Viaggi ai confini del sensato

di LadyFrenny
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Introduzione ***
Capitolo 2: *** L'inizio ***
Capitolo 3: *** Si Signor Capitano! ***
Capitolo 4: *** Primo Ostacolo ***
Capitolo 5: *** La Ciabatta dell'unione ***
Capitolo 6: *** Piccole Storielle ***
Capitolo 7: *** Unioni ***
Capitolo 8: *** Il pericolo è sempre dietro l'angolo ***
Capitolo 9: *** Spiedini di Calamaro ***
Capitolo 10: *** Wind of Change ***
Capitolo 11: *** Nel folto di rami secchi ***
Capitolo 12: *** Un'isola di insetti? ***
Capitolo 13: *** Paure ***
Capitolo 14: *** Rosa Bianca ***
Capitolo 15: *** "Rifornimento" di coccole ***
Capitolo 16: *** Una fine in un Inizio? ***



Capitolo 1
*** Introduzione ***


Salve, volevo fare un breve anticipo sulla storia che sto cercando di sviluppare. L’idea è nata per far divertire un po’ il mio gruppo di amici, quello stesso gruppo su cui si incentra la storia. Ho già due amici che scrivono storielle su di noi ma un tantino drammatiche. Comunque volevo rallegrare un po’ l’aria proponendo questa storia. Non so fino a che punto possa reggersi in piedi ma ci provo. Vi spiego in cosa consiste: La storia è pienamente frutto della mia fantasia, ma il suo esito varia a seconda delle scelte non mie ma del mio gruppo. Farò loro delle domande, ed in base alla maggioranza la risposta vincitrice sarà il punto chiave di ogni capitolo. All’aggiungersi di un capitolo aggiornerò la lista qui sotto con i quesiti chiesti loro.
 

-1° Quesito. Cap. 1
.Qual’è l’oggetto più buffo che vi viene in mente? Votate fra quelli proposti da voi stessi:
Lampo: Ciambella;
Yomi: Naso a patata;
Desi: Fazzoletti;
Ghian: Ciabatta ✓ | 6 Voti


-2° Quesito. Cap. 2
.Votate due persone del nostro gruppo tranne voi stessi:
-Desi 1 voto (Soul)
-Lampo 1 voto (Soul)
-Shugar 1 voto (Yomi)
-Yomi 2 voti (Panda-Lampo)
-Panda 3 voti (Lampo-Yomi-Shugar) ✓
-Frenny 3 voti (Desi-Shugar-Panda) ✓


-3° Quesito. Cap.3
.La parola inglese che più vi piace? votate anche fra quelle proposte:
Desi: Honey | 2 voti ✓
Desi: Darkness | 3 voti✓
Soul: Life

-4° Quesito. Cap.6
.Scegliete un vostro compagno a caso:
Frenny: 1 voto
Panda: 3 voti ✓
Soul: 1 voto

-5° Quesito. Cap. 8
.
Scegliete fra questi elencati:
-Bianco e nero | 3 Voti
-Nascosto | 3 voti ---------> Per la prossima volta
-Colorato.

-6° Quesito. Cap. 11
.Di cosa avete più paura?
Yomi: "Aracnofobica - Etonofobica";
Lampo: "Ragni - cose velenose";
Shugar: "cose piccole in faccia";
Soul: "insetti - ragni";
Frenny: "Chiusa in posti bui e piccoli da sola"


 

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Capitolo 2
*** L'inizio ***


-Diario di Bordo
                                                                                                                                                         1° Giorno

 

Oggi mi è capitata una cosa davvero strana, ma senza di questo avvenimento non avrei mai avuto la geniale idea di scriverti. Vorrei annotare ogni cosa da oggi, solo per ricordarmi di come abbia avuto inizio questa avventura. Devo dire che sono ancora molto suscettibile al riguardo, per dove diavolo stiamo andando? Oh bhe.. All’arrembaggio!
PS. Oltre al binocolo devo cercare una macchina fotografica…


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Il forte vento di quella giornata serena, Non era che una manna dal cielo per una ciurma vogliosa di affrontare viaggi verso i confini del mondo. L’era della pirateria non cessava mai di esistere e questo spingeva molti uomini ad affrontare lunghi viaggi alla ricerca di qualsiasi cosa li avrebbe arricchiti. La piccola ciurma di cui parleremo, però, non era come quest’ultime.
Questa piccola ciurma che navigava in questa giornata ventosa, aveva altri scopi: Andare alla ricerca di nuove avventure per arricchire i loro ricordi.
Potrei parlarvi di tutti i componenti, ma lo farò solo in seguito alla presentazione generale del nostro racconto. I nostri protagonisti,  componenti della ciurma, erano salpati dalla loro cittadina solo qualche settimana fa. Piccoli sognatori ingenui, pronti ad affrontare le conseguenze dei loro gesti. Una cosa li accumunava, la voglia di uscire dal loro piccolo mondo ed affrontare ciò che la vita e la natura offriva.
La vita in quella cittadina non portava che sofferenze, ma senza di esse, quei ragazzi non avrebbero mai sognato il meglio. Tutti erano accumunati anche solo dall’idea di fuggire di lì, non importava come ma lo avrebbero fatto.
Una nave mercantile attraccò al porto per rifornire la popolazione di viveri, senza immaginare cosa sarebbe successo in seguito. Così tonti, così viziati, i marinai di quella nave si diedero alla pazza gioia nella prima locanda che trovarono. Ubriachi? Solo un po’, quanto bastava per farli crollare come bisonti su quei tavolini che gridavano pietà. I nostri ragazzi, sette valorosi avventurieri, si infiltrarono a notte fonda in quella nave, ancora non scaricata per loro gioia.
- Dite che quei libri sulla navigazione ci permetteranno di non affondare come tonni in un oceano?-
Il ragazzo che parlò si chiamava Luigi,e di tutta risposta ebbe uno scortese: -Ti pare che se fossimo tonni nuotavamo in pieno oceano?-
Questa volta a parlare fu Cheng con il suo solito tono da saputello, quel tono che ti fa venir voglia di prendere un remo in mano e batterglielo in testa finchè non cambia sesso.
-Guarda che so cosa state pensando, queste molestie nei miei confronti sono perseguibili dalla legge!-
-L’unica cosa perseguibile qui è la tua vita sul filo di un rasoio- Disse un terzo ragazzo che probabilmente era Luca.
-Sempre se ci arriviamo all’oceano- Disse Daniele per chiudere il discorso di prima stendendo un velo pietoso sulla faccenda.
Passarono la notte a bisticciare, ma questo gli diede solo più energie per scappare e rubare la nave nella notte silenziosa, fino ad arrivando ad ora.
Il vento strattonava le vele che con maestosità si emergevano nel punto più alto della nave. Non gli era andata affatto male come prima nave.. bastava solo camuffarla un po’ e cancellare quel “Per sempre Merluzzi e contenti” stampato in gigante sulla fiancata del Galeone intarsiato in stile spagnolo.
Che razza di compagnia si chiamerebbe mai cosi?
Ora che abbiamo specificato questo, è il momento di presentare i personaggi prima nominati. Per complicare le cose vi anticipo fin da subito che in queste settimane di puro ozio, da bravi neo-pirati, hanno pensato a dei soprannomi per rendere il gioco più divertente.

