiede”. Sono parole chiave nel mio monologo di difesa.
>>
Si,
come no.
Ma, lo ammetto,
la cosa, mio malgrado, mi interessa.
<<
Continua. Ma, ti avverto, potrei non cambiare idea lo stesso.
>>
Annuisce.
<<
Poco male. Io il mio dovere da bravo amico l’avrò
fatto. Poi la scelta sarà tua. >>
E adesso che
centra il bravo amico?
Sto per
chiederlo, socchiudendo gli occhi, fiutando allusioni a Malfoy, ma lui
mi intima di non farlo.
E parte con la
dote oratoria delle Serpi.
<<
Sia io che Draco, siamo cresciuti con ideali ben diversi dai tuoi.
Sacrificarsi per le persone che ami, lottare per la giustizia, il fine
non giustifica i mezzi...e si, anche un bel tatuaggio
sull’avambraccio sinistro non era certo disdegnato dai nostri
genitori. Anzi...mentre tu e lo Sfregiato sognavate di vivere in un
Mondo di pace, dove gli uccellini cinguettano, i fiorellini sbocciano
ovunque, dove l’amore alberga nei cuori di tutti, e voi
potevate fare sfoggio del vostro tatuaggio della Fenice, i nostri
genitori ci inculcavano la fedeltà al Signore Oscuro, alla
Magia Nera, all’immagine di un Teschio che si mangiucchia un
serpente, sul braccio.
Mi dicesti che
una scelta c’è sempre, ricordi? Quella volta sugli
spalti del campo da Quidditch?... >>
Si che me la
ricordo.
Quando, tra
l’altro, mi invitò al Festino Serpeverde, dove
andai vestita in verde e mascherata.
E tutto questo
per quel bastardo..
Patetica.
Annuisco.
<<
...Ed avevi ragione. Personalmente, ed anche Draco la pensa
così, detesto che la gente scelga il mio futuro. Non
sopporto nemmeno che i professori mi diano compiti da fare il
pomeriggio, figuriamoci se posso tollerare che qualcuno mi dica
ciò che devo fare nella vita. Ed effettivamente, sia io che
Lui, avevamo un scelta, un’alternativa. Restare qui. Non
partire, e non diventare Mangiamorte, cosa che non abbiamo mai voluto
fare. Ma il prezzo da pagare era alto, anche troppo. Saremmo stati dei
traditori del Lord Oscuro, e questo ci avrebbe costretto a diventare
parte dell’Ordine della Fenice, anche soltanto per proteggere
noi stessi. O stai dalla parte dei bianchi, o dei neri. Nel nostro caso
il grigio non era possibile, come anche per te.
Quindi..combattere
contro tuo padre, o tua madre, per quanto tu non condivida
ciò che sono, non sarebbe stato di certo piacevole...
>> fa un tiro, e riprende a parlare <<
...Ma nonostante tutto, la decisione di diventare Mangiamorte, non mi
ha mai entusiasmato, ed è stata sofferta fino alla fine.
Devo essere
sincero, la notte del Ballo non sapevamo di dovercene andare,
l’attacco dei Bastardi ci colse di sorpresa, almeno quanto
voi. Ed ecco che si arriva alla partenza...mentirei se ti dicessi che
avevamo deciso definitivamente, io e Draco, di non partire, ma lo farei
anche se ti dicessi che avevamo già preparato Mantello e
Maschera. Ma l’indecisione non è stata possibile,
quando ci siamo visti uno stormo di mantelli neri, lì per
noi.
Cosa avremmo
potuto fare?
E poi, la
modalità in cui ci hanno portato via...era più un
rapimento, che un “salvataggio”, come
l’hanno chiamato loro.
Ma la cosa
più importante ...sono stati i giorni passati lì.
Credimi, almeno stavolta, se ti dico che non è stata per
niente una passeggiata. >>
Punto.
Così
come ha iniziato il discorso, l’ha finito.
Getta la
sigaretta, ormai arrivata al filtro, sempre senza guardarmi.
Chiudo gli occhi,
mentre le parole di Nott mi ronzano in mente.
Fanno a botte con
il mio cervello, si confondono, si mischiano, si dividono, si
rincontrano.
Riapro gli occhi,
ed incontro lo sguardo della Serpe.
<<
Ho capito. Non ve la siete spassata. Ma nemmeno per me sono state delle
belle settimane. Non vi siete chiesti, come avrei reagito io alla
partenza? Non si è domandato cosa avrebbe causato in me
tutto questo?! >>
Non mi risponde.
Anzi, si alza da
dove si era elegantemente seduto, e sta per andarsene.
Fatto qualche
passo, si decide a dare aria a quella boccaccia, mentre i miei occhi
hanno analizzato ogni suo movimento.
<<
Certo. Tutti. I. Maledetti. Giorni. >>
La risposta mi
provoca un colpo allo stomaco, dove iniziano a volare le famose
farfalle, mentre spalanco gli occhi, e me resto in silenzio, cercando
di dare un senso compiuto a tutte queste parole.
Nott fa per
andarsene, ma poi, sceso il primo gradino, ecco che si ferma di nuovo.
<<
Potter?.. >> mi chiama.
Distolgo lo
sguardo dal tramonto appena iniziato, e mi giro verso di lui.
<<
...Dovresti andargli a chiedere perchè siamo tornati. Potrei
dirtelo, ma non voglio farlo. >>
Scuoto la testa.
<<
Dovrebbe venirmelo a dire Lui. Potrei andare io, ma non voglio farlo...
>> lo imito.
<<
...Io non
devo farmi perdonare niente. >>
<<
Ne sei certa? >>
E con questa
domanda si congeda, lasciandomi più nervosa, confusa,
depressa, e presa da Draco Malfoy che mai.
<<
Ragazzi, alla salute! >>
<<
Cin Cin! >>
<<
Alla salute! >>
<<
Kiki! Ma dov’eri? Ti unisci al brindisi? >>
<<
Cosa si festeggia? >> chiedo.
Sono appena
entrata in Sala Comune, infreddolita e confusa più che mai,
trovando i miei adorati Grifondoro (E Luna) a brindare a non so cosa.
Non appena Seam
ha intercettato il mio arrivo, mi ha invitata con loro, porgendomi un
bicchiere di non so quale alcolico azzurro.
Neville, Luna,
Dean, Calì, Lavanda e i Cacciatori, si sono subito girati
verso di me, al suono della voce di Seamus, e adesso mi sorridono
incoraggianti.
È da
tanto che non passiamo una serata insieme.
<<
Come “Cosa si festeggia?”!?... >> mi
risponde una divertita Calì << ..sbaglio, o
non c’è nessuno pargoletto in arrivo?
>>
Cerco di
sorridere, e devo ammettere che mi viene piuttosto bene.
<<
Fatemi capire bene...la protagonista del brindisi sarei io, e voi
cominciate a bere senza di me?! Alle sette del pomeriggio, oltre
tutto... >>
Si guardano tutti
imbarazzati, mentre è Luna a rispondermi.
<<
La verità è che non vedevano l’ora di
assaggiare questo Whisky Incendiario Russo che Seamus e Dean hanno
fregato ad alcuni Serpeverde... >>
Tutti si
scambiano sorrisini e sguardi fieri ed orgogliosi per aver fatto un
altro dispetto ai verde argento, mentre io scoppio a ridere.
<<
Allora un bicchiere me lo faccio offrire volentieri. Solo
perchè l’avete rubato alle Serpi...
>>
I miei amici
ridono e fanno versi di giubilo, mentre mi siedo accanto a Seamus, che
mi passa prontamente un braccio intorno alle spalle.
Ma non faccio in
tempo nemmeno a sistemarmi al calduccio, che Harry è
attraversato da un lampo di comprensione, e, ricordandoselo solo
adesso, si alza, chiamandomi con se.
<<
Kiki, mi sono dimenticato, prima...devi venire un attimo un camera con
me. >>
Stupita, non
posso far altro che alzarmi, dopo nemmeno cinque secondi di caldo
rilassamento, e seguirlo su per le scale del Dormitorio, sotto gli
occhi incuriosititi dei nostri amici.
Arrivato in
stanza, mi fa entrare, prima di chiudersi la porta alle spalle.
A chiave.
<<
Harry... >> lo chiamo << ...cosa dovevi
dirmi? >>
Lui alza lo
sguardo su di me.
<<
Prima ho parlato con Daphne. Daphne Greengrass. >>
Lo sguardo mi si
rattrista.
Perchè
comincio ad intuire il soggetto del discorso.
È
possibile che tutti quanti abbiano così tanta voglia di
parlarmi di Lui?!
Adesso anche
Harry ci si mette?!
<<
E? >> lo sprono a continuare.
<<
E...è preoccupata per quell’idiota del suo
amico... >> spiega, sedendosi sul suo letto, dove lo
raggiungo anche io, dopo un po’.
<<
...dice che è molto più scorbutico, irascibile e
acido del solito. E lei dice di conoscerne la causa. >>
Conclude la
frase, guardandomi in modo allusivo, sottintendendo che, questa causa
che crede di conoscere la Greengrass, sia io.
Dal mio canto,
non so cosa fare, se non abbassare lo sguardo.
Sospiro, senza
sapere cosa fare.
Senza sapere cosa
dire.
Senza sapere
niente.
Per fortuna
è Harry a parlare di nuovo.
<<
Senti, Kiki...a me se il Furetto soffre o meno, non me ne frega un
cazzo. Anzi, se un po’ di dolore possa strappargli per sempre
dalla faccia quell’espressione da Re del Mondo, mi sta anche
bene. Ma non voglio vedere te stare così male...
>>
Alzo la testa,
puntando il mio sguardo sarcastico verso mio fratello.
<<
Cosa vorresti che faccia? Che andassi da Malfoy, e riprendessi a fare
l’amore con lui? Dopo quello che mi ha fatto? E mi
accontentassi di essere la sua puttana?! >>
Harry mi guarda
come se lo avessi appena appellato con la peggiore delle offese.
Si mette una mano
sul cuore, e fa una espressione in un misto tra lo scandalizzato ed il
ferito.
<<
Kiki, stai parlando con me, ricordi? Più chilometri ci sono
tra te e quella testa di cazzo patentata,e più la mia
felicità aumenta. Ma, Hermione mi ha fatto capire che...
>>
Si interrompe,
lasciandomi sottintendere quanto sia difficile per lui dirmi
ciò che sta per dirmi.
E
così...c’è lo zampino di
‘Mione.
E considerato
quanto siano alte le sue doti oratorie e di convinzione, credo proprio
che questo pollo innamorato che altri non è che mio
fratello, si sia lasciato trascinare nelle idee della mia migliore
amiche.
Qualunque esse
siano.
<<
...Che, per me, anzi per tutti noi...quello che conta
è...che tu sia felice, ovviamente.. >>
Mi guarda, mentre
io lo esorto a continuare con lo sguardo.
<<
...E se questo implica un qualche rapporto...con...con...
>> deglutisce, trattenendo a stento
un’espressione disgustata << ...Il
Fur..Malfoy...bè, io ti appoggio. Non approvo...
>> sottolinea << ...ma sono con te. Fino alla fine,
ricordi? >>
Di istinto lo
abbraccio, quasi soffocandolo e facendolo cadere all’indietro.
Ma mio fratello
non si lamenta.
Non
l’ha mai fatto quando c’ero di mezzo io.
Nascondo la testa
nell’incavo della sua spalla, mentre lo sento accarezzarmi i
capelli.
Restiamo per un
po’ così, mentre io attingo coraggio dalla mia
eterna fonte di forza d’animo, e mentre lui guarda il muro,
continuando a farmi sentire la sua presenza, perso nei suoi pensieri.
Poi, ecco che si
stacca dall’abbraccio, mi afferra dalle spalle, e mi guarda
negli occhi più serio che mai.
<<
Però, Kiki, mi devi rispondere ad una domanda. Ti ho detto
che sarò con te, anche se dovessi decidere di tornare dallo
stronzo... >>
Sempre che Lui lo
voglia...qui tutti danno per scontato che sia così, tranne
me.
E so di essere
nel giusto.
Comunque non lo
interrompo, e sorvolo alla mia precisazione.
<<
...Ma devi promettermi che non ti accontenterai di farti usare, solo
per il sesso. Questo, non potrei sopportarlo...Se il deficiente
avrà intenzioni del genere, promettimi che...
>>
<<
Non preoccuparti, Harry. Non sarebbe nel mio stile. Se le sue
intenzioni sono quelle, metterò un’enorme croce
sulla faccenda. >>
Annuisce,
più tranquillo, ma non del tutto rilassato.
Abbassa gli
occhi, pensieroso e preoccupato.
Poi, di nuovo
guardandomi negli occhi, la sua voce mi raggiunge di nuovo.
<<
Ed ecco che si arriva alla domanda. All’inizio, per te era
una relazione basata sul rapporto fisico, niente di impegnativo. E
adesso?... >>
Faccio per
guardare altrove, già con gli occhi leggermente pizzicanti,
ma Harry mi fa girare a guardarlo.
Mi afferra
delicatamente una guancia, e punta di nuovo i suoi occhi nei miei.
Non si
può mentire a quello sguardo.
<<
...Kiki, guardami, e dimmi cosa provi per il Furetto. Ti sei innamorata
di Lui? >>
<<
Mi ami? >>
<<
No...Io...io...No! >>
<<
Mi ami? >>
<<
Io...non... Io... >>
<<
Mi ami? >>
<<
Non...non lo so...credo... >>
<<
Mi ami? >>
<<
Credo...credo... >>
“Ti
voglio, bambolina”.
“Ci
vediamo all’Inferno.”
“Se
Finnigan non la smette di allungare quelle mani, giuro che gliele
taglio!”
“Mi
ami?”
<< Credo di Si.
>>
Calcio.
Pugno.
Abbassati.
<<
Mi ami? >>
...
<<
Kiki...Sei innamorata di Draco Malfoy? >>
<<
Credo di si. >>
Scansa.
Pugno.
Calcio.
Calcio.
<<
Ti odio. >>
Lo
schiaffo....
<<
Assassina! >>
Lo
schiaffo...
<<
Mi hai rovinato la vita. >>
Lo
schiaffo.
<<
Avrei dovuto lasciare che il Dissennatore ti Baciasse. >>
Lo
schiaffo...
Pugno.
Giro.
Affondo.
La
sera del 9 Dicembre.
Vederlo
andar via con i Mangiamorte.
Vederlo
andar via da me.
Pugno.
Ancora
più forte.
Destro.
Sinistro.
Più
forte.
Più
forte!
<<
Sono qui per sapere chi cazzo è quello stronzo che ha osato
metterti incinta! >>
<<
Quello che faccio o meno sotto le lenzuola non sono cazzi tuoi...! Non
più... >>
<<
Sono eccome cazzi miei! Lo sono sempre stati! >>
<<
E quando? In quest’ ultimo mese, mentre mi hai lasciata qui
da sola come una cane?! >>
Fanculo.
Ho ragione.
Mi ha fatto
soffrire troppo.
Non merita
assolutamente niente dalla sottoscritta.
Che andasse
all’Inferno!
Calcio.
Calcio.
Scansa.
Affonda.
Pugno.
Con rabbia.
Con odio.
Come se fosse il
nemico magico che ho davanti ad avermi fatto del male.
Destro.
Pugno.
Calcio.
<<
Sei tu ad essere geloso, Malfoy, o sbaglio? >>
<<
Non sbagli affatto. >>
<<
L’idea di...Di altre sudici mani su di te....mi...giuro
che.... >>
<<
Quei...quei...bastardi...che...che ti toccano, ti spogliano...Non
posso...mi manda in... >>
<<
Calma bambolina. >>
<<
Ti voglio, bambolina. >>
<<
Ci vediamo all’Inferno, bambolina. >>
Bambolina...
Maledetto
soprannome.
Credo davvero che
morirò ancora con il suo eco, sussurrato dalla voce roca ed
eccitata di Draco Malfoy, nell’orecchio.
Maledetto Lui.
Calcio.
Scansa.
Abbassati.
Pugno.
<<
Mi ami? >>
...
<<
Dimmi la verità, Kiki...sei innamorata di Lui?
>>
<<
Io...credo di si. >>
E con un ultimo
calcio in mezzo alle gambe ben assestato, il Mangiamorte magico, crolla
a terra sconfitto.
Ho vinto.
Come sempre.
Sono molto brava
in questo allenamento.
Consiste
nell’Incantare un qualsiasi oggetto, fargli prendere le
fattezze di un nemico, nel mio caso di un Mangiamorte, e combatterlo.
In genere si usa
la magia, ma oggi mi sentivo particolarmente violenta, e volevo sfogare
la rabbia con qualcuno.
Quante volte, in
questi anni, ho Incantato una penna perchè sembrasse Malfoy,
e l’ho preso a pugni...
Adesso, invece,
me lo porterei sotto le lenzuola.
Maledetta me!
Asciugo il sudore
che mi imperla la fronte, e con un Incantesimo mi lavo e asciugo.
In genere non lo
uso mai, non voglio privarmi del piacere di una lunga doccia bollente,
ma adesso ho solo voglia di sdraiarmi sul letto e farmi un pisolino,
prima di passare, magari, una divertente serata con i miei Grifoni.
Le frasi dette
con Harry ieri in camera sua mi hanno talmente turbato, che non
riuscirei a fingere allegria, nella speranza che diventi la
realtà del mio stato d’animo, se non mi faccio una
bella dormita.
Do
un’occhiata all’orologio Magico di Lavanda.
Le 19.10.
Potrei finire il
tema di Incantesimi, ma non mi va.
Sono stanca, e
soddisfatta dal buon allenamento fisico che ho appena fatto.
Quest’estate,
esercizi di questo genere li praticavamo ogni giorno con gli Auror al
Ministero.
Abbiamo sudato, e
ci hanno addestrati molto, per farci diventare le macchine assassine
che siamo adesso.
Bel risultato,
eh?!
Sarcasmo,
ovviamente...
Ma non faccio in
tempo a poggiare sul letto altra parte del mio corpo che non siano le
chiappe, che la porta del mio Dormitorio si spalanca, facendo riversare
dentro delle eccitate ed allarmate Calì e Lavanda, con al
seguito orde di ragazzine, quasi saltellanti da una qualche ignota
euforia.
<<
Kiki!... >> esclama Lavanda, prima che io posso anche
solo pensare di chiederle come cazzo gli viene di irrompere in stanza,
con tutto questo pubblico, in questo modo << ...Credo tu
debba assolutamente venire subito! Corridoio quarto piano, di fronte
l’Aula di Divinazione di Fiorenzo! >>
E, sempre prima
che una qualche sottospecie di domanda possa affacciarsi nel mio
cervello, Calì risponde, alla mia certa frase
“Venire per vedere cosa?”
<<
Harry e Malfoy stanno litigando. E credo proprio che la discussione
possa presto sfociare in rissa. Metà Casa Serpeverde
è lì, e altrettanti Grifondoro si stanno
già riscaldando le nocche. >>
Maledizione.
Spalanco gli
occhi, e resto impietrita per un po’, prima che i miei
neuroni possano reagire all’accostamento delle parole
“Harry, Malfoy, rissa”.
Non che la cosa
mi stupisca, ma certamente mi ferisce.
Se uno dei due
osa torcere un solo capello all’altro...!
E, cercando di
non pensare alla mia materna difesa di quello stronzo di Draco Malfoy,
oltre che per Harry, chiudo la porta in faccia a tutte quante, e
afferro i primi vestiti presentabili che trovo.
E corro verso il
quarto piano.
Harry, Malfoy.
Futura rissa.
Quarto piano, aula
di Fiorenzo.
È
questo il biglietto che ho appena fatto volare da Hermione e Ginny, in
Biblioteca.
Ginny era rimasta
un po’ indietro in Pozioni, e ‘Mione si
è offerta di aiutarla.
Ecco come mai
anche la rossa si trova nel “Regno della Granger”,
come molti chiamano quello che, in realtà, oltre ad essere
il “Regno di Madama Pince”, dovrebbe essere quello
di ogni studente.
Spero che
arrivino presto.
Non
sarà facile calmare le orde di Serpeverde e di Grifondoro
incazzati.
Non lo
è mai stato.
Ma, in genere, io
ero con Harry in prima fila ad istigare liti e battaglie.
O almeno era
così fino agli anni scorsi.
Maledetta me!
Anche se la
Parkinson la Schianterei volentieri...magari anche la Bulstrode...e
magari anche Lucian Bole...e, perchè no, anche quel
Doug...oh! e anche quello stronzo di Kain Flitt, che sembra aver preso
il posto del fratello Marcus, come capo degli scimmioni Serpeverde,
quelli che posso considerarsi il “Braccio” della
Casa...e come non Schiantare anche Tracey Davis!...e, ci sarebbero
anche Harper e Vaisey...! e...
Okay, basta.
Meno male che sto
correndo in qualità di paladina della pace...ho mentalmente
fatto fuori mezza Casata di Salazar!
Rincuorata dal
fatto che la mia ostilità verso i Verde-Argento è
sparita solo per pochi eletti, 4 a dirla tutta, riprendo a correre il
più velocemente possibile.
Spero solo che la
Mcgranitt non sia informata in tempo dell’accaduto...
Le lotte
Grifondoro - Serpeverde sono state sgamate tante di quelle volte, che
pochi punti di pazienza della Preside mancano, all’Espulsione
di massa.
Ormai con il
fiato corto, svolto l’angolo, appena in tempo per sentire
delle voci concitate che si mescolano, ed adocchiare una folla riunita
in fondo al corridoio.
Ottimo, li ho
trovati.
Ringraziando
mentalmente me stessa per aver messo le converse, riprendo la
mia corsa, sino ad arrivare alla fine della folla.
Non vedo niente,
però.
<<
Fate largo, gente...fatemi passare! >>
Al suono della
voce della Salvatrice del Mondo Magico, la marmaglia si apre per me,
come le gambe della Parkinson davanti a qualsiasi maschio ben dotato,
ed io, scuotendo la testa per quanto la gente possa essere lecca culo,
arrivo subito a mio fratello.
E..vedo anche lui.
Il cuore perde un
battito, e sento il mio corpo accaldarsi, mentre punto lo sgaurdo
combattivo nel suo.
Afferro Harry per
un braccio, che stava bestemmiando non so cosa a Malfoy, vicini entro i
limiti pericolosi, per avvertirgli della mia presenza.
Capeggiati da mio
fratello, in prima fila sono Ron, incazzato nero, e Dean e Seamus, che
hanno la tipica aria di chi non vede l’ora di attaccare briga.
Dietro tutta la
corte Rosso Oro, tra cui Neville, in fondo, cerca di calmare gli animi,
nella tipica filosofia alla Paciock “Make love, not
war”.
Ovviamente non lo
fa per vigliaccheria...ma perchè...bè
è Neville.
Buono come un
pezzo di pane.
Dall’altra
parte, troviamo, ovviamente, Malfoy alla punta della piramide, che
sposta lo sguardo minaccioso da Harry, a quello neutro a me, Zabini e
la Greengrass, che hanno le solite facce apatiche ed annoiate, Nott
che, al contrario, sembra divertirsi un mondo, e i loro scagnozzi.
Tra cui il
sopracitato Flitt, che copre le spalle della Parkinson e della
Bulstrode.
Per non parlare,
poi, dei semplici spettatori.
Ostentando
sicurezza, ma morendo dentro di me, incenerisco con lo sguardo Malfoy,
prima di rivolgermi ad Harry.
<<
Che succede qui? >>
Mio fratello,
sempre tenendo il verde minaccioso, nel grigio altrettanto poco
affidabile di Malfoy, mi risponde.
<<
A quanto pare alle Serpi mancano delle Bottiglie di Moulin Rouge. E la
colpa dovrebbe essere nostra. >>
Nel mio stomaco
si agita colpevole il bicchiere che abbiamo bevuto oggi pomeriggio.
Si, siamo stati
noi.
<<
Vorresti, per caso, negarlo, Sfregiato? >> sibila Malfoy.
Harry ghigna.
<<
A dire il vero no. Ma non vedo quale sia il problema. >>
E la frase causa
risa tra i Grifondoro, e mani alle Bacchette tra i Serpeverde.
<<
Come, “Qual’è il
problema”?!... >> sbotta Nott <<
...non eravate voi Grifondoro quelli sempre onesti, teneri, dolci e
carini con tutti? Quelli che danno da mangiare agli uccellini,
annaffiano i fiorellini sul balcone, e non rubano alcolici?!
>>
<<
Certo, fino ad “onesti” ci siamo...
>> ribatte Ron << ...ma nulla ci vieta di
vendicarci! >>
Okay...ma di
cosa?!
Sposto lo
sguardo, da una fazione nemica all’altra, senza capirci poi
molto.
Si riferiscono ad
un episodio particolare?
<<
Vendicarvi di cosa? >> esclama Zabini, esasperato.
<<
I Dormitori Grifondoro, maschili, hanno avuto tubi rotti per una
settimana! Docce gelide e bollenti, all’improvviso, vi dice
niente?! >> quasi urla, Seam.
Ah, ecco
perchè si sentivano quelle urla, ultimamente, nel Dormitorio
dei ragazzi.
Stavo cominciando
ad insospettirmi, sulla presenza della più grande puttana
della storia.
L’episodio,
causa i famosi ghigni alla Serpeverde, sulle labbra di quasi tutti.
E, alla vista di
quello di Malfoy, quasi svengo.
<<
Non potete provarlo! >> insinua il Principe delle Serpi.
<<
Ah si?... >> ahia, la cosa non ha fatto piacere a mio
fratello.
Adesso la
distanza tra lui e Malfoy è minima, e un pugno
starà certamente per volare.
<<
...Se io ora ti spacco un labbro, anche questo non potrai provarlo?
>>
<<
Ovvio che no, Sfregiato, perchè quello con il labbro rotto
sarai tu. Povera Mezzosangue, a chi darà tanti tantissimi
bacetti? >>
E’ il
momento di intervenire.
Santo cielo,
quanto sono bambini tutti quanti!
Insinuo le mani
tra il petto di Malfoy, e quello di Harry, e spingo da parti opposte,
per dividerli, mentre mio fratello stava per avventarsi su di Lui.
Proprio mentre
svoltano l’angolo delle affannate Hermione e Ginny.
Corrono subito
dai rispettivi ragazzi, mentre io resto con la mano sugli addominali
marmorei di Malfoy, cercando di trattenerlo dal saltare addosso ad
Harry.
Non la smettono
di guardarsi male, mentre io sento piccoli brividi sulla schiena, per
il contatto tra la mia mano e il suo corpo.
Freddo come
sempre.
Daphne Greengrass
fa un passo avanti, Zabini resta dov’è, sempre
più scocciato, e Nott sbuffa, perchè, proprio
mentre stava per vedere una sana scazzottata mi sono messa in mezzo.
<<
Hermione, lasciami per favore. >> Continua a ripetere
Harry, invano.
La mia migliore
amica, pur non sapendo cosa succede, ed il motivo per cui il suo
ragazzo voglia pestare il biondastro, continua a tenerlo per la vita e
le spalle, in una parvenza di abbraccio.
Anche lei non
è mai stata contro
le lotte con le Serpi, ma stavolta...credo davvero che centri la mia
situazione con Malfoy.
<<
Ha ragione Potterino! Lascialo, Mezzosangue, e facci vedere una bella
rissa! >>
No, non
è stato Malfoy a parlare.
Ma Nott.
Al che, al sentir
chiamare la loro amata ‘Mione
“Mezzosangue”, i Grifoni, e specialmente Harry,
Ron, Seamus e Dean, si alterano ancora di più.
Ron viene
agguantato da Lavanda e Calì, Seamus da Ginny, e Dean da
Luna, appena sbucata tra la folla.
Ma, se le mie due
migliori amiche, a conoscenza della mia..ehm...infatuazione per Draco
Malfoy, vogliono evitarmi di vederlo pestarsi con Harry, le altre
ragazze, fanno semplicemente le prudenti.
“Se vi
menate qui, i Professori se ne accorgeranno. Rimandate a stanotte nella
Stanza delle Necessità, come l’altra
volta!”.
A volte, se la
rissa non è troppo accesa per poter essere fermata da noi
donne, tutto si risolve con occhi Neri e nasi Affatturati, in Aule
nascoste dalla notte, o nella Stanza delle Necessità,
così da non essere sgamati.
A volte, ho detto.
E mentre, sia da
una parte che dall’altra, partono bestemmie, che nemmeno i
minori di 30 anni potrebbero ascoltare, io mi assento.
Io e Malfoy siamo
in un altro mondo.
Sono sempre con
una mano sul suo petto, per bloccare la rissa che stava per scatenare
contro Harry, quando abbassa lo sgaurdo nel mio.
Ci ritroviamo a
fissarci, mentre tutti gli insulti, le parolacce, le Maledizioni
verbali dei nostri amici spariscono.
Ci guardiamo, e
siamo solo io e Lui.
Il suono si
attutisce, per ascoltare meglio il ritmo irregolare per la rabbia del
suo cuore.
Allora
è vero...ne ha uno.
Mi ritrovo ancora
una volta persa nel suo bellissimo sguardo, a domandarmi come cazzo
faccia ad avere gli occhi di quel colore.
E sono quasi
tentata di accarezzarlo, con la mano che giace immobile sul suo corpo,
mentre i brutti ricordi dell’ultimo mese svaniscono.
Ma...a tutti i
momenti idilliaci c’è una fine.
Mi sento
strattonare, e venir bruscamente allontanata dal corpo di Draco Malfoy
per poi sbattere con la schiena contro il muro.
Nell’urto
ho chiuso gli occhi, e adesso, riaprendoli, vedo il responsabile del
maleducato gesto, posto di fianco a Malfoy, a metà tra me e
lui.
Gli insulti si
fermano, mentre incenerisco con lo sguardo Kain Flitt, che mi guarda
sogghignando.
<<
Se Malfoy vuole uccidere di botte tuo fratello, deve farlo, Potter.
Togliti di mezzo. >>
Cosa?!
La mia rabbia
cresce sempre di più, in modo inversamente proporzionale
alla sua sicurezza, mentre tutta la Casa di Godric Grifondoro
è troppo sconvolta per parlare.
Solo uno, il loro
Re, riesce a mettere insieme qualche parola.
<<
Adesso. Sei. Morto. >>
Harry, non
più trattenuto da Hermione, piuttosto arrabbiata, sta per
avventarsi su Flitt, colpevole di aver osato toccare sua sorella, ma
non lo fa.
Perché?
Perchè
il collo del Serpeverde, a cui mirava, è occupato.
Malfoy, con la
solita aria fintamente calma, e molto spaventosa, di quando
è arrabbiato, ha repentinamente afferrato Flitt per il
colletto, e adesso sibila minaccioso:
<< Non osare. Mai più...
>>
Per giustificare
tutta questa preoccupazione per una Grifondoro, da parte del loro
Principe, è Nott ad aggiungere per Lui:
<<
Le donne non si toccano. Non è di classe. E
l’eleganza è l’emblema di un Serpeverde.
>>
<<
Giusto Flitt... >> continua Zabini <<
...vuoi per caso umiliare la nostra nobile Casata? >>
Malfoy
è ancora livido di ira, quando lascia andare bruscamente la
spaventata Serpe, e, con un gesto, intima a tutta la sua corte di andar
via.
Nessuna rissa.
È
finita qui.
I Grifondoro
hanno le bocce spalancate, molto stile cartone animato, nei quali il
labbro inferiore di una persona tocca terra pesantemente.
E nessuno parla.
Draco Malfoy, mi
rivolge il suo migliore sguardo arrapante, prima di concedermi una
visione celestiale del suo sedere, e andarsene.
Nott e Zabini
prendono sotto braccio Flitt, ancora molto intimorita, con la loro
tipica aria amichevole, di chi sta per dimostrarti tutto,
fuorché amicizia.
La Greengrass,
invece, mi raggiunge.
<<
Fatta male? >> mi domanda.
Nego con la testa.
<<
Nulla in confronto a quanto si farà male Kain Flitt!
>> minaccio Rabbiosa, mentre i Grifoni continuano a
tacere, lasciati ulteriormente basiti dalla preoccupazione della
Greengrass per me.
La Principessa
Serpeverde ghigna.
<<
Io faccio finta di non sapere niente, okay? Ma Flitt ha un segreto
terrore per i Doxy. Non li sopporta. >>
E con questo si
congeda.
Ma lo stesso non
fanno i Grifondoro, i quali, per schiodarli dal loro incredulo stupore,
avranno bisogno di una ragazza del Quinto Anno, che
avvertirà tutti dell’arrivo della Mcgranitt.
Esattamente come
i ragni scappano dal Basilisco, gli studenti si dileguano nei loro
Dormitori, all’arrivo della Preside.
Bah...paragonarci
ai ragni non sarebbe piaciuto molto a Ron.
Fa freddo.
Quasi quasi mi
metto a battere i denti.
Il tremore del
corpo, già c’è.
Ma forse non
è solo per la temperatura.
O forse, il
freddo che tanto mi incupisce, nemmeno quello esiste.
Magari sono solo
io.
Freddo...
Bella parola no?
Ogni volta che
pensavo a queste lettere accostate tra loro, mi venivano in mente i
sotterranei della nostra Scuola.
E, ovviamente, i
Serpeverde.
Mi sono sempre
chiesta come diavolo facessero a dormire là sotto, come
diavolo facessero a non gelare dal freddo.
Ma poi mi sorgeva
spontaneo aggiungere che, i più gelidi, erano proprio loro.
Senza mai
immaginarmi, nemmeno lontanamente, che in quelle stesse stanze, avrei
passato i momenti più “caldi”, della mia
vita incasinata.
Buffo...come
abbia sudato, negli stessi sotterranei in cui credevo di potermici
ghiacciare solo passandoci più di cinque minuti.
E pensare che
tutto è partito da questa stanza...
Non so se lo
avete capito, ma sono nella ex Aula di Incantesimi dei primini, a
metà corridoio del secondo piano.
Esattamente lo
stesso luogo, in cui Lui mi rese sua per la prima volta, la notte della
festa di Halloween.
E da allora, non
sono mai più appartenuta a nessun altro.
È
entrato in me, quella notte, sia in senso letterale che figurato.
Fisicamente vi
è uscito, ma nella mia mente non l’ha mia fatto.
È
diventato una parte fissa di me, non riesco a togliermelo dalla testa.
I ricordi, il
pensiero, la gelosia, la sofferenza, il desiderio.
È
sempre qui dentro, a corrodermi l’anima come un veleno, un
acido che mi consuma le ossa, maledetta sostanza che mi inquina il
sangue.
Eppure, solo
quando posso dire di averlo pienamente con me, riesco a placare
l’insopportabile dolore allo stomaco che, ormai, è
diventato parte integrante al mio corpo.
Riesco a stare
bene.
Riesco ad essere
completamente felice.
Maledetta me!
<<
Sapevo di trovarti qui. >> sibila una voce alle mie
spalle.
Non mi giro,
nè sobbalzo all’improvvisa presenza che viene a
farmi compagnia nel tempio delle mie disgrazie.
So chi
è, e sapevo benissimo che sarebbe venuto.
Quando la folla
si è dispersa, sono tornata in Sala Comune, ed ho preso la
Mappa del Malandrino.
L’ho
cercato a lungo, e, quando l’ho visto uscire dalla sua
Comune, ho cercato di capire dove andasse.
Non ho capito
più nulla, quando era palese che si stesse dirigendo verso
il secondo piano, e mi sono scapicollata fino qui.
Se aveva
raggiunto questa altezza, non poteva che venire qui.
E la cosa mi ha
lasciata piacevolmente stupita.
Più di
quanto immaginassi.
La presenza
improvvisa di Draco Malfoy alle mie spalle, mi causa il solito battito
furioso, ma non mi stupisce.
<<
Come facevi a saperlo? >> chiedo, solo per evitare il
silenzio, che Lui tanto ama.
Sono al centro
della stanza, in piedi, appoggiata ad un banco, mentre Lui credo sia
ancora sulla soglia della porta.
Non posso
vederlo, quindi, ma dal tono di voce divertito con cui mi parla dopo,
credo davvero che stia ghignando.
<<
Come? Bè...sono
Draco Malfoy. >>
Lo dice come se
fosse la giusta risposta a tutte gli interrogativi della terra.
Egocentrico,
borioso e vanitoso come sempre.
Sorrido
sarcastica, guardando il pavimento.
<<
Ah, giusto. Dimenticavo che per te tutto è possibile.
>>
<<
Certo. Anche far
innamorare di me la Regina dei Grifoni. >>
Quando la sua
frase viene pienamente percepita e carpita dai miei neuroni, spalanco
gli occhi, e quasi non mi ammazzo con la mia stessa saliva.
Afferro con le
mani il bordo del banco sul quale sto poggiando le mie famose chiappe,
e lo stritolo così forte che mi stupisco di come non faccia
a romperlo.
<<
Credo che in questo, tu ti sia sopravvalutato, Draco Malfoy.
>>
Pronuncio il suo
nome con la stessa enfasi che ci dà Lui.
Sottintendendo
che, pur essendo Lui il "Grande" Principe delle Serpi, non ha fatto
innamorare di se proprio nessuna Regina Grifondoro.
Sei
davvero convinta che questo sia la verità?
No.
<<
Se lo dici tu. Ma non riesco a credere molto alle tue frasi astratte.
Ecco perchè aspetto una precisa risposta, alla mia domanda.
Quella che ti feci alla Serata di Gala. >>
<<
Mi ami? >>
Okay, adesso
credo davvero di poterlo spezzare il bordo del banco.
Sempre che io non
mi spezzi prima le ossa delle dita.
Gli sono sempre
di spalle, e credo che, per me, sia questa una Grazia Divina.
Le mie
espressioni vanno dallo sconforto, alla tristezza, alla rabbia, e poi
infine alla desolazione, in una velocità assurda.
<<
Non ho potuto risponderti quella sera perchè...? ehm,
aspetta fammi ricordare... >>
Non sapendo cosa
dire, ecco che torno ad attaccarlo, con il miglior tono sarcastico -
pungente che io possa sfoderare.
<<
...Ah si! I tuoi amichetti attaccarono Hogsmeade, e tu gli corresti
incontro a braccia aperte. >>
Sento un rumore
di passi, e sento il suo profumo e la sua regale presenza sempre
più vicini a me.
Aumento la,
già fortissima, presa sul banco, e cerco di darmi un
contegno, mentre continuo a fissare le mattonelle del pavimento.
<<
Sai perfettamente, sia, che non andò affatto
così, ed anche che non mi avresti mai risposto quella sera.
>>
<<
Quella sera, nè mai. >> aggiungo, acida.
Ed è
la pura verità.
Non
saprà mai il monosillabo di risposta al suo interrogativo.
Sento lo sbuffo
di una risata provenire da Lui, ed avvertire il suo alito fresco sul
collo, mi avverte della sua incredibile vicinanza.
Ma non mi tocca
nemmeno con un dito, non si azzarda nemmeno a sfiorarmi.
<<
Ah, e per lo schiaffo. Questa è l’ultima volta che
mi tocchi. >>
<<
Mai dire mai, bambolina. Tu dovresti saperlo meglio di chiunque altro.
>>
Ovvio.
Quando ammisi a
me stessa, di provare attrazione fisica per Malfoy, giurai, insieme ad
Herm e Ginny che, ovviamente, non avrei mai esaurito questo desiderio.
“Ci mancherebbe altro, che mi
metto a scopare con quel pezzo di merda!”...
Si, come
no. -.-
In risposta,
comunque, comincio a scuotere la testa, e a trattenere risatine.
<<
Sai, sei davvero incredibile. Continui a fare domande su domande, sul
mese in cui non ci sei stato, e non, senza nemmeno venirmi a dare
qualche spiegazione. Pretendi di sapere chi ho frequentato in queste
settimane, se sono rimasta incinta, con chi ho fatto sesso, e se ti
amo. Ma qui, quella che dovrei fare domande sono io. >>
Resta un
po’ in silenzio.
E sa
perfettamente che ho ragione.
Insomma,
è Lui quello che mi ha ferita, che è diventato un
Mangiamorte, e poi di punto in bianco è tornato...e sarei io
quella a dover essere sottoposta ad un interrogatorio?!
Insomma...!
<<
Primo... >> sibila, talmente vicino al mio orecchio, che
sento il suo fiato solleticarmi il lobo nella maniera più
sensuale che abbia mai dovuto sopportare.
<<
...Il fatto che tu non sia incinta, ti ha salvato da una lunga serie di
rimproveri, per il tuo essere un’irresponsabile anche quando
fai sesso...se non c’ero io a restare in contatto con la
realtà, avresti avuto un piccolo e meraviglioso Malfoy in
grembo... >> Sto per ribattere, indignata, sia per avermi
dato dell’irresponsabile, sia per il “Meraviglioso
Malfoy”, ma non mi da il tempo di parlare. <<
...Secondo.Non domandi, io non rispondo. E terzo. È
maleducazione parlare con una persona, senza guardarla negli occhi,
dandole le spalle. E non è nemmeno da te, mia piccola
Grifondoro. Cos’è, trenta giorni senza di me ti
hanno trasformata in una vigliacca? >>
Qualcosa scatta.
Perchè,
lo sa benissimo, se c’è un aggettivo che non
sopporto, che non tollero, che mi fa incazzare più di
qualsiasi altro insulto, è proprio
“Vigliacca.”
La peggiore
offesa per una Grifondoro, il peggior oltraggio per una Potter.
Mi stacco dal
banco, e mi volto di scatto verso di Lui.
Me lo ritrovo a
pochi centimetri dal mio viso, ma non do segno di quanto questo mi
faccia tremare.
Lo guardo con gli
occhi fieri, come solo quelli di una Rosso-Oro sanno essere, e a testa
alta.
Orgogliosa, e
coraggiosa erede di Godric.
<<
Volevi guardarmi negli occhi? Spero che quello che vedi ti soddisfi.
>> soffio, rabbiosa.
La mia frase gli
causa un certo divertimento, perchè ghigna giocoso.
Una sua mano
corre sulla mia guancia, in una strana, quanto leggera carezza
sensuale, mentre mi sposta i capelli dietro l’orecchio.
Magari
perchè il mio verde lo incenerisca meglio.
<<
Certo, come sempre. >>
Credo che sia un
complimento.
E la cosa,
segretamente, mi lusinga, e non poco, ma, nemmeno in questo caso, mi
azzardo a farglielo capire.
Non sia mai.
Poi, è
sempre Lui a parlare di nuovo.
<<
Allora, bambolina,
sbaglio, o volevi pormi delle domande? Non ti prometto di rispondervi.
>>
Lo guardo
indignata.
Ed il mio corpo
la deve smettere di reagire in maniera così scandalosa, al
suo sussurrare la parola “Bambolina”...
Mannaggia a me!
<<
Certo, è ovvio. Io sono tenuta a rispondere a tutti i tuoi
quesiti, tu puoi avvalerti del diritto di restare in silenzio.
>>
Ghigna, in modo
oscenamente sexy.
<<
Non mi stai mica arrestando, Potter. Anche se dovrebbe essere tuo
dovere... >> alla mia occhiataccia, continua
<< ...e poi...bè, devo ricordarti che sono
Draco Malfoy? >>
Ah, certo.
Lui
può domandare, e non rispondere, può scappare, e
tornare quando vuole, può scopare con chiunque gli capiti a
tiro, e pretendere di non essere ripagato con la stessa moneta,
può lasciarmi, e riprendermi, può decidere di
smettere di venire a letto con me, o di ricominciare.
Perchè?
Perchè
è Draco
Malfoy!
<<
Sei solo un borioso e vanitoso, stupido egocentrico bastardo!
>>
Mi sto irritando,
e non poco.
Siamo sempre
molto vicini, mentre stringo i pugni contro i fianchi, e lo guardo con
ancora più rabbia.
Se iniziate a
sentire puzza di bruciato, sono io che mando a fuoco la stanza per
l’ira.
Ma tutto
ciò sembra non toccarlo poi molto, perchè mi
afferra dalla schiena con un braccio, e mi avvicina al suo petto
bruscamente.
Le sue labbra
demoniache sono sempre più vicine al mio viso, quando il mio
seno è completamente schiacciato sul suo petto.
<<
Grazie. Magari è proprio per questo che ti piaccio tanto!
>>
Dio, quanto
è irritante!
Ma la cosa che
più mi sta facendo incazzare, è proprio la
veridicità di ogni. Sua. Più. Piccola. Parola.
Vabbè,
a parte il fatto “Io sono Draco Malfoy e tutto mi
è concesso”.
Faccio per
tirargli uno schiaffo, ma mi blocca la mano a pochi centimetri dal suo
viso, con la sua libera.
<<
Eh, no, mia Regina Grifondoro, i colpi bassi non valgono!
>>
Io sono sempre
più incazzata, lui sempre più divertito.
Stretta nella sua
morsa soffocante, imprigionata fisicamente da Lui, come lo sono da
moltissimo tempo psicologicamente.
<<
D’accordo. Allora lasciami. Subito. >>
No!
Non farlo mai più! Non togliere quelle mani dal mio corpo!
Zitto, corpo!
E mentre, come al
solito, il mio cervello ed i miei ormoni iniziano a litigare come
pazzi, Malfoy annuisce accondiscendente, e mi lascia.
Sento un groppo
salirmi sullo stomaco, e un, ormai conosciuto, freddo, invadermi dentro.
Tanto che sono
tentata di stringere le braccia intorno al petto per riscaldarmi.
Ma non faccio
niente di tutto ciò.
Piuttosto
è Lui a continuare la conversazione.
Allarga le
braccia, in un segno di resa.
<<
Allora, bambolina. Se davvero hai così tanta voglia di farmi
delle domande, fammele. Vedremo se potrò risponderti.
>>
Scuoto la testa,
al “Vedremo se
potrò risponderti” da padrone del
Mondo.
Stupido.
<<
Allora...Partiamo dall’inizio. Perchè baciavi
Astoria Greengrass alla Serata di Gala? >>
Me lo sono sempre
chiesto.
È
sempre stato uno straziante punto interrogativo, che mi ha tormentato
in questi maledettissimi giorni.
Abbozza una
risata, alla mia espressione nervosa, e al mio incrociare le braccia
sotto il seno.
Alzo un
sopracciglio, al suo divertimento fuori luogo, mentre si decide a
rispondermi.
<<
Oh, questa è facile. La piccola Greengrass si è
presa una qualche infatuazione per Theo. E siccome, al Ballo, vi ha
visti divertirvi, ha deciso di usare la carta della vendetta. Voleva
farlo ingelosire... >> dice, sempre mantenendo il solito
affascinante ed irritante sorriso di menefreghista divertimento
<< ...E’ una tattica che voi donne adorate,
vero? >>
Si sta per caso
riferendo allo sconosciuto che baciai quella stessa sera, sul terrazzo?
Poco prima di
tornare da Lui, far danzare le nostre labbra insieme per un
po’, per poi esibirmi sul palco?
Muovo la mano in
aria, come se stessi scacciando una mosca.
<<
Non spetta a te fare le domande. È il mio turno.
>>
Annuisce, sempre
ghignando.
<<
Okay, adesso passiamo ad una domanda più generica. Questo
mese. Cos’hai fatto? >>
L’aria
di Re del Globo, e quella di divertimento odioso, spariscono dal suo
viso, per far posto alla solita faccia da poker.
La sfodera quando
ha qualche sentimento da nascondere, ed in questo caso credo davvero
che sia tristezza.
<<
40 stramaledettissimi giorni, possono riassumersi facilmente nelle
parole: “Erba. Whisky Incendiario. Theo. La nostra
stanza”. >>
L’altezza
del mio sopracciglio si triplica.
<<
E dove la metteresti le parole “Mangiamorte troie. Sesso.
Donne”? >>
<<
Da nessuna parte, bambolina. Perchè sarebbero assolutamente
estranee alle mie cinque settimane e cinque giorni, passati
lì dentro. >>
Devo credergli?
Devo fidarmi di
Lui?
Lentamente
sciolgo le braccia docilmente lungo il corpo.
<<
E dovrei crederti?... >> emetto una piccola risata
sarcastica e sprezzante. Odio che mi si menta << ...Il
Dio del Sesso di Hogwarts, che non si dà da fare, quando i
vincoli di libri, lezioni e coprifuochi, non ci sono? Questa dovrei
segnarmela. >>
Il suo sguardo si
incupisce, e stringe impercettibilmente i pugni lungo i fianchi.
Si sta
innervosendo.
<<
Sei libera di non crederci. Ma è la verità.
>>
Conosco ogni
singola sfaccettatura del suo viso, e dei suoi toni di voce, ogni
piccola espressione degli occhi, del corpo, di come corruga le
sopracciglia.
E lo so che non
mente.
Come una bambina
che ha avuto il suo giocattolo preferito a Natale, mi sento felice e
soddisfatta.
Un peso sullo
stomaco che mi affliggeva, con la dicitura
“Gelosia”, scompare, dissolvendosi nel nulla.
Ma resto
impassibile, almeno dall’esterno.
Anzi, il mio
livello di rabbia va via via alzandosi, quando le domande si fanno
sempre più serie.
<<
Diciamo che, per adesso, te la do per vera. E adesso, rispondimi a
questa domanda... >> stronzo << ...Perchè
te ne sei andato? Saresti potuto restare a Scuola con...con...
>> dai, Kiki, dillo. Tanto, ormai, più
disperata di così non puoi apparire << ...con me.
L’Ordine ti avrebbe protetto, sia te che Nott.
>>
Quasi senza che
il mio cervello ne mandasse gli impulsi, i miei piedi iniziano ad
avvicinarsi a Lui.
Con piccoli passi
impercettibili.
<<
Credimi, bambolina, è quello che avrei voluto fare. Ma
c’era sempre il problema dei miei genitori. >>
La sua voce
è poco più di un sussurro, mentre la sua
espressione è sempre la solita apatica.
Però,
sono pazza se credo di sentire un certo senso di colpa nelle sue parole?
Continuo ad
avvicinarmi lentamente a Lui.
Ed inizio a
respirare sempre più velocemente.
<<
Certo. Preferivi uccidere me, in una ipotetica Battaglia, che
quell’assassino di tuo padre. >>
Mi guarda,
improvvisamente arrabbiato.
<<
Credi davvero che ti avrei uccisa? Che ti avrei scagliato
l’Avada Kedavra in pieno petto? >>
Scuoto la testa,
mentre inizio a sentirmi un groppo in gola, tipico di un imminente
pianto.
Tiro su con il
naso, e cerco di regolarizzare il mio respiro, mentre abbasso lo
sguardo, sempre scuotendo il capo.
<<
Sinceramente? Non lo so. Non so più cosa pensare, cosa
è giusto e cosa è sbagliato, cosa è
bianco e cosa è nero. Dove finiscono le tue cattive azioni,
e dove cominciano i miei sbagli. Fin dove hai ragione tu, o fin dove
hai torto. Se tutto questo ha un senso, o meno. Non ho...
>> mi fermo un attimo, per far calmare la mia voce
tremante per i quasi singhiozzi. Ma non verso lacrime. <<
...Non ho...non più nessuna certezza. >>
Mi sto ancora
guardando le scarpe, e non posso vederlo in faccia.
Ma sento i suoi
passi leggeri avvicinarsi a me sempre di più.
<<
So cosa vuol dire. >> risponde semplicemente.
Magari
perchè, le certezze che ho perso e di cui ho tanto bisogno,
non le ha nemmeno Lui.
E non
può darmele.
Restiamo un
po’ in silenzio, mentre mi asciugo impercettibilmente gli
occhi con il dorso della mano.
Visto?
Non ho pianto.
Alzo la testa, e
continuo:
<<
E adesso? Perchè sei tornato? I tuoi genitori sono sempre
dei Mangiamorte. E adesso sei sotto la protezione del Ministero. Cosa
è cambiato dalla notte del 9 Gennaio? >>
Distoglie lo
sguardo dal mio, e lo punta in un punto indefinito del muro.
Resta a pensarci
per un po’, mentre io non distolgo lo sguardo ipnotizzato dai
suoi occhi in tempesta.
E poi...
<<
Mia...mia madre. È riuscita a farci andar via. Un giorno
è entrata nella nostra stanza, ci ha dato dei mantelli e
delle scope, e ci ha indicato un passaggio segreto. E così
siamo tornati. >>
Annuisco.
<<
L’avevo immaginato. Tua madre è venuta ad
Hogsmeade a parlare con Zabini, ed io ero con lui... >>
<<
Me l’ha detto. >> asserisce, interrompendomi.
Uff...
<<
Ma io non ti ho chiesto il “Come”. Ma il “Perchè”.
>>
Stavolta si gira
a guardarmi, e quasi mi cedono le gambe sotto il suo languido sguardo.
Ma resto a
reggere quegli occhi su di me, fiera come solo una Grifondoro sa essere.
Lentamente mi si
avvicina ancora di più, e, con sempre maggiore lentezza, mi
prende il mento tra l’indice e il pollice.
Gentilmente.
<<
Mi spiace, bambolina, ma...in questo caso mi avvalgo del diritto di
restare in silenzio. >> mi imita.
Cosa?
Come?
No!
Non
può!
Non deve
assolutamente!
Maledetto...
Stronzo...!
<<
Ah si? >> chiedo io, con tono di sfida, togliendo le sue
dita dal viso.
Lui non scompone
la sua neutra espressione, ed annuisce serio.
<<
Okay, come vuoi. Passiamo all’ultima domanda, allora.
>>
<<
Ogni tuo desiderio è un ordine. >> canzona.
Le mie labbra si
arricciano in un sorriso seduttore, molto ghigno Serpeverde, che lui
adora.
<<
Mi hai chiesto se ti amo, no? Ed io non ti ho risposto...
>>
Annuisce, mentre
mi avvicino, con un passo, il più possibile a Lui,
sfiorandoli con un dito il contorno degli addominali.
Lascio che il
seno sfiori delicatamente il suo petto, utilissimo nella mia opera di
seduzione.
<<
Ma tu...? >> sussurro sensuale, mentre lo sento fremere
leggermente, anche se cerca di nasconderlo, sotto il mio tocco
<< ...Tu, Grande Principe delle Serpi...Mi ami?
>>
Pari.
Me l’ha
chiesto tante volte, Lui, ed io mi sono dannata la vita per quella
domanda.
Su cosa avrei
dovuto rispondergli, su quale sarebbe stata la verità.
Ma, adesso,
parlando con Lui, ho capito che ho tralasciato un particolare.
Il
perchè.
Perchè
me l’ha chiesto?
E quale sarebbe
stata la sua risposta.
Se, come penso
che sia, mi ha fatto quella domanda, per gonfiarsi d’orgoglio
di aver fatto cadere ai suoi piedi la Potter se la mia risposta fosse
stata “Si”, mi metterò l’anima
in pace, e metterò una fine alla nostra pseudo storia.
E stavolta
definita.
Se, invece, cosa
alquanto assurda, me l’ha chiesto perchè anche lui
prova qualcosa per me che non sia il solo e semplice desiderio,
bè...
Vabbè,
inutile pensare a quelle conseguenze, è un’ipotesi
troppo assurda.
Stanco di essere
la vittima del desiderio, passa al contrattacco, passandomi lentamente
le mani sui fianchi, in una sensuale carezza, che di casto non ha poi
molto.
<<
Non vedo perchè io debba risponderti. Tu con me non
l’hai fatto. >>
Bè,
questo è vero.
Ma...ma...ma..
Ma
niente!
Lui mi deve
rispondere, e poi io posso decidere se farlo o meno.
In base a
ciò che dirà Lui.
<<
Mi ami? >> incalza.
Mi
ami?
Che strano
sentire quelle sillabe pronunciate dalle sue labbra, sempre piene di
oscenità.
Ed è
sempre più imbarazzante quello che mi sta facendo.
Le sue mani sono
arrivate ad esplorarmi la schiena, e adesso scendono sempre
più verso il mio sedere.
Il cuore prende a
battere sempre più velocemente, mentre le mie mani sono
immobilizzate sul suo petto.
<<
Perchè... >> mi mordo le labbra, per
trattenere un sospiro << ...perchè dovrei
risponderti io? >>
Quelle
sue mani maledette sono ormai sulle mie rotondità inferiori,
ed io già sto andando in uno stato confusionale.
<<
Su, bambolina. Dire di no è facile. È dire di si
che risulta complicato vero? >>
Mi mordo il
labbro inferiore, mentre mi lascia carezze incandescenti sul fondo
schiena.
<<
Lo...lo stesso...vale....vale per te. >> riesco a
sillabare.
Quando ghigna,
trovo la forza di volontà per afferrargli le mani, e
staccargliele da me, sussurrando un “Smettila”.
Mi costringo a
guardare altrove, preferibilmente il pavimento, mentre, violentando me
stessa, mi allontano da Lui, lasciandoli le mani.
Cosa sono queste
domande idiote, e queste risposte molto astratte?
Malfoy ha scelto
i Mangiamorte, non me, e sarà tornato per un motivo che non
mi riguarda affatto.
Magari per il
semplice scopo di spiarci.
Punto.
La storia si
conclude qui.
Mi volto di
spalle a Lui, e mi stringo nelle braccia, nel tipico gesto che si fa
quando si ha freddo.
Ma io lo faccio
per evitare che i frantumi del mio cuore possano disperdersi per terra.
<<
Và... và via. >> riesco a dire,
trattenendo a stento un nuovo tremore della voce.
Non controbatte,
ma dopo un po’, sento il rumore dei suoi passi allontanarsi
da me.
E la cosa mi
distrugge, anche perchè so perfettamente che è
quella giusta da fare.
Poi,
improvvisamente, si ferma.
Contando i passi
che avrà fatto fino ad adesso, sarà soltanto sul
ciglio della porta.
<<
Ah, Potter?... >> mi chiama.
Non mi giro,
nè emetto suono, ma sa che lo ascolto.
Come potrei non
farlo, con quella voce sensuale che si ritrova?!
<<
...Mi...mi sei...mi sei mancata... in questi giorni. >>
Per poi
riprendere a camminare.
Sento il cigolio
della porta che si apre, mentre sono in un tremendo stato di shock.
Mi
sei mancata in questi giorni.
Mi
sei mancata.
Mi
sei mancata.
Mi
sei mancata in questi giorni.
Mi
sei mancata in questi giorni.
Mi
sei mancata.
Mi
sei mancata.
Mi
sei mancata.
Mi
sei mancata.
Mi
sei mancata.
Mi
sei mancata.....
Mi.
Sei.
Mancata.
Anche
tu, Malfoy.
Più
di quanto tu possa immaginare.
Come se mi fossi
scottata, mi giro di scatto, verso la porta che Lui ha lasciato aperta,
e mi fiondo in corridoio.
Lo vedo, alla
fine di esso, e riprendo a correre.
Non so cosa
diavolo mi stia passando per la testa, non rispondo più
delle mie azioni.
So solo che lo
devo raggiungere, preferibilmente prima che arrivi nella sua Sala
Comune.
Fortuna che non
sono molto lenta...
Sorprendendolo,
mi paro davanti a Lui, e lo fisso, riprendendo fiato.
Poi, mi avvicino
al suo corpo sempre più, e gli porto le mani sul viso.
E
lo bacio.
Prima
è solo uno sfioramento di labbra, poi esse si schiudono
lentamente ed entrano in gioco le lingue.
Una mia mano
resta sul suo viso, l’altra va ai suoi capelli.
Lui, invece, mi
afferra dai fianchi.
Chiudo gli occhi
e mi lascio andare a questo contatto.
L’ho
sempre pensato, e sempre lo farò.
Un
bacio di Draco Malfoy dovrebbe essere considerato l’ottava
meraviglia del Mondo.
E ritornare a
constatarlo...bè, quella è la nona meraviglia.
Non
c’è fretta nel nostro bacio, semplicemente
lontananza.
È
passato troppo tempo da quando potevo farlo, e adesso voglio gustarmi
ogni singolo sapore.
È
bello sentire le sue dita che stringono possessive sui miei fianchi.
Di nuovo.
È
bello sentire le sue labbra accarezzare le mie.
Di nuovo.
È
bello sentire la sua lingua che mi esplora la bocca come se fosse la
prima volta, facendo l’amore con la mia.
Di nuovo.
Ed è
bello staccarsi e poi riprendere a baciarsi, mentre gli accarezzo i
capelli.
Di nuovo.
Tutto con estrema
calma e lentezza.
Senza urgenza.
Mi mordicchia
piano il labbro inferiore, per poi passarvi la lingua, prima che le mie
labbra la reclamino di nuovo.
Stringo forte la
presa sui capelli, quando inizia a scaldarsi la situazione.
Senza,
però, mai abbandonare l’armonia di tragica
lontananza che le nostre labbra stanno suonando.
Dopo non so
quanto tempo, un secondo, un minuto, un’ora, un giorno, una
settimana, un anno...mi stacco da Lui.
E gli sussurro
all’orecchio:
<<
Anche tu. >>
Prima di
andarmene, restando con gli occhi nei suoi per quanto mi è
possibile.
4
Days Later...
<<
Potter, Malfoy! Ma siete impazziti? Rinfoderate quelle Bacchette! E 20
punti in meno a Grifondoro e a Serpeverde! Ed oggi pomeriggio voglio
vedervi nella Sala dei Trofei, a ripulirli tutti, senza la magia!
Disgraziati e irresponsabili che non siete altro! Quando imparerete a
rispettarvi?! >>
Vaffanculo a
Madama Pince che è passata in quel momento!
L’avrei
conciato per le feste quello stronzo di Malfoy, se non ci avesse
sgamato con le Bacchette l’una puntata contro
l’altra!
E adesso non
sarei costretto a dover sprecare il mio sabato pomeriggio, che potrei
benissimo trascorrere con Hermione, per pulire degli stupidi trofei,
magari bestemmiando me stesso per averne vinti una parte, in compagnia
di quel Furetto del cazzo!
E per di
più senza Bacchetta!
Ma se Malferret
inizia a farsi insopportabile, lo prendo a pugni,
com’è vero che mi chiamo Harry Potter!
<<
Herm, io devo andare... >> la informo, per farla alzare
dalle mie gambe, sulle quale è placidamente appollaiata, sul
divano della nostra Sala Comune.
Si mette in piedi
di fronte a me, e mi porge una piccola affusolata mano per aiutarmi ad
alzarmi.
<<
Mi raccomando Harry, picchialo a sangue quel cretino di Malferret!
>>
<<
Ricordati quelle mosse che abbiamo studiato quest’estate!
>>
<<
Fatti valere, amico! >>
Dean.
Ron.
Seamus.
<<
Si, ma cerca di non intaccargli quelle labbra sexy che si ritrova!
>>
<<
Magari lo insulti e basta, ok? Oppure gli causi danni interni!
>>
<<
Basta che tu non ti fai male! >>
Lavanda.
Calì.
Luna.
Come si nota la
differenza di consigli, tra uomini e donne, vero?
Alzo gli occhi al
cielo disgustato, alle affermazione di Lav e Calì, e ci godo
quando gli altri iniziano una lunga discussione su principi di odio
Grifondoro-Serpeverde.
Intercetto lo
sguardo di Ginny, che mi intima di fare attenzione con il labiale,
mentre mi saluta sorridendo.
Afferro la mano
di Hermione, e stiamo tutti e due per uscire dal Ritratto, quando sento
una voce chiamarmi alle mie spalle.
Kiki ci sta
raggiungendo di corsa, e quando lo fa si ferma un secondo a riprendere
fiato.
Poi, mi guarda
intensamente e supplicante.
<<
Per favore. >> sillaba.
Non vuole nessun
tipo di litigio, tra me e il deficiente numero uno, vero?
E vederla
talmente preoccupata per lo stesso bastardo che, per il momento, le ha
solo fatto del male, accresce maggiormente la voglia di picchiarlo.
Ma...Dio, lo sa
che quando a così non posso dirle di no!
<<
Okay...mi limiterò agli insulti verbali...e magari solo
all’autodifesa! >> mi trovo costretto a
promettere.
Abbozza un
sorriso riconoscente, prima di scoccarmi un bacio sulla guancia,
salutare Herm e raggiungere gli altri Grifondoro.
Se penso che le
stesse labbra che mi hanno appena salutato, qualche giorno fa stavano
limonando tranquille con Malfoy, prendo Amuchina e fazzoletti e
disinfetto la bocca di mia sorella.
Ma, ovviamente,
quando mi ha detto del bacio con l’Idiota, fuori dal
corridoio, di come Lui le aveva confessato che le era mancata, non ho
potuto far vedere quanto la cosa mi innervosiva.
Come mi ha
più volte ripetuto Hermione, la felicità di Kiki
è l’unica cosa a cui dobbiamo prestare attenzione.
E la mia ragazza
ha sempre ragione, con tutti quei libri che legge.
Sospirando,
riprendo la mia camminata al patibolo, con ‘Mione accanto.
<<
Sei davvero un bravo fratello, sai? >>
Mi dice, una
volta fuori dalla Comune.
<<
Si lo so, lo so. Uno dei migliori >> gongolo, facendola
ridere.
<<
Modesto, signor Potter! >>
Mi accodo anche
io alla sua risata, mentre cominciamo a parlare placidamente del
più e del meno.
Sino a che
arriviamo al terzo piano, dove troviamo la Mcgranitt in persona davanti
alla porta della Sala dei Trofei.
<<
Signorina Granger, lei non è compresa nella punizione, che
ci fa qui? >> sbotta autoritaria la Preside.
Come osa parlarle
con questo tono?!
<<
Mi ha solo accompagnato, Preside. >> la difendo,
tagliente.
Annuisce
distratta.
<<
Bene. La stanza è stata Incantata per impedirvi di fare
magie, e perchè non vi possano entrare altre persone, oltre
lei e il signor Malfoy, visto l’ultima esperienza con
l’assente Serpeverde.... >>
Già.
Una volta Malfoy
fu punito per non so quale stronzata, e fu obbligato a riordinare gli
archivi dei Prefetti dal 1876 ad oggi.
Ma fu sgamato in
un intruglio di braccia e gambe con delle ragazze, mentre dei poveri
primini Serpeverde facevano il lavoro al posto suo.
Ricordo ancora la
risata, ed il disgusto che ne conseguì, di Kiki,quando seppe
la notizia.
Ovviamente stiamo
parlando del sesto o quinto anno, il periodo di follia tra il
Mangiamorte da strapazzo e mia sorella, non era ancora iniziato.
Che bei tempi,
quelli!
Tutti insieme
appassionatamente, ad odiare i Serpeverde e il loro Principe!
Dov’è
finito quel disprezzo?
Porco Salazar!
<<
...Se il signor Malfoy protrae la sua assenza per più di
dieci minuti, o per tutto il pomeriggio, signor Potter è
pregato di venirmi ad avvertire. >>
Magari...non vedo
l’ora di poterlo cacciare nei guai.
Ma, purtroppo,
non è talmente scemo da permettermelo.
Date le ultime
noiose raccomandazioni, la Preside si congeda, mentre io sbuffo.
<<
Che palle, quel Furetto di merda. Deve sempre fare tardi!
>>
<<
Prendila in un altro modo... >> sorride Herm, portandomi
una mano sul petto ed avvicinandosi sempre di più
<< ...posso salutarti come si deve. >>
Riesco a
dedicarle un solo sorriso malizioso, prima che le mie labbra si tuffino
nelle sue.
La afferro dal
fondoschiena, e la attiro a me sempre di più, mentre le
stuzzico la lingua con la mia, e mentre mi accarezza il petto con le
mani.
Dio, Herm!
Come fa ad avere
una tale influenza sul mio corpo, e su tutto ciò che
riguarda Harry James Potter?!
Ho voglia di fare
l’amore con lei...ma, per colpa di quel cretino di Malfoy, al
momento non mi è possibile.
Finiamo a
baciarci contro il muro, mentre lei mi si spinge sempre più
addosso, solleticando gli istinti del collega là sotto
sempre più.
<<
Il Dormitorio sarebbe stato libero oggi pomeriggio... >>
mi sussurra, tra un bacio e l’altro.
<<
Già...ma la Sala dei Trofei è anche molto
eccitante.. >> le propongo, ben consapevole di quanto le
mie parole siano assurde.
Prima,
ovviamente, di ricominciare a baciarla.
Staccandosi per
riprendere fiato, ribatte:
<<
Non l’hai sentita la Mcgranitt? Solo tu e Malfoy potete
entrarci oggi pomeriggio... >>
<<
Il terzo piano è pieno di classi, però, adesso
vuote... >> incalzo, solo perchè vederla
maliziosa mi piace troppo.
Ride,
cristallina, ancora labbra contro labbra.
<<
Si, si... Harry ti amo tantissimo. Hermione, cuoricino mio, anche io ti
amo troppo troppissimo...eccetera eccetera. Possiamo muoverci Potter,
prima che io vomiti?! >>
Ecco.
Lo sapevo.
Ma Malfoy deve
sempre arrivare nei momenti meno opportuni?!
Chiudo gli occhi
e stringo i denti per non saltargli alla gola, mentre Hermione sorride
rassegnata.
<<
Amore, io vado. Ci vediamo più tardi. >>
Annuisco, mentre
rispondo al suo breve bacio di saluto.
Malfoy ci guarda
disgustati.
Ammettilo che ti
piacerebbe farlo con mia sorella, stronzo!
Ma, mi dispiace,
non puoi!
Ah ah!
Si stacca da me,
e agita la mano in un muto “Ciao”.
<<
Buon pomeriggio Malferret. >> dice fredda, passandogli
accanto.
<<
Certo, come no. >> farfuglia lui, entusiasta esattamente
quanto me all’idea di passare la punizione insieme.
Si gira a
guardarmi, ed io rispondo con lo stesso odio.
<<
Furetto, sappi che i tuoi schiavetti e le tue puttane non puoi portarle
qui. La Mcgranitt ha fatto le cose per bene. >>
Non mi risponde,
e mi supera, entrando per prima nella Sala dei Trofei.
E, mentre mi
passa accanto, lo sento sibilare:
<< Sai che cazzo me ne faccio delle
puttane... >>
Da quando in qua
Malfoy disprezza del buon sesso senza impegno?
Oddio...non
ditemi che centra Kiki in qualche modo?!
Lo ammazzo, se ha
osato innamorarsi di mia sorella!
<<
Come cazzo si pulisce sta merda?! >>
Oddio...giuro
sulle mie Vans che sto per uccidere Draco Malfoy....
E non mi
interessa un tubo della promessa fatta a Kiki, se costui osa lamentarsi
per la 123sima volta che non sa come diavolo si passa una fottutissima
pezza su un fottutissimo trofeo!
<<
Santo Godric Malfoy...ma a casa tua non facevi un emerito cazzo, vero?
>>
Mi guarda con il
sopracciglio alzato, e l’aria di chi è appena
stato insultato pesantemente.
<<
E’ ovvio! Non sono mica stato abituato a fare la servetta
come te...sei brava
come cameriera!
>> mi provoca.
1.
2.
3.
4.
5.
6.
7.
8.
9.
10.
Okay, adesso
respiro.
Sono calmo.
I suoi insulti
non mi fanno nè caldo nè freddo.
Per questo lo
ignoro.
Ma poi, mi viene
in mente una cosa.
E
così, mentre gli resto di spalle, chino su un trofeo vinto
dal mio stesso padre per il Quidditch, mio malgrado gli rivolgo la
parola.
<<
E tu che diavolo ne sai di come mi hanno educato i miei zii?!
>>
<<
Primo...si vede da come pulisci tutto allegro e canticchiante...ma
forse stai solo pensando ad una sana scopata con la Granger...
>>
Sto per mandarlo
a fare in culo, prima di rendermi conto che è vero.
Anche se io avrei
usato termini diversi..
<<
E secondo... >> fa una pausa, in cui Salazar il
deficiente , solo sa cosa gli passi in quella mente bacata, per poi
farfugliare qualcosa di incomprensibile.
<<
Cosa?! >> chiedo, adesso girandomi a guardarlo, il
cretino, mentre strofina pigramente e con aria schifata una Coppa di
Serpeverde.
Abbassa lo
sguardo, mentre risponde, con finta noncuranza.
<<
Me l’ha detto tua sorella. >>
Fantastico.
Perfetto.
Perchè
non ha detto anche i simpaticissimi aneddoti delle nostre teste
infilate nel cesso da quel ritardato di Dudley, a tutti i Serpeverde
che incontrava?!
<<
Ottimo... >> commento tra me e me, tornando a pulire
<< ...è sempre molto intelligente parlare
delle proprie debolezze al nemico! >>
<<
Non credo che in quel momento la piccola Potter mi vedesse come
chissà quale grande nemico... >> è
la sua risposta.
Già lo
immagino, il maiale, con un ghigno odioso stampato in faccia,
l’aria strafottente, e quel pizzico di maliziosità
oscena.
Ringrazio Godric
che mi da la forza di non girarmi a guardarlo, perchè se
davvero lo facessi, non so chi mi tratterrebbe dal menarlo.
Invece, decido,
dopo aver fatto grandi respiri per calmarmi, di ribattere a parole.
<<
Oh certo. Il tatuaggio che hai sull’avambraccio sinistro, non
è affatto simbolo di ostilità verso di lei. Ma di
quanto la ami, no? >>
Non so cosa
l’abbia fatto scattare, se il pensiero del Marchio Nero, di
essere effettivamente un nemico della mia Kiki, o la parola
“Ami”, fatto sta che sento forte e chiaro il rumore
di un Trofeo che si rompe, mentre le sue soavi corde vocali iniziano a
bestemmiare in tutte le lingue che conosce.
Ma come si fa ad
essere talmente deficienti?!
Mi giro, magari
per deriderlo un po’, solo per sgamarlo nascondere i cocci
del suo delitto dietro i Trofei di Corvonero.
L’avrei
fatto anche io, ma per il semplice fatto che l’idea
è stata partorita dalla sua mente distorta...bè,
è un grandissimo bastardo!
<<
Se lo vai a spiattellare alla Preside... >> mi minaccia,
girandomi a guardarmi, riferendosi alla sua imbranataggine che gli ha
fatto rompere il vaso << ...sei uno Sfregiato morto.
>>
Alzo un
sopracciglio, per niente intimorito, mentre mi alzo dalla mia posizione
in ginocchio, e lo fronteggio.
<<
Dovrei aver paura, Malfoy? Sai perfettamente che cadresti al
suolo stecchito dopo nemmeno 5 secondi! >>
<<
E’ una minaccia, Potter? >>
<<
Esattamente, Malfoy. >>
<<
E’ una minaccia, bambolina? >>
<<
Esattamente, Malfoy. >>
<<
Lo sai che mi ecciti quando mi minacci? >>
Poi, proprio
mentre la voce insistente ed immaginaria di Kiki che mi supplica di
fermarmi dal picchiarlo, sta svanendo lentamente come la mia calma,
ecco che il Furetto si allontana dal probabile futuro scontro,
scuotendo la testa.
Senza alcun
apparente motivo.
Bah...valli a
capire i Serpeverde!
A proposito di
Kiki...
<<
Sai, Malferret, mi hai davvero stupito, l’altro giorno, in
corridoio, quando hai afferrato quel cretino di Flitt dal colletto,
dopo che aveva osato mettere le mani addosso a Kiki. Ma non ho nessuna
intenzione di essere in debito con te! >>
Se soltanto
ripenso a quell’idiota Serpeverde, mi prudono le mani.
Come cazzo si
è permesso di permettersi di mettere le mani addosso a mia
sorella?!
Mia
sorella!
<<
Ed io non ho intenzione di doverti sopportare come debitore...
>> afferma, mentre entrambi torniamo a piegarci sui
nostri doveri. << ...A proposito di Flitt. È
un caso che ieri pomeriggio sia uscito urlando dalla sua stanza,
infestata di Doxy? >>
Cerco di
trattenere una risata.
Ma non ci riesco.
Dio, volevo
davvero vederla quella scena!
Devo ricordarmi
di chiedere a Daphne di farmi assistere al suo ricordo!
Quando smetto di
ridere, ovvero dopo 10 minuti abbondanti, mi decido a rispondere.
<<
Dovrei dirti che noi Grifondoro non centriamo niente eccetera... ma non
mi va, perchè è stata davvero uno scherzo di cui
vantarsi! L’idea è stata di Kiki...sa essere molto
vendicativa quando vuole! >>
Mi giro per
vedere la sua reazione, e mi sembra di vederlo ghignare divertito.
<<
Non ce n’era bisogno, comunque. Il povero
Flitt ha passato tutta la notte fuori dal Dormitorio,
martedì. Casualmente
aveva dimenticato la Parola d’Ordine. >>
Okay, adesso ogni
traccia di divertimento dal suo ghigno è sparito, per
lasciare il posto ad un nota malvagia.
Scuoto la testa,
e prendo l’ennesima Coppa da lucidare.
<<
E nessuno nella tua Casa decerebrata gliel’ha detta?
>> chiedo, con scarsa curiosità.
<<
Certo che no... >> sbuffa, come se fosse la cosa
più ovvia al mondo << ..quando Draco Malfoy
comanda qualcosa, tutti obbediscono. >>
Evito di
ribattere al suo ego gigantesco, sempre per prevenire qualche rissa.
Restiamo in
silenzio per qualche Coppa lucidata, dato che ho perso la cognizione
del tempo, prima che sia lui a rompere il tanto tranquillo silenzio,
con quella odiosa voce strascicata.
<<
Comunque Potter, mi hai decisamente deluso, in questi giorni.
>>
Per poco non
faccio cadere questo premio vinto dai Tassorosso.
Ho sentito bene,
o devo recarmi d’urgenza da un otorino?
<<
Malfoy, non sapevo avessi abbastanza considerazione di me, da
permettermi anche di deluderla. Per me è così.
>>
Se una persona ti
delude, vuol dire che ti aspetti qualcosa da questa, pensi che possa
fare qualcosa di buono nella vita, hai delle aspettative.
Che, deludendoti,
infrange.
Ma, se anche
Malfoy diventasse un famigerato assassino, di certo la cosa non mi
farebbe restare male, perchè da una persona idiota come lui
non mi aspetto assolutamente niente.
E il clou
l’ha raggiunto al sesto anno.
E, sinceramente,
credevo che la cosa fosse reciproca.
<<
Non montarti la testa, Sfregiato, non ho nessuna considerazione
positiva di te... >> chiarisce subito <<
...ma almeno una cosa credevo che tu fossi in grado di farla.
>>
Rimetto a posta
la Coppa dei Tassorosso, e ne prendo un altra.
Ah, wao!
Questa
è mia!
<<
Sarebbe? >> chiedo.
<<
Proteggere tua sorella. >>
And so?
Quindi?
Cosa avrei fatto
per portarlo a pensare che non l’abbai protetta?
Ma
perchè Malfoy deve sempre ficcarsi in mezzo negli affari di
Kiki?
Perchè
non la lascia in pace?
E
perchè diavolo lei non vuole essere lasciata in pace?
<<
Anche se non dovrei farlo... >> mi rassegno, sospirando
<< ...sto per chiederti, mio malgrado, cosa cazzo tu
voglia dire. >>
Gli sono ancora
di spalle, ma quando lo sento alzarsi, il mio istinto di difesa, che mi
suggerisce di non dare mai le spalle al nemico, mi porta a mettermi in
piedi a mia volta, e fronteggiarlo.
Le distanze sono
normali, ma sento che la situazione possa scaldarsi, dalla sua
espressione bellicosa.
Se un pugno
è ciò che vuole, sarà esattamente
quello che riceverà.
<<
Nel mio mese d’assenza... >>
Si, chiamiamolo
così, il suo reclutamento nei Mangiamorte...
<<
...hai permesso che la Potter passasse di letto in letto..e per poco
non ci è rimasta incinta. È questo il tuo modo di
prenderti cura di lei? >>
Okay, adesso mi
sta facendo incazzare sul serio.
Ma come si
permette?
Come osa
giudicare mia sorella, dopo tutto quello che le ha fatto?
E come osa
giudicare me, quando quello qui in mezzo che l’ha fatto
soffrire è proprio Lui!?
<<
Punto primo. Ha fatto sesso solo con tre, dei ragazzi con cui
è uscita, per quanto la cosa possa migliorare la sua
immagine in quel periodo... >> anche se non è
proprio del tutto confortante... << ...Secondo. Abbiamo
provato a parlarle, ma non ci ha mai ascoltati seriamente. E darle
addosso in quel periodo sarebbe stato anche peggio, per la sua
situazione. Terzo. Non sono assolutamente cazzi tuoi!.. >>
Sto per
aggiungere il quarto e decisivo punto della mia arringa, quando mi
interrompe irritato.
<<
E’ qui che ti sbagli. Tutto
quello che la riguarda sono anche cazzi miei. >>
Eh?
Ma cosa va
blaterando?
<<
Oh, certo. Ed ecco che si arriva al quarto punto. Kiki ha subito quei
cambiamenti, nell’ultimo mese, per colpa tua. Sei tu che
l’hai fatta soffrire, l’hai fatta piangere! Piangere, cazzo! Kiki! La
ragazza più forte e meno piagnona che abbia mai
conosciuto!... >>
Stronzo.
Adesso sto per
mettergli le mani al collo, al ricordo di come ridusse la mia Kiki,
andandosene.
<<
...Non so come tu abbia fatto, e non so nemmeno perchè
qualcuno Lassù l’abbia permesso, perchè
tu non la meriti assolutamente, ma lei, per qualche scherzo del
Destino, ti si è affezionata sul serio.... >>
Magari evitiamo
di dirgli che, con ogni probabilità, lei lo ama.
Anche
perchè al solo pensiero vomito.
<<
...E tu non le hai mai dimostrato altro che sesso, abbandono, e
umiliazioni. L’hai fatto soffrire, Furetto, e tanto. E non
cerchi nemmeno di farti perdonare. >>
Le sue nocche
stanno diventando ancora più bianche di quello che sono,
segno di quanto forte le stia stringendo.
Certamente si sta
trattenendo dal picchiarmi.
Lo facesse,
magari!
Ho promesso a
Kiki che lo avrei picchiato solo nel caso fosse stata autodifesa.
E
così, proverei il piacere immenso di riempire Draco Malfoy
di lividi, senza nemmeno scatenare l’ira di Kim che, devo
ammettere, è terribile.
Vedi cosa ha
fatto a Flitt....
<<
Santo Salazar, Sfregiato, ma tu l’unica cosa che sai fare
è giudicare?! Credi che sia facile essere conteso tra due
fuochi opposti, e doverne scegliere uno? Oppure, andare da tua sorella
e dirgli “Ciao, senti io ti...” >>
Ma si blocca.
Che cazzo voleva
dire?
Maledetto Malfoy
e le sue frasi campate in aria!
Ma come diavolo
ha fatto Kiki a farsi stregare da un simile essere odioso?!
<<
Cosa?! >> lo incito a continuare.
Scuote la testa,
e ritorna in ginocchio vicino al suo lavoro.
<<
Niente, Sfregiato, di certo non vengo a confidarmi con te. Fatti i
cazzi tuoi e vaffanculo. >>
<<
Si, Malferret, anche io ti voglio bene. >> sussurro tra
me e me, esasperato dalla presenza irritante di un simile Serpeverde.
E chi lo sopporta
come cognato?!
Dio, non ci
voglio nemmeno pensare!
Fortunatamente,
nello stesso istante in cui sto per tagliarmi le vene,
all’immagine di Kiki e Malfoy insieme, la porta si apre, per
far entrare due pergamene magiche, in volo.
Una per me, e
l’altra per Malfoy.
Una volta
arrivate dinanzi a noi, entrambe le pergamene prendono delle forme
umane, precisamente femminili, raffigurando una sagoma longilinea e
sensuale, di cui non si vedono per niente i lineamenti.
In contemporanea,
dalle pergamene si leva una voce,sconosciuta.
<<
Salve, elite di Hogwarts. Se hai ricevuto questo invito vuol dire che
ne fai parte, oppure che conosci qualcuno che possa vantarsi di essere
più popolare di te.
Se
non avete ancora capito chi sono, mi presento.
Sono
la Ragazza del Giornale, e vi sto invitando alla più
succulenta e pettegola festa dell’anno.
L’invito
è solo scena, la festa è aperta a tutti,
però puoi sempre vantarsi con gli amici di averlo ricevuto,
no? >>
E qui la figura
si esibisce in una cristallina risata.
Il mio
sopracciglio e quello di Malfoy raggiungono altezze stellari.
<<
Stanza delle Necessità, ore 23.00, stasera.
E,
preparatevi al meglio.
Ci
saranno notizie succulente, in anteprima per voi, stasera.
Non
potete mancare, specie se avete ricevuto questo invito. >>
E poi,
esattamente nello stesso istante, le due pergamene-donne, ardono
completamente, lasciando dietro di loro silenzio e puzza di bruciato.
Okay, dopo questo
la Ragazza del Giornale ha raggiunto il limite della
stupidità.
Ma
l’idea di una festa mi alletta, specie in un Sabato sera in
cui non si ha la più pallida idea di cosa fare.
Se Hermione non
vorrà venire, la costringerò!
Muahah...
<<
Che idiota! >> commenta Malfoy, con gli occhi ancora
fissi nel punto in cui prima la figurina si dimenava come
un’oca.
Sono
d’accordo con lui, ma, ovviamente, non glielo dico.
<<
Vuoi dire che mancherai alla festa, Furetto? >> domando,
invece, speranzoso.
Mi guarda
indignato e scettico.
<<
E secondo te Draco Malfoy può mancare ad una festa?! Stai
scherzando, o sei ancora più stupido di quello che credevo
Sfregiato? >>
Ed
ecco che Potter parte alla carica, carica il pugno, tira e...siiii!
Occhio
nero a Malfoy!
Purtroppo, questo
avviene solo nella mia mente, perchè nella
realtà, lo mando semplicemente a fanculo e torno a pulire
queste stramaledette Coppe.
Parlando con
Kiki, ho scoperto che fu alla festa di Herm che stava per fare sesso
con Malfoy la prima
volta, e alla festa di Halloween in cui finirono quello
che interruppero alla festa di Herm, per la prima volta.
Al festino
Serpeverde, in cui si baciarono per
la prima volta dopo la lite, e alla Festa di Addio agli
stranieri, in cui stavano per fare sesso per la prima volta dopo la lite.
Visto il grande
amore che la loro pseudo e orrenda relazione ha per le feste...
Devo iniziare a
preoccuparmi?
<<
Oddio, oddio, oddio, oddio, oddio, oddio, oddio, oddio, oddio, oddio,
oddio...! >>
Che palle...
<<
Oddio, oddio, oddio, oddio, oddio, oddio, oddio, oddio...!
>>
Qualcuno la
faccia smettere!
<<
Oddio, oddio, oddio, oddio, oddio, oddio, oddio, oddio, oddio,
oddio...! >>
Adesso
l’ammazzo...
<<
Oddio, oddio, oddio, oddio, oddio, oddio...! >>
Giuro che lo
faccio!
<<
Oddio, oddio, oddio, oddio, oddio, oddio, oddio...! >>
Avada.
<<
Oddio, oddio, oddio, oddio, oddio, oddio, oddio, oddio, oddio,
oddio...! >>
Kedavra.
<<
Oddio, oddio, oddio, oddio, oddio, odd...! >>
<<
LAVANDA SMETTILA! >>
Tutte e tre le
mie compagne di stanza e Ginny, si girano verso di me, con
l’aria confusa.
Oddio, Hermione
un po’ meno data la sua aria alquanto irritata, a causa di
Lavanda.
Eravamo in
camera, le qui presenti e Luna, tranquille a fumarci una sigaretta per
un pomeriggio solo donne, come non succedeva da tempo, quando dalla
porta entrano tante pergamene volanti, quante siamo noi.
Quelle pergamene
erano l’invito ad una festa, stasera, da parte della Ragazza
del Giornale.
Non appena
Lavanda ha saputo che avrebbe dovuto prepararsi per un evento del
genere, con sole poche ore di preavviso, è andata in panico.
Ed ecco spiegata
la carrellata ininterrotta di “Oddio!”, che mi ha
fatto saltare i nervi.
Ma non
è stata l’unica a reagire alla notizia.
Luna è
corsa ad avvertire Dean, e a gridargli che non vede l’ora di
andarci.
Ginny e
Calì hanno avuto uno scatto leonino verso
l’armadio, dove ci hanno infilato la testa circa tre quarti
d’ora fa, e da allora non ne sono più riemerse,
mentre Hermione è semplicemente andata in bagno a fare
pipì, senza il benché minimo interesse.
Infondo, le feste
clandestine, qui ad Hogwarts sono all’ordine del giorno,
specialmente di sabato sera.
La cosa non deve
averla stupita, nè emozionata, visto di chi si sta parlando,
più di tanto.
Io?
Io non so nemmeno
se voglio andarci.
Insomma...si,
magari mi divertirei tanto con i miei amici, ma so benissimo dove mi
ricadrebbe l’occhio tutta la serata.
E magari conosco
anche la gelosia che mi assalirebbe, al vederlo ballare sensualmente
con la prima stronza.
E, sinceramente,
di dannarmi la vita, sono anche stanca.
Lo è
persino il mio corpo.
Cho Chang mi ha
dato delle vitamine per mantenermi in forze, così addio
nausea e spossatezza dovute al troppo stress, a causa di questa malsana
voglia della persona sbagliata che mi sta consumando come un cancro.
Ma, le mie forze
psicologiche...quelle non si possono rinvigorire con qualche pillola.
Magari, con un
po’ di ecstasy.
<<
Kiki...!... >> Wao, Ginny Weasley è finalmente
riemersa dall’armadio! Che bella novità!
<< ...che ci fai ancora seduta e tranquilla? Persino Herm
ha già iniziato a prepararsi!... >>
<<
...Solo perchè conosco perfettamente la scenata di
convincimento che mi farebbe Harry, se me ne restassi tranquilla in
Camera! >> la interrompe Hermione.
Rido, per la
faccia scocciata che ha la mia migliore amica, mentre prova una gonna
striminzita di Calì, in contrapposizione alle espressioni
raggianti delle altre.
<<
Dai, Kiki! Muoviti! Che ne dici se ti presto quel vestito blu, per
stasera? >> mi propone Lavanda.
Cosa?
Il vestito che io
scambiai per una maglietta, la prima volta che lo vidi?
Non ci penso
proprio!
Farei prima ad
andarmene in mutande alla festa, che non con quei pochi centimetri di
stoffa!
<<
No grazie, Lav. A dire il vero pensavo anche di non venire stasera,
alla festa. Preferisco una bella cioccolata ed un libro.
>>
...
.....
.......
.........
Hermione lascia
cadere la Bacchetta che stava usando per Appellarsi non so quale abito.
Ginny lascia
cadere la gonna di Calì che stava per provare.
Calì
fa cadere le scarpe di Hermione.
Lavanda fa
cadere....niente.
Veramente
è lei stessa cadere sul letto.
Prima di
accodarsi alle altre, nel guardarmi come se fossi affetta da una
gravissima malattia.
Che
c’è?!
Che ho detto?
<<
Ehi, ragazze. Cos’è non si può essere
troppo stanchi per andare ad una festa? >> domando, in un
misto tra l’imbarazzato e l’incredulo.
Tutti questi
macelli per una festicciola da niente?
<<
Certo che no!
>> è l’ovvia risposta di Lavanda.
<<
Non a questa
festa!.. >> squittisce Calì <<
... E’ organizzata dalla Ragazza del Giornale, insomma! Non
andarci equivarrebbe ad un suicidio sociale! >>
<<
E non tu!
>>
<<
Da quando Kimberly Potter disdegna una festa? >>
E queste erano
Ginny ed Hermione.
E, loro, lo sanno
benissimo da quando una cosa del genere è possibile.
Da quando sono
stanca del solito tremore e del batticuore che mi prende nel vederlo,
senza che, comunque, possa fare niente per avvicinarmi.
Ci siamo baciati,
quattro giorno fa, e la cosa non ha assolutamente cambiato nulla.
Dio solo sa
quanto mi è piaciuto, e quanto mi sono sentita felicemente
in pace con il mondo, nello stesso istante in cui le mie labbra hanno
toccato quelle di Draco Malfoy, ma è stato solo un mio
momento di debolezza.
Non riesco a fare
chiarezza dentro di me, e Lui, con quelle sue maledette frasi astratte
e campate in aria, non mi aiuta.
So solo che non
sono più disposta a farmi trattare da giocattolino sessuale.
E questo
è certo.
Ma quello che
provo per Lui, quello che prova per me, se io voglia perdonarlo per
essersene andato, se ne sia in grado, se Lui lo voglia, se prima o poi
mi chiederà di farlo, cosa succederebbe tra noi, se qualcosa
succederebbe mai, e, in quel caso, come reagirebbero Harry e i miei
Grifoni...bè tutto questo è tutto un vorticare
incessante di punti interrogativi e senza risposta.
Che mi causano
debolezza, tristezza, mal di testa e depressione.
Certamente non
gli ingredienti giusti per una festa.
<<
Ascoltami bene, signorina... >> mi minaccia, con la
spazzola, Calì << ...adesso io entro in quel
bagno... >> e lo indica, sempre con la sua temibile arma,
prima di continuare a puntarla su di me << ...a fare i
capelli a Lav. Ma quando usciamo vogliamo vederti infilata in un bel
vestito sexy e pronta per venire alla festa con noi, chiaro?
>>
Non mi danno
nemmeno il tempo di rispondere negativamente, che si sono chiuse la
porta alle spalle, non prima che Lavanda mi abbia rifilato un gesto
minaccioso, equivalente al “Ti tengo
d’occhio”...si, quando ti indichi da vicino le
pupille con due dita, prima di puntarle verso la tua vittima.
Sospiro,
divertita, prima che Hermione e Ginny mi si avvicinino premurose.
<<
Sappiamo perfettamente perchè non vuoi venire...
>> esordisce la rossa.
<<
..E non te lo permettiamo. >> completa Herm.
<<
Si, Kiki. Fosse l’ultima cosa che facciamo, ti porteremo a
questa festa. E non perchè sia quale grande evento
mondano...ma perchè non ti vogliamo vedere
un’altra sera in questo stato. >>
<<
Già... >> concorda ‘Mione,
abbassando, poi, il tono di voce << ...non puoi
permettere a Draco Malfoy di rovinarti ulteriormente
l’esistenza. Nè a Lui, nè a nessun
ragazzo. >>
<<
Giusto... >> annuisce combattiva, Gin , prendendomi per
mano, e facendomi alzare decisa dal letto << ...Tu sei
Kimberly Potter, cavolo! La Regina dei Grifoni e delle Feste! Non puoi
mancare a questa! >>
Mi strige il
braccio, incoraggiante, Gin, posizionandomi davanti allo specchio.
Subito si
appresta a raggiungerci Hermione, facendomi gentilmente girare lo
sguardo verso lo specchio.
Ogni volta che mi
ritrovavo a fissare la mia immagine riflessa, magari per accertarmi di
non avere niente fuori posto, oppure che i miei lividi e le mie ferite
da combattimento non si vedessero più di tanto, ho sempre
visto la copia al femminile di Harry.
Tutta
mio padre, tranne gli occhi.
Gli
occhi di Lily.
Ed in questi
occhi c’è sempre stata determinazione, coraggio,
forza d’animo.
Sono
virtù che non mi hanno mai abbandonata, ad eccezione di casi
di particolare strazio della mia vita.
E adesso?
Cosa vedo?
Una ragazza un
po’ sciupata, senza il solito scintillio allegro nei suoi
occhi ed il sorriso energico, tipici del mio viso, dopo la fine della
Guerra.
Vedo Kimberly
Potter, la Cacciatrice.
Ma non Kiki, la
Grifondoro.
<<
Kiki, tu sei la ragazza più coraggiosa che conosca. Non puoi
farti spaventare da un ragazzo... >>
“Non
permettere mai a nessuno ti toglierti il sorriso, Principessa.
Nè ti farti del male”.
Me lo diceva
sempre Sirius.
Mi spiace, zio,
ma l’ho fatto.
Ho permesso a
Draco Malfoy di farmi piangere a singhiozzare.
Ma gli
permetterò anche di rendermi nuovamente una codarda?
No.
<<
Che palle. Ogni cazzo di festa la stessa storia! Cosa facciano le donne
quelle tre ore in bagno, resterà sempre un mistero!
>>
<<
Certamente qualcosa di meno osceno di quello che fai tu, Seam!
Sospiravi da solo, oggi pomeriggio, oppure la saponetta ti eccitava a
tal punto?! >>
<<
Ma vaffanculo, Dean! Ma cosa blateri?! >>
<<
Ragazzi, non litigate, per favore. E, comunque, Seamus caro, il tuo
amico ha ragione. Abbassa la voce almeno! >>
<<
Vedi, lo dice anche Ron! >>
<<
Ma cosa dite?! Non ho bisogno di certe cose, per provare piacere,
io...ho già Ginn... >>
Ma uno sguardo
assassino di Ron, impedisce a Finnigan di continuare la frase sulla sua
ragazza.
Come al
solito...cosa possono fare i nostri algidi Grifoni, prima di una festa,
se non aspettare per ore le loro amiche?!
<>
<<
Bravo Harry! Difendimi da questi infamatori segaioli! >>
Ridono tutti,
anche gli accusati, ingiustamente o meno, dipende da quello che volete
credere, mentre le loro risa coprono i rumori di tacchi provenienti dal
Dormitorio femminile.
<<
Cosa c’è di così divertente?
>> chiede Lavanda, prima di squittire allegra in
direzione del suo nuovo ragazzo.
Le bellissime
Grifone, vengono incenerite, per il ritardo, e mangiate con lo sgaurdo
allo stesso tempo, dai loro amici, prima che Hermione sia la prima a
giustificarsi.
<<
Io ero pronta circa 1 ora fa, ma mi hanno costretta ad aiutarle!
>>
<<
Io sono stata l’ultima a finire di prepararmi, ed
è colpa mia se avete aspettato così a lungo....
>> ammette tranquillamente Ginny, salutando con un bacio
a stampo il suo ragazzo, e sorridendo << ...Andiamo?
>>
Tutti quanti,
scioccati dalla spiazzante sincerità della rossa, non
possono fare altro che guardarsi, alzare gli occhi al cielo rassegnati
e dirigersi alla festa.
Ognuno raggiunge
la sua metà, Ron chiacchiera con Calì, mentre
Dean affianca Kiki.
<<
Mon amour! >> la saluta, mettendole un braccio intorno
alle spalle.
Lei ride, in
risposta, e gli chiede:
<<
Dov’è Luna? Credevo che passasse di qui...
>>
<<
Si, ma Harry ha notato la presenza di Mrs Purr nel solito passaggio
segreto da Corvonero a Grifondoro, quindi l’abbiamo avvertita
che ci vediamo direttamente alla festa. >>
Annuisce, la
bella Regina Grifondoro, sempre sorridendo.
Anche in modo un
po’ forzato lo deve ammettere.
Ma un pensiero
fissa la corrode da dentro l’anima, e non può
farne a meno.
<<
Allora, Kiki. Come mai così belle stasera? Su chi vogliamo
fare colpo? >>
Scrolla le
spalle, lei, mentre pensa che certamente la verità non
piacerebbe affatto al suo amico.
<<
Se me lo dici, ci penso io a tenere Harry lontano! >>
insiste Dean, strizzando l’occhio con fare cospiratorio.
Al che Kiki,
alzandosi in punta di piedi per arrivare all’orecchio del
Grifondoro, gli sussurra:
<<
Draco Malfoy. >>
Il ragazzo la
guarda inebetito, stupito, spiazzato, e sconcertato insieme.
La fissa, mentre
continuano a camminare, e nemmeno Godric saprebbe come fa il suo
Protetto a non inciampare, fisso com’è negli occhi
della sua amica.
Dopo
una manciata di minuti di sconcertato silenzio da parte di Lui, e
tranquillo astenersi dalle parole di lei, Dean scoppia a ridere di
gusto.
<<
Dio Kiki...sei una grande, questa era bella! >>
Lei si accoda a
lui nel ridere, certamente meno allegramente e sinceramente, quando
scorgono la figura di Luna sulla soglia della Stanza delle
Necessità.
Mentre Dean si
appresta a salutare dolcemente la sua ragazza, Kiki non fa nemmeno in
tempo a complimentarsi con lei per il suo bel vestito blu notte, che
viene trascinata dentro, al centro della pista da ballo, da
un’eccitatissima Calì, che non vede
l’ora di sfoggiare il suo nuovo caschetto nero.
Stanca del solito
taglio, infatti, ha provveduto ad un taglio radicale, spendendo i suoi
risparmi nel miglior parrucchiere di Hogsmeade.
Iniziano a
ballare, raggiunte dai loro amici, spensierate e divertite.
Spensierata,
Kiki?
Lo sei davvero?
http://img257.imageshack.us/img257/3153/kikiwg.jpgn
http://img101.imageshack.us/img101/7573/hermione.jpg
http://img214.imageshack.us/img214/2677/ginnyi.jpg
http://img101.imageshack.us/img101/8082/calv.jpg
http://img25.imageshack.us/img25/60/lavandac.jpg
<< Love, sex, American express!
Love, sex, American express! >>
Una giravolta,
una caschè, un movimento di fianchi, una risata, un sorriso,
un bacio, un movimento di bacino, un intreccio di braccia.
Ho sempre
partecipato ad ogni festa, con i miei Grifoni, e ci siamo sempre
divertiti, festa più, festa meno.
E non posso
certamente dire che, in questo caso, io non mi stia divertendo.
Assolutamente no.
Ma...non posso
nemmeno negare come io sia completamente assorta da altri pensieri.
Si, lo ammetto.
È
circa un’oretta, che i miei occhi stanno instancabilmente e
freneticamente cercando Draco Malfoy tra la folla.
E più
lo cerco, più non lo vedo, più mi innervosisco,
più la mia mente si distacca dai miei amici.
Mi sento
così...così...così...fuori luogo, con
loro, adesso.
Si.
Mi sento a
disagio con le persone con le quali sono cresciuta.
Con la mia
famiglia.
Ed il motivo, la
causa, ha nome e cognome.
Le lettere D.M,
vi dicono niente?
Non saprei
spiegarvi come mi sento precisamente, solo...credo che le parole
“fuori luogo” siano le più azzeccate.
Più li
vedo divertirsi, e più capisco che io, ora come ora, con
loro, non centro proprio niente.
Ognuno con la sua
dolce metà che si diverte, scambiandosi qualche bacio di
tanto in tanto.
Ron che
è circa mezz’ora che balla con Calì.
Neville che
sorseggia tranquillamente una Burrobirra al lato della pista, con
Justin ed Ernie.
Hermione che
ondeggia sensualmente, appiccicata ad Harry.
Ginny e Seamus
che si baciano senza pudore.
Lavanda e il suo
ragazzo, finiti chissà da quanto tempo nel primo
Privè a loro disposizione, magari proprio nel nostro..
Ah, non lo
sapevate?
La Ragazza del
Giornale ha preparato un Privè extra Lusso per
l’Elite Grifondoro, completa di tende dorate, divanetti
interni rossi, bottiglie di champagne ed ogni tipo di alcolico
possibile, con tanto di ghiaccio, e fini bicchieri sui quali appoggiare
le nostre “ambite” labbra.
Ovviamente, lo
stesso ha fatto per tutte e quattro le Case, contraddistinguendo ogni
Privè con i rispettivi colori classici.
Si, ho
già passato ai raggi-X il Privè verde argento, ma
non l’ho trovato.
E nemmeno i suoi
amici.
Saranno, come
loro solito, in ritardo, affatto casuale.
Sento un braccio
di Ron circondarmi la vita, mentre iniziamo a ballare anche con
Calì, al momento i tre single della compagnia.
Ma più
loro mi sorridono, più Ron mi fa da body-guard contro i
soliti deficienti che allungano un po’ troppo le mani,
più la mia ricerca disperata di Malfoy si fa sentire pesante.
Loro sono tutti
qui con me, ed io penso al loro peggior nemico?
Fortuna che la
lettura del pensiero tra me ed Harry è defunta con Voldemort
e l’Horcrux...
<<
Vado a prendere qualcosa da bere. >> li informo,
allontanandomi, senza dare il tempo a nessuno di rispondermi.
Semplicemente non
volevo che nessuno di loro mi seguisse.
Volevo stare da
sola, sentendomi sempre più una merda, per fare la doppia
faccia con i miei amici di sempre.
Magari ho capito
perchè mi sento così a disagio...
Loro non stanno
male per qualcuno che non lo merita, loro non hanno mentito a tutti,
persino ai loro migliori amici, loro non nascondono un segreto nel
proprio profondo, loro non sono andati a letto con un Mangiamorte.
Loro
non sono innamorati di un Serpeverde...
Non mi va di
dissetarmi dalle bottiglie a noi riservate, quindi mi reco al piccolo
Bar pubblico.
Odio queste
distinzioni maledette all’interno della Scuola!
Non potremmo
essere tutti uguali, cazzo?!
<<
Una Burrobirra, per favore.. >> ordino al barista.
<<
...Due, grazie. >> sento concludere alle mie spalle,
proprio mentre stavo per sedermi.
Devo ammettere
che la Ragazza del Giornale, ci ha azzeccato con quest’idea.
Al posto dei
soliti sgabelli alti, per permetterti di arrivare con le braccia la
bancone, pur stando seduta, ci sono dei cuscino viola, fluttuanti.
Anche comodi,
direi.
Comunque, mi giro
di scatto per vedere a chi appartiene la voce, quasi cadendo dal mio
cuscino, per notare Demelza Robins che mi si siede accanto.
<<
Ciao, Kiki! Bella festa, eh? >>
Annuisco,
sorridendo.
Sono un
po’ delusa, lo ammetto.
Chi
ti aspettavi che fosse, Kiki?
<<
Già, davvero bella... >> come no
<< ...tu come stai? >>
<<
Se ti riferisci al tradimento del mio ragazzo spiattellato sulle pagine
di Hogwarts, Dietro le Quinte...sto bene, grazie. >>
Risponde, lasciandomi sorpresa, sia per la notizia, che non avevo avuto
modo di leggere o sentire in giro, sia per il suo tono tranquillo e
quasi divertito mentre mi diceva delle sue disgrazie.
Le sorrido un
po’ imbarazzata.
<<
Ehm...veramente la mia era una domanda, un po’ banale lo
ammetto, ma generica. Non sapevo del tuo ragazzo...Jay, vero?
>>
Annuisce, sempre
tranquilla, mentre entrambe prendiamo i bicchieri che, finalmente, il
barman ci offre.
<<
Si, Jay... >> poi, guardando la mia espressione
mortificata, scoppia a ridere << ...Kiki, non fare quella
faccia! Non sto male, sul serio. Tra me e Jay le cose non andavano da
tempo, e poi mi ha assicurata che non mi ha tradita. Era solo una falsa
notizia. E, per lo meno, questo smentimento, mi ha permesso di
conservare un buon ricordo di lui... >>
Fa spallucce,
mentre brindiamo alle storie finite bene, e mentre, bevendo,
segretamente la invidio.
Beata lei, che
può chiudere una storia così facilmente.
Ma, certamente,
non ne era granché presa.
<<
E adesso, Demy... >> sorrido << ...si
puntano già altre vittime? >>
Ride.
<<
No, per il momento no. Vorrei godermi per un po’ la vita da
single!... >>
Ma poi il suo
sguardo viene catturato da non so cosa, o chi, alle mie spalle, in cui
perde per un momento lo sguardo, prima di aggiungere:
<<
...Anche se con uno così, la vita da single può
aspettare, almeno per una notte! Dio, quanto è bono!
>>
Divertita dalla
frase della cacciatrice del Grifondoro, mi giro, verso la direzione del
suo sguardo, mentre una risata sta per nascermi dalla gola...
....
......
........
Ma vi muore
subito.
Mi spiegate come
cazzo fa Draco Malfoy ad essere così sexy, con un semplice
pantalone nero e una camicia verde?!
Cos’è,
una punizione Divina?
L’unico
che non dovrei desiderare, mi è mandato sotto forma di
Angelico Demone?
Santo
cielo...
La stoffa della
camicia carezza i suoi addominali perfetti, il colletto va a coprire il
suo collo delizioso, fermandosi all’attaccatura del mento,
per mostrare al mondo quel fantastico viso che fa impazzire moltissime
donne.
Le luci
psichedeliche mi impediscono di osservarlo bene, ma lo conosco talmente
a memoria, che mi sembra quasi di poter constatare ancora una volta la
perfezione delle sua labbra, la sensualità della barbetta
sul mento, la misteriosità dei suoi occhi tempestosi.
Sto quasi per
sbavare, quando mi ricordo della presenza di Demelza.
E ricollego a
ciò che ho appena visto, con quello che ha detto.
Mi rigiro verso
di lei, con il mio più falso sopracciglio alzato.
<<
Draco Malfoy?! >> chiedo sarcastica.
Ipocrita..
<<
Si lo so, Kiki...non è affatto un bravo ragazzo...
>> vabbè, non esageriamo! Non è
mica un pazzo assassino! << ...ma è talmente
sexy! >>
Giù le
mani!
Cioè...ehm...come
ti viene in mente una cosa del genere?!
Continuo a
fissarla con il sopracciglio alzato, senza sapere più cosa
dire per non risultare troppo ipocrita, quando ride, di nuovo.
<<
La tua faccia è tutta un cinema, Kiki...lo so, tu sei
l’ultima persona con cui io possa parlare di una cosa del
genere, visto che tu e Malfoy.. >>
E lascia la frase
in sospeso, bevendo un sorso bello lungo dalla sua Burrobirra.
La mia, invece,
che stava tranquillamente per finirmi nello stomaco, mi va di traverso,
quando non la sento concludere la frase.
Tossendo per la
quasi strozzatura, le chiedo, allarmata:
<<
Io e Malfoy cosa?!
>>
Emerge dal suo
bicchiere, guardandomi interrogativa.
Poi, con tono
ovvio, mi risponde.
<<
..Che tu e Malfoy vi odiate. Cos’altro, se no?
>>
Brava, Kiki.
Prima figura di
merda della serata.
Vuoi andare dalla
Ragazza del Giornale a consegnarle tutti i ricordi delle vostre scopate?
Faresti
certamente prima, a farti sgamare!
Per evitare di
dare spiegazione inutili, faccio finta di avere visto chissà
chi tra la folla, e con un sorriso ed un congedo veloce, mi allontano
dalla mia gaffe.
Quanto sono
stupida!
Mi dirigo
esattamente alla direzione opposta, scansando con fatica i corpi della
gente che balla freneticamente, ed è troppo presa per far
passare una povera indifesa ragazza che deve assolutamente andare
dall’altra parte della pista.
Raggiunta la mia
meta, mi permetto un sospiro di sollievo, e una controllatina alla
situazione qui intorno.
<<
Ehi Potter, bel vestito. >>
Perfetto.
Ci voleva solo
questa.
Mi giro verso la
fonte del complimento, e rispondo, impassibile:
<<
Grazie. Anche il tuo è molto bello, Greengrass.
>>
Signori e
signore, ecco a voi la coppia dell’anno.
Ancora insieme e
felicemente innamorati, contro ogni pronostico, davanti si presentano
Blaise Zabini, estremamente bono nel suo gilet e camicia, con il
braccio intorno alle spalle di Daphne Greengrass, semplicemente divina
nel suo bellissimo vestito blu.
Indovinate
qual’è?
<<
Me l’ha regalato Blaise a S.Valentino. >>
Si, esattamente
quello che scelsi io, salvando la Serpe dalla maledizione del regalo.
Intravedo un
sorrisino di Zabini rivolto a me, mentre rispondo, stano al gioco.
<<
Wao...complimenti Zabini. Ottima scelta. >>
<<
Quando si dice avere buon gusto... >> ghigna, in
risposta, facendomi un affascinante occhiolino.
Non so cosa
stesse per dire la Greengrass, e probabilmente non lo saprò
mai, perchè, proprio mentre le sue labbra di dischiudono
pronte per emettere un suono, un arrivo ci zittisce tutti.
<<
Blaise, hai visto Theo? Ce l’ha lui la nostra erb...
>>
Merda.
Malfoy.
Inutile dirvi
quanto sia più dannatamente sexy e affascinante da vicino,
ed è anche inutile che vi stia ad elencare le solite
reazione di tremore del mio corpo.
Massì...tremore,
batticuore, voglia di saltargli addosso, eccetera.
Si interrompe,
quando non ha ancora finito la frase, e mi analizza con sguardo lascivo
in ogni centimetro del mio corpo.
Tanto che sento
le ginocchia quasi cedermi.
<<
Oh...ciao bambolina. >> dice, non appena lo stupore del
nostro incontro inizia ad abbandonare entrambi.
<<
Ciao. >> sono capace di rispondere.
Perfetto, Kiki.
Vai
così!
Prima la baci,
poi lo eviti per giorni, e, poi, una volta che il maledetto caso vi
mette uno di fronte all’altra, cosa sei in grado di dirgli?
Ciao?!
Ma sono scema, o
cosa?
<<
Wao, quanto siete romantici... >> commenta velenosa e
sarcastica la Greengrass.
Fottiti, Serpe.
<<
Vado a cercarlo io Theo, non preoccuparti. >>
E questo era
Blaise.
Ci vuole un
po’perchè la mia mente carpisca appieno quelle
parole.
Perchè
io+Malfoy+Zabini+Greengrass= 4.
Ma se sottraiamo
la coppia idilliaca, il risultato sarà...2.
Ergo...io e
Malfoy da soli.
Faccio appena in
tempo a rendermene conto, e constatarlo, fissando il punto vuoto di
spazio, dove prima c’erano le due Serpi, che i miei piedi
prendono subito a muoversi lontano da questa situazione.
Ma, ovviamente,
questo non mi è concesso.
E quando mai
Kimberly Potter riesce a sgattaiolare via indisturbata?!
Malfoy mi afferra
dal polso, e mi attira a se, per non farmi andar via.
Ma non so se la
colpa sia dei nostri corpi che si attraggono come i poli opposti di una
calamita, o perchè Lui ha messo troppa forza nel braccio, o
semplicemente perchè è stato un mio riflesso
involontario...fatto sta che ci troviamo entrambi troppo vicini
perchè si possa tenere a freno la mia fantasia scandalosa.
<< Non te ne andare...
>> mi sussurra.
Le mie dita
poggiate sul suo petto, in una immobile carezza.
La sua mano
ancora sul mio polso, ora sollevato vicino al suo viso.
Il suo braccio a
circondarmi la vita.
Il mio busto e il
mio bacino completamente attaccati ai suoi.
Le gambe
complementari. Ognuno regge il peso dell’altro.
I nasi che si
scontrano.
Gli occhi che si
chiudono in estasi.
Il suo profumo
che mi entra nelle narici, e vi rimane.
Pelle contro
pelle.
Labbra che si
sfiorano, si vogliono, ma non si incontrano.
Il mio cervello
che parte, va via in vacanza.
Magari a cavallo
del mio cuore, visto come esso galoppa.
Resto per un
momento troppo stordita dalla sua vicinanza, troppo presa dal suo
profumo.
Sento il suo viso
muoversi contro il mio, mentre aspira dal naso il mio profumo, e sfiora
ogni centimetro delle mie labbra con le sue.
Sono in estasi,
con gli occhi semichiusi, completamente abbandonata a Lui,
completamente e pienamente Sua.
Ma poi...ecco che
il cervello ritorna a Casa, e la mia razionalità, insieme
all’orgoglio, mi ricordano cosa mi ha fatto, come mi ha
abbandonata, e perchè non dovrei lasciarmi andare.
<<
Qualcuno potrebbe vederci. Lasciami. >>
La mia voce
è poco più di un sussurro roco, ma mi sente
benissimo, nonostante la musica, vicini come siamo.
Lo sento ghignare
sulla mia guancia, mentre non accenna a muoversi.
E nemmeno io a
dirla tutta.
<<
Guardati intorno...qui la gente è troppo fatta o troppo
presa da utili attività con l’altro sesso per
accorgerci di noi...e poi siamo nell’ombra, chi vuoi che ci
veda? >>
In effetti ha
ragione.
Le luci
psichedeliche non ci raggiungono pienamente, e comunque non
permetterebbero ad un’occhiata veloce e distratta di notarci.
Ma deve lasciarmi
comunque, mio malgrado.
<<
Potrebbero accorgersi di noi comunque. Lasciami. >>
ripeto.
<<
Non eri così preoccupata dalla gente l’ultima
volta, però... >> mi sussurra sensuale al lobo
dell’orecchio, mordicchiandolo << ...sbaglio o
mi hai baciato in pieno corridoio del secondo piano? >>
Basta.
Se non mi toglie
le mani di dosso, non rispondo più delle mie azioni.
Ma
perchè deve attrarmi in maniera così dannatamente
fatale?
Respiro a fondo
un’altra volta il suo odore maledetto, per poi fare forza su
entrambe le mani, che metto sul suo petto.
E mi allontano.
Facendo violenza
su me stessa, stacco anche le mani dal suo marmoreo petto, e le abbasso
lentamente lungo i fianchi, puntando lo sguardo triste sul pavimento.
<<
Quel bacio è stato...cioè...io, non
so...cioè, lo so, ma...è stato un..una..
>>
Certo che
arrampicarmi sugli specchi non è di certo la mia dote
migliore...
<<
Cosa? >> insiste.
<<
Cosa “Cosa?” ? >>
<<
Ma che stai dicendo? >>
<<
TU che stai dicendo? >>
<<
Bambolina, smettila di arrampicarti sulle pareti di un calderone...mi
devi delle spiegazioni, o sbaglio? >>
Alza un
sopracciglio, ghignando sarcastico.
Magari si sta
divertendo un mondo a mettermi in difficoltà.
Stronzo.
<<
Non...non ti sento.. >>
Scusa
banalissima, quella del volume troppo alto della musica, dato che
abbiamo parlato beatamente fino ad adesso, ma è stata la
prima cosa che mi è venuta in mente.
Maledetto Lui, e
maledetta me!
In risposta, alza
gli occhi al cielo esasperato, e mi si avvicina.
Mi afferra la
mano, e mi conduce non so dove, con Lui.
La Kiki testarda
e rompipalle, in genere, avrebbe opposto resistenza.
Non si sarebbe
fatta condurre da un bastardo così in un luogo sconosciuto.
Oppure,
semplicemente, lo avrebbe fatto per orgoglio, per non accontentarlo,
per non essere costretta a dargli spiegazioni, quando non saprei darle
nemmeno a me stessa.
Ma quella parte
di me, muore nello stesso istante in sui le sue dita incontrano le mie.
È una
cosa molto patetica, lo so, ma il contatto tra i nostri arti, le mie
calde e piccole, e le sue grandi e fredde, mi manda in tilt.
Riesco solo a
puntare lo sguardo sulle nostre dita intrecciate, a lasciare che le mie
gambe lo seguino, anche se dovesse portarmi dritta
all’Inferno.
Mi guardo
intorno, sperando che nessuno ci veda, e le sue affermazioni di prima
si dimostrano più che vere: nessuno ha la mente libera, per
permettersi di stare a pensare a noi due.
Anche
perchè, come ho già detto, le luci psichedeliche
non danno una buona visibilità.
E poi...lui
è bravissimo nel camminare nell’ombra...
Ancora in trance,
per il contatto tra le nostre dita, mente mi sto perdendo in
speculazioni sulla loro morbidezza, e sul motivo per il quale il suo
corpo è sempre così freddo, ma allo stesso tempo
attraente oltre ogni dire, non mi accorgo di come ci siamo appena
infilati in un Privè, dalle pareti viola, una poltroncina
fucsia, ed un letto dalle lenzuola rosa.
Mi lascia la
mano, nello stesso istante in cui sento il respiro quasi venirmi meno,
per la mancanza di questo nuovo e strabiliante contatto, e va a
chiuderci dal resto della Festa.
Nemmeno una nota
raggiunge questa stanza, ergo, la scusa del rumore non è
più valida.
Potrei anche
fingere un mancamento, ma so che mi prenderebbe in braccio e mi
porterebbe in Infermeria, e, sinceramente, non sono certa di poter
durare un intero percorso tra le sue braccia, senza lasciarmi sedurre
da suo assuefacente odore.
Si gira verso di
me, con un ghigno vittorioso stampato in faccia, ed allarga le braccia,
in un gesto di finta rassegnazione.
<<
Allora, bambolina. Adesso riesci a sentirmi? >>
Sfodero la mia
migliore espressione sarcastica ed acida.
<<
Forte e chiaro, Malfoy. >>
<<
Dicevamo...? >> fa finta di non ricordare,
guardando un punto indefinito della stanza, nel finto sforzo di far
lavorare la memoria.
Poi un ancora
più falso lampo di comprensione gli attraversa lo sguardo, e
lo punta soddisfatto su di me << ...Ah si! Sul bacio che
mi hai dato pochi giorni fa... >>
Quattro giorni,
novantasei ore, cinquemilasettecentosessanta minuti,
trecentoquarantacinquemilaseicento secondi che non posso riassaporare
il suo dolce sapore.
<<
Quindi? >>
Alzo un
sopracciglio, guardandolo arrogante, sebbene dal basso verso
l’alto.
In risposta, mi
fissa come se fossi affetta da non so quale malattia mentale.
<<
Come “Quindi?”. Potter, sbaglio, o
l’affascinante sottoscritto ha diritto a della spiegazioni?
>>
Le sue labbra
sono sempre così sensuali quando parla?
Ed il suo corpo
è sempre stato paragonabile al più bello degli
Adoni greci?
I suoi occhi
sempre così dannatamente profondi e gelidi?
Si,
Kiki.
È
sempre stato il più bel ragazzo che tu abbia mai visto.
<<
Non mi sembra. Quel bacio è stato un... >>
cerco di trovare le parole adatte, a dire ciò che voglio
senza scoppiare in lacrime, oppure a contenermi da rifare
ciò che mi sta domando.
Baciarlo.
<<
...un momento di debolezza, ecco. Uno
sbaglio. >>
Non è
vero.
Se potessi, se
riuscissi a dimenticare ciò che ha fatto, lo rifarei ancora
e ancora.
Fino a terminare
tutto il tempo che Dio mi ha dato a disposizione.
Ma è
questo il punto.
Sebbene la voglia
che ho di Lui, quel...quel...sentimento
che provo per Draco Malfoy mi uccidi, mi laceri, mi corrodi, mi
consumi, mi divori ogni maledettissimo istante della mia mera
esistenza, il ricordo del suo abbandono, del suo tradimento, mi
impediscono di mettere fine alla mia agonia.
Per non parlare
del mio orgoglio, stufo di essere messo da parte dal mio corpo, stufo
di vedermi usata come una bambola da un Mangiamorte, solo per la mia
carne.
<<
Uno sbaglio? >> sussurra, come in conferma di
ciò che ho detto.
Non saprei
descrivere la sua espressione adesso, nè il suo tono di voce.
Ha indossato di
nuovo la maschera da degno e apatico erede della Casata Malfoy.
La stessa
maschera che ha indossato per 8 lunghi anni, e che mi ha sempre fatto
credere che una persona del genere non fosse capace di provare
sentimenti di alcun genere, se non la perversa sete di potere, ed il
puramente egoistico amore per se stessi e la proprio immagine.
Ma quello
è suo padre, non Lui.
Annuisco, mentre
mi si avvicina sempre di più.
Esattamente come
farebbe un vampiro che sta per dissanguarti, con passo lento, sensuale
e minaccioso allo stesso tempo.
Ed io,
esattamente come farebbe una povera ragazza che sta per essere
dissanguata da un vampiro, me ne resto immobile, gli occhi nei suoi.
Ma la mia
espressione è affatto spaventata.
<<
Anche quando mi hai baciato vicino la Strega Orba, è stato
un errore, bambolina? >>
Si riferisce al
nostro primo bacio.
Quel pomeriggio,
quando ci accompagnò ad Hogmseade a prendere il regalo per
Herm, e, di ritorno, leggermente brilla, lo baciai.
Annuisco,
stregata dal suo sguardo.
È
sempre più vicino...
<<
Anche quando stavi per venire a letto con me, alla festa della
Mezzosangue? >>
Segno di assenso,
da parte mia.
Un passo in
più verso di me, da parte sua.
Espressioni
inespressive e fiere da parte di entrambi.
Sebbene, per
quanto mi riguardi, dentro sia tutto, tranne che indifferente e forte
come appaio.
E Lui
è sempre più prossimo al mio corpo...
<<
Anche quando abbiamo fatto l’amore in quell’aula in
disuso? >>
Già..la
prima volta che siamo divenuti un solo corpo...
Annuisco.
È
stato un errore anche quello, vorrei dirgli.
Anche se non
è quello che penso.
<<
Anche quando mi supplicavi di non fermarmi, di continuare a muovermi
dentro di te? >>
Avvampo, al
ricordo dei nostri passionali incontri.
Come fa ad essere
osceno in quel modo, senza vergognarsi minimante, eppure apparire
elegante, anche se dovesse bestemmiare ogni creatura vivente?!
<<
Si, anche quello. Un errore. >> riesco a sussurrare,
quando ormai solo un soffio di vento ci divide.
<<
Anche quando sussurravi eccitata il mio nome, nella stanza satura dei
nostri sospiri? Anche quello è stato un errore, bambolina?
>>
Stavolta non
trovo nemmeno la forza di annuire, tantomeno parlare.
Se è
per questo non riesco nemmeno a respirare.
Non mentre sento
le sue dita sfiorarmi la pelle dalla spalla, lungo tutto il braccio,
fino alla mano.
Non mentre quella
stessa mano passa ad accarezzarmi un fianco, e poi la schiena.
Non mentre mi
spinge con forza verso di Lui, allacciandomi al suo marmoreo corpo con
il braccio forte.
E tantomeno,
mentre le altre sue cinque dita, passano a sfiorarmi talmente
delicatamente la guancia, come se la mia pelle potesse rompersi da un
momento all’altro.
<<
Anche se adesso dovessi baciarti io, sarebbe un errore?
>> mi domanda in un roco sussurro, talmente fievole, che
non sono sicura di averlo udito davvero, e non averlo semplicemente
sognato.
<<
Si, lo sarebbe. >>
Come mi
è uscita la voce?
E da quando
è talmente bassa, timorosa, tremante, adorante?
Ghigna, ed
è proprio in quel momento che perdo ogni nesso con la
realtà.
<<
Poco male. Io sbaglio sempre. Ma questo non dirlo a nessuno...
>>
Le ultime frasi
me le ha sussurrate direttamente sul lobo dell’orecchio.
Sento il cuore
scalpitare furioso come non mai, mentre mi mordicchia deliziato il lobo
dell’orecchio.
Deve piacergli il
mio sapore, perchè lo sento infervorarsi, e stringere il mio
corpo sempre di più.
Ma io non sono da
meno.
Mi lascio
sfuggire un sussurro lieve di evidente gradimento, mentre sento gli
occhi rovesciarsi all’indietro.
All’improvviso,
come se fosse stato scritto da chissà quale
Divinità, le nostre labbra si incontrano di nuovo.
Non so chi sia
stato il primo a cedere, fatto sta che, magari per il mio sospiro,
tutti e due ci siamo resi conto che se non ci fossimo beati del sapore
dell’altro, non saremmo riusciti più a respirare,
a restare in piedi, a mangiare, a bere.
A vivere.
O, almeno, questo
vale per la sottoscritta.
Non posso avere
la presunzione, nè la pazzia, di credere davvero che tutto
ciò che sento io, tutto lo strazio che mi invade al contatto
con le sue labbra, siano reciproche.
Ti
ha abbandonata, ricordi, Kiki?
Le nostre labbra
e le nostre lingue si incontrano fameliche, impazzite al rinnovato
contatto.
Mi divora le
labbra, sempre più freneticamente.
Ad occhi chiusi
mi lascio dannare, mi lascio trasportare dritta all’Inferno
da Lui.
E la cosa mi
riempie di felicità, lo devo ammettere.
Molto masochista,
però.
Gli artiglio i
capelli, e lui fa lo stesso con i miei fianchi, accarezzando possessivo
come non lo è mai stato, la mia calda pelle.
Credo che vi
lascerà dei segni rossi, per quanto forte stringe.
Ma non riesco a
provare dolore, nemmeno quando, nella frenesia del contatto, mi morde
il labbro.
Dolore...tzè...quello
è l’ultimo sentimento che sto provando adesso.
E sarà
il primo che mi assalirà dopo.
Continua a
baciarmi, frenetico ed insaziabile.
Ci fermiamo a
riprendere fiato, e poi si ricomincia, senza averne mai abbastanza.
L’ho
detto...passerei la vita a baciare Draco Malfoy, senza stancarmene mai.
Ma la mia
debolezza fisica prevale, e ci stacchiamo quasi contemporaneamente,
restando fronte contro fronte, con i respiri corti, come se avessimo
corso per chissà quanti chilometri.
Richiudo gli
occhi, privandoli della perfezione del suo viso, e vengo assalita dalla
mia mente.
Dai suoi
rimproveri, dai ricordi, dalla consapevolezza.
Dalla
consapevolezza della mia debolezza.
Wao, fa anche
rima.
<<
Dicevi, sullo sbaglio? >> sussurra Malfoy, ancora
ghignante per il bacio.
Basta.
Mi decido ad
allontanarmi da Lui, a staccarmi dalle sue braccia e dal suo petto.
Ahia.
Eccome se fa male.
<<
Sono sempre della stessa idea. E dovremmo decisamente smetterla di
sbagliare. >>
Silenzio.
Mi metto di
spalle a Lui, perchè non credo di poterlo guardare in
faccia, restando con le mani in tasca e con le lacrime nella retina.
Sento
distintamente il suo respiro tornare regolare, ed il battito del mio
cuore calmarsi leggermente.
Non del
tutto...infondo, Lui è pur sempre qui.
E non credo che
quello stronzo del mio organo vitale si deciderà mai a stare
fermo (ovviamente nel senso non-suicida del termine) in Sua presenza.
<<
Bambolina...ma che cazzo stai dicendo?!.. >> sbotta
all’improvviso.
Sento dalla sua
voce che si sta arrabbiando.
Insinua pure?
Fa anche il finto
tonto?!
Mi giro di
scatto, con luce rabbiosa negli occhi.
Stronzo.
<<
Sto dicendo che non puoi andartene, abbandonarmi , per unirti ai
Mangiamorte, per poi tornare qui, e pretendere di risolvere tutto con
qualche bacio! Se è il mio corpo che vuoi, fai bere una
Pozione Polisucco ad una delle tue puttane...perchè con me
non attacca. >>
Stringe i pugni
contro i fianchi, talmente forte, che le nocche gli diventano ancora
più bianche del solito.
Vedo un lampo di
ira attraversargli le grigie iridi.
Lampo che
dovrebbe farmi tremare dalla paura.
Ho detto “Dovrebbe”.
<<
Dio Santo, Potter! E’ tanto difficile per te capire?!
>>
Esasperato.
È
questo l’aggettivo giusto che affibbierei al suo tono.
Ed altrettanto al
mio.
<<
Capire cosa? Di come sei andato via dalla Scuola, seguendo le orme dei
tuoi amichetti assassini? Scusami tanto, ma non riesce possibile!
>>
Questa frase lo
fa adirare ancora di più, perchè con un passo
elimina le distanze tra di noi, e mi afferra dalle spalle, arrabbiato.
Come la sera
dello schiaffo.
Mi sta facendo
male.
<<
No! Ti sto chiedendo se ti risulta difficile capire come ci si deve
sentire a scegliere tra la proprio famiglia, e ciò che
è giusto, cercando di non prestare attenzione
all’educazione che tuo padre stesso ti ha inculcato per anni
e anni. Ed anche comprendere come sia stato sconcertate vedermi tutti i
Mangiamorte sotto le porte di Hogwarts per portarmi via, è
difficile? E lo sarà certamente anche capire che non sia
stata una vacanza di piacere, per me, in quel posto di merda!
>>
Stringo gli
occhi, in un riflesso involontario della rabbia che mi sta crescendo
dentro.
Adesso fa anche
la vittima?
<<
No, che non mi sarebbe difficile. Ma solo nel caso in sui tu me lo
dici. Se mi chiedi
di capirti, magari anche di perdonarti. Nel caso in cui ammetti di aver
fatto un errore, senza badare a quell’orgoglio del cazzo!
Come pensi che io possa fidarmi ancora di te, altrimenti? Chi mi dice
che non te ne andresti di nuovo?... >>
Mi interrompo un
attimo, quando la mia voce si incrina, rotta da un probabile futuro
pianto.
Respiro, e
riprendo a parlare, urlare quasi, fissandolo combattiva negli occhi.
<<
...Come posso credere in un qualche tuo redimento, se nemmeno mi dici
per quale motivo sei tornato? Non rispondi alle mie domande, e pretendi
di rimettere tutto al posto, solo con un fottutissimo bacio?! Ma potrei
anche sopportare tutto questo...se ciò che riesci a darmi in
cambio non sia solo ciò che hai dentro ai boxer... Riuscirei
a capirti, e a dimenticare tutto.. >> sussurro,
trattenendo a stento lacrime e singhiozzi.
<<
Credimi, ce la farei,
se solo tu mi chiedessi di farlo. E non mi dessi in cambio solo del
semplice sesso. >>
Zittito.
Ho zittito Draco
Malfoy.
Abbassa lo
sguardo, non so nemmeno io in segno di quale reazione.
So solo che
sposta i suoi bellissimi e fottutissimi occhi dai miei.
Aspetto una sua
risposta, positiva o negativa, o magari anche in dubbio.
Anche una risata
sprezzante, un ghigno maligno, un sorriso arrogante.
Tutto, sarebbe
meglio di questo silenzio imbarazzante e pesante che si è
venuto a creare.
Ma io aspetto,
sperando che la mia sfuriata a cuore aperto sia riuscita a sbloccarlo.
A farlo parlare.
Ma niente.
Mi delude di
nuovo.
Scuotendo la
testa, sull’orlo del pianto, lo supero, ed apro la porta del
Privè.
Indugio un attimo
sulla porta, nella speranza di una sua parola improvvisa, ma questa non
arriva.
Ed allora sposto
il mio tacco oltre la soglia di questa stanzetta, quando sento la sua
mano bloccarmi dal polso.
<< Non andartene.
>> sussurra, come ha fatto dentro, nella pista da ballo.
Ma stavolta,
aspettando un altro po’, nella mera illusione che mi desse
una esauriente risposta alle mie domande, non lo ascolto.
<<
E’ la stessa cosa che ti chiesi io, la notte del Nove
Dicembre. >>
Ma lui non lo
fece.
Non rimase con me.
Ed è
la stessa cosa che faccio io.
<<
Kiki! Santo Godric, finalmente ti troviamo! Ma dov’eri
finita? >>
...
<<
Kiki? >>
<<
Oddio...che hai? Che ti è successo? >>
Qui, sul balcone,
con un bicchiere di non so cosa in mano, mi limito a fissare senza
espressione le cime inquietanti degli alberi della Foresta Proibita.
Non ho pianto, ma
la desolazione che sento dentro di me, deve riflettersi sul mio viso,
mentre in vento gelido mi scompiglia i capelli.
È per
questo che le mie migliori amiche non potevano non accorgersi del mio
orrendo stato d’animo.
Ginny ed Hermione
mi sono subito affiancate, non appena mi hanno vista di spalle, e,
certamente, ce l’ho scritto in faccia tutta la merda che
sento dentro.
<<
Conosco solo una persona che può ridurti così...
>> afferma Gin.
<<
Il Furetto colpisce ancora? >> domanda ‘Mione,
retorica.
Mi limito ad
annuire.
<<
Non mi va di parlarne. >> riesco a sillabare.
Le vedo annuire,
con la coda dell’occhio, e poi restare in silenzio.
Passa qualche
minuto, o magari secondi o ore...e poi è la voce di Hermione
a rompere il nostro mutismo.
<< Amor che a nullo amato, amar
perdona... >>
...
.....
.......
.........
..............
Io e Ginny
scoppiamo a ridere, non prima di aver fissato la nostra amica con le
sopracciglia alzate entro il limite del possibile.
Anche lei si
accoda a noi, senza che le risa abbandonino le nostre labbra per un bel
po’.
Non appena la
vivacità per la frase sparata da ‘Mione si
disperde, ritorniamo in grado di parlare.
<<
Herm... >> esordisce Ginny << ...ma che
cazzo centrava quella frase? E poi da dove l’hai presa?
>>
Gin è
una Strega purosangue, non può conoscere l’autore
italiano Dante, nè tantomeno la Divina Commedia, al
contrario di me ed Herm.
Ma, anche nel mio
caso, non riesco a trovarne un nesso.
Che centrano
Paolo e Francesca con me e Malfoy?
Ne
sei certa, Kiki?
<<
Non ne ho idea.. >> ammette lei, con una scrollata di
spalle, anche se non mi sembra molto sincera, data l’occhiata
eloquente che mi invia << ...ma in un momento di
silenzio, e talmente tragico, pensava ci azzeccasse una frase poetica.
Che sarebbe di un letterato Babbano, a dirla tutta... >>
Questo causa uno
sguardo esasperato della rossa, ed altre risate da parte di tutte e tre.
Quando anche
questa ondata finisce, domando, ancora con il sorriso:
<<
Come fate? >>
<<
A fare cosa? >> chiedono insieme.
<<
A farmi sorridere sempre, ogni volta che io e Malfoy litighiamo. Un
attimo prima sono prossimo al suicidio... >> si fa per
dire << ...e un attimo dopo mi sto sbellicando! Okay che
siete Streghe...però... >>
Mi sorridono,
contemporaneamente, prima che Gin inizia a vantarsi.
<<
Bè, sei fortunata ad avere per amiche uno divertimento fatto
persona come me, ed una intellettuale toccata come Herm!
>>
La chiamata in
causa, le scocca un’occhiata finta offesa e arrabbiata, per
poi rivolgersi a me:
<<
Bè, se non sbaglio le amiche servono a questo. A far nascere
un sorriso, laddove uno Stronzo ha lasciato un pensiero suicida...
>> la frase non era proprio così, ma ne
apprezzo le migliorie << ...ma adesso andiamo a
scatenarci! >>
Ginny afferra
entrambe a braccetto, proprio mentre una folla sospetta si sta
concentrando improvvisamente tutta contemporaneamente verso
l’interno.
Cosa sta
succedendo, per attirare in questo modo l’attenzione di tutti?
Ci guardiamo
curiose, prima di alzare il passo, ed infilarci tra la folla.
Sono tutti
raccolti intorno ad uno spazio vuoto, ma, così dietro non
riusciamo a vedere nulla.
Ma non
è difficile raggiungere i nostri amici, i Grifoni, in prima
fila, considerato come la folla di leccaculo si sposta, per lasciar
passare le Cacciatrici.
Sto per chiedere
a mio fratello cosa diavolo stia succedendo, che un enorme Pensatoio,
al centro dello spazio vuoto della pista da Ballo, attira la mia
attenzione.
Ecco intorno a
cosa tutta gli studenti si sono raccolti, a formare un perfetto
cerchio, in un parlottare curioso.
<<
E questo da dove sbuca? >> domando a nessun Grifone in
particolare.
Ma è
Harry a rispondermi per primo.
<<
Dal nulla, a dire il vero. Stavamo ballando, quando appare sulle nostre
teste, ed inizia a scendere lentamente...ci siamo spostati, e si
è fissato sul pavimento. Non sto capendo un cazzo.
>> ammette.
Ma lo stupore di
questa apparizione, è nulla in confronto
all’agitarsi dei filamenti liquidi all’interno del
Pensatoio, e dell’abbassamento dell’illuminazione.
Dal Questo si
innalzano due strisce di colori che, vorticando, vanno a formare la
scritta:
Harry
and Kimberly Potter.
Our
Heroes.
Ed è
proprio così che si intitola la canzone che inizia, non
appena le scritte sono svanite.
“Hero”,
dei Nickelback.
Le note
accompagnano delle immagini che si formano a mezz’aria, come
se ci fosse uno di quei proiettori Babbani, i cui protagonisti siamo
sempre io ed Harry.
Ci sono le
immagini di quando, ad 11 anni, uscimmo dalla Botola di Fuffi, vivi per
miracolo, dopo aver salvato la Pietra Filosofale.
Poi seguono i
ricordi della nostra uscita trionfale, portati da Fanny, dalla Camera
dei Segreti, e della sfiancante lotta contro i numerosi Dissennatori al
terzo anno.
Non mancano
nemmeno le immagini di Harry Campione del Torneo Tremaghi, e la nostra
apparizione dal labirinto, con il corpo senza vita di Cedric Diggory, e
un racconto raccapricciante sulle spalle.
Lo shock di
Harry, il mio urlo di sfogo.
Ed eccoci al
Quinto anno, dopo la Battaglia del Ministero, e in qualche ricordo
delle lezioni dell’ES, e poi, durante la morte di Silente, e
l’inseguimento dei Mangiamorte del sesto anno.
A questo punto
noto la figura di Malfoy, con la sua Banda Serpeverde, quasi di fronte
a noi, irrigidirsi leggermente.
Ma, questo, posso
notarlo solo io.
E poi si conclude
la canzone con le immagini della Battaglia di Hogwarts, i nostri corpi
apparentemente senza vita, di ritorno dalla Foresta Proibita, il Duello
con Voldemort.
Il nostro
trionfo, insieme a ricordi di alcune delle numerose Battaglie come
Cacciatori.
Gli ultimi minuti
delle note dei Nickelback, sono occupati da varie immagini di Harry ed
Herm felicemente fidanzati, e di vecchi ricordi di me e Kevin, quando
stavamo insieme al sesto anno.
La voce del
cantante sfuma, lasciando posto ad una piacevole musichetta classica,
suonata da non so chi al piano forte, mentre le immagini sono
sostituite da scritte.
I
nostri Salvatori.
I
nostri eroi.
I
nostri Regnanti Grifondoro.
Con
accanto dei degni compagni, la metà perfetta.
Così
come appaiono, le lettere si dissolvono, lasciandomi sempre
più sbigottita.
Nessuno
proferisce parola, troppo preso, come molte pettegole, o divertito,
come la maggior parte, o incredulo, come la sottoscritta ed i miei
amici, dal piccolo teatrino della Ragazza del Giornale.
Ma non
è finita qui.
Tutti
considerano il Re e la Regina Grifondoro, Ragazzi modello.
Perfetti.
Sarà
vero?
Un momento.
Cosa
vorrà dire con questo?
Ma la domanda mi
muore nella mente, quando inizia la canzone “Toxic”
di Britnery Spears, e soprattutto alla vista delle immagini che vi
seguono.
Inizialmente, i
filamenti magici che si innalzano dal Pensatoio riflettono una scena
buia.
Ma non lo
è per molto.
Perchè,
quando una ragazza apre una porta, lo spiraglio di luce che arriva, in
seguito, illumina la scena di una classe apparentemente deserta.
Perchè
apparentemente?
Perchè
dopo un attimo, la figura di Harry appare in questa specie di filmino,
che ha tutte le fattezze giuste per essere un ricordo.
Si vede come si
avvicina a questa ragazza, e come congiunge con urgenza le labbra alle
sue, afferrandola per i fianchi, e lasciandosi artigliare i capelli.
Ma nessuno si
scandalizza per la mano di Harry-ricordo sul sedere della ragazza.
E nemmeno per la
lingua della ragazza sul collo di Harry-ricordo.
E, se
è per questo, quasi nessuno si stupisce quando entrambi
vanno a cozzare violentemente contro la parete di fronte, nella foga
del bacio che va, via via, aumentando.
E neanche per la
camicia della signorina che raggiunge quella di mio fratello sul
pavimento.
No, nessuno
rimane sbigottito per tutto questo, sebbene qualche paio
d’occhi un po’ più puritano degli altri,
possa avere emesso uno sbuffo di stupore al chiaro gemito che
è arrivato dalla donna.
Ma, tutti quanti,
prendono a fissare senza parole e con bocche spalancate mio fratello,
per il fatto che, la ragazza con cui, abbiamo tutti capito, ci diede
dentro quel giorno in quella classe, non è per niente
Hermione.
Ha capelli
rossicci, è alta e magra, con belle forme, ed una divisa
Serpeverde a completare l’opera della più grande
stronzata di mio fratello.
Se ho capito bene
chi è, dovrebbe essere la nuova studentessa, arrivata,
più o meno, all’inizio dell’anno, di
Beauxbatons, e finita nella Casa di Salazar.
Non oso girarmi
verso nessuno, quando il buon senso della Ragazza del Giornale fa
interrompere l’immagine, ormai diventata prossima ad un film
porno, e quando la data di qualche giorno fa, conferma
l’orrenda novità.
Harry
ha tradito Hermione.
Nessuno spiccica
parola, nessuno respira.
Ed io continuo a
non avere il coraggio di guardare mio fratello con delusione, ed
Hermione con...non so nemmeno io cosa potrei dimostrarle in questo
momento.
Ma riesco quasi a
sentire il suo cuore rompersi in mille pezzi, e questi frammenti
trafiggerle ogni lembo della sua carne.
Ma, la cosa
più tragica è che non è finita qui.
Ecco il commento
della Stronza:
Avvistati:
Marie Dumont*, ed Harry Potter, senza mutande nè altro, a
muoversi avanti e indietro in una classe deserta, entrambi con il fiato
corto.
Io
ho dato la mia interpretazione maliziosa, qualcuno riesce a fare meglio?
Magari,
senza che questo comporti la sofferenza di Hermione Granger.
Tralasciando
per un attimo l’odio epocale tra Grifondoro e Serpeverde...ma
tu non eri felicemente fidanzato Harry?
Che.
Grandissima.
Puttana.
Osa anche fare
del sarcasmo.
Okay, basta,
adesso mi giro.
Lentamente muovo
il capo, e noto Ginny che ancora fissa il punto in cui, poco prima, si
trovava la dimostrazione dello scandalo, Seamus che ha a mala pena la
forza di mantenere le sue dita salde a quelle della ragazza, Dean che
sposta lo sguardo da Harry ad Hermione con la bocca aperte, Luna che
non si muove ancora, Lavanda e Calì che non riescono a
togliere le mani dalle loro labbra aperte ad O.
E poi
c’è Ron, che non sa se essere comprensivo con il
suo migliore amico, o incazzato con lui, per aver tradito la sua
migliore amica.
In questi casi la
prassi implicherebbe, nella mente di Ron, un pugno alla fonte di dolore
della sua amica, oppure, nel caso opposto, una nota comprensiva per il
suo amico.
E quasi sento il
suo cervello andare in fumo, chiedendosi quale metodo usare, in quanto
entrambi suoi migliori amici.
Intanto, si
limita a spostare lo sgaurdo incredulo dall’uno
all’altro.
Harry ed
Hermione, invece, non si guardano.
Lui fissa ancora
il punto in cui la Ragazza del Giornale ha sbandierato a tutti il suo
tradimento, in un misto tra l’incredulo e il ferito, mentre
Hermione..
Bè lei
sembra una statua.
A mala pena
respira, e la sua espressione è une delle più
vuote che abbia mai assunto.
Conoscendola, tra
poco tempo, non appena il suo orgoglio glielo concederà,
verserà tutte le sue lacrime.
Ma, adesso, con
tutta la Scuola che la fissa...il suo essere Grifondoro non glielo
permette.
Qualche
Serpeverde se la ride di gusto, compreso la ragazzina che, a quanto ha
detto quella mera copia di Gossip Girl, sarebbe Marie Dumont.
Ed io sto per
andare a schiaffeggiarla, quando delle altre lettere si alzano dal
Pensatoio, e ci informano che il martirio non è finito qui.
A
proposito del vecchio odio Serpi-Grifoni...
Indovinate
chi ce ne ha dato un’altra
“dimostrazione” simile?
State
a guardare.
Ed è
forse in quel preciso istante, che sento di odiare quella puttana,
zoccola, troia, stronza, idiota, decerebrata, cogliona, stupida,
pettegola, sfigata, odiosa e...l’ho già detto
troia?!
Se prima
l’attenzione di tutti era focalizzata su Hermione ed Harry,
ancora impietriti, adesso il fulcro di essa si divide in
un’altra coppia.
E, credetemi,
nonostante tutto quello che ho passato con Malfoy quest’anno,
nulla mi aveva fatto mai pensare, nemmeno per un secondo, che si
potesse venire a creare una situazione del genere.
Perchè,
al posto della scopata nell’aula buia di Harry e la
Serpeverde, appare un corridoio, precisamente del secondo piano, dove
Malfoy sta tranquillamente camminando.
Spero con tutte
le mie forze che non sia quello che penso, ma il mio desiderio si
dimostra vano, quando sento, nel ricordo, dei passi affrettarsi verso
la sua figura.
E mi ci
riconosco, nel rumore di tacchi, specie quando la me-ricordo lo
raggiunge, e si para davanti a Lui.
Per non parlare
di quando gli afferra il viso tra le mani, e lo bacia.
Non credo che io
debba descrivervi un’altra volta come mi rispose passionale e
struggente, o come i nostri occhi si serrarono, o di come le nostre
dita si artigliarono al corpo dell’altro in preda
all’eccitazione.
Sarebbe, ripeto,
inutile.
Perchè
ve ne ho già parlato.
Quello,
è il bacio che ho dato a Malfoy martedi in corridoio, dopo
la discussione nell’aula dove facemmo l’amore per
la prima volta.
Effettivamente
fui un po’ ingenua, ad espormi così tanto alla
luce del sole, ma, in quel momento, non rispondevo di me, e credevo non
ci fosse nessuno.
Stupida che non
sono altro!
Dicevamo?
Chi
è che odia chi?
Personalmente,
ero rimasto ai duelli e alle risse ogni volta che il Principe delle
Serpi e la Regina Grifondoro, con le loro rispettive cricche, si
incrociavano per i corridoi.
E
adesso?
Da
Kevin Donald, si passa a Draco Malfoy, Regina K.?
Credevo
che le Principesse come te cercassero il Principe Azzurro, non quello
dei Serpenti....
E
tu, Caro D....cosa ti salta in testa?
Vuoi
che il paparino faccia fuori te e la tua donzella?
Okay.
La uccido.
È
ufficiale.
L’ho
notato solo io come ha stretto i pugni Malfoy?!
Come osa dire una
cosa del genere davanti a tutti?!
Harry
Potter tradisce la sua dolce metà.
Con
una Serpeverde.
Draco
Malfoy e Kimberly Potter si baciano sensualmente in corridoio, dando
tutta l’impressione che, se si fossero trovati anche in uno
sgabuzzino, non si sarebbero limitati solo a quello.
Chi
ha invertito le parti della nostra elite?
E
cosa succederà adesso?
A
voi, cari amici, l’ardua sentenza.
Kiss
kiss. G.g .
Sento gli sguardi
di ogni singola persona presente qui dentro su di me.
I Grifondoro
guardano Harry stupiti e delusi, Hermione tristi, me altrettanti
delusi, e Malfoy con odio.
I Serpeverde
spostano lo sguardo divertito da Harry, a quello sprezzante e pieno di
sadica soddisfazione verso Hermione, a quello carico di odio verso di
me, a quello incredulo verso il loro Principe.
I Tassorosso e i
Corvonero, si alternano a sguardi di delusione, incredulità
e ammirazione, rivolti a tutti e quattro.
Io non oso
guardare i miei amici Grifoni, Hermione non osa guardare Harry, Harry
non osa guardare Hermione e me, Malfoy non osa guardare nessun altro
che non sia io.
Dopo un sposto
anche io i miei occhi nei suoi, e restiamo così, immobili,
nel silenzio tombale che quella stronza ha causato, semplicemente a
fissarci.
Dal suo sguardo
non trapela niente, dal mio di tutto.
Tristezza per
Hermione, delusione e incredulità per Harry, mortificazione
per averi fatto scoprire, desolazione per quello che ci siamo detti io
e Malfoy poco fa, paura per quello che comporterà questa
notizia, terrore per la reazione dei miei amici, timore che Lui possa
iniziare a non parlarmi più, a darmi della stupida per aver
commesso un gesto così sconsiderato, puro terrore di quello
che causerà tutto questo per Noi....rabbia,
perchè le ultime due sensazione non dovrei affatto provarle,
dato come stanno le cose.
Ma solo una
parola mi esce dalle labbra.
Perchè,
signori e signore, ci hanno scoperti.
Tutti quanti.
<<
Merda. >>
*
Se qualcuno se la ricorda, è la stessa ragazza di
Beauxbatons che seduce Malfoy al capitolo 9
“Please” esattamente alla fine.
E
finalmente ritorno!
Chiedo
umilmente perdono per l’immenso ritardo, ma davvero non ho
potuto aggiornare prima!
Tra
la scuola che mi uccide, il computer che si rompe proprio nel momento
clou del capitolo, e le mie idee che scarseggiano...diciamo che la
povera Kiki ha dovuto aspettare molto prima di continuare a popolare le
vostre pagine web.
Sempre
che qualche lettore mi sia rimasto...
Per
quanto riguarda il capitolo...non posso dire che non mi piaccia, ma un
piccolo dubbio su questo e quello c’è sempre.
Non
ho potuto rileggerlo da cima a fondo, causa, troppo poco tempo, quindi
mi scuso per gli eventuali errori..
Ergo,
vorrei sentire le vostre idee!
Mi
sono accorta, comunque, dell’eccessiva lunghezza del
capitolo, solo quando, ormai l’avevo quasi finito, o,
comunque, progettato fino alla fine.
Volevo
dividerlo, ma mi sarebbe toccato riscrivere i ringraziamenti,
eccetera...e poi, avreste dovuto aspettare ancora un po’, per
vederne il seguito.
E,
considerato il mio immenso ritardo, non era il caso!
Un’altra
cosa...dalle recensioni, molti hanno notato il personaggio di David, e
mi chiedono che fine farà.
Sinceramente
non lo so nemmeno io, ma in questo capitolo non l’ho nemmeno
nominato, per dare spazio ad un personaggio per più
importante, che è appena ritornato da Mangiamort-Land.
Mi
sembrava più urgente!
Poi,
in futuro, chi lo sa!
E
adesso passiamo alle recensioni...
carolina: Sono
felice che il capitolo ti sia piaciuto...essì Draco
è proprio tornato...non era lo stesso senza di Lui! Spero
che anche queste righe ti siano piaciute, e che mi perdonerai per non
aver decisamente rispettato l”Aggiorna presto”.
ValyBrick:
Passarono gli anni, e nessuno aggiornava la storia...ma adesso ho
rimediato! Spero che questo capitolo sia di tuo gradimento. Non
preoccuparti per David, non so ancora che fine fargli fare, ma di certo
non arriverà mai al livello di Draco!
Ninive Shyal : sono
contenta che Blaise ti stia simpatico, perchè anche a me
piace molto come personaggio...come ogni Serpeverde
d’altronde...spero che questo capitolo ti sia piaciuto.
Hillian93: ovviamente dovrà penare, e dire
almeno la parolina magica, per riavere la bella Kiki... ma anche lei
dovrà penare, per non saltargli addosso ogni volta che lo
incrocia nei corridoi! Spero che anche questo capitolo ti sia
piaciuto...
_Niki_:
Grazie mille per i complimenti. Sinceramente, per il personaggio di
David non so nemmeno io cosa fare. Potrei farlo semplicemente sparire,
oppure dargli più importanza, non lo so! Fatto sta che in
questo capitolo non è apparso per niente, dato che ho voluto
dare la precedenza all’affascinante Malfoy, che è
mancato per un intero capitolo! Al prossimo, chissà!
IOesty:
spero che il dottore non ti abbia fatto troppo male...io ne sono
allergica! Il sesto film non potevo perderlo, tanto meno la mia bava
non poteva evitare di scendere alla scena del bagno! XD beata Kiki..ai
personaggi immaginari vanno tutte le fortune! Spero che questo capitolo
ti piaccia, visto che finalmente è tornato anche Lui...!
Gemellina Dolly:
Grazie mille! Sentirsi dire di provocare emozioni nei proprio lettori
è sempre molto bello e soddisfacente! Sorvolando tutti i
complimenti, altrimenti mi monto la testa...Seamus e Kiki si vogliono
sempre molto bene, ma a causa del suo periodo da “Regina dei
Ghiacci” si sono un pò allontanati...adesso,
però, è tutto come prima, tranne qualche minore
manifestazione fisica d’affetto...restano molto amici, ma
Seam è fidanzato, non può lasciare bacetti sulle
labbra (anche se a stampo) alla migliore amica della sua ragazza! Anche
a me piacciono molto i Serpeverde amici di Malfoy, (Nott, Zabini e la
Greengrass) infatti cerco di inserirli ogni volta che posso. Spero che
questo capitolo non ti abbia delusa!
Mi
scuso ancora per il ritardo.
Alla
prossima
BIGIA
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Capitolo 27 *** Take Me Away ***
Take
Me Away
Vi siete mai innamorate?
Ed io intendo
“Innamorate” con la I maiuscola.
Si, quando muori
senza vedere quella persona, quando la notte chiudi gli occhi e ripensi
al suo tocco che tanto ti ha fatto rabbrividire, quando ogni
fottutissima sillaba di quel maledetto “Ti amo” la
senti dalle tue più profonde viscere, quando senti che non
finirà mai, quando sai che daresti la vita per Lui (e, nel
mio caso, non c’è nessun senso figurato), quando
con Lui affianco, senti che potresti combattere ogni battaglia, e che
la Guerra, grazie al suo abbraccio, non ti sembra tanto brutta?
Quando
è l’unica persona che riesce a farti sentire
un’eroina, e non un’assassina?
Esattamente quel
tipo di amore.
Vi siete mai
innamorate così?
Io si.
E spero, per voi,
che, se non vi è ancora successo, non vi capiti mai.
Perchè
tutti quei “Per sempre”, quelle belle parole, quei
progetti, quelle belle notti passate insieme, quei tuoi film mentali
che vi vedono felici e contenti per il resto della vita...bè
sono delle enormi stronzate.
Niente dura per
sempre.
Ed io, stupida,
che credevo che questo fosse causato solo dalla mortalità
umana, e che, magari, un vero sentimento sarebbe durato anche Dopo.
Kiki dice sempre
che, quando moriremo, se andremo in Paradiso, continueremo ad essere
tutti amici, e che organizzeremo così tante feste, e
così belle, che persino i Santi faranno a gara per venirsi a
Sballare con noi.
E che, magari, un
giorno, in Paradiso, ci faremo una canna anche insieme a S.Francesco.
Ho sempre riso
divertita di questo, sperando vivamente che avesse ragione.
Ma lei diceva
anche che io ed Harry non ci saremmo mai lasciati, che ci amavamo
davvero, che Lui aveva perso completamente la testa, come non era mai
successo nemmeno con Gin, e che io ero altrettanto presa da Lui.
Ma, ora come ora,
concordo con lei solo per l’ultimo punto.
Dicono tutti che
la linea che divide l’Amore dall’Odio è
molto sottile.
Ed allora
perchè diavolo
non riesco ad odiare Harry Potter?!
E
perchè non riesco a smettere di piangere?!
E’
tutta la notte che non faccio altro, maledizione!
Seduta su questo
freddo pavimento, mi limito a fissare le lerce e freddi pareti che mi
circondano, immaginandolo quando, in questa stessa stanza,
già da piccolo, dava prova di quanto fosse portato per fare
l’Eroe.
Già...
salva tutti, combatte il Male, impedisce sofferenze, non tocca donne e
bambini, si batte per i suoi amici, distribuisce cibo ai poveri, e da
il buon esempio a tutto il Mondo Magico.
Ma questo non gli
impedisce di tradire la ragazza che diceva di amare.
Conosco Harry da
quando avevamo 11 anni, e l’ho sempre dovuto condividere con
il Mondo Magico.
Ma vederlo
così umile, spaurito e coraggioso insieme, buono con tutti,
altruista con il prossimo, combattivo e giusto verso il Mondo, non mi
aveva mai fatto pesare tutto questo.
Io dovevo
condividere il Bambino
Sopravvissuto con il Mondo, ma Harry era tutto
mio.
Ed invece...chi
l’avrebbe mai detto...
Proprio quando,
dopo anni e anni di sincera e semplice amicizia, proprio quando tra noi
si crea qualcosa di più, ecco che mi ritrovo a condividere
anche Harry,
con un’altra ragazza.
E
chissà se solo una, e solo una volta.
Ma il mio Harry Potter,
il mio
ragazzo, il mio
migliore amico, il mio
Eroe, non l’avrebbe mai fatto.
Cosa ti
è successo amore mio?
<<
Sia ringraziato Godric, Herm! Ti abbiamo trovata! >>
Alzo la testa di
scatto, stupita di sentire la voce di Ginny proprio qui.
Come hanno fatto
a trovarmi quaggiù?!
Non riesco ad
analizzare bene le mie migliori amiche, con gli occhi così
appannati dalle lacrime, ma posso certamente notare come sono vestite.
Esattamente come
ieri sera.
A quella
maledetta festa...
Saranno state
tutta la notte in pensiero..
<<
‘Mione ci hai fatto preoccupare! >> mi
rimprovera Kiki.
Appunto.
<<
Come diavolo ti è venuto in mente di nasconderti
quaggiù?! Nella
Camera dei Segreti?! >>
Non lo so nemmeno
io, Gin.
Sono corsa il
più lontano possibile dalla Stanza delle
Necessità, dalla festa, dalla Scuola,
dall’umiliazione subita, dal mio, ormai, ex-ragazzo, e mi
sono ritrovata al secondo piano.
Ho sentito dei
passi, e mi sono nascosta nel bagno di Mirtilla...e poi, girandomi
verso il lavandino, ho avuto la brillante idea di venire a nascondermi
qui, a stare da sola, a pensare.
Ho ripetuto
quello che disse Ron durante la Battaglia Finale, quando entrammo nella
Camera a distruggere l’Horcrux, ed eccomi qui.
<<
Volevo...volevo stare da sola. >> sussurro.
La voce mi esce
ancora più triste, depressa e fievole di quello che avrei
mai immaginato.
Non ho chiuso
occhio stanotte, se non qualche appisolamento lungo una parete di
qualche minuto, e mi sono artigliata i capelli tante di quelle volte
nel mio pianto isterico che i bei boccoli che mi aveva fatto Ginny
prima di andare alla festa saranno certamente un lontano ricordo.
Per non parlare
di tutto il trucco che sarà colato, del vestito sgualcito,
degli occhi rossi per il pianto, della guance ancora rigate da esso, e
della manica del mio vestito inzuppata di lacrime salate e trucco.
Non devo essere
un bello spettacolo, più questa voce da defunta che mi
è venuta, sembrerebbe che mi sono fatta una dose di qualche
droga assassina, se non fosse che, qui, tutta la notte, nemmeno la
figura del Basilisco morto mi ha potuto fare compagnia, dato che le
Serpi, dopo la festa di Halloween, fregandosi i suoi denti e tutte le
parti del suo corpo con proprietà magiche, se ne sono
sbarazzati.
Tutto questo, e
non mi riferisco alla sparizione del Basilisco, non fa che causare
un’altra ondata di lacrime e singhiozzi, e subito distolgo lo
sguardo dalle mie amiche.
Le sento,
però, subito dopo accanto a me, come sempre.
Non dicono
niente, lascino che io mi sfoghi piangendo e urlando, come ho fatto
tutta la notte.
Ma, almeno,
adesso ho loro con me, e le loro braccia consolatorie e piene
d’affetto a circondarmi e riscaldarmi.
Nelle mie grida
non ci sono parole con senso compiuto, non mi capisco nemmeno io, anche
se, ogni tanto qualche sillaba sensata fuoriesce, come:
“No!”
“Perchè?”
“Vaffanculo!”..e cose del genere.
Ma non
mi interessa, nè ci faccio molto caso.
Io piango,
piango, piango, piango, piango.
Sembro molto
Kiki, quando versava lacrime per Malfoy.
Harry ha sempre
detto che “Quel
bastardo non gli ha mai meritati, i suoi pianti”..
E,
perchè, tu, amore mio, li meriti i miei, ora come ora?
Assolutamente no,
ne sono certa.
Ma continuarmi a
ripetere le stesse frasi stereotipate che si dicono ogni qual volta
qualche ragazza viene scaricata, non mi serve a niente.
“E’
lui che ci perde”, “Lascialo perdere, è
solo una testa di cazzo”, “Dio, che senso ha stare
male per una persona del genere?!”, “Certe persone
è meglio perderle che trovarle”.
Tutte cazzate.
Perchè
sono io che ho perso Lui, non il contrario.
Lui ha voluto
perdermi, io no.
Ergo, quella che
piange, si dispera, soffre, sta male, ed ha passato tutta la notte in
una Camera Maledetta puzzolente, sono io.
<<
Herm...dai calmati, per favore! >>
Questa era Kiki.
Deve essere molto
sorpresa, dal comportamento di suo fratello.
Lo sanno tutti
quanto cazzo lo adori, ed anche Ginny a dirla tutta.
Queste cose si
possono aspettare da un Malfoy, non dal Grande Harry Potter!
Come no...
Sbaglio, o vi
siete invertiti i ruoli, amore mio?
Sento le braccia
di Ginny e Kiki farsi più strette intorno a me, mentre cerco
di calmarmi.
<< Shhh...va tutto bene,
‘Mione. Tutto bene... >> mi
sussurra la rossa.
Non ne
è convinta nemmeno lei, ma a furia di sentirmelo ripetere,
almeno ritrovo la padronanza del mio corpo.
Tiro su con il
naso, mi asciugo le lacrime con la manica ormai rovinata della mia
maglietta-vestito, e mi districo dal loro abbraccio.
Sedute qui, di
fronte a me, su questi luridi pavimenti, mi guardano.
<<
Calma? >> mi chiede Kiki.
Annuisco.
Già,
calma.
Ma chi li
raccoglie i cocci del mio cuore, e li rimette insieme?
<<
Non ti preoccupare, Herm... >> mi consola Ginny,
portandomi affettuosamente un ricciolo dietro l’orecchio
<< ...ci siamo noi con te. >>
<<
...E provvederò io stessa a fare fuori Marie Difront,
Demonte, Dumont, o come cazzo si chiama! E mio fratello...
>> conclude Kiki per lei, con un sorriso incoraggiante.
Non credo che
alzerà mai
un solo dito sul fratello, ma dalla luce assassina che le ha appena
attraversato gli occhi verdi, credo che sulla ragazza non scherzava.
Occhi
verdi...identici ai Suoi...
Basta Hermione,
smettila.
<<
N-no...non preoccupatevi. Sto bene. >>
Sarà
stato dal mio sorriso depresso, dalla mia voce flebile, dal mio non
guardarle negli occhi, nel tremore delle mie mani, o dal pianto urlato
che mi ha colpito subito dopo...
Ma non mi hanno
creduta.
Lo ammazzo.
Lo faccio fuori,
è ufficiale.
Brutto stronzo
maledetto!
Come
ha osato!?
Cammino sbattendo
i piedi sul pavimento con forza, stringendo i pugni più
forte che posso lungo il braccio.
Mi trovo al primo
piano, appena più avanti dell’Infermeria, da dove
provengo.
Si, avete capito
bene.
Infermeria!
E questo
perchè Herm, restando tutta la notte in quella buia, sporca
e fredda Camera dei Segreti maledetta, sul pavimento, ha preso fin
troppo freddo.
Ha la febbre, e
nemmeno tanto bassa, ed è abbastanza debole.
Non è
grave, a detta di Madama Chips, ma ci vorranno almeno 2 o 3 giorni
perchè si possa alzare da quel letto.
E tutto per colpa
di quell’idiota di Harry.
Come ha osato?!
Sono talmente
furiosa, che mi fermo a metà corridoio, e sto appunto per
tirare un pugno al pugno, prima di rendermi conto di essere osservata.
Maledicendomi per
non aver avuto il coraggio di andare con Ginny in Sala Comune, ed
affrontare tutti i miei amici dopo lo scandalo, mi giro verso il
gruppetto di ragazzine che mi fissano, con il sopracciglio alzato.
Le fisso di
rimando, sperando che, accorgendosi di essere state sorprese,
distolgano lo sguardo da me, ma niente.
Continuano a
guardarmi.
<<
Bè? Cosa c’è? Ho un brufolo enorme al
posto della testa? >>
Scuotono la
testa, ed è quando spunta dal gruppo la faccia antipatica di
Romilda Vane, che capisco che la mia dose di rabbia giornaliera non si
è fermata alla visione della mia migliore amica in
Infermeria, per colpa di mio fratello.
<<
Allora è vero? Sei davvero andata a letto con Draco Malfoy?
>>
Perfetto.
Facciamoci tutti
i cazzi miei!
<<
Non penso siano affari che ti riguardano, Vane. Tu e le tue amiche non
avete altro da fare che fissarmi? >>
Ma la mia frase
scortese, che aveva proprio lo scopo di offenderle in modo da
allontanarle dalla sottoscritta, viene deliberatamente ignorata.
Anzi, la
pettegola, continua.
<<
Sono vere le voci che girano su di Lui, no? E’ davvero bravo
sotto le lenzuola! >>
Questa era una
domanda o un’affermazione?
<<
Certo, certo...Non lo metto in dubbio... >> farfuglio,
per togliermela davanti, agitando la mano come per scacciare una mosca
<< ...ma non ci sono filtri d’amore per mio
fratello che dovete ritirare?! >>
Ma
niente...nemmeno l’insulto, e il chiaro riferimento a quanto
sono sfigate, tanto da dover ricorrere ad un filtro d’amore
per conquistare un ragazzo, funzionano.
Anzi, vedo un
ghigno malizioso spuntare sulle labbra della Vane, che, sinceramente,
mi fa paura...
....
........
Ma cosa avete
capito?!
Non quella scema
sfigata di Romilda Vane!
Ma semplicemente
la mia reazione omicida nei suoi confronti e la mia conseguente
Espulsione, non per altro!
<<
Quindi sei d’accordo con me? Draco Malfoy è
davvero un Dio del Sesso? >>
Sto per mandarla
a fare in culo, in modo più papale di quanto abbia fatto
finora, quando un particolare della sua frase arriva ai miei neuroni.
Ha detto
“Sei d’accordo con me”...
Il che vuol
dire...
<<
E tu cosa ne dovresti sapere? Non sarà che tu... ?
>>
Non mi fa nemmeno
finire la frase che mi si avvicina, e confessa, abbassando la voce con
fare cospiratorio:
<<
Si, sono andata anche io a letto con Draco Malfoy. E l’ho
trovato davvero magnifico. Volevo semplicemente confrontarmi con te.
>>
La guardo,
apatica.
Questa stronza,
in realtà, voleva semplicemente scatenare un so quale
sentimento di gelosia verso di me.
Lo sanno tutti
che non mi sopporta, è troppo invidiosa della mia assurda
fama.
Che, tra
l’altro, le cederei volentieri.
Fatto che,
Malfoy, non è che si sia portato a letto solo me e la Vane.
Se davvero voleva
fare chissà quale perverso e squallido confronto, poteva
chiedere a metà studentesse di Hogwarts, che, al contrario
mio, sarebbero state ben felici di perdersi in speculazioni e dettagli,
facendo una tacita gara su chi di loro puttane dalla mente bacata, lo
ha fatto godere di più.
E mi piacerebbe
tanto dire che il suo piano stia fallendo, ma non sarebbe vero.
Perchè
un groppo mi sta ostruendo la gola, sento lo stomaco chiuso da un
vortice di sensazioni sgradevoli, come se qualcuno mi stesse divorando
dall’interno.
Il cuore prende a
battere forte e disperato, mentre il mio cervello mi da il verdetto
finale.
Si, sono gelosa.
Per poi giungere
ad un secondo verdetto.
Romilda
Vane: gallina odiosa. Eliminare!
Purtroppo, la mia
mano che si infila nella tasca, afferra la Bacchetta, e la punta contro
questa stronza, mentre le mie labbra urlano “Avada
Kedavra!”, è solo una mia fantasia mentale.
Nella
realtà mi limito a guardarla dall’alto in basso:
<<
Scusami, ma non mi abbasso a certe cose, io. Ma non vi sembra patetico
sbavare in questo modo dietro ad un ragazzo?! >>
Zittendo la
vocina della mia testa che mi dice “Ipocrita!”, mi
sto contenendo, aspettando la risposta della Vane, quando una voce alle
mie spalle la interrompe.
Vedo Romilda
assumere la tipica espressione da gatta morta, e le sue amichette
dietro emettere piccoli gridolini e sospiri sognanti.
<<
Dipende da quale
ragazzo... se si tratta di me, la cosa è normalissima!
>>
Facciamo un
gioco, vi va?
La prima che
riesce a trovare qualcosa di più grande dell’ego
di Blaise Zabini, vince uno notte con Harry.
Lo convinco io,
non preoccupatevi.
Hermione non la
verrà mai a sapere.
Si lo so, lo so.
Mi starete dando
della stronza...insomma, non è bello svendere il ragazzo
della propria migliore amica, nonchè il proprio fratello.
Ma l’ho
fatto semplicemente perchè, credetemi, nessuno riuscirebbe a
vincere questa scommessa.
Mi giro con il
sopracciglio alzato, pronta per un facile e divertente
battibecco con la Serpe, senza pensare a ciò che avrei
potuto trovarmi di fronte.
La voce, come
avevo giustamente pensato, apparteneva a Zabini, ma non avevo fatto i
conti sulla sua compagnia.
Si, avete
indovinato.
È con
Malfoy, e con Nott.
Il primo resta
impassibile nel vedermi, il secondo trattiene a stento le risate.
Sono certa che
non avrà fatto altro da ieri notte, quando la relazione tra
me e Malfoy, mantenuta segreta per così tanto tempo,
è stata sputtanata all’intera scuola,
perchè noi geni decidiamo di baciarci in corridoio.
E la cosa
più assurda è che siamo stati scoperti, proprio
quando è finito tutto tra di noi.
Più o
meno...
<<
Sempre più umile e modesto, eh? >> riesco a
ribattere, non appena la visione di Malfoy già in divisa
scolastica mi permetta di respirare di nuovo.
Sento il suo
sguardo sul mio, e per poco ricambio.
Non riesco a
leggervi nulla nei suoi occhi, ma quando sento un brivido freddo
attraversarmi la schiena, mi decido a distogliere gli occhi dai suoi.
<<
Blaise. Theo. Draco...
>> li saluta la Vane.
L’ho
notato solo io il tono civettuoso con cui ha detto l’ultimo
nome?!
E credete sia
normale la voglia di farla fuori, e gettarla in pasto alla Piovra del
Lago Nero, o io debba farmi curare?!
Fortunatamente
per i miei nervi, i Serpeverde rispondo con un breve cenno del capo,
per poi concentrarsi su di me.
Oddio...Malfoy
fissa il quarto di muro accanto alla mia spalla, Zabini le mie gambe, e
Nott si dedica in sguardi seduttori verso le amiche di Romilda Vane,
che stanno ancora sospirando e ridacchiando...ma almeno Malfoy non
guarda questa zoccola accanto a me.
<<
Potter... >> prosegue Zabini, distogliendo lo sguardo dal
mio corpo << ...Ma a Grifondoro cambiarsi
d’abito è fuori moda? >>
Ah, ecco cosa
guardava prima.
Non il mio corpo,
ma il mio abbagliamento.
<<
Torno adesso... sono stata tutta la notte fuori.. >>
Vedo lo sguardo
del Principe delle Serpi saettare su di me, improvvisamente
interessato.
Geloso eh?
Ghigno
compiaciuta, prima di proseguire il mio racconto con Zabini, come se
nulla fosse.
<<
...a cercare Hermione... >>
Si tranquillizza.
Non preoccuparti,
mio Principe delle Serpi.
Come posso stare
con altri, quando poche ore prima baciavo te?
<<
...e adesso l’abbiamo accompagnata in Infermeria.
>> concludo.
Nott,
distogliendo la sua attenzione da allupato, dalle tette di una di
quelle ragazzine, una bionda, mi rivolge la parola.
<<
La Mezzosangue è malata? >>
Lo incenerisco
con lo sguardo.
<< Hermione, prego. E
poi...ehm...si, diciamo che è malata anche se..
>>
Ma non faccio in
tempo a finire la frase, che vengo interrotta.
Ma
perchè questa deficiente di una pettegola non se ne va dalle
palle?!
Romilda Vane, la
ragazza più inutile della storia...dopo la Ragazza del
Giornale.
<<
...Mezza Casa Grifondoro è stata tutta la notte in giro a
cercare la Granger. La Potter.. >> presente!
<< ...e la Weasley l’hanno trovata solo
stamattina presto, nella Camera dei Segreti, mezza moribonda.
L’hanno portata in Infermeria, e si vocifera che sia in
coma... tutto per l’amore che prova verso Harry Potter, che,
non solo l’ha probabilmente messa incinta, ma l’ha
anche tradita, come abbiamo visto tutti ieri sera! >>
Avete presente
Voldemort quando parlava di Potere, di Bellatrix Lestrange quando
parlava di Voldemort, di Ron quando vede il cibo, o di Nott quando
racconta delle sue scopate?
Di quel tono di
venerazione assoluta, di luccichio perso negli occhi?
Bene, questo
è esattamente il tono con cui la Vane ha spettegolato dei
cazzi di Harry ed Hermione, senza mai riprendere fiato.
Quattro
sopracciglia si alzano contemporaneamente.
E almeno cinque o
sei respiri, ovvero della corte di galline della qui presente pettegola
rompi palle, si fermano, attendendo la mia risposta.
<<
Lo Sfregiato ha messo incinta la Mezzosangue? >>
Malfoy.
Resto ad
ascoltare la sua voce adorante per un momento, prima si riacquistare la
mia faccia incazzata.
<<
La Mezzosangue in coma? >>
Zabini.
<<
Lo Sfregiato che non è impotente! >>
Nott.
<<
Cosa?!.. >> e questa sono io << ...Qui
nessuno è in coma, o incinta! Possibile che ogni volta che
qualcuno sta male devono piovere bambini dal cielo?... >>
e questo era un chiaro riferimento alla bugia che mi
rivestì, secondo la quale ero prossima al pancione da mamma
<< ...e nessuno è impotente! >>
mi rivolgo cattiva verso Nott, che si limita a ghignare
<< ...ed anche se fosse...Santo Godric, dovete farmi il
santo piacere di farvi i benamati cazzi
vostri! Con chi vado o non vado a letto sono affari miei,
non di tutta la Scuola! La relazione di Harry ed Herm deve restare una
questione tra di loro, come quella di Ginny e Seamus! E se Ron e
Calì sono diventati più intimi ultimamente, non
dovrebbe diventare un affare di stato!... >> okay, lo
ammetto, adesso mi sto leggermente incazzando, e magari sto anche
esagerando, ma tutto lo stress e il nervosismo accumulati questa notte
iniziano a scalpitare per uscire.
<< Vorrei
essere lasciata in pace, Santo Merlino! >>
Okay, ho finito.
Lascio tutti in
silenzio per un po’, specialmente le amichette di Romilda
Vane, e lei stessa, che mi guardano strabuzzando gli occhi.
Magari credono
che sia impazzita, ed il prossimo titolo di “Hogwarts. Dietro
le Quinte”, sarà: Kimberly
Potter non regge le responsabilità di Salvatrice, e perde il
senno..
Già lo
immagino.
Ma il colmo della
rabbia, viene raggiunto quando, non solo la Vane non considera nemmeno
lontanamente l’ipotesi di farsi i cazzi suoi, ma incalza
anche:
<<
Quindi è vero che King Weasley e Patil hanno una storia? E
poi...Harry quindi ha solo sfruttato la Granger, no? Non è
che potresti metterci una buona parola per me? È
così figo! >>
Calma Kiki.
Conta fino a 10.
1.
2.
3.
4.
5.
6.
7.
8.
9.
10.
Inspira.
Espira.
Inspira.
Espira.
Sta calma.
Non ti infuriare.
Cerca di non
ucciderla.
Perchè
poi ti toccherebbe andare in galera.
Calma.
Puoi
farcela.
Ma
non ci riesco.
Non riesco a
stare calma.
E questo
è testimoniato dall’occhiata omicida che rivolgo
alla ragazza, che indietreggia istintivamente, e della fiamma della
fiaccola più prossima alla mia magia, che divampa.
Sento qualcuno
afferrarmi per le braccia, magari nel timore che possa scagliare
qualche Fattura a Romilda.
Vera e propria
paura si riflette sul volto della vittima della mia rabbia, come anche
delle sue amiche, quando Nott, divertito da tutta la faccenda, ghigna.
<<
Credo sia un no, Vane. E poi, ti consiglierei di andartene, se non vuoi
essere bruciacchiata viva. >>
Non se lo fa
ripetere due volte, e si allontana finalmente da me, con le sue galline
che ancora mi fissano incredule.
Brutta deficiente
stronza.
Sono esausta, per
aver cercato la mia migliore amica tutta la notte, delusa,
perchè una delle persone che più adoro nella mia
vita ha ridotto Herm in quello stato, nervosa, perchè tutto
quello di me e Malfoy che avevamo cercato di nascondere fino ad adesso
è stato sbandierato ai quattro venti, e questa stupida oca
cosa fa?!
Mostra un livello
di sensibilità pari a 0, nei miei confronti, e della mia
migliore amica, insieme ad un egoismo che sfiora il milione,
chiedendomi addirittura il favore di mettere una buona parola per
Harry!
Ma dove ha
trovato tutta questa sfacciataggine?!
Magari, il fatto
di essere finta sul Giornale della Scuola per circa una settimana
intera, per la sua relazione con Zacharias Smith, la avrà
fatto montare ulteriormente la testa.
Ma, giuro sulla
mia Bacchetta, che gliela farà pagare.
Parola di
Grifondoro!
<<
Calma, bambolina. Se ne è andata. >>
Calma,
bambolina...
Sento lentamente
il nervosismo scivolarmi di dosso, ed il mio respiro tornare regolare.
I pugni, prima
serrati lungo i fianchi, si sciolgono, e la mia espressione contratta
ed arrabbiata, si tranquillizza.
<<
Santo Salazar...povera figliola che ti fregherà il ragazzo,
Principessa! >> scherza Nott, con chiaro riferimento a
Malfoy qui presente.
Come se fossimo
qualcosa di più che conoscenti, io e il biondo.
Almeno, per
Lui...
<<
Perchè, non ti ricordi di come spiaccicò Pansy
contro il muro?! E di come lo fece con Draco? >>
E questo era
Zabini, mentre ricorda il mio attacco alla Parkinson, la prima volta
che entrai nella Sala Comune delle Serpi, per la punizione, o di come
Schiantai Malfoy, quella lontana sera che mi costò il
richiamo della Kensington, e l’inizio della mia rovina.
<<
Voglio ricordare che quella sera avevo appena fumato, non ero nel pieno
delle mie facoltà e dei mie riflessi. >> cerca
di difendere il suo orgoglio maschile Malfoy, mentre sento le sue dita
scivolare via disinvolte dalle mie braccia.
Era lui che mi
teneva ferma, dunque.
Gli occhi mi si
rabbuiano per un istante, al venir meno del contatto delle nostre
pelli, ma ritorno subito in me.
E mi giro,
altezzosa verso le Serpi.
Ed il loro
Principe.
<<
E’ inutile che cerchi di difenderti. Sono più
forte di te in duello, devi ammetterlo! >>
Ghigna, mentre
Zabini e Nott se la ridono, al pensiero assurdo di quel vanitoso,
egocentrico e borioso del loro amico, che ammette di non essere il
migliore in qualcosa.
<<
Piuttosto divento Gay, bambolina. E tu sai quanto questo sarebbe uno
spreco per voi donne. >>
Perfetto, adesso
si mette anche a fare patetiche allusioni!
Non basta quanto
sia difficile dover sopportare l’astinenza dal suo corpo, ed
intendo tutto
il suo corpo, da non so quanto tempo?
Mi stuzzica
anche?!
<<
Vanitoso... >> lo ammonisco, facendolo sorridere
compiaciuto, per poi rivolgermi a tutte e tre le Serpi
contemporaneamente.
<<
...Ma voi che ci fate in giro a quest’ora della Domenica? Di
solito dormite fino al pomeriggio! >>
Già,
considerato che la notte, specialmente di sabato, fanno di tutto,
fuorché ronfare.
Vedo un cambio
radicale delle loro espressioni.
Da divertite, o
neutre, ad un immediato...magari...forse...imbarazzo?
Li guardo,
dubbiosa, uno ad uno.
Lui me lo lascio
per ultimo.
<<
Non costringetemi ad Incantarvi...le vostre facce non mi piacciono!
>>
<<
Ma come?!... >> esclama Nott << ...ho un
viso così sexy! >>
<<
Non osare cambiare discorso, stronzo di un Serpeverde!..
>> lo minaccio, prendendo la Bacchetta dalla giarrettiera
che tanto piace a Malfoy.
Ed in fatti, vedo
un lampo malizioso attraversargli lo sguardo...
<<
...Se non volete rispondere ad una semplice domanda, qui
c’è qualcosa di losco...! >>
Non li punto la
Bacchetta alle gole, soltanto perchè spero che me lo dicano
loro.
Insomma, cosa
c’è di male nell’essersi alzati presto?
Cosa hanno fatto
a quest’ora del mattino, perchè possa scatenare la
mia rabbia?
Insomma...se
avesse trovato solo Malfoy in giro a quest’ora, avrei
ipotizzato che stesse tornando da una scopata notturna, e la cosa,
certamente, non mi avrebbe fatto poi tanto piacere...anzi per niente.
Ma sono tutti e
tre insieme...e, a meno che non abbiamo fatto un’orgia tutti
insieme appassionatamente, oppure si siano dati appuntamento fuori
dalle stanze delle loro dame, la notte di fuoco è esclusa
dalle cause sospette.
Oppure sono
semplicemente io che mi affanno per cercare qualche causa che non
implichi Malfoy nudo avvinghiato ad una ragazzina stupida,
perchè, semplicemente, l’idea non mi sarebbe
sopportabile.
<<
Pronto..? >> incalzo.
Si guardano tutti
e tre, esasperati e sospiranti.
<<
D’accordo bambolina... >> esordisce Malfoy
<< ...non lo saprai mai! >>
E ghigna.
Dio, quanto
è sexy quel cazzo di ghigno!
Ma la cosa mi ha
infastidito, il tono con cui mi ha illusa che stesse per dirmi la
verità, e poi la sua frase bastarda.
E quindi...
<< Revelio!
>>
Non capiscono
cosa gli stia succedendo, almeno finchè la scia bianca del
mio Incantesimo non li avvolge.
Inizialmente sta
quasi per convincermi che non mi stiano nascondendo niente, dato che il
Revelio non dà risultati, ma poi mi ricredo.
Rimpiccioliti,
dalla tasca dei jeans di Nott, fuoriescono dei pezzi di carta, che mi
atterrano delicatamente nella mano.
Alzo un
sopracciglio, mentre le tre Serpi si scambiano occhiate eloquenti, in
difficoltà.
I pezzi di carta
che tanto volevano nascondermi, ingranditi, si rivelano semplicemente
dei giornali scandalistici.
“Chi.
Strega”, “Revelium”,
“Veritas”, “Strega Moderna” e
cosa del genere.
....
......
.........
Se fossimo in un
cartone, sarei già caduta per terra, con un’enorme
gocciolina dietro la testa.
Ma cosa gli
prende?
<<
Un momento... >> cerco di non ridere, ma mi viene
difficile << ...da quando leggete questi giornali? Vi
servono i consigli sulla Moda Invernale di quest’anno?!
>>
Va bene, non ce
l’ho fatta.
Sono scoppiata a
riderli in faccia.
A crepapelle,
immaginandoli nella loro stanza tutti e tre, mentre fanno i test si
sessualità di questi giornali, e si scambiano notizie per
quali prodotti per capelli li rendono più morbidi e setosi.
Oddio...!
Ed io che li ho
sempre immaginati molto maschili!
<<
Non c’è affatto niente da ridere. >>
dice, acido ed infastidito Nott.
<<
Ma tu guarda questa! Finora nessuna donna mi aveva mai riso in faccia!
>> Zabini.
<<
A parte Daphne... >> aggiunge Malfoy.
Ma io continuo a
sghignazzare imperterrita, aumentando sempre più
l’irritazione sui loro volti.
Quando, infine,
l’ilarità abbandona le mie labbra, lasciando con
lo stomaco dolente, mi decido a darmi un contegno, e permetterli di
spiegarmi cosa cazzo ci facciano con riviste femminili, a
quest’ora del mattino.
<<
Okay...adesso mi date una spiegazione valida, per cui
l’immagine di voi tre a spettegolare sulla cantante delle
Sorelle Stravagarie, mi si levi dalla testa! >>
Trattengo a
stento una risata, mentre li guardo, ancora divertita, negli occhi.
<<
La colpa è di quell’idiota del tuo ragazzo...
>> esordisce Nott, strappandomi via il sorriso dalle
labbra, quando dice “Il tuo ragazzo”, riferito a
Malfoy << ...che ci ha costretti a fare una cosa del
genere! >>
<<
Ecco perchè lo stronzo ci ha svegliati così
presto! Pensavamo che non ci fosse nessuno per i corridoi a
quest’ora, quindi nessuno potevi incontrarsi in Guferia a
ritirare queste porcherie! >>
Adesso che anche
Zabini ha detto la sua, rivolgo tutta la mia attenzione al biondastro.
Non mi
è mai sembrato il tipo interessato a questo genere di
riviste...cosa l’avrà spinto a prenderle?
Ma, vedendo che
non mi risponde, lo esorto io.
<<
Bè? Vuoi davvero sapere le ultime notizie su Celestina
Warbeck, oppure c’è qualcosa sotto?
>>
Mi guarda, per un
po’, in silenzio, senza dire nulla.
Ma il mio sguardo
impaziente, curioso, e prossimo a diventare arrabbiato, non lo lascia
nemmeno per un istante.
E, alla fine, si
decide a parlare.
< Volevo
semplicemente vedere fino a che punto fosse arrivata la tua
irresponsabilità. >>
Ah ok.
Questo spiega
tutto.
<<
Cosa?! Primo. Io non sono affatto irresponsabile.. >>
vabbè, non esageriamo << ...Secondo. Cosa
diavolo centra questa cazzata con i giornali scandalistici?
>>
<<
Ehm, non vorrei intromettermi nei vostri romantici discorsi...
>> si mette in mezzo Zabini << ...ma,
Principessa, dovresti provare a leggere i titoli della copertina dei
giornali. >>
Cosa?
E
quest’altro cosa si è fumato?
Insomma...!
Perchè
devono riempirmi di cazzate?!
Nonostante tutto,
decido di dargli ascolto, così, molto scettica, poso uno
sguardo più attento ai giornali che ancora ho in mano.
“Kimberly
Potter, con il figlio del famigerato Mangiamorte, Lucius
Malfoy”.
“La
Cacciatrice e il Mangiamorte.”
“Dovrebbe
arrestarli o ucciderli, non portarseli a letto. Avvistai Draco Malfoy,
Mangiamorte redente, con la Salvatrice.”
“Siamo
davvero al sicuro?”
Oh, cazzo.
Non riesco a
crederci.
Davvero, uno
scandalo scolastico ha avuto una tale risonanza, in tutta la nazione?!
Lo ripeto.
<<
Merda. >>
<<
Visto? Altro che pettegolezzi...volevo solo confermare una mia teoria.
>> sento Malfoy spiegarsi, con un chiaro tono di accusa.
Al quale, alzo lo
sguardo su di lui, sulla difensiva.
<<
Visto che tu sei tanto responsabile, potevi anche staccarti, no?
>>
<<
Ah, perfetto, adesso dai anche la colpa a me! >>
<<
Io non sto dando la colpa a nessuno! Sei tu che accusi la sottoscritta!
>>
<<
E’ normale che lo faccio! È colpa tua!
>>
<<
Appunto! Lo vedi che mi stai accusando! >>
<<
E cosa dovrei fare? Sei stata tu che mi hai baciato in pieno corridoio!
>>
<<
Ma io ti ribadisco che tu, mister responsabilità, potevi
benissimo staccarti! >>
<<
Non sarebbe stato educato! >>
<<
E da quando ti preoccupi di essere educato o meno? >>
<<
Si da il caso, bambolina, che lo sia sempre stato. A modo mio.
>>
<<
Okay, adesso BASTA! >>
Sia io che
Malfoy, nel clou del nostro battibecco, ci voltiamo verso
l’artefice dell’esclamazione esasperata.
Nott.
<<
Santo Salazar, sembrate due sposini! >>
<<
Per evitare che la mia fantastica testa venga afflitta da mal di testa,
io e Theo andiamo via... ci vediamo in Sala Comune, Draco.
Possibilmente, con il preservativo che mi hai fregato dal comodino
ancora nella tasca dei pantaloni! >>
E dopo un ghigno
eloquente, ed un occhiolino malizioso da parte di Nott, le due Serpi ci
lasciano da soli.
Io, Malfoy, e la
mia pelle arrossata dalla battuta di Theodore Nott.
Fantastico,
proprio quello che ci voleva per aggiustarmi la giornata.
Spostando lo
sguardo irritato dia suoi amici, a Malfoy, dichiaro, schietta:
<<
Bene, se non hai altre cose di cui accusarmi, io andrei. Sai, avrei un
fratello da torturare e uccidere... >>
Ghigna, magari
all’idea di una bella Cruciatus sul povero Harry (anche se
“Povero” al momento non è un aggettivo
che gli si addice molto), ma mi guarda contrariato.
<<
Per quanto la morte e la tortura dello Sfregiato siano delle
attività che condivido appieno, che sogno dal primo anno, e
che ritengo di vitale urgenza, penso che dovranno aspettare. Devo
sgridarti un altro po’. >>
Sospiro,
esasperata ed irritata insieme.
Okay, ho
sbagliato, sono stata stupida a baciarlo così, di punto in
bianco, ed in corridoio, era ovvio che qualcuno poteva vederci, ma,
sinceramente, mi sono persa il passaggio in cui Lui mi allontana dalle
sue labbra, e mi suggerisce di divorarci le bocche in privata sede.
Oppure ero troppo
presa dalle sue mani che mi accarezzavano i capelli e i fianchi, per
udire qualsiasi cosa?
<<
E chi ti dice che io sia disposta ad essere sgridata? >>
Mi ero
dimenticata di avere ancora la Bacchetta tra le dita, ma me
ne ricordo troppo tardi.
Soltanto quando,
con uno scatto fulmineo del braccio, me la strappa dalle mani, e me la
mostra penzolante tra le sue dita.
Ghigna
compiaciuto, lo stronzo.
Ed è
una cosa che mi manda letteralmente fuori di testa.
Anche se non nel
senso rabbioso del termine, ma in uno più..ehm...fisico..
<<
Non sono scemo. Non pretendo che tu ti lascia sgridare, consenziente. Ma se
vuoi riavere la tua Bacchetta, ti conviene seguirmi, in
quell’aula laggiù. >>
La indica con un
cenno del capo, ed immediatamente la mia testa rievoca le tipiche
immagini vietate ai minori, che collegano Me, Malfoy, ed
un’aula vuota.
Evito di
soffermarmici a lungo, però, per evitare il rossore della
mia pelle del viso.
<<
Malfoy, non fare il cretino, ridammi la Bacchetta! >>
Ride, nel modo
sensuale che tanto adoro, e come solo Lui sa fare, e scuote la testa,
iniziando ad indietreggiare, verso la sua meta.
<<
Non se ne parla, bambolina. >>
Alzo gli occhi al
cielo, sulla via di una crisi isterica, e mi decido a ficcarmi a passo
di marcia in quella fottutissima aula.
<<
Ma perchè a me?! Cosa ho fatto di male per meritarmi delle
piaghe come te ed Harry?! >>
Sempre ridendo
divertito, mi apre la porta della stanza, ed ignorando le mie braccia
serratamente incrociate sul petto, gli occhi che mandano lampi di
fuoco, e le labbra dal quale fuoriescono sbuffi, mi fa entrare per
prima, con galanteria sarcastica.
Chiude la porta,
con un sorriso che va via via affievolendosi.
<<
Non mettermi sullo stesso piano dello Sfregiato, per piacere! Potrei
offendermi sul serio. >>
Scuoto la testa,
girandomi a fronteggiarlo.
<<
D’accordo, adesso che hai sottolineato il tuo affetto per mio
fratello, puoi partire con le ramanzine. E ridarmi la Bacchetta.
>>
Allungo la mano,
affinchè vi riponi la fonte della mia magia, ma si limita a
rigirarsela strafottente tra le dita.
<<
Più che farti la ramanzina da genitore, che non si addice
affatto alla mia figura da “Ragazzo Cattivo”...
>> dice sarcastico, quasi ridendo sprezzante al
“Ragazzo Cattivo” << ...vorrei farti
chiara la gravità della situazione. >>
La cosa mi lascia
un po’ di stucco...
Cosa vorrebbe
dire con questo?
<<
Illuminami, allora, o Grande e perfetto Principe delle Serpi!
>>
Mi guarda
infastidito, al mio tono pieno di sarcasmo, e prosegue.
<<
Con la tua bella trovata, adesso non solo tutta la Scuola sa della
nostra...storia...ma anche tutta la nazione. Tutti sanno i cazzi
nostri! >>
Questo
l’avevo capito, ed ero già arrivata da sola al
tragicità della situazione.
Ma Lui cosa vuole
dirmi?
Insomma,
c’era bisogno di portarmi in un’aula vuota, per
ribadirmi che siamo stati scoperti da tutti?
<<
Grazie mille, genio. Me n’ero accorta. Non so cosa diranno i
signori Weasley, o i componenti dell’Ordine, oppure i
Grifondoro...ma non vedo come questo possa interessarti. Sono persone
che disprezzi, giusto? >> concludo, con una punta di
amarezza.
Annuisce.
<<
E non sono gli unici. Adesso tutti sanno che Draco Malfoy ha baciato
Kimberly Potter... e per come corrono i pettegolezzi, magari siamo
anche prossimi al matrimonio, secondo molti. Dobbiamo trovare una
soluzione. >>
Sbuffo,
sprezzante, e, adesso che un nuovo pensiero mi sta avvelenando la
testa, sento che un’altra ondata di dolore e delusione mi
coglierà presto.
Qual’è
questo ragionamento tragico?
<<
Quale soluzione?! Ormai il danno è fatto...e, sinceramente,
sono sempre stata sulla bocca di tutti. Stavolta sarò
spettegolata solo un po’ più a lungo. Il problema
è tuo. Ti vergogni così tanto di me, da non poter
sopportare questa macchia sulla tua carriera sessuale? >>
Già.
Vergogni.
Ho usato
esattamente queste parole.
Insomma, quale
altra spiegazione potrei dare al suo comportamento?
I suoi amici
già sapevano di noi, ed i Serpeverde lo temono talmente
tanto che non oseranno dire nulla contro di Lui, o di noi.
Quella invece che
deve tener testa ad un Intero Mondo Magico, là fuori, che si
aspetta chissà cosa dalla Salvatrice, di certo non che vada
a letto con un Mangiamorte, sono io.
L’Ordine
della Fenicie, o almeno quello che ne è rimasto, la famiglia
Weasley, il Ministero nella sua importanza!
Sono io quella
che dovrebbe affannarsi alla ricerca di una copertura, una soluzione,
una menzogna che copra tutta questa storia, non Lui.
Ed invece avviene
esattamente il contrario.
Quindi, la cosa
mi ha insospettito.
Che si vergogni
davvero di me?
E, credetemi, non
c’è niente, niente,
che possa farmi più male, in questo momento, di una risposta
affermativa da parte sua.
Sul viso gli si
forma un’espressione incredula, arrabbiata ed esasperata
insieme.
<<
Ma si può sapere cosa cazzo tu stia dicendo?! Vergognarmi? Di te?
>>
Annuisco.
<<
Si. Perchè altrimenti devi spiegarmi come mai mi hai voluto
parlare in una classe vuota, di cose che avevo già capito da
sola. >>
Stringe i pugni
lungo i fianchi, e mi guarda con sempre più nervosismo.
Ho il potere di
farlo incazzare molto, sapete?
<<
Bisogna avere una mente davvero contorta per partorire certe idee.
Quando intendevo trovare una soluzione, mi riferivo al fatto che,
adesso, anche i Mangiamorte sanno di noi. E la cosa non farà
affatto piacere a mio padre.
>>
Un lampo di
comprensione mi attraversa il volto, insieme al più grande
sollievo che abbia mai provato.
Sentirsi dare,
per una volta, una spiegazione da Lui, per di più che non
ferisca in alcun modo la sottoscritta, è molto
soddisfacente.
Specie se ti
salva dall’Abisso di Desolazione e Depressione, nel quale
l’idea che Lui possa vergognarsi di te, stava per farti
sprofondare.
Ma poi, eccola
che arriva.
La
consapevolezza.
E la paura.
Spalanco gli
occhi, ed il respiro prende ad accelerarsi.
<<
Merda. Chiamerò degli Auror, e farò mettere
maggiori protezioni intorno alla Scuola. Ai Cacciatori non
farà molto piacere, ma posso anche chiedere al Ministero di
proteggerti personalmente...bastano solo un po’ di
Incantesimi qua e là, evitare le uscite dal Castello,
guardarsi le spalle.. >>
La mia mente
inizia a partorire piani su piani, per proteggere Malfoy.
Si, avete capito
bene.
Perchè,
una volta che la notizia sarà arrivata anche
all’orecchio di Lucius Malfoy, la sua ira verrà
irrimediabilmente scatenata.
E non posso
assolutamente permettere che gli faccia del male, o me lo porti via
un’altra volta.
Sebbene io sia
decisa a non ricominciare la tresca con Lui, per i soliti motivi
dell’abbandono, e del fatto che il semplice e solo sesso non
mi basta più, questo non vuol dire che io sia pronta a
vederlo andar via un’altra volta.
Non posso
considerarmi più la sua amante, nè posso vantare
chissà quale pretesa di appartenenza su di Lui, e nemmeno
l’ho del tutto perdonato, ma questo non vuol dire che io
debba permettere a chicchessia di fargli del male.
Se i Mangiamorte
osano avvicinarsi a Lui, sapranno cosa vuol dire scatenare
l’ira della Cacciatrice.
<<
Bambolina ma cosa stai blaterando? >>
Mi fermo di
scatto, a metà del mio percorso banco-muro, muro-banco, che
stavo ricalcando da circa 10 minuti, mentre la mia mente partoriva
trappole e difese contro gli Stronzi Incappucciati.
<<
Come “Cosa stai blaterando?”!? Cosa vuoi che
blateri, sto pensando ad eventuali precauzioni contro la Bacchetta di
tuo padre, no? O vuoi lasciare che ti raggiunga e ti faccia fuori?
>>
Alza un
sopracciglio, e restiamo a guardarci intensamente per una manciata di
minuti, entrambi cercando di carpire i pensieri dell’altro.
Perchè
è evidente che non stiamo ragionando della stessa cosa.
Poi, ecco il suo
ghigno sexy.
Anzi no, adesso
è una risata.
Che, sebbene sia
molto breve e poco piena di allegria o altro, mi affascina come ogni
fottutissima volta.
<<
Non sarò io l’oggetto della rabbia di mio padre.
Ma tu. Lo
conosco vecchio, e so perfettamente come ragiona. Un Malfoy non sbaglia
mai, viene semplicemente indotto a sbagliare. E darà la
colpa a te della mia fuga dai Mangiamorte, o altro. Sarai tu...
>> conclude, senza più nemmeno
l’ombra di un sorriso sul viso che è, anzi,
solcato da una pressante preoccupazione << ...ad essere
la vittima della sua ira. >>
Adesso,
però, è il mio turno di sorridere.
<<
Tutto qui? Non è mica un problema! Fa parte del DNA di un
Mangiamorte accusare me ed Harry di ogni cosa che li va storto, non
sarebbe una tragedia! E poi sono grande e forte, saprò
cavarmela! >>
Fingo di
irrigidire i muscoli delle braccia, sempre con il sorriso stampato,
rilassandomi.
Allora non
c’è nessuno che lo minaccia.
Lucius Malfoy non
vuole uccidere Lui, ma me.
Il che,
sembrerà strano, ma non mi preoccupa affatto.
Insomma, sono
anni che vogliono farmi crepare, perchè tutto ad un tratto
la cosa dovrebbe stupirmi?!
Ma quando vedo il
suo sguardo pesante e languido ancora su di me, e non sento
più nessun suono provenire da Lui, inizio a sentirmi a
disagio, e in soggezione.
Insomma, cosa
vuole?
<<
Bè?... >> chiedo, titubante, riferendomi al
suo sguardo fisso sul mio viso << ...che
c’è? >>
Mi avvicino
incerta, vedendo che non mi risponde.
Alzo un
sopracciglio, continuando ad avvicinarmi al suo corpo.
<<
Cos’è? Ho una doppia testa? Perchè mi
fissi? >>
<<
Perchè sei troppo coraggiosa... >> si decide
<< ...Da risultare ingenua. >>
Grazie.
Gentile, mi
riempie sempre di complimenti.
<<
Ah, wao. Questa mi mancava. >>
Distolgo lo
sguardo da Lui, offesa, e mi rifiuto di guardarlo un’altra
volta.
Stronzo...io che
mi preoccupavo tanto per Lui, ed ecco come mi ripaga.
Insultandomi!
Se il muro fosse
stato un essere vivente, si sarebbe messo a piangere per lo sguardo
bestemmiatore che gli sto rivolgendo, sfogando altrove la mia rabbia
per Draco Malfoy, pur di non guardarlo di nuovo.
Ecco
perchè le Sue mani sulle mie braccia, vicino alle spalle, mi
fanno leggermente sobbalzare.
Ma non mi giro.
<<
Bambolina...fai anche l’offesa adesso? >>
Non rispondo, da
vera e proprio bamboccia capricciosa, facendolo ridere.
<<
Lo sai che sei ancora più sexy arrabbiata? Chi
scatenerà la tua rabbia, avrà vita breve, ma
almeno morirà durante un orgasmo... >>
Mi giro verso di
Lui, mio malgrado, incenerendolo con lo sgaurdo.
<<
Allora preparati all’orgasmo e alla morte più
forti della tua vita, perchè sono incazzata nera. Stronzo,
mi insulti anche! >>
Ride ancora,
facendo arrivare il livello della mia rabbia ad altezze storiche.
Ma come si
permette?!
<<
Non chiedevo altro.. >> sussurra sensuale.
Pur senza
volerlo, sento i bollori diminuire.
Bastardo, sa
perfettamente come calmarmi!
Fanculo al suo
ghigno talmente sexy ed ipnotico!
<<
...Ma il mio non era un insulto. O, almeno, non voleva esserlo.
>>
Ah, neghiamo
anche!
<<
Oh, certo. Avevi intenzione di dichiararmi il tuo amore eterno, vero?
>>
Restiamo
improvvisamente in silenzio, entrambi.
A guardarci negli
occhi, io rossa in volto, e lui turbato dalla mia affermazione.
Non so
perchè, ma la parola “Amore” pronunciata
in nostra reciproca presenza, causa sempre una grande tensione.
Da poterla
tagliare con un Diffindo,
per intenderci.
Ma poi Lui scuote
impercettibilmente la testa, e ritorna a parlare.
<<
Volevo farti notare la verità. Tu non hai idea di cosa
è capace di fare mio padre.. >> mi scuote
leggermente, per farmi capire meglio ciò che sta dicendo
<< ...E’ pericoloso, specie se
c’è in ballo il sacro santo nome dei Malfoy! Ti
vorrà vedere morta, e vorrà farlo con le sue
mani! Lo capisci? >>
<<
Si!.. >> rispondo esasperata, ignorando come la sua presa
su di me si faccia sempre più possessiva <<
...Ma non vedo cosa sia cambiato dal solito. Hanno sempre cercato di
farmi fuori! >>
Chiude gli occhi
per un istante, e sbuffa.
<<
Lui...diciamo che adesso ti dovrebbe vedere come l’ostacolo
che mi impedisce di unirmi ai Mangiamorte. E poi...suo figlio a letto
con la Cacciatrice, l’assassina del suo Signore! Non deve
essere il massimo per il suo autocontrollo. E, visto che, come ho
già detto, per Lui un Malfoy non sbaglia mai,
accanirà tutta la sua rabbia su di te. >>
Senza nemmeno
pensarci, mi ritrovo con le mani sul suo petto, e
un’espressione meno arrabbiata sul viso.
<<
Ho capito. Vuoi sentirti dire che sono spaventata?... >>
No Kiki, non
farlo.
Non fidarti di
Lui.
Ti ricordi cosa
ti ha fatto?
A chi si
è unito?
Ma, come sempre
quando respiro la stessa aria del Principe Serpeverde, il mio cervello
viene deliberatamente ignorato.
<<
...Bè, ecco qui. Sono spaventata. Ho paura.
Perchè ogni volta che vado in Battaglia potrei morire, o
potrebbe farlo qualcuno che amo. Perchè non sappiamo un
cazzo dei nostri nemici, mentre loro ci conoscono vecchi. E potrei
stare qui ad elencarti una marea di buone ragioni per farmi tremare e
avere incubi la notte, ma la conclusione sarebbe sempre quella. Ho paura..
>> ripeto, con tono grave << ...Ma questo
non cambia le cose. Non le cambia per niente. >>
Abbasso lo
sguardo, lasciando che il silenzio ci avvolga.
Va bene,
l’ho ammesso a Malfoy, posso farlo anche con me stessa.
Sono spaventata,
eccome se lo sono.
Perchè
adesso Lucius Malfoy ha un motivo in più per odiarmi, e
prendersela con me.
Come,
d’altronde, sta facendo da qualche mese a questa parte.
A quanto pare non
riesce a fare a meno di me in una Battaglia, se non mi tortura o mi
prende come ostaggio, non può tornarsene a casa.
E non osa
immaginare cosa mi farà, se dovesse riuscire a prendermi,
adesso che ha scoperto che vado a letto con suo figlio.
O
meglio...andavo.
<<
Bambolina...non permetterò che ti faccia del male.
>>
Quando queste
parole fuoriescono dalle sue labbra perfette, il mio cervello impiega
un po’ di tempo ad immagazzinarle.
Sillaba per
sillaba vengono carpite dalla mia mente, per poi essere poste
l’una affianco all’altra ed iniziano ad avere un
senso.
Non.
Facile.
È una negazione.
Permetterò.
Voce del verbo
permettere, futuro prime persona singolare.
Che
ti faccia.
Esprime
ciò che Lui non permetterà che accada. Voce del
verbo fare.
Del
male.
Ecco cosa Lui non
permetterà che mi facciano. Male.
Non
permetterò che ti faccia del male.
Sorrido, anche se
non con molto allegria.
<<
Grazie. >>
Si, è
esattamente tutto quello che sono riuscita a rispondergli.
Ma, in fondo,
cosa potevo dirgli?
Non mi interessa
che mi facciano del male gli altri, basta che non me lo fai tu?
Oppure basta che
non lo facciano a te?
Non mi sembra
proprio il caso.
Però,
resta un dato di fatto.
Voglio baciarlo.
Voglio tornare a
fare l’amore con lui.
Voglio sentire di
nuovo i nostri corpi diventare uno.
Voglio bearmi
della sua pelle a contatto con la mia.
Voglio assuefarmi
del suo odore.
Voglio godere dei
nostri sospiri di nuovo.
Voglio potermi
sentire Sua, completamente.
Voglio poterlo
sentire Mio, completamente.
Voglio sentirmi
protetta dalle sue braccia forti.
Voglio sentirmi
accolta nel suo corpo, nel suo Mondo.
Di nuovo.
Ma non lo faccio.
Freno le mie
labbra, che fremono per poter toccare un’altra volta le sue,
e metto a tacere il desiderio ruggente che mi sta crescendo in petto.
E tutto questo
per orgoglio.
<<
Quando la smetteremo Bambolina? >> mi sussurra
improvvisamente, mentre mi ero persa nella contemplazione delle sue
labbra e del suo viso.
<<
Smetteremo di fare cosa? >>
Da quando ho una
voce con un tono così basso?
Si avvicina
maggiormente al mio orecchio, mentre i nostri toraci quasi si toccano.
Reprimo un
brivido, quando sento il suo respiro direttamente sul mio collo, e
cerco di evitare il respiro accelerato che tutta questa situazione mi
provoca.
<< Di resisterci.
>>
Oddio, non
è che il contatto fisico tra noi sia ridotto al minimo....
Ogni volta che ci
incontriamo provvede sempre a sedurmi, e finiamo sempre pelle contro
pelle.
Non come
vorremmo, però, questo è certo.
Ed anche se
questo bisogno a livello fisico che ho di Lui si appagasse, anche se
dovessimo unire i nostri corpi un’altra volta, questo non mi
basterebbe.
Non mi accontento
più del sesso, purtroppo, e lo sappiamo bene tutti e due.
Adesso, tutto sta
nel capire cosa pensa Lui, e cosa vuole.
E, soprattutto,
se è disposto a dirmelo.
Evitando
accuratamente di guardarlo, lo allontano da me, facendo forze nei miei
avambracci.
Sempre guardando
il pavimento, lo supero, e mi dirigo verso la porta, senza che lui mi
fermi o cose del genere.
Arrivato in
prossimità del corridoio, ben piazzata di spalle a Lui, mi
decido a rispondere.
<<
Lo sai benissimo quando. >>
Quando mi dirai
apertamente che ti dispiace essere andato via con i Mangiamorte.
Quando mi
permetterai di fidarmi del fatto che non te ne andrai più.
Quando mi dirai perchè
sei tornato.
E quando mi
risponderai alla stessa domanda che mi hai posto tu.
<<
Mi ami? >>
Non risponde, e
così vado via.
Appena lo
acchiappo giuro che lo picchio a sangue.
Visto che
Voldemort non è riuscito ad ucciderlo, quando aveva un anno,
lo faccio io stessa adesso!
Come si
è permesso di fare quello che ha fatto, il bastardo?
E come gli
è saltato in testa?
Insomma...mio
fratello non avrebbe mai fatto una cosa del genere!
O, almeno, il
fratello che ho sempre avuto accanto per questi 18 lunghi anni.
Lo stesso
fratello che aveva letteralmente perso la testa per Hermione, che
l’adorava con ogni fibra del suo essere, che
l’amava da impazzire.
Lo stesso
fratello che non l’avrebbe mai tradita.
Harry non
è mai stato il classico ragazzo che ti bacia, ti scopa,
magari ti abbindola con qualche parola carina, per poi scaricarti, o
tradirti con la prima ragazza più zoccola di te che incontra
per i corridoi.
E, se ci state
pensando, questo non è nemmeno il ritratto di Malfoy.
E neanche
dell’Harry donnaiolo, se vogliamo dirla tutta,
quell’Harry che, quasi subito dopo la rottura con Ginny si
portava a letto qualunque tipa respirasse, cosa che, ho poi scoperto,
faceva per dimenticare Hermione e il bacio che si diedero per il Gioco
della Bottiglia.
Dicevo...non
corrispondono, nè il Principe delle Serpi, nè
quel lato del Re dei Grifoni, alla suddetta descrizione.
Già
perchè tutte le ragazze con cui sono stati, erano ben
consapevoli di essere considerate una botta e via.
Avete mai visto
Malfoy dichiarare amore eterno ad un ragazzina solo per scoparsela, e
poi scaricarla?
No.
È
sempre stato molto chiaro su questi punti.
Anche io, ad
esempio, sapevo perfettamente che la nostra relazione era semplicemente
basata sul sesso, come ne erano consapevoli le sua altre amanti e
quelle di Harry.
Vabbè,
l’unico neo di Malfoy è stata la vicenda con la
Parkinson, ma non credo che, nemmeno in quel caso, lui le dichiarasse
chissà quale amore.
Anche
perchè entrambi non hanno bisogno di cose squallide come
frasi falsamente dolci, giochetti psicologici, o tradimenti per
cambiare donne.
Ma torniamo ad
Harry.
Anche se ogni
essere femminile non volesse portarsi a letto il Salvatore, anche se
lui fosse stato talmente stronzo da essere quel genere falso di
ragazzo, anche se non lo avesse sempre giudicata una cosa senza senso,
Harry amava davvero Hermione.
L’ha
sempre adorata, prima come migliore amica, poi come sua ragazza.
Non ha mai voluto
vedere delle persone soffrire a causa sua, piuttosto si consegnava a
Voldemort per farsi uccidere, figuriamoci se avrebbe potuto fare una
cosa del genere alla sua ‘Mione.
Ed
effettivamente, adesso che riesco a ragionare a mente lucida, senza
l’eccessiva vicinanza di Malfoy, o la bruciante
preoccupazione di una Hermione ferita svanita nel nulla, mi viene
difficile pensare come abbia potuto fare una cosa del genere proprio
Harry, o nel pieno delle sua facoltà.
E mi rendo conto
che pensar male di lui, del mio adorato fratello, senza prima averci
parlato, è stata una cosa orrenda.
Devo
trovare Harry.
<<
Giuro solennemente di non avere buone intenzioni. >>
Ho sempre
ringraziato Sirius e Lupin per la Mappa del Malandrino, ma, quando sei
alla ricerca disperata della tua migliore amica, quando cerchi un
fratello che non sai se aiutare o picchiare a sangue, quando ti scampi
una bella punizione e l’Espulsione, la frase “Vi
sarò debitrice finchè respiro” si
affaccia sistematicamente nella mia testa.
Peccato che non
avrò molte occasioni per ripeterglielo.
Istintivamente,
gli occhi mi si oscurano, malinconici, ma mi rifiuto di farmi prendere
dai ricordi.
Ho una migliore
amica ed un fratello da aiutare.
La Mappa si
delinea completamente, ed ho tutta la Scuola sotto i miei occhi,
quasi senza farlo
apposta i miei occhi si dirigono verso la Sala Comune Serpeverde, dove
un puntino chiamato “Draco Malfoy” ha appena
raggiunto “Daphne Greengrass” e “Pansy
Parkinson” in un angolo della loro Comune.
Certamente i
soliti divanetti prenotati.
Mi costringo a
distogliere lo sguardo da quei pallini neri, e prendere a cercare uno
contrassegnato “Harry Potter”.
In
Infermeria...no, il puntino “Hermione Granger”
è circondata semplicemente da mezza Casa Grifondoro del
Settimo anno, ma nessuno fratello impazzito a farle compagnia.
Controllo un
po’ al secondo piano, dove mi trovo io, ma non vedo nessuno
che mi interessi.
Un
secondo...lì, in quell’aula vuota,
c’è proprio scritto “Theodore
Nott” e “Mary Sanders”?
Non è
una delle amichette sceme di Romilda Vane?
Perfetto...il
fascino Serpeverde ha colpito ancora!
Ridacchio da
sola, quando un lampo d’ispirazione mi colpisce.
Torre
D’Astronomia.
“Harry
James Potter”.
Trovato,
fratellino.
Camminata
sensuale.
Sorriso sexy.
Sedere da stupro.
Capelli
biondissimi.
Occhi in
tempesta.
Sospiri di donna
al suo seguito.
Si, è
proprio il Principe delle Serpi.
Ignora
compiaciuto qualche occhiata sognante, e si dirige a passo regale verso
le sue degne amiche.
Daphne Greengrass
e Pansy Parkinson.
Elegantemente
sedute sui loro soliti divani riservati, fumano beate una sigaretta a
testa, chiacchierando di qualcosa schifosamente femminili.
Magari delle
ultime notizie sulla Moda di Diagon Alley.
<<
Ragazze... >> le saluta Malfoy, accomodandosi accanto a
Pansy << ...qualcuno mi offrirebbe una sigaretta?
>>
Le mani ben
smaltate di nero della sua ex-ragazza, o qualcosa del genere, si
muovono pigre nella borsa che aveva adagiato accanto alle gambe, quasi
completamente scoperte da una gonna della divisa fin troppo modificata,
e porge al biondo un pacchetto da 20 di Lucky Strike.
Malfoy ghigna, al
pensiero che una certa Grifondoro di sua conoscenza, fuma le stesse
sigarette, e ne afferra una, incorniciandone il filtro arancione con le
sue labbra demoniache, ed accendendola con un colpo di Bacchetta.
Non dice grazie.
<<
Allora.. >> esordisce, con aria da sufficienza
<< ...di cosa ciarlavate? >>
Al che entrambe
le Serpi, alzano un sopracciglio indignate, avendo colto il vago tono
d’insulto nelle parole dell’amico.
<<
Niente d’importante superstar... >> ribatte,
velenosa la Principessa delle Serpi, la cui frase
è completata dalla acidità della Parkinson:
<<
Solo della notizia del secolo... >> afferma, ghignante,
lanciando tra le mani del suo vecchio amante una copia di Strega
Moderna << ...ovvero di te e della Potter. me lo faresti
un autografo, superstar? >>
Tutte e due
scoppiano a ridere, malefiche, mentre le iridi del Principe delle Serpi
si restringono.
Qualcuno potrebbe
anche giurare di aver sentito il sibilo minaccioso di un serpente,
mentre Lui afferra il giornale, e ne legge i titoli.
Come anche per
gli altri giornali scandalistici, l’immagine di lui e della
Potter con le lingue decisamente impegnate, è sputtanata
sotto gli occhi di tutti.
Però,
deve ammettere, quello è stato davvero un bel bacio....
<<
Cosa c’è da ridere? Draco, non sapevo ti fossi
dato ai gossip... >>
Astoria
Greengrass.
Ufficialmente
riconosciuta come la degna erede della sorella, quando sia lei che la
Parkinson avranno lasciato la Scuola, come Principessa Verde Argento.
Quando la Scuola
sarà nelle mani della Weasley e della Lovegood....
Chissà
come se la caverà la piccola di casa Greengrass, contro
quelle due.
Ma, da come si
siede elegantemente, da coma guarda tutti dall’alto in basso,
Draco Malfoy si ritrova a pensare che non sarà da meno delle
sorella.
E questo
è tutto dire.
<<
Piccola Astoria, hai tanto da imparare... >> ribatte il
Principe << ...non sono io in cerca di fama. È
lei che trova me. >>
Alza un
sopracciglio un po’ confusa, la sua interlocutrice, ma poi
capisce.
<<
Non credo tu debba vantarti molto di essere stato sgamato con la
Potter. I Settimi Grifondoro sono alquanto infuriati, si vocifera in
corridoio. >>
Tutte e tre le
Serpi ridono, Malfoy più sprezzante delle ragazze.
Come se dei
Grifondoro insulsi potessero far paura a dei Serpeverde come loro!
A Draco Lucius
Malfoy, poi!
Sarà
la volta buona che spiegherà a Finnigan si allungare le mani
solo su quella pezzente babbanofila della sua ragazza...
<<
Non credo siano quei dementi il problema... >> afferma
sarcastica Pansy.
<<
E poi la Potter li fermerebbe tutti con uno schiocco di dita. Devi
semplicemente guardarti le spalle da Harry e da Weasley. Adesso che la
cosa si è venuta a sapere, avranno una buona scusa per
fartela pagare. >> e questa era Daphne.
Ma il Principe
delle Serpi non si dimostra affatto preoccupato.
Si alza, con un
ghigno sexy stampato ancora sulla faccia, con il pensiero ancora a come
meglio torturare Finnigan, e ribatte alle ragazze:
<<
Santo Salazar, se il problema fossero lo Sfregiato e Lenticchia, sarei
già il vincitore più felice del mondo.
>>
Ed invece, quei
due maghetti scemi da quattro soldi, non erano affatto una minaccia, se
paragonata alla furia di suo padre.
Che
doveva sempre e costantemente rovinargli la vita.
Si sta appunto
alzando, sotto gli occhi delle tre Serpi, quando un capannello di
Serpeverde, tra il quinto e il settimo anno, lo circondano.
<<
E’ vero Malfoy... >> non si stupisce
più di tanto, se dei perfetti sconosciuti conoscono il suo
nome. Lui rimane sempre Lui. << ...che ti sei scopato la
Potter? >>
Come si
permettono?
E cosa sono
quelle facce da allupati?
<<
Come hai fatto? >>
<<
Ci da dentro sotto le lenzuola, eh? >>
<<
L’hai umiliata per bene? >>
<<
Come l’hai ridotta? Lacrime e singhiozzi, o solamente
cuoricino infranto? >>
<<
Ha davvero un sedere meglio di quello della Parkinson? >>
<<
Smammate immediatamente, se non volete avere vita breve.
>>
No, non
è stato Malfoy a parlare.
Lui stava
arrivando subito alla Bacchetta, per ammazzarli tutti, loro e quei loro
bassi e ignobili pensieri, giustificando poi il gesto come oltraggio a
se stesso, quando, lo sapevano benissimo Lui e le sue amiche, si stava
infuriando per la mancanza di rispetto verso la Regina dei Grifoni.
Comunque, stava
appunto per pronunciare un bel “Crucio” come si
deve, quando la figura sensuale e altera di Pansy Parkinson si era
messa in mezzo, seguita dalle sorelle Greengrass.
<<
Se non volete che Draco vi uccida adesso, andatevene...
>> aveva insistito la mora << ...oppure vi
lasciamo nelle sue mani, e nelle sua vendette. Dobbiamo ricordarvi
cos’è successo a Flitt? >>
Al che, ecco che
tutti gli spavaldi e allupati Serpeverde, vanno via, immediatamente,
con la coda tra le gambe.
<<
Avreste dovuto lasciare che li facessi fuori uno per uno... e adesso,
voglio i nomi di tutti quelli che hanno osato insozzare
l’aria che stavo respirando! >>
<<
Si si... >> ribatte, risoluta Daphne, spingendo
l’amico verso le scale del suo Dormitorio <<
...organizzerai una bella vendetta con gli altri due campioni. Adesso
andiamo sopra, dobbiamo parlare in santa pace. E poi
c’è Blaise che ti aspetta. >>
Stavano appunto
per salire le scale, quando intravedono la figura di Theo entrare in
Sala Grande.
I due baldi
giovani si scambiano un’occhiata eloquente, una volta che
Nott li ha raggiunti.
<<
Te la sei scopata? >> chiede Malfoy.
<<
Certo! Ma non è stata una granché. Continuo a
sostenere che le Serpeverde sono le migliori. >>
<<
Questo, in generale, è vero, come sempre. Ma, forse, ti sei
andato a scegliere le Grifondoro sbagliate! >>
<<
Può darsi...ma, sai com’è..le migliori
erano occupate! >>
E dopo questo
scambio eloquente di battute erotiche tra i due arrapati mentali, uno
scappellotto sulla nuca da parte delle sue sorella Greengrass, non
glieli toglie nessuno.
Un po’
più forte quello di Astoria nei confronti di Theo, ma, si
sa, anche le donne divengono violente quando sono gelose.
<<
Allora, andiamo? >> esorta, spazientita la Parkinson.
Tutti quanti
ritornano seri, mentre si apprestano a raggiungere Blaise nella stanza
dei ragazzi.
Come mai?
Hanno un padre
incazzato come problema da risolvere.
E
con Serpeverde come Draco Malfoy, Blaise Zabini, Theodore Nott, Daphne
e Astoria Greengrass e Pansy Parkinson, chi ha bisogno di un esercito?
<<
Ah, Malfoy...! Ehi, ragazzi! Ho una notizia per voi...se può
interessarvi... >>
Eccolo
lì.
Il mio
fratellino.
Fuma pensieroso,
fissando il cielo, mentre un chiaro brivido gli percorre la schiena a
causa della fredda aria mattutina di fine febbraio. << Ehi
campione. Finalmente ti ho trovato. >>
Sobbalza
leggermente al suono della mia voce, e si gira subito verso di me.
Mi sorride
malinconico, mentre con un gesto della mano mi invita a sedermi sul
cuscino rosso fuoco accanto a Lui.
Mi offre anche
silenziosamente una sigaretta, non appena le mie chiappe si sono
adagiate sulla stoffa morbida.
La afferro,
l’accendo, tiro, ed espiro.
<<
Allora? Vuoi dirmi cosa ti passa per la testa o devo provare ad
indovinare? >>
Guarda il
pavimento, sospirando affranto.
Non riesco a
pensare male di lui...non quando mi guarda così.
Deve essere
successo qualcosa.
<<
Mi sento una merda, Kiki. Hermione è in Infermeria per colpa
mia maledizione...ed io...io...io... >>
Si prende la
testa tra le mani, e interrompe il suo affanno di parole.
Scuote il capo,
in preda all’esasperazione.
È
proprio disperato.
<<
Fratellino... >> sussurro, mettendogli una mano
consolatoria sulla spalla << ...i miei istinti vanno
dall’abbracciarti, al Cruciarti. Quindi, per favore, dimmi
che devo seguire il primo suggerimento. >> lo supplico.
<<
No, Kiki. Mi merito proprio una Cruciatus. Non so come io...Cazzo,
Hermione! La mia
Hermione! >>
Continua a
farfugliare, insensato.
Riesco a sentire
solo qualche parolaccia qua è la
“Cazzo!” “Vaffanculo”,
“Porca troia”, e poi...il suo nome.
Hermione.
Lo ripete
continuamente.
<<
Harry, per favore, adesso calmati. Respira e dimmi quello che
è successo... e butta quella sigaretta, perchè
è al filtro ormai. >>
Mi da ascolto,
come sempre, mentre io mi appresto a fare qualche altro tiro alla
condanna dei miei polmoni.
<<
Non ti so dire niente, Kiki. Solo che un pomeriggio, mi sono svegliato
accanto a questa ragazza. Ed eravamo nudi tutti e due. Ma, ti giuro
sulla mia Firebolt, sulle mie Vans, e su Cazzilla... >>
mi guarda intensamente, per rafforzare la veridicità della
sua affermazione << ...Non ricordo assolutamente niente
di quella ragazza. Nè di averla mai vista prima, se non nei
corridoi di sfuggita, nè di averla baciata, nè di
essermela scopata. >>
E come faccio a
non credere a questo occhi?
Le mie stesse
iridi?
Come faccio a non
credere al mio adorato fratello?
<<
Va bene, Harry. Ti credo. Ma perchè non ne hai parlato con
nessuno? >>
Abbassa lo
sguardo, e sospira.
<<
Secondo te? Mi vergognavo. Insomma...avere una ragazza come Hermione,
per poi andare con una squallida Serpeverde... >>
Tossicchio,
sarcastica.
<<
..Senza offesa ai Grifondoro che lo fanno... >> sorride,
un po’ irritato, facendo allargare anche le mie labbra, per
poi continuare << ..E poi avevo paura di perderla.
Perdere Herm, per una cosa di cui non ho nemmeno ricordo.
>>
<<
Ma eri ubriaco quando sei andato a letto con la zoccoletta? Avevi
fumato? Ti eri drogato in qualche modo?! >>
Sebbene
l’idea di Harry con qualsiasi droga non sia la marijuana mi
ripugni, mi appello disperatamente all’idea di
un’attenuante della colpa di mio fratello.
< Non lo
so, Kiki!... >> quasi urla, in preda
all’isterismo << ...ma non credo! Dio santo era
pieno pomeriggio, come cazzo facevo ad essere ubriaco a
quell’ora! Ricordo soltanto che avevo deciso di andarmi a
fare un bagno nel Bagno dei Prefetti, e di aver appuntamento con
Hermione e gli altri per una Burrobirra ad Hogsmeade.
Nient’altro. Solamente io che mi sveglio con questa ragazza
nuda appiccicata al braccio. >>
Sospiriamo
insieme, sconsolati.
Perfetto.
Io soffro.
Harry soffre.
Hermione soffre.
Ron soffre,
perchè non sa con chi schierarsi.
Ginny soffre,
nella stessa posizione del fratello.
E qui ci chiude
il cerchio dei Cacciatori.
<<
Miseriaccia, voi due! Come cazzo fate ogni volta a salire tutte queste
scale per una fottuta sigaretta?! >>
A proposito di
Ron...
Ci giriamo
contemporaneamente, sia io che mio fratello, e, sebbene nessuno dei due
sia molto in vena di ilarità, entrambi non possiamo
trattenerci dal ridere.
Sia per la frase
di Ron, sia per la sua faccia sconvolta ed il fiatone che lo porta a
respirare affannato, per aver fatto fare alla sua pigrizia tutte quelle
scale.
Ron...non
cambierà mai.
<<
Tu, invece, resti sempre più pigro, eh Ronnie?
>> dico, a metà tra le risate.
Al suono del suo
soprannome, che odia tanto, alza gli occhi nei miei, in una finta
occhiata assassina.
<<
Non chiamatemi Ronnie! E adesso, Kiki, se non ti dispiace, devo dare le
botte a tuo fratello. Ergo, se la cosa ti disturba, devi chiudere gli
occhi. >>
Ma non
è affatto serio, quando dice quelle parole.
Tanto che persino
Harry accenna un sorrisetto, guardando il pavimento.
Io, che mi
ricordo troppo tardi di avere ancora la sigaretta tra le dita, la butto
giù dalla Torre, e sorrido divertita.
<<
No, no! Non mi da affatto fastidio, come idea! Anzi, se vuoi posso
darti una mano! >>
Con questa
però, chiudiamo il momento scherzoso.
Perchè
quando Ron si siede accanto a me, la stessa confusione, la stessa
rabbia, la stessa delusione, che mio fratello ha sfogato su di me,
confida anche al suo migliore amica.
E lo stesso
sospiro confuso e sconsolato in cui mi sono esibita io prima, alla fine
dei racconti, fuoriesce dalle labbra del più piccolo maschio
di casa Weasley.
Restiamo in
contemplazione del cielo grigio per un bel po’, prima che una
determinazione improvvisa si impossessi di me.
Mi alzo di scatto
dalla mia postazione, facendo quasi sobbalzare i due ragazzi, e mi paro
davanti ad Harry con una luce di determinazione negli occhi che lo ha
sempre spaventato.
<<
Su, fratellino. Alzati. Andiamo a riprenderci Hermione.
>>
Sia il rosso che
il moro si scambiano occhiate eloquenti sulla mia presunta pazzia.
Effettivamente,
essere stati qui a discutere sulle prove schiaccianti che inchiodano
Harry fino ad adesso, non è certamente una spiegazione
all’operazione improvvisa “Riprendiamoci
Hermione”.
<<
Kiki...come pretendi che mi perdoni dopo quello che lo ha fatto? Non mi
scuso nemmeno da solo! >>
Alzo gli occhi al
cielo.
<<
E’ proprio questo il punto. Non avresti mai tradito Hermione,
ne sono certa. Ricordi? Ti conosco meglio di quanto potrai mai fare tu.
E tu non le avresti mai fatto una cosa del genere. >>
<<
L’ho sempre pensato anche io. Ma quelle maledette immagini le
abbiamo viste tutte...ed anche se io non mi ricordo un cazzo, mi sono
effettivamente svegliato senza vestiti accanto a quella ragazza!
>>
<<
Oh, piantala Harry di fare la vittima! >>
No, stavolta non
sono stata io a parlare.
Ma Ron.
A quanto pare,
anche lui si è fatto prendere dalla mia stessa
determinazione.
Ed è
d’accordo con la sottoscritta sull’innocenza di mio
fratello.
Anche il rosso si
alza, e si posiziona accanto a me, guardando Harry con aria
di sfida.
<<
Adesso, amico, alzi quel sederone celluloso da quel cuscino, ti armi di
Bacchetta, ed andiamo a cercare chi ti ha incastrato! >>
Harry sospira.
<<
E come avrebbe fatto, scusate? Ero io quello che se la scopava, la
Serpeverde! >>
Okay, a questo
punto credo davvero che ucciderò mio fratello.
Davvero.
Sbotto,
esasperata:
<<
Santo Godric, Harry! Voglio ricordarti che siamo in una Scuola di
Maghi! E non ti sembra strano che tu non abbia ricordo di questa
maledetta scopata? >>
<<
Sei sempre stato un po’ smemorato, ma non fino a questo
punto! E poi...una scopata è sempre una scopata! Dovrebbe
funzionare tutto là sotto, per fartela ricordare!
>>
Ed ecco a voi....
Ronald Weasley,
barra la finezza ed il tatto in persona.
Ma, almeno ha
centrato il punto.
<<
Provvedo subito a chiamare Ginny... >> concludo, quando
un sorriso ha disteso le labbra di mio fratello, che, aiutato dal suo
fido amico, si finalmente messo in piedi << ...andiamo a
risolvere il mistero della scopata misteriosa. >>
E
con Grifondoro come Kimberly ed Harry Potter e Ronald e Ginevra
Weasley...chi ha bisogno di un esercito?
<< Secondo
te cosa può essere successo? Insomma...un Imperio?
>>
<<
E’ da escludere. Harry è sempre stato bravo a
contrastarli. Figurati se non ci riusciva stavolta. Il problema
è...perchè fare una cosa del genere?
>>
<<
Davvero non ti viene in mente niente, Kiki? >>
Domanda retorica.
Ci siamo fatti
raggiungere da Ginny all’entrata della Torre di Astronomia, e
da lì ci siamo divisi.
Harry e Ron
andavano a parlare con la ragazza che ha condiviso il pomeriggio di
fuoco con mio fratello, mentre io e Ginny ci stiamo recando
all’aula del quinto piano dove l’incriminato in
questione si è svegliato, dopo aver commesso il crimine.
Oddio, comincio
anche a parlare come un’investigatrice..
E la cosa mi
piace.
Il racconto di
Harry, comunque, coincide.
Ginny mi ha
confermato che quella sera dovevano effettivamente andare ad Hogsmeade
per una Burrobirra, ed era lo stesso programma che reclinai io.
Erano i giorni
subito seguenti al ritorno di Malfoy, quando mi chiusi in camera per
paura di incontrarlo.
E fu proprio
quella sera che Lui si presentò da me, mentre ero appena
uscita dalla doccia.
E poi, come ha
detto Harry, lui stava andando al bagno dei Prefetti, che si trova
esattamente al quinto piano.
Solamente che, da
quel ritratto non ci è mai passato, perchè una
Serpeverde allupata l’ha intercettato prima.
Mi fermo a
guardare Ginny.
<<
Tu cosa pensi? Perchè avrebbero dovuto mettere in moto tutta
questa farsa? E chi, poi? >>
<<
Bè, magari una fan di Harry, per far si che Lui ed Herm si
lasciassero. Oppure un ammiratore di Hermione. >>
Alzo un
sopracciglio, leggermente scettica.
<<
Davvero credi che le persone arrivino a questi livelli? Siamo
adolescenti, non invasati! >>
Il tipico
sorrisetto, e la tipica espressione alla Ginny, di chi la sua lunga, si
affaccia sul suo volto.
Prima di entrare
nell’aula, dice:
<<
E’ vero. Ma la linea tra un adolescente innamorato, e un
invasato è molto sottile. >>
E, purtroppo, mi
trovo d’accordo con lei.
Non so cosa ci
aspettiamo di trovare nell’aula in questione, ma ci era
sembrato un ottimo punto di partenza.
A prima vista,
con la splendente luce del sole che illumina ogni angolo, non
c’è niente di analogo.
Ma, si sa, il
crimine è nascosto nei meandri più remoti.
Soddisfatta per
la piega investigativa che ha preso il mio cervello nelle ultime ore,
mi appresto, compiaciuta di me stessa, a controllare ogni angolo.
Con Ginny che fa
la stessa cosa.
<<
Allora... >> esordisco << ...sai come i
Grifondoro hanno preso la notizia? >>
Mi chino vicino
ad un banco, mentre cerco di fare conversazione.
La mia migliore
amica, emersa da sotto una sedia, mi risponde.
<<
Quale notizia? >>
Niente, questa
cattedra non nasconde decisamente niente.
<<
Oddio...volevo dire le notizie. Il gossip su di me e Malfoy, e quello
su Harry. >>
Non trovando
niente dietro la lavagna, mi si avvicina, in prossimità di
une vecchia libreria.
<<
Bè, per quanto riguarda Harry, sono scioccati. Sono stati
tutti a trovare Herm, prima che Madama Chips sospendesse le visite, ma
non sanno davvero cosa pensare. Come tutti, sono divisi dalla voglia di
pestarlo, o consolarlo. Non credevano davvero che avrebbe mai fatto una
cosa del genere. >>
Annuisco,
distratta.
Faccio
pensierosamente girare un mappamondo antico con le dita, posto
fluttuante accanto e me, per poi continuare a parlare con Gin.
<<
E per quanto riguarda me? Cosa pensano? Adesso mi odiano?
>>
La mia migliore
amica mi lancia uno sguardo incredulo.
<<
Sai perfettamente che non potrebbero mai odiarti. Sono
solo...sconvolti. prima ho sentito Seamus e Dean parlare di un attacco
notturno al Dormitorio di Malfoy. E Neville e Luna che parlavano di
qualche possibile Incantesimo che ti abbia potuto scagliare.
>>
Sorrido, amara.
<<
Nessuno prende in considerazione che io tenga davvero a Lui? Anche se
non succede esattamente anche il contrario? >>
Ginny sposta lo
sguardo da me, alla finestra.
Si perde per un
lungo istante nella contemplazione del cielo mattutino di fine
febbraio, spostando lo sguardo dalle nuvole, al Platano Picchiatore,
alla Capanna di Hagrid, e poi nuovamente alle nuvole.
Alla fine,
finalmente, sposta lo sguardo di nuovo su di me.
<<
No, Kiki, non lo fa nessuno. Ma credo che sia anche comprensibile, dopo
anni e anni passati ad odiarvi. Per quanto riguarda cosa prova lui...
>>
Esita, per un
momento, per poi far comparire nel suo sguardo la terrificante luce
maliziosa << ...questo fatto che non ti corrisponde
affatto...bè dovrebbe essere preso con le pinze.
Perchè non ne sono molto convinta. >>
Sospiro e, non
riuscendo più a reggere i suoi occhi così
eloquenti, mi interesso a quel banco in fondo, in ultima fila.
<<
Sai, prima ci siamo incontrati. Lui, Nott e Zabini avevano tantissime
riviste di gossip rimpicciolite nelle tasche... >>
<<
Cosa?! O mio Dio... mi cala un mito! >> ridacchia Ginny,
trascinando con se anche la sottoscritta, al ricordo della mia
ilarità quando ho frainteso un’oretta fa la loro
gita mattutina.
<<
Non è come credi... >> dico, mentre della
risata si sta formando come eco un sorriso << ...Era
semplicemente per confermare una teoria. Ed
infatti...l’immagine del bacio tra me e Malfoy è
finita sulla prima pagina della maggior parte dei giornali
scandalistici. E dove le nostre facce non spuntano direttamente sulla
copertina, ci sono almeno 3 pagine di servizio all’interno.
Un vero scandalo. >>
Le labbra di
Ginny, prima aperte in una risata, adesso restano spalancate per lo
stupore.
Come anche i suoi
occhi.
Non spiccica una
parola per almeno una manciata di secondi, prima di ritrovare quel poco
fiato che il suo stupore le concede, e sillabare:
<<
Santo Godric. Sei fottuta. >>
Sorrido,
sarcastica.
<<
Grazie Gin. È bello poter contare sulla tua schiettezza.
>>
Alza le spalle,
in un gesto che mi ricorda e sempre lo farà, suo fratello
Ron.
<<
Scusa tesoro, ma è la verità. Il Ministero, la
mia famiglia, l’Ordine...tutti sapranno di te e Malfoy...
>> si ferma un momento, per poi tornare a sorridere
<< ...anche se, ripensandoci, la cosa non ti
creerà molti problemi. I miei genitori ti sommergeranno di
domande imbarazzantissime, ti faranno “Il”
discorsetto... >>
Oddio!
Il discorsetto no!
Già
immagino la signora Weasley con la stessa luce determinata e spaventosa
negli occhi, della figlia, che, con le braccia sui fianchi, mi sorride
materna ed esordisce:
<< Kim
cara...tu non hai avuto una mamma per dirti queste cose. Quindi, credo
sia arrivato il momento di affrontare un discorso. Ti hanno mai
spiegato come nascono i bambini? >>
Non credo di
poterlo sopportare.
Senza contare il
fatto che ho perso la mia verginità due anni fa, e che, di
come nascono i bambini, ne so abbastanza per non farlo accadere.
Nonostante la
Ragazza del Giornale mi tiri i piedi.
<<
....In più.. >> continua Gin <<
...sarà uno spasso vedere Bagman tentare di sgridarti per la
tua irresponsabilità, e vederti tenergli testa come
sempre... >>
Un sorriso
diabolico si apre sulle facce di entrambe.
Si vede che non
sopportiamo che qualsiasi persona ci dica cosa fare?
<<
...Poi vedremo Hagrid che si affanna anche lui a farti un bel
discorsetto, e tutti i vecchi membri dell’Ordine che ti
mettono in guardia su chi è Malfoy e bla, bla, bla... ma per
il resto, sai perfettamente che, se il biondastro si dimostra davvero
affidabile, ti perdoneranno tutti. >>
Annuisco, anche
se non ne sono del tutto convinta.
Ma non
è questo a preoccuparmi.
<<
Già, ma Malfoy mi ha fatto notare che, adesso, anche i
Mangiamorte sapranno tutti di noi due. Magari non tutti i particolari,
ma quell’immagine del bacio tra me e Lui basterà a
scatenare le ire di Lucius Malfoy. Lui dice che se la
prenderà con me, non con il figlio. E che sarà
ancora più perfido del solito. >>
Da quando siamo
entrate in quest’aula, è la prima volta che
un’ombra di paura attraversa gli occhi della mia migliore
amica.
Non aggiunge
altro, ma resta in silenzio, preoccupata, a contemplarsi le scarpe.
Lucius Malfoy
è sempre stato molto pericoloso, e nelle ultime Battaglie,
si è notato una predilezione sadica dei miei confronti.
Ma, adesso che
tutta questa storia è venuta allo scoperto, sarà
ancora più arrabbiato, malvagio, tremendo e pericoloso per
me.
Ma se
c’è una cosa che mi permette di non impazzire,in
tutta questa vicenda, è una semplice frase.
<<
Però...Mi..mi ha detto Malfoy che...che... >>
Ginny si gira
verso di me, al suono della mia voce, e adesso mi guarda interrogativa,
esortandomi a continuare.
Prendo un bel
respiro.
<<
...Che..che non permetterà che mi faccia del male.
>>
Semplicemente, si
limita a sorridermi raggiante.
Mettere in ordine
la mia stanza, e con questo intendo metterla in ordine sul serio,
è sempre stato uno dei miei incubi ricorrenti.
Sono sempre stata
patologicamente disordinata, e schifosamente allergica
all’ordine.
Oppure,
semplicemente, troppo pigra per rimboccarmi le maniche e sprecare
qualche goccia del mio sudore per sistemare le mie cose.
Certamente, una
parte della colpa va anche a zia Petunia.
Mi ha sempre
trattato, e con me Harry, come una piccola Cenerentola, e, quando sono
ad Hogwarts, o quando ho finalmente potuto lasciare Privet Drive, mi
concedo il lusso di non fare un cazzo.
Ma Hermione
è a pezzi, e Madama Chips ha già detto che
stasera o domani mattina, dopo quasi 24 ore di Infermeria, potrebbe
già tornare ad essere libera.
E per farla
contenta, troverà la nostra stanza bene in ordine.
Per non parlare
del fatto che i Grifondoro sono andati tutti ad Hogsmeade a comprarle i
suoi dolci preferiti e cose del genere, così da rimandare il
nostro affronto a più tardi.
Non appena sono
entrata nella mia Sala Comune, senza Ginny che era scesa nella Sala
d’Ingresso dagli altri, e forte del fatto che avrei dovuto
affrontare i miei amici solo più tardi, i tantissimi paia di
occhi puntati su di me, mi hanno leggermente lasciata a disagio.
Romilda Vane e le
sue amichette mi fissavano e si sussurravano cose
nell’orecchio, spudorate, altri non mi toglievano gli occhi
di dosso, senza, però parlare, altri erano più
discreti, e cercavano, come minimo di mascherare il loro interesse nei
miei confronti.
Ma, le
modalità, non cancellano un dato di fatto.
Tutta la Casa di
Godric Grifondoro mi stava fissando.
Mi sono rintanata
in stanza immediatamente, ed ho deciso di mettere in ordine.
Potrei farlo con
un solo Incantesimo, ma poi non saprei dove la magia sistemerebbe le
mie cose.
E poi non
è affatto male, ho scoperto, sistemare.
Per esempio,
scavando a fondo del mio armadio, del mio Baule, o dei miei cassetti,
ho ritrovato cose che avevo dimenticato di avere.
Una vecchia foto,
un vecchio regalo dei Dursley di Natale, una vecchia maglietta, vecchie
lettere.
Mi sistemo sul
mio letto, aprendo il cassetto del mio comodino, ed iniziando ad
estrarvi oggetti su oggetti.
Vecchi rossetti
finiti, una foto di me ed Harry a Las Vegas, ed un’altra,
sempre nello stesso posto, con tutti i Cacciatori al completo, delle
lettere risalenti addirittura al secondo anno, quelle che Dobby
intercettò.
Mi viene un colpo
al cuore, quando mi ritrovo tra le mani la foto del vecchio Ordine,
quello risalente alla prima Guerra Magica.
Sorrido amara,
allo sguardo di giubilo di mia madre, e al sorrisetto furbo di mio
padre, prima di posarla delicatamente accanto alle altre foto sul letto.
Poi, tra i vari
bigliettini che ci scambiamo io ed Hermione durante le lezioni, dei
quali ho conservato i più divertenti, due biglietti
catturano la mia attenzione.
“Ma
se Dio ti ha fatto bella come il cielo e come il mare, a che cosa ti
ribelli, di chi ti vuoi vendicare?”
Buon
S.Valentino, Kim.
Magari
un giorno mi dirai di chi ti stai vendicando?
David.
Già,
me lo ricordo David.
Il mio ammiratore
segreto.
Anche se, devo
ammettere, mi colpì molto più lui di tutti gli
altri messi insieme.
Magari
perchè fu l’unico a capire che, se mi comportavo
da vera e ignobile stronza, un motivo c’era.
Senza contare
quel “Ti amo”, che mi scrisse nel primo biglietto
di S.Valentino.
Non credo di
averlo ancora inquadrato.
Comunque, non so
nemmeno io perchè, lo infilo nella tasca dei miei jeans a
sigaretta.
E poi, ecco che
il secondo mi strappa un vero e proprio sorriso depresso.
Ciao
bambolina.
Indovina
cosa ha trovato Daphne vicino al letto di Blaise?
Il
tuo bellissimo reggiseno.
Stavi
per farli litigare sai?
Fortuna
che sono arrivato io, ed ho spiegato come mai un così bel
capo intimo era nella nostra stanza.
Ti
consiglio di non lasciarne molti in giro, se vogliamo mantenere il
segreto,e sfuggire alla morte ancora per un po’.
Buonanotte
Ci
vediamo all’Inferno, bambolina
Draco Malfoy
Mi ricordo anche
di quella notte.
Una delle prime
in cui, dopo aver fatto sesso, restavamo semplicemente sdraiati.
In genere, io con
la testa appoggiata sul suo petto, oppure distesa di fianco di spalle a
Lui, mentre in suo braccio mi circondava la vita.
E fu la prima
volta che ci demmo appuntamento all’Inferno.
Quasi rido, al
pensiero di quanto mi ostinavo a dire a me stessa che fosse solo sesso,
quello che c’era tra noi.
In effetti, credo
che abbia provato solamente attrazione fisica per Lui, solo i
primissimi tempi.
Ci è
voluto poco per farmi stregare dal suo sguardo.
Non si resta
indifferenti a quegli occhi...
Mi perdo nei
ricordi, anche se sono più eccitanti che romantici, e mi
rituffo nella dura realtà solo quando sento un picchiettare
alla finestra.
Mi giro di
scatto, spaventata, prima di accorgermi che è solo un gufo.
Mi alzo dal
letto, apro la finestra, afferro la lettera, e ritorno sul mio letto.
Con un balzo nel
petto, vedo a chi appartiene.
Potter,
credo proprio che qui qualcuno abbia qualcosa da dirti.
Alle
17.00 nella mia Sala Comune.
Che cosa potrebbe
mai volere la Greengrass da me?
Guardo
l’orologio magico di Lavanda.
16.34
Ce la faccio.
La
curiosità mi sta logorando.
Non potevo
aspettare altro tempo chiusa in camera, ergo, ho afferrato al volo la
prima felpa che mi è capitata, ho infilato le converse, e
sono corsa giù per le scale.
I Serpeverde...!
Hanno sempre il
potere di stupirmi.
<<
Kim Potter? >>
Sento qualcuno
chiamarmi, alle mie spalle, così, mi fermo, e mi volto.
Davanti a me, mi
trovo un ragazzo, che potrebbe avere la mia età, anno
più, anno meno.
Ha capelli neri,
della stessa lunghezza di Harry, più o meno, e occhi
castani, molto espressivi.
Abbastanza alto,
fisico asciutto, labbra carnose, sorriso affascinante.
Si, è
decisamente un bel ragazzo.
Per non parlare
di come gli stanno bene i pantaloni grigi stretti e bassi, e di quanto
sia bella quella felpa della Duff, la birra dei Simpson.
Sorrido.
<<
Si. Sono io... >>
Mi porge la mano.
<<
Piacere, David. >>
Gliela stringo,
prima che una domanda mi si affacci nella mente, tramutata
immediatamente in parole.
<<
Sei per caso di Tassorosso? >>
Mi lascia andare
le dita, mentre sorride seducente.
<<
Si. E, se te lo stai chiedendo... >> aggiunge
<< ...i biglietti che ti sono arrivati a S.Valentino,
erano da parte mia. >>
Devo ammettere
che, adesso, la cosa mi imbarazza.
Insomma...non
è semplice parlare come se niente fosse con un ragazzo che,
senza nemmeno conoscerti, ti dice già che ti ama.
<<
Stavi andando in qualche posto particolare? >>
<<
Ehm...si... >> rispondo, in difficoltà
<< ...stavo andando nella...nella Sala Comune Serpeverde.
>>
Me lo sono
immaginata, oppure nei suoi occhi è passato un lampo di
delusione?
<<
Ah già... >> adesso, il sorriso che ha sempre
avuto dall’inizio della conversazione è sparito
<< ..tu e Malfoy eh? >>
In teoria non
sarebbero affatto cazzi suoi, ma, considerato quanto sia stato carino a
mandarmi quei biglietti, e di quanto sia stata scortese io a rimandare
indietro i suoi fiori, la prima volta, decido che una risposta non ha
mai ucciso nessuno.
Anche
perchè, ormai, tutto lo Stato sa i cazzi miei.
<<
Già. Se fossimo nel mondo Babbano, metterei su Facebook
“Relazione Complicata”. Sottolineando quel
“Complicata”. O magari togliendo proprio quel
“Relazione”. >>
Ride, mostrandomi
denti perfetti e bianchi.
<<
So cosa vuol dire...i Serpeverde sanno essere molto velenosi quando
vogliono. >>
<<
Parli per esperienza personale? >>
Annuisce,
perdendo per un attimo il sorriso.
Ma poi,
ritrovatolo, mi guarda di nuovo allegro.
<<
Se vuoi posso accompagnartici. Ti va? >>
In
realtà non mi farebbe molto piacere prolungare ancora di
più questo incontro imbarazzante, ma non posso certi dire di
no.
E poi, questo
David mi sembra un ragazzo molto tranquillo.
<<
Certo. >>
Ed iniziamo a
camminare.
<<
Allora... >> esordisco << ..sei nato nel
mondo dei Babbani, no? >>
E mi riferisco
alla sua maglietta con la scritta Duff.
<<
Si. Direi di potermi considerare un “Sanguesporco”,
come dice il tuo ragazzo. >>
<<
Non è il mio ragazzo. >> ribatto, mentre sento
imporporarmi le guance.
Non aggiungo
“Purtroppo”, solo perchè, in fondo,
è un estraneo.
Si gira a
guardarmi, con una nota dispiaciuta nella voce.
<<
Anche se, secondo la Ragazza del Giornale, siete incappati in una
struggente storia di amore e passione...oppure, come dice Strega
Moderna, è solo sesso. E potrei elencarti miliardi di altre
interpretazioni del vostro bacio...come dire?... pubblico, trovati
su altrettanti giornali. >>
Sospiro.
<<
Già. Stavolta la Ragazza del Giornale mi ha fatto davvero
incazzare... >> poi, mi giro verso di Lui, con sguardo
divertito << ...non ti facevo un appassionato di Gossip!
>>
Ride, cristallino
e affascinante, mentre svoltiamo a sinistra in un arazzo, accorciando
di molto la strada per i sotterranei.
<<
Sai com’è, la mia migliore amica ha una
abbonamento mensile a tutte le riviste scandalistiche di questo mondo.
Dice che, così, non si sente fuori dal mondo, qui dentro.
>>
<<
Secondo me c’è più Mondo ad Hogwarts,
che nel Mondo vero. >> sussurro, lanciando uno sgaurdo
irritato a Mrs Purr che ci stava miagolando contro.
Che cazzo vuole
questa gatta stupida?
Sono appena le
quattro e mezza del pomeriggio, circa, di domenica.
Più in
regola di così non possiamo essere!
<<
Dipende a quale mondo ti riferisci. >> dice, con voce
seria.
Però...che
bella voce.
<<
Quello che non fa schifo. >>
<<
Si... >> sorride << ...su questo ti do
perfettamente ragione. Destra o sinistra? >>
<<
Dritto...! >> rido.
Strano, comincio
a sentirmi a mio agio con David.
<<
Non sei andato molto spesso nella Comune Serpeverde, eh? Non
sarà che ti perdi al ritorno? >>
<<
Effettivamente, non sono molto pratico di queste zone. Credi sia un
male? >>
Sorrido,
amaramente guardando come le mie scarpe si muovono sul pavimento.
<<
Credo di no. Ma dipende dai punti di vista. >>
<<
Immagino di si...e dal tuo punto di vista? È un bene o una
male passare spesso dai sotterranei? >>
Resto un
po’ a pensarci.
Se stessi
parlando con Hermione, o Ginny, o un mio amico, risponderei che, per
me, è un vero male.
Ma che ormai non
posso farne a meno.
E che, a lungo
andare, si trasformerebbe nel migliore dei beni.
Ma non posso mica
confidarmi a tal punto con un ragazzo conosciuto circa tre
secondi fa, seppur carino e gentile.
Quindi:
<<
Anche nel mio caso dipende dai punti di vista. O dai motivi per cui ci
vado. >>
Giriamo a destra,
e ci troviamo nei Sotterranei.
Anche se parecchi
metri ci separano ancora dal Ritratto del Serpente.
Perciò
mi sento in dovere di porgergli le mie scuse.
<<
Senti...a proposito di S.Valentino...mi dispiace di aver rimandato
indietro i tuoi fiori. È che...non ero molto in me, in quel
periodo. >>
<<
Naah.. >> dice, con leggerezza << ...non
preoccuparti. Avevo capito che qualcosa ti faceva soffrire, non me la
sono presa più di tanto...considerato la fine che hai fatto
fare alle rose di Mark Fray, mi considerai fortunato. >>
Ridiamo tutti e
due, al pensiero del povero Corvonero.
Effettivamente
quella azione fa parte di una delle cose che feci da Regina dei
Ghiacci, di cui non ha rimpianti.
<<
E comunque... >> continua, mettendosi la mano nella tasca
dei jeans, ed estraendone un foglietto << ...ho
conservato il biglietto. Per le rose non c’è
più niente da fare, a meno che non ti piacciano le rose
morte... >>
<<
No... >> lo interrompo << ..i fiori morti
sono molto da assassini. Ed io ne ho abbastanza. >>
Il tempo di altre
risate da parte di entrambi, e gli permetto di continuare.
Mi porge il
biglietto.
<<
...Ma potresti sempre accettare la dedica. Un gesto simbolico, no?
>>
Resto titubante,
ed inizio a rallentare la mia passeggiata.
Mentre la mano
è a metà strada tra il mio fianco, e quel pezzo
di carta, m decido parlare.
Lo guardo negli
occhi, e scelgo accuratamente le parole.
<<
Sei molto gentile. E accetto volentieri il tuo biglietto.
Ma...ecco...vedi...senza impegno? >>
Insomma, okay mi
sta simpatico, ma non vorrei che pensasse a chissà quale
interesse da parte mia.
Probabilmente, se
non ci fosse stato Malfoy nel mio cervello, costantemente ad
avvelenarmi e corrodermi l’animo, ci avrei anche fatto un
pensierino.
Anzi, sicuramente.
Chissà,
magari avremmo anche preso appuntamento per uscire una sera, e
chissà che non mi sarebbe piaciuto, nel vero senso della
parola, più in là.
Ma, per il
momento, quello stronzo c’è eccome....
Ed oscura tutti
gli altri.
Persino Kevin.
<<
Certo, certo. Non preoccuparti.... >> mi risponde,
stranamente, con un sorriso << ...riesco a capire quando
non c’è molto da fare. Però...insisto
sul biglietto. >>
E come posso
rifiutare se mi guarda così?
E
così, più decisa, afferro quel pezzo di carta, e
lo infilo nella tasca dei pantaloni, dove, mi ricordo solo adesso, ho
anche l’altro suo biglietto.
<<
Grazie. >> mi limito a dire.
<<
Di niente. >>
Restiamo per un
po’ a fissarci, mentre camminiamo, e la cosa mi agita.
Siamo in
silenzio, e mi guarda in modo talmente profondo che, per un momento, ho
creduto stesse per baciarmi.
Ma, come spesso
mi succede, mi accorgo di aver sbagliato.
Perchè
poi, mi sorride.
<<
Ecco a voi, vostra altezza. Siamo arrivati. >>
<<
Grazie per avermi scortato fino qui! >>
<<
Si figuri... >> scherza, inchinandosi, e afferrandomi la
mano.
La sfiora con le
labbra, senza staccarmi gli occhi di dosso, e sussurra:
<<
Ogni vostro desiderio è un ordine, madame. >>
Mi fa ridere, per
il tono fintamente francese e pomposo che ha usato, trascinando anche
lui con me.
Prima che una
voce alle mie spalle mi uccida il riso sulle labbra.
<<
Wao. Adesso Sua Maestà ha anche bisogno di una scorta. Ma
non credevo ti accontentassi di così poco. >>
Sento il mio
respiro smorzarsi, mentre mi giro di scatto.
David alza la
testa dalle mie dita, e fronteggia la sensuale figura, appoggiata al
muro accanto al Ritratto.
<<
Malfoy. >>
Freddo.
<<
Summers. >>
Gelido.
E da quando si
conoscono?
Ma la domanda non
trova risposta nella mia mente, e nemmeno mi azzardo a farla ad alta
voce.
Perchè
su noi tre è calato un silenzio carico di tensione, e
talmente ghiacciato da poter raffreddare l’Inferno.
Merda.
Malfoy e David si
scambiano occhiate una più irritata dell’altra.
Quindi, deduco,
si conoscono.
E si stanno anche
sulle palle a vicenda.
Chissà,
magari Malfoy si sarà scopato la sua ragazza, oppure anche
la sua migliore amica di cui mi parlava prima.
Possibile.
<<
Okay, adesso che abbiamo fatto l’appello, potete anche
smettere di guardarvi male. >> cerco di sbloccarli, con
un tono molto incerto e in difficoltà.
Al suono della
mia voce, David sposta con fatica gli occhi da quelli di Malfoy, e li
sposta nei miei.
Mi sorride.
<<
Ciao Kim. Ci si vede nei corridoi. >>
Annuisco,
ricambiando il sorriso, e lo vedo andar via tranquillo.
Senza sbagliare
direzione.
Ma, adesso, il
problema più grande è alle mie spalle.
Non oso girarmi,
ma sento nitidamente il suo respiro a distanza da me.
Credo non si sia
ancora mosso.
E lo stesso
faccio anche io.
<<
Allora... >> sussurra, con un tono che non mi piace
<< ...conosci quell’idiota di Summers, eh?
>>
Stronzo.
Come al solito.
<<
Si, lo conosco... >> cazzata, l’ho incontrato
solo qualche minuto fa << ...e non è
un’idiota. >>
<<
Oh, certo. Immagino tu non sappia che ti sbava dietro da un secolo.
>>
Un momento.
Ho sentito una
note di scottante gelosia nelle parole del Principe delle Serpi?
Gelosia
bruciante, maligna, subdola?
Si.
Credo proprio di
si.
Ecco spiegato il
mio sorrisetto sadicamente soddisfatto, e di come trasudi sicurezza,
quando mi giro a guardarlo negli occhi.
È
ancora appoggiato alla parete, e Dio solo sa quanto è sexy,
con quelle sopracciglia alzate, il ghigno malefico, gli occhi pieni di
rabbia, e la divisa che fascia il suo maledetto corpo.
<<
Certo che lo so. Ci sono persone che non hanno paura ha dimostrare
quello che provano... >> ogni riferimento a fatti o
persone è puramente casuale << ...mi sorprende
come faccia a saperlo tu. >>
Il ghigno gli si
allarga, ma questo non è affatto dimostrazione di
divertimento.
Anzi.
Si sta incazzando
ancora di più.
E prende ad
avvicinarmi sempre di più.
<<
Sono Draco Malfoy. >>
Ah,
già.
La sua
spiegazione a tutto quello che gli chiedo.
<<
E poi, al festino di Lumacorno, lui e i suoi amichetti non sono stati
propriamente discreti nel manifestare il loro interesse.
>>
Alzo un
sopracciglio.
<<
Quale festino? >>
<<
Quello di Natale, bambolina*. E poi, non è quello che si
può definire un segreto l’infatuazione di quel
Summers per te. E non è l’unico. >>
Già.
E lui tiene
sempre sotto controllo la stuolo di ragazzi intorno a me.
La cosa dovrebbe
farmi arrabbiare, e non poco.
Infondo, lui non
ha nessun diritto sulla sottoscritta, in teoria.
Ma...perchè
cazzo la cosa mi lusinga e basta?!
<<
Bè... >> rispondo con il suo stesso tono
<< ...sono Kimberly Potter. >>
La cosa inizia a
divertirmi.
Ma a Lui non
credo, dato la risata senza nessuna insignificante forma di
divertimento in cui si esibisce.
Anche riesce
comunque ad incantarmi.
<<
Te lo concedo, bambolina.. >> sussurra, sempre
più vicino << ...hai sempre saputo tenermi
testa. Forse è questo che mi ha sempre eccitato di te...
>>
Okay, adesso
ammetto di star perdendo un po’ della mia lucidità.
Magari dipende
dal fatto che mi ha appena afferrata per la vita, e mi sta fissando con
quegli occhi accesi di desiderio, ai quali resistere è
difficilissimo
<<
...Ma stai attenta. Sono velenoso. >>
Questo lo sapevo
già.
L’ho
imparato a mie spese.
<<
E poi...come si dice?...ah si! Se scherzi con il fuoco, alla fine ne
resti scottata. >
Ghigno, e mi
avvicino al suo orecchio.
E stavolta sono
io a sussurrare, solleticandogli il collo con il mio respiro.
<<
Ma dimentichi che io sono
fuoco, tesoro...
>>
Lo sento
stringere maggiormente la presa delle sue dita sul mio fianco.
Credo che abbia
avuto un effetto positivo questa situazione, sul suo amichetto
sottostante.
E devo ammettere
che sentirmi stringere da Lui, in questo momento, non fa che portarmi
nella stessa situazione.
Da quanto tempo
non facciamo l’amore io e lui?
Quanti minuti di
agonia ho dovuto sopportare senza potermi unire a lui?
Quante struggenti
ore hanno tenuto i nostri corpi, le nostre pelli, separati?
Poi,
improvvisamente, si allontana da me.
Mi guarda negli
occhi, a distanza di sicurezza, adesso, per poi ghignare.
<<
Touchè. >>
E, senza
aggiungere altro, si volta verso il Ritratto, ovvero
l’Entrata della Sala Comune Serpeverde.
Cosa?
Entriamo subito?
Adesso?
Dovrei affrontare
quella massa di occhi fissi su di me, assassini o adirati, nel migliore
dei casi, adesso?!
No!
Un momento, ho
bisogno di un po’ di concentrazione!
Nel caso in cui
qualcuno mi lanciasse un Incantesimo in pieno petto, devo prima trovare
la mia Bacchetta, per difendermi!
Dove cazzo
l’ho messa?!
Controllo nelle
tasche, avanti e dietro, ma niente.
Attaccata alla
cinta non c’è...eppure sono certa di averla
portata con me!
Dopo un bel
po’ di tempo che io sono qui a tastarmi alla ricerca della
mia Bacchetta, Malfoy, accortosi che non lo stavo seguendo, si rigira
verso di me.
<<
Bambolina, che cazzo stai facendo? >>
Sto
tergiversando, alla ricerca della mia Bacchetta, perchè ho
paura di affrontare tutti quei Serpeverde che mi fissano.
La stessa paura
che ho avuto prima di entrare nella Sala Comune Grifondoro, del resto,
con l’unica differenza che lì ero nella mia Casa,
ed ero certa che nessuno mi avrebbe Schiantata appena entrata.
Adesso,
già le Serpi mi hanno sempre odiata, poi sono anche andata a
letto con il loro Principe!
Le ragazze
saranno tutte gelose, i ragazzi indignati...ergo, devo assolutamente
trovare la mia Bacchetta!
<<
Sono alla ricerca della mia Bacchetta, non si vede? >>
Niente, nelle
scarpe non c’è.
Ma, la mia
ricerca disperata passa in secondo piano, nel momento in cui lo sento
ridere.
E non come prima,
senza sentimento.
Adesso
è davvero divertito.
Potrei baciarlo
adesso, se non fosse che la sua fonte di ilarità
è la sottoscritta.
<<
Adesso mi devi spiegare a cosa ti serve! Non stai mica andando in
Guerra! E poi sei l’unica strega che può perdere
una cosa essenziale come la Bacchetta, addosso a se. >>
Bravo, bravo.
Complimenti!
Ridiamo delle mie
disgrazie!
Mi armo della mia
migliore espressione offesa, quando, da accovacciata che ero nel
tentativo di cercare la Bacchetta nelle scarpe, mi alzo di nuovo in
piedi.
<<
Come a cosa mi serve?! Voglio ricordarti che i tuoi cari compagni di
Casa mi hanno sempre detestata?! Adesso che quella stronza della
Ragazza del Giornale ci ha sputtanati, saranno furibondi...non oso
immaginare le ragazzine Serpeverde quanti piani per uccidermi avranno
architettato! >>
Continua a
ridere, sempre più divertito, mentre io sono alla perenne
ricerca della mia fonte di Magia.
Insomma il mio
corpo è finito, dove cazzo posso averla messa?!
<<
Non preoccuparti, tesoro...
>> dice, riprendendo lo stesso tono con cui
l’avevo appellato prima << ...ti difendo io
dalle ragazzine assatanate! >>
Lo guardo male,
alzando un sopracciglio.
<<
Sai perfettamente che non mi serve essere difesa. Posso ventilarle dove voglio, quando voglio, come voglio, e se voglio.... se
solo riuscissi a trovare questa cazzo di Bacchetta! >>
Ghigna,
più sexy che mai.
Mi si avvicina di
nuovo, talmente spedito che me ne rendo conto solo quando è,
ormai a pochi centimetri da me.
Oddio, e adesso
che vuole fare?
<<
Sarai anche una grande Cacciatrice.... >> sussurra,
mentre mi è talmente vicino che, come mi è
successo con David, ho l’impressione che stia per baciarmi.
Anche se
l’attorcigliamento dello stomaco all’idea,
è leggermente diverso...
I nostri nasi si
possono quasi toccare, e siamo occhi negli occhi in un modo talmente
intimo e seducente, che non credo di poter reggere ancora per molto.
Una sua mano si
muove elegante verso i miei capelli, raccolti, tanto che sto appunto
per chiudere gli occhi ed attendere il suo tocco sui miei filamenti
neri, quando sento di nuovo la sua voce.
<<
...ma sei anche una grande svampita. >>
Succedono varie
cose contemporaneamente:
Sento la cascata
dei miei capelli tornare a coprirmi il collo e le spalle, Lui
indietreggia di qualche passo, Io riprendo a respirare, e i miei occhi
focalizzano la mia Bacchetta, adesso, tra le sue dita bianche.
Il tutto coronato
dal suo sorrisetto sghembo di trionfo.
Ah si!
Adesso ricordo!
Avevo usato la
Bacchetta per mantenermi su i capelli, e ci avevo anche messo un
po’ ad attorcigliarla intorno ad essi, senza che mi tirassero
troppo.
Perfetto...Malfoy
ha ragione.
Sono una svampita.
Ma, ovviamente,
non gli do mica la soddisfazione di dirglielo.
Afferro scocciata
e brusca la causa della mia ricerca dalle sue mani, e mi dirigo vero il
Ritratto del Serpente.
Mi segue subito,
e con qualche passo mi supera, dato che è Lui a poterci far
entrare.
Ma, prima di
sussurrare la Parola d’Ordine, mi sussurra, ghignante:
<<
Se hai paura, stammi vicina. Non ti attaccheranno, se facendolo
rischierebbero di colpire me. Soprattutto le ragazzine. >>
Modesto...
Ma non faccio in
tempo ad apostrofarlo, acida, che ha già pronunciato la
parola d’ordine, ed è entrato nella sua Comune.
Lo seguo.
...
....
.....
.......
Perfetto.
Dire che ci
stanno fissando tutti è un eufemismo.
Dire che gli
sguardi sono carichi di odio è sminuire.
Dire che le
ragazzine non mi si stanno per scagliare addosso è una
bestemmia.
Dire che Malfoy
non si sta sadicamente divertendo di tutto questo è una
cazzata.
E dire che io non
sto per Schiantarli tutti, uno ad uno, sarebbe come dire che Draco
Malfoy ed Harry Potter sono l’uno il migliore amico
dell’altro.
Ve li immaginate,
che accoppiata?!
<<
Principessa! Da quanto tempo non scendevi nei sotterranei, dalla tua
Torre Incantata! >>
<<
Certo...anche io sono felice di vederti, Nott. >>
ribatto, sarcastica.
Ed eccoli
lì.
I Regnati
Serpeverde.
Daphne Greengrass
e il suo ragazzo Blaise Zabini, Theodore Nott, con ancora il ghigno
stampato in faccia per il nostro breve scambio di battute, e Pansy
Parkinson con la migliore facci annoiata che le abbia mai visto.
Aggiungerei anche
“riluttante”.
Sono tutti seduti
nelle loro solite postazioni, e, sul tavolino di cristallo al centro,
sono ancora mezzi pieni dei bicchieri di Champagne Elfico.
Mi sporgo
meglio...e, dalla bottiglia, leggo la data “1987”.
Sempre molto
costosamente eleganti, i Serpeverde.
Malfoy prende
posto accanto alla Parkinson sul divano, ed io accanto a lui, senza
aspettare che qualcuno mi avesse detto di accomodarmi.
<<
Allora... >> esordisco, rivolta per lo più a
Daphne, ma anche al resto << ...ho fatto 7 piani di
scale, e sto sopportando tutta la vostra Casata che mi fissa
assassina...a cosa devo tutto questa urgenza? >>
La Principessa
delle Serpi, sporgendosi verso il tavolo per afferrare quello che,
probabilmente, è il suo delicato bicchiere, ne da un sorso.
Piccolo.
E poi torna a
guardarmi.
<<
Perchè abbiamo delle novità, su quanto detto
dalla Ragazza del Giornale l’altra sera. >>
Ah, perfetto.
Magari quella
stronza ha anche un video dove io e Malfoy ci spingiamo ben oltre il
semplice bacio, e vuole ricattarci tutti?
Istintivamente
sposto gli occhi verso di Lui.
Che, bellissimo
come sempre, non mi toglie gli occhi di dosso.
Facendo violenza
su me stessa, mi decido ad interrompere la lotta dei nostri occhi, e
torno a prestare attenzione alla Greengrass.
<<
Cosa ha fatto quella stronza adesso? Ha deciso di morire giovane?
>>
Un ghigno
seducente si apre sulle labbra di Zabini.
<<
Per quanto l’idea di uccidere la Ragazza del Giornale, ora
come ora, alletti un po’ tutti, devi frenare le tue manie
assassine, Sua Maestà... >>
<<
...Perchè, adesso, non centra un cazzo. >>
conclude per lui Nott.
