Stupid, weird love

di Liga_1960
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capitolo 1 ***
Capitolo 2: *** Capitolo 2 ***



Capitolo 1
*** Capitolo 1 ***


Caro diario,
e anche questa estate è finita. Una delle migliori che io abbia mai vissuto fino ad ora. Certo, non ho visto le mie amiche di cui sono stata compagnia per due anni di seguito, ma almeno ne ho ritrovata una che non vedevo da tempo, sono stata in compagnia dei miei cugini e ho conosciuto due bambini stranieri che sono la fine del mondo. 
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:"IRIIIIISSSS!!!!! SCENDI CHE È TARDI!!!!" mi chiama mia madre dalla cucina.
:"UN ATTIMO, E ARRIVO!!!" grido in risposta dalla mia camera.
Oggi è il primo giorno di scuola nella mia nuova scuola. Andrò alle superiori, e ho scelto di andare all'alberghiero. Non ho amici che vanno nella mia stessa scuola, quindi devo per forza farmi nuove amicizie da sola. Sarà una delle cose più difficili fare amicizia, data la mia timidezza. 
Poso il mio diario in un posto sicuro, prendo lo zaino e scendo le scale per arrivare da mia madre in cucina.
:"Finalmente sei pronta...! Su, sali in macchina.." disse mia madre un po' irritata del mio ritardo. Io feci per annuire, e andammo in macchina.
Mia madre mi accompagnò fino alla metropolitana...Aah, la metropolitana: un posto che apre le prime porte al mondo e che si può incontrare qualsiasi tipo di persona. 
Arrivata a scuola, sbattei incontro ad un ragazzo: era più alto di me di una decina di centimetri, aveva gli occhi color castagna, i capelli un po' ricci e anch'essi color castagna, aveva un dilatatore e vari piercing all'orecchio destro. Credo sia di quinta.
X:"Scusami, ti ho fatto male?" mi chiese con tono un po' preoccupato, ma dolce.
Io:"N-no...figurati." risposi, morsicandomi il labbro inferiore e con le guance che mi stavano per andare a fuoco. 
X:"Okay, meno male." disse facendo una piccola risata, per poi andarsene. 
Andai nell'aula in cui mi avevano inserito, e mi andai a sedere nell'unico banco libero: quello difronte alla scrivania dell'insegnante. "Fanculo al mio ritardo" pensai. I posti avanti a tutto non sono il massimo per i timidi come me. 
In classe c'era una professoressa che stava aspettando che arrivasse il professore che ci avrebbe insegnato fisica quest'anno.
Mentre aspettavamo, presi il mio quaderno in cui scrivevo ciò che provavo quando vivevo nuove esperienze. 
Bussarono alla porta della classe, ed entrò...il ragazzo che urtai nel corridoio!!! 
X:"Buongiorno ragazzi. Scusate il ritardo"

Y:"Bene, ora possiamo incominciare. Allora ragazzi, io sono la professoressa Barbaro e insegno italiano."
X:"Io sono il professor Fontaine, e vi insegnerò fisica solo per quest'anno."
Sentendo ciò, mi andò un po' storto la saliva e tutti mi guardarono con fare interrogativo. 
"Che figura di merda" sussurrai.
:"Tutto bene signorina?" mi chiese il professor Fontaine alzando un sopracciglio.
La classe fece una piccola risata.
:"Ehm..s-si. Solo un po' di...saliva di traverso..." 
Altra piccola risata da parte della classe. 
Avevo gli occhi pieni di lacrime non solo per la saliva che mi era andata di traverso, ma anche perché mi sentivo umiliata dalla classe che aveva riso. 
Dopo qualche minuto, la professoressa Barbaro disse che ci dovevamo presentare alla classe. E come iniziare in bellezza se non chiamare la sottoscritta? Mi alzai dalla sedia:"Ehm...mi chiamo Iris, ho..13 anni e sono di..Pamplona, Spagna." 
Prof. Fontaine:"Come mai qui a Napoli?"
Io:"Mio padre è napoletano, ed è stato trasferito per lavoro qui..." 
Prof. Barbaro:"Okay, puoi sederti"

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Capitolo 2
*** Capitolo 2 ***


Mentre uscivo da scuola con le cuffie nelle orecchie, qualcuno mi chiamò: era la ragazza che stava seduta vicino a me. Si chiama Andrea. Era l'unica che non aveva riso in classe. Andrea:"Ciao Iris! Come stai?" mi salutò accennando un sorriso. Io:"Ciao...io..sto bene. Tu?" accennai anch'io un sorriso. Andrea:"Bene. Senti...posso essere tua amica?" Io:"Mmh...perché?" Andrea:"Ti trovo interessante e...mi ispiri fiducia :)" La guardai dalla testa ai piedi, e la guardai negli occhi per qualche secondo. Forse potrei provare... Io:"Mmh...okay. Potrei provare." Prima che Andrea potesse dire qualcosa, venne il professor Fontaine:"Iris, ti era caduto questo" disse, porgendomi il mio quaderno delle emozioni. Io:"Oh...ehm...grazie professore..." risposi, arrossendo. Il professore sorrise per poi salutarci. :"Dì la verità: ti piace." disse Andrea interrompendo i miei pensieri. Io:"Eh? A me? Piace il professore? Pft, ma no!" dissi alzando gli occhi al cielo. Andrea:"Va beh, io non insisto. Anche se si vede che ti piace" Alzai gli occhi al cielo:"Senti, devo andare. Ci si vede." Andrea:"Dove vai? Ti accompagno se vuoi" Io:"Devo andare alla metro, ma non mi serve nessuna compagnia. Grazie lo stesso" Andrea:"Okay...Ciao, a domani" Accennai un saluto con la mano, e mi rimisi le cuffie alzando al massimo il volume. --------- Durante il tragitto non parlo mai con mia madre, quindi, arrivate a casa, mi domandò come fosse andato il primo giorno di scuola. Io:"È andata abbastanza bene" ovviamente mento. L'unica cosa positiva, è di avere il professor Fontaine come professore di fisica. Mamma:"E hai fatto nuove amicizie?" chiese mia madre, speranzosa che io rispondessi 'Si mamma, adesso sono piena di amici' Io:"Mmh...diciamo di si. È una ragazza. Si chiama Andrea, ma per ora non è niente di che. È poco più alta di me, magra, ha gli occhi e i capelli castano chiaro, porta gli occhiali. Sembra simpatica, ma sai come sono fatta: se prima non conosco le persone fino in fondo, non potrei mai dire se mi ispirano fiducia." Lei annuì, un po' delusa della risposta. Che si credeva? Che io sarei stata piena di amici al primo giorno di scuola? Per tutto il pomeriggio non ho fatto altro che guardare serie tv, film e leggere libri.

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