Christmas
Carol
Il
fantasma delle ragazze passate
Al
suono del secondo rintocco, Scorpius decise di non lasciarsi
influenzare da quanto gli era stato detto da quella gnocca paurosa di
Cornelia Zabini, anche perchè era probabile fosse stata
un'allucinazione.
Da
quando in qua i fantasmi non erano trasparenti e lasciavano segni di
rossetto sulle guance dei viventi? Il massimo contatto che aveva
avuto con un fantasma era quando aveva trapassato per puro sbaglio il
frate Grasso o quando Pix gli aveva lanciato una caccabomba sul piede
(anche se non poteva essere definito come un vero e proprio contatto
diretto.
Era
stata una giornataccia, soprattutto se si considerava la magnifica
conoscenza che aveva fatto con Dennys Steeval.
“Qualcuno
qui è geloso?” chiese la voce di una ragazza e
Scorpius si girò
di scatto, vedendo che sul suo letto era sdraiata Jennifer Kurt, una
ragazza di Serpeverde tre anni più grande di lui che gli
aveva fatto
conoscere i piaceri del sesso anni addietro.
“Beh...
sicuramente non sei stato la mia scopata migliore, senza offesa! Eri
ancora un novellino!”
“Puoi
leggermi nel pensiero?”
“Certo,
secondo te sono qui per caso o cosa?”
Era
una ragazza in carne, con un bel viso, capelli mossi e lunghi color
mogano e gli occhi marroni scuro.
Era
esattamente come Scorpius se la ricordava, divisa compresa.
“Che
ci fai qui? Pensavo avessi finito Hogwarts!”
“Certo
che sei davvero tardo! Sei migliorato sull'aspetto, ma sul resto...
Sono il fantasma delle ragazze passate, idiota!”
“S-sei
morta??”
Non
aveva avuto più notizie di lei quindi, per quanto ne sapeva
poteva
anche essere probabile.
“No,
certo che no! Sono via e vegeta, ma non sono un vero e proprio
fantasma... sono una parte di te e della tua anima. Tu mi vedi
così
perchè mi hai conosciuta così.”
“Non
sei stata così importante!” la sdegnò
Scorpius e Jennifer si
teletrasportò a due centimetri dal suo viso facendolo
sobbalzare.
“Sai
perfettamente che non è così! Sono stata la tua
prima volta...”
“Non
solo la mia!”
Scorpius
ricordava perfettamente che Jennifer aveva fatto perdere la
verginità
a molti Serpeverde, andare con lei era come un rito di passaggio per
l'età adulta.
“Ero
piuttosto sveglia lo ammetto, ma guardando come stanno ora le cose,
è
stato un privilegio essere la prima! La prima volta di Scorpius
Malfoy... se vuoi ti faccio vedere il replay!”
“No,
grazie, non ci tengo!” rispose lui e Jennifer non si scompose.
“Ad
ogni modo stasera sei tu il protagonista, quindi prendi il mio
braccio.”
“Non
ci si può smaterializzare entro i confini di
Hogwarts!”
“Allora
sei proprio scemo! Questo è un viaggio interiore per vedere
come sei
passato dall'essere un bravo ragazzo a una testa di cazzo fatta e
finita!”
Scorpius
sospirò: se doveva diventare matto tanto valeva assecondare
la sua
follia.
Si era
aspettato tante cose, ma non quello: il suo primo incontro con Rose.
Erano
sul treno per arrivare a scuola, al suo primo anno.
Niente
cravatta, niente distinzione tra case.
Una
piccola Rose stava trascinando il suo baule, tre volte più
grosso di
lei e a stento riusciva a spostarlo.
“Hai
bisogno di una mano?” chiese un se stesso undicenne.
Non si
ricordava così minuscolo.
-Eri
tenerissimo, sì!- rispose Jennifer ai suoi pensieri che se
ne stava
proprio accanto a lui.
“Non
ti preoccupare, credo di cavarmela!”
Il
mini Scorpius rise e l'aiutò ugualmente a portarlo in una
delle
carrozze.
“In
questi casi è meglio mettere l'orgoglio da parte!”