Okay,
è ufficiale.
Non ci sto
capendo più niente.
Credo che mi sia
anche spuntato sulla testa un enorme punto interrogativo rosso.
Perchè
rosso?
Boh, è
il mio colore preferito.
Insieme al blu,
da qualche tempo a questa parte.
<<
Oh insomma!.. >> sbotta all’improvviso la
Parkinson << ..basta con i giri di parole, e diteglielo.
Così questa cazzata finisce presto, e i piccioncini possono
tornare a sbaciucchiarsi in pubblico. E ritornare i soliti romantici,
zuccherosi del cazzo! >>
E da quando io e
Malfoy ci baciamo in pubblico?
Da quando siamo
romantici?
Da quando siamo
zuccherosi?
Qualcuno mi vuole
spiegare cosa sta succedendo?!
E
perchè Malfoy non ha mandato a fare in culo la Parkinson
dopo che l’ha insultato?
Ma nessuno sembra
aprire bocca, e quindi sto per farlo io.
Ma è
sempre la Serpe a parlare.
La Parkinson si
gira a guardarmi, e, come se ogni parola da lei detta la facesse
vomitare, alzando gli occhi al cielo, mi informa:
<<
Quello Sfregiato di tuo fratello è stato incastrato. Digli
che non ha fatto le corna alla sua amata Sanguesporco. È
solo un piccolo scherzo di Lucian Bole e compagnia bella.
>>
Ha dato dello
Sfregiato a mia fratello.
E della
Sanguesporco ad Hermione.
Ma,
ciononostante, è un semplice sorriso che mi si allarga sulle
labbra.
E, per la
cronaca, si, è un sorriso minaccioso.
<<
Quindi l’idea di tutta questa messa in scena ai danni di mio
fratello è tua?! >>
<<
Si, bambolina, come devo ripetertelo? Bole non è mica
talmente intelligente...ma l’artefice di tutto questo macello
è lui...io non centro un cazzo. >>
<<
Si, ma l’avresti creato! Hai macchinato tutto tu, anche se
poi è stato Bole a metterla in atto! >>
Come ha osato?
Insomma...
Come ha potuto
anche solo pensare una cosa del genere?!
Lo sa che mio
fratello ed i miei amici sono tutto il mio Mondo, come ha anche potuto
solo pensare di attaccarlo così?!
E poi...cosa gli
è saltato in testa adesso?
Prima organizza,
e poi mi aiuta a scagionare Harry?
Mi fermo di
scatto per il corridoio, e lascio che Lui prosegua per qualche passo,
finchè non si accorge che non lo sto seguendo più.
Si gira con aria
scocciata verso di me, e sospira esasperato.
Appena la
Parkinson e la Greengrass hanno finito di spiegarmi i particolari
dell’inganno di Lucian Bole, mi sono precipitata fuori dalla
Sala Comune dei Verde Argento, per andare a cercare Harry ed informarlo
di tutto.
Ma Malfoy si
è offerto di venire con me.
E, nel tragitto,
mi ha informato, con leggerezza, di come tutta questa macchinazione
fosse stata partorita dalla sua mente bastarda.
<<
Bambolina, te lo ripeto. Si, è una mia idea. Ma se mi fai
finire di parlare, posso spiegarti. >>
Metto le mani sui
fianchi, e lo guardo con sufficienza.
<<
Bene, allora. Forza, ti ascolto. >>
Guarda il cielo,
con fare teatrale, come se stesse ringraziando Dio per il mio silenzio.
Stronzo.
<<
Non puoi incazzarti con il sottoscritto, solo perchè sono
molto intelligente!... >> alzo un sopracciglio, e Lui
ghigna << ...e poi è un’idea, si
mia, ma molto molto vecchia. Risale circa all’inizio di
Settembre, e lo Sfregiato e la Mezzosangue non facevano ancora coppia,
credo... >>
Si, è
vero.
Si sono messi
insieme a Dicembre.
<<
...E Bole non ha certo agito per mio ordine, ma per cazzi suoi. Magari
pensava fosse divertente. >>
E dal lampo di
giubilo che gli attraversa per un attimo gli occhi, sembra essere
d’accordo.
<<
Ma non riesco comunque a credere come tu abbia potuto pensare una cosa
del genere! Lo sapevi che così facendo avresti fatto star
male un bel po’ di persone! >>
<<
Avanti, bambolina, sono anni che ci facciamo delle infamate a vicenda!
Vogliamo parlare della bella spogliarellista che mi avete mandato in
camera per Natale, l’anno scorso, e che, ho poi scoperto
quando si è tolta l’intimo, era un trans?!
Dovremmo stare qui a discutere di 8 anni di prese per il culo!
>>
Già...
8 anni di
disprezzo reciproco, completamente cancellati nella notte di Halloween.
La prima volta
che facemmo l’amore.
Ma, lo stesso,
non so se posso perdonarlo.
<<
Dici che è un’idea vecchia? >>
Annuisce.
Infatti,
effettivamente, nessun motivo poteva impedire a Malfoy di giocare un
così brutto tiro ad Harry.
Insomma, sono
anni che vanno avanti così le cose tra di loro: infamate e
scherzi cattivi.
Fino a pochi
minuti fa, credevo, però, che avesse smesso di fare certe
cose ai miei Grifoni, per
me.
Per quello che
c’è, o c’è stato tra noi.
E sapere che
tutto questo era stato partorito dalla sua mente, mi ha fatto cadere il
mondo addosso.
“Non
tiene a me nemmeno quel tanto che basta da impedirgli di ferire i
Grifondoro” ho pensato.
Ma, se dice che
ha macchinato tutto prima della nostra pseudo storia...
<< E che
non l’hai messa in atto tu? >>
Di nuovo, il
cenno di assenso con la testa.
<<
E che non ne sapevi assolutamente niente? >>
<<
Si. Te l’ho detto. >>
Se ci fosse stato
Harry al posto mio, lo avrebbe semplicemente picchiato.
Ovviamente, non
gli avrebbe creduto.
E anche se lo
avesse fatto, lo avrebbe picchiato per passare il tempo.
Ma su questo
fatto, sorvoliamo....
Perchè
io non sono Harry.
<<
Okay, d’accordo. Ti credo. >>
E riprendo a
camminare avanti a Lui, sperando che il sorrisetto allegro non
l’abbia visto.
Si limita a
seguirmi silenzioso.
Ma non per molto.
<<
Comunque...a proposito di Lucian Bole. Blaise mi ha detto della vostra
nottata allegra. Complimenti! >>
Sento una nota di
gelosia nella sua voce?
Perfetto, dato
che, così dicendo, mi ha ricordato di un altro
bell’argomento di cui parlare.
<<
Oh, certo. Vogliamo parlare della tua scopata con Romilda Vane?
>>
Ridacchia, tra se
e se, affiancandomi.
<<
E’ per quello che stavi per incenerirla, stamattina? Sei
gelosa, bambolina!? >>
Ghigno,
leggermente delusa dal semplice fatto di non essere riuscita a finire
la mia opera.
<<
Non sono gelosa!... >> cazzata, e lo sappiamo tutti e
due. Magari è per quello che Lui si limita a ghignarne, e
non ribatte << ...è solo che quella deficiente
della Vane mi è sempre stata sul cazzo. Non capisco come tu
abbia fatto ad andarci a letto! >>
Se solo penso ai
loro corpi intrecciati, alla voce di quella stronza che sussurra il Suo
nome...
Dio impazzisco..!
<<
Non è che abbia dovuto parlarci molto!... >>
bastardo << ...e poi è andata via la mattina
dopo, che ancora dormivo. Credo... >>
Applaudo, in modo
sarcastico, mentre svoltiamo l’angolo, e saliamo le scale.
<<
Ma bravo! Complimenti! È una cosa assolutamente immorale!
>>
Mi guarda, con il
sopracciglio alzato.
La vuole smettere
di salire le scale così velocemente?
Non riesco quasi
a stargli dietro!
<<
Ah, certo, perchè la tua notte con Bole è stata
il massimo della moralità...! >>
Touchè.
Solo che...
Solo che....
Solo che...
Insomma dovevo
pur sgridarlo per qualcosa, sfogando la mia gelosa frustrazione!
<<
E poi... >> mi afferra dal polso, e mi avvicina a Lui, in
modo da potermi sussurrare nell’orecchio <<
...Io sono
immorale. >>
Già.
Magari
è per quello che mi eccita tanto.
Ma questo non
glielo dico, perchè continuo a camminare avanti a Lui,
sperando che il suono martellante del mio cuore impazzito non arrivi
anche alle sue orecchie.
<<
Dici che dobbiamo proprio entrare qui dentro? >>
<<
Certo...se no come lo chiamo Harry, urlando? >>
<<
Devo ammettere che la cosa non mi aggrada molto. Preferisco aspettarti
qui fuori. >>
Rido,
sinceramente divertita dalla faccia riluttante di Draco Malfoy, mentre
fissa con ribrezzo il ritratto della Signora Grassa.
<<
Non dirmi che il grande Draco Malfoy ha paura di entrare nella Sala
Comune dei Grifondoro? Dai, non sarebbe la prima volta! >>
Già, e
chi se lo scorda quel pomeriggio, in cui Lui e Zabini mi accompagnarono
in braccio nella mia Comune?
Esattamente lo
stesso pomeriggio in cui i Cacciatori partirono senza di me, per via
della mia gamba malata, per poi stare via più a lungo del
previsto, mandandomi in stato di catatonica preoccupazione, barra
depressione.
Se ripenso a quel
brutto periodo, mi vengono ancora i brividi...
<<
Io. Non. Ho. Paura.... >> sibila, minaccioso
<< ...semplicemente mi repelle l’idea di
entrare là dentro...toccare
stupide cose Grifondoro....! >>
Ah davvero?
Tutte le volte
che siamo finiti a letto insieme, non mi sembrava ti dispiacesse
toccare qualcosa di Grifondoro...
Ed infatti mi
avvicino studiatamente lenta a Lui, e mi posiziono davanti ai suoi
occhi.
Vicini.
Afferro la sua
mano, delicatamente con la mia, e di nuovo la stessa sensazione
paradisiaca al contatto tra le nostre dita che mi colpì alla
festa della Ragazza del Giornale, si impossessa di me.
Porto lentamente
le sue dita al mio viso, mentre alzo gli occhi per puntarli nei suoi,
decisamente più in alto.
Faccio si che
ogni lembo di pelle della sua mano, o meglio, del suo palmo, sia a
stretto contatto con la pelle della mia guancia.
La rinnovata
vicinanza quasi mi fa sospirare, mentre racchiudo le sue dita tra la
mia mano e la mia guancia.
Quasi chiude gli
occhi, in espressione di puro gradimento, e la cosa mi riempie di
soddisfazione.
Anche se la parte
di me, che agogna da mesi il contatto con il suo corpo, scalcia e si
dimena per avere la meglio sulla mia mente, e fa un male da morire,
resisto dall’unire i nostri visi.
<<
Stai toccando qualcosa di Grifondoro... >> sussurro, a
bassissima voce << ...la cosa ti disgusta?
>>
Sospira
rassegnato, e mi fissa lascivo.
<<
No. >>
<<
Bene. Adesso puoi seguirmi nella mia Sala Comune? >>
Ma nessuno dei
due accenna a voler ritornare a parlare ad una distanza normale, oppure
a voler togliere le mani dalla posizione intima in cui si trovano.
<<
L’opzione di aspettarti fuori non ti aggrada, vero?
>>
Scuoto la testa.
<<
Voglio ricordarti quante volte sono entrata io nella tua Comune? Voglio
torturarti allo stesso modo! >>
Entrambi
allarghiamo le labbra, io in un sorriso strafottente, Lui nel solito e
sempre sexy ghigno.
<<
Sto collaborando con voi per aiutare lo Sfregiato e la Mezzosangue! Non
ti sembra una tortura sufficiente, per il sottoscritto? >>
Un momento.
Adesso che me lo
fa notare, mi sorge una domanda, spontanea.
Una alla quale
non avevo fatto caso prima.
E che mi sembra
più che lecita.
<<
Perchè lo stai facendo? Insomma...avresti potuto tenerti la
soffiata per te. Ed invece la stai usando per aiutare Harry ed Herm.
Perchè? >>
<<
C’è bisogno che ti risponda? >>
Penso proprio di
si.
Infondo, adesso
che ci penso....
Non era scritto
da nessuna parte che lui divulgasse la notizia dello scherzo di Bole.
Infondo, ha
sempre odiato Harry ed Hermione, è l’artefice
dell’idea...
Perchè,
invece di ridere alle loro spalle, sta alleviando la sofferenza della
mia migliore amica?
Evidentemente, il
persistere del mio dubbio mi si riflette in faccia.
Ed allora
sospira, e fa una cosa che mi lascia di stucco.
Si guarda un
attimo in giro per vedere se passa qualcuno, posa anche
l’altra sua mano sul mio viso, e congiunge le nostre labbra.
Non è
uno di quei baci che ti lasciano ansimante e con un battito
pericolosamente accelerato.
No.
È un
semplice sfiorarsi di labbra, nemmeno le lingue entrano in gioco.
E dura pochissimo.
Giusto il tempo
di farmi chiudere gli occhi al nuovo contatto, e lasciarmi senza parole.
E poi, quando si
stacca, prende a guardarmi con la solita aria boriosa, ma estremamente
affascinante.
<<
Ti basta come risposta bambolina? >>
Si.
Decisamente si.
<<
A-Aspettami qui. >> sono semplicemente in grado
di sillabare.
Mi giro vero la
Signora Grassa, pronuncio la Parola d’Ordine
“Fenix”, ed entro.
Ignoro
deliberatamente tutti gli sguardi che si spostano magicamente nel punto
della Comune che occupo io, ed inizio a passare ai Raggi X tutte le
persone presenti adesso.
E devo anche fare
presto, perchè Ginny mi ha chiamata dallo Specchio prima,
dicendomi che stavano arrivando: non posso affrontare Seamus e gli
altri adesso.
Ho cose
più urgenti da fare.
<<
Scusa.. >> chiedo ad un ragazzo del mio stesso anno, di
cui adesso mi sfugge il nome << ...hai per cosa visto
Harry? >>
Scuote la testa,
dispiaciuto.
<<
No, mi dispiace. >>
Ma non faccio
nemmeno in tempo a finire tutte le bestemmie che conosco in francese,
che vedo scendere una testa rossa e una nera dalle scale del Dormitorio
Maschile.
Ringraziando i
signori Weasley per aver dato al più piccolo dei loro figli
maschi un colore di capelli così inconfondibile e
sgargiante, mi affretto vero Harry e Ron, prima che lascino la Sala
Comune.
<<
Harry! Ron! Ehi! >>
Ma sono sordi?!
<<
Harry! HARRY! >>
Finalmente si
girano...
Li raggiungo
velocemente, con un gran sorriso stampato in faccia.
<<
Kiki...come mai così sorridente? >>
<<
Elementare Watson.. >> sorrido, vanitosa <<
...la qui presente Sherlock Potter ha risolto il caso della scopata
misteriosa. >>
Sono ancora le
sei del pomeriggio.
Madama
Chips ha detto a Kiki che avrebbero dimesso Hermione solo in serata.
Questo vuol dire
che è ancora in Infermeria.
Se solo penso a
tutto quello che abbiamo dovuto passare, che ha
dovuto passare, per colpa di qualche Serpe stronza, mi prudono le mani.
Non appena sono
uscito dalla Sala Comune con mia sorella e Ron, e mi sono trovato
davanti, appoggiato strafottente alla parete, Draco Malfoy, ho subito
sentito puzza di Serpeverde in tutta questa brutta faccenda.
Ed in effetti, si
è rivelata proprio una giusta sensazione.
Quando Malfoy e
Kiki hanno finito di raccontarmi come è andata la vicenda, e
di come quel lurido bastardo pezzo di merda di Lucian Bole abbia
architettato tutto, una miriade di sensazioni si sono scatenati nel mio
cervello.
Oltre alla solita
vecchia voglia di prendere a pugni Malfoy, ma quella ormai è
radicata dentro di me, indipendentemente dalle situazioni.
Anche se non
sarei riuscito davvero a contenerla stavolta, se non fosse stato per
Kiki, quando, dopo che mia sorella mi ha spiegato tutto con un sorriso,
ha detto:
<<
Non hai fatto le corna alla Mezzosangue, Sfregiato. Anche se non
capisco come tu abbia potuto crederci. Se non lo fa quella Zannuta
della Granger, chi potrebbe mai dartela? >>
Grandissima testa
di cazzo.
Dicevo...ah si.
Oltre alla voglia
di dare a quel Furetto quello che si merita, per il semplice fatto di
essere nato, ho subito sentito salire dentro di me un gradissimo
sollievo.
Insomma...tutta
questa stronzata del tradimento di Hermione mi stava letteralmente
uccidendo.
Scoprire che era
stato solo una lurida macchinazione, mi ha riempito di conforto.
Subito dopo,
questo si è trasformato in pura gioia e felicità:
avrei finalmente potuto riavere con me la mia Hermione.
Tutto
ciò, seguita dalla rabbia più cieca, al pensiero
di lei in un letto di Infermeria, a causa di qualche Serpeverde di
merda.
Dovrei
architettare una vendetta con la V maiuscola.
Ma, adesso,
quell’idiota di Bole, e le pene che dovrà patire,
diventano l’ultimo dei miei problemi.
In
realtà tutto
diventa l’ultimo dei miei problemi.
Esiste solo
Hermione, adesso.
Perchè
sono appena arrivato davanti alle porte dell’Infermeria.
Respiro
più profondamente, e, con uno scatto di coraggio che Godric
mi invia dal Cielo, mi decido ad aprirle.
Sorrido, non
appena vedo le mie speranze avverarsi: non ci sono altri pazienti,
oltre ‘Mione.
Anche se...
<<
Signor Potter!.. >> Oh, cazzo. Madama Chips
<< ...Non è orario di visita! >>
Perfetto.
Adesso anche
l’Infermiera si mette a rompere le palle.
Ma sono anche
disposto a Schiantarla se non mi fa parlare con Hermione.
Le cui tendine,
al momento, sono chiuse intorno al letto.
Certamente non si
sarà ancora accorta che sono arrivato, dato
l’Incantesimo Anti Sonoro di cui sono impregnate, per
permettere ai pazienti un sonno migliore.
Quindi, se alzo
Bacchetta contro Madama Chips, cosa che disapproverebbe certamente, non
potrà mai saperlo...
<<
La prego Madama Chips! Mi conceda solo qualche minuto! La scongiuro!
>>
<<
La signorina Granger sta riposando! La lasci dormire in pace!
>>
Non credo proprio
che Hermione stia dormendo.
Doveva ancora
finire il tema di Pozioni, mi ha detto Lavanda, che gliel’ha
portato, ed Hermione non lascia mai un compito in sospeso.
E la cosa, almeno
stavolta, hai i suoi risvolti positivi.
<<
Avanti, Madama Chips, la prego! Le prometto che se Hermione dorme la
lascerò in pace...ma se è sveglia mi conceda
almeno qualche minuto! La prego! Anche per perchè sono certo
che dopo vorrà tornare in camera sua! >>
Mi guarda
accigliata per un po’, spostando uno sguardo indeciso, sul
letto di ‘Mione, coperto da tende, e uno palesemente
infastidito, su di me.
Resta in indeciso
silenzio per un po’, prima di sospirare e concedermi:
<<
Anche se non è lei l’Infermiere qui, signor
Potter, e non è certo lei che decide quando i pazienti
possono venire dimessi, la signorina Granger è maggiorenne,
e non posso trattenerla qui con la forza. Ma, l’avverto, si
assume qualsiasi responsabilità di una disapprovazione da
parte di Hermione Granger! >>
Annuisco, con un
sorriso enorme e grato, e osservo compiaciuto l’Infermiera
mentre, lanciatomi un ultimo sguardo di fuoco, si dirige a passo di
marcia verso il suo Ufficio, sbattendo la porta.
Ottimo.
Lancio un
Muffliato contro l’uscio, e mi dirigo sempre meno spavaldo
verso il letto di ‘Mione.
Okay, non ho
colpe, ma Hermione Granger arrabbiata, è pur sempre Hermione
Granger arrabbiata.
Ma, in fondo, se
qualche strillo e qualche insulto, sono i prezzi che devo pagare per
riaverla con me, ovviamente, sono più che disposto a pagarli.
Figurarsi...attraverserei
l’Inferno a piedi nudi, per lei, non vedo perchè
dovrei fermarmi a qualche ramanzina.
Più
deciso che mai, scosto le coperte, perdendomi, nello stesso attimo in
cui i miei occhi si posano sulla sua figura, nella contemplazione della
mia ragazza.
Siede sul letto
con la schiena appoggiata al cuscino, sistemato contro il capezzale del
letto.
Le gambe sono
rannicchiata su se stesse, e i suoi capelli, le ricadono ad
incorniciare il viso.
Sebbene sia
pallida, e gli occhi emanino tristezza, non posso che giudicarla
bellissima.
Il collo
delizioso, la pelle morbida, il modo in cui si mordicchia le labbra,
mentre le pozze d’ambra che la gente comune chiama
“Occhi”, scorrono sulle pagine ingiallite di un
vecchio libro, che regge con le sue mani piccole e dolci.
Stupenda.
Il rumore da me
prodotto, attira la sua attenzione, e finalmente mi rivolge lo sguardo.
I nostro occhi si
incontrano, e per un attimo mi manca il respiro, nel vederne la
completa assenza del solito calore in essi.
Ma poi, quando
riprende possesso delle sue capacità, mi gela con lo
sguardo, girando la testa di spalle al sottoscritto.
Vederla
così arrabbiato con me mi ferisce, ma tra poco, quando le
spiegherò cos’è successo
sarà tutto finito.
E poi...non posso
certo biasimarla se adesso mi odia.
Infondo, crede
che l’abbia tradita.
<<
Ciao Herm. >>
Non mi risponde.
Sospirando e
sorridendo insieme, perchè arrabbiata è ancora
più bella, mi siedo sulla sedia accanto al suo capezzale.
<<
Hai cinque minuti per me? >>
<<
Piuttosto li dedico alla tomba di Aragog... >>
Inviperita...
E la cosa mi
piace.
<<
So che mi odi adesso però... >> inizio, ma la
mia ragazza mi interrompe, sempre senza guardarmi.
<<
Non ti odio. Non ci riesco, maledizione!
E questo mi fa incazzare ancora di più... Odio il fatto di
non riuscire ad odiarti! >>
Rimango per un
momento spiazzato dalle sue parole, mentre i miei occhi si perdono
nell’analisi dei deliziosi giochi di luce che i raggi solari,
debolissimi per la fine dell’inverno, fanno con la sua pelle
morbida e liscia, che tanto adoro.
Profuma sempre di
pesca....
Scuoto la testa,
disincantandomi dalle contemplazione di tanta bellezza in una sola
persona, e riprendo a parlare.
<<
Mi odierei anche io Herm. Se adesso io non fossi qui con delle valide
spiegazioni. >>
A queste mie
parole, gira la testa di scatto, e punta uno sguardo assassino nel mio.
Non mi ha mia
rivolto quegli occhi, e nemmeno l’ha mai fatto con qualcuno
in mia presenza.
Nemmeno a Malfoy
ha mai rivolto tutto questo rancore, anche quando l’apice del
suo odio per lui è stato raggiunto quando lo ha preso a
pugni al terzo anno.
Credo sia da quel
momento che abbia iniziato ad innamorarmi di lei...
<<
Spiegazioni? Spiegazioni?
Per favore, Harry, non mi trattare come una stupida. Quella puttana
Serpeverde con cui hai scopato in quell’aula squallida,
è stupida, non io. Non credere che mi beva la solita
storiella “Mentre me la scopavo pensavo a te.”,
oppure il classico “Amo te, per me lei non conta
nulla”. Non mi insultare più di quanto tu non
abbia fatto già. Magari sarà troppo esigente, ma
quando qualcuno dice di amarmi, amarmi
davvero, io pretendo che lo faccia con tutto se stesso.
Voglio il cuore, l’anima, la mente e il corpo. Tutto. Esattamente
ciò che io
ti ho dato, Harry. E tu hai mandato tutto a puttane, con quella
Serpeverde. >>
Wao.
Oddio, adesso mi
sta facendo sentire in colpa, con quegli occhi, sebbene sappia
benissimo come siano andati i fatti.
Sentire la sua
voce incrinarsi dal pianto, verso la fine, la sua maschera
d’orgoglio rischiare di spezzarsi, i suoi occhi farsi
lucidi...è più di quanto io possa umanamente
sopportare.
Lo giuro sulla
mia stessa vita, che quel Lucian Bole sarà pestato a sangue.
<<
Ma adesso sentiamo.. >> dice sarcastica e acida, dopo
aver ripreso il controllo di se << ...cos’ha da
dire il grande Prescelto
a sua discolpa? >>
E allora, dico la
prima cosa che mi viene in mente.
Anche
perchè ho sentito qualcosa fermarsi per un attimo, nella
Cassa Toracica, nell’udire tutto il disprezzo con cui ha
detto “Prescelto”.
<<
Che ti amo, Herm. >>
Spalanca
momentaneamente gli occhi, restando senza parole e senza respiro.
Quasi sento la
sua mente lavorare per capire quale sia la reazione migliore da avere
alle mie parole, se usare la rabbia, la forza, la
razionalità, la tristezza...
Povero amore
mio...come hanno osato farle una cosa del genere?
Ma tutti miei
ragionamenti, tutti i miei propositi di vendetta, tutte le mie belle
idee assassine, vanno a farsi fottere, quando vedo una lacrime scendere
dai suoi splendidi occhi.
Mantiene lo
sguardo fiero e disprezzante, cosa che le si riflette anche in viso,
con la schiena impettita bella dritta, e il nasino
all’insù.
Ma piange.
Eccome se piange.
Senza emettere un
suono, ma la prima lacrima solitaria che è sfuggita al suo
autocontrollo, è stata presto raggiunte da altre 5, 10, 100.
Lei piange.
Fiera come solo
la mia Regina Grifondoro sa essere.
Ma piange.
Ed è
allora che tutto quello che considero sacrosanto al mondo, tutto
ciò in cui credo, tutto ciò che mi fa andare
avanti, tutto ciò che mi regala un sorriso giornaliero,
perde di significato.
Perchè
la Mia
Hermione sta piangendo.
Per colpa mia, in
un certo senso.
E questo non
doveva accadere.
<<
Te l’avevo detto...te l’avevo detto di non sparare
cazzate. >> mi accusa, delusa e inorridita insieme,
mentre altre lacrime le rigano il volto, che scuote leggermente in
senso di incredulo diniego.
<<
Non è una cazzata, Herm...è la veri..
>>
<<
Basta! Smettila!... >> mi interrompe, muovendo
ulteriormente la testa, alzando leggermente la voce <<
...non ti basta avermi umiliata e ferita? Rigiri anche la Cruciatus
nella ferita? >>
In effetti, ai
suoi occhi devo apparirle come un mostro disgustoso.
Non è
bello essere traditi, e poi sentirsi dire di essere amati.
Sembrerebbe uno
scherzo di cattivo gusto.
Anzi, pessimo.
Ma io non potrei
mai farle una cosa del genere.
Se mai un giorno
una qualche forza Maligna mi Obbligherebbe a tradire la mia attuale
ragazza, sarò certamente il primo a volermi gettare dalla
Torre.
Non andrei mai da
lei con le solite e banali scuse, che tanto odio anche io.
Quasi quasi mi
dico da solo “E dov’era l’amore per me,
quando scopavi con la Serpeverde?!”...
Ma il punto
è proprio questo.
Non
ho fatto niente con la Serpeverde...!
<<
Herm, per favore...Fammi spiegare! >>
Agita la mano,
mentre ancora calde lacrime le rigano il viso.
Lucian Bole
è ufficialmente morto.
<<
Non voglio sentire altro, Harry. Ti avevo detto di non insultare la mia
intelligenza con inutili scuse patetiche. >>
<<
Ma tu devi ascoltarmi! >> incalzo.
Ma lei
è irremovibile.
<<
Per favore, Harry....se tutte quelle cose che mi dicevi quando stavamo
insieme erano vere, se davvero mi hai mai voluto bene, allora...
>> sospira, cercando invano di trattenere le lacrime
<< ...Vattene. >>
Stavamo insieme?!
Voluto
bene?!
Se?!
Penso sia
arrivato il momento di prendere in mano la situazione.
<<
Mettiamola così, Herm. Non vado via di qui finchè
non mi avrai ascoltato. E sai che sono capace di farlo.
>> la minaccio con un sorriso strafottente.
Alza gli occhi al
cielo.
<<
Madama Chips non te lo permetterebbe mai Harry. E adesso và
via per favore. >>
Scuoto la testa.,
alzandomi velocemente dalla sedia, e iniziando a guardarmi intorno.
<<
No. Te l’ho detto. Devi ascoltarmi. E poi Madama Chips non
potrà cacciarmi dall’Infermeria se sto male anche
io. >>
Mi guarda
scettica, alzando un sopracciglio, mentre io allargo sempre
più il sorriso.
<<
E cosa vorresti fare? Fingere un mal di testa? Lo sai che non ti
crederebbe. >>
L’ho
sempre saputo, ed ho sempre apprezzato il fatto che Hermione fosse un
genio.
Ma, in questo
caso, la cosa inizia a darmi delle noie.
Dovrò
ricorrere alla forza bruta.
E con questo non
voglio dire che ho intenzione di picchiare Hermione.
Figuriamoci!
<<
Perfetto... >> affermo, illuminandomi alla vista
improvvisa di quello che fa proprio al caso mio, adesso.
Uno specchio.
Lo afferro, e,
stupendo la mia ‘Mione, lo rompo.
Ne afferro un
pezzo, ed inizio ad alzarmi la manica della felpa.
<<
Cosa stai facendo? >> chiede, suo malgrado.
Alzo lo sguardo
nei suoi splendidi occhi cioccolato, e sorrido, con aria ovvia,
scrollando le spalle.
<< Mi
ferisco. Non può mandarmi via se vede una ferita sul
braccio. >>
Cazzo, adesso mi
sento molto emo.
Fatto sta che,
effettivamente, Madama Chips mi ha concesso pochissimo tempo per
parlare con la mia ragazza, e presto si presenterà qui, con
il suo cipiglio severo degno della Mcgranitt, e mi caccerà.
Ergo, se Hermione
non si decide a darmi la possibilità di spiegarmi subito,
dovrò prendere seri provvedimenti.
<<
Ma sei diventato scemo, oltre che stronzo?! >>
Di nuovo, alzo le
spalle, serio.
<<
Può darsi. Forse ho perso davvero la testa...magari
perchè anche quella è tua. >>
Sbuffa
sprezzante, mentre io fisso il pezzo di vetro come se fosse un
buonissimo quadrato di cioccolata, anzichè la mia futura
fonte di dolore.
<<
Smettila con queste frasi fatte, Harry. E adesso, ti ripeto,
V.A.T.T.E.N.E.! >>
In effetti, lo
ammetto, era molto una frase teatrale.
Ma, se non
altro...
<<
E’ la verità. >>
Decide di
ignorarmi, mentre prende a mandarmi a fare in culo con lo sguardo.
Dio quanto mi
eccitava quando rivolgeva quell’espressione ai
Serpeverde...anche perchè precedeva quasi sempre una sua
battutina acida e molto sottile.
Allo stesso modo,
quindi, scelgo di non risponderle più, e passo ai fatti.
Avvicino sempre
più la punta spigolosa alla mia pelle.
Ne sento
già il freddo sul mio braccio, e come se sapesse
già di dover fuoriuscire tra poco, il sangue comincia ad
affluire più rapido.
Sempre di
più.
Sempre di
più.
La lametta
è ormai prossima alla mia pelle, e mi sento molto idiota nel
fare tutto questo.
Spero solo di non
beccarmi una vena.
Voldemort non si
è dannato l’anima, sempre se ne aveva una, per
cercare di uccidermi, per vedermi suicidarmi pur di parlare con una
donna.
Ma, ormai, quel
che è fatto è fatto...ed io riesco quasi a
sentire il vetro che mi perfora la carne.
Ho detto quasi...
<<
Santo Godric! Smettila! D’accordo, d’accordo! Ti
ascolto brutto stronzetto pezzo di merda! >>
Quanto
è sexy quando è incazzata.
Soprattutto
quando mi salva da un dolore autolesionistico.
Faccio un
sorrisetto, alla sua voce isterica e al suo sbottare esasperata, e
ripongo sul comodino il pezzo di specchio.
Mi risiedo, e
fisso i miei occhi nei suoi.
I quali, seppur
riluttanti, ricambiano il mio sguardo.
<<
Sentiamo cos’hai da dirmi, Harry. >> ribadisce,
fredda.
Mi schiarisco la
gola, e d’improvviso il bel discorsetto che mi ero preparato
va a farsi fottere.
Cazzata, non sono
riuscito a prepararmi proprio nessuno discorsetto, ma ci azzeccava come
frase.
Ed anche adesso,
di fronte a tanta bellezza ed intelligenza, come può un
mortale come me impressionare Hermione Granger?
Ma, se la
rivoglio con me, anche a costo di essere un povero stupido limitato
essere patetico, devo provarci.
Preso un respiro.
<<
Te l’ho detto tante volte, Herm. Ti amo. Come non ho mai
fatto con nessun’altra donna al mondo. Non avrei mai potuto
tradirti. Mai...
>>
Ignoro il suo
sguardo scettico e sprezzante, comprendendo tutto il disprezzo che deve
provare per me in questo momento.
Non preoccuparti
amore mio, Lucian Bole rimpiangerà presto di essere nato, e
la tua sofferenza sarà vendicata.
<<
Ed infatti non l’ho fatto. >>
A questo punto
credo davvero che stia per lanciarmi addosso qualcosa.
Meglio afferrare
di soppiatto il pezzo di specchio, prima che me lo pianti nella gola e
mi sgozzi.
Anche
perchè il suo sguardo fa proprio presagire una mia morte
lenta e dolorosa.
<<
Harry James Potter...credi che sia diventata cieca oltre che scema?! Ti
ho visto, cazzo!... >> Ho sentito la sia voce rompersi
all’ultima imprecazione, ed un’altra fitta mi sta
colpendo dritto al petto << ...ti ho visto con i miei
occhi! Santo Dio, cosa vuoi ancora da me? È uno dei
trucchetti psicologici alla Serpeverde?! Quella puttanella ti ha
insegnato anche come essere bastardi nell’animo, tra un
orgasmo e l’altro?! >>
Sbatto un pugno
sul letto, sgualcendo ulteriormente le sue lenzuola, calde del contatto
con il suo morbido corpo.
<<
Herm, perchè non vuoi capire? Ti amo più di
quanto abbia mai fatto con me stesso...Mi venderei questa fottutissima
anima che tanto voleva strapparmi Voldemort, per te! Non ti ho tradito!
È stata tutta una macchinazione dei Serpeverde!
>>
Resta per un
attimo in silenzio, i suoi occhi dorati, pieni di lacrime, nei miei.
Ma poi si
infervora ancora di più, e si sistema seduta ancora meglio.
<<
O certo. E allora quello che si scopava la rossa nel video della
Ragazza del Giornale era una Serpe che aveva bevuto la Pozione
Polisucco per sembrare te, no? >> quasi urla, sarcastica.
Ma ci ha proprio
azzeccato.
<<
Si, ‘Mione, si! È proprio così! Quel
pomeriggio stavo andando a farmi una doccia nel Bagno dei Prefetti,
quando quei bastardi mi lanciano uno Schiantesimo alle spalle, mi
prendono un capello, e mi lasciano tramortito mentre qualche stronzo si
tromba la Rossa, dopo aver bevuto una Pozione Polisucco. Poi mi hanno
fatto un Incantesimo di Memoria, così quando mi sono
svegliato con questa tipa mezza nuda attaccata al braccio, ho davvero
creduto che ad essersela scopata fossi stato io! Hanno mandato tutto
alla Ragazza del Giornale e lo scherzo più idiota del secolo
è riuscito. >>
Resto un attimo
con il fiato corto, per il fervore del mio discorso, mentre sento il
suo sguardo percorrermi l’anima, alla ricerca di una qualche
cazzata da parte mia.
Fai pure, amore.
Tanto non ci
troverai niente di falso nelle mie parole.
<<
E non hai pensato di avvertirmi, di esserti svegliato con una gatta in
calore mezza nuda, un bel pomeriggio!? >> insinua, con
tono accusatorio.
Sospiro.
<<
Lo so. Ho sbagliato. Ma non riuscivo a credere di averti fatto una cosa
del genere. Certamente avresti frainteso, ed io non riuscivo nemmeno a
ricordarmi un emerito cazzo. E... >> mi faccio coraggio,
e mi esibisco nel mio migliore sguardo sincero << ..ti
amo troppo per perderti, non potevo rischiare di farlo. >>
Non si lascia
scalfire nemmeno dall’ultima sincera frase, e continua a
guardarmi con sospetto.
<<
E sentiamo tutto questo, è venute a dirtelo
l’uccellino di Babbo Natale? >>
Ancora sarcasmo.
Va bene, mi ha
sempre eccitato terribilmente quel tono di sarcasmo superiore, ma
adesso che lo sta usando contro di me, ammetto di averne abbastanza.
<<
Magari. È stata Kiki, che a sua volta è stata
informata da quella testa di cazzo patentata di Malfoy e i suoi amici.
>>
Poi un giorno mi
spiegherà perchè l’ha fatto.
Un giorno molto
remoto, quando non sarò impegnato a baciare ogni lembo della
pelle della mia ragazza, e coprire di ferite ogni angolo del corpo
verminoso di Bole.
Anche se un
sospetto mi verrebbe in mente, ma dovranno uccidermi, per farmelo
ammettere...
Ed anche Hermione
sembra molto scettica a figurarsi Malfoy, nell’immagine
dell’impavido Paladino che salva le coppie indifese, ed
infatti ecco che il suo adorabile sopracciglio raggiunge altezze
cosmiche.
<<
Avrei creduto di più alla soffiata dell’uccellino
di Babbo Natale, Harry. Malfoy ci odia. Se anche questa storia fosse
vera, e se anche lui ne fosse venuto a conoscenza, non ci avrebbe mai
riferito tutto. >>
Okay, Harry.
Adesso lo devi
ammettere.
Dillo.
Dillo ad alta
voce.
Altrimenti questa
brutta faccenda con Hermione non si risolverà mai.
La
ami?
Si.
E
allora ammettilo.
<<
Bè...Okay, lo devo dire ad alta voce. Credo che
l’abbia fatto per Kiki. Credo che le voglia bene davvero, se
ha accettato persino di aiutare noi. >>
Mi studia
ulteriormente, e quasi riesco a sentire il suo grande cervello che si
affanna in una decisione: credermi o meno.
<<
Amore, ti prego, ti supplico. Devi credermi! Puoi anche chiedere a
Kiki, a Ron a Malf...no, meglio se a Lui non chiedi niente. Ti prego,
credimi. >>
Perfetto.
Sto supplicando.
Alla faccia
dell’orgoglio Grifondoro.
Ma, mi spiace
Godric, qui si tratta della donna che amo.
E
l’orgoglio può felicemente andare a farsi fottere.
<<
Quindi...quindi... >> sento la sua soave voce incrinarsi
di nuovo, sotto il peso delle lacrime <<
...è...è vero? Tutto...tutto quanto?
>>
Si che
è vero, amore mio.
Ma, ti prego, di
nuovo, non piangere.
Lo sai che non lo
sopporto.
Ma annuisco,
solamente, troppo perso nella contemplazione del suo viso leggermente
arrossato, e di come una sua lacrima le sta solcando la guancia destra.
<<
Harry..sappi che...sappi che...se scopro che tutto questo te lo sei
inventato, per me sei morto. Anzi, sei proprio stecchito, nel vero
senso della parola. >>
Con questa frase
vuole dirmi che mi crede?
Ce l’ho
fatta?
È di
nuovo mia?
Credo proprio di
si.
E, di
conseguenza, mi apro in un enorme sorriso, di quelli che contagerebbero
persino Voldemort.
<<
Lo giuro. È tutto vero. Come è vero che sono il
migliore amatore di tutta Hogwarts. >>
Vedo le sue
labbra incresparsi in un sorriso.
Ma non sono
ancora sicuro se mi ha creduto del tutto, o meno.
E
c’è un solo modo per scoprirlo.
Mi alzo dalla
sedia, e mi avvicino lentamente al suo viso.
Fino a sfiorare
le sua labbra con le mie.
Le opzioni sono
due: se mi vuole ancora, risponde al bacio.
Se non mi ha
creduto, e mi detesta, mi respinge.
...
......
........
Si.
Decisamente la
prima.
Va tutto bene.
È
tutto tornato alla normalità.
Harry ed Hermione
si sono finalmente rimessi insieme, io mi sono decisa ad affrontare i
Grifondoro, la gente che mi fissa va via via diminuendo, e stamattina
è arrivata una nuova lettera dal Ministero per i Cacciatori.
Iniziavo a
chiedermi quando si sarebbero fatti vivi.
Ma andiamo con
calma.
Dopo che Harry ha
spiegato tutto ad Herm in Infermeria, i due sono spariti dal Regno di
Madama Chips per almeno 2-3 ore, per poi riapparire fuori dalla Stanza
delle Necessità, con le guance rosse ed un sorriso ebete in
viso.
Tutti quanti sono
stati messi al corrente di ciò che è successo, e
stanno tutt’ora organizzando una decente vendetta contro i
colpevoli di questa gran casino.
Lucian Bole, e
Marie Dumont dovrebbero tremare freddo.
Fossi in loro lo
farei.
Per quanto
riguarda me, mi sono decisa a parlare con i miei amici.
Inizialmente i
loro toni erano freddi, e le loro frasi erano del tipo “Come
ti è saltato in mente”, “Draco
Malfoy?!”, “Perchè non ci hai detto
niente?”, “Sei impazzita, per caso?”.
Ma poi, con il
passar dei giorni, si sono tutti rassegnati alla novità, e
adesso sono affettuosi come sempre.
Per non parlare
della popolazione di Hogwarts, che, se prima erano addirittura arrivati
a seguirmi nei corridoi, discretamente o meno, adesso si limitano a
fissarmi quando passo.
Tutto come prima,
quindi.
E la ciliegina
della normalità, è arrivata stamattina, con la
lettera del Ministro, che invita i Cacciatori al Ministero, per una
Riunione Straordinaria.
Spero soltanto
che non si debba parlare di me e Malfoy.
Anche
perchè non ci sarebbe nulla di nuovo da dirci.
È
trascorsa una settimana da quando abbiamo aiutato Hermione ed Harry, ed
è da allora che ci ignoriamo.
Quando ci
incrociamo per i corridoi, io ho sempre qualcuno da salutare, e lui
deve sempre deviare la sua direzione.
Patetici, lo so.
Ma non posso
farci niente.
<<
Kiki, se pronta? Harry e Ron sono già giù.
>>
<<
Arrivo Gin. Herm è scesa? >>
<<
Si, appena adesso. >>
<<
Ok. Andiamo. >>
Afferro la mia
Bacchetta dal comodino, e lo infilo nella Cinta-porta-Bacchetta che
avvolge la mia vita, raggiungendo Ginny sull’uscio della
nostra camera, e scendendo in Sala Comune.
Cinque Firebolt
sono state appena riportate alla grandezza normale dalla magia di Ron,
ed Harry ci è già montato con Hermione a ruota.
Io e Ginny li
imitiamo, salutando i nostri Grifondoro.
<<
Mi raccomando, se poi vi affidano una missione, avvisate,
così possiamo iniziare a preoccuparci. >>
<<
State attenti. >>
<<
Fate vedere al Ministero chi è che comanda. >>
E le colite cose.
Annuiamo e
sorridiamo, per poi spiccare il volo dalla finestra.
È una
sensazione stupenda.
Considerato come,
ormai, Febbraio ci abbia abbandonati, lasciando il posto ad un
più mite Marzo, volare non è mai stato
più piacevole.
Capelli al vento,
aria fresca sul viso, profumo di libertà nell’aria.
Sento
il manico della mia scopa vibrare leggermente non appena siamo in
prossimità delle barriere di difesa della Scuola, ma la
Mcgranitt è stata informata della nostra partenza, e la
difesa sarà stata certamente abbassata per permetterci di
passare.
Ed infatti le
nostre scope volano facilmente lontano dai giardini di Hogwarts,
passano vicino al Campo da Quidditch.
<<
Merda. >> mi esce sussurrato, dalle labbra.
Delle divise
Verde Argento si stanno allenando in Campo, e, dove
c’è la squadra Serpeverde
c’è...Malfoy.
Perfetto.
<<
Harry, che dici se ci fermiamo un attimo a sbirciare i loro schemi, e
poi ripartiamo? >> propone Ron, facendoci ridere tutti
quanti.
Per
carità...addirittura fermarci.
Ma, magari in un
riflesso involontario, la mia scopa prende a rallentare.
Per non parlare
della Pluffa scagliata fuori dai confini del Campo, che quasi
disarciona Ginny dalla scopa.
Ron corre ad
aiutare la sorella, mentre Harry si precipita a prendere la palla.
Come
l’ottimo Cacciatore che è, la afferra in
picchiata, a pochi centimetri dal suolo, per poi riprendere quota
vicino a noi.
Sento un
Serpeverde gridare “Palla!”, in modo talmente
ritardatario e finto, che mi fa sospettare che ci abbiano gettato la
palla addosso di proposito.
Mentre il braccio
di Harry scatta fulmineo contro i giocatori avversari, rilanciandogli
la Pluffa con molta più forza del necessario, io intercetto
uno sguardo familiare.
Le bestemmi
accusatoria di Harry e Ron perdono il loro timbro di voce, quando, da
oltre gli spalti, appare Draco Malfoy in sella alla sua scopa.
L’ho
sempre visto e apprezzato molto in divisa, pensando sempre che i colori
verde argento gli donassero molto, ma adesso ha tutto un
altro fascino.
Sarà
per il sole che lo investe in una particolare angolatura, o
perchè è in sella ad una scopa, o per
l’aria affannata che ha, ma a me appare più bello
del solito.
Il suo sguardo
incatena subito il mio, ed io lo ricambio senza esitazione.
Adesso nessuno
dei due può evitare l’altro.
<<
L’avete fatto a posta, brutti idioti! >>
<<
E anche se fosse Weasel? Cosa vuoi fare adesso? >>
<<
Taci, cretino. Ti conviene stare zitto se non vuoi che ti stacchi la
testa a suon di Schiantesimi! >>
<<
Uuuuuh! Sfregiato, che paura! >>
<<
Dovresti averne, Flitt. Piaciuti i Doxi? >>
<<
Già. A proposito dei Doxi...aspettatevi un pugno in faccia
un giorno di questi! >>
<<
Adesso siamo noi a tremare di paura! >>
<<
Dovreste, brutti Mezzosangue e Babbanofili che non siete altro!
>>
<<
Okay. Adesso sei morto....Ron al tre li ammazziamo tutti!
>>
<<
Sono con te, amico! >>
Che palle.
Ogni volta la
stessa storia.
Ma stavolta non
sto prestando molta attenzione alla discussione.
Perchè
sono troppo presa a fissare Draco Malfoy, e a sentirmi analizzata a mia
volta dalle sue iridi grigie.
Loro parlano,
urlano, litigano.
Ma noi non ce ne
accorgiamo.
Siamo troppo
presi a guardarci nel più profondo dell’anima.
<<
E smettetela! Ron , dammi quella Bacchetta. Dobbiamo andare!
>>
<<
Harry, piantala! Kiki, aiutaci! >>
Al suono del mio
nome, però, la mia mente, che prima librava per le nuvole
spensierata e leggera, ritorna nel mio problematico corpo, e spezzo la
Magia dei nostri sguardi.
Per rivolgermi ad
Hermione e Ginny, che stanno trattenendo mio fratello e Ron, dal volare
contro i Serpeverde.
Ma faccio solo in
tempo a sospirare esasperata, che una voce precede il mio rimprovero.
<<
Adesso basta, mi avete rotto le palle. Dobbiamo allenarci.
>>
I Serpeverde si
girano tutti verso il loro Capitano, alias Draco Malfoy, e
l’ira di Harry e Ron si placa leggermente, sostituita dallo stupore.
<<
Tornate in Campo. E voi... >> si rivolge ai miei amici
<< ...non osate sbirciare i nostri schemi.
>>
Sia Harry che Ron
alzano indignati il sopracciglio.
<<
Non abbiamo bisogno di questi stupidi trucchetti per battervi.
>> esclama mio fratello.
Malfoy in
risposta cosa fa?
E cosa potrebbe
fare?!
Ghigna!
Ed io quasi cado
dalla scopa, per quanto è seducente.
<<
Andiamo ragazzi. >> propone risoluta Herm, appoggiata
dall’annuire di Ginny.
Già.
Ciao, mio
Principe delle Serpi.
Devo andare.
Dopo un ultimo
irritato scambio di sguardi tra Malfoy, i Serpeverde ed Harry e Ron, i
Cacciatori riprendono il viaggio, e i giocatori i loro schemi.
Io resto per
ultima, insieme al Principe Serpeverde.
Ci scocchiamo un
ultimo languido sguardo, prima che entrambi ritorniamo ai nostri
rispettivi Mondi.
Ma, prima che la
sua scopa schizzi in Campo, sono certa di averlo udito sussurrare:
<< Sta
attenta, bambolina. >>
Il Ministero mi
ha sempre fatto schifo.
Sia sotto il
comando di Caramel, che quello di Scrimgeur.
Ma adesso, con
Kingsley come Ministro della Magia, la cosa è diversa.
Ogni volta che
entro in questo posto, non sento più quella puzza di
ipocrisia e corruzione.
Ma questo non
vuol dire che mi piaccia venirci.
Ma si sa, sono
una Potter, ho una genetica avversione per le regole.
Sarà
soprattutto per questo che non sopporto il nostro capo War Bagman.
È
soltanto un pomposo, arrogante, e antipatico uomo di
mezz’età, che crede di poter avere qualche
influenza o potere sui Cacciatore.
Ma
perchè non assomiglia affatto a suo fratello, Ludo Bagman?!
Si, il Direttore
dell'Ufficio per i Giochi e gli Sport Magici.
Quello si che
sarebbe stato un tipo a posto come capo!
E invece no...a
noi tocca il fratello noioso!
<<
Potter, Granger e Weasley. Finalmente siete arrivati! >>
Ecco...pensi del
Diavolo e spuntano le corna.
<<
Signor Bagman... >> saluta Ron <<
...abbiamo fatto il prima possibile. >>
<<
Sa... >> aggiunge mio fratello << ...non mi
risulta di essere diventati i vostri nuovi Elfi Domestici. Non possiamo
scattare ad un vostro schioccare di dita. >>
Cinque sorrisi
malefici si aprono sulle nostre labbra, mentre il nostro
“Capo”, ci conduce verso l’Ufficio del
Ministro in persona, borbottando cose maligne sui “Ragazzini
che si credono chissà chi.”
Arriviamo in men
che non si dica al primo livello, mentre i dipendenti del Ministero non
si risparmiano l’analisi completa ai raggi x dei Cacciatori.
Solita routine.
Ormai non ci
facciamo nemmeno più caso.
Non appena
l’ascensore si apre, Harry ed Hermione ci precedono, mano
nella mano, seguiti dal noioso uomo di mezza età, e da noi
tre.
Le nocche di
Hermione si abbattono sull’enorme porta nera, con su scritto
“Ministro della Magia.”, aspettando un invito ad
entrare, che non si fa attendere.
Sono
l’ultima a mettere piede nella grande stanza circolare,
mentre con la coda dell’occhio, vedo la targhetta sulla porta
modificarsi in “Ministro della Magia. Non
disturbare”.
L’Ufficio
di Kingsley mi è sempre piaciuto.
Oltre al fatto
che trasudi potere da tutti i pori, mi ha sempre ricordato molto
l’Ufficio dei Presidi ad Hogwarts.
Anche questa
stanza è circolare, con un’enorme dipinto dello
stemma del Ministero.
Sulla destra, ci
sono i ritratti dei vecchi Ministri, come ad Hogwarts con i Presidi,
con l’unica differenza, che i visi dipinti in queste tele,
non appartengono a persone necessariamente morte, come a Scuola.
Prendiamo, ad
esempio Caramel.
Non mi risulta
che al Cimitero ci sia una lapide con il suo nome, eppure il suo viso
paffuto ci sta appunto studiando dall’alto del suo dipinto.
Sulla sinistra
invece, ci sono librerie immense, ed altri ritratti, di quelli che
servono per comunicare con il mondo Babbano.
Poltrone e divani
d’attesa precedono una grandissima scrivania, con una
comodissima e molto alta poltrona viola, dove siede sorridendo il
Ministro.
L’imponente
camino, ed armadi ripieni di documenti Incantati su vecchie pratiche, e
potenti oggetti Magici, completano l’arredamento
dell’Ufficio di Kingsley.
<<
Benvenuti ragazzi. Accomodatevi. >>
Non ce lo
facciamo ripetere due volte, e, insieme a Bagman, prendiamo posto alla
scrivania del Ministro, di fronte a Lui.
<<
State tranquilli... >> esordisce << ...non
vi abbiamo convocati per affidarvi un nuovo incarico. Ma per informarvi
delle nostre future decisioni. >>
Grazie mille.
Era ora.
Cinque teste, chi
più interessato chi meno, annuiscono.
<<
I Mangiamorte... >> continua Kingsley <<
...hanno stamane attaccato la Gringott, di nuovo. Non abbiamo fatto in
tempo a chiamarvi, perchè non appena siamo arrivati sul
posto, l’attacco era finito. Sono rimasti uccisi 5 civili, e
3 folletti. Per non parlare degli innumerevoli feriti. >>
Ginny ed Herm si
portano una mano alla bocca, io spalanco gli occhi, Ron ringhia
“Maledetti”, ed Harry indurisce lo sguardo, come
poche volte l’ho visto.
<<
Si può sapere cosa hanno in mente?!.. >>
sbotta Ginny << ...questi attacchi non hanno alcun fine!
>>
Mi ritrovo
perfettamente d’accordo con lei.
Si esibiscono in
azioni irrazionali, e teatrali, aspettano che noi arriviamo
lì, ci fanno stancare per un po’, e poi vanno via.
Si dileguano nel
nulla.
Hanno lo stesso
atteggiamento che assunsero la Notte del Campionato Mondiale di
Quidditch.
<<
Non ne siamo sicuri, ma crediamo che, senza la mente diabolica e
acutissima del Signore Oscuro, più che altro attacchino
per... >>
<<
Divertimento. >> ringhia Harry, finendo la frase al posto
del Ministro.
<<
Esatto. Non possiamo esserne certi, ma finora nessun collegamento
è stato trovato tra i loro attacchi. Certamente vogliono
sfiancarci, o spaventarci, ma il peso delle Battaglie grava anche sulle
loro spalle. >>
<<
Anche se... >> aggiunge Hermione <<
...mentre a loro uccidere qualcuno non causa nessun danno morale,
oppure perdere qualcuno tra le loro fila, a noi accade tutto il
contrario. >>
<<
Anche questo è vero, signorina Granger... >>
sorride compiaciuto Kingsley << ...fatto sta che i nuovi
Mangiamorte, per così dire, che dobbiamo affrontare, non
hanno più dalla loro parte una mente, ripeto, intelligente e
diabolica come quella del Signore Oscuro. >>
Già.
Voldemort era un
fottutissimo bastardo, ma era di una genialità pari solo a
quella di Silente.
Ed il fatto che i
Mangiamorte non possano più contare su questo particolare,
è solo un punto a nostro favore.
<<
Ed ecco che si arriva alla questione che più vi riguarda.
Abbiamo deciso di inviare degli Auror ad Hogwarts. Pensiamo che la
Scuola potrebbe essere a rischio di attacco. >>
Cosa?!
Auror a Scuola?!
Non se ne parla!
Esprimo tutto il
mio disaccordo in un’accozzaglia di frasi indignate, che,
mescolandosi con quelle dei miei amici, creano una gran confusione.
<<
Cosa?! >>
<<
Assolutamente no! >>
<<
Nemmeno per idea! >>
<<
Non se ne parla! >>
<<
Miseriaccia, no! >>
Vedere la mia
Scuola invasa dagli Auror sarebbe un vero incubo, considerato come,
certamente, la loro attenzione si focalizzerebbe per lo più
su di noi.
Per non parlare
delle feste clandestine, che sarebbero molto più rischiose
del solito, e altri motivi irritanti, che mi portano a non volere
assolutamente gli Auror nella mia Scuola.
Il Ministro
sorride.
<<
Sapevo perfettamente quale sarebbe stata la vostra reazione, quindi...
>> si sistema più comodo sulla sua poltrona,
inclinando la spalliera ancora più orizzontalmente, ed
incrociando le braccia dietro la testa << ...sono aperto
alle vostre proposte. >>
Per poco Bagman
non muore d’infarto, mentre noi cinque ci guardiamo
l’uno negli occhi dell’altro, increduli.
Una volta il
nostro capo si è ripreso dallo shock della notizia, ecco che
cerca di dissuadere Kingsley.
<<
Ma...ma...Ma! Signor Ministro, sono solo dei ragazzini! Come
può voler tenere in considerazione la loro opinione! Specie
dopo l’ultimo scandalo! >>
Cazzo.
Credo di aver
capito a quale scandalo si riferisca Bagman.
Brutto verme...
Sto per
intervenire, ed i Cacciatori con me, quando Kingsley ci zittisce tutti
con il cenno di una mano.
<<
Primo punto. La vita privata dei Cacciatori resta tale...
>>
Ragazzi, io sto
per andare ad erigere una statua a Kingsley Shacklebolt
nell’atrio del Ministero...chi è con me?
<<
...Secondo punto. Nessuno li ha mai trattati da ragazzini, quando hanno
ucciso Voi-Sapete-Chi, oppure quando li vengono affidati gli incarichi
più pericolosi. Ergo, non voglio farlo nemmeno adesso.
>>
Cinque sguardi
compiaciuti, incluso il mio che è anche palesemente
gongolante e arrogante, si rivolgono verso Bagman, con i nasi
all’insù.
Ah ah!
Questo si che si
chiama stile!
<<
Allora... >> prosegue il Ministro <<
...cosa proponete? >>
<<
Avete sempre lasciato ai margini di tutto gli studenti di Hogwarts.
>> fa notare Ginny.
<<
Sono sempre stati visti come “quelli da
proteggere”. >> si mostra d’accordo
suo fratello.
<<
Ed invece, a mio parere, questo è sempre stato un errore.
>> da voce ai miei pensieri Harry.
<<
Lasciate che, per una volta, siano loro stessi a difendere la Scuola.
>> conclude Hermione.
Vedo il nostro
capo quasi svenire, cadendo dalla sedia, mentre quasi riesco a sentire
il cervello di Kingsley riflettere.
Ritorna seduto a
schiena dritta, e congiunge due dita sulle labbra, vagliando la nostra
proposta.
<<
Quindi... >> parla, lentamente, scegliendo accuratamente
le parole << ...cosa mi proponete in conclusione?
>>
E stavolta sono
io a rispondere.
<<
Che gli studenti stessi difendano la Scuola, almeno i maggiorenni.
Ovviamente nessuno ne sarà costretto. Ovvero...
>> ghigno, alla Serpeverde
<<
...Potere
agli studenti! >>
<<
Non capisco quale bisogno c’era di convocare anche i
Serpeverde. È del tutto, e completamente inutile.
>>
<<
Sono d’accordo, Ron. Ma bisogna essere giusti. O, almeno,
cos’ ha detto la Mcgranitt quando ha voluto convocare tutti i
maggiorenni, con la Magia. >>
<<
Chissà quanti tireranno fuori le palle, oggi. Spero che i
Grifondoro non facciano una figuraccia di merda, e si arruolino il
più numerosi possibile. >>
<<
Secondo te, chi potrebbe appoggiarci? >>
E segue un elenco
ipotetico di tutti quelli che, secondo Harry e Ron si mostreranno
inclini a difendere personalmente la Scuola.
Lo so che
è stata un’idea nostra, ma inizio a sentirmi un
po’ nervosa.
Insomma..cosa
succede se nessuno accetta la nostra proposta?
Che cazzo di
figura ci facciamo con il Ministro?
Alla proposta di
vedere degli Auror invadere la nostra amata Scuola, noi Cacciatori,
ovviamente ci siamo opposti.
Insomma, cosa ci
stiamo a fare noi ad Hogwarts, allora?!
Siamo dei
guerrieri fuori dalle mura della Scuola, ma dentro veniamo trattati
come dei primini che non sanno difendere la loro Casa?
Inammissibile.
Ed eccoci
arrivati alla proposta di formare un gruppo di
“Difesa” formato da studenti.
Ovviamente,
maggiorenni, e solo nel caso in cui loro siano i primi a volerlo.
Con
l’aiuto della Mcgranitt abbiamo convocato tutti gli alunni
che abbiano superato i 17 anni (quindi anche quelli del sesto, data la
faccenda dell’Annullamento dello Scorso Anno Scolastico), a
cui faremo luce sulle nostre intenzioni.
Ovviamente noi
Cacciatori ci siamo presi la briga di addestrarli, qualora volessero
ipoteticamente combattere.
Qui ci insegnano Difesa
Contro lo Arti Oscure.
Ma in Battaglia
serve l’attacco.
Mentre Harry e
Ron si perdono in speculazioni e ipotesi, noi ragazze aspettiamo.
Abbiamo fatto
convocare tutti nella Sala Grande, dove, al posto delle solite quattro
tavolate, è stato opportunamente riposto il vecchio Palco,
usato da Allock il secondo anno per il suo stupido “Club dei
Duellanti”.
<<
Secondo voi è una buona idea, quella di far combattere gli
studenti? >> sento sussurrare Ginny alle mie spalle.
Mi giro verso di
lei, e resto a fissarla pensierosa, mentre Herm fa lo stesso.
Poi sono io s
risponderle per prima.
<<
Si, decisamente. Noi non siamo più che studenti, eppure
vediamo la morte in faccia almeno una volta a settimana.
>>
<<
E non dobbiamo tralasciare il fatto che a nessuno di loro
sarà imposto niente. Non saranno armati di Bacchetta e
gettati in mezzo ad un Battaglia, come è successo ad Harry e
Kiki. >> conclude Hermione.
Gin annuisce, ma
non fa in tempo a darci la sua risposta, che le porte della Sala Grande
si spalancano: gli studenti convocati iniziano ad arrivare.
Corvonero,
Serpeverde, Grifondoro, Tassorosso.
Arrivano tutti.
Tutti diversi,
biondi, rossi, mori, castani, alti, bassi, belli, brutti, magri,
grossi, intelligenti, idioti, stronzi, cattivi, generosi, dolci,
simpatici, antipatici, potenti, studiosi, fancazzisti.
Ma tutti con la
stessa espressione incuriosita sul volto.
E nemmeno uno
sguardo, appena il proprietario entra nella Sala Grande, non indugia
sui Cacciatori.
Vedo sguardi
ostili, diffidenti, irritati, veneranti, ammirati, apatici, curiosi,
invidiosi.
Ma ci fissano
tutti.
Ci vuole circa un
quarto d’ora perchè tutti gli studenti maggiorenni
della Scuola si riversino in Sala Grande, ma l’attesa viene
ammazzata, per noi Cacciatori, dalle barzellette spinte di Ron.
Verso la fine,
elegantemente in ritardo come sempre, vedo Malfoy, Zabini, Nott, la
Greengrass, la Parkinson e la Bulstrode accomodarsi sulle sedie che
ognuno di loro ha fatto apparire per se.
Inutile dire che,
ogni studente, ne ha fatta apparire una con il colore della propria
Casa.
E inutile dire
che l’assenza della piccola Astoria Greengrass, non ancora
maggiorenne, riempie la sottoscritta di sadica e ingiustificata
soddisfazione.
Muahah!
<<
Harry..credo proprio che siano tutti qui. Sono cinque minuti buoni che
non arriva più nessuno. >> esclama Ginny, dopo
un po’, interrompendo la storiella del Troll con il
raffreddore di Ron.
Annuiamo
contemporaneamente, mentre Harry si applica un “Sonorus”
alla gola, e noi tutti ci voltiamo verso gli studenti.
Cade un silenzio
tombale.
<<
Ehm...salve a tutti... >> comincia Harry <<
...certamente vi starete chiedendo perchè vi abbiamo fatto
chiamare qui. >>
Vedo molte testa
annuire, e molti Serpeverde ghignare sotto i baffi, magari in seguito
ad una bella sparlata dei sottoscritti.
Io,
però, dopo un po’, mi accorgo dello sguardo di
Malfoy fisso su di me, come sempre, e mi affanno a reggerlo, fiera.
<<
La risposta è semplice. Mangiamorte. >>
Un sussurrato
senso di panico si diffonde rapido in tutta la Sala.
Tutti quanti
sussurrano, e si fissano impauriti con il Compagno che hanno accanto,
mentre alternano lo scrutarsi tra di loro, a guardarci inebetiti.
<<
Il Ministero ritiene.... >> continua mio fratello,
zittendo tutti all’istante << ...che potrebbero
anche attaccare Hogwarts, prima o poi. >>
Un coro di
“Impossibile!”
“Hogwarts?!”
“Naaaaa!”
“Assurdo”
si leva dalla folla studentesca, o, almeno, dalla maggior parte.
Seamus e gli
altri, ci fissano serissimi e pensierosi, come anche alcuni Corvonero e
Tassorosso, al contrario dei Serpeverde che iniziano a porsi domande
sulla nostra salute mentale, e cominciano già a sbuffare.
Tranne Malfoy e i
suoi amici.
Se il primo
continua a guardarmi inespressivo, gli altri Regnanti dei
Verde-Argento, non staccano gli occhi da Harry, come se, leggendogli il
labiale, potessero carpire maggiormente ciò che dice.
Richiamiamo il
silenzio, e mio fratello può continuare a parlare.
<<
Invece, un loro attacco qui, non sarebbe da escludere. Sono molto
più incoscienti, pazzi, ed invasati delle Due Guerre
precedenti. Per non parlare del fatto cha hanno già assalito
la Gringott, Hogsmeade e Diagon Alley, rischiando molti delle loro
fila, senza alcun fine preciso. Ergo...secondo il Ministero, ed anche
secondo noi, siamo in pericolo. >>
A differenza di
prima, però, non una parola di muove sulle labbra dei qui
presenti.
Restano tutti
congelati, all’affermazione di Harry.
Il quale ne
approfitta per parlare ulteriormente, mentre io e Malfoy siamo ancora
in contemplazione reciproca.
<<
Per questo il Ministro ha proposto di mettere a guardia della Scuola
degli Auror. Ma noi non siamo d’accordo. >>
Ancora silenzio,
più sprezzante, adesso, nella parte delle Serpi.
<<
Crediamo sia più giusto che la nostra Scuola venga difesa da
noi stessi, e da nessun altro. Qualora i Mangiamorte volessero
attaccarla, è bene che gli studenti stessi siano pronti a
difenderla. Hogwarts ha fatto tanto per noi, è ora di
ricambiare il favore. >>
Un applauso si
leva dagli alunni, accompagnato dalle nostre risate per la
teatralità della frase di Harry.
Magari
leggermente più sonoro da parte delle donne, e dai
Grifondoro, e quasi nullo, dalla parte dei Serpeverde.
Dettagli...
<<
Naturalmente, nessuno sarà obbligato a partecipare a tutto
questo. Ma se qualcuno volesse farsi avanti, sarà creato un
corpo di Difesa della nostra Scuola, e i partecipanti saranno
addestrati dai Cacciatori, per essere pronti, qualora i Mangiamorte
decidessero di venire a farci visita. >>
E così
Harry conclude il suo monologo, mentre io applico lo stesso Incantesimo
usato da Lui sulle mie corde vocali, e mi faccio avanti.
<<
Adesso chiamerò le quattro Case in ordine alfabetico. Chi
deciderà di prendere parte alla Squadra Difensiva, si alza e
scriverà il proprio nome sulla lista. >>
Infatti, mentre
parlo, Hermione ha Appellato da non so dove, un alto banco, con sopra
una pergamena ancora bianca, ed una Piuma, con tanto di Inchiostro nero
già impregnato nella punta.
<<
Corvonero. >>
La prima a salire
e scrivere il proprio nome sulla pergamena è, ovviamente
Luna, che ci strizza l’occhio quando scende, e Antony
Goldstein.
Seguita da Padma
Patil, Terry Steeval, l’ex di Ginny, Morag McDougal, Lisa
Turpin, e Jeremy Stretton.
Annuisco
distrattamente, e passo a chiamare la mia Casa.
<<
Grifondoro. >>
Un sorriso
orgoglioso si apre sul volto dei Cacciatori, quando, dalle fila
Grifondoro, si alzano, contemporaneamente, Seamus, Dean, Neville,
Lavanda e Calì.
Non appena
scendono, esultanti, dal piccolo palchetto, scrivono il proprio nome
sulla Pergamena incantata anche le sorelle McDonald, Mary e Natalie,
Vicky Probisher, Demelza Robins e Michael Corner.
Seguiti a ruota
da Nigel e Kenneth Towler.
Dopo un attimo di
silenzio, ed aver intercettato lo scambio di sguardi, ora del tutto
scettici, di Harry e Ron, chiamo la terza Casa.
<<
Serpeverde. >>
Molti ghigni e
risate sprezzanti si alzano dalle Serpi, sottintendendo, certamente una
cosa del tipo “Mi alleerò con voi, per rischiare
la pelle, solo se il Signore Oscuro in persona mi minacciasse
direttamente. Ma dato che è crepato...”.
Alzo gli occhi
dalle mie scarpe, e li faccio scorrere su tutta la parte occupata dai
Serpeverde.
Tralasciando,
però, i loro Regnanti.
Rassegnata che
nessuno di loro alzi le loro chiappe serpentose dalla sedia, prendo
fiato per chiamare l’ultima Casa, quando un rumore richiama
la mia attenzione.
Draco Malfoy, con
il ghigno sexy e trionfante stampato sul viso, si è appena
alzato dalla sedia, e si dirige a passo regale verso il Tavolo dove
siamo noi.
Lancia uno
sguardo di disprezzo e sfida agli altri Cacciatori, ed uno
indecifrabile a me, raggiunge la pergamene, afferra la Piuma con le sue
bianche dita, e con fluidi svolazzi della mano, vi scrive il suo nome,
più grande di tutti gli altri.
E io, Harry, Ron,
Hermione, Ginny, i Grifondoro, i Tassorosso, i Corvonero, i
Serpeverde...siamo attoniti.
Per non parlare
di quando altre tre sedie vengono sposate, e Nott, Zabini e Daphne
Greengrass si dirigono anche loro verso Malfoy.
Non appena tutti
e tre hanno terminato di scrivere i propri nominativi sotto quello del
Principe delle Serpi, Nott si gira a guardarmi palesemente divertito,
e, con un’alzata di spalla, giustifica il suo eclatante gesto
in una piccola frase.
<<
Mio padre mi è sempre stato sul cazzo. >>
Segue
l’ammonimento di Zabini, con tanto di dito accusatorio
puntano contro di me:
<<
Bada bene, Potter. Lo voglio anche io il tatuaggio che avete voi!
>>, con tanto di ceffone alla nuca da parte dei suoi tre
amici.
“Idiota!”.
Passa un bel
po’ di tempo prima che lo shock subito mi permetta di
attivare di nuovo le mie corde vocali.
<<
Tassorosso. >>
Quasi non presto
attenzione, quando Hannah Abbott, Ernie, Justin e Susan Bones,
concludono la lista dei nomi dei combattenti tra gli studenti.
Perchè
sono troppo impegnata a fissare Malfoy, cercando di scrutarlo in quella
mente contorta che si ritrova.
Perchè?
Perchè
ha scritto il suo nome su quella lista?!
Cosa gli gira per
la testa?!
Ma la voce di
Dean mi distrae.
<<
Ehi! E quest’anno, come ci chiameremo? >>
Probabilmente si
riferisce al quinto anno, e all’ES.
Pensandoci, tutti
i membri dell’ES, hanno scritto il loro nome su quel pezzo di
carta, con l’aggiunta di nuovi, inaspettati o meno, membri, e
la perdita, dei ragazzi che, ormai si sono diplomati.
Mi dispiace non
poter combattere con loro anche questa volta, escludendo, magari,
l’amica della Chang, quella stronza che fece la spia,
Marietta, e Zacharias Smith.
Non voglio
nemmeno pensare all’assenza di Fred...
Comunque, Dean ha
fatto una bella domanda.
Però,
dato che, ormai, chi non si è proposta per la difesa della
Scuola, non ha più nulla da fare qui, li congediamo,
restando solo i 25 algidi combattenti.
A cervellarci,
chi più, chi meno, chi per niente (indovinate chi?!) su una
cosa stupida come il nome da darci.
Finchè
Ginny propone:
<<
Per me Esercito di Silente va benissimo. Ora più che mai.
>>
Non siamo soliti
riciclare i nomi, ma, proprio adesso, con una nuova Battaglia che
infervora là fuori, e con l’assenza del nostro
Preside un po’ matto che si fa sentire sempre più,
mai nome sarebbe stato più azzeccato.
<<
Va bene a tutti? >> chiede Ron.
Annuiscono tutti,
i Serpeverde presenti molto disinteressati.
<<
Io avrei preferito il nome “Theodore Nott è un
gran figo”, oppure “Slytherins do it
better**”...ma mi accontento. >> esclama
sarcastico Nott.
Facendo ridere
me, e i suoi amici, un po’ di Corvonero e qualche Tassorosso,
e scatenando la solita e immancabile diatriba con i Grifondoro.
<<
Chi è che lo farebbe meglio?! >>
Non gli presto
attenzione, ma mi giro a guardare Malfoy.
Istintivamente
gli sorrido sincera.
Si
combatte, mio
Principe Serpeverde.
Sono esausta.
Quest’ultima
settimana e mezzo è stata distruttiva per la sottoscritta.
Tutta la
novità del nuovo Esercito di Silente, mi ha decisamente
sfiancata.
Per non parlare
degli addestramenti, ogni pomeriggio.
Già.
Li addestramenti.
L’ennesima
dimostrazione di quanto io e Malfoy siamo bravi ad ignorarci.
Pur trovandoci
nella stessa stanza tutti i pomeriggi da tre - quattro giorni, non ci
siamo ancora scambiati altro che non siano fugaci e veloci sguardi
clandestini.
Ma nonostante io
sia stanca ed abbia voglia solamente di dormire, non posso
permettermelo, anche se è da poco calato il sole.
Perchè
i Mangiamorte attaccano London Bridge, sotto gli occhi di tantissimi
Babbani innocenti, per cancellare la memoria dei quali, saranno
necessarie molte ore, tra l’altro.
Mi era appena
messa in pigiama, quando il gufo-Patronus di Bagman ha fatto irruzione
nella stanza mia e di Herm, per convocarci immediatamente in Battaglia.
Non appena
l’ultima sillaba è fuoriuscita dalle labbra del
Gufo, informandoci della creazione tempestiva di una Passaporta per
Londra nella nostra Sala Comune, sia io che la mia migliore amica ci
siamo precipitate giù dal letto, ed abbiamo iniziato a
vestirci frenetiche, sotto gli sguardi spaventati di Calì e
Lavanda.
Afferro al volo
dalla mia scrivania un paio di jeans, mentre dei fogli volano via dalla
tasca posteriore.
Li riconosco come
i biglietti di Malfoy e Kevin che trovai nel riordinare la mia stanza.
Velocemente li
rimetto in tasca, e li Incanto perchè, almeno per le
prossime ore, vi restino.
Maglietta,
mantello, scarpe, Bacchetta.
Saluto frettoloso
alle nostre preoccupate Compagne di Casa, e siamo giù nella
Comune, dove Harry e Ron ci stanno aspettando, impazienti.
Ci scambiamo solo
uno sguardo di’intesa, nella manciata scarsa di secondi che
restiamo in silenzio, prima dell’arrivo frettoloso di Ginny.
Con un cenno di
intesa, al “Tre!” di Ron, le nostre dita si serrano
intorno alla lattina di Crust, adagiata pigramente al centro della
nostra Comune.
Non poteva che
essere quella una Passaporta.
Una birra Babbana.
Tutti i colori
intorno a me si confondo, persino il senso della gravità.
Tutto gira,
ruota, perde consistenza.
Chiudo gli occhi,
prima che il senso di nausea mi faccia vomitare, e prego che questo
viaggio finisca presto.
Ho sempre odiato
le Passaporte.
Proprio quando la
sensazione di agitazione al basso ventre, sta diventando
insopportabile, sento i miei piedi toccare violentemente terra.
Apro gli occhi.
Ma non riconosco
affatto il luogo in cui mi trovo.
Ho sempre avuto,
come immagine del famoso Ponte di Londra, un’imponente e
trafficata struttura a torreggiare regale le acque scure e sensuali del
Tamigi.
Adesso, invece,
è tutta un’altra immagine.
Sicuri che la
Passaporta non abbia sbagliato direzione, e non ci abbia portati dritti
dritti all’Inferno?
<<
Santo Godric... >>
<<
Bastardi. >>
Sento sussurrare,
rispettivamente, Ginny e Ron al mio fianco.
Ma non
c’è tempo per imprecare, o pregare.
Come scossi
contemporaneamente da una forza Divina, tutti e cinque ci precipitiamo
verso il clou della Battaglia.
Molti combattono
per aria, in sella alle scope, ma noi non le abbiamo portate.
Il Tamigi sembra
in tempesta, con le acque che si agitano furiose come credevo che solo
l’Oceano fosse in grado di fare.
Non so chi, ha
avuto la bellissima idea di creare la giusta atmosfera per una
Battaglia, e adesso, inquietanti fulmini di Magia Nera squarciano il
cielo oscuro, del dopo tramonto.
Urla e lampi
spaventosi ovunque, per non parlare dello sconcerto dei Babbani.
Non sanno per
quale ragione non riescono ad attraversare la soglia del Ponte, con
grande sconcerto dei poliziotti, le cui pallottole non riescono a
raggiungere quella raccapriccianti figure in nere, che volano.
La Squadra di
Correzione della Memoria avrà un bel da fare, qui...
Ed è
mentre corro verso i colpevoli di tutto questo, che mi costringo a non
credere che quei cosi galleggianti nel fiume, siano corpi, e che io non
abbia appena calpestato una pozza di sangue.
No, non
è così.
E, soprattutto,
non ho tempo di pensarci.
Ignorando le urla
della polizia inglese, che ci ordina di non avvicinarci a quelle strane
persone, noi Cacciatori riusciamo facilmente ad oltrepassare la
Barriera Anti Babbani che copre il Ponte, certamente messa
lì da qualche Auror, e ci buttiamo nella mischia.
<<
Stupeficium! >> sento urlare contro di noi, ed io mi
butto a sinistra per schivare l’Incantesimo.
E poi diviene
tutto confuso.
È
sempre così, quando combatto.
Mi assento dal
mio corpo, non sono più io.
Perdo la
cognizione di tutto, anche di me.
Perdo quasi
subito di vista gli altri Cacciatori, mentre Schianto un Mangiamorte
che stava quasi per uccidere un Auror molto giovane, e prendo a
duellare con un altro.
Non so dove sia
Lucius Malfoy, in questo momento, e la cosa mi preoccupa.
Immagino che non
veda l’ora di farmi fuori, dopotutto.
Ma niente.
Schianto quel
Mangiamorte a destra, Affatturo quello a sinistra, uccido quello alle
mie spalle.
Ma niente.
Così,
quando un Incappucciato particolarmente grosso mi viene addosso, non
perdo tempo.
<<
Imperio! >>
Sento uno strano
formicolio percorrermi tutto il braccio, ed un inquietante e spaventoso
senso di potere scuotermi nelle viscere.
Trascino il
Mangiamorte Maledetto, in un angolo, lontano dalla confusione.
<<
Dov’è Lucius Malfoy? >>
Sebbene
è palese che non voglia assolutamente rispondermi, dopo un
po’ di sforzi vani, le sue labbra di schiudono.
<<
Non c’è. >>
Cosa?
<<
E dov’è? E perchè non è qui?
>> incalzo.
Un ulteriore
sforzo.
Un ulteriore
sforzo vano.
<<
Al Quartier Generale... >> inutile chiedere dove si
nascondini tutti, gli Auror ci hanno già provato. Ma un
Incantesimo di Magia Nera impedisce ad un qualsiasi Mangiamorte di
rivelare dettagli importanti come il loro nascondiglio.
<<
...Non è qui, perchè i Pezzi Grossi sono rimasti
a Casa. >>
Quartier
Generale, Pezzi Grossi, Casa...
Tutti nomi
generici, che non portano a capire nulla.
<<
E allora perchè siete qui? Perchè questo attacco?
>>
Dubitavo che mi
rispondesse, poichè, facendolo, mi avrebbe rivelato parte
dei loro piani diabolici.
Per questo quando
le labbra secche del Mangiamorte di dischiusero di nuovo rimasi
sorpresa, ed in trepidante attesa.
Magari
l’Incantesimo di Segretezza che li vincolava aveva ceduto,
oppure aveva una falla....
Ed
invece...l’unica cosa che provai fu orrore.
<<
Perchè ci stavamo annoiando. >>
E ghigna.
Perchè
ci stavamo annoiando.
Perchè
ci stavamo annoiando.
Perchè
ci stavamo annoiando.
Perchè
ci stavamo annoiando.
Perchè
ci stavamo annoiando.
Perchè
ci stavamo annoiando.
Mi volto, e mi
guardo intorno.
Morte,
sofferenza, urla, sangue, disastro.
Metto a fuoco,
cosa che mi è rifiutata di fare prima, i cadaveri che mi
circondano, stupita di come fossero aumentati in pochi minuti.
E sento urla,
urla ovunque.
E tutto questo
perchè...perchè....perchè si stavano
annoiando.
Ricaccio dentro
le lacrime di pura rabbia e disgusto, e mi volto a guardare il
Mangiamorte che ho catturato.
Gli tolgo la
maschera, e lo riconosco, sebbene non ne ricordi il nome.
Ma rammento di
averlo intravisto la notte della Battaglia Finale, nella Foresta, a
festeggiare per la morte mia e di Harry.
Ti annoiavi, eh?
Bene.
<<
Avada Kedavra. >>
Getto a terra il
corpo senza vita di questo bastardo, e mi rigetto nella Battaglia.
La mia mente
è vuota ed offuscata dall’orrore.
Tutti questi
morti...tutto questo sangue...tutte queste urla...tute queste lacrime...perchè
i Mangiamorte si annoiavano.
Pazzesco.
Orribile.
Inumano.
<<
Stupeficium! >>
<<
Bombarda Maxima! >>
<<
Duro! >>
<<
Avada Kedavra! >>
<<
Protego! >>
<<
Sectumsempra! >>
Morite.
Morite tutti,
stronzi.
Maledetti.
<<
Crucio! >>
Fa male, eh?
Fa male bastardo?
Bene.
<<
Crucio! Crucio! Crucio! Crucio!
>>
Si contorce, lo
stronzo.
Soffre.
Fa male.
<< Crucio!
>>
Urla.
Grida.
Mi supplica di
smettere.
Mi maledice.
<<
Kiki...Kiki, smettila! Kiki, basta! >>
No.
Devono morire.
Devono morire
tutti.
<<
Kiki! Basta! >>
<< Kiki...
>>
Harry.
Questo era Harry.
Mi giro verso di
Lui.
Il mio volto una
maschera di odio e rabbia.
I miei occhi
lucidi ed accecati da orrore, e lacrime.
Ma non piango.
Mi afferra dalle
spalle, mio fratello, e mi ferma.
<<
Sorellina, basta. È finita. I Mangiamorte sono fuggiti...
>> dice, con tono stanco e esausto <<
...È finita. >> ripete.
Abbasso lo
sguardo, mentre i gemiti di sofferenza del Mangiamorte che stavo
torturando si fanno sempre più fievoli e meno frequenti.
Quasi non lo
sento muoversi per afferrare la Bacchetta.
Ma è
solo quando un lampo di luce verde lo colpisce in pieno petto, che mi
rendo conto che stava per uccidermi alle spalle.
Alzo gli occhi verso
Hermione, che ha ancora la Bacchetta puntata contro il nostro
aggressore, e mi volto appena in tempo per vedere il corpo del mio
aggressore toccare terra senza vita.
Mi stacco dalle
braccia calde di Harry, e prendo a fare vagare il mio sguardo lungo il
luogo della Battaglia.
Il Ponte
è devastato.
Le acque del
fiume si stanno calmando, come anche i terribili fulmini, ora che la
spaventosa Magia Nera dei Mangiamorte si è allontanata.
Ma le urla non
cessano.
Mi accorgo adesso
delle macchine fumanti e in fiamme che fanno da tombe a numerosi
Babbani qualche metro più in là, del buco nel
ponte, a causa di un’esplosione che conta almeno 3 vittime.
Per non parlare
dei cadaveri che galleggiano come in pacifico relax sulle acque del
fiume, e dei corpi di Auror, morti o feriti, che ci circondano.
E
c’è sangue.
Sangue ovunque.
La Barriera Anti
Babbani, ai confini del ponte, è svanita, e adesso tutti si
riversano qui per capire cosa è accaduto.
Vedo,
dall’altra parte di questa struttura sospesa
sull’acqua, molti membri della Squadra per la Correzione
della Memoria, Materializzarsi, ed iniziare a dirigersi verso i Babbani.
Ma
c’è sangue.
Sangue ovunque.
Le voci della
polizia, dei familiari, degli amici, che si raccolgono intorno ai morti
e ai feriti Babbani diventano ovattati.
Tutto perde
significato.
Mi allontano dai
miei amici, e percorro a ritroso la strada da dove siamo venuti noi
Cacciatori.
E
c’è sangue.
Sangue ovunque.
Mi spezzo, quando
i miei occhi si posano su quelli di una donna, distesa in una pozza di
sangue, con gli occhi vitrei.
Mi gelo, non
appena nel mio campo visivo entra un ragazzo, che potrebbe essere poco
più grande di me, con il soffio vitale strappato via per
sempre dal petto.
Mi ghiaccio,
quando vedo una ragazza corrergli incontro, magari appena informata di
quanto successo dalla Tv, che gli si inginocchia accanto, il volto
devastato dalle lacrime.
Gli accarezza
reverente i capelli, incurante del taglio alla testa ancora sanguinante.
E piange, urla.
Straziante.
<<
Amore...amore, sono io. Rispondimi...ti prego... >>
Oddio.
Sento gli occhi
pizzicare pericolosamente.
<<
Simon...Simon, mi senti? Sono io! Ti...ti prego...ti prego....non
morire! Non morire... >>
Ma Simon non
risponde.
Ed allora le
lacrime di lei aumentano, lei urla un “NO!”
disperato, e si mette a singhiozzare pesantemente sul petto del suo
ragazzo.
<<
No...Perchè? Non...no...Ti amo...ti amo...ti amo...
>>
E se al posto di
quella ragazza ci fossi io?
Se un giorno,
quei pazzi furiosi dei Mangiamorte uccidessero Malfoy?
A questo punto il
respiro mi viene meno, e mi metto ad ansimare convulsamente.
Mentre le lacrime
minacciano di cadere.
No.
Questo
è troppo.
Mi allontano
dalla ragazza che piange e dispera il suo amore perduto, e faccio
qualche altro passo avanti, inconsapevole.
Inconsapevole di
quello che avrei visto.
Perchè
le urla e i pianti sono rimpiazzati da quelli di un’altra
donna.
Più
grande di lei, è straziata almeno quanto la fidanzata di
Simon.
No, non piange
nessun innamorato.
Ma suo figlio.
Potrebbe avere al
massimo 5 anni, e giace morto tra le braccia della madre.
Ha capelli ricci
e castano chiaro, una pelle candida, e piccole manine grassocce.
Il visetto
è rilassato come se stesse dormendo, con le labbra piccola e
rosee a fare da quadro alle guance cicciotte.
Gli occhi...non
saprò mai di che colore sono i suoi occhi.
Perchè
sono chiusi.
Chiusi per sempre.
E la madre
può urlare e piangere e disperarsi e chiamare il suo nome e
pregare Dio quanto cazzo vuole.
Non
tornerà mai più indietro, signora.
Mi dispiace.
Davvero.
Quando sento
ormai di non poter più trattenere le lacrime, se vedo altre
scene strazianti come queste, mi decido a muovermi.
Ignoro gli Auror
e i Membri della Squadra per la Correzione della Memoria, ed anche i
Guaritori che mi chiamano, e mi dirigo verso la Passaporta.
Ho fatto il mio
lavoro di Cacciatrice.
Ho ucciso
Mangiamorte, ed ho combattuto, come tutti volete che faccia.
Adesso voglio
solo tornarmene a casa.
E farle smettere.
Far smettere
tutte queste urla.
Continuo a
camminare come in trance, contando non so quanti altri cadaveri, quanti
altri feriti, quante altre persone in lacrime.
E
c’è sangue.
Sangue ovunque.
Ignoro anche la
sempre più confusa ed impotente polizia Babbana,
avvicinandomi sempre più alla Passaporta.
Ce la puoi fare
Kiki.
Solo 10 passi.
Solo 5...
3...
1.
Mi volto,
guardando ancora una volta il disastro alle mie spalle, ed incrocio lo
sguardo di Harry.
“Non ce
la faccio fratellino. Torno ad Hogwarts”.
Non lo dico a
voce, ma so che lui mi ha capito.
Ed infatti
annuisce e sorride flebile, mentre si volta ad abbracciare Hermione.
Do un ultimo
sguardo anche a Ginny e Ron, che sono seduti esausti sul cemento,
troppo sconvolti per parlare, e vado via.
Prendo la
Passaporta e torno a scuola.
Non è
certo la prima Battaglia a cui partecipo.
No, no di certo.
Sono una
Cacciatrice, combattere e partecipare alle lotte è il mio
mestiere.
Non mi avevano
mai lasciato indifferenti, precedentemente, le battaglie, ma nemmeno mi
avevano mai sconvolto come oggi.
Ma mai come oggi
avevo visto una tale distruzione.
I Mangiamorte
generalmente attaccavano posti di Maghi, dove la gente, non appena
vedeva movimenti sospetti, si Smaterializzava via.
Quindi le vittime
tra i civili, tra gli innocenti e indifesi civili, erano molto poche.
Ma attaccare il
London Bidge...
Con tutti quei
Babbani che lo attraversavano, anche se era calato il Crepuscolo.
Tutti quegli
innocenti, ignari Babbani, che non sapevano nemmeno cosa stava
accadendo, figuriamoci se potevano difendersi.
Uomini, donne,
bambini.
Tutti.
Morti.
Senza una ragione
precisa.
Massì...mandiamo
un incendio in quest’angolo, un’esplosione
laggiù, una Cruciatus qui...perchè no.
E tutto...tutto
quel sangue...
Tutti quei morti,
innocenti.
Ignari di tutto.
Tutte quelle
urla...
Tutte quelle
lacrime....
E c’era
sangue.
C’era
sangue ovunque.
This
time what I want is
you
There
is no one else
Who
can take your place
This
time you burn me with your eyes
You
see past all the lies
You
take it all away
I've
seen it all
It
was never enough
It
keeps leaving me needing you
Stavolta
tutto ciò che voglio sei tu
Non
c’è nessun altro
Che
può prendere il tuo posto
Stavolta mi
hai bruciato con il tuo sguardo
Vedi il
passato, tutte le bugie..
Lo porti
tutto via
L’ho
visto tutto e non è mai abbastanza
Continua a
lasciarmi ho bisogno di te
Busso
ripetutamente alla porta di legno, senza curarmi delle mie nocche
arrossate, della mia espressione distrutta, dei miei abiti sporchi di
sangue e terra.
Busso.
Busso.
Busso.
Busso.
Finchè
qualcuno mi apre, spazientito.
<<
Si può sapere chi cazzo rompe i coglioni a
quest’ora della not...? >>
Si blocca, non
appena capisce chi cazzo sta rompendo i coglioni a quest’ora
della notte.
Sento scorrere il
suo sguardo su tutto il mio corpo.
Ad analizzare i
miei capelli legati in alto in uno chignon ormai rovinato, con molti
ciuffi ribelli che ricadono fuori dall’elastico, i miei occhi
spenti e lucidi per lacrime che non ho intenzione di piangere, la pelle
del mio viso deturpata da qualche graffio, la felpa nera, con uno
strappo lungo quanto una mano, sulla pancia, i jeans scuri che mi
fasciano le gambe come una seconda pelle anch’esse strappati
in vari punti, e sporchi di sangue, le scarpe macchiate dalla stessa
maledetta sostanza rossa Inferno.
<<
Bambolina...che ci fai qui? >>
Take
me away
Take
me away
I've
got nothing left to say
Just
take me away
Portami via
Portami
via
Non
ho niente ancora da dire
Portami
via e basta
Si.
Sono nella stanza
numero 7 dei Settimi Serpeverde.
E davanti a me
c’è Draco Malfoy, più bello che mai,
solamente in boxer.
Il sonno,
evidente segno di quello che stava facendo prima che arrivassi io a
svegliarlo, sparisce dai suoi bellissimi occhi, non appena la sua mente
offuscata dalla precedente dormita, gli chiarisce bene chi io sia.
Non so nemmeno io
cosa sono venuta a fare proprio da lui.
So solo che ho
bisogno....
Ho bisogno...ho
bisogno....
<<
Stringimi. >>
Di Lui.
(...)
Don't
give up on me yet
Don't
forget who I am
I
know I'm not there yet
But
don't let
me
stay here alone
(...)
Non
abbandonarti ancora a me
Non
dimenticare chi sono
So
che non sono più lì
Ma
non lasciarmi stare qui da sola
Mi getto sul suo
petto, improvvisamente consapevole di dove e perchè le mie
gambe mi avevano portato, e aspetto impaziente le sue braccia intorno a
me.
Braccia che non
si fanno attendere e mi circondano
dubbiose.
Me ne rendo conto solo
adesso, ma da quando il Mangiamorte mi ha spiegato il motivo di tutte
quelle morti, solo una persona e una frase riecheggiava nella mia mente:
Portami
via.
Ed il suo viso.
Avrei voluto che
fosse apparso dal nulla, mi avesse abbracciato e portato via da tutto
quello schifo, quelle urla, quelle morti innocenti, quelle lacrime,
quel sangue.
Portami
via, Principe Serpeverde.
Take me
away....
Sento le sue
gambe muoversi verso destra, e le mie con le sue.
Non capisco
subito dove stia andando, ma solo quando ci siamo arrivati.
Il suo letto.
Si stacca
momentaneamente dal mio corpo, per sdraiarsi lui stesso tra le sue
lenzuola, permeate già del suo calore e del suo profumo.
Senza nemmeno
spogliarmi, o lavarmi via il sangue, mi afferra una mano, e mi fa
sdraiare accanto a Lui, ricoprendomi di nuovo con le sue braccia forti.
Mi abbraccia.
Ed io mi lascio
cullare dal suo respiro sul mio collo, assuefacendomi del suo odore.
No.
Non facemmo altro.
(...)
Take
me away.
Take
me away.
I've
got nothing left to say.
Just
take me away.
Take
me away.
Take
me away.***
*Vedi
capitolo 24, Far Away.
**I Serpeverde
lo fanno meglio.
*** La canzone
si chiama Take Me Away, ed è dei Lifehouse.
Salve gente!
Innanzitutto
volevo augurarvi tanti auguri (passati) di Buon Natale e Buon Anno, e
futuri di Buona Epifania.
Andate bene le
vacanze?
Spero di si...
Passiamo al
capitolo.
Sinceramente,
non sono convinta al 100% di quello che ho scritto.
Bah...a voi
l’ardua sentenza.
Comunque....suonino
le trombe...ecco a voi David!
L’avete
già incontrato nel corso nella storia, come dicono le note
ed il nostro super sexy Serpeverde, ma finalmente ha fatto quattro
chiacchiere con la nostra Kiki.
Cosa
succederà?
Muahaha...lo
saprete al prossimo capitolo!
Ma
adesso...vorrei chiedervi qualcosa di
IMPORTANTE:
Sapete fare
uno di quei video che popolano youtube, con la musica e le immagini in
movimento di molti personaggi dei film?
Bene...
Sareste in
grado di farne uno anche sulla mia storia?
Lo so,
è una richiesta stupida, ma l’idea mi balena in
testa da un bel po’, ed io sono completamente negata in certe
cose...
Come immagino
Kiki già lo sapete, il resto dei personaggi già
ci sono.
Se avete
voglia, e tempo, di farmi questo piccolo regalino di Natale, vi sarei
immensamente grata, altrimenti non fa nulla.
Detto
ciò, passiamo alle recensioni:
carolina:
Grazie mille, sono davvero contenta che il capitolo scorso ti sia
piaciuto...spero che la spiegazione del
“tradimento” di Harry ti abbia soddisfatto!
alice brendon
cullen: “Ritorno in grande stile”
“Capitolo con il botto”...così
arrossisco...xD Spero di non averti fatto aspettare troppo, e che anche
questo capitolo ti sia piaciuto.
ValyBrick:
Credo davvero che la Ragazza del Giornale sia davvero tanto malata da
farsi chiamare Gossip Girl...non l’ho scritto nel capitolo,
ma tanto valeva toglierti questa curiosità! Kiki
è davvero ossessiva con la storia dell’abbandono,
perchè è una cosa che l’ha segnata a
fondo. È una ragazza molto orgogliosa, non dimentichiamolo,
e non perdona facilmente. Specie, se nemmeno Malfoy le chiede scuse, le
dice le cose come stanno di persone, e non le garantisce che
può davvero fidarsi di Lui....è intricata la
situazione, lo so, ma infondo...con due tipi così non la
poteva fare semplice! Detto ciò spero di non averti fatto
aspettare troppo, e che anche questo capitolo ti sia piaciuto!
Ninive
Shyal: più che pistola servirebbe una Bacchetta!
Lo so che vi sto facendo penare per una bella dichiarazione come si
deve, ma stiamo parlando di due personaggi completamente diversi,
orgogliosi fino al midollo, e nati per essere nemici...non è
facile ammettere certe cose...!
ly4ever:
E’ ovvio che mi fa piacere avere una nuova recensitrice (o
come si dice...xD)! Benvenuta! Ti ringrazio molto per i complimenti, ed
anche per avermi letto fino ad adesso...! Felice che il capitolo scorso
ti sia piaciuto, spero che anche questo sia di tuo gradimento, e che
abbia dissipato un po’ di tuoi dubbi :)
_Niki_:
aggiornato! Ovviamente non potevo far decadere la coppia
Harry/Hermione..! E, ancora più ovvio, non posso lasciare
che Kiki e Malfoy si dicano la paroline magiche così presto!
Dovrete sudare per leggerle...muahaha! Spero che il capitolo ti sia
piaciuto...
Elly
11: Rieccomi! Non preoccuparti se non puoi recensire sempre,
ti capisco...parlo io che aggiorno la ff una volta al mese! Spero che
con questo capitolo i tuoi dubbi di Harry si siano dissipati...e che
anche questo ti faccia venir voglia di rileggere tutta la storia...xD
Cupida:
Una nuova lettrice! Che bello! Ecco spiegato il tradimento di
Harry...povera Herm, l’ho fatta soffrire...ma almeno ho
rimesso tutto a posto! Non so proprio che dirti sui
capitoli...perchè, davvero, scrivo quello che mi viene in
mente e non ho idea di come e quando finirà la
storia...comunque non credo vi libererete molto presto della
sottoscritta!
BIGIA
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Capitolo 28 *** Jealousy ***
JEALOUSY
<<
We all live in a yellow submarine, yellow submarine, yellow
submarine..! >>
Cosa?
Che?
<<
We all live in a yellow submarine, yellow submarine, yellow
submarine..! >>
Un attimo.
Io questa
canzone la conosco.
È
dei Beatles.
Ed
è la mia sveglia.
Le note
che ogni mattina escono dalla mia Bacchetta, per farmi aprire gli occhi
sul Mondo, e permettermi di non arrivare troppo tardi a lezione.
Suona
ormai da un po’ se è già arrivata al
ritornello...
<<
And our friends are all
on-board. Many more of them live next door...!
>>
Mi decido
ad aprire gli occhi e, lentamente, molto lentamente, i miei sensi
riprendono le loro facoltà solite.
Profumo
delizioso, vista popolata da Verde e Argento, tatto estasiato, udito
ammaliato dal ritmo di un respiro addormentato.
Dopo un
primo momento di smarrimento, ricordo dove sono andata a dormire ieri
notte, ed un sorriso spontaneo mi sfugge dalle labbra.
Afferro
la mia Bacchetta, gettata ai piedi del letto, e pronuncio “Silencio!”
per evitare che la bellissima musica dei Beatles svegli qualcun altro
che non sia io.
È
difficile trovare una canzone che riesca a destare Kimberly Potter, la
Regina delle Pigre, ma ho scoperto, dopo molti tentativi e ritardi
colossali, che una canzone tranquilla, con me, è molto
più efficace del più chiassoso pezzo metal.
Senza
spostare di nemmeno un centimetro il braccio caldo intorno alla mia
vita, mi giro sul fianco opposto a quello su cui mi sono addormentata,
e mi ritrovo con il suo viso addormentato a pochi centimetri dal mio.
L’ho
detto e lo ripeto.
Draco
Malfoy è tremendamente e angelicamente bello quando dorme.
La bocca
è leggermente dischiusa, le palpebre placidamente abbassate,
la pelle del viso e gli zigomi pacificamente rilassati, i capelli
tranquillamente sparsi sulla fronte, sul cuscino e un po’
sugli occhi chiusi.
Il torace
perfetto e scoperto (Grazie al cielo!) da qualsivoglia maglietta, si
alza e si abbassa al suono del suo regolare respiro, suono di cui mi
stavo e mi sto beando ammaliata.
Si.
Decisamente
bello.
Sorrido
ancora, senza un motivo preciso.
Ed
avvicino le labbra alle sue lentamente, con timore che si possa
svegliare.
Lo bacio
delicatamente, senza un vero e proprio approfondito contatto, solo uno
sfiorarsi di bocche.
Come quel
bacio che mi ha dato fuori dalla mia Sala Comune, quando gli ho chiesto
il motivo per cui si stava tanto prodigando ad aiutare Herm ed Harry a
chiarire la brutta situazione del tradimento.
Mi beo
ancora un attimo della sensazione del suo corpo, delle sue braccia,
intorno a me, prima di alzarmi lentamente dal suo letto.
Sono
ancora tutta vestita, esattamente come ieri.
E,
esattamente come ieri, sono ancora sporca della Battaglia.
Mi
spoglio velocemente, mentre mi dirigo verso il bagno di Malfoy,
lasciando i miei vestiti in una scia che sa molto di caccia al tesoro.
Senza
nemmeno più l’intimo addosso, apro
l’acqua della doccia e, aspettato che diventi calda, mi ci
infilo dentro.
Dimentico
sempre di cambiare l’orario alla mia Sveglia, e
così suona puntualmente alle 7.15 del mattino, anche quando
non ho lezione alle 8.00, ma anche più tardi, come oggi.
Ricordandomi
improvvisamente dei miei abiti, metto un braccio fuori dalla doccia,
per afferrare la Bacchetta che ho poggiato sul lavandino, Appellando a
me vestiti nuovi, intimo e il mio borsello dei trucchi dalla mia stanza.
Non posso
mica tornarmene nuda in Sala Comune...e poi vestiti fluttuanti non
stupiranno certo gli altri studenti.
Siamo in
una Scuola di Magia, no?
Lascio
che l’acqua mi scivoli addosso, lavando via tutte le macchie
della battaglia su di me, e non parlo solo di quelle fisiche.
Devo
davvero ringraziare Malfoy.
Se non ci
fosse stato lui, ieri, sarei davvero caduta nella crisi più
nera.
Oddio,
non è che abbia fatto molto, ma la sua semplice presenza, ed
il suo abbraccio, erano esattamente le ancore di salvezza che cercavo,
nel mio momento di cieca disperazione della scorsa notte.
Ma non
voglio svegliarlo.
Sorrido,
al pensiero delle soavi parole che uscirebbero dalle sue labbra se
qualcuno lo svegliasse prima del solito!
Mi manca
la musica sparata a palla del mio bagno, ma adesso non credo sia il
caso, se non voglio crepare giovane, specie dopo tutta la fatica che
sto facendo per rimanere in vita.
Resto
almeno dieci minuti sotto il getto caldo dell’acqua della
doccia delle Serpi, mentre il profumo di Malfoy di cui è
impregnata la mia pelle non si lascia lavar via come i segni della
Battaglia, dal sapone.
Mi decido
ad uscire dalla cabina doccia solo quando mi sembra di sentire un
rumore provenire dalla stanza.
Sarà
Malfoy che si sveglia, anche se mi sembra piuttosto strano.
Mettendo
un piedino sul freddo pavimento del bagno, afferro un asciugamano
più grande degli altri, e con esso mi fascio il corpo,
sebbene una buona parte della coscia resti scoperta.
Prendo la
Bacchetta tra le dita, la punto ai miei capelli e sussurro:
<<
Tergo.
>> in modo da asciugarli velocemente.
Sento
cadere la cascata di caldi filamenti morbidi sulle mie spalle, e,
guardandomi allo specchio, con i capelli lunghi fin sotto il seno,
quasi all’ombelico, mi decido che è arrivato il
momento di tagliarli.
Li voglio
corti.
Devo dire
ad Hermione e Ginny di andare ad Hogsmeade un giorno di questi,
perchè chiamare Yorg, per un’occasione che non sia
urgente come quella della Serata di Gala, vorrebbe dire attenderlo
almeno un mesetto.
E la cosa
mi scoccerebbe.
Comunque,
mi decido ad uscire dal bagno, mentre la mia mente sta vagliando tutti
i possibili tagli che potrei farmi.
E nel
frattempo, con i vestiti puliti appena Appellati dalla mia stanza tra
le braccia, canticchio:
<<
We all live in a yellow submarine, yellow submarine, yellow
submarine... >>
Merda, ho
fatto cadere i pantaloni!
Mi piego
per prenderli.
<<
Buongiorno Principessa! >>
<<
Sentirti cantare è sempre una gioia! >>
Alzo gli
occhi.
<<
Nott, Zabini. Giorno anche a voi! >>
Ricambio
il saluto delle Serpi.
.....
.......
.............
.................
Un attimo.
Nott e
Zabini?!
Cosa?
Chi?
Come?
Perchè?
Quando?
Sposto lo
sguardo lentamente, dal corpo di Malfoy ancora profondamente
addormentato, al ghigno di Zabini, e dalla risata sinceramente
divertita di Nott, alla mia condizione indecente di quasi completa
nudità.
Mi ci
vuole un po’ per capire quello che mi stava accadendo, ma non
appena il mio cervello collega le parole “Asciugamano
più piccolo di quello di Lavanda-Nott-Zabini”
corro in bagno, e ci rimango, rossa di vergogna.
Non prima
di aver udito gli sghignazzi di quei due stronzi di là.
Oh merda.
Ma
perchè sempre io devo fare certe figuracce?
Promemoria
per Kiki: quando ti fai la doccia assicurati che nessuno possa
improvvisamente entrare nella stanza in cui ti trovi.
Mi vesto
molto velocemente, con i jeans stretti e la maglietta blu leggermente
larga che mi sono Appellata dalla stanza.
Stringo
il cinturone nero sotto il seno, infilo le converse dello stesso colore
della cinta, mi do una truccata al viso, e mi decido a ritornare nella
stanza.
Prendendo
un bel respiro, e pronta alla derisione, abbasso la maniglia e mi
lascio il calore delle solitudine del bagno alle spalle, ritrovando il
biondo più sexy della terra ancora addormentato e due Serpi
che, se prima stavano trafficando con dei libri, e dei pantaloni sparsi
per la stanza, adesso alzano lo sguardo nel mio, ghignando.
Noto che
si sono già cambiati vestiti anche loro.
<<
Okay... >> sospiro << ...avanti, forza.
Prendetemi per il culo. Avete 10 minuti. >>
Le due
Serpi si guardano, prima di scoppiare a ridere, con tutta la loro
attenzione adesso su di me.
<<
Sai Principessa.. >> esordisce Nott <<
...preferivo com’eri “Vestita” prima.
Perchè ti sei cambiata? >>
<<
Allora, come è andata stanotte?.. >> aggiunge
l’altro grande amicone << ...non ti vedo molto
soddisfatta. Draco ha fatto cilecca? >>
<<
Per favore dimmi che non gli si è alzato, così
potremo prenderlo per il culo a vita! >> supplica
sarcasticamente Nott, con l’aria da invasato.
<<
Naaa... >> si ricrede Zabini << ...non la
vedi com’è tutta rossa! Secondo me hanno appena
finito di darci dentro. Se avessimo anticipato di qualche minuto il
nostro rientro, li avremmo trovati alquanto impegnati... Nella
più bella e antica arte del Mondo! >>
aggiunge, guardando sognante vero l’alto, un Dio visibile
solo ai suoi occhi di pervertito.
<<
Magari è per quello che il biondastro sta ancora dormendo!
L’hai sfiancato stanotte! A saperlo, non me la scopavo oggi
quella Biondina, restavo a guardare un filmetto porno gratis!...
>>
Spero
soltanto che adesso Nott non parti in quarta ad analizzare le sue notti
infuocate...
<<
Quale bionda? Quella con cui sei uscito sabato, oppure quella di ieri
pomeriggio? >>
<<
Nessuna delle due. Semplicemente quella con cui ho fatto sesso ieri
notte. >>
<<
Taglie? >>
<<
Eravamo vicino ai 90-60-90! Più o meno... >>
<<
Noooo!? >>
Va bene.
Adesso mi
sono stufata.
Diamoci
un taglio.
<<
Scusate! Io sarei ancora qui! Che fate, prima mi prendete per culo e
adesso mi ignorate? >>
Si girano
a guardarmi, con aria innocente, prima di rispondere insieme:
<<
Si. >>
Alzo gli
occhi al cielo.
Cazzo,
avrei dovuto ricordare che questa stanza è condivisa da tre
Serpi, e non è solo di Malfoy.
Merda.
<<
Allora Principessa... >> esordisce Nott, adesso serio
<< ...finalmente avete smesso di fare i coglioni, e vi
siete dichiarati amore eterno alla Morgana e Merlino? >>
Se per
caso non siete dei Maghi, dovrebbe essere d’obbligo spiegarvi
l’espressione “Morgana e Merlino”.
Sono i
due amanti tra i maghi per eccellenza, alla stregua di Romeo e
Giulietta o Tristano e Isotta, per intenderci.
Sorvolo
alla sarcastica presa in giro, intrinseca nelle parole di Nott, e mi
affanno a rispondere.
<<
Non c’è stata nessuna dichiarazione stanotte...
>> poi, ai ghigni maliziosi che si sono istantaneamente
creati sulle labbra delle due Serpi, aggiungo, di fretta
<< ...e nemmeno del sesso. Abbiamo semplicemente dormito.
>>
Nott
rimane a fissarmi sconcertato ed indignato, mentre Zabini alza il
sopracciglio fin dove è umanamente possibile.
<<
Dormito? Solamente? >>
Annuisco.
<<
Solamente? Dormito? >>
Di nuovo,
annuisco.
<<
Nemmeno un bacettino? Dormito e basta? >>
Inizio a
spazientirmi.
<<
Nemmeno una piccola carezza? Dormito dormito?
>>
Mi sto
spazientendo...
<<
Una toccatina? Una proposta sconcia? Solo nanna? >>
Mi sono
spazientita.
<<
Si, Porco Salazar, Si! Abbiamo solo D-O-R-M-I-T-O! >>
Mi rendo
conto di aver urlato, solo quando il rumore di lenzuola spiegazzate
attira l’attenzione di noi tre, verso il corpo di Malfoy che
si sta lentamente muovendo.
Ma, alla
fine, era solo un falso allarme.
Si
è semplicemente sistemato sul lato destro, senza svegliarsi.
Incredibile
come sia pesante il sonno di questo individuo!
Mi
accorgo di essermi persa nella contemplazione del suo fondoschiena,
solo quando una risatina sarcastica dei suoi amici mi richiama alla
realtà.
Perfetto.
Ancora
più rossa di prima, mi rigiro verso Nott e Zabini, e spiego,
con voce più bassa di prima.
<<
Ripeto. Abbiamo solo dormito. >>
<<
Che vergogna... >> sento Nott sussurrare indignato,
scuotendo la testa in disaccordo, guardando il suo migliore amico
addormentato << ...che schifo. Passare tutta la notte
nello stesso letto di una bella ragazza, e sprecare il tempo a russare!
Dove andremo a finire! >>
Zabini
gli si avvicina, comprensivo, e gli concede una pacca sulla spalla,
consolatoria, volgendo anche lui il suo sguardo al
“Bell’Addormentato”.
<<
Lo so, lo so. Appena si sveglia dovremmo fargli una bella ramanzina.
>>
Sebbene
io abbia sempre provato una fortissima attrazione fisica per Malfoy, e
non mi sarebbe stato concepibile, prima, passare una notte nel suo
letto (a meno che io non sia già nel mondo dei sogni*),
senza saziarmi e bearmi del suo corpo, ieri il sesso era davvero
l’ultimo dei miei pensieri.
Sentivo
semplicemente di avere un immenso bisogno di stare con Lui, ma non a
livello fisico.
Cioè,
voglio dire...
Insomma....
Non so
come spiegarlo.
Semplicemente
lì, con le sue braccia intorno a me, il suo profumo nelle
narici, e la piena consapevolezza che Lui
c’era...bè mi sono sentita bene.
Bene.
A posto.
E la
cosa, al momento mi bastava.
Ma non
cerco nemmeno di spiegarlo a questi due decerebrati, così mi
limito a ridere sommessamente delle loro ridicole espressioni
preoccupate.
Un’idea
mi balza nella mente, e lascio correre i miei occhi al foglio bianco
attaccato all’armadio: il loro orario.
Hanno la
prima lezione della giornata alle 10:00, con i Tassorosso di
Incantesimi.
Quindi
non c’è bisogno che si svegli adesso....
Meglio.
Non so
come mai, ma vorrei lasciare questa stanza senza che i miei occhi
debbano incontrare i suoi grigi.
Magari
per l’imbarazzo di non saper cosa dire, dopo ieri notte...
<<
Piuttosto voi... >> dico, rivolta a Zabini e Nott
<< ...vi sembra questa l’ora di rientrare?!
Dove siete stati fino ad adesso?! >>
Ridiamo
per un po’ tutti e tre, al mio tono fintamente severo.
Sono
l’ultima persona che potrà mai fargli ramanzine
sull’orario...
<<
Io ero con Daphne. Pansy era in giro con non so chi stanotte, e
Millicent andava a dormire nella Foresta Proibita con altri idioti, per
una prova di freddezza morale o una cosa del genere...quindi...
>>
Okay,
credo di aver capito il seguito della serata di Blaise Zabini.
<<
Io invece sono stato fino ad adesso nella Stanza delle
Necessità con una ragazza...ma non chiedetemi il nome
perchè non lo so. Comunque era un’amica di quella
celebrolesa della Vane, l’ho abboccata quella mattina che
stavi per farla fuori bruciacchiata...Grazie mille quindi!
>>
<<
A sua disposizione, Nott. >> sorrido.
Un altro
movimento di Malfoy mi avverte di quanto sia vicino il momento del suo
risveglio, e mi decido che è decisamente ora di andare via
dalla Tana della Serpe.
<<
Comunque, signori, è stato un vero piacere essere presa per
il culo da voi. Ma devo scappare, o Harry darà di matto. Ci
vediamo più tardi a Trsfigurazione, Serpi. >>
<<
A sua disposizione, Potter. >> mi imita Nott, facendo un
falso inchino di saluto.
<<
Quando vuoi, Principessa. Se senti che il tuo ego debba essere
attaccato, chiamaci e provvederemo a smontarlo del tutto.
>>
E vado
via dalla stanza numero 7, con i miei vestiti della notte prima tra le
braccia, lasciandovi l’eco della mia risata, e, anche se non
me ne accorsi allora, dei pezzi di carta, caduti dalla tasca dei miei
jeans, indossati durante la Battaglia.
<<
Cosa?! Ma
sei impazzita? >>
<<
Shhh..zitta Herm abbassa la voce! >>
<<
Okay, d’accordo...ma adesso ripetimi parola per parola quello
che è successo ieri! >>
Sospiro
esasperata, all’ennesima richiesta di racconto da parte della
mia migliore amica.
Stamattina
mi sono recata direttamene in Sala Grande per la colazione, e
lì ho incontrato i miei Grifoni preferiti.
Non ho
fatto in tempo a dire nulla di ieri notte ad Hermione e Ginny, causa
troppe voci e occhi fissi su di noi.
Non ho
potuto parlare con la riccia nemmeno durante la prima ora della
giornata di Incantesimi, perchè lei era seduta accanto ad
Harry, e comunque era troppo concentrata sulla nuova formula di
potenziamento dell’Incantesimo Aguamenti.
E nemmeno
durante la lezione delle 10.00 di Storia della Magia ho potuto
spiegarle alcunché, perchè è stata
accalappiata da un Corvonero per tutta la lezione, che voleva esser
spiegato meglio le funzioni di Aritmanzia.
Quindi,
ecco che il racconto è slittato a questa lezione di
Trasfigurazione, durante la quale abbiamo preso dei posti finalmente
l’una accanto all’altra, in fondo alla classe,
coperte da Harry e Ron.
Non sto
cagando minimamente la Kensington, e ciò che sta dicendo,
troppo impegnata a spiegare ad Hermione punto per punto la mia nottata
di ieri, posta rigorosamente di spalle alla parte destra della classe.
Si, avete
intuito bene.
Condividiamo
la lezione con le Serpi.
Simmetricamente
alla sottoscritta, ovvero all’ultimo banco a destra, ci sono
la Parkinson e la Bulstrode che sonnecchiano annoiate, Zabini e la
Greengrass più avanti che si sussurrano qualcosa
nell’orecchio, certamente affatto casto, dato il colorito di
lei, e Nott e Malfoy che parlottano tra loro.
Tutto
questo l’ho memorizzato in un nanosecondo, durante il quale
mi sono girata a guardare dalla parte Verde-Argento, prima di ripetere
per l’ennesima volta le mie vicende notturne ad Hermione.
<<
Uffaaaa... Ho detto, che ieri ero rimasta sconvolta dalla
Battaglia...tutti quei morti...tutto quel sangue...e perchè
poi? Perchè gli stronzi si annoiavano... >>
No, Kiki,
non farlo.
Pensa ad
altro.
Continua
il tuo racconto.
<<
...E quindi, quando sono tornata al Castello, sono andata nella stanza
di Malfoy. Visione celestiale ed altamente erotica, mi apre la porta in
boxer, ma lo shock mi impedisce di saltargli addosso. Quindi mi sono
infilata nel suo letto, ed abbiamo dormito. Punto. Fine. Stop. Posso
sorvolare la parte delle prese per il culo da parte di Nott e Zabini,
stamattina? >>
Ride
sommessamente, ed annuisce, coprendosi le labbra con la mano.
Ma poi,
tornata seria:
<<
Dici che avete solo dormito?! Tutta la notte? >>
Sbuffo
sonoramente, tanto che Harry e Ron qui davanti a me, sorridono
divertiti, ed alcune teste si girano verso di me.
Quando
l’attenzione si è di nuovo focalizzata sulle tette
della professoressa, riprendo.
<<
Cosa c’è di strano da capire del concetto
“Dormire”? Si chiudono gli occhi, il respiro si fa
più pesante, ci si rilassa...e addio! >>
Alza gli
occhi al cielo.
<<
So perfettamente cosa vuol dire dormire, scema! Solo che mi sembra
strano! >>
Ci
giriamo contemporaneamente a guardare il soggetto della nostra
discussione.
Adesso
sta ghignando compiaciuto con Nott, per non so cosa, e la visione
celestiale delle sue labbra così stirate mi folgora.
È
davvero un gran pezzo di figliolo...
È
la mia impressione, o stamattina il suo sorriso è
più bello, i suoi capelli più sexy, il suo torace
più scolpito, i suoi occhi più magnetici?
<<
Insomma...possibile che non ti sia saltato in testa l’idea di
allungare una manina... >> lascia la frase in sospeso,
con aria maliziosa, e il mio colorito passa da rosa carne a
rosso-capelli-Weasley.
<<
Hermione! Da dove vengono fuori queste sconcerie?! >>
Gira la
testa verso mio fratello, con un sorriso piuttosto eloquente, ed
entrambe scoppiamo a ridere, il più silenziosamente
possibile.
Maliziose?
Alquanto...
<<
Comunque... >> dico, tornando seria <<
...No! La cosa bella è proprio questa...sebbene il suo corpo
non era affatto meno eccitante delle altre volte, il sesso era
l’ultima cosa che mi passava per la testa! >>
Ed
è allora che Hermione Granger fa esattamente la stessa
espressione che volevo facesse.
Quella
che assume mentre pensa.
Analizza
il problema.
Vaglia
tutte le ipotesi.
Formula
le possibili spiegazioni.
Sceglie
la più valida.
Trova la
soluzione.
<<
Sai Kiki...non che tu sia una ninfomane, ma trovarsi nello stesso letto
con Draco Malfoy, per giunta in boxer,... per quanto la cosa per me sia
leggermente ripugnante.. >> aggiunge guardandomi
accigliata << ...e non provare a togliergli anche
quell’ultimo indumento, è un po’ strana.
Specie dopo tutto quello che avete passato insieme...
Quindi... >>
Silenzio.
Qual’è
il verdetto vostro onore?!
<<
Ti sei innamorata di Lui. E sul serio. >>
La saliva
mi va di traverso istintivamente, ed inizio a tossire come
un’ossessa, attirando le facce di tutta la classe, e della
professoressa, su di me.
La
Kensington mi lancia uno sguardo dubbioso, al quale rispondo, con
un’alzata di spalle.
<<
Raffreddore. E brutta tosse. >>
Non so
quanto possa avermi creduto davvero, ma me la da per buona, continuando
a parlare.
Pian
piano anche gli altri miei compagni di classe si rigirano, comprese le
Serpi.
Malfoy mi
lancia un ultimo sguardo di fuoco, prima di tornare a fissare la
pergamena davanti a sè, mentre Nott e Zabini, scambiatisi
una risatina sommessa, mi dedicano un occhiolino l’uno ed un
ghigno malizioso l’altro.
Scemi.
Ed io
posso dedicarmi ad Hermione.
<<
Ne sei certa, Herm? >>
Annuisce,
più seria che mai.
Credo
davvero che questo pensiero dell’essermi innamorata
seriamente di Draco Malfoy, io l’abbia prima lungamente
sopito, poi riuscito a formulare vagamente nella mia mente, in seguito
ammesso con Harry, con l’aggiunta del fondamentale
“Credo” segno evidente della mia titubanza nel
formulare definitivamente una cosa del genere, ma mai ammesso decisa,
nè a me stessa, nè ad alta voce.
Cosa che
non faccio nemmeno adesso con Hermione, limitandomi ad abbassare lo
sguardo.
Lei lo
prende come un si, ma per me stessa non è la stessa cose di
aver detto “Si è vero. Mi sono innamorata di Draco
Malfoy.”
<<
Certo che ne sono certa. Il problema adesso, è come dirlo a
Lui... >>
La sua
frase, ed il suo prendere un considerazione di dire una cosa del genere
a Malfoy, mi lascia di stucco, e mi atterrisce.
Uno,
perchè quando Hermione Granger si mette in testa una cosa
è molto pericolosa. Specie se poi si mette a fare comunella
con Ginny Weasley.
Due,
perchè Hermione Granger non è affatto una sciocca.
Tendo
sempre a prendere per Dogmi Divini ciò che dice la mia
migliore amica, la persona più saggia che abbia mai
conosciuto.
Ecco
perchè, la sua frase mi spaventa.
Ho sempre
considerato come “la Verità” quello che
Hermione dice....e se lei dice che dovrei dichiararmi...
<<
ODDIO NO! >>
...
.....
........
...........
.............
Si.
Stavolta
ho urlato.
E non
credo che potrò mai giustificare la mia frase pronunciata
con un’ottava in più del normale, con del semplice
raffreddore.
Tutte le
teste presenti si girano verso di me, e, dopo pochi secondi di silenzio
imbarazzato, ridono tutti.
Harry,
Ron, Seamus, Dean, Lavanda, Calì, Neville, Zabini, Nott, la
Greengrass, la Parkinson, la Bulstrode, Malfoy, i Grifoni, le Serpi.
Tutti.
Tranne la
Kensington.
<<
Potter, dato che ti sei guadagnata l’attenzione totale della
classe, perchè non vieni qui alla cattedra, e esegui
l’Incantesimo che stiamo spiegando? >>
Incantesimo?
Perchè,
cosa stiamo spiegando?
Evidentemente
dalla mia faccia è palese che non la stavo minimamente
ascoltando, e che non so di cosa lei stia parlando adesso, ma
è Calì a salvarmi.
<<
Dai Kiki, sono certa che sarai perfettamente in grado di eseguire
l’Incantesimo di Duplicazione...specie su degli oggetti!
>>
Perfetto.
Hermione
usò questo Incantesimo sul medaglione-Horcrux
l’anno scorso, per fregarlo alla Umbridge.
Lo
conosco.
<<
Sarai bravissima Kiki... >> aggiunge Harry
<< ...dovresti conoscerlo, dato che ci ha quasi ucciso
l’anno scorso! >>
Ah,
giusto.
Ora
ricordo.
La
Maledizione che mi sta chiedendo la Kensington era posta anche nella
Camera Blindata dei Lestrange alla Gringott.
Quando
provammo a prendere la Coppa di Tassorosso, iniziò a
duplicarsi, e rischiammo davvero di morire, oltre che
bruciacchiati, dato che le copie erano incandescenti, per
asfissia.
Bello.
Sommersi
dalle copie degli Horcrux di Voldemort.
<<
No, Potter! Togli quel “Quasi”! >>
dice Malfoy, rivolto ad Harry, mentre io mi alzo e mi dirigo verso la
Cattedra.
Le Serpi
ridono, mentre Harry sta per ribattere accigliato, venendo,
però, preceduto dalla professoressa.
<<
Malfoy, perchè non vieni anche tu alla cattedra, sotto le
mani esperte della signorina Potter? >>
Il mio
colorito diventa, se possibile ancora più rosso, mentre
Malfoy mi guarda malizioso, e Zabini, Nott, la Greengrass e la
Parkinson iniziano a sbellicarsi.
Ma dico
io!
Ma le
Serpi devono trovare il doppio senso erotico in tutto?!
Arrivata
accanto alla professoressa, mi beo dell’assurdamente sensuale
immagine di Draco Malfoy che si alza dalla sedia e si dirige verso di
me e la Kensington, con passo regale.
La parte
femminile della classe sposta irrimediabilmente lo sguardo verso il
fondoschiena del Principe delle Serpi, fatta eccezione della Greengrass
e della Parkinson, che ormai ne avranno avuto abbastanza del suo sex
appeal nel corso degli anni, specie quest’ultima, ed Hermione
e Calì, le uniche Grifondoro caparbiamente ligie
all’antipatia verso le Serpi.
Vorrei
tanto averla anche io quella caparbietà.
Magari
non come quella di Calì, che ha spudoratamente fatto sesso
con Nott qualche tempo fa...
<<
Allora Potter... >> ghigna il biondastro, posizionatosi
di fronte a me << ...sono tutto tuo. >>
Altre
risate da parte dei Regnanti Serpeverde.
Stronzi.
La
Kensington sposta lo sguardo dal ghigno divertito di Malfoy, alle
risate spudorate dei suoi amici, alla mia faccia sempre più
rossa, e agli sguardi bellicosi di Harry e Ron.
Credo che
stia per chiedere cosa diavolo stia succedendo, dato che la vedo
prendere un respiro e schiudere le labbra, ma poi, all’ultimo
momento, scuote la testa e decide di lasciar perdere, iniziando:
<<
Dato che la signorina Potter è tanto brava in questo
Incantesimo da decidere di non seguire la spiegazione, vediamone una
dimostrazione...perchè no? Su un essere umano!
>>
Inutili
sono le repliche da parte dei Grifoni: “Ma prof...non
l’abbiamo ancora fatto! Al Duplicamento degli esseri umani
non ci siamo ancora arrivati!”, o una cosa del genere.
La
professoressa è irremovibile.
Dal mio
canto, ignoro deliberatamente tutte le proteste, cercando di
concentrarmi meglio sulla figura di Malfoy.
Prima di
tutto, non fa nulla per incontrare il mio sguardo.
Secondo,
ha una strana espressione in viso.
Si,
è vero, palesa divertimento, con quel ghigno estremamente
sexy, ma ha anche un non so che di minaccioso.
Si.
Minaccioso.
È
esattamente l’aggettivo che stavo cercando.
Sono
diventata una vera esperta di Lui e, credetemi, quando vi dico che so
riconoscere quando è davvero divertito, o il tutto cela
qualcosa che lo ha fatto davvero incazzare.
Ed in
questo caso, l’opzione due è quella veritiera.
Merda.
<<
Potter?... >> mi chiama la Kensington, in riferimento al
mio essermi incantata sulle incanalature della parete appena sopra la
spalla di Malfoy, mentre mi perdevo nelle mie riflessioni
<< ...Cos’hai oggi? Ti vedo strana...dormito
poco? >>
Nott
quasi cade dalla sedia per il ridere, e Zabini è costretto a
reggersi la pancia, alla stregua della sua ragazza che si regge alla
sua spalla, piegata in due dalle risate, e della Parkinson che si
diverte sguaiatamente, ignorando le domande della Bulstrode, ignara di
tutto.
Ed
infatti non è l’unica a chiedersi il motivo di
tanto giubilo da parte delle Serpi, tanto che la maggior parte della
classe li guarda in un misto tra il divertito e lo sconcertato.
Tutti
tranne me, che vorrei incenerirli immediatamente, e Malfoy che,
semplicemente, allarga il ghigno sulle sue labbra.
<<
Ehm...solo un po’ di stress post-rischio di morte, niente di
che... >> farfuglio alla professoressa.
Mi scruta
con l’aria indagatrice, poi, per la seconda volta
nell’arco di pochi minuti, decide di passare oltre anche a
questo.
<<
Vabbè...allora Kimberly, vogliamo duplicare il signor
Malfoy? >>
<<
Non sarà mica che ce lo fa fuori? >> esclama
una ragazza dal caschetto castano, in quarta fila, Serpeverde, con
l’aria decisamente maliziosamente preoccupata.
Mi giro
vero di lei, con un’espressione di vanitosa antipatia.
<<
Ma per favore! >>
<<
Tesoro... >> la richiama Seamus, sarcastico
<< ...è della mia Kiki che stiamo
parlando...non farà fuori Malfoy a meno che lei non lo
voglia! >>
Ignoro
sia il lampo di rabbia negli occhi del Principe delle Serpi,
all’aggettivo “Mia”, sia il tono di
supplicante speranza con il quale Seam ha pronunciato
l’ultima frase.
Alzo gli
occhi al cielo, mentre Harry mi guarda tutto gongolante, e punto la
Bacchetta contro il petto marmoreo del mio vecchio amante.
<<
Come nel mio peggiore incubo... >> stronzata
<< ...Geminio!
>>
Ufficialmente
la lezione più imbarazzante della mia vita!
Stamattina
è davvero iniziata nel peggiore dei modi...ed è
continuata anche peggio.
Mi faccio
la doccia, e mi faccio sgamare mezza nuda da Zabini e Nott, mi faccio
deliberatamente prendere per il culo da loro due, passo le prime ore di
lezione con la testa tra le nuvole, continuo a farmi prendere in giro
da quella due Serpi maledette durante la lezione della Kensington, a
pranzo, mentre sorseggiavo allegra e felice il mio succo di zucca,
estasiata dalla fine di questa mattinata infernale, per poco non morivo
soffocata quando, Calì alla mia destra e Lavanda alla mia
sinistra, hanno iniziato a tirare conclusioni dalle lezione di
Trasfigurazione, e da “Come vi guardavate tu e Malfoy...per
non parlare delle risate sospette delle Serpi”, che hanno
condotta alla domanda, causa della mia quasi-morte “Quindi
avete fatto sesso, tu e Malfoy, stanotte, vero?”.
Fortunatamente
l’immagine di me nella tomba, le ha distratte, e mi ha
permesso di non rispondere alla loro domanda, dopo aver ripreso le
capacità respiratorie.
Ma poi,
ciliegina sulla torta, esce il nuovo numero della “Ragazza
del Giornale”.
LA
PASSIONE TRA LA REGINA DEI GRIFONI, E IL PRINCIPE SERPEVERDE CONTINUA.
Avvistata:
Kimberly Potter esce questa mattina dal Dormitorio delle Serpi, con la
tipica aria che avrebbe una adolescente che ha appena fatto una sana
scopata.
Inutile
aggiungere che veniva dalla stanza numero 7 e che, colui che ha peccato
di lussuria con la nostra bella Salvatrice, è stato Draco
Malfoy.
Per
chi ancora è molto scettico su questa coppia, ed insinua il
dubbio, con frasi del tipo “Chi l’ha detto che la
stanza in cui è stata, era la numero 7?” oppure
“Comunque quella stanza è condivisa da tre
Serpeverde!”, dovrà rimangiarsi tutto.
Primo.
State
parlando con me, la Regina dei Gossip, non con una pettegola qualsiasi.
Secondo.
Ringraziate
M. che l’ha appunto vista mettere fuori il bel nasino dalla
suddetta stanza numero 7, e Daphne Greengrass e Kenny Sloper, che
intrattenevano Blaise Zabini e Theodore Nott l’altra notte,
lasciando la loro stanza in piena balia del nostro sexy Principe delle
Serpi, e delle sue passioni.
Credo
che qui la cosa si stia facendo davvero seria...
Per
non parlare del nuovo Esercito di Silente.
Lo
slogan dei gemelli Potter “Potere agli studenti”
non è mai stato più azzeccato.
Stupore
di molti, quando la notizia di questo nuovo gruppo di algidi
combattenti e difensori della nostra Scuola si è diffusa,
assolutamente nessuna sorpresa quando si è saputo che
l’idea è partita dalle menti coraggiosamente
Grifondoro dei Cacciatori, ma vera e propria meraviglia, quando si
è venuti a conoscenza dei partecipanti.
Grifondoro:
Harry
Potter.
Kimberly
Potter.
Ronald
Weasley.
Hermione
Granger.
Ginny
Weasley.
Seamus
Finnigan.
Dean
Thomas.
Neville
Paciock.
Lavanda
Brown.
Calì
Patil.
Mary
McDonald.
Natalie
McDonald.
Vicky
Probisher.
Demelza
Robins.
Michael
Corner.
Kenneth
Towler.
Faceva
parte della lista anche Nigel Drue, ritiratosi dopo il secondo
allenamento.
Per
questi nomi, dunque, nessuna sorpresa.
Corvonero:
Luna
Lovegood.
Antony
Goldstein.
Padma
Patil.
Terry
Steeval.
Morag
McDougal.
Lisa
Turpin.
Jeremy
Stretton.
Se
non forse per la Turpin e Stretton, nemmeno qui, nessuno stupore.
Tassorosso:
Hannah
Abbott.
Ernie
Macmillian.
Justin
Finch-Fletchley.
Susan
Bones.
Stessa
cosa: questi nomi non ci hanno affatto spalancare le labbra...forse ci
si aspettava che Fleet e la sua ragazza Jones partecipassero, ma, si
sa, i Tassorosso non sono molto inclini alla lotta.
Serpeverde:
Draco
Malfoy.
Theodore
Nott.
Blaise
Zabini.
Daphne
Greengrass.
Bingo.
Ecco
trovata la causa di numerosi attacchi di cuore, bocche e occhi
spalancati, strozzamenti, cadute, e cori di
“Cosaaaa?”.
Nessuno
si aspettava che dei Serpeverde prendessero parte
all’Esercito di Silente, tanto meno i loro Principi.
Soprattutto
Nott e Malfoy.
Sbaglio,
o solo un mesetto o due fa, eravate in Pieno Covo dei Mangiamorte?
Il
loro ritorno, e l’ipotetica collaborazione con il Ministero
sono stati un chiarissimo segno della loro redenzione.
Ma
nessuno si aspettava che fossero così redenti.
Che
c’entri per caso, in qualche modo, la nostra bella Regina
Rosso-Oro?
Ed
è con questo dilemma che vi lascio, miei cari lettori.
Kiss
kiss.
Gossip
Girl.
Se state
pensando che questa tipa subirà presto le ire della
Salvatrice, Eroina, Prescelta, o come cazzo mi chiamano adesso, avete
indovinato.
Se state
pensando che aveva toccato già il fondo, con la pagliacciata
delle immagini e video durante la festa da lei organizzata, avete fatto
centro di nuovo.
Specialmente
se, come me, avete arricciato il naso alla scelta della canzone
“Toxic” di Britney Spears.
Ma
davvero vi meritate 100 punti, più una sigaretta bonus, se
stavate alzando le sopracciglia fino al cuoio capelluto, alla notizia
della suo nuova firma.
Davvero,
era consapevole del fatto che fosse stupida, ma non così
tanto.
Gossip
Girl.
Si
è firmata Gossip
Girl!
Ma
perchè non ha deciso di darsi a qualche altro sport o
passatempo, che non implichi quello di farsi perennemente i cazzi miei?!
Per non
parlare del numero Special che uscì subito dopo la fuga
della notizia della riappacificazione tra Harry ed Hermione...
Anche se,
in quel caso, una cosa buona la disse.
“Fossi nei responsabili tremerei
di paura, al solo pronunciare il nome di Harry Potter.”
Ed ecco
concluso il quadro per la peggiore giornata della mia vita.
Va bene,
ok, non devo esagerare...
Diciamo
una delle più orrende..va meglio?
Ma la
cosa peggiore di tutto questo, è che questo maledetto giorno
non è ancora finito!
Dopo una
stancante ed impegnativa lezione di Erbologia con i Tassi, dato che
lezioni per oggi sono finite, un qualsiasi ragazzo penserebbe di
starsene in panciolle in Sala Comune, o magari scopiazzare qualche
compito.
E invece
no!
Adesso
abbiamo gli allenamenti con l’Esercito di Silente, che si
svolgeranno in Sala Grande, momentaneamente.
Non
abbiamo, infatti, trovato un luogo alternativo che non implichi la
Stanza delle Necessità.
Nessuno
di noi, infatti, ha intenzione di includere la Stanza nella
Giurisdizione della Scuola,la cui catastrofe porterebbe a non poter
più contare su quella magnifica invenzione, per feste varie,
ed appuntamenti.
Ovvero
scopate.
Ergo,
abbiamo un problema.
Ma per il
momento, non è quello che mi occupa la mente, e preoccupa.
Ma
l’allenamento con l’Esercito di Silente.
Tradotto:
sono terribilmente ansiosa al solo pensiero di essere nella stessa
stanza di Draco Malfoy dopo ieri notte.
Non so
assolutamente come comportarmi.
Bah...e
quando mai l’ho saputo..!
<<
Kiki, andiamo? Harry e Ron sono andati a raccattare qualche tir-assegno
per l’allenamento... >>
Mi giro
verso la voce che mi ha appena chiamato, e vedo Hermione e Ginny venire
verso di me, vestite comode per il combattimento virtuale di oggi.
Annuisco,
sorridendo, e mi avvio con loro lungo le scale, per raggiungere la Sala
Grande.
<<
Dobbiamo assolutamente trovare qualche altro posto qui intorno per gli
allenamenti...non possiamo continuare ad usare la Sala Grande!
>> ripete Ginny esasperata, per l’ennesima
volta in questi giorni!
<<
Lo so, Gin... >> asserisce Hermione <<
...ma, davvero, le abbiamo pensate tutte. Nella Scuola non è
possibile, e nemmeno nella Foresta Proibita, non possiamo mica pensare
ininterrottamente a salvarci la pelle mentre ci alleniamo! E comunque
ci vorrebbero delle attrezzature decenti, e per quelle...
>>
<<
Servono i galeoni. >> concludo, amaramente.
Sospiriamo
tutte e tre, prima di incrociare sul nostro cammino una parte dei
partecipanti all’ES, quali le sorelle McDonald,Vicky
Probisher e Kenneth Towler.
<<
Salve ragazze! Andate da qualche parte? >> scherza
Kenneth, facendoci ridere.
Entriamo
insieme in Sala Grande, trovandoci già la maggior parte dei
combattenti, tranne, nemmeno a dirlo, le Serpi, Harry e Ron, e Terry
Steeval e Lisa Turpin.
Nell’angolo
noto Demelza e Michael Corner flirtare spudoratamente, mentre Padma
Patil ed Antony Goldstein, semplicemente si baciano spudorati.
Vive
l’amour!
Ginny
raggiunge Seamus, baciandolo delicatamente sulle labbra, salutando
anche gli altri Grifoni.
Mi giro
un’ultima volta verso il Grande Portone, per controllare se
qualche Serpe di mia conoscenza possa arrivarmi alle spalle, e mi
dirigo verso Hannah e Susan Bones.
<<
Ciao Kiki! >> mi salutano in coro.
<<
Salve ragazze! Pronte per fare fuori qualche Mangiamorte finto?
>>
Ridono,
spensierate.
Beate
loro....
<<
Insomma...dici che ci darete una dimostrazione, prima? >>
domanda Susan.
Annuisco.
<<
Certo. Harry e Ron stavano litigando ieri chi doveva combattere oggi,
ma alla fine...indovinate chi ha vinto? >>
<<
Harry? >>
<<
Ron? >>
<<
Io! >> rispondo, allegra ed orgogliosa di me stessa.
Ridiamo
un’altra volta, prima che lo sguardo di Hannah e Susan si
faccia serio, puntato verso l’Ingresso della Sala Grande.
Incuriosita,
ed immaginando già vagamente cosa abbia attirato la loro
attenzione, prendo la direzione del loro sguardo, intercettando
l’ingresso dei Principi Serpeverde, accompagnato da non pochi
sguardi fugaci e mormorii.
Sospiro,
ritornando a rivolgere la ma attenzione alle due ragazze.
<<
Forza... >> dico rassegnata <<
...chiedetemelo, prima che cambi idea. >>
Si
guardano, sorridendosi timide, prima che sia Hannah a fare la prima
mossa.
<<
Kiki, sei sicura di quello che fai? Insomma una tresca con Draco Malfoy
è una cosa un po’...ehm...immorale, sbagliata...!
>>
<<
Già... >> annuisce Susan <<
...in effetti. Senza contare quello che è stato fino a
qualche mese fa.. >>
Certamente
si riferisce al suo periodo di Mangiamortismo.
<<
Ragazze, se devo essere sincera... >> rispondo, dopo un
momento di titubanza << ...lo so da me che è
stato sbagliato trescare con Lui, ma...ma...ma.. >>
<<
E’ sexy. >>
<<
Arrapante. >>
Continuano
loro per me, lanciando un’occhiata al soggetto della
conversazione che, al centro della Sala, sta ridendo con la Greengrass.
Le
guardo, fintamente scandalizzata:
<<
Ragazze! Non credete che considerarlo sexy e arrapante sia....immorale e sbagliato?
>>
Prima di
ridere insieme.
Ma il
tempo della pacchia finisce quasi subito, con l’ingresso di
Harry e Ron, con qualche attrezzo per l’allenamento fisico
che usano a Quidditch.
<<
Il tempo dei giochi è finito. Si entra in scena.
>> sussurro.
Mi dirigo
velocemente verso il Tavolo-Palco, dove Harry e Ron stanno posizionando
Tir-Assegni magici, cerchi per la mira, e ostacoli vari.
<<
Preso tutto? >> chiede Hermione, non appena tutte e
tre noi ragazze arriviamo dagli altri due Cacciatori.
<<
Si, ma non è molto. Se davvero dobbiamo farli combattere con
i Mangiamorte, non possiamo continuare ad usare tecniche
d’allenamento banali come queste... >> si
lamenta Ron.
<<
Hai ragione, amico, ma fino a quando non ci viene una buona idea
dobbiamo accontentarci. >> conclude Harry, prima di
scambiare uno sguardo d’intesa con me, ed incitare gli altri
a scendere dal palco.
Nel
frattempo, gli altri 20, si sono tutti raccolti intorno al Palco, ed
hanno smesso di parlare.
<<
Adesso Kiki ci darà una dimostrazione di combattimento
simulato, con quel poco che si può fare in
maniera...domestica.. >> spiega Ginny.
Scesi dal
palco, slego i miei capelli, prima raccolti da una pinza blu zaffiro,
gettando la suddetta per terra.
Delicatamente,
ovvio.
Non
voglio mica romperla.
Nel
silenzio tombale che mi accompagna, la Trasfiguro in un Mangiamorte.
Ghigno.
<<
Grazie mille per la dimostrazione, Kiki. Quando è il
prossimo allenamento? >>
<<
Non so, mi metto d’accordo con Harry e vi faccio sapere...
>>
<<
Ciao a tutti... >>
<<
Ciao! >>
Piano
piano, i componenti dell’Esercito di Silente iniziano a
svuotare la Sala Grande, sino a che gli ultimi rimasti non sono le
Serpi e noi Cacciatori.
I primi
stanno ancora fumando in allegria, in un angolo appartato, mentre noi
Grifoni ci diamo da fare, per riportare la Sala Grande al solito
aspetto quotidiano.
Inutile
dire che nessuno dei quattro Serpeverde ha mosso un dito per aiutarci.
Fortunatamente,
con la magia, non si tratta di questa grande fatica...
<<
Harry, mi daresti una sigaretta? >> chiedo, posato nel
mucchio anche l’ultimo tir-assegno Magico.
Mette le
mani in tasca, e ne estrae un pacchetto di Lucky Strike rosse.
Aprendolo,
nota che ce ne sono soltanto due.
<<
Gin, Ron, voi quante sigarette avete? >>
<<
Nessuna. >> risponde subito Ginny, sedendosi sulla
poltrona rossa che ha appena fatto Evanescere.
Suo
fratello fa altrettanto, contando solo due sigarette anche lui.
<<
Ne avevo tre, ma me ne ha chiesta una Vicky prima, e non potevo dirle
di no. >>
Sinceramente
anche io ho dato le mie ultime due sigarette a Demelza e Lisa, convinta
di poterne chiedere una a Harry.
Ma qui
siamo in cinque, con quattro soli piccoli peccati al tabacco.
Potreste
dirmi di non fumare, che mi farebbe certamente bene, ma dopo uno
stressante allenamento come questo, ci vuole.
Lo
sguardo di Hermione saetta alle Serpi, ancora circa a metà
delle loro sigarette.
Sospiro,
rassegnata, e mi dirigo verso di loro.
Con passo
sempre meno sicuro...
<<
Scusate, potrei specularvi una sigaretta? >> chiedo,
inserendomi decisa nei loro discorsi.
Zabini
annuisce subito.
<<
Certo, Principessa. Non vorremmo certo negare un favore alla Regina dei
Grifondoro! >>
Nott e la
Greengrass ghignano alla battuta del loro amico, e ragazzo, ma Malfoy
non mi guarda nemmeno in faccia.
E la cosa
mi fa male.
Male da
morire.
Cosa gli
ho fatto?
Ringrazio,
come loro non avrebbero mai fatto, circondo il filtro arancione con le
labbra e la accendo, espirando la prima boccata di fumo.
<<
Allora, Grande Boss... >> mi appella Nott
<< ...credi davvero che potremmo arrivare ai livelli dei
Mangiamorte, usando gli oggetti d’allenamento di Quidditch?
So che non serve dirlo, e che questo causerà improvviso
imbarazzo, ma gli ho visti quei bastardi quando combattono...
>>
Annuiscono,
Zabini e la Greengrass, mentre Malfoy continua a fumare in silenzio,
senza nemmeno alzare lo sguardo nel mio.
<<
Lo so, ragazzi. Ma per costruire un altro campo d’allenamento
ci servono soldi che non abbiamo. >>
<<
Il Ministero non vuole sborsarli? >> chiede la
Greengrass, con un punta di disprezzo.
<<
No... >> nega una voce alle mie spalle <<
...Il Ministero non può finanziarci, dato che non ci
riconosce ufficialmente. Molto pensano che l’idea
dell’Esercito di Silente sia molto stupida e pericolosa,
quindi il Ministero non l’ ammette a livello legale.
Quindi...niente riconoscimento ufficiale, niente soldi. >>
Faccio un
altro tiro alla mia sigaretta, girandomi a guardare mio fratello che,
stranamente, si è avvicinato a parlare con le Serpi.
Oddio..usare
il plurale sarebbe sbagliato, dato che sembra che stia parlando
semplicemente con la Greengrass, ignorando spudoratamente gli altri.
Piano
piano anche Hermione, Ginny e Ron si sono avvicinati,
l’ultimo con maggiore riluttanza degli altri, e adesso tutti
ascoltano gli sproloqui sprezzanti di Harry e Daphne sul Ministero.
Io invece
punto il mio sguardo sulla figura di Malfoy, insistentemente,
aspettando che anche lui faccia lo stesso con me.
Se
potessi guardarlo in faccia, negli occhi, riuscirei a capire cosa cazzo
gli frulla nel cervello...
Ma nulla.
Continua
rigorosamente a fumare, puntando lo sguardo ovunque tranne che su di me.
Davvero,
non ci sto capendo niente...
E sono in
queste occasioni, che mi verrebbe davvero voglia di affittare Edward
Cullen... (vedi capitolo 25)
<<
Per quanto adori sentir sparlare del Ministero.. >>
cattura la mia attenzione Nott, facendomi distogliere lo sguardo dal
viso del biondastro << ...dirci quanto siano teste di
cazzo le persone al governo, non ci aiuterà. Per niente.
>>
Zabini
annuisce all’amico, seguito dalla sua ragazza, e, anche se
non lo dimostrano per principio, anche i Grifoni sono
d’accordo con Lui.
<<
E allora perchè non proponi tu qualcosa? Invece di giudicare
sempre! >> lo appella acido Ron, seguito dal ghigno di
mio fratello.
<<
E chi cazzo sta giudicando?! Avete la coda di paglia o sbaglio?
>>
Zabini.
<<
Coda di paglia? Ci stai forse accusando? >>
Harry.
<<
Oh certo, Sfregiato, perchè invece state facendo molto per
risolvere questa situazione! >>
Nott.
<<
E si ritorna alla mia ipotesi: perchè non proponete qualcosa
voi, visto che siete tanto bravi?! >>
Ron.
Inutile
dirvi come e quanto la discussione continua, anche perchè
non saprei nemmeno decifrare quello che si stanno dicendo, tanto si
accavallano le loro voci, se non qualche
“Vaffanculo!” “Testa di cazzo”
e “Idiota!” che fuoriescono dall’ammasso
di insulti, perchè pronunciati con più enfasi.
Che
palle...
<<
Che palle, basta! >> sbotta Ginny, improvvisamente,
zittendo i ragazzi.
<<
Possibile che non sia possibile fare una semplice conversazione, senza
che voi dobbiate litigare?! >> domanda Hermione,
esasperata.
<<
Esatto! >>
<<
E’ colpa loro! >>
<<
Fatti i cazzi tuoi, tu! >>
<<
Come osi rivolgerti così a lei? >>
<<
Io mi rivolgo come cazzo voglio, a chi voglio! >>
<<
Non credo proprio, brutta Serpe! >>
Ecco ci
risiamo.
Ma adesso
non ho intenzione di restare qui a guardare questi scemi che mi
provocano il prossimo mal di testa.
Alzo la
Bacchetta verso l’alto, e ne sparo scintille rosse ad
intermittenza, finchè tutti quanti, per girarsi verso di me,
e guardarmi increduli per il mio gesto, si zittiscano.
Anche se,
non tutti mi rivolgono la propria attenzione...
Malfoy si
rifiuta ancora di guardarmi.
E la cosa
inizia ad innervosirmi...
Quando
ripongo la Bacchetta nell’apposita cinta, Ginny mi chiede:
<<
Kiki ma sei impazzita?! >>
<<
Troppo stress Principessa? >> ipotizza Nott.
<<
No... >> rispondo, esasperata << ...non mi
andava di passare il resto della giornata con il mal di testa. Quindi,
per favore, smettetela di litigare. O faccio saltare le teste a tutti
quanti. >>
<<
Uuuuh.. >> ridono, sarcastici, Zabini e Nott,
accompagnati dai sorrisetti colpevoli dei Grifondoro, consapevoli che
non potrei mai far loro del male.
<<
Vi avverto... >> si inserisce nel discorso la Greengrass
<< ...giuro sulle mie nuove scarpe, che se non la finite
di urlare, aiuto la Potter a farvi fuori! >>
I sorrisi
di Zabini e Nott appassiscono immediatamente.
<<
Cazzo...quando giura sulle scarpe la cosa si fa seria! >>
si sussurrano a vicenda.
Faccio un
ultimo tiro alla sigaretta, e la faccio Evanescere con la Bacchetta.
<<
Avete finito di fare i bambini? Sarebbe possibile adesso avere una
conversazione civile? Avremmo un problema da risolvere! >>
<<
Ci servono soldi. >> afferma risoluta la Greengrass.
<<
...Che non abbiamo. >> aggiunge Ron.
<<
Ergo... >> conclude Hermione << ...dobbiamo
trovare il modo di trovarli. >>
Segue un
silenzio pieno di idee che spaziano nei nostri cervelli, di
“Mmmmh” pensierosi, e di sbuffi privi di
conclusione.
Finchè
una voce, esasperata, non attira l’attenzione di tutti noi.
Finalmente
parla.
Malfoy si
è deciso a muovere quella corde vocali.
Ma lo fa
sempre senza mai incrociare il mio sguardo: piuttosto guarda Harry.
<<
Ma siete stupidi o cosa?! Siete famosi! Avete il Mondo Magico che vi
venera, da grandi idioti che non sono altro, e vi chiedete ancora come
fare per trovare un po’ di soldi?! >>
<<
Effettivamente... >> si mostra d’accordo Zabini
<< ...non sarebbe difficile farsi pagare, per un
appuntamento al buio con la Principessa del Mondo Magico, oppure per un
fazzoletto usato dai “Salvatori”... >>
Pronuncia
l’ultima parola come se fosse un insulto, prima di dover
indietreggiare alla mia ira.
<<
E secondo te dovrei vendere me stessa e le mie serata?! Cosa sono
diventata una prostituta?! >>
I
Cacciatori di dimostrano d’accordo con me, e persino la
Greengrass scuote leggermente la testa, mentre Zabini e Nott partono in
quarta nella loro tesi “Mica ti abbiamo detto di
dargliela...ed anche se fosse, si tratta solo di una
scopata!”.
Malfoy
è ritornato al suo silenzio sprezzante, nel quale
è piombato improvvisamente anche Harry.
Il quale,
però, ne esce dopo poco.
<<
Però il Furetto ha ragione.... >> 7 paia di
occhi (indovinate chi non ha nessuna reazione alle parole di Harry?) si
girano verso mio fratello incredule << ...Potremmo
sfruttare il fatto di essere famosi. >>
<<
Harry Potter, stai per caso vendendo tua sorella?! >>
esclama Ginny, arrabbiata.
E
sinceramente, l’appoggio...
Ma si
sono tutti bevuti il cervello oggi?!
<<
No!.. >> risponde Harry, indignato <<
...solo che una pubblicità, un servizio fotografico, o cose
del genere, porterebbero non pochi soldi. >>
Messa
così, l’idea malsana delle Serpi, è
decisamente più fattibile.
Resto un
attimo a vagliare tutte le ipotesi possibili.
Poi...
<<
Ci sto. >>
<<
La cosa che più mi fa innervosire è che mi tocca
ammettere che le Serpi hanno avuto una buona idea. E che siamo state
delle idiote a non pensarci prima. >>
<<
In effetti...la cosa mi sembrava piuttosto ovvia...dopo che me
l’hanno fatta notare! >>
<<
E i Serpeverde colpiscono ancora...non credo smetteranno mai di
stupirmi, quell’ ammasso di sex-appeal e bastardaggine!
>>
<<
Quel Grande
ammasso di sex-appeal e bastardaggine! >>
Ridiamo
tutte e tre alla precisazione di Ginny alla battuta di Herm,
spensierate.
Era da
molto tempo che non passavamo del tempo solo noi tre.
E devo
dire che trascorrere una serata con le mie migliori amiche, le mie
sorelle, mi mancava.
Quindi,
è per questo che circa un quarto d’ora fa, dopo
essere tornate un po’ in Sala Comune, ci siamo defilate nelle
cucine, nella nostra stanzetta che gli Elfi ci hanno gentilmente
ceduto, solo io, Ginny, Herm, un pacchetto di sigarette, pouf fatti
appena Evanescere e tre bottiglie di Burrobirra, portateci
diligentemente da Kreacher.
Si,
è la stessa stanza in cui portai Malfoy dopo che quel verme
deficiente di Doug cercò di mettermi le mani addosso, e dove
passammo la serata chiacchierando imbarazzati e mangiando gelato.
Bevo un
sorso alla mia Burrobirra, e mi rivolgo alle ragazze.
<<
Il problema adesso, sarà convincere me ed Harry a fare una
cosa stupida come un servizio fotografico...sempre che, poi, quei soldi
ci bastino. >>
<<
Naaa... >> dice Ginny, ingoiato un po’ di
liquido << ...ci basteranno. Oppure potremmo anche
inventarci qualche altra cosa. Ma non credo che Harry vorrà
mai posare davanti una macchina fotografica, odia queste cose...per non
parlare, poi, del fotografo di Strega Moderna che è
follemente innamorato di Lui. >>
Ridiamo
come matte, a ricordare la corte spietata che quel fotografo, di cui mi
sfugge il nome, fece ad Harry, quando, perdendo una scommessa, fummo
costretti a fare una cosa del genere.
Davvero
impagabile, l’immagine della sua faccia, quando il suo
ammiratore gli mandò delle rose alla Tana.
<<
Già, non credo che Harry acconsentirà tanto
facilmente... >> confermò Herm, bevendo anche
lei.
<<
Tanto lo so che finirò per farlo da sola il servizio
fotografico.. >> sbuffo, rassegnata.
<<
Dai Kiki!... >> mi consola Ginny << ...alla
fine non sarà la fine del mondo..anzi, da un lato
sarà divertente! >>
Mi scappa
un sorrisino e, in fondo in fondo, devo ammettere che ha ragione.
Abbastanza
in fondo, però.
Restiamo
per un po’ a bere in silenzio, ognuna persa nei propri
pensieri.
Una delle
cose che più adoro di noi tre, è che non sentiamo
il bisogno di riempire spazi di tempo, con lunghi discorsi, e vane
parole.
Non
dobbiamo per forza ciarlare tutto il tempo.
Abbiamo
anche i nostri silenzi, a volte molto più profondi e
chiaritori di lunghe orazioni.
E non vi
sto parlando degli odiosi silenzi imbarazzanti, che mi colgono sempre
con le Serpi.
No.
Parlo di
semplici pause dai rumori del mondo esterno, in cui puoi pensare in
santa pace, e dire a te stessa: “Si. Sono
rilassata.”
<<
Idea...! >> esclama Hermione, dopo un po’
<< ...oltre al servizio fotografico, potremmo organizzare
una festa! Facciamo pagare il biglietto d’entrata, e, insieme
ai soldi per gli alcolici, aggiungiamo un bel gruzzolo ai soldi delle
foto. >>
<<
Ci sono feste quasi ogni sabato qui ad Hogwarts... >> si
mostra più scettica Ginny <<
...perchè la gente dovrebbe pagare per la solita serata?
>>
Ma la sua
giusta considerazione, non scalfisce il mio sorriso orgoglioso che mi
si è allargato all’idea di ‘Mione.
<<
Pagheranno eccome, ed anche tutta la Scuola...se i Cacciatori
suoneranno a questa festa, tesoro. >>
Ogni
tanto, essere famosi serve a qualcosa!
<<
Giusto! >> esclama ‘Mione entusiasta,
puntandomi contro l’indice << ...non
è affatto una cattiva idea. E ai ragazzi piacerà
di certo. Così finalmente potremo allenarci con
l’Esercito di Silente con strutture adeguate! >>
Sia io
che Herm spostiamo lo sguardo verso Ginny che, mordendosi il labbro, ha
gli occhi fissi e pensierosi sul pavimento.
Ma quando
alza lo sguardo nel nostro, sorride.
<<
Ragazze, siete delle genie! >>
Restiamo
per i restanti 5 minuti a complimentarci con noi stesse, e a bere le
nostre Burrobirre, gongolanti e soddisfatte della nostra nuova idea.
In questo
caso, la possibilità di adeguati attrezzi di allenamento per
l’Esercito di Silente, non è più
così lontana.
Ma il
senso di relax, e spensierata pace, si conclude, quando si passa a
parlare dell’altro sesso.
<<
Con Harry va tutto a meraviglia. Davvero, è una favola. Non
credevo potessi amare un ragazzo più di quanto tenevo a Ron,
ma a quanto pare è possibile. E poi è
così sexy... >>
<<
Seamus è davvero fantastico, è sempre molto
protettivo e dolce, ed anche la parentesi sul sesso va a meraviglia,
ma... non so... forse stiamo diventando una di quelle coppie piatte e
senza novità. Insomma...monotoni. >>
<<
.... >>
Io,
più che altro, do un sorso un po’ più
lungo dalla mia bottiglia, sperando che, dissimulando la mia presenza,
le mie amiche continuino a parlare di Harry e Seamus, senza chiedermi
niente.
Ma le
conosco abbastanza bene da darmi dell’illusa.
<<
Kiki? Tu che ci dici? Perchè non ci hai detto che tu e
Malfoy avevate litigato di nuovo? >> mi chiede Ginny.
<<
Si infatti... >> asserisce Herm << ...siamo
le tue migliori amiche, potevi dircelo. >>
Sollevo
la testa dalle mie scarpe, e la dirigo verso di loro.
Litigato?
Con
Malfoy?
E quando?
<<
Ragazze, davvero, non so di cosa stiate parlando. Non ho litigato con
Malfoy...dopo che abbiamo dormito insieme, non ci siamo più
rivolti la parola. >>
<<
E stamattina? Quando vi siete svegliati? >> incalza Gin.
Io faccio
spallucce, innocente, e rispondo:
<<
Lui dormiva ancora. >>
<<
E allora perchè... >> riflette
‘Mione << ...oggi agli allenamenti non ti
guardava nemmeno in faccia? Ed anche a lezione di Trasfigurazione era
strano...Di solito non ti stacca gli occhi di dosso. >>
Affogando
i miei dispiaceri nella Burrobirra, sospiro, rassegnata.
<<
Non ne ho idea. Valle a capire le Serpi... >>
<<
Chissà quando vi muoverete a dirvi che vi amate...
>> si chiede Ginny, ad alta voce.
Facendomi
andare la Burrobirra di traverso.
Tossicchio
rovinosamente, cercando di restare in questa vita il più a
lungo possibile, mentre le mie cosiddette migliori amiche se la ridono
allegramente.
Fortunatamente
per me, e un po’ meno per coloro che non vedono
l’ora di vedermi nella tomba, riesco a riprendere le mie
facoltà respiratorie, e, dopo poco, posso persino tornare a
parlare.
Con voce
un po’ flebile.
<<
Cosa?! Ma di che parli, sei impazzita!? >>
Le
sopracciglia di entrambe quasi toccato l’attaccatura dei
capelli, mentre Herm ribatte:
<<
Non venirmi a dire che non ti sei innamorata di Malfoy! E nemmeno che
lui non ti ricambia...Dio, ma hai notato come vi guardate?
>>
<<
Non mi stupirebbe se nel bel mezzo di un allenamento vi troveremmo a
rotolarvi mezzi nudi sul pavimento... >> conclude la
rossa per lei, facendo ridere ‘Mione, e disperare me.
Allontano
dalle labbra la bottiglia, per evitare futuri strozzamenti, dato
l’argomento in cui mi sono andata a cacciare, e cerco di
ribattere.
<<
Sapete perfettamente quello che Malfoy mi ha fatto. Ed anche che non mi
ama affatto. Vuole semplicemente portarmi a letto. >>
Come
possono mettere il dito nella piaga in questo modo?
Come
possono inventarsi cazzate di questo genere?
Vogliono
per caso illudermi?
<<
Kiki ma cosa dici?! >>
<<
Non sparare cazzate! >>
Fanno per
ribattere, le mie amiche, ma io le precedo, con un tono e severo.
<<
No. Voi
state sparando cazzate. Sapete meglio di me cos’è
successo. Malfoy mi desidera a livello fisico, facevamo sesso, e poi
lui è andato via. Ha scelto i Mangiamorte. Punto, fine della
storia. Non mi ha mai chiesto scusa, o chiesto di perdonarlo per quel
che ha fatto, nè tantomeno mi ha mai detto che mi ama,
eppure gliel’ho chiesto. Vuole semplicemente tornare a fare
sesso con la sottoscritta, magari, ma niente di più. Fine
delle storia. >>
Ginny ed
Hermione si guardano, sospirando esasperate, per poi puntare i loro
seri sguardi nel mio.
<<
E invece adesso, ci stai a sentire tu... >> inizia Ginny.
<<
...Primo.Ti sei tanto scaldata sulle nostre ipotesi che vedono Malfoy
innamorato di te, ma non hai detto niente su quelle che ti riguardano
in prima persona. Non
hai negato di essere innamorata di Lui. Quindi..lo sei,
no? >>
Colpita.
E
affondata.
Abbasso
lo sguardo, sconfitta, restando in silenzio.
<<
Chi tace acconsente.. >> sento Gin sussurrare.
<<
Secondo... >> la interrompe ‘Mione, ancora
più risoluta della rossa, tanto che, con una semplice
parola, mi costringe a ripuntare gli occhi nei suoi <<
...La devi smettere con questa storia dell’abbandono.
È grave, lo so... >> si affretta ad
aggiungere, notando la mia espressione << ...Ma devi
anche considerare il fatto che è tornato. E che adesso fa
parte dell’Esercito di Silente. Terzo. Non ti ha mai chiesto
scusa, è vero. Ma lo sai come sono fatte le Serpi, e tu non
saresti stata da meno. Tutti sbagliamo, magari Lui un po’
più spesso, ma siamo tutti degni di essere perdonati. E
quarto. Non ti ha mai detto di amarti, anche se glielo hai chiesto. E
tu? Hai fatto la stessa identica cosa, eppure sappiamo benissimo tutte
e tre cosa provi per Lui. Il problema è che siete
più simili di quanto immaginate. >>
E con
questo, mi zittisce.
Perchè
hanno ragione cazzo...
Però...però...però...
Però
niente!
L’immagine
di Lui che se ne va, lascia la Scuola, la sua vita, lascia me, continua
a tormentarmi tutt’ora.
Le mie
amiche pensano che Lui provi per me qualcosa che vada aldilà
della semplice attrazione fisica, e sono certe che, ora come ora, non
potrebbe mai tornare dai Mangiamorte.
Potrei
anche dargliela per vera, ma per crederci veramente ho bisogno di
sentirmelo dire da Lui.
Ho assoluto bisogno
di sentire quella due fottute sillabe, quelle cinque maledette lettere
fuoriuscire dalle sue labbra perfette, per dimenticare tutte le bugie,
gli insulti, gli oltraggi, i dispetti, i brutti tiri, i torti, fatti
negli ultimi 8 anni.
Non
sapendo come ribattere, nè cosa dire, faccio la prima
domanda che mi sorge spontanea.
<<
Mi spiegate tutto questo amore per Draco Malfoy da dove lo avete preso?
>>
Sia Ginny
che Herm, sbuffano sprezzanti.
<<
E chi l’ha mai detto! Che schifo.. >> sussurra
la prima.
<<
A me continua a stare sul cazzo... >> beve un sorso dalla
sua Burrobirra, Herm, e continua << ...ma se è
quello che vuoi tu, se ti rende felice, perchè dovremmo
ostacolarti? >>
Sorrido,
spontanea.
Ho
davvero delle amiche stupende.
<<
Propongo un brindisi... >> esclama Ginny, alzando la sua
bottiglia << ...A Kiki, che prima o poi
riproverà il piacere di avere orgasmi da paura, con quel
gran pezzo di figo (Se mi sente Seam mi ammazza) che altri non
è che Draco Malfoy! >>
Facciamo
tintinnare le nostre bottiglie l’una contro
l’altra, ridendo.
<<
Cin cin! >>
<<
Alla salute! >>
Beviamo
tutte e tre un bel sorso.
Quando
stacco le mie labbra dal collo della bottiglia, sussurro:
<<
Vi voglio bene. >>
<<
Dovremmo farci aiutare dalle Serpi ad organizzare questa festa, dato il
risultato dell’ultimo nostro parto comune... >>
<<
Per non parlare del fatto che dovremmo mandare un gufo a qualche
rivista, per le foto di Kiki...quale potremmo scegliere?
>>
<<
Mi ha detto Harry che vi hanno mandato altre richieste tre giornali,
qualche giorno fa. Fate a sorteggio... >>
<<
Si potrebbe fare...anche se la cosa non mi alletta molto!
>>
<<
Dai Kiki, ti devi sacrificare per il bene dei nostri compagni e
dell’intero Mondo Magico... >>
<<
Oh certo! Che novità...! >>
Ridiamo
tutte e tre, alla mia frase piena di sarcasmo, girando
l’angolo.
Alla fine
del corridoio prenderemo l’Arazzo dei Quattro Fondatori della
Scuola, che ci porterà direttamente all’inizio del
settimo piano, per poi andare in Sala Comune.
Ma,
svoltato l’angolo, vediamo in lontananza una figura maschile,
che avanza elegantemente nel buio.
Nessuno
delle tre lo riconosce subito, ma la sua aura di sensualità
ci uccide il sorriso sulle labbra.
Per non
parlare della vera e propria smorfia di disagio che appare sul mio
volto, non appena riconosco la losca figura.
Draco
Malfoy.
Mando
un’occhiata eloquente di sottecchi alle mie amiche, che
ricambiano la mia stessa curiosità.
Lui non
fa cenno di aver avvertito la nostra presenza, dato che guarda da
tutt’altra parte.
Pochi
passi dividono noi tre, e Lui, e quello stronzo del mio cuore, come al
solito, sembra che voglia uscirmi dal petto, il maledetto.
Ma Malfoy
niente..non mi guarda.
Al centro
di noi tre c’è Ginny, Hermione a destra, ed io a
sinistra.
Quindi,
tecnicamente, per passare il corridoio, lui dovrebbe passare di fianco
a me, vista la parte in cui cammina.
Ed invece
sposta la sua direzione e, quando ormai, inesorabili, dovremmo passare
di fianco, Lui si ritrova a camminare dalla parte di ‘Mione,
passandole accanto.
<<
Furetto. >> lo salutano le mie amiche, fredde.
<<
Mezzosangue. Fiammetta. >>
E stop.
Ci
supera, dandoci le spalle, senza nemmeno girarsi a guardare.
E nemmeno
mi ha salutata.
Certo,
non l’ho fatto nemmeno io, ma in reazione al suo
comportamento assurdo di oggi.
E la cosa
inizia davvero ad infastidirmi...
Sento
Ginny darmi una gomitata, e, mentre il nostro passo rallenta sempre di
più, con l’eco delle sua scarpe che si infrangono
sul pavimento, mi giro a guardarla.
Sia lei
che Hermione sono talmente dubbiose, che potrebbe nascergli un punto
interrogativo sulla fronte, ed io non me ne stupirei più di
tanto.
Alzo le
spalle, spalancando gli occhi e scuotendo la testa.
Ne so
quanto loro.
Continuiamo
a camminare, incredule.
Finchè
esplodo.
<<
Ragazza, scusate. Ci vediamo in Sala Comune. >> biascico,
prima di voltarmi e ripercorrere a ritroso la strada che stavamo
facendo poco prima.
Le sento
a mala pena rispondermi “A dopo”, che
già ho il passo affrettato e le orecchie tese, per
riconoscere il suo passo.
Deve aver
girato a destra qui...
Lo faccio
anche io, e mi dimostro di aver ragione.
Eccolo,
in fondo al corridoio, con la solita camminata sexy e strafottente.
Inutile
chiamarlo, qualcosa mi dice che non mi risponderebbe, nè si
volterebbe.
Ma questo
suo ignorarmi mi ha stufato troppo.
Ma questo
suo ignorarmi mi ha ferita troppo.
Perciò
alzo il passo, quasi corro, cercando di raggiungerlo, prima che possa
sparire nel buio come suo solito.
Dai Kiki
corri.
Raggiungilo.
Ci sei
quasi..
<<
Adesso mi spieghi. >>
Lo
afferro da un braccio, e lo costringo a fermarsi.
Nel
corridoio non passa nessuno, fortunatamente, ma la luce fievole e la
mia voce che è rimbombata per tutto il corridoio, mette una
spiacevole inquietudine.
Ma lui
continua a non voltarsi.
E nemmeno
parla.
<<
Parla. >> gli intimo.
Ma niente.
Cerca di
strattonarmi il braccio lontano dalla mia presa, ma lo stringo
così forte, da conficcargli le unghie nella pelle.
Lo
esorto, rafforzando la presa.
Ma niente.
<<
Mi dici cosa cazzo ti è preso? >>
E ancora
niente.
La cosa
mi fa incazzare e spaventare insieme.
Quindi
opto per un procedimento diretto.
Senza
togliere la mano dal suo braccio, mi posiziono davanti a Lui.
In questo
caso, infatti, le opzioni possono essere solo due: o mi guarda in
faccia, o guarda in basso.
E Draco
Malfoy non abbassa mai lo sguardo.
Siamo
estremamente vicini, le fronti che quasi si toccano, mentre la pelle
del palmo che poggia sul suo avambraccio sembra prendere fuoco.
<<
Parlami. >> sussurro, e, con mio estremo orrore, sento un
tono supplicante nelle mie parole.
Se prima
il suo sguardo era decisamente puntato su di me, magari sul viso o sul
corpo, ma mai negli occhi, adesso, alla mia spontanea supplica, non
può fare altro che guardarli.
E nelle
iridi grigie vedo una rabbia cieca.
Assoluta.
Mista a
delusione.
C’è
qualcosa che l’ha decisamente fatto infuriare.
<<
Lasciami subito. >> ordina.
Scuoto la
testa, ferita e spiazzata da questo suo comportamento, ma restando
ferma e fiera a fronteggiarlo.
<<
Non ci penso nemmeno. Non finchè non mi dici come mai hai
smesso anche di guardarmi in faccia. >>
<<
Ti interessa? >> sbotta sarcastico, con il tono
più sibilante e minacciosamente sarcastico che abbia mai
usato con me.
<<
Te lo sto chiedendo... >>
Resta in
silenzio.
La luce
fioca del corridoio tende ad abbassarsi sempre di più.
È
sempre molto buio in queste ore del pomeriggio, l’arco di
tempo tra il calar del sole e l’accendersi delle torce.
Se
all’oscurità aggiungete il silenzio assoluto,
rotto solo dai nostri respiri, ed il suo inquietante ed estremamente
sensuale sguardo, avete concluso un bel quadretto di film
horror-thriller.
Oppure si
designa la vostra fantasia erotica ricorrente.
Dipende
dai punti di vista.
Anche se
la presenza di un pezzo di figliolo come Draco Malfoy a pochi
centimetri da te, porterebbe più verso la seconda opzione.
<<
Non vedo perchè dovrei dirtelo. >>
Perchè
se non lo fai, se non la smetti di guardarmi con quello sguardo carico
di sdegno, credo davvero che ne morirò...
<<
E’ una cosa che mi riguarda o sbaglio? Ergo ho tutto il
diritto di saperlo. >>
<<
E’ una cosa che riguarda anche me. Ergo ho tutto il diritto
di non
dirtelo. >>
Questo
ragazzo deve assolutamente studiare Magisprudenza...
Sarebbe
un perfetto Retorico.
Come gira
le frittate Lui, non lo fa nessuno.
<<
Se è qualcosa che riguarda noi due devi assolutamente...
>>
Ma non mi
fa finire la frase, che mi interrompe, guardando altrove.
Sbuffa in
una piccola risata sarcastica e senza allegria, facendo culminare la
bellezza delle sue labbra in un ghigno:
<<
Devo assolutamente tenerla
per me. Perchè non ti riguarda più.
>>
E con
questo cosa vuole dire?
Se
stessimo insieme, direi proprio che mi stia lasciando.
Ma non
stiamo insieme.
E allora
perchè non faccio che sentire nelle orecchie il rimbombo di
questo suo abbandono?
Perchè
la sua frase mi ha lasciato in bocca un sapore di allontanamento?
<<
Che...che cosa vuoi dire? >>
Continua
a non guardarmi, trovando più interessante il paesaggio di
Hogwarts all’infuori delle finestre.
<<
Lascia perdere, Prescelta. >>
Pronuncia
uno dei miei odiati titoli, con disprezzo, come se fosse un insulto.
Non mi ha
chiamato “Potter”, con quel tono strascicato e sexy
che ha solo lui.
Non mi ha
chiamato “Principessa”, con quel tono sarcastico e
scherzoso che ha solo lui.
Non mi ha
chiamato “Bambolina” con quel tono assurdamente
eccitante e affascinante che ha solo Lui.
No.
Mi ha
chiamato Prescelta.
Il che
vuol dire che è davvero incazzato.
Le mani
iniziano a tremare, e le gambe quasi cedono, quando mi rendo conto di
tutta questa situazione.
Ce
l’ha con me.
Non vuole
più guardarmi, sentirmi, vedermi, parlarmi.
Niente.
Ed io non
so perchè.
<<
N-no..non...non lascio perdere. Pa-parlami! >>
L’ultima
parola l’ho pronunciata con una strana nota di isterismo.
E, di
nuovo, supplica.
Istintivamente
sento gli occhi inumidirsi, ed il tremore aumentare.
Ma non
posso permettere che mi veda così debole, a causa sua.
<<
Cosa vuoi sapere?! Cosa?
>>
Al mio
tono disperato, e alle mie quasi lacrime, a quanto pare, si
è incazzato ancora di più.
Una luce
di pura ira gli ha attraversato lo sguardo, quando l’ha
ripuntato nel mio, e le nocche gli sono diventate bianche nella foga di
trattenersi.
Ma non ce
l’ha fatta.
Mi
afferra dalle spalle, e mi scuote leggermente, stringendo.
Se fossi
stata una ragazzo, mi avrebbe certamente mollato un pugno.
Ma la
cosa più tragica di tutta questa faccenda, è che
non ho ancora capito il motivo di tanta rabbia.
<<
Perchè mi ignori. Perchè non mi guardi nemmeno
più in faccia. Perchè ce l’hai con me!
>>
<<
E me lo chiedi anche?! Mi
fai schifo... >>
Ahia.
Fa male,
gente.
Fa male
da morire.
Quasi
riesco a sentire il cuore che si spezza alle sue parole, mentre io
spalanco gli occhi dallo stupore.
Dio santo
ma cosa gli è preso?
<<
Perchè, Cristo Santo, perchè?!
>>
Ormai le
nostre voci non sono più il basso sussurro
dell’inizio.
Il mio
tono è sempre più isterico, l’ultima
parola l’ho quasi urlata.
E lui non
è da meno.
<<
Perchè sei una stronza...! >>
Staccandomi
da me, rimane a guardarmi negli occhi con la stessa aria disgustata e
incazzata insieme che ha assunto con me, da quando abbiamo iniziato a
parlare.
Mette le
mani in tasca, con violenza, e, quando le tira fuori, ha tra le dita
dei pezzi di carta.
Me li
lancia praticamente addosso, ed io sono sempre più confusa e
terrorizzata.
Li
afferro al volo, anche se devo piegarmi leggermente per prendere uno di
questi oggetti, prima che tocchi terra, e li apro.
Li leggo.
Il primo,
non mi è assolutamente estraneo.
È
mio.
È
il biglietto che Lui mi mandò per ridarmi indietro il
reggiseno.
Lo stesso
che trovai quel pomeriggio, mentre mettevo in ordine la stanza,
aspettando che Herm uscisse dall’Infermeria e che mi misi in
tasca, prima di andare in Battaglia.
Ciao
bambolina.
Indovina
cosa ha trovato Daphne vicino al letto di Blaise?
Il
tuo bellissimo reggiseno.
Stavi
per farli litigare sai?
Fortuna
che sono arrivato io, ed ho spiegato come mai un così bel
capo intimo era nella nostra stanza.
Ti
consiglio di non lasciarne molti in giro, se vogliamo mantenere il
segreto,e sfuggire alla morte ancora per un po’.
Buonanotte
Ci
vediamo all’Inferno, bambolina
Draco Malfoy
Ma non
credo che stia in quelle parole scritte da Lui, il motivo della sua
rabbia.
Ma negli
altri due pezzi di carta.
E se ho
ipotizzato bene, inizio a fare luce su tutta la faccenda...
Con mani
sempre più tremanti, e tenendo lo sguardo basso, sovrappongo
il secondo biglietto, a quello con la sua firma, e, leggendolo, tutti i
miei sospetti si rivelano fondati.
Il
secondo, è quello che David mi regalò a
S.Valentino.
“Ma
se Dio ti ha fatto bella come il cielo e come il mare, a che cosa ti
ribelli, di chi ti vuoi vendicare?”
Buon
S.Valentino, Kim.
Magari
un giorno mi dirai di chi ti stai vendicando?
David.
Deglutisco,
mentre sento il suo sguardo sempre più penetrante fisso su
di me.
E mi
decido a leggere il terzo.
Come
prima, metto il biglietto non ancora letto su quello che fino a pochi
secondi fa catturava la mia attenzione.
E questo,
credo, sia stato il principale motivo della rabbia del Principe
Serpeverde.
Aspettando
che la dolce e giusta Kim di un tempo ritorni da noi.
Ti amo.
David.
A poco a
poco, tutto diventa cristallino nella mia mente.
Quel
giorno trovai le piccole lettere sia di Malfoy che di David, e mi
ricordo perfettamente che le misi in tasca.
Lo stesso
giorno, incontrando David per i corridoi, mi disse che per Lui sarebbe
stato molto importante se avessi accettato il suo biglietto, il primo
che mi inviò e che io rispedii al mittente.
Un
po’ per i sensi di colpa, un po’ perchè
David mi era simpatico, accettai, e infilai anche quello nella tasca
dei pantaloni.
Prima
della Battaglia al London Bridge, in cui indossai di nuovo gli stessi
jeans, li Incantai affinchè vi rimanessero.
Tutti e
tre.
Ma,
sicuramente, dopo aver dormito da Malfoy, l’Incantesimo si
sarà esaurito, quindi, nel togliermeli, o altro, saranno
caduti.
E Lui gli
ha trovati.
<<
Gli ho trovati oggi pomeriggio nella mia stanza. Ti saranno caduti ieri
notte. >>
La sua
voce è gelida, fredda, senza alcun tono vivace.
Senza
alcun calore.
Spenta.
E io
continuo a non rispondere.
<<
Non sapevo che tu e Summers foste così intimi da mandarvi
bigliettini romantici...chissà quante altre lettere
d’amore strappalacrime ti avrà mandato, oltre
questi biglietti patetici. >>
Continuo
a non rispondere.
Bastardo.
<<
Come mai l’altra notte sei venuta da me, e non sei corsa dal
tuo amato Tassorosso deficiente? Ti avrebbe certamente accolta gambe
aperte.. >>
Perchè
avevo bisogno di te.
Non di
Lui.
Si
avvicina sempre di più inesorabilmente minaccioso.
Di nuovo
mi afferra dalle spalle, ed io non faccio niente per impedirglielo.
<<
Rispondimi. Da quanto va avanti la storia tra te e Summers? Scommetto
che avete festeggiato come si deve il S. Valentino, da quello che ti ha
scritto. >>
No,
non stavo con nessuno quel periodo.
Perchè
ho sempre pensato a te.
Mi scuote
leggermente, ancora, esortandomi a rispondergli, ma io, caparbia, non
spiccico parola.
Piuttosto,
lotto con tutta me stessa per non piangere.
<<
Perchè non mi hai detto niente di te e Summers? E
perchè sei venuta da me, ieri notte, Santo Salazar!?
>>
<<
Perchè ti...ti... >>
Dai Kiki.
Non
è difficile.
Sono solo
cinque lettere, e due sillabe.
Un verbo,
e una preposizione.
<<
Ti...ti...a.. >>
Fallo,
Kiki.
Fallo e
basta.
Diglielo.
<<
Ti...ti... >>
Ma niente.
Non ce la
faccio.
Inutile.
Sono una
Grifondoro, l’emblema del coraggio, ma, in questo caso, sono
la più grande delle vigliacche.
E non
posso farci nulla.
<<
Tra me e David non c’è assolutamente niente.
>>
Questo si
che sono in grado di dirlo.
Facile.
Attaccarlo
verbalmente, e rispondergli a tono mi riesce fin troppo facile.
Ride,
sprezzante.
Ma non mi
lascia andare.
<<
Ma per favore, Potter! Non sono mica scemo! >>
Adesso
pretende anche di non credermi, lo stronzo...
È
colpa sua se non coltivo il rapporto con David, o con qualsiasi altro
ragazzo esistente in questa Scuola.
È
colpa del suo pensiero che, puntualmente, si affaccia nella mia mente,
me la inquina, me la contagia, me la contamina.
È
colpa del suo corpo, che non reggerà mai il confronto con
nessun altro essere umano al mondo.
O del suo
sorriso, della sua risata, dei suoi occhi, del suo ghigno, dei suoi
capelli.
Lui, Lui,
Lui, Lui, Lui...
C’è
sempre e solo Lui, Maledizione!
<<
Ti ho detto che è così. Non
c’è niente tra me e David! >>
<<
E perchè dovrei crederti?! >>
Sorrido,
malinconica.
Avete
presente l’espressione “Rido per non
piangere?”.
Bè,
farebbe esattamente al mio caso.
<<
Sei libero di non farlo. Ma è la verità.
>>
Ma, alla
mia frase, credo che si incazzi ancora di più.
Sento le
sue dita penetrare di più nella pelle del mio braccio, ed il
suo sguardo farsi più duro.
È
livido di rabbia.
<<
Che cazzo stai dicendo, Potter?! Ti ha anche scritto che ti ama!
>>
Questo,
adesso, è davvero troppo.
È
esageratamente stronzo.
Decisamente.
Perchè
sono ai suoi piedi, mi ha completamente stregata, rapita, ammaliata,
affascinata, posseduta, conquistata, catturata.
Sono
sua.
Completamente
e definitivamente.
Ed
è l’unico che non se ne è accorto.
Oppure
non gli interessa.
Ma poi
non deve venirmi a fare scenata di gelosia come questa.
Sento la
rabbia impossessarsi di me, e mi stacco dalla sua presa con una
violenza ed una velocità che non sapevo di possedere.
<<
E’ vero, mi ha scritto che mi ama... >> calmati
Kiki, non farlo, non urlare << ...LA STESSA COSA CHE TU NON MI HAI MAI
DETTO! Quindi con quale
cazzo di diritto mi fai una tale scenata di gelosia?!
>>
Sospira,
ad alza occhi e braccia al cielo.
Esasperato,
oserei dire.
<<
E certo..! Come al solito, lo stronzo in questione sono io!
>>
E se lo
chiede anche?
È
ovvio!
<<
Perchè? Vuoi dire che non ho ragione? >>
<<
Si!.. >> quasi urla, al limite della pazienza.
Sempre
che ne abbia una briciolo.
Però
quando si arrabbia è ancora più dannatamente
bello...
<<
...Non hai ragione! Cazzo, bambolina, sono tornato a Scuola, mi sono
arruolato nell’Esercito di Silente, ho persino aiutato quel
coglione di tuo fratello a riprendersi la Mezzosangue! E per chi credi
che l’abbia fatto?! Sei davvero scema se non hai ancora
capito che ti... >>
Mi..?
Mi?!
MI??!!
Aspetto,
con il cuore in gola, che finisca la frase.
Ma invano.
Mi
guarda, più intensamente del solito, ma poi distoglie lo
sguardo dal mio, incapace di continuare ciò che stava
dicendo.
Passano
ore, minuti, secondi, pochi attimi o pochi mesi, prima che mi decida a
rompere questo dannato silenzio.
E
sussurro:
<<
Non c’è niente tra me e David. Nè con
nessun altro ragazzo di Hogwarts. >>
Resta in
silenzio anche Lui, valutando ciò che gli ho detto.
Alla
fine, però, la risposta sembra rilassarlo.
Mi
ha creduta.
Poi,
inizia ad avvicinarsi al mio corpo in modo lento, inesorabile.
Ed io non
posso fare altro che rimanere ad aspettare il calore del suo torace sul
mio, completamente schiava di Lui.
<<
Ricordati, bambolina... >>
Pochi
passi.
Pochi
passi separano le nostre pelli...
E
finalmente sento il suo petto accostarsi al mio, al mio seno, alla mia
pancia.
Mi mette
una mano dietro la schiena, e, con un solo rapido gesto, mi avvicina a
Lui sempre di più.
Il suo
respiro mi solletica il collo, mentre piego leggermente la testa verso
l’alto, guardandolo, sebbene dal basso verso
l’alto, fiera, come solo una Grifondoro sa essere.
Per un
momento ho davvero creduto che stesse per baciarmi, dato che, con un
movimento dannatamente leggero, ha iniziato ad avvicinare le labbra
alle mie.
Ma mi
sono dovuta ricredere.
Perchè,
quando ormai erano a pochi centimetri di distanza, quando ormai si
stavano sfiorando, quando le stavo già per dischiudere,
interrompe il suo movimento inesorabile.
<<
...che Tu
Sei Mia. >>
E se ne
va.
Lasciandomi
con ancora il sapore e la voglia di un bacio, e la consapevolezza che
tutto quello che aveva detto era fottutamente vero.
Mi sento
uno schifo.
Mi sento
maledettamente uno schifo.
Non
è possibile.
Davvero,
non ci posso credere.
Ormai io
e Malfoy non facciamo altro che litigare.
A volte
scappa un bacio, perchè nessuno dei due resiste
più di tanto senza il suo ossigeno, o almeno per me
è così, e finisce.
Lui mi
ribadisce e sottolinea ulteriormente quanto io, ormai, sia diventata
dipendente da Lui, e poi se ne va.
Con tutti
questi tira e molla andiamo avanti dall’inizio
dell’anno.
E siamo a
Marzo.
Un
rapporto normale per noi sarebbe mai possibile?
Il
problema, nel nostro caso, è che nessuno dei due si
abbandona completamente all’altro.
Nessuno
dei due si apre, e dichiara apertamente i suoi sentimenti.
Aggiungeteci
il fatto dei numerosi titoli che la gente ci ha affibbiato, che ci
contrassegnano già come opposti per natura, e si conclude il
quadro di un perfetto rapporto impossibile, che andrebbe a finire nel
dimenticatoio.
Ma
c’è un problema.
Nessuno
dei due riesce a capire bene quest’ultima parte, quella che
comprende il verbo “Dimenticare”.
O meglio,
entrambi lo facciamo, e siamo perfettamente consapevoli che sarebbe la
cosa migliore che faremmo mai nel nostro intricato rapporto, ma
né io nè Lui la mettiamo in atto.
Non so
come mai Malfoy non si decida a dimenticarmi, a voltare pagina, a
mettere una X sulla parentesi della sua vita contrassegnata con il mio
nome, ma di una cosa sono certa.
Del
motivo perchè nemmeno io mi decido a lasciarlo andare.
Ed
è talmente semplice da atterrirmi, terrorizzarmi,
spaventarmi a morte, farmi tremare per la paura.
Adesso
posso dirlo, o meglio pensarlo, esplicitamente.
Lo amo.
Sono
innamorata di Draco Malfoy.
Non so
come sia potuto succedere, come cazzo abbia fatto ad innamorarmi del
mio peggior nemico, ma è accaduto.
Mi passo
una mano tra i capelli, cosa che faccio sempre quando sono davvero
disperata.
Non...non
doveva succedere, porca puttana!
Non a me!
Non con
Lui!
Non
adesso!
Non
a me!
Ho
provato qualcosa di veramente forte per un ragazzo, solo
un’altra volta, e mi ha lasciata in ginocchio, e in lacrime.
Perchè
io sono Kimberly Potter.
Ho altro
a cui pensare, come, ad esempio, salvare il Mondo dai Mangiamorte, che
ad innamorarmi!
Di un
Malfoy, per giunta!
Devo
essere davvero impazzita.
Non
doveva assolutamente succedere.
<<
Cazzo! >>
<<
Pessima giornata? >>
Alzo la
testa di scatto dal pavimento che stavo cercando di incenerire con lo
sguardo, puntandolo in quello del mio interlocutore.
Spero che
non si accorga dei miei occhi lucidi...
<<
David! C-ciao...eh…ehm...no…è
che...è che... >>
Dai Kiki,
inventati una qualsiasi banale scusa!
<<
Stai pensando a qualche scusa per giustificare il fatto che sei
sull’orlo delle lacrime? >> mi domanda il
Tassorosso, con un accenno di divertimento ed un sorriso.
Si,
è esattamente quello che stavo facendo.
<<
Noooo... Non è assolutamente
così! >>
Grandissima
cazzata.
Ma lui ha
la decenza di non palesare il suo scetticismo sulla mia risposta, e si
limita a ridere cristallino.
Ed ha una
risata talmente contagiosa, che trascina anche me con Lui, che mi
esibisco in un risolino isterico, e non propriamente allegro come lui.
<<
Megara, la mia migliore amica, dice che c’è un
solo motivo che porta una ragazza alle lacrime, o almeno per lei
è così. E la causa “Sono quei bastardi
sesso-dipendenti-che-hanno-il-cervello-nell’-uccello degli
uomini. Litigata con Draco Malfoy? >>
Bingo,
caro David.
Ma non mi
va molto di parlarne.
Perciò,
mi limito a sorridere amara, e a sussurrare:
<<
Touchè. >>
<<
Megara ha sempre ragione! >> ribatte gongolante, e
divertito.
Tanto che
strappa un sorrisetto anche a me.
<<
Sentiamo, cosa fa Megara per sollevarsi il morale? >>
Mi
guarda, e poi punta i suoi occhi sul pavimento, leggermente imbarazzato.
Mi
avvicino di qualche passo.
<<
Andiamo insieme a bere qualcosa da Madama Rosmerta... >>
aspetta un po’, poi, magari facendosi coraggio, alza lo
sguardo nel mio, più sicuro di se che mai
<<
...Dovresti provare. Lei dice che funziona. >>
Alzo un
sopracciglio, e sorrido, dubbiosa.
<<
Sarebbe un invito, Summers? >>
Distende
le labbra anche lui, alzando le braccia in simbolo di innocenza.
<<
Credo proprio di si, Potter. Ma solo come amici. Prometto di non
allungare le mani, approfittare del tuo stato d’ebbrezza per
portarti a letto, rifilarti un filtro d’amore mentre non
guardi, oppure provarci spudoratamente anche quando sarai sobria.
>>
Mi fa
ridere, di gusto.
<<
Sembra che tu stia dando per scontato il fatto che sarò
ubriaca...potrei anche non bere. >>
Alza un
sopracciglio, con aria vanitosa e scettica.
<<
Per favore, Potter...è con me che dovresti uscire.. perderai
il conto delle tue Burrobirre alla numero 7. >>
<<
Sembra un sfida, Summers. >>
<<
E’ un si? Possiamo concludere la conversazione con un
“Alle otto, alla statua della Strega Orba”, oppure
con un “Non preoccuparti del rifiuto, ci si vede per i
corridoi.” ? >>
Sorrido
sincera, e mi soffermo a guardarlo.
In fondo,
si tratta solo di una serata tra amici.
Non
faccio niente di male.
Ma poi un
viso mi si affaccia nella mente.
Occhi
grigi, ghigno sexy, capelli biondissimi.
Il mio
sogno erotico proibito da una vita.
L’ho
ottenuto, abbiamo fatto l’amore insieme più e
più volte.
Mi sono
innamorata di Lui, nonostante tutto intorno a me, tutto, mi dicesse di
non farlo.
Ed il suo
pensiero, l’immagine di Lui perennemente presente nella mia
testa, mi ha sempre impedito di pensare ad altri.
Nonostante
Lui non mi abbia mai detto di provare chissà cosa per me,
che non sia a livello fisico.
Malfoy mi
ha sempre detto “Ti voglio, bambolina.”
David
invece “Ti amo Kim.”
E sebbene
nel mio cuore, almeno per il momento, lo stronzo vince sul ragazzo
gentile, nella mia mente no.
E
poi...cosa c’è di male nell’uscire con
un ragazzo bello e simpatico come David?
<<
Ti avverto...sono abbastanza ritardataria... >>
Ci ho
pensato tanto, durante il tragitto di ritorno nella mia Sala Comune, e
mi sono auto convinta sempre di più di aver fatto la cosa
giusta.
O meglio,
di non aver fatto niente di sbagliato.
Certo,
vista dal punto di vista di Malfoy, e, per dirla tutta, anche dal mio
se lui fosse al posto mio, in questa serata non
c’è assolutamente niente di giusto, ma tutto che
va storto.
Ma,
stasera, mi sento tendenzialmente egoista.
Voglio
fare qualcosa per me, senza che il pensiero di Draco Malfoy debba
necessariamente tormentarmi.
Si.
Sto
facendo la cosa giusta...
<<
Kiki? Sei pronta? >>
<<
Si, Herm, arrivo. >>
Per non
parlare dell’entusiasmo delle mie amiche, quando ho detto
loro di aver accettato l’invito di David.
Si sono
contenute, ma, davvero, poco mancava che si mettessero a saltare dalla
gioia.
Sebbene
mi abbiano più volte detto quanto mi appoggiano, nel mio
intricato rapporto con Malfoy, e quanto possano sostenermi ogni giorno,
non credo che lo accetteranno mai del tutto.
Più
che altro, per prendere due piccioni con una fava, ovvero la mia
felicità e l’eliminazione dalle palle del Principe
Serpeverde, sono mesi che aspettano qualcuno in grado di farmelo
dimenticare.
Ecco
spiegato il loro eccessivo entusiasmo, stasera.
Non esco
con qualcuno che non sia Malfoy, da Ottobre, circa, se non vogliamo
contare il periodo in cui Lui era immerso in Mangiamort-Land, e di cui
preferirei non parlare.
Volevano
farmi indossare chissà quanti vestitini esageratamente sexy,
delle gonne accattivanti, delle magliette vedo-non vedo che avrebbero
portato un’erezione precoce al poveretto, secondo le
maliziose parole di Lavanda.
La mia
tesi di “Jeans-maglietta carina-converse” era
appoggiata solo da Hermione, l’unica che non aveva tirato
fuori dall’armadio una minigonna eccessivamente mini, o un
vestitino eccessivamente “ino”.
Alla
fine, abbiamo fatto un accordo.
Hermione
ha tirato fuori dall’armadio un vestito grigio, ma
decisamente più lungo di quelli che mi avevano proposto le
mie amiche precedentemente, a maniche lunghe e una scollatura nei
limiti della decenza.
Leggins
di pelle, tacchi grigi, e solamente mezz’ora in bagno
dedicandomi al trucco e ai capelli, al contrario delle due ore di
trattamenti vari a cui si era offerta di sottopormi Lavanda.
Alle otto
meno cinque sono pronta, quindi, sorpresa del fatto che, per una volta,
sarei arrivata puntuale da qualche parte, mi decido ad afferrare borsa,
Bacchetta e cappotto nero, ed uscire dalla stanza.
<<
Mi raccomando Kiki...se la serata si fa fiacca ti autorizzo ad usare
una delle “50 mosse di seduzione di Lavanda! >>
Si, avete
capito bene.
Lavanda
ha ideato 50 tecniche per portarsi a letto un ragazzo.
E,
credetemi, funzionano tutte.
Ma,
sinceramente, non credo seguirò mai le sue mosse, specie se
una di queste consiste in un esordio da semplice
“Piedino” sotto il tavolo, per concludere ad una
quasi-masturbazione con il piede.
Non
voglio che la gente mi prenda per maniaca sessuale.
<<
Buona serata Kiki...e, comunque, per la cronaca, la nostra nuova Gossip
Girl sa già tutto del tuo appuntamento romantico e ne ha
fatto uno speciale. >>
Mi blocco
sulla porta, facendo cadere la borsa dalle mani.
Cazzo.
Mi giro
di scatto verso Calì, piacevolmente stravaccata sul letto,
con una sigaretta tra le labbra e, adesso, un giornaletto con la mia
faccia in movimento sulla copertina.
<<
Lo giuro...lo giuro sulle mie converse, che un giorno o
l’altro scoprirò chi è questa ragazzina
idiota e provvederò io stessa a farla fuori!
L’ammazzo con le mie mani! >>
<<
Tesoro... >> ribatte Ginny, con un sorriso malizioso
stampato in faccia << ...tieni questa tua
aggressività sexy per stanotte, in compagnia di questo
David. >>
Non
faccio nemmeno in tempo a scagliare addosso un cuscino in piena faccia
della rossa, che le risate e le prese in giro della altre mie compagne
mi sommergono.
Ma
è una frase, di Lavanda, che mi fa prendere la definitiva
decisione di uscire dalla stanza.
<<
Dovrai darci dentro Kiki. Dopo aver fatto sesso con Draco Malfoy, fai
fatica ad apprezzare gli altri uomini, ne parlo per esperienza
personale. >>
Si,
decisamente il momento migliore per liquidare tutte le mie amiche, e
filarmela.
Sbuffando,
scendo le scale, lieta di lasciarmi alle spalle pettegolezzi a battute
sconce.
Merda, mi
è caduto un orecchino...
<<
Sorellina, dove vai così elegante? >>
Mi alzo
velocemente dal pavimento al quale mi ero dedicata per il recupero
dell’orecchino che Ginny mi ha prestato, sottolineando le
condizione del “Se me li perdi ti Crucio”, e punto
lo sguardo ed il mio sorriso verso mio fratello.
<<
Harry! Ehm...vado a farmi una Burrobirra da Madama Rosmerta. Per tutti
i dettagli del mio appuntamento, dai un’occhiata a
“Hogwarts. Dietro le quinte”. >>
Ma,
stranamente, il sorriso felice che prima mi rivolgeva Harry, si
è improvvisamente rabbuiato.
Cosa gli
prende?
<<
Non sapevo che Malfoy fosse tipo da appuntamenti ufficiali…e
nemmeno che adesso faceste sul serio. Perché non me
l’hai detto? >>
Lo
guardo, interrogativa, prima che tutta la faccenda, e
l’incomprensione non mi si chiarisca in mente.
Spalanco
gli occhi e sorrido, nascondendo la mia amarezza.
<<
Colpa mia, dovevo specificare il complemento di compagnia. Non esco con
Malfoy, ma con David Summers, non so se lo conosci. >>
Incredulità.
Dubbio.
Stupore.
Felicità.
Pura ed
autentica gioia.
Queste
sono, in sequenza, le espressioni che s i susseguono sul volto di
Harry, alla notizia.
<<
Summers? Tassorosso?.. >> annuisco
<<
...Si, lo conosco, ma solo di vista. >>
Poi mi
sorride, più felice che mai, mi abbraccia, mi prende in
braccio, e mi fa fare un giro su stesso.
Davvero
al settimo cielo.
<<
In questo caso...divertiti sorellina. E, mi raccomando, dacci dentro.
>>
Di
solito, quando esco con qualcuno, le raccomandazioni di Harry sono
sempre “Stai attenta a dove guarda quel tizio”
“Non fare tardi” “Ti concedo solo un
bacio a stampo” “Chiarisci bene da subito dove deve
mettere le mani”.
Magari a
volte è più magnanimo, ma mai, mai,
aveva detto “Dacci dentro”.
Questa
è l’ennesima dimostrazione di come sia davvero
felice che io esca con un ragazzo che non sia Malfoy.
Inutile
dirgli che è solo un’uscita da amici, che ci
vorrebbe ben altro per farmi togliere dalla testa Draco Malfoy, che non
credo accadrà mai veramente.
Già.
Inutile.
Quindi,
perchè dirglielo?
Goditi la
tua felicità fratellino.
Io mi
godrò la mia maledizione.
Quella di
essermi innamorata del Principe delle Serpi.
http://img297.imageshack.us/img297/4269/d0811f20edad012c005c123.jpg
Le otto e
tre minuti.
Perfettamente
in orario, Kiki.
Devo
svoltare solo due angoli, e sono arrivata.
Alle otto
e cinque.
Stranamente
puntuale.
Non mi
riconosco più nemmeno io.
Delle
ragazze di Tassorosso, passandomi di fianco, mi indicano
spudoratamente, mentre, con la mano davanti alle labbra, come se
facendo così non me ne accorgessi, iniziano a ridere e a
spettegolare della sottoscritta.
E
l’argomento non è poi molto difficile, considerato
che solo fino a pochi secondi fa i loro nasi erano preda delle parole
malsane di Gossip Girl, che sputtanava a tutti dei cazzi miei.
A
proposito...
Chissà
se Lui avrà letto l’articolo.
Mi
avrà presa per una bugiarda.
Prima gli
dico che fra me e David non c’è niente, e poi
quella stronza spiattella ai quattro venti che stasera saremmo usciti
insieme.
Malfoy
sarà davvero furioso.
Ben gli
sta.
Non
può pretendere che io gli appartenga come un oggetto, senza
che Lui mi ricambi con un solido rapporto.
Non
pretendo certo un matrimonio, promessa d’amore eterno,
eccetera eccetera...ma, almeno, voglio certezze.
Esattamente
ciò che Lui non può darmi.
Ergo...
<<
Cazzo! >>
Mi esce
spontanea, come parola.
Perchè,
non appena il mio passo ha superato un arco di pietra, chiuso,
ciò che rimane di una vecchia porta, sento delle dita
afferrarmi dal polso.
Qualcuno
mi attira verso di se, all’interno delle incanalature
dell’arco,dove certamente nessuno potrà vedermi,
considerata anche l’ora tarda.
L’altra
mano è messa subito alle mie labbra, per soffocarmi sul
nascere, altre parole che non siano quel “Cazzo”,
spontaneo.
Il mio
bacino combacia perfettamente con la parte intima anteriore del mio
assalitore, e, da come gli addominali e la tartaruga accarezzano la mia
schiena, posso decisamente affermare che si tratta di un ragazzo.
Il suo
fiato mi solletica la parte superiore dell’orecchio, e posso
sentire ogni minimo battito del suo cuore, tanto sono attaccata al suo
corpo, seppure di spalle.
Spalanco
gli occhi, spaventata, e, con il respiro affannato cerco di
divincolarmi dalla presa ferrea che mi costringe tra le sue braccia.
Ma niente.
Anzi, mi
sento strattonare verso destra, e mi ritrovo di fronte
all’assalitore, a pochi centimetri dal suo viso.
Non
faccio nemmeno in tempo a guardarlo negli occhi, che sento le sue dita
staccarsi dalle mie labbra, sostituite subito dalle sue.
Si.
Mi
afferra, mi trascina, mi costringe tra le sue braccia, e mi bacia.
Ed io?
Io
rispondo al bacio.
Dischiudo
le labbra, e lascio alla sua lingua libero accesso nella mia bocca.
La lascio
rincorrere la mia, in una danza struggente, passionale e disperata.
Sento una
sua mano sul mio volto, l’altra sulla mia schiena, mentre mi
stringe verso di se il più possessivamente possibile.
Non mi
oppongo affatto alla sua stretta, anzi, continuo a baciarlo forsennata,
afferrandogli il colletto, ed avvicinando il suo viso al mio fino ai
limiti del possibile.
Dita tra
i suoi capelli, e in punta di piedi, per non perdermi nemmeno un
centesimo di secondo di questo contatto.
Si lo so.
Vi
starete chiedendo cosa diavolo io abbia in testa, mentre mi faccio
baciare da uno sconosciuto che, per di più, mi ha persino
trascinata qui con la forza.
Ma la
risposta è semplice.
L’ho
riconosciuto.
Dal
profumo, dal suo tocco, dalla sua presa, dal suo corpo, dal suo bacio,
da quel poco che sono riuscita a scorgere del suo viso.
È
Lui...
<<
Mi hai fatto spaventare. >>
Lo
accuso, tra un bacio e l’altro.
Lui
reclama la mia bocca nuovamente, dopo aver preso un po’ di
ossigeno dall’aria circostante.
Lo vedo
ghignare.
<<
Dovrei scusarmi, bambolina? >>
Rido,
strafottente, richiamando a me la sua lingua.
Meglio se
la usa per altri scopi, altrimenti finiremo per litigare.
Cosa che
facciamo spesso ultimamente...
Ma, come
in un flash, tutto quello che il suo bacio mi aveva completamente fatto
dimenticare, ritorna a galla nella mia mente.
Ed allora
ricordo il litigio di oggi pomeriggio, la conversazione con David,
l’appuntamento, il fatto che mi sta certamente aspettando.
E mi
stacco da Malfoy.
Seppur
facendo violenza fisica e morale su me stessa.
<<
Basta, smettila. Devo andare. >>
Lo sento
ridere.
<<
Dove? Da quel Summers? >>
Mi
riavvicina di nuovo a sè, e cattura nuovamente le mie labbra.
Non
riesco ad oppormi, e non sto parlando di forza fisica.
Mi lascio
andare tra le sue braccia, placidamente in pace con me stessa.
Sposto la
testa di lato, e sento le sue mani sotto il mio sedere per sollevarmi
sempre più contro di sè.
Ma
è proprio quando le cosa iniziano a farsi più
incandescenti, che mi stacco di nuovo.
<<
Davvero. Devo andare. >>
I suoi
occhi si rabbuiano, mentre allontana le braccia dal mio corpo, senza,
però, indietreggiare di un solo passo.
<<
Da Summers? >> ripete.
Non
rispondo, ma abbasso lo sguardo, in un misto di senso di
nudità e senso di colpa.
Per cosa
poi?
Non
stiamo mica insieme..
<<
Mi dispiace, bambolina, ma stasera sei troppo bella per passarla con
quell’idiota.. >>
Spero
vivamente che il colore che sento sulle guance non sia la mia pelle che
arrossisce.
Ti prego,
ti prego!
Ma se, da
un lato, il suo complimento mi lusinga non poco, dall’altro
mi irrita.
Non
può adularmi, solo per corrompermi affinchè io
dia buca a David.
Stronzo
di un Serpeverde...
<<
E con chi dovrei passarla la serata, dunque? >> chiedo,
con il sopracciglio alzato.
Ghigna.
Sexy...
Eccitante...
Bellissimo...
<<
Ce l’hai di fronte bambolina. >>
Mi
avvicina di nuovo a se, ma stavolta non permetto nemmeno alle nostre
labbra di incontrarsi.
<<
Dico sul serio. Devo andare. >>
Vedo un
lampo di pura irritazione, mista a rabbia attraversare il suo sguardo,
e ciò che prova gli si riflette anche sul viso, mentre
contrae la mascella.
Ecco
perchè mi stupisco del tono che, poi, usa con me.
<<
No che non devi. Non devi andare da quel tipo. >> dice,
con tono si autoritario ed imperioso, ma nello stesso tempo affatto
arrabbiato o nervoso, come la sua espressione di poco fa faceva
presagire.
<<
E tu chi saresti per dirmi cosa devo o non devo fare? >>
Ho sempre
odiato le imposizioni, sia da insegnante ad alunno, sia da Capo a
dipendente, e tantomeno da uomo a donna.
L’ultima
non la sopporta particolarmente.
Stringe
un’altra volta i denti, e chiude gli occhi per un attimo, per
calmarsi, credo.
Poi,
parla con voce che nasconde a stento la stessa rabbia di prima.
Rabbia
repressa.
<<
Ascoltami bambolina, sto facendo tutto il possibile per non afferrarti
e portarti via da quella testa di cazzo, non prima di averlo pestato a
morte per averci provato con te...ma tu non mi rendi le cose facili.
Affatto. >>
Se osa
alzare anche un solo dito contro David, giuro che lo picchio io.
Quante
volte gli devo ribadire che non può pretendere di avere
chissà quale diritto su di me, senza darmi qualcosa in
cambio?!
<<
Non è affatto mia intenzione, infatti. Perchè
adesso tu mi lascerai, io me ne andrò, passerò
una bella serata da
amici con David Summers, e tu potrai continuare ad
ignorarmi quanto ti pare, nei prossimi giorni. >>
Scuote la
testa, ghignando.
Sembra
quasi che mi stia compatendo..
<<
Potter, ma dove vivi?! Credi davvero che quell’imbecille si
lasci sfuggire l’occasione di portarti a letto? Ti facevo
meno ingenua.. >>
<<
Ho specificato con David che sarebbe stata una serata tra amici, e
basta... >> ribatto, risoluta, e leggermente infastidita
<< ...sei tu che devi trovare il lato malizioso in tutto
ciò che mi riguarda! Non sono solo una fabbrica di sesso,
io! >>
Mi
guarda, come se avessi appena parlato in Arabo.
Scuote la
testa e, piuttosto indignato, mi risponde a tono:
<<
E chi cazzo lo sta dicendo? Ma, bambolina, insomma...guardati! A meno
che non sia gay, penserà al modo migliore di scoparti per
tutta la serata! >>
Adesso
basta.
Perchè
non pensa che, almeno per una volta, non sia solo la mia
femminilità ad attirare un uomo verso di me?
Non
può esserci sempre e solo il sesso, quando si parla della
sottoscritta..
Ma
è esattamente quello che Lui pensa.
Quindi,
perchè contraddirlo?
Sorrido
maliziosa, e mi avvicino lentamente al suo orecchio.
<<
E chi ti dice che la cosa mi infastidisca? Summers è davvero
un bel ragazzo... >>
Stronza.
Lo so.
E lo
pensa anche Lui in questo momento.
Ed
infatti resta immobile, senza più sfiorarmi, aspettando che
mi allontani da Lui.
Cosa che
faccio subito dopo, sentendo chiaramente i frammenti del mio cuore
graffiarmi il petto, straziarmelo.
Sto per
andar via da Lui, quando mi afferra il polso.
Mi fermo,
di spalle, con la testa puntata sulle mie scarpe.
<<
Non andare da lui.. >> ripete, ma
c’è qualcosa di diverso, stavolta.
Il tono.
Non
è arrabbiato, minaccioso, imperioso, prepotente, malizioso.
No.
È
quasi...
...
....
Supplicante.
<<
Perchè? >>
Dimmelo,
Principe Serpeverde.
Perchè
non dovrei andare da David?
Perchè
non dovrei passare una bella serata con un ragazzo a cui piaccio
davvero?
<<
Perchè non vuoi. >>
Scuoto la
testa, mantenendomi di spalle a Lui, così che non possa
vedere la mia retina inumidirsi.
<<
Puoi fare di meglio. >>
Lo sento
sospirare.
E poi
riprende a parlare.
<<
Perchè non voglio.
>>
D nuovo,
segno di diniego con il capo.
Tiro su
con il naso, e prendo fiato.
<<
Non basta. >>
Non
piangere, Kiki.
Non farlo.
Non
infrangere anche le tue stesse regole.
<<
Perchè ti...ti... >>
Dillo.
Porca
troia, dillo!
<<
Ti...ti...ti a.. >>
<<
Dillo.. >> sussurro, disperata e supplicante.
<<
Ti... >>
...
.....
........
Ma niente.
Alla fine
sento la presa sul mio gomito allentarsi sempre più, ed i
suoi muscoli rilassarsi.
Si
è arreso.
<<
Buona serata Malfoy. >> dichiaro, prima di strattonare
via il mio braccio dalle sue dita, ed andarmene.
<<
Altro giro? >>
<<
Certamente, grazie! >> rispondiamo in coro.
Prima di
guardarci e ridere stupidamente.
<<
A quale numero siamo arrivati? >> chiedo, divertita.
Fa
spallucce, sorridendo.
<<
Diciamo che ho perso il conto...e siamo qui solo da
mezz’ora.. >>
<<
Attento Summers, non ho alcuna intenzione di portarti in braccio al
Castello! >>
Ridiamo
di nuovo, mentre Madama Rosmerta ci porta la nostra cena, ed un altro
bicchiere di Burrobirra a testa.
Alza un
sopracciglio, scettico.
<<
Ma per favore! Sopporto benissimo l’alcool, specie delle
misere Burrobirre...piuttosto tu...mi
sa che sarò io quello che dovrà tornare al
Castello con un sacco di patate tra le braccia! >>
<<
Lo sai che non si fruga nella borsa delle signorine? >>.
<<
Lo sai che non ci si addormenta tra le braccia delle persone, per poi
farsi portare a scuola in braccio? >>
<<
Davvero? Mi hai davvero portata fin qui in braccio? >>
<<
Si. >>
E
lo bacio.
Scuoto la
testa, al ricordo del primo bacio che ci scambiammo io e Malfoy.
Per
colpa mia, a dirla tutta.
Quando,
per comprare il regalo ad Herm, fu costretto a venire con noi ad
Hogsmeade.
E, a
causa di non pochi bicchieri, mi ritrovai a ringraziarlo per bene...
E pensare
che...
...
.....
No Kiki!
Cazzo lo
stai rifacendo...
Stai
pensando di nuovo a quell’idiota!
Smettila!
<<
Allora David... >> esordisco, addentando una patatina
fritta dal mio piatto << ...mi hai detto di essere nato
nel Mondo dei Babbani...deve essere stato un bel colpo per te ricevere
la lettera di Hogwarts. >>
Scuote le
testa, sorridendo.
<<
Non molto, direi. Mio padre aveva entrambi i genitori Maghi, e lo era
anche Lui. Ma quando conobbe mia madre, in una vacanza, se ne
innamorò e si sposarono, nonostante lei fosse una Babbana.
Le confessò di essere un mago, poche settimane prima del
matrimonio, ma a lei non ha mai importato granché. Mi hanno
sempre parlato del Mondo della Magia, sin da quando, a 5 anni, invece
di alzarmi a prendere il mio giocattolo preferito, ho semplicemente
fatto in modo che lui venisse da me. Me ne sono innamorato fin da
subito, del nostro Mondo, specialmente dei racconti sui draghi. Ad 11
anni, quindi, ero al settimo cielo quando arrivò la lettera
di Hogwarts, ma di certo non ero stupito. Sapevo già di
essere un mago. >>
Sorrido.
Perchè
adesso toccherebbe a me parlare di come ho ricevuto la lettera.
<<
Tu, invece? >>
Appunto.
<<
Penso che tu sappia che io ed Harry abbiamo sempre vissuto con i
Babbani. Sapevano a quale Mondo appartenevamo, ma non ci hanno mai
detto niente. Hanno sempre considerato la Magia come una brutta
malattia, e hanno sempre sperato, fino all’ultimo, di tenerci
lontani dalla parte più importante di noi. Ed infatti
è dovuto venire Hagrid in persona a consegnarsi le lettere
di Hogwarts, perchè quei bastardi avevano sempre impedito
che le leggessimo. E ti giuro, quando mi ha detto che ero una strega
pensavo semplicemente che mi stesse insultando... >>
Sfoggia
nuovamente la sua risata cristallina, e prende un sorso dal suo
bicchiere.
<<
Ogni tanto non ti mancano i tuoi zii? >> chiede,
innocentemente.
Tanto
innocentemente che mi fa andare di traverso la patatina...
<<
Assolutamente no. Mi hanno sempre trattato malissimo, sia a me che ad
Harry. Da cani. >>
<<
Chi è costui? >>
<<
Suo cugino. È un Babbano. >>
<<
Va bene. Un tuo parente ha la capacità di scrivere. E con
questo? >>
<<
Forse tu non sai dei nostri rapporti. Ci hanno sempre trattati da cani.
Non so come gli viene a questo tipo, di scrivermi! >>
A parte
ogni tanto con i Cacciatori, non avevo mai parlato a nessuno dei
Dursley.
Insomma,
non è che il loro ricordo struggente mi perseguiti ogni
giorno, ed io passi ore e ore a piangere la loro mancanza...
Ergo,
come dicevo, non sono mai stati argomento di conversazione, tranne
adesso con David...e quel pomeriggio, con Malfoy e i Serpeverde..
Ed ecco
che un nuovo ricordo si è fatto strada nella mia mente.
Ricordo
che scaccio prepotentemente...
<<
Bè, effettivamente, è molto più
eccitante vivere nel Mondo dei Maghi, devo ammetterlo. >>
<<
Dipende... >> rispondo io << ...dalle
situazioni. Ho sempre adorato la Magia, ma mi ha causato anche tanti
problemi. >>
<<
Ti riferisci a Tu-Sai-Chi? >> domanda, prendendo un
boccone della sua cena, ed assumendo un tono di voce grave, quando
pronuncia quello pseudonimo.
Annuisco.
<<
E non solo...non credo che i Mangiamorte smetteranno mai di volermi
vedere morta. >>
<<
Già...specie dopo lo scandalo che è successo
ultimamente. >>
Certamente
si riferisce al grande scoop dell’immagine del bacio tra me e
Malfoy.
E
all’ira che questo ha certamente scatenato in Lucius.
Ma adesso
che l’argomento si è fatto pericolosamente vicino
al Principe Serpeverde, ecco che il mio sorriso svanisce, e la mia
voglia di parlare va a farsi benedire.
Ed
infatti mi limito ad abbassare lo sguardo, e non rispondere.
Ma David
continua.
<<
Devi essere spaventata... >>
Non
è una domanda.
È
una constatazione.
<<
...E’ pericoloso, specie se c’è in ballo
il sacro santo nome dei Malfoy! Ti vorrà vedere morta, e
vorrà farlo con le sue mani! Lo capisci? >>
(..)
<<
Ho capito. Vuoi sentirti dire che sono spaventata?... Bè,
ecco qui. Sono spaventata.
Ho paura. >>
(..)
<<
Bambolina...non permetterò che ti faccia del male.
>>
Basta
Kiki.
Smettila
di pensare a Lui...
Stai solo
male.
Solo
male...
<<
E’ il mio lavoro. E poi è un ottimo modo per
scaricare la rabbia. Combattere, intendo. >>
Inaspettatamente
ride.
Credo che
lo stia facendo a posta, per riuscire a cambiare discorso.
<<
Non vorrei essere nei panni di un Mangiamorte, dopo che la Kensington
ci ha caricati di compiti, allora.. >>
Decisamente
bravi, sia io che lui, passiamo a parlare d’altro.
Ci
stavamo addentrando in discorsi poco piacevoli.
Continuiamo
a parlare, ridere, scherzare, mangiare e bere.
Ma non
troppo.
Alzare il
gomito, intendo.
Mi sto
divertendo, davvero.
E credo
anche Lui.
Ma
c’è un problema.
Il
pensiero di Draco Malfoy non ha smesso di tormentarmi per tutta la
serata.
Toglietevi
di torno.
Tutti
quanti.
A meno
che non vogliate morire prima del tanto decantato e sudato diploma,
spostatevi.
Perchè
il Principe delle Serpi deve passare.
Ed
è piuttosto incazzato, come sempre negli ultimi tempi,
d’altronde.
<<
Ehi Draco! Che fine avevi fatto stronzetto? Troppo spaventato
all’idea della gara di bevute con il sottoscritto?
>>
Una voce
vanitosa e divertita lo chiama dal divanetto privato che Lui e i suoi
amici si sono guadagnati in anni e anni di sudato rispetto da parte dei
loro compagni di Casa.
Draco
Malfoy non si degna di rispondere, però, e nemmeno, a dirla
tutta, di guardare il suo interlocutore.
Ma questo
solamente perchè si tratta del suo migliore amico, Blaise
Zabini.
Altrimenti
uno Schiantesimo in pieno petto sarebbe stato il minimo che il
poveraccio che avevo osato parlargli avrebbe dovuto subire.
Ma il
gesto altezzoso del biondo, non sfugge all’occhio attento del
moro, e nemmeno delle due ragazze sedute con Lui.
Daphne
Greengrass, con le sensuali gambe appoggiate su quelle del suo ragazzo,
e Pansy Parkinson, con la sua sigaretta tra le labbra, insieme ad uno
scioccato Blaise Zabini, semplicemente assistono alla camminata furiosa
del loro amico che, come detto prima, non li degna di uno sguardo, e se
ne va dritto in camera sua.
Dopo aver
fissato dubbiosi la parte della loro Comune in cui era appena sparito
Draco, i loro occhi si incontrano dubbiosi l’uno con
l’altro.
La prima
a parlare è Pansy.
<<
Le opzioni sono due. O qualcuno gli ha messo una forte dose di Ossofast
nel succo di zucca, oppure ha litigato con la Potter. Di nuovo.
>>
Incredibile
come la ragazza riuscisse a parlare del nuovo amore, o del primo, se
vogliamo essere pignoli, della sua vecchia fiamma.
Ma si sa,
le Serpi hanno una corazza forte e impenetrabile.
<<
Io opto per la seconda. >> dichiara schietta Daphne,
rivolgendo uno sguardo eloquente al suo ragazzo.
Il quale
sospira, ed inizia ad alzarsi dalla sua comoda postazione.
<<
Se quei due non la smettono con questi tira e molla, prima o poi
diventerò scemo... >> si lamenta, per poi
aggiungere alle due ragazze << ...Non appena vedete Theo
ditegli di raggiungermi. Sembrava davvero incazzato, e non so se riesco
a calmarlo da solo... >>
Si
allontana dalle due e prende a salire le scale, per raggiungere la
camera numero 7, spettatrice e vittima di molte sfuriate del biondo in
questione, da quando la Potter è entrata nella sua vita.
Sconvolgendola.
“Incredibile...”
si ritrova a pensare Blaise “...quanto possano essere idiote
due persone. Se Draco non la smette di fare il cretino andrò
io dalla Potter a farle una bella dichiarazione!”
Raggiunta
la sua meta, bussa.
Una volta.
Ma
nessuno gli apre.
<<
Draco, sono io, apri. >>
Nessuna
riposta.
<<
Draco, muoviti, lo sai che non sono paziente. >>
Ma niente.
<<
Smettila di fare il coglione e apri questa cazzo di porta, prima che la
sfondo! >>
L’aveva
detto che non era paziente...
<<
Conto fino al tre, se poi non apri, giuro che Schianto te e la porta!
>>
Nulla.
<<
Uno... >>
Inizia a
prendere la Bacchetta dalla tasca dei jeans.
E pensare
che pensava di usarla in un altro modo, con Daphne, nella sua stanza
libera...almeno fino a pochi minuti prima...
<<
Du.. >>
<<
Ti apro solamente perchè non vorrei che facessi la figura
del celebroleso, non sapendo andare oltre il numero Due.
>>
Non
appena la faccia incazzosa del suo migliore amico fa capolino tra la
parete e l’uscio della stanza, i bollori di Zabini vanno a
farsi un giro, e rimette la Bacchetta nei jeans, ghignando.
<<
Grazie amico..stavo giusto cercando di ricordare se dopo il due venisse
il sette o l’otto... >>
La
battuta non riesce a strappare nemmeno un piccolo sorrisetto dalle
labbra di Draco Malfoy, ma questo non impedisce alla Serpe di darsi per
vinta.
È
troppo abituato ai momenti di Luna Storta di Draco, da sapere che ci
vorrà del tempo perchè la rabbia si plachi.
Per
questo esclude l’opzione di restare sulla porta, ed entra
nella sua camera, stravaccandosi su una poltrona, e armeggiando nel suo
mantello da mago alla ricerca delle sue amate sigarette.
Prima
regola:mai affrontare la rabbia di Draco Malfoy senza nicotina.
Seconda
regola: affrontare la rabbia di Draco Malfoy facendo in modo che anche
lui ne abbia la sua dose.
Ergo...
<<
Tieni. >> dice Blaise, con la sigaretta tra le labbra,
mentre lancia il pacchetto di Lucky Strike al biondo, ancora in piedi
davanti alla porta.
Il quale
le afferra al volo, se ne accende una, e provvede a riconsegnare
all’amico il suo pacchetto, mentre si siede sul suo letto.
Entrambi
espirano il fumo.
<<
Allora... >> comincia Blaise dopo un po’ di
silenzio << ...dobbiamo continuare a starcene zitti,
oppure vuoi dirmi perchè sembra che tu abbia appena ingoiato
un dolcetto leccato da Weasley? >>
Ghigna,
Draco.
Si porta
la sigaretta alle labbra, e, mentre il fumo fuoriesce dalle sue labbra
indipendente e a piccoli sbuffi, si decide a rispondere:
<<
Preferirei la prima. Ma so per certo che la tua non era una domanda
retorica. Non smetterai di rompermi le palle finchè non
avrò sputtanato tutto, vero? >>
<<
Wao per essere un impedito con le donne, sei molto perspicace.
>>
Il
sopracciglio di Malfoy si alza, fino al cuoio capelluto.
<<
Io? Impedito con le donne? Devo ricordarti che il mio letto
è sempre molto popolato? C’è la fila
là fuori... >>
Sempre
molto modesto, il Principe Serpeverde...
Ma Blaise
non ci fa caso.
In fondo,
perchè dovrebbero nascondere delle loro effettive
qualità?
<<
Pardon, errore mio. Dovevo specificare. Sei un impedito con le donne a cui tieni veramente.
Anche se, tecnicamente dovrei usare il singolare, dato che, al momento,
siamo a quota uno. >>
Fa un
tiro alla sua sigaretta, sperando di non aver osato troppo con Lui.
In fondo,
erano ancora nella fase “Discorsi inutili per raggirare il
vero argomento”.
<<
Un Malfoy non è impedito in niente.
>> ringhia Draco, schiacciando il filtro arancione, per
l’eccessiva forza delle sue dita.
Blaise
inclina la testa, dandogli per buona la sua affermazione.
In fondo,
è quello che, più o meno, avevano sempre detto.
Cambiano
il soggetto, però..
“Un
Serpeverde è il migliore in tutto.”
Non
è più o meno la stessa cosa?
<<
Però amico... >> tira <<
...c’è un dato di fatto: hai un problema. Con
occhi verdi, cicatrice stupida in fronte, e un culo da far
paura. Aggiungiamo anche il fatto che abbia un bel paio di tette, in
modo da non equivocare con lo Sfregiato.. >>
Era un
accenno di risata, quello sul viso del biondo?
Oppure
una semplice smorfia di disgusto, al pensiero di Lui con Harry Potter?
Si,
decisamente la seconda.
Non
risponde, però.
Si limita
a continuare a fumare in silenzio.
E Blaise,
di conseguenza, fa lo stesso.
Terza
regola: mai insistere troppo, o risulterai stressantemente Tassorosso.
Si
sofferma a guardare il suo amico.
Ha la
testa bassa, e le braccia appoggiate sulle gambe, leggermente aperte.
Il torace
si abbassa e si alza velocemente, come se avesse un fortissimo mal di
stomaco.
Si porta
a sigaretta alle labbra febbrilmente, facendo piccoli ed isterici tiri.
Il piede
destro si alza freneticamente sulla parte anteriore, facendo tremare
con se tutta la gamba.
E,
soprattutto, ha
la testa bassa.
Il che
vuol dire che siamo davvero nei guai.
Fuma la
sigaretta fino alla parte arancione, ennesima dimostrazione della sua
disperazione, e la getta incurante sul pavimento.
Blaise,
invece, fumando dove è dignitosamente possibile, Appella a
se il posacenere d’argento, e getta la cicca elegantemente,
spegnendola.
Poi,
finalmente, Draco si decide a parlare.
<<
Blaise...Che...che cosa vuol dire quando...quando senti che stai per
uccidere il primo che ti pesta il piede? Quando...lo stomaco...si
attorciglia ogni fottutissimo secondo di più..? Quando non
riesci a...a..pensare, respirare,
fare qualcosa di coerente? Quando hai...hai voglia di..di...di rompere
tutto..tutto quello che ti capita a tiro? Quando senti che
qualcosa...qualcosa...ti...ti logora dall’interno? Quando
senti che stai per andare...in fiamme...? >>
<<
Quando... >> lo interrompe Blaise, aspettando che gli
occhi grigi del suo migliore amico si puntino nei suoi <<
...vorresti andare da quel bastardo che ha osato avvicinarsi alla tua
ragazza e ricoprirlo di pugni, finchè non muore in un
miscuglio di dolore, urla, e sangue? >>
Annuisce,
con una luce assassina che, improvvisamente ha fatto capolino nel suo
sguardo.
<<
Che sei fottutamente e disperatamente geloso, caro mio. >>
Dopo
questa frase, nessuno dei due spiccica più una sola parola.
Blaise,
attento alle reazione che Draco avrebbe potuto avere.
Draco,
schiacciato dalla verità delle parole di Blaise.
Si, lo
deve ammettere.
Draco
Malfoy sta ardendo dalla più disperata e cieca gelosia.
Il solo
pensiero che quello stronzo di Summers stia passando del tempo con la
sua Bambolina lo manda in bestia.
Immaginare
la risata ed il sorriso della ragazza, che si rivolge a quel coglione,
lo fa incazzare come non mai.
Immaginare
come Lei si morde in un modo innocentemente sensuale le labbra
perfette, a pochi centimetri da quella faccia di cazzo di Summers, lo
fa andare fuori testa.
Immaginare
le dita della Potter, che tanto lo hanno fatto uscire di senno, mentre
scorrevano delicate sul suo corpo, intrecciate a quelle rozze e
deficienti di quel deficiente di Summers, di quella deficiente Casa di
Tassorosso, lo fa tremare dalla rabbia.
Immaginare
le labbra di Kimberly Potter, che lo hanno tenuto sveglio notti intere,
posarsi lentamente su quelle di David Summers, mentre lui la tiene
stretta a se, lo fanno impazzire.
Immaginare
le mani di Summers su di Lei,
mentre l’accarezzano, la spogliano, la desiderano,
accompagnate dai Suoi
sospiri affascinanti...il Suo
viso completamente abbandonato, mentre si piega all’indietro,
accarezzando la schiena con la cascata di filamenti neri che altro non
sono se non i suoi capelli...il suo seno perfetto...la pancia piatta
che si alza e si abbassa al ritmo del suo respiro affannato...le sue
eccitanti gambe ancorate a dei fianchi che non siano i suoi...il suo
frutto proibito violato da qualcuno che non è
Lui...bè questo lo uccide
letteralmente.
In uno
scatto d’ira afferra il loro posacenere d’argento
che stava fluttuando per caso dalle sue parti, e lo scaglia a terra con
quanta forza ha in corpo.
Un
normale ragazzo, avrebbe come minimo sobbalzata, al gesto pieno di
rabbia di Draco Malfoy, ma Blaise Zabini non batte ciglio.
Resta
composto ed elegante come sempre.
<<
Si lo so. È una cosa insopportabile... >>
esclama il moro, con accortezza.
E lui,
parla per esperienza.
È
troppo lunga la lista di ciò che Lui aveva passato per
Daphne, prima di mettersi insieme, da citarle tutte.
Ma
attacchi furiosi di gelosia, dolorosi come un morso di Basilisco, erano
praticamente all’ordine del giorno.
È
famosa la straordinaria bellezza di Daphne, e Lui non era certo
l’unico coglione che se ne era accorto.
E di
certo la bella bionda non ha indossato una cinta di castità,
aspettando che lui si decidesse a dare una svolta a quello che entrambi
provavano, come ha fatto il ragazzo, d’altronde.
Quindi,
può perfettamente capire Draco in questo momento.
<<
...Ma non puoi farci assolutamente niente... >> continua,
mentre il suo amico non distoglie lo sguardo dai cocci del posacenere
<< ...Non puoi nè andare lì a
rovinarle la serata, perchè sarebbe poco dignitoso,
patetico, da Tassorosso, e lei ti odierebbe, nè puoi far
sparire tutta la merda che ti senti dentro. Ma puoi cercare di non
pensarci. Distraiti. >>
Ghigna,
Draco, con tutto il sarcasmo che le sue labbra possono esprimere senza
parole.
<<
Fosse facile. >>
<<
So che non lo è. Forse ti sei dimenticato quante volte mi
hai distratto dai miei drammi con Daphne... >>
Il
Principe Serpeverde si esibisce nella sua migliore risatina malinconica.
Eccome se
se le ricorda, tutte quelle sere passate a sopportare il suo migliore
amico, che si affliggeva per la bella Principessa delle Serpi.
Ma si
ricorda ancora meglio ciò che Lui e Theo si dicevano.
“Noi
non faremo mai la stessa fine”.
Grandissima
cazzata.
Ha fatto,
eccome, la stessa fine di Blaise.
Con
Kimberly Potter, poi.
La
sorella dello Sfregiato.
La Regina
Grifondoro.
La
Salvatrice del Mondo Magico.
La
Cacciatrice.
Se
l’era scelta proprio bene, doveva ammetterlo...
<<
Ragazzi, urge una canna. >>
Ecco come
li saluta Theodore Nott, che ha appena fatto irruzione nella stanza
numero 7.
Senza
bussare, ovvio.
È
la sua stanza, e comunque non l’avrebbe fatto.
Ma non
appena focalizza meglio la figura di Draco sul letto, con il tipico
sguardo di chi sta venendo Cruciato, e Blaise che lo fissa serio e
preoccupato (la preoccupazione e la sofferenza dei suoi amici non sono
palesi, è solamente Theo che ormai ha imparato a
decifrarli), un interrogativo gli sorge spontaneo.
<<
Che succede qui? >>
<<
A cosa ti riferisci? >> chiede Blaise vago.
Nott fa
schioccare la lingua contro il palato e li guarda scettici, pur
restando in piedi sulla porta, che si è chiuso alle spalle.
<<
Mi riferisco alla tua espressione desolata, identica a quella di
Lumacorno mentre guarda Potter sbagliare clamorosamente Pozione, e a
quella di Draco, che sembra che stia venendo sodomizzato dalla coda di
uno Schiopodo Sparacoda. >>
Blaise
ride, magari all’ultima immagini proposta da Theo, e persino
a Draco viene strappato un sorrisetto.
Ma Nott
è serio.
Vuole
sapere cos’è successo ai suoi amici.
<<
Non leggi Hogwarts. Dietro le Quinte?... >> gli chiede,
alla fine, sarcastico Malfoy << ...Devi aggiornarti sugli
ultimi Gossip... >>
Theo alza
le spalle, ghignando.
<<
Quelli che ci riguardano mi interessano, solamente per leggere quella
cozza di Gossip Woman, Queen, Girl o come cazzo si chiama, adularci. Il
resto non mi sfiora minimamente. >>
Al che
Draco Malfoy si decide ad alzare lo sguardo dalle sue costose scarpe
italiane, e lo punta nel suo amico, ancora in piedi davanti alla porta.
Una
apatica espressione alberga negli occhi grigi del suo amico, il che
può significare solamente che ha una grande emozione da
nascondere.
<<
Allora ti sei perso la notizia di un “Nuovo appuntamento
delle Regina dei Grifoni. David Summers:solo un amico, o una nuova
fiamma per la nostra bella e famosissima Eroina?”
>>
Quante
volte deve aver letto l’articolo?
Sembra
che lo sappia a memoria..
Un lampo
di comprensione attraversa gli occhi di Theo.
Ecco cosa
affligge tanto Draco...altro che Schiopodi Sparacoda...
Sospira,
e, finalmente, si decide ad accomodarsi anche lui da qualche parte.
Decide
per il letto di Draco, il più vicino a dove si trova lui.
Ma nel
tragitto porta-letto, sente qualcosa scricchiolare sotto la suola delle
sue scarpe.
Abbassa
lo sguardo, notando i frammenti del loro posacenere.
Cazzo,
quel fottutissimo aggeggio costa più di tutto il Castello,
possibile che deve finire sempre in pezzi?!
Scommettendo,
dentro di se, le sue alte prestazioni sessuali, che si stato Draco a
sbatterlo per terra, sospira e sussurra distratto, sfoderando la
Bacchetta:
<<
Reparo. >>
Meno male
che erano dei Maghi, altrimenti, con tutti gli attacchi di ira che
quella stanza aveva subito, sarebbe stata decisamente un disastro.
Specie da
quando Kimberly Potter era entrata nelle grazie e nei boxer del suo
amico...
Restano
in silenzio, non sapendo più cos’altro dire.
Un
Tassorosso avrebbe certamente pianto, mentre i suoi fidi amici lo
abbracciavano e baciavano, ripetendogli quanto gli volessero bene e
quanto fosse speciale.
Un
Corvonero avrebbe certamente psicoanalizzato la questione,
razionalizzandone ogni particolare, per giungere alla fine ad una
sensata conclusione.
Un
Grifondoro...boh non sa cosa avrebbe fatto, sono troppo stupidi per
essere anche solo immaginati da un tipo come lui.
Sa
solamente che, alla fin fine, sarebbero passati ad elogiare i Potter.
Ma loro
erano Serpeverde, per
fortuna.
<<
Allora... >> rompe il silenzio, dopo un po’
Theo, rivolgendosi a Draco << ..vuoi che ti abbracci e
che ti dica che ti voglio un mondo di bene? >>
Ovviamente
era sarcastico.
Ma il suo
tono fintamente affettuoso, il suo sbattere le ciglia in modo molto
femminile, ed il suo allargare la braccia in modo falsamente materno,
causano un attacco di risa a Blaise, ed un espressione insieme
terrorizzata e schifata di Draco.
Che,
prontamente si allontana da Theo, sul letto dove entrambi sono seduti.
<<
Sta lontano da me, incrocio di un finocchio e un Tassorosso!
>>
Scatenando
ulteriori risate in Blaise, ed anche nell’insultato.
E,
pensate un po’...anche Draco accenna una mezza risatina.
Ma poi,
una parola detta da Lui stesso, lo risbatte furiosamente nella
realtà.
Tassorosso...
Come
David Summers.
Che
adesso chissà cosa starà facendo con la Sua
Regina dei Grifoni...
Magari
è passato proprio adesso alla mossa del
“Prendiamogli-la-mano-casualmente-così-i-contatti-fisici-iniziano”.
Soffermandosi
un po’ di più su quella maledette immagine, sente
una fortissima fitta alla pancia, lo stomaco attorcigliarsi su se
stesso, i polmoni prendere fuoco, ed il petto alzarsi freneticamente.
Gelosia...
Folle
e incontrollabile gelosia...
Ma adesso
basta.
Un
Serpeverde non è affatto masochista.
Un Malfoy
non è affatto masochista.
Lui non
è affatto masochista.
Deve
distrarsi.
<<
Ok, sparate qualche stronzata. Qualsiasi cosa... >> dice,
dopo l’ennesima fitta allo stomaco, al pensiero della risata
di Kimberly Potter, mentre la dedica a quell’essere inutile
di David Summers.
<<
Theo... >> coglie la Pluffa al balzo Blaise
<< ...hai fatto irruzione con una frase interessante.
Come mai “Urge una canna”? >>
Improvvisamente,
l’aria di spavalda sicurezza di Nott, va a farsi un giro.
Il
più lontano possibile.
Ed un
espressione confusa, seria, preoccupata e curiosa si affaccia sul suo
volto.
Guarda
Blaise.
Guarda
Draco.
Guarda la
parete.
Guarda il
posacenere da lui appena riparato.
Guarda il
pavimento.
Si guarda
allo specchio.
Pensa
“Che figo che sono!”, e si decide a parlare.
<<
Devo dirvi una cosa. >>
<<
Argomento? >> chiede Draco, mentre si accende
un’altra sigaretta.
Sospira,
Theo, Appellando a se il pacco di Draco, e fregando un piccolo piacere
al tabacco al suo amico.
Si
accende la sua sigaretta, espira il fumo, e si decide.
<<
Donne. >>
Draco si
esibisce in un ghigno di chi la sa lunga, e Blaise...semplicemente con
un’alzata di spalle si accende anche lui una sigaretta.
Visto che
fumano tutti...
<<
La nostra rovina... >> commenta il moro, prima di
aggiungere << ...Parla. >>
Ennesimo
sospiro di Theo.
Ennesima
analisi della stanza.
<<
Prima ero in giro con questa ragazza...e mentre parlava...bè
ho iniziato a farmi qualche film mentale.. >>
Inutile
specificare l’aggettivo “Vietato ai minori di 18
anni” dei film mentali di Theo...
<<
E la cosa ha iniziato a peggiorare quando ci siamo accessi una
sigaretta...sapete che trovo le ragazze estremamente sexy quando
fumano.. >>
<<
Depravato. >>
<<
Le tue solite fantasie perverse... >> commentano Blaise e
Draco, facendo ghignare compiaciuto il loro amico.
Ma tanto,
lo sanno tutti e tre che, sotto sotto, sono d’accordo anche
loro..
<<
Dicevo.. >> continua Theo << ...stavamo
chiacchierando, quando si è accesa una sigaretta. E poi ha
sorriso. E lì non ci ho visto più.
>>
<<
Cos’hai fatto maniaco pervertito?! >> chiede
Blaise, in un misto tra il divertito ed il seriamente preoccupato.
Se ha
combinato qualcosa di stupido, e la cosa si scopre, non osa immaginare
quanti punti perderà la propria Casa...
<<
Stavamo camminando nel parco... >> tira <<
...E mi sono fermato all’improvviso. >>
<<
Fammi indovinare... >> conclude Draco, per Lui, con un
ghigno furbo e sensuale sul volto, dopo aver espirato il fumo dalle
labbra << ..Lei, piccola innocente ti ha chiesto
“Theo che succede?”, ti si è avvicinata,
e l’hai baciata senza pudore. >>
Un
sorriso colpevole e lupesco si affaccia sulle labbra di Nott.
<<
Esattamente. >>
Blaise e
Draco gli fanno un applauso.
<<
Funziona sempre quella mossa.. >> è il
commento di Blaise, lasciando uscire piccole nuvolette di peccato
grigio dalla bocca.
<<
Vabbè ma il problema dov’é?
>> chiede Malfoy.
Sia
chiaro che non passano i pomeriggi a spettegolare su tutte le ragazze
che baciano o che si portano a letto...
Anche
perchè ci vorrebbe davvero troppo tempo...
<<
E’ stato... >> si affanna Nott, fissando un
punto indefinito davanti a se << ...una cosa... sconvolgente.
>>
<<
Oddio, sembri un ragazzino al suo primo bacio.. >>
commenta leggermente preoccupato Blaise.
<<
Ecco il problema ragazzi... >> afferma deciso Theo,
guardandoli serio ad uno ad uno negli occhi << ...Mi sento come un
ragazzino al suo primo bacio. >>
<<
Sei fottuto, amico. >>
Blaise.
<<
Fatti il segno della croce. >>
Draco.
<<
... >>
Theo.
Merda.
Erano
esattamente le parole che non voleva sentirsi dire.
Merda.
Fa un
tiro.
Merda.
Fa un
tiro.
Merda.
Fa un
tiro.
Merda.
<<
Ma si può sapere chi è questa ragazza misteriosa?
>> chiede Blaise, con incurante curiosità,
mentre continua a fumare tranquillo.
<<
Oh.. >> sorride Theo << ...non credo
vogliate saperlo. >>
<<
Peggio di una Grifondoro non può essere.. >>
è il commento di Draco.
Bè,
in effetti, ha ragione.
Si sente
un po’ meglio...
Magari
è proprio per quello che si decide.
Tira un
sospiro, e confessa tutto d’un fiato.
<<
Astoria Greengrass. >>
<<
... >>
Blaise.
<<
... >>
Draco.
Non
dicono niente.
Si
limitano a fissarlo inebetiti.
Come
cazzo gli viene in mente di provarci con Astoria?!
La
sorella di Daphne!
Come
minimo lo uccide.
Poi,
improvvisamente, Theo si alza dal letto, e si dirige verso il bagno.
<<
Dove vai Casanova? >> gli chiede Blaise.
<<
A Tagliarmi le vene. >>
<<
Ti aiuto. >>
Blaise.
<<
Ottima idea...ne prendo esempio. >>
Draco.
Quanto
è bella.
Si, la
mia ragazza è decisamente bella.
Sarò
anche un pazzo masochista, che ha manie di eroismo, ma, concedetemelo,
ho buon gusto in fatto di donne.
Insomma,
persino su Cho Chang nessuno può dirmi niente
perchè, pur essendo una lagna, era una bella ragazza
almeno...
Ma
Lei...bè Lei decisamente le supera tutte.
Persino
Ginny.
È
davvero una visione celestiale, nella Sala Comune completamente vuota,
se non per quella coppietta all’angolo...anzi, no, adesso
è vuota, hanno avuto la decente idea di andare a continuare
in camera quello che stavano spudoratamente facendo sul divano.
Con le
gambe sotto il sedere, placidamente appollaiata sulla sua poltrona
preferita vicino al camino, la mia Hermione sta leggendo.
Le labbra
dischiuse, una piccola rughetta sulla fronte, simbolo della sua
concentrazione, i capelli tirati in alto e domani dalla sua Bacchetta,
una parte di quelle meravigliose gambe lasciata scoperta dalla gonna,
quel bottone in più che si slaccia quando deve stare comoda,
e la cravatta rosso-oro allentata...
Wao.
Per non
parlare dell’espressione sensualmente buffa che ha assunto
adesso, mentre soffia verso l’alto un ciuffo ribelle che
è sfuggito dalla sua pettinatura, che è ricaduto
sugli occhi splendidamente dorati.
Ha sempre
detto che odia i suoi capelli...
“Sono
troppi, troppo ricci, troppo indomabili, troppo scomodi. Troppo
troppo!”
Io invece
gli ho sempre amati.
Davano
all’Hermione apparentemente perfetta, quella parte di
sè che ostenta agli altri, un aspetto più...selvaggio.
Libero.
Proprio
come è Lei.
Mi
avvicino cauto, prestando attenzione a non fare il minimo rumore, anche
se so che non serve a molto.
Quando
Herm legge, si assenta dal Mondo.
Non sente
più niente di quello che la circonda.
Potrebbe
anche risorgere Voldemort sotto i suo naso, lei non se ne accorgerebbe.
Le arrivo
di spalle, e mi chino all’altezza del suo collo.
Le poso
lento le labbra sul lato destro della gola, dove spicca il tatuaggio da
Cacciatrice.
La
Bacchetta, dal quale fuoriescono scintille rosso e oro, e sopra una
piccola spada, simbolo della forza che ha da vendere.
La sento
sobbalzare, e girarsi in fretta verso colui che le ha dedicato questa
piccola attenzione, ovvero io.
La sua
espressione sorpresa, si tranquillizza non appena mi vede.
Mi regala
un sorriso abbagliante, ed io devo faticare per non portarmela
immediatamente in camera.
Cosa che,
tecnicamente, sarebbe perfettamente fattibile, dato che è
vuota...
Seamus
è in giro con Ginny, e dovrebbero rientrare tardi, Dean ha
preparato una cenetta per Luna nella Sala Comune, e Neville e Ron sono
andati con Lavanda e Calì a farsi un giretto clandestino per
Hogsmeade.
<<
Sai.. >> mi dice Hermione, con ancora quel sorriso
fantastico sul volto << ...ti conviene non fare mai
più una cosa del genere.. >> si riferisce al
bacio << ...il mio ragazzo è un tipo geloso,
potrebbe alzare le mani. >>
Rido,
divertito, prendendo posto accanto a lei sulla poltrona.
<<
Sono un Grifondoro, non ho paura. Che venisse pure il tuo ragazzo.
>>
<<
Ti avverto, è molto bravo con la Bacchetta. >>
Alzo un
sopracciglio.
<<
Sai una cosa? Dicono lo stesso di me! E mi dicono che sono bravo anche
in altro, oltre che a combattere... >>
Diventa
leggermente rossa, ma non smette di sorridere.
Anzi,
aggiunge una eccitantissima maliziosità alle sue labbra.
<<
Mmmmh...allora credo che lascerò il mio ragazzo...
>>
Sorrido
anche io, avvicinandomi sempre di più a lei.
<<
Mi sento quasi in colpa...rovinare una coppia. >>
Sempre
più vicino.
Sempre di
più...
Sempre di
più...
<<
E allora come mai ho l’impressione che tu stia per baciarmi?
Dove sono i tuoi sensi di colpa? >>
Eccole,
Harry.
Le labbra
di Hermione.
La cosa
più bella che Dio abbia mai creato in tutti questi anni di
onesta professione.
<<
Ho detto quasi... >>
E,
finalmente, la bacio.
Dischiude
le labbra, e le nostre lingue prendono a ballare il tango.
No, non
il valzer.
Troppo
lento e dolce per la situazione in cui ci troviamo adesso.
Si,
decisamente il tango.
Ma questo
contatto che mi sta regalando mi lascia sempre più
insoddisfatto.
Voglio di
più, sempre di più.
Sempre di
più.
La mia
mano dietro la sua nuca non spinge mai la sua testa abbastanza contro
la mia.
Quella
sulla schiena non avvicina mai abbastanza il suo petto al mio.
La mia
lingua non riesce mai abbastanza a trasmetterle tutta la passione che
mi sta bruciando dentro.
Ma
è proprio quando sto per mettere un dito sotto la sua
maglietta, che si stacca da me.
Mi
sorride.
<<
Mi dispiace, Harry. Ma devo studiare. Devo ancora finire di anticiparmi
il compito di Vitious. Tu l’hai già fatto?
>>
Cosa?!
Vitious?!
Ma se la
consegna è tra dieci giorni!
Ho ancora
nove giorni per non pensarci...
Ci
mancherebbe!
<<
No, non ancora, ma pensavo di farlo a breve. >>
Stronzata.
Ed
infatti ride, non credendomi.
<<
Che cazzata! Ma adesso mi dispiace... >> dice,
districando dalla mia stretta << ...io devo portarmi
avanti con il lavoro... >>
Avete
presente la faccia di Voldemort quando ha capito che sarebbe morto,
quella di Ron quando nota che i sufflè al cioccolato sono
finiti senza che lui potesse assaggiarli, un Serpeverde quando capisce
che l’orgia che si apprestava a compiere in realtà
era solo un’allucinazione, oppure la faccia che certamente
avrà fatto Malfoy quando ha scoperto che la spogliarellista
che gli abbiamo mandato in camera per Natale era un trans?
Si?
Bè
più o meno somigliano alla mia espressione, adesso, quando
capisco che il momento di passione e lussuria che stavo progettando
nella mia testa, è stato rimpiazzato dal Tema di Vitious.
I rischi
di mettersi con Hermione Granger...
Ma, per
amor suo, opto per restarmene qui zitto zitto, a guardarla studiare.
Si
sistema meglio verso il tavolino a lei di fronte, e ricomincia a
scrivere con quella sua scrittura ordinata e minuta.
Ma la sua
posizione leggermente piegata non fa che metterle in risalto il seno, e
la dolce linea della schiena.
Per non
parlare di quanto sia sexy la sua espressione concentrata, la stessa
che aveva prima, con quel ricciolo ribelle sempre lì,
davanti al suo viso.
E quando
mordicchia leggermente la punta della piuma, con quelle labbra
perfette, credo sia allora che non ci vedo più.
Operazione
“Sedurre la mia ragazza”, atto I.
Tanto so
perfettamente cosa la fa impazzire.
Lentamente
lascio scorrere un dito dal suo collo, lungo tutta la schiena.
Fin
giù, sento la sua pelle, sotto di me, tremare leggermente.
Arrivata
alla fine, vicino al bacino mi fermo, facendo risalire il dito di nuovo
verso l’alto, recando più attenzione al collo.
<<
Harry... >> mi ammonisce.
Sorrido,
senza che lei possa vedermi, e continuo il mio piano diabolico.
Dal
collo, passo a carezzarle lentamente il viso.
Vicino al
lobo...la guancia...il mento...il naso...le labbra.
Lascio
scorrere l’indice dal labbro inferiore a quello superiore,
come so che la manda in estasi.
Ed
è infatti con voce più impastata che mi riprende
stavolta...
<<
Harry...dovrei studiare... >>
Si,
questo era un ghigno alla Serpeverde, quello che ho appena sfoggiato.
Ma non
ditelo a nessuno, però.
Ho una
reputazione da difendere, io...
Sporgendomi
un po’ di più contro di lei, passo ad accarezzarle
delicatamente il collo con le labbra, disegnando la curva dal lobo alla
spalla.
Ed
è proprio qui che non incontro alcuna difficoltà
ad abbassare leggermente la camicia, lasciando che i miei occhi godano
della vista della sua spalla.
<<
Dai, Harry smettila...il compito...Vitious.. >> farfuglia.
Ma ormai
la vedo rileggere sempre la stessa frase, da lei scritta un attimo
prima, e rigirarsi tra le dita la piuma inutilmente.
Non la
ascolto nemmeno stavolta, e continuo a lasciarle baci incandescenti.
Sempre
meno casti, dato che adesso ho fatto entrare in gioco anche la mia
lingua.
Ed
è proprio quando le mordicchio leggermente lo stesso punto
della spalla che stavo torturando da un po’, che sento un
sospiro abbandonare le sue labbra.
Ce
l’ho fatta.
<<
Stai cercando di sedurmi, signor Potter? >> mi chiede,
con voce bassa.
Eccitante..
<<
Esattamente, signorina Granger. E ci sono riuscito? >>
Altro
ghigno, da parte mia.
La devo
smettere però, non voglio trasformarmi in
quell’ammasso di
celebrolesi-sesso-dipendenti-affetti-da-ghigno-mania.
<<
Decisamente. >> sussurra, voltandosi verso di me.
Improvvisamente,
la timida Hermione che voleva studiare fino a poco fa, va a farsi
benedire.
Si
posiziona a cavalcioni sul sottoscritto, cosa che mi mando
letteralmente fuori di testa, e riprendiamo a baciarci come prima.
Con
inaudita passione, struggente desiderio, folle voglia l’uno
dell’altro.
Il mio
cervello inizia già ad andare a farsi fottere anche lui...
Ed i
respiri si fanno sempre più attenuati.
Gli occhi
rigorosamente sbarrati.
I bacini
a stretto contatto.
Mani che
accarezzano, amano, vogliono, pretendono.
Labbra
impazzite.
<<
Oggi sei particolarmente felice, amore... >> constata
Hermione.
Dio,
quanto è assurdamente eccitante quel tono basso con cui mi
chiama “Amore”..
Causerebbe
un’erezione immediata a chiunque....
<<
Già.. >> Bacio << ...Certamente
dipende dal.. >> Bacio << ...nuovo
appuntamento... >> Bacio << ...di Kiki.
>>
Perdiamo
momentaneamente la concezione di noi stessi, mentre lei è
passata a baciarmi il collo, ed io la tengo saldamente stretta a me dal
sedere.
Poi mi
risponde.
<<
Sai che non devi gioirne per molto.... >> reclamo le sue
labbra << ...non è con Summers che Kiki vuole
stare... >>
Se non
fosse per il fatto che mi sta letteralmente facendo impazzire,
accarezzandomi possessiva il petto, con quelle sue delicate mani, credo
davvero che mi alzerei di scatto dalla poltrona.
Perchè
so a chi si riferisce Hermione, so che ha ragione.
Ed
è per questo che la cosa mi aggrada quanto essere
sodomizzato dalla coda di uno Schiopodo Sparacoda.
<<
Naaa... >> ribatto, anche se poco convinto
<< ...ho parlato con Lavanda. Lei ha definito quel David,
“Altamente scopabile”. >>
La sento
ridere sommessamente sulle mie labbra.
<<
Lo sai che non dipende solo da quello. Se anche Brad Pitt in persona
cercasse di sedurmi, non ci starei mai. Perchè amo te. Ed
è la stessa cose per Lei. >>
Nonostante
il mio cervello abbia cessato di ragionare coerentemente al
“Amo te”, qualche impulso, subito dopo, ha permesso
che io facessi uno sforzo immenso, e mi staccassi dalle labbra della
mia dolce metà.
La
guardo, scettico.
<<
Cosa vuoi dire, scusa? >>
Sorride.
Dio
quanto è bella quando sorride...
<<
Kiki è innamorata
di Malfoy, non basterà un ragazzo carino e gentile a
farglielo dimenticare... >>
Il merito
è di Hermione, e delle sue labbra sul mio collo, che
impediscono alla mia mente di essere perfettamente lucida, se adesso
non mi alzo improvvisamente dalla poltrona, facendola rovinosamente
cadere per terra, oppure se non mi strozzo con la mia stessa saliva.
Voldemort
sarebbe felicissimo...se mi acchiappa all’Inferno dove si
trova...
Una mano
della mia ragazza che mi accarezza dolce il petto, e la sua lingua sul
mio collo, come dicevo, mi frenano da reazioni eccessivamente alla
“Harry Potter”, ma non di averne una.
Ed
infatti spalanco gli occhi, e fermo ogni qualsiasi mia mossa seduttiva
su di lei, iniziando a farfugliare.
<<
N-No...Herm...non credo che Kiki sia...in-innamorata del Furetto!
Non..non è po-possibile! >>
Di nuovo,
ride sommessamente.
Di nuovo,
sento lo stomaco contorcersi.
<<
Avanti Harry, non fare l’ingenuo. Te l’ha anche
detto. >>
Passa a
baciarmi le labbra, ed io mi perdo completamente nel suo contatto,
lasciando perdere per un momento la questione di mia sorella.
Anche se
lei...
Insomma...
Quando
gli chiesi se amava Malfoy, mi rispose “Credo
di si”.
Ed io
riposi tutta la mia speranza, il mio autocontrollo, e la mia gioia in
quel “Credo”.
Con il
tempo, sia io che Ron ci siamo autoconvinti del fatto che Kiki fosse
fortemente attratta da Malfoy, fisicamente, e pensasse di provare
chissà cosa per Lui...
Oddio, se
vogliamo essere onesti, completamente, io lo ripetevo a lui e lui a me,
perchè più lo sentivamo asserire, è
più sembrava verosimile.
Però
Herm non può venire, e distruggermi tutto quello a cui io e
Ron abbiamo faticosamente lavorato, ovvero la negazione assoluta di
Malfoy come genero!
La mia
inquietudine si dimostra nella carenza di trasporto che metto nel bacio.
E Lei se
ne accorge...come tutto del resto.
<<
Harry che hai? >>
Come
“Che ho?”?!
Ha
distrutto tutte le mie autoconvinzioni, con poche ed insignificanti
frasi!
Che
faccia dovrei fare, all’immagine della mia Kiki con Draco
Malfoy?!
<<
E’ per Kiki e Malfoy? >>
Non
dovrebbe nemmeno chiederlo, intelligente com’è...
Comunque,
annuisco, distratto.
E lei
sorride.
Come una
madre che guarda suo figlio che, per la prima volta, sta imparando a
camminare.
<<
Harry, lo so che non ti fa per niente piacere come idea, ma
è tua sorella, e devi accettarlo. L’importante
è che... >>
<<
...E’ che lei sia felice lo so, lo so.. >>
continuo io, con la stessa faccia del bambino sopraccitato, dopo essere
caduto al secondo passetto.
Sposto lo
sguardo verso il fuoco.
Lo so che
l’unica cosa importante è la felicità
di Kiki, ma che cazzo...!
Non
può essere felice con un qualsiasi altro essere umano?!
Possibilmente
non Serpeverde e Mangiamorte, e storico nemico di tuo fratello? (Ed
anche tuo fino a qualche mese prima...)
Sento una
piccola e calda mano di Herm sulla mia guancia, e, con una lieve
pressione, mi costringe a voltare la testa, e guardarla.
<<
Ehi... >> mi sussurra << ...Lo sai che non
potrai tenerla con te per sempre. Lo so che l’adori, ma ha
fatto la sua scelta. E poi Malfoy stravede per lei, anche se non
gliel’ha ancora detto... La ama davvero. Non è
questo l’importante? >>
No!
Deve
essere Grifondoro,
porca troia!
E se
proprio non vuole che il suo ragazzo abbia la divisa Rosso-Oro,
perchè non un Tassorosso, un Corvonero?!
Summers
è perfetto per esempio!
Inoltre,
dato che mi sento particolarmente buono, se proprio vuole trovarsi la
sua dolce metà tra i Serpeverde, cosa che, comunque, non
rappresenterebbe proprio il massimo della mia gioia, andrebbe bene
qualsiasi altro, ma non Malfoy!
Oddio,
nemmeno Nott o Zabini...
<<
Malfoy non è capace di Amare!
>> rispondo indignato.
Mia
sorella...la mia piccola Kiki..
Con
Malfoy!
Alza gli
occhi al cielo.
<<
Lo so che non è il partito migliore che Kiki potesse
scegliere, ma è successo! Lo sai anche tu che nemmeno lei se
l’aspettava, o l’avrebbe voluto...ma resta un dato
di fatto. Secondo te cosa ha spinto Draco Malfoy a tornare a Scuola, ad
aiutare me e te a metterci insieme, ad arruolarsi
nell’Esercito di Silente? Sono cose che non
avrebbe mai fatto, solamente pochi mesi fa... >>
Cazzo,
è vero.
Mi ero
dimenticato che era anche merito di quella testa di cazzo del Furetto
se avevo potuto riprendermi la mia Hermione.
Sono in
debito con il Principe delle Serpi, maledizione!
Sbuffo.
<<
Lo so, lo so. Hai ragione... >> poi, aggiungo, esasperato
<< ...come al solito! >>
Sorride,
vanitosa e divertita insieme.
<<
...Ma ho sempre paura che le possa fare di nuovo del male. Non
sopporterei vederla piangere un’altra volta, oppure
trasformarsi in un pezzo di ghiaccio, come successe quando Lui
partì.. Non è mai stata una bambina immatura,
fragile o bisognosa di cure... >> ammetto, sospirando
<< ...Ma non smetterò mai di proteggerla, o
preoccuparmi per lei. Voglio assicurarmi che sia felice,
perchè se c’è qualcuno che lo meriti,
è proprio lei. E per me resterà sempre la piccola
Kiki, la mia sorellina fuori di testa. >>
Le labbra
di Herm si allargano, quasi da un orecchio all’altro, e non
credo ci sia mai stato sorriso nella storia che trasmetta
più affetto del suo.
<<
Lo so che l’adori. E vale lo stesso per me. Ma
andrà tutto bene. Deve andare tutto bene. >>
E mi
bacia.
Con meno
urgenza di prima, ma con più dolcezza.
È
un bacio struggente, tenero, pieno di tutto quello che sento per Lei.
Poi,
improvvisamente, si alza dalla posizione a cavalcioni altamente erotica
che aveva assunto, e mi guarda fisso.
Capisco
tutto, e mi alzo a mia volta.
Le prendo
la mano, e la porto con me verso il mio dormitorio.
Dove
sovrasta la scritta caratteri rosso e oro “Settimo anno.
Maghi.”, ne afferro la maniglia, e spingo la porta, mentre mi
permetto un sorriso a ciò che aggiungemmo
all’inizio dell’anno “Prendete un
bigliettino e ve lo diamo....l’autografo”.
Seamus si
impuntò, affinchè la nostra porta non fosse
omologata con le altre, ed anche ad inserire un doppio senso erotico in
qualsiasi cosa avessimo scritto...e così questo è
quello che è partorito dalla sua mente malata.
<<
Sai... >> sussurra Hermione << ...secondo
te un ipotetico figlio di Kiki e Malfoy, sarà Serpeverde o
Grifondoro? >>
Mi giro
verso di lei, con la faccia sconvolta.
Sto per
dirle che non credo di poter sopportare mia sorella che pronuncia le
parole “Finchè morte non ci separi” al
mio peggio nemico.
E nemmeno
che debba cambiare il suo nome in Miss Kimberly Lilian Malfoy.
Sto per
dirle che non vorrei mai avere un nipote con metà sangue
Malfoy nelle vene.
Sto per
dire che una parte della mia famiglia non dovrà MAI finire a
Serpeverde.
Sto per
dirle che sta decisamente correndo un po’ troppo.
Appunto,
“Sto per...”.
Ma non lo
faccio.
Perchè
si è appena aperta la camicetta.
Ed io non
capisco più niente.
<<
Secondo te quando gli hai detto di essere un Galeotto di Azkaban, ci ha
creduto sul serio? >>
<<
Certo non hai visto la faccia che ha fatto? Sembrava non vedesse
l’ora che ce ne andassimo! >>
<<
Ah già...per non parlare dello sguardo pieno di
pietà e compassione che mi ha lanciato quando siamo
usciti...! >>
E di
nuovo, la stradina percorsa da negozi tipicamente di Magia di
Hogmseade, è riempita dalle nostre risate.
È
stata una scena davvero spassosa vedere gli occhi della nuova cameriera
dei Tre Manici di Scopa, spalancarsi quando David si è
lasciato “Casualmente” scappare la notizia di
essere un ex-detenuto di Azkaban.
Cosa che,
per inciso, è assolutamente una stronzata.
Davvero,
un grande spasso.
<<
Oddio, devo aver bevuto troppo, stasera... >> sillaba lui
tra le risate.
Ci
scambiamo battute, ridendone di conseguenza, per tutto il tratto di
ritorno a Mielandia.
Poi
entriamo nel negozio, grazie alla chiave che i padroni del negozio
hanno concesso alla “Potente Salvatrice”, e
prendiamo il passaggio segreto, che ci riporterà a scuola.
<<
Sai.. >> esordisco << ...penso che Megara
abbia ragione. Grazie per la serata, mi è davvero servita...
>>
Ma non a
togliermi Lui dalla testa.
Il suo
ricordo è sempre stato presente.
Ogni
maledetto istante.
<<
...Soprattutto ultimamente...con tutto il macello
dell’Esercito di Silente ed il resto.. >>
Davanti a
me, con la sua Bacchetta puntata avanti per far luce, lo sento
sospirare.
<<
Ah già. Sai, penso di doverti una spiegazione.
>>
Alzo un
sopracciglio.
<<
Per cosa? >>
<<
Sbaglio, o il nome non è tra gli arruolati al nuovo ES?
>>
Resto un
attimo in silenzio, proseguendo comunque a camminare.
Lui
ne fa parte…
Sospiro.
<<
Già. Ma non devi preoccuparti. >>
Infatti.
Davvero,
non ce l’ho con lui.
È
normale che un ragazzo di 18 anni, non abbia come sogno nel cassetto,
quello di provare a farsi ammazzare da qualche bastardo incappucciato,
sistematicamente almeno una volta a settimana.
E,
sebbene i rischi che corre la gente arruolata nell’ordine
saranno solo in vista di un attacco ad Hogwarts, non posso certo
biasimarli, se vogliono tenersi cara la pelle.
Anche se,
certamente, non daranno prova di chissà quale grande
coraggio…
<<
Invece, credo di doverti spiegare come mai ho deciso di non scrivere il
mio nome su quella pergamena, quel giorno… >>
Si gira a
guardarmi, in dubbio se poter continuare o meno, ed io gli do il mio
consenso con lo sguardo << …Non è
stato per vigliaccheria, Kim, credimi. >>
Gli credo.
<<
Ma semplicemente
perché…insomma…comunque si parla di
uccidere qualcuno, eventualmente. Anche se sono dei
Mangiamorte…ecco…la, la verità
è che… >>
Si vede
che non riesce a spiegarsi ma, mentre continuiamo a camminare uno
accanto all’altro adesso che il corridoio si è
allargato, non gli metto fretta.
<<
.. La verità è che non credo di avere abbastanza
freddezza per affrontare una Battaglia. So che l’ES non
combatterà, se non in caso di difesa della Scuola ma
è lo stesso, per me…non riuscirei mai ad
affrontare una Battaglia. >>
Lo so, lo
capisco.
Non
è affatto facile.
Ed
infatti sorrido.
<<
Non ti biasimo, per questo.. >> spiego <<
…è stato difficile anche per me. Tutti quei
morti, quel sangue, quelle
grida… >>
Improvvisamente,
mi ritorna in mente la Battaglia al London Bridge.
Senza che
ne avessi la minima intenzione, il ricordo di quella ragazza che piange
la morta del suo ragazzo, urlandogli disperata il suo amore, oppure di
quella donna che teneva tra le braccia il suo bambino, esplodono nella
mia testa.
E
probabilmente, lo strazio che provo in conseguenza mi si deve
riflettere in faccia, dato come mi guarda David, subito dopo.
Mi
stringe la mano, in segno di conforto.
Più
o meno come fece Malfoy quella notte.
Ma
non è la stessa cosa…per niente.
<<
…Ma ho imparato a conviverci. Nella prima Guerra ci sono
stata trascinata, e questo mi ha certamente indurito. È
soprattutto per essere stata costretta nella prima Battaglia, ed aver
potuto forgiarmi con tutta la faccenda di Voldemort…
>> sussulto a quel nome << …che
adesso riesco a combattere, senza che mi metta a piagnucolare nel mezzo
della lotta.. >>
Ride
sommessamente.
Alza le
spalle.
Mentre il
corridoio inizia a salire: siamo quasi arrivati a Scuola.
<<
Ti capisco. E mi fa piacere che tu capisca me…semplicemente,
volevo che sapessi che non mi ero arruolato, né per motivi
di vigliaccheria, né per disinteresse. >>
Sorrido
anche io, di rimando.
Con David
è tutto così semplice…
Non ci
sono grandi questioni da superare per frequentarci.
Come
adesso il grande ostacolo della famiglia…
l’espressione “Parenti Serpenti” non
è mai stata più azzeccata.
E mentre
mi apre il passaggio segreto, facendomi galantemente passare per prima,
mi rendo conto che potrei anche stare bene con Lui.
In fondo,
stasera è stata davvero una bella serata.
Con lui
posso ridere, scherzare, parlare, divertirmi…
Ed
è anche un bel ragazzo.
Quindi…perché
non…?
<<
Arrivata al capolinea, madame… >> dice,
sarcasticamente francese << …la serata
è stata di suo gradimento? >>
Di
rimando, anche io mostro la mia dentatura.
In un
sorriso, per intenderci.
<<
Lo devo ammettere Summers. Reggi bene l’alcool.
>>
<<
Anche se non arrivo al livello di Seamus Finnigan, no? >>
Rido.
<<
Giusto. >>
Quando
eravamo ancora a cena, ognuno ha preso a parlare della propria vita, ed
irrimediabilmente tutti e due ci siamo persi poi in divagazioni
divertenti sui nostri amici.
Che
racconti di vita sarebbero stati, senza di loro, parte integrante di
essa?
Ho
parlato di mio fratello, quanto io l’adori, delle mie
migliori amico, e di quanto voglia bene a Ron.
E poi
delle risate e dell’immenso affetto che provo per i miei
amati Grifoni, e di tutte le serate di vizi proibiti che ci siamo
concessi.
Lui,
invece, mi ha raccontato di tutte le cazzate fatte con Megara, la sua
migliore amica in assoluto, e di tutti gli altri suoi compagni di vita,
Tassorosso e Corvonero, ed anche qualche Grifondoro.
Solo
nella Casata di Salazar Serpeverde, non ha amici stretti…
E
più parlava, e più mi rendevo conto di quanto
fosse simile a Kevin.
Ovvero,
di quanto fosse simile al mio ipotetico “ragazzo
ideale”.
Dolce,
bello, simpatico, intelligente, in gamba, con la testa sulle spalle.
Se lo
presentassi ad Harry ci darebbe già la sua benedizione per
un matrimonio…
L’adorerebbe,
per com’è e per il semplice fatto che non
è Malfoy…
<<
Comunque…dai Tre Manici di Scopa, ho fregato questi due
dolcetti della fortuna...sai, dalle coppe di stucchini offerte dalla
casa…hai voglia di cioccolato? >>
Che
domande…
<<
E’ ovvio. Io ho sempre voglia di cioccolato! >>
<<
Io ho fame. Tu? >>
Fame?
Alle undici e mezza di notte?
Ovvio.
<<
Certo che ho fame!... >> rispondo con un sbuffo
<< …gli spuntini di mezzanotte sono la mia
passione! >>
E
ghigna, più sexy che mai.
Scuoto la
testa, riluttante ai ricordi.
Prendo un
cioccolatino dalla sua mano, e comincio a scartarlo.
