Tu la conosci Caciotta?

di iVatussi
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Introduzione 1 - La spirale ***
Capitolo 2: *** Introduzione 2 - Non è un capitolo ***
Capitolo 3: *** Capitolo tr3! ***
Capitolo 4: *** Capitolo 5 - Calzini ***
Capitolo 5: *** Capitolo 8 - Il bello di essere carichi ***
Capitolo 6: *** Capitolo 13 - Aunt-Man in the sky with diamonds ***
Capitolo 7: *** Capitolo 21 - Pasta e pigne ***



Capitolo 1
*** Introduzione 1 - La spirale ***


AVVERTENZE: storia/delirio di due soggetti mentalmente instabili, chiamati Yep e Gnek ma mascherati sotto il nominativo di iVatussi.
Sono presenti volgarità, orrori ortografici (ben voluti), umorismo demenziale e battute squallide.
Con queste premesse, buona lettura!

Introduzione 1 - La spirale

 
Era un leggiadro mattina di primavera. Gli uccellini cinguettavano e la natura si tingeva di mille colori. Il cielo limpido e sereno era illuminato da un sole caldo ed accogliente. Nel prato affianco alla casa, piccoli scoiattoli si riprendevano dal lungo letargo. Nella casa, Caciotta si levò dal letto e cominciò a puzzare.
L' inverno era appena passato, senza salutare come tutti gli anni (anzi stavolta non aveva neanche rubato niente dalla casa), e come tutti gli anni, in vista dell' estate, Caciotta aveva lo stesso dilemma... Da galateo, quale coltello doveva usare per radere la sua scorcia stagionata?
Caciotta rovistò affanossamente nei cassetti in cucina, ma trovò un solo misero taglierino. L'inverno non aveva rubato, ma non si poteva dir lo stesso dei negri che abitavano nei vicini tronchi d'albero.
La nostra coraggiosa protagonista scoppiò in un pianto disperato, alternato a muggiti e barriti. Agli scoiattoli nel prato, ciò fece salire talmente tanto il crimine, che si intrufolarono in casa e presero a rosicchiare la scorcia di Caciotta, puntando dritto al cuore.
Dopo l' iniziale stupore e contentità di Caciotta, che si sentiva aiutata come l'eroina zoofila Biancaneve a radersi, visti gli sguardi assassini degli scoiattoli si rese conto che le loro intenzioni erano, purtroppo, altre. Così, non potendo difendersi, dato che oltre al lontano taglierino l' unico oggetto contundente era il suo spazzolone in borsa, cominciò a gridare e agitarsi, mentre i sadici scoiattoli erano quasi eccitati di gioia di fronte al suo terrore.
Le grida non fecero che richiamare un paio di condor, che avendo scambiato le sue urla per lamenti di dolore di un essere in fin di vita e essendosi accorti di aver sbagliato, fecero un video, lo misero su Facebook, e svolazzarono via promettendo di ripassare piu tardi e chiedendo agli scoiattoli di conservare qualche pezzo in frigo, che poi ci pensavano loro a riscaldarlo.
Intanto Caciotta si agitava e si dimenava sempre di più, mentre nell'aria si espanse un olezzo di gas nervino.
"Bang!!!" tuonò una voce.
"Chi è la? Aiutami, chiunque tu sia!"  implorò la formaggiosa.
"Bang!!!"
Gli scoiattoli caddero in coma irreversibile. Caciotta ringraziò mentalmente Dio, sua mamma, Justin Bieber e il suo fruttivendolo di fiducia, ma non riusciva a muovere alcun muscolo.
Con la coda dell'occhio, vide sull'uscio un uomo, probabilmente autore di quei bang, venutale in soccorso usando saggiamente il gas nervino. L'uomo la prese in braccio e la portò sotto la fresca ombra di una quercia, da cui uscì un negro che si accinse a disintossicarla. Dopo aver compiuto dei riti magici, corse via verso un invitante bananeto. Caciotta osservò meglio l'uomo, ora intento a cucinare stufato di unghie su un becco Bunzen.
"Chi sei?" chiese lei intrepida.
"Bang!!!" Rispose il suo salvatore.
Caciotta capì che quel tipo era mezzo suonato, anzi suonato forte.
"Cosa ci facevi nella mia dimora?"
" Le equazioni di Cauchy sono due equazioni alle derivate parziali che esprimono una condizione necessaria e sufficiente perché una funzione sia olomorfa"
"Che hai detto???"
"Bang!!!"
Caciotta si alzò indispettita. Organizzava quella scena patetica del rosicchiamento ogni mattina, e mai che a salvarla sia stata un uomo speciale, con cui costruire una storia, fare dei figli e traverstirsi da carote insieme.
Ma lei lo avrebbe trovato.
Si incamminó verso il fiume.

