La maga e il dio.

di _ Angel _
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** 1# Prologo ***
Capitolo 2: *** Capitolo 1; “Visita a sorpresa con invito”. ***
Capitolo 3: *** Capitolo 2; ombra della notte. ***



Capitolo 1
*** 1# Prologo ***


La maga e il dio.

Quella che state leggendo è una registrazione digitale.
In certi punti la qualità audio era scarsa, perciò alcune parole e frasi sono state trascritte sotto ipotesi dell’autrice.
Dove possibile, sono state aggiunte illustrazioni riportanti alcuni simboli menzionati, per far sì che i mortali capiscano al meglio ciò che è stato detto.
Rumori di fondo -come imprecazioni- non sono stati riportati.
L’autrice non garantisce l’autenticità della registrazione:
Spetterà a te decidere se ciò che dicono i nostri protagonisti sia verità.

 

 

SADIE.

Qui parla Sadie. Come va? E’ un po’ che non ci si vede, eh?
Sappi che non ho intenzione di iniziare il racconto narrandoti le nostre ultime imprese e roba del genere. Per niente. Per quelle ci sarà un’altra persona addetta, della quale non ti riferirò il nome, perché se sei quello giusto, sapresti già dirmi chi è. Al contrario, ho intenzione di cominciare ponendoti un dubbio: per quale  motivo Carter non si fa mai i fatti suoi?
Ti spiego:
-‘Ero sicurissimo che Sadie  fosse gelosa di Jaz , perché Walt le piaceva, anche se non lo ammetterebbe mai: ha passato gli ultimi mesi a ronzare intorno ad un altro tipo –per la precisione un dio- per cui si era presa una cotta.’-  aveva detto.
Niente di più sbagliato.
Ok, si, trovavo in Walt un ragazzo di quattordici anni molto carino nella sua carnagione color caffè e nel suo modo di vestire -era un sau , un mago che creava incantesimi e amuleti magici.- , ma non mi piaceva in quel modo. E per l’amor d’Egitto: io non ‘ronzo’ intorno a quel dio.
Avevamo delle ‘questioni da risolvere’, e non ci andava di certo condividerle con il mio fratello svitato.
Che continui a pensare a Ziah, al luogo in cui si potrebbe trovare e agli affaracci suoi, invece di quelli miei.  
[Carter , smettila di darmi pugni sul braccio! Sto dicendo la verità: hai passato gran parte del tuo tempo a meditare in quale luogo fosse Ziah e su come avresti potuto salvarla!]

Bene. Credo che adesso possa davvero cominciare.
In queste pagine, ti racconterò di ciò che ho fatto durante questi mesi di assenza, dove abbiamo trovato anche degli apprendisti come (per l’appunto) Jaz e Walt.
Probabilmente Carter continuerà a rompermi , perché ho deciso di raccontare a te tutto ciò e non a lui, ma non dagli troppo conto.
[Carter, smettila prima che dica a Khufu di farti fare un allenamento intensivo a basket.]

Ti lascio ai fatti. Ci si rivede presto.

-O almeno credo.-

 

***

 

 

Angolo autrice;

I’m here!
Ecco qui la mia prima fanfiction in questo fandom c:
E’ principalmente una SadiexAnubi, quindi chi non è uno ‘shippatore’ di tale coppia, può comodamente sloggiare, seguendo lo shabti incaricato.
Non credo di aggiungere chissà quali spoiler, a parte la comparsa di Jaz e Walt che sono dei personaggi che appariranno realmente nel secondo libro della serie .
-Ave all’iBook, grazie al quale ho potuto scaricare (prima dell’uscita del libro), tre capitoli di prova.-
In ogni caso, questa è una ‘raccolta di storie’ (tutte one-shot) riguardanti questa coppia, che si svolgeranno in un unico asso di tempo.
[n/d Sadie: ma vah?]  –TACI TU.-

Ogni racconto sarà fine a se stesso, tranne in alcuni casi , dove ci saranno degli accenni degli uni o degli altri.
Probabilmente non ci avrete capito  un tubo da ciò che ho scritto, ma anyway. Faccio pena a spiegare: penso che l’ –Ahg!- di Khufu sia più comprensibile delle 1000 parole che utilizzo io per spiegare un concetto.
Ebbene, vi avviso che non pubblicherò .. come dire.. a date.(?).  Potrebbe capitare che alcuni capitoli vengano pubblicati in fretta, mentre per gli altri, ci sarà da aspettare di più.
-Mi scuso con coloro che seguono Inizia una nuova avventura,Percy. Capitemi. E’ estate, ed ho scritto appena due righe del nuovo capitolo.. Anche se dovrei sbrigarmi perché con l’inizio della scuola, a Settembre, non riuscirò più a pubblicare delle long, eccetto casi assurdi. c’: -  
*Fugge via da una folla inferocita*

_ Angel _

A presto con il primo capitolo e buone vacanze a tutti, anche se siamo già a metà Luglio.