Ho sempre
adorato questi biscotti, sia perché sono al
caffè, cosa che adoro, sia perché sulla carta che
li avvolge, dopo che il cioccolato è ben digerito nel tuo
stomaco, appare scritta una poesia, anche Babbana, per Magia, che
risulta sempre azzeccata alla tua situazione.
Penso che
anche questo sia opera di una Bacchetta..
<<
Buon appetito.. >> dichiara <<
…di nuovo… >>
Mmmmh…che
buono il caffè.
Sempre
amato…
Scartato
il mio piccolo peccato di gola, e fatto si che ogni residuo di dolce al
caffè sia stato ben gustato dal mio palato, mi accingo a
leggere la frase scritta sulla carta.
E mi
lascia di stucco.
È
abbastanza lunga, e compare a pezzi.
“Ecco
alcune cosa che ho imparato della vita:
-
Che non importa quanto sia buona una persona, ogni tanto ti
ferirà.
E
per questo, bisognerà che tu la perdoni.
-
Che ci vogliono anni per costruire la fiducia e solo pochi secondi per
distruggerla.
-
Che le circostanze e l’ambiente hanno influenza su di noi, ma
noi siamo responsabili di noi stessi.
-
Che, o sarai tu a controllare i tuoi atti, o essi controlleranno te.
-
Che gli eroi sono persone che hanno fatto ciò che era
necessario fare, affrontandone le conseguenze.
-
Che la pazienza richiede molta pratica.
-
Che ci sono persone che ci amano, ma che semplicemente non sanno come
dimostrarlo.
-
Che a volte, la persona che tu pensi ti sferrerà il colpo
mortale quando cadrai, è invece una di quelle poche che ti
aiuteranno a rialzarti.
-
Che solo perché qualcuno non ti ama come tu vorresti, non
significa che non ti ami con tutto te stesso.
-
Che non importa in quanti pezzi il tuo cuore si è spezzato;
il mondo non si ferma, aspettando che tu lo ripari.”
“Ma
giammai amerà qualcuno come te, perché tu sarai
parte di lui per sempre.”
Paulo
Cohelo. Babbano.
Già.
David
Summers è il mio ragazzo ideale.
Esattamente
come lo era Kevin.
Non
credevo, all’epoca, di poter trovare un ragazzo anche
lontanamente somigliante a Kevin.
Ed invece
l’ho fatto.
David
è perfetto.
Harry lo
adorerebbe.
I Grifoni
lo adorerebbero.
I Weasley
lo adorerebbero.
Il Mondo
Magico, lo adorerebbe, come compagno perfetto per la loro Salvatrice.
Non mi ha
mai fatto del male.
Non
è un ex-Mangiamorte.
Suo padre
e sua madre non cercano di uccidermi da quando ho 1 anno scarso.
È
perfetto.
Ma allora
perché, ogni singola sillaba di ogni fottuta parola di
quella poesia, mi faceva pensare a Malfoy?!
Non ho
fatto altro che pensare a Lui tutta la sera.
E mi sono
resa conto, che ogni nostra risata, mia e di David, ogni sorriso, ogni
sguardo, ogni gesto, ogni frase, ogni battuta, ogni scherzo, ogni
istante, era già stato vissuto da me e il Principe delle
Serpi.
E, per
quanto David rasenti la perfezione, per quanto possa rappresentare il
mio Principe Azzurro, non è quello che sto cercando.
Non sono
innamorata della perfezione.
Ma di
Draco Malfoy.
<<
Bella poesia? >> mi chiede David.
La sua
voce mi fa ritornare alla realtà, che aveva perso la sua
consistenza, al ricordo della profondità assurdamente
sensuale di quei maledetti occhi grigi..
Alzo la
testa di scatto, e mi sforzo di sorridere.
<<
Si, si…davvero bella… >>
Alza un
sopracciglio, ed il suo sguardo si fa più intenso, come se
mi stesse studiando.
Ed
infatti, ho la vaga impressione che è esattamente quello che
stia facendo.
<<
Senti Kiki… >> comincia <<
…abbiamo passato una serata davvero divertente. Tu sei divertente.
Ed anche bellissima. Ma adesso siamo arrivati al tipico punto della
serata, in cui dovrei accompagnarti in Sala Comune, scambiarci il bacio
delle mezzanotte a cui sto pensando da quando hai svoltato
l’angolo, e, magari, costruire qualcosa di più,
nei giorni seguenti… >>
Merda.
Che cosa
gli dico adesso?
David
è un bravissimo ragazzo, e mi piace sul serio ma…
Ma…
Ormai ho
dato così tanto del mio cuore, del mio corpo, della mia
anima, ad un’altra persona, che me ne è rimasto a
malapena a sufficienza per vivere.
Figuriamoci
per donarli ad altri…
<<
…Però… >> continua, dopo
aver fatto un lungo sospiro << …so
perfettamente che non potresti mai. >>
Lo guardo
negli occhi, storcendo un po’ la testa, cercando di capire
dove voglia andare a parare.
Pensavo
che stesse per dichiararsi o altro, in maniera più
ufficiale, diciamo, ma la sua ultima frase mi ha fatto completamente
cambiare idea.
Dalla sua
espressione si evince che è dispiaciuto, ma niente rispetto
allo sguardo di pura agonia che ci siamo scambiati io e Malfoy, quando
lui è andato via con i Mangiamorte.
Ho sempre
pensato che quel dolore insopportabile fosse a senso unico, che a lui
non importasse niente, anche perché non l’aveva
mai esplicitato.
Ma ci
sono voluti mesi e quella frase “Che solo perché
qualcuno non ti ama come tu vorresti, non significa che non ti ami con
tutto te stesso.”, per farmi entrare in testa
che, forse, almeno un po’ a Lui importa di me.
E di Noi.
<<
So riconoscere quando qualcuno è innamorato. E tu lo sei. Ho
sempre odiato i triangoli amorosi…e se le altre due punte in
questione siete tu e Draco Malfoy… >> si vede
che non lo sopporta, anche solo dal tono con cui ha pronunciato il suo
nome << …Allora l’ostacolo diventa
insormontabile. Mi piaci, Kiki, ma non posso competere…
>>
Poi,
precisando, con aria un po’ più irritata, aggiunge:
<<
Sia chiaro, non è che io non possa competere con Lui.
Perché per quello è fuori discussione la mia
superiorità… >> sorride, vanitoso,
ed io lo seguo << …Semplicemente con quello
che provi, inspiegabilmente, per un essere del genere…
>>
Lo dice
con un’espressione talmente buffa, che mi lascio andare in
una risata liberatoria.
<<
Sei davvero in gamba, David. Anche tu mia piaci ma…
>>
E lascio
la frase in sospeso.
A buon
intenditor, poche parole.
Ed
infatti, lui annuisce, per farmi capire che con un solo
“Ma…” mi sarei potuta risparmiare lunghi
discorsi.
<<
Magari potresti anche spiegarmi, se odi Malfoy per una questione di
fama, per parcondicio con i Grifondoro, o per una questione personale.
>>
Iniziando
finalmente a camminare verso la scalinata principale, ben attenti a
prendere corridoi raramente pattugliati, lo sento sospirare.
Come se
stesse valutando se raccontarmelo o meno.
Ma poi,
credo decida per la sincerità.
<<
Tanto penso che tu possa capirmi… >> sussurra,
prima di gettare la bomba:
<<
Sono stato insieme a Pansy Parkinson, al sesto anno. Fortunatamente non
avevamo ancora quella scassa cazzo di Gossip Girl, quindi abbiamo
potuto tenerlo segreto. Solo Megara e Malfoy e la sua banda sapevano di
noi. E con “Banda” intendo Blaise Zabini, Theodore
Nott, e la Greengrass. E hanno sempre cercato di separarci, per la mia
condizione di Mezzosangue. >>
Resto in
silenzio per un lungo minuto, per incanalare questa notizia.
David
Summers e Pansy Parkinson.
Chi
l’avrebbe mai detto?!
<<
E com’è finita? >> chiedo,
infilandomi in uno dei tanti arazzi che nasconde un passaggio segreto.
Mi segue
a ruota, e finisce il suo racconto.
<<
Non bene. Quando ormai ebbi la certezza che avesse ceduto al lavaggio
del cervello tipico di un Serpeverde, decisi di vendicarmi. La mia
prova fu che non si presentò ad un nostro appuntamento, e
non mi diede nemmeno una spiegazione valida. Ammetto di non essermi
comportato benissimo, ma usai la carta del tradimento.
>>
Ahia.
Non
credevo che anche i Tassorosso potessero essere così
diabolici.
Se
c’è un modo per ferire una persone, oltre che nei
sentimenti, anche nell’orgoglio e nella dignità,
è proprio andare a letto con qualcun altro.
Fa
davvero male.
Non parlo
per esperienza personale, però, fortunatamente.
Alza le
spalle, avendo finito il suo racconto.
<<
Fine. >> esclama.
Sto per
partire in quarta sul tema del tradimento, del rispetto per le donne, e
per la dignità femminile, quando mi torna in mente una frase
che lessi qualche estate fa a Privet Drive “Non giudicarmi.
Siamo tutti peccatori”.
La
questione ormai è lontana, inutile fargli una tirata
d’orecchi adesso.
<<
Wao. La Parkinson. Credevo avessi più gusto in fatto di
donne. >>
Ridiamo
tutti e due, finchè il passaggio segreto termina il suo
spazio, e ci affacciamo cautamente nel corridoio.
Accertatoci
del fatto che sia deserto, usciamo completamente dal passaggio segreto,
e ci mettiamo uno di fronte all’altro.
Adesso
lui dovrebbe svoltare a destra, per arrivare alla sua Sala Comune, ed
io prendere le scale per andare al Settimo Piano.
È
il momento di salutarci.
<<
Bè, allora grazie ancora della serata. >> dico.
<<
Il contrario. Buona notte. >>
Si china
leggermente per darmi un bacio sulla guancia, per poi voltarmi le
spalle.
Fatto
qualche passo sento la sua voce chiamarmi.
Mi giro,
con un piede già sullo scalino.
<<
Salutami Malfoy. E auguragli i migliori incubi da parte mia.
>>
Per poi
svoltare nel buio del corridoio.
Mi fermo
paralizzata.
Che cosa
voleva dire?
…Solo
perché qualcuno non ti ama come tu vorresti, non significa
che non ti ami con tutto te stesso…
<<
Non andare da lui.. >>
Supplicante.
<<
Perchè? >>
<<
Perchè non vuoi. >>
<<
Puoi fare di meglio. >>
<<
Perchè non voglio. >>
<<
Non basta. >>
<<
Perchè ti...ti... >>
Dillo.
Porca
troia, dillo!
<<
Ti...ti...ti a.. >>
<<
Dillo..! >> sussurro, disperata e supplicante.
<<
Ti... >>
<<
...E’ pericoloso, specie se c’è in ballo
il sacro santo nome dei Malfoy! Ti vorrà vedere morta, e
vorrà farlo con le sue mani! Lo capisci? >>
(..)
<<
Ho capito. Vuoi sentirti dire che sono spaventata?... Bè,
ecco qui. Sono spaventata. Ho
paura. >>
(..)
<<
Bambolina...non permetterò che ti faccia del male.
>>
<<
…Cazzo, bambolina, sono tornato a Scuola, mi sono arruolato
nell’Esercito di Silente, ho persino aiutato quel coglione di
tuo fratello a riprendersi la Mezzosangue! E per chi credi che
l’abbia fatto?! Sei davvero scema se non hai ancora capito
che ti... >>
<<
Ci vediamo all’inferno, bambolina. >>
<<
Ricordati… che Tu. Sei. Mia. >>
Ed inizio
a correre.
Quanto
cazzo ci mettono quei ritardati mentali?!
Che cosa
ci vuole ad attraversare la Sala Comune, per venirmi ad aprire?!
Ci
scommetto tutto quello che ho che nessuno ha voglia di alzarsi, e mi
lasceranno quaggiù a tremare di freddo tutta la no..
<<
Potter? >>
Va bene,
come non detto.
Mi giro
velocemente verso la voce, per trovarmi di fronte a Daphne Greengrass
in persona.
Sto per
chiederle stizzita perché cazzo ci hanno messo tanto per
venire ad aprirmi, e che la prossimo volta devono assolutamente dirmi
questa maledetta parola d’ordine, perché, tanto,
ci passo più notti io qui che la Parkinson, ma mi rendo
conto di non esserne affatto nelle condizioni.
Ho
mandato un Patronus sia a Zabini che a Nott, ed anche a lei, sperando
che ci mettessero meno di 2 minuti e 45 secondi per farmi entrare.
Si, avete
capito bene.
Sono qui
fuori con le meni in mano, non sapendo se Lui mi voglia ancora vedere,
da bene 2 minuti e 45 secondi!
Assurdo,
no?
<<
Greengrass. Mi fai entrare o restiamo tutta la notte qui fuori,tutti
insieme appassionatamente? >>
Si vede
che ho fretta di vederlo, vero?
Alza un
sopracciglio.
<<
Ti lascio entrare anche stavolta. Però sappi che era davvero
incazzato quando è rientrato. Non voglio sapere cosa gli hai
fatto, solo, bada bene a farti perdonare in modo decente. Non sopporto
vederlo così… >>
Eeh?
Bada bene?
Farti
perdonare?
Decente?
Ma come
si permette?!
Sto
appunto per scaricarle addosso tutto il mio disappunto, per
ciò che mi ha detto, e per il tono che ha osato utilizzare
con la sottoscritta, quando, senza nemmeno darmi il tempo di aggiungere
anche una sola imprecazione, mi da le spalle, ed entra nella sua Sala
Comune, lasciandosi il ritratto aperto.
Stizzita,
mi decido a seguirla senza fare obiezioni: adesso, la cosa
più importante di tutte e parlare con Lui.
Poi
penserò anche a far abbassare la cresta alla Principessa
delle Serpi.
Sento il
Ritratto del Serpente chiudersi alle mie spalle, ed intercetto la
Greengrass accomodarsi sulla sua poltrona preferita nel solito angolo
V.I.P, e Nott e Zabini scendere le scale del Dormitorio Maschile.
Mi dirigo
velocemente verso di loro, mentre sento su di me lo sguardo delle altre
due ragazze Serpeverde, sedute in compagnia della Greengrass: sua
sorella e la Parkinson.
Non serve
che io esclami “Dov’è
Malfoy?”, perché Zabini e Nott mi rispondano:
<<
E’ in camera nostra. >>
Zabini.
<<
E’ una fortuna che fosse in bagno quando ci hai mandato il
tuo Patronus: non credo che abbia molta voglia di vederti.
>> constata Nott.
Lo so, e
lo capisco anche.
Ma non
posso impedire al mio stomaco di stringersi in una morsa soffocante e
dolorosa.
<<
Comunque… >> continua Zabini, con la tipica
aria di chi urla al Mondo “Si lo so, sono un genio”
<< …abbiamo lasciato la porta aperta. Se fai
in fretta, potrai entrare senza chiedere permesso. >>
Annuisco,
e li sorrido sinceramente.
Mi avvio
subito verso le scale,ma le parole sussurrate di Nott non possono fare
a meno di essere captati dai miei timpani.
“Come
sempre”.
Si
riferisce al fatto che non abbia mai bussato.
E credo
intenda, non il significato stretto del termine, che coinvolge una
porta e delle solide nocche, quanto ad uno più ampio.
Forse
alla mia entrata in scena nella vita di Draco Malfoy, senza che nessuno
me ne desse il permesso.
Ma per
me, credetemi, è esattamente lo stesso.
Il
Principe delle Serpi ha iniziato ad avvelenarmi le vene, corpo, anima e
cuore, senza che io me ne accorgessi, né potessi fare nulla
per impedirlo.
Questo,
però non mi impedisce di correre a rotta di colla per le
scale, fino alla stanza numero 7.
Resto per
un bel po’ di tempo in contemplazione del fine legno pregiato
che ne costituisce la porta, prima di decidermi, facendomi coraggio con
un profondo sospiro, ad appoggiare i polpastrelli su questo maledetto
uscio, e spingere.
Inizialmente,
sento lo sconforto più nero colpirmi proprio
all’altezza della pancia: la camera è vuota.
Lui non
è qui.
Ma poi
sento qualcos’altro farsi strada in me, diversa dalla
disperazione per non poter incontrare i suoi occhi grigi ancora una
volta.
Il
sollievo.
Irrimediabilmente
legato alla vigliaccheria.
In
fondo…sono corsa fino qua per almeno tre piani, aspettato
impaziente fuori dalla sala Comune Serpeverde, sopportato quel tono
autoritario della Greengrass, e poi nuovamente corso per le scale fino
alla stanza numero 7…
Tutto per
vedere Lui.
Ma non mi
è passata nemmeno per un secondo per la mente, una qualche
vaga idea di cosa avrei fatto o detto, dopo averlo visto.
Tecnicamente
non ho fatto nulla di male.
Tecnicamente.
Perché,
parlando sinceramente, se Lui fosse uscito con un’altra
ragazza, sarei davvero andata fuori di testa.
Per la
rabbia, l’indignazione, e la gelosia.
La
gelosia…
Quella mia avrebbe
distrutta.
Perciò,
adesso che la mia folle corsa si è arrestata, adesso che
posso fermarmi un attimo a riflettere, cosa che faccio davvero troppo
poco spesso, finalmente mi rendo conto che non ho la più
pallida idea di cosa dire a Malfoy.
Merda…
<<
Tu che ci fai qui? >>
Voce
profonda, sexy, profumo ammaliante, cuore che arriva in gola, tono duro
e freddo.
Draco
Malfoy.
Troppo
persa nei miei pensieri, non mi ero accorta della sua entrata in scena.
Sto
appunto per chiedermi da dove cazzo sia comparso, quando mi ritornano
in mente le parole dei suoi amici: “E’
una fortuna che fosse in bagno quando ci hai mandato il tuo
Patronus…”.
Mi giro
di scatto verso di Lui, e non posso fare a meno di ammirarlo in tutta
la sua sensualità.
Sarà
che ormai c’avrò fatto l’abitudine, ma
la divisa Serpeverde gli dona davvero.
Decisamente
l’argento è il suo colore…ed anche il
verde gli dona quell’aura erotica che lo rende irresistibile
agli occhi di ogni ragazza eterosessuale.
Ma
c’è una cosa che stona con la perfezione del suo
corpo.
Se
all’inizio nei suoi occhi c’era lo stupore per
avermi visto improvvisamente in camera, adesso quel sentimento lascia
spazio ad uno decisamente più doloroso.
La
freddezza.
Non so
rispondere alla sua domanda.
Anche
perché, effettivamente…che ci faccio qui?
Cosa
spero di ottenere?
<<
Summers dove l’hai parcheggiato? È qui fuori dalla
finestra a cavallo del suo Unicorno Alato? >>
Il
disprezzo nelle sue parole mi ferisce, mi devasta, mi immobilizza.
Peggio
del migliore anestetico.
Sono
solamente in grado di scuotere le testa.
<<
Non dirmi che è nella Mia
Sala Comune!?... >> la voce raggiunge un tono
più alto, pieno di disgusto <<
…Perché in quel caso non risponderei
più di me! >>
Mi lascio
scappare un sorrisino.
Restiamo
per un bel po’ a fissarci, io persa nella contemplazione dei
suoi maledettissimi occhi, Lui nelle sue ipotesi.
Solo
quando alza un sopracciglio, mi rendo conto che è il momento
di tirare fuori coraggio, unghie, ed una risposta decente.
<<
Credo che a questo punto sia già nella sua stanza..
>>
Ghigna.
E non
intravedo niente di buono in quel ghigno.
<<
Immagino che ti stia preparando candele profumate e
rose...l’avevo detto che quello ha sempre voluto solo
portarti a letto. >>
E allora
esplodo:
<<
Perché, per te invece il discorso cambiava? Non è
sempre stato quello il tuo unico obiettivo? >>
Mi
rivolge uno sguardo di pura indignazione.
Alza gli
occhi al cielo, e mi risponde esasperato.
<<
Oh, certo…adesso scarichiamo la colpa su di me! Come sempre.
>>
Abbasso
la testa.
In
effetti…ha leggermente ragione…
Non sono
venuta fino qui per litigare, ma la sua rabbia è evidente.
E
giustificata…
Ma il
fatto che io abbia appena abbassato il capo, cosa che non avrei mai
fatto dinanzi a Lui prima di tutto questo macello di noi due, non gli
basta.
Incalza.
<<
Ah, capisco. Vi siete accontentati di un freddo muro ed un corridoio
vuoto. Non ti facevo così facile, Potter. >>
<<
Malfoy, non ho capito bene. Mi stai per caso dando della facile?
>>
<<
Si. >>
Sono
passate molte settimane dal mio primo pomeriggio a Serpeverde, e ne
sono successe di cose.
Ricordo
che litigammo furiosamente, quella volta, e ci dicemmo cose davvero
cattive.
Per non
parlare dell’immensa soddisfazione che provai
nell’aver appiccicato la Parkinson al muro…
Fatto sta
che, per la prima volta in otto anni, un insulto di Malfoy mi
ferì.
Forse per
quello che disse, per come
lo disse, o semplicemente perché poche ore ci eravamo
baciati, dopo Hogsmeade…
Fatto sta
che, se allora mi sentii davvero toccata da quel suo insulto, niente
è paragonabile allo strazio che sento adesso.
<<
Sai…sai che non è…così..
>> sussurro, con la testa bassa, la voce flebile, e le
palpebre che si alzano e abbassano furiosamente sugli occhi, per
cercare di asciugarli.
<<
Sinceramente?... >> afferma <<
…Non so più cosa pensare, Potter. Dopo stasera,
non lo so più. >>
Alzo lo
sguardo nel suo, fottendomene del fatto che la mia retina sia umida o
meno.
Una luce
combattiva mi attraversa lo sguardo.
<<
Perché prima la situazione tra di noi era molto
più semplice, vero?.. >> inizio ad alzare un
po’ la voce << …anzi…di quale situazione
parlo? >>
Spalanca
gli occhi, indignato.
<<
Non provare a rifarlo…non provare a darmi addosso, per
coprire una tua colpa! Di certo con Summers non hai semplificato le
cose! >>
<<
Ma cosa? Cosa c’è da semplificare o complicare?
Non capisci che prima o poi succederà? Non possiamo restare
in questo limbo di incertezze, precludendoci ogni occasione giusta per
stare bene, ripensando a vecchie e gloriose scopate! La Scuola sta per
finire… >> Questa frase lascia sia in me che
in Lui un senso di terrore ed inquietudine inimmaginabile
<< …Cosa faremo, una volta finita la Scuola?
>>
Resta in
silenzio.
Perché
sa che ho ragione.
Ce ne
siamo fatti troppi di torti a vicenda, in tutti questi lunghi anni.
E la
questione della sua partenza per Mangiamort-Land è rimasta
ancora irrisolta.
Troppi
insulti, troppo astio, troppa inimicizia, quasi odio, tra i nostri
amici, le nostre famiglie, le nostre Case, troppi torti, troppe
cattiverie.
Troppo.
Ma
c’è una cosa che cancellerebbe tutto.
Tutto.
E sono
quelle due parole, quelle tre sillabe, quelle cinque lettere, che tutti
quanti trovano molto facile pronunciare, tranne noi due.
Nel suo
caso, poi, non so nemmeno se sarebbero veritiere.
Gliel’ho
detto, non mi precludo dei rapporti futuri sani e sinceri, con ragazzi
carini e simpatici, solo per il sesso.
Solamente
perché mi trova attraente, gli piaccio, magari anche
più delle altre ragazze, non posso sbattere la porta in
faccia all’amore di un uomo, nei miei confronti.
Credo di
meritare almeno quello…
<<
E allora? … >> dice, con un sussurro roco,
senza incontrare il mio sguardo << …Cosa
proponi di fare? Mettere una bella croce sul capitolo di noi due, e
basta? Frequentare tranquillamente altre persone, facendo finta di
niente? Finirla così? >>
Fine.
Che
orrenda parola.
Però
non vedo alternative.
Non
è nemmeno giusto continuare così
all’infinito.
Chiuderla
qui, ed intendo definitivamente, non come abbiamo sempre detto,
è decisamente la cosa più giusta.
Già.
E
allora perché deve fare così maledettamente male?!
Ma non
devo piangere.
Ed invece
mentre annuire, un semplicissimo gesto, diventa il più
articolato e complesso del mondo, sento che se non esco immediatamente
da qui scoppierò in singhiozzi, altro che lacrime…
<<
Dimmi solo una cosa… >> riprende, con la voce
più fredda e neutra che gli abbia mai sentito
<< …tu e Summers…avete fatto sesso?
>>
Rido.
Ma non
è una di quelle risate allegre e contente solite.
No.
È
isterica, sarcastica, straziata e tremante per le lacrime che
scalpitano sempre più forte di uscire.
<<
No.. >> scuoto la testa, decisa <<
…il massimo contatto fisico è stato il tipico
bacio sulla guancia di saluto. >>
Non fa un
cenno alla mia risposta.
Non
lascia trapelare niente, se non indifferenza.
E questo
è l’ennesimo colpo mortale.
Aspetto
per lunghi minuti di pura tensione, in piedi al centro della stanza, in
silenzio, aspettando una sua qualche reazione, ma niente.
Rimane a
fissare un punto indefinito del letto di Nott.
Ed
allora, anche se ogni movimento sembra pesare più di un
macigno, anche se persino respirare lacera il petto, e pensare ai
movimenti mi manda in fumo la testa, anche se tutto intorno a me urla e
si dispera, mi decido a muovermi verso quella dannata porta.
Mesi e
mesi di sofferenze, stanno per finire.
O almeno,
è così che continuo a ripetermi.
Perché,
se adesso sono a pezzi, adesso che posso respirare per lo meno la sua
stessa aria, non oso immaginare come mi ridurrò quando ci
saranno sette piani a dividerci.
Che non
sembreranno mai così tanti, ma così
esageratamente troppi.
È
un addio, quindi, Principe delle Serpi?
Non mi
guarda nemmeno.
Presumo
di si.
I passi
rimbombano forti e chiari sul pavimento, alzare la gamba da terra
diventa pesantissimo, piantare il piede su di esso è
dolorosissimo, permettermi un’uscita di scena dignitosa
sembra quasi impossibile.
E quando
quella cazzo di porta è talmente e così
dannatamente vicina che posso toccarla, quando lo faccio sul serio,
poggiando le mie dita sulla maniglia, quando trovare la forza per
abbassarla sembra un’impresa possibile solo al possente
Ercole, è allora che mi sfugge.
Forte e
chiaro, distrugge tutto il silenzio che avevamo creato.
Fa a
pezzi i miei timpani, ed anche i suoi.
Fa
sobbalzare entrambi dallo stupore.
Decreta
ancora più marcatamente la mia completa appartenenza a Lui.
Un
singhiozzo.
E
proviene da me.
Di spalle
a Lui e alla sua stanza, con la mano già sulla maniglia, mi
sento piangere.
Mi tasto
tremante le guance, e le sento bagnate.
Porto un
dito alle labbra: sono salate.
Si, sono
decisamente lacrime.
E, come
successe al Campo di Quidditch, quando, dopo aver scoperto erroneamente
che ero l’assassina di Lucius Malfoy, mi diede addirittura
uno schiaffo, decretando l’inizio di una lunga serie di
addii, accortami della presenza di una lacrima sul mio viso, ecco che
giungono le altre.
Incapace
di fermarmi, di muovermi, di scostarmi, di andarmene, di contenermi, di
darmi un tocco dignitoso, di smetterla, di fare meno rumore, inizio a
piangere.
In sua
presenza.
Leggeri e
disperati singhiozzi escono dalla mia tristezza, mentre sento le spalle
ed il corpo nella sua globalità venire scossi dalla portata
del mio pianto.
Smettila…Kiki…smettila
immediatamente!
Me lo
ripeto incessantemente.
Ma non ce
la faccio.
Non trovo
la forza per fare altro, che non sia piangere sulla porta della stanza
numero sette, in presenza di Draco Malfoy.
E
perché dovrei smetterla, d’altronde?
Datti
un contegno, maledizione!
Perché?
Quando uscirò dalla stanza, Lui non ci sarà
più, per me.
Non
devi mai mostrarti debole, ricordi?
Non
mi interessa. Perché Lui non sarà mai mio.
Non
puoi permetterti di innamorarti, cazzo!
Troppo
tardi…
Dov’è
finita la Grifondoro che c’è in te?
È
morta. Avvelenata dal liquido letale del serpente.
Non
può essere morta! Calmati! È solo un
ragazzo…
Non
è solo
un
ragazzo, maledizione! È questo il punto!
Smettila.
Smettila e basta.
Gocce di
dolore, scorrono fumanti sulla mia guancia, ardendola come fossero
fuoco.
Ricadono
fino al mento, accarezzandolo e leccandolo in tutta la sua
lunghezza.
Alcune
lacrime mi finiscono sulla maglietta, altre sul palmo della mano.
E non
riesco a smettere di singhiozzare.
E non
riesco a smettere di soffrire.
E non
riesco a smettere di tremare.
E non
riesco a smettere di volerlo.
Volerlo?
O
amarlo?
Sempre
ferma nella mia pietosa posizione e condizione, mentre le mie orecchie
sono sature solamente dei miei lamenti, troppo sconcertate per sentire
qualsiasi altra cosa, il suono di lenti passi, non arriva a farmi
vibrare i timpani.
Non sento
Draco Malfoy avvicinarmisi.
Sento
troppo male al petto, al viso, agli occhi, allo stomaco, al cuore, per
accorgermi di tutto il resto.
Ma il Suo
tocco non mi sfugge.
Mi sfiora
delicato il braccio, lentamente per valutare la mia reazione.
Quando
vede che, né accenno a cacciarlo, né tantomeno a
smettere di piangere straziata, i suoi movimento diventano
più decisi.
Mi
afferra anche l’altro braccio, e mi gira verso di Lui.
Alzo la
testa, incontrando i suoi splendidi occhi.
Si, avete
capito bene.
Non
nascondo il mio sguardo triste, e nemmeno le mie lacrime.
Lo guardo
negli occhi fiera, come se qui a piangere fosse Lui e non io, incurante
delle gocce salate che mi disegnano il viso, degli occhi e del naso
arrossati, delle mani tremanti, della disperazione che fuoriesce da
ogni poro del mio aspetto.
<<
Lo sai… >> si decide a parlare, con voce
tremante, trattenente a stento rabbia, pietà, tristezza e
molte altre emozioni tutte insieme << ...Lo sai! Sai che Non. Sopporto. Vederti. Piangere!
>>
La sua
frase causa solo altri singhiozzi, ed altre lacrime.
Irrefrenabile,
tutta il dolore che mi ha sempre afflitto da quando ho iniziato ad
innamorarmi di Lui, tutto quello che ho sempre cercato di tenermi
dentro, ecco che sta esplodendo.
Nel modo,
nel momento, nel luogo e con la persona meno opportuni.
Ma si sa.
Quando il
pianto ti colpisce, non puoi fare nulla per fermarlo.
Come
Cupido…
Ed
è quindi in un profondo stato di disperazione, angoscia,
sofferenza, pura agonia e pura devozione, che entrambi ci fondiamo
l’uno sulle labbra dell’altro.
Senza che
nessuno l’abbai decido, o si sia avvicinato per prima.
O forse
sono stata io a fare il primo passo, o forse Lui.
Non lo so.
So solo
che è solo mentre bacio Draco Malfoy che la profonda ferita
pulsante sangue e dolore nel mio petto, si ricuce.
Smette di
pulsare, e mi risparmia ulteriore dolore.
Mi
aggrappo al suo colletto, furiosamente, artigliandogli i capelli con le
dita, mentre sento le sua braccia sollevare il mio corpo sempre
più verso di Lui.
Sposta la
testa verso destra, per approfondire sempre di più il bacio,
per permettere ancora di più alla sua lingua di esplorare la
mia bocca.
Famelico,
lussurioso, erotico, arrabbiato, sexy, disperato,
assolutamente perso.
Ecco come
potrei descrivere il nostro bacio.
Ma non ci
basta.
Oddio,
non ci basta mai, ma adesso…
Adesso
nessuno dei due ha intenzione di fermarsi.
Le sue
labbra passano sul mio viso, mentre leccano e si dissetano delle mie
lacrime.
Chiudo
gli occhi, beandomi delle sue attenzione che mi eccitano sempre di
più, ed inclino la testa leggermente all’indietro.
<<
Sarai la mia rovina, bambolina. >> sussurra,
tremendamente sexy, nel suo più roco sussurro.
<<
Tu sei la
mia rovina. >> ribatto io, mentre passa a divorarmi il
collo con le sue labbra maledette.
E mentre
la sua mano accarezza la mia pelle, sempre più vicino ai
miei seni, lo sento indietreggiare leggermente, mentre trascina anche
me con lui.
Non devo
aspettare di sentire la morbidezza del suo materasso contro le mie
gambe per capire che mi sta conducendo verso il suo letto.
Mi stacco
da Lui, e lo guardo più intensamente che posso, con gli
occhi ancora arrossati per il pianto.
Lo
guardo, e vorrei urlargli in faccia tutto quello che mi ha fatto
provare dal nostro primo bacio sino ad oggi.
Tutte le
sofferenza che mi ha causato, ma anche tutto quello che di
meravigliosamente bello possa uscire in una storia travagliata, ma
intensa come la nostra.
Vorrei
dirgli che mi sono innamorata di Lui come una ragazzina, cosa che,
credetemi non sono più da molto tempo.
Una
ragazzina intendo.
Ma non lo
faccio.
Al
contrario, mi tolgo il cinturone dalla vita, gettandolo lontano.
Sempre
senza interrompere il nostro fare l’amore con gli occhi, mi
sfilo il vestito.
Sento il
suo sguardo famelico accarezzarmi lungo tutta la linea curva del collo
e della spalla, per discendere poi lungo le scapole, il seno, compresso
in un reggiseno blu elettrico, regalo di Harry alla festa della Donna
dell’anno scorso, e proseguire lungo la pancia, fino al mio
tatuaggio della Fenice.
Le gambe
restano fasciate dei leggins di pelle nera ancora per poco.
Mi tolgo
i tacchi velocemente e, sempre con i miei occhi fissi nei suoi in preda
alla pura lussuria, abbasso anche questo indumento, scoprendomi dalla
vita in giù, lasciandogli godere della vista delle mie
mutandine coordinate al reggiseno.
Quando
vedo che non riesce più a trattenersi, quando mi bacia di
nuovo con ancora più desiderio di prima, però,
tutta l’urgenza che prima ci aveva colti, adesso è
sparita.
Mi bacia
lentamente, ma non con meno desiderio.
Nel
frattempo gli slaccio la camicia, mentre sento le sue mani accarezzarmi
in modi e in luoghi che a Catechismo non ti spiegherebbero mai.
Il pezzo
di stoffa verde e argento raggiunge il mucchio dei miei vestiti sul
pavimento, insieme al maglione che si sfila subito dopo.
Ma
è soltanto quando le mie dita tremanti, ma familiari con il
suo corpo, gli lasciano cadere la camicia bianca sulle spalle, quando
quelle stesse dita di beano del contatto con la sua pelle fredde dei
pettorali scolpiti, che mi lascio sfuggire un sospiro.
Sento la
presa delle sue mani sul mio sedere rafforzarsi, segno del suo
gradimento, ed in men che non si dica, mi sta già poggiando
sul suo letto.
Rivedere
Draco Malfoy nudo, per la prima volta dopo tanto tempo, è
stata una vera e propria apparizione divina.
Perché
ha un corpo talmente perfetto, ai miei occhi ancora di più,
che quasi fa male a guardarlo.
Sentire
le sue mani su di me, possessive come non mai, ha risvegliato in me
sensazione di assurda intensità, provate più
volte, ma solo con Lui.
Bearmi
dei nostri sospiri, dei nostri sussurri rochi, dei nostri gemiti
estasiati dal rapporto… è stato come ascoltare il
mio cantante preferito che ti canta una serenata sotto il balcone.
E…
Dio,
quelle labbra! Quelle mani! Quel corpo! Quel fondoschiena! Quello
sguardo!
Ma
niente è certamente paragonabile all’espressione
di puro abbandono, rilassamento e godimento che assume il suo perfetto
e magnifico viso nel pieno dell’orgasmo.
L’ho
detto.
Fare
l’amore con Draco Malfoy dovrebbe essere considerata
l’ottava meraviglia del mondo.
Platone
racconta in una sua opera il cosiddetto “Mito degli
Androgini”.
Ovvero,
narra di questi esseri, insieme un uomo ed un donna, figli della Luna
che popolavano la terra.
Ogni
androgino raggiungeva l’autosufficienza da se, ma un giorno
divennero talmente arroganti ed ambiziosi che Zeus li separò.
E
da allora, uomo o donna che sia, accade che ogni essere umano cerca per
tutta la vita l’altra metà, quella con cui
sentirsi completi, in pari con il mondo.
L’anima
gemella, insomma.
Non
avevo mai capito fino in fondo il senso di questo mito.
Ma,
diventando un solo corpo con Draco Malfoy, cullati dalla
musicalità dei nostri gemiti, e solo la luce della Luna che
filtrava dalla finestra a testimoniare il nostro
peccato…bè credo davvero di averlo compreso.
Finalmente
sono risorta nel mondo degli aggiornatori!
Mi
dispiace avervi fatto aspettare più tempo del solito, il che
è tutto dire, ma i miei professori sono tutti una massa di
rompi palle!
E
mi dispiace moltissimo anche non poter rispondere alle vostre
recensioni, ma ho davvero troppo poco tempo!
Ma
sappiate che, chiunque recensisca, o metta la mia storia tra seguiti
e/o preferiti, ha davvero tutta la mia gratitudine!
P.S.
posso ribadirvi la mia richiesta sul video con canzoni, sulla mia ff,
fatta anche nello scorso capitolo?
|
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Capitolo 29 *** Can't Take My Eyes Off You ***
She.
<<
Avete fatto sesso. >>
<<
Si. Adesso, visto che siamo arrivati a quota sette perché
non la smetti di ripeterlo? >>
<<
Ma…sesso nel
vero senso della parola? >>
<<
No, abbiamo solo fatto dei disegnini erotici sul muro
della sua stanza! Si, Gin, abbiamo fatto sesso! Nel vero senso della
parola!
>>
<<
Avete fatto sesso. >>
Giuro
che sto per strozzarla.
Sono
sempre stata contrario alla violenza, anche se non si
direbbe, specie sui miei amici, ma, giuro, se Ginny Weasley ripete
ancora una
volta quella frase la uccido a mani nude!
No,
va bene, lo ammetto, non è che io sia proprio contrarissima
alla violenza…
<<
E adesso, quindi? Com’è la situazione tra voi?
>>
Sposto
lo sguardo verso Herm, rimasta in silenzio da quando,
entrata in stanza le avevo salutate con un “Io e Malfoy
abbiamo fatto sesso.”.
Ed
alzo le spalle, sospirando.
<<
Non ne ho idea. Quando mi avete chiamata ancora dormiva..
>> E, Dio se era
bello mentre
dormiva.. << …Gli ho lasciato un biglietto,
comunque. >>
Stamattina,
verso le sette, sono stata svegliata dal
Patronus-Cervo di Harry, che mi recapitava un suo messaggio, nel quale
mi
informava dell’affidamento di una nuova missione, da parte
del Ministero.
Dobbiamo
andare da qualche parte, che ci sarà comunicata
più
tardi, a scortare un preziosissimo informatore sulla malavita del Mondo
Magico,
in un luogo di massima sicurezza.
Certamente
avrà da spifferare qualcosa sui Mangiamorte che Malfoy
e Nott non hanno già detto.
Fatto
sta che la nostra Passaporta è stata creata ad Hogsmeade, e
non a Scuola per ragioni di sicurezza, e verrà attivata per
le otto e mezza.
Ergo,
mi sono dovuto alzare per venire in camera a cambiarmi,
incontrarmi con gli altri, andare ad Hogsmeade, prendere la Passaporta,
e adempiere
al mio dovere di Cacciatrice.
Afferro
i pantaloni dal mio armadio, quelli che si trovano in zona
“Missioni”, adatti a lavoretti tipici di una
Cacciatrice, ed inizio ad
infilarmeli.
Herm
armeggia con la Bacchetta ed i suoi
capelli, alla ricerca del modo migliore
per domarli, mentre Ginny sceglie accuratamente cosa indossare sopra i
jeans
chiari che ha indosso.
La
prima, alla mia risposta, sposta lo sguardo pensieroso verso un
punto non ben definito della stanza, mentre la seconda si gira verso di
me, di
nuovo.
<<
Avete fatto sesso. >>
<<
Ginny, cosa non ti è chiaro del concetto “Fare
sesso”?!
>>
<<
Avete fatto sesso. >>
No,
basta.
Adesso
è troppo.
Mi
avvicino con non chalance al letto di Hermione, il più
vicino,
ed inizio a posare le dita sul cuscino.
Così,
non appena pronuncia le prime sillabe della sua tipica frase
di stamattina..
<<
Avete fatto ses... >>
BUM!
Cuscino
in faccia.
Non
appena l’ammasso di piume e stoffa scivola dal viso della
rossa, la sua espressione impagabile, fa piegare in due dalle risate
sia me che
Herm.
Bocca
e occhi spalancati, capelli scompigliati e pelle bordeaux
come i suoi capelli.
Davvero,
impagabile.
La
notizia con cui ho esordito stamattina e la cuscinata dalla
sottoscritta, devono essere davvero troppo per la povera Gin.
Ma
non ci mette molto a riprendersi.
<<
COME HAI OSATO?! >>
Inizia
a rincorrermi, brandendo la sua spazzola preferita, mentre
io, ridendo più che mai, schivo scarpe, salgo sui letti,
faccia slalom tra i
vestiti, scivolo sotto la scrivania, pur di non farmi acchiappare.
Ma
è Hermione che ci ferma, ricordandoci che ci aspetta una
missione.
In
pratica, ci fa ritornare serie come la gente si aspetterebbe
dalle Cacciatrici.
<<
Ginny spero che a questo punto tu abbia assimilato meglio
la notte di fuoco di Kiki e Malfoy?! >> conclude Herm,
mentre ci divide,
causando una linguaccia indignata dalla rossa, ed un ulteriore risatina
da me.
Ma
poi, vedo Gin scuotere la testa, e guardarmi con la tipica aria
spaventosa da chi è letteralmente
affamato di Gossip.
Lo
stesso sguardo fuori di se che avrebbe un vampiro che non
succhia sangue da secoli, davanti ad un caldo e grondante corpo.
<<
Come è stato? È stato bello come sempre? Quanto
ti è
piaciuto da 1
a
10? Com’è successo? Dove ti ha toccata? Come diavolo ti è
venuto in mente? Vi siete
messi insieme? Ti ha detto che ti ama? Gli hai detto che lo ami? Come è stato?! >>
Resto
per almeno una manciata di secondi interdetta e stordita
dalle sue numerose domande a raffica, ma poi alzo un sopracciglio, e le
guardo,
seria.
<<
Le opzioni sono due. Ci vestiamo velocemente ed andiamo
da Harry e Ron, senza doverli sentire lamentare dei nostri continui
ritardi.
Oppure, da pessime Cacciatrici negligenti che siamo, perdiamo del tempo
prezioso a spettegolare della mia notte di assurda passione con Draco
Lucius
Malfoy, il ragazzo più dannatamente sexy che il genere umano
abbia mai
concepito. >>
Inutile
dire che lo sguardo di Ginny si è fatto più folle
alla
seconda opzione, alla quale sta vigorosamente annuendo.
E,
magari, vi aspettereste che aggiunga “Ed è inutile
dire che
Hermione, saggia e diligente, sia più propensa alla prima
proposta.”
Ma
non posso farlo.
Perché
non corrisponde alla realtà.
Ci
guarda pensierosa, mordendosi il labbro, mentre sposta
febbrilmente lo sguardo verso l’orologio.
<<
Ginny ti proibisco
di truccarti, e tu Kiki non perderai nemmeno un secondo
alla ricerca dei tuoi loschi arnesi da combattimento. In
questo modo, guadagniamo quindici minuti rispetto al solito, nel quale tu… >> e punta
la solita
accoppiata dito ammonitore – sguardo severo sulla
sottoscritta << …Farai
meglio a non trascurare nessun particolare. >>
Sorriso
sadico di Kiki e Ginny, ed in un secondo ci ritroviamo
sedute sul letto di Hermione, il più vicino a dove tutte tre
ci troviamo.
E…
Se
entrasse un ragazzo in questo momento, ne sarebbe certamente
atterrito.
<<
Dopo la serata con Kevin, che, tra parentesi, è stata
davvero divertente, mi sono resa conto che c’era un motivo se
avevo pensato a
quello stronzo dallo sguardo sexy tutta la sera…
>>
Vedo
Ginny ed Herm allargare le labbra in un sorriso soddisfatto,
e solo quando sussurrano “Lavanda e Calì ci devono
tre pacchi di sigarette”, mi
balena in menta l’assurda intuizione che le vede a
scommettere sulla
sottoscritta, e sui suoi pensieri.
Comunque,
abbiamo poco tempo per discutere di questo…
Mi
limito a guardarle scioccata e severa, con un sopracciglio
alzato, e a continuare il mio racconta schioccando la lingua.
<<
…Dicevo…dopo aver salutato David sono andata da Lui. Ed ho fatto una corsa assurda, tra
parentesi. Per non parlare del gradino della seconda rampa di scale che
porta
ai sotterranei, quello maledetto…cazzo lì ho
preso un enorme scivolone!
>>
Se
non avessimo avuto dei doveri di Cacciatrici ad attenderci,
avremmo certamente perso i prossimo 15 minuti a parlare male del
gradino
stronzo, e a ridere della mia caduta.
Il
problema, è che quegli stramaledetti impegni verso la
Comunità Magica
ci tengono
impegnate eccome.
Ergo,
abbiamo solo il tempo di perderci in una risata cristallina
per un po’, prima di continuare il racconto.
<<
Quando sono andata in camera sua, era incazzato nero.
Anzi peggio…era furioso…
>>
Fronti
corrugate, fiato sospeso, occhi spalancati.
Si,
ho tutta l’attenzione delle mie amiche.
<<
…Come da copione abbiamo finito per litigare. E per
dichiarare la fine ufficiale del nostro rapporto. Se è di un
rapporto che si
può parlare. >>
<<
Capirai… >> mi interrompe Ginny
<<
…strazianti addii e baci fugaci sono la prassi per voi
ormai… >>
<<
A quanti saluti struggenti siamo arrivati? Quota 25?
>> aggiunge Herm, facendoci ridere.
Ma
io scuoto la testa, mentre l’allegria sparisce dal mio viso,
al
ricordo della tremenda sensazione che ho provato in quella stanza.
<<
No, ragazze, posso assicurarvi che ieri era diverso.
>>
La
voce mi si incrina leggermente, al ricordo delle brutte
sensazioni che ho provato in quella maledetta stanza, ed abbasso lo
sguardo,
non riuscendo a reggere il loro.
Non
so nemmeno io il motivo.
<<
Ieri era…era…definitivo,
sul serio. Non eravate presenti, e non potete capire quanto
è stato brutto il
suo cenno d’assenso, l’aria di pura disperazione
che albergava lì dentro, il
peso di ogni fottutissimo passo verso la porta, la pesantezza di quella
maniglia…credetemi, se avessi varcato quella soglia, ci
avremmo davvero dato un
taglio a tutta questa storia. >>
Sebbene
tutte e tre siamo a conoscenza del finale, non
propriamente deprimente, né tantomeno casto, un alone di
tristezza si alza
dalle nostre presenze.
Non
posso spiegare a parole quanto strazio ho provato, mentre ogni
più piccola parte del mio cuore si distruggeva,
attraversando la stanza numero
sette, con la consapevolezza che tra noi sarebbe tutto finito
(…anche prima di
iniziare aggiungerei… ), ma credo che una parte del mio
tormento sia riuscita a
trasmetterla.
<<
Ma scusa… >> esordisce Herm <<
…come siete
finiti nudi e eloquentemente impegnati, dopo un addio del genere?
>>
Sospiro.
Devo
confessare la parte più importante.
<<
Bè…ecco…ehm…stavo…stavo
per uscire…quando, ad un certo
punto…m-m’ ttapngr… >>
Alzano
la parte destra del labbro superiore, ed insieme si
esibiscono nel più sinceramente confuso:
<<
Eh?! >>
Inspiro
nuovamente, e, ad occhi chiusi, mi faccio coraggio.
Dai
Kiki.
Sei
una Grifondoro per un motivo.
<<
Mi sono messa a piangere. >>
Mi
aspettavo di venir sommersa di affermazione indignate, domande,
commenti, sospiri o altro…ed invece nulla.
Si
limitano a spalancare occhi e bocca.
Ma
restano in silenzio.
Quindi,
decido di continuare, concentrandomi fermamente sui piedi
dell’armadio di Calì.
<<
Non volevo farlo, non davanti a Lui comunque…solo che, il
semplice pensiero di averlo perso per sempre, e stavolta sul serio, mi
ha
letteralmente distrutto. Singhiozzavo come una pazza, e non riuscivo a
fermarmi. Non…non riuscivo…a…smettere.
>>
Mi
sale un groppo in gola, al semplice ricordo di quel momento.
La
mia mente che ripeteva imperterrita “Digli
addio. Non sarà Mai Tuo”,
era ed è assurdamente troppo.
<<
Dopo un po’ mi si è avvicinato, e mi ha toccato il
braccio. Ha detto che non sopporta vedermi piangere e poi…ci
stavamo baciando.
>>
Le
mie amiche si guardano tra loro, prima di iniziare a pormi le
solite domande sconce-post nottata di fuoco.
Poveri
ragazzi…quante cose sono state dette su di loro che non
sapranno mai, qui dentro…
<<
E’ stato bello? >>
<<
Decisamente. >>
<<
Quanto da 1
a 10? >>
<<
Non credo Pitagora abbia ancora inventato una cifra così
alta… >>
<<
Ti mancava eh? >>
<<
Da morire. >>
<<
Ha ancora il tocco magico, che ci hai sempre detto?
>>
<<
Dio Santo se ce l’ha… >>
Seguono
domande e risposte vietate ai minori di 18 anni, causa di
strozzamenti vari con la saliva, e rossori improvvisi.
Ma
è proprio quando stavo descrivendo le sensazione
fottutamente
uniche che mi ha provocato ieri notte, che intercetto uno scambio di
sguardi
più che eloquente tra le mie amiche.
<<
Che c’è? Cos’ho detto? >>
Alzano
le spalle, ed è Hermione a rispondere per prima.
<<
Niente. Constatavamo quanto tu sia innamorata persa..
>>
Le guardo incuriosita.
Provo,
inizialmente, a negare, ma non riesco a convincere nemmeno
me stessa, tantomeno delle rompi palle testarde come loro due.
Ed
infatti, mentre ci alziamo tutte e tre avviandoci alla nostra
porta, Ginny ribatte:
<<
Dai, Kiki, si vede lontano un miglio. Quando ne parli ti
brillano gli occhi, ed assumi un espressione sognante, barra sorriso
ebete. Sinceramente
io penso ancora all’ipotesi del filtro
d’amore… >>
Ridiamo
tutt’e tre, allegre.
Ma
la spensieratezza non dura molto.
Almeno,
finchè non ci affacciamo nella Sala Comune, e
l’incontrare
Harry e Ron, mi ricorda che devo ancora dire alle mie guardie del corpo
che ho
fatto nuovamente sesso con Malfoy.
Merda.
Him.
<<
Allora bel biondone! Sveglia! >>
<<
Forza stallone da corsa…abbassa l’uccellino, alza
le
palpebre e chiudi le gambe. La tua Bella se ne è andata.
>>
Di
risposta, si limita a girarsi dall’altra parte, avvolgendosi
le
orecchie con il cuscino, incurante della parte di sedere nudo che il
lenzuolo,
spostandosi scopre.
<<
Dai chiappe d’oro, vogliamo sapere tutti i particolari!
>>
<<
Blaise, secondo te, se gli lancio uno Schiantesimo in
pieno culo, si sveglia? >>
<<
Theo, provaci e sei uno stronzo dalla pessima mira
ufficialmente morto. >>
Il
minacciato si limita a ridere, insieme al suo consigliere.
Mentre
il Bell’addormentato finalmente comincia a dare segni di
vita, rigirandosi tra le lenzuola, bestemmiando i suoi migliori amici
che hanno
osato destarlo dal suo sonno.
<<
Allora, Draco…non dirmi che non ho dormito sul divano
della Comune solamente per farvi russare insieme come
l’ultima volta! Ti prego
dimmi che non sei nudo solo perché sei talmente egocentrico
che volevi
mostrarLo a tutti! >>
<<
Theo, io credo che quei graffi sulla schiena siano più
che rassicuranti...a meno che Dracuccio non abbia trascorso una notte
di fuoco
con un gatto permaloso… >>
Poi,
concentrandosi meglio sulla figura assonnata dell’amico, che
si era appena messo a sedere, aggiunge, con aria fintamente stupita:
<<
E…cosa vedono i miei occhi? Sogno o son desto? È
un
succhiotto quello sul tuo collo, oppure è sempre opera del
sopraccitato gatto?
>>
Theodore
Nott ride nuovamente, mentre Draco Malfoy, ancora più
Lì
che Qui, si passa una mano tra i capelli per ravvivarli, sbuffando
scocciato.
Le
sue dita che gli artigliano i capelli…
<<
Ragazzi… >>
Li
chiama.
<<
Dicci tutto. >> rispondo all’unisono.
<<
Andate a farvi fottere. >>
Blaise
ride, divertito più sadicamente che mai
nell’infastidire
qualcuno, mentre Theo si mostra pensieroso.
<<
A me sta bene. Mi presteresti la Potter? >>
<<
Tu…sei…Mia… >>
Le
sue parole sussurrate, i gemiti lievi di Lei, la sua voce roca,
l’espressione
abbandonata e completa di Lei.
Afferra
al volo il cuscino sul quale poggiava il capo durante il
sonno, e lo scaglia con più violenza di quanto avrebbe
voluto contro l’artefice
della frase.
Theo,
in risposta, afferra al volo l’ammasso di piume, per poi
rilanciarlo
sul letto.
Mentre
ghigna.
<<
Geloso… >> sussurra.
Ma
lo sente solo Blaise.
Il
quale, dopo qualche minuto di silenzio, riprende la parola.
<<
Allora, hai intenzione di dirci come è andata la serata,
o dobbiamo chiedere direttamente alla tua ragazza? >>
Draco
si limita a biascicare un “Non è la mia
ragazza”, mentre
alzandosi dal letto definitivamente, incurante della sua completa
nudità, si
dirige verso il bagno.
E
precisamente la sua doccia.
Sa
perfettamente che quei rompi coglioni dei suoi amici non lo
lasceranno in pace molto presto, ma non può affrontarli con
ancora un mattone
in testa, conseguenza di un brutto e prematuro risveglio.
Mentre
aspetta che l’acqua diventi calda, inizia a domandarsi che
fine abbia fatto Lei.
Si
aspettava di averla ancora tra le braccia, aprendo gli occhi.
Ed
invece, la voce che chiamava il suo nome insistentemente
stamattina, non aveva la Sua
musicalità, il Suo tono cristallino, non si attaccava al
cervello come la
Sua, non gli scatenava
sensazioni assurdamente eccitanti lì
sotto come la Sua…
Entrando
nella doccia, e lasciando scorrere l’acqua sul suo corpo,
si lascia beare dalla persistenza del profumo di quella maledetta
ragazza,
mentre cerca di non farsi prendere dalla gelosia.
Dove
cazzo è andata a finire?!
Si
chiede incessantemente.
Si
appiglia, però, con tutte le forze, a concentrarsi solo
sulle
sensazione che il calore della doccia scatenano in Lui.
Volge
i suoi pensieri al calore dell’acqua.
Il
Suo corpo caldo, tra le braccia…
Alle
gocce che accarezzano il corpo. Tutto.
Le
sue mani bramose e timide allo stesso tempo, che accarezzano
ovunque…
Allo
scroscio del getto.
I
Suoi sospiri eccitati…la Sua
voce che geme il suo nome.
Il
nome, badate bene, non il cognome.
Alla
schiuma che lo solletica, morbida.
La
Sua
lingua che esplora, cerca,
ritrova, vuole, prende, eccita.
Alla
spinosa sensazione della spugna dura sulla sua pelle.
Le
Sue unghie conficcate nella schiena.
Non
aveva mai adorato così tanto un dolore fisico…
All’assoluta
beatitudine che lo coglie, mentre l’acqua lo avvolge.
L’orgasmo.
La
fine di un rapporto perfetto.
Viene
lei.
Viene
lui.
Alza
gli occhi, Lei.
Li
abbassa, Lui.
Si
guardano, Loro.
Si
baciano.
È
ufficiale, se non la smette di pensarci dovrà provvedere ad
un
certo alzamento di bandiera…
Per
questo decide di uscire dalla doccia velocemente, dato che
quel luogo lo stimola parecchio, e di ritornarsene in stanza, con un
morbido e
appena lavato asciugamano legato in vita.
Sospira,
perché sa che dovrà affrontare la sfilza di
domande di
Blaise e Theo, nemmeno facessero parte del Tribunale
d’Inquisizione.
Abbassa
la maniglia rassegnato, ed esordisce:
<<
Risponderò alle vostre domande, solo se questo rientra
nella mia volontà del momento, ed esclusivamente se non
superano quota 10, e
vengono poste una alla volta. >>
Ghignano,
e lo guardano con aria fintamente offesa.
<<
Il Grande Vip ci concede addirittura 10 domande?! Non
dirmi che dopo potremo anche parlare di autografi…
>>
<<
Cazzo Blaise, adesso non esagerare. Addirittura
autografi! È di Draco Malfoy il Magnifico che stiamo
parlando…dovrebbe arrivare
addirittura a muovere il polso per della semplice plebaglia?!
>>
Draco
ride, in risposta, mentre prende a frizionarsi i capelli con
un altro asciugamano che Appella velocemente dal bagno.
Restano
un po’ in silenzio, ma poi Theo, non resistendo
più,
sbotta:
<<
Oooo… fanculo ai preliminari! Dimmi che te la sei scopata
la
Potter, per
favore! >>
Ennesimo
ghigno.
Ma
stavolta c’è qualcosa di più profondo
del semplice orgoglio
maschile, nascosto tra le labbra del Principe delle Serpi…
In
risposta annuisce.
Blaise
e Theo stanno quasi per dedicargli una Ola, se non fosse
per lo sguardo assassino che li rivolge.
<<
Sia lodato Salazar!... >> è il commento di
Blaise
<< …finalmente ti sei deciso ad intingere il
biscotto! Quante settimane
di astinenza avevi? >>
Troppe,
fu il pensiero di Draco.
Ma
da quando la
Potter gli era entrata nella testa, non era
più riuscito a
farla uscire.
E
qualsiasi corpo, qualsiasi seno, qualsiasi Frutto Proibito,
qualsiasi paio di gambe, qualsiasi sedere, qualsiasi Donna, aveva perso
il suo
fascino, se confrontate con Lei.
Lei,
che era insieme divertente, stressante, odiosa, adorabile,
ingenua, sexy, gatta, pantera, bimba e Donna.
<<
Naaa.. >> risponde Theo, per il biondo <<
…non pensiamo a cose orrende come l’astinenza!
Piuttosto…com’è stato? >>
Alza
un sopracciglio, Draco.
<<
Non ci facciamo più queste domande dal terzo anno, quando
abbiamo superato le prime volte. Che cazzo volete che vi dica?
>>
<<
Avanti, Drà! Non hai davvero niente da dire ai tuoi
compari inseparabili? Nessun particolare sconcio, nessuna nuova mossa
che la
piccola Potter ha inventato? Niente di niente? >>
Blaise.
<<
Descrivi la tua partner con un aggettivo, almeno! Zoccola
o impedita? >>
Theo.
<<
Non è la prima volta che io e la Potter
facciamo sesso,
sapete come la penso su di Lei! E adesso fatevi i cazzi vostri!
>>
<<
Giammai!... >> ribatte Nott, appoggiato
dall’energico cenno di assenso di Zabini <<
…non smetteremo di scassarti
le palle finchè non risponderai alle nostre domande! A meno
che tu non abbia
qualcosa da nascondere…magari un mancato alzamento di
qualcosa… >>
Sguardo
scettico, aria da sufficienza, fronte aggrottata.
Si,
Draco Malfoy è davvero vanitoso.
<<
Amico, è di me che si parla. Non sono diventato una Leggenda
per niente! >>
I
suoi amici ridono, dandogliela per buona.
Anche
perché…a chi non si alzerebbe avendo Kimberly
Potter nuda
nel proprio letto?!
<<
D’accordo, Dio del Sesso…pronto a vuotare il
calderone?
>> propone Blaise.
Il
povero Draco non può che sospirare e rassegnarsi, alla
ricerca
di un paio di boxer puliti in quel macello che è la loro
stanza.
<<
Allora… >> comincia Theo <<
…Preliminari.
Commenti. >>
Dopo
un po’ di esitazione, lasciando cadere
l’asciugamano per
terra, ed infilandosi addosso le mutande, l’interrogato
risponde:
<<
Se continuavano per molto, arrivavo all’orgasmo prima del
rapporto vero e proprio. >>
Sguardo
compiaciuto tra i due pervertiti, mentre il terzo è alla
ricerca, questa volta, di un paio di pantaloni.
E
adesso tocca a Blaise.
<<
Sempre nell’ambito dei preliminari. Descrivi la Potter
con il nome di un
animale. >>
Ci
pensa un po’, poi afferma deciso, tenendo bene in mente i
graffi sulla schiena.
<<
Gatta. >>
<<
Quando mostrava di gradire il tuo tocco e sospirava, quanto
perdevi la testa? Al livello “Sta viaggiando per
Hogsmeade” oppure “Posto
Sconosciuto?”. >>
Theo.
<<
Draco… >>
Dio…quei
sospiri eccitati…!
<<
Decisamente Luogo Sconosciuto. Non definibile su questa
terra. >>
Piccolo applauso da parte de suoi migliori amici, ed è di
nuovo Blaise a
parlare.
<<
Adesso passiamo al clou della situazione. Un animale per
descrivere Potter Girl, durante l’avanti e dietro.
>>
Ghigno,
piuttosto eloquente.
<<
Pantera. >>
<<
Cazzo, mi ero dimenticato..! >> sbotta Nott
<< …Biancheria intima? Suora o prostituta?
>>
Il
biondo gli rivolge un’occhiata leggermente indignata.
Poi,
alza le spalle, e si decide a rispondere.
<<
Reggiseno e brasiliana di pizzo. Blu. Più che prostituta
o suora, direi bomba sexy. >>
Ghigni
e sguardi da allupati, da parte dei suoi spettatori.
<<
Bè… >> commenta Blaise
<< …diamo un voto a
tutta la faccenda allora. Da 1 a
10. >>
Un
voto?!
Come
si fa a darle un voto?!
Come
si può contenere tutta la sensualità di quella
ragazza, in
una misera scala di numeri da 1 a 10?
Ed
è esattamente quello che lo sguardo di Malfoy dice ai suoi
amici, mentre, dopo essersi infilato una maglietta, li guarda uno alla
volta.
<<
Si vede che non siete mai andati a letto con Kimberly
Potter… >> e per fortuna. Gli avrebbe
ammazzati << …non potete
chiedermi di giudicare ieri notte, con solo 10 numeri a disposizione!
È stata
fottutamente perfetta! L’unica cosa che è andata
leggermente storta, è stata il
fatto che quell’arrapante completino intimo era un regalo
dello Sfregiato!
>>
….
…….
……….
Aspettate
tutti un attimo.
C’è
qualcosa che non va.
Perché
Theodore Nott e Blaise Zabini guardano Malfoy in modo così
strano?
Sembra
che stiano per strozzarsi con la loro saliva per lo
stupore, mettersi a piangere per la compassione, oppure iniziare a
ridere come
dei pazzi contemporaneamente.
Mai
Serpeverde
ha mostrato così
facilmente cosa provasse.
Ed
il loro Principe, inizia ad incazzarsi.
<<
Perché cazzo mi guardate così?! Anche io pensavo
che lo
Sfregiato non sapesse nemmeno l’esistenza di biancheria
intima sexy, ma è un
dato di fatto! >>
Ma
non ottiene nulla.
Anzi,
la compassione, il divertimento e lo stupore aumentano
ancora di più nei suoi migliori amici.
<<
Okay, mi sto incazzando. Smettetela di fissarmi così. So
di essere estremamente bello, ma qui stanno per volare teste.
>>
Nulla.
Emozioni
e sguardi sempre più eloquenti.
<<
E’ ufficiale. Voi siete pazzi, ed io sto per mettere mano
alla Bacchetta. >>
E
la situazione non fa che peggiorare, proporzionale ai nervi del
Principe delle Serpi, famoso per la sua pochissima pazienza.
<<
Va bene. L’avete deciso voi. >>
Draco
inizia a dirigersi verso il suo comodino, dove la sua Fonte
Magica è stata appoggiata la notte prima (Dopo un
Incantesimo Anti-Fecondante
riuscito alla perfezione), e la impugna.
Passa
a rassegna nella sua mente tutti gli Incantesimi più
dolorosi che conosce, finchè i suoi amici non si decidono a
sbloccare la
situazione.
Scoppiano
a ridere.
La
cosa non giova molto alla rabbia di Malfoy, i cui testicoli
stavano già prima ballando il limbo per i nervi, ma almeno
apre una speranza
nel cuore del biondo:
quando
il risa lascerà le loro labbra, almeno si decideranno a
parlare.
Ed
effettivamente è proprio quello che accade, anche se dopo
molto
più tempo, rispetto a quello previsto da Draco.
<<
Santo Salazar, piccolo Draco… >>
Promemoria
per Draco: Cruciare Blaise per averlo chiamato
“Piccolo”, non appena si fosse deciso a dire tutto
quanto.
<<
…sei davvero nella merda. >>
Ah.
Adesso
è ufficiale: non ci sta capendo più un cazzo.
E
la sua confusione gli si riflette nello sguardo, tanto che
Theodore alza gli occhi al cielo, ed insieme a Blaise iniziano a
sfotterlo.
<<
Ci siamo innamorati eh?! >>
<<
Meno male che prendeva per il culo me! >>
<<
Allora, come dovremmo chiamarti da adesso in poi?
Pasticcino, cioccolatino, cuccioletto? Orsacchiotto? >>
<<
Vive l’amour! >>
<<
Mettiamo i manifesti gente! Il Grande Draco Malfoy, il
Principe delle Serpi, delle sveltine negli sgabuzzini, delle scopate da
una
notte, il Principe dei party, delle serate vietate ai minori di 17
anni, dei
menage a trois…si è
innamorato!
>>
Merda.
<<
Ma perché diavolo devono mettere le Case di Sicurezza tra
i Babbani?! Se qui non fosse pieno di gente, avremmo potuto usare le
scope, per
arrivare da questo fantomatico informatore! >>
<<
Ron è possibile che tu debba sempre lamentarti?!
È logico
che mischiarlo tra i Babbani lo avrebbe reso meno individuabile!
>>
<<
In effetti Gin ha ragione…una casa sperduta, che
pullulava di Incantesimi, peggio di Hogwarts, e delle losche figure a
fare da
guardia, avrebbe certamente insospettito almeno
due o tre persone! >>
<<
Harry, non ti ci mettere anche tu, per piacere! >>
<<
No, Harry, invece sei pregato di continuare! Quando gli
dico che è un idiota mio fratello non mi crede mai! Dice che
il mio è un
giudizio di parte! >>
Ci
lasciamo trascinare tutti e cinque dalle risate, persino Ron,
dopo un po’.
Dopo
aver preso la Passaporta ad Hogsmeade,
ci è stato detto che avremmo dovuto
percorrere qualche chilometro a piedi, poiché avvicinarsi
maggiormente con la Magia sarebbe stato
rischioso.
Poiché
Materializzarsi era assolutamente proibito, e camminare per
chilometri sulle nostre gambe, alle nove di mattina (specie per me che
ho poche
ore di sonno…) decisamente fuori luogo, abbiamo bene pensato
di metterci in
sella alle nostre moto.
Certamente,
vi starete chiedendo da dove cazzo siamo andati a
prenderle, e cosa diamine se ne fanno dei Maghi, che posso contare
sulle scope,
sulle Passaporte, sulla Polvere Volante e sulla Materializzazione, di
mezzi di
trasporto Babbani.
Ma
ci sono risposte logiche ad entrambe le domande.
Primo.
Hermione
Granger.
Nella
sua tracolla, Incantata a dovere, se doveste chiederle di
andarvi a capare una sega elettrica, una corda, una Bacchetta di
ricambio, una
forchetta, un sacco a pelo, una pentola, un calderone, una tenda o un
Ippogrifo, state certi che lei vi accontenterà.
Dalla
nostra prima missione, ha messo dentro qualsiasi cosa, ed
intendo davvero qualsiasi,
che, secondo lei, ci sarebbe potuta essere utile in casi estremi.
E
questo, ovviamente, include anche migliaia di libri.
Secondo.
Non
stiamo parlando di Moto normali.
Se
per esempio dovessi premere quel pulsante rosso alla mia
destra, il mio mezzo sarebbe anche in grado di librarsi tra le nuvole.
Ed
ha anche molte funzioni extra che un giorno, il signor Weasley,
l’artefice di queste meraviglie Babbane-Magiche,
avrà il tempo necessario per
spiegarci.
E
poi sono molto utili per muoversi tra i Babbani, senza che
nessuno ti guardi come se venissi da un altro pianeta.
Tutto
chiaro?
Per
non parlare del fatto che, sia io che Harry, abbiamo sempre
adorato le motociclette.
Hermione
un po’ meno, dato che la velocità, sia in cielo
che in
terra, anche se non lo ammetterà mai ad alta voce,
l’ha sempre spaventata.
Ginny
invece ha subito mostrato di avere feeling con questi mezzi,
anche se preferisce una sana scopa, mentre Ron semplicemente si rifiuta
di
andare a comprendere tutti quei collegamenti e fili Babbani.
Incredibile,
sentirsi dire dallo stesso dodicenne che, per
salvarsi il culo dopo che una certa Barriera Magica di un certo
Passaggio, di
una certa stazione, in un certo Binario 9 ¾ non si era
aperto, guidò una
Macchina Volante, che provare a portare una moto è difficile.
Ma
si sa.
Ron
è Ron.
Per
questo il rosso sta placidamente fumando una sigaretta, sulla
stessa moto, dietro Ginny, che è ben concentrata sulla
strada, mentre guida,
mentre Hermione si ancora fermamente alla vita di Harry che, si evince
dalla
sua espressione, sta facendo uno sforzo immane per non premere
l’acceleratore.
Mentre
Ron e Ginny stanno ancora bisticciando, leggermente più
avanti di noi, io mi affianco a mio fratello e alla mia migliore amica,
sorridendo ad entrambi.
Ho
una moto tutta per me…
Harry
ricambia, in un primo momento, poi un lampo di comprensione
gli attraversa lo sguardo, e mi chiede:
<<
Allora, Kiki, non mi hai ancora detto come è andata la
serata con David! >>
Oh
merda.
Cazzo.
Io
ed Herm ci lanciamo uno sguardo eloquente, e lei allarga le
labbra in modo incoraggiante, esortandomi a dire tutto a mio fratello.
<<
La mia Bacchetta.. >> opportunamente Trasfigurata
in un Navigatore Babbano << …dice che manca
pochissimo alla Casa di
Sicurezza. Dobbiamo solamente svoltare a destra, finita la strada.
>>
Brava
Kiki.
Prendi
tempo.
Ma
so già che non funzionerà.
Ed
infatti Harry annuisce distratto e poi torna all’attacco.
<<
Perfetto…quindi? Con David? Non dirmi che si è
dimostrato
un cafone pervertito?! >>
Vedo
già un accenno bellicoso nel verde di Harry, e non posso
fare
a meno che sorridergli adorante.
Ma
non saranno i miei soliti occhioni dolci a farlo capitolare
stavolta.
<<
No, no, assolutamente. Anzi è stata una bella serata.
Divertente. >>
<<
Eh?... >> mi esorta a continuare.
<<
E niente. Siamo tornati al Castello, ci siamo salutati.
Punto. Stop. >>
Harry distoglie un attimo lo sguardo dalla strada per puntarlo nel mio.
Dopo
pochi secondi riceve uno scappellotto sul casco dalla sua
ragazza che gli esorta più attenzione, ma sono bastati.
<<
Perché ho la sensazione che tu stia per aggiungere un
“ma”?! >>
Sospiro.
E
mi decido a vuotare il calderone.
<<
Dopo esserci salutati sono andata nella stanza di Draco
Malfoy… >>
Per
poco non sbanda con la moto, mio fratello, e si gira a
guardarmi negli occhi, terrorizzato da quello che potrebbe sentire.
Inutile
dire dell’ennesima incitazione di Hermione a
“Guardare
l’asfalto dove tra poco potremo schiantarci se non la smetti
di contemplare tua
sorella!”
<<
…E, si. Siamo andati a letto insieme. >>
<<
Quando dici letto, intendi che ti ha accompagnata al suo
materasso, dove vi siete seduti a fare due chiacchiere, vero?
>>
Speranzoso,
supplichevole.
<<
No, Harry. >>
<<
Allora vuoi dire che avete schiacciato un pisolino?
>>
<<
Nemmeno. >>
<<
Lo hai aiutato a sistemare le lenzuola? >>
<<
Na. >>
<<
Hai dormito da Lui tutta la notte? >>
<<
In un certo senso… >>
Poi,
dato che non sono così crudele da lasciare mio fratello
nell’inquietante dubbio, mi decido a chiarire la situazione.
<<
Abbiamo fatto sesso, Harry. >>
<<
COSA?! >>
Forse
era meglio se lo lasciavo nel dubbio.
Ma
non ha il tempo per riempirmi il cervello con le sue ramanzine.
<<
Oh mio Dio. >> sussurra Herm.
Abbiamo
appena svoltato l’angolo, e ciò che ci si para
dinanzi
agli occhi ci lascia senza parole.
Ron
e Ginny sono già scesi dalla moto, e, con i caschi in mano,
fissano la scena allibiti.
La
Casa
di Sicurezza sembra un
Campo di Battaglia.
Alcune
tegole del tetto sono state strappate, imposte e posta sono
fuori dai cardini, i muri della casa sono sporchi di sangue, e
presentano
numerose crepe.
Il
giardino intorno è mezzo bruciacchiato e strappato.
Davanti
a quello che doveva essere l’ingresso della casa,
giacciono i due Auror che erano di guardia, per terra.
Ron
si avvicina lentamente ad entrambi, e li tasta il collo.
<<
Morti. >> dichiara, con voce atona.
E,
proprio lì, sulla porta d’ingresso, mezza sporca
di sangue,
cenere, e sporcizia generale, prima un capolavoro di mogano e Magia, e
adesso
solamente il fantasma di ciò che era, fa pieno sfoggio di
sé, terribile come
sempre, il Marchio Nero.
Draco
Malfoy si stava irritando.
Ed
anche tanto.
Era
circa una ventina abbondante di minuti che il suo studio,
già
svogliato di per sé, veniva disturbato da due paia di occhi
che lo fissavano
meticolosamente.
Pansy
Parkinson e Astoria Greengrass sapevano essere molto
stressanti quando volevano.
E,
come già detto, da venti minuti a questa parte, lo erano.
All’improvviso
alza lo sguardo dal suo libro di Incantesimi, e lo
punta nei loro.
<<
Si può sapere cosa cazzo avete da guardarmi? Sono bello,
okay, ho afferrato il concetto! Ma smettetela tutti quanti di fissarmi,
oggi!
>>
Theo
e Blaise si limitano a scambiarsi uno sguardo eloquente tra
di loro, mentre le due ragazze ghignano, divertite da qualcosa che,
evidentemente non vogliono condividere.
Daphne,
invece, sorseggia un liquore di vecchia data nel suo
bicchiere di cristallo, mentre, con aria assorta, studia il paesaggio
primaverile dei giardini di Hogwarts, in silenzio.
Draco,
in tutto questo, è combattuto se andarsene in camera a
studiare da solo, oppure Schiantarli tutti quanti.
Ovviamente,
conclude la seconda.
Anche
perché, se un Malfoy è infastidito da qualcosa,
non è Lui
che va via.
Piuttosto,
se non può eliminare la sua fonte di fastidio, elimina
il luogo in cui il disturbo è in atto.
<<
Abbassa la
Cresta, Principe… >>
esclama Pansy << …stavamo
solo verificando una teoria. >>
Decide
di non fare domande, anche perché ripartirebbero tutti in
quarta, con la storia della Potter, e non ne ha assolutamente voglia.
Piuttosto,
preferisce studiare.
Il
che è tutto dire.
E
lo sta davvero facendo, finchè la voce di Blaise non attira
la
sua attenzione.
<<
Che cazzo ci fa Bagman, il Capo del Dipartimento Auror in
persona, nel nostro cortile?! >>
Alzando
lo sguardo da tutte quelle parole Magiche, nota come il
suo migliore amico si era avvicinato alla sua ragazza, alla finestra,
ed anche
Lui aveva preso a fissare fuori.
Si
scambia uno sguardo annoiato ed incuriosito con Theo, ma la sua
attenzione sarebbe decaduta lì, se Daphne non avesse
aggiunto:
<<
Ehi, Draco, credo che quella che si stia incazzando con
il Pezzo Grosso sia proprio la tua ragazza. >>
Inutile
ribattere che nessuna donna era, al momento, la sua
ragazza, Draco si decide ad alzarsi ed andare a verificare.
Ed
in effetti, la scena che si proponeva in guardino è la
seguente.
Fiammetta
e la
Granger fissano il loro capo con sguardo
indignato, lo
Sfregiato sembra volerlo Cruciare e Weasel, da bravo essere inutile e
senza
spina dorsale qual è, sembra davvero intenzionato a dargli
una mano.
La
Potter
invece, sta
gesticolando in modo nevrotico con le mani, mentre muove le labbra
terribilmente sensuali, in un discorso che, sebbene non si sentano le
parole,
non lasci presagire nulla di buono.
Bagman,
dal canto suo, ha l’aria di uno che è stato appena
sbiancato.
Ed
ascolta riluttante la Potter, che tra un
po’, se non si calma, darà fuoco
all’interno Parco con la forza del pensiero.
Sente
Theo, che gli ha raggiunti alla finestra, ridere divertito.
<<
Hai capito, la nostra Principessa…è capace di
atterrire
anche il suo Capo con quella parlantina stressante che si ritrova.
Figlio mio…
>> aggiunge, riferito al biondo <<
…vedi di non farle mai le corna,
altrimenti dove non ce l’ha fatta tua padre, è la
volta buona che crepi!
>>
Grazie
Theo.
Gentile.
Ma
mentre intercetta uno sguardo inceneritore della sua Regina
Grifondoro, rivolto a quell’uomo che dovrebbe metterle i
piedi in testa come
niente, Draco non può fare a meno che ghignare.
Divertito?
Affascinato?
Entrambi.
<<
…E glielo ripeto per l’ultima volta. Ci siamo
rotti le
palle di essere accusati per ogni colpa di negligenza del Ministero! Se
pensa
di essere tanto bravo perché non scende lei in Battaglia?!
Li sconfigga lei i
Mangiamorte! Oggi sono morti due Auror, per difendere una persona che
nemmeno
conoscevano, e l’unica cosa che il loro Dipartimento sa fare,
è giocare a
scarica barile con i Cacciatori?! >>
Dai,
fratellino.
Sei
tutti noi.
Fallo
nero, questo stronzo di Bagman.
Avete
capito bene, dalla ramanzina di Harry.
Appena
abbiamo scoperto la piccola tragedia che si era consumata
alla Casa di Sicurezza, abbiamo immediatamente contattato il Ministero.
Ed
un piccolo stuolo di dipendenti, tra cui il nostro Boss, si
è
fatto trovare come Comitato di Bentornati davanti ai Cancelli di
Hogwarts.
Ma
la cosa più assurda è stato il tono accusatorio
che quello
stronzo ha assunto con noi, accusandoci di “Mancata Prontezza
nell’adempiere al
nostro incarico”.
Hermione
ha pacatamente spiegato come, invece, siamo stati
puntualissimi a prendere la Passaporta del
Ministero, e di come, invece, abbiamo
risparmiato tempo, usando le moto per raggiungere la Casa
di Sicurezza, anziché le
nostre gambe come ipotizzato da loro.
Ginny
e Ron l’hanno appoggiata, aspri, e poi sono sbottata io.
Con
un diavolo per capello, ho specificato che, semmai, è stato
il
Ministero ad imporre un orario troppo tardivo per la Passaporta,
e che,
comunque, nessuno poteva prevedere un attacco dei Mangiamorte.
Che
sono stati loro a
permettere che i Bastardi con il Cappuccio scoprissero dove
tenevamo
nascosto il nostro informatore, e che non hanno nessun
diritto di accorpare le colpe a noi, come sempre.
Mi
stavo talmente infuriando che mi sono stupita di non aver
mandato a fuoco nulla.
E
così, per evitare che picchiassi Bagman è dovuto
intervenire
Harry.
Anche
se non credo che i suoi nervi siano migliori dei miei, in
questo momento…
Sento
lo stronzetto-che-si-diverte-a-fare-il-Capo farfugliare
qualche cosa con i suoi scagnozzi, per poi concludere con la stessa
frase:
<<
Siate vigili. Tenetemi informato se vedete movimento
sospetti. >>
E
sappiamo perfettamente a chi si riferisce.
Bagman
non si è mai fidato dei Mangiamorte redenti, ed infatti,
quando Malfoy e Nott furono riammessi a Scuola, con suo grande
disappunto, ci
diede l’incarico di tenerli d’occhio.
Sento
una rabbia cieca, alla mancata fiducia del mio capo verso i
due Serpeverde, e la cosa mi spaventa non poco.
Ma
mi decido di pensare ad altro.
<<
Testa di cazzo. >> è il commento di Harry, non
appena il Capo del Dipartimento Auror e i suoi Segretari sono saliti su
una
carrozza, trainata da Threstal per essere scortati ad Hogsmeade e
materializzarsi.
<<
Concordo pienamente. Un giorno o l’altro li farò
fare un
bel volo, dal trono immaginario su cui pensa di sedere!
>> lo appoggia
Ron, con aria talmente buffa e bellicosa insieme, da strappare una
risata a
quasi tutti.
Alzo
il capo verso il cielo, e sono costretta a socchiudere gli
occhi, per la luminosità della luce del sole.
Sorrido
istintivamente:
ho
sempre amato la primavera.
Più
dell’inverno, affascinante nei suoi colori, ma il cui freddo
mi stanca dopo poche settimane, ed anche dell’autunno, di cui
ho sempre adorato
il vento tipico, ma di cui non sopporto la pioggia, ed anche
più dell’estate,
troppo calda e soffocante.
Per
molti, poi, l’estate vuol dire solo una cosa: pacchia.
Fine
della scuola, dei compiti, dello studio, dei professori, dei
libri, delle alzatacce, dei punti.
Di
tutto.
E
a me è proprio quello che più atterrisce.
Insomma,
Hogwarts è sempre stata per me più che una
semplice
Scuola, ma una casa vera, ed ogni estate separarmene con la
consapevolezza di
non essere più al sicuro da Voldemort, oppure di dover
sopportare i Dursley per
altri tre lunghi mesi, è sempre stato traumatico.
Quest’anno,
poi, lo è ancora di più.
Dovrò
dire addio a questi luoghi magici per sempre.
A
tutti i ricordi che vi sono.
A
tutti i fantastici anni che ho passato tra queste mura.
Dovrò
salutarli per sempre, per dare il benvenuto all’ignoto.
Se
ci pensate, io di cosa sarà di me finita la Scuola
non ho la più
pallida idea.
Non
so dove andrò a vivere, con chi, se terrò stretti
i contatti
con i Grifondoro, ed anche con qualche Serpeverde, se
continuerò ad essere una
Cacciatrice, come sarà affrontare la vita vera, fuori dal
Mondo ovattato di
Hogwarts, dopo tutto quello che la Grande
Guerra mi ha portato via.
Ma,
suvvia, non voglio pensarci adesso.
C’è
un sole troppo bello per fare pensieri tristi.
<<
Allora ragazzi… >> esorto <<
…e adesso che si
fa? Abbiamo il pomeriggio libero! >>
Ma,
in risposta, ricevo solo grugniti.
E
la cosa non fa presagire niente di buono.
Alzo
un sopracciglio.
<<
Bè? Che succede? Cosa sono quelle facce, davanti alla
prospettiva di ore e ore di puro e semplice cazzeggio? >>
La
prima ad avere il coraggio di smontare i miei sogni di pacchia,
è Hermione.
Mi
guarda desolata, e comincia:
<<
Ieri sera tardi è arrivata una lettera, mentre tu eri
via… >> sguardi maliziosi da parte delle mie
migliori amiche, che,
certamente, non si riferiscono alla serata con David, ma al secondo
round della
nottata con Malfoy << …e penso che precluda
tutti i tuoi progetti di
cazzeggio, per oggi. >>
Prendere
coscienza che i tuoi piani di ozio barra divertimento non
sono più possibili, mentre la tua mente già
vagliava tutte le ipotesi, è una
delle cose più orrende che ti possa accadere.
Come
quando, a ferragosto, sotto il sole cocente, nel deserto, ti
viene offerta una bottiglia di acqua fresca, per poi vederla sparire.
Come
quando, dopo aver messo il punto al tema di Pozioni più
difficile che tua abbia mai dovuto fare, convinta di aver finito la
massa di
compiti che avevi da svolgere, ti si presenta Hermione, che ti informa
di come
si sia portata avanti con un tema di Incantesimi, la cui esistenza era
stata
rimossa dal tuo cervello.
Come
quando, dopo una lunga Battaglia, ti accasci sul pavimento,
esausto, cercando di riprendere un po’ di fiato, e
all’orizzonte si presenta la
seconda ondata di Mangiamorte che non vedono l’ora di
scagliarti un Avada
Kedavra in pieno petto.
Come
quando stai per fare sesso con il ragazzo più sexy della
terra, siete davvero in procinto di consumare il rapporto
più entusiasmante
della tua vita, la tua eccitazione e il tuo desiderio sono alle stelle,
ed
entra qualcuno in camera, a rompere le palle.
Esattamente
così.
<<
P…perchè?! >> mi azzardo a chiedere.
Nessuno
mi risponde, nei cinque abbondanti minuti che seguono, almeno
fino a che non è Harry a prendere in mano la situazione.
<<
Strega Moderna ha risposto alla nostra richiesta di fare
un servizio fotografico. Era letteralmente entusiasta, talmente tanto
che l’ha
fissato il prima possibile per evitare che cambiassimo idea. Ovvero
oggi
pomeriggio. >>
<<
… >>
<<
Dai Kiki, vedrai che sarà divertente! >>
<<
Pensa che lo facciamo per una buona causa! >>
<<
O meglio…lo fai
per una buona causa! >>
<<
Dovresti vedere quante cifre ci offrono come paga!
>>
<<
Non sarà poi così male…
>>
Ma
niente da fare.
Un
cespuglio alle mie spalle prende fuoco lo stesso.
Draco
Malfoy rimane a bocca aperta.
Non
letteralmente, è ovvio.
Un
Malfoy non poteva permettersi di mostrare sentimenti da
provincialotti come lo stupore.
Ma
l’espressione rende abbastanza bene, per descrivere quello
che
prova una volta entrato in Sala Grande.
Quella
domenica mattina l’aveva lasciata addobbata come al solito,
con i quattro tavoli bene disposti, più quello degli
insegnanti, con il
soffitto a rendere elogio ad uno dei primi veri bei cieli della
primavera.
Adesso,
invece, i quattro mobili dove mangiavano gli studenti, sono
spariti.
Il
cielo cambia di continuo, in base ai capricci momentanei di una
Mago alto e magrissimo, che urlacchiava con le sue apprendiste.
Ci
sono almeno tre o quattro individui che correvano da una parte
all’altra con una macchina fotografica magica tra le mani a
testa, e al centro
della Sala Grande, tre streghe stavano allestendo uno sfondo Magico.
Truccatrici
e stiliste vanno da una parte all’altra della Sala
Grande, mentre la Mcgranitt
osserva il tutto con aria disgustata.
<<
Non so se considerare questo posto l’Inferno, o il
Paradiso. >> commenta Theo alle sue spalle, finendo la
sua affermazione
con tono più languido, non appena una bellissima stilista li
passa accanto.
Una
volta assistito alla scena altamente erotica della Potter
infuriata, i Serpeverde, Blaise, Theo, Pansy, Daphne, Astoria e Draco
avevano
deciso di impiegare meglio il pomeriggio, che oziare in Sala Comune,
optando
per un giretto nel parco.
Ma
maghi che andavano e venivano da una parte all’altra, e tanto
movimento estraneo, li aveva attirati in Sala Grande.
Lì
davanti uno stuolo di studenti scalpitava per entrare, ma due
bestioni ed una donna più acida della Mcgranitt, impediva
l’ingresso a tutti.
Fortunatamente
Daphne, che da brava aristocratica aveva anche
lavorato per qualche rivista di moda come modella, la conosceva bene,
la
zitella acida, così erano riusciti a passare.
Come
sempre.
La
donna aveva dedicato uno sguardo malizioso ai tre ragazzi, e
aveva spalancato le porte.
<<
Oh mio Salazar… ! Ragazzi guardate un po’ chi
c’è laggiù!
>> esclamò Pansy.
Le
Serpi non se lo fecero ripetere due volte, e voltarono il capo
nel punto in cui le dita perfettamente smaltate della Parkinson
indicavano.
E
si aprono tutti e sei in bellissimi e maligni ghigni.
<<
Abbiamo trovato come passare il pomeriggio. >> commenta
Blaise.
<<
Prendere per il culo quegli sfigati dei Grifondoro.
>> aggiunge Pansy, facendo ridere Theo e Astoria.
Ed
in effetti, non molto lontani da dove sono appena entrati loro,
Finnigan e la
Weasley
stanno felicemente limonando, mentre Thomas e la Lovegood
si tengono per
mano, parlando e ridendo delle soliti stronzate da cretini.
Il
Re degli Sfigati, Paciock, chiacchiera con le oche della
situazione, ovvero Calì Patil e Lavanda Brown, mentre la Mezzosangue
e
Lenticchia li stanno appunto raggiungendo.
Draco
si trova a chiedersi, suo malgrado in modo molto insistente,
dove sia Kimberly Potter.
Ma
non fa in tempo ad analizzare ogni centimetro di quella stanza
tutta strana, che Pansy lo tira dal braccio, andando verso i Grifoni,
con la
tipica aria da stronza che assume quando sta per prendere per il culo
ed
umiliare qualcuno.
Blaise,
Theo, Astoria e Daphne li seguono, l’ultima più
pigramente
degli altri tre.
<<
Salve Sfigati… >> esordisce il Principe
Serpeverde
<< …siete qui per imbaccagliarvi qualche
modella? >>
<<
Causa persa! >> aggiunge Pansy.
<<
Non credo proprio…io ho ottenuto giù due
indirizzi, in un
quarto d’ora… >> ribatte
quell’oca della Brown <<
…parrucchiere e
stilista. >>
<<
In questo caso, avrai davvero una brutta sorpresa, quando
ti verrà ad aprire il loro fidanzatO! >>
Le
Serpi ridono alla battuta di Theo, mentre i Grifoni alzano gli
occhi al cielo, e Lavanda li guarda indignata.
Come
osano accusare di omosessualità alcune delle sue prede?!
<<
Come cazzo avete fatto ad entrare?! >> si lamenta
Lenticchia.
Daphne
alza un sopracciglio, e li guarda dall’alto in basso:
<<
Per favore Weasley…dimentichi con chi stai parlando! Ti
pare che esistano porte chiuse per noi?! >>
Blaise
la guarda, rapito e orgoglioso.
Che
pezzo di ragazza, che si è andato a scegliere!
<<
Okay, perfetto, adesso potete anche andarvene! >>
Finnigan.
Draco
Malfoy aveva sempre odiato quell’idiota di Seamus Finnigan.
A
volte, arrivava quasi alla pari dello Sfregiato.
A
suo parere era eccessivamente espansivo, con le donne che non
erano sue.
E,
penso, che abbiano capito tutti a cosa si riferisce.
Fatto
sta che gli dedica uno sguardo pieno di disprezzo.
<<
Ah-ha. Il nostro obiettivo era giusto dare un’occhiata,
ma adesso credo che ci tratterremo ancora un po’!
>>
Quale
passatempo migliore per un Serpeverde, che infastidire un
Grifone?
E,
perché no, a questo punto ci vorrebbe anche una bella
rissa…
<<
Idioti… >>
<<
Cosa hai detto Thomas?! >> esclamano,
all’unisono,
i ragazzi Serpeverde.
E
Ron, Dean, Seamus e Neville si stanno appunto riscaldando le
nocche, come anche Draco Blaise e Theo, che una voce li interrompe.
Anzi,
due.
<<
Cazzo, ragazzi, prima di picchiare a sangue i Serpeverde,
vi ho sempre detto che dovete aspettarmi! >>
<<
Per voi l’espressione Peace
‘N Love non ha alcun significato vero?!
>>
La
combriccola bellicosa, si gira velocemente verso Harry e
Kimberly Potter.
E
rimangono tutti a bocca aperta.
Harry
si presenta più bello del solito, con i capelli magicamente
più in ordine del suo look quotidiano, con dei jeans scuri,
quasi neri,
rigorosamente a sigaretta, e delle converse dall’aria vissuta.
La
maglietta Hard Rock
Hogsmeade spiccava da sotto la giacca nera, che dava un tocco
elegante, ad
uno stile decisamente anticonformista.
Kiki
invece, è semplicemente e assurdamente stupenda.
Talmente
bella che fa male guardarla, a detta di Draco.
Indossa
degli stivali alti, con un tacco vertiginoso, ed un vestito
nero, con un’abbondante scollatura, ed una lunghezza che,
certamente non
lasciava molto spazio all’immaginazione.
Il
bordo, con il merletto, accarezzava le gambe, poco più
giù del
suo frutto proibito, per intenderci.
Decisamente
non era affatto il suo stile.
Ma
Draco Malfoy dovette comunque fare appello a tutto il suo
autocontrollo, di Malfoy e di Serpeverde, per evitare una replica di
quello che
era successo la notte prima.
Anche
davanti a tutti.
<<
Ragazzi state davvero benissimo! >> commenta la Mezzosangue.
Per
lo Sfregiato, Draco aveva qualche dubbio, ma su sua sorella
non poteva che essere d’accordo con la Secchiona.
Wao…
La
bambolina sexy in questione, alla vista degli spettatori
Serpeverde spalanca gli occhi, arrossendo leggermente
d’imbarazzo per il suo
vestiario, davanti al ghigno di Blaise e al fischio di Theo, e
lanciando uno
sguardo di fuoco puro al Principe delle Serpi.
Ma
poi, la sua migliore amica le si rivolge per un complimento, e
lei è costretta a staccare gli occhi dal suo amante della
notte precedente.
Sbuffa,
mentre suo fratello fa un grugnito per niente felice.
<<
Si certo, sembro una prostituta. Più corto non poteva
essere il vestito, no? >> chiede sarcastica.
Ma
ha semplicemente invitato a Banchetto i Serpeverde, ora che la
discussione si sta spostando sull’argomento
“Vestitino sexy e molto ino”.
<<
A me piace…! >> commenta Draco, con lo sguardo
da
pervertito.
<<
Anche a me! >>
<<
Confermo! >>
E
Blaise e Theo lo seguono a ruota, alzando il braccio come se
fossero in classe, e ghignando in modo eloquente.
<<
Che pervertiti! >> commenta Neville, mentre
Kimberly Potter li ammonisce con lo sguardo.
<<
Ed io che credevo che mi avrebbero fatto vestire in modo
decente! >> continua a lamentarsi,
<<
Lo chiami indecente, quel vestito? >> commenta
Malfoy.
<<
E’ ovvio! Dai è minuscolo! >>
<<
Ed è proprio questo il bello…bambolina, devi
saper
cogliere la bellezza negli abiti! >>
<<
Ma per favore! A te basta solo che la scollatura sia
enorme, e che la lunghezza sia ridotta ai minimo storici! Ti sembra
questa la
bellezza di un abito? >>
<<
Mmmh…fammici pensare…Si! >>
<< Ecco, lo
vedi! Sei
un pervertito! >>
<<
No, spiacente. Sono solamente un uomo. >>
<<
Un uomo pervertito. >>
<<
Può darsi. >>
<<
Attenzione, signore e signori, il Principe Serpeverde
ammette un suo difetto! >>
<<
Chi lo dice che è un difetto? >>
<<
Ancora?! >>
<<
Posso continuare all’infinito, bambolina. A meno che non
accetti il complimento su quel vestito. >>
<<
Giammai! Non sorriderò mai davanti a pochi centimetri di
stoffa che voi depravati spacciate per vestiario! >>
<<
Possiamo stare qui tutta la notte, allora. >>
<<
Non si sono problemi. Io non cedo. >>
<<
Nessuno ti chiede di farlo. >>
<<
Okay, BASTA! >>
Draco
Malfoy e Kimberly Potter, persi nella loro stupida
discussione, si voltano verso Pansy Parkinson, la fonte
dell’urlo esasperato,
e, dopo qualche minuto in cui si erano assentati l’uno negli
occhi dell’altra,
si ricordano di essere in compagnia.
I
sorrisi divertiti dal loro battibecco spariscono di colpo, alla
vista dei loro amici che li guardano come se venissero da un altro
pianeta.
Perché
l’alchimia, l’elettricità, la
complicità, anche in un
litigio che di tenero non aveva proprio un cazzo, erano state percepite
da
tutti quanti.
Di
solito i loro litigi erano carichi del più vero e sincero
disprezzo.
Adesso,
invece, c’era divertimento affascinato da parte di Lui, ed
una leggere irritazione, mista a lusinga in Lei.
Da
non crederci.
<<
Tesoro! Dio quanto sei bella! >>
Vengono
ulteriormente interrotti, da un uomo sulla trentina
vestito in modo eccentrico, con un paio di occhiali da sole a forma di
stella,
e dei modi decisamente femminili.
Si
avvicina a Kimberly Potter e la saluta, enfatizzando il suono
dei baci convenzionali sulla guancia.
<<
Santa Cosetta, se mi fossero piaciute le donne, ti avrei
già portata nel mio letto, cara mia! >>
Kiki
ride, ed anche gli altri.
Ma
Malfoy ed Harry un po’ meno.
Malfoy
perché si sente leggermente irritato da quella frase,
sebbene detta da qualcuno che, evidentemente non comporta alcun
pericolo.
Ed
Harry perché…
<<
Harry caro, tu invece sei un figo da paura. La mia
proposta è sempre valida. >>
Il
Bambino Sopravvissuto maledice mentalmente Voldemort per non
averlo fatto fuori quando aveva un anno, e si avvicina schifato alla
sua
ragazza.
<<
Su, muovete quei bei culetti, dobbiamo fare un servizio
con i fiocchi… >> e si allontana.
<<
Potter… >> chiede Pansy, mentre studia
attentamente
la figura dello stilista appena allontanatosi, rivolgendosi ad Harry
<<
…Sbaglio, o quella era un avance?! >>
Allo
sguardo divertito che i Cacciatori si scambiano, a quello
compassionevole dei Grifoni, e a quello puramente disperato del Re dei
Grifoni,
i Serpeverde ne deducono una risposta affermativa.
Ed
iniziano a ridere come dei matti, pieni di sarcasmo e sadico
compiacimento,
non riuscendo nemmeno a mettere insieme qualche insulto.
Hanno
trovato pane per le loro spire…prenderanno lo Sfregiato per
il culo a vita!
<<
Ah-ha! Quante risate! … >> commenta il diretto
interessato << …Fanculo! >>
E
si allontana, trascinando la sorella con se.
Sorella,
che non può fare a meno di seguirlo, non senza aver
scambiato l’ennesima occhiata fugace con il Principe delle
Serpi.
Ennesima
risata, ed ennesima occhiataccia da Harry.
Credo
davvero che si lamenterà di questa giornata per secoli.
Non
ci riesce proprio a fare il modello, il mio fratellino.
Quando
Antoine gli ha detto “E adesso fammi uno sguardo sexy e
arrapante, Harry!”, stava per scendere dal palco e picchiarlo.
Adesso
sta facendo le foto con uno sfondo invernale.
Persino
il pupazzo di neve alle sue spalle, fa pose più rilassate
delle sue.
Si,
avete capito bene.
Il
pupazzo di neve si muove.
Siamo
nel Mondo Magico, no?
E
di certo la presenza delle Serpi non aiuta i suoi nervi.
Quei
bastardi si stanno davvero uccidendo dalle risate.
Mi
giro a guardarlo, e
mi incanto.
Draco
Malfoy.
Ho
sempre amato la sua
risata.
E
non quella sarcastica e sprezzante che mi ha sempre dedicato in
otto anni.
No.
Quella
davvero divertita e genuina.
Mette
in mostra i suoi denti assurdamente bianchi e perfetti.
E
pensare che nemmeno 24 ore fa eravamo nella sua stanza soli
soletti a…
Vabbè
meglio non soffermarci sui particolari.
Adesso
non posso nemmeno avvicinarmi, mentre Seamus e Dean
iniziano ad incazzarsi, perché sono bloccata su questa
maledetta sedia,
aspettando che la truccatrice torni.
È
andata non so dove a prendere non so cosa, per non so quale
scopo.
Ah…eccola.
E,
per mia immensa gioia, non è assolutamente sola.
È
con una donna bionda, alta, formosa, bella, praticamente
perfetta.
Talmente
tanto che fai davvero fatica a credere che sia nata
davvero con quelle labbra perfettamente ripiene, quel seno sodo e
perfettamente
grande, quel naso perfettamente dritto, e quel sedere perfettamente
modellato,
anziché che sia una perfetta cliente di un perfetto
Guaritore Plastico.
Comunque,
quella donna è una giornalista di Gossip, di cui nessuno
sa il vero nome, a parte la sua ristretta cerchia di amici.
Sempre
che non abbia sputtanato anche loro su un qualche
giornale..
Fatto
sta che l’unica cosa che si sa di lei, con certezza,
è che
abbia frequentato Hogwarts e che sia Mezzosangue.
Come
facciamo a sapere la sua condizione di sangue, se non
sappiamo nemmeno il suo nome di battesimo?
Dallo
pseudonimo con cui si fa chiamare da tutti.
Barbie.
Si,
si.
Prego,
ridete pure.
L’ho
fatto anche io la prima volta che l’ho sentita nominare.
Ma,
credetemi.
Può
essere quasi al livello di Rita Skeeter, quando ci si mette,
ed allora la voglia di ridere passerebbe del tutto.
Per
questo, mi preparo ad un interrogatorio degno
dell’Inquisizione…
Credo
che mi avvarrò della facoltà di non rispondere un
bel po’ di
volte…
Penso
che sia chiaro a tutti, a questo punto, che quel “Con mia
immensa gioia” sia assolutamente sarcastico.
Eccole…
<<
Salve signorina Potter. Sono Barbie, di Strega Moderna.
“Voi non sapete nulla di me ma io… >>
<<
…Conosco tutti i cazzi vostri… >>
continuo per lei
<< …Lo so. Conosco bene sia i suoi articoli,
sia il suo motto, grazie.
>>
Il
mio tono annoiato, scocciato, acido e risentito potrebbe anche
essere interpretato come maleducato, ma questa giornalista è
abituata a toni
ben peggiori, vista la sua mania di ficcare il naso ovunque.
La
mia truccatrice, dal canto suo, inizia ad armeggiare con i miei
capelli, mentre Barbie si limita a sorridere divertita.
<<
Allora signorina Potter…ci parli un po’ di Lei.
>>
Oh,
certo.
Come
se non sapesse anche quante volte vado in bagno al giorno…
<<
Niente da dichiarare. Vittima di esami, compiti e studio,
uccido Mangiamorte nel tempo libero. Il mio colore preferito
è il rosso, il mio
hobby è cantare, la mia citazione famosa preferita
è “Quando imparerai a
fottertene della gente, solo allora sarai grande”. Quasi 18
anni, capelli neri,
occhi verdi, e una maledetta cicatrice sulla fronte, assolutamente
anti-estetica che mi ha rotto le palle e tirato i piedi da quando avevo
un
anno. >>
Quando
concludo il mio banale e annoiato discorso, sento la
giornalista ridere, divertita.
<<
Ottimo tentativo di eludere la domanda. Deve aver fatto
pratica…. >>
Tanta,
tanta pratica.
<<
…Ma non le ho chiesto una lista di cose che il Mondo
Magico sa già. >>
<<
Le conviene essere leggermente più precisa allora, sono
un disastro in Legilimanzia. >>
Mi
esibisco in un piccolo gemito, perché la tipetta alle mie
spalle mi ha appena tirato i capelli con la Bacchetta,
mentre me li
sta riempiendo di Incantesimi e Pozioni per lisciarli il più
possibile.
Barbie,
nel frattempo, alla mia precisazione, annuisce.
<<
Touchè. Riformula la mia domanda. Fidanzata? >>
Ecco,
lo sapevo.
Adesso
si va nel personale…
Ma
se quell’idiota patentato di Harry avesse letto il contratto,
prima di firmarlo, si sarebbe accorto della piccola clausola che
includeva
un’intervista!
E
adesso avrei potuto tranquillamente urlare
“Sicurezza!”, per far
cacciare questa sottospecie di bambola Babbana dai cazzi miei!
<<
Felicemente single. >>
Oddio…felicemente è una
parola grossa.
<<
L’ultimo bacio con un ragazzo? >>
La
guardo, con il sopracciglio alzato.
<<
Sono certa di non sbagliarmi, quando rispondo che voi di
Strega Moderna ne avete anche fatto uno speciale. >>
E
mi riferisco all’enorme scoop che fornimmo io e Malfoy, con
quello stramaledetto bacio in corridoio.
Sorride,
colpevole, e appunta qualcosa su un taccuino rosa.
A
differenza della Skeeter, però, Barbie non inventa le cosa
di
sana pianta.
Ti
pedina, ti perseguita, ti stressa, ti porta all’esaurimento,
per scoprire qualcosa di scandaloso su di te, ma almeno non inventa di
sana
pianta.
Ecco
perché l’assenza della mitica Penna Prendiappunti.
La
truccatrice è passata alla cura delle mie unghie, e la cosa
inizia a piacermi, nel frattempo…
<<
Touchè. Un’altra volta. Ultima volta a letto con
un
ragazzo? >>
Questa
doveva risparmiarsela.
<<
Sono vergine. >>
Mi
guarda, con tutta l’aria di chi crede a quello che stai
dicendo, come crederebbe alla voce che Silente se la faceva con la Mcgranitt.
Ma
non può obiettare niente.
Non
ha alcuna prova.
<<
Ultimo appuntamento? >>
Glielo
concedo…
<<
Ieri sera, con un mio compagno di Scuola. >>
<<
E vuole farmi credere che non siete finiti a letto
insieme?! >>
<<
Lei è libera di credere a quello che vuole. La
verità sta
a me dirla. >>
In
effetti, non sono andata a letto con David..
Con
qualcun altro si, ma con lui no di certo.
Dettagli…
Alza
le spalle.
<<
Innamorata? >>
Merda.
…
…..
……..
……….
…………
Resto
in silenzio per un bel po’ di tempo.
Senza
che Barbie se ne accorga, sbircio un certo biondo di mia
conoscenza, dallo specchio qui di fronte.
Lo
vedo, con una certa difficoltà, mentre litiga in modo
particolarmente accesso con Seamus.
Chissà
come mai, questa volta.
Mi
ha sempre detto: “Finnigan
mi sta sul cazzo, quasi quanto tuo fratello! Se non la smette di
allungare le
mani!”
Effettivamente,
Seam è sempre stato il più affettuoso dei
Grifoni,
con noi donne.
Ma
nessuno si è mai mostrato particolarmente geloso di questo,
considerato
che conoscevano Seamus, e sapevano che nei suoi gesti non
c’era alcuna malizia.
Ma
per Malfoy, lo capisco, penso sia completamente diverso il
discorso..
Lo
vedo alzare le sopracciglia sarcastico, per poi ghignare
vanitoso.
È
sempre stato descritto come un ragazzo bello da togliere il
fiato, sensuale oltre ogni dire, da perdere la testa, affascinante come
pochi,
e con un sex appeal assurdamente alto.
Ma
è sempre stato molto di più…
Quindi,
alla domanda “Innamorata?” non potrei che
rispondere
affermativamente.
<<
Mi avvalgo del diritto di restare in silenzio. >>
Sento
la giornalista ridere, mentre la truccatrice mi gira il
volto di profilo, ed inizia a studiare i migliori colori per la mia
pelle
chiara.
<<
Perfetto…e adesso, parliamo di quello che veramente i
lettori vogliono sapere.. >> Fa un sorrisetto sadico, e
uno sguardo da
invasata, e, con la voce colma di emozione e aspettativa, continua:
<<
Dettaglia piccanti sulla storia tra te e Draco Malfoy!
>>
Quasi
mi strozzo con la saliva, ed anche con un po’ di fondotinta,
quando le parole della giornalista pazza raggiungono il mio cervello.
Praticamente
salto sulla sedia, causando i piccoli e fievoli
lamenti della truccatrice, perché ho appena causato lo
sbavamento della matita
per occhi.
Conto
fino a 10, per riprendere la calma, e mentre un batuffolo
intriso di Pozione Struccante sta lavando via i disastri dai miei
occhi,
ripunto lo sguardo in Barbie.
<<
Non so di cosa lei stia parlando. >>
Mi
guarda piuttosto scettica, alzando un sopracciglio.
Poi
si gira verso il ragazzo in questione, ed entrambe ci perdiamo
ad analizzarlo.
Al
momento guarda ammirato la Parkinson mentre litiga
accesamente con Dean e
Neville, cercando distrattamente qualcosa nella tasca dei pantaloni.
Certamente
è alla ricerca delle sigarette.
Indossa
dei semplici jeans, stretti e a vita bassa, ma certamente
firmati.
Una
camicia verde richiama l’appartenenza alla sua casa e la
perfezione del suo corpo, mentre alla fine delle perfette gambe
toniche,
stanno, ai piedi, delle scarpe nere, che riconosco come quelle italiane
di
Blaise.
Le
sue dita fuoriescono dalle tasche, confermando la mia teoria:
ha in mano un pacco di sigarette.
Se
ne accende una, incurante di tutto e tutti, e continua a
guardare la disputa Grifondoro Vs Serpeverde, con un ghigno sexy
stampato sul
viso.
All’indice
brilla per lucentezza il suo anello, della Casata dei
Malfoy, con un serpente attorcigliato sopra.
<<
Avanti signorina Potter… >> commenta Barbie,
dopo
aver analizzato ai raggi X il mio Principe Serpeverde <<
…le foto del
vostro bacio mozzafiato sono state viste da tutti. Ah, a proposito.
Complimenti, bella scelta! >>
Ho
per caso sentito un tono malizioso nella sua ultima frase?
C’era
per caso qualche doppio senso?
C’era
un apprezzamento poco opportuno, o sbaglio?!
Come.
Osa?!
<<
Signorina Potter, attenta! Lo smalto non è ancora del
tutto asciutto! >> dice una voce, vicino al mio orecchio.
In
effetti, stavo conficcando le unghie nei palmi della mani…casualmente.
Sposto
lo sguardo verso la fonte della voce, la mia truccatrice, e
rispondo.
<<
Mi scusi…ehm… >> leggo il nome che
è scritto sul
cartellino, che si alterna alla foto sorridente e in movimento della
donna
<< …Signorina Katherine. >>
Annuisce,
ed io riporto la mia concentrazione sulla pazzoide al
mio fianco.
<<
Senta, so perfettamente cosa è stato fotografato ma, se
permette, vorrei tenere i dettaglia per me. >>
Barbie
sospira.
Ma
qualcosa dalla sua espressione mi fa capire che se
l’aspettava.
È
famoso l’astio che io ed Harry abbiamo verso i giornalisti, e
quanto siamo entrambi restii a parlare dei cazzi nostri su tutti i
giornali.
<<
Lo immaginavo, signorina Potter. Ma sono certa che prima
o poi scoprirò qualcosa in più su voi due. La Salvatrice
del Mondo
Magico, ed un ex-Mangiamorte fanno notizia. Senza tralasciare una bella
guerra
di Famiglia che ne conseguirebbe. Non credo che i Malfoy
apprezzerebbero di
buon grado la vostra unione! Per non parlare di suo fratello, e
dell’Ordine
della Fenice! E bisogna anche considerare il fatto che…
>>
Ciao.
L’abbiamo
persa.
È
partita in quarta a fantasticare sul mio futuro.
Bello,
eh?
Ma
io la lascio parlare, rilassandomi, mentre Katherine mi passa
un lucido o qualcosa del genere sulle labbra.
Chiudo
gli occhi, persa nei miei pensieri, e precisamente nei
ricordi di ieri notte, quando una voce più alta delle altre
cattura la mia
attenzione.
<<
Vaffanculo, brutti idioti! >>
<<
Idioti noi? Cazzo, ma vi siete visti? >>
Mi
giro rassegnata verso il gruppetto di Grifoni e Serpi che stavo
guardando prima.
Malfoy
e Seamus sono pericolosamente vicini, mentre Hermione e
Ginny trattengono il loro amico, e Pansy incoraggia alla rissa il
biondo.
Dean
sta per avventarsi su Malfoy, ma viene intercettato da Theo,
che ha l’aria di chi so sta divertendo molto.
E
mentre Neville predica pace tra i due gruppi, ed invita ad una
litigata solo verbale, Blaise lo zittisce:
<<
Taci, cretino! >>
E
la situazione sta degenerando…
<<
Ma fanno sempre così? >> mi chiede Barbie.
Sospiro
e annuisco, rassegnata.
<<
Si, ogni volta. E deve ringraziare che mio fratello è
assente. Dipendesse da loro, lui e Malfoy farebbero a botte ogni volta
che si
incrociano. >>
Un
sorrisino si apre sul viso perfetto di Barbie, e, se qualcuno
vi prestasse un po’ di attenzione, noterebbe anche una nota
nostalgica.
<<
Serpeverde e Grifondoro continuano ad odiarsi, vero?
>>
<<
Ovvio! >> rispondo, come se mi avesse chiesto la
cosa più logica del mondo.
Ghigna.
<<
Mi fa piacere. È sempre stato molto divertente prendere
in giro i nostri rivali. >>
E
con questa frase, ha praticamente dichiarato la sua Casa di
appartenenza.
<<
Serpeverde, eh? >>
Annuisce
distrattamente.
<<
Ed immagino che siate tu e tuo fratello i Re Grifondoro,
no? >>
<<
Si, purtroppo. Ho sempre odiato queste stronzate…ed io ho
davvero troppi appellativi idioti! >>
Ride,
di nuovo, ed io quasi quasi mi accodo a lei.
<<
E comunque… >> continuo io <<
…E’ vero che
Serpi e Grifoni si sono sempre odiati, si odiano, e si odieranno
sempre, per
principio, ma l’astio che c’è tra i miei
amici, e quel gruppo di Serpeverde che
vede lì, supera tutte le altre antipatie. Per non parlare
del grande affetto…
>> e questo è sarcasmo <<
…che c’è tra Harry e Draco Malfoy.
>>
Si
allarga in un sorriso soddisfatto.
<<
Immagino che sia un discorso diverso tra te e il biondo
da stupro, no? >>
Come
l’ha chiamato?
Come
ha osato?
Perché
cazzo non la smette di fare questi apprezzamenti?!
Vuole
morire prima di essersi rifatta completamente?!
Mi
trattengo dallo Schiantarla o Cruciarla, e mi limito a fare un
sorrisetto misterioso, senza fare commenti sulla sua constatazione.
Meglio
non incrementare certe voci…
E
non posso nemmeno smentirle del tutto, dato che la foto era
piuttosto eloquente.
E,
dato che il rapporto conflittuale che c’è sempre
stato tra me e
Malfoy è famoso e rinomato, nessuno penserebbe mai che sia
stato solo un bacio
casuale.
Due
persone che si odiano, non vengono scoperti a baciarsi
appassionatamente in un corridoio da un giorno all’altro.
<<
Signorina Potter, io avrei finito. >> sussurra
Katherine.
Mi
giro verso di lei, e le sorrido ringraziandola ed alzandomi.
<<
Non vuole darsi un’occhiata allo specchio? >>
<<
No grazie. Meno vedo di questa giornata, meno me ne
ricordo. >>
La
ragazza rimane stupita ed incredula dalla mia frase, mentre
Barbie ride, ed entrambe vediamo la timida Katherine andar via
scuotendo la
testa.
<<
Sei consapevole che tutte le ragazze del Mondo Magico
vorrebbero essere te? E non solo le ragazzine, ma anche molte donne
fatte e
finite. Vorrebbero vivere la tua sfavillante vita, piena di amici,
fama, soldi,
feste, servizi fotografici, autografi, tappeti rossi e…
>> si gira
nuovamente verso Malfoy a cui dedica un’occhiata eloquente
<< ..e
bellissimi amanti. >>
Annuisco,
stizzita ed irritata.
<<
Lo credo bene, che invidiano la mia vita. O almeno,
invidiano la parte di essa che traspare dai giornali. Ma quando si va
più in
profondità, ecco che i fan diminuiscono. Tutti vogliono
essere la Famosa Salvatrice
del Mondo
Magico, la
Prescelta,
la Ragazza
Sopravvissuta,
la Regina
Grifondoro.
Ma nessuno avrebbe davvero il coraggio di sopportare il peso di tutti
questi
nomi sulle spalle, se non gli fossero stati imposti. >>
Ed
ecco che la sete di gossip, di articoli e scoop, scompare dal
volto di Barbie.
Gli
occhi diventano meno invasati, le labbra non sono più
allargate in quel sorriso finto, gli zigomi rifatti possono rilassarsi
per un
momento.
E
mi fa la prima domanda sensata che un giornalista mi abbia
davvero mai fatto.
<<
Chi sei, Kimberly Potter? >>
<<
Kiki. Sono solamente Kiki. >>
Ed
un sorriso semplice e diretto le illumina il volto.
<<
Tu e tuo fratello siete più simili di quanto pensassi. Ha
dato risposte quasi identiche alle tue. >>
Sto
per chiedermi quando cazzo abbia fatto in tempo ad
intervistare anche mio fratello, che un riflesso della luce del sole
sulla
finestra, attira la mia attenzione sul ciondolo che porta sul collo.
Piccolo
e dorato, lo riconosco.
Un
Giratempo.
Accortasi
del mio sguardo si limita a sorridermi e ad andarsene.
La
seguo con lo sguardo, mentre raggiunge un camino posto
all’angolo della Sala Grande per facilitare
l’arrivo con la Metropolvere di
fotografi e stilisti vari.
La
vedo sparire in una fiamma verde, e giurerei di aver visto
un’altra lei fare la stessa fine.
Le
Magie del Tempo…
Non.
Ne.
Potevo.
Più.
Se
sentivo un’altra volta il rumore di una foto scattata, oppure
un altro incitamento di Antoine “Forza, piccola. Sei
bellissima. Più sexy, più
sexy! Devi gridare al mondo “Sesso!”. Fammi
un’espressione da pantera, adesso!
Da gatta! Da volpe! Da sirena!”, impazzivo.
Che
poi, sto ancora cercando di capire come cazzo sua
l’espressione da volpe o da sirena…
Bah.
Fortunatamente,
dopo foto su foto, mentre Harry stava per gettarsi
fuori dalla finestra, i Grifondoro avevano finito tutte le Burrobirre
d’attesa,
e le Serpi non avevano quasi più fiato da usare in risate,
ecco che la
Mcgranitt fa irruzione
nella Sala Grande, che aveva abbandonato dopo la prima oretta,
lamentando la
“Degenerata e blasfema trasformazione della Sua
Scuola!”.
Urlando
a destra e sinistra che il servizio era durato fin troppo,
che si era già fatto buio, e che gli studenti avrebbero
dovuto cenare a breve, la Preside più
amata del
momento, mette fine al pomeriggio più stupido inutile e
stancante della mia
vita.
Mio
fratello stava per baciare la Mcgranitt , pensate un
po’.
<<
Mi sono cambiato almeno sette volte, ho scattato migliaia
di foto, ho sopportato quel cretino effeminato maledetto di Antoine
tutto il
pomeriggio, e sono dovuto restare calmo davanti a quelle odiose Serpi,
mentre
se la ridevano! Non credo di aver mai trascorso un pomeriggio
più brutto in
tutta la mia vita! Avrei preferito andare all’Inferno e
riportare Voldemort in
vita! >>
Immancabile,
la lamentela chilometrica di mio fratello.
Sospiro,
ma non ribatto, anche perché non posso assolutamente
dargli torto.
È
stato davvero un brutto pomeriggio.
Siamo
ancora in Sala Grande, e, con occhi stanchi ed espressioni
sconvolte, siamo in un angolino ad assistere il lavoro di ordine che
stanno
facendo gli Elfi Domestici.
Gli
altri sono andati via da pochi minuti, per prepararsi per la
cena, e solamente Hermione è rimasta ad aspettarci.
Mio
fratello avrà bisogno di tutta la dolcezza della sua ragazza
per evitare di dare fuoco all’intera Scuola.
Anche
perché, mentre i Grifoni hanno deciso di ritirarsi nella
Sala Comune, e rispettare in silenzio la rabbia cieca di Harry, lo
stesso non è
stato fatto dalle Serpi, che non sono andati via nemmeno cinque minuti,
e
adesso si avvicinano a noi tre, con la stessa espressione che avrebbe
un
bambino davanti al suo giocattolo preferito.
Sono
alla ricerca dell’irritazione verso le Serpi, in questo
momento, ma, davvero, più mi sforzo di ricercarla,
più non la trovo.
Riesco
solo a sentire un immenso e intenso calore allo stomaco,
mentre la figura di Draco Malfoy si avvicina sempre più.
<<
Sai Sfregiato, sei davvero una bravissima modella!
>> esordisce Nott, mentre Astoria e Pansy ghignano.
<<
Siete le ultima persone che vorrei mai vedere, in questo
momento. Ergo, se non volete essere Schiantati contro la parete,
fareste meglio
ad andarvene. >>
I
Serpeverde si esibiscono in un coro di “Uuuh!”
fintamente
spaventato , tutti tranne Daphne, che da un bel po’ di tempo
non trova più la
stessa soddisfazione di una volta a prendere per il culo mio fratello,
e
Malfoy.
Strano,
vero?
Potrei
pensarlo anche io, se adesso non fossi persa nella
contemplazione del suo viso.
Dei
suoi zigomi virili.
Del
suo naso perfetto.
Delle
sue labbra seducenti.
Dei
suoi così maledettamente magnetici.
Quando
i suoi occhi rapiscono i miei, sento definitivamente di non
avere più via d’uscita.
Mi
limito a ricambiare la sua occhiata, e a morire di desiderio
per il mio demone personale.
Vorrei
avvicinarmi, arrivare a sfiorarlo in viso, posizionare una
mano sul suo petto marmoreo, solo per sentirne i muscoli sotto i miei
polpastrelli, inebriarmi del suo odore, e perdermi per sempre in un
bacio
mozzafiato nelle sue labbra.
Ma
non posso.
E
devo conficcarmi le unghia nei palmi della mano per non farlo.
La
discussione continua, con le solite frasi, con la solita
Hermione che cerca di calmare gli animi, con i soliti Serpeverde che
intimano
“Taci, Mezzosangue” con il solito Harry che si
adira.
Manchiamo
solo io e Malfoy che ci appelliamo a male parole, per
completare una delle scenette più ricorrenti degli ultimi
otto anni.
Ma
nessuno dei due si trova in condizione di poter insultare
l’altro.
<<
Possiamo mettere fine alla solita scenetta?! >>
dà
luce ai miei pensieri la Greengrass.
Grazie
al cielo.
Zabini,
che stava appunto per proferire un insulto con i fiocchi,
si volta verso la sua ragazza, con aria delusa.
Ma
lo sguardo della bionda è decisamente troppo bellicoso per
poter ribattere alcunché.
Ed
infatti Blaise si zittisce, e, mentre Theodore ha tutta
l’aria
di voler continuare la conversazione con mio fratello ed Herm, la
piccola
Astoria lo salva dalle ire della sorella, afferrandogli il braccio, e
scuotendo
la testa.
Ma
poi succede qualcosa di strano.
Per
la prima volta, vedo dell’imbarazzo affacciarsi sul volto
affascinante di Theodore Nott.
Al
contatto con la piccola di Casa Greengrass, entrambi si
scambiano uno sguardo curiosamente eloquente, per poi distogliere i
rispettivi
occhi da quelli dell’atro, mentre il braccio di Astoria
ricade imbarazzato
lungo il fianco di lei.
La
Parkinson
guarda i suoi amici uno
ad uno.
Blaise
e Daphne che si guardano alteri e orgogliosi, mentre lui,
però, cede alle richieste della sua ragazza, Theo e Astoria
impacciati e in
imbarazzo, mentre evitano accuratamente di guardarsi, e Draco che non
accenna a
distogliere il suo sguardo da me.
Alza
gli occhi al cielo, e sospira, rassegnata.
Nella
Casata di Salazar Serpeverde si stanno rammollendo tutti.
Ma
è la Greengrass a spezzare il
placido ed imbarazzato silenzio.
<<
Allora, adesso, con questo servizio fotografico abbiamo
abbastanza soldi per risparmiarci di chiamare allenamenti, quelli che
svolgiamo
con i tir assegni ed i cerchi del Quidditch? >>
Mi
scappa un sorriso, mentre Harry continua a Cruciare le Serpi
con lo sguardo, ed Hermione si decide a rispondere alla loro
Principessa.
Scuotendo
la testa.
<<
Più o meno. Siamo sotto di poco più di un
centinaio di
galeoni. Ma abbiamo una soluzione. >>
Sospende
la frase, non intendendo continuare.
Io
e Malfoy continuiamo a guardarci maliziosi, dai ragazzi, sia
Harry, sia Blaise e Theo, fuoriescono imperterriti sibili minacciosi e
certamente poco carini, mentre le sorelle Greengrass, e persino la Parkinson
dedicano la
loro attenzione ad Herm.
La
guardano, con il sopracciglio alzato, aspettando la seconda
parte della frase, ma, quando è palese anche a loro che la
mia migliore amica
non ha intenzione di condividere i nostri piani con loro, Astoria
sbotta:
<<
Bè?! Hai intenzione di comunicare quali sarebbero i
vostri piani, o dobbiamo passare alla Legilimanzia. >>
Le
labbra di Hermione stanno per piegarsi in una spiegazione, ma
io la precedo.
Il
tono acido ed autoritario della nuova arrivata ha catturato la
mia attenzione, ed irritazione, così mi inserisco nella
conversazione spostando
i miei occhi da quelli di Malfoy.
<<
Primo. Cerchiamo di moderare i toni. Secondo, se proprio
insistete dovremmo a breve organizzare una festa. Suoniamo noi
Cacciatori,
facciamo pagare il biglietto d’entrata, e siamo a cavallo.
>>
Al
suono “Festa”, persino Nott e Zabini si sono
ripresi dal loro
stato di duello mentale con Harry, e adesso gli occhi di tutti i
Serpeverde presenti,
tutti, si spostano da me a mio fratello ad Hermione.
Ma
è la Parkinson a dar voce ai
dubbi di tutti.
<<
E voi vi aspettate che dei Serpeverde paghino per
partecipare ad una festa organizzata da voi?! Andava bene infiltrarsi
ai
festini di Grifondoro, quando erano gratis, ma nessuno
sborserà uno scellino
per fare un favore a voi. E potrebbero convincere anche altri ragazzi,
come i
rispettivi fratelli, amici, cugini, fratellastri e fidanzati delle
altre Case.
>>
<<
Una festa senza Serpi?!... >> esclama Harry,
fintamente deluso << …e adesso come
facciamo?!... >> Hermione ed io
scoppiamo a ridere brevemente, fino a che mio fratello non ritorna
serio, e
conclude: << Non potevamo chiedere di meglio.
>>
Ma
la sua affermazione scatena l’esasperazione di Draco Malfoy,
che alza gli occhi al cielo, e sbuffa.
<<
Sfregiato, quando ti deciderai a svegliare il tuo unico
neurone?! La logica dice che, meno partecipano alla festa, meno
biglietti si
vendono, meno si guadagna, meno si compra, meno bene ci si allena,
più si
muore. Non è difficile, puoi anche arrivarci da solo.
>>
<<
Oppure… >> aggiunge Blaise <<
…la tua
Mezzosangue potrebbe spiegartelo più tardi. >>
Ed
Harry sfoggia la sua migliore espressione di disprezzo, alle
risate delle Serpi che ne conseguono.
<<
Non ne ho bisogno, grazie. Ma se credete che andrò mai a
supplicare delle infime ed insulse Serpi per partecipare ad un festa,
allora
siete voi che avete bisogno di qualche rivisitazione del vostro mezzo
neurone.
>>
<<
Nessuno si aspetta che tu lo faccia, Harry… >>
risponde Daphne precedendo gli insulti dei tre Serpeverde con il
cromosoma Y
<< …ma che si trovi una soluzione dignitosa,
per entrambi le parti.
>>
Effettivamente,
ad una astensione delle Serpi alla nostra festa
non ci avevamo pensato.
Però,
era piuttosto ovvio.
Anche
noi Grifoni non avremmo mai dato soldi per na festa
organizzata da Serpi, e specialmente per fare un favore a loro.
Ed
anche se la maggior parte dei Verde-Argento ha famiglie che
navigano nei galeoni, è il principio quello che conta.
Ed
effettivamente, abbiamo un problema.
<<
E quale sarebbe, questa soluzione? >> chiede Herm.
<<
Collaborazione…. >> risponde la bionda
<< …Se
anche noi qui presenti ci interessiamo all’organizzazione, i
nostri Compagni di
Casa ne prenderebbero parte. >>
Ah,
ok.
Tutto
chiaro.
La
Principessa
delle Serpi sta
proponendo una coesistenza tra mio fratello e Draco, tra Ron e Blaise e
Theo,
tra Hermione e Pansy, tra Ginny e Astoria.
Facile.
<<
Zabini.. >> esordisco <<
…ultimamente la tua
ragazza fa eccessivo uso di droghe? >>
I
Grifoni ridono, ed i Serpeverde guardano Daphne come se avesse
una doppia testa, tre braccia, otto gambe ed un solo occhio.
Ed
è Astoria la prima a smetterla di fissarla incredula ed in
silenzio.
<<
Sorella, hai qualche problema? Non costringermi a fare
ragione alla Potter, per favore! >>
<<
Daph, tu stai male sul serio. Io con questa feccia non mi
mischio. >> Pansy.
<<
Concordo con Pansy, Daphne. Forse la canna di prima era
troppo forte per te.. >> Theodore.
<<
Non preoccuparti, possiamo uscirne insieme, se vuoi. Ti
ci porto io dal Guaritore Mentale. >> Blaise.
<<
Io mi rifiuto di passare più tempo del previsto con lo
Sfregiato e Lenticchia! Piuttosto mi butto dalla Torre di Astronomia!
>>
Draco.
<<
Per quanto l’immagine di un bel volo del Furetto mi
alletti, ed accetterei di lavorare insieme solo per quello,
l’esperienza del
Gran Ballo mi ha davvero toccato a vita. Per quanto sia stata perfetta
come
festa… >> tralasciando il particolare di una
particolare fuga <<
…non organizzerò con le feste nemmeno un incontro
per bere il tè. >>
Harry.
<<
Piuttosto perdo la guerra con i Mangiamorte. >>
Hermione.
Si,
decisamente l’idea non ha avuto molto successo.
Però,
mentre il sorrisetto della Greengrass, carico di
determinazione, non accenna ad affievolirsi, anzi, si allarga, mi
ritrovo a
fare un po’ di conti.
In
fondo, la sua, sarebbe l’unica soluzione possibile.
Ed
in ballo c’è la preparazione in Battaglia dei miei
amici.
Non
possiamo permettere di sbatterli in un combattimento, senza
che siano adeguatamente addestrati.
Il
nostro allenamento di Cacciatori è durato quasi tutta
l’estate,
e di certo non ci esercitavamo sul perfezionamento della mira del
nostro
Schiantesimo.
E
scambio uno sguardo complice con la Principessa
delle
Serpi.
Harry
e Malfoy se ne accorgono, e, quasi, rabbrividiscono.
<<
Lo sapevo. Lo sapevo che alla fine Daphne l’avrebbe avuta
vinta. E che non ci sarebbero stati risvolti positivi per me. Ne ero
certa.
>>
Mmmh…che
palle!
<<
Con tutta questa nuova filosofia della tranquillità e
dell’equilibrio avete davvero rotto le palle! Lei e lo
Sfregiato che si
chiamano per nome e fanno tutti i carini!.. >>
Ma
il tasto Off non c’è?!
<<
Tu e Draco che vi dite addio e puntualmente tornate a
trombare, così che Lui possa essere sempre più
lunatico e rompi palle! >>
Mi
sa di no…peccato!
<<
Astoria e Theo che si comportano come dei primini alle
prime volte! >>
Se
la
Schianto
continuerà a parlare anche da svenuta?!
<<
Blaise e Daphne che sono ormai prossimi al matrimonio!
>>
Spero
di no…
<<
Ci manca solo che mi innamori di Paciock, e il ritratto
della Scuola di matti è al completo! >>
Merda,
non trovo la
Bacchetta!
<<
Perché non proponiamo la pace e l’amore tra
Serpeverde e
Grifondoro, a
questo punto?! E perché
no? Magari anche l’uguaglianza tra Purosangue e Mezzosangue!
>>
Aaah!
L’ho messa nella tracolla che mi sto portando
dietro…ma
finchè la cerco in questo casino, è arrivata sera!
<<
Anzi no, facciamo così! Dimmi il numero della stanza di
Paciock, così stasera mi faccio trovare lì! Se
devo innamorarmi alla follia del
Re degli Idioti, meglio cominciare subito! >>
<<
Santo Godric, Parkinson, BASTA! >>
Visto che la
Bacchetta
era davvero fuori portata, ho deciso di usare le parole.
Mi
sono fermata a metà corridoio, alzando gli occhi al cielo, e
sono sbottata.
Questa
donna è davvero esasperante!
<<
‘Cazzo vuoi, Potter?! Non mi è nemmeno concesso
lamentarmi, in questo assurdo accordo che avete preso tu e quella
schizzata di
Daphne? >> ribatte, fermandosi a sua
volta, qualche passa avanti a me.
Posso
capire che organizzare la festa insieme alle tue nemesi non
sia il massimo del divertimento, ma ha continuato ad inveire contro
ogni
Grifondoro respirante da quando abbiamo lasciato la Stanza
delle Necessità.
È
stato faticoso, anche a detta della Greengrass, ma, alla fine,
dopo due giorni passati ad ossessionare i nostri compagni di Casa, ce
l’abbiamo
fatta.
Li
abbiamo convinti.
Io
ho dovuto promettere ad Harry e Ron che li avrei regalato i
biglietti per la partita di Quidditch più vicina, e che
avrei anche dovuto provvedere
a procurarli il permesso della Preside, un alloggio, un passaggio ed un
luogo
dove mangiare.
A
Ginny ho assicurato una fornitura indeterminata dal mio armadio,
ed Herm si è fatta promettere che non avrei più
copiato nulla da lei.
L’ultima
promessa è stata quella più difficile da mandare
giù.
Comunque,
alla fine ce l’ho fatta.
D’altronde,
ho passato così tanto tempo con i Serpeverde, che la
loro presenza non mi causa più alcun disturbo.
Fatta
eccezione per la Parkinson e Astoria
Greengrass.
Il
bacio che ha scambiato con Malfoy al Gran Ballo ha decretato la
sua condanna a vivere nella mia lista nera.
Ma
quegli stronzi dei miei amici, per vendicarsi di averli
costretti a passare del tempo con le persone che più
detestano qui a Scuola, mi
hanno voluto ripagare con la stessa moneta.
È
per questo che il compito di occuparsi delle forniture di
alcolici è stato affibbiato a me, insieme a questa piaga
vivente.
<<
Non potresti lamentarti in silenzio?! >>
Mi
guarda, ghignando strafottente.
<<
E perché dovrei? Per farti un favore? >>
Messa
su questo piano non si zittirà mai.
E
ne sono certa, perché l’avrei fatto anche io.
<<
No. Perché se parli ad alta voce, la gente che ci vede
pensa che tu lo stia facendo con me. E nessuna delle due vuole che
Hogwarts
pensi che, adesso, abbiamo smesso di odiarci. >>
Si
mordicchia la parte interna del labbro inferiore, ed assume
un’espressione pensierosa.
Poi,
mi guarda sprezzante.
<<
Hai ragione, Sfregiata. Adesso muoviti, però, non ho
tempo da perdere con una come te. >>
Troia.
Alzo
gli occhi al cielo, trattenendomi dallo strapparle tutti i
capelli, semplicemente per non allungare ulteriormente la convivenza
con una
simile Serpe.
Continuiamo
a camminare, e, fortunatamente, arriviamo alla Guferia
in un astioso silenzio.
Ci
stiamo Cruciando a vicenda, nelle nostre vendicative menti, ma,
almeno, non devo sopportare la sua voce di Carlino.
Entrando,
però, mi coglie nuovamente un senso di sconforto.
Non
vedo nessun gufo con un pacco legato alle zampe, oppure
qualcuno che plani verso di noi per la consegna, e questo vuol dire che
Mundungus ha fatto ritardo nello spedirci le casse di alcolici che gli
avevamo
richiesto.
Questo
vuol dire solo una cosa: attesa.
Ovvero:
più tempo con la Stronza.
<<
Dung avrà fatto tardi. Dobbiamo aspettare. Non credo ci
vorrà molto. >> la informo, con voce da
funerale.
Di
risposta sbuffa sonoramente, bestemmia
“Quell’ammasso di
stupidità e pulci Mezzosangue” che è il
nostro fornitore, e si accende una
sigaretta.
Con
mio disappunto, noto che fuma le mie stesse.
Con
un’irritata alzata di spalle, prendo anche io un pacchetto di
Lucky Strike rosse dalla mia tasca, e me ne accendo una.
Lei
si appoggia al grande finestrone, ed io ad uno dei trespoli
fissati al pavimento.
Restiamo
per circa metà sigaretta in silenzio, non guardandoci
nemmeno, poi, stufa di non parlare, mi decido a muovere le labbra.
Espiro
il fumo dalla bocca, e dico:
<<
Allora…tu e David Summers, eh? >>
Le
va il fumo di traverso, e tossicchia forte per rimettere in
regola la gola, dandosi dei piccoli colpetti sul petto.
Alza
la testa di scatto verso di me, puntandomi uno sguardo duro
contro, e risponde:
<<
Primo. Non sono cazzi tuoi. Secondo. Chi diavolo te l’ha
detto?! >>
Sto
per rispondere, acida almeno quanto lei, ma mi interrompe.
<<
Se quell’idiota di Draco ti racconta i cazzi miei durante
le vostre scopate, giuro che glielo
taglio! >>
Trattengo
a stento un sorriso.
<<
Ti pare che mi interessi della tua vita sessuale,
Parkinson?!.. >> chiedo, con tono ovvio, alzando il
sopracciglio <<
…non è stato Malfoy a dirmelo…
>> abbiamo altro da fare,e di cui parlare,
quando ci incontriamo << …ma David Summers
stesso. >>
Si
zittisce un attimo, guardandomi intensamente come se volesse
valutare la veridicità delle mie parole.
Deve
credermi, perché non ribatte.
Sposta
solo lo sguardo verso il Lago Nero.
Poi,
si decide a parlare, prendendo una lunga boccata di fumo.
<<
E’ una storia piuttosto vecchia, e senza importanza.
>>
Dal
tono strano che usa, quasi ferito, oserei dire,
non le credo nemmeno un po’.
Per
averci passato più di una notte insieme, conoscendo il
soggetto, doveva piacergli davvero come ragazzo.
Ma,
a quanto pare, non abbastanza da mettere da parte le loro
stupide convinzioni sul sangue magico e bla bla bla.
<<
A me non sembra…ma come al solito i vostri pregiudizi vi
impediscono di ottenere quello che davvero volete. >>
Perle
di saggezza Kiki….
Continuo
a fumare, orgogliosa del mio buonsenso.
La
Parkinson
si gira nuovamente
verso di me, e mi guarda piuttosto scocciata e scioccata.
Alza
un sopracciglio.
<<
Santo Salazar, Potter, ma ti sei sentita?.. >> fa
un tiro alla sigaretta << …Da quanto tempo va
avanti il tira e molla tra
te e Draco?! E non vi date una mossa perché…?
>>
Lascia
la frase in sospeso, scuotendo un po’ la testa, lasciandomi
intendere, che, a suo parere tutta la nostra incertezza ruota intorno
ai titoli
che la gente ci ha affibbiato e che ci sentiamo in dovere di rispettare.
In
effetti, da un lato, ha ragione, ma non lo ammetterò mai.
Perciò,
meglio sottolineare il lato che la vede in torto.
<<
Nel nostro caso non centrano i pregiudizi, almeno da
parte mia… >> più o meno
<< …è semplicemente un caso
di…di…
>>
Merda.
E
adesso che le dico?
<<
…di confusione sentimentale, ecco! >>
Sono
innamorata di Lui, ma non so se Lui lo è di me.
Ho
impiegato mesi e mesi per arrivare a concepire questo concetto
dentro di me, figuriamoci per esternarlo…se mai lo
farò.
Soprattutto
se non sono certa di quello che Lui prova per me.
Ma
ecco che il sopracciglio della Serpe si alza ulteriormente.
<<
Dico, ma mi stai prendendo per il culo? >>
La
guardo, chiedendomi cosa diavolo volesse dire.
Faccio
un ultimo tiro alla mia Lucky Strike, e la getto per terra,
calpestandola per spegnerla, e facendola Evanescere.
<<
Non sono solita fare queste battute sceme, quando ti prendo
per il culo. Sono molto più divertente io. >>
Sbuffa,
sarcastica.
<<
Si, divertente come un Veela con il ciclo…e comunque non
vedo dove sia la “Confusione Sentimentale” nel
vostro rapporto. >>
Ma
come cazzo sono finita a parlare dei fatti miei con Pansy
Parkinson?!
Ho
iniziato la conversazione con David Summers, per mettere in
difficoltà lei e non me.
Ma,
a quanto pare, ormai l’imbarazzo sul mio volto è
evidente, e
figuriamoci se la
Serpe
non se ne approfitta.
<<
Invece c’è, Parkinson. C’è.
>>
Alza
gli occhi al cielo.
<<
Si, moltissima. Siete davvero indecisi tra l’ usare
l’Incantesimo Anti-Fecondante su di Lui oppure l’
Anti-Concepimento su di te. Davvero un
dilemma! >>
Se
fosse solamente il sesso il mio problema con Malfoy, a questo
punto non saremmo in una situazione di incertezze come adesso.
Da
quel lato, infatti, le cose sono tutte perfette.
È
da quando hanno iniziato a mettersi in mezzo i fattori
sentimentali che la cosa si è complicata..
Ma
questo la
Parkinson non può saperlo.
E
questo prendere in giro la mia insicurezza, che mi logora notte
e giorno, mi sta davvero facendo incazzare.
Perciò,
le rispondo fredda:
<<
Ti svelo un segreto, Serpe. Tra uomo e donna ci può
essere anche altro, che non sia il sesso. Magari non te l’ha
mai detto nessuno.
>>
Ed
anche lei indurisce lo sguardo.
<<
Ed invece si, stupida Grifondoro. E questa è la
dimostrazione di quante sei ottusa. >>
Okay,
adesso ha superato il limite.
Cerco
febbrilmente la Bacchetta nella mia
tracolla, e, mentre sento le mani della
stronza alle mie spalle strusciare contro le sue tasche,
presumibilmente anche
lei alla ricerca della Bacchetta, mi ricordo di poterla Appellare
comodamente.
Ottusa…
Quando
mi giro, con la mia Fonte di Magia ben stretta tra le dita,
vedo che anche lei ha sfoderato la sua.
<<
Ripetilo adesso se hai il coraggio, stronza. >>
bisbiglio.
E
lei ghigna.
<<
Sei un’ottusa,
Potter. E posso elencarti una marea di motivi validi per portarmi a
pensarlo.
>>
Sorrido
anche io, minacciosa.
<<
Sentiamoli, allora. >>
<<
Primo. Sei una Grifondoro. Basta e avanza. >>
Si,
come no.
Ha
parlato la
Serpeverde…grande Casa!
<<
Secondo. Sei una Potter, e una Mezzosangue. >>
E
di nuovo il fattore sangue viene tirato in ballo.
<<
Terzo. Ti faresti ammazzare per salvare qualche stronzo
di cui non sai nemmeno il nome, e che ti adula solo per quella che
appari, e
non per quella che sei sul serio. >>
…
<<
Quarto. Criticate tanto i pregiudizi di noi Serpeverde,
ma voi siete i primi ad averne. >>
Discriminare
i Serpeverde è un reato, se questi ti insultano e ti
rompono le palle dalla mattina alla notte?!
<<
Quinto. Ti crogioli talmente tanto nel tuo dolore di
cuoricino infranto, e nella tua condizione di vittima, da non
accorgerti quanto
Draco tenga a te. >>
Se
prima le punte delle nostre Bacchette quasi si toccavano,
adesso hanno iniziato una scalata verso il basso.
Abbassiamo
la guardia.
<<
Lo conosco da quando è piccolo, e so decifrarlo alla
perfezione. Hai un tale ascendente sul suo umore, da fare quasi schifo.
Ti
guarda, ti rispetta, ti vuole, ti cerca come non ha mai fatto con
nessun’altra
donna. >>
Sento
il braccio accasciarsi pian piano contro il mio fianco, e la
freddezza sparire dal mio viso.
Ascolto
le parole della Parkinson come in trance.
<<
Si getterebbe dalla Torre di Astronomia per te, e tu sei
troppo cieca per capirlo. E l’altra sera, quando sei uscita
con Summers… Santo
Salazar quanto era intoccabile! Ti avrei uccisa con le mie mani se tu
fossi
stata lì! >>
Si
zittisce un attimo,
prende fiato, getta la cicca di sigaretta ormai consumata, e mi punta
contro il
dito ammonitore.
<<
Bada bene,
Potter. Non ho rinunciato a Lui per niente. >>
Sto
per ribattere, non
so nemmeno io cosa, quando una domanda mi sorge spontanea.
<<
Perché? Ti ha
trattata malissimo, ti usava per il suo piacere personale, ha avuto lo
stesso
rispetto per te che avrebbe avuto con una bambola rotta, e tu che fai?
Mi
ammonisci, e mi spingi a mettermi con Lui, in pratica?! Questo sarebbe
un
comportamento da Grifondoro, non da Serpeverde. >>
Un
ghigno, l’ennesimo,
ormai ci ho fatto l’abitudine, si apre sulle labbra
perfettamente ricoperte dal
rossetto.
<<
Ecco la
dimostrazione che voi Grifoni vi fermate alle apparenze, quando si
tratta di
noi Serpi. C’è sempre stato del sesso tra me e
Draco, almeno fino a che non sei
venuta tu a rompere le palle, ma la questione si chiudeva lì
per entrambi….
>>
Un
attimo, cosa sta
dicendo, l’invasata?!
<<
…Si, Potter,
anche a me, inizialmente, di Lui non importava un cavolo. Ed infatti
entrambi
avevamo altre relazioni, pubblicamente e tranquillamente.
>>
So
ferma di nuovo,
prende fiato e continua.
<<
Ma tu lo sai
meglio di me, che è facile farsi stregare da un ragazzo come
Draco Malfoy. E da
lì, il semplice sesso è divenuto qualcosa in
più, per me. Non gliel’ho mai
detto, però, ed abbiamo continuato a scopare come se niente
fosse. >>
In
pratica, è accaduta
la stessa cosa che è successa a me.
Comincia
come semplice
sesso, ma poi ti anneghi inesorabilmente nei suoi occhi
d’argento, e non ne
risali più.
<<
Quando ho
notato che la cosa diventava insostenibile, che Lui si interessava a me
sempre
meno, e che i rapporti con altre donne erano sempre più
frequenti, allora ho
deciso di lasciarlo. Sapevo sin dall’inizio che stavamo
insieme solo per
prenderci in giro, ma speravo che potesse nascere qualcosa di
più interessante
tra noi. Così non è stato, e addio.
>>
Cazzo,
quasi quasi mi
dispiace per la Parkinson.
Ho
detto quasi.
<<
C’è voluta
qualche festa e qualche discorsetto con Daphne in più di
quello che mi
aspettavo, ma, alla fine, ho superato tutto. >>
Poi,
alza la testa
orgogliosa, e ghigna.
Di
nuovo.
<<
Ti dirò…sebbene
il sesso insieme a Lui sia decisamente
ottimo, su questo non ci piove, Draco Malfoy
è meglio come amico che
come amante. Molto meno stronzo. >>
E
con questa frase,
ripiombiamo nel silenzio.
Lei
ha già pronunciato
troppe parole, ed io non ho intenzione di continuare la conversazione.
Aspettando
il gufo di
Dung, ritorniamo in uno stato di quiete verbale, molto pesante ed
imbarazzato
da parte mia, normale e piacevole per lei.
Dal
canto mio, sono scioccata.
Le
parole del Carlino mi
rimbombano nella testa come una Maledizione, e non riesco a scacciarle.
“Ti
crogioli talmente tanto nel tuo dolore di cuoricino infranto,
e nella tua condizione di vittima, da non accorgerti quanto Draco tenga
a te.”
E
se avesse ragione?!
Hai
un tale ascendente sul suo umore, da fare quasi schifo. Ti
guarda, ti rispetta, ti vuole, ti cerca come non ha mai fatto con
nessun’altra
donna.
Magari
sto davvero
sbagliando tutto, con Lui…
Si
getterebbe dalla Torre di Astronomia per te, e tu sei troppo
cieca per capirlo.
Cammino
davvero con i
paraocchi?
E
l’altra sera, quando sei uscita con Summers… Santo
Salazar
quanto era intoccabile!
Va
bene.
Lo
ammetto.
Sono
stata una stronza,
ad uscire con David.
Sia
nei confronti del
Tassorosso che del Principe delle Serpi.
Ma
tutta questa storia
mi sta davvero facendo impazzire.
Sto
lentamente perdendo
il senno, il lume della ragione.
Malfoy
si è impossessato
prima del mio corpo, poi della mia mente, del mio cuore,
dell’anima, e adesso anche
del mio raziocinio.
Ed
ho sempre pensato che
fosse la cosa peggiore che potesse capitarmi, perdere la testa in
questo modo
per la persona più sbagliata che ci fosse ad Hogwarts.
Adesso,
non ne sono poi
così convinta.
<<
E comunque…
>> sbotta la Parkinson,
evitando accuratamente di guardarmi << …se per
caso ti capita di
incontrare quello sporco Mezzosangue di Summers, informalo che quella
sera non
mi sono presentata all’appuntamento, perché era
una delle tante sere in cui
Draco era sparito, e stavamo impazzendo per cercarlo. Blaise e Theo
hanno dato
di matto quella sera… Se mi avesse dato il tempo di
spiegare, senza trombarsi
immediatamente la prima che gli è capitata, avremmo
risparmiato un bel po’ di
Vaffanculo. >>
Il
sesto anno…
Già,
quando Malfoy fu Marchiato,
e dovette adempiere agli ordini di Voldemort.
Non
abbiamo mai toccato
l’argomento, ma ho sempre creduto, e a ragione, che non ne
avesse parlato con i
suoi amici.
Sto
per ribattere, che
non deve usare quel termine in modo così dispregiativo, e
che, secondo me,
dovrebbe darsi una svegliata anche lei, quando un fischio familiare
attira la
mia attenzione.
Alziamo
entrambe lo
sguardo verso il cielo, e, attraverso il finestrone, constatiamo
piacevolmente
il tanto atteso arrivo di un gufo marrone.
La
vedo planare nella
Guferia, poco elegantemente e sbilanciandosi un po’ verso la
fine.
Ma
ci individua subito,
e si va a poggiare sul braccio della Serpeverde, che glielo stava
porgendo,
mentre io prendo dalla tasca un pezzo di pane che mi ero conservata
oggi a
pranzo, per l’occasione.
Lo
porgo al povero gufo
che, si vede perfettamente, è esausto, e stacco dalle sue
zampe due minuscole
scatoline.
Ingrandite
a dovere,
conterranno fiumi di alcool, ma adesso non è davvero il caso
di compiere un
qualsiasi Incantesimo.
Alzando
l’avambraccio
verso l’alto, di scatto, la Parkinson
si libera dalla presenza dell’animale su di lei, e
si volta velocemente verso la porta, mentre il nostro postino si dirige
verso
un trespolo in alto, accanto ad un altro gufo bianco.
<<
Andiamo,
Potter, prima che Gazza venga a rompere le palle. >>
Non
me lo faccio
ripetere due volte, e la raggiungo, con il peso della nostra
conversazione
precedente ancora sulle spalle.
Metto
una croce rossa
vicino la parola “Alcool” e resto a fissare la
lista.
Ci
sono caselle accanto
alle parole “Arredamento”,
“Pubblicità”,
“Musica”, “Concerto”
completamente
pulite, che rappresentano la mia attuale preoccupazione.
La
Greengrass
si è impuntata per voler decidere ciò che noi
Cacciatori dobbiamo indossare
durante il nostro piccolo show, perciò è decisa
ad ascoltare le canzoni il
prima possibile, così da regolarsi sugli abiti.
Non
eravamo affatto
d’accordo, ma per evitare discussioni inutili, liti e duelli,
abbiamo annuiti
poco felici.
Almeno
non sarà Pansy
Parkinson la nostra stilista…ho davvero paura di quanto
corti potranno essere i
vestiti che ci disegnerebbe.
Per
quanto riguarda la
pubblicità della festa, ovviamente ognuno
informerà la propria Casa, mentre
Theo è già al lavoro per disegnare una locandina
perfetta, che risalti agli
occhi (ovviamente solo di studenti) spargendo così la voce
in tutta la
Scuola.
Per
una volta in tutto
l’anno, poi, la Ragazza
del Giornale, o Gossip Girl, come cazzo si fa chiamare adesso,
sarà utile:
certamente scriverà commenti e stronzata sul suo giornaletto
idiota, ma almeno
saremo ufficialmente certi che tutti quanti siano informati
dell’evento.
Per
l’Arredamento
vedremo di raccattare qualcosa da altre feste, oppure di Trasfigurare
vecchi
festoni e Privè, per renderli più usabili.
Mentre
per la
Musica mi sono impuntata
io, stavolta, ed ho fatto si che fosse scelta la musica Babbana.
Non
sarà affatto
difficile inserire negli strumenti musicali Magici gli spartiti e le
note della
canzoni che vogliamo.
Per
il concerto, invece,
useremo lo stesso metodo usato al Gran Ballo.
Incontri
ufficiali tra i
due gruppi dell’organizzazione della Festa non si sono ancora
svolti, e non si
svolgeranno, secondo il volere della maggior parte.
Ognuno
adempie ai propri
compiti, ed io faccio da tramite tra le due Case.
Quindi,
possiamo dire
che la festa sarà molto probabilmente un vero successo.
Perfetto.
Adesso
resta il problema
di quale canzone cantare…
Sarebbe
perfetta F…
<<
Cara ragazza,
ti vedo con la testa tra le nuvole! Nuovi amori per la nostra
Salvatrice?
>>
Una
parte della classe
di Pozioni scoppia a ridere, più per leccare il culo che per
reale
divertimento.
Harry
mi da una
gomitata, ed io alzo la testa dal mio foglio tattico.
Faccio
appena in tempo a
nasconderlo sotto altre scartoffie, che la figura di Lumacorno incombe
su di
me.
Hermione
e Ron alle mie
spalle si esibiscono nelle loro migliori tossi fine, sempre per
attirare la mia
attenzione sul professore di Pozioni, mentre delle risatine sarcastiche
si
elevano soprattutto dalla parte Serpeverde.
Ci
scommetto la
Bacchetta che quelle più
fragorose appartengono a Nott e Zabini!
Lancio
un occhiata
furtiva al Principe delle Serpi, qualche banco più avanti a
me, ma nella parte
Verde-Argento dell’aula, che se la ghigna, e sfoggio il mio
migliore sorriso
finto.
<<
Oh, niente di
importante professore. Solo un po’ di stanchezza. Mi scuci.
>>
Risata
teatrale di
Lumacorno, ed io posso tornare a farmi i cazzi miei.
Ancora
per poco, però,
perché quasi subito dopo appaiono sul nostro Banco dei
calderoni, con del
liquido nero come la pece all’interno.
Che
cazzo sarebbe?!
<<
Immagino la
maggior parte di voi non rammenti cosa sia la Pozione
che avete davanti…
>> comincia Lumacorno, con fare misterioso
<< …Anche se dovreste.
>>
Davvero?
Immancabilmente
ecco che
la mano di Hermione scatta in aria, mentre io, Harry e Ron tratteniamo
a stento
le risa.
La
solita..
<<
Si signorina
Granger? Lei ricorda con cosa abbiamo a che fare, oggi? >>
Herm annuisce, mentre molte Serpi la imitano, o alzano gli occhi al
cielo.
<<
E’ il Veritaserum che
iniziammo a preparare
qualche mese fa. Evidentemente le Lune Piene necessaria alla bollitura
sono
trascorse, e possiamo passare alla fase finale della preparazione.
>>
Noi
Grifoni, per
prenderla in giro, ci esibiamo in un sarcastico applauso, al quale la
stessa
Hermione e il professore ridono, mentre le Serpi si limitano a far
finta di
vomitare.
Idioti.
Andava
bene prenderla in
giro al primo anno, per la sua onniscienza e per la sua mano che
puntualmente
scattava in aria ad una qualsiasi domanda, magari anche al secondo, o
al terzo.
Ma
adesso, figlioli
miei, sono passati otto anni.
Non
vi siete rotti i coglioni?!
<<
Ottimo
signorina Granger. 10 punti al Grifondoro! >>
Adesso
non ridono poi
così tanto le Serpi, eh?
Muahah!
<<
Ma adesso, cari
ragazzi, basta perdersi in chiacchiere. Aprite i libri…
>> e con un gesto
di Bacchetta, tutti i nostri testi di Pozioni si sfogliano da soli sino
a
pagina 345 << …fuoco ai calderoni…
>> e le fiamme sotto di essi si
accendono fievolmente << …gli ingredienti
sapete, ormai, dove sono…
>> e le ante degli armadietti in fondo alla classe si
spalancano.
<< …Si aprano le danze! >>
Vedo
Nott e Malfoy
scambiarsi uno sguardo irritato, ed alzare le sopracciglia alla
teatralità e
alla pomposa allegria di Lumacorno.
Certamente,
loro
preferivano la tetra presenza severa di Piton, mentre tormentava i
Grifondoro,
specialmente me ed Harry, ad un Direttore di Casa che adoro i Ragazzi
Sopravvissuti e si spertica in battute una più penosa
dell’altra.
A
volte, in gran
segreto, lo preferisco anche io.
Ma
non ditelo a nessuno,
mi raccomando.
Immersa
nei miei pensieri, seguo a ruota Harry, accanto a me, verso il
fondo della
classe,
dove la maggior
parte degli studenti si sta accalcando per prendere gli ingredienti per
la
Pozione.
Hermione
sta parlando
con mio fratello, con aria seriamente preoccupata.
<<
Oh Santo
Godric, ti rendi conto di quanto sia importante questa fase di
preparazione?!
Un solo millesimo di grammo di Artemisia in più, e la Pozione
è rovinata! Persa
del tutto! E da questa dipende in quarto del voto finale in Pozioni!
Ovvero del
voto con il quale mi presenterò ai M.A.G.O! Porco Salazar!
>>
E
via dicendo…
Passando
accanto a loro,
infilandomi tra la folla, scambio un sorriso rassegnata con Harry, ed
entrambi
alziamo gli occhi al cielo, trattenendo a stento una risata.
Hermione
non cambierà
mai!
Può
affrontare tutte le
guerre e la
Battaglia
di questo mondo, vedere le morte in faccia cento e cento volte, essere
ferita e
torturata, vedere i tuoi cari sottoposti alle peggiori
atrocità…ma la Scuola
resterà sempre la
sua più grande preoccupazione!
<<
Miseriaccia!
Quanto cazzo è scivoloso questo coso! >>
Mi
giro verso Ron,
finalmente arrivata in prossimità del Mobile che adesso ha
l’attenzione di
molti studenti, e lo vedo chinato sul pavimento a raccogliere una zanna
di
serpente che ha appena fatto cadere.
Alzo
gli occhi al cielo,
mentre lui continua a sibilare bestemmie.
Ed
anche lui non
cambierà mai.
Sarà
sempre il solito
maldestro.
Ed
infatti, ne ha dato
l’ennesima dimostrazione ieri, agli allenamenti di Quidditch.
La
squadra si stava
allenando, e noi ragazze siamo andate a vederli.
Con
noi c’erano anche
delle Corvonero, del Settimo e Sesto anno.
E,
effettivamente, erano
molto carine.
Abbiamo
cominciato a
chiacchierare tra noi, quando una di loro, una bellissima bionda, che
tra
l’altro, tra una risatina e l’altra si è
fatta sfuggire di essere andata a
letto con Nott, aveva caldo, e si è tolta il maglione.
Nel
farlo, la camicetta
è rimasta attaccato all’indumento di troppo,
scoprendone la pancia piatta ed un
accenno di reggiseno.
Particolare
che non è
passato inosservato agli occhi di The King Weasley , che, distrattosi,
si è
beccato una bella Pluffa nello stomaco, cadendo dalla scopa.
E
procurandosi un atroce
mal di schiena che, secondo Madama Chips, durerà per almeno
una settimana.
Ergo,
non potrebbe mai
piegarsi a prendere la sua zanna di serpente.
Sospiro.
<<
Sei sempre il
solito, Ron… >> sfoggio un sorriso, e lui mi
ricambia << …te la
prendo io. Fammi prendere una zanna anche per me, e te la porto a
posto.
>>
Mi
schiocca un bacio
sulla guancia, allontanandosi.
Mi
allungo a prendere
gli ingredienti che mi servono, mentre Harry ed Hermione stanno ancora
discutendo ( Harry: “Herm, calmati, una Pozione non
è la fine del Mondo! Herm: “Come
non lo è? Harry James Potter hai appena ascoltato la mia
tesi dell’un-quarto-del-voto-dei-M.A.G.O?!”),
e mi piego per prendere la zanna che ha fatto cadere Ron prima.
<<
Wao, bambolina.
Ho sempre adorato il tuo lato B. >>
Mi
rialzo e mi giro
molto più velocemente di quanto intendessi fare, al suono di
quella voce
paradisiaca.
E
me lo ritrovo di
fronte, più bello e più vicino di quanto mi
aspettassi.
Draco
Malfoy.
I
miei occhi puntano
immediatamente alle sue labbra, sensualmente aperte in un ghigno da
stupro, e
devo contenermi per non baciarle adesso.
“Si,
Malfoy, anche il
tuo lato B è stupendo.”
<<
Grazie, ma se
vuoi la mia zanna di serpente per evitare la fila, sappi che non
l’avrai!
>>
Ride,
sommessamente,
mentre qualche testa già si gira verso di noi.
Mi
scosto un po’ dalla
folla, ed anche Lui arretra con me.
<<
Non mi servono
questi trucchetti. Tracey Davis sta appunto provvedendo ai miei
ingredienti.
>>
Tracey
Davis?!
Tracey
Davis??!!
La
Serpeverde
nostra coetanea, con i capelli castani, lunghi fino alle spalle, delle
gambe da
modella, labbra da prostituta e seno fuori come un balcone?!
Sento
una rabbia
irrazionale montarmi dentro, come un mostro crudele che si risveglia
nel mio
stomaco.
Lo
sento urlare e
gridare ininterrottamente “A morte la Davis!
Al rogo! Al rogo!”.
Fossi
da sola, credo che
afferrerei velocemente la Bacchetta e farei
esplodere qualcosa.
Ma
non lo sono, e mi
contengo.
<<
Gentile da
parte sua, farti da schiavetta. Ma non è affatto da un
Serpeverde…chissà cosa
vorrà in cambio… >>
Lo
so io, cosa vuole in
cambio, quella troia!
Lo
so io!
Ma
se crede che sia
facile mettersi contro Kimberly Potter, si sbaglia di grosso!
Brutta
stronza…!
Ma
Lui, aumentando il
mio nervosismo, allarga il ghigno.
Mi
prende il mento tra
l’indice e il pollice, e avvicina il mio viso al suo.
La
mia testa è
leggermente reclinata verso l’alto, per poterlo guardare
negli occhi.
Ma
la cosa più
sconcertante di tutte, è la rabbia cieca, perfida,
assassina, irrazionale,
folle e maligna che scompare del tutto al suo tocco.
Al
suo posto, un battito
inarrestabile viene intrapreso dal mio cuore.
<<
Sai, bambolina,
adoro vederti gelosa. Sei ancora più eccitante.
>>
Abbassa
lentamente le
dita, attento a sfiorarmi l’addome, lo stronzo, e mi fa un
occhiolino in senso
di saluto, mentre Theo lo trascina dalla manica, verso il loro banco,
dove la
Davis ha appena poggiato gli
ingredienti.
Io
non rispondo al suo
gesto in nessuno modo, anzi me ne ritorno a posto in silenzio, con il
suore
ancora in pazzo subbuglio, le mani e le gambe tremolanti, e il rischio
di
un’iper-ventilazione.
La
maggior parte della
classe si è accorta dello scambio di battute tra me e il
Principe delle Serpi, e
adesso sposta lo sguardo fuori dalle orbite, da me a Lui febbrilmente.
Okay,
c’è stato lo
scandalo del nostro bacio, e quasi tutti, ormai, hanno assimilato la
strana “Cosa”
che c’è tra noi due, ma ogni
sorriso, ogni sguardo, ogni battuta, ogni gesto che qualcuno coglie tra
noi
due, suscita ancora molte sorprese.
Idioti,
fatevi i cazzi
vostri.
E
adesso, Veritaserum, a
noi….
<<
Porco Salazar
che fatica! Sta cazzo di Pozione era complicatissima! >>
<<
Herm ha sempre
ragione! >>
<<
Shh, non farti
sentire da lei! Altrimenti ricomincia la storia del voto dei M.AG.O e
bla bla
bla…! >>
Rido
sotto i baffi alla
battuta sussurrata di Harry, e mi decido a richiudere la boccetta
contenente la
mia Pozione.
Non
è propriamente
perfetto, il mio Veritaserum, ma almeno non si presenta blu elettrico
come
quello di Dean.
Il
mio è bianco, anche
se dovrebbe essere perfettamente trasparente, di un colore molto vicino
al
celestino chiarissimo di Harry.
Ron,
invece, certamente
grazie all’aiuto di Hermione, è riuscito ad
ottenere un liquido perfettamente
trasparente, e inodore.
Credo
che questa sia la
migliore Pozione che abbia mai preparato.
Inutile
descrivere il
Veritaserum di ‘Mione, tanto lo sapete già che
è impeccabile, come al solito.
<<
Forza ragazzi,
tempo scaduto. Consegnatemi le vostre boccette. >>
Si
sente un gracchiare
di sedie contro il pavimento, tutt’intorno, mentre ognuno da
gli ultimi
ritocchi al proprio lavoro, e sigilla bene le fiale.
Ron
è raggiante, e non
la smette di lodare e ringraziare Hermione per l’aiuto che
gli ha dato.
<<
Weasel,
ammettilo, da chi hai comprato un Veritaserum già fatto?
>>
E
ti pareva…
Ron
alza lo sguardo,
mentre io, Harry ed Hermione ci mettiamo in allerta, e guardiamo il
nostro
migliore amico fronteggiare Flitt, affiancato da Lucian Bole e
Millicent
Bulstrode.
E
sappiamo tutti che
Lucian Bole deve ancora scontare una vendetta da parte di Harry, per il
simpaticissimo scherzo con Marie Dumont, sul tradimento di mio fratello
verso
la sua ragazza.
Brutti
stronzi.
Harry
stringe le nocche,
tanto da farle diventare bianche, mentre Lumacorno è troppo
impegnato a lodare la Pozione assolutamente
perfetta di Malfoy.
<<
Sai, Flitt, non
so se te l’hanno mai detto, ma esiste un qualcosa chiamata
cervello, che ti
permette di fare una Pozione senza comprarla da nessuno.
>>
Io
ed Harry ridiamo,
mentre Hermione fissa Bole come se volesse Cruciarlo con lo sguardo.
<<
Certo che
sappiamo che esista… >> ribatte quella grande
intelligentona di Millicent
Bulstrode << …Solo che siamo convinti che tu
non ne possieda. >>
Secondo
me se l’era
preparata questa frase.
Troppi
congiuntivi, e li
ha azzeccati tutti.
Impossibile.
Sia
io che Hermione
stiamo per ribattere, ma Ron sorride semplicemente, maturo come lo sa
essere
poche volte davanti ad una bella possibilità di rissa, e fa
spallucce.
<<
Pensate ciò che
volete. Ma la vostra è semplicemente invidia.
>>
E,
semplicemente, fa un
passo avanti, verso i tre Serpeverde, facendosi largo tra di loro, con
le
braccia.
Spinge
la
Bulstrode e Bole uno
verso destra e l’altra verso sinistra, facendosi un varco tra
il muro che i tre
rompipalle avevano formato tra il mio migliore amico e la cattedra.
Ma
il gesto dà
decisamente fastidio ai Serpeverde.
Ed
è allora che Bole fa
l’ennesima cazzata, che sconterà cara.
Allunga
una gamba, e
infila il proprio piede tra quelli di Ron.
Io
vedo la scena a
rallentatore, e riesco solo a spalancare gli occhi, davanti a quello
che vedo.
Ovvero,
Ron che perde
l’equilibrio, e cerca un appiglio in qualcosa, durante la sua
inesorabile
caduta verso il pavimento.
Muove
febbrilmente le
braccia, e, alla fine, riesce a non cadere.
Si
afferra infatti al
banco di Lavanda, con la mano destra, ma il rumore di un vetro che si
infrange
al suolo arriva comunque sia ai suoi timpani che ai nostri.
Ron,
ed io con lui,
avevamo chiuso gli occhi, per evitarci di vedere la caduta, e, quando
li
apriamo, notiamo la fiala contenente il frutto del faticoso lavoro del
più
piccolo maschio di casa Weasley, per terra.
Rotta.
Ed
è mentre il liquido
trasparente cola lungo i pezzi di vetri rotti, e le incanalature del
pavimento,
che Ron spalanca gli occhi disperato, i Grifoni si zittiscono, e le
Serpi
cominciano a ridere.
Sento
le mani prudermi
violentemente, e sto per girarmi verso Bole, per attaccarlo al muro e
strangolarlo, che un’imprecazione di Hermione mi fa rendere
conto delle
conseguenze effettive che lo scherzo idiota del Serpeverde ha causato.
<<
Merda. >>
sento dire alla mia migliore amica, e, girandomi verso il punto in cui
Ron
fissa inebetito la sua fiala rotta sul pavimento, lo vedo.
Una
specie di fumo
grigio chiaro, si sta alzando dalla Pozione versata, espandendosi
velocemente
tutt’intorno.
Ci
mette davvero poco a
saturare tutta la stanza, mentre la sento entrarmi nelle ossa, nelle
narici,
nella bocca, negli occhi, nella pelle.
Lumacorno
si alza,
allarmato, e grida:
<<
Contaminazione. Tutti in Infermeria.
Prima aspirate con le Bacchette questo fumo di Veritaserum,
però! >>
Perfetto.
Mi
mancava davvero
“Contaminazione da Pozione” nella lunga lista delle
mie disgrazie.
<<
Sentito
ragazzi? Ottima notizia. Se non avete nulla da nascondere, non dovete
affatto
preoccuparvi. >>
La
risata teatrale di
Lumacorno non mi era mai sembrata così odiosa, e fuori luogo.
Ma
aveva ascoltato anche
lui Madama Chips?
L’aveva
fatto, oppure si
era semplicemente assentato con la mente, il cretino?
L’intera
classe di
Pozione di Serpeverde e di Grifondoro del Settimo anno, guarda
Lumacorno come
se avesse appena detto un’enorme eresia.
Tutti
quanti cominciano
a scambiarsi sguardi preoccupati e, in alcuni casi, anche terrorizzati.
“Se
non avete nulla da
nascondere.”
Questo
è il problema,
brutta copia umana di un tricheco!
E,
ancora ridacchiando,
va via.
Probabilmente
si
chiuderà nel suo ufficio fino alla fine della giornata,
chissà come mai.
<<
Okay, ragazzi.
Avete sentito il Professore, non c’è nulla di cui
preoccuparvi. Adesso potete
tornare nelle vostre Sale Comuni. >>
Oh,
certo.
Adesso
ci si mette anche
lei, a rigirare la Bacchetta
nella Cruciatus!
Non
è lei ad aver
aspirato autentico fumo di Veritaserum!
Stronzi…
Quando
Lucian Bole ha
fatto lo sgambetto a Ron, facendogli versare la Pozione
sul pavimento, non
aveva la minima idea di quella che avrebbe combinato.
Il
principio attivo del
Veritaserum di Ron, nella collisione, si è agglomerato in
fumo, espandendosi
velocemente in tutta la stanza, saturandola.
Tutti
quanti ne abbiamo
respirato una buona parte, e, adesso, una parte di essa circola nel
nostro
sangue.
Secondo
Madama Chips,
l’effetto dovrebbe sparire in circa 24 ore, complice una
capatina in bagno, ma,
dopo un sollievo generale, in quell’Infermeria, si
è radicata la consapevolezza
di quello che, comunque, ci avrebbe aspettato per un giorno intero.
E
ci ha terrorizzati
tutti.
Perché
aver respirato il
principio attivo del Veritaserum, può voler dire solo una
cosa: Verità.
Già,
la verità.
Quella
da cui tutti
scappano.
Quella
che tutti
cercano.
Quella
che fa male.
Quella
difficile da
ascoltare.
Quella
difficile da
dire.
Quella
che, tutti quanti
noi, saremmo stati costretti ad esprimere, almeno fino a che
l’effetto della
Pozione sarebbe perdurato.
Merda.
Usciamo
tutti in
silenzio dall’Infermeria, ognuno perso nelle proprie
macchinazione diaboliche,
alla ricerca del modo migliore per non incontrare nessuno, oggi, e non
essere
costretti a rivelare i nostri più infimi segreti.
Ma
non appena Madama
Chips chiude la porta alle nostre spalle, si scatena il putiferio.
Ron
lancia il Bolide, e
tutti si armano di Mazze.
In
senso figurato,
ovvio.
<<
Bole, sei un
autentico coglione. >>
E…addio.
Grifondoro
e Serpeverde
iniziano a litigare come sempre, dimostrando come sia radicato e vero, il loro odio nei reciproci
confronti, insultandosi come sempre anche sotto effetto della Pozione
della
Verità.
Io
preferisco astenermi
dal difendere la mia Casa, o attaccare quella avversaria, dato che
potrei
rivelare qualcosa di compromettente.
Invece,
intercetto uno
sguardo di Draco Malfoy fisso su di me.
Che
c’è, Principe delle Serpi, la verità
spaventa anche te?
Chi
non ha i proprio segreti?
E,
tu, più di tutti.
<<
Voi Grifondoro siete degli idioti
assurdi! E tu Weasley, sei un impedito! Non sai nemmeno camminare!
>>
<<
Magari se
qualcuno non mi avesse fatto lo sgambetto, non sarei caduto! O le tue
disgustose scarpe firmate si sono infilate da sole tra i miei piedi?
>>
<<
Potrebbero
farlo, per quanto costano! E certamente tu non potresti mai
permettertele!
>>
<<
In passato, questo
era assolutamente vero… >> Le orecchie di Ron
diventano rosse, alla sua
ammissione, decisamente costretta dal Filtro Magico, mentre le Serpi
ridono
<< …ma ciò non toglie che tu sia un
coglione! >>
<<
Quanto ti
sbagli, Weasley… >> dice Millicent Bulstrode
<< …la vostra è solo
tutta invidia. >>
E,
a questo punto entra
in gioco Harry.
<<
Credimi,
Bulstrode… >> Le lancia uno sguardo carico di
serietà e disprezza, e
lascia in sospeso la frase, per lasciare intendere quanta profonda
verità ci
fosse nelle sue parole << …Non è
affatto così. >>
Dalla
parte dei
Grifondoro si leva un applauso sincero, mentre le Serpi si esibiscono
in un
coro di “Uuuuh!”.
<<
E questo
dimostra che siete davvero degli sfigati. Per non invidiare dei
Purosangue,
affascinanti, ricchi e di nobile famiglia come i Serpeverde.
>>
Tracey
Davis.
Che
idiota.
<<
Preferisco
appartenere ad una famiglia Mezzosangue, che di Mangiamorte.
>> sibila
cattiva Calì.
Non
lo era mai stata
così tanto con i Serpeverde, complice specialmente il loro
fascino, ma, adesso,
si sa, ognuno parla a ruota libera.
I
Grifondoro più
incalliti, come Ron, Harry, Seamus e Dean, se la ridono piacevolmente,
mentre
Calì inizia ad arrossire, davanti allo sguardo di numerosi
Serpeverde che,
certamente non hanno apprezzato la battuta.
Ed
anche Malfoy, sposta
lo sguardo dal mio, per puntarlo gelido contro la mia amica.
<<
Questi non
avresti dovuto dirlo, puttana. >> si fa avanti minaccioso
Flitt.
<<
Come l’hai
chiamata?! >> interviene Ron.
E
i Regnanti Serpeverde
continuano a restare in silenzio.
Zabini,
Nott, Daphne
Greengrass, Pansy Parkinson e Draco Malfoy non hanno ancora pronunciato
alcun
insulto.
<<
Cos’è Pezzente
sei diventato anche sordo, adesso?! >>
<<
No Flitt, ci
sento benissimo. Era solo per darti la possibilità di
ritrattare. >>
Ed
anche Ron fa un passo
avanti minaccioso.
Si
sente uno sbuffo
sprezzante, e dai Serpeverde emerge la Parkinson,
con il suo miglior ghigno sarcastico.
<<
Pensate davvero
che voi Grifondoro ci facciate paura? >>
Adesso
parla così, ma
quando l’ho spiaccicata al muro come una zanzara non era
molto spavalda.
<<
Mmmhh…fatemi
pensare… >> risponde sarcastica Hermione,
facendo finta di pensare
<< …Si! O comunque, dovreste. >>
Harry
la guarda fiero,
mentre gli occhi dorati della sua ragazza, quasi bruciano per
l’irritazione,
sostenendo fieri quelli di Pansy.
Le
Serpi, però, ridono
ancora, ed uno in maniera particolare.
Lucian
Bole.
<<
E sentiamo…
>> chiede, con ancora l’ombra del suo riso
sulle labbra << …perché
un Purosangue come me dovrebbe aver paura di una lurida Sangue Sporco
come te,
e dei suoi patetici amichetti? >>
Hermione
sta per
strappargli il sorriso di dosso a suon di unghiate, Ron sta per
Cruciarlo,
Seamus, Dean e Neville stanno per picchiarlo, Calì e Lavanda
cercano le loro
lime per unghie per affondargliele nel collo, Demelza Robins trattiene
a stento
il suo nuovo ragazzo Andrew Kirke dalla camicia, Vicky Probisher e Mary
Macdonald trattengono il respiro e Kenneth Towler sembra voler
ammazzare tutti
con la sola forza del pensiero.
Ma
quello più incazzato
è decisamente Harry.
Ha
gli occhi pieni del
più sincero odio, che mandano lampi di luce verde dalle
iridi, e sta
ufficialmente mettendo mano alla Bacchetta.
Ma
lo precedo,
sfoderando la mia, e puntandola alla gola di questa immensa testa di
cazzo che
altri non è che Bole, e sibilando come una vipera.
<<
Dovresti
tremare, invece. Perché posso Cruciarti, Schiantarti,
affogarti, ucciderti,
castrarti e trasformati in un lurido verme senza spina dorsale quale
sei, senza
nemmeno riuscire a farti finire l’espressione “Oh,
cazzo. Mammina!” >>
Dilaga
lentamente e
pesantemente un silenzio di tomba, intorno a me.
Tutti
spostano lo
sguardo dalla mia espressione bellicosa, a quella insopportabilmente
sicura di
se (stiamo sempre parlando di un Serpeverde) di Bole.
Ed
io sto sinceramente per farlo fuori, se solo ripenso a come ha osato
chiamare
Hermione, e tutti noi, a
come ha cercato di usarmi,
quella sera in terrazzo, durante l’assenza di Malfoy, di come
mi baciava,
toccava e faceva male, di come ha riaperto la ferita della Sua
partenza,
pronunciando il suo nome, e di come ha architettato tutto solo per far
soffrire
Harry ed Hermione.
Brutto
bastardo.
<<
Potter,
dovresti abbassare la Bacchetta.
>> mi suggerisce Daphne Greengrass,
magicamente entrata a far parte della conversazione.
<<
Kiki, fallo e
ti diseredo come sorella… >> dice Harry alle
mie spalle, strappandomi un
sorriso. << …e sappi che non intervengo anche
io, solamente perché sono
leale, e due contro uno sarebbe scorretto. >>
Cala
nuovamente
silenzio, intorno a noi, fino a che qualcun altro non mette mano alla
Bacchetta, oltre Lucian Bole, per difendersi qualora decidessi di
attaccarlo.
Flitt
mi punta
deliberatamente la sua in direzione della mia gola.
E
succede di
conseguenza.
Harry
la punta più
veloce di un razzo contro colui che mi sta minacciando, sibilando:
<<
Se osi toccarla
un’altra volta.. >> e si riferisce di quando
stavano per litigare,
Grifondoro e Serpeverde, perché noi avevamo rubato delle
bottiglie dalla loro
riserva, ed io mi misi in mezzo tra mio fratello e Malfoy. E Flitt mi
scagliò
contro il muro << …giuro che ti Schianto.
>>
Anche
la
Bulstrode mette fuori la
sua Fonte Magica, puntandola contro mio fratello, ed Hermione, di
conseguenza
dirige la sua contro Millicent.
Ed
è inutile dire che
poi, accade una reazione a catena.
Terry
Peucey (si, è la
sorella di Adrian Peucey) punta la Bacchetta
contro Hermione, e Ron contro di lei.
Quindi
si mette in mezzo
anche Warrington, tenendo sotto controllo le azioni di Ron, subito
difeso da
Calì, a sua volta sotto la mira di Kain Montague.
Immediatamente
intervengono Dean e Seamus con le loro Bacchette, il cui gesto non
sfugge a
Tracey Davis e Pansy Parkinson, che gli puntano la Bacchetta
contro.
Ma
Lavanda non se le
lascia sfuggire, e, insieme a Neville le prende sotto mira.
Ma
anche Derrick e
Baddock a questo punto, si sentono chiamati in causa, e provocano
l’entrata in
scena di Mclaggen e Kirke.
Quindi,
è la volta che i
Re di Serpeverde scomodino la loro corona.
Lentamente
anche Blaise
Zabini e Theodore Nott sfoderano la loro Bacchetta, immediatamente
imitati da
Vicky e Mary.
Daphne
Greengrass
minaccia con lo sguardo, e con la Bacchetta,
la
Probisher, poiché ha preso sotto mira
il suo ragazzo, subito
imitata da Draco Malfoy.
Il
quale, stranamente,
non prende di mira nessun Grifondoro.
Ma
un suo Compagno di
Casa.
Ovvero
Flitt, che ha
ancora la
Bacchetta
puntata contro la mia gola.
Il
suo gesto lascia di
stucco tutti quanti, ed il silenzio intorno a noi si fa ancora
più carico e
pensate.
Non
si sarebbe mai
esposto così tanto davanti a tutti, nei miei confronti, ma
il Veritaserum parla
per Lui.
Punto
il mio sguardo nel
suo, e nel preciso istante in sui i suoi bellissimo occhi catturano i
miei, mi
perdo.
Smarrisco
completamente
il lume della ragione.
Tutti
quanti intorno a
me svaniscono, perché per me esiste solamente Lui.
E
lo stomaco, il cuore,
i polmoni, l’intestino, l’anima,
fanno una doppia capriola, quando la consapevolezza che, in fondo, si
schiererebbe contro un suo Compagno di Casa pur di difendermi.
Restiamo
tutti quanti
impalati, a mandarci occhiate minacciose, a guardare Malfoy con gli
occhi fuori
dalle orbite per lo stupore, per poi ritornare a fissare i nostri
avversari con
sguardi maligni.
Almeno
finchè non
sentiamo un urlo indignato alle nostre spalle.
<<
COSA STATE
FACENDO?! >>
Quando
i nostri cervelli
catalogano il tono severo e pieno di orrore, sotto la categoria
“Preside
Mcgranitt”, decine di Bacchette si riabbassano magicamente.
Oh
cazzo.
<<
COME OSATE
PUNTARVI TUTTI QUANTI LE BACCHETTE CONTRO NELLA MIA SCUOLA?! 30 PUNTI
IN MENO A
GRIFONDORO E A SERPEVERDE! >>
Perfetto.
Tutta
colpa dei Serpeverde.
Disastro.
La
giornata di ieri si è
conclusa come un vero e proprio disastro.
Neville
e Lavanda hanno
finito per confessare di essere stati a letto insieme, qualche
settimana fa,
poiché entrambi ubriachi fradici, dopo non so quale festa.
Ron
ha risposto ai due
che non ce ne frega niente, che entrambi possono scoparsi chi vogliono,
a parte
i Serpeverde, e lo stesso sacrosanto diritto deve essere concesso a lui.
Quando
Dean gli ha
chiesto cosa intendesse dire, il mio migliore amico gli ha risposto che
è da
mesi che gli piace Calì, ma poiché migliore amica
della sua ex, non ha mai
potuto fare nulla.
E
la diretta interessata
era presente.
Ed
ha dovuto confessare
anche lei che ricambia l’attrazione per Ron, ma a quel punto
Lavanda si è
incazzata, perché le ha tenuto nascosta una cosa del genere.
Seamus,
invece, ci ha
raggiunti dopo poco tempo, con aria maligna, esordendo:
“Adesso
posso
chiedervelo. Chi è stato a rompermi la scopa a
Settembre?”.
E
non gli ha fatto
piacere sapere che il suo migliore amico Dean, dopo una litigata con
Luna,
sfogando la sua ira nella loro stanza, aveva commesso il crimine,
tenendoglielo
nascosto.
Il
compleanno di Seam è
stato dopo un mesetto e mezzo, circa, e abbiamo potuto ricomprargliela,
ma la
menzogna da parte del suo migliore amico resta.
Ma
poi, nella
discussione, sempre Seamus si è lasciato sfuggire di aver
baciato Padma Patil,
la gemella di Calì, quando lui e la Grifondoro
stavano insieme al sesto anno.
Durante
una festa di
carnevale, infatti, i due neo-fidanzatini non hanno voluto descrivere
all’altro
il proprio costume, e Seamus, scambiando Padma vestita da Sirena per
Calì, le
era spuntato da dietro e l’aveva baciata come solo lui sapeva
fare.
Padma
lo aveva
allontanato, subito dopo lo stupore, ed insieme avevano deciso di non
dire
nulla alla ragazza di Finnigan.
E
lì si è scatenata
l’ira anche di Calì.
Io
ed Hermione abbiamo
anche litigato perché le o confessato di averle nascosto io
“Storia di
Hogwarts” nella Stanza delle Cose Nascoste, in modo talmente
contorto che non
ricorderei dove le ho lasciato quello stramaledetto libro nemmeno se
volessi.
Ma
non ce la facevo più
a vederla rileggerlo, e sentirla citarlo sempre più spesso e
sempre più
impeccabilmente!
Ovviamente
ieri notte
abbiamo parlato, più sincere e affettuose che mai, e ci
siamo riappacificate.
Credo
sia stato quando
le ho detto: “Herm tengo troppo alla tua amicizia, per
perderla per uno stupido
libro. Anche a costo di riscriverlo io, devo assolutamente poterti
considerare
mia sorella!”, che, con gli occhi lucidi entrambe abbiamo
lasciato perdere
stupidi dissapori.
Harry
, invece, è
l’unico che non ha rivelato niente di scandaloso.
Anche
perché il
Veritaserum ha la capacità di farti dire la
verità nel momento in cui ti viene
posta una domanda precisa.
Ed
è stato per quello
che ieri sera non ho rivelato nulla sugli aggiornamenti tra me e Draco
Malfoy,
in Sala Comune: l’argomento “Serpeverde”
non è stato affatto chiamato in causa.
Ma
quando Herm ha
chiesto “Chi sa che cazzo di fine ha fatto il mio
‘Storia di Hogwarts?!’” non
potevo dire falsità.
Magari
bisogna
semplicemente porre a mio fratello la domanda giusta…ed io
saprei anche quale…
Ecco
perché gli ho
mandato un Patronus e lo sto facendo venire qui sulla Torre di
Astronomia.
<<
Kiki!..
>> appunto. << …si
può sapere come mai mi hai fatto salire queste
tremila scale?! >>
Prendo
il pacchetto di
sigarette dalla mia tasca dei jeans, me ne porta una alle labbra, e
l’altra la
porgo ad un affannato Harry, che ci siede accanto a me sul cuscino
rosso che ho
appena fatto Evanescere.
Le
accendiamo, insieme,
e poi mi decido a rispondere.
<<
Devo farti una
domanda. >>
Espirando
il fumo verso
l’alto, fumo che va ad unirsi a quello appena fuoriuscito
dalle mie labbra, mi
guarda preoccupato.
<<
Cos’è questo?
Un agguato? >>
Sorrido.
<<
Precisamente.
>>
Se
stamattina tutti
quanti non avessimo scoperto, con immensa sarcastica gioia, che
l’effetto del
Veritaserum non era ancora esaurito, avrei risposto ad Harry in modo
completamente diverso.
Ma
sono costretta a dire
la più semplice e sconvolgente verità.
<<
Oddio. Devo
preoccuparmi? >>
I
suoi occhi saettano
velocemente verso l’uscita, ma dal mio sguardo, afferra al
volo la mia velata
minaccia di assassinio se dovesse provare a scappare.
<<
Forse. >>
Fa
un tiro alla Lucky
Strike più lungo del solito, e sospira, alzando nervosamente
gli occhi al
cielo.
<<
Va bene. Dai,
svuota il calderone. Rapido e indolore. >>
<<
Devo essere
diretta? >> faccio un tiro.
<<
Esattamente.
>> lo fa anche lui. Molto lungo.
<<
D’accordo…
>> lo guardo, e ghigno <<
…voglio sapere della tua “Notte
Misteriosa a Serpeverde!” >>
“Harry,
dai portamela! Io sono bloccata qui!”
“Entrare
nella Tana del Serpente? Mai! Scusa sorellina, ma quando torni te la
analizzi
quanto vuoi!”
“Dai,
ma sono curiosa! Per favore!”
“Senti,
ho fatto un giuramento. Dopo quella notte, non ci avrei mai
più messo piede lì
dentro!”
“Quale
notte?”
“Cazz…Notte?
Chi ha detto Notte? Niente lascia perdere! Adesso devo andare.
Addio!”
Già.
Quando
era ancora in
punizione con Malfoy, nella Tana del Serpente, ed Harry mi
avvisò dell’arrivo
della lettera di Dudley.
Ma
non volle portarmela.
E
adesso voglio sapere
il motivo.
<<
Kiki, non puoi
chiedermelo sul serio! >>
Io
scuoto la testa,
trattenendomi dal ridere e continuando a fumare, mentre lui sembra aver
completamente dimenticato la sua sigaretta, preso
com’è nel supplicarmi.
<<
No, no, no,
caro fratellino! Ti tocca…! >>
Mi
lancia uno sguardo
supplicante, ma io non mi faccio intimorire.
Faccio
un tiro, e,
espirando il fumo dalle labbra, gli faccio la fatidica domanda.
<<
Hai fatto sesso
con una Serpeverde, quella notte, vero? >>
Mi
lancia
un’occhiataccia.
Ma,
suo malgrado,
sebbene cerchi di non farlo, mi risponde.
<<
Si. Stronza di
una sorella. >>
Al
che, scoppio a
ridere.
E
di gusto.
Mentre
batto le mani.
<<
Il grande
Grifondoro Harry Potter a letto con una Serpeverde! Se la gente lo
venisse a
sapere, la tua reputazione ne risentirebbe di brutto! >>
Mi
fa segno di abbassare
la voce, mentre fa l’ennesimo tiro alla sigaretta lunghissimo.
<<
Shh! Pazza
spostata! Devi assolutamente tenere la notizia per te! Altrimenti ti
uccido!
>>
Scoppio
a ridere,
davanti alla faccia buffa e preoccupata di mio fratello, continuando
allegramente
a fumare.
Non
sono l’unica
Regnante Grifondoro ad aver tradito la causa “A morte i
Serpeverde!”, andando a
letto con uno di loro, allora…!
La
cosa mi fa
decisamente sentire meglio.
E,
adesso, gli porgo la
domanda decisiva.
<<
E allora,
signor Potter… >> mi giro a guardarlo, mentre
lui ricambia lo sguardo con
aria supplicante. Naa, non mi impietosisce! <<
…Con quale bella
Serpeverde il nostro Algido Re dei Grifoni ha condiviso le lenzuola,
quella
notte? >>
Fa
l’ennesimo sospiro, e
mi dedica l’ennesima occhiataccia, aspirando
l’ennesimo tiro alla sigaretta.
<<
Altro che
Grifondoro, tu…Era Daphne Greengrass. >>
Resto
in silenzio, a
guardarlo sbalordita.
La
sigaretta mi cade
dalle dita, e la lascio spegnersi contro la fredda pietra, incurante.
Sento
di aver spalancato
gli occhi, mentre Harry mi studia con espressione critica, attento alla
mia
reazione.
Mio
fratello…con Daphne Greengrass??!!
Non
ci posso credere!
Insomma…ho
sempre
trovato strano il loro rispetto, nato misteriosamente dal sesto anno in
poi, ma
non ho mai pensato ad una notte di follie tra i due.
Anche
perché non credevo
che fossero l’uno negli interessi dell’altro.
Piuttosto,
ho sempre
pensato ad una qualche occasione di incontro tra i due, in cui avevano
parlato
e si erano rivelati non molto diversi.
Invece
l’occasione
d’incontro c’è stata…ma non
è che abbiano parlato poi molto.
E
poi, dopo le mie
riflessioni e il mio stupore, rido.
Di
nuovo.
Esattamente
come fece
Herm, quando le raccontai di Malfoy, precisamente nello stesso posto.
Ed
esattamente come feci
io, quando Herm scoppiò a ridere, Harry mi guarda tra lo
sbalordito e
l’indignato.
In
effetti, stando
dall’altra parte, di colui che ti vede in presa al
divertimento, anziché di
quello che se la ride, è una reazione che lascia abbastanza
di stucco.
<<
Tu…e La Greengrass?! O Santo
Godric! >>
La
ridarella si è
impossessata di me, e, non so nemmeno io il motivo, non accenna a
smettere.
Però,
prima o poi dovrò
farlo, visto il colorito di Harry che, per la rabbia, sfuma sempre
più verso il
colore della nostra Casa.
Rosso.
<<
Kiki! La
smetti, per cortesia? Non mi ricordo di aver riso, quando mi hai
raccontato di
te e di quel Furetto del cazzo! >>
E
no, che non ha riso, a
momenti si metteva a piangere!
Anche
se, sul momento,
non mi ha dato modo di constatare la sua reale razione, Hermione mi ha
poi
raccontato di come stava per distruggere interamente la loro stanza,
quando
potette sfogare in solitudine ciò che la notizia gli aveva
scatenato dentro.
Ed
è anche per il
rispetto che lui mostrò nei miei confronti, quando gli
confessai della stana
relazione che intercorreva tra e Malfoy, che mi sforzo di ritornare
seria.
E,
piano piano, ce la
faccio.
<<
Ok. Adesso sono
seria… >> alza gli occhi al cielo, e sembra
esclamare “Finalmente!”
<< …Però tu adesso devi spiegarmi
come diavolo è potuto succedere.
>>
Sospira,
per la
trecentesima volta, buttando la sigaretta già dalla Torre.
<<
E’ successo al
sesto anno, quando ci infiltrammo al Festino Serpeverde, per il
compleanno di
non so chi. Giusto per combinare un po’ di macelli. Ti
ricordi, quella festa in
cui si andava vestiti mascherati?... >>
Annuisco,
ricordando.
Fu
proprio Kevin a
proporre di infiltrarci, approfittando del fatto che i nostri volti
sarebbero
stati scoperti, per vendicarci del macello che le Serpi avevano
contribuito a
combinare nella nostra Comune, alla festa di S.Valentino.
Già,
all’epoca solo
poche persone della Scuola conoscenza la Stanza
delle Necessità.
Ergo,
non si poteva
sfruttare come Base per le Feste.
<<
…Quella. Ero
del tutto ubriaco… >> già, questo
particolare me lo ricordo alla
perfezione << …ed iniziai a ballare con
bionda, vestita da vampira. Lo
sai com’è, in pista…un passo tira
l’altro, lei ti si struscia addosso, e parte
il bacio… E quindi, finimmo nella sua stanza. Quando si
tolse la maschera mi
accorsi chi era, ma ero troppo ubriaco e… >>
Vabbè,
abbiamo capito
quale aggettivo sottintende.
Eccitato.
<<
…Per smettere
di fare quello che stavamo facendo. E credo che anche lei non fosse
propriamente sobria. La mattina è stato uno spettacolo,
mentre ci urlavamo
addosso a vicenda, ma poi ci siamo calmati, ed abbiamo convenuto di
tenerci
tutto per noi. >>
<<
Ed è da quel
giorno che andate così d’amore e
d’accordo? >>
Annuisce.
<<
Si. Dopo il
primo sgomento, ci siamo ritrovati a parlare di stronzate. E
così mi sono
accorto che, sorvolato il razzismo per i Mezzosangue…
>> fa una smorfia a
quel pensiero << …non era completamente idiota
come i suoi amici. Fine
della storia. >>
Resto
per un attimo in
silenzio, poi mi esibisco in un fischio.
<<
Però! Chi
l’avrebbe mai detto! E poi…? Non avete
più…? >>
Lascio
la frase in
sospeso, sottintendendo un secondo o terzo incontro focoso tra i dure,
ma mio
fratello scuote la testa, indignato.
<<
Scherzi? Resta
comunque una Serpeverde! Quella sera ero ubriaco fradicio, non ero
capace di
intendere e di volere e non l’ho riconosciuta subito. E poi
dopo poco mi sono
messo con Ginny, ricordi? >>
Faccio
cenno affermativo
con la testa, distrattamente.
Poi,
mi viene in mente
una cosa.
<<
L’hai mai detto
a qualcuno? >>
Sposta
lo sguardo verso
le nuvole, e poi verso di me.
<<
Molte volte
sono stato sul punto di dirtelo, ma avevo paura della reazione di tutti
quanti…specialmente della tua… >>
Poi, leggermente contrariato, aggiunge
<< …Ai tempi felici passati, eri molto attiva
nella causa “Al rogo le
Serpi!”, non se se ricordi! >>
Sorrido,
al suo vago
tono di minaccia.
<<
Però Hermione,
una notte di queste, mentre eravamo nel mio letto, dopo aver fatto
l’amore…bè
me l’ha chiesto. Come mai io e Daphne avessimo questo
rapporto civile. E io le
ho raccontato tutto. >>
Oddio,
per favore, dimmi
che non è successo nulla al loro rapporto!
Vi
prego!
<<
E…e lei?
>> chiedo titubante.
Alza
le spalle, con un
sorriso.
<<
Niente. Era un
po’ risentita perché non glielo avevo mai detto,
ma, alla fine, si tratta di
una storia vecchia. >>
Distendo
le labbra in un
sorriso malizioso.
<<
Per non parlare
del fatto che, dopo aver fatto del sano sesso si è tutti un
po’ più
accondiscendenti… >> ricambia il mio sorriso
<< …E poi avrai
sparato le solite frasi ad effetto alla Harry Potter. “Ti amo
tanto”. “Sei
l’unica per me”. “Sei molto
più eccitante tu.” Ecc ecc.. >>
Ride,
ed io insieme a
Lui.
Poi
allunga un braccio
verso di me, e mi accoglie al suo petto, scompigliandomi i capelli.
Tenero.
<<
Mi conosci
meglio di quanto potrò mai fare io…Ed il
problema, con Hermione, è che tutte
queste frasi teatrali, sono fottutamente vere. Dalla prima
all’ultima sillaba.
>>
<<
Hermione
Granger ti ha davvero conquistato dentro, eh, fratellino?
>>
<<
Decisamente si.
>>
E
gli stringo le braccia
al collo, felice per mio fratello e la mia migliore amica.
Dovrei
averci azzeccato.
Non
capisco davvero cosa
vogliano Zabini e Nott dalla sottoscritta.
Fatto
sta che ho quasi
paura a presentarmi all’appuntamento.
Gli
effetti del Veritaserum
non sono ancora sbiaditi, calcolando le 24 ore circa predette da Madama
Chips
dobbiamo aspettare questo tardo pomeriggio per ritornare a mentire in
completa
tranquillità come abbiamo sempre fatto.
Ma,
si sa, i Grifondoro
sono molto curiosi di natura, oltre ad essere coraggiosi e altruisti.
A
volte anche troppo.
Fatto
sta che, tornando
con Harry in Sala Comune, felici per non doverci recare ad Erbologia,
data la
sospensione delle lezioni che ci è stata concesso, in
seguito alla
“Contaminazione da Pozione”, chiacchierando del
più e del meno, un serpente di
carta mi raggiunge in volo, dischiudendosi nelle mie mani, in un
semplice
Biglietto Incantato.
“Dobbiamo
parlarti. Aula del secondo piano, ex di Incantesimi dei
primini.
Quei
figaccioni di Blaise
Zabini e Theodore Nott.”
Si,
la mia paura deriva
anche dalla scelta del luogo d’incontro.
L’aula
dove io e Draco
Malfoy facemmo l’amore per la prima volta.
Ed
infatti, a detta di
Harry, questa è semplicemente una trappola idiota di quelle
due Serpi, e non
sarei mai dovuta venire.
Ma,
chissà come mai, con
il tempo ho imparato quasi a…fidarmi…di
quei due Serpeverde tutti matti, e, aggiungeteci una logorante e
struggente
curiosità, mi sono ritrovata a marciare spedita verso il
secondo piano.
Svolto
l’angolo, e mi
ritrovo al secondo piano.
Ed
immediatamente sono
assalita dai ricordi.
In
questo punto, ci
baciammo, o meglio io baciai Lui, dopo il suo ritorno da
Mangiamort-land.
Posso
avvertire il mio
cuore perdere un battito, quando mi ha confessato di essergli mancata,
ed il
tremore irrazionale che mi ha colpito le gambe.
Ricordo
il black out
completo che la sua frase causò nel mio cervello, e la
voglia assurda di
corrergli incontro che si impossessò di me.
Posso
sentire i miei
passi affrettati, come i piedi si infrangevano sulla fredda pietra,
mentre ogni
passo che facevo era sempre un passo in più verso di Lui.
Posso
accusare lo
spostamento leggero d’aria, che provocò il suo
corpo, girandosi verso di me.
Posso
avvertire il suo
tocco sulla schiena, il suo petto sul mio, i suoi capelli setosi tra le
mie
dita, le sue labbra contro le mie, la sua lingua che danza con la mia.
Posso
udire i nostri
respiri affannati, mentre, da un semplice bacio, tutti e due volevamo
arrivare
a qualcosa di più, ad un contatto più profondo, a
sentire le nostre pelli a
diretto contatto, senza stupidi strati di vestiti a separarci, senza stupidi pregiudizi.
E
posso anche
riconoscere il senso di vuoto totale, di buio, di oscurità,
di malinconia, di
disperazione, che mi colse quando mi allontanai dal suo corpo, nella
stessa
sensazione che mi attanaglia lo stomaco, da quando ho iniziato ad
innamorarmi
di Lui.
Da
quando si pensava
avessi ucciso suo padre, dalla sera dello schiaffo.
Sensazione
orrenda, che
è andata via via aumentando, mentre il mio sentimento per
Lui cresceva di
giorno in giorno, maturando, uccidendomi.
E
adesso, davanti alla
porta di questa vecchia aula di Incantesimi, le immagini della festa di
Halloween mi si rovinano addosso, ferendomi, sferzandomi il viso, il
cuore e
l’anima.
La
mia brama di Lui
mascherata, il bacio con Zabini, la gelosia del mio personale Peccato.
E
poi il mio fuggire
dalla festa, il suo seguirmi, il suo afferrarmi il polso proprio qui
davanti,
il nostro battibecco, la sua ammissione di gelosia, il mio bacio, le
sue
labbra, i suoi capelli, il suo torace, le sue gambe, i suoi sospiri, i miei sospiri, le nostre carezze, i
nostri vestiti all’aria, quel pavimento freddo e duro,
testimone di un rapporto
consumato in segreto, di un desiderio proibito, di un amore
folle.
E,
chissà, magari anche
a senso unico.
Noi.
Prendendo
un respiro
deciso, abbasso la maniglia della porta, scuotendo la testa per
cancellare quei
dolorosi ricordi, e concentrandomi su quegli spostati di Zabini e Nott.
<<
Spero per voi
due che sia importante, perché mi avete fatto scendere fin
qui dalla Tor…
>>
…
…..
…….
………
Alt.
Fermi
tutti.
Stop.
Retinete.
Si,
l’ultima è una
formula magica, che ti permette di bloccare l’andamento del
tempo, ma solo per
alcuni istanti.
Sono
preparata eh?
Ma
il gongolare delle
mie capacità Magiche non mi salva da questa situazione del
cazzo.
<<
Tu non sei
Blaise. E nemmeno Theo. >>
Oh,
grande
constatazione!
Che
grandissimo genio.
<<
Davvero? Cazzo,
fortuna che me l’hai detto tu, altrimenti…!
>>
<<
Bambolina, sai
che trovo adorabile il tuo sarcasmo?! >>
Non
so se interpretare
la sua frase, come la verità, dettata dal Veritaserum,
oppure come una battuta
sarcastica.
Si,
signori e signore,
avete capito bene.
Qui
davanti a me, c’è
niente di meno che quel gran pezzo di figo di Draco Malfoy.
Indossa
una semplice
camicia blu notte, e dei jeans di pelle nera.
Certamente
le migliore
pelle in circolazione, per coprire le altrettanti ottime chiappe di un
Malfoy.
Adesso
che ci faccio
caso, effettivamente, la sua figura trasuda soldi e potere da ogni
centimetro
di pelle.
Per
non parlare di
quanta sensualità emani, con quel sedere perfetto
perfettamente incorniciato
dai pantaloni, quel ghigno arrapante stampato in volto, quella pelle
diafana
perfetta, e quei capelli che cadono leggermente sui suoi splendidi
occhi.
<<
Esattamente
come io trovo adorabile il tuo sedere… >>
Oh,
merda.
Veritaserum
del cazzo!
E
mentre lui se la ride
allegramente, io sento le mie guance imporporarsi.
Dannata,
dannata,
dannata, verità!
<<
Ho sempre
saputo di avere un culo da favola…ma sentirlo dire da te
è davvero eccitante.
>>
Brutto
stronzo..
Osa
prenderci gioco di
me?
<<
Da me, come da
qualsiasi altra donna? >>
Un
momento…
E
questa domanda da dove
diavolo mi è uscita?
Come
cavolo mi è saltato
in testa di pronunciare quelle sillabe in sua presenza?
Okay
che attendo
fremente la sua risposta, ma non era davvero il caso di porgli quella
domanda..
<< Sai
perfettamente che non è così.
>> mi risponde, d’impulso.
Resto
a guardarlo per un
bel po’ negli occhi, mentre sento un sorriso involontario
illuminarmi il viso.
I
suoi amici mi hanno
sempre ripetuto che il rapporto che ha, o che ha avuto con me, non ha
precedenti con nessun’altra ragazza, ma è comunque
bello sentire la prova di
questa mia unicità fuoriuscire dalle sue labbra.
Lo
sento sussurrare:
<<
Veritaserum del
cazzo… >> e rido sotto i baffi.
Mi
sente, e non perde
l’occasione per guardarmi severo.
Il
sorriso mi muore
sulle labbra.
<<
Bambolina, vuoi
che ricominci con le domande? Ne ho una pronta per te da circa tre
mesi…
>>
Mi
congelo.
<<
Mi ami? >>
No!
Non
può farmi questa
domanda!
Non
può giocarmi un tiro
così basso, lo stronzo!
<<
Sai che ti
dico, Malfoy? Mi è proprio venuta voglia di un giro per il
parco…ci vediamo!
>>
Lui
accoglie la mia
proposta molto allegramente.
Annuisce,
ghignando.
<<
Ottima idea…!
Non agognarmi troppo, però, mi raccomando! >>
<<
Sai che lo
farò. >>
-.-
Alla
mia ultima
affermazione, lui mi regala il suo miglior sorriso vanitoso, ed alza le
sopracciglia per dare più enfasi alla situazione-
Dopo
questa, è
decisamente palese che io debba assolutamente allontanarmi da Lui il
prima
possibile.
Onde
evitare che gli
riveli fino a che punto è diventata disperata la mia
dipendenza da Lui.
Mi
giro velocemente
verso la porta chiusa, e mi avvio verso di essa con passo spedito.
Alle
mie spalle Lui non
fa un passo.
Strano,
non ricordavo di averla chiusa, la porta…
Con
una lieve alzata di
spalle, scaccio il mio ultimo pensiero, e poso la mano sulla maniglia,
abbassando e tirando l’uscio verso l’esterno.
Compio
il gesto con
naturalezza, senza nemmeno farvi caso più di tanto, e sto
già per spingere il
mio corpo in avanti, che mi accorgo che qualcosa non va.
La
porta non si è mossa
di un millimetro.
Spingo
con più forza.
Alzo
e abbasso
febbrilmente la maniglia verso di me.
Provo
a tirare, anzichè
spingere.
Spingo
di nuovo.
Abbasso
la maniglia.
Tiro.
<<
Vaffanculo!
>> mormoro.
Qui
c’è qualche
problema.
<<
Bambolina, hai
dimenticato come si apre una porta? >> dice quello
stronzo alle mie
spalle, con voce piena di divertimento e sarcasmo.
Sbuffo.
<<
No, genio della
lampada. Non si apre. >>
Sento
il suo sbuffo
contrariato dietro di me, e quasi posso vederlo, sebbene io sia di
spalle,
mentre alza gli occhi al cielo esasperato.
Davvero
crede che sia
così impedita da non riuscire ad aprire una porta?!
Ma
non faccio in tempo a
porgli quella domanda, piena di stizza e acidità, che sento
i suoi passi
avvicinarsi a me.
Il
mio cuore fa in tempo
a perdere un battito, e riprendere a pulsare in una corsa folle, che
sento il suo
torace contro la mia schiena, la sua guancia e le sue labbra contro la
mia
tempia, mentre i capelli mi solleticano il viso, il suo respiro sulla
pelle, e
le braccia a circondarmi completamente.
Capisco
cosa diavolo
stia cercando di fare, solo quando una sua mano si posa sulla mia,
sulla
maniglia, e comincia ad abbassarla, o a tirare la porta.
Fa
vari tentativi,
mentre io riesco a pensare solo al contatto tra i nostri corpi.
Smetto
di respirare
completamente, almeno finchè il mio istinto di sopravvivenza
mi ricorda che noi
essere umani, sebbene maghi, abbiamo bisogno di fare qualche respiro
ogni
tanto, per non crepare.
<<
Cosa cazzo…?
>> si chiede.
Adesso,
a vostro parere,
una mia qualsiasi reazione eccitata a questa frase sarebbe alquanto
fuori
luogo.
Ed,
in effetti, cosa può
esserci di talmente erotico in due misere parole, tra cui una
è anche una
parolaccia?
Ma
voi non state
considerando il fattore “Draco Malfoy”.
Perché
Lui è eccitante
in qualsiasi cosa faccia.
Per
non parlar del fatto
che, quelle due misere parole siano state sussurrate dalle sue labbra
perfette,
a distanza ravvicinata dal mio orecchio, mentre ogni parte del suo
corpo
aderisce con il mio.
Adesso
mi capite?
Bene
adesso posso
confessarlo: mi irrigidisco.
<<
A…adesso mi
credi? È…è chiusa! >>
Questa
frase sarebbe
dovuta venir pronunciata con un tono vittorioso e sarcastico.
Avrei
dovuto sbiancarlo,
facendogli notare quanto avessi avuto ragione.
Ed
invece l’ho
pronunciata con un tono tremante, e tremendamente roco.
Ed
è allora che sento le
sue dita sulle mie farsi meno decise, che avverto la sua spinta e la
sua rabbia
contro la porta diminuire, i suoi tentativi di aprirla sempre meno
convinti e
concentrati, i suoi muscoli irrigidirsi come i miei, ed il suo respiro
farsi
più lento e lascivo.
Restiamo
immobili in
questa intima posizione per un tempo indeterminato.
Come
dico sempre, quando
sono con Lui faccio davvero fatica a distinguere tra secondi, minuti,
ore o
mesi o anni.
Il
Tempo, con Draco
Malfoy, acquista una nuova prospettiva ai miei occhi.
È
capace di farlo
scorrere velocissimo, oppure di farlo fermare per lunghi istanti.
Quando
sono in compagnia
del Mio Principe
delle Serpi, la
Terra ruota pericolosamente
più veloce, oppure smette improvvisamente di farlo.
<<
Bambolina…
>> sussurra << …spostati da
questa posizione, o giuro che ti metto
le mani addosso. >>
Naturalmente
il suo
“Mettermi le mani addosso” non è da
intendere in ambiti di combattimento, ma in
altri decisamente più piacevoli.
<<
E non credo che
sia questo quello che vuoi, no? >> continua, sempre con
quel suo tono
tremendamente eccitante, che riesci a farmi dimenticare persino il mio
nome.
<<
Ti sbagli. Ti
sbagli di grosso. >> rispondo.
Subito
dopo chiudo gli
occhi, e sussurro un “Merda” tra i denti per la
confessione che quella
maledetta Pozione mi ha obbligato a fare.
Ma
quando sento le sue
labbra sfiorarmi la tempia, credo davvero di andare in black out.
I
ricordi dell’ultima
notte in cui abbiamo fatto l’amore nella sua stanza mi
affollano la mente,
scatenati dal tocco demoniaco delle sue labbra.
Ed
io sento il mio
colorito farsi decisamente più roseo, mentre mi soffermo sui
particolari, e
mentre le sue labbra si fanno sempre più lussuriose,
arrivando a baciarmi la
guancia.
Sfrega
le labbra contro
di essa, mette in gioco la lingua, graffia la mia pelle con i denti.
Mi
tira un piccolo
morso.
Per
poi tornare a
baciare e leccare lo stesso punto in cui, certamente, si sta formando
una
macchia rossa.
Mi
lascio sfuggire un
sospiro, e la sua presa su di me si rafforza.
Due
delle nostre mani
sono ancora sulla maniglia.
Non
so chi compie il
primo passo, davvero, ma sento indistintamente le nostre dita
intrecciarsi.
E
mi sembra la cosa più
bella e giusta del mondo.
Mentre
una sua mano è
già posizionata sui miei fianchi, quella le cui dita sono
intrecciate con la
mia, viene portata dalla sottoscritta sulla mia pancia, sulla vita.
Voglio
sentirmi completamente avvolta da Lui…
Le
sue labbra scendono a
baciare la pelle del mio viso sempre più vicina alle labbra,
e sempre con più
urgenza.
Arriva
con lussuria
all’angolo delle labbra, ed io già fremo per il
contatto tra di esse…
Ma
si interrompe.
E
sussurra:
<<
Se mi dici di
fermarmi adesso…forse…posso
riuscirci. Ma se vado avanti non rispondo più di me.
>>
Di
risposta sorrido, e
piego la testa contemporaneamente un po’ di lato, e verso
l’altro.
Verso
di Lui.
E
lo bacio.
Le
nostre labbra si
sfiorano dapprima incerte…
Strano…un
nostro bacio non è mai stato incerto…
…e
poi sempre più
decise.
Si
rincontrano adoranti,
e tremanti quasi, mentre si
dischiudono,
permettendo anche alle nostre lingue di soddisfare questo contatto disperato.
Ci
baciamo lentamente,
muovendo le teste con lascivia, per permetterci di approfondire il
contatto
sempre di più.
Si
impossessa del mio
labbro inferiore, ed inizia a torturarlo: mordicchia, lecca, succhia.
Intanto,
la sua mano,
posata solitaria sul mio fianco, afferra decisa la mia, che penzolava
inerte
contro un fianco, e l’accompagna con struggente lentezza si
suoi capelli.
Sorridiamo
insieme,
labbra su labbra, prima di riprenderci a baciarci e prima che le mie
dita
inizino la lenta tortura dei suoi setosi filamenti biondissimi.
E
tutto intorno a me
perde la solita consistenza.
Non
è il pavimento a
sorreggermi, sono le sue braccia.
Non
è l’odore della
Scuola che sento, la puzza di chiuso di questa vecchia aula, di legno
ammuffito
dei vecchi banchi, o della legna scoppiettante delle Torce, ma il suo
profumo.
Non
sono i soliti rumori
di Hogwarts che percepisco, ma il suo respiro ritmato.
Persino
ciò che sono,
ciò che rappresento, il mio cognome, il mio titolo, il mio
dovere scompaiono
miseramente, fondendosi con Draco, l’ultimo erede della
famiglia Malfoy-Black,
freddo Purosangue, Principe delle Serpi, ex-Mangiamorte e mio storico
“Nemico”.
Perché
quando le nostre
labbra iniziano la loro solita e lenta lotta, tutto ciò che
ci ha sempre diviso
ed allontanato, sparisce come se non fosse mai esistito.
Ma,
purtroppo, l’essere
umano necessita di ossigeno e, sebbene a volte io mi ritrovi a pensare
che è Lui la mia aria,
ci stacchiamo.
Lentamente.
<<
Mi sa che quei
due stronzi di Blaise e Theo ci hanno fatti venire qui con
l’inganno…e ci hanno
anche chiuso dentro… >> mi sussurra, mentre le
nostre labbra si stanno
ancora sfiorando.
Io
sorrido.
<<
So che sono i
tuoi migliori amici, ma non ti dispiace se li ammazzo, vero?
>>
Ghigna,
prendendomi il
labbro inferiore tra i denti, tirando leggermente, solo per giocare un
po’ con
la mia bocca.
<<
Ti dirò…non credo
mi sia mai dispiaciuto meno un inganno… >>
Rido,
sempre labbra su
labbra, ma poi mi allontano dal suo corpo, con il sopracciglio alzato.
<<
Stiamo
diventando un po’ troppo sentimentali, qui, o sbaglio?
>>
Ma
la cosa mi fa
piacere.
Mi
fa dannatamente piacere.
E
il mio diletto cresce
ancora di più quando inclina la testa verso sinistra, e
ghigna.
<<
Forse. E la
colpa è solo tua. >>
Questo
Veritaserum mi
sta piacendo sempre di più…
Alla
fine non è poi così
inutile.
Ed
anche Blaise e Theo…
<<
Non mi
diventerai mica uno di quei ragazzi smielati che passano dal chiamarti
“Pasticcino” a scriverti “Io e te Tre
Metri Sopra il Cielo” sui muri della
Scuola? >>
Il
mio sarcasmo era
palese, perché sappiamo tutti e due che se
c’è qualcuno meno smielato di Draco
Malfoy è solo Lord Voldemort.
Ovvero,
ora come ora,
nessuno.
Ed
è anche per questo
che mi piace tanto…
Deve
fare anche Lui le
mie stesse considerazioni, perché scoppia a ridere.
La
sua risata invade le
mie orecchie.
E
mai suono mi è
sembrato più gradevole.
<<
Non diventerò
un coglione Tassorosso nemmeno in un’altra vita.
>>
Ma
il suo lato razzista
mi affascina un po’ meno.
Ed
infatti, rispondo:
<<
Non capisco
cosa ci sia di male nell’essere un Tassorosso…
>>
Metto
le mani sui
fianchi, e lo guardo storta.
L’ombra
della risata che
era rimasta sulle sue labbra sparisce, per lasciare spazio ad una certa
irritazione.
<<
Ed invece c’è
eccome. Prendi Mcmillian, Finch-Fletchley o Abbott. Delle teste di
cazzo. O
David Summers. Il capo dei cretini. >>
E
pensare che solo pochi
secondi fa ci stavamo baciando.
Adesso,
invece, mi sta
facendo innervosire come al solito.
Brutto
idiota.
<<
Ed ecco che il
discorso ricade su David. Sei solamente geloso, vero? >>
Oh
merda.
Mi
rimangio tutto quello
che ho detto prima.
Il
Veritaserum non mi
piace per niente.
Mi
aveva fatto notare,
l’altra sera, quanto poco gli aveva fatto piacere
l’uscita con David.
Magari
ci era anche
stato male.
Il
mio cervello ha
collegato tutto sotto il nome di “Gelosia”, anche
se era troppo bello per
essere vero, ma non avrei mai voluto esternare i miei pensieri davanti
a Lui.
Sia
perché mi sembra
abbastanza stronzo come atteggiamento, e sia perché di certo
non gli andrà giù
la mia affermazione.
Ed
infatti un’ombra
scura gli attraversa gli occhi, mentre prende ad avvicinarsi di nuovo a
me, con
passo lento e minaccioso.
<<
Vuoi la verità
bambolina? >>
Annuisco.
<<
Da quando hai
tolto la
Maschera
di Mangiamorte, e sei tornato a Scuola. >> preciso.
Insieme
a me.
Finalmente…
Un
sorrisetto maligno
gli si apre in volto, mentre si ferma a qualche passo da me.
<<
Bene. Entrambi
siamo sotto il sortilegio del Veritaserum, ed entrambi saremo costretti
a dirci
solo la verità. È certamente per questo che quei
due bastardi di Blaise e Theo
ci hanno chiusi qui dentro. È il momento della
Verità? >>
Di
nuovo, faccio un
cenno di assenso con il capo, guardandolo negli occhi decisa.
Il
cuore prende a
battermi furiosamente, sembra volermi uscire dal petto, strappandomi
carne,
pelle e ossa.
Magari
vuole semplicemente correre incontro al suo Padrone…
Faccio
un cenno
affermativo.
<<
Ma alla Verità
c’è un prezzo. Sarai anche tu costretta a
rispondere alle mie domande. Quanti scheletri
nascondi nell’armadio,
bambolina? >>
Resto
inebetita a
fissare le sue labbra articolare quella frase per un tempo lunghissimo.
Ed
una irrefrenabile
voglia di baciarle si impossessa di me.
Ma
mi trattengo, a
stento.
Ho
tanti scheletri
nell’armadio, Malfoy.
Potrei
confessarti come
tu sia sempre stato il mio sogno erotico.
Potrei
confessarti come
ti abbia sempre guardato da lontano, con occhi languidi, sebbene
nutrissi per
te un sincero e puro astio.
Potrei
confessarti come
sia stato difficile decidere di difenderti al Processo.
Potrei
confessarti
quanto fossero devastanti le sensazione che scatenavi in me quando
facevamo
l’amore.
Potrei
confessarti come
abbia sofferto, dopo l’interruzione dei nostri incontri
peccaminosi, dopo la
sera dello schiaffo.
Potrei
confessarti come
abbia pianto più e più volte per te.
Potrei
confessarti come la
mia voglia di vivere, il mio cuore, la mia mente, la mia anima siano
andati via
con te, quando sei scappato con i Mangiamorte.
Potrei
confessarti
quanta felicità si sia impossessata di me, quando, dopo un
mese, ho rivisto il
tuo viso perfetto.
Potrei
confessarti
quanto sia stata bene l’altra notte, mentre facevamo
l’amore dopo troppo tempo.
Potrei
confessarti
quanto io mi sia innamorata di te.
Mi
esporrei tanto,
troppo.
Ma
ho assoluto bisogno
che tu risponda alle mie domande.
E,
sebbene il rischio
sia alto, vale la pena correrlo.
Quindi…vuoi
sapere
quanti scheletri ho?
<<
Tanti.
Abbastanza da sacrificarne per scoprire i tuoi. >>
Allarga
il sorriso.
<<
Perfetto.
Voglio solo ricordarti che stai giocando con una Serpe. Puoi
avvelenarti.
>>
<<
Troppo tardi,
Malfoy. Troppo tardi.
>>
Abbozza
una risata,
anche se io non ci vedo nulla di divertente.
<<
Bene. Allora,
dato che sono un gentiluomo… Prima le signore.
>>
Fa
un cenno con la mano,
indicandomi.
Vuole
che io sia la
prima a porre i miei dubbi e i miei interrogativi.
Perfetto.
<<
Iniziamo dal
principio. Ti sei davvero arruolato con i Mangiamorte, solo
perché quella sera
ti presero in contropiede, e per i tuoi genitori? >>
Se
solo ripenso a quei
momenti, inizio ad urlare e a lacrimare.
Al
ricordo di Lui che
corre via da me, lontano da tutto quello che avevamo condiviso, per
allearsi ai
miei nemici giurati, sento il cuore spezzarsi nella Cassa Toracica.
Ti
prego, mio Principe delle Serpi, non dirmi che nutri una
sincera fedeltà per quel maledetto Tatuaggio!
<<
Si. I piani
megalomani e folli del Signore Oscuro non hanno mai catturato la mia
fedeltà.
>>
Tiro
un sospiro di
sollievo, e mi trattengo dallo stringergli le braccia al collo.
Ma
un sorriso me lo
lascio scappare.
Sorriso
che, però, si
affievolisce, insieme alla mia spavalderia, mentre Lui si prepara a
fare la sua di domanda.
<<
Mi hai chiesto
come ho passato quel maledetto mese, e ti dissi la verità. E
tu, invece? Oltre
alla scopata con Lucian Bole… >> dice, con un
tono sibilante e minaccioso
<< …Cosa hai fatto in mia assenza? Puoi
risparmiarti i pettegolezzi,
quelli li conosco già grazie a quella Gossip
Qualcosa… >>
Oh,
cazzo.
Ed
è proprio in queste
situazione che ti ricordi che prendere decisioni affrettate, come la
scelta di
stare al gioco, con una Serpe, è sempre sbagliato.
Cerco
di cucirmi la
bocca, di restare in silenzio, oppure di raccontargli qualche evento
della mia
vita senza di Lui più dignitoso degli altri, sempre ammesso
che ve ne siano, ma
niente.
La
mia lingua inizia a
muoversi, e le mie labbra prendono a scandire meglio i suoni, senza che
il mio
cervello o io stessa possa impedirlo.
<<
Ho cercato di
dimenticarti…Feste, alcool, canne, uomini, divertimento. Ho
fatto tutto quello
che potevo per riuscire…riuscire…
>> abbasso lo sguardo, puntandolo sulle
mie scarpe, e stringo i pugni << …Per riuscire
a scacciare il tuo
pensiero dalla testa. Ma non ci sono mai riuscita…
>>
Poi,
mi esibisco in unno
sbuffo, in un accenno di risata, e continuo.
<<
Gossip Girl mi
denominò persino “Regina dei Ghiacci”.
>>
Non
sento nessuno
commento, alla mia confessione.
E
non oso alzare lo
sguardo nel suo per guardare la sua reazione.
Non
ho voglio di
scorgere divertimento, o pena e compassione sul suo volto.
Perché,
davvero, ne
morirei.
Restiamo
in silenzio per
un bel po’, ognuno perso nelle sue considerazioni, fino a che
io non mi ricordo
che è precisamente il mio turno di porgere una domanda.
E
allora mi decido ad
alzare la testa, e fronteggiarlo, solo per trovarmi di fronte alla sua
più
indecifrabile espressione.
<<
Per quello che
mi hai detto, sul motivo per cui sei andato via…Ti credo. Ma
cosa è cambiato da
allora? Perché sei tornato? >>
Sorride
mesto, e si
guarda intorno.
Un
banco, la lavagna, la
torcia, il pavimento, la porta.
Guarda
me.
E
continua a sostenere
quel sorrisetto carico di significati.
<<
Sai, se me
l’avessi chiesto prima del piccolo incidente con il
Veritaserum, non ti avrei
risposto. Oppure ti avrei detto che iniziavo seriamente ad odiare
quella vita
lì dentro, rilegato. Io, che sono sempre stato
un…uccello che non può essere
tenuto in gabbia… >> e, si, qui
l’allusione al sesso c’è eccome. Si
evince chiaramente dal suo ghigno malizioso <<
…che ho sempre odiato
obbedire agli ordini, che sono perfettamente consapevole delle mie
superiorità
rispetto a molte persone che hanno la pretesa di comandarmi.
>> Modesto..
<< …mi sono ritrovato recluso in quel Covo di
merda, a seguire ideali di
un pazzo, che remava contro i Mezzosangue, pur essendo uno di loro, che
pretendeva di dominare il mondo, quando, continuando così
avrebbe finito per
ucciderne la metà, che aveva più rispetto per un
misero serpente che per mia
madre, e che era il colpevole di tante inumanità da
scandalizzare persino me.
E, soprattutto, mi sono ritrovato a dover seguire gli ideali di un
pazzo morto. Di cui tutti
proclamavano
l’immensa potenza, l’indecifrabile conoscenza di
Magia Oscura, la quasi
immortalità, ma che in realtà era stato sconfitto
da due diciassettenni. E
aveva minacciato di morte il sottoscritto, e la mia famiglia. E anche
dopo la
sua morte, io dovevo rischiare la vita o la galera, per inseguire
ideali di
cui, alla fin fine, non me ne fregava un cazzo? Assolutamente no. Ma
c’era il
problema dei miei genitori, e via discorrendo. Ma tutte queste belle
motivazioni non avrebbero completato il quadro completo di
ciò che mi ha spinto
a tornare a Scuola.
Ci
fu l’approvazione di
mia madre, che aiutò me e Theo ad andare via.
E
poi, sapevo che,
mentre io ero lì a scolarmi bottiglie e bottiglie di Whisky
Incendiario, tu
eri chissà dove a combattere per la vostra
libertà, mettendo a rischio
la tua vita più e più volte….
>>
Lega
i miei occhi ai
Suoi in maniera talmente dissolubile, che riuscirei a rompere il
contatto tra i
nostri occhi solo se il mio soffio vitale abbandonasse il mio corpo.
<<
…Mi mancavi, bambolina.
Più di quanto
potessi immaginare, io stesso e tu. Più di quanto riuscissi
a sopportare.
>>
Resto
imbambolata, di
fronte a Lui.
Non
riesco a muovere un
muscolo, non riesco a parlare, a respirare, a pensare coerentemente.
Le
sue parole vengono
percepite dal mio cervello con ritardo, e molto lentamente, seguite da
un eco
profondo, come se io e Lui stessimo parlando da chissà
quanti chilometri.
Dopo
un po’, la mia
mente mette insieme il suo lungo discorso, e riesce a concludere una
cosa:
Tornò
a Scuola per me.
A
questo punto qualsiasi
persona si aspetterebbe che io inizi a saltare di gioia, che il cuore
mi
esplodi nel petto per la felicità, che corra ad
abbracciarlo, e a baciarlo,
consapevole, adesso, di quanto quello che lega a me non sia solo e
banale
attrazione fisica.
Ma
non faccio niente di
tutto questo.
Il
mio corpo, ed il mio
cervello, non hanno reazioni a quello che ho appena ascoltato.
Io
stessa resto talmente
inebetita, che per ricordarmi di respirare, per la seconda volta in
pochi
minuti, devo aspettare di sentire la mia gola ed i polmoni protestare
per la
mancanza di ossigeno.
Ma
se c’è una cosa che
agisce immediatamente, nello stesso istante in sui le parole decisive
del suo
discorso hanno abbandonato le sue labbra, è il cuore.
Che
prende a battere
furiosamente, come non aveva mai fatto.
Né
per la paura durante
una Battaglia.
Né
per la tristezza di
una morte.
Né
per Draco Malfoy,
prima di oggi.
Né
per Kevin.
Né
per nessun altro uomo
con cui io abbia mai avuto a che fare.
Batte.
Batte
furioso.
Talmente
tanto, che devo
distrarre leggermente la mia mente da ciò che ha appena
detto, per non
accasciarmi al suolo in prenda ad un infarto.
Distrazione
che non
tarda ad arrivare.
Una
sua domanda.
<<
Ma adesso
voglio sapere, seriamente, come
è
stata la serata con David Summers. Voglio venire a conoscenza di ogni
più
piccolo gesto che vi siete scambiati, ogni sguardo, ogni parola, ogni
sfiorata
di mani che lui ha causato per poi poter arrivare al tuo corpo.
>>
Ha
una voce imperiosa,
glaciale.
Dal
tono sussurrato, e
docile che ha usato mentre mi confessava i suoi pensieri più
reconditi, è
passato ad uno decisamente più freddo e duro, quando si
è passati a parlare di
David.
Gelosia.
Folle,
cieca pura gelosia.
Resto
inebetita in
silenzio, ancora preda delle sue parole precedenti.
E
se riesco a parlare, a
formulare delle frasi di senso compiuto, è solo grazie al
Veritaserum.
Se
non fosse stato per
la sua essenza, che ho aspirato ieri pomeriggio, nulla mia avrebbe
impedito nel
restare preda della Sua scottante confessione.
<<
Non è successo
nulla tra me e David. Te l’ho detto. È stata una
piacevole serata tra amici.
Lui non ha provato a baciarmi, né tantomeno
l’avrei fatto io. Non ha usato
nessuna squallida tecnica per toccarmi, o sedurmi. Non.
È. Successo. Niente. >>
<<
Perché?
>>
Mi
guarda negli occhi,
mentre i colori dei nostri occhi, così diversi e
contrastanti, si fanno la
guerra.
Ma
nessuno dei due ha
davvero voglia di sopraffare l’altro.
Ed
è per questo, per la
sensazione di pura perdita di me stessa che il suo sguardo mi causa,
che
sorvolo al patto implicito “Una domanda a testa”, e
rispondo.
<<
Perché Lui non
era Te. E quella tua espressione da
bastardo figlio di papà… >> ghigna,
vanitoso << …Faceva
prepotentemente capolino nella mia testa, ogni fottutissimo istante.
>>
Ed
ancora, vorrei
mordermi la lingua per quello che la Pozione
mi sta facendo confessare, sento le mie guance farsi
più rosse, e la voglia di scappare e/o uccidere Blaise e
Theo si fa sempre più
forte.
Ma,
l’ho detto, sono
inerme preda del suo sguardo.
Ma
prima che possa
ulteriormente prendere il sopravvento della situazione, mi decido a
fare un’altra
domanda io.
<<
Perché ti sei
arruolato nell’Esercito di Silente? E perché i
tuoi amici ti hanno seguito?
>>
Mi
guarda, con aria
eloquente, come se stesse dicendo “Davvero non sei ancora
arrivata alla
risposta?”.
Ma
l’ho detto, le mie
facoltà di pensiero sono alquanto limitate, adesso.
<<
Io e Theo,
andando via dai Mangiamorte, siamo obbligatoriamente dovuti passare
dalla
vostra parte. Sono sempre stato del parere che non è vero
che il mondo è bianco
o nero, esiste anche il grigio, ma, in questo caso, per noi non era
possibile.
Quindi, tanto valeva passare dalla parte del Ministero. Di conseguenza,
ormai,
la nostra posizione era compromessa. Ed ogni volta che voli via,
più veloce di
una Fenicie, lontana dal Castello, per fare l’eroina e la
coraggiosa al
cazzo…sono…sono molto…
>> si morde il labbro, magari per evitare di farsi
sfuggire chissà cosa, ma poi la Pozione
ha la meglio su di Lui << …sono molto Preoccupato. E, entrando
nell’Esercito
di Silente, almeno per una parte delle tue missioni, almeno se e quando
quei bastardi attaccheranno la Scuola, posso
assicurarmi personalmente che tu non debba
pagare per il tuo stupido coraggio Grifondoro. Sai, non mi fido molto
dello
Sfregiato… >> ghigna, ed anche io, mio
malgrado, sorrido. << …E
poi, devo dire che mi…irriterebbe
parecchio…vedere Hogwarts distrutta
dai Mangiamorte. Ergo, ho deciso di fare qualcosa per impedirlo. E gli
altri mi
hanno seguito. >>
E
di nuovo, quel senso
di impotenza si rimpossessa di me.
Mi
sento come in una
bolla di sapone, oppure come se vedessi la scena dall’esterno.
Come
se non la stessi
vivendo in prima persona.
Perché
è semplicemente…troppo…per
essere vero.
Anche
in questo caso,
rimango in silenzio.
Non
ho reazione, se non
sempre il battito cardiaco accelerato come lo sbattere delle ali di un
fringuello.
Tirando
le somme, io non
ho più domande da fargli.
Se
non la più
importante.
Quella
decisiva.
<<
Mi ami? >>
Ma
le mie labbra non si
decidono a muoversi, ed il mio cervello non riesce a dargli
l’impulso di farlo.
Sono
una statua, come se
mi avessero appena lanciato contro un Pietrificus Totalus.
<<
Adesso sappiamo
perfettamente entrambi che domanda devo farti. E penso che per te sia
la stessa
cosa. >>
No.
Non
voglio.
Non
voglio confessare di
essermi innamorata di Lui, come una cretina, a causa di uno stupido
incidente
causato da quel coglione di Lucian Bole.
Non
voglio umiliarmi, e
perdere quel poco di dignità che mi è rimasta in
tutta questa storia, a causa
di una stupida domanda, e di troppo Veritaserum nel sangue.
Non
voglio che, dopo
quello detto a Kevin, un mio “Ti amo” sia detto in
questo modo.
Troppo
facile, affidarsi
ad una Pozione, ad una porta che non si apre, a delle domande, e a due
Serpeverde che ti hanno chiuso dentro.
Eppure
inevitabile.
<<
Perfetto.
Comincio io. >> sbotto, riprendendo magicamente il
controllo del mio
corpo.
Ghigna.
<<
Sono spiacente
bambolina, ma credo che sia il mio turno. >>
<<
Che fine ha
fatto il tuo detto “Prima le signore?”
>>
<<
E’ passato in
secondo piano. >>
<<
Troppo comodo,
sai? >>
Ride,
e mi si avvicina
sempre di più, mentre anche io, inconsapevolmente avanzo di
qualche passo.
<<
Sono una Serpe.
>>
<<
Non è una
giustificazione valida. >>
<<
Si che lo è.
>>
<<
No. E la
domanda te la faccio prima io. >>
<<
Desolato, ma…sono Draco Malfoy.
Ergo la pongo prima
io. >>
Un
altro passo.
E
un altro.
E
un altro ancora.
E
se ci vedesse
qualcuno, dall’esterno, fare i bambini in questo modo,
riderebbe per almeno una
settimana.
<<
Sai, è davvero
insopportabile questa tua affermazione. >>
<<
Non mi sembra.
È vera, d’altronde. >>
<<
Sei solo un
arrogante pieno di sé. >>
Altro
ghigno.
Ed
altri due passi a
testa, per trovarci uno di fronte all’altro.
Abbastanza
vicini da
poterci toccare.
<<
Si, è vero. Lo
sono. >>
<<
Sei sempre il
solito Serpeverde. >>
<<
Meglio Serpe
che Grifondoro. >>
<<
Ma scherzi?!
Grifondoro forever and ever! >>
<<
Che Casa di
perdenti! Quasi quanto un Tassorosso…! >>
<<
Ecco! Si
ritorna alla questione del razzismo! E di nuovo te la prendi con i
Tassi!
Solamente per la questione di David Summers! >>
<<
Esatto,
bambolina. E ti pare poco? >>
Non
è possibile.
Ho
appena finito di
spiegargli come siano veramente andate le cose.
Mi
sono esposta più di
quanto abbia fatto fino ad adesso, confessandogli quanto il suo
pensiero mi
abbia tormentato tutta la sera, e Lui continua a sottolineare
quell’episodio!
Che
stronzo.
<<
Dio, smettila
con quella storia! È acqua passata! >>
<<
Non dirmi
quello che devo fare! >>
<<
Ed invece si
che lo faccio, se non la smetti di insultare David Summers senza
motivo!
>>
Ahia,
brutta frase da
dire per i suoi nervi…
<<
Motivami questa
spassionata difesa per un idiota del genere. >>
Mi
prende il mento tra
le dita, e mi alza il viso quasi contro il suo.
Posso
anche sentire un
accenno di barba solleticarmi la pelle.
I
suoi occhi sono
glaciali, quasi quanto il suo tono.
E
la mia irritazione sta
crescendo a dismisura.
Bastardo.
<<
Semplicemente
si merita il mio rispetto. Ed anche il tuo. >>
Alza
un sopracciglio,
con lo scetticismo che sgorga da tutti i pori.
<<
Il mio
rispetto?! E per cosa? Per aver osato mettere le mani su qualcosa di mio?!
>>
Sospiro.
Testone!
<<
Lui non poteva
saperlo. E poi non stiamo insieme, né lo siamo mai stati.
>>
Generalmente
avrei
risposto che io non sono di nessuno, e tantomeno appartengo a Lui.
Ma
non l’ho fatto.
Volete
sapere perché?
Devo
ricordarvi che ho
assunto il Siero della Verità?
<<
Perfetto.
Allora se adesso io dovessi uscire insieme a qualche donna, per poi
scoparmela
allegramente nella mia stanza, la cosa ti andrebbe bene?
>>
<<
NO! >>
Non
volevo né urlare, né
alzarmi in punta di piedi per il fervore della mia risposta,
né spalancare gli
occhi terrorizzata.
Ma
l’ho fatto.
E
Godric solo sa quanto
questo, ed il suo ghigno che ne consegue, mi imbarazzi.
Veritaserum
del cazzo…
<<
Appunto…
>> ghigna compiaciuto, il bastardo.
<<
Va bene…
>> sospiro io << … lo ammetto.
Ho sbagliato ad uscire con David,
quella sera. Ma tu esageri insultandolo in ogni occasione!
>>
Un’ombra
scura gli passa
per lo sguardo, mentre la presa ferrea del suo indice e del pollice sul
mio
mento non accenna a diminuire.
<<
Non sarà che ti
piace Summers? >>
<<
Che palle, che
sei! Ho detto di no! >>
<<
Fai anche la
scocciata adesso?! >>
<<
E certo che la
faccio! È la trentesima volta che ti dico che tra me e Lui
non c’è niente!
>>
<<
Ma intanto tu
continui a difendere quello sfigato a spada tratta! >>
<<
Cosa centra?
>>
<<
Centra! Secondo
me ti piace eccome.. >>
Oddio,
ma è assurdo!
Come
fa a non credermi
nemmeno sotto effetto del Veritaserum?
E’ forse uscito completamente di senno?
<< Stai scherzando? >>
<<
No, affatto.
>>
O
Santo Godric…è serio!
<<
Sei serio?
>> domando, con il sopracciglio alzato.
<<
Certo che lo
sono. Sono serissimo. >>
<<
Perfetto.
Vaffanculo. >>
Mi
allontano dalla sua
stretta velocemente, e indignata oltre ogni limite.
Non
si fida fino a
questo punto di me?
Ha
così poca fiducia in
me da non credermi nemmeno sotto effetto di Veritaserum?
Qui
si rasenta la
follia.
Afferro
la mia Bacchetta
dalla tasca e, sia per la rabbia, sia per la voglia di evadere da qui,
la punto
contro la porta.
Dato
che non vuole
aprirsi, sarò costretta ad abbatterla, come unico modo per
uscire di qui.
E
allontanarmi da questo
bastardo.
<<
Bombarda! >>
L’Incantesimo
fuoriesce
più potente di quanto avrei normalmente voluto, o causato,
ma, ora come ora, me
ne compiaccio.
Si
abbatte violentemente
contro la porta, ed io mi chiedo come diavolo abbia fatto a non
pensarci prima.
Mi
avrebbe risparmiato
molto nervosismo e imbarazzo.
Sto
per avviarmi a passo
di marcia verso il varco che ho appena creata, naturalmente decisa a
ripararne
subito i danni, quando Malfoy mi afferra dal polso, fermamente.
<<
Dove diavolo
pensi di andare? >>
Resto
di spalle a Lui,
tentando invano di strattonare via la sua presa.
È
decisamente troppo
forte, per me.
<<
Non ne ho idea.
Magari a sbollire la rabbia contro qualche albero! >>
<<
Non è
possibile, fai anche l’incazzata adesso? >>
Non
è possibile?
Non
è possibile?!
Non
è possibile?!?!
Mi
giro verso di Lui
come una furia, e lo incenerisco con lo sguardo.
<<
Non è possibile
dovrei dirlo io, tesoro! Davvero ti fidi così poco di me, da
non credermi
nemmeno sotto effetto del Veritaserum?! >>
<<
Non è quello il
punto! >> dice, quasi urlando, esasperato.
<<
E ALLORA
QUAL’E’ MALEDIZIONE?
>>
<<
IL PUNTO E’
CHE… >> si interrompe, prende un respiro, e,
tirandomi dal polso che
ancora stringe tra le dita, mi avvicina a se.
Poggia
la fronte sulla
mia, e chiude gli occhi, inspirando profondamente, per cercare di
calmarsi.
Poi
continua, con un
tono più basso.
<<
…Il punto è che
Tu Sei Mia. Quante volte devo
ribadirti il concetto? >>
Sorrido,
e sussurro
sensuale, avvicinandomi a Lui.
<<
Fino a che non
avrai consumato le corde vocali. >>
Lui
ghigna.
<<
Avanti,
bambolina. Ammettilo. Tu mi appartieni,
ormai. >>
Non
è una domanda.
Posso
anche evitare di
rispondere affermativamente.
<<
Solamente
quando la smetterai di insultare David. >>
Improvvisamente,
si
allontana da me, guardandomi storto.
Io
resto impalata,
vedendo come si sia innervosito al solo pronunciare il nome del
Tassorosso.
<<
Dobbiamo
tornare a discutere su Summers? >>
<<
Santo Godric
NO! >> urlo esasperata <<
…Perché diamine non la finisci? >>
<<
Di fare cosa?
Sei tu che l’hai tirato di nuovo in ballo? >>
<<
Ma sei tu che
ogni volta ti incazzi! >>
<<
Ma è normale
che mi incazzo! Ti piace un’idiota assurdo come quel
Tassorosso celebroleso!
>>
<<
Non è vero!
>>
<<
Secondo me, si!
>>
<<
No! >>
<<
SI! >>
<<
NO! >>
<<
SI, PORCO
GODRIC! >>
<<
NO! >>
<<
SI! >>
<<
NO, MALEDIZIONE, QUANDO CAZZO LO
CAPIRAI?
>>
<<
CAPIRAI COSA?
>>
<<
Che ti amo, bastardo! Amo
te, non
David! >>
…
…..
…….
………
……….
………….
Restiamo
entrambi in
silenzio per un po’.
A
riprendere fiato.
E
così, l’ho detto.
Dopo
mesi e mesi di
angosce, pianti, baci rubati, rapporti consumanti in silenzio, sguardi
furtivi
da lontano, litigi e riappacificazioni.
L’ho
detto.
Ti.
Amo.
È
stato più facile di
quanto pensassi.
Sarà
stata la furia del
litigio, ed il Veritaserum, ma mi aspettavo delle conseguenza molto
più
devastanti, quando dalle mie labbra sarebbe uscita
quell’importantissima frase,
diretta al mio storico nemico, Draco Malfoy.
Ed
invece la terra non
ha iniziato a tremare, la Scuola non è
crollata, il Sole non si è spento, mio fratello
non è morto, spero, anche a distanza, Lui non mi deride,
l’Apocalisse non è
imminente.
In
realtà, non accade
proprio nulla.
Il
Mondo continua a
girare come ha sempre fatto, il fuoco delle torce scoppietta come se
niente
fosse, i rumori di Hogwarts, e le voci degli studenti continuano con il
loro
chiasso come se la Regina Grifondoro non
avesse appena urlato un sincero “Ti
Amo” al Principe delle Serpi.
Davvero,
deludente come
conseguenza.
Ho
immaginato questo
momento nella mia testa mille e mille volte.
Ho
pensato a come
sarebbe stata sprezzante la sua risata ai miei sentimenti, ho pensato a
come mi
avrebbe cacciato in malo modo, a come mi avrebbe deriso, ma ho anche
vagheggiato, nelle mie più sfrenate e folli fantasie, a come
avrebbe potuto
sussurrarmi di ricambiare, oppure a come avrebbe potuto semplicemente
baciarmi.
Ho
anche immaginato come
avrebbe potuto semplicemente restarsene in silenzio immobile, senza
battere
ciglio, mentre io facessi la stessa cosa, ma era troppo noioso come
film
mentale, e non ci ho fantasticato poi molto.
Eppure
è esattamente
quello che sta accadendo adesso.
Non
dice niente.
Né
io faccio chissà cosa
per farlo parlare.
Però,
la vera
Apocalisse, accade dentro di me.
Il
cuore perde uno, due,
tre quattro, infiniti battiti.
Le
gambe tremano.
Le
mani tremano.
Il
labbro trema.
L’anima
trema.
Resto
ferma impassibile,
respirando affannosamente, a fissarlo.
Pregando
con tutte le
mie forze che, cazzo, abbia qualche reazione.
Ma
niente!
Nulla!
Nada!
Zero!
Nisba!
E
poi, arriva Lei.
La
consapevolezza.
La
giusta
interpretazione del suo silenzio.
Tiene
a me, e me lo ha
anche detto esplicitamente, quel tanto che basta a non voler farmi
soffrire,
dicendomi che Lui, invece, non mi ama affatto.
Quindi,
preferisce
restare in silenzio.
Senza
rifiutarmi.
Sento
il cuore
spaccarsi, rompersi in mille pezzi, lacerarsi, sbriciolarsi,
polverizzarsi,
sparire completamente, risucchiato da un enorme buco nero.
Lo
stomaco si
attorciglia, le mani non riescono quasi a tenere la Bacchetta,
le gambe mi
reggono a malapena.
Dico
addio al mio soffio
vitale, ed al mio sorriso, che abbandonano il mio corpo, lasciandomi
completamente
inerme.
E
vuota.
Non
sento affatto voglia
di piangere.
Ma
solo di sparire.
Sento
gli occhi
diventare vacui, freddi, spenti, privi di vita, mentre mi giro verso la
porta.
Do
le spalle a Draco
Malfoy, pronta ad uscire da questa maledetta stanza, da Lui, dalla sua
vita.
Sperando
che l’immagine
del suo volto possa fare lo stesso con me.
Ma
so già che così non
sarà.
Passo
dopo passo mi
avvicino alla porta, o almeno a quello che ne resta.
Il
rimbombo del piede
poggiato sul pavimento è di assurda intensità,
per non parlare della pesantezza
del mio corpo.
Ma…alla
fin fine chi se
ne frega?
Che
valore ha tutto
questo?
Ma
poi, la sua voce mi
blocca.
Proprio
mentre stavo per
uscire da questa stramaledetta stanza.
<<
Ti amo anche
io, bambolina. >>
Non
reagisco immediatamente.
Ci
vuole del tempo perché il mio cervello capti i significati
di
quella frase, come mi è già accaduto
più volte precedentemente.
Ma
prima che il mio cervello colleghi le lettere alle sillabe, le
sillabe alle parole, e le parole ad un significato di senso compiuto,
il mio
corpo si è mosso.
Mi
giro a guardarlo, splendido ed eccitante come non è mai
stato.
Faccio
qualche passo incerto verso di Lui, mentre lo vedo ancora
immobile davanti a me, troppo lontano per poterlo sfiorare.
Ma
è quando si decide ad incontrare il mio sguardo che,
qualcosa,
nella situazione statuaria in cui ci troviamo, cambia.
Si
avventa sulle mie labbra, mentre inizia a baciarmi disperato.
Io?
Io
ricambio, perdendomi in ogni suo più piccolo gesto, ogni suo
più piccolo sospiro, ogni più minuscolo
sfaccettatura del suo viso.
Mentre
la sua frase rimbomba dentro di me, senza sosta.
Ti
amo anche io,
bambolina.
Buongiorno
gente!
Eccomi
tornata,
dopo un mese di assenza!
E…rullo
di tamburi…FINALMENTE SI
DICHIARANO!
Lo so,
lo so, vi ho fatte aspettare
tantissimo.
Ma
avere a che fare con dei personaggi
talmente diversi, e contrastanti non è stato facile.
Insomma,
passare dall’urlarsi insulti,
al sussurrarsi un “Ti Amo” non potevano passare
solo poche settimane.
Ho
cercato di lasciare il personaggio di
Draco il più IC possibile (e non dico lo stesso di Kim, solo
perché il suo
carattere è stato plasmato dalla sottoscritta), e rendere il
loro amore il più
verosimile possibile.
E poi
c’era da considerare le loro
diversità, l’orgoglio, e la consapevolezza che
hanno entrambi che non si sarebbero dovuti
innamorare l’uno
dell’altro..
Però,
voglio un vostro commento
assolutamente!
Insomma,
ho scritto una parte importante
della storia, che tutti si aspettavano da secoli, ed ho, devo
ammetterlo, una
fot***a paura che questo lungamente atteso “Ti amo”
abbia deluso qualcuno…
Help!
E
adesso, angolo recensioni:
alice
brendon cullen:
Okay, ammetto che il concetto di “Postare presto”
fa un po’ fatica a ficcarsi
in testa, ma, almeno lo faccio no?xD Spero che questo capitolo non ti
abbia
delusa…fammi sapere!
Dabuz:
Grazie mille,
per i tuoi gentili commenti! Spero che sia
“spaziale” anche questo capitolo!
Nipotina:
Si. Si è
vero. Ce l’hanno fatta finalmente! È vero, David
è davvero il classico Principe
Azzurro…ma, fortunatamente Kiki preferisce quello delle
Serpi! Per quanto
riguarda Nott…è vero sta lentamente finendo nella
stessa trappola in cui sono
caduti i suoi amici! Non potevo lasciarlo solo soletto..
_Niki_:
Grazie mille
per i complimenti. E, per ripagarvi della vostra fedeltà,
ecco che, finalmente,
i due testoni si dichiarano! Che ne pensi?
ValyBrick:
Non preoccuparti
per la recensione piccola, l’importante è
lasciarla, per farmi capire in cosa
vado bene, e in cosa posso migliorare. E, adesso che il Ti Amo
c’è stato…cosa
ne pensate?
IOesty;
ahahahah. Si
Draco è decisamente sexy, in quella scena del film. Quando
l’ho vista nel
trailer stavo per avere un infarto! Devo ringraziarti, la tua
recensione mi ha
lasciato davvero un sorriso, anche se mi dispiace averti fatto
aspettare tanto!
Mi sa che sarai costretta ad arrabbiarti…però, ho
fatto qualcosa per cui farmi
perdonare, no? Anche nella conclusione di questo capitolo abbiamo un
certo
Serpeverde che si appresta ad uno spogliarello e poi…si sono
Detti “Ti Amo!” yuuuuh!
Perdonata? xD
Alla
prossima, cari lettori.
Un
bacio.
BIGIA
|
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Capitolo 30 *** Welcome To My Life ***
WELCOME TO MY LIFE
…Si
avventa sulle mie labbra, mentre inizia a baciarmi disperato.
Io?
Io
ricambio, perdendomi in ogni suo più piccolo gesto, ogni suo
più piccolo sospiro, ogni più minuscola
sfaccettatura del suo viso.
Le
lingue lottano furiose, mentre le mie mani artigliano con furore i suoi
capelli di seta.
Per
quanto io cerchi di alzarmi in punta di piedi, per quanto io mi spinga
sempre più contro il suo corpo, e per quanto Lui mi attiri a
se sempre di più, sento che il contatto tra noi non
è mai abbastanza.
Voglio
sentire la sua pelle direttamente contro la mia, voglio venire avvolta
tra le sue spire, voglio sentire le due labbra ovunque, voglio godere
appieno delle sue carezze.
Ti
amo anche io, bambolina.
Mi
viene voglia di urlare.
Voglio
gridare.
Voglio
cavalcare la mia scopa e volare alla velocità della luce.
Voglio
ballare.
Voglio
ridere, ridere a squarcia gola.
Perché,
per la prima volta in vita mia, mi sento perfettamente completa e felice.
Si,
gente, avete letto bene.
Kimberly
Potter è felice.
Ed
il merito è tutto di questo gran pezzo di figo che sto
baciando con tutto il desiderio che un corpo umano possa contenere.
Ti
amo anche io, bambolina.
I
nostri corpi indietreggiano verso la parete che ospitava la porta,
prima che io la facessi esplodere.
Sento
dei banchi spostarsi contro i nostri bacini, ed alcune sedie cadere
all’indietro, ma nessuno dei due ci fa poi molto caso.
Mi
accorgo di aver percorso mezza aula camminando di spalle, solo quando
sento la mia schiena cozzare violentemente contro la fredda pietra.
Ma
il freddo è davvero l’ultima sensazione che sento.
Perché?
Cazzo,
sto baciando Draco Malfoy!
Sto
semplicemente andando a Fuoco…
I
respiri sono sempre più affannosi, e dobbiamo staccarci per
riprendere fiato sempre più spesso.
Ma
è sempre con la stessa folle brama che torniamo a baciarci,
a divorarci le labbra, a cibarci uno dell’altro.
Mi
afferra una gamba, dal bacino, e la alza contro il suo fianco,
stringendo la coscia possessivo.
Sono
Tua, Principe delle Serpi…
Abbassa
il capo a baciarmi il collo.
Baciarmi?
Ma
che dico?
Lo
lecca, morde, succhia, brama.
Roteo
gli occhi verso l’alto, mentre gli offro una porzione della
mia gola sempre più consistente, per permettergli di
aumentare il mio piacere sempre più.
Il
mio Vampiro…
Per
riprendere fiato si stacca.
E
mi guarda negli occhi.
E
mi sorride.
Mentre
lo ricambio, lo osservo afferrare febbrilmente la Bacchetta dal
Mantello, per poi puntarla contro la porta.
La
rimette a posto, e la sigilla, insonorizzandola.
<<
Santo Salazar bambolina… >> sussurra,
ripensando alle condizioni in cui avevo ridotto l’uscio
<< …sei una furia. >>
Poi
ritorna a guardarmi negli occhi, e ghigna malizioso.
<<
E la cosa è terribilmente eccitante. >>
Non
posso che ricambiare il sorriso, mettergli una mano sulla nuca, ed
attirarlo a me.
Il
mio bacio sembra urlare al Mondo:
“Mio,
Mio, Mio, Mio! Lui è Mio!”.
Ti
amo anche io, bambolina.
Senza
rompere il contatto tra le nostre labbra, stavolta sono io ad afferrare
la Bacchetta, puntandola, questa volta, verso un banco qualsiasi.
Lo
Trasfiguro in un più comodo materasso.
Accortosi
dei movimenti, alza lo sguardo, e lo punta sul mio neo-Incantesimo.
<<
Decisamente più comodo. >> Commenta, divertito.
Io
alzo le spalle, sussurrando in un tono pomposo e sarcastico:
<<
Nessuno vorrebbe che ad un Malfoy venga un’ernia, mentre fa
l’amore in modo scomodo. >>
Alza
le sopracciglia.
<<
Credimi, bambolina, l’ho fatto in modi molto più
complicati, che su un duro banco. E la mia schiena sta benissimo.
>>
Sto
per dargli uno schiaffo, in un disperato moto di cieca gelosia, che lui
ghigna di nuovo, e ritorna a mangiare dalle mie labbra.
Mi
prende in braccio, e mi fa stendere sul materasso, posizionandosi su di
me.
Ritorniamo
a baciarci, come se da questo dipendesse la nostra stessa vita, mentre
i vestiti iniziano a volare.
E
quando poso gli occhi sui suoi perfetti
addominali…è Black Out.
Tabacco.
Pioggia.
Menta.
Sesso.
Draco.
No, non
sto dando i numeri per il miglior orgasmo mai avuto.
Sebbene
il record massimo di godimento, per questo pomeriggio, non si discuti,
dopo qualche minuto, sono tornata sana di mente.
E non
stavo sparando parole a caso.
Stavo
solo catalogando i vari generi da cui è formato il Suo
profumo.
Tabacco.
Pioggia.
Menta.
Sesso.
Draco.
Ed
è davvero il profumo più buono che io abbia mai
sentito.
Ma,
magari sono un po’ di parte.
<<
Ti sei fatta male? >>
Eh?
Siamo
ancora nell’aula del secondo piano, sdraiati ancora nudi sul
materasso che qualche ora fa ho Trasfigurato da un povero banco.
Lui ha
gli occhi fissi pensierosi sul soffitto, con un braccio intorno a me,
mentre io sono sdraiata di lato, con la testa ed una mano appoggiate
sul suo petto.
Eravamo
in silenzio entrambi, ognuno perso nei propri pensieri, quando rompe
questa calma-post orgasmo con quella strana domanda.
Quando mi
sarei dovuta fare male?!
<<
Ehm…non capisco a cosa tu ti riferisca. >>
Punto lo
sguardo sul suo viso, ma Lui è ancora perso nella
contemplazione del soffitto.
E non
posso fare a meno di notare quanto sia bello…
Resta in
silenzio, fissando ancora il soffitto, e la cosa mi lascia un
po’ perplessa.
Inutile
negarlo, questo ragazzo, per quanto io possa arrivare a conoscerlo,
resterà sempre enigmatico e misterioso, con i suoi strani
silenzi ed il suo sguardo carico di significati che, spesso, riesce a
cogliere solo Lui.
Ma,
magari, è anche per questo che mi fa impazzire…
Sto per
rinunciare a ricevere una risposta degna di questo nome, quando parla
di nuovo.
<<
Intendo la tua prima volta. >>
Ah
capisco.
Adesso
è tutto chiaro.
<<
Vorrei farti notare che la vita è piena di prime volte.
Sarebbe carino se parlassi in modo più chiaro. I miei
neuroni ti sarebbero grati. >>
Ghigna,
divertito, ma continua a non guardarmi negli occhi.
Piuttosto,
analizza ogni più piccola crepa che presenta il soffitto
sopra di noi.
Bah,
valli a capire i Serpeverde.
Dopo
altro tempo passato in silenzio, mentre anche stavolta mi stavo
rassegnando a concludere questa strana conversazione, il Principino si
degna di spiegarsi.
<<
Chiedevo, se tu ti fossi fatta male, la prima volta che hai fatto sesso
con qualcuno. >>
Resto
basita per un po’.
Ed
infatti, lo imito nel suo silenzio.
Insomma,
in poche ore, mi ha detto che è tornato a Scuola, dal Covo
dei Mangiamorte per me, sempre per lo stesso motivo si è
anche arruolato nell’esercito di Silente, e poi, giusto per
sconvolgermi un po’di più, ha anche aggiunto che mi ama.
Non so
voi cosa avreste fatto al posto mio, ma io ho ancora il cervello in un
altro pianeta.
Faccio
peso sui gomiti, e alzo la testa per guardarlo meglio ed in modo
più diretto.
Si decide
a spostare lo sguardo nel mio solo quando i miei capelli neri,
investono il suo petto nudo.
Assumo
un’aria pensierosa, mentre cerco di ricordare i particolare
di quella bella notte.
Ma
è Lui a precedermi.
<<
E’ stato con Donald, vero? >> usa un tono
sussurrato, ma non riesce per niente a mascherare la rabbia e il
disgusto con il quale pronuncia quelle parole.
Gli
strascichi del Veritaserum…
Annuisco.
<<
Si…Mi ricordo che stavamo insieme da circa quattro mesi.
Verso l’ottava settimana, gli avevo fatto vedere la Stanza
delle Necessità, come mio luogo di rifugio preferito. Gli
dissi di non parlarne mai a nessuno… >>
Già,
me lo ricordo quel giorno.
Quando lo
condussi per il Settimo Piano, e lo presentai ad una delle mie Ali del
Castello preferite.
In
quell’occasione, la Stanza riprodusse le sembianze di un
comodo piccolo salottino, con tanto di divano rosso, tavolino di legno
chiaro ed un camino scoppiettante.
Gli
raccomandai di non portare mai nessuno lì dentro, che solo
poche persone conoscevano quella Stanza Magica, tra cui Harry, Ron ed
Hermione.
E lui mi
sussurrò all’orecchio: “Sarà
il nostro piccolo segreto.” Prima di baciarmi.
<<
…Mantenne la promessa, e, appunto al quarto mese,
organizzò una romantica serata a lume di candela. E
poi…successe quello che successe. >>
La sua
espressione resta forzatamente impassibile.
Ma il
fastidio che gli causa questo discordo è evidente, per
quanto Lui cerchi di nasconderlo.
Eppure,
incalza comunque.
<<
E…ti facesti male? >>
Sento la
mia pelle diventare rossa, a queste domande idiote, e riesco a
strappargli un ghigno divertito.
<<
Dio, Malfoy, che cazzo di domande sono?! >>
Alza le
spalle, mentre il braccio che prima era sulla mia spalla, si stringe
sempre di più contro la mia schiena, e mentre la sua mano
passa a sfiorarmi la pelle contro la spina dorsale con il pollice.
<<
Che c’è di male? >>
Alzo gli
occhi al cielo, e mi decido a rispondere, ignorando il suo sguardo
sulle mie guance imporporate.
<<
Si, mi feci male. Dal punto di vista emotivo fu un’importante
serata, e bellissima. Ma, vista da un lato puramente erotico, non fu un
granché. >>
Vedo un
piccolo sorrisetto allargarsi sul suo viso, mentre, stavolta, non si
spreca a nascondere quello che prova:
Soddisfazione.
Con una
punta di vanità, ammettiamolo.
Ergo, mi
sento in dovere di aggiungere:
<<
Abbassa la cresta, borioso e vanitoso Serpeverde. Non fu colpa di
Kevin, ma mia. Insomma, era la mia prima volta,
e…e… >>
Oh,
merda, e adesso come cazzo lo spiego?!
<<
…Insomma, non poteva mica darci dentro! Mi…mi
facevo male, insomma! >>
Ma Lui
continua a sghignazzare vanitoso, certo della sua
superiorità sessuale.
Senza
nulla togliere a Kevin, però devo mostrarmi
d’accordo con il suo ego gigante.
Ma
poiché la sua risatina soddisfatta mi provoca non pochi
fastidi, mi decido a ripagarlo con la sua stessa moneta.
<<
E tu, allora? La tua prima volta con chi è stata?
>>
Ma non
gli causo affatto l’imbarazzo sperato.
Perché
quel maledetto ghigno sexy, barra odioso, non accenna a svanire dal suo
viso.
<<
Mi ricordo solo che avevo tredici anni, perché facevo il
terzo anno… >>
Tredici
anni?!
Tredici
anni?!?!
Io
praticamente giocavo ancora con le bambole, a tredici anni!
No,
vabbè, non esageriamo.
<<
…Ed ero ad una festa. Non ricordo la ragazza con cui persi
la verginità, so solo che era decisamente più
grande di me. Ergo, abbastanza esperta. >>
Che
stronzo.
Che
approfittatore.
Che pezzo
di merda!
<<
Vergognati! >> sono in grado solamente di sibilare, con
un’espressione in un misto tra l’incazzato e lo
schifato, mentre scuoto la testa lentamente.
Ma Lui
deve trovare il mio atteggiamento molto buffo, perché
scoppia a ridere, mettendo in mostra i suoi denti perfetti e bianchi.
Mi
incanto per un po’ a guardarlo ridere, ma, non appena Lui
posa di nuovo lo sguardo su di me, bava alla bocca, occhi a cuoricino e
capelli all’aria scompaiono.
<<
Alla fine, sempre meglio della cilecca di Donald! >>
Metto su
un broncio innervosito, e ribatto inviperita:
<<
Non fece cilecca, quella notte né mai…
>> Sebbene io non provi più niente per Kevin,
per me rimarrà per sempre un’importantissima
persona, che ha lasciato in segno del suo passaggio nella mia vita, e
non mi va giù stare a sentirlo insultare <<
…Anzi…E’ sempre stato molto bravo a
letto. >>
Normalmente
non l’avrei detto davanti a Lui, ma, adesso, provo un sadico
piacere nel vedere i suoi occhi attraversati da un’ombra
scura di gelosia.
Ma si
rabbuia solo per poco, perché poi, puntellandosi sui gomiti,
alza il petto, portando il suo viso alla stessa altezza del mio.
Ghigna.
Ed io
smetto di respirare.
Mi si
avvicina sempre di più, e, proprio mentre le nostre labbra
sono a pochi soffi di vento l’una dall’altra, mi
sussurra:
<<
Bravo quanto me? >>
No.
Insomma,
da un punto di vista puramente personale, Draco Malfoy resta e credo
resterà per sempre, la persona con il maggiore ascendente
fisico su di me.
Non ho
mai provato tanta fatale attrazione per un ragazzo, né in un
modo talmente folle, cieco, assoluto, disperato come nel caso del
Principe delle Serpi.
Se
l’effetto del Veritaserum fosse ancora pienamente attivo, mi
sarei ritrovata a confessargli tutte queste mie considerazioni.
Ma,
evidentemente l’effetto sta via via scemando, ergo mi ritrovo
costretta solo a scuotere la testa.
Ed
è esattamente quello che stava aspettando.
Unisce
nuovamente le nostre labbra in un bacio, talmente coinvolgente e
sensuale, che dimentico completamente ciò di cui stavamo
parlando prima.
Esige
quasi subito l’accesso alla mia bocca, ed io, ovviamente
glielo concedo, iniziando ad inseguire la sua lingua con la mia.
Gli animi
si riscaldano ben presto, e tutti e due iniziamo a muovere i bacini
l’uno contro l’altro, alla ricerca di un contatto
più stretto.
Mi
afferra la carne del fianco con le dita, stringendo possessivo, mentre
io gli conficco quasi le unghia nella pelle del petto.
Mi lascio
sfuggire un sospiro, e sento le sue labbra sempre più
lussuriose, e la sua presa aumentare.
Prendo
l’iniziativa, ed alzo una gamba, mettendomi a cavalcioni su
di Lui.
Mi guarda
negli occhi intensamente, e mi sorride malizioso.
Prima di
riprendere a baciarmi.
E stiamo
davvero per approfondire questo contatto, e, chissà, magari
saremmo finiti a fare l’amore per la terza volta di seguito,
quando…
<<
Ehilà, sporcaccioni! Eravamo venuti a vedere se per caso vi
eravate uccisi, ma a quanto pare non è andata
così male… >>
<<
Blaise, la prossima chiudiamoci noi in un’aula vuota, con una
donna… >>
Non ci
vuole molto perché il mio cervello comprenda che, la nostra
beata solitudine, è stata irrimediabilmente compromessa.
Troppo
presi dal bacio nessuno dei due aveva udito la porta aprirsi,
accorgendoci della presenza di Zabini e Nott solo quando si erano
decisi a parlare.
Consapevole
della mia nudità, e della mia posizione decisamente
eloquente, mi appresto a ripararmi alle spalle di Malfoy, coprendomi
con il lenzuolo il più possibile, ed appiattendomi contro la
sua spalla.
Non ho
bisogno di uno specchio per capire quanto sia rossa la mia pelle.
Draco
sbuffa sonoramente, e guarda i suoi amici come se volesse Cruciarli
istantaneamente.
Ma loro
se la ridono bellamente, probabilmente per il mio imbarazzo e per la
mia pelle color Weasley.
<<
Che cosa ci fate qui, brutti stronzi rompi coglioni?! >>
Sbotta il
Principe delle Serpi.
I suoi
degni compari alzano le spalle, mentre Zabini risponde:
<<
Vi abbiamo chiusi qui dentro circa tre ore e mezzo fa. Pensavamo che, a
questo punto, ne avesse avuto abbastanza l’uno
dell’altro… >>
<<
…Ma a quanto pare no… >> commenta
Nott con un ghigno malizioso. Poi, sporgendosi un po’
più a sinistra, per incrociare il mio sguardo dietro le
spalle del suo amico, sventola la mano, e mi strizza l’occhio
in modo eloquente.
<<
…Salve, Principessa. Passato un buon pomeriggio?
>>
Io mi
limito a mostrargli tutta l’eleganza del mio dito medio,
mentre i due stronzi sghignazzano divertiti.
Malfoy,
lo vedo alzare gli occhi al cielo, incazzato nero.
<<
Punto primo. Si bussa. Punto secondo. Mi avete preso per il culo, con
la storia della nuova fornitura di erba. Punto terzo. Smettete di
guardarla… >> e si riferisce a me e alla mia
nudità, constato con un tuffo allo stomaco, arrossendo
ancora di più << …Punto quarto.
Scavatevi la fossa, perché siete morti. >>
I due
fanno finta di tremare, mentre continuano a sorridere.
Stronzi.
Anche se,
per una volta, il loro essere subdoli, ha dato i suoi frutti.
Ma non
intendo ringraziarli, badate bene.
Credo…
<<
Ma guarda un po’… >> si finge ferito
nel profondo, Theo << …che amico di merda! Noi
eravamo venuti qui per mettere fine alla prigionia, e Lui come ci
ripaga?! Minacciandoci di morte! >>
Blaise
scuote la testa, con una faccia sarcasticamente depressa.
<<
Sono ferito, Drà. Profondamente…. >>
Mi lascio
sfuggire una piccola risata, mentre quei due idioti continuano a far
finta di struggersi dalla delusione, e consolarsi a vicenda.
Mi alzo
un po’ di più verso Malfoy, e porto le mie labbra
al suo orecchio.
<<
Ma fanno sempre così? >>
E mi
riferisco alla loro immensa, ma divertente stupidità.
Annuisce,
accennando un sorriso.
<<
Dal Primo anno. >>
Di nuovo,
non posso fare a meno di trattenere una risata.
Ma,
quando mi rivolgo a loro due, il mio tono resta acido come sempre.
<<
Allora, voi due pervertiti, visto che non credo abbiate molta voglia di
andarvene, che dite se vi girate, così mi vesto?
>>
<<
Tutte puritane, queste Grifondoro! >>
<<
Capirai, come se fossero cose che non abbiamo già visto!
>>
Le loro
proteste, poco convinte già di loro, vengono immediatamente
sedate da una mia perfida occhiataccia, mentre si voltano di spalle
alla sottoscritta e a Malfoy.
Borbottando
contro di loro, e la loro perversa depravazione, Appello a me i miei
vestiti, sparsi per tutta la stanza, e mi rivesto.
Mutande,
reggiseno.
Calze.
Scarpe.
Gonna.
Camicia.
Maglioncino.
Cravatta.
Mantello.
E, se
qualche tempo prima ero avvinghiata al Principe delle Serpi, adesso
appaio proprio come una perfetta Grifondoro.
Mi giro
nuovamente verso le tre Serpi, e, con un colpo di tosse, avverto Nott e
Zabini che possono finalmente girarsi.
Sento gli
occhi del loro Principe accarezzare lascivi tutto il mio corpo, prima
di commentare:
<<
Sai, bambolina, ti starebbero decisamente meglio i colori di
Serpeverde. >>
Alzo gli
occhi al cielo, consapevole che non rinuncerei al mio amato Rosso, e al
mio adorato Oro, per nulla al Mondo.
<<
Certo, come no. Vedermi vestita da Serpeverde, sarebbe davvero il colpo
finale per Harry e Ron. Ne morirebbero all’istante.
>>
Sui tre
bastardi presenti, si apre un ghigno sadico, e divertito, che gli fa
guadagnare la mia peggiore occhiataccia.
