L'attimo e l'eterno di Shu (/viewuser.php?uid=2790)
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** 1 - Shougatsu ***
Capitolo 2: *** 2 - Sfumature di sole ***
Capitolo 3: *** 3 - Perfetto ***
Capitolo 4: *** 4 - Veritas ***
Capitolo 5: *** 5 - L'attimo e l'eterno ***
Capitolo 6: *** 6 - The path of excess ***
Capitolo 1 *** 1 - Shougatsu ***
Nuova pagina 2
[Salve a tutti!
Raccoglierò qui tutte le ficlet e gli scritti brevi, senza abbastanza dignità
per essere storie a sé ma che non me la sento di buttare via XD, che mi è
capitato di comporre su "xxxHOLiC". Saranno per la maggior parte lavoretti a
tema, per iniziative su writing communities e simili, o per adempimenti di
qualche richiesta; non sono grandi cose, ma spero ugualmente potrete trovarci
qualcosa che vi piace. Spero anche di riuscire ad allargarmi sulla maggiore
varietà di personaggi possibili; in tal senso, potete provare anche voi, se vi
va, a farmi qualche richiesta, a propormi qualche prompt... Non scrivo di
pairing (l'unica eccezione potrebbe essere lo Yuuko/Clow... *ammicca*), ma le
vostre ispirazioni sarebbero le benvenute!
Questa prima storia è
stata scritta per la writing community
"Fanathon" sul prompt
"Doumeki/Himawari: notte di Capodanno", che però non ho inteso come coppia. ^^
Grazie infinite a Renki-chan per il titolo, che appunto significa "Capodanno" in
giapponese! *s'inchina*]
Shougatsu
Che cosa fanno i ragazzi, in genere, la notte di Capodanno? Mettono i loro vestiti migliori, si preparano a far tardi, e
scendono in strada, vanno ad una festa. O magari a bere con gli amici, e c’è il
caso –anzi, quasi la sicurezza- di tornare un bel po’ brilli a casa. A un’ora
improponibile della mattina. Oppure indossano il loro kimono più bello, più prezioso, e
vanno in visita a un tempio. Chiederanno, quella notte, giungendo le mani, la
realizzazione di qualche desiderio. O forse, chissà, i ragazzi normali se ne vanno semplicemente
in giro, per le strade e le piazze animate e piene di gente, a festeggiare. Loro due sanno, più o meno, che è questo che i ragazzi fanno,
la notte di Capodanno. Più o meno. Non hanno le idee molto chiare a dire la verità.
Nessuno dei due c’è mai andato, ad una festa di Capodanno. Lui perché di andare alle feste non ne ha mai avuto molta
voglia, e poi in un tempio ci abita. L’ultimo dell’anno è sempre stato per lui
districarsi tra la folla in visita, scambiare accenni di auguri con i genitori
impegnatissimi, e cercare di dormire nonostante il clamore fino a tarda notte. Lei, invece, perché… lo sa bene, il perché. Non è mai uscita
di casa, la notte di Capodanno. Ma si è messa ugualmente un vestito più carino,
ogni anno, e con i suoi ha sempre preparato una cena diversa dal solito, anche
se solo per loro tre. E poi, è rimasta davanti alla finestra a guardare i fuochi
d’artificio. Ma quest’anno, questa notte è speciale. Perché quest’anno, anche loro due hanno messo i loro vestiti
migliori, i loro kimono più belli, e sono scesi in strada. Si trovano davanti al negozio, per un tacito accordo;
arrivano quasi insieme. Lei sorride radiosa, lui la accoglie con un cenno del
capo: si scambiano, senza una parola, la gioia silenziosa di essere lì. Sì, quest’anno anche loro sono lì, per le strade, coi loro
vestiti più belli; già, si sono preparati a fare tardi, e di sicuro ci sarà da
bere –non se ne scampa mai, con lei. Andranno anche loro in visita ad un tempio, forse, ma non
chiederanno di vedere esaudito nessun desiderio. Hanno imparato il valore e il
costo dei desideri, e se giungeranno le mani sarà solo per una preghiera. E poi magari andranno in giro, festeggeranno in mezzo alla
gente, o forse no, se ne staranno nel giardino gelato del negozio, e faranno una
festa tutta per loro –chi lo sa. Di certo sanno che lui, quest’anno, non andrà a letto presto,
e lei non guarderà i fuochi d’artificio dalla finestra. Dal negozio arrivano mille profumi di piatti senza dubbio
deliziosi, e le urla e le risate di uno dei soliti litigi. Ecco, l’attesa è
finita. La porta si apre e compare la donna, vestita di rosso e di
infiniti gioielli, tanto splendida, abbagliante e fantasmagorica che lo
spettacolo pirotecnico nel cielo non regge il confronto; e dietro di lei viene
il ragazzo, irrefrenabile e meraviglioso più di qualsiasi fuoco d’artificio. E poi c’è da andare a salutare, a distribuire complimenti o
frecciatine, a prendere i primi assaggi del ricchissimo cenone che li aspetta.
