Holiday

di _ali_ccc_
(/viewuser.php?uid=525965)

Disclaimer: Questo testo proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Don't be such a sourwolf! ***
Capitolo 2: *** Ciuchino e l'arrivo in villa ***
Capitolo 3: *** Imbarazzo ***



Capitolo 1
*** Don't be such a sourwolf! ***


-Siete impazziti? Non se ne parla.-
-Eddai ,Der!-
-No-
-Non fare il solito sourwolf, noi andremo in vacanza.Tutti insieme, e tutti insieme comprende anche te. Anzi, direi soprattutto te, visto il tuo ruolo nel branco-
-Me? Non se ne parla. Ora che ho il tempo di rilassarmi, senza nemico sovrannaturale o non, magari anche senza voi ragazzini, dovrei venire con voi alla casa al mare di Lydia? No, grazie Stiles-
Un pomeriggio come gli altri all’apparenza. Il preblema di Derek era quella palla al piede di Stiles. Nel tempo aveva capito di essersi affezionato più a quel regazzo imbranato che a tutti i suoi beta, forse proprio per il senso di protezione che provava nei suoi confronti. Si era affezionato in un modo troppo profondo, in un modo che sapeva gli avrebbe fatto male. In più c’era questa oscena attrazione fisica che non gli permetteva di stargli troppo vicino senza sentire l’esigenza di toccarlo, o di saltargli addosso. No, decisamente non poteva andare al mare con i ragazzi, con Stiles..in costume. No.
Stiles invece si chiedeva perché fosse toccato a lui convincere il lupo. O meglio, lo sapeva:sapeva che i suoi amici erano a conoscenza di ciò che aveva iniziato a sentire ogni volta che era vicino a Derek e per questo, quando nessuno si era fatto avanti per quell’impresa titanica di convincerlo ad andare con loro in vacanza, avevano deciso a maggioranza chi sarebbe stata la vittima sacrificale a cui l’alpha avrebbe staccato la gola con i denti.
-Per favore, pensa a me!-
-A te?-
-Sì! Mi uccideranno se non vieni, mi tortureranno, lasceranno il mio corpo in un cimitero e un necrofilo arriverà e... e Derek io non voglio morire vergine sai? E’ controproducente, imbarazzante, e in caso arrivi il necrofilo? Lascerai il mio corpo nelle mani di uno sconosciuto? Non mi pare carino e-
Un’occhiataccia dal lupo fu sufficiente a farlo andare avanti.
-Ancora Stiles? Non hai anmcora riolto quel problema?- ghignò spudoratamente lo st…upidotto.
-Allora vieni?-rispose deviando lo sguardo e arrossendo appena.
-Stai zitto, okay?-lo aveva trovato adorabile.
-Davvero? Pensavo ci sarebbe voluto di più-
-Non ho detto che vengo-
-Oh invece l’hai praticamente ammesso quando non hai detto di no-
-Il tuo ragionamento non ha senso-
E a Stiles venne da ridere, perché sapeva di aver vinto, soprattutto quando vide l’altro roteare gli occhi in quel modo teatrale tipico degli Hale.
-Allora ci vediamo venerdi pomeriggio qui al loft. Ciao brontolone-dicendo così  gli diede un leggero bacio sulla guancia e si incamminò verso l’uscita del loft ottenendo un ringhio in risposta.
Mentre raggiungeva la macchina Stiles pensava agli enormi progressi nel rapporto tra lui e Derek. Dopo il problema ”KANIMA” si era ritrovato varie volte nel loft con Derek, a volte c’era anche Peter, per qualche ricerca o farsi raccontare cose lupesche dai veterani del branco. All’inizio aveva dovuto faticare per farsi accettare dal moro, restio all’idea che un umano fosse così vicino a lui, ma alla fine l’altro si era arreso alle sue chiacchiere e ai suoi contatti fisici. Stiles era così: esuberante e bisognoso di affetto. Affetto che poteva presentarsi in una pacca sulla spalla, in un abbraccio, una stretta di mano o semplicemente in un bacio come quello di poco prima. L’aveva capito dal primo abbraccio che era riuscito a farsi dare dal suo sourwolf, un po’ goffo e quasi spazientito, che si sarebbe innamorato di lui.
