Lone Wolf

di LaSignorinaRotterMaier
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** 1. Lone Wolf ***
Capitolo 2: *** 2. Chamaleon's Smile ***
Capitolo 3: *** 3. Broken ***
Capitolo 4: *** 4. New Smile ***
Capitolo 5: *** 5. Free ***
Capitolo 6: *** 6. Black Heart ***
Capitolo 7: *** 6.5 EXTRA ***
Capitolo 8: *** 7. Hurt ***
Capitolo 9: *** 8.Fall ***
Capitolo 10: *** 9. Friends ***
Capitolo 11: *** 10. Heart Beat ***
Capitolo 12: *** 11. Date ***
Capitolo 13: *** 12. Double ***
Capitolo 14: *** 13. Welcome ***
Capitolo 15: *** 14. Hot Chocolate ***
Capitolo 16: *** 14.5 EXTRA ***
Capitolo 17: *** 15. Blue Sky ***
Capitolo 18: *** 16. I love you ***
Capitolo 19: *** 17. Fly ***
Capitolo 20: *** 18. Smoke ***
Capitolo 21: *** 19. Silence ***
Capitolo 22: *** 20. Merry christmas ***
Capitolo 23: *** 21. Compassion ***
Capitolo 24: *** 22. Hero ***
Capitolo 25: *** 23. Happiness ( End ) ***



Capitolo 1
*** 1. Lone Wolf ***


Prologo



È una sensazione orribile guardare la solitudine impossessarsi della propria vita, eppure nonostante ciò sembri non voler cambiare le cose.
Guardandoti si crea un'aria gelida intorno a me, ciò che mi spaventa di più è il tuo modo di vivere.

Il lupo solitario ti chiamano i miei compagni di classe, in effetti il tuo aspetto richiama molto quell'animale.

La pelle è chiara e candida ti si possono vedere le vene bluastre lungo le braccia. Gli arti sono ricoperti di strani tatuaggi, informandomi su internet ho scoperto che quei segni rappresentano il “ Maori”. Il tuo fisico è slanciato, dalla schiena ampia posso capire che non sei magro ma hai dei muscoli che conferiscono robustezza al corpo.
La particolarità sta nei tuoi occhi, un intenso color nero pece che mi ricordano il buio pesto. La chioma è indescrivibile, alla base della testa parte il rasato per poi gradualmente raggiungere strati di capelli più lunghi.
I fili di seta che si trovano sulla parte superiore del capo sono di un marcato color nero da renderti più avvolto nell’oscurità.
Sul lobo dell'orecchio destro c’è una specie di chiodo doppio e spesso che buca la carne fino a trafiggerlo, scommetto che è stato doloroso farlo.

Sono nel cortile della scuola aspettando le mie amiche per pranzare. Un odore pungente di sigaretta è sotto al mio naso, giro lo sguardo ed eccolo lì, seduto su un muretto a guardare il cielo.
Ai miei occhi quella visione è triste, in un certo senso vivo nei miei iridi una realtà che non vorrei mai giungere.
Mi mordo il labbro inferiore avendo le mani intrecciate l'una all’altra, tremano, temono dalla paura di finire come lui.


Sasuke Uchiha, sei tutto ciò che non vorrei mai essere!


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Capitolo 2
*** 2. Chamaleon's Smile ***


-1-









Mi è sempre stato insegnato che fare una bella impressione agli altri è una buona precauzione per non cadere nella solitudine.

I miei genitori, in virtù di ciò, mi hanno obbligata a sorridere in qualsiasi tipo di situazione.

All’età di cinque anni, in occasione del compleanno di un bambino dell'asilo che personalmente detestavo, alla sua festa rifiutai di giocare con lui. Quando tornammo a casa i miei mi punirono per il comportamento sgradevole, mi chiusero a chiave in stanza per una settimana intera e solo  all’orario di pranzo e quello di cena potevo uscire.

Per quanto duri fossero i modi con cui i miei genitori mi hanno educata, adesso devo solo ringraziarli.

Non sono sola.

Ho delle amiche sincere, i professori mi adorano e i ragazzi si dichiarano incontrando i miei occhi verdi.

Mi sento una principessa!  

La regola per avere fama è avvicinarsi allo stereotipo che le persone ricamano sulla mia figura.  
Le mie amiche vogliono una brava ragazza che ascolta e consiglia ogni problema che hanno, i professori desiderano uno studente modello che faccia fare una bella figura alla scuola e i maschi agognano una dolce e ingenua ragazza che li faccia palpitare il cuore.

Sorrido, riesco perfettamente a recitare tutte e tre le parti!

<< Ehi Sakura! Dove eri finita? >>

La voce di Ino mi sveglia dai miei pensieri e con un sorriso le rispondo che attendevo sia lei che Hinata per ritornare a casa.

<< Non avviarti senza dirci nulla! Accidenti a te! Adesso ritorno in classe, chiamo Hinata e ti raggiungiamo >>  

<< Vi aspetto ragazze! >>

Sorrido e una volta che la bionda si è allontanata, sbuffo scocciata. E' da mezz'ora che le aspetto!

Posiziono la cartella sul muretto e penso che molto spesso per piacere agli altri c’è bisogno di un grosso dispendio di energia, ma è valsa la pena perchè la solitudine rimane lontana dalla mia vita.
Ad un tratto davanti a me passa il tipo dal lobo inchiodato, ha le cuffie alle orecchie
e la sua attenzione è completamente catturata dallo smartphone.

Che tristezza che mi fa.

Dovrei dargli qualche diritta magari se lo facessi potrei beneficiare anche della sua ammirazione.
Più persone mi accerchiano più mi sento al sicuro.

Mi avvicino a lui sorridendo e lo saluto con cortesia ma non ho avuto la benché minima considerazione.Provo di nuovo cercando di entrare nella sua visuale e finalmente i suoi occhi tenebrosi sono su di me.  

Mi sento suggestionata da quello sguardo ma cerco di non farci caso. 

<< Ciao, sono Sakura Haruno piacere! >> sorrido ancora una volta alzando un braccio per dargli la mano.  

<< Sparisci >> risponde freddamente l'Uchiha. 

Rimango pietrificata. Ritiro subito la mano e con un sorriso tirato mi scuso del disturbo, ma non mi allontano da lui. La sfida devo vincerla io!  

<< Scusami se mi intrometto però vorrei farti una domanda, perché ami così tanto stare per conto tuo? Deve essere orribile rimanere vincolato al tuo mondo senza dare la possibilità a qualcuno di poterci entrare >>  

So perfettamente di essere stata scortese, però è il miglior modo per poter arrivare alla fase finale del mio piano; una volta che lui prenderà coscienza della sua situazione chiederà aiuto a me e in quel momento lui mi apparterrà.  Così come Hinata, Ino, i professori e gli altri ragazzi dell’Istituto, saranno miei.  

<< Di certo non mi serve un sorriso di camaleonte per avere degli amici. Quelle maschere che indossi solo per avere popolarità… Mi fai ribrezzo! Meglio stare soli che avere a che fare con persone come te >>  

Si allontana lasciandomi tremante di rabbia e con la sensazione di bagnato sulle gote.  

Come può trattarmi così? Io indosserò pure delle maschere ma se questo mi garantirà di non fare la sua fine allora sono ben lieta di continuare così per il resto della mia vita!  
Mi asciugo le lacrime e improvvisamente la voce di Ino rilassa i miei nervi andati per un momento in tilt. Le raggiungo pensando che loro sono il risultato del mio sorriso di camaleonte e sono fiera di ciò che ho ottenuto.

Tra una chiacchiera e l'altra, noi tre ci avviamo verso casa ma nella mia testa non faccio altro che ripetere mentalmente:

Al diavolo Sasuke Uchiha, che tu possa bruciare all’inferno! “.

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Capitolo 3
*** 3. Broken ***


-2-





L’ingresso di casa mia è composto da una stanza che comprende: il salotto, l'angolo cucina, nel fondo c’è un bagno piccolo e, subito sulla destra, è presente una porta in cui c’è camera mia.
Questo è l'appartamento che i miei hanno deciso di acquistare solo per me.Ogni dieci del mese il corriere mi consegna puntualmente una busta nella quale ci sono dei soldi.
Il denaro viene spedito da papà senza un biglietto che mi assicura loro come stanno e viceversa. Non abbiamo chissà quale rapporto, ogni volta che ho cercato di instaurare qualcosa mi hanno snobbata o nel peggiore dei casi, ignorata.

È una situazione sgradevole ma ho fatto l'abitudine.

Le persone abituandosi ad un determinato tipo di vita, negativo o positivo che sia, evitano di soffrire.
Che serve voler cambiare le cose?
Preferisco lasciar fluire e, come un corso d’acqua che si dirige progressivamente nell’Oceano, lasciare che il tutto diventi parte di me.

Proprio come un camaleonte.

Pensando a quell’animale mi tornano in mente le parole di Sasuke, sorrido amaramente.Vorrei potergli dire che la solitudine che lui riesce a sopportare, a me ucciderebbe.

Siamo due opposti che si rifiutano, non potremo mai trovare un punto in comune sulla quale poter stringere un rapporto. Non avrò la sua ammirazione perché io non c’è l'avro mai di lui.

Mi siedo sul divano guardando un punto indefinito della stanza.

Tornare in questa casa vuota, spoglia, senza che nessuno ti dica “ Bentornata “ è deprimente. Delle lacrime nascono dalle palpebre cadendo caldamente sulle gote arrossate dalla freddezza che regna nella mia vita.

Ho i crampi allo stomaco, questa notte, come tutte le altre , la passerò sola. Inizio a piangere a singhiozzi, mi rannicchio sul divano e le mie braccia cercano di darsi calore intrecciandosi al petto.

Mi sento così fragile, vorrei essere stretta da qualcuno.

Il cuore inizia a battere forte, mi sento mancare l’aria. Mi alzo di scatto e con le mani attorno al collo mi agito ancora di più, in questa casa è presente aria nociva.

Devo scappare.

Con occhi spalancati dal terrore arrivo all’ingresso e aprendo la porta mi ritrovo in strada.
Il respiro si regolarizza immediatamente, mi rendo conto che continuando di questo passo diventerò pazza.

Sorrido pensando a poco fa, meglio rientrare, iniziare a cucinare e impegnarsi con i logaritmi.
Mi volto e mi trascino in casa ma una sagoma cattura la mia attenzione. Degli occhi oscuri mi osservano e sapevo anche a chi appartenevano.

<< Perché sei piombata in strada in quel modo? >> mi chiede stranito e guardandomi come se fossi una pazza da legare.

Lo fisso prima corrugata poi gli sorrido snobbandolo, si trova nel posto e soprattutto nel momento sbagliato.

<< Non sono affari tuoi, tornatene a casa Sasuke Uchiha >> gli dico mentre torno dentro sventolandogli una mano in segno di saluto.

Improvvisamente vengo spinta e i miei iridi vedono quel tossico tatuato in casa mia, inizio ad innervosirmi e a guardarlo maligna.
Che diamine vuole adesso da me?

<< Che bel appartamentino che hai, scommetto che sei una riccona figlia di paparino che ottiene tutto ciò che vuole >> lo vedo addentrarsi nelle stanze senza un minimo di contegno.

Vorrei tirargli una sberla da fargli cascare quel dilatatore ridicolo.

<< Basta così. Meglio che tu ne vada >> lo spingo ma è grosso, non riesco a spostarlo di un millimetro.

<< Si, adesso posso andare >> mi sorride impercettibile e va via lasciandomi confusa.

Avrà capito che ho pianto e voleva assicurarsi che nessuno mi avesse fatto del male? Sarà possibile una cosa del genere?

Rido di gusto, è impossibile, lui ha solo trovato un'altra occasione per ferirmi. Mi tocco il petto e con la solitudine incollata alla schiena mi avvio in cucina in cerca di qualcosa da mettere sotto i denti.

Apro il frigorifero e, per mia sfortuna, non ho trovato nulla da mangiare.

La indole “donna di casa” è scarsa in me, devo ammetterlo, però per fortuna ho una domestica che un paio di volte alla settimana mi aiuta con la casa.
Sei la mia salvezza Karin!

Sbuffo annoiata, per non rimanere digiuna decido di andare al supermercato che si trova a due isolati. Indosso un pantalone alla turca grigio e un semplice maglioncino nero e attraverso la porta d’ingresso. Ho gli occhiali da studio e il portafoglio alla mano, non è il mio solito vestiario, generalmente indosso vestitini per sembrare agli occhi degli altri più femminile e aggraziata possibile ma per adesso al diavolo tutto, voglio del gelato.

Cammino velocemente, vorrei poter subire meno freddo possibile visto il periodo invernale, arrivo in meno di dieci minuti al supermarket, prendo la vaschetta di gelato al cioccolato, pago ed esco da lì.
La mia mente è già proiettata a casa, davanti alla stufa con il gelato alla mano mentre leggo il libro di matematica.

Avrei conseguito l'utile al dilettevole.

Ad un certo punto un uomo sdraiato su una panchina cattura la mia attenzione. Rattristo all’idea che quella persona è stata logorata dalla solitudine e sta sfiorando appena la disperazione.

Non voglio finire così.

Mordo il labbro inferiore e mi avvicino a lui, mi blocco improvvisamente spalancando gli occhi dallo sconcerto.
Che ci fa Sasuke in queste condizioni?

Ha il viso pallido, al che inizio a preoccuparmi, mica sarà in ipotermia? Faccio cadere violentemente la busta sull'asfalto e gli controllo le mani, sono gelate.

Maledizione!

Lo chiamo, lo scuoto, ma non si muove. Devo portarlo a casa perchè ha bisogno di calore, lo prendo sotto spalla e riesco ad alzarlo ma è impossibile per me trascinarlo fino all’appartamento, ho bisogno di aiuto.

Un taxi passa proprio sul vialotto, lascio Sasuke per un attimo e riesco ad attirare il conducente verso la mia direzione, gli spiego la situazione e senza esitazioni il vecchio mi aiuta a caricarlo in macchina. Ci dirigiamo verso casa e l'uomo, una volta arrivati e portato Sasuke sul divano, non ha voluto i soldi visto che il tragitto è stato breve ma io ho insisto regalandogli un bigliettone da venti, mi ringrazia sorridente.

Chiudo la porta alle mie spalle e realizzo per un attimo cosa stava succedendo, perché diamine ho aiutato quell'odioso Uchiha?

Lo guardo mentre è sdraiato, sembra così indifeso nonostante la stazza. Avrà camminato a lungo con il freddo glaciale per ritrovarsi così. Provo tenerezza, gli sorrido docilmente mentre mi avvicino a lui. Noto con felicità che sta iniziando a riprendere colorito sul viso, come per magia anche la mia casa rimasta a lungo grigia e solitaria, ha iniziato a brillare di colori.

Non so il motivo, ma vorrei che lui stesse ancora un po' qui con me.

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Capitolo 4
*** 4. New Smile ***


-3-






Dormire per tutto il tempo in quella scomoda posizione mi ha generato dei grossi mal di schiena, mi trovo con le braccia intrecciate sul bordo del divano per fare da appoggio alla mia testa dolorante.

<< Adesso spiegami perché sono qui >> la voce rude di Sasuke mi irrita ancora di più.

Lo guardo con occhi assonnati e inferociti dalla nottata sgradevole che ho passato.
Rimetto gli occhiali che ho accuratamente tolto la sera prima e gli fisso il viso, la sua pelle diafana ha un colorito rossastro e gli occhi sono lucidi, penso proprio che si è beccato un raffreddore.
Ripenso in che condizioni lo ho trovato e mi si congela il cuore, non auguro a nessuno di vivere ciò che ha passato lui.

<< Sei più tonta di quanto pensassi al mattino, ti ho detto di dirmi perché sono in questa casa con te!>>

Sbuffo seccata, sarò pure tonta al mattino ma lui è davvero insopportabile!

<< Sei tu che mi devi delle spiegazioni considerando che ti ho trovato in stato di ipotermia su una panchina >>

Il suo sguardo di botto diventa glaciale, lo vedo alzarsi e cercava di infilare le scarpe. Che ha intenzione di fare in queste condizioni? La mia mente diventa lucida, gli prendo un braccio percependo il suo calore.

<< Dove vorresti andare? Non vedi che hai la febbre?>> la mia voce è ancora impastata dal sonno ma gli urlo, lo sgrido dalla disperazione che possa lasciarmi sola.

<< Non sei la mia balia, fatti da parte >> tossisce forte.

Sasuke con l'altra mano estrae dalle tasche un pacchettino, è del tabacco sfuso e al suo interno ha già una sigaretta. Lascia la mia presa in modo violento e prende quella portatrice di tumori poggiandola sulle labbra. Cerca disperatamente qualcosa con cui accenderla, ma che diamine fa?
Continua a tossire e ciò nonostante vuole fumare? In casa mia per giunta?
Nemmeno per sogno! Gli tiro quella cosa puzzolente dalla bocca e la sbriciolo tra le mie mani.

<< In casa mia non voglio che fumi, quindi per cortesia evita >>

<< Ma che diavolo vuoi da me? Faccio ciò che mi pare e di certo una poveretta come te non può dirmi nulla. Stai al tuo posto piccoletta, non metterti in mezzo >> il suo sguardo è selvaggio proprio come un lupo mentre ha adocchiato la preda. L’animale utilizza le zanne mentre Sasuke le parole e ferisce mortalmente.

Gli do le spalle e sedendomi sul divano inizio a guardare i miei piedi, non si rende conto che il suo modo di fare è autodistruttivo?
Improvvisamente sento un tonfo pervenire dalla sua direzione, è svenuto. Mi precipito da lui e cerco di rianimarlo ma non c’è niente da fare, alzo il moro con tutte le forze che ho e lo stendo sul divano, gli prendo un piumone e con pazienza gli tolgo le scarpe.

I piedi sono fasciati da calzini neri e mostrano per bene la forma curvilinea degli arti.
Mi piacciono.
Arrossisco, noto che il suo viso è minuto e i capelli che ricadono sulla pelle bianca sono come fili di seta lisci e lucidi da venire voglia di stringerli tra le mani. I suoi occhi chiusi mostrano le ciglia folte e lunghe da dare profondità e intensità al suo sguardo tenebroso, le labbra poi sono alla vista così carnose che mi viene l’impulso di morderle.
Devo ammettere che Sasuke è davvero un bel ragazzo ricco di fascino e presenza.

Accidenti!

Mi allontano da lui andando nella cucina, nell'arco di queste ore non sono riuscita a capire nulla se non che adesso Sasuke è sul mio divano e sto immaginando di lui cose che fino a ieri non avrei mai pensato.

Cosa sta succedendo?

Prendo un bicchiere e mentre l'acqua scorre dalla fontana mi rendo conto che avere la possibilità di prendersi cura di qualcuno è una sensazione appagante, mi riempe il cuore di dolcezza.
Ad un tratto la suoneria di un cellulare spezza i miei pensieri e mi accorgo che il suono è un pezzo rock, la voce del cantante è stridula, urla come un ossesso al che mi spavento precipitandomi in salotto.

Il moro è alzato sul divano con gli occhi strizzati dal fastidio che quelle urla procuravano.

Il suo sguardo scruta malignamente me ma poi rivolge quell’aura furiosa verso lo smartphone, per qualche strano motivo sento come se mi fossi salvata da un pericolo imminente.

<< Può pure andarsi a fare fottere lei e quella baracca, non tornerò più >> pronuncia quelle parole senza un saluto e con altrettanta violenza stacca il telefono per poi gettarlo al muro.

Il cellulare è smontato sul pavimento e in quel momento vedo Sasuke molto pensieroso. Il volto è rosso e con una mano tiene il mento mentre con l’altra si passa le dita tra i capelli, tutto questo mi ipnotizza. Rimango paralizzata con il bicchiere in mano, maledizione, è troppo per i miei occhi inesperti.
Il moro ad un tratto è in piedi e lentamente si leva il maglione bordeaux, nel mentre le sue braccia vengono scoperte, i miei occhi intravedono piccoli muscoletti da far mandare in escandescenza il cervello.

Sto sentendo un gran caldo, i suoi arti sono pieni di tatuaggi e, per mia fortuna, indossa una canotta bianca. Mi sarei sciolta in seduta stante se fosse stato a torso nudo!

Ritorna a sdraiarsi sopra al piumone, probabilmente sente caldo e questo vuol dire che la febbre è alta.

Riprendo lucidità, mi avvicino ad un mobiletto di fronte al divano e gli prendo un antipiretico. Gli poggio tutto su un tavolino che è di fianco a lui e spero che non faccia il testardo, voglio poterlo aiutare in qualche modo e questa volta sono sincera.

<< Appena questi giramenti di testa scompaiono, me ne andrò. Stai tranquilla nessuno a scuola verrà a sapere di questo incidente >> dice freddamente mentre i suoi occhi sono coperti dall’avambraccio.

Meglio tenere la bocca chiusa al riguardo altrimenti delle strane voci possono circolare come con uno schiocco di dita.

<< Se prenderai le medicine ti sentirai meglio >> cerco di insistere ma sento il moro sbuffare, lo sto seccando a furia di comportarmi da balia.

<< Con chi hai litigato a telefono?>> dico improvvisamente, senza pensarci. Per la prima volta ho agito d'istinto e ho dei sentimenti contrapposti nel cuore, un misto di curiosità mescolata con la paura di essere rifiutata in malo modo.

Il suo corpo è sul fianco e mi da le spalle, non voleva guardarmi in faccia e non so per quale motivo.

<< Non pago l’affitto da sei mesi e dopo ripetute minaccie sono stato buttato fuori, a telefono era il proprietario che voleva la conferma del mio sfratto. >>

Anche lui ha vissuto in solitudine come me? Cosa prova quando attorno c’è il vuoto assoluto?

Mi rendo conto che sia io che Sasuke siamo sulla stessa barca però abbiamo reazioni diverse, se io soffro come un cane la solitudine, lui sembra indifferente.

Questi atteggiamenti sono dipesi un po' dal carattere, Sasuke è forte e cammina a testa alta nonostante tutto è marcio. Invece io soffoco, rimango senza fiato di fronte a tanto marciume e finisco col crollare.

Mi alzo e cammino verso di lui, gli poggio una mano sul braccio per attirare la sua attenzione su di me e gli sorrido. Il mio cuore è sincero, provo delle sensazioni dolci che mi portano ad indossare un ghigno diverso da tutti gli altri.

<< Ti ospito io finché non troverai un lavoro e avrai quanto basta per affittare un monolocale. Che ne pensi? >>


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Capitolo 5
*** 5. Free ***


-4-






<< Penso che tu abbia sbattuto la testa >> dice Sasuke mentre si siede a gambe incrociate sul piumone.

Il solito antipatico, vorrei che ogni tanto si tappasse quella bocca indisponente!

<< Avanti, qual è il tuo vero scopo? Non mi ospiteresti mai senza avere qualcosa in cambio. >>

Corrugo la fronte pentendomi amaramente di ciò che ho detto, mi alzo di scatto e lo guardo furiosa, ma come si permette di trattarmi ogni volta così?

<< Vai a quel paese! >> gli dico in preda all'isteria.

Mi giro per andarmene ma improvvisamente vengo trattenuta per un polso, Sasuke aveva lo sguardo basso e il respiro profondo. Arrossisco da quel contatto cosi improvviso, inizio a bollire dal calore.

<< Qualunque siano le tue reali intenzioni… >> la sua voce è bassa, ho distinto le sue parole con difficoltà << … grazie per l’aiuto >>

Spalanco gli occhi diventando un peperone, ho sentito bene oppure la mia immaginazione si sta prendendo gioco di me?
Sasuke ritorna a sdraiarsi di fianco per non guardarmi. Sarà in imbarazzo per ciò che ha detto, ma io mi sento così leggera ed ho un sorriso da ebete in faccia, mi sento piacevolmente strana.

<< Tonta, non rimanere lì impalata. Farai tardi a scuola >> mi dice infuriato ed effettivamente ha ragione. Sono le otto meno un quarto e devo ancora prepararmi.

Ritorno lucida organizzando nella mia mente le cose che dovevo fare in quella giornata.

<< Adesso io vado a prepararmi, tra un oretta dovrebbe arrivare Karin per rassettare casa e le lascerò dei soldi per fare la spesa. Ti ho lasciato le medicine sul tavolino e non farmi arrivare a stasera che non le hai prese che mi arrabbio sul serio >>

Mentre gli parlo, corro da una stanza all'altra per preparare il tutto ma di Sasuke nessuna risposta. Vado nel salotto e il moro dorme, sorrido.
Sono felice, non sono sola.

Una volta indossata la divisa, pettinato i capelli lunghi rigorosamente lisci e indossato le scarpe; il mio viso si trasforma, è come se avendo quegli indumenti addosso io diventassi un'altra persona.
Sono seria, meno impacciata e attenta ad essere perfetta in ogni angolazione mi si guardi. Arrivo nel salotto e con un post it scrivo a Karin della presenza di Sasuke inventando che è un mio lontano parente e sul marmo della cucina lascio del denaro per farle fare la spesa.

Prendo la borsa e guardo il divano su cui Sasuke riposa, sul mio volto non appare più il sorriso di poco fa.

La felicità la depongo nel mio cuore cosicché la mia indole fredda e perfezionista rimanga solida e non venga scomposta dal nuovo sentimento che sta sbocciando dentro di me.
Oltrepasso la porta d’ingresso e tutti i miei pensieri e sentimenti rimangono lì, in quella casa. All'esterno io sono Sakura Haruno, la ragazza camaleontica che si deve far amare da tutti. Nel mentre cammino incontro Ino ed Hinata e, una volta accortesi di me, mi raggiungono dandomi un solare buongiorno.
Le ricambio con un sorriso contenuto, cerco sempre di limitare le mie emozioni mostrandomi femminile e aggraziata così non risulto troppo espressiva o dominata dalle emozioni.

<< Ieri ho incontrato Naruto e Shikamaru mentre andavano al bowling, sono proprio una strana coppia >> scoppia a ridere Ino. Hinata ride dolcemente all'affermazione della bionda e io le sorrido pensando che effettivamente la battuta è azzeccata

Naruto, è un ragazzo davvero popolare nella scuola. Assomiglia ad un principe azzurro ma ha il cervello di una gallina impazzita.
Molte volte si è dichiarato a me ma nelle stesse volte lo ho rifiutato, è troppo stupido e poi piace molto alla piccola Hinata ma lei è talmente timida che non riesce nemmeno a stare nella stessa stanza con lui.

Shikamaru invece è estremamente intelligente ma la sua pigrizia gli porta a non sfruttare per bene questa sua dote. Anche lui riesce a fare colpo sulle ragazze col suo fascino vintage e, pure lui, si è dichiarato a me sostenendo che è attirato dalle tipe con un atteggiamento distaccato e poco rumoroso. Ovviamente lo ho scartato visto che mi vedeva come quella che pure se ci sta insieme non causerà scocciature.
Inoltre sia lui che Ino si conoscono dall’infanzia e sono sicura che si troveranno un giorno a condividere la stessa casa anche se nessuno dei due sembra averne l’intenzione.

Arrivate fuori all’Istituto, come ogni mattina, i ragazzi della scuola come anche i professori mi guardano attraversare il cancello con aria di ammirazione.

È una sensazione stupenda.

<< Si crede di essere chissà chi! >>

<< Vorrei tirarle quei capelli rivoltanti dalla testa >>

<< Che sbruffona! Vorrei che morisse >>

Continuo a camminare nonostante quelle voci e quegli sguardi ricchi di odio mi trafiggono come delle lame taglienti.
Davvero desiderano la mia morte? Perché? Sono ciò che voi volete, ho sbagliato qualcosa?

