Shinji Ikari - SeeD rango A

di tyus
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** 1st Mission - L'attacco dell'angelo ***
Capitolo 2: *** 2nd Mission - Fattori non calcolati ***



Capitolo 1
*** 1st Mission - L'attacco dell'angelo ***


Premetto subito che questa storia è un mio piccolo esperimento. Ho letto molte fictions dove Shinji diventa un superfigo capace di affrontare le sfide che si ponevano per ostacolarlo a testa alta. In ogni storia c'è un motivo differente per il cambiamento di carattere del protagonista, nella mia il motivo va ricercato nel fatto che Shinji è un soldato, un ragazzo che fin da giovane, viene addestrato alla guerra. Non voglio però cadere nello stereotipo del guerriero invincibile, freddo e silenzioso, certo questo Shinji, essendo SeeD(chi ha giocato a Final Fantasy 8 capirà), è capace di cose straordinarie, ma è pur sempre umano, capace quindi, di provare le stesse emozioni che proviamo noi(rabbia, dolore, gioia...). Vi assicuro però che non sarà onnipotente, non pensate che possa battere un angelo con le sue sole forze.


Finite le premesse, non posso far altro che augurarvi una buona lettura.


Tyus.



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1st Mission - L'attacco dell'angelo




Shinji Ikari era a conoscenza degli sguardi sbigottiti che gli rivolgevano gli altri passeggeri, e di certo non li poteva biasimare. Non era poi tanto normale vedere un ragazzino indossare la prestigiosa uniforme SeeD.


10 ANNI PRIMA


Il giovane Shinji osservava con la bocca spalancata l'enorme edificio dinanzi a se. Poi, facendosi coraggio, si avviò verso l'entrata con il suo trolley. Doveva ammetterlo, questo Garden faceva un grande effetto. Si trovava nella Hall principale, una grande struttura circolare con vari corridoi che portavano nelle varie sale ed un grande ascensore giusto al centro, con tantissime persone di tutte le età, dai bambini grandi quanto lui ai SeeD più anziani.


"Wow..." Esclamò il ragazzino, poi con un sorriso eccitato incominciò ad esplorare il posto di corsa, attirando gli sguardi curiosi degli altri studenti. Assistette ad una particolare scenetta nella mensa che lo fece ridere parecchio, cosa abbastanza rara per un bambino così timido ed introverso, vide un ragazzo biondo che si disperava per essergli stato negato un panino dalla signora della mensa che li aveva venduti tutti. Eccitato come non mai, Shinji continuò il suo giro, andando a finire nella biblioteca. Qui Shinji si sentì di nuovo stupefatto.


"Così tanti libri..."


Shinji si fiondò verso lo scaffale più vicino, prese un libro a caso ed incominciò a sfogliarlo pur non sapendo ancora leggere. Sentì, ad un tratto, un leggero tocco sulla spalla che lo fece saltare dallo stupore, e per poco non perse l'equilibrio. Si girò di scatto e vide una ragazza bionda avente un sorriso di scusa per il ragazzo, Shinji, quasi istintivamente, si allontanò un pò dalla ragazza, chiedendosi cosa voleva da lui.


La ragazza gli sorrise dolcemente poi gli domandò: "Sei nuovo, qui ?" Shinji non fece altro che annuire nervosamente, poi la ragazza continuò e disse: "Vuoi che ti porti dal preside ?".


Shinji sentendosi ancora più nervoso, arrossì un pò e le rispose con un sussurro: "N-no non c'è bisogno che si disturbi, signorina."


La ragazza ridacchiò mettendosi una mano davanti alla bocca e disse: "Ma che bambino educato ! Eppure hai quanto ? Quattro, cinque anni ?"


"Quattro signorina." Le rispose Shinji arrossendo ancora di più.


"Come ti chiami piccolino ?" Gli chiese la ragazza con un sorriso.


"Shinji Ikari."


"Io invece mi chiamo Quistis, piacere di conoscerti Shinji." Gli disse, poi tese la mano verso di lui.


Shinji dopo un attimo di esitazione le strinse la mano. "Sembra gentile." Pensò Shinji, poi piano piano, incominciò a sorridere anch'egli.


Quistis intrecciò le sue dita con quelle di Shinji, poi gli disse: "Andiamo tesoro, ti accompagno dal preside."


Shinji arrossì ancora di più per il nomignolo affettuoso riservatogli dalla ragazza, poi si lasciò trasportare da ella. Presero l'ascensore e salirono al terzo piano, dove si trovava l'ufficio del preside. Ad ogni secondo che passava Shinji diventava sempre più nervoso. Fermatasi l'ascensore i due si avvicinarono alla porta del preside ed entrarono.


"-E questo è tutto, signore."


"Perfetto, puoi anda-Oh Quistis e...Chi è questo giovanotto ?"


Shinji osservava nervosamente i due uomini nella stanza, uno era giovane ed alto, aveva capelli marroni ed occhi azzuri, ma la cosa che più lo contrastingueva era la cicatrice che percorreva diagonalmente la sua fronte. Shinji posò poi lo sguardo sul signore dietro la scrivania, aveva un aspetto più comune rispetto al ragazzo con occhi celesti e capelli marroni che si stavano però ingrigendo.


I due uomini osservarono incuriositi il bambino, che si sentiva quasi schiacciare da tutta questa attenzione su se stesso, e si domandavano chi fosse. Quistis spinse leggermente il bambino in avanti incitandogli di presentarsi.


"Mmh, mi chiamo Shinji Ikari, signore," Cominciò Shinji, poi dopo un attimo disse anche: "Dovrebbe essere arrivata la domanda della mia iscrizione a questa accademia..."


Il preside ci pensò un attimo, poi si ricordò di una particolare domanda d'iscrizione arrivata il giorno prima che riguardava proprio di un bambino di nome Shinji Ikari.


"Si, ora ricordo." Disse il preside, poi si fece serio e gli chiese: "Giovanotto, tu sai cosa è la SeeD vero ?"


"S-si, signore." Gli rispose Shinji deglutendo nervosamente.


"E sai anche cosa fa un SeeD, giusto ?"


Questa volta Shinji si limitò ad annuire, sapendo bene a quali compiti potevano adempiere i SeeD: spionaggio, guardia del corpo, missioni diplomatiche ed anche di assassinio: ora Shinji non sapeva di per certo cosa significasse assassinio, ma dal modo in cui ne parlava il suo insegnante sapeva benissimo che non era una bella cosa.


Il preside osservava il ragazzo con sguardo severo, ma poi si addolcì e gli disse: "Bè, allora benvenuto in questo Garden, Shinji."


"Grazie, signore." Gli rispose Shinji.


Il preside aprì uno dei cassetti della sua scrivania, prese una chiave magnetica che diede a Shinji.


"Questa è la chiave della tua stanza, ti farò sapere più tardi quando iniziano le lezioni," Disse il preside, poi si rivolse al ragazzo che restò muto durante tutto il tempo e gli chiese: "Squall, potresti gentilmente condurre il piccolo Shinji alla sua stanza ?"


Il ragazzo, che Shinji scoprì di chiamarsi Squall, fece un piccolo sospiro poi rivolgendosi a lui gli disse semplicemente: "Andiamo."