Cretini.
<<
Allora, Potter… >> mi chiama Zabini,
interrompendo esasperato la lotta tra il mio verde, ed il grigio di
Malfoy, << …per la festa? Pansy ci ha detto
che per gli alcolici avete risolto, e che per la musica ve la vedete
voi. Ma per l’arredamento? >>
Alzo le
spalle, con aria ovvia.
<<
Ci vediamo un pomeriggio tutti insieme, e sistemiamo la stanza come si
deve. La tua ragazza mi ha accennato a delle belle idee che aveva
avuto. >>
A questo
punto, a mio parere, avrebbero dovuto annuire tutti e tre, e, magari,
iniziare ad abbozzare qualche idea decente.
Ed invece
restano a guardarmi con occhi spalancati ed espressione schifata.
Malfoy
alza le sopracciglia, Nott il labbro superiore, e Zabini arriccia il
naso.
Snob.
Tutti e
tre.
Ed
è proprio il biondastro a rompere il silenzio, e spiegarmi
il perché di quelle facce.
<<
Potter, chiarisci il concetto di “Tutti insieme”.
>>
E,
stavolta, quella che alza il sopracciglio sono io.
<<
Io, Harry, Herm, Ron, Gin, Stronzo 1, Stronzo 2, Stronzo 3, Faccia di
Carlino, e sorelle Capelli-color-grano. Non è difficile come
concetto, sai? >>
Dopo
qualche minuto di pateticità pura, durante la quale Malfoy,
ancora nudo, coperto per metà dal lenzuolo, Zabini e Nott
litigano per chi deve essere lo Stronzo Numero 1, finalmente si
può tornare ad una conversazione normale.
Ma,
ascoltando le loro lamentele, non posso che rimpiangere i bei momenti
sopraccitati.
<<
Si era detto “Convivenza Zero!” >>
<<
Io con lo Sfregiato e Lenticchia non ci lavoro, un’altra
volta! >>
<<
Che palle, mi rifiuto. Piuttosto mi faccio uccidere in Battaglia!
>>
<<
Sfigati rompi palle! >>
<<
La colpa è tutta tua, Principessa, e di
quell’invasata di Daphne…che cosa vi salta in
mente?! >>
<<
Hogwarts sta andando a rotoli! >>
<<
No, no, no. Non se ne parla! >>
<<
L’esperienza del Gran Ballo mi è bastata!
>>
<<
Mi taglio le vene. >>
E via
discorrendo.
Inutile
riportarvi le frasi esatte che si sprecano a dire, perché,
alla fin fine sono sempre le stesse identiche stronzate.
Li lascio
sfogare per un po’ di tempo, nella speranza che si
interrompano da soli, ma poi, notando che la cosa andrebbe altrimenti
per le lunghe, mi decido ad intervenire.
<<
Adesso quella che si è rotta le palle, sono io!...
>> sbotto, sguainando l’indice accusatore,
tipico di Hermione, e guardando tutti e tre con sguardo severo, uno
alla volta.
<<
…Per prepararci ad un ipotetico scontro, mi sono fatta il
culo tutti i pomeriggi, dovendo sopportare quelle vostre facce da
saputelli ad ogni maledetto allenamento, invece di andarmene in giro a
zonzo per il Castello, ho dovuto sopportare un pomeriggio di vestitini
molto “Ini”, creme di ogni genere, gusto, utilizzo,
scopo, e livello di idratazione, trucchi a palate, decine di
sconosciute che mi tormentavano i capelli, bracciali, anelli e collane
che pesavano più di me, gente che mi chiedeva
l’autografo, centinaia di pose e ambienti diversi per le
foto, Antoine che urlacchiava a destra e a sinistra, le vostre risate,
circa tre quarti d’ora in compagnia della Parkinson che si
lamenta, petulante, lo stress dell’organizzazione di una
festa e, come ciliegina sulla torta, sono anche stata intervistata da
quella scassa palle di Barbie! E tutto per trovare i soldi per un campo
d’addestramento decente. E adesso non intendo tollerare anche
le vostre stupide ed inutile convinzioni da bambini Serpeverde quali
siete! Ergo, interrompete le lamentele, mettete in atto i cervelli, e
rassegnatevi ad un misero, unico, isolato, breve, irripetibile
pomeriggio con i Grifoni! >>
Dopo la
mia ramanzina, durante la quale le fiamme delle torce intorno a noi,
hanno iniziato ad alzarsi minacciose, cala un silenzio innaturale
nell’aula.
Io ho il
fiatone, perché ho parlato quasi senza prendere respiro, e
resto a fissarli in modo severo, mentre loro si scambiano sguardi
preoccupati.
Dopo
minuti che son sembrate ore, finalmente qualcuno si decide a parlare.
Malfoy.
<<
Bambolina, sai che sembri mia zia Bellatrix quando fai così?
>>
Mi giro
ad incenerirlo.
Si, devo
davvero sembrare quella pazza, con lo sguardo furioso che utilizzo.
<<
Non. Paragonarmi. A. Quella. Assassina.
>>
Mi sembra
di poter sentire ancora la sua risata da folle, di poter vedere lo
sguardo fanatico con cui guardava Voldemort, di poter assistere al
pazzo divertimento con il quale uccideva, il sadico e subdolo piacere
con il quale torturava.
Mi sembra
di poterla sentire cantilenare:
<<
Ho ucciso Sirius Black, ho ucciso Sirius Black! Prendetemi, se ci
riuscite! >>
Maledetta
puttana.
<<
No, adesso sembra proprio il Signore Oscuro. >> commenta
Theo alle mie spalle.
<<
Oppure la Mcgranitt, quando ci ha sgamato fuori
dall’Infermeria, tutti quanti con le Bacchette puntate
l’uno contro l’altro. >>
Ed
è mentre Draco Malfoy ghigna, che tutta la rabbia che era
montata in me al solo sentir nominare quella lurida stronza, sparisce.
E mi
accodo alla loro risata.
Dove
diavolo si sono cacciati?!
Dio
santo, la Mappa del Malandrino non c’è mai quando
serve!
Se non
parlo adesso esplodo.
Se non mi
confido immediatamente con qualcuno, sento che le parole usciranno da
se.
Se non
trovo immediatamente i miei migliori amici, la sensazione di pura gioia
che mi attanaglia il petto finirà per lasciarmi
boccheggiante sul pavimento.
Ora come
ora, ho assoluto bisogno dell’abbraccio contento di Ginny ed
Hermione, dei consigli e degli ammonimenti di Harry e Ron, di sentire
Gin urlacchiare e battermi le mani, di vedere lo sguardo felice di
Herm, di vedere Ronnie rischiare la morte per strozzamento con saliva.
Ma,
specialmente, ho assoluto bisogno dell’approvazione del mio
fratellino.
Ho
controllato in Sala Comune, ma non ci sono.
Calì
e Lavanda mi hanno lasciato un biglietto in camera, con scritto di
essere andati ad Hogsmeade con tutti gli atri, tranne i Cacciatori che,
non trovandomi, avevano deciso di restare ad aspettare la mia
ricomparsa.
Ho
pattugliato anche le altre Comuni, ma non sono nemmeno lì, e
nemmeno nei corridoi nei quali sono passati.
Ma,
vedendo passare vicino a me, tre ragazzine con due baldi giovanotti, mi
ritrovo a pensare che “Cazzo! Siamo famosi!”.
Ergo:
<<
Scusate… >> mi rivolgo ai cinque, che
potrebbero frequentare si e no il quarto, quinto anno <<
…avete per caso visto Harry Potter? O Ron, Hermione o Ginny?
>>
Mi sono
sempre lamentata del fatto che, quando camminiamo per i corridoi, la
gente ha la brutta abitudine di fissarci.
Mania
che, da quest’anno, si è amplificata
maggiormente, dopo la dipartita di Voldemort e tutto il resto.
Tutti
sapevano sempre i cazzi nostri, ed ogni nostro più piccolo
spostamento era ed è conosciuto e controllato da tutti.
Però,
a volte, può tornare utile.
I due
ragazzi scuotono la testa, ed anche una ragazza si accoda a loro.
Ma, tra i
cinque, una brunetta, ed una rossa, al contrario, annuiscono.
<<
Eravamo al Lago, a rinfrescarci e li abbiamo visti sotto il solito
ciliegio. >>
Inutile
stare a domandare come diavolo facciano a sapere che, quello,
è il solito ciliegio.
Infatti,
annuisco, sorrido, ringrazio, e mi dirigo a passo svelto verso il luogo
indicatomi.
Mentre un
piccolo alito di vento mi fa leggermente rabbrividire, però,
mi ritrovo a rimpiangere fortemente il calore dell’aula del
secondo piano, del materasso morbido, del lenzuolo, e delle braccia di
Malfoy.
Ti
amo anche io, bambolina.
Dio.
Camminando,
mi tiro un pizzico.
Ahia, mi
sono fatta male.
Il che
vuol dire che non sto sognando.
Me
l’ha detto davvero.
Ti
amo anche io, bambolina.
Ed io
gliel’ho davvero confessato.
Mi sono
decisa a dirgli che lo amo.
Oddio,
abbiamo avuto bisogno di vari ed eventuali aiuti.
Insomma,
sono convinta che, senza il Veritaserum non ce l’avremmo mai
fatta.
Chi dei
due avrebbe rinunciato al suo orgoglio per primo?
Ti
amo anche io, bambolina.
E poi,
certamente, ci saremmo accuratamente ignorati, come avevamo
già iniziato a fare, per tutta la durata
dell’effetto del Veritaserum, evitando di confessarci
qualcosa di scomodo.
Se non
fosse stato per Zabini e Nott, non ci saremmo mai incontrati da soli,
in quella maledetta stanza.
Ed
è solo merito del loro Incantesimo alla porta, che
l’ha bloccata, se non siamo usciti da quella stanza piena di
ricordi alla prima occasione.
Saremmo
fuggiti a gambe levate dalla Verità.
Ti
amo anche io, bambolina.
Saluto la
gente con un sorriso contagioso, immenso, sincero.
E persino
quelli che mi fissano di sottecchi, quelli che sento parlare di me alle
mie spalle, quelli di cui sono perfettamente a conoscenza
dell’antipatia che hanno sempre provato nei miei confronti e
che, comunque, mi rivolgono falsi sorrisi e finti saluti, vengono
risparmiati dalle mie occhiatacce.
Perché?
Perché
sono felice.
Ti
amo anche io, bambolina.
Ed ho
assoluto bisogno di condividere questa mia felicità con i
miei migliori amici.
Aprendo
le enormi porte di Hogwarts, ripassando al setaccio tutto il cortile
della mia Scuola, li vedo.
Come mi
è stato detto dalle due ragazzine di prima, sono seduti
all’ombra del nostro ciliegio.
Harry ha
la schiena appoggiata al tronco, mentre Hermione è sdraiata
sull’erba, con la testa appoggiata alle gambe di mio
fratello, che le accarezza tranquillamente i capelli.
Ron
è seduto accanto ad Harry, ed è mentre Hermione
gli imbocca qualcosa, che posso cogliere la risata genuina del rosso.
Ginny,
invece, è seduta a gambe incrociate, di fronte a suo
fratello e al mio, mentre chiacchiera tranquillamente con Harry.
Vedendoli,
così allegri, non posso che lasciarmi sfuggire un sorriso.
Mi
dirigo, quasi correndo, verso di loro, sempre tenendo gli occhi bene
fissi su di loro.
Guardandoli,
mi colpisce un flash-back.
Sotto
quel ciliegio si fermavano sempre anche i Malandrini.
Sirius ci
ha sempre detto che, noi cinque, siamo i loro degni e perfetti eredi.
E,
adesso, mi ritrovo a pensare, con orgoglio, che lo siamo davvero.
Mentre
gongolo soddisfatta, fiera più che mai di assomigliare a
Sirius, Remus e mio padre (Peter Minus, quel maledetto, non
è assolutamente contemplato), Ron alza lo sguardo, e mi vede.
<<
Kiki! Finalmente sei riapparsa! >>
Al che,
anche gli altri tre si girano verso di me, mentre la distanza che ci
divide è sempre minore.
Mi
sorridono, ed io li ricambio, allegra come non mai.
Sprizzo
felicità da tutti i pori, me lo sento.
Arrivata
davanti a loro, faccio una giravolta e mi siedo con grazia
sull’erba, accanto a Gin.
Strappo
una risata un po’ a tutti.
<<
Sorellina, come mai così felice? >>
Allargo
le labbra, facendo bella mostra di tutti i miei denti.
<<
Non ci crederete mai. >>
<<
Hai trovato il metodo per copiare interamente ai M.A.G.O senza essere
sgamati? >> propone Ron.
Scuoto la
testa.
<<
Acqua. >>
<<
Stratchy&Sons ti ha mandato un gufo, con scritto che
è arrivata la tua taglia di quello stupendo vestito blu?
>> Ginny.
<<
Acqua. >>
<<
Hai ritrovato la mia copia di “Storia di
Hogwarts?”. >> Hermione.
<<
Decisamente
Acqua!>>
<<
E’ finalmente uscita la nuova Firebolt 7, e me
l’hai comprata in anteprima mondiale? >>
<<
Acqua. Non dilapido i miei soldini per una scopa…!
>>
Harry non
è propriamente d’accordo alla mia affermazione, ma
la curiosità di venire a conoscenza della mia fonte di
felicità, vince sul suo lato di amante folle del Quidditch.
<<
E allora cos’è successo?! >>
<<
Draco Malfoy mi ha detto che mi ama. >>
Con un
colpo di Bacchetta, finisco di asciugarmi i capelli, che mi ricadono,
caldi, morbidi e finalmente asciutti sulla schiena.
Ho sempre
odiato la sensazione che ti causano i vestiti bagnati attaccati alla
pelle, ma, oggi pomeriggio, mentre il sole tramontava
all’orizzonte, ponendo fine a questa assurda giornata,
è stato inevitabile.
Dopo aver
esordito con la frase “Draco
Malfoy mi ha detto che mi ama” i miei amici sono
rimasti pietrificati.
Non hanno
detto una parola.
Hermione
e Ginny avevamo delle espressioni che passavano dallo stupito, al
felice, al meravigliato, ed infine all’incredulo.
Ron ed
Harry, invece, non hanno cambiato quell’espressione gelata
nemmeno per un solo attimo del mio racconto.
Sono
impalliditi entrambi, e non hanno aperto bocca.
Nessuno
ha trovato il fiato per chiedermi di raccontare le dinamiche della
titanica rivelazione, ma mi sono presa la briga di farlo comunque.
Alla
fine, Hermione e Ginny mi sono saltate addosso, ridendo contente che,
finalmente “Quella testa di cazzo del Furetto si è
dato una mossa!”, Ron ha bofonchiato “Ma Zabini e
Nott non sapevano farsi i cazzi loro?!”, mentre il silenzio
di Harry è andato avanti.
La mia
bolla di felicità si è bruscamente rotta, quindi,
quando, passati minuti e minuti, il gelo sul viso di mio fratello non
accennava a sparire.
Una
brutta sensazione mi ha attanagliato lo stomaco, mentre, con voce
tremante, ho sussurrato:
<<
Harry?...Harry, per Godric, dì qualcosa! >>
Ma niente.
È
stato solo ad un piccolo buffetto sulla spalla da parte di Hermione,
che si è deciso a reagire.
Si
è alzato in piedi, porgendomi una mano, che io, preoccupata
oltre ogni limite, ho afferrato.
Ha issato
sui piedi anche me, prima di prendermi in braccio, come un sacco di
patate, stupendo tutti quanti i presenti.
Ridendo,
ha iniziato a correre verso il Lago Nero, con me che mi dimenavo,
infinitamente sollevata, dicendo: “Hai appena fatto sesso con
Malfoy…hai bisogno di una bella lavata!”.
Ed
è stato tra le mie urla divertite ed indignate, tre le
risate dei Cacciatori e sotto gli occhi di tutti i frequentatori del
parco in quel momento, che mi ha fatto fare un bel tuffo nel Lago.
Ovviamente,
per vendetta, ho trascinato con me anche lui ed immancabilmente siamo
finiti ad intraprendere una piccola lotta tra le acque.
Vinceva
Lui, quando mi sono dovuta arrendere.
<<
Kiki? Hai finito? >>
La voce
di Hermione interrompe i miei pensieri, mentre entra nella nostra
stanza, seguita da Ginny.
Rispondo
affermativamente, posando la Bacchetta sul mio comodino, e girandomi a
guardarle.
<<
Lavanda, Calì e gli altri sono tornati? >>
<<
No… >> mi risponde Ginny, scuotendo la testa
<< …non ancora. Mi ha mandato un gufo Seam,
però, e mi ha detto che se non tornano entro
mezz’ora, dobbiamo andare a salvarli: vuol dire che sono
talmente ubriachi da non riuscire a muoversi! >>
Ridiamo
tutte e tre, conscie che, tra circa un quarto d’ora, Madama
Rosmerta ci manderà un gufo, supplicandoci di portarci al
Castello quegli ubriaconi dei nostri Compagni di Casa.
Ci
sediamo tutte e tre, io sul letto di Lavanda, Hermione sul pavimento,
con la schiena appoggiata al suddetto letto, vicino alle mie gambe,
mentre Ginny afferra una sedia, la rigira con lo schienale rivolto
verso di noi, appoggiandone sopra il mento e sedendosi al contrario.
Restiamo
in silenzio per un po’, finchè Ginny non prende la
parola.
<<
Ti ha davvero detto che ti ama? >>
Sorrido,
in modo squisitamente sincero.
E
sussurro:
<<
Si. >>
Si
esibiscono in un piccolo applauso, che fa ridere di nuovo tutte e tre.
Ho la
risata facile oggi.
Chissà
come mai…
<<
Ma adesso?... >> chiede Herm <<
…Insomma, cosa siete? State insieme, o cosa? >>
Alzo le
spalle, mentre una nuvola nera inizia ad intaccare il mio limpido cielo
di felicità.
<<
Non lo so, ragazze. Non ne abbiamo parlato. >>
Gin ride,
maliziosa.
<<
Non mi dire che avete scopato tutto il tempo? Va bene
l’astinenza…ma qui si arriva alla ninfomania!
>>
La risata
di Hermione che ne segue, fa da sottofondo al lancio di cuscino
più perfetto che io abbia mai fatto.
Peccato
che Gin si pari il viso in tempo.
Ma, mio
malgrado sorrido anche io.
<<
Certo che non
ci abbiamo dato dentro tutto il tempo! Siamo rimasti un po’
in silenzio, e poi ha iniziato a farmi domande strane…
>>
<<
Tipo? >> chiede ‘Mione.
<<
Mi ha chiesto della mia prima volta a letto con qualcuno, se mi fossi
fatta male e cose del genere… >>
Le mie
migliori amiche si scambiano sguardi seri.
Per poi
puntare i loro occhi indagatori su di me, ed annuire con aria saccente.
<<
Quando un uomo ti chiede della tua prima volta.. >>
comincia Hermione.
<<
…E’ irrimediabilmente fottuto. >>
conclude per lei la saggia Ginevra.
<<
Dovrei preoccuparmi? >> chiedo.
Continuano
con la loro espressione da “Vecchio Saggio della
Montagna”, ed è con un tono pomposo che mi
rispondono:
<<
Affatto, Kimberly Lilian, affatto. >>
<<
Concordo con Ginevra. Non c’è assolutamente nulla
per cui tu debba crucciarti. Anche perché…
>> aggiunge, tornando a parlare con il solito tono
<< …fonti certe ci comunicano che sei
irrimediabilmente fottuta anche tu. >>
E, di
nuovo, sorrido.
Perché,
nel nostro gergo, il termine “Fottuto” è
indissolubilmente legato a quello “Innamorato”.
<<
E così… >> commento, Appellando a
me un pacchetto di sigarette dal mio cassetto <<
…eccoci qui. Fottute tutt’e tre. >>
Ridacchiano,
prendendo una sigaretta a testa dal pacchetto che gli porgo.
<<
Già… >> sussurra Hermione,
accendendo la Lucky Strike, seguita da me e Ginny <<
…quanti discorsi abbiamo fatto qui dentro disprezzando quei
poveri uomini, l’amore, e tutta la carovana? >>
<<
Decisamente tanti. Specialmente questa insensibile donna senza cuore
che è Kiki! >> fa un tiro.
Non posso
che essere pienamente d’accordo al discorso di Gin.
Prima di
Kevin ero assolutamente certa di non poter trovare l’uomo
giusto per me, a causa dell’ossessione che Voldemort aveva
per Harry e la sottoscritta.
Dopo di
Lui, invece, ho creduto davvero di non potermi più
innamorare di nessuno.
Ma, a
quanto pare, mi sbagliavo.
Non so se
Draco Malfoy sarà l’amore della mia vita, se, dopo
oggi pomeriggio, qualcosa accadrà tra noi, se dopo la Scuola
resteremo insieme, quanto e se la nostra storia durerà o inizierà.
L’unica
cosa di cui ho preso coscienza, è che lo amo.
Punto.
Ma, come
spesso la vita mi ha insegnato, non sempre questo basta.
<<
Però, ragazze, devo ammetterlo.. >> aggiungo,
tirando una boccata dalla sigaretta <<
…l’ultima persona di cui avrei mai immaginato di
innamorarmi, era davvero Malfoy. Se me l’avessero detto
qualche mese fa, non ci avrei mai creduto! >>
<<
Oh certo!.. >> sbotta Hermione, divertita
<< …io invece avevo davvero in programma di
perdere la testa per Harry! >>
Annuiamo
tutte e tre, ridendo.
<<
Io ho sempre visto mio fratello accanto a Ginny, con tanti bambini ed
una villetta con un grande giardino! >>
<<
Si, sinceramente anche io… >> si mostra
d’accordo Gin, tirando << …ho sempre
creduto che il mio futuro fosse Harry.
Ma poi è finita.
Credevo, poi, che Hermione e Ron si sarebbero sposati, come Kiki e
Kevin oppure un ragazzo come Lui…magari un affascinante
Guaritore, o un arrapante Auror… >> sorridiamo
maliziose << …e che saremmo andati tutti
insieme a vivere da qualche parte. Invece… >>
Non posso
che essere d’accordo.
E dello
stesso avviso è Hermione, che commenta:
<<
Quest’anno è cambiato tutto... >>
tira << …Se in meglio o in peggio, lo
scopriremo poi.. >>
<<
Bè… >> dico io <<
…Non è cambiato proprio tutto. Ci siamo ancora
noi tre. Magari non andremo a vivere insieme…
>>
<<
Harry e Ron, nella stessa area di Malfoy per tutta la vita?! La Terza
Guerra Magica! >> mi interrompe Ginny, facendoci ridere.
<<
…Però… >> continuo
<< …Saremo sempre noi, vero?
>>
<<
Sempre.
>> è la loro risposta, prima di ritrovarci
abbracciate, mentre tre sigarette ancora a più di
metà, restano a consumarsi da sole, appoggiate al posacenere.
Harry
Potter si ritrova, per la milionesima volta, a ringraziare mentalmente
il grande genio dei Malandrini.
Quante
volte aveva scampato una punizione, grazie alla loro Mappa?
Quante
volte, alla ricerca disperata della sua ragazza, aveva trovato
l’esatto reparto della Biblioteca in cui quella pazza di
Hermione si era andata a rintanare?
Decisamente
molte.
Però,
deve ammetterlo, non avrebbe mai creduto di utilizzare la Mappa del
Malandrino, per questo scopo, e non si riferisce ad Herm.
Ma a
quello che lo aveva portato ad allontanarsi dalla sua Sala Comune, a
prendere la Mappa dalla tracolla, e a dirigersi verso il Parco di
Hogwarts.
Nonostante
il sole fosse decisamente calato, però, non si poteva dire
che il suddetto Parco fosse deserto.
Anzi…
Molte
ragazze si girano al suo passaggio, sospirando affrante davanti al suo
fondoschiena, ed invidiando Hermione Granger con tutte loro stesse.
Saluta
qualche ragazzo e qualche ragazza di sua conoscenza, alza il dito medio
verso qualche Serpeverde, sino a giungere in prossimità
della persona che stava cercando.
Draco
Malfoy.
È
appoggiato ad un albero, seduto sull’erba, in compagnia di
Nott, della Parkinson e della più piccola delle sorelle
Greengrass.
Si,
streghe e maghi, avete capito bene.
Harry
Potter aveva volontariamente cercato la compagnia di Draco Malfoy,
addirittura andando a caccia del suo nome sulla Mappa del Malandrino.
No, non
preoccupatevi, c’è una valida spiegazione al
comportamento di Harry.
<<
Furetto, dovrei parlarti. >>
Draco
Malfoy se l’aspettava, una visita dallo Sfregiato.
Certamente
la sorella gli aveva raccontato tutto, e quell’idiota di
Harry Potter non poteva evitare di immischiarsi negli affari degli
altri.
Ecco
perché non fa alcuna espressione stupita
all’avvento del loro nemico, come, invece, accade sui volti
di Theo, Pansy e Astoria.
<<
..Da solo. >> aggiunge Harry, mandando
un’occhiataccia ai tre Serpeverde superflui.
Gli
interessati si indignano, e non poco, al tono del Salvatore del Mondo
Magico, e stanno decisamente per mandarlo a fare in culo, quando uno
sguardo eloquente di Draco gli intima di non fare casini.
Ed
infatti tutti e tre si alzano con aria scocciata, mentre Nott commenta:
<<
Santo Salazar, Sfregiato come siamo acidi. Non avrai mica il ciclo?!
>>
I
Verde-Argento se la ridono bellamente, mentre il Grifondoro evita di
rispondere.
Semplicemente
gli dedica il suo migliore sguardo assassino, mentre osserva le braccia
di Nott posizionarsi sulle spalle delle due ragazze, mentre tutti e tre
si dirigono pigramente verso il Castello.
<<
Allora Sfregiato.. >> lo richiama Draco Malfoy, alzandosi
in piedi e fronteggiandolo << …Vedi di
esaurire tutte le tue stupide raccomandazioni in poco tempo. Ti direi
di avere altro da fare, ma la verità è che
preferisco morire di noia giocando a “Ride bene chi ride
ultimo” con la Piovra Gigante del Lago Nero, piuttosto che
parlare con te. >>
Harry si
esibisce in un ghigno strafottente, uno di quello che tanto lo fanno
assomigliare alla sua nemesi.
<<
Non devo farti alcuna raccomandazione. La frase “Se la fai
star male ancora ti ammazzo” penso che tu l’abbia
recepita. Più che altro, devo metterti in guardia.
>>
Uno
sbuffo sarcastico esce dalle labbra del Serpeverde, mentre alza un
sopracciglio.
<<
Ed esattamente da cosa? >>
<<
Santo Godric, Malfoy, ti rendi conto che essere innamorato di un Potter
comporta un grosso peso sulle spalle?! >>
A Draco
Malfoy fece uno strano effetto sentir dire dallo Sfregiato quelle
parole.
Innamorato.
Innamorato
di una Potter.
Lui.
Il
Principe delle Serpi.
Sente
quell’ammissione come un simbolo di debolezza, e non gradisce
affatto che Harry Potter glielo abbia sbattuto in faccia
così, con non-chalance.
Ma non
ribatte niente.
Era
sempre stato bravo a mentire, ma, in questo caso, sparare la solita
cazzata del “Sono Draco Malfoy. Io non mi innamoro”
era davvero fuoriluogo.
<<
Grazie mille, Sfregiato, ma ho delle spalle abbastanza robuste.
>>
Altro
ghigno da parte di Harry, altro grado di irritazione aggiunto da parte
di Draco.
<<
Credimi, Furetto, non lo sono. Scapperai alla prima occasione.
>>
Questa
è davvero troppo, per Malfoy.
Sta per
mettere mano alla Bacchetta, ma non sa nemmeno Lui quale Dio lo
trattiene.
Sfregiato
testa di cazzo…
Stringe
la mascella per darsi una calmata, ed è con voce neutra che
risponde al suo nemico storico.
<<
Potter, non sono un’idiota come te, o come Weasel. Credi che
non sappia cosa vuol dire stare con tua sorella?! >>
Stare con
tua sorella?
Stare
con tua sorella?!
Stare
con tua sorella?!?!
La mente
di Harry cominciò a partorire immagini su immagini, della
Sua Kiki, con quell’idiota di Malferret, e la cosa non gli
piacque affatto.
Perfetto,
adesso il biondastro aveva anche intenzione di mettersi con lei!
Ottimo!
Magari
più in là avrebbe anche preteso le Benedizione
per convogliare a Nozze felici e contenti!
<<
Si, è esattamente quello che credo. Kiki sa essere rompi
palle, testarda, capricciosa, cocciuta e completamente spostata. Ma
è anche uno spirito libero, ribelle, indipendente, forte,
combattivo, coraggioso e schifosamente femminista. Non è
facile da domare. >>
E
stavolta, il ghigno si aprì sulle labbra di Malfoy.
Si,
quella era esattamente la descrizione della Sua Regina dei
Grifoni…
<<
Non ho mai detto di volerla domare… >>
Harry
piega la testa di lato, in un riluttante annuire.
<<
Punto a tuo favore, purtroppo. E sai anche che il Tatuaggio che ha sul
collo, e sul fianco sinistro, comportano delle grandi
responsabilità, Battaglia, uccisioni e pericoli?
>>
Il
Principe delle Serpi annuisce.
<<
Oppure che il Mondo Magico la venera e che la sua vita sarà
sempre ed irrimediabilmente sotto i riflettori… E tu con
lei? >>
<<
Fortunatamente la luce forte mi dona. Oddio, qualsiasi cosa lo
fa… >>
Harry
alza le sopracciglia, schifato dall’enorme vanità
della Serpe.
Ma come
diavolo ha fatto Kiki ad innamorarsi di un tale cretino?!
<<
E spero che tu sappia anche che, a volte, dovrai condividerla con il
resto del Mondo Magico. >>
<<
Nessuno ha mai detto, o pensato… >> risponde
Draco << …che Kimberly Potter sia una
passeggiata di donna. Anzi. Ma questo non cambia niente, Sfregiato,
mettitelo bene in testa. >>
Harry
sbuffa, in modo sarcastico.
<<
Sai, da un punto di vista prettamente egoista, avrei tanto voluto che
la vita di Kiki ti spaventasse. Ma se tu… >>
alza gli occhi al cielo, stringe la mascella, ed assume una faccia
disgustata << …sei quello che lei,
inspiegabilmente ed assurdamente, vuole, proverò a non
prenderti a pugni quando vi vedo insieme. Lo faccio solo per lei.
>>
Draco
ghigna, e ridacchia in modo strafottente.
<<
Secondo me lo fai solo perché hai paura di prenderle..
>> Harry Potter alza un sopracciglio, decisamente
scettico, ma il ghigno borioso non accenna a svanire dal viso di Draco.
<<
Cazzata. E lo sai perfettamente. La felicità di mia sorella
prima di tutto. >>
<<
Scommetto che questa te l’ha suggerita la Mezzosangue.
>>
E, per la
prima volta, in otto lunghi anni di fiero odio, di battute cattive, di
risse, di duelli magici, di ripicche, di scherzi subdoli e dispetti
maligni, Harry Potter sorride ad una battuta di Draco Malfoy.
Il quale,
inspiegabilmente, ricambia alzando leggermente l’angolo
destro della bocca.
E,
mentre, tra i tanti visitatori del parco che li stanno spudoratamente
fissando con tanto d’occhi, due o tre ragazzine svengono, per
l’eccessivo accumulo di ormoni, il Prescelto fa per andare
via.
Senza
alcun cenno di saluto.
Ma, fatto
qualche metro, gli torna in mente una cosa, e si rivolta verso il suo
nemico, che si sta placidamente accendendo una sigaretta.
<<
Ah Malfoy…? >> l’interessato alza lo
sguardo << …se domani Kiki ti manda a farti
fottere più volte del solito, sappi che è
normale. >>
Alza un
sopracciglio, il Serpeverde, espirando il fumo verso l’alto.
<<
E per quale motivo, di grazia? >>
Il
Prescelto alza le spalle.
<<
E’ tre aprile. >>
E con
questa chiarissima
frase, si allontana definitivamente.
Che
cazzo avrà voluto dire lo Sfregiato?! Che diavolo succede il
tre aprile?! Bah…valli a capire i Grifondoro!
Da
dove cazzo gli viene fuori tutto questo coraggio, e questo amore per la
mia Kiki?! Come gli è saltato in testa di innamorarsi di
Lei?! Bah…valli a capire i Serpeverde!
Già.
Tre aprile.
Come da rituale, io e
Kiki dovremmo andare a Godric’s Hollow.
Da quando è
finita la Guerra, l’abbiamo fatto per ogni data importante.
E siamo sempre andati
solo io e lei, senza dire niente a nessuno.
Solo alla Preside, alla
quale dovevamo necessariamente chiedere il permesso, per sparire dalla
Scuola per un giorno intero.
Gli altri hanno sempre
notato le nostre assenze, ma non hanno mai fatto domande.
Questa volta,
però, voglio che ci sia anche Hermione.
La prima volta che sono
andato a visitare le tombe dei miei genitori, insieme a Kiki
c’era anche lei.
E questo non
l’ho mai dimenticato.
Adesso, poi, che,
finalmente, mi sono realmente reso conto di quanto sia importante,
vitale, indispensabile per me, non posso farne a meno, in un giorno
come quello di domani.
Infilo le mani in
tasca, ed estraggo la Mappa del Malandrino.
<< Giuro
solennemente di non avere buone intenzioni. >>
Mi scappa un sorriso,
mentre la piantina di Hogwarts inizia a delinearsi.
Nel Parco appaiono
magicamente i nomi di “Seamus
Finnigan” “Dean Thomas”
“Lavanda Brown” “Neville Paciock”
e “Luna
Lovegood” e, da come i puntini si muovono
barcollanti verso il portone, direi davvero che sono ubriachi.
Il sorriso mi si
allarga, pensando a quanto siano idioti tutti quanti, mentre do un
veloce sguardo al giardino della Scuola.
Malfoy è
ancora dove l’ho lasciato, Ginny e Kiki sono in Sala Comune,
insieme a Ron, Ernie e Justin sono in biblioteca, Hannah è
insieme a Susan e, dalla direzione che stanno prendendo, penso che
presto raggiungeranno mia sorella e i Weasley a Grifondoro.
Ma, su questi mille e
più puntini neri che popolano la Mappa, tra tutte le persone
che affollano queste mura, tra tutti gli studenti che si affannano
nella vita di tutti i giorni, solo uno mi interessa, in questo momento.
Ed è quello
contrassegnato con il nome “Hermione Granger”.
Noto con piacere che si
è già recata sulla Torre di Astronomia, dove le
avevo chiesto di vederci dopo un po’, e mi affretto subito a
raggiungerla.
<< Fatto
il misfatto. >> e preparo i miei polmoni alle numerose
scale.
Le parole che ho detto
a Malfoy mi riecheggiano nella mente, senza sosta.
Santo
Godric, Malfoy, ti rendi conto che essere innamorato di un Potter
comporta un grosso peso sulle spalle?!
Già.
Hermione ne ha passate
davvero tante, a causa mia, solamente perchè eravamo amici.
Figuriamoci adesso che
stiamo insieme.
Ho lasciato Ginny,
quando dovetti partire alla ricerca degli Horcrux, per paura che
Voldemort potesse farle del male, per colpire me.
Fui io a farla
soffrire, però, ma non mi pento di averlo fatto.
L’ho protetta.
Ed anche se lei mi ha
sempre rinfacciato quella mia decisione, definendola
“Stupida, inutile e schifosamente da Harry
Potter!”, non riesco a non pensare di aver fatto la cosa
giusta.
Ma, in questi mesi, mi
sono cullato nella gioia e nella tranquillità della morte di
Voldemort.
Mi sono rimesso con
Ginny, ho riallacciato tutti i vecchi rapporti, e poi…
E poi
c’è stata Lei.
Hermione.
Ma, parlando con
Malfoy, mettendolo in guardia su cosa volesse dire essere innamorato di
Kiki, mi sono aperto gli occhi da solo.
Parlavo di mia sorella,
è vero, ma dentro di me, mi riferivo a me stesso.
E, sebbene Voldemort
sia definitivamente sconfitto, i suoi Mangiamorte sono vivi e vegeti.
E sono tornati.
E la loro sete di
vendetta, il loro odio verso di me, la loro follia assassina, si
saranno accentuati maggiormente.
Ed io sto esponendo la
mia Hermione ad un rischio enorme.
E questa consapevolezza
è radicata in me da molto tempo, da quando siamo tornati a
Scuola, dopo esser stati dati per dispersi, ma mi ero costruito una
bolla di felicità irresistibile.
E, quando mi sono
accorto di amarla, quando mi sono messo con Hermione, questa Bolla
è aumentata di volume, di spessore, e mi ha permesso di
vivere nel mio mondo ovattato fino ad adesso.
Ma è
arrivato il momento di guardare in faccia la realtà, e
smetterla di prenderci in giro.
Sono Harry James
Potter, il Bambino Sopravvissuto, il Prescelto, il Cacciatore, il
Salvatore del Mondo Magico.
La luce della luna,
finalmente spuntata, che mi colpisce il viso, interrompe le mie
riflessioni.
Salite le numerose
scale, mi ritrovo nuovamente all’aperto, sulla Torre di
Astronomia, e Lei è lì, in piedi, con i gomiti
appoggiati ad una delle guglie.
Ancora più
bella del solito, con la luce bianca che le accarezza la pelle.
È assorto
nei suoi pensieri, e nella contemplazione della Luna, bella quasi
quanto lei, e non si accorge della mia presenza.
Mi avvicino a lei con
passo felpato, cercando di non essere scoperto.
Le poso delicatamente
le labbra sul capo, baciandole i capelli, ed aspirando il suo perfetto
profumo alle mandorle.
La sento sobbalzare, e
girarsi di scatto, con espressione spaventata.
Ma poi mi riconosce.
<< Santo
Godric, Harry, mi hai fatto prendere un colpo! >>
Sorrido, e
l’attiro a me.
La bacio, lentamente,
mentre mi concede subito l’accesso alla sua bocca.
Le nostre lingue
lottano per un po’, mentre le mordicchio il labbro inferiore.
Poi, si stacca, sempre
con lentezza, e mi guarda interrogativa.
<< Harry?
Che hai? >>
A volte la
capacità di Hermione di cogliere ogni mio più
piccolo ed infimo stato d’animo, con un semplice sguardo,
gesto, bacio o carezza, mi lascia davvero spiazzato.
Se
c’è qualcuno che mi conosce più, o
quanto mia sorella, quella è proprio Lei.
<<
Niente. >> mento spudoratamente.
Alza un sopracciglio, e
Dio solo sa quanto sia eccitante in questo istante.
<< Sei un
pessimo bugiardo, Potter, te l’hanno mai detto?
>>
<< Ogni
tanto. >> rispondo divertito, piegando la testa di lato,
in un muto annuire.
Lei non aggiunge altro,
certamente aspetta che sia io a parlare.
Scelgo di prendere
tempo, però, così faccio Evanescere uno dei
soliti cuscini rossi, lo adagio vicino a noi, e mi ci siedo.
Poi faccio accoccolare
Hermione tra le mie gambe, mentre appoggia titubante la schiena al mio
petto, e mentre la sua testa si incastra alla perfezione
nell’incavo della spalla.
Restiamo a guardare il
cielo assorti per un po’, mentre io mi ebbro del profumo del
suo capelli, che mi sfiorano il mento.
Poi, mi decido a
parlare.
<< Ho
parlato con Malfoy. >>
Silenzio.
Così
continuo.
<< Volevo
vedere se fosse davvero consapevole di quello che sta facendo con Kiki.
Gli ho detto quanto sarebbe difficile starle accanto, quanto la sua
vita sia perennemente in bilico tra quiete e guerra, quanto ogni sua
più piccola decisione sia sempre sotto i riflettori, quanto
siano pesanti i titoli che la gente le ha affibbiato.
Gli ho detto che essere
innamorati di un Potter è un grosso carico da portare sulle
spalle. >>
Continua a restare in
silenzio.
Ed io sento qualcosa
salirmi in gola, bloccarmi le vie respiratorie, uccidendomi lentamente.
<< Mi ha
risposto che sa perfettamente cosa sta facendo. Però la
conversazione con il Furetto, mi ha fatto riflettere. Hermione
tu… >>
Cosa posso dirle?
Cosa voglio dirle?
<<
…Tu…sai perfettamente quanto ti amo. Sei sempre
stata accanto a me, in ogni momento di difficoltà, da quando
avevamo 11 anni. Ed io non ti ho mai dato niente in cambio. Anzi, ti ho
sempre esposto a rischi su rischi. E
non…non…è giusto. Non lo è
mai stato. >>
Resto in silenzio,
mentre sento le mani venire percosse da un leggero tremolio, per le mie
stesse parole.
Il mio cuore non vuole
arrivare a concepire, ciò che la mia mente ha già
elaborato.
Hermione è
rimasta immobile, con gli occhi puntati rigorosamente sulla luna.
Il suo ventre non si
abbassa e rialza più al ritmo del suo respiro.
Poi, è con
voce ferma, ma fievole, che parla.
<< Mi
stai lasciando, Harry? >>
Secca.
Diretta.
Senza giri di parole.
Hermione è
sempre stata così.
Mi osserva, mi capisce,
mi interpreta, espone.
Senza tanti fronzoli o
frasi eccessive nelle sue considerazioni.
Eppure, mai sue parole
furono più brutte alle mie orecchie.
Non voglio formularne
un pensiero concreto, sarebbe troppo per me, ma le sue parole sono
esattamente quello che la razionalità mi dice di fare.
In ritardo, ma lo fa.
<<
Io…io… >> non riesco a rispondere
affermativamente, sarebbe come dichiarare ufficialmente la morte della mia
felicità << …Herm, la…la
mia vita è pericolosa. I Mangiamorte mi danno la caccia!
Potrebbero….potrebbero…rapirti,
ferirti…ucciderti…
>>
Mi si affaccia nella
mente l’immagine del suo corpo perfetto, che giace tra le mie
braccia inerme, freddo ed immobile.
Un dolore
insopportabile mi attanaglia il petto, impedendomi di respirare o
pensare.
Scaccio immediatamente
quel pensiero dalla mia mente.
Ma lei,
improvvisamente, si stacca dal mio abbraccio, e si gira a guardarmi con
aria dura.
Violentemente, si
posiziona a cavalcioni su di me, e preme prepotentemente le labbra
contro le mie, insinuando la sua lingua nella mia bocca.
Mi bacia in modo
irruento, passionale, arrabbiato.
Si spinge contro di me
sempre di più, mentre mi afferra una mano e se la porta al
seno, imponendo alle mie dita di stringersi intorno ad esso.
Con l’altra,
invece, mi accarezza sensuale il petto, tirando e graffiando ogni
angolo della mia camicia, per sbottonarla.
Mi tormenta i capelli,
artigliandoli con forza, come non aveva mai fatto, muovendo
freneticamente la testa per potermi baciare sempre più in
profondità.
Mi stacco un momento da
lei, non appena me lo permette, e la guarda interrogativo.
<<
Herm…che…che stai facendo? >>
Non mi risponde, anzi,
ricomincia a baciarmi con più irruenza di prima.
Mi morde il labbro, per
poi leccarlo, lavando via un po’ di sangue che
sarà sgorgato da esso.
Finalmente riesce a
sbottonarmi la camicia, e, con la stessa mano, causa della scucitura di
numerosi bottoni, afferra le mie dita, e se le porta alla gamba,
insinuandole sotto la gonna.
Il mio palmo diventa un
tutt’uno con il calore delle sue gambe, ad
un’altezza così vicina al suo frutto proibito, che
resta lì immobile anche quando la sua mano abbandona la mia.
Ma quando si stacca
dalle mie labbra, per sbottonarsi la camicetta, posso tornare a pensare
lucidamente.
E le rifaccio la stessa
domanda.
<<
Hermione, puoi dirmi che diavolo ti prende? >>
Sfila freneticamente i
bottoni dalle asole, fa cadere le maniche della camicia lungo le
braccia, e la lancia lontano da noi, restando di fronte a me in
reggiseno.
Non faccio in tempo a
fermarla, che si è già tolta anche quello,
mostrandomi i suoi seni perfetti, che tante notti mi hanno fatto
compagnia.
Riprende una mia mano,
e se la porta alle sue curve appena scoperti, intimandomi di stringere
con le dita.
<< Zitto,
Harry. Zitto e scopami. >>
Zitto
e scopami?!
Ma cosa si è
bevuta?
Ha forse assunto droghe?
È forse la
Parkinson, travestita da Hermione?
<<
‘Mione, smettila di comportarti così!
>>
Ma la mia lamentela mi
muore in gola, quando lei avvicina il bacino sempre di più
al mio, non accennando a togliere dal suo seno la mia mano.
Mi toglie la camicia
con una mano sola, mentre inizia a sospirare per il contatto tra le
nostre pelli.
Ed ammetto che anche io
sto per perdere la mia lucidità.
Se non fosse per il
repentino cambiamento dell’atteggiamento della mia ragazza,
assolutamente non da lei, mi sarei decisamente lasciato andare dal
momento.
Passa a baciarmi il
collo, in un modo che solo lei sa fare.
Ed è quando
sento un gemito fuoriuscire dalle mie labbra, che mi rendo conto che se
non prendo in mano la situazione adesso, non sarò
più capace di fermare il mio amichetto, quaggiù.
Afferro le sue mani
piccole, che adesso mi stavo sensualmente accarezzando il petto, e mi
allontano da lei quel tanto che basta per guardarla negli occhi.
E li trovo decisamente
diversi dal solito.
Avete presente la
Hermione che Ron vide apparire dall’ Horcrux-medaglione prima
che lo distrusse?
Ecco, adesso ha lo
stesso sguardo.
E non può
che rimanere bellissima.
<<
Hermione, mi dici che ti è preso?! >>
Cerca di avvicinarsi di
nuovo al mio viso, ma io le blocco quelle dita tentatrici tra le mie.
<<
Parlami santo Godric! >> la esorto.
<<
E’ questo il problema, vero?... >> ribatte,
alzando la voce << ..è il sesso, no? Oppure ti
sei semplicemente stancato di me? Il grande Harry Potter, il Prescelto,
che si sbatte solo una ragazza da circa tre mesi?! Assurdo!
>>
La guardo, con aria
incredula e fuori di me, mentre cerco di comprendere a pieno quello che
mi ha appena detto.
<<
‘Mione, ma che cazzo stai dicendo? >>
Non mi risponde, di
nuovo, perché si alza dalle mie gambe, Appella a se la
camicia, iniziando a rivestirsi in modo frenetico.
Lascio che si copra il
petto, avvicinandomi a lei verso le guglie della Torre, e, presole un
gomito, la costringo a girarsi verso di me.
<< Herm,
mi stai facendo impazzire, oggi! Cosa volevi dire prima?!
>>
<< Quello
che ho detto STRONZO!.. >> urla, mentre gli occhi
iniziano a farsi lucidi << …dovrei dartela di
più? Dovrei imparare meglio il kamasutra Babbano,
perché il Grande Salvatore non si sente soddisfatta della
sottoscritta?! >>
La mia faccia resta
sempre più basita.
È ufficiale,
la mia ragazza si è drogata.
<< Ma ti
rendi conto di quello che stai dicendo?! Io non ti ho mai detto niente
del genere, né tantomeno lo penso! >>
Sbatte il suo indice
contro il mio petto, con violenza, guardandomi arrabbiata.
<< E
allora perché stai pensando di lasciarmi? Dio, Harry, non
prendermi per il culo, abbi la decenza di dirmi la verità!
C’è un’altra? Non mi ami più?
Ti annoio? >>
Secondo voi ha assunto
cocaina, o eroina?
Io non so davvero
decidermi.
Le afferro il viso tra
le mani, e le faccio puntare gli occhi nei miei.
<<
Ascoltami Herm. Io. Ti. Amo. Da
morire. E non voglio…
>> Dai Harry, dillo. Dillo. <<
…lasciarti. Ma sarebbe giusto.
>>
<< Sei
un’idiota, Harry Potter. >>
Questo l’ho
sempre saputo.
Mi guarda con rabbia,
con ancora le lacrime agli occhi, mentre le mani le tremano per la
stizza.
<<
Davvero pensi che creda alla solita storia del “Sono il
Prescelto, e devo proteggerti e bla bla bla…”
anche dopo la morte di Voldemort? >>
Abbasso le mani,
sconfitte, lungo i fianchi, lasciando libero il suo viso.
<< Cazzo,
Hermione, lo so perfettamente che Voldemort è morto
stecchito, ma i Mangiamorte dove li metti? Il fatto che siano sempre
più pericolosi ogni giorno che passa non conta niente?!
>>
Alza gli occhi al
cielo, esasperata.
<< E te
ne accorgi soli adesso?! Sono mesi che i Mangiamorte sono tornati a
uccidere, e solamente oggi la tua vena eroica e altruista si
è fatta sentire? >>
<< Te
l’ho detto. Ho parlato con Malfoy, e le mie stesse parole mi
hanno fatto capire molte cose. Ero talmente felice di stare con te, che
ho sempre messo a tacere quella voce accusatoria che mi dava
dell’egoista in queste ultime
settimane…ma…ma se…se…i
Mangiamorte ti…ti… >>
Sposto lo sguardo verso
il basso, mentre sento i suoi occhi analizzare ogni mia minima reazione.
<<
…se ti…ti…uccidono, per colpa
mia…ti rendi conto che non respirerei più per i
sensi di colpa? >>
Resta in silenzio,
mentre io non ho il coraggio di alzare lo sguardo nel suo.
La sto davvero
lasciando?
Sto davvero
allontanando da me la donna di cui sono innamorato?
Si, ha ragione lei.
Sono
un’idiota.
Ma non posso farci
niente.
<< Sei un
egocentrico. >>
Un momento, questa mi
mancava.
Nemmeno Malfoy me
l’aveva mai detta.
Si scoprono sempre
nuovi difetti.
Mi decido a guardarla
negli occhi, e li trovo splendidamente arrabbiati.
Le chiedo, in una muta
domanda, cosa l’ha portata a fare questa considerazione.
<< Credi
davvero di essere l’unico famoso? >>
Continuo a non capire,
ma la lascio sfogare.
Si scosta i capelli dal
collo, mettendo in mostra il suo collo delizioso.
Anzi, non il collo.
Ma il tatuaggio da
Cacciatrice.
Mi si avvicina a passo
felpato, per permettermi di inquadrare meglio la Bacchetta, con una
spada sopra, tatuata sul suo collo.
<< Sono
una Cacciatrice esattamente come te. Ho partecipato alla Grande Guerra
Magica esattamente come te. Ho ucciso… >>
mette più enfasi nell’ultima parola, facendo una
piccola pausa per prendere un profondo respiro <<
…esattamente come te. I Mangiamorte mi odiano esattamente
come te. Anche se non dovessimo stare più
insieme… >> Lo stomaco mi si chiude in una
morsa mortale, a quella frase << …la mia vita
sarebbe comunque in pericolo. Non sei l’unico ad avere la
propria faccia stampata sulle figurine delle Cioccorane.
>>
Fin qui, ha
perfettamente ragione.
Ma ciononostante non
riesco a far sparire quell’enorme peso che mi attanaglio lo
stomaco.
Mi avvicino a Lei, e le
prendo le mani tra le mie.
<< Herm,
ascoltami. Io non… >>
<< No,
Harry, ascoltami tu! Anche se non dovessimo stare più
insieme... >> mi guarda decisa, allontanando le sua dita
dalle mie << …non smetterò di
combattere contro i Mangiamorte. Non smetterò di combattere
per la Libertà, questo mettitelo bene in testa. E non
tollero i tuoi sensi soliti sensi di colpa. L’idea di fare la
stessa cosa che hai fatto con Ginny… >> e si
riferisce a quando la lasciai, prima di partire alla ricerca degli
Horcrux. << …non deve sfiorarti nemmeno.
Faccio parte dell’Ordine della Fenicie, oggi e per sempre. Se
morirò…
>>
Dio, Hermione!
Come ti salta in testa
di dire certe cose?!
<<
…sarà perché non ho voluto piegarmi
alla Magia Oscura. Morirò difendendo tutto quello che di
bello c’è nella mia vita, difendendo Hogwarts, il
Mondo Magico, e coloro che amo. Morirò anche difendendo te. Ma non
sarà per colpa tua. Ma solamente del Mangiamorte che mi
avrà ucciso. >>
Durante la sua
orazione, gli occhi le si sono illuminati, e i capelli quasi prendevano
a fluttuare nel vuoto, in stile film, con una musica patriottica in
sottofondo.
Il Leone di Grifondoro
che è in Lei ha decisamente ruggito, mettendo a tacere tutti
i miei dubbi e le mie incertezze.
Hermione Granger
è uno spirito
libero, ribelle, indipendente, forte, combattivo, coraggioso e
schifosamente femminista.
Ed il punto non
è che Non è facile
da domare.
Ma che è impossibile.
Esattamente come Kiki.
E questo Malfoy
l’ha capito prima di me.
Mantiene il suo sguardo
bellicoso nel mio, con il fiatone per l’energia che ha messo
in ogni sua più piccola parola.
I miei occhi si posano
sulla fronte leggermente corrugata per la preoccupazione, sui ricci
indomabili esattamente come Lei, sugli occhi dorati che mi guardano
severi, sul naso piccolo, sulle labbra dischiuse ed estremamente
sensuali, sul collo morbido, sulle spalle esili, sui seni perfetti che
si alzano e si abbassano al ritmo del suo respiro, sulla pancia piatta,
ma non priva di carne, sulle gambe tornite e stupende, sulle converse
rosse che, se non vado errato, sono un prestito di Ginny o di mia
sorella.
Sbuffo, sentendomi un
autentico cretino, ed infilo una mano tra i capelli, scompigliandoli
soprappensiero.
E sentendomi molto
James Potter.
Mi lascio cadere seduto
sul grande cuscino rosso, e prendo a fissarmi le scarpe.
Mentre sussurro:
<<
Scusami, Herm. Hai ragione tu. Sono un coglione. La
verità…la verità è che ho
una fottutissima paura di perderti. >>
Non so quando e come
sia arrivata questa consapevolezza.
So solo che
l’ho appena esplicitata.
Magari tutti i miei
dubbi, tutte le incertezze, tutte quelle frasi fatte, la mia mania di
fare l’eroe, e la mia stupida decisione illusoria di
allontanarla da me, sono solo frutto del terrore che mi attanaglia lo
stomaco notte e giorno.
Il
terrore di perderla.
Il
terrore che qualcuno me la porti via.
E, magari, allora ho
pensato che sarebbe stato meglio allontanarla io stesso, prima che
qualcun altro lo faccia per me.
Sento i suoi passi
avvicinarsi a me, lentamente.
Il suo odore mi
stordisce sempre di più, man mano che la vicinanza tra i
nostri copri aumenta.
Si posiziona cavalcioni
su di me, come prima, solo in modo meno posseduto ed invasato, e mi
abbraccia con lentezza.
Il mio viso viene
invaso dai suoi ricci, il mio collo viene circondato dalle sue braccia,
il mio petto aderisce perfettamente al suo.
Mi assuefaccio del
profumo di mandorle dei suoi capelli, che mi permettono di calmarmi.
Ed è quando
sussurra dolcemente: << Ti amo, cretino. >>
che mi rendo conto di essere un vero e proprio illuso.
Davvero
avevo pensato di riuscire a stare lontano da Hermione Granger?
Apro gli occhi
lentamente, restando immobile sul mio letto.
Sbatto le palpebre un
po’ di volte, per abituarmi alla luce.
Conto fino a 10.
1.
2.
3.
4.
5.
6.
7.
8.
9.
10.
Forza Kiki.
Alzati.
Lentamente mi decido a
mettermi seduta.
Mi passo stancamente
una mano tra i capelli, mentre punto uno sguardo triste sulle mie
lenzuola rosse.
<< Kiki?
Sei sveglia? >>
Al suono della voce di
Hermione, alzo gli occhi da quel maledetto colore che mi tormenta, e le
rivolgo la mia attenzione.
<<
Buongiorno, Herm. Fatto tardi ieri? >>
Domanda convenzionale.
Annuisce, sorridendo.
Beata lei che ne ha la
forza oggi.
<< Si. Io
ed Harry siamo rimasti sulla Torre di Astronomia….
>> mi guarda maliziosa, ed io capisco come abbiano
trascorso la notte << …ho dovuto anche sedare
lo scoppio della sua solita vecchia mania di fare l’eroe.
>> aggiunge, meno contenta.
Le chiedo cosa voglia
dire, semplicemente con un’espressione curiosa.
Alza le spalle.
<< A
quanto pare ieri ha parlato con il tuo Serpeverde…
>>
Mio.
Mio.
Mio.
Mio….
<<
…e ha iniziato a farsi le solite seghe mentali sul pericolo
che comporta essere “La Donna del Salvatore del Mondo
Magico” eccetera eccetera… >>
Abbozzo una risata, e
Lei con me, mentre cominciano i soliti commenti alla “Harry
non cambierà mai!”.
Ma la mia momentanea
allegria non dura molto, dato che, quando sento delle nocche abbattersi
contro il legno della porta, il sorriso mi muore sul viso, mentre
ritorno alla realtà.
Tre
aprile.
Oggi è tre
aprile.
<<
Avanti. >> sussurriamo io ed Hermione quasi
contemporaneamente.
La porta si apre
lentamente, e ne entra mio fratello, con la scopa ancora in mano (scopa
che avrà usato per superare le scale Incantate del nostro
Dormitorio), con un’espressione per niente allegra.
<<
Buongiorno mie Donne!... >> mi strappa un sorriso.
<< …dormito bene Kiki? >>
Di solito non ci
sprechiamo in queste carinerie insensate, ma oggi sono certa che
entrambi saremo particolarmente gentili l’uno con
l’altro.
Perché
è tre Aprile.
Annuisco, mentre Harry
si avvicina alla sua ragazza, e le stampa un bacio a fior di labbra a
mo’ di saluto.
Poi avanza verso di me,
e posa la bocca sulla mia testa, mentre io sono ancora seduta a gambe
incrociate sul letto.
Il mio corpo
è coperto solo da una canottiera azzurra, che mi lascia
scoperto un filo di pancia, e dei pantaloncini talmente corti da poter
essere scambiati per una paio di boxer aderenti.
Ma non mi vergogno
affatto di Lui.
Insomma, è
Harry!
<< Come
mai quella faccia? >> chiede Hermione, in riferimento
all’espressione scocciata sopraccitata della sua dolce
metà.
L’interessato
sbuffa, girandosi a guardarla, ed alzando gli occhi al cielo.
<< Il
Ministero. >>
Già di per
se quella parola basterebbe a spiegare il suo cattivo umore.
E a causare il mio.
Ma è il
proseguo della frase che approfondisce la mia stizza.
<< Ci
è stata affidata una nuova missione. >>
Bastardi.
Proprio oggi.
Come da rituale, io ed
Harry dobbiamo andare a Godric’s Hollow!
No, no, no, no!
Non se ne
parla !
Mandassero qualcun
altro!
<<
Andassero a farsi fottere!.. >> è la mia
reazione << …oggi siamo in vacanza. Abbiamo
altro di meglio da fare che uccidere qualcuno! >>
Herm annuisce con il
capo, ed allora mi ricordo.
Mi ricordo che Harry
voleva tanto che venisse anche lei, oggi.
Ho sempre saputo che
mio fratello amasse ‘Mione alla follia, ma quando mi ha
confessato che, in un momento come quello di oggi, non poteva fare a
meno della sua presenza, ho capito che c’è
qualcos’altro, tra loro due.
Non è
solamente Amore, che di per sé sarebbe capace di smuovere
montagne a cambiare il corso dei fiumi.
No.
Il loro è
appartenenza, passione, dipendenza, bisogno, possessione.
E Amore.
<< Non
credo sia possibile dire di no, Kiki… >> mi
risponde Harry.
Ma è proprio
quando sto per scagliare con rabbia il mio cuscino contro il muro, che
mi ferma, e si spiega meglio.
<<
Kingsley mi ha detto che non è un compito difficile,
né tanto lungo. Pensa un po’, non è
richiesta nemmeno la presenza di tutti e cinque i Cacciatori. Ne basta
anche solo uno. Però è una cosa che dobbiamo fare
io e te. >>
No.
La situazione, anche
posta così, non mi è affatto più
chiara.
Perché non
possono andare Ron e Ginny, a svolgere questo compito allora?
<< E cosa
c’è di tanto esclusivo da fare, da non poter
sostituire i Potter? >> domando con fastidio.
Harry mi guarda
eloquente.
<< Con il
ritorno dei Mangiamorte, nessuno ha preso in considerazione un fattore.
I Dursley. Il Ministero si è ricordato solo qualche giorno
fa di provvedere ad una Protezione Magica sulla loro Casa, contro il
Marchio Nero, ma, vista l’antipatia e la mancanza di fiducia
di quei tre verso i Maghi, sarebbe decisamente meglio se andassimo noi
ad attivarla. >>
…
……
………
………..
…………
Cazzo è vero.
I Dursley.
Sono i nostri parenti
più stretti, coloro con i quali abbiamo trascorso la maggior
parte della nostra vita, fino ad adesso.
E sono dei Babbani.
Quindi, sono una facile
preda, ed un’allettante esca per me ed Harry.
Durante la Seconda
Guerra Magica, quella che ha visto me e mio fratello in prima fila, i
nostri zii Babbani sono stati appunto scortati via da Privet Drive in
un luogo di massima sicurezza, proprio perché il solo fatto
che Voldemort respirasse nel nostro stesso Mondo fosse per loro una
seria minaccia.
Adesso che Lui non
c’è più, il pericolo per loro
diminuisce, ma non scompare del tutto.
Dubito fortemente che
qualche Mangiamorte possa usare i Dursley come esca, ora come ora, dato
che non l’hanno ancora fatto sino ad adesso, ed in genere i
Babbani vengono tagliati fuori da questioni Magiche, perché
detti indegni di considerazione.
Specialmente da gente
idiota e senza cervello come i Mangiamorte.
Insomma, in seguito ai
numerosi articoli di giornali, e capitoli di libri scritti su me ed
Harry, quasi tutti sanno quanto siano sempre stati spinosi, anzi
praticamente inesistenti, i rapporti tra noi due e i Dursley.
Ma altrettanti sanno
che questo non ci impedirebbe di correre persino nel Covo dei
Mangiamorte stesso, per salvarli, nostro malgrado.
Non permetteremmo mai
la morte di innocenti.
<< Che
palle. >> è il mio semplice commento.
Varco le soglie della
Sala Grande affiancata da Hermione ed Harry, che si tengono per mano, e
Lavanda e Calì che mi stanno stressando con i loro discorsi
emozionati, riguardo al servizio fotografico che abbiamo fatto pochi
giorni fa io ed Harry.
Tempo domani o
dopodomani, e le foto saranno pubblicate su Strega Moderna, con tanto
di articolo misterioso firmato “Barbie”.
Che bello…
Alcune teste iniziano a
fissarci, come di consueto, e le mie due Compagne di Casa, iniziano a
sculettare come meglio possono, consapevoli di quanto camminare accanto
ai Salvatori, ti metta irrimediabilmente sotto i riflettori.
Alle
volte vorrei davvero fuggire da me stessa.
Cammino con gli occhi
bassi, per non incrociare nessuno da salutare, o a cui dover sorridere
per educazione.
Oggi non è
affatto giornata.
Ci sediamo sulla panca,
di fronte ad un Ron già decisamente intento a strafocarsi, e
ad una Ginny impegnata nella lettura della Gazzetta del Profeta, che
mio fratello le chiede di prestargli quando ha finito.
Il piano è
quello di fare colazione, frequentare le lezioni mattutine, partire per
Privet Drive in pomeriggio inoltrato, dove arriveremo intorno alle sei
del pomeriggio, più o meno l’ora in cui rincasava
zio Vernon, andare a Godric’s Hollow, per poi tornare a
Scuola in serata.
Prima, però,
dobbiamo andare a chiedere alla Preside il permesso di uscita per tutta
la giornata.
Generalmente Lei viene
sempre informata dal Ministero dei nostri incarichi, quindi, ogni volta
che partiamo alla caccia di un nuovo nemico, non siamo tenuti a
chiedere il permesso proprio a nessuno.
Ma, in questo caso, la
visita a Godric’s Hollow non fa parte dell’incarico
impostoci dal Ministero, ma è una nostra volontà.
E così
potremo adempiere ai nostri doveri di Cacciatori, e allo stesso tempo
restare fedeli alla tradizione.
Dovremmo andar via solo
io, mio fratello ed Hermione.
<< Kiki
mi passi il succo di zucca? >> mi chiede Gin, alla quale
rispondo semplicemente esaudendo il desiderio.
Riempio il mio piatto a
caso, non prestando alcuna attenzione ai cibi che afferro con la mia
forchetta, senza nemmeno degnarli di uno sguardo, almeno per verificare
se mi aggradino o meno.
Inizio a giocherellarci
con la forchetta, accorgendomi solo adesso di aver preso, per la
maggior parte, pietanze che mi disgustano, oppure che non mangio mai a
colazione.
Ma chi se ne frega.
Ho lo stomaco chiuso,
il che è tutto dire per me, e non credo io abbia intenzione
di assaggiare anche un solo boccone.
Allora
perché ho riempito il piatto?
Boh…
<< Ehi
piccola, che hai? >> mi chiede Seamus, appena sedutosi
accanto a me, con voce preoccupata.
Alzo lo sguardo verso
di Lui, facendo spallucce poco convinta io stessa delle mie parole.
<<
Niente. Stanca. >>
Se, se, se.
Cazzate.
Seam analizza la mia
espressione buia e cupa con attenzione, e sono certa che stia per
aggiungere che non crede affatto alla banale scusa della stanchezza,
quando Dean, accomodatosi insieme a lui di fronte al suo migliore amico
e accanto a Ron, ci interrompe.
<<
…Ehi Kiki, Malfoy ti sta fissando. Se vuoi lo picchio.
>>
Malfoy.
A quel nome un pizzico
di vitalità si riaccende in me, e giro velocemente la testa,
per guardarmi alle spalle.
Il mio sguardo corre
affannoso al tavolo Serpeverde, passandolo ai Raggi-X, alla ricerca di
un ghigno sexy, uno sguardo penetrante quanto ammaliante, e dei capelli
setosi e biondi.
Individuo quasi subito
l’oggetto della mia ricerca, notando come, effettivamente, il
suo sguardo sia posato insistentemente su di me.
Sarà appena
arrivato in Sala Grande, perché quando ci sono entrata io
poco fa, non c’era.
Credetemi, ho
setacciato con lo sguardo ogni angolo del tavolo Verde-Argento, e del
Principe delle Serpi nemmeno l’ombra.
Quando il mio sguardo
incontra il suo ghigna, nel suo sensualissimo modo di salutarmi, ed io
abbozzo un sorriso senza la benché minima allegria.
Scusa,
ma oggi non ho la forza di sorridere.
Sempre senza staccare
gli occhi dai miei, si alza elegantemente dalla sua panca, sebbene il
suo piatto sia ancora pieno di vivande per i tre quarti, e si avvia
verso le enormi porte della Sala Grande.
Prima di sparire dietro
l’angolo, riallaccia lo sguardo al mio, che non
l’aveva abbandonato un solo istante, e mi strizza
l’occhio.
Un suo muto invito a
seguirlo.
Mi alzo con foga dal
mio posticino, e biascico un: << Ci vediamo a lezione.
>>, salutando così i miei stupiti amici.
Non oso incontrare gli
sguardi di Dean e Seamus che, certamente, avranno seguito tutta la
scena.
Percorro a ritroso lo
stesso corridoio che ho percorso pochi minuti fa, alzando il passo
quanto più possibile.
Scanso velocemente la
gente, senza nemmeno chiedere scusa se per caso urto qualcuno, quasi
mettendomi a correre non appena le porte della Sala Grande si fanno
sempre più vicine.
Uscita
dall’affollata Sala Grande, mi guardo intorno e mi rendo
conto di non avere la più pallida idea di dove possa essere
andato a cacciarsi Malfoy.
Destra, sinistra o
dritto?
Sto quasi per perdere
la pazienza, quando sento una risatina soffocata, alla mia destra.
Mi giro verso la fonte
del rumore, e lo intravedo, nella penombra di una delle ante
dell’enorme Portone, appoggiato al muro con una gamba piegata
contro di esso, e una ben dritta al pavimento per sostenere il peso del
suo corpo.
<< Non
credevo che servissero anche a te gli occhiali. La vista da talpa dello
Sfregiato deve averti contagiato. >>
Il tutto accompagnato
dal solito ghigno sexy.
Non rispondo nulla, mi
limito a fissarlo.
<< NO, MALEDIZIONE, QUANDO
CAZZO LO CAPIRAI? >>
<<
CAPIRAI COSA? >>
<<
Che ti amo, bastardo! Amo te, non David! >>
…
…..
…….
………
<<
Ti amo anche io, bambolina. >>
E adesso?
Ci siamo baciati,
più e più volte, abbiamo fatto l’amore,
più e più volte, abbiamo litigato, più
e più volte, ci siamo mandati a fare in culo, più
e più volte, e abbiamo fatto pace, più e
più volte.
Ci siamo dette le due
fatidiche parole, quel “Ti Amo” che ci tormentava
dal Gran Ballo.
E adesso?
Quale sarebbe il
prossimo passo, nella nostra intricata e fuori dal normale relazione?
<< Che
c’è bambolina, la mia sensualità ti
lascia senza parole?! >>
Già, dovrei
dire qualcosa.
Generalmente avrei
iniziato ad insultarlo, per la sua vanità, ed avrei cercato
di smontare leggermente il suo ego gigantesco (impresa impossibile).
Ma, adesso, ora, oggi,
tre aprile, non ne ho la forza.
<<
Buongiorno. >> sussurro, mancando, lo ammetto, di
originalità.
Avrei dovuto pensare a
qualche espressione più da me, meno banale, ma,
indovinate un po’?
Non ne ho la forza.
Alza un sopracciglio e
piega leggermente la testa di lato, perforandomi con il suo sguardo
assurdamente profondo e indagatore.
Potrei passare le ore
ad osservare i suoi occhi grigi come la più tremenda
tempesta, eppure non smetterei mai di stupirmi delle mille sfumature
che le sue iridi possono formare con la luce, o con il buio.
Non smetterei mai di
tremare, sentendoli mentre accarezzano il mio corpo con lascivia o
sospetto.
<< Tu hai
qualcosa che non va. >> conclude.
Non è una
domanda.
È
un’affermazione.
Alla quale non rispondo.
Quindi, è
sempre Lui che rompe il silenzio tra noi.
<< Non
hai fatto nemmeno un sorriso da quando ti sei seduta al tavolo degli
Sfigati. Non ti stavi abbuffando come al solito, a colazione. Non mi
hai insultato quando ti ho dato della mezza ciecata, e non hai avuto
niente da ridire sulla mia più che giustificata
vanità. >>
Affermazioni su
affermazioni.
E adesso cosa rispondo?
<< Lo
Sfregiato mi ha detto che una spiegazione al tuo comportamento insolito
sta nella data di oggi. Tre aprile. Perché? >>
E poi…
La domanda.
A cui, come sempre, non
chiede una risposta.
Ma la pretende.
Mi avvicino a Lui con
calma, sostenendo il suo sguardo.
Alzo lentamente un
braccio, quando siamo abbastanza vicini da poterci toccare, e con le
dita gli sfioro il suo, di arto.
Mi guarda incuriosito,
mentre la mia discesa della sua pelle lungo la manica della camicia
della divisa avanza inesorabile.
Arrivo a sfiorargli il
polso, prima di discendere sino alla mano.
Faccio intrecciare le
nostre dita, attenta ad ogni sua reazione, per poi, improvvisamente,
iniziare a camminare.
Sebbene non saltassimo
immediatamente alla vista, dove ci trovavamo fino a pochi secondi fa,
eravamo comunque visibili.
Quindi, opterei per un
luogo un po’ più appartato.
Trascinando Lui con me,
proseguo a passo di marcia verso la parte di corridoio che conduce alle
Scale, fermandomi solamente quando arriviamo in prossimità
di una maestoso arazzo, che nasconde un passaggio segreto, sempre
deserto.
Si, è lo
stesso in cui lo portai quando fui costretta a pregarlo, quasi in
ginocchio, di venire ad Hogsmeade con noi, altrimenti, a causa delle
punizione che ci inflisse la Kensington non sarei potuta essere
presente alla compera del regalo per Herm, e in cui Ron ed Harry
scoprirono Dean e Ginny a scambiarsi effusioni al sesto anno.
Dopo essermi guardata
intorno per scrupolo, ed avendo confermato l’assenza di anima
viva, mi rigiro verso di Lui, che non ha mai tolta dal viso
quell’espressione tra il malizioso ed il divertito.
Sento le sue braccia
avvolgermi la vita, mentre le mie vanno a circondargli il collo.
L’ultima cosa
che vedo è il suo ghigno malizioso che si avvicina alle mie
labbra, per poi congiungerle alle sue, e chiudere gli occhi.
Nello stesso istante in
cui smetto di vedere, ed in cui la bocca di Malfoy viene a contatto con
la mia, tutta la tristezza, l’angoscia, il nervosismo, la
debolezza, la stanchezza di vivere di oggi scompaiono.
Come per Magia.
Mentre gli concedo
pieno accesso, non solo alla mia bocca, ma anche a tutta me stessa.
Le nostre lingue si
cercano e si bramano, folli e struggenti, le mie dita si intrecciano ai
suoi capelli alla base della nuca, mentre le sue mani forti mi reggono
la schiena, impedendo alle gambe tremolanti di lasciarmi cadere sul
pavimento.
Non so come,
né quando, né per quale motivo, lo sento
indietreggiare, portando me con Lui, sino a che la Sua schiena, non
arriva a stretto contatto con il muro.
Imperterrita continuo a
pretendere dalle sue labbra sempre di più.
Perché?
Perché ne ho
voglia, ne ho desiderio, ne ho bisogno.
Le sue mani scendono al
mio sedere, dal quale spingono il mio bacino sempre più
contro il suo, mentre le nostre pelli si cercano e si vogliono.
È in
procinto di torturarmi il labbro inferiore, quando entrambi scivoliamo
lungo la parete di pietra, finendo Lui seduto sul pavimento, ed io
addosso al mio Principe delle Serpi.
Ci stacchiamo per un
attimo, mentre mi sistemo in una più comoda posizione a
cavalcioni su di Lui, e mentre mi dedica il suo tipico ghigno.
<< Questo si chiama
buongiorno. >>
E, per la prima volta,
dall’inizio della giornata, sorrido.
Ma non dura poi molto.
<<
Buongiorno… >>
<<
Principessa! Ti pare questo il modo di salutare il tuo vecchio? Con
quella faccia lugubre, con tanto di occhiaie, sbadiglio ed occhi
luccicanti dal sonno? >>
La
sua risata mi riempie le orecchie, accompagnata dalla mia.
Impugno
la mia Bacchetta, Appellando sul tavolino di fronte a noi, dalla
cucina, un vassoio che la signora Weasley aveva preparato per noi la
sera prima.
Toast,
marmellata, bacon, pancetta, salsiccia, e caffè arrivano
presto davanti a noi.
In
più, afferro dalla tasca il mio pacco di sigarette, e gliene
porgo una.
Di
nuovo ride, in modo più fragoroso di prima.
<<
Questo si chiama buongiorno! >>*
Quel ricordo bussa
prepotentemente nella mente, e fa male.
Fa male da morire.
Abbasso di nuovo lo
sguardo, rabbuiandomi.
Ma la sua reazione non
si fa attendere.
Mi prende il mento tra
l’indice e il pollice, e mi alza il viso in modo da poterlo
guardare negli occhi, come ho sempre fatto.
Non mi chiede niente,
aspetta semplicemente che sia io a parlare.
E, magari dal bacio di
prima, dal suo sguardo, dal suo tocco, o dalla sua semplice presenza,
riesco a trovare la forza per farlo.
<< Oggi
io, Hermione ed Harry andiamo a Privet Drive, dove abbiamo sempre
vissuto tutte le estati, e prima di scoprire che fossimo dei Maghi.
Dobbiamo attivare delle misure di sicurezza intorno
all’abitazione dei Dursley, i nostri zii Babbani. E poi
andremo a Godric’s Hollow. >>
Sa perfettamente che la
questione, la ragione del mio umore pessimo di oggi non è
racchiusa in queste tre banali frasi.
Ma, come prima, decide
di non chiedere niente ed aspettare che, a decidermi, sia io.
Così,
attingendo sempre da Lui la mia forza, continuo.
<< Ad
ogni occasione importante io ed Harry andiamo a Godric’s
Hollow, la città dove siamo nati, e dove Voldemort ha ucciso
i miei genitori, la notte che mi creò questa cicatrice.
Andiamo al cimitero. Lì sono stati seppelliti praticamente
tutti i caduti dell’Ordine della Fenicie durante la Grande
Guerra. >>
Silenzio.
Restiamo un altro
po’ a fissarci, sempre in questa strana posizione.
<< Cosa
fa del tre aprile una data importante? >> mi chiede, in
tono talmente basso, che mi devo decisamente sforzare per sentire il
suo sussurro, sebbene io sia a pochi centimetri da Lui.
Ed è in tono
ancora più basso che gli rispondo.
<< Oggi
Sirius avrebbe compiuto 39 anni. È il suo compleanno.
>>
Ha sempre detto a me e
ad Harry che, arrivato ai 40 anni, avrebbe iniziato a farsi venire le
crisi di vecchiaia.
Cosa che, fino ai 39
anni e 364 giorni, non sarebbe giammai accaduto.
Quando, per alleggerire
la tensione della Guerra, si prendeva tutto alla leggera, persino la
morte, Sirius diceva sempre “Cazzo, preferisco morire
combattendo, ancora bello, avvenente, e con le palle a posto, piuttosto
che in un letto del San Mungo, accudito da un’Infermiera
grassa come un Troll, vecchio, rattrappito e impotente!”.
In quei giorni felici
il pensiero di perderlo per sempre non mi ha mai nemmeno lontanamente
sfiorato.
Ed, invece, in questi
anni, ho dovuto imparare a combattere con la sua assenza.
<<
Sirius? Sirius Black? Il vostro Padrino? >>
Alzo lo sguardo verso
Malfoy, che mi guarda con espressione indecifrabile.
Ed è mentre
annuisco, che mi rendo conto di quanto poco Lui sappia della mia vita,
ed io della sua.
Devo assolutamente
rimediare a tutto questo.
<< Che
poi, sarebbe un mio cugino, se non erro, giusto? >>
Sorrido, senza vera
allegria, alla sua considerazione.
Già,
è vero.
Malfoy e Sirius sono
imparentati.
Narcissa è
la cugina del mio Padrino…esattamente come la sua assassina.
<< Si.
È… Era… >> per un attimo
il respiro mi viene meno alla mia stessa correzione <<
…il cugino di tua madre. >>
Ed ecco che il silenzio
cala di nuovo su di noi.
Io riabbasso lo
sguardo, mentre lotto con tutta me stessa contro i ricordi.
Teoricamente, adesso
dovrei alzarmi da questa eloquente posizione, ed andare a lezione, per
non fare tardi come mio solito.
Ma
chi mi da la forza per allontanarmi da Draco Malfoy?
<< Vengo
con te. >>
L’oggetto
delle mie precedenti elucubrazioni mentali, se ne esce
all’improvviso con questa frase.
Apparentemente senza
senso.
Dove vuole venire con
me?!
<< Prego?
>> gli chiedo, alzando la testa, insieme ad un
sopracciglio, in segno di stupore.
Mi guarda, e ghigna.
<< Oggi.
Dai Dunstey o come diavolo si chiamano. E poi a Godric’s
Hollow. Vengo con te. >>
….
……
……..
……….
…………
No scusate, mi sono
rimbambita improvvisamente io, oppure ho appena sentito che Draco
Malfoy ha espresse il desiderio di far parte della mia giornata, oggi?
Strabuzzo gli occhi,
mentre lo guardo aspettandomi di udire la sua risata da un momento
all’altro.
<< Sei
consapevole del fatto che entrerai a contatto con dei Babbani?
>>
Fa una faccia schifata,
ma annuisce.
<< Niente
che un bel “Detergo” non può rimediare!
>>
<< E che
sarà, comunque, abbastanza faticosa come giornata?
>>
<< Il mio
letto è abbastanza comodo, non preoccuparti. >>
Si, questo lo so
perfettamente.
<< E che
sarai a stretto contatto con mio fratello, ed Hermione? >>
Qui rimane in silenzio.
Ed io ne approfitto per
pensare.
Portarlo con
noi…a Godric’s Hollow.
Per me, far visita a
quel Cimitero, è sempre stato un momento molto importante.
Talmente tanto che non
l’ho mai condiviso con nessun altro, all’infuori di
Harry, sino ad oggi.
Hermione
verrà con noi, e la cosa non può che farmi
immensamente piacere.
È la mia
migliore amica, la mia coscienza, la mia sorellina, la madre che non ho
mai potuto avere.
Insomma…è
Hermione.
Harry non
sarà molto d’accordo, se Malfoy dovesse venire con
noi, ma io saprei benissimo come convincerlo.
Basta che io gli dica
che la sua presenza, con noi, a Godric’s Hollow, è
essenziale per me, almeno quanto quella di Hermione lo è per
Lui.
E sarebbe la
verità?
Mi sono fatta
coinvolgere da Draco Malfoy fino a questo punto?
<< Ah
bè…cercherò di ignorare sia la
Secchiona che lo Sfregiato! >>
La sua risposta arriva,
interrompendo come prima il filo logico dei miei pensieri.
Sposto lo sguardo sul
suo viso, più bello che mai.
Vedo un lampo vanitoso
attraversare il suo sguardo, quando nota come io mi sia incantata nella
Sua contemplazione.
Ma è il suo
ghigno che mi ridesta dal mio sonno ad occhi aperti.
<<
Vestiti comodo, Principino. Sappi che i tuoi Elfi Domestici personali
non potranno seguirti anche oggi. >>
Sorride.
<< Sai
Kiki, credo che presto avrai tuo fratello sulla coscienza.
>>
<<
Perché? >>
<< Se non
la smetti di dargli certe notizie tutte insieme e con così
poco tatto, prima o poi cadrà al suolo stecchito.
>>
<< In
effetti, quando gli ho detto che Malfoy sarebbe venuto con noi, per un
attimo ho davvero temuto che gli venisse un infarto. >>
<<
Già… ha iniziato a diventare pallido come un
vampiro ed aveva gli occhi fuori dalle orbite! >>
<< Povero
fratellino! Tutta colpa di Malfoy! >>
<< Cazzo,
Sfregiato, se ti faccio questo effetto di morte, dovrei starti
più vicino. Sai, giusto il tempo per farti crepare!
>>
<< Ti
farei fuori prima, Furetto, non preoccuparti! >>
Mi giro verso le due
voci maschili alle mie spalle, per alzare gli occhi al cielo, per la
tanto esasperante fine della lunga attesa.
Infatti, è
circa una mezz’oretta abbondante che io ed Hermione ci siamo
appostate nei pressi del Gargoyle della Presidenza, aspettando.
Cosa?
Per spiegarlo occorre
fare qualche passo indietro.
Dopo che Malfoy mi ha
proposto di accompagnarmi, nella giornata di oggi, scambiatoci ancora
qualche rovente bacio, al suono della campanella, siamo entrambi usciti
dal corridoio segreto, dietro l’arazzo, per andare a lezione.
Lui aveva Cura delle
Creature Magiche, io Incantesimi con i Corvonero.
Arrivata, trafelata,
nella classe di Vitious ho biascicato una scusa per il ritardo, e mi
sono seduta accanto a Ron.
Complice la confusione
che comporta una classe intera che cerca di spingere
l’Incantesimo “Deprimo” ai massimi
livelli richiesti ai M.A.G.O. senza, però, far esplodere
nulla, ho spiegato al rosso, e ad Hermione ed Harry, la richiesta di
Malfoy, ed il mio desiderio.
La mia migliore amica
mi ha guardata stupita e senza parole per tutto il tempo, mentre sia
Ron che Harry hanno subito iniziato con le loro solite lamentele.
Mio fratello non aveva
“Alcuna intenzione di avere quel Furetto idiota, testa di
cazzo, rompicoglioni, deficiente e…l’ho
già detto testa di cazzo?...tra i piedi!”, mentre
Ron, che non venendo con noi, non avrebbe dovuto sopportare la presenza
di Malfoy tutta la giornata, semplicemente appoggiava le parole di
Harry per istinto maschile e fraterno.
Dopo Incantesimi
abbiamo avuto Trasfigurazione, con i Serpeverde in questione, poi
Erbologia, un’ora buca, ed infine Storia della Magia.
Durante tutta la
mattinata non ho fatto altro che tentare di convincere Harry.
La pace e la
tranquillità di una lezione di Ruf sono state decisamente
una Manna scesa dal cielo.
Mi sono seduta accanto
a Lui, ed ho ritirato fuori il discorso.
<< Harry,
per favore. Ne possiamo parlare senza che tu faccia il bambino?
>> si gira di scatto verso di me, mentre il Professore
continua a parlare.
<<
Allora Kiki, mettiamola così. Se vuoi posso scrivertelo. Io,
con quel Furetto, non ho intenzione di passare nemmeno un secondi di
più di quello che ci impone l’insignificante
fattore di condividere un Castello! >>
Alzo
gli occhi al cielo, e sbuffo.
<<
Ed io in tutto ciò non ho voce in capitolo? Non puoi fare
uno sforzo per me? >>
Bingo.
A
queste parole lo sguardo di mio fratello si raddolcisce, e prende a
fissarmi con meno esasperazione.
<<
Kiki, mi hai sempre detto che, per te, andare al Cimitero di
Godric’s Hollow, è sempre stato una cosa
importante. Non hai mai voluto che, oltre me, ci fosse qualcun altro.
Sbaglio, per caso? >>
Scuoto
la testa, in modo deciso.
Sto
per spiegargli cosa abbia sentito, nel prendere la decisione di
permettere a Malfoy di accompagnarmi, ma lui mi precede.
<<
Lo so che, il primo a rompere la tradizione sono stato io, quando ho
chiesto ad Hermione di venire con noi due. Ma questo non ti crea alcun
problema, no? >>
Annuisco.
<<
Certo che non è un problema. Hermione è una delle
persone più importanti della mia vita, lo sai. E capisco
anche quanto tu abbia costantemente bisogno della sua presenza.
Perché tu non vuoi farlo con me? >>
Per
poco non cade dalla sedia, strappandomi un sorriso.
<<
Porco Salazar, Kiki, stiamo parlando di Malfoy! Non puoi paragonarlo ad
Herm! >>
<<
Perché no? Godric’s Hollow è importante
per me, ed è anche una parte essenziale delle nostre vite.
Per questo significherebbe molto per me, che ci fosse anche Malfoy.
>>
<<
Donne! Più credi di averle capite, e più capisci
che ti sbagliavi di grosso! >>
Per poco Ruf non ci cacciava fuori dall’aula,
all’udire la frase che il mio intelligente fratellino aveva
deciso di pronunciare a voce alta, ma, per fortuna, questo non
è successo.
Ed io sono riuscita a
convincere Harry.
Quindi, dopo pranzo,
noi tre ci siamo alzati dal Tavolo Grifondoro, più Malfoy da
quello Serpeverde, e, sotto gli occhi di tutti, ci siamo diretti,
insieme, nell’Ufficio della Preside, dove l’avevamo
vista chiudersi, dopo aver mangiato al Tavolo dei Professori.
Non sarebbe stato
difficile convincerla a darci due permessi in più, per
allontanarci un’intera giornata dalla Scuola, e, questo, non
so per quale banale motivo, sembrava, per Harry e Malfoy, una
più che valida giustificazione per la loro decisione di
recarsi dal Capo D’Istituto solo uomini.
Le proteste mie e di
‘Mione sono state molte accese, ma questo non gli ha impedito
di fare di testa loro.
E lasciare me e la mia
migliore amica ad attendere in corridoio ben 33 minuti!
Per fortuna,
finalmente, sono riapparsi.
Sorvolando sui soliti
complimenti che quei due idioti si fanno, io ed Herm ci avviciniamo
risolute a Malfoy ed Harry.
<<
Bè?.. >> domando io <<
…non ditemi che avete fallito, altrimenti voi e il vostro
ego maschilista fareste meglio ad iniziare a correre! >>
Malfoy se la ride
bellamente, mentre Harry si limita a sorridere.
<<
Bambolina, ti pare che il grande Draco Malfoy fallisca?!
>>
Sia Harry che Hermione
lo guardano male, con un sopracciglio alzato, mentre io mi limito a
sorridere e scuotere la testa.
<< Scusa,
Furetto, ma se ho parlato praticamente solo io?! Se non era per me, col
cazzo che la Preside lasciava venire anche te ed Hermione!
>>
<< Vedi,
Potter, questo conferma la mia teoria che hai uno sguardo ristretto!
Non sei capace di cogliere la preziosità del mio aiuto!
>>
<<
Ovvero? Rendermi nervoso con la tua insopportabile presenza?
>>
<< No!
Chi credi che abbia sedotto il vecchio Avvoltoio con il suo fascino e
il suo charme? Se non era per il mio sguardo magnetico, allora col
cazzo che partivamo! >>
<< Oh,
certo… perchè il mio sorriso ammaliante dove lo
mettiamo? E poi il tuo sguardo non è magnetico,
più che altro è inquietante! >>
<<
Inquietante? Potter che ti sei fumato? Per non parlare del tuo sorriso
solo-nei-tuoi-sogni-ammaliante… io lo sistemerei nella
categorie “Mi serve per andare a cacare!”.
>>
<< Si da
il caso, caro Serpeverde da strapazzo, che il sottoscritto qui abbia
una marea di donne che venderebbero l’anima per andare a
letto con l’Eroe del Mondo Magico! >>
<< Certo,
come no…diciamo che la maggior parte di loro,
però, preferisce il Ragazzo Cattivo…
>>
Pronuncia le ultime due
parole con un ghigno talmente seducente, ed un enfasi tale che devo
seriamente trattenermi per non saltargli addosso davanti ai presenti,
decretando ufficialmente la fine dei giorni di Harry, della quale si
stava parlando prima.
Mentre io resto
intontita e con una figurata bava alla bocca, con l’eco delle
parole di Malfoy nelle orecchie che sibilano “Ragazzo
Cattivo…ragazzo cattivo…” alla stregua
di un film porno, è Hermione che prende in mano la
situazione.
<< Adesso
finiamola con la stronzata “Sono più sexy
io.” Devo dedurre, dal vostro patetico battibecco, che
l’avete spuntata con la Mcgranitt? >>
Il “Ragazzo
Cattivo” di cui si parlava prima sta per ribattere con un
“..Senti Mezzosangue patetico lo dici a quel..” ma
Harry lo interrompe, per evitare un nuovo litigio.
<< Si,
anche se la mia mente arguta e scattante… >>
<< Ottusa
e tardone… >> corregge per Lui Malfoy, che mio
fratello decide di ignorare.
<<
…abbia dovuto far fronte ad una complicazione: dobbiamo
passare la notte fuori. >>
Mando
un’occhiataccia a Draco per l’ennesimo insulto, che
mi risponde semplicemente facendo spallucce divertito, per poi alzare
un sopracciglio e rivolgermi curiosa ad Harry.
<< Come
mai? >>
<<
Stasera c’è un concerto degli Asshole* ad
Hogsmeade… >> risponde per Lui Malfoy
<< …e tutta l’area sarà
protetta peggio della Gringott. Ergo, non potremmo Materializzarci se
non a chilometri di distanza dalla Scuola a partire dall’ora
di pranzo, e, comunque, saremmo costretti ad attraversare tutta la
bolgia di fan urlanti e donne in preda ad una crisi ormonale. Il che
non è propriamente consigliabile, se si va in giro con un
figo come me… >> tutti e tre alziamo gli occhi
al cielo, Harry ed Herm scuotendo la testa disgustati, io sorridendo
esasperata << …quindi la Mcgranitt ci ha
consigliato di tornare a Scuola domattina. Secondo lei dover fare
chilometri a piedi per arrivare al Castello o uscirne, è
fattibile di giorno, come adesso, ma di notte l’ha
considerato troppo pericoloso. >>
<<
Quindi… >> interviene Harry <<
…io ho proposto l’unico posto sicuro dai
Mangiamorte che mi è venuto in mente, per stanotte: la Tana.
>>
<< Ecco,
Sfregiato, proprio di questo volevo discutere. Davanti alla Preside non
ho ribattuto, ma ti pare che l’ultimo erede della famiglia
Black e della famiglia Malfoy, un Nobile Purosangue come me, un alto
esponente dei Quartieri Alti della Comunità
Magica… si abbassi a chiedere ospitalità in
quella catapecchia dei Weasley?! >>
<<
Perfetto, Furetto. Che ne dici di restare a Scuola? >>
<< Non ci
provare, Sfigato con la mania di fare l’Eroe che non sei
altro! Verrò e basta! >>
<< Sei
tu, cretino di un figlio di una famiglia caduta in rovina che continua
a fare il ricco al cazzo, che, nemmeno siamo partiti, e già
cominci a dare problemi! >>
<< Cosa
hai detto?! Come osi, coglione da strapazzo! >>
<< Oso
eccome, invece, Furetto! >>
Seguono le soliti frasi
piene di parolacce, insulti, bestemmie, imprecazioni, minacce,
cattiverie ecc..
Potremmo davvero
scrivere un libro di insulti a questo punto.
Abbiamo sette anni di
odio di cui avvalerci.
Sette anni, in cui il
contenuto delle offese non è mai cambiato, ma la forma in
cui venivano sputate in faccia al nemico si.
Sono davvero originali,
questi due.
Sanno dirsi insulti
come “Potter” e “Malfoy” in
almeno…quanto fa 365 per 8?
<< Gli
Asshole… >> sussurra Hermione alla mia destra.
Mi giro verso di Lei e
ci scambiamo uno sguardo eloquente, iniziando a ridere in modo
malizioso.
Già, gli
Asshole…
Come dimenticare?
Il suono delle nostre
risatine raggiunge anche le orecchie dei due baldi giovani qui
presenti, e, magicamente e finalmente, mette fine al loro litigio.
Spostano gli sguardi
pieni di disprezzo che si puntavano l’un l’altro,
verso noi due, cambiando la loro espressione da “Adesso ti
ammazzo, stronzo” a “Che mi sono perso?”.
Io ed Herm, dal canto
nostro, non cessiamo di sghignazzare, lanciandoci occhiate eloquenti.
Il gruppo degli
Asshole, è uno dei più famosi del Mondo Magico.
Non
c’è ragazza che non abbia, almeno una volta,
desiderato portarsi a letto almeno uno dei tre ragazzi del gruppo,
indifferentemente se Koel, Slecht o Geil**, e non è ancora
nato il ragazzo, etero, che non abbia mai fatto una fantasia erotica su
Aileen, la cantante del gruppo.
Il fatto poi, che tutti
i quattro nomi sopraccitati siano semplici nomi d’arte, e che
nessuno sappia come, in realtà, i rispettivi genitori
abbiano battezzato le quattro stelle, non ha fatto che accrescere la
loro aura di mistero, insieme al loro fascino, e alle conseguenti
vendite.
Ma non è per
questo che io ed Herm stiamo ridacchiando.
Malfoy ed Harry
continuano a fissarci per un bel po’, tentando invano di
capire da soli il motivo di tanto divertimento.
Il primo a cedere
all’irritazione è Malfoy, che sbotta irritato:
<< Si
può sapere cosa avete da ridere tanto voi due?!
>>
Ci scambiamo
un’altra occhiata carica di sottintesi, io e la mia migliore
amica, prima che Lei, rivolta al suo ragazzo, non dica, sarcastica:
<< Chi
hai detto che suonerà stasera ad Hogsmeade?! >>
Un lampo di
comprensione attraversa gli occhi di Harry, ma è solo per
attimo.
Il sollievo per aver
capito il motivo del nostro divertimento, si trasforma subito in palese
fastidio, tanto che si rabbuia.
Malfoy,
però, non ci sta capendo un emerito cazzo.
E non si trattiene dal
palesarlo, innervosito.
<< Si
può sapere cosa cazzo sta succedendo, qui, Santo Salazar!?
>>
Stranamente
è Harry a rispondergli, con tono cupo ed imbronciato.
<< Queste
due streghe, insieme alla loro degna amica Ginny, hanno flirtato con i
tre idioti degli Asshole, tutto il giorno, durante il matrimonio di
Bill e Fleur Weasley. Probabilmente è questa la spiegazione
delle loro insulse risatine. >>
Alla spiegazione di
Harry, io ed Hermione scoppiamo finalmente in una sana risata, mentre
un lampo di gelosia attraversa gli occhi grigi in tempesta del
Serpeverde.
Il mio stomaco fa un
vero e proprio salto.
Ma è
Hermione a mettere il dito nella piaga, ulteriormente.
Guarda il suo ragazzo
ed il mio Principe delle Serpi, con aria fintamente vanitoso, ed
aggiunge un dettaglio importante a tutta la faccenda.
<< Koel,
Slecht e Geil sono rimasti molto colpito da noi tre. Tanto che, finita
la Grande Guerra, per elogiare la nostra indispensabile
presenza in prima fila contro Voldemort…ci hanno dedicato
una canzone. >>
Se Malfoy non fosse un
Serpeverde, o se semplicemente non fosse un Malfoy, avrebbe lasciato
cadere la sua mascella sul pavimento tranquillamente.
Invece si trattiene,
non riuscendo, però a nascondere del tutto la sua
irritazione.
Harry, invece, si fa
sempre più cupo.
<< Mai
sentito parlare di “Strong Queens”?
>> concludo io, rivolta principalmente al biondo.
Piaciuto vantarti di
come la maggior parte delle donne “Preferisce il Ragazzo
Cattivo…”?!
Malfoy, annuisce, con
aria tetra.
<< Si.
Pansy e Daphne mi hanno rotto le palle tutto Settembre con quella
canzone…. >> poi, fa una pausa, nel quale,
magari, si perde nei suoi ricordi, dove, magari, una Parkinson e una
Greengrass spensierate, lo perseguitavano canticchiando la suddetta
canzone.
Poi, riaffacciatesi nel
suo cervello, le parole del pazzo, una lampadina si accende, in modo
figurato ovviamente, accanto alla sua chioma bionda.
Eureka!
<< Un
momento… >> sposta lo sguardo da me ad
Hermione febbrilmente << …non ditemi che le
tre streghe di cui si parla nella canzone siete voi due e Fiammetta?!
>>
I petti gonfi
d’orgoglio, la postura più dritta, mento
all’insù, sorriso vanitoso, io ed Hermione
annuiamo, egocentriche più che mai.
Sia Harry che Draco si
zittiscono, per un bel po’ di tempo, mentre io e Lei iniziamo
a ricordarci delle carinerie che ci dedicarono a quel Matrimonio, e di
come la canzone ci rispecchi decisamente.
<<
Peccato che ci perdiamo il loro concerto… >>
<<
Capirai, finita la Scuola potremo vederne quanti ne vogliamo!
>>
<< Vero.
Dio, dobbiamo assolutamente dirlo a Ginny! >>
<< Santo
Godric, salterà di gioia! >>
<<
Decisamente! Diremo di salutarli anche da parte nostra…
>>
<<
Secondo me Gin lascia Seamus, stasera. >>
<< Povero
Seam! >>
E via discorrendo.
Solo una frase, a
testa, esce dalle labbra di mio fratello, e del
mio…ehm…Serpeverde-con-cui-condivido-forse-una-relazione-non-ancora-definita.
<<
Sfregiato, non mi interessa se allunghiamo, ma da Hogsmeade non si
passa. >>
<< Per la
prima volta in otto anni, devo mostrarmi d’accordo con te,
Furetto. >>
<< Ed io
dovrei far guidare una donna?! Mentre il mio gigantesco ego maschile se
ne resta dietro?! >>
<< Si,
Malfoy, per l’ennesima volta! Io guido, tu stai dietro! Cosa
c’è di tanto difficile? >>
<< Cosa
c’è di tanto difficile?! Permettere di calpestare
il mio orgoglio maschile, ecco cosa c’è!
>>
<< Sei
assurdo, se nei consapevole?! >>
<< Potrei
dirti la stessa cosa, bambolina, sai? >>
<< Ti pare
che affido la mia vita, alla guida di uno che non sa nemmeno
pronunciare il nome del nostro mezzo di trasporto? >>
<< Ma
è logico! Voi usate squallidi aggeggi Babbani per spostarci!
Io opto ancora per le scope! >>
<< Te
l’avrò detto un miliardo di volte! Queste moto
possono tranquillamente volare, e possiamo spostarci meglio nelle zone
Babbane, dove non è consigliabile Smaterializzarci! Secondo
te come la prenderebbe un povero vecchietto che, passeggiando per
strada, si vede apparire all’improvviso quattro ragazzi dal
nulla?! Si prenderebbe un infarto! E violeremmo lo Statuto di
Segretezza! >>
<<
Ascoltami, bambolina, non me ne frega una sega né del
vecchietto, né dello Statuto, né di tutto quanto
il resto. Non permetterò mai ad una donna di guidare al
posto mio! >>
Inutile starvi a raccontare come sia andata a finire.
Ovvero, l’ho spuntata io.
A causa del concerto di oggi, non ci si può Materializzare o
Smaterializzare all’interno di un perimetro ben delineato,
che conta un bel po’ di chilometri lontani dalla Scuola.
Per non parlare del fatto che dobbiamo scegliere un luogo disabitato e
isolato per Smaterializzarci a Privet Drive, dato che piombare
direttamente in una Casa è fuoriluogo, oltre che vietato
dalle Leggi Magiche.
Non possiamo nemmeno usare la Metropolvere, dato che, comunque, per
andare a Godric’s Hollow avremmo comunque dovuto trovare una
soluzione alternativa, a causa della totale assenza di una camino nel
Cimitero.
Quindi, la soluzione migliore che io, Hermione ed Harry abbiamo
trovato, è stata quella di superare il Perimetro Incantato
con le moto, Smaterializzarci nella zona di campagna appena fuori
Little Whinging, raggiungendo il numero Quattro di Privet Drive sempre
con i nostri bolidi a due ruote.
Dopo di che ci dirigeremmo a cavallo dei nostri fidi destrieri qualche
chilometro più a nord, fino a che non saremo abbastanza
vicini alla nostra meta per Smaterializzarci direttamente al Cimitero.
Fin qui tutto bene.
L’unico neo di tutta questa faccenda è Malfoy.
Non gli piacciono poi molto le parti della nostra tabella di marcia che
includono le moto.
Ovviamente, essendo un Purosangue e non avendo mai visto aggeggi del
genere, tutti quanti abbiamo dato per scontato il fatto che avrei
guidato io.
Invece per il Principino non era affatto logico, ed ho dovuto ascoltare
non poche lamentele.
Fortunatamente, quando ero sul punto di usare la Bacchetta, si
è convinto, ed adesso fuma placidamente una sigaretta sul
sedile di dietro, mentre io dirigo tranquillamente la mia moto tra le
nuvole.
Harry mi affianca con la sua, superando ed essendo superato a tratti,
mentre Hermione, da sempre intimorita dalle altezze, gli è
ben ancorata alla vita.
Sento il busto di Malfoy venire a contatto con la mia schiena, mentre
mi si avvicina per sussurrarmi:
<< Io scommetto 10 Galeoni che la Mezzosangue tra poco
vomita sulla giacca dello Sfregiato! >>
Volto il capo di tre quarti, giusto il tempo per guardarlo male, ed
ammirarlo nel suo sexy ed assolutamente nuovo look da Motociclista
Babbano.
Generalmente si era sempre vestito con camicie della migliore stoffa,
giacche rifinite con le migliori cuciture, scarpe tra le più
costose in circolazione, pantaloni della migliore pelle o della
più pregiata qualità.
Adesso, invece, con una semplice maglietta a maniche corte, dei jeans
Levi’s scuri, una giacca di pelle e delle Converse basse
verdi, sembra meno ricco del solito, ma non meno attraente.
Però, devo ammetterlo, è meno Lui.
<< Si, Herm ha sempre avuto paura delle altezze. Ma se
osi prenderla in giro ti scatto una foto così vestito, e le
distribuisco in tutta la Scuola! >>
<< Non oseresti! >>
<< Lo sai che lo farei… >>
rispondo, con tono ovvio.
Al quale ne segue la sua risata.
Bella…
So che starete pensando che, alla fin fine, non è che io gli
abbia fatto chissà quale minaccia.
In effetti, a detta mia, vestito così sta benissimo.
Ma Lui non è affatto d’accordo.
Punto primo: “Tutto quello che ho indosso costa meno dei miei
attuali boxer.”
Punto secondo: “Questi indumenti sono stati fabbricanti da
Maghi o Elfi domestici ignoti.”
Punto terzo: “Non sono affatto di classe.”
Punto quarto: “E’ roba dello Sfregiato.”
Ebbene si, miei cari.
Gli abiti che Sua Maestà ha indosso, sono di Harry.
Inutile starvi a dire delle due ore di discussione, sia con il
Grifondoro che con il Serpeverde, per convincere entrambi ad indossare
o prestare abiti al o del proprio nemico.
Ma Draco Malfoy, dopo aver insistito per venire a Privet Drive con il
suo mantello da viaggio “Sono un mago, cazzo, e voglio
vestirmi come tale!”, si sarebbe certamente presentato con
3.000 galeoni addosso, in abiti.
Certamente le converse di Harry sono più pratiche e comode,
per camminare, correre, e, nell’eventualità,
combattere.
Il Principe delle Serpi ha usato un Incantesimo “Gratta e
Netta” sui vestiti prima di indossarli, completando il tutto
con un disinfettante, mentre Harry è deciso a bruciare
tutto, alla fine di questa giornata.
E se qualcuno sta pensando che sono entrambi degli idioti, ha la mia
completa approvazione.
<< Kiki!... >> mi chiama Harry
<< …siamo fuori dal Perimetro Protetto.
Scendiamo, così possiamo Materializzarci. >>
Annuisco semplicemente.
<< Reggiti forte, Principino, non vorrai
cadere… >> avviso il mio passeggero.
Il quale si spinge maliziosamente verso di me, poggiando la testa sopra
la mia spalla, con le labbra vicinissime al mio orecchio, ed il suo
respiro a solleticarmi il collo, mentre mi circonda la vita con le
braccia, in modo lento e decisamente sensuale.
Brutto stronzo lo sta facendo apposta!
<< Non preoccuparti bambolina…
>> sussurra divertito, in risposta alla mia espressione
stupita, mentre le sue mani hanno afferrato la pelle e la carne appena
sopra la mia femminilità
<< …Terrò le mani a
posto…per il momento. >>
Ed è mentre sento vicino la pelle del viso, il suo ghigno
aprirsi, che rischio di cadere dalla moto, mentre scendo in picchiata,
preceduta da Harry.
Il candore delle nuvole, ed il fresco vento della velocità,
iniziano a dissiparsi, mentre tutti e quattro sembriamo intenzionati a
tuffarci in verde mare d’erba.
Vedo Hermione stringersi forte ad Harry, e nascondere la testa dietro
la sua schiena.
La moto di mio fratello è arrivata a pochi centimetri dal
suolo, quando Lui la alza bruscamente, facendo strillare Herm per lo
spavento.
Ma, per la gioia della sua ragazza, l’atterraggio
è dolce e perfetto.
Un po’ come il mio.
Certo, non arrivo a sfiorare il terreno con la ruota, prima di
raddrizzarla, e Malfoy, al contrario della Grifondoro non si scompone
minimante, ma, in fondo, l’insegnamenti di Harry sono valsi a
qualcosa.
Spengo il motore, giusto in tempo per sentire la risata del Prescelto,
ai rimproveri della sua ragazza. “Sei troppo spericolato!
Vogliamo parlare della discesa in picchiata?! Come ti è
saltato in testa?!”.
Alzo gli occhi al cielo, e Malfoy, scendendo con me da
“Questo stupido e rumoroso aggeggio Babbano”,
ghigna divertito.
<< Sfregiato, vederti litigare con la tua sposina
è sempre uno spasso. Anche se non so mai per chi fare il
tifo. >>
Harry lo manda semplicemente a farsi fottere, mentre tira fuori
dall’apposita giuntura dei jeans, puntandola contro la sua
moto, e poi contro la mia.
<< Reducto. >> pronuncia distrattamente,
mentre le dimensione dei nostri mezzi di trasporto diminuiscono a vista
d’occhio.
Raggiunte quelle di una Cioccorana, le porgo ad Hermione
affinchè le riponga nella mitica borsetta senza fondo,
quella del matrimonio di Bill e Fleur.
Senza dire una parola, Harry afferra la mano di Hermione, ed insieme,
in un sonoro schiocco, si Smaterializzano.
A questo punto, arriva in me la consapevolezza che…
<< Cazzo. Sto tornando a Privet Drive. >>
Sussurro, in maniera del tutto stupita, come se me lo avessero appena
detta, ed io non abbia appena guidato per una mezz’ora
abbondante, proprio verso la mia vecchia
“Abitazione” Babbana.
Sto tornando nel posto che ho odiato per anni, dove sono stata
maltratta sin da piccola, dove non ho mai voluto pronunciare la parola
“Casa”, dove la mia natura di strega mi
è stata nascosta, e quasi negata, dove mi hanno fatto
sentire inutile e sbagliata, anziché magica, dove la dolce
memoria de miei genitori viene deliberatamente insozzata con rancore ed
invidia.
Ed io ci sto tornando.
Sento dei passi avvicinarci, e subito il profumo di Draco mi entra
nelle narici.
Si accosta a me, e sentire il suo petto a contatto con la mia schiena,
il ritmo del suo respiro contro la pelle, le sua dita sfiorarmi le
braccia, ed il suo respiro muovermi leggermente i capelli, mi rilassa
decisamente.
<< Fammi strada, Bambolina. >> mi sussurra,
poco prima che mi decida a Smaterializzarmi a mia volta e raggiungere
Harry.
Si, sto tornando a Privet Drive.
Ma con me c’è Harry.
Con me c’è Herm.
Con me
c’è…Lui.
Esattamente come Hogwarts, come King’s Cross, come Hogsmeade
o come tutti gli altri posti in cui avevo sempre vissuto prima della
Grande Guerra, e che, ritornandoci dopo la morte di Voldemort avevo
trovato identici a come li ricordavo, anche Privet Drive è
rimasta invariata.
Mentre svolto l’angolo, a cavallo della mia fida moto, per
ritrovarmi nella casa dove ho passato tra i momenti più
brutti ed umilianti della mia infanzia, però, mi ricordo
che, infondo, è passato solamente un anno e mezzo.
Solo che, per me, l’anno di vagabondaggio alla ricerca degli
Horcrux, ne vale per 12.
Freno, sentendo stridere le gomme contro l’asfalto, e dopo
qualche secondo Harry fa lo stesso, mentre tutti e quattro scendiamo
dalle moto.
Do un’occhiata più accurata a ciò che
mi circonda.
Le case, con i loro giardini, sono simmetriche e schifosamente ordinate
come sempre.
L’erba perfettamente tagliata, le macchine dei vicino
perfettamente lavate e parcheggiate, i vetri perfettamente lucidi, le
case perfettamente uguali.
Vedo una nostra vecchia vicina, una donna anziana senza un cazzo da
fare della sua esistenza, spiarci dalla finestra, spalancando gli occhi
in stile Dobby, quando, toltici i caschi, riconosce sia me che Harry.
I nipoti delinquenti
della famiglia del numero 4 che ritornano a far visita nel rispettabile
e fottutamente noioso quartiere di Little Whinging.
<< Ehi Kiki… >> mi chiama Harry,
con un sorriso divertito << …dove aveva detto
zio Vernon, che andavamo a scuola? >>
La stessa espressione aspramente divertita si apre sul mio volto.
<< Nel Centro di Massima Sicurezza San Bruto per Giovani
Criminali Irrecuperabili. >>
Sia Hermione che Draco scoppiano a ridere, mentre io ed Harry scuotiamo
mestamente la testa.
Appoggio i due caschi sul manubrio della moto, parcheggiata accanto al
vialetto del numero 4, e mi volto verso Harry.
<< Andiamo? Prima che la vecchietta del numero 7 muoia di
infarto alla nostra vista. >>
Tutti e tre si girano automaticamente verso l’abitazione da
me indicata e, se Harry ed Hermione decidono semplicemente di ignorare
l’anziana curiosa, Malfoy non è dello stesso
avviso.
Con arroganza e strafottenza alza la mano a mo’ di saluto.
<< Buongiorno Milady! Lo so, lo so. Sono il ragazzo
più bello che ha mai visto! >>
Sbuffando, gli afferro il braccio e lo trascino di peso verso la casa
dei miei zii, seguita da dei disgustati Harry ed Hermione.
Senza farmi vedere, apro la porta con un
“Alohomora” non verbale, ed apro la porta.
Quasi non sento quando la mia migliore amica la richiude alle mie
spalle, troppo persa nei ricordi.
Le scale che portavano alla nostra camera.
Il ripostiglio del sottoscale dove ci facevamo dormire i primi anni.
Il salotto.
La cucina, dove zia Petunia passava la maggior parte del suo tempo.
Il divano davanti alla Tv, dove zio Vernon passava la maggior parte del
suo tempo.
Il tavolo da pranzo, non molto distante dal frigo, dove
Dudley passava la maggior parte del suo tempo.
Guardandomi intorno silenziosa, percorro lo stesso corridoio che ogni
volta ero costretta a fare per andare a prendere la posta, posando un
occhio di riguardo sul nostro caro ripostiglio.
Arrivo nella luminosa sala da pranzo, sorridendo amara a tutte le
colazioni che mi hanno obbligata a preparare, a tutti i regali che ad
ogni Natale affollavano il divano, diretti solo a Dudley, a tutte le
volte che io ed Harry ci siamo nascosti fuori dalla finestra per
ascoltare il telegiornale, a tutti i cartoni ed i programmi scemi che
Dudley ci ha costretto a vedere in Tv, a tutti i pranzi in cui vedevamo
nostro cugino abbuffarsi di dolci, mentre noi eravamo costretti a
sorbirci i broccoli ammuffiti di qualche vecchia parente.
A tutte le fughe da Big D e i suoi amici, ai pomeriggi a casa della
signora Figg, ai litigi con gli zii, alle serate trascorse a mangiare
fuori casa, a tutto quello che abbiamo dovuto patire per leggere la
lettera di Hogwarts.
<< Che schifo. Qui c’è puzza di
Babbani. >> commenta Malfoy, appena arrivatomi affianco.
<< Razzista… >> commenta
Hermione, mentre osserva ogni reazione sul volto di Harry.
Reazioni che, essenzialmente, si riducono ad un solo sentimento: apatia.
Poi, la mia attenzione ricade su Draco Malfoy.
L’ho sempre visto camminare con arroganza per i corridoi di
Hogwarts, per le strade di Hogsmeade, stravaccarsi sul divano delle sua
Comune come se gli appartenesse, una volta l’ho persino visto
a casa sua.*
E mi è sempre sembrato nato per trovarsi lì.
E Lui, certamente, si è sempre sentito così.
Ma, credetemi, non c’è niente di più
strano, fuori luogo, divertente e scioccante, di vedere il Principe
delle Serpi in una casa Babbana.
A Privet Drive, poi, dove ogni cosa è esattamente
l’antitesi del nostro Mondo.
Inizia ad aggirarsi per il salotto con una faccia inespressiva, ed a
tratti schifata, mentre guarda cose che per me sono perfettamente
normali, come il televisore, la lavastoviglie, il microonde, il
tostapane, come se fosse aggeggi alieni.
Continua a lasciar cadere il suo sguardo indagatore ovunque per una
abbondante manciata di minuti, durante la quale nessuno dei quattro
spiccica parola.
Poi, il suo occhio cade sul davanzale vicino alla finestra, dove ci
sono varie foto di Dudley da piccolo, da ragazzino ed più
recenti, di zia Petunia e zio Vernon durante il loro matrimonio, ed una
persino di tutti e tre felicemente insieme.
<< Vostro cugino sembra più grasso di
Goyle… >> commenta, facendo ridere sia me, che
Hermione.
Poi, con aria più stupita, aggiunge:
<< Oh cazzo, ma queste foto non si muovono!
>>
Harry lo prende in giro sprezzante, Hermione si accoda al suo ragazzo,
mentre io mi avvicino al davanzale, e quindi a Lui.
La mia idea era di sistemarmi accanto a Malfoy, per spiegargli
pazientemente la sottile differenza tra Mondo Magico e Mondo Babbano,
ed analizzare la foto insieme a Lui, ad una distanza decisamente
normale.
Ma il mio corpo non si trova d’accordo.
Mi ritrovo attaccata al suo fianco, mentre il mio naso quasi tocca il
suo collo, a bearmi del suo eccitante profumo.
Prendo una delle foto che stava guardando, precisamente quella dei tre
Dursley insieme, e la avvicino a me maggiormente, guardandola con
rancore.
<< Sai, difficilmente vedrai mai una foto Babbana
muoversi. >> spiego.
Annuisce, solleticandomi la pelle con i suoi capelli.
Poi, il suo sguardo sulle foto si fa critico, ed aggiunge una
considerazione.
Parla con un tono sussurrato, segno che si sta rivolgendo solamente a
me.
<< Tu non ci sei in nessuna foto. >>
Sorrido amara, mentre rimetto esattamente dov’era
l’immagine della famigliola felice.
<< Te l’avevo detto che non ci siamo mai
sentiti a casa qui. Diciamo che i rapporti con i Dursley non erano dei
migliori. >>
Ghigna, divertito.
<< Allora non sono l’unico a trovare tuo
fratello un idiota, e te insopportabile. >>
Dal tono che usa, nella sua frase, si capisce come, nella parte in cui
il complemento oggetto è la sottoscritta, le sue intenzioni
siano prettamente di prendermi in giro.
Faccio finta di offendermi, e gli tiro un pugno contro la spalla.
<< Brutto stronzo… >> sillabo,
mentre intraprendiamo una piccola lotta, in cui io mi sforzo con tutta
me stessa di fargli un bel livido, e Lui se la ride, con aria da
superiore, mentre riesce a parare la maggior parte dei miei colpi.
Lo faccio arretrare leggermente, mentre continuo la mia faticaccia,
irritandomi sempre di più del fatto che, invece, Lui non
mostri un benché minimo senso di stanchezza, quando,
bloccandomi i polsi in una sola mano, con l’altro braccio mi
stringe la vita, facendomi cadere sul divano.
Ma, durante la caduta, insinuo il piede destro tra i suoi, vendicandomi
e facendolo cadere sul sofà insieme a me.
Mi cade addosso, mentre la risata che la nostra buffissima caduta mi ha
causato, mi muore sulla labbra, a causa delle vicinanza con le sue.
I nostri nasi si sfiorano, mentre Lui cattura i miei occhi con i suoi,
ed io perdo completamente la testa.
Tanto che, quando avvicina il viso al mio, non faccio nulla per
scostarmi, da vera incosciente.
Anzi, accolgo le sue labbra felicemente, constatandone e stupendomi
ogni volta della loro morbidezza e della loro sensualità.
La sua lingua si insinua nella mia bocca, ed io, folle, concedo pieno
accesso.
Le do decisamente il benvenuto, facendola giocare e lottare con la mia,
muovendo la testa per approfondire il contatto sempre di più.
Mi spingo contro di Lui, esattamente come fa Malfoy, cercando di
penetrare nella bocca dell’altro in profondità
sempre maggiori.
Solo quando sento i miei polmoni supplicare per un po’ di
ossigeno, pregandomi in ginocchio di staccarmi da quelle labbra, per
evitare morte per soffocamento, allora mi decido a mettere fine al
bacio.
Ci allontaniamo, ed io ho bisogno di restare qualche secondo ad occhi
chiusi, per riprendermi il lume della ragione.
Devo pensarci un po’ per ricordarmi dove sono.
Privet Drive, giusto.
Divano di casa Dursley.
Io, Harry, Hermione e
Malfoy ci siamo arrivati poco fa.
Barriere Magiche, esatto.
Ed io ed il mio Principe
Serpeverde abbiamo appena smesso di baciarci.
Si, si.
Un momento.
A questo pensiero spalanco gli occhi, alzando il busto di scatto,
facendo cadere Malfoy di lato, sul divano.
Cazzo.
Ci siamo appena baciati.
Davanti ad Harry.
Preoccupata oltre ogni dire per la reazione di mio fratello a questa
erotica scena, mortale per i suoi nervi già duramente
provati, cerco il suo sguardo con il mio, sperando vivamente che il suo
cuore batta ancora per lo shock.
Giro la testa a destra e sinistra, cercando in un tutto il salotto, ma
niente.
Mi accorgo, con sollievo, che nessun Harry Potter, morto o vivo, si
trova nella cucina-salotto dei Dursley.
Tiro un sospiro di sollievo, che non passa inosservato al mio amante,
qui di fianco.
Si tira seduto anche Lui, arrivando con le labbra pericolosamente
vicino al mio orecchio.
<< Se cerchi lo Sfregiato, è da quando ti sei
avvicinata a me, mentre guardavo le foto, che è uscito con
la Mezzosangue. Saranno andati in qualche sgabuzzino a
scopare… >>
Lo guardo male, per il tono osceno con cui ha pronunciato
l’ultima parola, rendendomi conto di non aver affatto sentito
la mia migliore amica e mio fratello uscire dalla stanza.
Ma poi mi ricordo della vicinanza intima tra me e questo mio peccato
personale, e tutto si fa più chiaro: quando la mia pelle viene a
contatto con la Sua, tutti i miei sensi si concentrano su di Lui. E non
sento altro.
<< Allora… >> chiedo, sorridendo
<< …che ne pensi di Privet Drive numero 4?
>>
Si guarda intorno.
I suoi occhi cadono un po’ ovunque, soffermandosi
specialmente sugli elettrodomestici di cui ignora il nome, per poi
puntarsi di nuovo su di me, e dare un giudizio complessivo.
<< Fa schifo. >> ripete, confermando la sua
prima impressione di questo luogo.
Io rido, cristallina, ed è allora che Lui mi attira
nuovamente a sé in un bacio mozzafiato.
Stiamo giusto per ricadere di nuovo bell’e distesi sul
divano, quando dei passi ci trascinano nel mondo normale.
Salutiamo, momentaneamente,
il mondo della Lussuria, interrompendo il bacio giusto in tempo per
permettere che Harry, appena entrato nel salotto insieme alla sua dolce
metà, ci veda separati da una distanza normale.
Sto appunto notando i capelli scompigliati dei miei due amici, il
colletto storto di Harry, e le labbra decisamente più gonfie
e rosse di Herm, quando mio fratello mi avvisa:
<< Eravamo nella nostra vecchia camera, e
l’abbiamo notato dalla finestra… >>
Non faccio in tempo a chiedere a chi si stesse riferendo Harry, che il
rumore della porta mi fa balzare in piedi.
Non so come mai, ma il cuore prende a battermi velocemente.
Sento Malfoy alzarsi a sua volta, e posizionarsi accanto a me.
La maniglia si abbassa, ed io tento di sciogliere il groppo che mi
è salito alla gola.
Perché, quando la porta si apre, la possente figura di
Dudley Dursley ritorna nel mio campo visivo dopo non so quanto tempo.
Poggia noncurante le chiavi su una piccola mensola accanto alla porta,
ma poi, alzando lo sguardo si accorge di noi.
Per poco non cade, per lo stupore, mentre spalanca gli occhi porcini, e
prende a spostare febbrilmente lo sguardo da me, ad Harry, ai due
sconosciuti.
Sguardo, ricambiato da tutti e quattro i presenti.
Nel complesso, posso dire che Dud non è cambiato quasi per
niente.
Sempre gli stessi occhi da maiale, gli stessi pagliosi capelli biondi,
sempre lo stesso look da apparente
figo di quartiere.
Magari, però, se ogni estate passata che tornavo in questa
maledetta casa lo trovavo ingrassato sempre più, adesso,
invece, è il contrario.
Sembra dimagrito.
Leggermente, però, eh!
Restiamo a fissarci sotto shock per almeno cinque abbondanti minuti, in
assoluto silenzio.
Che mi decido, stufa, a rompere.
<< Ciao Big D. Come va? >>
Non mi risponde.
Anzi, mi guarda con più stupore di prima.
Ok, ho sempre saputo che fosse un po’ ebete, e va bene essere
stupiti…ma adesso riprenditi figliolo mio!
<< Chissà come mai…
>> ribatte Harry << …ho sempre
preferito chiamarti Didino Piccino. >>
Rido, squillante, mentre Draco ed Hermione ci guardano dubbiosi, ed
Harry se la ghigna.
All’insulto, però, Dudley si riprende.
E, con un filo di voce, risponde.
<< Che ci fate qui? >>
<< Oh, grazie Dud. Stiamo bene anche noi, gentile da
parte tua interessarti! >> fa del sarcasmo Harry,
facendomi sorridere.
Ma nostro cugino non coglie l’ironia.
Tanto che ripete:
<< Che ci fate qui? >>
Alzo gli occhi al cielo, e sospiro.
<< Ricordi Lord Voldemort? Il grande bastardo che aveva
combinato un enorme casino nel Mondo Magico…
>> storce il naso a queste ultime due parole, in un gesto
pieno di disgusto, e Malfoy stringe i pugni, rabbioso <<
…e che dovevamo sconfiggere? Bene. Morto stecchito. Ma i
suoi seguaci? Ancora in giro a rompere i coglioni. Ergo, siamo qui per
erigere una Barriera Magica a protezione della casa. >>
<< Siamo in pericolo? >> domanda,
preoccupato.
Hermione, parlando per la prima volta da quando mio cugino è
tornato a casa, scuote la testa.
<< No, non lo siete. Dubitiamo fortemente che i
Mangiamorte… >> poi, allo sguardo dubbioso di
Dudley, aggiunge: << …i seguaci di Voldemort,
vi prendano di mira. È solo una precauzione per stare
più tranquilli. >>
Mio cugino guarda la mia migliore amica come se fosse un cane a tre
teste.
Quasi sento il cervellino di Dudley macchinare veloce, ed affannoso.
Amica di quei due
strambi dei miei cugini + parlare di barriere magiche + conoscere i
Mangia-Qualcosa = Strega = Stare
alla larga.
Harry se ne accorge, dello sguardo diffidente che rivolge alla sua
ragazza, e, infastidito, coglie al volo l’occasione per
presentare gli sconosciuti.
<< Dudley, ti presento Hermione. La mia ragazza.
>>
Sottolinea, le ultime tre parole, con un tono minaccioso, come a
sottolineare: “E’ la mia ragazza, ergo sii cortese
con lei altrimenti, dato che, se ti dico che ti Crucio non mi capisci,
ti pesto.”
La presentata in questione abbozza un sorriso educato, porgendo la mano
a mio cugino, non rinunciando ai convenevoli, aspettando che lui la
stringa.
Cosa che avviene dopo qualche secondo di smarrimento, da parte del
Babbano, che non le risparmia nemmeno la tipica smorfia diffidente che
la famiglia Dursley assume davanti a tutto quello che ha a che fare con
il Mondo della Magia.
Harry mostra di non gradire affatto, come nostro cugino sta trattando
la sua amata Hermione, ma si trattiene dall’urlargli contro.
<< Lui, invece, è Draco. >>
Non aggiungo nessun epiteto, come ha fatto mio fratello, mentre
presento il ragazzo che mi sta di fianco al mio
“adorato” cuginetto.
Presentarlo come “Il mio ragazzo” mi sembrava
fuoriluogo dato che nessuno dei due ha ben chiarito la faccenda, dopo
lo scioccante “Ti amo”.
Ed anche come “Un mio amico” non era
affatto il caso.
Sarebbe stato troppo riduttivo, e poi, se c’era una cosa che
Kimberly Potter e Draco Malfoy non sono mai stati, né
saranno mai, quella è proprio l’essere amici.
O Ti amo, o Ti detesto.
Non ci sono vie di mezzo possibili per noi due.
Didino si gira verso Malfoy, e si guardano in cagnesco per un bel
po’ di tempo.
La cosa è decisamente ridicola.
Draco discrimina Dudley perché è un Babbano, e
Dudley discrimina Draco perché è un Mago.
Entrambi credono che l’altro sia feccia, per una sola e unica
ragione di sangue, Magico, o Babbano.
Mi viene quasi da ridere.
Fatto sta che Malfoy non porge la mano a mio cugino, e mio cugino non
lo fa con Lui.
Se fossimo in un film, adesso una folata di vento gelido farebbe
tremare tutti i presenti.
A rompere il silenzio, imbarazzata, sono io.
In realtà speravo in Harry, ma Lui è troppo
gongolante mentre osserva due delle persone che più non
sopporta al mondo, detestarsi a vicenda, ed uccidersi con lo sguardo.
In una eventuale rissa tra i due, non so davvero per chi tiferebbe.
<< Ehm…Dud... >> finalmente si
decide a smettere di freddare il mio Principe delle Serpi, e mi rivolge
uno sguardo apatico << …se avete finito di
disprezzarvi con lo sguardo…potremmo spostarci
dall’Ingresso? >>
Annuisce impercettibilmente, lancia un’altra occhiata gelida,
perfettamente ricambiata, a Malfoy, e ci supera, dirigendosi
velocemente in frigo.
Afferra velocemente una bottiglia d’acqua fresca, e prende a
berne lunghi sorsi disperati.
Qualcosa mi dice che stia cercando di riprendersi dallo stupore.
Noi quattro, seguito mio cugino, decidiamo di non aspettare alcun
invito per sederci, ed occupiamo tre quarti del divano con i nostri
sederi.
In sequenza, ci siamo accomodati sull’amato sofà
di zio Vernon, Harry, Hermione, io e Malfoy.
Riposta la bottiglia in frigo, senza preoccuparsi minimante di chiedere
anche a noi se volessimo favorire, Dudley ci si avvicina di nuovo,
prendendo una sedia e mettendosi a sedere, rigido, di fronte a noi.
E di nuovo cala il silenzio.
L’unico che non sembra imbarazzato, ma che, al contrario,
sembra divertirsi un modo, è proprio Malfoy.
Il silenzio è il suo habitat naturale, per non parlare del
fatto che crea notevole imbarazzo ad un Babbano, che si sente in
soggezione, e a tre Grifondoro che, nelle chiacchiere, ci devono
sguazzare un minuto si e l’altro pure.
<< Allora… >> sempre io
<< …zia Petunia e zio Vernon dove sono?
>>
La buona educazione ci impone di aspettarli, come minimo, prima di
riempire la loro casa di Magia.
Mio cugino mi guarda, sempre più a disagio, e risponde in un
sussurro.
<< Sul frigo, prima, ho letto che sono andati a fare la
spesa. Dovrebbero tornare a momenti. >>
In effetti, lanciando un’occhiata fugace
all’elettrodomestico sopraccitato, noto come un tipico
post-it Babbano giallo evidenziatore faccia bella mostra di se.
E si ripiomba nel silenzio.
<< Herm… >> esordisce Harry
<< …mi daresti una Tutti i gusti + 1 alla
menta? Quelle che ci siamo portati da Hogwarts. >>
La curiosità di Dudley sale alle stelle non appena sente
nominare “… alla menta”, gusto che
adora, ma non appena le parole di Harry gli confermano la provenienza
magica di quel presunto cibo, la sua fame viene smorzata.
Hermione annuisce, estrae la Bacchetta dalla tasca dei jeans, e Appella
a se la borsetta di Mary Poppins dal tavolo.
Gesto normale, a cui nessuno dei quattro fa caso, mentre osserviamo
distrattamente Harry mettersi in bocca una caramella come se niente
fosse.
Ma della stessa idea non è mio cugino.
Alla vista della Bacchetta di Herm ha spalancato gli occhi come non
aveva ancora fatto oggi, il che è tutto dire, e quando le ha
visto compiere una Magia, per poco non cadeva dalla sedia svenuto.
Sul suo volto, c’è puro terrore.
Dudley ha sempre avuto una fottuta paura della Magia.
Hermione si scusa con lo sguardo, Harry fa un sorrisetto divertito, io
ignoro la faccenda.
Ma Malfoy si esibisce un ghigno malandrino, rivolgendo a mio cugino la
sua migliore espressione divertita.
Prima regola, Big D: mai mostrare le tue paure ad una Serpe.
<< Allora, Dud… >> comincio io,
per interrompere il secondo scambio assassino di sguardi tra il Babbano
ed il Mago accanto a me. << …come va?
Insomma…lo so che senza di noi qui è una palla,
ma vi siete ripresi dal dolore della nostra scomparsa? >>
Sarcasmo.
Tanto, tanto sarcasmo.
Harry ed Hermione ridono, mentre Dudley, sebbene abbia gli occhi fissi
su di me, non accenna a smettere di lanciare occhiate preoccupate,
miste a sprezzanti, a Draco che, al contrario se la sta bellamente
ridendo sotto i baffi.
<< Ehm… no. Va…va tutto bene qui.
>>
<< Sai… >> lo richiama Harry
<< …abbiamo ricevuto la tua lettera.
>>
Occhiata ad Harry, occhiata a me, sguardo assassino, con una goccia di
sudore che gli imperla la fronte verso il Principe delle Serpi.
Ammonisco con lo sguardo il biondastro, ma la sua espressione da vero
bastardo non accenna a svanire dal suo volto, anzi, se possibile
aumenta sempre più mentre si sfila dalle dita
l’anello di famiglia, quello con il serpente
d’argento incastonato, ed inizia a rigirarlo tra le dita,
senza distogliere lo sguardo dal povero Dudley.
<< Già… >> risponde
mio cugino, cercando di ignorare il biondastro, grattandosi la nuca
<< …quell’uccellaccio non voleva
davvero lasciarmi in pace.*** >>
Annuiamo, tutti e tre, mentre Malfoy ha iniziato a sfilarsi la
Bacchetta dalla giuntura dei jeans.
Sempre senza smettere di ghignare.
Ancora silenzio.
Un po’ più lungo degli altri, stavolta.
Incredibilmente rotto da Dudley stesso.
<< Ehm…Kim… Lui…
>> ed indica Malfoy, accanto a me, con sguardo cattivo
<< …sarebbe il tuo ragazzo? >>
Non mi stupisco più di tanto dell’improvviso
interessamento di mio cugino della mia vita, perché sono
certa che mi ha posto quella domanda, solo per disperazione.
Parlo per esperienza, se vi dico che Draco Malfoy, con
l’immenso peso del suo sguardo, ha la capacità di
metterti terribilmente in soggezione, e farti sparare la prima cazzata
che ti passa per la testa, pur di distrarti dalla sua presenza.
Ma, il problema, resta comunque.
Mio cugino non lo sa, ma ha decisamente scagliato una bomba.
Nucleare, aggiungerei.
Sia mio fratello che la mia migliore amica mi guardano con vivido
interesse, dato che, questa, è certamente una domanda che
assilla anche loro.
Certamente non vedono l’ora che io risponda.
Ma non so davvero che cazzo dire…
<< Ehm…noi… ecco…
>>
<< Ci sposiamo a Giugno. >> completa la
frase, per me, Malfoy.
Inizialmente tiro un sospiro di sollievo, al fatto che Lui si sia
caricato il fardello di questa risposta sulle sue spalle.
Ma poi, qualcosa nel mio cervello inizia a macchinare.
Ci.
Sposiamo.
A.
Giugno.
Giugno = normale mese dell’anno.
A = preposizione. In questo caso collegato ad una proposizione
temporale.
Sposiamo = voce del verbo sposare. Che bel verbo…davvero!
Ci = implica un noi, nella frase.
Ci sposiamo a Giugno.
Dudley spalanca leggermente gli occhi per lo stupore, data la mia
età, ma non ha reazione eclatanti.
Hermione mi guarda con tanto d’occhi, trattenendo il respiro,
mentre Harry…
Bè, adesso credo davvero che stia per morire.
È diventato più pallido di un fantasma, il suo
colore ricorda perfettamente quella farinoso di Voldemort.
Ed anche gli occhi, ad essere sinceri.
Nella mia mente sono rossi di rabbia, e, credetemi, se fosse un
Metamorfomagus, lo diventerebbero sul serio.
Per non parlare delle saette che gli spuntano da essi, socchiusi sino a
raggiungere le dimensioni di quelli di un serpente.
Si, si.
Harry Potter si sta lentamente trasformando in Lord Voldemort.
Mi giro lentamente verso Malfoy che, incurante della bomba che ha
appena lanciato, impugna come si deve la Bacchetta, puntandola verso il
suo prezioso anello.
Inizia a farlo lievitare con noncuranza, in un gesto apparentemente di
noia, come un semplice Babbano lancerebbe in aria una pallina per poi
riprenderla.
Ma il suo ghigno divertito, il suo fissare Dudley, e gli occhi di
quest’ultimo sbarrati fissi sull’oggettino
lievitante, insieme al suo sudore freddo, tradiscono le vere intenzioni
di Malfoy: ha notato quanto a mio cugino la Magia metta in soggezione,
e non ha perso occasione per compierne una dinanzi a Lui.
Degno erede di Salazar.
Ma la cosa, stranamente, non mi infastidisce.
Provo una sadica sensazione di vendetta, nell’osservare il
disagio di Didino dinanzi alla Bacchetta di Malfoy.
È esattamente come mi sono sentita qui, a vivere qui dentro
per i miei primi 11 anni di vita, e per tutte le estati fino a che sono
diventata maggiorenne.
Ma la questione matrimoniale resta irrisolta.
Aspetto di incontrare il suo sguardo divertito, e quando accade, alzo
il sopracciglio con aria talmente dubbiosa, da risultare più
efficace dell’apparizione di un enorme punto interrogativo
sulla mia testa.
Lui, di risposta, allarga il sorriso, e mi strizza l’occhio.
Harry ed Hermione colgono il nostro scambio di sguardi, dato che non
avevano tolto gli occhi di dosso a Malfoy da quando aveva dato aria a
quella boccaccia, e noto i due rilassarsi.
Harry riprende a respirare, proprio quando il colorito bianco che aveva
assunto, era passato al viola, per la mancanza di ossigeno.
Ma si assicura celermente di non posare più
l’occhio su noi due, nel momento stesso in cui un braccio di
Malfoy si posiziona sulla mia spalla, gesto che infastidisce lo
infastidisce moltissimo.
Ingoiando una pesante bile, e lanciando occhiate ansiose
all’anello d’argento che ancora lievita pigramente
a pochi metri da Lui, Dudley riprende a parlare.
<< Ah…ehm…co-congratulazioni. Non
credevo che qualcuno avrebbe avuto il coraggio di sposarti.
>>
Lancio un’occhiata gelida a mio cugino.
Che stronzo.
Si lo so, lo so, penserete che io sia terribilmente permalosa.
Ed avete ragione, ma la cosa che mi ha maggiormente irritato,
è stato il tono di assoluta sincerità con il
quale ha espresso la sua opinione, il bastardo.
Vogliamo parlare delle perle di lordura che gli stanno scivolando dal
cranio pressoché vuoto, dei rotoli di grasso che disegnano
la sua figura, dei capelli pagliosi che qualcuno gli ha appiccicati sul
capo, della dimensione pari a quella di
una nocella del suo cervello, oppure dell’espressione da
perfetto maiale ignaro del mondo circostante che Lui si ritrova?!
Ma i miei amici non sembrano condividere la mia rabbia,
perché si limitano a sorridere divertiti, lanciandomi
occhiate di sbieco.
Draco scoppia addirittura a ridere tranquillamente, mentre
l’anello che sta ancora facendo lievitare descrive allegri
cerchi nell’aria, al ritmo del divertimento del suo padrone.
Noto l’aumentare del fastidio di Dudley, e me ne compiaccio.
Oh, se me ne compiaccio!
<< Allora Big D, a te invece come va? Anche tu hai un
matrimonio alle porte… >> dice Harry, facendo
anche del sarcasmo sulla cazzata poco fa inventata da Malfoy, segno che
ha superato lo shock << …oppure preferisci la
vita da single? >>
Dubito fortemente che un tipo come mio cugino sia riuscito a trovare
l’anima gemella.
Oddio, se l’ha fatto Vernon Dursley per tutti
c’è un barlume di speranza, ma nel suo caso ci
sono voluti 30 anni solo per poi, alla fine, accasarsi con una donna
che, di bello, diciamocelo, aveva solo la sorella.
Ma non credo saprò mai se Didino ha trovato qualche sfigata
su cui sfogare i suoi istinti primordiali, o meno, perché il
rumore di una chiave che si rigira nella toppa, fa scattare in piedi
tutti i presenti.
Tranne Malfoy ovviamente, che se ne resta placidamente seduto sul
divano, senza avere nemmeno la decenza di fari interrompere al suo
anello la persecuzione psicologica di Dudley.
Lancio uno sguardo furtivo a mio fratello, che mi ricambia con occhi
privi di qualsivoglia espressione, per poi ripuntare la mia attenzione
sulla porta.
La quale si apre, per far entrare, nel numero 4 di Privet Drive,
Petunia e Vernon Dursley, con due buste della spesa stracolme a testa.
<< Didino?... >> lo chiama la madre,
scatenando i ghigni strafottente della sottoscritta e dei tre maghi
presenti in salotto << ..sei a casa? >>
Mio cugino biascica un “Sono qui”, senza aggiungere
nemmeno una sillaba per informare i genitori della presenza di ospiti.
Risentiamo il rumore della porta, che viene chiusa, probabilmente da
zio Vernon sentita la veemenza con la quale viene compiuto il gesto,
seguito da quello di due paia di piedi, il cui suono si fa sempre
più vicino.
<< Figliolo, abbiamo comprato le patatine che tanto ti
piacciono… >> commenta suo padre, un attimo
prima di entrare in salotto, e dedicare un sorriso, da sotto i baffi
cespugliosi, al figlio.
Ma l’atmosfera di calma della famiglia del numero 4 di Privet
Drive tipica del momento dopo-spesa, durante il quale padre e figlio
pregustavano già i sessanta minuti in cui avrebbero
ingurgitato tutti i nuovi acquisti, e la madre si godeva quegli stessi
sessanta minuti di pausa dal “Mamma! Ho fame!” o
“Petunia, amore…che c’è da
mangiare?”, si incrina pericolosamente non appena lo sguardo
ebete di zio Vernon si posa su noi quattro, andando a sgretolarsi non
appena anche zia Petunia raggiunge marito e figlio in cucina.
Il sorriso che mio zio aveva appena dedicato al figlio, va via via
scemando sempre più sino a che non ritorna alla solita
vecchia espressione imbronciata che assumeva sempre nei nostri
confronti.
Le quattro buste stracolme che aveva nelle possenti dita grassocce, e
che stava certamente per sistemare sul bancone, di modo che la brava
mogliettina potesse metterle a posto (Ovvero, portare i vari pacchi di
patatine, dolci, e salumi ai due uomini della famiglia, sul divano. Una
cosa alla volta, però. Mangiare lentamente aiuta a mantenere
la linea.) gli cadono deliberatamente sul pavimento, rovesciandone
parte del contenuto.
Continua a spostare gli occhi sbarrati, da me ad Harry, in un
atteggiamento molto simile a quello assunto da suo figlio poco prima.
Zia Petunia, invece, ha una reazione un po’
più….rumorosa.
Focalizza subito le immagini dei quattro ospiti nel suo salotto, ed
è molto più veloce di suo marito e di suo figlio
a collegare immagini e ricordi.
Ed infatti, passa solo un decimo di secondo, da quando i suoi occhi
incontrano quelli miei e di Harry, e quando dalle sue sottili labbra
esce un grido, talmente stridulo da far invidia alla più
cozza delle Veela.
Malfoy non si preoccupa nemmeno per un secondo di trattenere il suo
risolino strafottente e pieno di derisione, e sposta lo sguardo da
Dudley, che ancora lo guarda ostile, a zio Vernon, che sfoggia la sua
migliore espressione “terrorizzata, barra schifata, barra
preoccupata, barra stupita” a zia Petunia che sfoggia la sua
migliore espressione….stupita e basta.
<< Non è che potreste impiegarci un
po’ meno di vostro figlio a riprendervi dallo shock, per
Salazar? Sapete, avremmo qualcosa di molto meglio da fare, che restare
a guardare tre Babbani imbambolati nella loro casa puzzolente.
>>
Ma niente.
Zia e zio non fanno un cenno all’insulto appena rivoltogli da
Draco, restando ancora imbambolati a fissarci.
Il che, è davvero tutto dire, considerato che Malfoy ha
appena dato della “Puzzolente” a quello a cui zia
Petunia dedica tutte le sue forze, in pulizie.
Restiamo in silenzio per un bel po’, a guardarci tutti quanti
tesi ed imbarazzati, tranne ovviamente il biondastro.
Poi, è Harry a perdere la pazienza.
<< Vabbè, noi siamo qui per svolgere un
compito, non ho intenzione di perderci la mattinata!... >>
Estrae la sua fida Bacchetta, e la pone dinanzi agli occhi schifati di
zio Vernon.
Lo guarda, in modo risoluto, ed inizia a parlagli lentamente, come se
si stesse rivolgendo ad un bambino, o ad un ritardato.
Okay, il “come se” è abbastanza
fuoriluogo.
<< Adesso, useremo la Magia. M.a.g.i.a…
poiché i Mangiamorte sono di nuovo in circolazione, pensiamo
che sia più sicuro mettere delle Barriere Magiche a
protezione della casa. Quindi voi state zitti e calmi, ci fate fare il
nostro lavoro, ed uscire di qui per sempre. >>
Finalmente, i due Babbani, mentre Dudley continua a restarsene in
silenzio, mostrano di essere ancora vivi, reagendo alle parole di Harry.
<< I Mangiamorte sono ancora in circolazione?!
>> ripete zia Petunia, stupendo tutti quanti del fatto
che, dopo averlo udito solo una volta, si sia ricordata un nome a
proposito del nostro Mondo.
<< Quella roba…. >> e si
riferisce alla Magia, zio Vernon << …in casa
mia?! Come osate, brutti ingrati che non siete altro?! >>
Ed ecco che si ritorna ai vecchi tempi.
Zio Vernon ci ha sempre dato degli ingrati.
No scusate, di cosa
cazzo dovevamo essergli grati??!!
Harry, sospirando affranto, inizia diligentemente a spiegare la
situazione ai due ottusi qui di fronte, mentre Hermione, evitando di
presentarsi come ha fatto prima con Dudley, gli da una mano.
Ad esempio, quando zio Vernon chiede ad Harry, per la quarta volta,
cosa sia il Capo del Dipartimento Auror, è solo merito della
mia migliore amica, se mio zio non si ritrova spiaccicato contro il
muro, prossimo ad un Avadakedavrizzamento.
Io, invece, mi rabbuio.
Adesso dovremmo essere al cimitero, da Sirius, mamma e papà.
Dovrei essere lì, a parlare sulle loro tombe, nella mia
mente, a sentirli più vicini di quanto non potrò
mai fare in questa vita, ad osservare il sorriso dolce di mia madre, lo
sguardo furbo di mio padre, l’espressione elegante ed
egocentrica di Sirius, e quella saggia ed un po’ sciupata di
Remus.
Dovrei essere a Godric’s Hollow, a salutare con un groppo in
gola la tomba di Fred, la risata di Tonks, sulla foto della sua lapide,
ad inquietarmi come sempre per l’occhio magico della foto di
Malocchio, ed anche a lanciare un sorriso riconoscente alla tomba di
Severus Piton.
Si, avete capito bene, abbiamo seppellito anche Lui lì.
Godric’s Hollow è la patria di Godric Grifondoro,
emblema del coraggio.
Ed è anche dove, per la prima volta, qualcuno (Io ed Harry)
ha sconfitto Voldemort.
Quale posto migliore per i coraggiosi membri dell’Ordine
della Fenicie, che, con tutte le loro forze, hanno dedicato la loro
intera vita a combattere quel bastardo?
E Severus Piton ha fatto parte del gruppo dei ribelli fino
all’ultimo istante.
<< Ehi…bambolina… >>
Sento il Suo sussurro nell’orecchio, il suo petto marmoreo
vicino alla mia schiena, le sue braccia intorno alla vita, e
l’aura di tranquillità e forza che emana,
avvolgermi.
Abbasso le palpebre sospirando, e mi lascio trasportare dalla sua
semplice presenza, abbandonando il capo sulla sua spalla.
È perfettamente inutile che Lui mi chieda il motivo della
mia improvvisa tristezza, io che glielo confidi, e delle ipotetiche
parole di conforto.
A me bastano le sue braccia intorno al mio corpo.
Poso lo sguardo su Harry, che sta ancora animatamente discutendo con
zio Vernon e zia Petunia, su Hermione che manda sguardi sconvolti e
sconcertati ad entrambi, e su Dudley, che se ne resta in un imbarazzato
silenzio.
Alzo gli occhi al cielo.
<< Che teste di cazzo. >> commento,
sentendo Malfoy ghignare sul mio capo, proprio un attimo dopo si aver
immerso le labbra tra i miei capelli.
Ridacchia.
<< Già. Poi non venirmi a dire che i Babbani
sono al nostro stesso livello. >>
Mi sciolgo dall’abbraccio, e mi giro e fronteggiarlo, con
occhi fiammeggianti.
<< Che centra?! Loro sono dei cretini, ma ciò
non vuol dire che tutti i Babbani sono così. Sei solo un
razzista! >>
Il mio livello di nervosismo si sta alzando, in modo perfettamente
proporzionale al suo divertimento.
Odioso.
Bastardo.
Stupendo.
<< Certo che sono razzista!.. >> ghigna
<< …dato che… >>
Ma non saprò mai la spiegazione del suo contorto modo di
pensare, perché Hermione ci interrompe, trattenendo Harry
dal picchiare zio Vernon, la sua voce stizzita.
<< Ragazzi, prepariamoci per l’Incantesimo.
>>
<< QUALE INCANTESIMO??!! NON MI AVETE SENTITO? NON VOGLIO
QUELLA ROBACCIA IN CASA MIA! >>
L’urlo di zio Vernon, insieme alla sua solita vena sulla
tempia in pericolosa via d’esplosione, non fanno che
aumentare il disgusto mio e di Herm, il divertimento di Malfoy e la
rabbia di Harry.
<< Per quanto mi riguarda… >>
sibila minaccioso mio fratello << …potremmo
andarcene in questo preciso istante, senza lanciare alcuna Protezione
intorno a casa vostra. Ma se i Mangiamorte verranno a farvi visita, per
catturarvi, torturarvi o uccidervi… >> gli
lancia uno sguardo severo e carico di disprezzo <<
…Non aspettatevi che corri a rotta di collo per salvarvi. Io e Kiki non vi dobbiamo
niente. Assolutamente niente. >>
L’intervento duro di mio fratello riesce a zittire tutti,
mentre vedo, non per la prima volta, un’ombra di paura nei
nostri confronti da parte dei Dursley.
Harry li incenerisce un’ultima volta, prima di dirigersi
verso me e Malfoy, al centro della cucina, seguito da Herm.
Ci posizioniamo in cerchio, ed estraiamo le Bacchette, noi tre
Grifondoro palesemente infastiditi dal comportamento dei tre Babbani, e
Malfoy decisamente annoiato.
Vedo, con la coda dell’occhio Dudley sbarrare gli occhi, e
zio Vernon aprire nuovamente la bocca per protestare.
Ma è una mano di zia Petunia a fermarlo dal ricominciare una
nuova litigata.
Mi lancia uno sguardo profondo, e, semplicemente, annuisce.
<< Maleficio
Impedimentum. >>
Tu-tum.
Aiuto.
Tu-tum.
Non ce la faccio.
Tu-tum.
Ogni volta è la stessa identica storia.
Arrivo qui, spavalda, forte e battagliera come sempre, convinta che
niente possa spezzarmi. E poi…
E poi i cancelli del cimitero di Godric’s Hollow bastano a
distruggere tutta la mia forza.
La sgretolano come se fosse mera carta.
Ed è quando sento un groppo alla gola, le lacrime che
minacciano di scendere, le gambe che non riescono più a
reggermi, le mani che tremano, e la mia vitalità
abbandonarmi, che capisco.
Capisco che, in realtà, sono solo una ragazzina che gioca a
fare l’adulta, a fare la forte.
Ma, in realtà, non lo sono.
Mi sono immedesimata in questo ruolo, per forza di circostanze, e per
così tanto tempo, da aver convinto tutti quanti, e persino
me stessa, di essere forte.
Illusa.
<< Andiamo. >> sussurra Hermione, mentre
stringe le dita di Harry tra le sue, e lo trascina oltre le inferriate
arrugginite.
La prima volta che venimmo qui, ricordo che faceva freddo.
Tanto freddo.
C’era la neve.
Il cielo era terso, e la minaccia di Voldemort gravava sul capo mio e
di mio fratello come una spada di Damocle.
Adesso, invece, con un semplice e leggere giubbotto di pelle si sta
bene, il cielo è coperto solo da qualche nuvola candida, e
verso ovest, verso il centro del villaggio, si sentono persine le voci
e le risate degli abitanti di Godric’s Hollow.
Quest’atmosfera allegra, stona decisamente tanto con la
tempesta che sta avvenendo dentro di me.
Tu-tum.
Respiro.
Tu-tum.
Dai Kiki.
Tu-tum.
Forza.
Tu-tum.
Puoi farcela.
Tu-tum.
Ho sempre avuto una fottuta avversione per questo cimitero.
Ogni volta temo di andare in iper-ventilazione.
I momenti che precedono l’entrata in questo luogo di dolore e
morte sono sempre i più duri.
Quello che richiedono tutto il coraggio di cui Grifondoro tanto va
fiero.
Harry ed Hermione sono avanti a me di qualche metro, mentre le mie
gambe ancora non si decidono.
Perché entrare lì, osservare i loro visi
sorridenti, su un mero pezzo di pietra che rappresenta una lapide…
È come se qualcuno mi urlasse in faccia, con tutto il fiato
che ha: “SONO MORTI. NON TORNERANNO MAI PIU’
”.
Ed è insopportabile, ogni volta.
Tu-tum.
Inspiro.
Tu-tum.
Espiro.
Tu-tum.
Inspiro.
Tu-tum.
Espiro.
Veloce.
Sempre più veloce.
Sempre di più.
Sempre di più.
Sempre di più.
<< Ehi…calma bambolina. >>
La Sua
voce.
Quel
soprannome.
Il suo
odore.
Le sue
mani.
Il suo
viso.
Il suo
respiro.
Le sue
braccia.
La sua
schiena.
Il suo
petto.
Lui.
Mi giro verso Malfoy, senza minimamente preoccuparmi dello stato
pietoso della mia espressione.
Non credo di essermi mai presentata così triste e disperata
davanti a Lui.
Ma non fa alcun cenno, non mostra pietà o compassione nei
miei confronti.
Semplicemente mi guarda deciso.
<< Sei Kimberly Potter. >> mi avverte,
semplicemente.
Non so cosa voglia dire con questo, fatto che, risoluto, intreccia le
sue dita alle mie, e mi trascina con se al seguito di mio fratello e di
Hermione.
Lo guardo con tanto d’occhi, mentre il magone che mi
offuscava cervello, sguardo, razionalità, gola,
vitalità, diminuisce notevolmente non appena la pelle della
mia mano entra a contatto con la Sua.
Mi lascio guidare inerme da Lui, fissando i miei occhi sui suoi capelli
biondissimi, e sui giochi di colore che compiono con la luce solare.
Mi assento completamente, perdendomi nella contemplazione del mio
piccolo pezzo di Paradiso o Inferno su questa ingiustissima terra.
Le mie gambe si muovono per riflesso delle sue, i miei respiri
avvengono per riflesso dei suoi, le mie dita stringono la sua mano per
riflesso delle sue, il
mio cuore batte per riflesso del suo.
E, quasi senza accorgermi di nulla, mi ritrovo a pochi passi dalla
tomba di Sirius Black.
La foto, animata solo agli occhi dei maghi, mostra la sua contagiosa
risata simile ad un latrato, e mai immagine fu più
rappresentativa.
Elegante e bello come sempre, il mio padrino mi sorride dalla sua Casa
Eterna, con alla sua sinistra Remus e Tonks, e alla destra mio padre e
mia madre.
Finita la Guerra abbiamo comprato una buona parte del suolo nord-est
del cimitero, in modo da poter seppellire qui i caduti
dell’Ordine della Fenicie, racchiudendo questo spazio da un
piccolo cancelletto bianco.
Distolgo volutamente lo sguardo dalla tomba che recita “Fred Weasley.”
Nonostante io sia venuta qui altre volte, il dolore di vedere
l’immagine di uno dei gemelli Weasley su una lapide, mi
risulta ancora troppo insopportabile.
Troppo fresca come ferita.
Poso la scritta che abbiamo fatto incidere a volta,
sull’inferriata bianca.
“The Order of
Phoenix. Died Fighting For Freedom. R.I.P.”****
Lanciando uno sguardo disperato a Malfoy, e ritrovando, come
più volte è accaduto oggi, in Lui la mia forza,
mi decido a seguire i miei due amici, anche oltre questo cancello,
ritrovandomi ufficialmente al cospetto delle varie tombe.
Sia io che Hermione ci chiniamo davanti alle lapidi, distribuendo le
Orchidee Rosse che abbiamo comprato, a tutti i nostri cari.
Poi, mi volto verso Sirius.
Ciao zio Sirius.
Si lo so, lo so.
Non vuoi che ti chiami
zio, perché ti fa sentire vecchio.
Ma, ehi, sei morto.
La tua età si
è ufficialmente fermata a 36 anni, non
c’è motivo per cui tu ti debba sentire vecchio:
non lo sarai mai.
Esattamente come zio
Remus, mamma e papà.
Immagino che James
Potter, da bravo Malandrino, non smetterò mai di ricordarvi,
in Paradiso, che siete entrambi più vecchi di Lui.
Se solo non fossi con
sguardo disperato davanti alle vostre tombe, credo che mi metterei a
ridere.
I Malandrini si sono
finalmente riuniti.
Comunque, zio
Sirius…tanti auguri.
Saresti quasi arrivato
ai 40, visto che tragedia?
E adesso, passiamo ai
discorsi più spinosi.
È la prima
volta che io ed Harry veniamo accompagnati da qualcuno, vero?
Hermione la conoscete
tutti, futura moglie di mio fratello.
Lui, invece,
è Draco Malfoy.
Sinceramente, ora come
ora, non so cosa sia esattamente per me.
Insomma, il nostro
rapporto non è mai stato semplice, né pieno di
dialogo.
Siamo entrambi troppo
orgogliosi per ammettere ad alta voce i nostri sentimenti.
Infatti, per farci dare
una mossa abbiamo avuto bisogno addirittura del Veritaserum!
Non ho certezze su noi
due, né sul nostro presente né sul nostro futuro,
considerato il piccolo dettaglio che i suoi genitori desiderano
ardentemente vedermi morta, sono consapevole solo di due cose.
Sono innamorata di Lui.
Lui è
innamorato di Me.
Sono certa che, adesso,
vi starete chiedendo come mai, allora, nonostante la presenza di
numerosi punti interrogativi sulla nostra storia, io abbia deciso di
portarlo con me in un giorno ed in un’occasione
così importante come questa.
Semplice.
Lui me l’ha
chiesto.
Ho capito che entrambi
sapevamo davvero troppo poco l’uno dell’altro.
L’ho guardato
nei suoi stupendi occhi color tempesta, ed ho sentito di avere un
disperato bisogno di Lui, oggi, esattamente come ho sempre avuto
bisogno di Harry, e come Lui oggi ha bisogno di Hermione.
Ed è stato
proprio quando mi sono accorta di averlo messo sullo stesso piano di
Harry, che ho capito che la cosa era estremamente preoccupate ed
estremamente seria.
E adesso passiamo ad
un’altra confessione, zio Sirius.
Ho una fottuta paura.
I Mangiamorte sono
tornati e non ho la più pallida idea di come potercela
cavare anche stavolta.
Sono pazzi, folli,
invasati, accecati dalla vendetta e, soprattutto…ignoti.
Non sappiamo
precisamente con chi abbiamo a che fare, né a chi facciano a
capo.
Nott e Malfoy hanno
detto tutto quello che hanno avuto modo di vedere sui Mangiamorte, ma
sono solo dettagli insignificanti: sono stati reclusi in una stanza per
la maggior parte del tempo.
Mi manchi, Sirius.
Non immagini nemmeno
quanto.
In questi momenti di
difficoltà, mi rendo conto di quanto io sia sola.
Si è vero, ho
i miei amici.
Ma siamo solo una banda
di ragazzini che lottano con tutte le loro forze per essere adulti,
ma…abbiamo solo 18 anni.
E dobbiamo combattere
quest’altra Guerra Magica praticamente da soli.
Ma, nonostante tutto
questo, non mi arrenderò.
Mai.
Me lo avete insegnato
voi, tutti
voi.
Donerò tutta
me stessa, fino all’ultimo respiro, fino all’ultima
stilla di potere magico che è me, fino
all’esaurimento completo di tutta la mia linfa vitale, per la
Libertà.
In modo che le vostri
morti non saranno state vane.
Ciao zio Sirius, zio
Remus, Tonks, Fred, Malocchio, professor Piton.
Mamma e papà.
Vi voglio bene.
<< Wao. I tuoi non hanno di certo badato a spese.
>>
<< Certo che no, Granger. Ovviamente. >>
<< Fa sparire quell’insopportabile ghigno dalla
faccia, per cortesia! I soldi non fanno mica la felicità!
>>
<< Disse la poveraccia. >>
<< Ma quale poveraccia?! Come ti permetti?!
>>
<< Mi permetto eccome…perché devo
costantemente ricordarvi che sono Draco Malfoy? >>
Al che, Hermione resta talmente sconvolta ed irritata per il suo enorme
ego, da decidere, per la sua saluta mentale e per tenere fede
all’immagine di brava fanciulla che ha tanto faticato a
costruirsi, di non rispondere.
Alzando semplicemente il sopracciglio destro sino al cuoio capelluto.
Malfoy avanza spavaldo per il vialetto, fino a che non viene
sontuosamente accolto da un elfo domestico rattrappito che gli zampetta
incontro, inchinandosi sino quasi a baciarne la polvere sotto i piedi,
dinanzi al suo padrone.
<< Signorino Malfoy è un vero onore riaverla
qui. >>
Non lo degna nemmeno di un cenno, facendo imbestialire Hermione ancora
di più.
<< Come osi non calcolarlo minimamente?! È un
essere vivente esattamente come te, anzi meglio! >>
E via discorrendo.
Seguono frasi offensive su frasi offensive, calcolando una media di 7
parolacce, barra insulti per proposizione.
E tanti saluti ai buoni presupposti di Hermione.
Harry mi si avvicina, e mi stringe la mano.
Leggo la mia stessa desolazione nel suo sguardo.
Poi, accennando un sorriso che di allegro non ha poi molto, mi chiede:
<< Come siamo finito alla villa estiva dei Malfoy?
>> in una domanda piuttosto retorica.
Infatti, il piano era passare la notte, adesso che il sole sta appunto
sparendo oltre l’orizzonte, alla Tana.
Ma Malfoy ha cominciato a lamentarsi non appena messo piede fuori dal
cimitero e, senza alcuni giri di parole, ci ha fatto la proposta di
mandare un gufo ai signori Weasley, ed avvisarli che avremmo alloggiato
altrove.
Questo altrove, è proprio Malfoy Summer Manor.
Inizialmente Harry ed Hermione hanno risposto categoricamente in modo
negativo, ma poi, la possibilità di avere un immenso
maniero, seppure leggermente inquietante, a nostra disposizione deve
averli convinti.
E poi, come ha giustamente fatto notare Draco, quale posto, con i
Mangiamorte che ci danno la caccia, sarebbe più sicuro?
A nessuno verrebbe mai in mente, nemmeno in un remoto mondo parallelo,
di venire a caparci qui.
Per non parlare delle misure di sicurezza con le quale i Malfoy avranno
certamente protetto la loro Villa.
<< Chi l’avrebbe mai detto, eh fratellino?
>> rispondo, con lo stesso tono scherzoso di Harry, ma
senza allegria.
Ad un cenno di Malfoy che, esasperato ha deliberatamente mandato a
cacare Hermione, sempre più imbestialita, sia io che mio
fratello ci apprestiamo a seguirlo, insieme all’Elfo
Domestico, in Casa.
Superate le enormi porte nere, quello che mi si presenta davanti agli
occhi mi provoca un brivido lungo la schiena.
Qui tutto è enorme.
Avete presente quelle immense ed inquietanti Cattedrali dei film
thriller?
Ecco, Malfoy Summer Manor ne ricorda perfettamente una.
Volte e corridoi enormi.
Imponenti arazzi.
Lussuosi ed antichi mobili.
Numerosi ritratti e busti in pietra di nobili antenati, tutti con la
puzza sotto il naso.
Candelabri e cornici degli specchi, come anche le rifiniture delle
pareti e delle maniglie delle porte sono rigorosamente in oro.
Camminiamo su un sofisticato e certamente preziosissimi tappeto
indiano, e devo dire grazie ad Harry se non ci inciampo ogni tre metri,
impegnata come sono ad analizzare con lo sguardo questo lusso, tutto
nello stesso momento.
Degli altri Elfi Domestici accorrono verso di noi per prendere i cachi
ed i giubbotti, salutandoci con riverenza.
Il corridoio dove ci troviamo noi è certamente quello
principale, ma funge da semplice accesso a quell’enorme rampa
di scale in marmo che sta sulla destra, e ad almeno 7 porte per lato.
Enorme, lussuosa, nobile, antica…ma inquietante.
E senza calore.
In ogni singolo tassello di muro o di pavimento ci sarà
certamente sprecato un centinaio di galeoni, ma nemmeno un briciolo
d’affetto.
Questa casa emana freddezza.
Sposto lo sguardo verso Malfoy, che ha assunto la solita faccia
imperscrutabile, tipica di quando ha qualche emozione da nascondere.
Lui ha vissuto in questi ambienti tutta la vita?
Circondato da persone che ti trattano come un vero Re ma che, alla fin
fine, di te conoscono solo il tuo nome?
Lo guardo meglio.
E mi rispondo.
Si.
<< Ciao Grifondoro. >>
<< Ciao
Serpeverde. >>
<< La mia
dimora è di tuo gradimento? >>
<<
E’ perfettamente il tuo stile. Ma non il mio. Mi fa sentire
immensamente piccola. >>
Abbassa lo sguardo.
<< Vale
lo stesso per me. >> sussurra.
Siamo in una delle
varie camere di quest’immensa Casa.
Harry ed Hermione
saranno già nel pieno dell’orgasmo, nella loro
stanza matrimoniale, a quattro porte di distanza da questa.
Dopo essere stati
accolti dagli Elfi dei Malfoy, ci siamo recati nella Sala da Pranzo.
Infule dirvi che e
dimensioni di quest’ultima rispecchiavano perfettamente
quelle del resto dell’abitazione.
Al centro
c’era un lunghissimo tavolo, sulla cui superficie facevano
bella mostra di se, ogni, più o meno, 50 cm, degli
elaboratissimi ed antichi vasi di fiori.
Le sedie erano di
pregiato legno, con rifiniture in oro e, esattamente come il resto
della casa, avevano lo strano potere di farti sentire insignificante.
Draco mi ha sussurrato
nell’orecchio che, a pranzo e a cena, i suoi genitori si
sedevano sempre ai due posti opporti a capotavola, mentre Lui
perfettamente al centro.
E mangiavano
così, distanti e in silenzio.
Noi li abbiamo imitati,
almeno per quanto riguarda la mancanza di discorsi.
Anche se, pur essendo
ognuno perso nei propri pensieri disperati, abbiamo mangiato a distanze
normali.
C’era davvero
un’aria desolata, a quella tavola, tanto che Hermione ha
persino evitato di contestare la servitù degli Elfi
Domestici.
Ci siamo alzati da
tavolo dopo poco e, mentre Malfoy è rimasto a fumarsi una
sigaretta, Harry, Hermione ed io ci siamo diretti in camera.
Loro si sono fermati
prima, mentre io ho proseguito.
Ero giusto in lotta
disperata con me stessa, per non far scendere le lacrime, che Lui mi ha
raggiunto, portandosi a poche spanne dal mio viso, camminando gattoni
sul letto.
Dopo la confessione, la
voglia irrefrenabile di baciarlo prende il sopravvento.
Avvicino velocemente le
labbra alle sue, che le accolgono in un bacio mozzafiato.
La sua lingua carezza
la mia con struggente lentezza, mentre le mia dita artigliando
immediatamente i suoi setosi filamenti biondi.
Mi morde con lussuria
il labbro interiore, mentre le sue carezze sono sempre più
lascive.
Sento appunto le mie
dita sotto la maglietta, mentre mi accarezzano la pancia, quando
l’immagine di tutte quelle tombe esplode di nuovo nella mia
mente.
Piton.
Scende a baciarmi il
collo.
Malocchio.
Lo morde, lo succhia,
lo lecca, lo bacia, lo venera.
Fred.
La sua mano sale sempre
di più.
Tonks.
Sempre di
più.
Remus.
Mi sfiora il seno, con
studiata ed apparente indecisione.
Sirius.
Lo accarezza docilmente, con adorazione.
Papà.
Lo afferra
deliberatamente tra le dita, facendomi gemere piano.
Mamma.
Con un calcio si libera
delle scarpe, mentre ci stendiamo entrambi in maniera più
comoda, senza smettere di baciarci veneranti.
La
Battaglia di Hogwarts.
Le mie mani corrono
febbrili alla sua camicia, sbottonando e a volte anche scucendone i
bottoni.
Una volta aperte,
accontento la mia folle brama di sentire la Sua pelle fremere sotto il
mio tocco.
La
Battaglia al London Bridge.
Spinge il bacino contro
il mio, mentre soffoca un mio urlo strozzato sul nascere, chiudendo le
labbra con le sue.
Mi sfila velocemente la
maglietta, togliendosi subito dopo la sua camicia, ormai aperta.
Quando passa a
sbottonarmi i pantaloni, lasciandosi casualmente sfuggire qualche
toccatina gli artiglio le spalle con le unghia.
La
Ricerca degli Horcrux.
Alzo il bacino,
scontrandomi con la sua erezione, per aiutarlo a sfilarmi i pantaloni,
che, prestissimo raggiungono il resto dei miei abiti sul pavimento.
Risalendo la pancia con
le sue labbra, e facendomi roteare gli occhi dal piacere, arrivato ai
seni, mi sfila anche quel misero pezzo di stoffa che li copriva,
dedicando l’attenzione delle Sue labbra proprio alle mie
femminili dune.
I nostri sospiri mi
stanno saturando le orecchie, mentre lentamente mi drogo di Lui.
Tutte
quelle urla.
Allungo le mani,
sfiorandogli il cavallo dei jeans e sentendolo gemere, per sbottonargli
i pantaloni.
Tutto
quel sangue.
Riesco nel mio intento,
liberando le sue toniche e forti gambe dallo costrizione di un banale
indumento, mentre Lui, ghignando accarezza il mio corpo, preda del suo,
con lo sguardo.
Tutti
quei morti.
Solo l’intimo
a separarci, inerme sotto di Lui, alzo lo sguardo nel Suo.
Non so cosa vede nei
miei occhi, se la tristezza che mi attanaglia lo stomaco, se la
desolazione che mi percuote l’anima, se le lacrime che
minacciano i miei occhi da quando ho messo piede nel Cimitero, se la
solitudine che oscura la mia vita, oppurre tutte insieme.
Fatto sta che si
rabbuia anche Lui.
Lo guardo, supplicante
e, con voce roca per l’eccitazione del momento, ed insieme
tremante per le orrende sensazione che scatenano in me i ricordi,
glielo chiedo.
Tutte
quelle tombe.
<< Ti
prego. Ti prego, dillo. >>
Non ha bisogno di
chiedermi cosa.
Tutto
questo dolore.
Si china a baciarmi di
nuovo, stavolta con una passione inaudita e con un trasporto immenso.
Gioca con la mia lingua
per un po’, prima di staccarsi e ripuntare lo sguardo nel mio.
Tutta
questa paura.
<< Dillo.
>> ripeto, sussurrando pianissimo.
Ho bisogno di
sentirmelo dire.
Ho bisogno che qualcuno
mi faccia ben presente che non sono sola.
Che ho qualcuno su cui
contare, sempre e per sempre.
Tutta
questa solitudine.
Mi sorride.
Non ghigna, signori e
signore.
Sorride.
Tutto
questo strazio.
<< Ti
amo, bambolina. >>
Per poi tornare a
baciarmi urgentemente, disperatamente, follemente.
Le mie mutande
raggiungono il pavimento, come ben presto le Sue.
Diventiamo un solo
corpo, mentre io getto il capo all’indietro pregustando il
piacere fino in fondo.
Inizia a muoversi
dentro di me in modo lascivo, lussurioso, premuroso e dannatamente
eccitante.
<<
Ti…ti a-amo anche…anche io…
>> farfuglio, tra un gridolino, un sospiro, un gemito, e
l’altro.
Tutto
questo amore.
*Ricordo risalente al soggiorno estivo dei ragazzi a
Grimmauld Palace, ovviamente al quinto anno.
**Gli Asshole sono un gruppo musicale del Mondo Magico, inventati da
me. Per i nomi dei ragazzi, se vi va, potete andare su Google Translate
e vedere cosa significano, facendoli tradurre dall'OLANDESE
all'italiano.
***Si riferisce ad Edvige. Come raccontato nel capitolo 13 "Streap
Truth" qualcuno ha inviato Edvige da Dudley, affinchè
insistesse con la sua presenza a mandare una lettera a Kiki ed Harry.
**** "Ordine della Fenice. Morti combattendo per la Libertà.
R.I.P."
Merda.
Già,
sono immensamente ed
irrimediabilmente in ritardo.
Ma
ho avuto problemi familiari, ed un
periodo scolastico distruttivo.
Perdonatemi
per eventuali errori di
battitura, ma, pensate un po’, non ho nemmeno avuto tempo di
rileggere tutto il
capitolo.
Domani
parto in gita, ed io sono ancora
in alto mare.
Ma
non volevo partire per 4 giorni, e
ritardare ancora momento
dell’aggiornamento.
E
mi rincresce anche dirvi che non potrò
rispondere alle recensioni singolarmente, ma, davvero non ho affatto
tempo.
Sappiate
solamente che vi adoro, e che
vi ringrazio con tutto il cuore.
Alla
prossima.
BIGIA
|
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Capitolo 31 *** Fighter ***
FIGHTER
4th
of April.
Se
qualcuno dovesse chiedermi di descrivere la mattina dopo con una sola
parola,
sceglierei certamente questa:
Silenzio.
In
silenzio ci siamo alzati dall’enorme lettone antico di Malfoy
Summer Manor, in
silenzio ci siamo ritrovati con Harry ed Hermione, in silenzio abbiamo
fatto
colazione, in silenzio abbiamo percorso il vialetto
dell’enorme castello, senza
che nessuno dei quattro si voltasse nemmeno una volta, in silenzio
siamo
ritornati ad Hogwarts e sempre in silenzio ci siamo congedati, per
tornare
ognuno nelle proprie stanze.
Il
malumore generale era palese.
Per
noi tre Grifondoro non è stato affatto facile rivedere i
visi sorridenti dei
nostri vecchi amici stampati su delle mere lapidi, come sempre, e sono
certa
che la desolazione di Malfoy sia dovuta all’essere ritornato
in uno dei suoi
Manieri.
Ma
non sono sicura di cosa questo ha scatenato dentro di Lui: disprezzo e
rammarico per le sue Oscure origini, o nostalgia per il Lusso a cui ha
rinunciato arruolandosi nell’Esercito di Silente?
E
se è vera la seconda ipotesi, avrebbe mai la faccia tosta di
ritornare sui suoi
passi, e ricongiungersi ai suoi genitori?
Una
cosa è certa, però.
In
qualsiasi caso, non ho alcuna intenzione di perderlo.
Per
Lui, da oggi in poi, lotterò con le unghie e con i denti,
spazzando via
chiunque abbia intenzione di portarmelo via.
Draco Malfoy
è Mio,
almeno quanto io sono Sua.
<<
Allora, come è andata l’escursione con il
Principino? >>
<<
Niente di che. Nessuno ci ha dato problemi, a parte Malfoy, ovviamente.
Abbiamo
litigato meno del previsto, però e con Harry non
è volato nemmeno un cazzotto.
>>
<<
Ottimo. Io sono andata al concerto degli Asshole. Vi salutano.
>>
<<
Davvero? Che palle avrei voluto esserci! >>
<<
Anche loro avrebbero voluto averci tutte e tre insieme. Mi hanno
regalato una
rosa blu elettrico, e ne ho due in stanza anche per voi. Non sono
adorabili?
>>
<<
Si che lo sono! Ma Seam? Non ha fatto storie? >>
<<
Storie?! Ne ha fatto una tragedia greca! Stavamo per lasciarci! Il clou
è
arrivato quando hanno cantato Strong
Queens*…stava
per salire sul palco e
riempire di ceffoni Koel, Slecht e Geil. Per non parlare degli
apprezzamenti
fuori luogo che ha fatto tutta la notte su Aileen, solo per farmi
ingelosire,
ed avere la sua vendetta! >>
<<
Pensa che Harry e Malfoy ci hanno fatto allungare la strada di non so
quanto,
pur di non passare da Hogsmeade, per loro tre! >>
<<
Uomini! Quanto sono bambini! >>
Le
risate delle mie due migliori amiche riempiono l’aria intorno
a me, mentre
accolgo con immenso piacere una folata di vento che mi scompiglia i
capelli,
penetrandomi nelle ossa.
Hermione
si alza il collo della camicia più contro il collo,
coprendosi la gola con la
propria mano, mentre Ginny si stringe maggiormente nel suo mantello.
Siamo
sotto il nostro solito ciliegio, a goderci le ore del tardo pomeriggio,
seppur
la temperatura, pur essendo ad Aprile non sia particolarmente calda.
I
ragazzi sono agli allenamenti di Quidditch da circa una
mezz’ora, in vista
della partita finale con Corvonero: avevamo intenzione di raggiungerli,
insieme
a Calì e Lavanda ma, avvistato questo invitante ciliegio,
mentre le altre due
hanno proseguito, noi abbiamo preferito restarcene qui sole solette, a
raccontarci delle rispettive precedenti giornate.
Insomma,
gli avremmo visti urlarsi addosso parolacce su parolacce a cavallo di
quelle
maledette scope almeno un miliardo di volte.
Se,
per un pomeriggio o due manchiamo, di certo non se la prenderanno.
Ginny,
invece, essendo in “Quel” periodo del mese, ovvero
quello in cui ogni donna è
vittima di ciò che gli uomini, terrorizzati, chiamano
“Le loro cose”, ma che
gli esseri umani normali denominano “Mestruazioni”,
ha chiesto a mio fratello,
Capitano della squadra, di risparmiarla almeno per oggi.
<<
Kiki? Che hai? Sei fin troppo silenziosa, per una Potter!
>>
Alzo
le spalle, mentre chiudo gli occhi, beandomi della frescura che questo
soffio
di vento mi sta procurando.
Alla
mia mancata risposta alla domanda di Ginny, è Hermione ad
incalzare.
<<
Sei indecisa se sposarti in bianco o in rosa salmone, questo giugno?
>>
Riesce
a strapparmi un sorriso divertito, che, mentre la riccia si prodiga a
spiegare
ad una incuriosita Weasley come Malfoy abbia preso per il culo Dudley
con la
storia del matrimonio, ha tutto il tempo di trasformarsi in una genuina
risata.
Ne
sento il riverbero nel vento, e mi rendo conto di quanto avessi bisogno
di dar
voce alle corde vocali.
Non
pronunciavo parola praticamente da questa notte.
Anche
Ginny, alla descrizione della faccia che ha fatto Dudley non appena il
suo cervellino
ha captato la frase “Ci sposiamo a giugno”, si
lascia andare al divertimento.
Seguono
minuti davvero spassosi, in cui il nostro passatempo è
quello di insultare
quella testa di maiale di mio cugino Big D.
Ma
poi, la domanda di Ginny mi riporta alla realtà,
ricordandomi il motivo della
mia attuale ossessione, e ciò che mi ha arrovellato il
cervello per tutta la
giornata, causando il mio silenzio.
<<
Matrimoni fasulli a parte…adesso tu e Malfoy state insieme?
>>
Oggi
non ci siamo visti per tutto il giorno.
Anzi,
ci siamo per lo più evitati.
O,
se vogliamo aggiungere un secondo “Anzi”, era Lui
ad evitare me.
Non
ne capisco il motivo, e questo suo strano atteggiamento mi ha causato
non poche
domande, film mentali, preoccupazioni ed anche immense paure.
E
se avesse cambiato idea su noi due?
Insomma,
non che ci fossimo ufficialmente impegnati, ma dopo aver udito
fuoriuscire
dalle sue labbra perfette quel “Ti amo” ben due
volte, dopo aver così
placidamente fatto l’amore questa notte, e dopo che si
è così inaspettatamente
offerto di far parte della mia vita, ieri, credevo che, ormai,
ciò che ci
separasse dal vivere come una normale coppia, fossero solo appellativi
strani e
futili.
Ed
invece, da quando ha aperto gli occhi stamattina, non ha fatto altro
che non
rivolgermi la parola, ed evitarmi, come abbiamo sempre fatto.
Davvero
la mia felicità era destinata sin dall’inizio a
durare così poco?
Davvero
dopo l’agognato “Ti amo” siamo destinati
a rimanere nel solito ed odioso limbo
delle incertezze?
Che
cazzo gli succede?
Cosa
gli passa per la testa?
Che
ruolo avrò nella sua vita, d’ora in poi?
<<
No, ragazze. Avete visto come mi ha evitato oggi. È da
stamattina che non ci
rivolgiamo parola. Non ho la più pallida idea di cosa stia
succedendo. >>
Le
mie amiche si scambiano sguardi carichi dei miei stessi dubbi.
Restano
occhi negli occhi per un bel po’, ne sono certa, per chiedere
mentale conferma
all’altra dei propri pensieri.
Siamo
talmente abituate a stare insieme notte e giorno che, ormai, le parole
si
rivelano molto spesso futili tra noi.
Si
dice che gli occhi siano lo specchio dell’anima.
Niente,
per noi, è, allora, più trasparente delle iridi
delle altre due.
Confermate
le loro tesi, si girano a guardarmi.
Hermione
sospira, ed incatena il mio sguardo al suo, posizionandomi una mano
sulla
spalla.
<<
Tesoro, ma non sei stanca di tutta questa situazione? >>
Che
domande.
La
guardo come se mi avesse chiesto “Moriresti per
Harry?”.
<<
Certo che lo sono, Herm. Ma non è colpa mia se quel bastardo
di Cupido mi ha
fatto innamorare di un Enigma Egizio, e non di un normale essere umano!
>>
Strappo
dei sorrisi ad entrambe, subito cancellati da una luce battagliera,
tipica di quando
si stanno intestardendo su qualcosa, e che, puntualmente, ha il potere
di
atterrirmi.
<<
Che Cupido sia un gran bastardo non ci sono dubbi…
>> commenta Ginny, con
gli occhi ardenti almeno quanto i suoi capelli <<
…ma ciò non vuol dire
che noi povere donne dobbiamo restarcene inermi a sopportare le follie
dell’altro sesso. >>
Alzo
un sopracciglio, guardando intimorita prima la rossa, poi la riccia.
<<
Che cosa volete dirmi? Che dovrei fare? >>
Alzano
gli occhi al cielo.
Hermione
si mette addirittura in piedi, con le mani sui fianchi ed un cipiglio
severo
alla Mcgranitt.
<<
Cazzo, tesoro, tu sei Kimberly Potter! Hai ucciso Raptor, affrontato un
Basilisco, sconfitto centinaia di Dissennatori, affrontato e vinto
decine di
Mangiamorte, e sei considerata la Salvatrice
del Mondo Magico per un motivo, no?! Porco
Salazar, quella Bacchetta che hai con te ha
ucciso Lord Voldemort! Il tuo nome è leggenda,
il tuo coraggio rinomato per mari e monti, il tuo viso oggetto di
numerose
masturbazioni e la tua vita fa d’esempio
a numerosi ragazzi e ragazze! Non ti sei mai
fermata davanti a niente a nessuno, e adesso permetti ad un mero
ragazzo come
Draco Malfoy, di lasciarti piena di interrogativi, ma inerme e passiva,
in
attesa di una qualche Manna dal Cielo che sblocchi una situazione che
ti ha
affannato per un anno intero?! >>
Mentre
la riccia riprende fiato, Ginny annuisce con tutto il vigore che
può conferirle
il suo esile collo, mentre prende posto ben ritta sulle gambe, accanto
ad Herm.
Resto
a fissarle a bocca aperta.
Hanno
ragione.
Cazzo,
se hanno ragione!
Sono
una Grifondoro, Santo Godric, ma non mi sto affatto comportando come
tale!
<<
Sei Kimberly
Potter. >>
Me
lo ha ricordato anche Lui, esattamente ieri quando, dinanzi alle porte
del
Cimitero mi sono lasciata prendere dallo sconforto.
Credo
che abbia voluto dire, più o meno, ciò che mi
è appena stato urlato da
Hermione, solamente sprecando meno fiato e meno parole.
Ho
giurato ad Harry che niente e nessuno mi avrebbe mai piegato, ho
giurato a
Sirius che niente e nessuno mi avrebbe strappato mai il sorriso e la
vitalità,
ho giurato a me stessa che niente e nessuno mi avrebbe più
portato via Draco
Malfoy, ora come ora.
E,
di certo, non riuscirò mai a tener fede a queste promesse se
me ne resto qui,
sotto questo dannato ciliegio, a struggermi di sospiri e domande.
Non sempre la
vita
risponde da se agli interrogativi che ella stessa ti pone.
La maggior
parte delle
volte devi andarteli a risolvere da sola.
Sento
il fuoco della decisione ardermi lo sguardo, un sorriso coraggioso
illuminarmi
il viso, e le gambe issarmi dritta e fiera in piedi, fronteggiando le
mie
amiche.
<<
Avete ragione…. >> proclamo, facendole
sorridere << …non permetterò
più a quel ragazzo di polverizzarmi il cervello, cercando di
capire le sue
seghe mentali. È ora che prenda una ferma decisione, e che
la rispetti!
>>
Le
mie migliori amiche esplodono in applausi e fischi di giubilo.
Il
tutto accompagnato dalle nostre risate.
<<
La Regina
dei Grifoni sta ruggendo, signori e signore! >>
annuncia Ginny,
mentre metà Parco di Hogwarts si gira a fissarci.
Più
passano i minuti, e più mi convinco che, prima o poi,
dovrò assolutamente farmi
dire la
Parola
d’Ordine della Sala Comune dei Serpeverde.
Insomma,
a momenti passo più tempo qui che nella mia, di Comune, non
c’è qualche diritto
per Alta Frequenza, per la sottoscritta?
E
poi sono certa che, un giorno o l’altro, Nott e Zabini, pigri
come sono, mi
lasceranno fuori una volta per tutte, stufi di dovermi sempre venire a
prendere
davanti al Ritratto del Serpente.
Sempre
che non abbiano deciso di iniziare a farlo proprio adesso…
Dopo
aver parlato con Hermione e Ginny ci siamo recate subito nella stanza
di Harry
e Ron, a prendere la Mappa
del Malandrino, cercando un minuscolo puntino, contrassegnato con il
nome
“Draco Malfoy” per tutto il Castello, per scoprirlo
in camera sua, in compagnia
di Pansy Parkinson e Daphne Greengrass.
Ammetto
che lo stomaco mi si è momentaneamente attorcigliato per la
gelosia, ma la
presenza della Principessa Serpeverde mi tranquillizza non poco.
Dubito
che i due Regnanti delle Serpi farebbero mai un torto a Zabini, e, a
meno che
alla Greengrass non piaccia assistere come spettatrice ad un rapporto
sessuale,
i miei film mentali su Malfoy e la Parkinson
in loschi atteggiamenti, si sono subito spenti.
Salutate
le mie amiche mi sono precipitata quaggiù, ho mandato un
Patronus ai due
pervertiti sopraccitati, Zabini e Nott, e mi sono messa qui, buona
buona, ad
attendere un loro arrivo.
Sbuffo,
per almeno l’ottava volta nel giro di tre minuti.
Ho
sempre odiato le attese, specie se ho qualcosa di urgente ed importante
da
risolvere.
Ma
il rumore del Ritratto che si apre mi fa alzare gli occhi dalla crepa
sull’angolo in basso del muro, speranzosa.
Ma
questo sentimento si trasforma subito in fastidio ed irritazione.
<<
Potter, e tu che ci fai qui? >>
Non sono Zabini e Nott.
Ma
dei loro compagni di Casa che mi stanno potentemente sulle palle.
Davanti
a me si parano Lucian Bole, e Kain Flitt, affiancati da Tracey Davis
insieme ad
altre due ragazze, una rossa ed una bionda.
Entrambe
hanno i capelli lunghi e lisci fino alle spalle, e sono assolutamente
certa di
averle viste da qualche parte, e che non frequentino il mio stesso anno.
Ma,
di loro due, mi sfugge il nome.
La Davis
invece, con quei suoi corti capelli castano scuro, me la ricordo bene.
Oh,
se me la ricordo!
È
rinomata la sua forte attrazione per Malfoy…
<<
Ehm… >> rispondo, acida <<
…Per quale motivo dovrei dirvelo, di
grazia?! >>
Bole,
che aveva parlato all’inizio, sta per ribattere, ma viene
preceduto dalla
Serpeverde dai capelli rossi.
<<
Perché magari sei nel nostro territorio, tu che dici
Mezzosangue? >>
Sarcasmo,
domande retoriche, tono freddo, sguardo superiore, naso
all’insù…
Si,
si, sto parlando con una Serpeverde D.O.C.
Rido,
senza allegria, e poso il mio sguardo pieno di disprezzo sui miei
momentanei
interlocutori.
<<
Si da il caso che io vada dove mi pare, e non devo certo dare
spiegazioni a
delle fecce come voi! >>
Essere denominati “Fecce” non è
certamente la cura migliore per il gigantesco
ego dei Verde-Argento.
Ed
infatti, la loro rabbia sale alle stelle, ed iniziano a parlare
l’uno sull’altro.
O
meglio, iniziano ad insultare la sottoscritta, sovrapponendo le loro
soavi voci
l’una sull’altra.
Ma,
mentre ascolto annoiata e divertita le frasi accavallate di questi
cinque
idioti, mi accorgo che il Ritratto del Serpente non si è
ancora chiuso del
tutto alle loro spalle.
Probabilmente,
distrattosi per la mia inaspettata presenza quaggiù,
l’ultimo di loro cinque
che ha messo piede fuori dalla Comune, non si è prodigato di
chiudere
decentemente il Passaggio Segreto.
Ignorando
deliberatamente tutti quanti, sto appunto per approfittare di questa
distrazione e defilarmela nella stanza numero 7 dei Dormitori Maschili,
quando
le mie intenzioni vengono intercettate.
<<
Dove credi di andare?! >> sbotta Flitt.
Immediatamente
le tre ragazze mi si parano dinanzi a braccia incrociate,
fronteggiandomi
arroganti.
<<
Pensi di andare da Lui, non
è vero?
>> mi domanda la bionda.
Bingo,
tesoro.
Ma
credi davvero che lo verrò a dire proprio a te?
Alzo
un sopracciglio, esibendomi nel mio miglior sorriso di chi ti sta
deliberatamente compatendo.
<<
Il concetto del “Sono cazzi miei” fa fatica ad
entrarvi nella testa, vero
piccoline? >>
La loro irritazione, ed il loro odio verso di me crescono a dismisura,
proporzionalmente al mio divertimento.
Fuori,
sembro decisamente infastidita ed ostile, ma dentro di me mi sto
sbellicando.
<<
Non sei la benvenuta a Serpeverde. Vattene. >>
Mi
giro ad incenerire Tracey Davis che, finalmente, si è decisa
a parlare, mentre
gli altri quattro la guardano orgogliosi della sua faccia tosta.
Sfoggio
il mio sguardo più cattivo, che, però non
scoraggia la fan del Mio Principe
delle Serpi, che incalza.
<<
Non ti permetterò di mettere più piede qui
dentro. Non ti permetterò di andare
da Lui. >>
Ghigno.
Con
la stessa espressione malvagia che assumeva Voldemort prima di uccidere.
<<
Davvero? Prova ad impedirmelo. >>
È
una sfida?
Esattamente.
La Davis
la coglie al volo, sfoderando la Bacchetta
contro di me, mentre dei ghigni alla Serpeverde si
aprono sui visi della bionda, della rossa e di Flitt e Bole.
Povera bimba,
non sa
contro chi si è messa.
Afferro
anche io pigramente la mia Fonte Magica, puntandola contro di lei.
Alzo
un sopracciglio, palesemente delusa dall’Incantesimo Gambe
Molli che mi lancia
la mia avversaria, in modo molto chiassoso e prevedibile.
Lo
scanso con facilità, con un Incantesimo non Verbale,
evitando, più che per
pietà che per altro, di rispedirlo al mittente.
Un
getto d’acqua molto potente fuoriesce, in risposta, sempre
dalla Bacchetta della
Davis, getto che, con un’enorme fiammata proveniente da me,
evapora prima che
anche una solo goccia possa raggiungermi.
Tracey
ritenta, innervosendosi sempre di più, e scagliandomi contro
uno Schiantesimo
che io rispedisco verso di Lei, centrando la parte di muro sopra il suo
orecchio sinistro, frantumandolo.
<<
Principessa, distruggerci i Sotterranei, non è certo il modo
migliore per
chiedere ospitalità nella nostra lussuosa Comune!
>>
Un
largo sorriso mi si allarga sul volto.
I
cinque Serpeverde si voltano verso la voce che, alle loro spalle, mi ha
appena
salutato.
La Davis
abbassa la
Bacchetta,
assumendo un’espressione adorante, e lo stesso fanno le altre
due.
Bole
e Flitt invece, salutano i due nuovi arrivati con rispetto, e con
l’immancabile
ghigno, evitandosi però occhi a cuoricino e bava alla bocca,
come invece stanno
facendo le tre donne.
<<
Blaise! Theo! >> salutano le tre, in coro, con un tono
talmente
civettuolo, da essere paragonato ad un sospiro di godimento.
Alzo
gli occhi al cielo.
<<
Tracey…Amber…Roxy… Incantevoli come
sempre! >> le adula Nott, mandando in
pappa il cervello a loro, e facendo ridere sotto i baffi me.
Zabini,
invece, mi rivolge uno sguardo divertito.
<<
Non possiamo lasciarti da sola un attimo, che ci scateni una rissa?
>>
Arrogante,
lancio un’occhiata di sufficienza ai cinque esseri inutili
che mi circondano, e
rispondo:
<<
Sai com’è, battere voi Serpeverde è una
cosa che ho sempre adorato. Sia in un
duello, che verbalmente. >>
Mentre
Nott e Zabini se la ridono, Tracey Davis non sembra dello stesso
parere, e con
lei le sue amichette idiote.
<<
Cosa ti fa pensare che stessi vincendo tu, Potter? >>
Alzo
un sopracciglio.
<<
Magari il fatto che ho scansato i tuoi Incantesimi da quattro soldi,
con la
stessa facilità con cui i qui presenti Nott e Zabini vi
porterebbero a letto
tutte e tre come state?! >>
La
mia battuta causa un riso sguaiato ai sopraccitati Serpeverde e, loro
malgrado,
anche a Bole e Flitt, sebbene si stiano palesemente trattenendo.
Noto
invece come Tracey, Roxy e Amber, di cui ho appena appreso il nome, si
siano
decisamente risentite.
<<
Come osi, brutta stronza Grif… ? >>
L’arringa
certamente spietata e crudele, per non dire lunghissima, di insulti di
Roxy
viene repentinamente interrotta da un annoiato Zabini che, con un solo
sguardo,
ha il potere di zittire la bionda, e fare abbassare le Bacchette alla
castana e
alla rossa.
Stessa
cosa accade con gli altri due ragazzi che, grazie al viso del suddetto
mio
“Protettore” che si sposta appunto verso Bole e
Flitt, voltandomi, noto che
stavano per attaccarmi alle spalle.
<<
Ragazze, ragazze…vi ho appena detto che siete incantevoli.
Ma non so quanto
possiate ancora esserlo, se decidete di affrontare la Regina
dei Grifoni a
duello! >> commenta Nott, scuotendo la testa e sorridendo
affascinante.
Talmente
affascinante, che le tre Serpi, sembrano fermare il proprio cervello
alla
parola “Incantevoli”, senza carpire
l’accusa di inferiorità in duello rispetto
alla sottoscritta, che si trova nelle parole di Theodore che seguono,
sorridendogli ammaliate.
Che
schifo…
<<
E la stessa cosa vale per voi due… >> aggiunge
Blaise, rivolgendosi a
Lucian e Kain << …non vi conviene mettervi di nuovo contro la qui presente
signorina. Se anche non ci
riuscisse Lei a farvi fuori, se ne preoccuperebbero lo Sfregiato e
Draco.
>>
E
con questa frase ad effetto, mi afferra per un braccio e, insieme a
Theo,
entriamo finalmente nella Sala Comune delle Serpi.
Camminiamo
in silenzio, incuranti dei numerosi sguardi, ostili e carichi di
disprezzo per
quanto mi riguarda, che ci fissano spudoratamente.
Con
la coda dell’occhio vedo anche una ragazza stringere
febbrilmente le dita
contro la
Bacchetta.
Probabilmente,
essendo un segreto Ministeriale il fatto che anche Malfoy ci abbia
accompagnato
a Godric’s Hollow ieri, tutta la Scuola
ne sarà al corrente, senza, però, essere a
conoscenza
della nostra metà.
E
non è difficile immaginare come quasi tutti abbiano tratto
le loro conclusioni,
che vedono me e Lui, ormai coma una
coppia stabile, specie dopo i numerosi sospetti che sguardi e strane
difese da
parte nostra hanno sparso qua e lì, e dopo il bacio
hollywoodiano che Gossip
Girl si è tanto prodigata di rendere pubblico.
Considerato
il fatto che sono anche in compagnia di Blaise Zabini e Theodore Nott,
il
livello di odio verso la sottoscritta da parte della
quasi totalità delle donne Serpeverde, deve
essere, al momento, alle stelle.
Gli
uomini, invece, si limitano semplicemente a disprezzarmi, nella norma,
come
hanno sempre fatto in questi otto anni.
E
la cosa mi diverte.
Mi
diverte un sacco.
<<
Secondo voi, mi porto a letto Roxy stanotte e Amber domani, o il
contrario?
>>
La
domanda esistenziale di Nott interrompe le mie riflessioni gongolanti,
strappandomi una risata.
Blaise,
invece, si mostra pensieroso almeno quanto il suo amico, prendendo sul
serio il
suo immenso dubbio.
Ci
fermiamo vicino ai soliti divanetti, e, mentre loro si siedono tutti
crucciati
sotto il pesante punto interrogativo di chi Nott debba trombarsi prima,
io
resto in piedi, a fissarli incredula.
Alzo
un sopracciglio, e rispondo, sarcastica:
<<
Perché non tutt’e due insieme? >>
I
due depravati si girano a guardarmi, serissimi.
<<
Sai Theo…credo che la Principessa
abbia ragione. Non è una cattiva idea. >>
L’interessato
prende a far vagare lo sguardo per la sua Sala Comune, in pausa di
riflessione,
per poi tornare con gli occhi nei miei, e ghignare.
<<
E’ un ottima idea! Non ti
facevo così
perversa, Potter! >>
Inutile
starvi a dire che le mie proteste, e le mie rispostacce, tutte
incentrate sul
tema “Ma io stavo solo scherzando!” si rivelano
perfettamente vane, dal
distogliere quelle due menti contorte, da un altrettanto contorto
progetto.
Ed
io che pensavo, da quella volta in Sala Grande, subito dopo il servizio
fotografico, che a Nott piacesse la Greengrass
junior….bah.
Decidendo
che, cercare di entrare nella testa di un solo Serpeverde, e mi
riferisco a
Malfoy, è già troppo sfiancante di suo,
figuriamoci tentare di capire anche
questi due, mi congedo, evitandomi anche i racconti sui loro vecchi e
gloriosi
menage a trois, e mi dirigo verso la stanza numero 7 dei Dormitori
Maschili.
Salendo
le scale, noto, dalle Finestre Incantate, come il sole stia per
tramontare,
regalando ad Hogwarts e a qualche coppietta romantica che popola il
Parco della
Scuola un incantevole spettacolo.
Intercetto
anche due ragazzine, ed un ragazzo che, pressappoco potrebbero
frequentare il
quinto ed il sesto anno, lanciarmi uno sguardo ostile, almeno quanto
quello
della Davis, e venirmi incontro con aria combattiva.
Il
ragazzo sta per parlarmi, il viso una maschera di disprezzo, ma,
fermandomi
proprio nei pressi della stanza numero 7, lo precedo.
<<
Si lo so, lo so. Non sono la benvenuta, dovrei tornarmene nella mia
Torre, non
dovrei assolutamente essere qui, i Serpeverde sono stufi di trovare la
mia
irritante presenza intorno al loro territorio, non mi devo
più avvicinare al
vostro Principe eccetera eccetera… Possiamo saltare la parte
in cui mi fate le
solite minacce, tentate di attaccarmi con la Bacchetta,
io vi
spiaccico contro il muro, ed il vostro odio per me aumenta ancora di
più, e
passare direttamente a quella in cui voi andate via con la coda tra le
gambe,
ed io posso beatamente preoccuparmi dei cazzi miei, oppure sono
costretta a
metter fuori la Bacchetta
anche stavolta? >>
Il
mio monologo, pronunciato senza quasi prendere fiato, lascia sbigottiti
le qui
presenti piaghe, il secondo gruppo di scocciatori della giornata.
O
meglio, più che sbigottiti, opterei per un
“Intontiti” dal mio fiume di parole.
Talmente
tanto, da permettermi di infilarmi velocemente, senza nemmeno bussare,
e
fanculo al galateo,nella stanza interessata, nel mentre che i tre
cerchino di
mettere in moto i loro cervelli, e capire cosa io abbia appena detto
loro.
<<
Maledetti Serpeverde… >> commento tra me e me,
mentre, di spalle alla
stanza, chiudo velocemente la porta, prima che qualcun altro dei
Verde-Argento
decida di rompermi ancora le palle.
Un
silenzio carico di stupore alle mie spalle, però, mi ricorda
che ho appena
fatto irruzione in una stanza non mia, senza annunciarmi in alcun modo,
semplicemente
presentandomi prepotentemente.
Ed
è infatti con un po’ di imbarazzo che mi volto,
incrociando tre paia di occhi
stupiti su di me.
Come
letto sulla Mappa del Malandrino, Malfoy è in compagnia
della Greengrass e
della Parkinson.
Lui
è seduto sul suo letto, con la schiena appoggiata al muro,
ed una gamba piegata
ed appoggiata sul materasso.
La Greengrass
ha portato di fronte al mio Principe Serpeverde, la poltrona di pelle
di drago
nera che, generalmente si trova nell’angolo in fondo alla
stanza, mentre la Parkinson ha trovato una
più comoda sistemazione sullo stesso letto di Draco, seduta
accanto a Lui con
le gambe incrociate, ed una sigaretta tre le labbra.
Come
detto prima, tutti e tre mi stanno fissando, Faccia da Carlino con un
irritato
sopracciglio alzato, ma, sono certa di poter affermare che, un attimo
prima che
entrassi io, stessero parlando di qualcosa di serio.
Dedico
ai tre un sorriso imbarazzato, portandomi una mano ai capelli, tipico
atteggiamento che assumo nel mio attuale stato d’animo.
<<
Ehm…scusate l’intrusione
ma…ecco…sembra che oggi metà Casata di
Salazar
Serpeverde abbia voglia di Schiantarmi! >>
Malfoy
resta impassibile a fissare lascivo il mio corpo, Daphne non si
risparmia un
sorrisetto, e la Parkinson
esplode in una risata piena del più sincero divertimento per
le mie disgrazie.
Idiota…
Evito
di mandarla a fare in culo, limitandomi a lanciarle uno sguardo omicida.
Cadiamo
in un silenzio eccessivamente pesante, per la sottoscritta, durante il
quale,
per disperazione, inizio persino a fischiettare la canzoncina del
Cappello
Parlante, e precisamente il pezzo in cui parla di Grifondoro,
canticchiandolo
dentro di me.
<<
E' forse Grifondoro la vostra via,
culla
dei coraggiosi di cuore:
audacia,
fegato, cavalleria
fan
di quel luogo uno splendore! >>
Se
la canto ad alta voce, in pieno territorio Serpeverde, è la
volta buona che
crepo.
Battendo
il piede contro il pavimento, in modo, lo ammetto, abbastanza
nevrotico, cerco
di alleggerire il disagio che il silenzio mi crea, analizzando ogni
angolo
della stanza, in cerca di qualcosa che catturi la mia completa
attenzione per
più di un nanosecondo.
Speranza
vana.
Però,
è una frase della Greengrass che mi salva dallo sparare una
cazzata, altro
tipico atteggiamento che assumo in situazioni come questa.
<<
Pansy, è meglio che andiamo. La Potter
è troppo Grifondoro per dirci esplicitamente di
lasciarla sola con Draco, ma dal silenzio imbarazzante in cui siamo
piombati,
direi che è davvero quello che sta pensando. >>
Bingo,
Daphne.
La
guardo sorridendo sarcastica.
<<
In realtà, qualche altro minuto di silenzio, e mi sarei
decisa a dirvi di
andare a farvi un giro. >>
Alzandosi,
le due ragazze mi passano di fianco, mentre Malfoy punta il suo
fantastico
sguardo su un angolo a caso del muro alla sua destra, e Carlino
commenta:
<<
In realtà avevo capito che volevi Draco tutto per te sin
dall’inizio. Ma
vederti imbarazzata a fischiettare è stato davvero troppo
divertente. >>
Non
faccio in tempo a mostrarle la bellezza del mio elegante dito medio,
che sento la
porta della stanza chiudersi alle mie spalle.
Bene, Principe
delle Serpi.
A noi due.
<<
TIRATE QUELLA CAZZO DI PALLA COME SI DEVE, PORCO SALAZAR!
>>
<<
VEDI DI INDIRIZZARE I BOLIDI COME GODRIC COMANDA, TESTA DI TROLL!
>>
<<
MA CHE HAI, LA MIRA
DI
UN’ACROMANTULA CIECA?! >>
<<
CHE DIAVOLO ERA QUEL TIRO, DEGNO DI UNA VEELA IN CALORE?!
>>
Inutile.
Non
credo capirò mai la passione che gli uomini, ed anche alcune
donne, hanno per
il Quidditch.
Insomma,
certamente è divertente assistere alle partite, e so essere
anche molto
competitiva quando si tratta della vittoria della mia Casa, ma, urla ed
insulti
di questo genere, conversazioni lunghe un pomeriggio sulla migliore
tattica da
utilizzare, oppure addirittura risse
per una stupida palla dorata, resteranno sempre al di fuori della mia
comprensione.
E,
insieme a queste, non riuscirò mai a capire nemmeno Ginny
che, in questo
momento, sta maledendo con tutta se stessa, la sua essenza di donna, e
la
propria debolezza, ripetendo: “Non dovevo chiedere ad Harry
non partecipare
all’allenamento oggi! Stupida, stupida, stupida, stupida, stupida!”.
Dal
canto mio, ho acconsentito di venire qui, alla fine, solo
perché, sia a me che
a Ginny, dopo che Kiki era andata dal suo personale tormento, non
è venuto in
mente niente di meglio da fare.
E
poi, almeno, posso ammirare il mio ragazzo in tutto il suo splendore.
Leggermente
sudato, incazzato e concentrato è davvero molto, molto!, sexy.
Adesso
ha fermato i suoi giri veloci intorno al Campo con la scopa, e sta
fluttuando
leggermente più in alto del resto della sua squadra,
supervisionando il loro
lavoro, urlando ordini, istruzioni, ammonimenti e complimenti.
I
capelli neri come la notte sono più in disordine del solito,
scompigliati a
tratti dalle sue mani nervose e dal vento che tanto ci ha fatto
rabbrividire
prima, sotto il ciliegio.
Ad
un tiro particolarmente potente di Demelza, che nemmeno Ron riesce a
parare,
gli occhi di Harry saettano orgogliosi verso la Pluffa
che, alla velocità
della luce, sfreccia nell’anello a destra, contemporaneamente
alle sue labbra
che si aprono in uno di quei sorrisi che tanto venero.
La
bravura di Demy non sfugge nemmeno a noi spettatori casuali, che ci
esibiamo in
un applauso compiaciuto, mentre la suddetta Cacciatrice, ridendo, ci
risponde
con un inchino di gratitudine.
Quasi
non sento Ginny commentare, in termini tecnici ed esperti, il tiro
della sua
compagna di Squadra, perché sono troppo impegnata a fissare
il mio ragazzo.
Il
quale sta facendo la stessa ed identica cosa.
Attirato
dal suono delle mie mani che si infrangevano una contro
l’altra, ha voltato lo
sguardo nella mia direzione, ed ora mi sta strizzando
l’occhio complice.
Gli
sorrido.
Restiamo
occhi negli occhi per un po’, mentre il resto del Mondo
sparisce, insieme ai
suoi odori, ai suoi suoni, ai suoi pericoli ed ad i suoi problemi,
almeno fino
a che il mio Harry non viene chiamato a gran voce da Ron.
<<
Ehi Capitano! La tua bella puoi ammirarla più tardi, che ne
dici di muovere il
culo, ed iniziare a tirare fuori il Boccino? >>
Sia
io, che Harry ridiamo della schiettezza del nostro migliore amico che,
in
risposta fa una linguaccia ad entrambi.
<<
Domani uscirà l’intervista dei Potter su Strega
Moderna…che Harry sia
innamorato perso della Granger lo sappiamo tutti ma, secondo voi,
Barbie si
sarà fatta dire qualcosa in più sul bacio tra
Malfoy e Kim? >>
<<
Difficile, lo sapete che non parlano mai dei cazzi loro sui
giornali…però è
anche vero che ier… >>
<<
Shhh, abbassate la voce idiote! >>
Mi
giro automaticamente verso Ginny.
E,
dallo sguardo curioso che mi rivolge, credo che anche lei abbia appena
origliato, esattamente come me, i discorsi di quelle Grifondoro del
sesto anno
che, sedute qualche fila più giù di noi, stanno
spettegolando sui Prescelti.
Una
di loro, dalla folta e riccia chioma bionda, però, accortasi dei loro toni
troppo alti, talmente
alti da permettere a noi di sentirle, ha intimato un maggiore silenzio,
nostro
malgrado.
Non
sono mai stata la tipica ragazza che origlia i discorsi altrui, e
nemmeno poi
una così grande pettegola, ma sapere che a qualche metro da
me qualche estraneo
sta parlando della mia migliore amica e del mio ragazzo, permettetemi,
mi mette
non poca curiosità addosso.
Ginny
sorride maligna, rivolta alle ragazzine in questione e, estratta la Bacchetta,
se la punta
contro un orecchio, sussurrando “Maxime Audeo”.
Ma
certo…!
Incantesimo per
amplificare l’udito!
Il
gesto di Ginny non è passato inosservato nemmeno a
Calì e Lavanda che, insieme
a me, ne prendono esempio, restando in ascolto.
<<
…Insomma, vi
rendete conto! Quella di ieri, è stata sicuramente
un’uscita importante, se la Preside
ha concesso loro
il permesso… e se Lei ha deciso di condividerla con Lui,
vuol dire che la loro,
è una relazione seria! Altrimenti non credo che Harry Potter
ed Hermione
Granger avrebbero acconsentito! >>
Mi
ci gioco la
Bacchetta.
Le
ragazzine stanno commentando la presenza del Furetto a
Godric’s Hollow, insieme
a noi.
<<
Si, ragazze,
ma è una cosa assurda! Draco Malfoy e Kimberly Potter una
coppia??!! Insomma si
sono sempre odiati! >>
<<
Okay, e
allora come lo spieghi il bacio che si sono scambiati, quello che
Gossip Girl
ha mostrato a tutti alla sua festa? Anche allora si stavano odiando?
>>
<<
Bè, dobbiamo
tenere in conto il fatto che Malfoy sia un figo da paura. E che anche la Potter
è una bella ragazza.
Magari tra nemici, una bottarella e via ci potrebbe anche
stare… >>
Wao,
bell’educazione che ha ricevuto a casa la
ragazzina…
E
se delle Grifondoro parlano così…non oso
immaginare cosa facciano quelle troie
di Serpeverde…
Okay,
lo ammetto, questo è un pregiudizio.
Le
loro risate squillanti causano l’apparizione di quattro
smorfie di fastidio sul
mio volto e quello di Gin, Lavanda e Calì.
<<
Insomma,
sfido chiunque a mantenere le mani apposto, al cospetto di un tale
bellezza
come Draco Malfoy…sicuramente, saranno andati a letto
insieme durante la
punizione che hanno dovuto scontare, quella della Kensington.
>>
<<
Si, ma io
ancora non ci credo. Sono sempre stati troppo diversi, anche per il
semplice
sesso. >>
<<
Bè, non li
conosciamo fino in fondo. E poi, i fatti parlano da se. Anche io non ci
avrei
mai creduto, se Gossip Girl non avesse mostrato quel ricordo in cui si
baciavano. >>
<<
Si, ma un
conto è fare sesso, un conto è mettersi insieme!
>>
<<
E chi ha
detto che stanno insieme?! >>
<<
Nessuna
notizia certa, però se la Potter
l’ha portato con sé ieri…
>>
<<
Insomma,
adesso non esageriamo! Non sappiamo nemmeno dove sono
andati…! >>
<<
Come ha detto
Cassidy prima, se la Mcgranitt gli ha dato il
permesso di uscire dalla Scuola, sarà
stato sicuramente per una motivazione importante… magari una
missione segreta
da Cacciatori… >>
<<
In quel caso
i Weasley sarebbero andati con loro… >>
<<
Ha ragione
Elinor… però resta il fatto che si comportano in
modo sospetto. E lei passa
molto tempo nella Sala Comune Serpeverde. >>
<<
Per non
parlare della reazione delle Serpi…mi ha detto
Jen di Tassorosso, che Lexa di Corvonero ha parlato con
Faith di
Serpeverde che le ha detto che, loro ragazze Verde Argento, sono
abbastanza
furiose. Non accettano che Draco Malfoy si metta con Kimberly Potter.
>>
<<
Immagino…effettivamente sarebbe uno spreco se un ragazzo
talmente sexy
e…dotato… >>
Risatine
idiote.
Smorfie
disgustate, da parte nostra.
<<
…si
impegnasse con una sola persona. No, Darcey? >>
La Darcey in questione
sorride maliziosa, e
si limita ad annuire, scatenando altre risatine sconce da parte delle
sue
amiche.
Non
è difficile capire che, questa ragazza, sia una vecchia
scopata di Malfoy.
Esageratamente
infastidita, sussurro “Finite
Incantatem”
contro me stessa e devo Appellarmi a tutto il autocontrollo, per non
andare
dalle suddette ragazzine, e dirgliene quattro.
Spostando
lo sguardo verso le mie amiche, vedo che anche loro hanno posto fine
all’Incantesimo come me, tranne Lavanda che, mentre ascolta
attentamente ancora
i discorsi delle Grifondoro, annuisce, e sussurra tra se e se.
<<
Si, si, sono perfettamente d’accordo… quel
giochetto che fa con la lingua è
davvero subdolo e dannatamente eccitante… >>
<<
Oh! È vero…per non parlare del sedere da
favola…no, non sono d’accordo, la
mossa che fa prima dell’amplesso
in
sé, è leggermente meglio di quella del dopo…
>>
<<
Ah, bè, su questo non posso che essere d’accordo.
>>
<<
LAVANDA! >> la chiama Calì, improvvisamente,
puntandole contro la Bacchetta, e ponendo
fine anche al suo, di Incantesimo Uditivo.
<<
Si può sapere cosa stavi farfugliando? >> le
chiedo, leggermente
spazientita.
Lei
mi guarda, alzando le spalle ed assumendo un espressione innocente.
<<
Quella Darcey, è andata a letto con Malfoy, e stava
commentando le sue doti
sessuali. Stavo semplicemente esprimendo il mio modesto parere.
>>
Ah
già.
Dimenticavo
il piccolo particolare che vede l’ex ragazza di Ron, e
l’attuale…ehm…ragazzo?... della mia
migliore amica, intrecciati tutti nudi in
un letto.
Per
non parlare della notte di fuoco tra Nott e Calì…
Che
vergogna!
<<
Tesoro… >> la chiama, docilmente Ginny
<< …e a te sembra normale
parlare in questi termini del ragazzo di una tua intima amica?!
>>
Ahia,
Gin.
La
tua calma apparente l’hai mostrata benissimo, davvero.
Ma,
proprio verso la fine, hai tirato fuori il tono alla Signora
Weasley…peccato.
<<
Ragazzo???!!! >> esclamano, in coro e con tanto
d’occhi, Calì e Lavanda.
Ammonisco
Gin con lo sguardo, per la troppo fretta in cui ha pronunciato una
parola del
genere, senza che nessuna delle presenti avesse delle salde certezze, e
mi
rivolgo alle nostre amiche, con un sospiro.
<<
Bè, non stanno propriamente insieme ma…diciamo
che, secondo me e Gin è solo
questione di tempo! >>
Non
so nemmeno io perché stiamo parlando delle situazioni
private di Kiki, insieme
a Lavanda e Calì, ma non credo che le stiamo facendo
chissà quale toro.
Infondo,
stiamo trascurando dettagli importanti, come quelli della loro focosa
dichiarazione e poi, prima o poi verranno allo scoperto, no?
Insomma,
Kiki è fermamente decisa a mettere le cose in chiaro e
Malfoy…
Bè,
già il fatto che un pezzo di ghiaccio e malvagità
subdolo come Lui sia riuscito
a pronunciare parole come “Ti amo”, è un
grosso segno di quanto il Furetto sia andato
fuori di testa per la nostra Grifondoro.
Credo
che molto presto l’intera Scuola vedrà Kimberly
Lilian Potter e Draco Lucius
Malfoy, fare il loro regale ingresso in Sala Grande mano nella
mano…quindi
perché fare tanto le misteriose con due ragazze che, da otto
anni, ormai, sono
nostre intime amiche?
Queste
ultime, sentendomi esternare una così importante opinione,
si perdono per un
lungo istante nei loro pensieri.
Ed
è Lavanda la prima a riprendersi dal suo stato di shock.
<<
Io l’avevo detto. >> annuncia.
<<
Cosa? >> chiediamo io e la mia migliore amica,
contemporaneamente.
<<
Che a Malfoy è sempre piaciuta Kiki. E che, quella volta,
quando facemmo sesso,
nel pieno dell’orgasmo, Lui disse proprio il Suo
nome! >>
Già,
è vero.
Il
passionale incontro tra i due biondi di Case Opposte, è
avvenuto durante la
nostra assenza da Hogwarts, quando il Ministero diede me, Harry, Gin e
Ron per
dispersi, ma Kiki mi ha sommariamente raccontato
dell’avventura di Lavanda, ed
anche di quelli che, stando alle sue convinzioni di allora, era solo
dei
vagheggiamenti, riguardo al suo nome, e Malfoy in preda
all’orgasmo.
Io
e Gin ci scambiamo sguardi complici, interrotti dalla risata squillante
e
genuina di Calì.
<<
Oh santo Godric, ragazze! Non ci posso credere…la nostra
Kiki…con Draco Malfoy?!
È…è…è….cazzo,
non ci sono parole per descriverlo! >>
Ah bè, su questo non ci sono dubbi.
La
cosa ha seriamente messo a dura prova la mia razionalità, la
prima volta che
Kiki mi raccontò di Lei e Malfoy, sulla Torre di Astronomia.
Per
fortuna, ho avuto settimane e settimane per accettare la cosa.
<<
La cosa che mi preoccupa… >> sussurra Ginny,
talmente piano che tutt’e
tre siamo costrette ad avvicinarci di più a lei, per
sentirla << …è la
reazione dei ragazzi. Insomma, Seamus e Dean daranno di
matto… nelle loro menti
tra Kiki e Malfoy c’è stato solo un bacio e si
stanno convincendo a vicenda,
che è stato uno scherzo simile a quello fatto ad Harry ed
Hermione, con tanto
di Polisucco al seguito… >>
Stringo
i denti al ricordo di quello che quell’idiota patentato di
Lucian Bole mi fece
passare.
I
ragazzi hanno progettato una vendetta perfida, ma, per attuarla,
abbiamo
bisogno anche di un loro inconsapevole aiuto.
Ma
la pazienza è la virtù dei forti.
E
noi Grifondoro siamo famosi per questo…
<<
….Harry e Ron, anche se sanno già tutti i
particolari, più o meno, di quello
che succede tra quei due, non ce li vedo molto accondiscendenti a
vederseli
amoreggiare selvaggiamente davanti agli occhi, o, in generale,
comportarsi come
una normale coppia. Senza dimenticarci Neville, Justin, Ernie, e tutti
gli
altri…. >>
Lavanda
alza gli occhi al cielo, facendo spostare, adesso,
l’attenzione, dalle labbra
di Ginny alle sue.
<<
Sinceramente, non è quello il lato preoccupante della
questione. È vero,
faranno un po’ i difficili, ma si risolverà tutto,
con qualche discorsetto.
Ammetto che anche per me la cosa sarà difficile da accettare
ma, lentamente, lo
farò, come anche tutti gli altri. Perché vogliamo
bene a Kiki, e nessuno di noi si sognerebbe mai di
allontanarla da noi,
oppure di dirle di chi deve innamorarsi. Il problema, invece, sono le
Serpeverdi. Avete sentito quelle ragazzine
prima…quell’ammasso di troiaggine,
cattiveria, e sangue puro ce l’ha a morte con Kiki, per
avergli portato via il
loro succulente Principe. Credo davvero che la nostra amica dovrebbe
iniziare a
guardarsi le spalle! >>
Anche
questo è vero.
Ma
davvero credono che l’Eroina del Mondo Magico, debba iniziare
a tremare a causa
di qualche mocciosetta in calore, per di più proveniente da
quella fogna di
Serpeverde!
<<
Oh, ma per favore!... >> sbotto io, indignata
<< …vi pare che
qualche troietta vestita in verde, potrà, in questo modo o
su Marte, avere la
meglio su Kimberly Potter? Davvero credete sia il caso che debba
iniziare a
preoccuparsi? >>
<<
SI! >>
Tutte
e quattro ci giriamo verso la fonte dell’urlo affermativo.
Harry,
più bello che mai, tiene il braccio destro alzato in cielo,
mentre esulta
insieme al resto della squadra.
Deve
certamente aver appena preso il Boccino, superando il suo tempo record,
o altre
maschili idiozie.
E,
mentre mi sorride complice, ripeto a me stessa, come un mantra, che,
quel
monosillabo appena pronunciato dal mio ragazzo, non abbia nulla a che
vedere
con la mia retorica domanda.
Vero?
Silenzio.
Siamo
ancora in silenzio.
Ma
quanto possono amare il silenzio, questi Serpeverde?
Mi
rispondo da sola.
Lo
amano, in modo esattamente proporzionale a quanto io lo odi.
Più
lo guardo, e più mi accorgo di quanto io e Draco Malfoy
siamo irrimediabilmente
opposti.
Magari
è proprio per questo che mi affascina così tanto.
Si
dice, però, anche che, sebbene gli opposti si attraggano,
sono i simili quelli
che riescono a convivere.
Io
e Lui avremo almeno una piccola parte in comune, necessaria per farci
stare
insieme?
Sono
qui per scoprirlo.
<<
Guardami. >> sussurro, esasperata.
Ho
preso posto accanto a Lui, sul suo letto, esattamente dove un attimo
prima era
seduta la
Parkinson.
Ma
il Principino non ha accennato, nemmeno per un istante, a voler posare
lo
sguardo sulla sottoscritta, e nemmeno a pronunciare una singola parola,
a dirla
tutta.
E
la cosa inizia a terrorizzarmi, ed anche ad infastidirmi.
Specialmente
per il fatto che, anche alla luce della mia esortazione, non accenna a
muovere
un muscolo.
<<
Guardami. >> ripeto, imperiosa.
Ma
nulla.
Il
suo viso perfetto e demoniaco resta voltato verso un punto indefinito
della
stanza.
Ed
io comincio a tremare.
Se
per la paura che Lui non mi voglia più tra i piedi, oppure
per la rabbia di star
venendo deliberamene ignorata, non ne ho idea.
Magari
tutt’e due.
<<
Santo Godric, guardami! >>
Ma
anche questo tentativo si rivela vano.
Chiudo
gli occhi, e tiro un profondo respiro, per infondermi pazienza, forza e
coraggio.
In
tono più languido, più basso, ma anche
più disperato, quasi supplicante,
riprendo di nuovo a
parlare.
<<
Draco, guardami. >>
Non
so se è stato grazie all’aver pronunciato il suo
nome, oppure per la mia voce
tremolante ma, finalmente, dopo queste ultime sillabe, il suo capo
inizia a
muoversi verso di me, arrestandosi solo quando i miei occhi caldi e
verdi,
possono fronteggiarsi apertamente con i suoi grigi e freddi.
Ma,
di nuovo, caliamo nel silenzio.
Io
resto ipnotizzata dalle mille sfumature delle sue iridi, e Lui si perde
nei
suoi pensieri per un bel po’.
Poi,
mi arrischio ad entrare subito nel vivo della faccenda, con una domanda
diretta.
<<
E’ da quando abbiamo aperto gli occhi, questa mattina, che mi
eviti. Spiegami
il motivo. >>
Esattamente
come ha sempre fatto Lui, non sto chiedendo semplicemente una
spiegazione o una
risposta.
No.
La
sto pretendendo.
Sempre
senza interrompere il nostro contatto visivo…per
paura che svanisca, bello com’è.
Non
mi risponde subito, ma passa in rassegna, prima, tutte le frasi che
potrebbe
usare come risposte.
Per
giungere a sussurrare:
<<
Stamattina non ti stavo evitando. >>
Ah,
capisco.
Adesso
ha dissipato completamente ogni mio minimo dubbio.
Adesso
si che posso andare a dormire felice, senza alcun interrogativo che mi
gravi
sulle spalle.
Adesso
si che comincio a capire come mai il Cappello Parlante voleva smistarmi
nella
stessa Casata di questo individuo qui dinanzi ai miei occhi.
Con tutto
questo
sarcasmo potrei davvero essere una perfetta Serpeverde.
<<
E allora cosa avevi?... >> incalzo <<
…e poi che cosa vuol dire: “Stamattina
non ti stavo evitando”? Oggi pomeriggio,
invece, lo stai facendo? >>
Annuisce,
sempre senza sforzarsi più di tanto di chiarire la faccenda.
<<
Si. >>
Strino
i pugni per trattenermi.
<<
Sarebbe così gentile, vostra altezza, da spiegarmi la
motivazione che vi ha
portato a comportarvi in questo modo? >>
Si,
mi sto innervosendo.
La
verità è che, visti quanto i nostri rapporti
siano freddi oggi, ho una fottuta
paura che, alla fin fine, sia tutto qui, tra noi.
Non
ci saranno possibilità di andare oltre.
E
le sue frasi enigmatiche di certo non aiutano il mio nervosismo.
Ma,
a quanto pare, non sono l’unica che si sta incazzando, qui
dentro.
Evidentemente
il mio tono pieno zeppo di prese in giro deve aver infastidito Malfoy
che,
alzandosi improvvisamente in piedi, scompigliandosi i capelli con una
mano, con
aria stanca, sbotta:
<<
Insomma, si può sapere cosa vuoi da me?! >>
Okay,
è ufficiale.
Sto
per prenderlo a schiaffi.
Mi
alzo in piedi a mia volta, parandomi come una furia dinanzi a Lui, gli
occhi
ridotti a fessure, e mantenendo a stento una voce normale, e non
pervasa dalla
rabbia.
<<
Secondo te, cosa posso volere da te?! Perdonami se, dopo aver fatto
sesso con
qualcuno la notte prima, e dopo avergli confessato di essere innamorata
da Lui,
pretendo che, come minimo, mi venga spiegato il motivo per cui,
d’un tratto il
suddetto “qualcuno” mi tratta come se avessi le
Pustole! Magari a Serpeverde
non si usa, ma noi Grifondoro siamo fatti così, sono
spiacente! >>
Alza
gli occhi al cielo, e si trattiene dall’urlare ancora di
più di quanto non stia
già facendo.
<<
Di certo irrompere nella mia stanza, venire qui, e cominciare a
sbraitare
ordini non è certamente la cosa migliore che tu possa fare
per chiedermi come
sto! >>
<<
Sbraitare?! E chi sbraita?! Io sono venuta qui in modo molto pacifico,
sei tu
quello che ha iniziato ad urlare! >>
<<
Perché adesso chi sta urlando?! >>
Dio.
Gli
uomini sanno essere terribilmente bambini quando sono dalla parte del
torto!
Idiota…
<<
Potresti per favore smetterla di fare il bambino?!
>>
Ahia.
Frase
sbagliata da dire.
Stando
in compagnia di Malfoy, ho scoperto che ci sono poche cose in grado di
farlo
scattare, facendolo seriamente incazzare.
-
Toccare qualcosa che gli appartiene. E con questo, anche se non lo
ammetterà
mai ad alta voce, si intendono anche i suoi amici.
-
Chiamarlo “Furetto”.
-
Chiamarlo “Figlio di un Mangiamorte!”, oppure,
più semplicemente
“Mangiamorte!”.
-
Dargli del bambino.
È
molto geloso delle sue cose, e toccarle, o farle del male, nel caso in
sui
stessimo parlando di persone, la ritiene una mancanza assoluta di
rispetto.
Ed
un Malfoy PRETENDE rispetto.
Il
soprannome “Furetto” gli ricorda una delle
esperienza più brutte della sua
vita, in cui il protagonista è il falso professor Moody e la
sua Bacchetta.
Inutile
specificare perché odia tanto essere chiamato
“Mangiamorte”…
Ed
eccoci arrivati all’insulto numero 3.
Bambino.
Questo
lo tocca particolarmente.
Ha
passato la sua intera infanzia a non esserlo, e la sua intera
adolescenza
lottando contro i suoi istinti di essere umano per essere e comportarsi
come
una adulto.
Non
ha certo mai avuto il calore, l’affetto e le carezze che un
bambino dovrebbe
avere, ed è sempre stato educato a scacciare via da se
qualsiasi emozione
potesse comprometterlo.
È
sempre stato educato ad essere un pezzo
di ghiaccio.
Esattamente
l’opposto di una bambino.
E
sentirsi chiamato in quel modo, lo fa sentire come se anni e anni di
fatiche e
maschere di freddezza, vengano in un secondo vanificati.
I
suoi occhi diventano duri e freddi, come non sono mai stati.
O
forse, solamente la fatidica notte dello schiaffo.
<<
Non. Chiamarmi. Mai.
Più. In. Quel.
Modo. >>
Ma
io non mi faccio certo intimorire dal suo tono minaccioso.
Senza
indietreggiare, lascio che un lampo combattivo mi attraversi lo sguardo.
<<
Ed invece lo faccio, se tu ti comporti come tale. >>
<<
E tu chi saresti per giudicarmi? >>
<<
Sono Kimberly Potter… >> rispondo, decisa.
<< …Me l’hai detto tu
stesso. >>
Si
zittisce, ma non la smette di guardarmi male.
Anzi,
credo che il suo momentaneo silenzio sia solamente preoccupante.
Perché
sta accumulando tutta la rabbia inespressa, non chiedetemi quale ne sia
la
causa.
Perché
le sue mani stanno addirittura tremando, per il nervosismo, ed una
semplice
parola non può esserne il motivo.
Qui
c’è qualcosa sotto.
<<
E con questo? Credi che portare una stupida cicatrice ti dia il diritto
di
giudicarmi? Credi che avere la propria faccia stampata in qualche
insulso
libro, o nelle figurine delle Cioccorane, oppure avere il Mondo Magico
ai
propri piedi, ti renda migliore degli altri? Credi che avere il cognome
Potter
ti permetta di darmi del bambino, quando a parlare con me è
solamente una ragazzina che gioca
a fare l’adulta? Oppure, solamente per il fatto di
essere
una Grifondoro, ti senti moralmente una spanna più in alto
di un Serpeverde,
non è così? Ammettilo. Avete sempre bollato noi
Serpi come dei Mangiamorte in
erba mentre voi, piccoli e coraggiosi Grifoni, degli algidi eroi alle
prime
armi. Sempre pronti a dare giudizi e commenti sugli altri, da bravi e
perfetti
Giudici Divini. Bè, eccoti una novità: noi almeno
ammettiamo di essere
subdoli…voi invece? Sotto quella maschera da Guaritori Senza
Frontiera, siete
anche peggio di noi.
>>
Alla
sua sfuriata, al suo sfogo senza senso segue un immenso e pesante
silenzio.
Lo
fisso con gli occhi sbarrati, mentre cerco di trattenere le lacrime.
Da
dove deriva tutto questo rancore, questo disprezzo, questo odio?
Un
discorso del genere me lo sarei aspettato da Malfoy molto tempo
prima…ma
adesso?
Insomma…cosa
ho fatto di tanto sbagliato?
Okay,
gli ho dato del bambino…
Ma,
insomma, si stava arrabbiando con la sottoscritta per chi aveva
iniziato ad
urlare per primo…voi come lo classifichereste questo
atteggiamento?
<<
I-io… >> farfuglio, in preda alla confusione
più totale, mentre continuo
a guardare la sua faccia, tramutata in una maschera di rabbia, con
occhi
sbarrati. << ...volevo…volevo
solo…solo chiederti se…se c’era
qualcosa
che…che non andava. >>
E
la cosa più assurda, è che, lentamente, le sue
parole iniziano a fare breccia
nel mio cervello, trovandone addirittura approvazione.
Ha ragione Lui.
Tutti
mi dicono “Forza, puoi farcela! Insomma…sei
Kimberly Potter!”.
Ma,
alla fin fine, chi è davvero Kimberly Potter?
Come
ha detto Lui, è solo una ragazzina che gioca a fare
l’adulta, a fare la forte.
Per
pura botta di culo ha sconfitto Lord Voldemort, e adesso non ha la
più pallida
idea di cosa fare con questi Mangiamorte.
Di
certo non posso ucciderli, scagliandoli addosso foto autografate, mie
citazioni
sui libri, oppure mie figurine dalle Cioccorane.
E
la consapevolezza inizia a graffiare, a mordere, a strappare, a
lacerare, a
distruggere.
A fare male.
Specialmente
per il fatto che sia stato proprio Lui
a dire certe cose, per di più guardandomi
come…come…
Come mi ha
sempre
guardata in otto anni.
Con
disprezzo.
Tiro
su con il naso, e sbatto le palpebre più e più
volte, lottando furiosamente con
le lacrime che, ho deciso, non usciranno da questi occhi, almeno per
adesso.
Scuotendo
la testa, lo supero e mi dirigo a passo di marcia verso la porta.
Brutto
bastardo…ed io che ero venuta con tutte le migliori
intenzioni!
Mi
lascio sfuggire un piccolo sospiro, che sfiora molto la definizione di
singhiozzo, proprio mentre la mia mano sta per afferrare la maniglia.
Sono
giusto in procinto di scappare a gambe levate da questa stanza, quando
sento la
Sua fredda mano afferrarmi per
il braccio, ed attirarmi con violenza a Lui.
Vado
a cozzare contro i suoi marmorei pettorali, e sono pronta ad
un’altra sfuriata
quando…
Quando
sento le sue braccia aggrapparsi a me, ed il suo viso infilarsi
nell’incavo del
mento e della spalla, mentre la sua pelle viene ricoperta dai miei
capelli.
Insomma…
Prima
non mi parla.
Poi
mi evita.
Poi
mi risponde enigmatico.
Poi
mi urla contro di non urlare.
Poi
mi insulta.
Poi
mi ferisce.
Ed
infine…mi abbraccia.
E
cosa potrei fare io, se non gettargli a mia volta le braccia al collo?
Stringo,
stringo forte.
Così
forte che ho paura di spezzarmi le ossa delle braccia, ma non mi
importa.
Purché
nessuno mi
porti via Lui…
<<
Scusami, bambolina. >>
<<
Devo dire che l’allenamento è stato piuttosto
sfiancante…ma questo è il mio
ultimo anno da Capitano, e pretendo quella
maledetta Coppa! >>
<<
Sono d’accordo, amico…Gin, la prossima volta devi
assolutamente allenarti con
noi…cose da donna o meno…! >>
<<
Ron, si chiamano M e s t r u a z i o n i!
Cosa c’è di tanto difficile in questo
banale termine?! >>
<<
Che sorella precisina… E comunque, a prescindere dal nome,
domani ci sarai,
all’allenamento, sappilo! >>
<<
E da quando Harry ti ha ceduto il ruolo di Capitano? Ho detto prima,
che sarei
voluta venire anche oggi, ma dipende da come mi sento! Non è
una cosa che
controllo io, sorta di idiota! >>
<<
Gin, secondo te una cosa stupida come…quella…è
più importante della Coppa del Quidditch?! Non
puoi…non so…metterci un
tappo? >>
<<
Ronald Weasley dopo questa frase, hai ufficialmente confermato le
dimensioni del
tuo cervello pari a quello di un Troll ritardato! >>
La
strada che porta al Castello, dal Campo di Quidditch, viene saturata
delle
nostre sincere risate.
Sia
per l’imbarazzo di Ron, nel parlare delle mestruazioni, sia
per la sua proposta
alquanto rude di “metterci un tappo”, e soprattutto
per la sua faccia
imbarazzata e confusa durante tutto questo discorso.
Fratello
e sorella Weasley cominciano ad insultarsi a vicenda, permettendo alle
risate
mie e di Harry di aumentare sempre di più.
Non
cambieranno mai.
Per
fortuna.
<<
…Metterci un tappo…! >> sghignazza
Harry, tra le risate.
Dopo
aver finito il loro allenamento, la maggior parte degli spettatori sono
tornati
al Castello, causa studio.
Insomma,
abbiamo i M.A.G.O quest’anno, e, davvero, credevo di essere
l’unica a
preoccuparsene!
Purtroppo,
sono abbastanza indietro con il programma che mi ero
prefissata…a quest’ora
sarei dovuta essere al quarto ripasso…e invece sono
solamente al terzo!
E
la colpa sta tutta nel ragazzo dai capelli neri e dal corpo di un Adone
che, al
momento, sta camminando accanto a me, posizionando un suo braccio sulle
mie
spalle.
Dicevo?
Ah,
si.
Al
Campo siamo rimaste solamente io e Ginny, ad aspettare che i nostri
amici
uscissero dalle docce.
Ovviamente
Harry e Ron sono stati gli ultimi, come sempre.
Stavolta,
hanno giustificato il loro ritardo, con una guerra all’ultimo
getto di acqua
gelata o bollente, e all’ultimo shampoo.
Bambini.
Ma
adorabili.
<<
Non credo che tu sia nelle condizioni migliori per parlare, mio
Capitano…sbaglio o tutt’ora diventi completamente
rosso a parlare di queste
“Brutte questioni femminili”? >>
prendo in giro il mio ragazzo, con un
sorriso malizioso, spostando la testa verso destra, ed anche verso
l’alto.
<<
A mia difesa, vostro Onore… >> mi risponde,
altrettanto scherzoso
<< …chiamo in causa una sorella con pochissimo
tatto, che mi ha sempre
trattato come un essere asessuato! >>
Mi
strappa una risata genuina, di quelle che, mi ha confessato, adora.
Ed
infatti passa davvero poco tempo, da quando posso dare libero sfogo al
mio
divertimento, a quando le sue labbra si posano sulle mie.
Rispondo
al suo bacio sempre sorridendo, mentre sento la solita capriola del mio
stomaco, agitarmi sin nelle viscere.
Con
Lui è sempre così.
Riesce
a scatenarmi sensazioni, nel più profondo di me, che non
sapevo nemmeno di
poter provare.
<<
Voi che ci fate qui? >>
Il
tono infastidito di Ron, ci costringe a staccarci, riluttanti,
l’uno dalle
labbra dell’altro.
Riapro
lentamente gli occhi, domandandomi cosa possa avermi costretto a
lasciare
queste labbra, abbastanza infastidita.
Davanti
a noi si stagliano, sprizzanti fascino come sempre e mano nella mano,
niente
meno che Daphne Greengrass e Blaise Zabini.
<<
Daphne. Idiota. >> li saluta Harry, senza accennare a
togliere il braccio
dalla mia spalla.
<<
Harry… >> risponde la bionda <<
…Granger. Weasley. >>
Mentre
Ron, andando contro ad ogni principio dell’educazione, decide
di ignorare la Serpeverde ed il suo
ragazzo deliberatamente, io e Gin ricambiamo il saluto con un freddo
cenno del
capo.
<<
Comunque Lenticchia… >> apre bocca, acido,
Zabini, in risposta alla
domanda che Ron gli ha rivolto non appena le loro eleganti figure sono
entrate
nel suo campo visivo <<
…si da il
caso che questa sia anche la nostra
Scuola. Ergo possiamo trovarci ovunque ed in qualsiasi momento, senza
che un
Traditore del Proprio Sangue come te ci ponga domande idiote come
“Che ci fate
qui?”. >>
<< Ammettilo, Zabini, stavate cercando di venire a
sbirciare i nostri
schemi!... >> ribatte il rosso, iniziando ad innervosirsi
sul serio
<< …Peccato che siete arrivati tardi! Abbiamo
finito l’allenamento da un
pezzo! >>
<<
Ma ti pare che io, erede di una nobile ed antica famiglia di
Purosangue, mi
abbassi a certi giochetti idioti, per una squadretta da quattro soldi,
come
quella di voi Grifondoro?! >>
<< Squadretta?!...
>>
Ecco.
Lo
sapevo.
È
intervenuto Harry.
<<
…Stiamo parlando della stessa squadra che,
all’ultima partita, vi ha
stracciati, vorrei ricordatelo! >>
<<
Oh certo, facile fregare il Boccino a Draco, mentre un’orda
inferocita di
Dissennatori stava attaccando la Scuola.
Davvero, grande partita Sfregiato!
>>
<<
Si da il caso che… >> inizia, nuovamente il
mio ragazzo, che sto decisamente
per schiaffeggiare, per evitare l’ennesima e lunghissima
discussione, quando
Ginny lo interrompe.
<<
…che ci avete rotto le palle con le vostre litigate assurde
e di durate
cosmiche. Ergo, vi supplico… >> sussurra,
rivolgendo uno sguardo che di
supplica non ha proprio niente, sentimento ben rimpiazzato da una
spaventosa
minaccia << …Finitela!
>>
Ron sta per aprire bocca di nuovo, ma è la Greengrass
ad
intervenire, stavolta.
<<
La
Rossa ha
ragione. Eravamo appunto venuti a cercarvi. >>
Zabini
alza gli occhi al cielo disgustato, e si prodiga a puntualizzare:
<<
O meglio…Lei…
>> ed indica la
sua ragazza con il pollice, decorato da un fine anello
d’argento <<
…voleva cercarvi. Io sono stato costretto….dalle circostanze. >>
E,
di nuovo, indica la bionda accanto a lui con il dito, riuscendo quasi a
strapparmi un vago sorrisetto mediamente divertito.
<<
E per quale motivo ci stavate cercando, di grazia? >>
chiedo, assumendo
il mio miglior tono acido.
Daphne
Greengrass alza gli occhi al cielo, esasperata.
<<
Perché avevo una voglia disperata di stare in vostra
compagnia… >>
risponde sarcastica, irritandomi non poco.
<<
Per la festa. >> traduce il suo ragazzo per lei.
Già,
la festa.
Quella
per raccogliere i fondi per la costruzione di una base
d’allenamento decente
per l’Esercito di Silente.
<<
Dobbiamo darci una mossa, effettivamente. >> è
il mio commento.
I
Mangiamorte di certo non aspettano i nostri comodi.
Potrebbero
attaccarci da un momento all’altro, ed a noi Cacciatori serve
tutto l’aiuto
possibile.
Vedo
i miei amici annuire, con un vago senso di colpa nei loro visi: ce la
stiamo
prendendo troppo con comodo.
<<
Ho bisogno di sapere quali canzoni canterete alla festa…
>> ci ordina
Daphne Greengrass, risoluta << …devo iniziare
a pensare ai vostri
vestiti. E Theo ha praticamente finito di disegnare i volantini per la
pubblicità della festa, ma dovrà pur scriverci
una data. E non sappiamo quale
sarà. >>
<<
Per non parlare dell’arredamento… >>
aggiunge Zabini, con un viso
oltraggiato dalla malavoglia << …che
dovrà, purtroppo, vederci a
respirare lo stesso ossigeno. >>
Harry
mi guarda, con aria pensierosa, per poi scambiare un cenno
d’assenso con Ron.
<<
Del cibo ce ne occupiamo noi. Gli alcolici sono ancora nella nostra
riserva
personale, e per la musica ci stavamo lavorando, ed abbiamo quasi
finito. Io
direi che una data perfetta sarebbe questo sabato. >>
Blaise
Zabini alza un sopracciglio.
<<
Potter sei consapevole che oggi siamo già a
mercoledì? Dovremmo organizzare
tutto per il 7?! >>
Harry
si limita ad annuire, mentre sia Ginny che Ron si mostrano
d’accordo.
<<
Per quanto ci riguarda… >> aggiungo io,
rivolgendomi alla Greengrass
<< …possiamo farti ascoltare le canzoni che
vogliamo cantare anche
stasera, sul tardi, massimo entro domattina. >>
La
bionda piega la testa, in un muto mostrarsi d’accordo e,
scambiando uno sguardo
eloquente con il suo ragazzo, semplicemente ci superano, incamminandosi
verso
il Campo di Quidditch, preoccupandosi solo di salutare Harry.
Zabini,
invece, non ci degna nemmeno di uno sguardo.
Non
presto attenzione a questi piccoli e perfettamente normali gesti, ma,
richiamo
nuovamente l’attenzione della Principessa delle Serpi.
<< Ehi Greengrass..
>>
Con
i suoi filamenti d’oro al vento, volta il capo verso di me,
con aria di
sufficienza.
<<
…quando sceglierai i vestiti per me, Kiki e
Ginny…ricordati che abbiamo una
reputazione da mantenere. Non ho nessuna intenzione di sembrare una
puttana.
>>
Ghigna,
mentre una risata sarcastica sfugge dalle labbra della sua dolce
metà.
<<
Vedrò di ricordarmelo. >>
Diciamocelo.
Non
sono quel tipo di ragazza che verrebbe propriamente definita
“Santarellina.”
Dico
parolacce.
Fumo.
Ho
perso la verginità prima del matrimonio.
Bevo.
Fumo.
(Ripetizione volontaria, che indica la diversità delle
sostanza che inspiro nei
miei polmoni.)
Insomma,
faccio quello che, gli adulti, con visi pieni di indignazione, chiamano
“Sballarsi.”
Ma
niente, e dico niente, di tutto
quello che ho assunto sino ad ora, ha avuto la capacità di
assuefarmi, quanto
il delizioso profumo di Draco Malfoy.
Tabacco.
Pioggia.
Menta.
Sesso…
anche se non in questo momento.
Draco.
E
adesso, mentre sento ogni fibra del suo corpo attaccata al mio, mentre
i suoi
capelli di seta mi accarezzano il viso, mentre la mia spalla accoglie
la pelle
del suo, di viso, e mentre entrambi i nostri corpi sono sigillati tra
loro
dalle nostre braccia, sto davvero rimpiangendo l’esistenza
dei vestiti.
Per
non parlare della potenza assurda, con la quale il suo odore mi sta
investendo,
recandomi una sensazione di assurdo piacere.
Vorrei
davvero urlargli che è un idiota per avermi parlato in quel
modo, ma che ha
ragione, che è un cretino per avermi ignorata per tutta la
giornata, ma che
sono certa avrà avuto i suoi motivi, che è un
coglione perché si sta tenendo
tutto dentro come sempre, ma che io sono disposta ad ascoltarlo in ogni
momento.
Ma
non dico niente, restando con gli occhi sbarrati, aggrappandomi a Lui
con tutte
le mie forze.
Poi,
lentamente, sento il suo busto allontanarsi dal mio, mentre, con
riluttanza, si
sta districando dall’abbraccio.
Arriva
a sovrastarmi con i suoi centimetri in più dei miei, ed i
suoi occhi, che
subito si allacciano ai miei, mi stanno lentamente ipnotizzando.
Restiamo
un po’ così, occhi negli occhi, sino a che non si
decide a muovere quelle
meravigliose labbra che si ritrova, allo scopo di emettere suoni.
Ovvero,
sino a che non si decide a parlare.
La
sua voce è poco più di un sussurro, ma
è perfettamente udibile, per me che sono
a pochi centimetri dal suo viso.
<<
Stamattina non sono stato molto loquace, lo so. Intendo, più
del solito….
>>
Diciamo
pure che aprivi bocca solo per prendere ossigeno…
<<
…Ma l’aver trascorso una notte nel mio Maniero,
come ai vecchi tempi mi
ha…ehm…turbato. >>
Per
non parlare del fatto che hai portato con te i Potter, ed una
Mezzosangue.
Chissà
come sarà stato curioso, fare l’amore con me,
nello stesso letto in cui,
magari, ha trascorso notti insonni insieme ai suoi amici, a prenderci
per il
culo e sparare cattiverie su di noi.
<<
Lo immaginavo…anche per me non è stato facile
tornare dai Dursley. >>
intervengo, in una delle sue solite pause, tra una frase e
l’altra.
<<
Però è vero… >> continua
<< …questo pomeriggio ti ho evitato.
>>
Eccoci
Kiki.
Adesso
sta per dirti che tornare a casa sua gli ha ricordato quanto sono
importati per
Lui le sue radici, e che non vuole più avere niente a che
fare con te.
Preparati.
Anima,
cuore, corpo, mente, siete pronti per morire?
<<
Perché…perché…
>> abbassa lo sguardo, prendendo a fissare i piedi
dell’armadio di Blaise. << …mi è
arrivata una lettera da mio padre. >>
….
……
…….
………
…………
Tu-tum.
Una
lettera.
Tu-tum.
Gli
è arrivata una lettera.
Tu-tum.
Dal
padre.
Tu-tum.
Gli
è arrivata una lettera
da Lucius Malfoy.
Tu-tum.
Il
mio cuore, a quelle parole, si arresta per una manciata di secondi, per
poi
iniziare la sua folle corsa, come se mi volesse squartare il petto.
Le
mani cominciano a tremare, e gli occhi si spalancano.
Le
gambe mi reggono a malapena, e la stanza comincia a girare.
Sento
i miei sensi venire meno, a poco a poco.
Una
pesante bile mi ostruisce la gola.
Più
cerco di ingoiare, a vuoto, più sento le vie respiratorie
ostruirsi.
Ma
ce la devo fare.
Prendendo
una grande boccata di ossigeno, intriso del suo profumo, riesco ad
articolare
qualche sillaba, con voce tremante, disperata e flebile.
<<
Cosa…cosa ti…ti ha scritto? >>
Tutte
le reazioni del mio corpo si riconducono ad un solo sentimento:
Terrore.
Perché,
quel grandissimo figlio di puttana, in pochissime righe potrebbe aver
compromesso la mia vita per sempre.
Potrebbe
aver scritto che sta per venire
riprenderselo.
Oppure
che lo disereda per lo scandalo del bacio insieme a me.
Magari
lo riempie di dispregiativi per essersi lasciato andare con la
sottoscritta, ed
in quel caso a terrorizzarmi sarebbe la reazione di Draco.
Insomma…
Sto
tremando.
Lui
non si decide ancora a guardarmi, e si esibisce in una piccola
risatina, che di
allegro non ha davvero niente.
Anzi.
<<
Ho un nuovo compito… >>
Pausa.
Respiro.
Terrore.
Tremore.
Occhi.
Mi
guarda.
<<
Ucciderti. >>
Non
saprei davvero descrivere la mia reazione a queste parole.
Insomma,
da un lato ne sono certamente sollevata.
Infatti,
l’affidamento del mio omicidio sulle sue spalle implica una
sua permanenza qui.
Dall’altro,
non posso certamente considerarmi più spaventata del solito.
Sono
17 anni che orde e orde di Mangiamorte cercano di uccidermi, uno in
più non può
che lasciarmi indifferente.
E
poi….ecco che lo sento.
Il
nulla.
Come
se qualcuno mi avesse risucchiato via i sentimenti, come se al posto
del cuore
palpitante si fosse formata una piccola e personale voragine.
Draco
Malfoy deve uccidermi.
Draco
Malfoy deve uccidermi.
Draco
Malfoy deve uccidermi.
Draco Malfoy
deve
uccidermi.
Il
mio cervello continua a ripetere questa frase all’infinito,
ma…
Niente.
Non
sento niente.
Poi,
mi viene in mente un altro particolare, relativo ai Mangiamorte.
Non
si accettano fallimenti.
Quando
ti viene affidata una missione, o la porti a termine, oppure la paghi
cara.
Molto cara.
Anche
con la tua stessa vita, dipende dal grado di utilità che hai
raggiunto tra le
fila dei cattivoni.
Per
esempio, Lord Voldemort, nel caso in cui Bellatrix Lestrange
fallì
clamorosamente, quando ci permise di fuggire da Malfoy Manor, durante
l’anno di
vagabondaggio, non si arrischiò ad ucciderla: era pur sempre
una Strega molto
potente, e, certamente, aveva una certa utilità tra le fila
dei cattivoni.
Ma
non so quanto ad un sfilza di potenti Maghi Oscuri possa servire un
diciottenne
fresco di Scuola, ergo, nel caso di Draco Malfoy, opterei per una
punizione che
ti faccia andare a nanna per sempre.
Anche
se non sono affatto certa che Lucius Malfoy arriverebbe mai ad uccidere
il
proprio figlio.
Comunque,
le cose non cambiano.
Il
ragionamento fila.
O
Lui, o Me.
Quindi…
Svuotata,
ormai, di ogni sentimento, mi affanno a cercare la Bacchetta
nella tasca
dei miei pantaloni, riuscendo, fortunatamente, presto
nell’impresa.
La
impugno al contrario e gliela porgo, senza spiccicare parola.
Mentre
Lui spalanca gli occhi ancora più di me, sono colta da un
senso di deja-vù.
<<
Dai, fallo.
Uccidimi. >>
<<
Smettila!
>>
<<
Forza,
uccidimi! >>
<<
Smettila!
>>
<<
Fallo, cazzo,
fallo! Uccidimi! >>
La
famosa sera dello schiaffo.
E
già, signori e signore, mentre le altre coppie normali si
sussurrano dolci
parole d’amore, tenere e sdolcinate, noi due ordiniamo
all’altro di ucciderci
almeno una volta al mese.
Insomma,
non saremmo Kiki e Malfoy, altrimenti.
Dal
canto suo, il bel biondo qui di fronte a me, non smette un secondo di
spostare
lo sguardo dalla Bacchetta, che io stessa punto contro il mio petto, e
me.
<<
Che stai facendo? >>
Non
rispondo, semplicemente mi limito a sottolineare la presenza della mia
Bacchetta contro il mio cuore.
Un
lampo di comprensione, finalmente, gli attraversa lo sguardo.
Sguardo,
che diventa immediatamente pieno di rabbia.
<<
Credi davvero che possa mai fare una cosa del genere, ormai?!...
>>
Sento
la sua voce, alzarsi di tono sempre di più, mentre impugna
la mia Fonte Magica,
senza, però, pronunciare alcun Incantesimo.
<<
…Cazzo, credi davvero che potrei mai uccidere
te?! >>
Lo
guardo, inclinando leggermente la testa di lato.
Alzando
gli occhi al cielo, evidentemente furioso, lancia violentemente la mia
Bacchetta sul suo letto.
<<
Devi decisamente smetterla con
queste
tue manie eroiche, barra suicide! >>
Abbasso
lo sguardo, più confusa che mai, e seguo la mia Bacchetta
sul materasso che
tante volte ho condiviso con il sopraccitato proprietario.
Mi
ci lascio cadere seduta, sbuffando nervosa, e punto lo sguardo sul Suo
cuscino.
Sento
il suo tempestoso sguardo accarezzare il mio corpo in ogni millimetro,
fino a
che non mi decido a parlare.
Lentamente,
sarà stata per la sua frase, nella quale affermava di non
avere alcuna
intenzione di farmi fuori, i sentimenti, il cuore e l’anima,
stanno ritornando
al loro posto, sostituendo il nulla.
E,
come se non fosse successo niente, come se non gli avessi appena
offerto il mio
corpo come carne macello, porgendogli su un piatto d’argento
la possibilità di
uccidermi ed adempiere al suo compito con estrema facilità,
gli domando:
<<
E adesso? Cosa succederà? >>
Silenzio.
La
nostra relazione è sempre stata difficile.
Molto difficile.
Oserei
dire quasi impossibile.
Bisognava
tenere conto del fatto che Lui fosse un Serpeverde, ed io una
Grifondoro.
Ed
anche che lui fosse il Principe dei
Serpeverde, ed io la Regina
dei Grifondoro.
Poi,
bisognava anche considerare l’odio tra i nostri amici, ed
anche tra noi due
stessi, a dirla tutta.
Per
non parlare dei nostri cognomi, destinati a trovarsi accostati
l’uno accanto
all’altro, solo in cruenti racconti di duelli.
Oh,
e certamente non possiamo dimenticare i nostri Tatuaggi.
Mangiamorte
e Cacciatrice.
E
adesso…
Lui
ha l’incarico di uccidermi, e, certamente, per quanto
confà al Ministero,
nemmeno io ho la possibilità di restarmene con le mani in
mano.
Certamente,
presto il compito di puntare la mia Bacchetta contro Draco Malfoy,
pronunciando
in modo forte e chiaro “Avada Kedavra”
graverà anche sulle mie, di spalle.
Che
monotonia, eh?
<<
Non lo so. >> sussurra semplicemente.
Sospiro,
di nuovo.
Piombiamo,
tanto per cambiare, in un ennesimo silenzio, a cui, sinceramente, non
faccio
poi tanto caso.
A
furia di stare con le Serpi, ho davvero paura di abituarmici, a questa
scarsa
loquacità.
Dopo
un po’, però, è stranamente Lui ad
emettere un suono.
Una
risata strozzata, piena zeppa di sarcasmo, e del tutto priva della
minima
traccia di divertimento.
<<
Sulla lettera che mi ha inviato mio padre c’erano scritte
solo tre parole. Ho
fatto a malapena in tempo a leggera, che si è
auto-distrutta. “Complimenti. Uccidi
la Fenice.”. Ovviamente, la Fenice
sei tu. Ed i complimenti, credo si riferiscano alle
foto del nostro bacio, sputtanati su tutti i giornali. >>
Alzo
lo sguardo, alla ricerca del suo.
Lo
trovo, e ne rimango come sempre ipnotizzata.
Affogo
nel suo inesorabile grigio e, davvero, a volte mi auguro di non
risalirne mai
più.
<<
La
Fenice?
Come fai a sapere che sono proprio io? >>
Ghigna.
Respira,
Kiki, respira.
<<
E’ il tuo nome in codice. Quello dello Sfregiato è
Grifone. Non sono poi
così tanto originali, i Mangiamorte, sai?
>>
Mi
strappa addirittura un sorriso.
Ah-ah!
Non vedo l’ora di andare da Harry e gongolare vanitosa!
Io
ho il nome in codice più bello!
Silenzio,
ancora.
Ma
adesso sono io a romperlo.
Sbuffo
sarcastico.
<<
Adesso capisco da dove hai preso il tuo adorabile…
>> si, come no << ..sarcasmo.
>>
E
mi riferisco al “Complimenti” con il quale Lucius
Malfoy ha esordito nella sua
logorroica lettera.
Se
non era sarcasmo, in riferimento a suo figlio che bacia la Cacciatrice,
cos’altro
può essere, no?
Mi
guarda incuriosito per un attimo, poi, capendo di cosa stessi parlando,
esplode
in una risata.
Come
prima, però, non vi è nemmeno una pallida ombra
di divertimento.
Scuote
la testa.
<<
Mio padre non è il tipo da battutine di spirito. Si stava sinceramente complimentando.
>>
Per
caso, Lucius Malfoy soffre di sbalzi della personalità?
Assume
droga?
Lo
guardo confusa più che mai.
<<
Sai, Malfoy… >> rispondo, titubante
<< …qualcosa
mi suggerisce vagamente
che io non sia esattamente l’Incarnazione della donna ideale,
per te, dal punto
di vista di tuo padre. Alla notizia del nostro bacio, sono molto
più probabili
carneficine e tsunami, non letterine e complimenti. >>
Sorride,
mandando in visibilio ogni singola cellula del corpo.
Lentamente
si avvicina a me, sedendosi elegantemente a sua volta suo letto.
Incatena
il mio sguardo al Suo, ed io lo lascio fare.
Afferra
un ciocca ribelle dei miei capelli, e me la riposiziona dietro
l’orecchio, come
se fosse il gesto più naturale del mondo.
A
me, invece, crea nuovissimi ed incredibili brividi.
<<
Si vede che non hai una mente…Serpeverde.
Quel complimentarsi per il sottoscritto, può essere
interpretato in un unico
modo, conoscendo Lucius Malfoy. Secondo mio padre, ti ho fatto cadere
in un
tranello. Lo sanno tutti che ucciderti non è affatto facile
ma, una volta entrato nelle tue
grazie, e…si…
>> sorriso malizioso, e
conseguente arrossamento della pelle delle mie guance <<
…c’è anche un
doppio senso erotico… non deve essere molto difficile
mandarti all’altro mondo.
Quindi, per Malfoy Senior, il bacio che quella vecchia pettegola di
Gossip Girl
ha mostrato a tutti, è semplicemente una parte, ben
riuscita, del mio piano
diabolico. E, se prima era furioso con me per essere tornato a Scuola,
adesso,
certamente, vede un nesso, tra il mio abbandono del Covo dei
Mangiamorte ed il
bacio con la Cacciatrice.
>>
Cavolo,
non lo avevo mai sentito parlare così tanto.
Però,
effettivamente, il suo ragionamento fila.
Insomma,
il fatto che le nostre bocche siano indissolubilmente unite in un bacio
mozzafiato,
trova più plausibile spiegazione in un piano subdolo da
parte di Malfoy junior,
che in un serio coinvolgimento emotivo.
E
questo spiega anche la mancata reazione di Suo padre a quello che
apparve su
tutti i giornali, specialmente la sua assenza nella Battaglia del
London
Bridge.
Dopo
la scoperta del bacio, credevo che sarebbe stato in prima fila per
combattermi
e uccidermi, ed invece, in quell’occasione non
c’era.
Non
si è scatenata nemmeno chissà quale grande ira,
dopo la fuga del figlio e di
Nott dal loro Covo, e, dopo quell’attacco al Ponte di Londra,
i Mangiamorte
sono praticamente svaniti nel nulla.
Ecco
perché.
Ecco
il motivo.
Aspettano che
Draco mi
uccida.
<<
E adesso? >> ripeto, per la seconda volta in pochi minuti.
In
genere, Hermione mi ha sempre detto che, sia io, sia Harry, siamo dei
Leader
nati.
Sappiamo
sempre cosa fare, non ci perdiamo d’animo, ed abbiamo il
tipico carisma da
“Capi”.
Ma,
in questo specifico caso, solo una parola regna nella mia testa.
Confusione.
Non
ho la più pallida idea di cosa fare, di cosa dire, di cosa
pensare, di cosa sentire.
Sposta
lo sguardo verso la finestra, in contemplazione del cielo ormai buio.
<<
Quando è arrivata la lettera, un Incantesimo ha controllato
che nella stanza ci
fossi solo io o, comunque, che non ci fossero persone pericolose. Poi,
oltre ad
andare in fiamme la lettera, è subito morto anche il gufo
che me l’ha
consegnata. Sono stati molto prudenti, ma inviarmi una lettera ad
Hogwarts è
comunque un rischio che non credo correranno di nuovo. Quindi non hanno
modo di
sapere cosa io combini qui. Ma, sicuramente, la morte della Cacciatrice
farebbe
uno scalpore immenso e, non sentendone alcuna notizia, persino mio
padre
inizierà ad insospettirsi. E capiranno che il nostro bacio
non è frutto di
alcuna machiavellica macchinazione da parte mia. E lì
inizieranno i guai. >>
Si
zittisce per un po’, spostando subito lo sguardo nel mio.
Mi
ero persa nella contemplazione delle due labbra che si muovevano
elegante, e
solo il brivido provocato dai suoi occhi su di me, mi ha risvegliato
dalla
trance in cui la sua sensualità mi aveva gettato.
<<
Ti saranno tutti addosso, bambolina. E tuo fratello sarà in
cima alla lista
nera, accanto a te. Potrebbero seriamente attaccarci ad Hogwarts. Ma,
per il
momento, la fiducia che ripongono nelle abilità seduttive
del sottoscritto,
tiene a bada loro, ed al sicuro te. >>
Abbozzo
un sorriso.
<<
Siamo in un bel casino, eh? >>
Annuisce.
<<
Ma io sono pronta… >> continuo, ricambiando il
suo sguardo in modo
agguerrito << …questa novità del
nuovo compito affidatoti ci regala tempo
prezioso per allenare l’Esercito di Silente. Non sospettano
un tuo tradimento,
e certamente il Ministero provvederà in qualche modo, a
darci man forte in una
ipotetica futura Battaglia. Quando e se
attaccheranno, saremo pronti. Sarò
pronta… >> ripeto, mettendo più
enfasi possibile nelle ultime due parole.
<<
…La scelta, adesso, è tua. Combatterai contro tuo
padre? >>
Non
mi risponde.
Ma
pretende le mie labbra sulle sue, in una maniera talmente violenta e
passionale,
da mandarmi in pappa lo stomaco.
Trova
la mia bocca già dischiusa, e la mia lingua già
impaziente di accogliere la
sua.
Spinge
il viso sempre più contro il mio, per arrivare a baciarmi
sempre più in
profondità, mentre stringe con possessività la
carne dei fianchi.
Le
sue dita corrono immediatamente alla camicia della mia divisa che
inizia a
sbottonare febbrilmente, alternando carezze passionali a morsi
lussuriosi sulla
mia pelle e sui miei seni.
Quella sera
facemmo
l’amore in modo violento, urgente, folle, disperato,
ossessivo e possessivo.
I nostri baci,
i
nostri sospiri, le nostre carezze, i suoi affondi nel mio corpo, erano
carichi
della più cieca frustrazione.
L’ennesimo
ostacolo,
l’ennesimo muro tra Me e Lui, tra Lui e Me,
l’ennesimo impedimento al raggiungimento
di una tranquilla felicità.
L’ennesima
barriera
tra un “Io e Te” ed un “Noi”.
Ma le nostre
mani
intrecciate, i nostri corpi uniti in uno solo, i nostri nomi sulle
labbra
dell’altra, le nostre dita lungo la pelle
dell’altro dovevano pur simboleggiare
qualcosa di positivo, no?
Vi supplico,
ditemi
che è così…
5
th of April.
Harry
non l’ha presa affatto bene.
Ho
convocato i Cacciatori nella stanza che divido con Hermione, Lavanda e
Calì,
assicurandomi che nessuno potesse sentirci.
Ed
ho detto loro tutto quanto, dai semplici fatti, alle congetture di
Malfoy al
riguardo.
Non
appena le parole “…Insomma, Draco ha il compito di
uccidermi. Probabilmente il
padre pensa che sia venuto a letto con me proprio a questo
scopo.” sono uscite
dalle mie labbra, i Cacciatori hanno assunto il candido colore dei
vampiri.
Harry
e Ron sono stati i primi a riprendersi dallo shock, ed hanno iniziato
ad
inveire contro Malfoy senior e junior, in modo talmente volgare che la
mente ha
pensato bene di rimuoverne il ricordo.
Inizialmente
hanno preso in considerazione l’ipotesi che, davvero, tutto
il casino successo
tra me e Malfoy quest’anno fosse frutto di un suo piano
malefico, ed hanno
avuto il potere di mandare nel panico la sottoscritta.
Ho
così poche certezze sulla nostra pseudo storia che, davvero,
basta pochissimo
per demolire quelle fragili convinzioni che mi sono lentamente
costruita nella
mia mente.
Come
la veridicità suo invaghimento nei miei confronti.
Ma
le tesi di Ron ed Harry alla “Malfoy è un brutto
bastardo calcolatore e ti ha
usata!” sono state immediatamente demolite dalle sottili
menti di Hermione e
Ginny.
Punto
primo. Era sotto l’effetto del Veritaserum quando ha detto di
amarmi.
Punto
secondo. Avrebbe potuto uccidermi in qualsiasi momento,
quest’anno, ed io sono
ancora qui, più viva che mai.
Punto
terzo. Si è esposto per me abbastanza per far capire a tutti
quanti quanto sia
vero il sentimento nei miei confronti.
Punto
quarto. Intuito femminile, accompagnato dalla frase “Ma l’avete visto come la guarda?!”.
La
rabbia del mio migliore amico e di mio fratello, però, non
si è placata ma si è
semplicemente indirizzata su….bè, sinceramente
non lo sanno nemmeno loro.
Insomma,
si sono incazzati e basta.
Ma
la loro lunga lista di insulti, riferiti a Godric solo sa chi, non ha
avuto il
tempo di farsi udire da noi donne.
Il
dovere di studenti ci ha richiamati in tempo.
E
così siamo corsi a lezione di Erbologia con i Tassorosso,
mentre Gin andava ad
Incantesimi.
I
miei tre amici sono stati in silenzio e pensierosi tutto il tempo.
Anzi,
a dire il vero tutta la mattinata, e Ginny insieme a loro.
Ed
anche adesso, mentre siamo tutti quanti seduti, anche in compagnia
degli altri
Grifondoro, in Sala Grande a pranzare, nessuno dei Cacciatori pronuncia
parola.
Si,
esatto, nemmeno io.
Vedo
Seamus e Dean scambiarsi occhiate cariche di dubbio, per poi dirigere i
loro
occhi, in modo apparentemente casuale verso noi cinque, uno ad uno.
L’occhiata
ultima e più lunga di Finnigan è, ovviamente, per
Gin mentre Thomas rimane
indeciso se studiare in maniera più approfondita me o Harry.
Insomma,
entrambi non ci stanno capendo più niente.
E, magari,
il culmine della loro confusione, barra preoccupazione, viene raggiunto
quando
entrambi fissano il loro sguardo sul piatto ancora
pieno di Ron.
Si,
esatto.
La notiziona
del nuovo
incarico di Malfoy ha avuto la capacità di togliere persino
l’appetito a Ronald
Bilius Weasley.
Se
state pensando che, tutti quanti, siamo nella più completa
merda, devo
mostrarmi d’accordo con voi.
Sospirando,
come d’abitudine ormai, alzo lo sguardo verso il tavolo dei
Serpeverde.
Niente.
Esattamente
come ho notato non appena ho messo piede in Sala Grande, Lui non
c’è.
Credetemi,
ho analizzato ogni fottuto angolo di quel fottuto tavolo, ma seduto tra
i suoi
snob ed arroganti compagni Serpeverde, non c’è il
biondo più snob ed arrogante
di tutti.
Chissà,
magari anche Malfoy deve aver perso l’appetito.
Oggi
pomeriggio Harry e Ron si recheranno al Ministero della Magia, per
informare
Bagman e Kingsley delle novità.
Certamente
degli Auror verranno personalmente ad interrogare Malfoy, e, magari,
anche
Nott.
E
la cosa, non so perché, mi preoccupa terribilmente.
Dicevo,
sto appunto arrovellandomi il cervello per la strana mancanza di Draco
dal
tavolo della sua Casa, quando noto un paio di occhi blu notte posati su
di me.
Blaise
Zabini mi sta fissando, magari cercando di attirare la mia attenzione
con la
sola forza dell’insistenza del suo sguardo.
Ci
è riuscito poiché, accortami della sua attenzione
rivolta alla sottoscritta, mi
prodigo subito di ricambiare il suo sguardo, alzando il sopracciglio in
una
muta domanda.
Anche
Theodore Nott si mostra improvvisamente interessato alla sottoscritta,
lasciando cadere l’intima conversazione che stava
intraprendendo con una mora
alla sua destra.
Zabini
mi fa un cenno con la testa, voltando poi il capo verso le porte della
Sala
Grande.
Dopo
qualche secondo, sia Lui che il suo fido amico, sia alzano dal tavolo
e, con
passo cadenzato ed elegante escono lentamente dalla Sala Grande,
seguiti da non
pochi sospiri.
La Parkinson
e la
Greengrass
li guardano allontanarsi dal pranzo in maniera talmente poco stupita,
che mi
viene da pensare che ne avessero già discusso in precedenza.
Interpretando
lo scambio di sguardi di cui mi hanno precedentemente fatto partecipe
le due
Serpi come un invito a seguirli, mi alzo a mia volta dalla mia panca, e
mi
appresto a seguirli.
Ma
una mano calda mi afferra il polso.
Harry.
Non
ha bisogno di farmi alcuna domanda, ed io di dargli alcuna spiegazione.
Semplicemente,
restiamo occhi negli occhi per una manciata di istanti, ed anche lui si
decide
ad abbandonare un piatto di pietanza che, già da prima, non
era stato molto
accuratamente considerato.
La
consapevolezza che mio fratello abbia intercettato la muta
conversazione tra me
e Zabini, si radica passo dopo passo quando, senza che io debba
guidarlo in
nessun modo, Harry prende l’esatta direzione scelta poco
prima dalle due Serpi.
Serpi
che, una volta usciti dalla Sala Grande, non fatichiamo affatto ad
individuare.
Sono
a metà corridoio di fronte alle enormi porte, semi nascosti
da una protuberanza
del muro che funge da cornice ad un arazzo.
Arrivati
ormai di fronte a loro, vedo entrambi poggiati contro il muro, Nott di
schiena
con una gamba anch’essa piegata contro la fredda pietra, e
Zabini, di lato
verso il suo amico, con una spalla.
<<
Nott. Zabini. Non avevate appetito? >> li saluto io,
mentre mio fratello
si limita ad incenerirli con lo sguardo.
Entrambe
le Serpi mi dedicano un ghigno divertito, prima di staccarsi dalla
parete, e
posizionarsi regalmente dritti, di fronte ai Salvatori del Mondo Magico.
<<
Non molta, Potter… >> mi risponde Nott.
<<
Che cosa volete? >> chiede Harry sgarbatamente, facendo
alzare un
sopracciglio indignato ai Verde-Argento.
<<
In realtà, Sfregiato… >> ribatte
Blaise << …avevamo chiesto di
poter parlare con tua sorella, non con te. Ergo, tu ed i tuoi modi
sgarbati
potete anche tornare da quelle fecce dei Grifondoro. >>
Ehi!
Chi hai
chiamato fecce?
Vedo
la mascella di Harry stringersi pericolosamente.
Talmente
tanto, che mi decido ad afferrargli un braccio per chiedergli, con un
piccolo e
silenzioso gesto, di non arrivare alle mani.
<<
Ho appena scoperto che un Mangiamorte vuole fare fuori la mia Kiki…quindi, scusatemi,
ma, d’ora in poi, non la lascerò sola
un secondo. Specie con dei Serpeverde come voi! >>
E
adesso è il turno di Zabini e Nott palesare evidente
nervosismo.