La mia mente continua a lavorare questi pensieri per tutta la durata della giornata scolastica.
Sono fuori al cancello aspettando la bionda ed Hinata per tornare a casa.
Quelle parole mi hanno destabilizzata.


Da lontano i miei occhi vedono quelle ragazze che mi hanno augurato di morire e improvvisamente una bottiglietta in plastica viene lanciata nella mia direzione, per fortuna non riesce a colpirmi ma le sento deridermi come un branco di iene.

Rimango in silenzio, ho la testa bassa e tremo. Perché mi odiate? È impossibile tutto questo!

<< Sakura, ehi, tutto bene? >>

La voce di Ino mi tranquillizza, le sorrido e vedo che anche il viso di lei inizia a rilassarsi.
Ritorniamo insieme a casa e, stranamente, il pensiero di poco fa viene sostituito da una immotivata frenesia. Ritornare in quell'appartamento mi rende felice e mi stupisco, prima non la pensavo affatto così.

<< Piccola Sakura allora a domani! >>

<< A domani Sakura-chan, buona serata >>

Mi salutano con la loro unica solarità e io ricambio con un gesto della mano. Quando sono lontane da me, entro la chiave nella serratura e i miei occhi si spalancano nel vedere Karin seduta affianco a Sasuke mentre fumavano una sigaretta sul mio divano.
Una puzza di fumo indescrivibile punge le mie narici da farmi salire il sangue al cervello.

Lei è così vicina a lui, e Sasuke, ovviamente da ragazzo, le guardava il petto che con malizia Karin aveva esposto.

Che scena rivoltante.

<< Salve >> dico seccata posando le chiavi all’ingresso. Le sbatto letteralmente sul tavolino facendo capire a tutti la mia rabbia.

Sasuke continua a fumare tranquillo mentre Karin spegne la sigaretta e si tira su capendo che è arrivato il momento di levarsi di torno.

<< Sakura, ho fatto tutto ciò che mi hai chiesto tranne il salotto visto che non volevo disturbare Sasuke mentre riposava >> sorride al moro il quale continua a tirare fumo dalla sigaretta indifferente.

<< Sono costretta a ripassare anche domani >> ritorna a guardarmi mentre si sistemava le lenti.

<< Va bene, domani stando da sola riuscirai a completare casa >> le dico sorridendo soddisfatta.

La mora serra le labbra perchè è rimasta male del fatto che non potrà fare i porci comodi con Sasuke in casa mia. Maledizione, mi sale in nervosismo al pensiero di quanto sia sfrontata.

<< Bene, allora ciao Sasuke, piacere di averti conosciuto >> si cala raggiungendo il volto del moro e con sguardo ammiccante gli ruba la sigaretta poggiandola sulle sue labbra.

Gli ha appena dato un bacio ma in modo indiretto.

Il moro sorride capendo le sue ovvie intenzioni, le avevo intuite anche io considerando la mia inesperienza al riguardo. Karin esce, finalmente, da casa mia e, senza ulteriori indugi apro le finestre facendo uscire quella puzza infernale.

<< Ehi, guarda che sono ancora malato! >> mi fissa Sasuke corrugato dal fastidio 

<< A quanto pare no se hai la forza di fumare >> gli rispondo furiosa.

Sbuffa annoiato e alzandosi dal divano prende le scarpe, le indossa insieme poi al maglione bordeaux. Che vuole fare?

<< Non guardarmi così, sono costretto ad uscire >> dice mentre cerca il verso giusto per infilare l’indumento.

Effettivamente lo ho guardato preoccupata, sono così scontata? Ad ogni modo gli domando dove è diretto ma lui si limita a fissarmi corrugato.
Quella espressione inizio ad odiarla sul serio.

<< Accidenti! So badare a me stesso non ho bisogno di una balia! Smettila di ficcare il naso dove non devi >> sbraita mentre controlla che nelle tasche abbia quel pacchettino pieno di tabacco.

Incrocio le braccia al petto guardandolo con un sopracciglio alzato, si rende conto di ciò che dice?

<< Ti ho visto su una panchina congelato dal freddo, fumi nonostante sei febbricitante ed esci col gelo sebbene tu sei malato. Adesso mi dici che sai badare a te stesso? Non direi proprio >>

<< Pensa ciò che vuoi di me, non mi interessa ma tieniti fuori dalla mia vita >> mi guarda coi suoi occhi penetranti per poi aprire la porta e andarsene via.

Non lo capisco.

È uno spirito talmente libero che vuole fare solo ciò che il suo istinto gli dice, senza darsi dei limiti.
Sorrido in modo impercettibile, lui è un lupo solitario che ama stare nella sua solitudine e non ne ha per nulla paura.


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Capitolo 6
*** 6. Black Heart ***


-5-






La notte scorre inesorabile rimanendo sveglia per la preoccupazione. Mi rendo conto che è assurdo ma ho paura che mi abbia lasciata sola, per qualche strana ragione la mia mente si sta appoggiando alla sua presenza.
Sono al sicuro se c’è lui in questa casa, è irreale ma ho dei sentimenti del genere nel mio cuore, voglio tenermi stretta questa dolce sensazione.

Vorrei conoscerlo meglio. 

Sarò egoista ma la sua vicinanza mi trasmette fiducia è come se con lui io non possa mai perdere, uscirò sempre vincitrice dalle avversità della vita.
Improvvisamente dei rumori sinistri mi spaventano, salto dal letto e vado verso il salotto.

Ho paura.

Se ci sono dei ladri?
Guardo con circoscrizione ma non vedo nulla di strano, improvvisamente un tonfo proveniente dal bagno mi agita il cuore, nel silenzio apro la porta e i miei occhi intravedono una sagoma. E' ancora buio per capire chi è ma accendo la luce, stare nelle tenebre mi terrorizza non a caso dormo con un lume da comò perennemente acceso.
C’è Sasuke con una grossa borsa poggiata sul pavimento. La finestra del piccolo bagno è spalancata, questo mi fa capire che è entrato da lì.

<< Bussare alla porta no? >> gli dico guardandolo strano.

Come risposta Sasuke prende la borsa poggiandola sulla schiena e con fare infastidito esce da lì andando nel salotto.
Sarà che non ha voluto svegliarmi quindi si è improvvisato ninja? Impossibile, non è così premuroso.

Lo inseguo e, mentre scarica il borsone sul parquet, a peso morto si getta sul divano portando la testa indietro. Potevo ammirare il suo collo lungo e mascolino, la mia mente ha incominciato ad immaginare cose strane e, in preda al nervosismo, distolgo lo sguardo. Gli domando cosa avesse nella borsa, almeno così posso nascondere l'imbarazzo.

<< I miei vestiti >> risponde senza scomporsi.

Perchè così tanta fretta e, soprattutto, perchè ritornare a quest'ora?

<< Mi sono intrufolato nel mio vecchio appartamento e ho cercato di prendere solo le cose necessarie >> mi dice anticipandomi sul tempo.

<< Perché ricorrere a questi comportamenti, manco fossi un ladro! Potevi semplicemente chiamare l’indomani e selezionare le cose che ti servivano con calma, da persona normale e civile >> mi arrabbio.

Se veniva scoperto? Accidenti ai suoi modi di fare così da irresponsabile!
Mi sorride malizioso e si avvicina a me avendo le mani nelle tasche. Che vuole fare? Arrossisco immediatamente indietreggiando ma trovo il muro che ostacola la mia fuga.

<< Eri preoccupata per me? >> continua a fissarmi, è uno sguardo così sensuale da prosciugare tutto il mio autocontrollo.

Mi sento avvolta dalle fiamme.

Vedo le sue labbra carnose avvicinarsi a me e, impulsivamente, chiudo gli occhi aspettandomi qualcosa da lui.
Mi sento dominata dalla sua presenza.

Ad un tratto un piccolo colpo alla fronte mi riporta alla realtà, Sasuke mi guarda con un espressione corrugata avendo ancora la mano con cui mi ha colpito in aria.

<< Idiota >>

Si allontana sedendosi nuovamente sul divano, come una formica laboriosa inizia a prepararsi una serie di sigarette utilizzando il contenuto di quel pacchettino.
Tocco la fronte rimanendo perplessa, che cosa mi aspettavo da Sasuke ?
Mi tremano le gambe pensando che forse desideravo un bacio… scoppio a ridere improvvisamente.
Impossibile, sarà stata solo una conseguenza dovuta al momento.

<< Dovresti ridere così più spesso, sai? >>

Lo fisso spalancando gli occhi mentre lui sta leccando la parte esterna della cartina per raggruppare tutto il tabacco.

<< Ti rende più apprezzabile >>

Il mio cuore batte forte e le gote sono di un vistoso rosso incandescente, non so cosa mi sta succedendo però sono contenta.
Forse gli piace il mio sorriso?
Mordo il labbro inferiore e cerco di smettere di pensare a quelle cose strane.

<< Domani torno a scuola >> mi dice mentre frugava qua e là alla ricerca di un accendino.

Ritorno alla normalità e mi siedo sul divano portandomi le ginocchia al petto.

<< Stai meglio? >> circondo le gambe con le braccia appoggiando la testa sulle ginocchia.

<< Si >> la sua risposta è susseguita da un alone di fumo che esce dalla bocca. Per sfortuna ha trovato l'accendino e di nuovo sta fumando in casa, quante volte gli dovrò dire che non voglio?

Non ho la forza di replicare, sento le palpebre pesanti e cascanti, mi sta salendo una certa sonnolenza. Inizio a vedere tutto ombrato e, dolcemente, raggiungo le braccia di Morfeo.

<< Che sbruffona! Vorrei che morisse >>

Spalanco improvvisamente gli occhi respirando in modo affannoso, quel sogno mi ha procurato una certa agitazione nel mio cuore. Mi guardo attorno e con rassicurazione noto che è tutto un sogno.
Sospiro sollevata, ad un certo punto, nel mio campo visivo, intravedo una mano con degli anelli, appartiene a Sasuke.
E' così grande e ha le dita affusolate, anche le sue mani sono graziose, diamine, ma lo ha un difetto?
Guardo più in alto e osservo l’avambraccio pieno di tatuaggi. Il torace è coperto da una felpa grigia che è leggermente alzata alla base, intravedo due linee sulla zona pelvica, sono una opposta all'altra, è come se quelle rette creavano lo spazio per ospitare... Spalanco gli occhi per ciò che ho immaginato. Scuoto la testa per liberarmi da quei pensieri pervertiti e acquisisco gradulamente lucidità.

Raggiungo il bagno per darmi una rinfrescata ma la mia immagine riflessa nello specchio mi blocca. Rattristo al pensiero di quanto sono lontana dall'idea di perfezione.

Mi spoglio lasciando il corpo in biancheria intima.
Le braccia sono magre e dalla clavicola in poi c’è un seno piccolo, l’addome e piatto e dai miei fianchi fuoriescono quelle ossa laterali che denotano maggiormente la mia magrezza. Le gambe sono forse l'unica parte che apprezzo, lunghe e toniche, non hanno l’aspetto di cosce prive di forma e stesso discorso per il sedere. Mi giro di spalle e osservando i glutei noto che è ingrossato, affondo un dito nella natica e questo sprofonda.

Avrò preso qualche chilo, sorrido, preferisco avere un po' di peso in più che un fisico privo di forme.
Ripenso a Karin mentre mostrava le sue curve a Sasuke e lui come un idiota guardava senza pudore. Mi rimetto il pezzo di sopra del pigiama nascondendo quella scena rivoltante.

Mi faccio schifo.

Stavo per rimettermi anche il lato di sotto quando vedo un biglietto a terra, mi abbasso con la schiena ma un rumore alle spalle mi spaventa.

<< Che bella visuale >> dice malizioso il moro.

I miei occhi si lucidano dall’imbarazzo, mi siedo per terra nascondendo il tutto. Mi tremano le gambe al pensiero che mi abbia vista in quello stato, mi sento bruciare dalla vergogna.
Distrattamente intravedo il pezzo di carta e mettendo a fuoco il tutto, noto che c'è un numero telefonico, è il numero di... Karin?!
Che significa tutto questo?

<< Questo foglio penso sia tuo >> mi rivolgo al moro scura in volto.

Mi alzo avendo il pigiama allungato quanto basta per coprire la visuale, sono infastidita e non capisco il perché.
Mi avvicino a lui e ha ha una tuta alla turca dal cavallo molto basso, arriva alle ginocchia e sopra la felpa grigia con scritto il logo di un università inglese.
Anche lui porta gli occhiali da lettura ed è dannatamente sexy anche al mattino appena sveglio.
Gli do il foglio avendo lo sguardo basso, sono rossa in viso e non voglio che se ne accorga.

<< Per me puoi anche buttarlo >> dice appoggiando la spalla allo scheletro della porta.

<< Sei stato da lei? >> gli dico con voce cupa.

<< Lo ho incontrata sulla strada di ritorno e mi ha invitato per bere un drink, ma che hai? >>

Mi mordo il labbro inferiore, volevo piangere ma resisto, non voglio che mi veda così e soprattutto non voglio sentirmi io in questo modo.

<< Cosa avete fatto? >> gli domando senza peli sulla lingua.

<< Non sono affari tuoi cosa faccio. Perché ti ostini a perseguitarmi con queste domande? Maledizione fatti una vita e non rompere me! >> stava per andarsene ma gli sbatto il foglietto sul petto e me ne vado io anticipandolo.

Scappo nella mia camera piangendo e la mia mente si domanda il motivo di tale comportamento ma non riesco a trovare una risposta, o per meglio dire, rifiuto l’unica che mi viene in mente.
Guardo l'orario e tra meno di un ora sarebbe iniziata la scuola. Mi alzo dal letto e indossando la divisa tutto riprende lucidità nella mia mente.

Lascio perdere Sasuke e mi concentro sul look da adottare per quella giornata. Alla prima ora c'è educazione fisica e, per quell'occasione ho legato i capelli lasciando un ciuffo laterale che scende sulla fronte, il trucco è leggero e rosato. È uno stile che si adatta perfettamente allo sport.
Esco dalla stanza e noto che Sasuke è già andato via, mi sento sollevata, posso riprendere autonomia di me stessa senza che la sua presenza rovina quella maschera di cera che con sforzo ho creato.

Stavo per spalancare la porta quando vedo Karin sul punto di aprirla. Le dico un freddo buongiorno mentre lei ricambia con naturalezza.
Stringo le mani a pugni, la curiosità è più forte di me, voglio sapere cosa hanno fatto ieri sera quei due.
È un sentimento inarrestabile a cui non riesco a mettere un freno.

<< Karin, posso chiederti una cosa? >> chiudo la porta guardandola diritto negli occhi.

<< Cosa avete fatto tu e Sasuke ieri sera? >> la butto lì, senza troppi giri di parole.

Karin sorride maliziosa portandosi un dito sotto al mento e guardandomi con superiorità.

<< Davvero vuoi saperlo? Una bambina come te non dovrebbe sentire queste cose >>

Serro le mascelle ma sono determinata a volere la verità. Me ne sarei almeno fatta una ragione.

<< Dimmelo Karin! >> la sollecito e lei come risposta ride di gusto avvicinandosi a me atteggiandosi con superbia.

<< Lo abbiamo fatto Sakura… >> dice sussurrandomi nell’orecchio << … Che problema c’è? >>

<< Nessuno >> la mia voce perde consistenza ma al contempo sono apparsa indifferente infatti Karin mi guarda perplessa.

<< Adesso devo andare. Ciao >> esco da lì.

Ho un viso impassibile ma il mio cuore sanguina, esplode dal dolore. Tutto questo mi spappola il muscolo rendendolo nero dalla sofferenza.

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Capitolo 7
*** 6.5 EXTRA ***


-5.5 –







<< Stai meglio? >> mi domanda Sakura mentre si rannicchia sul divano.

<< Si >> le rispondo mentre accendo freneticamente la sigaretta. La desidero più di ogni altra cosa al mondo, è l'unica che riesce a rilassarmi.

Poggio la fonte di nicotina sulle labbra e aspiro quanto più tabacco possibile per poi lasciarmi cadere sullo schienale del divano cacciando una nuvola di fumo dalla bocca.

È giunto il momento in cui il mio cervello stacca la spina mandando tutto e tutti a farsi benedire.

Giro la testa alla mia sinistra e vedo Sakura che è caduta in un sonno profondo, mi appare così vulnerabile che se esponesse al mondo esterno ciò che è in verità, verrebbe schiacciata come una formica.

Improvvisamente dei capelli le scivolano sulla fronte e senza riflettere le accarezzo la testa lasciando che il viso sia libero da quei ciuffi di troppo.

Sorrido nel guardarla, non ho fatto chissà cosa per fare uscire allo scoperto la vera Sakura, anzi, la sgrido e demoralizzo abbastanza spesso. Mi dispiace che deve subire questo lato di me ma non riesco ad essere altro.

Ho un l’analfabetismo emotivo all’interno del mio animo che risulta difficile avere legami profondi con qualcuno.

Vorrei portarla in camera sua però ho il timore di svegliarla e quindi decido di rimanere accanto a lei anche perchè non ho un altro luogo in cui riposare.
Ritiro la mano dalla sua testa e la infilo nel borsone andando a frugare al suo interno alla ricerca dei miei occhiali da lettura e del libro di filosofia che ho iniziato di recente a leggere.

Anche se dall'aspetto sembro poco interessato a questo genere di cose, in verità mi appassionano tanto.

Come stesso A. Schopenhauer afferma : “ Il filosofo non deve mai dimenticare che la sua è un arte e non una scienza “ , ecco, per quanto mi riguarda è un tipo di arte che riesco a comprendere perfettamente.

Apro il libro che parla proprio dei modi di pensare di Schopenhauer e riprendo dal punto in cui l'ultima volta mi sono fermato. Le lenti rendono quelle parole più chiare e ai miei occhi salta subito una frase che sento particolarmente mia:


Chi non ama la solitudine non ama neppure la libertà, perchè si è liberi unicamente quando si è soli ”


Non disprezzo essere circondato da tante persone però non lo adoro nemmeno. Mi è indifferente la presenza di qualcuno nella mia vita, è sgradevole pensare una cosa del genere però è la verità.

Io quando sono solo mi sento libero.

Distolgo lo sguardo dal libro per guardare Sakura, serro le labbra guardandola pensieroso.

Le persone vanno e vengono nella tua vita, assaggerai tanti momenti belli ma altrettanti brutti con loro ma serviranno per schiarirti un cielo annebbiato da nuvole nere.
Queste esperienze ti aiuteranno a capire come sei veramente.

Perchè quindi oscurare te stessa?
Perchè sorridere quando dentro vorresti spaccare il mondo?

Queste parole rimarranno silenziose, non sono io che devo dirle queste cose ma la sua coscienza un giorno si ribellerà e le farà rendere conto che quello che vive non è la sua vera vita.

Ritorno a leggere il libro ma sento una gran stanchezza agli occhi nonostante gli occhiali.

Dopo aver passato la nottata a scavalcare quella dannata balconata, dove prima fumavo e mi riempivo lo stomaco di Jack Daniel's, e aver incontrato quella domestica in calore, i miei muscoli mi stanno supplicando di riposare.

Quella Karin, ripenso a quell'incontro causuale dove non faceva altro che mostrare le sue forme convinta che ci sarei cascato ma sono una persona con un certo orgoglio e non mi abbasso a queste cose.

Ammetto che l'occhio è caduto in quei luoghi proibiti, ma sono un uomo ed è nella nostra natura guardare un determinato tipo di femmina.

Osservo ancora una volta Sakura e penso che lei più che donna mi sembra una bambina. Magari può essere offensivo ma io lo reputo un complimento, la luce all'interno dei suoi occhi nonostante soppressa da un ombra nera e cupa, splende di innocenza.

E' raro vedere persone del genere ed è per questo forse che ho un senso di protezione verso quella luce. Voglio preservare questa genuinità d'animo e salvarla dal marciume che circola al giorno d'oggi.

Chiudo gli occhi appoggiando la testa sullo schienale del divano, il libro scivola dalle mani raggiungendo il pavimento ed ecco che sento Morfeo abbracciarmi la schiena facendomi precipitare in un sonno profondo.

NOTA:
Il capitolo EXTRA riprende una piccola parte di Back Heart però vissuta dal punto di vista di Sasuke, spero vi sia piaciuta.
A presto miei lettori!

Un bacio.

LaSignorinaRotterMayer


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Capitolo 8
*** 7. Hurt ***


-6-









Ho mal di testa.
Il cervello sta comandando i muscoli ad avanzare con passo svelto, infatti cammino per strada tesa e con andatura rabbiosa.
Non ho mai assunto questo tipo di atteggiamento ma sento il sangue ribollire nelle vene, il mio corpo è tutto un calore.

Arrivo all'istituto e varco il cancello senza aspettare, come il mio solito, Ino ed Hinata.
La furia rimane nell'anima facendola tremare, man mano che questa fluisce nei vari strati corporei si assopisce, infatti nel volto resta solo un espressione impassibile.

La mia classe si trova al secondo piano ma le gambe mi trascinano al terzo, arrivata sul pianerottolo sbocco il corridoio a sinistra e mi fermo fuori alla seconda porta sul lato destro.

E' la classe di Sasuke.

Non c'è nessuno, probabilmente la mia classe e quella del moro svolgono la prima ora di educazione fisica insieme.
Osservo la finestra che giace nel corridoio e le mie ipotesi hanno conferma, vedo Ino ed Hinata che si avviano in palestra accerchiati da altre persone.

<< Che ci fai qui? >>

Mi volto mantenendo quel viso senza consistenza, sono di fronte a Sasuke e sento la mia anima scoppiare.

<< Che faccia paurosa che … >> lo interrompo lanciando un pugno al vetro della finestra.

Non ho una gran forza, infatti ho provocato solo del rumore ma non ho mandato a pezzi nulla.

L'unica cosa rotta al momento è il mio cuore.

Lo vedo alzare un sopracciglio con atteggiamento interrogativo, non si avvicina a me perchè sicuramente avrà capito che non gli conviene peggiorare le cose.

<< Cosa significa quello che hai appena fatto? >> indica col dito la mia mano appiccicata ancora al vetro.

Non so cosa voglia dire quello che ho appena fatto ma il solo pensare che lui è entrato nella mia vita in questo modo rubando ogni cosa di me, mi fa arrabbiare.
Manda la mia coscienza a farsi fottere!

<< Non ho tempo da perdere con i tuoi attacchi isterici. Devo prendere la borsa quindi spostati da lì >> sta avanzando nella mia direzione.

Inizio ad agitarmi sul serio, il mio autocontrollo è così labile che ad una minima cosa scatto immediatamente proprio come i felini quando sentono arrivare la preda, saltano mordendo la gola.

Mi avvicino a lui con passo fermo e autoritario. Lo vedo bloccarsi serrando le mascelle, la rabbia sta iniziando a pervadere anche la sua anima.

<< Ti ho dato un luogo in cui stare e ti ho perfino salvato la vita, ciò nonostante mi tratti con tale cattiveria! Perchè? Dannazione! Sei un bastardo, maledizione, vai al diavolo e non farti più vedere >> gli urlo.
Ho scoperto di non avere una voce fatta per gridare, la gola, dopo quello sforzo, brucia da morire.

Ciò che ci divide è un palmo di mano, siamo talmente vicini da sentire i nostri ego andare in contrasto.
E' questo quello che si prova durante un litigio?

Improvvisamente vengo presa per un polso, stringe così forte da farmi male. Vengo strattonata all'interno della sua classe e con violenza lui chiude la porta a chiave.

Che ha intenzione di fare?

Sembra di stare in un ring, io da una parte e con lui dall'altra avremmo dato vita ad uno spettacolo memorabile.

Ad un tratto i miei occhi si spalancano dallo stupore, Sasuke si impossessa delle mie spalle sbattendomi al muro circostante. Il suo volto esprimeva collera, incomincio ad avere paura.

<< Non ti ho chiesto io di farlo! Potevi lasciarmi morire lì!Maledizione! >> mi lascia andare e, avendo il capo basso, si tira i capelli indietro.

<< Sasu... >>

<< Taci! >> mi urla contro e ho sentito mancare un battito al cuore.

Inizio ad avere gli occhi lucidi, vedo il moro spalancare la porta andandosene, mi lascia sola e avvolta nell'amarezza.

Le lacrime scendono copiose sulle gote, mi mordo il labbro inferiore cercando di soffocare i singhiozzi ma non ci riesco. Scoppio a piangere diventando paonazza, mi inginocchio a terra e in quel momento rivivo gli attimi in cui i miei genitori mi punivano.
Quando sentivo il rumore della chiave chiudere la porta mi inginocchiavo al centro della stanza piangendo senza contegno.

Odio tutto questo, detesto sentirmi così.

Passano alcuni minuti e quel pianto mi ha liberata dal demonio che ha divorato la mia anima.

Rimango accovacciata su me stessa con la mente che prende pian piano lucidità. I miei occhi sono rossi e gonfi però non versano più lacrime, sto riprendendo in mano la situazione.

Sospiro cacciando tutta la tensione dal corpo e, lentamente, mi alzo da lì camminando verso l'uscita.
Voleva che lo lasciassi morire quella sera.
Una fitta al petto mi pervade il torace e mi spinge ad accellerare il passo, devo raggiungerlo il più presto possibile.
Scendo le scale e arrivo all'uscita secondaria dell'istituto dove poi raggiungere la palestra che si trova esternamente alla scuola.

<< Ehi Sakura! >> una voce sconosciuta cattura la mia attenzione.

Mi volto e vedo Naruto seduto sul muretto ad ascoltare musica dal mp3.
Improvvisamente il suo volto spensierato si trasforma diventando preoccupato.

<< Che succede? >> si avvicina a me prendendomi la mano.

Tremo ancora dalla collera però riesco a parlare, spero di riprendere al più presto autonomia di me stessa.

<< Nulla Naruto, stai tranquillo >> gli sorrido ma non sono stata convincente.

Quegli occhi pieni di preoccupazione non sono scomparsi dal suo volto, stringe più forte la mia mano e mi trascina improvvisamente verso il cortile alberato che costeggia la palestra.

<< Naruto, che fai? >>

<< Ti devo parlare >>

Ci fermiamo ma la sua mano non molla la mia, cosa vorrà dirmi? Devo raggiungere Sasuke e non è il momento giusto per chiacchierare con Naruto!

<< Perchè Sasuke stava così incavolato? >> mi domanda.

Spalanco gli occhi e sulla punta delle palpebre sento delle lacrime che vogliono scendere, ma resisto. Quando viene pronunciato quel nome, crollo.

<< Perchè lo chiedi a me? >> gli domando ma mi sorride dolcemente.

<< Lo chiedo a te perchè entrambi avevate la stessa espressione sul volto >>

Mi manca il respiro immaginando il viso di Sasuke frustrato dalla tristezza. Le lacrime scivolano ancora una volta ma con il palmo della mano cerco di asciugarmi però non riesco a smettere.

<< Sai, conosco Sasuke dall'elementari... >> lascia la mia mano e guarda il cielo con espressione nostalgica.

<< … è sempre stato un bambino vivace e dal sorriso facile, andavamo molto d'accordo, eravamo inseparabili! Le maestre ci sgridavano spesso per il casino che combinavamo >>

Naruto infila le mani nelle tasche della felpa blu cercando di riscaldarsi per il gelo di quella mattina.

<< Lui non ha mai conosciuto i genitori però aveva un fratello maggiore, il suo nome è Itachi Uchiha, ed era lui che si prendeva cura di Sasuke. Ogni volta che andavo a giocare a casa sua vedevo un rapporto così stretto tra loro da risultare geloso >> ride di gusto ma non riesco a fare altrettanto, continuo a piangere.