°*°*°*°*°*°*°*
Venerdi era arrivato e mancava all’appello solo Lydia. Sul divano Erica tra le braccia di Boyd sbuffava annoiata, mentre Allison e Isaac si scambiavano parole dolci seduti sulla poltrona. Stiles, Scott e Derek invece erano in piedi vicino alle finestre.
-Non ti fa strano vederli insieme, bro?- chiese a un certo punto Stiles, che da quando quei due avevano iniziato a frequentarsi ufficialmente aveva tenuto d’occhio i cambiamenti d’umore del migliore amico, neanche fosse stato lui il licantropo!
-No, è una storia passata, voglio bene a entrambi e in più ora io ho Lydia-  gli rispose Scott sorridendo.
- Giusto- “Invece io? Chi ho?” Si chiedeva l’umano guardando di sottecchi Derek, incrociando i suoi occhi verdi che erano fissi su di lui.Probabilmente stava cercando cambiamenti d’umore, vizio che aveva svelato di avere quando Stiles, un giorno, lo aveva beccato ad annusare l’aria a pieni polmoni, appena entrato nel loft. Il ragazzo aveva parlato solo con lui della sua idea di rimanere da solo:credeva che non avrebbe trovato nessuno in grado di comprenderlo al meglio. Qualcuno che lo comprendeva c’era, ma sapeva non avrebbe corrisposto i suoi sentimenti. Ovviamente questo a Derek non lo aveva detto. E Derek quel giorno lo aveva stupito, semplicemente abbracciandolo, dicendogli che qualcuno ci sarebbe stato, e che doveva solo essere paziente.
-Trovato qualcosa di interessante nell’aria?- gli chiese risvegliandolo dalla sua ronda nel profumo del ragazzo.
-Eh?-
DRIIIN –Spero siate pronti, forza andiamo!- La voce della rosse risuonò forte e chiara nel loft e tutti si affrettarono a scendere. Tutti tranne Stiles e Derek, che stavano prendendo le valigie delle ragazze, ovviamente i fidanzati se l’erano svignata!
-Ti ho già spiegato che arriverà quello giusto- il più grande riprese il discorso precendente mentre prendevano le ultime cose.
L’umano sorrise e il lupo nell’aria captò delusione, senza comprenderne il motivo. E intanto si chiedeva perché quel qualcuno non potesse essere lui.
-Già c’è, basterebbe aprire gli occhi…giusto?- sussurrò il ragazzo scendendo le scale.
Derek corrucciò le sopracciglia e il suo cipiglio aumentò quando comprese veramente le parole che gli erano state appena dette…che Stiles avesse trovato qualcuno? E lui come avrebbe fatto?
-Giusto-
Così l’aria si impregnò di un sentimento che il lupo non provava da molto: gelosia. Per qualcuno che neanche conosceva, stupido no?
-Forza Der andiamo!-gli urlò Stiles con la stessa voce allegra di sempre.
Si era innamorato del ragazzo proprio per questo, per il suo essere felice e spensierato, così diverso da lui. Non lo avrebbe ceduto a nessun altro. Aveva deciso che quella vacanza sarebbe stata un concentrato di flirt e contatti, avrebbe dimostrato a Stiles di essere quello giusto.
Perché l’aveva ammesso ormai, di essere innamorato di quel ragazzino petulante.