Il
secondo, sbotta, furioso:
<<
Stai parlando di Draco, brutto
idiota, non di un Mangiamorte! >>
Sorrisetto
malefico da parte di Harry, ed aumento della preoccupazione da parte
mia.
Merda.
<<
E non è la stessa cosa? >>
Vedo
il pugno di Blaise stringersi talmente tanto da far diventare le nocche
bianche.
Non
li avevi mai visti così arrabbiati, tutti e due.
Insomma,
non è che, adesso, tutt’un tratto, siamo diventati
intimi amici, però,
certamente, rispetto agli altri anni, il nostro rapporto è
decisamente
migliorato.
Ma,
ripeto, non li avevo mai visti così…soggetti ad
emozioni, ecco.
<<
Sappiamo tutti e quattro che non Le
farebbe mai del Male. Ecco
perché
siamo tutti nella merda. >>
Il
sussurro di Blaise giunge al mio orecchio con un tono talmente
minaccioso, che
sono fermamente convinta che stia per alzare le mani su mio fratello.
Non
che temi per la sua incolumità, dato che Harry si saprebbe
difendere benissimo,
ma, sinceramente, non ho alcuna voglia di vederli darsi a botte.
Fortunatamente,
questo non accade, grazie al proverbiale e famoso auto controllo delle
Serpi,
ed io posso tornare a respirare.
Per
evitare un’altra cosa proverbiale e famosa delle Serpi.
Ovvero il silenzio, mi
decido ad emettere suoni.
<<
Non ho paura di Malfoy… >> dico decisa a mio
fratello, per ritornare a
guardare la sua mascella contrarsi << …ed
è vero che siamo nella merda.
Ma abbiamo guadagnato del tempo, e non ho alcuna intenzione di
restarmene con
le mani in mano. Quindi, basta con le solite litigate. Stavolta, siamo
dalla
stessa parte. >>
Passano
una manciata di minuti di intensa tensione, prima che i miei sbalorditi
occhi
possano cogliere tre lenti annuire, da parte delle tre piaghe qui
presenti.
Si
scambiano sguardi pieni di rancore, e maledizioni ma, almeno, si
limitano solo
a quello.
Niente
insulti verbali, niente pugni, niente Bacchette.
Poi,
Nott riprende a rivolgere l’attenzione a me.
<<
E qui si arriva al motivo per cui ti abbiamo fatta venire qui. Per la
festa è
tutto pronto. Daphne ha ricevuto la Sfera
della Mezz.. >> occhiataccia da parte mia e,
specialmente, di Harry << …della Granger.
Ha ascoltato le canzoni, e lei, Pansy e Astoria stanno dando fondo a
tutte le
loro idee modaiole… >> scambia uno sguardo con
Zabini, ed entrambi
sorridono divertiti. << …Sono un vero spasso.
Manca solo l’arredamento.
Quando dobbiamo… >>
Silenzio.
Chiude
gli occhi.
Deglutisce.
Guarda
Harry.
Assume
una smorfia disgustata.
Fa
finta di vomitare.
Riguarda
me.
<<
…Incontrarci?
>>
Mi
concedo qualche secondo di divertimento, mentre rido delle facce
disgustate di
Nott e dell’appoggio che, sia Harry, sia Zabini, sembrano
mostrare.
Ancora
con il sorriso sulle labbra, gli rispondo:
<<
Sabato stesso. Non ci vorrà molto ad arredare la Stanza
delle Necessità,
quindi…se l’open della serata sarà,
ufficialmente alle 23.30…considerando tre
quarti d’ora per sistemare il tutto…alle 19.30
è perfetto. >>
I
tre uomini presenti strabuzzano gli occhi, guardandomi come se avessi
tre paio
di occhi.
Ed
un doppio naso.
<<
Ehm…Kiki…ehm… >> inizia
a chiedere, titubante, Harry << …come mai
così tanto tempo prima? >>
Ma
si sono rimbambiti tutti?
Cosa
sono quelle facce stupite, e queste domande idiote?
<<
Perché, ovviamente,
finiti i nostri
doveri di Organizzatori, dobbiamo vestirci e il resto. E avete mai
visto delle
ragazze prepararsi per una festa, in meno di tre ore?! Ma dove vivete?!
>>
E
fu allora che un ombra della più pura disperazione
passò negli sguardi di
Blaise Zabini, Theodore Nott ed Harry Potter.
Le
cose non procedono bene.
Le
cose non procedono affatto bene.
Non
vedo Malfoy esattamente da ieri notte, tralasciando quei pochi sguardi
di
sfuggita che si siamo scambiati durante l’ora di Pozioni e
Trasfigurazione che
abbiamo condiviso, la seconda stamattina, e la prima nel pomeriggio.
Finita
la doppia razione di calderoni, fumi inebrianti, ed ingredienti strani
e
viscidi che compongono le caratteristiche della materia che, in
generale, i
Grifondoro maggiormente odiano, sia Harry che Ron si sono recati in
tutta
fretta al Ministero, per informare i Pezzi Grossi delle
novità.
E,
alle 22.34 non sono ancora tornati.
Sono
partiti verso le 18.30, e, per arrivare a Londra e prendere il
passaggio
segreto che conduce al Ministero, considerando i limiti geografici che
impone la Materializzazione,
avranno impiegato si e no una mezz’oretta.
Farsi
ricevere dal Ministro in persona comporterebbe una lunga attesa, se il
tuo non
fosse Potter, ma, potresti chiamarti persino Godric Grifondoro,
dovresti
aspettare lo stesso secoli affinchè possa dirsi aperta la
riunione
straordinaria di tutti i Boss del Ministero che Harry e Ron avevano
intenzione
di convocare.
Spiegare
la situazione, far placare gli animi, prendere decisioni tattiche e
tornare a
Scuola, poi, richiederebbe ancora più tempo.
Quindi,
razionalmente parlando, le 22.34 sono un orario ragionevole, in
riferimento
alla continua assenza dei miei migliori amici.
Ma
il mio cuore non smette di battere forte, le mani non smettono di
tremare,
l’ansia non si decide ad andar via dal mio corpo, e la mia
mente non si decide
a concentrarsi su questo maledetto tema di Incantesimi.
E,
stranezza delle stranezza, alzando gli occhi su Hermione Jane Granger, la So-Tutto-Io,
la strega
più brillante che Hogwarts conosca da anni, la
più grande divoratrice di libri
mai vista, dai tempi di Lily Evans e Priscilla Corvonero, noto come
anche Lei
si trovi nel mio stesso stato d’animo, e come anche Lei fissi
la pergamena
piena solo per metà, senza in realtà vederla
davvero.
E
la cosa più curiosa di tutta questa faccenda, è
che Kimberly Lilian Potter
dovrebbe temere solamente per la sua stessa vita, in quanto
è quella, ad essere
principalmente in pericolo.
Ed
invece, se focalizzo in un punto ben preciso della mente la mia
preoccupazione,
riesco solo ad ammirare il bel viso di Draco Malfoy, seguito da quello
di
Theodore Nott.
Per
la mia vita, invece, non temo per niente.
E
no, non è uno dei miei soliti attacchi tipicamente Potter,
eroici, suicidi,
Grifondoro, e stupidi.
No.
Semplicemente,
mi fido del Mangiamorte incaricato del
mio assassinio.
Senza
contare il piccolo particolare che mi vede innamorata persa di
Lui…
Al
contrario, dunque, temo per l’incolumità di quelle
due Serpi.
Non
chiedetemi per cosa, esattamente.
Non
so, chiamatelo intuito da Cacciatrice, o intuito femminile.
<<
Potter? >> sento chiamarmi.
Alzo
la testa di scatto, ed Hermione e Ginny con me, in allerta.
Ma
è solamente un ragazzino rossiccio del terzo anno.
<<
Si? >> rispondo, mascherando in modo pessimo un sospiro.
<<
Blaise Zabini è fuori dal nostro Ritratto ed ha urgente
bisogno di parlare con
te. >> pronuncia tutto d’un fiato.
Io
e le mie migliori amiche ci scambiamo uno sguardo incuriosito e, si,
anche un
po’ preoccupato.
Quando
torno a guardare il ragazzino, lo vedo leggermente in imbarazzo.
<<
Ehm…mi ha espressamente detto, o meglio…minacciato…di
farti andare subito da Lui.
Sembrava…piuttosto… >> si ferma un
attimo, alla ricerca della giusta
parola << …come dire?...Furioso.
>>
Bingo.
A
quelle parole, sento il cuore intraprendere una corsa folle, e la mente
partorire film mentali su film mentali, tutti con soggetto Draco
Malfoy, e con
complemento oggetto la parola “Pericolo.”
Mi
alzo di scatto in piedi, non curandomi minimante della boccetta
d’inchiostro
che cade sulla mia pergamena, praticamente vuota, se non fosse per il
mio nome
e cognome, e per il titolo del compito.
Senza
nemmeno ringraziare il rosso, sfreccio verso l’uscita dei
Ritratto della
Signora Grassa, urtando non poche persone, ma non fermandomi a scusarmi
con
nessuna.
Spalanco
l’apertura del Passaggio Segreto con molta più
foga di quanto volessi mostrare,
e giro febbrilmente la testa a destra e sinistra, alla ricerca del
Serpeverde.
Lo
trovo appoggiato al corrimano delle scale, mentre batte il piede
nervosamente
sul pavimento.
<<
Zabini! Come mai tanta fretta di vedermi? >>
Non
appena la mia voce e la mia figura entrano nel suo campo visivo ed
uditivo, si
stacca dal corrimano, venendomi incontro con passo svelto, ed uno
sguardo
furibondo.
<<
Voi, brutti Auror da strapazzo! Cosa avete in mente di farli?
>>
Eh?
Ma
che sta dicendo?
Anche
se non posso vedermi allo specchio, al momento, sono certa che la mia
faccia
sia l’emblema della confusione.
Aggrottando
le sopracciglia, domando:
<<
Potresti gentilmente farmi la cortesia di spiegarti?! >>
Ma
la frase galante in modo sarcastico, sortisce un brutto effetto sui
suoi nervi.
Si
trattiene dall’urlarmi contro.
<<
Sai benissimo a cosa mi riferisco! Auror enormi ed antipatici che fanno
irruzione nella nostra Sala Comune non ti dicono niente?
>>
Fammici
pensare…
Un
attimo solo…
Un
istante…
<<
No. >>
Alza
gli occhi al cielo, con fare nervoso, e stringe le dita a pugno sino a
farsi
male.
<<
Bè, dovrebbero. Perché hanno preso Draco e Theo,
cazzo! >>
E
c’è bisogno di fare tutto questo casino?!
Glielo
avevo detto, a Draco!
<<
Ma perché diavolo urli?! È ovvio che il Ministero
debba interrogarli, riguardo
la nuova missione di Malfoy! >>
<<
Oh, certo! Ed è anche ovvio che questi Auror siano armati, e
che li abbiamo
portati via ammanettati, no?
>>
Spalanco
gli occhi.
Cosa??!!
Come
nel mio peggior incubo, ecco che tutte le mie più sfrenate,
fantasiose, e
brutte paure, riguardo i due Serpeverde, si stano magicamente
realizzando.
<<
Porco Salazar. Dove gli hanno portati?! >>
<< Nell’Ufficio di quel vecchio avvoltoio della
Preside. >>
Ed
iniziamo a correre.
La
mia mano si abbatte inesorabile sull’imponente portone in
legno, dove spicca la
dorata scritta “Preside Mcgranitt.
Occupato”.
Sono
anche disposta a sfondarla questa maledetta porta, se qualcuno non si
decide
entro quindici secondi ad aprirmi.
E,
dalla faccia che va via via assumendo Zabini, ancora più
incazzato di quando mi
ha praticamente aggredito fuori dalla mia Comune, credo davvero che Lui
sarebbe
pienamente disposto ad aiutarmi.
Sento
qualcuno pronunciare chiaramente una Formula Magica, di
Identificazione,
all’interno dell’Ufficio, annunciandone poi
l’esito.
Ma
nessuno si muove ad aprirmi.
Finchè,
una voce rabbiosa, ringhia dall’interno.
<<
E’ mia sorella, Santo Godric! >>
Un
attimo dopo, il bel viso del mio adorato Harry mi si para di fronte,
mentre
spalanca deciso la porta, scostandosi immediatamente per permettere a
me ed a
Zabini di entrare al cospetto dell’importante cricca.
<<
Kiki! >> mi accogli Ron, alzandosi e venendomi subito
incontro.
Mi
afferra per un braccio, e mi sussurra nell’orecchio:
<<
Volevamo venire ad avvisarti, ma questi idioti non ce l’hanno
permesso.
>>
Con
sguardo duro e combattivo, analizzo la situazione.
La Preside
siede nervosamente sulla sua enorme poltrona, con aria indignata e
confusa.
Ad
ogni lato della scrivania si trovano due Auror che, conoscendoli di
vista e per
fama, non hanno niente da invidiare ai migliori duellanti della Gran
Bretagna.
Vicino
a questi ci sono War Bagman, il nostro odiosissimo Boss, con un
altrettanto
odiosissimo sorrisetto compiaciuto ed un odiosissimo leccapiedi, barra
segretario.
È
un essere talmente inetto, inutile e senza spina dorsale, che non ho
mai voluto
sapere il suo nome.
Mi
basta semplicemente osservare la sua espressione trionfante, identica a
quella
di Bagman, per capire quanto sia pressoché privo della
benché minima
personalità.
E
poi ci sono Kingsley Shakebolt, che esibisce un’espressione
grave, e, accanto a
Lui, Percy Weasley.
Ma
non è finita qui.
Sulla
parete destra del grande Ufficio, a pochi passi dal ritratto di Silente
e di
Piton, che osservano la scena in modo apparentemente disinteressato, Li
vedo.
Theodore
Nott, sebbene affiancato da altri due Auror, uno per il lato destro del
suo
corpo, ed uno per il sinistro, sebbene in una situazione abbastanza di
merda,
sebbene ammanettato, sebbene costretto contro il muro, ostenta
un’aria alquanto
snob e di superiorità.
A
tratti intaccati dalla rabbia.
E
poi…
Bè,
poi c’è Malfoy.
A
cui è riservato lo stesso trattamento di Nott, a cui
risponde con lo stesso atteggiamento
di chi è fermamente convinto che, tutti i presenti,
paragonati a Lui sono la
più schifosa e viscida cacca di Troll.
Gli
occhi, però, restano inespressivi.
Bellissimi
ed ipnotici come sempre, ma privi di vita.
I
capelli che ricadono a ciuffi sul viso lo rendono più
affascinante che mai,
quelle labbra sensuali oltre ogni dire stuzzicano le mie, anche in
questa
situazione, in una maniera assurda ed il corpo…
Godric,
quel corpo!
Modellato
da Michelangelo in persona solamente per farsi accarezzare dalle mie
mani.
Iniziamo
una lotta di sguardi, io e Lui, piena delle più contrastanti
emozioni.
Paura,
rabbia, fiducia, sicurezza, preoccupazione, lussuria.
Si,
anche in questo momento così delicato, non possiamo davvero
fare a meno di
desiderarci.
Una
voce accanto a me, però, mi ridesta dal trance nel quale il
Suo sguardo mi
aveva gettato.
<<
Che diavolo sta succedendo qui?!
>>
Zabini.
L’indignazione
per il tono usato dal Serpeverde è piuttosto generale.
A
partire dalla Preside che, alzandosi di scatto, sussurra indignata
“Zabini!”,
agli Auror che si agitano sul posto, a Percy che quasi cade dalla sua
sedia,
insieme all’altro inetto segretario, e, per finire, a Bagman
che chiede:
<<
E tu chi saresti, per porre una simile domanda, ragazzino?
>>
Ma,
il ragazzino in questione, ghigna, imitato dagli altri due compagni di
Casa.
Incredibile.
Riescono
a sentirsi i migliori anche davanti a Maghi che, in combattimento, li
trasformerebbero in scarafaggi nel giro di tre nanosecondi.
Sta
per ribattere, certamente qualcosa di estremamente arrogante ma, per
salvarlo
da un arresto per offesa a pubblico ufficiale, lo precedo.
<<
Diciamo che è un amico. Io invece sono Kimberly Potter,
quella che vi ha salvato
l’esistenza l’anno scorso con Lord Voldemort, e il
resto. Io posso sapere che
succede?! >>
Vedo tre ghigni allargarsi, ed altri due nascere orgogliosi.
Provenienti
da Harry e Ron.
Gli
Auror si indignano maggiormente, insieme a Bagman e al suo leccaculo.
Si
sa che quei due non ci hanno mai sopportato.
È
invece Kingsley a rispondermi.
<<
Signorina Potter… >> comincia formale, per poi
zittirsi.
Magari
gli vengono in mente tutti i pomeriggi passati insieme a Grimmauld
Palace, in
compagnia degli altri componenti dell’Ordine, e tutti i piani
e sotterfugi che
tutti quanti facevano per preservare l’incolumità
mia e di Harry, e cambia
tono.
<<
…Kimberly…
>> preferisco “Kiki”
di gran lunga…
<<
…Non so se ti rendi pienamente conto della
gravità della situazione. >>
Si
volta verso Malfoy e Nott, indicando il primo con il dito indice, sul
quale
spicca il prezioso anello d’oro, con incastonato il simbolo
del Ministero della
Magia.
<<
Questo ragazzo ha il compito di ucciderti.
Cosa ci garantisce che non porterà a termine il suo
incarico? E cosa che il suo
amico… >> ed indica Nott, con lo stesso dito
<< …Non ne sia
complice? >>
Mi
giro verso Malfoy, e lego il mio sguardo al suo.
Per
un momento sto seriamente per mandare al diavolo tutti quanti, ed
andare da Lui
e da quelle labbra così invitanti, fottendomene di tutto e
tutti.
Ma,
per fortuna, i miei genitori mi hanno donato un autocontrollo niente
male.
No,
cazzata, non ho alcun autocontrollo.
Ad
esempio, quando mi scattano i cinque minuti, non
c’è santo che tenga.
Quindi,
appellandomi a non so quale altra mia qualità, riesco a non
saltare addosso al
corpo perfetto di Draco Malfoy.
Sto
per rispondere, naturalmente a difesa del biondastro, ma è
Zabini a precedermi.
<<
Ci sono una miriade di motivi, utilizzabili come garanzia che nessuno,
di
questa stanza, farà
fuori nessuno….
>> si spiega, guardando negli occhi, altezzoso ogni
persona presente qui
dentro.
<<
…Il fatto che, se veramente le intenzioni di Draco fossero
state di ucciderla,
la qui presente Princ…Potter…
>> si corregge, strappandomi un sorrisino
<< …avrebbe partecipato
all’ennesimo funerale. Stavolta da protagonista, date tutte
le volte che il
presunto carnefice e la presunta vittima si sono ritrovati da soli… >>
Pausa.
Sguardo
eloquente a me.
Sguardo
eloquente a Malfoy.
Malfoy
che ghigna malizioso.
Io
che divento rossa imbarazzata.
Ron
che grugnisce in disappunto.
Harry
che sbuffa innervosito.
Tutti
che aspettano la fine del discorso di Zabini.
<<
…A studiare, a causa di
una
punizione. Il fatto che, dopo tutto quello che vi hanno tutti e due
spiattellato sui Mangiamorte, è assurdo che non crediate
ancora nella loro
redenzione. Ma soprattutto, è assurdamente evidente la loro
pacifica
intenzione, dal fatto che abbiano subito informato la Cacciatrice,
dei
risvolti dei piani dei Mangiamorte. Credete davvero che, se avessero
davvero
voluto ucciderla, glielo avrebbero detto?!
Malvagi si, ma cretini no! >>
Blaise
Zabini, prossimo brillante studente di Magisprudenza, ovvero futuro
ricchissimo
e temutissimo Retorico**.
Crederli
veri complici dei Mangiamorte, a questo punto sarebbe assurdo.
L’Ufficio
rimane silenzioso, sino a che la Mcgranitt,
rivolgendosi a noi tre Grifondoro, chiede, con
voce seria e ferma.
<<
Potter, Weasley…voi confermate? >>
<<
Certo. >> rispondo io immediatamente.
Poi,
mi volto verso Harry e Ron che, ammettiamolo, se la stanno spassando un
modo,
nel vedere Malfoy e Nott ammanettati.
Intercetto
appunto un loro sorrisetto sadico ma, alla mia occhiata gelida, alzando
gli
occhi al cielo, ed usando un tono funereo, rispondono:
<<
Si. >>
Il
primo monosillabo nella storia dei monosillabi che Harry James Potter
pronuncia
a difesa di Draco Lucius Malfoy.
Ah,
no.
Non
dimentichiamoci il Processo, signori e signore.
Povero
Harry, se non la smetto di obbligarlo a difendere il suo peggior
nemico, credo
che presto inizierò a stargli antipatica.
Naa…impossibile!
Gli
Auror non si pronunciano affatto, Bagman e il suo schiavetto iniziano a
confabulare tra loro nell’orecchio, Percy punta lo sguardo in
quello del
fratello, e Kingsley, invece, si dedica a spostarlo da me, ad Harry, a
Malfoy e
Nott.
Dopo
un po’ fa cenno a me, a mio fratello ed al mio migliore amico
di avvicinarsi a
lui, e, presoci in disparte, iniziamo anche noi a confabulare come
tutti gli
altri.
Zabini,
invece, si avvicina ai suoi amici, mentre gli Auror lo tengono
d’occhio con la Bacchette sguaiate e la
faccia sospetta e minacciosa.
<<
Ragazzi, lo sapete che vi state esponendo per degli ex-Mangiamorte, di
cui la
redenzione non è nemmeno tanto certa? >>
Harry
e Ron sembrano sul punto di suicidarsi, ma annuiscono, mentre io inizio
a
gesticolare combattiva, mantenendo, però, il mio tono pari
ad un sussurro.
<<
Avanti Kingsley, lo sappiamo tutti e due che non sono affatto
pericolosi.
Insomma, Malfoy è stato Marchiato contro il suo volere, Nott
non ha niente
sull’avambraccio sinistro… >>
Almeno
credo…
<<
…e quel mese che hanno passato nel Covo dei Mangiamorte gli
è stato comunque
imposto, e non hanno commesso alcun crimine. Vi hanno dato tutte le
informazioni
che potevano, ed erano davvero poche.
Ennesima dimostrazione di come non fossero assolutamente partecipi dei
piani
malefici di quei pazzi invasati. Si sono persino iscritti
all’Esercito di
Silente, e Malfoy mi ha informato quasi subito della lettera di suo
padre!
Prove più evidenti di queste non ne posso trovare!
>> concludo indignata.
Il
Ministro mi mette una mano sulla spalla, e mi guarda comprensivo.
<<
Lo so che quello che dici è vero…ma non credi che
per l’opinione pubblica il
tuo parere sia un po’ di parte? In fondo, è
comunque il tuo ragazzo, e Theodore
Nott è il suo migliore amico! >>
Quasi
mi strozzo con la saliva, cado ai piedi di Kingsley e perdo conoscenza.
Sento
la mia pelle raggiungere rossori mai visti prima apparire su pelle
umana, mentre
Harry e Ron, al contrario diventano color Voldemort, e, quasi quasi,
perdono
anche loro la facoltà del respiro.
Idioti.
In
preda all’imbarazzo più totale, odiando con tutta
me stessa Gossip Girl per
quel maledetto ricordo del bacio tra me e il Principe Serpeverde,
farfuglio:
<<
N-non…no-non è
il…il…mio…ra-ragazzo! >>
Accorgendosi solo adesso di quello che ha scatenato con la sua frase,
il
Ministro sembra volersi scusare con lo sguardo, così,
semplicemente, lascia
cadere il discorso.
Ci
vuole un attimo a tutti e tre per riprenderci dallo shock, ma poi
è Ron a
parlare.
<<
Con tutto il rispetto, King… >> Ron ha sempre
detto che il suo nome, come
anche il suo cognome, sono troppo lunghi e complicati da pronunciare
per intero
<< …non ci è mai fregato un
ca…volo dell’opinione pubblica. >>
Lasciamo
pensieroso Kingsley per un po’, mentre Harry incalza.
<<
Se vuoi sapere la verità, fosse per me e Ron, quei due
dovrebbero essere
condannati all’ergastolo… >>
Fitta
allo stomaco.
<<
…Ma solamente perché non ci siamo mai potuti
sopportare, e perché sono degli
idioti assurdi. Infondo, sono dei falliti anche come Mangiamorte. Ed
inizialmente anche a me spaventava molto l’idea che Malfoy
dovesse uccidere
Kiki, e la mia reazione è stata pressocchè
identica alla vostra. Ma, parlandone
meglio con…persone più sagge di noi…
>>
Hermione,
in primo luogo, e Ginny.
La
prima usando la sua arte oratoria e la sua ferrata logica (ed anche
qualche
maliziosa mossa nei confronti di mio fratello), la seconda, facendo
ricorso
alle sue famose minacce.
<<
…sia io, che Ron ci siamo convinti che non comportano alcun
pericolo. Ad ogni
modo… >> aggiunge, mandando una veloce e
gelida occhiata ai due
ammanettati a pochi metri da noi << …li
terremo d’occhio, puoi starne
certo. >>
E,
di nuovo, pausa pensieri per l’attuale Ministro della Magia.
Pausa,
durante la quale fa scorrere un severo sguardo negli occhi dei suoi tre
interlocutori, ovvero me, Harry e Ron.
Speriamo
bene…
<<
Vedrò quello che posso fare. >> sussurra, in
conclusione della nostra
breve ed improvvisata riunione.
Facciamo
qualche passo, per ritornare partecipi dei discorsi e delle decisioni
del resto
delle persone presenti qui.
Intercetto
l’ennesimo sguardo su di me di Malfoy che, incurante della
sua difficile
situazione, mi fa l’occhiolino.
Alzo
gli occhi al cielo, e, dando le spalle sia si Serpeverde che ai quattro
Auror
incaricati di tenerli d’occhio, mi volto verso Bagman, la Preside,
e i quattro Auror
Scelti che sono intorno alla scrivania della Mcgranitt.
Bagman
gonfia il petto, più gongolante che mai, guardando i
presenti uno ad uno.
<<
Ministro Shakebolt… >> proclama, con voce
austera ed autoritaria <<
…Kimberly Potter fa parte della mia squadra, ed è
pertanto una mia combattente…
>>
COSA?!
IO
SAREI DI CHI?!
<<
…ed ha sempre difeso il nostro Mondo con onore e coraggio,
oltre a poter essere
considerata un’ottima duellante. >>
Stronzo.
Meschino,
pezzo di merda.
A
quale pro adularmi adesso, quando mi ha sempre detestata?
Scambio
uno sguardo interrogativo con Zabini, Harry e Ron, e tutti e tre sono
confusi e
seri almeno quanto me.
<<
Pertanto… >> continua, il lurido verme
<< …non sono disposto a
perderla. >>
Merda.
È
l’unica parola che riesco a pensare.
Perché
il Capo del Dipartimento Auror War Bagman fa un cenno del capo agli
otto Auror
qui presenti e scandisce bene la parola:
<<
Arrestateli! >>
Prima
che anche un solo Incantesimo possa venire scagliato o anche solamente
pensato,
la stanza viene riempita da un urlo.
<<
NO! >>
Mi
ci vuole un po’ per rendermi conto di quello che il mio
corpo, preda del più
brutale istinto, ha fatto.
Mi
sono appiattita contro Malfoy e Nott, afferrando le braccia di
entrambi, e
facendogli scudo con il mio corpo.
Urlando,
appunto quel “No!”.
Vedo
Harry e Ron mandarmi sguardi shockati, in contrapposizione a quelli
fieri di
Zabini.
Lascio
tutti impietriti, compresi Draco e Theo, alle mie spalle, che non
pronunciano
sillaba a loro difesa da quando ho messo piede in questa stanza.
Forse
perché, per loro, sarebbe troppo umiliante pregare persone
inferiori al loro
rango per la propria incolumità.
Ma,
adesso, posso risentire le loro voci.
<<
Principessa, ancora la mania di fare l’eroe della situazione,
vero? >>
Nott.
<<
Bambolina, che cazzo stai facendo? Quelli sbattono ad Azkaban sia noi,
che te!
Togliti! >>
Ma
io mi limito a scuotere la testa, testarda.
Non me lo
porteranno
via.
Non di nuovo.
L’immobile
stupore di questa assurda situazione viene rotto da Bagman che, tanto
per
cambiare, deve dare voce alle corde vocali pur di sentirsi potente.
Idiota.
<<
Insomma, fate qualcosa! >> sbotta, rivolto per la secondo
volta agli
Auror.
I
due più vicini a me e ai due Serpeverde accusati, afferrano la Bacchetta
e me la
puntano contro deliberatamente.
<<
Vuoi farti Schiantare?!... >> mi sussurra rabbioso
Malfoy, all’orecchio
<< …tornatene nella tua Comune!
>>
Mi
dispiace, ma devono seriamente Incantarmi, per rinunciare alla difesa
di queste
due piaghe!
Un
minacciosissimo << EHI! >> mi distrae dalle
mie ribelli riflessioni
e, voltando lo sguardo verso Harry, la fonte del rumore, noto come
anche Lui ha
la
Bacchetta
sguainata come una spada, in direzione dei due Auror che mi tengono
sotto tiro.
Si
avvicina a me, mio fratello, sempre con la Bacchetta
in allerta, e si posiziona
avanti-accanto a me, in modo tale da farmi scudo con il suo corpo.
Ma
un altro Auror, uno di quelli che fungevano da sorveglianti di Nott,
punta la
sua Fonte Magica contro Harry.
Ma
Ron e Zabini hanno capito l’antifona, e vengono anche loro a
schierarsi di
fianco a me, dinanzi a Draco e Theo, con le loro Bacchette ben strette
tra le
dita.
Ed
è quando anche gli altri Auror si decidono a prenderci sotto
tiro, che sento
Blaise ridacchiare.
<<
Io sto avendo un deja-vù. Questa scena non vi ricorda
niente? >>
Sorrido,
insieme agli altri due Serpeverde, ed incredibilmente seguita a ruota
anche da
Harry e Ron.
Certamente
anche loro hanno capito a cosa si riferisce Zabini.
Al
pomeriggio quando, fuori dall’Infermeria, dopo
l’incidente con il Veritaserum,
mezza Casa Grifondoro e mazza Casa Serpeverde ha tirato fuori dalle
tasche le
Bacchette, per puntarcele uno contro l’altro.
Sarebbe
scoppiata una bella rissa, ne sono certa, se non fosse arrivata la Preside.
Peccato.
Ed
anche stavolta, le manie pacifiste della Mcgranitt si mettono in mezzo.
Sbattendo
la mani sulla scrivania, si impone, per la prima volta, oggi, sbottando.
<<
Abbassate quelle Bacchette contro i miei
Studenti, per l’amore del cielo! E voi…
>> volta il capo, verso noi sei.
<< …cosa diamine
avete
intenzione di fare? >>
<<
Quello che è giusto Minerva. E poi, si sa, a 17 anni si
è tutti incredibilmente
ribelli. >>
No,
non è stato nessun essere umano a parlare.
Lasciando
tutti a bocca aperta, il quadro, con la dicitura “Albus
Percival Wulfric Brian
Silente” è fuoriuscito dal tunnel
dell’indifferenza e, adesso, è deciso a far
sentire la sua.
I
13 adulti esclamano, quasi all’unisono:
<<
Silente! >>
Noi,
esseri umani che possono ancora permettersi il lusso di evitare le
crisi di
mezza età, sballarsi, andare alle feste, divertirsi e fare
sesso come Godric
comanda, ovvero noi “Giovani”, ci limitiamo a
sorridere.
Oddio,
io, Harry e Ron siamo il ritratto della felicità, mentre
sfoggiamo sorrisi a
trentadue denti, mentre i Serpeverde…
Bè,
loro ghignano.
Il
ritratto del vecchio Preside si esibisce nella sua tipica risatina,
stupefatto
di una tanta clamorosa accoglienza.
<<
Innanzitutto… >> esclama, divenendo serio
improvvisamente << …vi
chiedo, per cortesia, di abbassare le Bacchette. Minerva ha
perfettamente
ragione. >>
Uno
dopo l’altro, un po’ titubanti, specialmente noi
quattro, rinfoderiamo le
nostre Fonti Magiche.
Per
il momento.
<<
Non è tutto più facile senza una Bacchetta
puntata contro la propria testa?
>> scherza Silente.
Qualcuno
accenna un sorrisetto, ma io non posso essere pienamente
d’accordo.
Mi
sentivo più sicura con una Bacchetta tra le dita.
<<
E adesso, per favore miei cari signori, smettiamola di attaccarci
l’un l’altro,
anche tra le nostre stesse fila. È vero, Lord Voldemort
è finalmente sconfitto…
>> sorride a me e ad Harry <<
…ma i suoi seguaci sono più agguerriti
e pericolosi che mai. Dobbiamo, ancora una volta, restare uniti.
>>
Sarà
la mia impressione, ma sembra aver ammiccato verso me e Zabini che, uno
accanto
all’altro avevamo, fino a qualche attimo fa, le Bacchette
puntate, per una
volta, non io contro di Lui e Lui contro di me, ma verso un nemico
comune.
Difendendo
due Serpeverde.
Se
non è stare uniti questo…
Le
parole di Silente gravano su tutti noi, ma è sempre quella
testa di cazzo di
Bagman a rompere l’idilliaco momento di saggezza.
<<
Con tutto il rispetto, professor Silente…la questione
gravita appunto intorno
all’incertezza di poter considerare gli imputati nostri
alleati o meno!
>>
Imputati?!
Ecco,
questo idiota gli ha praticamente già fatto il processo!
Silente
lo guarda come se avesse appena parlato in lingua azteca.
<<
E dimmi, War, non ti bastano le testimonianza e le parole di questi
brillanti
studenti? >>
L’attenzione
di tutti, adesso, si focalizza su di me, su Harry, su Ron e su Zabini,
ancora
in posizione d’attacco davanti a Nott e Malfoy.
Ammetto
di sentirmi leggermente in soggezione, con tutti questi sguardi puntati
contro.
<<
Insomma… >> farfuglia il mio Capo, purtroppo,
dopo un po’ di smarrimento
<< …dobbiamo affidarci alla parola di quattro
ragazzini? >>
Okay,
lo Schianto.
No,
meglio, lo Crucio.
Si,
decisamente più costruttivo.
Le
orecchie di Ron stanno pericolosamente diventando rosse, a momenti dal
naso di
Harry esce fumo, ed io sto per mandare a fuoco l’Ufficio
della Preside.
Zabini,
invece, alza il sopracciglio in modo decisamente aristocratico,
arrogante,
superbo, incredulo e scettico.
Nott
e Malfoy, invece, si limitano a sbuffare sarcastici.
Ma
è solo merito della sonora risata di Silente, che fa
spostare immediatamente di
nuovo le teste verso il suo ritratto, se mi trattengo
dall’afferrare di nuovo la Bacchetta
e scagliare
una bella Fattura in pieno viso di quel pezzo di imbecille di Bagman.
<<
E di nuovo, miei cari, si incorre nello stesso errore di
sempre… >>
Altro
momento di ilarità, mentre noi tutti pendiamo dalle labbra
del vecchio Preside.
<<
…Gli avvenimenti scorsi non ci hanno insegnato a mettere da
parte i nostri
pregiudizi sull’età? Voglio ricordarvi che sono
stati dei diciassettenni a
sconfiggere il più grande Mago Oscuro dei nostri tempi?
Voglio rammentarvi che
i Cacciatori sono tra i migliori Auror del Ministero? E quanti anni
hanno?
>>
Nessuno
risponde all’ovvia domanda retorica di Silente.
Bene,
idioti, tacete una volta per tutti.
Voi,
e questa storia che ci vede come dei ragazzini incapaci solo quando vi
fa
comodo!
<<
Non sottovalutate i miei Studenti, signori… >>
L’enfasi
con il quale ha pronunciato l’aggettivo
“Miei”, anche se, ormai, purtroppo, non
lo possiamo più considerare il nostro Preside, è
stato a dir poco commovente.
<<
…Hanno una Forza ed un Potenzialità Magica che
non potete nemmeno immaginare.
Sono loro il nostro futuro. Non tagliategli le ali prima ancora di
avergli
insegnato a volare. >>
E
con questa frase ad effetto, che zittisce tutti, con ancora il sorriso
sulle
labbra, si rilassa contro la sua invitante e comoda poltrona e,
lentamente, si
riaddormenta.
Mi
avevano detto che, i primi anni, i Ritratti passavano la maggior parte
de tempo
a ronfare, troppo poco abituati alla loro nuova condizione, ma le
teatralità e
insieme la semplicità con la quale Silente riprende a
sonnecchiare tranquillo,
dopo un discorso del genere, mi sorprende comunque.
E
non sono l’unica.
Tutti
quanti restano a bocca aperta, aspettando che il Preside si svegli e ci
dia
indicazioni precise su cosa fare.
Ma
così non accade.
Causando
lo sbalordimento e l’incredulità di molti, Albus
Silente emette un rantolo
leggero, ed inizia addirittura a russare. O.O”
Lentamente,
chi più confuso, chi meno, distogliamo lo sguardo dal suo
Ritratto.
Restiamo
un altro po’ in silenzio, sino a che una voce ci rigetta
nella realtà.
<<
Ministro… >> pronuncia parola, per la prima
volta da quando siamo qui,
Percy << …potrebbe illuminarci con le Sue
decisioni, alla luce delle
notevoli elucubrazioni epostaci dal Ritratto di Albus Silente?
>>
Ron
guarda suo fratello come se avesse appena proclamato la
superiorità dei
Serpeverde rispetto alla nostra Casa, e lo sento anche mormorare
all’orecchio
di Harry: “Quello lì non ha sangue Weasley nelle
vene! Ma come cazzo parla?!”,
facendo ridacchiare silenziosi sia me, che mio fratello.
Kingsley
si prende il mento tra le mani, mentre, adesso, tutta
l’attenzione è sul
Ministro della Magia, e
cerca
ispirazione in ogni angolo dell’enorme stanza circolare nella
quale ci
troviamo.
Per
ultimo, si sofferma a guardare il Cappello Parlante che sembra dargli
particolare ispirazione perché lo fissa più a
lungo di qualsiasi altro oggetto
precedente, e perché rappresenta l’ultimo passo
della sua analisi della stanza.
Si
decide a parlare.
<<
Ciò che è stato precedentemente detto dal qui
presente studente.. >> ed
indica Zabini con un gesto della mano << …non
possiamo che considerarlo
vero. E, certamente, le considerazioni di Silente sono state, come
sempre,
molto sagge ed illuminanti. Ma Draco Malfoy e Theodore Nott sono stati
di fatto
arruolati per circa un mese nello schieramento dei Mangiamorte, e, per
quanto
abbiano sicuramente dimostrato di esserne redenti, la Fiducia
è una cosa che va
costruita con il tempo. >>
Pausa.
Merda.
Dove
vuole arrivare?
Si
volta verso i due ex-Mangiamorte in questione, alzando
impercettibilmente le
spalle, come a voler dire
“Spiacente.
Niente di personale”.
Merda.
<<
Tuttavia, non possiamo nemmeno ignorare la rassicurante presenza dei
Cacciatori, all’interno della Scuola. Non si sbatte qualcuno
ad Azkaban per dei
semplici dubbi. Se i Cacciatori in persona garantiscono per loro due,
non vedo
perché dovremmo dubitarne noi dato che, se il giudizio
positivo dato ai qui
presenti Malfoy e Nott dovesse rivelarsi errato, la prima a subirne le
conseguenze sarebbe la stessa Kimberly Potter. La mia decisione
è quella di non
arrecare danni alla libertà dei qui presenti Draco Malfoy e
Theodore Nott. Ma…
>>
Volge
lo sguardo verso noi tre Grifondoro, guardandoci con sguardo serio
<< …vi
intimo di tenere gli occhi aperti. >>
Le
urla di protesta di qualche Auror, e di Bagman, i sospiri di sollievo
della
Mcgranitt, le imprecazioni silenziose di Nott e Zabini, mentre i due
accusati
vengono liberati dalle manette, le risate di Harry al “Perce!
Ma come cazzo
parli?!” di Ron, mi giungono alle orecchie in modo ovattato.
Perché
io e Draco Malfoy ci stiamo letteralmente divorando con lo sguardo.
E lui ghigna.
7th
Of
April. Get the Party started.
Niente.
Non
c’è stato verso.
La
furia implacabile di Hermione ci ha letteralmente investito tutti
quanti.
“Siamo
ad Aprile, e tra qualche settimana abbiamo i M.A.G.O!”.
Con
la storia della festa, degli allenamenti dell’Esercito di
Silente, e le
missioni da Cacciatori il tempo per studiare si è ridotto ai
minimi storici.
E
così, dopo aver scatenato una bella litigata con Bagman,
tanto per cambiare, ed
un quasi duello Magico, tornati nelle nostre rispettive Sale Comuni nel
più
assoluto silenzio, le strade di noi Grifondoro, si sono incrociate con
quelle
dei Serpeverde solo durante le ore di lezione.
Si,
non ho affatto avuto modo di parlare con Malfoy della faccenda dello
sventato
arresto, e così via.
Ogni
volta che tentavo di avvicinarmi a Lui, o Lui tentava di avvicinarsi a
Me, ecco
che spuntava qualcuno dall’ombra e ci metteva in mezzo.
La
maggior parte delle volte, comunque, era colpa di Hermione e della sua
assurda
fissazione di portarsi avanti con i vari ripassi non appena avevamo
cinque
minuti liberi.
Una
volta ha addirittura portato il libro di Antiche Rune ed il suo
quaderno di
appunti, denominato, come tutti i suoi altri ammassi di fogli scritti
in
maniera talmente fitta che solo Lei potrà mai essere capace
di leggere
“Quaderno della Sapienza”, in Sala
Grande,pretendendo di ripassare una delle
sue materie preferite persino a pranzo.
Fortunatamente
Harry non glielo ha permesso.
Oddio,
sto parlando come se non vedessi mondo da un mese, come se stessi
studiando con
la testa china sui libri da chissà quante
settimane…
Invece,
ad occhio e croce, dalla sera del tentato arresto sono passate
circa…
Ehm…
48
ore.
Si,
solamente due giorni che studio seriamente per il tanto ambito diploma,
e già
mi lamento.
Sono
assurda, lo so.
È
la stessa cosa che mi ha detto ‘Mione.
<<
Insomma, Kiki! È del tuo futuro che stiamo parlando! Il
Principe Tenebroso te
lo puoi ammirare quanto vuoi questo sabato ovvero…fammi
pensare…so che sto per
sconvolgerti per la lontananza di questa data…ma, vi
vedrete…domani! Quindi
non rompere e studia!
>>
Adesso
sono certa che starete pensando che io mi sia irrimediabilmente
rammollita.
Che
sia diventata una di quelle ragazza schifosamente innamorate perse, una
di
quelle ragazze che non possono stare lontano dal loro amorino per
nemmeno
un’ora, una di quelle ragazze che, se non devono il loro
cuoricino adorato per
un intero giorno piangono lacrime su lacrime, una di quelle ragazze che
aspetta
la scritta del suo Boys “Io e te Tre metri sopra il
cielo”, una di quelle
ragazze che aspetta affacciata alla finestra che il Principe Azzurro
arrivi a
cavallo di un Unicorno Alato e, dopo essersi presentato, gli dichiari
il suo
amore eterno.
Pazze!
Sono
innamorata, è vero, ma del Principe delle Serpi, che vola
spericolato per i
cieli su una costosissima scopa, con il quale, se passo più
di un’ora sempre a
stretto contatto, a meno che non stiamo facendo sesso, ci finisco per
litigare,
per il quale ho pianto solo
perché mi
disse che mi odiava con tutto se stesso, e davanti all’idea
di doverlo uccidere
o affrontare in Battaglia o perdere per sempre.
Lo
stesso Principe delle Serpi che, se dovessi un giorno chiedergli di
dedicarmi
una scritta romantica mi ricovererebbe al San Mungo, e che se dovesse
sentirsi
chiamare “Cuoricino”,
“Amorino”, o “Mio Boy”, mi
manderebbe garbatamente a
farmi fottere.
Con
Lui, però.
Il
problema, però, è che, dopo la lettera del padre,
che rappresenta già di per sé
un più che valido motivo per volerlo incontrare, non abbiamo
affatto chiarito
la faccenda di noi Due.
Vorrei
sapere, per esempio, se per Lui
rappresenta un problema l’invito ad una cena romantica
stamattina propostami da
Chuck Hall, Corvonero, sesto anno, moro dallo sguardo incantatore.
E
ci terrei molto anche a precisare che, per me, se la parti fossero
invertite, Si
che rappresenterebbe un problema.
Comunque,
ormai, non devo più preoccuparmi.
Perché
sono le 19.28 di sabato 7 Aprile.
Alzo
lo sguardo, finalmente, dal maledetto libro di Pozioni ed esclamo:
<<
Sono straziata, ragazzi, ma è ora di interrompere lo
spassosissimo momento di
studio, per andare a tediarci nell’organizzazione di una
banalissima festa!
>>
Gli
occhi di Harry e Ron si illuminano (d’immenso) e, veloci come
non gli ho mai
visti, nemmeno in Battaglia, alzano il loro tanto sospirati
fondoschiena dalle
poltrone rosse, sfoggiando un enorme sorriso.
Ginny,
notando tutto questo movimento, interrompe la simpatica chiacchierata
che stava
intraprendendo con un paio di ragazzi del suo anno, e ci raggiunge.
La
stronza ci sta prendendo in giro in modo assurdo, questi giorni, sul
semplice
fatto che, mentre noi impazziamo sui libri come dei veri Nerd, Lei,
libera da
qualsiasi esame, può cazzeggiare come non mai.
L’unica
più restia ad alzarsi è, ovviamente
‘Mione.
<<
Ma, ragazzi,
dobbiamo ancora imparare a memoria gli ingredienti
dell’Amortentia***!
Da quando avete tutto questa fretta di incontrare
i Serpeverde?… >> poi, alzando lo sguardo nel
mio, aggiunge: << …A
parte
Kiki, ovviamente. >> guadagnandosi la mia linguaccia.
Harry
e Ron, mentre Ginny ride, facendo finta di non aver udito
l’ultima parte,
alzano gli occhi al cielo.
<<
Da quando non ne posso più di Sciroppi di Ellaboro, Zanne di
serpente, Bezoar e
Radici di Valeriana…! >> risponde Harry,
afferrando una mano della sua
ragazza, ed aiutandola a mettersi in piedi.
O
meglio, più che aiutarla, costringerla.
<<
…Non credevo che l’avrei mai detto ma, ora come
ora, l’idea di incontrare le
Serpi quasi non mi disgusta poi
tanto.
>>
Ron
si mostra d’accordo con il suo migliore amico e, mettendo una
mano sulla spalla
di Hermione la consola, dicendo:
<<
E poi ‘Mione, tu sai già
gli
ingredienti dell’Amortentia a memoria! In più hai
pure già il ragazzo, non ti
serve ricorrere a questi mezzucci per essere sessualmente appagata.
Almeno
credo… >>
In
un momento di sarcastico dubbio si gira verso mio fratello, con la
fronte
aggrottata e le palpebre assottigliate.
<<
…Amico, il tuo uccello funziona a dovere, vero?
>>
Io,
Gin, Harry e Ron stesso scoppiamo a ridere genuinamente divertiti e,
dopo
qualche attimo di offesa indignazione anche ‘Mione si unisce
a noi.
Varchiamo
la soglia del Ritratto della Signora Grassa ancora ridendo e prendendo
in giro
mio fratello.
Uscendo
incontriamo della agitatissime Lavanda e Calì che correvano
a prepararsi per la
festa, scatenando l’incredulità dei poveri Dean e
Seamus che erano con loro,
appoggiati pienamente da Harry e Ron.
(
“Queste donne! Che cazzo ci faranno così tanto
tempo n bagno!?”)
Li
salutiamo divertiti incamminandoci verso la Stanza
delle Necessità, chiacchierando del più e
del meno.
Stiamo
appunto concordando con Hermione un limite di ore di studio al giorno,
che una
voce fredda ci accoglie.
<<
Siete in ritardo, idioti. >>
Pansy
Parkinson.
Gentile
come sempre.
<<
Noi non siamo mai in ritardo. Al
massimo è il resto del mondo ad essere in anticipo.
>> ribatte Ginny,
strappandoci un sorriso.
Astoria
Greengrass alza gli occhi al cielo, insieme ai suoi Compagni di casa, e
risponde:
<<
Questa battuta l’hai fottuta ai Serpeverde. >>
Si,
come no.
<<
Che a loro volta l’hanno fottuta ad Elisabetta II
d’Inghilterra… >>
aggiunge Hermione, stizzita << ….quindi non
rompere. >>
Dando
un colpetto al braccio della sorella per farla tacere, Daphne
Greengrass fa un
passo avanti, e, guardandoci con occhi altezzosi, esclama.
<<
Visto che nessuno qui si da una mossa, sarò io a far aprire la Stanza
delle Necessità.
>>
Ma
se siamo appena arrivati?!
Indignata,
indietreggio leggermente, per permettere alla Principessa delle Serpi
di fare
la sua sfilata dinanzi alla parete dalle mille sorprese per ben tre
volte, sino
a che un elegante portone in mogano non appaia davanti ai nostri occhi.
Sorridendo
soddisfatta, la Greengrass
afferra la maniglia in oro, spalancando la porta su un’enorme
stanza, pressoché
vuota ma perfetta per ospitare persone e persone che ballano
scatenandosi.
Uno
ad uno entriamo nella Stanza delle Necessità.
Volutamente
rimango indietro, notando come Malfoy stesse facendo la stessa identica
cosa.
<<
Prima le signore. >> mi prende in giro, facendomi cenno
di varcare la
soglia.
<<
Attento a non fare troppo il galante biondastro…
>> lo riprendo
divertita, puntandogli un dito contro il petto <<
…Potrei anche abituarmici.
>>
Fa
finta di pensarci un po’ su, ma poi storce elegantemente il
naso.
<<
Naaa. Anche perché lo so che ti piace di più la
parte del “ragazzo cattivo”.
>>
Decisamente.
Ma
fino ad un certo punto.
<<
Oh certo, in modo da doverlo salvare dalla galera una settimana si e
l’altra
pure! >> ironizzo, con una punta di acidità.
Ghigna,
e, sensuale come non mai, mi si avvicina all’orecchio
talmente tanto che,
quando sussurra altamente erotico, il suo fiato mi solletica la pelle
del viso.
<<
Ammettilo che con le manette mi hai trovato estremamente eccitante.
>>
Effettivamente…
…
……
………
MA
COSA VADO A PENSARE?!
Sentendo
la pelle diventare rossa, in stile arazzi del Grifondoro, mi allontano
da Lui
imbarazzata, fingendomi, invece, piuttosto scandalizzata.
<<
La mia mente non è perversa come la tua! >>
Ride,
con la stessa faccia da schiaffi di non crede ad una parola di quello
che stai
dicendo.
<<
Ammettilo, muori dalla voglia di giocare al Mangiamorte e
all’Auror con il
sottoscritto. Non preoccuparti amore…
>>
Si
lo so.
Adesso
starete pensando che io debba guardarlo con occhi e bocca spalancati
per avermi
appena chiamato “Amore”.
E
starete anche pensando, come prima è accaduto con me, che
Draco Malfoy si stia
rammollendo.
E
la cosa non vi fa affatto piacere.
Primo.
Tanto Lui è Mio.
Secondo.
Prima di saltare a conclusioni affrettate e definire
“Dolcissimo e tenero!” un
ragazzo come il Principe delle Serpi, bisognerebbe prestare attenzione
al tono.
Perché
il suo sussurro non aveva assolutamente
un cazzo di dolcissimo e tenero, ma, più che
altro, si avvicinava ad un
roco sussurro erotico, degno della migliore performance di Rocco
Siffredi,
capace, da solo, di portarti all’orgasmo.
Ed
infatti, mi lascia quasi boccheggiante.
<<
…abbiamo tutta la notte. Sempre che la Mezzosangue
non ti obblighi a studiare anche con
la luna alta nel cielo. >>
E
devo proprio dire grazie a questa sua battuta finale, che mi ha
strappato un
genuino sorriso divertito, se non gli sono saltata addosso,
strappandogli tutti
i vestiti con un solo gesto della mano, in completa balia
dell’eccitazione del
momento e degli ormoni impazziti.
<<
Kiki! Che stai facendo? >>
Mio
fratello.
Il
suo viso spunta dall’entrata della Stanza e, nel vederci
così vicini, quasi
sviene.
Superato
un momento di iniziale debolezza fisica, con il volto livido dalla
rabbia, mi
afferra rudemente per un braccio e mi trascina dentro con se.
Guardando
Malfoy in modo talmente minaccioso, da far spaventare persino Lord
Voldemort.
Ma
il biondastro…niente.
Ricambia
lo sguardo di Harry in modo altrettanto cattivo.
<<
Allora… >> esclama Nott, irritato
<< …Prima si comincia, prima
potete togliervi dai piedi. Ergo, diamoci una mossa. >>
Io,
Hermione e Ginny lo guardiamo sconvolte, con il sopracciglio.
<<
E tu avresti intenzione di sgobbare… >> inizia
la rossa.
<<
…Senza musica? >> concludo io.
Le
Serpi ci guardano confuse, mentre Harry e Ron, che, ormai, ci conoscono
come la
loro Bacchetta, si limitano a sorridere e a scuotere la testa.
Hermione,
invece, passa subito dalle parole all’azione.
Chiude
gli occhi, e, dopo qualche secondo, ecco che la Stanza
delle Necessità ci
regala una Radio Magica, una di quelle che non funzionano ad
elettricità ma
che, grazie ovviamente ad Incantesimi, trasmettono musica e programmi
radio, un
po’ come quello che registravano i gemelli e Lee Jordan di
nascosto, durante
l’anno scorso.
Punto
la mia Bacchetta contro di essa, facendola sintonizzare su un canale a
caso,
beandomi delle note che vi fuoriescono.
<<
Live and let live…. >> commenta pigramente la Parkinson
<< …degli
Asshole. >>
Sorrisini
maliziosi da parte di noi tre Grifondoro, ed irritazione crescente per
Harry e
Draco.
<<
Non ci penso proprio a sentire questi tre idioti tutto il tempo!...
>>
commenta mio fratello, cambiando repentinamente ed in modo piuttosto
geloso la
stazione radio.
<<
E
adesso, cari ascoltatori vi lasciamo alla “Hot Magic
Hits” della settimana. Al
primo posto troviamo ancora “We’re Fucking
Free!” degli Asshole! In questo
canzone, la soave voce della cantante Aileen rende al meglio,
accompagnata
dalle chitarre e dalla batteria di quei tre pezzi di figlioli di Koel,
Sle…
>>
Un
gesto esasperato viene compiuto, stavolta, dalla mano di Malfoy che,
afferrando
a sua volta la Bacchetta
cambia deciso la stazione radio.
Io,
la
Parkinson
e le sorelle Greengrass accenniamo un sorrisetto.
<<
E
adesso vi lasciamo alla nuova ed esclusiva canzone degli Asshole, qui a
RadioWand****!
>>
<<
Ma questi coglioni sono ovunque! >> si lamenta Harry,
cambiando
nuovamente stazione, ed aumentando il divertimento di tutti,
specialmente delle
ragazze.
La Parkinson,
deridendo deliberatamente il Grifondoro, spiega, tra le risate.
<<
Dovresti saperlo che il sabato si trasmettono le classifiche degli
artisti più
gettonati, Sfregiato! E gli Asshole, per il momento, sono davvero sulla
cresta
della Pozione! Dove vivi, Grifondoro?! >>
Il
rammarico, sul volto di Harry e Malfoy è evidente.
In
pratica, oggi come oggi, ascoltare la radio = chi è in cima
alle classifiche =
Asshole.
Mi
dispiace.
Cazzata.
Ma
poi, un sorrisetto si apre sul volto di Ron che, più per
solidarietà maschile
verso Harry e Seamus che per un vero motivo, ha sviluppato un certo
astio,
anche lui, nei confronti del gruppo.
Punta
la sua Bacchetta contro lo radio, sussurrando un indirizzo di canale
ben
preciso.
<<
Nuovo
pezzo qui, solamente per voi, a MuggleStation****!
Qui per voi “Waka Waka” di Shakira! >>
<<
Una stazione Babbana?! >> sbotta Astoria Greengrass,
schifata.
<<
Che schifo! >> appunto. Questa, però, era sua
sorella.
<<
Cambia immediatamente! >> Zabini.
<<
Come cazzo fanno dei Babbani ad inserirsi in una Radio Magica?!
>>
Malfoy.
<<
Carino il motivetto…ma è Babbano, quindi
toglietelo! >>
Harry,
invece, guarda Ron immensamente grato e si rivolge alle Serpi con aria
da
superiore.
<<
Non è una stazione Babbana, ma Magica. Però,
trasmette solo musica Babbana.
Purtroppo è prettamente commerciale come musica, e non
è un granchè.. >>
Poi,
girandosi verso la Parkinson
aggiunge, superbo.
<<
…Dovresti saperlo, Carlino. Dove vivi, Serpeverde?!
>>
E,
noi Grifondoro, ridiamo.
<<
Secondo me, intorno e sotto i banconi per il Bar devono esserci delle
fiamme…che, ovviamente non brucino! >>
<<
Weasley, ma scherzi? Al massimo del ghiaccio…oppure
potrebbero essere sospesi
nel vuoto! >>
<<
Bè, non è male l’idea di Lenticchia,
però! >>
<<
Astoria, ma sei pazza? Io sono d’accordo con Blaise..
>>
<<
Voi Serpi non capite niente! Io sono per il fuoco! >>
<<
Ehi Sfregiato, per una volta che mi sono dimostrata d’accordo
con voi, questo è
il risultato?! >>
<<
Va bene facciamo a votazione…alzi la mano chi vuole il
ghiaccio…No, Zabini, non
vale usare l’Imperio…Malfoy tanto per cambiare si
astiene…perfetto! Vada per il
fuoco. Siamo nove contro due, spiacenti Scemo e Più Scemo!
>>
<<
Wake
up in the morning, feeling like P Daddy… >>
Alzo
lo sguardo, a queste note, ed incontro immediatamente quello di
Hermione e
Ginny che esibiscono il mio stesso sorriso malizioso.
Si,
si ricordano anche loro!
Ridendo
sotto i baffi tra noi e noi, però, continuiamo a fare magie
a destra e
sinistra, sempre, però, canticchiando e ballando, come
stiamo facendo da un
quarto d’ora abbondante.
Sistemare
i vani per la musica e il bar muovendo il bacino, posizionare delle
candele
incantate per credere l’effetto psichedelico con le luci
facendo mezze
giravolte e saltelli, aggiustare tappeti da qualche parte ondeggiando i
fianchi, camminare smuovendo i capelli e le braccia per tutta la Stanza,
sono cose che ad
Harry e Ron non hanno fatto né caldo né freddo,
ormai, ma alle Serpi hanno
causato un po’ di sopracciglia alzate e qualche domanda del
tipo “Ma avete
bevuto, voi tre?!”
Però,
dopo un po’, hanno semplicemente deciso di ignorarci.
<<
Don’t stop, make it pop, DJ Blow my
speakers up Tonight, Imma Fight
till we see the sunlight… >>
<<
Bambolina posso sapere quello che si cela dietro il suo sorrisetto
malizioso, e
piuttosto eccitante? >>
Stavo
appunto mettendo a frutto l’insegnamento di Hermione sugli
Incantesimi di
Fuoco-Portatile nella parte destra della stanza, facendo
momentaneamente
lievitare su di me il bancone del Bar, per sistemare le finte fiamme,
canticchiando e ballando, che una voce mi sorprende alle spalle, mentre
due
mani mi afferrano per i fianchi, facendomi talmente sobbalzare che, per
un
istante, il Bar sopra di me vacilla pericolosamente.
Giro
la testa, per quello che è possibile ad un essere umano,
ritrovandomi a pochi
centimetri dalle labbra di Malfoy.
Ma,
bocca contro bocca, continuo a cantare, non accennando a smettere di
muovere i
fianchi.
<<
Woah oh- oh- oh. Woah oh- oh- oh.
Don’t stop, make it pop, DJ Blow my
speakers up.. >>
Ghigna,
assecondando leggermente i miei movimenti che, da innocente ballettino
improvvisato sovrappensiero, si sta trasformando in un ondeggiare
piuttosto
sensuale, il mio sedere costretto contro il suo bacino.
Ringrazio
solamente che Harry e Ron stiano litigando con Nott e la Parkinson
sul colore
delle tende dei Privè, precisamente di spalle a noi due.
Perché,
se anche stessero guardando, non avrei la forza di allontanarmi da
questi
ipnotici occhi.
<<
Immagino ci sia un aneddoto divertente riguardo questa
canzone… >>
Annuisco,
sorridendo, e voltandomi vero di Lui, gli sussurro il pezzo leggermente
più
soft di queste note, sfiorando la sua carne il più possibile.
Gli
devo far scontare gli ormoni che mi ha risvegliato entrando qui.
Stronzo.
Tremendamente
eccitante.
<<
DJ, you build me up, you break me down. My
hearts, it pounds, yeah, you
got me. with my hands up, put your hands up…Put your hands
up… >>
Lentamente,
faccio scorrere le mie dita lungo il suo braccio, sino ad intrecciarle
alle sue
mani.
Sempre
con la stessa esasperante calma, gliele faccio portare in alto, sempre
unite
alle mie.
Soffio
leggermente sulle sue labbra già dischiuse, e, in modo molto
stronzo, mi
allontano dal suo corpo.
Guardando
e storcendo la bocca in una perfetta imitazione dei modi di fare
superbi e snob
di loro Serpeverde, proseguo con la strofa, in una parte più
parlata che
cantata.
<<
No, the party don’t start till I
walk in. >>
Ghigna,
non so se per divertimento o altro.
Fatto
sta che il ritornello riattacca, ed io, al suono dei ricordi, mi
scateno.
Muovo
i capelli intorno al viso, le braccia e il bacino, cantando le parole
che so
della canzone, muovendomi per la stanza, quasi ridendo.
Alzo
gli occhi su Hermione e Ginny che, mentre la prima si sta adoperando
con il
fuoco dal lato opposto della stanza rispetto a dove mi trovavo io e la
seconda
sistema in modo circolare i divanetti dei Privè, si stanno
muovendo al ritmo
delle note della canzone, esattamente come me.
Mi
avvicino a Harry e Ron, ancora in discussione con Pansy e Theo e,
interrompendo
le loro riflessioni, afferro entrambi per il braccio, trascinandoli
nella mia
improvvisata danza, ormai sotto gli occhi di tutti i presenti.
<<
Predichi sempre il fancazzismo tu, eh? >> mi prende in
giro mio fratello,
facendomi ridere.
<<
Noi a litigare per dei colori di merda, e lei che balla!...
>> fa finta
di indignarsi, Ron << …non va bene! Devi
decisamente tornare a lavoro!
>>
E,
detto ciò mi si avvicina velocemente, afferrandomi come un
sacco di patate, e
posizionandomi sulla spalla destra come un enorme salsiccia.
Rido,
ed intimo false minacce al mio migliore amiconi farmi scendere
immediatamente,
chiedendo aiuto sia ad Harry, sia ad Hermione e sia a Ginny.
Ma,
gli stronzi, fanno finta di non ascoltarmi, divertendosi tra loro sotto
i
baffi, mentre Ron mi smuove tutta, e gira su stesso, facendomi gridare
come una
scema.
I
Serpeverde ci guardano con compassione per la nostra
infantilità, continuando,
dopo un attimo di smarrimento, a comportarsi come se fossero i soli ad
occupare
la
Stanza
delle Necessità.
Solo
Malfoy si sofferma un po’ di più a guardarci, ed
in particolare sembra voler
dare fuoco con lo sguardo la mano di Ron che si trova poco
più giù del mio
sedere, in un gesto che, di malizioso, non ha davvero niente.
Ma
Lui non sembra pensarla allo stesso modo, tanto che, dopo un
po’, ci richiama
all’ordine.
<<
Abbiamo una festa da preparare, i vostri giochetti da bambini potete
anche
farli dopo! >>
I
Serpeverde ghignano, i Grifondoro lo guardano male, io e Ron smettiamo
di
giocare piuttosto contrariati, borbottando insulti al Principe delle
Serpi, la
canzone finisce, con una maliziosa risata della cantante, imitata, in
onore di
quella sera, perfettamente da me e le mie migliori amiche, ma, poi,
tutti
quanti torniamo a lavoro.
Tornando
ad occuparmi delle fiamme finte che avvolgeranno il piano bar, ritrovo
Malfoy
al mio fianco, mentre con la Sua
Bacchetta
sostituisce la mia nel reggere il bancone degli alcolici
momentaneamente
sospeso sulle nostre teste.
<<
Allora, si può sapere cosa nasconde di così
divertente quella canzonetta?!
>>
Leggermente
irritato, vedo.
Muahahah.
Continuando
a sorridere, incontro lo sguardo di Ginny che, a pochi metri da noi sta
sistemando ancora quale candela colorata, Incantandola
perché, stasera, si
accendino, si spegnino e cambino colore, creando un ritmo psichedelico
con le
altre.
La Rossa
sta per aprire bocca, ma è Hermione ad intervenire nel
discorso, avvicinandosi
a noi improvvisamente, seguita, con occhio interessato da Astoria
Greengrass.
<<
Con la partecipazione di due donne, Tosca Tassorosso e Priscilla
Corvonero,
alla fondazione della più antica Scuola di Magia e
Stregoneria, Hogwarts, si
diffuse anche nelle altre streghe del tempo il desiderio di una maggior
considerazione da parte dei Maghi, ed una parità di diritti,
all’epoca inesistente.
Dopo numeroso lotte,
certamente appoggiate in pieno dai quattro fondatori, in cui Hogwarts
funse più
volte da base d’appoggio per le streghe ribelli, il 7
Settembre del 993, stesso
anno della fondazione della nostra Scuola, fu Firmato un articolo sul
“Codice
Internazionale del Ministero della Magia” in sui veniva data
alle streghe
parità di opportunità e diritti, sulle Bacchette
e sui lavori più vari. Dal
1003, la data del 7 Settembre viene ufficialmente riconosciuta come
“Giornata
Internazionale della Strega”. >>
E,
finalmente, Hermione Jane Granger, riprende fiato.
Ha
pronunciato tutto il suo discorso con una voce talmente appassionata e
degli
occhi talmente presi dal fuoco della ribellione che, per una volta,
né io né
Ginny abbiamo avuto la benché minima intenzione di stroncare
uno dei suoi
soliti momenti di secchionaggine.
E,
persino la
Greengrass
junior, tiene a freno la lingua biforcuta.
Ma
Malfoy non è d’accordo.
<<
Mezzosangue, lo sappiamo tutti che sei sempre la solita insopportabile
Secchiona “So-tutto-io”. Non
c’è bisogno di sottolinearlo. Che cazzo centra con
una stupida canzone Babbana tutto questo?! >>
Do
una gomitata nella costole al Principe delle Serpi, in modo piuttosto
offeso
dal comportamento che ha assunto con la mia migliore amica.
Ginny
si mostra pienamente d’accordo con il mio gesto, ed Hermione
ghigna, vendicata.
<<
Se tu, ignorante di un Furetto, mi avessi fatto finire il discorso, ci
sarei
anche potuta arrivare. >>
Generalmente,
il Furetto in questione avrebbe risposto ad Herm per le rime, ma, al
momento, è
troppo occupato a massaggiarsi le costole per prestarle attenzione.
È
Ginny a continuare il racconto.
<<
Il 7 Settembre di quest’anno, quindi, noi ragazze abbiamo
avuto la meravigliosa
idea di andare a festeggiare da qualche parte solo noi donne.
Così io,
Hermione, Kiki, Lavanda, Calì e Luna siamo finite in un
locale Babbano di
Londra. >>
<<
BASTA! MI AVETE ROTTO LE PALLE! LE TENDE SARANNO DEI QUATTRO COLORI
DELLE CASE
COME AL SOLITO, VA BENE?!
>>
L’urlo
di Harry, però, ci distrae dal resto della storia.
Tutti
e cinque alziamo lo sguardo verso Lui, Ron, Nott e la Parkinson
che, come ho
detto prima, stavano appunto litigando per il colore delle tendine dei
Privè.
I
primi due erano per il rosso, gli altri due per il verde.
Ovviamente.
Ma,
adesso, credo che siano arrivati ad un compromesso.
<<
FINALMENTE UNA PROPOSTA DECENTE DA PARTE DI VOI GRIFONDORO!
>> è la
risposta di Nott, mentre Harry e Ron decidono bene di allontanarsi
dalle loro
nemesi, per evitare di picchiarli.
In
compenso Zabini e la Greengrass la smettono
di strusciarsi nell’angolo e,
finalmente, raggiungono i loro due Compagni di Casa, aiutandoli a
colorare i
tessuti di rosso, verde, giallo e blu con le Bacchette, mentre Harry e
Ron si
avvicinano a noi sbattendo i piedi.
<<
Insopportabili Serpeverde.. >> bofonchia Ron.
<<
Ehi Weasel, non credere che voi Grifondoro siate molto più
simpatici! >>
ribatte Astoria Greengrass.
<<
Con l’unica differenza che con noi si può, come
minimo, dialogare. >>
Ron.
<<
Oh, certo, come no. E di cosa? Di quanto siano algidi
e coraggiosi i
Rosso-Oro? >>
Malfoy.
<<
Certamente meglio di parlare di quanto voi Verde-Argento vi
credete belli e tenebrosi! >>
Harry.
<<
Sbagli, Potter. Noi, non ci crediamo
belli e tenebrosi. Lo siamo.
>>
Malfoy.
<<
Si, belli come un Doxy attaccato al culo, e tenebrosi come una Elfo
Domestico
che tenta di sedurti… >>
Ron.
<<
Da quale pulpito, Lenticchia… >>
Astoria.
<<
Che palle, nessuno è più interessato alle nostre
notti brave, adesso?! >>
Io.
Harry
e Ron guardano rispettivamente la propria ragazza e la propria sorella
in modo
interrogativo, mentre Malfoy si gira verso di me, con il sopracciglio
alzato.
<<
Notti Brave?!
>>
È
una mia impressione, o ho notato un pizzico di gelosia nella voce di
Draco
Malfoy.
Sorrido
ed annuisco, mentre Hermione sillaba un “Festa della
Strega” ad Harry e Ron
che, capendo al volo, si limitano a scuotere la testa e sorridere.
<<
Dicevo… >> proseguo <<
…siamo andate in questo locale Babbano, ed abbiamo
bevuto così tanto che, per ricordarci cosa abbiamo fatto
durante la serata,
abbiamo dovuto usare una Pozione della Memoria. Comunque, a quanto
pare, dopo
l’ennesimo bicchiere di troppo, ci siamo ritrovate
tutt’e sei a ballare sul
cubo, proprio “Tik Tok”, la canzone di prima.
>>
Astoria
Greengrass si allontana, con aria disgustata, e sussurrando:
“Troppe cose
Babbane, in questa storia”, mentre Malfoy alza ulteriormente
il suo
sopracciglio.
<<
Sul cubo?! >>
Annuisco,
sorridendo sorniona.
<<
Si, sul cubo. E, per la cronaca ci siamo divertite un sacco, vero?
>>
Chiedo
conferma della mia affermazione alle mie amiche che, dalla risatina
maliziosa
nella quale si esibiscono, devo essere piuttosto concordi.
Ma
Malfoy non ci vede niente di divertente.
Tanto
che si volta verso Harry e Ron, guardandoli dall’alto in
basso con sguardo
disgustato e abbastanza contrariato.
<<
Che fratelli di merda! >> commenta, probabilmente in
riferimento al fatto
di averci lasciato da sole, piene di voglia di divertirci e,
successivamente di
alcool.
I
due si guardano colpevoli, per poi rivolgere la loro indignata
attenzione verso
di noi.
<<
Ci avevano detto che sarebbero andate a farsi una Burrobirra da Madama
Rosmerta. Non che la loro meta era un locale Babbano, con nelle
borsette una
bottiglietta di Whisky Incendiario a testa…altrimenti col
cazzo che le avremmo
lasciate da sole! >> sussurra Harry, rivolgendosi a
Malfoy ma guardando
me, Ginny e, specialmente Hermione.
All’epoca
non stavano insieme, e lo stesso vale per me e Malfoy (anche se noi,
insieme,
non stiamo nemmeno adesso, a dirla tutta…) ma il fatto che
quella sera faccia
parte del passato non rende ingiustificata la loro gelosia, nella loro
mente
bacata.
<<
Uffa!... >> è la reazione scocciata di Ginny
<< …non venite a farmi
la parte dei Preti, soprattutto voi!.. >> sguardo carico
di accusa verso
i due Grifondoro << …siamo grandi e vaccinate
e possiamo cavarcela da
sole! Abbiamo persino scelto un locale Babbano, per evitare che le
nostre
facce, specie quella di Kiki, apparissero dopo tre ore su tutti i
giornali
scandalistici! >>
<<
Oh, ma che brave loro! >> risponde Ron.
Harry
sta per dargli man forte, ma intervengo io a sedare questo discussione,
barra
momento di follia.
<<
Ragazzi, ci avete già fatto la predica per quella serata, e
vi abbiamo già
mandato a fare in culo.. >> sorriso gentile da parte mia,
prima di
rivolgermi a Malfoy che, per tutto il tempo non ha abbassato quel
dannato
sopracciglio e non ha smesso di tenere lo sguardo fisso su di me
<< …E tu!
Vogliamo davvero stare qui ad
elencare notti passate?! No, perché in quel caso dovremmo
mettere in conto i
tuoi numerosi festini, i tuoi menage a trois, i tuoi riti orgiastici e
il
resto…sai perfettamente che sulla castità ti
batterei! >>
Ride,
mentre Harry e Ron lo guardano in cagnesco.
No,
non sono affatto scandalizzati per le notti brave di Draco Malfoy, anzi.
Ma,
semplicemente, lo stanno guardando in malo modo
perché…
Insomma,
loro sono Harry Potter e Ronald Weasley e Lui è Draco Malfoy!
È
perfettamente normale che si guardino male, anche senza un preciso
motivo, sul
momento.
Ma
Lui decide di ignorarli.
<<
Touchè, bambolina. Ma, semplicemente, evitiamo altri balli
sul cubo in futuro…
>> poi, guardandomi malizioso aggiunge: <<
…in mia assenza!
>>
Questa
è davvero troppo per i miei body-guard.
Oltraggiati
più che mai, iniziano ad inveire insulti su insulti alla
Serpe che,
naturalmente risponde a tono, come sempre.
I
“Vaffanculo”, i “Testa di
cazzo” ed i “Ma morite, brutti idioti!”
attirano
l’attenzione degli altri colleghi Serpeverde e, le altre due
fonti inesauribili
di insulti e/o parolacce, ovvero Nott e Zabini, accorrono
immediatamente.
La Parkinson
è tentata di seguirli, ma Daphne la trattiene dal mantello
della divisa.
Io,
Hermione e Ginny, troppo stanche per tentare di farli stare in
silenzio,
semplicemente mettiamo qualche metro di distanza tra noi e gli uomini,
ritrovandoci al fianco delle sorelle Greengrass e della Parkinson.
Quasi
simultaneamente, guardando quei cinque idioti litigare, sospiriamo.
È
ufficiale.
Credo
davvero che ammazzerò quelle tre stronze.
Non
affiderò mai più la creazione di un mio vestito
alle sorelle “Guarda quanto
scintillano i miei capelli colo grano” e alla signorina
“Ho delle gambe da
favola e le metto talmente tanto in mostra che faccio venire un orgasmo
agli
uomini semplicemente camminando. E che camminata!”.
Se
non avete capito contro chi sto inveendo, ve lo spiego subito.
Pansy
Parkinson, Daphne Greengrass e Astoria Greengrass credo davvero che si
siano
divertite un sacco a creare i nostri vestiti, usando così
poca stoffa, che mi
chiedo davvero se siano seriamente ricche sfondate o, la loro, sia solo
una
maschera.
Perché
questi tre vestiti non posso essere così
corti.
Calì
gli ha definiti “Bellissimi, forse un po’
cortini” e Lavanda “Assolutamente
perfetti!”.
Ecco,
vi ho detto tutto.
Hermione
stava quasi per andarle a capare dal loro Dormitorio a dirgliene
quattro, ma è
stata trattenuta da un minimo senso di dignità.
Quando
la
Parkinson
ha tirato fuori dalla tasca del mantello un piccolo pacchettino verde
rimpicciolito, quando, finito il nostro bel lavoro, fuori dalla Stanza
delle
Necessità, le nostre strade si sono divise ha detto:
<<
Questi sono i vestiti che dovete mettere stasera. Sono Incantati, se
non vi
presentate con questi alla festa la faccia vi si riempirà di
Pustole. >>
E,
visto che stiamo parlando di Pansy Parkinson, sinceramente, nessuna
delle tre
vuole rischiare.
<<
No, okay…. >> Hermione <<
…io quelle tre le uccido. Come dovrei
presentarmi in giro? >>
<<
Herm, basta fare storie, ti si sbava il rossetto così!
>>
<<
Calì, sinceramente, ora come ora, del rossetto non me ne
frega un cazzo!
>> sbuffa la mia migliore amica, guardandosi desolata
alla specchio.
Fa
una faccia buffa, di quelle che fanno assumere ad Harry una faccia da
pesce
lesso, e, sinceramente, non posso dargli torto.
Si
gira e si rigira, Hermione, guardandosi da ogni angolatura.
Ha
un vestito nero corto, con dei leggins particolari, dello stesso
modello delle
autoreggenti.
Anche
io ho un corto vestito nero, un cappello che, lo ammetto, è
davvero bello, e
dei guanti da motociclista, praticamente.
Ed
anche io posso coprire le mie gambe con dei leggins di pelle, cosa che
si può
dire di Ginny, sotto il cui striminzito vestitino blu, spunta solo la
sua
morbida pelle.
Hermione,
i cui capelli oggi sembravano particolarmente indomabili, ha deciso di
legarli
in un disordinato tuppo, mentre un piccolo ciuffo che le era sfuggito,
acconciato in una treccia, funge da una naturale tiara.
Ginny,
invece, ha optato per capelli lisci e lasciati sciolti, esattamente
come me
che, però, ho voluto dare un’aria disordinata e
leggermente mossa ai miei
filamenti neri.
Calì
e Lavanda, invece, sono in alto mare anche con i capelli, tanto che la
seconda,
urlando per l’ora tarda, si precipita immediatamente in bagno
trascinando la
sua migliore amica con se.
Contemporaneamente,
Gin si avvicina ad Herm, mettendole le braccia sui fianchi.
<<
Dai, ‘Mione, non farla tragica. Sei semplicemente molto
provocante! >>
Altro
sbuffo.
Trattengo
un sorriso e, piano piano, mi avvicino a loro.
<<
Oh, certo. Se nessuno verrà da me a chiedermi quanto prendo
a notte, ne sarò
davvero stupita. Sembro una prostituta! >>
Adesso,
il divertimento che cercavo di trattenere prima, si libera magicamente
in una
risata, accompagnata da quella di Ginny.
Abbiamo
impiegato meno tempo del solito a prepararci, complice il fatto che
sapessimo
già cosa indossare, e, adesso, tutt’e tre possiamo
rimirarci allo specchio.
<<
Fred direbbe, invece, che siamo perfette… >>
commenta Ginny, in un
sussurro, trasformando le nostre risate in sorrisi tristi.
Già.
Fred
l’avrebbe certamente detto.
Magari
sarebbe stato un po’ contrariato, per quanto riguarda la
coscia di Ginny quasi
interamente scoperta…
<<
Fino ad un certo punto… >> aggiungo io
<< …Lui e Gorge avrebbero
iniziato a romperti le palle per il vestitino eccessivamente
“Ino”! >>
Le
mie migliori amiche annuiscono, mestamente, ed io, quasi
involontariamente,
guardandoci dallo specchio, faccio lo stesso.
<<
Per non parlare di Sirius… >> sorride Hermione
<< …si sarebbe
esibito nella sua solita risata simile ad un latrato e ti avrebbe
detto:
“Principessa, se ci fosse James sarebbe morto
d’infarto nel vedere la sua
bambina trasformata in una bomba sexy!” >>
Fa
una perfetta imitazione del mio padrino, in modo un po’
vicino ad una
caricatura, rivolgendosi a me, e facendosi ridere tutte insieme.
Quanto
mi mancano.
<<
Remus invece… >> commento io <<
…avrebbe spalancato gli occhi e
scosso la testa, bofonchiando qualcosa sui “Giovani di oggi!
Sono solo delle
bambine!”… >>
<<
…Prima che Tonks non gli avrebbe dedicato un possente
scappellotto sulla testa,
e, ridendo, lo avrebbe preso in giro per la sua solita ansia!
>> aggiunge
Ginny.
Su
di noi cala un silenzio carico di ricordi, dolore, malinconia, e
mancanza.
Fred.
Sirius.
Lupin.
Tonks.
Mamma.
Papà.
Morti.
Tutti quanti.
Sento,
alla mia destra, Hermione tirare su con il naso, e Ginny asciugarsi gli
occhi
con il dorso della mano, attenta a non sbavarsi il trucco.
Io,
invece, lotto contro il tremore delle palpebre e il groppo in gola con
tutta me
stessa.
<<
Avanti!... >> sbotta Gin, ripresasi dal momento di
assoluta tristezza in
cui ci eravamo calate << …stasera Malfoy,
Harry e Seamus ci saranno
grati, almeno! >>
O,
questo è poco ma sicuro.
http://img337.imageshack.us/img337/131/astoria2.jpg
http://img51.imageshack.us/img51/1433/daphne2.jpg
http://img293.imageshack.us/img293/7050/pansy2.jpg
http://img192.imageshack.us/img192/870/cal2r.jpg
http://img52.imageshack.us/img52/4601/lavanda2.jpg
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http://img21.imageshack.us/img21/4840/ginny3l.jpg
http://img717.imageshack.us/img717/8489/hermione2.jpg
http://img192.imageshack.us/img192/7110/kiki3s.jpg
Quando
i ragazzi ci hanno visto, sono rimasti a bocca aperta.
Luna
era già nella nostra Sala Comune, su un divano con il suo
ragazzo, ed era
semplicemente fantastica nel suo particolarissimo vestito.
Erano
tutti scocciati come al solito per il nostro ritardo, ma, hanno detto,
è stato
ben ripagato.
Harry,
letteralmente con la bocca spalancata, ha fatto scorrere il suo lascivo
sguardo
sulla sua ragazza, le cui guance sono diventate porpora immediatamente.
<<
E’ troppo così, vero Harry?.. >> ha
esclamato << …non mi importa
delle Pustole, io vedo a cambiarmi! >>
Ma
il repentino intervento di mio fratello, che l’ha afferrata
per un braccio e
l’ha attirata a se baciandola famelico, in una perfetta
imitazione di un bacio
da Oscar, ha decisamente stroncato i tentativi di Hermione di coprirsi
un po’
di più.
Noi
tutti siamo scoppiati in fischi e applausi, mentre i due sembravano non
volersi
più staccare.
Harry
sembrava sinceramente intenzionato ad approfondire il loro contatto, ma
Seamus
l’ha richiamato, dopo un quarto d’ora, su questa
Terra.
<<
Amico, rinfoderalo ed abbi la decenza di non spogliare Hermione davanti
a
tutti! Ci sono le signore! >> ha esclamato fintamente
scandalizzato
mettendo le mani sugli occhi di Ginny che, ridendo, si è
lasciata divertita dedicare
un tenero bacio sul collo.
Poi,
Neville, annoiato di tutti questi bacini e bacetti, mettendomi un
braccio
intorno alle spalle ha esortato tutti quanti a darsi una mossa, e
così eccoci
qui.
Devo
dire che le festa procede alla perfezione.
Praticamente
c’è tutta la scuola.
Al
centro troneggia una pista da ballo enorme dove molte persone si stanno
scatenando al ritmo di una musica spacca timpani, dei
“Sonorus Wizard”.
Ai
quattro angoli della Stanza ci sono quattro banconi del bar, sulla cui
base,
alla fine, abbiamo davvero adoperato delle fiamme finte.
Su
ogni piccolo tettuccio delle postazioni-alcoliche ci sono,
rispettivamente, o
un Grifone rampante, o un Serpente, o un Corvo o un Tasso, e, a servire
alcolici sono dei veri e propri camerieri provenienti direttamente
dalla villa
estiva dei signori Greengrass.
Lo
stesso per il Dee-jay che, su un palco dove ci esibiremo noi, beve e
incita
tutti quanti a ballare sino a che le game reggono, e per i due signori
che
vendono i biglietti all’entrata delle Festa, accumulando i
soldi per l’Esercito
di Silente, in un elegante coppa d’argento.
I
Privè sono dei quattro colori delle Case, come abbiamo
deciso, e sono un
connubio di soffici e comodi cuscini, adagiati su tappeti, in stile
indiano,
con dei bassi tavolini, il tutto coperto da trasparenti tende che
richiamano il
colore del resto del piccolo angolo Paradisiaco.
Per
non parlare delle candele psichedeliche.
Si,
abbiamo decisamente fatto un ottimo lavoro.
Ma
non ho a disposizione molto tempo per compiacermene, perché
subito Lavanda mi
tira in pista, afferrando allo stesso tempo il braccio mio e di Dean,
e, subito
raggiunti dagli altri iniziamo a ballare.
Mi
ci vuole davvero poco per perdere la cognizione del tempo, ed anche
perché la
mia vista venga offuscata dai corpi dei miei amici che ballano a ritmo.
Ma,
ovviamente, l’occhiata in giro fugace, alla ricerca di una
particolare testa
bionda, si da sempre.
Finalmente.
Insomma,
davvero iniziavo a pensare che non sarebbero venuti più.
Ma
poi, tra i capelli di Lavanda, e la spalla di Ron, ho adocchiato il
ghigno
malizioso di Nott, che si muoveva in modo lascivo e tutto
fuorché casto, in
sincronia con il corpo di una ragazza, che ricordo come Amber di
Serpeverde,
vicino ad uno dei Privè dal colore della loro infima Casa.
Non
mi ci vuole molto, quindi, ad individuare i suoi fidati amici.
Infatti,
solamente alle sue spalle, noto Zabini e la Greengrass,
all’interno
del Privè, ballare a pochi millimetri di distanza, la Bulstrode
ridere
sguaiatamente con Bole e Flitt, Astoria Greengrass parlottare in modo
molto
fitto con Roxy e Tracey Davis mentre, di nascosto, manda occhiate
rabbiose a
Nott e ad Amber, e Malfoy brindare con la Parkinson.
Mi
districo dalla folla, tenendo lo sguardo fisso su di Lui, sperando che
si giri
nella mia direzione.
Mi
devo spostare un po’ più a destra, ed aspettare
qualche minuto in più del
previsto ma poi, quando Malfoy gira lo sguardo annoiato alla ricerca di
qualcosa tra la mandria di studenti che urlano e ballano secondo le
note
musicali, non deve faticare molto per vedermi.
E,
non appena i suoi occhi incontrano i miei, ecco che si esibisce nel suo
occhiolino eccitante, e nella sua famosa alzata di sopracciglia.
Rido.
Si
mette le mani in tasca, ed estrae il suo pacchetto di sigarette,
alzandolo, in
modo da sottolinearlo verso il mio sguardo, e scuotendolo leggermente.
Mi
sembra quasi di sentirlo sussurrare “Sigaretta,
bambolina?”, e il mio desiderio
di sentire le sue labbra tra le mie schizza a mille.
Annuisco,
e mi volto verso il balcone, dove non c’è quasi
nessuno a fumare, e dove,
probabilmente, se i Privè esterni non fossero insonorizzati
grazie ad un
Incantesimo, sentirei dei mugolii interessanti.
Lo
vedo dire qualcosa alla Parkinson nell’orecchio, ed alzarsi
dalla posizione
semi-sdraiata in cui si trovava sul suo cuscino.
Mi
faccio largo sinuosa tra la folla, uscendo finalmente
all’aperto e beandomi
della brezza primaverile che mi scuote leggermente i capelli.
Non
trovo molta compagnia, se non una coppietta che, divorandosi la faccia
lì
all’angolo, sembra avere davvero intenzione di trasferirsi in
uno dei Privè, e
tre ragazze, delle quali una di loro sta piangendo.
La
sento lamentarsi “Non posso crederci…non ha ancora
capito che sono innamorata
di Lui?!”, passandole accanto per recarmi alla spessa
ringhiera di pietra del
terrazzo, e, dalla voce desolata con la quale parla, non posso fare a
meno di
dispiacermi per lei.
Ma
evito di ascoltare oltre i loro discorsi, fissando il mio solitario
sguardo
sulla capanna di Hagrid, aspettando, con crescente irritazione, il mio Principe delle Serpi.
Inizio
a tamburellare le dita sul cornicione, impaziente.
Si
sa, odio aspettare.
Le
frasi consolatorie delle amiche della fanciulla in lacrime non possono
fare a
meno di giungermi sino alle orecchie, ma io ci presto davvero poco
attenzione,
sbuffando ogni tre secondi.
Ma
è quando le sento sussurrare:
<<
Ehi! Guardate chi c’è! Amy, rifatti gli occhi!
>> che nella mia testa si
accende la candela della curiosità, ma mi obbligo a restare
di spalle.
Ah,
a proposito, la coppietta che si stava baciando nell’angolo?
Si,
sono trasferiti in un Privè.
Ma,
ormai, il terrazzo ha iniziato ad essere leggermente più
popolato, da gente che
sorseggia qualcosa chiacchierando, altre coppie, ragazzi e ragazze che
fumano
una sigaretta o altro.
Sento
dei passi avvicinarsi alla sottoscritta e, dal profumo, già
capisco che si
tratta di Lui.
<<
Sigaretta, bambolina? >>
Sorrido.
Perché
ha usato le stesse identiche parole, e lo stesso identico e sensuale
tono con il quale
me lo ero immaginato prima,
mentre mi chiedeva più o meno la stessa cosa, in muti gesti.
<<
Sai che non rifiuto mai una sigaretta. >> rispondo
voltandomi, ed
afferrando un piccolo peccato al tabacco dal pacchetto che mi porge.
Entrambi
accendiamo le nostre Camel in silenzio, ed io posso perdermi nella
contemplazione del suo perfetto corpo.
Pantaloni
stretti, bassi, camicia bianca, pura come Lui non è mai
stato, giacca grigia,
solito anello aristocratico, capelli scompigliati, sguardo penetrante e
sorriso
sghembo.
Dio,
se è bello!
Sorrido,
maliziosa, e gli sussurro, a pochi centimetri dal viso, dopo avergli
espirato
sulla pelle un po’ di fumo:
<<
Sai, quelle ragazze lì, alle tue spalle, ti stanno
letteralmente divorando con
lo sguardo. >>
Ghigna,
facendo un tiro alla sigaretta, vanitoso oltre ogni dire.
<<
Lo immaginavo, sai? Ormai ci ho fatto l’abitudine.
>>
Rido,
alzando un sopracciglio divertita, al suo immenso ego.
<<
Attento, perché potrei diventare gelosa…
>>
Adesso
è il suo turno di regalarmi un sorriso pieno zeppo di
malizia.
Aspirando
un altro po’ di tabacco, e rigettandone una parte verso
l’alto, riabbassando il
capo mi cattura gli occhi nei suoi, facendomi alzare il viso, tenendo
il mio
mento tra il suo pollice ed il suo indice.
<<
Te ne sarei immensamente grato. Gelosa sei estremamente eccitante. In
più con
questo vestito… >>
Sciogliendo
la sua presa sul mio viso, mi getto una veloce occhiata al corpo,
sbuffando in
una perfetta imitazione di Hermione.
<<
Ah, già. Il vestito. Ricordami di mandare a quel paese le
tue amichette, dopo..
>>
Ride,
espirando il fumo in maniera irregolare, al tiro rabbioso che faccio
alla mia
Camel.
<<
Perché? Io, invece, credo davvero
di
doverle ringraziare. Ricordi sempre la mia proposta di giocare
all’Auror e al
Mangiamorte? >>
Lo
guardo, sconcertata.
<<
Ricordi sempre che la tua perversione non si addice alla sottoscritta?
>>
Risata.
<<
Al Guaritore e all’Affatturato? >>
<<
Depravato. >>
<<
Alla Sirena e al Navigatore? >>
<<
Scordatelo. >>
<<
Al Boccino e al Cercatore? >>
<<
Tu sei pazzo.. >>
<<
Al Signore Oscuro e al Prescelto? >>
<<
Divertente… >>
<<
Alla Bacchetta e ad Olivander? >>
<<
Questa mi è nuova… >>
<<
Invenzione di Theo. >>
<<
Oh…allora no. >>
<<
Hai dei gusti sessuali davvero difficili, sai? >>
<<
Solamente perché non includono posizioni assurde, fruste e
manette, non è detto
che siano difficili! >>
<<
In effetti…con il sottoscritto godi che è una
meraviglia! >>
<<
Come sei osceno! >>
<<
Ammettilo che osceno ti eccito ancora di più…
>>
<<
Piuttosto non ti sfioro nemmeno con il polpastrello…
>>
<<
Ahia, bambolina, non scherzare su cosa terribili come
l’astinenza! E poi non
resisteresti nemmeno tu più di tanto! >>
<<
Perché, credi di essere l’unico uomo con
l’amichetto funzionante? >>
<<
Saresti davvero capace di andare a letto con qualcun altro che non sia
questo gran
pezzo di figo che hai dinanzi? >>
No.
<<
Certo. >>
Grandissima
stronzata.
Ma
provocarlo mi diverte davvero tanto.
Purtroppo,
però, quel fastidiosissimo sorrisino appena accennato, non
ne vuole sapere di
andare via.
Anzi,
si allarga ancora di più, mentre, improvvisamente, mi bacia.
Mi
sfiora le labbra con le sue, ne morde leggermente quello inferiore,
leccando
poi subito dopo con la lingua.
Si
dedica a quest’opera minuziosamente, senza però
mai decidersi a far incontrare
la sua lingua con la mia.
Eppure
la mia bocca è già dischiusa.
Si
struscia palesemente contro di me, facendomi cozzare contro il
cornicione e con
le mani passa a sfiorarmi il collo, e la pelle vicino ai seni.
Ma,
di baciarmi in modo vero e proprio, di accarezzarmi la dune femminili
come si
deve, o di adorare il collo con la bocca, non ne vuole sapere.
Mi
sta letteralmente facendo impazzire.
Gli
ormoni sono in visibilio, e questi fugaci contatti, ma mai pienamente
soddisfatti, mi stanno lentamente uccidendo di desiderio.
Tanto
che dalle mie labbra esce un gemito di protesta, e, con la testa,
spingo un po’
più avanti verso di Lui, per approfondire il contatto.
Lo
sento ridere sulle mie labbra e staccarsi lentamente.
<<
Mmmh…da come sembravi affamata del sottoscritto, non si
direbbe. >>
E
sicuramente si riferisce alla mia affermazione, che mi vedeva capace di
andare
contro la mia dipendenza da Lui, per passare la notte con altri.
Si,
ha ragione da vendere.
Ed
il fatto che l’abbia dato così scontato mi manda
letteralmente in bestia.
Per
non parlare del fatto che lo sta usando per prendermi in giro.
Ma
non faccio in tempo ad esternare tutto ciò, che mi afferra
bruscamente per la
vita, spingendomi con il sedere quasi sul cornicione, in modo da avere
i bacini
a stretto contatto, schiacciato com’è contro il
mio corpo.
Mi
si avvicina lento all’orecchio, e mi sussurra, solleticandomi
oscenamente il
lobo:
<<
Spiacente amore…
>> ricordate
il tono roco, sensuale, eccitante, scandaloso, indecente ed
estremamente
erotico con il quale mi ha appellato nella stessa maniera, sulla porta
della
Stanza delle Necessità? Rieccolo.
<<
…ma ormai… >>
Si
avvicina ancora di più.
<<
…Tu… >>
Sento
la punta della lingua sfiorarmi il lobo.
<<
…Sei…. >>
Lo
mordicchia lentamente con i denti.
<<
…Mia….
>>
E,
di nuovo, usa quel tono degno di un orgasmo.
E
sono davvero sul punto di averne uno, se non toglie quella mano dalle
mie
natiche, e se non la smette di discendermi con le labbra sul collo,
leccando e
mordendo i punti che, Lui sa benissimo, mi fanno impazzire di
più.
In
pratica, come molto spesso accade, lui è il cacciatore, ed
io il tenero
agnellino.
E
la cosa non mi sta affatto bene.
Lo
scosto bruscamente, e prendo a fissarlo con occhi languidi di
desiderio, ma
densi di decisione.
<<
Ci guardano tutti. >> mi rendo improvvisamente conto, ora
che posso
pensare con lucidità.
Ma
Lui sembra fregarsene.
<<
Hanno già visto un nostro bacio, e tutti sanno che sono
venuto con te, l’altro
giorno. Ormai tutti ci danno per promessi sposi, un bacio in
più, uno in meno
non ci cambia la vita. >>
Ah,
bè…se lo dice Lui.
Io
ho altre cose più urgenti a cui pensare.
Ad
esempio, la mia rivincita sul Principe delle Serpi.
Non
può reclamarmi e avermi quando e come vuole.
Non
può affermare che io gli appartengo, sentendosi padrone di
tutta me stessa.
Non
può assolutamente pensare che, tra noi due, chi detta regole
è Lui.
No,
no, no, no.
Gli
sorrido civettuola, intreccio le mie dita alle sue, e lo conduco di
fretta,
sotto gli occhi di tutti, verso uno dei Privè libero.
Sono
di colore panna, e presentano un divanetto ed un tavolino ciascuno,
sistemati a
mo’ di bungalow di tende, ovviamente intrise di ogni genere
di Incantesimi per
garantire la massima privacy.
Sigillo
le tende, e lo getto senza tanti complimenti sul divano, dove ricade in
modo
scomposto, a gambe e braccia aperte, seduto un po’ scosceso
ma perfettamente,
contro lo schienale.
<<
Sai che ti dico?... >> sussurro, sistemandomi a
cavalcioni su di Lui, ed
osservando ogni cambiamento della sua espressione confusa
<< …Avevi
ragione. Ho una voglia matta di giocare al Mangiamorte e
all’Auror con te…
>> sussurro, prima di baciarlo.
All’inizio
sembra voler utilizzare la stessa tecnica di prima, ovvero nel
provocarmi senza
soddisfarmi mai del tutto, per farmi uscire di senno, ma quando faccio
strusciare con lascivia i nostri bacini l’uno contro
l’altro, ecco che subito
la sua lingua pretende un contatto con la mia, in modo famelico.
Glielo
concedo immediatamente, e lo sento ghignare sulle mie labbra, certo di
avermi
in pugno.
Mi
dispiace, caro mio, ma la leonessa ha tirato fuori gli artigli, qui.
La Fenice
ha dispiegato le ali.
La
pantera ha ruggito.
La…si,
la devo smettere di paragonarmi agli animali.
Scendo
a baciargli sensualmente il collo, mentre le mie dita scorrono voraci
sul suo
petto, iniziando a sbottonargli la camicia, da sotto la giacca grigia.
Ma
non mi accontento di venerargli il collo con la lingua.
No.
Scendo
sempre più in basso, passando ad accarezzargli con le labbra
le scapole, i
pettorali, gli addominali, sino alla tartaruga perfetta.
Arrivata
sino al limite del suo petto, alzo lo sguardo verso di Lui, che ha
rigettato la
testa all’indietro, e sembra decisamente perso in un altro
pianeta.
Tanto
che passa un po’ di tempo prima di accorgersi, che la mia
tortura di baci si è
fermata.
Cerca
di prendere fiato, certamente per domandarmi il motivo di una tale
fuoriluogo
interruzione, ma si accorge di avere la bocca asciutta.
Sorrido
maliziosa, ed afferro la mia Bacchetta dalla giarrettiera sulla gamba
destra.
Con
la punta di quello che, agli occhi degli umani è un semplice
pezzo di legno, ma
che, per noi Maghi, rappresenta tutto noi stetti, inizio a sfiorargli
lentamente la pelle del collo.
Poi,
come ho fatto prima con le labbra, discendo lungo il suo petto, in modo
che Lui
sembra trovare piuttosto eccitante, sino ad arrivare al bordo dei
pantaloni.
Gli
accarezzo, sempre con la Bacchetta, lo coscia,
arrivando vicino a quel piccolo
rigonfiamento dei suoi pantaloni, simbolo della sua voglia di me, ora
come ora.
E
sussurro, muovendo lentamente le labbra.
<<
Evanesco. >>
Lasciandolo
senza pantaloni e solo in boxer.
A
questo punto credo che il suo limite di sopportazione sia stato
decisamente
superato.
Ed
inizia a sfilarsi via la giacca e la camicia contemporaneamente, in
modo
frenetico e veloce, complice il fatto che i bottoni della seconda siano
già
stati sbottonati dalla sottoscritta.
Mi
attira a sé in un bacio mozzafiato, ed inizia a prendere in
mano la situazione,
accarezzandomi come mai nessuno aveva fatto prima.
Mi
afferra un seno saldamente con la mano destra, strappandomi un sospiro.
E
mi rendo conto che, se continua così, perderò
tutta la mia lucidità.
E
non posso permetterlo.
Mi
alzo dalla mia postazione a cavalcioni su di Lui, guardandolo
contrariata.
<<
Ah-ha. Sono io l’Auror qui. E tu sei mio prigioniero. Detto
io le regole.
>>
Ghigna,
alzando le sopracciglia.
Riafferro
la sua Bacchetta dal divano panna, dove mi era caduta dalle dita
durante il suo
bacio eccitante, e la punto contro la mia stessa mano.
Con
un Incantesimo Non Verbale, evoco sul mio palmo un paio di manette.
Malfoy
spalanca gli occhi, piacevolmente colpito dalla mia intraprendenza.
Faccio
scivolare il mio languido sguardo sul suo corpo così
fottutamente perfetto,
ormai solo in boxer dinanzi a me, e devo davvero contenermi per non
saltargli
addosso e permettergli di farmi sua, anche in modo fisico.
Ma
deve capire che non ho intenzione di sottostare a nessuno.
Gli
afferro i polsi, mentre sento il suo sguardo sui miei seni, e gli
faccio alzare
le braccia verso l’alto, incrociandogli i polsi e
sigillandoli con le manette.
<<
L’avevo detto che non vedevi l’ora di
ammanettarmi.. >> sussurra roco, ed
io devo conficcarmi le unghia nei palmi delle mani per non mandare a
quel paese
la mia piccolo vendetta.
Mi
chino a baciarlo, e lui mi risponde possessivo, e adesso tocca a Lui
spingere
la testa contro la mia per approfondire il contatto tra noi.
Ed
è invece il mio turno di sorridergli sulle labbra.
<<
Non sarà che eri Tu, che non vedevi l’ora di
essere ammanettato dalla
sottoscritta? >>
Non
mi risponde, ma continua a baciarmi, come se solo dalle mie labbra
potesse
pretendere ossigeno.
Ma
sono costretta a staccarmi, facendo violenza su me stessa, altrimenti
non avrei
più resistito a Lui ed al suo corpo perfetto.
Alzandomi
nuovamente in piedi di fronte al mio personale peccato, sento lo
stomaco
dolermi, le labbra gonfie che spingono per ricongiungersi alle sue, le
mani che
formicolano dal desiderio di accarezzare quel viso maledetto, e il mio
essere
donna reclamarlo a gran voce.
Ma
la mia testa urla trionfante, ed io, per una volta, la ascolto.
<<
Allora amore…
>> sussurro,
portandomi nuovamente a pochi centimetri dalle sue labbra, con lo
stesso tono
osceno che ha usato con me << …chi
è di chi, adesso? >>
E
mentre Lui mi guarda confuso, io rido, cristallina, e gli do le spalle.
Faccio
Lievitare la sua Bacchetta sul suo petto, e, con passo felpato e
veloce, esco
dal Privè, lasciandolo mezzo nudo ed ammanettato a fissarmi
con sguardo
furibondo.
Bè,
Principe, ti ho anche lasciato la Bacchetta
a portata di mano, in modo che tu possa liberarti,
cosa vuoi di più dalla vita?
Adesso,
iniziamo a mettere le cose bene in chiaro.
<<
Che inizi lo spettacolo… >> sussurra Ron al
mio fianco, facendoci
sorridere.
Sul
palco abbiamo già fatto Levitare i nostri strumenti, prima
portati nella borsa
di lavanda, eccezion fatta per il mio microfono.
No,
non siamo ancora riusciti a raggirare l’Incanto che avvolge
Hogwarts, che
impedisce di usare strumenti elettronici all’interno delle
mura, eccezion fatta
per la piccolo circonferenza del mio mp3.
Come
facemmo per il Gran Ballo, gli strumenti non saranno collegati a nessun
amplificatore, ed il loro suono non sarà alimentato dalla
corrente, ma dalla
Magia.
Al
Ballo di Dicembre, però, la mia voce risultava
più chiara grazie ad un semplice
Sonorus, e non ebbi bisogno del microfono.
Potrei
usare la stessa tecnica, ma l’idea che ha avuto qualche
giorno fa Hermione ci
ha fatto cambiare idea.
Una
specie di enorme lenzuolo bianco sta prendendo forma in questo momento
alle
spalle del palco, dove il DJ sta appunto scendendo per fare spazio a
noi che,
nell’angolo alle spalle di questa parte di pavimento
rialzato, attendiamo il
momento giusto per entrare in scena.
Vi
dicevo…
Il
lenzuolo bianco è molto simile a quello che i Babbani
usavano per guardare i
film con l’antico proiettore ed in questo caso,
avrà più o meno la stessa
funzione.
E
qui si ritorna al microfono che stringo tra le dita.
È
intriso del migliore Incantesimo di Legilimanzia, messo a compimento da
Hermione Granger in persona, mentre Ginny ha contribuito ad Incantare
il
“Lenzuolo” perché trasmettesse le
immagini che il mio microfono carpisce dalla
mia mente, mentre sto cantando.
E
questo, in funzione di uno scopo ben preciso.
Blaise
Zabini e Theodore Nott salgono sul palco, accolti da numerosi applausi,
e non
pochi urli adoranti, ovviamente tutti femminili.
O
quasi…
<<
Stavamo aspettando anche Draco… >> inizia a
parlare Blaise, ma, al nome
del rampollo di casa Malfoy, gran parte della fauna femminile di
Hogwarts va in
visibilio, e ricominciano gli urlacchiamenti idioti.
Ed
io sto per andare a picchiare qualcuno.
<<
…Ma non si è fatto vedere…
>>
Versi
scontenti.
<<
…Però ci siamo sempre io e Theo, no?
>>
Urlacchiamenti
idioti.
Nott
fa un passo avanti, con il suo solito sorriso affascinante.
<<
Volevo davvero ringraziare tutte
coloro hanno dimostrato solidarietà per il mio quasi
arresto… >> chiude
gli occhi in modo teatrale, fingendosi afflitto da chissà
quale dolore, e
poggia una mano sulla spalla di Blaise, che stando al suo falsissimo
gioco, lo
consola con pacche sulla schiena.
E
poi, la ciliegina della recita.
Alza
il capo, sussurrando “Si, si, ce la faccio a
continuare…” e si rivolge di nuovo
al suo pubblico, gran parte della quale, lo fissa con occhi adoranti.
Io
e i Cacciatori ci scambiamo sguardi pieni di disgusto.
Come
fa a scherzare su una cosa del genere?
È
stato quasi arrestato, maledizione!
<<
…Ma non preoccupatevi, gente. Per il momento, non ho nessuna
intenzione di farmi
portare via da queste belle fanciulle! >>
Altri
urlacchiamenti idioti.
Ed
Harry si china vicino al mio orecchio e commenta, stizzito:
<<
Se non era per noi, specie per te, altro che belle fanciulle! Adesso
sarebbe in
una cella si Azkaban, a doversi soddisfare solo con la sua mano!
>>
Rido,
ritrovandomi perfettamente d’accordo con Lui.
Adesso
che mi ci fa pensare, nessuno dei due mi ha ringraziato per avergli
salvato il
culo, quel giorno.
Malfoy
mi sentirà, non appena si libera dalle manette…
Mi
scappa un ghigno…
E
mentre Nott stava appunto iniziando a flirtare con una bionda in prima
fila,
Zabini lo tira per la giacca e, alzando gli occhi al cielo, commenta.
<<
Okay, d’accordo, Theo, abbiamo capito. Vuoi uscire da
Hogwarts solo dopo aversi
provato con ogni essere femminile oggettivamente
accettabile… >>
Ennesimi
urlacchiamenti idioti.
<<
…Ma non ce ne frega un cazzo. Siamo qui per altro.
>>
<<
Finalmente! >> esclama Ron, alla mia destra.
<<
Vi avevamo promesso un mega concerto…! >>
inizia Blaise, alzando leggermente
la voce, per incitare gli animi.
Ed
infatti iniziano già ad esserci numerosi fischi ed applausi.
<<
…Ma, purtroppo, una delle Sorelle Stavagarie è
incinta, quindi dovete
accontentarvi… >>
Idiota.
<<
…Di cinque aspiranti Auror falliti! >>
Harry
e Ron stanno per picchiarlo, quando entrambi i Serpeverde si girano
verso di
noi, ghignano malefici, mi fanno l’occhiolino e scendono tra
la folla in tutta
furia.
Questo
è troppo per mio fratello ed il mio migliore amico che, alla
velocità della
luce salgono sul palco ben intenzionati a raggiungere i due Serpeverde,
già con
le Bacchette sguainate.
Quando
un boato assurdo li accoglie, però, si ricordano di avere
tutta la
Scuola di fronte che li
aspettava trepidante.
Sorridono,
entrambi, e salutano imbarazzati con la mano.
Io,
Hermione e Ginny, ridendo, li raggiungiamo, accolte anche noi da un
tremendo
boato.
E,
ammettiamolo, una parte del merito va anche ai nostri vestiti.
<<
Ringrazio quei due idioti per l’ottima
presentazione… >> dichiaro, al
microfono, facendo ridere molti, ed incazzare alcuni.
<<
Ma adesso, sinceramente, mi sono rotta la palle di parlare,
perciò…Harry…
>>
Al
suono del nome di mio fratello, le streghe qui presenti si scatenano in
urli e
applausi assatanati.
Irritando
la povera Hermione.
<<
…Musica*****.
>>
Delle
prime note escono dalla chitarra mio fratello, subito accompagnate
dagli
strumenti degli altri Cacciatori.
E,
mentre sullo schermo cominciano ad apparire le prima immagini che mi
vengono in
mente, riguardo la canzone, Hermione ed Harry ghignano per loro
vendetta.
******
<<
Stupid Girl, stupid Girls, stupid
girls…Maybe
if I act like that, that guy will call me
back. What a Paparazzi girl! I don't
wanna be a stupid girl!
>>
[ Ragazza
stupida, ragazze stupide, ragazze stupide
tesoro se mi comporto così, quel ragazzo mi
richiamerà
che ragazza da copertina,
non voglio essere una ragazza stupida ]
Si, avete
capito bene.
Questa
è una piccola parte della vendetta che Harry
e gli altri hanno pensato di prendersi su Marie Dumont, la ragazza che
ha
organizzato con Bole lo scherzo del finto tradimento di Harry nei
confronti di
Hermione.
In
realtà, l’idea di dedicarle questa canzone
è
stata del Prefetto Granger, ecco perché abbiamo incantato il
microfono ed il
resto.
Perché,
sullo schermo, mentre flirta in modo osceno
con qualche Serpeverde, c’è proprio Lei.
<<
Go to Fred Segal, you'll find them there
Laughing
loud so all the little people stare
Looking for a daddy to pay for the champagne
(Drop a name)
What happened to the dreams of a girl president ?
She's dancing in the video next to 50 Cent
They travel in packs of two or three
With their itsy bitsy doggies and their teeny-weeny tees
Where, oh where, have the smart people gone?
Oh where, oh
where could they be? >>
[ Và
da Fred Segal, li troverai lì
a ridere così forte per farsi notare dalla gente
cercando qualcuno più grande che paghi lo champagne
(spara un nome)
Cos’è successo ai sogni di quella ragazza
"Presidente" ?
sta ballando nel video vicino a 50 cent
viaggiano in confezioni da due o tre
con i loro cagnolini piccolissimi
e le loro magliette minuscole.
Dove, oh dove sono andate le persone intelligenti?
oh dove, oh dove potrebbero essere? ]
Sullo schermo
appaiono tutte le volte che l’ho
vista fare la cretina con qualche ragazzo, nella sua Sala Comune,
oppure nei
corridoi, ridendo forte per farsi notare dagli altri, oppure alle feste
mentre,
con le sue amiche idiote andava alla ricerca di qualche riccone da
abbordare
per farsi offrire da bere.
Già.
Mentre
certe persone, come noi, ci stavamo facendo il culo contro i
Mangiamorte,
cercando di fare qualcosa di buono per questo mondo, la Dumont
e le sue amiche
ballavano sensuali ed in modo indecente con i loro amanti, proseguendo
per i
corridoi sempre insieme, osteggiando preziosi animali da compagnia e
gioielli,
spiaccicate come sardine in minuscoli vestiti e corpetti.
Mentre
canto le ultime due frasi, mi viene in mente di quella volta in cui,
passeggiando tranquillamente per i corridoi, insieme ad Hermione e
Ginny, nelle
nostre divise, ci sfilarono accanto Marie e due sue amiche, che
dovrebbero
chiamarsi tipo Icy e Aida, guardandoci dall’alto in basso
perché sfoggiavano
minigonne e tacchi a spillo, certamente molto sensuali, ma anche
eccessivamente
oscene, della migliore marca.
Io
e le mie due amiche ci guardiamo con il sopracciglio alzato, e le
nostre facce
sembrano proprio dire: “Dove sono
andate le persone intelligenti?
dove
potrebbero essere?”.
<<
Maybe
if I act like that,
that guy will call me back.
What a Paparazzi girl! I don't
wanna be a stupid girl ..
Baby
if I act like that, flipping my blond hair
back
Push up my bra like that, I don't wanna be a stupid girl…
>>
[Tesoro
se mi comporto così, quel ragazzo mi
richiamerà
che ragazza da copertina,
non voglio essere una ragazza stupida
tesoro se mi comporto così, scuotendo i miei capelli biondi
tirando su il mio reggiseno in questo modo
non voglio essere una ragazza stupida ]
Il ritornello
ricomincia, mentre le immagini della
mia mente si ripetono, prendendo di mira, adesso, anche quella mezza
prostituta
che è Tracey Davis, insieme alle sue amiche, che poi
sarebbero le stesse della
Dumont, come Amber e Roxy.
Ricordo di quel
pomeriggio, quando volevano
impedirmi di andare da Malfoy, come caddero come pere cotte
all’arrivo di Nott
e Zabini.
Mi concedo uno
sguardo sul pubblico e noto come, i
Regnanti Serpeverde, sulle loro poltrone privilegiate in prima fila, se
la
stanno spassando un mondo, al contrario delle ragazze che sto
deliberatamente
insultando davanti a tutti, che ci guardano con odio e disprezzo puro.
Ma è
quando incontro lo sguardo lascivo di Malfoy,
che sto per dimenticarmi l’intera canzone.
A quanto pare
si è rivestito.
All’ennesima
immagine, questa volta in cui il
ricordo di Lui che afferma “Gli Ingredienti della mia Pozione
me li prende
Tracey Davis…” diviene protagonista, ride
sonoramente e mi guarda scuotendo la
testa.
Ricambio
il sorriso.
<< (Break it down now)
Disease's growing, it's epidemic
I'm scared that there ain't a cure
The world believes it and I'm going crazy
I cannot take any more >>
[ La malattia
sta crescendo, è un’epidemia
ho paura che non ci sia una cura
il mondo ci crede e io sto diventando pazza
non riesco a sopportarlo più ]
Ed il problema
è che non sono solamente le Serpeverde ad essere delle
oche giulive.
Perché,
come faccio notare a tutti sullo schermo, non sono da meno
nemmeno le Grifondoro.
Esempio,
Romilda Vane la cui immagine alle mie spalle si sta atteggiando
da diva alle mie spalle, con il naso incollato su “Hogwarts.
Dietro le Quinte”,
insieme al branco di papere che la seguono.
Vanno a farle
compagnia anche alcune loro simili Corvonero, e
Tassorosso.
<<
I'm so glad that I'll never fit in
That will never be me
Outcasts and girls with ambition
That's what I wanna see
Disasters all around
World despaired
Their only concern
”Will they **** up my hair?” >>
[ Sono
così contenta di non essere adatta a certe cose
quella non sarò mai io.
Emarginati e ragazze ambiziose,
questo è quello che voglio vedere.
Disastri ovunque,
il mondo disperato
e la loro unica preoccupazione è
"mi rovineranno i capelli?" ]
E poi,
permettetemi, un momento di vanità personale.
Mentre loro cercano di
accalappiare la prossima fonte di sesso, ecco un immagine mia e di
Lavanda, Ginny
e Calì che facciamo una gara di Burrobirra, mentre Hermione
e Luna ci prendono
il tempo.
E poi ci sono
le immagini di tutte le ragazze del vecchio ES, mentre,
con la fronte imperlata di sudore, si impegnavano a fondo
nell’imparare e
difendere sè
e gli altri,
incuranti del loro aspetto fisico del momento.
Quanto canto di
“Disastri ovunque, il mondo disperato”, mi
ritornano in
mente le immagini dell’attacco al London Bridge, e della
Battaglia di Hogwarts,
insieme a tutte le lacrime e al dolore che causarono.
E poi, a
discapito di tutto, appare Marie Dumont che si aggiusta il
trucco allo specchio.
Punto
nuovamente il mio sguardo sul pubblico, palesemente divertito.
Sorrido, di
nuovo, mentre riprendo a cantare il ritornello, muovendomi
in un ballo improvvisato come oggi pomeriggio.
Sul nostro
“Lenzuolo” si alternano, adesso, tutte le ragazze a
cui ho
pensato precedentemente, mentre fissano arrapate qualche ragazzo,
mentre si
alzano i seni con le mani, mentre accorciano le gonne, mentre si
lasciano usare
dagli uomini per il sesso.
Mentre
scopano con qualcuno, travestito da mio fratello, solo per fare uno
scherzo
cattivo.
E tal
proposito, passo il microfono ad Harry che, fissando Marie Dumont
con cattiveria, più parlando che cantando, pronuncia, non
appena finisco il
ritornello.
<<
Pretty will you **** me girl? Silly I'm so
lucky girl
Pull my head and suck it girl, stupid girl!
Pretty would you **** me girl? Silly I'm so lucky girl
Pull my head and suck it girl, stupid girl! >>
[ Carina, mi
scoperesti,ragazza? stupida come una ragazza fortunata
tira la mia testa e succhialo ragazza, stupida ragazza!
carina, mi scoperesti,ragazza? stupida come una ragazza fortunata
tira la mia testa e succhialo ragazza, stupida ragazza! ]
Di nuovo,
ricomincio a cantare io, mentre qualche Grifondoro applaude
sonoramente mio fratello, sempre il ritornello.
All’ultimo
“Stupid Girls!”, appare la rossa Serpeverde, mentre
si passa
la lingua sulle labbra, in direzione di qualcuno al tavolo Corvonero.
Si, lo so che
è una scena orrenda e che non avrei mai dovuto vederla,
ma, purtroppo, ero alla ricerca di Malfoy , al tavolo Serpeverde, e
l’ho vista.
Che visione
raccapricciante.
Finita la
canzone scambio uno sguardo d’intesa con i Cacciatori, felici
di aver dato quello che si meritano a certa gente.
Mi ricordo ai
primi anni, quando Voldemort non era ancora risorto e
tutto il Mondo Magico non aveva assoluto bisogno di leccare il culo ai
Prescelti, di come quelle stesse ragazze che abbiamo umiliato adesso,
ci
prendevano in giro perché ancora vergini.
Già,
al terzo anno non l’avevamo ancora data in giro, ed eravamo
delle
sfigate, per questo, nella loro testa.
Oppure di come
appoggiarono le eresie su me ed Harry, che ci vedeva come
dei bugiardi in cerca di attenzione, durante il quinto anno.
Troie.
Dopo un attimo
di silenzio sbalordito, scoppia un boato di applausi, che
mi lascia pienamente compiaciuta.
Guardo le mie
vittime dall’alto in basso, ignorando le scariche di odio
che sembrano colpirmi.
Sposto lo
sguardo verso i miei Grifondoro che stanno ancora ridendo,
esattamente come la Parkinson e le sorelle
Greengrass, mentre Nott e Zabini
cercano di trattenersi.
Malfoy, invece,
batte lentamente le mani insieme agli altri, incatenando
il suo sguardo al mio.
Faccio un
teatrale inchino, per poi proseguire con le canzoni.
Fighter.
Christina
Aguilera.
Hermione
Trasfigura la sua chitarra in pianoforte, e la musica parte.
<<
Hmm
after all you put me through
You'd think I'd disprize you…
But in the end I wanna thank you
'cause you made me that much stronger! >>
[ Dopo tutto
ciò che mi hai fatto
Penserai che ti disprezzo
Ma alla fine, voglio ringraziarti
Perchè mi hai resa molto più forte]
Indovinate chi
appare sullo schermo, adesso?
Lui.
Lord Voldemort.
La folla
praticamente urla non appena quella sua orrenda faccia appare
davanti a tutti, anche se solo un ricordo.
Ma io continuo
a cantare.
<<
Well
I thought I knew you, thinking that you were true
Guess I, I couldn't trust called your bluff time is up
'cause I've had enough
You were there by my side, always down for the ride
But your joy ride just came down in flames
'cause your greed sold me out in shame,
After all of the stealing and cheating
You probably think that I hold resentment for you
But uh uh, oh no, you're wrong
'cause if it wasn't for all that you tried to do,
I wouldn't know just how capable I am to pull through
So I wanna say thank you
'cause it.. >>
[ Bene, io
penso che tu lo sappia,
Pensavo che tu fossi vero
Io pensavo non potevo crederci
Chiama il tuo bluff, il tempo è scaduto
Perchè ne ho abbastanza
Tu eri lì, dalla mia parte
Sempre giù x la corsa,
Ma la tua corsa gioiosa scendeva nella fiamme,
Perchè la tua avidità
mi faceva
vergognare
Dopo avermi rubato e ingannato
Probabilmente pensi che provo risentimento per te
Ma hai torto
Perchè se non fosse stato per tutto ciò che hai
tentato di fare
Non saprei essere capace
Devo tirare avanti
Perchè voglio ringraziarti
Perché… ]
Però,
questa prima strofa, mi ritrovo a pensare a Piton.
Si, proprio a
Lui.
Perché
ha sempre cercato di proteggere me ed Harry , e, anche se molto,
molto, molto, nel profondo, non ci disprezzava come ci ha fatto sempre
credere.
Ha vissuto
avvolto nel dolore per la perdita delle donna che amava, e
per i sensi di colpa per essere stato proprio lui a mettere su quella
strada
Voldemort.
E, alla fine,
è morto anche lui per combattere quel grande bastardo.
Anche lui
è morto perché si era frapposto tra me ed Harry.
E, nonostante
questo, ci ha reso la vita difficile per sei lunghi anni,
con punizioni, battutine punti sottratti ingiustamente.
Ed anche Piton,
con i suoi modi di fare bruschi, con il suo trattarci
malissimo, con il suo disprezzarci profondamente in pubblico, ha
contribuito a
rendere, sia me, che Harry, più forti.
<<
Makes
me that much stronger
Makes me work a little bit harder
It makes me that much wiser
So thanks for making me a fighter
Made me learn a little bit faster
Made my skin a little bit thicker
Makes me that much smarter
So thanks for making me a fighter! >>
[ Mi hai reso molto
più forte
Hai fatto in modo che io lavorassi un poco più duramente
Mi hai resa molto più saggia
Così grazie per avermi resa combattente
Hai fatto in modo che io imparassi un poco più velocemente
Hai reso la mia pelle un po\' più dura
Mi hai reso molto più intelligente
Così grazie per avermi resa combattente [
Qui, invece,
torna quel bastardo di Voldemort.
Con i ricordi
dell’anno di vagabondaggio alla disperata ricerca degli
Horcrux, con la notte della sua rinascita al quarto anno, con la
battaglia al
Ministero al quinto, con l’infiltrazione dei suoi seguaci ad
Hogwarts al sesto
(E qui vedo Malfoy irrigidirsi notevolmente) e con tutte le Battaglie
all’ultimo sangue con i suoi Mangiamorte.
Ma noi eravamo
sempre lì, a combattere sino alla fine, come si vede
sullo schermo alle mie spalle.
Ed infatti,
ecco che le immagini dell’ES mi ritornano in mente, o di
come nella Battaglia Finale contro il Male, gran parte degli studenti
parteciparono.
Quindi, grazie
Voldemort.
Ci hai reso dei
combattenti.
<<
Never,
saw it coming,
All of your backstabbing
Just so you could cash in
On a good thing before I'd realized your game
I heard you're going round
Playin, the victim now
But don't even begin
Feeling I'm the one to blame
'cause you dug your own grave, uh huh
After all of the fights and the lies
'cause your wanting to haunt me
But that won't work anymore, no more
It's over
'cause if it wasn't for all of your torture
I wouldn't know how to be this way now and never back down
So I wanna say thank you
'cause it… >>
[ Mai lo vedrò
arrivare
Tutte le tue pugnalate alle spalle
Solo così potresti riscuotere
Su una buona cosa prima che comprenda il tuo gioco
Sentii, stavi girando intorno
Manipolando la vittima ora
Ma non cominciare
Sentendo che sono l\'unica da biasimare
Perchè ti stai scavando la tomba
Dopo tutte le lotte e le bugie
Perchè vuoi cacciarmi
Ma non vuoi più faticare
Nessuno più è al disopra
Perchè se non fosse per tutte le tue torture
Non saprei essere così ora
E non cedo mai
Perchè voglio ringraziarti
Perché ]
Questa strofa
mi ricorda particolarmente l’ultimo duello con Voldemort.
La fine di una
parentesi tragica della mia vita, decretata in quei pochi
minuti.
Ricordo il
silenzio della Sala Grande, ricordo il respiro e la paura di
Harry accanto a me, e lo stesso terrore riflesso dentro di me.
Il girarci
intorno in modo minaccioso e poi…
Poi il lampo di
luce verde, e quello rosso da parte nostra.
Le forze che
venivano via, il timore di perdere Harry.
L’urlo
liberatori, l’imprecazione, la Fine.
È
quasi con rabbia cieca che canto il ritornello per la secondo volta,
mentre i ricordi di quello che accadde “Dopo” mi
assalgono.
L’addestramento
per diventare Cacciatori, le numerose Battaglie contro i
Mangiamorte.
Tutte le volte
che sono stata vittima delle Cruciatus, insieme ad i miei
migliori amici, e tutte le volte che abbiamo trattenuto le urla,
strappandoci
la carne delle labbra con i denti pur di non mostrarci deboli davanti
ai nostri
nemici.
E poi gli
allenamenti con l’attuale Esercito di Silente, con la
speranza
che serva a qualcosa.
<<
How
could this man I thought I knew
Turn out to be unjust so cruel
Could only see the good in you
Pretended not to see the truth
You tried to hide your lies, disguise yourself
Through living in denial
But in the end you'll see
YOU WON'T STOP ME
I am a fighter and I
I aint goin stop
There is no turning back
I've had enough… >>
[Come potei
pensare di conoscere questo uomo che
Risulta essere ingiusto, così crudele
Vedere solamente il buono in te
Fingendo di non vedere la verità
Tu hai tentato di nascondere le tue bugie
mascherandoti
Vivendo nel rifiuto
Ma alla fine tu vedrai.
Non mi
fermerai!
Sono una
lottatrice io
Non mi fermo
Non mi giro indietro
Ne ho avuto
abbastanza! ]
Adesso, si sono
aggiunti anche i Dursley ai miei pensieri.
Certamente,
negandoci l’affetto di cui è degno ogni bambino,
maltrattandoci come animali, crescendoci come due indesiderati,
umiliandoci
ogni volta ne avevano l’occasione, hanno contribuito a
crearci una forte
corazza intorno.
Quindi, tante
grazie anche a loro.
Alternati, ci
sono ancora i Mangiamorte, e Voldemort, mentre, quasi urlo
“NON MI FERMERETE!”.
Già,
perché, dopo 17 anni passati a sfuggire alla morte un mese
si e
l’altro anche, ne ho davvero abbastanza.
Ritornello.
Di nuovo.
E adesso, lo
sguardo di Malfoy su di me, non mi risulta più divertito
ma…
Indecifrabile.
Senza emozioni.
Chissà
cosa gli passerà per la testa…
<<
Thought
I would forget but I
I remember
Yes, I remember
I remember
Thought I would forget but I remember
Yes, I remember
I remember
Makes me that much stronger
Makes me work a little bit harder
Makes me that much wiser
So thanks for making me a fighter
Made me learn a little bit faster
Made my skin a little bit thicker
It makes me that much smarter
So thanks for making me a fighter! >>
[ Pensavo di poter
dimenticare ma
Ricordo
Si, ricordo
Ricordo.
Pensavo di
poter dimenticare ma
Ricordo
Si, ricordo
Ricordo.
[ Mi hai reso
molto più forte
Hai fatto in modo che io lavorassi un poco più duramente
Mi hai resa molto più saggia
Così grazie per avermi resa combattente
Hai fatto in modo che io imparassi un poco più velocemente
Hai reso la mia pelle un po\' più dura
Mi hai reso molto più intelligente
Così grazie per avermi resa una combattente [
Le canzone
finisce e, mentre l’immagine di me ed Harry che fissiamo con
odio il copro di Lord Voldemort morto sul pavimento svanisce, alzo la
testa sul
mio pubblico, muovendo via dagli occhi i capelli che si sono
scompigliati durante
i miei movimenti.
Come prima, la
canzone ha lasciato di stucco un bel po’ di gente, ma poi
gli applausi non mancano.
Adesso, anzi,
aumentano.
Seamus prende
Lavanda sulle spalle, mentre salta e urla e dalla
Bacchetta, Dean fa fuoriuscire un getto di scintille rosso e oro,
seguito da un
forte ruggito.
Riesco a vedere
una punta di orgoglio anche negli occhi di Malfoy, Nott
e Zabini.
E la cosa mi
lascia alquanto felice e stupefatta.
E adesso,
passiamo ad argomenti più tristi.
Il pianoforte
di Hermione ritorna chitarra, mentre adesso è Ginny a
comporre le prima note con il suo basso.
<<
You took my hand
You showed me how
You promised me you'd be around
Uh huh
That's right.. >>
[ Tu hai preso
la mia mano
tu mi hai mostrato come (fare)
tu mi hai promesso che mi saresti stato accanto
si, come no ]
Silente.
Queste parole
mi fanno ricordare decisamente Silente.
Quando
accompagnava me ed Harry nei ricordi di Voldemort, quando ci
stava insegnando come ucciderlo.
Quando ci
promise, non esplicitamente, che ci sarebbe stato vicino.
<<
I took your words
And I believed
In everything
You said to me
Yeah huh
That's right… >>
Io ho creduto
alle tue parole
e a tutte le cose
che mi hai detto
si, come no
Certo che ti ho
creduto.
Come potevo non
farlo?
Eri Silente,
cazzo!
Ma mi ha
abbandonato.
Sirius e
Remus.
Anche loro mi
avevano promesso che, una volta ritrovatici e finita la Guerra,
sarebbero stati per
me ed Harry i padri che non avevamo mai avuto.
Già.
<< If someone said three years from now
You'd be long gone
I'd stand up and punch them up
Cause they're all wrong
I know better
Cause you said forever
And ever
Who knew? >>
[ Se qualcuno
mi avesse detto che tra tre anni
tu te ne sarai andato da tempo
io mi sarei alzata e l'avrei preso a pugni
perchè sapevo che sbagliavano
io ne sapevo di più perchè
tu avevi detto "sempre e per sempre"
..chi poteva sapere? [
Si,
è vero.
Me
l’avevate detto.
“Sempre
e per sempre”.
Sullo schermo
appaiono le immagini di Piton, quando prendeva in giro
Sirius sulla sua inutilità e quanto poco sarebbe durato,
così.
Lì,
alle mie spalle, ci sono io che lo colpisco con un pugno, ma non
l’ho mai fatto davvero.
Era solo un
desiderio che mi assaliva ogni volta nella mia mente.
E, infondo,
è proprio qui che ci troviamo.
<<
Remember when we were such fools
And so convinced and just too cool
Oh no
No no
I wish I could touch you again
I wish I could still call you friend
I'd give anything. >>
[Ricordi quando eravamo
così
stupidi
e così convinti, e così fighi
vorrei poterti toccare di nuovo
vorrei poterti ancora chiamare "amico"
darei qualsiasi cosa [
Fred.
Insieme abbiamo
fatto un mucchio di scherzi idioti.
Stupidi.
Camminare per i
corridoi sapendo che la gente ci guardava ammirati,
perché eravamo i Potter e i Weasley!
Sotto il
ciliegio con gli occhiali da sole, mentre i gemelli ci facevano
ridere tutti quanti come pazzi.
E la fuga dalla
Umbridge, mentre noi eravamo al quinto anno…!
Semplicemente fighi.
Tutti questi
ricordi, ovviamente, si riflettono sullo schermo e,
purtroppo, anche il nostro urlo di dolore alla vista del suo corpo
senza vita.
<<
When someone said ceount your blessings now
For they're long gone
I guess I just didn't know how
I was all wrong
They knew better
Still you said forever
And ever
Who knew? >>
[quando
qualcuno aveva detto
"conta ora le tue fortune"
visto che sono andate via tutte da tempo
immagino che non sapevo quanto
io mi sbagliassi
loro sapevano più di me
ma tu continuavi a dire "per sempre"
...chi poteva sapere ]
Effettivamente
Voldemort e i Mangiamorte giocavano molto che sia che
Harry, a parte noi due, non avevamo nessun altro affetto, nessuna
“fortuna”.
Nessuna
famiglia.
Al tempo
credevo che si riferissero ai miei genitori.
Soffrivo
terribilmente, e soffro tutt’ora per la loro assenza, ma,
almeno avevo la consolazione della presenza di tante altre persone
intorno a
me.
Avevano torto,
mi dicevo.
Non ero sola.
Ed invece, con
il tempo, se ne sono andati tutti.
Sullo schermo
appaiono, uno dopo l’altro, tutti quanti.
James
e Lily Potter.
Sirius.
Remus.
Tonks.
Fred.
Malocchio.
Colin Canon.
Dobby.
E
persino Edvige.
<<
Yeah yeah
I'll keep you locked in my head
Until we meet again
Until we
Until we meet again
And I won't forget you my friend
What happened? >>
[ si si, ti
manterrò chiuso nella mia testa
fino a che ci rincontreremo
fino a che ci rincontreremo
e non ti dimenticherò amico mio
cosa è successo? ]
Ma io non
dimentico.
Di Nessuno di
loro.
Come mostro a
tutta la
Scuola, sul Lenzuolo Magico alle mie spalle, il
loro ricordo
è sempre in noi.
Nella nostra
stanza abbiamo una foto dell’Ordine al completo, quando
erano ancora tutti vivi.
E poi, rievoco
anche le immagini del Cimitero, dove quasi crollavo
davanti a Lui.
Lui, che
continua a guardarmi con sguardo indecifrabile.
Ma di una cosa
sono certa.
Li
rivedrò.
Tutti quanti.
Sono un essere
umano, infondo, e morirò, no?
<<
If someone said three years from now
You'd be long gone
I'd stand up and punch them out
Cause they're all wrong and
That last kiss
I'll cherish
Until we meet again
And time makes
It harder
I wish I could remember
But I keep
Your memory
You visit me in my sleep… >>
[se
qualcuno mi avesse detto che tra tre anni
tu te ne sarai andato da tempo
io mi sarei alzata e l'avrei preso a pugni
perchè sbagliavano tutti e
quell'ultimo bacio io lo conserverò
fino a che ci incontreremo di nuovo
e il tempo rende tutto più difficile
vorrei poter ricordare
ma semplicemente manterrò la memoria di te
mi visiti durante il mio sonno
]
Rievoco, per
tutti quanti, i calorosi abbracci scambiatici con Sirius e
Remus, ed i baci affettuosi con Fred.
Ma poi si fa
strada prepotentemente in me il ricordo della morte di
Sirius, che, purtroppo, possono quindi vedere tutti.
Ci sono io in
primo piano, essendo mio il ricordo, mentre combattevo con
un Mangiamorte dal cappuccio abbassato.
Lo Schianto,
finalmente, ma poi un urlo attira la mia attenzione.
È
Harry, ed urla un “NO!” disperato.
Capisco il
motivo di tanto strazio solo all’ultimo momento, quando il
corpo del mio adorato padrino sta ormai cadendo inesorabilmente dentro
il Velo.
Mentre Harry
viene a stento trattenuto da Remus, anche lui una maschera
di dolore, io mi avvento su quell’arco maledetto, con la Bacchetta
sguainata,
decisa a riprendermi il mio Sirius.
Ma delle mani
mi afferrano per la vita, e, dalla voce, riconosco Tonks.
Ma io mi
divincolo, e, insieme ad Harry, prendiamo a chiamare Sirius a
gran voce.
Ma non risponde.
E non
l’avrebbe più fatto.
Ma poi la scena
cambia.
Sala Grande.
Termine della
Battaglia di Hogwarts.
Io che cado in
ginocchio accanto ai corpi senza vita di Lupin e sua
moglie, che, nei miei ricordi di pochi istanti prima erano vivi e
vegeti.
Inizio a
scuotere il corpo del mio vecchio professore di Difesa contro
le Arti Oscure, decisa a farlo rinvenire, chiamando il suo nome
disperata, e
pregandolo di aprire gli occhi e sorridermi tranquillo come sempre-
Harry accanto a
me, che, semplicemente, fissa il vuoto.
<<
My darling
Who knew
My darling
My darling
Who knew
My darling
I miss you
My darling
Who knew
Who knew… >>
[miei cari, chi
poteva sapere
miei cari, miei cari
chi poteva sapere...
mi manchi
chi poteva sapere... [
Di nuovo, una
carrellata di visi.
Dei mie i
affetti perduti.
Sulle ultime
note appaiono Sirius e Remus che, sorridendo, ci accolgono
a Grimmauld Palace, l’uno con il braccio elegantemente
appoggiato sulla spalla
dell’altro.
Stavolta gli
applausi sono assurdamente forti, come prima, solamente
molto più commossi.
Vedo anche
Calì e Lavanda che ci guardano sorridenti, ma con una
lacrima
a rigargli i volti.
Io, invece, ed
i Cacciatori abbiamo una faccia abbastanza distrutta.
Ma poi, in
mezzo a tutto il casino di applausi e urla che si scatenano,
Theodore Nott e Blaise Zabini si alzano addirittura in piedi e con loro
tutti
coloro che avevano deciso di far Evocare una sedia.
Le mani si
scorticano, e le gole bruciano ma loro continuano ad
applaudire.
Anche Malfoy si
alza in piedi, ed applaude, guardandomi, adesso,
preoccupato.
Dopo quella
canzone abbiamo suonato anche 21 Guns, dei Greenday, una
delle canzoni più emozionanti che abbia mai ascoltato.
È di
difficile interpretazione, ed io ho dato la mia: Battaglia perse.
Cause sbagliate.
E quindi, se da
un lato poteva essere una proposta di pace nelle dispute
inutili con i Serpeverde, dall’altra c’era, da
parte mia, una dedica a Malfoy e
Nott.
Perché,
prima di combattere una guerra, bisogna scegliere la parte
giusta in cui schierarsi.
E loro, solo
adesso però, ma l’hanno fatto.
Poi abbiamo
anche cantato “Welcome to my life” dei Simple Plan,
dedicandola a tutti coloro invidiano la nostra sfavillante vita da
persone
famose.
Non
è affatto facile essere me, credetemi.
Ed
anche “Welcome to the
Jungle” dei Guns ‘n Roses.
Giusto per
alleggerire la tristezza che avevamo fatto annidare nei cuori
di un po’ tutti quanti.
E devo dire che
muovermi a tempo di rock è stato quello che ci voleva
per non scoppiare in lacrime sul palco.
Per chiudere,
un’altra canzone dei Green Day.
“Know
your enemy.”
Questa
è stat anticipata da una dedica ai Serpeverde, le nostre
nemesi
per eccellenza.
Dei ghigni
divertiti hanno seguito le immagini dei nostri numerosi
scontri proiettati sullo schermo bianco.
Salutati da
ovazioni varie, i Cacciatori sono scesi dal palco, e, dopo
qualche minuto, la festa è continuata come se niente fosse.
I miei amici
sono dentro a ballare sicuramente.
Ma io
preferisco restare qui da sola, a sentire il vento scompigliarmi i
capelli e carezzarmi il viso.
<<
Sai, Marie e Tracey e le loro amiche stanno organizzando un
piccolo esercito per farvi fuori. Ma Blaise, Theo e Daphne le hanno
fermate,
almeno per stasera. >>
Sorrido al
suono della Sua voce.
<<
Io sono pronta. Non ho paura di loro. >>
Lo sento
sospirare, prima che il suo bacino venga a contatto con il mio
sedere, il suo petto con la mia schiena, il suo mento con la mia
tempia, e le
sue braccia mi circondino la vita.
Draco Malfoy mi
sta abbracciando.
In pubblico.
<<
Esattamente come prima… >> sussurro, sebbene
la vicinanza
con il suo corpo mi crei qualche problema di pronuncia <<
…ci fissano
tutti. >>
Ed in effetti,
ho appena visto qualcuno strozzarsi per lo stupore,
qualcuno cadere improvvisamente, e qualcuno far schiantare al suolo il
proprio
bicchiere.
<<
Esattamente come prima… >> mi risponde,
serissimo,
guardando verso la Foresta Proibita
<< …non me ne frega un cazzo. >>
Gli angoli
delle mie labbra si allargano.
Volete sapere
la verità?
Non interessa
nemmeno a me.
Che guardassero.
<<
Sai cosa ho notato? >> mi dice dopo un po’.
Alzo un
sopracciglio, tenendo sempre lo sguardo fisso, come Lui, sulle
inquietanti punte degli inquietanti alberi dell’Inquietante
Foresta.
<<
Che ho una voce estremamente bella? >> ipotizzo
sarcastica, facendolo ghignare per un secondo.
<<
Anche… >> mi concede <<
…Ma soprattutto che ti ho
avuta davanti alle palle per 7 interi anni tutti i santi
giorni… >> dice,
scherzoso << …che ti ho vista mangiare,
studiare, andare alle feste, fare
gli esami, duellare contro le nostre compagne di Scuola..
>>
Bè?
Credevate che i duelli clandestini, in questa Scuola, fossero una
priorità esclusiva degli uomini?
<<
…ribellarti alla Umbridge, fare casini, ridere e uscire con
ragazzi. Ti ho vista da piccolo ed innocente bambina, trasformarti
nella
rompipalle e sconcertante donna che sei adesso. Ma, effettivamente, di
te non
conosco un cazzo. >>
Mi giro a
guardarlo, restando sempre nei pochi centimetri di spazio tra
il suo corpo e la ringhiera del balcone, trovandomi a pochi centimetri
dalle
sue labbra.
L’avevo
già fatta questa considerazione.
<<
Hai ragione. E lo stesso vale per me. >>
Mi si avvicina
lentamente, mentre io già inizio a chiudere gli occhi.
<<
Dovremmo rimediare a tutto questo… >>
sussurro, mentre
bramo con tutta me stessa sentire le sue labbra sulle mie.
<<
Già, dovremmo. Domani, però…
>>
E con quel
“Domani” è implicito il fatto che,
entrambi, saremo
decisamente piuttosto impegnati stanotte.
<<
Camera tua? >> chiedo, maliziosa.
Lo sento
scuotere la testa.
<<
Blaise e Daphne.. >> sillaba come spiegazione.
<<
Ci sarebbe sempre la mia…le ragazze torneranno
domattina…
>>
<<
Io, nella Sala Comune dei Grifondoro?! >> si indigna,
interrompendo il lungo percorso sino alla mia bocca.
<<
Okay… >> rispondo pacata <<
…direi che dovremmo
darci una semplice buonanotte, allora. >>
<<
Sala Comune dei Grifondoro sia. >> mi concede, facendomi
ridere di gusto.
Riprende ad
avvicinarsi al mio viso, in modo sempre lento e struggente,
ed è quasi arrivato a baciarle, che mi fa un’altra
domanda.
<<
Ti mancano, vero, bambolina? >>
Non ho bisogno
di chiedere a chi si sta riferendo.
A tutti i
brandelli di cuore che ho perso nell’eterna lotta contro il
Male.
La sua domanda
mi stupisce non poco.
Come mai
proprio adesso?
Ma, troppo
presa dal suo fiato che mi solletica il viso, non ho davvero
tempo di farmi queste domande.
<<
Terribilmente. >> rispondo.
E, finalmente,
mi bacia.
Si.
Davanti a tutti.
Potrebbe uscire
adesso chiunque e vederci così appiccicati.
Magri qualcuno
perde il respiro per un attimo, qualche altro bicchiere
si rompe, e qualche altro sedere viene ammaccato.
Ma,
sinceramente, non me ne frega un cazzo.
Draco
Malfoy è solo Mio.
E devono
saperlo tutti.
NOTE:
* Strong Queens, la canzone
che gli Asshole hanno cantato per Kiki, Hermione e Ginny.
**Retorico = Avvocato, tra
i
Maghi.
***Amortentia: Filtro
d’Amore
più potente del Mondo.
****Muggle = Babbano. Wand
=
Bacchetta.
***** Potrebbe anche non
interessare a nessuno, ma, le seguenti, sono le canzoni che canta Kiki
alla
festa, più quella che stavano ballando durante
l’operazione “Arrediamo la Stanza
delle Necessità”.
Tik
Tok –
Kesha.
Stupid
Girls – P!nk.
Fighter
–
Christina Aguilera.
Who
Knew –
P!nk
21 Guns
–
Green Day.
Welcome to
my life – Simple Plan.
Welcome to
the jungle – Gun ‘N Roses.
Know your
enemy – Green Day.
******D’ora in
poi, le
immagini di tutto quello che pensa Kiki mentre canta, anche se non
è specificato,
appariranno sull’improvvisato schermo alle sue spalle.
Salve
gente!
Quanto
tempo, eh?
Ormai
devo davvero
sembrare monotona, lo so, ma mi scuso anche stavolta per il ritardo!
A
mia difesa, però,
devo dire che ho fatto una fatica enorme per aggiornare oggi!
Ma
domani parto per
l’Irlanda( <3), in una vacanza studio, per due
splendide settimane….ergo,
non potevo partire, senza avervi rotto le palle almeno
un’altra volta.
Prima
di passare ai
ringraziamenti, mi sento in dovere di spiegarvi la questione delle
immagini dei
ricordi di Kiki proiettati davanti a tutti.
Innanzitutto
devo
precisare che dedicare Stupid Girls a Marie Dumont è solo
una piccola vendetta
da parte di Hermione, prima del riscatto vero e proprio per cui i
Grifoni
stanno pazientando.
Generalmente
Kiki non
è la tipa che ama spiattellare i fatti suoi davanti a tutta la Scuola,
ma vista la
presenza necessaria del microfono “Legilimens”
durante la prima canzone, ha
pensato che non ci sarebbe stato niente di male ad usarlo per tutto il
“Concerto”,
certa di potersi tenere per se alcuni ricordi più personali,
come quelli della
morte di Sirius.
Ma,
lo sappiamo tutti,
è una pessima Occlumante…
MollY_gIaDa:
Grazie
mille…una delle più belle dici?! *__*
Comunque, per conoscere meglio il
passato di Kiki e Draco, devi aspettare fino al prossimo capitolo!
Spero che ti
sia piaciuto anche questo..
Jaily:
sono contenta
che ti sia piaciuto lo scorso capitolo…che ne pensi di
questo? Comunque, per
mettersi insieme ufficialmente, dovranno faticare un
pochino…si sa non sono
tipi facili, e, soprattutto Malfoy, non amano costrizioni ufficiali e
stupidi
nomi…xD
PrincessMarauders:
chiedere a Kiki di sposarlo è leggermente
affrettato…al solo pensiero di
matrimonio, verrebbe un orticaria ad entrambi! Comunque sono contenta
che la
mia storia ti piaccia, ed anche la coppia Harry/Hermione a cui sono
particolarmente affezionata..
Jaily:
*________*
Una storia scelta?! Oddio, così mi commuovi! Ti giuro, sono
rimasta a bocca
aperta davanti allo schermo, per la tua bellissima recensione. Non ci
sono
parole…davvero grazie mille, e spero vivamente che questo
capitolo non ti abbia
deluso…
Nipotina:
Attenzione, perché se Malfoy scopre che l’hai
chiamato tenero, si potrebbe
incazzare parecchio!xD E’ vero, non sanno davvero niente
l’uno dell’altro, e
Lui lo sottolinea anche adesso…ma per una carrellata di
ricordi da parte di
entrambi bisognerà aspettare il prossimo capitolo! Spero che
questo ti sia
piaciuto…
love
luna: Davvero,
non so quanto manchi alla fine. Credo che lo saprete solo quando, alla
fine di
una capitolo, vi dirò…”Ehm, salve.
Volevo dirvi che la storia finisce qui!”,
perché anche io, nella mia testa, immagino il finale come un
enorme punto
interrogativo. E posso dirti che anche per me sarà difficile
scrivere la parola
“Fine” a questa
storia…chissà, magari ne scriverò un
seguito!
Sono felice che anche a te
piacciano le Harry/Hermione, perché, per me, è
una coppia davvero fantastica…Te
lo prometto, se dovessi incontrare un Draco Malfoy, te lo
presenterò subito, ma
dubito fortemente che esista! T.T
ValyBrick:
Anche io
mi sono divertita molto a scrivere la scena nel salotto dei
Dursley… con Draco
che fa Lievitare il suo anello con la Bacchetta
solo per infastidire Dudley! Sono
davvero contenta che un mio nuovo capitolo possa essere una, seppur
minima,
fonte delle tua felicità! Spero che sia stata la stessa cosa
con questo
capitolo…
giu94:
Si, è vero,
un po’ di stabilità ci vuole. E, anche se ancora
adesso, non sanno con
precisione cosa sono diventati, almeno, sono a conoscenza del fatto che
si
amano sul serio. Ed è molto importante. Sono felice che la
scena sulla Torre di
Astronomia ti sia piaciuta…ci tenevo a far notare che anche
Harry è spaventato
dai Mangiamorte, e non solo Kiki, essendo anche lui un essere umano. Ma
per
fortuna c’è Hermione…grazie mille per i
complimenti!
fragoli_na:
Oh, ma
grazie mille! Scusami tanto se non sono riuscita a recensire la tua ff,
ma
ultimamente la storia di Kiki e Draco mi ruba davvero tantissimo tempo.
In più,
avevo anche la scadenza di domani, e non volevo assolutamente partire
senza
aver prima aggiornato. Comunque, approfitto qui per farti i miei
complimenti!
Davvero, una bella ff! grazie mille per i complimenti che tu hai fatto
me!xD
Ally
Mayfair: Io.
Ti. Adoro. Oddio, grazie mille! Il video è bellissimo,
specialmente la frase
che hai deciso di inserire. Davvero, molto azzeccato, grazie mille! E
devo anche
ringraziarti per tutti i bei complimenti che mi hai fatto, specialmente
sul
personaggio di Draco…insomma, faccio una fatica enorme a
lasciarlo il più
simile possibile a come l’ha ideato la Bowling,
pur facendolo innamorare della Potter, e
vedere questo sforza riconosciuto è davvero molto importante
per me! <3
Lione94:
Grazie
mille, ovviamente una nuova lettrice è sempre ben accolta.
Anche me piacciono
molto i Serpeverde, ed anche Seamus e Dean, e mi sono davvero divertita
a
scrivere di quando le Serpi si arruolano all’Esercito di
Silente…*_* Con questo
capitolo si è un po’ spiegata la mancata reazione
di Lucius al bacio del figlio
con la
Cacciatrice…che
mente subdola che hanno i Malfoy, eh? Per quanto riguarda i
Mangiamorte…non
posso dirti molto, solo che, sebbene a volte attacchino per
divertimento,come
nel caso del London Bridge, hanno certamente un obiettivo ben
preciso…che si
scoprirà nelle prossime puntate! Muahahah
_ki_:
Grazie mille
per i complimenti, e mi dispiace essere stata la causa di una tua
studiata
notturna! Sono anche felice di essere riuscita a farti piacere questa
storia,
sebbene le coppie non siano, generalmente, di tuo gradimento.
È una bella
soddisfazione! Per quanto riguarda la storia di Kiki, ci avevo pensato
anche
noi, e con me anche Draco come si può notare!xD
Però cercavo un’occasione
adatta a farle fare un giro nei suoi ricordi, e far conoscere se stessa
a
Malfoy mi sembrava la situazione giusta. Ecco perché ho
aspettato tanto. Ma,
non preoccuparti, nel prossimo capitolo, faranno tutti e due un giretto
nel
Pensatoio!
Hillian93:
Okay,
proprio prestissimo non ho aggiornato ma…almeno
l’ho fatto, no?xD Sono felice
che lo scorso capitolo ti sia piaciuto…che ne pensi di
questo?
Marti_18:
Benvenuta
nuova lettrice! Ovviamente sei ben accetta, non importa che tu non
abbia
recensito prima! Anche io adoro i personaggi di Theo, Blaise, Seamus e
Dean, e
mi diverto un sacco a scrivere di loro…per non parlare,
ovviamente, di Draco
Malfoy…semplicemente assurdamente sexy!:Q Spero che anche in
questo capitolo ti
siano piaciuti i personaggi…
giangi2495:
Si lo
so, sono un danno! È che i miei capitoli, senza che io lo
decida, sono sempre
assurdamente lunghi ultimamente, ed io vado sempre di fretta quando
aggiorno,
che molti errori di ortografia mi sfuggono.
Per quanto riguarda Ron e
Neville, non stanno frequentando nessuno al momento, ma non disdegnano
qualche
storiella senza importanza o da una sola notte, sebbene a Ron piaccia
Calì (ormai
si è capito).
I Cullen erano lì,
perché
invitati alla festa.
Essendo una delle uniche due
famiglie di vampire vegetariani, sono ben conosciuti dai Maghi, e,
soprattutto,
rappresentano un punto di contatto con il mondo dei vampiri. Avevo
deciso che
avrebbero fatto una sola apparizione, più perché
mi piacciono come personaggi
che per una vera importanza della storia ma, chissà, magari
potrei farli
tornare con qualche scusa!
Grazie per i complimenti, e ben
venuta, nuova lettrice! Che ne pensi di questo capitolo?
puffolettaHP:
Non
smetterò mai di scusarmi per la mia lentezza
nell’aggiornare…ma, purtroppo, non
posso farci niente! Bellissima? Una delle più bella del
sito? Ma grazie! *__* E
di questo capitolo cosa ne pensi, invece?
pisola5:
Grazie
mille per i complimenti…anche a me è sempre
piaciuta l’idea di Harry e Hermione
insieme, e di una Lady Potter nella storia…quindi ho pensato
di scriverci su!
Alla prossima…
Grazie mille anche ai preferiti,
ai seguiti e a chi ha messo la mia ff tra quelle da ricordare.
E, ovviamente, anche a chi leggo
soltanto.
Vi adoro.
Al prossimo capitolo.
BIGIA
|
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Capitolo 32 *** Yesterday ***
Yesterday
<<
PER LE MUTANDE SPORCHE DI UNA SETTIMANA DI MERLINO! >>
<< SANTISSIMO GODRIC ! >>
<<
OH, PORCA MORGANA! >>
Mi sveglio di soprassalto, spalancando gli occhi terrorizzata, ed
iniziando a
guardarmi intorno frenetica.
Decisamente
una brutta mossa, dato che la luce del sole che filtra dalle finestre,
praticamente mi acceca e che la
testa
inizia a girarmi e a dolermi leggermente per il brusco risveglio.
Ci metto
davvero tanto, infatti, a rendermi conto di dove sono, in quale
condizione e
con chi.
Innanzitutto,
dai drappeggi oro e rossi dei vari letto a baldacchino, dalle foto e
dal
disordine assolutamente familiare, mi rendo conto di essere nella mia
stanza,
del Dormitorio Femminile di Grifondoro.
Precisamente
seduta sul letto dove, presumibilmente, prima vi ero sdraiata.
E, se
proprio vogliamo essere precisi, sotto il lenzuolo che mi copre il
petto, non
indosso nulla.
Poi, il mio
cervello super sviluppato, riesce a dedurre anche un’altra
informazione.
Le fonti
degli urli precedenti, che mi hanno così bruscamente
svegliato si trovano qui
dinanzi a me, mentre, con occhi e bocca spalancati fissano me, ed una
parte
indefinita del letto accanto alla sottoscritta.
Hermione,
Lavanda e Calì, con ancora indosso i vestiti della festa di
stanotte, mi
guardano come se avessi tre teste, oppure come se indossassi un abito
Serpeverde.
Le fisso
anche io di rimando, confusa ed ancora rincoglionita per
l’indelicata
interruzione del mio sonno, chiedendomi cosa cazzo abbiano avuto da
urlare a
quest’ora della domenica mattina.
Ma poi, un
mugugno ed una imprecazione accanto a me, sul letto, mi stimola
ulteriori
neuroni, e posso finalmente ricomporre il puzzle.
<<
Ma
vaffanculo, brutte galline Grifondoro del cazzo! >>
Volto la
testa, in direzione dell’autore della fine lamentela,
solamente per incontrare
la perfetta figura di Draco Malfoy che, mettendosi una mano tra i
capelli, si
sta alzando a sedere come me.
Lui,
però,
non si cura poi molto di coprirsi con il lenzuolo tanto che il suo
marmoreo
petto viene messo in bella mostra davanti a noi tutti.
<<
Lui. Che. Ci. Fa. Qui.?! >> chiede Hermione, lapidaria,
decisamente
indignata per essere appena stata chiamata “Brutta Gallina
Grifondoro del
Cazzo!”, mentre continua a spostare lo sguardo da me, al mio
amante.
<<
Ehm…ecco…ehm….io…noi…
>> inizio a farfugliare, mordendomi le labbra, ma
è
Malfoy a continuare la frase per me, guardando la mia migliore amica
infinitamente scocciato.
<<
Abbiamo giocato a scacchi tutta la notte, Mezzosangue, non
preoccuparti…
>> sibila sarcastico.
Poi, alla
faccia scandalizzata della riccia, in riferimento al suo petto nudo,
aggiunge
<< …insomma Granger, abbiamo fatto esattamente
quello che ti ha tenuta
impegnata tutta la notte con lo Sfregiato! Non mi rompere i coglioni!
>>
Calì
e
Lavanda fanno un sorrisetto.
<<
Probabilmente ciò che indigna tanto Hermione non
è il fatto che vi siate tutti
e due appena svegliati da una notte di sesso sfrenato, ma piuttosto il
fatto
che un Serpeverde radicato
nell’animo
come te, Malfoy, si ritrovi mezzo nudo..,anzi no, completamente
nudo, nella nostra stanza di perfette Grifondoro.
>>
Alza le
spalle.
<<
Non è mica colpa mia se Daphne e Blaise avevano prenotato la
nostra stanza,
stanotte! >>
<<
Bè, non potevate reprimere i vostri istinti, allora, almeno
per una notte?!
>> ribatte Hermione, con un diavolo per capello.
Draco,
Calì
e Lavanda la guardano come se avesse appena chiesto ad un mago di
vivere un
anno intero senza magia.
Ovvero come
se avesse appena dichiarato fattibile una cosa palesemente impossibile.
Io, invece,
la guardo leggermente mortificata.
<<
Herm…scusa, ma… >>
<<
Scusa un cavolo!... >> riprende <<
…prima lo shock di ritrovarmi
Nott mezzo nudo nella mia camera, con lo sguardo perverso di chi ti ha
appena
visto in intimo, poi anche Malfoy! Perché Lavanda non si
porta a letto anche
Zabini, così completiamo il trio dei tre piccoli porcellini?
Ovviamente, Lav…
>> aggiunge sarcastica, rivolgendosi alla bionda in
questione <<
…non osare fare sesso con Lui in un posto che non sia questa
stanza. Se vuoi
posso anche prestarti il mio letto! >>
Dopo di
che, sventolando indignata le braccia verso il soffitto, si dirige
verso il suo
bagno, bofonchiando:
<<
Perché
diavolo i Grifondoro piacciono solo
a
me, in questa camera?!
>>.
Si sbatte
la porta alle spalle, lasciando dietro di se un lungo e pesante
silenzio
imbarazzato.
Silenzio,
che viene rotto dopo un po’ dal tossicchiare nervoso di
Calì che, è evidente,
sta lottando contro se stessa con tutte le sue forze per non fissare me
e i
pettorali scolpiti di Malfoy a bocca aperta.
Lavanda,
invece, non si fa i suoi stessi problemi, mentre il suo sguardo scivola
repentinamente da me a Draco senza alcun remore.
<<
Bene… >> sillaba il mio Principe delle Serpi,
esasperato << …per
quanto capisco che rimirarmi sia magnifico, la cosa inizia a
scocciarmi. Quindi,
smettetela. >>
Lavanda lo
ignora bellamente, continuando ad analizzare il mio viso e quello del
mio
amante, mentre Calì lo incenerisce con il suo profondo
sguardo.
<<
Perfetto… >> gli risponde <<
…adesso io e Lavanda andremo casualmente
in bagno, e, casualmente, ci
comporteremo con
indifferenza, come se saperti nella nostra stanza non ci crea alcun
disturbo.
Ed usciremo dal bagno casualmente
solo quando udiremo casualmente la
porta chiudersi alle tue spalle. E, sempre casualmente,
dimenticheremo questo piccolo incidente mattutino davanti ai ragazzi.
Ma tutto
ciò, che avverrà ovviamente nella più
completa casualità,
sarà fatto solo in rispetto di Kiki, e di nessun altro
chiaro? >>
Detto
ciò,
afferra da un braccio un ancora intontita Lavanda, ancora intenta a
contare
tutti i “Casualmente” pronunciati dalla sua
migliore amica, e la trascina nel
suo bagno, chiudendosi subito la porta alle spalle, lasciando appena il
tempo
alla bionda di salutarci con la mano.
Per la
seconda volta in pochi minuti, la chiusura di una porta (del bagno, per
essere
più precisi), getta coloro che restano nella stanza in un
pesante silenzio.
Perfetto.
Stavolta,
però, mi decido io stessa a romperlo.
Ma la mia
volontà non viene accontentata, perché Lui mi
precede.
<<
Ottimo. Credevo in una reazione peggiore. >>
Mi volto a
guardarlo, con il mio solito sopracciglio alzato fino sotto
l’attaccatura dei
capelli.
<<
Ottimo?! Ottimo?! Dove sarebbe,
esattamente, questo tuo “Ottimo”?! Nelle future
3000 domande di cui mi
uccideranno Calì e Lavanda, nello sbraitare insensato di
‘Mione, oppure nel
fatto che devi ancora incontrare i ragazzi, giù nella
Comune, è che,
effettivamente, il peggio deve ancora arrivare?! >>
Ghigna, e
mi sistema una ciocca ribelle di capelli dietro l’orecchio.
Di colpo,
tutto il mio nervosismo va a farsi fottere, al solo contatto della sua
mano,
con la pelle del mio viso.
<<
Primo. Le tue compagne di stanza sono delle pettegole croniche, ti
avrebbero comunque
fatto milioni di domande. Secondo. La Mezzosangue
sbraita
sempre in modo insensato. Terzo.
Uscirò dalla finestra. >>
Resto un
momento in silenzio a guardarlo.
Anzi no,
meglio se specifico.
Resto un lungo momento in silenzio a rimirarlo, a mangiarlo
con gli occhi, ad adorarlo,
ad ammirarlo.
Il terzo
punto della sua breve arringa è quello che mi ha convinto e
tranquillizzato
maggiormente.
In fin dei
conti, Hermione si calmerà subito, Lav e Calì,
effettivamente, mi avrebbero
comunque ammazzato di domande imbarazzanti, ed il confronto tra Harry e
Draco è
momentaneamente rimandato.
Oh, si.
Adesso si
che posso dirlo.
Ottimo.
<<
E
poi, bambolina, mi credi se ti dico che i tuoi amati Grifondoro da
strapazzo
sono l’ultima cosa di cui devi preoccuparti, oggi?
>>
<<
“Da Strapazzo” lo dici ai tuoi falliti Compagni di
Casa, se davvero pensi che…
>>
Eccolo di
nuovo, il nervosismo.
Ma Lui
prontamente mi mette un lungo e candido dito sulle labbra, zittendomi,
più che
per la reale funzione del suo arto, per il brivido di
elettricità pura che
suddetto gesto causa in me.
<<
Dicevo?... >> chiede sarcastico, inclinando leggermente
la testa, e
ghignando seducente. << …Ah si. Prima che mi
interrompessi… >>
altro sorriso sghembo, e sguardo eloquente <<
…Ti stavo appunto
ricordando di come ieri, alla festa, tu e i tuoi amichetti abbiate
pubblicamente
umiliato Marie Dumont e le sue amiche, insieme alla Vane e compagnia
bella. Ed
anche di come tu ed un certo strafigo Serpeverde vi siate baciati sotto
gli
occhi di tutti sul terrazzo della Stanza delle Necessità. Le
tue povere vittime
saranno infuriate, e le mie numerose Fan saranno accecate
dall’ira. Per non
parlare di tutti i Serpeverde, che già ti odiavano, e che
adesso saranno
assetati di sangue. Decisamente, i
Grifondoro dovranno essere il tuo ultimo
pensiero, oggi. >>
Sorrido, ed
insieme iniziamo una piccolo ed alquanto idiota lotta, scatenata dal
mio
tentativo di mordergli il dito che aveva usato per zittirmi.
Non so
nemmeno io come mai, ma finiamo distesi nuovamente sul mio materasso,
io sotto
e Lui che poggia sugli avambracci per non pesarmi troppo contro.
Mi guarda
con l’aria di chi ha appena vinto chissà quale
grande Campionato Mondiale di
Quidditch.
Ma
ciò non fa
si, comunque, che il mio sorriso svanisca.
<<
Sei davvero…come dire?...Tenero,
a
preoccuparti per me. >> lo prendo in giro, usando un tono
civettuolo, e
marcando quel “Tenero” il più possibile.
Lui lo
prende come un insulto.
<<
…Ma non preoccuparti. So cavarmela da sola. >>
Ghigna.
Sapete
trovare un aggettivo che prenda e ribalti completamente il significato
di
tenero?
Si?
Bè,
allora
usatelo per descrivere Draco Malfoy in questo istante.
<<
Non lo metto in dubbio, bambolina. Dico solo che faresti meglio a
guardarti
bene le spalle, oggi. >>
<<
Lo
faccio perfettamente. Specie da quando ti conosco. >>
ribatto, abbassando
il tono della mia voce sempre di più, fino quasi a farlo
diventare un sussurro.
Mi concede
un’ultima idilliaca visione del suo ghigno, che si
è eroticamente allargato
alla mia affermazione, prima di posare le labbra sulle mie, ed iniziare
a
carezzarle come solo Lui sa fare.
Una sua
mano scivola in direzione del mio viso, dove, accarezzatami la guancia,
prende
ad artigliarmi i capelli, mentre l’altra scende contro il
fianco nudo.
Da parte
mia, non posso fare a meno di rispondere entusiasta quando la sua
lingua
reclama la mia, ed iniziare a sfiorargli il petto con entrambe le mani.
So
perfettamente che la cosa lo manda in visibilio.
Mi stacco
un attimo per riprendere fiato, sempre tenendo gli occhi serrati, ma
Lui non mi
concede che una manciata di secondi.
Subito mi
pretende nuovamente tutta per Lui.
Ed allora
ricomincia la danza di labbra, lingua, mani, sospiri, carezze,
strusciatine.
Fino a
che…
<<
Vi
concedo altri 2 minuti e trenta secondi. A momenti passerà
Harry di qui, ed io
mi devo vestire. 2 minuti e 29 secondi… >>
La porta
del bagno di Hermione si richiude, insieme alla sua riccia ed incazzata
padrona.
Draco mi
ricade addosso, infilando la testa nella parte di cuscino che sbuca tra
la mia
testa e la mia spalla, e sbuffa sonoramente.
Da parte
mia, non posso fare a meno di ridere del suo tono scocciato.
<<
Rompi coglioni di una Mezzosangue… >>
bofonchia.
Se
n’è
andato.
Non ha
impiegato 2 minuti e 30 secondi, come ordinato da Hermione.
Molto di
meno.
Ci
avrà
messo si e no 15 secondi per rivestirsi, dato che preferiva lavarsi nel
suo
bagno.
Ma, da
bravo Serpeverde, ha aspettato che la mia amica uscisse dal bagno,
certa di non
trovarlo più tra i piedi, per dedicarle il suo migliore
sorrisetto arrogante.
Dopo
l’ennesimo “Sei ancora qui, brutto Furetto da
quattro zellini!”, ha finalmente
deciso di levare le tende.
Credo
davvero che Hermione non avrebbe retto ancora a lungo la sua presenza.
Ha
afferrato la scopa che si era portato con se rimpicciolita nella tasca
dei
pantaloni, l’ha fatta tornare a forma normale, ha alzato il
dito medio in
direzione di Hermione, ha fatto un occhiolino a me, e si è
gettato in
picchiata, con la sua fida scopa, dalla finestra della nostra stanza.
Mi sono
chiusa subito in bagno, sotto la mia amata doccia, per evitare le
occhiate
furiose di ‘Mione, e ci sono rimasta per 10 minuti abbondanti
Dopo di
che, sia io che la mia migliore amica, richiamate anche le altre due
nostre
compagne di stanza dai loro bagni, abbiamo iniziato a vestirci.
In
silenzio.
Data la
calda giornata di oggi, ed il fatto che, essendo domenica, non siamo
tenuti a
portare l’uniforme scolastica, opto per un paio di jeans
neri, una maglietta
bianca e nera a maniche corte che mi lascia scoperta la spalla destra,
e dei
sandali bianchi.
Lascio
ricadere i capelli neri sulle mie spalle, in modo scomposto e
disordinato,
dandomi solo una leggera passata di matita.
E sono
pronta.
Per cosa?
Oh, non ne
ho idea.
Solo che
lavarmi, vestirmi e truccarmi mi distraeva dall’immensa
tensione che si era
creata, e pervade tutt’ora, nella stanza numero 23 del
Dormitorio Femminile di
Grifondoro.
Ovvero la
nostra.
<<
Oh
insomma! Basta con questo silenzio asfissiante! Forza, su, urlatemi
contro!
Sono pronta! >>
Si, alla
fine, com’era prevedibile, sono sbottata.
Lo sanno
tutti che odio i silenzi.
E,
sinceramente, da quando frequento certi Serpeverde, di silenzi ne ho
davvero
abbastanza.
Calì,
Lavanda ed Hermione mi rivolgono subito la loro attenzione, sobbalzando
leggermente quando il suono squillante della mia voce si è
prepotentemente
fatto strada nei loro timpani.
Mi guardano
dubbiose, mentre io faccio lo stesso, aspettando che una delle tre
lanci la
bomba, e la ramanzina alla “Come hai osato portare Draco
Malfoy qui dentro”
abbia inizio.
Ma succede
esattamente l’opposto.
<<
Mi
spiace Kiki, ho avuto una reazione esagerata. Ma vedermi il Furetto in
camera
mi ha sconvolto, specie se consideri il fatto che eravate entrambi nudi
nel
letto… >>
Hermione.
Hermione si
sta scusando.
<<
…Insomma, so di voi due da tanto tempo, ma non vi avevo mai
realmente visti.
È…è…è…è
stato uno shock, ecco.
>>
La guardo,
con gli occhi spalancati.
Io optavo
più per discorsi moralisti o urla.
Di certo le
scuse erano le ultime cose che mi sarei aspettata in questo caso.
<<
Herm, davvero, non c’è bisogno che ti scusi. Lo so
che è una cosa strana.
Stanotte quando l’ho portato qui, è sembrato molto
bizzarro anche a me vedere
proprio Lui nella nostra
stanza…quindi…insomma, è tutto a
posto! >> rispondo, alla mia migliore amica.
Ci
sorridiamo, ed io sto appunto andando verso di lei per abbracciarla,
che vengo
bruscamente intercettata da Lavanda.
<<
Per quanto mi riguarda, e credo di parlare anche a nome di
Calì… >> la
citata annuisce, con sguardo serio << …un
semplice sorrisino non basta.
>>
Oh no.
Vi prego,
ditemi che stanno per farmi una ramanzina!
Ditemi che
stanno per buttarmi a calci un culo fuori dal Grifondoro ma
non…
<<
Devi. Assolutamente. Raccontarci. Ogni.
Minimo. Dettaglio.
>>
Ecco.
Appunto.
Merda.
<<
…E
quindi ha chiesto di venire con me, Herm ed Harry a fare quella piccola
commissione da Cacciatori, e poi a Godric’s Hollow. Mi
è stato vicino quando,
dopo essere stati al Cimitero ero piuttosto sconvolta e poi, tornati
qui…insomma, la situazione tra noi due è quella
che vedete voi stesse. >>
Alla fine
è
piombata in stanza anche Ginny, ed è rimasta scandalizzata
anche Lei, nel
sapere quale grande ospite avesse avuto con se la nostra stanza, per
tutta la
notte.
Ma poi, le
parole si sono sprecate, da parte mia, perché
Calì e Lavanda mi hanno costretta
a raccontare tutto di me e Malfoy.
Parlo da una
mezz’oretta abbondante, e le altre sono rimaste in un
religioso silenzio
durante tutta la durata del racconto.
Le mie
parole sono state interrotte solo da un sospiro intenerito, da
un’imprecazione
per una nostra litigata, o una risatina maliziosa quando le mie frasi
lasciate
in sospeso a metà lasciavano presagire un incontro focoso
tra me e lo Stronzo
numero 1.
Mi
seguivano in una maniera talmente assorta e concentrata che, se la
stessa
attenzione fosse stata rivolta ad un insegnante durante una sua
spiegazione, il
suddetto professore si sarebbe certamente commosso.
Tutto.
Gli ho
raccontato tutto.
L’unica
cosa che ho omesso, almeno per quanto riguarda Lavanda e
Calì, è stato il
piccolo particolare del nuovo incarico di Malfoy di farmi fuori.
Per il
resto, le ho messe al corrente di tutto.
E, devo
ammetterlo, la cosa, se all’inizio mi ha terrorizzato, via
via che condividevo
le mie fortune e le mie disgrazie con le mie amiche, mi sono sentita
sempre
meglio.
Sino ad
arrivare alla stupenda sensazione di leggerezza che mi ha colto adesso,
alla
fine del racconto.
Sono seduta
sul mio letto, ancora impregnato del Suo
odore, a gambe incrociate, mentre le altre sono sdraiate (praticamente
una
sull’altra) con la pancia contro il materasso, il capo sui
propri gomiti o su
una parte indefinita del corpo di qualcuna di loro, rigorosamente
rivolto verso
di me.
Ma la cosa
più stupefacente di tutto questo, sono io.
Io, ovvero
di come mi ricordi ogni fottuto istante che mi ha portato ad
innamorarmi del
Principe delle Serpi, dal giorno del processo ad oggi.
Ogni
piccola frase di scherno, ogni sguardo, ogni piccolo gesto, ed ogni
minuscolo
passo che ho compiuto sino ad adesso, e che mi hanno irrimediabilmente
condotto
verso Draco Malfoy, sono radicati nella mia mente, in modo indelebile.
<<
Cavolo… >> è il semplice commento
di Calì.
Hermione e
Ginny, già a conoscenza di quasi tutto, si limitano ad
annuire, stupite anche
loro.
<<
Un
attimo…quindi adesso state insieme…ufficialmente?
>> mi domanda Lavanda,
spalancando gli occhi, incredula.
Alzo le
spalle, e sospiro.
<<
Dal mio racconto dovreste aver capito che niente, niente,
tra noi due è facile e scontato. Sinceramente? Non ho la
più pallida idea di cosa siamo, al momento. E, stranamente,
la cosa non mi
interessa. Draco Malfoy non è il tipo da impegni,
anniversari e cose del
genere…se dovessimo diventare una vera e propria coppia, ho
paura che la cosa
rovinerebbe tutto. Preferisco andarci con i piedi di piombo.
D’altronde si
tratta solo di stupidi nomi e formalità, no? >>
Vedo le mie
amiche guardarsi dubbiose, chi afferrandosi una ciocca di capelli, chi
mordendosi il labbro, chi attorcigliandosi le dita.
Tutte, in
modo pensieroso.
<<
Non lo so, Kiki. Se tu stai bene così, va bene….
>> inizia a parlare
Hermione << …ma, sai
com’è…un conto sarebbe considerare
Malfoy il tuo
ragazzo, un altro un compagno di trescate… >>
<<
Già… >> si mostra
d’accordo Calì <<
…diciamo che per il pubblico
c’è una differenza sostanziale. E sappiamo tutte
quante quanto successo abbia
Malfoy con le donne… >>
Un
momento…
E con
questo, cosa vorrebbero dire?
<<
Insomma… >> conclude, pratica Lavanda
<< …qualcuna potrebbe
provarci deliberatamente. E, si sa, gli uomini restano pur sempre
uomini.
>>
Oddio.
Oh. Santo.
Godric.
Oh. Porco.
Salazar.
<<
Oh, ma andiamo!.. >> sbotta improvvisamente Ginny,
alzandosi in ginocchio
sul letto, e facendo accidentalmente perdere l’equilibrio a
Lavanda <<
…sono l’unica che ha prestato attenzione al suo
racconto , fino ad adesso, o
cosa? Malfoy è assolutamente pazzo
di
Kiki… E’ innamorato di Lei,
per quanto la cosa possa sembrarci strana, e
non si sognerebbe mai di toccare un altro corpo che non sia il suo.
Fate
attenzione a come la guarda, e poi mi direte. E poi, siete davvero
convinte
che, se anche tutta la Scuola
sapesse che i due sono prossimi al matrimonio, le troiette del club
“Scopiamoci Draco Malfoy!”
si
fermerebbero? Certo, molte ragazze con un po’ più
di pudore e istinto di
sopravvivenza non si azzarderebbero nemmeno a stargli vicino, sapendo
che è il
ragazzo di Kimberly Potter, ma, purtroppo, il senso della decenza
scarseggia
decisamente troppo in questa Scuola… >>
Guardo
Ginny.
I capelli
sembrano più rossi del solito, e gli occhi sembrano in
fiamme.
E le
sorrido.
Sperando
seriamente che tutto quello che ha detto sia fottutamente vero.
Hermione,
probabilmente per la focosa passione che la nostra migliore amica ha
messo nel
suo discorso, scoppia a ridere, e le fa addirittura un applauso.
<<
Giusto… >> dice, con ancora un enorme sorriso
ad illuminarle il volto
<< …Gin ha ragione. Scusa Kiki, ti stavo
mettendo grilli sbagliati in
testa. >>
A questo
punto, Lavanda, scambiatosi uno sguardo d’intesa con
Calì, ghignando malefica,
si alza dal mio letto e, con movimenti sinuosi, raggiunge subito il suo.
La vedo
armeggiare con il suo materasso e con la Bacchetta,
per poi voltarsi verso di noi con un
enorme sorriso sornione stampato in volto, cinque bicchieri, ed una
bottiglia
di Colpo della Strega, piena per tre quarti.
<<
Adesso credo proprio che un brindisi sia d’obbligo.
>> proclama, con aria
solenne.
<<
A
quest’ora?! >> domanda Hermione, leggermente
scandalizzata.
Ma poi,
trasportata dai nostri applausi, dalle nostre risa, e dal nostro
entusiasmo, al
terzo “Voi siete pazze! Di mattina?!”, si lascia
andare anche Lei.
Calì
sale
in piedi, sempre sul mio letto, e, imitandola, tutte e quattro alziamo
i nostri
bicchieri pieni al cielo.
<<
Dedichiamo questo brindisi alla coppia più scoppiata,
inaspettata, impossibile,
assurda e da infarto di Hogwarts. Kiki, Regina dei Grifondoro, e Draco
Malfoy,
Principe dei Serpeverde e degli gnocchi! >>
Ridiamo, e
urlando un “Alla Salute!”, iniziamo a bere dal
nostro bicchiere.
Ma Lavanda
ci blocca.
<<
Aggiungiamo un piccolo brindisi al sedere da stupro del tuo ragazzo,
oppure ti
ingelosisci? >> mi domanda, guadagnandosi un cuscino in
faccia, ed un
coro di risate.
La
bottiglia?
Finita.
Come si
dice?
Che i Potter
non vanno in cerca di
guai, sono i guai che trovano i Potter.
Oppure?
Che le
disgrazie non vengono mai da
sole.
Ed ho
carpito pienamente il significato di questi detti, oggi a colazione,
specialmente per quanto riguarda l’ultimo.
Stupita per
la mia botta di culo, stamattina, che mi ha permesso di non
incontrare nessuno dei miei amici ( sono assolutamente certa,
infatti, che, coloro che hanno visto ieri, alla festa, me e Malfoy
baciarsi,
abbiano sparso la voce in tutta la Scuola
), mi sono avviata, un po’ barcollante e leggermente
disgustata a causa della Bottiglia di Alcool a prima mattina, insieme
alle mie
amiche, in Sala Grande.
Non appena
abbiamo spalancato le porte, nel tragitto Ingresso-Tavolo Grifondoro,
tutti gli
occhi si sono irrimediabilmente fissati su di me, senza il minimo senso
del
pudore o della discrezione.
E non
accennano, tutt’ora, a cambiare direzione.
Ma, fin
qui, era tutto prevedibile.
Se amoreggi
pubblicamente con il tuo storico peggior nemico, occhiate insistenti
sono il
minimo che tu debba aspettarti.
La
situazione, però, è iniziata a precipitare
esattamente cinque minuti fa.
Sono
accadute due cose sgradevoli contemporaneamente.
Harry e
Ron, seguiti dal resto della truppa maschile del Grifondoro, mi si sono
avvicinati a passo di marcia, e mi hanno sbattuto dinanzi al piatto un
ammasso
di carta e inchiostro.
Nello
stesso istante, poi, centinaia di Gufi sono piombati in Sala Grande,
consegnando,
come sempre, la posta mattutina.
Molti di
questi rapaci ha consegnato agli studenti abbonati e non, un giornale
rosa
shocking, e, tra questi studenti, ci siamo anche noi Cacciatori.
Bene.
Fin qui,
direte voi, non c’è niente di eclatante.
E vi do anche
ragione.
Ma, prima
di giudicare la povera Kiki, bisognerebbe prestare attenzione alla
natura dei
due giornali che, in pochi secondi, mi sono ritrovata di fronte.
Il primo,
quello portatomi di Harry e gli altri, è
“Hogwarts. Dietro le Quinte”, e, sulla
copertina, ben nitida ed in primo piano, c’è la
foto di me e Malfoy che ci
baciamo sul terrazzo.
Ovviamente
sarà frutto del ricordo di qualche presente.
Il secondo
giornale, quello consegnatoci dal Gufo, è Strega Moderna.
Con tanto
di servizio fotografico mio e di Harry, ed intervista firmata
“Barbie.”
Non so,
sinceramente, cosa ritenere peggio.
Se vedere
sputtanati i fatti miei a tutta la Scuola,
oppure che tutta la Scuola mi veda in posa
per un servizio
fotografico.
L’intervista
fatta con Barbie non mi spaventa più tanto, infatti.
Non abbiamo
parlato di niente di compromettente.
Spero.
<<
Oh
Merda. >> sussurro.
Alzo lo
sguardo verso mio fratello che, se prima aveva un’espressione
leggermente
disgustata e piuttosto incazzata per essere stato costretto ad
assistere ad un
bacio tra me e Malfoy, adesso sembra pienamente concordare con la mia
imprecazione di prima, con tanto di occhi spalancati, sudore freddo e
pelle
candida.
<<
Kiki, credo che dovresti spiegarci una cosetta o due…
>> sibila Seamus
che, al contrario di me e mio fratello, è rimasto
assolutamente indifferente
alla consegna del giornale rosa.
Shocking.
<<
Seam ha ragione…cosa diavolo
significa questa foto? >>
Oh,
perfetto.
Adesso ci
si mette anche Dean.
Ma io sono
ancora in contemplazione piuttosto assorta e terrorizzata dei due
giornali qui
presenti.
Quale
aprire per primo?
Quale
disgrazia deve iniziare prima?
<<
Kiki, ti prego, dicci che
è un altro
scherzo delle Serpi… >>
Neville.
Ottimo.
Chi altro?
<<
Oh, ma insomma! Non la vedete? È evidentemente sconvolta!
Lasciatela un po’ in
pace e poi risponderà alle vostre insulse domande!
>>
Questa
frase, da sola, ha il potere di farmi alzare lo sguardo.
Incontro
quello di Luna, che mi ha appena difesa, e che mi sta strizzando
l’occhio.
Le sorrido,
immensamente grata.
E mi decido
a darmi una mossa.
Incrocio
gli sguardi incoraggianti di Hermione, Ginny, Lavanda e
Calì, e subito dopo
corro ad incontrare quelli di Harry e Ron.
<<
Leggo prima l’articolo di Gossip Girl. E voi…
>> mi volto verso Seamus,
Dean e Neville << …vi prego, non fate
commenti. Giuro che dopo vi spiego
tutto… >>
Di nuovo,
guardo Harry << …E poi leggiamo e guardiamo il
servizio di Strega
Moderna. >>
Annuisce
impercettibilmente, mentre Ron gli da una pacca sulla spalla in modo
incoraggiante.
Io, dal
canto mio, prendo fiato e mi convinco a prendere tra le dita le pagine
di
“Hogwarts. Dietro le Quinte.”
Sorvolando
le varie pagine di pettegolezzi altrui, vado dritta al sodo.
SO,
SO, SO,
SO, SCANDALOUS!
La nostra
Regina dei Grifoni ed il
nostro Principe delle Serpi, colpiscono ancora.
Ennesimo colpo
di scena della coppia
più impensabile che queste quattro mura pietrose avessero
mai ospitato..
Draco Malfoy e
Kimberly Potter,
signori e signore.
Ed ormai, non
è più un mistero.
Dopo lo
scandalo del loro
appassionante bacio da Oscar, pizzicato in un deserto corridoio, ecco
questo.
Il Bacio
Rivelazione dell’anno.
Stavolta i due
piccioncini non si
nascondono, ma amoreggiano tranquillamente davanti a chi è
capitato.
La data di
questo momento di dolce e
bruciante passione risale alla festicciola di ieri notte, quella
organizzata
dalla nostra Elite per raccogliere fondi per un Campo di Addestramento
decente
per l’ormai famoso Esercito di Silente.
Tutti si
stavano chiedendo cosa
stesse accadendo nella testa di Draco Malfoy.
Cosa frullava
in quella infida e
machiavellica mente, sotto i suoi seducenti crini biondi?
Come mai prima
lo vediamo partire, con
Theodore Nott, insieme ai loro cari paparini, e poi, rieccolo ad
Hogwarts?
Come mai si
arruolano addirittura nel
Corpo di Difesa messo in piedi dai Cacciatori?
E che ci faceva
Malfoy fuori dalla
Scuola per un’intera giornata, insieme ai fratelli Potter e
ad Hermione
Granger, lo scorso tre aprile?
E la risposta,
signori miei, sta
proprio nel nome della sua amante della scorsa notte.
È
ormai chiaro, ragazzi e ragazze,
che Kimberly Potter e Draco Malfoy sono ufficialmente fidanzati.
Si, lo so.
Nessuno crede a
quello che sta
leggendo.
Ma, insomma, io
non mento mai.
Si certo.
Come no.
E i fatti
parlano da se.
A quanto pare i
due, finita la
Scuola, convivranno da
qualche parte, e, voci non confermate, parlano addirittura di un
matrimonio
agli inizi di Giugno.
Cari
D&K non credete di correre
un po’ troppo?
In fondo, fino
a qualche mese fa vi
Schiantavate contro i muri…
E, sorvolando
ai numerosi infarti e
strozzamenti che la mia notizia avrà arrecato a gran parte
della marmaglia
studentesca, la mia curiosità verte verso ben altre reazioni.
Primo fra
tutti…come la prenderà
papino, caro Draco?
Non credo che
al caro Lucius, l’infatuazione
del nostro D. farà molto piacere.
E, poi, che
dire dei Re Grifondoro?
Harry, Ron?
Il cuore vi
batte ancora in petto,
oppure anche voi avete tirato le cuoia, alla notizia?
E mentre i due
nuovi fidanzatini di
Hogwarts se la spassano sotto le lenzuola, noi spettatori attendiamo.
Cosa?
Oh,
bè.
Questi occhi
hanno carpito molta
ira, sparsa in giro.
A partire dalle
Serpeverdi, e quelle
ragazze prese di mira dalla canzone “Stupid Girls”
della nostro Regina K, ieri,
passando per la nostra Elite Grifondoro, finendo a quella Serpeverde.
D&K…ottima
scelta.
Ma, le
conseguenze?
Kiss kiss.
Gossip girl.
Non sono
sicuramente l’unica ad aver letto l’articolo in
questo istante.
Alzando gli
occhi sul resto della Sala Grande noto come molta gente abbia appunto
il naso
incollato tra le pagine di questo insulso giornale, oppure come, alcuni
che
hanno già letto il suddetto articolo, mi stiano fissando
spudoratamente,
parlottando a bassa voce con il proprio gruppetto pettegolo.
Altri
ancora, invece, stanno dedicando la loro attenzione a “Strega
Moderna”.
Ma, per il
momento, l’unica cosa che mi interessa è la
reazione di una sola persona.
Per questo
il mio sguardo scivola veloce verso il tavolo Serpeverde, dove ignoro i
numerosi sguardi carichi di odio rivolti alla sottoscritta,
soffermandomi su un
gruppetto in particolare.
Astoria
Greengrass ha “Hogwarts. Dietro le Quinte” tra le
mani ben curate, e lo sta
leggendo ad alta voce.
Theodore
Nott ha il viso appoggiato sulla sua spalla, e, cullato dal suono della
voce
della piccola aristocratica, lascia che i suoi occhi scorrano sulle
stesse
lettere che sente ripetere vicino al suo orecchio.
Pansy
Parkinson, con un ghigno tipico di Lei stampato in viso, fa
l’indifferente,
giocherellando pigramente con il cibo nel suo piatto, ma è
palese come anche
Lei stia ascoltando le parole della piccola Astoria.
Sua sorella
maggiore, invece, sembra essere l’unica persa nei suoi
pensieri.
Anche
Daphne giocherella lentamente con il cibo nel proprio piatto, ma ha
un’aria
talmente assorta e preoccupata, che, oltre a non far presagire nulla di
buono,
palesa anche il suo completo disinteresse per le parole di Gossip Girl.
Zabini e
Malfoy, invece, l’uno mentre tamburella le eleganti dita sul
tavolo, l’altro
mentre, con il gomito sul mobile in legno, tiene la testa appoggiata
tra
l’indice e il pollice, si lasciano trasportare dalle parole
di Astoria
Greengrass, ridendo a crepapelle di tanto in tanto.
Scommetto
che il passaggio del “Cosa frulla
sotto i
suoi setosi crini biondi?” farà ridere
Zabini e Nott per una settimana
intera…
Adesso,
però, il problema sta al Tavolo Grifondoro.
Ritornando
nel mio mondo, sposto lo sguardo dalle ragazze, Hermione, Ginny,
Lavanda, Calì
e Luna, che mi guardano comprensive, ai ragazzi, Harry, Ron e
soprattutto
Seamus, Dean e Neville, che hanno un’aria a dir poco furiosa.
Merda.
Dean
sta appunto per aprire bocca, di nuovo, con una diavolo per capello, ma
la sua
ragazza lo blocca.
<<
Sono certa che Kiki avrà un’ottima spiegazione per
tutto questo…però: Primo.
Evitiamo di dare spettacolo in Sala Grande, dato che ci fissano tutti.
Secondo.
Leggiamo cosa scrive Strega Moderna, così affrontiamo tutto
in una volta,
almeno. >>
Di
nuovo, dedico alla mia pazza Corvonero un sorriso riconoscente.
E,
di nuovo, afferro un pezzo di carta tra le mani, ed inizio a leggere
parole su
parole, tra cui scorgo anche il mio nome, e quello di Harry.
Super
stars, or just a students?
Slytherins Vs Gryffindor…endless struggle
Avreste dovuto
vederli.
Seriamente.
I nostri Salvatori
erano
sfavillanti e stupendi, mentre, infilati in abiti non di loro
proprietà ma
certamente più costosi di tutto il loro armadio, posavano
per delle macchine
fotografiche.
Bellissimi,
rilucevano di una
sensualità non naturale, paragonabile a
quella dei vampiri.
Ma c’era
una cosa che
stonava, in tutto questo.
Il loro disagio.
Kimberly Potter si
sentiva
“una Prostituta” nei succinti abiti che ha dovuto
indossare, ed Harry Potter si
lamentava di sembrare “Un perfetto coglione”,
mentre era costretto a fare
espressioni sexy e attraenti davanti alla macchina fotografica.
Cito testualmente.
Certamente, i nostro
gemelli-super star, non hanno gradito molto essere utilizzati come
incentivo di
vendite.
Non hanno affatto
nascosto,
infatti, il vero motivo che li ha spinti a posare per un servizio
fotografico:
soldi.
Soldi, per la
costruzione di
una Campo d’Addestramento decente, al fine di rendere quella
ventina di
studenti arruolati nel Corpo di Difesa di Hogwarts che è
l’Esercito di Silente,
dei veri e propri esperti duellanti.
Soldi, che il
Ministero non
vuole stanziare, poiché non ha riconosciuto ufficialmente la
creazione di
questo piccolo Esercito.
Siamo alle solite,
nulla di
nuovo.
I Potter tentano di
combattere il male, da semplici diciassettenni quali sono, i loro amici
coetanei li appoggiano, il Mondo Magico li ammira, ma non muove un
muscolo per
aiutarli, ed il Ministero fa finta di nulla.
Qualcosa di nuovo?
No.
Ma,
ehi…siamo su Strega
Moderna, non sulla Gazzetta del Profeta.
Volete dei gossip,
giusto?
E gossip avrete.
A quanto pare il
nostro
algido Eroe Harry Potter, sembra aver completamente
perso la testa per l’ormai famosa Hermione Granger.
Un’altra
Eroina del nostro
Mondo, storica migliore amica del Prescelto, ed ex-fidanzata di Ronald
Weasley,
altro componente del gruppetto di Eroi che, più volte, ci ha
salvato il culo
dai Mangiamorte.
I due stanno insieme
precisamente dal 6 Gennaio, e non potrebbero essere più
felici di così.
Quando ho chiesto al
nostro
Eroe dettagli sulla loro vita sessuale, però, stava per
strozzarsi con la
saliva, ed ha felicemente eluso la domanda.
Quindi, immagino che
anche
da quel punto di vista le cose vadano a gonfie vele.
Un’altra
questione, invece,
è Kimberly Potter.
Non ha voluto
lasciarmi
entrare nei dettagli, ma mi ha confessato di essere uscita, esattamente
il
giorno prima di questa intervista, con un suo Compagno Tassorosso.
Con cui non è, poi, finita a letto
insieme.
Questo è
l’unico particolare
che mi ha concesso la nostra Kimberly ma, credetemi, una cosa non
è riuscita a
nascondere.
E no, non centra
niente il
povero fanciullo caduto tra le spire dei verdi occhi della Salvatrice,
con il
quale è uscito la sera prima di confessarlo alla vostra
Barbie.
Ma
tutt’altro ragazzo.
La nostra piccola
Lady
Potter si è innamorata del tipico Bad Boy di Hogwarts.
Draco Malfoy.
Purtroppo, non sono
state
proprio queste le parole fuoriuscite dalle labbra di Lady P.
Alla domanda
“Innamorata?”
si è subito innervosita, come anche quando ho domandato
maggiori dettagli sul
bacio famoso tra Lei e il Biondo.
E, se aveste
assistito ad un
solo scambio di sguardi tra i due, ne sono certa, non avreste avuto
dubbi
nemmeno voi sulla mia tesi.
Si, lo so.
È
un’ipotesi decisamente
assurda, impossibile, inaspettata, sconcertante e, soprattutto,
pericolosa.
Ma è la
verità.
Chiamatelo intuito
femminile, o semplice intelligenza, ma io so che è
così.
E l’intuito
di Barbie non ha
mai sbagliato, credetemi.
Adesso, miei cari
lettori,
si aspettano altri dettagli, ed altri gossip che, sicuramente, le
nostre coppie
preferite non tarderanno a consegnarci su un piatto d’argento.
Magari leggerete
presto di
un duello all’ultimo sangue tra la banda di Potter, e quella
di Malfoy, che
lottano per rompere la coppia più strana del secolo.
Non lo sapevate?
Sorvolando
l’ovvio, scontato
ed epocale odio tra i Grifondoro e i Serpeverde, ancora più
viscerale è quello
che separa il gruppetto di Draco Malfoy e quello dei Potter.
Mai sentito
l’espressione
“Due facce della stessa medaglia”?
Si?
Bè, eccone
un esempio.
Draco
Malfoy, ed Harry Potter.
Secondo testimonianza
dei
diretti interessati, e della sottoscritta, ogni volta che i
sopraccitati
studenti si ritrovano nello stesso campo d’aria, ecco che
insulti e pugni si
sprecano, rendendo la storia d’amore tra la Regina
dei Grifoni e il Principe delle Serpi
ancora più avvincente.
Volete i nomi?
Eccovi accontentati:
http://img63.imageshack.us/img63/4863/alltogetherf.jpg
Sapete
di amarmi.
Barbie.
Harry James Potter e Kimberly Lilian
Potter, mentre posano
per:
Coco Morgana.
Unicorn.
Wizard Vogue.
Witches in P!nk
http://img256.imageshack.us/img256/1058/kikiserviziof.jpg
http://img715.imageshack.us/img715/8299/kikiserviziof2.jpg
http://img294.imageshack.us/img294/1999/kikiserviziof3.jpg
http://img839.imageshack.us/img839/9733/kikiserviziof4.jpg
http://img231.imageshack.us/img231/6034/harryserviziof.jpg
http://img821.imageshack.us/img821/1919/harryserviziof2.jpg
http://img266.imageshack.us/img266/6896/harryserviziof3.jpg
http://img839.imageshack.us/img839/5787/harryserviziof4.jpg
http://img833.imageshack.us/img833/1103/kikiharryserviziof.jpg
E’
stato
davvero imbarazzante.
Insomma,
essere sotto gli occhi di tutti perché il tuo cognome
è Potter, già è
difficoltoso di suo.
Camminare
inseguita dai riflettori, perché hai ucciso Lord Voldemort,
il più grande Mago
Oscuro di tutti i tempi, è davvero irritante.
Essere
sempre perseguitata da occhiate curiose, infuriate, interessante,
incredule,
ammirate, sprezzanti e scioccate perché hai baciato in un
corridoio deserto
Draco Malfoy è decisamente orribile.
Ma avere
tutta la
Sala Grande
che, in silenzio, sposta lo sguardo da te, al sopraccitato ragazzo, a
tuo
fratello, con occhi e bocca spalancati, con una fame di
curiosità pari solo a
quella di una giornalista d’assalto che ha vissuto fino a
pochi minuti prima in
un’isola deserta con le noci di cocco che, diciamocelo, il
massimo dello scoop
che ti possono fornire è quale di queste ti rompe prima il
cranio cadendoti
addosso, è stato davvero uno dei momenti più
imbarazzanti a cui io abbia mai
dovuto far fronte.
Dopo aver
finito di leggere l’articolo, sui miei amici Grifondoro
è calato un silenzio di
tomba.
Seamus,
Dean e Neville erano troppo scioccati anche solo per pensare.
Harry e Ron
che, comunque, erano già al corrente della situazione
assurda che legava me e
Draco Malfoy, sono rimasti in silenzio, probabilmente, per non iniziare
a
sbraitare contro Godric solo sa cosa, e per evitare di recarsi a passo
di
marcia verso il tavolo Serpeverde e picchiare a sangue il loro storico
peggior
nemico.
O, almeno,
lo sguardo invasato che avevano, specialmente quando Barbie ha iniziato
a
parlare su quanto io sia innamorata del biondastro, a me ha fatto
quell’impressione.
Lavanda e
Calì non hanno nemmeno aperto bocca, sicuramente anche loro
ancora un po’ sotto
sopra per la notiziona dell’anno.
Luna,
invece…non ho ancora capito cosa le stesse passando per la
testa, mentre
guardava il soffitto incantato di Hogwarts con aria sognate e
canticchiando
piano un motivetto tra le labbra.
E poi
c’erano Hermione e Ginny che hanno preferito restarsene anche
loro belle zitte,
per rispetto alla mia faccia sconvolta.
Oh si.
Ero
sconvolta.
Vedere i
proprio sentimenti più intimi, con il quale si ha
praticamente duellato
furiosamente dall’inizio di questa malsana storia,
spiattellati su un
giornalino nazionale, e su uno scolastico non è stato
propriamente piacevole.
Per non
parlare della consapevolezza che tutta la Scuola
avesse letto, o lo stesse facendo in
quell’istante, le stesse parole che tanto ti avevano
scombussolato.
Ed anche
sapere che, quelle stesse lettere, sarebbero ben presto state lette
anche dal
resto della Gran Bretagna, con famiglia Weasley, Ministero della Magia,
Ordine
della Fenice e Mangiamorte al seguito, non è affatto
ciò che si definisce simpatico.
O opportuno.
Ed io che
pensavo che la cosa che più mi avrebbe imbarazzato, sarebbe
stata la
pubblicazione delle immagini del servizio fotografico.
Tsè!
Adesso
sono, decisamente, il mio ultimo
problema.
<<
Kiki. Spiegati. >>
Oh, non ve
l’ho detto?
Siamo alla
resa dei conti con i Grifondoro.
Si, avete
capito bene.
Dopo aver
passato circa 10 minuti in un pesantissimo silenzio, Seamus mi ha
afferrato per
il polso e mi ha trascinato con se fuori dalla Sala Grande, ovviamente,
sotto
gli occhi di tutti.
Compresi i
professori che, come al solito, non ci stavano capendo più
un cazzo.
Dean e
Neville sono stati i primi a seguire me e Seam, subito imitati da Harry
e Ron,
ancora in stato confusionale ed in perenne lotta contro il lato
animalesco che
è in loro, che non chiede altro che prendere a pugni in
faccia e calci il culo
il ragazzo di cui sono innamorata.
Così,
le
altre ragazze, alzando le spalle come a dire “A questo
punto…” si sono
sistemate in piedi e Hermione, Ginny, Luna, Calì e Lavanda,
si sono affrettate
dietro i loro ragazzi o amici.
Ho
intercettato anche uno sguardo non precisamente amichevole di Malfoy,
che
puntava sul punto del mio polso intorno al quale si chiudeva la mano di
Seamus,
ma un mio sguardo supplicante ed uno inviperito della maggiore delle
Greengrass
gli hanno impedito di alzarsi, e complicare la situazione.
Ed eccoci
qui.
In una
classe, momentaneamente vuota, chi seduto per terra, chi su un banco,
chi su
una sedia, chi poggiato al muro.
Io mi sono
sistemata a gambe incrociate su un banco, mentre Dean e Seamus mi si
sono
parati dinanzi a braccia conserte, troppo nervosi per sedersi.
Dopo
l’esortazione, fredda e pungente, di Seamus, è
davvero ora che mi decida a
parlare.
<<
Mi
sembra che Gossip Girl e Barbie abbiamo parlato di me già
abbastanza… >>
rispondo, cercando di temporeggiare.
Sento gli
sguardi dei miei amici tutti su di me.
Quello di
Seamus, Dean e Neville incazzato e scioccato, quello di Ron esasperato,
quello
di Harry indecifrabile, quello di Luna leggermente stupito, quello di
Lavanda,
Calì, Hermione e Ginny incoraggiante e confortante.
Ma io sono
agitata lo stesso.
<<
Sappiamo quello che hanno scritto quelle due…
>> esclama Neville, con
voce meno lapidaria di Seamus << …ma noi
vogliamo ascoltare la tua
versione dei fatti. Crederemo solo
a
te. Tu e Malfoy state insieme? >>
Oh, perfetto.
L’unica
domanda a cui non ho risposta, ecco che me la pongono per prima.
Davvero, davvero, ottimo.
<<
Non lo so. >>
Brava Kiki.
Perfetta
retorica…
<<
Come diavolo ti è
saltato in testa di
avvicinarti ad un essere viscido ed infimo come Draco Malfoy?!
>>
Dean.
Ah no.
Quella di
prima non era l’unica domanda a cui non so rispondere.
<<
Non lo so. >>
<<
Come è potuto succedere un casino
del
genere? >>
Seamus.
<<
Non lo so. >>
Va bene,
okay.
Ci sono
varie cose che ignoro.
<<
Kiki… >> mi chiama Luna, l’unica
divertita in questa stanza <<
…c’è
qualcosa che sai in tutto questo
macello? >>
Abbozzo un
sorriso.
Guardo
Harry, e Lui fa lo stesso.
Mi decido.
<<
Che mi sono innamorata di Malfoy. >>
Harry
sposta gli occhi dai miei, Ron li alza al cielo piuttosto nervoso,
Neville li
spalanca, insieme alla bocca e Seamus e Dean sembrano incazzarsi ancora
di più.
<<
Malfoy?! >>
<<
Cazzo, Kiki, ti rendi conto dell’eresia
colossale che hai appena detto?!?!
>> si arrabbiano, mentre tutti gli altri restano in
disparte nella
discussione.
<<
Malfoy?! >>
<<
Tesoro, stiamo parlando del Furetto! Quella testa di cazzo che hai
passato
sette anni della tua vita di strega ad odiare e disprezzare! Quel
coglione che
non ha fatto altro che ferirti ed insultarti! >>
<<
Malfoy?! >>
<<
Ha
anche preso il Marchio, Santo Godric! È uno schifoso
Mangiamorte! >>
<<
Malfoy?! >>
<<
I
suoi genitori sono tra le famiglie più corrotte e Oscure del
Mondo Magico, e
tu, al momento, sei in cima alla loro lista di quelli che vanno fatti
fuori!
>>
<<
Malfoy?! >>
<<
Per non parlare del fatto che siamo nel pieno di una Guerra, e
l’ultima cosa
che tu dovessi fare era quella di innamorarti di un Mangiamorte!
>>
<<
Malfoy?! >>
<<
E
poi è davvero odioso! È vanitoso, borioso,
viziato, schifosamente convinto, incivile,
maleducato, arrogante, stupido, egocentrico, Serpeverde, malvagio,
subdolo,
machiavellico, calcolatore, infimo, perfido, idiota
e…l’ho già detto Serpeverde?
>>
<<
Malfoy?!
>>
<<
Insomma, BASTA! >>
Sbotto,
chiudendo gli occhi per un istante, e irrigidendo ed aprendo
leggermente le
dita delle mani.
Zittisco
Seamus e Dean, che stavano sottolineando tutte le mie tesi a favore
dello “Stai
lontana da Lui”, e Neville, che continuava a ripetere il suo
cognome come una
mantra insopportabile.
Inspiro ed
espiro, per calmarmi, e, aprendo gli occhi, noto come tutti, adesso,
pendano
dalle mie labbra.
Il
più
serio di loro è Harry.
<<
Lo
so, che tutta questa storia con Draco Malfoy è sbagliata. Ma
non posso farci
niente, okay? Credete davvero che era mia intenzione innamorarmi di
Lui?! No di
certo! Ma è successo, e non posso farci nulla! Certo, potrei
allontanarlo da me
per sempre, ed ignorare ciò che è successo sino
ad adesso… >> vedo gli
occhi dei ragazzi illuminarsi, tranne quelli di mio fratello, che
esamina ogni
cambiamento di espressione del mio viso con una attenzione maniacale
<<
…ma non voglio
farlo… >>
Delusione
generale.
<<
…Ho messo in conto tutto quello che avete detto a suo
sfavore, prima di
decidere di…frequentarlo,
ecco. E su
una cosa vi sbagliate di grosso. Lui non
è.. >>
Nella foga
del discorso, sento le mie gambe raddrizzarsi, ed issarmi sul pavimento.
Mi alzo in
piedi, e li guardo decisa.
<<
…un Mangiamorte. È passato dalla nostra parte,
ormai. So perfettamente che è
difficile, quasi impossibile, accettare una cosa del genere. Non siamo
ufficialmente fidanzati, non andremo a convivere finita la Scuola,
ed il matrimonio ad
inizio Giugno è un’immensa cazzata. Ma io lo amo
sul serio, esattamente come
adoro voi. Vi prego, non chiedetemi di scegliere, oppure di dividermi
in due.
>>
Altro
silenzio.
Mio
fratello resta sempre con quella maschera impenetrabile al posto del
viso, Ron
sempre con quell’espressione esasperata, e Seamus, Dean e
Neville sempre più
incazzati.
Volgo lo
sguardo verso le ragazze.
Hermione e
Ginny mi abbozzano un sorriso incoraggiante.
Cerco di
fargliene un altro di risposta, ma le mie labbra si rifiutano di fare
alcun
movimento all’insù.
E se
davvero i nostri rapporti finissero nel cesso?
E se
davvero decidessero di non accettare il fatto che una loro amica sia
innamorata
del Principe delle Serpi?
E se
davvero mi chiedessero di scegliere?
Cosa farei?
Ho sempre
pensato, e continuo tutt’ora a farlo, che senza i miei amici
sarei perduta.
Sono la mia
famiglia, il mio mondo, la mia vita, il mio tutto.
Grazie a
loro, grazie al mio adorato Harry, ho sopportato 17 anni nei panni di
me
stessa, portando sulle mie fragili spalle il cognome Potter.
Mentre per
il resto del Mondo Magico ero una Leggenda, la Ragazza
che è
Sopravvissuta, la Prescelta,
la
Salvatrice
del Mondo Magico, con loro potevo restare semplicemente Kiki.
E credo sia
questo che mi ha impedito di impazzire, o di morire terrorizzata.
Non
rinuncerei a loro, a nessuno di
loro,
per tutto l’oro del mondo.
Ma,
dall’altro lato c’è Draco.
Non so come,
in pochi mesi mi si è insidiato dentro, fin nelle viscere.
Ha
attaccato tutto, del mio corpo.
Prima la
parte visibile, poi quella più interna.
Mi è
entrato nelle viscere, nello stomaco, nei polmoni, nel cuore,
nell’anima.
Ed ho la
netta impressione che niente di tutto ciò possa
più funzionare decentemente senza
di Lui.
Non voglio
rinunciare nemmeno a Lui, non adesso che le cose sembrano andare bene
tra noi,
non adesso che ho finalmente accettato di amarlo e che, con mio sommo
stupore e
con mia immensa gioia, ho scoperto di essere da Lui corrisposta.
Sono
riuscita a fare breccia nel cuore di ghiaccio di Draco Malfoy.
Vi sono
prepotentemente penetrata.
E non ho
intenzione di uscirne.
Ma ecco che
ritorno al punto di partenza.
<<
E
Lui? >>
Alzo lo
sguardo dal pavimento, sobbalzando leggermente.
Persa nelle
mie riflessione, quando Dean ha improvvisamente esclamato quelle due
semplici
sillabe, il cuore ha fatto un piccolo balzo per lo spavento.
Lo guardo
dubbiosa, non capendo a cosa si riferisca.
<<
Lui cosa ne sa di tutto questo? Abbiamo capito tutti, ormai, che
avevate o
avete una tresca. E tu lo ami. E Lui? >>
Un lampo di
comprensione mi attraversa lo sguardo.
<<
Bè…mi…mi ha
detto…che…che anche Lui è innamorato
di me. >>
Altro
stupore, per quanto riguarda gli unici quattro, Seamus, Dean, Luna e
Neville,
che non ne erano al corrente.
Seamus si
esibisce in uno sbuffo sarcastico.
<<
Ma
per favore! Malfoy non può amare!
Con
quale cuore dovrebbe farlo?
>>
Questo non
doveva dirlo.
Indurisco
lo sguardo.
Adesso mi
sto innervosendo.
<<
Non potete giudicare una persona di cui non sapete un cazzo. Certo che
può
amare. E lo fa. Con me.
>>
Che strano.
Sorvolando
sull’ inusualità del discorso, che mi vede
prendere le difesa del Principe
delle Serpi, la cosa che mi lascia incredula, è il fatto di
stare affermando
con così tanta convinzione il fatto che Malfoy mi ami.
Insomma, mi
ci è voluto un bel po’ per carpire a pieno il
significato di quel suo “Ti amo
anche io bambolina”, ed ancora di più per
convincermene a pieno.
Non ho mai
avuto tutta questa fiducia in me stessa, in tutta questa faccenda.
Mi dicevo
“Chi sono io per aver sciolto quell’iceberg di
uomo?”.
Ed infatti,
in genere, erano Hermione e Ginny che mi ripetevano “Malfoy
ti ama!”, giusto
per evitarmi la spiacevole situazione dello scordarmelo.
E adesso,
invece, sono io che lo ripeto ad altri, per convincerli.
E la cosa
bella, è che mai sono
stata più
sicura di quello che dico.
Anche a
costo di sembrare egocentrica.
<<
Va
bene, ma, Kiki, devi anche pensare che… >>
inizia a ribattere Seamus,
prima di essere interrotto.
No, non da
me.
<<
Ehi… >> sillaba Harry, guardando i nostri
amici uno ad uno, con sguardo
deciso e serio << …avete scordato di fare la
domanda più importante di
tutte. >>
Si gira
verso di me, e sembra volermi scrutare l’anima, con lo
sguardo profondo che mi
rivolge.
E,
conoscendo mio fratello, sono più che certa che ci riesca.
<<
Sei felice? >>
Senza
nemmeno pensarci due volte, annuisco.
Mantenendo,
però, la stessa serietà di Harry.
<<
Perfetto.. >> conclude <<
…questa è l’unica
cosa importante. Discorso chiuso. >>
Ed esce
dalla stanza, lasciandoci tutti, per l’ennesima volta in
pochi minuti, in un
silenzio carico di tensione.
Un giorno
me lo dovranno spiegare.
Perché?
Perché
i
Potter, ogni volta che sono un po’ giù di morale,
o hanno voglia di starsene
per i fatti loro, devono divertirsi a salire ottomila piani di scale?
Che
cos’ha
di tanto attraente la Torre
di Astronomia?
Ammetto
che, come luogo per starsene in tutta pace e tranquillità
è ottimo.
Ma, insomma,
vogliamo parlare della fatica immensa che si fa per arrivarci?!
Svoltando
l’ultimo angolo di scale, sento il venticello primaverile
scompigliarmi i
capelli, solleticarmi il viso, e asciugare quel po’ di sudore
che mi imperlava
la fronte, a causa delle fatiche che le mie povere gambe hanno dovuto
sopportare per raggiungere il mio ragazzo fino qui.
Ero certa
di non sbagliarmi quando, usciti dall’aula della resa dei
conti, non trovando
più Harry in Sala Grande, ho ipotizzato che si fosse venuto
a rifugiare qui
sopra.
Ho
scambiato uno sguardo eloquente con Kiki, Ginny e Ron, ho riempito un
piatto
delle prima pietanze che mi sono capitate a tiro, e mi sono
scapicollata fino
qui.
Ed avevo
ragione.
Seduto sul
solito cuscino morbido e rigorosamente rosso,
con le gambe piegate e le braccia poggiate sulle ginocchia, il profondo
e
stupefacente sguardo puntato sull’orizzonte, ed i capelli
neri, perennemente
disordinati, scompigliati dal vento, c’è Harry
Potter.
Il mio Harry.
<<
Va
bene che devi tenerti in forma per conservare la tua immagine di
“Bello e
Impossibile”, ma saltare i pasti fa molto male. Te
l’ha mai detto nessuno?
>>
Si gira
verso di me, che avanzo tranquilla, vittima di un leggero affanno a
causa di
quelle maledette scale, verso di Lui.
E mi
sorride.
Devo
stringere in modo spasmodico le dita contro il bordo del piatto, per
non farlo
cadere.
Quanto sei
bello amore mio…
Mi siedo
accanto a Lui, ricambiando il sorriso, e porgendogli il piatto, che
prontamente
afferra.
<<
Sai Herm, sono in queste occasioni che mi convinco sempre
più di amarti alla
follia.. >> sillaba, addentando una coscia di pollo.
Rido, sia
per la sua frase, sia per il modo buffo in cui sta mangiando,
sporcandosi tutte
le labbra.
<<
Non sapevo che bastasse così poco per arrivare al suo cuore,
signor Potter…
>>
<<
Se
mi offri una sigaretta, dopo questo abbondante pasto…
>> altro morso.
Altra macchia sulle labbra. <<
…sarò tuo per l’eternità.
>>
Sempre
sorridendo, afferro un fazzoletto dalla tasca del mantello, con una
mano gli
allontano dalla bocca il cibo, e con l’altra gli pulisco le
labbra.
Con
studiata lentezza.
<<
Mi
conviene offrirti un pacchetto intero, allora. >>
Mostra il
suo divertimento, mentre faccio Evanescere il fazzoletto sporco, ed
afferro una
patatina dal piatto.
La metto in
bocca divertita, mentre Lui non mi stacca gli occhi di dosso.
<<
Le
patate oggi sono più buone del solito…
>> commento, prima di afferrarne
un’ altra, ed avvicinarla alle sue labbra <<
…dovresti provarle. >>
Le
dischiude, guardandomi malizioso, e si lascia imboccare dalla
sottoscritta.
Ma, prima
che potessi allontanare la mano dal suo viso, prende le mie dita tra le
labbra,
graffiandole leggermente con i denti.
Il suo
gesto mi fa il solletico, tanto che esplodo in una genuina risata, ma,
nel
contempo, mi eccita da morire.
Ma non lo
do a vedere.
Credo.
Ride anche
Lui, gustandosi la sua patatina in modo lento e critico.
Poi, mi
guarda negli occhi e commenta:
<<
Già. Davvero ottima. Stasera dobbiamo passare dalle cucine e
fare i nostri
complimenti agli Elfi. >>
Lo guardo,
sognante.
<<
Si, dovremmo decisamente! >>
Mi guarda,
in modo strano e molto preso.
Poi,
poggiando velocemente il piatto sul pavimento accanto al suo sedere da
favola,
mi attira a se, e mi bacia.
Non so cosa
abbia pensato pochi secondi prima, ma so cosa quei pensieri hanno
scatenato in
Lui, adesso.
Urgenza.
E
desiderio.
Mi sta
baciando in modo dolce e frenetico insieme, attirandomi a se con foga.
Ed io
certamente non lo respingo.
Anzi.
Cerco di
rispondere al bacio con la stessa passione che ci sta mettendo Lui,
cercando la
sua lingua come una disperata, e giocandoci in modo lascivo.
Staccandosi
da me per riprendere fiato, mi morde leggermente il labbro inferiore.
E lo sa che
è una cosa che adoro.
<<
Sei…sei stato bravissimo, prima. >>
Sorrido
sulle sue labbra, mentre, il più lentamente possibile ci
allontaniamo.
Ma Lui,
sentendo questa frase, non fa altro che rabbuiarsi.
<<
Già…davvero bravo. >> sussurra, con
la voce carica di risentimento.
Il contatto
fisico tra le nostre pelli si interrompe del tutto, mentre Harry
ritorna
nell’esatta posizione in cui l’ho trovato pochi
minuti fa.
Sembra che
gli sia anche improvvisamente passata la fame, da come non degna
più nemmeno di
un minuscolo sguardo il piatto pieno di cibo accanto a Lui.
Ma io non
mi do per vinta.
Mi avvicino
al suo corpo, fino a che i nostri fianchi entrano in stretto contatto,
come
anche le nostre gambe, ed inizio a carezzargli i capelli lentamente.
<<
Che hai? >> gli chiedo, con voce bassa, tenera e
preoccupata.
Senza
fermare le mie dita tra i suoi capelli.
Inizialmente
non mi risponde.
Ma poi,
senza staccare gli occhi dall’orizzonte, si decide.
<<
Lo
sai… >>
Oh, certo
che lo so amore mio.
Ti conosco
come le mie tasche.
Ma voglio
sentirtelo dire ad alta voce.
<<
Sono due giorni che Gossip Girl non parla più di noi due sul
suo insulso
giornale? >> ipotizzo.
Scuote la
testa.
<<
Non ti piaceva una delle foto del servizio fotografico? >>
Ancora
segno di diniego.
<<
Barbie, nell’elogio della tua bellezza, ha dimenticato di
fare apprezzamenti
sulla parte di te che più ti piace, ovvero il tuo
fondoschiena? >>
Sorride,
scuotendo il capo.
<<
E
allora… >> concludo io, con la voce piena di
sarcasmo << …non ho
proprio idea di cosa ti turbi. >>
Senza
smettere di sorridere, e di guardare il cielo, si rassegna.
<<
Ho
fatto la mia parte di bravo fratello, con Kiki. Ma non riesco ancora ad
accettare di doverla condividere con Malfoy. >>
Oh!
Finalmente!
Ce
l’ha
fatta ad ammetterlo a voce alta!
Mi limito a
sorridere comprensiva.
<<
Insomma è una cosa che non riesco a tollerare!...
>> continua,
riscaldandosi sempre di più << ...davvero, non
ci riesco! Specialmente
dopo il nuovo compito che i Mangiamorte gli hanno affidato.
>>
Eccoci
arrivati al clou delle sue preoccupazioni.
Ma io
continuo a restare in silenzio.
<<
Lo
so, lo so. Me lo hai detto anche tu. Lui la ama e non le farebbe mai
del male.
Ma il bello è che glielo ha
già fatto!
E poi, ditemi quello che volete, ma non mi fido di una Serpe infima
come
Malfoy… >>
Su questo
non posso dargli torto.
Insomma,
abbiamo passato sette anni ad odiarci, ed adesso si pretende che
riponiamo in
quella Serpe tutta la nostra fiducia?
Assurdo.
Ed infatti,
non è di Malfoy che mi fido.
<<
Sono preoccupato per Lei. La Scuola è
quasi finita. Dobbiamo iniziare a pensare seriamente
al nostro futuro, ad una
Casa, ad un lavoro, alla persona che vogliamo accanto quando il mondo
adolescenziale ci sbatterà fuori a calci in culo. Che
intenzioni ha Malfoy?
Continuare la sua storia con Kiki anche quando saremo fuori di qui? E
se non la
pensa così, almeno è consapevole di quanto
starà male mia sorella, quando non
si rivedranno più? >>
Dio.
Non voglio
nemmeno pensare alla mia vita, quando questo piccolo sogno chiamato
Hogwarts
sarà concluso…
<<
Loro non ci pensano a queste cose! Ma io si! E vedere mia sorella
distrutta e
trasformata in un pezzo di ghiaccio per colpa di quel bastardo
è sufficiente
già per una volta. Non so cosa farei, se la vedessi soffrire
di nuovo in quel
modo, per Malfoy. Se c’è qualcuno che merita di
essere felice è la mia Kiki…e
non so quanto il Furetto possa farlo. >>
Fine.
The end.
Prende
fiato, dopo il suo sfogo isterico.
Ed io
continuo ad accarezzargli i capelli.
Adesso,
Hermione, tocca a te.
<<
C’ho pensato anche io. A tutto quello che hai detto. E la mia
mente da
So-Tutto-Io ha delle risposte per tutte le nostre
preoccupazioni…. >>
Sorride, al
sentirmi nominare da sola “So-Tutto-Io”.
<<
Primo. Dobbiamo considerare il fatto che tua sorella non è
una bambina, Harry.
E tu non sei James. Lo so che la adori, come un padre fa con sua
figlia, e che
ti senti in dovere di proteggerla ma…hai anche tu 17 anni
come Lei. >>
Finalmente,
si gira a guardarmi.
E trovo i
suoi occhi talmente stupendi, che quasi mi dimentico cosa stavo per
dire.
Ho detto
“quasi”.
<<
Secondo. È normale non fidarsi di Malfoy. La fiducia
è una cosa che va
guadagnata e si costruisce con gli anni. Nemmeno io mi fido. Ma sono
tranquilla, riguardo il compito di uccidere Kiki…
>>
Quel verbo, e quel nome, accostati insieme, hanno il
potere di spaventarlo.
Tanto che
si irrigidisce per un attimo.
<<
…Perché, se Lei dice che non
c’è pericolo, vuol dire che non
c’è. È esattamente
uguale a te, venderebbe il suo corpo come carne da macello, se servisse
a
salvare gli altri, ed è affetta dalla tua stessa mania di
fare l’eroe suicida…
>>
Abbozza un
altro
sorriso.
<<
…Ma non è una sprovveduta, ed alla sua vita ci
tiene. Non vedo perché dovrebbe
essere così poco interessata al nuovo compito di Malfoy, se
le cose dovessero
essere preoccupanti. E poi, sorvolando l’amore che il Furetto
prova per Lei,
non si azzarderebbe mai a compiere un omicidio tra le mura di Hogwarts.
Sa che
gli saremmo tutti addosso in men che non si dica. E che per Lui sarebbe
la
fine. >>
Vedo un
lampo maligno attraversargli gli occhi.
Ammetto
che, per un secondo, mi ha fatto paura.
Ma è
Harry.
Non posso
spaventarmi dinanzi al mio ragazzo…
<<
Per quanto riguarda la fine della Scuola e il resto…siamo
tutti spaventati.
Quando lasceremo per sempre Hogwarts, sono certa che ognuno di noi
abbandonerà
qui un piccolo pezzo di anima. Ed anche Malfoy e Kiki lo sanno. La loro
storia
è piena di interrogativi, ma non è un valido
motivo per non viverla. Non adesso
che si sono finalmente dichiarati, e che il Furetto sembra comportarsi
meno da
coglione. E nessuno rinuncia ad una cosa bella, solo per paura del
dopo.
Nessuno si pente di quello che ha fatto, se quando lo ha fatto era
felice….
>>
E con
questa mia frase ad effetto, sento di aver alleggerito la tensione.
Perché
Harry scoppia a ridere, trascinando me con Lui.
<<
Adesso ci mettiamo anche a rubare gli aforismi da Jim Morrison, eh?
>> mi
prende in giro, in riferimento alle ultime parole da me pronunciate.
Annuisco,
sempre ridendo, mentre Harry mi attira a se, e mi abbraccia.
<<
Per quanto riguarda l’accettare il fatto di avere il
biondastro sempre tra i
piedi… >> sussurro al suo orecchio
<< …basta concentrarsi sulla
felicità di Kiki. Credimi, funziona…
>>
<<
E
girarsi dall’altra parte quando si baciano…
>> aggiunge Harry, pungente.
Poi,
improvvisamente cambia tono, diventando malizioso.
<<
…E
soprattutto, ogni volta che sentirò l’impellente
desiderio di picchiarlo, mi
basterà correre dalla mia ragazza e baciarla.
L’unica cosa che riesce a farmi
dimenticare anche l’odio per
quell’idiota… >>
Mi stringo
nel suo abbraccio ancora di più, sospirando.
<<
Credo davvero che avrò le labbra piuttosto impegnate,
allora, d’ora in poi…
>>
<<
Puoi giurarci… >> sussurra, prima di prendermi
il viso tra le mani, e
baciarmi con la stessa passione e lo stesso desiderio di prima.
Felice,
ricambio il suo desiderio.
Si, lo
sento decisamente più rilassato sotto il mio tocco.
Dischiudo
le labbra, solo per Lui, e lo lascio entrare anche in questa parte di
me.
Come se Lui non
fosse ovunque….
Come se ormai
Lui non fosse una
parte integrante di Hermione Granger…
<<
Come sono belli! >>
<<
Che teneri! >>
<<
Che ninfomani! >>
<<
Ron! >>
<<
Che c’è? Non vedete che sono prossimi ad una sana
scopata? E non vi siete
accorti che ultimamente non fanno altro? >>
<<
Che fratello buzzurro che mi ritrovo! Se due si stanno baciando, non
è detto
che poi debbano obbligatoriamente finire nudi a rotolarsi da qualche
parte…
>>
<<
Credetemi, ragazze mie, quando vi dico che nella testa di Harry
è proprio così!
>>
<<
E
tu cosa ne sai di quello che passa nella testa di mio fratello?
>>
<<
Come “Cosa ne so”?! E’ il mio migliore
amico, no? E poi sono un uomo anche io…e
a noi basta una stretta di mano, per far nascere film erotici nella
nostra
mente! >>
<<
Dio, che menti perverse! >>
<<
Si, si…fate le finte
innocentine voi,
mi raccomando! >>
<< Non si tratta di fingere, Ronnie… ma
semplicemente di non metter su un
film porno per un semplice sguardo! >>
<<
Certo, certo. Come no. >>
<<
Salve ragazzi. No, non preoccupatevi, non scusatevi per averci
interrotto. Non
è un problema. >> pronuncia Harry sarcastico,
facendoci ridere tutti e
cinque.
Al suono di
quelle voci, sono stata costretta ad abbandonare le gustose labbra del
mio
ragazzo, per far entrare nel mio campo visivo i miei migliori amici di
sempre.
Ron, Ginny
e Kiki.
<<
Ehi amico… >> lo chiama Ron <<
…quello non lo mangi? >>
chiede, in riferimento al piatto ancora pieno di cibo che avevo portato
ad
Harry.
Tutti e
quattro ci ritroviamo a scuotere la testa, rassegnati ormai
all’eterna fame di
Ron, mentre il mio ragazzo gli da il permesso di ingozzarsi quanto
vuole.
Un sorriso
enorme appare sul viso di Weasley, uno di quei sorrisi che non possono
fare a
meno di contagiarti, e che ti fanno sentire leggeri come una piuma,
mentre si
fionda sulle pietanze, addentando il pezzo di pollo mezzo morso da
Harry.
Ginny gli
lancia uno sguardo schifato, prima di venire a sedersi accanto a noi,
insieme a
Kiki.
Harry
divarica le gambe toniche, facendomi inserire in mezzo ad esse, e
facendomi
poggiare il capo e la schiena al suo petto.
Mi sistemo
abbastanza comoda, con una mano intrecciata alla sua, ma queste sono
esattamente quelle situazione in cui piango l’assenza di una
bella pancetta
morbida su Harry.
<<
Allora… >> inizio, rivolgendomi ai nuovi
arrivati, che si sono già
comodamente sistemati su un altro cuscino rosso appena fatto Evanescere
<< …siete saliti fino qui per una sigaretta,
oppure perché sapevate di
trovarci? >>
<<
La
sceconfa…
>> sillaba Ron, con
la bocca piena di cibo.
Harry
scoppia a ridere, alla visione dei meandri delle fauci del suo migliore
amico,
ma noi ragazze emettiamo versi schifati, che ci si riflettono in volto.
<<
Credo che quel maiale di mio fratello… >>
comincia Ginny, guadagnandosi
un dito medio alzato al cielo dal suddetto maiale <<
…intendesse dire “La
seconda”. >>
<<
E
siamo stati in grado di trovarvi anche senza la Mappa
del Malandrino…
>> spiega Kiki orgogliosa, inchinandosi divertita al
nostra applauso.
<<
…E
tutto questo… >> continua, iniziando a tirar
fuori qualcosa dalla tasca.
<<
…Per consegnarti… >> apre il palmo
della mano, nella quale è adagiato un
oggettino piccolissimo, che, colpito dalla Bacchetta di Ginny, che
l’aveva già
a portata di mano, inizia ad ingrandirsi e a tornare a grandezza
normale.
<<
…Il Premio di Miglior Fratello del
Mondo.
>>
Tra le
dita, adesso, la mia migliore amica stringe una coppa Rossa e Oro,
ovviamente,
con il gambo formato da intricati intrecci di cristallo, dei colori
sopraccitati, che reggono un calice leggermente a campana, rosso rubino
con
decorazioni raffinate in oro.
Dello
stesso colore è la scritta in corsivo che completa
l’opera.
“Best Brother”.
Harry
spalanca gli occhi, puntandoli in quelli della sorella.
La quale fa
spallucce, e spiega:
<<
In
realtà era un semplice bicchiere preso dalla Sala
Grande…ma Gin mi ha aiutato a
Trasfigurarlo leggermente. Puoi spacciarlo per vero rubino e vero oro,
se vuoi…
>>
Al che, sia
io che il mio ragazzo, scoppiamo a ridere.
Di nuovo.
Harry
prende la
Coppa
dalle mani della sorella, la bacia con molta enfasi, e la alza al
cielo, nel
tipico gesto alla
“Capitano-Potter-Ho-Appena-Vinto-La-Coppa-Di-Quidditch”.
E adesso
è
il turno di Kiki e Ginny di ridere.
Ron?
Lui
è
troppo impegnato a mangiare.
<<
E
comunque… >> aggiunge Kiki <<
…l’idea è di Ronnie, quindi…
>>
Io ed Harry
ci voltiamo verso di Lui, che sta appunto addentando una patatina.
Sentendosi
osservato, fa una faccia dubbiosa e chiede:
<<
Cosha sc’è?
>>
Altro
divertimento, mentre vedo Harry ringraziare con lo sguardo il suo
migliore
amico.
<<
E, siccome tutti quanti sappiamo che non basta una stronzata come
questa per
ringraziarti a dovere… >> commenta Ginny,
infilandosi le mani, anche lei,
in tasca.
<<
…Ti abbiamo portate anche queste. Il tuo pacchetto ti
è caduto nell’aula dove
eravamo prima. Immaginavamo tu fossi disperato. >>
E
porge ad Harry un pacchetto di sigarette, alla quale Lui risponde con
una
faccia fintamente commossa.
<<
Grazie, ragazze…non lo dimenticherò mai.
>>
<<
Ehi! E a Ron non si offre una sigaretta?! >> si lamenta
il rosso accanto
a noi, adesso tornato a parlare in modo normale, grazie ad un verbo di
cui
probabilmente ha appena appreso il significato.
“Ingoiare”.
<<
Prendetene tutti, ragazzi… >> informa Kiki,
rivolta anche a me che stavo
appunto per accalappiare il mio pacchetto dalla tracolla
<< …queste
sigarette sono state appena fottute a Romilda Vane, quindi…
>>
Romilda Vane?
Quella
troia che cerca di mettere le mani addosso al mio ragazzo, circa tre
volte a
settimana, accompagnata da quella mandria di pecore arrapate che sono
le sue
amichette?!
Perfetto.
Mi
apro in un ghigno molto Serpeverde, mentre i cinque Cacciatori
soddisfano la
loro voglia di nicotina, grazie a quella sciacquetta.
Dalla
Bacchetta di Gin si accende una fiamma, utile per accendere le nostre
cinque
sigarette.
<<
Dedichiamo questo spreco di tabacco all’idiozia della Vane..
>> inizia
Kiki, facendoci sorridere << …che abbiamo
prontamente umiliato lo scorso
sabato! >>
La Ragazza
Sopravvissuta
soffia sulla fiammella che vortica sulla punta della Bacchetta di
Ginny, così
che cinque lingue infuocate si stacchino da essa, andando ad accendere
le
nostre sigarette.
E
mentre, su input di Ron, iniziamo a parlottare della relazione, sempre
meno
presunta, tra Gazza e Madama Pince, sento un sussurro provenire da
Kiki,
rivolto a suo fratello.
<<
Grazie. >>
E
di risposta riceve il mitico sorriso alla Harry Potter, capace di far
capitolare ogni donna, e sciogliere molti cuori.
Si,
si, compresa me.
Ma, in questa
nuova Battaglia, non
serviranno sorrisini e abbracci per fermare i Mangiamorte.
Ma…
Avada.
Kedavra.
<<
La Felix Felicis, conosciuta anche come Fortuna Liquida, se
preparata alla perfezione,
assume il colore dell’oro fuso, e dona, a chi la beve,
un’incredibile fortuna,
influenzando colui che la ingolla, ed il mondo a Lui circostante.
Tuttavia, dal
1734, quando furono scoperti usi impropri e spropositati di questa
Pozione,
specialmente durante battaglie o duelli minori, durante i quali, di
conseguenza, non poteva mai venir decretato un vincitore,
l’uso di questa
Pozione è tenuto strettamente sotto controllo dal Ministro
della Magia. Grazie
ad un Incanto praticato da Mago Merlino stesso, ogni qualvolta una
Felix
Felicis sia preparata, e, quindi, assunta, il possessore e la sua
ubicazione
saranno segnalati e registrati nell’ “Alb
Of The Lucky”.
I tempi di
preparazione della
Pozione, si aggirano intorno ai sei mesi abbondanti, ed i suoi
ingredienti
sono… >>
<<
Che palle! L’ho anche presa, la Felix
Felicis! Possiamo evitare di studiarla?! Ti
posso elencare i
suoi effetti a memoria! >>
<<
Okay, perfetto. Immagino tu sappia anche dirmi come
si prepara, allora! >>
<<
E che ne so, io! L’ho semplicemente vinta, no?
>>
<<
Oh, perfetto, allora. È esattamente questo che scriverai
all’esame, alla
domanda sulla Felix. “Spiacente,
l’ho
solo assunta questa Pozione, non l’ho mica preparata io!
Chiedete al professor
Lumacorno, lui me l’ha data come premio! ”
>>
<<
E se scrivessi “Vedi Hermione Granger”
sul mio foglio, credi che qualcuno la
prenderebbe male? >>
<<
Harry Potter, sei un’idiota. >>
<<
Grazie. Ti amo anche io. >>
Ridiamo.
Anche
se devo ammettere che l’idea di scrivere “Vedi
Hermione Jane Granger” sul mio foglio d’esame non
sarebbe poi tanto male.
Avrei
un Eccezionale assicurato.
Siamo
in Sala Comune, seduti sulle nostre solite poltrone
preferite vicino al camino, noi Cacciatori, mentre Hermione ci
costringe a
studiare sodo da quando siamo scesi dalla Torre di Astronomia.
Ultimamente
i compiti da fare nel nostro tempo libero,
assegnatici in genere senza alcun ritegno a tonnellate, sono
decisamente
diminuiti, per lasciare spazio al ripasso dei vecchi argomenti.
Ripasso
che, ovviamente, tutti quanti, o meglio quasi
tutti, disdegnano come se si
stesse parlando di Pustole Velenose.
Ma,
ovviamente, in quel “quasi” rientra anche Hermione
Granger.
Ve
l’ho già detto, no?
Si
è buttata a capofitto nello studio.
Trascinando
noi con lei.
<<
Oh insomma!... >> sbotta Hermione,
innervosita da qualcosa o qualcuno <<
…qualcuno aprisse quella dannata
finestra! >>
Tutti
e quattro ci voltiamo verso la fonte di fastidio
della nostra amica, per notare come due civette stessero
insistentemente
picchiettando con il becco contro il vetro, emettendo, in effetti, un
rumore
fastidioso, al quale prima, però, non ci stavo facendo caso.
Ed
Hermione non sembra essere l’unica a non poterne
più.
Infatti,
pochi secondi prima che la pazienza della riccia
arrivasse al limite, una ragazza del sesto anno, Josslyn, si era per
l’appunto
alzata dalla sua lettura solitaria, per andare ad aprire le ante della
finestra, in modo da far entrare le civette.
Una
candida come la neve, molto somigliante alla mia
povera Edvige, si dirige come un fulmine verso il Dormitorio Maschile,
mentre
quell’elegante gufo reale, dal piumaggio marrone scuro, vola
proprio verso di
me.
Lo
lascio appollaiare sul bracciolo della poltrona, dove
sono rannicchiata con le gambe sotto il sedere, e, scambiandomi sguardi
incuriositi con i miei amici, afferro il biglietto dalla zampina che mi
porge.
Dormitorio
Serpeverde.
La
stanza la
conosci.
Ti
aspetto,
bambolina.
Solo,
non
metterci molto.
Non
so per
quanto tempo Blaise e Theo riusciranno a tenere a bada Marie, Tracey e
company….
D.L.M.
Oh,
bè.
Credo
davvero che la Felix Felicis
potrà aspettare…
Dio.
I
Sotterranei sono davvero inquietanti.
Specialmente
di domenica sera.
È
da poco passato il coprifuoco, per noi del Settimo
Anno, ma ho portato il Mantello dell’Invisibilità
comunque.
Non
si sa mai, chi potevo incontrare.
Ho
incrociato Aberforth, mentre venivo qui, infatti.
Fortunatamente
era Lui, e non un altro professore scassa
palle.
Mi
ha detto “Sempre gironzolando tu, eh? Dove sono i tuoi
degni compari?”.
Non
ho fatto nemmeno in tempo a finire la frase “Vado in
un posto che loro non frequentano spesso…” che ha
subito tratto le sue
conclusioni, esibendosi in una risata sguaiata e commentando:
“Stai andando dal
tuo ragazzo, eh? E brava la nostra Kiki…ma,
poiché sono pur sempre un
professore, ti avverto: chiudetevi nella sua stanza, e non farti
trovare in
giro fino a domattina! E non tollero occhi semichiusi nella mia ora di
lezione
mi raccomando! Per ronfare c’è Storia della
Magia!”.
Si.
Decisamente
un professore fuori dalle righe.
È
andato via che ancora rideva, mentre la mia pelle
diventava sempre più rossa.
Che
figura di
merda…
<<
Bambolina, non sapevo bastasse semplicemente
pensarmi per farti diventare rossa come un Weasley…
>>
Sobbalzo.
Persa
tra i miei imbarazzanti ricordi, non mi ero accorta
di essere praticamente arrivata.
Pochi
metri separano me, e il Ritratto del Serpente,
appoggiato al quale c’è Draco Malfoy,
probabilmente in mia attesa.
Gli
aderenti pantaloni grigi, la camicia bianca con le
maniche leggermente alzate, le scarpe di classe, i capelli biondissimi,
e gli
occhi grigi profondi vanno a formare la figura del ragazzo
più bello che abbia
mai avuto il piacere di gustare con lo sguardo.
Poi,
ragazze, ovviamente sono gusti.
Ed
ammetto che il mio giudizio sia un po’ di parte.
<<
Chi ti dice che ti stessi pensando? >>
ribatto, arrivando in prossimità del suo corpo, e
guardandolo irritata.
Si
esibisce nel suo più sexy ghigno, alzando le
sopracciglia.
<<
Ma come, bambolina, non sono sempre
nei tuoi pensieri? >>
Si.
Si
che lo sei.
<<
Certo come no…ero leggermente rossa perché ho
appena fatto una figura di merda con Aberforth Silente…
>>
Si
stacca dal Ritratto, ed indietreggia leggermente,
sempre senza staccarmi gli occhi di dosso.
<<
Punizione? >> chiede, distrattamente.
Lo
guardo, con finta compassione.
<<
Oh, che dolce! Davvero credi che dei semplici
professori possano dare una punizione a Kimberly Potter?
Ingenuo… >>
Ovviamente
sto scherzando.
Se
ci sono delle cose che non mi sono mai mancate in
questa Scuola, queste sono proprio le ore passate in punizione.
Quest’anno,
come quelli passati.
Ride,
ed io resto imbambolata a guardarlo per un po’.
Sussurra
la
Parola d’Ordine al Ritratto, che si
spalanca per noi, mentre,
con me al seguito, entriamo nella sua Sala Comune.
<<
Bè, diciamo che è stato per colpa di una
punizione che ti ho avuta tra i piedi per ben tre mesi nella mia Sala
Comune.
Non è che tu sia proprio immune ai castighi…
>>
Gli
sferro un pugno leggero sulla spalla per avermi
praticamente definito una palla al piede, ma, sorridendo, evito di
aggiungere
altro.
Piuttosto
mi concentro sulla scena che mi si para davanti
nella Comune delle Serpi.
Ci
fissano tutti.
Chi
più spudorati, chi meno.
Ma
tutti, tutti,
con lo stesso disprezzo e disgusto negli occhi, rivolti alla
sottoscritta.
Se
c’è qualcosa che impedisce loro di attaccarmi in
massa
in questo preciso istante, è solamente il fatto che io sia
in compagnia di
Malfoy, ne sono certa.
Inoltre,
non vedo nemmeno la Dumont o la Davis…
Immagino
che Blaise e Theo le stiano seriamente
tenendo a bada da qualche parte…
Pensavo
stesse scherzando…
Degli
sguardi particolarmente cattivi arrivano dal
gruppetto di Kain Flitt, Lucian Bole e Derrick.
E
la cosa mi riempie di soddisfazione!
Mi
giro verso di loro, camminando per un po’ di spalle, e
gli dedico un sorriso gongolante che li fa infuriare ancora di
più.
Rivoltandomi
per camminare in modo normale, vedo Malfoy
osservarmi, fermo ai piedi delle scale.
<<
Che c’è? >> chiedo, innocentemente.
Lui
lancia uno sguardo ai suoi agguerriti Compagni di
Casa che, alle mie spalle, stanno confabulando in modo molto losco.
<<
Non ti conviene fare tanto l’arrogante con
loro…voglio ricordarti che restano pur sempre Serpeverde? E
non so fino a che punto
hanno ancora intenzione di obbedirmi, con te che li prendi per il culo
un
minuto si, e l’altro pure… >>
<<
Stai cercando di spaventarmi, Malfoy? >>
domando, con un sopracciglio alzato.
Non
mi risponde, si limita solamente ad afferrarmi per il
polso e, sospirando, condurmi fino alla sua stanza.
Apre
la porta della camera numero 7, del Dormitorio
Maschile di Serpeverde e, mentre io mi lascio cadere comoda sul suo
letto,
ormai di casa qui dentro, Lui si dirige verso il suo armadio, iniziando
ad
armeggiare con qualcosa all’interno.
Lascio
che i miei occhi vaghino lascivi sulla sua
schiena, certamente leggermente segnata dalle mie unghia, per poi
ridiscendere
lentamente verso il suo sedere.
Inclino
leggermente la testa.
Si.
Decisamente
un
fondoschiena perfetto.
Vederlo
così concentrato, però, mi fa ritornare in mente
una cosa.
Il
motivo per cui mi ha voluto qui.
Mi
ci sono scervellata per tutto il tragitto, ma
l’incontro imbarazzante con Aberforth, e la sua vista
idilliaca, me lo ha fatto
passare di mente.
Momentaneamente.
Sto
appunto per domandarglielo, quando si volta verso di
me, e la domanda mi muore sul nascere.
Ha
tra le mani un Pensatoio di argento, tempestato di
lapislazzuli.
E,
proprio al centro, incastonato su un serpente di
cristallo verde, una gemma nera a forma di M, riprende lo stemma della
Casata
dei Malfoy.
<<
E come sempre la tua famiglia non bada a spese…
>> commento, in riferimento ai numerosi galeoni spesi in
pietre preziose
che può vantare quel semplice oggetto.
Credo
che, se lo vendesse, potrebbe comprarsi tutto il
mio armadio.
Che,
modestamente, non è affatto piccolo.
Si
limita a sorridere della mia frase, mentre poggia
elegantemente il Pensatoio sulla sua scrivania, e si volta a guardarmi.
<<
Bene. Adesso tocca a te. >>
Alzo
un sopracciglio.
<<
Fare cosa? Far uscire dal nulla un Pensatoio che
vale quanto il mio conto in banca alla Gringott? >>
Ghigna.
Ma
scuote la testa.
<<
Avevi detto che avremmo rimediato, al fatto che
io ignoro praticamente tutto della tua vita. O, almeno, so soltanto
quello di
cui è a conoscenza tutto il resto del Mondo Magico. Ti sto
offrendo la
possibilità di farlo. >>
Lo
guardo un momento dubbiosa.
Davvero
mi ha fatto venire sino qui perché vuole conoscermi?
E
adesso cosa si aspetta?
Una
carrellata dei miei ricordi più importanti, nel quale
immergerci sgranocchiando pop-corn?
Guardo
il suo sorriso divertito, che al contempo non mina
del tutto la serietà delle sue intenzioni.
Si,
è decisamente quello che vuole.
Oddio,
effettivamente ieri notte, alla festa, quando stavamo
appunto parlando del fatto che entrambi non conoscevamo gran parte
della vita
dell’altro, Lui aveva sillabato un
“Domani..”, durante la mia argomentazione
“Dobbiamo porvi rimedio”.
Ma
non sapevo si prendesse, poi, proprio alla lettera.
Comunque,
mi alzo decisa dal letto, estraendo la mia
Bacchetta dall’apposita cintura-fodero.
Ma
prima, una domanda.
<<
E perché dovrebbe proprio iniziare dal film
“Kiki. Da mocciosa a donna.”? Perché non
assistiamo prima al grande spettacolo:
“Draco Malfoy. Da piccola peste, a famoso
rompipalle”? >>
Fa
spallucce.
<<
Mia la stanza, mia l’iniziativa, mio il
Pensatoio, mia la scelta. E quindi scelgo: “Potter. da
mocciosa a palla al
piede”. >>
Ragionamento
molto Serpeverde, devo riconoscerlo.
Sospiro,
e lascio cadere l’inutile dibattito.
Non
ho davvero voglio di restare qui a discutere con Lui.
Anche
perché non serve a niente.
La
spunterebbe comunque, con i suoi machiavellici
discorsi e giri di parole.
Avanzo
stizzita verso il Pensatoio sulla scrivania e,
scostando un po’ più in là il
biondastro con fare dispettoso, facendolo
ghignare, mi punto la Bacchetta alla tempia.
E
chiudo gli occhi.
Mi
concentro sui miei ricordi più importanti, facendone
cadere i bianchi e puri filamenti nel Pensatoio uno ad uno, beandomi
ogni volta
del leggero solletico alle tempie.
Resto
occupata in quest’operazione una manciata di
minuti, durante i quali, anche se non potevo vederlo, sapevo
perfettamente che
lo sguardo di Malfoy non si era scostato di un millimetro da me.
Riaprendo
gli occhi, infatti, vengo investita dal grigio
dei suoi occhi, rimanendo a fissarlo per un po’.
Poi,
mi decido, e sbotto, acida:
<<
Bè? Sbaglio, o avevi fretta di fare un certo
tuffo nel mio passato?
>>
Sorride.
<<
Non vedevo l’ora, bambolina…. >>
alza il
braccio, facendomi cenno di andare per prima <<
…Prima le signore.
>>
<<
Che gentiluomo… >> commento, inviperita.
Guardo
il Pensatoio.
Nel
suo interno vedo vorticare i ricordi più importanti
della mia vita.
La
maggior parte dei quali non propriamente gradevoli.
Sto
davvero riportando a galla i fantasmi del mio
passato?
Sto
davvero tornando al cospetto di quei ricordi che per
molte notti mi hanno tenuta sveglia, o mi hanno causato incubi?
Mi
giro nuovamente a guardare Malfoy.
Si.
Lo
sto facendo.
Insieme
a Lui.
Quindi,
una volta per tutte mi do una mossa.
Mi
chino verso il Pensatoio e, inspirando l’aria
circostante come se mi stessi tuffando in acqua, mi immergo nei miei
ricordi.
*
Sento
la
familiare sensazione di essere strattonata dalla vita, e quella di
cadere,
cadere nel vuoto, in una voragine senza fondo, senza sapere se e quando
la tua
caduta si arresterà.
Poi,
magicamente, ecco che la discesa finisce.
Ed
anche se,
secondo la forza di gravità, mi sarei dovuta sfracellare al
suolo, finisco ben
dritta in piedi, come se nulla fosse successo.
Volto
il capo
verso destra, giusto in tempo per assistere all’elegante
atterraggio di Draco.
Ci
guardiamo
intorno per un po’, Lui un po’ più
spaesato di me, fino a che un lampo di
comprensione gli attraversa lo sguardo.
<<
Siamo
a casa dei tuoi zii Babbani… >> constata.
Annuisco.
Si,
siamo
esattamente a Privet Drive.
Precisamente
nel giardino del numero 4.
Abbasso
lo
sguardo sulle mie dita, e le noto leggermente tremanti.
Presa
da un
impulso momentaneo, le muovo lentamente, sino a toccare il dorso della
mano di
Malfoy.
Come
di
riflesso, pochi istanti passano da questo minuscolo contatto, ed ecco
che le
nostre dita si intrecciano, come se è così che
sono state create.
Lo
guardo un
momento negli occhi, per poi trascinarlo con me sul lato destro del
giardino.
E
mi vedo.
Cioè…vedo
il
ricordo di me stessa.
Qui
potrò avere
circa otto anni.
Sono
sempre
stata mingherlina per la mia età, come anche Harry.
Magra,
ed anche
più bassa delle altre bambina del mio stesso anno.
Ho
i capelli
neri legati in due codine, fatte talmente male che credo proprio me le
sia
acconciate da sole, gli occhi verdi lucidi e tristi, e la cicatrice
sulla
fronte che, ancora non lo sapevo, avrebbe pesato come un macigno
più in là.
E
comunque si,
sto piangendo.
Fissando
con
rabbia la porta d’ingresso della casa, mentre un cespuglio
alle mie spalle sta
prendendo fuoco.
Per
colpa mia.
Malfoy
ghigna
leggermente alla vista della mini me, con le manine sporche di terreno
e quei
capelli leggermente da folle, ma si limita a quello.
Ancora
con le
mani intrecciate, e senza staccare gli occhi dalla me-ricordo, gli
spiego.
<<
Dudley
mi aveva appena rubato la mia palla rossa…per rompermi le
palle. Tipico di quel
grassone.. >>
Sogghigna.
Alzando
lo
sguardo, notiamo l’arrivo del piccolo Harry.
Anche
lui
magrolino e minuto. Con una felpa due taglie più grande e
più brutta di uno
degli abiti di Hagrid.
Ma
lui, al
contrario mio, sorride.
Mi
si avvicina
correndo, e, non appena mi posa una mano sulla spalla, ecco che il
cespuglio
alle mie spalle smette di andare a fuoco.
Harry
ha sempre
avuto quell’effetto calmante su di me, sia da piccola che
adesso.
Ma,
i due
bambini che adesso si abbracciano, non si accorsero di nulla.
Del
cespuglio,
intendo.
<<
Harry!... >> mi lamento, nel ricordo <<
…Dud mi ha appena rubato la
palla! >>
Appunto.
Ricordavo
bene.
<<
Dai,
Kiki…lo sai che Dudley è monellissimo…
>> sorriso divertito, sia da parte
della me del presente, che di Malfoy << …Non
piangere! >>
Ma
la
me-bambina non ne vuole sapere di arrestare le lacrime, certamente
più per la
rabbia del gesto di mio cugino, che per reale tristezza.
Ma
grazie alle
carezze e alle consolazioni del fratellino, dopo un po’,
riesco persino a
ricambiare il sorriso che mi rivolge.
<<
Non
preoccuparti Kiki, giochiamo con la mia, di palla! >>
E,
prendendomi
per mano, esattamente come Malfoy sta facendo con la me ormai cresciuta
in
questo momento, inizia a trascinarmi verso il nostro nascondiglio
segreto.
Un
altro
cespuglio.
Ma,
a metà
strada, lo blocco.
<<
Harry,
io e te non ci lasceremo mai, vero? Sarai sempre il mio amico del
cuore?
>>
Sorriso.
Uno
di quelli
che, adesso, fa capitolare molte donne.
Hermione
compresa.
<<
Certo,
sorellina! Te lo prometto! Staremo insieme per sempre! >>
E,
dopo questo
momento estremamente toccante, i colori, le forme e le immagini
iniziano a
confondersi.
Le
risate mie e
di Harry bambini si disperdono sempre di più, mentre tutto
diventa un vorticare
senza forma.
Mi
avvicino
maggiormente a Malfoy, chiudendo gli occhi, perché tutto
quanto girare mi dà la
nausea, ed aspetto che l’ambientazione del ricordo cambi.
Cosa
che non si
fa attendere molto.
<<
Puoi
aprire gli occhi bambolina. E dirmi dove diavolo siamo
adesso… >>
Faccio
come mi
ha suggerito lui, e mi guardo intorno.
Oh,
si.
Ho
capito che
ricordo è…
<<
Siamo
nella mia scuola elementare Babbana. Dove andavo fino agli 11 anni.
Precisamente nel retro. >>
<<
Ma qui
non vedo nessuno…a parte questo enorme e, sicuramente,
puzzolente, bidone
dell’immondizia. >> commenta.
Gli
faccio
cenno di attendere qualche secondo.
Ed
infatti,
dopo pochissimo, un Harry ed una me due anni più grandi del
ricordo precedente,
sempre mano nella mano, svoltiamo l’angolo, correndo.
Ma
le nostre
espressioni non sono divertite, come prima, ma spaventate.
<<
Il
gruppetto di Dudley ci stava inseguendo. Era uno dei loro passatempi
preferiti,
durante l’intervallo.. >> spiego, con
noncuranza.
<<
Forza
Kiki, corri! >> mi esorta Harry, nel ricordo.
Sono
qualche
passo dietro di Lui, ed ho un affanno pesante.
<<
Harry,
li sento. Ci hanno quasi raggiunti… >>
<<
Tu
corri. Corri lo stesso! >>
<<
Ma
dobbiamo nasconderci! >>
<<
No, ci
troverebbero! Corri. Corri. Corri! >>
E
poi,
improvvisamente…
Puff.
Un
attimo prima
i due bambini stavano correndo a più non posso, ed avevano
appena superato il
bidone dell’immondizia, prima insultato da Malfoy, ed un
attimo dopo...
Spariti.
<<
Cosa
cazz…? >> si chiede Malfoy, spaesato, cercando
i fratellini Potter
intorno a noi.
La
risposta,
però, viene da sola.
Perché,
insieme
alla me-ricordo, anche io ed il Principe delle Serpi, ci spostiamo.
Ritrovandoci,
come se avessimo appena volato senza la scopa, sul tetto della mia
vecchia
scuola.
Dove
io e mio
fratello ci stiamo guardando con occhi sgranati, e spaesati.
<<
Vi
siete Materializzati? >> propone Malfoy.
Annuisco.
<<
Harry?...
>> chiede, invece, il ricordo di me stessa
<< …Cosa…cosa hai fatto?
>>
Alza
le spalle,
mio fratello, mostrandosi più confuso di me.
<<
Io? Io
non ho fatto niente. Tu? >>
Scuoto
lentamente il capo, con gli occhi sbarrati, torturandomi le labbra.
Si,
quel gesto
lo faccio anche adesso.
Restiamo
in
silenzio, immobili, alternando sguardi spaventati tra noi, o verso il
suolo.
È
Harry a
rompere il silenzio.
<<
Kiki?... >> alzo lo sguardo verso di lui.
<< …secondo te
abbiamo…abbiamo qualcosa che non va? Insomma…
>> si tortura le dita
<< …prima la parrucca della maestra che
diventa blu, poi i miei capelli
che crescono in una notte…adesso…adesso questo! E
poi, cavolo, possiamo
leggerci nel pensiero! >>
A
questa frase,
Malfoy alza un sopracciglio, e si volta a guardarmi, incuriosito.
Io
mi limito ad
annuire, capendo il suo stupore.
Nemmeno
tra i
maghi è una cosa normale leggersi la mente, come abbiamo
sempre fatto io e mio
fratello.
Ed
infatti,
dietro questa capacità c’era qualcosa di oscuro,
no?
Horcrux.
<<
Non lo
so fratellino…fatto sta che, comunque, non possiamo e non
dobbiamo chiedere
spiegazioni a nessuno… >> risponde la
me-ricordo.
Vedo
mio
fratello annuire, ma è l’ultima immagine distinta
di questo ricordo.
Come
prima,
ecco che tutto ricomincia a confondersi e a mischiarsi.
E,
mentre tutto
intorno a noi si muove e cambia, io e Malfoy restiamo immobili, mentre
io
chiudo, anche stavolta, gli occhi.
Poi,
all’improvviso…
L’odore
di mare
mi penetra immediatamente le narici, ed il rumore dell’acqua
che si abbatte contro
gli scogli fa vibrare i miei timpani.
Apro
gli occhi,
ma già so dove sono.
<<
Che
schifo…questo posto è anche peggio del bidone
della spazzatura.. >>
commenta Malfoy.
Non
posso che
dargli ragione.
Ed
infatti
sorrido.
<<
Ad 11
anni, quando iniziarono ad arrivarci le lettere da Hogwarts, i miei zii
tentarono in tutti i modi di non farcele pervenire. Lasciammo
addirittura
Privet Drive, ed iniziammo a girovagare come degli
idioti…fino a che zio Vernon
non trovò questo posto apparentemente
irraggiungibile… >> gli spiego,
mentre lo vedo arricciare il naso per il disgusto del luogo.
E,
magari,
anche per il profondo russare da maiali in calore di zio Vernon e
Dudley…
Feci
una faccia
quasi identica, la prima volta che arrivai al cospetto della
Catapecchia sul Mare…
<<
Perché
non volevano farvi avere la lettera?... >> chiede, con il
suo solito tono
strascicato << …insomma, non era una buona
opportunità per togliervi dai
piedi per quasi tutto l’anno? >>
Mi
esibisco in
unno sbuffo di risata sarcastica, puntando lo sguardo su me ed Harry
che,
sdraiati sul pavimento, fissavamo l’orologio da polso di
Dudley, in attesa del
nostro compleanno.
<<
I
Dursley hanno sempre avuto il terrore della Magia,
come hai potuto
notare con Dudley… >> ghigno maligno, al
ricordo << …e, in cuor
loro, volevano solamente soffocare il nostro sangue magico dentro di
noi. Come
se fosse possibile… >>
Alza
gli occhi
al cielo, Malfoy, disgustato oltre ogni dire.
<<
Incredibile! Da quando degli schifosi e rozzi Babbani,
osano disprezzare
dei Maghi?! Santo Salazar!
>>
Sorvolando
al
suo altrettanto sbagliato razzismo, mi limito ad assistere al ricordo
del
giorno più importante della mia vita.
O
meglio…al
giorno che segnò l’inizio
della mia vera vita.
È
proprio
mentre l’orologio di Didino segna la mezzanotte, ed io ed
Harry ci scambiamo
degli affettuosi, ma silenziosi auguri, che accadde.
Il
rumore che
diede inizio a tutto.
Hagrid,
che
bussa con violenza alla porta.
Assisto
alla
paura mia e di Harry, al nostra stringersi l’uno contro
l’altro per proteggerci
come sempre, a Dudley che si sveglia di soprassalto, a zio Vernon e zia
Petunia
che, nelle loro ridicole tenute notturne, irrompono nella nostra
stanza, il
fucile nelle mani dello zio, il continuare del violento bussare alla
porta, la
nostra trepidante e spaventata attesa, l’urlo da femminuccia
di Dudley quando
Hagrid riesce ad entrare prepotentemente nella catapecchia.
I
miei occhi di
bambina si sgranano, alla vista di quella immensa sagoma stagliata
vicino
l’uscio, mentre la luce inquietante del temporale lo rende
ancora più
spaventoso.
Resto
imbambolata a guardarlo, quando la voce di Harry, nella mia mente mi
chiama.
“Kiki!
Muoviti, vieni vicino a me! Ti proteggerò io!”.
Due
cose,
adesso, stupiscono Malfoy.
L’aver
sentito
forte e chiaro la voce di Harry chiamarmi, ma non averlo visto muovere
le
labbra, e la presenza di Hagrid in persona a consegnarci la lettera.
Ma
non fa
domande.
La
mano della
Kiki undicenne si stringe a quella di Harry, mentre io sorrido nel
sentire
Hagrid ordinare placidamente un thè ai Dursley.
Come
se avere
un mezzo Gigante nel salotto della propria Catapecchia fosse normale.
Ed
è dopo aver
intimato a Dudley di smammare con un “Muoviti
Ciccione!”, che Hagrid ci vede.
“Però…ha
una faccia simpatica questo tipo!”,
penso, in modo di farlo sentire anche ad Harry.
“Oh
certo…se sorvoli il fatto che è alto e grosso due
volte la media, sprizza simpatia da tutti i pori!”
mi risponde Lui, sempre attraverso il nostro speciale
modo di comunicare.
<<
Oh,
ecco Harry e Kim!... >> sorride <<
…L’ultima volta che vi ho visti
eravate ancora dei soldi di caci. È incredibile quanto vi
somigliate… Avete
preso entrambi dal vostro papà, ma gli occhi sono della
mamma…. >> un
sorriso si apre sulle nostre labbra di undicenni, in modo involontario
<<
.. Tu, Harry, hai proprio lo stesso sguardo furbetto di
James…e Kim! Dio hai lo
stesso sorriso di Lily! >>
La
prima volta
che qualcuno ce l’ha detto.
La
prima di una
lunga seria.
Ma
pur sempre
la prima.
Io
e Malfoy
assistiamo divertiti al tentativo di ribellarsi alla situazione di zio
Vernon,
ed anche al primo regalo decente che qualcuno ci avesse mai fatto.
La
torta di
compleanno, preparata da Hagrid stesso.
<<
Ehm…tu
chi sei? >> chiede mio fratello, nel ricordo.
<<
Giusto, và, non mi sono presentato. Rubeus Hagrid, Custode
delle Chiavi e dei
Luoghi ad Hogwarts. >>
“E
cos’è questa Hogwaz?”
chiedo ad Harry, nel pensiero.
“Non
ne ho idea…”
Altro
battibecco tra il Gigante e i Dursley, Hagrid che finalmente ottiene il
suo
thè, ma solamente perché decide di farselo da
solo, ed ulteriore
confusione mia e di Harry.
<<
Scusa…
>> chiedo io << …ma ancora non
abbiamo capito bene chi sei…
>>
<<
Chiamami Hagrid. Tutti mi chiamano così. E ho il piacere di
informarvi che sono
il Custode della Chiavi e dei Luoghi ad Hogwarts…
>> ripete <<
…Naturalmente saprete tutto di Hogwarts…
>>
“Naturalmente?!
Perché dovremmo conoscere questo posto?”
“Non
lo so…tu che dici, è
pazzo o ubriaco?”
“Magari
la seconda…”
<<
Ehm…no. Mi spiace. >> risponde Harry.
<<
Mi
spiace?!.. >> abbaia Hagrid, mentre si gira a guardare i
Dursley con
disprezzo << …E’ a loro che dovrebbe
dispiacere! Sapevo che non ti
venivano consegnate le lettere ma…che non sapessi niente di
Hogwarts! Non ti
sei mai chiesto dove i tuoi genitori avevano imparato tutto quel
po’ po’ di
roba che sapevano? >>
“Harry,
adesso ammetto di
essere spaventata…”
“Sinceramente
io per
nulla…insomma, se questo Hagrid conosceva i nostri genitori
non può essere
tanto male!”
“Dici?
Che Hogwarts sia
un’Università?”
“Probabile..”
<<
Bè…
>> rispondo io << …immagino in
una qualche Università. Perché, che
lavoro facevano? >>
Hagrid
strabuzza gli occhi.
Malfoy,
al mio
fianco, ride.
Di
gusto.
<<
Uni-che?!...
>> chiede, confuso.
Poi,
spalanca
gli occhi.
E,
di nuovo si
gira ad incenerire i Dursley con gli occhi.
<<
Aspetta
un attimo! Volete forse dirmi che questi ragazzi…questi
ragazzi non sanno
niente…di NIENTE? >>
“Mi
sento insultato…”
“Anche
io…alla fin fine a
scuola non andiamo poi malaccio…”
Altra
risata da
parte di Malfoy.
<<
Bè, un
po’ di cose le sappiamo… >> ci tiene
a specificare io fratello <<
…tabelline, grammatica, e cose del genere…
>>
<<
Del nostro
mondo! Del vostro mondo! Del mio
mondo! Del mondo dei vostri
genitori! >>
“E’
ufficiale. Non ci capisco più niente.”
“Si.
È ubriaco.”
<<
Quale
mondo?! >>
Hagrid
è
ufficialmente sul punto di strangolare qualcuno.
<<
DURSLEY! >>
Alziamo
lo
sguardo sui miei zii Babbani, sia la me-ricordo ed Harry, sia io e
Malfoy.
Sono
pallidi
come fantasmi, e tremano come delle foglie.
<<
Non mi
ero mai soffermato a pensare che, effettivamente, il Mezzo-Gigante
potesse fare
paura, a chi non lo conosce… >> commenta
Malfoy, trovando piena
approvazione nel mio cervello.
<<
Ma di
vostra madre e vostro padre dovete sapere!.. >> insiste
Hagrid , tornando
a guardare me ed Harry-ricordo << …insomma,
sono famosi! Voi siete famosi!
>>
“Si,
certo. Famosi come le
torte della signore Figg…”
“O
come i suoi gatti…”
<<
Come?
Papà e mamma non erano mica famosi! O si? >>
sbotta Harry.
<<
Voi
non sapete…non sapete… >> Il povero
Hagrid…sta per svenire dallo stupore…
<<
Voi
non sapete
chi siete? >>
“Piacere
Harry Potter. Capelli non pettinabili con
strumenti presenti su questo pianeta, zii ebeti, cicatrice misteriosa e
figa
sulla fronte, affetto da stranezze continue.”
“Kim.
Chiamatemi Kiki.
Cicatrice antiestetica sulla fronte, e per il
resto, vedi Harry…”
Altra
litigata
tra Hagrid e i Dursley, il Mezzo Gigante che li manda a quel paese e
poi…
<<
Harry…tu sei un mago. E tu, Kim, sei una strega.
>>
“Ehi!
Mi sento insultata. Di nuovo! Una strega, io? Sono tanto
tenera e dolce!”
“Oddio…tenera
e dolce non
direi!”
“Comunque
più che ubriaco,
a questo punto, direi pazzo…”
Ed
infatti, le
nostre genuine ed increduli risate da undicenni, riempiono la
catapecchia.
Il
loro eco,
però, si va a confondere con il rumore delle onde contro gli
scogli perché,
nuovamente, il ricordo sta cambiando.
Stavolta,
però,
il vorticare è talmente veloce e breve, che non faccio
nemmeno in tempo a
chiudere gli occhi.
Sento
solo
Malfoy commentare, stupito almeno quanto lo fu Hagrid:
<<
Davvero,
tu e lo Sfregiato non sapevate un cazzo?! >>
Sto
per
rispondergli, ma quando l’immagine mia e di Harry, con aria
spaesata ed in
febbricitante attesa, seduti in uno scompartimento
dell’Hogwarts Express,
riesco a far muovere le mie labbra solo per un sorriso.
<<
Ehi
Potter… >> sussurra Draco, con un ghigno
stampato in volto <<
…bella maglietta... >>
Non
so se si
riferisce all’indumento grigio-topo-morto quattro taglie
più grande di Harry,
oppure alla mia orrenda camicia fiorata, più che molto
più larga, molto più
lunga della mia normale taglia, di zia Petunia.
Fatto
sta che
gli sferro un pugno sul braccio comunque.
Idiota.
Ma
la porta
dello scompartimento che si apre, ci distrae da un’ipotetica
lotta futura.
Ronald
Weasley
infila il viso nel nostro campo visivo, chiedendoci gentilmente di
potersi
sedere con noi.
Noi,
sorridendo, annuiamo.
E
quello…
Bè
quello fu
l’inizio di una grande amicizia.
Sedutosi,
quel
buffo ragazzino dai capelli rossi, con sguardo imbarazzato, ci lancia
uno
sguardo di sott’occhi, per poi guardare fuori dal finestrino
con aria
noncurante.
“Ehi,
Harry…questo è uno
dei ragazzini della famiglia pel-di-carota, che ci ha aiutato prima a
raggiungere il binario, vero?”
“Si
si… è proprio lui. Il
fratello di quei gemelli che ci hanno aiutato ad issare i bauli sul
porta
bagagli. Ed anche quelli di cui stavi ascoltando la conversazione
prima. Come
fai a non essere certa della sua identità?”
“Uffa,
che palle! Quanto
sei precisino.. lo sai che ho una pessima memoria visiva!”
“No,
sorellina, hai semplicemente
un cervello distrutto…”
Harry,
accanto
a me, sghignazza divertito.
Sto
per
rispondergli a tono, quando la porta dello scompartimento si apre, per
far
entrare i gemelli Weasley che, dopo essersi presentati una volta per
tutte a me
e a mio fratello, informano Ron della loro meta, almeno sul treno:
scompartimento di Lee Jordan, che, a quanto pare, ha con se una
tarantola
gigante.
Congedati
i
gemelli, il piccolo maschio di casa Weasley si decide a parlare:
<<
Siete
davvero i gemelli Potter? >>
Annuiamo.
<<
Oh…bè,
pesavo fosse uno degli scherzi di Fred e Gorge. E avete veramente
la… voglio
dire.. >>
“La…?”
“La
cicatrice, scema! Non
vedi che indica la fronte?”
“Ah.
Già..”
Harry
è il
primo a scostarsi la frangetta, per mostrare ad un ammirato Ron il suo
più
grande vanto, all’epoca: la cicatrice a forma di saetta.
Io
sono un po’
più riluttante, a causa della mia avversione per quella
“Cosa orrenda sulla mia
fronte, che mi fa sembrare una lottatrice della WWE!”, ma,
alla fine, anche io
mostro la mia più grande vergogna al mio futuro migliore
amico.
<<
E
allora è l’ che Tu-Sai-Chi…?
>>
<<
Si…
>> rispondo io << …ma non
ricordiamo niente. >>
<<
Proprio niente? >>
<<
Bè…a
parte una gran luce verde, e nient’altro. >>
aggiunge Harry.
<<
Wow!
>>
Poi,
dopo
un’altra manciata di minuti di imbarazza, eccoci tutti e tre
a chiacchierare
come se, per undici anni, non avessimo fatto altro.
Ecco
io ed
Harry pendere dalle labbra di Ron, mentre ci parlava un po’
del Mondo della
Magia, ed ecco sempre me e mio fratello, affamati sia letteralmente che
in
senso figurato di curiosità, dare fondo a buona parte dei
nostri galeoni, per
comprare quante più strane leccornie dal carrello dei
dolciumi.
Li
condividiamo
con Ron, e continuiamo a parlare senza sosta, interrotti solo
dall’arrivo di
Neville Paciock alla ricerca di Oscar, il suo rospo ribelle.
È
in questa
occasione che Ron ci fa fare per la prima volta conoscenza con il topo
Crosta.
Quando,
nel
ricordo, quell’essere vomitevole viene poggiato sul sedile,
stringo, nel
presente, i denti a più non posso, ed i miei occhi, se
potessero, lancerebbero
fuoco.
<<
Che
c’è? >> chiede Malfoy.
<<
Questo
infimo e disgustoso ammasso di peli e vigliaccheria, è
quello schifo di essere
che era Codaliscia… >> spiego.
Sta
per
aggiungere qualcosa, il Serpeverde, ma la porta dello scompartimento si
spalanca di nuovo, e la parlantina saccente e veloce di una ragazza dai
folti
capelli bruni e dai denti davanti un po’ sporgenti, riempie i
nostri timpani.
<<
…E…a
proposito, io mi chiamo Hermione Granger. >>
Hermione Jane Granger.
Ronald Bilius Weasley.
Harry James Potter.
Kimberly Lilian Potter.
Mancava
solo
Ginny, ma, in quel preciso istante, quel famoso giorno di otto fa, ecco
che
l’affiatato gruppo dei Cacciatori, già iniziava a
prendere forma.
Sento
Malfoy
alla mia destra prendere fiato per parlare, ovvero insultare la povera
Hermione, o il maglione di mio fratello, o la Bacchetta
mezza
consumata di Ron ma poi, quando le facciate dell’Hogwarts
Express iniziano a
mischiarsi tra loro, e quando prendono forma davanti a noi le pareti
della Sala
Grande, e si riconosce mentre, undicenne, sorride trionfante dal tavolo
Serpeverde, si dimentica persino la sua lista di insulti.