Shinji, facendosi coraggio, gli prese la mano. Squall, dal canto suo, aveva inarcato un sopracciglio, ma si tenne qualsiasi commento per se, e si limitò a portare il bambino in camera sua.


Shinji intanto, non stava più nella pelle di sapere cosa gli aspettava nei prossimi anni che avrebbe trascorso in quell'accademia, non riuscì a sopprimere quel piccolo sorriso eccitato che apparve quasi improvvisamente.


PRESENTE


Shinji stava osservando il contratto che il Garden aveva stipulato con questa Nerv, non riusciva a capire perché suo padre aveva richiesto specificamente lui per questa missione, che tra l'altro non ne conosceva ancora i dettagli, in fondo erano quasi due anni che non lo incontrava dall'anniversario della morte di sua madre, e anche li le uniche parole che si erano rivolti erano solo di cortesia. Shinji incrociò le braccia al petto facendo un piccolo sospiro, come faceva sempre quando una cosa non gli era del tutto chiara, questa era una piccola abitudine che aveva preso da Squall.


"Ma, è inutile pensarci troppo. Capirò quando lo incontrerò." Pensò Shinji osservando la custodia nera, grande quasi quanto lui, contenente il suo Gunblade modello Revolver.


4 ANNI PRIMA


"La tua presa non è abbastanza salda, potrei disarmarti in un istante se lo volessi."


Shinji stava quasi per ringhiare verso il suo maestro di Gunblade, che era poi nientepopodimeno che il famigerato Comandante dei SeeD Squall Leonhart. Shinji si lanciò all'attacco con il suo Gunblade da addestramento, ignorando il commento di prima, venendo così facilmente disarmato da Squall con un colpo abbastanza forte del suo Lionheart verso il Gunblade del ragazzo. Shinji non potè fare a meno si sospirare sconfortato per l'ennesima pietosa sconfitta inflittagli dal suo maestro mentre si massaggiava il polso dolorante con cui teneva la spada.


"Non fare quella faccia, migliorerai, e poi per avere soli dieci anni, sei già ad un buon livello." Lo rincuorò Squall.


"Faresti anche tu questa faccia se ti avessero sconfitto per 1287 volte di fila..." Borbottò il giovane, mentre Squall inarcò un sopracciglio all'affermazione del proprio allievo. "Hai contato ogni singolo combattimento durante l'arco di sei anni di addestramento...?" Domandò incredulo Squall, facendo arrossire di non poco il ragazzo di fronte a se.

Squall, poi scuotendo un pò la testa e sorridendo leggermente, si avvicinò al proprio allievo e gli mise una mano sulla spalla chiedendogli se aveva intenzione di prendersi una piccola pausa, magari prendendosi qualcosa in mensa. Shinji non aveva poi molta fame ma accettò lo stesso, nella speranza di vedere Zell che si disperava per un panino, un qualcosa che lo faceva sempre ridere come un matto, non importa quante volte aveva visto quella scenetta.


PRESENTE


Il treno si stava fermando, era finalmente arrivato a destinazione. Prese il Gunblade e scese seguito dagli occhi di tutti. Uscito dalla stazione si sedette su uno scalino appoggiando la custodia con il Gunblade al suo interno sulle cosce ed aspettò...e aspettò...e aspettò...


"In seguito alla dichiarazione dello stato emergenza, tutte le linee telefoniche ordinarie sono interrotte..."


Shinji Ikari non era di buon umore. E non lo sareste neanche voi se stareste aspettando per più di un'ora la persona che sarebbe dovuta venirvi a prendere. Shinji aveva appena chiuso la cornetta di un telefono pubblico, prese poi una foto dalla tasca dei pantaloni che ritraeva un foto di una bellissima donna dai capelli purpurei, con delle note scritte. Il giovane SeeD ignorò quella che puntava al...Bè avete capito, e lesse per l'ennesima volta la nota che diceva "Ti aspetto."


"Si, ma 'ti aspetto' quando ?" Borbottò Shinji. Continuò ad aspettare quando venne distratto da degli aerei che sembravano in fuga da qualcosa.


"Sono degli aerei da intercettamento, ma cosa-" Le parole gli morirono in gola quando vide quella cosa. "Che-Che diavolo ?!" Si domandò il SeeD, quando il rumore di una sgommata lo distolse dai suoi pensieri.


"Salta su ! Presto !"


Non se lo fece ripetere due volte, prese il Gunblade ed entrò in macchina che partì appena venne chiusa la portiera. Sistematosi il Gunblade, Shinji si voltò verso la ragazza della fotografia, prima che potesse avere la possibilità di aprire bocca, la ragazza incominciò a parlare.


"Sono il Capitano Misato Katsuragi, tu sei il SeeD Shinji Ikari, giusto ?"


"Affermativo. Posso sapere cos'è quella cosa ?" Chiese il ragazzo.


"Quella cosa, come la chiami tu, è un Angelo."


Shinji la guardò per un attimo con un sopracciglio inarcato(un'altra abitudine presa da Squall), poi ritornò a guardare fuori dal finestrino dell'auto sospirando.


"Spero tanto che sia un nome in codice..." Pensò ironico Shinji, poi si rivolse di nuovo verso Misato.


quello il mio incarico ?" Chiese puntando con l'indice l'angelo che abbatteva gli aerei uno dopo l'altro.


"Bè direi di si, anche se non so quanto possa essere utile un solo SeeD contro quel bestione, senza offesa." Rispose il capitano.


"Bè Capitano, pensò proprio che lo scopriremo oggi." Disse pacato Shinji.


"Sei molto calmo nonostante tutto," Shinji non rispose e Misato continuò: "Sei stato addestrato bene."


Shinji continuava a guardare la situazione da fuori il finestrino, quando poi vide qualcosa che lo fece sbiancare.


"Non sarà mica..."


"Cosa ?" Chiese incuriosita Misato.


"Capitano, fermi la macchina !"


"Eh ? Ma che dici-"


"Lo faccia e basta !"


Misato frenò bruscamente, un pò irritata per il tono di voce di Shinji. Stava per chiedergli cosa gli era preso quando poi Shinji urlò: "Protect !"


Ci fu un botto tremendo, vennero sradicati moltissimi alberi, e tutte le forze militari terrestri vennero spazzate via dall'enorme onda d'urto, solo la macchina di Misato rimase indenne grazie alla barriera magica prodotta da Shinji. Quando l'onda d'urto si dissipò, Misato ebbe il coraggio di levarsi le braccia dalla testa, poi si voltò verso Shinji, che sembrava essere un pò affaticato per aver prodotto una barriera tanto grande da ricoprire l'intera macchina. Misato guardò il ragazzo con gli occhi spalancati, chi lo avrebbe mai detto che un ragazzo di appena 14 anni è in grado di produrre una barriera così efficace ? Era questo che stava pensando Misato Katsuragi. Misato si rivolse al ragazzo e gli disse con un accenno di sorriso:


"Chissà, forse saprai davvero renderti utile."


Shinji, per tutta risposta, fece una piccola risata.


Nerv - Hangar


"Così è questo il progetto a cui stava lavorando mio padre." Shinji osservava con un'espressione indecifrabile, l'enorme testa viola dinanzi a se, Misato l'aveva chiamato Unità Eva-01.


"Esatto."


