Kawaii Spirit

di Shideo
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Ep. 01 - Le quattro Esse ***
Capitolo 2: *** Ep.02 - Terribile inizio ***



Capitolo 1
*** Ep. 01 - Le quattro Esse ***


Salve a tutti! In questi giorni ho tantissime idee per la testa, e dato che non trovo mai il tempo per farne i manga (ahem… pigrizia…) ho deciso di farle diventare tutte dei racconti. Questa dovrebbe uscire a cadenza bisettimanale, anche se non sempre trovo il tempo di scrivere. Per fortuna stanno arrivando le vacanze di Natale!!
 
Con questa mia prima storiella originale, sarete i benvenuti nel mondo di un piccolo esserino solitario: Dappo. Questo esserino è nientemeno che lo spirito della dolcezza e dell’ingenuità, identificato con il termine giapponese di “kawaii”, il quale, assieme al suo amico spiritello Mikko, passa mille avventure e disavventure nell’unico luogo in cui dovrebbe essere al sicuro: una villa stregata in aperta campagna, in un cimitero della città di Periferia, la sua dimora.
____
 
 
In un’epoca imprecisata, ai confini del mondo umano, vi è un luogo dimenticato da tutti, in cui nessuno mette piede. Esso è un cimitero circondato da un bosco cupo e tenebroso… al lato nord del cimitero vi è uno spiazzo, su cui, tanti anni or sono, vi fu costruita una splendida villa reale. Così bella, eppure da sempre disabitata…. Immensa era la struttura, e spesso i ragazzini di città e paesini adiacenti avevano una mezza idea di farle visita… ma la fifa era troppa, e nonostante i discorsi dei fratelloni e delle sorellone sulla razionalità, ai piccoli quell’idea passava subito di mente, per la gioia dei genitori.
Se solo avessero saputo che luoghi come un cimitero stregato, una villa abbandonata, un bosco infestato, non fossero solo mondi dimenticati e infettati dalle più terribili fobie, forse lo avrebbero trovato…
Ma a lui questo andava bene, perché preferiva di gran lunga la quiete della sua dimora, piuttosto che gli incessanti strilli fanciulleschi che…
*SBAM!* «WAAAAAAH!!!» «Hehehehe!! Dappo, sei il solito fifone!!» Come sempre, Mikko era riuscito a fargli lo scherzetto. In fondo era facile: quando Dappo era immerso nei suoi pensieri, bastava arrivargli silenziosamente alle spalle e… colpire! «Hehehehe!! Hai visto? Te l’ho fatta un’altra volta, e tutto grazie ai miei poteri ninja!!» «Mikko, tu non hai nessun potere ninja!!» «Sì che ce l’ho!!» «Ma noooo!! Pensi così solo perché sei uno spirito Neko e hai l’agilità di un micio!!» «Daaaai… dillo che sei geloso.» Dappo sospirò. Il suo amichetto aveva taaaaaanta immaginazione. Tanta, tanta… forse troppa.
Si guardò attorno, poi sorrise. La biblioteca era la sua sala preferita… così enorme, piena di scaffali addossati alle pareti, stracolmi di saggi, romanzi, libri vecchi e nuovi. La parte non occupata dalle gigantesche librerie, ovvero quasi tutta la sala, era coperta da una moquette di seta scarlatta, decorata con raffigurazioni di migliaia e migliaia di rose, di ogni forma e dimensione. Al centro della stanza, era stato posto un grande cuscino rosso con motivi orientali di sakura, mentre, se alzavi lo sguardo, il soffitto a volta imperlato di diamanti rifletteva anche il più leggero e tenue fascio di luce e sembrava emanare una brillantezza tutta sua, dandoti l’impressione di leggere sotto fantastico celo stellato.
