Per arrivare a te, oltre le stelle ...

di rora02L
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** L'inizio del sogno. ***
Capitolo 2: *** When I look at you, I can see stars ***
Capitolo 3: *** Shooting star ... ***
Capitolo 4: *** Stay the night with me ... ***
Capitolo 5: *** Con la luna e le stelle ... ***



Capitolo 1
*** L'inizio del sogno. ***


L’inizio del sogno.




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Nick EFP/Forum:(EFP) - (Forum): rora02L
Titolo: [non tratto dal pacchetto] Per arrivare a te, oltre le stelle ...
Citazione: [tratto dal pacchetto]" Non sono le stelle troppo lontane, sono le scale per raggiungerle troppo corte."(Proverbio Cinese)
Personaggi: Naruto, Hinata
Pacchetto scelto: Stelle
Raiting: [tratto dal pacchetto] Verde
Genere: [tratto dal pacchetto] Fluff- Romantico
Note: Missing Moments, Raccolta
Questa storia partecipa al Contest “ La Musa Ispiratrice II° Edizione [Multifandom Naruto & Dragon Ball ]" indetto da Nede

- Storia partecipante al contest "San Valentino versus San Faustino" indetto da MaryLondon sul Forum di EFP: arrivata seconda a pari merito!

“Non sono le stelle troppo lontane, sono le scale per raggiungerle troppo corte.” (Proverbio Cinese)

Hinata guarda quel ragazzino dai capelli corti e biondi, gli occhi azzurri come il cielo e quegli strani baffi sulle guance paffute. Lo fa timidamente, nascosta dietro ad un albero. Lui non si accorge della sua presenza, come tutti del resto, anche perché è impegnato nel suo allenamento pomeridiano.
Lo fa tutti i giorni ed Hinata lo ha scoperto da poco. Non ha resistito alla tentazione ed è andata a vederlo. Lo trova bellissimo, mentre tenta cocciutamente di battere il record di arrampicata di Kiba, che è riuscito ad arrivare a meno di un metro dalla cima dell’albero più alto del villaggio.
Naruto ci sta provando da giorni ad arrivare là in alto, ma spesso mette il piede su un ramo sbagliato e cade rovinosamente a terra, sotto lo sguardo impotente della mora. Hinata vorrebbe correre ad aiutarlo, ne ha l’impulso, ma capisce che Naruto non vuole essere soccorso da nessuno, per questo se ne va da solo.
Lui è molto simile a lei. Sono entrambi soli ed entrambi hanno un sogno: vogliono raggiungere la vetta, il proprio obbiettivo, salire le scale che portano alle stelle.
Il biondino di dieci anni vuole diventare Hokage per essere rispettato da tutti gli abitanti del villaggio. La bambina, invece, vuole solo una cosa: arrivare a Naruto. Ma anche lei, proprio come il ragazzo, ogni volta che fa un passo avanti verso di lui… cade.
Le sembra di non avere le forze per raggiungerlo, per essere alla pari con lui. Quasi come una persona che vuole toccare il cielo stellato con una scala: è impossibile.
Ma per Naruto Uzumaki, la parola impossibile non esiste. Hinata lo impara ogni giorno, vedendolo cimentarsi in prove sempre diverse e senza perdere mai il sorriso. Nonostante tutte le volte in cui il ragazzo cade, si rialza sempre, con ancora più determinazione di prima.
Se Naruto avesse a disposizione una scala, riuscirebbe ad arrivare persino alle stelle, se non alla luna. Perché lui non si arrende mai ed Hinata vuole emularlo, lo ammira molto per questo.
Lei si era sempre arresa, sentendosi dire che era una inetta, una incapace. Aveva iniziato pian piano a crederci a quelle parole, a quegli insulti. Ma vedere quel biondino sfrontato combattere contro i suoi limiti ed i pregiudizi degli abitanti di Konoha, le ha dato una nuova forza, un nuovo credo ed una nuova voglia di mettersi in gioco e provare, provare e provare ancora. Senza mai darsi per vinta. Senza mai smettere di credere nel suo sogno.
Finché non sarà riuscita a camminare a fianco di Naruto e a raggiungere la sua personale stella polare, che le ha indicato la via giusta da seguire quando si era persa nella tristezza. Naruto, per lei, brilla con l’intensità della più grande e luminosa stella del firmamento.
Quel ragazzino… le fa battere il cuore a mille e le piace moltissimo. Lui ha una forza che nessuno ha. Lui è la stella che Hinata vuole raggiungere.
“Sì! Datebayoooo!” L’urlo festoso di Naruto riecheggia per la foresta: è sulla cima dell’albero, da lì vede tutto il villaggio e grida a squarcia gola: “Io, Naruto Uzumaki, diventerò Hokage! Questo è il mio sogno!”
Hinata sorride, arrossendo timidamente. Quel ragazzino… ne è innamorata.

