Io voglio un nuovo inizio, niente più maschere.

di Leonetta99
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo. ***
Capitolo 2: *** Capitolo uno. ***
Capitolo 3: *** Capitolo due. ***
Capitolo 4: *** Capitolo tre ***
Capitolo 5: *** Capitolo quattro ***
Capitolo 6: *** Capitolo cinque ***
Capitolo 7: *** Capitolo sei ***



Capitolo 1
*** Prologo. ***


“A volte penso che sia meglio leggere il finale prima di comprare un libro”  mi giro verso di lei e le rispondo “Vorresti sapere come finisce la tua vita nena? sapere se avrai un'auto blu o rossa? sapere se ti sposerai o no?” la vedo pensare a una risposta guardandosi intorno prima di alzare lo sguardo e guardarmi “Non credo” - “Ho imparato che la vita è troppo breve per pensare, devi vivere la giornata al presente, non pensare al futuro perché non ti farà sfruttare il presente” è sorpresa lo noto dalla sua espressione, questa ragazza è fottutamente espressiva per me e capire ogni suo sguardo per me è come benzina per il mio cuore “Jorge? perché quando sei con gli altri non sei così?” mi concentro su un libro aprendolo e chiedo evitando il suo sguardo: "Così come?” - “Perché con i tuoi compagni di squadra pensi con l'organo genitale invece che con questo?” il suo dito sfiora la mia tempia e rabbrividisco a quel semplice contatto e prima che possa parlare dice “E ti prego non fare una battuta sul tuo amichetto” le faccio un sorriso malizioso e sorrido prima di tornare serio e guardarla negli occhi “Un altra cosa che ho capito è che se ti fai vedere indifferente le persone non provano a distruggerti, lo faccio per non uscirne ferito” non sa cosa dire quindi mi avvicino trovandomi ancora più vicino a lei, alza il capo dato che è più bassa “E perché con me non ti dimostri così?” poso lo sguardo sulle sue labbra stando a pochi centimetri da esse “Per qualcuno vale la pena togliersi la maschera e buttarsi" dico ben sicuro di averle dato il potere di spezzarmi. “Non hai paura che ti faccia del male?” annuisco consapevole non solo di essermi privato della mia maschera, del mio scudo per lei ma anche di averle dato il mio cuore.


Angolo Autrice: 

Ciao bella gente, beh so che probabilmente vorrete uccidermi perché state pensando "questa si mette a pubblicare nuove storie quando mi ha lasciato in sospeso con l'altra" ma sapete com'è la mia immaginazione... arriva quando le pare e qualche notte fa è arrivata. 
Non so cosa verrà fuori da questa nuova storia ma io ci tengo tantissimo perché ci ho messo me stessa nel vero senso della parola. Spero che apprezzerete questa nuova mia idea, ho voluto creare qualcosa di più originale e realistico perché ne avevo proprio bisogno. 
Il primo capitolo è in fase di scrittura e vi prometto che proverò a essere in orario, scriverò senza errori (se riuscirò) e farò i capitoli più lunghi promesso. 
Spero vi piaccia ditemi cosa ne pensate lasciando una recensione o scrivendomi su Twitter love you.

P.S so so che non avete la trama ma spero che vi faccia incuriosire, baci

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Capitolo 2
*** Capitolo uno. ***


Ogni volta che sento troppe cose addosso, vado in biblioteca, vorrei dire “Mi piace leggere”, ma non è così. Io odio qualsiasi cosa che inizi per “l” e finisca per “ibro” e lo so che è da pazzi però il silenzio dei libri è migliore delle voci delle persone. Sono arrivato a capire che in certi casi le persone sono veramente opprimenti e difficili da gestire, devi sempre pensare prima di aprire bocca e questo mi urta perché io odio pensare prima di agire. Sono fatto così: la prima cosa che mi passa per la testa io la dico, la vita è troppo breve per farsi paranoie. Ed è proprio per questo che per evitare di sfogarmi sugli altri vado in biblioteca, per il silenzio? Non solo. Prendo un libro a caso dagli scaffali, saluto la vecchia bibliotecaria che non fa altro che dire “Shh” al solo sentire un respiro, mi siedo al solito banco e la guardo. Porta il suo solito paio di occhiali neri da classica nerd nei film, ma credetemi non la fanno sembrare una secchiona. È splendida e ogni giorno che passa me ne rendo conto. Li appoggia più in basso sul piccolo naso e alza lo sguardo, segno che è stanca, fa sempre gli stessi movimenti forse anche inconsciamente. Ha un quaderno aperto davanti a sè e il solito romanzo davanti. Mi alzo in piedi cercando di fare meno rumore possibile e mi dirigo verso di lei, sposto cautamente la sedia e mi siedo. “Ehi” la guardo ogni giorno e questa è l'unica cosa che mi viene fuori? Bel lavoro Blanco. “Ciao Jorge” le faccio il sorriso più sincero che ho e che dedico solo a lei e le chiedo “Posso farti una domanda?” mi guarda alzando un sopracciglio “Vieni qui tutti i giorni, ti siedi davanti a me e fai sempre domande però senza mai chiederlo prima: devo aspettarmi che qualcosa di serio esca dalla tua bocca?” scoppio a ridere sempre contenendomi e mi chino per sussurrare “La mia bocca sa fare tante cose oltre che parlare dovresti provare” sentite qualcosa formicolare? tipo un braccio? beh no è il mio cuore che pensa di scoppiare sentendo la sua risata. “Fammi questa domanda su” torno serio continuando però a sorriderle e inizio “Perché porti sempre quel libro con te?” noto con piacere che è sorpresa della mia domanda però si riprende in fretta  lanciando uno sguardo malinconico al famoso libro “Ti è mai capitato di guardare un film senza lieto fine?” annuisco confuso e lei continua “Ho letto tantissimi romanzi rosa, tutti che parlano di amore e che finiscono per farmi amare l'amore ma poi è arrivato questo. Mi ha preso fin dalla prima pagina, mi ha fatto ridere, gioire e piangere per la fine” non capisco dove voglia arrivare ma la ascolto attentamente “Non ha un lieto fine?” scuote il capo “Ma voi ragazze non andate pazze per il famoso 'e tutti vissero felici e contenti'?” ridacchia continuando a guardarmi e dice “E questo lo sai perché conosci bene le ragazze?” la fulmino con un'occhiata e lei smette di ridere “Sono serio, se finisce male perché te lo porti dietro sempre? dovresti dimenticarlo” - “Non posso e quindi lo rileggo in continuazione sperando che la fine cambi, ma non succede mai e ci rimango male questo mi porta ad avere speranza” perché a me piace una ragazza così strana? “Un libro che finisce male e ti fa stare male ti porta ad avere speranza?” annuisce e continua “Si, ogni volta che lo rileggo ho speranza, spero nel fatto che cambi e quando non succede ricomincio a leggerlo” passo una mano tra i capelli molto confuso “È strano lo so però è ancora più strano che tu noti queste piccole cose come il fatto che me lo porto sempre dietro” e dentro di me so che ha ragione. 
 
Mi dirigo verso il mio armadietto schiaccio la combinazione per aprirlo, spalancò l'anta d'acciaio cerando il libro di matematica mentre la voce di uno dei miei compagni di squadra prende la mia attenzione “Dovresti finirla di andare in biblioteca, è da sfigati” qualsiasi cosa che ha a che fare con i libri per lui è 'da sfigati' - “E perché mai dovrei ascoltarti?” chiedo con tono arrogante - “Perché lo dico per te, sei capitano della squadra di calcio ora: devi evitare certi luoghi e certe persone tipo quella nerd sfigata” lo prenderei a calci in culo se potessi, odio la gente superficiale come lui e odio che l'abbia definita così sopratutto. “Senti Damien siamo compagni di squadra non amici, io vado dove cazzo mi pare e frequento chi voglio e se provi a definirla ancora in quel modo ti spacco la faccia chiaro?” se ne va scazzato senza dire parola e io chiudo con rabbia l'armadietto. Perché le persone sono così? Perchè tutti voglio diventare come lui? Siamo solo degli stupidi burattini che vengono mossi da qualcosa là sopra di molto superficiale. Vorrei avere un sacco da prendere a pugni in questo momento, magari con la faccia di Damien sopra stampata. Tiro un pugno con l'acciaio e gemo dal dolore, le persone mi passano accanto guardandomi male o lanciandomi occhiate per poi fare finta di nulla - “Meno male che non hai sfogato la tua rabbia con il calcio altrimenti avrebbero perso il capitano sabato” i miei muscoli si rilassano al suono di quella voce che arriva dritta al mio organo in alto al centro, mi giro verso di lei e noto che si è tolta gli occhiali così posso studiare i suoi occhi senza lenti nel mezzo, sono marroni chiaro. Sembra una cerbiatta- 'bellissima, meravigliosa, cerbiatta' sono le uniche parole che frullano nel mio cervello, dio questa ragazza mi fa impazzire in tutti i sensi. Mi schiocca la mano davanti al viso riportandomi alla realtà, ricordo le sue parole e rispondo - “Sarebbero sopravvissuti” sorride e dice scuotendo il capo “Non credo, dicono che tu sia il migliore” mi appoggio su un lato agli armadietti assumendo un'espressione maliziosa e egocentrica “E tu? che dici invece?” In ogni suo gesto e in ogni suo sguardo leggo tanta paura di fare o dire la cosa sbagliata, vorrei che mi
mostrasse una Martina senza insicurezze, qualcuno deve aver pur visto un lato di lei sicuro senza timidezza “Non ti ho mai visto giocare, non posso dire nulla” mi avvicino a lei avanzando così da finire a meno di un metro di distanza da lei e la vedo ancora più terrorizzata “Potresti venire sabato alla partita, così poi potresti darmi il tuo giudizio” alla mia proposta i suoi occhi sono sorpresi “Ecco i-io non credo sia una buona idea" abbassa lo sguardo facendo qualche passo indietro ma io insisto “Io credo il contrario invece, non ti ho mai vista a una partita e nemmeno alle feste che organizzano di solito” la mia frase la spiazza completamente, si sta toccando le mani e scuote di poco la testa facendo uscire una ciocca di capelli dalla coda che vorrei sistemare dietro all'orecchio ma mi trattengo per non spaventarla “Non amo uscire ecco non mi sentirei a mio agio” - “Non puoi sempre stare in casa diventa noioso dopo un po'” alza lo sguardo incatenando i suoi occhi ai miei e dice “Nel mio piccolo è tutto più facile, non capisci io-” la capisco benissimo invece e la fermo “Vieni alla partita, siediti sugli spalti, guardami giocare e poi vai a casa” scuote il capo sussurrando un “No grazie” è molto testarda, ma io lo sono di più “Ti chiuderai in camera tua a leggere?” incrocia le braccia al petto evidenziando il seno così tanto da farmi staccare i miei occhi dai suoi per farli andare poco più in basso 'sono sempre un ragazzo eh' nota il mio cambio di rotta e arrossisce fino alla punta dei capelli. “Non leggerò, mio padre mi vieta di 'continuare a comprare quella roba'” lo imita facendomi scoppiare a ridere “Come mai?” alza gli occhi al cielo e dice “Beh pensa che mi distraggano dallo studio e che siano libri inutili” in effetti non ha tutti i torti suo padre. “Vieni alla partita e ti prenderò tutti i libri che vuoi” questa ragazza è assurda, sembra che rimanga piu spiazzata e sorpresa a ogni cosa che dico “Perché vuoi fare di tutto per farmi venire? I miei sensi da ragazzo mi fanno pensare male è qualcosa mi fa capire che pure lei si pente delle parole usate, ma faccio finta di nulla e rispondo “Perché ti stai perdendo il mondo nena e nemmeno te ne accorgi” e poi ti voglio seduta a guardarmi ma questo me lo tengo per me. 
 
Corro concentrandomi sulla palla e sui giocatori da scartare, ma non sono qui in realtà. Ho la testa da un'altra parte. Non faccio altro che guardare verso le gradinate per cercare il suo volto, ma ne rimango sempre deluso quando non la vedo. Damien non fa altro che lanciarmi sguardi fulminanti, ma io lo ignoro e gioco seguendo lo schema che ci è stato dato “Vorrei dire che guardi sempre il pubblico per guardare tua sorella, ma ogni volta che torni sei sempre più deluso quindi presumo che chi ti cerchi non ci sia” odio questo ragazzo con tutto me stesso, gli basta guardarmi per capire che cosa penso e questa cosa mi rende furioso. Forse è per questo che è il mio migliore amico. “Ruggero tieni le tue frasi da 'filosofo' per te e corri dietro la palla” sorride sapendo di aver centrato il segno e va verso le panchine per bere. Ruggero è l'unico compagne di classe e scuola con cui sono me stesso, ci conosciamo dall'inizio del liceo quando eravamo due ragazzi magri come grissini, giochiamo a calcio da sempre e ci raccontiamo ogni cosa (o quasi) siamo anche in classe assieme ed è proprio così che abbiamo legato tanto. Io capisco lui e lui capisce me e a volte è una cosa buona altre invece beh penso che vorrei che fosse come tutti gli altri anche se non è vero. Faccio solo finta di desiderarlo. Siamo un ottima squadra lo ammetto. Mi passo una mano tra i capelli ignorando le frasi dei miei compagni e bevo un sorso d'acqua dalla borraccia sperando di spegnere la delusione finché una chioma castana non attirano la mia attenzione. È venuta 'si beh in senso buono'. I suoi occhi da cerbiatta si fermano sulla mia figura e mi sorride timidamente. Ricambio facendole l'occhiolino mentre dentro di me sento di aver toccato il cielo con un dito. Non so come sia vestita ma da qui noto che porta una felpa nera e un paio di jeans chiari. È semplicemente perfetta anche se la vedo solo da seduta. Porta i capelli sciolti e noto che le fanno fastidio perché se li sposta spesso. “Noto che la tua principessina è arrivata” la voce di Ruggero mi fa tornare con i piedi per terra. Partita di calcio. Squadra. Stiamo perdendo. Bene Jorge pensa a mandare la palla in porta invece di guardare i suoi occhi o i suoi capelli dorati o le sue labbra. Dio, le sue labbra. Le urla del coach mi fanno tornare di nuovo sulla Terra e penso solo a fare goal. 
 