Il biondo poggia la schiena ad un albero le cui foglie cadono incessabili, in un certo senso contornano l'espressione triste che ha assunto in quel momento.

<< In un giorno invernale come questo, Itachi morì >>

Le foglie accarezzano il terriccio bagnato dall'umidità, Naruto ha il capo basso e il mio cuore non fa altro che sanguinare dal dolore.

<< Sasuke, da quel momento, perse completamente il sorriso chiudendosi sempre di più in se stesso. Rimane avvolto nella solitudine permettendo a nessuno di aiutarlo >>

Sasuke ha accettato il mio aiuto volendo ritornare a fidarsi del mondo ma io lo ho trattato male seguendo il mio insensato egoismo.

Perdonami Sasuke, mi accovaccio a terra piangendo ancora una volta, il pensiero di non vederlo più mi squarta il cuore. Ti prego, ritorna da me.

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Capitolo 9
*** 8.Fall ***


-8-




Il cielo è nuvoloso e il vento mi sfiora. Le lacrime continuano a scendere mentre il freddo congela il corpo e mi rende più fragile.

<< Sakura, non so cosa sia successo tra voi ma se questo ti fa soffrire, cercalo e parlagli! >> Naruto poggia una mano sulla mia spalla e quel tocco è stato come svegliarsi da un incubo.

Mi alzo lentamente e sfodero uno sguardo deciso e determinato, devo riprendere la situazione in mano e dare contegno al mio cuore che pulsa di emozioni.

La mia vita ha iniziato a cambiare percependo il bisogno di avere qualcuno ad aspettare il mio rientro a casa, ma le mie aspettative si sono rivelate un totale fallimento.

Sasuke non è un cane da compagnia, è un ragazzo con un suo passato e ho avuto l'egoismo di sfruttarlo a mio piacimento.

Non ho capito che mentre io volevo soddisfare un mio capriccio, lui voleva mettersi di nuovo in gioco fidandosi di qualcuno.

Mordo il labbro inferiore pensando a quanto io sia infantile e stupida.

Corro verso la palestra sperando di trovarlo lì, ho il fiatone per tutto quello che fino ad adesso ho vissuto e le gambe voglio piantarmi in asso, però non m'importa, voglio vederlo e sono disposta a trascinarmi pur di raggiungerlo.

Spalanco il portone che da sul corridoio della palestra e incontro il professore di educazione fisica, riesce a vedermi e con sguardo irritato si avvicina a me sparando una ramanzina per essere risultata assente nella sua ora. Lo ascolto ma dentro ho solo il pensiero di andare diritta da lui e scusarmi.

<< … Per non parlare di quell'Uchiha che ha dato un pugno a un ragazzo senza motivo e si è beccato due giorni di espulsione. Che giornataccia! >>

Spalanco gli occhi ascoltando le parole del docente. Rimango impassibile ma sento ancora più trepidante il desiderio di vederlo.

<< Avanti signorina Haruno, torni in classe >> mi liquida il professore, continuando a borbottare lamentele.

Senza esitazioni continuo a correre pensando di aspettarlo all’entrata, se è stato espulso sicuramente gli sarà stato chiesto anche di lasciare la scuola oggi, e io lo attenderò qui.

Voglio fare pace!

Intreccio le dita una all'altra avendo il capo basso, non sono brava a controllare le mie emozioni quando si tratta di lui, e questo mia interdizione ha degenerato la mia vita.

Tremo. Il vento e il mal tempo, che man mano oscura il cielo, scurisce anche la mia anima.

Tutto ciò che sono mi fa rivoltare lo stomaco, forse è meglio che soffra, non merito la felicità.

Avvicino le mani alla bocca cercando di soffocare i singhiozzi, ricomincio a piangere pensando che Sasuke non merita tutto questo. Non deve avere a che fare con una tipa egoista, squilibrata e insulsa mocciosa come la sottoscritta.

Deve ritornare a sorridere e io non potrò mai essere motivo del suo sorriso.

Qualcosa di caldo e morbido mi circonda il collo, un buon odore mi penetra le narici calmando i miei irrefrenabili singhiozzi.

Alzo il capo e noto una sciarpa in lana di colore blu, incontro lo sguardo di Sasuke che sono coperti dalle lenti degli occhiali però posso capire bene che ciò che trasmettono sono tristezza e amarezza.

Mi ha guardato per un attimo poi ha deviato lo sguardo per allontanarsi da me, quel gesto mi ha fatto mancare il fiato e, istintivamente, gli prendo un braccio tenendolo stretto al mio petto.

Non riesco a parlare ma devo farmi forza, avanti Sakura, puoi farcela!

<< È stato un errore fin dall'inizio, non dovevo accettare il tuo aiuto… >> mi sorride lasciando una sensazione amara nel mio cuore.

<< … io non esisto. Fa finta di non avermi mai incontrato >>

Mi rivolge un ultimo sguardo per poi svincolarsi dalla mia presa. Un groppo sale in gola rendendo difficoltoso respirare, lo vedo allontanarsi marcando il divario tra il mio cuore e il suo.

Piango mentre il profumo della sua essenza mi riempie l'anima. Non voglio tutto questo, anche se non merito di essere felice però non posso fare a meno della sua presenza.

Il palmo delle mani nascondono le lacrime e percepisco delle gocce di pioggia sul volto, insieme a me anche le nuvole stanno incominciando a soffrire.

<< Perché tutti finiscono con l’abbandonarmi? Non lasciatemi! >> sono in preda alla disperazione.

Non riesco a dare un filo logico alle mie emozioni e non faccio altro che dire frasi sconnesse tra loro, rivivo nei miei ricordi i momenti in cui mamma e papà mi abbandonavano in quella stanza e, nonostante piangevo frustrata, loro non ritornavano per consolarmi.

Lo rincorro alzando un braccio e cercare di raggiungerlo, ma più mi avvicino e più le sue spalle sono lontane da me. La scena è identica a quando papà mi sbatteva dentro a quella stanza nel completo buio e io con la mano cercavo di raggiungerli ma ricevevo solo una porta in faccia.

<< Sasuke… >>

Improvvisamente alle mie spalle sento un tuono forte riecheggiare nell’aria più prorompente che mai, i miei occhi si spalancano dalla paura e i muscoli si bloccano irrigidendosi tutto ad un tratto.

Ho un dolore al petto. Il ricordo di papà nella penombra, creatasi tra il buio della stanza e la luce bluastra del fulmine, che mi diceva di non avermi mai amata, fiocca dentro di me.

Piove forte eppure non mi sento sfiorare da quelle gocce, qualcosa mi protegge, delle braccia mi circondano il corpo.

I nostri corpi sono così vicini e bagnati che posso percepire i muscoli tesi e contratti, quelli di Sasuke lo sono di più mentre i miei pian piano iniziano a rilassarsi.

Chiudo gli occhi lasciandomi trasportare da quel piacevole torpore e con le braccia circondo il suo busto. È così dolce la sensazione che provo in quel momento che vorrei non avesse mai una fine.

L’emozione di questo abbraccio è paragonabile alla felicità di un bambino quando scopre il mondo.

È dolce.

Stringo la stoffa del maglione zuppo d’acqua tra le dita e ti tengo ancora più stretto a me realizzando nella mia mente che non riesco a stare senza di te.

Mi piaci e non permetterò a nessuno di portati via.

Improvvisamente il gelo avvolge la mia pelle, lui sparisce dai miei occhi, come svanisce man mano anche la mia anima mescolandosi con la pioggia che cade incessante sulla mia figura accovacciata su se stessa.

Cade la pioggia, cade il mio cuore.



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Capitolo 10
*** 9. Friends ***


-9-






Sono nel bagno della scuola e mi guardo allo specchio cercando di prendere coscienza di me stessa e soprattutto mettere a fuoco le ultime vicissitudini. I capelli legati gocciolano e, per questione di comodità, sciolgo il tutto e li raccolgo in un lato strizzando per far uscire l'acqua in eccesso.

Il viso è difficile da ripristinare, i miei iridi verdi sono spenti e accerchiati da un appariscente alone rosso, il troppo piangere ha questo effetto collaterale. Avvicino le dita alle labbra e noto che le mani tremano, sono ancora scossa e incapace di riprendere il controllo mentale e fisico.

Inarco le labbra in un sorriso realizzando che oramai il mio destino è questo, non ho fatto altro che perdere nella mia vita e, andando avanti così, continuerò ancora a farlo.

Devo abituarmici.

Per fortuna porto con me sempre del collirio, ogni volta che i miei occhi si stancano per la troppa lettura uso poche gocce di quel medicinale e tutto ritorna alla normalità.

Alzo il capo per prepararmi a ricevere il collirio ma sento le gote bagnarsi ancor prima di versare il contenuto della boccetta, che succede?

Tocco con le dita quella sensazione di bagnato e nella mia mente affiora il ricordo di poco fa, noi due sotto alla pioggia mentre io mi aggrappavo a lui supplicandolo di rimanere ma più lo stringevo a me e più la sua figura si sgretolava diventando cenere.

Rimango col capo alzato e le mani toccano ancora le gote, non posso usare il collirio perché i miei occhi non smettono di lacrimare.

Lui non è qui con me!

Mi accovaccio su me stessa ancora una volta piangendo inarrestabile, nonostante la mia mente ha elaborato pensieri razionali, il mio corpo si ribella a quel ragionamento. C’è un conflitto all’intero della mia anima che mi rende confusa e terrorizzata allo stesso.

Avverto delle crepature sulla mia maschera di cartongesso, sono profonde e irrecuperabili.

Aiuto, ho bisogno che qualcuno mi aiuti!

Cerco disperata la sciarpa di Sasuke sul piano del lavandino e quasi come fossi una che fa uso di stupefacenti, sniffo il suo profumo mischiato con la pioggia.

Mi rilasso.

<< Sakura! Eccoti! Ci stavamo chiedendo dove fossi >> la voce di Hinata mi manda il cuore in agitazione.

Mi giro verso la sua direzione nascondendo il volto nella sciarpa, perché tra tutte le ragazze della scuola deve arrivare proprio lei? Non guardarmi! Questa non sono io!

<< Che succede Sakura? >> mi dice con tono preoccupato.

Rimango in silenzio sperando che lei capisca di andarsene e lasciarmi sola ma, purtroppo, non ho avuto l’effetto che desideravo.

<< Sai Sakura-chan, devo confessarti una cosa… >> la sua voce è pacata.

Vorrei sprofondare nel pavimento in mattonelle e scomparire per non vivere quest’istante, maledizione!

<< … Sia io che Ino ci siamo sempre chieste perché non parli mai di te, hai sempre sorriso ascoltando ogni nostro dilemma eppure non ti sei mai lasciata andare con noi. Siamo arrivate al punto di pensare che tu non ci consideri davvero tue amiche. >>

Un dolore perforante si estende al petto, ho esaudito il desiderio di essere l'amica che tutti vorrebbero eppure perché Hinata e Ino hanno pensato una cosa del genere? Non capisco!

Delle mani docili e gentili mi liberano dalla sciarpa lasciando il mio volto scoperto, mi giro di scatto continuando a non volermi far vedere in questo stato. Sakura non deve piangere, lei deve sorridere!

<< Sakura, non nasconderti. Noi siamo qui quindi non tenerti tutto dentro, non ti abbandoneremo mai >>

Spalanco gli occhi udendo quella frase, piango ancora di più e senza rendermene conto l'abbraccio forte singhiozzando.

Lei mi consola in silenzio mentre io non facevo altro che tenerla stretta, non mi avrebbe lasciata. Sono proprio le parole che da una vita aspettavo in trepidazione, grazie a quelle lettere la mia maschera è in mille pezzi.

Il viso che è rimasto dormiente per tanto tempo e adesso assapora la luce del sole.

Il cuore sta scoppiando però mi sento avvolta da un calore mai provato prima. Grazie Hinata e perdonami. Da oggi in poi non voglio più nascondermi ma uscire allo scoperto, sarà difficile ma portate pazienza amiche mie perché ho bisogno di voi!

Con la mia mano in quella di Hinata usciamo fuori dal bagno e raggiungiamo la classe. Sono in condizioni pessime eppure, per la prima volta, non mi importa. Ho la sua mano che mi rassicura e nulla ha più importanza.

<< Eccovi! >> la voce di Ino raggiunge man mano noi.

<< Sakura vuole raccontarci un po' di cose dopo la scuola >> dice Hinata e sento una piccola risata della bionda riempire il silenzio.

<< Era ora! Noi siamo qui ad ascoltarti >> mi prende la mano anche lei.

Ci avviamo in classe e sorrido.

È un sorriso diverso dal solito, il mio viso esprime felicità pura e genuina che proviene direttamente dal cuore.



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Capitolo 11
*** 10. Heart Beat ***


-10-







La giornata scolastica è terminata e nonostante i continui sguardi confusi e interrogativi da parte dei miei compagni di classe sulle mie attuali condizioni, sono riuscita a sopravvivere.

Attendo, come il mio solito, Hinata e Ino. Sono sempre le ultime a uscire perché sono impegnate con i club di cui sono presidentesse. La mora amministra il club di cucito mentre Ino insegna ai membri il modo giusto per truccarsi e stare bene con se stessi.

Sono fenomenali, le ammiro molto!

Io ho deciso di non far parte di nessuna attività scolastica, credo che sono solo una perdita di tempo perché in quelle ore potrei approfondire lo studio.
Chissà se Sasuke fa parte di qualche club… ho dei brividi di freddo lungo la schiena. Ogni volta che penso a lui il mio corpo ha una reazione, divento fragile. Mentre i miei pensieri iniziano a vagare in ogni dove, qualcosa mi colpisce la spalla facendomi finire con il sedere a terra.

Borbotto qualche imprecazione e alzo il capo per vedere chi è il genio che mi ha letteralmente stesa sull’asfalto.

<< Oh, scusa. >> quella voce superficiale altera la mia quiete.

Cos’è quel tono? Accidenti vorrei picchiarlo a sangue!

Ha una pelle diafana, sembra trasparente e delicata; i suoi capelli sono arruffati di un colore castano scuro e i suoi occhi, completamente neri, fanno da contrasto al suo manto bianco. Ha una bellezza sopraffina eppure qualcosa rovina il tutto, la luce nei suoi iridi è velata dall’indifferenza e da una marcata superficialità su quello che gli succede attorno.

Porge la sua mano per aiutarmi ad alzare e io, con fare titubante, accetto l’aiuto. Mi rimetto in piedi e la visuale di quel tipo strano è ancora più vivida e chiara, spalanco gli occhi pensando a quanto lui somigli a Sasuke.

Ingoio il groppo che si è creato in gola cercando di assumere un aspetto normale e pacato, purtroppo al sol pronunciare quel nome un mare di emozioni annegano il mio autocontrollo.

<< Piacere, il mio nome è Sai >> dice mentre fruga nello zaino in cerca di qualcosa.

Con sguardo corrugato gli dico il mio nome e penso che questo qui ha qualche rotella fuori posto.

<< Sai cosa vuol dire questa frase? >> apre un libriccino dalla copertina arancione e con il dito mi indica la frase di cui vuole una spiegazione.

Leggo e noto che il libro parla di come approcciarsi alle persone per instaurare un contatto, un legame o, se tutto va bene, un’amicizia.

Proprio da me vuole sapere il significato? Io che non ho fatto altro che fingere fino adesso?

Gli spingo docilmente il libro e con un sorriso dispiaciuto, gli rispondo che nemmeno io so cosa vuol dire.

<< Sei Sakura Haruno? >>

<< Si, allora? >>

<< Sei famosa a scuola per essere accerchiata da tante persone, com è possibile che non sai che significa questo concetto? >>

Sorrido scuotendo la testa. Ho pietà di me stessa per quel che ho fatto prima di aprire gli occhi e giungere ad una verità:

<< Essere circondati da tante persone e non conoscere nulla di loro non è amicizia>>

Vedo Sai spalancare gli occhi e improvvisamente scova ancora nel suo zaino tirando fuori una serie di libri e addirittura manga.

<< Scopriamo insieme il significato! >>

Mi passa le sue ricerche e, con un sorriso soddisfatto, mi prende le mani mentre arrossisco di brutto.

<< Oggi vuoi uscire con me? >>

Cosa?! Mi sta chiedendo di uscire? Perché? Ci siamo appena incontrati e mi invita ad un appuntamento? Divento di un rosa incandescente, ho già ricevuto proposte e dichiarazioni d'amore da altri ragazzi però li ho sempre snobbati. Adesso mi sento in imbarazzo e non so che dire e fare, accidenti mi sento in difficoltà.

<< Faremo degli esperimenti, quindi per favore, accetta >>

Dico di si senza riflettere ulteriormente, volevo uscire da quella vergogna rapidamente.

<< Perfetto! Allora ti aspetto alle diciassette e trenta davanti all’orologio in piazza >> mi dice mentre si allontana dandomi un ultimo saluto.

Lo ricambio non capendo nulla di cosa stesse accadendo, ma non gli do particolare importanza, vedo Ino ed Hinata da lontano e il mio sguardo si illumina.

<< Scusa se ti abbiamo fatto aspettare! Avanti, per farci perdonare offriamo noi! >> dice la bionda circondando le mie spalle.

<< Ma no, non è il caso! >> voglio offrire io qualcosa loro, l’emozione di fare un gesto carino nei loro confronti mi esalta. Non ho mai fatto nulla del genere e vorrei davvero farlo.

Le guardo determinata, vorrei che mi lasciassero fare e spero con tutto il cuore che mi capiscano.

Mi sorride Ino e anche Hinata mi regala la sua delicata espressione.

<< Andiamo dai, che voglio sapere che succede in questa testolina >> Ino mi colpisce dolcemente la fronte e mi torna in mente quando lo aveva fatto Sasuke, rattristo di colpo.

Camminiamo allontanandoci dall’Istituto e ci rechiamo in una caffetteria colorata, le pareti sono di un verde acido e i tavoli con le sedie sono bianche e hanno uno stile fiabesco. Mi sembra di stare a bere il te con il cappellaio matto di Alice nel paese delle meraviglie.

Il solo guardare e vivere quell’esperienza bambinesca mi rallegra l'umore.

Ci sediamo e mentre ordinano delle fette di torta con del tè, mi sento felice. Ho il menù tra le mani e stringo forte la copertina in plastica pensando che è bellissima la sensazione che sto provando.

<< Sakura, che prendi? >> mi esorta Ino.

In preda all’entusiasmo non smetto di sorridere e, senza badare molto a cosa prendere, scelgo la prima cosa che i miei occhi hanno visto.

<< Prendo una fetta di torta di fragole e lamponi e del tè verde >>

La cameriera vestita di un completino nero e bianco, tipico di una bambola, scrive tutto e ci ringrazia. La ragazza si allontana prendendo altre ordinazioni ai tavoli circostanti e, improvvisamente, sento lo sguardo di Ino scrutarmi per bene.

<< Bene, torniamo a noi Sakura >> alza un sopracciglio aspettando una mia risposta.

Mi sento suggestionata, come se fossi in una sala per un interrogatorio su un omicidio. Strizzo gli occhi storcendo le labbra, non riesco a parlare! Accidenti devo dire qualcosa, potrebbero annoiarsi di me se non spiccico una parola. Avanti Sakura, dì qualcosa!

Un tocco leggero mi accarezza la mano, mi rilasso immediatamente e vedo Hinata sorridere con la sua unica gentilezza.

<< Goditi il momento Sakura-chan >>

Fisso Hinata nei suoi occhi perlacei e credo che lei sia davvero bella, ha un contrasto di colori molto affascinante che la rendono unica, per non parlare di Ino, alta, formosa e dai capelli di seta biondi e occhi celesti come il mare. Sono la perfezione sia esteriormente che interiormente, mi sento così piccola in confronto a loro.

La cameriera arriva con le ordinazioni e, per il momento parliamo del più e del meno senza ritornare all’argomento “Sakura”, non riesco a interagire con loro e il problema sono solo io.

A furia di indossare la maschera di cartongesso, ho dimenticato come si dialoga normalmente con qualcuno. La mia testa è tabula rasa e devo scrivere di nuovo gli interi capitoli della mia vita con un ottica diversa seguendo il cuore della vera Sakura.

<< Ho sentito da Shikamaru che Sasuke ha cambiato appartamento... >> dice Ino. Mi sento come un testimone in un aula giuridica che conosce la verità eppure, per paura e timore delle reazioni altrui, preferisce che tutto tace. << … adesso è da Naruto perché bisogna effettuare dei lavori all’interno e sono a lungo termine, beato lui che è già così indipendente >> sbuffa invidiosa la bionda.

La guardo corrugando la fronte, che ci trova di bello a vivere sola in un monolocale? Quella incessante pressione di quell’atmosfera grigia e priva di vita sarà sempre alle calcagna da far desiderare di uscire da lì e non tornare mai più. Rattristo all'idea che senza Sasuke quell'aria nociva sarà lì ad attendere di nuovo il mio ritorno.

Allo stesso tempo però il pensiero che lui non è in mezzo ad una strada a patire il freddo come un gatto randagio che senza dimora si ripara ovunque per ricevere del calore, mi tranquillizza parecchio.

Sospiro sollevata, anche se non è con me, è piacevole sentire che sta al sicuro.

Sbarro ad un tratto gli occhi, è da Naruto? Se è così sicuramente gli dirà della nostra conversazione! Prendo le gote tra le mani arrossendo come un pomodoro, vorrei che il biondo tenesse quella conversazione privata senza spifferare tutto ai quattro venti.

<< È buffo vedere in che velocità cambi espressione >> sorride Ino.

Hinata contribuisce nel ridere sorseggiando poi del tè, mi hanno osservata prendendosi gioco di me, non sono arrabbiata ma insieme a loro sorrido.

<< Come fai a conoscere Sasuke? >> le domando interrompendo le risate.

<< Gli andavo dietro alle medie >> mi dice mentre aveva tra le mani la tazza del tè con espressione nostalgica << però Sasuke non è un tipo facile da abbindolare, è così cupo e taciturno che ho lasciato perdere subito >>

Mi sento dispiaciuta per lei, è orribile la sensazione di essere rifiutati senza nemmeno averci provato. Mi demoralizzo al pensiero che farò esattamente la stessa fine ma con l’unica differenza che non mi arrenderò facilmente!

<< Dovresti conoscerlo, sai? Non posso dire che andrete d'accordo, perché è difficile parlare con lui in modo normale però è un bravo ragazzo. Anche se non sembra, vuole bene alle persone a cui tiene >> conclude Ino gustando la sua meringa al limone.

Mi mordo il labbro inferiore pensando che è così, Sasuke è fatto proprio in questo modo e senza un motivo logico lo ho offeso avendo la crudeltà di lasciarlo in mezzo ad una strada. Sono disgustosa. Sento le lacrime pungere gli occhi ma cerco di resistere, voglio continuare a godere della loro compagnia senza deprimermi e preoccuparle ulteriormente.

Controllo l’orario e noto che sono le quattro passate. Sono indecisa se andare in piazza per incontrare quel Sai oppure starmene a casa godendo dei momenti passati con Ino di Hinata, non è carino piantarlo in asso dopo che ho acconsentito alla sua richiesta quindi, mio malgrado, decido di andare.

Mi scuso con Ino ed Hinata dicendo che ho un impegno che non posso rimandare, sicuramente ci sarà una prossima volta << Ci vediamo a scuola allora e aspetteremo finché non ti sentirai pronta a confidarti con noi >> mi sorride Ino e Hinata mi regala quella sua inconfondibile dolcezza da rimanere estasiata.

Ricambio sorridendo e con una certa fretta mi avvio a casa, devo cambiare l'abito e prendere il pullman che mi avrebbe condotta in piazza. Sono in netto ritardo!

Corro e nella mia mente ci sono loro che con pazienza hanno raccolto i resti del mio cuore e man mano ne stanno ricucendo i pezzi, purtroppo non sarà mai completamente aggiustato, finché Sasuke sarà lontano, il muscolo non potrà mai ritornare a pompare nel mio petto.

Arrivo a casa e trovo Karin mentre sta indossando la giacca in pelle per andarsene.

<< Ciao Sakura, adesso io vado. A domani >> mi supera ma io la trattengono all’improvviso per un braccio, ho una rabbia in corpo che devo tirare fuori << Puoi anche non tornare più, sei licenziata >> le sorrido soddisfatta, lei si irrita lasciando la presa in maniera violenta << Sono io ad andarmene! Stronza! Che tu vada all’inferno! >> sbatte la porta alle mie spalle ma non mi spavento.

Da oggi in poi dovrò provvedere da sola alla casa e, se proprio non riesco, assumerò un'altra domestica ma preferibilmente di mezza età!

Mi catapulto in bagno per una doccia veloce e una volta uscita mi reco in camera per decidere cosa indossare. La scelta alla fine è caduta su un maglione bianco molto morbido e soffice, una gonna di jeans e stivaletti marroni coordinati alla collana lunga con un pendaglio a forma di piuma e alla borsa a tracolla. I capelli li lego in una treccia che scende lunga e lateralmente e il trucco è semplice: mascara, un filo di burrocacao colorato e il mio inseparabile blush rosato.

Dopo un ora sono pronta e per mia fortuna il pullman passa immediatamente, raggiungo il luogo dell'incontro con un paio di minuti d’anticipo e per qualche strana ragione sento di aver superato un record personale.

Non sono mai riuscita a prepararmi in un’ora, solitamente ci impiego molto di più!

<< Ciao Sakura! >> la voce di Sai cattura la mia attenzione, ciò che mi sorprende di più è il modo in cui si è vestito.

Ha un paio di jeans scuri, mocassini neri e indossa un maglione verde con delle righe in basso di un verde più scuro. A rendere l'outfit più glamour è quel cappello nero sul suo capo, sembra un tipico abbigliamento di un artista.

Mi piace.

<< Spero che tu non abbia aspettato tanto >> mi dice mentre riprende fiato.

Gli sorrido dicendo che sono appena arrivata. Mi fissa corrugando la fronte con espressione delusa, che gli prende?

<< Non doveva andare così, dovevo essere il primo ad arrivare e aspettarti >> il suo volto è triste e non credevo ci tenesse così tanto. Gli prendo una mano e lo trascino mettendolo al mio posto.

<< Ripetiamo tutto >> gli dico sorridendo.

Mi allontano da lui quanto basta e, fingendo di avere il fiatone, lo raggiungo salutando. La scena si ripete ma questa volta le parti sono inverse, mi diverte tutto questo.

Lui mi sorride e io lo ricambio, sto bene. Stranamente il mio cuore ricucito ha sviluppato un battito, qualcosa sta riprendendo vita.


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Capitolo 12
*** 11. Date ***


-11-







Camminiamo lungo le strade di Konoha uno affianco all’altro godendo il sole pomeridiano, è una delizia sentire il calore in questo freddo invernale. C’è un silenzio eloquente tra noi. Un’atmosfera rilassante che permette, almeno per qualche ora, di essere estranea dai dolori che ultimamente mi affliggono. Questa è la sensazione che provo io ma non capisco Sai che cosa ha nel cuore, ha sempre un libro in mano e legge, ogni tanto guarda un punto indefinito della strada come per ripetere mentalmente un concetto.

È buffo.

<< Che leggi? Un altro dei tuoi libri strani? >> gli dico scherzando amichevolmente.

<< Sono fondamentali invece! Ho capito molte cose su come ci si comporta in queste circostanze >> mi osserva convinto di quel che dice.

Lo guardo perplessa, davvero questi manuali possono aiutare con le persone? Se è così esigo che mi dia tutto ciò che possiede!

Sbircio per capire meglio cosa intende, ma improvvisamente chiude il libro di scatto facendomi sussultare dallo spavento.