-Partiamo da Luigi. Era un ragazzo tranquillo ed estroverso, amichevole, una sorta di persona fidata. Decise di sua volontà di soprannominarsi Lampo, senza motivi particolari, semplicemente era fissato con quella parola. Aveva Occhi e capelli castani, con una barba sfumata e ricciolosa dalla lunghezza misurata. Indossava solitamente dei pantaloncini larghi e maglie altrettanto comode. Per divertimento personale portava una benda nera sulla fronte..  si proprio una di quelle che i cattivi mettono sull’occhio, ma lui no, la portava sulla testa solo perché come il suo soprannome, gli piaceva. Per concludere aveva 20 anni.
-A seguito abbiamo introdotto Cheng, ora soprannominato come Soul. La sua idea di “soul” era riferita a “è un soprannome figo” ma gli altri lo paragonavano di più ad un “anima in pena" del gruppo. Il ragazzo gracile come uno stuzzicadente,sguazzava nei suoi vestiti appartati. Era corvino, con una frangia enorme butta all’indietro e gli occhi altrettanto neri. Era freddoloso ma in mare aperto in piena estate, portare una felpa con dei pantaloncini lunghi fino al ginocchi era sempre esagerato. Il più esuberante del gruppo o per lo meno quello più rompiscatole, con la sua goffaggine portava allegra ma nei limiti. Si poteva dire che il suo pregio più apprezzato era la sua “affidabilità” in casi teorici e non pratici, ma era anche molto utile come pupazzo antistress, dopotutto era Soul. Aveva 19 anni.
-Daniele era un ragazzo di 21anni tranquillo, pacato, rilassato e di buna compagnia. Quello intellettuale che nascondeva le sue emozioni. Panda era il soprannome che più lo rispecchiava e lo descriveva. Era proprio il tipo che si godeva i pisolini negli angoli più isolati del mondo. Aveva una barba lunga ma non troppo, con una camicia bianca e sgaulcita e dei jeans chiari strappati. Una sua caratteristica a cui in pochi facevano caso era il dente d'oro che si notava se sorrideva vistosamente. Probabilmente conosceva più storia lui che tutto il gruppo, per la quantità di libri che leggeva. La sua debolezza erano le donne.. le donne rosse.
-A seguire abbiamo Luca, Il rimorchiatore più pervertito del gruppo. Il suo soprannome da ora sarà Shugar, non per la sua dolcezza, ma questo soprannome gli ricordava il peluche che coccolava tutte le notti a forma di gatto. Uno zuccherino di ragazzo(?). La frase più intelligente che abbia mai detto in tutta la sua esistenza fu “il tempo è relativo” ma nemmeno lui sa cosa voglia dire (Appena testato in un avvincente discorso affrontato con lui durato qualche secondo). Amante delle prese in giro, camminava sempre a testa alta ed era uno dei più forti del gruppo sia di spirito che di fisico. Portava un taglio corto sistemati ed i capelli in questione erano marroncino chiaro. La barbetta incolta ma sexy, corta. I suoi occhi marroncini cambiavano al sole in verde. Aveva dei pantaloni attillati nei quali infilava camicie bianche di ogni tipo, basta che i bottoni non coprivano il suo petto ed era contento. Lui aveva 22 anni.
-Come non parlare ora di Valentina? Questa ragazza non fa che sbavargli dietro da quando fu corteggiata da bambina dallo scapestrato. Tutti decisero di affidargli il soprannome di Yomi ed il motivo era semplice: Quasi sicuramente sarebbe stata la prima a fare stragi con le sue stesse mani senza ripensamenti. Era quasi divisa in due personalità: Una dolce e gentile che cercava di essere coccolata fra le braccia di Shugar, e la seconda paragonabile ad una sanguinara pronta a squartare la gente fastidiosa. I suoi capelli corvini e mossi le arrivavano a metà schiena e li portava spesso raccolti in una coda alta, invece i suoi occhi marroncini alla luce del sole sembravano del colore del sangue. Aveva due enormi orecchini a cerchio ed un trucco pesante che aggraziava il suo viso adulto, anche se aveva solo 20 anni. Indossava dei pantaloni stretti a vita bassa, con un toppino che le copriva quanto bastava il petto dalla taglia normale.
-Avevo detto sette ragazzi giusto? Parliamo di Desi. Il suo vero nome era ignoto a tutti ma si sapeva che era di buona famiglia in quella cittadina. Si era presentato semplicemente come Desiffer, ma anche lui meritava il suo soprannome nella ciurma. Come ogni gruppo che si rispetti, il suo ruolo in questo era di punzecchiatore. Era una brava persona ma gli piaceva sfottere ed innervosire con battute squallide. Questo sminuiva la sua età da 21enne grosso e vaccinato. Il suo fisico sembrava scolpito da Michelangelo in persona o quasi (meglio non esagerare o sono guai per me).
Era esposto in bella mostra a tutti siccome indossava solo pantaloni lunghi e larghi per dargli la comodità da lui tanto amata, sorretti da una fascia. Aveva i capelli ed occhi castano scuro. La sua particolarità era un piccolo neo sopra al lato destro del labbro, il cosi detto punto di bellezza che risaltava il suo volto.
-Per concludere il quadro passiamo alla protagonista del diario di bordo. Francesca fu semplicemente soprannominata dagli amici Frenny per abbreviare il suo lungo nome. Si scoprirà avere una cotta per Desi, ma questo ce lo teniamo per noi. Era Una ragazza solare che non sapeva stare al suo posto, in vena di scherzi e saltelli. Era bloccata solo dalla timidezza di molte situazioni “particolari” a cui poi faremo fronte. Aveva i capelli rossi, lisci, scompigliati e lunghi fino al sedere. Gli occhi di un celeste scuro e qualche lentiggine buttata a caso sul viso, affievolite con la crescita. Era solita indossare vestiti svolazzanti che le arrivavano sopra le ginocchia e che non facevano notare troppo il suo petto prospero.

Finite le presentazioni ritorniamo al nostro benedetto giorno soleggiante. I componenti della “ banda” si impegnavano tutti in qualcosa di utile, o per lo meno lo credevano loro.
-Cosa stai facendo con quei fagioli?- Disse Panda a Soul.
-che non lo vedi?!- Rispose soddisfatto lasciandogli vedere una torre di fagioli incollati fra di loro.
-ma cosa diavolo stai facendo col cibo?-
-ma ti pare che questo sia cibo? Ma chi se li mangia, sono più costruttivi così!- replicò.
-… ooooooookke..- se ne uscì Lampo che ascoltò la conversazione passando di li e tirando su col naso spiazzato.
- NOOOOOOOO- Urlò Soul subito dopo al passaggio di Shugar, che distrusse la torre di fagioli schiacciandola mentre fischiettava.
- c’erano delle formiche con i loro bambini li dentro! Cioè le ho incollate per sbaglio.. MA LE HAI UCCISE!-
Finita la frase cominciò a lanciare i fagioli a dosso al “king kong” con tutto il suo disprezzo.
Frenny girava in torno al palo di vedetta, osservando tutto ciò che capitava attraverso il binocolo in mano, trovato precedentemente nella cabina di comando e senza farsi beccare di tanto in tanto buttava qualche occhiatina verso Desi. Il ragazzo era steso beato a prendere il sole sopra il Bompresso di Prua.
Aveva paura che cadesse.. cioè era una scusa buona per spiarlo  ma per l’appunto non poteva smettere di osservarlo di tanto in tanto. Un giretto verso destra attorno all’albero e lo sguardo va giù verso di lui, uno giro verso sinistra ed ecco che rifinisce lì. Era una sorta di balletto al vento di una ragazza folle.
Mentre si apprestava a ricominciare, intravide in lontananza un qualcosa che galleggiava in mezzo al mare.
-Uomo in mareeeeeeeeeee- Grido’ Frenny eccitata all’idea di una novità dopo giorni di acqua.
-dove?! Serio?- Urlò Soul anche lui eccitato dall’affermazione.
-qualcuno lo aiuti!- Disse Panda.
La barchetta si avvicinava tranquilla verso di loro con un ragazzo le quali parole furono.
-AFFONDOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOO-
O per lo meno avevano udito questo.
Desi lanciò una scala giù dal ponte, permettendo al naufrago di poter salire prima che la baracca crollasse a picco nelle acque. Il ragazzo, vestito di stracci ed un codino che raccoglieva i capelli corvini, si sedette a gambe incrociate a terra tirando un sospiro di sollievo.
-grazie cicci di mamma- Disse strizzando il codino che creò una pozza di acqua salmastra a terra.
-hei avevo appena pulito!- ringhiò Yomi tirando un cazzotto in testa allo sconosciuto.
Frenny si buttò a capofitto a terra osservando il tizio da vicino.
-Cosa sei?-
-che razza di domande sono?- Borbottò Panda di sottofondo.
-Sono un Ghian piacere- disse tutto compiaciuto.
-Cosa ci facevi in quella vasca tutto solo?- Chiese Shugar perplesso da quello che aveva visto.
-Sono un cercatore solitario e sto cercando un tesoro!-
Frenny, Soul e Lampo si avvicinarono a pochi centimetri al viso di Ghian con occhi luccicosi esclamando -TESORO?!-
Ghian Spinse tutti e tre via e con un sorriso compiaciuto concluse la frase.
-Ovvio, un tesoro inestimabile!-
Fece una pausa notando il viso curioso di tutti.
-SONO ALLA RICERCA DI UNA VECCHIA CIABATTA!-