Si,
il ricordo
è cambiato e siamo ad Hogwarts, precisamente la mia prima
sera tra queste mura.
Durante
lo
Smistamento.
Un
boato di
applausi esplode al tavolo Grifondoro, contemporaneamente ad Harry che,
toltosi
il Cappello Parlante, con un sorriso a trentadue denti, si dirige verso
il
tavolo Rosso-Oro, dedicandomi, prima, un sorriso incoraggiante.
<<
Potter
Kimberly Lilian. >> sillaba la Mcgranitt.
Una
me, molto
piccolina, a disagio nella sua nuova veste da strega, e molto impaurita
fuoriesce dalla folla, mentre tutta la Scuola
la fissa con tanto d’occhi.
Mi
siedo sullo
scomodo sgabello, e lascio che l’enorme Cappello mi copra del
tutto la vista
della Sala Grande.
<<
Uhm…l’altra Potter, eh? Anche tu, come tuo
fratello, sei molto difficile da
classificare…certamente, come nel suo caso, sei coraggiosa
ed intelligente…ed
anche molto talentuosa. E qui, cos’abbiamo? Si…si
è ambizione e voglia di fare
la differenza…ma dove ti colloco? >>
“Mi
hanno detto che a Serpeverde sono finiti tutti i Maghi
malvagi…ed io non voglio andarci!”
Malfoy,
accanto
a me, alza gli occhi al cielo, sillabando un “Ma per
favore!”.
E,
se volete
saperlo, si, mi tiene ancora per mano.
<<
Ne sei
certa? Eppure, questa tua ambizione potresti coltivarla molto tra i
Serpeverde…lì la tua fama sarebbe apprezzata e
valorizzata come da nessun’altra
parte. Potresti diventare una grande lì, sai? In
più vedo anche un vasto amore
per il sarcasmo, ed una punta di acidità che lì
calzerebbero a pennello…
>>
“No!
Non dividermi da Harry!”.
<<
Ah,
allora è questo il problema? Comunque, se sei proprio sicura
che Serpeverde non
ti aggrada, abbiamo qui una grande dose di coraggio che non possiamo
ignorare di
certo quindi…GRIFONDORO! >>
Altri
applausi,
un sorriso sul mio viso, ed il mio ingresso tra i miei amati Rosso-Oro.
<<
Santo
Salazar, Potter… >> commenta Malfoy, proprio
mentre l’ambientazione dei miei
ricordi cambia per l’ennesima volta <<
…avevi la possibilità di finire a
Serpeverde, ed hai scelto quella fogna di Grifondoro?! Sapevo che eri
matta, ma
non fino a questo punto! >>
Lo
guardo male.
<<
Fogna?
Fogna?! Credo che tu debba decisamente rivedere i
tuoi punti di vista…E
poi, ti pare che mi facevo mettere nella stessa Casa, in cui era andato
il
pazzoide armato di Bacchetta che aveva ucciso i miei genitori, e
tentava ancora
di farmi fuori?! >>
<<
Parli
del Signore Oscuro? >>
Annuisco.
<<
Hagrid, dopo avermi detto di essere una strega, raccontò a
me ed Harry la
storia di Voldemort… >> si irrigidisce
<< …e della cicatrice…
>>
<<
Davvero non sapevi nemmeno quello?! >> chiede,
scandalizzato.
Alzo
gli occhi
al cielo.
<<
Non
credo che il concetto “Non sapevo un emerito cazzo”
sia molto difficile da
recepire… >>
Mi
lancia uno
sguardo irritato, ma evita commenti.
<<
E
allora come credevi fossero morti i tuoi? >>
Lancio
uno
sguardo al tavolo dei Professori.
Lo
stomaco fa
un sussulto, nel vedere il professor Raptor e Silente che placidamente
assistono allo Smistamento.
<<
Indicente d’auto… >>
<<
Eh?!
>> chiede Malfoy, confuso.
Sorrido,
tornando a guardarlo negli occhi.
<<
Incidente d’a u t o…lo stesso aggeggio Babbano con
il quale tu e gli altri ci
avete raggiunto all’Isola del Sole, questo Natale..* Con
l’unica differenza che, nel mondo Non-Magico, le macchine non
possono volare.
>>
Annuisce,
facendomi cenno di aver capito.
Lo
sguardo,
però, gli cade nuovamente sulla sua figura di undicenne,
seduto in modo arrogante
e pienamente soddisfatto, tra i Verde-Argento.
<<
Bah…
>> riprende << …comunque io
credo tu sia stata folle a non
scegliere i Serpeverde…E poi come facevi a sapere della Casa
del Signore
Oscuro, se a mala pena conoscevi la sua storia? >>
Ed
allora, un
altro particolare del puzzle di quei giorni, viene ad unirsi al resto.
E
ridacchio.
<<
Sai,
credo che un altro motivo che mi ha portato ad allontanarmi
dall’idea di finire
a Serpeverde, sia stato tu… >> alza un
sopracciglio e mi guarda dubbioso
<< …Ti ricordi la prima volta che ci
incontrammo a Madama Mcclan?...
>> annuisce << …iniziasti a
parlare della Case ad Hogwarts, ed io
ed Harry annuimmo per non sembrare scortesi, anche se non stavamo
capendo
assolutamente niente. Poi andammo a chiedere ad Hagrid cosa fossero. E
lui ci
raccontò anche dell’aura sinistra che avvolgeva la Casa
di voi Serpi… >>
<<
Io
direi aura di fascino… >>
<<
Se,
come no. E poi ci eri appena finito tu, a Serpeverde, e mi stavi
antipatico già
dal primo giorno! >>
Oh
si.
Quando
Malfoy
si presentò a me ed Harry, nella Sala d’Ingresso,
già lo identificai come
pianta grane.
E
non appena lo
vidi essere Smistato tra le Serpi…la mia avversione per
quella Casa crebbe
sempre di più.
L’attuale
biondastro, però, quello che mi tiene ancora per mano,
invece di sentirsi
offeso da tutto questo, scoppia a ridere, sinceramente divertito.
E
Godric solo
sa quanto è bello quando ride…
Resto
talmente
imbambolata a fissare l’espressione divertita e rilassata del
suo viso, le sue
labbra aperte in una risata, i suoi bianchissimi denti ben in mostra, e
la
pelle del suo viso leggermente tirata, che quasi non mi accorgo
dell’ulteriore
cambiamento che sta facendo il ricordo.
Per
combattere
il senso di nausea che tutto questo vorticare mi provoca, ho scoperto,
posso
sia chiudere gli occhi, sia restare ad ammirare Draco Malfoy.
Ma
un sibilo
maligno interrompe sia il divertimento della Serpe, sia la mia patetica
trance.
Entrambi
ci
giriamo verso la fonte del rumore.
<<
Dove
diavolo siamo?... >> chiede Draco <<
…e quello chi è? >>
Assottiglia
lo
sguardo.
Mette
meglio a
fuoco.
Scava
nei suoi
ricordi.
Capisce.
Spalanca
gli
occhi.
<<
Oh
cazzo…quello…quello è il Professor
Raptor?! >>
Annuisco,
mentre lo vedo armeggiare con il suo turbante, mentre io ed Harry, alle
sue
spalle, ci guardiamo, pietrificati.
Ma
nessuna
espressione disgustata e spaventata supera quella che assumiamo, non
appena
Raptor riesce a sciogliere del tutto il suo strano turbante.
Ed
il volto
dell’ombra a cui si ridusse Lord Voldemort si impossessa dei
miei occhi di
undicenne.
Inizia
a
parlare, a sibilare come un serpente, spiegando il suo piano, e
cercando di
dissuaderci a ad unirci a Lui.
Guardo
Malfoy,
al mio fianco.
Ha
un’espressione indecifrabile sul volto, e non toglie gli
occhi dal capo di
Voldemort che sbuca sulla nuca di Raptor.
Ma,
quando
Voldemort afferma che i nostri genitori erano morti supplicando, e, sia
io che
Harry sbottiamo in un << BUGIARDO!
>>,sposta lo sguardo verso di
noi.
<<
Ma che
cosa commovente… >> sibila, quel grandissimo
bastardo << …Io
apprezzo sempre molto il coraggio….Si, ragazzi, i vostri
genitori erano
coraggiosi…per primo ho ucciso vostro padre: lui aveva
ingaggiato un’intrepida
lotta…vostra madre, invece, non era necessario che
morisse…stava solo cercando
di proteggervi…E ora, Harry, dammi quella pietra, se non
vuoi che sia morta
invano. >>
Digrigno
i
denti, al solo udire certe frasi.
Ricordi
che
quando me le disse di persona, Voldemort, queste cose, sette anni fa,
fu la
prima volta che sentii il desiderio di vendetta bruciare sulla mia
pelle come
fuoco.
Desiderio
di
vendetta che, più tardi, si sarebbe trasformato in voglia di
uccidere.
Malfoy
rafforza
la presa sulle nostre mani.
Vedo
Raptor-ricordo gettarsi con rabbia su Harry, che aveva con se la Pietra
Filosofale,
ed afferrargli i polsi.
La
Kiki
undicenne urla un << LASCIALO! >>
disperato, prima di iniziare ad
urlare anche lei dal dolore.
Infatti,
nello
stesso istante in cui i corpi di Raptor e di Harry entrano in contatto,
al
cicatrice del Bambino Sopravvissuto inizia a bruciare dal dolore, e lo
stesso
accade con la sorella, ovvero io.
Fortunatamente,
questo contatto, non è indolore nemmeno per Raptor, il
quale, dopo una manciata
di secondi si stacca da mio fratello, con le mani che andavano a
riempirsi di
vesciche grigiastre a vista d’occhio.
Ad
un’esortazione di Voldemort, però, torna
all’attacco, atterrando il povera
Harry, e stringendogli il collo.
Le
urla di
dolore, però, oltre che provenire da Harry e me, continuano
anche per Raptor.
<<
Padrone non riesco a trattenerlo…le mie mani…le
mie mani! >> si lamenta
quell’inetto, con il suo Signore.
<<
E
allora ammazzalo, idiota, e facciamola finita! >> sibila.
Qualcosa
scatta
nella me-ricordo.
Il
pensiero di
perdere per sempre mio fratello, mi permette di dimenticarmi del dolore
alla
cicatrice e, quando il mio ex professore, con la Bacchetta
ormai
sfoderata, sta per compiere un sortilegio mortale, mi getto
istintivamente su
di lui, contemporaneamente ad Harry che gli afferra deciso la faccia.
Raptor
inizia
ad urlare più che mai, ignorando persino i rimproveri di
Voldemort.
Io
ed Harry ci
scambiamo uno sguardo d’intesa, ed insieme, afferriamo quel
bastardo per le
braccia, cercando di fargli male il più possibile.
Le
vesciche
aumentano a dismisura sul corpo di Raptor, ma anche il nostro dolore
alla
cicatrice.
Vedo
i miei
occhi farsi pesanti, e la stretta su quel maledetto braccio farsi
sempre più
leggera, fino a che non vedo il corpo accasciarsi svenuto al suolo, nel
ricordo, mentre la vita lasciava lentamente il corpo di Raptor ed
Harry,
prossimo anche lui allo svenimento, mi chiamava terrorizzato.
Nello
stesso
istante in cui i miei occhi si chiudono, anche il ricordo diventa buio.
<<
Quello…quello era il Signore Oscuro? >>
domanda Malfoy, alla mia destra.
<<
Si. O,
almeno quello che ne restava dopo la notte in cui uccise i miei
genitori…
>>
Non
aggiunge
altro.
Non
so se
l’avrebbe fatto comunque, oppure si limita nelle domande solo
perché il buio
totale intorno a noi inizia a rischiararsi.
Fatto
sta che
torniamo in silenzio, mentre le Camera dei Segreti inizia a prendere
forma
davanti ai nostri occhi.
<<
Oh
Cristo! >> esclama Malfoy, alla vista della scena che ci
si para davanti,
dopo poco.
La
grande e
minacciosa faccia in pietra di Salazar Serpeverde ha la bocca
spalancata, dalla
quale è da poco uscito il tremendo Basilisco.
Ginny
è a terra
priva di sensi, bianca e fredda come un cadavere, mentre alle sue
spalle, un
avvenente giovane dai contorni sbiaditi guarda l’enorme
serpente attaccato da
Fanny la
Fenice
con rabbia cieca.
Alla
sua destra,
per terra, giace il diario di Tom Riddle.
Io
ed Harry,
invece, siamo in ginocchio sul pavimento, rigorosamente di spalle al
Basilisco,
mentre, dall’ombra che essi ne creano sulla pietra,
osserviamo il combattimento
della Fenice e il rettile.
Nel
frattempo,
comunichiamo con la mente.
“Che
cavolo ce ne facciamo del Cappello Parlante?!”
chiede Harry.
Alzo
le spalle,
nel ricordo, e, presa dall’istinto, lo afferro e lo indosso.
“Kiki!
Ma sei impazzita?! Che diavolo stai
facendo?!”
Sorrido,
al
pensiero del sonoro tonfo che la Spada di Godric
Grifondoro che, uscendo dal Cappello, mi
atterrava in testa.
Ed
anche al
fatto che stava quasi per farmi perdere i sensi, anziché
aiutarmi.
Ed
infatti, mi
vedo mentre lotto con tutta me stessa per non afflosciarmi sul
pavimento, prima
che Harry non arrivi a sostenermi con le braccia, togliendomi il
Cappello dal
capo in modo impaziente.
Ma,
nel farlo, la
Spada di Grifondoro cade al
suolo, facendo un rumore forte, che richiama l’ormai accecato
Basilisco.
Andando
ad
istinto, il serpentone sferza un colpo con la coda, nella parte di
pavimento in
cui ci trovavamo io e mio fratello.
È
solo grazie a
lui che riusciamo a schivare il colpo all’ultimo secondo.
Ma,
almeno,
riesco a riprendere possesso del mio corpo, dopo l’enorme
spavento.
Ma
il Basilisco
torna all’attacco, sempre con la coda, e, mentre io salto a
destra, per evitare
di essere colpita non solo dalle squame serpentose, ma anche dei resti
della
colonna da esse rotta, Harry, scappa a sinistra, dove il Basilisco fa
cadere
anche la spada.
Mio
fratello,
però, viene colpito da uno dei massi che prima componeva la
colonna rotta da me
schivata, e, istintivamente, per un dolore che, non so come, riesco a
sentire
anche io, urla, attirando l’attenzione della Creaturina di
Salazar.
La
quale
spalanca le fauci, gettandosi alla cieca su mio fratello che,
prontamente,
afferrata la spada, gliela conficca dritta nel palato.
Io
fisso la
scena terrorizzata, mentre un’altra fitta, ancora
più atroce di quella di
prima, colpisce il braccio, sia mio, sia di Harry.
Non
ci vuole
molto a capirne il motivo.
Correndo
verso
mio fratello, ancora intento ad infilzare un agognante Basilisco, noto
come una
delle sue zanne velenose abbia appunto graffiato ed infettato la pelle
di
Harry.
Il
quale, con
le gambi tremanti e gli occhi semichiusi, si lascia accasciare al
suolo,
portando la spada con se.
Ma
il mostro
non sembra ancora pronta a morire, tanto che si prepara, emettendo un
sibilo di
pura sofferenza, con il sangue che, ormai, sgorga non solo dalle
cavità in cui
dovevano trovarsi gli occhi, prima che Fanny lo accecasse, ma anche
dalle
fauci.
Afferro
al volo
la spada dalla mano di un Harry quasi senza sensi, e, non appena il
Rettile si
scaglia nuovamente su di lui, ritorno a colpirlo, conficcandogli la
spada
dritto nella gola, bloccando il suo inesorabile cammino verso mio
fratello.
Un
nuovo verso
agonizzante da parte del Basilisco, un urlo di rabbia proveniente da
Tom
Riddle, ed uno di dolore per quanto riguarda me.
Non
sono stata
io quella colpita dal veleno delle zanne di un Basilisco, ma, non so
come,
posso lo stesso sentirlo scorrere dentro di me, uccidendomi poco a
poco…
Tutto,
ancora
una volta, si unisce e si confonde, mentre la Camera
dei Segreti svanisce, e le sponde del Lago
Nero iniziano a prendere forma.
<<
Ehi
ehi ehi! Un momento!... >> si lamenta Malfoy, guardandosi
intorno, come
se la scena di prima potesse magicamente ricomporsi.
<<
Insomma, da dove spuntavano il Cappello e quella Fenice? E come mai lo
Sfregiato viene ferito, anche con il professor Raptor, ed anche tu
provi
dolore? E come avete fatto a sopravvivere al veleno di un Basilisco?!
>>
Alzo
le spalle.
<<
Quella
Fenice era Fanny, l’animaletto di Silente. È
piombata all’improvviso nella
Camera, con il Cappello Parlante, ed ha accecato il Basilisco per
evitare che
ci facesse fuori con lo sguardo. Poi, abituati a questa stranezza. Fino
al
nostro settimo anno, io ed Harry siamo stati capaci di leggerci nel
pensiero a
nostro piacimento e comunicare, ed avevamo le saluti indissolubilmente
legate.
Per il fatto del veleno…siamo guariti con le lacrime di
Fanny. >>
Dissimula
il
suo stupore come meglio può, limitandosi a sbattere
velocemente le palpebre,
mentre io mi volto verso il mio ricordo.
Sirius,
Me,
Harry ed Hermione, ormai tredicenni, ce la stiamo vedendo decisamente
male con
centinaia di Dissennatori.
Qualcuno,
che
ha afferrato Harry per la collottola, si sta anche per abbassare il
cappuccio,
mentre io ed Hermione stiamo per raggiungere Sirius nel mondo degli
svenuti.
Ma
una luce
improvvisa arriva, forte come un Anatema che Uccide, a rischiarare la
tristezza
e la disperazione che i Dissennatori avevano disseminato intorno a noi.
Due
cervi, uno
maschio ed uno femmina, si lanciano a galoppo verso quelle creature
disgustose,
mentre io e Malfoy osserviamo i tre ragazzini perdere i sensi
lentamente.
La
Serpe,
confusa, si volta a seguire con lo sguardo i due Patronus, cercando di
identificare i suoi padroni.
E
le gambe
quasi gli cedono.
Io
ed Harry,
con un sorriso soddisfatto sui volti, e con alle spalle
un’Hermione in un misto
tra l’arrabbiato e lo stupefatto, stiamo richiamando a noi i
cervi-Patronus.
<<
Come
cazzo fate ad essere in due posti contemporaneamente?
E come avete fatto
ad evocare un Patronus a tredici anni?
>>
Sorrido,
vanitosa, mentre il ricordo sta cambiando nuovamente.
<<
Usammo
un Giratempo per salvare Fierobecco… >>
sguardo indignato da parte sua
<< …e Sirius dalle grinfie del Ministero.
Quando vivemmo quella
situazione la prima volta, Harry era fermamente convinto di aver visto
mamma e
papà salvarci. Ma poi, facendo quattro calcoli, capimmo che,
quelle due figure
che ci avevano salvato il culo, eravamo proprio noi due. E, comunque,
con il
professor Lupin ci eravamo esercitati tutto il terzo anno a combattere
Dissennatori… >>
La
scena che
ospita il mio passato cambia di nuovo, e ci ritroviamo sulla Torre di
Astronomia, mentre una me quattordicenne ed un Harry pensieroso si
stanno
dividendo una sigaretta.
Si,
abbiamo
cominciato a fumare a quattordici anni, circa, ma un pacchetto da
venti,
all’epoca, ci durava molti più giorni di adesso.
E
non erano
rare le volte in cui preferivamo smezzare una sigaretta,
anziché fumarla
intera, come nel caso del mio attuale ricordo.
<<
E
comunque… >> commento io, espirando il fumo
verso l’alto, e porgendo il
piccolo peccato al tabacco ad Harry <<
…questa storia è davvero strana. E
pericolosa. Sicuramente chi ha messo
il tuo nome nel Calice di Fuoco non l’ha di certo fatto per
farti acquistare
fama, o per farti un favore. >>
Mio
fratello fa
un tiro alla sigaretta, alzando gli occhi al cielo.
<<
Sono
le stesse cose che mi ha detto Hermione. Ma, Kiki, pensaci! Lo so da me
che è
una cosa strana, ma se c’è qualcuno che ha
interesse a farmi fuori,
spacciandolo per un incidente del Torneo, avrebbe dovuto coinvolgere
anche te.
Insomma, se c’è qualcuno di Oscuro che mi vuole
morto, quello è Voldemort,
insieme a tutti i suoi seguaci. E voglio ricordarti che desiderano
vedere
stecchita anche te… >>
Annuisco,
nel
ricordo, e mi metto a fissare l’orizzonte con aria pensierosa.
<<
Hai
ragione, fratellino… >> dico, dopo un
po’ << …ma non mi sento
più
tranquilla. Affatto. >>
Harry
mi
sorride, facendo un altro tiro alla sigaretta e, dopo averne gettato i
resti
dalla Torre, allunga le braccia verso di me, e mi fa appoggiare il capo
sul suo
petto, avvolgendomi il corpo in un tenero abbraccio.
<<
Nemmeno io, sorellina. Ma meglio me che te… >>
La
solitudine e
la tranquillità che c’era su quella Torre, la
sicurezza che le braccia di Harry
mi regalavano e mi regalano, svaniscono poco a poco, lasciando spazio
ad un
altro momento magico di quell’anno.
Il
ricordo
cambia, e ci ritroviamo in una bellissima e decorata Sala Grande,
gremita di
gente infilata in abiti sontuosi e costosi.
Il
Ballo del
Ceppo.
Al
momento, la
folla è tutta con gli occhi rivolti al centro della Sala,
dove i quattro
Campioni del Torneo stanno aprendo le danze.
Harry
sta
odiando con tutto se stesso, in questo momento, “Quello
stronzo che ha messo il mio nome nel Calice! Non
poteva farsi i cazzi suoi?!”,
mentre Calì,
la sua damigella di quella sera, è semplicemente radiosa nel
suo abito viola e
giallo tipicamente indiano, mentre danza tra le braccia di Harry con un
sorriso
a trentadue denti stampato in viso.
Scambio
uno
sguardo con Hermione, bellissima nel suo abito azzurro, mentre danza
insieme a
Viktor Krum, e con Ginny, perfetta con quel vestito bianco e rosso sul
seno,
mentre cerca di calmare i nervi del suo cavaliere: Neville.
Lavanda,
invece, sembra un’autentica principessa in quel vestito rosa.
Specialmente
se
consideriamo il fatto che tiene le dita intrecciate con Antony
Goldstein, i sui
lineamenti perfetti rassomigliano a quelli di un vero regnante, anche
grazie
all’abito nero dei migliori tessuti dei Goblin.
Non
appena
anche altre coppie iniziano a danzare con i quattro Campioni anche io
ed il mio
cavaliere ci buttiamo nella mischia.
Indosso
un
vestito sul viola, senza spalline, con uno spacco al centro dalla quale
fuoriesce la sottoveste arancione, e porto i capelli legati in parte
dietro, e
tenuti fermi da una spilla dello stesso colore del tramonto.
Lee
Jordan, il
mio cavaliere, mi fa fare una giravolta su me stessa, sussurrandomi
qualcosa
all’orecchio che mi fa ridere di gusto.
Vedo
Malfoy
stringere i denti, accanto a me, e rafforzare la presa delle sue dita
sulle
mie.
Se
proprio
volete saperlo, si, avevo una cotta stratosferica per il migliore amico
dei
gemelli.
Quando
mi
chiese di accompagnarlo al Ballo del Ceppo feci letteralmente i salti
di gioia.
Quella
sera ci
baciammo anche e, dopo un altro paio di uscite, ci mettemmo anche
insieme.
Un
po’ prima
della Terza Prova, però, ci lasciammo, non ricordo nemmeno
il motivo.
E,
se
l’imbarazzo post-rottura rovinò il nostro rapporto
fino alla fine dell’anno,
un’estate fu più che sufficiente per aggiustare le
cose tra noi, ed al quinto
anno ridevamo e scherzavamo insieme, come se niente fosse successo.
Ma,
magari, la
parte del bacio sul terrazzo, non la facciamo vedere al Principe delle
Serpi
qui accanto a me.
<<
Certo
che ti piacciono veramente tanto gli sfigati…Jordan, Donald,
Summers…meno male
che ti sei ravveduta con il sottoscritto! >>
Alzo gli occhi al cielo.
<<
Sta
parlando il ragazzino che sta follemente amoreggiando
nell’angolo con quell’oca
della Parkinson… >>
Ed
infatti è
proprio così.
Eccoli
lì,
appartati dietro una statua in ghiaccio dello stemmo di Beauxbatons,
mentre
hanno le bocche furiosamente impegnate in un lussurioso bacio.
Ghigna.
<<
Almeno
Pansy è bella. >>
Lo
guardo male,
mentre lo stomaco mi si contorce dalla gelosia.
<<
Ti
voglio far notare che i miei ragazzi sono sempre stati
bellissimi… >>
Sempre
tenendo
unite le nostre mani, mi attira a sé in un abbraccio
mozzafiato, con un
sorrisetto malizioso.
<<
Io
sono il più bello di tutti, però..
>>
<< La grandezza del tuo ego mi stupisce ogni giorno di
più… >>
<<
La
grandezza anche di qualcos’altro, bambolina ti….cazzo… >>
Il
suo
sorrisetto malizioso e strafottente svanisce, come anche la sua
espressione
divertita.
Persi
com’eravamo nel nostro scambio di battute, ed immersi senza
via d’uscita nel
profumo della pelle dell’altro, nessuno dei due si
è accorto del cambiamento
che ha fatto il ricordo.
Non
siamo più
circondati dalla magia fiabesca del Ballo del Ceppo, non
c’è nessun Lee Jordan
che balla con me e che mi fa ridere spensierata, e nemmeno un Silente
che apre
le danze con la Mcgranitt.
Siamo
in un
Cimitero.
E
gli occhi di
Malfoy si fissano, al momento, sul corpo senza vita di Cedric Diggory.
Anche
il mio
sorriso mi muore sulle labbra.
<<
Stai
per assistere al ritorno di Lord Voldemort… >>
sussurro a Malfoy,
stringendomi maggiormente contro di Lui.
Io
ed Harry
siamo bloccati contro la Statua
della Morte, sulla Tomba di Tom Riddle senior.
Dinanzi
a noi
c’è un pentolone pieno di una Oscura Pozione dal
colore grigiastro, dove
Codaliscia sta appunto gettando l’ombra a cui si ridusse il
più grande Mago
Oscuro di tutti i tempi.
Io
ed Harry ci
divincoliamo, ma non riusciamo a liberarci.
Ogni
cinque
minuti il nostro sguardo disperato saetta verso Cedric.
E
nessuno dei
due osa nemmeno lontanamente pensare la parola
“Morto”.
Minus,
con la
Bacchetta, aggiunge alla
mortifera Pozione un osso dello scheletro del padre di Voldemort.
Poi,
si taglia
la mano.
Malfoy
rende il
nostro contatto sempre più stretto, restando però
a guardare la raccapricciante
scena con sguardo impassibile.
L’unica
reazione che mostra, è solo quando quello stronzo di
Codaliscia si avvicina a
me e ad Harry, nel ricordo, tagliandoci, ad entrambi, il braccio
destro, e
prelevando un po’ di nostro sangue.
Il
sangue del
nemico.
E
poi…
Poi
il ricordo
viene riempite dalle urla mie e di mio fratello, in preda ad uno dei
più atroci
dolori che abbia mai provato.
Mentre
il
Calderone prendeva fuoco, ed un Incantesimo della più Oscura
Magia Nera era in
atto, io ed Harry non facevamo altro che urlare.
La
cicatrice
andava praticamente a fuoco.
<<
Come…come diavolo avete fatto ad arrivare sino a qui?!
>>
<<
La
Coppa del Torneo…era una
Passaporta. Ha trasportato lei Harry
e
Cedric fino a qui… >> rispondo lapidaria,
mentre il corpo di Voldemort
prende forma.
<<
…Per
quanto riguarda me…ricordi che il professor Moody in
realtà era semplicemente
Barty Crouch junior? >>
Annuisce.
<<
Credo
che la presenza di entrambi i gemelli Potter non fosse necessaria.
Bastava il
sangue di uno dei due per far risorgere il Gran Bastardo. Ma, poco
prima della
Terza Prova, andai dal professor Moody. Mi fidavo di lui, ed avevo
un’immensa
paura per Harry. Ed anche un brutto presentimento. Avevo bisogno di
qualcuno di
adulto che mi rassicurasse. E quella sottospecie di Mangiamorte
travestito
colse l’occasione al volo: mi addormentò, e fece
partecipare anche me alla
grande festa. Quando ripresi i sensi ero da sola in quel Cimitero.
Stavo per
morire di paura quando piombarono lì anche Cedric ed Harry.
Cedric fece
praticamente a mala pena in tempo a guardarsi intorno, che si
beccò un
bell’Avada Kedavra in pieno petto. Il
resto…bè eccolo. >>
Restiamo
immobili, senza la minima espressione tutti e due, a guardare come la Seconda
Guerra Magica ebbe
inizio.
Draco
non fa
nemmeno un cenno, nemmeno quando vede i Mangiamorte riunirsi intorno al
loro
signore dopo tredici anni, e, tra di essi, riconosce suo padre.
Voldemort
spiega la sua storia, di come nacque da un Babbano e da una strega,
vantandosi
di come poi abbia ucciso lui stesso suo padre e i suoi nonni, ed anche
del
perché abbia scelto proprio me ed Harry come fonte di sangue
per la sua
rinascita.
Dice
che,
usando noi, diventerà invincibile.
E,
grazie al
suo fedele servo che, al momento, è ad Hogwarts sotto
mentite spoglie, siamo
anche in due.
Poi
quasi
riesco nuovamente a sentire il dolore, quando quel gran figlio di
puttana preme
il suo lurido dito sulla mia cicatrice, causando sofferenza anche ad
Harry.
E
poi…finalmente ci libera.
Cadiamo
in
ginocchio entrambi, mentre i Mangiamorte ridono e si fanno da parte.
Voldemort
ci
lascia raccogliere le nostre Bacchette.
<<
Allora, Potter…chi dei due vuole veder morire
l’altro? Come si dice? Prima le
streghe… >>
Mi
scagli un
Imperio in pieno petto, costringendomi ad alzarmi.
<<
Ti
hanno insegnato come si duella, no, piccola Kimberly? >>
<<
LASCIALA! >> urla Harry, mentre si rialza, puntando la Bacchetta
contro
Voldemort.
Altre
risate
dai Mangiamorte.
Sorriso
malefico dal Mago Oscuro.
<<
Vuoi
farti avanti tu, Harry? Perfetto…allora inchinati!
>>
Ma
mio fratello,
mentre lo guardo terrorizzata, non si muove.
Mossa
sbagliata.
Altro
Imperio,
ed ecco che Harry è costretto a piegarsi.
<<
Suvvia, Potter, Silente non vorrebbe che tu dimenticassi le buone
maniere…
>>
<<
Non
inchinarsi ad un lurido verme come te, non vuol dire essere
maleducati…
>> dico, con la rabbia che fuoriesce da ogni sillaba.
Ma
Voldemort
non la prende bene.
<<
Cosa,
Kimberly? Vuoi batterti tu per prima? Decidetevi! Crucio!
>>
Urlo,
in modo
straziante.
Vedo
Malfoy
stringere la mascella, ed Harry gettarsi sul mio corpo agonizzante a
terra,
cercando di non urlare a sua volta.
<<
Anche
Harry sentiva il dolore… >> spiego a Draco
<< …ma non era niente in
confronto a ciò che sentivo io. >>
E
i Mangiamorte
continuavano a ridere.
<<
Kiki…Kiki!... >> continua a chiamarmi Harry,
mentre io continuo a
contorcermi tra la polvere.
Alza
lo sguardo
su Voldemort.
<<
Smettila, maledizione! Basta! >>
Ghigno
maligno.
<<
Come
vuoi tu Harry… >>
Con
un gesto
minimo della Bacchetta mette fine alla Maledizione Cruciatus su di me.
Smetto
di
gridare, voltandomi supina sul terreno, cercando di riprendermi.
Ho
ancora il
respiro affannoso, quando sento Voldemort, urlare nuovamente un
<<
Crucio! >> tra le risate.
Chiudo
gli
occhi, in attesa del dolore…che non si fa attendere.
Ma
non è atroce
come quello di prima.
Fa
male, certo,
ma non è niente rispetto a quello di pochi minuti prima.
E
la
spiegazione sta in mio fratello, che inizia, adesso lui, a soffrire
atrocemente
per la Maledizione Cruciatus.
Gli
prendo il
viso tra le mani, cercando di non piangere.
È
stato lì che
mi sono resa conto per la prima volta cosa volesse dire, veramente,
soffrire.
E
mi sono
ricreduta.
Il
dolore, è
peggio adesso.
È
peggio
guardare il proprio fratello sotto Cruciatus, che subirne tu stesso le
agonie.
Di
nuovo,
movimento impercettibile della Bacchetta di Voldemort, e Maledizione
interrotta.
Anche
Harry si
ritrova in preda all’affanno.
<<
Guardate, amici miei… >> commenta,
rivolgendosi ai suoi Mangiamorte
<< …questo è l’amore che
ha sconfitto il vostro Padrone. E non possiamo
certo permetterci che accada ancora. Quindi… >>
Scaglia
contro
di noi un altro dei suoi Incantesimi di Magia Nera, che, io rotolando a
sinistra ed Harry indietreggiando, riusciamo miracolosamente a scansare.
Ma
Voldemort
non si arrende.
<<
Avada
Kedavra! >>
<<
Expelliarmus! >>
Harry
ha sempre
avuto dei riflessi più pronti dei miei, grazie agli assidui
allenamenti di
Quidditch.
Credo
sia stato
quello che ci ha salvato il culo, quella volta.
Il
raggio di
luce verde fuoriuscito dalla Bacchetta del Mago Oscuro era rivolto
verso di me.
Mi
avrebbe
ucciso.
Ma
un altro
raggio di luce, rosso e proveniente dalla Bacchetta di Harry, si
è messo in
mezzo, scontrandosi violentemente contro la Maledizione
senza
Perdono di Voldemort.
I
due
Incantesimi si scontrano, formando, esattamente a metà dei
due fasci luminoso,
una sfera di energia magica.
Potevo
sentirne
la potenza.
Era
nell’aria.
Harry
si alza
in piedi, e mette quando più energia può
nell’Incantesimo.
Voldemort,
invece, si limita a ghignare.
Con
quel
semplice gesto la sfera di energia, che prima di trovava a
metà dei due lampi
di magia, inizia ad avanzare verso mio fratello, i cui piedi si
ritrovano ad
indietreggiare.
I
Mangiamorte
già pregustano la vittoria.
<<
Expelliarmus! >> urlo, puntando la Bacchetta
contro Voldemort.
La
Fonte Magico
del grande
bastardo non vola a metri di distanza come avrebbe dovuto, ma, in
compenso,
l’energia magica del mio Incantesimo, si unisce a quello di
Harry e di
Voldemort, dando man forte a mio fratello.
Un
formicolio
mi attraversa tutto il braccio, dando un brivido lungo la schiena.
Riesco
a
sentire la potenza negativa dell’Incantesimo di Voldemort, ma
anche quella
positiva di quello mio e di Harry.
Concentrandomi
a più non posso, lascio che tutte le mie energie
confluiscano nel mio
Expelliarmus e, unendo le forze con Harry, la sfera di energia formata
dal
flusso magico dei tre Incantesimi, inizia ad indietreggiare verso
Voldemort.
“Dai,
Kiki. Metticela tutta!”
“Lo
sto facendo…Ho paura,
Harry…”
“Anche
io, sorellina. Ma
tu non devi averne. Ci sono qui io, ricordi?”
“Fino
alla fine?”
“Fino
alla fine.”
La
mia mano
sinistra corre verso l’impugnatura della mia Bacchetta,
sovrapponendosi a
quella destra.
Ripetendomi,
come un mantra, che il mio obiettivo è salvare mio fratello,
scaccio la
stanchezza da me, aumentando il flusso di energia
nell’Incantesimo.
L’Expelliarmus
mio e di Harry è sempre più vicino alla punta
della Bacchetta di Voldemort.
Il
suo ghigno è
svanito, ormai, ed i Mangiamorte iniziano a muoversi nervosi sul posto.
Stanno
per
venire in aiuto del loro Signore.
<<
Non
Intervenite!... >> urla Voldemort <<
…è una faccenda tra me, e
questi due ragazzini! >>
Ma
intanto, la
sfera di energia formata dallo scontro dei nostri tre Incantesimi
avanza
inesorabile verso di lui.
Sempre
di più.
Sempre
più
vicina.
La
mia paura
diminuisce via via.
Forse,
abbiamo
una speranza.
L’Avada
Kedavra
di Voldemort è praticamente sopraffatto, quando dalla punta
della sua Bacchetta
escono altri fasci di luce, che vanno a formare una rete magica,
intorno a noi
tre.
Sembra
un campo
di forza.
“Che
cavolo sta
succedendo?!”
“Non
lo so,
Harry….ma questi….filamenti bianchi mi
piacciono…”
“Non
sembrano
frutto di una qualche Magia Nera…”
Ed
intanto i
flussi di energia bianca non si arrestano.
Quando
ormai,
la formazione della rete magica intorno a noi è completa,
ecco che qualcosa
inizia a prendere forma.
Sembrano
palle
indefinite di zucchera a velo, le forme astratte che si staccano dalla
Bacchetta di Voldemort.
Ma
poi, una di
queste assume sembianze umane.
Cedric
Diggory.
E
non è
l’unico.
L’ombra
di un
altro uomo si delinea dinanzi ai nostri occhi, vestito con abiti
semplici e da
lavoro…sembra uno stalliere, un uomo della
servitù, un giardiniere.
E non sono gli unici esseri
umani che prendo
forma.
Dopo
di loro
altre dozzine di persone, tutti fatti della stessa consistenza magica
ed
indefinita, prendono a guardarci, mentre un urlo di rabbia di Voldemort
riempie
la zona circostante.
E
poi…
Poi
vedo
delinearsi dinanzi ai miei occhi un uomo ed una donna molto familiari.
Mio
padre e mia
madre.
“Cazzo…”
pensa
Harry, dinanzi al sorriso dolce di Lily Potter.
Si
posizionano
alle nostre spalle, insieme a tutte le altre ombre.
Mio
padre al
fianco di Harry, mia madre accanto a me.
<<
Una
volta interrotto il contatto tra le vostre Bacchette, avrete a
disposizione
pochi secondi per fuggire…. >> urla James
Potter << …correte più
veloce che potete verso la Passaporta, e tornare da
Silente. Capito? >>
Io
ed Harry,
spossati per la potenza dell’Incantesimo, spaventati, confusi
e stupiti,
annuiamo.
<<
Correte…correte il più possibile…
>> sussurra Lily.
<<
Harry,
Kiki… >>
Sentiamo
i
nostro nomi pronunciati da una delle ombre che si trovano alla nostra
destra.
Alziamo
lo
sguardo.
Cedric.
<<
Portate indietro il mio corpo, per favore. Riportatelo a mio padre.
>>
Di
nuovo,
annuiamo.
Ho
le lacrime
agli occhi, quando mio padre inizia a contare.
<<
Al mio
tre, dovete correre.. Uno. >>
Ho
paura.
<<
Forza
tesoro mio, puoi farcela! >> mi incoraggia mia madre.
<<
Due…
>>
Ma
con me c’è
Harry…
<<
TRE!
>>
Prendendo
un
respiro profondo, con un ultima ondata di energia nei nostri
Incantesimi,
Voldemort ed il suo Avada Kedavra soccombono definitivamente.
Il
Mago Oscuro
cade sul terreno, ed io ed Harry iniziamo a correre a più
non posso.
Le
ombre dei
nostri genitori, e di tutti le altre vittime di Voldemort sono svanite.
Con
un balzo
arrivo vicino al corpo di Cedric Diggory, che afferro saldamente con
una mano,
mentre Harry Appella a noi la Passaporta, prendendomi
per mano.
Non
appena la
Coppa del Torneo approda tra
le dita di Harry, mi sento strattonare violentemente, e, finalmente,
lasciamo
quel Cimitero Maledetto.
Con
l’eco nelle
orecchie dell’urlo di rabbia di Lord Voldemort.
La
Passaporta
ci riporta ad Hogwarts, mentre tutti i colori intorno a
noi si fondono insieme.
Ma
non so dove
finisce il disordine di immagini causato dallo spostamento con la Passaporta,
e dove
inizia quello determinato dal cambiamento del ricordo.
Fatto
che,
invece di udire il mio urlo di disperazione e spavento, accovacciata
sul corpo
senza vita di Cedric Diggory, dinanzi all’intera scuola, io e
Malfoy ci
ritroviamo a Little Whinging, in una afosa sera d’estate.
Approfittiamo
del silenzio e della tranquillità di questo ricordo, per
riprenderci dallo
spossamento che ha cagionato in noi il precedente spezzone della mia
vita.
<<
Quindi… >> commenta, dopo un po’
Malfoy << …quello…quello era il
ritorno del Signore Oscuro… >>
Annuisco.
<<
Già.
Appassionante non è vero? >> cerco di fare
dello spirito.
Ma
lui non
sembra divertito.
<<
Come
no…sangue, una mano mozzata, resti di un cadavere, una
Pozione Oscura,
Cruciatus, Anatema che Uccide…un Expelliarmus…
>> mi lancia uno sguardo
indignato
<<
…Davvero, il mio ideale di sabato sera…
>>
Sorrido,
al
contrario suo.
Mi
avvicino al
suo orecchio, e gli sussurro:
<<
Benvenuto nella mia vita…. >>
Per
poi
guardarlo intensamente per un attimo, e trascinarlo con me qualche
metro più
avanti.
Ci
troviamo nel
parco giochi vicino il numero 4 di Privet
Drive dove io ed Harry andavamo sempre, per toglierci dai
piedi i
Dursley.
Siamo
seduti su
due altalene, mentre addentiamo un hot dog a testa ormai quasi finito.
Siamo
nell’estate tra il quarto ed il quinto anno.
<<
Kiki,
che ore sono? >> mi chiede mio fratello.
Masticando,
do
un occhiata al mio orologio da polso.
<<
Quasi
mezzanotte… Dudley starà per tornare a casa.
>>
Mio
fratello
finisce la sua cena con un solo altro morso, strofinandosi i palmi
delle mani
sui jeans, ed alzandosi dall’altalena.
<<
Sarà
meglio incamminarsi, così lo incrociamo… mai
tornare a casa dopo l’adorato
Didino Piccino… >>
Ridendo,
anche
io finisco il mio hot dog, e mi alzo in piedi, affiancando Harry.
Sempre
sorridendo, afferro un pacchetto di sigarette dalla tasca del giubbotto
di
pelle che indosso (di qualche taglia più grande, dato che
è il vecchio
giubbotto di Dudley. Ma lui è ingrassato e non gli entra
più…), e le porgo ad
Harry, che mi guarda sorpreso, afferrandone una.
<<
E
queste? Da dove sbucano? >>
In
genere i
soldi per le sigarette non avanzavano mai…
Ghigno.
<<
Le ho
fregate a Dud… quando guarda la televisione quel trippone
non si accorge più di
niente… >>
Sento
mio
fratello ridere, ed accendersi la sigaretta con l’accendino,
altro tesoro di
guerra contro nostro cugino.
Lo
porge anche
a me, così che possa far bruciare il tabacco della mia
sigaretta.
Camminiamo
fumando in silenzio per un po’, quando delle risatine idiote
ci giungono alle
orecchie.
<<
…strillava come un maiale, vero? >>
<<
Bel
gancio destro, Big D. >>
<<
Domani
alla stessa ora? >>
<<
Da me,
i miei sono fuori… >>
<<
Ci
vediamo là. >>
<<
Ciao,
Dud! >>
<<
Ci si
vede Big D! >>
“Perfetto….andiamo
a tormentare un po’ il nostro Big D…che
ne dici sorellina?”
“Non
vedevo l’ora…”
Aspettiamo
che
il resto della banda di idioti si sia allontanata, e che il loro capo
sia
rimasto solo per la strada, ed alziamo il passo.
Quando
siamo a
pochi metri da Lui, ecco che Harry lo chiama a gran voce.
<<
Ehi
Big D! >>
Si
volta.
<<
Oh…siete voi.. >>
Lo
affianchiamo, senza poi molta fatica.
<<
Quand’è che sei diventato Big D, eh?
>> domando strafottente.
Malfoy
sorride
orgoglioso.
<<
Piantala… >>
<<
Bel
nome… >> commenta Harry, subdolamente
divertito << …ma per me
resterai sempre Didino Piccino…
>>
<<
Ho
detto PIANTALA! >> urla Dudley, stringendo le manone a
pugno, mentre io
me la rido.
<<
I
ragazzi lo sanno che la tua mamma ti chiama così?
>> incalza mio
fratello.
<<
Chiudi
quella bocca, idiota... >>
Ahia.
Mai
insultare
Harry.
<<
A lei
non le dici di chiudere la bocca, però…
>> lo prendo io giro io <<
…Per non parlare di Patatino e Diduccio… questi
almeno li possiamo usare?
>>
Continuiamo
a
prendere in giro nostro cugino per un po’.
<<
In
quel periodo… >> spiego ad un divertito Malfoy
<< …sfottere Dudley
era la nostra valvola di sfogo. Ricordo che provavo una gran rabbia,
dentro di me.
Che mi consumava ogni giorno. Ero davvero incazzata con il mondo. Ce
l’avevo
con i Dursley, perché mi avevano sempre trattata male, ce
l’avevo con Dudley
che mi aveva reso la vita un inferno, e soprattutto ce
l’avevo con i miei
affetti tra i maghi. Sirius, Remus, Ron, Hermione, i Weasley,
Silente…dopo che
avevamo raccontato a tutti del ritorno di Voldemort, e la Scuola
si era
conclusa…boom. Tutto finito. Eravamo stati rilegati qui, nel
buco del culo del
mondo come ogni estate, e nessuno ci aveva più fatto sapere
niente… >>
<<
Non vi
mandavano più lettere? >> chiede Draco, mentre
quello stronzo di nostro
cugino è partito all’attacco, verbalmente, e ci
sta prendendo in giro per gli
incubi sulla morte di Cedric o su Voldemort in generale che spesso
facciamo.
Scuoto
la
testa.
<<
Oh si,
di mandarle le mandavano. Ma erano quattro righe forzate, senza notizie
vere e
proprie. Oh! E poi, una frase che non mancava mai era “Non
fate niente di
avventato. Fate attenzione!”. Il più Grande Mago
Oscuro di tutti i tempo era
tornato dall’aldilà sotto i nostri occhi, ed era
piuttosto deciso a farci
fuori, il Mondo Magico si stava preparando a subire una Seconda Guerra,
e noi
eravamo stati sbattuti fuori da tutto questo. Perché
qui saremmo stati al
sicuro… >>
Dico
l’ultima
frase con rabbioso sarcasmo.
Harry
punta la
Bacchetta con Dud,
inviperito.
Altro
ghigno da
parte di noi spettatori.
Ma
il
divertimento non dura poi molto.
Perché,
all’improvviso, tutto diventa buio, e il freddo
più pungente riempie l’aria
circostante.
“Harry?
Che…che succede? Non vedo un cazzo!”
“Non
lo so. Hai per caso
imparato a spegnere le stelle durante il quarto anno?”
“Ehm…mi
sa di no…”
“Oh.
Nemmeno io. Quindi
qui c’è qualcosa che non va…”
“Tu
dici, fratellino?”
<<
Sai
bambolina… >> commenta Malfoy, divertito dal
terrore puro che invade il
viso di Dud << …il tuo sarcasmo mi ha sempre
fatto impazzire… >>
Arrossisco
leggermente, e ringrazio il fatto che qui sia tutto buio.
Mi
limito a
sorridergli.
“Kiki…ho
un brutto presentimento…”
<<
C-che
cosa s-state facendo? >>
<<
Non
stiamo facendo niente! Zitto e non muoverti! >>
<<
N-non
ci vedo…s-son diventato cieco! Io…
>>
<<
Ho
detto zitto! >>
“Harry…questo…questo
freddo. Mi sembra terribilmente
familiare…”
“Cazzo,
è impossibile! Non
possono essere qui! Se questo coglione di Dudley si stesse un secondo
zitto..”
<<
Lo
d-dirò a papà! D-dove siete?! Che...cosa
state…? >>
<<
Taci, brutto maiale
con la parruc..!
>>
“Merda.”
“L’hai
sentito anche tu?”
“Si
sorellina. Sono loro.”
“Caz…ahia!.”
Un
sibilo,
prodotto da un veloce spostamento d’aria, mi riempie i
timpani, mentre uno
sbuffo di dolore fuoriesce dalle labbra di Harry.
<<
Dudley!.. >> urlo io << …come
hai osato, piccolo sudicio grassone?!
>>
<<
Sei un
idiota. >> è il commento di Harry.
Mio
cugino non
fa altro che confermare la nostra tesi, poi.
Inizia
a
sferrare pugni all’aria circostante, avanzando sempre di
più verso quello che
aveva tanto spaventato me ed Harry.
Dissennatori.
<<
DUDLEY! DOVE VAI?! TORNA QUI! >> urlo, cercando
freneticamente la Bacchetta nella tracolla.
“Cazzo
perché sono così disordinata?!”
“Cazzo
perché Dudley è
così idiota? Mi ha fatto cadere la Bacchetta…ed
al buio non la trovo!”.
<<
DUDLEY
GLI STAI CORRENDO INTORNO! >>
<<
BRUTTO
CRETINO! TORNA QUI….! TIENI LA BOCCA CHIUSA,
DUD, TIENILA CHIUSA! >>
Rovisto
freneticamente nella borsa alla ricerca della Bacchetta, mentre sento
il gelo
penetrarmi le ossa sempre più infondo.
Sto
tremando,
ed il mio respiro affannoso crea nuvolette dense intorno a me,
sembrando fumo.
Poi…finalmente
le mie dita afferrano qualcosa di sottile e duro.
La
mia
Bacchetta.
Lo
sfodero in
direzione del nulla e, come primo Incantesimo, pronuncio
d’istinto:
<<
Lumos!
>>
La
scena che mi
si para davanti è piuttosto raccapricciante.
Un
Dissennatore
mi è a pochi passi, ed un altro sta attaccando Dudley
proprio in questo
momento.
I
miei occhi
diventano vuoti, mentre nella mia testa inizia a farsi sempre
più forte il
rumore di una sinistra risata.
<<
KIKI!
>> urla Harry, che ha finalmente afferrato la sua
Bacchetta.
Non
riesco ad
emettere alcun suono, per rispondere a mio fratello.
Sento
solo
freddo…tanto freddo…
<<
Expecto Patronum! >> pronuncia Harry.
Ma
il risultato
dell’Incantesimo è piuttosto scarso.
Anche
il verde
degli occhi di mio fratello sembra essere vuoto e freddo come il mio,
nel
ricordo.
L’effetto
mortifero che il Dissennatore sta causando a me, ovviamente, si riversa
anche
su di Harry, compromettendo anche la sua capacità di
concentrazione e la sua
sensazione di felicità.
Ma
lui, almeno,
non deve fare i conti con delle mani grigie, putride e piene di croste
che
stanno cercando di afferrarlo, come invece accade alla me quindicenne.
Indietreggio
sempre di più, mentre il Dissennatore avanza inesorabile
verso la mia anima.
Inciampo
sui
miei stessi piedi, e rovino sul cemento.
<<
Expecto
Patronum! >> altro tentativo da parte di Harry.
Stavolta
una
nuvola di fumo argenteo fuoriesce dalla sua Bacchetta, ma non riesce
affatto a
scacciare il Dissennatore.
Piuttosto
lo
rallenta, e lo distrae dalla sottoscritta.
Cambia
vittima.
Adesso
il suo…sguardo,
sempre che di occhi si possa parlare riguardo queste creature,
abbandona il mio
viso spaventato, e si dirige verso Harry.
Anche
lui
indietreggia.
“Harry…Harry
pensa a qualcosa di bello…”
“….”
Ma
io continuo
a sentire freddo, troppo freddo.
E
quella risata
sinistra nella mia testa non fa che aumentare.
“Kiki…Kiki…”
“Harry!
Sono qui! Pensiamo
a qualcosa di bello!”
“La
morte?”
“La
morte non è bella,
Harry!”
“Chi
lo sa…magari non mi
faccio nemmeno male…”
Intanto le dita del
Dissennatore si sono serrate
intorno alle dita di Harry, che, lentamente, sta per chiudere gli occhi.
Ed
il problema
sta tutto in questa scena.
Il
mio Patronus
si alimenta della mia felicità.
Ma
vedere mio
fratello in pericolo di morte, o peggio, non fa che causarmi
disperazione,
rabbia, ulteriore tristezza.
“Harry…Harry
cazzo, non mi lasciare così! Pensa a qualcosa
di felice!”
“Io?
Sono mai stato
felice?”
Freddo.
Fa
troppo
freddo.
“Si…si!
Ricordi? Ad Hogwarts noi siamo felici…con Ron ed
Hermione!”
<<
Expecto…expecto Patronum… >>
farfuglio, ma invano.
Non
sono
felice.
Sono
arrabbiata, ferita, triste, nervosa, delusa, incazzata nera,
spaventata,
disperata, terrorizzata…
Ma
felice…proprio no.
“Ron…ed
Hermione!” pensa Harry, in modo intenso e deciso.
I
loro visi
esplodono nella mia mente, insieme a quello di Ginny.
Li
vedo
sorridere, e abbracciarmi con lo sguardo.
Sento Harry urlare:
<< EXPECTO PATRONUM!
>>
Ce
l’ha fatta.
<<
EXPECTO PATRONUM! >> pronuncio a mia volta.
Il
cervo di
Harry attacca il Dissennatore che stava per Baciarlo, mentre io
indirizzo la
mia cerva argentea alla ricerca di Dudley.
<<
Corri!
>> dico al mio Patronus, indirizzando la Bacchetta
verso
quell’agglomerato di ciccia e stoffa sdraiato terrorizzato
sull’asfalto, con un
Dissennatore che vi troneggia minaccioso, che è Dudley.
La
mia cerva
obbedisce e galoppa velocemente verso mio cugino.
Ma
non facciamo
in tempo a vederla raggiungere il secondo Mostro Succhia Anime, che il
ricordo
inizia nuovamente a cambiare luoghi e persone.
<<
Che ci
facevano dei Dissennatori in quel posto pieno zeppo di Babbani?
>>
Mi
giro verso
Malfoy, e sorrido.
<<
Quella
puttana della Umbridge. Ce li inviò lei di nascosto.
>>
Alza
un
sopracciglio.
<<
Succhiandovi l’anima? So che era subdola, ma non credevo fino
a questo punto.
>>
Scuoto
la testa.
<<
Il suo
obiettivo era screditarci. Eravamo minorenni, all’epoca, e
compiemmo un
Incantesimo davanti ad un Babbano. Fummo Processati, io ed Harry, e
avevano
seriamente intenzione di Espellerci. >>
<<
Cosa…?! >> chiede, stupito <<
...ma le nostre Leggi accettano l’uso
di magia tra i minorenni, in casi di vita o di morte…
>>
<<
Fu
proprio questo che misero in discussione. Non volevano credere al fatto
che in
quella strada ci fossero dei Dissennatori. Ma come Retorico, al
Processo,
avevamo Silente quindi… >>
Si
limita ad
alzare le sopracciglia, in un misto tra l’indignazione e lo
scioccato.
Poi,
posa lo
sguardo su un altro pezzo della mia vita.
<<
Oddio,
ma sono bellissimi! >>
<<
Che
carini! >>
<<
Che
palle, io ancora non ci riesco! >>
Siamo
nella
Stanza delle Necessità, durante la riunione
dell’ES sui Patronus.
La
grande
camera è occupata da animali argentei che volano o corrono
di qui e di lì,
sotto gli occhi estasiati dei proprio creatori, e orgogliosi dei due
insegnanti: me ed Harry.
La
lontra di
Hermione mi guizza tra le gambe, facendomi ridere, mentre mio fratello
va ad
aiutare Neville a creare il suo Patronus, cosa che non è
ancora riuscito a
fare.
Ma,
mentre la
felicità ed i sorrisi di tutti gli altri saturano la Stanza,
mi trovo costretta
a smontare un po’ il loro ego.
<<
Complimenti ragazzi, complimenti davvero. Ma non gonfiate
esageratamente il
petto…evocare un Patronus mentre un Dissennatore tenta di
Baciarti è
decisamente molto più difficile.. >>
Una
volpe
d’argento mi si avvicina, sfregandomi la morbida coda contro
una gamba, mentre
tutti quanti tornano ad esercitarsi.
Il
padrone del
Patronus non si fa attendere.
Seamus
mi
afferra dalla vita, e mi avvicina a sé, sorridendomi beato.
<<
E se
tentassi io di Baciarti? >>
Allargo
le
labbra in un sorriso a mia volta.
<<
Non
credo ci sarebbero poi tanti problemi… >>
sussurro, prima di avvicinare
le labbra a quelle di Seamus, il mio ragazzo.
Al
quinto anno,
mi scoprii invaghita del mio storico amico e compagno Grifondoro.
Ed
il fatto che
proprio lui non credesse al ritorno di Voldemort, mi ferì
tantissimo.
Stetti
abbastanza male, almeno fino a che non tornò in se, e mi
chiese umilmente
perdono.
La
sera che ci
riappacificammo, fu la stessa in cui ci baciammo per la prima volta.
Dopo
qualche
giorno stavamo già insieme, e questa era la sua prima (ed
ultima, per colpa di
questo stronzo che adesso tengo per mano) lezione con l’ES.
<<
Oh,
perfetto… >> ci viene ad interrompere Ron, nel
ricordo, proprio mentre ci
stavamo amorevolmente baciando, e proprio mentre le nocche di Malfoy
stavano
diventando ancora più bianche della faccia di Voldemort
<< …Kiki che
pomicia allegramente, Harry che flirta spudoratamente con la Chang…chi
cazzo ci insegna a
salvarci la pelle, a noi, me lo spiegate?! >>
Io
e Seamus,
staccandoci, scoppiamo a ridere, sinceramente divertiti.
E,
ancora, i
Patronus e le pareti della Stanza delle Necessità, si
confondono tra loro,
mentre un altro ricordo si compone davanti ai nostri occhi.
Dopo
qualche
secondo, la
Stanza
del Velo, al Ministero della Magia, si fa nitida a concreta davanti ai
nostri
occhi.
<<
Mio
padre… >> sussurra Malfoy.
Lucius
Malfoy
sta furiosamente lottando contro Remus Lupin.
Io,
invece, sto
lottando con un Mangiamorte dal cappuccio abbassato, insieme a Tonks.
Sento
Neville
urlare: << SCILEDDE! >>,con una pronuncia
malformata dal sangue che
gli esce dal naso.
“Siamo
salvi!”
pensa Harry.
“Perché?”
“Silente…”
Alzo
lo
sguardo.
Si.
Il
nostro
Preside sta appunto scendendo gli scalini di questa strana stanza, ed
ha già la Bacchetta sguainata.
Con
un Solo
Incantesimo riesce a catturare in pochi minuti quasi tutti i
Mangiamorte
presenti.
Io
e Tonks ci
guardiamo, con una nuova luce agguerrita negli occhi, grazie alla
speranza che
Silente ha portato in noi, e, insieme, riusciamo a Schiantare questo
stronzo.
Ma
non facciamo
nemmeno in tempo a sorriderci orgogliose, che un urlo ci satura le
orecchie.
<<
NO!
>> è Harry.
Mi
giro
immediatamente verso di Lui, e lo vedo.
Vedo
Sirius.
Il
mio padrino.
Mio
fratello.
Mio
padre.
Il
mio migliore
amico.
Cadere.
Cadere
inesorabilmente.
In
una caduta
verso il Velo misterioso, senza possibilità di ritorno.
Il
bel volto
elegante sfigurato dallo stupore.
Il
corpo
fasciato in abiti pregiato che, inerme, si lascia vincere dalla forza
di
gravità.
Il
mio adorato
Sirius mi viene strappato dalle mani davanti ai miei occhi spalancati,
mentre
cade al di là di quell’arco maledetto.
Preda
del più
feroce degli istinti, mi avvento su quel velo, decisa più
che mai a
riprendermelo.
<<
SIRIUS! >> lo chiamo.
Anzi
urlo.
Disperata.
Harry
viene
prontamente afferrato da Remus, ed io, con la Bacchetta
sguainata, da
Tonks.
Entrambi
ci
divincoliamo, ma nessuno dei due riesce a sfuggire dalla presa ferrea
dei due
membri dell’Ordine.
Ma
io urlo.
Continuo
ad
urlare.
Nel
ricordo.
Nel
presente invece,
è il mio cuore che urla.
Assistere
a
quella scena una volta mi è bastato…
Malfoy
stringe
nuovamente le sue dita intorno alle mie.
Credo
sia il
suo modo di consolarmi.
<<
Lasciami, Tonks, lasciami! Devo salvarlo, devo salvare Sirius!
>>
<<
No
Kiki, non puoi. Sta ferma… >> ha la voce
rotta, Tonks.
<<
Remus…! >> urla Harry <<
…salvalo! Salvalo…è appena
passato…
>>
<<
E’
troppo tardi…non puoi fare più niente…
>>
Alza
la testa,
Lupin, e continuando a mantenere Harry, afferma:
<<
Non
potete fare più niente,
ragazzi…niente…se n’è
andato… >>
E
poi….
Un
solo urlo.
Non
so se mio,
di Harry, o di entrambi.
So
solo che fu
straziante.
Mi
sentivo i
polmoni in fiamme, il cuore frantumato, la testa pesante, il corpo in
pezzi.
E
poi…c’era
quell’urlo.
Straziato.
E
più nulla.
Sto
per
piangere, nel presente.
Ed
infatti
chiudo gli occhi, per non sentirmi gridare di dolore, mentre calde
lacrime mi
cadevano sul viso.
Li
tengo
serrati, tanto che mi accorgo che l’ambientazione dei miei
ricordi è cambiata.
Adesso
ci siamo
io ed Harry, sempre al Ministero, che corriamo, mano nella mano, verso
una
voce:
<<
Ho
ucciso Sirius Black! Ho ucciso Sirius Black! Prendetemi se ci riuscite!
>>
“Eccola…”
penso, rivolta ad Harry.
<<
Crucio! >> urla, pieno di rabbia, odio e rancore.
E
la colpisce.
Ma
Bellatrix
Lestrange, l’assassina del nostro padrino, non si contorce
dal dolore come
doveva essere.
Semplicemente
emette un piccolo gridolino, e cade a terra per qualche secondo.
E
ghigna.
<<
Non
avevi mai usato una Maledizione Senza Perdono, vero? Devi volerlo,
Potter! devi
voler provocare dolore…goderne…una giusta rabbia non può farmi
male per molto…ma ti insegnerò
io come si fa, d’accordo? Ti darò una
lezione… >>
Quella
notte
successero tante cose, tutte una dopo l’altra.
Il
piccolo
duello con Bellatrix, l’arrivo improvviso di Voldemort, alla
cui vista Malfoy
ha un guizzo, e poi lo stupefacente combattimento contro Silente.
I
due più
grandi Maghi della nostra epoca, in un formidabile scontro.
Io
ero la più
vicina alla porzione di atrio in cui stavano duellando, protetta dalla
Strega
della Fontana dei Magici Fratelli, mentre alla protezione di Harry ci
pensava
il centauro.
E,
per la prima
volta, provai la sensazione di venire posseduta da qualcuno.
Malfoy
spalanca
gli occhi, mentre il verde del mio sguardo scompare per lasciare spazio
al
rosso sangue, i miei capelli diventano, se possibile ancora
più neri, la mia
pelle diviene più bianca, mentre alzo il capo verso
l’alto e la mia chioma
fluttua nell’aria come se avesse vita propria.
Provavo
un
dolore allucinante, la cicatrice sembrava prendere fuoco, e la testa la
sentivo
spezzarsi, ma non urlai.
Aprii
la bocca,
ma non fu per urlare.
Parlai
con una
voce fredda, crudele, tagliente.
<<
Uccidimi
adesso, Silente…
>>
Harry
urlava e
si contorceva dal dolore, come se 20 Cruciatus lo stessero torturando
in quel
momento.
Ho
sempre
pensato che in lui si stesse riflettendo il mio strazio, in quel
momento.
<<
Se la
morte non è niente, Silente…uccidi la ragazza.
>>
Volevo
davvero
che lo facesse.
Che
mi
uccidesse.
Così,
almeno
quel dolore allucinante sarebbe cessato.
Ma
non accadde
in quel modo.
Con
l’arrivo
degli Auror i Mangiamorte rimasti liberi, e Voldemort fuggirono.
Quella
notte, i
Gemelli-racconto-cazzate-per-stare-al-centro-dell’-attenzione-Potter
morirono,
ed ecco a voi, maghi e streghe i Prescelti.
<<
Il…il
Signore Oscuro ti ha appena…posseduto?
>> chiedo, con la voce strozzata Malfoy.
Io
annuisco,
con sguardo inespressivo puntato su quell’inetto di Caramell.
<<
E
cos’era quella Profezia, per cui tutti quanti hanno rischiato
la vita? >>
Alzo
lo sguardo
nel suo.
<<
Una
Profezia pronunciata da Sibilla Cooman, a Silente, e ascoltata per
metà
dall’allora Mangiamorte Severus Piton. >>
spiego.
Ma
Lui continua
a non capire.
<<
Ecco
giungere il solo col potere di sconfiggere l'Oscuro Signore...
nato da chi lo ha tre volte sfidato, nato sull'estinguersi del settimo
mese...
l'Oscuro Signore lo designerà come suo eguale, ma egli
avrà un potere a lui
sconosciuto...
e l'uno dovrà morire per mano dell'altro, perché
nessuno dei due può vivere se
l'altro sopravvive...
il solo col potere di sconfiggere l'Oscuro Signore nascerà
all'estinguersi del
settimo mese...
>>
Alza
un
sopracciglio.
<<
E
perché il Signore Oscuro ha pensato a te e allo Sfregiato?
Siete due, mica uno!
>>
<<
Primo.
Piton non ascoltò tutta la Profezia,
e gliela riferì solamente in parte. Secondo. Nelle
Profezie di questo genere, non bisogna necessariamente prendere tutto
alla
lettera.
Secondo
i
calcoli di Silente, ed immagino anche di Voldemort, anche Neville
Paciock
poteva essere un candidato a portare questa cicatrice. >>
<<
Paciock?! >> esclama stupito.
Annuisco.
<<
Si. Lo
sapevi che nella mitologia magica i Gemelli Purosangue sono contemplati
come
un’unica persona? >>
Scuote
leggermente la testa.
<<
Bè,
Voldemort lo sapeva. Ed ha creduto che fosse più credibile
che due persone potessero
mettergli i
bastoni fra le ruote, anziché uno. Ma sbagliò.
Quando attaccò i miei genitori,
la notte del 31 Ottobre, creò da solo i propri rivali.
>>
È
stato davvero
difficile.
Me
lo ricordo.
Accettare
di
dover uccidere qualcuno, o essere uccisi a tua volta.
Venire
a
scoprire tutto ciò che ci era stato nascosto in quindici
anni, tutto in una
volta.
Tentare
di non
soccombere alla disperazione, per la morte di Sirius.
Non
fuggire lontano,
da tutto e tutti.
Sopportare
il
peso della parola “Prescelti”.
Uccidere
Lord
Voldemort.
Ma,
ehi, adesso
è tutto finito.
Quel
gran
bastardo è morto.
Solo
che non
pensavo che sarebbe stato così doloroso ripercorrere tutte
le orrende tappe
della mia orrenda lotta contro il male.
E,
soprattutto,
non immaginavo quando interesse avrebbe scatenato in Draco Malfoy.
Lo
faccio
assistere al ricordo in cui Silente, quella stessa notte, ci
rivelò la verità
sulla Profezia, con annesse spiegazioni.
E
lo rendo
anche partecipe degli incontri che avemmo il sesto anno, con il
Preside, per
tuffarci nei ricordi della vita di Voldemort.
Guardare
le
memore di un uomo, attraverso le tue memorie è stato davvero
bizzarro.
Ma
Malfoy è
sembrato terribilmente interessato.
E
quindi mi
sono sorbita la vita di Tom Riddle per la seconda volta.
Ma,
devo
ammettere, non mi è pesato poi molto.
Perché
guardare
come la sua fronte si corruga dalla concentrazione, come le sue labbra
si
schiudono per lo stupore, come i suoi occhi si spalancano per la
novità, o per
l’orrore, come nel caso degli Horcrux, è uno
spettacolo davvero stupendo.
La
cosa più
divertente è stata quando Silente ha iniziato a parlare di
pezzi di anima in
oggetti, e omicidi.
Ha
arricciato
il naso in maniera molto aristocratica e buffa.
Ma
anche
erotica.
I
primi due
aggettivi glieli ho detti.
Il
terzo no.
Un
altro
ricordo importantissimo della mia vita, è stato il primo
bacio che ci siamo
scambiati io e Kevin, e la prima volta che abbiamo fatto
l’amore.
Per
me, quella
sera, è stato il momento in cui ho salutato la mia
verginità, anche se per il
mio ragazzo non era lo stesso.
Ma,
per
rispetto verso Malfoy, ho deciso di saltarlo.
Piuttosto,
sono
arrivata direttamente al ricordo che vede me, Harry
e Silente nella grotta sotterranea, mentre io
e mio fratello facciamo bere ad un nostro Preside in preda al dolore,
quella
Pozione maledetta, per recuperare il Medaglione-Horcrux.
Un’altra
espressione schifata appare sul suo viso, quando nella nostra visuale
appaiono
gli Inferi, mentre cercavano di catturarci come fecero con Regulus
Black.
Però,
sempre
per rispetto nei suoi confronti, evito la parte che comprende la morte
di
Silente.
Gli
faccio
vedere qualche piccolo episodio di vita quotidiana passata nella tenda,
durante
l’anno di vagabondaggio.
La
cucina
pessima mia e di Hermione.
Il
continuo
sfornare ipotesi sulle ubicazioni degli altri Horcrux.
La
paura.
Il
senso di
oppressione.
Poi,
il
confondersi dei ricordi, per un attimo e finalmente si ferma.
<<
Harry?
Oddio… cos’hai visto? >>
Siamo
in una
delle tante foreste che ci hanno ospitati, durante quest’anno.
Sono
uscita per
chiedere ad Harry se volesse un po’ di caffè per
la ronda, e l’ho trovato con
tutti i senti all’erta, e la Bacchetta
di Hermione (la sua si era rotta a Godric’s Hollow)
sguainata e puntata verso un punto indefinito degli alberi.
Mi
fa segno di
tacere, ed anche io rizzo le orecchie il più possibile, ed
afferro la
Bacchetta.
Dopo
qualche
secondo di silenzio assoluto, una cerva bianco argento invase la nostra
visuale, elegante e bellissima come nessun’altra creatura.
“Kiki…quello
non è il tuo Patronus, vero?”
“No.
Non l’ho evocato io…”
Senza
più
aggiungere altro, ritorniamo a fissare curiosi la cerva
d’argento, prima che
questa, improvvisamente, inizi a voltarsi ed andar via.
Con
uno sguardo
carico d’intesa, io e mio fratello, lentamente, senza fare
rumore, iniziamo a
seguirla.
Sapevamo
che
era un gesto pericoloso, ma, almeno per quanto riguarda me, sentivo che
non
c’era niente di Oscuro in quella cerva così simile
al mio Patronus.
Non
dovevamo
temerla.
La
cerva ci
conduce presso le rive di un lago ghiacciato.
Poi,
improvvisamente com’era apparsa, scompare nel nulla,
lasciandoci al buio.
<<
Lumos.. >> sussurriamo quasi all’unisono, io ed
Harry.
<<
Perché
credi ci abbia portato qui? >> gli chiedo.
Alza
le spalle.
<<
Non ne
ho idea. Ma un motivo dev’esserci… >>
Iniziamo
a
guardarci intorno, illuminando porzioni dell’ambiente
circostante con la punta
della Bacchetta.
Poi,
inaspettatamente, vedo Harry piegarsi in ginocchio sulla riva del lago
ghiacciato, ed illuminarne il fondo.
<<
Oh
cazzo… >> sussurra.
Mi
precipito
verso di lui e…
<<
Puoi
dirlo forte, fratellino… >>
La
spada di
Godric Grifondoro giace pigramente sul fondale qui dinanzi a noi, con i
rubini
e l’acciaio al solito posto, e le macchie di sangue
scurissimo che ancora
imperlano la lama.
Tentiamo
con un
Incantesimo di Appello, ma niente.
<<
Cosa
ci disse Silente, al secondo anno, dopo aver ucciso il Basilisco, su
questa
spada? >> mi chiede Harry.
Io
lo guardo,
e, sforzando la memoria, rispondo:
<<
Che
solo un vero Grifondoro avrebbe potuto estrarre la spada dal Cappello.
>>
<<
Esatto… >> annuisce <<
…e quali sono le caratteristiche di un
Rosso-Oro? >>
<<
Audacia, fegato, e cavalleria… >> recitiamo
insieme, le parole del Cappello
Parlante.
Guardando
il
sorrisetto rassegnato di Harry,un lampo di comprensione mi attraversa
lo
sguardo.
Non
vorrà
mica…?
<<
Harry!
Dimmi che non stai pensando di tuffarti in quel gelo a prendere la
spada!
>>
Si
alza, ed
inizia a spogliarsi, con mani tremanti.
<<
Esatto. Non c’è altro modo. >>
<<
Si che
c’è. Vado io al posto tuo…
>>
Non
mi ascolta,
gettando la camicia sulla neve, ed iniziando a sbottonarsi i pantaloni.
Quando
anche
questi ultimi hanno raggiunto il pungente freddo del suolo coperto dal
gelido
candore, ecco che mi sorride, e risponde:
<<
Scusa
sorellina, ma tu hai già avuto la prova di essere una vera
Grifondoro… >>
e si riferisce al fatto che fui io, al secondo anno, ad estrarre la Spada
dal Cappello Parlante
<< …adesso tocca a me verificare una
cosina… >>
E,
rotto il
ghiaccio in superficie con un “Diffindo” si tuffa,
con il vero
Horcrux-medaglione attaccato al collo.
<<
No!
>> urlo, tentando di fermarlo.
Guardo
terrorizzata il corpo di mio fratello in preda al più
sconcertante freddo, che
scalcia con le gambe per raggiungere la spada il prima possibile.
Ogni
secondo
che passava, il mio cuore perdeva un battito.
Tirai
un
sospiro di sollievo, quando le dita che tante volte mi avevano
accarezzato si
stringono intorno all’elsa del vecchio cimelio di Godric
Grifondoro, sospiro
che, però, mi muore in gola.
Sento
qualcosa
premervi contro, soffocandomi.
Porto
le mani
sul mio collo, ma non c’è niente.
Allora,
terrorizzata, sposto lo sguardo verso Harry, in acqua.
La
catena
dell’Horcrux sembra aver preso vita, e si sta stringendo
sempre di più alla
gola di mio fratello, in preda al soffocamento a sua volta.
E,
ne sono
certa, anche io sono vittima di tutto ciò, perché
ciò che infligge dolore ad
Harry è un Oggetto Oscuro.
Infatti,
se per
caso qualcuno dovesse tirargli uno schiaffo, o Schiantarlo, io non
sentirei
nulla.
Ma
un attacco
di un Dissennatore, o una Maledizione
Cruciatus…bè coinvolge entrambi.
I
miei occhi,
nel ricordo, si chiudono lentamente, ed anche Malfoy e me medesima (del
presente) non capiamo molto di quello che accade.
Ci
sono
solamente dei passi, qualcuno che mi scuote e chiama il mio nome, e
poi,
successivamente, si tuffa a recuperare mio fratello, commentando un:
<<
Ma…sei…scemo?
>>
<<
Lenticchia? >> chiede Malfoy, mentre il ricordo inizia
nuovamente a
cambiare.
Io
annuisco.
<<
Si. Fu
lui, poi, a distruggere l’Horcrux con la spada di
Grifondoro… >>
<<
Wao..
>> commenta, sarcastico, mentre altri alberi ed altro
buio si delinea
intorno a noi << …cavalleresco.
>>
Gli
faccio una
linguaccia, mentre io ed Harry siamo fermi davanti
all’entrata della Foresta
Proibita.
Mio
fratello ha
gli occhi chiusi, e si sta rigirando quello che apparentemente
sembrerebbe un
sasso, nella mano destra.
Ma,
al terzo
giro, accade qualcosa: da essa furono sprigionate quattro presenze.
Io
spalanco gli
occhi, e quasi scoppio a piangere, nel ricordo.
Non
erano
fantasmi, me nemmeno persone in carne e ossa.
Più
che altro
parevano ricordi.
Si.
Mamma,
papà,
Sirius e Remus sembravano dei ricordi.
Gli
ultimi due
sembravano più giovani di quando gli avevamo conosciuti io
ed Harry, mentre
mamma e papà avevano sorrisi abbaglianti e orgogliosi, che
mai avevo visto in
alcuna foto.
<<
Siete
stati molto coraggiosi. >> afferma Lily.
Né
io, né Harry
apriamo bocca, al contrario di Malfoy che la spalanca, per lo stupore.
<<
Ci
siete quasi… >> dice James <<
…siete molto vicini. Noi siamo…molto
fieri di voi. >>
Io
continuo a
non riuscire a parlare.
Harry,
invece,
chiede:
<<
Fa
male? >>
<<
Morire?.. >> Sirius << …niente
affatto! È più veloce e più facile
che addormentarsi! >>
<<
E Lui
vorrà che sia rapido. Vuole farla finita. >>
aggiunge Lupin.
<<
Noi
non volevamo che moriste… >> riesco,
finalmente, a pronunciare parola,
sebbene con un flebile e debole tono <<
…Nessuno di voi. Ci dispiace.
>>
Sposto
lo
sguardo verso Lupin, ed Harry con me, ed è lui ad
aggiungere, implorante:
<<
Avevi
appena avuto un figlio…Remus ci…ci dispiace!
>>
<< Dispiace anche a me. Mi dispiace perché non
lo conoscerò mai…ma lui
saprà perché sono morto e spero che
capirà. Stavo lottando per un mondo in cui
lui possa vivere una vita più felice. >>
Annuiamo,
io ed
Harry, con gli occhi leggermente lucidi.
Mio
fratello mi
stringe la mano, forte, e, di riflesso, lo fa anche Malfoy.
<<
Resterete con noi? >> chiedo.
<<
Fino
alla fine. >> risponde mio padre.
<<
Non
possono vedervi? >> Harry.
<<
Siamo
parte di voi… >> Sirius <<
…invisibili a chiunque altro. >>
Alzo
lo
sguardo, ed incontro quello di mia madre.
<<
Stacci
vicino… >> sussurro, e lei annuisce.
Iniziamo
ad
incamminarci nella foresta, sia nel ricordo, che nel presente.
<<
Un
momento, Potter… >> chiede Malfoy
<< …se sono morti, loro quattro,
come fanno ad esser lì con voi? E cosa cazzo state andando a
fare di così
tragico, tu e lo Sfregiato. >>
<<
Quante
domande, Malfoy… >> commento, gli occhi fissi
sulle onde morbide che
disegnavano i capelli di mia madre << …per
prima cosa…hai mai letto la
“Storia dei Tre fratelli” di Beda il Bardo.
>>
<<
Ovvio.
Che domande… >>
<<
Hai
presente i Doni della Morte? >>
Annuisce.
<<
Bene.
Quella storia è vera, i Doni esistono, e quella che aveva in
mano Harry era la Pietra della
Resurrezione.
>>
Spalanca
gli
occhi.
<<
Potter, ma che cazzo stai dicendo?! >>
Alzo
un
sopracciglio, mentre, nel ricordo, arriviamo nella radura di
Mangiamorte, scatenando
la paura di Hagrid.
<<
Davvero non hai visto abbastanza per capire che, nella mia vita,
è tutto
possibile? >>
Alza
lo sguardo
dal mio, puntandolo sullo scenario circostante.
Si
sofferma
sulla figura del padre e della madre, poi su quella di Hagrid,
Voldemort, ed
infine sulla me del ricordo.
<<
E...fammi capire una cosa… >> chiede, mentre
le labbra del Signore Oscuro
si arricciavano in un ghigno <<
…perché diavolo siete venuti qui?!
>>
<<
Per
farci uccidere. Prima di morire Piton ci consegnò i suoi
ricordi. Di tutta la
sua vita. E di lì scoprimmo che, la notte in cui uccise i
miei genitori,
Voldemort senza volerlo creò un Horcrux. Il settimo. Un
frammento di anima
finito sia nel mio corpo, che in quello di Harry. Ecco
perché la lettura nel
pensiero…ecco perché le saluti così
legate. Silente pensava che se qualcuno
avesse ucciso uno di noi due, mentre eravamo ancora degli Horcrux,
sarebbe
morto anche l’atro. >>
Di
nuovo,
stupore a deformargli il viso.
<<
I
Gemelli Potter… >> sussurra Voldemort, nel
frattempo << …I Ragazzi
che Sono Sopravvissuti. >>
Poi…
“Harry.
Ho
paura.”
“Anche
io. Ma è
giusto così. Dobbiamo morire, se vogliamo che Voldemort sia
sconfitto.”
“Lo
so. Ma ho
paura comunque. Harry?”
“Dimmi.”
“Ti
voglio
bene.”
“Anche
io
sorellina. Grazie per avermi fatto perdere la testa 17 lunghi
anni…”
“Di
niente. È
stato un piacere.”
“Kiki?”
“Dimmi.”
“Tu
ci sei
vero? Sei con me…?”
“Fino
alla
fine, Harry.”
“Fino
alla
fine”.
<<
AVADA
KEDAVRA! >>
E
morimmo.
Tutto
intorno a
noi si fa nero.
Nero
come la
pece, come la notte, come il Male.
<<
No!
>> urla Malfoy, sotto ordine dell’istinto,
verso la mia figura che, nel
ricordo, cade sul terreno senza vita.
Si
volta verso
di me, o, almeno, credo che lo faccia, dato che non riesco a vederlo.
<<
Cosa…come…cosa….? >>
<<
Cosa è successo? Siamo
morti. Come abbiamo fatto a tornare
in vita?
Voldemort per rinascere si era servito del nostro sangue, quindi in un
certo
senso, ci aveva indissolubilmente legati a lui. Una parte di noi viveva
in Lui,
ed è proprio quello che ci ha tenuti in vita. Con
quell’Avada, però, Voldemort
ha rotto quel legame, distruggendo l’Horcrux. Cosa
ne sappiamo noi? Ce l’ha detto Silente, in un posto strano
tutto bianco…credo sia stata una di quelle esperienze di
pre-morte, o cose del
genere.. >>
Zittito.
Non
dice più
una parola.
Lo
guardo,
aspettando un po’ di tempo, per permettergli di riprendersi
dallo stupore.
Ma
niente.
Quindi,
ne
approfitto per estrarre la Bacchetta dalla tasca e
tornare, finalmente nel mondo reale.
Per
la seconda
volta la sensazione di essere afferrati rudemente per la vita mi
colpisce, e,
un'altra volta, tutto si fa confuso e vorticante.
Ma,
fortunatamente, questa brutta sensazione finisce presto, e ci
ritroviamo di
nuovo nella stanza numero 7 del Dormitorio Maschile Serpeverde.
<<
Un attimo… >> sussurra Malfoy <<
…è
tutto finito? Finita la carrellata di ricordi? >>
Annuisco.
<<
Bè, si. In fondo, lo scontro finale contro
Voldemort l’hai già visto, con tanto di discorso
profondo ed appassionante,
bestemmia tipica dei Potter, Bacchetta di Voldy che gli sfugge dalle
mani e
morte di quella faccia farinosa… >>
<<
Perché?... >> mi interrompe.
Lo
guardo, incuriosita.
E
noto, con mio enorme dispiacere, che, nel tornare in
camera sua, le nostre mani sono state divise.
<<
Perché cosa? >>
<<
Perché la Bacchetta del Lord
Oscuro si è staccata dalle sue
dita? Sembrava volesse venire da te, o dallo Sfregiato. >>
<<
Quella era la
Bacchetta di Sambuco.
Era di Silente ma, alla sua morte, c’è stato un
macello enorme di successioni
di possessori ed equivoci, che adesso non ti sto nemmeno a spiegare,
che, alla
fine hanno portato Harry ad esserne il legittimo Padrone. E, quindi,
sempre per
la storia dei Gemelli Purosangue, anche io ne potevo reclamare
l’appartenenza.
>>
<<
E il resto? >> incalza, ancora.
Lo
guardo, sfinita.
<<
Insomma, il resto lo sai. Fama, interviste,
foto, autografi, allenamento da Cacciatori, testimoni a vari e numerosi
processi, tra cui il vostro, e Hogwarts. Possiamo smetterla di parlare
della
mia inquietante vita, adesso, per favore? Ne ho abbastanza.
>>
Alza gli occhi al cielo.
<<
Solo un’ultima domanda. >>
Sospiro
rassegnata, dandogli modo di capire che gliela
concedo.
Ma
tanto sono sicura che me l’avrebbe posta comunque, la
domanda.
<<
Cosa è successo al tuo corpo dopo che il Signore
Oscuro ti ha…diciamo…uccisa?
>>
Sposto
lo sguardo nel suo.
<<
Credo che, per qualche minuto, sono morta
davvero. Ma, poi, non so come, la mia anima e quella di Harry sono
tornate al
loro posto. Abbiamo fatto finta di essere morti, per essere portati al
Castello, e per creare l’effetto sorpresa. Tua madre
è venuta a controllare se
fossimo realmente passati all’altro mondo. >>
<<
Mia madre?! E non vi ha scoperti? >>
Sorrido.
<<
Oh, si che l’ha fatto. Ma ci ha coperti.
>>
Oh,
avete presente lo stupore che ha palesato durante il
ricordo della vita di Voldemort, oppure quando gli ho detto che io ed
Harry
siamo stati degli Horcrux?
Bè,
niente è in confronto a questo.
<<
Cosa?! >>
Rido,
del suo stupore.
<<
Non devi esserne stupito. Mentre controllava se
la vita era ancora nei nostri corpi, ci ha chiesto di te. Se eri vivo,
e se eri
al Castello. Quando le abbiamo risposto affermativamente, ha finto che
fossimo
morti. Se Voldemort l’avesse scoperta, l’avrebbe
certamente uccisa. Ha
rischiato la sua vita, pur di tornare a prenderti. >>
Il
suo sguardo si fa cupo, e si allontana da me,
andandosi a sedere sul letto, e prendendo a fissare il paesaggio fuori
dalla
finestra.
Sospiro.
La
sua famiglia sarà sempre un argomento molto delicato
per Lui, ne sono certa.
Guardo
l’orologio magico appeso alla parete alla mia
destra, e noto con stupore che è già
l’1.00 di notte.
Risposto
lo sguardo su Malfoy.
Immagino
che abbia molto su cui rimuginare stanotte, dopo
aver assistito all’incasinata vita di Kimberly Potter.
E
non gli ho nemmeno
detto che, per un po’, il legittimo possessore della
Bacchetta di Sambuco è
stato proprio Lui…
Afferro
lentamente il Mantello dell’Invisibilità che
avevo poggiato sulla sedia, e tenendolo adagiato ad un braccio, mi
avvio verso
la porta della sua stanza.
Abbasso
la maniglia, e mi giro a guardarlo, con già un
piede fuori dall’uscio.
Anche
Lui ha gli occhi posati su di me.
Gli
sorrido, il mio modo per darmi la buonanotte.
Ma
Lui non mi risponde alla stessa maniera.
<<
Resta qui. >>
Sento
qualcosa sciogliersi dentro di me, o ingrandirsi…o
scoppiare…o…
Dio,
non ne ho idea.
Fatto
sta che allargo il sorriso.
<<
Blaise e Theo? >>
Si
porta una mano alla nuca, grattandola leggermente.
<<
Non hanno impegni stasera
però…potremmo…semplicemente dormire.
Sempre che tu riesca a tenere le manine al
loro posto, con un figo del genere nello stesso letto. >>
Rido.
Faccio
qualche passo indietro, e poggio nuovamente il
Mantello sulla stessa sedia da dove l’avevo preso pochi
secondi fa.
Mi
avvicino a Lui, sul letto, sedendomici.
<<
Le mie manine sono molto disciplinate…piuttosto
tu…avrai così tanto autocontrollo?
>>
Ghigna,
avvicinandosi inesorabilmente alle mie labbra.
<<
Penso proprio di si, bambolina. >>
Ma,
al contrario di quello che ha appena detto, il bacio
che mi dedica è pura lussuria.
Famelico,
si fionda sulla mia bocca, esigendo subito la
mia lingua.
Nella
foga di questo contatto, finisco con la testa
poggiata sul suo cuscino, mentre Lui, senza mai separare le nostre
lingue, si
regge su un avambraccio.
Si,
solamente uno, perché l’altro è
impegnato nel far
muovere la mano corrispondente sul mio seno.
Mi
lascio sfuggire qualche mugolio, e, in quel misero
secondo che la sua bocca lascia la mia per prendere ossigeno, ghigno a
mia
volta.
<<
Bè? Chi era quello con un ferreo autocontrollo?
>>
Sorride.
<<
Sempre io, amore…
>>
Si,
non preoccupatevi.
È
sempre il tono estremamente erotico e da stupro che usa
sempre, quando pronuncia quella stessa parola e
“bambolina”.
<<
…Ma io, adesso, non vedo nessun Blaise e nessun
Theo, o sbaglio? >>
<<
Ma potrebbero piombare nella stanza da un
momento all’altro… >>
<<
Lo so. >>
Il
suo ghigno malizioso è l’ultima cosa che i miei
occhi
vedono, prima di serrarsi completamente, non appena le sue labbra
toccano
nuovamente le mie.
Mi
lascio trasportare dal suo sapore, dal suo odore,
dalla sua sola presenza, dalla sensazione di averlo addosso, di toccare
i suoi
maledetti capelli, di sentire i muscoli del petto irrigidirsi sotto il
mio
tocco.
Mi
lascio andare completamente, tra le braccia di Draco
Malfoy.
A
disturbarci, dalla paradisiaca sensazione di saperci a
portata di tocco, solo il rumore di una porta.
* D’ora in poi,
fatti e situazioni saranno raccontati sulla base dei
romanzi di Harry Potter di J.K.Rowling, e verranno anche riportate
molte frasi
uguali ai libri, con la sola aggiunta del personaggio di Kiki.
SALVE!
Eccomi tornata!
Vi ho fatto aspettare tanto,
lo so…
Mi spiace, ma questo
capitolo mi ha dato non pochi
problemi, specialmente per quanto riguarda i pensieri di
Kiki…
Come lo scorso aggiornamento
devo scappare subito,
causa arrivo parenti vari a casa mia, e conseguente partenza per il
mare tra
qualche giorno.
Quindi…spiacente,
ma credo proprio che dovremo
vederci a settembre!
Sappiate solamente che,
davvero, vi adoro tutti.
Con le vostre recensioni mi
riempite il cuore di
orgoglio e soddisfazione, e mi spronate ad andare avanti nei momenti in
cui
l’ispirazione va a farsi benedire!
Grazie mille!
BIGIA
|
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Capitolo 33 *** Keep Holding On ***
Keep Holding On
Sole.
Qui
c’è tanto
sole.
E
tanti sorrisi.
E
tante risate.
E
c’è sole.
Tanto,
tanto
sole.
<<
Ehi
Kiki! Finalmente! >>
Mi
volto verso
la voce che, allegra come non mai, mi ha appena dato il benvenuto.
Sentendo
chiamare il mio nome, mi si accende qualcosa nella testa.
Io
ho una testa.
Due
braccia, due
gambe, ed un corpo, fasciato in un candido vestito bianco.
Io
sono.
E,
soprattutto,
ho un sorriso.
Bello
grande e sorprendentemente
solare, aggiungerei.
Mi
volto verso
Ron, colui che mi aveva dato il benvenuto, e gliene dedico uno.
Di
sorriso.
Anche
lui mette
in mostra i suoi bianchi denti per me, dischiudendo le labbra verso
l’alto.
Poi,
si gira, e
raggiunge tutti gli altri.
Si,
ci sono
anche degli altri.
Di
colpo,
alzando la testa ad incontrare l’immagine di tutta questa
gente, mi rendo conto
di dove ci troviamo.
Un
prato.
Baciato
interamente
ed in modo fottutamente stupendo dal sole.
Tanto
sole.
E
tante risate.
Ed
io non
indosso le scarpe.
Abbassando
il
capo verso i verdi filamenti d’erba, incontro subito
l’immagine dei miei piedi,
ricoperti solo di candida pelle come mamma gli ha fatti.
Inizio
a
muoverli, facendo qualche passo in avanti, scoprendo che sentire la
freschezza
e la morbidezza dei fili d’erba tra le dita è una
cosa che mi piace moltissimo.
Ed
inizio a
prenderci gusto, in tutto questo.
Inizio
a
camminare con piacere sempre maggiore, avanzando leggiadra tra tutta la
gente
che affolla questo parco.
Ci
sono i miei
amici di Corvonero e Tassorosso, che, allegri mi salutano.
Ernie,
Justin,
Hannah, Susan, David e tutti gli altri.
Ed
anche tutti
i componenti del nuovo Esercito di Silente.
Le
loro mani si
agitano contente, al mio passaggio, salutandomi calorosamente.
Più
avanti,
ecco che mi accolgono anche i fieri ed algidi combattenti
dell’Ordine della
Fenice, insieme a tutti i miei professori.
La
cosa che più
mi riempie di felicità sono i loro sguardi pieni di orgoglio.
E
poi, ecco
tutti i Weasley.
Molly,
Arthur,
George, Charlie e Bill, con la sua inseparabile e bellissima moglie
Fleur, mi
regalano sorrisi e saluti affettuosi.
Continuando
a
camminare, il mio tragitto si incrocia anche con i ghigni, affatto
malevoli, di
alcuni Serpeverde di mia conoscenza.
Zabini,
Nott,
le sorelle Greengrass e la Parkinson mi dedicano
momentaneamente la loro attenzione, i
due ragazzi esibendosi addirittura in una piccola risata cristallina di
saluto,
e in affascinanti occhiolini.
Rispondo
loro
con lo stesso velato entusiasmo.
Superati
anche
loro, alzo il viso verso l’alto, incontrando i baci caldi e
soffici dei raggi
di sole sulla mia pelle.
Una
sensazione
di benessere e felicità si impossessa di me, mentre faccio
una giravolta su me
stessa, continuando ad avanzare.
In
questo
momento mi sento in grado di sconfiggere un Dissennatore anche senza
aver
bisogno di Evocare un Patronus.
<<
Kiki!
>>
Un’altra
voce,
questa volta femminile, pronuncia il mio nome, per la seconda volta in
questo
strano posto.
Mi
giro, ad
incontrare il raggiante sguardo di Luna, seduta abbracciata a Dean.
E,
con loro
due, eccoli, tutti quanti.
Seamus,
Neville, Lavanda e Calì stanno ridendo con gusto per una
battuta di Seam,
mentre Ginny, Hermione e Ron mi salutano allegramente, interrompendo
per un
momento la lotta giocosa che le due ragazze stavano intraprendendo
contro Ron.
<<
Kiki!
>>
Un’altra
volta,
il mio nome.
E
stavolta non
ho bisogno di voltarmi per capire chi è.
Harry
Potter,
gente.
Bello
come non
mai, il mio fratellino mi corre incontro, abbracciandomi di slancio, e
girando
su se stesso, mentre le mie braccia erano ancora ancorate al suo collo,
e le
mie gambe sollevate da terra.
Rido,
una volta
che mi mette giù, mentre mi beo ancora e ancora della
sensazione paradisiaca
del sole sulla pelle.
Si
scioglie
lentamente dall’abbraccio in cui eravamo finiti, e, con passo
lento ma sicuro,
raggiunge Hermione, alzandole il mento con l’indice, e
baciandola dolcemente
sulle labbra, sotto i fischi maliziosi dei nostri amici.
Anche
io,
insieme a loro, mi perdo in risate e allegre prese in giro, almeno fino
a
quando non sento chiaramente delle mani posarsi delicatamente sui miei
fianchi.
Mi
volto.
E
lo vedo.
Dio,
se è
bello.
Con
i soliti
occhi fottutamente profondi e grigi, agitati in una folle tempesta, con
i
soliti serafici capelli biondi, accarezzati dalla luce in maniera
perfetta, con
le solite labbra tentatrici, che chiedono di essere baciate sino a
perdervi il
respiro, con il solito corpo marmoreo fasciato in vestiti di classe, e
ricoperto da una pelle candida e morbida, eccolo a voi, maghi e streghe.
Draco
Malfoy.
<<
Ciao
bambolina. >> sussurra, prima di esibirsi nel suo
migliore sorriso
sghembo.
Lo
ricambio
anche io allo stesso modo, e, quando vedo le sue labbra avvicinarsi
alle mie,
abbasso lentamente le palpebre.
Aspetto
trepidante di sentire la sua bocca sulla mia, e quando questo contatto
viene
soddisfatto, la felicità dentro di me esplode come una bomba
atomica.
Piego
a metà
una gamba, e lascio che i suoi capelli scorrino tra le mie dita, mentre
la sue
mani carezzano delicatamente la mia pelle ricoperta dal bianco candore
di
questo vestito.
Mi
lascio
trasportare dalla sensualità della sua lingua che,
carezzevole e languida,
riempie la mia di maliziose attenzioni.
Piego
la testa
leggermente all’indietro, per permettere alla sua bocca di
schiacciarsi sempre
più contro la mia, per permettere alle sue labbra di
adagiarsi sempre più
rudemente sulle mie, per permettere alla sua lingua di insinuarsi in me
sempre
più in profondità.
Nel
mio gettare
il capo verso l’alto, lo muovo anche verso destra o verso
sinistra, in modo
lento e inesorabile, a seconda della direzione che prende il nostro
bacio.
Ma,
poi,
qualcosa cambia.
Quando
sento i
miei polmoni reclamare il prezioso ossigeno, terminato del tutto in
questo
lungo e splendido bacio, riapro gli occhi.
Il
sole avrebbe
dovuto accecarli.
Invece…
Niente.
I
raggi
luminosi che inondavano delicatamente tutto il prato circostante, non
ci sono
più.
Il
sole,
la luce, non ci sono più.
Mi
stacco
definitivamente dalle labbra di Malfoy, e ritorno a guardarlo.
Non
sorride
più.
Il
suo
bellissimo viso non appare più illuminato dal sorriso sexy
che mi ha dedicato
prima di baciarmi, e che tante e tante volte mi ha fatto, e
continuerà a farlo,
perdere la testa.
È
tornato ad
essere la maschera di indifferenza e freddezza che è sempre
stato in questi
anni.
Spalanco
gli
occhi, abbassando le mani dai suoi capelli e dal suo petto, iniziando a
guardarmi intorno, mentre una sensazione di sgradevole presentimento mi
attanaglia lo stomaco.
Non
sento più
risate e allegre urla.
Tutti
hanno
smesso di sorridere, adesso.
E
la luce va
via via scemando.
<<
Draco…
>> inizio a farfugliare, cercando il suo braccio.
<<
Draco
che sta succedendo? >> ancoro le mie dita al suo arto
destro.
Ma
non ricevo
risposta.
Spalanco
gli
occhi, scuotendo il capo a destra e sinistra, allargando le pupille con
sempre
più folle insistenza, cercando di captare e trattenere nella
mia retina la
luce, ed il sole che, come nel più tragico tramonto, stanno
lasciando il
bellissimo prato verde.
Mi
guardo
intorno, mano a mano che la mia pelle non viene più baciata
dai caldi raggi
solari, con un’ansia proporzionalmente crescente.
Punto
lo
sguardo verso il nuovo Esercito di Silente, e, come nel caso di Malfoy,
nemmeno
sui loro visi riesco più a cogliere sorrisi.
Ricambiano
il
mio sguardo spaventato con inesorabile inespressione.
Poi,
accade
qualcosa di ancora più strano.
Sbatto
le
palpebre furiosamente, ma nulla.
I
miei amici, i
miei fedeli seguaci, i miei coraggiosi combattenti dell’ES,
non smettono di
apparirmi sempre più sfocati ed incorporei.
Con
orrore mi
accorgo, dopo qualche secondo, che stanno sparendo.
Mi
stacco dalle
braccia fredde ed impassibile di un Draco così
maledettamente distaccato da tutto
ciò, mentre corro
incontro a Mary e Natalie, Vicky, Demelza, Kenneth, Michael, Antony,
Padma,
Morag, Lisa, Jeremy e Terry.
Muovo
le gambe
più velocemente che posso, posiziono un piede dietro
l’altro così in fretta,
che quasi non sento affatto la pianta toccare terra, ma niente.
Allungo
un
braccio per arrivare a toccare Demy, la prima che riesco a raggiungere,
ma i
miei polpastrelli non riescono a sfiorare la sua pelle.
Anzi,
catturano
l’aria.
Perché
ciò che
rimane dell’Esercito di Silente, non sono nemmeno i solchi
che i loro piedi
avrebbero dovuto lasciare sul prato.
Spariti.
<<
No!
>>
Muovo
la testa
verso destra, così rapidamente che lo sferzare dei miei
capelli sul viso mi fa
male, per correre ad incontrare le figure dei miei intimi amici di
Tassorosso e
Corvonero.
Ernie, Justin, Hannah, Susan e David Summers.
Insieme
a loro,
praticamente tutto il resto del Settimo anno delle loro stesse Case,
insieme
anche a studenti più piccoli, tutti quanti miei compagni di
varie serate e
pomeriggi ad Hogsmeade, o anche gruppi di studio, e cazzate e risate in
generale.
Ma
anche loro
stanno lentamente svanendo, noto con un secondo impeto di terrore.
Corro
incontro
anche verso di loro, ripetendo il monosillabo “No!”
in continuazione, ma questo
non impedisce a David di non ricambiare il mio tocco, e a sparirmi tra
le dita
insieme a tutti gli altri.
Inizio
ad
indietreggiare, in preda allo sconforto, quando la mia schiena va a
cozzare
contro quella di Kingsley Shakebolt.
Alle
sue
spalle, tutto il resto dell’Ordine della Fenicie, compresa la
famiglia Weasley,
anche se non al completo.
Sposto
gli
occhi spalancati sui visi di ognuno, ma con mio grande rammarico, i
sorrisi che
mi avevano rivolto solo pochi minuti fa, adesso non esistono
più.
Ancora
e ancora
espressioni vuote, fredde, disinteressate.
<<
Kingsley!... >> mormoro, allontanandomi dal suo petto
freddo che aveva
frenato la mia retrocessione << …Signori
Weasley! Che succede?! Che
diavolo succede?! >>
Ma
nessuno mi
risponde.
Anzi.
Come
i miei
compagni di scuola, iniziano anche loro ad abbandonarmi, uno per uno.
Ed
è
perfettamente inutile il mio invocare i loro nomi, ed afferrargli per
le
braccia o il petto, nel tentativo di fermarli.
Sembrano
non
udirmi affatto, e qualora io riesca a toccarli, le mie dita, dopo
qualche
secondo, si ritrovano irrimediabilmente a stringere pura e semplice
aria.
Ed
il sole,
ormai, sembra sparito del tutto.
<<
George! Bill! Charlie! Fleur! No! Non lasciatemi! >>
<<
Preside! Preside Mcgranitt! La prego mi dica cosa succede! Professor
Fiorenzo!
Aiuto! >>
Ma
niente.
La
mia ex
insegnate di Trasfigurazione, altera e fredda più del
solito, non smuove quelle
sottili e severe labbra per degnarmi di una risposta, e lo stesso fa il
saggio centauro
Fiorenzo.
Al
contrario,
insieme al resto del corpo docente di Hogwarts, perdono consistenza
anche loro
sino a sparire del tutto.
Merda.
Con
le lacrime
agli occhi, riprendo a correre, con energia sempre minore, stavolta
verso i
Serpeverde.
<<
Blaise!
Theo! Aiutatemi, per favore! >>
Il
colore della
loro pelle, insieme a quella delle sorelle Greengrass e della Parkinson
si fa
sempre più chiaro e meno consistente.
Anche
loro
stanno facendo la stessa fine degli altri.
<<
No!
NO! Vi prego, no! Theo…Blaise! Daphne! >>
Nella
foga di
raggiungerli, nella foga di posizionare sempre più in fretta
un piede dinanzi
all’altro, i miei movimenti si ingarbugliano, incrociandosi
tra di loro.
Inciampo.
Cadendo
rovinosamente a terra, ignoro il dolore, continuando ad evocare i nomi
dei
Serpeverde che tanto mi hanno fatto penare quest’anno, ma la
cui attuale
scomparsa mi lascia stranamente addolorata.
Lottando
furiosamente con le lacrime che spingono e bruciano la retina per poter
scivolare sul mio viso, alzo lo sguardo verso la parte di radura nella
quale
erano prima radunati i miei migliori amici di sempre.
Incontro
i loro
vitrei sguardi, mentre la paura più cieca che io abbia mai
provato mi
attanaglia furiosamente lo stomaco.
Anche
loro mi
stanno lasciando.
Mi
rimetto in
piedi in fretta, inciampando una seconda volta ma rialzandomi subito,
incurante
della sbucciatura che è apparsa sul mio ginocchio e delle
macchie che hanno
irrimediabilmente violato la purezza del candore del mio vestito.
<<
Oh
Dio, no! Luna! >>
Riesco
a raggiungere
la mia folle amica Corvonero, esattamente nell’ultimo istante
in cui il suo
corpo poggia su questa terra.
Posso
sentire
la sua pelle svanire, a contatto con la mia.
Gli
occhi
bruciano sempre di più, e la testa inizia a dolermi.
Allungo
il
braccio verso il suo ragazzo, ma anche lui svanisce senza nemmeno
dedicarmi il
suo mitico sorriso, che ha riscaldato tanti cuori, il mio compreso.
<<
Dean!
Dean, ti prego…ti prego! >>
Faccio
un
balzo, cercando di afferrare un altro pezzo importante della mia vita,
ma,
anche in questo caso, il mio tentativo di salvataggio si rivela vano.
<<
Seamus! No, non lasciarmi! Dio santo! Neville! >>
Ma
anche il
viso paffuto e gentile dell’impacciato Paciock non resta
ancora a lungo nella
mia visuale.
Ho
paura.
Ho
un fottuto
terrore.
Ed
un fottuto
dolore alla testa.
<<
Lavanda! Calì! Aspettate! No, maledizione! Non lasciatemi!
>>
Le
mie urla si
disperdono nel tetro e, ormai, completamente nero cielo.
Cielo?
Se
proprio
vogliamo essere sinceri, non so se proprio potrei definirlo tale.
Dato
che tutto,
tutto, intorno a me, mi risulta del
più buio ed inquietante nero.
Ora
come ora,
non saprei dirvi dove la terra finisce, e dove inizia il cielo.
È
tutto
maledettamente nero intorno a me.
Poi…
Alzo
lo
sguardo.
E
li vedo.
I
miei migliori
amici.
La
mia
famiglia.
Il
mio mondo.
Ron,
Hermione e
Ginny.
Vedo
i loro
corpi farsi più sfocati, sempre meno reali, ed è
subito puro terrore, quello
che muove il mio corpo, inconsciamente anche verso di loro.
So
perfettamente che sarà inutile, esattamente come lo
è stato per gli altri, ma
il mio cervello non vuole accettarlo.
O,
più che
altro, il mio cuore.
Scuoto
la
testa, mentre avanzo tremante verso di loro, allungando nella loro
direzione le
mie dita esili, sporche e traballanti.
Continuo
a
ripetere, a sussurrare a me stessa,
“No…no…no” come un mantra.
Un
maledettissimo mantra, che cerca di convincermi che, tutto quello che
sta
accadendo sia solo uno scherzo di cattivo gusto.
Con
la voce
rotta dal pianto, fermandomi a pochi passi dall’alta figura
di Ron, sussurro:
<<
Ronnie…Herm…Gin…. >>
Non
sembrano
degnarmi di nient’altro che una rapida e fredda occhiata,
prima di svanire
anche loro, risucchiati dall’aria stessa.
Resto
immobile,
ferma ad ascoltare il mio corpo rompersi del tutto
all’interno.
Non
muovo un
muscolo, cerco di non respirare nemmeno, illudendomi di poter fare la
loro
stessa fine.
Ed
infatti non
mi accorgo subito né di stare urlando, né di star
piangendo.
E,
se nel
profondo di me potevo lontanamente sperare nel calore delle lacrime
salate che
andassero a riscaldarmi il viso, ero un illusa.
Anche
quelle
piccole stille di dolore sono fredde.
E
poi…arriva la
disperazione più cieca.
Mi
guardo
febbrilmente intorno, solamente per notare di essere totalmente immersa
e
circondata da una sola omogenea coltre di profondo nero.
Non
ci sono
oggetti o altro intorno a me.
Solo
nero.
Come
se
qualcuno si fosse divertito a calare un mantello di oscurità
sul mondo o come
se ci trovassimo in un disegno, che un bambino non propriamente allegro
e
spensierato, abbia ricoperto completamente con quel suo pennarello,
ormai
consunto, con la scritta “Black”.
Ma
non è questa
la cosa che più mi preoccupa.
Perché,
effettivamente, non sono rimasta completamente da sola.
Perché
li ho visti.
Due
ragazzi.
Uno
dai capelli
neri, l’altro biondo.
Uno
dai caldi
occhi verdi, l’altro dai freddi occhi grigi.
Uno
Grifondoro,
l’altro Serpeverde.
Uno
Potter,
l’altro Malfoy.
Uno
Harry,
l’altro Draco.
Poso
delicatamente lo sguardo su entrambi che, in piedi immobili, a debita
distanza
l’uno dall’altro, mi guardano, esattamente come
tutti gli altri, con occhi
distaccati e vitrei.
Muovo
lentamente qualche passo verso di loro, mentre ogni fibra del mio
corpo, ogni
cellula, trema impazzita.
Le
lacrime
continuano a scendere, senza fermarsi, mentre sento la testa
scoppiarmi, le
gambe non reggermi quasi più, la vista annebbiarsi ed i
polmoni esplodere.
Sento
il
bisogno di chiamarli, di supplicare anche loro due di non abbandonarmi
qui da
sola come hanno fatto tutti gli altri, di dire ad Harry quanto io lo
adori, che
è il miglior fratello del mondo, che senza di Lui sarei
persa, di dire a Draco
quanto disperatamente sia innamorata di Lui, quanto energicamente sarei
disposta a combattere contro tutti i Mangiamorte contemporaneamente,
pur di
impedire al padre di intromettersi tra di noi, quanto folle sarebbe
solamente
l’idea di perderlo per sempre, ora come ora.
Ma
non riesco a
soddisfare tale bisogno, a causa di un maledetto blocco che mi
ostruisce la
gola, impedendomi quasi di respirare, figuriamoci di parlare.
Ed
è quando i
miei occhi captano quei due importantissimi corpi iniziare a sbiadire,
a
disperdere la loro consistenza nel cupo nero intorno a noi, che le
energie mi
abbandonano completamente.
Cado
per la
terza volta, e non posso nemmeno dire “A terra”,
dato che, ora come ora,
intorno a me non si possono fare distinzioni tra pavimento e atmosfera
di alcun
genere.
Mi
faccio male,
però, eccome se me ne faccio.
Le
ginocchia
pulsano terribilmente, e bruciano, ma non me ne curo, per il momento.
Troppo
impegnata
a guardare disperata Harry Potter e Draco Malfoy, lentamente lasciare
questo
luogo, e me.
Apro
la bocca
per urlare, ma niente vi fuoriesce, se non un rantolo penoso.
Tossisco,
perché il tentativo aveva ostruito ancora di più
le mie vie respiratorie, ed è
allora che la sento.
Quella
voce.
Quella.
Maledettissima. Voce.
<<
Hai
troppi affetti, Potter….
>>
No.
No.
Non
è vero.
No.
No.
È
impossibile.
No.
<<
HARRY!
DRACO! >>
Trovo
la forza
di urlare, gridare i loro nomi a squarciagola, ed in questo caso non
è solo un
modo di dire.
Ma
loro non mi
rispondono, sembrano a mala pena accorgersi di me.
E
l’eco di
quella maledetta voce ancora riecheggia nelle mie orecchie.
Ma
è impossibile….
<<
NON MI
LASCIATE VI PREGO! VI SCONGIURO NON ANDATEVENE! DRACO! HARRY!
>>
Ma
i loro corpi
non smettono di svanire inesorabilmente a poco a poco, accrescendo la
ma
disperazione, la mia debolezza, il mio dolore lancinante alla testa, e
la mia
voglia di svanire con loro sempre di più.
<<
VI
PREGO VI PREGO! PER FAVORE…! Per favore…
>>
Niente.
Tentativi
vani.
Allungo
anche
un braccio, tentando di afferrarli.
Che
stupida.
E
poi….torna quella voce.
<<
…E
perderai…
>>
No.
Non
è
possibile.
No.
No.
No.
No.
<<
LASCIALI IN PACE!... >> urlo, disperata, alzando il capo
verso il cielo, rivolgendomi
all’incorporea ed agghiacciante voce.
Non
ricevo
alcuna risposta.
Ma,
in
compenso, Harry e Malfoy divengono sempre meno reali.
Come
se aver
avuto un fratello così fantastico, ed essermi innamorata del
Serpeverde,
fossero stati solamente un sogno.
Frutto
della
mia immaginazione.
Inizio
ad
imprecare contro la Voce
maledetta, di ridarmeli, di ridarmi tutti indietro, e ad invocare
disperata mio
fratello ed il mio Principe delle Serpi.
Ma
è tutto
inutile.
E
la
sconvolgente consapevolezza, mi arriva quando le figure perfette di
Harry e
Draco, miei punti di riferimento insostituibili, svaniscono del tutto,
davanti
ai miei occhi.
Tutto
ciò che
riesco a far fuoriuscire dalle mie labbra, è un urlato e
singhiozzante “No”,
mentre mi premo una mano sulla gola, per il dolore che le mie urla ne
hanno
provocato, ed una al petto, pronta a raccogliere i frammenti in cui
certamente
si sarà distrutta la mia anima.
<<
…Tutto
quanto.
>>
Accovacciata
su
me stessa, con le ginocchia doloranti, la testa che sta per esplodere,
la gola
che brucia, insieme ai polmoni, per le urla, gli occhi distrutti dalle
lacrime,
il vestito martoriato dalla mia sofferenza, e sporco di terra, mi rendo
conta
di un ultimo scioccante particolare.
Una
cosa che mi
fa andare sempre più nel panico.
Non
è la testa che mi duole.
Ma
la cicatrice.
<<
Merda, non si sveglia! >>
<<
Bambolina! Potter, porco Godric, svegliati!
>>
<<
Cazzo….merda…cazzo…. >>
<<
Potter! >>
<<
Kim!
>>
<<
No!
>>
Spalanco
gli occhi improvvisamente.
La
prima cosa di cui mi rendo conto, è che intorno a me
c’è luce.
Certo,
non è il sole caldo e accecante che c’era
all’inizio, ma, almeno, non mi trovo in un baratro buio e
senza confini.
Poi,
mi accorgo anche di star tremando convulsamente come
una foglia, o come tremerei se mi gettassi nuda in mezzo alla neve,
durante
un’appassionante gita al Polo Nord, e di aver appena
terminato di urlare
l’ennesimo << No!
>>
follemente disperato.
Terzo,
ho il respiro affannoso, come se avessi corso 23
volte il percorso Sotterranei-Torre di Astronomia, senza fermarmi un
secondo.
Quarto,
come constato tastandomi le guance, le noto
bagnate.
E
quinto, e giuro che concludo, la mia brillante mente mi
ha appena avvertito del fatto che non mi trovo nella mia stanza ma che,
tanto
per cambiare, sono nella camera numero 7 del Dormitorio Maschile
Serpeverde,
dove questa notte mi sono addormentata.
Oh,
scusatemi.
Devo
proprio aggiungere un sesto punto.
Draco
Malfoy, Theodore Notte e Blaise Zabini, tutti e tre
in mise da notte, in piedi intorno a me comodamente seduta su un letto,
mi
stanno fissando come se avessi tre teste, ed una di queste avesse le
fattezze
di Voldemort, oppure come se avessi appena smesso di urlare come una
pazza in
piena notte.
Però,
quante similitudini…
Un
momento…
Voldemort…
<<
Principessa…? >> inizia, titubante, Nott.
<<
…Brutto incubo? >> prosegue Zabini.
In
risposta, mi alzo dal letto, e corro in bagno a
vomitare.
<<
Ecco a lei, Kimberly Potter, signora. >>
<<
Grazie Kreacher. Ma non chiamarmi signora, per
favore, mi fai sentire vecchia. >>
Abbozzo
un sorriso, per niente allegro, afferrando la
tazza fumante di camomilla che mi porge il mio Elfo Domestico, con dita
ancora
tremanti.
<<
Come desidera, signorina Potter. >>
Kreacher
si inchina davanti a me così profondamente, che
quasi il naso adunco arriva a sfiorare il pavimento.
Detesto
queste cose, ma, al contrario di Dobby, se
dovessi chiedere a Kreacher di trattarmi come se non fossi la sua
padrona, come
se fossi una sua pari, oppure se addirittura lo liberassi, credo
davvero che ne
morirebbe.
<<
Perfetto, adesso smamma. >>
Una
voce maleducata alle mie spalle, si rivolge con
arroganza al mio Elfo Domestico.
Il
quale, inchinandosi nello stesso reverenziale modo al
nuovo arrivato, risponde:
<<
Al suo servizio, signor Malfoy. >>
Prima
di sparire.
Alzo
lo sguardo sul Suo pallido viso, non spostandolo sino
a che non si è seduto accanto a me sul divano.
Alzo
un sopracciglio, accigliata.
<<
Non potevi rivolgerti un po’ meglio, nei
confronti di Kreacher? >>
Mi
guarda, come se gli avessi appena chiesto di indossare
la divisa del Grifondoro, ed andarsene in giro per tutta la Scuola
sbaciucchiando una
bandiera Rosso-Oro.
Poi,
con tono ovvio, mi risponde:
<<
E’ un Elfo
Domestico! >>
<<
E’ pur sempre un essere vivente. Ed a volte sono
più degni di rispetto loro, che certi maghi. >>
Starà
certamente per ribattere una cattiveria su quelle
povere Creature Magiche, quando un’altra voce odiosa
interrompe il nostro
dialogo, svegliando anche Nott che, sulla poltrona di fronte al nostro
divano
si era momentaneamente appisolato.
<<
Perfetto Potter. Ora, oltre a doverti sopportare
di giorno, devo farlo anche di notte! >>
Bevo
un sorso di calda camomilla, e già mi sento
leggermente meglio.
Il
tremolio ed il freddo che mi sta corrodendo
dall’interno della carne si affievolisce leggermente.
Alzo
gli occhi al cielo.
<<
Nessuno ha richiesto la tua presenza, Parkinson.
>>
Dopo
aver passato i 10 minuti seguenti al mio brusco
risveglio, chiusa in bagno a vomitare, rientrando nella stanza da
letto, ho
trovato i tre ragazzi che, preoccupati e seriosi, eleganti persino
nelle loro
vestaglie da notte, si lanciavano eloquenti occhiate.
Senza
dire una parola, Nott mi ha accompagnata giù in
Sala Comune, insieme a Zabini che, così mi ha detto, stava
andando a svegliare
Daphne.
Malfoy,
non so come mai, è rimasto in camera per un paio
di minuti in più, raggiungendomi proprio mentre stavo
congedando Kreacher, che
Nott mi aveva intelligentemente suggerito di chiamare, per farmi
portare
qualcosa di caldo da bere.
Alzo
gli occhi sulle tre nuove arrivate.
La
Parkinson
indossa una
camicia da notte decisamente sexy, e decisamente poco coprente, di un
blu notte
quasi trasparente, che lascia intravedere il suo nero completo intimo.
Si
siede sul bracciolo della poltrona dove è seduto Nott,
posizionando le gambe a cavallo delle sue, che ne sta, però,
spudoratamente
fissando un altro paio.
Di
gambe.
Quelle
della piccola Greengrass.
Astoria,
infatti, sembra che dorma con dei pantaloncini
bianchi decisamente corti ed aderente al suo sedere, ed una canotta
verde,
altrettanto succinta e attillata.
Tanto
da lasciarle scoperta il piccolo diamante
incastonato al suo ombelico.
Non
sapevo che Astoria Greengrass avesse un piercing…
Lei,
comunque, si accomoda sul divano dove mi sono appena
rannicchiata a pochi centimetri dalle ginocchia di Malfoy.
Infine,
fa la sua entrata Daphne Greengrass,
semplicemente bellissima nella sua corta camicia da notte nera, che
scopre
leggermente il bordo delle culotte alla brasiliana, dello stesso colore
dell’abito sopraccitato.
Seguita
dal suo altrettanto affascinante ragazzo, si
siedono sull’ultimo divano rimasto completamente libero, nel
solito angolo Vip
che si sono guadagnati nella Sala Comune dei Serpeverde.
Sorseggiando
nuovamente la mia calda camomilla, mi sento leggermente
a disagio, tra tutte queste mise da notte decisamente sexy.
Io
indosso dei pantaloncini ed una camicia, oltremodo più
grandi di me, specie per quanto riguarda la zona spalle e maniche, dal
momento che,
ciò che indosso, non appartiene alla sottoscritta, ma al
signor Malfoy qui
accanto a me.
Sebbene
abbia gran parte delle gambe scoperte, sono ben
lungi dal sentirmi anche vagamente attraente.
Sarà
per i miei occhi arrossati dal pianto a cui, a
quanto pare, ho dato sfogo mentre dormivo, e dal sonno, sarà
per il mio colorito
pallido, per il mio corpo che ancora è scosso dai tremolii,
oppure per le
labbra arrossate da tutte le volte in cui vi ho conficcato i
denti…fatto sta
che “Sexy” è uno degli ultimi aggettivi
che mi si potrebbe appioppare in questo
momento.
Al
contrario delle tre Serpeverde intorno a me.
<<
Si da il caso… >> mi risponde la Parkinson,
facendomi
sobbalzare, << …che io abbia il sonno molto
leggero… >>
La
immagino.
All’erta
anche mentre dorme.
Mi
ricorda la storia della Principessa sul pisello.
Basta
un minuscolo ortaggio a destare dal sonno una Lady
dal vero sangue blu.
Anche
se, nel caso della Parkinson, il titolo di
“Principessa sul pisello” potrebbe acquistare anche
un doppio senso.
<<
…e che quando il caro Blaise sia venuto a
svegliare Daphne, mi sia destata anche io. >>
<<
Perfetto… >> le rispondo, acida
<<
…adesso puoi tornare a nanna. Sogni d’oro.
>>
Concludo
con un sorriso fintamente gentile.
<<
Fosse facile! >> è il commento che ricevo
come risposta.
Ma
non da Pansy Parkinson.
Bensì
da Astoria Greengrass.
Perfetto.
Ci
volevo anche lei.
Sto
per mandare a farsi fottere anche lei con un “Ma
insomma, chi cazzo vi ha cacato?!”,
quando incontro lo sguardo ammonitore di Malfoy.
Mi
sta silenziosamente chiedendo di non ribattere.
Stringo
i denti, tanto da far irrigidire la mandibola in
modo molto maschile, e sposto lo sguardo dalla parte opposta, irritata.
Perché
è scesa anche quest’idiota?!
È
più piccola di noi, è in stanza con delle ragazze
del
suo anno, cosa ci fa qui?
Perché
Blaise ha svegliato anche Astoria?
Mi
aveva detto che andava a chiamare solo Daphne!
In
un impeto di rabbia nei confronti del suddetto
Serpeverde, gli lancio un’occhiata assassina.
In
risposta, alza le spalle, e mi risponde:
<<
Astoria stava dormendo con loro, nel letto di
Millicent, che stanotte è assente…ed anche lei ha
il sonno leggero. >>
Fottute
Principesse…
Per
non ribattere, bevo un altro abbondante sorso dalla
mia camomilla.
Restiamo
in silenzio per una manciata di minuti, fino a
che la
Parkinson,
tanto per cambiare, non perde la pazienza.
<<
Oh insomma!... >> sbotta <<
…qualcuno può cortesemente dirci come mai alle
3.30 di notte ci avete buttate
giù dal letto, e adesso siamo qui a fissarci in silenzio
come dei coglioni?!
>>
Ci
terrei ad aggiungere che la sua presenza non era stata
affatto presa in considerazione, e che, se proprio la situazione la
disturba
può comodamente tornarsene in camera sua.
Brutta
vipera.
Ma,
ancora una volta, riesco a frenare la lingua.
Complice
anche un Patronus a forma di cervo che, apparso
all’improvviso, ci galoppa incontro.
Quasi
lascio cadere a terra la camomilla per lo stupore,
mentre il Patronus di Harry pianta i suoi zoccoli d’argento e
felicità dinanzi
a noi.
Guarda
attentamente uno per uno, soffermandosi
maggiormente su di me, per poi sparire esattamente come è
apparso.
Ma,
a quanto pare, io sono l’unica ad esserne rimasta
stupita.
I
Serpeverde, infatti, non battono cenno.
Malfoy,
ad esempio, si volta verso Nott con molto calma
e, sussurrato un semplice << Theo…
>> ecco che il suo amico si alza
dalla poltrona, e si dirige verso l’entrata della loro
Comune, chiusa dal
Ritratto del Serpente.
<<
Che ci fa qui il Patronus di Harry?! >>
chiedo, sinceramente confusa, a Draco.
<<
Probabilmente lo Sfregiato ci stava avvisando
che possiamo aprirgli il Ritratto, adesso. >>
Mossa
sbagliata bere altra camomilla, subito dopo aver
posto la domanda alla Serpe.
La
sua risposta mi stava quasi strozzando, tanto che la Parkinson
e Blaise
accennano dei sorrisetti divertiti ai miei conseguenti colpi di tosse.
Ripresami,
incalzo:
<<
Harry è qui?! Come mai?! >>
<<
L’ho chiamato io, bambolina. >>
Okay,
decisamente devo smettere di bere per qualche
minuto.
Ed
infatti, poso la tazza di camomilla sul tavolino di
fronte a me, allungandomi leggermente dalla mia attuale postazione, che
prevede
gambe rannicchiate, con tanto di piedi sotto il sedere, restando
qualche
secondo in silenzio, per schiarirmi le idee.
Malfoy
ha chiamato Harry.
Ed
Harry si è
subito presentato nella Sala Comune dei
Serpeverde.
Due
incubi strani nell’arco della stessa notte, no eh!
<<
Non c’era bisogno di svegliare anche mio
fratello! Si sarà preso un infarto! >>
ribatto, sinceramente preoccupata
per Harry.
Adesso
capisco cosa è rimasto a fare Malfoy in camera sua
poco fa, mentre noi siamo scesi.
Avrà
certamente mandato un Patronus ad Harry per
avvertirlo del mio incubo.
Il
suddetto Principe delle Serpi si gira a guardarmi, con
aria seria e preoccupata.
<<
La presenza dello Sfregiato qui irrita anche me,
ma…cazzo tu non ti sei vista, di sopra, mentre eri in preda
a
quell’incubo…l’infarto l’hai
fatto venire a noi.
>>
Le
ragazze ci guardano incuriosite, mentre io intercetto
un sguardo ed un cenno d’assenso da parte di Zabini, che
condivide pienamente
ciò che il suo amico ha appena detto.
Dopo
questa me ne resto zitta, lottando con tutta me
stessa, contro i ricordi di quell’incubo terrificante.
E.
Di. Quella.
Maledetta. Voce.
Ma
il suo eco lontano e orribile non cessa di invadermi i
padiglioni auricolari, tanto che i tremolii del mio corpo ricominciano.
Mi
vedo costretta a bere un altro sorso più che
abbondante di camomilla, un altro ed un altro ancora, aspirandone tutto
l’aroma
rilassante e caldo.
Per
non parlare del profumo delizioso di Draco, di cui è
impregnata completamente la camicia che ho indosso, che mi invade le
narici,
calmandomi quasi più di mezzo tazzone di camomilla.
<<
Hai
troppi affetti Potter. E perderai…tutto quanto.
>>
Dio.
Quella
voce.
Quella
maledetta voce.
E
quella frase.
Mi
rannicchio maggiormente sul divano, stringendo gambe e
braccia, queste ultime intorno al corpo.
Come
se questo
servisse a proteggermi.
<<
KIKI! >>
<<
Porco Godric, Potter, hai intenzione di
svegliare tutta Serpeverde?! >>
<<
E voialtri
che cazzo ci fate qui?! >>
Urlo
di Harry, imprecazione di Nott, domanda poco educata
di Malfoy.
Siamo
alle solite.
Mio
fratello mi corre incontro, con aria seriamente
preoccupata, mentre la sua espressione si riproduce alla perfezione sui
volti,
alle sue spalle, di Hermione, Ginny e Ron.
La
Parkinson
e la
Greengrass junior si
scambiano sguardi indignati e schifati, certamente in riferimento
all’alta
concentrazione di Grifondoro che c’è attualmente
nella loro Comune, mentre
Zabini ribadisce il dubbio precedentemente espresso dal suo amico.
<<
Draco ha chiamato qui solo lo Sfregiato!
Mezzosangue e Traditori del proprio sangue nello stesso momento,
proprio qui a
Serpeverde no eh! >>
Harry
sembra non sentirlo, mentre Nott annuisce vigoroso
alle affermazione di Blaise, e Ron gli risponde a tono:
<<
Credi che ci faccia piacere essere qui in
questa…fogna..?..
>> sguardi
oltraggiati da parte delle Serpi qui presenti <<
…Ma il messaggio del
Furetto era piuttosto preoccupante, quindi siamo accorsi tutti.
>>
<<
E dovete solamente dire grazie che non ci siano
anche Seamus e gli altri…il tuo Patronus ha svegliato tutta
la loro stanza,
Malfoy… >> commenta Hermione.
<<
Oh mi scusi, vostra Altezza, la prossima volta
suggerirò al mio Patronus di recarsi silenziosamente dallo
Sfregiato a
sussurrargli nell’orecchio di accorrere dalla
sorella… >>
<<
Sarebbe un idea… >> ribatte acida Ginny.
Nel
frattempo, le mani di mio fratello corrono alla mia
fronte, per controllare se io abbia febbre o altro.
Trovandomi
fredda, anziché calda, si inginocchia di
fronte a me e, guardandomi serissimo, mi chiede:
<<
Kiki che è successo? >>
<<
Oh, grazie mille! Finalmente qualcuno che si
decide a porre questa domanda! >> sbotta irritata Pansy
Parkinson.
Harry
si volta ad incenerirla con lo sguardo, per poi
spostare gli occhi bellicosi in quelli di Malfoy.
<<
Lei
che ci fa qui?! Cosa centra in tutto questo? >>
Ma
sono io a rispondergli.
<<
Si da il caso che le Aristocratiche qui
presenti… >> indico con un dito Astoria e
Pansy << …abbiamo il
sogno leggerissimo… >>
<<
Ehi voi due, vi vorremmo far notare che noi,
qui, siamo a Casa nostra. Semmai
siete voi gli intrusi… >>
Ecco.
Lo
sapevo che prima o poi una delle avrebbe sparato una
stronzata del genere.
Solo
ero indecisa tra la Parkinson e Astoria
Greengrass.
Ed
il merito va alla seconda, in questo caso.
<<
Okay, adesso basta. >>
Tono
imperioso, interruzione brusca, sguardo risoluto,
alzarsi in piedi improvviso.
Si.
Daphne
Greengrass ha visto troppi film sulla Regina
Elisabetta.
Ah
no.
Vero,
non ne conosce nemmeno l’esistenza.
Mea
culpa.
Fatto
sta che, la nostra Principessa delle Serpi, sposta
uno sguardo gelido su tutti i presenti, facendoci raggelare lentamente
uno ad
uno, per poi soffermarsi per ultimo su Malfoy.
<<
Cosa è successo di sopra? >>
Lui,
prima di rispondere, scambia l’ennesimo sguardo
preoccupato con i suoi fedeli compari Zabini e Nott.
<<
Stavamo dormendo. Improvvisamente… >> mi
indica, posando prima su di me i suoi occhi di ghiaccio
<< …inizia a
muoversi, a contorcersi e a mugolare qualcosa. Fatto sta che mi sono
svegliato,
ed ho subito dedotto che fosse preda di un incubo. Mi sono detto che si
sarebbe
tranquillizzata. Ma non è stato così. I mugolii
sono diventate urla
strazianti…tremava, si contorceva come in preda ad una
Cruciatus…sudava freddo,
e piangeva. E gridava. Gridava
aiuto…oppure…ogni tanto farfugliava qualche nome
e…e pregava di non so che
cosa…. E…Dio,
bambolina, come urlavi…
>>
Lo
guardo.
Mi
guarda.
E
tutti gli altri…spariscono.
Ho
gli occhi spalancati, al pensiero di come possa essere
sembrata penosa e debole
in quel momento.
Ma,
più che altro, oltre che ferita per la figuraccia che
mi avrà certamente fatto fare quel maledetto sogno, sono
terrorizzata.
Spaventata
a morte.
Perché,
queste situazioni, questi sogni, e quella voce…
Mi
sono maledettamente familiari.
Io
e Malfoy siamo ancora occhi negli occhi, quando è
Zabini a continuare il Suo racconto.
<<
Le sue grida hanno svegliato anche noi. Abbiamo
trovato Draco in piedi, accanto al suo letto, che cercava di
tranquillizzarla,
e ci siamo avvicinati anche noi… >>
Poi,
anche Lui si rivolge alla sottoscritta.
<<
Abbiamo provato a svegliarti, Principessa, ma
non c’è stato verso. Continuavi a dimenarti, e ad
urlare… >>
<<
Per la cronaca… >> aggiunge Nott, con tono
meno tragico dei suoi due compagni di stanza <<
…Ti devo un pugno nello
stomaco, Potter. >>
Strappa
a tutti un sorriso, persino a me.
Ma
i Grifoni…bè loro si astengono.
I
miei amici sono pallidi come un lenzuolo, specialmente
Harry che, ancora inginocchiato di fronte a me sembra essersi
Pietrificato, ed
hanno delle espressioni talmente serie, che, se non ne conoscessi la
causa,
ipotizzerei un lutto.
<<
Kiki… >> mi chiama Ron <<
…Ti
ricordi cosa…cosa stavi sognando? >>
Oh
si che me lo ricordo.
Non
credo di potermelo dimenticare così facilmente.
Anche
se lo vorrei.
Lo
vorrei con tutta me stessa.
Annuisco
solamente.
Poi,
sposto lo sguardo in quello di mio fratello, e,
prendendo forza dalla sua semplice presenza, faccio un respiro
profondo, ed
inizio a condividere con i presenti le mie sventure:
<<
Ero in un prato…verde e…e bellissimo.
C’era…c’era tantissimo sole. Tanto. Ed
era caldo, luminoso. Mi sentivo felice.
Più felice che mai…. >>
Già.
Quello
si che è stato un bel sogno.
O,
almeno, ciò che riguarda la prima parte di ciò
che
tanto mi ha fatto urlare e dimenare stanotte.
<<
Avevo un vestito bianco. Bianchissimo. Ed ero
senza scarpe. Camminando…camminando per il
prato…vedevo tutti. I nostri
compagni di Scuola, i nostri Professori, L’Ordine della
Fenice, i Weasley,
l’Esercito di Silente, voi Serpeverde, Dean, Neville e gli
altri…voi…
>> aggiungo, con ovvietà,
lanciando uno sguardo eloquente ai Cacciatori.
Saltando
a piè pari la parte del bacio con Malfoy, passo
subito alla parte inquietante.
<<
All’improvviso…all’improvviso
è…è…è diventato
tutto buio. Il sole ha iniziato a tramontare inesorabilmente
e…e tutti…tutti
quanti… >>
Ho
la voce tremante.
Le
mani tremanti.
La
gambe tremanti.
Il
corpo, nella
sua totalità, sta tremando.
Anche
dentro.
E
ho freddo.
Tanto
freddo.
Mi
fermo un istante, per contrastare le lacrime.
Poi,
quando mi sento in grado di continuare, lo faccio:
<<
Tutti quanti…avete iniziato a svanire. Tutti.
Io…io vi urlavo di restare, vi pregavo
ma…ma…nessuno mi ascoltava. Tutti.
Tutti svaniti. >>
Se
ne sono andati tutti.
Qualcuno
me li ha portati via.
Mi
hanno lasciata sola.
Inesorabilmente
e completamente sola.
<<
E poi…poi…poi… >>
Forza
Kiki.
Ce
la puoi fare.
<<
Dio, Harry! L’ho sentito, l’ho sentito di nuovo
cazzo! >>
<<
Chi? Chi hai sentito Kiki? >> mi domanda
Harry.
Ma
io non sembro sentirlo.
Abbasso
il capo, mantenendolo con le mani, le cui dita
sono fermamente infilate nei miei capelli.
<<
Lui! E
poi…e poi….era tutto nero! E voi…tutti
spariti! >>
<<
Lui chi,
Kiki?! >>
<<
Ero sola…maledettamente sola. Era
buio…e…e
faceva freddo… >>
<<
Calmati Kiki! Chi…chi hai
sentito? >>
<<
Io…io gli ho urlato di lasciarvi stare
ma…ho…ho
provato a salvarvi lo giuro…ma…ma…
>>
<<
Okay, adesso smettila. Sta calma è tutto a
posto… >>
<<
…Ma…non ce l’ho fatta. E
voi…voi mi avete
lasciato da sola… >>
<<
Era solo un sogno, sorellina, tranquilla…
>>
<<
…Era buio. Tutto buio…e poi quella
voce…Quella. Maledetta. Voce…
>>
<<
Quale
voce?! >>
<<
La
Sua Harry, la Sua!...
>>
strillo, abbastanza isterica.
Sento
gli occhi pizzicare, e tanto, tanto freddo.
Tutti
gli occhi sono puntati su di me, alcuni spaventati,
altri preoccupati, altri decisamente confusi.
<<
Hai….hai…troppi
affetti Potter… >> recito,
sussurrando, sconvolta.
Sembro
pazza.
O
magari lo sono.
<<
…E
perderai…. >>
Mi
stringo ancora di più nelle spalle.
Vorrei
diventare ogni secondo sempre più piccola fino a…
Sparire.
Come
hanno fatto tutti quelli che amo, nel mio sogno.
<<
…Tutto
quanto… >>
Harry
spalanca gli occhi.
Ron
smette di respirare.
Ginny
ed Hermione si portano una mano dinanzi alle
labbra.
E
tutti, tutti e
cinque, perdono anche quel minimo colorito che la situazione
gli aveva permesso
di lasciare sui loro visi.
<<
…Ha ripreso a farmi male lì,
Harry. Bruciava, come allora, come sempre.
Provavo un fottuto dolore lì,
maledizione! >>
Continuo
a farfugliare parole e frasi senza senso, senza
nesso logico tra loro, mentre non cesso di tremare.
I
Cacciatori rimangono in silenzio, sconvolti, adesso,
almeno quanto me.
I
Serpeverde, invece, non ci stanno capendo più un cazzo.
Improvvisamente
Malfoy, afferrandomi dai polsi, mi
costringe a voltarmi a guardarlo.
Risoluto
e fermo come solo Lui sa essere, esclama:
<<
Bambolina, adesso calmati. >>
Non
so perché, magari dal suo sguardo, o dal suo profumo
paradisiaco, oppure dal suo tocco, ma riesco a farlo.
<<
Spiegati. Di chi hai sentito la voce? Chi è
questo “Lui”? E
dov’è che ti faceva
male?! >>
<<
Era la voce di Voldemort. E mi
faceva male la Cicatrice.
>>
Alla
fine, la proposta di Hermione di andare dalla
Preside è stata ascoltata.
Non
potevamo non avvertirla di una cosa del genere.
Sebbene
il dolore alla cicatrice ci sia stato solo nel
mio sogno, e non nella realtà, di questo ne sono certa, una
sogno così non
poteva essere ignorato.
E
poi vogliamo anche sapere cosa avrà da dirci il
Ritratto di Silente.
Però,
come hanno felicemente suggerito Ron e Ginny, non
era affatto il caso che io andassi con loro.
Non
mi reggevo in piedi, ed avevo un aspetto devastato.
Avrebbero
riportato parola per parola ciò che gli avevo
riferito io, per poi fare lo stesso con me con le parole della Preside,
ma mi
risparmiavano il tragitto fino al suo studio.
Per
Harry è stato uno strazio accettare l’idea di
lasciarmi nuovamente qui, nella tana del Serpente, tra le spire di
Malfoy,
specialmente dopo quello che mi è accaduto.
Ma,
effettivamente, era la cosa più sensata da fare.
Dopo
di che, congedati i miei migliori amici, per evitare
di fare ulteriore baccano, e svegliare qualche Serpe di troppo, abbiamo
deciso
di tornarcene in camera.
Così,
con mia enorme gioia, ho potuto salutare Astoria e
Pansy, ritrovandomi con Blaise, Theo e Draco nella stanza numero 7 del
Dormitorio Maschile.
Lasciandomi
cadere sul letto di Malfoy, dove mi sistemo
con le gambe schiacchiate contro il petto, mi faccio scappare un
sospiro.
Il
suddetto proprietario del suddetto materasso si
posiziona, nuovamente, accanto a me, lanciandomi di tanto in tanto,
occhiate di
sbieco.
Blaise
e Theo, invece, si accomodano elegantemente
scomposti su due poltrone, che fanno Lievitare sino al letto dove siamo
seduti
io ed il biondastro.
Nott
Appella anche un pacco di sigarette dalla scrivania,
lanciandolo per prima a me.
<<
Tieni Principessa. La nicotina è decisamente
ciò che ti serve adesso.
>>
Gli
dedico uno degli sguardi più sinceramente grati che
abbiano mai sfornato i miei occhi.
Con
le dita ancora leggermente scosse, racchiudo il
filtro arancione tra le labbra, accendendo il tabacco
all’interno con la Bacchetta.
Passo
il pacchetto anche agli altri, e, in men che non si
dica, ci lasciamo affumicare dal fumo di ben quattro sigarette.
Chiudo
gli occhi, mentre aspiro la prima boccata di fumo,
ed appoggio il capo contro il muro alle mie spalle, beandomi del
piacevole
bruciore alla gola che il piccolo peccato al tabacco mi reca, oltre
anche ad
una leggera calma che va diffondendosi nel mio corpo.
Restiamo
così, in silenzio, a fumare, io con gli occhi
serrati, e loro a fare non so che, dal momento che non posso vederli.
Nessuno
apre bocca, almeno fino a che non arrivo circa a
metà sigaretta.
Ovvero
fino a che Blaise non si decide a fare la domanda
che gli premeva nella testa da quando ho dichiarato di aver udito la
voce di Voldemort
nel mio sogno.
<<
Potter, cosa credi sia successo?
Insomma…Continuavi a ripetere di averlo sentito di nuovo… Non è la
prima volta che sogni il Signore Oscuro?
>>
Scuoto
lentamente la testa, portando nuovamente la
sigaretta alle labbra.
Mantengo,
però, gli occhi chiusi.
<<
Quando Voldemort… >> pesante silenzio
<< …era ancora in vita, io ed Harry lo
sognavamo spesso. Molto spesso. E
non erano semplici e
banali sogni. Più che altro erano
visioni…di…di quello che stava facendo, ecco.
Piccole escursioni poco piacevoli nella sua mente. >>
<<
COSA?! >> sbottano all’unisono, sia Blaise
che Theo.
Non
ho ancora la forza di aprire gli occhi, ma sono certa
che le loro espressioni mi farebbero divertire molto.
Ed
infatti, al solo pensiero, sorrido.
<<
Vuoi dirmi che tu e lo Sfregiato, mentre
schiacciavate un pisolino, vi facevate, nel frattempo, un giretto nella
testa
pelata del Signore Oscuro? >> chiede Nott.
Annuisco.
<<
O Santo Salazar. Principessa, mi inquieti.
>>
Sia
io, che Malfoy, ridiamo di gusto all’affermazione di
Zabini.
Bè,
si.
In
effetti, posso dire di essere una ragazza abbastanza
inquietante.
E
non gli ho detto che, nei sogni, io ed Harry non
guardavamo gli spezzoni della vita
di Voldemort dall’alto.
Ho
decisamente fatto bene a tralasciare il dettaglio che,
in queste visioni, io ed Harry eravamo
Voldemort.
<<
Credetemi, gli incubi su Voi-Sapete-Chi sono
decisamente la parte meno terrificante della sua vita…
>> commenta
Malfoy.
Infatti.
Vogliamo
parlare del fatto che, per 17 anni, ho portato
dentro di me un frammento dell’anima del più
Grande Mago Oscuro di tutti i
tempi?
<<
Oh bè… >> si mostra
d’accordo Nott
<< …in effetti il Basilisco stecchito e
puzzolente nella Camera dei
Segreti avrebbe dovuto avvertirci di che razza di ragazza andavamo a
frequentare!
>>
<< Ah!... >> esclama Zabini, ricordandosi
improvvisamente una cosa
<< …per non parlare della sua piccola
avventura alla Gringott, che l’ha
vista come una ladra di camere di Sicurezza! >>
Altra
risata da parte mia.
Piomba
nuovamente il silenzio, durante il quale tutti e
quattro riprendiamo a fumare come se niente fosse.
Devo
dire che, senza le solite stronzate di Blaise e
Theo, l’inquietudine e l’angoscia che quel sogno mi
ha scaraventato addosso,
ritornano decisamente a farsi sentire.
<<
Ma… >> domanda, lentamente, e con un tono
di voce molto basso, Malfoy << …da quando il
Signore Oscuro è morto, né
tu, né lo Sfregiato l’avete più
sognato? >>
Bingo.
Lentamente,
come se ammetterlo rendesse la cosa ancora
più tragica, scuoto la testa.
E
faccio un altro lungo tiro, abbastanza disperato
aggiungerei, alla sigaretta.
Quasi
posso avvertirli, i loro profondi sguardi, prima
analizzarsi l’un l’altro, e poi posarsi su di me.
So
perfettamente cosa stanno pensando.
E
so perfettamente anche cosa hanno pensato i Cacciatori,
e a cosa penseranno tutti.
Ma.
È.
Impossibile.
<<
E allora… secondo te… >> sillaba
Zabini,
scegliendo con cura ed estrema attenzione le sue parole
<< …come mai
l’hai sognato proprio stanotte?
>>
Ed
allora, mi decido a riaprire gli occhi.
E
li trovo seri e preoccupati a guardarmi, esattamente
come avevo immaginato.
<<
Non ne ho idea. >> è l’unica cosa
che
riesco a rispondergli.
Altro
scambio di sguardi.
Altri
occhi angosciati che si posano su di me.
Altro
inquieto silenzio.
Faccio
gli ultimi tre tiri dalla sigaretta, quasi senza
staccare il filtro dalle labbra, buttandone la cicca nel posacenere
d’argento
che ci fluttua intorno.
Attenta
ad ogni loro minimo movimento, osservo le tre
Serpi finire di fumare, nuovamente in silenzio.
Quando
anche Nott, ultimo dei tre, si è deciso a buttare
anche il suo mozzicone, sbotto:
<<
Oh, insomma! Avanti ditelo. >>
<<
Cosa? >> domanda Malfoy, con un
sopracciglio alzato.
<<
Quello che state pensando tutti. Ma che nessuno
dei tre vuole dire ad alta voce, perché renderebbe la cosa
meno assurda, che
solo un’idea della vostra mente. >>
Draco
non sposta lo sguardo dal mio, al contrario di
Blaise e Theo che si guardano l’un l’altro.
<<
Avanti. Svuotate il Calderone. >> insisto.
Ma
niente.
Ancora
silenzio.
Nessuno
riesce a trovare il coraggio di parlare.
Perché
pronunciare quelle parole sarebbe troppo tragico,
e troppo assurdo.
Ma
poi, magari solamente per una canna di troppo fumata
prima di andare a dormire, è Zabini ad esporsi,
all’improvviso.
<<
Insomma, Potter, devi ammettere che è strano
questo tuo sogno. E la voce del Signore Oscuro che ti minaccia di
perdere
tutto. La prima cosa che una mente, d’istinto, va a pensare
è che…in un certo fottutissimo
modo…Lui…Lui sia… >>
<<
Vivo.
>> concludo io, per Lui.
Tutti
e tre non osano rispondere nulla a questa mia
conclusione.
Anzi,
distolgono lo sguardo dal mio, mostrandosi
interessati a tutt’altro nella stanza.
Quando
ho riferito la frase che avevo udito nel mio sogno
“Hai troppi affetti Potter, e perderai tutto
quanto”, ho visto il viso di Harry
perdere ogni minima traccia di calore corporeo, le sue gambe tremare,
ed i suoi
occhi spalancarsi in modo terrorizzato.
E
lo stesso è accaduto in Gin, Ron ed Herm.
Hermione
si è addirittura dovuto sedere.
L’accostamento
delle parole “Lord Voldemort” e
“Vivo”
nella stessa frase, sono certa che si sia presentato in tutte le menti
presenti.
Anche
nella mia.
Ma,
sia io, che Harry, sappiamo perfettamente che è
impossibile.
E
sappiamo perfettamente anche un’altra cosa: solo noi ne
saremo del tutto certi, d’ora in poi.
Lo
stesso terrore che è sempre vissuto in ogni animo,
durante la
Prima
e la Seconda
Guerra
Magica si riprodurrà, insediandosi in tutti quelli che amo
come un cancro.
E
non posso permettere a Lord Voldemort di rovinarmi ancora
la vita, anche da morto.
Perciò,
mi alzo di slancio dal comodo materasso,
stringendo i pugni in modo combattivo, e dedicando uno sguardo
infuocato ai tre
Serpeverde presenti.
<<
Statemi bene a sentire, tutti e tre. Lord
Voldemort. È. Morto. So
che è così.
Ho visto l’Avada Kedavra colpirlo in pieno petto, ho visto il
suo corpo senza
vita accasciarsi al suolo, ho visto il soffio vitale abbandonare per
sempre
quel figlio di puttana. L’ho visto.
Gli ero di fronte, e sono stata io, insieme ad Harry, ad ucciderlo.
È vero,
quella maledetta frase “Hai troppi affetti, Potter, e
perderai…tutto quanto” è
Sua. Non perdeva occasione per ripetercela, perché sapeva
che la nostra più
grande debolezza era proprio il terrore di perdere tutti quelli che
amavamo, ed
amiamo tutt’ora. Ed anche la voce era la Sua. Dio,
non credo la dimenticherò mai quella
voce. Ed è anche vero che la
cicatrice, nel sogno, mi ha fatto male esattamente come accadeva quando
Lui era
in vita. Ma questo non vuol dire che Voldemort sia ancora vivo.
>>
Zabini
alza lo sguardo nel mio.
<<
Scusami tanto, ma come fai ad esserne così
sicura, dopo gli ultimi tre punti della tua brillante arringa?
>>
Alzo
le spalle.
<<
Era solo un sogno. >>
Ma, con la mia considerazione, il Principe delle Serpi deve essersi
irritato.
Perché
anche Lui balza in piedi, e sbotta:
<<
Non era solo un sogno, cazzo!
Tu…tu non ti sei vista, bambolina…Come urlavi,
come
ti dimenavi! Pensi che nessuno di noi tre abbia mai avuto un incubo in
18 anni
di vita?! E nessuno di noi ha mai urlato in modo così
straziante come hai fatto
tu! Ho… >>
Si blocca un secondo, guardandomi in modo talmente profondo, che sento
le gambe
tremare.
<<
….Ho sognato Il Signore Oscuro quasi ogni notte,
da quando mi ha Marchiato. Ma non è mai stato
così reale come nel tuo caso. Non.
Era. Solo. Un. Sogno.
>>
Ennesimo
silenzio.
La
confessione di Malfoy mi ha lasciata piuttosto
sbigottita.
In
effetti, ho sempre e solo pensato al mio
terrore nei confronti di Voldemort,
essendone stata, diciamocelo, insieme ad Harry la più
toccata dalla sua
spaventosa figura.
Ma
non avevo mai pensato, effettivamente, che anche il
mio Principe delle Serpi avesse avuto un incontro ravvicinato con quel
bastardo.
E
di certo non è stato piacevole.
Insomma,
sentirsi minacciare di morte i proprio genitori,
sentirsi affibbiare un compito di assassinio, e sentire sulla proprio
pelle
bruciare il simbolo della schiavitù a qualcun altro, non
deve essere stato
proprio il massimo per Draco.
In
effetti, non mi ci ero soffermata poi molto a
pensarci.
Grandissimo
errore da parte mia, lo ammetto.
Raddolcisco
lo sguardo, ma non cedo.
<<
Okay, d’accordo. Non era un sogno normale. Ma
allora come spieghi il fatto che Voldemort sia ancora vivo? Non
c’è scampo
all’Avada Kedavra. >>
<<
Tu ne sei l’esempio vivente, vero? >> mi
chiede Malfoy, con tutto il sarcasmo di cui un Serpeverde
può fare uso.
Ed
è davvero tanto, credetemi.
Zabini
e Nott si guardano incuriositi, certamente
chiedendosi cosa diavolo voglia significare tutta quella pungente
ironia.
Io,
dal canto mio, alzo gli occhi al cielo.
<<
Non centra nulla! Fu una cosa completamente
diversa! >>
<<
Il Signore Oscuro per rinascere aveva usato il
vostro sangue, giusto?... >>
Zabini
e Nott quasi cadono dalla sedia.
Theo
sbotta:
<<
Che cosa?! >>
Ma
io e Malfoy lo ignoriamo.
<<
…E così facendo aveva creato un legame tra voi
due e loro. Chi ti dice che il legame si sia spezzato?! >>
Di
nuovo, alzo gli occhi al cielo, sospirando esasperata.
<<
Noi siamo ritornati in vita quasi subito. Nel
suo caso è passato quasi un anno! >>
<<
Ritornati
in vita?! >> esclama Zabini.
Lui
e Nott non potrebbero essere più confusi di così.
<<
Che fine fece il Suo corpo? >> mi domanda,
ancora, Malfoy.
<<
Fu prelevato dagli Auror, e seppellito nello
squallido Cimitero di Azkaban. Ma solamente per evitare che Mangiamorte
invasati come tua zia, potessero usare il corpo di Voldemort a
chissà quali
Oscuri scopi…e credimi. È ancora lì.
>>
<<
Perché non ci dovrebbe essere?! >> Nott.
<<
Quindi tu sei certa quella sorta di legame che
vi legava si è spezzato nel momento in cui vi ha ucciso?
>>
<<
Vi ha ucciso?!
Ma che cazzo dite? >>
Zabini.
Annuisco,
più convinta che mai.
E,
probabilmente, riesco a far cambiare rotta anche alla
mente del biondastro.
Che,
però, non si da per vinto.
<<
Okay. Ma resta ancora il discorso degli Horcrux…
>>
<<
Horcrux?!
>> Nott.
<<
Quale
discorso? Erano sette. Sono stati tutti distrutti. Me ed Harry
compresi.
>>
<<
Che centrate tu e lo Sfregiato? >> sempre
Theo.
<<
E chi ti dice che non erano otto,o nove o
diciassette, gli Horcrux? Mica il Signore Oscuro ve lo ha dichiarato
per
iscritto! >>
<<
Sette? Otto? Ma che diavolo sono ‘sti Horcrux?!
>> Zabini.
<<
Silente, lo dice, ecco chi! E poi sette è il
numero magico più potente, fu di questo numero che
domandò a Lumacorno…
>>
<<
Lumacorno?
Un momento non stavamo parlando di Voi-Sapete-Chi? >>
<<
…E poi c’è anche il piccolo dettaglio
della cura
maniacale con cui stava proteggendo Nagini, la sera del 2 Maggio.
Sapeva che
avevamo distrutto tutti gli altri, e stava disperatamente cercando di
proteggere
l’ultimo Horcrux rimasto…anche se Neville
riuscì ad ammazzarglielo comunque,
quel suo viscido serpente… >>
<<
Paciock?!
Rettili?! >>
<<
Non sai con certezza se aveva un altro Oggetto
Oscuro nascosto, comunque… >>
<<
Ah-ha! Adesso siamo tornati a parlare del
Signore Oscuro, vero? >>
<<
Ed invece si. Io ed Harry abbiamo avuto delle
visioni in cui andava a controllare i suoi Horcrux…anche se
ormai era troppo
tardi. Credimi, Draco, Lord Voldemort è morto!
>>
<<
Visioni?! Ehi, non iniziate a parlare di quella svampita
della Cooman per cortesia! >>
Fa
un sospiro, Malfoy.
Spero
solamente che si sia rassegnato.
Ma
non abbassa lo sguardo dal mio.
<<
E allora dovrai spiegarmi questa tua brutta
esperienza di stanotte, bambolina, perché la tua
testardaggine non riuscirà a
convincermi che è stato solo
un sogno. >>
Oh
bè, in effetti la mia testardaggine non riesce a
convincere nemmeno me.
Insomma,
io sono abbastanza pratica di questi sogni.
Parliamoci
chiaro, immaginarti cavalcare un Unicorno per
le strade di Privet Drive, con la signora Figg che ti insegue,
brandendo
minacciosa un suo gatto imbalsamato, è un sogno normale.
Inquietante
e strano, ma solo un sogno.
Quello
che avevo vissuto stanotte…bè non rientra in
questa categoria.
Ma,
affermandolo ad alta voce, cercando di convincerne i
Serpeverde qui presenti, è un ottimo metodo per cercare di
darla a bere anche a
me.
O,
almeno, così credevo fino a che la frase “Era solo
un
sogno” ha abbandonato le mie labbra, e per poco non mi
mettevo a ridere io
stessa dell’idiozia appena pronunciata.
Ecco
perché, all’affermazione di Malfoy, non posso che
restare in religioso silenzio, e distogliere lo sguardo dai suoi freddi
ma
implacabili occhi grigi.
<<
Fermi tutti!... >> sbotta, alquanto
irritato, Nott.
<<
…qui quelli a cui servono delle spiegazioni
siamo noi. >>
Zabini, annuendo con vigore, continua:
<<
Di che diavolo
stavate parlando?! >>
La
mattina dopo, non è stata affatto facile per nessuno
di noi.
Quando
noi Cacciatori siamo scesi per la colazione in
Sala Grande, ci siamo immediatamente fiondati al Tavolo Grifondoro,
afferrando
un tazzone a testa ricolmo di bollente caffè.
La
stessa idea l’hanno avuta le Serpi, come abbiamo
potuto notare circa 10 minuti dopo, con l’unica differenza
che, con un solo
sguardo, loro sono riusciti a farselo addirittura servire,
il caffè, ed anche, nel caso di Pansy Parkinson, toglierlo
da sotto il naso ad un povero studente del secondo anno.
Fatto
sta che, se non fosse per la caffeina, non credo
che nessuno di noi avrebbe la forza di alzarsi ed andare a lezione.
Ammetto
che, verso le cinque di questa mattina, sia io,
che gli altri tre inquilini della stanza numero 7 del Dormitorio
Maschile
Serpeverde, siamo riusciti ad addormentarci nuovamente.
Questo,
solamente per risvegliarmi alle sette, dopo sole due
ore di sonno profondo, afferrare le mie cose, lanciare un ultimo
sguardo a
Draco, e tornarmene della mia Sala Comune.
Ho
approfittato del fatto di essermi improvvisamente
ridestata, per attraversare la Comune nemica, senza
incontrare nessuno.
Ed
infatti, è proprio ciò che è accaduto,
a meno fino a
che non sono riuscita a tornare a Casa.
Lì,
mezzi addormentati l’uno sull’altro, chi sui
divani,
chi sulle poltrone, e chi addirittura sul tappeto, ho trovato tutti i
miei
amati Grifondoro.
E
non sto parlando solamente dei Cacciatori.
No.
Con
loro, russando allegramente, c’erano anche Calì,
Lavanda, Neville, Dean e Seamus.
Certamente,
quando Harry e gli altri saranno stati
buttati giù dal letto, questa notte, per accorrere da me a
Serpeverde, sarà
stato interrotto il sonno anche degli altri miei amici.
E,
adesso, eccoli qui.
Sono
pronta a giocarmi tutto l’oro che posseggo nella
Camera Blindata alla Gringott, che Dean e gli altri sono rimasti svegli
fino al
ritorno dei Cacciatori che, dopo milioni di insistenze, saranno stati
costretti
a raccontar loro ogni cosa.
Poco
male.
L’avrei
comunque fatto io.
Sono
salita in camera per una doccia veloce, mi sono
decisa a svegliare i miei amici, ed insieme siamo scesi a colazione.
Le
lezioni mattutine sono state alquanto distruttive,
causa enorme stanchezza a chiudermi le palpebre ogni cinque minuti ma,
almeno
per la prima ora, di Storia della Magia, abbiamo potuto recuperare una
sessantina di minuti di nanna.
Durante
l’ora di Incantesimi, invece, mi sono tenuta
sveglia semplicemente grazie a Ron, che, seduto affianco a me, si
è deciso a
raccontarmi dell’incontro con la Mcgranitt.
Dopo
una divertente e alquanto raccapricciante
descrizione della Preside con camicia da notte da nonna, bigodini e
cuffietta
tra i capelli, che ci ha fatto ridere per un quarto d’ora, il
mio migliore
amico è arrivato anche a parlarmi di argomenti seri.
Mi
ha riferito che la nostra ex insegnante di
Trasfigurazione si è mostrata subito molto preoccupata, e
stava praticamente
già per avvertire il Ministro della Magia del ritorno di
Voldemort.
Ma
Silente, o meglio, il suo Ritratto, l’ha fermata
facendola ragionare.
Il
fatto che anche il saggio Albus abbia pronunciato la
frase “Lord Voldemort è morto.” mi ha
rincuorato parecchio.
Ne
ero piuttosto convinta ma…ehi, se lo dice anche
Silente!
Ma,
più di questo, non ha espresso altro.
Siamo
rimasti a parlottare tra i denti praticamente tutta
l’ora, io e Ron, interrotti solamente dal suono della
campanella, che ha dato
inizio ad una impegnativa lezione di Difesa contro le Arti Oscure,
nella quale
il tempo per le chiacchiere ha scarseggiato parecchio.
Così,
dopo un’ora buca in cui Hermione ci ha trascinato
di forza in biblioteca per il “Ripasso Pre-M.AG.O”,
e dopo una lezione di
Erbologia, ecco che l’ambientazione ritorna la Sala Grande,
con i
tavoli, però, adesso imbanditi per il pranzo.
Stiamo
gustando le ottime leccornie preparateci dagli
Elfi Domestici, quando un familiare tintinnio cattura la nostra
attenzione.
Io,
come molti altri, alziamo lo sguardo sul Tavolo dei
Professori, per notare come, effettivamente, la Preside
stia picchiettando
la sua forchetta contro il calice dell’acqua.
Pochi
secondi dopo, siamo tutti in silenzio, con gli
occhi puntati verso l’altera figura di Minerva Mcgranitt, che
si sta, al momento,
alzando in piedi.
<<
Non ho alcuna intenzione di interferire con la
pace che sembrate raggiungere dinanzi ad un piatto di cibo…
>> alcune
risate << …Perciò sarò
breve. >>
Pausa
strategica, per aumentare la suspance.
<<
All’inizio di questo anno scolastico, il corpo
Docenti ed io abbiamo fatto una considerazione, che vede i vostri
genitori, i
vostri educatori e le vostre guide, esageratamente estraniati dal
vostro
rendimento scolastico. A fine anno, vengono messi dinanzi a pessimi
voti come
“T”, “D”, o
“S” senza che, ormai, possano fare più
nulla, laddove un docente
non vi è riuscito, per rimettervi sulla giusta rotta. Questa
è sempre stata una
pecca di Hogwarts, lo ammettiamo, ma questo anno, sono stati presi dei
provvedimenti per rimediare a questo difetto della nostra Amata Scuola.
>>
Oh,
si.
So
che riuscite a sentirlo anche voi.
Il
Panico.
<<
Abbiamo deciso di invitare i vostri genitori a
Scuola, per un incontro annuale con i vostri docenti. A dirla tutta,
stiamo
seriamente prendendo in considerazione l’opzione di
organizzare anche due incontri
all’anno. Quest’anno,
comunque, per affari burocratici, e per predisporre nuovi sistemi di
sicurezza
e modalità di trasporto per quei genitori senza Poteri
Magici… >> molti
versi di disgustoso prendono forma al tavolo Serpeverde
<< …la data
dell’Incontro, che, come programmazione iniziale sarebbe
dovuta a cadere a metà
anno, è slittata sino all’11 di questo mese, e si
fermerà, quindi, a quota uno.
Ergo, miei cari studenti, una bella notizia: ben presto rivedrete le
vostre
famiglie. Quella cattiva, è che, se avete nascosto loro un
pessimo andamento
scolastico….oh bè, buona fortuna! >>
Silenzio.
Non
si sente nemmeno un vago tintinnio di utensili.
La
Mcgranitt
ha sempre
avuto il potere di zittire i suoi studenti ma mai, mai,
come in questo caso, la mancanza di suoni è stata
così
assoluta.
Ci
sono varie emozioni contrastanti, che serpeggiano tra
i vari studenti.
Gioia.
Rivedranno
presto i loro cari.
Panico.
Quell’ammasso
di “Desolante” che avevano nascosto in
famiglia, sarà destinato a ritornare a galla, esattamente
come questa o quella
punizione.
Indifferenza.
Per
chi, come me, non ha nessuno con cui i professori
potranno parlare.
Stupore.
Genitori
ad Hogwarts?! L’unico luogo in cui non dobbiamo
per forza obbedirgli?!
E…l’ho
già detto Panico?
Ci
vuole un po’ di tempo affinchè la marmaglia
studentesca di Hogwarts assimili la brutta notizia.
Ma
poi, quando accade, ecco che scoppia il finimondo.
Un
migliaio di voci, tutte accavallate le une con le
altre, iniziano a farmi esplodere i timpani.
La
maggior parte di loro è sbottata indignata,
lamentandosi o in direzione della Preside stessa, o verso il proprio
vicino di
panca.
Ma
tutti, tutti,
sentono il bisogno, in questo caso, di dire la loro.
Io?
Io,
sorridendo tra me, riprendo in mano la forchetta,
mentre anche intorno a me sta accadendo l’inferno, e continuo
a mangiare.
Oggi
avevamo allenamento con l’Esercito di Silente, nel
pomeriggio inoltrato subito dopo le lezioni.
Ma
abbiamo preferito posticiparlo a domani.
Non
ve l’ho detto?
Con
la festa abbiamo raggiunto la quota necessaria per
costruire un Campo d’Addestramento decente, cosa che
avverrà ai confini con la Foresta
Proibita, e sarà tutto
pronto per domani.
Già.
Ron
ha parlato con il Direttore dei Lavori, subito dopo
pranzo, e, dopo aver superato lo stupore per esser stato chiamato
“Signor
Weasley”, ci ha comunicato la
novella.
Quindi,
una pergamena ha provveduto ad informare di ciò
anche tutti gli altri prodi guerrieri, con annesso il Post Scriptum che
posticipa, appunto, l’incontro.
Finalmente
potremo allenarci come si deve.
The
King Weasley ha commentato con un “Miseriaccia!”
decisamente ammirato, la situazione che ha visionato.
Ergo…cazzo
non possiamo che essere positivi ad un
“Miseriaccia!” di Ron!
Sono
certa che, la maggior parte di voi, adesso, si sta
facendo film mentali su film mentali, su come abbia potuto occupare il
tempo
libero, che l’allenamento mancato con l’ES mi ha
lasciato.
E
quasi tutti le vostre elucubrazioni mentali,
certamente, includono un certo biondo Serpeverde.
Sapete,
ho formulato i vostri stessi pensieri.
Ma
voi non avete messo in conto il fattore “Hermione
Granger”.
Di
conseguenza, addio freetime,
e benvenuto pomeriggio in biblioteca, con la testa china sui libri, con
la
minaccia dei M.A.G.O sempre più vicina a noi poveri studenti
del Settimo anno.
<<
Dio Santo, non vedo l’ora che finiscano questi
maledetti esami! >>
<<
A chi lo dici, amico…Ma la fine degli esami,
coinciderà anche con la fine di Hogwarts. E non so quanto la
cosa mi piaccia.
>>
<<
Oh, andiamo! Una volta fuori di qui saremo
liberi! Ricchi, famosi, belli e liberi.
E, nel mio caso, cari i miei innamorati sfigati, anche felicemente
single! Cosa
c’è di meglio? >>
Ridiamo
sommessamente, alla carica positiva di Ron.
Stiamo
tornando dalla Biblioteca in questo momento,
avviandoci esausti, io, Harry, Ron ed Hermione, nella nostra amata ed
accogliente Sala Comune.
<<
Ma certo Ronald! Cosa c’è di meglio
dell’avere
responsabilità enormi, del dover trovare una casa, e del
dedicarsi tutti i
giorni ad un lavoro massacrante? >>
Bè
si.
Hermione
è decisamente meno ottimista e fancazzista di
Ron.
<<
Avanti, ‘Mione, come la fai tragica! Lo sanno
tutti che, finita la Scuola,
ci si prende un meritatissimo anno sabbatico! Nel quale
l’espressione “Sex,
Drugs and Rock ‘n Roll” non è mai stata
più azzeccata! >>
<<
Mi spiace deluderti, ma credo che quest’idea
appartenga solo al tuo cervello
bacato! >>
<< Può essere…ma, infondo, abbiamo
combattuto il Male, no? Un po’ di
tempo per fumarci qualche neurone deve per forza esserci concesso!
>>
<<
La vita non aspetta che tu ti dia una mossa,
caro mio! >>
Io
ed Harry ci scambiamo uno sguardo esasperato, dinanzi
all’ennesimo battibecco dei nostri migliori amici.
Riescono
sempre a farci alzare gli occhi al cielo ma, al
tempo stesso, anche a strapparci un sorriso divertito.
<<
Ma come siamo profondi, Mezzosangue… >>
Ci
blocchiamo in corridoio, quasi sobbalzando al suono di
quella voce.
Troppo
presi dai discorsi filosofici, barra fancazzisti,
nessuno dei quattro aveva fatto caso ad altri passi che si stavano
avvicinando
a noi in corridoio.
Ecco
perché l’entrata in scena delle parole di Theodore
Nott ci hanno presi completamente alla sprovvista.
Tre
espressioni disgustate si Materializzano sui volti
dei miei amici, esatte copie di quello che Nott, insieme a Zabini e
alla
Greengrass, gli stanno rivolgendo.
Come
sono teneri, eh?
<<
Avevi dubbi a proposito, Nott? >> ribatte
acida Hermione.
<<
Oh, certo che no. Non ci aspetteremmo altro che
pillole illuminanti di saggezza, dalla So-Tutto-Io
della Scuola. >>
La
frase della Serpe era talmente intrisa di sarcasmo,
che avrebbe offeso chiunque.
Ma
non Hermione, che si limita ad un sorrisetto malvagio,
lasciando intendere che, da un tipo come Nott, qualsiasi insulto
riferitole lo
prende come complimento.
La
stessa idea, però, non passa per la testa ad Harry.
<<
Se con So-Tutto-Io, intendi “Essere umano
decisamente più intelligente di un idiota come te”
allora non posso che darti ragione…
>>
L’insultato,
il povero Theo, sta per rispondere, quando
Zabini lo precede.
<<
Sfregiato, devi necessariamente ficcare quel
naso del cazzo in tutto?! >>
Nott
alza il pollice in direzione del suo Compagno di
Casa, Harry e Ron si stanno evidentemente alterando.
<<
Se delle fecce come voi insultano la mia ragazza…si. >>
Weasley
sta per saltare al collo di mio fratello, con lo
sguardo pieno di sincera stima.
Zabini
e Nott stanno per saltare al collo di mio
fratello, con lo sguardo pieno di sincero odio.
<<
Sai, Sfregiato, è curioso che un idiota come te,
venga a dire “Feccia” a dei Purosangue come noi..
>> si limitano, però, a
ribattere entrambi.
<<
Già. Sono d’accordo Blaise. >>
<<
Io non ci vedo niente di curioso. Fecce.
>>
Sottolinea
Ron.
Oh,
merda.
Qui,
come al solito, stiamo sfiorando la rissa.
E
noto che anche la Greengrass sta per
innervosirsi.
E
se non c’è nemmeno Lei a fermare i suoi due
Compagni di
Casa, non vedo come possa salvare la situazione da sola.
A
meno che Hermione…
…
….
……
No.
Decisamente
anche Lei sta per arrivare alla Bacchetta,
mentre inizia animatamente a discutere con i Serpeverde.
Sto
per mettermi in mezzo, quando il mio cervello
partorisce un accurato ragionamento:
Io
sono innamorata di Draco Malfoy.
E
quando si ritrova a litigare e sull’orlo di una bella
scazzottata con i miei amici, ovviamente,
cerco sempre di fermarli.
Ma
adesso Malfoy non c’è.
Ed
io sto, comunque,
per mettermi in mezzo tra Grifondoro e Serpeverde.
<<
Ehi ehi ehi ehi! Basta sputarvi veleno un
addosso all’altro, per favore! >>
Ok.
Nessun
“Sto per..”
Mi
sono
messa in mezzo
tra Grifondoro e Serpeverde.
<<
Scusa, superstar, ma non ci penso nemmeno.
>> mi risponde Nott, sfoderando, come il suo amico la Bacchetta.
E
la
Greengrass, che non ha spiccicato parola da
quando ci siamo
incrociati, si fa addirittura da parte, senza protestare nulla.
Sono
certa che l’insulto “Feccia” abbia fatto
incazzare
anche lei.
Oh
merda.
Mi
giro a guardare Harry, Ron ed Hermione.
Quest’ultima
prende l’esempio della Principessa delle
Serpi, facendosi a lato con un sorrisetto sadico sul viso, mentre i due
coraggiosi e testoni Grifondoro, rispondo alla provocazione mettendo a
loro
volta mano alla Bacchetta.
Oh
merda.
Di
nuovo.
<<
Vediamo chi è la feccia adesso, rognosi scarti
della società! >> minaccia Zabini.
Ron
sta subito per scagliare il primo Incantesimo,
quando, colta da un momento di pura follia, mi metto in mezzo.
Si,
lo so che ve l’ho già detto.
Ma,
in questo caso, mi inserisco tra i quattro fisicamente.
Nessuno
di loro può colpire il proprio nemico, senza
prima colpire me.
Sono
certa della riuscita del mio piano, per quanto
riguarda Harry e Ron.
Non
mi colpirebbero mai.
Un
po’ meno, se ad impugnare le Bacchette sono Blaise e
Theo.
<<
Abbassate quelle maledette Bacchette! >>
sbotto.
Tutti
e sei i presenti mi guardano come se avessi otto
paia di occhi ed un naso più adunco di quello di Silente.
<<
Kiki…che cazzo fai? >> mi chiede mio
fratello.
Mi
limito a fissare le loro Fonti Magiche con astio.
<<
Tesoro… >> mi parla Ron, come se avessi di
botto solamente cinque anni << …non so se ti
è chiaro…ma ti sei appena
messa tra noi e delle Serpi, per
evitare che le facciamo a pezzi. >>
Annuisco,
semplicemente.
Volete
la verità?
Non
so nemmeno io cosa sto facendo.
E
nemmeno perché.
<<
Potter? >>
Mi
volto verso i Serpeverde in questione.
<<
…che cazzo fai? >>
Di
nuovo.
Quanto
siete ripetitivi.
<<
Ah...Weasley… >> aggiunge Nott
<<
…piccola precisazione. Si è messa tra voi e delle
magnifiche Serpi, per evitare che voi veniate fatti a pezzi.
>>
I
miei amici alzano gli occhi al cielo, come per dire
“Contaci.”
Ma
io, comunque, non demordo.
<<
Semplicemente mi sono messa tra quattro
testoline di cazzo che devono sempre ostentare di essere migliori del
rispettivo avversario. Perché non possiamo semplicemente
tornarcene in Sala
Comune?! >>
<<
Perché NO! >> mi rispondono in coro, come
se avessi preteso la risposta più scontata del mondo.
Alzo
gli occhi al cielo.
Sto
seriamente pensando che mi toccherà restare qui tutta
la sera, come un’ebete, quando la voce della Greengrass mi
viene in soccorso.
<<
Ragazzi, credo che per questa volta la Potter
abbia ragione.
>>
E
adesso guardano tutti Lei, come se
fosse un alieno.
Ghigna.
<<
Non per altro…ma credo davvero che quella sia
Mrs Purr. E che tra poco ci ritroveremo quell’ammasso di
stupidità e lercio
sudiciume di Gazza tra i piedi. >>
Voltiamo
lo sguardo verso il punto buio del corridoio da
lei indicatoci.
Ed
in effetti un paio di gialli occhi indagatori sono
puntati sulla scena.
Non
appena quella maledetta Gatta si accorge di essere
stata scoperta, si appresta a svoltare l’angolo alle sue
spalle, lasciandoci la
visione della sua guizzante coda come scia.
Ci
immobilizziamo per qualche secondo, fino a che
Hermione non ci fa dare saggiamente una mossa.
<<
Andiamo. Abbiamo circa due mesi per duellare
l’uno contro l’altro. >>
I
ragazzi si scambiano uno sguardo di puro disprezzo,
minacciandosi con velenose occhiate.
Ma,
dopo una manciata di attimi carichi di tensione, si
decidono a rinfoderare le Bacchette.
Noi
ragazze raggiungiamo i nostri rispettivi Compagni di
Casa, e riprendiamo a camminare come se niente fosse, ignorando le
potenti
spallante che Ron ed Harry, si sono appena scambiati con Blaise e Theo.
Uomini!
Abbiamo
fatto appena qualche passo ancora incerti e
carichi di tensione, quando mi sento chiamare da Nott.
<<
Ehi Principessa!... >>
Mi
volto.
<<
…Parco. Prima Quercia sulle sponde del Lago
Nero. >>
E
mi fa un semplice occhiolino.
Prima
di svanire per le scale con i suoi amici.
Non
appena sono spariti, Ron mi domanda:
<<
Cos’avrà voluto dire quello? >>
Harry
stringe i pugni ed evita di guardarmi, Hermione
sospira esasperata, ed io mi limito a sorridere.
L’aria
fresca che precede ogni tramonto mi invade il
viso.
È
piacevole sentirla ravvivare la pelle.
A
momenti diverrò raggrinzita e pallida come Madama
Pince, a furia di passare tempo china sui libri in Biblioteca!
Mi
chiedo sinceramente come faccia Hermione…
Mentre
ipotizzo una qualche lozione per la cura della
pelle inventata appositamente dalla mia migliore amica, inizio a
guardarmi
intorno.
Il
Parco di Hogwarts, a quest’ora, è sempre
particolarmente affollato.
Siamo
in quell’oretta che precede la chiusura dell’enorme
portone, e al limite della quale nessuno studente sano di mente (tranne
la
sopraccitata Granger) si spinge ulteriormente per studiare.
Se
non fossimo stati troppo stanchi, io e gli altri,
infatti, ci saremmo diretti sicuramente verso il nostro ciliegio, a
perdere
tempo e scherzare insieme.
Ma,
ehi…avete mai provato a studiare Pozioni e
Trasfigurazione con la mia migliore amica di sempre?
Si
si, la riccia follemente innamorata dei libri e di mio
fratello.
No?
Bè,
non fatelo mai.
Tre
parole: E’. Completamente. Distruttivo.
Comunque,
adesso sicuramente vi starete chiedendo cosa
diavolo ci faccia io per il Parco, da sola, dopo questi discorsi.
Semplice.
Ho
colto al volo l’indicazione di Nott.
E
adesso mi sto appunto dirigendo verso la prima quercia
sulla sponda del Lago Nero.
Lago,
ogni particolarmente tranquillo, dove alcuni
ragazzi stanno anche tenendo in ammollo i propri piedi, chiacchierando
animatamente tra loro.
Saluto
con un sorriso a trentadue denti un gruppo di
Corvonero con cui, a volte, abbastanza spesso per un periodo, abbiamo
passato
divertentissime serate.
Ma
li oltrepasso.
Raggiungo
e supero un albero non ancora identificato da
nessuno studente della storia di Hogwarts e, finalmente, Lo
vedo.
Ha
la schiena appoggiata al tronco della Quercia, con una
gamba stesa sull’erba e l’atra piegata.
Sta
fumando sovrappensiero, dandomi la netta impressione
che si stia a malapena rendendo conto di stringere una sigaretta tra le
dita.
Ha
lo sguardo vacuo e puntato verso l’orizzonte.
Sembra
estraniato dal mondo intero.
E
probabilmente è esattamente ciò che voleva.
Noto
due ragazze, sedute sotto l’ombra di un albero un
po’ più giù del suo, che lo stanno
decisamente puntando.
È
bello, vero?
Dio,
se è
bello.
Ma,
care le mie
gallinelle, Lui è mio.
Giù
le unghie
smaltate!
Mi
avvicino lentamente, ed il fatto che i suoi occhi ed i
suoi sensi sempre all’erta non mi notino subito, è
un’evidente prova di quanto
sia fuori dal mondo in questo momento.
Infatti,
devo parlare, per informarlo della mia presenza.
<<
Non so se te ne sei accorto…ma quelle due
ragazzine in fondo ti stanno divorando con lo sguardo. >>
Idiote…
In
un primo momento sto sinceramente per convincermi che
non abbia neppure sentito, perché non ne dà alcun
segno, mentre getta la cicca
sull’erba.
Poi,
lentamente, volta il capo verso le sue ammiratrici
da me appena indicate, degnandole di un freddo sguardo.
Se
ne accorgono, ed una per poco non sviene.
Ok,
d’accordo.
La
cosa mi sta irritando parecchio.
Poi,
alza lo sguardo su di me.
Non
fa commenti, né muove un singolo muscolo del viso per
farmi capire cosa gli sta passando per la testa.
Semplicemente,
mi trapassa il corpo con gli occhi, dai
piedi sino al cuoio capelluto, per poi ritornare a fissare il tramonto.
Ma
non mi scoraggio più di tanto.
Prendo
l’iniziativa e mi siedo accanto a Lui, contro il
possente tronco della quercia, mentre l’aria inizia a farsi
più fresca.
Piego
entrambe le gambe, avvolgendole con le braccia, e
giro la testa di tre quarti, lasciando che un po’ di capelli
mi ricadano oltre
la spalla, per guardarlo meglio.
<<
Sai, la cosa sarà triste anche
per me. >> sussurro, dopo aver atteso invano
un qualche verbale intervento da
parte sua.
Ho
capito cosa lo rende così pensieroso e malinconico.
E,
dato che Lui non ne vuole parlare, ho optato per
iniziare io.
Punta
il suo sguardo nel mio.
<<
A cosa ti riferisci? >>
Sorrido,
sollevando la parte sinistra delle labbra.
<<
Ok. Facciamo finta di non aver capito… >>
abbozza un sorrisetto che, però, non
raggiunge gli occhi << …Mi riferisco
all’incontro dei nostri
professori con i genitori. >>
Oh,
si, adesso questo è un ghigno.
Ma
non aggiunge altro.
Ma
che palle!
Non
potevo innamorarmi di un essere meno complicato, enigmatico,
misterioso e decisamente più loquace?!
Ancora
una volta, mi rassegno al dovermi esprimere io,
per entrambi.
Però,
evito di guardarlo, in questo caso, prendendo anche
io a fissare le nuvole.
<<
Tutti quanti saranno appiccicati alla finestra,
o nascosti sotto il letto, nell’attesa dei propri genitori.
Tutti si faranno
sgridare per questa o quella punizione, e tutti riceveranno complimenti
o
rimproveri per i propri voti. Non sarà affatto bello,
invece, sapere che tu non devi
aspettare proprio nessuno, che
nessuno parlerà con i professori del tuo rendimento
scolastico, e che nessuno
verrà a trovarti quel giorno. Farà decisamente
schifo pranzare isolato in Sala
Grande, mentre tutto intorno a te ti sottolinea quanto fottutamente tu
sia solo. >>
Silenzio.
Pazienza,
Kiki.
Porta
pazienza.
<<
Ma…ehi! I tuoi non sono morti almeno. >>
Siamo
nella stessa situazione, amore.
Nessuno
chiederà mai ai nostri professori di “Kimberly
Potter” e “Draco Malfoy”.
Perché
nessuno, tra qualche giorno, verrà a Scuola per
informarsi della nostra carriera scolastica.
Perché
siamo soli entrambi.
I
miei genitori sono morti.
I
tuoi sono dei Mangiamorte, e, ovviamente,
non saranno di certo qui a farsi arrestare.
In
risposta Malfoy si esibisce nella sua più sexy risata
sarcastica.
Magari
in riferimento alla mia considerazione.
So
che la cosa lo rende terribilmente triste.
Si
vede, e glielo leggo in quella irritante faccia da
schiaffi che si ritrova.
Ma
non lo ammetterà a voce alta, nemmeno sotto tortura.
È
fatto così.
È
stato obbligato ad indossare la Corazza di Indifferenza
per tanti anni che, ormai, fa definitivamente parte di Lui.
<<
Però, se ti va… >> concludo,
stavolta
tornando a guardarlo << …possiamo essere
soli…insieme.
>>
Credo
ci metta un po’ per recepire bene la mia proposta.
Non
so perché il cuore mi martella in petto con una forza
devastante, mentre aspetto una sua reazione.
Reazione
che, effettivamente si fa attendere.
Ma
non molto.
Ed
infatti, dopo qualche secondo di assordante
silenzio, sposta
lo sguardo sul prato, vicino ai nostri corpi.
Non
capisco cosa stia guardando, fino a che non mi decido
a farlo anche io.
E…le vedo.
Le
nostre mani.
Siamo
entrambi a palmi aperti, adagiati sui fili d’erba
freschi.
Solo
pochi millimetri separano le mie dita dalle sue.
Non
so perchè accade, ma la cosa mi entusiasma e mi
riempie di calore all’altezza della gola, in una maniera
inaspettate,
inevitabile e preoccupante.
Rialzo
lo sguardo, e lo trovo con il suo fisso sul mio
viso.
Restiamo
occhi negli occhi per un po’, mentre sento il
respiro diminuire di intensità istante dopo istante.
<<
Come fai? >> mi sussurra, improvvisamente.
<<
A fare cosa? >>
<<
A capirmi.
>>
Alzo
le spalle.
<<
Non ne ho idea. >>
È
l’unica cosa che sono capace di rispondergli.
Molte
volte mi sono chiesta la stessa cosa, solo che il
soggetto era Lui.
Mi
sono domandata spesso come mai fosse capace di
leggermi dentro con un solo sguardo.
Ma
poi ho smesso di farlo.
Perché
ho capito che, per quanto cerchi, non troverò mai
una risposta precisa.
Magari
siamo semplicemente dei bravi osservatori, siamo
più simili di quanto crediamo, siamo sempre stati destinati.
Non
lo so.
E
non mi interessa.
E
probabilmente lo stesso ragionamento deve farlo Malfoy,
perché si limita a lasciar cadere l’argomento,
allungare un braccio verso di
me, e avvicinarmi a Lui.
Mi
ritrovo mezza sdraiata, con la schiena appoggiata al
suo petto, e la testa leggermente più giù della
sua spalla.
Le
sue braccia mi avvolgono intorno alla vita, e la cosa
non potrebbe sembrarmi più giusta di così.
Restiamo
semplicemente così, in silenzio, mentre molte
persone ci guardano con tanto d’occhi, alcuni andando persino
a sbattere contro
un albero per l’incredulità e lo shock.
Le
ragazzine dell’albero laggiù mi guardano in modo
ostile, prima di alzarsi e andarsene via.
Ghigno.
<<
Mi piacerebbe. >> sillaba Malfoy, dopo un
po’, inaspettatamente.
<<
Cosa? >>
Pausa.
Mi
guarda.
<<
Essere solo...insieme a te. >>
Ieri
sera, dopo aver trascorso un bel po’ di tempo con
Malfoy, sotto quella quercia a bisticciare, lanciarci frecciatine,
ridere,
chiacchierare e…si, è scappato anche qualche
bacio, sono tornata in Sala
Comune, superando di cinque minuti il limite di apertura delle grandi
porte,
tanto che ho dovuto supplicare Gazza per far entrare me e il biondastro.
Poi,
mi sono all’improvviso ricordata di non aver
assolutamente toccato il Tema di Incantesimi, da portare al professor
Vitious
il giorno dopo.
E
sono andata a letto così stanca, che mi sono
addormentata non appena sfiorato il materasso, sprofondando in un sonno
tranquillo, e assolutamente senza sogni.
Sonno
che, comunque sia, è durato davvero troppo poco per
permettermi di essere pienamente sveglia questa mattina.
Sono
stata ripresa sia dalla Kensington che da Aberforth
per la mia disattenzione durante le lezione, complici anche delle
maledette
palpebre che non smettevano di cadere pesanti sui miei occhi.
Fatto
sta che, è esattamente da stamattina, che non
faccio altro che bere caffè.
Tra
una lezione e l’altra, durante le ore buche, durante
il pranzo, durante la pausa pomeridiana, ed anche alla fine
dell’ultima
lezione, eccomi gironzolare per Hogwarts con l’ennesima tazza
di caffè tra le
dita.
Hermione
dice che, tutta quella caffeina, mi farà
decisamente male.
Io
non posso darle torto, ma oggi abbiamo la prima
lezione dell’ES in un Campo d’Addestramento degno
di questo nome, e non posso
permettermi di arrivarci esausta, e magari correre il rischio di
mettermi a
ronfare durante una dimostrazione pratica.
Anche
perché, a quanto mi ha comunicato poco fa Harry, la
piccola sorpresa che io ed io Cacciatori avevamo pensato per i nostri
combattenti, è andata pienamente in porto.
E
la cosa mi riempie decisamente di soddisfazione.
<<
Allora Kiki, andiamo? >>
Alzo
lo sguardo verso Ron, ed annuisco, dedicandogli un
sorriso ed gettando la sigaretta sull’erba, schiacciandola
con la scarpa.
La
faccio Evanescere, la cicca, e mi appresto a seguire
il mio migliore amico lungo il Parco di Hogwarts.
<<
Gli altri? >> gli chiedo.
Eravamo
usciti cinque minuti prima di Harry, Hermione e
Ginny, poiché entrambi volevamo fumarci una sigaretta, prima
di iniziare la
lezione.
Ron,
però, si è allontanato un attimo a salutare dei
ragazzi di Corvonero che mi sono sempre stati antipatici e,
dall’ombra del mio
ciliegio preferito, fumando tranquilla, mi era sembrato di vedere
correre
incontro al rosso il Cervo-Patrono di mio fratello.
<<
Harry mi ha detto, con il Patronus… >>
ecco, per l’appunto << …che lui,
Herm e Gin si erano già avviati.
Probabilmente stanno aspettando tutti noi due. >>
Sorrido.
<<
Hermione ci uccide. >> dichiaro, facendolo
ridere.
<<
Decisamente. >>
Il
resto del tragitto, fino al limitare della Foresta
Proibita, lo passiamo sghignazzando e scherzando, immaginando tutte le
espressione irate, che la nostra migliore amica avrebbe potuto
dedicarci al
nostro ritardatario arrivo.
Vince
Ron, comunque, con la sua seconda proposta.
Infatti,
giunti a destinazione, notiamo come,
effettivamente, tutto l’Esercito di Silente, fosse
posizionato di fronte ad
Hermione, Harry e Ginny, in nostra attesa.
Volete
sapere un’altra cosa che noto?
Gli
occhi di Malfoy fissare con ira il
braccio di Ron intorno alle mie spalle.
<<
Adesso che ci siamo finalmente
tutti… >> sillaba, a denti stretti la nostra
migliore amica So-Tutto-Io, guardandoci a palpebre strette
<< …possiamo
iniziare questo incontro. >>
Io
e Ron ci sorridiamo, ma evitiamo commenti, andando a
posizionarci accanto a Ginny, di fronte all’intero ES.
<<
Allora… >> comincia Harry <<
…finalmente, la festa di sabato e quel maledetto
servizio fotografico… >>
<<
No, Potter, non fare così! Eri così carina! >> lo sfotte Nott,
facendo
ridacchiare qualcuno, tra cui, ovviamente, i suoi compari.
Ma
mio fratello decide di ignorarlo, lanciandogli
semplicemente uno sguardo assassino.
<<
…abbiamo avuto i fondi per costruire un Campo
d’Addestramento. Superando persino le nostre più
felici aspettative, eccoci già
qui. >>
Dal
nostro pubblico parte un piccolo ed improvvisato
applauso, condiviso da quasi tutti.
Si,
se avete pensato che sono proprio le Serpi quelli che
si astengono, avete azzeccato.
Ed
infatti, non passa molto tempo che Zabini dà voce a
quella boccaccia.
<<
Esattamente, Potter, come pensi che potremmo
tenerci cara la pelle con i Mangiamorte, se combattiamo
contro…alberi? >>
Alza
uno sguardo al paesaggio circostante, accompagnando
il tutto con un gesto delle braccia verso l’alto molto
scettico, ad indicare
l’effettiva unica presenza di alberi, qui intorno.
Harry
sta per andare a picchiarli, e Ron sembra molto
intenzionato ad aiutarlo.
Quindi,
interviene un’inacidita Ginny.
<<
Se ci fareste il piacere di chiudere quelle
fogne, Harry potrebbe finire di spiegarvi. È ovvio
che il Campo di Addestramento non si riduce ad un mucchio di
erba e legna! >>
<<
Oh scusaci Fiammetta… >> ghigna Malfoy,
profondamente divertito, prima di rivolgersi ai suoi due amici
<<
…Blaise, Theo, mi raccomando, la prossima volta facciamo
più attenzione a
quello che ci circonda. È ovvio… >>
canzona Ginny << …che qui,
dietro quel cespuglio, ci sono le più sofisticate
attrezzature per addestrarci!
>>
Sarcasmo.
Tanto,
tanto sarcasmo.
Zabini
e Nott ridono, ed anche la Greengrass accenna un
sorrisetto.
Mentre
i Cacciatori, compresa me, si stanno spazientendo.
Alziamo
gli occhi al cielo, ed ecco che interviene
Seamus.
<<
Fateli finire di parlare almeno, brutti idioti! >>
Ahia.
Lo
sanno tutti che Malfoy non può particolarmente
sopportare Seam.
Dice
che “Allunga
troppo le mani, lo stronzo. Pensasse a toccare il culo a Fiammetta!”.
<<
Finnigan… >> lo chiama la Greengrass
<<
….Per favore. Datti fuoco. >>
Questo
è davvero il massimo per le tre Serpi, che
scoppiano apertamente a ridere, facendo un applauso alla loro amica.
I
Grifondoro non la prendono affatto bene, tanto che
devono essere Susan ed Hannah ad afferrare Seamus per il petto, ed
impedirgli
di buttarsi addosso a Draco.
Ed
allora, come ogni fottutissima volta, e giuro che mi
sono davvero rotta le palle di questa situazione, insulti e parolacce
si
perdono nel vento, come quello che soffia nelle loro teste vuote.
Hermione
e Ginny tentano di sedare la discussione,ma invano,
io sono troppo sconvolta per parlare, e Ron ne fa addirittura parte.
E
così andiamo avanti, sprecando minuti preziosi di
lezione.
Finchè…
<<
Ehi! Adesso basta. >>
Harry.
La
sua voce si fa sentire all’improvviso, e sovrasta
tutte le altre.
Ma
non perché abbia urlato, o altro.
No.
Semplicemente
per il tono minaccioso che usa, uno di
quelli che non ammettono assolutamente repliche, risoluti e decisi come
ne ho
uditi pochi uscire dalle sue labbra.
Ed
in effetti gli altri si zittiscono, girando la testa
di scatto verso di Lui.
Tranne
uno.
<<
Potter. Non osare utilizzare quel tono
autoritario con me. >>
Su,
dai, indovinate chi è.
Buttate
un nome a casaccio.
Secondo
voi chi
è lo stronzo che continua a rompere le
palle?
Draco,
naturalmente!
<<
Malfoy. Lo uso eccome, invece, se non la fate
finita una volta per tutte. >>
Entrambi
si guardano in cagnesco, ed iniziano ad avanzare
pericolosamente uno verso l’altro, con sguardi carichi del
più sincero
disprezzo.
<<
Non prenderò mai
ordini da te, Sfregiato. >>
Ghigna,
mio fratello, mentre tutta la folla, intorno a
noi, resta con il fiato sospeso a guardare i due storici nemici
fronteggiarsi
ancora una volta.
<<
Siamo qui per allenarci. Se non è questo il tuo
obiettivo, allora puoi anche andartene. >>
Altri
passi, e la distanza tra i loro visi scolpiti dal
disdegno sono sempre più vicini.
Io
non riesco a muovermi per la rabbia.
Lo
sanno…lo sanno
che non voglio vederli litigare!
Cosa
cazzo ci
perdono ad evitare battutine e minacce?
<<
Oh, certo che è anche il mio obiettivo. Ma
prendervi per il culo rende tutto ancora più divertente.
>>
Maledetto
ghigno Serpeverde.
Se
Malfoy non lo avesse appena sfoggiato sul suo volto,
abbagliandomi quasi con tutta la sua splendida sensualità,
avrei davvero
trovato la forza per darmi una mossa e picchiarlo.
<<
Vuoi saperla un’altra cosa divertente? Il mio
pugno che ti spacca il setto nasale… >>
<<
Naaa…molto meglio il mio ginocchio che ti rende
impotente… >> poi, si volta verso Hermione,
alzando un sopracciglio e
ghignando sarcastico << …niente di personale
Mezzosangue, desolato.
>>
Il viso della mia migliore amica diventa rosso come un peperone, mentre
le
Serpi se la ridono, i Grifoni ringhiano, ed altri si scambiano
sorrisetti, chi
preoccupati, chi divertiti.
Poi,
mentre sono seriamente in procinto di intervenire – solamente per scagliare un Avada Kedavra in
pieno petto ad entrambi! – ecco che un assordante
sibilo fa sobbalzare
tutti quanti.
Mai
suono di una scopa un picchiata mi aveva spaventato
come questo!
Tutto
l’Esercito di Silente si volta verso il nuovo
arrivato, che sta appunto scendendo dalla sua nuova Firebolt 07, con
occhi e
bocca spalancati.
Ecco
a voi…la sorpresa di oggi!
Un
avvenente, e decisamente affascinante, trentenne
rimpicciolisce la sua scopa, per poi mettersela in tasca, e si avvia
verso di
noi, dedicando uno sguardo incuriosito verso Harry e Malfoy, che si
stavano
ancora guardando in cagnesco a pochi centimetri l’uno
dall’altro.
<<
Uooh! Arrivo giusto in tempo per una bella rissa
o sbaglio? >>
Noi
Cacciatori abbozziamo un bel sorriso, mentre mio
fratello abbassa le armi e la guardia.
Tutti
gli altri, però, sono ancora a bocca aperta.
Tanto
che Ginny si sente seriamente in dovere di dare
qualche spiegazione.
<<
Per la nostra prima lezione nel Campo
d’Addestramento, avevamo pensato ad un piccolo extra per
tutti quanti. Esercito
di Silente, vi presento il famosissimo Auror, nonché colui
che ci ha allenato
tutta l’estate per permetterci di diventare Cacciatori: Gawain Robards.
Oh, ed anche futuro
Capo del Dipartimento Auror, una volta che Bagman avrà
raggiunto, finalmente, il
pensionamento. >>
Si,
sono decisamente tutti ancora a
bocca
aperta.
Dopo
di noi, Gawain è stato uno dei più giovani
aspiranti Auror a raggiungere il
tanto sospirato titolo.
È
un mago molto potente, e capace.
Ha
sconfitto numerosi Mangiamorte, ed ha fronteggiato abilissimi Maghi
Oscuri, sia
in Gran Bretagna che altrove.
La
sua fama, decisamente lo precede.
Per
non parlare del fatto che, da circa due anni, ha assunto anche
l’incarico di
Addestratore delle nuove Reclute, tra cui noi (per i quali è
stato messo su un
allenamento intensivo) ed è il miglior candidato alla
prossima carica di Capo
del Dipartimento Auror.
Il
tutto a soli 30anni e qualcosa.
Se
aggiungiamo il fatto che sia fottutamente bello, e che abbia un sorriso
da far
paura, ecco spiegato come mai tutti sono ancora stupiti del suo arrivo.
<<
Ehi, non sapevo di avere il potere di Silenziare la gente. Con la mia
ragazza
non funziona mai… >> scherza, il potente Auror.
Noi
Cacciatori, ormai abituati alla presenza di Gawain, dopo un estate
passata ad
allenarci intensamente con lui, ridiamo alla battuta, insieme a qualche
altro
che sta lentamente superato lo shock.
Poi,
però, Robards fa una cosa che stupisce anche me.
Si
gira verso il gruppo di Serpi e:
<<
Draco Malfoy e Theodore Nott, giusto? >> annuiscono.
<<
Malfoy, felice di rivederti in circostanze migliori. >>
Draco
non risponde alla sua gentilezza, se non con un cenno del capo.
Tutti
i presenti, ora, spostano lo sguardo dall’uno
all’altro con tanto d’occhi.
Come fanno a
conoscersi?!
<<
Allora, Esercito di Silente…vogliamo iniziare?
>>
Dalla
Capanna di Hagrid, il primo pino che divide il territorio di Hogwarts
dalla
Foresta Proibita.
Capito
quale?
Bene.
Non
è un semplice Pino.
Se
qualcuno gli si dovesse parare di fronte, e pronunciare la Parola
d’Ordine “Voldemort era
vergine”, ecco che le
radici inizieranno a muoversi verso destra e sinistra, lasciando
intravedere un
profondo buco nero, apparentemente senza fondo.
Niente
paura.
Se
il suddetto qualcuno, dopo aver assistito alle movenze eleganti
dell’albero
decidesse di allungare un piede e lasciarsi cadere nella scura
voragine,
atterrerebbe perfettamente in piedi, e con velocità
paragonabile a quella che
si raggiunge quando si salta un semplice scalino, in
un’enorme e luminosa
stanza, munita di ogni attrezzatura immaginabile.
Abbiamo
un palco, che richiama quello del Club dei Duellanti, per semplici
dimostrazioni pratiche, zone in cui si riproducono vere e proprie
Battaglie,
zone in cui si deve far fronte ad un pedinamento, zone in cui si deve
salvare
qualcuno da avvelenamenti da Pozioni, zone in cui si affrontano,
ovviamente in
una simulazione, ogni genere di Creatura Magica, ed altre, ancora tutte
da
scoprire.
C’è
anche una parte di questo immenso Campo d’Addestramento,
dedicato al semplice
relax dell’ES.
Abbiamo
fatto le cose in grande eh?
<<
Bene, ragazzi. Direi che, per questa lezione straordinaria organizzata
dai
Cacciatori, un bella battaglia piccina piccina come inizio è
perfetta. >>
Gawain
si è appesa posizionato ben in piedi sul Palco dei
Duellanti, posto esattamente
di fronte a tutti noi che, ai piedi della costruzione, pendiamo dalle
sue
labbra.
Chi
per ammirazione, come molti dei ragazzi, chi per semplice assuefazione
al suo
bell’aspetto, come le ragazze.
Lo
ammetto, anche per me, i primi tempi dell’allenamento estivo
per diventare
Cacciatori, è stato piuttosto difficile concentrarsi sul mio
addestramento,
anziché sul favoloso fondoschiena del mio personal trainer.
Ma,
insomma…ha pur sempre 30 anni, ed io resto pure sempre una
misera 18enne.
L’Auror
inizia ad impugnare la Bacchetta, appena
sfoderata, e a rigirarsela tra le dita, con
fare pensieroso.
Ci
guarda ad uno ad uno, noi dell’Esercito di Silente, prima di
soffermarsi più a
lungo sui Cacciatori.
<<
Allora, chi di voi vuole salire per una dimostrazione? >>
Ci
guardiamo distrattamente tra noi, almeno fino a che non è
Ron a decidere per
tutti e cinque.
<<
Harry. >> pronuncia, facendo spallucce, a spingendo il
suo migliore
amico, che gli dedica un’occhiataccia, sul Palco dei
Duellanti, accanto a
Gawain.
Il
quale sorride, anche al gestaccio di mio fratello rivolto verso Ron,
per poi
tornare ad analizzare ogni viso dell’ES.
A
quanto pare cerca un secondo sfidante.
Harry,
semplicemente, si posiziona, lasciando che il peso del suo corpo cadi
per la
maggior parte sul suo piede destro, accanto a Gawain.
<<
Allora… >> ultimo sguardo complessivo dal
nostro trentenne preferito e…
<< …Malfoy, che ne dici di raggiungerci qui
sopra? >>
…
…….
………….
………………
Silenzio.
Silenzio
di tomba.
Se
fossimo nella sceneggiatura di un film, sicuramente qui sentiremmo il
sinistro
suono di un “Dong”.
Tutti
quanti trattengono il respiro, mentre spostano lo sguardo da uno
storico
nemico, all’altro.
Prima
si voltano tutti quanti verso Malfoy che, rimasto impassibile per
qualche
secondo, si esibisce nel suo più minaccioso e superbo ghigno
Serpeverde.
Poi,
ecco che 25 teste si voltano verso destra, ad incontrare la medesima
espressione di chi non vede l’ora di farti a pezzi, sul volto
di Harry, adesso
posizionato ben dritto su entrambe le gambe, e con le braccia
minacciosamente
conserte.
I
Grifondoro sorridono, sicuri di come il loro Compagno di Casa
distruggerà in
duello il Furetto.
I
Serpeverde ghignano, sicuri di come il loro Compagno di Casa
distruggerà in
duello lo Sfregiato.
Mentre
i Corvonero e i Tassorosso presenti, riescono a malapena a trattenere
l’entusiasmo.
Potter
Vs Malfoy.
Questo
si che si chiama Duello Storico.
Del
quale se ne parlerà per secoli.
E
su cui Gossip Girl ci scriverà tre numeri speciali.
L’unico
essere umano assolutamente contrario a tutto questo, sono, ovviamente,
io.
Cazzo Gawain,
sto sudando sette
mantelli per far si che instaurino una relazione civile e tu che fai?
Li fai duellare!
Spalanco
gli occhi, in preda al terrore, dedicando questo mio sguardo pieno di
sgomento,
prima alla Serpe, e poi al Grifone.
Ma
entrambi sono troppo impegnati a guardarsi male l’un
l’altro, per accorgersi
della mia muta supplica.
Tremante,
osservo Malfoy muovere lenti ma decisi e sinuosi passi verso le
scalette a lui
più prossime, senza mai distogliere lo sguardo arrogante da
quello altrettanto
strafottente di Harry, o modificare di una virgola
quell’arrapante ghigno.
Sempre
con inesorabile ed insopportabile calma, prende a salire sul Palco dei
Duellanti, avanzando verso mio fratello.
Il Serpente
sibila, il Leone
ruggisce.
Si
fermano esattamente l’uno di fronte all’altro,
minacciosamente vicini
esattamente come prima.
Sguainano
in un sinistro sibilo le loro Bacchette, senza mai interrompere il loro
contatto visivo.
Gawain,
però, li guarda incuriosito.
Malfoy
allarga il ghigno.
<<
Paura Potter? >> sibila.
Anche
Harry solleva maggiormente l’angolo destro della bocca.
<<
Ti piacerebbe. >>
Deja-vù.
Un
piccolo flash-back interrompe la mia preoccupazione.
Li
rivedo entrambi, dodicenni, ancora una volta l’uno contro
l’altro, in un Duello
Magico.
Quella
volta fu colpa di quell’idiota di Allock e del suo inutile
Club dei Duellanti.
Ricordo
che, in quell’occasione, tutto il mio tifo andava al mio
adorato fratellino.
Volevo
vederlo battere quell’idiota di un Serpeverde a tutti i costi.
Adesso,
voglio semplicemente che gettino in terra le Bacchette.
Cosa
che, per la violenza con la quale le abbassano contro il fianco, per un
attimo,
ho avuto l’illusone di vedere.
Ma
è stato solo un attimo.
Intanto,
l’Esercito di Silente non ha ancora ripreso a respirare.
I
due duellanti abbozzano un inchino, dicendosi con lo sguardo “Lo sto facendo solamente perché
è previsto
dal regolamento, e voglio batterti con stile, odiosa testa di cazzo!”.
Ma,
proprio quando stanno per darsi le spalle, e contare i fantomatici
sette passi,
ecco che la voce di Gawain richiama l’attenzione di tutti.
<<
Ehm…scusate, che state facendo? >>
Mi stanno
corrodendo il fegato, ecco
cosa!
Harry
e Malfoy, e, diciamocelo, un po’ tutti quanti, lo guardano
con un sopracciglio
alzato.
<<
Ci inchiniamo..? >> propone, con ovvietà Harry.
<<
Ci diamo le spalle, contiamo sette passi, ci voltiamo, ed io lo
polverizzo…?
>> Malfoy.
Ma,
adesso, quello stupito è proprio il nostro Auror.
<<
Fatemi capire…vi state preparando per un Duello?!
>>
Entrambi
annuiscono, sempre con la stessa espressione di chi sta seriamente
dubitando
della tua salute mentale.
Un
momento…
Che
succede qui?
…
…..
……..
Succede
che Gawain Robards si mette a ridere.
Oh,
si.
A
ridere.
Sinceramente
divertito.
A
questo punto, siamo quasi tutti tentati di chiamare il San Mungo,
reparto
Psichiatrico.
Se
fossimo in un manga giapponese, credo davvero che, a tutti quanti,
spunterebbero
delle goccioline dietro la desta.
Nessuno
si azzarda a chiedere all’Auror il motivo della sua risata,
tutti quanti troppo
stupiti della sua reazione per porre alcuna domanda.
È
lui stesso che, tra le risa, si degna di fornirci spiegazioni.
<<
Combattete dalla stessa parte o sbaglio, in questa guerra?..
>> risatine,
da parte sua << …perché diavolo
dovrei farvi duellare allora? >>
Non
credo di aver udito spiegazioni meno illuminanti di questa.
Ma,
una cosa, credo di averla carpita.
Non devono
più duellare, o sbaglio?
<<
E allora che dovremmo fare, saltellare mano nella mano per il Palco dei
Duellanti cantando “Cappuccetto Rosso”?!
>> domanda Harry, sempre con
quel suo sopracciglio alzato.
I
due grandi amiconi, il Grifone e la Serpe,
si guardano disgustati dalla frase di mio fratello per
un lungo istante, prima di tornare a rivolgere la propria attenzione al
divertito Auror.
<<
Dovete combattere, certo. Anche se non l’uno contro
l’altro. Ma insieme.
>>
Altro
silenzio.
Okay
questa è davvero bella.
<<
Eh?! >> esclamano all’unisono, Harry e Malfoy,
mentre non poche risate
iniziano a partire dall’Esercito di Silente.
I
primi a ridere, stavolta, sono i miei Grifoni preferiti, e le Serpi.
Le
sorelle Probisher si accodano a loro, nel palesare divertimento,
insieme ad
Antony Goldstein e Susan Bones.
Gli
altri, compresi i Cacciatori, si sono ammutoliti.
Ma
Gawain non risponde alle imprecazioni dei due ragazzi da Lui scelti per
raggiungerlo sul Palco, ma, semplicemente, si decide ad usare la Bacchetta
da lui prima
sfoderata.
<<
Ineo congridi…
>>
Restano
tutti stupiti, e per la maggior parte spaventati, quando, dal pavimento
del
Palco dei Duellanti, iniziano a prendere forma delle figure nere ed
incappucciate, apparendo nel nostro campo visivo, inizialmente come
semplice
fumo scuro.
Poi,
pian piano, le immagini di cinque Mangiamorte, strappano addirittura
qualche
urlo.
<<
Allora, signori miei…che ne dite di farci vedere come si
combatte? >>
<<
Cinque contro due?... >> commenta, sarcastico, Malfoy,
afferrando la
Bacchetta << …lei
era un Serpeverde per caso? >>
L’Auror
si limita a sorridere, e a farsi da parte, scendendo dal Palco, e
commentando:
<<
Vorrà dire che non potete permettere che l’altro
sia fatto fuori. >>
No,
non preoccupatevi.
Non
c’è la reale
possibilità che, né
Harry, né Malfoy, si facciamo davvero
male.
Di
queste esercitazioni sono una vera esperta, e simulano alla perfezione
una
normale battaglia.
Ovviamente,
non ci sono gli Incantesimi mortali e, per simulare un Avada Kedavra,
la copia
del Mangiamorte, fatto di Magia pura, ti scaglierà addosso
una semplice vernice
verde.
Quindi,
nel caso in cui uno dei due combattenti dovesse vedere la propria
divisa
intaccata da quel colore, dovrà lasciar cadere la propria
Bacchetta, ed
accettarsi sconfitto.
Ma,
adesso, pensiamo a cose serie.
Primo.
Malfoy
ed Harry non devono duellare.
E questo si che
è un sollievo!
Secondo.
Malfoy
ed Harry devono combattere dalla stessa parte, coprendosi le spalle a
vicenda.
E questo si che
è strano!
Credo
proprio che debba regalare dei cioccolatini a Gawain appena usciamo di
qui.
Un
sorriso di sollievo e felicità mi si forma in viso, ma, a
quanto pare sono
l’unica.
Il
resto freme dalla curiosità e dallo stupore.
Tutta
Hogwarts ha visto Harry e Draco scontrarsi almeno una volta a settimana.
Ma
credo che nessuno, nessuno, li
abbia
mai visti combattere nello stesso schieramento.
I
due, comunque, sembrano decisamente restii a comportarsi, per una
volta, dagli
alleati quali sono, almeno in questa ennesima rotta contro il Male.
Infatti
continuano a lanciarsi sguardi carichi di astio, fino a che i
Mangiamorte-Simulati
non si decidono ad attaccare.
Un
lampo di luce rossa sta per colpire Harry, che si scansa velocemente,
mentre
Malfoy fa in tempo a proteggere la sua figura con un Sortilegio Scudo
che
rispedisce al mittente la lingua di fuoco scagliatagli da un altro
nemico.
E
qui, finalmente, si inizia a combattere.
Devo
ammettere che, i Mangiamorte creati da Gawain sono davvero abili.
Niente
a che vedere con quelli che creiamo io e i Cacciatori nelle vecchie
lezioni
dell’ES.
Decisamente
molto più vicini agli originali.
<<
Non si usa il “Pronti, partenza, via” in questi
casi, vero? >> chiede
Malfoy sarcastico, a nessuno in particolare, mentre si ripara da un
doppio
attacco.
<<
Mi sa proprio di no. E non hai a disposizione nemmeno più
chance. Qui è subito
“Game Over”. >> gli risponde Harry,
tentando di Schiantare un Mangiamorte
finto, ma invano.
I
restanti cinque minuti continuano così, tra attacchi e
difese, da parte di
entrambi gli schieramenti.
Tutti
quanti guardiamo con il fiato sospeso le due grandi Nemesi di Hogwarts,
tentare
di non vomitare mentre si coprono le
spalle.
<<
Oh. Mio. Dio. >> sussurra Ginny, accanto a me.
Mi
volto verso di lei, e la vedo osservare la scena con attenzione, con un
sorrisetto incredulo a decorare le sue belle labbra.
Hermione
si mostra subito d’accordo con lei.
<<
Puoi dirlo forte, Gin. Quelli sono davvero Harry
e Malfoy. >>
Sorrido.
Eccome
se sorrido.
Guardarli
combattere, per una volta, non uno contro l’altro,
è un’esperienza davvero strana.
I
loro fluidi movimenti, i loro scatti con la Bacchetta,
i loro
attacchi mirati e le loro difese forti e decise…non
più dirette verso l’altro,
ma contro un nemico comune.
Sono
finiti, adesso, schiena contro schiena, mentre i cinque Mangiamorte gli
hanno
appena accerchiati.
<<
Dimmi un po’, Furetto, conosci l’Incanto
Flagellum? >>
Sopracciglio
aristocratico che sfiora il cuoio capelluto.
<<
Sfregiato, a volte fai domande davvero idiote. >>
<<
Lo prendo come un si. E…per caso sai anche contare fino a
tre? >>
<< Appena polverizzo questi cosi ti castro.
>>
Harry
ride.
Ed
un po’ di ragazze vanno in visibilio.
Povera
Herm.
<<
Uno. Due. TRE. >>
Le
due voci, talmente opposte e simili allo stesso tempo, pronunciano
contemporaneamente la Formula
“Flagello!”.
Dalle
loro Bacchette due fruste di Magia pura si allungano, assumendo il
colore arancione per mio fratello,
e quello azzurro per Malfoy.
Tre,
delle cinque figure nemiche, riescono appena in tempo a scansare la
potenza del
loro Incantesimo, ma ben due ne vengono completamente distrutte.
Non
pochi applausi partono dal pubblico, a cui mi unisco con enorme piacere.
Mi
esibisco anche in un “Wouuu!”
di
incoraggiamento, usando le mie mani raccolte intorno agli angoli delle
labbra
come megafono improvvisato.
Attiro
l’attenzione di Malfoy, che si gira a guardarmi.
Nuovamente,
gli sorrido.
Sono
così contenta della scena che mi si para dinanzi, ovvero la
collaborazione tra
Lui e mio fratello, che vorrei saltargli al collo adesso, correndo come
un’idiota sul Palco dei Duellanti.
Comunque,
con molti sforzi, mi trattengo, cercando di esprimergli tutta la mia
allegria
con un solo sguardo.
Lui,
in risposta ghigna.
Prima
di voltarsi bruscamente, in seguito alla voce di mio fratello che urla:
<<
Protego! >>
Ritorna
bruscamente alla realtà, il mio Principe delle Serpi,
voltandosi a guardare il
Mangiamorte Magico che lo stava attaccando alle spalle, ancora con la Bacchetta
fumante di
Avada Kedavra.
Volta
il capo verso Harry che, gongolante, lo appella:
<<
Prima regola, Malfoy: guardarsi sempre
le spalle. >>
In
tutta risposta, allarga il ghigno.
Perché
mentre mio fratello cerca dentro di se qualcosa che non sia ribrezzo
per aver
appena parato il fantastico fondoschiena di Draco Malfoy, una seconda
figura
incappucciata si prepara all’attacco, scagliando la sua Magia
Oscura proprio
contro Harry.
Ma
il Principe delle Serpi lo precede, Schiantando il suddetto Mangiamorte
Magico,
facendogli saltare via un braccio, e ricambiando il favore del Re dei
Grifoni.
<<
Seconda regola, Potter. Guardare sempre anche alla proprio destra. >>
Si
scambiano un veloce quanto indecifrabile sguardo per una frazione di
secondo,
prima di ritornare a combattere, facendo esplodere, insieme, un terzo
Nemico.
Io?
Io
resto immobile, tutto il tempo, a guardare mio fratello ed il mio
quasi-ragazzo, o almeno credo, che si sono sempre odiati, mettere da
parte le
loro divergenze per ben 20 minuti.
So
perfettamente che non sono un granchè, e che scesi da quel
Palco torneranno a
farsi guerra a vicenda.
Ma
sorrido comunque.
Piccoli
passi.
Piccoli passi.
Non
è andata tanto male.
Insomma,
ho avuto per la prima volta il piacere di vedere Harry e Draco
comportarsi da
alleati.
Non
è di certo una cosa da niente.
Per
non parlare del resto della lezione, che è stata decisamente
molto
interessante.
Abbiamo
fatto tutti quanti una simulazione pratica di combattimento, Gawain ci
ha
mostrato le principali tecniche di medicazione delle ferite
più comuni che ci
si arreca in battaglia, e ci ha anche mostrato i più arguti
trucchetti per
eludere l’attenzione del nemico, oppure per prevedere le sue
mosse.
Non
che per me ed i Cacciatori fossero cose nuove, ma il giovane e famoso
Auror le
ha condivise con l’Esercito di Silente come non avremmo mai
saputo fare noi
cinque.
Gli
altri sono rimasti tutti entusiasti, e siamo usciti dal nuovo e
fantastico
Campo d’Addestramento chiacchierando allegramente e
pacificamente.
Peccato
per un piccolo, minuscolo, insignificante dettaglio.
La
mia sbadataggine.
Mi
fermo all’improvviso, piantando i piedi sul terreno del Parco
di Hogwarts.
<<
Merda! >> impreco.
Harry,
Ginny, Hermione e Ron si voltano a guardarmi incuriositi.
Alzando
le spalle, chiarisco i loro dubbi.
<<
Ho lasciato la tracolla al Campo d’Addestramento. Vado a
prenderla, ci vediamo
in Sala Comune. >>
Dopo
essersi offerti di accompagnarmi, ed aver preso in giro la mia solita
testa
vuota, i Cacciatori, sorridendo e scuotendo il capo, si voltano verso
il
Castello di Hogwarts, ricominciando a camminare.
Io,
dal mio canto, sospirando, percorro a ritroso i miei passi, salutando
per
l’ennesima volta quei partecipanti dell’ES che si
sono attardati un po’ più a
lungo.
Non
sono molti, comunque.
Continuo,
nonostante tutto, a rimproverarmi per essere così sbadata,
molte volte.
A
mia discolpa, però, chiamo in causa un occhiolino ed un
ghigno altamente
sensuale di Draco Malfoy, interpretabile con un “Ci vediamo
più tardi”, mentre
lasciava la nuova creazione degli Operai del Ministero con i suoi
fidati amici,
che mi hanno decisamente disorientata.
Mi
chiedo quando la testa smetterà di disconnettersi dal mondo
circostante ad ogni
suo più insignificante gesto, quando le palpitazioni
smetteranno di sfiorare
quote da infarto, quando il respiro smetterò di mancarmi
puntualmente, e quando
le gambe smetteranno di tremare alla sua vista.
Ma
non trovo risposta alla mia domanda.
<<
Sai, Principessa, per essere una Cacciatrice alquanto spaventosa, sei
incredibilmente svampita. >>
Theodore
Nott, appoggiato con tracotanza al tronco d’albero che
nasconde il nostro Campo
d’Addestramento, tiene poggiata sulla sua spalla destra la
mia tracolla grigia,
guardandomi con un sorrisetto sbieco e molto alla Serpeverde.
<<
Ottimo. Due insulti in una sola frase. Grazie mille, Theo.
>>
Accenna
una risata aristocratica.
<<
Ti ho vista combattere, prima, all’Allenamento…e, si, sei davvero spaventosa. E, aggiungo e
ribadisco, inquietante. Per il
resto…. >>
afferra con tre dita la tracolla, porgendomela con un sorriso sornione
<<
…Dimentichi sempre tutto. Questa tua peculiarità
sotto quale difetto la classifichi?
>>
Lo
guardo male, afferrando la borsa, e sistemandomela in spalla,
osservandolo
staccarsi lentamente dall’albero.
Non
so rispondere nemmeno alla sua, di domanda.
Piuttosto,
decido di cambiare argomento.
<<
Allora, Nott, invece di sputare sentenze, sapresti usare quella lingua
biforcuta per dirmi cosa diavolo ci
facevi tu con la mia borsa? >>
<<
Ti ho vista andar via, e lasciarla lì. Così
l’ho presa. >>
Alzo
un sopracciglio.
Nott
che fa il galante con me senza uno scopo preciso?
Impossibile.
<<
E per quale motivo, di grazia? Non potevi semplicemente avvertirmi
della mia
dimenticanza? >>
<<
Semplice… >> mi risponde, alzando le spalle
con aria ovvia e superba
<< …Sapevo che saresti tornata indietro a
prenderla, e volevo parlarti.
>>
Okay,
questa è bella.
Davvero,
davvero, bella.
Anche
se, devo ammetterlo, se sono davvero intenzionata a frequentare Draco
Malfoy,
non dovrò che abituarmi alla presenza delle Serpi intorno a
me.
Seconda
ammissione:
La
cosa non mi dispiace poi molto.
<<
Voi Serpi avete sempre avuto la capacità di
stupirmi… >> affermo,
allargando un sorriso ed incrociando le braccia <<
…sono tutta orecchi.
>>
Si accende una sigaretta, restando in silenzio, ed evitando per un
po’ di
guardarmi.
I
suoi occhi tornano nei miei solamente quando espira il fumo del primo
tiro
verso l’alto.
<<
Volevo ringraziarti, Potter. Davvero. >>
Si.
Adesso si, che il Mondo Magico
può seriamente farmi una
statua.
<<
Se non fosse stato per te, e per il tuo intervento come-al-solito-eroico
di quella sera, credo davvero che, a
quest’ora, sarei a marcire ad Azkaban. Senza un motivo
preciso, tra l’altro.
>>
Annuisco,
allargando anche un sorriso soddisfatto.
<<
Di niente. Credo davvero che ne sia valsa la pena…Sentirmi
dire “Grazie” da
Theodore Nott ripaga almeno due
atti come-al-soliti-eroici.
>>
Si
esibisce in una piccola risata, facendo subito dopo un altro tiro dalla
sigaretta.
<<
Ammettilo. Senza di me la vita ad Hogwarts sarebbe stata una noia
mortale.
>>
Adesso
tocca a me mostrare divertimento.
<<
Oh, certo signor Nott. La mia intera esistenza qui non avrebbe avuto
più alcun
senso, senza te che mi prendi in giro ogni volta che mi incroci.
>>
Espirando
il fumo, il suo viso si trasforma in una maschera di ovvietà.
Allarga
le braccia, e mi parla come se stesse esprimendo dei dogmi sacri.
<<
Ehi! Sei la donna più strana con cui Draco sia mai andato a
letto. Senza
contare il piccolo particolare che si è anche
innamorato di te. Sei un impiastro in quasi tutto ciò che
fai, tanto che ogni
tanto ti vedo tra le braccia di un folle pervertito come Doug, spalmata
sul
pavimento, a duellare con Pansy, oppure con qualcosa di rotto. Senza
contare il
fatto che, ormai, devo entrare nella mia stanza con cautela, per
evitare di
trovare te e Draco in eloquenti atteggiamenti, oppure semplicemente te
mezza
nuda. Come posso non prenderti in giro?! >>
Alzo
l’angolo destro della bocca, guardandolo colpevole.
<<
Touchè… >>
I
suoi occhi cantano vittoria, ma non aggiunge nient’altro.
Restiamo
in silenzio per un po’, in uno dei soliti momenti senza
parole né suoni di
alcun genere che tanto piacciono ai Serpeverde, e che tanto mettono in
imbarazzo me.
Inutile
specificare, quindi, a chi appartengono le parole che spezzano questo
pesante
silenzio.
<<
Ammettilo. Senza di me la vita ad
Hogwarts sarebbe stata una noia mortale. >>
ripeto, usando le sue
stesse esatte parole, in riferimento a me stessa.
Però,
Nott non fa uso del sarcasmo come invece ho scelto io, in precedenza,
né mi
appella con nuovi ed originali insulti.
Semplicemente,
si limita a gettare in terra la sigaretta, e a non rispondermi.
Inizia,
anzi, a camminare verso il Castello, come se io, improvvisamente, fossi
sparita.
Quando
mi passa accanto, però, e mi supera, guardandomi di
sottecchi, si esibisce in
un sorriso sghembo carico di significati.
Guardandolo
andar via, una vocina nella mia testa lo ricollega ad un detto, quel
suo
ghigno:
Chi tace
acconsente.
Il
delirio.
La
nostra Scuola è diventata ufficialmente un delirio.
Domattina
sul tardi inizieranno già ad arrivare i genitori, per il
temutissimo e tanto
discusso incontro con i genitori.
Credo
davvero che tutti quanti dovremmo ringraziare di cuore la Mcgranitt
di averci
avvisati con solamente due giorni d’anticipo.
Quarantotto
ore di attesa sono state una pura agonia, con il terrore che
serpeggiava un po’
ovunque, figurarsi altrettante settimane.
Tutti
si stanno prodigando a nascondere le loro scorte di sigarette ed altro,
a
tentare di convincere molti professori a non spifferare questa
punizione o quel
compito andato male, a mettere in ordine le proprie stanze.
Ma
altrettanta preparazione occorre ai docenti, ed alla Mcgranitt stessa.
Tra
poche ore Hogwarts ospiterà molte delle più
importanti, influenti e potenti
famiglie del Mondo Magico, che accorreranno a controllare le condizioni
in cui
i loro adorati e preziosi rampolli studiano per divenire gli eredi del
loro
impero di potere.
Certamente
non sarà una giornata facile per tutti.
Gazza
e gli Elfi Domestici sono stati impegnati tutto il giorno per tirare le
Scuola
a Lucido, le difese della Scuola sono state raddoppiate, e delle norme
di
accoglienza sono state impartite di qui e di lì.
Ad
esempio, domani saremo costretti non ad indossare la solita divisa
scolastica,
ma una versione più elegante e formale fornitaci dalla
Scuola stessa, e fattaci
pervenire in stanza qualche minuto fa.
Fortunatamente
non è male.
Giacca
e cravatta per gli uomini, abitino da cocktail di lunghezza decente per
le
donne, rigorosamente con i colori della propria Casa.
Non
è affatto nello stile della Mcgranitt, che sarebbe stata
più propensa ad abiti
da suora per quanto riguarda le ragazze, ma credo che la sua scelta sia
ricaduta in uno stile più aristocratico per evitare di
sentire gli strilli
delle madri delle Purosangue, che lamentavano il maltrattamento del
corpo delle
proprie figliole.
Sinceramente
mi chiedo davvero chi diavolo glielo abbia fatto fare, alla Mcgranitt,
ad
organizzare un incontro del genere.
L’unica
risposta plausibile si troverebbe nelle asfissianti pressioni dei
genitori
stessi.
Fatto
sta che, tutto questo, mi crea solo e semplice disinteresse.
Sono
stata tutto il pomeriggio fuori da Scuola, per l’Allenamento
con l’ES, di
conseguenza, fortunatamente, mi sono risparmiata buona parte di questo
stressante preparamento.
Se
non fosse stato per la Pergamena ufficiale
della Preside che invitata me ed Harry
nel suo Studio immediatamente, sarei tranquillamente in panciolle
dinanzi al
Camino, magari a leggermi un bel libro.
Ma,
purtroppo, né io, né mio fratello abbiamo potuto
ignorare il pomposo
barbagianni che si è presentato dinanzi a noi pochi minuti
fa.
Ergo,
eccoci qui, mentre Harry abbatte le sue nocche, con aria svogliata,
sulla porta
della Presidenza.
Un
formale “Avanti”, ci concede l’accesso
all’altrettanto formale studio.
<<
Preside, voleva vederci? >> esordisce, sempre mio
fratello, dopo esserci
chiusi la porta alle spalle.
La Mcgranitt
è seduta dietro la sua possente scrivania di legno di
quercia, posizionata su
un’alta ed imponente sedia che trasuda potere da tutti i pori.
Ha
gli occhi severi puntati su una pergamena che, con piuma di Ippogrifo
alla
mano, sta controllando meticolosamente.
Quando
alza gli occhi su di noi, posso notare quanto effettivamente tutta
questa
faccenda dell’incontro con i genitori la stia stressando.
Ha
un’espressione esausta, gli occhi leggermente arrossati per
la stanchezza, e
sembra ancora più vecchia del solito.
È
infatti con un sospiro stanco che ci risponde, intimandoci di
accomodarci.
Non
ce lo facciamo ripetere due volte, ed entrambi prendiamo posto su due
sedie,
appena zampettate verso di noi da chissà quale angolo remoto
della Presidenza,
dal lato opposto della scrivania, trovandoci di fronte alla Preside.
La
quale, messoci a fuoco con attenzione, prende nuovamente la parola.
<<
Vi ho convocati qui per farvi una richiesta ben precisa. Anche se
leggermente
imbarazzante. >>
Io
ed Harry ci guardiamo negli occhi, per un istante.
Richiesta
= Ordine.
Torniamo
a dedicare la nostra completa attenzione alla Mcgranitt, la quale, dal
suo
canto, posa lentamente la piuma sulla scrivania, ed intreccia le dita
dinanzi a
se, addolcendo leggermente lo sguardo.
<<
Per colpa di Colui-Che-Non-Deve-Essere-Nominato, entrambi siete
conosciuti come
i gemelli orfani Potter. E domani…. >>
Pausa.
Strano.
È
davvero strano vedere la Preside imbarazzata.
Si
schiarisce la gola, ed abbassa leggermente lo sguardo.
Ma
solo per un istante.
<<
…Domani, purtroppo, i miei docenti non potranno riferire a
nessuno a proposito
del vostro andamento scolastico. >>
Silenzio.
Silenzio
lapidario, da parte mia, e di Harry.
<<
Questo, insieme alla vostra fama assolutamente giustificata, vi mette
nelle
condizioni di farmi un piccolo favore personale. >>
Oh,
perfetto.
Il
fatto che le nostre cicatrici siano conosciuti in tutto il Mondo
Magico, ed il
nostro non avere un cazzo da fare domani, essendo soli come dei cani, ci mette nelle condizioni di farle un
piccolo piacere personale.
Davvero,
davvero, ottimo.
<<
Ehm… >> mi decido a chiedere io
<< …esattamente, in cosa
consisterebbe questo… >> faccio segno delle
virgolette con le dita
<< …piacere personale?
>>
Altro
sospiro della Preside, ed altro scambio di sguardi tra me ed Harry.
<<
Il vostro compito consisterebbe nel fornire un’adeguata
accoglienza ai genitori
dei vostri compagni di Scuola, tenendo presente che, per una piccola ma
rilevante parte di essi, starete parlando con boriosi e potenti
aristocratici,
certamente stizziti e indignati per i controlli ai quali saranno appena
stati
sottoposti. >>
<<
Controlli? >> domanda Harry.
La Preside
ci guarda stupita, inclinando leggermente il capo.
<<
Davvero credevate che lasciassi entrare così tanta gente
nella mia Scuola,
senza sottoporre tutti quanti a necessarie perquisizioni? Quanto
è difficile,
secondo voi, per un Mangiamorte, scagliare una Maledizione Imperius su
un
genitore Babbano affinchè faccia del male a qualcuno,
inserisca Sfere-Spia, o
porti nella mia Scuola degli Oggetti Oscuri? >>
Touchè.
<<
Ora… >> continua la Mcgranitt
<< …domani non dovrete far altro che
presenziare
dinanzi al Portone d’Ingresso, appuntare sulla pergamena chi è venuto a Scuola per
controllare il rendimento di chi ,
e sorridere come solo una Stella
del Mondo Magico sa fare. >>
Si,
e magari offrire autografi e qualche serata galante al padre o alla
madre di
questo o quel nostro compagno di Scuola.
Odio
essere famosa.
Merda.
<<
Non ci posso credere! Ma come si permette! Come gli viene in mete!
Usarci in
questo barbaro modo! Con chi pensa di avere a che fare, con i suoi
personali
Ragazzi Immagine?! Brutta megera! Stronza! Vipera! >>
<<
Kiki! Adesso puoi calmarti, sai? >>
<<
Calmarmi un corno! Non solo va a mettere il dito nella piaga,
sottolineando
senza pudore la questione “Domani non verrà un
cazzo di nessuno per voi due”,
ma si permette anche di sfruttarla a suo favore! È davvero
una grandissima
stronza! >>
<< Lo so, sorellina, ma non possiamo farci niente. E poi,
dai, l’hai
vista quanto era in difficoltà per domani! Non
può affrontare un’orda di
genitori snob e Purosangue da sola! >>
<<
E se ti dicessi che non me ne frega assolutamente nulla?!
>>
<<
Ti risponderei che sei troppo Grifondoro
e troppo te per farlo.
>>
Alzo
gli occhi al cielo.
Dannato
Harry, e dannato il suo conoscermi così bene.
Dannato
il fatto che abbia perfettamente ragione, dannata la Mcgranitt
e dannata me.
Lo
ammetto, vedere la Preside
così esausta e sulla via di un esaurimento, mi ha fatto
provare non poca
compassione.
Ma…ma…ma
che palle!
Non
voglio affatto essere utilizzata come Ragazza Immagine della Scuola.
E
poi a malapena riesco a sopportarne i figli, come fa la Mcgranitt
a sapere che
non salterò al collo dei loro genitori straricchi e con la
puzza sotto il naso?
<<
Ah-ha. Chi tace acconsente eh? >>
<<
Fottiti, Harry. >>
Il
corridoio del quinto piano dove stiamo tranquillamente camminando
è riempito
dalla risata genuina e divertita di mio fratello.
Lo
ammetto, strappa un sorrisetto anche a me.
<<
Cosa odono le mie orecchie? Gli inseparabile fratellini
Potter…stanno
litigando?! >>
Ci
fermiamo di botto, trasformando le nostre espressioni immediatamente in
maschere di serietà, e di istinto mettiamo mano alla
Bacchetta.
Il
respiro mi si mozza in gola per un secondo, e le palpitazioni
aumentano, almeno
fino a che il cervello non si decide a funzionare nuovamente in modo
corretto.
Collega
la sagoma in ombra che si staglia dinanzi a noi, poggiata al muro, alla
fine
del corridoio, alla voce familiare che ci ha fatto tanto sobbalzare.
E
mi rilasso, riabbassando la Bacchetta.
Lo
stesso ragionamento deve avvenire in Harry, che si tranquillizza a sua
volta.
Con
una differenza dal mio atteggiamento, però.
Sul
mio volto si illumina un sorriso, sul suo si disegna una smorfia di
disgusto.
Ed
infatti…
<<
Furetto, quante volte ti ho detto di non irrompere
all’improvviso nel mio
spazio vitale? Un giorno l’altro, sfortunatamente,
ti farò accidentalmente fuori. >>
Non posso vederlo, mezzo nascosto nell’ombra
com’è, ma, mi ci gioco la Bacchetta,
un ghigno si
è appena aperto sul viso di Draco Malfoy.
<<
Non è certo colpa mia se è così facile
far sobbalzare di terrore voi
Grifondoro. Vi facevo più coraggiosi, sai? >>
<<
La nostra non è paura, Furetto, è solo una forte
tendenza ad avere i sensi
sempre all’erta…con i tempi che corrono
poi… >>
Sbuffa.
E,
lentamente si stacca dalla parete alla quale era appoggiato.
<<
Si, si, si, si. Lo so, tu sei il nostro unico e grande Eroe, sempre
pronto a
difenderci dai cattivi eccetera eccetera….Che ne diresti di
una vacanza,
Potter? >>
<<
Malfoy. Sei un cretino. >>
<<
Ehi, voi due. Non ricominciate la solita tiritera vi prego!
>>
Gli
ho lasciati punzecchiarsi per un po’, sperando, non so
nemmeno io come mai, che
non finissero a litigare come al solito.
Mi
sbagliavo, e sono intervenuta, assottigliando lo sguardo, e spostandolo
febbrilmente da Draco ad Harry, con aria minacciosa.
Stavolta
è il turno di mio fratello di sbuffare.
<<
Ma se non posso litigare con il Furetto, come scarico la rabbia, io?!
>>
La
sua espressione indignata mi fa ridere di gusto, mentre il suo
sopracciglio
raggiunge sempre di più il cuoio capelluto.
<<
Potresti sempre farti tranquillizzare dalla Mezzosangue….
>> propone
Malfoy, con un ghigno malizioso, avvicinandosi a noi sempre di
più.
<<
…L’ho incontrata prima, e mi ha detto di riferirti
che ti aspetta nel Bagno dei
Prefetti. >>
Il
colorito di Harry rende omaggio al rosso della Casata di Grifondoro,
mentre la
mia risata si accentua maggiormente.
Una
cosa, però, vi mette fine.
Il
Principe delle Serpi, finalmente fermatosi a qualche metro dal punto in
cui io
ed Harry ci siamo fermati, a causa della sua improvvisa entrata in
scena, è
finalmente visibile dai miei ingordi occhi.
E
lo trovo talmente stupendo, anche nella sua semplice e classica divisa
Serpeverde, che mi si mozza il respiro per una manciata di secondi.
<<
Oh, certo…. >> ribatte, dopo un attimo di
smarrimento Harry <<
…sono davvero, davvero
convinto che
in quel Bagno ci sia la mia ragazza, e non uno dei tuoi soliti scherzi
idioti.
>>
Sarcasmo.
Tanto
tanto sarcasmo.
Malfoy
alza gli occhi al cielo.
<<
Senti Potter, mandale un Patronus, un Gufo, un Promemoria o quello che
vuoi. E
vedrai che ti confermerà quello che ti ho detto. Quindi, per
favore adesso
fatti a fare un giro! >>
<< Ah-ah!... >> esclama mio fratello,
puntando un dito accusatore
contro Malfoy << …lo vedi! È solo
una scusa per lasciarti da solo con
lei! >>
Ed
ecco che Kiki viene tirata in ballo.
L’angolo
destro delle labbra del Serpeverde si alza verso l’alto.
<<
Ed anche se fosse Potter? Avresti qualche problema se ti rapissi la
sorellina
per la serata? >>
Arrossisco.
Vederlo
così disinvolto con me mi causa ancora dei tuffi al cuore
non indifferenti.
Specie
se in presenza di Harry.
<<
Molti, Furetto. >> risponde, infatti lapidario.
<<
Ottimo, Sfregiato. Sai che adoro crearti problemi…
>>
E detto ciò mi posiziona un braccio intorno alla spalla,
attirandomi al suo
fianco, guardando mio fratello con aria di sfida.
<<
Immagino che creerei gli stessi problemi a te se me la riprendessi.
>>
Altro
strattone al corpo della povera me, che si ritrova appiccicata, in un
nanosecondo ad un altro fianco.
Quello
di mio fratello.
<<
Immagini alla perfezione, Potter. >>
Vedo le dita di Malfoy correre di nuovo in direzione della
sottoscritta, subito
pronte a dedicarmi un altro strattone ed un altro scambio di corpo.
Tutte
cose che, effettivamente, avvengono.
<<
Ed immagino anche che tu sappia perfettamente che non sono un tipo che
demorde
facilmente. >>
Piccola nota della protagonista: per sapere cosa succede adesso, leggi
sopra.
Piccola
precisazione della protagonista: per
sapere cosa succede nei prossimi minuti,
leggere sopra.
Mio
fratello e Draco mi stanno letteralmente trattando come una pallina da
ping-pong.
Arrivata
all’ennesimo passaggio Potter-Malfoy, ormai decisamente stufa
di questo
utilizzo gratuito della mia persona per infastidire il rispettivo
nemico, mi
sottraggo al contatto di entrambi.
Guardandoli
decisamente imbufalita.
<<
Sapete che vi dico?! Che nessuno ha il diritto di rubarmi o riprendermi
da
nessuno, dato la mia evidente, e più volte sottolineata
indipendenza. Quindi,
se volete scusarmi, mi rifiuto di essere usata da voi due caproni per
infastidire
l’altro. Perché non passate una carina seratina
voi due, così magari vi fate
fuori a vicenda?! Io me ne vado. >>
Incredibile.
Inammissibile.
Inaudito.
Iracondo!
Okay,
questa non so cosa voglia dire.
Però
mi sembrava in tema.
E
poi, iniziava con la lettera “I” come le precedenti.
Vabbè…transeat.
Sono
talmente arrabbiata, che le fiaccole, generalmente usate per non
lasciare i
passanti in balia del più completo buio in corridoio, si
esibiscono in
inquietanti vampate di fuoco, le cui fiamme si alzano violentemente
più in alto
del normale.
Adesso,
il comportamento e la richiesta della Mcgranitt mi sembrano bazzecole
in
confronto al comportamento da perfetti idioti assunto da Harry e Draco.
Ma
come si sono permessi?!
Chi
si credono di essere?!
<<
Bambolina. Fermati per favore. >>
Ah
già.
Dimenticavo.
Come
se non bastasse, dopo qualche minuto in cui chissà cosa si
saranno detti i due
incriminati, mi sono ritrovata il biondastro allo costole, nella mia
furiosa
camminata a passo di marcia.
Biondastro
che, nonostante i miei numerosi “Vaffanculo” non si
decide a smettere di
seguirmi.
<<
Non ci penso nemmeno. >>
Infatti,
continuo a camminare infuriata, con le fiaccole che si alzano
minacciose al mio
passaggio.
<<
Oh, andiamo, Potter non puoi prendertela per quella stronzata! Fermati
e
parliamone almeno! >>
<< Oh andiamo, Malfoy… >> lo
canzono << …non puoi non
capire che è davvero l’ora di andare a
farsi fottere! >>
Lo
sento soffocare una risatina.
<<
E poi chi la placa la tua gelosia?! >>
Alzo
gli occhi al cielo, mentre una fiammata di una delle torce che
illuminano il
corridoio sfiora il soffitto.
Adesso osa
anche prendermi in
giro….!
<<
Credimi, non ci sarà un bel niente da placare!
>>
Resta
per un po’ silenzio.
Talmente
tanto che, se non fosse per il rumore ritmato dei suoi passi, crederei
davvero
che abbia deciso di demordere.
Poi,
ennesima esortazione.
<<
Bambolina, ti vuoi fermare per cortesia?! E poi…dove diavolo stai andando?! >>
Già.
Dove
cazzo sto andando?!
Mi
fermo di botto, iniziando a guardarmi intorno con aria spaesata.
Mi
ero cos’ innervosita, prima, che devo aver pensato
esclusivamente a camminare
rabbiosa lontana da quei due, senza farmi troppe domande sul dove.
Guardandomi
intorno, riconosco il luogo in cui le mie gambe, muovendosi di loro
personale
iniziativa, mi hanno portata.
Dal
quinto piano, sono scesa al quarto e, leggermente più avanti
c’è un passaggio
segreto, nascosto dietro una Porta che, ovviamente, non cela
un’aula, che mi
condurrebbe direttamente al piano terra, di fronte
all’entrata delle cucine
degli Elfi.
Persa
nelle mie riflessioni, mi accorgo solo adesso di aver permesso a Draco
Malfoy
di raggiungermi.
<<
Grazie a Merlino ti sei fermata, finalmente! >> commenta,
accostandosi
alla sottoscritta.
Alzo
lo sguardo nel suo, pieno di ilare orgoglio verso se stesso,
dedicandogli una
brutta e semplice occhiataccia, prima di rimettermi a marciare verso la
Porta-Passaggio Segreto,
senza nemmeno rispondergli.
Sbuffa,
e sicuramente starà alzando gli occhi al cielo, quando mi
afferra prontamente
per il polso, e blocca la mia fuga da quello sguardo maledetto.
<<
Lasciami. >>
<<
Avanti, bambolina! Non puoi davvero essertela presa per una stronzata
come
quella che è successo prima. >>
Oh
si.
Si che posso
prendermela amore mio.
Mi
volto verso di Lui con rabbia, sentendo i capelli sferzarmi sul viso ed
assottigliando lo sguardo.
<<
Non è stata una
stronzata! Mi sono
sentita decisamente usata, da te e
dal mio stesso fratello! Usata come pretesto per far innervosire il
proprio
nemico storico! Non mi interessa se vi odiate ancora come dei bambini,
ora come
ora potreste anche ammazzarvi, per
quanto mi riguarda. Ma non ho alcuna intenzione di finirne nuovamente
in mezzo!
Non. Trattarmi. Mai.
Più. Come. Un. Ottima. Scusa. Per. Far. Incazzare.
Harry.
>>
Se
ne resta in silenzio, non distogliendo da me quegli occhi grigi e
profondi.
Io
ho il respiro leggermente affannoso, come se avessi urlato per un ora,
e non
per pochi secondi, oppure come se avessi corso per tutto il Castello a
rotta di
collo.
Poi,
ispirato da non so quale Grande Mago del Passato, sussurra, in netta
contrapposizione con il mio tono isterico di prima:
<<
Ascoltami bene questa volta, perché non credo
sarà una parola che mi sentirai
pronunciare spesso… >>
Pausa.
Ed
io sto seriamente dubitando sulla sua sanità mentale.
<<
…Scusami. >>
No,
adesso non ne dubito più.
Adesso
ne ho la certezza.
Certezza,
che mi rende terribilmente felice.
Ma
non ho poi molto tempo per lasciare che il mio cervella renda concrete
quelle
tre sillabe da Lui appena pronunciate, perché dopo poco
tutto si spegne, dentro
di me, lasciando libero sfogo solo al lavoro frenetico dei sensi, tutti concentrati in un angolo
preciso del mio corpo.
Le
mie labbra.
Che,
momentaneamente, sono prede di uno dei più perfetti e, allo
stesso tempo, maledetti,
piaceri a cui è soggetto un essere umano.
Un
bacio.
Se
poi, mettete come soggetto in questo bacio la mia bocca, e quella
vellutata ed
irruente di Draco Malfoy…bè capirete il tremolio
delle mie gambe, ed il mio annullarmi
completamente.
Lo
sento.
Sento
il corpo di Draco appiccicato al mio, sento le nostre pelli bruciare
per la
smania di venire ancora e ancora in contatto, sento i suoi capelli
scorrere tra
le dita, la sua lingua carezzare lussuriosa la mia, le sue labbra
morbide
sfregare contro le mie, il suo respiro invadermi il viso, infrangersi,
caldo,
contro la mia pelle, ed assuefarmi i timpani.
Volete
sentire cos’altro sento?
Sento
la rabbia, montatasi prima a dismisura verso di Lui, scivolare via
completamente, sparire del tutto.
Insieme
ai miei lumi della ragione, aggiungerei.
<<
Dopo che te ne sei andata, tuo fratello ha mandato seriamente un
Patronus alla
Granger che, ovviamente, gli ha confermato ciò che gli avevo
detto io… >>
Faccia
schifata.
<<
…Bleah, come se andavo ad inventarmi un appuntamento a luci
rosse con la Mezzosangue, per
fargli un brutto tiro… >>
Sorrido.
<<
…Comunque, poi ho informato quel grande genio del tuo
consanguineo che sarei
venuto a cercarti e Lui ha assunto La
faccia. >>
Alzo
il sopracciglio.
<<
Quale faccia?! >>
Mi guarda con aria ovvio.
<<
La faccia! Quella da Guaritore senza
Frontiera, Eroe del Secolo, Superstar internazionale! E mi ha detto
“Posso
fidarmi di te, Malfoy?”. Gli mancava solamente il vento che
gli scompigliava i
capelli, e la scenetta tragica era completa. >>
Non
ce la faccio, e scoppio a ridere.
So
che non dovrei, nel rispetto di mio fratello, ma davvero non ci riesco.
Ah!
Quello
stronzetto mi deve un po’ di scuse per il suo comportamento
di prima, quindi…
Ridi,
Kiki, ridi!
Io
e Malfoy, dopo essere finiti contro il muro, con il respiro corto e gli
occhi
appannati, ci siamo resi conto di non aver assolutamente un cazzo da
fare, per
quanto riguardava il resto della serata.
Entrambi,
però, ci siamo rifiutati di andare nella Sala Comune
dell’altro (per poi, casualmente,
salire in Dormitorio), dati
i precedenti trascorsi, e, appreso dal Principe delle Serpi come la Stanza
delle Necessità
fosse occupata da due suoi Compagni di Casa, mi è venuta
l’Illuminazione.
L’Illuminazione
di portalo qui, nelle Cucine, come già facemmo qualche tempo
fa.
Alzo
lo sguardo su di Lui, con quell’espressione indignata sul
viso, mentre mi
racconta della continua del Battibecco con Harry che tanto mi ha fatto
incazzare.
L’ultima
volta che siamo finiti nella Cucine degli elfi, nella stanzetta che
tanto
gentilmente ci hanno riservato, seduti su cuscini appena fatti
Evanescere e a
mangiucchiare gelato, è stato nel mese di Ottobre.
Lo
ricordo benissimo.
Eccome
se lo ricordo.
È
stato nel periodo in cui i miei adorati Cacciatori erano dispersi
chissà dove
in Gran Bretagna, io mi sentivo uno schifo, lui stava ancora insieme
alla
Parkinson ed i Mangiamorte non si erano ancora mostrati al Mondo Magico.
Fu
la sera in cui quel verme schifoso di Doug tentò di mettermi
le mani addosso, e
Lui ed i suoi amici vennero in mio soccorso.
In
questa stanza, formulai per la prima volta concretamente il pensiero di
essermi
affezionata alle Serpi, ed a Malfoy in particolare.
Però,
non ero ancora perdutamente innamorata di Lui, ogni fibra del mio
essere apparteneva
ancora alla sottoscritta.
Non
avevo ancora provato l’idilliaca sensazione di divenire un
solo corpo con Lui,
e nemmeno la morsa sconcertante e quasi insopportabile allo stomaco del
sentirgli pronunciare le paroline magiche.
Ti.
Amo.
Dio.
Quanto
tempo è passato.
<<
A quel punto l’ho mandato a fare in culo e ti ho seguita. Se
aggiungo un
“Idiota”, rivolto al tuo caro fratellino ricominci
ad urlarmi contro come
prima? >>
Lecco accuratamente il cucchiaio con cui mi sto placidamente gustando
il mio gelato,
riscuotendomi dai miei pensieri sentimentali.
Sorrido,
in modo molto minaccioso, ed annuisco.
<<
Precisamente. >>
Lui,
dal canto suo, sospira.
Ma
non aggiunge alcun insulto per il povero Harry.
Restiamo
per un po’ in silenzio, semplicemente a mangiare gelato,
quando Lui,
inaspettatamente dice l’ultima cosa che mi sarei mai
aspettata pensasse.
<<
Sai, da un lato, però, lo capisco. Nemmeno io lascerei molto
tranquillamente
mia sorella da sola, con il tizio che ha l’incarico ufficiale
dei Mangiamorte
di ucciderla. Se avessi una sorella… >>
Alzo
lo sguardo su di Lui, senza, però incontrare i suoi occhi.
Perché
li sta accuratamente rivolgendo al suo attuale cibo.
<<
Non lo farei nemmeno io… >> ammetto, dopo un
po’ << …Ma, in questo
caso, la suddetta sorella si fida
del
tizio che ha l’incarico ufficiale
dei
Mangiamorte di ucciderla. E suo fratello lo sa.
>>
<<
Vorresti forse farmi credere che lo Sfregiato ha fiducia nel
sottoscritto?
>> mi chiede, alzando lo sguardo, con voce talmente piena
di sarcasmo,
che sta per farsi ridere da solo.
Scuoto
la testa, io, restando serissima.
<<
No, Harry non si fida di te… >> e fanculo al
parlare in terza persona
<< …Ma di me. >>
Si
esibisce in un sospiro.
<<
Meno male. Non ho alcuna intenzione di stare simpatico allo Sfregiato,
solamente perché esco con te. Se un giorno dovesse mai
iniziare a chiamarmi
amico ed a fare il gentile con me, giuro che lo Schianterei.
>>
Rido,
alleggerendo un po’ la tensione.
<<
Tranquillo, non succederà mai. >>
Sorride,
solamente per poi farci ripiombare in un altro silenzio.
Uffa,
quanto li odio!
Divoro
con gusto altre due cucchiaiate di gelato, ammirando,
contemporaneamente, come
le sue labbra si serrino in modo
terribilmente erotico intorno alla stoviglia, per poi tornare ad
assumere un
tono serio e basso.
<<
Sai che, decidendo di non uccidermi, hai definitivamente compromesso la
tua
posizione? Quando i Mangiamorte capiranno che non hai intenzione di
obbedire
agli ordini, se la prenderanno anche con te. >>
Non
mi risponde subito ma, al contrario di prima, stavolta non evita il mio
sguardo.
Anzi.
Rapisce
i miei occhi con i suoi, senza accennare, nemmeno per un secondo, a
rompere il
nostro contatto visivo.
<<
Ne sono consapevole, bambolina. Ma non potevo fare diversamente.
>>
Colpita
dalla forza delle sue parole come uno tsunami dritto sul viso, sto
seriamente
per alzarmi e gettargli le braccia al collo.
Ma
mi contengo.
Non
riesco a trovare nessuna frase abbastanza adatta come risposta,
così opto per
un semplice e sincero sorriso.
Terza
pausa-silenzio.
E
ne sono talmente stanca, che dico la prima cosa che mi passa per la
testa.
<<
Draco..? >> lo chiamo.
Alza
lo sguardo nel mio.
<<
…Ho paura. >>
Lo
stupore si fa pian piano strada nei suoi occhi, mentre io continuo a
parlare
senza avere la forza, né la voglia di fermarmi.
<<
Ho paura di questa nuova Guerra, ho paura del mio sogno
dell’altra notte, ho
paura delle conseguenze dell’Incarico che ti hanno assegnato,
ho paura delle
azioni future del Ministero in merito, ho paura dei Mangiamorte, ho
paura di morire,
ho paura che muoia qualcun altro a me caro…ho paura che
possa succedere
qualcosa a te. Ho paura di cosa
sarà
delle mia vita, dopo Hogwarts…sempre che i Mangiamorte me lo
permettino un
“Dopo”. Ho sempre avuto il terrore
dell’ignoto, ed in questo periodo, ci sono davvero troppo
cose che non so.
>>
Il
mio monologo ha il potere di spiazzarlo, tanto che resta a fissarmi in
silenzio, celando tutti i suoi pensieri dietro la sua solita maschera
impenetrabile.
Io,
schiacciata dalle mie stesse parole, non faccio assolutamente nulla per
esortarlo a darmi una risposta.
Anche
perché, in effetti, che risposta potrei mai aspettarmi?
Il
mio, è stato un semplice sfogo.
Semplicemente,
all’improvviso, la voglia
di
condividere con Lui le mie paure mi è salita in gola, in
modo talmente
violente, che ho dovuto rigettarle
fuori, attraverso mere parole.
<<
E del Signore Oscuro? Di Lui non hai paura? >> mi
domanda, in un lieve ed
incerto sussurro.
Scuoto
la testa, decisa.
Se
c’è una cosa di cui sono certa, è
proprio questa.
<<
Nessuno vince la morte. Nemmeno quel gran bastardo. >>
Incassa le mie convinzioni, e le rielabora nella sua mente per una
manciata di
silenziosi secondi.
<<
Anche io ho paura, bambolina. Ma non dirlo a nessuno. >>
Posa
il barattolo di gelato sul pavimento, si alza in piedi, ed inizia ad
avvicinarmisi.
Con
lenti e regali passi, fa sempre più nulla la distanza tra me
e Lui, fino a
porsi a pochi centimetri dalle mie gambe incrociate.
Si
abbassa alla mia altezza, piegando gli arti, con il viso a pochi
centimetri dal
mio.
<<
Però, c’è una cosa di cui sono
fermamente certo, in questo fottuto casino…
>>
Mi
guarda.
Ma
che dico?
Mi
divora, mi consuma,
mi spoglia, mi strema
con gli occhi.
<<
…Te. >>
A
questo punto, il bisogno, la necessità e l’urgenza
delle sue labbra si fa
sentire in me, in modo talmente distruttivo, che, se non lo baciassi in
questo
istante, perderei le mie facoltà respiratorie.
Mi
aggrappo al suo bacio, alla sua pelle, al suo viso, al suo corpo,
lasciando
perfettamente intendere quanto la mia sanità mentale ne sia
irrimediabilmente
dipendente.
La
sua risposta è altrettanto folle ed urgente, ed in poco
tempo ci ritroviamo
sdraiati sul pavimento, con le nostre mani che scorrono lascive ovunque
sul
copro dell’altro, ed i respiri corti.
<<
Secondo te…gli Elfi entreranno a
rompere…i…coglioni? >> mi domanda,
tra
un sospiro e l’altro.
Non
sono io a rispondergli, ma la Lussuria, incarnata nel
mio disperato desiderio.
Oddio,
non è che io sia poi così in grado di emettere
suoni e, addirittura formare
delle frasi, così mi limito ad afferrare la Bacchetta
dalla tasca,
ed a sigillare la porta con un Incantesimo.
Lo
vedo ghignare, prima di tuffarsi nuovamente nella mia bocca, succhiando
via dal
mio corpo fino all’ultima particella di ossigeno.
<<
Ti voglio, bambolina… >> mi sussurra, roco ed
in preda all’eccitazione.
Lascio
che mi lecchi e mordi il collo con desiderio, sospirando e gettando il
capo
all’indietro, beandomi della sensazione dei miei capelli che
mi ricadono lungo
tutta la schiena.
Prendimi, amore
mio.
Sono tutta tua.
Una
sua mano scorre lungo la camicia della mia divisa, togliendo lentamente
i
bottoni dalle asole, sfiorandomi di tanto in tanto i seni.
No, Cari i miei
Mangiamorte.
Lui non me lo
porterete via.
Anche a costo
di pormi in mezzo a
Lui ed un Avada Kedavra.
Invidia.
Che
brutto sentimento, vero?
Non
a caso, fa parte dei sette peccati capitali.
A
nessuno piacerebbe mai essere corroso da questo vizio ma,
inevitabilmente, ecco
che l’Invidia viene a bussare alla tua porta.
Tutti
quanti proviamo invidia, nella nostra vita.
Per
le più piccole stronzate, fino a quelle leggermente
più grandi.
Proviamo
invidia per quel paio di scarpe che non hai potuto comprare per
mancanza di
misure adatte al tuo piede, e che poi vedi indosso a quella ragazza del
tuo
anno.
Proviamo
invidia per quella bella chioma bionda di quella tua compagna di banco,
chioma
che, paragona al tuo ammasso di cicorie appiccicate alla testa, fa una
figura
decisamente migliore.
Proviamo
invidia per il voto della tua amica, magari in Pozioni.
Proviamo
invidia perché quella troia si è
accaparrata prima di te le grazie del
ragazzo che ti piaceva.
Proviamo
invidia per tutte quelle risate di gente sconosciute che si consumano
nel
vento, mentre tu sei terrorizzato dall’idea della morte, e ti
consumi i neuroni
cercando di trovare il modo migliore per tenerti cara la pelle,
nonostante il
più grande Mago Oscuro di tutti i tempi cerchi di ammazzarti.
Proviamo
invidia per tutti i nostri compagni di Scuola che, in qualsiasi momento
di una
qualsiasi giornata X a casaccio, sono tutti in trepidante attesa dei
propri
adorati genitori, e tu sei seduto sul davanzale della finestra, con le
gambe
piegate e poggiate contro il freddo vetro, ad osservare il cielo
azzurro,
sentendoti sola come un cane.
Ogni
riferimento a fatti o persone e puramente casuale, eh.
…
……
…….
Grandissima
stronzata.
<<
Kiki. >>
Il
mio nome, e soprattutto il mio soprannome, ha una pronuncia davvero
semplice.
Insomma,
sono due fottute sillaba, nemmeno un Arabo, che non ha mai avuto niente
a che fare
con la nostra lingua, la sbaglierebbe.
Però,
ci sono vari modi per pronunciarlo.
C’è
il “Kiki!!” scherzoso, magari di quando imbarazzo
le mie amiche per una delle
mie battute sconce.
C’è
il “Kiki…!” di rimprovero, quando non
faccio qualche compito, quando mi
ritrovano ubriaca fradicia, collassata sul divano della Comune, o
quando mi
incanto a fissare, con un sorriso ebete stampato in faccia, il
fondoschiena di
Draco Malfoy.
C’è
il “Kiki….” Estasiato che fuoriesce
dalle labbra del suddetto Draco Malfoy,
quando ha un orgasmo per merito della sottoscritta.
Anche
se preferisce il “Bambolina”.
C’è
il “Kiki!” di saluto, accompagnato magari anche da
un bel sorriso, se da parte
di un amico sincero.
E
poi c’è il “Kiki.” di Harry.
È
capace, semplicemente il mio nome, di farmi sciogliere e di imprimermi
a fuoco
nella mente quanto mi voglia bene mio fratello.
Il
suo modo di pronunciare il mio nome, è talmente
inconfondibile che, anche se
dovesse assumere una Pozione Polisucco, cambiando aspetto e voce, lo
riconoscerei
tra mille.
Solo
Lui può sillabare quelle lettere con così tanta
esasperante dolcezza.
Mi
volto infatti, verso mio fratello, accogliendolo con un sorriso.
Lui
mi ricambia allo stesso modo, assumendo, però,
contemporaneamente, una faccia
colpevole.
Ed
allora mi ricordo.
Mi
ricordo della piccola litigata che avemmo ieri, per il comportamento
suo e di
Malfoy, e mi ricordo che dovrei avercela con Lui.
<<
Ancora arrabbiata con me? >> mi chiede, accostandosi alle
mie gambe, e
piegando la testa di lato con aria sarcasticamente angelica.
Mi
viene voglia di ridere, ma mi trattengo.
<<
Ovviamente. >> rispondo, tentando anche di usare un tono
freddo.
Pessimo
risultato, comunque.
Deve
accorgersene anche Lui, perché ride bellamente al mio,
decisamente finto e poco
credibile broncio, scompigliandomi i capelli con la mano destra.
Abbozzo
un sorriso anche io.
<<
Mi dispiace sorellina… >> confessa sospirando
<< …Prometto che non
ti userò più come pretesto per far incazzare il
Furetto. Per quanto la cosa sia
divertente… >>
Occhiataccia
da parte mia.
Alza
le mani, in segno di resa, annuendo.
<<
Okay, va bene, va bene. Da oggi proverò a fare il bravo
fratello. >>
Lo
guardo, sconvolta.
<<
Sono 18 anni che fai il perfetto
fratello, brutto stronzetto che non sei altro! >>
Ride,
nuovamente, stavolta trascinando anche me nella sua ilarità.
Ma,
improvvisamente, la sua espressione diviene preoccupata.
Apparentemente
senza motivo.
Insomma,
la situazione spensierata e tranquilla che ci ha portati a ridere, non
è stata
affatto alterata.
Nulla
è successo che fosse per mio fratello fonte di
preoccupazione.
Insomma,
uno scambio di sguardi con la sua ragazza, non può mica
farlo rabbuiare
all’improvviso, no?
<<
Ehm, Harry…? >> chiedo <<
…C’è qualcosa che non va con Hermione,
per caso? Ti sei fatto tutto serio… >>
Sposta
lo sguardo dalla chioma della sua dolce metà, intenta a
ridere e scherzare con
Ron e Seamus, e sposta di nuova l’attenzione su di me.
<<
In effetti…cazzo, sono terrorizzato! >>
Scambi
di personalità.
Mio
fratello soffre di scambi della personalità.
<<
Ah. E da quando Hermione ti spaventa?! >> domando, con la
voce piena di
sarcasmo.
Cos’è
questa nuova storia?!
<<
Da quando i suoi genitori verranno ad Hogwarts, e lei dovrà
presentarmi
ufficialmente a loro, ecco da quando! >>
Guardo
mio fratello.
Lo
guardo intensamente, studiandolo con tutta la profondità di
cui sono capace.
Ed
in effetti, la noto.
La
paura.
La
rughetta tra le due sopracciglia si è presentata,
più puntale che mai.
Continua
a toccarsi e scompigliarsi i capelli.
Muove
in piede su e giù contro il pavimento.
Il
pacchetto di sigarette che ha in tasca, stamattina aperto, è
già a metà.
Già,
se avessi fatto attenzione a questi piccoli dettagli me ne sarei
accorta molto
prima del suo stato d’animo.
Ed
allora scoppio a ridere.
Ma
di gusto.
Talmente
tanto che molte teste si girano verso di me, con aria incuriosita.
Harry,
invece, è sempre più indignato.
<<
Kiki! >>
Oh,
avevo dimenticato un’altra tonalità con la quale
viene pronunciato il mio nome.
Anche
questa appartiene solo a mio fratello.
Ed
equivale al suggerimento “Scappa finché sei in
tempo.”.
Ed
infatti, è esattamente quello che faccio.
Che
eleganza.
Che
ordine.
Che
maestosità.
Hogwarts
non è mai stata così bella come oggi.
Tutto
perfettamente in ordine, tutto perfettamente pulito.
Le
armature tirate a lucido, le fiaccole balzanti contro gli imponenti e
perfetti
muri in pietra, i pavimenti scintillati sotto i nostri piedi, e gli
arazzi e i
quadri non hanno mai messo in mostra così bene i loro
sgargianti colori.
Ma
il cambiamento più radicale è stato apportato
all’aspetto di noi studenti.
In
generale, il livello di gente che andava in giro con la divisa fuori
posto, con
la camicia fuori dai pantaloni, con i maglioncino sbottonati, con la
cravatta
infilata male, con le scarpe sbagliate, o con le gonne decisamente
modificate,
è sempre stato decisamente alto.
Oggi,
ognuno è perfettamente perfetto nelle nostre nuove divise
d’occasione.
Grifondoro,
Serpeverde,
Corvonero
e Tassorosso
sfoggiano i loro colori come mai era
successo prima, tutti ben infilati in ordinate divise, eleganti come
nessuno
avrebbe mai osato anche solo pensare.
Sinceramente?
Non
vedo l’ora di poter tornare alla normalità.
Questa,
si prospetta una vera e propria giornata di merda.
<<
Laggiù c’è il tuo Principe Tenebroso,
tesoro… >>
Mi
volto verso Hermione, che si sta facendo aggiustare il mantello dorata
dalle
mani esperte di Ginny, per poi seguire con lo sguardo la direzione
indicatami
con riluttanza dal suo dito.
In
effetti lo vedo, mentre chiacchiera tranquillamente con la Parkinson
e con Nott.
È
decisamente, decisamente, sexy con
questa nuova versione elegante della divisa.
Tutti
gli uomini sfoggiano pantaloni, camicia e mantello dei colori della
loro Casa,
esattamente come noi donne, che, però, sostituiamo a camicia
e pantaloni un
bell’abitino da cocktail.
I
colori di Serpeverde sono verde e grigio.
E
Lui, con il verde ed il grigio, sta
una meraviglia.
<<
Però,
se ti va…possiamo essere soli…insieme.
>>
…
…..
<<
Mi
piacerebbe. >>
<<
Cosa?
>>
<<
Essere
solo...insieme a te. >>
Scuoto
la testa, ritornando alla realtà.
Adesso
siamo tutti in Sala Grande, per apportare al nostro aspetto i nostri
ritocchi,
e per attendere con ansia l’arrivo dei genitori.
La
mattinata sarà dedicata agli abbracci, ai baci e ai racconti
di questi mesi,
che hanno visto mamma e papà lontani dai loro figlioletti.
Poi,
si mangerà tutti insieme alla solita ora, per poi dare
inizio ai colloqui.
Che
porteranno via con loro praticamente tutto il pomeriggio, visto il
numero degli
studenti.
Penso
che l’Infermeria, alla fine della giornata,
ospiterà il corpo docenti al
completo, Madama Chips armata di Pozione anti-stress al seguito.
Saluto
momentaneamente le mie migliori amiche, e mi dirigo verso Malfoy.
Arrivata
a metà strada, circa, alzando lo sguardo sulla Sala Grande,
incontra il mio, e
mi saluta con un ghigno da stupro proprio mentre il resto dei suoi fidi
compari, Blaise, Daphne e Astoria, ha raggiunto Lui, Pansy e Theo.
<<
Principessa! >> mi salutano i due ragazzi.
Eliminata
la distanza tra me e i Serpeverde, rispondo al loro saluto con un
sorriso,
rivolgendo un educato cenno alle ragazze, che, però, fatta
eccezione per Daphne
non mi rispondono.
Ma vaffanculo.
<<
Continuo a sostenere che con il verde e con il grigio staresti
meglio… >>
mi accoglie, invece, Malfoy.
Lo
guardo male.
<<
Ed io continuo a sostenere che mi vestirò con i colori della
tua Casa, solo
quando tu accetterai di andare in giro per la Scuola
con la sciarpa Grifondoro per una giornata
intera. >>
La
mia frase è seguita da versi di disgusto.
<<
Draco… >> lo chiama Pansy <<
…sappi che se dovesse mai vederti con
quella cosa intorno al
collo…giuro
che non ci arriveresti a fine giornata! >>
I
suoi amici ridono.
Io
affatto.
Ha
chiamato “Cosa” una preziosissima sciarpa del
Grifondoro!
Ma
come si permette?!
<<
Tranquilla Pansy. Non succederà mai. Nemmeno sotto Imperio.
>>
Decido
di lasciar perdere l’idiozia appena detta dalla Parkinson, e
mi volto
nuovamente verso Malfoy, con un sorriso vanitoso.
<<
Tu dici? Eppure, nelle Maledizioni Imperius sono molto brava. Anche
più, che
con le Cruciatus. >>
Seguono
momenti di silenzio.
In
effetti ho esagerato.
Non
dovevo lasciarmi scappare con così tanta leggerezza la mia
abilità acquistata,
a mie spese, con le Maledizioni Senza Perdono.
La
tensione, dopo un po’, viene rotta da Theo.
<<
L’ho detto e lo ripeto, Principessa. Mi inquieti.
>>
Scoppio a ridere, evitando di controbattere all’affermazione
di Nott che,
certamente, non era affatto un complimento.
Non
era nemmeno un vero e proprio insulto.
Più
che altro, corrisponde alla vera realtà.
A
volte, quando torno in Camera dopo un Battaglia, e mi guardo allo
specchio, mi
faccio persino paura da sola…
Per
fortuna, anche gli altri si lasciano trasportare dal divertimento,
più che
altro legato all’espressione diffidente di Nott che alla
frase in se,
lasciandomi tirare un sospiro di sollievo.
Almeno
fino a che non sento il braccio di Malfoy percorrermi il fianco, la Sua
mano infilarsi sotto il
mio mantello, carezzarmi tutta la parte di schiena che si trovo subito
sopra al
mio bacino, sino a circondarmi calorosamente la vita.
Lui
lo fa con molta nonchalance, ma il mio stomaco ed i miei ormoni, al
contatto
carezzevole delle sue dita lungo la mia schiena, iniziano a ballare la
conga.
Devo
davvero trattenermi dal sospirare.
Qui.
Davanti
a tutti.
Maledetto
Malfoy, ed il suo essere così terribilmente sexy!
E
maledetta anche me, e la mia smisurata e spaventosa attrazione fisica
verso il
biondastro da stupro!
<<
L’Inquietante Grifondoro ed io ci assentiamo per un
po’ ragazzi…. Ci vediamo
dopo… >>
Così,
uscendosene dal nulla, Malfoy saluta i suoi amici ed inizia a
trascinarmi via,
sempre tenendomi stretta a se per la vita, senza che io possa avere la
possibilità anche solo di chiedergli dove diavolo stiamo
andando.
Faccio
giusto in tempo a voltarmi nuovamente verso le Serpi, che si erano
esibiti in
un semplice annuire al congedo del loro amico, per intercettare una
battutina
di Blaise.
<<
Sgabuzzino del piano terra, eh? Quello delle Scope da Quidditch, o
quello di
Gazza? >>
Malfoy
ride, continuando a camminare, senza voltarsi, mentre io divento tutta
rossa
per l’imbarazzo.
Mi
prendi in giro, Zabini, eh?
<<
Ehi Blaise! Salutami mamma e papà Greengrass più
tardi! >>
Dolce
sapore della vendetta.
Le
tre ragazze e Nott scoppiano a ridere di gusto, insieme a Draco accanto
a me,
mentre Blaise impallidisce improvvisamente, in un modo proporzionale
alla morte
del suo sorrisetto strafottente.
Mi
allontano con un bel ghigno stampato in faccia, lasciandomi trasportare
via da
tutta questa gente dal braccio caldo e forte di Malfoy.
Scivoliamo
tra la folla con difficoltà, incontrando non poche occhiate
curiose sul nostro
cammino, fino a che non usciamo dalla Sala Grande, ed iniziamo a
percorrere un
corridoio deserto, quello dove si trova il famoso arazzo, tempio di
molte
sparizioni misteriose di coppie e coppie.
<<
Non mi starai seriamente portando nello sgabuzzino di Gazza?