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Capitolo 2
*** Introduzione 2 - Non è un capitolo ***


Introduzione 2 - Non è un capitolo
 
Era un fresco mattina di primavera. Gli uccellini cinguettavano, le mucche muggivano, le pecore belavano, i coccodrilli non sapevano neanche loro che verso fare e quindi erano diventati alcuni muti e asociali, altri bipolari, gli elefanti barrivano, il cane abbaiava, e Maschio come al solito cagava.
Una nuova incombenza si affacciava alla quiete della giornata del giovane Maschio: la carta igienica era sparita! Volatilizzata! 
Subito pensò a varie soluzioni per potersi elegantemente pulire dopo la sua quotidiana produzione, ma purtroppo non era particolarmente perspicace e finì con il cadere addormentato sul suo trono speciale, stordito dalla pluralitá di connessioni che il suo cervello si affannava a stipulare per risolvere l'atroce dilemma.
All' improvviso ci fu un rumore assordante, simile a un allarme nucleare delle vecchie cittadine degli anni 40, cosi forte e fastidioso che Maschio si svegliò dal suo sonno che per la puzza era divenuto qualcosa simile a un coma o uno svenimento, lasciando il suo sogno dove Sara Tommasi era la regina del mondo a metà.
Ad un tratto il rumore cessò, e si sentì un uomo scatarrare come neanche Camilleri avrebbe fatto, la porta del bagno si aprì ed entrò un goffo omuncolo gobbuto e con la faccia cosi tempestata da foruncoli che sembrava essere stato vittima di bullismo da parte delle freccette di qualche bar: era Gollum!!! 
Ah no, scusate, un lapsus, é il nonno di Maschio, quindi "..era Raltz".
"Tirati su soldato!!!" Urlò Raltz calciando Maschio.
"Nonno... Non sei più un generale, io sono Maschio, tuo nipote!"
"Come osi??? Io sono il tuo generale, tu vali quanto un mio pelo di culo! Tua madre ti ha partorito ancora in tangenziale! Ora per l'affronto dovrai pulire i bagni dell'intera caserma, e sia tu che i tuoi compagni rimarette senza cena... Ora, soldati, vi lascio soli, così potrete ringraziare il vostro compagno".
Disse quest'ultima cosa rivolgendosi a delle figure immaginarie, e poi andò via, forse a pulirsi la dentiera.
Maschio chiuse la porta e fece finta di prenderle di santa ragione da una marmaglia di uomini insudiciati, autenticando il tutto emettendo versi e latrati.
Il pestaggio andò avanti per un' ora intera, e fu cosi ben simulato che Maschio si ruppe una costola, si incrinò 3 vertebre, e, cosa più grave, sbattè il mignolino allo spigolo del lavandino quando si rialzò.
Ma non poteva restare li a lagnarsi e piangersi addosso, era un uomo dopotutto, quindi lo scrisse su Facebook.
Postato il delirio ed ignorato il poke dello psicologo, decise finalmente di pulire i bagni del suo monolocale/caserma, ma purtroppo non c'era acqua: Raltz aveva trasformato le tubature in una via di fuga verso il Molise in caso di bombardamento degli Alleati.
Quindi, dopo aver salutato la mamma in tangenziale, si incamminò verso il fiume, ed arrivato li vide la sua anima gemella, un bigfoot, un poltergeist, ed infine una caciotta parlante.
Siccome non siamo scontati come narratori, facciamo che Maschio si innamorò in quel momento di Caciotta. Si avvicinò a lei pensando ad un modo per poter attaccare bottone senza risultare l' idiota rozzo che era in realtà, e quando le fu vicino disse: "Cosa fa un'ape sul formaggio? L'apecorina!"

