La mia vita non mi assomiglia: Kaito Kuroba

di malice
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** cap 1 ***
Capitolo 2: *** cap 2 ***
Capitolo 3: *** cap 3 ***
Capitolo 4: *** cap 4 ***
Capitolo 5: *** cap 5 ***
Capitolo 6: *** cap 6 ***
Capitolo 7: *** cap 7 ***
Capitolo 8: *** cap 8 ***



Capitolo 1
*** cap 1 ***


Ciao ragazze, vi chiedo solo un pò di pazienza e pietà è da anni che non scrivevo.

baci malice

 

Le luci della Tokio notturna sfilavano veloci fuori dal finestrino dell'auto bianca della famiglia Hakuba, anche se al giovane ragazzo seduto al posto del passeggero sembravano anche fin troppo lenti.

Hakuba era nervoso e preoccupato, quasi avesse una cappa nera che lo avvolgeva.

 

<< Bocchama si calmi, l'ispettore Sato le ha detto che il suo compagno di classe sta bene e che non è ferito, quindi non c'è motivo che si preoccupi così tanto. >>

 

La vecchia, ma arzilla, signora al volante, diete un fugace sguardo al suo signorino. Non lo aveva mai visto così in ansia per qualcuno, men che meno per un compagno di classe, anche se, negli ultimi mesi, questo ragazzo, era spesso nei discorsi , ogni mese, sempre più preoccupati e dubbiosi del suo signorino.

Hakuba spostò lo sguardo sulla sua balia e rassicurato dalle sue parole.

<< Grazie nanny per aver interrotto la cena per accompagnarmi alla stazione di polizia >>

<< Non si preoccupi bocchama, è il mio dovere aiutarla.>>

 

Hakuba sorrise e tornò a guardare fuori dal finestrino.

 

Kaito che ti è successo!

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Capitolo 2
*** cap 2 ***


L'agente Yumi camminava lenta lungo il corridoio cercando di stare attenta a non rovesciare la tazza di te. Arrivata davanti alla porta della sala d'aspetto della centrale di polizia, si appoggiò alla porta e con il gomito abbassò la maniglia entrando.

 

<< Eccomi qua! >>

La voce squillante ed festosa stonavano bene con l'umore tetro e depresso della stanza.

Infatti sul divanetto blu seduto, di fronte all'ispettore Shiratori con l'immancabile taquino, stava un ragazzo di circa 16 o 17 anni, completamente avvolto dalla giacca grigio tortora dell'agente Takagi e dall'aria molto triste.

 

Yumi si avvicinò al ragazzo e si inginocchiò per essere al suo stesso livello visivo.

<< Tieni, ti ho portato una tazza di te caldo. >> il ragazzo si volse verso di lei con un sorriso molto tirato e stanco.

<< grazie! >> e allungò le mani per ricevere la tazza, ma appena esse entrarono nel suo campo visivo si bloccò di colpo. I polsini della sua camicia erano ancora sporchi di sangue e istintivamente li ritrasse tremando leggermente.

 

A Yumi gli si stringe il cuore, quel povero ragazzo aveva appena visto una persona a lui cara ferita a morte ed lui stesso era ferito, ma cercava lo stesso di rimanere calmo e lucido per aiutare la polizia. Si guardò attorno e vide negli occhi di tutti i presenti lo stesso sentimento.

 

<< Tranquillo, te l'appoggio sul tavolino .>> Il ragazzo annuì

Prendendo un profondo respiro si allungò di nuovo verso la tazza e ne bevve un paio di sorsi, rilassando le spalle . Yumi si sentì più sollevata sapendolo più tranquillo.

 

Shiratori chiuse con un tocco il taquino << Non hai nient'altro da aggiungere alla tua deposizione? Non ricordi nient'altro della rapina Kaito? >>

 

<< No signor ispettore, le ho già detto tutto. Piuttosto non sapete come stà Jii-san, sono molto preoccupato. >>

 

<< Tranquillo il sig Konosuke è uscito da poco dalla sala operatoria ed è fuori pericolo. >>

Takagi di fianco a lui gli rispose e quelle parole Kaito tirò un sospiro di sollievo e appoggiò la tazza sulle ginocchia.

<< Piuttosto...>> Takagi gli pose una mano sulla spalla << ..sei sicuro che non vuoi che chiamiamo qualcuno a venirti a prendere? Tua madre o tuo padre? >>

<< é molto gentile, ma mio padre è morto ormai da 8 anni e mia madre lavora all'estero. Comunque l'ispettore Sato ha già avvisato un mio compagno di classe. Dovrebbe arrivare a momenti ormai. >>

 

<< Bene allora non la tratterremo ulteriormente. >> Shiratori controfirmò la deposizione per poi girarlo al ragazzo consegnandogli anche una penna. Con un poco di difficoltà, causate dal bendaggio alla mano destra, firmò per poi riconsegnare il tutto all'ispettore.

 

<< Bene! Yumi, accompagna il ragazzo all'entrata e stai con lui finchè non vengono a prendere. >>

<< Signorsi! >>

Kaito si alzò facendosi leva con il tavolo e seguendo Yumi fuori dalla porta.

 

Camminarono per un po' nei corridoi e una volta raggiunti all'ingresso viderò un ragazzo biondo che guardava nervosamente l'orologio da taschino. Yumi lo riconobbe subito come il figlio del Sovrintendente Generale Hakuba, Saguru Hakuba, un detective liceale molto serio e posato.

Appena Saguru li vide, gli corse incontro sorpassando Yumi e abbracciando Kaito.

<< Kuroba-kun grazie al cielo! Stai bene? Sei ferito? >>

 

Yumi ci rimase stordita, non se lo aspettava da lui, e lo rimase ancora di più alla risata leggera di Kuroba

 

<< Si sto bene Hakuba e solo leggermente ferito >>

 

Yomi vide sul volto del ragazzo un sorriso tranquillo e sereno, si vedeva proprio che loro due erano amici.

<< bhè se non avete più bisogno di me andrei! >>

<< Aspetti agente, le devo ridare la giacca dell'ispettore. >>

Kaito si levò la giacca dalle spalle mostrando la camicia sporca di sangue in vari punti varie fasciature. A quella vista Saguru si fece serio, mentre Kuroba gli rivolse un sorriso per tranquillizzarlo, senza successo.

<< Tenga e lo ringrazi per la gentilezza. Mi dispiace se glielo sporcata.>>

<< Stai tranquillo Kuroba-kun, prima di restituirgliela la pulirò e non si accorgerà di niente! >>

<< Grazie! >>

<< Kaito andiamo, ti accompagno a casa. >>

 

Saguru prese per il braccio non fasciato Kaito e quasi lo trascinò fuori, non che Kaito fece alcuna resistenza.

 

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Capitolo 3
*** cap 3 ***


Usciti dalla stazione di polizia si avviarono verso l'auto.

Hakuba strattonava Kaito lungo il marciapiede verso il parcheggio, non riusciva a capire cosa provava: era arrabbiato, spaventato, deluso, stanco, ecc..

Sentirsi chiamare dalla polizia ed essere avvisato che Kuroba-kun era alla centrale gli aveva fatto perdere un colpo, ma vederlo così ferito lo aveva sconvolto.

Non c'è l'aveva con l'agente Sato per non avergli riferito subito delle ferite .

 

<< Hakuba!....>>

 

Ma era stato stupido anche lui a non informarsi sui fatti e a farsi prendere dal panico, tutta colpa di Akako e della sua profezia sulla rapina di 3 settimane fa di Kaito kid, quella donna non era una strega, ma un merlo del malaugurio!

 

Flash

<< Hakuba-kun posso parlarti? >> Akako si avvicinò al banco di Saguru in maniera molto fluida e discreta.

<< Certo!? >>

<< Lo sai che stasera Kaitou Kid colpirà il museo nazionale di Tokyo per rubare il diamante “Elpis”? >>

<< Si lo so, infatti sarò anche io stasera al museo e catturerò Kaitou kid! >>

Akako si fece scura in volto e iniziò a tremare lievemente e Hakuba se ne accorse.

 

<< Akako!? >> Saguru allungò e le prese le mani

<< Ti prego Hakuba-kun proteggilo! Ieri sera ho consultato Lucifero... non.. non ho capito molto questa volta... ma mi ha profetizzato che questa volta sarà l'ultima per Kaitou Kid e la causa della sua fine sarà “il vaso di Pandora”...>>

Ad Saguru si rizzarono i peli delle braccia.