>>
Ghigna,
guardandomi in modo malizioso.
<<
Perché,
avresti qualcosa in contrario?
>>
Oh
porca…
Ma
perché mi deve guardare così?!
Perché?!
Lo
sa perfettamente che non resisto se lo fa!
Gli
metterei le mani addosso persino durante una lezione, quando mi fa lo
sguardo
malizioso…
<<
Bè, diciamo che la mia schiena ne sarebbe piuttosto
contrariata… >>
Ride,
sempre continuando a camminare ed a confondermi.
<<
Credimi, bambolina, la schiena sarebbe l’ultima tua parte del
corpo a cui
penseresti! >>
Mi
fermo improvvisamente, per tirargli un pugno sulla spalla, decisamente
in
imbarazzo.
Sento
la pelle del viso (e non solo) decisamente accaldata.
E
non è solo imbarazzo…
Ma
è colpa sua!
Io
ci provo ad essere una ragazza pura e casta, ma quando il proprio
pseudo-ragazzo è una specie di ninfomane perverso, alla fin
fine contagia anche
te!
Specie
se il suddetto ragazzo ha una sedere da paura, degli addominali da
stupro, un
viso bellissimo e delle mani abili come quelle di Satana…
<<
Sei un essere davvero perverso! >>
<<
Certo che lo sono, bambolina. E tu, con questo vestitino, non mi aiuti
affatto.
>> sussurra, trascinandomi con se nel suddetto famoso
arazzo, spingendomi
adagio contro il muro, ed iniziando a baciarmi.
Tutto
questo, nel giro di tre nanosecondi.
Ho a malapena il tempo di
rendermi conto cosa
mi stia succedendo, che i miei occhi si serrano da soli al contatto
delle sue
labbra con le mie.
Le
nostre lingue si scontrano nuovamente, accompagnate nel loro sensuale
tango
dallo sfregarsi delle nostre bocche, sempre più desiderose
l’una dell’altra.
Generalmente,
adesso le mie dita sarebbe già nel pieno della tortura dei
suoi capelli, ma la
tentazione di accarezzargli il petto, sentendo contemporaneamente il
tessuto
freddo e liscio della camicia è troppo forte.
E
così, invece dei suoi serafici capelli, sotto i miei
polpastrelli posso sentire
i suoi addominali, mentre la verde seta del suo indumento ci struscia
contro.
La Sua mano, invece,
è sul mio viso, in
una carezza che è insieme dolce, e sensuale allo stesso
tempo, per come sfiora
la mia pelle e nello stesso tempo attira la mia testa sempre
più vicina alla
sua.
I
nostri corpi sono l’uno attaccato all’altro in modo
spasmodico e lussurioso.
Ci
stacchiamo per riprendere ossigeno, solamente per ricominciare a
respirare
dell’ossigeno dell’altro in modo ancora
più disperato di prima.
Almeno
fino a che una tosse, molto simile a quella della Umbridge non ci
riporta
bruscamente alla realtà.
Ci
stacchiamo e ci voltiamo verso la fonte del rumore, mettendo a fuoco
un’altra
coppia che, a giudicare dai capelli di lui e dal vestito e dal colorito
di lei,
stavano facendo esattamente quello che combinavamo noi esattamente
qualche
secondo fa.
Oh
cazzo.
Che
figura di merda.
Focalizzo
meglio lo sguardo sulla figura minuta ed esile della ragazza di fronte
a me.
È
una mia compagna di Casa, del sesto anno, o quinto, di cui non conosco
il nome,
ma che, ovviamente, conosco di vista.
Condividiamo
la stessa Comune.
Lui,
invece, credo si chiami Jones e che sia un anno più grande
della sua ragazza.
A
giudicare dai colori della camicia, è sicuramente un
Corvonero.
<<
Ehm… >> sillabo imbarazzata, mordendomi il
labbro << …Scu-scusate.
Non…non vi avevamo visti… >>
Il
mio stesso stato d’animo è riflesso nei miei due
interlocutori.
Solo
Malfoy sembra palesemente divertito.
Almeno,
però, ha l’accortezza di trattenersi dal ridere.
Anche
se non lo nasconde poi molto bene…
<<
No, no… >> mi risponde il ragazzo
<< …In effetti nemmeno noi ci
eravamo accorti della vostra…ehm…entrata in
scena…fino…fino a qualche secondo
fa. >>
Segue
un silenzio decisamente imbarazzato, nel quale noi tre persone normali
evitiamo
qualsiasi tipo di sguardo, mentre il biondastro se la ride sotto i
baffi.
In
effetti, però, erano arrivati prima loro…
<<
O-Ok… >> balbetto <<
…Adesso, noi…noi ce ne andiamo. Okay.
>>
Senza
nemmeno dare il tempo a nessuno di ribattere, stringo la mano di Malfoy
nella
mia, e me la squaglio da questa situazione decisamente imbarazzante e
fuoriluogo.
Esattamente
come abbiamo fatto irruzione nell’arazzo, ovvero come delle
saette, così ce ne
usciamo.
E
faccio davvero bene ad affrettarmi, perché il caro
Serpeverde le cui dita sono
serrate intorno alle mie, subito comincia a lamentarsi.
<<
Non vedo perché dobbiamo essere noi ad andare via!
>>
Sbuffando,
faccio capolino nel corridoio, sempre con Lui al seguito, continuando a
camminare nemmeno io so dove.
<<
Perché loro erano lì prima di noi, no?
>>
<<
Ed il fatto che io sia Draco Malfoy non conta niente?! >>
chiede,
oltraggiato.
Alzo
gli al cielo.
<<
Egocentrico. >>
<<
Lo so, bambolina, lo so. E come potrei non esserlo? >>
Stavolta,
il suo tono, da arrogante e presuntuoso qual è, è
diventato arrogante,
presuntuoso e scherzoso.
Così,
evito di mandarlo a quel paese, limitandomi a ridere tra me e me.
Il
rumore dei miei tacchi, per un po’, diviene l’unico
suono che accompagna la
nostra camminata insensata, almeno fino a che non sento una maggiore
pressione
sulle dita.
Mi
sta bloccando, per voltarmi contro di Lui.
I
capelli mi sferzano leggermente sul viso, ma non ci faccio poi
così tanto caso.
Perché
mi sta guardando una maniera talmente profonda e sensuale che, come
sempre,
dimentico persino il mio nome.
Figuriamoci
se mi soffermo a pensare a degli inutili filamenti sul viso.
Non
dice niente, comunque.
Si
limita semplicemente a guardarmi per un po’.
Poi,
sposta lo sguardo alla nostra destra, dove una delle tante e grandi
finestre,
fa filtrare la luce in corridoio.
La
sua attenzione si focalizza sui Cancelli imponenti di Hogwarts
apparentemente
senza alcun motivo.
Ma
io, credo davvero di immaginarlo.
<<
Da quei cancelli, tra poco, entreranno tutti i genitori…
>> gli sussurro
<< …e la Giornata
Scuola-Famiglia
potrà finalmente avere inizio. >>
Si
limita ad annuire.
Ed
io a sospirare.
<<
Lo so. Oggi sarà una giornata di merda anche per me.
>>
Ancora,
però, non si decide a parlare.
Anzi,
se possibile, la sua espressione si raggela ogni attimo di
più.
Mi
soffermo ad osservarlo.
Con
la luce del sole che lo colpisce in faccia, come fa anche con me,
è ancora più
bello.
Ma
dalla sua bellezza traspare, limpida come l’acqua, uno spesso
strato di
tristezza, che gli conferisce ancora più fascino e mistero.
Nessun
sentimento, però, tocca gli occhi.
Mi
rendo conto, improvvisamente, di quanto debba fargli male questa
giornata.
È
vero, anche per me non sarò decisamente uno spasso.
Ma
io sono 17 lunghi anni che sono orfana.
Ormai,
direi che ho quasi imparato a conviverci.
Certo,
a certe cose non ci si abitua mai, e ne è testimone il
dolore allo stomaco ed
il senso di malinconia che mi accompagna dal risveglio, ma sapere che i
tuoi
genitori ci sono, sono lì da qualche parte, ma rendersi
conto, adesso più che
mai, di averci rinunciato per
sempre,
deve essere davvero straziante.
Senza
contare il fatto più che rilevante che mi vede affiancata da
un fratello
fantastico, a cui regalerei anche il mio ultimo respiro.
Io
ho Harry, cazzo!
Lui,
invece?
Chi
gli resta della sua famiglia, nobile, aristocratica, ricca, potente, ma
fredda
e priva di affetto?
E
poi, in questo confronto tra le mie disgrazie e le sue, non possiamo
tralasciare il particolare dei ricordi.
Io,
non ne ho.
L’unica
memoria dei miei genitori che mi è rimasta è lo
“Scappa, Lily scappa! Prendi i
bambini e fuggi!” di mio padre, e
l’urlo di supplica di mia madre morente.
Non
ho reminescenze della mia famiglia che possano arrivare a farmi del
male,
quando meno me lo aspetto.
Lui,
invece, credo davvero che ce li abbia.
D’un
tratto, mi ritorna in mente un particolare.
Io,
l’ho reso finalmente partecipe della mia vita.
A
tutti gli effetti.
Ho
fatto suoi tutti i miei ricordi più importanti.
Gli
ho mostrato chi si cela dietro la leggenda della Salvatrice del Mondo
Magico.
Mi
aveva promesso che avrebbe fatto lo stesso.
Ma
così, oggi, non è stato.
Lo
guardo meglio, e sto per farglielo notare, quando mi rendo conto di
quanto
sarei fuori luogo.
Non
è proprio il momento adatto per parlare del passato.
Visto
e considerato quanto faccia male prendere coscienza di come, quel
passato, non
ci sia affatto nel tuo presente.
Perciò,
mi limito a fargli scivolare una mano lungo la guancia, in una muta
carezza, ed
a fargli delicatamente voltare il viso contro di me.
<<
Ehi… >> sussurro, per richiamarlo alla
realtà.
Guardo
finalmente capisco che ha smesso di guardarmi
semplicemente, ma ha ripreso a vedermi,
continuo. << …Io ci
sono.
>>
<<
Però,
se ti va…possiamo essere soli…insieme.
>>
…
……
<<
Mi
piacerebbe. >> sillaba Malfoy, dopo un po’,
inaspettatamente.
<<
Cosa?
>>
<<
Essere
solo...insieme a te. >>
<<
Harry! Scusa, ero con… >>
<<
Il Furetto… >> conclude per me
<< …Vi ho visti andare via insieme.
E mi sono trattenuto dal seguirvi, irrompere nel vostro momento intimo,
e
trascinarti via con me. Visto? Sto diventando bravo! >>
La mia risata si perde nel vento, mentre mi posiziono accanto a mio
fratello,
davanti al Portone di Hogwarts.
Ero
con Malfoy, intenti ad affogare la nostra solitudine nella bocca
dell’altro,
quando mi ha raggiunto un gufo di carta della Mcgranitt, in cui mi
invitava a
prendere posto appena fuori dalle Porte della Scuola, dato
l’imminente arrivo
dell’orda di genitori premurosi.
E
così, stringendomi maggiormente il Mantello al collo, ho
raggiunto mio fratello
qui, attendendo l’apertura dei Cancelli.
Che
palle.
<<
Immagino che anche il Furetto sia leggermente depresso,
oggi… >> constata
Harry, dopo un po’ di silenzio da parte di entrambi, con
noncuranza.
Mi
volto a guardarlo, mentre una folata di vento ci scompiglia i capelli.
<<
Esatto. Da quando ti interessi dei suoi stati d’animo?
>>
Si
esibisce in uno sbuffo sarcastico.
<<
Non ho mica detto che mi interessa. Solo, l’ho pensato, e te
l’ho detto. Mi
sbagliavo? >>
Ho
un attimo di esitazione.
Poi,
gli rispondo.
<<
No, non ti sbagliavi. Si sente esattamente come me e te, in questa
giornata del
cazzo. >>
Il
suo sguardo si rabbuia per un po’.
Poi,
ride di nuovo.
Ma
lo conosco troppo bene per credere che, quella risata, contenga vera
allegria.
<<
Ehi, digli di guardare al lato positivo. Nessuna ramanzina per i brutti
voti o
per la lunga lista di punizioni… >>
<<
Harry… >>
<<
…Nessuno a cui nascondere la scorta di sigarette…
>>
<<
Harry… >>
<<
…Nessuno a cui nascondere la tua scorta di alcool..
>>
<<
Harry…. >>
<< …Nessuno a cui rendere conto della tua
vita… >>
<<
Harry… >>
<<
…Nessuno a cui… >>
<<
HARRY! >>
Finalmente,
al mio tono di voce leggermente più alto, la sua arringa
piena di falsa
allegria di è interrotta, così come si sta
spegnendo pian piano il suo falso
sorriso.
<<
Fa star male anche me. >> mi limito a sussurrare.
Lui
non ribatte niente.
You're
not alone
Together we stand
I'll be by your side, you know I'll take your hand
When it gets cold
And it feels like the end
There's no place to go
You know I won't give in
No I won't give in.
Non sei solo,
siamo insieme, sarò al tuo fianco
sai che prenderò la tua mano quando si
raffredderà
ed è come se fosse arrivata la fine perchè
non c'è alcun posto dove possiamo andare
tu sai che non mi arrenderò, no non lo farò.
<<
Ma lo sai, fratellino. Per qualsiasi cosa,
io sono qui. Sono 17 anni che stringiamo i denti, resistendo ad ogni
disgrazia
che ci è capitata. E, di disgrazie, ce ne sono capitate
tante. >>
Sorride,
malinconico.
<<
Possiamo urlare, piangere, disperarci,
lamentarci, distruggere tutto. Ma nessuno ci riporterà
indietro mamma e papà.
Questa è la verità. Però dobbiamo
continuare a tenere duro. Come sempre.
>>
Keep
holding on
'Cause you know we'll make it through, we'll make it through
Just stay strong
'Cause you know I'm here for you, I'm here for you
There's nothing you could say
Nothing you could do
There's no other way when it comes to the truth
So keep holding on
'Cause you know we'll make it through, we'll make it through
Continua a
tenere duro
Perchè sai che ce la faremo, ce la faremo
Sii forte
Perchè sai che sono qui per te, sono qui per te
Non c’è niente che tu possa dire (niente che tu
possa dire)
Niente che tu possa fare (niente che tu possa fare)
Non c’è altra strada quando si tratta della
verità
Perciò continua a tenere duro
Perchè sai che ce la faremo, ce la faremo
<<
Lo so Kiki. E non mi arrendo, questo lo
sai. Ma mi mancano. Mi mancano tutti. >> ribatte mio
fratello, con tono
lapidario e basso.
Mi avvicino a
Lui, che continua a tenere lo sguardo
sul terreno.
<<
Mancano anche a me, fratellino. Ed anche
io non mi arrendo. Non adesso che quegli stronzi dei Mangiamorte sono
tornati
all’attacco. >>
Altra risatina sarcastica da parte di mio fratello, ed inarcata di
sopracciglia.
<<
Oh, e come dimenticare quei bastardi?! Per
non parlare del tuo sogno inquietante… >>
Già.
Se ci ripenso
mi vengono i brividi.
Stringo nella
mia, la mano destra di Harry.
Alla ricerca,
vana, del suo sguardo, affermo
decisa:
<<
Harry, ce la faremo anche stavolta. Io lotterò,
ora e per sempre, per la mia stramaledettissima libertà. Ma,
per farlo, ho
bisogno di te. >>
So
far away
I wish you were here
Before it’s too late this could all disappear
Before the doors close and it comes to an end
With you by my side I will fight and defend
I’ll fight and defend.
Così
lontano
Vorrei che tu fossi qui
Prima che sia troppo tardi tutto questo potrebbe scomparire
Prima che si chiudano le porte e che questo finisca
Con te al mio fianco combatterò e difenderò
Combatterò e difenderò.
Finalmente, si
decide a guardarmi, il mio
fratellino.
Serra le dita
intorno alle mie, con forza, con
urgenza.
<<
Certo che combatterò Kiki! Che domande!
Però non voglio perdere nessun altro, cazzo!..
>> inizia ad alzare la
voce << …ancora una volta rischiamo la morte,
ancora una volta la
rischiano le persone che amiamo! A chi toccherà questa
volta? Ron, Ginny? Hermione?!
>>
Solamente
all’idea fremo.
Eccome.
Il pensiero di
perdere i miei migliori amici non mi
ha mai sfiorato la mente nemmeno lontanamente.
E non
perché i rischi non ci siano stati.
Anzi.
Semplicemente
perché il mio cervello l’ha sempre
trovato troppo insopportabile come pensiero, che nemmeno era in grado
di
formularlo.
<<
Ho paura anch’io, Harry!... >>
esclamo, cercando di calmarlo.
A chi
toccherà stavolta? Ron? Ginny? Hermione? Draco?
<<
…Ma lo sappiamo entrambi che farsi prendere dal panico, non
serve assolutamente
a un cazzo! >>
Scuote la
testa, come a voler scacciare un pensiero spaventoso.
<<
Okay, d’accordo. Diciamo che ci salviamo il culo anche
stavolta. E poi? Poi
cosa succederà? Hogwarts… >> e la
indica con un braccio, con tutto il
sentimento che può metterci in un semplice gesto come questo
<< …non sarà
più casa nostra, solamente tra qualche mese. Cosa ne
sarà di noi, di tutti noi,
dopo che la
Scuola
sarà finita? >>
No Kiki.
Non
permettere al panico di contagiarti.
Non
glielo permettere.
Mai.
Guardo
mio fratello con fermezza.
Nuovamente
il vento ci sferza in viso tutta la sua fredda potenza, ma nessuno dei
due
mostra alcun segno di averlo avvertito.
<<
Non lo so, Harry. Non ti so rispondere. Però posso
garantirti una cosa. Noi. Io e te.
Questo non cambierà mai.
>>
Hear
me when I say
When
I say "I
believe"
Nothing's
gonna change
Nothing's
gonna change
destiny
Whatever's
meant to be
Will
work out perfectly
Ascoltami
quando ti dico, ti
dico che ci credo.
niente cambierà, niente cambierà il destino
qualsiasi cosa sia destinata per noi
la faremo funzionare perfettamente
Silenzio.
Harry
resta in silenzio, in contemplazione della nostra amata Scuola.
L’idea
di
lasciarla, l’idea della nuova Battaglia che ci attende,
l’idea di questa
giornata, di come sarà triste vedersi spiattellata davanti
agli occhi la
propria solitudine, e l’ignoto del futuro terrorizzano anche
me.
Ma se
c’è
una cosa che ho imparato in 17 anni, è proprio che la paura
non porta da
nessuna parte.
Anche
perché, i tuoi nemici sono perfettamente in grado di
fiutarla.
Mio
fratello, improvvisamente, sospira, e si mette una mano tra i capelli,
scompigliandoli.
<<
Dio. Scusami tanto Kiki, per questo sfogo fuoriluogo. Mi dispiace, non
volevo
addossarti tutte le mie paranoie. Come se non ne avessi già
di tue… >>
Sorrido, lieta di averlo fatto finalmente calmare.
Lo
abbraccio, sentendolo aggrapparsi a questo momento d’affetto
con tutte le sue
forze.
<<
Figurati! Ogni tanto tocca anche a me fare la brava sorella!
>>
Lo sento
sorridere contro la mia tempia.
<<
Fino alla fine, Kiki? >>
<<
Fino alla fine. >>
Restiamo
zitti, semplicemente l’uno tra le braccia
dell’altro.
Almeno
fino a che Lui non si stacca, tornando ad indossare il solito sorriso
sicuro di
se, che caratterizza da sempre Harry Potter.
<<
Cazzo, quanto stiamo diventando sentimentali tutti e due! È
proprio vero che
innamorarsi fa rincoglionire del tutto! >>
Rido, in
un’atmosfera ormai completamente libera dalle precedenti
tensioni.
<<
Secondo è colpa di Hermione e Malfoy. Non so la tua ragazza,
ma il mio soffoca
completamente la mia vena romantica! >>
Alza un sopracciglio.
<<
Tu? Romantica? E da quando? >>
Bè…in effetti….
Sto per
rispondere a tono, quando un cigolio interrompe le nostre chiacchiere.
Ci
voltiamo tutti e due velocemente verso i Cancelli di Hogwarts che si
stanno
aprendo in questo momento.
I genitori
stanno arrivando.
<<
Oh, porca troia! >>
Alzo lo
sguardo velocemente dalla pergamena, dalla quale stavo spuntando il
nome della
madre e del padre di Demelza Robins.
Vedo mio
fratello fissare sconvolto un punto indefinito dinanzi a se.
Anzi no.
Non posso
chiamarlo “Indefinito”, dato che il suddetto punto
corrisponde ad una persona
in carne ed ossa.
Seguo
anche io la direzione del suo sguardo e…
…
…….
……….
Per poco
non stramazzo al suolo.
Il mio
primo impulso, è quello di afferrare la Bacchetta
al volo dalla giarrettiera, ed urlare
un << AVADA KEDAVRA! >> con quanto
più fiato ho in corpo.
Il
secondo, è quello di chiamare un Esorcista.
O meglio,
Buffy, l’ammazza-morti-viventi.
Il terzo,
è quello di darmi dell’idiota.
Perché
ho
focalizzato meglio la persona in questione.
Il
quarto, è, nuovamente, l’impulso allo stupore.
Davanti a
me e ad Harry, si presenta un elegante donna con il suo carico
d’anni, ma pur
sempre di un certo fascino.
Capelli
castano chiaro, legati in una lunga treccia, adagiata sulla spalla
destra, un
elegante abitino nero, coronato da un prezioso mantello dello stesso
colore, ed
un sorriso angelico e materno stampato in viso.
Inizialmente,
il mio istinto omicida si era risvegliato, perché
l’avevo scambiata per
Bellatrix Lestrange.
Invece,
non è affatto quella pazza spostata.
Ma Andromeda
Black, in Tonks.
<<
Signora Tonks!... >> la saluta Harry, che deve ancora
riprendersi dalla
sorpresa << …cosa ci fa qui?! >>
Lei ride,
ricordandomi molto Bellatrix.
Solo che,
nel caso della dolce Andromeda, la pazzia omicida intrinseca nella
risata, non
c’è.
<<
Primo. Chiamami Andromeda, per favore. Secondo, sono qui per mio
nipote. Draco
Malfoy. Lo conoscete, vero? >>
Io ed
Harry ci guardiamo.
Si.
Eccome se lo
conosciamo.
Salve a tutti.
E così…eccomi qui.
In un ritardo colossale.
Quanto tempo è passato
dall’ultimo
aggiornamento?
Troppo, lo so.
Ne sono consapevole, e mi dispiace veramente
tanto.
Ma, davvero, se avessi potuto scrivere
l’avrei fatto, ve lo giuro.
Sono sopraggiunti numerosi impegni, e la
voglia di scrivere che pian piano andava via insieme al mio tempo
libero.
Sono anche sicura che tutto quanti si
aspettavano un tuffo nei ricordi di Draco.
Non preoccupatevi, l’avrete.
Semplicemente in questo capitolo avevo altre
cosa da scrivere.
Inoltre, vorrei davvero rispondervi
personalmente, ma non ce la faccio proprio.
Però, quando avrò
più tempo, vi giuro che
tornerò, ed aggiusterò un po’ questo
aggiornamento, rispondendo personalmente
alle vostre recensioni.
È una promessa.
Un bacione.
E, ancora, scusate per il ritardo.
BIGIA
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Capitolo 34 *** Family Portrait ***
Family
Portrait.
Famiglia.
Voi, a
cosa pensate, al pronunciare questa parola?
Vediamo
se indovino.
Vostra
madre, vostro padre, ed i vostri fratelli, o sorelle.
Non
necessariamente in quest’ordine.
E poi,
magari, ci aggiungete anche zii, nonni, cugini e parentela varia.
Io,
invece, non ci metto poi molto ad inquadrare nella mia mente il
concetto di
famiglia.
Quando
accosto quelle sillabe le une alle altre, l’unico viso che mi
si va a formare
tra i pensieri, è quello di Harry.
È Lui, la mia famiglia.
Di certo,
nessuna meditazione mentale si riserva ai Dursley.
Ma poi,
mi ricordo che il suddetto termine, è un nome collettivo.
Indica un
insieme di persone, legate da legami
di sangue e, teoricamente, da un profondo affetto reciproco.
Quindi,
nella mente, mi si affacciano i Weasley al completo.
Quella si, che è esattamente il mio
prototipo
ideale di famiglia.
Dio,
quante volte avrei tanto voluto che il mio cognome non fosse Potter, ma
proprio
quello del mio rosso migliore amico.
Ma, ho
presto imparato che la vita è come una partita a poker:
qualche stronzo
distribuisce le carte, e, che siano fortunate o di merda, sta a te
giocartela.
Accontentandoti
delle carte che il suddetto stronzo ha scelto per te.
Quindi,
ringraziando Dio, Buddha, Allah, Jah, Merlino, Morgana e Godric
Grifondoro per
avermi dato un fratello talmente perfetto nella sua imperfezione,
stringo i
denti davanti a questa giornata di merda.
Mi volto
verso Harry, che sta segnando sulla lista l’arrivo di due
genitori Babbani,
spiegando loro, alla meglio, come meglio muoversi ad Hogwarts, e
sorrido.
Si, ho davvero
una bellissima famiglia.
Poi, la
mia attenzione viene richiamata dall’arrivo di
un’altra coppia di genitori, che
si presentano come i signori Probisher.
Sorrido
loro, spunto il loro nome sulla lista, e li do il benvenuto ad Hogwarts.
<<
Che gran bel pezzo di… >> sento sussurrare mio
fratello, non appena la
madre ed il padre di Viky si sono allontanati.
Punto lo
sguardo sulla stessa donna che sta guardando Lui, e capisco la sua
frase
d’apprezzamento.
Capisco
che sia la madre di qualcuno, solamente perché si trova qui,
ed in questo
giorno particolare.
Non le do
nemmeno 30 anni, per la cronaca.
Indossa
un lungo mantello da viaggio color blu notte, ed ha tutta
l’aria di essere
seta.
Sotto, un
vestito bianco molto pregiato, con una scollatura niente male, e di una
lunghezza accettabile.
Scarpe
blu con il tacco, e collana di perle dello stesso colore.
Lunghi
capelli castano scuro, che danzano insieme al vento, occhi profondi
dello
stesso colore, labbra carnose e rosse, e pelle perfetta.
Davvero,
una delle donne più belle che io abbia mai visto.
Mi chiedo
sinceramente se abbia un difetto…
Si
avvicina a me ed a mio fratello con passo elegante, quasi regale,
guardandosi
intorno con il naso all’insù, tipica espressione
che assume chi si sente
decisamente superiore a tutti coloro che lo circondano.
Mi ci
gioco la mia reputazione da perfetta Grifondoro, questa donna
è la madre di un
Serpeverde.
<<
Salve. Diana Zabini. >>
Non ci
guarda nemmeno in faccia, a me e ad Harry, mentre si presenta,
sbuffando
leggermente impaziente, mentre è costretta ad attendere che
mio fratello
controlli la presenza del suo nome sulla lista, e la spunti con la
piuma.
Tutto
ciò, cercando di non guardarla troppo.
<<
Lei è la madre di Blaise
Zabini, no?
>> le chiedo.
Al sentir
nominare suo figlio, la sua espressione di raddolcisce un po’.
E,
finalmente, mi investe con tutta la potenza del suo sguardo.
Piccola
considerazione: Blaise ha gli occhi blu.
Sua madre
marroni.
Sicuramente,
quella peculiarità che fa impazzire così tante
ragazze ad Hogwarts deve averla
presa dal padre…
<<
Si. Lo conosce? Siete amici? >>
Mi scappa
un sorrisetto.
<<
Una specie… >>
<<
Signorina Potter, lei non è una Grifondoro?...
>> mi chiede la signora
Zabini.
Non mi
stupisco affatto che sappia il mio nome.
Purtroppo,
tutta la Gran
Bretagna
lo conosce.
Di nuovo,
muovo la testa in un lento annuire.
<<
…E allora come fa ad essere amica di mio figlio? Quando
venivo in questa
Scuola, l’amicizia tra le due Case era decisamente
impossibile. >>
Sto per
risponderle, quando uno sbuffo di risata sarcastica di Harry mi
interrompe.
Resuscitato
dall’ammasso di pergamene e nomi di genitori, si inserisce
nel discorso.
<<
Vede, il problema è che la mia cara sorellina,
quest’anno ha avuto la brillante
idea di diventare la ragazza di Draco Malfoy, il migliore amico di suo
figlio.
Ergo, ecco che, tutt’a un tratto, lei e i Serpeverde sono
diventati grandi
amiconi! Deve vedere come si comportano quando si incontrano per i
corridoi! Si
salutano! E si sorridono!
È un verso scempio!
>>
Ed ecco a
voi, maghi e streghe, la bellissima e cristallina risata della madre di
Blaise.
Non
sembra il suono di una donna che palesa il suo divertimento.
Ma di
Campane Divine che tintinnano a festa, nel giorno di Pasqua.
Adesso
capisco.
La sua
fama di donna bellissima, dinanzi alla quale ogni uomo perde la testa,
è
assolutamente giustificata.
Promemoria per
me: non perdere di vista Draco
nemmeno per un secondo.
Poi,
tornata seria, torna a guardarmi, con molta più attenzione
di prima.
Come se essere
la
Salvatrice
del Mondo Magico, fossero un fattore decisamente subordinato
all’essere la
ragazza (se così possiamo definirmi) di Draco Malfoy.
<<
Quindi Strega Moderna non dice solo fandonie. Tu e Lui state davvero
insieme…
>>
Bè,
tecnicamente, non siamo una vera e propria coppia.
Certo, Io
sono Sua – come mi ha più volte ricordato
– ed Lui è senza dubbio Mio, nessun
essere dell’altro sesso può avvicinarsi
all’altro, ci baciamo, facciamo
l’amore, litighiamo, ci mandiamo a quel paese, trascorriamo
del tempo insieme
isolandoci dal Mondo, cerchiamo sostegno l’uno
nell’altro – anche se nessuno
dei due lo ha mai chiesto ad alta voce, né tantomeno ammesso
– ma, per quanto
riguarda etichette e nomi ufficiali, non rientriamo ancora nella
categoria dei
“Fidanzati”.
Sto per
spiegarglielo, quando, dall’alto della sua statura,
abbondantemente aumentata
dalle scarpe alte, abbassa il suo viso a pochi centimetri dal mio, ed
inizia a
studiarmi con molta attenzione.
Scambio
uno sguardo di sottecchi con Harry, che alza le spalle, stupito quanto
me.
Passano
dei secondi davvero imbarazzanti, in questo modo, mentre la fila di
genitori si
allunga alle spalle della donna, in cui nessuno dei tre spiccica parola.
Poi,
finalmente, la signora Zabini, si raddrizza su stessa.
Evidentemente,
deve essere arrivata alla conclusione che stava cercando nel mio viso.
<<
Sei una bella ragazza, Potter… >> commenta,
aumentando il mio livello di
stupore << …ma devi essere davvero fuori dal
comune per aver fatto
innamorare di te un Malfoy. Non è facile, questo
è certo. Ma, d’altra parte,
non dev’essere facile nemmeno sconfiggere il Signore Oscuro a
17 anni. Voi due…
>> e sposta lo sguardo da me a mio fratello
<< …mi incuriosite
parecchio. >>
Detto
questo, ci scocca un’ultima occhiata carica di significati
conosciuti solo da
Lei e si allontana.
Bah.
Questi
Serpeverde.
Sono
tutti matti.
Loro, ed
i loro sottotesti.
Quando
sono arrivati i Weasley, la fila di genitori che aspettavano di essere
accolti
a Scuola, ha dovuto sopportare un’altra pausa.
Molly
è
saltata al collo mio e di Harry, quasi con le lacrime agli occhi,
stritolandoci
in uno dei suoi soliti abbracci mozza-respiro.
Ha
cominciato a farfugliare per secoli, o, almeno, così
è parso a me ed a mio
fratello, sussurrando parole rabbiose e tristi allo stesso momento,
nelle
nostre orecchie.
Fortunatamente,
è intervenuto Arthur a ridarci ossigeno, staccando sua
moglie dalle nostre
gole, e a spiegarci la situazione.
Lui e
Molly erano fortemente risentiti con la Preside,
perché non gli aveva permesso di
presenziare a dei colloqui con i professori, anche per quanto riguarda
il
nostro Rendimento Scolastico.
Si erano
offerti di farci da genitori per un giorno, insomma.
Mi sono
venuti gli occhi lucidi, quando queste parole hanno lasciato le labbra
di Arthur,
pronunciate con così tanta naturalezza, da far apparire un
enorme ed importante
gesto, come un’ovvietà.
Né
io, né
Harry siamo riusciti a spiccicare parola, mentre la gratitudine per i
genitori
dei miei migliori amici mi ostruiva la gola e mi riempiva il petto di
immenso
affetto.
Tanto
che, quando i signori Weasley ci hanno comunicato la risposta negativa
della
Preside, giustificata da un’Assoluta mancanza di titoli che
glielo
permettevano, non siamo riusciti, nessuno dei due, a far morire il
sorriso che le
nostre labbra avevano formato.
<<
E’ vero, legalmente non abbiamo alcuna pretesa su di voi. Non
siamo né i vostri
genitori, né tutori, né parenti, nemmeno alla
lontana. Ma, insomma, per me siete
come dei figli! Questo doveva
pur contare qualcosa! >>
Sono
state queste le parole di Molly, prima che un grugnito indispettito
arrivasse
dalla coda di genitori, che aspettavano solamente che loro si
togliessero dai
piedi.
La Signora Weasley ci ha
abbracciato un’altra volta, per poi avviarsi, con suo marito,
verso l’imponente
Scuola.
Dio.
Ginny e Ron
sono davvero fortunati.
Ma non ho
avuto molto tempo per perdermi nei miei pensieri, perché
ecco che delle tossi
impazienti mi hanno subito richiamata alla realtà.
E di
nuovo, sorridi Kiki, presentati Kiki, fai l’educata Kiki,
rassicura i genitori
Kiki, prendi i loro nomi Kiki, comportati
come tutto il Mondo Magico si aspetta dalla Salvatrice, Kiki.
Abbiamo
conosciuto, fra gli altri genitori, quelli di Dean, davvero delle care
persone,
la madre di Seamus, per la quale non nutriamo molto simpatia io ed
Harry, i
signori Summers, madre e padre di David, ed anche i signori Greengrass.
Lei, era
la fotocopia di Daphne, con qualche anno in più.
Lui,
invece, aveva dei lineamenti che ricordavano molto Astoria, con la
quale condivideva
anche gli occhi color ghiaccio, ma, invece della chioma bionda tipica
delle sue
tre donne di famiglia, sfoggiava dei capelli castani, fissati
all’indietro con
il gel.
Persone
eleganti, aristocratiche e, si, abbastanza snob, i coniugi Greengrass
si sono
limitati a porgere i loro saluti agli Eroi del Mondo Magico, a dare i
loro
nominativi, ed a proseguire la loro sfilata del Parco di Hogwarts.
<<
Oh merda. >>
Alzo lo
sguardo su Harry, che fissava un punto davanti a se, con espressione di
puro
terrore.
<<
Oh merda. Cazzo. Merda. >> ripete, come un mantra.
Capendo
al volo di cosa si tratti, scoppio a ridere sinceramente divertita,
guadagnandomi la sua più sincera occhiataccia.
Che,
però, non riesce a togliermi il sorriso, quando soluto
i…
<<
Signori Granger! È un piacere rivedervi! >>
Non ci
sono state molte occasione per trascorrere un po’ di tempo
con i genitori di
Hermione, ma, da quelle poche volte ho potuto constatare quanto siano
deliziosi
i due coniugi.
Entrambi
condividono il colore dei capelli, che hanno trasferito anche nella mia
migliore amica, ma non quello degli occhi.
Alto e
piuttosto magro, al limite dello sciupato, il signor Granger sfoggia
degli
ipnotici occhi neri, al contrario della madre, il cui sguardo
è perfettamente
identico a quello di Herm.
Ma, credo
davvero che l’indomabilità della chioma, la Grifondoro
l’abbia
decisamente ereditata dal padre, con l’unica differenza che,
il signor Granger,
può semplicemente lasciar perdere i suoi ricci e ribelli si,
ma corti capelli,
mentre Hermione deve inventarsele tutte per tenerli in ordine.
Si è
sempre lamentata di non aver preso la lucentezza e la morbidezza dei
lisci
capelli della madre.
A mio
parere, senza quell’ammasso di ricci ribelli,
però, non sarebbe la mia migliore
amica.
Dicevo..
Le occasioni
di incontro con i genitori Babbani di Herm, sono state davvero poche.
Oltre a
quella volta, l’estate tra il primo ed il secondo anno,
durante la quale ci
presentammo a Diagon Alley, la prima volta che ho davvero parlato con i
due
coniugi, è stata quest’estate, quando siamo andati
in Australi a ridare la
memoria ai due genitori, ed a riconsegnarli la loro vecchia vita, e la
loro
amata figlia.
Inutile
descrivervi quanto sia stata toccante la loro riconciliazione.
Dopo,
sempre prima che iniziasse la Scuola, saremmo stati
invitati a cena a casa loro milioni e
milioni di volte, ma non sempre i nostri impegni da Cacciatori ce
l’hanno
permesso.
<<
Kimberly! Harry!... >>
ci saluta Jean, con calore << …il piacere
è tutto nostro! >>
La donna
si china ad abbracciarci.
Io
ricambio con entusiasmo.
Harry,
invece, sembra paralizzato.
Certo,
posiziona anche Lui le braccia intorno al corpo della signora Granger,
ma, al
contrario mio, questo gesto non trasmette alcun sentimento.
Ma non
perché ad Harry non piaccia Jean Granger, o il contrario.
No.
Anzi, si
stanno molto simpatici a vicenda.
Non
è la madre di Hermione,
il problema.
Ma suo padre.
Il quale,
semplicemente, non appena mio fratello è entrato nel suo
campo visivo, non ha
smesso un secondo di fissarlo, con aria terribilmente severa.
Adesso,
non fatevi l’idea di Jonathan come il tipico padre-padrone,
uomo austero e
serioso.
Perché,
per quel poco che ho potuto conoscerlo, posso assicurarvi che non
è affatto
così.
Hermione
mi ha sempre detto che, suo padre, è un uomo meraviglioso,
innamoratissimo di
sua moglie e di sua figlia, premuroso, affettuoso e disponibile per
ogni
problema.
E geloso.
Tale
sentimento, deriva, come detto sopra, da un’ infinito affetto
che prova nei
confronti della sua “bambina.”
Passano
attimi di infinita tensione, immenso imbarazzo e profondo imbarazzo.
Durante i
quali il signor Granger guarda Harry, Harry guarda il signor Granger,
io guardo
Harry, e la signora Granger guarda prima suo marito con disappunto,
Harry in
modo desolato, e me con esasperazione.
<<
Harry Potter. >> sillaba Jonathan.
Mio
fratello ingoia saliva, a vuoto.
Annuisce.
<<
S-si si-signore. >>
<<
E, a quanto pare, saresti anche il fidanzato della mia
Hermione.
>>
Inserisce
in quel “Mia” tutta l’enfasi possibile ad
un tono di voce umano.
Adesso,
comunque, mio fratello sta sudando decisamente freddo.
<<
E-esattamente, signore. >>
Incredibile.
Harry
riesce a fare il vocione minacciosa dinanzi a Lord Voldemort, ma non
riesce ad
evitare di usare un flebile tono di voce tremante, con il pacifico
Jonathan
Granger.
Oddio,
c’è da dire che, ora come ora, non so quanto
l’aggettivo “pacifico” gli si
addica.
Alza
lentamente il braccio, in modo minaccioso, tanto che sia io, che Harry,
che la
signora Granger, per un attimo pensiamo stesse per sferrare un pugno
sul naso
al “fidanzato della Sua Hermione”.
Ma, con
sollievo, riconosciamo in quel gesto l’indice ammonitore di
sua figlia, puntato
a pochi centimetri dal naso della povera vittima del suo disappunto.
In questo
caso, mio fratello.
<<
Bada bene giovanotto, non mi piace che la mia bambina abbia già un fidanzato a
quest’età… >>
18 anni.
E non
è
nemmeno il primo…
<<
…Anche perché, non vi conoscete nemmeno tanto
bene… >>
No…
Sono solo
migliori amici, quasi fratelli da quando avevano 11 anni.
Hanno condiviso
più esperienze belle e terrificanti loro due, che la maggior
parte delle coppie
sposate da anni presenti oggi in questo Castello.
<<
...Ma Hermione mi ha detto che è una storia importante.
Confermi? >>
Oh, bazzecole.
Sono solo
anime gemelle, follemente innamorati l’uno
dell’altra, destinati ad amarsi per
sempre, a sposarsi, a vivere felici e contenti circondati da marmocchi,
ed a
morire innamorati, ricchi ed anziani nello stesso letto dove avevano
concepito
i loro pargoli, mano nella mano.
<<
Certo, signore. Tengo…tengo molto ad...ad Hermione.
>>
Anche
più della sua vita, mi creda.
<<
Sarai in grado di difenderla, in questo nuovo conflitto che
è sorto? >>
<<
Anche a costo di frappormi tra lei ed un Avada Kedavra.
>>
Oh, che
bello.
La prima
frase senza parole balbettate che Harry rivolge al suo futuro suocero.
Futuro
suocero, che, sentito ciò, alza un sopracciglio.
<<
Tre lei ed un che cosa?!
>>
Guarda la
moglie in cerca di risposte, ma anche lei è
all’oscuro del significato di
quelle due parole.
Al che,
intervengo io.
<<
Avada. Kedavra. Sarebbe un Incantesimo. Che uccide. >>
Vedo i
due impallidire visibilmente.
Wao, Kiki,
complimenti per l’ottimo tatto.
Comunque,
i genitori di Hermione non ribattono niente, limitandosi a scuotere la
testa,
scacciando i brutti pensieri.
Dopodichè,
l’interrogatorio può riprendere.
<<
Ricorda, signorino… >> ritorna il dito
ammonitore, lo sguardo severo, ed
il mantenere ben saldo il contatto visivo con Harry. <<
….Se ti viene in
mente di sposarla, dovrai prima chiedere il permesso a me. Non voglio
sentire
di fughe a Las Vegas, o dove diavolo vi sposate velocemente voi Maghi
quando
siete ubriachi. Altrimenti…
>>
Di nuovo,
Harry ingoia saliva a vuoto, e continua a sudare freddo.
Annuisce
senza spiccicare parola.
<<
Inoltre. Una volta sposati quando farete… >>
chiude gli occhi.
Inspira.
Espira.
<<
…Quella cosa
lì… >>
Ah-ha.
Dopo il matrimonio.
Certo.
E,
comunque…
Sesso.
Chiamasi Sesso.
<<
…Deve passare almeno un anno, prima di poter pensare ai
bambini. Non osare
metterla in cinta prima di quando non sia pronta la mia bambina. Altrimenti… >>
Silenzio.
L’aria
è
carica di pesante, ed opprimente silenzio.
<<
Dovrai sempre e comunque rispettarla come Donna, senza appioppare a Lei
i
servizi casalinghi e i bambini, per andarti a divertire con i tuoi
amichetti al
campi di Calcetto. Altrimenti…
>>
Né
io, né
mio fratello, facciamo lo sforzo per ricordare che, in quanto Maghi, a
nessun
uomo della nostra razza penserebbe mai di andare a giocare a calcetto.
<<
Non dovrai mai farla piangere, farla soffrire, farla arrabbiare,
mancarle di
rispetto, o darle torto. Altrimenti…
>>
<<
E soprattutto, non osare nemmeno pensare ad un’altra ragazza.
Perché Hermione è
il massimo che possa offrire la piazza, e se dovesse passarti anche
solamente
per l’anticamera del cervello una qualche, anche lieve forma
di tradimento,
saresti davvero un imbecille. Volle sempre bene, signorino, mi
raccomando. Altrimenti…
>>
Arrivati
al punto in cui il povero Harry, trattenendo il respiro e la fifa per
così
tanto tempo, sta davvero per stramazzare al suolo, la madre di Hermione
si
decide ad intervenire.
Ed
infatti, né io, né Harry sapremo mai che cosa
intendesse il signor Granger con
il suo “Altrimenti”, perché, dopo
essersi già immaginato matrimonio, prole e
futuro prossimo della dolce coppia dell’anno, viene, come
già detto, interrotto
da sua moglie.
<<
Oh, avanti Jonathan! Sono solamente dei ragazzi! Come ti viene in mente
di
parlare già di figli e di matrimoni?! Stai solamente
spaventando il povero
Harry! >>
Finalmente,
Jonathan Granger si decide a distogliere lo sguardo dal mio
terrorizzato
fratello, e rivolge la sua attenzione a sua moglie.
<<
Non si sa mai, Jean. Meglio prevenire la carie, che estirparla poi alla
radice.
Molto meno dolore. >>
E con
questa similitudine, il signor Granger mi ha appena ricordato la natura
odontoiatrica del suo mestiere, e di quello della moglie.
Poiché
Harry sembra aver terminato la sua fonte di saliva, a forza di ingoiare
a
vuoto, mi sento in dovere di intervenire.
<<
Signor Granger, non si preoccupi. Harry ed Hermione sono la classica
coppia
storica che ti rovinano la serata, facendoti pensare a quando mai ti
innamorerai anche tu in quel modo. Scommetterei la Bacchetta
su loro due.
E, per una Strega, è una Scommessa con la S
maiuscola. >>
Adesso
non mi accade più, dato che, grazie al Veritaserum la mia
vita sentimentale non
fa poi così schifo ma prima…
Prima.
Dio,
quante volte avrei voluto rinchiudermi in camera per ore ed ore, con la
testa
infilata sotto il cuscino, alla sola vista di un semplicissimo bacio
tra mio
fratello e la mia migliore amica.
Soffrivo,
soffrivo davvero tanto per il mio stupido ed inutile amore per Draco
Malfoy, e
vederli così fottutamente e perdutamente presi
l’uno dall’altro, mi riempiva di
invidia.
Sentimento
che non si dovrebbe affatto provare verso il proprio fratello e la
propria
migliore amica.
Altro
motivo in più per sentirmi da schifo.
Ma era
più forte di me.
Perché
quando Harry bacia Hermione, ed Hermione bacia Harry, entrambi si
innamorano
dell’altro come se fosse la prima volta.
Si
toccano, si sfiorano, si cercano, si abbracciano, si sorridono e si
guardano,
come se dovessero separarsi per sempre l’attimo dopo.
Non
riescono a stare l’uno troppo lontano dall’altro.
Se ci
fate caso, Harry resta sempre e comunque nello spazio vitale di
Hermione, e
viceversa.
E non lo
fanno di proposito.
Semplicemente,
sono attratti l’uno dall’altro come cariche
positive da quelle negative.
La
mancanza dell’altro li disorienta.
<<
Bene. >> è la risposta di Jonathan Granger.
Ho visto
più Purosangue oggi, che in tutta la mia vita.
Credetemi.
E mi sono
accorta che, per la maggior parte, sono tutti imparentati.
Sirius
aveva ragione.
Prima o
poi, arriveranno ad accoppiarsi anche con i propri fratelli, pur di
mantenere
il loro sangue magico puro.
Idioti.
Un’altra
cosa di cui mi sono resa conto, a malincuore, è che la Guerra
Magica non ha dilaniato
solamente i miei affetti.
Di certo,
non avevo la presunzione e quella buona dose di vittimismo da pensare
di essere
stata l’unica ad aver perso qualcuno per colpa dei
Mangiamorte e di Lord
Voldemort.
Sapevo che molte
famiglie non erano più al completo per
colpa di quei bastardi, ma solamente oggi ne ho acquistato la piena consapevolezza.
Non avete
idea di quanti miei compagni di Scuola si lasceranno tirare le orecchie
da un
solo genitore, dagli zii, oppure dai propri nonni, anziché
dalla madre e dal
padre.
Ed è
una
cosa davvero triste, ed ingiusta.
Mentre i
miei occhi assistevano alla prova evidente della malvagità
di Lord Voldemort,
sentivo il mio odio verso quell’essere infimo ribollirmi
nelle vene,
ostruendomi addirittura il respiro.
Ed
altrettanto sentimento era riservato ai suoi fedeli Mangiamorte.
Cani bastardi.
Il
risentimento verso di loro scorre nei cuori della Comunità
Magica come un
cancro, o come un veleno.
Ecco
perché molti genitori hanno insistito per stringere la mano
ai Salvatori del
Mondo Magico, ad osservare le Bacchette che avevano ucciso Lord
Voldemort, ed a
complimentarsi con i Cacciatori.
Soprattutto
per la formazione dell’Esercito di Silente.
Oddio,
non proprio tutti ne sono stati felici.
Aud e
Morgen Nott, per esempio, al sentir nominare quella Confederazione di
Difesa da
una coppia di genitori che li precedevano, si sono scambiati uno
sguardo di
puro disgusto, rivolgendo, poi, lo stesso sentimento verso di noi.
Nessuno,
ovviamente, ha osato contraddirli.
I Nott
sono una delle più potenti famiglie Magiche Purosangue del
nostro Mondo, al
livello dei Black e dei Malfoy.
O dei
Greengrass.
No, non
preoccupatevi.
Non mi
sono trovata in presenza del padre di Theo.
Aud e
Morgen Nott sono i suoi nonni.
I suoi
anziani, altolocati, aristocratici, potenti, influenti e Purosangue
nonni.
Si dice
in giro che il loro Maniero sia anche più grande di Hogwarts.
Devo
ricordarmi di chiedere delucidazioni a quell’invasato di un
Serpeverde…
Comunque,
adesso il mio primo problema non è quanto sia grande la
cuccia della famiglia
Nott.
Ma dove diavolo
si sia cacciato quell’idiota di
Draco Malfoy.
Abbiamo
trascorso gran parte della mattinata a congelarci fuori dai Portoni di
Hogwarts, per accogliere tutti i genitori dei miei compagni di Scuola.
Una volta
entrati, sia io che Harry siamo stati chiamati dalla Preside, per
andare a
sistemare quell’aggeggio, per portare un bicchiere
d’acqua a quella signora che
non si è sentita bene, per andare a recuperare quel primino,
oppure quel
Grifondoro del quarto anno fuggito dai suoi genitori, o, ancora, per
andare a
cercare il signor Draco Malfoy che, a detta di Andromeda Black, in
Tonks, non
si trova da nessuna parte.
Ovviamente,
quest’ultimo incarico Harry l’ha volentieri ceduto
a me, che, quindi, mi ritrovo
da circa un quarto d’ora a passare ai raggi-X
l’intera Sala Grande, ed il
Salone d’Ingresso, alla ricerca di quella testolina di cazzo
bionda ed
ossigenata.
Ma
invano.
<<
Signora Tonks, non riesco davvero a trovarlo. Lei è stata
più fortunata?
>>
Andromeda
si volta verso di me, scuotendo la testa.
Dio,
assomiglia davvero tanto a Bellatrix…
<<
No, purtroppo. Mio nipote non deve essere molto entusiasta
all’idea di vedermi.
Oppure non è a conoscenza della mia presenza.
>>
Dal tono
che ha usato, si vede che opta più per la seconda opzione,
per una semplice
questione di vanità.
Andromeda
Tonks potrà essere stata rinnegata dalla propria famiglia
quanto volete, ed aver
sposato un Nato Babbano, nonostante incarnasse tutto ciò che
le è sempre stato
insegnato ad odiare…ma resterà pur sempre una
Serpeverde.
Ed ora
più che mai, dato che, dalla morte di suo marito Ted, in
tutti i documenti
ufficiali, il suo cognome è tornato da
“Tonks” a “Black”.
<<
Ehm…qui deve esserci un errore… >>
esclama Harry, ancora con gli occhi fissi sulla lista <<
…qualcuno deve
aver sbagliato. C’è scritto “Andromeda
Black” anzichè Tonks. Ecco perché non
la
trovavo… >>
Andromeda
sorride mestamente, guardando Harry con
un’espressione indecifrabile.
<<
Nessun errore. Dalla morte di mio marito,
sono tornata una Black. E dire che mia madre si è tanto
prodigata per radiarmi
dall’Albero Genealogico…La vita è piena
di paradossi, non è vero? >>
Tutti e tre
sorridiamo, ma, chissà come mai, ho
davvero l’impressione che in nessuno dei nostri tre sorrisi,
ci sia anche la
minima traccia di divertimento.
<<
…E, comunque…per la seconda volta. Mi chiameresti
Andromeda, per favore?
>>
Sorrido,
ed annuisco.
<<
Draco credeva che oggi non sarebbe venuto nessuno per Lui.
Sarà da qualche
parte in giro per il Castello con un bicchiere di Whiskey Incendiario,
ed un
libro a casaccio. >>
Dà
un’ultima occhiata intorno a sé, mostrando
notevole fastidio per tutto questo
rumore, derivato dall’incessante chiacchiericcio di genitori
e figli, per poi
tornare a guardare me.
<<
Dove credi che sia, a fare tutto ciò? >>
Il
più
lontano possibile dalla gente.
In un
luogo comodo e silenzioso.
Quindi,
ora come ora…
<<
Penso sia nella Sala Comune dei Serpeverde. >>
Annuisce.
<<
Andiamolo a prendere allora. >>
Senza
aggiungere altro, inizia a camminare tra la folla.
Andromeda
non mi ispira affatto arroganza, o prepotenza, però devo
ammettere che riesce a
farsi largo tra la gente con un incredibile facilità.
Non deve
nemmeno chiedere “Permesso”, che la gente si
scosta, anche senza pensarci, al
suo passaggio.
E,
nonostante abbia rinunciato molto tempo ad essere una Black, la sua
camminata
regale, la sua postura, i suoi modi, ed anche il suo linguaggio,
rimandano ad
un’origine nobile e Purosangue.
Per quanto una
persona possa sforzarsi, non si
possono rinnegare appieno le proprie origini….
Improvvisamente,
però, Andromeda si ferma, e basta un suo solo sguardo ad
evitare che, quella
coppia che, a causa della sua frenata improvvisa, stavano per
rovinargli
addosso, la riprenda con parole poco cortesi.
Anzi, si
scusano anche, prima di defilarsi.
<<
Kimberly…tu conosci la Parola
d’Ordine dei Serpeverde? >>
Scuoto la
testa.
<<
Però posso rimediare. Potrebbe aspettarmi
all’ingresso della Sala Grande? Torno
subito. >>
Annuisce,
e continua ad incamminarsi lontano da tutta questa gente.
Io,
invece, mi guardo intorno, e, individuato il mio obiettivo, mi dirigo
dalla
parte opposta.
Non
avendo più la regale presenza di Andromeda a precedermi,
raggiungo l’appartato
angolo della Sala Grande, con notevole difficoltà.
Che
palle.
<<
Scusatemi… >>
Raggiunti
Blaise e Theo che, lontani dalla marmaglia, stavano chiacchierando,
insieme ai
rispettivi parenti, interrompo educatamente la loro conversazione,
inserendomi
nel loro spazio vitale.
Diana
Zabini, Aud e Morgen Nott mi guardano con curiosità, Blaise
e Theo, si
rivolgono a me con noncuranza.
<<
Principessa. Cosa ti porta da queste parti? >>
Nota per
Kiki: ricordare ai due amiconi, di smetterla di chiamarmi
“Principessa”.
<<
Avete per caso visto Draco da qualche parte? >>
Scuotono
la testa, insieme.
<<
Sarà in Sala Comune. Whiskey Incendiario…
>> comincia Blaise.
<<
…Ed uno dei miei libri. >> conclude per Lui
Theo.
Avevo azzeccato.
Comunque,
lascio che un sorriso mi si allarghi sul volto, mentre inizio a fissare
i due
Serpeverde con aria carina e coccolosa.
<<
Ottimo. A questo punto mi ci dovreste accompagnare. >>
Alzano un sopracciglio, in perfetta sintonia.
Continuo
a dedicare la mia attenzione ai due Serpeverde in questione, anche se
sento
perfettamente gli occhi dei signori Nott e della signora Zabini,
studiarmi da
capo a piedi, con quell’insistenza tipica delle Serpi.
<<
E perché dovremmo? >> domanda Blaise,
sinceramente confuso.
A questo
punto, però, interviene finalmente sua madre.
Così,
almeno la smette di fissarmi.
<<
Blaise! Dov’è finita la galanteria?
>>
Vi giuro, se tre genitori con la Bacchette
a portata mano non mi stessero con il fiato sul
collo, adesso riderei a crepapelle.
Vedere
Zabini rimproverato, anche se solo vagamente, dalla madre, non ha
prezzo.
Per
questo, mi esibisco in un sorriso sornione.
E,
stavolta, tocca a me alzare un sopracciglio.
<<
Già, ragazzi. Non vorrete mica negare l’aiuto ad
una fanciulla in difficoltà…
>>
Mi
guardando con palese irritazione per una buona manciata di tempo.
Fino a
che, è il turno del signor Nott di inserirsi nella
conversazione.
<<
Forza Theodore. Offri il tuo aiuto alla signorina Potter…
>> sussurra suo
nonno, Aud << ….D’altronde, non
vorremmo mai che si dicesse in giro che
la nobile Casata dei Nott… >>
Mi
guarda, con palese ostilità.
<<
…O, almeno, ciò che ne resta…
>>
E,
questa, è una chiara allusione alla vita da fuggiasco che
è costretto a vivere
il padre di Theo, nonché figlio di Aud.
<<
…Mancasse di rispetto, o che non porgesse i suoi servigi
alla nostra illustre Salvatrice.
>>
I suoi
occhi profondi, e dello stesso intenso castano di Theo, mi squadrano
dalla
testa ai piedi.
Vi
ricordate i famosi sottotesti dei Serpeverde?
Bè,
qui
ce n’era uno.
Tra le
pompose e sibilate parole dell’anziano signor Nott,
c’era un’esplicita
esortazione al caro nipotino a leccare il culo alla nuova Perla del
Mondo
Magico.
Che poi
sarei io.
Persone
del genere mi fanno venire il voltastomaco.
Dopo
queste affermazioni, un pesante silenzio cade su tutti noi.
Non mi
curo poi molto delle espressioni degli altri, troppo concentrata a
reggere il
freddo sguardo di Aud Nott.
<<
La ringrazio, signor Nott. Dalla morte di Lord Voldemort, voi
Purosangue siete
talmente premurosi nei miei confronti! Per Natale avrei dovuto mandarvi
un
cesto di frutta a tutti quanti… >>
Sento
Blaise trattenere a stento una risatina, ma, poi nessun altro rumore.
Non mi
giro, comunque, a guardarlo.
Perché
devo ancora mantenere alto il nome dei Potter (ovvero, della nobile
Casata di
Harry e Kiki) e dei Grifondoro, non abbassando lo sguardo davanti ad
uno sporco
e ricchissimo leccaculo.
<<
Come può una ragazzina di 18 anni…
>> domanda, con stupita esitazione,
dopo qualche secondo di rinnovato silenzio, Morgen Nott
<< …osare
pronunciare il nome del Signore Oscuro? >>
Ma che
palle!
Il
prossimo che si mette a sottolineare per l’ennesima volta il
fatto che io
pronunci il nome di Voldemort, lo Crucio!
Ragazzi
miei, vi prego, fatevene una ragione!
Lo
pronuncio e basta!
Sospiro,
esasperata, e sto per rispondere, quando vengo interrotta dallo stesso
Theo,
che si rivolge ai nonni leggermente stizzito.
<<
Bisogna sempre chiamare le cose con il loro
nome. La paura di un nome non fa
che
incrementare la paura della cose stessa. No, Principessa?
>>
Adesso…
Bè,
adesso si che mi volto.
Incontro
lo sguardo indecifrabile di Theo puntato sui suoi nonni, e gli sorrido.
<<
Adesso, se volete scusarci… >> continua,
abbassando leggermente la testa
a mo’ di saluto << …abbiamo una
Salvatrice a cui porgere i nostri
servigi. >>
Senza
aggiungere altro, e lasciando i tre adulti presenti allibiti ed a bocca
aperta,
Theo mi prende sottobraccio e, seguiti da Blaise ci allontaniamo da
loro.
Muovendoci
tra la folla, nessuno di noi commenta ciò che era appena
successo, senza
nemmeno un accenno all’incredibile ed alquanto inaspettato
intervento di Nott.
Lo guardo
per un momento, di sottecchi.
Vorrei
tanto capire cosa gli frulla per la testa in questo momento, o
più in generale
da quando si è iscritto all’Esercito di Silente, o
è tornato a Scuola.
Ma, come
ci si dovrebbe sempre aspettare da un Serpeverde, dalla sua espressione
non si
evince nulla.
<<
Signora To…ehm, Andromeda! Ho trovato ciò che
faceva al caso nostro… >>
Finalmente,
l’irritata attesa della cugina preferita di Sirius viene
interrotta, quando io,
Blaise e Theo, facciamo capolino tra la gente ammassata in Sala Grande,
raggiungendola sulla soglia del grande portone.
<<
Loro, sono Blaise Zabini e Theodore Nott. Ragazzi, lei è
Andromeda Tonks.
>>
I due
Serpeverde salutano con un formale e molto antiquato baciamano la bella
donna
che li ho appena presentato, in un gesto che lascia un po’
interdetta me, ma
impassibile la suddetta bella donna.
Bah.
Magari,
tra i nobili Purosangue, si sono dimenticati che non siamo
più nell’800, ed
hanno ancora usanze come queste…
<<
Andromeda è qui per presenziare ai colloqui di Draco. Che,
tra parentesi, non
si trova. Ragion per cui, entrate in ballo voi. >>
Dopo la
prima frase, credo davvero di aver perso l’attenzione dei due
ragazzi.
Che, in
risposta, si sono immediatamente voltati verso Andromeda.
<<
Ci spiace, signora, ma Draco non ci ha mai parlato di lei.
>> commenta
Nott.
Lei
sorride mestamente.
<<
Magari, se Kimberly mi avesse presentata come Andromeda Black, il mio
nome vi
avrebbe detto qualcosa in più, non è vero?...
>>
In
effetti, un lampo di comprensione attraversa lo sguardo di Blaise e
Theo, che
si scambiano uno sguardo eloquente di sottecchi.
<<
….Comunque sia, non mi stupisco che Draco non vi abbia mai
parlato di me.
Dubito che mi abbia persino mai vista in foto, dato che il mio nome
è
considerato un Taboo nella Nobile
ed
Antichissima Casata dei Black. >>
Oh, si.
Questo lo
ricordo anche io.
Quando
Sirius mostrò a me e ad Harry l’Albero Genealogico
della sua famiglia,il nome
di Andromeda era decisamente bruciacchiato, almeno quanto quello del
mio
adorato padrino.
Tutto,
per aver scelto chi amare, indipendentemente dal conto alla Gringott o
alla
Condizione di Sangue.
Decisamente,
Andromeda è una donna pienamente degna della mia stima.
Se
somigliasse leggermente meno a Bellatrix, sarebbe perfetto,
però…
Seguono
attimi del solito ed odiato silenzio in cui i Serpeverde amano
sguazzare, che
mi sento in dovere di rompere.
<<
Bene, adesso che abbiamo fatto le presentazioni, che ne dite di
incamminarci?
Andromeda, se vuole le faccio strada…. >>
Mi
spiace, madame, ma la sua figura elegante ed imponente mi impedisce di
darle
del “Tu”.
È
più
forte di me, dannazione!
Ride,
senza una vera e propria allegria.
<<
Per favore, Kimberly. Ho vissuto in quei sotterranei per sette lunghi
anni. La
strada, la ricordo ancora. >>
L’aver
scoperto che anche la signora Andromeda era una Serpeverde come loro,
ha
decisamente migliorato l’umore ai due spostati di fianco a
me, leggermente
messi in difficoltà dalla situazione di rinnegata della
vedova Tonks.
Blaise in
modo più espansivo, tanto che, allegro e pimpante, offre il
proprio braccio in
modo galante alla donna, e si offre di fargli da chaperon.
Nott, invece,
dopo aver palesato il suo apprezzamento in un ghigno degno della sua
Casa, se
ne resta in silenzio, seguendo il suo migliore amico e Andromeda senza
aggiungere alcunché.
Mi
accosto alla sua camminata, anche io senza aprire bocca e, di nuovo,
cerco di
carpire qualche sentimento da quella faccia irritante che si ritrova.
E, di nuovo, fallisco nel tentativo.
Passo
circa 10 minuti abbondanti, durante i quali raggiungiamo addirittura
già i
Sotterranei, cercando la cosa migliore da dirgli, ma, non trovandola,
opto per
la prima cosa che mi era passata per la testa, nell’istante
esatto in cui aveva
apostrofato i suoi nonni in mia difesa.
<<
Quella frase. Quella che hai detto a tua nonna…. Come facevi
a conoscerla?
>>
Eravamo
al Primo Anno, io ed Harry.
E, tanto
per cambiare, eravamo in Infermeria dopo aver rischiato la morta per
colpa di
Voldemort.
Oh, bei
tempi quelli!
Ero
ancora alle prime volte in cui sfuggivo alla morte per un soffio!
Ancora
piccola ed inesperta!
Comunque….quella
volta, mi gettarono tra le grinfie di Madama Chips a causa del tentato
furto
della Pietra Filosofale da parte di Raptor.
Silente
venne a trovare me e mio fratello, e le sue solite perle di saggezza si
sprecarono.
Ricordo
che fu la prima volta che mi resi pienamente conto del bene immenso che
nutriva
per noi nostra madre.
La bella
Lily.
Morta,
per salvare i suoi figli di appena un anno.
Essere
stati amati tanto profondamente ci protegge per sempre,
anche quando la persona che ci ha amato non c’è
più.
In ogni
caso, ecco che, tra le sue massime, Silente inserì proprio
quella a riguardo
del nome “Voldemort”.
“Bisogna
sempre chiamare le cose con il proprio nome. La paura di un nome non fa
che
incrementare la paura della cosa stessa.”
La prima
cosa che mi sono domandata, non appena queste parole hanno lasciato le
labbra
di Nott, è proprio come diavolo facesse a conoscerle.
<<
Sai, Potter, per essere amica della So-Tutto-Io di Hogwarts, leggi
davvero
pochissimi libri…. >> è il suo
commento, con tanto di sarcasmo
immancabile al seguito << …tu ed il tuo caro
fratellino siete citati
ormai in tutti i libri di Storia della Magia, nei tomi del Mondo della
Magia
contemporaneo, nelle enciclopedie degli Eroi armati di Bacchetta, e
persino
nella versione aggiornata di “Storia di Hogwarts”.
E con voi anche il professor
Silente. I vostri “Vai all’Inferno, Lurido figlio
di puttana” e “Muori, fottuto
bastardo.” sono evidenziate nell’albo delle vostre
citazioni
, e con esse, non possono mancare le
famosissime massime del vecchio Preside. Tra cui, la freddura di cui mi
sono
avvalso prima con la mia cara nonnina. >>
Resto
scioccata, e sbigottita per un bel po’ di tempo.
Mi
riscuoto solamente quando sento la voce di Blaise annunciare.
<<
Eccoci qui…! >>
Così,
assistendo al Ritratto del Serpente aprirsi, afferro Theo per un
braccio e, con
un sorriso sornione, commento.
<<
Ehi Nott, se volevi un autografo potevi semplicemente
dirmelo…. >>
<<
Miseriaccia, che palle… >>
<<
Ron! Finalmente ti ho trovato! Che fai, adesso parli anche da solo?
>>
Il mio
migliore amico alza lo sguardo dal pavimento, dove
l’attenzione dei suoi occhi
azzurri era canalizzata, spostando la testa dal perfetto incastro che
le sue
mani, ai lati del viso, avevano costruito.
<<
Era una semplice imprecazione, detta ad alta voce…non
può rientrare nella
categoria “Parlare da soli”! >>
<<
Io, invece, dico di si. >>
Ron si
limita a scuotere il capo, e ad accennare un sorrisetto.
Di
solito, avrebbe dato inizio ad una discussione lunga tutta la mattina,
sulla
questione “Non stavo parlando da solo”, appoggiato
dalla mia tesi, esattamente
contraria.
Avremmo
iniziato a discuterne all’infinito, almeno fino a che Kiki,
Hermione o Ginny
non ci avessero interrotti, dandoci dei deficienti.
Invece,
tra noi due cala il silenzio, durante il quale posso tranquillamente
sistemarmi
accanto a Lui, sullo scalino dove “The King” ha
poggiato il suo famoso
fondoschiena.
Era da un
po’ che lo cercavo, per informarlo dell’arrivo di
Bill, Fleur e Charlie, quando
ecco che la sua chioma rossa entra nella mia visuale in questo
corridoio
deserto, appena fuori dall’affollata Sala Grande, seduto su
uno degli scalini
iniziali.
<<
Allora… >> comincio, dopo un po’
<< …vuoi dirmi che succede, oppure
ricorro alla Legilimanzia? >>
Mi
guarda, con un sopracciglio alzato, e con l’aria divertita.
<<
Amico, nella Legilimanzia fai letteralmente schifo. >>
In
effetti…
Non posso
fare a meno di ridere.
Per la
verità della frase, per il suo tono, perché
l’ha detta Ron.
<<
Touchè. Ma anche tu nell’Occlumanzia fai
cagare… >>
Fa
spallucce, nel tipico gesto che, insieme a
“Miseriaccia!” contraddistingue il
mio migliore amico.
<<
Touchè per me. Ma, a mia discolpa, devo dire che non
c’ho mai provato. A
scacciare qualcuno dalla mia testa, intendo…Insomma, non
avevo certo un
pazzoide senza naso che mi veniva a trovare la notte, io!
>>
E di
nuovo, scoppio in una sincera risata divertita.
<<
Comunque
sia...che dici, la smetti di cambiare argomento, e rispondi alla mia
domanda
primaria? >>
<<
Che dici, la smetti di parlare come Percy? >>
Alzo un
sopracciglio.
<<
Ron… >>
Pronuncio
il suo nome come un monito.
Se il mio
migliore amico, si allontana dalla gente per sedersi in solitudine
lontano dal
caos e dalle chiacchiere, sussurra tra se e se la parola
“Miseriaccia”, e cerca
in tutti i modi di non ricambiare il mio sguardo, sono certo che ci sia
qualcosa che non va.
E, lo
giuro sulla mia Firebolt, non tornerò di là
finchè non avrà vuotato il
Calderone.
Sospira
esasperato, ed alza gli occhi al cielo.
<<
E va bene! Miseriaccia che rompipalle! Prima stavo parlando con mia
madre, no?
E lei ha detto che Bill e Charlie avevano approfittato della giornata
per
venire a trovarci…. >>
Porto un
dito sotto il mio occhio destro, facendo finta di asciugarmi una
lacrima.
<<
Che cosa toccante! >>
Mi dedica
un’occhiataccia, alla quale rispondo con un sorriso.
<<
…Poi ha aggiunto “Fred
e George ci
raggiungono più tardi.” >>
E BOOM!
Tristezza,
gelo, tensione, disagio, respiro mozzato e malinconia si schiantano su
noi due
con la stessa pesantezza con la quale l’elegante e raffinato
fratellino di
Hagrid, Grop, si lasciava cadere seduto sulla terra della Foresta
Proibita,
facendo cadere alberi interi.
Avanti,
da quando i gemelli Weasley sono nati, chi ha mai pronunciato i loro
nomi
staccati?
Fred e
George, Fred e George, Fred e George.
George e
Fred, George e Fred, George e Fred.
Al
massimo, come amavano scherzarci su, si arrivava a chiamarli Gred e Feorge.
Ma mai, mai, nessuno aveva parlato di loro al
singolare.
Un
po’
come me e Kiki.
Una cosa
sola.
<<
Subito dopo… >> continua Ron, con un tono di
voce sempre più basso
<< …Si è resa conto
dell’errore e si è rabbuiata. Ed io ho sentito
l’impellente bisogno di starmene in silenzio da qualche
parte. >>
Dio.
Come ci
ha ridotto la
Guerra.
Ha fatto
a brandelli tante famiglie, e tanti pezzi di cuore.
Ha
mietuto vittime qua e là, tra fieri guerrieri, ed innocenti
ignari di tutto.
Vittime
delle quali, sebbene tutte le urla, le battaglie, i disagi, i pericoli
e le
paure della Grande Guerra siano cessate, nonostante il periodo che
stiamo
vivendo non sia propriamente pacifico, piangeremo la mancanza per
sempre.
Il tempo
guarisce le ferite.
I primi
tempi, quelli più vicini alla morte di una persona, senti il
cuore paralizzato,
i polmoni affaticati, la pancia che duole, e tutto intorno a te ha un
significato così infimo ed effimero, che ti chiedi
seriamente perché cazzo quel
tutto non si trasformi in nulla.
Ma poi il
dolore diviene meno paralizzante, il respiro più regolare, i
battiti del cuore
ricominciano a farsi sentire, e ricominci anche a provare gioia per
qualche
gesto, compiuto dalle persone che ti restano.
Inizi a
superare la morte del tuo caro.
Ma, per
quanto sia possibile farsi forza, ci saranno sempre quei momenti in cui
la
nostalgia, perenne compagna delle nostra interiora, riaffiora con
più forza e vigore
del solito, bruciando come non mai.
Ed in
questi momenti, devi solo stringere i denti, serrare le nocche,
ritirarti in
te, ed aspettare che passi.
Ed
infatti, faccio un sospiro, l’ennesimo, e mi sistemo
più comodo sui gradini,
per quanto la freddezza e la durezza delle scale lo permettino.
<<
Che stai facendo? >> mi domanda il mio migliore amico, in
riferimento
alla mia decisione di far Evanescere un cuscino, da posizionarlo sotto
il mio
preziosissimo fondoschiena.
Faccio
spallucce, in modo molto “Ron”.
<<
Ce ne stiamo in silenzio da qualche parte.
>> è la mia risposta.
Andromeda
entra in quella che è stata la sua Sala Comune per sette
lunghi anni, con passo
cadenzato, ed in religioso silenzio.
Trattiene
il respiro, come se un solo soffio d’alito fuori posto possa
far sparire il
meraviglioso sogno che è sempre stato Hogwarts…
Cerco di
immaginare come possa sentirsi una persona, che ritorna in questo Luogo
impregnato di Magia e ricordi, dopo anni.
Ma non ci
riesco.
Ed il
solo tentativo di immedesimazione, mi provoca un brivido di malinconia,
correlato al solo pensiero del distacco da questa Scuola.
<<
Bentornata a Serpeverde, signora Black. >> sussurra
Blaise.
Tonks!
Lei, si
chiama Andromeda Tonks!
Evito,
comunque di ribattere, dato che la diretta interessata non lo fa.
Piuttosto,
tutti i suoi sensi sono concentrati nell’analisi della sua
vecchia Comune.
Sembra
che voglia immagazzinare dentro di se più dati possibili,
per imprimerli a
fuoco nella sua memoria, addizionandoli ai suoi già presenti
e vividi ricordi.
Con
estrema ed accurata lentezza, muove incerti passi in avanti,
dirigendosi verso
il camino scoppiettante, accarezzando il Blasone in oro che spicca,
inciso sul
legno, con i polpastrelli.
Il rumore
dei suoi passi riecheggia in questo luogo pullulante di tutto quello
che c’è di
più opposto alla figura di Kimberly Potter, mentre Andromeda
percorre con calma
i pavimenti dove, da giovane, ha vissuto.
Sfiora la
preziosa pelle di drago con cui sono rivestiti i divani, analizza con
sguardo
attento gli ornati lampadari, fa scorrere le dita sul puro legno di
quercia dei
delicati tavoli e delle correlate sedie, lascia che lo sguardo vaghi
sugli
antichi libri conservati nella libreria in fondo alla Comune, e
permette anche
ad un sorriso di incresparle le labbra, quando la sua attenzione si
focalizza
sulla Bacheca affissa a pochi passi dall’entrata dei
Dormitori Maschili, dove
vengono conservati ed affissi strascichi di vita da Serpe.
Posso
anche notare la il disegno di un Grifone rampante, lì
nell’angolo.
E sono
certa che, quei buchi di cui pullula il foglio, non abbiano
assolutamente nulla da spartire con
una partita a
freccette…
Andromeda
continua per una consistente manciata di minuti a guardarsi intorno,
troppo
presa, quasi stregata, dalla valanga dei ricordi che questi luoghi
rievocano in
Lei, tornando con la mente agli anni in cui era ancora una studentessa
di
Hogwarts.
Noi tre,
ce ne restiamo in silenzio, per rispetto alla nota nostalgica che deve
aver
preso la giornata per la donna.
Ecco
perché intimo a Blaise e Theo di andare a chiamare Draco
nella loro stanza,
semplicemente con un cenno della testa.
Sono
piuttosto contrariati: due favori alla sottoscritta nell’arco
di 10 minuti.
Ma si
limitano a palesarmi la loro irritazione con uno sguardo indignato, e a
dirigersi verso la stanza numero 7 del Dormitorio Maschile delle Serpi
con il
naso all’insù.
Io,
restata sola con Andromeda, opto per una attesa leggermente
più comoda.
Così,
mi
sistemo seduta sul primo divano che mi capita a tiro, inveendo contro i
tacchi
e la versione elegante delle divise, e tenendo lo sguardo puntato
sull’ex
Serpeverde.
Tamburello
le dita sul bracciolo del divano, aspettando che la signora Tonks si
decida a
tornare tra noi, ma quando il suo sguardo si perde tra le gialle
sfumature del
fuoco scoppiettante nel camino, decido che è ora di
riportarla al presente da
me.
<<
Allora, Andromeda…come sta Teddy? Perché non
l’hai portato con te? >>
Al solo
pronunciare il nome del bambino di Remus e Dora, la strega si apre in
un
sorriso, tornando a dedicare a me le sue attenzione, ed i miei occhi
prendono
metaforicamente la forma di due cuoricini.
Teddy
è
il bambino più adorabile che possa esistere sulla faccia
della terra.
Oddio,
non che io ne abbia visti poi molti di bambini piccoli…
E
sicuramente il fatto che io ed Harry ne siamo i padrini indiscussi,
questo
rende il mio giudizio leggermente poco oggettivo…
Ma
sorvoliamo i dettaglia.
L’ultima
volta che l’ho visto, quei pochi capelli che gli spuntavano
sulla testa erano
biondi, e sfoggiava degli enormi ed assolutamente adorabili occhi blu.
Sfoggia
della guance paffute che qualsiasi persona normale vorrebbe
sbaciucchiare fino
a consumarle, delle manine grassocce che afferrano e tirano ogni cosa
gli
capiti a tiro (Ragion per cui vi conviene sempre avere dei capelli
legati,
quando lo prendete in braccio) ed un corpicino decisamente ben nutrito,
che
chiede solamente di essere abbracciato fino allo stritolamento.
Ma, a
detta di Hermione, Ginny e la sua fantastica madrina Kimberly Potter,
la cosa
più cucciolosa di Teddy
Lupin è
decisamente il suo sorriso.
O la sua
risata, come preferite.
Con
quell’unico dente che spunta esattamente al centro della
gengiva, è quanto di
più adorabile esista in questa terra.
Per non
parlare del suono del suo divertimento, che è praticamente
un revocamento
perfetto della risata della madre.
I tratti
somatici del viso, invece, ricordano Remus.
Ma, per
il momento, cambia colore dei capelli e degli occhi troppo spesso
perché sia
possibile decidere a quale genitore assomigli di più.
<<
Oh, la piccola peste sta benissimo. Prima di venire qui abbiamo fatto
un salto
a Diagon Alley, perché avevo bisogno di sbrigare una
commissione da Madama
McClan, e siamo incappati in “Tiri Vispi
Weasley”… è così che si
chiama il
negozio dei figli di Arthur, vero? >>
Annuisco, sorridendo.
<<
…Bè, non voleva più andarsene. Rideva,
rideva come un pazzo. Si è letteralmente
innamorato di quel negozio! >>
<<
Oh, bè, non lo credo affatto difficile! >>
commento, ricordando quanto mi
abbia affascinato il negozio di scherzi di George e…
George.
Il
negozio di scherzi solo di George.
<<
Comunque, si stava facendo tardi, e Teddy ha iniziato a piangere,
mugugnando
che non voleva andar via…Così, il figlio di
Arthur… >>
<<
George. >> specifico.
Annuisce.
<<
Si, George. Molto gentile, tra parentesi… Comunque. George
si è offerto di
accompagnarlo a Scuola dopo pranzo. Tanto, anche lui aveva intenzione
di venire
a trovarvi ad Hogwarts. >>
Alla
notizia, ovvero quella di rivedere sia George, il mio fratello di Ron e
Ginny preferito,
ed anche il mio piccolo figlioccio, mi apro in un sorriso a trentadue
denti.
Mi
esibisco in una esclamazione di gioia, che fa ridere di gusto
l’aristocratica
Andromeda.
<<
Tu, invece? Tu come stai, Kimberly? >>
Mi
accorgo di trovare qualche difficoltà nel formulare una
risposta decente, a
questa domanda.
Insomma,
quest’anno la mia vita ha subito dei seri cambiamenti, ed
è un tale casino, che
non credo di poterla descrivere in una sola parola.
O un solo
aggettivo.
I
Mangiamorte ci sono ancora, sempre pronti ad uccidere gente e seminare
il
terrore e, sebbene il pericolo non sia nemmeno lontanamente
paragonabile a
quello delle due precedenti Grandi Guerre, sono certamente preoccupata.
Oggi, mi
ritrovo sbattuta dinanzi alla triste realtà di non aver
nessuno, fuori dalle
mura di Hogwarts, che io possa legalmente chiamare
“Famiglia”, e questo mi
rende immensamente triste.
Amo
Draco, e Lui ama me, ma non possiamo considerarci né una
coppia fissa, né
solamente dei banali compagni di serate hot. Quindi…confusa.
Pochi
giorni fa ho fatto un sogno terrificante, in cui perdevo tutte le
persone che
amavo, e nel quale Voldemort era vivo e vegeto.
Oh,
questo si che mi ha terrorizzato.
Ma, poi,
mi tornano in mente i battibecchi e le battute divertenti con Blaise e
Theo, il
fatto che quest’ultimo mi abbia in qualche modo difesa
dinanzi ai suoi nonni, i
sorrisi di Ron, i consigli di Hermione e Ginny, gli abbracci di Harry,
ed i
baci di Draco.
Quindi,
posso rispondere.
<<
Bene. Sto bene, Andromeda, grazie. >>
Sto per
chiederle lei, lei che ha perso marito, genero e figlia in
così poco tempo,
come riesca a tirare avanti, che un rumore di passi mi impedisce di
parlare.
Mi alzo
dalla mia comoda postazione sul divano, ed entrambe voltiamo il capo
verso
l’entrata del Dormitorio Maschile, dalla quale appaiono
finalmente Zabini, Nott
e Malfoy.
Quest’ultimo
indossa una semplice camicia bianca, ed i pantaloni della divisa
giornaliera,
ed ha tutta l’aria di chi è appena stato buttato
giù dal letto.
<<
Ciao Draco… >> lo saluta Andromeda, con un
sorriso di circostanza.
<<
…Vorrei poterti dire “Oh
come sei
cresciuto dall’ultima volta che ti ho visto!”,
ma la verità è che, alla tua
nascita, il gufo indirizzato a me deve aver perso l’invito.
>>
<<
Lei, è Andromeda Black, in Tonks. Sorella di tua madre, ergo
tua zia. >>
Malfoy
non spiccica parola.
Si limita
a spostare lo sguardo da me, alla nuova parente, con espressione neutra.
Zabini e
Nott, invece, palesano disagio da tutti i pori, sentendosi decisamente
fuori
luogo, ora come ora.
Infatti.
<<
Principessa, noi torniamo ai nostri
casini familiari… >> mi sussurra Blaise,
avvicinandosi, e gettando
un’occhiata alla zia ed al nipote, intenti a fissarsi senza
parlare.
<<
…No, no…non ringraziarci…
>> sillaba Theo, pieno di pungente sarcasmo
<< …è stato un piacere scendere nei
Sotterranei, salire le scale del
Dormitorio, e schivare le Maledizioni di un Draco incazzato nero per
esser
stato svegliato, solamente per fare un favore a te. >>
Li guardo
in tralice.
<<
Non lo farò. >> rispondo, con un sorriso.
Salutano
formalmente il loro amico, e Andromeda, prima di defilarsi fuori dalla
Sala
Comune.
Lasciando
me sola soletta, con due Serpeverde che, ovviamente, non hanno molta
voglia di
parlare.
E con un
punto interrogativo enorme che mi preme sulla testa.
Devo
restare, oppure andare via?
<<
Ehm…ci…ci vogliamo sedere? >>
inizio, titubante.
Draco e
Andromeda mi guardano incuriositi per un momento, poi, semplicemente si
limitano a raggiungermi nei pressi del divano sul quale ero seduta
prima, ed
accomodarsi, lei su una poltrona di fronte ad esso, Lui accanto a me.
Ma, di
nuovo, si piomba nel silenzio.
Ma dico
io!
Cosa ci
troveranno nel silenzio questi Serpeverde da strapazzo?!
Cosa?!
<<
Va bene, credo davvero di essere di troppo qui. Credo che
tornerò a prendere in
giro Harry, che suda freddo davanti al signor Granger…
>>
Il fatto che Draco Malfoy, non abbia riso ad un’immagine del
genere, pretesto
perfetto per prendere in giro mio fratello, la dice lunga sulla
pesantezza
della situazione.
L’unica
delle sorelle Black ad esser rimasta dalla parte del Bene, si limita a
guardarmi mortificata, mentre mi accingo ad alzarmi dal divano, e a
dirigermi
verso l’uscita.
Draco,
invece, mi afferra la mano, bloccando la mia camminata.
Mi giro a
guardarlo, stupita.
Lo vedo
ricambiare il mio sguardo, con quei soliti occhi grigi striati, made in
Lucius,
e con l’immancabile espressione neutra.
Ma quando
scuote leggermente la testa, e lancia uno sguardo alla sua mano, chiusa
intorno
alla mia, capisco quanto tutto questo sia una muta supplica a restargli
accanto.
Così,
mi
limito a sedermi di nuovo accanto a Lui.
Questi
piccoli gesti, però, non sono sfuggiti all’austera
donna qui di fronte a noi.
Che ci
squadra con una profondità impressionante, prima di
commentare:
<<
Dunque, le chiacchiere che si narrano in giro non sono poi
così infondate. Voi
due state davvero insieme… >>
Rossore
ed imbarazzo per Kiki, impassibilità per Draco.
Come al
solito.
Ma
perché
diavolo quando qualcuno fa qualche allusione a noi, devo essere solo io
l’unica
ad imbarazzarmi?!
Perché
cavolo Lui deve avere tutto questo autocontrollo?!
Ma, è quando Malfoy annuisce,
che il
colorito della mia pelle, sfiora davvero tonalità anche oltre quelle dei capelli Weasley.
Caro mio,
io e te dobbiamo fare un discorsetto, quando siamo da soli….
Andromeda,
sorride.
<<
Anche tu hai voglia di essere cancellato dall’Albero
Genealogico dei Black?
>>
Finalmente,
sul viso di Draco si affaccia un’espressione diversa
dall’apatia.
Ghigna.
Okay, non
è proprio una conquista, ma, come dico sempre…
Piccoli
passi.
Piccoli passi.
<<
Deve essere un difetto di famiglia… >>
sussurra, pungente.
Idiota.
Ma, la
sua battuta, non fa affatto spegnere il sorriso sul viso della donna
qui di
fronte a noi.
<<
Allora, qualcosa di me la conosci. >>
Si
esibisce in un lento annuire con il capo.
<<
La prima volta che ho visto l’immagine dell’Albero
Genealogico dei Black è
stato quando avevo 5 anni, e giocherellavo nell’ufficio
privato di mio padre.
Lo trovai in un cassetto, e volevo tanto chiedere delucidazioni su
quelle
strane bruciature su alcuni nomi, ma teoricamente non ero stato
lì, ergo non mi
azzardai. >>
Un
piccolo sorriso si affaccia sul viso dei tre presenti.
<<
Poi, qualche settimana prima di andare ad Hogwarts per frequentare il
mio primo
anno, i miei genitori mi hanno mostrato l’intero Albero
Genealogico dei Malfoy,
e dei Black. Mi dissero che ero io l’ultimo erede rimasto in
vita, l’ultimo a
far scorrere dentro di se il sangue di queste due importanti
famiglie… >>
Giusto per non
metterlo sotto pressione, eh.
<<
…E fu lì che mia madre mi parlò per la
prima volta di te. Non erano molti i
“Rinnegati”, tra tutti quegli intrugli di nomi e
matrimoni, e mi stupii del
fatto che, nei Black ce ne fossero addirittura due nella stessa
generazione. Andromeda
Black: Fuggita di casa non appena finita la Scuola,
per sposare un Nato-Babbano. Sirius
Black:fuggito di casa da adolescente per…? >>
Si volta
verso di me, non sapendo continuare la frase.
Io, mi
limito ad alzare le spalle.
<<
Nessun motivo in particolare. Aveva sedici anni, e non sopportava le
ideologie
contorte della Famiglia Black. Così fuggì via.
>>
Sirius…
È
sempre
stato un fottuto genio.
Dopo
questa piccola spiegazione, ripiombiamo nel silenzio.
Io
riprendo a tamburellare le dita sul divano, guardandomi le scarpe.
Però,
devo ammettere che non sono affatto male.
Credo
davvero che tenterò di fregarmele…
Passo la
manciata dei minuti silenziosi che
segue, ad architettare piani malefici da mettere in atto nel caso in
cui
avessero scoperto il mio furto di scarpe, fino a che la voce di Draco
attira la
mia attenzione.
<<
Le assomigli tantissimo. >> commenta.
Nessuna
delle due ha bisogno di domandare a chi, Draco, si stesse riferendo.
Lo sanno
tutti che Andromeda Tonks assomiglia in modo spaventoso a sua sorella
Bellatrix
Lestrange.
Per
questo, ogni volta che la sua figura entra nel mio campo visivo, il
primo
impulso è quello di attaccarla.
Al
pensiero di quella donna maledetta, un lampo di odio illumina i miei
occhi,
mentre stringo i pugni spasmodicamente sul divano.
Ma, la
stessa reazione, avviene nello sguardo di Andromeda, che contrae anche
pericolosamente la mascella.
<<
Non ricordamelo, ti prego. >>
L’odio
della signora Tonks verso quella che, credo davvero, non considera di
certo più
sua sorella, è perfettamente giustificato.
Ai miei
occhi.
Ma Malfoy
ne resta leggermente stupito.
Così,
preso un respiro lungo e profondo, Andromeda spiega.
<<
Mia sorella …
>> pronuncia
quella parola con sarcasmo pungente ed immenso odio <<
…ha ucciso mia
figlia. >>
Mi chiedo
come abbia fatto.
Insomma,
certo Bellatrix è una donna malvagia, oltre ogni dire.
Ma come
si fa ad uccidere qualcuno della propria famiglia?!
Come ha
fatto a scagliare un Avada Kedavra a suo cugino Sirius, e alla figlia
di sua
sorella?
Sapeva il
dolore che le avrebbe causato.
Ma non si
è ugualmente fatta scrupoli.
Stronza.
Questo
nuovo silenzio che piomba su di noi non mi crea affatto fastidio o
disagio.
Anzi.
Arriva a
pennello, per lasciarmi immaginare in pace i giusti Incantesimi Oscuri
che
scaglierei in pieno petto a quella Mangiamorte maledetta, se
l’avessi sotto
tiro.
O se
fosse ancora viva.
<<
Ho ucciso Sirius Black, ho ucciso Sirius
Black! >>
Crucio.
<<
Prendetemi se ci riuscite! >>
Crucio.
<<
Oh, il piccolo Paciock! Come stanno mamma
e papà? >>
Crucio.
<<
Ti sto facendo male, piccola Sanguesporco?
>>
Crucio.
<<
Immagino che Cissy sia rimasta straziata dalla morte di Bellatrix.
>>
Il commento di Andromeda mi riporta al presente.
Sono ad
Hogwarts, nella Sala Comune Serpeverde, insieme a Draco Malfoy e
Andromeda
Tonks.
Bene.
Respira
Kiki.
….Un
Attimo…
Chi cazzo
è Cissy?!
Sposto
uno sguardo dubbioso verso Malfoy che, al contrario mio, sembra aver
capito
perfettamente la domanda.
Fa
spallucce.
<<
Era pur sempre sua sorella. Prima che ci arrestassero,
quest’estate… >>
Oh, non
c’è di che.
Non
ringraziarmi per averti salvato, poi, in seguito, dalla Galera.
Di nuovo.
<<
…Andava tutti i giorni al Cimitero. È stata
sepolta nella Cappella… >>
<<
La
Cappella dei Black. Lo
so. >> conclude per Lui, sua zia.
Quella non pazza e sadica.
E viva.
Malfoy,
ed io, alziamo un sopracciglio.
<<
Sono andata anche io a trovare Bella al Cimitero. Volevo vedere se
riuscivo a
piangere la morte di mia sorella. >>
Dopo
questa confessione, sia io che il Serpeverde, mettiamo in pausa anche i
respiri.
Non si
ode alcun suono, al di fuori del ticchettio del grande orologio in oro
bianco
nell’angolo a sinistra.
<<
Immagino che tu non ci sia riuscita. >> ipotizzo io.
Ed
indovino anche, a giudicare dal mesto annuire della donna di fronte a
me.
<<
No, Kimberly, non ci sono riuscita. È l’assassina
di mia figlia. E del mio
cugino preferito…. >>
Sorrido.
Non credo
debba aggiungere che anche per Sirius era la stessa cosa.
Credo
davvero che lo sappia già.
<<
…Ed è per persone come Lei che ho perso mio
marito, e mio genero. E che tutto
il Mondo Magico ha vissuto nel terrore e nella paura per anni. Non
riesco più a
vedere il lei nemmeno l’ombra, di mia sorella maggiore Bella.
Adesso, in lei
vedo solo una Mangiamorte folle
e…morta. >>
<<
Lo stesso sentimento, dunque, nutri per mia madre…
>> constata Malfoy.
La voce,
incrinata dalla rabbia.
Ma,
Andromeda, non ci fa caso.
<<
L’affetto che provavo per Cissy, con gli anni, si
è sostituito al risentimento,
questo è vero. Risentimento per non aver mai cercato sua
sorella, non averle
mai spedito una lettera, averle lasciato scoprire del suo matrimonio e
della
nascita del suo primogenito solamente grazie al Profeta. Risentimento
per
avermi cancellata dalla sua vita, solamente per rimanere fedele a
quelle
stupide convinzioni della Superiorità del Sangue Puro.
Risentimento per essersi
lasciata trascinare in questa Guerra da Lucius Malfoy, scegliendo la
parte
sbagliata. >>
<<
Mio padre non ti è mai andato molto a genio, non
è così? >> domanda
Draco.
Adesso,
però, al contrario di quando parlava di sua madre, nessun
sentimento traspare
dal suo tono di voce.
<<
Per niente. L’ho sempre detestato. Anche ai tempi in cui
frequentavamo
Hogwarts. C’era qualcosa, in Lui, che mi impediva di fidarmi
di quel Prefetto
Serpeverde, bello quanto arrogante. Ma Cissy ne perse completamente la
testa, e
quasi supplicò nostro padre per darle il consenso per un
fidanzamento
ufficiale. Ovviamente, lui accettò. Anzi, si
congratulò con lei per la scelta:
un ricco Purosangue, figlio di una nobile e potente Casata…
>>
Fa una
risata, affatto divertita.
<<
…Come se Narcissa avrebbe mai potuto innamorarsi di un Mago
povero ed
imbranato… >>
Non ce la
vedo affatto Narcissa Malfoy, accanto ad un Tassorosso sgangherato, che
cavalca
una Scopalinda Sette, e vive in un minuscolo Monolocale.
<<
E allora, perché hai accettato di venire qui, ad Hogwarts?
Infondo, incarno
tutto quello che non approvi di mia madre. >>
Per
Andromeda non deve essere facile rispondere a questa domanda.
Credo che
nemmeno Lei si sia data una risposta, prima di ritrovarsi faccia a
faccia con
suo nipote, seduta nella sua vecchia Sala Comune.
Ed
infatti, si avvale di qualche secondo di silenzio per formulare bene
una
risposta, prima di iniziare a parlare con tono lento e cadenzato.
<<
Perché…mi incuriosivi. Non credere che non sappia
del tuo arruolamento
nell’Esercito di Silente e della tua teatrale redenzione. E
poi, resti comunque
suo figlio. E Lei,
resta comunque mia sorella.
>>
Che
casino.
E che
tristezza.
<<
Eravate molto legate? Tu e le tue sorelle, intendo. >>
domando, dopo un
po’.
Mi riesce
difficile immaginare Bellatrix Lestrange che provi affetto per qualcuno
ma,
infondo, io l’ho conosciuta solamente quando il sentimento di
adorazione per
Lord Voldemort le aveva avvelenato anche l’ultima cellula del
suo essere.
Magari,
prima di conoscere quell’Essere Malvagio, era una persona
normale.
Certamente
snob, arrogante ed un pizzichino perfida (resta pur sempre una Black,
una
Purosangue, ed una Serpeverde) ma, magari, quello sguardo invasato che
avrebbe
fatto venire un Infarto persino al Basilisco se l’avesse
incrociata di notte ed
all’improvviso, non l’aveva ancora.
Andromeda
sorride, triste e stanca, e si esibisce in un lento annuire.
Il suo
sguardo si perde, mentre, con la mente, ritorna indietro di parecchi
anni.
<<
Oh, si che lo eravamo. Sapete che i Purosangue, ormai, diminuiscono
ogni anno
che passa. E così, per quelle famiglie, per le quali la
purezza del Sangue era
di vitale importanza, diventava sempre più difficile far
trovare marito o moglie,
ai proprio figli, che permettesse di mantenere il lustro della
famiglia.
Quindi, immaginate l’eccitazione di tutti quanti, quegli anni
in cui
l’importante e potente famiglia Black, diede alla luce non
una, ma ben tre fanciulle. Tutte e
tre perfettamente
educate, composte, eleganti ed immensamente belle…
>>
Evviva la
modestia!
<<
…Le famiglie più nobili del tempo, facevano a
gara per accaparrarsi una
promessa di matrimonio di una delle tre. Ma mio padre Cygnus, diceva
sempre che
eravamo ancora piccole per trovare marito. Ogni
decisione, a suo tempo, ripeteva sempre. Intanto, le tre
sorelle Black
crescevano, inseparabili, e spensierate.
Ricordo
che, allora, nulla mia sembrava più giusto e felice
dell’essere ricchi e
potenti come noi. Potevamo avere tutti i giochi che volevamo, tutti i
vestiti
migliori e i gioielli più preziosi. Io, Bella e Cissy ci
sentivamo delle vere e
proprie Regine. >>
Credimi,
Andromeda, non vi sentivate delle
Regine.
Voi, lo eravate.
<<
La prima crepa nella mia fiducia, in quel mondo fatto di Sangue Puro e
soldi,
si formò il 4 Gennaio nel 1963. Avevo 10 anni e Druella
Rosier, in Black,
ovvero mia madre, perse la vita. A causa di una malattia, molto comune
anche
tra i Babbani, la tubercolosi. Mi avevano sempre detto che, in quanto
Streghe
Purosangue eravamo praticamente delle Dee. Che la Magia
era ciò che di più
potente esisteva al mondo. Che, con i soldi di mio padre, avremmo
potuto
esaudire ogni nostro desiderio. Certo, Druella non era certo Molly
Weasley, che
ti stringe in abbracci spezza-ossa quando ti vede, che piange la prima
volta
che vede il suo ennesimo figlio partire per Hogwarts, oppure che ti
cuce un
maglione personalizzato per Natale, ma l’amavo comunque.
E se
davvero tutte quelle cose che lei stessa mi aveva insegnato erano vere,
perché
lei era morta? Perché aveva abbandonato le sue tre figlie in
così tenera età?
>>
Un fazzoletto.
Chi mi da
un fazzoletto?
<<
Comunque, quell’episodio servì a rendere me e le
mie sorelle più unite. E,
prendendo esempio da Bella, che non vidi mai versare anche una sola
lacrima,
sia io che Cissy ci facemmo forza e, lentamente superammo anche quello.
Insieme.
Poi,
arrivarono i tempi di Hogwarts. Anche lì, la gente ci
trattava con riverenza e
rispetto. Specialmente Bella. Davvero pochi erano quelli che
l’avevano fatta
arrabbiare, e poi avevano avuto anche la forza di raccontarlo in giro.
Molti
ammiratori ci giravano intorno, e non ne potevamo essere più
lusingate.
Specialmente Cissy. Adorava essere adorata. Ma si sa, quando le persone
crescono, iniziano anche a cambiare. Specialmente io. Avevo sempre
vissuto
nell’ombra scura e sicura della famiglia Black. Non conoscevo
altre verità, né
altre realtà. Ma venendo a contatto con il Mondo Esterno,
con Hogwarts, e con
tutte le meravigliose persone che vi ho conosciuto, altre crepe
iniziavano a
formarsi nella mia fiducia nella scintillante bolla di vetro in cui ero
vissuta
fino ad allora. Se noi Purosangue eravamo davvero i migliori,
perché anche Nati
Babbani e Mezzosangue riuscivano a fare le nostre stesse magie?
Perché
incontravamo le stesse difficoltà negli Incantesimi?
Perché a volte, loro
prendevano un voto più alto di noi?
>>
Scocco
un’occhiata più che eloquente al biondastro
accanto a me.
Con un
sopracciglio alzato sembro urlargli:
“Visto
idiota?! Siamo tutti maledettamente uguali!”.
Ma lui
non mi presta attenzione.
È
completamente rapito dal racconto di sua zia.
Con la
mente, e con lo sguardo, sta viaggiando nel tempo insieme a Lei.
<<
Condivisi i miei dubbi con le mie sorelle, le uniche in tutta
Serpeverde a cui
sapevo di poter dire tutto. Cissy si limitò a storcere il
naso disgustata,
mentre Bella si arrabbiò. Si arrabbiò davvero
molto. Mi disse che, con quei
soli pensieri, stavo sputando nel piatto d’argento dove avevo
mangiato per
anni, disonorando anche la nostra defunta madre. Non mi
dimenticherò mai quello
che mi disse.
“Sono
feccia, Dromeda, solo feccia. Non meritano
nemmeno di essere pensati, da una come te!” >>
Prendiamo
Hermione, per esempio.
È
solo
una lurida Sanguesporco, no Bellatrix?
E allora
perché non riesco a smettere di credere che sia Tu, quella indegna di affacciarsi anche
minimamente nei suoi
pensieri?
Devi
semplicemente essere immensamente grata che il Signore ti abbia
permesso di
condividere la stessa epoca di una strega come Hermione Jane Granger.
<<
Ho sempre saputo che Bella non fosse esattamente un pezzo di pane. Ma
non
l’avevo mai vista come una persona davvero cattiva.
Nel senso pieno e pensate della parola. Mentre mi diceva quelle parole,
però,
per un istante mi sono ritrovata a pensare che fosse davvero
malvagia. Ma fu solo per un istante. >>
Oh certo.
Non
diventerà mica la Mangiamorte
più fedele e pericolosa di Lord Voldemort!
Bazzecole!
<<
E la nostra adolescenza proseguì così, tra i miei
dubbi sempre più insistenti,
e i tentativi di reprimerli sempre più ben riusciti. Almeno,
fino a che non
conobbi Ted. >>
E adesso,
arriva la parte piena di cuoricini e lacrime.
Mettetevi
comode romanticone.
Ci
sarà
da sospirare d’ora in poi.
<<
Sapevo perfettamente che quel Tonks aveva una cotta per me da anni ma,
da brava
Purosangue Serpeverde quale mi avevano insegnato ad essere, mi ero
sempre
tenuta alla larga da un misero Nato Babbano. Alla fine del mio sesto
anno,
però, passammo un po’ di tempo insieme per un
progetto di Erbologia. All’inizio,
ne fui piuttosto contrariata, ed anche le mie sorelle. Anche se Bella
aveva
ormai lasciato Hogwarts, restammo comunque in contatto tramite lettere,
e fu
proprio su quei pezzi di carta che mi trasmise la sua indignazione.
Comunque,
questo non mi impedì di approfondire la conoscenza di Ted
Tonks, superando i
miei stupidi pregiudizi con i quali ero cresciuta, accorgendomi di
quanto
stessi a mio agio, con quel Tassorosso impacciato e divertente. Credo
che
iniziai ad innamorarmi di Lui proprio allora, ma me ne resi conto
solamente al
mio Settimo anno. Quello si che fu un anno scolastico difficile. Ero
divisa,
straziata, dilaniata dal mio affetto verso la mia famiglia, della
quale,
comunque, non condividevo più le contorte ideologie, e il
mio amore per il Nato
Babbano Ted Tonks. Alla fine, però, sapete quale fu la mia
decisione. >>
Andromeda
riposa le corde vocali.
Ecco a
voi, signori e signore, la triste e tragica storia delle Sorelle Black.
Di cui,
una è rimasta vedova, e senza figlia, una è
morta, e l’altra è una Mangiamorte
latitante, senza più soldi né casa.
Draco
ritorna al presente, ora che il racconto di sua zia è
finito, e si perde nelle
sue personali riflessioni.
Io, dal
canto mio, faccio lo stesso.
Più
che
altro, mi ritrovo a pensare all’immenso coraggio che ha avuto
questa donna, ad
abbandonare l’Oscura ombra della Famiglia Black, a fuggire di
Casa, ad
accogliere a braccia aperte la prospettiva di una vita modesta ed
ignota, per
amore.
Non tutti
avrebbero le palle di fare una scelta del genere.
Lentamente,
volto il capo verso Malfoy.
E, con
una capriola dello stomaco ed un tuffo al cuore, mi rendo conto che,
una scelta
simile, l’ha fatta anche Lui.
<<
Come hai fatto?... >> chiedo, in un momento di
ispirazione << …come
hai fatto a scegliere? >>
Vista da
un punto di vista esterno, non deve essere stato molto difficile.
Se la tua
famiglia è dalla parte del Male, e colui di cui sei
innamorata è da quella del
Bene, si fa due più due.
Ma, come
mi ha più volte fatto notare Malfoy, dire
“Quattro” non è affatto semplice, in
questo caso.
Andromeda
sorride, ed alza le spalle.
<<
Ted non mi ha mai chiesto di scegliere. La mia famiglia si. Se mi
avessero
amato quanto Lui, non mi avrebbero mai imposto di rinunciare ad una
parte di
me, come ha sempre fatto mio marito. Il resto è venuto da
se. >>
A questo
punto, Draco si sente in dovere di intervenire.
<<
Mia madre ti ha sempre voluto molto
bene. E tu l’hai abbandonata. >>
Lo
sguardo di Andromeda si punta sul nipote, rattristandosi.
Tira un
sospiro mesto.
<<
Immagino che sia questa la visione del mio gesto che hanno le mie
sorelle. Ma
io ho lasciato loro una lettera, con scritto la precisa ubicazione
della
villetta dove io e Ted andavamo a vivere. Avrebbero potuto raggiungermi
con la
Metropolvere quando
volevano. O anche semplicemente scrivermi. Non l’hanno mai
fatto. >>
Che cosa
stupida.
Perdere
la propria sorella, perché non ti va a genio la persona di
cui è innamorata.
Certa
gente dovrebbe davvero prendere esempio da Harry.
<<
No, che non avrebbero potuto, e lo sai… >>
commenta Draco << …Mettersi
in contatto con te avrebbe significato farsi ripudiare dalla famiglia
Black a
loro volta. Perdere tutto quello che avevano costruito in quegli anni.
E poi,
voi Black siete molto orgogliosi. Mia madre si è sentita
tremendamente tradita
da sua sorella maggiore, ed è vissuta nella convinzione che
dovessi essere tu a
cercare lei. >>
Andromeda alza un sopracciglio.
<<
Dopo la morte di nostro padre, dopo essersi formata una propria
famiglia, dopo
il matrimonio con Lucius Malfoy… Cissy è divenuta
una donna completamente
indipendente. Nessuno l’avrebbe ripudiata o diseredata, se mi
fosse venuta a
cercare, perché nessuno aveva più le
facoltà di farlo. Ed invece… >>
2-1 per
Andromeda, maghi e streghe.
Su chi
puntate?
Il
biondastro, o la donna dal tragico passato?
Su, non
fate gli spilorci!
<<
Non credo che la questione sia così facile,
Andromeda… >> sussurra Draco,
ancora una volta.
A questo
punto, non sapendo decidere nemmeno io su chi scommettere i miei
galeoni,
decido che è il momento di intervenire.
Alzo gli
occhi al cielo, sospirando.
<<
Potremmo continuare questa discussione per ore e ore. Non ne verremo
mai a
capo! E sapete perché…? >>
Sposto lo
sguardo, prima su Malfoy, e poi su sua zia.
<<
…Perché voi Serpeverde siete dei gran testoni!
>>
Una
faccia stupita si affaccia sul viso della signora Tonks, mentre Draco,
abituato
ai miei insulti, si limita a ghignare.
<<
Dovete assolutamente togliervi quel maledetto vizio che avete di
starvene in silenzio! Dovete parlare! Aprire la bocca ed usare quella
lingua biforcuta, per una
volta senza il vostro amato sarcasmo ed esprimere quello che vi passa
per la
testa! Esprimere ciò che provate!
E
fanculo al vostro maledetto orgoglio Purosangue! >>
In un
attacco di pura intelligenza, mi ricordo di non star parlando solamente
con
Draco, ma anche con una persona adulta, ed anche abbastanza di classe.
<<
Ehm…scusate il termine. >>
Ma
Andromeda non ci ha fatto caso, alla mia espressione poco gentile.
Anzi,
sembra assolutamente persa nei suoi pensieri.
Malfoy,
invece, opta per una delle sue solite rispostine acida.
<<
Senti chi parla. Quanto tempo hai impiegato per ammettere di aver perso
la
testa per me?! Ammissione decisamente elementare, tra
l’altro… >>
Lo
fulmino con lo sguardo, l’egocentrico idiota alla mia destra.
Però
Kiki, devi ammetterlo.
Colpita.
E
affondata.
<<
Che centra! La situazione era diversa! Non volevo farmi coinvolgere da
te, di
certo non per una questione di sangue e stronz…cavolate del
genere! Ma perché
mi sei antipatico, sei un’idiota e tuo padre vuole
uccidermi!... >>
La mia
frase gli causa
grasse risate, che si
tramutano in un verso di esasperazione ed antipatia quando nomino mio
fratello.
<<
…Prendi invece Harry, per esempio. Sa tutto di me. Anche
quando ho il ciclo…
>>
Malfoy assume
un’espressione scandalizzata.
<<
Per l’amore di Salazar, ti prego dimmi che non ti segue anche
in bagno! E poi
questo che diavolo centra?!
>>
Alzo le
sopracciglia.
<<
Se magari evitassi di interrompermi ogni tre nanosecondi, magari
riuscirei a
terminare la mia perfettamente logica arringa, per giungere alla
definizione di
voi Serpeverde come degli irrimediabili testoni.
>>
Ghignando,
mentre sento lo sguardo di Andromeda scorrere, adesso leggermente
divertito, da
me all’impiastro al mio fianco, Draco si esibisce in un lento
annuire, come a
significare:
“Parla,
dunque!”.
<<
L’esempio sopraccitato.. >> quello del mio
ciclo mestruale, per
intenderci << …era un modo per sottolineare
quanto io parli e mi confidi
con mio fratello. E quanto Lui mi conosca affondo. A Lui racconto
tutto: dai
piccoli episodi insignificanti della mia quotidianità, alle
mie più grandi
paura. Tra noi c’è un profondo e dettagliato
dialogo, che, tra voi Serpeverde,
molto spesso viene meno. Sappiamo tutti che tu ed Harry non vi andate
per
niente a genio. Eppure, io sono libera di stare con te, senza dover
necessariamente perdere Lui… >>
Se, fino ad adesso, avevo parlato guardando Malfoy dritto negli occhi,
adesso
mi volto verso Andromeda.
<<
…E questo non vuol dire che Harry e Draco abbiano superato i
loro dissapori. Ma
semplicemente che mio fratello mi ha parlato
del suo problema ad accettare una storia tra me e il qui presente
biondastro…
>>
Sorrisini
divertiti.
<<
…ed io abbia spiegato
Lui quanto per
me… >>
Un
momento.
Com’è
che
siamo arrivati a dover fare certe dichiarazione imbarazzanti?
Maledetta
me!
<<
…La suddetta storia fosse importante…
>>
Non mi
azzardo a guardare Malfoy.
E se
avessi uno specchio dinanzi, non mi azzarderei nemmeno a guardare la
pelle
bordeaux del mio viso.
<<
…E siamo arrivati ad un compromesso. O meglio, Harry si sta sforzando per arrivare ad un
compromesso. Per me. Ed io avrei
fatto la stessa cosa,
se, in un Universo Parallelo, mio fratello si fosse
innamorato…che so…di…della
Parkinson! >>
All’immagine
mentale, di Harry e Pansy mano nella mano, che irrimediabilmente si
affaccia
nella mente dei presenti, sia io che Malfoy ci esibiamo nelle nostre
più
riuscite espressioni disgustate.
Hermione…grazie
d’esistere!
Come se
non avessi appena detto nulla, come se le mie labbra si fossero aperte
e
richiuse senza che alcuno suono ne fuoriuscisse, ecco che si ripiomba
nel
silenzio.
Andromeda
torna alle sue personali riflessioni, Malfoy punta i suoi occhi sul mio
viso, e
da lì non li muove.
Io?
Io
continuo a tamburellare le mie dolci dita, dalle unghia mangiucchiate,
sul
bracciolo del divano.
Ottimo
passatempo, davvero.
Se ti
concentri sul fastidioso ticchettio che esse provocano sulla Pelle di
Drago,
per qualche secondo riesci a dimenticare di essere in imbarazzo,
davvero.
<<
Assomigli davvero tanto a tuo padre. >> commenta, dopo un
po’, come se
niente fosse, la signora Tonks.
Assomigli tutto
a tuo padre.
Tranne gli
occhi.
Gli occhi sono
di Lily.
La tipica
frase che, sia io che Harry ci sentiamo ripetere da ben 18 lunghi e
faticosi
anni, mi ritorna in mente, e ridacchio tra me e me.
Nel
frattempo, Draco risponde:
<<
Lo so. Non ricordarmelo ti prego.
>>
Ha appena
usato le stesse parole, con cui Andromeda aveva sottolineato la sua
avversione
alla sua stessa somiglianza con la sorella.
Mmh.
Non avete
mai esageratamente amato le cenette familiari, voi due, vero?
Lei, dal
suo canto, ghigna.
Si, maghi
e streghe, avete capito bene.
Ghigna.
Da brava
Serpeverde quale è stata.
Pausa
pensiero idiota:
Se Draco
assomiglia così tanto a suo padre…immagino che
Lucius Malfoy sia stato un
terribile gnocco da giovane.
Perché
i
Serpeverde devono essere così dannatamente affascinanti?!
<<
Credo davvero che al caro Lucius verrà un colpo, sapendo che
sono stata
convocata ad Hogwarts, in qualità di formale tutrice di suo
figlio. >>
Ah-ha.
Per non
parlare dell’infarto che avrebbe, se scoprisse che, la
relazione che ha con me,
non è frutto di nessun machiavellico piano malvagio e
subdolo.
Povero, povero Lucius…
Adesso il
turno di ghignare, è di Draco e…
Si lo
ammetto…
Anche
mio.
<<
Mia madre, invece, ne sarebbe segretamente felice. Di certo, meglio tu,
che zia
Bellatrix. >>
Dio.
Che
impressione sentir chiamare Zia
quella sporca assassina.
Mi
esibisco in uno sbuffo sprezzante.
<<
Tsk! Anche il Basilisco sarebbe più affabile e
più accettabile come parente, di
quella pazzoide. >> è il mio commento, carico
di disprezzo.
Maledetta.
Maledetta.
Ridammi zio
Sirius…
<<
Non sono mai riuscita ad immaginare Bella approcciarsi a dei fanciulli.
Che
tipa era? >> domanda Andromeda, inclinando leggermente la
testa, per la
curiosità.
Draco si
porta una mano dietro la nuca, mentre il suo sguardo si perde un
momento
rievocando i momenti trascorsi con la dolce zietta.
<<
Sinceramente, non è che abbia passato chissà
quanti momenti in sua compagnia.
Per la maggior parte della mia vita, Lei è stata rinchiusa
ad Azkaban, oppure
latitante. Prima di iniziare il mio sesto anno…
>>
Ricorda
quel periodo con un sussurro.
E non
specifica l’identificazione del suo stesso anno, con la
missione affidatagli di
Voldemort di uccidere Silente.
<<
…Si esibì nel suo primo ed unico gesto affettuoso
nei miei confronti. Mi
abbracciò, dicendomi che, se anche lei avesse avuto un
figlio, avrebbe voluto
lo stesso destino che era stato deciso per me. >>
Godric.
Che
schifo.
<<
Ma non c’erano veri e propri sentimenti in quel gesto. Quando
allontanò la mia
testa dal suo petto, mi guardò
come…come…con orgoglio.
Ma il sguardo mi trasmise solo freddo.
Mi sentii una succulenta vittima sacrificale.
>>
Sto per
vomitare la colazione.
<<
Per il resto, cercavo di tenermi alla larga da Lei il più
possibile,
durante…durante la Guerra.
>>
Ovvero,
durante la tua prigionia nella tua stessa casa, mentre io e gli altri
eravamo
in giro per la Gran Bretagna,
con i tuoi amichetti alle costole, alla ricerca degli Horcrux.
<<
Aveva un modo di parlare e di guardare il Signore Oscuro che mi ha
sempre dato il voltastomaco. A dir
la
verità, ho sempre segretamente pensato che ne fosse
innamorata. >>
Che Lord
Voldemort abbia perso la sua verginità con Bellatrix
Lestrange?
L’immagine
mentale che mi si va irrimediabilmente a formare in mente, è
troppo disgustosa,
che mi sento davvero in dovere di parlare, di inserirmi nel discorso.
Anche
solo per non pensare certe cose.
<<
Quella donna non può provare sentimenti come l’amore!
>> paleso il mio disgusto.
<<
Ci sono vari tipi di amore, Kim… >> spiega
Andromeda << …c’è
l’amore carnale, l’amore per un proprio amico, per
un fratello, per un figlio o
per i propri genitori.
Poi,
c’è
l’Amore, quello con la A
maiuscola, quello che non muore mai, che ti lega ad una persona per
sempre, che
ti strappa dalle labbra un sussurrato “Ti amo” ed
un tragico “Finchè morte non
ci separi”… >>
Non so
perché, ma, a queste parole, un magone mi si forma in gola.
<<
…Questi, bene o male, sono tutte branche
dell’amore positive, buone.
Secondo
me, ciò che Bella provava per il Signore Oscuro era un amore
malsano, un’oscura
ossessione, una venerazione cattiva, nociva.
Insomma, la cosa più vicino al nobile sentimento
sopraccitato, che un’anima nera e dilaniata come quella di
Bella poteva, ormai,
provare. Perché, su una cosa sono d’accordo con
te, Kim.
Da quando
gli occhi di mia sorella maggiore si sono legati con quelli rosso
sangue di
Colui-Che-Non-Deve-Essere-Nominato, qualcosa di maligno ha iniziato ad
avvelenarla dall’interno. Sino ad impedirle di provare
qualsiasi tipo di
sentimento positivo. Sino a spingerla ad uccidere Sirius, la mia Dora,
e tutte
quelle altre persone. >>
<<
Ucciso Sirius Black, ho ucciso Sirius
Black! Fa male, piccoli? >>
Quella
frase.
Quella
maledetta frase.
E quella
voce cantilenante.
E
perfida.
Smetteranno
mai di tormentarmi, un giorno?
Sia io, che Draco, restiamo ammutoliti dalle dura parole di Andromeda.
E nessuno
dei due trova anche una sola pecca al suo ragionamento.
Ho sempre
saputo che l’adorazione che Bellatrix aveva per Voldemort
aveva qualcosa di
Oscuro, che andava anche aldilà della semplice devozione che
un servo ha per il
suo padrone.
Ed i
Cacciatori erano d’accordo con me.
Come lo
erano nell’affermare che quella donna maledetta era un essere
spietato senza
cuore.
E, come
tale, facevamo fatica a classificare il modo in cui guardava Voldemort
sotto la
categoria “Amore”.
Ma, messa
nei termini di Andromeda…
La cosa
ha decisamente più senso.
<<
Bene… >> esclama Draco, dopo un po’
<< …credo sia arrivato il
momento di mischiarci tra la plebaglia comune…
>>
Alzandosi,
sposta lo sguardo ripetutamente da sua zia, a me.
<<
…Vado ad indossare la divisa. Se la Mcgranitt
mi vede senza, darà di matto. E Blaise
ha ragione, quando dice che urlare come un’isterica non fa
che aumentarle le
rughe.. >>
Le due donne alla sua presenza, ovvero me e la signor Tonks, si
lasciano andare
ad un sorriso.
<<
…Torno subito. >>
Detto
questo, ci lascia da sole, in completo silenzio.
Sto
appunto pensando a quando sia spettacolare il suo fondoschiena, proprio
mentre
lo vedo sparire oltre le scale del Dormitorio Maschile, quando un
commento
della zia di Malfoy, quasi mi uccide all’istante.
Peggio di
un Avada Kedavra.
<<
Però…devo ammettere che
Kimberly Lilian
Malfoy suona bene. >>
<<
I'm here without you baby,
But
you're still on my lonely mind.
I think about you baby,
And I dream about you all
the time… >>
<< Ho sempre
adorato sentirti cantare, sorellina. >>
Sorriso.
Sorriso sincero.
<<
…I'm here without you baby
But you're still with me in
my dreams… >>
Così
come avevo iniziato, interrompo il mio canto mesto.
Sono
tutti al Castello,
in questo momento.
Tutti
accanto ai loro
genitori, nonni, zii o tutori, mentre tutte le varie malefatte ed i
brutti voti
vengono a galla.
Beati
loro.
Così,
ne ho approfittato
per passare un po’ di tempo in tranquillità.
Ho
prelevato Cazzilla,
la chitarra mia e di Harry, dal Dormitorio di mio fratello e, in
completa
solitudine mi sono recata qui, sulle sponde del Lago Nero.
Il
Parco di Hogwarts, di
pomeriggio, è immensamente bello.
Specialmente
se deserto.
Ed
è esattamente questo
lo scenario che ha accolto tutta la malinconia delle mie corde vocali
che,
insieme allo scorrere delle mie dita su altre corde, quelle della
chitarra,
andavano a formare la triste melodia.
Quasi
non mi sono
accorta dei passi che, dopo una manciata di minuti, sono giunti a farmi
compagnia.
Come
sempre.
<<
Uno zellino per
i tuoi pensieri. >> sussurra Harry, sedendosi accanto a
me sulla soffice
erba del Parco.
Lo
guardo, con un
sorriso borioso.
<<
Credi davvero
che i pensieri della Salvatrice del Mondo Magico valgano davvero
solamente 1
zellino? Tira fuori almeno 5 galeoni, fratellino! >>
Lo
faccio ridere, ed
anche di gusto.
E
la risata di Harry è
talmente sincera e genuina, da trascinare anche me con Lui.
Ma
è solo per un attimo.
Ritornati
seri, mettendo
le battutine da parte, gli rispondo.
<<
Comunque sia,
pensavo ai Malandrini. >>
Il
sorriso, strascico
della precedente risata, non abbandona le sue belle labbra, ma si
riempie lo
stesso di tristezza.
D’istinto,
ci voltiamo
entrambi verso il ciliegio alle nostre spalle.
Quello,
è sempre stato
il nostro angolo privato di Parco.
Dopo
le lezioni, dopo
gli esami, dopo un brutto voto, o una brutta discussione, o durante
un’ora
buca, quello è uno dei primi posti in cui qualcuno dovrebbe
cercare i
Cacciatori, ed i loro amici.
Ma
non siamo i primi, ad
aver scelto quei rami come rifugio.
Quello,
era il ciliegio
dei “Malandrini”.
<<
Spero che, nei
tuoi pensieri, trovino spazio solo tre di loro, e non tutti e
quattro… >>
commenta Harry, dopo un po’, con un’immensa rabbia
repressa.
Capisco
al volo ciò che
intende, e scuoto la testa.
Ovvio.
È
ovvio che quel vigliacco maledetto
traditore senza spina dorsale di
Minus non è assolutamente
contemplato.
<<
Li immagino lì,
sotto quel ciliegio, in un pomeriggio come questi. Papà che
ci prova
apertamente con la mamma, lei che lo manda al diavolo, Sirius e Remus
che, dopo
il due di picche gli danno una pacca sulla spalla, e lui ritorna a
giocherellare sconsolato con il suo Boccino. Poi, tutti tornano allo
loro
normale vita spensierata, fatta di compiti e tante, tante risate. Senza
sapere
che James Potter e Lily Evans si sarebbe addirittura sposati, e che
sarebbero
morti a soli 21 anni, che Sirius Black avrebbe trascorso 12 anni ad
Azkaban,
accusato per l’omicidio del suo migliore amico, ucciso poi
dalla sua stessa
cugina, e che Remus Lupin si sarebbe felicemente sposato e, appena
divenuto
padre, avrebbe perso la vita… >>
Mio
fratello sospira,
mesto, mentre tutti e due spostiamo lo sguardo da quel semplice ma
speciale
albero, puntandolo di nuovo dinanzi a noi, a perdersi tra le
increspature delle
onde del Lago Nero.
<<
Come hanno
trascorso qui i loro sette anni? Come si sono conosciuti tutti e
quattro? Quale
è stato il primo incontro di mamma e papà? Quali
erano le migliori amiche di
mamma? Come hanno fatto i Malandrini ad inventare la Mappa?
E a diventare
Animagi? Quando e come si sono innamorati e fidanzati mamma e
papà? Quanto era
bella la mamma da 1 a
10, al loro matrimonio? E quali nomi stupidi hanno tentato di
affibbiarci i
Malandrini, quando mamma era incinta? Cos’hanno provato Remus
e Sirius, quando
hanno scoperto della morte di mamma e papà? >>
A questo punto, tutti staranno mentalmente dando degli idioti ai
fratelli
Potter, per avere avuto a disposizione la presenza di due dei
Malandrini per
anni, e non aver mai colmato le loro numerose lacune a proposito della
vita dei
propri genitori.
Effettivamente,
avremmo
facilmente potuto porre le suddette domande a Sirius o Remus.
Ma,
ehi, erano i loro
migliori amici.
Uccisi
alla sola età di
21 anni, poco tempo dopo essersi sposati ed esser diventati genitori.
Se
qualcuno mi portasse
via Hermione, Ginny o Ron così presto, l’idea di
parlare di loro ai futuri
figli, mentre fuori imperversa la stessa guerra che li ha uccisi, non
mi
alletterebbe poi molto.
Troppe
volte ho visto lo
sguardo di Remus e Sirius incontrarsi, e rabbuiarsi contemporaneamente
a
Grimmauld Palace, una di quelle rare volte in cui Harry, senza pensarci
più di
tanto, portava una mano a scompigliarsi i capelli, o quando parlava di
Quidditch.
Troppe
volte li ho visti
rattristarsi terribilmente, quando mi vedevano ridere di gusto, o
cantare.
In
queste cose, mi hanno
sempre ricordato con immensa nostalgia, sono esattamente identica a
Lily.
Nella
mia ingenua mente
da ragazzina, quei due Malandrini non mi avrebbero mai e poi mai
lasciata da
sola.
Non
sarebbero mai usciti
improvvisamente dalla mia vita, per non favi più ritorno.
Ma
poi, Sirius, è morto.
Ed
io avevo solo 15
fottutissimi anni.
E
non conoscevo ancora
il preciso valore della vita, ed il preciso strazio della morte.
O
almeno, non li
conoscevo fino a quel maledettissimo giorno.
E
Remus…
Bè
lui è stato impegnato
con l’infiltramento nel branco di Licantropi per ordine di
Silente, poi ha
iniziato la sua storia con Tonks, il loro matrimonio ed il loro
bambino, e noi
ci siamo dileguati nell’inquietante e tortuoso sentiero della
ricerca degli
Horcrux.
Il
tempo per rivangare
felici, ma lontani, lontanissimi ricordi, è stato
praticamente nullo.
Ed
oggi, dopo che tutto
questo maledetto casino della guerra si è finalmente
concluso, mietendo
importantissimi pezzi della mia vita e lembi della mia esistenza, mi
ritrovo
qui, seduta sulla sponda del Lago, a rivangare sulle vite a me
sconosciute dei
miei genitori.
Insieme,
però, al mio
amato fratellino.
<<
Non ti so
rispondere, Kiki. E Godric solo sa quanto invece vorrei farlo. Abbiamo
trascorso davvero troppo poco tempo con loro. Ed è una cosa
schifosamente
ingiusta. >>
Sospiro,
a mia volta.
<<
Non credo di
aver visto poi così tante cose giuste nella nostra vita,
comunque… >>
La
risata di Harry mi
raggiunge e percuote i timpani, ma non mi scatena la solita allegria,
come
invece accade di solito.
Semplicemente
perché, di
allegria, nella risata di mio fratello ce n’è ben
poca.
Si
volta verso di me,
alla ricerca di qualcosa da dire per consolarmi.
Lo
capisco dalla sua
espressione concentrata, dal fatto che ogni tanto dischiuda la bocca
per
parlare, per poi finire sempre ed inesorabilmente a succhiare semplice
aria, ed
a richiuderla, dai suoi occhi velati di malinconia, e dalla rughetta
formata
dal cruccio delle sue sopracciglia.
Alla
fine, però, nemmeno
lui trova le parole di cui ho bisogno.
D’altronde,
se Harry non
sa come risollevarmi il morale, vuol dire che, al mio vuoto allo
stomaco non
c’è rimedio.
Sento
la mancanza di
persone che sono morte.
Quali
parole si usano
per confortare qualcuno in certi momenti?
Nessuna.
Il
cuoi occhi verdi –verde speranza-
si posano su di me per
un lungo attimo.
Poi,
allunga
semplicemente il braccio, posizionandolo attorno alla mia vita, ed
attirandomi
a se dolcemente.
Sento
i suoi arti
circondarmi, e riscaldarmi dal gelido freddo che mi attanaglia gli
organi
vitali.
La
mia schiena si poggia
sul suo petto, la mia testa si ancora alla sua spalla, e le mie mani si
ancorano al suo corpo.
Come
sempre Harry è la
mia salvezza, dall’inesorabile caduta nello sconforto.
Nascondo
la testa
nell’incavo della sua spalla, mentre mi accarezza teneramente
i capelli, ed il
suo fiato mi solletica la nuca.
<<
Mancano tanto
anche a me. >> sussurra.
Alzo
gli occhi verso il
cielo, che vo oscurandosi sempre più ed annuvolandosi.
Spero
vivamente che non
piova.
<<
Harry? >>
<<
Mh? >>
<<
Secondo te sono
orgogliosi di noi? >>
<<
Oh bè, spero
per loro! Non abbiamo sfacchinato anni ed anni per uccidere quel
bastardo di
Voldemort inutilmente! >>
…
….
……
<<
Harry? >>
<<
Mh? >>
<< Ti voglio bene. >>
<<
Anche io,
romanticona. Anche io. >>
Mpf.
Che
noia.
Lo
sapevo che questa
giornata, oltre che triste, sarebbe stata anche terribilmente noiosa.
Sono
tutti ancora ai
vari colloqui con i Professori.
Passando
dall’aula di
Trasfigurazione ho notato come, nonostante questa fosse stata
magicamente
allargata, la fila dei vari quadretti familiari giungesse anche
all’esterno.
Ho
incrociato lo sguardo
di Ron e Ginny, che hanno allegramente mimante di iniettarsi qualcosa
nelle
vene il primo, e di impiccarsi la seconda, esasperati dalla noia della
lunga
attesa.
Ho
sorriso loro, mentre
ho continuato a camminare annoiata per i corridoi di Hogwarts.
Non
posso nemmeno
godermi la compagnia di Harry, dato che il caro fratellino ha dato
forfè,
rifugiandosi in un bel sonnellino, nel suo amato letto a baldacchino.
Lui
non avrebbe mai
voluto lasciarmi sola ma, lì, sul Parco, ormai distesi
sull’erba morbida del
prato, cullato dal suono della mia voce, che cantava canzoni a
casaccio, i suoi
verdi occhi si sono irrimediabilmente chiusi, mentre il suo viso ed il
suo
corpo si abbandonavano al sonno.
Sono
rimasta a guardare
mio fratello dormire per un po’, solamente per poi scoppiare
a ridere
fragorosamente, e svegliarlo bruscamente.
<<
Cos…? Dove sono
i Mangiamorte? >> ha farfugliato, alzandosi bruscamente a
sedere,
aumentando le mie risa ulteriormente.
Mi
ha poi spiegato di
essere andato a dormire tardissimo, solamente alle 5.00, avendo
trascorso tutta
la notte con i ragazzi, nonché suoi compagni di stronzate infantili e tipicamente maschili,
come li definisce
Ginny, e di stanza, a giocar a
non-ha-voluto-specificarmi-esattamente-cosa.
Probabilmente,
data la
giornata Scuola-Famiglia che pendeva su tutti noi come una spada di
Damocle,
hanno trascorso le ore notturne a ridere come pazzi davanti al mitico
gioco “Quale
madre dei tuoi amici vorresti farti?”.
Fatto
sta che gli ho
praticamente ordinato di andarsene a letto, approfittando delle ore di
nullafacenza che ci attendevano, per recuperare il tempo di sonno che
aveva
candidamente buttato nel cesso questa notte.
Ho
dovuto insistere, ma
la minaccia di addormentarlo io stessa con una Fattura Orcovolante
l’ha
convinto.
E
adesso, eccomi qui,
sola soletta, a girovagare per la mia adorata Scuola.
E…ops!
Sono
nei Sotterranei!
Ma
che casualità!
<<
Pretendo che tu
prenda Eccezionale in Pozioni! Un Serpeverde che accetta un misero
Oltre Ogni
Previsione nella materia che tanto li caratterizza?!
Inaudito… E dire che tuo
nonno… >>
Lo
stralcio di una
conversazione altezzosa madre Purosangue- esasperato e mortificata
ragazzino del
terzo anno, arriva alle mie orecchie, facendomi alzare gli occhi al
cielo.
Che
palle questi
discorsi.
Ma
pagheresti tutti i Galeoni che hai alla Gringott perché tua
madre potesse ancora farteli…
La
fila di genitori al
cospetto di Lumacorno è davvero infinita.
La
gente aspetta persino
nei corridoi, in compagnia dei proprio genitori, che sbuffano
impazienti.
In
effetti, avrei dovuto
cambiarmi prima di scendere quaggiù.
Anche
se la
Mcgranitt mi avrebbe
ucciso, presentarsi nei Sotterranei delle Serpi indossando gli
sgargianti
colori Rosso e Oro, non è esattamente classificabile sotto
la dicitura del
“Passare inosservati”.
Se
in più aggiungete
quella maledetta cicatrice sulla mia fronte, che mi renda conosciuta
persino al
più asociale dei Centauri, capirete da soli quanto mi senta
osservata in questo
momento.
<<
Potter? Santo
Salazar, ma una Sala Comune tua non ce l’hai? >>
Arresto
la mia sfilata
nel territorio nemico, solamente per lanciare un’occhiataccia
a Pansy Parkinson
che, come sempre bellissima nella sua nuova ed elegante divisa, mi
scruta con
lo stesso disprezzo.
Ma
non faccio in tempo a
risponderle a modo, che un’altra voce richiama la mia
attenzione.
Ovviamente,
la
Parkinson è in compagnia
dei suoi genitori.
Due
persone distinte,
non c’è che dire, decisamente eleganti, con la
tipica puzza sotto il naso degli
aristocratici, e la superbia che sprizza da ogni loro movimento.
Serpi,
in pratica.
La
signora Parkinson ha
i capelli dello stesso color notte della figlia, e dei miei a dirla
tutta, ma
lunghi fino al sedere, e mossi.
Occhi
intensamente blu,
ha poco e niente dei lineamenti della figlia.
Pansy,
piuttosto, ha i
lineamenti del padre, alto ed austero, con una barba appena accennata,
certamente frutto di una recente rasatura, basette da nobile, ed occhi
e
capelli castani.
<<
Kimberly
Potter… >>
E
ci mancherebbe, che
non conoscevano il mio nome…
<<
...Piacere di
conoscerla. >>
Il
signor Parkinson,
credo si chiami Adrian, fa un educato cenno del capo, a mo’
di saluto.
Al
quale ricambio nello
stesso identico modo.
Mentre
Pansy sembra
molto irritata dalla situazione, suo padre continua.
<<
Prima… >>
e si riferisce al loro arrivo al Castello, quando io ed Harry abbiamo
accolto
loro, ed il resto dei genitori << …Non abbiamo
avuto modo di presentarci
a dovere. Adrian Parkinson. E questa è mia moglie Janette.
>>
Stringo
entrambi le mani
che i due mi porgono, senza ancora pronunciare parola.
Se
non fosse stato per
la mia cicatrice, questa gente non solo non mi avrebbe nemmeno guardata
in
faccia, ma avrebbe controllato la mia discendenza sanguinea, prima di
considerarmi al pari di uno Schiopodo Paracoda.
Sebbene
i miei genitori
avessero entrambi sangue magico nelle vene, il fattore
Madre-Nata-Babbana, per
certa gente, resta pur sempre un motivo di vergogna.
Puah.
Restiamo
in silenzio,
per un bel po’, fino a che Pansy non si decide ad intervenire.
<<
Potter, se
cerchi Draco credo sia già nello studio di Lumacorno, ma
ancora in fila.
L’importante è che ti togli dai piedi, con quei
colori orrendi. Dio santo, voi
Grifondoro sembrate delle Fatine dei Boschi oggi, con quei colori
accecanti!
>>
L’insulto
di Pansy crea
non poco scompiglio nei suoi genitori.
Suo
padre assume
un’espressione tremendamente accigliata, e sua madre la
riprende sottovoce,
sussurrando indignata il suo nome.
Abituatevi,
miei cari
Purosangue.
Ricordatevi
di leccarmi
il culo, d’ora in poi…
E,
sebbene generalmente
avrei risposto a tono alla cara Pansy, adesso mi limito a ridere della
metafora
Grifondoro-Fatine dei Boschi, e ad allontanarmi.
Vedere
i genitori dei
Serpeverde che riprendono i figli per avermi insultata, è
decisamente
esilarante già di suo, posso anche evitare di ribattere oggi.
Muahaha!
Continuo
il mio
percorso, tentando di ignorare tutti gli sguardi che seguono il mio
passaggio,
facendomi strada tra la gente, sempre più densa e numerosa,
man mano che mi
avvicino alla porta di Lumacorno.
Dopo
un po’,
all’ennesimo “Permesso. Scusate,
permesso.” inizio persino ad innervosirmi da
sola.
E
sono certa che, tra
non molto, il mio farmi largo in una folla di inferociti Purosangue, mi
causerà
un ottimo Schiantesimo nello stomaco.
Quindi,
opto per
interrompere questo tentato suicidio, proprio qui, vicino allo stupite
della
porta, dove mi appoggio, iniziando a guardarmi in giro, alla ricerca di
una
testa bionda.
Intercetto
un chioma
dello stesso colore, però appartenente a Daphne Greengrass,
che sta
tranquillamente parlando con sua madre, e lo sguardo di sua sorella
Astoria,
decisamente ostile.
Non
ho mai capito cosa
avesse quella ragazzina contro di me.
Inizialmente
avrei anche
potuto optare per una gelosia causata dalla mia relazione con Malfoy
ma…insomma, a lei piace Theo!
Probabilmente,
concludo,
mi detesta per parcondicio alla sua amichetta Pansy.
Ed
io, per parcondicio
ad entrambe e al Grifondoro, detesto lei.
Quindi
ricambio la sua
occhiataccia, con una ancora più perfida.
E
starei anche per
completare il tutto con una assolutamente matura
linguaccia, se la sensazione di essere osservata non mi avesse distolto
da
questa enorme figura di merda.
Il
mio sesto senso,
affinato nelle numerose Battaglie, vibra dentro la mia testa, mentre
volto il
capo a destra e a sinistra, alla ricerca della fonte di questo
insistente
sguardo.
Finalmente,
incrocio dei
divertiti occhi grigi, coronati dalla sopraccitata chioma bionda, ed un
ghigno
niente male.
L’ho
trovato.
O
meglio, Lui ha trovato me.
Incatenando
il mio
sguardo al suo, mi ritrovo a sorridergli.
Ma,
in ciò, c’è qualcosa
di strano.
Non
sento il calore del
mio sorriso diffondersi anche agli occhi, lungo il viso, e fin dentro
le
viscere.
Non
sento alcun calore,
e basta.
La
consapevolezza del
trionfo della malinconia sul mio viso, la ritrovo nello sguardo
interrogativo
che Draco mi rivolge.
Mi
limito a restare
immobile, sperando che capisca cosa mi ha spinta a venire fin qui,
dall’alto
del mio amato Settimo Piano.
E,
davvero, credo che lo
faccia.
Sussurrando
qualcosa
alla sua destra, richiama l’attenzione di sua zia Andromeda
che, intercettata
la mia presenza, dopo aver seguito la scia dello sguardo di suo nipote,
gli
risponde qualcosa tra le labbra.
Credo
davvero che si
stiano congedando, perché, non appena le parole della vedova
Tonks sfiorano le
orecchie di Malfoy, ecco che Lui inizia a camminare verso di me, con
passo
cadenzato ed elegante.
Con
un guizzo, mi dileguo
dalla stanza di Lumacorno, rituffandomi nuovamente in corridoio,
allontanandomi
dalla folla, e rifugiandomi in un angolo distante qualche metro dalla
porta
dell’Ufficio del Professore.
Attendo
che anche il mio
Principe delle Serpi riesca a districarsi da tutta questa gente, sicura
di
venire subito da Lui individuata.
Mi
ritrovo sorridere
grata ai miei colori accecanti.
Sembrare
una Fatina dei
Boschi non si è mai rivelato così utile.
Ma,
di nuovo, non sento
alcun gioia invadermi il corpo, a partire dal sorriso.
Mi
sto giusto domandando
cosa diavolo mi stia succedendo, che, di nuovo, nel mio campo visivo
entra
Draco Malfoy.
Decisamente
stupendo
nella versione elegante della nostra divisa, ci mette effettivamente
pochissimo
ad individuarmi.
Con
passo, adesso,
frettoloso, inizia ad annullare sempre maggiori porzioni di pavimento
che ci
dividono, mentre io, nuovamente, scompaio dalla sua visuale,
addentrandomi nel
buio di questi inquietanti Sotterranei, voltandolo l’angolo
dinanzi al quale mi
ero fermata.
Questo
teatrino va
avanti per un po’, con me che gioco a nascondino, aspettando
che Lui mi
raggiunga, solamente per sparire un’altra volta.
E
non so nemmeno io cosa
diavolo stia facendo.
So
soltanto che il
bisogno di stare con Lui diviene sempre più urgente, ma allo
stesso tempo sto
fuggendo dalla domanda che certamente mi rivolgerebbe.
Non
ho voglia di
rispondere a nessun “Che hai, bambolina? Perché
così triste?”, ma, allo stesso
tempo, la voglia di sentirlo il più vicino possibile mi sta
logorando.
Però,
in tutti questi
miei contrastanti pensieri, non avevo messo in conto la pochissima
pazienza del
Serpeverde, e le sue gambe più lunghe, forti e veloci delle
mie.
Mentre
stavo nuovamente
per nascondermi nel buio dell’ennesimo angolo,
dell’ennesimo corridoio deserto,
in uno slancio notevole, sento le sue mani stringersi intorno al mio
polso,
bloccando questo vizioso gioco.
Ci
blocchiamo entrambi
in un pesante silenzio, rotto solamente dallo sfruscio provocato dal
mio
mantello, quando Lui mi obbliga a voltarmi.
Fisso
il mio sguardo nel
suo.
Mi
rendo conto di avere
gli occhi lucidi solamente quando vedo i suoi spalancarsi.
Che
diavolo mi succede?
Cerco
di divincolarmi
dalla sua stretta.
La
mia avversione per le
sopraccitate domande, adesso, si è amplificata a dismisura,
sino a raggiungere
livelli di terrore.
Ma
nessuno suono esce
dalle sue labbra.
Se
non un sospiro.
Si,
un sospiro.
Draco
Malfoy sospira,
prima di baciarmi.
Senza
chiedermi niente,
senza domandarmi come mai fossi venuta a cercarlo, e poi avessi
iniziato a
scappare, senza richiedere spiegazioni sui miei occhi lucidi e sulla
mia
evidente tristezza.
Niente.
Non
richiede niente.
Solamente
le mie labbra,
e la mia lingua.
Gliele
concedo
volentieri, sentendo il mio stomaco che gridava a più non
posso il mio bisogno
di Lui, calmarsi.
I
polmoni, affaticati
dalla mancanza del suo respiro nella mia bocca, prima brucianti come
fuoco,
adesso si acquietano.
Ed
il cuore…bè, lui, se
prima batteva furiosamente, adesso lo fa ancora di più.
Ma
non nello stesso
disperato, ed angoscioso modo di prima.
Adesso,
sembra volermi
uscire dal petto, ma mai battito mi è sembrato
più piacevole di questo.
Anche
se dovesse
arrivare a perforare la pelle e ricadere nelle Sue
mani.
Mani
che, in questo
momento, percorrono la mia schiena con tutta la lascivia di questo
mondo.
Ed
è mentre arrivano a
stringermi il sedere, che mi rendo conto di cosa ho davvero
bisogno in questo momento.
Ho
bisogno di non
sentirmi più Kimberly Potter, l’orfana,
ma qualcos’altro.
E
questo, sarebbe
possibile solo sentendomi una parte
di Lui, di Draco.
Solo
se diventassimo una
cosa sola, solo se le sue mani scorressero inesorabili sul mio corpo,
solo
sotto le torture delle sue labbra, riuscirei a placare il dolore alla
pancia
che mi attanaglia da questa mattina.
Artiglio
violentemente i
suoi capelli, aggrappandomi a loro per spingermi sempre più
all’interno nella
sua bocca.
Appoggio
la mia schiena
contro il muro, trascinandolo nuovamente verso di me dalla cravatta.
Il
cozzare delle nostre
labbra mi provoca un piacere immenso, che non mi vergogno a palesare
con un
piccolo gemito.
Malfoy
infila una gamba
tra le mie, spingendo il suo corpo sempre più contro il mio.
Ogni
fibra del suo petto
sta praticamente facendo sesso con la mia pelle.
<<
Draco… >>
So
che quando sussurro il
suo nome in preda all’eccitazione con capisce più
niente.
Ed
infatti mi prende
praticamente in braccio, aiutato dalle mie gambe che si stringono
contro la sua
vita, allontanandosi da questa parte di muro, solamente per andare a
sbattere
contro quella di fronte.
Qualcosa
che va, però, a
sfiorare il mio fianco, mi suggerisce di essermi sbagliata su un
particolare.
Non
siamo poggiati
contro un banale muro.
Ma
contro una porta.
Con
la mano, tasto a
tentoni il legno alle mie spalle, alla ricerca della maniglia, mentre i
nostri famelici baci mi rendono il
tutto più
difficile.
Poi,
proprio quando una
sua mano si è violentemente chiusa intorno ad un mio seno,
dalle labbra è
fuoriuscito un sospiro forte e chiaro, ecco che le mie dita si
stringono
intorno a qualcosa di duro e freddo che, prontamente, abbasso.
Ci
catapultiamo entrambi
nella classe, separando in modo straziante le nostre labbra, il tempo
necessario affinchè la Bacchetta
di Malfoy Sigilli la porta di quest’aula.
<<
Adesso, sei
completamente Mia. >> sussurra, con un tono di voce
talmente basso e
sensuale, che sento il desiderio di divenire una cosa sola con Lui,
pulsare
così tanto da far male.
Sua.
Sua.
Sua.
Sua.
<<
Non chiedevo
altro. >>
Queste
due semplici
frasi incrociate, ci hanno tenuti lontano già abbastanza.
Mi
getto praticamente
tra le sue braccia, facendo sbattere, adesso, Lui
contro la parete dell’aula.
Le
mie dita corrono al
suo mantello che, insieme al mio, fa una pessima fine, gettato senza
remore sul
pavimento.
Poi,
passano a scorrere
lascive e maliziose lungo il suo petto, accompagnata dal sensuale
fruscio della
stoffa della camicia che sfrega contro la pelle.
<<
Lily! Prendi i bambini e corri! È Lui, Lily! Scappa! Lo
trattengo io! >>
No.
Non
adesso.
Pensa
a Draco, Kiki.
Pensa
a Lui.
Lo
bacio così
violentemente, che sono certa si ritroverà un piccolo segno
rosso sul labbro.
Ma
Lui non mi dice
niente.
Anzi,
mi asseconda.
Senza
fare domane.
Quando
le mie mani
scendono a sfiorare il cavallo dei pantaloni, ribalta le posizioni,
afferrandomi per le spalle, e posizionandomi con forza con le spalle al
muro.
Una
sua mano prende ad
accarezzarmi possessiva una coscia, giungendo sempre più
vicino alla mia
femminilità.
Mi
alza il vestito,
correndo con le dita al bordo delle mutandine.
Io,
invece, mi prodigo a
slacciargli la cintura, ed abbassargli la zip dei pantaloni.
<<
No! Ti prego! Non Harry! Non Kiki! Prendi me, uccidi me!
Ti prego, lascia stare i miei bambini! >>
Quella
risata.
Quella
risata fredda e sinistra.
L’urlo.
L’urlo
di mia madre.
E
poi…solo un lampo.
Un
lampo di luce verde.
Le
sue labbra sono
impegnate a baciarmi il collo.
Quindi,
con i denti,
mordo la mia, di bocca, per impedire alle lacrime di scendere sul viso.
Scuoto
la testa,
cercando di scacciare i ricordi.
Spinta
da un impeto e da
una lussuria che non sapevo di avere, riesco nel mio intento,
abbassandogli i
pantaloni, e scoprendo con quanta ferocia il desiderio per me pulsi in
Lui.
Un
po’ come la mia
passione nei suoi confronti, che scorre nel mio corpo come lava
bollente.
Capita
l’antifona, scalciando,
lancia i pantaloni lontano dalle sue gambe toniche e forti, facendo
fare la
stessa fine ai suoi boxer.
<<
Sapete cosa significa? Consegnare Minus? >>
<<
Che tu sei libero. >>
<<
Si…ma…non so se nessuno ve l’ha mai
detto…io…io sono il vostro
padrino. >>
<<
Si, lo sapevamo. >>
<<
Bè, i vostri genitori mi hanno nominato vostro
tutore…Nel
caso fosse successo qualcosa a loro. >>
<<
… >>
<< Lo capisco, naturalmente, se volete restare con i
vostri zii. Ma…bè
rifletteteci. Una volta che avranno riconosciuto la mia
innocenza…se voi
voleste una…una casa diversa… >>
<<
Cosa? Vivere con te? >>
<<
Lasciare i Dursley? >>
<<
Certo, lo sapevo non avreste voluto. Capisco…credevo solo
che… >>
<<
Sei matto? Ma certo che vogliamo lasciare i Dursley!
Tu hai una casa? Quando possiamo venire?
>>
<<
Fratello, io comincio a fare le valigie! >>
<<
Lo desiderate davvero? >>
<<
Oh, eccome! >>
<<
Si, diamine, sul serio! >>
Lascio
che un gemito,
molto rassomigliante al suo nome, abbandoni le mie labbra,
infrangendosi nei
suoi timpani.
Con
un ringhio
gutturale, e con un deciso quanto famelico gesto, le sue dita abbassano
le mie
mutandine, che vengono prontamente scalciate dalla sottoscritta.
Con
ancora le mani sul
mio inguine, inizia a carezzare il mio frutto proibito, con la solita
maestria
che mi ha sempre fatto andare letteralmente fuori di testa.
Artiglio
la sua schiena
con le unghia, mentre gemo e sospiro senza controllo.
Le
sento.
Sento
le sue dita
muoversi dentro di me, in modo frenetico, osceno ed altamente erotico.
Sento
le gambe che
stanno per cedere, tanto che mi devo aggrappare alle sue spalle per
restare in
piedi.
Sento
il muro riscaldato
dalla nostra passione sfregare contro la schiena, e graffiare.
Sento
i miei occhi
sempre più lucidi.
Sento
i miei denti
ledere la pelle della sua spalla, mentre gliela mordo, per impedirmi di
alzare
troppo la voce.
Sento
piacere.
Sempre
di più.
<<
Oh mio Dio, Remus complimenti! >>
<<
Come ci si sente ad essere padre? >>
<<
Voi due…fatevi abbracciare. >>
<<
Ascoltate un attimo. Vorrei che voi due foste i padrini
di mio figlio. >>
Basta.
Basta
Kiki.
Smettila
di pensare a
certe cose.
Interrompo
la malvagia
tortura della mia femminilità, afferrando le sue dita e,
semplicemente,
scostandole da me.
Restiamo
occhi negli
occhi per un po’, con il quale Lui tenta di studiarmi e di,
come al solito,
arrivare a spogliare anche il mio più recondito pensieroso
nascosto.
Ma
il desiderio di
sentirmi Sua, completamente, è troppo forte.
Così,
avvicino il mio
bacino al suo, abbastanza da risvegliarlo dal torpore in cui era
caduto, e
stimolarlo a prendermi del tutto.
Costretta
contro il
muro, con le gambe attorcigliate alla sua vita, il collo in sua
completa balia
e le braccia ancorate alle sue spalle con le unghia, sento che,
finalmente,
Draco Malfoy si sta facendo strada in me.
Non
è un gesto lento,
quello con cui entra nel mio corpo, né attento e delicato.
È
forte, secco, deciso,
lascivo.
Che
lascia entrambi
completamente senza fiato.
Mi
esibisco in un
rantolo, aspirando quanta più aria posso, nel frammento di
secondo in cui tutto
intorno a noi si fa immobile e silenzioso.
Nel
frammento di secondo
necessario a farmi rendere conto di essere Sua.
<<
Continuava a scompigliarsi i capelli! >>
Sirius
e Remus ridono di gusto.
<<
Me n’ero scordato di questa sua abitudine! >>
<<
Giocava con il Boccino? >>
<<
Si! …E continuava a guardare ragazze in riva al lago
sperando di farsi notare! >>
<<
Oh, James si comportava sempre da idiota quando Lily era
nei paraggi… >>
Poi,
il tempo per
restare a contemplarsi finisce, ed iniziano le danze.
Draco
inizia a muoversi
dentro di me, in modo sempre più frenetico.
Da
parte mia lo
assecondo con il bacino, lasciandogli capire quanto disperato bisogno
abbia di sentirlo, in questo
momento.
Sussurro
al suo orecchio
di darmi di più, sempre di più, di lasciarsi
andare ai suoi primari istinti
senza pensare che possa farmi male, o altro.
In
questo momento, un
dolore fisico è esattamente ciò che servirebbe.
Ecco
perché, i graffi
che si sono formati sulla mia schiena, sotto i colpi del bacino del mio
Serpeverde, non vengono affatto disdegnati.
Ecco
perché chiedo al
mio amante di aumentare la sua forza.
Sempre
di più.
<<
James? Era il migliore amico che si potesse desiderare…
>>
Ma
se c’è qualcosa che
invade il mio corpo ancora più del dolore, quello
è il piacere.
Oh,
se lo sento.
Avete
mai fatto sesso
selvaggio con Draco Malfoy contro un muro?
Vi
direi di provarlo, se
non ne fossi estremamente gelosa.
Perché
solo quando lo
sentirete muoversi dentro di voi, quando vedrete il suo viso imperlato
dal
sudore e stravolto dalla lussuria, quando saggerete il sapore delle sue
labbra
che violentano la vostra bocca, quando percepirete i suoi affondi nei
vostri
corpi, in modo violento, animale, erotico, passionale e pieno di
desiderio…allora
si che potrete capire cosa, Kimberly Potter intende con la parola
“Piacere”.
L’aria
si satura dei
nostri gemiti e dei nostri sospiri.
Continua
a ripetere il
soprannome “Bambolina” senza sosta, con quel tono
estremamente eccitato che mi
manda letteralmente in estasi.
Io,
invece, mi limito a
lasciare che versi di puro godimento abbandonino le mie labbra,
pronunciati
tutti in prossimità del suo orecchio.
Sento
qualcosa di caldo
invadermi il basso ventre, e, come una macchia d’olio lo
sento allargarsi
dentro di me.
Mentre
Draco spinge.
Spinge.
<<
Tua madre era una delle persone più Belle che abbia mai
conosciuto. La rivedo, sai? La rivedo sempre nei tuoi occhi.
>>
Dentro
e fuori.
Fuori
e dentro.
In
modo sempre più
disperato, più violento, più malinconico,
più liberatorio.
Stringo
le gambe intorno
alla sua vita sempre più forte, per sancire in modo ancora
più definitivo la
mia appartenenza completa a Lui.
Lo
stringo a me sempre
di più, mentre abbandono la testa contro il muro, lasciando
che i miei sospiri
si dedichino alle candele fluttuanti che illuminano l’aula.
I
suoi, invece, di
gemiti, si infrangono direttamente sulla pelle della scollatura del mio
vestito
che, ancora indosso alla sottoscritta, inizia a stropicciarsi e
slargarsi
tutto.
Già.
Per
la fretta che avevo
di divenire con Lui una sola cosa non gli ho nemmeno dato il tempo di
spogliarci completamente.
Non
era mai successo.
<<
Abbiamo trascorso davvero troppo poco tempo con loro. Ed
è una cosa schifosamente ingiusta. >>
<<
Non credo di aver visto poi così tante cose giuste nella
nostra vita, comunque… >>
<<
Mancano tanto
anche a me. >>
<<
Harry? >>
<<
Mh? >>
<<
Secondo te sono orgogliosi di noi? >>
Avanti
e indietro.
Indietro
e avanti.
Adesso,
le sue spinte,
oltre ad essere forti, divengono anche veloci.
Sento
qualcosa di caldo
iniziare ad invadermi tutto il corpo.
Non
è più una sensazione
confinata solo al basso ventre.
Mentre
i miei gemiti
divengono quasi urla, quel calore inizia a salire, ad aumentare, ad
intensificarsi.
Direttamente
proporzionale alla frenesia delle spinte del mio Principe delle Serpi,
assecondate dal mio bacino.
Tutto
intorno a me
inizia a farsi confuso.
Tutto
perde significato
e forma.
Tutto
perde colore.
L’unico
colore che il
mio occhio riesce a percepire in questo momento è il grigio
argenteo degli
occhi di Draco Malfoy.
Tutto,
tutto, ciò che
non è Lui, che non faccia parte di Lui o che non abbia nulla
a che fare con
Lui, perdono la loro importanza.
Non
ho spiccicato parola
da quando l’ho attirato fuori dall’aula di
Lumacorno.
Ma,
adesso, nel momento
in cui l’orgasmo invade ogni fibra del mio essere, ogni mia
più piccola
cellula, adesso che tutte le mie più recondite funzioni
sensoriali si
concentrano sulla sensazione di Piacere Assoluto regalatami da Malfoy,
cosa
posso sospirare se non…
<<
Draco! >>
Perché?
Perché
loro?
Perché
Lily e James Potter?!
La
mia schiena scivola
lentamente contro il muro, mentre mi accascio a terra.
E
Draco insieme a me.
Abbiamo
entrambi
l’affanno, e delle gocce di sudore imperlano la nostra fronte.
Restiamo
per un po’
così, immobili, seduti in modo scomposto sul pavimento,
fronte contro fronte, a
lasciare che i nostri respiri si calmino.
Io
chiudo anche gli
occhi, per permettere meglio al mio corpo di riprendermi da questo
orgasmo
sconvolgente, Lui, invece, sono certa non faccia lo stesso.
Perché
sento il suo
profondo sguardo sul mio viso.
Ma,
di nuovo, non fa
domande.
Semplicemente,
passata
una manciata di minuti per calmare i bollenti spiriti, afferra la Bacchetta
dalla tasca
dei pantaloni grigi gettati poco lontani da noi, la punta contro di me,
lanciandomi contro un Incantesimo Anti Concezionale (Era appena venuto
dentro
di me, per la miseria! ) e Trasfigura un banco in un più
comodo materasso.
Infila
le sue toniche
gambe nuovamente nei boxer e nei pantaloni, per poi porgermi il suo
mantello,
decisamente più lungo e largo del mio, per coprirmi.
In
tutto ciò, sono
rimasta immobile.
Con
il vestito alzato
fin sulla pancia, con l’intimità e le gambe
completamente scoperte, il rossetto
sbavato, le guance rosse, i capelli scompigliati, gli occhi ancora
lucidi (solo
di desiderio?) una spallina abbassata, ed un seno quasi completamente
scoperto.
Se
qualcuno entrasse in
questo momento, solo guardando la mia faccia, capirebbe esattamente
cosa è
stato appena consumato segretamente tra me e Draco.
Ma
la porta è ancora
sigillata, quindi non rompessero le palle.
Malfoy
mi porge la mano,
aiutandomi ad alzarmi, per poi farmi sedere sul materasso da lui fatto
Evanescere.
Mi
raggiunge
immediatamente, sdraiandosi comodamente, come se fossimo nella stanza
numero 7
del Dormitorio Maschile di Serpeverde.
Ora
come ora, però, non
mi faccio troppi problemi né del luogo, né del
momento inopportuno in cui
abbiamo – o meglio Ho
– deciso di
imboscarci.
Mi
limito solamente ad
assecondare il Suo braccio che mi circonda le spalle, a poggiare mani e
testa
sul suo petto marmoreo, e a rannicchiarmi contro il suo fianco il
più
possibile.
Mi
raggomitolo su me
stessa, praticamente nascondendo il viso sulla sua pelle, ed aspirando
il suo
paradisiaco profumo, lasciandomi cullare dalla tranquillità
che la sua presenza
mi ha sempre regalato.
Sono
tornata la bambina
oppressa dalle angheria di Dudley, l’undicenne spaurita che
stava per entrare
in un Mondo al quale, fino a quel momento, non apparteneva affatto, la
quattordicenne che si svegliava nel cuore della notte rivedendo il
cadavere di
Cedric Diggory e il volto tornato in vita di Voldemort nei sogni, la
quindicenne intimorita che si trovava a fare i conti con una
inquietante
Profezia, la diciassettenne il cui cuore veniva fatto in piccoli pezzi
dalla
Guerra.
Sono
tornata la
Kiki che piangeva la morte di
Sirius e Remus.
Coloro
che, più di
tutti, potevano rappresentare per Lei ciò che più
si avvicinava all’idea di
genitore.
Sono
tornata la
Kiki che, per non rompersi
del tutto come un vaso di cristallo che rovina al suolo, si rifugiava
tra le
braccia del fratello Harry.
Ed
il fatto che, adesso,
ora, in questo momento, il corpo al quale mi ancori disperatamente mi
consoli
esattamente come un abbraccio del mio adorato fratellino, vuol dire
solo una
cosa.
<<
Harry? >>
<<
Mh? >>
<< Ti voglio bene. >>
<<
Anche io, romanticona. Anche io. >>
<<
Draco? >>
<<
Mh? >>
<<
Ti amo.
>>
Sento
le sue labbra
distendersi in un sorriso, contro i miei capelli.
Sento
la sua presa
rafforzarsi maggiormente intorno ai miei fianchi.
E
sento il suo corpo
premere ancora di più contro il mio.
<<
Anche io,
bambolina. Anche io. >>
<<
Signora Black!
Dov’è Draco? >>
Inutile
stare a
specificare il fatto che, Andromeda, avesse rinunciato da tempo a quel
nobile,
oscuro ed importante cognome.
Ma,
insomma, non
pretenderete mica che un Serpeverde radicato nell’animo come
Blaise Zabini o
Theodore Nott, condividano la sua scelta?
Perché
appellare un
elegante e bellissima signora con un cognome da Babbano,
(puah!) anzicchè con quello di una delle più
nobili ed
altolocate Casate del Mondo Magico?
Comunque,
la signora in
questione si volta verso color che gli sono stati presentati come i
migliori
amici di quello che gli è stato presentato come suo nipote.
E
si esibisce in un
malizioso sorriso.
<<
Kimberly è
passata casualmente di qui, poco
fa,
e mio nipote ha sentito casualmente
l’urgente esigenza di prendere un po’
d’aria… >>
Anche lo sguardo che si scambiano i due ragazzi è
attraversato da un lampo
malizioso.
<<
Blaise, mi devi
cinque galeoni! >>
<<
Porco Godric!
Quell’infimo biondastro ossigenato mi sentirà, non
appena riappare! >> si
lamenta il suddetto Serpeverde, estraendo dalla tasca interna del
Mantello la
cifra che, quello strozzino di Theo, gli stava spillando a suon di
ghigni e
soddisfazione.
Si,
avevano scommesso.
E
il soggetto era stato
proprio Draco.
Zabini
diceva che, i due
ninfomani, conosciuti meglio come la Principessa
del Mondo Magico ed il loro migliore
amico, non si sarebbero imboscati prima della fine dei colloqui.
Nott,
invece, era più
dell’idea che, il Serpeverde, fregandosene del fatto che
tutto il resto degli
studenti si stava facendo due palle grandi quanto la testa della Piovra
Gigante
a causa della costrizione di restare accanto ai proprio parenti per i
colloqui
con i professori, sarebbe sparito quanto prima.
Idea,
che gli aveva
appena fatto guadagnare cinque Galeoni.
Seguito
lo scambio di
battute tra i due giovani Serpeverde, Andromeda lascia che una risata
scuota il
suo volto.
Ridere…da
quanto tempo non lo faceva?
<<
Generalmente
avrei imposto il supplizio di quest’attesa infinita anche a
Lui, ma ho visto
Kimberly troppo giù di morale, per privarla della compagnia
del suo ragazzo…
>>
E,
di nuovo, Blaise e
Theo si scambiano uno sguardo di sottecchi.
Ma,
stavolta, non c’è
traccia di maliziosità nei loro occhi.
Solo…
Oh
bè, sono Serpeverde.
Chi
riesce a capirli, o
li conosce da quando sono nati, oppure è un Mago
fottutamente bravo nella
Legilimanzia.
<<
Sinceramente,
ce lo vedo davvero poco Draco che consola una donna. >>
<<
Non sarebbe in
grado di consolare nemmeno un Asticello! >>
<<
Ma perché gli
Asticelli sono dotati di una sfera emotiva? >>
<<
Oh, bè,
certamente è maggiore rispetto a quella di Draco!
>>
<<
Blaise, è
inutile che lo insulti. Tanto i cinque galeoni che ti ha fatto perdere,
non
torneranno indietro. >>
<<
Quel fedifrago!
>>
<<
Fedi…che? >>
<<
Oh, insomma! È
un giorno intero che cerco di non dire parolacce, ho esaurito i
sinonimi! E
quindi sono andato a prenderli in altre epoche.. >>
<<
Si, e Fedi…qualcosa chi
te l’ha suggerito, direttamente
dall’anno 1000, Salazar Serpeverde in persona?
>>
<<
No, Lui sono
certo che abbia sempre preferito la parola
“Stronzo”… >>
<<
Blaise! >>
Ecco, lo sapeva.
Se
c’era una cosa che
sua madre disdegnava quanto i Babbani, i vestiti Kitsch e i brufoli
(non che
lei ne avesse mai mostrato uno, eh), quelle erano le parolacce.
Intaccano
la tua eleganza e raffinatezza. Insozzano il tuo
fascino. E tu sei un bellissimo Purosangue, Blaise, non dimenticarlo
mai. E non
fare mai in modo che siano gli altri, a dimenticarlo.
Quindi,
ecco perché era
tutti il giorno che aveva detto addio ai “Cazzo”,
“Che palle”, “Fanculo”, e
“Chi è quello stronzo che sta guardando il sedere
a Daphne?!”.
E
benvenuto ai “Santo
Salazar”, “Che noia”, “Vai a
farti un giro tra i Babbani”, “Chi acciderboli
è
quel celebroleso che osa posare il suo oltremodo fuoriluogo sguardo sul
fondoschiena di Daphne?!”.
Capirete
anche voi,
dunque, che Blaise Zabini ha leggermente il cervello in fumo.
E,
comprenderete anche
che, essersi sforzato così tanto tutto il giorno, solamente
per essere, poi,
sgamato a pronunciare una, una sola,
misera ed insignificante parolaccia quando sua madre era persino
impegnata a
chiacchierare con i Nott, gli faccia credere di aver ricevuto il
Malocchio da
qualcuno.
In
effetti, quel tale
Collins della sua stessa Casata, è sempre stato
profondamente attratto da
Daphne e, di conseguenza, è circa un annetto che lo odia
altrettanto profondamente.
E,
prima, giurerebbe di
averlo scoperto ad Avadakedavrizzarlo con lo sguardo…
Comunque,
durante queste
sue più che meritevoli elucubrazioni mentali, ci pensa Theo
a salvarlo da
un’imbarazzante ramanzina di sua madre.
<<
Signora Zabini,
le presento Andromeda Black. Signora Black, lei è Diana
Zabini, la madre di
Blaise. >>
Le
due donne si
sorridono, false e diffidenti come è giusto che due
Purosangue si presentino la
prima volta, stringendosi la mano.
<<
Signora Black.
Spero che voglia scusare mio figlio per la volgarità di
linguaggio appena
dimostrata… >>
Occhiataccia
al povero
Blaise, improvvisamente interessato al bottone perennemente sul punto
di
esplodere del panciotto di Lumacorno.
<<
Oh, non si
preoccupi. Anzi, mentre i ragazzi battibeccavano, mi sono molto
divertita.
>>
In
effetti.
Avevano
praticamente
scordato la zia di Draco, durante il loro alquanto idiota scambio di
opinioni
sulle parolacce preferite di Salazar.
Le
due donne accennano
una risata, mentre Blaise e Theo si guardano colpevoli.
Non
è molto educato
escludere qualcuno (che non sia un inetto indegno di respirare la tua
aria come
un Grifondoro) dalla propria conversazione.
<<
Di cosa
parlavate di così interessante, ragazzi? >>
domanda loro Diana Zabini.
Leggermente
minacciosa,
in effetti.
<<
Oh, di nulla.
Solo di quel fedifrago …
>>
sguardo divertito con Theo << …di Draco che mi
ha appena fatto perdere 5
Galeoni. >>
Diana
non sembra capire
molo cosa possa centrare il migliore amico di suo figlio con le sue
finanze,
così rivolge un’occhiata dubbiosa e un
po’ incuriosita ad Andromeda Black.
La
quale, sembra ancora
più confusa di lei.
Ed
infatti alza le
spalle.
<<
Ho capito
solamente che Kimberly Potter ha qualcosa a che fare con questa
faccenda…
>>
E,
di nuovo, la signora
Zabini, una delle streghe più belle del loro tempo, si
esibisce nelle sua
cristallina risata.
Qualche
padre si gira
persino a guardarla, subito richiamati dalle loro stizzite mogli.
<<
Ultimamente non
riesco a sentir parlare di Draco, senza che spunti immediatamente fuori
il nome
di quella ragazza… >> constata Diana Zabini.
Quando,
circa una volta
al mese, suo figlio le faceva l’onore di mettersi in contatto
con Lei con la Metropolvere, e
mandava saluti ai suoi amici tramite Blaise stesso, ecco che la frase
“Theo è
con la sua nuova ragazza” e “Draco è con
la
Potter” fuoriusciva puntualmente dalle
sue
labbra.
Oppure
quando, nella
sala d’attesa del salone di Bellezza di Antoine,
l’unico mago al mondo che
spaziava nel campo di trucco e parrucco meglio di una donna stessa, si
intratteneva nel leggere riviste come “Strega
Moderna” o “Chi, Strega.”, le
saltava puntualmente all’occhio il nome di quei due giovani,
affiancati.
Suo
figlio ed il suo
migliore amico annuiscono, scambiandosi un sorrisetto divertito.
Andromeda,
dal suo
canto, non può che essere d’accordo.
<<
Hanno creato un
bello scandalo, eh? >>
La
signora Zabini fa
spallucce.
<<
Oh,
indubbiamente. I Potter hanno una naturale predisposizione per
cacciarsi nei
guai, e farsi notare. >>
<< Non sapevo conoscessi Harry e Kim…
>> constata la signora, o
meglio, vedova, Tonks.
Ha
appena alzato un
sopracciglio, palesando la sua curiosità, riflessa anche
negli sguardi
altrettanto stupiti di Blaise e Theodore.
<<
Se assomigliano
a James caratterialmente, almeno quanto gli somigliano
fisicamente…allora si,
li conosco molto bene.
>>
<< Madre… >>
Blaise
Zabini, è
decisamente confuso.
<<
…Chi è James?!
>>
<< Signora Zabini… >>
Theodore Nott, un po’ meno.
<<
Lei conosceva i
genitori della Potter? >>
E,
Diana Zabini, si
limita ad annuire, mentre un mesto sorriso si apre sulle sue labbra
perfette.
Sesso.
Quello,
era decisamente
sesso.
Non
abbiamo fatto
l’amore, no.
Abbiamo
appena fatto sesso.
In
modo selvaggio,
spiaccicati contro il muro, senza nemmeno darci il tempo di svestirci e
saggiarci completamente.
Generalmente,
mi sarei
sentita una vera puttana.
Ma,
infondo, ero con Draco.
E,
fondermi del tutto
con il suo corpo, in qualsiasi modalità, luogo, e
situazione, non potrà mai
farmi sentire una puttana.
E
poi, ne avevo
decisamente bisogno.
<<
Scusami.
>>
Improvvisamente,
il
tipico silenzio in cui ci lasciamo avvolgere dopo un sanissimo
rapporto, viene
rotto dal mio tono sussurrato e desolato.
Le
mie labbra si sono
mosse contro il suo petto, sul quale sto ancora nascondendo il viso, ed
il mio
fiato è andato direttamente a stuzzicargli il capezzolo.
<<
Per cosa?
>>
Se
avessi la forza di
alzare il viso nel suo, sono certa che troverei quel suo irritante
sopracciglio, alzato.
<<
Per averti
rapito senza alcun remore. >>
Sta
ghignando, me lo
sento.
Sia,
perché lo conosco
vecchio, ormai, e sia perché nel tono con cui mi risponde,
il malizioso
divertimento è palese.
<<
Credimi,
bambolina, se ogni tuo rapimento deve concludersi così…puoi
farlo quando vuoi. >>
Mi ritrovo a sorridere, nonostante il mio stato d’animo non
ne risenta poi
molto.
Cos’è
un sorriso, paragonato a quell’immenso magone che mi sta
logorando le viscere?
<<
Insomma, mi
sarebbe piaciuto che tu avessi passato un po’ di tempo con
Andromeda. È davvero
una brava donna. E poi…è tua zia! Senza contare
il fatto che…che… >>
Non
so se è il caso di
continuare.
Ma
perché diavolo quando si
finisce a parlare
della sua famiglia non so mai fin dove possa arrivare a spingermi?
<<
…Senza contare
il fatto che Andromeda è il mio unico familiare che non
cerchi disperatamente di
ucciderti…? Che è praticamente il mio unico
familiare che non sia un
Mangiamorte…? Che è il mio unico familiare a non
aver perso qualche rotella
nella Magia Oscura…? >>
Per
fortuna, mi trae in
salvo Lui stesso.
Annuisco.
<<
Si. Avrei
decisamente dovuto lasciarvi un po’ da soli a conoscervi.
Ma… ma… >>
Oh,
avanti, Kiki!
Non
credi sia
leggermente tardi per sperimentare i vecchi incerti dubbi sul palesare
i
proprio sentimenti?
<<
…Ma…avevo bisogno di te.
>>
Sento
distintamente un
fremito scorrere lungo la pelle lattea del suo petto, e le sue dita
intorno al
mio fianco rafforzare ulteriormente la stretta.
Resta
in silenzio.
Non
ribatte nulla, né
tantomeno fa qualche domanda.
Come
prima, aspetta che
sia io a farmi forza, e parli.
<<
Come Volevasi
Dimostrare, questa giornata mi ha immensamente depresso. Dannata
Mcgranitt e le
sue iniziative del cazzo!... >>
Risatina
da parte sua.
<<
…Come minimo,
però, stamattina ho avuto qualcosa da fare, a pranzo ero
totalmente circondata
dai genitori dei miei amici che mi facevano domanda sulla
“Leggendaria
Vittoria”, oppure mi divertivo, insieme a Ron e Ginny, a
prendere in giro Harry
alle prese con il padre di Hermione… >>
Adesso, tocca al sorrisetto malefico.
<<
…e poi nel
primo pomeriggio, sono stata al Lago con Harry. Ma
poi…bè Lui è praticamente
crollato dal sonno, e voialtri eravate tutti alla prese con voti e
genitori.
Ed
io mi sono sentita
fottutamente e disperatamente…sola.
>>
Segue
un pesante
silenzio, in cui non riesco a capire se Draco non parli
perché non ha la minima
idea di cosa dire in una situazione come questa, oppure semplicemente
perché
aspetta che sia io a continuare a parlare.
Effettivamente,
però,
lasciare un Malfoy senza parole non è un impresa
propriamente facile…
Comunque,
anche da parte
mia segue una manciata di minuti, privi di parole.
Con
la mente, ripercorro
la sensazione provata, non appena la porta della stanza di Dormitorio
di mio
fratello mi si è chiuso alle spalle.
Sono
scesa in Sala
Comune, e l’ho trovata completamente deserta.
Silenziosa,
una delle
mie ali preferite del Castello, invece di trasmettermi le tipiche
sensazioni di
gioia, agio e famiglia, ha avuto
semplicemente il potere di rattristarmi.
In
quel momento, ho
sentito un peso sullo stomaco, come un mal di pancia, che mi ha
abbandonato
solo quando ho potuto rifugiarmi tra le braccia di Malfoy.
Ho
iniziato a camminare,
senza apparente meta, sentendo quel magone crescere sempre di
più all’interno
di me, mano a mano che percorrevo i corridoi vuoti di Hogwarts,
generalmente
sempre affollati di gente urlante.
Vi
ho sempre detto che
odio il silenzio, no?
Bè,
mi sono ritrovata
completamente avvolta da esso, in modo sconvolgente, triste, sbagliato
e soffocante.
Il
mio cervello aveva
immediatamente trovato la causa di quel senso di malinconia che mi
aveva colta,
in modo più devastante di quanto rifosse mai accaduto.
Aveva
maturato la
consapevolezza di un qualcosa, un
qualcosa di inesorabile, un qualcosa che nemmeno lui voleva accettare.
Credo
sia stato lì che
si sia scollegato completamente dal mio corpo, pur non arrivare a
formulare
quel qualcosa come un pensiero
concreto, e che i miei arti mi abbiano lentamente condotto verso i
Sotterranei.
E,
dunque, da Draco.
Ma,
adesso, sono con
Lui.
E,
se prima quel
qualcosa ho cercato con tutta me stessa di reprimerlo, di lasciarlo
negli
angoli più reconditi della mia mente, adesso ho solo una
gran voglia di farlo uscire dalla
mia testa.
Concretizzandolo
in
parole.
Si,
lo so.
È
un atteggiamento
completamente opposto a quello assunto fino a poco tempo fa.
Ma
sono sempre stata una
ragazza strana.
E
contraddittoria.
<<
Tutti quanti
consideriamo Hogwarts come Casa nostra, e le persone che vi abbiamo
conosciuto
come una seconda famiglia. Ma il senso di appartenenza che lega me a questo luogo, e a coloro che vi
hanno vissuto per sette anni, non è nemmeno lontanamente
paragonabile a ciò che
sentono gli altri. Hogwarts, per
me,
è la mia unica casa, e
la mia unica famiglia. Ron e Ginny,
per
esempio. Loro adorano letteralmente
questo posto, esattamente come adorano me, Harry, Hermione e tutti gli
altri.
Ma, quando usciranno di qui, sapranno dove andare. Alla Tana troveranno
Molly e
la sua famosa zuppa di cipolle che, con le lacrime agli occhi,
riaccoglie a
casa i suoi bambini, ormai diventati un uomo ed una donna. E lo stesso
vale per
Hermione.
Io,
invece, tornerò
nella lugubre e fredda Grimmauld Palace, dove ad attendermi ci
sarà solo il
ritratto della madre psicopatica di Sirius…. >>
Non
oso nemmeno
immaginare la scena, altrimenti andrei direttamente ad affogarmi nel
Lago Nero.
<<
D’altronde, è
sempre stato così. Ho sempre saputo di non avere
assolutamente nessuno fuori dalle
mura di Hogwarts,
specialmente dopo la morte di Sirius e Remus, ma la presenza dei miei
Grifondoro ha sempre fatto in modo che la cosa non mi pesasse
più di tanto. Hogwarts,
ha sempre fatto in modo che la
cosa non mi pesasse più di tanto. Ma, camminare per i
corridoi deserti, senza
il rumore dei soliti schiamazzi eccitati degli studenti, mi ha fatto
rendere
conto che siamo ad Aprile. E che Hogwarts è agli sgoccioli.
Quando questo
piccolo sogno, che per sette lunghi anni è sempre stato
tutto il mio mondo,
avrà una fine, cosa ne sarà di me?
Ed
è stato quando sono
arrivata a formulare questa domanda, che un senso di oppressione e
malinconia
ha preso ad ostruirmi il petto.
Ho
capito di non sapere
assolutamente nulla del mio futuro, almeno quanto del mio passato. Ho
capito
che, per me, coloro che mi hanno donato la vita, e che hanno rinunciato
alla
loro perché la mia potesse continuare, sono dei completi
estranei. E che, con
la morte di Sirius e Remus, ho sprecato la mia ultima
possibilità di conoscere
mio padre e mia madre.
E
poi…Mi mancano. Mi
mancano tutti maledettamente. >>
Mi
sento un’ipocrita.
Una
schifosa ipocrita.
Solo
qualche ora fa,
prima che i genitori facessero irruzione a Hogwarts e nella nostra vita
scolastica, prima che iniziassi a sentire l’effettivo peso di
questa giornata,
quando io ed Harry eravamo preda dei soffi di vento, attendendo
l’apertura dei
Portoni della Scuola, ero io quella che dispensava perle di saggezza e
consolazioni.
Mio
fratello, era
attanagliato più o meno dalle mie stesse ansie e dai miei
stessi dolori, e sono
stata io quella che lo ha confortato, comportandosi in modo saggio e da
vera dura.
Tsè.
E
adesso?
Che
idiota che sono.
<<
Cosa si dice in
queste situazioni, Potter? >> mi domanda improvvisamente
Draco.
Alzo
lo sguardo sul suo
viso, solamente per incontrare i suoi occhi fissi su di me, e un
sopracciglio
inarcato.
Ma
che razza di domanda è?!
<<
Che cosa?!
>>
Magari
ho capito male.
Magari
non mi sta
chiedendo il modo migliore per consolarmi…
Sospira.
<<
Chiedevo…cosa
si vuole sentir dire una persona, dopo discorsi del genere?
>>
Se
fossi un cartone
animato, mi spunterebbe una gocciolina dietro la testa.
Se
fossi una strega, mi
verrebbe una gran voglia di Affatturarlo.
Ma…ehi!
Io
sono una strega.
Posizionando
il peso del
mio corpo sul braccio, alzo il busto per poterlo guardare meglio.
La
mia ombra, nata dalla
luce ondeggiante delle candele, si proietta sul suo petto ed su parte
del viso,
mentre i miei capelli scivolano come una cascata da un lato, inondando
la mia
spalla destra.
Fisso
i miei occhi nei
suoi.
<<
Draco…ma che cazzo di
domande fai?! >>
Incredibile.
Incredibile.
Incredibile.
Fa
spallucce, inarcando
ulteriormente il sopracciglio, ed assumendo un ghigno divertito.
<<
Perché? Che c’è
di male? Insomma…cosa vuoi che ne sappia io di come si
consola una donna?!
Specialmente una donna orgogliosa e permalosa come te, che mi viene a
fare un
discorso talmente profondo sulla perdita di persone care e sulla paura
del
futuro! Una parola sbagliata, e mi becco uno Schiantesimo in piene
chiappe, no?
>>
Draco Malfoy.
Un
nome, una leggenda
nel rovinare qualsiasi tipo di momento romantico, barra di
profondità emotiva.
Lui,
ha la sfera emotiva di un bradipo, non Ron!
Sto
candidamente per
fargli notare che, uno Schiantesimo in piene chiappe, sta per riceverlo
comunque, che il biondastro decide di dare nuovamente aria a quella
boccaccia.
<<
Insomma,
bambolina, sinceramente, cosa vuoi sentirti dire?... >>
Adesso
ogni traccia di
quel ghigno divertito è scomparso dal suo volto.
Solamente,
il suo viso
sfoggia un’espressione di innocente ovvietà,
quella che gli uomini assumono
mentre spiegano ai bambini quanto la mamma li voglia bene.
<<
….Che potrai
andare a finire a lavorare con i Pinguini Oscuri in Antartide, ma dello
Sfregiato non ti libererai mai? Che Fiammetta e la Mezzosangue
non te le
toglierai davanti alle palle per nessuna ragione al mondo? Che Weasel
farà di
tutto per comprarsi una villetta appiccicata alla tua, in modo da
venire a
controllare chi frequenti ogni sabato sera? E che anche il resto della
tua
combriccola di Grifondoro ti resteranno attaccati come delle cozze allo
scoglio?! Bè, te lo dico. Perché dai,
sinceramente, non capisco come tu
abbia potuto lasciarti assalire dalla
paura della solitudine! È vero, Hogwarts finirà
presto, e mancherà da morire a
tutti. Ma come potrebbe mai Kimberly
Potter
restare da sola?! Solamente per passare una serata da solo con te devo
fare il
permesso scritto a quegli idioti dei tuoi amici, o prendere il
numeretto,
figuriamoci se dopo Hogwarts potrai finalmente liberarti di loro!
>>
Lo
guardo attentamente,
sbattendo le palpebre.
<<
Per quanto
riguarda l’altro
discorso… Lo so che
ti mancano tutte quelle persone che hai perso nella Battaglia, e che,
dopo
quasi 18 anni il dolore per il tuo essere orfana da praticamente tutta
la vita
a volte riaffiora e ti fa stare male. Lo capisco. E non posso dirti
assolutamente nulla per farti stare meglio. Vorrei farlo, Bambolina, ma
nemmeno
noi maghi possiamo sconfiggere la morte. E non posso nemmeno
prometterti che
non succederà ancora. Sentirti soffocata dal senso di
mancanza e nostalgia,
intendo.
Però..
>>
E
qui, sfoggia il suo
più malizioso ghigno.
<<
…Posso ricordarti
del sottoscritto. Vederti nuda un’altra volta e
così in preda alla lussuria non
può che farmi immensamente piacere. >>
Cala il silenzio.
Lascio
che le sue parole
mi entrino in testa, permeandosi ad ogni più infima parte
della mia mente,
lasciando che il suo discorso si fondi con il mio cervello, lasciando
che il
suo discorso mi sommerga
completamente.
Permetto
alle sue
considerazione di abbracciarmi, in tutta la totalità del mio
corpo.
<<
Anche dopo
Hogwarts? >>
Già.
Ci
sarai anche dopo Hogwarts, mio Principe delle Serpi?
Ci
sarà ancora un noi, dopo
che un Castello non ci terrà
più uniti?
Una
sua mano si avvicina
con lentezza sul mio viso, per poi posarsi completamente su una mia
guancia
Avvicina
le mie labbra
alle sue, sempre con esasperata calma.
<<
Sei la prima
donna che frequento costantemente per più di una settimana.
Sei la prima donna
che ha avuto la facoltà di eclissare tutte le altre. Sei la
prima donna che ha
l’odioso potere di condizionarmi in tutto quello che faccio.
Sei la prima donna
con cui fare l’amore non mi annoia mai. Sei la prima donna
con la quale mi sono
seriamente aperto. Credi che ti
lascerei andare tanto facilmente? >>
A queste parole, spalanco gli occhi.
Inizio
a tremare, nel vero senso del
termine.
Come
prima, mi ritrovo a
sbattere ripetutamente gli occhi, ma, stavolta, per quel maledetto
pizzicore al
quale il mio sguardo è facilmente oggetto da quanto ho
conosciuto davvero Draco
Malfoy.
Sento
un qualcosa di
caldo, molto simile all’orgasmo appena raggiunto, invadermi
il petto, mentre il
cuore non la smette di pompare sangue con
un’intensità inaudita.
Annullo
improvvisamente
la distanza tra le nostre labbra, baciandolo e praticamente saltandogli
addosso
con il tipico entusiasmo che ha una bambina quando corre in braccio al
padre,
appena rientrato da un viaggio di lavoro.
Lo
bacio con tutto il
trasporto che posso, sentendo ondate di felicità pura
annullare quella bile di
tristezza che mi attanagliava lo stomaco prepotentemente.
Lui
risponde con la
stessa intensità, mentre la mano che prima era posata sulla
mia guancia scende
ad accarezzarmi la schiena.
Avremmo
sicuramente
fatto di nuovo l’amore, se non fosse per un pensiero
prepotente che mi si
affaccia nella mente, all’improvviso.
Mi
stacco da Lui,
strappandogli un grugnito contrariato, del quale rido gioiosa.
Lasciandolo
interdetto
ed immensamente deluso, mi alzo dal materasso improvvisato sul quale
eravamo
stesi.
Mi
posiziono in piedi di
fronte a Lui, con le mani sui fianchi.
<<
Non ha
dimenticato qualcosa, signor Malfoy? >>
Con la tipica espressione di chi sta pensando “Santo Merlino,
questa è tutta
pazza!”, mi risponde con il più puramente confuso:
<<
Eh?! >>
Nuovamente,
mi lascio
andare ad una risata.
<<
A proposito di
apertura e confessioni. >>
Continua
a non capire.
<<
Bambolina,
adesso è il mio turno. Che cazzo
di
domande fai? >>
<< Mi sbaglio, o mi avevi promesso un giretto nei ricordi
del Grande
Draco Malfoy?! >>
A
queste parole, perde
un po’ di colorito sul suo bellissimo viso.
E
spalanca gli occhi,
ingoiando saliva a vuoto.
Si
guarda intorno,
cercando qualcosa che lo salvi in corner ma, dallo sguardo che mi
lancia dopo
una manciata di secondi, non credo che abbia trovato qualcosa di utile
a
salvarlo dalla situazione, in cui, diciamocelo, si è
cacciato Lui stesso.
<<
Adesso mi devi
spiegare come fai. >> pronuncia.
<<
A fare cosa?!
>>
<<
A passare dallo
stato “Sono depressa, tagliatemi le vene” a quello
“Rompiamo le palle al povero
Draco”. >>
Rido.
E
se ne ho ritrovato la
voglia, è solamente grazie a Lui.
<<
Eh no, mio caro.
Ti impedisco di tornare sul solito discorso “Sei totalmente
pazza”. Dovresti
averlo capito, ormai. E poi lo so che lo faresti solamente per arginare
il
giretto nel tuo passato. Ti tocca, biondastro. Ti tocca!
>>
Sbuffa,
alzandosi anche
Lui dal materasso improvvisato, e ritrasfigurandolo in una normalissima
sedia,
con tutta la lentezza che può donare a questo semplice gesto.
Poi,
si limita a
guardarmi, colpito da un’ispirazione improvvisa che lo rende
stranamente
euforico.
<<
Sai, bambolina,
sono costretto a darti una pessima notizia: oggi ho dimenticato il mio
Pensatoio tascabile, sai… >> aggiunge con
tanto, tanto, sarcasmo
<< …quelli che mi porto sempre dietro,
perché
sono un gran romanticone
sentimentale
che piange lacrime su lacrime rivivendo i momenti
più belli
della propria vita! >>
Idiota.
Alzo
un sopracciglio,
mentre vengo colta da un flashback.
Eravamo
al primo anno,
io, Harry, Ron ed Hermione.
Incastrati
tra la morsa
soffocante del Tranello del Diavolo, Hermione andava alla ricerca di
legna per
accendere un adorabile fuocherello con il quale liberarci da quella
pianta
infernale.
Pur
avendo una Bacchetta a portata di mano.
<<
Hermione, sei una STREGA o sbaglio?! >>
<<
Imbecille. Sei
un Mago, se non erro. >>
Tsè.
Come
se dovessi
ricordare ad un Purosangue come Draco Malfoy di avere un immenso potere
magico
che scorre nelle proprie vene.
Ma,
evidentemente, pur
di non ripercorrere le tappe che l’hanno portato ad essere lo
stronzo più
affascinante e sarcastico di Hogwarts, abbandonerebbe, anche se
momentaneamente,
ciò che Lui definisce un
enorme e
superdotato cervello.
<<
E quindi?
>>
Lo
picchio.
Si.
È
ufficiale, lo picchio.
E
lo faccio sul serio.
Vabbè,
mi limito a
scoccargli uno scappellotto sulla testa, che lo fa semplicemente ridere
divertito, ma lo sguardo che gli dedico…
Oh,
il mio sguardo
esprimeva pura irritazione.
Con
un sopracciglio
alzato ad altezza record, e sospirando come fa sempre Hermione quando,
alla
millesima supplica, cede e lascia che Ron ed Harry copino uno dei suoi
temi, mi
limito ad impugnare la Bacchetta, puntarla
contro la porta, e scandire ad alta voce:
<<
Accio Pensatoio di Draco.
>>
Lo
guardo, con la tipica
espressione di chi, dandoti del completo ritardato, ti sta dicendo:
“Visto? Non
era difficile!”.
Ma,
evidentemente, l’egocentrico
rampollo di casa Malfoy non coglie la sottigliezza del mio insulto
perché,
sempre con quel suo adorabile sarcasmo, ribatte.
<<
Ah, intendevi questo….
>>
Sto
per picchiarlo di
nuovo, e stavolta in modo serio, quando la sua testolina bacata viene
colta da
un’altra ispirazione.
Ma,
stavolta, il suo
ghigno divertito non c’è più, ed il suo
viso è assolutamente serio.
<<
Bambolina, io,
fossi in te, mi farei quattro chiacchiere con la Kensington.
>>
Un
punto interrogativo
mi si forma sul capo.
In
modo metaforico,
ovvio.
<<
Non lo te lo
scrocco un appuntamento con la
Professoressa, se è questo che
intendi! >>
Il mio tono avrebbe dovuto essere sarcastico, divertito e pungente.
E
allora perché diavolo
mi è uscito così immensamente…geloso?
Deve
accorgersene, perché
mi prende il mento tra le dita, alzando il viso in modo che i miei
occhi siano
completamente immersi nei suoi.
<<
Sebbene vederti
immensamente gelosa del sottoscritto sia decisamente
eccitante…non era quello
che intendevo. >>
Idiota.
<<
Non era la nostra
affascinante professoressa di Trasfigurazione, ad averci detto,
all’inizio
dell’anno, di essere stata insieme a tuo padre? Chi
può conoscere i tuoi meglio
di lei? >>
È
ufficiale.
L’idiota,
non è Lui.
Ma
io.
Margareth
Kensington decise
di andarsi a prendere una boccata d’aria.
Accusando
un calo di
pressione, lasciò le sue pergamene con sopra trascritti
tutti i voti dei suoi
alunni Grifondoro nelle mani di Aberforth Silente, incaricato di darle
il
cambio, nei casi estremi.
Certo,
permettere alle
sue narici di respirare aria fresca non era certamente ciò
che la
Mcgranitt avrebbe
catalogato sotto il nome di “Casi Estremi” ma ne
andava seriamente della sua
salute mentale.
Insomma,
provate a
sopportarli voi orde di genitori super protettivi, per ore ed ore di
seguito.
Il
suo collega di Difesa
Contro le Arti Oscure aveva subito capito che, effettivamente, non
c’era niente
che non andava in Margareth, ma, con un sorriso, le suggerì
di andarsi a fare
un giro al Lago.
Precisando
che, se lo
avesse lasciato nelle mani di quei pazzoidi invasati che altri non
erano se non
i genitori dei suoi alunni, l’avrebbe denunciata alla Preside
per fancazzismo.
Ovviamente,
entrambi
sapevano, che non l’avrebbe mai fatto.
Fu
quindi con immensa
soddisfazione che inspirò una profonda dose d’aria
pulita, una volta giunta in
prossimità del Lago Nero, dove la Piovra
Gigante stava pigramente facendo galleggiare i
suoi
tentacoli.
Quasi
sospinta da una
Forza Superiore a lei estranea, sentì il suo busto ed il suo
collo girarsi
verso il ciliegio.
Un
sospiro mesto le si
aprì sul viso.
<<
Siamo ancora
nostalgiche, eh Maggie? >>
Sapeva
chi era, e sapeva
che prima o poi avrebbe dovuto farci due chiacchiere.
Ma
ciò non vuol dire
che, l’esserselo aspettato, le impedì di alzare
gli occhi al cielo, affatto
contenta della visita.
Dannata
Preside, e le
sue iniziative del cazzo.
<<
Diana. Che piacere vederti.
>>
Quando andava a Scuola, non aveva mai sopportato Diana Zabini.
Sebbene
appartenesse
alla Casa di Corvonero, qualcosa in lei le ha sempre suggerito che,
magari, il
Cappello Parlante aveva decisamente errato allo Smistamento.
Qualcosa,
nella
bellissima e perfetta Diana Zabini, le ha sempre fatto pensare alla
parola “Serpe”.
<<
Non sei mai
stata un granchè a dire bugie. >>
Fa
un sorrisetto, non
affannandosi affatto a negare.
<<
Hai già finito
il tuo colloquio con Horace? >>
Quasi quasi, sperava che le dicesse che no, non lo aveva ancora fatto
il
colloquio con il Direttore della Casa Serpeverde e che, proprio in quel
momento
doveva urgentemente tornare dentro.
Ma,
Margareth lo sapeva,
queste cose, non andavano mai come voleva Lei.
<<
Si, non c’è
stato molto da dire. Solamente che Blaise è un ragazzo
molto…vivace…
>>
Doveva dirglielo che, una sera, lo scoprì a fumare erba in
un corridoio, mentre
Malfoy e la
Potter
si stavano lanciando Incantesimi addosso?
<<
…ma che,
fortunatamente per Lui, è anche immensamente intelligente. E
che non ha alcuna
difficoltà. >>
Su
questo, non aveva
torto.
Blaise
Zabini era
davvero un ragazzo brillante.
Restano
in silenzio per
un po’.
Fino
a che è sempre
Diana a riprendere parola.
<<
Allora…com’è
stato tornare ad Hogwarts? Nei panni di una professoressa,
poi… >>
Ancora,
si lascia andare
ad un sorriso.
<<
Fantastico ed
orrendo allo stesso tempo. Mi sono sentita immensamente vecchia quando
Harry
Potter mi ha dato del Lei, e chiamata “Professoressa”,
o quando vedo lui, sua sorella e tutti i loro amici ridere e scherzare
sotto il Ciliegio. Oppure quando
sono
costretta a punirli, quando li colgo in flagrante a combinare
qualche… >>
Pausa.
Sorriso.
<<
…Malandrinata.
È come avere di fronte a
sé James, ma essere troppo vecchi e troppo cambiati per
passare ancora del
tempo con loro. >>
<< Lo somiglianza è impressionante, su questo
non ci sono dubbi. Non ti
sei mai sbagliata? Con i loro nomi intendo. >>
Oh,
sì che l’aveva
fatto.
O,
almeno, stava per farlo.
Ma,
fortunatamente, Loro non se
n’erano accorti, presi
com’erano a lanciare palline di carta nella parte
dell’aula occupata dai
Serpeverde.
<<
A volte.
Specialmente con Harry. Ma mi sono salvata in tempo. >>
Sarebbe
stato davvero
imbarazzante se, nel bel mezzo della lezione si sarebbe messa ad urlare
“James!
Basta Incantare il libro di Bole perché sputi palline di
carta da solo! O
saranno 5 punti in meno a Grifondoro!”.
Soprattutto
considerato
il fatto che, Lei, dopo il primo giorno di Scuola in cui, non sa
nemmeno il
motivo, si era lasciata sfuggire di essere stata la ragazza del loro
papà a
sesto anno, non aveva consapevolmente mai toccato il discorso
“Malandrini” con
i due ragazzi.
E,
piccola precisazione,
non siamo stati insieme solamente al sesto
anno.
Ma
anche al settimo.
O,
almeno, fino a quando
è stato possibile.
Sebbene,
un paio di
volte, Aaron mi abbia suggerito che, magari, quattro chiacchiere sui
due
genitori che non conoscevano affatto, non avrebbe certo fatto male ai
Salvatori
del Mondo Magico.
Aaron,
per la cronaca, è
il mio ragazzo.
Ed
anche se mi sento una
ragazzina a definire l’uomo con cui condivido tutto, persino
un appartamentino
ad Hogsmeade, da circa quattro anni semplicemente “Il mio
ragazzo”, non posso
fare altrimenti.
Non
siamo ancora
sposati, anche se, ultimamente, ne stiamo parlando sempre
più spesso.
Ovviamente,
nessuno a
Scuola, ad eccezion fatta dei suoi colleghi e delle Preside, sa niente
del
fatto che, la Professoressa
di Trasfigurazione non fa uso dell’appartamento messo a sua
disposizione nel
suo Ufficio, se non nei giorni in cui le tocca pattugliare i corridoi,
perché
fa ritorno, nelle vacanze, nei week-end, ed ogni sera, nella Sua casa,
appunto,
ad Hogsmeade, dove l’attende il suo Aaron.
Non
che ci sia alcun
male, in ciò, ma preferisco che la mia vita privata
rimanga tale.
<<
Sei davvero
così restia a far sapere ai gemelli Potter che conoscevi il
loro paparino?
>> sussurra, pungete.
La
guardo, ed in Lei rivedo
la stessa ragazza antipatica che, la sera stessa in cui io e James ci
lasciammo, mi raggiunge su queste stesse sponde, per darmi della
stupida
bambina con le banane agli occhi, se davvero avevo creduto di poter
arrivare al
cuore del Cercatore Superfigo Potter.
<<
Oh, ma io non
lo conoscevo così bene come credevo, no Diana?...
>>
La
guardo intensamente,
lasciando volutamente la frase in sospeso.
<<
…Se avessi conosciuto davvero James
Potter
non ti saresti mai innamorata di Lui. Avresti capito dal suo primo
sguardo che tutto, in Lui,
apparteneva da tempo a
Lily Evans. >>
E brava la signora Zabini.
Se
la ricorda ancora.
La
frase, intendo.
La
stessa identica frase
con la quale mi diede della stupida
bambina con le banane agli occhi.
<<
Oh, bè…
>> ribatto, accennando un sorrisetto <<
…non tutti, al tempo,
potevano certo vantare di essere la migliore amica dei Malandrini.
>>
Anche lei, adesso, si lascia andare ad un ghigno.
<<
Questo, me lo
merito decisamente… >>
Ah, dimenticavo.
Un
altro motivo per cui
ho sempre pensato che Diana Zabini dovesse decisamente finire a
Serpeverde, era
per la sua completa e totale assenza della benché minima
forma d’umiltà.
<<
….Ma anche tu
hai i tuoi vanti. Ad esempio, sei stata la ragazza più
duratura di James, dopo la Evans.
Quella a cui ci ha tenuto di più.
Dopo la Evans.
Ed
anche colei che ha permesso alla Evans
di aprire quegli occhioni verdi ed offuscati dalla testardaggine, e
cadere tra
le braccia del nostro Cercatore Superfigo. >>
Wao.
Chi
non ama il secondo
posto?
Quando
ero ad Hogwarts,
solamente pensare a Lily Evans mi irritava enormemente.
Ed
anche i primi anni
che sono seguiti al diploma.
Questo,
certamente, si
accompagnava ad un forte sentimento o a strascichi di esso, che il mio
povero
cuore ha sopportato per anni, nei confronti di James Potter.
Grazie
a Dio, Godric e
Merlino poi, nella mia vita, è entrato a far parte Aaron.
Che
mi ha fatto sentire,
e che continua a farlo, la numero Uno.
Chissà
se se lo ricorda
Diana.
Infondo,
erano della
stessa Casa, e noi facevamo già il Quinto anno quando Lui si
diplomò.
Ma,
comunque, decido di
chiedere, se mi ricorderò, stasera direttamente a lui.
Seguono
lunghi attimi di
silenzio in cui, per la seconda volta in pochissimo tempo, il mio volto
si gira
di propria volontà verso il Ciliegio, che, quasi ogni
pomeriggio ospitava le
risate e le chiacchiere dei Malandrini.
E
lo fa tutt’ora, con i
loro eredi.
Stavolta,
però, anche
Diana compie il mio stesso movimento.
<<
L’avresti mai
detto? Mentre giocavano e facevano i cazzoni proprio lì,
sotto quel ciliegio?
>>
Lascio
che il sapore
amaro dei ricordi mi invadi la mente per un po’.
Poi,
chiedo:
<<
Che cosa?
>>
<<
Che sarebbero
finiti così. Morti. Tutti e quattro. Uno di loro, persino
defunto come un
sporco traditore. >>
A
questo punto, sebbene
la mia antipatia per questa donna non è affatto svanita, non
posso che essere
del tutto sincera.
<<
No, Diana.
Erano le classiche persone che ti immagini amici per sempre.
Divertenti, forti,
coraggiosi, intelligenti, potenti, amici.
No, non lo avrei mai detto. >>
<<
Dunque?
>>
<<
Dunque che? >>
<<
Dunque ti
decidi a darti una mossa? >>
<<
Dunque, non
posso nemmeno aggiustarmi i capelli? >>
<<
Dunque…no. Non
se quest’operazione richiede tre ore. Nemmeno dovessimo
andare ad incontrare
Merlino. >>
<<
Dunque,
dovresti sapere che un Malfoy deve sempre
essere presentabile. >>
<<
Dunque tra poco
te li brucio, quei capelli ossigenati se non ti dai una mossa.
>>
<<
Dunque mi sento
in dovere di sottolineare, per l’ennesima volta, che il mio
delicato colore di
capelli è quello naturale.
E mi sento
anche in dovere di chiederti…a quale pro ogni nostra frase
inizia con “Dunque”?
>>
<<
Ascoltami,
infimo figlio di papà che non sei altro, ti sto avvertendo
per l’ultima volta.
Porta le tue chiappe aristocratiche in questo cazzo di Pensatoio in
questo
istante, o giuro che la rabbia di tua zia Bellatrix alla notizia
dell’omosessualità di Voldemort, ti
sembrerà una barzelletta! >>
<<
Perché, il
Signore Oscuro era gay? >>
<<
E che cavolo ne
so io! È un’ipotesi, comunque. >>
<<
In effetti. Non
aver mai avuto una donna nella propria vita, ovviamente alimenta sempre
certi
dubbi su un uomo. >>
<< Oh, bè, magari non era gay. Erano le donne
che non se lo filavano.
>>
<<
In effetti.
Credo che il colore farinaceo del volto abbia influito parecchio.
>>
<< O magari anche la completa assenza di un naso.
>>
<<
O anche la
consapevolezza che, quel colore farinaceo, ce lo avesse anche altrove. >>
<<
Malfoy! Che
schifo! >>
<<
Quale donna
attingerebbe piacere da un pene bianchiccio e/o grigiastro?
>>
<< Draco, mi stai facendo vomitare il pranzo.
>>
<< Secondo te gli si alzava? >>
<< Sinceramente, non mi sono mai soffermata particolare
tempo sulle
prestazioni sessuali di Lord Voldemort. Spiacente, troppo presa dalla
sua
Bacchetta sguainata contro di me. >>
<< Credi sul serio che sia morto vergine? >>
<<
E tu credi
davvero che io sia talmente idiota da cascare nel tuo abile piano
“Cambiamo abilmente discorso,
così la povera
Kiki dimentica il giretto nei ricordi dell’ossigenato
più stronzo di Hogwarts”?
In quel caso, sono spiacente di deluderti. >>
<<
No, no che non
lo sei. >>
Mi lascio andare ad una risata.
In
effetti, la mia
espressione era tutto fuorché dispiaciuta.
Mi
dispiace caro mio, ti tocca.
La
frase che ho appena
pensato, mi si deve decisamente riflettere in faccia perché,
finalmente, il
biondastro si rassegna.
Non
che nutrisse grandi
speranze anche prima, eh.
Finalmente,
si decide a
trascinarsi lontano dallo specchio improvvisato che aveva Trasfigurato
da una
povera lavagna, vicino a me.
O
meglio, non vicino a
me, ma di fronte al banco sul quale ho poggiato il suo Pensatoio, non
appena il
prezioso oggetto aveva fatto irruzione nell’aula grazie al
mio riuscitissimo
Incantesimo di Appello.
Si
porta la
Bacchetta alla tempia,
chiudendo gli occhi, per poi lasciar cadere i filamenti immacolati dei
suoi
ricordi, nel liquido vorticante ed affascinante del Pensatoio, nella
stessa
identica operazione che compii io nella sua stanza, quella sera.
Operazione,
che compie
una manciata di volte, prima di riaprire gli occhi, puntare lo sguardo
su di
me, e sospirare.
<<
Sei pronta
bambolina? >>
Annuisco.
<<
Sono sempre
stata curiosa di sapere se quel neo che hai sull’inguine, ce
l’hai sempre
avuto. >>
Accenna
un sorrisetto,
mentre punta uno sguardo, adesso neutro, sulle numerose immagini che ci
confondo nel Pensatoio.
Mi
avvicino a Lui
lentamente, andando ad infilare le mie dita tra le sue.
Poggiata
normalmente
lungo il suo fianco, la sua mano mi era sembrata improvvisamente troppo
sola.
Così,
come Lui fece con
me, gli prendo la mano, mentre entrambi tuffiamo il viso nella vita di
Draco
Malfoy.
Penso
sia inutile starvi a descrivere, per l’ennesima volta, la
sensazione che prende la vita, quando ci si tuffa in un ricordo.
Sappiate
solamente che, puntuale come un’ispezione della Preside
Mcgranitt nella classi, o come la morte, quel brutto senso di brusco
rapimento
è tornato a farsi sentire.
Dopo
tutto quel vorticare di immagini intorno a me, devo sbattere
ripetutamente gli occhi per rendermi conto, più o meno, di
dove mi trovo.
Capisco
di essere stata portata a Malfoy Manor, anche se non il
castello estivo dove siamo stati noi quattro dopo Godric’s
Hollow, solamente
per logica.
Perché,
per quanto ne so, potremmo anche essere in una minacciosa
corte inglese dell’ottocento.
Oppure
in una lugubre Cattedrale.
Comunque,
spero di aver reso l’idea di
“Inquietante”.
<<
I Malfoy hanno sempre avuto questo gusto dell’allegro?
>> commento con sarcasmo, strappando un ghigno a Draco.
<<
E non hai visto le segrete… >>
Mi rifiuto di chiedergli se stava scherzando o meno.
Avrei
sinceramente paura di una risposta piena di serietà da parte
sua.
Quindi,
decido di sorvolare, e di lasciarmi guidare dalla sua
mano, verso uno dei sicuramente numerosi salotti di questo enorme
Maniero.
Lucius
Malfoy, decisamente più giovane di quanto io non
l’abbia
mai visto, è piacevolmente seduto, elegante ed arrogante
come un re, su una
poltrona di pelle di drago blu notte, di fronte al camino, con il
bastone nel
quale nasconde la Bacchetta
pigramente poggiato sul bracciolo sinistro, ed un calice colmo di
quello che mi
sembra essere Cognac dei Folletti, nella mano destra.
Con
la luce delle fiamme del caminetto accesso che illuminano il
suo volto in modo sensuale, ed al tempo stesso perverso e malvagio,
sta, con un
ghigno maligno degno di suo figlio, osservando un Elfo Domestico, e
più
precisamente Dobby, picchiarsi la testa con un candelabro.
Probabilmente
si stava punendo per qualcosa che, nella mente
contorta e malata di certi maghi, va catalogata sotto la definizione di
“Sbagliato”.
Tutto
il mio corpo si agita per andare ad aiutare il mio caro
Dobby, per togliergli quell’oggetto pesante dalle mani, e
vedere i suoi enormi
occhi farsi lucidi per la gratitudine, ma so perfettamente di essere in
un mero
ricordo.
Stringo
la mascella, dunque, ed irrigidisco tutti i muscoli.
<<
Le tue manie eroiche si fanno sentire anche nei confronti
di un Elfo Domestico, in un ricordo? >> mi prende in giro
Draco.
<<
Sai com’è… >> sillabo
<< …le vecchie
abitudini sono dure a morire. >>
E
poi, sinceramente parlando, Lucius Malfoy mi è sempre stato
sul
cazzo.
Insomma,
guardatelo!
Un
essere vivente si sta provocando dolore e Lui che fa…?
Se
la ride!
Voi
che fareste ad un uomo del genere?
Cruciatus,
o direttamente Avada Kedavra?
Finalmente,
dopo quelle che mi sono sembrate ore, con un solo
gesto della mano, quella libera dal calice pieno di Cognac dei
Folletti,
interrompe il calvario del povero Dobby, congedandolo con un semplice
“Vattene”.
Okay,
lo picchio.
Giuro
che lo picchio.
Tutte
le mie manie omicide però, muoiono all’istante,
non appena
una voce raggiunge i miei timpani.
<<
Padre… >>
Mi
volto verso l’enorme porta che, nel ricordo, abbiamo
attraversato anche io e Draco, per notare un bambino minuscolo,
piuttosto
magro, con capelli biondissimi ed occhi grigi ed incuriositi.
Non
ha un colorito molto accesso, e nemmeno quel sorriso
innocente perennemente
gioioso che
dovrebbero avere tutti i bambini a quell’età (che,
approssimativamente,
dovrebbe corrispondere ai cinque-sei anni).
Anzi,
sul visetto appuntito alberga un’espressione quasi apatica.
Ma
ciononostante, il piccolo Draco Malfoy non può che essere un
bambino immensamente bello.
<<
Draco. Non dovresti essere con Madame Lefevre a prendere
lezioni di francese? >>
La
versione in miniatura del ragazzo a cui sto stringendo la mano,
si guarda momentaneamente le scarpe, prima di avviarsi a passi incerti
verso
suo padre.
<<
Tu parli francese? >> chiedo a Draco, quello ormai
uomo, con un sopracciglio alzato.
Ghigna,
guardando se stesso da piccolo, mentre si posiziona di
fronte a Lucius Malfoy, con la luce delle fiamme che crea ombre
fiammeggianti
sulla sua piccola schiena.
<<
Oui madame.
Une de mes nombreux talents.*
>>
Rido,
cercando di non mostrare quanto il francese sciolto e
disinvolto di Draco mi affascini.
E
di quanto poco abbia capito della sua frase…
Per
evitare di saltargli addosso, mi concentro sempre su di lui,
ma in versione sei anni.
<<
E’ caduta dalla scopa questa mattina, e ha chiesto un
giorno per rimettersi. >>
La
cosa non sembra fare molto piacere a Lucius.
Beve
un altro sorso di Cognac irrigidendo la mascella e,
rivolgendosi al figlio come se fosse lui Madame Qualcosa, commenta
inacidito:
<<
Santo Merlino! Al giorno d’oggi trovare del personale
efficiente è prettamente impossibile! >>
<<
Come Dobby? >>
Malfoy
senior alza un sopracciglio, lasciando che l’irritazione
sul suo viso venga sostituita da un’espressione quasi
divertita.
<<
Immagino tu ti riferisca alla punizione di Dobby appena
avvenuta. >>
Il
piccolo Draco si volta momentaneamente a fissare il candelabro
con il quale il suo Elfo Domestico aveva da poco finito di procurarsi
dolore,
per poi tornare a rivolgere il suo sguardo verso suo padre.
Annuisce.
<<
Come mai
Dobby si stava facendo male da solo?
>>
Lucius
Malfoy guarda il figlio come guardava me ed Harry quando
affermavamo che i Mangiamorte non avrebbero mai trionfato.
Con
la tipica espressione di chi sta pensando “Povero piccolo
ingenuo”.
Ma
non c’è traccia di affetto paterno, in quello
sguardo.
<<
Lo stava facendo per mio ordine. >>
Il
piccolo Draco continua a non capire come mai un essere vivente
debba procurarsi dolore, solo perché un tizio dai capelli
bianchi e lunghi ed
un’espressione arrogante stampata sul viso gliel’ha
ordinato.
E,
Lucius, sembra accorgersene.
Sospira,
bevendo in un solo sorso quello che, del Cognac, era
avanzato nel suo calice, e lasciando che il suddetto suppellettile
ormai vuoto
fluttui verso un tavolino lì accanto.
<<
Vedi Draco, al Mondo non siamo tutti uguali. Ricordatelo,
certe persone sono immensamente meglio di altre. Gli uomini, sono
superiori
agli animali e alle creature magiche, i maghi sono superiori ai
Babbani…
>>
Pronuncia
quel termine con immenso disgusto.
<<
…ed i Purosangue sono superiori ai Mezzosangue, e a
quelle feccia che insozza il nostro Mondo dei Nati Babbani.
>>
Si
sofferma un attimo ad osservare l’espressione pensierosa sul
volto del figlio.
<<
Tu, Draco, hai la fortuna di essere, non solo un Mago,
non solo un Purosangue, ma anche un Malfoy. Questo, ti fa rientrare
nella classe
di coloro che vengono guardati con ammirazione dalla plebaglia che li
circonda,
che non vorrebbe altro che avere il tuo titolo, ed un briciolo del tuo
potere.
>>
Oh
mio Dio.
Ma
che discorsi sono?!
Da
fare ad un bambino di 5 anni poi!
<<
Quindi, io sono meglio degli altri? >> chiede
Draco, in versione mignon.
Lucius
Malfoy annuisce, con un bel ghigno stampato sul volto.
<<
Si che lo sei, Draco. La Casata dei Malfoy
è una
delle più potenti e ricche famiglie Purosangue del Mondo
Magico. Un giorno,
spetterà a te sposare una bella strega di nobile famiglia, e
far sì che il
prestigio e l’onore dei Malfoy si perpetui nel tempo.
Non
dimenticarlo Draco. >>
Digrigno i denti, e le mie dita intrecciate a quelle del mio Principe
Serpeverde si stringono spasmodicamente per la rabbia.
Draco
se ne accorge, ma non dice niente.
Nel
frattempo, ecco che i mobili, il rosso acceso del fuoco del
camino, la stanza, pavimento e soffitto iniziano a confondersi, mentre
tutto
intorno a noi sfuma, sino a che ogni più piccolo contorno di
ogni più piccolo
oggetto si unisce con l’altro.
Il
ricordo cambia.
Improvvisamente,
torna tutto alla normalità, e mi rendo conto di
trovarmi ancora a Malfoy Manor, solamente dallo stemma della famiglia,
enorme
ed imperioso come quello di una famiglia reale, che scintilla
lussureggiante
incoronando un altro camino, ma decisamente più grande e
sontuoso di quello
dinanzi al quale il piccolo Draco ha ricevuto i primi insegnamenti
razzisti,
che ogni Serpeverde dovrebbe impartire.
Dicevo,
riconosco il Maniero a malapena, data la ricchezza e la
pomposità degli addobbi, che rendono questa casa enorme
sempre più simile ad un
Castello reale.
Siamo
in una sala enorme, delle stesse grandezze della Sala
Grande, se non ancora più vasta, addobbata a festa, con
candelabri d’ora, fiori
e decorazione sparsi ovunque.
Tavolate
imbandite ad arte, statue di ghiaccio, una musica dolce e
leggera in sottofondo, ed un chiacchiericcio aristocratico diffuso.
Sinceramente
parlando, mi sembra davvero una gran rottura di
palle.
<<
Benvenuto al Ballo del Debutto. >> mi sussurra
Malfoy in un orecchio, notando il mio sguardo spalancato, dedito a
cogliere
quanti più dettagli possibili.
<<
Ballo del Debutto? >>
O.c.
Questo
termine mi ricorda molto il telefilm Babbano “The
O.c.”.
Ah!
Che
bei ricordi!
<<
Quando un mago dell’alta società arriva a compiere
11
anni, età in cui riceve la sua prima Bacchetta, e la sua
prima lettera
d’ammissione in una vera e propria Scuola di Magia, ecco che
i genitori gli
propinano questa palla di festa, per presentarlo ufficialmente in
società.
>>
Alla
sua spiegazione, i miei occhi ritornano a scorrere per la Sala
sempre più velocemente,
alla ricerca di un appuntito volto latteo, incorniciato da biondi
capelli e
occhi in tempesta.
Lo
trovo, dopo un po’ di tempo, devo ammetterlo, in un angolo in
fondo all’immenso salone.
L’undicenne
Draco se ne sta in disparte da quella che dovrebbe
essere la sua festa mangiando
qualcosa che, una povera plebea come me, semper fidelis a patatine e
hot dog,
non riesce decisamente a classificare.
Sia
io, sia la sua trasposizione ormai maggiorenne, ci
avviciniamo.
Ma
non siamo gli unici ad avere quest’idea.
Anche
una ragazzina, dai lunghi capelli dello stesso colore dei
Malfoy, solo meno chiari, e dei bellissimi quanto freddi occhi verde
inverno,
si avvicina al rampollo della Casata di Lucius.
<<
Ciao. >> lo saluta.
Draco
le fa un’analisi completa, dall’attaccatura dei
capelli, al
voluminoso vestito bianco angeli del paradiso, al capellino coordinato
con un
fiocco verde, alle tenere ballerine dello stesso colore.
Dal
suo vestiario pregiato, dal suo aspetto curato, e dalla sua
semplice presenza in una tale festa, la piccola peste di undici anni
deve
finalmente decidere che, la ragazzina, è degna di parlare ad
un Malfoy.
<<
Ciao. >>
<<
Tu saresti Draco, vero? >>
Non
si spreca in molte parole, il futuro Principe delle Serpi.
Annuisce
e basta.
<<
Piacere. Io sono Daphne. Daphne Greengrass. >>
Finalmente,
l’apatia e il disinteresse palese dallo sguardo di
Draco, svaniscono del tutto.
Ritorna
a guardare la ragazzina con rinnovato interesse.
Per
un bel po’, non dice assolutamente nulla.
Poi,
commenta:
<<
Almeno, sei bella. >>
Sinceramente,
non capisco poi molto da dove sia uscito questo
complimento.
Dalla
bocca di Malfoy, poi.
Alzo
lo sguardo, ad incontrare quello del Draco diciassettenne,
che ghigna in risposta alla mia espressione poco contenta.
Per
fare un complimento a me ha impiegato otto anni…alla
Greengrass nemmeno cinque minuti?!
<<
Prima, ho dimenticato di aggiungere che, è proprio in queste
feste che si iniziano a stringere i primi accordi matrimoniali. Mio
padre
pensava che i Greengrass fossero un ottimo partito. Così,
alla festa di debutto
di Daphne, mi aveva gentilmente suggerito di vagliare Daphne o sua
sorella Astoria come ipotesi di matrimonio. La prima volta che vidi la Principessa
delle
Serpi, notai che, almeno, anche se non l’avessi amata, come
minimo sarebbe
stata una bellissima moglie. >>
Resto
ammutolita per un bel po’, cullata dal silenzio che coglie
anche i due bambini, quasi promessi.
Sapevo
che i Purosangue aveva una vera e propria fissazione per i
matrimoni tra famiglie ricche, e dal sangue blu, ma non credevo che
questi veri
e proprio patti avvenissero già a quella tenera
età.
Un
matrimonio, dovrebbe essere costruito su una profonda
conoscenza l’uno dell’altro, sull’amore,
sulla fiducia e sul rispetto
reciproco.
Non
sui soldi, sulla purezza del sangue, e sui cognomi.
Che
schifo.
Dopo
l’accensione del mio lato ribelle e lottatore delle
ingiustizie, però, il cuore mi si stringe in una morsa
mortale, ad un pensiero.
Un
pensiero tragico.
<<
T-tu...non...sei ancora promesso a Daphne, vero? >>
Resta
in silenzio per un bel po’, prima di rispondermi.
Silenzio,
ed attesa, che mi logorano e mi stanno letteralmente
dilaniando lo stomaco.
E
uccidendo.
<<
Daphne adesso sta con Blaise, che, dal punto di vista dei
suoi genitori, resta comunque un buon partito. Quindi, no. Non sono
più
promesso a Lei. >>
Tiro
un forte sospiro di sollievo, talmente profondo da essere
decisamente fuoriluogo.
Draco
ride, come sempre divertito dalla mai gelosia.
Motivo
in più per moderarla, almeno dinanzi a Lui.
È
già un borioso, egocentrico narcisista di suo, se poi mi ci
metto anche io che, in qualità di Grifondoro dovrei
insultarlo ogni minuto
della sua esistenza, la cosa potrebbe seriamente degenerare.
Dopo
un po’, la mia attenzione torna a focalizzarsi sul borioso,
egocentrico narcissa all’età di undici anni, e la
maggiore delle
sorelle-ho-i-capelli-color-grano sua coetanea.
Restano
in silenzio per un’altra manciata di minuti, ad indicare
che, la poca passione dei Serpeverde per il dialogo è
decisamente innata, fino
a che non è di nuovo Daphne a parlare.
<<
Ovviamente, andremo entrambi ad Hogwarts. >>
constata.
Come
se l’ammissione ad una delle più prestigiose
Scuole di Magia
e Stregoneria dei dintorni fosse una banale ovvietà per
gente come loro.
Di
nuovo, il piccolo Draco annuisce.
<<
Io, sarò un Serpeverde. >> dichiara il
biondastro.
Stranamente,
la
Greengrass ride.
Strano
come così poca allegria possa ritrovarvi nella risata di
una bambina di undici anni.
<<
Lo sarò anche io. >> dichiara, senza il minimo
tentennamento.
Posso
capirli.
Credere
che il proprio destino è stato tracciato ancora prima che
lo si possa solo lontanamente immaginare, è davvero orrendo.
Ho
detto “credere”, però.
Perché,
come mi ha insegnato Silente, siamo noi a decidere della
nostra vita.
Passano
ancora del tempo in silenzio, in cui valuto attentamente,
nella mia testa, vitali questioni di vita o di morte, come la data
della
prossima depilazione, il colore del mio prossimo smalto, e del prossimo
piano
machiavellico da inventare con Harry e Ron per convincere Hermione a
farci
copiare il tema di Pozioni.
Finalmente,
è ancora Daphne ad usare quella cara e piccola lingua
per articolare una frase.
<<
Draco? >>
<<
Mh? >>
<<
E se ce ne andassimo? >>
Il biondastro si volta a guardarla, ora con il suo fantastico ghigno,
che
diventerà un emblema del grande Draco Malfoy, stampato sul
volto.
Fa
velocemente scorrere lo sguardo su quella che dovrebbe essere la Sua
festa ma che, in realtà, è
un ricevimento per sfoggiare la maestosità di Malfoy Manor,
e per aumentare il
prestigio della famiglia.
Non
risponde niente, a Daphne, ma le porge il braccio, da vero
gentiluomo, ed insieme, i due ragazzini, si allontanano dalla noiosa
festa.
Sto
per seguirli, per accertarmi che niente sia successo tra loro
due quella sera, ma il ricordo inizia a cambiare, e non ho nessuna
intenzione
di palesare la mia gelosia con Draco un’altra volta, volgendo
la domanda a Lui.
Preferisco
restare con il dubbio.
Quando
tutti i contorni del prossimo ricordo si sono fatti nitidi,
fermi e definiti, riconosco molto facilmente il luogo in cui, stavolta,
la sua
mente bacata ci ha condotti.
King’s
Cross.
<<
Uuuh! Ma quelli siamo io ed Harry! >> esclamo, con
una vocina idiota, facendolo ridere.
In
effetti, da lontano, smarriti e minuscoli, ci siamo proprio io
e mio fratello, mentre ci guardiamo intorno confusi.
Ma,
questo, non è più il ricordo del mio primo giorno
di Scuola,
ma quello di Malfoy.
Ed
infatti, quando smette di ridere, mi trascina dentro
l’Espresso
per Hogwarts, fino ad uno scompartimento verso il fondo del treno.
Entriamo,
e troviamo nuovamente Lui undicenne, in compagnia di
quei gorilla imbecilli di Tiger e Goyle intraprendere una sorta di
lotta tra di
loro, mentre Daphne Greengrass li guarda con ribrezzo.
Chiama
Draco, tirandolo per la preziosa camicia che indossa,
sussurrandogli all’orecchio:
<<
Giurami che se questi due idioti non finiscono a
Serpeverde, li scaricherai in modo brutale e veloce. >>
Malfoy,
sia quello in versione piccola, che quello in versione più
adulta, ghigna.
<<
I loro genitori sono amici di mio padre. Credimi, sono
davvero senza cervello, ma saranno dei Serpeverde assicurati. E poi ci
serve qualche
tirapiedi inetto a cui impartire ordini senza alcun remore…
>>
L’ultima
frase sembra rassicurare Daphne in modo particolare,
tanto che, dopo un po’, si concede anche una risata.
Risata
che, però, viene interrotta dalla porta dello
scompartimento che viene aperto.
L’espressione
di divertimento sul viso di Draco e Daphne vanno a
farsi un giro, sostituite da una decisamente più altezzosa e
diffidente, e
persino quei due cretini di Tiger e Goyle smettono di
“giocare alla lotta”.
Un
ragazzo piuttosto mingherlino, dai capelli neri e degli
altrettanto superbi occhi blu scuro, entra nel vagone del treno, senza
nemmeno
chiedere il permesso.
Semplicemente,
fa scorrere il suo sguardo su ognuno dei presenti,
alza le spalle, e sillaba:
<<
Tutti gli altri sono occupati. >>
La
Greengrass
alza un sopracciglio.
<<
A meno che tu non sia cieco…Dovrai esserti accorto che lo
è anche questo. >>
Ma
il ragazzino non si fa certo intimidire.
Anzi,
ghigna.
E
BAM!
Ecco
che scoccò l’amore tra i presenti!
<<
Mi correggo. Sono occupati da persone troppo inette con
cui mischiarmi, secondo le liste di Maghi inglesi compilatami da mia
madre. >>
Ma
la cosa non riesce ancora a convincere, né Draco,
né Daphne.
Tiger
e Goyle… bè, sono i soliti scimmioni, che
guardano i due
biondi in attesa di un qualche ordine di pestaggio.
E,
il nuovo arrivato, ancora sorride.
<<
Ehi,bionda, ti ho fatto un complimento. Puoi anche
togliere quell’espressione inacidita dal tuo bel viso.
>>
A
quel punto, credo davvero di intravedere un accenno di rossore
imporporare le guance della bella Principessa delle Serpi.
Draco
si alza, probabilmente deciso a dare un’occasione allo
sfacciato in questione, e gli porge la mano.
<<
Io sono Malfoy. Draco Malfoy… >>
Quanta
enfasi in un cognome…
<<
…E lei è Dap.. >>
<<
Sono Daphne Greengrass. >> sillaba la ragazza,
probabilmente poco contenta del fatto che un altro debba presentarla.
Il
ragazzo stringe la mano a Draco, dopo aver lanciato un’ultima
occhiata alla ragazza.
<<
Piacere. Blaise Zabini. >>
<<
Il tuo, è un cognome che non conosco…
>>
Uguale:
Identificati.
Purosangue, Mezzosangue o Nato Babbano?
<<
I primi anni di Hogwarts andavi seriamente in giro a
chiedere a tutti i tuoi nuovi amichetti il loro gruppo sanguigno?
>>
domando al Draco del presente, quello che mi tiene per mano.
Ride,
ma non mi risponde.
Evidentemente,
la sua risposta non mi farebbe affatto piacere.
Il
che mi fa intendere di avere perfettamente ragione.
<<
Comprensibile. Ma, se chiedi alla Comunità Magica
Italiana, sono forniti di un’intera Enciclopedia sulla mia
famiglia di maghi. >>
Chiarita
la questione del sangue, in modo decisamente implicito e
ben congegnato, Daphne e Draco devono decidere che il nuovo arrivato
è degno di
una possibilità, perché si scambiamo uno sguardo
complice, mentre il biondo
ritorna elegantemente a sedersi, seguito da Blaise.
Tanta
diffidenza, per quello che sarebbe diventato il migliore
amico di uno, ed il ragazzo dell’altra.
<<
E voi due chi siete? >>
Oh,
già.
Mi
ero dimenticata persino io.
Tiger
e Goyle tornano improvvisamente nell’attenzione dei
presenti, mentre Daphne provvede a presentarli in modo molto
disinteressato.
Ma
non assisto a tutta la scena, perché il ricordo inizia a
cambiare, e mi ritrovo catapultata in Sala Grande.
Draco
ha ancora 11 anni, e, a giudicare da come la Mcgranitt
si affretti a
portare via lo Sgabello con il famoso Cappello Parlante, credo proprio
che sia
appena terminato lo Smistamento che ci vide protagonisti.
Uno
sguardo mi cade al tavolo Grifondoro, dove io ed Harry ci
guardiamo intorno a disagio, come delle barche in un bosco, messi i
imbarazzo
dai mille paia d’occhi che si stavano fissando.
Ma
poi, torno a rivolgere l’attenzione al piccolo Draco che, al
contrario mio e di mio fratello, sembra perfettamente a suo agio
circondato dai
Serpeverde, e da tutto questo Potere Magico.
Anzi,
lo vedo già ghignare con aria di superiorità
verso il Tavolo
Grifondoro.
Poi,
una voce lo distrae.
<<
Draco… Quelli sono davvero i Gemelli Potter?!
>>
Questa
me la segno.
Stupore
ed ammirazione nella futura Principessa delle Serpi, nel pronunciare
i nostri nomi.
Wao.
Mostro
la mia vanità in un grande sorriso sornione, al quale Draco
“adulto” risponde scuotendo la testa divertito.
<<
Si che sono loro, Daphne. Solamente loro potevano
scatenare ammirazione e devozione nella gente, semplicemente indossando
uno
stupido Cappello. >>
Grazie.
Grazie
mille.
Il
sarcasmo ed il disprezzo nella Sua voce mi riempie di
felicità.
<<
Pronti a vedere tutta la Scuola che stende
tappeti
rossi al loro passaggio? >>
Un’altra
voce si inserisce nel discorso dei due biondi ossigenati.
Entrambi
si voltano verso la fonte dell’acido commento, per
incontrare uno sguardo tagliente, una faccia da Carlino, ed un nero
caschetto
di capelli perfetti.
<<
Pansy Parkinson. >> si presenta.
Draco
e Daphne le rispondo con un cenno del capo.
E
la prima a rompere il silenzio è proprio la bionda.
<<
Stare a guardare come degli impacciati ragazzini superano
per fama dei nobili Purosangue come noi, va contro tutto quello che ci
hanno
insegnato in questi anni, o sbaglio? >>
Avete
presente l’ammirazione che c’era prima nella voce
di Daphne?
Ecco.
Adesso,
non ce n’è la minia traccia.
Sostituita
dall’alterigia che le è sempre stata ficcata in
testa.
La
domanda, comunque, era implicitamente rivolta a Draco.
Ma
è Pansy a rispondere, chiarendo in poche parole ai due
interlocutori la sua appartenenza ad una nobile Casata.
Nel
caso non se ne fossero già accorti dal cognome accuratamente
sottolineato in precedenza.
<<
Non sbagli. Personalmente, non resterò impalata,
guardando che ciò accada. >>
Il
piccolo Malfoy, istintivamente porta lo sguardo al tavolo di
Grifondoro, precisamente dove siamo seduti io ed Harry, che con uno
sguardo
pieno di stupore stavamo parlando per la prima volta con un Fantasma,
Nick-Quasi-Senza-Testa.
Probabilmente,
in quel momento, mio fratello si sentì osservato,
perché alzò anche lui istintivamente lo sguardo.
Ed
Hogwarts, signori e signore, assistette al primo scambio di
occhiatacce ostili tra Draco Malfoy ed Harry Potter.
Il
primo, di una lunga serie, aggiungerei.
<<
Nemmeno io, Parkinson. Nemmeno io. >> sussurra il
biondastro.
Dopo
questa frase ad effetto, il ricordo cambia di nuovo
ambientazione.
Nei
pochi istanti che precedono la formazione di un nuovo pezzo di
memoria, mi volto verso il Draco del presente, con espressione
inacidita.
<<
Santo Godric, nemmeno ci conoscevate, e già ci odiavate?!
Che cosa aveva la Parkinson
contro di noi?! >>
Alza
le spalle, portandomi una mano sulla guancia, dove mi lascia
una leggera carezza, simile ad un buffetto.
<<
Avevate delle facce antipatiche. >>
Gli
scocco un’altra occhiata infastidita, decidendo di lasciar
perdere, e di concentrarmi sugli spezzoni della sua vita passata.
Siamo
fuori dalla sua stanza, il famoso numero 7.
E,
a giudicare dall’incisione posta sopra la porta, ci troviamo
al
secondo anno.
Seguendo
Draco, entriamo, trovando il Suo ricordo, e quello di
Blaise e Theo in stanza, pigramente seduti il primo sul letto, il
secondo
altrettanto, e il terzo sulla sedia, mentre faceva pigramente scorrere
gli
occhi su un libro.
Strano.
Non
mi ha mostrato il primo incontro con Theo…
Siamo
nel pieno di una conversazione.
<<
Vorrei davvero sapere chi diavolo sia questo fantomatico
Erede Serpeverde. E chi è quel gran pezzo
d’imbecille che ha messo in giro la
voce che siano i Potter. >> sta dicendo Blaise.
<<
Secondo me, il suddetto imbecille è un Tassorosso. Solo
uno di quella Casa di falliti poteva essere talmente stupido da non
notare il
considerevole fatto che, i Potter, sono finiti a Grifondoro….
>>
Zabini ride, ed anche io con Lui.
In
effetti, non ha poi tutti i torti.
<<
… Fatto sta… >> continua Draco
<< …che i miei
sono sollevati per il fatto che, finalmente, qualcuno si è
deciso a ritentare
una pulizia di questa Scuola. >>
Si
riferisce al fatto che, come gli ha detto suo padre, cinquanta
anni prima la
Camera
dei Segreti venne nuovamente aperta.
Che
schifo.
Come
fa la gente a pensarle semplicemente queste cose?
E
poi, ci credo che il padre era contento del terrore che il
Basilisco stava seminando a Scuola…
Ne
fu la causa il fottuto bastardo.
<<
Mia madre… >> ribatte Blaise <<
…non si è
pronunciata. Ma non scalpita impaurita come altre madri.
D’altronde, noi siamo
al sicuro. >>
Il dodicenne Draco sta per intervenire nuovamente, ma viene interrotto
da una
risatina piena di sarcasmo, a stento trattenuta.
L’attenzione
dei due Serpeverde si focalizza sul terzo padrone
della stanza numero 7.
Theodore
Nott.
<<
Ne siete davvero sicuri? >>
Pronuncia
la frase senza nemmeno alzare lo sguardo dal libro,
dunque non si accorge delle occhiate piene di curiosità che
si scambiano Blaise
e Draco.
<<
Cosa vuoi dire? >> gli chiede il moro.
Un
ghigno si apre sul volto di Nott, che continua a non alzare la
testa.
<<
Siete davvero convinti che quella… Cosa…
che vive nella Camera dei Segreti, sia in grado di uccidere solo i Sanguesporco? >>
Altre
occhiate curiose.
<<
Non è per quello che Salazar Serpeverde la creò?
>>
La
domanda retorica l’ha appena posta Draco.
<<
Certo.. >> riprende Nott << … Ma
il fatto che
abbia il compito di uccidere i
Sanguesporco, non gli impedisce di uccidere qualsiasi altro essere
umano.
Andiamo, credete davvero che se si imbatte in qualche studente in giro
di
notte, gli stia a chiedere le genealogie? >>
<<
Bè… >> risponde Blaise
<< … finora ha
attaccato solamente Sanguesporco. Anche se non sono morti.
>>
<<
Avere una creatura omicida che gironzola per la nostra
Scuola non è un fattore positivo per nessuno di
noi… >> pronuncia Theo,
alzandosi.
<<
…Purosangue o Mezzosangue che sia. >>
E,
con questa frase, il piccolo Nott posa il libro sulla scrivania
a lui più vicina, ed esce in solitudine dalla loro camera.
Lasciando
Draco e Blaise piuttosto interdetti.
E,
sinceramente, anche me.
Malfoy
non l’ha mai ammesso ad alta voce, ma per Lui Blaise e Theo
sono come dei fratelli.
E,
questo forte legame che li unisce, ad un occhio attento, quale
ha imparato ad essere il mio, non è sfuggito.
Stesso
forte legame, di cui, in questo pezzo di ricordo, non ho
riscontrato la benché minima traccia.
Almeno,
per quanto riguarda Theo.
Eppure,
da che mi ricordo, Nott ha sempre condiviso le giornate
con Malfoy, Zabini, Bole e compagnia bella.
Proprio
mentre manifesto la mia perplessità all’attuale
Draco
Malfoy, i colori e le forme della Stanza numero 7 del Dormitorio
Maschile
Serpeverde iniziano a confondersi tra loro, mentre per
l’ennesima volta il
ricordo sta cambiando.
Quando
tutto questo vorticare disordinato si ferma, così
improvvisamente com’è iniziato, riconosco il posto
quasi subito.
Siamo
nella Residenza Estiva dei Malfoy.
Però,
a differenza di quando ci siamo andati io, Draco, Harry ed
Hermione, si capisce fin da subito quanto la Casa
sia abitata.
Magari
dalle fontane in funzione, con gli zampilli d’acqua che
creano forme sempre diverse, dagli strani fiori, colorati e vivi che
abbelliscono il giardino, dalla luce sinistra che illumina il prato
dalle
finestre.
Si,
avete capito bene.
Siamo
nel giardino di Malfoy Summer Manor.
Qualche
secondo affinchè i nostri occhi si abituino nuovamente
alla fermezza dell’ambiente intorno a noi, e finalmente Draco
si degna di spiegarmi
il comportamento di Theo.
<<
I primi anni, io e Theo non eravamo esattamente… amici. >>
Alzo un sopracciglio, mentre, su sua indicazione, iniziamo ad
incamminarci nei
pressi di un’enorme quercia dove, effettivamente, noto una
sagoma solitaria.
<<
Ma che dici?! Io mi ricordo di avervi sempre visto
insieme, a fare i Padroni del Mondo per i corridoi. Fin dal primo anno.
>>
Si lascia scappare un ghigno.
<<
Bè, se è per questo anche Lucian Bole, Flitt o la Davis
passavano, e passano,
del tempo in mia compagnia. Ma non sono mica miei amici. Con Theo era
la stessa
cosa. >>
E
la povera Kiki, è sempre più perplessa..
<<
Avanti, non vorrai dirmi che Nott faceva parte della
schiera dei tuoi leccaculo, che obbedivano ad ogni tuo ordine, e che
stendevano
tappeti rossi al tuo cammino! >>
<<
No, certo che no. Come ti ho detto, passavamo del tempo
insieme, infastidivamo e duellavamo con voi Grifondoro, ma non eravamo
amici.
Theo era un tipo che, ciononostante, spesso preferiva starsene per
conto suo,
taciturno, quando non si trattava di schernire qualcuno, ed abbastanza
misterioso. Non parlava mai dei fatti suoi, o cose del genere.
>>
Oh,
questa si che è bella.
Mi
esibisco in uno sorriso sarcastico.
<<
Oh certo. Chiacchierare e confidarsi. Esattamente ciò che
voi Serpeverde amate fare. Era davvero diverso
da voi. >>
Lui
ride, per l’immensa dose di sarcasmo inserita nella mia
frase,
cogliendo l’ironia.
<<
Hai ragione. Di certo al primo anno Blaise non veniva da
me a piangere perché gli mancava la mammina, o
l’Italia ma, per esempio, sapevo
che non aveva mai conosciuto il padre. E che questo, è
sempre stato motivo di
scontro con sua madre. E lui sapeva dei miei complicati rapporti con
mio padre.
Di Theo, invece, sapevamo solo il cognome. Scoprii che suo padre era un
Mangiamorte,
esattamente come il mio, solo questa sera. >>
E,
con questa frase, indica la sagoma che intravedevo prima e che,
adesso, ha preso i nitidi contorni di un Draco, più piccolo
di quello attuale
solamente di qualche anno.
<<
Siamo nell’estate tra il Quarto ed il Quinto anno…
>> mi spiega.
Tutti
e due inquadriamo immediatamente il periodo.
Voldemort.
Era
da poco risorto Voldemort.
Il
quasi quindicenne Serpeverde se ne sta poggiato contro la
quercia, a fissare, senza davvero vederla davvero, la fontana davanti a
se, i
cui flussi d’acqua cristallina avevano appena preso la forma
dello Stemma dei
Malfoy.
Quando,
un rumore di passi lo fa voltare di scatto.
Impossibile
non notare come le dita gli si sono istintivamente
strette intorno alla Bacchetta.
Ma
è solo un falso allarme.
<<
Nott… >> esclama sorpreso <<
…Che ci fai qui?
>>
Theodore
lo raggiunge, senza ricambiare il saluto.
Semplicemente,
appoggia anche lui la schiena contro la quercia, e
gli offre una sigaretta.
Draco
si volta verso l’enorme portone del Maniero.
Ma
Theo lo precede.
<<
Tranquillo, tuo padre è impegnato con il mio a parlare
di… “affari”. Non verranno mai in
giardino. >>
Draco
alza le spalle, e prende una sigaretta dal pacchetto che
Nott gli porge.
Entrambi
le accendono con le rispettive Bacchette, e restando in
silenzio.
Dopo
un po’, è il biondo a spezzarlo.
<<
Non sapevo che mio padre e il tuo fossero in affari.
>>
Theo
non risponde subito, limitandosi semplicemente, all’inizio, a
sorridere tra se e se con profonda amarezza.
Ma
poi, una frase sussurrata tra le labbra, arriva ai timpani di
Draco.
<<
Adesso che il Signore Oscuro è tornato, immagino che lo
siano. >>
Spalanca gli occhi, Malfoy, e per poco non gli cade la sigaretta.
Ma,
come si conviene ad un nobile Serpeverde come Lui, tiene a freno
il suo stupore, sopprimendolo in un tiro particolarmente lungo alla
sigaretta.
<<
Dunque, nemmeno tu credi alla Gazzetta del Profeta…
>>
Maledetto.
Maledetto
giornale.
Cosa
non ci ha fatto passare, a me e ad Harry, durante il Quinto
Anno.
Lui,
e i suoi articoli diffamatori, per quanto ci riguarda, e
rassicuranti sulla falsità del ritorno di Voldemort.
<<
Per il figlio di un Mangiamorte, è un po’
difficile
credere a quell’insulso giornaletto. Dovresti saperlo meglio
di me, Malfoy.
>>
A quel punto, credo davvero che Draco decida di smettere di far finta
di nulla.
E
mette fine alla farsa “No, ma che dici? Mio padre non ha mica
il
Marchio Nero!”.
Fa
un tiro, alla sigaretta, ed espira il fumo sbuffando
contemporaneamente.
<<
Iniziano degli anni difficili. Come minimo, Caramell ci
sta dando una mano a tutti quanti, nell’infamare i Potter.
Almeno, a Scuola
potremo tornarci. >>
Theo
alza un sopracciglio, girandosi a guardare Draco.
<<
Ci sta
dando una mano…? Dunque, parli dei Mangiamorte
già con un “Noi”?
Fedele… >>
Malfoy
si esibisce in una risata sprezzante.
<<
Non si tratta di fedeltà. Ma di realismo. Quanto tempo
vuoi che trascorri, prima di essere costretti a seguire le orme dei
nostri
genitori? >>
Alza
le spalle, Nott, continuando a fumare pensieroso per un po’.
Poi,
si decide a rispondere.
<<
Non credo che il Signore Oscuro sia così disperato da
aver bisogno di due quindicenni tra le sue fila. Magari, tra qualche
anno.
Sicuramente, dovremo prima prendere i M.A.G.O…
>>
La
mancanza di risposta da parte di Draco, implica il suo essere
d’accordo alle parole di Theo.
Che,
però, non sembra aver terminato la sua arringa.
<<
…Ma questo, significa che il Signore Oscuro
salirà al
potere, e ci resterà.
>>
Malfoy alza lo sguardo, espirando il fumo verso l’alto, e
fissando il proprio
sguardo su Nott.
<<
Non ne sei molto convinto. Non credi che il suo Dominio
duri a lungo. >>
Non
è una domanda.
Alza
le spalle, Theo.
<<
Mio padre mi ha detto che, quello al Torneo Tremaghi, non
è stato il primo tentativo che ha dovuto fare il Signore
Oscuro per tornare in
vita. >>
Tira.
<<
Lo so… >> conferma Malfoy <<
…Pietra
Filosofale, e Camera dei Segreti. I Potter per poco non ci lasciavano
la pelle.
>>
Theo,
si esibisce in un ghigno.
<<
Ma l’hanno sempre scampata. Mentre i pieni
dell’Oscuro
Signore fallivano miseramente. E quanti anni avevano? Undici. O dodici.
>>
Quando
il filtro arancione lascia le labbra perfette di Draco
Malfoy, palesa la sua confusione al suo compagno di Casa.
<<
Cosa vorresti dire? >>
Anche
questa volta, Theo non risponde subito.
Si
prende un po’ di tempo per riordinare le idee,e per fumare in
silenzio.
Malfoy,
dal canto suo, fa lo stesso.
Fino
a che Nott non decide che non ha più voglia di fumare, e
getta la sigaretta, sebbene non del tutto consumata, e riprende a
parlare.
<<
Ho origliato una discussione tra tuo padre, e il mio,
prima di venire a cercarti in giardino. Parlavano della fuga dei
Potter, dal
Cimitero, e di un certo Incantesimo.. il Prior Incantatio…
formatosi tra le
Bacchette dei Potter, e quella del Signore Oscuro. >>
Si
blocca.
<<
Continuo a non capire. >>
Anche
Draco getta la sigaretta nell’erba, facendo Evanescere la
sua cicca, e quella di Nott.
Sto
per stupirmi del fatto che entrambi abbiano usato la Magia
fuori dalla Scuola,
sia per accendere le sigarette, sia per farse svanire.
Ma
poi, mi ricordo di come Silente mi fece notare che il Ministero
è semplicemente in grado di intercettare i luoghi
in cui una Magia viene compiuta, non da quale mago
o strega.
In
un concentrato di Magia e Potere come Malfoy Manor, certamente
Draco poteva permettersi di usare la Bacchetta
a suo piacimento.
Nessuno
al Ministero avrebbe sospettato nulla.
Esattamente
come nel caso mio e di Harry, a Privet Drive.
E
questo, era sarcasmo.
<<
Gli sono sfuggiti di nuovo, capisci? I Potter stavano
duellando con il Signore Oscuro in persona, e sono riusciti comunque a
scappare. L’hanno affrontato e vinto, quando erano solamente
dei mocciosi di
undici, o dodici anni. E, al Torneo Tremaghi, sono fuggiti.
In più, si
vocifera che abbiamo dalla loro una certa Organizzazione Segreta. Non
resteranno di certo con le mani in mano, mentre i Mangiamorte seminano
distruzione e morte. >>
<<
Per non parlare dell’appoggio di Silente…
>>
sussurra Draco.
A
queste parole, Nott annuisce.
<<
Già. Gli hanno dato del filo da torcere, a Tu-Sai-Chi,
quei due ragazzini, fino ad adesso. Non vedo perché le cose
debbano cambiare
proprio adesso. >>
Ed
ecco, che Malfoy tira fuori quello
sguardo.
Quello
di quando sta analizzando persino l’anima di una persona,
quello che smaschera qualunque tua bugia.
Quello
che usa, quando non capisce qualcosa che, invece, vorrebbe
comprendere.
<<
Sembra quasi che tu ti stia augurando una vittoria dei
Potter sul Signore Oscuro, e sui Mangiamorte. >>
Alza
lo sguardo verso il cielo privo di stelle, per poi puntarlo
nuovamente sull’erba.
<<
Diciamo che ho le mie ragioni, perché il Marchio Nero, e
tutto ciò che rappresenta, non mi vadano molto a genio.
Anche se il benessere
del mio stile di vita, e la mia reputazione dinanzi
all’intero Mondo Magico,
necessitano una vittoria dei Mangiamorte. >>
Piombano
nel silenzio.
Così,
ne approfitto per porgere delle domande al Draco che mi sta
ancora stringendo la mano.
<<
Vi ha mai detto perché era contro quel Mondo in cui suo
padre sguazzava felicemente? >>
Annuisce.
<<
Si, al Quinto Anno. >>
Ma
non aggiunge altro.
Capisco
che lo fa per rispettare la privacy del suo, da quel
momento, amico, dunque non chiedo
altro.
Piuttosto,
torno a concentrarmi sui due quindicenni che, ancora
con la schiena appoggiata alla quercia, sembrano ognuno in un suo mondo
a
parte.
Il
primo a tornare sulla Terra, però, è Draco.
<<
Ti va ti fare due tiri di Pluffa? >>
Nott
lo guarda, e all’inizio sembra davvero che stia per
rifiutare.
Ma
poi, annuisce.
<<
Sappi che userò la tua Nimbus 2001. Non tentare di
rifilarmi una vecchia Tornado. >>
Ma,
all’idea, Malfoy se la ride.
<<
Secondo te abbiamo una Tornado a
Malfoy Manor? Ho due o tre Nimbus di riserva, caro mio.
>>
Ed
è con l’eco delle loro risate, che il ricordo
inizia a cambiare
nuovamente.
<<
Due o Tre Nimbus di riserva?! … >> esclamo,
interdetta << …Ma si può sapere
quanti cazzo di soldi avete, voi Malfoy?
>>
Come
ha fatto poco fa il suo ricordo quindicenne, l’attuale
biondastro quasi diciottenne, si esibisce in una risata, amara e
divertita allo
stesso mondo.
<<
Prima, erano davvero tanti. Più di quanti tu possa
immaginare. Adesso… bè, dovrei decisamente
trovarmi un lavoro, una volta uscito
da Hogwarts. >>
Stavolta,
è il mio turno di ridere.
Quando
il mio divertimento si placa, mi accorgo di essere
nuovamente nella stanza numero 7 del Dormitorio Maschile Serpeverde, e,
gettando un’occhiata al Calendario Magico posto sulla parete
di Blaise, mi
rendo conto di sta assistendo ad un ricordo risalente al Quinto Anno.
Precisamente,
visto come sono indaffarati Draco, Theo e Blaise a
fare i bagagli, questo, è l’ultimo giorno di
Scuola.
Nott
lancia una copia della Gazzetta del Profeta nel cestino, con
aria irritata.
Dandovi
un’occhiata veloce, posso notare come, in copertina,
spiccasse il volto mio e di mio fratello, ed una scritta a caratteri
cubitali
“I Prescelti?”.
<<
Quante stronzate! Nel numero scorso non facevano altro
che deridere i Potter e le loro storiella appassionanti sul Signore
Oscuro, e
adesso? Fate largo ai nuovi Messia, ai Salvatori, agli Eroi, ai
Prescelti!
>>
Zabini
si mette a ridere, sinceramente divertito, mentre Malfoy
lancia un’occhiata omicida al suddetto giornale.
Come
se fosse stata colpa sua l’incarcerazione del padre.
<<
Prepariamoci ragazzi, d’ora in poi sarà sempre
così. Ora
che tutto il Mondo Magico sa del ritorno del Signore Oscuro, saranno
tutti
troppo spaventati per non leccare il culo ai Potter. >>
È
il commento del biondastro.
Blaise
e Theo si voltano a guardarlo, perso com’è nella
contemplazione del suo Baule ermeticamente già chiuso, e
pronto alla partenza.
<<
Draco.. >> lo chiama Nott.
Lui,
alza lo sguardo.
<<
…Cosa farai quest’estate? >>
Sarà
Marchiato, ecco cosa accadrà.
Maledetto.
Maledetto
Voldemort.
Ma,
nella sua beata ignoranza, Malfoy fa spallucce.
<<
Non ne ho idea. Ora che, grazie ai Potter… >>
e, in
quelle parole, c’era tanto, tanto, odio .. <<
…mio padre è rinchiuso ad
Azkaban, dovrò stare con mia madre. Voi? >>
Theo
è il primo a rispondere, mentre il suo sguardo si rabbuia.
<<
Dovrò sorbirmi i piani machiavellici e diabolici di mio
padre, sperando solamente di non ritrovarmi il Signore Oscuro di fronte
agli
occhi, mentre esco dal bagno.. >>
Nonostante
tutto, sia Draco che Blaise, ridono dell’immagine.
<<
…Seriamente Draco, farei volentieri cambio situazione con
la tua. Magari quel bastardo fosse ad Azkaban. >>
Spalanco
gli occhi, nell’udire queste parole.
Quando
i Serpeverde si sono arruolati nell’Esercito di Silente,
Nott ha giustificato il suo eclatante gesto con un semplice
“Mio padre mi è sempre
stato sul cazzo.”
Ma
non credevo dicesse sul serio, nel senso profondo del termine.
Non
credevo lo odiasse.
Zabini
e Malfoy, nel frattempo, a questa frase, si limitano a
scambiarsi uno dei loro soliti sguardi, che capiscono solo loro, e non
aggiungono altro.
Poi,
è Blaise a rompere il silenzio.
<<
Bè, se proprio volete prendervi una vacanza dalla Guerra,
o dalle Arti Oscure, mia madre sarebbe ben felice di accogliervi a
casa.
Magari, sarà la volta buona che verrete a venire la mia
amata Italia. >>
Non
saprò mai se Theo e Draco abbiano seriamente visto
l’Italia,
perché la porta della loro stanza si apre improvvisamente,
permettendo a Daphne
Greengrass e Pansy Parkinson di entrare nel loro campo visivo.
<<
Santo Salazar, ma quanto vi ci vuole per scendere una
decina di scale?! >> domanda esasperata la Greengrass.
<<
Seriamente, a volte ci mettete molto più tempo voi a
prepararvi, che io e Daphne! >>
Ancora
una volta, le forme ed i colori si mischiano tra loro ma,
in questo caso, è davvero per pochissimo tempo.
Infatti,
il ricordo successivo è postero a quello precedente
solamente di qualche minuto.
Infatti,
i Serpeverde stanno superbamente camminando per i
Giardini di Hogwarts, mentre Tiger e Goyle fissano minacciosi tutti
coloro che
puntavano il loro sguardo un po’ troppo a lungo su quei due
“Figli di
Mangiamorte” che sono Draco e Theo, dirigendosi verso le
Carrozze che poi
porteranno gli studenti sull’Hogwarts Express.
Hanno
tutti uno sguardo assolutamente disinteressato a ciò che li
circonda.
Specialmente
Draco.
Il
suo corpo era lì, era palese.
Ma
la sua testa ed i suoi pensieri… fluttuavano Lui solo sa
dove.
Improvvisamente,
però, qualcosa attira la loro attenzione.
Una
risata.
Una
risata familiare.
Appartenente
a Seamus Finnigan.
<<
Dean, ti prego, smettila di dire puttanate! >>
<<
Te lo giuro, amico! Gazza ha seriamente una foto di
Madama Pince nel casset… >>
Dean, però, non finisce la frase.
Perché,
nel momento stesso in cui il suo sguardo si posa sulla
banda dei Serpeverde in arrivo, il sorriso gli muore sulle labbra.
E
così a tutti i Grifondoro.
Non
ci metto molto ad individuare me ed Harry, nel ricordo.
Siamo
pochi passi avanti a Seamus e Dean, affiancati dai nostri
inseparabili Ron, Hermione e Ginny.
Poco
più in là, Neville e Luna discutevano
animatamente con
Lavanda e Calì di chissà cosa.
L’interrompersi
brusco dei passi alle nostre spalle, ci porta a
voltarci.
Me
lo ricordo, quel momento.
Ci
fu uno scontro epico di sguardi, in quel momento, che
azzittì
quasi del tutto gli studenti che erano intorno a noi.
Non
ci dicemmo niente.
Nessuno
di noi sprecò una sola parola.
I
Gemelli Potter, Hermione Granger, Ron e Ginny Weasley.
Ancora
una volta, contro Draco Malfoy, Blaise Zabini, Theodore
Nott, Daphne Greengrass e Pansy Parkinson.
E,
quel giorno, i nostri sguardi dicevano tutto.
“E’
guerra aperta, bastardi.”
Nel
ricordo, la me quindicenne squadra tutti i Serpeverde con
astio, soffermandomi particolarmente su Malfoy.
E
Lui, fece lo stesso con me.
Non
credo che un nostro scambio di sguardi abbia mai trasmesso
più
profondo odio, come in quel momento.
Suo
padre, sua zia e tutto ciò che lui rappresenta, erano stati
la
causa che mi avevano strappata via dal mio amato Sirius.
Io,
mio fratello, i miei amici e tutto quello che io rappresento,
eravamo stati la causa che avevano portato suo padre ad essere
rinchiuso ad
Azkaban.
<<
RAGAZZI! RAGAZZI, SULLE CAROZZE, VELOCE! SPICCIATEVI UN
PO’! >>
La
voce di Hagrid è l’ultimo suono di quel lontano
ricordo.
Si
perde con il sibilo del vento che scompigliava i nostri
capelli.
Mentre
il ricordo cambia, abbasso lo sguardo sulle nostre mani
intrecciate.
Se
qualcuno vedesse questo pezzo delle nostre vite, l’ultima
cosa
a cui penserebbe, è una storia tra noi due.
Ancora
adesso, ci sono momenti in cui stento a chiedere come mi
sia potuta innamorare di Draco Malfoy.
E
di come sia possibile che Lui ricambi.
La
sua stretta intorno alle mie dita si fa più forte, ed io non
posso che ricambiare.
Alzo
lo sguardo nel suo, grigio in tempesta.
Uno
sguardo così diverso da quello che si rivolgemmo quel giorno
al Quinto Anno.
Ma
non meno profondo, né meno sincero.
“Te
lo giuro Malfoy. Consumerò fino alla più piccola
goccia magica
che scorre dentro di me, per spedire ad Azkaban i tuoi amici
Mangiamorte”.
“Non
ti permetterò di rovinare tutto ciò per cui noi
Purosangue
abbiamo sempre lottato fino ad oggi, stupida ragazzina”.
“Te lo giuro Malfoy. Consumerò fino alla
più piccola goccia magica che
scorre dentro di me, per impedire a quei figli di puttana dei
Mangiamorte di
portarti via da me un’altra volta.”
“Non
gli permetterò di rovinare ciò per cui io e te
abbiamo
lottato fino ad oggi, bambolina. Non gli permetterò di farti
del male”.
Pensieri.
Pensieri
così diversi, eppure appartenenti alle stesse due
persone.
Può
un anno sconvolgere in tal modo lo status quo delle cose?
La
risposta, sta nelle nostre mani.
<<
Fatti avanti Draco. >>
La
voce di Voldemort, mi fa sobbalzare, e mi riporta al presente.
O
meglio, al passato.
Mi
riscuoto dalle mie considerazione, per mettere a fuoco la scena
che mi si para dinanzi.
Mangiamorte.
Questo
luogo, buio, Oscuro e a me completamente sconosciuto, è
pieno di Mangiamorte.
Non
li riconosco, perché hanno tutti la maschera.
Tranne
tre di loro.
Narcissa
e Lucius Malfoy, e Bellatrix Lestrange posizionati
rispettivamente al lato sinistro e destro di Voldemort.
Che,
a sua volta, si torva ritto in piedi, con uno sguardo
invasato ed un sorriso malvagio stampato sul volto, mentre osserva un
sedicenne
Draco Malfoy che, decisamente riluttante, si sta avvicinando a quello
che sarà
il suo Padrone.
<<
Conosci il tuo compito, ragazzo. Fa in modo di non
deludermi, altrimenti sai quali saranno le conseguenze. >>
Lancia uno sguardo ai suoi genitori, Draco.
Sa
che, le “conseguenze” di cui parla Voldemort,
è proprio la loro
perdita.
Suo
padre lo guarda dall’alto della sua superbia, in modo
impassibile.
Sembra
che stia indossando una seconda Maschera, oltre a quella da
Mangiamorte che stringe con forza nella mano destra.
Un
essere umano non può avere un volto così immobile.
Narcissa
invece, si regge a Lucius per non cadere.
Tutto
in lei, trema.
Trema
violentemente.
Persino
le labbra, e gli occhi.
Dai
quali, si vede, si sta sforzando con tutta se stessa per non
far cadere nemmeno una lacrima.
<<
Porgimi il braccio. >>
La mano bianca e quasi scheletrica di Voldemort, con la Bacchetta
ben stretta
tra le sue dita, si fa più avanti, puntata verso Draco.
Ma
Lui, non obbedisce subito.
Anzi.
Esita
parecchio tempo.
Punto
lo sguardo sul suo braccio sinistro.
È
palese come le sue articolazioni si stiano sforzando per fare in
modo che Draco lo porga al suo nuovo Padrone.
Ma,
ciononostante, Lui,
non riesce a muoverlo.
Poi,
alzo lo sguardo sul sorriso malefico del Signore Oscuro, e
sull’espressione disperata di Narcissa Malfoy.
Ed
un’enorme rabbia si impossessa del mio corpo.
Tanto
che devo sforzarmi parecchio, per tenere bene a mente che
questo è un ricordo, e che non posso nuovamente uccidere
Lord Voldemort.
Altrimenti,
vi giuro che avrei afferrato la Bacchetta,
e avrei
scagliato un Avada Kedavra ben assestato in pieno petto, a quel
bastardo.
In
pieno petto, dove dovrebbe battere il cuore che Lui non ha mai
avuto.
Di
riflesso, stringo spasmodicamente le dita intorno a quelle di
Draco diciottenne, il cui sguardo, come posso notare con una stretta
fittissima
allo stomaco, si è decisamente rabbuiato.
<<
Avanti Draco… >> sussurra una voce malefica.
Il
Principe delle Serpi, sia quello che stava per essere Marchiato
a soli sedici anni, sia quello che porta una fascia verde
sull’avambraccio
sinistro a diciotto anni, che io, alziamo lo sguardo sulla fonte di
quel suono
sibilante.
Per
incontrare lo sguardo fuori di sé per la malsana emozione di
Bellatrix Lestrange.
In
questo ricordo,
quella stronza aveva giù ucciso zio Sirius.
<<
…Non fare aspettare il tuo Signore. >>
Che schifo.
Il
tono con cui Bellatrix ha sempre parlato di Voldemort mi ha
sempre fatto venire il mal di stomaco.
Il
sedicenne Draco, guarda un’ultima volta sua madre e suo padre.
Narcissa,
più a lungo.
E
si decide a compiere quel gesto che lo segnerà per sempre.
Sia
letteralmente che metaforicamente.
Porge
il braccio a Lord Voldemort, che vi stringe intorno le
lunghe dita.
Per
un momento, vedo cinque serpenti avvolgersi intorno al braccio
di Draco, e riesco persino a sentirne il sibilo, e schifarmi per la
loro lingua
strisciante e piena di veleno.
Ma,
è solo un attimo.
Sbatto
le palpebre, e i cinque serpenti, sono tornati cinque dita.
Ma
ugualmente disgustose.
<<
Morsmordre. >>
L’ha
detto.
Lord
Voldemort ha pronunciato l’Incantesimo per evocare o
imprimere per sempre sulla pelle il Marchio Nero.
La
punta della sua Bacchetta, gemella di quella mia e di Harry,
è
ben impressa sulla pelle dell’avambraccio sinistro di Malfoy,
in modo forte e
deciso.
Sembra
quasi voler perforare la sua bianca e perfetta pelle.
Una
luce nera è scaturita dalla Bacchetta di quel gran bastardo,
che adesso sta avvolgendo l’avambraccio del Principe delle
Serpi.
Nel
ricordo, Draco cerca con tutte le sue forze di non urlare.
Lord
Voldemort sembra divertirsi un mondo.
Bellatrix
Lestrange guarda orgogliosa suo nipote.
Lucius
Malfoy sembra una statua.
Narcissa
Malfoy, cercando con tutte le sue forze di non piangere,
sussurra tra le labbra un disperato “No..”.
Per
quanto mi riguarda, non riesco a far altro che stringermi al
petto di Malfoy junior, quello che mi stringe ancora la mano, talmente
forte
che, se non fossi del tutto concentrata su quello che sta accadendo in
questo
terribile ricordo, quasi urlerei di dolore.
Deve
aver avuto un grande coraggio, Draco, a decidere di assistere
di nuovo a questa scena.
Personalmente,
la trovo immensamente dolorosa e straziante.
Immagino
debba essere così anche per Lui.
Fatto
che, è con immenso sollievo, che entrambi accogliamo
l’ennesimo cambiamento del ricordo.
Quando
finalmente la faccia malefica di Lord Voldemort è andata a
confondersi con tutto il resto, inglobato nel profondo nero dei
mantelli dei
suoi Mangiamorte, posso finalmente tornare a respirare in modo normale.
Adesso,
siamo ad Hogwarts.
Precisamente,
in uno dei tanti passaggi segreti che questa Scuola
offre a disposizione dei fuorilegge che ospita come studenti.
Theodore
Nott e Blaise Zabini, si scambiano uno sguardo
preoccupato, per poi tornare a rivolgere l’attenzione al loro
amico Draco
Malfoy che, apparentemente calmo sta fumando poggiato contro una parete.
Ma
le immagini del precedente ricordo sono dure da manda via dalla
mente.
È
per questo che, approfittando del silenzio calato sui tre, nel
ricordo, mi rivolgo al Draco diciottenne.
<<
Ti…ti sei fatto… male? >>
Abbassa
lo sguardo nel mio, il biondastro.
Inizia
a studiarmi fin dentro l’anima, alla ricerca di non so che
cosa.
Alza
una mano, quella libera dalla mia, portandola lentamente al
mio viso.
È
esitante, però.
E
parecchio.
Arriva
a sfiorarmi la pelle della guancia, ma poi, preso da chissà
quale pensiero, la lascia ricadere contro il fianco.
La
mano, intendo.
<<
Abbastanza. Bruciava. >>
Poi,
distoglie gli occhi dai miei, privandoli del calore che solo
poche persone possono attingere da quello sguardo, generalmente sempre
gelido.
Rimango
un altro po’, dubbiosa, a guardarlo.
Ma
poi, finalmente qualcuno, nel ricordo, si decide a parlare, e
presto attenzione a questo altro pezzo di vita di Draco.
Per
la cronaca, è stato Blaise a spezzare il silenzio.
<<
Draco, per favore. Smettila di fare l’idiota. E dicci
cosa diavolo stai combinando. >>
Dai
tratti dei loro visi, e con un po’ di logica, deduco si
essere
al Sesto Anno.
Durante
il quale il compito di uccidere Silente, schiacciava le
spalle di Draco Malfoy.
Soffocandolo.
Nel
ricordo, il suddetto, continua a fumare come se nessuno
intorno a Lui stesse parlando, mantenendo lo sguardo sulle sue scarpe.
<<
Lo sappiamo che ha qualcosa a che fare con il Signore
Oscuro… >> continua Theo <<
…ma nemmeno mio padre ha voluto dirmi
niente. Ti stai cacciando nei guai, Draco, questo lo sai, vero?
>>
Ma
niente.
Nessuna
risposta.
Blaise
alza gli occhi al cielo, esasperato.
<<
Santo Salazar, amico, non puoi anche lontanamente pensare
di compiere qualche stronzata per conto del Signore Oscuro, sotto il
naso di Silente! Se magari ti decidessi ad aprire quella
boccaccia, potremmo anche aiutarti, maledizione! >>
<<
Blaise ha ragione. Pansy e Daphne stanno andando fuori di
testa, e un po’ tutta Serpeverde ha notato il tuo
cambiamento, ultimamente. Ma
nessuno pretende che tu metta i manifesti, su quello che combini. Ma,
almeno a
noi, puoi dirlo. >>
Ancora
nulla.
Malfoy
continua semplicemente a far finta di niente.
Nott
e Zabini su guardano, per attingere alla famosa pazienza e al
famigerato self-control dei Serpeverde.
Ed
è ancora Theo a parlare.
<<
Ti stai facendo aiutare da Tiger e Goyle, Porco Godric!
Nemmeno loro sanno nulla, di questo ne siamo consapevoli, ma
perché chiedere
aiuto a loro, e non a noi?! >>
<<
Immagina un po’, persino quei due idioti iniziano a
spazientirsi di questa situazione.. >> continua Blaise,
alzando un
sopracciglio << …e se due inetti leccaculo
come Tiger e Goyle stanno
acquistando la facoltà di ribellarsi a degli ordini, vuol
dire che la
situazione è davvero grave. >>
Silenzio.
Ancora
silenzio.
Silenzio
che schiaccia, che soffoca, che assorda.
Che
spazientisce anche chi, nel silenzio, ci sguazza felicemente.
<<
Draco! >>
Finalmente,
il soggetto di questo urlo esasperato, si decide ad
alzare lo sguardo sui suoi migliori amici.
<<
E’ tutto apposto. E smettetela di farvi queste seghe
mentali da Tassorosso. Sto bene. >>
Oh
certo.
Non
avrebbe convinto nemmeno un cieco, o un sordo, con quello
sguardo che urlava “Qualcuno mi aiuti.”
Ma
questo è troppo, sia per Blaise, che per Theo.
Entrambi
stringono spasmodicamente le mani a pugno, ed una certa
brezza fredda arriva a manifestare la rabbia dei due maghi nel
passaggio
segreto in questione.
<<
Non
è tutto apposto, Draco, e tu
non
stai bene. Basta prenderci per il culo. >>
Blaise.
<<
L’ha capito anche Mrs Purr che hai bisogno d’aiuto,
caro
mio. >>
Theo.
A
questo punto, però, se i primi a perdere la pazienza sono
stati
Zabini e Nott, adesso tocca a Malfoy.
Si
stacca dalla parete, ed irrigidisce lo sguardo, puntandolo con
fermezza contro i suoi migliori amici.
<<
Che cazzo ne sapete voi, di cosa ho bisogno in questo
momento? Non voglio nessuno fottutissimo aiuto, per Merlino! Smettetela
di
chiedervi come sto, e di cervellarvi dalla mattina alla sera su quello
che
combino. E ditelo anche a Daphne e Pansy. Vivete la vostra vita,
esattamente
come io sto facendo con la mia. Non sono cazzi vostri, se intavolo
affari
loschi con il Signore Oscuro, con i Mangiamorte, o con i Centauri della
Foresta
Proibita. Non ho bisogno di nessuno. Ce la faccio
da solo. >>
Dopo questa sfuriata, getta violentemente la sigaretta sul freddo
pavimento di
pietra, sigaretta che, tra l’altro, era stata piuttosto
dimenticata durante la
discussione, ed esce dal corridoio buio in cui Blaise e Theo
l’avevano
intercettato a grandi falcate.
Lo
sguardo rassegnato che si scambiano i due Serpeverde è
l’ultima
immagine di questo ricordo che riesco a cogliere, prima che esso inizi
a mutare
di nuovo.
<<
Sei stato davvero duro con Zabini e Nott. Infondo
volevano solamente aiutarti.. >> commento, con voce
flebile.
Fa
un sorriso sghembo, del tutto privo di divertimento.
E
mi guarda.
<<
Non potevo dirgli cosa stavo facendo, né tantomeno farmi
aiutare. Non potevo trascinare anche loro, a fondo con me.
C’era già in ballo
la vita dei miei genitori. >>
Sbatto
le palpebre, accennando anche io un piccolo sorrisetto.
Lo
sapevo.
Lo
sapevo che quei tre idioti pervertiti, sotto lo strato di
sarcasmo, bastardaggine e veleno, avevano un cuore!
