POV LEON
Finalmente dopo più di 45 minuti io e Mila usciamo dal quel benedettissimo negozio con più di 4 buste l’uno.Però almeno lei è felice e questo è quello che conta.Diciamo che ha dei gusti normali,semplici,però come tutte le ragazze mi ha fatto patire le pene dell’inferno.Si sarà provata più o meno 10 paia di jeans uno diverso dall’altro,come diceva lei,ma per erano tutti identici.Adesso sta uscendo dalla gioielleria perché doveva ritirare un pensierino che ha fatto fare appositamente per sua nonna.È dolcissimo come pensiero da parte sua,ma si sa che Mila è dolcissima,e mi sento fortunato ad averla come amica,anzi meglio dire migliore amica.In poco più di un mese siamo diventati molto amici ed è bellissimo poter sapere che c’è sempre qualcuno su cui puoi contare.
-Hey,terra chiama Leon,che facciamo allora?-dice lei con un sorrisone,portandosi una ciocca di capelli dietro l’orecchio destro.
-Eh?Cosa?-dico
-Hai detto che potevi accompagnarmi a casa,ma se non puoi non preoccuparti eh,vado a piedi fino alla fermata e poi prendo il bus-dice
-Che?Nonono,tuo fratello Michele e forse anche Armando,probabilmente anche Diego,si infurierebbero con me se venissero a sapere che ti ho lasciata andare da sola,per le vie di Buenos Aires a sera inoltrata ormai.-
-Ah,ho capito.Quindi lo fai solo perché hai paura di loro,perché sennò per te è indifferente.Me la faccio a piedi,guarda,non voglio disturbare-dice lei cominciando ad incamminarsi verso i tappeti mobili
-Che?!Mila non essere immatura e torna immediatamente qui-dico io cercando di essere il più convincente possibile,ma lei continua a camminare.Ad un certo punto si ferma,per cercare qualcosa nella borsa.
Senza farmelo ripetere due volte le vado dietro e avvolgo le mie possenti braccia (modesto io eh?Ma ehi in confronto al suo girovita sono enormi,ma sarebbero enormi comunque,vabbè tralasciando) e lo sussurro all’orecchio meglio dire sui capelli
-Lo sai che non potrei mai lasciare la mia migliore amica,girovagare per le vie di Buenos Aires sola soletta-
Lei risponde:
-Appunto,perché sei attaccato come una cozza a me se devi pensare alla tua migliore amica?-lo dice con tono beffardo.
Allora la prendo e la faccio girare e la guardo bene negli occhi,e per un piccolo istante m’incanto e senza volerlo le dico:
-Hai degli occhi bellissimi-la vedo arrossire e sorridere chinando leggermente il capo
-Dai scemo-dice lei ridendo
-Cosa vuoi?È vero!-le dico io
-Tu ce li hai più belli-dice lei sorridendo e avvolgendo le braccia attorno al mio collo
-Non credo proprio-le dico stringendola più forte per la vita e facendo così e “costretta” a stare leggermente sulle punte
-Hai l’iride contornata di nero e…-dico ma lei m’interrompe
-Sisi,guarda che non ci casco mica io eh.Ho capito ruffiano a che gioco stai giocando e se lo vuoi proprio sapere avvicinati-dice e così faccio e lei mi fa una pernacchia in faccia.Scoppiamo entrambi a ridere.
D’improvviso s’avvicina e mi abbraccia e io ricambio l’abbraccio.
-Scusa-mi sussurra all’orecchio
-Di cosa?-le chiedo io
-Di quelle cose brutte ch-che…-
-Che?-la incito io
-Che t-ti ho detto-dice lei sciogliendo l’abbraccio e guardandosi le scarpe che sembra che l’attirino molto.
-Hey,cretina vieni qui-le dico io ridendo ma sorridendole dolcemente (come solo il sottoscritto sa fare eheh dai scherzi a parte)
Lei si avvicina sempre a capo chino.