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Capitolo 3
*** Capitolo tr3! ***


CAPITOLO TR3!

Caciotta vide vicino a se un ragazzo dalle fattezze cadaveriche, che le stava parlando e sorridendo sornione. Peccato che lei non capisse quella lingua, non aveva ancora imparato a conversare in gay, il suo professore era sparito in circostanze misteriose, leggende narrano che sia stato attirato dai suoi vicini negri nel loro covo.
Con la mente ritornò alle lezioni basilari, e si ricordò il modo per non avere rogne con questa minoranza razziale.
"No pene!", esclamò, alzandosi la gonna per far intravedere le sue parti basse.
Maschio pensò di aver fatto tombola! Era stupefatto: era riuscito a fare colpo!
La sua mente cominciò a vagare sul suo futuro con caciotta: il loro matrimonio nel banco formaggi, l' acquisto del loro primo caseificio dove avrebbero fatto crescere i loro piccoli latticini dalla barba incolta, le rate da pagare, la mancanza di lavoro, la crisi, la depressione e il loro divorzio, insomma tutte cose che per lui sembravano fantastiche.
Poi si risveglió, era finito in ospedale dopo un coma di 4 giorni, (G:"ma in questa storia la gente sviene o va in coma in ogni momento???" Y:"Si.") le troppe connessioni mentali avevano fatto di nuovo effetto, aiutate dalla puzza di caciotta che nell' introduzione aveva deciso di andare al fiume per farsi un bidé, mica per dare poeticità alla storia, cosa credevate?
Il nostro caro amico non era stato lasciato da solo neanche per un secondo: Raltz vegliava sapiente ed accorto su di lui dalle 8:00 alle 8:10, poi faceva cambio con zanzare e termiti, doveva assolutamente scappare in chiesa, molte delle vecchiette del coro ultras ecclesiastico erano vedove e lui non era certo il tipo da farsi scappare certe occasioni.
Maschio, quando rinvenii, pensó di essere stato trasportato in obitorio, e chi era lui per fermare la morte?
Forse il divino e potente Gigi?
No, nulla di ciò, quindi si mise buono buono ad attendere il suo paradiso con 100 vergini.
I medici decisero di buttarlo nell'umido, ma proprio mentre i netturbini comparivano all'orizzonte, una voce squarciò il macabro silenzio: "FERMIIIIIIIIII"
I netturbini si girarono, e videro questa figura incappucciata, magrissima, quasi scheletrica, con una falce in mano:
"E' Lindsey Lohan!" esclamò un netturbino. La figura fece segno di no con la mano, lasciando intravedere la sua pelle negra:
"E' un bracciante!" esclamò lo stesso netturbino.
La figura si spazientì e cominciò a cantare "Baby" di J.Bieber, il netturbino si accasciò e si mise a ballare, per poi morire a causa di un' implosione del cervello.Non c' erano dubbi per il secondo netturbino, che chiese: "Sei Ludacris? Lil Angels? Paola e Chiara?" la figura si spazientì, anni e anni di duro lavoro e mai qualcuno che l' avesse mai riconosciuta!
"Sono la cazzo di Morte!" esclamò.
Il netturbino scappò, mentre Maschio, che aveva assistito a tutta la scena, capì di essere ancora vivo, quindi si avvicinò alla Morte e le disse:
"Michael mi fai un autografo? Sono un tuo fun grandimissimo!"
Lei rispose: "Si ma non chiamarmi così mentre sono a lavoro, che sennò mi licenziano e mi fanno tornare nel girone dei pedofili"
Maschio annuì, e chiese: "Cosa ci fai qui?"
"Ero venuto a controllare che tu fossi vivo, e nel caso fossi morto stuprarti... Sai com' é... Ho ancora quel problemino..."
Maschio reagì come se gli avessero detto che il suo cane immaginario era morto: restò impassibile con la sua faccia da ebete che sorrideva, quindi ringraziò la Morte e la salutò dicendo: "ciao Michael!"
La Morte rispose "AAAAAAAH!!!" prima di essere risucchiata nell' Ade.
"Che cantante fantastico" esclamò Maschio, e andò a caccia di dugonghi in mezzo all' autostrada.