Un giorno camminerò al tuo fianco, Naruto. Ti raggiungerò. Questo è il mio sogno !

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Capitolo 2
*** When I look at you, I can see stars ***


When I look at you, I can see stars




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Ogni volta che si perdeva, guardava le stelle e prendeva coraggio.” Massimo Gramellini

Hinata freme, imponendosi per l’ennesima volta di stare ferma al suo posto. Ma Naruto, il suo Naruto, è a terra e Pain sta per colpirlo ancora una volta. Lo sbeffeggia e sputa addosso a tutto quello a cui crede e per cui combatte. Sono le stesse cose per cui anche la giovane Hyuga lotta: i suoi amici, il suo villaggio, la sua famiglia, la pace … ed il suo amore.
Stringe il pungo al petto, come se la sua stessa mano potesse farla desistere da quella decisione che, nel suo cuore, ha appena preso radice. Ma è inutile, non può sopportare ancora di vederlo in quello stato: deve fare qualcosa. Qualsiasi cosa.
Si getta verso il nemico, senza pensare alle conseguenze. Sa benissimo che è una missione suicida e che morirà, ma non vuole vivere in un mondo dove il suo amore è morto per colpa sua e della sua debolezza.
Non lo ha ancora raggiunto e si rende conto che la sua scala verso le stelle è di molto inferiore a quella che Naruto si è costruito negli anni. Ma non permetterà più a quell’uomo di fargli del male, nonostante lei non sia abbastanza forte da poterlo battere. Ne è consapevole.
“Non ti lascerò più toccare Naruto !” afferma decisa, parandosi tra Pain ed il biondino, bloccato al suolo. Naruto la guarda sconvolto e urla, per farla andare via da lì: “Perché sei intervenuta ?! Scappa via subito ! Non sei alla sua altezza !”
Sulle labbra della ragazza compare quasi un sorriso intenerito, perché Naruto si sta preoccupando per lei e sarebbe pronto a sacrificare la sua vita per quella degli abitanti di Konoha, inclusa lei.
“Lo so …”- Hinata è decisa a fare questa pazzia e non tornerà indietro, dovesse costarle la vita- “è solo un mio capriccio.”
Naruto è scioccato e non capisce le motivazioni che spingono la Hyuga a comportarsi in questo modo così inusuale da parte sua, le grida ancora: “Che diavolo stai dicendo ?! Come puoi pensare di rischiare la vita per un simile motivo !” Lei attiva il byakugan al suo solo occhio sinistro, pronta allo scontro, e risponde serenamente: “Sono qui perché lo voglio.”
Inizia a ricordare tutti i momenti passati con Naruto, fin da quando erano piccoli. Lo ammirava ed amava da allora, era stato un esempio per lei, una stella che brillava stagliandosi tra le pieghe oscure della sua vita, fatta solo di obblighi e vergogna per la sua debolezza. “Non facevo altro che piangere. Mi arrendevo ancora prima di provare …” – quante volte si era rannicchiata ai piedi di un albero nel bosco ed aveva pianto sconsolata e sola, sentendosi troppo fragile per quel mondo che chiedeva troppo da lei – Tante volte ho rischiato di prendere una strada sbagliata … ma tu, Naruto, mi hai condotta sulla retta via.”
Hinata ripensa a tutte le volte in cui lo aveva visto lottare contro ogni ostacolo e difficoltà. Quando le persone gli dicevano che non poteva fare una cosa, lui si impuntava testardamente e non desisteva finché non raggiungeva il suo scopo, dando tutto sé stesso. Lo aveva visto allenarsi tanto per diventare un ninja, alla fine ci era riuscito. E non era divenuto un ninja qualsiasi, ma il più forte di tutto il villaggio.
Sorride appena, commossa da quel ricordo lontano in cui Naruto le aveva promesso di sconfiggere Neji per lei: “ Cercavo sempre di seguirti … e di raggiungerti. Volevo camminare al tuo fianco … starti vicina in ogni momento.”
Si sente leggera a svelare il suo sogno segreto al ragazzo, è una liberazione. Il suo cuore sa che è la cosa giusta da fare e che, forse, non avrà altre possibilità di svelare al giovane il suo amore per lui.