-Non arrabbiarti per favore-sussurra flebilmente
-Ma scherzi spero?-le dico io guardandola in modo serio e un po’ sbalordito.Lei nega con il capo e poi d’improvviso scoppia di nuovo a piangere,coprendosi subito il viso con le mani e voltandosi di spalle a me.Resto in un primo momento scioccato,sbalordito poi senza farmelo ripetere due volte allungo quel passo che ci divide la giro per i fianchi e la stringo in un abbraccio enorme.Lei piange,forte,il suo corpo è pienamente scosso dai singhiozzi e se prima aveva una motivazione per piangere ora non ne ha.Non mi sono arrabbiato con lei.Così le prendo il viso tra le mie mani e le dico
-Cretina mia,perché piangi eh?-le dico io ridendo.Lei mi guarda e poi china di nuovo lo sguardo sulle sue scarpe.
-I-io n-non voglio che ti arrabbi sono stata una stupida a rivolgermi così a te.-dice lei
-Hey non preoccuparti è tutto ok-le dico rivolgendole un sorriso magnifico (sempre modesto io)
-Sul serio?-mi chiede
-Si,sul serio cretina-le dico ridendo e lei si aggiunge alla mia risata e poi mi abbraccia mi stringe forte forte e io le dico
-Vuoi che ti accompagni a casa si o no?-le dico sorridendole
-Mhh…fammici pensare…NO!-dice lei seria
-Come no?!-dico sorpreso
-Certo che voglio scemo,dai sbrigati che sto gelando-dice lei sorridendomi,mostrando la sua sfilza perfetta di denti bianchi.
-Ok-faccio il sostenuto e l’offeso e comincio ad incamminarmi verso la mia auto ma Mila mi ferma per un braccio e mi sorride io ricambio e lei mi abbraccia.
È per questo che è la mia migliore amica perché mi capisce come pochi un po’ come la MIA Vilu,solo che Vilu per me è molto più bella,dolce,stupenda,perfetta,altruista,bella,divertente,simpatica,sensuale e…
-Non vorrei interrompere il tuo sogno ad occhi aperti,ma sto gelando Leon non è che potremmo entrare in auto almeno-mi dice dolcemente Mila con le gote e la punta del naso arrossati per il freddo.
-Certo,perdonami-le dico.
Premo il pulsante con il lucchetto aperto e in me che non si dica Mila entra chiude la portiera dell’auto e comincia ad alzare l’aria condizionata.Io entro dopo di lei cercando di soffocare una risata ma lei mi lancia un’occhiata omicida che mi fa gelare il sangue nelle vene.
Metto in moto e ci dirigiamo verso l’uscita del centro commerciale
POV VILU
-Leon,perfavore rispondi è la 7 volta che ti chiamo,vorrei parlare con te-sono precisamente le 21.10 e di Leon nemmeno l’ombra da quando ho nominato Alex al centro commerciale l’unica cosa bella che mi rimane di questa giornata del cavolo sono i baci che mi ha dato oggi Leon quando mi è venuto a prendere e il bacio sulla guancia che mi ha lasciato prima di “sparire” nel nulla.
Raccolgo i vestiti è li metto nella cesta dei panni sporchi che dopo Olga laverà,m’infilo il pigiama e mi metto sotto le coperte.
Mi vengono le lacrime agli occhi a pensare al litigio di oggi,siamo due stupidi,ma lui lo è di più.
Ovviamente avrà subito pensato male quando senza volere mi è uscito il nome Alex,ma se lui ha ragione siamo tutti felici “ovviamente”.
E io?Chi diavolo pensa a come sto in questo preciso momento eh?!
NESSUNO.
Sento qualcosa bagnarmi il viso e nel buio che immerge la mia stanza,tasto le mie guance con le mani e mi accorgo che senza accorgermene (Battuta time Vilu è…ahahah…ok Vilu basta!)ho iniziato a piangere.
Con la manica del pigiama mi asciugo le lacrime e afferro il telefono che improvvisamente si è illuminato è un messaggio di Leon scorro il pollice destro sul display e lo leggo mi chiede come sto e cosa voglio.
Cosa voglio?
Ma è serio?!