n.d.s.(netturbini del salento)/p.s. (pargolo sfornato) (non so quale mettere) : ciao ragazzi siamo già arrivati al capitolo 3! Un ringraziamento speciale va a tutti i personaggi elencati che abbiamo conosciuto personalmente su youtube, mentre ci preme dire che nessun dugongo é stato maltrattato ai fini di quest'opera dissacrante. Salutiamo il nostro unico fan sfegatato Postula Sblindo (mi raccomando pochi shottini la sera). Ci vediamo tutti (?) al prossimo capitolo che uscirà....... uscirá.

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Capitolo 4
*** Capitolo 5 - Calzini ***


Capitolo 5 - Calzini

In precedenza di ciò, l'interessante Caciotta, dopo aver assistito allo svenimento di Maschio, si era recata finalmente al fiume per bidearsi il popò, calpestando accuratamente il corpo esanime del giovane.
La nostra eroina vide sguazzare nell'acqua una coppia di pesci patos, nota specie che comunica utilizzando una dose eccessiva di drammaticitá.
" Gianpietroboldo, non hai rimembrato nuovamente l'ancestrale data della mia nascita! Me tapina, quel fosco giorno in cui decisi di donarmi a te, o bruto lestofante..."
"Mio bocciolo di rosa, giammai ho anelato un alterco fra noi... Non essere algida, mia dama"
"Forse non sei proprio un ignavo, del resto gli auguri sono inutili orpelli... Orsù, terminiamo questo stoltiloquio"
E qui i due pesci cominciarono a darci dentro.
"NOOOOOOO VI SALVO IOOOOO!!!" Urlò Caciotta, precipitandosi nella corrente, e, una volta agguantati i due malcapitati, li gettò sulla terraferma.
"Sono la migliore bagnina del mondo!!!" gridò la ragazza latticinosa.
"O luce della mia anima... Spirare é cosí dolce accanto ai tuoi pingui fianchi" Ebbe il tempo di sussurare Gianpietroboldo, prima di essere colto da Lindsey Lohan/la Morte.  
Una volta finito il suo bidé, Caciotta si voltò su quel corpo oramai tumefatto dello stolto Maschio, guardó con attenzione i suoi capelli rampicanti, la sua barba incolta a metà, il suo fisico da tredicenne rachitico, ma la cosa che scrutò con più cura fu il suo portafogli, che depredò con l'attenzione di un negro, non lasciandogli neanche il santino da collezione di Obama.
"Che palle! Non ci sono più i maniaci ricchi di una volta!" disse mentre tirava calci al malcapitato con tanta brutalità che costui fece pena alla Morte, che stava assistendo ad uno spettacolo assai cruento anche per i suoi standard. Lindsey/Morte quindi, mossa dalla compassione, prese il telefono, fece un video, lo postò e chiamó il pronto soccorso.
"Ospedale di -AAAAAH!-" la Morte assunse un' espressione seccata, aveva di nuovo scambiato il suo telefono con quello di lavoro ed aveva ucciso un povero centralinista. Non avendo l'altro con se, affidò Maschio ad una esausta Caciotta e se ne andò tranquilla. Caciotta fece la stessa cosa dopo aver dato qualche altro colpo ad un Maschio che oramai non era riconoscibile neanche dal DNA, malridotto pure quello. Un'ambulanza trasportata da cavalli fece la sua comparsa, caricò Maschio a bordo e volò via ridendo veloce.


n.d.s. (nababbi del sudafrica) ciao ragazzi e ragazze e anziani e anziane e....Insomma ciao umani, si lo sappiamo penserete che abbiamo scritto poco questa volta, ma non disperate! La prossima volta scriveremo "più di niente"! E dato che siamo arrivati al capitolo 5 (no, non abbiamo saltato neanche un numero della serie) ecco a voi una graziosa picture di Oscar il cavallo che correva felice nei prati! Alla prossima di quella dopo di questa!!