Nella sua mente, si delinea il viso paffuto e sbarazzino di Naruto, quando avevano undici anni ed erano appena diventati ninja. Non aveva mai visto un sorriso più bello del suo e si era impresso nella sua mente a fuoco. A distanza di anni, sente ancora il suo cuore stringersi nel vedere quel sorriso stupendo, luminoso e pieno di gioia, allegria, speranza e luce.
“Quindi, se è per difenderti, morire non mi fa alcuna paura !” continua lei. Ed è vero, nel suo cuore non c’è la paura della sua morte. Solo dispiacere, perché non è riuscita a raggiungere le stelle con la sua piccola scala. Si mette in posizione di attacco contro Pain e, come se fosse la cosa più naturale del mondo, confessa i suoi sentimenti, con il cuore in mano: “Perché io … ti amo.”
Gli occhi azzurri di Naruto si spalancano per lo stupore e la sorpresa. Ma anche per un altro motivo: si rende conto che, se non farà qualcosa, lei morirà per colpa sua. Perché lo ama. Non si era mai sentito dire quelle parole da nessuno …
Hinata attacca il nemico con i Passi dei due leoni, ma lui la respinge prontamente, gettandola a terra. Naruto vede la ragazza a pochi metri da lui, in una nuvola di polvere e con un rivolo di sangue che le esce della rosee labbra. Pain estrae uno dei suoi pali neri e guarda il biondo dritto negli occhi: entrambi sanno che cosa sta per accadere alla mora.
Le mani di Naruto hanno un fremito, tenta con tutte le sue forze di liberarsi per fermare Pain e salvare Hinata. Ma l’unica cosa che riesce a fare è gridare con tutto se stesso, quasi supplicante: “Fermo !”
La lama nera trafigge il corpo della dolce Hinata ed il rumore della sua carne ferita rimbomba nella testa di Naruto. Non ascolta più le parole deliranti del suo nemico, sente solo una rabbia cieca ed un dolore bruciante prendere possesso della sua anima e del suo corpo. Urla rabbioso mentre la Volpe prende il controllo su di lui.
Ha ancora davanti agli occhi il volto candido di Hinata e sente la sua voce, mentre confessa il suo amore per lui. Il cuore gli brucia e desidera solo fare a pezzi l’uomo che ha ucciso Hinata, la ragazza che lo ama. Non pensa nemmeno più, il dolore è troppo forte per lasciar spazio a qualsiasi altra cosa.
Intanto Hinata è ancora viva, ma sta perdendo lentamente conoscenza.
Rivive un episodio di quando aveva cinque anni ed il padre le aveva raccontato una storia su un uomo che possedeva una scala con solo tre gradini.
Era un abile falegname e diceva a tutti che un giorno avrebbe allungato la sua scala fino ad arrivare alle stelle. Era il suo sogno e lo avrebbe realizzato. Ma, nonostante la sua determinazione, la scala diventava sì più alta, ma non abbastanza da toccare il cielo. Tutti lo deridevano, trovandolo ridicolo, e morì senza aver realizzato il suo sogno.
“Non sono le stelle troppo lontane, sono le scale per raggiungerle troppo corte. Questa è la fine della storia, Hinata. Cosa hai imparata da essa ?” le aveva chiesto alla fine il padre, con sguardo severo. La piccolina aveva esclamato, convinta di avere la risposta giusta: “Che non si può fare qualcosa se non si hanno le capacità adatte, padre ?” L’uomo aveva annuito.
La bambina aveva allora capito che lei non sarebbe mai diventata un ninja abbastanza forte per divenire il capo del clan, non ne aveva l’indole né le abilità e non era brava come suo cugino.
Questo la faceva sentire insignificante ed inutile, sostituibile in qualsiasi momento. Non sentiva l’amore del padre, che la disprezzava per la sua debolezza, e lei pensava di essere colpevole per la sua inettitudine, di meritare quindi quel trattamento rude e freddo, perché aveva deluso le aspettative del padre e di tutti i membri del suo clan.
Poi aveva incontrato Naruto. Col suo sorriso e la sua determinazione. E le stelle, improvvisamente, le erano sembrate molto più vicine. Talmente tanto che anche lei avrebbe potuto raggiungerle. Le vedeva brillare negli occhi azzurri di Naruto. E, quando le guardava, non si sentiva più persa né sola, perché lui le dava coraggio, con il suo sorriso. Per questo Hinata ama Naruto. E non smetterà mai di farlo, fino al suo ultimo respiro.