Digito velocemente queste parole
“Sto e non rivolgerti così a me”
“Mi scusi madame,so tutto io”
“SO TUTTO IO?!SO TUTTO IO?!MA STAI SCHERZANDO?!”
“Calmati”
“Calmati un corno Leon!Te ne vai senza un motivo ben preciso e poi t’interessa sapere come sto?!Penso che tu sia alquanto contorto”
“Io non credo di essere così contorto dato che hai nominato il nome di un ragazzo,che per giunta non ho idea di chi sia e cosa fosse stato per te e tu hai anche la faccia tosta di non volermi spiegare chi sia LUI rispondendomi “N E S S U N O” ti sembra giusto nei miei confronti Violetta?”
Rileggo più volte il messaggio e credo che su alcuni aspetti abbia ragione,diciamo su tutti,però la cosa che mi da fastidio è che lui fosse attaccato come una cozza a quella ragazza (forse era lei attaccata come una cozza a lui,ma ehi cosa volete che possa pensare una ragazza gelosa marcia?!)
“Possiamo risolvere domani mattina Leon per favore?”
Vedo sotto il suono nome comparire la scritta sta scrivendo… e poi d’improvviso va offline.
OFFLINE?!
MA VOGLIAMO SCHERZARE?!
Questo ragazzo sono sicura che mi farà diventare pazza,il che già in parte è vero,perché già sono pazza d’amore per lui e se dovesse succedergli qualcosa non lo potrei sopportare.
Mi addormento con il pensiero delle sue braccia che mi stringono forte e della sua voce che mi sussurra dolci parole all’orecchio.
Pov Leon
Sono stanco morto e pensare che sono solamente le 19.30 di sera!
Sarà stata la giornata piena di sorprese e di emozioni contrastanti che la prima e l’unica cosa che mi viene in mente e buttarmi sotto una doccia per snebbiarmi il cervello da tutti i pensieri e le idee che contiene.
Eravamo partiti tutti così felici e tranquilli:Mila è uscita di casa dopo la litigata,siamo andati a festeggiare al café e Mila e Diego avevano fatto pace eravamo tutti così tranquilli e poi BOOM!La catastrofe…Le due gemelle arrivano assalgono me e Diego,Mila scappa in lacrime dopo gli insulti dell’oca bionda (perché solo quello può essere un’insopportabile oca) Violetta scappa in lacrime in egual modo a Mila (forse anche peggio) la inseguo,la trovo,cerco di spiegarle e poi esce il nome di questo Alex,ma chi diamine è?!Perché non me l’ha voluto dire?!
Insomma sono io il suo ragazzo me lo potrebbe anche dire.
Sarebbe normalissimo se durante l’estate si sia frequentata con qualche ragazzo,ma come gliel’ho detto io lei dovrebbe essere sincera quanto me.
-LEON!-
-CHE C’È MAMMA?!-rispondo con il medesimo tono
-È PRONTA LA CENA SCENDI!-
-ARRIVO-
M’infilo una t-shirt qualsiasi,un paio di boxer e un paio di pantaloni della tutta,passo le dita nel ciuffo ed esco dalla camera.
Scendo le scale e sento un grande vociferare,faccio due passi per dirigermi in cucina quando alle mie spalle…
-Che fai non mi saluti nemmeno León?!-
Ma che cazz…
-ALEX!-mi giro nel giro di due secondi abbraccio mio cugino con grande trasporto
-Che diamine ci fai qui?!-esclamo sorpreso e felice.
-Si,León anche io sono felice di vederti,sto bene grazie per avermelo chiesto-dice lui ridendo
-Hai ragione perdonami,ma pensavo fossi nel college di calcio a Parigi,non sapevo nemmeno che stessi ritornando-dico sorridendo
-Si lo so,ho chiesto io a la zia di non dirti nulla.Volevo farti una sorpresa-dice lui.
-Ci sei riuscito alla grande!-dico io
-Ma come mai sei ritornato?-continuo.
-Beh,sai dovresti cominciare a guardarti un po’ intorno comincerà ad invidiarti molta gente-dice lui.