 

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Capitolo 3
*** Si Signor Capitano! ***


-Diario di Bordo 2
                                                                                                                                                            8° Giorno


 

E’ Passata una settimana da quando Ghian è entrato nella nostra ciurma ma nessuno sa se terrà fede al patto. Non siamo tipi diffidenti ma emotivi, quello si. Soul e Lampo ci potrebbero rimanere molto male e dispiacerebbe anche a me.
Sai cosa? Per poco non diventavo capitano! Me la sono scampata, non mi piace comandare le persone..
Quello che mi lascia ancora perplessa è quella diavolo di ciabatta.. se la trovo giuro che la metto in una teca di vetro e di fianco ci scriverò :” Rompere in caso di necessità, lanciare sulla faccia di persone a vista”
…Sarebbe molto utile per la nostra nave, la gente si ammazzerà più facilmente!
Detto ciò spero che abbia un qualche senso questo viaggio.

PS. Oggi ho fatto un passetto verso Desi.

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Panda era li che osservava le onde del mare che si infrangevano sulla fiancata del galeone. Aveva una faccia perplessa e pensierosa fino a quando non fu riportato alla realtà da una piccola pacca sulla spalla.
-Frenny?-
Guardò la ragazza come se si fosse appena svegliato da un sonnellino dolce in cui era caduto senza accorgersi.
-Ma ancora ci pensi?-
Fece la ragazza capendo al volo cosa gli passasse per la testa. La settimana scorsa un ragazzo era piombato nella loro vita turbandone la psiche mentale. Aveva fatto una proposta bizzarra e forse un po’ indecente per alcuni. Bastava ricordare la scena che accadde dopo che salì sulla nave e dopo la frase che conteneva la fatidica parola “Ciabatta”.
-"Se voi mi aiuterete a recuperare quella ciabatta io condividerò con voi il suo potere!-"
Quella frase venne alla mente di entrambi gli interlocutori.
-Secondo te cosa intendeva con “poteri”?-
Chiese Panda a Frenny anche se quella domanda ormai se la facevano tutti senza volerlo.
-Non saprei! Per questo abbiamo accettato no? Sarà divertente!-
-Ah se lo dici tu-
La perplessità di Panda non accennava a sparire e questo perché non riusciva a darsi la risposta che voleva.
Era il classico tipo che seguiva tutto ciò che aveva un senso, ma per questa volta gli bastava stare con i suoi amici.
-Forza Capitano!-
Disse la ragazza facendo un gesto da militare con la mano portata alla fronte. Per Panda era orami tutto insensato e questo era il secondo punto del suo tormento. Ci rendiamo conto che per un sorteggio fatto con il vecchio metodo dei bastoncini era uscito lui come capitano? Per tutti è stato un sollievo, era il più adatto a quella carica.
Pensiamo se usciva Soul: Sarebbero affondati dopo due giorni con i sui dispetti. E se capitava Frenny? Avrebbero assalito altre navi con cuscini per minacciare la gente. Vogliamo parlare di Shugar? La scommessa è vinta se avete pensato alla nave come un night club. Per fortuna era capitato Panda e nessuno sarebbe rimasto offeso per una votazione fatta in comunità: i bastoncini stavano bene a tutti. Il piccolo problema sorto era che oltre a Panda anche Frenny ebbe il bastoncino più lungo e per evitare i problemi esposti, da brava persona coscienziosa, decise di essere la seconda in carica rendendolo a tutti gli effetti Capitano.
-Ragazzi? E’ quasi ora di pranzo, aaaaaaaaarg -
Intervenne il buon vecchio Lampo facendo un occhiolino a Frenny e portandosi via Panda a braccetto, che fece una faccia scombussolata dalla velocità con cui lo tirò via. La ragazza rimase a sorridere alla scena dei due, ringraziando mentalmente Lampo nella speranza che gli stendesse i nervi come lui sapeva fare.
Il pancino le borbottoòdentro,e mettendosi una mano sullo stomaco se lo fissava inconsciamente. Era probabile che quel profumino che sentiva era il pranzo preparato da Yomi, siccome le due fecero il patto di cucinare alternamente. Rialzò lo sguardo verso l’alto pronta ad andare in cucina e sobbalzò nel vedere di fronte a se Desi che la osservava senza trasparire alcuna emozione.
-Tutto bene?- Chiese il ragazzo freddo.
-Si.. tutto bene scusa! Mi hai solo spaventata! n-non mi ero accorta della tua presenza-
La ragazza fissava a terra da quando lui aprì bocca, senza il coraggio di guardarlo o permettergli di vedere il rossore di cui si era dipinto il suo viso. Dio quanto gli piaceva quel ragazzo, ma la sua sola presenza scombussolava il suo animo a tal punto di disattivare la sua lucidità. D’altro canto, l’approccio di Desi in sua presenza era diverso da quello che aveva con gli altri. Si è vero, con gli altri volavano minacce e battute pungenti ma il tutto finiva sempre con un sorriso, con lei no. Non le sorrideva da anni, da quando un giorno cominciò a smettere di starle vicino o raccontargli i suoi segreti più profondi, semplicemente crescendo aveva assunto quel comportamento distaccato e freddo. Le faceva male ma vederlo anche solo da lontano, ma ciò la rassicurava quel minimo indispensabile per andare avanti e rompere a tutti con il suo carattere esuberante.
-Forza avrai fame- disse lui.
E poi arrivano sempre quelle frasi dove sembra che sotto sotto ancora gli importi di lei e che voglia prendersene cura.
-Hai!* -
Disse con un sorriso stampato sulla faccia ed inseguendolo con una frase nella testa:” lo raggiungerò prima o poi”.