Sono sudato, stanco ma soddisfatto. Abbiamo vinto e ho fatto due goal. Mi faccio una doccia veloce sperando che non se ne vada. Mi metto la felpa rossa con un paio di jeans e esco fuori salutando tutti con un semplice 'ciao idioti' sentendoli urlare e festeggiare la vittoria. Mi dirigo verso mia sorella che mi abbraccia congratulandosi e commentando la bella partita ma io la fermo “Cande, hai visto una ragazza alta diciamo così e castana?” lei mi guarda facendomi un sorriso furbo e dice “Intendi la ragazza che hai fissato per tutta la partita?” perché mia sorella nota tutto? ora che ci penso andrebbe bene per Ruggero. “Dio, sì lei. L'hai vista?” annuisce e mi accendo sorridendo “Dove è andata?” - “L'ho vista andare via due minuti fa, se sei fortunato la becchi ancora qui vicino” non dico neanche grazie, le lascio un bacio sulla guancia e corro a cercarla nella direzione da lei indicata. Ancora una volta noto una chioma castana, ma quando mi avvicino e le tocco una spalla mi accorgo che non è lei così mi scuso con la ragazza sconosciuta e deluso vado verso la mia moto. Prendo il casco e apro la catena “Non eravamo così simili dai” mi giro di scatto verso quella voce e la vedo davanti a me. Quei jeans stretti le fanno sembrare le gambe più lunghe di quel che sono, si è fatta la coda quindi avevo capito bene. Ho capito un'altra cosa di lei: odia i capelli sciolti. “I capelli” rispondo solamente alzando le spalle. “Bella partita capitano” ora dovrebbe dire qualcosa tipo 'vuoi il bacio della vittoria?' ma credo che lo avrò solamente nei miei sogni. “Quindi sei d'accordo con gli altri? Me la cavo a giocare?” avanza di qualche passo e dice “Sei molto bravo, quando giochi ti concentri del tutto in quello che fai” sorrido sentendo quanto mi fanno sentire leggero le sue parole “Credimi ero tutt'altro che concentrato” non facevo altro che girarmi e guardarti per essere sicuro che fossi ancora lì. “Come mai?" già detto che quando penso una cosa la dico? ecco ora è uno di quei casi: “La tua presenza mi ha distratto”. Arrossisce ma un bellissimo sorriso timido nasce sul suo viso mentre con le mani allunga le maniche della felpa “Non sono mai stata la distrazione di qualcuno” - “Vuoi essere la mia?” La mia domanda la fa arrossire ancora di più e dice “Se ti dicessi di no?” mi piace questo suo lato, se scaccia la timidezza è capace di essere misteriosa. “Lo saresti comunque quindi qualsiasi sia la risposta Martina Stoessel tu sei una distrazione per me” sei la mia distrazione. Non sa cosa rispondere così cambio argomento “Come torni a casa?" - “Mia madre mi sta aspettando in macchina, i-io devo andare” annuisco e la saluto “Buonanotte Tini e grazie per aver fatto questo sforzo” sorride e sussurra “Grazie per farmi scoprire il mondo Jorge, buonanotte" e se ne va mentre il mio cuore formicola impazzito. 
 
È lunedì. Sono in ansia? beh sì. Ho il terrore di aver fatto la scelta sbagliata, e se lo avesse già letto? Ci farei una figura orribile. C'è la pausa delle lezioni quindi vado in biblioteca sicuro di trovarla lì e infatti è seduta al suo solito posto. Porta gli occhiali neri ed è stupenda. Mi avvicino e mi siedo davanti a lei facendole alzare lo sguardo “Buongiorno nena" dico chiamandola con quel soprannome che una volta già ho usato “Perché mi chiami nena?” - “Perché mi piace a te no?” sorride imbarazzata e dice “Sembra molto da qualcosa più che amici ecco” è diventata un peperone ma le sue parole mi fanno pensare: voglio essere suo amico? Assolutamente no quindi posso continuare a chiamarla così. “Spero che tu non l'abbia letto” tiro il libro fuori dallo zaino e glielo metto davanti agli occhi. Alzo lo sguardo verso il suo viso è quello che vedo è un sorriso che mi manderà in paradiso (o all'inferno). Sembra una bambina a cui hai preso le caramelle. “Jorge questo è - questo è
 - “Quello che ti dovevo per essere venuta ieri sera” sta veramente pensando male? dalla sua espressione si direbbe di sì. Non posso credere che questa meravigliosa creatura sia anche maliziosa. “Grazie, avrei dovuto comprarlo non appena avrei avuto qualche soldo da spendere in libreria” questo mi fa tirare un sospiro di sollievo. La campanella suona e la saluto guardandola stringere quel libro forte al petto. 
Felice mi dirigo verso la mia classe ringraziando col pensiero la commessa che mi ha consigliato ‘Il ragazzo che entrò dalla finestra e si infilò nel mio letto’ titolo assurdo lo so, ma ha detto che le ragazze romantiche lo adorano.





Ciao bella gente, allora so vi chiederete ma qual è la trama di questa storia?” beh non ho una risposta. Questa storia è uscita senza che io lo volessi. Non è tutta programmata come le altre mie fanfiction. Questa storia. In ogni capitolo c'è non solo la mia passione per la scrittura ma anche me, ci sono io. Sia in Jorge che in Tini ci sono io. Quindi spero che vi leghiate a questa storia quanto me anche senza la trama. -Giuls ps pet qualsiasi cosa scrivetemi nei messaggi e su Twitter (@lovesjortiggero).

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Capitolo 3
*** Capitolo due. ***


Trovate qualcuno che vi faccia dimenticare le vostre insicurezze.

Ed eccomi qui davanti a un foglio bianco pronto a scrivere dei 'desaparacidos', sono totalmente concentrato nelle mie ricerche che non mi accorgo che la sedia vicino alla mia viene scostata e occupata. Mi giro allontanando gli occhi dallo schermo del computer per metterli sul mio migliore amico. “Ruggero che ci fai in sala informatica?” chiedo curioso dato che conoscendolo nemmeno sapeva dell'esistenza di questa aula “Togliti quello sguardo sorpreso da pesce lesso Blanco, io e te dobbiamo parlare” sbuffo alzando gli occhi al cielo sapendo già a cosa si riferisce con il 'dobbiamo parlare'- “Bene parliamo” mi fulmina con lo sguardo e io torno a posare lo sguardo sullo schermo cercando di pensare solo e solamente alla ricerca e non a una ragazza con un paio di occhiali neri che adora leggere e perdersi in libri d'amore. “Chi è la ragazza che ti ha fatto dimenticare di salutare il tuo migliore amico dopo la partita?” sapevo che voleva parlare di lei, ma speravo che prima ci facesse qualche giro di parole e non che andasse dritto al punto così. Ma chi prendo in giro? Lo conosco da cinque anni e so che se vuole sapere qualcosa lo chiede senza fare storie. “Non la conosci” rispondo senza mezzi termini fingendo di leggere un articolo sul mio argomento di storia -”Nome e cognome Jorge Blanco altrimenti vado da tua sorella, le chiedo di indicarmela e vado a raccontarle di quando sei andato a piangere da tua madre quando ti sei svegliato e hai avuto la tua prima erezione” brutto figlio di puttana “Fanculo Pasquarelli non è colpa mia se non mi piegavano le cose prima di trovarmele davanti” scoppiò a ridere continuando a prendersi gioco di me, ma lo feci smettere guardandolo male. Dovevo smettere di lasciare che Cande raccontasse i miei episodi più imbarazzanti a lui mentre non c'ero. “Dimmi il nome e non accadrà” sbuffai sconfitto e risposi “Martina... Martina Stoessel” i suoi occhi non reagirono subito mormorò solamente un 'Ah' ma poi sorrise felice “Mi piace” lo guardai come se volessi dargli un pugno e lui subito si allontanò con la sedia per difendersi “Calmati Jorge, è tutta tua” dice ridendo della mia possessività. “Comunque hai presente Lodovica in classe nostra?” annuisco aggiungendo dopo qualche secondo “Comello?” acconsente col capo poi dice “L'ho sentita parlare con la sua amichetta e dire che erano migliori amiche” i miei occhi devono dimostrare quanto sia sorpreso- “Martina e Lodovica migliori amiche?Ma non le vedo mai insieme e poi sono troppo diverse” lui si alza lasciandomi una pacca sulla spalla e dicendo “Lo so amico vabbe ora devo andare in questo posto ci sono troppi libri e troppe persone che studiano” lo saluto scoppiando a ridere e lo guardo andare via.

Ho bisogno di un po' di tempo per uscire da questo manicomio, non riesco a togliermi dalla testa le parole di Ruggero. Non posso credere che Lodovica, una ragazza presuntuosa e che pensa solo alla sua immagine sia stata o sia la migliore amica di Martina. Sono come il caldo e il freddo. Finalmente arrivò in giardino e mi dirigo verso una delle panchine che ci sono fuori. Riesco solo a pensare a quelle due insieme e nemmeno mi accorgo che c'è già qualcuno seduto dove sono appena arrivato. "Jorge?" torno sul pianeta terra e mi giro verso quella voce così insicura ma melodiosa che adoro ascoltare - “Buongiorno nena” le sue guance si fanno subito rosee e penso a quanto mi piacerebbe baciarle -“Ehm buongiorno” risponde in un sussurro prima di abbassare lo sguardo e tornare al libro che sta leggendo. È quello che le ho regalato io noto con uno strano senso di felicità. È già a metà, ma questa ragazza li divora i libri “A che ora sei andata a dormire nena?” Le chiedo curioso di sapere che cosa vorrà rispondermi “Ehm verso le tre di notte credo” almeno è sincera- “Quindi hai dormito poco più di tre ore per un libro?” alza lo sguardo sul mio viso e finalmente posso guardare i suoi occhi da cerbiatta. Scuote il capo e inizia a parlare “Lo so che è assurdo, ma quando inizio a leggere il tempo lo dimentico. Quando incomincio un nuovo libro è come se conoscessi per la prima volta delle persone. Dopo questo credo che mi prenderai per pazza ma come tu quando fai amicizia inizi a conoscere una persona io faccio lo stesso con i protagonisti del libro. Imparo la loro storia, le loro emozioni, i loro dubbi e mi immedesimo anche nella loro felicità e tristezza” c'è una luce nei suoi occhi che mai avevo visto, quando parla di libri dimentica le sue paure, il suo carattere che la ostacola e anche me che la ascolto. “Perché non fai lo stesso con le persone reali?” un sorriso triste le nasce sul viso e vorrei tanto renderla felice, farle capire che non c'è niente di più bello della realtà “Le persone che mi circondano non mi capiscono, non starebbero mai ad ascoltare una come me” dice toccando la copertina del libro “Se non permetti agli altri di conoscerti come pretendi di essere guardata, Tini tu sei chiusa nel tuo mondo di storie d'amore perfette vissute da altre persone. Non vuoi averne una tua?” noto di aver alzato il tono dalla sua espressione sorpresa e anche.. Spaventata. “Si, lo vorrei ma tu non sai nulla di me come puoi giudicarmi?” non la sto giudicando io vorrei solo farle capire che la vita è una e lei la sta sprecando per persone che non esistono. “Perdonami io non volevo, dimenticati di tutto okey?” mi alzo in piedi senza ascoltarla e vado verso la mia aula cercando di dimenticare tutto. Al diavolo tutto, perché non può piacermi una ragazza normale.

Mangio una patatina dal piatto di mia sorella sentendola lamentarsi ma la ignoro continuando a rubargliele, adoro farla incazzare non c'è dubbio. Stanno parlando della partita e del fatto che grazie alle nostre vittorie tutte le ragazze cadono ai nostri piedi, vorrei correggere dicendo che l'unica che mi interessa mi rema contro ma lo tengo per me e continuo a mangiare chiudendomi nella mia bolla di rabbia e qualcos'altro che non so ben definire. Sembro assente ma non mi sfuggono le occhiate che Lodovica continua a mandarmi “Vuoi qualcosa?” chiedo arrogante senza nemmeno guardarle in faccia - “Cosa?”-“Sono dieci minuti che mi fissi” alza le spalle portandosi i capelli mori su una spalla e dice “Sei una bella vista, questo ti da fastidio?” cristo ma si è sentita?come può una ragazza che dice cose simile essere stata la migliore amica della mia perfetta creatura. Mi rifiuto di risponderle e saluto mia sorella andando fuori, ancora.