-Non ci credo…-dico avendo capito già di cosa mia stia parlando
-Ebbene si.Caro cugino hai davanti il nuovo attaccante del Boca Junior-dice lui in tono solenne
-OH DIO SANTO!!!-urlo io e abbraccio forte mio cugino cominciando a riempirlo di complimenti e ad elogiarmi a figo ad avere un cugino con un grande futuro davanti,si spera.
-Ragazzi venite a tavola è pronta la cena-ci avvisa mio padre
-Arriviamo-diciamo in coro
Ci sediamo a tavola e cominciamo a chiacchierare del più e del meno,cominciando a mangiare il delizioso cibo cucinato da mia madre.
Appena finito di mangiare il dolce,chiacchieriamo un po’ finché non si fa tardi e per gli zii ed Alex è ora di andare.Li salutiamo e mi dirigo in camera pronto a farmi una bella dormita per togliermi tutti i pensieri dalla testa e rilassarmi per bene.
Sento un assordante rumore svegliarmi e noto che purtroppo sono già le sette di mattina e sono costretto ad alzarmi,mi scopro dalla coperte e mi dirigo in bagno.
Mi guardo allo specchio e ho delle terribili occhiaie sotto gli occhi e la maglietta grigia che ho addosso è completamente stropicciata.
Mi spoglio velocemente e mi infilo nella doccia aprendo l’acqua tiepida visto che siamo a Settembre,l’aria la mattina rimane ancora un po’ fresca.Dopo dieci minuti esco velocemente dalla doccia e avvolgo un’asciugamano intorno al mio bacino e ne prendo un altro per asciugarmici velocemente i capelli,me lo passo sul petto,sull’addome e sulla schiena (Lol pensate a Jorge mentre lo fa *ok basta*) e esco dal bagno prendo un paio di boxer neri e me li infilo,prendo una t-shirt bianca,un paio di jeans blu semplici,la giacca della squadra di football,mi infilo i calzini e le converse rosse e vado in bagno.
Mi sfono velocemente il ciuffo e poi con la lacca lo fisso giusto per tenerlo su,due gocce di profumo e sono pronto.
Guardo l’orologio che ho appena messo al polso e noto che sono già le sette e venticinque mi devo sbrigare.
Afferro il libro di geografia e lo infilo nello zaino che era "quasi pronto" da ieri sera chiudo la zip e mi fiondo giù per le scale,afferro le chiavi dell’auto,bacio la guancia di mia madre,urlo un “ciao” a mio padre e in due secondi sono in macchina.
Alle sette e trenta puntuali sono davanti casa di mio cugino Alex che da oggi in poi frequenterà la mia stessa scuola e la mia medesima sezione.
Vedo mio zio Nicolas sull’uscio della porta e lo saluto e Alex nel frattempo chiude il portoncino e si fionda in auto.
-Giorno-lo saluto
-Giorno-dice Alex ricambiando il saluto
-Hai fatto colazione?-gli chiedo cominciando a dirigermi verso scuola.
-No-mi risponde
-Perfetto perché stavo pensando di presentarti i miei amici che ne pensi?-gli domando
-Si certo,quale onore-dice ridendo e io con lui.
Dieci minuti dopo parcheggio l’auto nei posti di ragazzi che appartengono alla squadra di football apro lo sportello dei posti posteriori e prendo lo zaino di Alex passandoglielo e il mio me lo metto sulla spalla destra.
Ci dirigiamo nella caffetteria della scuola che è abbastanza spaziosa e luminosa e guardo nel solito punto e vedo i miei amici che hanno preso posto al solito tavolo quello alla sinistra della sala infondo all’angolo davanti la porta finestra che da sul cortile.
-Wow Leòn!Che bella caffetteria che avete in questa scuola!-esclama mio cugino.
-Già.Quelli sono i miei amici andiamo-gli dico cominciando ad incamminarmi
-Giorno ragazzi-dico sedendomi al mio solito posto:il divanetto che da le spalle all’angolo della sala vicino a Diego e se ci fosse a Violetta.
-Vi presento mio cugino Alex.È ritornato da poco da un college di football in Francia e frequenterà la nostra scuola-dico orgoglioso di lui.