<< Andiamo al cinema >>

Acconsento stranita e, svoltando per una piccola stradina, ci avviamo al centro. Siamo su un viale su cui costeggiano ai lati negozi famosi di abbigliamento, calzature e ristoranti più rinominati del paese; il cinema si trova più avanti ed è una struttura così appariscente che è difficile non trovarla.

L'insegna luminosa del cinema appare ai nostri occhi e arrivati lì, tra una decina di minuti, sarebbe iniziato un film romantico e per come sono messa avrei preferito evitare come la peste! Ho voglia di guardare qualcosa di divertente che mi facesse allontanare la mente dalla depressione che da qualche tempo inonda il mio cervello, senza lasciare ad altri sentimenti la libertà di fluire dentro me.

Ci dirigiamo allo sportello dei biglietti e a prendere parola è Sai, la commessa lo fissa incantata ed io non faccio che guardare la scena pensierosa. Davvero Sai è così carino da attirare l’attenzione del gentil sesso? Lo fisso meglio, il suo profilo è elegante e raffinato, ha un aspetto aristocratico che per un attimo lo ho immaginato in giacca e cravatta e, per qualche strano motivo, ho iniziato a guardarlo anche io come la commessa.

<< Sakura, sbrighiamoci che il film sta per iniziare! >>

Ritorno ad essere me stessa, ma vengo presa per la mano e condotta verso un corridoio buio con delle aperture ai lati. Un targhetta indica il numero della sala e noi ci fermiamo alla quinta. La camera è enorme e i posti a sedere sono quasi del tutto occupati. Sai ed io, mentre siamo mano nella mano, ci sediamo e aspettiamo che il film vada in proiezione.

<< Quale film hai scelto senza consultarmi? >> gli dico liberandomi dalla presa e guardandolo con aria offesa.

Spalanca gli occhi e fruga nella sua borsa a tracolla in cerca del suo libro e, improvvisamente, mi indica un passaggio in cui dice che in un appuntamento l'uomo deve far sentire la propria donna al sicuro e il momento ideale è nel prendere decisioni premurose e responsabili in una data situazione. Che diamine significa?

Non ho voluto continuare la lettura pensando che Sai avesse travisato il tutto, sbuffo infastidita ma cerco di calmarmi, spero che il film mi tiri su di morale.

<< Lasciamo perdere, che film hai scelto? >>

<< Un film romantico >>

Chiudo gli occhi a fessura e lo guardo come se davanti a me avessi un demonio che si diverte a farmi piangere. Spero che almeno questo dannato film non abbia un lieto fine, io sono sfortuna al momento e tutti attorno a me devono avere la mia stessa malasorte.

Improvvisamente tutto diventa buio e la luce bluastra del maxi schermo attira l’attenzione di tutti i spettatori, il film sta per cominciare.

La proiezione parte con una ragazza che frequenta il liceo ed è presa in giro da tutti per il suo aspetto trasandato. All’interno dell’Istituto c’è un ragazzo bello e popolare che ha curiosità, a differenza degli altri ragazzi della scuola, di approfondire la conoscenza con la tipa e alla fine finiscono col fare amicizia. Ad un certo punto la ragazza si innamora del tipo popolare ma sembra che i sentimenti di quest’ultima non siano corrisposti.

Diavolo!

Sospiro seccata, è proprio ciò che non volevo assistere! Mentre cerco mentalmente di pregare che il film prendesse un'altra piega sento Sai sbadigliare e stiracchiarsi, anche lui si sta annoiando? Come non può essere altrimenti? È un film così demenziale che i miei occhi a sol guardare ricevono una violenza!

Avvicino le labbra al suo orecchio e, non capisco il perché, ma arrossisco vistosamente. Una tale vicinanza mi fa sentire delle cose strane dentro all'anima.

<< Vogliamo andare via? >> gli dico sperando in un “si”. Lui riprende quel libro e leggendo qualche cosa mi risponde di no, dovevamo rimanere a guardare il film.

Vorrei strappare quel manuale in mille pezzi a suon di morsi!

Prendo lo smartphone dalla mia borsa e con fare innervosito inizio a pigiare qua e là in cerca di qualcosa da fare. Ad un tratto un altro sbadiglio di Sai cattura la mia attenzione e, senza che me me rendessi conto, il suo braccio circonda le mie spalle. Divento rossa e calda sulle gote però non mi smuovo da lì. Mi sento bene stranamente. È bello avere delle attenzioni in questo periodo davvero buio per me, mi sento apprezzata e amabile.

Il film prosegue con il suo banalissimo finale e il braccio di Sai non ha lasciato per un attimo me.

Sorrido docilmente.

Usciamo dal cinema commentando quel che avevamo visto mentre la sua mano è nella mia. Sono così euforica che potrei fare qualsiasi cosa è come se con quel contatto, l’energia mi pervadesse la mente dandomi la forza di affrontare gli ostacoli della vita.

Sto bene con lui.

<< Mi è venuto una leggera fame >> gli dico poggiando la mano sullo stomaco.

<< Anche a me, ti porto in un ristorante dove si può mangiare dell’ottima carne >> mi sorride e delicatamente mi trascina nel vivo della strada. Attorno a noi ci sono così tante persone che risulta difficile camminare liberamente, dobbiamo stare attenti a dove mettere i piedi. Il periodo natalizio si avvicina lentamente e i negozi sono già addobbati in tema, tutte quelle luci e colori mi rallegrano l’umore.

Il sole sta lasciando il posto alla luna, l’atmosfera natalizia con il cielo buio, ma bucherellato da tante stelle, rende il tutto più magico e mistico.

Ci fermiamo di fronte ad un ristorante dallo stile molto artistico e minimale, sembra davvero costoso all’apparenza. La porta è fatta interamente in vetro, molto moderno, una volta varcato l’ingresso il ristorante si apre in una sala grandissima adornata di sedie e tavoli in bianco e nero. Le pareti sono la particolarità del locale.: su ogni muro c’è un quadro che rappresenta un paesaggio o un ritratto e, all’esterno della cornice, il disegno continua andando poi a ricongiungersi al quadro successivo.

L'arte è la voce della creatività e come tale non può essere ingabbiata in una cornice, questo è quello che le mura mi comunicano e lo adoro!

<< Ciao Sai! >> una voce estranea attira la mia attenzione, sembra conoscere bene il moro. È una donna molto più grande di noi, forse è proprio la proprietaria del locale, sarà ricchissima!

Sai ricambia il saluto con il suo solito atteggiamento superficiale e, improvvisamente, l’attenzione ricade su di me, arrossisco ma con un sorriso mi presento e spero che non le abbia fatto una brutta impressione.

<< È la tua nuova ragazza? >> dice la donna al moro il quale smentisce ma specifica che stiamo uscendo insieme per provare nuove sensazioni. C’è bisogno di essere così specifici? Lo guardo sottecchi stringendogli la mano per fargli capire di smettere di risultare così ambiguo.

La tipa, che assomiglia incredibilmente a Crudelia Demon, ci sorride e, con gentilezza ci accompagna ad un tavolo che si trova vicino ad una parete che rappresenta un cielo sereno riflesso nell'acqua.

Mi brillano gli occhi, è meraviglioso! Mi accomodo su una delle due sedie e non riesco a distogliere lo sguardo da quel muro.

<< Bello, vero? >> la proprietaria fissa anche lei la parete ammirandone la bellezza << Sai chi ha dipinto tutto questo? >> mi domanda, rivolgendo i suoi occhi segnati dalle rughe alla sottoscritta.

La guardo curiosa e entusiasta di sapere chi ha dato origine a questi capolavori, è talmente realistico che veramente mi sembra di vivere una mattina d'estate.

<< Ci hai passeggiato insieme fino ad adesso >> i suoi iridi sono rivolti a Sai e io, per la sorpresa, porto una mano alla bocca felice come non mai.

È bravissimo!

<< Non è nulla di che, è immondizia appiccicata al muro >> il suo tono è duro al che lo fisso corrugata, come può insultare tutto questo?

<< Avanti ragazzi, cambiando argomento, che ordinate? >> la donna catalizza quell’atmosfera pesante alleggerendola.

Sai prende la situazione in mano ordinando due hamburger con patatine fritte e della birra. Come al solito fa tutto da solo senza chiedere la mia opinione, avrà capito che quel libro intendeva che in situazioni estreme l’uomo deve fare la figura predominante?

La signora ci regala un ultimo sorriso e ci lascia rassicurando che il tutto sarebbe arrivato al più presto. I miei occhi seguono quella figura stravagante allontanarsi, sbuffo ripensando al modo in cui Sai ha criticato la sua arte.

Non ha senso.

Lo vedo mentre ha lo sguardo perso chissà dove, riflettendo un attimo, lui non ha nemmeno una volta guardato le pareti. Perché si comporta così?

Rimaniamo in silenzio, anche quando le ordinazioni sono sul piatto pronte per essere degustare.

All'uscita dal ristorante, non riusciamo a salutare la proprietaria siccome affollato e con sommo dispiacere esco di lì avendo la mano di Sai ancorata alla mia.

<< Mi è dispiaciuto non salutare la signora, è stata così gentile >> gli dico mentre camminiamo sotto la luna che ormai è piena nel cielo.

<< Io non sono dispiaciuto affatto >> il suo sguardo è indifferente, più del solito, fa quasi paura.

Quando ho visto quel muro dipinto, è stato come guardare da una finestra il panorama mozzafiato, più lo fissavo e più i miei occhi desideravano avidi vederlo per ore ed ore. Un artista che suscita queste sensazioni deve andarne fiero.

<< Sakura-chan! >> una voce familiare mi sveglia dai pensieri. Spalanco gli occhi terrorizzata, quell’affermazione stupita proviene da Naruto!

Alzo il capo guardando davanti a me, non posso crederci. Violentemente mi svincolo dalla mano di Sai e delle lacrime vogliono uscire copiose sulle gote ma riesco a contenermi.

<< Andiamocene >>

In quel momento, tutto intorno a me, diventa sfocato e poco vivido. Nell'aria sentivo solamente i passi degli stivali di Sasuke raggiungermi e poi oltrepassarmi con una mortale freddezza.

Le mie mani tremano e il capo è basso, cerco con tutte le mie forze di reprimere le lacrime. Mi mordo il labbro inferiore avendo il respiro in stato di apnea e gli occhi non vogliono saperne di starmi a sentire.

Il panorama estivo di prima si è tramutato in un manto nero senza più stelle a illuminare il cielo.

Tutto è freddo, tutto muore.








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Capitolo 13
*** 12. Double ***



-12-






Da quando sei andato via e ho visto questa casa senza più la tua presenza, mi è sembrato di essere l'unico umano sulla terra.

Ho sempre cercato di stringere rapporti con chiunque fingendo una Sakura che non esiste ma i legami non sono facili da instaurare.

Non posso fare altro che camminare mano a mano con chi desidera seguirmi.

Quando sei entrato nella mia vita, è stato il punto in cui tutto è cambiato ed è anche stato il momento in cui tra noi due si è creata una frattura difficile da sanare.

Sai, Sasuke, la verità è che volevo tenerti tutto per me. Quando Karin mi ha rivelato cosa avevate fatto quella notte, mi sono sentita svuotata. Un tornando di emozioni ha spazzato via ogni razionalità, ancora adesso è difficile controllare tutto questo però, da quando Sai ha fatto la sua comparsa in questo mondo ormai vuoto, per la prima volta mi sembra di vivere.

Il freddo gelido mi accarezza le guance arrossate e in quel momento anche la mano che tiene quella di Sai risulta congelata.

Da quando ho visto Sasuke, la mia anima è come stordita e, in merito a quello che è successo, Sai non ha domandato nulla ma è rimasto in silenzio.

Un silenzio che personalmente apprezzo.

Casa mia dista pochi metri e, il moro ha insistito nell’accompagnarmi fin sotto la porta. Gli ho sorriso ma è stato un ghigno insipido e credo che anche lui si sia accorto del cambiamento radicale.

L'istante in cui siamo arrivati sotto casa, la sua presa si fa più forte, Sai non vuole lasciarmi e non capisco il motivo. La sua mano è fredda e umida, sarà nervoso? È in attesa che gli dica qualcosa?

<< Non so cosa sia successo tra te e quel tipo e non intendo saperlo, però, dalle mie fonti, ti posso dire che l’amore ha un lato oscuro. Innamorarsi non porta solo a grandi emozioni ma produce anche frustrazioni e tanti altri sentimenti >>

Mi sorprende. Sai, il ragazzo più superficiale che abbia incontrato, conosce meglio di me le varie sfumature di un sentimento. Noi due non abbiamo nulla in comune, tranne un dolore che nascondiamo gelosamente nel cuore. Forse questo è l’unico elemento che ci accomuna e per adesso va bene così.

Sto bene con lui, per un attimo mi sembra di vivere in un altro pianeta, in un'altra epoca, sono un'altra Sakura.

Sorrido.

Per tutte le volte che il cuore si innamora seguendo ogni colore dell’arcobaleno, risulta sempre dolce e caldo.

Lascio la presa di Sai e fisso il cielo notturno, è pieno di stelle nonostante l'aria fredda. Quei piccoli puntini continuano a brillare anche quando il buio è lì per inghiottire ogni cosa. Dovrei prendere esempio da loro e luccicare anche io.

<< Non so cosa voglia dire “amare” , però avere quella sensazione nel petto, come se da un momento all'altro il cuore stesse per scoppiare,paradossalmente mi fa stare bene... >> mentre uscivano quelle parole, il muscolo imprigionato in un mucchio di ossa, batte forte. Ad ogni pulsazione, le lacrime scendono senza fermarsi << … non ho mai creduto nel destino, però da quando ho incontrato Sasuke quella sera e che la sua luce abbia catturato la mia attenzione, come una falena con il fuoco, tutto ha incominciato a brillare di luce propria >>

Le parole escono senza rendermene conto, è come se a comandare non è più il cervello, ma la mia anima che ripete a se stessa ciò che prova.

<< Non ha fatto altro che sgridarmi e dire cose dure nei miei confronti, però quelle frasi sono state come il sole che nel buio totale ha risvegliato la natura. La vera me stessa è uscita a galla e nonostante non sappia ancora gestire questa situazione, devo fare tesoro del regalo che Sasuke inconsapevolmente mi ha donato ….>> mi giro guardando Sai diritto negli occhi avendo le lacrime che contornano il mio sorriso avvolto dall’amarezza << … Mi dispiace Sai, ma non posso più uscire con te >>








<< Tutti pensano che in merito a quello che è successo nella mia vita, ho finito per dimenticare ogni cosa. Ti confesso che i miei ricordi sono ancora intatti, anzi, ti dico che sono lì fin dall’inizio! Col passare degli anni ho sentito sempre di più il mio cuore indurirsi, se qualcuno osasse osservarmi, noterebbe solo un involucro senza anima che gironzola qua e là senza una metà chiara. Ho completamente perso la fiducia negli altri. Non riesco ad avvicinarmi a nessuno e se anche lo facessi, partirei col presupposto che prima o poi mi tradiranno e allora ecco che tutto diventa superfluo… >>

Osservo il liquido aranciato nel bicchiere di vetro, è così denso che il solo guardare mi provoca una nausea allo stomaco, come se avessi il mal di mare. Ho un gran caldo e la testa sta per scoppiare, devo essere sbronzo da far schifo.

<<…ogni giorno sto cercando di dimostrare di sapermela cavare. Anche se Itachi mi ha lasciato solo, sto dando tanto per condurre una vita dannatamente bella. Ma non è così semplice. Mi arrabbio, tutti i giorni sono nervoso per questo mio fallimento. Mi trasformo in qualcosa che non sono più io ed ecco che i vizi placano la sofferenza. >>

Bevo un sorso di Jack Daniel’s come se fosse l'ultimo whisky sulla terra e il tiepido piacere di poco fa si intensifica. Crollo sul bancone del bar guardando le luci soffuse di un color giallo ocra, o credo che siano di quel colore.

<< Sono a conoscenza delle tue lunghe camminate con solo una sigaretta a farti compagnia. So del vuoto che porti perennemente sulle spalle ricordandoti ogni istante che non hai nessuno al mondo e sei diventato un lupo solitario non per scelta. Però vedi, Sasuke, hai ancora te stesso… >>

Quella voce è così dannatamente docile da farmi venire il mal di testa, quelle parole mettono alla luce una cruda verità: sono solo.

<< È così fastidiosa questa tua vocina, verrebbe voglia di strozzarla >>

Ghigno accennando ad una piccola risata. Bevo ancora dei sorsi e in quel momento tutto diventa confuso, come quando delle tempere finiscono col mescolarsi tra loro, davanti a me il panorama diventa una chiazza informe e multicolore.

Chiudo gli occhi e improvvisamente mi ritorna in mente quei ciuffi ribelli che ricadevano su una fronte molto spaziosa. Il ricordo diventa più nitido e l’aria così vulnerabile che avvolgeva quel corpo accartocciato su se stessa mi mette una strana sensazione dentro.

Mi sento allo stesso modo.

Mi manca vedere quella sua luce negli occhi.




Note dell'autrice:

Salve a tutti i miei lettori! Com’è il capitolo? È pieno zeppo di sentimentalismo! È stata una fatica scrivere la parte di Sasuke e siccome mi piace farmi del male, cosa ne pensate se dai capitoli successivi sarà proprio lui a parlare? Dobbiamo pur dare uno sviluppo! Attendo la vostra opinione al riguardo!

Un bacio a tutti!


LaSignorinaRotterMaier

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Capitolo 14
*** 13. Welcome ***


-13-









È passata una settimana da quando ho detto a Sai di non voler uscire più con lui ed è nello stesso periodo che non vedo Sasuke nonostante la sospensione è finita da un pezzo.


Che gli sarà successo?


Intanto sono fuori alla scuola per aspettare Hinata ed Ino, ormai abbiamo preso l’abitudine che dopo la giornata scolastica andiamo a quel bar dall’aspetto fiabesco per parlare del più e del meno. In tutte le volte che le ho viste, non sono riuscita ancora a confidarmi con loro.
È vergognoso ma non riesco, vorrei tanto avere qualcuno che sapesse cosa dire al mio posto come se fossi un manichino nelle mani di un ventriloquo.
In aggiunta, questa sarebbe stata l'ultima volta che avremmo seguito questo nostro rito, domani avranno inizio le vacanze natalizie e i momenti per vederci si ridurranno di molto.

Loro hanno una famiglia con cui passare questa magnifica festività a differenza mia.


I miei pensieri vengono interrotti proprio dalle due che mi accolgono con un dolce sorriso e, con l'anima del Natale nell’aria, ci avviamo a quel bar.
L’atmosfera che regna nella caffetteria dona la sensazione di entrare nel mondo fatto di folletti laboriosi e renne dal naso rosso e luminoso, manca solo babbo natale con la sua buffa risata. Quell’ambiente è allegro e vivace ed è per questo motivo che ci andiamo spesso.

Ci accomodiamo ad un tavolo vicino ad un finestrone dove si può ammirare la strada ricoperta di neve e i passanti sorridenti per l'arrivo del Natale.


<< Finalmente le vacanze sono arrivate! >> urla Ino lanciando le braccia in aria e avendo un sorriso a trentadue denti.


<< Ricorda che dobbiamo studiare per gli esami di metà semestre >> ricorda Hinata buttando il morale della bionda a terra.


La mora è una tipa che tiene molto ai doveri, è la classica ragazza che per avere qualche piacere nella vita deve prima guadagnarselo e in un certo senso riesce a goderselo anche di più. Ino, invece, è nettamente il contrario. Se dovessi rientrare in una categoria io starei nel giusto mezzo.


<< Bando alle ciance… >> si riprende Ino guardando Hinata con un sorriso << … cosa hai deciso di fare per il tuo compleanno? >>


Compleanno? Quando sarebbe stato? Anche se passo molto tempo con loro mi rendo conto di non sapere proprio nulla. Rattristo di colpo pensando che la colpa è solo mia.


<< Non saprei… >> improvvisamente la mora incrocia le dita e diventa rossa sulle gote. Che le viene?


<< Mia piccola Hinata, i tuoi pensieri sono proprio come l’acqua trasparente per me. Vorresti passare il tuo compleanno con Naruto, vero ? > > il gomito della bionda spinge il braccio di Hinata con fare complice e sicura di aver colto nel segno.


Come risposta Hinata diventa di un rosso incandescente, al che mi preoccupo che le possa venire qualcosa. La bionda la tranquillizza dicendole che è normale voler passare un giorno particolare, come il compleanno, con qualcuno di speciale.


Ho la sensazione di essere una spettatrice della loro vita, non ho un ruolo di comparsa. Mordo il labbro inferiore dal nervosismo. Perché non riesco a parlare con naturalezza? In fondo che ci vuole? Potrei domandare un milione di cose, ad esempio: come è nata la sua cotta per Naruto? Cosa prova quando lo vede? Magari potrei introdurre la mia situazione sentimentale. Invece perché rimango in silenzio assecondando le circostanze?


Inizio ad arrabbiarmi con me stessa e la tentazione di scappare da lì si fa più incombente che mai.
Mi alzo di scatto e con un sorriso che cela una grande quantità di collera, le liquido inventando che ho un impegno importante. Mi fissano titubanti ma mi salutano augurandomi un buon natale. Le ricambio e scappo finalmente dal bar.


Corro via.


Al centro di tutto mettevo me stessa e, nonostante avevo una visione limitata del mondo, non avevo intenzione di cambiare. Adesso è diverso, non sono più sola ma anche altre persone stanno incominciando a lasciare le proprie orme sulla sabbia e non riesco ancora ad abituarmi a questa nuova visione.


In un batter d'occhio arrivo nel viale in cui si trova il mio appartamento, dover stare lì e rimuginare sull’accaduto è l'ultima cosa che voglio fare e se proprio devo, almeno, cerco di addolcire il tutto con una buona cioccolata calda.
Partendo già dal presupposto che nella dispensa rotola una palla di fieno, mi avvio al supermercato del signor Ichiraku per fare una piccola spesa, giusto il necessario per ammortizzare le mie sofferenze mentali.


Sono all’entrata scorrevole del supermarket e, guardando sulla mia sinistra noto quella panchina su cui trovai Sasuke raggomitolato su se stesso come un gatto randagio. Sorrido nostalgica, mi manca.
Una folata di fumo cattura la mia attenzione e, per capire meglio di cosa si trattasse, mi avvicino e i miei occhi si spalancano ancora una volta.
Sto diventando pazza?
Il fatto che vedo Sasuke lì, di nuovo su quella panchina mentre fuma assorto in chissà quale pensiero, sicuramente è frutto della mia immaginazione
Accorcio le distanze tra me e l'ologramma sedendomi di fianco. Se lo avessi toccato la figura avrebbe ballato e, senza pensarci, con la punta del dito gli sfioro una guancia. Stranamente, non ho visto nessuna interferenza.


È lì, con il mio dito sulla gota continuando a fumare e a pensare come una statua da esposizione.


<< Ne hai ancora per molto? >> mi guarda con i suoi occhi penetranti ma al contempo stanchi e irritati.


Ritiro di scatto la mano e ancora non credo che quella voce appartenga a lui. Ogni volta che penso a qualcosa di negativo, eccolo che compare. È il mio angelo custode?

Si posiziona meglio sulla panchina divaricando le gambe e posizionando le braccia sullo schienale in ferro, il capo è rivolto al cielo con sempre la sua sigaretta tra le labbra. Ha un'aria triste, molto più del solito.
Nonostante l'aria fredda, il mio corpo ha un gran caldo. Basta averlo vicino e osservare il suo sguardo che non vacilla mai per accendermi. Credevo di essermi già abituata a quegli occhi ma ogni volta che li incontro rimango stregata da questa splendida creatura.


<< Smettila di fissarmi >> mi esorta il moro infastidito.


Arrossisco di colpo e mi limito a fissare i miei stivali in camoscio. Lo guardo sottecchi e noto che indossa dei jeans strappati e un maglione dall’aspetto morbido e caldo di un bianco avorio. Sul capo ha un cappello in lana che gli scopre la fronte e mette maggiormente in risalto i suoi occhi oscuri. Ai piedi ha dei stivali grossi di un color fango e penso che sia, nel complesso, bellissimo.


Mi piace davvero tanto.


Nel periodo in cui non ci sei stato ho capito una cosa molto importante: mi sono resa conto che la vera solitudine lo ho provata dal momento in cui il calore della tua pelle ha smesso di riscaldare il mio cuore.


<< Vuoi della cioccolata calda? >> gli dico cercando di riempire quel silenzio, ma come risposta Sasuke getta sull’asfalto il mozzicone con molta violenza.


<< Non amo i dolci >> si limita a dire calpestando il filtrino.


Rattristo,  vorrei poter fare pace con lui ma è così freddo. Mi sembra di dover scalare una montagna infinita quando si tratta di Sasuke. Perché non può essere più semplice?


<< Hai del caffè in casa? >> mi domanda improvvisamente e io spalanco gli occhi sorpresa. Anche lui vuole fare pace?


Gli rispondo che sono venuta qui per fare una piccola spesa, oramai Karin è uscita per sempre da casa mia e non sono mai stata più contenta di così. 

<< Sbrigati allora, ti aspetto qui >> mi esorta Sasuke e io in batter d’occhio raggiungo l'entrata del supermarket.
A volo prendo della cioccolata calda in bustine, del caffè istantaneo e una busta di biscotti al cioccolato. Pago il tutto ed esco da lì. Ho sempre avuto come il presentimento che una volta fuori dal supermercato, Sasuke sarebbe scomparso.


<< Andiamo >> il tono di voce è deciso.


Sorrido come una sciocca. Sto vivendo un sogno, questa non è la realtà!


Camminiamo avvolti da un silenzio eloquente, molto spesso le parole sono inutili, alle volte essere affianco della persona che ha cambiato il mio mondo è più che sufficiente.
Il sorriso non smette di invadere le mie labbra, proprio non riesco a fermarle.


Preparo le chiavi cosicché potessimo entrare nell’appartamento. Spero che di fronte a della cioccolata calda e del buon caffè, possiamo parlare e chiarire una volta e per tutte queste infinite incomprensioni.
La seghettatura del metallo si incastra alla serratura della porta in modo perfetto, ma noto che quest’ultima è aperta. Eppure prima della scuola sono sicura di aver chiuso tutto per bene!

<< C’è qualche problema? >> mi dice Sasuke guardando il mio volto immerso nel panico.


<< La porta è aperta >> la mia voce è bassa e tremante. Se ci fosse un ladro?


Improvvisamente il moro sposta la mia mano e, posizionando la sua sulla chiave, apre la porta spalancandola di colpo.


<< Ma che modi sono questi di aprire la porta! >>


<< È questo ciò che i tuoi genitori ti hanno insegnato, Sakura?! >>


Quelle voci, i suoni che riecheggiano nell'aria, come un fulmine a ciel sereno, rievocano nella mia mente i loro rimproveri. I cocci, quei pezzi di perfezione che con fatica ho cercato di distruggere, man mano sento che stanno ritornando a coprire il mio volto.

Sono Sakura Haruno, la ragazza camaleontica che deve farsi amare da tutti.

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Capitolo 15
*** 14. Hot Chocolate ***



-14-








<< Se pure mi presentassi a voi, non cambierebbe l’opinione che avete di me. Se vi dicessi il mio nome, sarò solo “quel drogato" ai vostri occhi, allora, che senso ha rispondere alla domanda: “Chi sei tu?" Pensate quel che volete di me, non m'interessa >>

Quando sento tra quel cumulo di suoni quelle parole, riprendo coscienza della situazione che ho attorno a me. Sasuke è rabbioso e i miei genitori, con addosso quella irritante superbia, guardano il moro dall'alto al basso come se fosse un infimo animale da baraccone, privo di eleganza e perfezione.