Dappo si godeva quello spettacolo, accompagnato dall’inebriante profumo dei vecchi romanzi e dell’inchiostro dei libri scritti a mano… quando Mikko lo distolse un’altra volta da quel paradiso.
«Dappo, ascoltami. Non c’è da stare calmi qui! Ho scoperto una stanza in questa villa che non abbiamo visto prima. È da brivido!» «Ti prego, Mikko! Voglio stare qui a leggere!» «Ma tu stai sempre qui a leggere!! Adesso vieni con me!!» «Mikko…» «TI PREEEEGOOOOO!!!!» Con i lacrimoni agli occhi, Mikko cercava in tutti i modi di intenerire Dappo… ovviamente invano, dato che quest’ultimo era la reincarnazione della tenerezza stessa. «Mikko, non-» «DAAAAAIIIIIII!!!!!! Lo se che sei curioso, non negarlo! Scommetto che lì dentro troveremo tante cose fantastiche!!» «E va bene! Andiamo solo per una sbirciatina, però…»
Percorrendo i corridoi in cerca della stanza misteriosa, Mikko continuava a ridere e scherzare, eccitato all’idea di una nuova avventura… Dappo, però, non era della stessa opinione. «Ehm… senti, Mikko? Che ne dici di lasciar perdere, per oggi?» «Cos’è, fai ancora il fifone??» «No, no! È che… ehm…» La tensione per Dappo era alle stelle! Più andavano avanti, più saliva la paura e l’indecisione. Non gli erano mai piaciute le avventure, nemmeno da leggere. Non riusciva mai a capire come i personaggi preferissero andare in giro tra i pericoli, invece di starsene a casa, magari davanti al focolare, con una bella tazza di cioccolata calda…
«Dappo!!! È la terza volta che rimani imbambolato!! Guarda che siamo arrivati!». I due si voltarono. Dinnanzi a loro, cupa e imponente, una porta in quercia li invitava ad entrare. Letteralmente. Perché appena Mikko fece per bussare, si aprì per uno spiraglio, cigolando lentamente…
Dappo era terrorizzato. Fissava la porta con i lacrimoni agli occhi, chiedendosi cosa lo aveva spinto ad accettare la proposta dell’amico… non si era nemmeno accorto che Mikko gli era scivolato alle spalle, quando quest’ultimo lo prese un braccio e lo lanciò letteralmente nella sala! «Heheheheh!!!! Forza!!!» A Dappo sembrò di volare dall’altra parte della stanza! Quando atterrò, si ritrovò sopra qualcosa di soffice e morbido… una sensazione che nemmeno il cuscino della biblioteca gli aveva mai regalato. «Ma cosa…?» «Hey, Dappo! Dove sei, amico? Scusa se ti ho lanciato dentro!! Per favore, rispondimi! Non essere arrabbiato!!» Dappo sorride tra se e se. In fondo Mikko teneva ala loro amicizia… ovviamente. Lui era l’unico amico che Dappo aveva, e Dappo era l’unico amico che Mikko aveva. E non si sarebbero mai separati… Dappo si congelò. Aveva appena sentito un rumore, di quelli che non promettevano nulla di buono… una specie di scricchiolio si avvicinava alle sue spalle… un raggelante sospiro scivolava verso lui… lo circondava nella sua gelida morsa, rendendolo incapace di muovere anche solo la punta dell’antenna. Sussurri leggeri si mischiavano al sottile respiro di quella brezza agghiacciante… la voce di Mikko, divenuta ormai un’utopia, si era persa nel nulla…