<< Ne hai parlato con Kuroba? >>

<< Si, ma di solito non mi ascolta o fa finta di non capire sorridendo beffardamente, ma questa volta...

<< Questa volta? >>

Akako ingoiò la saliva nervosamente

<< Questa volta ha sorriso sinceramente e mi ha ringraziato. Sembrava così sollevato alla notizia. Mi ha fatto paura. Sono preoccupata per lui! >>

<< Akako non sei la sola ad essere preoccupata, ormai è da una settimana a questa parte che si comporta in maniera strana. Comunque non preoccuparti stasera lo terrò d'occhio. >>

 

fine flash

 

Hakuba sentiva ancora i brividi di paura lungo la schiena

<< Hakuba!... ahi!... Bastard Hakuba lasciami! >>

 

Kaito fece resistenza alla sua presa e questo lo riscosse dai suoi pensieri. Si volse verso Kaito che lo guardava in maniera interrogativa.

 

<< Si può sapere perché mi strattoni in questa maniera? Non sono un sacco di patate! Che ti è preso!? >>

 

<< Che mi è preso! A me lo vieni a dire, razza di cretino che non sei altro! Ormai è da un mese che ti comporti in maniera strana e ora ti devo venire a ripescare persino in centrale di polizia! >>

<< Wyaaaa! Se ti dava così fastidio potevi anche rifiutare baka! >>

<< Ovvio che non potevo! Sono un galantuomo che non lascia i ragazzini tremanti in difficoltà. >>

<< Cosa! Non sono un ragazzino treman... ah! >>

Kaito si prende la mano destra e se la porta al petto.

<< Kuroba-kun! >>

<< Sto bene, è solo una leggera fitta. >>

<< Dai vieni ti accompagno a casa. >>

 

Arrivati al parcheggio videro facilmente la governante Hakuba e l'auto.

Hakuba fece un cenno di saluto e arrivati all'auto aprì lo sportello posteriore per poi guardare Kaito.

Lui dapprima lo guardò interrogativo e poi in maniera beffarda.

<< Ohi! Non sono mica una donzella a cui aprire lo sportello!>>

<< Baka! Sei ferito e volevo solo farti una cortesia, ma visto che la pensi cosi... >>

Hakuba stizzito, con un colpo secco richiuse lo sportello e salì dalla parte opposta nei sedili posteriori.

<< mph! >> Kaito cercò di trattenere il riso, si vedeva che gli piaceva fargli perdere le staffe.

 

Saliti in macchina e partiti Hakuba si volse vero Kaito che guardava fuori dal finestrino perso nei suoi pensieri, doveva ammettere di aver sempre ammirato la sua bellezza, i lineamenti puliti, il corpo snello ma non magro, una muscolatura soda ed elastica, proprio come un gatto selvatico, inoltre era estremamente intelligente, specializzato nelle materie scientifiche e matematiche, anche se teneva poca concentrazione e si distraeva facilmente. Invidiava la sua semplicità che aveva nel parlare con la gente, sopratutto le donne e il fatto che non si prende mai troppo sul serio, sempre pronto a far ridere e a ridere con quella risata scanzonatoria da piccolo bulletto, ma quello che lo aveva sempre attratto... anzi no, incuriosito... erano i suoi occhi.

Occhi blu oltremare penetranti e tristi, come se la sua vita fosse sempre stata segnata dal dolore perpetuo, che cozzava col sorriso perennemente stampato in faccia.

Aveva già visto occhi come i suoi in un altro ragazzo di Tokyo ma non erano altrettanto misteriosi e profondi psicologicamente.

Kaito Kuroba è un enigma a cui non ho ancora trovato la soluzione,un magnifico giocatore di scacchi che è sempre 3 mosse avanti con una faccia da poker degna di un professionista.

In fin dei conti lui era Kaitou Kid! Ne era sicuro, anche se non aveva prove in mano.

Hakuba venne interrotto dai suoi pensieri quando la sua attenzione venne attirata non solo dalla mano ferita che aveva un lieve tremolio ma anche dallo sguardo triste e stanco.

 

<< Kuroba-kun! Ti va di raccontarmi che ti è successo? >>

Kaito appoggiò il mento sulla mano sinistra e volse lo sguardo verso Saguru.

 

<< Niente di particolare, solo una rapina alla sala da bigliardo di un amico di famiglia. Il classico posto sbagliato al momento sbagliato, ma tu sarai già informato sulla vicenda presumo. >>

sinceramente Saguru non era riuscito ad informarsi sulla dinamica dei fatti, ma il suo istinto di detective gli stava dicendo che era una bugia.

<< E che ci facevi in una sala da bigliardo? >>

<< Sono andato a trovare un amico di famiglia. >>

Sta mentendo!

 

Saguru si avvicinò a Kaito per non farsi sentire dalla governante e anche Kaito gli si avvicinò.

<< Uff!... Kaito ormai ti conosco da un po' e so che stai mentendo. Ho l'impressione che c'entri Kaitou Kid, ma come al solito non ho prove a mio favore. >>

<< Te lo detto, non sono Kaitou Kid! >> entrambi si risederono composti.

Hakuba ne era convinto di quello che diceva e il sorrisetto mal celato di Kaito ne era una conferma.

<< Comunque ti fa molto male la mano? Come ti hanno ferito? >>

Kaito lo guardò e poi la mano, sfiorando il bendaggio lievemente.

<< Non mi fa molto male a parte qualche fitta, quelli del pronto soccorso mi hanno dato degli antidolorifici stamattina. L'aggressore mi ha accoltellato la mano per bloccarmela al pavimento, ma per fortuna non ha lesionato ne tendini o ossa.>>

<< ...un vero professionista! >> Kaito sussurò l'ultima frase soprappensiero, per poi tornare a guardare fuori dal finestrino, ma Saguru la sentì lo stesso.

Ora più che mai aveva la sensazione che Kaito fosse nei guai, che questa “tentata rapina” nascondesse di più, che il comportamento anomalo, nervoso e riservato di Kaito dell'ultimo mese fosse sospettoso e voleva aiutarlo, ma come fare se lui non si apriva.

 

 

Arrivati davanti alla casa Kuroba, Kaito istintivamente cercò di aprire la portiera ma con la fasciatura non ci riuscì, allora Saguru gli appoggiò una mano sul braccio e Kaito si volse.

<< Aspetta! >>

Detto ciò Saguru scese dall'auto e andò ad aprire lo sportello di Kaito che sbuffò divertito e restò li a fissarlo con un sorrisetto

<< Che c'è!? >>

<< Visto che ti ostini a trattarmi come una donzella, almeno offrimi la mano per scendere! >>

Saguru lo guardò storto. Quando ci si metteva sapeva essere davvero irritante, sopratutto ora che si era messo a ridere come uno scemo. Una risatina sommessa scappò alla governante ancora seduta al posto di guida.

<< Ahahahaha! Dovresti vedere la tua faccia! >>

Era irritante, però doveva ammettere che vederlo ridere così lo faceva sentire più tranquillo.

 

<< Hakuba-kun! >>

Saguru si girò e vide avvicinarsi l'ispettore Nakamori proveniente dal vicolo.

<< Ispettore Nakamori! Che ci fa qui!?>>

<< Ci abito! Vedi è proprio la casa qui affianco... >> Dicendo così l'ispettore indicò proprio la casa affianco a quella di Kuroba << .. e tu come mai da queste parti? >>

<< bhè ecco!..>>

<< Nakamori-san è colpa mia! .. >> In quell'istante entrambi si voltarono verso l'interno della macchina <<... Ho chiesto ad Hakuba se poteva accompagnarmi a casa. >>

<< Kaito-kun! … ma.. ma cosa ti è successo!? Quello è sangue! Sei ferito!?>>

<< Nakamori stia calmo! Sto bene, solo un po' stanco. >> Kaito scese dall'auto appoggiandosi al veicolo.

<< Sei sicuro Kaito-kun? >>

<< Si, vedrà che un bel bagno caldo, un po' di riposo e tornerò come nuovo! >> così dicendo si avviò verso l'ingresso.

Saguru pensò che aveva proprio una grossa faccia tosta, oltre ad essere uno stronzo fuori misura. Sapeva che era amico di Aoko, la figlia dell'ispettore che cerca di catturare Kaitou Kid, ma che fosse anche il suo vicino di casa. Non se lo aspettava questo suo lato doppiogiochista, senza contare che l'ispettore era seriamente preoccupato per lui.