Shinji si girò in direzione della voce che aveva appena sentito, e lo vide. Dopo due anni Shinji rincontrò suo padre. Il giovane SeeD era completamente impassibile, apatico, di fronte all'uomo che lo aveva abbandonato alla tenera età di 4 anni. Non poteva dire che per causa sua aveva vissuto un 'infanzia infelice, anzi è stato grazie alla crudeltà di quell'uomo che Shinji fu spinto a diventare SeeD, e quindi a conoscere le persone che considerava amici oltre che alleati. Shinji guardava suo padre fisso dritto negli occhi, poi assumendo la posizione giusta, eseguì il saluto SeeD.


"Comandante."


"Shinji." Ci fu un attimo di silenzio, poi Gendo riprese a parlare.


"E così c'è l'hai fatta, sei diventato un SeeD..." Ma ci fu solo il silenzio a rispondergli. Gendo allora riprese a parlare: "Shinji, voglio che tu combatta l'angelo usando l'Eva."


All'inizio ci fu solo silenzio, ma poi arrivò la sfuriata del capitano.


"Comandante, non può chiedergli questo ! A Rei ci sono voluti più di 6 mesi solo per far muovere l'Eva, come può, lui, combattere contro l'angelo ?!"


Shinji aveva le braccia incrociate, poi usando un tono pacato, disse: "Non ho mai discusso gli ordini di un cliente, ma questa volta non ho scelta. Non sono stato addestrato per pilotare quest'affare, come pensa che possa eliminare quel mostro ?"


"Tutto ciò che ti chiedo e di salire sull'Eva." Rispose Gendo con un tono altrettanto pacato.


Shinji incrociò di nuovo le bracce ed assunse una posa pensosa, poi diede la sua risposta.


"...Affermativo."


"Ma è assurdo..." Disse incredula Misato.



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Shinji si trovava all'interno della cabina di pilotaggio dell'Eva appena riempita di LCL, si stava preparando all'imminente battaglia, facendo lunghi e profondi respiri, come ogni volta prima di ogni missione.


1 ANNO FA


Shinji fece un lungo e profondo sospiro prima di inoltrarsi nella caverna di fuoco. Era la sua prima vera missione, l'obiettivo era di appropriarsi del GF Ifrid. Strinse la presa sull'elsa a forma di manico da fucile del suo Revolver, regalatogli un anno prima da Squall, poi appoggiò la lama sulla spalla ed entrò nella caverna. La prima cosa che notò Shinji era che faceva un caldo infernale, gli faceva pensare che poteva ustionarsi solo stando a contatto con l'aria che si respirava nella caverna. Per sua fortuna la strada non era molto lunga, l'unica cosa a cui doveva stare attento erano gli occasionali schizzi di lava. Arrivò dopo pochi minuti in uno spiazzo circolare con un grosso buco giusto nel mezzo. Si avvicinò con cautela al buco con il Gunblade pronto per qualsiasi attacco nemico, ed infatti non fu deluso, avvicinatosi al buco ne fuoriuscì un demone cornuto con una lunga criniera rossa. Shinji arretrò di qualche metro poi alzò il Gunblade in posizione di difesa, attendendo una mossa dal suo avversario.


"CHI OSA DISTURBARE IL MIO SONNO ?!" Lo sguardo del demone si posò su Shinji, che appariva abbastanza intimorito dalla sua figura possente, ma soprattutto all'arma che impugnava. "COSÌ C'È UN ALTRO PATETICO ESSERE UMANO CHE INTENDE USARE LA MIA FORZA ? BENE SE LA VUOI VIENITELA A PRENDERE !!"


Ifrid partì veloce come un razzo contro il povero Shinji, che stava piagnucolando sul fatto che ci era costretto a prendere la forza del possente GF. Ifrid cercò di squartare Shinji con i suoi artigli, ma il ragazzo riuscì ad abbassarsi appena in tempo, perdendo però qualche capello. Shinji arretrò di qualche metro e si preparò all'imminente attacco del demone di fuoco, sapendo bene che una qualsiasi mossa falsa equivarrebbe alla sua decapitazione. Non dovette aspettare molto, Ifrid con un ruggito lanciò un'enorme palla di fuoco, che Shinji schivò rotolando di lato, e contrattaccando lanciando Blizzard. Le sfere di ghiaccio lanciate dal cadetto SeeD colpirono il GF, facendogli emettere dei ruggiti di dolore e congelando parte del suo fianco, con grande soddisfazione di Shinji, che però durò molto poco dato che subito dopo aver subito l'attacco il demone partì infuriato contro Shinji, che riusciva a stento a schivare tutti i colpi che gli lanciava Ifrid. Shinji si trovava in una cattiva situazione, sapeva che non poteva sfuggire per sempre agli attacchi del GF, doveva attaccare, preferibilmente senza perdere un arto o due. Purtroppo però mentre pensava ad una strategia adatta per sconfiggere la bestia dinanzi a se, Shinji si scordò una delle regole fondamentali per rimanere vivo in battaglia. Mai distrarsi. Così concentrato che quasi non di accorse del pugno scagliato dal demone, riuscì a stento a pararsi ponendo il Gunblade tra lui e il demone, ma venne lo stesso scagliato parecchi metri più in la.


Si alzò dolorante da terra, ma non ebbe nessun attimo di tregua. Il demone si scagliò di nuovo contro di lui con i suoi artigli pronti a squartarlo. Shinji era sicuro che sarebbe morto, che avrebbe tirato le cuoia, ma c'era una cosa che non tenne conto li per li. L'istinto. Fu puro istinto di sopravvivenza che lo intimò a buttarsi sotto le gambe del demone, così come fu l'istinto di sopravvivenza a dirgli di tagliare quelli che credeva fossero i tendini delle gambe del demone con il suo Gunblade costringendolo ad inginocchiarsi con un ruggito di dolore, ed infine, fu sempre e comunque il suo istinto a dirgli di appoggiare la lama al collo del demone intimandogli di arrendersi. Shinji era sfinito, ansimava pesantemente, ma in un modo o nell'altro era riuscito a sottomettere il demone che ora se ne stava fermo senza dire una parola. Poi, come se niente fosse successo si rialzò, e li Shinji capì che era spacciato, ma a volte la vita può riservare delle sorprese.


"E VA BENE UMANO, TI PRESTERÒ LA MIA FORZA."


Se Shinji fosse stato religioso avrebbe ringraziato qualsiasi Dio avrebbe venerato, ma visto che era ateo decise invece di ringraziare la sua enorme, sfacciata fortuna. Ifrid si avvicinò al buco da dove era uscito, e prima di buttarsi, si voltò e disse: "SALUTAMI IL LEONE SFREGIATO."


Shinji non sapeva di chi stava parlando ne gli importava saperlo. Stremato si stese a terra, e restò li per una buona mezz'ora prima di rialzarsi e, facendo attenzione a non perdere l'equilibrio per via delle sue gambe tremolanti, uscì dalla caverna.


PRESENTE


Gli operatori osservavano con occhi sgranati i dati che stavano ricevendo dai computer.


"È-È incredibile ! Ha un tasso di sincronia che supera il 40% !!" Esclamò stupefatta Maya. Misato incredula, si avvicinò per controllare di persona. Nessuno, intanto, vide il sorriso soddisfatto di Gendo.