C'è un filo di vento a farmi compagnia, tutti sono dentro perché c'è troppo freddo per stare fuori e le persone non stanno dove non c'è nessuno. Quando sono sole non hanno coetanei a cui far provare invidia e questo gli da fastidio. Sembra che le persone stiano con gli altri solo per sentirsi migliori, tutti seguono le stesse mode, tutti parlano allo stesso modo. E se non lo fai non sei come loro e ti buttano fuori dal mondo. È così strano che io mi senta un alieno in presenza dei compagni? “Non dovresti essere dentro capitano?” quella voce, la stessa che prima avrei mandato al diavolo ora è dietro di me. Non mi giro neanche perché dopo pochi secondi sento i suoi passi vicini e il suo corpo esile vicino al mio sulla stessa panchina di stamattina. “Ci sono stato anche abbastanza là dentro" annuisce ma poco dopo parla di nuovo guardando il mio profilo “Hai dei difetti?” la sua domanda mi sorprende tanto da farmi voltare lo sguardo verso di lei “Tutti abbiamo difetti” lei sorride e io penso a come sarebbe bello vederla sorridere prima di baciarla - “Dimmene qualcuno” sorrido e distendo un braccio dietro di lei “Perché vuoi sapere i miei difetti? I pregi non sono meglio?” si avvicina di pochi centimetri al mio fianco e sono scioccato perché mai l'ho vista fare 'il primo passo'- “Credo che per amare una persona si debba iniziare dai difetti, sai amare le imperfezioni” mi piace il suo modo di pensare ma detto così sembra che “Vuoi amarmi?” scoppia a ridere e si appoggia con la schiena al ferro incrociando poi le gambe “Vuoi leggere un po' con me?” sta cambiando discorso e accetto annuendo alla sua domanda, tira fuori il libro che le ho regalato e inizia a leggere:
“Jake, lasciala! Ci penso io, promesso”, ripeté l’altra voce, con urgenza. Mi sentii spostare leggermente, e poi due braccia forti mi strinsero, attirandomi contro un petto muscoloso. Sentii un profumo inconfondibile, e riconobbi Liam. Oh, grazie a Dio, Liam era lì! Il cuore iniziò a calmarsi mentre sentivo le sue labbra sul collo e il suo respiro che scendeva calmo e lento sulla mia schiena. Cercai di seguire quel ritmo anch’io. Mi concentrai sulla sensazione del suo battito regolare contro il petto, e i punti neri che avevo davanti agli occhi iniziarono a sparire. Dopo qualche minuto, ripresi il controllo delle braccia e le strinsi forte intorno alla sua vita, afferrandomi a lui come se fosse l’unica cosa che mi impedisse di sparire dal mondo. Mio padre stava tornando, ma c’era Liam, e non avrebbe permesso che mi accadesse nulla di male.

La guardo leggere e non riesco a distogliere lo sguardo dalle sue labbra che si muovono, dai suoi occhi che seguono il paragrafo è da quella ciocca di capelli che le sfugge sempre. “Mi stai fissando” si ferma facendomi notare che la sto guardando intensamente “Sei bellissima” -nessuno deve averglielo mai detto, le sue gote sono rosse e la sua espressione è sorpresa ma un bellissimo sorriso le incornicia il viso- “É un mio difetto, dire quello che penso senza prima pensare” continuo tornando al discorso iniziale. “Dici le cose come stanno, non è esattamente un difetto” me lo hanno sempre fatto credere, ogni volta che dico qualcosa senza prima contare fino a dieci o si offendono oppure mi insultano, ma lei è diversa. Vede tutto in modo differente da come lo vedono gli altri. “E tu? Dimmi un tuo difetto” chiude il libro e si gira leggermente il corpo per trovarsi esattamente verso di me “Allontano chiunque provi ad avvicinarsi” -e capisco che non ne ha scelto uno a caso- “Mi dispiace se ti ho risposto in quel modo stamattina, hai ragione e questo mi spaventa” mi faccio coraggio, prendo la ciocca che sfugge sempre tra le dita e gliela metto dietro l'orecchio mentre mi avvicino al suo viso “É da ieri che desidero farlo” sussurro a pochi dal suo viso - “Leggimi un altro pezzo” sta pensando a qualcosa perché non mi risponde subito ma dopo qualche secondo “Ma non posso saltare le parti” alzo gli occhi al cielo e dico “Sai nena non credo che un giorno mi leggerò quel libro quindi non mi rovini il finale” sbuffa e sussurra un 'mai dire mai' cercando un altro pezzo da leggermi.

“Liam, posso farti una domanda?”. Ero troppo curiosa per non chiederglielo. “Come no. Quello che vuoi”. Si strinse nelle spalle e bevve un sorso. “Perché sei sempre stato un tale idiota con me? Se ti sono sempre piaciuta per tutto questo tempo, perché non facevi che buttarmi a terra quando eravamo piccoli e facevi l’imbecille con me? Lo sai che ti odiavo, vero?”. Inarcai le sopracciglia, scusandomi con lo sguardo. Si mise a ridere. “Sai, c’è una linea sottile tra amore e odio. Forse mi amavi e non te ne rendevi conto” propose ghignando. Sorrisi, pensando che fosse esattamente quello che avevo immaginato prima. “No, Liam. Eri un vero stronzo con me. Ma era quasi tutta scena, vero? Quindi, perché lo facevi?”. Avevo bisogno della risposta, mi stava uccidendo perché proprio non capivo. “Jake”. Si strinse nelle spalle. “Jake? Non capisco”. Gli rivolsi la mia migliore espressione perplessa. Fece un sorriso triste. “Jake non mi voleva vicino a te. Mi ha pestato a sangue un paio di volte quando eravamo ragazzini per questo motivo. È molto protettivo nei tuoi confronti. Era più facile per me starti lontano se tu non volevi stare con me. Pensavo che se fossi riuscito a farti desiderare di starmi lontana, allora non avrei dovuto sforzarmi tanto” disse accigliato. Un momento, fingeva di essere un verme così così non avrei voluto stare con lui per via di Jake? Dannazione a quel ragazzo! “Tutti quegli anni, Liam, mi sembra un tale spreco”. Sospirai e scossi la testa. Se me l’avesse detto allora, forse avremmo potuto stare insieme da più tempo. “Sai, ho sempre pensato che tu avessi una doppia personalità” dissi ridendo. Rise anche lui. “Davvero Perché?” “Be’, ho sempre pensato a te come al Liam di giorno, una testa di cazzo, un idiota e un puttaniere. Poi c’era il Liam notturno, che era adorabile, dolce e premuroso. Mi è sempre piaciuto il Liam notturno”, dissi con sincerità. Sorrise felice. “Be’, la notte è quando smettevo di cercare di respingerti. Avevo deciso che, visto che Jake non lo sapeva, potevo essere me stesso e godermi il tempo passato con te. Così, giusto perché tu lo sappia, ma le mie due personalità ti amano da sempre Ángel”.

Smette di leggere e punta i suoi occhi da cerbiatta su di me “Perché la chiama 'Angel'?” - avete presente l'emoji del telefono con i cuoricini sugli occhi? Ecco si potrebbe dire che adesso rappresenti Tini perfettamente - “La prima volta che l'ha vista credeva di essere morto, il motivo? Credeva di aver visto un angelo: Amber” annuisco mentre continuo a guardarla sospirare e immaginare di essere nel libro e scoppio a ridere. “Perché ridi? Smettila di prenderti gioco di me” smetto di ridere e le dico “Sei così schifosamente romantica, nena” - “Non sei il primo che me lo dice” non faccio fatica a crederci. Vive in un pianeta tutto suo, nel suo mondo l'amore è perfetto,qualcosa di unico che si deve solo vivere, ma nel mondo reale ha anche aspetti negativi che lei forse non conosce per colpa di quei libri. “So cosa è e non è reale Jorge, non guardarmi con quella faccia” vorrei dimostrarle che se volesse potrebbe bruciare i libri e viverle quelle cose che le piacciono tanto. “Ora devo andare, ho lezione” -Ma tra poco non dobbiamo uscire da questo manicomio? La vedo andarsene di fretta quindi urlo per fermarla “Che c'è Jorge?” - “Vuoi essere la mia Angel?” scoppia a ridere mentre mi guarda tenendo il libro stretto al petto - “Non posso, sono già la tua nena”. Sono già la tua nena. Ha detto 'tua'? Quindi è mia? “E tu Jorge?” chiede spostandosi la ciocca che io stesso le ho messo dietro l'orecchio via dal viso dato che il vento continua a spostarla. “Io cosa?” - “Vuoi essere il mio capitano?” scoppio a ridere e la vedo andare via senza una risposta. Saró tutto quello che vuoi. Il tuo capitano. Il tuo amore.

ANGOLO AUTRICE
Ciao a tutte! 
Eccoci con un nuovo capitolo di questa storia senza trama, non ho tanto da dire. Allora io vi consiglio il libro di cui ho messo alcune parti qui, spero ch vi piaccia e che continuerete a seguire questa nuova fanfiction a cui io personalmente tengo tanto. Se volete scrivermi leggo sempre i messaggi, le recensioni e anche su twitter (@lovesjortiggero). 
Non ricordo piu che dovevo dirvi quindi mi dileguo. 

ps. Grazie alle ragazze che hanno recensito il primo capitolo, mi avete spinto a scrivere tanto. 

 

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Capitolo 4
*** Capitolo tre ***


Ciao a tutte, 
ed eccoci qui al terzo capitolo, scusate il ritardo ma ho avuto parecchi problemi. Mi scuso per quelle che stanno odiando questa storia perch' e' la ragione per cui non finisco l'altra e beh, e' cosi ma questa storia e' parte di me e mi viene piu' semplice scrivere. Vado a rispondere alle cinque ragazze che hanno recensito il capitolo due: grazie mille davvero. Un grazie anche alle lettrici silenziose, sapete sempre dove trovarmi per domande (ask, twitter). Quindi buona lettura, spero sia di vostro gradimento.


Quando ballo mi ricordo sempre di lasciare la mia maschera in spogliatoio.
-Giuls (me)

Mi dirigo verso la macchina di Ruggero dato che è stato lui ad accompagnarci stamattina a me e mia sorella. Vedo il mio migliore amico appoggiato con la schiena alla sua macchina con aria da cazzone e lo saluto con un pugno sulla spalla “Finiscila di sentirti figo coglione” lui scoppia a ridere entra in auto non prima di avermi fatto il dito medio - “Continua a ripetermelo magari ci credo” questa volta sono io a ridere alzando gli occhi verso l'alto. “Vi stavate dimenticando di me?” ed ecco che entra in scena mia sorella con la sua euforia da ragazza - “Impossibile dimenticarsi di te sorellina” dico con tono divertito guadagnandomi uno sguardo omicida da questa. “Allora Ru ti ha detto il nome della ragazza?” si lanciano uno sguardo di intesa e io mi giro verso il finestrino “Oh si piccoletta, ha cantato come un canarino” quanto può essere stronzo? - “Hai usato la prima erezione o la pipì a letto?” continua lei ridendo come una scema, a volte mi chiedo perchè non ho una di quelle sorelle che non fanno altro che adorarti e prenderti come esempio. Ma chi prendo in giro, quelle esistono solo nei film e nelle serie tv (forse).”Ho usato l'erezione, sai quella della pipì a letto non funziona così in fretta” e cosi iniziano a ridere lanciandomi sguardi di pure divertimento. “Comunque sapete che oggi dovete portarmi in un posto vero” uccidetemi immediatamente, me ne ero scordato cazzarola. “Come potremmo scordarci di una cosa così importante per te rossa” dice l'idiota al mio fianco con un tono tra il serio e l'ironico - “Ve ne eravate dimenticati stronzi” ci giriamo verso di lei scoppiando a ridere davanti al suo broncio e le chiediamo umilmente perdono. Cande adora ballare ed è proprio per questo che adesso vuole iniziare a prendere dei corsi più seri, ha sempre danzato – è passata dalla danza classica a quella moderna – ora però ha deciso di voler fare un cambio radicale che secondo lei si addice di più alla sua personalità da dura. “Eh va bene basta che entrate con me” mi giro di scatto verso di lei urlando un “Cosa?” e lei mi guarda facendo gli occhi dolci – piccola sorellina ruffiana - “Eddai Jorge accompagnatemi dentro” scuoto la testa e torno con lo sguardo verso la strada davanti a me – Ruggero in tutto questo pensa solo ad alzare le spalle - “Non ci penso nemmeno, ti aspettiamo fuori” sento la sua mano sulla spalla e la sua espressione più ricattatrice su di me e allora alzo gli occhi al cielo borbottando un “Eh va bene ma lavi tu i piatti stasera”  si limita a fare un urletto allegro assolutamente da ragazza e si mette a sedere tranquilla per tutto il viaggio anche se mi sembra sentirla sussurrare qualcosa come “mi ringrazierai di averti fatto entrare in quella scuola di ballo fratellino” ma la ignoro continuando a guardare fuori da finestrino il paesaggio.