 

<< Ispettore, posso chiederle come mai.... >>

<< Ma che...!!! >> La voce sorpresa di Kaito attirò l'attenzione dei presenti che preoccupati si avviarono all'interno della casa.

<< Kaito-kun che succede! >>Nakamori entrato si trovò Kaito in piedi davanti alla porta della sala completamente sconvolto.

 

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Capitolo 4
*** cap 4 ***


<< Kaito-kun che succede? >> Nakamori si avvicinò a Kaito, che stava fermo davanti alla porta della sala.

Non ricevendo risposta si volse nella stessa direzione della sala.

Caos! Disordine!

 

Tutta la stanza era stata buttata all'aria: i cassetti e armadietti aperti, i libri tirati giù dalla libreria, i cuscini del divano buttati via e squarciati.

Nakamori fece qualche passo all'interno della stanza per analizzare la meglio la situazione.

Sembrava che fosse passato un tornado.

 

<< Kuroba-kun! >>

Nakamori si voltò e vide Hakuba che sorreggeva Kaito sconvolto e bianco in volto, con gli occhi sbarrati .

<< Kaito-kun, stai bene? >>

<< Ispettore per favore, prenda un bicchiere d'acqua e zucchero. Kuroba-kun vieni a sederti. Nanny prendimi un panno bagnato. >>

 

Nakamori fece un cenno con la testa correndo in cucina, trovando lo stesso disordine.

Armadietti aperti e svuotati o con gli oggetti spostati.

Trovato lo zucchero, prese un bicchiere e lo riempì di acqua mescolandoci due cucchiaini.

 

Una volta tornato in sala vide Kaito che si teneva un panno freddo dietro il collo e seduto sul divano di fianco a Hakuba che gli sentiva il polso sinistro.

<< Ecco! >>

Kaito alzò lo sguardo lentamente e prese il bicchiere con un piccolo cenno del capo di ringraziamento, bevendone un piccolo sorso.

<< Kaito dovresti berlo tutto, hai avuto una sincope, molto probabilmente causato da questa giornata stressante. >>

<< Sincope!? >> Nakamori guardò i ragazzi.

<< Hakuba per favore non usare paroloni medici, ho solo avuto un calo di pressione. Sono solo molto stanco. >>

<< Comunque è chiaro che qui siano passati dei ladri, bisognerebbe chiamare la polizia. >> Nakamori diede un nuovo sguardo alla stanza mentre parlava.

 

<< NO! >>

 

Hakuba e Nakamori si voltarono verso Kaito

<< No.. cioè... è che sono molto stanco e vorrei solo riposare, posso chiamarli domattina senza problemi. >>

<< La cosa migliore sarebbe chiamarli subito così da rilevare il prima possibile le prove. >>

<< Lo so ispettore, ma sicuramente, in tutto questo caos non ci saranno molte prove a parte la serratura scardinata della finestra. E poi le cose di più valore che possiedo sono gli elettrodomestici e la tv, e come vede sono ancora qui. >> Disse Kaito indicando prima la finestra e poi i restanti oggetti.

<< Sarebbe comunque il caso fare un controllo in giro per la casa per contare i danni >> disse Hakuba mentre si alzava dal divano.

<< Hai ragione, ma pensavo di farlo domattina mentre sistemavo. Ora non vi è urgenza. >>

<< Ma..>> Hakuba stava per ribattere, quando Nakamori gli appogiò una mano sulla spalla per fermarlo.

<< Immagino tu abbia ragione Kaito-kun, comunque visto che è tutto in disordine, che ne dici di venire a dormire a casa nostra, la camera degli ospiti è sempre disponibile per te. >>

<< La ringrazio ma non è il caso. >> Kaito incominciava ad agitarsi.

<< Kaito insisto, non... >>

<< Nakamori-san, la ringrazio ma non credo che Aoko sia d'accordo con la sua decisione. >>

Nakamori si irrigidì un secondo per poi sorridere amaramente.

<< Oh! Hai ragione, scusa me ne ero dimenticato. >>

<< Non fa niente. Nakamori, Hakuba ora però ora vorrei andare a riposare. >>

Tutti e tre si diressero verso l'ingresso accompagnati da Kaito.

<< Buona notte e grazie ancora di tutto. >>

<< Buona notte Kaito. >>

<< Buona notte Kuroba-kun ci vediamo domani a scuola? >>

<< Non credo Hakuba, domani passerò tutto il giorno a sistemare. >>

<< Va bene, allora se non è di disturbo passerei per portarti gli appunti oltre a vedere come stai. >>

<< Ti ringrazio molto. Allora a domani. >>

Kaito chiuse la porta e i tre nel vialetto si avviarono verso l'auto.

 

<< Allora ti do la buona notte anche a te Hakuba-kun, ti ringrazio molto per aver accompagnato Kaito. Ma tu sai che gli è successo?>>

<< Nakamori-san sinceramente ne so davvero poco anche io. Mentre tornavamo a casa mi ha raccontato di essersi imbattuto in una rapina alla sala da bigliardo di un amico di famiglia, infatti sono andato a prenderlo alla centrale. >>

<< Doveva essere il Blue Parrot del signor Konosuke. >>

<< Il Blue Parrot!? >>

<< Si, è la sala da bigliardo del signor Konosuke, era l'assistente di magie del padre di Kaito. Per Kaito è quasi come un parente. >>

<< Non so niente sulla famiglia di Kuroba. >> Hakuba si portò la mano sotto il mento pensieroso.

<< Bocchama, scusi se la disturbo, dovremmo tornare a casa, lei non ha ancora cenato stasera. >>

<< Signora se mi premette neanche io ho ancora cenato, vi andrebbe di unirvi a me? >>

<< Grazie mille Nakamori-san, ma non vorremo disturbare a quest'ora. >>

<< Stia tranquilla signora non disturbate. Aoko è a casa di una amica per la notte, quindi sarei da solo. >>

<< Nanny, anche io vorrei rimanere, se non le dispiace Nakamori-san vorrei sapere di più sulla famiglia di Kaito.>>

 

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Capitolo 5
*** cap 5 ***


Nb: il cognome da nubile di Chikage è una mia invenzione, come molti passaggi della storia famigliare Nakamori e Kuroba. Inoltre non ritrovo l'episodio in cui Phantom Lady e Toichi si incontrano per la prima volta, quindi non riesco a recuperare il “curriculum vitae” di Toichi. NO SPOILER!

* Detective Conan Manga Capitolo : 573

** Magic Kaito 1412 special 08

*** Magic Kaito 1412 ep. 06

 

 

 

Nakamori e Hakuba posarono le bacchette sul piatto

<< Grazie per la cena! Era tutto squisito.>>

<< Grazie nanny! >>

La governante fece un cenno di ringraziamento con la testa. Nakamori raccolse le sue stoviglie e si alzò per portarle in cucina.

<< Nakamori-san, lasci stare, faccio io. >>

<< Signora non potrei mai, è già fin troppo gentile ad aver cucinato lei, non posso chiederle anche questo. >>

<< Non si preoccupi, non mi è di disturbo, così mi terrò impegnata mentre parlate. >>

<< Parlare!? >>

<< Certo Nakamori-san, non si ricorda che doveva parlarmi della famiglia di Kuroba? >>

<< Oh! Hai ragione Hakuba-kun. >>

<< Se mi permettete faccio il caffè. >>

<< Lei è fin troppo gentile signora. >>

La governante incominciò a sparecchiare.

 

<< Quindi Hakuba-kun che vuoi sapere su Kaito e la sua famiglia? >>

<< Bhè, dire tutto, mi sembra riduttivo. Da quanto tempo vi conoscete? >>

<< Fammi pensare... Aoko ormai ha 17 anni, quindi li conosco più o meno da 10 anni circa. La famiglia Kuroba, sono stati i primi amici che io e mia ex moglie abbiamo conosciuto qui a Tokyo dopo il mio trasferimento alla 3 sezione investigativa >>

 

Nakamori incrociò le braccia appoggiandosi allo schienale della sedia.

 

<< é un sacco di tempo Nakamori-san. >>

<< Già! La prima volta che vidi i genitori di Kaito, ci avevano invitato a cena a casa loro visto che aoko era andata a casa loro, visto che avevo fatto tardi a il nostro appuntamento, a causa del lavoro***… oh aspetta! >>

Nakamori batté il pugno sulla mano, si alzò e usci dalla stanza per poi tornare poco dopo con un grosso tomo.