Qualcosa sfiorò i suoi capelli. Quella fu la miccia. «WAAAAAAAAHHH!!!!» Dappo tirò un urlo, terrorizzato più che mai, mentre la zampa del forte Mikko afferrava l’antenna e lo trascinava all’esterno della nuvola stregata. «CORRI!» La sua voce rimbombò nella stanza… e tutto si zittì. Fino a che si sentì un tuono… Poi due. Poi tre! Sempre più forti, sempre più minacciosi! I due amici vennero racchiusi in un vortice di vento e tempesta, che si rimpiccioliva sempre di più, avvicinandosi minaccioso agli spiritelli senza scampo! Attorno a loro solo freddo, vento e rumori assordanti di temporale, e tutto, si rimpiccioliva sotto di loro sempre più! Mikko cominciò a sentire la sua claustrofobia, le sue vertigini, e istintivamente si aggrappò a Dappo, quest’ultimo si aggrappava al primo, e per tutto quel tempo non perse mai la speranza…
Alzò lo sguardo giusto in tempo, che la furia degli elementi si spense. Rimasero sospesi così in alto, e mentre Mikko riapriva lentamente gli occhi, dietro di loro apparve qualcosa…
«BUUUUUUUUH!!!!!» «WAAAAAAAH!!!» Lo spavento che si erano presi i due li fece cadere a terra con un tonfo. La luce si accese. Si trovavano in una piccola stanza piena di cuscini, di ogni forma e misura. Non c’era altro arredamento…solo cuscini, cuscini e ancora cuscini. Sembrava una stanza fatta apposta per dormirci, sui cuscini… «HEEEEEYYYY!!!! CHI è STATO A FARE “BUUUUUUUH”!!!!» Mikko si era ripreso. Per sfortuna. Perché ora avrebbe “sfidato” in una fantomatica battaglia ninja chiunque avesse fatto “buuuuh”. «Mikko, dai, non cominciare…» «STAI ZITTO! ESCI FUORI, VIGLIACCO! ASSAGGIA I MIEI POTERI!!!» Neanche a chiederlo, davanti ai due amici si materializzarono quattro strani… “cosi”. «Ah, e allora sareste voi, eh??? Assaggiate il mio calcio!!!» «Mikko, calmati…» si voltò a guardare i 4 esserini. Essi si misero subito in riga e si piegarono in avanti all’unisono, come per un inchino. «Siamo i quattro fantasmini delle “Esse”» fece il primo. Aveva una voce leggermente da bambina, due occhioni neri e lucidi e un sorrisetto dolce e un filo imbarazzato. «Il mio nome è Sami… è un piacere conoscervi…» «Io sono Sato» disse il secondo, con espressione tranquilla. «E, spiritello Neko… calmati, va bene?» «COOOOSA??? Non sono uno spirito Neko, sono un ninja!!! NIIINJAAAA!!!!» «Mi chiamo Sora e sono la più importante qui capito? Perché sono l’unica femmina.» si intromise il terzo fantasmini. Portava una spilla a forma di cuore sul petto. Per ultimo si presentò il quarto, con sguardo assonnato «Mi chiamano Soku e non so perché, non lo voglio sapere. Tanto sarebbe noioso…» «Ahem… piacere… io sono Dappo e lui è Mikko… perché ci avete fatto quello?» «Ah… è che ci annoiamo, perché non abbiamo fissa dimora, non abbiamo mai niente da fare… e allora vaghiamo in cerca di case da infestare» rispose premuroso Sami. «Ma dato che questa è già infestata, noi ce ne andiamo… scusate…» «Aspetta a parlare! Restate con noi!» Sbottò Mikko. Tutti rimasero scioccati… «Non abbiamo nessun altro… se resterete qui vi divertirete in mille avventure!»
 