 

Arrivati davanti la grande struttura io e Ruggero sbuffando seguiamo mia sorella che è eccitata come poche volte l'ho vista esserlo, appena entrati all'ingresso una donna dietro al bancone ci saluta chiedendo se può aiutarci, Cande le si avvicina chiedendo indicazioni per il corso di hip-hop. Vedo il mio migliore amico passare dalla noia più totale all'interessamento appena vede una ragazza bionda passare davanti a noi con un paio di pantaloni neri che a malapena le coprono il didietro e una canottiera striminzita, la bionda in questione sembra apprezzare le attenzioni del mio amico dato che gli sorride alludendo a qualcosa di molto di più di un semplice sorriso di conoscenza “Credo che accompagnerò tua sorella qui più spesso” alzo gli occhi al cielo guadagnandomi un occhiataccia da parte sua che borbotta “Cazzo ho capito che ti piace la nerd ma se fai così sembri frocio” - “Non chiamarla così e statti zitto” è abituato quindi non se la prende davanti al mio tono arrogante ignorandomi semplicemente.  Mia sorella appena finisce di parlare con la donna saltando si mette davanti a noi due battendo le mani “Ha detto che posso entrare e assistere a una lezione dato che stanno iniziando ora” vedo che è felice quindi evito di rispondere in modo arrogante anche a lei annuendo - “Venite anche voi? Ha detto che non c'è problema se vi unite a me” Ruggero da morto di figa quale che è dice “Spero che nel tuo futuro corso il livello di gnoccaggine sia alto altrimenti sognati il passaggio” la rossa si limita a dire “Sempre a quella pensi” mentre si avvia in u corridoio con il mio migliore amico dietro che ribatte dicendo “Quella, come la chiami tu è il frutto della vita” è cosi idiota a volte – anzi sempre - “Non gira tutto intorno alla patagonia Ruggero” oh ora non la chiama più 'quella' ma 'patagonia'. Che razza di compagnia mi sono trovato? “Patagonia eh? E quindi quello a cui pensate voi è 'Pisellonia'” vi prego ditemi che non lo ha detto veramente, non può averlo seriamente pronunciato. Cande lo guarda allibita e dio come la capisco, finalmente raggiungiamo la sala e mia sorella dimentica le cagate dello stronzo qui affianco per dirigere la sua attenzioni all'interno di essa. Una donna che dimostra si o no trent'anni ci saluta con un caloroso sorriso e dice “Ciao ragazzi, io sono Angie l'insegnante di ballo” noi due ci limitiamo a un semplice accendo del capo mentre mia sorella le risponde con la sua voce petulante “Salve io sono Candelaria quella interessata al corso, loro mi hanno semplicemente accompagnata al corso” annuisce facendo un altro sorrise e dicendo “nessun problema le mie ragazze arriveranno tra poco voi potete sedervi su quei materassini nell'angolo” facciamo come ci dice e intanto voci di ragazze si diffondono nella sala facendoci capire che sono arrivate e che quindi inizieràla lezione. “Vedo patagonia ovunque Jorge, se muoio dì a mia madre che sono morto vergine” mi giro verso di lui e dico “Ma tu non sei vergine”- “Sì ma queste sono cose che le madri non devono sapere” ci guardiamo e scoppiamo a ridere come due coglioni “zitti ragazzi, non fateci cacciare prima dell'inizio della lezione”arriva la dittatrice a rovinare il nostro momento di coglionaggine. La musica parte e la mia attenzione si dirige verso le ballerine che sono molto concentrate, tanto da non darci neanche un minimo sguardo “Facciamo la piccola sequenza che vi ho insegnato l'altra volta” tutte si spostano mettendosi in una certa posizione e... Oh cazzo. Devo ripeterlo perchè cavolo Martina Stoessel è davanti a me con una maglia corta e un paio di pantaloni della tuta grigi e che porta fottutamente bene. Sento lo sguardo dia mia sorella su di me ma non riesco a spostare lo sguardo e tanto meno a spostare lo sguardo da lei che inizia a muoversi non appena la musica parte non cosciente della mia presenza. Non può essere la stessa ragazza che incontro in biblioteca e che si nasconde dietro un paio di occhiali e libri romantici da vomito. Si muove con sicurezza e cazzo non ho mai visto niente di così sexy. Sembra dimenticare ogni cosa e soprattutto chiunque le stia accanto. E no non può averlo seriamente fatto, si china terra e con una lentezza esasperante ritorna dritta pronta a continuare a fare i passi, l'immagine di lei e quello sguardo mentre si alza mi torturerà la notte. “Amico cazzo voglio io una nerd così” non riesco a rispondere quindi mi limito a lanciargli un'occhiataccia capace di ucciderlo “Tutta tua amico, non ammazzarmi ti prego” alza le braccia e lo lascio perdere. La canzone finisce terminando quella tortura arrappante a cui ero sottoposto e le ragazze si girano verso di noi, so per certo che prima non mi aveva visto perché il suo sguardo mi dice solo stupore e spavento..? non sposta lo sguardo verso gli altri due restando su di me, immobile. “Brave ragazze, Candelaria che ne pensi?” la voce di mia sorella è solo qualcosa di lontano perchè non riesco proprio a guardare qualcosa o qualcuno che non sia Martina Stoessel. “Sono fantastiche davvero, ciao Tini” lei prima di risponde balbetta qualcosa spostando la sua attenzione verso mia sorell che la guarda con un sorriso furbo di chi sa il fatto suo “ehm ciao Cande” - “La conosci Martina? - “Ehm sisi è in classe con me” Angie le sorride e poi guarda me “Quindi conosci anche lui?” apre la bocca senza sapere cosa far uscire finche non dice “Ehm e-ehm sì” il commento delle sue compagne arriva alle mie orecchie anche se sussurrato “certo che la timidona poteva presentarcelo eh” lei le guarda male io sorrido tra me eme “Ah quindi siete tutti amici?” amici? Per ora. Il mio migliore amico scoppia a ridere e dice – dio fai che non dica nulla che abbia a che fare con la patagonia e pisellonia - “Si certo siamo un po' tutti come fratelli” certo che cazzata più grande non poteva dirla. “Vero Jorge?” lo guardo con un sopracciglio alzato e lui si trattiene stento dal ridere - “Sì tutti amici per la pelle” -  'o per le palle' – sussurra lui mentre tossisce e io scoppio a ridere. “Bene ora riproviamo la sequenza e cinque... sei... sette otto” e porco cazzo mi vogliono morto perché ripetono quella fottuta coreografia per l'intera ora. Che bisogno c'era di farle fare quel passo otto volte?

 

La aspetto all'ingresso dove la donna dietro al bancone mi guarda male, ma la ignoro mangiandomi un 'mordicchio' prego alle macchinette. “Ciao” mi giro pensando di trovare Tini ma una ragazza bionda mi guarda “Ehm ciao” - “Piacere Carol” mando giu il boccone della mia merendina e dico “Piacere” - “Ero nel corso di hip-hop” ah è quella del commento. “Ti chiami Jorge vero?” annuisco sperando che tra un momento all'altro appaia la ragazza con cui voglio veramente parlare, ma non la vedo quindi continuo a parlare con la biondina “Sei amico di Martina... Quella ragazza dovrebbe parlarci di più dei suoi amici soprattutto se sono simpatici come te” alzo un sopracciglio dicendo “E che ne sai che sono simpatico?” - “Intuito” e alza le spalle sorridendo ammiccante. “Comunque ecco mi chiedevo se ti andasse di prendere anche solo un gelato qualche volta” non so che rispondere senza farla rimanere male - “Capitano che ci fai ancora qui?” Tini appare vestita come oggi a scuola e una bora sulla spalla “Ti stavo aspettando” incrocia le braccia al petto e mi guarda aspettando che io continui “Volevo parlarti” non dice niente allora mi trovo in panico “Cande?” - “In macchina” continuiamo a guardarci negli occhi -Sei arrabbiata?” mi lancia uno sguardo finché non si mette a fissare la mia merendina “Te ne prendo uno se mi perdoni per essere venuto, giuro che non sapevo che prendi lezioni di ballo qui” sembra pensarci su ma credo che sia già convinta grazie alla merendina “Ti credo conoscendo tua sorella avrà architettato tutto” le faccio un sorriso come a dire ‘esattamente’. Le faccio l'occhiolino e dice “Allora? Mi devi una merendina” sorrido e prendo il giubbotto dalla sedia su cui ero seduto “oh ora è molto più chiaro” la voce della bionda mi fa ricordare della sua presenza e sia io che Tini ci giriamo verso di lei “Mi sembra che siate tutto tranne che amici quindi io mi dileguo” non obbietto alle sue parole e cosa più importante nemmeno la ragazza al mio fianco lo fa. Appena la bionda se ne va i dirigiamo verso le macchinette “Certo che mi costi eh” lei ridacchia e prende il mordicchio che le passa con un sorriso “Grazie” - “Nulla nena” arrossisce davanti al soprannome e cristo amo farle questo effetto.

 

Siamo fuori dal grande edificio mentre mangiamo entrambi la stessa merendina “Comunque stavo pensando hai presente quella passo in cui ti abbassi e lentamente torni dritta?” mi guarda un po' tra il sorpreso e l'incuriosito e annuisce “Lo registi poi ci fai una dvd così poi me lo guardo a casa” non sa se arrossire o scoppiare a ridere quindi fa entrambi facendomi sorridere “Sono serio è veramente sexy” sono certo di averlo detto senza pensare ma a volte anche Jorge Blanco pensa con la terza gamba che ritrova invece che con il cervello, soprattutto se pensa a Martina Stoessel che balla. “Oh e anche quella maglia, mettila più spesso, ti fa il seno più grande” cazzo fermatemi prima che sia troppo tardi “Lo hai detto seriamente?” - “Vorrei risponderti di no” scoppia a ridere e sono felice che nonostante l'enorme imbarazzo non si arrabbi “Mi piace quando parli senza pensare” butta lì facendomi perdere la cognizione di realtà “Lo hai detto veramente” - “Vorrei dirti di no” mi copia e l'unica cosa a cui riesco a pensare è a quanto sia perfetta questa ragazza. “Lo so che sei uscita l'altro ieri per venire alla partita, ma hai da fare stasera?” mi guarda alzando un sopracciglio e dice “Davvero mi chiedi se ho da fare? Guarda che sono ancora la Martina che legge fino alle quattro del mattino” so che è sempre lei, ma vederla ballare ha cambiato tutto, quando balla non ha paura di nessuno. Quando si muove non sembra quella ragazzina che si droga di storie d'amore, non sembra la stessa che vedo a scuola e se mi piace la ragazzina timida di scuola, quella sexy e sicura di sé che balla, beh di lei sono totalmente cotto. “Bene allora vieni stasera ad un festa?” ci pensa su ma non mi sembra tanto sicura quindi aggiungo “Se non ti piace te ne vai, promesso” - “Ci penserò okey?” so che con lei ci sono sempre dei forse, mi ci sto abituando. “Devo andare, mia madre sarà già arrivata” annuisco e la guardo andare via no prima di urlarle dove si trova la festa.