-Piacere!-esclamano in coro.
-Io sono Marco-dice alzando la mano sinistra.
-Yo soy Diego-dice il mio migliore amico ridendo e noi ridiamo insieme a lui.
-JAMES!-esclama con il suo perfetto accento nordamericano.
-Maxi-dice porgendogli la mano che si stringono amichevolmente.
-Eu sou Brodway-dice in portoghese.
-Piacere ragazzi io sono Alex-dice rispondendo a tutti in unico saluto.
-Cosa volete ragazzi il solito?-chiede Maxi tutti annuiscono.
-Per te Alex?-chiede Maxi.
-Hanno la centrifuga?-chiede.
-Si,certo-risponde Maxi.
-Ok,mela e arancia e se c’è lo zenzero,grazie-dice.
Mentre Maxi si dirige verso il bancone,Alex chiede dove si trova il bagno e io chiedo a Brodway se può accompagnarlo e insieme si dirigono verso l’uscita della caffetteria diretti al bagno.
Nel frattempo inizio a parlare con i ragazzi della discussione che ho avuto ieri sia face to face che per telefono tramite SMS con Violetta.
-Ti rendi conto Diego?Lei fa la sostenuta e l’incazzata quando è lei quella che mi tiene nascosto qualcosa,ti sembra normale?-gli chiedo
-Leòn l’unica cosa che non mi sembra normale siete voi due che a 16 anni ancora non riuscite a chiarirvi come dei ragazzi della nostra età-mi risponde
-Parli proprio tu che ogni due per tre litighi con la tua ragazza-dico io in mia difesa.
-Su questo quoto con Leòn,però tu cerca anche di capire lei.Immagina se l’avessi vista con un tipo che se l’abbracciava e se la sbaciucchiava tu che avresti fatto-dice Marco.
-Lo stesso che ha fatto lei,su questo non ci piove.Però avrei cercato un chiarimento immediato non come lei che lancia il sasso e nasconde la mano-
-Leòn su questo siamo tutti dalla tua parte ma anche tu cerca di tranquillizzarti dopo,quando la vedi cercate di chiarire e non di saltare subito a conclusioni affrettate come hai fatto tu e come ha fatto lei-dice James.
-Ok,ci proverò ma non vi assicuro nulla-dico io sbuffando e vedendo rientrare Brodway.
-Alex?-chiedo.
-È andato a prendersi l’orario in segreteria anche se dubito fortemente che gli serva visto che ha la maggior parte delle ore con noi-risponde e io annuisco.
Nel frattempo arriva Maxi con il vassoio con le nostre ordinazioni
-WUOLÁ-esclama appoggiandolo e facendo una piroetta a seguito ballerino provetto qual è.
-Grazie-diciamo in coro e ognuno prende la propria ordinazione quotidiana.
Vedo arrivare Fran e Ludmilla che chiacchierano allegramente,con a seguito Mila e Camilla che ridono come matte Chiara che parla con Nata,poi come suo solito Claudia chatta al telefono con gli auricolari,ma non vedo Violetta.
Tre secondi dopo sento la sua magnifica risata mi giro col sorriso stampato sul volto che scompare appena vedo l’immagine che mi ritrovo davanti:Violetta e Alex sono a braccetto e ridono come non mai.
Ora mi è stranamente tutto più chiaro,il “famoso” Alex è mio cugino e loro sono stati per forza insieme questa Estate non c’è ombra di dubbio,e ovviamente quando Alex diceva di stare male per Jacqueline era tutta una messa in scena.
Bastardo.
-Leòn-sento sussurrare al mio orecchio mi volto e vedo Mila preoccupata.
-Dimmi-le dico cercando di togliermi l’espressione corrucciata che ho sul viso,sorridendole amaramente.
-Che hai?-mi chiede stringendomi la mano destra e accarezzandone il dorso con il suo pollice sinistro.
-La finisci di rubarmi la ragazza?-dice Diego in tono scherzoso e tutti ridono,Mila gli da una gomitata nello stomaco che lo fa piegare in due dal “dolore” e io guardo Diego negli occhi sorridendogli tristemente e lasciando la mano di Mila.