Ridere, scherzare, alzare i bicchieri per un brindisi. Negli scoppi di luce colorata, tra i rumori della festa, per
un attimo loro due si guardano negli occhi. E subito al loro incrocio di sguardi
se ne aggiunge un altro, azzurro e sereno come un cielo di primavera. Brindano al loro primo Capodanno insieme, al coronamento di
un anno davvero speciale, e all’inizio di un altro, di tanti altri che, ne sono
sicuri, non saranno meno straordinari. Qualsiasi cosa capiterà sul loro cammino, qualsiasi
difficoltà dovranno affrontare… …per loro tre, la solitudine è ormai persa, con un sorriso,
tra lo sfumare dei ricordi.
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Capitolo 2 *** 2 - Sfumature di sole ***
[Ho visto l'
"Iniziativa estemporanea: Mimosa
Yellow" di Criticoni per la festa
della donna, e mi ha stranamente subito ispirata... e così, in un'ora ho scritto
questa piccola carrellata sulle presenze femminili importanti per Watanuki. Il
tema portante doveva essere il colore giallo, e protagonista del racconto una
donna (beh... qui sono tutte donne... spero vada bene!), inoltre, doveva avere
un numero di parole ben preciso, e qui siamo esattamente a 400 *anf anf*; il
conteggio si è avvalso del contaparole di Criticoni.]
Sfumature di
sole
Una sfilata
di colori caldi, così gli appaiono nel dipanarsi dei suoi sogni. La loro
presenza si affaccia discreta nei paesaggi sfumati del sonno, e con passo
gentile, spoglio di ogni malizia, le donne che lo accompagnano nella vita
camminano anche nei suoi sogni, sorridendo lo prendono per mano. Sì, è sempre
un sorriso caldo, un colore morbido. Il ricordo di sua madre è giallo mimosa: è
quel sentimento non invadente, non abbagliante, ma di sottofondo costante, che è
l’amore di una madre. E nessun sortilegio gli farà mai svanire dalla mente
l’esatta sfumatura del suo colore. Poi c’è la
donna che, di notte, sempre lo aspetta su quella panchina. Il biondo dei suoi
capelli, le tinte chiare dei kimono, e l’orrore di quando la sua presenza era
sbiadita fino a disfarsi in trasparenze… Ma ancora, in quei colori leggeri, ella
abita i suoi sogni: e proprio nella delicatezza ha la sua forza, e riesce, col
ricordo di un unico abbraccio, a rischiarare gli incubi. Un alone
dorato circonda il sorriso dell’indovina. E’ un colore soffice, ma vivace,
proprio come la vecchia signora sempre pronta ad un saké e una battuta: e
rassicurante, anche, come le parole che gli avevano detto che i suoi genitori
riposavano in pace –e da allora, in pace era stato anche il suo cuore. Ma nei sogni,
più spesso passa una ragazza vestita dei toni più fiammanti del giallo, che
ridendo corre in un campo di girasoli. Oh, vederla felice, i suoi sorrisi, gli
fanno risplendere le giornate. Sa che, ad avvicinarsi troppo, la sua luce brucia
come sotto la calura d’agosto brucia il grano; ma lui si accosta a piccoli
passi, non ha fretta. Sente che un giorno potrà guardare senza schermi, senza
timori, quel sole negli occhi. Ma più spesso
ancora, è il tramonto. I colori delle vesti della maga digradano nell’arancio,
nell’oro ricco dei suoi gioielli. E’ lo splendore del tramonto, sì: dove tutte
le sfumature si amalgamano nei colori più pieni, quando alla fine della giornata
si ritrova il senso di ogni cosa. Tutto giunge lì, nei suoi sogni: alla
fantasmagoria di tinte maestose degli abiti di lei, allo splendore del suo
sorriso. Tutto con lei inizia e finisce, sole dell’alba e ori del tramonto. E anche se
una mattina, svegliandosi, ha trovato tutte vuote le stanze del negozio, non si
è perso d’animo. I suoi colori
sono troppo belli, troppo vivi per restare chiusi in un sogno.