 

CIAOCIAOOOOOOOOO

ok, dopo la 11x05 mi è venuta volgia di scrivere! Quindi STEREK perchè si. Perchè èè da troppo che voglio provare a scirvere una long su di loro. Non sono sicura sul rating che avrà questa storia nè di quanti capitolo, sostanzialmente sono sicura solo sul pairing ahahaha a proposito si pairing ho cambiato alcune cose visto?

Ritorna all'indice


Capitolo 2
*** Ciuchino e l'arrivo in villa ***


-Quando arriviaaaaaamo?-
-Dio Stiles chiudi quella boccaccia che ti ritrovi! Sembri ciuchino, mi avrai fatto questa domanda almeno venti volte da quando siamo partiti...e siamo in macchina da un'ora, lo sapevi che ci sarebbe voluto tanto no?-
-Derbear non ti arrabbiare, è che mi annoio-
-E cosa dovrei fare io per farti stare zitto ed avere un pò di pace?-
''Something about the sunshine baby...It'something about"
-ODDIO NON CI CREDO-
-Neanche io, guarda te che musica passa per la radio, per di più per la radio della mia camaro-
E mentre Derek allunga il braccio per cambiare canale Stiles gli da una pizza sulla mano.
-Stai scherzando? Non puoi non aver visto Starstruck!-
-E invece...non so neanche cosa sia, e prima che tu inizi un monologo non voglio saperlo-
Diciamocelo Stiles non ha mai ascoltato consigli, ordini o qualsiasi cosa di simile, e non lo fa neanche questa volta, quando con un espressione oltraggiata comincia a parlare.
-Scherzi? Insomma con quel figo di Sterlin...ah ringrazio dio per ragazzi come lui-
Il lupo corruccia lo sguardo, ed è grato agli occhiali da sole che nascondono, almeno in parte alcune sue emozioni, troppo facilmente leggibili dal ragazzo, che lo conosce troppo bene...comunque senza divagare, Stiles parla di quanti siano belli altri ragazzi quando è con lui che non riesce a vedere nient'altro apparte un bellissimo sorriso dotato di fossette e due occhioni color ambra?
-Mh..-
-E ora che ti prende? A volte proprio non ti capisco, è tutta l'ora che cerco di attirare la tua attenzione...-
Stiles mette il broncio voltandosi verso il finestrino mentre l'altro riflette.
Derek non se ne era reso conto, non ricorda di aver mai smesso di monitorare l'odore, le emozioni, il battito.. ah. "Ecco cos'era quella puzza di insoddisfazione" pensa sorridendo.
-Che ti ridi ora? Sei proprio un bipolare del cazzo tu-
Smette di sorridere.
-Stai zitto.-
E l'umano ricomicia la scenetta da bambino di sei anni girandosi
Forse sarà più difficile di quanto pensava per Derek corteggiarlo...




-Sono contento del fatto che tu sia venuto-
-Riuscirò a farlo stare in silenzio prima o poi? Lo scoprirete nella prossima puntata!-
-Primo:è da un'ora e mezza che non ti parlo, perchè, a dirla tutta sono ancora offeso, ma per il bene di nostro figlio ti darò un altra possibilit..-
-Di nostro che?-
-Figlio, sei sordo? E secondo: il sarcasmo è mio- conclude ghignando.
E quando Derek si mette a ridere Stiles non riesce a pensare ad altro se non a quanto sia bello, e almeno per quell'effimero momento, solo suo. Perchè vedere il lupo ridere è una cosa rara e stupenda, ed accade, la maggior parte di quelle sporadiche volte, con lui. E Stiles è così contento è soddisfatto di questo da avere le lacrime agli occhi dalla commozione, che si sbriga a camuffare con una risata.




-Siamo arrivati- Lydia, orgogliosa di quel castello che continua a chiamare casa delle vacanze, sorride a tutti dietro quegli occhiali da sole alla moda che sono talmente belli che anche uno come Stiles( difinito dal padre addirittura "troppo sciatto per essere gay" e LUI E' GAY!) si rende conto di quanto debbano costare. E sa che la banshee vuole solo il meglio per sè stessa e i suoi amici, per questo le vuole così bene.
Si avvicina e le posa il braccio sulla spalla, senza gravarle con troppo peso o toccarla più di tanto perchè sa che odia il sudore.
-Allora dove poso tutto?-
-Ovvio, nelle camere-
-E quale sarebbe la mia?-
-La tua? Vorresti dire la nostra-
-Di chi?...dormiamo insieme? Io e te? Non mi pare carino nei confronti di Scott-
-No stupido, per rendere tutto più interessante ho deciso che le camere verrano estratte. Ora forza, entriamo!-