-Vado in bagno,ci vediamo ad inglese-dico scattando dal tavolo e evitando palesemente mio cugino e Violetta che tentano di “salutarmi”.
POV VILU
-Che è successo a Leòn?-mi chiede Alex con tono di chi non capisce.
-Nulla,non preoccuparti tu va dagli altri e digli che arrivo tra un minuto ok?-gli dico sorridendogli lui annuisce e io scatto fuori dall’aula (tacchi permettendo) e cerco di scovare Leòn tra la miriade di persone ma solo io posso sapere dov’è.
Mi dirigo alla destra della caffetteria e prendo le scale dell’uscita/entrata scendo gli scalini e prendo di nuovo la strada a destra,giro per l’ultima volta a destra e lo trovo li bello come il sole.
Si è tolto la felpa della squadra e la semplice t-shirt bianca con un leggero scollo a V che indossa evidenzia il suo petto perfetto e i suoi addominali scolpiti che conosco molto bene.
Mentre fa uno dei tiri liberi a canestro,mi vede e sbatte violentemente il pallone a terra,il che mi fa sussultare ma non demordo
-LEON!-esclamo io,correndo mi siedo sulla panchina alla sua sinistra tirandolo giù per il braccio sinistro visto che se ne stava andando.
-Cosa cazzo vuoi?-dice lui freddo sciogliendo la mia stretta sul suo perfetto bicipite e alzandosi.
-Chiarire con te-dico io alzandomi a suo seguito e prendendogli la palla da mano lanciandola dietro di me e facendo abilmente canestro.
-Però!-esclama l’amore della mia vita sorridendo sarcasticamente e voltandomi le spalle.
Si dirge verso la panchina e sta per infilarsi la felpa quando gliela scaravento a terra.
-VUOI ASCOLTARMI CRISTO SANTO?!-urlo io facendo girare alcuni ragazzi della squadra di atletica del terzo anno che il Mercoledì mattina si allenano dalle 8.00 sino alle 9.30.
-COSA CAZZO VUOI CHE ASCOLTI EH?!-dice lui avvicinandosi “pericolosamente” e io gli vado incontro.
-VOGLIO, ANZI PRETENDO CHE ASCOLTI ME CHE SONO LA TUA RAGAZZA OKAY?!-dico puntandomi un dito verso il petto e guardandolo dritto negli occhi.
Lui mi fissa con lo sguardo truce
-Dovrei ascoltare la MIA ragazza,MIA,che fino a due minuti fa era attaccata a mio cugino senz…-lo interrompo mentre continua a puntarsi il dito verso il petto.
-È TUO CUGINO?!-esclamo sorridendo.
-Si,ma non vedo cosa ci trovi di così divertente-mi risponde
-Io e Alex ci siamo conosciuti quest’estate a Madrid,in vacanza e siamo stati insieme per due settimane e visto ch…-m’interrompe
-VOI DUE COSA?!-urla
-Ma che vai a capire cretino,”siamo stati insieme” nel senso che ci frequentavamo come amici, uscivamo andavamo a mangiare qualcosa insieme ma nulla di più, mi ha sempre detto che la sua ex ragazza le piaceva ancora da impazzire e che l’aveva conosciuta quando avevo entrambi 12 anni e da lì è nata una forte relazione che dopo tanto tempo aveva cominciato ad avere dei problemi e quindi erano un po’ crisi.-gli dico
-Si,non c’è bisogno che mi racconti la storia la conosco abbastanza bene-dice guardando i ragazzi alla sua destra che stanno facendo stretching sul prato della pista.
-Senti,stammi bene a sentire io ti ho raccontato come stanno i fatti poi se tu preferisci crederla così fai come ti pare.Non ero io quella che ieri era PALESEMENTE abbracciata ad un tipo come se fosse l’unica cosa bella della sua vita OKAY?!-gli dico guardandolo dritto negli occhi.Gli ho fatto questo discorso camminando verso di lui e ora sono ad un soffio dalle sue labbra e ho il polso destro poggiato sul suo petto.