Ti amo, Naruto-kun

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Capitolo 3
*** Shooting star ... ***


Shooting star …




Siamo tutti nati nel fango, ma alcuni di noi guardano alle stelle.” Oscar Wilde

Naruto guarda le stelle. Sospira, chiedendosi come mai non sono più vicine a lui. Le guarda da una vita.
Ricorda ancora bene quando, all’età di cinque anni, il maestro Iruka aveva cercato di insegnargli i nomi delle costellazioni, ma lui le confondeva tutte, facendo arrabbiare il pover maestro. Un sorriso malinconico si dipinge sul suo volto, era tutto così facile allora.
Ma il ricordo più nitido che associa alle stelle è di quella volta in cui era rimasto ad allenarsi fino a tarda sera, aveva dieci anni. Era talmente sfinito che si era lasciato cadere sul letto d’erba che ricopriva il bosco di Konoha. Aveva alzato gli occhi al cielo, in modo meccanico. E l’aveva vista. Una splendida stella cadente. Era passata per poco tempo, ma si era impressa nei ricordi del biondino. L’aveva guardata con ammirazione, ricordando quello che la leggenda dice sulle stelle cadenti. Aveva espresso subito il suo desiderio, quello di diventare Hokage.
Ma adesso che ha venti anni, quel sogno sembra … incompleto. Manca di … qualcosa. Non gli basta più.
In quel momento, una stella cadente passa davanti agli occhi azzurri dell’Uzumaki, che la guarda incantato come quando aveva dieci anni. Esprime ancora una volta il suo desiderio di sempre … ma sa che manca qualcosa.
Si alza, ormai è tardi ed è ora per lui di tornare a casa. Pensa a casa sua, un appartamento monolocale vuoto che non condivide con nessuno. Nonostante sia pieno di amici, Naruto si sente in un qualche modo solo. Pensa agli altri ragazzi, che tornando a casa trovano la madre intenta a preparare la cena o il padre appena tornato dal lavoro. Vorrebbe tanto poter tornare a casa e trovare una famiglia che lo aspetta.
Da piccolo, aveva trovato un fratello, di nome Sasuke. Ma loro non erano veramente fratelli. E Sasuke lo aveva abbandonato, come anche i suoi genitori.
Si chiede come mai oggi è così malinconico, ma non trova alcuna spiegazione alla sua depressione temporanea, molto strana per lui, che è sempre così allegro. Decide che forse la cosa migliore per ritrovare il buon umore è andare a mangiare un bel piattone di ramen, così sicuramente non si troverà nemmeno solo.
Perché è questa la grande paura di Naruto Uzumaki: la solitudine perenne. Si rende conto che, un giorno, non gli basterà più avere degli amici e che vuole avere una famiglia, in futuro. Vuole tornare a casa sua e sentire l’odore di cibo fatto in casa e vedere il viso dolce di un famigliare, che gli dice contento: “Bentornato a casa.”
Ma questo è il sogno segreto di Naruto, non lo ammetterebbe mai. Sta per fare ritorno al villaggio, quando voltandosi scopre di non essere solo.
Hinata è appoggiata ad un albero poco lontano, completamente assorta e con il viso verso la volta celeste. Il biondo apre bocca per chiamarla, ma desiste. Si limita allora a fissarla, come non gli era mai capitato di fare. Guarda i lunghi capelli neri della Hyuga, il suo corpo allenato e dalla pelle nivea, le sue forme ormai da donna ed il suo profilo dai lineamenti delicati. Nota solo allora che Hinata ha tra le braccia un gattino dal pelo nero ed una macchia bianca sull’occhio destro. Lo tiene tra le braccia come se fosse … un neonato.