Dopo aver posato le valige nel salotto le ragazze(quelle sante..ah no aspetta c'è pure Erica lì) portano da bere e Lydia pone dei bigliettini sul tavolo.
-Ora peschiamo tutti insieme. Sui foglietti ci sono scritte quattro coppie di numeri, i numeri uguali saranno in camera insieme-
-Oh che bello- Erica guarda lasciva Stiles e lui non può fare altro che guardare Boyd alzando le braccia come a dire "io non c'entro nulla"
-Erica smettila lo metti in imbarazzo-
-L'alpha che difende il cucciolo d'uomo...che cosa carina!...ora è ancora più imbarazzato-
E tutti si mettono a ridere, compreso quel lupo scontroso che si avvicina al ragazzo, ancora rosso, e gli accarezza i capelli, facendolo immediatamente rilassare. Nessuno del branco si è ancora abituato a quel genere di cose tra i due, e c'è chi, come Scott, pensa che mai ci riuscirà.
-Allora iniziamo- dice appunto, rompendo il silenzio che si era venuto a creare.
-Tre...-
E tutti i ragazzi tranne Derek, che spereva di capitare con una persona particolare persona, si misero in posizione.
"Se il destino vuole che stiamo insieme...ci faccia stare insieme" si disse mentre teneva le dita incrociate.
-...due...-
Erano pronti a scattare.
-...uno...VIA!-
Fu una cosa abbastanza divertente in realtà, vedere Boyd buttare di lato Isaac, che diede una spallata a Scott facendogli dare una gomitata a Stiles...che cadde a terra. Non giudicate, già è delicato di suo, poi messo a confronto con dei licantropi...
Boyd fu il primo a pescare il biglietto -Sono il numero uno- 
Isaac il secondo -Io il quattro-
Scott pescò il tre e Stiles il due.
Derek, da galantuomo qual'era fece prendere il biglietto prima alle ragazze. Era tesissimo, se doveva passare una vacanza in quella casa voleva farlo con Stiles. Sentiva il cuore di quest'ultimo battere forte, anche lui era agitato...ma per chi? Lydia? Eppure ormai era fidanzata con il suo migliore amico..
-Tocca a te Derbear- lo informò l'oggetto dei suoi pensieri, guardandolo con curiosità. Si era incantato a riflettere... e non sapeva che numeri avevano pescato le altre.
-Smetti di chiamarmi così- disse mentre osservava il ragazzo che aveva il cuore a mille, le guance rosse e, immaginava calde, mentre sprizzava gioia da tutti pori, sul serio, Derek quell'odore poteva sentirlo e lo adorava.
-Si, Derekucciolo-
Sbuffò e dopo aver letto il suo biglietto lo girò verso il branco.
-Beh Stiles, dovrai prenderti cura di me per un pò-
-Come se non lo facessi già tutti i giorni- che cosa strana ma bella da sentire per il lupo -ma ti ripeto, sono contento tu sia venuto-
-Anche io-.



ps. EHI SONO QUI NON IGNORATEMI. So di essere una ritardataria cronica, ma spero di riuscire a concludere(prima o poi*le lanciano i pomodori*) la storia. Alla prossima, grazie a tutti quelli che hanno recensito, messo tra le preferite e le seguite la mia storia, grazie :*

Ritorna all'indice


Capitolo 3
*** Imbarazzo ***


Imbarazzo.
Pesante ed insostenibile imbarazzo è tutto ciò che il sensibile olfatto da lupo riconosce nell’aria di quella gigantesca suite che divideranno lui e Stiles. Dopo i primi attimi di contentezza, infatti, appena giunti nella stanza i due ragazzi devono aver messo a fuoco la situazione in cui si trovano. Derek riesce a sentire il cervello di Stiles fumare per quanto sta riflettendo e non sa cosa dire (come suo solito, del resto).
“Insomma hai intenzione di lavarti o continuerai a puzzare di sudore fino a soffocarmi?”
Si, Derek era proprio così che volevi rompere il silenzio, corteggiandol-
“Dormiremo insieme”
“Cosa?”
“Dormiremo insieme”
“Non sono sordo”
“Allora perché mi hai chiesto di ripetere? Comunque c’è un letto solo”
“Ah”
.
.
.
“Se ti da fastidio posso dormire sulla poltrona, insomma pensavo che fosse per quello che mi hai chiesto di lavarmi e non sapevo come risponderti e quindi ho semplicemente evidenziato l’ovvio. Sto blaterando come al solito vero? Non volevo insomma… Sto zitto. Ho capito! Smetti di alzare le sopracciglia in quel modo!”
“Quale modo?”
“Quello”
“Perché? Non sembra darti fastidio”
Derek cerca di avvicinarsi a Stiles iniziando a-
“Smetti di sniffarmi per l’amor del cielo, hai detto anche tu che puzzo” dice il ragazzino arrossendo.
Derek è sorpreso perché al momento oltre a effettivamente odorare di sudore e imbarazzo, emana un evidente profumo di eccitazione. Derek è sorpreso come ogni volta perché succede spesso ormai che l’umano profumi in quel modo in sua presenza. Derek è sorpreso perché è sempre successo in momenti in cui si stava allenando, senza maglietta (o in cui in una delle solite litigate lo sbatteva al muro), non mentre battibeccavano così normalmente.
“Va bene vado a lavarmi. Tu metti le cose apposto così andiamo a pranzare con gli altri appena ho finito”
Derek si gira ancora leggermente confuso ma abbastanza soddisfatto.
“…mettiti il costume, Lydia mi ha scritto che andiamo in piscina!” Urla Stiles dal bagno.
 