-Com'eri
saggio, sembravi davvero un altro!-
Scorpius
grande sospirò, ma non rispose.
“Non
è una questione di orgoglio: sei un Malfoy, non dovrei
nemmeno
parlarti!”
Mini
Scorius si accigliò e le chiese il perchè.
“Mio
padre ti ha visto prima con i tuoi genitori prima e mi ha detto di
batterti a tutti gli esami, di vederti come un rivale!”
“Chi
è tuo padre?”
“Ronald
Weasley!”
Mini
Scorpius la guardò ad occhi spalancati dalla sorpresa.
“Uno
dei salvatori del mondo magico! Anche mio padre mi ha parlato del tuo
e anche di Harry Potter e Hermione Granger”.
“Hermione
Granger è mia madre!” lo informò.
Si
sedettero l'una di fronte all'altro.
“Mio
padre mi ha detto che tua madre era la più intelligente di
tutta la
scuola ai loro tempi!”
A
quelle parole, Rose gli sorrise.
“In
fondo non siete così male, voi Malfoy.”
“Piacere
Scorpius!”
“Rose!”
Si
strinsero la mano, poi Scorpius le passò una cioccorana.
“Vuoi?”
“Sì,
grazie!”
“Che
ti è uscita come figurina?”
“Merlino!”
“Wow,
bello! Sai che era un Serpeverde? Spero proprio di capitare in quella
Casa!”
Alla
parola -Serpeverde-, Rose gliela ridiede come scottata.
“Scusa,
non è per qualcosa ma se finisco tra i Serpeverde mio padre
mi
disereda, per scaramanzia preferisco che la prenda tu!”
“Il
mio mi disereda se non ci finisco, invece!” la
informò Scorpius
facendola ridere.
“Allora
è deciso, la terrai tu! In memoria del nostro incontro e
affinchè
ti porti fortuna!”
“Questa
me la terrò per sempre!” le confessò il
piccolo Scorpius e
Jennifer iniziò a ridacchiare.
-Non
ti facevo così sentimentale, Scorpius!-
-Non
l'ho detto davvero!- mentì Scorpius, ma Jennifer
riportò indietro
la scena agitando un dito.
“Questa
me la terrò per sempre!” ripetè
Scorpius e lui si arrese
all'evidenza.
-Ok,
l'ho detto-.
In
quel momento lo scompartimento si aprì ed entrò
Albus insieme a
Dominique.
“Scusa
Rose, James mi aveva fatto l'incantesimo delle pastoie... se non
fosse stato per Victoire mi troverei ancora lì!”
La
scena cambiò, lasciando Scorpius un po' confuso.
Doveva
essere l'inizio del terzo anno, quando avevano organizzato quella
maledetta festa stile Ballo del Ceppo per i poveri.
Era
sotto Natale e per l'evento del ballo nessuno era sfortunatamente
tornato a casa.
-In
quegli anni passavi molto tempo con Rose, soprattutto a studiare in
Biblioteca. Era una scusa per stare in sua compagnia ed eravate molto
legati.-
Scorpius
alzò gli occhi al cielo.
-E'
stato molto tempo fa...-
Uno
Scorpius tredicenne guardava Rose impacciato: voleva invitarla al
ballo, ma non sapeva proprio come fare.
“Rose...”
si decise infine, ma un ragazzo del quinto anno di Corvonero lo
precedette.
“Rose
Weasley sei molto carina... verresti al ballo con me?”
Rose
guardò Scorpius, ma vedendo che lui non reagiva
accettò la
proposta.
“D'accordo!”
Lo
scenario cambiò e si trovavano in Sala Grande, Scorpius era
andato
al ballo con Gwen, sua cugina, alla fine.
Vide
Rose baciare quel Corvonero e si sentì soffocare.
-Povero
tesoruccio, quasi quasi mi dispiace!- lo prese in giro Jennifer e
Scorpius la minacciò.
-Cambia
subito scena o io giuro che ti affatturo!-
-Un
po' difficile, ma d'accordo!-
Era il
giorno di Natale: dopo l'esperienza avuta lo Scorpius tredicenne si
decise di tornare a casa per le vacanze natalizie, mentre Gwen rimase
a Hogwarts.