Tutto il gruppo era seduto a tavola a chiacchierare e Panda lasciato solo pochi minuti fa con Lampo, aveva un viso leggermente rosso con un bicchiere di vino in mano. “ottimo” pensò Frenny soddisfatta.
E poi c’era Ghian, perfettamente integrato nel gruppo. Quel tipetto misterioso aveva una ventina d’anni , una bandana in testa fregata fra le fasce “reggi pantaloni” di Desi e lo spirito giusto per affrontare un viaggio con loro, forse sarebbe rimasto. L’unica cosa che lo rendeva “misterioso” era il fatto che cercava una cosa di cui nemmeno lui sapeva l’utilità. Perché era alla ricerca di una “ciabatta magica” di cui non sapeva quali fossero i poteri? Ma quali diavolo di poteri doveva avere una ciabatta oltre quella di stendere la gente se usata da persone poco igieniche? … Oddio meglio non pensarci.
Yomi col grembiulino era adorabile, forse più del solito, aveva quasi l’aria di una mamma che doveva badare a sette bambini e poverina, ripeto, poverina.
“è più matura di me questo è certo” Frenny pensava a questo e la invidiava un po’ o forse era solo ammirazione ma questo nemmeno lei lo capiva. Shugar si avvicinò alla ragazza, sfilandogli la padella di mano che conteneva delle verdure saltate e della carne probabilmente. La posò sul tavolo lasciandola preda di persone fameliche e si tirò la ragazza con se fuori dalla cucina, c’era del dolce fra loro e lo sapevano tutti, anche Ghian lo aveva capito ormai.
Appena fuori di lì Yomi lo guardò agitata.
-Ma cosa fai?!-
Shugar prese a ridere di gusto guardando il suo viso rosso e tirandola a se gli diede un bacio a stampo veloce.
-Ti ho mai detto che sei la mia preferita?- I
ll momento di magia si ruppe a quella frase, un enorme suono secco rimbombò fra il corridoio e la cucina facendo ammutolire tutti. Sentirono dei passi pesanti avvicinarsi alla porta, in pieno panico tornarono a fare gli sciocchi prima che La Furia aprisse la porta. Tutti mangiavano allegri,  Yomi stessa partecipò al festino mandando giù bicchieri di vino come una spugna. Frenny si accostò a Shugar con un sacco di ghiaccio, che gli posò sulla guancia per sgonfiargli l’enorme impronta rossa di mano.
-Te le cerchi proprio, sempre il solito hahahahaha- Disse mentre lui girava gli occhi imbarazzato altrove.
-Ragazzi mi chiedevo- Soul si alzò in piedi per attirare l’attenzione e farsi ascoltare dai presenti.
-Ora che dobbiamo cercare questa.. “cosa” e tutti ne sono d’accordo.. dove andiamo di preciso?-
Il silenzio calò nella sala.
Panda da sbronzo alzò un dito al cielo e lo lasciò cadere in una direzione del tutto casuale per indicare la rotta da intraprendere per la loro avventura.
Tutti in festa alzarono il bicchiere di vino ed in coro urlarono:
- SI SIGNOR CAPITANO! -



* Hai -----> "Si" Giapponese

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Capitolo 4
*** Primo Ostacolo ***


-Diario di bordo 3
                                                                                                                                                             11°giorno

Quel bacio…. QUEL DANNATO BACIO.. perché?!
Stupidi pirati maledetti ed infami se mi ricapitate sotto le mani vi distruggo senza pietà!
Fottetevi voi, la nave e le vostre brutte facce, come ci rosico dannazione!
E dire che ci hanno tolto lo sfizio anche di cercarla


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La rotta era stata decisa e tutti si davano un gran bel da fare per raggiungerla.
Si alzavano sempre alle sei in punto o quasi, il primo che si svegliava aveva l’obbligo di andare nella cabina principale e suonare la sveglia.
I propi compiti si sapevano ed erano svolti con un sorriso sulle labbra e molta calma.
Si  intravedeva Shugar che lucidava delle pistole trovate dentro un baule in uno sgabuzzino sigillato, forse sarebbero servite o forse no.
Strofinava con della stoffa energicamente fino a rendere lucido il pezzo esteriore dell’arma, impiegava molta forza ma non gli pesava affatto.
La manutenzione era il primo compito sulla nave o non sarebbero sopravvissuti.
Panda e Frenny facevano spesso delle riunioni per discutere il da farsi. Potrà sembrarvi strano ma quando la rossa metteva piede nel loro studio diventava tutt’altra persona, sotto testimonianza di Panda.

Il giorno precedente alla loro prima riunione, la ragazza aveva proposto la manutenzione come prima faccenda fondamentale di tutto quanto e Panda approvava l’idea. D’altro canto mentre si accarezzava la barba, propose di completare le faccende in sospeso come ad esempio dare il nome alla loro nave, pezzo fondamentale della ciurma. Con un pennino impresse su carta dell’inchiostro che formava una parola davvero figa(?) “ Honey of Darkness
Sarebbe piaciuta a tutti di sicuro, Panda era un genio.
-Perfetto ora passiamo all’ultima parte da completare: i ruoli di tutti quanti su questa nave, proponi qualcosa forse li conosci meglio di me-
Disse panda stiracchiandosi sulla sua poltrona in pelle.
-Uhm.. Penso che Yomi sia assolutamente da escludere come cuoca..-
Le parole di Frenny fecero tornare alla mente di Panda le coliche di pancia che gli vennero due sere prima , in cui aveva mangiato quel “veleno”.
L’odore delle verdure saltate in padella era invitante anche se il sapore lasciava a desiderare,  l’euforia della festicciola che fecero si spense quando si trovarono a pestarsi di botte tutti quanti per contendersi il bagno più vicino. Quel mix micidiale di verdurina semplice e carne aveva scatenato nella pancia delle persone che la mangiarono un bombardamento di cannoni.
-Come ti era venuto in mente di dividere quella diavolo di cucina con Yomi?! Ci volevi ammazzare?!-
-hei hei calma! –

La ragazza si fece piccola piccola su quella poltrona enorme, mentre con le mani gli faceva cenno di calmarsi, con un sorriso un po’ pentito e tirato.
-Pensavo che fosse migliorata..però adesso sappiamo che se le facciamo cucinare qualcosa da dare ai nemici potrebbero rimanerci secchi!-
-non fa una piega-
Panda segnò Yomi come preparatrice di intrugli da usare in caso di necessità, era micidiale.
-Che dici se mettiamo Shugar ad occuparsi dell’armamentario?- Panda si rivolse pensieroso a Frenny.
-E' una buona idea! il padre aveva una bottega di armi da fuoco- Rispose lei aggiungendo -Questo mi fa venire alla mente che Lampo suona il piano, prendevamo lezioni assieme, lui è perfetto come anima delle feste, è troppo bonaccione per inserirlo nelle prime file in casi di necessità! Per ora lo metteremo come intrattenitore di bordo-
Panda scriveva tutto senza tralasciare nulla, in modo che avrebbe potuto esporre i compiti ai loro compagni.
-Okke ma te, devi andare assolutamente in cucina se non vuoi digiunare..-
-Puoi segnare anche Desi? – Chiese la ragazza
-Desi?-
- o….o-oh si cioè.. coff volevo dire so che lui se la cava a cucinare.. magari può occuparsi ogni tanto di aiutarmi..- Rispose con fatica.
-Pensa tu- Disse panda mentre appuntava.
-Ah Desi.. se la cava davvero bene con la spada, faceva corsi di scherma potrebbe aiutarci anche in questo!
Quel ragazzo sapeva fare molte cose, chi meglio di Frenny lo sapeva.
-Panda! tu potresti fare il medico di gruppo, hai letto molti libri al riguardo nhe?-
Il ragazzo si grattò la testa preoccupato al pensiero.
-vai tranquillo non aver paura, abbiamo bisogno di te ma spero che non ti capiti di dover sfruttare questo sapere.. –
Panda era incerto se dovesse segnarsi come risorsa secondaria, era una grande responsabilità ma Frenny sfilandogli il pennino di mano si occupò di scriverlo personalmente.
-Frenny, ma Ghian dove lo mettiamo?-
-Io propongo di metterlo sempre nelle prime file, alla fine quello accoppa tutti noi messi assieme se gli girano..-
Panda segnava Ghian come persona versatile con le armi, come diceva un vecchio detto “datemi una mazza e vi spacco il mondo” … No aspe non era proprio cosi.. non fateci caso.
-Okke manca Soul, secondo me potrebbe fare lui personalmente la manutenzione della nave, lo nasconde ma è molto intelligente quando vuole, troverà problemi se ce ne sono-
-ah!-  E
sclamò Panda prima di completare la frase che scriveva.
-Mi serviresti per riverniciare la nave ed occuparti dell’estetica, forse ti chiedo troppo ma avrei anche bisogno di un progetto del logo o la scritta da mettere sulla fiancata del galeone, insomma quelle cose lì-
Frenny si abbattè all’idea di dover fare tutte quelle cose con un solo pennello, però veniva da una famiglia di artisti dopo tutto, avrebbe dato il meglio per non fare brutte figure con i suoi amici.