 
 
 Imbarazzo.
Oltre che pesante ed insostenibile questa volta sembra essere opprimente a tal punto da aver fatto arrossire il lupo. Uscito dal bagno, Stiles è entrato in stato catatonico dopo aver visto Derek in costume infilarsi la maglietta.
Ok, vi chiederete cosa ci sia così assurdo viste le infinite volte in cui il ragazzo ha potuto osservare (e tastare) i muscoli del moro. Ma vederlo così rilassato, con il costume che lui stesso lo aveva aiutato a scegliere pochi giorni prima lo lascia basito… e sempre più eccitato. Ma Stiles è quello intelligente del gruppo, e non si scorda mai di essere circondato da esseri sovrannaturali che sanno quello che prova e riescono a leggere il suo corpo meglio di lui. Ci prova a far rallentare il suo cuore, ma è sicuro che in quel momento il bastardo stia rimbombando nei timpani di Derek ad una velocità impressionante.
Imbarazzo.
Eppure Derek è lì immobile ad aspettare una sua mossa, guardandolo negli occhi.
E lui la mossa la fa.
“Derek io so che tu sai che io so che tu sai ma se tu facessi finta di non sapere e io non sapessi che tu fai finta di non sapere potrei pensare di sapere che tu non sappia…capisci?
.
.
.
Dal tuo sguardo confuso penso di no”
“Quindi Stiles cosa è che dovrei sapere?”
“Se veramente non lo sai, cosa alquanto improbabile, mi stai deludendo lupacchiotto”
Con una risata isterica, il ragazzo urla un “Andiamo gli altri ci stanno aspettando” e Derek (lo sa, il bastardo, lo sa e fa finta di non sapere) pensa che serva di più per essere sicuro di non essere rifiutato dall’iperattivo umano per cui ha preso una sbandata. E poi c’è ancora quel tipo di cui gli ha parlato…
 
 
Lydia è bellissima ma gli mette paura il 90% del tempo.
Questo Derek non lo ammetterà mai perché deve mantenere la sua aria da bad boy però è la pura e semplice verità. Riesce a capire perché lo Stiles gracilino prima della trasformazione di Scott e delle vicende che li hanno inevitabilmente fatti crescere, si fosse infatuato di lei.
Nel costume blu che ha comprato con il castano, sdraiato su uno dei lettini posti intorno alla maxi piscina della villa, si sente a suo agio e il branco sembra aver capito che ciò che cerca dalla vacanza è pace e tranquill- sese...certo. Riavvolgiamo il nastro del film mentale che Derek si era fatto mentre scendeva le scale.
Appena arrivati in piscina Scott gli ha tolto la maglietta (SCOTT) e Isaac ha provveduto a buttarlo in acqua mentre Stiles rideva a crepapelle e Boyd ghignava appoggiato a una colonna a braccia conserte. Le ragazze entravano piano piano e Lydia era l’ultima della fila. Cosa dicevamo all’inizio?
Ah sì, Lydia gli mette paura. Persino con quel costume leopardato che Derek non gradisce particolarmente, gli mette paura mentre intima agli altri ragazzi di uscire subito dalla piscina e togliersi i vestiti per farsi il bagno. Stiles in particolare non ha fatto caso all’essere ancora con maglietta e infradito addosso prima di tuffarsi addosso a lui. Ridendo il ragazzo si issa sulle braccia e si sfila l’infradito sedendosi sul bordo della piscina. Ha la maglia bianca che aderisce trasparente al corpo e Derek pensa di non aver mai visto niente di così bello. Per un momento non tiene sotto controllo cuore ed odore, ed è quello il momento fatale in cui Scott accanto a lui sgrana gli occhi.
“Amico, sul serio?
.
.
.
NO. HO CAMBIATO IDEA NON VOGLIO SAPERE NULLA”
“Scott…”
“NOOOOO”
“Scott…”
“Smetti di dire Scott con quel tono da cucciolo bastonato. Mi sta bene, vi dò la mia benedizione…”
“Ma chi la vuole…” sussurra Derek.
“…ma non voglio sapere cosa fat- EHI! La dovresti volere sarò il testimone!”
“Scott io penso che tu abbia frainteso, Stiles non ricambia…”
Il beta corruccia lo sguardo ma prima che possa dire qualcosa viene chiamato da Lydia per mettere la crema solare.
“Senti ne dobbiamo riparlare, tu però provaci fidati di me. Vado a mettere la crema solare, che poi a cosa serve non si sa dato il mio essere un licantropo… ma non facciamo arrabbiare l’urlatrice” gli fa un occhiolino e se ne va.
Isaac e Boyd gli rivolgono uno sguardo e un sorriso di scuse a testa per aver origliato. Praticamente entro stasera il branco saprà della sua cotta per l’umano, e quella che lo preoccupa di più è sicuramente Erica…quella ragazza è una pettegola nata, dovrà parlarci prima che spifferi tutto per sbaglio a Stiles, credendo di aiutarlo in chissà quale modo.
 