La verità è che la perfezione non esiste! Solo da poco ho capito questo concetto eppure, nonostante tutto, quella maschera continua a plasmare il mio viso di una fittizia perfezione. Non riesco a dire e fare nulla per fermare questo processo.

<< Ti avverto solo di una cosa moccioso, puoi fare ciò che vuoi di Sakura finché siete qui dentro, ma al di fuori sarete due estranei >> urla papà a Sasuke.

<< Già. Il nostro importante cognome non può essere infangato da una ragazzina irresponsabile e da un drogato tatuato! >> dice mamma puntigliosa al moro.

Rimango in silenzio dietro le spalle di Sasuke assistendo a quello scontro di ego. In quel momento lui mi è parso come un cavaliere con la sua inseparabile spada che affronta una chimera a due teste.
Il moro emette una risatina vincente, come se oramai la battaglia sta per aggiudicarsela lui.

<< Non mi meraviglio che Sakura abbia dovuto indossare delle espressioni non sue per tutto questo tempo annegando ciò che in verità è. Avete così tante maschere su quel volto avvizzito che oramai non sapete nemmeno più chi siete. Mi fate pietà >>

Il mostro, formato da due volti, inizia ad accendersi di rabbia ma il principe è sicuro di se stesso e con coraggio si scaraventa sulla bestia per il colpo finale.

<< Faticare così tanto per apparire perfetti, a conclusione di cosa? Siete marci dentro e quello rimarrà anche se indossereste un milione di maschere! >>

Mia madre ha un espressione irritata e le si notano maggiormente le rughe, mio padre serra le mascelle come se volesse che in quella morsa ci fosse il braccio di Sasuke per sbranarlo. Sono irriconoscibili!

<< Mia cara, andiamocene >> dice improvvisamente papà alla mamma.
Senza nemmeno salutare escono dall’appartamento come se in tutto quel trambusto io non ci fossi mai stata.

Ai loro occhi il mio corpo è invisibile, io non esisto. Io sono un fantasma.

Ad un tratto delle mani mi prendono le gote e quel contatto mi sveglia dal mio breve stato di coma, un calore pervade il cuore e il senso di solitudine inizia pian piano a scomparire.
Che sta succedendo? Mi sento così scossa e debole che sento di svenire.
Le mie braccia si alzano e con disperazione avvolgono il collo del moro lasciando che la mia frustrazione fuori uscisse sotto forma di pianto. Il volto si nasconde tra l’incavo della sua spalla e del collo, i singhiozzi mi tolgono il respiro, tremo dalla pressione che per anni ho dovuto subire a causa dei miei genitori.

Ancora una volta mi hai salvata, Sasuke.

Piango e urlo più forte che mai, mentre lui rimane immobile facendosi carico di tutte le mie sofferenze. Gli resto avvinghiata come una bambina terrorizzata dal buio circostante, voglio essere protetta dai mostri che si nascondono nell'oscurità.

Ad un certo punto sento il moro svincolarsi gentilmente dalla mia stretta e, guardandomi con un espressione dispiaciuta, mi asciuga gli occhi arrossati dalle lacrime con la manica del suo maglione bianco.
La sorpresa compare sul mio viso quando vedo Sasuke prendere dalle mie mani il sacchetto di plastica in cui c'è la spesa e addentrarsi nell'angolo cucina curiosando qua e là come se fosse in cerca di qualcosa.

Mi libero del cappotto e dagli stivali ponendoli all'ingresso. Rimango in tenuta scolastica e con le calze che arrivano fin sopra al ginocchio, lo seguo in cucina cercando di capire cosa vuole fare.

I suoi occhi si sforzano di leggere le istruzioni per fare la bevanda e sul piano cottura, a fuoco lento, c'è già un pentolino con il latte all'interno.

Vuole preparare la cioccolata calda per risollevarmi il morale?

<< Sa-Sasuke… >> gli dico interrompendo la sua lettura. Mi avvicino a lui e con premura gli levo la scatola tra le mani regalandogli un dolce sorriso. << … voglio chiederti scusa per tutto >>

Mi ha salvata in molte occasioni e io, senza alcuno scrupolo, lo ho ferito.
Il problema reale in tutta questa faccenda non è lui, ma sono io. Senza accorgermene, ho finito col metterlo al centro di tutto. I miei pensieri ruotano intorno a Sasuke e, stranamente, non voglio che nulla cambi. È paradossale tutto questo, ne sono consapevole, però oramai non ho altro che lui nel mio cuore.

<< Non voglio le tue scuse, non so cosa farmene >> il suo tono di voce è rude ma lui è fatto così, con quella sua affermazione vuole dire che non c'è bisogno che io gli chieda scusa. È acqua passata.

Sto incominciando ad interpretare bene i suoi modi di essere.

Lo aiuto a preparare la cioccolata calda e il caffè, dopodichè ci sediamo sul divano e, mentre con le mani attorno alla tazza di un color celeste pastello godo il torpore che emana, Sasuke prepara un paio di sigarette da fumare dopo il caffè.
Mi piace l'atmosfera che si è creata in quella stanza, è rilassante.

<< Sai, nel periodo in cui non ci siamo visti, sono successe molte cose… >> il mio sguardo osserva la densità e la lucidità della bevanda << … ho conosciuto Ino ed Hinata e, nonostante non riesco ancora a parlare in modo confidenziale con loro, le reputo fantastiche! In più ho conosciuto anche un ragazzo e - >>

Mi blocco improvvisamente, pensando che forse non dovrei parlargli di Sai e, constatando che lui probabilmente non sarebbe affatto interessato a questo tipo di dettaglio, mi rattristo di colpo.

Improvvisamente un peso superiore al mio mi scaraventa sul divano facendomi ritrovare stesa e, la tazza di cui poco fa ne godevo il calore, è sul pavimento in mille pezzi.
Sbarro gli occhi vedendo il moro su di me mentre con le sue grandi mani mi blocca i polsi ai lati della testa. Il suo ginocchio è in mezzo alle mie gambe che in quel momento, avendo addosso la gonna della divisa scolastica, sono divaricate; mi sento molto vulnerabile.
Arrossisco visibilmente continuando a guardarlo in volto.

Cosa significa tutto questo?

La stretta si fa man mano più forte finendo col farmi male, mi sto eccitando.

<< Sasu->> non riesco a finire la frase perché vengo interrotta.

I miei occhi si spalancano sorpresi ma al contempo risultano infiammati da un fuoco mai provato prima.
La sensazione di morbidezza sulle mie labbra e quel calore unico mi scaturiscono un pizzicore allo stomaco, come quando in un covo di pipistrelli abituati al buio compare ad un tratto la luce.
Senza pensarci creo un varco tra le mie labbra e con rapidità la sua lingua mi penetra muovendosi dentro di me, non posso far altro che seguire il suo movimento.

Quando ci siamo allontanati per riprendere fiato, il volto di Sasuke è sconcertato e letteralmente in panico. Lascia immediatamente la presa e, con fare violento, prende quel suo inseparabile pacchettino pieno di tabacco riponendolo in tasca.
Senza degnarmi di uno sguardo, scappa da me e nell'aria sento il rumore della porta d'ingresso chiudersi.
Sono ancora stesa sul divano rossa in volto e con una strana sensazione di bagnato in mezzo alle gambe.







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Capitolo 16
*** 14.5 EXTRA ***



-14.5-








Cosa ho fatto? Perché dentro di me, all'udire delle sue parole, ho sentito un forte calore? È stato come se stessi scendendo giù negli inferi!

Cammino per le strade di Konoha senza una meta ben precisa, nella mia testa ho solo il momento in cui la mia bocca era andata a contatto con le sue labbra. Dannazione, che ho combinato?
Mi blocco improvvisamente percependo il bisogno di altra nicotina nel corpo e, avanzando velocemente per un altro centinaio di metri, mi trovo nel parco. Questo è il luogo adatto in cui rollare la cartina e starmene da solo con i miei pensieri.

Mi siedo su una panchina e alle mie spalle un grosso albero secolare mi priva della luce lunare, ringrazio l'inventore della lampadina! Il lampione illumina la zona dando la possibilità alle mie mani di fare la sigaretta.
Ogni volta che osservo il tabacco, mi viene in mente che tutto iniziò per gioco, ma è terminato in un vizio alla quale non riesco proprio a darci un taglio.

In un batter d'occhio termino la fonte di piacere e, cercando smanioso il mio accendino squadrato e completamente in acciaio, la accendo godendomela in ogni mio respiro.

Adesso posso dire addio al mondo!

I miei occhi sono chiusi e, per qualche strano motivo, mi viene in mente la scena di poco fa. Sakura è sembrata così vulnerabile sotto di me che ha stuzzicato per un attimo la mia mente immaginando di possederla. Il gonfiore nei miei jeans mi da conferma della situazione e, restio a tutto questo, metto a tacere quelle perversioni tirando via il cappello in lana e spostando i miei capelli all'indietro.

Maledizione!

È difficile gestire questo tumulto di emozioni, io che amo il controllo su ogni cosa, questo è inconcepibile!
Mi alzo di scatto e decido di affogare tutta questa confusione in una bottiglia di Jack Daniel's.
Non c'è rimedio migliore.

Proseguo il cammino avendo la sigaretta tra le labbra, il freddo glaciale mi pervade il corpo e, fortunatamente, ha l'effetto di una doccia fredda per l'entusiasmo che si è sollevato fra mie gambe. Per dare un termine a quella gelida sofferenza, avanzo più velocemente arrivando al bar dove solitamente perdo i sensi e mi accomodo subito al bancone.

<< Solito? >> la voce di Shikamaru attira la mia attenzione su di lui.
Indossa una camicia bianca e un pantalone nero, il grembiule allacciato ai fianchi e lo straccio steso sulla spalla, gli conferiscono un aspetto tipico dei baristi nell'epoca western.

Ridicolo!

Annuisco con la testa e, senza domandare altro, prepara un bicchiere in vetro, vi versa il liquido e lascia la bottiglia a disposizione capendo che me la sarei scolata tutta.
Quella sera nel bar ci sono io e poco più di una manciata di persone. Sarà presto considerando che è la notte fonda il momento perfetto per perdersi nella pazzia più assoluta.

<< Sei pallido, che ti è successo ? >> mi dice mentre pulisce l'interno del bicchiere con lo straccio.

Bevo un sorso e sento una sensazione di bruciore lungo la gola, il primo sorseggio è sempre così. Discorso a parte per gli alcolisti veterani.

<< Nulla >> gli rispondo freddamente.

Il moro mi fa una scrollatina di spalle e ritorna a lavorare. È questa la differenza tra Naruto e Shikamaru : alla mia risposta, il biondo, mi avrebbe inondato di domande fino a farmi crepare.
Io e lui invece abbiamo due caratteri appartenenti allo stesso gruppo: non ci importa niente e di nessuno.

<< Vuoi che chiami Naruto? >> mi chiede all'improvviso il moro.
Mi verso un altro bicchiere di Jack Daniel's pensando che mai avrei voluto che Naruto si facesse carico dei miei pensieri.
La vita è mia, così come le sofferenze e i dolori e, in virtù di ciò, me la devo saper cavare da solo.

<< Lasciami perdere >>

Shikamaru mi lancia un occhiata veloce per poi servire un cliente che è appena arrivato e che si è seduto proprio di fianco a me. Non sono in vena di argomentare storie senza senso con un ubriacone di turno. Sto per andarmene quando una mano mi trattiene il braccio, mi giro con fare nervoso verso la direzione dell'arto e i miei occhi si spalancano dallo stupore.

<< Tu devi essere Sasuke Uchiha >>

Eccolo, quello sguardo superficiale senza un espressione che segna la sua faccia da schiaffi, sto incominciando a perdere la pazienza.

<< Io sono Sai, piacere >> mi porge la mano in segno di saluto.

Il mio viso ritorna normale e, scollandomi da dosso la sua presa, lascio qualche banconota a Shikamaru per comperare la Jack Daniel's e, afferrandola per il lucido e gocciolante collo, me la porto dietro con l'intento di uscire da lì.

<< Non credevo che fossi così caga sotto >>

Mi blocco improvvisamente cercando di non dare corda a quelle provocazioni, ci manca solo che prendessi a cazzotti questo tipo per chiudere la serata in bellezza!

<< Sono venuto qui solamente per dirti una cosa… >> sento la sedia trascinarsi e sono sicuro che si è alzato e mi sta fissando con quegli occhi inespressivi. Voglio gonfiarlo di botte! << … se non vuoi Sakura, me la prendo io >> conclude, la mia vittima immaginaria.

<< Fai ciò che ti pare. A me non interessa >>
Stringo forte tra le mani la bottiglia di Jack Daniel's andandomene da lì, cammino avendo nella testa un gran senso di confusione e smarrimento.
Non mi rendo conto di dove le mie gambe mi stessero conducendo, con il capo basso e l'ira che mi martella il cervello, arrivo in un vicolo cieco. Penso alle parole di quel fallito e, in un solo sorso, mi scolo metà whisky. La gola è in fiamme e lo stomaco mi implora di non ingoiare più nemmeno la mia stessa saliva.
Sto male.

Nella mente c'è l'immagine di Sakura mano nella mano con quello, inizio ad immaginarli mentre si baciano, mentre la sua lurida mano la tocca. Lancio la bottiglia contro al muro circostante rompendo tutto in mille pezzi.

Per la prima volta qualcosa va contro il mio autocontrollo. Ci sono pensieri nella mia testa che mi fanno impazzire incutendomi paura. Ho terrore di quello che ho dentro di me da non riuscire a respirare.

Voglio stare solo.

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Capitolo 17
*** 15. Blue Sky ***




-15-









Le miei iridi, avendo messo a fuoco la situazione di un attimo fa, sono state sommerse da lacrime.
Ho un senso di confusione, smarrimento e imbarazzo nel mio animo e questo mi uccide, fino nel profondo.
Come ho potuto lasciarmi andare così? Facendomi soggiogare da lui in quel modo?
Banalmente, la risposta è che mi piace!
Mi piace talmente tanto che seppur mi vergogno di me stessa, quel che ho fatto lo rifarei tante altre volte.

Lo desidero più di ogni altra cosa al mondo.

È un paradosso questo, ma in fin dei conti l' amore è irrazionale, inutile cercare certezze dove non ci sono. Mi stendo di fianco sul divano, mettendomi in posizione fetale, mi sento così piccola e vulnerabile che anche un docile vento serale mi trasporterebbe chissà dove. Non ho molta forza interiore, soprattutto adesso che sto vivendo la vita con la vera Sakura Haruno, ho bisogno di una guida che mi indichi sempre la strada giusta e Sasuke è quell'angelo custode. Ma che succede quando, improvvisamente, anche quella luce traballa insicura rendendo quindi il mio cammino incerto?

Mordo il labbro inferiore sentendo un anomalo gonfiore, questo è stato il mio primo bacio.

Chiudo gli occhi cercando di affogare ogni tipo di sentimento nel sonno e, per grazia di Morfeo, mi addormento.





★★★






<< Sasuke! >>

Quell'abbondanza di rottura di coglioni comincia a traboccare oltre il limite concesso dal mio già misero equilibrio psichico, come l'irritante ronzio di una fastidiosa mosca.

<< Dannazione Sasuke! Sveglia! >>

Sotto tortura, le mie palpebre sono state costrette ad aprirsi e l'espressione di Naruto preoccupato già di primo mattino, non fa altro che accentuare il mio malumore.

<< Sei rientrato tardi ieri sera e puzzi di alcol, maledizione, sei in uno stato pietoso! >> sbraita il biondo ignaro della mia voglia di azzannarlo.

I miei occhi sono ancora appannati dal sonno ma intuisco un peso in più sul divano, Naruto ha preso posto affianco a me. Vuole conversare! Quanto vorrei non esistere in questo momento! Voglio sparire.

<< Shikamaru mi ha riferito del tuo spiacevole incontro, è per questo che sei ritornato ubriaco fradicio? >> mi alzo lentamente dal divano e mi avvicino alla finestra che segna il muro verniciato in verde scuro. Senza proferire parola, accendo una sigaretta osservando il panorama nuvoloso e sterile al di là del vetro. È così che mi sento, come un albero senza più voglia di germogliare.

<< Sasuke… >> la voce di Naruto mi è parsa diversa dal solito, mi giro di scatto verso la sua direzione e, stampato sul volto, ha un'espressione seria << … probabilmente non ricorderai nulla e, seppur te lo dicessi io, non mi crederesti >> i suoi occhi celesti sono l'unica cosa che nel buio procurato dal mal tempo, brillano. Un bagliore per nulla rassicurante, è come se quel colore del cielo nascondesse dietro delle nuvole in tempesta.

<< Guardati allo specchio >>

Non capisco cosa vuole dirmi, ma, attraverso il riflesso del vetro della finestra, noto degli occhi arrossati. Sono mostruosi.
Di chi sono?

<< Ieri sera, pronunciando il nome di Itachi, hai pianto... >> il
sentir quel nome, la mia mente rievoca il periodo di quando in un incidente stradale persi l'unica mia famiglia, Itachi. Al suo funerale, in un identica giornata nuvolosa come questa, il terreno copriva la bara in cui vi era riposto il suo corpo.
Non piansi, nemmeno una volta. Pensavo che tra non molto lo avrei raggiunto anche io << … gli hai detto Addio >>

La mano che tiene stretta la sigaretta, trema. Non riesco a controllami e, per non sentire ancora la voce ripetere la realtà dei fatti, infilo un altro maglione sopra a quello che già avevo e scappo da lì ritrovandomi a correre sotto la pioggia.





★★★







Un bussare incessante del campanello disturba il mio sonno, mi alzo di soprassalto e, controllando dall'occhiello della porta, apro ad Hinata ed Ino.
Sono felice di vederle.

<< Ti abbiamo svegliata, vero Sakura? >> dice Ino con sguardo dispiaciuto, anche Hinata ha la medesima espressione. Devo avere un aspetto orribile per far accorgere alle due che mi sono appena svegliata! Goffamente le tranquillizzo facendole entrare in casa per una tazza di caffellatte caldo.

Le indirizzo verso il divano e stavo per avviarmi in cucina quando Ino chiama il mio nome bloccandomi all'istante.

<< Sakura, cos'è questo casino a terra? >> i miei occhi vedono quei pezzi di ceramica celeste sul pavimento, ho dei brividi lungo la schiena.

<< Ragazze, scusate il disordine! Rimedio subito>> mi calo per raccogliere i cocci ma sono distratta dall'immagine di Sasuke. Nella mia testa vedevo quei frammenti poggiati lì come la proclamazione di una rottura.
Il filo che teneva noi due lontani si è rotto e nonostante adesso potevamo essere vicini senza più ostacoli, siamo ancora più distanti di prima.

<< Sakura ? >> Hinata mi riporta alla realtà, non riesco ad alzarmi e rimango inginocchiata avendo quei pezzi di cielo tra le mani << Tutto bene? >> Ino poggia una mano sulla mia spalla e, senza pensarci, abbraccio la bionda piangendo forte.

Non so perché mi sono comportata in questo modo, ma ho bisogno di qualcuno che mi dia calore.

Ino mi accarezza la testa e, delicatamente, ci alziamo facendomi sedere sul divano. Successivamente anche le due occupano la poltrona guardandomi preoccupate, perdonatemi, ma non riesco a smettere di piangere.

<< Sakura, noi siamo qui. Dimmi chi devo gonfiare di botte e io lo farò! >> mi dice la bionda alzando un braccio in aria e sorridendomi determinata. Le sorrido docilmente asciugando le lacrime con il palmo della mano, per fortuna la mora viene in mio soccorso porgendomi un fazzoletto di stoffa bianco.
<< Ra-ragazze … >> le chiamo singhiozzando e nascondendo le gote nel tessuto datomi da Hinata << … vi voglio bene! >>

Entrambe mi abbracciano e, una volta calmata e dimenticata di offrire loro la tazza di caffellatte, per la prima volta mi sfogo raccontando dei miei sentimenti.
È una strana sensazione quando si confida il segreto più profondo a qualcuno altro, mi sento come sollevata da un pesante macigno.

<< Quel dannato stava per morire congelato e, nonostante tu lo abbia salvato, ti tratta come vuole lui? >> Ino mi sembra in preda ad una crisi isterica e, sinceramente, non capisco il motivo.

<< Ino, devi considerare che Sasuke non è mai stato bravo ad esprimere i suoi sentimenti e alla fine, facendo a modo suo, ha aiutato Sakura a distruggere la sua maschera di perfezione. Quel che non capisco è il suo bacio >> interviene Hinata avendo un espressione dubbiosa.

Ino sbuffa seccata e, poggiando la testa sullo schienale del divano, emette delle piccole imprecazioni dirette a Sasuke.

<< È un bambino capriccioso! Adesso che sente la pressione che un altro ragazzo è interessato a Sakura, vuole averla a tutti i costi. Che stupido! >> la bionda sembra davvero infastidita dal comportamento del moro nei miei confronti.
<< Io penso che Sasuke non sia così superficiale come persona. Anzi, credo che dentro di sé abbia un conflitto interiore che non lo lascia in pace >>

Mentre Ino lo attacca, Hinata lo difende. Mi sembra di avere su una spalla un diavoletto che suggerisce solo cattiverie e dall'altra parte un angelo che, invece, cerca del buono in ogni cosa.

<< Tu cosa ne pensi Sakura? >> mi domanda la bionda incuriosita.
La guardo come se mi avesse parlato in un'altra lingua, ho sempre e solo pensato che lui mi piace.

Ino ride dolcemente al mio sguardo perplesso, mi poggia una mano sulla mia guardandomi profondamente negli occhi.

<< Non basta avere la consapevolezza che quella persona ti piace, bisogna anche che tu glielo faccia capire dando il meglio di te stessa >>




NOTE D'AUTORE:


Salve a tutti! Chiedo scusa del lungo periodo di assenza ma è incominciata l'Università quindi, purtroppo, il tempo per fare i capitoli e pubblicarli si è ristretto di molto :(
Sono davvero triste. Però non abbiate paura che non vi lascerò con l'amaro in bocca!

Quando avrò un po' di tempo sicuramente il mio primo pensiero sarà nei riguardi della storia che tengo particolarmente!


Un bacio a tutti e Buona lettura!

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Capitolo 18
*** 16. I love you ***


-16-









Dimostrare i miei sentimenti?

Come?

Non sono riuscita a mostrare me stessa al mondo per anni interi, come posso esprimere, tutto ad un tratto, cosa ho nel cuore quando penso a Sasuke?

Mentre tutto questo mi frulla nella testa come un veloce mixer da cucina, Hinata ed Ino argomentano di altro a cui non ho prestato la benché minima attenzione. La mia mente rievoca il passato ricordando che con Sasuke è incominciato tutto con un semplice insulto, lo avevo odiato a morte per le parole che sfacciatamente mi aveva tirato in faccia! La mia opinione di lui ha incominciato a mutare da quando, dalla piccola convivenza, ho visto un altro aspetto di quel moro oscuro e taciturno, mi sono incuriosita talmente tanto che ho finito con il desiderarlo più che mai nella mia vita, ma sono attratta da un Sole che oramai vuole spegnersi.

Mordo il labbro inferiore guardando le mie mani che stringono forte il lembo della gonna, voglio salvare quella luce, la stessa che, seppur flebile, mi ha fatto riemergere dal mare di tenebre.

<< Sakura ? >> la voce di Ino interrompe i miei pensieri.

Le guardo con un sorriso per tranquillizzare le loro espressioni preoccupate, non riesco nel mio intento ma, per fortuna, il cellulare della bionda squilla mettendo a tacere le sue domande scomode.

Appena gli occhi blu di Ino fissano il display dello smartphone, lei si alza allontanandosi da noi con fare nervoso e agitato, che sarà successo?

<< Sakura … >> la voce di Hinata cattura la mia attenzione, lei sorride mentre con delicatezza raccoglie i cocci di quella tazza cercando di ricomporla facendo assumere di nuovo le sembianze di un recipiente << … quando io e Hanabi eravamo piccole, giocando, rompemmo un vaso in ceramica molto antico che apparteneva alla mia bis nonna. Sia io che mia sorella, per nascondere il misfatto, raccogliemmo i pezzi e li nascondemmo in fondo alla dispensa. Mio padre, per uno strano caso del destino, si accorse di quella busta in fondo allo scaffale e da lui, stranamente, non avemmo nessuna ramanzina, ci sorrise… >> osservo lei e poi il tavolino, spalanco gli occhi vedendo che sulla superficie, quei pezzi, sono ritornati ad essere una tazza << … ci disse che se qualcosa si frantuma, non bisogna buttare tutto all'aria ma si deve in qualche modo rimediare. Il giorno dopo il vaso ritornò al solito posto e lungo le crepe c'era incastonato dell'oro >>

Guardo quella tazza traballante come se fosse una reliquia di saggezza, Hinata è riuscita a incoraggiarmi a suo modo dicendomi che in una rottura non bisogna dare importanza alla sua fine, ma alla sua rinascita ed è proprio quando sopraggiungerà questo evento allora sarà il momento più prezioso di tutti.

<< Ehi Sakura… >> Ino fa ritorno nel salotto avendo lo sguardo serio e corrucciato allo stesso tempo. Non le ho mai visto quell’espressione sul volto e questo mi sta facendo palpitare il cuore << … al telefono era Naruto … >> si siede a gambe incrociate sul divano poggiando il cellulare sul tavolino, di fianco alla tazza assemblata << … mi ha domandato se per caso ho visto Sasuke perché a quanto pare non si fa vivo da un bel po'. Ha aggiunto chiedendomi se volessi aiutarlo a cercarlo ma, sinceramente, non voglio andare all’inseguimento di un bambino che si diverte a far preoccupare gli altri solo per avere attenzioni >> conclude la bionda con un tocco di acidità nelle parole.

Sasuke è scomparso?

Istintivamente prendo il cellulare di Ino e la prego di ricontattare Naruto, lei, con un espressione contrariata, mi accontenta passandomi il telefonino che afferro violentemente portandolo all'orecchio.

<< Ino, hai delle novi- >>

<< Cosa è successo Naruto? >> la mia voce trema ma vorrebbe urlare dal dolore, mi trattengo. Mi serve che la mia coscienza sia lucida e reattiva se voglio capirci qualcosa.

<< Sasuke è scomparso e ho una brutta sensazione al riguardo. Scusa se ti ho allarmata ma mi faresti un favore se mi aiutassi a trovarlo >> il suono elettronico proveniente dallo smartphone paralizza il mio corpo sentendo un gran dolore allo stomaco.

<< Sakura? >>

Mi alzo di scatto avvicinandomi all’ingresso con l’intenzione di indossare il giubbotto, gli stivali e uscire nel freddo glaciale della sera per andare a cercare il mio Sasuke.

<< Controllerò nelle mie zone, teniamoci in contatto telefonicamente >> concludo avendo una sicurezza nell’animo mai avuta prima.

<< Va bene Sakura-chan. A dopo >> il biondo chiude la chiamata.

<< Io proprio non ti capisco… >> si intromette Ino incrociando le braccia al petto << … nonostante tutto quello che ha fatto, perché gli corri ancora dietro? >>

Abbasso lo sguardo tenendo stretto il cellulare della bionda, mi avvicino pian piano verso la sua direzione e mostrandole un sorriso le porgo l'aggeggio elettronico.