Appoggiatolo sul tavolo, incominciò a sfogliarlo e quando trovò quello che cercava lo porse ad Hakuba indicando una foto con due coppie raffigurate.

La prima era lui molto più giovane e la fotocopia sputata di Aoko, mentre l'altra coppia era un uomo molto giovanile con i baffetti e una bella donna con il caschetto.

<< Vedi, questi siamo io e mia ex moglie Yoko con i genitori di Kaito: Toichi Kuroba e Chikage Lefebvre. >>

La signora assomigliava molto fisiognomicamente a Kaito, sopratutto nel taglio degli occhi, mentre il padre aveva la stessa aria scanzonatoria e giocosa oltre che lo stesso sguardo deciso. Erano senza dubbio i genitori di Kuroba.

<< Lefebvre! É francese? >>

<< Si. Chikage è per metà francese e metà giapponese. Infatti Toichi mi raccontò che la conobbe durante la sua ultima tournée in Europa, proprio a Parigi. >>

<< Tournée? Avevo già sentito che il padre di Kaito era un mago. >>

<< Non era un semplice mago, ma uno dei più grandi e completi illusionisti del mondo! Riconosciuto come uno dei 7 cavalieri *. >>

<< Cavalieri? >>

<< Già! Nella magia di sono sette categorie più una: Micromagia, Cartomagia, Ipnosi, Fachirismo, Grandi Illusioni ed Escapologia, poi c'è il Mentalismo che riproduce i presunti poteri paranormali, come medium, cartomanti od occultisti. >>

Nakamori si mise a contare le punte delle dita mentre elencava con molta enfasi, come fanno i bambini quando vogliono dimostrare di saper qualcosa ed a Hakuba risultò molto buffo.

<< Toichi era riconosciuto come il miglior prestidigitatore di tutti i tempi, infatti si diceva che “aveva le migliori mani magiche del mondo”** e questo gli valse il titolo di “cavaliere”, anche se era molto bravo anche in tutte le altre categorie... Guarda, in questa foto siamo io e lui dopo il suo show per la compagnia Hopper. >>

Nakamori indicò una foto di lui e Toichi in abito elegante.

<< Nakamori-san vedo che siete molto fiero dei risultati del signor Kuroba, dovreste essere molto legati. >>

<< Già ero un suo grande fan oltre ad avere un grosso debito di gratitudine a vita con lui . >>

<< Era!? >>

<< Purtroppo è venuto a mancare circa 8 anni fa. Un disgraziato incidente mentre stava svolgendo un trucco di magia per le qualificazioni per il Campionato Asiatici di Magia ad Osaka. >> Hakuba rimase sorpreso da questa notizia, sopratutto dal tono triste che aveva assunto Nakamori.

<< Sia Chikage che Kaito ne soffrirono davvero molto. Ma Chikage riprese a viaggiare quasi subito dopo il funerale, mentre per Kaito fu molto più difficile elaborare il lutto, anche se ora ne parla con calma e serenità, sono sicuro che a volte è solo apparenza. >> Nakamori incrociò le braccia di nuovo e sbuffò.

<< Ma che razza di madre abbandona il figlio dopo il funerale del padre lasciandolo solo! >>

L'esternazione della governante dalla porta della cucina fece sobbalzare tutti e due e Hakuba la guardò malissimo, era stata davvero troppo scortese.

<< Nanny! >>

<< Non preoccuparti Hakuba-kun, è la stessa reazione che ho avuto io quando Chikage mi chiese di occuparmi di Kaito durante il funerale di Toichi, ma poi capì che era l'unico modo per mantenere la famiglia, quindi accettai di buon grado. In fin dei conti ormai per me Kaito era come un secondo figlio. >> sul finire della frase Nakamori si grattò la guancia con fare imbarazzato.

 

Nel frattempo la governante pose il caffè a tavola.

<< Mi dica Nakamori-san la signora Kuroba non torna mai a trovare il figlio? >>

<< Solo raramente signora. Il lavoro la tiene sempre molto occupata, credo che sia in America ora, a New York, ma dovrei chiedere conferma ad Aoko, di solito ci parla lei. >>

<< Quindi Kuroba-kun abita da solo in quella casa! >> La governante si portò una mano alle labbra e parlò sovrappensiero, in fondo per lei era inconcepibile che un ragazzo potesse vivere da solo lontano dalla famiglia.

<< Non si preoccupi signora, anche se abita da solo, per i pasti è sempre qui da noi. Lei non lo sa, ma Kaito è tra i migliori 5 di tutto l'istituto Ekoda, ma è talmente stupido che a volte, quando si perde a studiare su i libri di suo padre di illusionismo, si dimentica perfino di mangiare. Più di una volta Aoko è dovuta ad andarlo a prendere per le orecchie. >>

Nakamori rise sotto i baffi al ricordo ad alcune delle scenate più esilaranti tra i due ragazzi, mentre Hakuba lo poteva immaginare, visto i siparietti che facevano in classe.

 

Hakuba continuò a sfogliare l'album, soffermandosi su una foto di una giovane ragazza che stava inginocchiata tra Kaito e Aoko.

<< Nakamori-san chi è questa ragazza con sua figlia e Kuroba-kun? >>

Nakamori si sporse per vedere meglio.

<< Oh! Lei è Sharon Vineyard era una allieva di Toichi. Era raro, ma è capitato che a volte sia io che Toichi dovevamo lavorare fino a tardi e lei ci ha tenuti i bambini un paio di volte. Mi ricordo che era una ragazza molto squisita nei modi. >>

<< Sharon Vineyard... lo già sentita nominare... >>

<< Bocchama, è stata una famosissima attrice statunitense morta da un po' di tempo ormai, a vostra madre piacciono molto i suoi film. >>

<< Oh! È vero!... a proposito Nakamori-san, non ha micca foto del signor Konosuke. Mi ha detto che era l'assistente del signor Kuroba. >>

<< Vediamo!>>

Nakamori prese l'album e iniziò a sfogliarlo.

<< Ecco! >>

Pose l'album a Hakuba indicando una foto di una festa di compleanno con Toichi che intratteneva un gruppo di bambini, tra cui Kaito e Aoko, e alle sue spalle un simpatico vecchietto con una profonda stempiatura e degli occhialini tondi.

 

<< Nakamori-san, se posso chiederlo, prima ha detto che aveva un debito di gratitudine nei confronti della famiglia Kuroba. Che intendeva? >>

<< Bhè ecco vedi, dopo il mio trasferimento alla 3° sezione della polizia, mia moglie volle tornare a lavorare, la vita della casalinga non riusciva ad soddisfarla appieno, quindi Toichi le trovò un posto come segretaria presso un suo amico produttore televisivo. Tre anni più tardi mi chiese il divorzio con la scusa che dovendo sempre correre dietro a Kaitou kid la stavo trascurando. Toichi e Chikage cercarono di aiutarci a riparare il matrimonio e quando lei fece le valigie per andarsene mi stettero vicini e mi aiutarono tantissimo. Ho perso il conto di quante notti Aoko ha dormito da loro mentre io ero fuori a lavorare. O quando a causa del divorzio ho perso quasi tutti i miei risparmi e la casa visto che era intestata a Yoko e loro mi hanno fatto da garante per prendere questa. Per non parlare del sostegno morale quando ho scoperto che un anno dopo il divorzio, Yoko si stava risposando proprio con il produttore di cui era segretaria. >>

Nakamori sorrise amaramente a quei ricordi.

<< Mi dispiace Nakamori-san, non volevo farle ricordare brutti ricordi. >>

<< Naa tranquillo Hakuba-kun, sono passati anni ormai, è acqua passata. Ahahahahah! >>

 

In quel momento la pendola rintoccò le 23: 00

 

<< Accidenti si è fatto tardissimo. Bocchiama, dovremmo tornare a casa, lei domani ha scuola. >>

<< Mi dispiace avervi trattenuto con tutte le mie chiacchiere. >>

<< Oh no, glielo abbiamo chiesto noi Nakamori-san, ed è stato fin troppo gentile. >>

Tutti si alzarono e Nakamori li accompagnò alla porta.

<< Buona notte! >>

<< Buona notte Nakamori-san!>>

Hakuba e la governante si avviarono verso l'auto, ma prima di salire Hakuba notò che c'era ancora la luce accesa in casa di Kaito.

