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Ok, so che non dovrei scrivere fanfictions,
che dovrei studiare, che dovrei prepararmi per il fashion gala di domani...ma l’ispirazione
mi è venuta di getto e non potevo certo mancarla!
Una raccolta di flashfic, ognuna riguardante
uno studente di Hogwarts e il suo incubo durante la fatidica “notte degli
incubi al castello”.
Cosa sarà mai successo?
- No...No...NO! -
Una figura si agitava sel suo letto.
Una figura decisamente affascinante, con una massa di ciuffi biondi e
dei bellissimi occhi...
Ok..ok, smetto di essere di parte!
Dicevo:
Draco Malfoy era in preda ad un incubo.
Era terribile, spaventoso, impensabilmente orrendo, e la cosa peggiore era che
non riusciva a svegliarsi.
Il ragazzo si girò per l'ennesima volta, agitando le mani sopra la testa e
lanciando un urlo nella notte silenziosa. - Malfoy? MALFOY!!! -
Una voce maschile riuscì finalmente a riportarlo nel mondo reale.
Draco annaspò sbattendo gli occhi, voltandosi verso chi l'aveva svegliato - B-Blaise....sei un mito! -
L'altro serpeverde sbadigliò - Grazie ma lo sapevo già. Si può sapere che avevi? -
Il biondino si scostò i capelli sudati dalla fronde, le mani che tremavano
ancora - U-un incubo tremendo... -
Deglutì - Ho sognato...ho sognato di essere un puffo -
Scusate per il ritardissimo gente, ma in questo periodo ho avuto un sacco di cose da fare, e PROMETTO che continuerò le mie altre storie al più presto. Al momento accontentatevi del secondo capitolo della storia più strana, più affascinante e più paurosa di Hogwarts.
De “ la notte degli incubi al castello”....HARRY POTTER!
Ma cosa sarà mai successo?
The-boy-who-lived non se la passava bene, quella notte
The-boy-who-lived non se la passava bene,
quella notte.
Una strana pesantezza lo aveva attaccato prima di andare a dormire e il suo
sonno era stato tormentato da incubi e insonnie.
Finalmente, dopo tre ore passate a guardare il soffitto della sua camera, Harry
Potter era riuscito a riaddormentarsi.
Ma subito oscure ombre avevano preso possesso del suo sonno, annebbiandogli la
mente.
Harry si girò e rigirò nel letto, mentre le
figure nei suoi incubi prendevano forma.
-No...no...NO!!! -
Il suo compagno di stanza, Ron Weasley si
svegliò alle sue grida e, dopo averlo osservato preoccupato per cinque minuti,
si decise ad alzarsi per svegliare l’amico.
Proprio in quel momento il moro si rigirò
con la fronte sudata e borbottò, ancora in preda agli incubi
BWHAHAHAH...eccomi qui, di nuovo!
Pensavate di esservi liberati di me? E invece no x)
Ecco qui il capitolo di un caposaldo, ecco a
voi SEVERUS PITON!
Nemmenoil professor Severus Snape
riusciva ad avere un sonno tranquillo, quella notte. Nonostante la sua abilità nell'addormentarsi come
un sasso abbracciato al suo orsacchiotto ogni notte, persino lui aveva problemi
a resistere alle malefiche ombre che lo rincorrevano nei recessi più oscuri dei
suoi sogni. Cercava di scappare, di saltare in un altro filo
argenteo dei sogni, ma ogni salto lo portava solamente a nuove ombre e grida,
ad ogni suo passo tutto si tingeva del colore degli incubi. E per lui, il
colore degli incubi consisteva al rosso e bianco, alla sensazione della neve
fredda sotto le mani, al profumo pungente degli aghi di pino ed all'odioso
trillare di campanelli. Infrenabile. Inarrestabile. - Dobby, no, stupidi elfi...NOOOO, non voglio
il cappello - L'uomo si irrigidì nel suo pigiamino color nero
pece, mentre i soggetti dei suoi incubi lo raggiungevano di nuovo. Ma con una mossa degna di un giocatore di rugby,
Severus di fece largo, correndo a più non posso, cercando la via d'uscita. E poi la trovò, al grido di - IO NON SONO BABBO NATALE!!!!!!!!!!!!!!!!!!-
Ringraziamenti:
Ringrazio i miei genitori, il mio cane, la portinaia e anche le mie converse
che mi hanno aiutato nel mio cammino, e che mi faranno percorrere tanta strada
ancora!
Ringrazio poi Vale, perchè il suo commento è stato il migliore (ok, l’unico),
ma che mi ha riempito il cuore di gioa. Grazie tesò x)
Allora, eccomi qui di nuovo ad aggiornare e completare questa raccolta
di scleri vari, sperando nella vostra comprensione, o gentili lettori, e nella
vostra pietá nell’evitare id uccidere una povera scrittrice (quasi)
Allora, eccomi qui di nuovo ad aggiornare e completare
questa raccolta di scleri vari, sperando nella vostra comprensione, o gentili
lettori, e nella vostra pietá nell’evitare id uccidere una povera scrittrice
(quasi).
Con questo capitolo la raccolta termina, forse con una soluzione
al misterodella la fatidica
“notte degli incubi al castello”.
Cosa sarà mai successo? Perchè tutti gli
abitanti del castello sono in preda a orribili incubi?
Ed anche nelle stanze di una torre al settimo piano, dietro alla guardia
di un gargoyle di
pietra, su per le scale e dietro una spessa porta di legno
scuro giaceva un’anima tormentata da incubi, adagiata su un grande letto a
baldacchino ornato di viola ed argento, gli occhi serrati dietro alle lenti a
mezzaluna.
Il Preside era in preda ad un sogno orrendo, ad un incubo che
sembrava non aver mai fine, nonostante i gemiti e le urla di terrore che
scaturivano dalle sue labbra.
Si rigirò stropicciando la barba tenuta ferma da un fiocchetto e
mormorò qualche parola sconnessa, che suonava come
- Io? No...non ho una chitarra..sono allergico ai fiori -
Poi si interruppe per lanciare uno strillo
- Ti sbagli..la barba non c’entra niente...NOOO, PERCHÈ Voldy? -
Gli occhi
azzurro cielo si aprirono di scatto e Albus Silente si alzò dal letto gridando - IO NON SONO UN HIPPIE!!!!!!!!!!!!!!!!!!-
E alzatosi poi a sedere sul letto, lo sguardo puntato verso la calda luna
piena si massaggiò la pancia pensoso
- Non avrei dovuto chiedere agli elfi di preparare la peperonata ieri sera
a cena. Proprio no -