Al
banchetto natalizio erano presenti sia suo padre che suo zio Blaise
che lo presero da parte notando la sua aria assente.
“Scorpius,
come mai sei così giù di morale in questi
giorni?” chiese Blaise
preoccupato, accomodandosi sul divano alla sua destra.
“Non
è niente...” mentì e questa volta fu
suo padre a sedersi, solo
che alla sua sinistra.
“Allora
perchè sei tornato da Hogwarts quando tutti sono rimasti
lì?”
Lo
Scorpius tredicenne si guardò i piedi , evitando
accuratamente lo
sguardo di suo padre e di suo zio.
“Rose
è andata al ballo con un altro e si sono baciati! Era il suo
primo
bacio, ora non so nemmeno se ci sposeremo! E' tutto
rovinato!”
esclamò iniziando a piangere.
Blaise
guardò Draco che fece un cenno d'assenso all'amico.
“E'
arrivato il momento Scorpius...” iniziò Blaise,
guadagnandosi
l'attenzione del ragazzino.
“Il
momento di cosa?”
“Che
tu scopra i segreti delle donne!”
“Non
mi interessa, le donne mi fanno schifo, ho chiuso con loro!”
ribattè deciso e Draco lo strattonò, facendolo
girare nella sua
direzione.
“Non
voglio mai più sentirti fare questi discorsi da mezza
checca! Siamo
intesi? Tu sei un Malfoy, un Malfoy dal cuore troppo tenero e noi ti
insegneremo a non soffrire più, a condizione che non solo
non
ripeterai mai più una cosa del genere ma anche che metterai
in
pratica ciò che ti diremo.”
Scorpius
smise di piangere e annuì lentamente.
“Ora,
Scorpius siediti lì di fronte a noi ti
spiegheremo qual è il modo
per conquistare una donna senza soffrire.”
Scorpius
fece come richiesto dallo zio e se li trovò davanti.
“Rose
dice che non le piacciono certi giochetti, però!”
“Quella
la devi dimenticare!” esclamò Blaise.
“Io
pensavo che facessimo questo discorso per riprendermela!”
“Sono
i tuoi sentimenti per lei che ammazzano il tuo gioco.”
spiegò
Draco, accendendosi un sigaro.
“Ricorda,
Scorpius: il potere in un rapporto appartiene a chi dei due ha meno
interesse!” citò saggiamente Blaise.
-Sante
parole!- concordò Scorpius grande.
“Mia
madre ha fatto tanti errori nella sua vita, ma sapeva il fatto suo e
mi ha insegnato a capire le donne.”
“L-la
vedova nera?”
“Proprio
lei. Mammina non ha mai sofferto per un uomo e si è sposata
sette
volte!”
Scorpius
lo guardò a bocca aperta e sia Blaise che Draco risero.
-Ci
siamo- esclamò Scorpius -neanche Merlino era a conoscenza
delle
regole del maestro!-
-Regole
del maestro?- chiese Jennifer scettica.
-Guarda
ora...-
“Ci
sono delle regole da seguire se vuoi che una donna si interessi a
te.” disse infatti Draco.
“Quali?”
“Regola
numero uno: non fissarle mai. Le donne si spaventano
facilmente.”
iniziò suo padre.
“Regola
numero due: falle ridere. Alle donne piace molto ridere, soprattutto
degli uomini. “ riprese Blaise “E' fondamentale di
modo che si
sentano a loro agio, abbassano la guardia e molte volte le portano a
commettere degli errori cruciali, come fare sesso con un perfetto
estraneo dentro lo sgabuzzino delle scope.”
“Che
cosa??” chiese il pudico giovane Scorpius e Jennifer si
battè una
mano in faccia.
-Ma
dov'era tua madre quando serviva? Avevi solo 13 anni!-
-A
spettegolare con zia Daphne e comunque tu non dovresti proprio
parlare dato che nello stesso anno mi hai sverginato!-
Jennifer
alzò gli occhi al cielo.