<< Ino, io lo amo. Lo seguirei ovunque purché lui lo sappia, in fondo mi hai suggerito tu di fargli capire i miei sentimenti >>

La bionda mi guarda prima perplessa ma poi prende il cellulare dalle mie mani e mi sorride nel modo che solo lei sapeva fare.

<< In bocca al lupo allora piccola Sakura >>

Anche Hinata mi sorride raccomandandomi di mettercela tutta. Insieme alle due, esco di casa e salutandole con un abbraccio, mi allontano da loro correndo sotto l'aria gelata di quella sera.

Dove sarà finito?

Ho il cuore che batte velocemente e ad ogni battito sento la pesantezza del tempo che passa inesorabile.

Voglio saperlo al sicuro, tra le mie braccia e sono sicura che una volta che avrò incendiato l’anima con la mia fiamma, mio caro Sasuke, io non ti lascerò andare più!

Sei mio.

Corro più rapidamente avendo una luce nuova negli occhi, mi dirigo verso la stazione del treno e, anche a quell’ora, è colma di gente che va e viene da Konoha. La stazione è un luogo che da sempre mi ha affascinata, forse perché non ho mai viaggiato in vita mia ma la prospettiva di visitare posti con tradizioni e storie completamente diverse, mi entusiasma tanto.

Sul lato opposto alla stazione, c’è un pullman, con coraggio decido di domandare a qualcuno se per caso hanno visto passare Sasuke. Mi avvicino alla vettura ma, un ragazzo seduto sulla panchina con una sigaretta tra le labbra intento ad aspettare che il bus partisse, cattura la mia attenzione.

Riduco le distanze tra me e quella sagoma e mi accorgo subito che è lui.

Stringo le mani a pugni mentre delle lacrime sgorgano dalle palpebre, i passi si susseguono ad una velocità crescente e, in un batter d’occhio, sono di fronte a Sasuke.

Il moro ha lo sguardo basso e la testa altrove per non essersi accorto della mia presenza, voglio salvarlo ma al contempo malmenarlo. Accidenti, cosa ci fa qui? Voleva abbandonare tutto e tutti? Perché giungere a questa drastica decisione?

<< Perché sei in giro a quest'ora? >> mi chiede con una voce più fredda del normale. Questo Sasuke mi fa paura.

<< Co…Cosa ci fai tu qui! >> gli rispondo con un evidente rabbia.

Il moro sbuffa e, scocciato della situazione, si alza gettando il mozzicone sull’asfalto. Non mi degna di uno sguardo e con indifferenza si avvicina al pullman rimanendomi sul ciglio della strada completamente in solitudine. Spalanco gli occhi mentre le lacrime scendono copiose, perché mi fa questo? Mi sento usata e gettata in una pattumiera proprio come un giocattolo. Ino aveva ragione quindi a paragonarlo ad un bambino capriccioso?

Mi volto di scatto prendendo il lembo del suo maglione con frenesia e agitazione. Mi fa male il petto.

<< Sasuke… >> non riesco a dire altro per i singhiozzi che prepotentemente si susseguono.

<< Lasciami in pace. Voglio stare solo >> dice con quella paurosa freddezza che mi rende ancora più triste e vulnerabile.

Con uno scatto, Sasuke, si svincola dalla mia presa e pian piano fa per raggiungere il bus, le sue spalle si allontanano da me lasciando che quelle onde di oscurità mi trascinassero ancora una volta giù negli abissi.

Non voglio… Non voglio ritornare lì!

<< Sasuke! Io… >> appoggio una mano sul petto stringendomi nelle spalle, le gambe tremano e le lacrime non vogliono proprio saperne di smettere di uscire << … Io ti amo! >>

Gli urlo con tutta la voce che ho in corpo. Il moro si blocca e, approfittando della sua distrazione, mi riavvicino a lui. Nel mentre si gira per guardarmi, lo anticipo cingendo le sue gote con le mani e lo bacio sulle labbra.

Non ho mai baciato nessuno di mia spontanea volontà e non so se stia facendo bene, ma non m'importa.

Sono riuscita a dimostrare ciò che ho nel cuore liberandolo da catene troppo strette e pesanti.

Il motore del pullman proclama che tra non molto sarebbe partito e stranamente Sasuke non si stacca da me, mi avvolge la vita sentendo ancor di più il suo corpo appiccicato al mio. Incomincio ad avvertire una gran sensazione di calore. Schiudo le labbra introducendo nella sua bocca la mia lingua, il moro subito inizia a slinguazzare come se fosse un gesto automatico.

Ci stacchiamo per un momento e il veicolo, oramai, ha abbandonato la stazione lasciandoci soli.

Improvvisamente sento essere presa per mano e trascinata violentemente verso un vicoletto da cui prima sono uscita per raggiungere Sasuke. Che gli succede?

<< Sasuke ? >>

<< Taci e seguimi >> mi dice senza voltarsi per guardarmi in volto.

Camminiamo per una ventina di minuti in quel modo senza proferire parola mentre nella mia testa sbocciavano mille dubbi e incertezze.

Finalmente si ferma e ci troviamo proprio di fronte a casa mia, che significa?

Intrufola la mano nella tasca del mio giubbotto e senza permesso apre la porta strattonandomi all’interno dell’appartamento. Di seguito entra lui e lo fisso con la faccia perplessa, forse vuole delle spiegazioni per la mia confessione inaspettata ?

<< Forse vorrai delle spiegaz- >>

Le sue labbra si incollano ancora una volta alle mie mentre, portando la sua mano dietro la nuca, i miei capelli lisci gli scivolano lungo le sue dita regalandomi un brivido lungo la schiena.

Le lingue conducono una danza ritmica e nonostante non sapessi ballare, seguivo il suo movimento e il tutto risultava di più facile esecuzione.

Improvvisamente il moro mi spoglia del giubbotto lanciandolo da qualche parte e mi trascina pian piano verso il salotto e finire col farmi sdraiare al di sopra.

Arrossisco vistosamente ripensando che siamo tornati di nuovo qui nella medesima posizione.

Senza che ne fossi consapevole, infilo una mano sotto al suo maglione sentendo gli addominali tonici e vibranti da farmi sentire strana nel basso ventre.

Quel mio gesto avventato, procura in Sasuke l'esplosione di una bomba, mi bacia con molta più passionalità di prima e quelle sue labbra calde e morbide scendono giù fino a sfiorarmi il collo. Il respiro diventa corto e, comandata dalla mia voglia di lui, gli libero il busto lasciando che la sua mascolinità mi pervadesse gli occhi.

Il suo collo è lungo ed elegante e, alla base, si diramano due linee che ospitano al di sotto due pettorali ben delineati. Le spalle, come anche gli arti segnati da tatuaggi, sono muscolose e, tastando la sua schiena, anch'essa risulta mascolina il che mi manda il cervello in escandescenza.

Ogni suo muscolo è rigido e teso e questo metteva in rilievo il suo fisico perfetto.

Le sue mani iniziano ad esplorare il mio corpo, mi spoglia del maglione rimanendo in camicia, sono rossa in volto e questo mi stava impedendo di fare qualsiasi cosa. Ma in fondo non voglio minimamente fermarmi, voglio andare avanti e farmi condurre da Sasuke verso quei luoghi inesplorati.

Mentre con una mano mi sbottona pian piano le clip della camicia, l'altra si avvicina alla coscia accarezzandomela con sensualità. Sale su fino a giungere all’interno della gonna e inizia a palparmi il sedere e questo mi ha eccitata.

La camicia è aperta e s'intravede leggermente il mio reggiseno bianco merlettato. Con dolcezza la sua mano spinge il mio busto verso il suo in modo che avesse maggior libertà di levarmi quell’indumento di troppo. Mi sono ritrovata con il viso schiacciato nell'incavo del suo collo e l'odore che Sasuke emana è buono, lo aspiro più che posso lasciandomi andare ancora una volta in un gesto avventato: lo circondo forte forte con le braccia ripetendogli che lo amo, più di qualsiasi cosa al mondo.

Il fuoco di poco fa si spegne ancora una volta, Sasuke vuole svincolarsi da me e, per la mia poca forza fisica, riesce a distaccarsi sedendosi sul divano.

<< Rivestiti >> mi dice mentre prende il suo maglione dal pavimento ed evitando di guardare il mio corpo che lui stesso stava denudando. Vuole alzarsi ma io lo blocco sedendomi sulle sue gambe.

<< Ti amo Sasuke >> gli dico ancora una volta mentre lo abbraccio e, finalmente, lo sento cedere. Ricambia il mio gesto nascondendo il volto nel mio petto.

Io sono pronta. Voglio vivere con te ogni cosa, negativa o positiva che sia, se sono con te posso affrontare qualsiasi situazione.

Voglio essere all’altezza del tuo amore che seppur insicuro ed inesperto, sono sicura sia grande e caloroso come un raggio di sole nel pieno inverno.











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Capitolo 19
*** 17. Fly ***


-17-









È ancora sul mio petto, lui è a torso nudo mostrando tutto il suo splendore. In questo momento mi sembra volersi nascondere dal mondo intero, proprio come un bambino che, in presenza di altri, affonda la sua vergogna sul seno della madre.

Ecco, lui mi è parso esattamente così, intenerita da quella scena, gli accarezzo i capelli provando per la prima volta la loro vellutata morbidezza.

La camicia che ho ancora sulle spalle mi copre il seno spogliato da Sasuke e, nonostante fossi mezza nuda davanti ai suoi occhi, non pensavo ad altro che tenerlo in questo modo.

Sono consapevole del fatto che è sempre stato così tra noi. Ci siamo sfiorati senza mai incontrarci realmente: anche se ottenevamo un solo momento sereno, la fine arrivava inesorabile. Nonostante siamo abbracciati sapevo che tutto si sarebbe concluso nel peggiore dei modi.

Sasuke non ha la certezza di voler amare e allo stesso tempo essere amato perchè il suo cuore è avvolto dalle tenebre della solitudine.

Dalla morte del fratello non ha più assaporato la gentilezza dell'amore e, per quanto mi riguarda, grazie a lui, invece io sono riuscita ad accettare questo dolce calore e vorrei che si estendesse anche al suo cuore.

<< Mi dispiace Sakura...>> la sua voce risulta diversa dal solito. Per la prima volta lo sento chiamarmi per nome e, oltre a suscitarmi emozioni infinite, mi procura anche tanta ansia. Si scosta da me costringendomi ad alzare le mie gambe e tornare a sedermi di fianco. << ...non posso andare oltre >>

Vorrei piangere ma i miei occhi hanno il serbatoio svuotato, non mi rimane altro che soffrire nel silenzio ascoltando, come una bambina, il rifiuto della persona che ama.

<< Non sono in grado di essere ciò che tu hai pensato di me...>> si tira i capelli all'indietro mentre i suoi occhi non mi rivolgono più la passione di poco fa << ... voglio rimanere da solo, almeno non infetto anche te dalla mia sofferenza >> sorride amaramente.

Spalanco gli occhi davanti a quel sorriso pieno di frustrazione, per la prima volta riesco a sentire, in modo tangibile, il suo dolore. Mi palpita forte il cuore dall'angoscia.

<< Smettila ...>> gli dico tremante di rabbia. Le mie mani sono sui lembi della camicia e, con imbarazzo, chiudo la visuale nascondendo la mia vulnerabilità  << ... Io ti amo... >> la mia testa è china in avanti e le spalle si stringono cercando di farsi calore per quel gelo improvviso creatosi intorno a noi. Lo guardo diritto negli occhi mentre le mie mani si avvicinano al suo petto nudo iniziando a dare dei piccoli pugni. Perché, nonostante mostro a Sasuke tutta me stessa, finisco con l'essere rifiutata?

Le mie mani chiuse a pugni, improvvisamente, perdono quella forma circonflessa; le braccia si trovano tutto ad un tratto intorno al collo di Sasuke abbracciandolo mentre, quest'ultimo, tende i muscoli dall'imbarazzo.

Il mio corpo, intollerante a questo gelo, cerca di rimediare all'inverno cercando l'estate tra le braccia del moro. Se penso che tutto potrebbe finire, che ritorneremo ad essere un lupo solitario e un camaleonte, mi tremano le ossa da non riuscire a sostenerne il peso.

<< Non mi importa cosa dirai adesso... >> le mie parole sono susseguite da una serie di singhiozzi forti e rumorosi da impedire alle mie corde vocali di emettere altri suoni, lo tengo più stretto a me cercando di stampargli sul petto il mio cuore che sta esplodendo << ... vivere non è facile, anche se ci si sottrae ad ogni sorta di sentimento, questa risulterà  sempre piena di ostacoli da superare. Allora perché, in seguito a questa verità , ti chiudi a riccio non facendo penetrare nulla? >>

Riprendo fiato e questa volta ho tenuto a bada i singhiozzi riuscendo, finalmente, a guardarlo in volto.

<< Sasuke, tu sei un lupo solitario che, nonostante ferito, mostri le zanne se qualcuno tenta di avvicinarsi. Tuo fratello non avrebbe voluto questo, lui ti ha amato e con amore ti ha cresciuto per vederti sorridere ogni giorno sebbene ti trascini dietro un grosso macigno... >> la sua espressione, al parlare di Itachi, diventa sofferente, distoglie lo sguardo dai miei occhi mordendosi il labbro inferiore << ... Naruto mi ha raccontato cosa è successo quando eri piccolo e ti chiedo scusa se, in qualche modo, ti sto facendo ricordare cose spiacevoli, ma voglio farti capire che finché ami, puoi rendere questa lunga corsa ad ostacoli meno insormontabile >>

Questo lo ho capito grazie a te, Sasuke.

Lo libero dalla stretta e, dando un'ultima occhiata alla sua figura addolorata, mi alzo dal divano. Ho bisogno di una doccia per rilassarmi e chiarire i pensieri, sono consapevole del fatto che dopo averlo colpito nel punto più dolente lo avrei perso per sempre.

Il mio corpo ha un fremito al sol pensiero ma qualcosa, tutto ad un tratto, mi trattiene. Mi giro di scatto e vedo la mano di Sasuke stringere il mio polso impedendomi di allontanarmi da lui, alza lo sguardo e i suoi occhi esprimono sofferenza mista ad una rabbia interiore che gli accendevano quel nero di un fuoco ardente.

<< Che ne sai tu dei sentimenti se fino a qualche tempo fa vivevi nascondendoli dietro a delle maschere? Cosa puoi mai capire del mio passato? >> si alza anche lui dal divano e sento la sua aura scontrarsi con la mia. La sua mano continua a tenere il mio braccio e lo sento stringere, mi sta facendo male.

Non potrò capire niente, ma almeno ci provo! A differenza sua io non rimango ancorata al passato e cerco negli errori di rimediare. Mi libero dalla sua presa con uno strattone e questa volta non mi farò prevaricare dalle sue parole, questa volta si farà  a modo mio.

<< Mi sono spogliata di ogni stringa che mi teneva legata al passato e sto cercando di volare in alto! Ho ancora tanto da imparare, ma non mi chiudo a riccio, io voglio vivere dannatamente tanto! >> gli urlo quelle parole come se gli stessi dando uno schiaffo in pieno volto.

Per la prima volta mostro la vera me stessa mentre spiano le ali per spiccare il volo e abbandonare quel bozzo in cui per anni sono stata rinchiusa.

Il moro mi fissa stupito girando lo sguardo accennando ad un piccolo sorriso amaro ma al contempo dolce, come quando un padre rimprovera la figlia però è intenerito dalla sua espressione corrucciata e perde di credibilità.

<< Non mi aspettavo questo atteggiamento da te ...>> si tira i suoi capelli all'indietro e, per quanto dura voglia sembrare, questo gesto mi cattura sempre, come la ragnatela di un ragno << ...Forse, se sei riuscita a cambiare, posso farl - >> si interrompe all'improvviso, cadendo a peso morto sul divano e nasconde il viso tra le mani imbarazzato dalle sue stesse parole.

Spalanco gli occhi osservando un Sasuke mai visto fino ad ora, percepisco la sua fragilità  e allo stesso modo il desiderio di spiccare il volo lasciandosi alle spalle la sua figura di lupo solitario.

Però, nonostante la voglia di farlo, è dominato dalla paura di fallire.

Mi avvicino a lui e lo libero dalla sua gabbia di dita, lo guardo diritto negli occhi tenendogli le mani che, per quanto siano grandi, si sbriciolano con un colpo di vento.

<< Impareremo a vivere insieme Sasuke, in fin dei conti è solo grazie a te se sono riuscita a volare >>



Nota dell'autrice

Salve a tutte mie care lettrici! Sono consapevole che manco da decenni su EFP, ma adesso con la pausa invernale all'Università  per gli esami, la cosa si complica ulteriormente, dannazione! Ecco, per farmi perdonare dell''assenza, a breve, pubblicherò un altro capitolo e spero vi piaccia :D

Dopo questa premessa, cosa ne pensate di questo capitolo? Personalmente è uno dei miei preferiti perché si vede in modo evidente il cambiamento, dopo tante e tante difficoltà, dei personaggi.

Un bacio mie care, a presto!

LaSignorinaRotterMaier







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Capitolo 20
*** 18. Smoke ***


-18-







Gli occhi le brillano di un verde accecante e sono troppo luminosi per le mie iridi scure, ho la sensazione che continuando di questo passo la mia corazza verrà disintegrata e ho una fottuta paura di questo.

<< Impareremo a vivere insieme Sasuke, in fin dei conti è solo grazie a te se sono riuscita a volare >> mi dice sorridendo amorevolmente.

Come posso aver procurato questa nuova luce in lei? Sono davvero io l'artefice?

Non ho ben chiara la situazione, ma quelle sue parole mi rincuorano e sento più che mai il desiderio di averla vicina. Questa voglia di lei mi imbarazza, non so cosa dire per cercare di farle capire questa strana tachicardia emotiva.

Senza riflettere percorro con la mano il suo lungo collo sottile e arrivo alla base della sua nuca, i suoi capelli lisci scivolano tra le mie dita e delicatamente la avvicino a me baciandola. Lei cede appena sente la mia pressione, questa lasciva arrendevolezza accende la mia possessività  e, pensando che potrebbe essere così insieme a qualcun altro, la rabbia incomincia a ribollire all'interno del mio stomaco.

Mi stacco da lei appoggiando la mia fronte sulla sua senza però degnarle ancora di uno sguardo e fisso un punto indefinito del pavimento mentre la vergogna mi agita l'anima.

Vorrei scappare ma il cuore, quell'organo che è rimasto morto dalla scomparsa di Itachi, batte così forte da non permettermi di muovermi.

Ad un tratto Sakura accenna ad una piccola risata e sento il suo peso addosso: si è gettata su di me abbracciandomi forte e incastrando la sua testa nell'incavo del mio collo.

<< Ti amo >>

Di nuovo quelle parole.

In tutta risposta tendo i muscoli della mascella dall'agitazione sentendomi scosso da quell'affermazione. Sembro un demente ma, forse, lo sono per davvero. Rimango interdetto a questi sentimenti nuovi ma probabilmente solo il tempo mi guarirà da questa impotenza.

La rosa emette di nuovo uno strano risolino e incolla maggiormente il suo busto al mio, ecco che l'agitazione di poco fa lascia spazio all'eccitazione: i suoi seni sono schiacciati su di me e, per quanto siano piccoli, stimolano ugualmente il mio lato perverso.

Perdo totalmente l'insicurezza di poco fa e il desiderio di prenderla qui e adesso diventa incandescente. Posiziono le mani sotto le cosce di lei e di peso la sollevo, mi allontano dal divano e mi avvicino al tavolo da pranzo. La faccio sedere con le gambe divaricate mentre Sakura mi fissa confusa e questa sua ingenuità  mi eccita ancora di più, la bacio ancora una volta penetrandole la bocca con veemenza e muovo la lingua con velocità mentre lei segue i miei movimenti sollecitando inconsapevolmente il mio membro.

Le mie labbra si staccano dalle sue per poi scendere giù e gustare il suo collo, lei inarca la schiena e dalla camicia fuori escono i suoi seni turgidi, inebriato da quella visuale, ne afferro uno in mano catturando la cima della collina tra due dita. La mia lingua scende per raggiungere l'altra cima, Sakura afferra i miei capelli e ogni mia mossa viene accompagnata dal suo respiro corto. Il suo corpo gode facile e questo ha fatto sì che dal mio jeans s'intravedesse una bombatura.

Mi stacco da là e la privo completamente della camicetta, ha indosso solamente la gonnella con le calze che le arrivano a metà  coscia. Vederla così vulnerabile mi accende il mio corpo di passione; mi impongo su di lei divaricandole ancora di più le gambe e riesco a sentire il suo desiderio che aspetta impaziente di essere esaudito.

Lei si aggrappa al mio collo mentre io lentamente le privo anche dell'ultima barriera che separava noi dal congiungerci e diventare una cosa sola.

Slaccio il bottone dei miei jeans, abbasso la cerniera e sento il suo corpo tremare.

Le guardo il volto mentre infilzava le unghia nella mia schiena, delle lacrime le contornavano il viso. Riprendo lucidità e subito i sensi di colpa, per essermi comportato come un cane in calore, mi invadono. Faccio per staccami da lei ma Sakura, non so come, si è accorta del mio intento e, quasi con disperazione, mi tiene stretto a lei impedendo di muovermi.

<< Sa... Sasuke, ti prego, continua ...>> la sua voce flebile non mi convince e con dolcezza cerco di liberarmi, ma vengo di nuovo fermato << ... voglio legarmi a te totalmente, ti prego Sasuke, diventiamo una cosa sola >>

Mi bacia tenendomi ancorato a lei, non ho mai visto nessuno volermi così intensamente e questo mi imbarazza ancora di più.

Lei mi piace, soprattutto così, delicata e pura. Non è come le altre donne con cui sono stato, non è un contenitore in cui rigettare tutte le mie angosce; lei è preziosa e come tale posso ambire a toccarla solo quando sono sicuro dei miei sentimenti.

<< Sakura... >> mi svincolo dalla sua presa e cerco di allontanarmi da lei << ...adesso non è il momento giusto >>

Mi sistemo il jeans mentre lei abbassa le gambe e copre il petto con le braccia impaurita.

Perché reagisce così? Non la sto rifiutando. È solo che, se voglio prenderla totalmente, devo essere prima sicuro di quello che provo.

Che diamine le prende?

<< Proprio non riesci ad accettare i miei sentimenti? >> improvvisamente mi urla contro , presa dalla frustrazione << Sono davanti a te completamente nuda mostrandomi interamente a te eppure continui a rifiutarmi...Dimmi, ti faccio così schifo? >>

Piange a dirotto con il capo abbassato e intuisco che non parla del suo corpo, capisco che si riferisce ai suoi sentimenti e alle sue emozioni. Il problema sono io che non riesco a dirle apertamente i miei pensieri e la confondo; fraintende e non la biasimo visto come mi sono comportato in passato con lei.

<< Scusami se ti ho fatto pensare queste cose, ma ... >> abbasso lo sguardo tirando un sospiro: è più facile scolarmi fiumi di Jack Daniel's piuttosto che affrontare questa conversazione << ... ho bisogno di capire quello che ho dentro perchè non sei come... come una qualunque >>

Bestemmio internamente e mi tiro i capelli all'indietro imbarazzato al massimo di quello che ho appena detto, lei mi fissa con gli occhi spalancati e questa sua reazione non mi aiuta ad assimilare quello che è successo.

Mi giro dandole le spalle e raccolgo il maglione dal pavimento indossandolo rapidamente, ho bisogno di fumare e soprattutto cambiare aria. Estraggo dalle tasche il pacchettino e per fortuna ho già  una sigaretta pronta.

<< Cosa vuoi dire con "'non sei come una qualunque " ? >> mi domanda ad un tratto, intenta a non rinunciare ancora ad una risposta.

Vuol dire quello che ho detto, perché è così ostinata? Perchè vuole mettermi sempre più in ridicolo? Posiziono la sigaretta tra le labbra e mi avvicino all'ingresso.

<< Sasuke, dove vai? >> scende dal tavolo e, indossando la camicia che poco fa le ho tolto in preda alla passione, mi insegue.

Mi infastidisce questa sua insistenza e, più di ogni altra cosa, il mio corpo è da tante ore che non assume la sua dose quotidiana di nicotina, mi innervosisco.

Apro la porta ma una presa al braccio mi trattiene, il suo sguardo è preoccupato e mi si raggelano le ossa quando fa così, però al momento ho bisogno di stare solo.

Mi dispiace.

Mi libero della sua presa e la lascio lì, sul ciglio della porta mentre mi incammino nel gelo con la sigaretta accesa tra le labbra.

C'è un gran freddo per le strade di Konoha, eppure, non avverto nulla, il fumo che esce dalla mia bocca si mescola all'umidità  dell'aria creando una nuvola di vapore dal profumo di sigaretta. Il mio passo è svelto, come se stessi scappando da qualcosa, ma alle mie spalle non c'è nessuno.

Sono solo.

Non ho più ben chiaro di cosa io voglia, sono confuso e disorientato, questa faccenda di Sakura destabilizza la mia razionalità frammentandola in mille pezzi.

Non so cosa fare, è difficile rischiare dopo aver ripetutamente perso durante il corso della mia vita e, ancora oggi, continuo a perdere. Condividere con Sakura un legame vuol dire mettersi in gioco e non sono sicuro di avere la forza di sostenere tutto l'agglomerato di sentimenti che ne conseguirà .

Non so come sia potuta succedere una cosa del genere, Naruto è l'unico con cui ancora ho un legame e credevo che non ce ne sarebbero stati altri e invece mi sbagliavo di grosso: lei è entrata in punta di piedi nel mio cuore atrofizzato e adesso mi sta infettando di vita.

Mi fermo improvvisamente in strada guardando il cielo nuvoloso e annebbiato da un aria fitta e densa. Non ricordo precisamente il giorno, ma, quando ho cessato di vivere, il cielo di allora aveva proprio questo aspetto.

Giro il capo alla mia destra e osservo un sentiero, con la sigaretta tra le labbra e le mani nelle tasche dei jeans, percorro quella stradina.

Il passo è lento e il mio sguardo osserva le mie converse avanzare. Fisso la scena come se quegli arti non fossero miei e, da spettatore, mi domando dove si stessero recando ma, ad un tratto, questi ultimi si fermano e, alzando il capo, davanti a me compare un grande portone in ottone.

Mi stringo nelle spalle e varco il cancello andando a trovare per la prima volta, dopo la sua morte, mio fratello.

Tutto è rimasto invariato, questo posto è uguale a quello di dieci anni fa. Vicino alla quercia spoglia di foglie mi sembra di rivedere la buca nella terra in cui lentamente andava agiandosi la tomba di Itachi.

Il prete era lì che benediva la carcassa di legno mentre io osservavo la scena in silenzio, senza nessuna lacrima in volto. Tutti si stupivano di quanto fossi stato freddo in quella circostanza, ma, in verità , stavano rinchiudendo anche tutte le mie emozioni insieme a lui.

L'albero che segna il luogo in cui riposa mio fratello si stava avvicinando sempre di più nella mia visuale e sentivo una grande angoscia pervadermi, la sigaretta è ancora tra le mie labbra ma non ne aspiravo più il contenuto.

Sono di fronte a lui e sul marmo della tomba vedo dei fiori e dell'incenso acceso: Naruto è sicuramente l'artefice di tutto questo. Molto spesso lo vedevo alzarsi la mattina presto e uscire dall'appartamento senza avvisare di dove stesse andando.

Mi tremano le mani al pensiero che per tutto questo tempo Naruto si è preso cura di Itachi al posto mio.

Grazie Naruto.

Con le dita estraggo la sigaretta dalle labbra e la posiziono sulla superficie fredda della lapide, il fumo si innalza nell'aria e, quel serpente grigio , mi ricorda di quando Itachi fumava osservando la Luna apparire nel cielo.