Aveva gli occhi chiusi, era cosciente di trovarsi sul campo di battaglia, con un mostro gigante dinanzi a se, ma continuava a tenere gli occhi chiusi e a respirare. Poi aprì gli occhi e lo vide. Lo stava fissando, così come Shinji fissava lui. All'interno della cabina Shinji poteva sentire la dottoressa Akagi istruirlo nell'uso dell'Eva, Shinji ascoltava continuando costantemente ad osservare il nemico.


"Shinji, mi senti ? Pensa solo a camminare, l'Eva risponderà al tuo comando."


"Camminare...Cammina, cammina, cammina..." Shiji stava pensando costantemente la stessa parola. Per lunghi attimi, non successe nulla, ma poi l'Unità-01 fece un passo, poi un altro ed un altro ancora, finché non fece un vero e proprio scatto, andando contro il mostro. Shinji non riusciva a capire cosa gli stava dicendo la dottoressa Akagi, era troppo impegnato nel cercare di controllare il bestione di cui aveva il comando. Cercò disperatamente di fermarlo con degli ordini mentali, ma fallì nell'impresa, e l'Eva andò a sbattere contro l'angelo, che lo prese per la testa e lo sollevò di peso. Il braccio con cui teneva sollevato l'Eva incominciò ad illuminarsi, ed una lama fatta di luce viola fuoriuscì da una apertura nell'avambraccio e andò a sbattere contro il cranio, ripetutamente, fino a trapassare l'occhio da parte a parte.


Non aveva mai provato un dolore così forte in vita sua. Tutto ciò che veniva fatto all'Eva, Shinji poteva sentirlo, riusciva a sentire un qualcosa che gli trapassava l'occhio. Shinji fece ricorso a tutta la sua forza di volontà per cercare di sopprimere il dolore e di controllare l'Eva. Con un enorme sforzo, Shinji ignorò il dolore lancinante all'occhio per impartire i propri comandi all'Eva.


"Afferragli il polso...Afferragli il polso...Afferragli il polso..."


Ed incredibilmente l'Unità-01 gli strinse il polso, e con l'altra mano il gomito. Con un ultimo sforzo Shinji impartì un altro ordine. E l'Eva spezzò il braccio dell'angelo. Con uno strattone si liberò dell'angelo e lo lanciò in aria, facendolo atterrare molti metri più in la.


Intanto alla Nerv, tutti osservarono attraverso lo schermo gigante la battaglia tre l'angelo e l'Eva. Erano increduli, assolutamente esterrefatti.


"Sempai, venga a vedere, il tasso di sincronia si è alzato !!"


La dottoressa si affrettò a controllare i dati forniti dai Magi, e potò constatare di persona che infatti il tasso di sincronia aveva avuto un ulteriore innalzamento.


"È oltre il 62% !" Esclamò basita Ritsuko.


"Dottoressa, mi sente ?"


Ritsuko, come tutti gli altri, poteva sentire distintamente la voce di Shinji dagli altoparlanti installati per tutta la stanza.


"Parla Shinji ti sento."


"Questo affare ce l'ha un'arma ?"


"Premi il pulsante al lato della leva di comando."


Shinji fece ciò, sulla spalla dell'Eva uscì qualcosa, che il SeeD ordinò all'Eva d'impugnare.


"Un pugnale ? Be non sarà il mio Gunblade ma è sempre meglio di niente." Pensò il ragazzo.


"Ora che ho il mezzo per sconfiggerlo, come lo sconfiggo ?"


"Devi distruggere il suo nucleo ! È quella specie di sfera rossa che ha sul petto." Rispose Ritsuko.


Appena sentite le istruzioni della dottoressa, Shinji si lanciò verso l'angelo, brandendo il Prog Knife con la mano destra. L'angelo lo colpì con il braccio sano, non avendo ancora pieno controllo dell'Eva non riuscì a a schivarlo, ma riuscì a rimanere in equilibrio, e con tutta la forza di volontà che aveva ordinò l'Eva di colpirlo nel suo nucleo, ma le sorprese non erano ancora finite. C'era una barriera ottagonale che si poneva tra l'angelo ed il suo pugnale.


"E ora che succede ?!" Sbraitò con veemenza il ragazzo. A rispondergli fu di nuovo la dottoressa Akagi che gli spiegò cosa stava accadendo.


"Shinji quello si chiama AT-Field, in pratica è una barriera, ma può diventare anche un'arma. Devi utilizzare l'AT-Field dell'Eva per neutralizzarlo."


"Qualche consiglio su come ?"


"Devi semplicemente pensarlo, avanti Shinji ce l'hai quasi fatta, finiscilo !"


"AT-Field...AT-Field...AT-Field...AT-Field...AT-Field...AT-Field...AT-Field..." Continuava a pensare queste parole come un mantra. "Andiamo..."


All'improvviso, quasi impercettibilmente, la barriera dell'angelo incominciò a sparire, si crearono delle piccole crepe, che mano mano diventavano sempre più grandi. Con un ultimo enorme sforzo, l'Eva riuscì ad affondare la lama nel suo nucleo. Shinji quasi non ci credeva. Era finalmente finita, aveva colpito il nucleo, ora era morto giusto ? E invece no.


L'angelo si avvinghiò all'Eva, mentre il suo nucleo incominciò a pulsare.


"Shinji, allontanati subito da li, sta per esplodere !"


Non se lo fece dire due volte, con un calcione si allontanò dall'angelo, ed incominciò a correre il più veloce che poteva nella direzione opposta.


BOOOMMM


Fu un esplosione enorme, l'Eva venne lanciato in aria dalla forza dell'onda d'urto, facendo poi un atterraggio non proprio dolce. La botta ricevuta dall'enorme robot venne trasferita al suo pilota con la forza di un missile. Shinji sentiva come se un lottatore di sumo si fosse seduto sulla propria schiena.


"È finita finalmente..." Disse tra se e se il giovane pilota, non vedendo l'ora di scendere dall'Eva e buttarsi in una vasca da bagno per almeno una mezz'ora.


Intanto alla Nerv c'era il putiferio, tutti urlavano e si congratulavano tra di loro dalla gioia per il successo del loro pilota; una mossa che sembrava disperata, vista come unica alternativa, aveva salvato l'umanità, distruggendo l'angelo. Certo sapevano che ci sarebbero stati altri angeli, ma vista la performance del giovane SeeD, non potevano fare a meno di pensare di avere già la vittoria in tasca.


Misato aprì il collegamento con il pilota ed apparve la figura stremata di Shinji sullo schermo, scoppiò un applauso generale, con dei fischi che venivano lanciati di tanto in tanto.


"Li senti, Shinji ? Sono tutti per te !"


Anche con più di 10 anni di addestramento in un'accademia militare, Shinji non riuscì a controllare il rossore che ora aggraziava le sue guance, anzi poté solo borbottare qualcosa che somigliava vagamente a 'ho fatto solo il mio dovere'.


"Capitano..."


"Puoi chiamarmi semplicemente Misato, sai ? Non c'è bisogno di tutti questi formalismi." Disse con un piccolo sorriso la responsabile delle operazioni tattiche.