Ritornando a noi ora e chiudendo il flash back, dopo l’accurato studio dei ruoli che tutti dovevano assumere, anche se per ora solo ipotizzati, ogni uno li svolgeva in piena calma come già detto.
Soul era li tutto attento a stringere i nodi delle corde che sorreggevano le vele, per non permettere che potessero accidentalmente cadere. Lampo stava li tutto contento nella saletta che dava sul ponte, ad esercitarsi col piano mentre rallegrava l’aria con le sue melodie rilassanti finchè..
non si fermò di colpo lasciando un rumore assordante di tasti battuti a caso.
Yomi si esercitava con la fionda, lanciando dei sassolini su un cerchio che le disegnò frenny sul muro, senza aspettarsi che un sassolino rimbalzando in malo modo entrasse nella stanza di Lampo colpendolo dietro la testa. La sua fronte aveva l’impronta dei tasti su cui aveva sbattuto, con un bernoccolo enorme dietro il capo.
-FREEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEENNY- Urlò Lampo cercando del conforto dalla ragazza.
-Che succede?!-
Disse lei uscendo dalla stanza affianco dove si esercitava nella pittura, con viso preoccupato. Aveva in mano un panno con cui si ripuliva le mani sporche di acrilico mentre Lampo si buttò ad abbracciare le sue gambe con le lacrime.
-tu guarda che frignone! Vai vai, vai a piangere da lei che razza di uomo-
Disse Yomi ingelosita dalla visione e le capitava molto spesso, di provare gelosia sia per Lampo che Shugar, forse gli piacevano entrambi o forse no. Frenny pattò la testa di Lampo cercando di consolarlo spiazzata.
-vuoi che ti prenda un po’ di ghiaccio?-
Non fece in tempo di finire la frase, che un piede scalzo si posò sulla guancia barbosa di Lampo per scacciarlo dalla presa verso la ragazza.
Desi fece una smorfia stizzita come suo solito in quelle particolari situazioni, facendo scivolare Lampo sul parquet di pochi centimetri più in là a Frenny.
Che fosse geloso?
-Tu! non mi frega di chi sia la colpa ma quel tuo stono assordante mi ha fatto scappare il coltellino!-
Il ragazzo indicò un ciuffo di capelli rizzato e più corto degli altri, sicuramente tagliato per sbaglio dallo spavento. Sul viso vi era ancora traccia di una schiuma usata in precedenza per tagliare la barba, doveva essere per forza giovedì, pensò Frenny, siccome solo il giovedì Desi si sistemava accuratamente, tenendo molto alla sua estetica, quindi niente gelosia.. forse..
Il piede di Desi tastava la guancia di Lampo che si lamentava e si lasciava dondolare da quelle spintarelle. Questo bastò per far sospirare Frenny, mentre notò che Panda era ancora a governare il timone tutto solo.
La ragazza si avviò in cucina seguita a ruota da Lampo, il quale era sfuggito alle angherie di Desi.
Frenny diede un canovaccio a Lampo con all’interno del ghiaccio per permettergli di sgonfiare la botta.
-Mi fai un favore?- Gli chiese mentre versava un bicchiere di thè fresco.
-Lo porteresti a Panda? Sotto il sole starà morendo- Guardò Lampo facendogli cenno di prendere il bicchiere.
-Devo preparare il pranzo ancora..-
Lampo prese il bicchiere facendo un “aaaargh” di tutta risposta e corse a portare il bicchiere al Capitano con il buon umore che gli tornava.
La rossa si infilò il grembiule per poi raccogliere i lunghi ed ingombranti capelli in una cipollina alta, pronta a preparare qualcosa che rimettesse tutti in forze, anche se.. cosa avrebbe potuto preparare?
-Frenny?- La interruppe una voce. -Ti serve una mano?-
Il cuore della ragazza sussultò udendo quella voce calda parlarle.
-S..s-se vuoi..-
Il suo viso leggermente rosso fissava a terra quasi impaurita dal girarsi, ma sentì chiaramente che dietro di lei qualcuno si legava un grembiulino alla vita e forse era la sua occasione per avere un po’ di intimità con il ragazzo.
-Desi.. hem non sei obbligato! Me la cavo eh!-
Il ragazzo non la guardò affatto e di tutta risposta prese un coltello per sminuzzare dell’aglio. Carne! Forse voleva friggere della carne in padella.
-Ci prendiamo una rivincita su Yomi, forza-
La ragazza scattò sorridendo, cercando di riprendere gli stessi ingredienti che Yomi usò per fare esplodere le loro pance, anche se tutto ciò rimaneva divertente. Buttò tutti gli ingredienti sulla grande tavola centrale dove mangiavano solitamente, che padroneggiava nella cucina. Nella fretta di prendere tutto per divertirsi con Desi, un laccio del grembiule finì per impigliarsi nella fessura di un sedia in legno facendo da molla, dalla quale tirata in dietro inciampò come un sacco di patate.
Aprì gli occhi non sentendo alcun dolore, ritrovandosi fra le braccia del ragazzo su cui si era aggrappata involontariamente. Gli occhi di lui la fissavano ma non esprimevano nulla, mentre i suoi probabilmente se avessero potuto luccicare si sarebbero illuminati dall’emozione di trovarsi fra le sue braccia.
A pochi centimetri dal suo viso.
Dalle sue labbra.
A Poca distanza per..
-RAGAZZI SULLE POSTAZIONI DI DIFESA!- L’urlo di Panda rimbombò su tutta la nave e fu seguito da un forte sballottolamento di essa.
I due ragazzi ancora abbracciati per la scossa traballarono quasi perdendo l’equilibrio, Desi che prima la fissava fece una smorfia che non riuscì ad osservare per la velocità con cui scattò via da lei.
Delusione.

Frenny uscì dalla cucina finendo accecata dal sole, vide una nave grande quanto quella su cui stava ma più rozza e trasandata che puntava cannoni verso di loro. Tutti erano già sul punte ma come lei non capivano cosa stesse succedendo, sicuramente nulla di bello. Dietro quella nave si intravedeva un’isola non immensamente grande, ma forse lì vi era qualcosa che i pirati di fronte a loro volevano nascondere.
Quella era la causa.
Per ora la maggiore priorità della rossa era scoprire cosa ci fosse su quell'isola.
-Dobbiamo oltrepassarli!- Esclamo lei.
Quando in mare le persone trovavano qualsiasi cosa che gli permettesse di sopravvivere, bisognava prenderlo anche a costo della morte.
Navigare su tonnellate di acqua salata non chiedeva risparmio ne compassione ed i pirati di fronte a loro non avrebbero condiviso nulla.
Cosa dovevano fare?

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Capitolo 5
*** La Ciabatta dell'unione ***


Erano lì di fronte che sguainavano le sciabole con bracci tozzi, mentre da loro solo il viso mostrava espressioni di panico senza nessuna azione di risposta.
Tutto così all’improvviso, senza che si fossero preparati..  no aspetta, Panda aveva fatto qualche corso ma non avevano avuto la testa per seguirlo.

Questa frase riportava ad una scena di giorni prima dove tutti da bravi scolaretti, erano seduti a terra a fissare la lavagna con dei schemini di azione che potevano salvarli da imprevisti.
Panda era li ad illustrare ciò che aveva studiato con impegno, mentre fra Soul che fissava il vuoto, Lampo che si grattava la testa per capirci qualcosa, Frenny che fantasticava, Shugar che lanciava le palline contro Yomi, Ghian che dormiva chissà dove e di Desi nemmeno l’ombra, ora si che la squadra li avrebbe affrontati senza paura.