 

“Non verrà” ripeto a Ruggero che mi guarda tra l'esasperato e il diverto “Smetti di fare la donna e divertiti, sei noioso stasera” lo mando mentalmente a fanculo mentre lui prova ad infilarsi nelle mutandine di una 'bomba di bionda' così l'ha definita. “Hey fratellino allora?” la guardo male tornano subito con lo sguardo sulla porta da cui però non si decide ad entrare la ragazza che voglio “Sono qui da solo e incazzato, risponditi da sola” - “Come sei noioso stasera” e ma allora lo fate apposta. “Concordo con Cande” quella voce, quella bellissima voce arriva alle mie orecchio e mi giro verso di essa trovandomi finalmente la persona che voleva “Sei venuta” beh non ancora, ma prima o poi anche in quel senso no? Spero che non abbia la teoria 'vergine fino al matrimonio' perché senno io e la mia mano saremo una cosa sola.  “Beh sì eccomi qua” le sorrido e sto per parlare ma lei dice “io devo parlare con una persona, torno subito” che persona? In un batter d'occhio scompare ed io torno ad essere solo, non ho neanche fatto in tempo a guardare come era vestita. Passano più di dieci minuti quindi mi decido a spostarmi dalla cucina lasciando Ruggero con la bionda “Tini” lei si gira e nei suoi occhi non incontro altro che tristezza “Che è successo?” - “Nulla Jorge scusa, devo andare non sarei mai dovuta venire” Cosa è successo da farle cambiare idea così in fretta, corre fuori ma la raggiungo. “Aspetta, per favore non andartene” solo ora posso guardare quanto è bella nei suoi jeans chiari e maglia corta simile a quella che aveva oggi a danza, porta una collana che ha dei triangoli dorati davanti e i cappelli sono sciolti e mossi, è semplicemente perfetta. Le prendo la mano portandola in un parco lì vicino a ci sediamo su una panchina “Jor-” non la lascio finire di parlare e dico “Chi ti ha fatto cambiare idea?” abbassa lo sguardo, ma poggio due dita sul suo mento costringendola a guardarmi negli occhi “Lodovica” - “Era la tua migliore amica?” annuisce incerta allora chiedo “Vuoi parlarne?” scuote il capo davanti a sé così penso di chiederle di fare l'unica cosa che la fa essere come è, senza nascondigli: “Balla con me?” mi guarda stupita prima di fissare la mia mano davanti a lei, la prende incerta e io le circondo la vita con l'altro braccio “Sai ti ho trovato un soprannome perfetto, meglio di quello di prima” alza lo sguardo su di me e dice “A me nena piace” - “Sì ma l’altro ti si addice davvero” sorride e dice “e quale sarebbe sentiamo” mi avvicino al suo orecchio e sussurro “Bambie” - “Perché proprio Bambie?” - “Sei piccola, bisognosa di attenzioni, ti nascondi ma vuoi scoprire il mondo e poi hai due occhi da cerbiatto, sei una Bambie” la sento sorridere sul mio petto per poi sussurrare a bassa voce contro di esso “Mi piace” - “Quindi sono ancora il tuo capitano e tu beh, sei la mia Bambie” scoppia a ridere, ma all'improvviso si fa seria allora le chiedo “Hai mai letto nei tuoi libri di un ballo nel parco mentre c'è in corso una festa poco distante da qui?” la sua mano mi accarezza il viso e sussurrando dice ”Forse, ma nessuna autrice sarà mai capace di scrivere quello che si prova nella realtà” appoggio la fronte sulla sua sorridendo e godendomi questo attimo prima di sentire qualche goccia di pioggia su di noi. Le ignoro e continuo a ballare con lei, con le gocce che cadono come musica e il parco come pista da ballo e la sua voce che sussurra “Ballare un lento sotto la pioggia, punto uno cancellato” - “Punti di cosa?” sorride e dice “Le dieci cose da fare prima di morire di Martina Stoessel” le faccio fare una giravolta guardando i suoi capelli bagnati e dico “Ora sono nove” appoggio la fronte sulla sua di nuovo - “Mi farai leggere quella lista un giorno?” chiedo e lei sorride sussurrando un “Chissà” .

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Capitolo 5
*** Capitolo quattro ***


Volevo solo lasciarvi il link del passo che hammazzato Jorge nel capitolo precedente: https://vine.co/v/eIWmrzw6ZPu 
ora dovete solo immaginare Jorge Blanco sbavare eheheh, mi dileguo buon capitolo 


Capitolo quattro.
 
Quando sono venuta da te fregandomene degli sguardi degli altri ecco forse è lì che mi sono accorta di essermi innamorata di te Jorge Blanco.
-Martina Stoessel
 
Tra i corridoi non si sentiva altro che i passi di un bidello corrotto di nome Beto che era stato pregato quella mattina -da un certo capitano della squadra - di fare una consegna speciale nella classe di sua sorella, una rossa pimpante. Voleva compiere al meglio quel suo piccolo compito che lo aveva staccato dalle sue solite mansioni come: spazzare, lavare per terra, spostare banchi e rimproverare alunni non molto amanti della scuola che preferivano passare il tempo in giardino. Arrivò davanti la classe indicata e sorrise tra sé e sé prima di bussare e sentire un “Avanti” - entrò scusandosi per l'interruzione e il disturbo e disse: “Martina Stoessel qualcuno mi ha detto di darti questa” nella classe alcune sospiravano con occhi innamorati sussurando un “che invidia” altre a quelle che la guardavano sorpresa, dopotutto lei non era altro che la nerd invisibile. Quelle vicino a lei non facevano che allungare il collo sperando di leggere il bigliettino che fece arrossire – ancora di più di quanto già era – e sorridere Tini. “Chi la manda? “ chiesero alcune ragazze al bidello che continuava a guardare il sorriso della giovane mentre annusava quel fiore pensando 'Ah l'amore' - “Non sono autorizzato a dirlo, ma credo che la diretta interessata abbia capito no?” questa annuì senza smettere di sorridere davanti a quel gesto così speciale per lei, solo e solamente per lei. “Bene io posso andare, scusi ancora l'interruzione” la professoressa si limitò ad annuire guardando la sua alunna preferita così chiusa verso gli altri con uno sguardo felice e curioso. Tutti la guardavano, tutti volevano sapere, ma a lei non importava. Non questa volta. Una chioma rossa con un sorriso furbo si avvicino a lei dicendo semplicemente “Ora capisco perché non è voluto venire in macchina con Ruggero stamattina”.
 
Qualche ora prima...
Mi sveglio di soprassalto sentendo la sveglia suonare e mi strofino con la mano un occhio prima di ributtare il viso nel cuscino con un lamento che lascia ben intendere la mia voglia di alzarmi e lasciare quel morbido letto 'Sei da solo in quel letto Blanco, dopo un po' ti annoieresti' - “Stupida coscienza” urlo prima di sentire la porta della mia camera aprirsi e vedere mia sorella in piedi pronta con le braccia incrociate che mi guarda come se fossi un alieno “Parli da solo fratello? Di male in peggio” le lancio un cuscino girandomi dall'altra parte  ma lei continua “Ruggero sarà qui tra cinque minuti quindi muovi il culo” mi alzo guardandola con lo sguardo più omicida del mondo e le dico “Non sono una ragazza, ci metto due minuti ad essere bello e pronto a differenza tua” lei mi guarda irritata e esce non prima di aver urlato “In quei due minuti riesci a farti anche la sega mattutina?” piccola rossa rompipalle - “Passi troppo tempo con Ruggero” la sento ridere senza commentare dicendo solamente “Muoviti”. Vado in bagno guardando come sono messi i miei capelli e quasi mi viene un colpo quando li vedo tutti abbassati 'No è una di quelle giornate' prendo il gel mettendomelo sui capelli per cercare di metterli su, costretto perché odio quella sostanza gelatinosa, ma non posso fare altrimenti. Di andare a scuola con quella pettinatura non se ne parla proprio, sembro un tredicenne. Mi guardo allo specchio e non felice della mia opera prendo uno dei miei cappellini e me lo poso sopra la testa, sì così va decisamente meglio. Dopo essermi ance vestito vado in cucina trovando mia mamma alle prese con qualcosa ai fornelli “Buongiorno” sussurro sedendomi a tavolo - “Che hai fatto tesoro di mamma?” non sopporto quando fa così, non ho più due anni, alzo gli occhi al cielo cercando una risposta ma mia sorella mi procede  “Capiscilo mamma, stamattina non ha tempo per darsi al 'fai da te' - “Finiscila Cande” la riprendo mentre mia mamma mi guarda chiedendomi con lo sguardo 'davvero ti dai al fai da te?' “Mamma smettila di fare certi pensieri su di me e dammi i miei pancake” lei si gira sorridendo e mi posa il piatto con la mia colazione 'finalmente questa giornata migliora' mi tuffo su di essi mentre mi ricordo di dover avvisare mia sorella “Cande oggi vengo in moto, vai tu con Ruggero” mi guarda sorridendo e dice “Che devi fare fratellino?” - “Fatti i cavoli tuoi ruffiana” mia madre ride e io le sorrido mentre la rossa sbuffa.
 
“Dai Beto ti prego” continuo a supplicarlo facendo il sorriso più ruffiano che riesco a fare “Jorge è da pazzi, non posso entrare in classe per consegnargli una rosa” lo so che è da pazzi, ed è proprio per questo che devo farlo. “Ti prego” alza gli occhi al cielo ma poi mi guarda sorridendo “Nome?” - “Martina Stoessel” prende la rosa in mano e guarda il biglietto attaccato su, ci ho messo ore per pensare a cosa scrivere ma poi mi è venuta la frase perfetta:“Bambie spero per te che 'ricevere una rosa nel bel mezzo di una lezione' non sia uno di quel punti perché sennò me ne mancherebbero solo otto'  “Classe?” è quella di mia sorella quindi la “5B^” annuisce dandomi un leggero pugno sulla spalla “Ora vai in classe prima che io cambi idea” rido e corro verso la mia classe.
 
All'ora di pranzo mi siedo al tavolo con Ruggero, Cande, alcuni della squadra e alcune ragazze della squadra di pallavolo che non fanno che parlare delle nuove divise e di argomenti futili che cancello dalla mia mente. “Oggi il bidello è arrivato in classe con una rosa in mano e sapete per chi?” la domanda prende la mia attenzione facendomi sorridere finché non sento la risposta di Lodovica “Sai quanto me ne frega?” - “Dovrebbe interessarti invece, era per Martina” guado la reazione di lei e noto come gli occhi siano sgranati e la forchetta sia caduta dal tavolo - “Impossibile, è assurdo. Quella non se la caga nessuno” stringo i pugni sotto al tavolo per evitare di dirgliene quattro focalizzandomi solo e solamente su un pensiero: Martina. Alzo lo sguardo su Cande e vedo che sta dicendo qualcosa a qualcuno dietro a me “Non girarti, è abbastanza in ansia” le lancio un occhiata interrogativa ma lei sorride con un sorriso di chi la sa lunga così mi limito ad alzare le spalle senza chiedere altro. “Dai ammetti che scherzi” continua Miss Universo rivolgendosi alla amica “Non sta scherzando” si immischia mia sorella - “Ha veramente ricevuto quella rosa stamattina” specifica ricevendo subito una risposta dall'altra “Se la sarà mandata da sola” rivolgo la mia attenzione tutta su di lei e sto ribattere quando sento una mano sulla spalla e mi giro di scatto. Un grande sorriso incornicia il mio viso al vedere Martina tutta rossa che si morde il labbro torturandolo “Ciao Jorge” le sorrido dimenticando totalmente il motivo per cui stavo per perdere il controllo e le rispondo con un “Ciao Bambie” lei diventa ancora più rossa – se possibile – e si sposta un ciocca di capelli che le era finita davanti al viso. “Ecco ti va di, naturalmente se ti va, non sei obbligato di uscire in giardino” sorrido pensando a quanto deve esserle costato venire qui da me davanti agli altri – che stranamente si sono azzittiti – e chiedermi di uscire con lei. Forse non ha capito che se lo mi chiedesse di buttarmi da una montagna lo farei, solo se ci fosse lei a curari i graffi. Se mi chiedesse di lanciarmi in aria senza paracadute, lo farei e senza pensarci due volte. Non so cosa sia quello che provo, ma so che è forte e diverso da ogni sentimento mai provato. “Vengo, ma solo se dividi con me le patatine fritte che mi sono rimaste” sorride meno tesa di prima e dice con tono ironico: “Farò questo enorme sacrificio” - “Andiamo allora, ketchup o senape?” non ci pensa nemmeno un secondo e risponde la prima opzione. “hey ragazzi ci vediamo dopo agli allenamenti” loro annuiscono ancora sorpresi seguendomi con lo sguardo ma li ignoro uscendo con una cerbiatta e una confezione di patatine da finire non più solo.
 
Quando siamo fuori prendo la parola mentre lei mette la salsa sopra tutte le patatine “Quanto volte ci hai ripensato prima di decidere di venire al tavolo” lei arrossisce mettendo una patatina in bocca e la guardo sorridendo, sembra una bambina. “Non prendermi in giro, non sai quanta forza mi ci è voluta per chiederti questo davanti a loro” lo posso oso immaginare piccola bambie “Come ti sei convinta?” alza lo sguardo incatenando i suoi occhi da cerbiatta ai miei e dice in imbarazzo “Ho guardato la rosa” - “Piaciuto il biglietto?” ride annuendo ma non è questa la risposta che voglio, scruta il mio volto e scuote la testa quando capisce ciò che voglio sapere “No, ricevere una rosa a sorpresa a scuola non è uno dei punti della mia lista, ma l'ho sognato qualche volta” - “In che senso 'sognato'?” ride dicendo “Sei curioso eh” alzo le spalle sussurrando “Voglio sapere tutto di te Martina Stoessel, non ti libererai facilmente di me” la sua espressione si fa seria e non riesco a comprendere il suo pensiero “Sognato nel senso che ho immaginato che potesse accadere una cosa così, lo faccio prima di dormire. Immagino cose impossibili” prendo una patatine mandandola giù senza far caso al sapore e noto che ne va veramente pazza perché ne ha fatte fuori metà “Sicura che siano impossibili? Perché mi è arrivata voce che hai ricevuto una rosa da un bellissimo ragazzo” scoppia a ridere in una risata cristallina e vera e l'unica cosa che penso è 'Cavolo perché non ti accorgi di quanto sia facile farmi innamorare di te' - “Bellissimo? Anche modesto immagino” annuisco gonfiando il petto e lei alza gli occhi al cielo. “Mi sa che è ora di tornare in classe capitano, torniamo dentro dai” butta il sacchetto delle patatine – assolutamente vuoto – e si dirige verso la porta di entrata non prima di girarsi verso di me “Che c'è? Ho del ketchup da qualche parte?” mi avvicino a lei e sussurro un “Qui” prima di baciarle un angolo della bocca - “Davvero ero sporca?” - scoppio a ridere e alzando le spalle dico “No, non pensarmi troppo durante le lezioni. Ciao Bambie” vado dentro a scuola e sorrido al pensiero della sua espressione in questo momento.
 