Testo revisionato il 23/O4/2O14.

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Capitolo 2
*** Capitolo 1; “Visita a sorpresa con invito”. ***


{Post-terzo libro: Anubi e Walt non si trovano nello stesso corpo.}



SADIE.



***



Entro in classe con assoluta tranquillità mentre il professore, già dietro alla cattedra, mi fa una delle sue solite ramanzine.
Mi siedo sbuffando e tremendamente annoiata.
Qui tutto è noioso, dalla matematica, che odio [Carter, no, non voglio prendere ripetizioni da te. Mi bastano le lezioni mattutine in classe.], alla storia.
Ebbene si, Sadie Kane, che ha sempre prediletto quella materia, ha iniziato a trovarla noiosa.
Penso che la colpa sia da attribuire al professor Streligs, il quale sarebbe capace, secondo il mio parere, di rendere noioso pure un evento clamoroso quale il mio inconoramento a regina [Ahia, Carter! Smettila di darmi pizzicotti! Ho capito, la smetto! ...Forse.]. Le sue lezioni sono praticamente un continuo istigo verso il suicidio; in poche parole non è che un ulteriore modo di mandarmi a far visita a mio padre e... No. Devo smetterla di pensarci. [Carter, è normale che abbia un cuore! Che razza di osservazioni sono? È normale che l'abbia, sono un essere umano! La tua stupidità è incomiabile certe volte, lasciatelo dire.].
Dopo la battaglia contro il Caos, mi e stato consigliato, più imposto per mia sfortuna, di non far più visita nè al Regno dei Morti nè agli altri, se non in casi estremi, per fare in modo che non si creassero più ulteriori squilibri (oltre quelli che avrebbero creato i soliti mostriciattoli turno che avremmo dovuto combattere io e mio fratello, s'intende.).
Trovo questa cosa assurda, anche perché, dopo il mio trasferimento da Londra a qui, nella Brooklyn House, i party che creavo a sorpresa lì erano alcuni dei pochi scherzi di cui non mi stancavo mai.
Certo, ogni volta arrivava mio padre che interrompeva tutto e mi mandava furente a casa, ma almeno all'inizio si riusciva a festeggiare, no? [No Carter, non penso sia questo il motivo per il quale ogni volta che papà mi vede insieme a te diventa ancora più azzurro di quanto lo sia già di suo, perdendo così tanto colore da sembrare quasi bianco. Non penso proprio sia dovuto al fatto che temi i miei scherzi. O almeno, penso.]
Ora nemmeno quello.
Che razza di mondo crudele.