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Capitolo 5
*** Capitolo 8 - Il bello di essere carichi ***


Capitolo 8 - Il bello di essere carichi
 

Caciotta decise che per quel giorno ne aveva avuto abbastanza di stare all'aperto, solitamente passava le sue giornate sul divano a praticare cannibalismo addentando i suoi cugini caciocavalli. Quindi si recò nel suo ripostiglio, pronta a scegliere il più grande di tutti per divorarlo , canticchiando: "Ucci ucci, sento odor di cristianucci..."
*Click*
Caciotta ebbe una crisi isterica, ma nonostante ció, capì che qualcuno aveva chiuso la porta a chiave. Si mise a bestemmiare e poi ad implorare libertà, fin quando una voce che conosceva fin troppo bene disse, quasi sussurando:
"Ti faremo uscire solo se farai la brava..."
Dannati scoiattoli assassini.
Erano anche dei gran pervertiti.
Dopo essersi in un primo momento disperata, nel secondo momento si disperò ancora, e cominciò a cercare un cugino grassottello da usare come ariete, o qualcuno più smilzo da usare per forzare la serratura, ma le forme nel ripostiglio sembravano strane: c' era chi tremava, chi era in preda a convulsioni, chi credeva di essere Forrest Gump e chi ascoltava Gigi D' Alessio sdraiato sulle mani.
Caciotta aveva uno strano presentimento, ma aveva anche fame, quindi mangiò il cugino amante del neomelodico risolvendo due problemi in uno, e quando ruttò le arrivò sul telefono il messaggio della SIAE che la accusava di aver plagiato i Litfiba.
"Acciminchia!" esclamò il latticino "Ma ho il telefono con me!"
Quindi telefono alla mano si apprestò a fare l' unica cosa che le sembrava potesse essere d' aiuto in quel ripostiglio: giocare a Candy Crush.
Quando la batteria si scaricò, mangiò un altro cugino per consolarsi, si sedette e aspettò che un misterioso benefattore bussasse alla porta e le desse un caricabatterie per poi richiuderla.
Ma il suo piede cominciava a muoversi a ritmo di Gioca Joué e la sua pelle a mutare colore lentamente ed inesorabilmente...
Passò quattro giorni a cantare la Bibbia al contrario, a ballare il Gioca Joué (la sua parte preferita era mangiare) ed a tramutare la sua urina in lingotti d'oro. Intanto il suo colore diventava sempre più verdognolo, ad un tratto le fu chiara la terribile veritá: era stata aggredita dalla muffa!
Presa dallo spavento, collegò in fretta un vecchio lume ad una presa in giro ed accese la luce.
D' un tratto le apparve il genio della lampada, ma non era esattamente come se lo aspettava: era un essere con quattro gambe motrici, una gobba al posto del culo e la faccia di Facchinetti al posto della gobba, mentre al posto della faccia aveva una pokeball.
All' improvviso la pokeball parlò, con una voce simile a quella del cantante dei Pooh:
"Sono il genio della lampada! Esprimi il tuo desiderio, giovane e bizzarra creatura"
"Voglio uscire di qui!" urlò una bailante Caciotta
"Bene! Ma questo comporterà il sacrificio di uno dei tuoi cari cugini in questa stanza! Sei pronta a ..."
Prima che il genio finisse la frase, Caciotta aveva gia immolato tre dei suoi cugini provoloni al dio Galbanino.
Il genio terrorizzato aprì la porta alla carnefice... Anzi...  Lattefice, e scomparve lasciando al suo posto una manciata di monetine di cioccolata color arcobaleno e coi baffi finti.
Caciotta ora poteva correre all' ospedale, prese il primo passeggino-taxi che passava di la e disse all' iracheno che lo trainava di andare piano, perché come tutti sanno, al minimo urto gli iracheni scoppiano lasciando morte e conversione nei paraggi.
Incominciarono il loro viaggio.
Poco dopo un rumore che più strano non si può interruppe la folla corsa, l'iracheno spaventatissimo attivò la procedura d'emergenza, premette un pulsante che nascondeva sotto il foulard rubato e scoppiò, ma Caciotta sopravisse perché é la cazzo di protagonista.
Comparse così un essere dalle lunghe zanne e la faccia da ebete, che la guardava minaccioso.
"Matteo Salvietta!!!" - salutò Caciotta, riconoscendolo subito - "Sto combattendo la lotta contro la negrezza come tu comandi"
"Ruspaaaahh!" - gridò l'orrenda creatura - "Ruspaaaaahh!"
Caciotta era terrorizzata! Impaurita! Ma soprattutto... Era diventata negra di muffa!
"Signor Salvietta posso spiegare lei..." Cominciò ad urlare, ma la creatura non credette di aver di fronte una parente del Grana Padano e disse:
"Torna a casa tuaaaah!" Facendo comparire un gommone etiope pronto all' imbarco.
Caciotta venne messa nel barcone da due ominidi verdi e fu scacciata in Congo in men che non si dica.
Su quel gommone l' odore era insopportabile, l' igiene non esisteva e tutte le creature erano tristi... Tranne una, che era salita su quel mezzo di nascosto, ma era Valentina Nappi e questa é un' altra storia.