Senza indugi Panda fece cenno a Shugar di andare a preparare l’artiglieria sperando che non l’avrebbero usata, mentre Soul si arrampicò assieme a Lampo sulle reti per raggiungere le cime delle vele che avrebbero spostato a seconda degli ordini.
Frenny raggiunse la spalla di Panda per aiutarlo a ragionare, nessuno dei due era calmo.
Il capitano della nave nemica prese una specie di imbuto che gli amplificava la voce, ”Figo lo vorrei anche io per chiamare l’attenzione di questi scapestrati” pensò Panda alla visione.
-ALLONTANATEVI O VI AFFONDO- Minacciò l’uomo sulla cinquantina d’anni.
-Cosa facciamo? Non possiamo lasciarci scappare quell’isola!- Disse Frenny preoccupata. -Ci servono nuove scorte di rifornimenti.. –
Panda rifletteva sul da farsi ma con pochi risultati, aveva bisogno di più tempo.
-CAPITANO?!- Urlava Shugar mentre aspettava ordini dal basso dopo aver visto che ripuntavano i cannoni verso di loro.
-FRENNY?- chiamò Yomi mentre correva con una scatola in mano con forse all’interno le sue “pallette magiche”.
Tutti erano in panico ma provavano a mettersi al proprio posto, si affidavano al loro capitano senza avere iniziativa e questo rendeva il tutto più caotico.
-Panda?- Frenny scuoteva il braccio di Panda il quale non aveva una bella cera.
-Datemi tempo aspettate, aspettate un po’!- Sembrava in piena crisi, solo la tensione gli permetteva di non cedere e magari svenire a terra.
I due subito dopo sentirono una spallata potente che li scansò dalla posizione in cui si trovavano per poi vedere una persona che correva verso la ringhiera del ponte.
-GHIAN?!-
I due sbiancarono quando videro il ragazzo salire sulla ringhiera che sostenendosi con una fune, si sporse in direzione nemica.
-TOGLIETEVI!- urlò lui.
-Siamo fottuti..- Disse Panda portandosi una mano sul volto.
Yomi buttò a terra lo scatolone pronta a saltare su Ghian e picchiarlo a sangue mentre il resto della ciurma assisteva alla scena incrociando le dita, tanto tutti ci avrebbero rimesso la pelle.
-DOBBIAMO RAGGIUNGERE LA CIABATTA E SE NON VI TOGLIETE VI PASSEREMO SOPRA!-
Quale affronto poteva essere peggio di quello? Addio mondo.
-Cosa?- Disse il capitano nemico.
Nella nave  nemica si guardavano tutti in faccia indifferenti per poi scoppiare a ridere in una fragorosa risata.
- Capiti a fagiolo ragazzo è proprio su quest’isola, te la regalo!-
L’uomo con le lacrime agli occhi dal ridere fece cenno alla sua ciurma di andare via quasi per pietà e cosi fecero, lasciando lo stupore ed il disagio mentale nelle espressioni della nostra.
-C…c-cos.. è successo..- Disse traumatizzato Panda da tutto ciò.
-Se ne vanno?- La testa di Shugar spuntò dalla botola a terra.
-Ma siamo seri?- Yomi rimaneva con le braccia a penzoloni mentre Frenny si stropicciava gli occhi.
- PIEDO AI POTERI! ARDUA ESPLODOOOOOOOOO LOTTA - Ghian starnazzava soddisfatto le sue solite cose incomprensibili.
Lampo scivolava dalla fune fissando la nave andare via, senza accorgersi di aver toccato orma con i piedi al suolo.
Soul aveva capito l’andazzo e senza chiedere sistemò le vele per dirigersi verso l’isola a pochi miglia marine da loro.
Poco dopo toccarono terra, la loro prima isola da esplorare e doveva esserci anche il tesoro, il loro primo tesoro della lista. Si preparavano a scendere.
Shugar distribuiva le armi a chi andava in esplorazione, mentre Soul decise di rimanere sulla nave per controllarla o forse perché aveva paura di scendere..
Sistemava fischiettando le corde e riuscì a sviare l’attenzione di tutti dal suo timore di esser chiamato a partecipare. Ghian era il primo a voler scendere e pensò tutto il tempo a cosa indossare per l’esplorazione, la sua camera diventò una giungla selvaggia di vestiti tutti gentilmente offerti dai ragazzi per solidarietà a quel poveretto precedentemente coperto da stracci.
Panda si era chiuso in bagno, non poteva scendere con loro, probabilmente aveva risentito di tutto lo stress accumulato in quei minuti, non era facile essere capitano di una nave ed avere fra le propie mani la vita di più persone.
Frenny raccoglieva da terra alcune funi per aiutare Soul che arrotolò su se stesse, assorta nei suoi pensieri. Si chinò a raccogliere l’ultima ma per sbaglio toccò la mano di una persona. Desi si era chinato all’unisono per raccogliere quella stessa corda ed i due alzarono il volto ritrovandosi faccia a faccia. Lei arrossi ma non fece in tempo a chiedere scusa che il ragazzo le diede le spalle. Era più freddo e schivo, forse per quello che era successo prima, ma vederlo allontanarsi in quel modo le fece male. Mordendosi il labbro dal nervoso raccolse quella corda sperando di non inumidirla con le lacrime che stavano per uscire.
-Frenny?-
La ragazza si girò verso Yomi e venne tirata da quest’ultima per un braccio verso la scala che avevano buttato giù per scendere, lasciando cadere ciò che aveva in mano.
Erano scesi in quattro escludendo anche Desi il quale era sparito dopo quella scena da qualche parte come suo solito. Si estraniava quando gli giravano facendo preoccupare tutti.