“Blanco e il compasso? Lo hai dimenticato anche questa volta?” sbuffo alzando gli occhi al cielo cercando una nuova scusa “Prof, se le dico che me lo ha mangiato il cane mi crede?” tutta la classe scoppia a ridere e Gregorio, insegnate di matematica nevrotico mi guarda malissimo facendomi ridacchiare “Vallo a chiedere nella prima classe che ti capita a tiro fenomeno” mi alzo mettendo una mano sul cuore “Addirittura i complimenti? Beh grazie, ma sapevo di essere un fenomeno” i miei compagni continuano a ridere felici di avere un momento per respirare tra una disequazione e l'altra, secondo la mia teoria il professore in questione invece che farsi la sua donna – che non so nemmeno se esista – si fa le espressioni. Si eccita pure magari, che brutta immagine dio. Rido fra me e me finché un idea arriva alla mia testa illuminandomi. Passo davanti alla bidelleria per prendere un foglio e una penna e sopra di esso ci scrivo il mio numero poi mi dirigo verso la classe di mia sorella che è casualmente la stessa della ragazza che i questi giorni è il mio punto fisso. Busso e un leggero 'avanti' si sente così apro la porta e la prima cosa che noto sono alcuni sguardi delle ragazze che mi guardano curiose e interessate “Oh Blanco, a cosa devo l'onore della tua visita?” la professoressa che altro non è che l'insegnate di pallavolo aspetta di saperne di più “Ho dimenticato il compasso, volevo chiedere se qualcuno o qualcuna me lo potesse prestare” subito alcune della prima fila si mettono a cercare animatamente quell'aggeggio ma la mia attenzione è solo su una, che non muove un dito limitandosi a guardarmi “Beh come vedi puoi averne di tutti i tipi, quindi scegli su” la sua frase mi fa pensare non solo al compasso, ma alle 'ragazze'  , mi avvicino al suo banco e la vedo guardarmi divertita così le faccio l'occhiolino “A te Blanco” me lo passa e io senza farmi notare le lascio il biglietto sopra il banco e subito i suoi occhi vanno su di esso “Posso scrivere il mio nome sopra così non ti dimentichi di me anche se la vedo dura” le dico cosciente del fatto che davanti alle altre non dirà mai nulla, ma a quanto pare Martina Stoessel riesce a stupirmi ogni giorno di più e se ne esce dicendo “Oh tranquillo non ce ne sarà bisogno, già l'ho scritto io” sorride felice di avermi stupito e io esco appena la prof mi riprende.
 
Sono steso sul letto con le braccia sotto la testa mentre guardo il soffitto quando il telefono squilla e allungo una mano per prenderlo: messaggio da sconosciuto.
 
“Le conquisti tutte così? Lasci il tuo numero sul banco?”
                                                      
Scoppio a ridere appena capisco chi è e rispondo immediatamente.
 
“No tranquilla è il trattamento speciale solo per te bambie”
 
“Sono una ragazza gelosa, sai?”
 
“Anche di me?”
 
“Non lo so, ma spero per te di no”
 
“E allora perché io spero di sì?”
 
“Devi ridarmi il mio compasso però”
 
Cambia discorso e non glielo faccio notare perché so che andremmo in luoghi che ancora nessuno dei due è pronto a esplorare.
 
“Se stasera vieni con me a mangiare da qualche parte te lo porto”
 
“Sono anche stufa di risponderti' forse' quindi ci vediamo alle sette”
Ricevere un sì diretto da questa piccola Bambie è come aver corso la maratone ed essere arrivato primo anche dopo due strappi.
 
Alle sette Bambie”
 
“Alle sette Capitano”
 
Mi alzo andando a controllare i miei capelli che fortunatamente si sono sistemati quando un altro messaggio attira la mia attenzione. “Questo sarebbe il nostro per sempre?”. Che cavolo significa? Farò la figura dello stupido ma è sempre meglio di una non-risposta: “Non ho uccidermi, ma non l'ho capita” mi prenderei a schiaffi da solo se potessi, dio stupi stupido stupido.
 
“Devo assolutamente farti un corso intensificato di film romantici”
Donna, che ti aspetti da me?
Ma non scopano mai i tuoi amici? Si dicono solo cagate romantiche?”
Adoro farla incazzare che devo dire?
“Primo:non si dicono 'cagate'.
Secondo:non vuoi sapere cosa fanno la maggior parte del tempo nel libro”
Perché l'ultima frase mi fa pensare a qualcosa di sadomaso? Che cazzo di libri si legge?
“Me lo farai vedere tu? Mi offro volontario”
Se l'è cercata dovete ammetterlo.
“A dopo stupido”
 
“Non puoi aver preso davvero la pizza con la cipolla” mi riprende lei dopo alcuni minuti che mangiamo i nostri tranci mentre passeggiamo “Cos'hai contro la cipolla?” - “Fa piangere e ti puzzerà l'alito” scoppio a ridere e lei mi guarda male ma rispondo senza pensare “Non devo baciarti quindi non dovrai provarlo sulla tua bocca tranquilla” sposta lo sguardo totalmente su di me e risponde “Quindi hai già deciso che non mi bacerai?” mi fermo proprio di fronte a lei guardandola negli occhi “Non l'ho deciso io, ma tu” mi lancia uno sguardo interrogativo e continuo: “Leggo nei tuoi occhi la tua insicurezza piccola bambie” abbassa lo sguardo, ma poco dopo lo rialza sentendomi parlare “Voglio baciarti sapendo che lo vuoi anche tu, voglio muori dalla voglia di baciarmi come me capisci?” annuisce e sussurra “E se quello sguardo che cerchi non arriverà mai?” le lancio uno sguardo malizioso e continuo a camminare. “Jorge? Rispondimi” - “Oh lo vorrai Bambie,  così tanto che impazzirai” mi fermo per capire la sua reazione e nei suoi occhi leggo: sorpresa, paura e... Eccitazione?

 

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Capitolo 6
*** Capitolo cinque ***


 
Appoggio il capo sopra al palmo della mia mano e sbuffo cercando di farmi venire l'espressione di matematica, ma nulla. Sicuramente io e questa materia non camminiamo mano nella mano, anzi mi prende proprio a calci in culo. "Imparerai mai a fare i compiti di pomeriggio?" ed ecco la voce di mia sorella che non fa altro che innervosirmi ancora di più "Avevo da fare" alza gli occhi al cielo -non la vedo, ma so che lo ha fatto- e si siede di fronte a me "Eri così occupato a darti da fare da solo pensando alla mia compagna di classe che non sei riuscito a fare i compiti?" alzo lo sguardo e le lancio un occhiata esasperata e omicida. Possibile che mia sorella pensa che non faccio altro che seghe nella vita? "Mi dici che me le faccio sempre per sentirti meno in colpa quando te le fai tu?" questa la farà infuriare lo so, ma non ne posso più delle sue frecciatine che alludono alla mia inesistente vita sessuale - "Oh non ho bisogno di farmele da sola" un sorriso malizioso fa spazio sul suo viso e io stringo i pugni "Spero per te che sia una presa per il culo perché se trovo quel ragazzo gli spacco la faccia" e sono seria, lei sarà sempre una bambina per me. Nella mia testa lei è quella paffuta bimba con i codini rossi e i vestiti da maschiaccio che da piccola si infilava nel mio letto quando aveva paura del mostro dentro l'armadio. "Prima o poi incontrerò qualcuno anche io Jorge lo sai?" incrocio le braccia lanciando la matita sul quaderno e appoggio la schiena alla sedia guardandola attentamente "Spero che quel momento arrivi più tardi possibile" mi sorride con un vero sorriso che non allude alle mie "sedute" o alla mia cotta e si alza lasciandomi un bacio sulla guancia "Comunque il risultato è -2x" i miei occhi si spostano al mio quaderno e mi do dello stupido mentalmente. Era così semplice. "Scusate se vi disturbo, ma sto cercando una ragazza. Magari voi la conoscete" Alzo lo sguardo posandolo insieme a mia sorella sul ragazzo che ha appena parlato rispondendo educatamente alla sua domanda "Se ci dici il nome forse possiamo aiutarti" ci sorride gentilmente e io mi soffermo sul sorriso stupido che mia sorella ha in viso, cosa significa quel sorriso? "Martina Stoessel, sapete dove si trova?" mi irrigidisco davanti a quel nome e il sorriso di Cande scompare lasciando spazio a un'espressione delusa mentre risponde al posto mio "È in classe con me, l'ultima volta che l'ho vista era in sala di fotografia" il ragazzo annuisce ringraziando e salutando scomparendo pochi secondi dopo. "Sai chi era?" chiedo dopo il mio silenzio tombale "No, devo andare ciao" la sua risposta secca mi sorprende ma non faccio in tempo a chiederle cosa ha che si dilegua, ma la domanda principale che gira nella mia testa è: 'Chi è quel ragazzo e cosa vuole dalla mia bambie?' 

Dopo un ora intensa di matematica in cui ho potuto solo pensare a quel ragazzo esco da scuola dirigendomi da Ruggero che è appoggiato alla macchina con quell'aria da superiore che ha sempre "Hey amico andiamo?" non rispondo limitandomi ad entrare in auto finché l'assenza di una vocina fastidiosa si fa sentire "Cande?" mi lancia un occhiata come a dire 'ci sei o ci fai?' e dice "Ma ti ha urlato che non veniva perché andava in bus a danza" sibilo un 'Ah vero' e guardo fuori dal finestrino "Jorge, c'è qualcosa che non va?" -mette in moto- e sto per aprire bocca quando la Mia Bambie esce da scuola con un sorriso enorme stampato sulle labbra che mi fa dimenticare della Terra sotto i piedi. Cosa darei per essere la causa di quella curva meravigliosa sul suo viso. I miei pensieri sdolcinati da finocchio vengono subito fermati quando vedo un braccio sulle sue spalle, il ragazzo di prima. Stringo i pugni quando lo vedo baciargli la tempia, lei sorride leggermente e chiude gli occhi rilassata così da innescare qualcosa che mai prima d'ora avevo sentito. Gelosia? Molto probabile. Sono sempre stato molto protettivo nei confronti di mia sorella, quando vedo un ragazzo farle la "corte" mi agito e mi infastidisco ma non le metto i piedi fra le ruote perché prima o poi dovrò accettare il fatto che lei un giorno avrà un ragazzo, un giorno molto lontano ma che sicuramente arriverà. Quello che provo ora invece è qualcosa che mai prima d'ora avevo sentito, ho voglio di uscire da questa fottuta auto, sbattere la portiera e dare un pugno a quel scoiattolo che sta abbracciando la mia ragazza, perché non l'ho mai baciata, non ho mai visto la sua casa, non l'ho mai sfiorata più di tanto ma quella piccola nana associale è mia. Giro lo sguardo verso l'altra parte è noto Ruggero guardarmi con un sopracciglio alzato. "C'è sicuramente una spiegazione" dice cambiando marcia e partendo "Non è la mia ragazza, può fare quel cazzo che gli pare" -dio sono l'incoerenza umana- "Hai ragione non è la tua ragazza, ma c'è qualcosa di molto forte che vi lega. Tutti lo hanno notato" lanciò uno sguardo interrogativo a lui per due motivi: Ruggero Pasquarelli ha appena detto una frase senza dire parole come Pene, Vagina, pisellonia, Patagonia e tante altre che non starò ad elencarvi e perché ha fatto una constatazione che mi incuriosisce "Cosa intendi con 'tutti lo hanno notato'?" un espressione tra il consapevole e lo stupido appare sul suo viso e io rimango sempre più sorpreso "Jorge, tu non ti rendi conto che lei è venuta a quel tavolo di merda per te? Ha affrontato Lodovica per venire da te. Ha affrontato lo sguardo di tutti noi per te. Se questa non è una dimostrazione del 'qualcosa' che c'è fra voi allora non so come possa farti capire che gli interessi e tanto" a questo punto credo che la mandibola sia finita sotto il sedile e i miei occhi fuori dalle orbite. "Cosa ne hai fatto tu del mio migliore amico? Dove hai nascosto quel cazzone?" scoppia a ridere ma poi mi guarda "Per una volta che sono serio devi rovinare il momento? Fanculo" scoppiamo in una fragorosa insieme e alziamo gli occhi al cielo. Quando smetto di ridere mi fermo a pensare alle sue parole. Lo so che non sembra normale ma quello che provo per lei mi spaventa, è indomabile. Prende il sopravvento su tutto il resto è io rimango fottuto da ogni cosa che so e che scopro ogni giorno. Questo è positivo, ma anche negativo. Quello che sento, che vivo non è come un film che posso guardare, mettere in pausa o mandare avanti guardando direttamente il finale. Vivo la giornata senza sapere come finirà quel film che è la mia vita. 