 

Mentre Nakamori tornato in sala da pranzo prese l'album e lo rimise a posto nella libreria, sfiorandone la schiena sorridendo

<< Buona notte Toichi! >>

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Capitolo 6
*** cap 6 ***


Aoko rassettò la tavola dalla colazione, prese la cartella e infilate le scarpe uscì dalla porta pronta per affrontare la nuova settimana scolastica, ma appena messo il naso fuori casa vide Kaito con la divisa scolastica che passava proprio in quel momento per andare a scuola.

Aveva gli occhi bassi e pensierosi.

Aoko si sbrigò ad uscire dal cortile e gli corse verso.

<< Kaitooo!... Kaitooo! >>

L'interessato sentendosi chiamare si fermò guardandosi attorno

<< Kaito sono qui! >> Aoko si fermò a pochi passi da lui visibilmente sorpreso.

<< A... Aoko! B.. Buongiorno. >> Kaito incominciò a guardarsi attorno nervoso.

<< Buongiorno anche a te! >>Aoko se ne accorse, ma era palese che non voleva essere li in quel momento, non la voleva nemmeno guardare. In quel momento notò la mano fasciata.

<< Come stai? Hakuba-kun venerdì scorso ci ha detto che hai avuto un incidente in cui sei rimasto ferito e che ti erano entrati i ladri in casa. Tutta la classe era molto preoccupata, ma come aveva detto Hakuba oggi stai tornando a scuola.>>

<< Già! Comunque sto bene, grazie non volevo che vi preoccupaste.>>

I due ragazzi rimasero li fermi ed imbarazzati per un paio di minuti. Aoko ci stava molto male per quello che era successo tra di loro e per come Kaito l'aveva allontanata da allora, anche se erano comunque rimasti in rapporti cordiali. Gli sembrava difficile ad abituarsi a non essere più presa di mira per gli scherzi, in classe era buono e composto anche se spesso era perso nei suoi pensieri. Era diventato molto più freddo con tutti.

 

<< Ora dovremmo andare o arriveremo tardi. >> detto questo si avviò, ma Aoko lo prese per un braccio per fermarlo.

<< Aspetta! >>

Aoko incominciò a rovistare nella cartella per poi estrarre un piccolo cofanetto di velluto bianco e lo pose a Kaito.

<< Ormai è da una settimana e mezzo che cerco il coraggio per restituirtelo.>>

 

Flash back

 

Aoko scese l'ultimo gradino prima di arrivare alla porta del Blue Parrot, dove aveva appuntamento con Kaito dopo le lezioni di scuola. Era molto curiosa di sapere cosa aveva da dirgli, visto che sembrava così serio e felice dopo una settimana in cui era quasi impossibile parlarci dal nervoso che aveva.

Aperta la porta il lieve tepore della sala da bigliardo le fece venire i brividi ormai l''autunno era alle porte e iniziava a fare buio presto, infatti ora il cielo si stava tingendo di rosso e la luce filtrava dalle finestre creando una atmosfera calda e avvolgente

Kaito era seduto a bancone e picchiettava un dito sulla superficie lignea del bancone e dalla parte opposta Jii-san stava pulendo dei bicchieri.

<< Eccomi qui! Aoko è arrivata! >> Kaito si volse verso di me con un enorme sorriso sulle labbra

<< Era ora, ti eri persa nel tragitto dalla scuola a qui? >>

<< No, non mi ero persa! Bakaito!>> Perché doveva essere sempre così spocchioso.

Mi sedetti di fianco a lui e Jii-san mi offri una bibita.

Kaito e Jii-san si scambiarono delle occhiate e quest'ultimo tirò fuori dal sotto banco un cofanetto e una lettera già aperta.

<< Aoko, scusami se ti ho fatto venire qui ma dovevo assolutamente parlarti di una, anzi due cose importantissime... >> Perché Kaito era diventato così serio improvvisamente?

<< Che cosa sono? >>

<< ehehehe la prima è per te, la seconda per me. >>

<< Un regalo per me? >> Kaito sorrise raggiante.

<< Già! Ti va se iniziamo dalla lettera? >>

<< Ok! >> Kaito le passò la busta aperta.

Aoko la apri e lesse ad alta voce

<< Spettabile signor Kuroba, con la presente siamo felici di annunciarle che saremmo felicissimi averla tra gli artisti dell'annuale spettacolo di magia della compagnia Hopper... ma.. ma Kaito ti hanno chiesto di partecipare come mago per la compagnia Hopper! >>

<< Già! Non è fantastico! Farò il mio primo spettacolo su un palcoscenico tra tre mesi! >> Kaito era raggiante e su di giri e Jii-chan lo era altrettanto.

Gli gettai le braccia al collo e lo strinsi forte. Ero felicissima per lui.

Dopo un paio di secondi Kaito mi prense le braccia e mi allontanò, il suo volto era tornato serio.

<< Aoko ora la cosa più difficile, quindi ti chiedo di ascoltarmi senza interrompermi, me lo prometti!? >> annuisco senza capire che sta succedendo, poi vedo Jii-san che si allontana e inizia a spazzare dai tavoli da bigliardo.

Dovette accendere le luci della sala affianco, ormai il sole era calato del tutto.

<< Ok.. allora...nell'ultimo anno ho... no...>> Kaito sospira e la presa sulle mie braccia si fa più salda << allora... Aoko ultimamente mi sono chiesto come sarebbe stata la mia donna ideale e mi sono risposto che doveva essere sempre sincera, che non avesse segreti, un persona di cui fidarmi anche nei momenti più difficili, una spalla su cui sfogarmi nei momenti bui. Quindi immagino che valga anche al contrario. Quindi ho intenzione di confessarti tutto, tutti i miei peccati. Perché … voglio stare con te. Voglio che tu sia la mia ragazza. >> Kaito alle ultime parole arrossì imbarazzato.

<< Kaito...>>

<< Ti prego Aoko lasciami finire...>> Kaito allungò la mano e prese il cofanetto e me lo porse. Avevo il cuore in gola. Era un piccolo cofanetto di circa 7 cm rivestito di velluto bianco.

Guardai Kaito per sapere che fare, ma lui teneva gli occhi bassi sulle sue mani che ora stazionavano sulle mi ginocchia.

Allora aprì il cofanetto e dentro vi era un monocolo con la montatura bianca e una catenella con un pendente a triangolo con una piccola incisione di un quadrifoglio. Era identico a quello usato da Kaitou kid. Alzai gli occhi e lui mi stava fissando.

<< Aoko sono Kaitou Kid! >> Kaito espresse quelle parole in maniera ferma e decisa, come un colpo di una katana, e come a ricevere quel colpo ero rimasta senza fiato. Lui era Kid! Kaito mi prese i gomiti attirandomi a se.

<< Aoko ho voluto rivelartelo perché finalmente posso dichiararmi senza conseguenze, senza metterti in pericolo, finalmente sono riuscito a trovare Pandora, quindi... >>

 

<< Taci! >>

 

Ero furibonda! Lui era Kaitou Kid!

Lui era lo stesso ladro che in tutti i suoi anni di vita aveva tenuto impegnato suo padre tantissime notti tenendolo lontano da lei, facendolo innervosire e preoccupare, oltre essere la causa del divorzio dei suoi genitori.

<< Aoko... >>Kaito mi stava guardando con gli occhi sbarrati, quasi impauriti, come se le sue più peggiori previsioni si stessero avverando.

<< Kaito dimmi che è uno scherzo!? >>

<< Aoko... >> Lo guardai in faccia nella speranza di trovare un accenno di riso e qualcosa che dimostrasse che mi stava prendendo in giro. Ma non trovai niente.

<< Non può essere vero! Tu.. tu non puoi essere Kaitou kid, quel bastardo che si prende sempre gioco di mio padre, che ruba gioielli per poi restituirli come se tutto fosse un gioco divertente. >>

Mi alzai di scatto e gli diedi le spalle pronta ad andarmene.

<< Aoko aspetta! >> Kaito cercò di fermarmi, ma lo scrollai via.

<< Lasciami! Ti odio Kaito! >>

Usci di corsa dal Blue Parrot per dirigermi verso casa e non mi voltai neanche una volta, nemmeno quando lo sentivo chiamare il mio nome.

 

Fine flashback

 

Kaito prese la scatolina e ci guardò dentro. Il monocolo era ancora li, ma il vetrino era rotto.

<< Quando sono tornata a casa mi ero resa conto di essermelo portata dietro e per rabbia lo scagliato a terra rompendone il vetro. Me ne dispiace. >>

<< Non fa niente Aoko, tanto non mi serve più. >> Gli occhi di Kaito si fecero tristi, chiuse il cofanetto e se lo infilò in tasca.