Mi piaceva fissarlo così assorto, in un certo senso, mi tranquillizzava, ed è forse per questo motivo che fumare mi è così necessario: quell'alone grigiastro mi tiene legato ancora a lui.

Ripongo le mani nelle tasche e nascondo il mento nel colletto alto del maglione cercando di racimolare calore.

Sai Itachi, mi dicevo spesso che ti avrei raggiunto molto presto lassù così avremmo potuto stare di nuovo insieme mentre tentavi con le tue scarse doti culinarie di stupirmi. All'epoca qualsiasi cosa facevi mi rendeva contento perchè il tuo affetto mi faceva sentire amato.

Ho ancora la tua immagine impressa nella testa mentre sorridi mostrandomi con fierezza quelle uova a tegamino preparate dopo numerosi tentativi.

Le lacrime improvvisamente sbucano dalle palpebre scivolando silenziose sulle gote congelate dal freddo, non ho mai pianto in tutto questo tempo e riuscire finalmente a farlo mi libera l'anima da un dolore che per anni ho trascinato sulle spalle.

Lui mi ha cresciuto per permettermi di vivere al pieno la bellezza della vita, ha sacrificato la sua giovinezza per prendersi cura di me e io, da debole il quale sono, volevo farla finita rischiando di rendere inutile tutto il suo lavoro.

Mi accascio sulle ginocchia nascondendo il volto tra le mani, ricordare degli attimi di un passato felice mi ha fatto rendere conto che errore madornale stavo commettendo.

Itachi, perdonami.



****





Ormai è notte fonda e di Sasuke nemmeno l'ombra. Sono confusa però non voglio farmi prevaricare dalle insicurezze, voglio trovare uno scoglio su cui aggrapparmi e trovare salvezza.

Sono seduta sul divano con un enorme piumone che copre la mia figura in pigiama, ho della cioccolata calda in mano e il suono della televisione riempie l'aria silenziosa del salotto senza che io le prestarsi attenzione.

Sono seriamente preoccupata.

Improvvisamente sento un rumore sinistro provenire dal bagno, sussulto dalla paura, mi alzo dal divano coprendomi col piumone e mi dirigo verso la direzione del suono. Apro con lentezza la porta e una figura in penombra cattura la mia attenzione, spalanco gli occhi ricordando che in passato Sasuke ha fatto la stessa cosa e quindi, con ogni probabilità , penso che potesse essere lui!

Accendo la luce e la mia preoccupazione finalmente sparisce nel nulla. Lui è di spalle e si immobilizza appena vede l'ambiente illuminarsi, lascio cadere la coperta e impaziente corro ad abbracciare la sua schiena rabbrividendo dal freddo che il suo corpo emanava.

<< Dove eri stato? Ero in pensiero! >> gli dico felice ci vederlo e soprattutto che fosse tornato da me.

Ad un tratto poggia la sua mano glaciale sulla mia invitandomi a lasciarlo andare, eseguo i suoi ordini indiretti e i miei occhi non fanno altro che osservarlo impensierita.

Si gira degnandomi finalmente di uno sguardo dall'aria stanca e sfinita, come se in quelle ore d'assenza avesse scalato una montagna.

In preda all'ansia gli prendo la mano e lo trascino in salotto, raccolgo il piumone dal pavimento e, facendolo sedere sul divano, lo copro con la coperta.

<< Ehi, guarda che non sto morendo >> replica il moro corrugando la fronte.

<< Non sarai in fin di vita, ma hai un'aria pessima, come hai fatto a ridurti così? >> lo canzono con le braccia conserte.

Non mi risponde ma si leva il piumone da dosso rimanendo seduto lì guardandomi scocciato, questa sua abitudine non l'ha perduta nemmeno dopo tutti questi avvenimenti. Mi vien voglia di malmenarlo!

Mi siedo anche io affianco a lui riappropriandomi della coperta: se dice di star bene, allora sono ben lieta di averla tutta per me.

<< Prima fa la croce rossina e poi si tira indietro >> mi provoca Sasuke mentre mi copre la faccia con la coperta stessa.

Cerco di replicare alla sua affermazione ma non ci riesco con il piumone spiaccicato in viso, mi dimeno per cercare una via d'uscita e, quando sono riuscita a trovarla, ecco il suo sguardo così intenso da farmi sentire avvolta dalle fiamme.

<< Ascoltami... >> posiziona le sue mani sulle mie gote e, per la prima volta, lo vedo arrossire << ... non ho mai visto nessuno impegnarsi in questo modo per me e, nonostante ti abbia trattato male, tu ritorni sempre... >> si morde il labbro inferiore chiaramente imbarazzato però cerca di farsi forza, non vuole tirarsi indietro stavolta.

<< ... Non sei una qualunque perché, per me, sei diventata importante >>





Note dell'autrice



Salve a tutti! Bene, la cara SignorinaRotterMaier ha mantenuto la promessa ed ecco qui un capitolo bello bello da leggere! Ogni volta che lo rileggo rimango contenta come una Pasqua perché finalmente, dopo tante, tante e tante insicurezze, eccoli qui! Belli come non mai!

Da come si può notare, questo qui non è un EXTRA nonostante sia Sasuke a parlare, ho ritenuto che questo, a differenza dei capitoli a lui dedicati, non esprime una sua reazione ad una situazione già accaduta, ma coi suoi occhi vediamo il proseguo della storia.

Spero che questo mio piccolo regalo di Natale anticipato vi sia piaciuto ^^

Auguro a tutti voi buone feste!

A presto!

Un bacio

LaSignorinaRotterMaier









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Capitolo 21
*** 19. Silence ***


-19-









Che sensazione strana. Più lo guardo e maggiore è il desiderio di tenerlo vicino, di trasmettergli tutto il mio amore, di stargli sempre accanto ma, se solo provassi a sfiorarlo, sono sicura che lui crollerebbe.

Davanti a me Sasuke appare come fatto di sabbia, se toccassi la sua sagoma diventerebbe polvere.

Lo guardo intensamente negli occhi ma il suo sguardo, evidentemente imbarazzato, è rivolto altrove scappando dalle mie iridi in quel momento piene di amore per lui.

Le palpebre sgorgano cascate di lacrime silenziose, vorrei rivivere la dolcezza delle sue parole per imprimere maggiormente nella mia testa che tutto questo non è un sogno.

Catturo le sue mani nelle mie, guardandolo intensamente negli occhi.

Le sue dita non mollano le mie rimanendone ancorato come per non farsi trascinare dalla corrente che lo avrebbe condotto pian piano lontano da me.

Il suo desiderio di cambiare è evidente e lotta con le sue intere forze per non ritornare nell’oscurità in cui per anni è stato intrappolato.

Sorrido dolcemente constatando, grazie a quei suoi semplici gesti, che quelle parole sono reali e il mio cuore batte senza darsi un contegno, non riesce a non manifestare la mia felicità!

Abbasso il capo lasciando che i capelli mi coprissero il volto e la presa delle mie mani diventa più forte dandogli la sicurezza che non lo avrei lasciato andare per nulla al mondo.

<< Non… >> lo sento tirare un sospiro e sono sicura che in questo momento il suo sguardo non è diretto alla mia figura rimpicciolita << … Non sono bravo ad esprimere bene quello che ho dentro per- >>

Alzo di colpo il capo e decido di interromperlo posizionandogli una mano davanti alla bocca, lo invito al silenzio preferendo assaporare questa dolce atmosfera, che dal cuore si propaga dappertutto. Il mio indice inizia a percorrergli le labbra per poi scendere giù verso il suo irresistibile collo, la mano si apre come se una rosa fosse sbocciata in quel preciso istante, accogliendo i capelli dietro alla nuca. Avvicino pian piano le mie labbra alle sue al fine di baciarlo e deliziarmi della loro morbidezza.

Sasuke rimane inerme, rigido su se stesso vivendo quelle attenzioni per la prima volta.

Mi stacco per un attimo ma lo riprendo a baciare questa volta con maggiore prepotenza; gli mordo il labbro inferiore e gli getto le braccia attorno al collo aggrappandomi al mio desiderio finalmente realizzato.

Lui è qui, accanto a me.

Il moro, come svegliatosi da un lungo sonno, riprende vitalità ricambiando il mio bacio passionale. Inizia ad imporsi su di me facendomi sdraiare di schiena, continua a torturare la mia bocca con la sua vivace lingua e io, travolta da questo intenso amore, lo seguo nella sua spericolata danza.

Ho la coscienza completamente annebbiata dal suo respiro frenetico, le mie mani percorrono la sua schiena esplorandone ogni centimetro. Le dita toccano il margine del maglione e senza troppe premure libero Sasuke dalla spessa stoffa e lo ammiro a dorso nudo.

Lui, come risposta, mi bacia ancora una volta ritrovandomi le sue mani sotto la maglia palpando impaziente il mio piccolo seno.

Ho sempre odiato di me quella parte del corpo eppure, ritrovandomi avvolta da queste mani calde e grandi, mi vedo tutto ad un tratto perfetta.

Quelle dita esperte mettono a nudo i miei piccoli seni e le sue labbra succulenti sfiorano la mia pelle procurandomi leggeri brividi.

Gli accarezzo i capelli durante quel suo sensuale sopralluogo finché non arriva a stuzzicare la mia zona del piacere. Inizio ad emettere dei piccoli gemiti e questo mio comportamento sconsiderato accende in Sasuke il suo naturale istinto di possessione.

Adagia la sua fronte sulla mia mentre con una mano si sbottona i jeans, sono incantata dal vedere il suo collo posto al ridosso delle clavicole , ha un aspetto sensuale e mascolino ma tutto viene interrotto da un dolore straziante da farmi sussultare e afferrare la schiena di Sasuke con le unghia.

Lui si immobilizza per un momento finché poi non mi invita ad aprire gli occhi per osservarlo in tutta la sua rassicurante bellezza. Lo fisso mentre è sopra di me e provo dolore, il mio corpo e le mie lacrime lo esprimono chiaramente, eppure rimango a guardarlo desiderando con tutta me stessa che questa nostra definitiva unione non abbia mai fine.

Ad un tratto il malessere scompare per apparire poi un piacere travolgente e profondo.

Invoco spesso il suo nome, ad ogni mio vocalizzo i suoi muscoli si irrigidiscono e la sua prestazione diventa più forte.

Arriviamo insieme all'apice del piacere avvertendo nel mio animo un senso appagante sia nel corpo che nel cuore.

Lo amo dannatamente tanto!

Sasuke alza il capo guardandomi negli occhi, gli sorrido mentre la mia mano gli accarezza la schiena e il collo adorando quella parte del suo corpo, a mio avviso la zona più mascolina di lui.

Il moro, improvvisamente accascia la testa sul mio petto nudo lasciandosi sfiorare proprio come un gatto che gode delle carezze del padrone e, nonostante il mio corpo segna la realtà dei fatti, mi sembra di vivere ancora un sogno.

Le parole molto spesso risultano superficiali e superflue, l’eloquenza di un momento risiede nel silenzio.



NOTE DELL'AUTRICE



Buonasera lettori! Eccomi qui con un nuovo capitolo di Lone Wolf! Perdonatemi per la lunga assenza ma gli esami mi hanno fatta diventare pazza.



Che dire di questo capitolo? Beh, a parte la breve lunghezza ( mi possiate perdonare ma il prossimo prometto sarà più lungo ), Sasuke e Sakura sono proprio belli insieme ed è vero che talvolta il silenzio esprime sensazioni e sentimenti meglio delle parole. Spero che vi piaccia e un bacio grande a tutti. Grazie ancora per chi legge e segue!



Alla prossima.



LaSignorinaRotterMaier.



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Capitolo 22
*** 20. Merry christmas ***


-20-



Oltre che a sentirmi emozionata dopo aver donato tutta me stessa ad un'altra persona, la notte precedente, sento la sensazione di aver subito un mutamento profondo e radicale, ma apparentemente sono la stessa di sempre.

Forse sarebbe più appropriato dire che il cambiamento è incominciato dal momento che il mio cuore ha avuto la consapevolezza del mio amore per Sasuke. 

Ricordando la vecchia Sakura, mi rendo conto di quanto fossi fragile: pensavo che per vivere dovevo nascondermi, ma da quando mi sono innamorata ho realizzato che la mia idea di perfezione può essere equiparabile ad una notte piena di stelle che, nonostante fossero coperte da soffici nuvole, riescono comunque a dare il loro luminoso spettacolo.

Sapere che Sasuke è al mio fianco mi da la carica giusta per affrontare l'impossibile.

Sorrido in maniera impercettibile osservando il volto del moro mentre dorme, gli accarezzo i capelli scuri e i polpastrelli godono della loro deliziosa morbidezza.

Trovo la perfezione in ogni angolatura lo guardi e questo riaccende in me il bisogno di proteggerlo dalle arpie, fameliche del suo attraente corpo perfetto. Non ho mai provato niente del genere, mi rendo conto che il desiderio e la gelosia nei suoi confronti è davvero tanta e manda in tilt il mio buon senso.

Corrugo la fronte mentre abbraccio stretto al mio petto la testa di Sasuke, sono consapevole di sembrare una bambina capricciosa ma sento di volerlo ancora di più nella mia vita, lui è mio. 
­­
<< Non che mi dispiaccia come risveglio, però mi stai soffocando >> dice il moro, mentre con una mano mi palpa il seno e si libera dalla mia improvvisa presa.

Arrossisco visibilmente avvertendo le sue mani sul mio punto debole. Anche se siamo stati travolti dalla passione, i primi raggi solari del mattino, che entrando dalla finestra mettendo in luce ogni mio singolo dettaglio, la sicurezza della nottata precedente va a farsi benedire! 

<< S-Sasuke, lasciami... >> gli dico, tentando di svincolarmi dal peso del suo corpo << ... non è il momento! >>

Improvvisamente sento le sue labbra sulle mie e quel contatto ha fatto si che le mie paure e insicurezze pian piano si sciogliessero. Trascinata dall'alta marea, sale a galla il mio desiderio di lui. Schiudo le labbra ospitando la sua lingua, intanto Sasuke porta le mani sotto al mio sedere e, afferrata di peso, mi ritrovo seduta sulle sue gambe completamente nuda e vulnerabile. 

Mi stacco violentemente dalle sue labbra e per nascondere la visuale del mio orribile seno, lo abbraccio schiacciando il mio busto contro il suo. 

<< Smettila >> il tono di Sasuke è infastidito, ma sento le sue dita giocare con i miei capelli che scendevano leggeri lungo la schiena. 

<< Quello che la deve smettere sei tu >> nascondo il mento nell'incavo della sua spalla cercando di cammuffare il rossore delle mie gote.

Cerco in tutti i modi di evitare quel tipo di situazione sebbene sia la prima a volerlo ma avverto attraverso le coperte, che nascondono la parte erotica di Sasuke, il suo caldo desiderio gonfiarsi. 

<< Mi piaci ... >> mi dice improvvisamente, cogliendomi di sorpresa. 

Le sue dita smettono di toccarmi la chioma e poggia la fronte sulla mia spalla cercando, nella mia stessa maniera, di nascondere l'imbarazzo. 

Lo abbraccio ancora più forte e, conoscendolo, sono consapevole del fatto di quanto abbia messo tutto se stesso nel pronunciare quelle parole.

Sapendo che ad una mia risposta lui avrebbe reagito male in quanto odia essere in situazioni piene di sentimentalismo, mi limito a baciarlo. 

Le nostre lingue si toccano ancora una volta e nel mio animo appare una nuova sicurezza che incalza e amplifica il mio desiderio di unirmi totalmente con Sasuke.  

Continuando ad assaporarci l'un l'altro, finiamo con il rifare l'amore e, ogni volta che le sue mani calde accolgono il mio corpo, ogni parte orribile di me assume una nuova bellezza. 


 
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L'incessante vibrazione di un cellulare che trema sul tavolino basso di fronte al divano su cui dormivo, mi risveglia nervosa. Alzo la schiena per spegnere quel maledetto aggeggio ma noto sul display che il calendario segna la data in cui i miei genitori si sarebbero fatti vivi per festeggiare, o almeno far credere di farlo, il Natale. 

Sasuke non è sul divano con me e, per qualche strano motivo, inizio a pensare che se ne sia scappato di nuovo. Mi rimetto in piedi con il piumone che mi copre le nudità, raggiungo la cucina e sulle mie labbra si estende un sorriso sollevato vedendolo mentre prepara il caffè con una sigaretta in bocca. 

 << Il frigo è vuoto... >> mi avverte seccato << ... dovresti iniziare a essere più ordinata in casa tua >> 
Essere rimproverata appena sveglia con l'incombente e pericoloso arrivo dei miei genitori, manda il mio stato di ansia alle stelle.

<< Mettendo un attimo da parte queste stupidaggini, stanno arrivando i miei genitori! >> gli dico allarmata, ma come risposta Sasuke mi lancia uno sguardo tranquillo porgendomi la tazza di caffè macchiato. 

<< Lo so, è segnato sul calendario >> mi indica il pezzo di carta appeso al muro dopodichè si appresta a sorseggiare la bevanda assaporandone il calore.

Perchè sono l'unica a essere in questo stato di apprensione? Abbasso lo sguardo dalla sua figura constatando che effettivamente il problema non lo riguarda. Mi sono così abituata ad averlo nei miei momenti difficili che non ho mai preso in considerazione l'idea di cavarmela da sola. 

Ho sempre approfittato della gentilezza di Sasuke e ho finito con il dipendere dalla sua forza.

<< Cercherò di sopravvivere allora >> gli dico sarcasticamente,  ma dentro di me aleggia una grande paura di fallire. 

<< Sakura, ascoltami... >> mi chiama, distraendomi dalle preoccupazioni e attirando la mia attenzione su di lui << ... la decisione di partecipare o meno alla commedia teatrale architettata dai tuoi genitori per impersonare " la famigliola felice che festeggia il Natale", spetta a te >> 

Lo fisso nelle iridi scure cercando di risucchiare all'interno del mio animo quella sua rigida risolutezza alla situazione, ma non riesco a tranquillizzarmi.

Mi stringo forte nelle spalle rivolgendo lo sguardo ai miei piedi che in quel momento si accavallano l'un l'altro. 

<< Portami via da qui >> lo prego, sperando di non ricevere un altro rimprovero per la mia codardia. 

Il mio capo rimane basso e sento il rumore dell'accendino a gas di Sasuke dare fuoco l'estremità della sigaretta. Gli attimi di silenzio rafforzano la mia idea di quanto lui sia contrariato dalla mia scelta. 

<< Non dico di essere d'accordo con le tue intenzioni ... >> la sedia su cui sedeva Sasuke viene spostata e sento una mano calda posizionarsi sotto al mio mento costringendomi ad alzare la testa << ... però è pur sempre Natale, siamo tutti più buoni >> 

Mi strappa un sorriso, sollevata di sentire quelle parole. Afferro la sua mano portandomela sulla gota e gli esprimo un sincero " grazie " per aver assecondato, per questa volta, la mia decisione.

Lo vedo scostare improvvisamente lo sguardo da me e, sottraendosi dalla mia presa, mi invita bruscamente a prepararmi per uscire, imbarazzato per quel piccolo gesto fattomi. Eccola, la sua unica arma di difesa: apparire duro e impenetrabile. 

Mi volto di spalle non rimanendoci male come accadeva in passato e sorrido invece per la sua buffa reazione. Oltrepasso la porta della cucina e mi avvio in camera mia, mi posiziono davanti all'armadio cercando di trovare qualcosa che mi rendesse stupenda al suo sguardo. 

Spalanco tutto ad un tratto gli occhi realizzando solo adesso che questo può essere considerato il nostro primo appuntamento! Ma il mio entusiasmo viene ben presto frenato dalle parole pronunciate un attimo fa dal moro, lui sta solo assecondando una mia decisione. 

Sbuffo delusa, ma poter restare con lui ancora un pò mi incoraggia a continuare la mia ricerca verso il vestito perfetto.

Il pensiero che i miei potessero presentarsi da un momento all'altro mi ha dato la spinta nello sbrigarmi ma al contempo non trascurare nessun dettaglio. La scelta, alla fine, è ricaduta su una camicia in jeans extralarge che arriva alle ginocchia, calze nere velate e stivaletti che hanno il medesimo colore dei collant. All'altezza delle ginocchia ho dei scaldamuscoli in lana nera che scendono fin giù alla caviglia; i capelli sono sciolti ma per questione di comodità li ho spostati tutti in un lato e, per ripararmi dal freddo, ho optato per un parka verde militare con cappuccio. Il make up è semplice ma questa volta ho voluto azzardare con un rossetto bordeaux regalatomi da Ino un pò di tempo fa.

Esco dalla camera dopo un ora e mi ritrovo Sasuke seduto sul divano a leggere un libro, ha gli occhiali da lettura e i capelli sono tirati indietro per il cappello in lana che indossa. Il moro porta un maglione lavorato a maglia di un grigio molto scuro che evidenzia maggiormente le sue spalle e in basso indossa dei jeans neri coordinati al giubbotto in pelle. Anche i scarponi che ha ai piedi sono in nero lucido e all'apparenza sembrano pesanti e scomode.

<< Andiamo? >> mi interrompe Sasuke, mentre lo ammiravo in tutta la sua accattivante bellezza.

Annuisco con la testa e insieme usciamo da lì e, con le mie dita intrecciate alle sue, mi rendo conto che nessuno al mondo sarà capace di amarlo quanto me. Non importa quanto io abbia sofferto per lui, ogni ferita subita mi ha portato a desiderarlo nella mia vita piuttosto che odiarlo. Farò di tutto purchè tutto questo non finisca. Non credo che sarò più in grado di amare un'altra persona in questo modo. 

 
Note dell'autrice


Buonasera cari miei lettori, come promesso ecco a voi il capitolo di Lone Wolf e, oserei dire, anche abbastanza lungo per i miei standard. 
 Dovevo rifarmi per il capitolo precedente, che era corto ma ricco di sostanza.
Che ne pensate di questa coppia? A mio parere è adorabile però la questione dei genitori lascia ancora qualche punto di insicurezza nell'animo della nostra povera Sakura cercando una via di fuga che Sasuke le ha piacevolmente concesso. 
Vorrei ringraziare a tutti quelli che mi seguono e commentano. 
Alla prossima!
LaSignorinaRotterMaier. 

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Capitolo 23
*** 21. Compassion ***


-21-









Non nevica.

Per la prima volta, nella mia vita, tutto è schiarito e riscaldato dal sole. I fiori, rimasti per tanto tempo chiusi sotto quello spesso manto bianco, stanno incominciando a germogliare.

È arrivata la primavera.

La mano di Sasuke tiene saldamente la mia e, mentre cammino sul marciapiede con lui dal lato della strada, mi aiuta invitandomi a prestare attenzione ad eventuali ciottoli sui quali potrei indubitabilmente inciampare a causa della mia consueta goffaggine. Sento di essere importante per lui e le sue piccole premure lo dimostrano. Affondo il viso nel colletto del giubbotto arrossendo vistosamente, sono felice di stare con Sasuke.

Contemplo la dolce sensazione insita nel mio cuore nell'avere il moro tutto per me, rido improvvisamente e Sasuke guarda nella mia direzione con aria perplessa mentre proseguiamo a piedi verso il centro di Konoha. Se solo azzardassi a fargli notare le sue gentilezze nei miei confronti, sono sicura che si chiuderebbe a riccio e non voglio.

Desidero sentirmi ancora amata da lui.

<< Che hai da sorridere così? >> mi dice, mentre espira il fumo dalla sua bocca.

Lo guardo per qualche minuto in silenzio e non riesco a trattenere un'altra risata; gli stringo la mano ancora più forte e, osservando i miei stivali avanzare per le strade asfaltate, mordicchio il labbro inferiore sentendomi tutto ad un tratto imbarazzata.

<< Non mi sono mai sentita così felice… >> rispondo, iniziando a torturare una ciocca di capelli arrotolandoli al dito << … per la prima volta mi sento amata >> concludo, fermandoci ad una balconata fatta in pietra da cui si può ammirare il panorama di tutta Konoha.

Sapevo che dopo la mia piccola confessione Sasuke non mi avrebbe più deliziata con le sue attenzioni, infatti lascia la mia mano appoggiando i gomiti sul ruvido materiale e osserva, con la sigaretta tra le labbra, il paesaggio innevato.

<< La tua stessa sensazione, quella di sentirsi amati e protetti, la sperimentai per la prima volta con Itachi >> dice improvvisamente.

Lo osservo mentre estrae rapidamente l’accendino dalla tasca della giacca e prova a riaccendere la sua fonte di piacere sentendomi incantata e allo stesso tempo paralizzata da tanto fascino. Ritorna a fissare il cielo con un'aria nostalgica in volto.

<< Io e mio fratello abitavamo qui nei dintorni e molto spesso ci recavamo su questa balconata per ammirare Konoha >> sorride in maniera triste abbassando leggermente il capo << Durante il tragitto mi prestava così tanta attenzione che finivo con l’arrabbiarmi. Gli urlavo dicendogli che non ero stupido e che sapevo badare a me stesso. Solo adesso mi rendo conto che ciò che faceva non era altro che proteggermi, trasportato dal suo amore incondizionato per me >>

Mi guarda finalmente negli occhi scostando la sigaretta al suo lato, mi abbraccia appassionatamente e le parole non fluiscono più nell'aria, al loro posto non resta che un marcato silenzio.

Il suo unico braccio libero, mi cinge la nuca e io mi aggrappo alla sua schiena capendo finalmente quel che mi ha voluto dire. Non mi ha evitato, come mi sarei aspettata da lui, al contrario, si è aperto ancora di più con me. Sento le lacrime pungermi gli occhi, ma cerco di tirarle indietro perché voglio unicamente assaporare il suo calore e crogiolarmi nel suo amore.

<< Noto con piacere che tra voi due le cose si siano evolute >> una voce familiare ci fa irrigidire entrambi.

Ci scolliamo lentamente l'uno dall’altro e vediamo sul viso di Sai illuminarsi un sorriso. Sasuke riappoggia la sigaretta tra le labbra alzando un sopracciglio e guardandolo in cagnesco. Percepisco sulla mia pelle l'aura del moro farsi sempre più incandescente.

<< Sai! Che ci fai qui? >> gli dico, in preda al panico.

<< Ero solo di passaggio, tranquilli, vi lascio amoreggiare in pace… >> ironizza mentre si volta di spalle << Sakura, sono felice che tu adesso possa sperimentare la gioia del vero amore. Sappi che io sarò qui, qualsiasi cosa succeda >>

<< Non le succederà proprio nulla, puoi stare tranquillo >> interviene Sasuke, con freddezza.

Sai ci regala un ultimo sorriso per poi sventolare una mano in aria come segno di saluto. Ricambio il gesto legittimando il fatto che Sai è stato importante per farmi avere la consapevolezza definitiva dei miei sentimenti per Sasuke.

Per questo lo ringrazio infinitamente.

<< Quel dannato ha interrotto il mio discorso… >> dice il moro, mentre getta il mozzicone di sigaretta a terra calpestandolo con rabbia << … Sakura, ascoltami >>

Tutto ad un tratto il volto del moro diventa serio e riflessivo, non l'ho mai visto così e questo mi spaventa da morire.