“Io
non dovrei neanche parlare con gli estranei!” aggiunse il
giovane
Scorpius e Jennifer annuì vigorosamente.
“No,
ma infatti... niente nome, né altre informazioni!”
esclamò Blaise
e Jennifer iniziò a sbattere la testa contro il muro dal
dissenso.
-Smettila
di fare così, sembri un elfo domestico!- commentò
Scorpius, ma
Jennifer lo ignorò.
“Regola
numero tre: la prima volta che la incontri falle un complimento dal
collo in su, che ha belle labbra, begli occhi, un bel cervello, le
prime due cazzate che ti vengono, poi, quando pensa che possa giocare
tutta la sera al gatto e al topo senza darti niente, tu la insulti,
le fai capire che sei tu a condurre il gioco e che sei lì
per
vincere.”
-La
cosa più triste è che funziona davvero-
commentò Jennifer
scuotendo la testa.
“Se
ci fosse un gruppo di ragazze e te ne interessasse una in
particolare... quale sarebbe secondo te un buon modo per
avvicinarla?” chiese Blaise.
Scorpius
tredicenne ci pensò un po', poi rispose: “La farei
ingelosire
fingendomi interessato alla ragazza accanto!”
Draco
gli sorrise commosso: “Te lo giuro Scorpius... non ti ho mai
sentito figlio mio come in questo momento! Vieni qui, fatti
abbracciare!”
Scorpius
abbracciò il padre e Blaise gli sussurrò:
“Questo è solo
l'inizio Scorpius: quando tornerai a Howgarts sarai
irriconoscibile.”
Jennifer
cambiò scena: lo Scorpius tredicenne era tornato a Hogwarts
e quando
Rose fece per salutarlo lui finse di non vederla.
Parlava
con i suoi amici e, davanti alla stessa Rose, andò da
Jennifer Kurt
e ci provò.
“Non
ti vuole nemmeno guardare in faccia!” le fece notare un'amica
di
Rose a quest'ultima.
Lei lo
guardò mortificata, poi corse via.
Jennifer
cambiò ancora scenario e Scorpius notò che era
passato del tempo.
-Quinto
anno: ti eri ripassato già mezza scuola, ma Rose non era
nella
lista. Avevi saputo da Albus della morte di suo nonno Arthur e
decidesti di starle di nuovo accanto.-
“Rose...
ho saputo da Albus di tuo nonno, mi dispiace molto, ci tenevo a farti
le mie condoglianze!”
Rose
aveva l'aria spenta da giorni e si girò verso di lui
sorpresa.
“A
prescindere da tutto Rose, davvero.”
Rose
lo abbracciò e iniziò a piangere sulla sua spalla.
“Che
ne dici se andassimo a fare una passeggiata fuori dal
castello?”
“Fa
freddo...”
“Vero,
ma c'è la neve!”
Rose
fece un sorriso timido e accettò.
Quando
furono fuori dal castello, Scorpius la prese per mano e si
tuffò
nella neve, facendo la forma di un angelo.
Rose
rise spontaneamente.
“Come
mai un angelo?”
Scorpius
quindicenne le sorrise ancora steso a terra.
“Perchè
tu sei bella come un angelo!”
Rose
fece un urletto dato che Scorpius l'aveva trascinata nella neve
accanto a lui strattonandola per il polso.
“Ora
ci sai proprio fare, eh?” chiese lei guardandolo con un misto
di
tristezza e ironia.
Scorpius
provò a baciarla ma lei si scansò.
“Non
è così facile con me... dovresti corteggiarmi
prima!”
Scorpius
le sorrise.
“Voglio
farti dimenticare la tristezza Rose... ti ho osservata in questi
giorni e non voglio vederti ancora così giù...
non è da te!
Lasciati andare.”
“Da
quando ti preoccupi di come sto io? Non ci siamo proprio parlati in
questi due anni!”
“Perchè
soffro di una grave malattia!” rispose seriamente il
quindicenne
Scorpius.
“Cioè?”
“Cuore
spezzato!”