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Capitolo 6
*** Capitolo 13 - Aunt-Man in the sky with diamonds ***


Perdonate l'attesa, ci eravamo persi in casa nostra.

Capitolo 13 - Aunt-Man in the sky with diamonds

Nel gommone la puzza di ascelle sudate ed espatrio solleticava le narici di Caciotta, che si mise a starnutire provocando un maremoto.
I passeggeri erano sul punto di ribaltarsi, ma comparì uno strano individuo che si mise ad accarezzare il mare, dicendo "Me dai a zì, dopo ti vengo a prendere e ti faccio guidare la macchina nuova, ma a papá tuo non dirlo".
Subito l'acqua si distese, ed il losco figurò fece per svolazzare via, urlando: "Altra missione compiuta per Aunt-Man, l'incredibile uomo zio!!!"
Un negro dal barcone si mise a supplicare: "Aunt-Man liberaci, vogliono portarci in un posto senza vecchiette da scippare!"
"No, poi mi fregate la macchina nuova e le mandibole", concluse così Aunt-Man, scomparendo in un luccicchio di cenere di sigarette.
Intanto un vecchio con denti d'oro sentiva un certo languorino, e si avvicinò a Caciotta.
"Senti scimmia, lasciami stare!" disse lei.
"Mmm signorina buona, vecchio Nocciolina prendere pezzo."
"SCROSTATIIII!' urlò lei, e lo buttò nelle gelide acque. Si instristì e portò le sue gialle ginocchia al petto, piegando la testa.
"Mia amata..." sussurò una voce famigliare.
Caciotta, che nel mentre stava piangendo mungendo gli occhi, chiese: "chi sei? cosa vuoi?"
"Sono Maschio virgola sono qui per salvarti da questa nave alleata punto vieni con me heil Hitler fine pi esse dillo con tono ariano e mi raccomando mangia bello di nonno" .
Caciotta levò lo sguardo: vide un uomo alto, muscoloso, bello... Insomma non male per essere un negro d' Africa. "Mio salvatore!" gli disse.
"no Salvatore, io Abdul di Libia, e amazo familia" , rispose, mentre accoltellava una famiglia che si spacciava per americana, i Jefferson.
"Caciotta ma io sono qui" disse la voce di prima. Caciotta si girò e vide la personificazione del disagio, in carne ed ossa proprio li davanti a lei: un tizio infradiciato, con un foglio impregnato d' acqua in mano, un bracciolo alla caviglia e un sorriso da ebete a quarantadue denti.
"Ancora tu!!! Ma cosa vuoi! Pensavo di averti sconfitto quel glorioso dì!"
Maschio rise come se avesse detto la cosa più spiritosa del mondo, ed esclamò: "Anche io sono felice di vederti"
Caciotta con tono stizzitó disse: "Beh, qual é il piano?"
"No io il piano non lo suono."
"Intendevo, come pensi di salvarmi da qui??"
"Non preoccuparti, nonno arriverà qui con le navi tedesche, noi intanto pensiamo a divertirci"
"Siii divertimento!" urlò una voce dall'altro lato della barca. Maschio provò a vedere chi fosse, e vide ancora Valentina Nappi che aveva frainteso il tutto ed era circondata da indigeni...
"Chissà come fa a respirare" disse Maschio stupefatto.
All'improvviso il cielo si oscurò, tamburi di guerra riecheggiarono nella landa, cenere grigia cadde dal cielo... L'atmosfera si fece più cupa e l' aria più pesante. Tutti avevano un brutto presentimento.
D'un tratto si vide un battello a ebrei che si avvicinava, ed una figura goffa sulla prua si mise ad urlare: "Viva il terzo Reich!! Viva L'Ariano medio!"
"Ecco mio nonno!" disse Maschio.
"Ha ancora quel battello Volksvagen!" esclamò commosso.
"Ma non sta rallentando" mugognò Caciotta vedendo il battello sempre più vicino al suo muso DOP