Picchietto con fare annoiato la matita sul quaderno che, tecnicamente, dovrebbe contenere gli appunti della lezione la quale, guarda caso, riguarda la Mitologia Egizia. [Già. Una stranissima coincidenza, fratello. Stranissima.]
“E quindi Anubi...”, sta cercando di spiegare il professor-sono-troppo-noioso-per-questo-mondo, quando ad un tratto si sente un lieve bussare alla porta.
“Avanti”, dice scocciato lui.
“Scusi, cercavo Sadie Kane. Si trova in questa classe?”, fa capolino chiedendo un ragazzo a me familiare, alto, con i capelli castani scarmigliati e gli occhi color cioccolato, dandosi un occhiata in giro.
Non appena i suoi occhi incontrano i miei quasi si illuminarono [No Carter, non sto esagerando. È così e basta. E smettila di disturbarmi.] ;
“Come mai?”, chiede il professore con cipiglio poco convinto.
“Devo parlarle di alcune questioni personali molto importanti.”
“Signorina Kane, vada.”
È avvenuto il miracolo. Mi manda fuori. Oh, siano ringraziati gli dei egizi.
“Si, prof.”
“E non mi chiamarmi prof, signorina!”
“Si, si.”, borbotto annoiata uscendo dalla classe e chiudendomi la porta dietro.
Dopo aver raggiunto un corridoio più isolato, che fermiamo.
“Cosa ti porta qui? Pensavo non si potessero creare più portali.”, gli dico come seccata incrociando le braccia al petto.
Odio come lui possa trasgredire le regole mentre io no.
Certo, non sono un tipo che si ferma al primo avvertimento, ma è odioso comunque.
È nella mia natura essere la casinista [Si Carter, l'ho ammesso. Contento?]; detesto il fatto che non posso più fare quello che voglio con assoluta libertà.
“Piccola visita. Ho il permesso”, dice mimando con le virgolette l'ultima parola, “considerato che questa tua nuova scuola è esattamente sopra ad un cimitero militare. Per l'esattezza, sotto il tuo banco si trova proprio la tomba di dell'infermiera Kate. Un tipetto piuttosto movimentato, devo ammettere. Come te.”
“Ma cosa?!” , chiedo sconvolta. “Oddio. Devo cambiare di banco.”
“No, non devi. Le piace ascoltarti.”
“Ma... la sua anima non avrebbe dovuto passare per il tribunale parecchio tempo fa in modo da avere la pace eterna?”, chiedo. Non mi possono dire una cosa per poi dirne un'altra che gli va contro.
È normale che poi mi vengano i dubbi.
“C'è stato qualche problemino in passato, niente di particolare.”, dice lui scrollando le spalle con aria indifferente. “Delle volte vengo a trovarla però.”
“Tornatene dalla tua infermiera, allora.”, gli dico scoccandogli un'occhiataccia.
Insomma, se deve solo parlare di un'altra tanto vale che se ne vada e me parla con qualcun altro.
“Gelosa?”, mi chiede ora accarezzandomi la spalla coperta dal giubbino di pelle. “In ogni caso.. No. Sono venuto qui per stare con te.”, mi dice poi abbassandosi e baciandomi di sorpresa.
[Carter, è inutile che dici che tutti questi baci stanno iniziando a non piacerti. Devono piacere a me, non a te, quindi taci.].
Succede così, di colpo, senza che possa fare niente, proprio come l'anno prima nel cimitero.
Questa volta però, quando lui inizia ad allontanarsi, io tiro i lembi della sua maglietta con forza, per attirarlo di nuovo a me.
Anubi sorride in questo altro bacio, forse pensando a come ‘quella ragazzina riesca a fargli fare cose così spericolate, come l'andare nel mondo reale senza avvertire o baciarla nel bel mezzo di un luogo pubblico, con il rischio di farsi vedere da chiunque.’, come l'ho sentito dire una volta ad uno dei suoi servitori.
[Si Carter, sono andata a curiosare nel Regno degli Inferi qualche volta.. E allora?]
Quando ci stacchiamo però, sorrido.
Nonostante tutto, sono felice che sia venuto a farmi visita.
Anubi abbassa la testa in leggero imbarazzo. È adorabile.
“Sarà meglio che vada...non vorrei che qualcuno avesse riferito la mia assenza a Osiride.”
“Non avevi detto... Oh.” , dico arrivando in poco tempo alla giusta conclusione. “Spericolato il ragazzetto, eh.”, continuo poi prendendolo in giro.
“Si dia il caso che questo ragazzetto abbia più di 800 anni.”
“Dettagli.”, dico con un alzata di spalle.
“Quindi.. Vado.”, ridice lui poco convinto, ma iniziando comunque ad allontanarsi.
“Oh, aspetta!”, lo fermo bloccando lo per un braccio. “Avrei una domanda da farti.”
“Dimmi.”, mi dice guardandomi curioso.
“Fra una settimana ci sarà il ballo di fine anno scolastico. Sarà il mio ultimo qui e..”
“Va bene.”
“Va bene cosa?”
“Ti accompagno.“
Spalanco gli occhi sorpresa. Non mi aspettavo una risposta così fulminea.. Piuttosto me aspettavo una simile a ‘Eh, sai, ho da fare..’.
...Boh. Meglio per me.
“Sei serio?”, gli chiedo infatti alzando un sopracciglio.
“Mai stato più serio di così.”... Che è un po' contraddittorio considerato che è il dio della morte e l'essere serio è parte fondamentale del suo carattere. Ma tralasciamo.
“Oh.”, inizio. “Allora.. Ci vediamo qui la prossima settimana alle nove?”
“Perfetto.”
“Perfetto.”
“Allora vado..”
“Oh si, certo. Ciao.”, gli sorrido mentre lo vedo allontanarsi salutandomi.
Mentre mi giro verso il lato opposto però, un'ombra mi si para davanti. Sento di nuovo un leggero tocco sulle labbra, poi di nuovo il nulla.
“Dovevo salutarti.”, sento una voce calda sussurrarmi all'orecchio.
Sorrido, mentre una leggera volata di vento mi fa capire che Anubi è ritornato sul serio nel suo regno.
Così mi giro, iniziando a tornare poi di nuovo in classe e pensando a come quella giornata aveva avuto una svolta così allettante da diventare una delle migliori degli ultimi tempi.


***



Angolo autrice.