"Sono un soldato, Capitano. Non mi è permesso prendere certe confidenze con i miei superiori." Rispose pacatamente Shinji, poi continuò: "Il Comandante può sentire ?"


"Si." Rispose lo stesso Gendo.


Shinji restò un momento in silenzio, poi con il tono di voce più formale che poteva intonare disse: "Comandante, non la prenda come una mancanza di rispetto, ma ho intenzione di controllare che il pagamento per mio ingaggio sia adeguato." Disse Shinji enfatizzando sull'adeguato.


Il Comandante rimase in silenzio mentre scoppiò una risata generale in sala, persino Fuyutsuki non poté fare a meno di ridacchiare.


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OMAKE


Shinji fece un lungo e profondo sospiro prima di inoltrarsi nella caverna di fuoco. Era la sua prima vera missione, l'obiettivo era di appropriarsi del GF Ifrid. Strinse la presa sull'elsa a forma di manico da fucile del suo Revolver, regalatogli un anno prima da Squall, poi appoggiò la lama sulla spalla ed entrò nella caverna. La prima cosa che notò Shinji era che faceva un caldo infernale, gli faceva pensare che poteva ustionarsi solo stando a contatto con l'aria che si respirava nella caverna. Per sua fortuna la strada non era molto lunga, l'unica cosa a cui doveva stare attento erano gli occasionali schizzi di lava. Arrivò dopo pochi minuti in uno spiazzo circolare con un grosso buco giusto nel mezzo. Si avvicinò con cautela al buco con il Gunblade pronto per qualsiasi attacco nemico, ed infatti non fu deluso, avvicinatosi al buco ne fuoriuscì un demone cornuto con una lunga criniera rossa. Shinji arretrò di qualche metro poi alzò il Gunblade in posizione di difesa, attendendo una mossa dal suo avversario.


"CHI OSA DISTURBARE IL MIO SONNO ?!" Lo sguardo del demone si posò su Shinji, che appariva abbastanza intimorito dalla sua figura possente. Poi all'improvviso, Shinji sentì uno strano rumore provenire dalla gola del demone, che diventava sempre più forte.


Ifrid posò l'indice sulle labbra continuando a fare le fusa, e disse:


"LO SAI CHE SEI PROPRIO CARINO ? PENSO PROPRIO CHE SEI IL MIO TIPO !"


"O...Mio...Dio..."


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Capitolo 2
*** 2nd Mission - Fattori non calcolati ***



2nd Mission - Fattori non calcolati




Shinji Ikari non era una persona felice. Aveva appena combattuto contro un mostro enorme, all'interno di un robot gigante, totalmente immerso in un liquido arancione dall'odore rivoltante di sangue. E non poteva manco farsi una doccia. Inoltre doveva ancora capire come fare a levare quell'odore nauseabondo dalla giacca della sua uniforme, qualcosa gli diceva che non sarebbe bastato un semplice giro di lavatrice. Shinji sospirò sconfortato per l'ennesima volta, non c'è la faceva più di questo controllo medico. Era passata ormai una mezz'ora dall'inizio di questo controllo, e la dottoressa bionda non aveva ancora concluso nel tastarlo e nell'esaminare qualche campione di sangue.


"Ci vuole ancora molto ?" Chiese spazientito il SeeD.


"Ho quasi finito. Pensavo che voi SeeD veniste addestrati anche per questo genere di situazioni." Rispose divertita la dottoressa.


"Anche i SeeD possono provare noia dottoressa." Disse un pò stizzito Shinji.


"Davvero ? Senza offesa, ma vi ho sempre immaginato come dei soldati super-disciplinati, resistenti a tutto e tutti."


Shinji chiuse gli occhi riflettendo sulle parole della dottoressa. In parte era vero, i SeeD facevano parte di un elité di soldati scelti, guerrieri in grado di affrontare qualsiasi situazione, ma erano sempre umani, cosa che non tutti pensavano. Grazie alle loro straordinarie capacità, venivano considerati alla stregua di superuomini, capaci di affrontare interi eserciti, senza il supporto di compagni.


Shinji aprì gli occhi, e fissando la dottoressa dritta negli occhi le disse: "Sono a conoscenza che i SeeD vengono considerati come lo stereotipo del soldato obbediente e freddo per antonomasia. Ma...Non è del tutto vero. È vero, veniamo addestrati a combattere, ci viene insegnato a non discutere gli ordini del cliente, ma ciò non toglie che siamo in grado di distinguere il giusto dallo sbagliato, il bene dal male," Si fermò un attimo, poi continuò. "Il Garden non è solo un'accademia militare, dottoressa. Per molti è anche un posto che possono chiamare 'casa'...Insomma ciò che sto cercando di dirle è che...Be che anche noi siamo esseri umani, dottoressa."


La dottoressa rimase un attimo in silenzio, riflettendo sulle parole del soldato, poi disse: "Be...Devo dire che hai cambiato alcune cose nel mio modo di pensare," Disse la bionda, con un piccolo sorriso. "E mi dispiace se prima ti ho offeso."


Shinji agitò una mano di fronte a se e disse: "Nessuna offesa. Volevo solo chiarire alcune cose."


"Ho finito. Chiamerò qualcuno per farti accompagnare. Scommetto che non vedevi l'ora di farti una doccia."


"Non ne ha idea."


2 ore dopo.


Shinji stava osservando, con un sopracciglio inarcato, l'enorme sorriso stampato sul volto della responsabile delle operazioni tattiche. Era appena uscito dalle docce, ed aveva intenzione di andare subito nell'appartamento che gli era stato assegnato dal Comandante, ma invece si trovò davanti il Capitano. Ora, non che Shinji si trovasse a disagio alla presenza di Misato, anzi gli sembrava una persona abbastanza decente, ma venire accolti con uno strano sorriso sulla faccia, proprio fuori dalle docce, potrebbe far venire a chiunque degli strani pensieri.


"...Si ?" Chiese Shinji. Misato sorrise ancora di più, e disse: "Sai, Shin-chan,"


'Shin-chan ?' Pensò perplesso il soldato.


"Ho parlato con tuo padre," Misato ignorò la sbuffata di Shinji e continuò: "E ho scoperto che ti è stato assegnato un appartamento."


"E...?" Domandò Shinji, chiedendosi dove voleva arrivare.


"Eee, ho pensato che non sarebbe stata una buona idea far vivere da solo un ragazzino di 14 anni."


"Quindi ?" Domandò Shinji, inarcando un sopracciglio e incominciando a capire le intenzioni del Capitano.


"Quindi ho chiesto di farti trasferire nel mio appartamento, e guarda un pò, hanno accettato !!"


Premetto che Shinji non aveva mai mancato di rispetto ad un suo superiore, ne aveva mai fatto un gesto o detto qualcosa che possa essere stato in qualche modo offensivo, ma ora non riuscì a trattenersi, non poté evitare di sbattersi una mano in faccia scuotendo la testa in modo sconsolato. 'Ho la sensazione che questa missione sarà più complicata del previsto...' Pensò mesto il giovane SeeD, osservando il sorriso del capitano che diventava ancora più grande.


"Potrei anche essere giovane, Capitano, ma rimango lo stesso un SeeD. Sono perfettamente in grado di badare a me stesso, grazie tante..." Disse Shinji, sforzandosi per non digrignare i denti. Aveva sempre odiato quando la gente sottovalutava le sue capacità per via della sua età.