<< Se ti ho raccontato quei ricordi è per un preciso motivo: non puoi vivere scappando dai problemi, devi cercare di fronteggiare tutto questo e comunicare i tuoi malesseri e i tuoi disappunti agli altri… >> improvvisamente alza il colletto della giacca in pelle cercando di ripararsi dal freddo << … non voglio costringerti a fare nulla che tu non voglia, ma pensaci, hai mai parlato ai tuoi genitori del tuo dolore? Di come hai vissuto la tua vita? Di cosa hai provato ogni volta che loro avevano comportamenti ingiusti nei tuoi confronti? >>

Prende la mia mano congelata e la racchiude nella sua cercando di riscaldarmi. In cuor mio so che Sasuke ha ragione ma mi è sempre mancato il coraggio di affrontarli. È come se i miei genitori risucchiassero tutto il mio autocontrollo e mi perdo, mi lascio trascinare via dalle loro parole.

Ogni volta che li guardo negli occhi vedo un muro alto e insormontabile e, anche se mi sforzo di superare le barriere rischiando di rimetterci un arto, quel mucchio di cemento rimane lì.
Mi hanno portata alla disperazione e quando stavo per sprofondare lentamente negli abissi, la mano di Sasuke, la stessa che adesso è stretta saldamente alla mia, si è allungata verso di me portandomi in salvo.

Le mani si chiudono a pugni e lui, percependo il mio nervosismo, mi trascina da qualche parte facendo svuotare la mia mente da quei pensieri.

Il suo passo è svelto e per cercare di stare al suo ritmo, gli corro dietro guardando le sue spalle rimpicciolite dal freddo.
Cosa gli sta succedendo?

<< Sasuke, dove stiamo andando? >> gli domando, con il fiato corto.

Da parte sua non ricevo nessuna risposta ma continuiamo ugualmente a percorrere un piccolo sentiero per sbucare poi direttamente al centro di Konoha. I negozi sono aperti e colmi di persone intente ad acquistare qualche piccolo pensierino di natale o semplicemente per fissare gli articoli in tema brillare.
Sasuke finalmente si ferma e, osservando oltre le sue spalle, noto che siamo di fronte ad un bar ma chiuso per le festività. Faccio per aprir bocca e domandargli il motivo per cui siamo lì, ma improvvisamente sento una voce familiare chiamarci da lontano.
Mi volto di scatto e vedo Naruto insieme a Shikamaru venire verso la nostra direzione, corrugo la fronte notando che dietro di loro ci sono Ino che cerca di sciogliere la tensione di Hinata che intanto cammina a capo basso nascondendo le gote arrossate.

Cosa significa tutto questo?

Naruto farfugliando qualcosa porta via Sasuke da me e sul mio volto appare un espressione infastidita, abbasso il capo mordendomi il labbro inferiore: avrei preferito rimanere da sola con lui ma, a quanto pare, Sasuke non è dello stesso parere.

<< Sakura! Da quanto tempo! >> esclama Ino, portandomi bruscamente alla realtà.

La guardo torva e lo stupore incomincia a invadere il viso della bionda, facendole morire l'entusiasmo di vedermi nei suoi occhi, impreziositi da un calcato ombretto nero e bianco.
Anche Hinata mi osserva stranita e, a differenza di Ino, le sue iridi sono semplici e graziose.

<< Che succede Sakura-chan? >> mi domanda la mora, preoccupata.

<< Che ci fate qui? >> chiedo con un tono di voce rabbioso, senza rispondere alla domanda.

Hinata spalanca gli occhi e in quel momento non riesco a capire nemmeno io perchè me la stessi prendendo con lei ed Ino quando dovrei prendere per il colletto il diretto interessato e trascinarlo via, nella più totale tranquillità.

<< Ehi, calma i tuoi spiriti bollenti! E' stato solo un caso se ci siamo incontrati >> sbuffa infastidita per poi poggiare una mano sul fianco guardandomi imbarazzata ma cercava di non farlo notare << Io...Io e Shikamaru dovevamo essere soli, insomma, eravamo ad un appuntamento! Ma poi abbiamo incontrato loro per caso e Naruto ha deciso di rovinare tutto con la sua stupidità! >>

<< Appuntamento? >> mi informo stupita.

La bionda annuisce e sulle mie labbra compare un sorriso osservando le sue guance tingersi di un tenue rosso. Non ho mai visto il viso di Ino così dolce e delicato, è davvero incantevole vederla così innamorata.

<< Tu invece? Che ci fai con Sasuke? >>

<< Non è un appuntamento >> stronco immediatamente i pensieri maliziosi di Ino.


Mi porto le mani all'interno delle tasche del parka e, guardando Sasuke mentre lecca la parte esterna della cartina per raggruppare tutto il tabacco in compagnia di Naruto e Shikamaru, mi rendo conto che in verità lui non è mai stato solo, semplicemente, non riusciva a vedere la realtà dei fatti in quanto troppo oscurato dall'ombra del passato. Sorrido amaramente constatando invece che io ho vissuto una solitudine profonda e dolorosa in maniera continua e costante.

<< Allora che ci fate insieme? >> persiste la bionda, sventolandomi una mano davanti agli occhi come per svegliarmi dal mio stato di trans.

<< Siamo una coppia, è normale per noi stare insieme >> la mia voce diventa stridula e mi ritrovo ad abbracciare sia Ino e Hinata esprimendo la mia felicità nel aver dato loro la lieta notizia.

Ricambiano il mio gesto con entusiasmo ed emettendo dei piccoli urli di gioia. Nel mio cuore ribolle un'eccitazione che cancella via tutto il fastidio provato un momento fa.

In fondo sono felice di rivederle, mi hanno aiutata tanto con Sasuke, ma soprattutto con me stessa. E' anche grazie a loro che la mia maschera è stata completamente distrutta.

<< Ragazze, venite. Vogliamo portarvi in un posto! >> Naruto ci fa segno con la mano di raggiungerli.

Noi tre, tenendoci per mano, gli andiamo incontro.

Ino, appena vede Shikamaru di spalle, si stacca da me e gli sale in groppa tirandogli via il cappello in lana. Rido di gusto del gesto istintivo della bionda ma, al mio lato, non sento Hinata ridere.

La guardo e la vedo mentre tiene il capo basso evitando di guardare verso Naruto, il ragazzo a quanto pare ancora non si è reso conto dei sentimenti della mora e sento palpabile la sua sofferenza.

Sbuffo amareggiata confermando mentalmente quanto quella testa quadra fosse davvero cieco e senza speranze.

<< Andrà tutto bene Hinata >> le dico, incontrando i suoi occhi e, in un certo senso, riconoscendomi in lei che sta vivendo ciò che ho vissuto anch'io con Sasuke. Le stringo forte la mano e lei mi sorride dolcemente. In quel momento sento che il nostro legame sia molto più forte di quanto avessi immaginato e arrivo alla consapevolezza che non riuscirei ad essere davvero felice se non lo sarà anche lei.

Insieme ci uniamo al resto del gruppo, non lascio nemmeno per un istante le sue fragili dita facendola, per una volta, abbandonare completamente alla mia forza.











Note d’autore.



Salve a tutti miei cari! È da tanto che non mi faccio viva però alla fine eccomi qui, con un nuovo capitolo appena sfornato!

Parto col dirvi che, da come avete potuto notare, questo è un capitolo alquanto leggero di contenuti. Si distacca completamente dagli altri suoi fratellini però lo reputo comunque necessario per giungere verso l’apoteosi finale ( ebbene sì lettori miei, stiamo giungendo alla fine di questa storia, sigh. ).

Concludo con i ringraziamenti per chi legge e per chi mi dedica un po' del suo tempo per lasciarmi un commento ^^

Alla prossima miei teneri muffin!

Un bacio.

LaSignorinaRotterMaier.


























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Capitolo 24
*** 22. Hero ***




-22-









La giornata passata con gli altri è stata divertente ma oltremodo sfiancante. Appena varcata la soglia di casa, mi sono aggrappata alla schiena di Sasuke desiderosa di essere trascinata in camera e di essere messa a letto, come una principessa.

Affondo il volto tra le scapole di lui lamentandomi della stanchezza che provo in quel momento nelle gambe.


<< Camminare non fa affatto per te >> sentenzia Sasuke, mentre posa le chiavi della porta sul mobiletto che costeggia il muro dell'ingresso.


Circondo l'addome del moro in un abbraccio tenendolo ancora più stretto a me quando, improvvisamente, sento le braccia di Sasuke prendermi sotto al sedere ritrovandomi così aggrappata a lui.


<< Che non diventi un vizio >> mi dice, mentre lo vedo sbuffare dalla noia.


Sorrido contenta del suo gesto e gli circondo il collo avvicinando le labbra alla sua guancia regalandogli un affettuoso bacio. Con la coda dell'occhio riesco a scorgere un ghigno sulle labbra di Sasuke mentre mi trasporta verso la camera da letto.


Il suo impercettibile sorriso abbozzato è dannatamente provocante e mi piace da morire.


Arriviamo a destinazione e con cautela lui mi fa scendere dalle sue spalle, mi siedo al bordo del letto continuando a guardarlo con occhi lucidi e languidi.


<< Vado per primo a farmi la doccia così hai il tempo - >>

Lo interrompo scattando improvvisamente verso di lui e gli prendo il lembo del maglione.


Mi metto in punta di piedi per arrivare alla sua altezza e lo bacio sulle labbra in maniera passionale, lui ricambia di buon grado. D'impulso la mia mano s'intrufola nel pullover e, un'emozione dettata dal cuore, mi spinge a volere a tutti i costi approfondire quella mescolanza di sensazioni. Gli privo dell'indumento facendolo rimanere a torso nudo.


Sasuke rimane immobile mentre le mie labbra scendono lungo il suo collo per gustare ogni centimetro della sua pelle.

Ad un tratto il suo istinto maschile inizia a vibrare nei suoi muscoli, mi prende di peso facendomi stendere sul morbido materasso e percepisco i suoi denti mordicchiarmi il lobo dell'orecchio.


<< Che ti viene all'improvviso, eh? >> mi sussurra, mentre una sua mano raccoglie il mio seno stuzzicando la mia piccola fonte del piacere.


Il respiro diventa corto e, inconsapevolmente, inarco la schiena donando il collo al mio piacevole tormento. Le labbra di lui assaporano la pelle facendomi sentire delle contrazioni nel basso ventre, adoro quando avverto il suo corpo mascolino su di me, il suo calore mi travolge.

<< S...Sasuke >> gli sussurro, mentre gli circondo il collo con le braccia << Mi piaci... Mi piaci tanto >>


In seguito alle mie parole lo sento imporsi maggiormente su di me. Mi priva della camicia di jeans e dei collant neri, le dita si posano possessive sulla zona che al meglio manifesta il mio desiderio di lui ed è in quell'istante che la mia voce inizia a gemere dal piacere chiamando ripetutamente il suo nome sottovoce.

Le mie mani afferrano gelosamente la schiena di Sasuke sentendo prorompente la voglia di unirmi a lui totalmente.

Come se avesse dato ascolto alla mia anima, Sasuke entra impaziente dentro di me soddisfacendo il mio ardente desiderio di legarmi inscindibilmente al suo corpo.

Mi aggrappo ancora più forte al moro finchè non sento essere afferrata per il fondo schiena e pian piano mi ritrovo a godere stando seduta sulle sue gambe.

Ci fissiamo negli occhi mentre le mie labbra, fameliche delle sue, lo baciano animosamente.


Il fiato corto di Sasuke manda il mio ultimo briciolo di autocontrollo a farsi benedire ed ecco che le pulsazioni all'interno del bacino si fanno sentire. Arriviamo insieme al culmine del piacere rimanendo abbracciati l'uno all'altro.







***







Non riesco a chiudere occhio.


Sasuke è accanto a me, lo vedo dormire mentre sospira dolcemente con la bocca semi aperta.
Gli accarezzo una guancia delicatamente quando all'improvviso nella mia mente si innalza il pensiero che i miei genitori siano venuti a casa ma, non trovando nessuno, se ne sono andati senza lasciare un messaggio, qualcosa da dirmi.


Solo una casa vuota e un silenzio assordante.


E' sempre stato così tra noi: ognuno vive la propria vita, senza dar conto alla sfera emozionale in cui siamo immersi. Facciamo ciò che ci pare in maniera del tutto indifferente non preoccupandoci minimamente di ferire qualcuno.


Mi alzo dal letto sentendo la necessità di bere un bicchiere d'acqua, indosso un paio di mutandine e il maglione di Sasuke che si trova alla rinfusa sul pavimento. Il suo pullover emana un buon odore, penetra violentemente nelle mie narici e mi inebria del suo delizioso profumo, è irresistibile. Confortata da quella fragranza, i miei occhi si accendono di determinazione e, avvicinandomi alla scrivania piena di libri e carte svolazzanti, afferro un foglio bianco e una penna intenta a mettere nero su bianco tutto il mio dolore procurato dai miei genitori.


Cari mamma e papà,


Scrivo, cercando di impostare il discorso in modo ordinato e ben strutturato. Mordo poi il labbro inferiore rendendomi conto che il risultato ricorda una lettera d'addio o qualcosa di simile, quindi stropiccio il tutto gettando la palla in aria. Riprendo un foglio pulito cercando di formulare nella mia testa frasi che abbiano un senso preciso e netto.
La mano che tiene la penna trema, non riesco a scrivere nulla.

Anche se sono da sola mi viene difficile comunicare le mie emozioni, ho iniziato da poco a conoscere questo nuovo mondo e ho bisogno di tempo per comprenderlo interamente.


Mi giro di spalle e guardo ancora una volta Sasuke mentre riposa in posizione fetale cercando inconsapevolmente aiuto da lui.
Ripenso al mio percorso per arrivare fin qui e mi rendo conto che non avevo mai sofferto così tanto ma non ho mai mollato la presa, ho insisto fino all'inverosimile e, alla fine, sono giunta qui, accanto a lui, proprio dove volevo essere.
Le mie labbra si curvano lievemente all'insù per poi tirare fuori un grosso respiro e, senza ragionarci troppo, butto giù delle parole che provengono direttamente dal cuore.




In tutto questo tempo non ho fatto altro che cercare la vostra attenzione e la vostra approvazione.


Sono giunta perfino ad annullare completamente me stessa per riceve un minimo di considerazione in più, per riuscire ad avere una mamma e un papà che mi incoraggiassero a vivere la mia vita nel migliore dei modi.


Alla fine, però, non è andata come speravo.


Ho assistito alla formazione della mia maschera che mi ha condotta lentamente a vivere una vita offuscata da una luce troppo fredda ed accecante, che non mi guidava verso la strada giusta.

Ho inciampato molte volte. Ho rischiato di farmi male sul serio, eppure, delle mani mi hanno fatta rialzare e miracolosamente hanno raccolto quel che rimaneva di me, salvandomi.

Quelle mani, però, non erano le vostre.


Mamma e papà, sapete una cosa?
Nonostante le lacrime che ho versato per questa solitudine eterna e perpetua, nonostante le tante volte che ho invocato voi sperando che appariste fuori alla porta liberandomi da questo isolamento, malgrado non vi abbia mai visti arrivare in mio soccorso, nemmeno quando stavo per toccare il fondo... io non vi odio.


Non riesco a serbare rancore per voi perchè adesso io sono riuscita a liberarmi da questo fardello.

Posso ritenermi alleggerita da queste sofferenze, finalmente. I miei occhi hanno trovato una nuova luce calda e confortante e tutto questo è solo grazie a Sasuke.


Mi piacerebbe che un giorno voi poteste parlare con lui in maniera pacifica senza farvi abbindolare dalle apparenze. Sono sicura che vi piacerà e vi renderete sicuramente conto anche voi che persona fantastica è.


Mamma, papà, anche se non vi importa, io adesso sono felice.




Leggo e rileggo ciò che ho scritto, quelle parole non sembrano essere scritte e pensate dalla sottoscritta eppure è proprio il mio cuore che le ha elaborate.

Poggio il pezzo di carta sulla scrivania rimanendo immobile per un momento immersa in mille pensieri finché non sento un peso sulla mia testa. Sposto lo sguardo verso l'altro e vedo Sasuke mentre scruta la mia lettera leggendola attentamente.


Arrossisco vistosamente tirando il foglio al mio petto per impedirgli di leggere oltre, non voglio che interpreti questi vocaboli che non mi appartengono.


<< Quindi io sono fantastico per te? >> scherza, facendomi capire che ha letto già tutto.


Chiudo gli occhi dall'imbarazzo diventando paonazza quando, improvvisamente Sasuke mi circonda con le braccia il collo regalandomi un tenero bacio sul capo.


<< In quella lettera mi hai dipinto come il tuo eroe... >> dice, mentre si avvicina lentamente al mio orecchio << … La verità è che sei tu l'eroina della mia vita >>.






NOTE D'AUTRICE



Salve a tutti lettori miei! Ecco a voi l'aggiornamento di Lone Wolf!


Che ne pensate di questo capitolo? A me piace molto perchè qui ci rendiamo conto dell'ennesima crescita di Sakura e del suo ruolo fondamentale nella vita di Sasuke.
Bello, bello, bello!

Spero di poter aggiornare prima, me lo auguro sempre...
In ogni caso grazie a tutti per il supporto!

Alla prossima.

LaSignorinaRotterMaier.


































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Capitolo 25
*** 23. Happiness ( End ) ***




.23.







Il sole è in alto nel cielo, lo riesco ad intuire dal delicato calore dei raggi che sono posati sul mio volto ancora assonnato.

Nonostante l'inverno abbia reso il clima poco soleggiato, vedere l'alone giallastro nel manto azzurro migliora il mio umore che, abitualmente, cade a picco ogni maledetta mattina.


Mi giro di fianco e immagino di incrociare il viso di Sasuke che ancora dorme.
Mi vengono in mente le sue parole timide e gioisco al ricordo coprendo d'impulso col piumone le mie guance arrossate.


C'è una cosa che ho capito di Sasuke: le sue parole non devono mai essere considerate leggere e di circostanza, , sono soppesate, meditate, frutto delle esperienze passate e di lunghi momenti di riflessione. Questo lo rende ancora più carino ai miei occhi.

Scosto le coperte scoprendo il volto e chiudo gli occhi: immagino di avvicinare il mio viso al suo, immagino di poggiare la mia fronte sulla sua e sorrido impercettibilmente ripensando ai suoi burberi modi di fare.


Sasuke è proprio come lo descrivevano: un lupo solitario, indipendente ed orgoglioso che non si lascia intimorire da nulla.

Però, insistendo, sono riuscita a far breccia nel suo cuore e gli sono diventata preziosa.


Continuo a tenere gli occhi chiusi e nella mia mente raggiungo il suo petto e, nel mentre gli circondo il busto, mi lascio coccolare dal suo calore mattutino.
Non posso più abbandonare questa dolce sensazione che solo lui mi procura, sono dipendente dal suo profumo, dalla sua forza, dal suo amore.

Avverto le sue dita intrufolarsi tra i miei capelli e mi tira saldamente a sé, riesco a percepire i suoi muscoli contratti.

Mi sembra di essere immersa in un mare calmo che, con il suo mite movimento ondulatorio, mi culla lasciandomi assaporare l'idilliaco momento di piena pace.


<< Sasuke... >> dico, con la voce ancora impastata dal sonno.

Chiamare il suo nome mi tranquillizza, è come se quell'agglomerato di lettere avesse il potere di rendere maggiormente palpabile la realtà del momento. Mi rassicura sul fatto che tutto questo non è un sogno.
Sono riuscita a raggiungere il mio equilibrio. Essere immersa nel suo profumo è la chiara certezza che la mia vita ha raggiunto la stabilità.


Le nostre anime si sono mescolate, finalmente, siamo diventati una cosa sola.





****




Leggo l'ultima frase una decina di volte cercando di assaporare le sensazioni e le emozioni che la me adolescente aveva provato in quel frangente.

Chiudo il diario che, casualmente, ho trovato stipato tra una montagna di libri impolverati nella soffitta e accarezzo la copertina in pelle rossa guardando un punto indefinito del parquet. Mi salgono le lacrime agli occhi al pensiero di quanto le cose siano cambiate da allora.

Nascondo il viso dietro al quaderno colorato e, a quel punto, non riesco più a trattenere il pianto. Mi mancano da morire quei momenti che purtroppo non avrò più la possibilità di rivivere.
Se potessi far tornare indietro il tempo, mi fermerei proprio nell'istante in cui l'inverno ha pervaso il mondo esterno mentre io ammiravo la primavera tra le braccia di Sasuke.

Avvolgo il piccolo oggetto impolverato e singhiozzo talmente forte che riesco a sentirne l'eco provenire dalle profondità del mio petto.

Dopo la morte di Sasuke, non é stato scritto piu nulla su questo diario e da quel momento in poi gli anni sono trascorsi velocemente.

A causa delle tante preoccupazioni che hanno affollato la mia testa, il tempo di scrivere si é ridotto di molto, troppo e, soprattutto, la volontà é diventata nulla.


Dopo il Natale, la scuola era ricominciata normalmente. Tutto era tranquillo, nonostante il fatto che i miei compagni si erano allontanati da me perché non rispecchiavo più il personaggio che loro mi avevano dipinto addosso. Non ero più la solita Sakura Haruno, amata e plagiata da tutti. Ma ero ugualmente felice perché al mio fianco c'era Sasuke.


Una scena in particolare mi ritorna in mente nonostante il lungo tempo passato.


Era il periodo primaverile ed ero solita pranzare con lui nel cortile della scuola, eravamo distesi sull'erba e godevamo del fresco venticello che ci accarezzava la pelle. Quel giorno, mentre osservavamo i fiori di ciliegio danzare nell'aria e creare una gentile atmosfera, Sasuke aveva chiuso gli occhi e, dimenticandosi per un attimo della mia presenza, aveva detto:


Grazie per avermi dato un motivo per essere felice”


Ricordo la sorpresa. Ricordo lui, il suo sguardo pacato rivolto a me. Mi aveva scostato i capelli mettendoli dietro all'orecchio e mi aveva regalato un dolce sorriso.

Amai quel suo cambiamento nei miei confronti ancora di più.


Quello stesso pomeriggio tornai a casa da sola, Sasuke doveva sbrigare delle faccende a scuola e così mi cimentai per la prima volta nell'arte culinaria. Desideravo che Sasuke mangiasse qualcosa cucinato da me. Per l'occasione indossai anche un vestito carino, che potesse fargli perdere il fiato ma, incominciarono a passare le ore e di lui nemmeno l'ombra.


Passai molto tempo a chiamarlo e mandargli messaggi, ma non ebbi mai nessuna risposta.
Chiamai Naruto e fu in quel momento che la mia vita smise di esistere.


Sasuke morì a causa di un incidente stradale.


Fu tutto così improvviso che in un primo momento pensai che non fosse successo davvero, ma le lacrime di Naruto mi trascinarono a forza verso una realtà che non volevo vedere e che non avevo la forza di accettare. Mi cadde il cellulare dalle mani e, in preda alla tensione, mi gettai in strada chiamando il primo taxi in circolazione.
In un batter d'occhio mi ritrovai nell'ospedale di Konoha e intravidi le sagome di Naruto e degli altri che mi abbracciavano e piangevano sulla mia spalla.
Quando vidi Sasuke, le mie palpebre non sbatterono nemmeno una volta, nonostante lo shock.

Lo avevo perso e ancora ora mi è difficile ritornare a quegli attimi di completa disperazione.


Stringo ancora di più il diario tra le mie braccia e la mente, come meccanismo di difesa, ricorda i momenti dopo la sua scomparsa. Il mio corpo si ridusse a un cumulo di ossa, vomitavo ogni santo giorno, e la vita mi divenne così pesante da reggere che molto spesso, nella testa, mi sfiorava l'idea di farla finita. Pensavo che almeno in questo modo avrei potuto raggiungerlo ed essergli ancora vicina, non separarci più, per l'eternità.


In quel periodo i miei genitori iniziarono a farmi visita più spesso e, guardandomi in quello stato disperato sia dal punto di vista fisico che mentale, mi portarono dal medico. Fu lì che scoprii di essere incinta.

La creatura che portavo in grembo rappresentava il coronamento del nostro infinito amore e questo mi diede la forza per andare avanti.


<< Mamma! Dai, sbrigati che i nonni ci aspettano. >> La dolce vocina di Sarada mi riporta alla realtà.


Mi volto nella sua direzione e la vedo che tiene la mia giacca in mano invitandomi, a chiare lettere, ad indossarla e uscire da lì.

Lei, esteticamente, somiglia al mio Sasuke in tutto e per tutto. Mia figlia è diventata la cosa più preziosa al mondo e sarei disposta a qualsiasi cosa pur di vederla felice.



<< Sarada, piccola mia >> la raggiungo baciandole delicatamente la testa << Prendi >> mi abbasso alla sua altezza e le sorrido porgendole il diario << Mi chiedi sempre di tuo padre, dici di voler sapere ogni cosa di lui. Beh, ecco qui la risposta a tutte le tue curiosità! >> le dico, mostrandomi serena per non far preoccupare la mia bambina, nonostante il grosso macigno che avvertivo gravare sul cuore.

La piccola, di rimando, afferra il quaderno e mi guarda sorpresa.


<< Posso leggerlo davvero, mamma? >> le brillano gli occhi che mi ricordano tanto quelli di suo padre e i miei pizzicano, ma riesco a trattenermi.


<< Certo, piccola mia! Però adesso dammi la mano che dobbiamo andare. I nonni ci aspettano. >>


Prendo la sua manina mentre il suo sguardo si focalizza sulla copertina rossa del diario, famelica di conoscere il suo papà.


Usciamo di casa e ,con lo sguardo rivolto al cielo, penso a lui e a quanto mi abbia cambiato la vita.


Sasuke, grazie. Ti ringrazio per avermi dato un motivo per continuare ad essere felice“




Fine.





Salve a tutti miei cari lettori!
Ebbene sì, siamo giunti alla fine di questa mia prima FanFic, sigh.



Dal principio, la storia è già stata vissuta e trascritta in un diario.
Ho tenuto nascosto questo particolare perchè ho voluto mostrarvi e anche farvi provare quello che la nostra Sakura ha sentito nel suo cuore passo dopo passo.


Da ragazza camaleontica, senza una propria personalità e completamente immersa in una realtà dove le apparenze giocano un ruolo fondamentale nella vita di tutti i giorni; Sasuke le ha cambiato il modo di vedere il mondo.

Se c'è amore, le possibilità di salvarsi dalle tenebre diventano infinite.

La nostra protagonista ha toccato con mano questo dolce sentimento ed è riuscita a maturare, a crescere, a far emergere la vera se stessa.


Sasuke le ha salvato la vita, fino alla fine.


Immagino che molti di voi saranno rimasti a bocca aperta per questo finale ( magari non è così, chi lo sa ).

Lone Wolf ha, però, l'avvertimento “ Drammatico “, quindi un lieto felice non poteva esserci fino in fondo.

Mi dispiace se deluderò qualcuno di voi, però per me è così che doveva andare a finire la storia.

Ci tengo a precisare che, inoltre, le parti in cui è Sasuke a narrare, è un regalo che ho voluto farvi perchè tenevate che risaltassi i pensieri di Sasuke e con piacere vi ho accontentati ^^.


Bene, dopo questo lungo sproloquio, vorrei passare ai ringraziamenti:
In primis, ringrazio Alexis093 che mi ha supportato e consigliato in ogni mio dubbio narrativo, grazie davvero!
Grazie anche a BlueOrchid31 che in questo finale mi ha aiutata ad apportare delle piccole correzioni tecniche.

Grazie anche a tutti voi che avete commentato dall'inizio fino alla fine. Non sapete che incoraggiamento morale mi avete dato!
E i ringraziamenti non mancano, di certo, ai lettori silenziosi che, a loro modo, mi hanno aiutata a giungere alla fine di questa storia.

Grazie davvero tanto!

Alla prossima!
Un bacione a tutti!

Dalla vostra,
LaSignorinaRotterMaier.










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