 

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Capitolo 7
*** Capitolo 21 - Pasta e pigne ***



L' avete voluto in tanti, l' avete acclamato...ma alla fine Gianni Vezzosi non è potuto venire

Capitolo 21 - Pasta e pigne
 

 
L'imbarcazione da guerra era a pochi metri dalla nave, Maschio doveva pensare, ed in fretta: come salvare se stesso e la sua pulzella?
Come sempre svenì.
Un negro con le mani al posto dei piedi urló: "LIBERATE IL KRAKEEEEEEN!!!"
Un essere grande quanto le Torri Gemelle fece capolino dagli abissi: "Ciao, sono il Kraken!" annunciò.
"Hallo, sono tetesko" - intonò Raltz a ritmo dei tamburi - "Ciuuuurma, prendete quell'ebreo e portatelo nelle camere a gaz!"
Uno sciame di naziskin sollevó il Kraken come fosse un bambino e lo portó verso l'infinito ed oltre, mentre quest'ultimo gridava: "Dite a mia moglie che le ho voluto bene!!!".
Lo scontrò era imminente. Caciotta cercò di coprirsi con il corpo addormentato di Maschio, ma era troppo voluminosa, così ebbe un colpo di genio.
"É proprio l'ora per un Art Attack!" sghignazzò: così prese due negri, li tramortì facendo annusare loro le sue ascelle e li leghó insieme.
"Me ne servono altri peró", si mise a sussurare.
Dopo una decina di secondi, Caciotta aveva già tramortito mezza flotta con un semplice rutto, e dopo aver legato tutti i malcapitati, ne venì fuori una comoda zattera col memory system.
"Ecco fatto! Ora siamo salvi!" tentò di esclamare, ma oramai il battello aveva sfondato la nave, scaraventando tutti in mare e cosa ancor peggiore, liberando i combustibili fossili ebrei...
"Jack ho freddo"
"Non ti preoccupare Rose, ci sono io"
"Levatevi dalla mia cazzo di zattera porci schifosi, che mi sto bagnando la scorza!" - esclamò caciotta lanciandoli contro uno scoglio e riprendendosi la sua zattera dopo l' impatto.
"...Maschio ma per l' amor del cellofan come guida tuo nonno?"
"Di solito fa più vittime quando va a comprare le pigne in biblioteca" - rispose Maschio, sbucando da un' alga a forma di pterodattilo.
"Miseriaccia! quella nave era piena di Americani! Maledetti siano i loro McDonald!!" - esclamò Raltz, comparso così a caso per far ritrovare casualmente i protagonisti.
"Salite tutti sulla mia zattera di negri! Dobbiamo tornare a terra o mi verrà la Muffa Pazza!".
E così Caciotta e Raltz partirono alla ricerca di una spiaggia...Maschio invece non trovò gli scalini con cui salire sulla zattera, quindi gli misero un cappio al collo e lo trainarono via mare con la puzzolente imbarcazione.
La notte intanto incombeva, gli ululati dei lupi si facevano sempre più vicini, anche se erano nel cazzo di mare.