"Andiamo, Shinji, non fare l'offeso !" Disse Misato, sempre sorridente. "Vedrai che sarà divertente avere una coinquilina, soprattutto una sexy come me !" Continuò con espressione sorniona.


"Certo, come no..." Rispose Shinji, cercando di combattere, e fallendo miseramente, il rossore che stava pervadendo le sue guance.


"Andiamo Shin-chan," Misato ignorò di un'altra occhiataccia da parte del suo subordinato e continuò, passandogli un braccio sulle spalle, come un amico di vecchia data. "Non farmi quella faccia ! D'altro canto, non hai un'altra scelta..." Concluse con un ghigno la ragazza.


Prima sospirò sconsolato, poi con un'espressione rassegnata disse: "E va bene Capitano...Ha vinto lei."


Il Capitano, estasiata, gli diede un grosso bacio sulla guancia, facendo un grande schiocco con le sue labbra. In fondo era da capire, il Capitano era una persona che soffriva di solitudine, non che non volesse bene al suo Pen-Pen, ma dopo un pò uno sente la mancanza di un altro essere umano in casa.


"Solo, non mi chiami più in quel modo." Disse con le guance in fiamme.


"Come, intendi 'Shin-chan' ?" Chiese con aria innocente il Capitano.


Questa volta Shinji digrignò i denti, e con forza. "Si, così..."


"Awww, ma è un nomignolo così carino ! Facciamo così: chiamami anche tu con un nomignolo affettuoso, come Misa-chan ad esempio !" Disse con le stelle agli occhi.


"Se lo scordi." Disse pacato Shinji, mentre cercava, in maniera molto subdola, di allontanarsi dal Capitano, la parola chiave qui è 'cercava'.


"Ohh, andiamo ! Non essere sempre così serio !"


"No."


"Per favore !"


"No."


"Andiamo..."


"No."


Appartamento di Misato.


L'appartamento di Misato era, in brevi termini, un casino. E non parlo solo degli scatoloni contenenti la roba di Shinji, messi a casaccio in corridoio, ma anche degli oggetti appartenenti alla stessa Misato, soprattutto alle numerose lattine di birre che adornavano il pavimento.


"Scusa per il disordine, sai mi sono trasferita da poco in questo appartamento e così-"


Ma Shinji non stava ascoltando, Shinji stava osservando sbigottito questo nuovo ambiente a cui avrebbe dovuto adattarsi, arrivando ad una conclusione, una semplice quanto vera conclusione. Misato era una trasandata di prima categoria, e anche una potenziale alcolista. Sapeva del tic al sopracciglio sinistro, ma non si curò di farlo stare fermo, almeno non con quell'emicrania che gli stava martellando il cervello. In quel momento Shinji capì una cosa, anche se Misato era il suo tutore legale, sarebbe stato lui ad occuparsi di lei, ma non come guardia del corpo, no, in quel caso sarebbe stato più che capace di gestire la situazione. Non poteva fare a meno di sentirsi come un babysitter...Oooh la gioia di essere SeeD.


Senza dire una parola e con il sopracciglio che continuava a muoversi irregolarmente, si avvicinò alla custodia del suo Gunblade, lasciata appoggiata ad un muro li vicino, e l'aprì. Se i trasportatori avevano lasciato anche solo un graffio sulla lama sarebbero volate teste...No, Shinji non era esattamente di buon umore. Impugnò la spada-fucile, esaminandola in ogni punto, non curandosi di Misato che osservava interessata da dietro le sue spalle. Tirò qualche fendente a qualche nemico immaginario, così per non restare troppo a lungo senza la sensazione familiare che sentiva ogni volta che impugnava la sua arma.


MIsato intanto, attese fino a che Shinji non smise di agitare la sua arma(nessuno aveva intenzione di rischiare di perdere un arto qui), poi si avvicinò ad osservare meglio il Gunblade. L'elsa aveva la forma di un revolver, con tamburo, grilletto e manico, che però aveva una forma più 'dritta', rispetto a quella classica, curva, per avere un impugnatura simile ad una normale spada, anche se non aveva praticamente niente di una normale spada. La lama era abbastanza spessa e lunga, da sola sembrava pesare, ad occhio e croce, almeno 4 chili.

Con occhio critico, Misato osservò che questa non era certamente un'arma per dilettanti, c'era bisogno di una grande forza nelle braccia per maneggiarla per bene, ed inoltre, per via della lama spessa, non era fatta per colpi veloci e quindi per battaglie che si prolungavano. Era un'arma di precisione e forza, in grado di tranciare anche un masso se premuto il grilletto.


"Ummhh, non è certo un'arma facile questa qua." Disse Misato.


"Mi ci sono voluti almeno 4 mesi solo per riuscire a tenerla ferma nella posizione esatta." Confermò Shinji, girandosi per guardare il Capitano, mettendosi la lama sulla spalla come al suo solito. Misato tese la mano, volendo provare la spada. "Posso ?" Chiese il capitano. Shinji, senza una parola, le porse il Gunblade, mostrandogli la corretta impugnatura dell'arma. Shinji osservava con un piccolo sorriso i tentativi del Capitano di impugnare correttamente l'arma, cercando di sostenerne il peso. Non stava avendo molto successo, ed infatti dopo un pò si arrese e restituì la spada al legittimo proprietario. Si massaggiò i polsi doloranti chiedendosi come faceva un ragazzino di 14 anni ad usare un'arma del genere.


"Ma che razza di braccia tieni ? Peserà almeno 6 chili !" Disse il Capitano con una smorfia.


"6,4 per l'esattezza." Rispose Shinji con un sorriso.


"Ah ti stai divertendo vedo..."


Shinji rientrò subito in modalità SeeD e disse: "Mi scuso per il mio comportamento, Capitano.", Misato però era tutt'altro che arrabbiata, anzi si mise a ridere di gusto. "Oh Andiamo Shin-chan, stavo solo scherzando !" Ignorando lo sguardo torvo di Shinji per esser stato ancora una volta chiamato Shin-chan e continuò, "Non fare di nuovo quella faccia seria dopo essere riuscita finalmente a strapparti un sorriso !" Concluse il Capitano.


"Si, ma per favore, non mi chiami più in quel modo..." Disse con un tono quasi supplicante il SeeD. Misato non fece altro che ridacchiare, poi mettendogli una mano in testa e scombinandogli i capelli, gli disse ancora sorridente: "Sai, anche arrabbiato sei molto carino...Shin-Chan !", Shinji, arrossendo, non fece altro che borbottare parole incomprensibili, facendo ridere ancora di più il Capitano. "Ora vieni, dobbiamo stabilire i turni per le varie faccende di casa."


Shinji osservò il Capitano che si allontanava in salotto, poi la seguì, avendo, però, una brutta sensazione...


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Shinji osservava sconsolato il suo nome in quasi tutti gli spazi della tabella, non riusciva a pensare a quanto possa una persona essere così fortunata a sasso, carta e forbici. Con un sospiro posò il foglio che aveva in mano sulla tavola, ed incominciò a preparare la cena, per lui e Misato, che al momento si stava facendo una doccia. Non conosceva molto la cucina giapponese, il Garden dove trascorse la maggior parte della sua giovane vita si trovava in Europa, precisamente giusto nel confine tra la Svizzera e l'Italia. Preparò un piatto semplice, ma da come il Capitano mangiava il suo pasto non sembrava. Shinji osservava con morbosa curiosità la donna che stava famelicamente mangiando quel semplice piatto di spaghetti, ricordandogli, tra l'altro, un certo biondino.