 
Siete sopravvissuti?? O siete morti per la noia?? Spero siate sopravvissuti -.-‘
Già… il finale è un po’… come dire… insipido, per il resto della storia, lo ammetto. È che ho iniziato a scrivere il racconto verso le due, e adesso sono le cinque, quindiiii… sì, lo so che devo darmi una sbrigata…
Spero vi sia piaciuto almeno un pochino. Perdonatemi se non vi è piaciuto, non scrivo tanti racconti così (una volta lo facevo, poi ho smesso. Per fortuna sono ripartita per EFP).
Il prossimo aggiornamento avverrà tra due settimane, o comunque dopo il primo capitolo della prossima serie originale che scriverò (sì… io, così pigra, mi dedico a due serie contemporaneamente… forse sarò fuori).
Vorrei sapere la vostra opinione. Qualsiasi recensione, positiva, neutra o negativa, sarà ben accetta!
Alla prossima, allora!

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Capitolo 2
*** Ep.02 - Terribile inizio ***


Leggere era davvero il passatempo migliore. Dappo inginocchiato e chino davanti al gigantesco manoscritto ottocentesco era completamente immerso nella lettura di una bellissima favola…
«DAPPOOOO!!!»
Mikko fece capolino nella biblioteca, e si ritrovò davanti un Dappo alquanto incavolato… che gli scagliò il librone addosso, colpendolo in pieno naso con uno degli spigoli.
Dopo essersi medicato, arrivarono anche i quattro fantasmini, e Mikko iniziò: «Sai, non vedo l’ora di sapere quando finisci di leggere quel libro… ho qualcosa da mostrarti!» «Mikko… ormai non lo finisco più, di leggere. Mi hai rovinato tutta l’atmosfera!!» «Mikko…? Non è che si arrabbia per sempre…?» I due spiritelli girarono lo sguardo verso Sami. «Ma no… vedrai che si rilassa…» fece Sato; «Ma chi se ne importa! Perché non state parlando di me??» si indignò Sora; «Perché a nessuno importa, di te…» le rispose Soku. «Hem… ma voi fate sempre così…?» chiese Mikko «Sì, sempre… e, per favore, voialtri… non continuate.» rispose Sora. «Bene, allora!!» si riprese lo spirito Neko «Andiamo a vedere questa sala!!»
Si incamminarono quindi nel corridoio.
A mano a mano che procedevano, preceduti da Mikko (il quale, stranamente, non proferiva parola), i quattro fantasmini si guardavano attorno sempre più incuriositi… gli impolverati mobili ottocenteschi sembravano coperti da un sottile strato di neve, ovunque si volgeva lo sguardo potevano scorgere ragnatele o tappezzeria strappata… si meravigliarono che quel posto non sorbisse alcun effetto, agli occhi dei due amici, i quali ne sembravano anzi affezionati… eppure era tanto lugubre, e loro due erano così piccini…
«Mikko? Perché non dici niente…?» Cominciò a chiedere Dappo, leggermente preoccupato. In tutta risposta, Mikko aumentò il passo… «…Mikko…?» E l’altro aumentò ancora… Andarono avanti per un po’, finché Dappo non decise che era meglio stare zitti…
Mikko li condusse per meandri dimenticati e scale infinite, fino a trovarsi in uno strano luogo sottoterra.
«Mikko, dove ci hai portati…? Che posto è mai questo?» Chiese Dappo, questa volta veramente intimorito. «Queste sono le segrete… ho trovato una cosa veramente strana…» rispose lui. Nella sua voce spezzata si poteva scorgere un misto di eccitabilità e paura…
mentre proseguivano, Dappo si guardava attorno, atterrito da uno spettacolo per nulla rassicurante. Si trovava in mezzo a due file di quelle che si potevano definire gabbie, tutte celle deserte e chiuse da fuori con lucchetti arrugginiti; l’odore stantio di un posto umido come quello faceva arricciare il naso a tutti, tranne, stranamente, a Mikko. Intanto i quattro fantasmini si sentivano abbastanza intimoriti, osservando la desolazione che emanava quel postaccio… nelle celle erano appese catene arrugginite, alcune cadute a terra, edera tutto completamente vuoto… e, a mano a mano che proseguivano, il buio calava la sua mano sul sentiero percorso in precedenza.
Si accorsero subito che l’unica direzione in cui potevano andare era… avanti.
 
Camminavano ormai da un sacco di tempo, e Dappo e gi quattro fantasmini non riuscivano a vedere niente del percorso fatto… intanto le celle erano sparite, potevano solo camminare avanti in quello stretto corridoio… fino a che non raggiunsero una porta.
«Ecco… da qui in poi non potete più tirarvi indietro.» Fece a quel punto Mikko… e si voltò.
Il suo volto fece impaurire gli altri: era come se fosse contorto dalla fatica, e in più un pesante velo di tristezza invadeva i suoi dolci lineamenti, facendolo apparire triste e sconvolto. E la zampetta si affrettava a spingere la porta…
«MIKKO! NON APRIRE!!!» Troppo tardi, Dappo, si pensò. La porta si spalancò con un forte tonfo, e una folata di vento trascinò a forza i due spiritelli e i quattro fantasmini in quel buco oscuro e tenebroso.
 
OOOK!! Per chiunque segua questo racconto (anche se non è iscritto) chiedo umilmente perdono per non essere riuscita a pubblicare il capitolo ieri ^^’
Mi perdonate anche se è un po’ corto, vero?
Beeene… alla prossima!!

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