Rose
rise, poi gli tirò un buffetto sulla spalla.
“Effettivamente
rimanesti senza fiato quando Davies mi chiese di andare al ballo con
lui! Pensa che ogni tanto lo bacio ancora sai e non solo quello!
Tirò
fuori il mio vestito nero e...”
“Blu,
non nero! Era blu il vestito che indossavi quando baciasti Davies...
invece che, beh, me.”
Rose
lo guardò profondamente e Jennifer diede di gomito allo
Scorpius
grande.
-E'
qui che lei ha pensato che avessi ancora qualcosa di recuperabile.-
“D'accordo,
Scorpius... accetto di tornare in buoni rapporti, ma se mi vuoi devi
fare le cose per bene. Trascorreremo del tempo per parlare e fare le
cose con calma.”
Scorpius
la prese per la vita, poi le accarezzò il viso.
“Potremmo
anche fare oltre che parlare, che ne dici?”
“Per
ora direi solo parlare!”
La
scena cambiò: erano nel dormitorio di Serpeverde e Rose e
Scorpius
erano insieme.
-Siete
stati insieme per sei mesi, poi lei ha deciso di concedersi.-
-Lo
so, perchè mi fai la telecronaca?- chiese Scorpius stizzito.
-Sono
solo la voce narrante, apprezza che mi sia scomodata per te!-
Scorpius
grande non riusciva a staccare gli occhi dalla schiena nuda di Rose.
“E'
la mia prima volta Scorpius...”
-Zio
Blaise me l'aveva detto di non essere la prima volta di nessuno,
né
l'ultima.-
-Il
fatto che tu non l'abbia ascoltato non so se è una cosa
buona.-
“Tranquilla,
farò del mio meglio per farti stare bene!”
esclamò Scorpius
quindicenne, baciandola delicatamente, poi iniziò a toccarla
sotto
le coperte e lei non riusciva a trattenere i gemiti.
-Tieni
a cuccia il tuo amichetto dei paesi bassi!- lo rimproverò
Jennifer,
vedendo che Scorpius grande si era eccitato a quella vista.
Scorpius
arrossì , mentre vedeva se stesso che cercava di reprimere
l'urlo di
Rose baciandola.
Quando
finirono, Scorpius fece per alzarsi, ma Rose lo fermò.
“Senti...
io non sono da una botta e via. Io credo che tu abbia un gran cuore
in fondo anche se tenti disperatamente di nasconderlo. Vieni qui e
abbracciami, rimani con me. Se non lo farai non ti farò
più entrare
nella mia vita.”
Scorpius
ci pensò, poi andò ad abbracciarla.
“Non
sei stupido come sembri, allora!”
Scorpius
sorrise e le baciò sulla testa.
-Questo
è il momento in cui ti sei davvero innamorato di lei...
l'hai
accolta dentro di te...-
Scorpius
quindicenne, però, appena Rose si addormentò, si
alzò e se ne
andò.
Il
dormitorio di Serpeverde era vuoto perchè erano rimasti
lì per le
vacanze di Natale e , quando Rose si svegliò non
trovò il ragazzo
accanto a sé.
Quando
realizzò del perchè iniziò a piangere
talmente tanto che i
singhiozzi le perforavano il petto.
-Ti
prego, non voglio vedere altro.- pregò Scorpius e Jennifer
lo guardò
con disgusto.
-Certo
che non vuoi vederlo...-
Un
rintocco assordante perforò le orecchie di Scorpius che si
svegliò
di scatto, trovandosi nel suo letto.
Il
fanstasma era scomparso.
Guardò
l'orologio e si accorse che era l'una di notte.
Si
girò verso la porta e vide Gwen, sua cugina.
“Gwen
che è successo, non riesci a dormire?”
Gwen
scosse la testa.
“Sono
qui per te: sono io il secondo fantasma.”
Per chi trovasse della frasi familiari ripeto di
aver preso spunto da "la rivolta delle ex" e ne ho fatto la versione
potteriana, quindi non uccidetemi vi prego! Spero che la storia vi
piaccia ad ogni modo, fatemi sapere!
-nemy1990-
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