<< Ora davvero ci conviene muoverci, altrimenti ci lasceranno fuori. >>

<< Oh cavolo! Hai ragione. >>

 

Poco prima di entrare nel cancello della scuola, Kaito si fermò.

<< Aoko, un ultima cosa... >> Mi fermai anche io a guardarlo << ... grazie per non aver rivelato a nessuno del mio alterego, sopratutto con tuo padre. >>
<< Di niente. Ma promettimi che glielo dirai chi sei. Glielo devi! >>
<< Lo so! >> Cosi dicendo enrarono in classe.
 

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Capitolo 7
*** cap 7 ***


**Magic Kaito manga: Great Detective Has Arrived, Cap 15

 

 

Arrivati a scuola l'accoglienza fu una delle migliori per Kaito.

Tutti, compagni di classe, insegnanti e amici di altre classi, appena lo vedevano si precipitavano da lui a sapere come stava, ma non c'era niente da meravigliarsi, in fin dei conti lui era molto popolare a scuola sia per il suo rendimento scolastico che per il carattere giocoso, solare e sempre disponibile, ed ad Aoko era sempre piaciuto questo aspetto, o per lo meno prima di sapere la verità.

Era tutta apparenza!

Come poteva essere un ragazzo così buono e gentile e allo stesso tempo uno ladro e che si divertiva a prendere in giro gli altri. Lei lo conosceva fin da bambino, come era possibile che non si fosse mai accorta di questo suo doppiogioco, come era possibile che non si fosse mai accorta di questa vena malvagia di Kaito, il suo divertimento a rubare per poi gettare via o restituire le gemme.

Suo padre aveva sempre detto che i criminali agivano sempre senza motivo *, per questo erano criminali e per questo andavano fermati. Questo allora valeva anche per Kaito? questo rendeva ancora più incomprensibile come non si fosse mai accorta di nulla.

Aoko si sentiva una stupida ad aver creduto alle sue bugie, a credere che fossero amici e sopportare tutti i suoi scherzi.

Suonata la campanella le lezioni si svolsero con calma e silenzio, come nelle ultime settimane. Aoko aveva notato che ciò aveva fatto preoccupare parecchio i compagni di classe e gli insegnanti, poiché la loro era sempre stata una classe chiassosa e allegra, sopratutto a causa dei continui scherzi e piccole magie di Kaito rivolte alle ragazze e principalmente a lei. Avevano provato ad interrogare sia lei che Kaito sull'eventualità che avessero litigato, ma entrambi avevano sempre fatto scena muta o sminuivano il fatto dicendo che era di poco conto.

Sarà forse il fatto che si frequentavano fin da bambini, ma almeno sulle piccole bugie erano sempre in sintonia senza bisogno di mettersi d'accordo. Questo e altri piccoli aspetti, l'avevano fatta sempre sentire speciale, perchè era un legame che solo lei e Kaito avevano. Un po' come il “linguaggio segreto” delle gemelle Kazaki, quelle della 3-c.

 

L'ora di pranzo arrivò molto in fretta ed come era prevedibile alcuni compagni di classe si precipitarono da Kaito.

<< Ehi Kaito, pranziamo insieme? >>

<< Grazie ragazzi, ma declino! Sono rimasto indietro con gli appunti e quindi devo recuperarli. >>

<< Mi sembra normale che tu sia rimasto indietro visto che sei costretto a scrivere con la sinistra. >>

<< Dai, non puoi saltare il pranzo! >>

<< Ragazzi seriamente devo finire qui e poi non ho tanta fame. >>

Kaito era davvero spazientito da quella insistenza, tantè che continuò a scrivere senza neanche degnargli di uno sguardo.

 

Aoko stava ascoltando la conversazione mentre metteva via i libri per tirare fuori il pranzo. In quel momento le sue compagne di classe Yokiko e Keiko si avvicinarono con i loro cestini come era loro abitudine.

<< Aoko, posso farti una domanda?>> Keiko si era avvicinata per bisbigliare.

<< Certo.>>

<< Lo hai notato anche tu che ultimamente Kaito mangia veramente poco. Lascia quasi sempre metà del suo pranzo. >>

<< Effettivamente ora che ci penso è vero. Sarà a dieta. >>

<< Non può essere Yokiko. Kaito non è micca grasso, anzi è molto atletico come fisico.>>

<< Keiko!... hai ancora spiato i ragazzi del club di ginnastica artistica, vero!? >>

Keiko arrossì lievemente per essere stata scoperta. Aoko le trovava veramente divertenti le sue amiche, ma la sua attenzione venne attirata di nuovo verso il gruppetto di ragazzi, visto che le loro insistenze si stavano alzando di tono vocale.

 

<< Niente storie, dai alzati!>>

<< Hakuba-kun vieni a darci una mano con questo pelandrone! >> l'interpellato aveva appena finito di rassettare i libri sul banco.

<< Kaito i ragazzi hanno ragione, il pasto del pranzo è molto importante se si vuole arrivare a fine giornata. >> Hakuba adorava fare il sapientone, sopratutto nei confronti di Kaito. Quei due non erano mai andati d'accordo fin dall'arrivo di Hakuba nella classe.

I ragazzi incoraggiati dall'intervento, presero il braccio di Kaito tirandolo su di peso innescando un simpatico siparietto di tira e molla, che ebbe fine solo quando dalla tasca di Kaito cadde una scatolina bianca.

<< E questa cos'è? >> Uno dei ragazzi si abbassò a prenderla.

<< é mia, ridamela! >> Kaito si liberò facilmente dei compagni che lo tenevano per poi riprendersi la scatolina. Tutti notarono il suo nervosismo e questo attirò l'attenzione anche di altri della classe.

<< Ohi Kaito, non c'è bisogno di arrabbiarsi così! >>

<< Dai dicci cosa c'è dentro! >>

<< Non dirmi che è un anello !? >>

<< Ma che dici Mammoru!>>

<< Dai Kaito, ti vuoi dichiarare ad Aoko! È vero?...Era ora! >>

<< Dai su, muoviti prima che esca dalla classe. >>

Ad Aoko gli si gelò il sangue e il fatto che i ragazzi avevano ricominciato a spintonare Kaito verso la sua direzione la innervosiva, non se la sentiva di riaffrontare di nuovo quell'argomento. Non in presenza di tutta quella gente. E sopratutto per il fatto che dentro alla scatolina non c'era un anello, ma il monocolo di Kaitou Kid.

Ma di sicuro Kaito troverà un modo simpatico, con i suoi trucchi magici, per uscire da questa situazione imbarazzante e pericolosa, almeno per la sua vera identità di Kid. Non c'è dubbio, di sicuro farà comparire....

 

<< ADESSO BASTA! >>

 

Tutti si fermarono interdetti, Kaito aveva urlato e ora stava testa bassa e i pugni talmente serrati che le nocche gli erano diventate bianche.

<< Non..Non serve che glielo chieda di nuovo! >>

Detto questo con passo svelto usci dall'aula lasciando gli astanti di stucco.

 

<< Ohi Kaito! >>

<< Aspetta! >>

<< E bravi ragazzi, non vi vergognate?! >>

<< E tu Hakuba-kun perchè non hai fatto niente! >>

Alcune ragazze incominciarono a sgridare il gruppetto che aveva causato quella fuga tirando in mezzo anche il povero Hakuba che non c'entrava niente, ma lui con la sua classica aplomb inglese se ne lavò le mani uscendo dalla classe.

 

<< Ehi Aoko che intendeva con “di nuovo”? >>

Aoko si volse verso l'amica Keiko che la guardava preoccupata

<< Bhè ecco! >>

<< Non dirmi che ti ha già chiesto di stare insieme!? >>

<< bhè ecco...Si. >>

<< COSA!!! >> << QUANDO??? >>

Se alla domanda precedente stava morendo di vergogna alle esternazioni voleva direttamente sparire.

<< Bhè ecco, ormai sarà una settimana e più. >>

<< Aoko-chan perchè non mi hai detto niente! >>

Keiko la stava guardando stralunata, e la cosa le faceva dispiacere, in fin dei conti era la sua amica più fidata dopo Kaito, ma come poteva dirgli che Kaito le aveva chiesto di stare insieme volendogli regalare il suo segreto: Kaitou Kid!