"Shinji, questo piatto è FA-VO-LO-SO ! Sei un cuoco fantastico !! Manco la mia ricetta migliore raggiunge questo leccornia !" Disse entusiasta Misato, facendo inarcare un sopracciglio a Shinji. Se questo piatto preparato con i rimasugli della dispensa, che tra l'altro doveva essere riempita, si ricordò Shinji, superava di gran lunga la migliore ricetta di Misato, allora a cosa era abituata a mangiare il suo superiore ? Shinji, però, non cercava una risposta, sapeva per istinto che non la voleva sapere.


Finito il suo pasto, e dopo aver fatto un gesto non proprio femminile a dimostrare la sua soddisfazione per il piatto, Misato si mise in una posa più rilassata sulla sedia grattandosi contenta la pancia, e convincendo sempre di più il suo subordinato di essere una lontana parente di un certo SeeD biondo.


"Shinji, caro, fammi un piacere. Prendimi una birra gelata dal frigo." Shinji si alzò e senza dire una parola prese la lattina dal frigo, chiedendosi come faceva a bere tutta questa birra. Aspettò che la donna finì la lattina, sapendo che ci volevano pochi secondi. Ed infatti in 7 secondi netti posò con forza la lattina vuota sul tavolo, dimostrando poi, ancora una volta, una grande conoscenza in rutti e affini.


"YEAAHHHHH ! Ahh ci voleva proprio." Disse Misato.


Shinji non poté fare a meno di sospirare sconfortato.


La mattina dopo.


"Shopping ?" Chiese Shinji.


"Si, mi hai sentita bene soldato. Ti porto a fare un po' di shopping." Disse divertita Misato.


"Cos'ha che non va il mio guardaroba ?" Borbottò soldato.


"Il tuo 'guardaroba' , come lo chiami tu, è composto solo da qualche tuta da ginnastica, un'uniforme e da una tuta mimetica. Decisamente fuori posto per un ragazzino di 14 anni." Misato bloccò sul nascere le proteste del ragazzo, facendolo rimanere con la bocca aperta, e continuò: "Senti, cosa pensi che succederà se vai in giro con la tua uniforme ? Un SeeD attira sempre l'attenzione su se stesso, soprattutto se si tratta di un ragazzo di 14 anni ! Il tua status di pilota farà sicuramente parlare di te, non ce bisogno di altra attenzione, giusto ? Soprattutto con tutti i nemici della SeeD che si trovano in giro."


Shinji, chiuse lentamente la bocca ed incrociò le braccia al petto. Il ragionamento non faceva una piega, poi non sapeva se essere più stupito dal fatto che non ci aveva pensato egli stesso o dal fatto che ci aveva pensato Misato. Con un piccolo sospiro disse: "E va bene vengo."


Uscendo da casa adocchiò il suo Gunblade foderato nella sua custodia appoggiata al muro. Doveva ammettere che si trovava un po' a disagio ad uscire senza il peso confortante della sua lama che premeva sulla spalla. In ogni missione aveva sempre avuto con se la sua arma, questa era la prima volta che la lasciava indietro. Distogliendo lo sguardo dalla sua arma, si girò ed uscì. Ci vollero meno di dieci minuti per raggiungere il centro grazie alla guida spericolata di Misato, Shinji dovette ammettere di avere una concezione di velocità totalmente rinnovata. Passarono più di due ore, e finora Shinji aveva acquistato 4 paia di jeans più una decina di maglie, certo se era lui un paio di jeans e qualche maglietta bastavano e avanzavano, ma visto che non era per lui ma per Misato...Il soldato non poteva fare altro che borbottare sconsolato sull'alleggerimento del suo portafoglio. Inoltre non capiva perché Misato si stesse divertendo così tanto mentre Shinji si annoiava a morte, in fondo erano venuti per lui, era Shinji a doversi divertire non il contrario.


Misato entrò nell'ennesimo negozio di abbigliamento, seguito da un annoiato Shinji, che portava numerose buste. Mentre Misato cercava entusiasta dei vestiti per Shinji, il suddetto non poté fare a meno di notare con la coda nell'occhio lo strano comportamento di un cliente. Era nervoso, si guardava continuamente intorno, poi si avvicinò cauto verso la cassiera. Shinji mosse istintivamente la mano destra verso il fianco, ricordandosi solo ora di non aver portato con se il Gunblade e maledicendosi per questo, un momento dopo, infatti, ci fu il putiferio. Si sentì un colpo di pistola, tutti i clienti cercavano nel panico di uscire, un altro colpo più la voce del rapinatore li fece fermare: "CALMATEVI SIGNORI, O VI AMMAZZO TUTTI !"

La clientela si fermò di botto, in fondo nessuno aveva voglia di lasciarci la pelle. Misato, intanto, cercando di non farsi scoprire, afferrò il manico della sua pistola, posta nella fondina nascosta dalla giacca, ma mentre la stava per estrarre sentì un proiettile che le sfiorò la guancia, facendole cadere un rivolo di sangue e facendo agitare di nuovo tutte le persone presenti. Un altro sparo li fece calmare, poi il rapinatore puntò la pistola verso Misato: "VI AVEVO DETTO DI CALMARVI, NO ? E tu, troietta, fai la brava e lascia andare quella pistola." Misato obbedì e gettò per terra la sua 9mm. "Bene, ora dalle un calcetto verso di me...Brava, perfetto.", il rapinatore si abbassò lentamente sempre puntando la pistola verso Misato e prese l'arma lanciatagli, poi senza girarsi, ordinò alla cassiera di mettere tutto l'incasso in una busta di plastica.


"Ora me ne vado, ma ho bisogno che qualcuno mi accompagni." Ogni volta che posava lo sguardo su qualcuno, quel qualcuno rimaneva letteralmente senza fiato, una ragazza scoppiò addirittura in lacrime. Il rapinatore fermò lo sguardo su Misato mentre sul suo volto si fece strada un piccolo ghigno, aveva scelto chi portarsi. Shinji capendo le intenzioni del criminale, si pose davanti a Misato, l'uomo parve stupito, così come tutti gli altri, ma si riprese subito, poi fece cenno a Shinji con la pistola di avvicinarsi. Mise un braccio attorno al collo del SeeD, con l'altro invece gli puntò la pistola alla tempia, Shinji fece del suo meglio per sembrare terrorizzato mentre il criminale portava entrambi verso l'uscita di servizio.


"Sarà meglio che che nessuno chiami la polizia, o il ragazzino muore, chiaro ?" Alcuni annuirono, altri rimasero completamente immobili, Misato invece, era preoccupata, ma non per Shinji...


"Sai ragazzino, non so se sei molto coraggioso o molto stupido." Disse il criminale, continuando a tenere Shinji per il collo.