"Caciotta..." - esordì Maschio, bevendo copiose secchiate d'acqua gelata fra una sillaba e l'altra - "Non credi che potresti farmi salire? Magari ti fai aiutare da nonno..."
"Col cazzen! I deboli stanno in mare" disse Raltz.
"Maschio mi dispiace, lui ha parlato. E poi ho freddo, ho freddo Maschio..." sussurò Caciotta, distendendosi per bene, in modo da occupare tutto lo spazio vitale e anche un po' di mar Egeo.
"Ok, allora divento un polipo" concluse Maschio.
Il sole era tramontato da un pezzo, le onde ondavano e portarono i nostri strambi amici in un sonno profondo.
"Ave Maria piena di grazia, purifica con il fuoco i corpi dei naufraghi infedeli"
"Chi cazzo é????" tuonò Caciotta, risvegliandosi con vigore.
Si guardò attorno, era su una spiaggia affollata, degli strani tizi avevano legato insieme lei, Maschio, Raltz e i negri della zattera, disponendoli su di un cumulo di legna.
Davanti a lei, un essere dalle vesti bianche ed uno strano cappello, reggeva nella mano destra una fiaccola, e nella sinistra un libro che aveva tutta l'aria di essere un fantasy.
"Fermi tutti!!" - disse Caciotta - "o ti spoilero il finale di quel libro!!"
Gli strani tizi impauriti e sorpresi del fatto che una presunta negra potesse parlare e conoscere il Libro chiesero: "Chi sei? Come fai a conoscere il Libro dei Libri?"
"Sono Caciotta Galbani, prima del suo lotto, nata dal lattificio, regina delle scamorze, la non appassita, cugina di Mubarak e portatrice di acidità intestinale..." - disse Caciotta con tono quasi imperiale - "...e conosco quel Libro perché sono una fan di Christopher Paolini!"
(Y: a proposito ragazzi, ma che fine ha fatto quell' inutile bipede?
G: ma ti pare il momento?
Y: si.
)
A quel punto si pronunciò lo strano tizio col cappello a forma di osso di seppia: "Ezzendo che kveste perzone non zono scimmie, non bruciatele! Verranno zottopozte al tezt del battezimo e verranno portate in città!"
E così, mentre Caciotta faceva diti medi a tutti i presenti sulla spiaggia, gli occhi di Raltz si illuminarono:
"Generale Ratzinger, da quanto tempo!"


n.d.s. (Nocerino Darmian Sturaro)
Y: Ciao a tutti bipedi e monomi, e scusate ancora l' attesa: avevamo confuso il testo del capitolo per un piatto di cannelloni della nonna e...niente poi ci siamo accorti che non lo era... COMUNQUE!!
GRANDI cose stanno accadendo, ma non possiamo dirvele, senno begli scrittori di merda saremmo ...

G: Taglia corto Yep..

* Yep taglia un cordone ombellicale *

Y: Fatto! Comunque cari amici lettori (e Postula Sblindo), buone feste a tutti e buon anno!
Vi lasciamo con questo simpatico disegnino dove riveliamo le nostre identità e con lo
SPOILER CHE AD APRILE MUORE GESÙ!!
Salami a tutti!

Gnek e Yep, padroni del mondo di Patty


 

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