Non ve l'aspettavate, eh?
Dopotutto sono quasi due anni che non aggiorno. Spero di avervi fatto una piacevole sorpresa, facendovi capire che comunque, io le cose cerco di portarle -benomale- a termine, anche se si tratta di riprenderle dopo anni.
Personalmente non so quando aggiornerò, spero solo che questo capitolo vi sia piaciuto così come mi è piaciuto scriverlo.
Scritturarlo per me è stato come un prendere 'una boccata di aria fresca' dallo stress scolastico. :')
Anyway.
Per qualsiasi cosa (che si tratti di un accorgimento di un errore nel testo o semplicemente un vostro parere), scrivetemi una recensione.

_ Angel _

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Capitolo 3
*** Capitolo 2; ombra della notte. ***


Ombra della notte.
SADIE.

 

«Non ti sei più fatto vedere per un anno.», constato all’ombra che mi si è appena avvicinata.
E’ l’ennesima notte che trascorro seduta in balcone; ormai passo la maggior parte delle mie notti insonni qui.
[Si, Carter, non ho molto sonno la notte, ci permetti?]
«Lo so.. E mi dispiace.», mi risponde quella stessa ombra  che adesso ha assunto le sembianze di un ragazzo dai capelli castani che nel buio della notte sembrano quasi essere corvini. «Mi sei mancata davvero.»
«Avevi promesso che saresti anche venuto a quel ballo.»
Anubi abbassa la testa a disagio, scompigliandosi con una mano i capelli e sedendosi accanto a me.
«Perché?», chiedo allora.
«Tuo padre non me l’ha permesso.», mi rivela sincero. «E non sono riuscito ad oltrepassare la barriera che aveva creato.»
..Ed ecco perché non riuscivo ad oltrepassare anche io. Grazie papà. Grazie.
«Gli avevo chiesto una cosa, ma riconosco di aver esagerato.»
«Cosa gli avevi chiesto?», gli chiedo con la mia solita sfrontatezza.
Faccio per alzare una mano per togliergli un ciuffo da dinanzi gli occhi, ma lui alza di colpo il viso per rispondermi, così blocco la mia mano a mezz’aria, prima di abbassarla del tutto e far finta di nulla.
[No Carter, non mi sto rammollendo. Sono cresciuta, è diverso. So riconoscere una situazione in cui bisogna essere più seri. Adesso taci, stai disturbando troppo.]
«Non credo abbia più molta importanza, non credi?»
«Sai benissimo che non ti lascerò andar via di qui senza avermelo detto.», sbuffo contrariata. «Deve esserlo a priori se mio padre è arrivato al punto di mettere una barriera fra noi due per un anno.»
«Gli avevo chiesto di poter essere umano.», mi dice. «Umano solo per quella notte, per non dover sparire dopo qualche ora. Ma riconosco che sarei venuto meno ai miei doveri. Di aver esagerato.
»
Lo guardo sorpresa, inarcando un sopracciglio.
«Sei andato contro mio padre.. Per me?», gli chiedo voltandomi del tutto verso di lui.
Lui scrolla le spalle.
«Suppongo ne valesse la pena, no?», risponde. «A dirla tutta qui mi piace, e poi..»
«Cosa?», faccio per chiedergli, ma mi blocca prendendomi il viso fra le mani e baciandomi.
Inizialmente sgrano gli occhi per la sorpresa, ma poi quasi sorrido sulle sue labbra e mi lascio andare.
Quando si allontana, poggia la sua fronte sulla mia.
«Niente.», continua, poi si allontana ed alzandosi in piedi, mi tende una mano. «Vuole concedermi questo ballo, signorina Kane? Mi deve ancora delle lezioni di corteggiamento moderno da quanto ricordo.»
Accetto volentieri la sua mano, alzandomi.
«Da notare il meraviglioso outfit per il ballo.», ci scherzo su per indicare gli shorts e la maglietta bianca scollata che ho deciso di indossare, oltre che ai capelli oramai lunghi fino alla schiena e mossi che ho smesso di dipingere con strani colori.
«Sei bellissima, zitta.», cerca di zittirmi lui.
«Ah, non solo sparisci per un anno, ma pretendi pure di zittirmi.
», dico con tono leggermente scherzoso. «Siamo messi bene.»
Poi però rimango zitta davvero e decido di iniziare a muovermi insieme a lui in quello che sembrerebbe un mezzo valzer, tralasciando due fattori piuttosto effimeri, quali la mancanza di musica e la nostra incapacità di ballare degnamente.
Passiamo la notte così, scherzando e danzando, come se il tempo trascorsi lontani non fosse mai esistito.

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