Quel posto era calmo, semplice e non sembrava riservare pericoli.
-Dividiamoci!- Disse Frenny prendendo le redini in mano in assenza di Panda.
-Lampo.. tu vai a raccogliere tutta la frutta commestibile che trovi, mettili in questa cesta, mentre io mi occuperò di cercare qualcosa fra le piante che so distinguerle da quelle velenose grazie a Panda. Ghian raccogli la legna! Riuscirai a trasportarla grazie a quella- Indicò una piattaforma a rotelle bella grande al suo fianco.
-Yomi a te il compito di cercare quel “tesoro”!- concluse.
-Si Capitano!- Dissero in coro di rimando con sorpresa di lei.
I ragazzi si divisero pronti a fare scorte e nell’entusiasmo generale di quel giretto il sorriso non mancava.
Ghian cominciò a raccogliere tronchi e rami che trovava per strada, assieme a della sterpaglia che di certo non mancavano.
Lampo con un bastone colpiva le palme straboccanti di cocco, con suo piacere guardandosi in torno vedeva anche alberi di banane e datteri. Frenny dall’altra parte del bosco passeggiava con la testa altrove senza accorgersi di dove fosse finita, ma non era una novità.
-oh!- Di fronte a se vide un cespuglio rigoglioso di more e non erano lontanamente velenose. Si avvicinò ad osservarle con cura ed erano di bell’aspetto.
Cominciò a raccoglierle infilandole nel cestino che aveva appeso al braccio.
La seconda ragazza in esplorazione, Yomi, si guardava in torno sperando di trovare qualcosa, aveva dato un’occhiata alle aree dei suoi amici senza risultato così iniziò a guardare altrove. Passeggiava in un’area più fitta e scura che le metteva i brividi, ma non si lasciò fermare da questo, erano solo alberi e lei era “la sanguinara”.
Camminando e camminando cominciò ad intravedere qualche raggio di sole che filtrava dai rami, fino a lasciare il posto ad una ondata di luce alla fine del fitto boschetto di alberi verdi. Era uscita in una parte nascosta dell’isola ma molto più viva dell’esterno. Vi era una casetta abbandonata, piccola ma carina nel complesso, costruita con delle rocce, paglia e fango. La porticina aveva delle incisioni da coltello sopra, con una frase leggermente cancellata “Dietro questa porta c’è il tesoro capace di rafforzare un’intera ciurma”.
Yomi cominciò a correre verso la nave urlando un po’ in giro “trovato- trovato!” sperando che qualcuno la sentisse.
Corse fino la nave, dove trovò i tre compagni che sullo spiazzo posavano tutto quello che avevano trovato ed era un bel po’ di roba.
-RAGAZZI CORRETE CORRETE, E’ QUI!-
Yomi esultava sperando che la seguissero ed i tre ragazzi buttarono direttamente a terra ciò che avevano in mano per correre a seguirla.
Si diressero alla casetta senza fermarsi arrivando col fiatone, ed ammirarono quell’intruglio di fango e roccia.
-Sei già entrata? È chiusa la porta?- Chiese Frenny guardando Yomi.
Si sentì solo un botto.
-ora non più!- Disse Ghian dopo aver tirato un calcio alla porta sfondandola.
-E’ un miracolo che non ti sia crollata a dosso tutta la casa, imprudente- Si lamentò Lampo.
Ghian era già entrato sicuro di se,senza pensare che potevano esserci trappole o roba varia.
I tre amici lo seguirono quatti dietro di lui, più prudenti mentre si guardavano a torno. La casetta era mezza vuota ed ormai abbandonata nella balia di ragnatele e muffa, i mobili erano pochi e si vedeva solo una porta in tutto ciò. Ghian ci mise la mano sopra per spingerla, era senza maniglia. Si aprì in una stanza vuota e semibuia con al centro solo uno sgabello sopra il quale sopra una ciabatta usata e vecchia sostava.
Entrarono li dentro guardandosi in torno spiazzati, mentre ghian si mise quella cosa in testa .
-IL POTERE MI SENTO!- Ghian mise i pugni sui fianchi facendo un’espressione di “potenza” o almeno ne era convinto.
-Ragazzi..- Frenny staccò dal muro un foglietto giallognolo attaccato con un chiodo, cominciando a leggere quelle che parevano parole.
-Congratulazioni, avete raggiunto la mia amata ciabatta che mi accompagna da quarant’anni! Se siete arrivati fino a qui vuol dire che il potere di questa ha funzionato, la vostra ciurma ha fatto un lavoro di squadra ed ora siete tutti più uniti! Solo un genio come me poteva inventare questa sfida. Trattatela bene non l’ho mai tolta!
Un lamento di disgusto uscì dalla bocca di Yomi, mentre Frenny rileggeva più volte quella lettera incredula. Lampo si metteva sulla bocca una mano per non vomitare in quello stesso momento.
-Quindi.. ciabattaaaaaa..- Ghian rimase nella sua posa come pietrificato e deluso -ragazzi..perchè mi fissate?-
-q-quella cosa…… s-si….- Frenny indicò la ciabatta muffosa sulla testa di Ghian con la mano tremante, mentre gli altri due si nascondevano dietro di lei.
-Sss-si è mossa!-
La fissavano terrorizzata, mentre ogni tanto si muoveva leggermente come se fosse viva.
Ghian percepì quegli spostamenti rabbrividendo dalla testa ai piedi, finchè qualcosa non gli calò nella maglia fino a camminargli sulla schiena. -MUOOOOOOOOOROOOOOOOOOOOO- esclamò in panico.
-AAAAAAAAAAAAAAAAAH- All’urlo di Ghian i tre cominciarono ad urlare scappando via da quel’ecosistema atroce alla salute, senza mai fermarsi o preoccuparsi di altro.

Arrivarono sani e salvi fino alla nave, ormai distrutti per la corsa finchè Ghian non inciampò cascando sopra ad i tre ragazzi avanti a lui.
-AAAAAAAAH VIA!- Yomi tirò un calcio in faccia a Ghian con il terrore che le attaccasse qualcosa, facendolo roteare all’indietro e lontano da loro.
-Cosa.. succede?-
Panda aveva assistito a tutto dalla costa dove raccoglieva vongole, telline ed altre cose commestibili senza scomodarsi o allontanarsi troppo dal bagno.
Desi sbuffò ignorandoli, era uscito allo scoperto per trasportare nella stiva tutta la roba che i ragazzi avevano lasciato a terra.
Frenny si alzò da terra con ancora il foglietto in mano pronta a raccontare a Panda del "Tesoro" e delle blatte che stavano per divorare Ghian.
-Credo che.. non sia buona nemmeno da lanciare in faccia alle persone..-

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Capitolo 6
*** Piccole Storielle ***


-Diario di Bordo 4
                                                                                                                                                            12° giorno

Caro diario Og-

Non ho parole.. a parte che ho avuto tanta paura, caro diario, non ho parole…
Oggi ho visto Desi illuminarsi di Vita propia.