 

<< E tu che gli hai risposto? >>

Questa volta era stata un Akako apparsa alle sue spalle a fare la domanda. Sapevo da parecchio tempo che a lei piaceva Kaito e che ci aveva provato in tutti i modi a farlo innamorare, con altrettanti rifiuti da parte di lui in mio favore.

<< .. ecco... >>

<< E quindi!? >> Il tono imperativo di Akako mi fece ancora più paura. Quando voleva sapeva essere spaventosa e quello che mi uscì era poco più di un sussurro.

<< no! >>

Sulla faccia di Akako, come di quelli che stavano ad ascoltare si stampo uno sguardo di sorpresa e meraviglia. Ma li capisco, anche io avrei la loro faccia se conoscessi il rapporto che c'è tra me e Kaito. Peccato che fosse solo tutta una montatura, uno stratagemma per avere informazioni su mio padre e prenderlo in giro durante i suoi furti.

<< Aoko perche? >> Keiko vedendomi in difficoltà ed avendo la mia stessa avversione per quella ragazza mi mise una mano sulla spalla con l'intento di sostenermi.

<< bhè ecco... è che … la verità è.... che mi piace un'altro ragazzo! >>

 

+++++++

 

Hakuba appena uscito dalla classe aveva incominciato a cercare Kaito per la scuola, chiedendo a quasi tutti quelli che incontrava se lo avevano visto.

La reazione che aveva avuto in aula non era per niente da Kaito, il ragazzo dal “ falso sorriso sempre stampato in faccia qualunque cosa accada” e se si univa questo con tutte le altre stranezze che ha fatto in questo ultimo mese oltre alla “rapina” sia al Blue Parrot che a casa sua, si rafforzava la sua convinzione che qualcosa non andava.

Quello non è il Kaito Kuroba che aveva conosciuto più di un anno fa e neanche lontanamente a Kaitou Kid.

La sensazione che aveva era che fosse più fragile, più in difficoltà a gestire le situazioni e i propri sentimenti.

Con un paragone: Kaito era come un professionista del gioco d'azzardo,che avesse perso la sua “poker face”, e questo lo preoccupava molto.

Finalmente un gruppo di ragazzi gli aveva detto che un ragazzo dalla assomiglianza di Kaito si era diretto all'ultimo piano verso le vecchie aule in disuso. Lo avevano notato perchè sembrava spaesato e aveva il fiato corto.

 

Arrivato nel corridoio non fu difficile capire in quale aula Kaito si era rifugiato, infatti aperta la porta lo trovati seduto a terra tremante con una mano sulla bocca e una sul collo. La situazione mi lasciò senza parole.

<< Kaito! >> entrai chiudendomi la porta alle spalle e inginocchiandomi di fronte a lui, ma ricevetti solo una occhiata fugace.

<< Non credevo che amassi così tanto Aoko da starci così male. Non c'è ne bisogno di stare cosi, hai tante ammiratrici. >> il discorso non ebbe nessun risultato.

Aveva il respiro corto ed era leggermente accaldato, oltre che scosso da brividi. La cosa non mi piaceva per niente

<< Kaito stai bene? >> Allungai la mano per spostargli qualche ciocca dalla fronte, ma lui la scostò in maniera nervosa, mostrandosi visibilmente in difficoltà.

<< Sto bene... ora mi passa.... Passa sempre.>> una lacrima scese sulla guancia di Kaito.

<< Ma di che stai parlando? >> Kaito non rispose, anzi si piegò sulle ginocchia facendo un ulteriore fatica a respirare

<< Sarebbe il caso di andare in infermeria non credi? >>

<< No... sto bene qui.... Accidenti perché sono tornati... >>

Hakuba si inginocchiò di fronte a lui, lo spaventava molto vederlo così. In quel momento suonò la campanella di inizio lezioni e per fortuna in quell'ora avevano ginnastica.

<< Dai Kaito, andiamo in infermeria, se hai paura che ti vedano cosi, non c'è problema, ormai tutti sono in classe. >>

Kaito lo guardò da prima un po' confuso per poi annuire. Una volta in piedi, Hakuba prese il suo fazzoletto e tamponò le guance di Kaito, in modo da cancellare i rigoli che avevano lasciato le lacrime.

<< andiamo!? >>

 

 

 

Prima che inizino a girarmi puntini rossi di laser di cecchini sulla fronte, voglio rassicurarvi, giuro che non lo uccido, lo suicido o lo rendo menomato per la vita... lo faccio solo soffrire un poco e basta.

Nel prossimo capitolo lo capirete

Baci Malice

 

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Capitolo 8
*** cap 8 ***


Chiedo scusa per la lentezza, ma tornando al lavoro ho poco tempo per scrivere.

Baci Malice

 

Hakuba aveva raggiunto i compagni di classe all'inizio della seconda ora del pomeriggio, mentre Kaito era rimasto in infermeria.

Si era veramente spaventato nel vederlo in quella situazione, soprattutto perchè si era sentito completamente inutile non sapendo come aiutarlo, per fortuna i compagni di classe avevano creduto alla storia che Kuroba era rimasto in infermeria perche gli faceva male il taglio alla mano, quindi era inutile andarlo a disturbare perdendo le ore di lezione.

Non credeva che fosse il caso di dire a tutti che Kaito aveva avuto un attacco di panico, o per lo meno è quello che suppone la dottoressa della scuola, visto il brutto periodo che Kaito stava passando . La cosa che lo faceva sentire sollevato,era che dal controllo preliminare era tutto a posto e aveva solo bisogno di riposare e quindi non c'era da preoccuparsi.

Comunque dopo le lezioni sarebbe andato da lui, era ora che gli spiegasse un paio di cose.

 

+++++++++

 

Arrivati davanti alla casa Kuroba , Akako suonò il campanello.

<< Akako, rispiegami il perché sei venuta anche tu da Kuroba-kun? >>

<< Mi pare ovvio. Devo accertarmi che il mio futuro schiavo stia bene. Non posso avere un'amante ammalato. >> Hakuba era spazientito da quella donna e le sue stranezze.

In quel momento la porta si aprì e apparve un uomo anziano con un braccio legato al collo e un livido sotto l'occhio in via di guarigione. Hakuba riconobbe l'assistente del padre di Kuroba.

<< Salve, lei è Konosuke giusto? C'è Kuroba-kun in casa? Gli abbiamo riportato la cartella.>>

<< Salve, voi dovreste essere i suoi compagni di classe, Hakuba Saguru e Kiozumi Akako. Si Kaito-botchama è in casa. >>

<< Possiamo vederlo ? >>

Konosuke sembrava titubante a quell'idea, ma una voce di un uomo maturo lo convinse.

<< Jii-san, li faccia pure entrare. >>

Jii gli fece accomodare in salotto dove si trova un uomo che stava visionando la mano ferita di Kaito appoggiata sopra ad un fazzoletto sul tavolo.

L'uomo era sulla 40ina di corporatura media, capelli corvini legati in una coda e un po' ribelli in cima. Aveva una piccola cicatrice sullo zigomo sinistro che rovinava un volto molto bello ed elegante ed era vestito in modo casual dai colori scuri.

Sul tavolo oltre a gli strumenti del medico c'è anche una valigetta tipica del mestiere.

<< Hakuba, Akako-chan, che ci fate qui!? >> mentre diceva questo Kaito tentò di alzarsi, ma il medico gli appoggiò una mano sulla spalla e con forza lo fece risedere.

<< Ti avevo detto di non muoverti. >>

<< Ah... scusa. >>

<< Ti abbiamo riportato la cartella. L'avevi lasciata in classe. >> Akako mostrò la cartella e Jii la affiancò porgendogli la mano come a chiedergliela.

<< Grazie mil.. Ahi! >>

<< Kai-chan ti avevo detto di stare fermo. >> il medico sbuffò spazientito <<.. comunque sembra che stia guarendo senza problemi, ma dovrai tenerla fasciata ancora per un mesetto, senza sforzarla, chiaro! >> il medico alzò il dito indice per sottolineare maggiormente la frase, puntandolo sulla fronte di Kaito, come se stesse parlando con un bambino piccolo.

<< Vaaa bene! >> E ovviamente Kaito rispose come se fosse uno di quei bambini che dopo essersi sbucciate le ginocchia e appena dopo le raccomandazioni della maestra, si rimettono a correre come nulla fosse.

<< Uffa! Sei irrecuperabile! >> il dottore incrociò le braccia e si appoggiò meglio allo schienale, ovviamente sia Hakuba che Akako capirono che si conoscevano bene visto la famigliarità con cui si parlavano.