Il giorno dopo a scuola sono un fantasma, non ho fatto che pensare a quel ragazzo vicino a Martina. Ma che cazzo ho in testa? 'una certa cerbiatta' 'zitta coscienza' sbuffo aprendo l'armadietto quando una spallata mi arriva alla schiena "Ma dio zio cantante riprenditi su" ah é il coglione Pasquarelli che rompe le palle alle otto e mezza. "Dio zio cantante?" alza le spalle dicendo "Tua sorella l'ha detto stamattina e mi è entrato in testa" annuisco girandomi verso il mio armadietto chiudendolo. "Sembri un morto vivente" lo ignoro e vado in classe. Oggi si prospetta proprio una giornata di merda. 

Immergo la patatina nella maionese e me la infilo in bocca, come si dice? Ah sì: 'Mangio per dimenticare'. "Non ti piaceva il ketchup?" il mio cuore reagisce a quella voce anche se non vorrei, ma cerco di essere indifferente - "Odio il ketchup" - rispondo senza far trasparire emozioni dalla mia voce. Ho il diritto di essere incazzato? Non lo so, ma lo sono. "Perché l'hai mangiato allora l'altro ieri quando siamo andati in giardino?" alzo le spalle senza darle una risposta. Perché l'ho fatto? I suoi occhi erano luminosi, si stava aprendo con me e io non voleva farla sentire in imbarazzo per aver messo quella salsa disgustosa su tutte le patatine obbligandomi a mangiarle. Dio sono andato, completamene. Si siede davanti a me allora alzo lo sguardo su di lei. È bellissima, ha una felpa enorme nera con scritto 'Normal people scare me' abbinata a un paio di jeans strappati sul ginocchio che la rendono molto più figa del solito. L'ho pensato davvero? 
"Sai ho parlato con Cande oggi" - "Siete in classe insieme, se non parlaste sarebbe un problema" sorride e allunga una mano sfiorando la mia. "Perché non parli con me? Sono io quella chiusa ricordi? Se siamo entrambi due conchiglie che ancora devono schiudersi non andremo tanto lontano" fisso le sue dita che toccano lentamente la mia mano e parlo "Ruggero ha parlato con Cande che a sua volta ha detto a te eh?" annuisce facendo un sorriso tenero. "Si chiama Francisco ed è l uomo che più amo al mondo, forse è allo stesso livello di mio madre o anche più in alto" amo? è innamorata di quel ragazzo? E allora perché fa tutto questo con me? "Ma se stai con lui allora-" le sue dita si intrecciano alle mie prima di sentirla parlare "È mio fratello, stupido" - fratello? Oh grazie a Dio sì sì sì e ancora sì- "Questa è la frase più bella che io abbia mai sentito" scoppia a ridere e avvicina il suo viso al mio reggendosi sulle braccia che sono appoggiate al tavolo "Hai veramente creduto che potessi in un certo senso tradirti?" con la mano libera mi gratto la nuca facendo un espressione colpevole "Mi dispiace ecco io mi sono fatto prendere dalla g-gelosia" le sue guance si tingono di rosso e da questo capisco che forse oltre a suo fratello nessun ragazzo è mai stato geloso di lei - "Ti posso capire" sussurra guardando le nostre mani così da evitare il mio sguardo "Cosa vuoi dire?" - "Sono la persona più gelosa di questo mondo" dice alzando il viso per specchiarsi nei miei occhi. Mmh, una bambie gelosa? Quando inizia lo spettacolo? 
"Hai da fare dopo?" chiede all'improvviso facendomi tornare alla realtà - "Ho gli allenamenti, ma fino alle tre e mezza, dopo sono totalmente libero" si alza lasciando la mia mano e dice "Allora vorrei portarti in un posto se a te va bene" annuisco sorridendo e la guardo girarsi per andare via, ma a un certo punto la vedo bloccarsi e avvicinarsi a me. Si avvicina alla mia guancia e posa le labbra su di essa con molta insicurezza "Nessuno aveva mai mangiato qualcosa solo per farmi felice, grazie" e corre via, sicuramente tutta rossa in viso. 

Corro facendo un ultimo giro di campo con Ruggero al mio fianco che respira a malapena dato che ha dovuto fare dieci giri in più per colpa della sua lingua lunga. "Jorge, pss" sussurra cercando di non farsi beccare ed io scoppio a ridere "Ne vuoi altri dieci?" - "Per carità di Dio no, vorrei sudare in questo modo facendo altro" e sorride maliziosamente ricevendo solo un alzata di occhi al cielo da parte mia "Noto che la principessa ti ha parlato, sei ritornato il solito coglione di sempre" gli lanciò un occhiata minacciosa non tanto per l'insulto a me quanto per il soprannome che ha dato alla mia bambie e lui alza le braccia in alto ridendo "Sai cosa stavo pensando?" - "No e non lo voglio sapere" - "Tanto te lo dico comunque: allora adesso siete nella fase di conoscenza e va bene però secondo me dopo la prima limonata diventate peggio di due conigli voi due" mi blocco di colpo e lui mi guarda sogghignando "Corri Pasquarelli perché sei un uomo morto" e inizia a correre ridendo come un deficiente. Dopo mezz'ora passata a ricorrerci come due bambini il coach ci urla di andarci a cambiare "Eddai Jorge non te la prendere, ero serio. La principessa secondo me nasconde un lato perverso" gli lancio un altra occhiata superandolo e dirigendomi verso il corridoio che porta al camerino "Perché la chiami così?" alza le spalle mentre traffica nella sua borsa "Ci ho parlato oggi, all'inizio cercava di scappare ma poi era più a suo agio e devo dire che è forte" mi giro di scatto verso di lui e chiedo "Ci hai parlato?" annuisce senza aggiungere altro. Ma perché quando deve parlare sta zitto e quando deve stare zitto spara solo stronzate? 

Tini mi ha detto di incontrarci davanti alla scuola così vado lì e la trovo appoggiata al cancello a braccia incrociate. "Sei in ritardo di venti minuti" mi dice appena mi avvicino a lei "A mia discolpa posso dire che Ruggero era più coglione del solito oggi" annuisce capendo la mia situazione e fa qualche passo avanti "Non avrai i libri dentro lo zaino vero?" scoppia a ridere scuotendo la testa e allunga una mano per prendere la mia. Mi piace questa sua nuova abitudine di oggi di prendermi la mano, mi fa pensare che stia superando piano piano la paura di toccarmi e di stare nelle mie vicinanze. 

"Bambie? Ma dove diavolo mi stai portando?" urlo appena vedo che ci troviamo in una specie di tunnel - "Ti sto portando nel posto di Martina" la seguo senza obiettare ma abbastanza timoroso - "Vuoi stuprarmi?No perché non c'era bisogno di andare qui sotto potevi dirmelo subito che mi offrivo" ha alzato gli occhi al cielo lo so, "Zitto scemo che siamo quasi arrivati" e poco dopo mi ritrovo davanti il posto più bello che io abbia mai visto o esplorato. Il tunnel spaventoso porta a una specie di cilindro aperto che fa entrare i raggi del sole così da rifletterli nello stagno che abbiamo davanti, l'acqua non è marrone o azzurra ma color diamante. La fisso senza riuscire a spostare lo sguardo e mi soffermo sul rumore dell'acqua. "È magnifico Bambie, come hai trovato questo posto?" mi giro verso di lei che si è seduta su una specie di roccia e la vedo appoggiare il capo sulle ginocchia che si è portata al petto "Avevo litigato con Lodovica e il destino mi ha portata qui" mi avvicino a lei sedendomi affianco e sposto il mio sguardo alla meraviglia davanti a me - "L'acqua diventa calda d'inverno, è questo quello che mi piace di più di questo posto" mi giro di scatto verso di lei e dico "Davvero? Hai mai fatto il bagno qui? Non puoi non averlo fatto" non mi guarda quindi presumo che no, non ha mai fatto il bagno qui - "Avevo paura di farlo da sola" annuisco capendo e chiedo "Mi hai portato qui per questo? Ti senti più sicura se lo faccio con te?" scuote il capo e parla continuando a fissare qualsiasi cosa che non sia io "No, ti ho portato qui perché volevo farti vedere una parte di me che non ho mai fatto vedere a nessuno. Sei il primo che porto qui e forse anche l'ultimo e so che mi sto fidando troppo ma dentro di me sento di dover mettere tutta me stessa in questa cosa" sono colpito dalle sue parole, dalla sua sincerità e dalla sua paura. Non mi aspettavo da lei una cosa simile, pensavo che si sarebbe limitata a qualcosa di più semplice. "Anche io rischio tanto con te sai? Questa cosa che sta nascendo non la posso controllare ed io odio le cose non controllabili, ma mi ci sto tuffando perché mi piace sentirmi fuori controllo con te. " gira il capo verso di me e mi guarda con gli occhi luminosi. "Fai il bagno con me?" annuisce senza cercare di dire di no e ne sono felice. Mi tolgo la maglia e non la vedo girarsi tutta imbarazzata cosi le chiedo "Ora non è la parte in cui tu ti giri perché ti vergogni?" alza le spalle e pian piano inizia a prendere colore, ma continua a guardarmi "Sei tu che ti stai spogliando mica io" scoppio a ridere scoprendomi ancora una volta molto sorpreso. Questa ragazza è un fottuto controsenso umano. "Quindi mi stai dicendo che ti piace ciò che stai guardando?" le chiedo slacciandomi i pantaloni - diventa ancora più rossa e risponde - "Credi veramente che vengano alle partite di calcio per guardare persone che corrono dietro a una palla? No caro" e per cosa vengono allora? Oh dio detta così è orribile. "E cosa si aspettano da una partita di calcio scusa?" - "Sei così ingenuo capitano, aspettano solo il momento il cui siete così stanchi che vi togliete la maglietta" dice alzando le spalle cose se fosse la cosa più ovvia del mondo. "Ah e pure tu lo faresti?" - "Jorge ho capito che non ho una vita sociale ma anche io sono una ragazza" scoppio a ridere togliendomi definitivamente i pantaloni così da rimanere con indosso solo i boxer. "Ok rimandiamo il discorso, dai tocca a te fare lo spogliarello mentre io mi godo lo spettacolo" mi lancia un occhiata omicida mentre risponde con un secco "Girati" incrocio le braccia al petto e dico "Tu guardi ed io no? Non vale" - "Girati" mi arrendo definitivamente e contrariato mi giro verso il lato opposto. Dopo più di due minuti esclama un "fatto" e mi giro trovando le sue gambe totalmente nude e il suo busto coperto da una canottiera. Non è ancora pronta a mostrarsi in intimo davanti a me, lo posso capire. "Andiamo?" annuisce e afferra la mia mano mentre insieme immergiamo le gambe nell'acqua che sembrerà assurdo ma è calda, come quella delle terme. Ci immergiamo completamente senza la testa e ci ritroviamo in una bolla di vapore uno davanti all'altro, la avvicino a me e lei senza pensare circonda con le gambe il mio bacino, dio si è lì che devono stare. Prendo le sue mani e le porto dietro al mio collo così da essere così vicini da poter sentire il suo seno coperto da canotta e reggiseno a contatto con il mio petto nudo. Si morde il labbro e appoggia la fronte alla mia, chiudo gli occhi e le lascio un bacio lento sulla guancia, per poi lasciarne uno all'angolo della sua bocca così da incontrare un suo respiro "Sei una fottuta tentazione" mi allontano dalle sue labbra per cercare di non fiondarmici sopra e appoggio le labbra sulla guancia, mi sposto al suo orecchio per mordergli il lobo e la sento sospirare stringendosi a me "Bellissima" sospiro sul suo collo.  Inclina di poco il capo per lasciarmi il lavoro più facile e noto con piacere che questo la fa impazzire - "Eccitante" - sussurro premendo più forte le labbra su un punto particolare, non mi fermo lasciandoci un leggero morso che la fa gemere silenziosamente. Mi stacco lentamente guardando il mio capolavoro sul suo collo. Raddrizza il capo e il marrone da cerbiatta lascia il posto a un marrone passionale "Cosa hai fatto?" - "Nulla, ho solo trovato il modo di far capire a tutti che sei mia, ti ho solo marchiata bambie, così ogni volta che ti guarderai allo specchio penserai a me e al fatto che sei mia"

Comunque se proprio devo ammetterlo forse Ruggero non ha tutti i torti sulla questione dei conigli.