Dopo
questa ottima considerazione, che mi rende piuttosto
soddisfatta, torno a concentrarmi sui ricordi di Draco.
Inizialmente,
non vedo granchè.
Anzi,
non vedo assolutamente niente.
Mi
trovo in una stanza, o qualsiasi altra cosa, completamente
immersa nel buio.
Tanto
che, a momenti, mi aspetto che la solita sensazione brusca
mi prenda per la vita, per ritornare nel presente.
Ma,
prestando più attenzione, dopo un po’ riesco a
sentire un
respiro.
Non
è un respiro regolare, o profondo.
Il
che mi fa capire che, chi ne causa il suono, presumibilmente
Draco, dato che sono i suoi ricordi, non sta dormendo.
Si
è semplicemente rifugiato tra le tenebre.
La
situazione inizia ad annoiarmi, dopo qualche minuto, ma,
fortunatamente, qualcosa accade.
Uno
spiraglio di luce arriva scacciare leggermente
l’oscurità di
quella che, avevo ragione, è una stanza.
Qualcuno
sta lentamente aprendo la porta, lasciando che un po’ di
bagliore penetri all’interno.
Bagliore
che, quasi subito, arriva a rischiarare un paio di gambe,
fasciate da un pantalone grigio, e delle scarpe di pelle.
Oh
si.
Questo,
è decisamente Draco.
Sento
il fruscio dell’aria, spostata dal movimento di un
Bacchetta, che, magicamente, va ad accendere il candelabro che,
finalmente,
riporta un po’ di luce in questa camera.
Strizzo
gli occhi, mettendo bene a fuoco la scena.
Un
Draco Malfoy diciassettenne, affatto diverso da quello che mi
stringe la mano in questo momento, si trova stravaccato sul letto, con
le gambe
penzoloni, e la schiena poggiata al muro.
Presumo
che questa sia la sua stanza, solamente perché
c’è un solo
letto a baldacchino ad una piazza, e perché il ricordo me la
presenta con Draco
dentro.
Altrimenti,
niente nel maestoso candelabro, nel comodino in
quercia, nello specchio enorme in fondo alla stanza,
nell’armadio gigantesco di
mogano, o nella scrivania con una sola pergamena poggiata sopra, mi
farebbe
pensare a Lui.
A
completare lo scenario, Narcissa Malfoy, vestita elegantemente
come al solito, sta sulla soglia, con lo sguardo fisso sul suo unico
figlio, in
una muta richiesta di accoglienza.
Passa
un po’ di tempo prima che Draco annuisca impercettibilmente,
così ne approfitto per chiedere, a quello del presente, una
questione che mi
turba.
<<
Perché non ci sono foto, nella tua stanza? >>
Mi
guarda dubbioso, ed io alzo le spalle.
<<
Che so… foto di Hogwarts, poster della tua squadra di
Quidditch, drappeggi Serpeverde…cose del genere. Qualcosa
che dica: “Questa è
la mia stanza, gente”. >>
Sinceramente,
mi sarei aspettata da Lui una risata, o, come
minimo, un ghigno.
E
non un altro sorriso triste, o l’ennesimo sguardo rabbuiato.
<<
Dopo aver lasciato Hogwarts, al Sesto anno.. >> dopo
la morte di Silente <<
…ho tolto tutto. >>
E, con questo, mi zittisco.
La
voce di Narcissa, comunque, mi riscuote dai miei pensieri.
<<
Perché non vieni a mangiare qualcosa? >>
Lentamente,
l’ombra della donna fiera e snob che conobbi prima del
ritorno di Voldemort, si avvicina alla figura spenta e vuota nella
quale il
Marchio Nero aveva ridotto suo figlio, sedendosi accanto a Lui sul suo
letto.
Draco
punta lo sguardo sulle sue costose scarpe, e resta per un
po’ in silenzio.
Poi,
si decide.
<<
No, grazie. Chiederò a qualche Elfo Domestico di portarmi
qualcosa da mangiare qui in camera. >>
Mangiare
con Lord Voldemort che ti fissa, con quegli occhi rossi
ed inquietanti.
Oppure
con Nagini, che vorrebbe tanto mangiare te.
No.
Non
credo sia ciò che si definisce
“Piacevole”.
<<
Draco.. >> sussurra Narcissa, con dolcezza
<<
…sono giorni che non esci dalla tua stanza. >>
Anche
questa volta, il Serpeverde impiega un po’ a rispondere.
<<
Non ho trovato altra occupazione che sia di mio
interesse. >>
Gelido.
Glaciale.
Sua
madre sembra davvero mortificata.
Guarda
il pavimento, e poi, per una manciata di secondi, il volto
spento di suo figlio.
Prende
fiato, e si decide a parlare.
<<
Magari potresti fare almeno un giro in giardino. Guardati,
tesoro, sei davvero pallido.. >>
Stavolta,
Draco decide di non rispondere affatto.
La
cosa, intristisce sua madre ancora di più, ma non la
persuade a
demordere.
<<
Che ne dici di prendere la scopa, e fare una bella
volata? Codaliscia sarebbe più che lieto di fingersi un
giocatore di Quidditch
vagamente accettabile. >>
Lui,
sorride in modo piuttosto sarcastico.
<<
Oh certo. Non posso andare più in là di quanti
metri?
Due, o tre? >>
Ancora,
gli occhi di Narcissa si rabbuiano.
<<
Lo so, Draco, questa situazione non piace nemmeno a me.
Ma tuo padre dice che non durerà a lungo. Solo il tempo che
il Signore Oscuro
vinca i Potter. E poi, Lui avrà il
Mondo Magico in pugno. >>
Non
so cosa precisamente, nelle parole di Narcissa, abbia fatto
incazzare di più Draco.
Non
so se, abbia preso male il fatto che sua madre abbia nominato
Lucius, o qualcos’ altro.
Fatto
sta che, non appena le parole di sua madre raggiungono le
sue orecchie, si alza di scatto dal quale era seduto, e tutta
l’ostilità
accumulata in quei giorni si riversa nei suoi occhi, rendendoli
più gelidi di
quanto io li abbia mai visti.
Ed
io, sono stata la sua nemica numero 1, insieme ad Harry, per
anni e anni.
<<
Sapete, madre, ho smesso di credere alle parole di mio
padre, quando un suo clamoroso fallimento con cinque o sei ragazzini mi
ha
procurato questo.. >>
Si alza la manica della camicia, per mostrare a sua madre, in tutta la
sua
perversa e malefica appariscenza, il Marchio Nero, ben impresso sulla
sua
pelle, probabilmente per il resto della sua vita.
Narcissa
non riesce a guardare più a lungo di una manciata di
secondi, quel simbolo di appartenenza, che lei stessa non ha mai avuto.
Prima
di riprendere a parlare, si stampa sul viso un sorriso
apparentemente divertito, ma che nasconde enormi quantità di
amarezza.
<<
…Qui dentro siete tutti convinti che presto il Signore
Oscuro sconfiggerà i Harry e Kimberly Potter. Ma aveva
ragione Theo, anni fa.
Se non li ha sconfitti quando avevano 11 anni, cosa vi fa credere che
ci
riuscirà stavolta?! Tutti i Mangiamorte mobilitati per
cercare quei due,
insieme ad una Sanguesporco ed un Babbanofilo traditore del suo sangue,
li
abbiamo anche avuti ospiti in questa casa, pochi giorni fa…e
cosa hanno ottenuto?!
Niente! >>
Oh
mio Dio.
Me
la ricordo, la visita a Malfoy Manor, durante la ricerca degli
Horcrux.
La
tortura di Hermione, la morte di Dobby.
E
la fuga, per un soffio.
<<
Draco, per favore.. >> cerca di calmarlo sua madre.
Ma
invano.
È
un fiume in piena, e ormai non lo ferma più nessuno.
<<
Ma ammettiamo che ce la faccia. Diamo per scontato che
riesca a sconfiggerli. Cosa succederà dopo? Ogni casa
avrà impressa sulla porta
un simpatico Marchio Nero, ad Hogwarts ci insegneranno
l’Avada Kedavra e la
Maledizione Cruciatus,
e tutti dovremo baciare la terra su cui cammina il Signore Oscuro.
>>
<<
Vivremo in un mondo in cui Sanguesporco e Babbani saranno
messi al loro posto, in cui noi Purosangue finalmente avremo i posti di
comando
che ci spettano, e dove la Magia
dominerà l’Inghilterra, l’Europa, il
Mondo. >>
<<
La Magia
Oscura,
madre. La Magia
Oscura.
>>
Pausa.
Silenzio.
Scambio
di sguardi.
<<
Si, Draco. La Magia Oscura.
La stessa che ci potrà dare Poteri Inimmaginabili.
>>
<< La stessa con la quale potremo torturare
diciassettenni Disarmate.
>>
Narcissa,
piega leggermente la testa, un po’ confusa.
Guarda
suo figlio per un po’, poi, un lampo di comprensione le
illumina lo sguardo.
<<
Ti riferisci alla Sanguesporco che era con i Potter?
>>
Annuisce,
senza ricambiare lo sguardo di sua madre.
<<
Non hai mai potuto sopportarla. Né lei, né i suoi
amichetti. >>
<<
Zia Bellatrix poteva usare la
Legilimanzia. Abbiamo
anche il Veritaserum, nelle nostre credenze. La Cruciatus
non era
necessaria. Era
Disarmata. >>
Di
nuovo, cala il silenzio tra i due.
Ho
sempre pensato che la vista della tortura di Hermione, non
avesse minimamente turbato Draco, e gliel’ho anche urlato,
quella famosa sera
che causò la nostra punizione.
Adesso,
assistendo a questa scena, ho solamente voglia di
saltargli addosso, e stringerlo a me talmente forte da togliere il
respiro ad
entrambi.
Ma
mi trattengo.
<<
Adesso, provi pietà per una Sanguesporco? >>
Stronza.
Cuore
di ghiaccio.
<<
Io…io…non… >> farfuglia
Draco, nel ricordo.
Fissa
il suo sguardo in un punto indefinito del pavimento, prima
di alzare lo sguardo su sua madre, adesso completamente deciso.
<<
Non
provo piacere nel vedere una mia compagna di Scuola torturata,
anche se una Sanguesporco. E sono
perfettamente consapevole che se mio padre, zia Bellatrix, o il Signore
Oscuro
dovrebbero captare questo mio pensiero, mi darebbero del debole. E che
lo stai
pensando anche tu. >>
Sua
madre, ci mette un po’ per rispondergli.
Poi,
molto lentamente, si alza dal letto di suo figlio,
posizionandosi di fronte a Lui, in modo da guardarlo direttamente nel
grigio
argenteo dei Suoi occhi.
Poggia
delicatamente una mano sulla sua guancia, in una leggera ed
appena accennata carezza.
<<
Non sei un debole, Draco. Hai solo quell’umanità, che qui dentro, manca un po’ a tutti.
>>
Detto
questo, semplicemente esce dalla sua stanza, chiudendosi
delicatamente la porta alle spalle.
E,
con il rumore del legno dell’uscio a contatto con lo stipite,
si chiude anche questo ricordo.
Una
sensazione a me particolarmente nota mi prende per la vita, e,
tra una vertigine di colori, visi, luoghi e suoni, ritorniamo
nell’aula dei
Sotterranei nella quale ci eravamo imboscati.
Nel
presente.
Quando
i rumori lontani,
gli odori e la sensazione di essere a Casa, tipici di Hogwarts, tornano
ad
avvolgerci, restiamo un altro po’ in silenzio, per riordinare
i pensieri e le
idee.
Prendendo
un bel respiro,
mi rendo conto di come, inconsciamente, fossi agitata
all’idea di assistere
all’intera vita di Draco Malfoy.
Oh
certo, era solo una
sensazione del mio stomaco, che nemmeno si era tramutata in pensiero
vero e proprio,
tanto da portarmi ad insistere in prima persona perché Draco
mi facesse fare un
giro nei suoi ricordi, ma c’era.
Non
so,
quest’agitazione, barra angoscia, a cosa fosse legata.
Forse
ero solo
spaventata dal fatto che, improvvisamente, il ripercorrere le tappe
più
importanti della sua vita, talmente distante dalla mia da risultare
quasi
impossibile che esse si siano intrecciate, mi avrebbe messa dinanzi
alla
brutale consapevolezza di essere troppo diversi l’uno
dall’altro.
Forse,
avevo paura di
prendere coscienza di aver percorso, fino ad adesso, strade troppo
diverse, e
che il loro incrocio di quest’ ultimo anno, sia stato
forzato, e momentaneo.
Invece,
mi rendo conto
in un momento idilliaco, di essermi, si ,
accorta ulteriormente di quanto siamo diversi, di quanto siano state
diverse le
nostre vite fino ad adesso, di quanto non mi piacciano particolari
aspetti del
suo aspetto.
Ma,
che, in realtà,
dinanzi al suo sguardo profondo, alle sue labbra stupende, al suo petto
marmoreo, al suo ghigno seducente, alle sue mani che scorrono su di me
e alla
sua voce che mi sussurra “Ti amo, bambolina”, tutti
quei fattori che potrebbero
allontanarci, perdono importanza.
Siamo
completamente
diversi, ne sono consapevole.
A
partire dalle nostre
fattezze fisiche, passando per le Case di appartenenza, finendo ai
nostri
cognomi.
E
non mi interessa.
Per
niente.
<<
Bambolina, la
mia vita ti fa sorridere? >> mi domanda.
La
sua paradisiaca voce,
mi riscuote dai miei pensieri, e mi riporta al presente.
Alzo
lo sguardo nel Suo,
accorgendomi solo in quel momento, di star sorridendo come
un’idiota.
E,
in risposta, allargo
il sorriso.
Mi
avvicino alle sue
labbra lentamente, alzandomi in punta di piedi, e posizionando una mano
sulla
sua guancia.
In
una delicata carezza,
come quella a cui ho appena assistito, nel suo ultimo ricordo.
<<
Bè, caro mio,
l’hai detto anche tu. Soffro di scambi di
personalità. Sorridere da sola, penso
sia il minimo. >>
Sicuramente,
una
battutina acida non me l’avrebbe tolta nessuno, se non lo
avessi baciato prima
di fargliela anche solo pensare.
Mi
insinuo lentamente
nella sua bocca, tormentandolo e seducendolo come so che lo fa
impazzire
letteralmente.
<<
Non credevo che
consolare una donna, sarebbe stato così gratificante. Devo
farlo più spesso..
>>
Dopo
questa frase
sussurrata a fior di labbra, mi stacco per incenerirlo con lo sguardo.
Fintamente
intimidito,
aggiunge:
<<
Ovviamente, mi riferivo solo a te. >>
<<
Certo, certo..
>>
Ridiamo,
entrambi, prima
di ricominciare il nostro bellissimo tango di labbra e sospiri.
Salve a
tutti
gente.
Sempre che
vi
ricordiate ancora di me.
Si, sono
quella
che, ogni aggiornamento vi chiede scusa per il ritardo, vi promette che
posterà
prima ma che, puntualmente, riappare dopo mesi.
Davvero,
mi
dispiace.
Ma non ho
aggiornato il prima possibile, districandomi il più
velocemente che ho potuto
tra i miei impegni.
Voglio
ringraziarvi
di cuore perché, nonostante tutto, continuate a seguirmi.
Davvero,
vi adoro
*_*
Vorrei
tanto dirvi
“Ci vediamo la settimana prossima con il nuovo
capitolo”, ma sarei costretta a
deludervi.
Quindi,
diciamo
che ci vediamo l’anno prossimo, così, almeno, non
verrò meno ad una promessa
xDxD
Ovviamente,
non mi
ci vorrà così tanto per aggiornare…!
Al
prossimo
capitolo.
Un bacione!
P.S. Nello
scorso
capitolo, quando Kiki descrive Hogwarts tirata a lucido per i genitori
dei suoi
alunni, ho inserito l’immagine delle divise formali delle
quattro Case.
Se per
caso
interessasse a qualcuno..
P.P.S.
Magari qualcuno
avrà letto questo capitolo con il titolo “Fucking
Perfect”.
Ho deciso
di
cambiarlo, perché il nuovo mi sembrava più
adatta, ma ciò non vuol dire che non
lo ritroverete.
Magari con
la
canzone al seguito!
BIGIA
|
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Capitolo 35 *** Mad World ***
MAD WORLD
<< All around me are
familiar faces. Worn out places, worn out faces…* >>
“Guarda
Harry. Hogwarts. I nostri
amici… Guarda come li ha ridotti questa
Guerra…”
“Voldemort
ha distrutto la
nostra Casa e la nostra famiglia. Ha distrutto noi”.
“Almeno,
il fottuto bastardo è
morto”.
“Già,
ed è merito nostro.
Perché allora non riesco a sentirmi orgoglioso?”
“Non
ci riesco nemmeno io.”
<<
…Bright and early for their daily races. Going nowhere,
going nowhere… >>
“Che
stiamo facendo, Kiki? Sono mesi che andiamo ovunque, e in nessun
luogo…”
“Ron
ci ha lasciati per questo, o sbaglio?”
“Aveva
ragione, vero? Questa ricerca degli Horcrux è un fallimento
completo. Ed
è colpa nostra.”
“Si
che lo è. Ma cos’altro dovremmo fare?”
“Se
almeno potessimo convincere Hermione a mettersi in salvo..”
“Non
ce lo permetterebbe mai. E lo sai”
“Kiki?”
“Mh?”
“Che
stiamo facendo?”
<< …Their tears are
filling up their glasses. No
expression, no expression.. >>
“Remus!
Remus, ti prego…ti prego… Ti supplico, Lunastorta
apri gli
occhi!”
“Tonks!
Pensa a Teddy, pensa a
tuo figlio! Non lasciatelo… non lasciatemi!”
“Harry…Harry…sono…sono…?”
Guardo
Harry.
Nessuna
espressione alberga sul suo volto.
E vederlo
così spento, è peggio di sentirlo urlare
“SONO MORTI!”.
<<
Hide my head, I want to drown my sorrow. No tomorrow, no
tomorrow… >>
Avvolta
tra le coperte.
Con
il capo sotto il cuscino.
È
possibile soffocare il dolore?
O
è solamente lui, a soffocare te?
“Non
ce la faremo mai, Harry. Voldemort non sarà mai sconfitto da
due ragazzini.
Moriremo. Moriremo tutti”
“…”
<< And I find it a kind of funny,
I find a kind
of sad: the dreams in which I’m dying are the best
I’ve ever had ..
>>
“Brutto
incubo, sorellina?”
“Non
esageratamente”.
“Cosa
hai sognato?”
“Voldemort
che mi faceva fuori.”
“E
ti pare un bel sogno?!”
“Una
volta morta, non sentivo più il peso di questa stramaledetta
Guerra sulle
spalle. Almeno, non ho nuovamente assistito alla Tortura o
all’uccisione di
qualcuno, da parte di quel bastardo…”
<< …I find it hard to
tell you, I find it hard
to take, when people run in circles.. It’s
a very very mad world… >>
<<
Mad world…
>>
Un’altra
voce si
sovrappone alla mia.
Poggio
la chitarra
sul divano, accanto a dove ero accucciata fino a qualche attimo fa.
Ed
alzo lo sguardo,
sugli occhi di Harry.
Occhi
verdi.
Verdi
come i miei.
Verdi
come Lily.
Verdi
come l’erba.
Verdi
come la
Speranza.
<<
Ben
svegliato, fratellino. >>
Lui,
si limita a
sorridermi, sedendosi accanto a me.
Ci
lasciamo
avvolgere dal silenzio.
Ma
non uno di
quelli che mi colgono spesso con le Serpi, e che tanto non sopporto.
No.
Questo
è uno dei nostri silenzi.
Uno
dei silenzi di
Harry e Kiki.
Uno
dei silenzi in
cui ci supportiamo e siamo l’uno l’ancora di
salvezza dell’altro.
Uno
dei silenzi in
cui semplicemente, prendiamo qualche
respiro.
Sempre
cullandoci
nell’assenza di parole che, per noi due, a volte, assume
più significati di
mille discorsi, prende la chitarra da dove l’avevo poggiata,
e se la sistema al
petto.
Le
sue dita si
muovono lentamente sulle corde, riprendendo dalla nota che avevo
lasciato in
sospeso al suo arrivo.
Io
poggio la testa
sulla spalla, lasciandomi cullare dal suono prodotto dalla musica del
mio
fratellino.
E,
come facevo
prima, torno a chiudere gli occhi.
<< Children waiting for the day
they feel good.
Happy birthday, happy birthday. Made they feel like every child should.
Sit
down and
listen. Sit down and listen. >>
“Esprimi
un desiderio, Kiki.
Hai undici anni!”
“Anche
tu, caro il mio gemello.. Auguri
fratellino.”
“Buon
compleanno anche a te, Kiki. Spegni le candeline.”
“I
bambini normali spengono le candeline. Noi, soffiamo la polvere
dai contorni della nostra torta disegnata sul pavimento.”
“Questo
perché noi siamo speciali, no?”
<< Went to school and I was very
nervous. No one
knew me. No
one know me… >>
“Questa
sarebbe la
Hogwarts di cui Hagrid ci ha parlato?”
“Credo
proprio di si. Guardala Harry. È bellissima.”
“E
se non ne fossimo all’altezza?”
“Possiamo
sempre scappare. Non ci conosce nessuno, qui…”
Bello
l’anonimato, vero, Bambini che sono Sopravvissuti,
Prescelti, Salvatori del Mondo Magico?
Finchè
è durato, almeno…
<< Hello teacher, tell me
what’s my lesson. Look
right through me, look right through me… >>
“Guar…da…mi”
Sei anni
ad insegnarmi Pozioni.
E la
lezione più grande me l’ha impartita negli ultimi
istanti
della sua vita.
Mentre
chiudeva gli occhi, con la vista invasa dal verde degli
occhi di Harry, e miei.
Mentre
chiudeva gli occhi, con la vista invasa dal verde degli
occhi di Lily.
<< And I find it a kind of funny,
I find a kind
of sad: the dreams in which I’m dying are the best
I’ve ever had.
I find it hard to tell you, I find it hard to
take,
when people run in circles.. It’s a very very…Mad
World, mad world. Enlarged in
your world. Mad world.. >>
L’eco
dell’ultima
nota suonata da Harry, e cantata da me, ancora placidamente poggiata
sulla sua
spalla, con gli occhi serrate, riecheggia per tutta la Sala
Comune.
<<
Che mondo
folle.. >> ripete Harry, in riferimento alla canzone.
Già.
Mio
fratello, come
sempre, ha ragione.
Io
mi limito ad
annuire, e ad appiattirmi contro il suo petto sempre di più,
mentre un suo
braccio mi circonda la spalla.
Restiamo
un altro
po’ così, senza che nessuno dei due senta il
bisogno di dire qualcosa in
particolare.
Sospiriamo
quasi
contemporaneamente, e, sempre insieme, ridiamo per questa sciocchezza
come due
bambini.
<<
Scusami.
>> mi sussurra contro una tempia, prima di lasciarmi un
leggero bacio sui
capelli.
Tutto
questo, non
appena abbiamo finito di sghignazzare.
Alzo
lo sguardo, ad
incontrare il suo.
<<
Per cosa?
>>
Per
essere il mio
punto di riferimento, la mia ancora, la mia roccia, la mia Bacchetta, da 18 lunghi e difficili anni?
<<
Per averti
lasciata da sola, prima. Proprio oggi poi… >>
Abbassa
lo sguardo,
ed io non posso far altro che sorridergli, intenerita.
Non
preoccuparti,
fratellino.
Fare
sesso
selvaggio contro un muro con Draco Malfoy, aiuta parecchio ad alleviare
la
tristezza, credimi.
<<
Non fa
niente, Harry. E poi… non sono stata proprio
da sola.. >>
Ammetto,
mordendomi
un labbro, che, nel frattempo, allargo in un sorrisetto innocente.
Inclinando
leggermente la testa.
Questa,
Harry e Ron
la chiamano “L’espressione colpevole”.
Hermione
e Ginny
“Espressione colpevole, ma più che altro tenera,
utile per infinocchiare Harry
e Ron quando si ha fatto una gran cazzata”.
<<
Ti prego,
dimmi che sei andata da Hagrid a prendere un the.. >>
Scuoto
la testa,
raddolcendo il sorriso e lo sguardo.
Si,
adesso sto
decisamente cercando di intenerire mio fratello.
<<
In giro
per la
Foresta Proibita? >>
Di
nuovo, segno di
diniego.
<<
Sei andata
a versare lacrime sulla tomba di Voldemort? >>
A
questa immagine
paradossale, rido.
Soprattutto
per il
fatto che mio fratello preferirebbe portarmi da Madama Chips per
avvelenamento
da “Biscotti di Hagrid”, per ferite da
“Quelle creature psicopatiche che stanno
nella Foresta Proibita” o per improvvisa pazzia, piuttosto
che sapermi con
Draco.
Soprattutto,
rido
per non piangere.
<<
Sono
andata da Malfoy, Harry. Siamo stati un po’
insieme… >>
Non
gli dico che cosa abbiamo fatto.
Povero,
povero
fratellino.
Sospira,
in maniera
particolarmente buffa, facendomi ridere di nuovo nell’arco di
pochi minuti.
<<
Sai, Kiki,
a volte mi manca poterti parlare attraverso dei semplici pensieri. Sono
sempre
stato in grado di capire cosa ti frulla per quella testa ammattita che
ti
ritrovi… ma il fatto che tu ti sia improvvisamente
innamorata del Furetto, è
qualcosa che non riesco proprio a comprendere. >>
Poi,
si avvicina al
mio viso, con gli occhi ridotti a due fessure.
<<
Sei sicura
che non ti abbia somministrato un Filtro d’Amore?
>>
Nuovamente,
mi
ritrovo a palesare il mio divertimento attraverso le risa.
Incredibile
l’effetto che Harry ha su di me.
Fino
a qualche
minuto fa, eravamo intenti a strimpellare le note di una malinconia,
per quanto
bella, canzone.
E
adesso… mi sta
facendo ridere di gusto.
<<
Non credo
lo capirai mai, Harry. Perché, quello che provo per Lui,
è qualcosa che non so
spiegarmi nemmeno io. >>
<< E’ ovvio che non puoi spiegarlo…
>> ribatte lui, deciso <<
…L’amore... >>
Mi
guarda, con aria
fintamente severa << …e ti giuro che ti sto
odiando, per avermi costretto
ad usare quella parola, in
riferimento al Furetto..
>>
Un
sorriso mi si
apre sul viso.
<<
…Dicevo.
L’amore nessuno potrà mai
spiegarlo.
Però volevo capire… perché.
Perché Lui? E non un qualsiasi altro povero Cristo,
il cui padre magari non lo ha incaricato di ucciderti, per il quale non
dovresti inzuppare di lacrime sette camicie, e con cui, magari, prima
che
quella grande follia irrazionale chiamata “Amore”
vi colpisse, non interagivi a
suon di bestemmie e Schiantesimi? >>
Le mie labbra restano increspate verso l’alto, mentre inclino
leggermente la
testa, guardando Harry con intensità.
<<
Cosa vuoi
che ti dica? Una formula di matematica il cui risultato è
“Amore per Draco
Malfoy”? >>
Alza
un
sopracciglio.
<<
Certo che
no! Però, dato che mi ritroverò costretto ad
avere il Furetto tra i piedi per
un bel po’, vorrei almeno sapere perché!
>>
A
questo punto, per
la situazione paradossale in cui mi trovo, e per
l’espressione di Harry
davvero, davvero, buffa, scoppio a
ridere.
A
ridere di gusto.
<<
Ecco!
Adesso ride! Prima si innamora dell’essere più
imbecille che si trova ad
Hogwarts, e poi ride! Questi giovani d’oggi, senza alcun
rispetto o pudore!
>>
L’atteggiarsi
a
vecchietto incazzato con la gioventù, non fa che aumentare
il divertimento
della mia risata, tanto che, dopo un po’, trascino anche Lui
con me.
Ridiamo
spensierati
ed abbracciati sul divano della nostra Comune deserta per ancora
un’altra
manciata di minuti.
Fino
a che, il
bisogno di ossigeno che ci impedisce di restare avvolti
dall’acqua per troppo
tempo, di baciare chi amiamo il più a lungo possibile e di
ridere, di ridere
per una giornata intera, ci fa tornare seri.
Mh.
Credo
davvero di
star iniziando ad odiarlo, questo ossigeno.
<<
Seriamente, Kiki. Perché il Furetto? >>
Alzo
le spalle.
<<
Seriamente, Harry. Non so perché proprio Lui.
E non so nemmeno quando ho iniziato
ad innamorarmi di Lui. So solo che è accaduto. E che mi sono
accorta di amarlo,
amarlo seriamente, nello stesso
istante in cui mi sono resa conto che ho bisogno di Lui, nello stesso
modo in
cui ho bisogno di te. Che mi fa
stare
bene, esattamente come fate voi Cacciatori. Che mi diverto con Lui,
come
succede con i Grifondoro. E che mi fa sentire le farfalle nello
stomaco, come
non mi era mai successo con nessun altro. >>
Che
dite, gliela
risparmio la parentesi sulla nostra attrazione fisica?
…
Vista
il colorito cinereo che va via via
assumendo il suo
viso, opto per un si.
<<
Ehi,
fratellino, sei tu che mi fai queste domande sdolcinate. Non
è colpa mia se poi
la risposta non ti piace! >>
Alza
le braccia al
cielo, mentre assottiglia lo sguardo.
<<
Si, ma non
credevo che ti saresti trasformata in Miss Zucchero tutto
d’un tratto! È un
paradosso che lo diventi con Mister “Sono un Pezzo di
Ghiaccio che non
manifesta emozioni, se non tramite un ghigno malefico che mi
dà un’aria da Bad
Boy”! >>
La
sua frase,
insieme alla sua espressione compresa di bocca spalancata ed occhi
fuori dalle
orbite, mi causa un’altra risata.
Scuotendo
la testa,
lascio che il divertimento causato da mio fratello mi raggiunga ovunque.
Labbra,
viso,
occhi, gola, pancia, polmoni, mente, cuore.
Si.
Inizio
a stare meglio.
<<
Avresti
dovuto aspettartelo, fratellino. E’ un mondo davvero, davvero folle. >>
Alza
un dito
ammonitore contro di me.
<<
Non
credere di giustificare i tuoi deviati
gusti in fatto di uomini, con delle semplici citazioni di canzoni!
>>
<<
Sta
parlando Harry Potter, maghi e streghe, reduce da una frequentazione piuttosto intima con Cho Chang, la lagna
vivente, e da una scopata occasionale con Romilda Vane, la gallina
invasata!
>>
<<
Lo sapevo!
Adesso… >>
<< Harry! Della Chang lo sapevo, ma non credevo ti fossi
fatto anche
Romilda Vane! Pulisciti gli occhiali ogni tanto, amico! >>
Le
nostre teste si
girano alla velocità della luce, quasi causando qualche
incrinatura nelle ossa
del collo.
Non
potevamo che
riconoscere immediatamente la voce che aveva appena finito di prendere
in giro
Harry.
Ed
infatti, dei
sorrisi enormi, uno di quelli che sprizzano gioia e felicità
da ogni singolo
dente, vanno ad illuminare i nostri volti.
Sia
io, che mio
fratello, ci mettiamo in piedi, di scatto, e corriamo
a salutare il nostro ospite.
La
prima a saltargli letteralmente al collo
sono
io.
<<
George!
Che bello rivederti! >>
Non
vediamo George
Weasley dai funerali dei membri dell’Ordine caduti durante la Seconda
Guerra
Magica.
Non
è venuto alla
Tana nemmeno per Natale.
La
sua mancanza si
è sentita parecchio, ma nessuno ha osato insistere
più di tanto.
George
Weasley, lo
scorso 2 Maggio ha perso un pezzo di se stesso.
Un
enorme pezzo del
suo cuore e della sua famosa risata.
George
Weasley, lo
scorso 2 Maggio, ha perso suo fratello Fred.
Lo
stesso vale
anche per Ginny e per Ron, certo…
Ma
sappiamo tutti
quanti che, ciò che univa i Gemelli, era qualcosa che
nessuno dei Weasley
avrebbe mai potuto capire, o raggiungere.
È
lo stesso che
accade a me, con Harry.
Se
dovessi perdere,
un giorno, il mio adorato fratellino io..
Io…
Godric!
Non
ci voglio
nemmeno pensare.
Gemelli
Purosangue..
<<
Kiki!
Harry! È ovvio che sia un piacere rivedermi! >>
Le
braccia di
George mi circondano la vita, nel tenero abbraccio che ci scambiamo
come
saluto.
Poi,
tocca ad Harry
dare la sua accoglienza al nostra fratello di Ron preferito, con un virile schiocco di palmi, che sfocia in
un lieve scontro “pugno contro pugno”.
Sul
mio viso, e sul
quello di mio fratello, l’enorme sorriso formatosi al suono
della voce di
George non accenna ad andar via, o ad affievolirsi.
Ed
anche il
proprietario di “Tiri Vispi Weasley” non
è da meno.
Anche
George
sorride.
Eccome
se sorride.
Ma,
il suo sorriso,
non è nemmeno lontanamente paragonabile allo sprizzo di
divertimento, ilarità,
gioia e di vita che era un tempo.
È
come…
È
come se, a
quell’antico sorriso, qualcuno avesse violentemente strappato
via una considerevole parte e,
ciò che sfoggia
oggi, è solamente ciò che ne rimane.
<<
Ti vedo
cresciuto, Potty… >> scherza George, finito di
salutarci a dovere e
rivolgendosi a mio fratello << …Abbiamo anche
degli addominali niente
male… >> dà dei piccoli colpetti,
più rassomiglianti a schiaffetti, sulla
pancia di Harry, constatandone la consistenza, e facendoci ridere
entrambi
<< … E’ un peccato sprecarli con
delle ragazzine come la Vane! >>
<<
Sbaglio, o
sei stato tu ad insegnarmi che, in Guerra ed in Amore, ogni buco
è trincea?
>>
La
risposta di
Harry causa una forte risata al Weasley qui presente, ed un sospiro
indignato a
me.
Che,
prontamente,
sferro un pugno sul braccio di mio fratello.
Tentando
di non
pensare a quanto sia cambiata anche la risata
di George.
Poi,
l’attenzione
di quest’ ultimo si rivolge a me.
<<
Kiki!
Complimenti anche a te! Ti è cresciuto il seno!
>>
Istintivamente
porto le mie braccia a coprire le mie “colline
femminili”, mostrandomi
scandalizzata, mentre anche il braccio di George accoglie le mie nocche.
Non
proprio
felicemente.
E
poi.. eccoci di
nuovo tutti e tre a ridere.
Fino
a che, una
reminescenza della chiacchierata con Andromeda Tonks mi fa capolino
nella
mente.
<<
Andromeda
mi ha detto che il piccolo Teddy è voluto rimanere al
negozio con te… dov’è
adesso? >>
George
alza gli
occhi al cielo.
<<
Sono
passato a salutare i miei, e Ginny ha preso la piccola peste in braccio
e non
si è più voluta staccare. Continuava a
sbaciucchiarselo, e parlare in modo
stupido e a fare versetti con la bocca.. Voi donne diventate
tremendamente
imbecilli davanti ad un bambino piccolo! >>
Harry
se la
sghignazza, io ribatto:
<<
Si chiama istinto materno! E poi
non venirmi a
dire che Ted non ha intenerito anche te! Ci hai passato tutta la
mattinata
insieme! >>
<<
Okay,
okay… >> mi asseconda, alzando le mani in
segno di resa << … Lo
ammetto. La vista di quel bambino mi ha fatto ripensare un
po’ alla mia vita, e
tirando le somme, ho capito che.. >>
Poggia
tragicamente
una mano sulla spalla di Harry, ed una sulla mia.
<<
… Devo
mettere su famiglia. Chiudere il negozio di Scherzi ed aprirne uno
più
educativo per i pargoli, trovarmi una donna, sposarmi, comprare una
villetta in
stile Privet Drive in una tranquilla zona di Londra, ed avere tanti bambini. >>
Pausa.
Labbro
superiore
arricciato per Harry.
Sopracciglio
alzato
per me.
Faccia
sera per
George.
E
poi…
Scoppiamo
tutti e
tre a ridere di gusto.
Finalmente.
Finalmente
i colloqui
sono terminati.
Sono
le 19.30, i
professori hanno urgentemente bisogno di vitamine, ed alcuni studenti
di una
bella sbronza, ma, finalmente, i
colloqui Scuola – Famiglia sono finiti.
<<
Miseriaccia, ragazzi, siamo finiti in punizione davvero taaaante volte!
>>
<<
Sono fiero
di te, fratello. Anzi, di tutti voi! Se non corressi il rischio di
essere
amabilmente tagliuzzato in piccole parti da mamma, Appellerei una
Bottiglia di
Whiskey Incendiario, e brinderei alla vostra! >>
<<
Grazie
George. Ammetto di essermi sorpresa e congratulata con me stessa,
quando la
Mcgranitt ha fatto il
resoconto delle nostre malefatte di questi anni a mamma e
papà. Sapevo che
avevamo rotto le palle ad un po’ di gente, ma non credevo
così tante volte..
>>
<<
Hermione,
tu invece mi hai profondamente deluso. Compari in troppe punizioni con
noi
delinquenti. Troppe, per la So-Tutto-Io di Hogwarts!
Se questi dati vengono resi
pubblici, lo sai che la tua reputazione va a farsi un giro nel cesso?
>>
Anche Ron riceve la sua buona dose di dolore sul braccio, ma, stavolta,
non per
causa mia, ma di Hermione.
Il
tutto
accompagnato dal nostro sincero divertimento
Finiti
i colloqui,
tutti gli studenti, ed i loro genitori, si sono riversati in Sala
Grande.
Alcune
mamme per
spettegolare con altre, o per lamentarsi dei propri figli con altri
genitori,
ed alcuni studenti per ringhiare contro l’asprezza dei
professori nei loro
confronti.
I
signori Weasley,
insieme a Bill e Fleur, stanno chiacchierando con i genitori di
Hermione e la
nonna di Neville, mentre Charlie è andato a salutare un suo
vecchio compagno di
Scuola, qui in qualità di fratello e tutore.
Di
conseguenza, Ron
e Ginny, e la dolce metà di mio fratello, hanno potuto
informare me, Harry e
George sull’esito dei colloqui.
Inutile
dire di
come i professori abbiamo teso le lodi della “Strega
più Brillante del Suo
Anno” per Hermione, di quanto abbiamo lamentato con un
sorriso la
Pigrizia di Ron, e la
Vivacità di Ginny.
E
di come abbiamo
messo in guardia i signori Weasley, ed anche i coniugi Granger sulle
nostre
parecchie ore trascorse in punizione.
I
Malandrini,
comunque, sarebbero stati fieri di noi.
Mia
madre,
sicuramente un po’ di meno.
Stiamo
ancora
ridendo, quando sento una flebile voce chiamarmi.
<<
‘Iki!
Ha’y! >>
Sia
io, che mio
fratello, ci voltiamo incuriositi.
Per
incontrare gli
occhioni, oggi splendidamente color caramello del nostro figlioccio.
Teddy
è cresciuto
parecchio dall’ultima volta che l’ho visto, questo
Natale.
I
capelli, che mi
ricordavo essere quattro peli biondi appiccicati alla testolina, sono
diventati
più numerosi, e, oggi, sono castano scuro.
Il
dente d’avanti,
unico abitante della sua bocca, adesso è affiancato dal suo
gemello, in modo da
non sentirsi troppo solo.
Ed
è anche
cresciuto in altezza, la piccola peste.
Se
c’è una cosa che
è rimasta invariata, però, quello è il
sorriso.
Dio,
non credo
vedrò mai qualcosa di più adorabile e contagioso
del sorriso di Teddy Lupin.
Andromeda
gli è
subito dietro, mentre gli tiene la mano per aiutarlo a camminare.
Il
piccolo Ted non
ha che un anno, che pretendete?
Nonostante
ciò, non
appena ci vede, si stacca dalla nonna, per muovere i piedini il
più velocemente
possibile verso di noi.
La
più vicina al
figlio di Remus e Dora sono io che, prontamente, mi piego sulle
ginocchia, ed
allargo le braccia, pronta ad accoglierlo.
Non
appena sento il
piccolo corpo cicciotello di Teddy venire a contatto con il mio, lo
prendo in
braccio, sistemandomi di nuovo in piedi, in modo che anche gli altri,
completamente sciolti dinanzi a questa scena, possano salutarlo come si
deve.
Io,
gli schiocco un
sonoro bacio sulla guancia, facendolo ridere genuinamente, mentre Harry
gli
accarezza affettuosamente i pochi capelli che si ritrova.
<<
Non ha
smesso un secondo di cercarvi! >> ci informa Andromeda,
avvicinatasi a
noi.
<<
E’ sempre
una gioia stare un po’ con questa piccola peste, signora
Tonks. >>
<<
Già…
>> conferma Harry << …una volta
fuori da Hogwarts passeremo
decisamente più tempo insieme! >>
Sorridendo,
la
signora Tonks si congeda, raggiungendo i signori Weasley ed i signori
Granger, e
raccomandando al nipotino di comportarsi bene.
Il
suddetto mi
stava appunto facendo ridere di
gusto
mentre, in barba ai propositi impostigli dalla nonna, si sbellicava
tirando i
capelli ad Harry, che un sospiro estremamente spaventato
cattura la mia attenzione.
Sulla
porta della
Sala Grande, a pochi metri da tutti noi, infatti, si trovano,
impietriti e
pallidi, niente di meno che Draco Malfoy, Theodore Nott e Blaise Zabini.
I
sorrisi, da parte
dei miei amici, si spengono immediatamente, mentre tutti spostano lo
sguardo da
me, a Teddy, al Principe delle Serpi che mi guarda terrorizzato.
Il
primo a parlare
è Blaise.
<<
Meno male
che prendevate in giro me… Draco, la tua ragazza
già sguazza tra i pargoli.
>>
<<
E’ stato
bello condividere la mia adolescenza con te, amico.. >>
si dispera Theo
<< … Credo che la tua, comunque, sia arrivata
al capolinea. >>
<<
Potter..
>> sussurra Draco, con gli occhi spalancati
<< … poggia
immediatamente quel bambino, e nessuno si farà del male.
>>
Ricordate
sempre la
mia amata gocciolina, quella che scivola sul capo dei cartoni animati
quando si
trovano dinanzi ad una situazione talmente paradossale da non sembrare
reale?
Bè,
eccola
riapparire.
In
questo caso, non
solo per quanto riguarda me, ma anche i miei amici qui presenti.
<<
Okay, chi
vi ha bombardato di Bolidi il cervello? >> domando, con
un sopracciglio
alzato.
<<
A noi? Sei
tu quella con un marmocchio in braccio! >> ribatte Theo.
<<
Bambolina…
Che. Ci fai. Con. Quel. Bambino?
>>
<<
Ah-ha! È
il figlio dello Sfregiato e della Mezzosangue…!
>> esclama
improvvisamente Blaise, puntando il dito accusatore contro i due
incriminati
<< …Confessate! >>
<<
E’
ufficiale. Siete rincoglioniti del tutto. >> commenta Ron.
<<
Più
rincoglioniti di Gazza, direi… >> aggiunge
George, prima di essere
interrotto da Ginny, che spiega:
<<
Il “marmocchio”
in braccio a Kiki, sarebbe
il tuo cuginetto, idiota d’un Malfoy! Il nipote di Andromeda.
>>
Sempre
se fossimo
nel suddetto cartone animato, a vantare un fantastico oggetto di scena
che
esplichi le proprie emozioni, stavolta sarebbero i tre Serpeverde.
Vanterebbero
un
enorme punto interrogativo sul capo.
Girando
lentamente
la testolina di Ted verso Malfoy, mi avvicino a Lui con passi cadenzati.
<<
Piccolo
Ted.. >>
Con
un sorriso
libero una ciocca dei miei capelli dalle sue grinfie.
<<
… Ti
presento.. >>
Sempre tenendolo in braccio, volto completamente il bambino verso il
biondastro, in modo da farli trovare uno di fronte all’altro.
<<
…Draco
Malfoy. >>
Allo
stesso livello
d’altezza, gli occhi grigi del Principe delle Serpi
incontrano quelli caramello
ed incuriositi del piccolo Teddy.
Malfoy
ha assunto
la sua solita faccia da poker, mentre osserva il cuginetto
intensamente, come
fa spesso con me quando vuole carpire ogni mio pensiero senza ricorrere
alla
Legilimanzia.
Da
parte sua,
invece, il piccoletto, non sposta di un millimetro lo sguardo da quello
dal
nuovo arrivato, mentre piega leggermente la testa, con
curiosità.
Siamo
tutti in
religioso silenzio, mentre entrambi stanno conoscendo una parte della
propria
famiglia dalla quale i rispettivi educatori gli hanno sempre tenuti
lontani.
Per
quanto riguarda
Andromeda, non la biasimo affatto per non aver invitato al Battesimo di
Ted il
caro Lucius e famiglia..
Ma,
per quanto riguarda
Narcissa..
Bè,
sapete come la
penso.
Purtroppo,
però,
Draco ha dei migliori amici deficienti, che devono sempre dispensare le
loro
perle di saggezza.
Dinanzi
alle quali,
però, non riesco ad assumere la cara vecchia espressione
inacidita di un tempo,
sostituita, ora come ora, da un sorriso esasperato.
<<
Ehi, il
marmocchio ha il tuo stesso naso. >>
<<
No, ma che
dici! Io direi più che altro che hanno le stesse
sopracciglia… >>
<<
No, no..
ti dico che li accomuna proprio il naso. Lascialo crescere un
po’, ed imparerà
ad arricciarlo nello stesso modo snob di Draco. >>
<<
Io ce lo
vedo più ad alzare il sopracciglio in modo superbo, come fa
il biondastro
davanti ai Mezzosangue.. >>
<<
Io invece
credo che Ted sia troppo tenero per avere anche solo un unghia del
piede di
Malfoy.. >>
<<
Weasley,
nessuno ha chiesto il tuo parere. >>
<<
Bè, state
paragonando il mio figlioccio ad un idiota come il vostro amico!
È normale che
interveniamo! >>
<<
Ed ecco
che anche Potter si sente in dovere di mettersi in mezzo.
>>
<<
Oh Santo
Merlino, ma voi siete ancora così imbecilli? >>
<< Porco Godric! La Donnola
in versione Magnum! Da dove diavolo
sei sbucato tu? >>
<<
E
soprattutto quanti cazzo siete voi
Weasley?! >>
Segue
discussione
patetica, e piena di insulti gratuiti.
Almeno,
stavolta,
Hermione e Ginny si astengono, e lasciano che Harry, Ron e George se la
vedano
da soli con i due Serpeverde.
Questi
ultimi,
infatti, nella foga di rispondere a tono ai miei amici, si sono
allontanati da
me e da Malfoy, fronteggiando più da vicino i Grifondoro.
Quasi
nello stesso
istante, l’astensione da questa patetica discussione delle
mie migliori amiche,
si è palesata dal loro percorrere il tragitto opposto a
quello delle Serpi.
Ovvero,
loro si
avvicinavano alla discussione, ed Hermione e Ginny se ne allontanavano
sospirando rassegnate, accostandosi invece alla sottoscritta.
Dopo
di che,
finalmente Malfoy si decide a parlare.
<<
Io dico
che non mi somiglia affatto.. >>
Ginny,
prendendo
dalle mie braccia Teddy per stringerlo un po’ al suo petto,
commenta:
<<
Malfoy,
vorrei farti notare che è il figlio di tua cugina Tonks e di
Remus Lupin. Non
c’erano molte possibilità che vi assomigliaste
granchè.. >>
<<
E per
fortuna.. >> commenta Hermione, guadagnandosi
un’occhiataccia da Malfoy,
alla quale risponde con un sorriso soddisfatto.
Restiamo
un po’ in
silenzio, ad ascoltare la risata quasi contagiosa di Ted che, guardando
litigare i maturi Blaise e Theo,
con
gli affatto infantili Ron, Harry e
George, sembra si stia divertendo un mondo.
Beato
lui.
<<
Quindi…
>> constata Malfoy, dopo una manciata di minuti privi di
parole <<
…Tu e lo Sfregiato siete i padrini del marmocchio?
>>
<<
Potresti
evitare di chiamarlo “Marmocchio”?! >>
Alza
gli occhi al
cielo.
<<
E va bene!
… del bambino…!
Meglio? >>
Sorrido
sarcastica.
<<
Decisamente meglio. E, comunque,
si…
>> allargo le labbra, in modo sincero stavolta,
voltandomi a guardare il
mio figlioccio, ancora impegnato ai ridere dei cinque litigiosi
deficienti.
<<
…Questa
meraviglia di bambino, è il mio figlioccio! >>
Allungo
la mano
contro la sua guancia paffuta, tirandogli un leggero pizzicotto.
Gli
occhi mi
diventano a cuoricino, insieme a quelli di Hermione e Ginny quando Ted,
richiamato dal mio gesto, stende a sua volta il braccio contro il mio
viso,
poggiandomi le sue piccola dita sulla guancia, in una infantile carezza.
Dopo
di che,
seguono momenti in cui io e le mie migliori amiche, come ha detto prima
George
“andiamo in brodo di giuggiole”, chiedendo a Ted
altre carezze, bacini e
abbracci.
Che
vengono prontamente
assecondati dal piccolo, facendo crescere a livelli altissimi la nostra
adorazione per la piccola peste.
Quest’ultimo
sta
appunto concedendo, con un’ilarità tipica solo dei
bambini come Lui, l’ennesimo
“Bacino” ad Hermione, che Malfoy, dopo aver
assistito a queste scenette
completamente in silenzio, ci ricorda della sua presenza.
<<
Salazar.
Credo che vomiterò. >>
Tutti
e quattro ci
giriamo verso di Lui.
Noi
tre ragazze
stiamo appunto per mandarlo al diavolo, quando Ted alza un ditino verso
di Lui,
e sillaba:
<<
‘Agìa!
>>
Draco
alza un
sopracciglio.
Oh
si.
Davvero
superbo.
<<
Che..?
>>
<<
‘Agìa, ‘agìa!
>>
Malfoy
continua a
non capire.
E
nemmeno io, se è
per questo.
Almeno,
fino a che
non è Hermione ad illuminare i nostri dubbi, come al solito.
<<
Ehm, Malfoy..
credo che Ted ti stia chiedendo di fare una magia.. >>
Ma
il Suo
sopracciglio non vuole abbassarsi.
<<
A me? E perché?
>>
<<
Ehi…
>> ribatte Ginny << …sei tu il
Cuore di Ghiaccio bravo nella
Legilimanzia! Scoprilo tu! >>
<<
Ma ti pare
che uso la
Legilimanzia
con un marmocchio di nemmeno un anno?! >>
<<
Senti, tu…
>>
No.
Vi
prego, no.
Non
anche voi.
Giro
il capo verso
destra, solamente per constatare che mio fratello e company stanno
ancora
litigando.
E
non ho alcuna
intenzione di lasciare che anche Ginny ed Hermione, prendano il loro
esempio,
seguite a ruota da Draco.
Così,
mi sento in
dovere di intervenire.
<<
Ehi, ehi,
ehi! C’è un bambino piccolo qui vicino, ricordate?
Non diamogli un cattivo
esempio, litigando, come sta facendo quell’idiota di Harry..
>>
Sorrisetto malefico da parte di Malfoy.
Al
quale, mi
rivolgo con un’alzata di spalle.
<<
…Ritornando alla richiesta di Teddy… Ha poco
più di un anno, ed è completamente
innamorato della Magia. Accontentalo. >>
Lui,
in risposta,
sposta lo sguardo da me, al suo piccolo parente, con aria diffidente.
<<
Per favore.. >>
aggiungo, in modo
sussurrato.
Mi
guarda di
sottecchi, ed in modo inespressivo per un po’.
Poi,
alza gli occhi
al cielo, e sospira, stringendo tra le dita la Bacchetta.
In
risposta, sia io,
che Teddy, ci apriamo in un sorriso a 32 denti.
Cioè..
per quanto
riguarda il piccolo Lupin, un sorriso a 2
denti.
<<
Allora…
>> domanda, sarcastico, rivolgendosi al bambino
<< …preferisci che
Schianti la
Mezzosangue,
o che dia fuoco ai capelli di Fiammetta? >>
<<
O, ancora
meglio… >> aggiunge Ginny, con tono inacidito,
rivolgendosi sempre a
Teddy << …che ne diresti di vedere un
Serpeverde ossigenato, egregiamente
Affatturato? >>
<< Oppure Trasfigurato in Furetto.. >>
aggiunge Hermione.
Prima
che Draco possa
seriamente Schiantarle entrambe, per la seconda volta intervengo io,
posando
una mano su quella di Malfoy stretta intorno alla Bacchetta, e
guadagnandomi la
sua attenzione.
<<
Magari un
semplice Lumos basterebbe, non
credete? >>
Non
vorrebbero,
nessuno dei tre, ma mi danno ragione.
<<
Sei tu
l’esperta di marmocchi, bambolina…
>> mi concede Malfoy.
Prima
di sguainare la Bacchetta, pregustando
magari un bel “Stupeficium”
sulle
labbra, ma esclamando:
<<
Lumos. >>
Una
luce, non
eccessivamente forte, si sprigiona dalla Fonte Magica di Malfoy,
portando noi a
socchiudere leggermente gli occhi, e Teddy a ridere estasiato.
Tanto
che, dopo
poco, anche le nostre bocche si allargano in un sorriso.
Persino
Draco
solleva il lato destro della bocca.
Mi
avvicino al suo orecchio,
e gli sussurro:
<<
Patronus.
Sono la
Magia
preferita di Ted. >>
<<
Bambolina,
ma per chi mi hai preso? Un Mago d’Animazione?
>>
Unisco
le mani in
una preghiera, e sporgo il labbro inferiore delle mie labbra, assumendo
un’espressione supplicante, e piuttosto infantile.
Che
fa nuovamente
sospirare esasperato Malfoy, convincendolo, però, a fare
ciò che gli chiedo.
<<
Donne, e
marmocchi. Che combinazione di merda.. Expecto
Patronum. >>
Un
serpente
argentato fuoriesce dalla Bacchetta di Malfoy, entusiasmando come non
mai il
piccolo Teddy, che comincia a tendere le mani verso il concentrato di
Felicità
che fluttua intorno a Lui, e a ridere, a ridere a crepapelle.
Tanto
che Ginny fa
fatica a tenerlo ben saldo tra le braccia.
Osserviamo
silenziosamente lo sguardo ammirato del mio figlioccio fisso sul
Patronus di
Draco, prima che sia quest’ultimo a rompere il silenzio,
rivolgendosi solo a me
e parlando con un tono decisamente basso.
<<
Come… come
sono morti i genitori del marmocchio? >>
<<
Ted, Draco. Si chiama Ted.
O Teddy. >>
<<
Oh, e va
bene! Santo Salazar quanto sei difficile! >>
Accenno
un
sorrisetto.
<<
Comunque,
sono morti durante la Battaglia di Hogwarts.
Dora uccisa da quella adorabile donna
che era tua zia, Bellatrix, e Remus da Dolohov. >>
Pronuncio
la frase
in modo freddo, e distaccato.
Come
se stessi
parlando di altre persone, e non di
qualcuno che amavo.
<<
Cavolo..
>> fischia Malfoy << …mia zia
Bellatrix deve starti davvero, davvero
sul cazzo, allora.. >>
Sorrido
sardonica,
alla sua intenzione di alleggerire il tema della conversazione, ed
annuisco.
<<
Si.
Eccome. Diciamo che, nella lista della gente che detesto, Lei
è al secondo
posto. >>
Mi
si avvicina in
modo sensuale, lasciando strisciare lentamente le sue braccia intorno
alla mia
vita, e sussurrandomi ironico all’orecchio:
<<
Al primo
posto ci sono io, vero? >>
Rido,
ma soltanto
per mascherare il tremore che ha scosso il mio corpo al suo tocco.
<<
Desolata,
ma devo deluderti. Aggiungerei anche un “Per tua
fortuna”. >>
<<
E per
quale motivo, di grazia? >>
Assumendo
il mio
miglior sorriso superbo, rispondo.
<<
Sai bene
che non ti conviene essere sulla mia lista nera…
>>
Alza
gli occhi al
cielo, credendo poco alla mia affermazione.
<<
Oh,
avanti! Sono stato sulla tua lista nera per anni! E sono certo di
ritornarci
spesso anche ultimamente… >> Si, quando lo
scopro a guardare sederi
altrui. << …ed il mio bel visino, con
compagnia bella, sono perfettamente
intatti. >>
Questo,
perché, pur
standomi tremendamente antipatico, restava pur sempre il mio
segretissimo sogno
erotico.
Non
mi conveniva
affatto cambiargli i connotati.
<<
Mi stai
provocando, Malfoy? >>
<<
Esattamente, Potter… >> mi risponde malizioso
<< …ricordati sempre
che io sono il Mangiamorte malvagio, che ha l’incarico di
ucciderti. Fossi in
te, terrei le Manette Incantante sempre a portata di mano…
>>
<<
Se è un
tuo perverso metodo per indurmi a giocare all’Auror e al
Mangiamorte, sappi che
non attacca… >>
Fa
una faccia
delusa, rimarcando il tutto con uno sguardo esageratamente triste, ed
un capo
ossigenato che si abbasso, sconfitto.
Ridendo,
gli porto
una mano sulla guancia, facendogli alzare il viso, ed avvicinandomi
alle sue
labbra sempre più.
So
che non dovrei
baciarlo, proprio qui, davanti a tutti, e soprattutto a così
poca distanza da Harry
ma…
Ehi,
qui tutti
stanno pensando ai cazzi loro, un bacettino veloce veloce
passerà sicuramente
inosservato…
<<
Piuttosto…
cosa sai dirmi del giochino “Signore Oscuro e
Prescelto”? >>
Una
risata
abbandona le sue labbra, mandando ai funghi quella fievole voce
coscienziosa
che ancora si opponeva a far congiungere le mie labbra con le sue.
<<
Ah, ecco
chi occupa il primo posto della tua lista nera.. >>
Riderei,
se non
avessi la vista completamente accecata dal suo viso, e se non avesse
così
improvvisamente poggiato la sua bocca sulla mia.
Mi
sto giusto
beando per l’ennesima volta del loro squisito sapore che..
<<
Ehi, tu!
Giù le mani da mia sorella! >>
Finalmente.
Finalmente
i
colloqui sono finiti.
Oh,
no.
Questa
giornata, di
certo, non ha aumentato lo stress soltanto degli studenti.
Ma
anche dei loro
professori.
Che,
alla stregua
di quegli scansafatiche dei loro discepoli, ora, possono finalmente
tirare un
sospiro di sollievo.
Il
sole sta ormai
tramontando e Dio solo sa quanto può essere bella Hogwarts
al tramonto.
Con
la luce della
suddetta stella che, rosso fuoco, si getta disperata nelle acque del
Lago Nero,
e con calde sfumature che schizzano le fronde degli alberi.
Con
le ombre della
gente che affolla i Giardini di Hogwarts, che si allungano in modo
inquietante
per i più.
Ma,
Margareth
Kensington, aveva sempre trovato estremamente rilassante
quell’affascinante
gioco di ombre del tramonto.
<<
Scommetto
che quello era un sospiro di sollievo. >>
<<
Lo
confesso, Diana. Non vedo l’ora che voi genitori ve ne
torniate a casa, per
poterlo fare anche io. >>
<<
Uh,
Maggie. Potrei essermi offesa, sai? >>
<<
Hai un ego
troppo grande per potertela prendere per queste cose…
>>
La
risata
cristallina di Diana Zabini torna a fare bella mostra di sé.
Attirando
non pochi
sguardi ammirati.
Ma,
ormai, lei ci è
abituata.
Restano
un po’ in
silenzio, le due donne, con i rispettivi sguardi persi nella
contemplazione
dello spettacolo divino del tramonto.
Cercando
di non
pensare a quanti ne avevano visti, ai tempi in cui potevano ancora
considerarsi
studentesse di Hogwarts.
Poi,
tirando un
sospiro malinconico, ed insieme deciso, la signora Zabini infila le
mani
perfettamente curate nella tasca destra del suo mantello da viaggio,
estraendo
due minuscoli cofanetti colorati.
Con
un unico tocco
della sua Bacchetta i suddetti acquistano la dimensione del palmo della
sua
mano, mostrando un color rosa acceso per il primo, ed uno blu elettrico
per il
secondo.
Lo
sguardo
incuriosito di Margareth Kensington non può che esserne
attratto.
<<
Sono
passati diciassettenne anni… >> commenta Diana
<< …penso sia
arrivato il momento di consegnare questi due maledetti pacchetti.
>>
La
professoressa di
Trasfigurazione continua ad avere le idee poco chiare.
E
di certo lo
sguardo deciso e forte che le invia la signora Zabini non la aiuta.
<<
Vorresti
farlo tu, per me? >>
Maggie
alza un
sopracciglio.
<<
Cos’è, ti
sei messa a spacciare? >>
Incantevole
sorriso
da parte di Diana, sopracciglio ancora più in alto da parte
di Margareth.
<<
Ho smesso
dai tempi di Hogwarts… >>
E,
questa, entrambe
sapevano bene che non era una battuta.
<<
…In realtà
è qualcosa che mi affidò Lily Evans anni fa, e
che dovrei consegnare ai suoi
figli. >>
La
Kensington
spalanca gli occhi.
Con
lo sguardo va
alla ricerca degli adolescenti in questione, trovandoli subito dopo,
esattamente dove si aspettava che fossero.
Kimberly
ed Harry
Potter stanno discutendo tra loro, Lui con aria da funerale, lei,
invece,
piuttosto divertita.
Vicino
a loro
Hermione Granger abbraccia coloro che le si sono presentati come i suoi
genitori, ed altrettanto accade per quanto riguarda la famiglia Weasley.
Della
quale, tra
parentesi, apprezza molto il coraggio della madre.
Ci
vuole davvero
fegato per occuparsi di tutti quei figli.
Entrambe
le donne
mantengono lo sguardo fisso su quel quadretto, per tutto il tempo dei
saluti.
Vedono
Molly
Weasley sporcare di lacrime i mantelli Rosso – Oro dei loro
figli, dei gemelli
Potter e della brillante Hermione Granger.
Vedono
ogni singolo
membro della famiglia dai capelli fiammanti, esclusi i due figli che
ancora
frequentavano la
Scuola,
salutare i ragazzi con abbracci stritola ossa e con
un’espressione triste in
viso.
Vedono
Andromeda
Black, con il nipotino (povero piccolo, orfano a così tenera
età) fare
altrettanto, mentre Harry Potter prendeva teneramente in braccio il
piccolo
bambino dagli occhi caramello, per permettere a tutti di stampargli un
sono
bacio in fronte.
Vedono
tutto
quell’insieme di adulti, così fuori luogo
lì ad Hogwarts, allontanarsi
lentamente dal ciliegio, unendosi a quel gruppo sempre più
folto di genitori
che stava raggiungendo le carrozze, per andare ad Hogsmeade a
Materializzarsi.
<<
Se Lily
Evans dette a te quei pacchetti, è giusto che sia tu a
consegnarli ad Harry e
Kimberly Potter. Ed io, resto pur sempre una loro docente.
>>
Il
capo di Diana
Zabini si piega, in un lento annuire.
<<
Immaginavo
una risposta del genere. Hai proprio tagliato tutti i ponti con il
passato?
>>
Margareth
Kensington, ora come ora, preferisce prendere a fissare la propria
ombra
allungarsi sul prato, piuttosto che sostenere il pesante sguardo della
sua
vecchia compagnia di Scuola.
<<
Si, Diana.
È esattamente ciò che ho fatto. E tu?
>>
<< Vale lo stesso per me. Queste due piccole scatole, ne
sono gli ultimi
strascichi. >>
Detto ciò, il fruscio del suo vestito di seta arriva alle
orecchie delle due
donne, mentre la signora Zabini prende ad allontanarsi.
Ma,
dopo solo
qualche passo, sente la voce di Maggie raggiungerla di nuovo.
<<
Il padre
di Blaise. Non è qui. >>
Un’affermazione.
Che
cela
un’implicita domanda.
Lui
dov’è?
<<
Ottima
intuizione, Maggie… >> risponde sarcastica,
senza però, voltarsi <<
… E se mi stai per chiedere come mai non sia qui, a trovare
suo figlio, ti
risparmio la fatica. Ignoro dove abbia trascorso le giornate degli
ultimi 18
anni. E, Blaise, non conosce nemmeno il suo nome. >>
<<
Era
proprio il caso di sbaciucchiarvi in pubblico? Stavo per vomitare le
ali di
pollo cho ho mangiato a pranzo! Ed io amo
le ali di pollo! >>
<<
Oh, certo!
E proprio tu mi vieni a fare la predica?! Hai idea di quanti pranzi mi
hanno
fatto vomitare le tue scopate pubbliche con Lavanda?! >>
<<
Ehi! Non
l’ho mai fatto! >>
<<
E’ vero,
ma poco ci mancava, caro il mio fratellino! >>
<<
Grazie
Gin! Almeno qualcuno mi appoggia! >>
<<
Ehi, Rossa,
non difendere quella delinquente di mia sorella! >>
<<
Harry,
Ron… vi prego, fatela finita. >>
Incredibile!
Un
bacio!
Un
fottutissimo
bacio!
Okay,
dato in Sala
Grande, mentre eravamo circondati dai genitori, signori Weasley
compresi, ma
nessuno ci stava guardando in quel momento!
Erano
tutti
occupati nei loro discorsi, nessuno ci avrebbe notato.
Ed
invece, le
antenne Anti-Malfoy di Harry e Ron hanno vibrato nell’esatto
istante in cui
stavamo approfondendo il semplice sfiorarsi di bocche.
E,
fatta eccezione
per la toccante mezz’ora in cui abbiamo salutato la famiglia
Weasley e
Andromeda e Teddy, è esattamente da allora che, mio fratello
ed il mio migliore
amico, non smettono di farmi prediche su prediche, tutte accomunate dal
tema
del “Pudore”.
Tema
assolutamente
insulso, se affrontato da due che, di baciarsi in pubblico, non si sono
mai
fatti molti problemi.
Specialmente
Ron…
<<
Finitela…?
>> continua Harry
<< …Solamente se ci prometti che
d’ora in poi… >>
Ma
non fa in tempo
a finire la frase, che Hermione lo interrompe.
E
non con una delle
sue solite perle di saggezza, o con un’ammonizione, o anche
con un ceffone.
No.
Con
un bacio.
Sulle
labbra.
Hermione
bacia mio
fratello, e mio fratello, finalmente, tace.
Una
volta
staccatasi da Harry, la mia migliore amica commenta:
<<
Bene,
Kiki. Tuo fratello ha appena baciato me in pubblico. Inizia con le
prediche.
>>
Inutile
sottolineare che Lei ha baciato Lui, senza che Lui
potesse fare niente per opporsi, vero?
Restiamo
per un
po’, tutti e cinque, a guardarci stupiti, ad eccezione di
Hermione che ricambia
i nostri sguardi piuttosto compiaciuta.
Poi,
scoppiamo a
ridere.
E
continueremmo a
prendere in giro Ron e le sue scenette porno in Sala Comune con
Lavanda, se una
voce suadente non ci stesse chiamando, dalle nostre spalle.
<<
Harry,
Kimberly. Avrei bisogno di parlarvi. >>
Nonostante i diretti interessati siamo io e mio fratello, anche gli
altri tre
Cacciatori si voltano verso la voce femminile.
E
restiamo, chi
più, chi meno, a bocca aperta.
A
quanto pare,
Diana Zabini, fa parte della manciata di genitori che si stanno ancora
trattenendo presso i Giardini di Hogwarts.
Molly
ha cercato di
tardare il più possibile il distacco da noi, ma a casa
Weasley c’erano dei
Membri dell’Ordine delle Fenice come ospiti, a cena, alla
quale si è accodata
anche Andromeda.
Di
conseguenza, non
potevano tardare oltre il ritorno a Casa.
<<
Ehm…
certo.. >> sillaba mio fratello, prima che la donna,
semplicemente, si
volti, ed inizi a camminare verso il Lago Nero.
Scambiando
un’occhiata con gli altri tre, io ed Harry ci limitiamo ad
alzare le spalle, ed
a seguire la madre di Blaise, dovunque si voglia fermare.
Nel
tragitto
Ciliegio – Sponde del Lago Nero, la curiosità mi
assale, ma nessuno dei tre osa
dire una parola.
Almeno,
fino a che
Diana Zabini, ormai giunta nei pressi dell’acqua, non si
ferma, voltandosi
verso di noi.
Ha
un’espressione
estremamente seria in volto.
Spero
non voglia
parlarci dell’arruolamento di suo figlio
nell’Esercito di Silente..
<<
Devo
consegnarvi una cosa. >>
Ah,
bene.
Pericolo
scampato.
Tirandoli
fuori
dalla tasca del suo prezioso mantello, ci porge due cofanetti identici,
di
dimensioni modeste, l’uno avvolto da carta di colore blu,
l’altro rosa.
Sebbene
il rosa sia
un colore che detesti, istintivamente, sia io che Harry, colleghiamo la
distinzione delle due colorazione dei pacchetti, alla distinzione dei
nostri
sessi.
Così,
a me tocca il
cofanetto shocking, a lui quello elettrico.
Sto
per domandarle
cosa siano, e come mai ci stia facendo, proprio lei, un regalo, quando
esaurisce tutti i miei dubbi, senza che avessi ancora aperto bocca.
<<
Questi due
pacchetti mi furono consegnati da vostra madre diciassette anni fa..
>>
Tuffo
al cuore.
Io
ed Harry ci
scambiamo uno sguardo confuso, prima di spalancare gli occhi.
<<
…quando,
non so per quale motivo, lei e James furono costretti a nascondersi.
>>
Perché
Voldemort ci
cercava, ecco perché.
<<
Il panico,
durante la Prima
Guerra
era tangibile ovunque. Riuscivi a sentirlo sulla punta della lingua.
Eri
costretto a guardarti le spalle persino se andavi da Madama Mcclan a
ritirare
una semplice gonna. Nessuno si fidava mai di nessuno, e fare nuove
conoscenze
era a dir poco impossibile, ed estremamente stupido. Gente che
conoscevi da
anni, di cui leggi la notizia della morte sulla Gazzetta del Profeta,
magari
due giorni dopo averci passeggiato insieme. Sembrava non dovesse finire
mai,
quel dominio del terrore. Non c’erano Prescelti, allora,
nessuno su cui
accollare il Peso del Trionfo del Bene sul Male. Non c’era Speranza. Fu per questo che la mia
famiglia decise di far ritorno
in Italia. Per salvarci la pelle… >>
Guardandoci
intensamente negli occhi, sorride, malinconica.
<<
Non tutti
erano coraggiosi come i vostri genitori, sapete? >>
Oh,
si.
Questo
lo so
benissimo.
E
quel verme schifoso
di Peter Minus ne è la conferma.
<<
Comunque,
prima che partissi, vostra madre mi diede questi cofanetti, facendomi
promettere che ve li avrei consegnati, se fosse accaduto qualcosa a lei
e al
suo adorato James. Sono certa che avrebbe preferito affidarli nelle
mani di
Cassie Turner, o Eveleen Cox… O anche Alice Paciock ma..
>>
<<
Alice
Paciock? La madre di Neville? >>
<<
E chi
erano Cassie e Eveleen? >>
Dallo
sguardo che
ci dedica la signora Zabini, è piuttosto evidente quanto odi
essere interrotta.
Ma,
dal mio canto,
non sono riuscita a trattenermi.
Chi
diavolo sono Cassie e Eveleen?
E
penso valga lo
stesso per mio fratello.
In
effetti.. Cosa centra la madre di Neville?
Diana
Zabini alza
gli occhi al cielo.
<<
Erano le
migliori amiche di vostra madre, ai tempi di Hogwarts. Ed anche dopo.
Dicevo..
>> sguardo ammonitore verso di noi <<
…Avrebbe sicuramente
preferito che, a consegnarvi questi due pacchetti, fosse stata una di
loro tre,
ma Turner e Cox morirono anche prima del suo matrimonio con James, ed
Alice
perse il senno, dopo una tragica scorpacciata di Cruciatus, insieme a
suo
marito. Non so chi sia, questo Neville. So soltanto che Alice,
effettivamente,
aveva un figlio, più o meno della vostra età.
>>
Improvvisamente,
il
pacchetto che prima avevo trovato abbastanza leggero, si fa
esageratamente
pesante, tanto che riesco a mala pena a stringerlo tra le dita.
Cosa
sta blaterando questa donna?
<<
Perché…
>> sussurra Harry <<
…Perché dovremmo crederle? Come fa a conoscere
nostra madre? >>
Alza
un sopracciglio,
infastidita dalla nostra scarsa fiducia nei suoi confronti.
Spiacente,
signora
Zabini, ma ce ne sono capitate troppe perché la nostra
fiducia nel prossimo sia
ancora intatta.
<<
Oh, bè,
siete liberi di non farlo. Io dovevo mantenere una promessa, e
l’ho fatto. Il
resto, sta a voi deciderlo, non è affar mio. Comunque, i
Malandrini erano dei
miei intimi amici, quando frequentavo questa Scuola, e, chiunque
conoscesse
James, non poteva che conoscere anche la Evans.
Quando non stavano
ancora insieme la nominava almeno 76 volte al giorno, e quando lei
finalmente
cedette al suo fascino, non potevi mangiucchiare una Cioccorana con
Lui, che si
presentava con la sua dolce metà. Adesso, se non vi
dispiace, vado a salutare
mio figlio. Addio ragazzi. >>
Detto
questo, ci
supera con una sola falcata data dalle sue lunghe gambe, ed inizia a
camminare,
lasciando me ed Harry a bocca aperta.
Ma
un’altra domanda
mi sorge spontanea, e non posso fare a meno di porgliela.
<<
Perché
adesso? Perché ci consegna questi… cosi…
dopo tutti questi anni? >>
Il
suo passo si
arresta, ma, per rispondermi, continua a darmi le spalle.
<<
Ho passato
molto tempo, in Italia. Sono tornata in Inghilterra solo per permettere
a
Blaise di frequentare Hogwarts. E, in questi sette anni, non ho mai
avuto
occasione di incontrarvi. >>
<<
Questa
occasione.. >> constata Harry <<
…non l’ha mai avuta, o non l’ha
mai cercata? >>
Il
capo di Diana
Zabini si volta verso di noi, per mostrarci un suo sorriso, malinconico
come il
precedente, ed anche denso di parecchi significati.
<<
Entrambi.
>>
<<
E
adesso?.. >> chiedo io, prima che si volti nuovamente, e
ricominci a
camminare << …Mi faccia capire. Lei pretende
di venire qui, dirci con
tanta leggerezza di conoscere molto bene i genitori con i quali noi,
invece, non
abbiamo trascorso che un anno di vita, lasciarci questi souvenir da
parte di
nostra madre, sconvolgerci un po’ la giornata, e poi
andarsene così? Come se
niente fosse? Con due frasi incrociate ed un “Addio
Ragazzi?” >>
Se
ci pensiamo
bene, è una cosa assurda.
Una
donna, a te
completamente sconosciuta fino a qualche ora prima, ti consegna un
regalino
della tua adorata madre defunta, pretendendo, poi, di liquidarti con
quattro
parole?
Ma,
a quanto pare,
è esattamente ciò che rientra nelle intenzioni
della signora Zabini.
Alza
le spalle.
<<
Si,
Kimberly. È esattamente ciò che pretendo di fare,
e ciò che sto facendo.
Non chiedetemi di
rinvangare un passato talmente lontano, da sembrare vissuto una vita fa. >>
L’ultima
frase
sembrava più una muta supplica, che un insieme di fredde e
distaccate parole,
con il quale ci aveva parlato fino ad adesso.
Forse
è proprio per
questo che, né io, né Harry, aggiungiamo altro,
osservando semplicemente Diana
Zabini allontanarsi da noi con passi eleganti, ma affrettati, per
raggiungere
suo figlio, Blaise, tutto preso a chiacchierare con i suoi amici.
D’istinto,
punto
prima lo sguardo in basso, sulle mie dita intrecciate a questo pesantissimo pacchetto rosa, e poi ad
incontrare quello di Harry.
Guardando
ciò che
nostra madre ha affidato alla signora Zabini diciassette anni fa, non
posso
fare a meno di sentire un nodo alla gola, che quasi mi impedisce di
respirare,
e l’ennesimo tuffo al cuore.
Guardando
Harry,
invece, non posso che sentirmi peggio.
Perché
il suo
sguardo, i suoi fantastici occhi verde smeraldo, sono confusi,
disorientati,
spaesati, frastornati, terrorizzati.
E,
se Lui, la mia
Ancora, il mio Coraggio, la mia Bacchetta, si sente così perso, come posso pretendere, io, di non
provare le stesse
identiche sensazioni?
Come
posso
pretendere di aggrapparmi per l’ennesima volta a Lui, quando
Harry stesso ha
bisogno di una mano per sorreggersi?
<<
Ragazzi,
quell’ammasso di pulci di Gazza si sta sbracciando dal
Portone. Credo sia ora
di rientrare. >>
Alzo
lo sguardo
nella stessa direzione, dove si era perso lo sguardo di Ron.
Ed
in effetti, la
figura impacciata della versione magica di un Bidello Babbano, che
agita la
braccia con aria corrucciata, invade le mie iridi, strappandomi una
genuina
risata.
Ed
annuisco.
<<
Si, credo
sia meglio. Qualcuno ha visto Harry e Kiki? >>
Sia
Ron, che Gin,
mi rispondono con un’alzata di spalle.
<<
Quel gran
pezzo di figa che li ha chiamati prima… >>
commenta Ron, guadagnandosi
uno scappellotto dalla sorella, a cui risponde con un sorriso colpevole
<< … li ha portati sulle rive del Lago Nero.
Ma poi gli ho persi di vista
un secondo, e adesso sono svaniti nel nulla. >>
Istintivamente
tutti e tre guardiamo verso il punto dove, prima, stavano il mio
ragazzo e la
mia migliore amica, con espressioni serissime in volto, a parlare di
non so che
cosa, con quella donna sconosciuta.
Solamente
per
confermare la tesi di Ron della “Sparizione
Misteriosa”.
<<
Spero per
Harry che se la stia scopando da qualche parte…
>>
Mi
fido del mio
ragazzo, più di qualsiasi altra persona al mondo.
Affiderei
ad una
semplice parola, o gesto, di Harry la mia intera vita.
Ma,
la gelosia, è comunque
una debolezza umana.
Ed
è per questo
che, stavolta, lo scappellotto, Ron lo riceve da me.
Un
po’ più forte di
quanto avessi programmato, in effetti.
<<
Ehi, ehi,
ehi! Scherzavo! >> esclama il mio migliore amico, alzando
le braccia in
segno di resa.
Sia
io, che Ginny,
ridiamo della sua buffa espressione.
<<
Di solito,
quando Kiki sparisce, vuol dire che è andata ad imboscarsi
con Malfoy.. >>
commenta Ginny, mentre tutti e tre assumiamo un’espressione
schifata in volto
<< …ma visto che, molto probabilmente
è con Harry, io escluderei i
Serpeverde.. >>
Scuotendo
la testa,
però, noto che, i suddetti Verde – Argento, ovvero
Malfoy, Zabini e Nott,
stanno chiacchierando tra loro a soli pochi alberi di distanza da noi.
Quindi..
<<
Chiedere
non costa nulla. >> esclamo.
Prima
di
incamminarmi verso i nostri nemici storici, seguita, a distanza
però, anche da
Ron e Ginny.
Arrivata
presso di
loro, mi dedicano le loro migliori espressioni ostili.
Brutti
idioti.
I
nostri rispettivi
migliori amici ormai stanno praticamente insieme, dovrebbero trovare in
loro
quel briciolo di maturità che li porti a comportarsi
più docilmente nei nostri
confronti.
Ma,
effettivamente,
sto parlando di quattro decerebrati Serpeverde.. cosa pretendo?
<<
Avete
visto Kiki? O Harry? >>
<<
Più tempo
sto lontano dallo Sfregiato, e più sono in pace con me
stesso… >> mi
risponde Zabini.
<<
No.
>> è la laconica e sbrigativa risposta di
Malfoy, tipica di chi vuole
toglierti davanti alle palle.
<<
Si.
>> invece, sillaba Nott.
Mi
rivolgo verso di
lui, aspettando che continui la sua frase.
Nel
frattempo Ron e
Ginny si sono avvicinati, ed ascoltano questa patetica imitazione di
conversazione, standomi alle spalle.
Alzo
un
sopracciglio, credendo che Nott specifichi, con una frase di senso
compiuto, il
significato del suo “Si” di prima.
Ma
niente.
<<
Bè…?
>> lo apostrofo acida
<< …hai intenzione di dirmi anche dove
gli hai visti, o dobbiamo passare la serata a fissarci in modo
inespressivo?!
>>
<<
Ehi,
Granger, vedi di darla un po’ più spesso allo
Sfregiato, ti vedo
particolarmente antipatica. >>
Zabini.
Troglodita.
Calma,
Hermione.
Sta
calma.
Respira.
Inspira.
Non
ti arrabbiare.
Sii
superiore.
<<
Come ti
permetti di rivolgerti in questo modo ad Hermione?! >>
Ma
Ron,
evidentemente, non è giunto alle mie stesse conclusioni.
<<
Io faccio
ciò che voglio, cara la mia Donnola.. >>
Oh
Godric.
A
meno che Kiki e
Malfoy non tornino ad odiarsi, così improvvisamente
(bè, non tanto improvvisamente…
) come si sono
innamorati, vedo sul nostro orizzonte dei tempi parecchio difficili.
Ripeto:
Oh
Godric.
Interrompendo
la
rispostaccia di Ron, esclamo:
<<
Eravamo
venuti qui solo per sapere di Kiki o Harry. Se Nott si
degna di dirci dove gli ha visti, sarebbe fantastico,
altrimenti
leviamo le tende. >>
Il suddetto interessato alza gli occhi al cielo, e, indicando Blaise,
si
spiega.
Finalmente.
<<
Stavano
parlando con sua madre.. >> Malfoy e Zabini alzano un
sopracciglio
<< …poi, Miss Zabini è venuta qui a
salutarci, e Potty 1 e 2 sono
rientrati. >>
La madre di Zabini?
E
cosa può volere
da Harry e Kiki?!
Gli
stessi dubbi
che mi attanagliano, devono occupare la mente anche di Ron e Ginny,
perché li
sento sussurrare tra loro.
<<
Quindi la Supera
Gnocca era la madre di
Zabini?! >>
<<
Pervertito. >>
<<
Seriamente. Che cosa può volere da quei due? Nemmeno ci
conosco! Però.. che gnocca..
>>
<<
La smetti
di ripetere “Gnocca”?! >>
<<
Ma se lo
è! >>
Resterei
per ore ad
ascoltare i battibecchi tra Ron e Ginny, senza smettere mai di
divertirmi.
Ma
la voce di
Malfoy mi riporta al problema presente.
<<
Blaise,
cosa può volere tua madre dallo Sfregiato e dalla Potter?
>>
L’interrogato
alza
le spalle.
<<
E che ne
so! Theo, sei sicuro di aver visto proprio mia
madre? >>
Nott
annuisce.
E
la cosa inizia un
po’ a preoccuparmi.
Non
che io ed Harry
siamo diventati una di quelle coppie che si chiedono il permesso anche
per
andare in bagno, e che non fanno nemmeno un passo senza
l’altro.
Ma
ci stavamo
rilassando tutti insieme qui fuori, sotto il nostro caro ciliegio, dopo
una
giornata stressante come solo un’Incontro Scuola- Famiglia
può essere.
Prima
di tornare in
Sala Comune ci avrebbero come minimo fatto un cenno.
E
poi, sono rimasti
praticamente da soli tutta la giornata.
Sono
tutti e due
troppo casinisti per rintanarsi in solitudine nella Comune anche
stasera, dopo
non aver fatto altro tutto il giorno.
<<
Ehi
Granger… >> mi chiama Malfoy.
E,
sinceramente,
non posso non notare l’assenza del nomignolo
“Mezzosangue”.
L’influenza
della
mia migliore amica sta lentamente facendo effetto.
<<
…controlla
su quella strana Mappa che avete sempre dietro. >>
Non
capisco subito
ciò che il biondastro intenda.
Ma,
dopo qualche
manciata di secondi, un lampo di comprensione mi attraversa lo sguardo.
E
mi volto verso
Ron.
Ci
capiamo con
un’occhiata, tanto che, non c’è nemmeno
bisogno che glielo chieda a parole, che
estrae la
Mappa
del Malandrino dalla tasca posteriore del pantalone.
<<
Giuro solennemente di non avere buone
intenzioni. >>
Harry
e Kiki non
sono in Sala Comune.
E
nemmeno nelle
loro stanze.
Non
sono in Sala
Grande, né in quella d’Ingresso.
Non
sono nemmeno
con i Corvonero, né con i Tassorosso.
Non
sono in
Biblioteca. Figuriamoci!
E
nemmeno nelle
cucine.
<<
Sono sulla
Torre d’Astronomia. >> sussurro.
Non
mi piace.
La
cosa non mi
piace per niente.
Sappiamo
tutti
quanti che quando quei due si rintanano in quel luogo, il loro umore
è
decisamente a terra.
E,
certamente, la
causa sta in ciò che la signora Zabini gli avrà
detto.
Scambio
uno sguardo
eloquente con Ginny e Ron, arrivati alle mie stesse conclusioni.
Ma,
a quanto pare,
non sono gli unici.
<<
Uuh!...
>> sussurra Nott << …brutto
segno. >>
Evito di chiedere come facciano a saperlo.
<<
Vado a
cercarli. >> affermo.
<<
Vengo
anch’io. >>
No.
Non
sono stati Ron
e Ginny ad offrirsi di accompagnarmi.
Sanno
che, quando
Harry o Kiki sono giù di morale, è meglio non
essere in molti a porgli la
fatidica domanda “Che succede?”.
Ma,
dallo sguardo
che Malfoy ha scambiato con i suoi due amici, non posso che evitare di
ribattere, e lasciare che mi segua.
Sono
un’idiota.
Ed
anche una
vigliacca.
Già.
Kimberly
Potter è
una codarda, gente.
Sconfigge
Lord
Voldemort, e poi resta atterrita da un misero oggetto rosa shocking.
Quanto
potrà essere
grande?
Sedici centimetri quadrati?
Diciotto?
E
quanto potrà
essere pesante?
Una
dozzina di
grammi?
O
due?
Si,
forse due.
E
mezzo.
Eppure,
il respiro
ed il battito del cuore, non accennano a calmarsi.
Se
vado avanti così
andrò in iper – ventilazione.
Dovrei
aprirlo.
Si.
Dovrei
decisamente farlo.
Dovrei
decidermi a
muovere le mie dita tremanti, afferrare
l’estremità del fiocco che spicca sul
pacchetto colorato, e tirare.
E
poi, scartare il suddetto pacchetto.
Per
poi scoprire
cosa, mia madre, diciassette anni fa, chiese a Diana Zabini di
consegnare ai
suoi figli.
Nel
caso fosse accaduto qualcosa a lei e al suo adorato
James.
In
effetti,
qualcosa, a Lily e James Potter, è
accaduto.
Sono
morti.
A
soli ventuno
anni.
Morti,
per
proteggere me, e mio fratello.
Fratello
che, ora
come ora, sembra essere schiacciato dal mio stesso panico.
Il
suo pacchetto,
blu, giace nel suo palmo, al contrario del mio, che è
poggiato sulla fredda e
dura pietra della Torre d’Astronomia, accanto al mio sedere.
I
suoi occhi
tremanti sono fissi su quel minuscolo oggetto, che ha avuto il potere
di
sconvolgerci una giornata non propriamente felice, da circa venti
minuti.
Io,
invece, mi
rifiuto di farvi cadere lo sguardo.
Sto
per sussurrare
il suo nome, così, solamente per sentire la sua voce
rispondermi, oppure per
chiedergli se può farmi posto tra le sue braccia, che un
rumore di passi ci fa
alzare il capo.
Ci
scambiamo uno
sguardo pieno di interrogativi, prima che i nostri occhi accolgano
nella loro
visuale niente meno che Hermione Granger e Draco Malfoy.
Cosa
ci facciano
insieme, quei due, è un mistero.
Ed
infatti,
finalmente risento la voce di Harry.
<<
E tu che ci fai con Hermione?
>>
Draco
alza gli
occhi al cielo, decidendo di soprassedere al tono apertamente ostile di
mio
fratello.
<<
Sono
venuto a cercarti, Sfregiato, perché mi mancavi tanto.
>>
Quasi
mi strappa un
sorriso.
Quasi.
<<
Seriamente. Cosa vuoi, Malfoy? >>
<<
Seriamente, Potter. Secondo te, che ci faccio qui? Organizzo una
romantica
uscita a quattro?!… >>
Non
sarebbe una
cattiva idea.
<<
… Sono
venuto a cercare Lei, sorta di
imbecille! >>
E
con “Lei” credo
proprio che intenda me.
Lascio
che i miei
occhi scivolino rapidamente nei suoi, accennando un sorriso di cortesia.
Vabbè,
chiamalo
“Sorriso”.
Ne
era una patetica
e sbiadita imitazione.
E,
questo, non
sfugge di certo a Draco.
<<
Ragazzi…
>> sussurra Hermione, con voce dolce e pacata
<< …si può sapere che
vi succede? >>
Non
rispondiamo
subito, io ed Harry.
Aspettiamo
che, sia
Hermione che Malfoy, si decidano a sedersi, l’una accanto ad
Harry, e l’altro
accanto a me.
In
effetti, adesso
che il profumo delizioso di Draco arriva ad invadermi le narici, e che
riesco a
sentire la sua semplice presenza
vicino a me, credo che il magone in gola si attenui.
Poi,
nell’esatto
istante in cui la mia migliore amica poggia una mano su quella di
Harry, ecco
che mio fratello si decide a risponderle.
<<
La madre
di Zabini ci ha dato questi due pacchetti… >>
due paia di sguardi si
spostano da quello in mano ad Harry, a quello poggiato di fianco a me,
che io
ancora mi rifiuto di guardare << …dicendoci
che sono una regalo che
nostra madre le chiese di consegnarci, se fosse accaduto qualcosa a
lei, o a
papà. >>
Hermione
spalanca
occhi e bocca.
Draco
cerca di
contenersi nel palesare emozioni, ma dal suo sguardo si capisce quanto
sia
confuso e stupito anche Lui.
Ed
infatti,
esclama, con un sopracciglio alzato:
<<
E cosa
diavolo centra Diana, con i vostri genitori?! >>
Adesso, mi prendo io la briga di rispondere.
Anche
se la mia
voce è troppo fievole per i miei gusti.
<<
Ha detto
che era molto amica di papà e dei Malandrini. E che mamma
perse le sue migliori
amiche, durante la Prima Guerra.
Così dovette rivolgersi a lei. >>
Silenzio.
Ancora
silenzio.
Servito
solo a far
pensare a Draco ad altri dubbi da sottoporre.
<<
Blaise mi
ha sempre detto che la sua famiglia tornò in Italia durante la Prima Guerra…
>>
Annuisco.
<<
Le diede
questi pacchetti prima che lei partisse… >>
Dal
cenno di
assenso che fa lentamente con il capo, mi lascia intendere che si sia
arreso.
Di
conseguenza,
segue un altro momento di silenzio assoluto, rotto soltanto dalle voci
spensierate che provengono dal Giardino, di chi ancora si rifiuta di
seguire
l’ordine di Gazza di rientrare.
Mi
sento dilaniata in due.
Rotta
a metà.
C’è
una parte di me
che urla e si dimena per portare le mie dita tremanti ad aprire quel
maledetto
pacchetto rosa.
Ma
ce n’è una
altra, forse più consistente o meno, che è
letteralmente terrorizzata.
Mi
ero ripromessa
che il passato non mi avrebbe mai più lasciata in ginocchio.
Ed
invece, basta
che qualcuno nomini “Lily” o
“James”, che mi ritrovo a rintanarmi sulla Torre
di Astronomia con la retina che pizzica.
La
curiosità mi sta
logorando, ma, per il momento, in barba a tutti i coraggiosi propositi
che dovrebbe
avere una Grifondoro, vince il timore di non riuscire a sopportare la
malinconia e la più totale tristezza che potrebbe scatenare
in me il contenuto
di quel pacchetto.
Vigliacca.
Perciò
me ne resto
in silenzio, con lo sguardo basso, senza avere il fegato di ricambiare
lo
sguardo di Draco fisso su di me, o quello di Hermione o Harry.
Senza
avere il
fegato di far rientrare nella mia visuale quella scatola rosa.
Avendo
il fegato di guardarmi
semplicemente le
scarpe.
Stupida,
stupida codarda.
Dopo
un po’, però,
è quel Serpeverde estremamente loquace di Malfoy a rompere
il silenzio.
Incredibile.
Riesco
a fare del
sarcasmo anche in occasioni come questa…
<<
Bè?...
>> domanda, stupito << …avete
intenzione di aprirli, questi regali
del passato, o li lascerete sul comodino a prendere polvere?
>>
<<
Qualcuno
ti ha mai insegnato ad avere un po’ più di tatto,
Malfoy? >> domanda Hermione, decisamente inacidita.
Il
biondastro, in
risposta, alza le spalle, assumendo un’espressione che dice
chiaramente
“Perché? Che ho fatto di male?”.
<<
Scusami
tanto Granger, se ho dato per scontato una cosa così stupida come aprire quei
cosi… >>
Bè,
devo
ammetterlo.
Io
adoro il mio
pungete sarcasmo, e lo uso ogni qualvolta mi è possibile.
Ma
non arrivo certo
ai livelli del Principe delle Serpi.
<<
…Insomma,
perché mai dovrebbero farlo?! >>
Uh,
che bravo.
Ci
aggiunge anche
un’espressione fintamente invasa
dall’ovvietà.
<<
E’ naturale che debbano
scoprire cosa
contengono quei pacchetti, ma non è così facile
come la stai facendo passare tu!
>>
<< Dici che potrebbero tagliarsi con la carta? Allora si,
che sarebbero
guai! >>
<<
Sei un
cretino. >>
<< E tu tremendamente saccente. >>
<<
Magari,
con “Saccente” intendevi dire
“Saggia”. >>
<<
Solamente
se tu, con “Cretino”, celavi un
“Bellissimo”. >>
<<
No. Volevo
dire “Idiota”, in effetti. >>
<<
Oh,
perfetto. Allora tu resti saccente. E ci aggiungo anche un
“fastidiosamente”,
prima dell’aggettivo. >>
<<
Oh, che
carino… il Furetto ha imparato a distinguere aggettivi ed
avverbi. >>
<<
E tu a
fare del sarcasmo. Ma sei piuttosto scarsa. >>
<<
E’
arrivato il grande genio. >>
<<
Stai
parlando con un Serpeverde, Granger. Anzi con Il
Serpeverde. Io, tra sarcasmo, acidità e battute pungenti ci
sguazzo. >>
<<
Niente che
una buona arte retorica non possa abbattere. >>
<< Vuoi avere sempre tu l’ultima parola, vero?
>>
<<
Sempre, Malfoy…
>>
<<
Questo è
un guaio, perché io non sono da meno. Sarò io a
pronunciare l’ultimo
“Vaffanculo”! >>
<<
Contaci…
>>
<<
Per me
possiamo continuare anche fino a domani mattina…
>>
<<
Santo
Godric, per carità no!
>>
Conosco
abbastanza
bene, sia Hermione che Draco, ed anche ciò che pensano
l’uno dell’altro.
Non
è difficile
riassumere i sentimenti che legano la mia migliore amica e
colui-che-se-fossimo-due-persone-normali-sarebbe-il-mio-ragazzo-ma-dal-momento-che-non-lo-siamo-non-so-ancora-come-appellarlo.
Semplicemente,
non
si sopportano.
Antipatia
reciproca, una buona dose di orgoglio, e taaaaanta cocciutaggine da
parte di
entrambi, non possono che dare come risultato una discussione che
seriamente si
protrarrebbe fino a domani.
Ed
una forte
emicrania alla sottoscritta.
Ergo,
non ho potuto
fare a meno di intervenire.
<<
Perché li
hai interrotti?... >> mi domanda Harry <<
…Io mi stavo divertendo
un sacco.. >>
E, a questo punto, sento qualcosa di strano accadere alla mia faccia.
Più
precisamente,
alle labbra.
Iniziano
ad
allungarsi.
Ad
allungarsi verso
l’alto in effetti.
Ed
anche i miei
denti, subiscono qualche cambiamento.
Vengono
messi in
mostra.
Oh,
bè.
Ora
che ci penso,
non mi sta accadendo proprio nulla di nuovo.
Si,
Kiki.
Stai
semplicemente sorridendo.
<<
Lieto di
esserti stato utile, Sfregiato.. >> dice Malfoy, con
un’espressione che,
di lieto, non ha assolutamente niente.
E
poi…
Ripiombiamo
nel
silenzio.
E
le mie labbra
ritornano esattamente come prima.
E
torna anche lei.
La
tristezza.
Vedo
Hermione ed
Harry sussurrare qualcosa tra loro.
Mio
fratello, al
momento, è troppo occupato a guardare l’intenso
marrone degli occhi della sua
ragazza, per curarsi di me e di Malfoy.
Così
mi azzardo a
muovere le dita che, poggiate sulla dura pietra, sostengono il mio
corpo, verso
le sue.
Non
ci prendiamo la
mano come le tipiche coppiette innamorate.
A
noi, basta
semplicemente questo sfiorarsi di dita.
Ora
come ora.
Sento
le sue labbra
avvicinarsi al mio orecchio e, quando vi sussurra qualcosa, non posso
fare a
meno di rabbrividire.
<<
Vuoi
aprirlo? >>
Già.
Voglio
farlo?
<<
S-si…
>> biascico << …Io…Io
voglio farlo ma.. ma… Ho… >>
Dai,
Kiki.
Dilo
ad alta voce.
Magari
ti farà
sentire meno stupida.
<<
…Ho…Ho paura.
>>
Alza un sopracciglio.
<<
Paura? E
di cosa? Guarda che tutti i genitori sono stati perquisiti prima di
mettere
piede ad Hogwarts, niente di Oscuro può essere entrato a
Scuola. E poi la
signora Zabini non fa parte del Fan Club “Uccidiamo i
Potter”. >>
Scuoto
la testa.
Sembrando
una
bambina.
<<
Non ho
paura in quel senso…
>>
Sinceramente,
a
questo ipotetico pericolo non ci avevo nemmeno pensato.
Anche
perché, come
ha appena detto Lui, niente che possa farmi del male è
potuto entrare ad
Hogwarts…
<<
…Ma…di…
Non so nemmeno come spiegarlo… >>
Alza
le spalle,
esibendosi nel suo irresistibile sorrisetto sghembo.
<<
Provaci.
Sono molto intelligente, sai? Le cose, le capisco al volo…
>>
Accenno
una piccola
risatina per il suo ego gigantesco.
Risatina
che, però,
nemmeno raggiunge gli occhi.
<<
Ho…ho
paura di.. di sentirmi ancora più… ancora
più sola, aprendo questo
pacchetto… >>
Tiro
un forte
respiro dalla bocca.
<<
Ho paura
che…vedere il regalo di mia madre mi…
mi… mi faccia rendere ulteriormente
conto di… di quanto poco
conosca i miei genitori. Che mi
renda
ancora più insopportabile il fatto di non averli
più… accanto a me.
>>
Espiro.
Esternare
completamente tutto ciò che mi stava affollando la mente era
impossibile, ma,
tutto sommato, posso ritenermi soddisfatta.
In
risposta una
mano di Malfoy scorrere lentamente ad afferrarmi una ciocca di capelli,
sfuggita alla treccia laterale che mi ero fatta un’oretta fa,
sotto il
ciliegio, aspettando l’arrivo dei Weasley per poterli
salutare.
Inizia
a giocarci
con naturalezza, intrecciandola intorno al suo dito, e poi lasciarla
sciogliersi.
Per
poi
riafferrarla e continuare il contatto tra la sua pelle ed i miei
capelli.
<<
Come ho
già detto, sono estremamente intelligente, ed ho capito alla
perfezione come ti
senti… >>
Egocentrico.
<<
…Ed hai
tutte le ragioni del mondo per sentirti così.
Ma ciò non deve impedirti di togliere quella orrenda carta
rosa shocking dal
misterioso pacchetto, e scoprire cosa tua madre voleva così
tanto che voi
aveste. Manda a fanculo le tue paure,
bambolina. >>
Non
potendo più
reggere il suo sguardo di ghiaccio, mi ritrovo nuovamente a fissarmi le
scarpe.
Ripetendomi
nella
mente le sue parole.
Manda
a fanculo le
tue paure, bambolina.
Manda
a fanculo le
tue paure, bambolina.
Manda
a fanculo le tue paure, bambolina.
<<
Kiki?...
>> alzo lo sguardo verso Harry. <<
…apriamo? >>
Ecco,
lo sapevo.
L’arte
retorica di
Hermione ha colpito ancora.
Mio
fratello è
ceduto prima del previsto, stavolta.
Guardo
Draco.
Annuisce.
Annuisco.
Prendendo
un bel
respiro, allungo la mano, fino a che le mie dita non sfiorano qualcosa
di
liscio a solido.
Afferro
il
pacchetto tra le mie mani, e lo poggio sulle gambe incrociate.
Prendo
l’estremità
del fiocco tra l’indice ed il pollice e, mandando
a fanculo le mie paure, tiro, sciogliendo il nodo che
albergava sulla carta
rosa.
Carta
che, con un
“Diffindo” ben mirato, scivola sulla pietra con
molto facilità.
Di
nuovo, guardo
Harry.
E
lo vedo con gli
occhi fissi su di me, con una scatola perfettamente cubica, identica
alla mia,
sul palmo.
Adesso
che le carte
da regalo non le avvolgono più, le scatolette sono del
semplice color bianco.
Un
ultimo incrocio
di occhi con mio fratello, e, tutti e due, ci decidiamo a premere il
bottoncino
posto sul davanti della scatola e, contemporaneamente, a tirare il
coperchio
verso l’alto.
All’interno,
la
prima cosa che noto è una catenina d’ora bianco.
Lascio
che l’indice
ed il pollice si infilino nella scatole per afferrarlo, sebbene
assurdamente
tremanti.
Portando
la
catenina all’altezza dei miei occhi, e sentendo il tipico
tintinnio che essa
compie sfregandosi su se stessa, riesco finalmente a notare cosa,
suddetta
catenina, porti come ciondolo.
Un
medaglione, di
dimensioni piuttosto modeste, anch’esso d’oro
bianco.
Lo
prendo tra le
mani, lasciando scivolare la catenina verso il basso, ed inizio a
rigirarmelo
tra le dita.
Sulla
parte anteriore
c’è un incisione, fatta in corsivo, ed in modo
molto delicato.
Love you. Mom and Dad.
Sbatto
più volte le
palpebre, per far asciugare la retina.
Ma
non finisce qui,
come mi fa notare la voce sussurrare di Hermione.
<<
Sul lato
c’è un piccolo gancetto…
>>
In
effetti, ora che
me lo ha fatto notare lei, mi chiedo come abbia fatto a non vederlo
subito.
Guardo
Draco.
Guardo
Hermione.
Guardo
Harry.
Guardo
il medaglione.
Pochi
istanti dopo
mio fratello, mi decido anche io ad aprirlo.
Il
verso di in gufo
si disperde in lontananza, reso ovattato dal fruscio inquietante degli
alberi
della Foresta Proibita.
In
aggiunta, il
vento fischia leggero tra noi, smuovendo leggermente i capelli, e
spargendo il
loro profumo intorno a noi.
Ma
questi non sono
gli unici suoni che avvolgono questa angosciante scena sulla Torre
d’Astronomia.
Io
ed Harry ci
siamo finalmente decisi ad aprire il medaglione.
Sulla
parte
sinistra c’è un’altra incisione, sempre
in corsivo e scritta sempre in modo
delicato ed elegante.
Una frase.
‘
Till the very end.
Fino
alla vera fine.
La
frase che
ci siamo sempre sussurrati io ed Harry nei momenti più bui,
per ricordare
all’altro che, se anche tutto il resto perisse, Lui avrebbe
comunque me,
ed io avrei comunque Lui.
La
stessa
cosa che ci disse lo spirito di mio padre che rievocammo tramite la Pietra
della Resurrezione,
prima di consegnarci a Voldemort.
<<
Resterete con noi? >>
<<
Fino alla fine.
>>
<<
Non possono vedervi? >>
<<
Siamo parte di voi..
Invisibili a chiunque altro. >>
A
sinistra,
invece, c’è una foto.
C’è
mamma,
c’è papà, e ci siamo io ed Harry.
Hagrid,
al
Primo Anno, ci regalò un album di foto, rivestito in cuoio,
dei nostri
genitori.
Ma,
questa
foto, non l’avevo mai vista.
Lo
sfondo
della fotografia è dato da un semplice dondolo verniciato di
bianco, e da un
albero alle spalle.
Sopra,
è
seduto mio padre, con un braccio intorno alle spalle di mia madre che,
a sua
volta, ha il capo poggiato di profilo sulla sua spalle, ed una mano
posizionata
sul suo petto.
Harry
in
braccio a mamma, io in braccio a papà.
Sorridiamo.
Sorridiamo
tutti e quattro.
Mamma
con il
suo sorriso che tutti mi hanno sempre descritto estremamente dolce.
Papà
con il
suo sorriso che tutti mi hanno sempre descritto estremamente
strafottente.
Io
ed Harry
con un sorriso estremamente buffo, caratterizzato dalla presenza di un
solo
dente per quanto mi riguarda, e di due nel caso di mio fratello.
E,
nonostante tutto, la parte più toccante di tutto
ciò, non sta né nelle
incisioni, né nella foto.
Ma
dal suono
che fuoriesce magicamente dal medaglione, in contemporanea alla sua
apertura.
No,
non un suono qualsiasi.
Ma
una canzone.
E,
dal ritmo, dalle parole, dalla
dolce melodia estratta dalle note di un piano, credo proprio che si
tratti di
una ninna nanna.
<< Goodnight, my angel
Time to close your eyes
And save these questions
for another day
I think I know what you've
been asking me
I think you know what I've
been trying to say
I promised I would never
leave you
And you should always know
Wherever you may go
No matter where you are
I never will be far
away… >>
Buonanotte,
mio angelo
E' ora di chiudere gli occhi
E di conservare questi
dubbi per un altro giorno
Penso di sapere
ciò che volevi chiedermi
Penso che tu sappia cosa
stavo provando a dirti
Ho promesso che non ti
avrei mai lasciata
E dovresti sapere che
Dovunque tu andrai
Non importa dove sei
Non sarò mai
lontano da te.
I
miei genitori sono stati uccisi
quando io avevo solo un anno.
Non
ricordo com’erano.
Conosco
i loro visi solamente
grazie alle foto.
Conosco
la dolcezza di Lily e la
giocosità Malandrina di James solo dai racconti dei loro
amici.
Né
tantomeno ricordo il calore
dei loro abbracci, del loro amore, o il suono delle loro voci.
Ma,
non chiedetemi come, so per
certo che, la voce femminile che sta cantando in questo momento questa
tenera
ninna nanna, appartiene a mia madre.
Questa,
è la nostra ninna nanna.
<< Goodnight, my
angel
Now it's time to dream
And dream how wonderful
your life will be
Someday your child may cry
And if you sing this lullaby
Then in your heart
There will always be a part
of me… >>
Buonanotte,
mio angelo
E' ora di sognare
E sogna quanto
sarà magnifica la tua vita
Certi giorni il tuo bambino
potrà piangere
E
se canti questa ninna nanna
Allora nel tuo cuore
Ci sarà sempre
una parte di me.
Il
respiro mi si fa più pesante, e sono costretta a
sbattere le palpebre sempre più velocemente, se voglio che
la retina si
asciughi.
Ascolto
la ninna nanna cantata da Lily Evans, in
Potter, ipnotizzata.
Vorrei
alzare lo sguardo.
Incontrare
quello di Herm, di Harry, o di Draco.
Vorrei
trovare il coraggio di non piangere in loro.
Ma
non ne sono capace.
Le
mie orecchie sono invase dalla dolce melodia, ed
i miei occhi solamente dai sorrisi dei miei genitori.
<< …Someday
we'll all
be gone
But lullabies go on and
on...
They never die
That's how you
And I will be. >>
Un
giorno ci separeremo
ma le ninnananne
continueranno ancora ed ancora...
Esse non muoiono mai
Proprio come te
e me.
Non
è vero, mamma.
Tu
sei
morta.
E,
un giorno, lo sarò anch’io.
Magari
quando sarò vecchia e stanca.
Oppure
la settimana prossima, mentre starò
adempiendo ai miei doveri di Cacciatrice.
Fatto
che morirò.
Esattamente
come sei morta tu.
E
come è morto papà.
E
come sono morti Sirius, Remus, Tonks, Fred…
Un
secco rumore metallico mi suggerisce come Harry
abbia appena chiuso di scatto il medaglione.
Lo
guardo.
Si
sta alzando in tutta fretta, infilandosi la
collana regalataci da nostra madre in tasca, ed allontanandosi da noi
con
grandi e rabbiosi passi.
Nessuno
dice niente.
Quella
canzone sembra essersi impossessata
prepotentemente delle nostre orecchie, rendendo qualsiasi suono
ovattato e
lontano.
Harry
corre via dalla Torre di Astronomia senza
dire una parola, mentre Hermione va via via assumendo uno sguardo
più desolato,
mentre lo guarda andar via impotente.
Voltandomi
verso Draco, invece, lo vedo assumere la
sua solita espressione da poker.
Imitando
mio fratello, anche io chiudo il mio
medaglione.
Solo,
in modo più delicato e lento.
Ma,
non appena l’oro bianco avvolge del tutto i
visi ed i sorrisi dei miei genitori, qualcosa mi si spezza dentro.
Le
lacrime minacciano di scendere ancora più
prepotentemente, ed io mi sento come se
li avessi persi di nuovo.
Così
mi ritrovo a far scattare nuovamente il
gancetto del medaglione, a perdermi nella contemplazione della mia
famiglia, e
nelle note della dolce ninna nanna cantata dalla melodiosa voce di mia
madre.
Tutti
mi hanno sempre detto che canto bene esattamente
come lei.
Non
è vero.
Tutti
si sbagliano.
Perché
la mia voce, a confronto, è il gracchiare
stridulo di una cornacchia morente.
Ripeto
questa operazione per ore, di ascoltare la
nostra ninna nanna fino all’ultima nota, di richiudere il
medaglione, solamente
per poi riaprilo, o almeno così mi sembra.
Il
tempo acquista una prospettiva strana, per me.
Ogni
volta che mi decido a richiudere il
medaglione, i minuti scorrono lenti come se fossero intere Ere,
graffiando
contro il mio petto in modo sempre più violento.
Quando
invece mi ritrovo nuovamente a fissare i
sorrisi di Lily e James, mentre io ed Harry bambini ci spostiamo prima
in
braccio a uno e poi in braccio all’altra, quando mi ritrovo
ad ascoltare in
trance la voce di mia madre che ci canta la nostra ninna nanna, il
tempo vola
via letteralmente.
La
canzone arriva all’ultima nota troppo presto, ed
io mi ritrovo quasi senza ossigeno, desiderando disperatamente di
sentire ancora
e ancora quella dolce voce che mi è stata negata di
ascoltare per diciassettenne
anni.
Dopo
quelle che mi sono sembrate settimane, una
voce diversa da quella di Lily si impone nei miei timpani.
È
quella di Hermione.
<<
Harry… dove…dove sarà finito?
>>
Finalmente,
mi decido ad alzare lo sguardo dalla
foto.
Mi
schiarisco la gola, consapevole che, se avessi
provato a parlare senza farlo, la mia voce sarebbe uscita alla stregua
di un
muto sussurro.
<<
Secondo me al.. al Campo da Quidditch. È
il suo posto preferito… ed il miglior modo per restare solo.
>>
Silenzio.
Ancora
silenzio.
Rotto,
nuovamente, dal canto di mia madre.
Questa
situazione, che comprende i miei occhi
completamente incatenati ad un immagine non più reale, mi
ricorda un altro
avvenimento simile.
Quando
io ed Harry scoprimmo lo Specchio delle
Brame.
E
non riuscivamo a staccarci dall’immagine dei
nostri genitori.
Passammo
in quella stanza intere notti.
Dimenticandoci
di tutto il resto, della Scuola, dei
nostri amici, della nostra vita, di noi
stessi.
<<
Kiki… >>
Hermione.
<<
…Credi che.. credi che sia il caso di
raggiungerlo? >>
Accenno
un sorriso.
Ed
annuisco.
Harry
ha bisogno di Hermione, come gli alberi hanno
bisogno dell’acqua per vivere.
In
questo momento, particolarmente.
La
mia migliore amica, in risposta, si alza,
avviandosi verso l’uscita della Torre.
Passandomi
accanto mi stampa un leggero bacio sulla
guancia.
Scambia
uno sguardo indecifrabile con Malfoy, il
cui silenzio quasi mi faceva dimenticare della sua presenza, e,
lentamente, va
via.
Io
e Draco, ora rimasti soli, non accenniamo a
pronunciare parola.
Resistendo
meno delle altre volte senza ascoltare
la ninna nanna di mia madre, riapro il medaglione, facendomi cullare
dalla
melodia.
Stavolta,
nella foto, mio padre sta ridendo
spensierato, e così facciamo anche io ed Harry bambini.
Mia
madre, invece, sembra contrariata per qualcosa.
Ma
poi, anche lei si lascia andare al divertimento.
Ed
io non riesco a staccare gli occhi da loro.
Eravamo
una famiglia davvero felice, nonostante
l’ombra di Voldemort incombesse su di noi, già
all’epoca in cui fu scattata
questa foto.
Infatti
io ed Harry sembriamo abbastanza grandi da
avvicinarci al nostro prima anno di vita.
E,
dal nostro abbigliamento, deduco che, o la
primavera era già arrivata, oppure l’estate stava
lentamente andando via, dando
spazio alla fresca aria settembrina.
In
questo caso, non mancava molto alla notte che
avrebbe distrutto le vite dei miei genitori, e le nostre, per sempre.
Eravamo
una famiglia davvero felice.
E
avremmo potuto esserlo ancora oggi.
Se
non fosse stato per Voldemort.
La
canzone, proprio quando l’odio per quel bastardo
sale dentro di me come lava incandescente, facendomi quasi cadere una
lacrima,
finisce.
Ed
io non posso fare a meno di farla ripartire.
Per
l’ennesima volta.
Ancora
e ancora e ancora.
Vorrei
restare qui sopra, in silenzio, a guardare i
volti felici di Lily e James, ascoltando la voce melodiosa di mia
madre, per sempre.
Ma
qualcosa non me lo permette.
Sebbene
la ninna nanna fosse giunta solamente a
metà, le mie orecchie, improvvisamente smettono di bearsi
della melodia.
Questo
perché una mano di Draco, stretta intorno
alla mia, ha fatto chiudere il medaglione.
Lo
guardo.
Lo
guardo in modo ostile.
Lui,
in risposta, toglie le dita dalle mie, ancora
intorno alla collana di mia madre, e le porta al mio viso in una lenta
ed
estenuante carezza.
<<
Bambolina, smettila. Riascoltare
miliardi di volte la tua ninna nanna, non li
riporterà in vita. >>
Già.
Niente
può farlo.
Gli
occhi mi si riempiono di lacrime, e, per un
momento, vedo lo sguardo di Malfoy attraversato dal panico.
Ma
non si dà per vinto.
<<
Ascoltami, Potter. Non sono molto bravo a
fare certi discorsi ma… >>
Poi,
interrompe ciò che sembrava l’inizio di una
toccante conversazione con una imprecazione molto più tipica
di Lui.
<<
…Maledetta Mezzosangue, perché diavolo
se n’è andata?!... >>
Tanto
che mi strappa quasi una risata.
Dal
suo canto, Draco prende un bel respiro.
E
mi afferra il viso tra le mani, costringendomi a
guardarlo fisso negli occhi.
<<
Lo so che ti sembrerà la solita stronzata,
ma… ehi, tua madre lo dice anche nella tua ninna nanna.
Sarà sempre una parte
di te, e non ti sarà mai troppo lontana….
>>
Poi,
accenna un ghigno.
<<
Sono certo che non è la prima volta che
senti una cosa del genere. Come la questione del “Sei tutto tuo padre. Tranne gli occhi. Quelli sono
di Lily! ”
>>
Il
tono pomposo e tragicomico con cui ha
pronunciato l’ultima frase, mi permette, finalmente, di ridere.
Nonostante
abbia le lacrime agli occhi, e debba
tirare con il naso più volte del normale, riesco a ridere.
Infondo,
me l’ha detto anche Silente.
Credete
davvero che le persone che
abbiamo amato ci lascino mai del tutto? Non credete che le ricordiamo
più
chiaramente che mai nei momenti di grande difficoltà? Lily e
James sono vivi in
voi, ragazzi miei, e si mostrano soprattutto quando avete
più bisogno di loro.
<<
Io vado a farmi una doccia veloce, bambolina. Blaise e Theo staranno
per
arrivare.. Tienilo presente, nel caso ti venisse in mente di farti
trovare dal
sottoscritto già in intimo e con manette e frustino pronte.
>>
Mi
strappa una risata, e, per vendicarmi della sua sfacciataggine, gli
tiro il
cuscino.
Lo
scansa con un ghigno strafottente, per poi chiudersi la porta del bagno
alle
sue spalle.
Il
sorriso, stralcio della risata precedente, lentamente si spegne, mentre
torno a
sfoggiare un viso invaso dalla serietà.
Mi
siedo sul letto di Draco a gambe incrociate, guardandomi intorno
annoiata.
Come
se non conoscessi questa stanza a memoria, ormai.
La
mia mano sale involontariamente al mio collo.
Ed
il mio sguardo lo segue.
Prendo
tra le dita il medaglione che, attaccato alla catenina, abbellisce la
scollatura della mia Divisa Formale.
E
leggo:
Love you.
Mom and Dad.
Sorrido,
lasciando cadere nuovamente la mia mano verso il materasso morbido, e
lasciando
di nuovo scorrere lo sguardo per la stanza.
Ho
una gran voglia di togliermi questo maledetto vestito da cocktail, e
lasciare
che raggiunga il mantello e i tacchi sul pavimento, ma quei due
depravati di
Blaise e Theo potrebbero seriamente entrare da un momento
all’altro e trovarmi
in desabillè .
Chissà
che idea si farebbero quei maniaci.
Però…
Alzo
lo sguardo verso la porta del bagno che Draco si è chiusa
alle spalle.
Ed
un sorriso malizioso mi si va a formare sulle labbra.
Potrei
semplicemente dormire con una sua maglietta, una di quelle che anche
lui usa
come pigiama, ed evitare gli sguardi di Blaise e Theo semplicemente
andandomi a
cambiare in bagno.
Il
fatto che Draco si stia facendo
la doccia, non centra assolutamente nulla.
Lo
giuro.
Mi
metto a ridere da sola per il mio pensiero alquanto mendace.
Sto
appunto per alzarmi e dirigermi verso il bagno, che sento il rumore di
un’altra
porta aprirsi.
Maledizione!
Mi
fermo a metà strada, iniziando a trafficare nella tasca del
vestito, fingendo
di essere alla ricerca delle
sigarette.
<<
Principessa! Che ci fai tu qui? >>
Alzo
lo sguardo, fingendomi a mia volta sorpresa, almeno quanto lo era la
voce di
Theo.
Per
la cronaca, devo dire a Draco di comprare a questi due, due biglietti
di sola
andata per qualche isola sperduta.
Almeno,
per un po’ di tempo, potremmo goderci la nostra
intimità in pace.
Insomma,
non è la prima volta che interrompono un… qualcosa!
<<
Niente di che. Draco è sotto la doccia e io…
>>
<<
Tu stavi per andare in bagno e fargli una sorpresina, ammettilo!
>>
Il
sorriso di Blaise è quello di chi ti ha appena sgamato in
pieno a fare qualcosa
di estremamente imbarazzante.
<<
…Stavo per dire “..ed io mi annoiavo”,
in realtà… >>
Se,
come no.
Sarà
per la mia espressione imbarazzata, o per il mio rossore in viso, fatto
sta che
i due maniaci in questione si mettono a ridere di gusto.
Cretini.
Comunque,
mi decido finalmente a metter fuori la mano dalla tasca della mia
Divisa
Formale, dopo aver constatato che, di sigarette, non ne ho nemmeno una.
Poco
male.
<<
Invece di ridere di me, che ne dite di offrirmi una sigaretta?
>>
Dopo
una giornata come questa sarebbe più appropriata una canna,
in verità.
Ma,
accontentiamoci.
<<
Le abbiamo finite.. >> risponde Zabini per tutti e due
<< …ma ne
abbiamo una scorta infinita nell’armadio. Attingi da
lì… >>
Sto
per seguire il suo consiglio, quando Nott mi interrompe.
<<
Ehi ehi ehi! Dacchè mi ricordo sei parecchio imbranata..
potresti far cadere
tutti i pacchetti di sigarette che abbiamo lì dentro! Nel
cassetto della mia
scrivania ce ne sono due o tre, prendine uno di lì! E poi
lanciane una anche a
noi due… >>
Indignata per l’offesa appena subita, apro il cassetto che mi
indica Theo,
afferrando un pacchetto a caso.
Dopo
aver preso tra le labbra la mia sigaretta, lancio il suddetto a Nott,
con molta
più forza del necessario.
Sillabando
un:
<<
Stronzo.. >>
Alla
fine, ridiamo tutti e due.
Richiudendo
il cassetto, però qualcosa attira la mia attenzione.
Avvolti
in una velina trasparente, ci sono quelli che sembrano decine e decine
di
fogli.
E,
considerato il primo, credo proprio che siano tutti disegni.
Cioè,
il primo foglio, quello che la trasparenza della velina che avvolge il
tutto mi
permette di vedere, lo è.
Un
disegno.
Di
un drago, mentre sta sputando fuoco.
<<
Chi dei tre disegna? >> chiedo, incuriosita, voltandomi
verso Blaise e
Theo.
Si
scambiano uno sguardo indecifrabile, poi Nott, semplicemente, alza un
braccio.
Con
un pollice indico il contenuto del cassetto, e, più
precisamente i disegni da
poco scoperti.
<<
Posso? >> domando.
Nott
appoggia la schiena contro il muro del letto di Draco dove si
è seduto,
portandosi una mano dietro la testa, mentre con l’altra
continua a fumare.
Blaise,
invece, si siede elegantemente sulla poltrona vicino al letto di
Malfoy,
accendendosi anche lui la sigaretta.
<<
Anche se ti dicessi di no, la tua curiosità Grifondoro non
ti farebbe dormire
la notte, costringendoti a legarci tutti e tre quando la luna
è alta nel cielo,
e a vedere i miei disegni anche contro la mia
volontà… >>
Afferrando
i suddetti, alzo gli occhi al cielo e, richiuso il cassetto con un
movimento di
bacino, mi siedo a gambe incrociate accanto a Theo, sul letto del mio
Principe
delle Serpi.
Prendo
i disegni con una mano, estraendoli dalla velina in cui erano avvolti.
Poi,
mi giro a guardare Theo.
<<
Per la cronaca, se avessi detto di no, avrei semplicemente richiuso il
cassetto. >>
In
riposta, alza le spalle, ed inizia a giocherellare con la sua Bacchetta.
Tanto
che, ad un certo punto, lascia balzare sulla punta della sua Fonte
Magica una
piccola fiamma, che mi avvicina, per permettere anche a me di accender
la
sigaretta.
Lo
faccio e, espirato il fumo, mi concentro sui disegni di Nott.
Sono
davvero belli.
Ed
alcuni completamente diversi tra loro.
Chi
guarda i suoi disegni riesce immediatamente a capire come padroneggi
alla
perfezione qualsiasi tecnica o stile.
È
davvero molto bravo.
I
soggetti delle sue piccole opere
d’arte sono parecchi: Creature Magiche, specialmente Draghi e
Sirene, Paesaggi
strani ed inquietanti (Ho visto un disegno notturno di Hogwarts, ed un
paio di
uno stesso castello, che ho dedotto fosse Casa sua), ed anche alcuni
disegni
della Parkinson, di Daphne ed anche uno di Astoria.
Poi,
tutto il resto, sono
rappresentazioni di Donne.
Ma
non credo siano Donne vere, cioè
effettivamente conosciute.
Ce
n’è una con un vestito nero
svolazzante, piegata su stessa e con una enorme falce in mano.
Quella,
credo proprio rappresenti la Morte.
Oppure
un’altra, con un vestito
rosso.
Impugna
una spada, ed indossa anche
un cappuccio che impedisce di farmi vedere il viso.
In
questo caso, quella ragazza
dovrebbe essere la personificazione della Guerra.
Arrivata
a metà sigaretta, faccio
un tiro, ed espiro il fumo verso l’alto.
Lanciando
un’occhiata alla porta
del bagno, ancora chiusa.
Ma
non doveva farsi una doccia veloce?!
Decido
di lasciar perdere, e,
appoggiando insieme agli altri disegni già visti, uno di due
bocche che
semplicemente di sfiorano, i miei occhi restano incatenati ad un altro
disegno.
È
un’altra donna.
Davvero,
davvero bella.
È
poggiata su un letto, su un divano
o un qualcosa di simile.
Ciò
si capisce solo dalla posizione
a pancia in giù che assume il suo corpo, perché
contorni di qualsiasi materasso
o altro sono del tutto assenti.
Ha
i capelli rivolti verso un solo
lato.
Viene
colta proprio nell’alto di
compiere questo spostamento di chioma, perché la sua mano si
trova ancora tra i
suoi crini.
Indossa
un vestito bianco, ha lo
sguardo rivolto verso il basso, ed un affascinante sorriso stampato in
viso.
Ed
anche un neo vicino alle labbra.
È
abbastanza realistico come
disegno, per farmi credere che, stavolta, ci sia un nome ed un cognome
dietro
questo bel viso.
<<
E’ bellissima. Chi è?
>>
Silenzio.
Pesante,
pesante silenzio.
Sposto
lo sguardo da Blaise a Theo
un paio di volte, confusa per la tensione che è scesa
improvvisamente su di
noi.
Talmente
affilata da poter essere
perfettamente tagliata con un Diffindo.
Evidentemente
non avrei dovuto fare
quella domanda.
Sto
appunto per dire a Theo che,
no, non deve preoccuparsi di rispondermi, lascerò correre,
quando Lui apre
bocca.
<<
E’…mia madre. >>
Strano.
Non
l’ho mai sentito nominarla…
..
…..
…….
Oh.
Oh,
merda.
Un
po’ di tempo fa, circa
all’inizio della Scuola, ho letto la scheda personale del
padre di Theo, perché
dovetti firmare le carte ufficiali che testimoniassero la sua cattura.
Oltre
alla lunga lista dei suoi
crimini, c’era anche una piccola nota, in cui era
sottolineata la condizione di
vedovo del Mangiamorte Nott.
Adesso
ricordo.
<<
Mi… mi dispiace… >>
sussurro, abbastanza in imbarazzo.
<<
Per cosa? >> mi domanda
Blaise.
Oh
cazzo.
Teoricamente
non dovrei sapere che
sua madre è morta.
Non
credo che Theo sia un tipo da
appendere manifesti riguardanti la sua vita privata, o da andare in
giro a
piangere sulla spalla degli altri che gli manca sua mamma.
Quindi,
sempre in teoria, avrei
semplicemente dovuto commentare “Che bella donna, tua
madre!”, mentre Lui si
teneva per sé i proprio pensieri sulla sua morte.
Ed
invece no!
Dovevo
per forza dire quello
stupido “Mi dispiace”!
Brava
Kiki!
Aumenta
l’imbarazzo che c’è tra
voi!
<<
Ehm.. io… ecco… >>
Una
scusa.
Inventa
una scusa.
<<
…Sai… è che…
>>
Mi
giro verso Theo, con lo sguardo
desolato, ed iniziando a mordermi le labbra.
<<
…D’accordo, ho fatto una
gaffe. È che so che hai… ehm.. perso tua madre.
Il fatto è che ho firmato io le
carte per la cattura di tuo padre, e sulla sua scheda personale
c’era scritto
che era vedovo. Me lo sono ricordato solo quando mi hai detto che
questa donna…
>> ed indico il disegno <<
…E’ tua madre. Quindi mi sono
dispiaciuta per te, e l’ho dovuto dire ad alta voce. Ma non
avrei dovuto farlo,
perché così ho approfondito un discorso che avrei
dovuto sorvolare. Scusa.
>>
Tutto
questo l’ho detto senza
riprendere fiato nemmeno una volta, e gesticolando ininterrottamente.
In
più, mi rendo conto di aver
parlato più velocemente di Hermione quando espone una
lezione alla classe,
prima di fare guadagnare a Grifondoro minimo 10 punti.
Infatti,
sia Blaise che Theo ci
mettono un po’ a immagazzinare il mio fiume di parole.
Ed
infatti, quando Draco esce dal
bagno, ci ritrova ancora in silenzio.
Ed
io, ancora profondamente
imbarazzata, ed in preda ancora ad un furioso
“mordicchiamento” di labbra.
<<
Ehi… >> sussurra
Malfoy, mentre si friziona i capelli con un asciugamano
<< …che succede
qui dentro? >>
Mi
decido ad alzare lo sguardo
verso di Lui.
E…
…….
È
decisamente il caso che io lo
distolga.
Ma
qui a Serpeverde non usano
vestiti?
O
quanto meno magliette?
Perché
diavolo un ammasso di
addominali perfetti e sex appeal come Draco Malfoy, decide puntualmente
di uscire
dalla doccia con indosso solo un paio di boxer?
Se
vai in giro con un corpo da
stupro come il suo, bisogna anche pensare agli ormoni di noi povere
donne!
Già
sono completamente in imbarazzo
a causa dei discorsi con i suoi amici, in più Lui si
presenta così conciato…
È
normale che il mio colorito del
viso si faccia un baffo dei capelli della famiglia Weasley!
<<
Niente… >> risponde
Nott, dopo un ulteriore momento di silenzio <<
…ci stavamo chiedendo se
la tua ragazza fosse umana. Riesce
a
parlare per circa quindici minuti senza mai prendere fiato.
>>
Oh, Godric.
Decido
di darmi al fumo.
<<
Non è un alieno… >>
commenta Blaise << …è semplicemente
una donna. Daphne diventa anche
peggio, prima di una festa importante.
>>
<< Perché vogliamo parlare di
Pansy?… >> aggiunge Draco,
dirigendosi verso il suo armadio << …Quando
comincia a parlar male dei
Grifondoro, non la smette più. >>
A questo punto, spenta la mia sigaretta nel caro vecchio posacenere di
cristallo, commento ad alta voce.
<<
Quella brutta vipera!
>>
Strappando
delle risatine ai tre
Serpeverde presenti.
Mentre
Draco inizia a trafficare
tra le sue innumerevoli camicie pregiate, alla ricerca di qualcosa da
indossare
per la notte, Blaise e Theo finiscono di fumare in silenzio ed io, non
sapendo
cosa fare, continuo a guardare i disegni di Nott.
Cercando
di non ripensare a sua
madre.
Ma
poi, un’altra immagine cattura
la mia attenzione.
<<
Ehi, questo è un Threstal!
Come fai a vederli? >>
…
…..
…….
………
Chiudo
gli occhi, riprendendo a
mordicchiarmi il labbro inferiore.
Avete
presente la tensione che si
era venuta a creare prima, quando avevo candidamente domandato della
madre
defunta di Theo?
Ecco,
non ha niente a che vedere
con quella si sta creando adesso.
Adesso
è molto, molto peggio.
Apro
solo un occhio, per sbirciare
la situazione.
Malfoy
sta indossando una semplice
T-shirt bianca (Grazie al cielo!), e Blaise sta accuratamente spegnendo
la
cicca nel posacenere.
Troppo
accuratamente.
Theo,
invece, mi sta guardando.
<<
Okay… >> sussurro,
colpevole, ed anche accennando un sorrisetto <<
…Scusa. Di nuovo.
>>
In
fondo, Theo non è mai stato in
una Battaglia, e nemmeno a quella di Hogwarts.
Non
può aver visto nessuno morire
in queste occasioni.
Aggiungendo
il particolare della
morte di sua madre, e l’imbarazzo palese che si è
venuto a formare
immediatamente dopo la mia domanda, non deve essere difficile fare due
più due.
Vorrei
tanto cambiare discorso,
quando vedo le labbra di Nott iniziare a muoversi.
Apro
anche l’altro occhio, per
vederlo meglio mentre abbassa lo sguardo, ed inizia a parlare.
<<
Mia madre è stata uccisa
davanti a me, quando avevo poco più di un anno.
>>
Trattengo
il respiro.
E
la mano destra inizia anche a
tremarmi.
Quando
Theo aveva un anno, ovvero
quando tutti noi avevamo circa un
anno, il Mondo Magico si trovava nel pieno della Prima Grande Guerra.
Ed
io, inizio ad avere un brutto
presentimento.
Malfoy,
con quel corpo statuario
coperto solo dai boxer e da una T-shirt, decide che il suo letto
è troppo
affollato, ed Appella vicino a noi tre un’altra poltrona,
simile a quella su
cui è seduto Blaise.
Si
accende una sigaretta.
Ed
io, trovo il coraggio di porre la
domanda.
<<
Theo… >> sussurro
<< …chi… chi
è stato? >>
Si
sente solamente il respiro di
Draco, quando lascia andar fuori dalla sua bocca il fumo.
Per
il resto, il tempo, la
rotazione della Terra, la notte, tutto
sembra essersi fermato.
Mentre
Nott si decide ad alzare lo
sguardo nel mio.
<<
I Mangiamorte. >>
Tipico.
Quando
si parla di morte,
distruzione e dolore, loro centrano
sempre.
Ne
sono sempre la causa.
Maledetti.
<<
Fu una punizione del
Signore Oscuro nei confronti di mio padre, a causa di non so quale suo
fallimento. La cosa più divertente è che Lui
rimase un Mangiamorte, Gli rimase
fedele. Nonostante avessero
ucciso sua moglie… >>
Che
schifo.
Inizio
a capire perché Theo odi suo
padre.
<<
…All’epoca, comunque il
suo… arruolamento…
>>
Ghigno
malefico, senza la benché
minima traccia di divertimento.
<<
…Non durò molto, perché
poi arrivaste tu e tuo fratello, talmente brutti da piccoli, da far
sbagliare
mira al Signore Oscuro, in modo che il suo Avada Kedavra gli si
rimbalzasse
addosso… >>
Ci
strappa una risata.
Sebbene
mi abbia appena insultata!
<<
…Ma poi Lui è
tornato, e mio padre, come se
niente fosse, è ritornato tranquillamente tra i Mangiamorte.
Pretendendo che
anche io seguissi il suo esempio. Pretendendo che soprassedessi al
fatto che,
quei bastardi, avessero ucciso mia madre davanti ai miei occhi.
>>
<< Non… non ti ricordi chi
dei
Mangiamorte la uccise? >>
Scuote
la testa.
<<
Avevo solamente un anno.
Non ricordo praticamente niente. Ma darei qualsiasi cosa per scoprire
chi ha
scagliato quel maledetto Avada Kedavra. >>
Ripiombiamo nel silenzio.
Draco
finisce tranquillamente di
fumare, mentre noi restiamo semplicemente persi nei nostri pensieri,
ben
attenti a non guardarci negli occhi.
Poi,
è Blaise ad interrompere il
nostro imbarazzo.
<<
Ehi, chi vuole una
Burrobirra? >>
<<
Sai, per un momento ho
pensato che stessi per abbracciarmi. >>
<<
L’avrei fatto, in effetti.
Se voi non foste degli stupidi Serpeverde senza cuore. >>
<< Non siamo senza cuore. Semplicemente allergici a stupide manifestazioni pubbliche
d’affetto… >>
<< Vorrei farti notare che siamo solo in quattro
in questa stanza. E che, comunque, alle feste, non vi siete
mai fatti molti problemi con le vostre…dame
di compagnia. >>
<<
Penso che il termine che
tu stia cercando sia “Zoccole”. >>
<<
Grazie Blaise. >>
<<
Di niente Principessa,
quando vuoi. >>
<< Io, proporrei per l’appunto un brindisi alle
suddette zoccole.
>>
<<
Grazie, ma io mi astengo.
>>
<<
Tipico atteggiamento
femminile. Draco? >>
<<
Lo farei, ma la signorina
è estremamente gelosa. E violenta. >>
<< Concordo con la seconda. Ma se vuoi partecipare al
brindisi, sappi che
il tuo amichetto resterebbe intatto. >>
<< Perfetto. Blaise? >>
<<
Daphne non c’è, quindi… ci
sto anche io. >>
<< Alziamo i calici
in onore
delle Zoccole, che ci hanno fatto spesso alzare
l’uc… >>
<<
Theo! >>
Il mio tono scandalizzato fa ridere di gusto tutti e tre.
Così
da trascinare anche me con
loro.
La
proposta di Blaise è stata
accolta al volo da tutti quanti.
Così,
ho chiamato Kreacher, e gli
ho chiesto se per favore poteva portarci un po’ di bottiglie
di Burrobirra.
Al
“Per Favore” i tre Serpeverde si
sono alquanto stupiti.
Comunque,
hanno evitato storie.
E
adesso, siamo semplicemente
seduti io e Draco sul suo letto, Blaise elegantemente adagiato sulla
stessa
poltrona di prima, con le gambe incrociate, e Theo sistemato al
contrario su
una sedia, con la spalliera rivolta verso di noi.
Tutti
e quattro a sorseggiare
Burrobirra.
Circondata
dalla loro risate, mi
concedo qualche istante a guardare Nott.
Adesso
capisco.
Perché
odia tanto suo padre, e
perché ha impiegato circa quattro anni prima di fidarsi di
Blaise e Draco.
Ed
anche perché non sono stati amici,
fino a che non si è deciso a dire loro la verità
su sua madre.
Non
si può considerarsi amici, se
c’è un segreto del genere di mezzo.
Sono
stata seriamente sul punto di
abbracciarlo, prima, ma mi sono trattenuta.
Si
sa come sono fatti i Serpeverde…
Se
li chiedi come sedurre una
donna, o come vendicarsi di qualcuno possono scriverci su un
Enciclopedia.
Ma
con i sentimenti, sono davvero
impediti.
Poi,
mi viene in mente un’idea.
<<
Ehi, Theo… >> lo
chiamo.
Ancora
con il sorriso sulle labbra,
si gira a guardarmi.
<<
…Posso farti scoprire
nome, cognome ed indirizzo dei Mangiamorte che hanno ucciso tua madre.
>>
Per poco non cade la bottiglia di Burrobirra a tutti e tre.
Draco
si volta a guardarmi.
<<
Se intendi chiedere a
qualcuno di loro durante una futura Battaglia, scordatelo. Non ti
diranno
niente. Mio padre non ha vuotato il sacco nemmeno con me.
>>
Bè,
magari con in Imperio ben
assestato…
<<
E poi… >> aggiunge
Blaise << …Non credere che non ci avessimo
provato anche noi. Abbiamo
passato intere giornate in Biblioteca, alla ricerca di articoli della
Gazzetta
del Profeta che potessero aiutarci. Alcuni pezzi parlavano
dell’episodio, ma
nessuno citava nome e cognome degli assassini. >>
Alzo
un sopracciglio.
<<
State parlando con
l’Eroina del Mondo Magico, cari miei. Nonché con
una Cacciatrice. Credete che
debba ricorrere alla memoria di un Mangiamorte, oppure alla Gazzetta
del
Profeta, per avere informazioni? >>
Adesso,
la loro curiosità è salita
alle stelle.
Theo
mi guarda con intensità.
<<
E allora cosa intenderesti
fare? >>
<<
Durante la Prima
Guerra
Magica nessuno era a conoscenza dell’identità dei
Mangiamorte… >>
I
Malfoy, ad esempio.
Lucius
Malfoy lavorava fianco a
fianco con Lord Voldemort di notte, uccidendo persone innocenti, e di
giorno si
recava tranquillamente al Ministero come se niente fosse.
<<
…Dunque nessuno poteva
dirti con certezza esattamente chi avesse commesso un determinato
delitto. Ma
con la caduta di Voldemort… >>
E
decido di ignorare le loro
smorfie.
<<
…E con il tradimento di
alcuni delle loro fila, moltissimi Mangiamorte furono catturati,
interrogati,
Processati e condannati ad Azkaban, con una precisa lista dei loro
delitti.
Praticamente, la maggior parte degli omicidi commessi in nome del
Marchio Nero,
hanno una precisa ubicazione, dinamica ed anche un preciso assassino.
Complici
anche Veritaserum, comportamenti poco ortodossi del Wizengamont, e la
paura che
serpeggiava in quei bastardi, convinti della morte del loro Signore.
Nel caso
di alcuni, invece, fu molto facile identificarne i delitti. Li
elencarono come
un grandissimo vanto… >>
No,
Kiki.
Non
farti assalire dalla rabbia.
<<
Scommetto che una di
questi è mia zia Bellatrix. >> afferma Malfoy.
Quella
cagna maledetta!
Annuisco
in modo rigido.
<<
Si, si… >> conclude
Theo, scuotendo una mano come se stesse scacciando una mosca.
<< …Ma
questo come potrebbe aiutarmi? >>
<<
Le dichiarazioni dei
Mangiamorte, risalenti alla Prima ed anche alla Seconda Guerra Magica,
di certo
non furono pubblicate sulla Gazzetta del Profeta. Ma tenuti ben al
sicuro negli
Archivi del Wizengamont. >>
<<
E se Theo andasse al
Ministero a reclamare il fascicolo di sua madre? >>
chiede Blaise.
Scuoto
la testa.
<<
Gli eventi legati a Lord
Voldemort ed alle sue fila sono conservati gelosamente negli Archivi
più segreti
del Wizengamont. Sebbene Theo sia suo figlio, non credo gli diranno mai
il nome
degli assassini. >>
Per non parlare del fatto che, per circa un mesetto, ufficialmente, sia
stato
un Mangiamorte.
<<
E allora cosa proponi?...
>> domanda Draco << …di
infiltrarci segretamente nelle Segrete dei
Wizengamont e rubare il fascicolo? >>
Alzo
gli occhi al cielo.
<<
Certo che no.
Semplicemente chiedere la chiave, ed entrare. Chiedendo anche
“Permesso”.
>>
La
faccia stupita di tutti e tre è
assolutamente impagabile.
<<
Cara Potter… >>
dichiara Theo << …Non ci sto capendo un cazzo.
>>
Mi lascio andare ad una risata.
<<
Ogni mese uno di noi
Cacciatori deve recarsi al Ministero a firmare delle carte. Soliti
affari
burocratici. Testimonianze, orari di servizio, data e luogo delle
Battaglie,
Mangiamorte catturati, o delitti da essi commessi. Ovvero, ogni mese
uno di noi
cinque si ritrova nell’Archivio del Wizengamont, sezione
“Mangiamorte”. Non ci
vuole assolutamente niente a spostarsi sullo scaffale che recita
“1981”,
e prendere quello
riguardante tua madre. >>
<<
Siete sempre da soli,
quando firmate quelle carte? >> chiede Nott.
<<
No, in genere c’è sempre
Duncan Pitman a controllare che tutto proceda perfettamente. Ma,
durante una
Battaglia, si trovò nel posto sbagliato al momento
sbagliato. Ed Harry gli
salvò la vita. Deve ancora ricambiare il favore.
>>
Piombiamo
in un silenzio assoluto
per una manciata di minuti.
Sicuramente
il cervello
machiavellico di Nott sta elaborando tutte le informazioni che gli ho
dato,
valutando quanto gli convenga farsi aiutare dalla sottoscritta.
Ma,
alla fine, sono certa che
cederà senza indugi.
È
una cosa talmente semplice, che
mi sembra strano come abbia fatto Lui a non pensarci prima.
Poteva
chiedermi questo favore
secoli fa.
Anche
se, effettivamente, non credo
conosca tutte queste procedure burocratiche del Ministero.
Anche
io, all’inizio, ci ho messo
un po’ per capirne bene i meccanismi.
Ma,
infondo, io avevo l’Auror più
sexy del Ministero come Mentore.
Si,
sto parlando di Gawain Robards.
<<
Okay, Principessa. Ci sto.
Però vengo anche io al Ministero. >>
Scuoto la testa, per scacciare dalla mente l’immagine del
fondoschiena di
Gawain.
E
guardo Theo piuttosto confusa.
<<
Primo. Non potete
allontanarvi dalla Scuola senza autorizzazione. Secondo. Non puoi avere
accesso
agli Archivi del Wizengamont. >>
Oh,
certo.
Facciamo
entrare degli ex
Mangiamorte nella Branca Esecutiva del nostro Ministero!
Vuoi
perdere il lavoro, Kiki?
<< Bè, si potrebbe spiegare alla Preside la
situazione… >> propone
Blaise.
<<
…E, magari, aspettarvi
nell’Atrio del Ministero. >> conclude, per lui,
Draco.
<<
Si potrebbe anche fare. Ma
lì non ci andrò da sola. Mi serve Harry per
convincere Pitman. >>
Tutti
e tre alzano gli occhi al
cielo, contemporaneamente.
<<
Oh andiamo!... >>
esclama Theo << …Una figurina delle Cioccorane
con la tua faccia, ne vale
almeno altre cinque, di altri Maghi o Streghe famosi! Gli
prometti… che so… un
autografo, gli fai un sorrisino affascinante, e la questione
è risolta! Non ti
serve lo Sfregiato! >>
Scuoto
la testa.
<<
Da quando Kingsley è
diventato Ministro, la corruzione lì dentro è
scesa ai minimi Livelli. Non è
così facile… E’ ad Harry che deve un
favore, e Lui verrà con me. Se la cosa non
ti sta bene.. >> dico, rivolgendomi a Theo
<< …Puoi sempre
aspettarmi a Scuola. >>
Abbassa
lo sguardo, portandosi una
mano ai capelli, iniziando a grattarsi leggermente.
Tipica
posizione assunta da Theo
quando pensa.
<<
Oh, e va bene! Cercherò di
ignorare lo Sfregiato! >>
Sorrido.
<<
Intendi dire che cercheremo di
ignorare lo Sfregiato….
>> aggiunge Blaise, supportato dall’annuire di
Draco.
Sia
io, che Theo, spostiamo lo
sguardo dal moro al biondo con un punto interrogativo figurato, che
sormonta le
nostre teste.
<<
Ho sentito un plurale, o
sbaglio? >> chiedo.
<<
Naturalmente veniamo anche
noi… >> afferma Draco come se fosse la cosa
più naturale del mondo.
<<
…Pretendete di passare una
giornata fuori da Hogwarts, lasciandosi qui? E poi…
>> lo sguardo di
Blaise si punta dritto in quello di Theo. <<
…magari dopo avrai bisogno
di una bella sbronza. E, senza due Imperatori della Sbornia come me e
Draco,
non sarebbe la stessa cosa. >>
Oh,
perfetto.
Harry
mi ammazza.
<<
Assolutamente no. >>
<<
Oh, avanti fratellino!
>>
<<
Kiki, spero vivamente che
tu stia scherzando! >>
<<
No, Harry. È una cosa
seria. Per Theo è importante sapere chi…
>>
<<
Theo?! >>
Oh, cavolo.
Lord
Voldemort si è impossessato
del corpo di mio fratello, per ritornare in vita.
Non
ci sono altre spiegazioni, allo
sguardo spiritato e furioso che mi rivolge.
<<
Da quando Nott è
diventato… >> piega l’indice ed il
medio di entrambe le mani, per mimare
le virgolette << … “Theo”?!
>>
Prendo
un bel respiro, imponendomi
la calma.
Sebbene
ieri notte Draco mi abbia
chiesto di restare a dormire con Lui, ho rifiutato.
Me
ne sono tornata nella mia bella
stanzetta Grifondoro.
Stamattina
ho fatto colazione con i
miei amici Grifondoro.
Ho
seguito le lezioni con compagni
di banco Grifondoro.
Ho
pranzato al Tavolo Grifondoro.
Ho
trascorso il pomeriggio a
studiare in Biblioteca con i miei migliori amici Grifondoro.
Ho
fumato una sigaretta sotto il
ciliegio con Hermione e Ginny, nonché due Grifondoro.
Ho
cenato nuovamente al Tavolo Grifondoro.
E
sono tornata a trascorrere una
tranquilla serata nella Sala Comune Grifondoro.
Insomma,
la mia giornata si è
svolta esattamente come la gente si aspetterebbe dalla Regina Grifondoro.
Abbiamo
riso e scherzato tutto il
giorno, Harry ha persino trascorso due orette al Campo da Quidditch con
Ron,
Dean e Seamus a giocherellare sulle loro scope.
Così,
quando l’ho visto appollaiato
sul suo divanetto preferito, con la testa di Hermione poggiata in
grembo, a
leggere “Storia dei Grandi Eroi del Quidditch”,
mentre lei aveva tra le mani
l’ennesimo noiosissimo libro da
“So-Tutto-Io”, ho capito.
Ho
capito che, in quell’istante, il
buonumore di Harry aveva raggiunto l’apice.
Oddio…
credo che quello lo
raggiunga definitivamente dopo un orgasmo, ma, essendo sua sorella,
questo è il
massimo che potrò mai ottenere.
Così,
mi sono avvicinata , per
proporgli della gita al Ministero in compagnia dei Serpeverde.
Tutta
speranzosa e piena
d’aspettative, per dirla tutta.
Aspettative,
che si sono rivelate
infrante.
<<
Da quando la
Greengrass è diventata…
>> assumo la stessa espressione incazzata che ha stampato
in faccia,
imito il suo tono in modo esageratamente pomposo, ed uno la sua stessa
tecnica
di imitazione delle virgolette << … “Daphne”.
>>
Hermione non può fare a meno di ridere.
Ma
Harry no.
No.
Lui
mi punta un indice accusatore
contro.
<<
Non osare cambiare discorso,
signorina! >>
Okay,
adesso ci manca soltanto che
mi dia un orario di coprifuoco, e posso iniziare a chiamarlo
“Papà”.
<<
Insomma, fratellino! Che
ti costa?! >>
Spalanca
gli occhi, stupito che mi
sfugga una cosa così ovvia.
<<
Mi costa del tempo in
compagnia con le persone che più mi irritano al mondo, ecco
cosa! >>
<<
Ma è per una buona causa!
Insomma si tratta del… >> mi guardo intorno,
per accertarmi che nessuno
ci stesse prestando troppa attenzione, ed abbasso la voce
<< …della morte
della madre di Theo. Per mano di
alcuni Mangiamorte. Davanti ai suoi occhi. Quando aveva un anno. Morte,
che
l’ha costretto a crescere orfano di madre. Ti ricorda
qualcosa? >>
O,
meglio, ti ricorda qualcuno?
Ti
ricorda, per puro caso, noi
due?
Sospira,
Harry, allungandosi verso
il tavolino a lui di fronte, per poggiarvi il libro.
Questo
movimento, convince Hermione
a raddrizzarsi, ed a posizionarsi seduta in modo normale.
Punta
il suo saggio sguardo su noi
due, alternativamente.
Mi
chiedo proprio quando
interverrà…
<<
Se ti stai riferendo a noi
due, devo ricordarti un piccolo particolare. Che nostro
padre… >> e qui, anche lui abbassa la voce
<< …è
morto, per permettere alla mamma di
scappare con noi due. Il suo,
invece,
magari ha anche assistito all’assassinio, senza muovere un
dito. E comunque, ne
è stato la causa. Ed è rimasto ugualmente un
Mangiamorte. >>
Annuisco,
più seria di quanto non
sia mai stata in questa conversazione.
<<
Lo so, che c’è un’abissale
differenza. Ma ciò non gli toglie il diritto di sapere chi
gli ha portato via
sua madre. Ti prego.
>>
Giungo
le mani, in una muta
preghiera, assumendo anche l’espressione.
Massì,
occhi luccicanti, labbro
inferiore in fuori, palpebre tremanti.
<<
Si può sapere perché diavolo
ti servo io? >>
<<
Perché Pitman è in debito
con te, non con me. E poi, lo sai che non posso starti troppo lontana,
mio
adorato fratellino. >>
Okay,
magari sto esagerando con lo
zucchero.
<<
Certo come no… Non le
basta mettersi con Draco Malfoy, e costringermi a portarcelo dietro a
Godric’s
Hollow, adesso diventa anche una grande amicona con Nott e Zabini! Si
preoccupa
dei loro sentimenti! Il prossimo
passo quale sarà, scegliere la Parkinson
come tua testimone di nozze? >>
<<
Ehi, non osare brutta
stronzetta! Lo sai che quel posto è riservato a me, e Ginny!
>>
Rivolgo
un enorme sorriso ad
Hermione.
<<
Tranquilla, Herm, quel
posto è ancora vostro. E poi la
Parkinson… ma
stiamo dando i numeri?! >>
<<
Oh, no. Mai sia. Si
innamora di Draco, diventa la
“Best
Friend” di Theo e Blaise, va in giro per Hogsmeade a
comprare regalini per Daphne, e va
a
farsi la ceretta con Astoria…
Ma la
Parkinson, no per
carità! >>
Il
tono immensamente sarcastico con
cui Harry ha pronunciato questa frase, insieme a quello civettuolo e
fintamente
confidenziale che ha improvvisato per pronunciare i nomi dei Serpeverde
causa a
me e ad Hermione un quarto d’ora di ridarella.
Al
termine della quale, ancora con
un sorriso raggiante stampato sulle labbra, mi rivolgo a mio fratello.
<<
Allora? È un si? >>
Ma
lui non mi risponde, assumendo
la tipica espressione di quando pensa velocemente.
Guardo
Hermione.
<<
Amica mia, qui bisogna
ricorrere alle maniere forti. >>
<<
Scusa, ed io perché dovrei
aiutare Nott? >>
<<
Perché questa volta
toccava a te e Ginny andare al Ministero a firmare. Se andiamo io ed
Harry vi
togliamo questo impiccio. >>
<<
Okay, allora ci sto.
>>
La
mia migliore amica si alza dal
divano, sedendosi in braccio ad Harry.
Congiunge
le mani in preghiera come
ho fatto io prima, ed inizia a stampargli tanti baci sulle labbra,
sussurrando:
<<
Ti prego, ti prego, ti
prego, ti prego… >>
Dal
canto mio, mi attacco al suo
braccio destro, dedicandogli altrettanti effusioni, solo che sulla
guancia.
E
sussurrando le stesse parole di
Hermione.
Ma
il clou viene raggiunto quando
Ginny, scendendo dalla sua camera, ci vede intente nella tipica opera
di
convincimento che usiamo su Harry e Ron, per portarli con noi ad
Hogsmeade a
fare shopping.
<<
Ehm.. che diavolo state
facendo? >> ci domanda, stupita.
Io
ed Hermione ci giriamo per
risponderle.
Ed
Harry ne approfitta.
<<
Gin, ti prego aiutami. Vai
a chiamare Ron.. ma ti prego liberami da queste due pazze!
>>
Ma la sua ragazza lo interrompe.
<<
Cerchiamo di convincere
Harry ad andare al Ministero con Kiki, al posto nostro. >>
<<
Ti unisci a noi? >>
chiedo.
Gin
non se lo lascia ripetere due
volte.
Tutti
noi Cacciatori detestiamo
profondamente doverci recare al Ministero, per firmare quei noiosi
Documenti.
E,
l’occasione di sbolognare questo
incarico a qualcun altro, non è certo da lasciar correre.
E
così, io riprendo ad attaccarmi
al braccio destro di Harry, Gin a quello di sinistra, ed Hermione si
sistema
più comodamente in braccio al suo ragazzo.
E,
mentre riempiamo di baci, io la
guancia destra, Gin quella sinistra, ed Hermione la bocca di Harry,
continuiamo
a ripetere senza sosta:
<<
Ti prego, ti prego, ti
prego.. >>
Inutili
le sue lamentele.
Per
non parlare, poi, dell’arrivo
di Ron, Seamus e gli altri.
<<
Ehi, anche io voglio fare
le coccole ad Harry!
>> lo
prende in giro l’uomo più piccolo di casa Weasley,
imitando una vocettina da
donna.
In
men che non si dica, il suddetto
Ron, Seamus, Dean, Neville e metà Casa Grifondoro si
fiondano sul divano
addosso ad Harry.
Noi
tre, facciamo giusto in tempo a
scansarci, prima di essere sommerse dai corpi maschili.
Ma,
di coccole, neanche l’ombra.
E,
se è per questo, nemmeno di
Harry.
Riusciamo
solo a sentirne la voce.
<<
D’accordo, maledizione! Va bene!
Maledette donne! >>
Ed io, Hermione, e Ginny non possiamo fare a meno di ghignare
soddisfatte, e
scambiarci il cinque.
<<
Ehi, Kiki.. >> mi
chiede la rossa << …Ma perché cavolo
hai tutta questa voglia di andare al Ministero con Harry?!
>>
Buio.
Tanto,
tanto buio.
Talmente
tanto, che non riesco a distingue dentro e
fuori, sopra e sotto, cielo e terra.
È
così buio.
È
così nero.
Come
se qualcuno avesse gettato una coltre di morte sul
mondo.
Buio.
Tanto,
tanto buio.
L’unica
macchia di colore in tutto questo nero, sono io.
Io,
con il mio vestito bianco.
Bianchissimo.
Ma
sporco.
Sporco
di terra.
Sono
accovacciata su me stessa, mentre con le braccia mi
mantengo la pancia.
Perché?
Perché
mi fa male.
Mi
sto giusto chiedendo come faccia a dolermi la pancia,
così, improvvisamente, quando sento un singhiozzo.
Sto
piangendo.
E,
adesso che mi ci fate pensare, sto piangendo da ore.
Sono
ore che piango, e urlo.
Ecco
perché.
Ecco
perché mi fa male la pancia.
E
continuo a piangere.
Perché
Lui è tornato, e mi ha portato via Tutti.
Tutti.
<<
Hai
troppi affetti, Potter. E perderai. Tutto quanto.
>>
No.
Di
nuovo.
Di
nuovo quella voce.
È
Lui, che mi ha portato via tutti.
<<
LASCIALI ANDARE! Riportali.. riportali…da me.
>>
In risposta ricevo solamente un risata.
Una
risata fredda, priva della anche più piccola stilla
di gioia.
Non
c’è felicità, in questa risata.
Solo
perverso piacere.
E
mi mette i brividi.
Mi
stringo maggiormente su me stessa, continuando a
piangere.
E
ad urlare.
<<
Harry… Draco.. Ti-ti prego… >>
Ride.
Ancora
ride.
Ancora
quella risata.
Quella
risata maledetta.
<<
Hermione… R-ron.. Ginny… >>
Risata.
Risata.
Risata.
Della
stessa freddezza della morte.
<<
Lasciali… lasciali andare… ti prego…
>>
Ormai,
il mio viso non è più fatto di pelle.
Ma
di lacrime.
Lacrime,
che inondano anche il mio immacolato vestito.
Le
ginocchia mi fanno male, a furia di mantenere tutto
il peso del mio corpo.
Le
mie gambe si stanno addormentando, a furia di stare
piegate su se stesse.
Gli
occhi mi bruciano, a furia si riversare lacrime e
lacrime.
I
polmoni, la pancia, lo stomaco, la gola, feriscono
come una Cruciatus, a furia di urlare.
Ma
fa niente.
Perché
sono sola.
Irrimediabilmente
e completamente sola.
<<
Li
rivuoi indietro, piccola Kim?
>>
Alzo
la testa.
Ma
non vedo niente.
Qui
è nero.
È
tutto nero.
Buio.
Tanto,
tanto buio.
<<
Si.. ti-ti prego. Farò… farò qualsiasi
cosa…
ri-riportali qui. >>
L’ultima
cosa che sento è il tremore terrorizzato che
scatena in me quella risata.
Risata
che continua ad oltranza, mentre intorno a me tutto comincia a
cambiare.
Il
buio resta intatto.
Ma
una folata di vento inizia a scuotermi dall’interno.
Non
so da dove provenga.
Fatto
sta che, improvvisamente, si alza un vento
assurdamente potente, che mi sferza il viso.
I
capelli ed il vestito si smuovono insieme a Lui, in
maniera inquietante.
E
quella risata.
Quella
risata continua.
Come
anche il buio.
Tanto,
tanto buio.
Poi,
qualcosa muta.
La
risata, del Diavolo in persona, rimane.
Il
buio rimane.
Il
vento rimane.
Il
terrore rimane.
Ma
qualcosa muta.
Così
improvvisamente come sono scomparsi, riappaiono.
Gambe,
busto, braccia, collo, viso.
I
miei amici.
I
miei amici di Corvonero, e Tassorosso.
Ernie,
Justin, Hannah, Susan, David.
E
tutti gli altri.
Il
nuovo Esercito di Silente.
I
miei Professori.
L’Ordine
della Fenice.
La
famiglia Weasley.
I
Serpeverde.
Blaise,
Theo, le sorelle Greengrass e la Parkinson.
I
miei adorati Grifondoro, e la mia adorata spostata
Corvonero.
Luna.
Dean.
Seamus.
Neville.
Lavanda.
Calì.
I
miei migliori amici.
La
mia piccola e disastrata famiglia.
Ron.
Ginny.
Hermione.
Il
mio adorato fratellino.
Harry.
Il
mio Principe delle Serpi.
Draco.
Tutti.
Lentamente,
riprendendo consistenza uno ad uno, e
gradualmente, tutti riappaiono.
Ma
non sorridono.
Nessuno
di loro.
Hanno
le stesse espressioni apatiche che assunsero prima
di svanire.
E
la risata.
La
risata continua.
Insieme
al buio incessante.
E
al vento.
Qualcosa,
poi, attira la mia attenzione.
Il
mio vestito.
Il
mio bianco ed immacolato vestito.
Si
sta sporcando.
Si
sta sporcando di rosso.
Si
sta sporcando di sangue.
Urlo,
terrorizzata.
Sposto
febbrilmente lo sguardo verso ognuno dei miei
amici, appena riapparsi.
Ma
nessuno sembra granchè stupito.
È
come se stessi sanguinando io stessa, ma non sentissi
il dolore di una ferita.
Ma
il sangue, più rosso della Lussuria, scorre sul mio
vestito come il più inesorabile dei Fiumi.
Cola,
velocemente, sino a coprire fino all’ultimo filo
di bianco.
Insozzando
la purezza del mio vestito, con quel colore
rosso di morte.
Il
rosso è sempre stato il mio colore preferito.
Ma
questo
rosso… no.
Perché
è sangue.
Caldo
e semplice sangue.
E
la cosa mi
disgusta.
<<
Che… che mi sta succedendo? Draco? Harry?
>>
Perché?
Perché
non mi rispondono?
Perché
non mi prestano attenzione?
Perché
non mi salvano?
<<
Herm… Gin.. Aiutatemi, per favore. Ron! Ron, ti
supplico, aiutami… >>
Niente.
Sento
il suono di quella risata.
E
del fischiare potente del vento.
<<
Smettila! Ti prego! Lasciami in pace! >>
Il
mio vestito.
È
completamente rosso.
Rosso.
Rosso
sangue.
<<
Cosa vuoi da me? Cos’altro
vuoi da
me? >>
E ancora ride.
Ride.
<<
Eccoli,
piccola Kim. Sono tutti qui. Adesso, puoi dirgli Addio.
>>
Ancora
piango.
Ancora
urlo.
Ancora
mi ferisco da sola.
Perché
sono vestita..
Sono
vestita di sangue.
Alzando
lo sguardo, urlo ancora di più.
Di
spavento.
E
cado.
Cado
sul sedere.
Perché,
alzando gli occhi, ho incontrato quelli di
Harry.
Senza
che nemmeno me ne accorgessi, mi si è avvicinato.
Senza
fare il minimo rumore.
E
i suoi occhi.
Sono
spenti.
Sono
freddi.
Sono
morti.
E
Rossi.
Rossi
anche loro.
E,
riflettendomi in Lui, non riesco più a trovare il
verde nelle mie iridi.
Anche
lì rosso.
Rosso
sangue.
Rosso
morte.
<<
Hai
troppi affetti, Potter.
>>
Mio
fratello si inginocchia.
Accanto
a me.
E
posso notare come anche lui sia vestito di rosso.
Come
anche Lui sia vestito di sangue.
<<
E
perderai.
>>
La gonna del mio vestito, ormai completamente rossa, forma un cerchio
perfetto
intorno a me, coprendomi del tutto le gambe ed i piedi.
Strano.
Non
ricordavo di avere un vestito così lungo.
<<
Tutto
quanto.
>>
Perché?
Perché
i miei amici non sorridono?
Perché
nessuno mi dice cosa succede?
Perché
Harry non mi stringe la mano, e non mi dice che
risolverà tutto?
Lui
l’ha sempre fatto.
Mi
ha sempre protetta.
Perché
adesso tutti sembrano.. non amarmi più?
<<
O
saranno loro, a perdere te.
>>
Harry alza lo sguardo verso l’alto.
Lo
faccio anche io.
E
vedo una spada.
Una
spada che pende su di noi.
Il
vento si sta gradualmente calmando.
Il
buio si sta gradualmente schiarendo.
Il
sole sta gradualmente risorgendo.
La
risata si sta gradualmente calmando.
I
miei amici, tutti coloro che conosco e che amo, stanno
gradualmente riacquistando i loro sorrisi.
Comincio
gradualmente a risentire atmosfera di felicità,
risate, gioia.
Gradualmente
ritornano gli alberi, il sole, il prato.
Ma
la
Spada improvvisamente cala su di noi.
E,
mentre tutto ritorna all’atmosfera felice e
spensierata di prima, io ed Harry moriamo.
<<
NO! >>
<< Principessa, devi decisamente smettere di mangiare
pesante, prima di
andare a dormire. >>
<< Blaise, chiama lo Sfregiato.. Bambolina, come ti
senti? >>
Corro
in bagno a vomitare.
Alla
fine i miei amici non sono accorsi
nella Sala Comune
Serpeverde, a rotta di collo come l’altra volta.
E,
se è per questo, mi sono anche
opposta con tutte le mie forze alla proposta di Blaise di svegliare
anche le
ragazze.
Con
Daphne non ho alcun problema,
ma non avevo affatto voglia di fa destare anche la Parkinson
e la Greengrass
Junior.
Ho
imparato la lezione.
Fatto
sta che, eravamo giusto in
procinto di scendere le scale del Dormitorio, che abbiamo sentito delle
voci
provenire dalla Sala Comune dei Serpeverde.
Con
un veloce sguardo all’orologio,
abbiamo notato che, in effetti, era solamente l’1.03, e che
era perfettamente
normale che ci fosse qualcuno ancora sveglio.
Così,
abbiamo mandato un altro
Patronus ad Harry, dicendo che ci saremmo incontrati nella Stanza delle
Necessità e che, per raggiungerli, ci sarebbe servita la Mappa
del Malandrino.
Avrei
anche chiesto il Mantello
dell’Invisibilità, ma… ehi!
Siamo
cresciuti, gente.
Al
Primo Anno potevamo anche starci
tre persone, nascoste lì sotto.
Ma,
in questo caso, eravamo in
quattro, e soprattutto diciottenni.
Non
ce l’avremmo mai fatta.
Comunque,
la geniale invenzione dei
Malandrini, ovvero la loro Mappa, è stata più che
utile per scansare Gazza e
Mrs Purr.
Abbiamo
incrociato Padma Patil e
Antony Goldstein i quali, in veste di Capiscuola stavano facendo la
ronda
notturna.
Ma,
con un occhiolino, ci hanno
lasciati andar via indisturbati.
Lo
stesso avranno fatto Ron ed
Hermione con loro, milioni di volte.
Solidarietà
tra Studenti, gente.
Anche
se devo ammettere che non mi
è sfuggito lo sguardo che si sono scambiati Padma e Antony
alla vista della
nostra strana combriccola.
Ma
non hanno chiesto spiegazioni.
Anche
perché, non ci sarebbe stato
molto da dire.
Sono
andata nella stanza numero 7
del Dormitorio Serpeverde, per informare Draco e gli altri due campioni
della
risposta affermativa di Harry.
E,
semplicemente, tra una
chiacchiera e l’altra, mi sono addormentata da loro.
Prima
di svegliarmi in seguito a
quel terrificante incubo.
Inizio
a sentire dei brividi di
freddo, se ci ripenso.
Ma,
per fortuna, siamo finalmente
arrivati.
<<
I suoi amichetti..
>> sussurra Theo, indicandomi <<
…saranno già dentro, sicuramente.
>>
<<
Già… >> si mostra
d’accordo Blaise << …non hanno mica
fatto sette piani di scale dovendo
scansare due inutile ammassi di pulci come Gazza e la sua stupida
gatta, loro! >>
Scuotendo
la testa, faccio avanti e
indietro per tre volte, dinanzi al tratto di parete dove
apparirà la porta
della mia ala preferita del Castello.
Ho
bisogno di un posto dove poter parlare con i miei
amici di quello che mi è successo, in santa pace.
Ho
bisogno di un posto dove poter parlare con i miei
amici di quello che mi è successo, in santa pace.
Ho
bisogno di un posto dove poter parlare con i miei
amici di quello che mi è successo, in santa pace.
Dopo
la terza sfilata, apro gli
occhi, trovando una porta nera pronta ad aspettarmi.
Senza
indugiare oltre, io, Draco,
Theo e Blaise, vi entriamo.
La
stanza non è molto grande, ma
dotata semplicemente di un camino acceso, nonostante siamo ad Aprile, e
di
parecchi divanetti.
Sedute
sui quali ci sono Hermione e
Ginny, la prima intenta a mangiucchiarsi le unghia per il nervosismo, e
la
seconda ad attorcigliarsi i capelli intorno alle dita, scossa dalla
stessa
ansia di ‘Mione.
Harry
invece cammina avanti e
indietro senza sosta, con lo sguardo perso solo Lui sa dove.
Ron
era il più vicino alla porta.
E,
non appena mi vede, mi si
avventa contro.
<<
Sia Benedetto Merlino!
Kiki! >>
Mi
abbraccia, così forte che quasi
mi alzo da terra.
E
io mi aggrappo a Lui con la poca
forza che mi è rimasta, respirando l’odore dei
suoi capelli rossi.
Al
sospiro rilassato di Ron, anche
gli altri Cacciatori mi corrono incontro, iniziando ad inondarmi di
domande.
<<
Che è successo? >>
<<
Stai bene? >>
<<
Cosa hai sognato? >>
<<
Stai bene? >>
<<
Hai sentito ancora la Sua voce?
>>
<<
Stai bene? >>
<<
Ti fa male la cicatrice?
>>
<<
Stai bene? >>
<< Vuoi bere qualcosa? >>
<<
Stai bene? >>
<<
Ehm… non per intromettermi
in questo toccante …
>>
sarcasmo… tanto, tanto sarcasmo << ..quadretto
Grifondoro. Ma credo che
un mal di testa sia l’ultima cosa che le serva in questo
momento. >>
I
Cacciatori spostano lo sguardo
verso Zabini, che si era intromesso nelle loro preoccupate domande.
Come
se si accorgessero solo adesso
gli uni degli altri, gli sguardi pieno di astio si sprecano tra le
varie
fazioni, ma, come minimo, mi risparmiamo le solite discussioni.
<<
Kiki… >> sussurra
Harry.
Ed
è un sollievo vedere i suoi
occhi verdi, stavolta.
<<
…Siediti. >>
Non
me lo faccio ripetere due
volte.
Mi
accovaccio sul divano a me più
vicino, stringendomi le gambe al petto.
Gli
altri, si sistemano intorno a
me.
Draco
sul bracciolo, accanto al mio
braccio.
Hermione
e Ginny si sistemano a
gambe incrociate accanto a me.
Harry
trascina una sedia,
posizionandosi al contrario, girando la spalliera verso di me, in modo
che i
suoi occhi incontrino i miei in linea diretta.
Ron
si siede sul tappeto, con la
testa poggiata sulle mie gambe piegate.
Blaise
e Theo, invece, rimangono in
piedi, vicino al camino, le cui fiamme danzanti proiettano sui loro
corpi le
sue inquietanti e sensuali forme.
Vedo
le labbra di Harry muoversi a
formulare una domanda.
Ma
non si sta rivolgendo a me.
Ma
a Malfoy.
<<
Era come l’altra volta?
>>
E
si riferisce all’altro
inquietante incubo che ebbi la scorsa notte, sempre mentre ronfavo
nella Tana
del Serpente.
Il
Serpeverde annuisce.
<<
Si. Lei che inizia ad
urlare e a contorcersi nel sonno. Noi che ci svegliamo, e proviamo a
farla
tornare in se, ma invano. Le urla che aumentano, e lei che poi si
sveglia di
soprassalto, correndo in bagno a vomitare l’anima subito
dopo. >>
I
miei amici si scambiano, tutti e
quattro, uno sguardo preoccupato.
Poi,
è Ron a rompere il silenzio.
<<
Ehi… >> mi chiama,
accennando un sorrisetto << …te la senti di
raccontarci il tuo sogno? Era
lo stesso della scorsa notte? >>
Scuoto la testa, puntando lo sguardo sulle mie ginocchia.
<<
No, ma… era come…come se
fosse… una seconda parte, ecco… >>
Qualche sopracciglio si alza, stupito.
<<
… Si, si. Ne sono sicura.
Il sogno di questa notte iniziava esattamente dove finiva il primo.
>>
<<
Ovvero tu, da sola,
circondata dal nulla. Dopo che tutti noi eravamo svaniti?
>> mi domanda
Ginny, alla quale rispondo affermativamente con un cenno del capo.
<<
Stavo… stavo piangendo. Da
quelle che mi son sembrate ore. Poi ho.. ho risentito… ho
risentito la
Sua
voce… >>
Il
mio tono si fa decisamente rotto
e tremante, e mi prendo un po’ di tempo per riprendere a
parlare.
Ingoio
il groppo che mi aveva
ostruito la gola, e lascio asciugare le iridi.
Prendo
un bel respiro.
<<
La frase, era sempre la
stessa. Hai troppi affetti, Potter…
>>
<<
…E perderai. Tutto quanto.
>> la completa per me, Harry.
Lanciando
un veloce e spaventato
sguardo alla sua Hermione.
<<
Già… >> continuo
<< …Poi, improvvisamente, si è
alzato un vento forte, fortissimo. E Lui,
ha parlato di nuovo… Mi…Mi ha
chiesto se vi rivolevo con me, se volevo che me li riportasse.
>>
<<
Oh, che tenero…
>> commenta Theo, pieno di
tutto il sarcasmo che è possibile al genere umano.
<<
E l’ha fatto?... >>
mi domanda Hermione << …ci ha.. ci ha
fatto… riapparire?
>>
Annuisco.
<<
Si. Uno ad uno, siete
ritornati tutti quanti. Ma non… non avevate… non
avevate alcuna espressione,
alcun calore… >>
Come
ciò che accade alle anime
riportate indietro dalla Pietra della Resurrezione, se restano
intrappolate
sulla terra troppo a lungo.
<<
Poi… poi… Il mio vestito
ha… ha iniziato a sporcarsi… a sporcarsi tutto di
sangue.. fino a che non è
diventato completamente… completamente rosso. E
Tu… >> alzo lo sguardo su
Harry, che mi guarda serissimo.
Pallido
e terrorizzato.
E
serissimo.
<<
…Ti sei.. ti sei seduto
accanto a me. Anche i tuoi occhi erano rossi. Anche i miei. E Lui ha ripetuto quella
frase. Ma poi ha aggiunto.. ha aggiunto qualcosa. >>
Silenzio.
Pensate
silenzio.
<<
Ha detto: “Hai troppi
affetti, Potter. E perderai. Tutto quanto. O saranno loro a perdere
te”.
>>
Mi
fermo.
E
chiudo gli occhi.
Ma
mi accorgo che, se lo faccio, mi
ritornano alla mente quelle maledette immagini.
Quindi
li riapro immediatamente.
Ed
incontro lo sguardo incoraggiante
di Harry.
<<
Ha iniziato a ridere…
esattamente come… come quella
notte…
>>
Non
so se gli altri abbiano capito
a quale notte io mi stia riferendo, ma dal dolore che traspare dallo
sguardo di
mio fratello, capisco che, almeno Lui, l’abbia fatto.
Come
nel peggior ricordo scatenato
in noi da un Dissennatore, la risata di Voldemort invadeva i miei
timpani, ed
era della stessa identica malvagità della notte del 31
Ottobre 1981, quando
rise delle suppliche di mia madre.
Prima
di ucciderla.
<<
…Ma mentre la sua risata
sfocava, insieme al vento, e insieme al buio, tutto stava tornando alla
normalità. Voi… >>
e lascio scorrere uno sguardo su tutti i presenti nella stanza
<<
…stavate tornando alla normalità. E
poi… io ed Harry… >>
Ingoio.
Ingoio
saliva a vuoto.
Porto
una mano a stringere con
forza il medaglione di mia madre.
Cercando
di attingere da lì la
forza per continuare.
<<
Cosa?... >> mi
chiede Ginny << …tu ed Harry… cosa?
>>
<<
Siamo morti. >>
Nessuno dice niente.
Nessuno
pronuncia parole.
Nessuno
commenta.
Nessuno
respira.
Lo
sfrigolio della legna che brucia
e, lentamente, si consuma, è l’unico rumore che si
ode.
Tutto
è avvolto dal più completo
silenzio.
E,
se non vedessi i miei amici
sbattere le palpebre, direi che gli si è anche fermato il
battito del cuore,
per quanto sono immobili.
Persino
l’alzarsi ed abbassarsi
della cassa toracica al ritmo del loro respiro è un
movimento talmente minimo,
da non notarsi affatto.
Il
primo a compiere un gesto, è
Blaise.
Che
chiude gli occhi, in maniera
curiosamente concentrata.
Per
poi riaprili, solo per puntarli
alla teca di vetro appena comparsa un po’ più
lontana dal camino.
Chissà
cosa avrà chiesto alla
Stanza delle Necessità.
<<
Chi vuole del Whisky
Incendiario? >>
Ah,
ecco.
Alzo
la mano, in maniera decisamente
frettolosa.
Tanto
che strappo un mezzo ghigno a
Zabini.
A
grandi, ma silenziosi passi
raggiunge la teca di vetro, estraendone la bottiglia, insieme ad un
bicchiere.
Lo
sento sussurrare per una
manciata di volte “Geminio”, mentre tocca
l’utensile con la Bacchetta per
moltiplicarlo.
Nel
frattempo, tutti quanti i
presenti hanno alzato la mano verso l’alto.
Si.
Un
po’ d’alcool urge a tutti.
Sempre
grazie alla magia di Blaise,
che incanta Bottiglia e Bicchieri, ben presto ognuno di noi ha una bel
bicchiere di Whiskey Incendiario tra le mano.
E,
quasi contemporaneamente, lo
beviamo tutti, tutto d’un sorso.
Solamente
quanto il piacevole
calore, ed il leggero pizzicore alla gola, ha calmato gli animi un
po’ di tutti
quanti, una voce rompe il silenzio.
Quella
di Malfoy.
<<
Avanti Granger… >>
sillaba << …stiamo tutti aspettando.
>>
I
Serpeverde ghignano, e noi
Grifondoro lo guardiamo, confusi.
<<
Aspettate cosa? >>
chiede Hermione.
<<
Che tu ci illumini con la
tua mente da So-Tutto-Io, interpretando a dovere
l’appassionante storiella,
sognata in due puntate, da Kim. >>
Il mio nome è davvero così melodioso?
O
lo diviene solamente quando è Lui
a pronunciarlo?
<<
I-io… non… non saprei.
>>
Fermi tutti, gente.
Questa,
è una data storica.
<<
Questa me la segno…
>> commenta Nott, strappando un sorrisino persino ad
Hermione e Ginny.
Ma
qui non c’è niente da sorridere.
Perché
è impossibile che ad
Hermione sfugga qualcosa.
Ed
infatti, nemmeno questa
occasione è da meno.
Semplicemente,
non vuole dirlo ad
alta voce.
<<
Basta giri di parole…
>> commenta Harry, alzandosi dalla sedia sulla quale era
seduto, e
posizionandosi in piedi, a braccia conserte.
<<
…Questi due sogni, messi
insieme, non sono di difficile interpretazione. È la solita
vecchia storia, su
cui Voldemort premeva parecchio… >>
<<
Tutti coloro che hai perso, sono morti per
colpi per tua, Potter! E
l’unico modo per salvare chi ti rimane è
consegnarti a me, e alla Morte.
>> concludo io, per mio fratello.
<<
Si, una cosa del genere.
>> si mostra d’accordo.
Disse,
più o meno, la stessa cosa
lo scorso 2 Maggio.
Lord
Voldemort, intendo.
Quando
attaccò Hogwarts, chiedendo a
me ed Harry di consegnarci ai suoi Mangiamorte, per porre fine alla
Resistenza.
E
noi lo facemmo.
Ma
ciò non implicò la Loro
vittoria.
Ah
ah!
Alzo
lo sguardo, in quello di
Harry.
In
questo istante, sto rimpiangendo
come non mai il fatto di non potergli leggere più la mente.
Di
non poter comunicare nel nostro
speciale ed unico modo.
Di
non dover ricorrere alle parole,
troppo banali e udibili da chiunque, per condividere le mie sensazioni
più
recondite con il mio fratellino.
<<
Non osate nemmeno
pensarlo! >> sbotta Ron.
Il
mio migliore amico si alza in
piedi di scatto, ergendosi in tutta la sua vertiginosa altezza, e
posizionandosi al fianco di Harry.
Sta
anche sfoderando l’indice
accusatore.
Incredibile
come Hermione ci abbia
lentamente contagiati tutti.
<<
So perfettamente cosa sta
succedendo nelle vostre testoline bacate… >>
Io
ed Harry lo guardiamo
sbigottiti.
I
Serpeverde, compassionevoli.
<<
Weasley, stavo per oppormi
quando Blaise ti ha dato del Whiskey Incendiario…
>> commenta Draco,
estremamente pungente << …ma poi mi sono detto
“Cazzo, non può diventare
ancora più scemo, dopo un solo bicchierino”.
Dimostrazione che anche io posso
sbagliare… >>
Mentre
Theo e Blaise ridono della
battuta del loro amico, Ginny ed Hermione stanno per intervenire in
difesa di
Ron.
Il
quale, però, interrompe tutti
quanti con un sorriso sarcastico rivolto verso Malfoy.
<<
Vorrei farti presente,
caro Genio, che i qui presenti Potter sono affetti da manie eroico
– suicide. E
che, almeno una volta al mese, devono per forza fare qualche stronzata,
come
rischiare un bell’incontro con la Morte,
altrimenti non riescono a dormire sonni tranquilli,
gli imbecilli… >>
Adesso, è il turno mio e di Harry di ridere.
<<
Vabbè, adesso non
esageriamo… >> esclama mio fratello
<< …non siamo mica due Emo!
>>
<<
Ah no? >>
<<
Dai, Ron… >>
intervengo << …Non credo tu debba farla
così tragica! >>
Ma,
stranamente, persino Nott,
Zabini e Malfoy di mostrano d’accordo con Lui.
<<
Sebbene l’idea di
condividere lo stesso pensiero del qui presente Babbanofilo mi
ripugni..
>> scandisce, sillaba per sillaba, Theo <<
…Voi due siete Emo.
>>
Okay,
qui si sta sfiorando la
pateticità.
<<
Lo ammetto, siamo andati
molto spesso incontro alla morte. E se questo potesse servire per
salvare le
persone che amo da quei spostati dei Mangiamorte, lo farei mille altre
volte
ancora… >>
Malfoy
mi dedica uno sguardo
profondamente contrariato.
<<
…Ma questo non vuol dire
che io ed Harry, adesso, ci infiliamo nel primo bagno che ci capita, e
ci
tagliamo le vene, solamente per un sogno che ho fatto! Magari ho
mangiato
pesante… >>
Ma
una sola occhiata di Harry basta
per farmi zittire.
<<
Escludendo il suicidio…
>> accenna un sorrisetto che, però, gli muore
subito << …Kiki, per
favore, sai perfettamente che non dovremmo considerarli sogni normali. Non lo sono affatto.
>>
Per
la cronaca, sono certa che
Harry avrebbe certamente fatto carriera come Attore Drammatico.
Avrebbe
sicuramente vinto un paio
di Oscar qua e là.
<<
E allora spiegami perché
questi sogni, stavolta, accadono solo nelle mia testa, e non nella tua,
Harry.
>> sillabo.
Sono
contenta che, queste terribili
immagini mentali vengano a disturbare solo i miei sogni, e non quelli
di mio
fratello.
Ma
la cosa è piuttosto strana.
Siamo
sempre stati abituati a dover
combattere contro gli stessi ed identici problemi.
Tutti
e due
eravamo vittime di incursioni poco piacevoli nella mente di Voldemort.
Tutti
e due
portavamo sulle spalle un destino che ci vedeva vittime, o carnefici.
Tutti
e due,
l’anno scorso, abbiamo dovuto scegliere la Morte,
per distruggere l’Horcrux che era in noi.
E
abbiamo sempre fatto tutto insieme.
Questa
volta, invece, che sta
succedendo… a me?
<<
Non lo so, Kiki… >>
mi risponde Harry, mortificato << ..Non lo so. Ma, te lo
giuro sulla mia
Firebolt, lo scoprirò. >>
<<
Oh, ammettilo Potter!...
>> esclama Malfoy << …quello era
solo un modo per vantarti di avere
una Firebolt. Illuminaci. Come diavolo faresti a venire a capo di
questo
casino? Le entri nella testa e vedi se qualcosa non va? Sei pure una
schiappa
nella Legilimanzia! >>
Vedo
la mascella di Harry contrarsi
pericolosamente, e stringere spasmodicamente qualcosa nella sua tasca,
che so
per certo essere la sua Bacchetta.
Sta
per ribattere, sicuramente
qualcosa di poco carino, quando è Theo a prendere parola.
Rivolgendosi
a me.
<<
Sbaglio, o prima hai detto
che “questa volta” i
sogni
inquietanti accadono solamente a te? >>
Annuisco.
<<
Vuol dire che non è la
prima volta che qualcosa ti fa urlare e dimenarti durante la notte?
>>
Harry
appare piuttosto contrariato
di condividere certe cose con i Serpeverde, ed io sono troppo occupata
a
studiare le sue reazioni per rispondere in tempo.
Così
è Ron che risolve i dubbi di Nott.
<<
Si. Hanno sempre avuto,
sia Harry che Kiki, dei sogni strani. Riguardanti Voldemort. Questo,
ovviamente, prima che lo facessero fuori. >>
Vabbè,
diciamo pure che erano dei
piccoli viaggi nella sua testa malvagia.
E
che, in quei viaggi, noi
diventavamo Lui.
Condividendo
persino le emozioni
più violente.
Come
la sete di sangue, morte, e potere.
<<
Se nemmeno la
So-Tutto-Io… >>
continua Blaise, guadagnandosi un’occhiataccia da Hermione
<< …sa darci
una spiegazione per questo sogno, dovremmo rivolgerci più in
alto. Prima della
morte del Signore Oscuro, a chi chiedevate aiuto in occasioni come
questa?
>>
Io
ed Harry rispondiamo d’istinto.
Senza
nemmeno pensarci per qualche
secondo.
<<
Silente. >>
<< Non credo che, ora come ora, sia possibile
parlargli… >>
sussurra Draco << …a chi altro vi rivolgevate?
>>
<<
Sirius. >> risponde
Ginny.
<<
E adesso dov’è questo Sir…
>>
Ma,
la domanda che si stava
formando sulle labbra di Theo, viene interrotta da uno sguardo
significativo di
Draco.
Che
scuote la testa, allargando gli
occhi.
Io
ed Harry abbassiamo lo sguardo.
<<
Oh. >> è la
semplice risposta di Nott, una volta capita la
gaffe che stava per fare.
<<
Qualcun altro? >>
domanda Blaise.
<<
Remus. >> sussurra
Hermione, con un sorriso malinconico in volto.
<<
Chi? >>
<<
Remus. Remus Lupin. Il
nostro Professore di Difesa contro le Arti Oscure al terzo anno,
Zabini.
>>
<<
Aspettate un attimo…
>> la faccia confusa assunta da Blaise in questo momento,
è davvero
memorabile << …Il Licantropo? >>
Noi
Cacciatori annuiamo distrattamente.
<<
Ma non era morto nella
Battaglia di Hogw… >>
E,
la seconda figura di merda della
serata, è nuovamente interrotta da Malfoy.
Che
guarda Blaise nello stesso
identico modo in cui aveva guardato Theo.
<<
Oh. >> è
anche la sua risposta.
Come
potete vedere, cari i miei
Serpeverde, abbiamo perso talmente tante persone durante la Guerra,
da sentirci
completamente persi adesso.
Dopo
di ciò, piombiamo nel
silenzio.
Rotto
solamente dal tintinnare che la Bottiglia
di Whiskey
Incendiario produce al contatto con i nostri Bicchieri mentre, sotto
Incantesimo stavolta di Nott, ci versa altro liquido caldo.
E
alcolico.
E
io mi ritrovo nuovamente a
stringere spasmodicamente il medaglione che porto al collo, mentre bevo
un
altro sorso di Whiskey.
È
strano.
Questa
collana è in mio possesso
da… quanto?
Poco
più di ventiquattro ore?
Si,
minuto più, minuto meno.
E
già lo sento parte integrante
della mia pelle.
Come
se fosse sempre stata mia.
Lo
trovo logico, però.
È
l’unica cosa che mi resta di mia
madre.
A
parte l’urlo di disperazione,
mentre supplicava Voldemort di uccidere Lei, e non Harry e me.
Con
un solo altro sorso, vuoto il
mio bicchiere.
<<
Siamo degli imbecilli!
>>
Oh,
che bello.
È
davvero bello sentirsi
improvvisamente insultati.
Specialmente
dopo aver fatto un
sogno che ti accolla la colpa di tutte quelle maledetti morti, che
ancora ti
lasciano senza fiato e in lacrime.
Ma
si sa.
Hermione
è così.
La
sua mente lavora febbrilmente e
senza sosta.
Poi,
quando trova la soluzione che
stava cercando, si incazza con se stessa e con gli altri
perché non ci avevamo
pensato prima.
Ed
infatti, noi Cacciatori, quando
la nostra adorata So-Tutto-Io si alza in piedi improvvisamente,
sbottando
“Siamo degli imbecilli” non possiamo fare a meno di
sorridere.
I
Serpeverde, invece, non la
prendono così bene.
<<
Ehi! >>
<<
Ma tu guarda questa!
>>
<<
Parla per te, Granger. Io
sono perfetto. >>
Ma
Lei, decide di ignorarli.
Esclamando,
invece:
<<
Silente! >>
Sette
sopracciglia si alzano fino
al cuoio capelluto.
<<
Hai forse acquisito la
capacità di parlare con i defunti? >> domanda
Zabini, pieno zeppo di
pungete sarcasmo.
<<
Niente affatto, cervello
di Troll… >>
L’insulto causa indignazione ai massimi livelli per quanto
riguarda Blaise, che
si era appena definito “Perfetto”, ed una stima
profonda verso Hermione per
quanto riguarda Harry, Ron e Ginny.
Mio
fratello, credo davvero che si
sia nuovamente innamorato di Lei, solamente per quel
“Cervello di Troll”.
<<
…Ma possiamo sempre
parlare con il suo Ritratto. >>
Okay.
Non
è solo Zabini a meritarsi
quell’insulto.
Siamo,
tutti quanti, delle immense
e putride teste di Troll.
Adoro
la
Magia.
Talmente
tanto che, ancora oggi, mi
chiedo come diavolo abbia fatto a vivere senza di essa, per undici
lunghi anni.
Talmente
tanto che, ancora oggi,
sono capace di stupirmi per ogni minuscola stilla di essa.
Talmente
tanto che, ancora oggi, mi
sembra impossibile che io faccia
parte di questo Mondo fantastico.
Chi
l’avrebbe mai detto, gente.
Harry
Potter, il ragazzino
tutt’ossa che passava le sue giornate a sfuggire al cugino
ciccione, insieme
alla sorellina, è un Mago.
E
non un Mago qualsiasi.
Probabilmente
il Mago più famoso
del Mondo Magico.
Mio
malgrado.
Ed
infatti, il fuoco che ancora
scoppietta nel camino della Stanza delle Necessità,
nonostante siano passate
ore ed ore da quando siamo giunti qui, riesce a strapparmi un sorriso.
Non
che ne avessimo bisogno.
Del
fuoco, intendo.
Infondo,
siamo ad Aprile, di calore
ne abbiamo abbastanza.
Ma
è stata Ginny a far aprire per
noi la
Stanza
delle Necessità, ed è risaputo quanto adori una
bella fiamma, dello stesso
colore dei suoi capelli, che scoppietti in un camino antico.
Resterebbe
ore ed ore a lasciarsi
Incantare dalla sensuale danza delle fiamme, e ad osservare la legna
che arde,
diventando, da solidi e pesanti tronchi, a leggera e semplice cenere.
Questa,
è una cosa che abbiamo
sempre avuto in comune.
Infatti,
se non avessi Hermione tra
le braccia, che dorme placidamente, i miei occhi sarebbero persi nelle
fiamme
danzanti del focolare.
Ma
Hermione sta dormendo tra le mie
braccia.
E
non c’è niente di più bello del
suo viso completamente abbandonato.
E
non c’è niente che cattura di più
i miei occhi, di Lei.
<<
Miseriaccia, amico…
>> sussurra Ron <<
…così me la consumi! >>
Non
posso trattenere un sorriso
divertito.
Stanotte,
abbiamo deciso di restare
a dormire nella Stanza delle Necessità.
Eravamo
già qui, tanto valeva…
E
poi volevamo restare tutti con
Kiki, nel caso fosse stata colpita da un altro incubo.
Il
lato negativo, però, è che sono
rimasti qui anche i Serpeverde.
Anche
se non l’ha detto ad alta
voce, anche Malfoy voleva restare accanto a mia sorella, e poi tutti e
tre non
volevano rischiare di far perdere punti alla loro Casa, tornando fino
ai
Sotterranei, con la concreta eventualità di incontrare
qualcuno di spiacevole
durante il lungo tragitto.
Certo,
avremmo potuto prestargli la Mappa del Malandrino,
per
dargli la possibilità di evitare probabili guai,
ma…
Insomma,
vi siete dimenticati chi
sono?!
Sono
Harry Potter, cazzo!
Mica
aiuto le Serpi, io!
E
poi… prestargli la Mappa del Malandrino?!
Tre
defunti sarebbero risorti dalla
terra, solamente per ammazzarmi, se l’avessi fatto.
Ovviamente,
sto parlando di papà,
Remus e Sirius.
E
poi, quell’idea non mi ha
sfiorato nemmeno per un secondo.
Purtroppo
però, adesso sono
costretto ad assistere alla spiacevole scena che prevede la mia Kiki,
teneramente
addormentata sul divano, tra le braccia di Malfoy.
E
non posso nemmeno non guardarli,
dato che sono esattamente di fronte a me!
Maledizione!
Io
e Ron ci siamo offerti come
cuscini per Hermione e Ginny.
Siamo
seduti l’uno affianco altro,
io ed il mio migliore amico, e sulle nostre gambe sono appoggiate le
chiome
della mia ragazza, e di sua sorella.
I
capelli di entrambe si scontrano,
creando un contrasto castano – rosso e liscio lucente
– riccio selvaggio
davvero sublime.
Zabini
ha optato per appisolarsi
sulla poltrona di fianco al divano dove Malfoy e mia sorella si sono
sdraiati
un’oretta fa, e Nott ha occupato un terzo divano tutto per
sé.
Non
sia mai che la schiena aristocratica
di una Serpe debba sopportare un giaciglio scomodo.
Patetici.
Dopo
aver guardato male Malfoy per
l’ennesima volta, mi decido a rispondere a Ron.
<<
Quando dorme è… ipnotica.
>>
È
bellissima.
Con
la bocca rosea leggermente
dischiusa, il naso piccolo e rilassato, la pelle lucente, le lunghe
ciglia
messe ancora più in risalto dalle sue palpebre abbassate, i
capelli che
ricoprono in modo scomposto parte del suo viso, e delle mie gambe.
Stupenda.
<<
E tu sei un pollo. Sempre.
>>
Rido,
della considerazione di Ron.
Non
è il tipo con il quale si
possono fare chissà quali discorsi romantici.
No,
non si possono fare per niente.
Se
è per questo, nemmeno con me.
Insomma,
siamo ragazzi, mica
passiamo le serate ad urlacchiare quanto sia “Dolce
e seducente” quella tipa.
Le
ragazze dicono sempre che quando
io e il mio migliore amico parliamo di donne, faremmo venire la
ridarella
persino a Voldemort.
Merda.
Non
dovevo pensare a Voldemort.
Adesso
il sogno di Kiki ha
prepotentemente invaso ogni mio più piccolo e recondito
neurone.
<<
Ron… >> lo chiamo.
Si
volta verso di me.
<<
…Credi che il ritratto di
Silente possa darci delle risposte? >>
Lui
alza le spalle.
<<
Se fosse stato ancora
vivo, ti avrei risposto “Certamente!”. Adesso, non
lo so. Un ritratto è pur
sempre un ritratto. Ho paura che inizi a dispensare le sue solite perle
di
saggezza, che capisci solamente dopo settimane, e che, in
realtà, non servono a
un cazzo! Oppure che si metta a parlare d’amore…
>>
Quando Silente ci fece udire la Profezia della Cooman
per la prima volta, e quando ci
comunicò che “Il Potere a Lui
sconosciuto” era l’amore sia
io, che Kiki, fummo presi dallo sconforto più totale.
A
quel tempo riuscivamo ancora a
sentire l’uno i pensieri dell’altro, e quello di
mia sorella a questo proposito
fu:
“Wao!
E come cazzo
lo uccido Voldemort, sparandogli cuoricini addosso?!”
Il
mio fu semplicemente “Okay. Siamo
morti”.
Ma
il nostro sarcasmo fu niente in
confronto alla risata che scosse Ron per ore ed ore, quando, trepidante
d’attesa, e curioso di conoscere quale Mistico Potere io e
Kiki assopissimo nel
profondo, gli rispondemmo “L’Amore”.
Da
allora, è scontato per Ron
considerare Silente, sì come il più grande Mago
della Storia della Magia, ma
anche come un mezzo Hippie.
Con
annessi e connessi del “Peace
‘N Love”.
Mi
concedo un altro momento di
divertimento, poi riprendo a preoccuparmi.
<<
La cosa più strana è che
questi sogni li abbia fatti solo Kiki. >>
Vedo
il mio migliore amico annuire.
Poi
voltarsi a guardare mia
sorella.
No,
errore.
Si
volta guardare Malfoy.
Con
una luce più minacciosa del
solito nello sguardo.
<<
Harry, vuoi sapere
un’altra cosa strana? >>
Annuisco,
prendendo anche io a
fissare minaccioso il nuovo … ragazzo…
(Bleah!) di mia sorella.
Anche
io in modo violento.
Perché?
E
che ne so io.
Ron
lo sta facendo, ed io colgo la Pluffa al balzo.
C’è
sempre un motivo per voler
picchiare Malfoy.
<<
Che entrambe le notti in
cui ha avuto questi brutti sogni, si trovasse nel Dormitorio
Serpeverde.
>>
Un
lampo di luce verde mi trapassa
lo sguardo.
In
modo metaforico, s’intende,
nessuno ha scagliato un Avada Kedavra.
Per
il momento.
In
effetti, adesso che Ron mi ci fa
pensare, è una cosa talmente logica che avremmo dovuto
pensarci prima.
Sia
io, che Kiki, dormiamo sonni
tranquilli dalla notte dello scorso Due Maggio.
Ovvero
dalla nostra Vittoria su
Voldemort.
Poi,
tornati a Scuola, lei si
innamora di Draco Malfoy.
E
ci va anche a letto insieme.
E,
per ben due notti, proprio
mentre ronfa placidamente tra le sue braccia…
BAM!
Ecco
che viene assalita da sogni
inquietanti, e poco normali.
<<
Weasley, sento un tono
d’accusa nella tua voce, che mi irrita particolarmente.
>>
Quasi
sobbalziamo, al suono della
voce di quella maledetta Serpe.
Pensavamo,
io e Ron, di essere gli
unici ancora svegli.
A
quanto pare, invece, ci
sbagliavamo.
Perché
Malfoy ha lentamente aperto
gli occhi, puntandoli su di me e sul mio migliore amico, con lo stesso
disprezzo che gli stiamo dedicando noi.
<<
Era una constatazione, Malfoy…
>> risponde Ron,
pronunciando il suo cognome come un insulto <<
…Che nemmeno la tua lingua
biforcuta da subdola Serpe quale sei, potrà negare.
>>
Il
biondastro alza un sopracciglio.
<<
Quando ha avuto questi due
incubi, stava dormendo nella mia stanza. E quindi? Non erano certo le
prima
volte che dormivamo
insieme… >>
E,
a questa frase, segue un
sorrisetto malizioso, che mi fa venire voglia di alzarmi e picchiarlo a
sangue,
fino a che non sviene dal dolore.
<<
Pensaci, Malfoy… >>
sussurro io, con il tono più malefico che mi possa venire
fuori << …Dalla
morte di Voldemort ha sempre dormito sonni tranquilli. Poi, per due
sere, lo
sogna addirittura. E, tutte e due le sere, era con te. >>
Come
si dice?
Ah,
si.
Se
gli sguardi potessero uccidere…
Bè,
in questo momento io sarei già
morto, dato quello che mi sta dedicando Malfoy.
Okay,
in realtà, se davvero
gli sguardi potessero farti
tirare le cuoia, sia io, che Lui, saremmo morti molto, molto
tempo fa.
<<
In pratica, credete che,
questi sogni che Kim sta avendo, siano imputabili a me. >>
<<
Si. >> rispondiamo,
contemporaneamente, io e Ron.
Oddio,
se Hermione ci sentisse, ci
farebbe una lavata di testa indimenticabile, a me, e al Rosso.
So
che il nostro ragionamento si
basa sulla semplice vicinanza di Malfoy a Kiki, durante questi sogni, e
che ci
sono parecchi fattori che non abbiamo considerato.
Per
esempio, il fatto che Lui ci
abbia immediatamente avvertito dei bruschi risvegli di Kiki.
Se
fosse stata colpa sua non
l’avrebbe fatto.
Oppure
che… cazzo, è un essere inetto,
e per manipolare la mente di
qualcuno al punto da indurlo a sognare determinate immagini, ci vuole
un Potere
ed una conoscenza della Magia Oscura enormi.
Che
Malfoy, certamente non ha.
Oppure
che si è esposto parecchio,
per restare accanto a Kiki, giocandosi persino la sua
libertà, quando, per
esempio, ha confessato del suo nuovo Incarico di Omicida di mia
sorella,
rischiando un arresto che, effettivamente, stava per avvenire.
Per
non parlare del fatto che ami tua sorella in un modo
che nemmeno immagini…
Zitta
vocina saggia,
pericolosamente rassomigliante a quella di Hermione.
Non
voglio vomitare la cena.
<<
Voi siete i più grandi
idioti con i quali abbia mai avuto il dispiacere di parlare!
>> sbotta,
decisamente incazzato, mentre cerca di sistemarsi più in
alto con la schiena,
senza destare Kiki.
Ma
è proprio quando io e Ron stiamo
per ribattere: << La cosa è assolutamente
reciproca! >>, che la
sentiamo.
La
flebile voce di Kiki.
Mentre
farfuglia qualcosa,
inizialmente di incomprensibile, che poi termina con:
<<
Torna a dormire, Amore..
>>
Lei
e Malfoy, fino ad adesso, hanno
dormito comodamente sdraiati sul divano arancione.
Lui,
con il capo poggiato sul
cuscino che avevano posizionato lungo il bracciolo del sofà,
e Kiki con la
testa poggiata sul suo petto, mentre le Sue braccia le circondavano il
corpo.
Hermione
adora dormire in quella
posizione.
Con
me, s’intende, non con quel
Furetto da quattro zellini.
Dice
che, in quegli istanti, si
sente completamente al sicuro.
Sensazione
che, da un bel po’ di
tempo, è molto rara.
Specialmente
a causa della Seconda
Guerra, e del nostro pericoloso lavoro di Cacciatori.
E,
ogni volta che parla, o sussurra
semplicemente qualcosa nel dormiveglia, il suo respiro mi solletica
sempre la
pelle del petto.
Cosa
che mi fa eccitare da morire.
E,
pensare che la stessa cosa sia accaduta
anche a Malfoy, per merito di Kiki, mi disgusta profondamente.
Però,
la cosa decisamente più
ripugnante, è il fatto che Lei l’abbia appena
chiamato “Amore!”.
No,
dico…
Ma
mia sorella si è completamente
fumata fino all’ultimo neurone del suo cervello?!
Ma
come le viene in mente?!
Venisse
direttamente da me, e mi
dicesse “Fratellino, io e il mio
adorato
Dracuccio ci sposiamo!”, e mettesse ufficialmente
fine alla mia vita!
E
che cazzo!
<<
Harry… >> mi chiama
Ron, con la voce piena del più profondo ribrezzo
<< …Ti prego. Scagliami
un’Avada Kedavra in pieno petto, e facciamola finita.
>>
Annuisco,
sempre tenendo lo sguardo
fisso su Malfoy e Kiki.
<<
Solamente se tu ricambi il
favore. Uccidimi, mentre io uccido te. >>
<<
Amico, ci sto… >>
Comunque,
io e Ron non siamo gli
unici ad essere rimasti decisamente colpiti
dall’atteggiamento esageratamente
tenero assunto da Kiki, nei confronti del Furetto.
Anche
il suddetto essere inutile,
non se l’aspettava.
Ed
infatti, si è irrigidito
immediatamente, e sembra aver perso anche la facoltà di
respirare.
Ehi!
Non
sarebbe una cattiva idea, se
morisse soffocato!
Purtroppo,
le mie speranze restano
vane, dal momento che, dopo ben cinque minuti in cui credevo che non
stesse
respirando, la pelle della sua faccia di cazzo restava bianca, e non
viola come
avrebbe dovuto essere.
Quando,
dopo dieci minuti di teorica apnea,
l’ho visto ancora vivo,
mi sono rassegnato.
A
quanto pare, le Serpi hanno la
capacità persino di respirare, con movimenti impercettibili.
Che
tristezza, ragazzi.
Che
tristezza.
Comunque,
il fatto che Kiki abbia
appena sussurrato nel sonno “Amore” riferendosi al
Furetto, ha mandato in
panico un po’ tutti quanti.
Cioè,
me, Ron e Malfoy.
Così,
la epica scazzottata della
quale già si formavano le immagini nelle nostre teste, viene
momentaneamente
dimenticata.
Io
e Ron smettiamo anche di
accusare Malfoy per gli incubi di Kiki.
Talmente
siamo scioccati.
Tanto
che piombiamo nel silenzio.
E
ad un certo punto mi devo anche
essere addormentato.
Infatti,
quando Hermione si muove
leggermente per sistemare meglio il capo sulle mie gambe, continuando a
dormire, mi ridesto dalla mia pausa dal mondo, ritrovandomi a dovere
aprire
occhi che non ricordavo d’aver chiuso, e ad alzare una testa
che non ricordavo
d’aver appoggiato alla spalliera del divano.
Con
il pollice e l’indice mi
strofino gli occhi, mentre con l’altra mano mi scompiglio un
po’ i capelli.
Lancio
una veloce occhiata intorno
a me, per constatare come tutti siano preda del più profondo
sonno.
Persino
Ron si è addormentato.
Ah,
no.
Il
Furetto è ancora sveglio.
Che
palle.
E,
se è per questo, lo ritrovo
nella stessa posizione in cui l’ho lasciato prima.
Ovvero,
con il busto leggermente
alzato, e con lo sguardo fisso sul viso della mia Kiki.
Credo
che la stia guardando con
insistenza, da quando lei abbia farfugliato quel…
Vi
prego non fatemelo ripetere.
E,
se non fosse Malfoy, vi direi
anche che il suo sguardo è completamente perso in Lei,
talmente tanto da
sembrare Me, quando guardo la Mia
Hermione
dormire.
Ma
Lui è Malfoy.
Quindi,
eviterò anche solo di
pensarlo.
Poi,
fa una cosa che, ve lo giuro,
porta il mio stomaco ad implorarmi di vomitare.
Porta
lentamente una mano al viso
della mia sorellina, e, scostandole una ciocca di capelli che le era
finita
sulle labbra dischiuse, le lascia un’impercettibile carezza
sul volto.
Oh,
povero me.
Qui
il matrimonio è assicurato.
<<
E’ bella, vero? >>
commento.
Il
Serpeverde, con grande fatica,
distoglie lo sguardo dal suo bel viso, e lo rivolge a me.
Penso
che abbia capito che parlassi
di Kiki.
<<
Già. >> è la sua
semplice risposta.
E
poi, torna a guardarmi la
sorellina.
Oh,
Godric.
Credo
davvero che dovrei
rassegnarmi a quei due.
Sono
sempre rimasto accanto a Kiki,
qualunque cose ci sia accaduta.
E
le ho promesso che ci sarei
sempre rimasto.
Fino
alla fine.
Ed
io, mantengo sempre le mie
promesse.
Così,
mi concentro sulla bellezza
devastante della mia Hermione.
E
quasi riesco a dimenticare che il
mio nemico Numero Uno stia stringendo mia sorella tra le braccia.
Poi,
una domanda mi sorge spontanea.
<<
Ehi, Malfoy.. ? >>
Di
nuovo, si gira svogliato a
guardarmi.
<<
…Mi spieghi come diavolo
ti è venuto in mente di innamorarti di mia sorella?
>>
Si,
lo so.
Ho
fatto questa stessa domanda a
Kiki stamattina.
Magari
penserete che sono paranoico
ma…
Santo
Godric, non riesco ancora a
capacitarmi della cosa!
Magari
Gossip Qualcosa avrà trovato
la sua spiegazione negli “Ondeggianti
e
perfetti pettorali del nostro Principe-Super-Sexy-Delle-Serpi”,
e nella
bellezza di Kiki, ma io non sono una di quelle ragazzine pettegole, che
credono
sia perfettamente normale che la
Cacciatrice Kimberly
Potter si innamori di Draco Lucius Malfoy, solamente perché
il biondastro è “Bono da
far paura”, come lo definiscono
loro.
E
trovano altrettanto normale che
Lui si sia, a sua volta, innamorato di Lei, solamente perché
“Mmmmh, Mangiamorte e Cacciatrice
nello
stesso letto? Scommetto che il sesso tra loro avrà
l’eccitante odore del
Proibito”.
Che
cazzo, siamo esseri umani.
Non
tutto quello che facciamo ci
viene dettato dall’uccello.
La
maggior parte si.
Ma
non tutto.
<<
Quando lo capisco te lo
dico, Potter… >> sussurra.
Scuoto
la testa, ben consapevole di
come questa conversazione sia finita qui, e torno a rimirare Hermione.
Godric,
se è bella.
<<
Insomma… >> sbotta
Malfoy, dopo un po’ di silenzio, sbigottendomi.
Credevo
non avessimo più niente da
dirci.
<<
…Lo ammetto. Tua sorella è
sempre stato il mio sogno erotico, dal Terzo Anno. Ma non credevo
che… >>
Ma non lo sto più a sentire.
Ma
come diavolo si permette?!
Sogno
erotico?!
Terzo
Anno?!
Sempre
stata?!
Insomma,
questo pervertito, già a
tredici anni, sognava di scoparsi mia sorella, e lo ammette con cotanta
leggerezza!
È
come se io andassi da Zabini, e
gli dicessi:
“Hai
presente quel gioco imbecille
“Quale madre dei tuoi amici
vorresti
farti?” Bè tua madre vincerebbe qualsiasi
classica, di qualsiasi studente.
Anche dei Grifondoro, nonostante non siamo tuoi amici.”
<<
Potter, il Signore Oscuro
ti sta possedendo? >>
Perso
nelle mie considerazione, non
ho udito una parola del certamente brillante discorso di Malfoy.
Ma,
quest’ultima parte l’ho
sentita.
Devo
avere uno sguardo accecato
dall’ira, se il Furetto ha fatto una tale considerazione.
<<
No, stavo solamente
cercando di elevare il mio spirito al Nirvana. Sai, per trovare la
forza di non ammazzarti.
>>
Ghigna.
E
ti pareva.
<<
Ehi, ehi. Scusami tanto
Sfregiato, ma tua sorella è bellissima. E se ne sono accorti
anche i
Serpeverde. >>
Dov’è
la mia Bacchetta?
Dove
diavolo
ho messo la mia Bacchetta?!
<<
Se magari la cosa non
fosse stata reciproca fin dall’inizio, magari avrei anche
potuto sopportarlo…
>> bofonchio tra me e me << …Lo
so perfettamente che è stupenda! E
so anche che voi Serpeverde siete sempre stati una massa di pervertiti
assetati
di sesso! Ma pensavo che Kiki avesse gusti migliori in fatto di uomini,
sinceramente! >>
Alza un sopracciglio.
<<
Potter, nel caso non
l’avessi capito, tua sorella ha sempre
avuto pessimi gusti in fatto di uomini. Fino a che è
arrivato il sottoscritto.
>>
Un
Serpeverde non è difficile da
sezionare.
Una
parte del loro corpo, la più
grande, se vogliamo essere precisi, è occupato dal loro
spropositato ego, che
li porta a credersi migliore di chiunque.
Poi,
c’è un considerevole spazio
per la perfidia e il sarcasmo.
Per
il resto, sono dotati come tutti
noi di organi vitali umani.
L’unica
differenza è che, tutto il
loro cervello, è occupato da una sola parola:
Sesso.
Che
condiziona parecchio il
funzionamento degli altri organi.
<<
Non farmi ridere, Malfoy. Tu, sei
decisamente la sua scelta
peggiore… >>
<<
Oh, certo. Vogliamo
parlare di Donald? >>
<<
Kevin è un ragazzo
fantastico! >>
<<
Summers? È un Tassorosso
per la miseria! >>
<<
Quanto avrei voluto che ti
ci avesse fatto le corna! >>
<<
Lee Jordan?! Era un
perfetto idiota! >>
<<
Scherzi?! Era uno spasso!
>>
<<
Mark Fray ? Era, e rimane
tutt’ora una grandissima testa di cazzo! >>
<<
D’accordo, su questo ti do
ragione. Fray è un’idiota. >>
Secondo
voi, Malfoy è al corrente
della storia tra Kiki e Seamus?
<<
Grazie a Salazar…!
>>
Meglio
non indagare.
<<
… Comunque, Sfregiato…
potresti definire meglio quel “Fin
dall’inizio?” >>
Perso
nei vecchi e fantastici
ricordi, in cui il Mondo funzionava alla perfezione, e Malfoy odiava
Kiki, e
Kiki odiava Malfoy, mentre frequentava ragazzi decenti, e non Galeotti
di
Azkaban con la fissa delle sveltine e dei ghigni, la frase del Furetto
mi fa
letteralmente cadere dalla scopa.
E
lo guardo con la confusione
stampata in faccia.
<<
Quale “Fin dall’inizio”?
>>
<<
Il “Fin dall’inizio” che
hai detto prima. >>
<<
Io non ho detto nessun
“Fin dall’inizio”. >>
<<
Si che l’hai fatto.
>>
<<
No che non l’ho fatto.
>>
<< Potter, ma quante canne ti fumi al giorno? Hai una
memoria del cazzo.
>>
<<
Scusami tanto, ho perso la Penna
Prendiappunti
con la quale mi segno ogni parola che dico. >>
<<
Sei un cretino. >>
<<
E tu un imbecille.
Spiegati meglio, allora! >>
Il
Furetto alza gli occhi al cielo,
e sospira esasperato.
Testa
di cazzo.
Sono
io la vittima, qui, non Lui.
Io
sono
costretto a scambiare quattro chiacchiere con un celebroleso,
perché mia
sorella ha deciso di portarselo a letto!
<<
Quando hai detto che
avresti anche potuto sopportare il fatto che noi Serpeverde ti
guardassimo la
sorellina, se la cosa non fosse stata reciproca fin
dall’inizio… Me le ricordo io, le
stronzate che dici, non puoi
non farlo anche tu. >>
Okay,
lo ammetto.
Ho
pronunciato un “Fin
dall’inizio”.
Ma,
porco Salazar, è notte fonda,
sono esausto, e noi Grifondoro siamo persone che parlano molto, e
pensano anche
il doppio.
Se
non specificava il contesto
della frase, come diamine facevo a ricordarmi cosa avessi voluto dire?!
Imbecille.
<<
Ah, intendevi quel “Fin
dall’inizio”. >>
Magari
non avrei dovuto dirlo.
Confessare
a Malfoy che Kiki
sognava di farselo da quando ha scoperto il sesso non era propriamente
nei miei
programmi.
Senza
contare che l’orgogliosa,
riservata e violenta Regina Grifondoro mi ammazzerebbe se lo facessi.
E
poi… l’ego di Malfoy è già
enorme
di suo.
Se
scopre di essere stato il sogno
erotico di una ragazza fantastica come Kiki, allora si
che l’autostima gli uscirà anche dal culo.
Così,
semplicemente me ne resto
zitto.
Ma
il Furetto non deve essere dello
stesso avviso.
Tanto
che mi guarda, in attesa.
E,
quando capisce che non ho
intenzione di continuare tale conversazione, sbotta:
<<
Bè? Sfregiato, hai
intenzione di rispondermi, o preferisci fissare il vuoto come il
celebroleso
che sei? >>
Ehi!
Io
l’ho
definito celebroleso per primo!
Non
può usare un mio
aggettivo contro di me!
<<
La seconda. >>
<< Ah-ha! Quindi quel “Fin
dall’inizio” implica un
“Inizio” molto lontano
da oggi…! >>
Questo
è psicopatico.
<<
Si può sapere che cosa
stai dicendo? >>
Ghigna.
Di
nuovo.
E
che palle.
<<
Ammettilo. Tua sorella ha
ceduto al mio incredibile fascino molto tempo fa! >>
<<
Malfoy, il tuo
“Incredibile Fascino” è paragonabile a
quello di Hagrid. Tu non hai
fascino. >>
Anche se Lavanda ha sempre detto il contrario.
Lasciamo
perdere.
<<
Dillo a Kim. >>
Avada.
Kedavra.
<<
Gli hai somministrato
dell’Amortentia! Confessalo! >>
Alza
un sopracciglio, e storce il
naso.
In
modo parecchio aristocratico.
Santo
Godric, ma questi Serpeverde
dove credono di essere finiti?
Nel
film “The Tudors”?!
<<
Prima mi accusate di
essere la causa dei suoi sogni, e adesso di averle dato un filtro
d’amore. Di
cos’altro mi accollerete la colpa? Di avervi causato io
quella cicatrice
antiestetica che avete sulla faccia? >>
<<
Ehi! Sai quante ragazze mi
sono portato a letto, grazie a questa cicatrice? Grazie anche al mio
charme,
ovviamente. >>
<<
Ah. Ah. Ah. Come no.
>>
Espiro tutta l’aria che avevo accumulato nei polmoni, e
decido di restarmene in
silenzio.
Quando
io e Malfoy discutiamo,
potremmo continuare per ore.
Anzi
no.
Quando
io e Malfoy discutiamo,
duriamo al massimo dieci minuti.
Poi,
arriviamo alle mani, e alle
Bacchette.
Ma
rischierei di svegliare gli
altri, e Godric solo sa quanto Kiki e Ginny odino essere svegliate di
soprassalto.
Dovrei
iniziare a correre, in quel
caso.
Molto,
molto velocemente.
<<
Quindi, per quanto
riguarda quel “Fin dall’inizio”.. ?
>>
Merlino, ma perché cazzo non tace?!
Io
odio Lui.
Lui
odia Me.
Ma
siamo costretti a trascorrere la
notte nella stessa stanza.
Ignoriamoci,
no?
Evitiamo
di rivolgerci parola!
Sarebbe
la cosa più logica!
<<
Se ti rispondo, mettiamo
fine alla nostra conversazione? >>
<<
Per quanto mi riguarda
avremmo anche potuto evitare di iniziarla. Ma mi hai incuriosito con
quello
stramaledetto “Fin dall’inizio”.
>>
Per l’ennesima volta attingo da Godric in persona la forza
per non picchiarlo,
e mi decido a rispondergli.
Se
Kiki mi dovesse un giorno venire
a cercare con aria minacciosa, potrei sempre negare fino allo
sfinimento.
Ma,
almeno, mi sarò tolto dalle
palle questa testa Platinata, e completamente vuota.
<<
E va bene, Ossigenato di
un Furetto! Kiki ti trovava … ehm.. vagamente
carino “Fin dall’inizio”,
ovvero quando tutti quanti ci siamo trasformati,
da fanciulli ingenui e illibati, in adolescenti drogati in preda agli
ormoni…
>>
Poi,
alzo un dito accusatore contro
di Lui, con un sorriso arrogante stampato in faccia.
<<
…Bada bene, le sei sempre
stato sul cazzo. L’antipatia verso di te è sempre
stata più che sincera. Ma,
fisicamente… diciamo che.. non le
dispiacevi. >>
E,
finalmente, ce ne restiamo in
silenzio.
Oh,
grazie mille Merlino.
…
…..
…….
Merlino,
vaffanculo.
Non
si fa così.
Prima
mi fai illudere di poter
finalmente cercare di dormire in santa pace, e poi interrompi
l’appena
conquistato silenzio, con la risata idiota di Malfoy.
Fattelo
dire, amico mio.
Sei
uno stronzo.
<<
E adesso che cazzo ti
ridi? >> domando, esasperato.
Mmh.
Forse
era meglio se continuava a
ridere.
Perché
lo stralcio della
sopraccitata risata è un arrogante e superbo ghigno.
Davvero,
davvero irritante.
<<
Oh, niente di che,
Sfregiato. Stavo solo immaginando la tua reazione quando Kim ti ha
confessato
quanto mi trovasse sexy. >>
L’ennesima
sensazione di vomito si
fa strada per il mio stomaco.
E,
ci scommetto la Firebolt, suddetta
sensazione mi si riflette in faccia.
<<
Primo, io ho usato
espressioni quali “Vagamente carino” e
“Non le dispiacevi”. Nessuno ha
pronunciato la parola “Sexy”. E, secondo, non lo ha
mai ammesso ad alta voce,
perché era una cosa folle anche secondo lei. >>
<<
E allora come facevi a
saperlo? Te l’ha detto la Cooman,
tramite il suo Occhio Interiore? >>
Scuoto
la testa, lasciando che
l’espressione di puro disgusto che aveva assunto la mia
faccia, non solo
rimanga, ma si accentui.
<<
Io e Kiki potevamo leggere
l’uno i pensieri dell’altro, prima.
>>
E’
stato davvero orrendo.
Una
cosa che mi ha segnato a vita.
Insomma,
ritrovarsi a pensare
quanto sia “Da stupro” Malfoy è una cosa
estremamente disgustosa.
La
primissima volta che Kiki
formulò un pensiero del genere, per un nanosecondo credetti
di aver fatto io
una considerazione simile.
E,
ve lo giuro, stavo per gettarmi
dalla Torre d’Astronomia.
Perché,
generalmente, io e Kiki
potevamo comunicare tramite le nostre menti, a
piacimento.
Insomma,
non sentivamo proprio tutti i
pensieri l’uno dell’altro.
Ad
esempio, quando il mio cervello
mi comunicava il bisogno di una capatina in bagno, di certo non lo
sentiva
anche Kiki.
Però,
noi Grifondoro siamo molto
chiassosi.
Quando
combattiamo, quando
parliamo, quando ridiamo, quando siamo in compagnia.
Anche
quando facciamo l’amore.
E
quando pensiamo.
E,
alcuni pensieri, prepotentemente
forti, sfuggivano al nostro controllo, ed eravamo costretti a
condividerli.
Altro
esempio.
Quando
iniziò a piacermi Ginny.
Kiki
concretizzò i miei pensieri in
parole, prima ancora che potessi farlo io, perché, spesso,
si ritrovava a
pensare quanto fossero lucenti i suoi fiammanti capelli rossi.
Questi
pensieri scomodi,
indipendenti dal nostro volere, hanno iniziato ad affollarci le mente,
con la
crescita.
Quando
i nostri corpi sono stati
gettati in preda alle più feroci passioni, e ai
più struggenti dolori.
Quando
ho lasciato Ginny al sesto
anno, prima di andarcene in giro a cercare gli Horcrux, o quando Kiki
fece la
stessa cosa con Kevin, o quando lei perse la testa per Lee Jordan, o
quando io
mi presi una cotta stratosferica per Cho, quando
ci mancava terribilmente Sirius, i nostri pensieri erano del
tutto preda
anche della mente dell’altro.
Ci
è voluto un po’, prima che
imparassimo a distinguere le nostre elucubrazioni mentali, da quelle
dell’altro.
Ecco
perché, la prima volta,
credetti di pensare io stesso un apprezzamento su Malfoy.
Fortunatamente,
mentre mi stavo
seriamente per suicidare in modo lento e doloroso, capii di essermi
clamorosamente sbagliando.
Stavo
per piangere dalla gioia, ed
intonare un “Alleluia”, quando mi resi conto chi era stato a formulare quel pensiero.
È
vero, trovavo Malfoy ancora
ripugnante, ma, gli anni seguenti, fui costretto a sentire i numerosi
“Quanto è
sexy”, “Dio, quelle labbra”,
“Ha una culo da favola”, “Ma
perché il tuo peggior
nemico deve essere incredibilmente affascinante?” di mia
sorella.
Lei
non credo abbia mai saputo che
io sapevo, ed io non le ho mai
detto
nulla.
Ma
la voglia di buttarmi dalla
Torre d’Astronomia non se n’è mai andata.
Amen.
<<
Ehi Potter… >>
Ancora?!
Da
quando Malfoy ha assunto questa
parlantina?
<<
Sono tutt’orecchi,
Furetto. >>
Maledetto
sarcasmo.
I
Serpeverde mi stanno già
contagiando.
Devo
disintossicarmi se non voglio
iniziare anche a ghignare come uno scemo ogni tre nanosecondi.
<<
…Per la cronaca. Non Le ho
fatto niente. >>
Sto
per chiedergli a cosa,
stavolta, si riferisse, quando noto il suo sguardo fisso sul viso
addormentato
di Kiki.
Ed
allora capisco che si riferisca
all’accusa mia e di Ron, riguardo il nesso tra Lui e i sogni
di mia sorella.
<<
Non le farei mai niente.
>>
Dopo questa affermazione, decido.
Domani,
andrò a tagliarmi le vene.
Mia
sorella e Malfoy.
Che
schifo.
<<
Recepito il messaggio,
Furetto. Sei innamorato di Lei. E adesso cerchiamo di dormire, prima
che io
vomiti. >>
<<
Se tu non fossi lo
Sfregiato, ti risponderei “Sono
d’accordo”. Ma non voglio darti tale soddisfazione.
Quindi, ti rispondo con un semplice “Vaffanculo”.
>>
<<
“Vaffanculo” per che cosa,
esattamente? >>
<<
Tu sei Harry Potter, e io
Draco Malfoy. Abbiamo bisogno di un motivo
per mandarci a fare in culo? >>
<<
Ah. È vero. In questo
caso… Fottiti, imbecille. >>
<<
Dopo di te, cretino.
>>
<<
Bene. >>
<<
Bene. >>
<<
Non. Posso. Crederci.
>>
<<
Hermione, dai, non farla
così tragica… >>
<<
Si, infatti! Non è stato
niente di che! >>
<<
Dieci punti si recuperano
facilmente… Tu ce ne fai guadagnare, di media, almeno una
trentina al giorno..
>>
<<
Non dovrei farla tragica?! Niente
di che?! Si recuperano?!
Non sto
parlando dei punti, Maledizione! Sto parlando del fatto che vi siete addormentati in classe, mentre Vitious
ci stava spiegando una cosa essenziale come l’Incanto
Fidelius! >>
<<
Oh, Herm, andiamo! Che
sarà mai! >>
<<
Siamo diventati dei
Custodi Segreti del Quartier Generale dell’Ordine della
Fenicie, o sbaglio?!
>>
<<
Si.. dovrebbe essere successo alla
morte di Silente… >>
<<
Ecco! Lo vedete! Se foste
stati attenti lo avreste affermato con certezza, dato che, alla morte
del
Custode Segreto del luogo protetto dall’Incanto Fidelius
tutti coloro a
conoscenza dell’informazione che si voleva nascondere ne
diventato automaticamente,
e obbligatoriamente i Custodi Segreti. Ovviamente ciò
comporta… >>
Addio.
Herm
è partita.
Vi
giuro, da un lato non vedo l’ora
che i M.A.G.O arrivino, e finiscano,
così potrò evitarmi l’ansia pre
– esami che Hermione è così attenta ad
attaccarci a dosso.
Okay,
lo ammetto.
A
lezione di Incantesimi è stato
imbarazzante, ma…
Vabbè,
diciamolo.
È
stato orribile.
<<
Signore e signorina Potter! Potreste farci
l’onore di svegliarvi? >>
<<
Cos..? Chi..? >>
<<
Signor Weasley! Almeno.. eviti di russare!
Dieci punti in meno a Grifondoro! >>
<<
Senti ‘Mione, sei la mia
migliore amica e ti voglio un bene dell’anima. Ma se non la
smetti di blaterare
su questo maledetto Incantesimo, ti faccio fuori. >>
<<
Ronald Bilius Weasley! Quando
però ti riassumo in poche ore ciò che
non hai studiato in un anno, non mi dici di smettere di blaterare, vero?! >>
<<
Che centra, quella è una
cosa completamente diversa! >>
<<
No che non lo è, infame
sfruttatore che non sei altro! >>
<<
Aiutare un amico, ti
sembra “Farsi Sfruttare”? >>
<<
Comincia a correre, Rosso.
>>
Io
ed Harry ci lasciamo andare ad
una risata divertita.
I
battibecchi Hermione – Ron
superano anche quelli Ginny – Ron, sia per quanto riguarda
l’ilarità che
scatena in chi assiste, sia per la violenza delle loro minacce, e delle
loro
conseguenti corse furiose per tutta Hogwarts.
Corse
furiose, di cui hanno appena
iniziato a darne un esempio.
Hermione
ha per l’appunto sguainato
la
Bacchetta,
minacciando di Affatturare Ron che, di conseguenza, ha iniziato a
correre.
Ovviamente
rincorso dalla dolce
metà di mio fratello.
Ci
fermiamo in corridoio, appoggiandoci
al muro, e guardando quei due svanire dietro l’angolo, ancora
scossi dalle
risate.
Pieni
di ilarità, ci stavamo
ricordando di quando Hermione intinse Ron nel Lago Nero come un
biscotto, per
aver sferzato un possente calcio a Grattastinchi per averlo disturbato
durante
uno dei suoi pisolini pomeridiani.
Che
poi, se Lui si addormenta
puntualmente in Sala Comune, con la testa spiaccicata sul Tema del
momento, è
normale che qualche brutto risveglio avvenga, prima o poi.
Comunque,
eravamo giusto arrivati al
punto io cui Seamus ed Harry salvarono Ron da un affogamento certo, che
notiamo
una manciata di paia d’occhi puntati su di noi.
Le
nostre risate si bloccano
sedutastante, sostituite da un’espressione dubbiosa, come
anche i nostri
racconti.
Perché
un gruppo di cinque o sei
ragazzini del Primo Anno, ci sta spudoratamente fissando con occhi
spalancati.
Per
la cronaca, sono davvero minuscoli.
<<
Ehm… >> farfuglia
Harry << …possiamo… possiamo fare
qualcosa per voi? >>
Ma i bambini non rispondo.
Continuano
a fissarci in trance,
spalancando, adesso, anche la bocca.
<<
Va.. va tutto bene?
>> domando, sinceramente preoccupata che qualche
Serpeverde avesse
scagliato un Pietrificus Totalus sui primini.
Cosa
perfettamente plausibile dato
che, dalle Divise, constato che sono tutti Grifondoro, eccezion fatta
per due
piccolissimi Tassorosso.
Finalmente,
una bambina dai capelli
color biondo cenere, raccolti in due trecce laterali, fa un passo
avanti.
Punta
un dito tremante ad indicare
una parte indefinita del corpo mio o di Harry, e sussurra:
<<
Quelli… quelli sono… sono
i Tatuaggi.. da Cacciatori?
>>
Mi
domando come diavolo faccia a
vedere il Mio, dato che, essendo sul collo, è generalmente
coperto dai capelli,
quando mi ricordo.
Mi
ricordo della lotta furiosa che
è impazzata in camera mia stamattina, appena tornati dalla
Stanza delle
Necessità, tra me ed i miei capelli.
Non
sono riuscita a domarli nemmeno
con le migliori Spazzole di Lavanda, così ho optato per una
coda alta.
Che
mi lascia scoperto il collo.
Il
tatuaggio di Harry, invece, si
vede sempre, e perfettamente.
<<
Mmh.. Si. >>
rispondo.
Mio
fratello si limita ad annuire,
e a sorridere in imbarazzo.
Al
suo sorriso, però, le ragazzine
presenti trattengono un sospiro sognante.
<<
Wao. >> sussurra,
invece, un Tassorosso.
Maschio.
<<
Quando uscirò di qui sarò
bravo come voi?... >> ci chiede un tipino dai capelli
ricci e castano
scuro << …Con la Magia,
intendo. >>
Io
ed Harry ci guardiamo.
Che
situazione assurda.
Non
potevamo rincorrere a nostra
volta Hermione e Ron?
<<
Certo… >> risponde
mio fratello << …E ce ci fosse la mia ragazza
ti direbbe che, per farlo,
devi studiare sodo tutti i giorni fino ai M.A.G.O. Ma è una
stronzata.
L’importante è esercitarvi nei Duelli con quelle
mezze seghe dei Serpeverde… >>
Mentre i Primini ridono, ammirati, io mi volto vero Harry.
E
lo guardo male.
Ma
che razza di insegnamenti sono?
Lui
si limita ad alzare spalle, in
stile Ron.
<<
Quando sarò grande voglio essere
coraggiosa e forte come voi.
>> commenta una piccoletta dalla chioma d’ebano.
Detto
ciò, ancora mezzi
ridacchianti per il consiglio di Harry a proposito di usare le Serpi
come
allenamento, esattamente come sono arrivati, i Primini se ne vanno.
Alcuni
di loro continuano a girarsi
a fissarci per qualche istante, prima di infilarsi nella classe di
Incantesimi
dalla quale siamo usciti noi pochissimo tempo fa.
Di
nuovo, guardo Harry.
E,
nei suoi occhi, vedo lo stesso
orgoglio che c’è nel mio.
<<
Wao. >> commento,
usando lo stesso tono sussurrato ed incredulo dei ragazzini di prima.
Mio fratello mi posiziona un braccio intorno alle spalle, mentre
ricominciamo a
camminare verso la Sala Comune.
<<
Sai, Kiki.. Non so tu cosa
ne pensi, ma, per quanto mi riguarda, quella è stata la cosa
più bella che mi
abbiano detto da un bel po’ di tempo. >>
E’
stato davvero…
Commovente.
<<
Sono d’accordo,
fratellino. Sono pienamente d’accordo. >>
<<
Almeno qualcuno ha
seriamente apprezzato i nostri sforzi. >>
E le nostre risate si confondono con il vociare degli studenti di
Hogwarts.
<<
Porco Salazar, Hermione,
sei una Furia. >>
<< La prossima volta cercate di ficcarvi bene in testa
l’importanza dei
M.A.G.O! >>
<<
Si, ma non credi che
tentare di farmi strangolare dai miei stessi capelli Affatturati sia leggermente esagerato? >>
<<
Affatto. >>
Io
e Ron ci fermiamo un attimo, per
riprendere fiato.
Eravamo
al Terzo Piano, fuori dall’Aula
di Incantesimi.
Adesso,
non so come, siamo al
Sesto.
Non
ricordo di aver salito tutte
quelle scale, ma semplicemente di esserci infilati in qualche Arazzo
segreto e
che, una scalinata, proprio mentre ci stavamo correndo, si è
spostata.
Comunque,
qualche metro prima
dell’Aula di Trasfigurazione, Ron è praticamente
stramazzato al suolo per la
fatica, così ho finalmente potuto affatturarlo.
È
stato un vero spasso vedere i
suoi capelli crescere fino al pavimento, per poi avvolgerlo come un
salame.
Alla
fine, si è messo a ridere
anche Lui.
<<
Peccato che la Kensington non ti abbia
visto… >> commenta il mio migliore amico,
mentre siamo ancora appoggiati
ad una parete per riprenderci l’ossigeno perso durante la
corsa << …Ti
avrebbe assegnato i Dieci punti che ci ha tolto Vitious. Devo
ricordarmi la
Formula di quella Fattura.
Può sempre tornare utile in Battaglia…
>>
Ridiamo
insieme, iniziando ad
immaginare i lunghi e perfettamente lisci capelli di Lucius Malfoy, che
lo
stritolano fino a soffocarlo.
Immagine
macabra, vista da un punto
di vista esterno ma, per me e Ron, in questo momento, sembra una delle
più
comiche mai partorite dalle nostri menti malate.
Dopo
un po’ riprendiamo a
camminare, con lentezza stavolta, dirigendoci verso la Sala
Comune, dove sicuramente ci staranno
aspettando gli altri, avendo, noi Settimi Grifondoro, a
quest’ora, un’ora buca.
Ma
qualcosa cattura la mia
attenzione.
Passando
davanti all’Aula di
Trasfigurazione, ne noto la porta aperta.
Ad
una prima occhiata mi sembra
vuota.
Ma
una chioma platinata mi entra
prepotentemente nella visuale, dopo qualche istante.
<<
Ehm, Ron… a proposito di
Trasfigurazione… Mi sono appena ricordata di dovere chiedere
una cosa alla
Kensington riguardo l’ultimo Compito che ci ha
assegnato… Mi aspetti in Sala
Comune? >>
<<
Quale Compito? >>
<<
Quello sulla
Trasfigurazione da esseri Umani in esseri Animali. >>
<<
Oh. >>
<< Ronald, spero per te che tu l’abbia come
minimo iniziato. >>
<<
Per quando sarebbe la
consegna? >>
<<
Dopodomani. >>
<<
Oh. >>
<< Immagino che nemmeno l’altro campione del
tuo amico ne sappia nulla…
>>
<<
Ehm.. chiederemo a Kiki di
farci copiare il suo. >>
Il
sorriso che mi rivolge Ron mi
impedisce di fargli un’altra sfuriata come quella di prima.
Semplicemente,
gli rivolgo uno
sguardo severo ed insieme divertito, congedandolo con un leggero pugno
sulla
spalla.
Vedo
il mio migliore amico
allontanarsi verso la Sala Comune,
un po’ meno allegro di prima, a causa della brutta notizia
del Compito di
Trasfigurazione.
Sono
sicura che, alla fine,
verranno a chiedere aiuto a me.
Figuriamoci
se Kiki l’ha già fatto!
E
comunque, mentre Ron svolta
l’angolo, mi sento terribilmente in colpa con Lui.
Non
è vero, quel Tema assegnatoci
dalla Kensington l’ho finito tre giorni fa, e non ho alcun
dubbio.
Ma
Draco Malfoy è seduto da solo
nell’Aula di Trasfigurazione che io ed il migliore amico
abbiamo appena
superato, e volevo cogliere al volo l’occasione di parlargli
a quattr’occhi.
Quindi,
decidendo di far copiare,
più tardi, il Tema ai miei amici, per scusarmi
implicitamente della piccola
bugia detta a Ron, entro nell’Aula.
Malfoy
è seduto su un banco, ed ha
lo sguardo fisso sulla Lavagna di fronte a se.
Ma
non credo che la stia realmente vedendo.
Piuttosto,
sembra perso nei suoi
pensieri.
<<
Granger. >>
Non
si è nemmeno girato a
guardarmi, come diavolo fa a sapere
che sono io?!
<<
Malfoy. Da quando riesci a
vedere la gente, senza dovergli dedicare come minimo uno sguardo?
>>
Alza
un sopracciglio, sempre senza
girarsi nella mia direzione.
<<
Da quando la suddetta
gente urla e scaglia Incantesimi a pochi passi dall’Aula in
cui ti trovi. Con
la porta aperta, la tua vocina odiosa e le squallide suppliche della
Donnola si
sentivano fin troppo nitidamente. >>
Oh.
In
effetti.
Non
ha alcun Occhio Magico, come
quello del caro vecchio Moody.
Semplicemente
ha fatto due più due.
<<
Non dovresti avere Lezione
adesso? >> gli chiedo, avvicinandomi al banco dove Lui
è regalmente
seduto a piccoli passi.
<<
Già… >> risponde
<< …Cura delle Creature Magiche. Ma non mi
andava affatto…. >>
Che
irresponsabile!
Proprio
sotto i M.A.G.O!
Ma
come gli viene in mente?!
Sto
appunto per fargli notare la
sua scandalosa negligenza, quando mi precede.
<<
… E, ti prego, risparmiami
le tue ramanzine da Secchiona. Non me ne frega un cazzo.
>>
Sta calma, Hermione.
Pensaci.
Se
non studia, magari non passerà i
M.A.G.O.
Dovrà
passare un altro Anno ad
Hogwarts, e tu non correrai nemmeno il più vago rischio di
incontrarlo per
strada, mentre stai andando a fare la spesa.
Ottimo.
<<
Non stavo per farti
nessuna ramanzina… >>
Certo.
Come
no.
<<
…Non sei l’unico a cui non
interessa un bel niente del Tuo Rendimento Scolastico. Se non predi
nessun
M.A.G.O di certo non verserò lacrime. >>
Brava
Hermione.
Sii
acida.
Ma
resta sempre nei limiti del
civile.
Malfoy
non mi risponde, limitandosi
semplicemente a continuare lo studio attento della Lavagna di fronte a
Lui.
Nel
frattempo, approfitto di questo
momento di silenzio, per avvicinarmi al suo banco ancora di
più.
Fino
a che, non mi siedo su quello
accanto al Suo.
A
questo punto, finalmente, si gira
a guardarmi.
<<
Ci stai provando, Granger?
>>
Se
lo sentisse Harry.
Lo
ucciderebbe a suon di Cruciatus.
Io,
invece, mi limito a ridere,
divertita.
Non
rispondo alla sua domanda.
Anche
perché, non servirebbe.
Era
una battuta, gente.
Sappiamo
entrambi che, l’ultima
cosa che potrebbe mai accadere in questo mondo, è che io
cerchi di sedurre Lui,
o il contrario.
Così,
gli pongo un’altra domanda.
<<
Che ci fa il Principe delle
Serpi, in un’aula deserta? >>
Ghigna,
quando uso il soprannome
che anni ed anni di perfidi scherzi ai Grifondoro, gli hanno fatto
guadagnare.
<<
Stavo pensando. Adesso,
comunque, potresti anche dirmi cosa vuoi. Sai, per evitare ulteriori
giri di
parole. >>
<< Se riflettevi sul significato del sogno di Kiki,
abbiamo fatto Jackpot.
>>
<< Abbiamo fatto… che
cosa?
>>
Ah,
già.
Malfoy
non può conoscere questo
tipo di linguaggio, essendo un Purosangue.
E
non ho alcuna intenzione di
stargli a spiegare l’appartenenza del termine al gergo
Babbano, perché,
sinceramente, non ho davvero voglia di sorbirmi le sue conseguenti
teorie
razziste.
Quindi,
scuoto la mano come se
volessi scacciare una mosca, sillabando:
<<
Niente, lascia perdere. Il
punto è… stavi pensando a quello? >>
Mi
guarda, per un po’.
Nessuna
espressione traspare dal
suo volto.
Ma
mette in soggezione.
Draco
Malfoy ha il potere di farti
sentire improvvisamente in imbarazzo.
Lui,
e quello sguardo insistente
che si punta su di te, e sembra volerti scavare a fondo.
E
Godric solo sa, come faccia Kiki
a sostenere quello sguardo.
<<
Non sapevi fossi brava
nella Legilimanzia, Granger. >>
Accenno
un sorrisetto.
<<
Ho semplicemente tirato ad
indovinare. >>
Ed ho fatto Jackpot.
<<
Dunque, sei qui per
accusarmi degli incubi di Kim, come il tuo fidanzatino ed il suo fido
compare?
>> commenta, lasciando le sue labbra allargarsi in un
ghigno denso di
significati.
Che,
però, può cogliere solamente
Lui.
Io,
piego la testa verso destra,
confusa.
<<
Accusarti? >>
Annuisce,
accennando anche una
risatina, e tornando a guardare la Lavagna.
<<
Già. Quei due idioti
credono che sia colpa mia, se Lei
fa
certi incubi. >>
Devo
ammettere che, quando il
Patronus di Zabini ha interrotto il mio sonno, ieri notte, con la
notizia di un
secondo incubo di Kiki, mi sono insospettita.
Insomma,
non poteva essere un caso
che, per tutt’e due le volte che la mia migliore amica
è stata costretta ad
udire la voce di Voldemort durante il sonno, si trovasse con i
Serpeverde.
Ma
poi, se anche non volessi
credere all’amore che Malfoy prova nei confronti di Kiki, mi
sono dovuta
arrendere di fronte alla Logica.
È
vero, la
Serpe è abile nella
Legilimanzia, esattamente come la Grifondoro
è scarsa nell’Occlumanzia, ma per costringere
qualcuno a sognare qualcosa, bisogna ricorrere all’Induzione.
Che
è un Incantesimo di Magia
Oscura, estremamente complicato.
<<
Non puoi di certo
biasimarli. Ti detestano. E tu detesti loro. Ogni scusa è
buona per attaccare
briga. >>
Infatti,
Malfoy alza le spalle.
<<
Ed infatti non li biasimo.
Poveracci, sono due menomati mentali, non posso pretendere
chissà quali
ragionamenti logici da tipi come loro. >>
Gli
rivolgo un’occhiataccia.
<<
Vorrei ricordarti che stai
parlando del mio ragazzo e del mio migliore amico. Migliore amico, che
ho comunque appena Affatturato. Sai
quanto
tempo ci metterei a decidere di Affatturare te?
>>
Ride, la
Serpe,
per nulla intimorita.
<<
Se è un Duello ciò che
vuoi, Granger.. bastava dirlo. >>
Ci
sto facendo un pensierino.
Sarebbe
davvero una bellissima
sensazione Schiantare Draco Malfoy.
Ma
Kiki mi ammazzerebbe, e farei
perdere ulteriori punti al Grifondoro.
No.
Non
se ne parla.
<<
Per quanto l’idea mi
alletti, Malfoy, sono venuta qui solo per parlare. >>
Lui
sbuffa, visibilmente scocciato.
<<
Avanti, allora. Illuminami
con la tua immensa saggezza, oh Onnipotente So-Tutto-Io.
>>
Godric,
quant’è irritante.
Respira
Hermione.
Respira.
Sciogli
le dita che hai stretto
intorno alla Bacchetta, e sta calma.
<<
Ho visto Lord Voldemort
cadere a terra, al centro esatto della Sala Grande, decisamente
stecchito… >> sillabo <<
…e sono più che
certa che Lui non centri assolutamente nulla con questi incubi.
È morto. >>
Annuisce
distrattamente, iniziando
a giocherellare con il suo Anello di famiglia, rigirandoselo tra le
dita.
<<
Si, si. Miss Potter mi ha
ripetuto una cosa del genere milioni di volte. Ho capito. Ha tirato le cuoia. Grazie tante.
>>
Secondo
voi quanti galeoni vale
l’Anello di Casa Malfoy?
Una
cosa è certa.
È
fatto in argento, e quella pietra
è autentico smeraldo.
Wao.
<<
E qui, entrano in gioco i
Mangiamorte. >>
Si
gira a guardarmi, con quegli
occhi gelidi ben fissi nei miei.
<<
Ottima intuizione,
davvero… >> risponde, sarcastico
<< …Sapresti anche dirmi cosa
hanno fatto a Kim? E, magari, anche
come? >>
Alzo
le spalle.
<<
Devo ancora capirlo. Però,
sono certa di una cosa. Quegli incubi non
sono semplicemente frutto della mente di Kiki. C’è
qualcosa di Oscuro, dietro
tutto questo. Scoprirò chi, come, perché, ed
anche come mai se la stiano
prendendo solamente con Lei, e non con Harry. >>
A
questo punto, una risatina
malinconica e sarcastica fuoriesce dalle labbra di Draco Malfoy.
<<
L’ultima è facile. Ti
risulta, per caso, che lo Sfregiato se la sia fatta con una
Mangiamorte, di
recente? >>
Scuoto
la testa, capendo al volo
dove voglia arrivare.
E
non posso nemmeno dargli torto.
<<
Appunto… >> prosegue
<< …Lei, invece, si.
Quanto
tempo vuoi che passi, prima che mio padre ed i Mangiamorte si rendano
conto che
non ho intenzione di uccidere Kimberly Potter? >>
Sospiro.
Già.
I
due Geni non potevano innamorarsi
delle persone più sbagliate.
Di
questi tempi poi!
Un
ex-Mangiamorte, i cui genitori
sono ancora fieramente devoti alla causa, con la Cacciatrice!
Completamente
folle.
Ma
l’Amore è
Follia.
<<
Ne sono consapevole, Malfoy.
Esattamente come sono consapevole del fatto che quei maledetti
Mangiamorte non
smetteranno di cercare di uccidere Harry e Kiki, fino a che non li
avremo
sbattuti tutti ad Azkaban. Ma… ehi. Sono gli Eroi del Mondo
Magico. Sapevo a
cosa andavo incontro, quando ho deciso di mettermi con Harry. E penso
che valga
lo stesso per te. >>
Si limita ad annuire.
Sposta
lo sguardo sull’Anello del
suo Casato, che si sta ancora rigirando tra le dita.
<<
Però… >> proseguo
<< …Mi devi promettere una cosa, Malfoy.
>>
Ghigna.
<<
Lo sai che la parola di
una Serpe vale ben poco? >>
<<
Si, ma non ho altra
scelta. >>
Resta in silenzio.
Così,
mi decido a continuare.
<<
Harry e Kiki sono le
persone più coraggiose che abbia mai conosciuto. Ed hanno un
cuore enorme. Si sacrificherebbero
per coloro
che amano, ad occhi chiusi… >>
D’altronde, se sono arrivati a diciotto anni, lo devono
proprio ad un atto del
genere.
All’atto
che hanno compiuto i loro
genitori, gettatisi tra le braccia della Morte, per proteggere i loro
figli.
<<
…E, ora come ora, tu ne
fai parte. Almeno, per quanto riguarda Kiki. >>
Apparentemente,
ciò non scatena in
Malfoy alcuna reazione.
Ma
sono certa di aver visto le sue
dita stringersi spasmodicamente intorno all’Anello, per un
attimo.
<<
Con questo cosa vuoi
dirmi, Granger? >>
Sospiro.
E
ritorno con la mente alla notte
dello scorso Due Maggio.
Quando
i Prescelti, sono diventati
i Salvatori del Mondo Magico.
<<
Magari non ti ricordi, o
quella notte non ti fece alcun effetto. Ma io… io sentii
qualcosa frantumarsi
in mille pezzi dentro di me… Quando, per qualche lunghissimo
ed immensamente
doloroso minuto, tutti quanti credemmo che Kiki ed Harry
fossero… morti.
>>
Dio.
Quella.
Maledetta.
Immagine.
I
loro corpi..
I
loro corpi apparentemente senza
vita.
Mi
perseguita ancora, sapete?
La
visione del mio attuale ragazzo,
e della mia migliore amica… semplicemente accasciati tra le
braccia di Hagrid,
senza più respiro.
E
fa male.
Fa
male da morire.
<<
Cosa… cosa centra con me,
tutto questo? >> sussurra la Serpe.
In
risposta, scendo dal banco sul
quale mi ero seduta, e mi posiziono di fronte a Lui.
Aspetto
che il suo sguardo
fronteggi il mio.
<<
Non costringermi ad
assistere nuovamente ad una scena tremenda come quella. Non permettere
che Kiki
debba scegliere tra salvare la Tua
vita, o la
Sua…
>>
Anche
perché, sappiamo tutti cosa
Lei sceglierebbe.
<<
…Non permettere che i Mangiamorte
le facciano del Male. >>
Dove
si è cacciato quell’idiota
Platinato?
Prima
interrompe il mio pomeriggio
di relax con uno strano Biglietto, e poi non si fa trovare
all’appuntamento!
È
uno scherzo di cattivo gusto, o
cosa?
Dopo
la nottataccia trascorsa ieri,
ho accolto la fine delle lezioni pomeridiane con un sollievo mai
provato prima.
Alle
17.00 sono uscita dall’Aula di
Difesa Contro le Arti Oscure, e alle 17.10 ero già mezza
addormentata sulla mia
poltrona preferita in Sala Comune.
Ron,
a pranzo, ha farfugliato
qualcosa a me ed Harry riguardo un certo Tema di Trasfigurazione,
rischiando di
indurmi ad affogarmi nel mio Succo di Zucca, e di farmi rinunciare alla
dormitina pomeridiana che mi ero prefissata.
Fortunatamente,
però, Hermione si è
offerta di farci copiare il suo Compito.
In
effetti è una cosa piuttosto
strana, specialmente a meno di due mesi di tempo dagli Esami, ma ero
troppo
stanca per non approfittarne, e restare fedele al mio progetto di sonno.
Harry
e Ron, naturalmente, si sono
subito mostrati entusiasti.
Dato
che dovevamo semplicemente
copiarlo, al Tema della Kensington potevamo dedicare
un’oretta anche prima di
andare a dormire.
Così,
mentre Hermione si
posizionava in grembo l’ennesimo libro, noi tre davamo sfogo
al sonno che ci
aveva colto questa mattina nell’Aula di Incantesimi, e che ci
aveva fatto
perdere ben Dieci punti.
Ma,
per quanto mi riguarda, non mi
è stato possibile restare a nanna per più di
un’ora.
Perché
sono stata svegliata da
Ginny che, appena tornata da non so quale lezione, mi informava della
presenza
di un Gufo Reale per me.
Suddetto
animale, aveva un
biglietto di Malfoy legato alla zampa.
Quarto
piano, davanti al Bagno dei prefetti.
Adesso.
D.L.M.
Preoccupata,
mi sono precipitata
qui.
Per
trovare, ad aspettarmi,
solamente la porta chiusa del Bagno dei Prefetti.
Ottimo.
Inizio
a camminare avanti e
indietro, sbuffando d’impazienza ogni tre secondi.
Generalmente
Draco è sempre
fastidiosamente puntuale.
Oggi,
invece, mi sta facendo
aspettare.
Ed
incazzare.
Il
mio limite di sopportazione sta
raggiungendo i suoi massimi livelli, ed io sono appunto in procinto di
andarmene, quando un rumore di passi attira la mia attenzione.
E,
finalmente, bello come solo Lui
sa essere, il Principe delle Serpi svolta l’angolo.
Indossa
la sua Divisa Verde –
Argento, esattamente come io vesto la Mia,
Rosso – Oro.
Nel
caso in cui le differenze tra
di noi non fossero già estremamente palesi….
<<
Sei in ritardo. >>
lo saluto, in modo piuttosto acido.
Pensate
un po’, ho anche assunto
uno sguardo minaccioso, ed ho incrociato le braccia.
Dovrebbe
tremare di paura.
Ed
invece perché ghigna divertito?
<<
Spiacente, bambolina, ma
sono stato trattenuto. >>
Alzo
un sopracciglio, mentre Lui
continua ad avvicinarsi con passi lenti, ed eleganti.
<<
Oh, ma davvero? >>
Chiedo,
estremamente nervosa.
Non
solo mi ha svegliata con il suo
Biglietto improvviso, ma mi ha anche fatto aspettare un quarto
d’ora buono,
nonostante io mi fossi letteralmente precipitata al luogo
dell’appuntamento,
credendo volesse dirmi qualcosa di importante.
E
con cosa si presenta, come
scusa..?
Con
un “Sono stato trattenuto”.
E
con un ghigno estremamente
eccitan… cioè irritante.
<<
Già. Theo mi ha battuto
per l’ennesima volta a Scacchi, e voleva gongolare il
più possibile. >>
Annuisco distrattamente.
Mentre
il Suo corpo, ormai, è
solamente a pochi passi dal mio.
<<
Io, invece, stavo dormendo…
>> spiego, con il tono
più acido che riesco ad utilizzare <<
…e, nonostante ciò, mi sono precipitata
qui. Ora, vorresti essere
così gentile da dirmi cosa diavolo
succede di così importante, da farmi interrompere il mio
placido sonnellino?
>>
Il suo ghigno si allarga ancora di più.
Muovendo
lentamente i piedi, coperti
nelle sue solite scarpe firmate, avvicina il suo corpo al mio, tanto da
sfiorarlo.
<<
Nulla, bambolina… >>
Una
sua mano striscia lungo tutto
il mio fianco, fermandosi solamente quando giunge al centro esatto
della mia
schiena.
Con
un movimento brusco del
braccio, porta il mio petto a cozzare contro il suo.
Le
sue labbra si muovono sinuose
sino a giungere al mio orecchio, dove, come il miglior Serpente non
saprebbe
mai fare, sibila:
<<
…Avevo solo voglia di vederti.
>>
Il respiro mi viene meno, mentre sento la sua bocca stringersi contro
il mio
lobo.
Draco
Malfoy carezza rudemente la
parte di collo immediatamente sottostante il mio orecchio, con i denti,
e con
la lingua.
Poi,
sposta le sue attenzione sulla
mandibola.
Poi,
sul mento.
Arriva
a sfiorarmi le Labbra.
Con
gli occhi chiusi, e con la
mente pervasa da un improvviso e doloroso bisogno di Lui, spingo il
viso verso
quello del mio Principe delle Serpi, ansiosa di sentire
le sue labbra e la sua lingua.
Questo
contatto, però, non avviene.
Riapro
gli occhi, solamente per
notare il suo ghigno e la sua espressione strafottente a pochi
centimetri dal
mio viso.
<<
E, a quanto pare… >>
commenta << …Anche tu. >>
Mi
acciglio.
Brutto
idiota.
<<
Sai di essere
schifosamente egocentrico? >>
Alza leggermente il capo verso l’alto, e si lascia andare ad
una breve risata.
Maledetto
Lucius Malfoy, che ha
fatto un figlio così gnocco!
Poi,
ripunta lo sguardo nel mio,
con ancora uno stralcio di divertimento in esso.
<<
E tu sai di essere
oscenamente sexy quando ti faccio arrabbiare? >>
<<
Il che, più o meno,
succede almeno tre volte al giorno.
>> constato.
Sorride.
<<
E ti stai ancora chiedendo
il perché? >>
Alzo gli occhi al cielo.
Poi,
faccio strisciare le mie mani
lungo il suo petto, sino a stringere tra il pollice e
l’indice il nodo della
sua Cravatta Serpeverde.
<<
Stai zitto e baciami,
idiota… >>
Come
se avessi bisogno di
chiederglielo…
Come
se avessi bisogno di
richiamare a me le sue labbra, tirandolo dalla Cravatta…
Come
se Lui non fosse Mio…
Ed
infatti, non se lo lascia
ripetere due volte.
E,
finalmente, posso bearmi della
morbidezza delle sue labbra, dell’irruenza dei suoi denti,
della sensualità
peccaminosa della sua lingua.
Respiriamo
entrambi dal naso il più
possibile, pur di non staccarci l’uno dalle labbra
dell’altro.
Ed
il ritmo affannato dei nostri
respiri è un chiaro esempio di quanto la situazione si stia
riscaldando.
Posso
quasi subito sentire la
durezza del muro contro la schiena, e la seraficità dei suoi
capelli tra le mie
dita.
Mentre
continuiamo a baciarci, come
se fosse l’ultima volta che potessimo farlo, dalla mia
schiena, entrambe le sue
mani scendono al mio sedere.
Possessive
ed irruente, esse si
posano sulle mie natiche.
Poi,
stringono in modo spasmodico,
alzando il mio corpo dal mio fondoschiena, e portando il mio bacino
all’altezza
del suo.
Così
costretta, tra la parete di
pietra, ed il Suo corpo, non posso fare a meno di ricordare il nostro
sesso
selvaggio, in quell’aula deserta, durante
l’Incontro Scuola – Famiglia.
<<
Facciamolo… Facciamolo qui…
>>
Mi
ci vuole un po’ per capire il
significato delle sue parole, farfugliate tra un bacio piena di
bramosia e
l’altro.
Non
rispondo subito.
Prima
mi preoccupo di sospirare
pervasa dal piacere, per lo sfregamento che Lui ha appena causato tra i
nostri bacini.
<<
Potrebbe… potrebbe venire…
chi-chiunque… >>
Ma,
in barba ai miei casti
propositi, le nostre labbra continuano a cercarsi, e a trovarsi.
E
le nostre lingue continuano a
fare l’amore in modo piuttosto lussurioso.
Poi,
la sua bocca si apre in un ghigno,
sebbene completamente compressa contro la mia.
<
La
Vasca… la Vasca
dei.. dei Prefetti?
>>
Mmh.
Questa
si, che è una proposta
decente.
Sorrido.
<<
In questo caso… >>
Bocche.
<<
…Dovresti… >>
Labbra.
<<
…Farmi… >>
Palati.
<<
…Scendere. >>
Lingue.
Bacio.
<<
Quando trovo la voglia di
farlo… Ti avviso. >>
Mi
lascio andare ad una risata, che
mi muore letteralmente in gola, quando le sue labbra scendono, dalle
mie, lungo
tutto il mio collo.
Arrivato
al colletto della camicia,
attendo fremente che risalga la mia gola, fino a ritornare sulle mie
labbra, ma
mi devo ricredere.
Perché
la sua bocca non si ferma
dinanzi alla presenza del mio pezzo di vestiario.
Una
sua mano, che prima aiutava
l’altra a reggere il peso del mio corpo, tenendomi dal
sedere, corre in prossimità
della Sua bocca, ed inizia ad allentare il nodo della mia Cravatta
Grifondoro,
e a sbottonare la candida camicia.
Ogni
volta che un bottone abbandona
la sua asola, ed una porzione di pelle in più viene
scoperta, le sue labbra, i
suoi denti, la sua lingua, prendono a torturarla inesorabilmente.
Trattengo
il respiro, quando
l’apertura della camicia scopre il solco dei seni, e Lui vi
si perde
letteralmente.
Facendo
perdere il senno anche a
me.
Affondo
i denti della carne delle
mie labbra, per non sospirare senza controllo.
Siamo
pur sempre in un corridoio.
<<
Potrebbe… potrebbe venire…
venire qualcuno… >> mugugno, trattenendo i
gemiti di gradimento.
Un
altro bottone viene
inesorabilmente sganciato, ed il mio seno rimane coperto solo per
metà.
<<
L’unica persona che sta
per venire, sei tu
bambolina…
>>
Ora che, finalmente, la camicia è talmente sbottonata da
lasciarmi
completamente scoperto il seno, compresso in un reggiseno nero, vedo
lampeggiare nei suoi occhi una luce di pura Lussuria.
Sto
per dargli un piccolo schiaffo
per la sua sfacciataggine, quando afferra un seno con la stessa mano
che l’ha
scoperto ai suoi occhi, iniziando a farmi gemere di piacere.
Naturalmente,
cerco ancora di
controllare la mia voce, emettendo versi strozzati e sporadici.
Ma
non so per quando ancora potrò
controllarmi.
<<
Draco… >> sussurro
<< …Draco…. >>
Sto per esortarlo a chiuderci come minimo nel Bagno dei Prefetti,
quando sento
la forza delle sue braccia che mi reggeva contro il muro, venire meno.
Scivolo
nuovamente con i piedi per
terra.
Ma
questo, solamente perché la mano
che era rimasta a sorreggermi, è corso lungo la mia schiena,
sino ad
individuare il gancetto del reggiseno, attraverso la camicia.
Ci
resta a litigare per un po’,
fino a che non è Malfoy ad averla vinta.
Slacciandomi
il reggiseno.
Mentre
una sua mano resta ad
accarezzare il seno destro, quello sinistro viene accolto dalle sue
labbra, che
vi si chiudono a coppa.
E
dalla sua lingua, che lo stuzzica
in modo osceno.
E
dai suoi denti, che afferrano il
capezzolo, quasi costringendomi a gemere chiaramente.
Okay,
non riuscirò a mantenere il
controllo per molto.
E
questo pazzoide spostato di Draco
sembra seriamente disposto a farmi sua in questo corridoio dove, da un
momento
all’altro, potrebbe anche passare un professore.
Così
lascio che le mie mani
scivolino via dai suoi capelli, fino ad arrivare al suo viso.
Lo
costringo a sollevarsi dal mio
seno.
Soffoco
una sua protesta sul
nascere, semplicemente baciandolo.
Non
in modo irruente, come lo è
stato il nostro bacio di prima, ma in modo lento e sensuale.
A
tratti persino dolce.
Sempre
con estrema calma, mi stacco
dalle sue labbra, guardandolo dritto negli occhi.
E
riallacciandomi il reggiseno che
resisteva sul mio corpo solo grazie alle spalline, e la camicia.
<<
Ti sembro la tipa che si
lascia scopare in pubblico? >> domando.
Non
mi risponde, ma osserva con
estrema attenzione con quanta naturalezza la mia mano scivoli nella sua.
Camminando
all’indietro, mi sto
appunto dirigendo verso il Bagno dei Prefetti, quando
un’esclamazione,
proveniente dal corridoio dal quale ha prima svoltato Draco, attira
l’attenzione di entrambi.
<<
Ehi, ma quelli sono Auror!
>>
<<
Che ci fanno ad Hogwarts?
>>
<<
Quello che li sta andando
incontro non è Harry Potter? >>
<<
Si, è proprio Lui. Santa
Priscilla! >>
Io e Draco ci guardiamo, folgorati dallo stesso stupore.
Auror.
Ad
Hogwarts.
Ed
Harry che va loro incontro.
Ma
che cosa si sono fumati, questi?
Eppure,
anche se il desiderio di
divenire un solo corpo con Malfoy pulsa dentro di me talmente forte da
far
male, sempre tenendogli la mano, decido di seguire il suono delle voci
e capire
cosa diavolo stia succedendo.
Trascinando
Lui con me, cercando di
non ridere del suo sbuffo contrariato.
Quando
approdiamo, però, nel
corridoio sulla destra, dove i grandi archi, separati da semplici
colonne,
rendono la visuale sul Parco della Scuola piuttosto chiara, il tempo
per la
lussuria, le frasi oscene, le maliziose litigate e i versetti di
godimento
strozzati, si conclude ufficialmente.
Affollati
contro le ringhiere che
impediscono agli Studenti di cadere al di là del porticato,
c’è una capannello
decisamente folto di gente.
Ci
facciamo spazio tra di loro
molto facilmente, grazie ai nostri rispettivi cognomi, e allo stupore
che causa
negli Studenti la visione della nostre dita intrecciate.
Ed
in effetti, noto con u tuffo al
Cuore, poco più lontani del nostro ciliegio, ci sono proprio
due Auror.
E,
parecchi metri più avanti, i
Cacciatori, al completo se non fosse per la mancanza della
sottoscritta, li
stanno raggiungendo a grandi passi.
Mi
volto verso Draco, che ha lo
sguardo fisso su quei due Agenti del Ministero vestiti di viola scuro.
E,
sempre tenendo ancorate le mie
dita alle sue, inizio a percorrere il corridoio verso la Scalinata
Principale,
che mi conduca ai Portoni di Hogwarts.
Con
un passo decisamente
affrettato.
Lui
mi segue senza dire una parola,
mentre scendiamo le numerose Scale che separano il Quarto Piano, dal
Salone
D’Ingresso.
Il
tragitto lo passiamo, dunque,
completamente in silenzio.
Silenzio,
rotto solamente dai
rumori dei nostri passi affrettati, e dalle considerazioni di Studenti
pieni
zeppi di curiosità.
Arriviamo,
in men che non si dica,
dinanzi ai Portoni di Hogwarts che, ovviamente, essendo pomeriggio,
sono
spalancati.
Davanti
ad essi, troviamo la Compagnia della Serpe al
completo, con gli sguardi preoccupati fissi sugli Auror, ai quali i
Cacciatori
sono ormai arrivati.
<<
Potter… >> mi chiede
Daphne, non appena mi vede << …sai
perché sono qui? >>
Mi
limito a scuotere la testa.
Girandomi
verso Draco, lo vedo già
con lo sguardo fisso nel mio.
Quasi
come se qualcosa dentro di me
mi si stesse spezzando, sono costretta a voltare le spalle a quegli
occhi di
ghiaccio, e a lasciare che le mie dita svicolino lentamente dalle sue.
Anche
se trovo, nei suoi arti, un
po’ di resistenza, interrompo il contatto fisico tra le
nostre mani, e riprendo
a correre più velocemente che posso, verso i Cacciatori.
Con
lo sguardo di praticamente
tutta la
Scuola
puntato addosso.
Quando
sono a portata di voce, mi
decido ad attirare l’attenzione dei miei migliori amici.
<<
Harry! Ron! Ehi! >>
Continua
a correre, Kiki.
Continua
a correre.
<<
Hermione! Ginny! Harry !
>>
Mi sentono.
E
si voltano verso di me,
interrompendo i loro discorsi con i due Auror.
Adesso
che ci faccio caso, e che la
distanza tra me e loro diminuisce sempre più, posso dare ai
due dei nomi
precisi.
Uno
è Gawain Robards.
L’altro
Franklin Dawlish.
Con
un’ultima falcata raggiungo
completamente i Cacciatori.
Sebbene
scossa dal fiatone, mi
erigo dritta per fronteggiare i due Auror, con lo stesso sguardo serio
e
professionale assunto dai miei amici.
<<
Potter, Weasley, Granger.
>> ci salutano, formalmente, Gawain e Dawlish.
Ai
quali rispondiamo con la stessa
formalità.
E
poi, è Ginny a prendere parola per
prima.
<<
Come mai qui ad Hogwarts?
E come mai ci avete chiamato? >>
Chiamato?
Chi
ha chiamato chi?
Quando?
<<
Non è una cosa molto
piacevole… >> inizia Gawain.
Ah,
si.
Adesso
capisco.
I
due Auror devono aver mandato un
Patronus nella nostra Sala Comune.
Dove
si trovavano tutti i
Cacciatori, tranne me.
Troppo
impegnata a lasciarsi
sedurre da Draco Malfoy.
<<
…Alle porte di Hogwarts
qualcuno vi ha impresso il Marchio Nero. >>
La
brusca conclusione della frase,
fornitaci da Dawlish, ha il potere di spiazzarmi.
Tutti
e cinque spalanchiamo occhi e
bocche, trattenendo i respiri.
<<
E i Mangiamorte?...
>> domanda Ron << …dove sono?
>>
<<
Da nessuna parte. Abbiamo
modo di pensare che abbiano semplicemente impresso il Marchio Nero sui
Cancelli
di Hogwarts, e poi se ne siano andati. >>
Io
ed Harry ci scambiamo uno
sguardo estremamente preoccupato, per poi ripuntarlo in quello di
Gawain, che
stava rispondendo a Ron.
Ma
l’affermazione di Hermione
stupisce tutti.
<<
E’ impossibile… >>
Tutti
quanti si girano verso di Lei.
<<
…La Barriera Magica
che protegge Hogwarts si estende anche ai suoi Cancelli, e qualche
metro oltre.
Nulla di Oscuro avrebbe potuto intaccarli. O, come minimo, ce ne
saremmo
accorti. >>
Dawlish
e Gawain si guardano in
modo mesto.
Poi,
è sempre Dawlish che continua
a parlare.
<<
Errore nostro. Ci siamo
espressi male. Il Marchio Nero è stato impresso non sui Cancelli di Hogwarts, ma ai
loro piedi. Sul prato, in pratica. >>
Un momento.
Okay,
non ho letto Storia di
Hogwarts da cima a fondo come Hermione, ma, almeno, l’ho
appena ascoltata.
<<
Ma la Barriera
Magica non si
estendeva anche per qualche metro più avanti…
>> domando <<
…Com’è
possibile che un Incantesimo Oscuro l’ abbia oltrepassata?
>>
<<
Signorina Potter… >>
mi chiama Gawain.
Generalmente
usiamo, per
appellarci, i nostri nomi di Battesimo.
Ma,
adesso, siamo in Servizio.
<<
…Sono certa che converrà
con noi che un semplice Fuoco non è
Magia Oscura. >>
Alziamo,
tutti e cinque, un
sopracciglio.
<<
Non capisco… >>
afferma Harry << …che centra il fuoco con il
Marchio Nero? >>
<<
Perché il Marchio Nero è
stato semplicemente tracciato sul
prato antistante i Cancelli della Scuola, con del banale fuoco.
>>
Oh.
Santo.
Godric.
Tutto
questo..
Tutto
questo non ha alcun senso.
<<
Ma se i Mangiamorte non si
sono, poi, fatti vivi… >> domanda Ginny, in
preda alla più totale
confusione, esattamente come noi << …che senso
ha avuto correre il
rischio di spingersi così vicini ai Cacciatori, per poi non
intraprendere
nemmeno una Battaglia? >>
Infatti.
È
un comportamento che non segue
alcun filo logico.
Ma,
a quanto pare, Dawlish e Gawain
non sono dello stesso avviso.
<<
Secondo non soltanto noi,
ma anche l’intero Dipartimento Auror, questo gesto
è stato un avvertimento.
>>
<<
Già… >> continua
Robards << …Hanno scelto Hogwarts
perché le loro minacce sono rivolte
contro voi Cacciatori. Evidentemente, non gli importava di dover usare
mezzi
meno pratici della Magia Oscura, a causa della Barriera, per imprimere
il loro
Marchio. >>
<<
Altri Auror stanno
provvedendo a cancellare quel Simbolo. Naturalmente, abbiamo pensato
che
dovreste essere tra i primi a sapere una cosa del genere.
>>
<<
I Mangiamorte hanno
apertamente dichiarato Guerra. E non al Mondo Magico, come al solito,
ma a Voi. >>
*Mad
World – Gary Jules. Cliccare sul titolo, per
leggere la traudizione.
** Quando descrivo i disegni di
Theo, mi riferisco a
disegni che ho effettivamente visto. Come quello di sua madre, sono
disegni che
ho trovato sul Web, in particolare su Deviantart.
Rieccomi!
Che dire di questo capitolo?
Che Kiki si sta affezionando sempre
di più ai
Serpeverde, ed io con Lei!
Che Harry, lentamente, sta
iniziando ad accettare la
storia tra Draco e sua sorella.
Potrebbe sembrarvi un po’
paranoico, in alcuni pezzi,
ma, come faccio spiegare da Lui stesso, sarebbe assurdo se non lo fosse.
Draco, Harry e Kiki si detestavano sul
serio…
sarebbe stato paradossale che Lui e Lei si innamorassero in uno
schiocco di
dita, e che il fratello di Lei accettasse la cosa con una scrollata di
spalle.
Che Lily e James sono dei
personaggi troppo
fantastici, per non citarli, e per non farli comparire ogni tanto,
sebbene
siano morti.
Che la canzone “Mad
World” secondo me è stata scritta
pensando ad Harry Potter. xD
Che Fred Weasley manca tanto anche
a me, non solo al
povero George.
Che Teddy Lupin è
adorabile.
Che… vi ho rotto le
palle già abbastanza! :D
Aggiungo solamente un
“Buona Lettura” ed un
“Recensite!”
See you soon.
BIGIA
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