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Capitolo 3 *** 3 - Perfetto ***
[Un altro contributo per lo scorso "Fanathon",
questa volta il tema che ho scelto è
"Watanuki/Himawari: insicurezze". Però...
prendetelo come pairing o come amicizia,
davvero come preferite. Ho cercato di
scriverlo proprio in modo che fosse
possibile leggerlo secondo l'ottica che
ognuno vede più appropriata... Ed è
fondamentalmente un omaggio a quel
concentrato d'amore che è Watanuki!^^ Dedicato
col pensiero a Kinnara, anche se lei non lo
sa. Ringrazio tutti con un gigantesco
abbraccio per le generosissime recensioni!!
Grazie davvero di cuore! >////<]
Perfetto
Watanuki arrossisce fino alle orecchie
l’ottanta per cento del tempo che passa con
lei, Watanuki si agita come uno scemo e si
affanna a minimizzare ogni volta che gli si
fa un complimento, Watanuki non riesce mai a
biascicare correttamente le sillabe di un
“grazie” per Doumeki, né ad ammettere quanto
sia importante per lui quella folle,
meravigliosa donna che ha cambiato la sua
vita.
Eppure, lei non direbbe mai che Watanuki è
timido, perché non lo è, affatto.
Nessuno le ha mai chiesto di uscire in
maniera così diretta –e neanche con occhi
tanto gentili e splendenti, ma questa è
un’altra storia. Ricorda con un sorriso
tutti quei “Torniamo a casa insieme?” o “Ti
va di andare a quella pasticceria…?” che lei
ha ogni volta aggirato con grazia o fatto
finta di non capire –ma li ha capiti,
naturalmente, e sono tutti dentro di lei,
ricordi riposti tra i gioielli più rari del
suo cuore.
Dubita poi anche che in molti rapporti di
amicizia si siano pronunciate direttamente
quelle parole che lei si è sentita dire
così, quasi per caso, in un giorno normale
per la strada di scuola. Lei stessa le ha
sempre pensate, quelle parole, e tanti amici
di certo le hanno nel cuore, ma sentirsi
dire che vedersi ogni giorno non è scontato,
ma qualcosa da considerare un tesoro
prezioso…
Ci vuole coraggio. E Watanuki ne ha, eccome.
Perché quando lei gli ha confessato tutto,
quando gli ha rivelato che la sua vita non è
altro che un groviglio di sventure e gli ha
detto addio…
…lui come ha risposto?
“Per me, conoscerti, è stata proprio una fortuna.”
Oh, accidenti, accidenti a lui. Nessun
seduttore consumato avrebbe mai potuto
trovare parole più perfette, più lapidarie,
una frase a effetto migliore di quella per
fregarla.
E’ coraggioso, Watanuki, oh se lo è. E
riesce a dirti quelle cose con uno sguardo
limpido, chiaro, fermo, con una semplicità
che ti spiazza, e basta. Ed è impossibile
non adorare quel capolavoro di ingenuità e
dedizione.
Certo, è ancora un ragazzo, e nelle cose di
tutti i giorni ha ancora le sue buffe,
amabili insicurezze da superare. Vedi gli
arrossimenti, la patologica difficoltà a
ringraziare, le uscite furibonde contro la
maga di cui sopra. Però, a modo suo, ci sta
già provando, ad aggirarle. A modo suo…
Con colazioni principesche ogni mattina al
negozio, e piatti speciali sempre più
complicati per tutte le festività del
calendario.
Con le ore piccole, fatte più spesso
–sospetta- di quanto lui ammetterà mai, per
preparare un cestino del pranzo, ogni
porzione disposta con ordine e infinita
cura, e mai che una richiesta fatta da
qualcuno abbia mancato di essere
assecondata, anche se gli ingredienti erano
fuori stagione o la preparazione richiedeva
una giornata intera.
Con una dichiarazione d’amore che parte da
una solida base di pan di spagna, si perde
un po’ dolcemente nella farcitura alla
fragola, poi riprende la strada sicura verso
la glassa e infine sferra l’attacco finale,
la guarnizione di crema di gelato, un invito
candido e delizioso che non puoi in nessun
modo rifiutare.
Le viene da ridere se ci ripensa. Quando
Watanuki avrà imparato a dirle con le parole
e con i gesti, quelle cose, invece di
rifugiarsi dietro i suoi capolavori di
cucina, allora sarà proprio un uomo da
sposare.
Ma in fondo, è tutto già perfetto così.
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