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Capitolo 7
*** Capitolo sei ***


Cammino per il corridoio dirigendomi verso la mia aula quando mi scontro con qualcuno e mi scuso subito pronto ad andare avanti ma la sottoscritta - Lodovica - mi ferma per un braccio e mi sorride ammiccante 'Oh vi prego non oggi' - “Jorge, stasera ci sarò alla partita per vederti vincere” alzo gli occhi al cielo e le rispondo scocciato “Siamo in undici sul campo di calcio, se vinciamo lo facciamo tutti” lei si avvicina facendo una mossa che dovrebbe essere sexy ma io la trovo solo stupida e sussurra “Ma io guardo solo te” vi prego fate che la tortura finisca, ora. “Sì bene, ora devo andare eh ci si vede” e anche no se qualcuno lassù ascolta le mie preghiere, non la sento nemmeno rispondere che la mia attenzione è attirata da qualcos'altro anzi da altri, prima di girare l'angolo resto in attesa ascoltando la conversazione di quella che mi sembra Cande, Tini e un ragazzo. “Fran, lei è Cande. Cande lui è Fran” a quanto pare la mia baby bambie li sta presentando, motivo? Continuo a stare lì per aver un udito migliore “Ah tu sei la rossa carina che mi ha aiutato a cercare mia sorella ieri” quello che sento è mia sorella che ridacchia, no aspettate: 'Mia sorella sta ridacchiando?' “Si sono io piacere” - “Il piacere è tutto mio, magari ci rivediamo eh devo andare” lei borbotta un “Oh certo che sì, a presto” - “Ciao Tini, ci si vede rossa” il ragazzo se ne va perché sento degli urletti isterici dalle ragazze che mi fanno prendere un colpo. “Hai finito 007?” una voce dolce e divertita mi becca ed io alzo lo sguardo trovandomi una delle creature più belle esistenti sulla Terra davanti a me: “Hai presentato tuo fratello a mia sorella?” la riprendo un po' irritato anzi lo sono - “Esattamente” le lancia un'occhiata non positiva e lei chiede “Problemi?” 'Molti' sussurro ma non mi sente quindi dico ciò che penso seriamente “Primo: è la mia sorellina e lui è troppo grande per lei. ” - “Semplice dettaglio che dovrai accettare ma continua ” piccol- “Secondo: lei ne sembra già cotta e se le cose andranno bene io avrò tuo fratello tra i piedi” sembra pensarci su e dice “Mio fratello è simpatico” - “Si beh non ho dubbi ma se sarà sempre con noi controllerà ogni cosa che faccio” - “Eh sì che credevo di essere intelligente ma ti giuro che non ti sto seguendo” ah arriverò tardi a lezione se lei non riesce a fare due ragionamenti di prima mattina - “In effetti sei un po' ottusa, comunque intendo dire che guarderà ogni mio movimento e io come minimo dovrò sempre stare con le mani in tasca” scoppia a ridere e io mi irrito ancora di più perché non sto scherzando così mi avvicino a lei bloccandola agli armadietti e subito i suoi occhi si scuriscono “E cosa c'è di male nello stare con le mani in tasca?” sussurra con un tono di voce che mi provoca senza nemmeno saperlo e intanto fa scivolare le mani nelle tasche dei miei jeans. Cristo la prenderei in questo momento. “Il segno che hai sul collo deve averti resa chiara l'idea che sono un tipo che le mani le tieni in molti posti, ma non in tasca” continuiamo a guardarci senza staccare lo sguardo e giuro su tutti i santi che sto facendo una fatica assurda per non baciarla e sollevarla da terra per farle capire dove voglio mettere le mie mani. “E dove vorresti metterle sentiamo?” Ma cosa le prende stamattina, già ci sono io con gli ormoni a palle se poi lei se ne esce con queste provocazioni io mando a fanculo il mio autocontrollo - “Vuoi direttamente la dimostrazione pratica?” sorride senza spostare le sue mani e io mi avvicino di più 'Certo Jorge, non puoi mandare a quel paese un autocontrollo che non hai' - “Me la cavo meglio con la teoria” dio questa ragazza - “Allora ti darò ripetizioni pratiche e tu teoriche” sfiora con il naso il mento e sussurra “Si può fare” ed eccolo lì ciò che mi fa capire che la mia bambie c'è ancora. Le sue guance si tingono di rosso e io non posso che pensare che sia dieci volte più sexy di tutti i tentativi di Lodovica.

Corro stando ben attento a scartare il ragazzo davanti a me che sembra abbastanza manesco, gioco con la palla per qualche secondo per poi superarlo pronto a passare la palla a Ruggero il quale mi lancia uno sguardo che mi fa capire che ha inteso quale mossa io voglia fare. Continuiamo a giocare duro e ammetto che mi sto impegnando particolarmente per far capire a una certa ragazza sugli spalti perché sono io il Capitano, va bene non sono uno che vuole tirarsela ma voglio impressionarla. “Blanco sei antisgamo” mi riprende il mio migliore facendomi capire che ha ben compreso le mie intenzioni stasera ma faccio finta di nulla alzando le spalle e dicendo “Non so di cosa parli” scoppia a ridere dando una pacca con la mano sulla spalla e io lo seguo nelle risate. “Ottima partita ragazzi, ma sopratutto tu Jorge stasera sei stato fenomenale” il coach mi guarda fiero e felice e io annuisco facendo un cenno col capo - “Allora? Il nostro rito?” urla Ruggero a tutti quelli della squadra che subito si alzano in piedi togliendosi la maglia e io faccio lo stesso pronto per fare il rito della vittoria “Ci prenderemo la broncopolmonite” sbuffa il più mingherlino della squadra - Nicolas- che si vergogna a starsene così davanti a tutti sopratutto a tutte quelle che ci vengono a vedere “Prima lo facciamo e prima finisce su” lo incoraggio io e lui alza gli occhi al cielo “Muoviti va” andiamo sulla riga bianca e tutti sugli spalti urlano e ci fissano mi sento quasi sotto esame, dovremmo cambiare rito “Al mio tre lanciamo la maglia della vittoria al pubblico” urla Damien o anche detto mister simpatia - “Pronti? 1... 2 ... e 3” lanciamo tutti le maglie verso il pubblico e ci mettiamo a ridere per evitare di sprofondare nell'imbarazzo più totale - non che mi senta così però starsene a petto nudo a febbraio davanti a mezza scuola non è mai una passeggiata - quindi corriamo tutti verso gli spogliatoi pronti per andare alla festa in un locale non tanto lontano da qui che questa sera ha organizzato un evento speciale di cui non so nulla naturalmente.

Esco dallo spogliatoio pronto e profumato e mi dirigo verso mia sorella che sta ridendo insieme a una baby bambie semplicemente magnifica, indossa un pantalone a vita alta nero da quel che vedo, le calze nere e un paio di stivali senza tacco che la fanno rimanere una nanetta "Eccomi” dico arrivando davanti loro e la prima cosa che noto è una maglietta nelle mani della mia bambie “Hai perso questa capitano” dice allungandomela - “É la mia?” annuisce e io la prendo, giuro che non era mia intenzione mandargliela “Non sai quante hanno provato a prendergliela” si mette a ridere mia sorella e Tini le lancia un occhiataccia che mi fa insospettire “Hai fatto bene a tenerla, non l'avrei vista mai più se l'avesse presa qualcun'altra” - “Andiamo?” dice spazientita con uno strano tono nella voce mi giro verso Cande che annuisce anche lei sospettosa e andiamo prendendo per un orecchio quel decerebrato di Ruggero che ci provava con una bionda “Oh dai proprio ora? Stavo per fare un giro nella sua Patagonia” alzo gli occhi al cielo mentre le altre due fanno una faccia disgustata “Come sei fine” lo riprende la mora e lui si avvicina a lei mettendogli un braccio sulle spalle e dicendo “Sono con te lo sono principessa” io mi limito a riprenderlo “Stacca quel braccio altrimenti non vedrai più una vagina in tutta la tua vita” lui si allontana immediatamente mentre le altre due ridacchiano - con una mano tiro la cintura del cappotto della mia moretta portandola al mio fianco per poi poggiare sopra le sue spalle il mio braccio - ecco ora direi che è tutto perfetto. “Sai dove stiamo andando?” sussurra lei senza guardarmi “Andiamo in questo locale che si chiama Larry's dove c'è il paint event” risponde l'italiano al posto mio “Cosa sarebbe questo event coso?” chiede mia sorella e lui risponde sicuro “Oh a un certo punto sparano della vernice per tutto il locale” noi tre ci fermiamo di colpo e lo guardiamo malissimo “Non fate quella faccia, sarà divertente” sicuro, andiamo a sporcarci di vernice. È quello che ho sempre voluto dalla vita.

Il tipo ci fa entrare a gruppi e una volta che siamo dentro noto che il locale è tutto nero, non ho la più pallida idea di come dopo gli schizzi questa verrà pulito. Ci dirigiamo al piano di sopra sedendoci sui divanetti quando una canzone fa eccitare mia sorella che si alza e inizia a saltellare pregando a Tini di andare a ballare, proposta che lei rifiuta senza pensarci “Oh andiamo vai” le dico io incoraggiandola ma lei scuote il capo “Balli dieci volte meglio di tutte quelle ragazze in pista, fai vedere chi sei” le sussurro all'orecchio, lei sembra pensarci su ma poi scuote il capo ancora una volta - “Fai finta di essere in uno dei tuoi libri, tu sei la ragazza timida e impacciata che poi se esce dal guscio sa essere la migliore in ogni cosa” si gira verso di me guardandomi incerta e io le indico la pista con il capo. La mia frase sembra convincerla perché si alza prendendo la mano di mia sorella e dirigendosi verso la pista senza prima togliersi il cappotto che lascia al mio fianco mostrandomi ciò porta sopra ai pantaloncini neri ovvero una maglia corta che lascia intravedere una linea di pelle. Su di essa noto la scritta 'Because all of me, loves all of you' - mi piace questo suo stile rock che tira fuori raramente, credo che sia questa la vera Tini. Se ne va lasciandomi uno sguardo tra il preoccupato e l'insicuro e scompare “Sei proprio andato amico” non rispondo nemmeno perché sono troppo preso a guardare le due ragazze che si sono infilate nella calca di gente. Noto che piano piano si scioglie mettendosi a ridere con mia sorella e insieme si mettono a ballare prendendo l'attenzione di buona parte maschile che c'è ed è ancora sobria. Quando un altra canzone parte si lasciano andare del tutto alzando le braccia e muovendo i fianchi a ritmo mentre cantano non notando che tutti restano ammaliati a guardarle, io compreso.

“È stato pazzesco” esclama mia sorella e mi giro verso di loro che non fanno altro che ridere, guardo Tini come per dirle 'Te lo avevo detto' e lei mi sorride avvicinandosi così le circondo con un braccio le spalle e lei fa lo stesso però poggia il braccio sul mio fianco “Guarda chi c'è: Tinita. Che strano vederti qui, non avevi nessun libro o serie da guardare” Lodovica appare davanti a noi prendendosela con lei e io sono pronto a dire qualcosa quando sento la mano di Tini stringermi segno che forse vuole pensarci lei “E tu invece non cambi mai, sempre pronta a trovare qualcuno eh, l'altra parte della gonna dove l'hai lasciata” risponde con lo stesso tono e mi sorprendo della sua tenacia e sicurezza - “Ma chi ti credi di essere? E giù le mani da lui, l'ho visto prima io” lascia il posto affianco a me per mettersi davanti e prendetemi per pazzo ma è sexy da paura - “Li ho sempre visti prima io eppure tu non ti sei mai tirata indietro” le sussurra con tono tremante e io mi perdo perché non capisco di cosa parlano “Non so come faccia davvero a -” - “Basta. Sono stanca di sentirti buttare della merda addosso a me, per una volta nella vita qualcuno sembra essere preso da me per davvero e tu mi remi contro? Hai passato dodici anni a farlo e io da stupida me ne sono sempre stata zitta ma ora mi sono stancata. Prova ad avvicinarti a lui e te la vedrai con me” sono senza parole, cazzo e pure Lodovica lo è sotto quella maschera da diva che ha sempre la risposta pronta “Non mi farai paura, prima o poi tornerà da me” sono stanco di starmene zitto quindi parlo io - “Ti sbagli Lodovica, non sono stato da te è impossibile che io ritorni e ora scusaci ma dobbiamo andare giù” prendo la mano della mia baby bambie e la porto al piano di sotto dove a quanto pare tra poco inizieranno a imbrattarci di vernice. “Vuoi parlarne?” le sussurro vicino al suo orecchio dato che la musica e le persone intorno urlano “No, è il passato però la minaccia vale davvero” sorrido facendo finta di non ricordarmela e la avvicino a me circondandole i fianchi e chiedendo “Quale minaccia?” sorride avvicinandosi al mio viso per farsi sentire e sussurra “Quella in cui la avviso che se la vedo provarci ancora con te gliela faccio pagare fino alla fine dei miei giorni, puoi recapitare il messaggio a ogni essere femminile se vuoi” aveva ragione cristo, è gelosa. “Lo farò Bambie” sussurro guardandole le labbra. E all'improvviso la musica si alza, le persone urlano più forte, della vernice mi arriva ai capelli, ai vestiti e due labbra si poggiano sulle mie facendomi dimenticare dove cazzo sono. E sì, difficile crederci ma Martina stoessel mi ha appena baciato e io sono l'uomo più felice di questo cazzo di mondo.

Angolo di Giuls
Sono imperdonabile lo so, ma ho scritto 4 volte questo capitolo e a un certo punto cancellavo tutto perche' proprio non mi piaceva cosi' stanotte alle 4:48 ho preso il telfono e sono uscite le parole e il testo da solo. e' e non e' come lo avevo pensato, ma e' uscio vosi' e chi ferma la mia vena e' spacciato. Il capitolo con il bacio? Eccolo, doveva essere il dieci se devo dirlo pero' sentivo che era il momento adatto, che io ero pronta a questo pass quindi eccolo. La lingua? Sognatela per ora guys (vonoscendomi staranno a limonare molto presto) 

grazie a chi arriva fino a qui, con amore la vostra impaziente e ritardata autrice
 

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