Il pomeriggio passa tranquillo e per le cinque Lydia e Allison portano la merenda. Il branco si riunisce nell’ombra di due ombrelloni sotto cui fortunatamente si trova il lettino del più grande, che non si degna neanche di alzarsi, come gli fa prontamente notare Stiles spingendo contro il suo fianco per farsi spazio. I ragazzi iniziano a chiacchierare del più e del meno, della scuola e dei vecchi scontri, dei parenti e di possibili nemici… insomma solita amministrazione.
Stiles continua a bere il suo drink con la mano sinistra mentre con la destra accarezza il braccio del lupo appoggiato sul suo grembo. Derek sta per addormentarsi, avvertendo come le chiacchiere e il rumore di cuori sia cessato e l’unico respiro presente sia quello del ragazzo alla sua destra… quando avverte il gelo tra i suoi addominali. Annusa l’aria in cerca di imminenti pericoli ma non ne trova così apre lentamente un occhio e poi l’altro. Stiles sta giocando con i cubi di ghiaccio, probabilmente un tempo appartenenti al suo cocktail, spingendoli tra i solchi dei muscoli del suo addome ed è così concentrato da ignorare totalmente gli occhi verdi fissi su di lui. Lo lascia fare, gongolando dei sospiri del ragazzo, finché quest’ultimo alza gli occhi e diventa di un rosso scarlatto, rendendosi conto di essere stato colto in fragrante. Derek sorride passandogli una mano tra i capelli e si mette seduto. Lo sguardo di Stiles segue l’acqua creatasi dalla continua frizione tra il corpo caldo e il ghiaccio fino all’orlo del costume dell’amico, cosa che non passa inosservata all’occhio attento di questo.
“Io-“
“Tranquillizzati, sentirei il tuo cuore da kilometri di distanza”
Stiles è sempre più rosso e il profumo di eccitazione è ormai superato da un altro.
“Imbarazzo.”
“Eh?”
“Sei imbarazzato da stamattina. Mi vuoi dire che ti prende? Ormai sono abituato a praticamente convivere con te: sei più a casa mia che a casa tua. Ma il dover stare in camera con me e dormire con me sembra turbarti, l’unico momento in cui sembravi tranquillo è stato quello in cui fingevo di dormire”
“Sì”
.
.
.
“Mi prendi in giro? Che significa sì?”
“Sì è vero e mi dispiace. Non volevo che ti preoccupassi, è solo che... ho paura di fare la cosa sbagliata”
“Stiles tu fai solo cose sbagliate. Sei imbranato, un’idiota, un combinaguai…”
“Io…”
Imbarazzo.
Dispiacere. Lacrime. LACRIME.
È tutto quello che riesce a pensare Derek e non sa come reagire.
“Ma mi stai bene lo stesso, non mi sembra che ti abbia mai detto che mi da fastidio il tuo essere… te. Anzi.”
L’umano solleva gli occhi ancora lucidi e lo guarda sorridendo. Lo abbraccia inaspettatamente e arrossisce. Di nuovo.
 


Imbarazzo.
Questa volta è sicuramente il suo.

Ritorna all'indice


Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=3354593