Improvvisamente Naruto inizia ad immaginarsi la Hyuga da grande, con un bambino tra le braccia. Gli sorride e lo chiama per nome per farlo avvicinare.
Il ragazzo, tornando coi piedi per terra, arrossisce per l’imbarazzo e decide di andare a salutare l'amica: “Ehi, Hinata ! Anche tu ancora in giro a quest’ora ?”
Lei sobbalza, colta di sorpresa, e si volta verso il biondo: “N-Naruto-kun … s-sì … ecco, io …”
Naruto le si avvicina velocemente e le chiede curioso: “Sei qua per lui ?” Indica il felino tra le braccia della giovane, il quale miagola assonnato. Lei allora annuisce: “S-sì … Kuro-chan aveva fame, così gli ho portato del l-latte …”
Il biondo allora le chiede se il gatto è suo, lei scuote la testa, dicendo che suo padre non lo vorrebbe mai in casa loro, ed aggiungendo che lo ha trovato quando era un cucciolo di poche settimane, in mezzo al bosco. Probabilmente era il più gracile della cucciolata ed è stato abbandonato dai padroni della madre.
Naruto osserva meglio quel micetto orfano dagli occhi color cielo, molto simili ai suoi. Si sente molto in sintonia con il piccolo animale e commenta rivolto ad Hinata: “Solo una persona buona come te poteva fermarsi ad aiutare un gattino abbandonato, Hinata ! Sei sempre fantastica !” La mora arrossisce di botto, balbettando frasi sconnesse. Il ragazzo poi le chiede se ha visto la stella cadente. Lei annuisce.
“Cos’hai desiderato, Hinata ?” domanda curioso l’Uzumaki, mentre accarezza la testolina scura del gatto. Lei arrossisce nuovamente ed abbassa il capo, bisbigliando: “N-non si rivela un d-desiderio … altrimenti poi n-non si avvera, Naruto-kun …”
Il biondo fa una faccia sorpresa, esclamando: “Sul serio ?! Ah, ed io che vado sempre in giro a rivelare il mio sogno … ! Magari poi non si avvera per questo …” Hinata sorride, vedendo il broncio da bambino del ragazzo, e trattiene una risatina.
Rimangono ancora un po’ a vedere le stelle, seduti con le schiene contro il tronco dell’albero. Finché le loro dita non si incrociano per sbaglio, mentre entrambi accarezzano Kuro. I due allora si guardano negli occhi, per poi staccare le loro mani e voltarsi bruscamente.
Naruto, per rompere il silenzio che si è creato, inizia a parlare: “ Sai, da piccolo mi dicevo sempre che le stelle erano i grandi eroi del passato, ognuno di loro con una luce diversa, caratteristica … e che un giorno anche io avrei brillato insieme a loro… - si volta verso Hinata, che gli sorride di rimando – tu che cosa vedi nelle stelle, Hinata ?” La mora abbassa lo sguardo, prima di rispondere timidamente: “I sogni … delle persone. Quelli … p-più irraggiungibili … c-che affidiamo ad una stella cadente …” Il biondo ci pensa su, per poi esclamare alzandosi: “Non esistono sogni impossibili da realizzare, Hinata ! Io realizzerò il mio … e sono certo che tu realizzerai il tuo !” Le fa un occhiolino incoraggiante, facendola arrossire.
Hinata sorride, pensando al suo sogno, che le sembra sempre così lontano, come le stelle. Ma forse adesso la sua scala verso le stelle ha guadagnato un nuovo gradino: si è avvicinata ancora di più al suo Naruto.