"Ne l'uno ne l'altro." L'uomo osservò incuriosito il ragazzo, ma quell'espressione curiosa si trasformò presto in una smorfia di dolore. La gomitata lo fece piegare in avanti, poi con un colpo al polso, la pistola venne lanciata in alto, con un calcio lo fece inginocchiare e prendendo la pistola che stava scendendo, la puntò alla nuca del rapinatore.


"Ora, mi dici chi ti ha mandato e quali sono i tuoi ordini." Disse freddamente il soldato.


"Ma c-che cazzo dici ?! Io sono solo un ladrunco-" Si fermò quando sentì la canna della pistola premere con forza sulla sua nuca.


"Non ci provare ! Un normale ladro non avrebbe tentato una rapina senza neanche un qualcosa che gli nascondesse il volto, ma soprattutto non saprebbe maneggiare una pistola in quel modo ! Lo ripeto, chi ti ha mandato ?" Shinji marcò bene le sue parole e abbassò il cane caricando il colpo della pistola per dimostrare che era serio, ottenendo l'effetto voluto.


"ASP-ASPETTA, PARLERÒ !!" Disse completamente nel panico. "Mi avevano detto di fare casino, qui nei dintorni...C'era una persona che sarebbe dovuta venire, dicevano che si sarebbe intromessa, no-non so di chi parlavano, lo giuro !"


Shinji inarcò un sopracciglio e disse: "È possibile che stessero parlando di un SeeD ?"


"Non lo so, non mi hanno detto nient-" Si bloccò poi disse con voce disperata: "...Non sarai mica tu che avrei dovuto attirare ? Ma soprattutto, non sei un SeeD, vero ?"


Shinji premette ancora di più la canna della pistola sulla nuca del criminale e disse : "Per l'ultima volta, chi ti ha mandato ?"


"Eep, si chiama Lukas, Lukas Alexer !!" Rispose terrorizzato il rapinatore.


Shinji spalancò completamente le palpebre, questa non se l'aspettava. Mise velocemente ko il rapinatore(non ce la faccio più a scrivere rapinatore... -__- nda) dandogli una botta in testa con il calcio della pistola, poi sentendosi all'improvviso sfinito, appoggiò la schiena ad un muro e si lasciò scivolare per terra. Prese il cellulare dalla tasca del pantalone e compose in fretta un numero. Attese per pochi secondi, e sentì la voce familiare del suo maestro.


"Pronto ?"


"Squall, sono io..." Disse con voce stanca Shinji.


"Oh Shinji, cosa c'è ? Ti sento strano."


Sospirando Shinji rispose: "Squall, abbiamo un problema."


2 Ore dopo - Appartamento di Misato.


"Erano appena tornati dalla stazione di polizia. Grazie all'influenza d Misato, Shinji non dovette dare nessuna spiegazione su come quel criminale sia svenuto con un brutto bernoccolo sulla testa, non sarebbe stato molto credibile, in fondo, dire che un ragazzino sia stato capace di disarmare un pericoloso rapinatore a mani nude, anche se era la verità. Era sotto la doccia, completamente immobile, lasciando che l'acqua scivolasse sul suo corpo. La sua missione era diventata molto più complicata del previsto. Presto una squadra SeeD sarebbe andata a ritirare quell'uomo per interrogarlo. Uscì dalla cabina doccia e con un asciugamano incominciò ad asciugarsi i capelli, aveva molto per la testa, inoltre si sentiva un po' in colpa per non aver detto tutto al suo superiore, in fondo era stata coinvolta anche lei in questa faccenda, ma gli ordini sono ordini, questi erano esclusivamente affari della SeeD. Shinji non poté fare a meno di sospirare sconfortato. Lukas Alexer, uno degli allievi più promettenti del Garden ora il più grande traditore della storia della SeeD. Poteva peggiorare ancora questa missione ?


Shiji fu distolto dai suoi pensieri dalla voce di Misato che proveniva da fuori il bagno.


"Shinjiii, senti oggi con tutto quel casino mi sono dimenticata di dirtelo. Ti ho iscritto a scuola, il tuo primo giorno è tra tre giorni."


Shinji si bloccò completamente. Certo che questa missione poteva peggiorare, lo diceva anche quel simpaticone di Murphy.


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OMAKE


"Sai ragazzino, non so sei molto coraggioso o molto stupido." Disse il criminale, continuando a tenere Shinji per il collo.


"Ne l'uno ne l'altro." L'uomo osservò incuriosito il ragazzo, ma quell'espressione curiosa si trasformò presto in una smorfia di dolore. La gomitata lo fece piegare in avanti, poi con un colpo al polso, la pistola venne lanciata in alto, con un calcio lo fece inginocchiare e prendendo la pistola che stava scendendo, la puntò alla nuca del rapinatore.


"Ora mi dici chi ti ha mandato e quali sono i tuoi ordini." Disse freddamente il soldato.


"Ma c-che cazzo dici ?! Io sono solo un ladrunco-" Si fermò quando sentì la canna della pistola premere con forza sulla sua nuca.


"Non ci provare ! Un normale ladro non avrebbe tentato una rapina senza neanche un qualcosa che gli nascondesse il volto, ma soprattutto non saprebbe maneggiare una pistola in quel modo ! Lo ripeto, chi ti ha mandato ?" Shinji marcò bene le sue parole e abbassò il cane caricando il colpo della pistola per dimostrare che era serio, ottenendo l'effetto voluto.


"ASP-ASPETTA, PARLERÒ !!" Disse completamente nel panico. Poi successe una cosa completamente inaspettata. Senza che Shinji ebbe il tempo di fare qualcosa, il criminale si avvinghiò a lui scoppiando a piangere.


"IO-IO, TI HO VISTO DA FUORI !!! NON HO POTUTO RESISTERE, SEI TROPPO CARINO, PENSO PROPRIO CHE SEI IL MIO TIPO !!!"


O___O la faccia di Shinji.


Partì un colpo. Poi un altro. Poi un altro ancora, finché Shinji non scaricò tutto il caricatore sul povero innamorato.


"HO PASSATO MESI DALLO PSICOLOGO PER SUPERARE QUEL TRAUMA, MALEDETTO BASTARDO !!!" Esclamò Shinji in lacrime, ricordando quella bruttissima esperienza con Ifrid.


OMAKE 2


In una missione, qualche mese prima che Shinji arrivasse a Tokyo-3...


"Sono in molti...evocherò un GF."


Shinji seguì a ruota il suo maestro evocando anche lui un GF mentre appariva Shiva, la dea dei ghiacci. Squall spalancò gli occhi alla vista del GF invocato da Shinji, poi, fregandosene dei soldati nemici che li avevano circondati, si sbatté il palmo della mano sinistra in fronte, scuotendo sconsolato la testa.


"Io non lavoro con questa tr**a !!"Disse inviperita Shiva al suo invocatore.


"A chi hai dato della tr**a, brutta zo***la ?!" Rispose altrettanto inviperita Siren, la dea delle acque.


"E questo è il motivo per cui non si deve mai invocare queste due insieme." Disse Squall indicando i due GF che se le davano di santa ragione, osservate da un gruppo di soldati che scommettevano sulla vincitrice.


"OOOOH SI BABY !! PRENDILA A LEGNATE E FACCI VEDERE QUALCHE TETTA !"


"Soprattutto in presenza di Zell." Concluse Squall mentre Shinji abbassava la testa mortificato.

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