-E CHE CAZZO FACEVI ATTACCATA A MIO CUGINO EH?!- urla improvvisamente.
-TE L’HO SPIEGATO OKAY?!VAFFANCULO LEÓN,VAFFANCULO-succede tutto in un secondo afferra il polso che avevo poggiato sul suo petto mi tira a sé e mi bacia con irruenza come poche volte aveva fatto prima.
I sentimenti che ci scambiamo in questo bacio sono ugali per entrambi.
Gelosia.
Rabbia.
Scuse.
Ma soprattutto…AMORE.
Il nostro amore è così forte che con un semplice gesto riusciamo ad intenderci molto facilmente.
Succhia avidamente il mio labbro inferiore e stringe maggiormente le braccia intorno alla mia vita.
Continuo a tirare le punte dei suoi capelli e posso sentirlo sospirare di piacere,tanto da far picchiettare la sua lingua sulle mie labbra per chiedere l’accesso alla mia bocca e senza farmelo ripetere,come ogni volta del resto,gli do libero accesso ed inizia una danza passionale tra le nostre lingue così che siamo costretti a staccarci per mancanza di fiato.
Poggia la sua fronte sulla mia e sfiora il suo naso con il mio.
Sorridiamo entrambi impercettibilmente.
-Hai capito adesso che l’unico che amo di cui m’importa veramente sei tu,o vuoi un’altra dimostrazione?-chiedo staccando la mia fronte dalla sua e guardandolo negli occhi.
-Un’altra dimostrazione non mi dispiacerebbe.Ma si, Amore ho capito e scusa-dice lui baciandomi tutto il viso.
-Si,scemo ho capito dai basta!-dico ridendo e poggiando le mani sulle sue spalle.
Mi guarda negli occhi e:
-Ti amo- mi dice e mi guarda in un modo così dolce negli occhi e mi sciolgo e gli rispondo
-Ti amo anche io- e con le mani sempre poggiate sulle spalle ci scambiamo un ultimo bacio dolcissimo.
Prende la felpa che aveva lasciato sopra la panchina mi afferra la mano sinistra,incrocia le nostre dita,mi sorride e c’incamminiamo verso la caffetteria.
Svoltando nel corridoietto che precede l’entrata della caffetteria, mi blocco di scatto e quindi León è “costretto” ad indietreggiare quasi saltellando su un piede e mi chiede
-Che è successo?!-esclama con gli occhi spalancati guardandomi.
-Sttt-gli dico coprendogli con la mano destra la bocca,lui ne bacia il palmo e io lo guardo sorridendo.
-La senti?- gli chiedo
-Chi?- domanda lui quasi ridendo e facendomi sorridere.
-Questa voce Amore sembra Mila, sembra che stia piangendo possibile?-
Lui sbarra gli occhi e si avvicina alla finestrella che c’è sulla porta dell’aula che oltretutto è in disuso.
-Cazzo,corri!-dice e inizia a correre nella direzione della caffetteria.
NOTA AUTRICE
Beeeeeeeeeeeeeeeeeh…non uccidetemi perfavore *congiunge le mani a mo’ preghiera in ginocchio* lo so che ho fatto un ritardo veramente enorme ma eia anche io ho una vita…Scherzi a parte,volevo dirvi che mi dispiace ma tra gli esami,l’iscrizione al liceo,feste,GLI ALLENAMENTI ecc… avevo si e no 5 minuti ma non preoccupatevi ho messo insieme un sacco di idee e ho qualche capitolo già pronto ora resta a voi il compito da lettrici stupende che siete.
Spero veramente che aumenterà il successo della mia storia perché ci tengo veramente molto,spero di ricevere tante recensioni e spero vivamente che anche le mie prime lettrici siano li pronte ancora a recensire.
AH!
Un’ultima domanda preferite che stabilisca un giorno per postare i capitoli se si fatemelo sapere con una recensione.
Vi ringrazio in anticipo e mi raccomando fatemi sapere!
Un bacio :*
Camilovetennis_jorgista
|