Voglio stare al tuo fianco, Naruto. Ecco cosa desidero, ecco qual è il desiderio che esprimo quando vedo una stella cadente. So che si realizzerà.

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Capitolo 4
*** Stay the night with me ... ***


Stay the night with me …






“Attraverso le asperità [si giunge] alle stelle.” (attribuita a Lucio Anneo Seneca)

Naruto studia i movimenti esperti delle mani candide di Hinata, mentre cuce quella sciarpa rossa che si porta dietro dall’inizio del loro viaggio.
La notte è illuminata da delle strane farfalle lucenti e luna risplende placida nella volta celeste. Il biondino si appoggia al tronco dell’albero e nota che la ragazza ha uno sguardo triste.
In quei giorni, loro due si erano avvicinati e lui si era reso conto che la Hyuga, ormai cresciuta, era diventata una bellissima donna. Si era sorpreso più volte a guardarla, come ipnotizzato dalle sue curve eleganti, dai lunghi capelli neri mossi dal vento e da quegli occhi chiari. Le sembra la creatura più bella del mondo e vederla triste … lo infastidisce quasi. Così decide di avvicinarsi a lei e parlarle un po’.
Hinata gli spiega che è preoccupata per sua sorella minore, che è stata rapita da Toneri. Si sente una sorella pessima, avrebbe dovuto proteggerla … invece aveva lasciato che la portassero via. Abbassa il capo, sconsolata.
“Giuro che salverò Hanabi !” esclama Naruto, deciso come al suo solito. Lei sorride, intenerita dalle sue parole e risponde: “Ti ringrazio, Naruto-kun … sei sempre gentile con me.”
Lui inizia a grattarsi la nuca, leggermente nervoso: “Ehi, non è che sono gentile perché ti amo o qualcosa del genere … -la ragazza, a queste parole, sobbalza e sgrana gli occhi incredula – sono solo preoccupato per Hanabi.”
Lei si alza di scatto, chiedendo subito: “Cosa hai detto ?” Il biondo la guarda confuso: “Eh ?” L’altra insiste: “Hai detto qualcosa ?”
“Che sono preoccupato per Hanabi …” risponde lui, non capendo che cosa di quello che ha detto prima non sia chiaro alla sua amica. Lei abbassa lo sguardo e sussurra: “Prima …” Solo allora il biondo capisce.
Raddrizza la schiena, deciso a parlare francamente ed in modo chiaro a quella fanciulla stupenda che ha davanti: “Hinata … - prende un respiro per farsi coraggio, non aveva mai fatto una cosa del genere prima e decide di buttarsi, senza pensarci su troppo – Io … io ti amo.”
Lo ha detto. Hinata stenta a crederci e sgrana gli occhi, sorpresa da quella dichiarazione. Apre la bocca, in cerca delle parole giuste per rispondergli. Ma non le viene in mente nulla, non sa cosa dirgli e deve salvare sua sorella.
Ricorda il giorno in cui era stata lei a dichiararsi al biondino. Non ne avevano più parlato da allora ed Hinata non aveva ricevuto alcuna risposta da lui.
Ora, a distanza di anni … è lui che si dichiara a lei. E le mancano le parole. Vorrebbe dirgli che anche lei lo ama, lo ha sempre amato. Invece resta ferma in piedi davanti a lui, come in stato di shock.
Naruto allora la chiama per nome, aspettandosi un qualche tipo di risposta o di reazione da parte sua. E ciò che accade in seguito, lo sconvolge totalmente: Hinata gli dice addio e si lascia portar via da Toneri. Vuole sposarlo. E lui non può fare niente, è stato appena respinto dalla donna che ama.
La vede, stretta dall’uomo che ha scelto, contro la luna tonda e splendente. Lui intanto cade e sembra che non possa più raggiungerla. Lei gli è stata accanto per tanti anni. Ma lui … era troppo preso dal suo sogno di diventare Hokage per accorgersi di lei e dei suoi sentimenti. Per rendersi conto che l’amava dalla prima volta che l’aveva vista, tanti anni prima, in mezzo alla neve ed il gelo.
Aveva amato subito il dolce volto della mora, i suoi occhi pieni di bontà e la sua gentilezza. E non aveva mai smesso di farlo. Ecco perché era stato così disperato quando, anni prima, aveva creduto che fosse morta. Perché, infondo al suo cuore, la amava.
Naruto cade inesorabilmente e desidera con tutto il cuore di possedere qualsiasi cosa che possa farlo arrivare a lei, al cuore di Hinata. Vorrebbe una scala verso le stelle, per riprendersela. Invece … precipita sempre di più e lei scompare dalla sua vista.
Naruto ha il cuore spezzato e si sente vuoto. Chiude gli occhi, cercando di non piangere. La sua stella è appena scappata da lui, le tenebre l’hanno inghiottita e non può fare nulla per riprendersela. Si sente smarrito e sconfitto come non mai. Ha il cuore a pezzi.
Ora che l’ha persa, si rende finalmente conto di quanto la ama intensamente.

Sono arrivato troppo tardi, Hinata … ?