<< Doctor le faccio il caffè? E voi ragazzi ne volete? >> Jii era appena tornato in stanza.

Tutti annuirono, tranne il medico che incominciò a frugare nella borsa per bendare nuovamente la mano a Kaito.

<< Jii-san, grazie mille, ma preferirei una tazza del tuo buon tea, mentre Kai-chan berrà solo acqua. >>

<< Ma...>>

<< Niente ma, hai appena preso delle medicine e non puoi assumere eccitanti. >> Kaito aveva l'espressione di un cane bastonato.

<< OH OH OH! Visto come stanno le cose che ne dite di una cioccolata in tazza o una bibita gassata! Aspetti Konosuke-san le vengo a dare una mano in cucina! >> Kaito si sentì come pugnalato alle spalle, sapeva che Akako lo faceva apposta ad essere stronza.

<< AKAKO!!! sei proprio una strega! >> In risposta Kaito ricevette solo la sua particolare risata

<< Oh la ringrazio molto signorina Kiozumi, mi chiami pure Jii. >>

<< Niente di che Jii-san >> Akako prese sotto braccio il vecchietto per uscire dalla stanza, senza prima lanciare un sorrisetto verso Kaito.

<< Jii-chan, non darle corda. >> Kaito sospirò sconsolato, e Hakuba avvicinatosi gli appoggiò una mano sulla spalla.

<< Su Su Kuroba, guarda il lato positivo. >>

<< E quale sarebbe!? >>

<< Ovvio no! Non ti rovinerai l'appetito per la cena >>

<< ...Hakuba... >>

A questo siparietto il medico incominciò a ridere di gusto attirando l'attenzione della coppia di ragazzi.

<< Kai-chan, sono felice che tu sia riuscito a farti degli amici. Era ora! >>

Kaito avvampò dall'imbarazzo.

<< Doctor! Non ti ci mettere pure tu. >>

<< Mi scusi, non mi sono ancora presentato. Hakuba Saguru e la ragazza che è appena uscita è Kiozumi Akako. >> Hakuba e il dottore si strinsero la mano.

<< Molto piacere, quindi sei tu il figlio del questore capo della città metropolitana di Tokyo Hakuba. Ho sentito parlare di te e delle tue ottime doti di detective. >>

<< Lei mi lusinga signor.... ? >>

<< Eheheh!... Chiamami semplicemente “Doctor”... >> Hakuba lo guardò di sottecchi, trovava quell'individuo davvero misterioso <<.. e ora se vuoi scusarmi dovrei finire di visitare. >>

<< Si mi scusi! >>

Hakuba si allontanò da Kaito, per poi andarsi a sedere sul divanetto.

La sua attenzione venne attirata da un gruppo di foto di famiglia incorniciate su una mensola.

Una in particolare lo interessò molto, vi era raffigurato due uomini identici se non fosse stato per circa una decina d'anni di differenza e riconobbe nel più vecchio il padre di Kaito, probabilmente era suo fratello o un parente vista la somiglianza.

 

<< Ohi Kai-chan! Devi ammettere che è proprio un bel ragazzino. >> Sul volto del dottore si palesò un sorrisetto furbo

<< Per favore, sii serio. Non è il tuo “tipo”. >>

<< Già, forse hai ragione... è più il “tuo” tipo? >>

<< Per.. per favore non sono come te! >>

 

Hakuba che era di spalle mentre visionava le foto, divenne rosso come un peperone a quei bisbigli fin troppo udibili per i suoi gusti. Per fortuna in quel momento riapparve Akako con un vassoio con il servizio da tea e dei bicchieri, mentre dietro Jii teneva una brocca d'acqua.

 

Il Dottore raccolse i suoi attrezzi e bendaggi per riporli nella valigetta, lasciando spazio sul tavolo al vassoio.

<< Hakuba, Akako come mai siete passati? Non credo solo per riportarmi la cartella. >>

Hakuba guardò il dottore pensando sulla risposta più adatta vista la presenza dell'uomo per poi posare la tazza.

<< é vero, non siamo qui solo per la cartella, ma perché vorremo delle spiegazioni su quello che sta succedendo. E non intendo solo “quello” di stamattina a scuola, ma di quello che sta succedendo da un mese e oltre.>>

Kaito si irrigidì fissando il bicchiere d'acqua, si vedeva che era molto combattuto se parlare o meno.

<< Kai-chan, se vuoi un consiglio da un vecchio amico, dovresti fidarti di persone che si preoccupano di te, al contrario di bambine troppo attaccate al pantalone del padre... >> Il dottore poso la tazza e si alzò per poi avvicinarsi a Kaito e sussurragli in maniera poco celata <<... ma tu questo lo sai già! >>

<< Bene! È ora che vada. Ci vediamo tra un mese, va bene! >> dopo una sonora pacca sulla spalla a Kaito, si infilò l'impermeabile nero che era appeso alla sedia e prese il borsone e si avviò verso l'ingresso.

<< Aspetti, la accompagno. >>

<< Grazie Jii-san, a proposito, il vostro tea è sempre uno dei più buoni che abbia mai bevuto. >>

<< Oh, grazie. >>

 

Quando rimasero soli, il silenzio calò nella stanza.

<< Quindi ci vuoi spiegare? >>

<< Non c'è niente e da spiegare, è solo un periodo particolarmente sfigato, ecco tutto.>>

<< Kaito per favore, è da quando hai commesso il furto al museo nazionale di Tokyo per rubare il diamante “Elpis”che ti comporti in maniera innaturale, senza contare il siparietto di stamattina con Aoko. Io non mi capacito che ti abbia rifiutato per un altro, voi siete destinati a stare insieme secondo le mie profezie con gli spiriti. >>

<< Senza contare che Kaitou kid non ha ancora restituito il diamante nonostante sia già passato un mese e che da allora non si è fatto più vedere. I giornali ti stanno sbizzarrendo sulle più assurde teorie su questo comportamento. >>

 

Kaito rimase a testa bassa a fissare le sue mani che reggevano il bicchiere.

<< Ve lo già ripetuto molte molte. Non sono Kaitou kid! E poi cos'è questa storia che Aoko piace un altro?>>

<< Lo ha detto dopo che sei uscito come risposta alle domande insistenti delle ragazze. >>

Kaito abbassò gli occhi pensieroso.

<< Kuroba non è forse questa la motivazione per cui ti ha rifiutato? >> Hakuba si sporse verso l'interessato, era molto sospetto che si fosse dimenticato una cosa del genere.

<< Eh! A si.. era proprio per quello... eheheeh >>

<< Uff! Sei un cretino! >>

 

<< Comunque tornando al discorso originario, Kaito, noi siamo tuoi amici. Siamo preoccupati per questa situazione e la tua salute. >>

<< Akako ha ragione. Stamani mi sono molto spaventato vedendoti in quella situazione... e lo ammetto non sapevo che cosa fare. >>

Kaito strinse maggiormente la presa sul bicchiere, ma l'allentò sorpreso quando la mano di Akako, che si era allungata verso di lui, gli sfiorò le dita.

Un altro sobbalzo lo colse quando anche la mano di Hakuba lo toccò, posandosi sulla spalla.

<< Kaito vogliamo aiutarti, ma per farlo ci devi raccontare tutto. >>

Kaito strinse la mascella con forza era davvero combattuto. Il segreto che celava era così difficile? Non si fidava di noi?

Dopo un attimo in silenzio si alzò appoggiando le mani sul tavolo.

<< Non c'è niente da raccontare, è solo un periodo molto stressante, e ora basta insistere.>>

Scostando Hakuba si volto per uscire, ma egli lo prese per il braccio costringendolo a fermarsi

<< Adesso basta, smettila di scappare!>>

Kaito si liberò dalla presa e si girò di spalle.

<< Se qui c'è qualcuno che la deve smettere siete voi due. Questa è una storia in cui dovete rimanerne fuori. >> e detto ciò usci con passo spedito dalla stanza quasi urtando Jii che rientrava

<< Kaito!! aspetta! >> Hakuba gli andò dietro ma fu fermato da Jii e anche Akako si avvicinò.

<< Credo che sia ora che andiate, si sta facendo buio. >>

<< Per favore mi lasci passare. >>

<< Sono io a chiederle il favore di andarsene. >> Mentre diceva questo Jii mostrò un bigliettino piegato porgendolo ad Hakuba.

<< Va bene. >> Capita la situazione prese il biglietto e usci di casa, non senza prima dare un occhiata alla scala per il primo piano.

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