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Capitolo 5
*** Con la luna e le stelle ... ***


Con la luna e le stelle …




Una stella può illuminare il mondo. Due possono dar luce a un amore.” Antonio Aschiarolo

Hinata, da piccola, aveva immaginato qualche volta come sarebbe stato il suo primo bacio. Ma non riusciva proprio a comprendere cosa si provasse nel baciare sulle labbra un uomo. Le sembrava strano, qualcosa di quasi forzato e un modo di dimostrare affetto molto simile a quello che si ha con la propria famiglia. Anche ora che era cresciuta, si sorprendeva ogni tanto a fantasticare su un ipotetico bacio tra lei e l’amore della sua vita.
Ma adesso quell’uomo aveva un volto, un volto che amava con tutta sé stessa: aveva il viso di Naruto, gli occhi azzurri come il cielo d’estate ed i capelli biondi e luminosi quanto il sole. Ogni volta scuoteva la testa, imponendosi di tornare coi piedi per terra. Si diceva che lui, in realtà, non la amava. Come avrebbe potuto ?
Lei era la più debole tra gli eredi degli Hyuga, era insignificante e sempre nascosta … e Naruto amava Sakura da sempre, questo si sapeva da tempo. Ma non riusciva ugualmente a sopire quel sentimento che ormai aveva legato il suo cuore a quello dell’Uzumaki. Non era possibile, per lei, non amarlo.
Ora si trova tra le sue forti braccia, la tiene come farebbe un principe con la sua principessa. Sente il profumo di Naruto, il calore del suo corpo, il so respiro ed il battito frenetico dei loro cuori. Saltano in aria, librandosi nel cielo oscuro. Hinata sente la terra mancarle da sotto i piedi, ma non ha paura perché al suo fianco c’è Naruto, che la attira dolcemente a sé prendendola per mano.
La guarda dritto negli occhi, Hinata sente le sue guance andare a fuoco e la mente spegnersi quasi quando le mani di lui le accarezza il volto candido da ambo i lati. Tutto è istintivo, naturale e sembra quasi che siano nati per quel momento, per quell’istante di pura magia.
Chiudono entrambi gli occhi e avvicinano i loro volti, per poi congiungerli nel loro primo bacio, il più dolce e magico di tutti. La luna e le stelle sono testimoni del loro amore appena sbocciato e i loro cuori esplodono di gioia, come due stelle luminose nel firmamento.
Hinata ha quasi voglia di piangere, è felice come non mai. Si stringe al suo lui, abbracciandolo e lo sente sussurrare: “Davanti alle stelle e alla luna, voglio dirtelo ancora … io ti amo, Hinata.”
Lei lo stringe più forte e gli risponde: “Anche io ti amo, Naruto.” Lui sospira, come se si fosse appena tolto un peso dall'anima. In realtà, sente il suo cuore battere rumorosamente e non pensa ad altro che alla grande felicità che prova in questo momento.
L’odore delicato dei capelli di lei, il calore e la morbidezza delle sue dolci labbra e del suo corpo contro il suo, la sua voce che gli dice che lo ama … non vuole dimenticare nulla.
Hinata si chiede se è un sogno, ma sa benissimo che è tutto reale. Ci è riuscita. Nonostante tutti i pericoli e le difficoltà, ora il suo sogno è finalmente realtà.
Guarda le stelle brillare riflesse nei bei occhi del suo lui e sorride, pensando che, nonostante la sua scala fosse troppo piccola per raggiungere le stelle, le loro due, insieme, possono arrivare anche oltre. Oltre le stelle, oltre la luna ed oltre la volta celeste. Loro due, insieme, possono riuscire in qualsiasi cosa. Perché adesso … è cambiato tutto.
Lui ha lei e lei ha lui. Nulla potrebbe mai dividerli ed insieme posseggono l’unica cosa che, in questo mondo, va oltre le stelle ed i mari, oltre la morte ed il tempo: l’amore.
Si stringono stagliandosi contro la luna. Sono come due stelle. E se una stella può illuminare un mondo oscuro e gelido, due possono dar luce al miracolo più bello e grande del mondo: l’amore. Due stelle possono dar luce all’amore.
Naruto ed Hinata, adesso, sono due stelle, due anime destinate a ricongiungersi, due cuori legati da un filo rosso.

Ti amo, Hinata…
Ti amo, Naruto …

Non smettere mai di dirmelo. Perché io voglio dirtelo anche quando le stelle cadranno dal cielo e la luna precipiterà sulla terra. Io non mi stancherò mai di farlo. Ti amo, perché tu sei la mia stella, amore mio.
Io ti amo.

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