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Il fuoco scoppiettava ed illuminava i volti dei presenti. Erano tutti in cerchio su un grande tappeto dentro un salone dove solitamente si riunivano.
Oltre al focolare anche le fiammelle più piccole illuminavano tenuamente la stanza, sopra le candeline sparse dentro il cerchio che formavano i ragazzi.
Desi sbadigliava vistosamente in faccia a tutti, mentre Lampo con una candela sotto al volto continuava a raccontare la sua storia con passione.
-E cosi una volta nella stiva il Fantasma LE SALTO’ A DOSSO DIVORANDOLA FEROCEMENTE COL SANGUE CHE SCHIZZAVA SULLE PARETI DELLA–
Panda tirò un cazzotto sulla testa di Lampo interrompendolo.
-HEI! Cosa..-
Dopo essersi girato dalla parte opposta notò Frenny e Soul abbracciati e tremanti, entrambi spaventati a morte dalla storia che stavano ascoltando.
-aaaahw non la trovi fantastica?- Disse Yomi mentre stringeva il braccio di Shugar emozionata.
Le piacevano quelle storie e ne voleva sentire la fine, anche se per rispetto dei due amici non disse nulla. Shugar sbuffava ma rimase impassibile, imbarazzato dalla presa di Yomi che raramente si avvicinava di sua volontà ma anche leggermente scosso da quella storia cosi cruenta.
-Ma quanto sono bravo?! Arrrrhg – Lampo tutto orgoglioso sbrilluccicava nel suo essere.
-Non sarebbe l’ora di piantarla?- Chiese Desi ancora più stizzito degli altri giorni, forse notando la compagna i compagni spaventati.
Dopo la scena del “quasi bacio” non solo era diventato freddo con tutti, ma si faceva vivo solo ad i pasti, se non per portarseli via, o se capitava in giro.
Evitava tutti, era chiuso in se stesso, ma nessuno aveva il coraggio ad avvicinarsi, delle volte faceva anche paura o cosi la pensava Frenny.
In quel momento avrebbe preferito buttarsi fra le sue braccia, ma doveva accontentarsi di condividere la paura con Soul o il ragazzo l’avrebbe buttata a terra se fosse riuscita ad aggrapparsi a lui.
-Antipatico..- Borbottava pensando a tutto ciò come una bambina che non poteva avere le caramelle.
-…i-io direi di andare a letto adesso! Vero Panda? – Disse Soul.
-Andiamo a letto va- Panda vide la faccia di quei due e decise che era meglio andare a riposare. -Anche perché.. seguiamo il suo esempio-
Si riferiva a Ghian, crollato dopo aver bevuto il necessario e probabilmente si era fermato ad inizio storia, tutto sbraitato per bene sul divano, nessuno lo avrebbe disturbato.
Desi fu il primo ad alzarsi e sparire nella sua cabina, mentre il resto dei ragazzi se la presero comoda nell’avviarsi nei loro letti. Shugar si scansò col viso rosso ma nessuno poteva dire se per l’imbarazzo o per il vino,  sicuramente non si può dire lo stesso di Yomi.
-ah peeeeeeerfetto, tu…tu.. ti deeeeeetesto, voglio le coccole!-
Borbottava con una vocina bassa, mentre barcollava verso la schiena di Lampo su cui si buttò di peso come un sacco.
-oooooookkey ho capito, ti accompagno io..-
Lampo se la portò su di se per aiutarla ad arrivare alla stanza, ancora di buon umore per aver terrorizzato i due amici. Una volta arrivati Yomi se lo tirò con se all’interno e rimase confuso per il gesto.
-cooooooooooccoooooleeeeee-
La ragazza faceva i capricci mentre lo tirava un po’ ovunque fino a finire sul suo letto. Lampo rimase incastrato fra le braccia di lei che crollò subito dopo ed arreso decise di addormentarsi con lei accarezzandole la testa prima della nanna. Nella stanza a fianco Shugar si rigirava più volte infastidito, aveva assistito dietro di loro alla scena di mentre se lo tirava. Panda era già fra le braccia di Morfeo, mentre Frenny accompagnava Soul nella sua stanza.
-..S-soul? –
- sisi Frenny.. lo so.. fa paura questo corridoio.. grazie per avermi accompagnato! – Il ragazzo la liquidò appena arrivarono di fronte la sua stanza.
-oh… f-figurati! Sono.. coraggiosa io si..notte- Il ragazzo chiuse la porta con un sorriso tirato, all’idea di rimanere solo in quella stanza.
Frenny raggiunse finalmente la sua ma si fermò sulla soglia sospirando.
Si girò dietro di se, si avvicinò ad un’altra porta posandoci una mano. Chissà dietro quella porta cosa stava facendo Desi, se stava dormendo o se stava bene, cosa lo turbava, ma non poteva rispondere a nulla, era solo una dei tanti pezzi che completavano la sua vita inutilmente, uno di quelli che si possono togliere.
Entrò in stanza, si infilò la camicia da notte un po’ slargata e si sedette alla sua scrivania.
Bagnò la punta del pennino nella boccetta di inchiostro e si apprestò a scrivere sul suo diario di bordo per aggiornare cosa era successo in quei giorni, per lei era essenziale riportare solo le cose importanti come ricordo. Con accuratezza si concentrò più su quello che scriveva che sulla calligrafia, quando macchiò la fine della frase che stava scrivendo.
-.. m-ma.. –
Quella macchia era frutto di un rumore che la spaventò a tal punto da farla saltare. Sembrava un rumore di pentole, forse proveniva dalla cucina.
Posò il pennino ed accese una candela dentro il portacandela che portò con se per tutto il tragitto fatto a passetti. Deglutì d’avanti la porta della cucina, era tutto cosi nero e freddo in torno a lei ed era mezzanotte inoltrata. Aprì la porta lentamente ma non notò nulla di strano all’interno della cucina, si avvicinò alla pentola caduta chiedendosi come ci fosse arrivata li a terra e poi ecco che alla mente arrivarono i filmini mentali, quelli dove viene divorata da esseri schifosi e neri.
-nnnnnno-
La ragazza terrorizzata ancora dalla storia che aveva ascoltato pensava alle cose peggiori con una lacrimuccia di terrore che non si decideva a calare dall’occhio. Notò la porta chiudersi.. no aspetta la porta che si chiuse era quella che portava al magazzino sotto la cucina, collegato alla stiva.
-n..non sarà..-
Inspirò profondamente nel panico, si avvicinò a quella porta pronta a scendere i gradini con lentezza, stringendo il manico in ferro con tutta la forza che aveva, anche se questo faceva tremare maggiormente la candela.
-..c-chi c’è!-
La ragazza si guardava in torno e sentiva piccoli rumorini, come se dei topini scansassero la roba delicati, ma non potevano esserci dei topi.. anche se lo sperava con tutto il cuore.
-..L-la.. ragazza..scese le scale.. fino ad arrivare alla stiva..- 
Cominciava a bisbigliare a bassa voce cercando di ricordare la storia.
-passetto..dopo..passetto-
Attraversava la stanza in quel momento così enorme da sembrare che la divorasse lentamente nella sua ombra.
-e poi.. il Fantasma..-
Frenny alzò all’altezza del viso il portacandele per illuminare di fronte a se accorgendosi che era un angolo cieco. Tirò un sospiro di sollievo e si girò pronta a tornare in dietro, quando intravide qualcosa.
Una figura bianca, alta, secca, che ondeggiava a destra e sinistra a viso chino verso di lei.
Qualcosa la bloccò, forse la paura, forse il panico, ma non riuscì ad urlare.. o forse si.
-KYAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAA-
Cominciò a correre terrorizzata ad occhi chiusi verso l’uscita sperando che non le saltasse a dosso, immaginando la scena di dove veniva mangiata viva ed il suo sangue macchiava le pareti. Forse non erano di aiuto quei pensieri ma corse più che poteva finchè non andò a sbattere contro qualcosa una volta ritornata in cucina.
Era finita a dosso a Desi, il quale prese fuoco a causa della candela che lo colpi assieme alla ragazza.
Frenny andò a terra con la candela che si spense mentre cadeva con lei e gli occhi della ragazza si illuminavano con la figura accesa del ragazzo.
Desi in panico vide la sua camicia divampare nelle fiamme, senza troppo tempo se la sfilò di dosso buttandola a terra e cominciando a saltarci sopra per calpestarla. Il fuoco si spense lasciando quella stoffa inutilizzabile,  per sua fortuna non si era scottato.
-COSA DIAVOLO STAI FACENDO- Con tono infuriato il ragazzo si girò verso di lei.
Era tutto buio ma i loro volti erano visibili grazie alla luce che entrava dalla finestra.
Frenny lo fissava scioccata, lo aveva quasi ucciso, aveva dato fuoco al ragazzo che le piaceva,e quel fantasma dietro di lei..
cominciò a piangere immobile addolcendo il cuore del ragazzo, che mettendo l’orgoglio da parte andò ad abbracciarla. Quel momento talmente bello in un momento terribile, lo abbracciò più che poteva piangendogli a dosso.
-Hei?!- Lampo e Shugar erano dietro di loro ad osservarli perplessi.
-cos’era quell’urlo? Frenny?-
Lampo cercava di attirare l’attenzione della ragazza, mentre Shugar prese al volo un mestolo che diresse verso Desi.
-Sta bene?- Disse pronto a stamparglielo in faccia.
-Non sono stato io idiota- Rispose lui infastidito.
-Sembra non voglia rispondere.. – Si rassegnò Lampo.
Quest’ultimo guardava dietro la ragazza notando la porta aperta, forse era entrata lì e qualcosa l’aveva spaventata, doveva entrarci, così decise di scendere.
-Come faccio a sapere che non hai cercato di stuprarla?!- Ripetè Shugar col mestolo in mano.
Desi lo fulminò con lo sguardo e lo guardò cosi male che forse era meglio non infastidirlo oltre.
-Ho sentito un rumore, sono uscito e la porta di Frenny era aperta, sono sceso prima dell’urlo, tutto qua- aggiunse.
Lampo ricomparve dalla porta fissando il vuoto..
poi ritornò dentro..
poco dopo riusci ancora con la stessa espressione.
-C’è un fantasma…-
-Cosa?- chiesero Shugar e Desi.
-Uno scherzo è bello quando dura poco okke? Basta!- Comparve Soul dalla porta d’entrata con Yomi che sonnecchiava sulla sua spalla.
-N..non sto scherzando ora..-
La faccia di Lampo era bianchiccia, aveva paura , non stava scherzando, forse aveva capito lo spavento di Frenny.
-Fantasma?! Li mangio a colazione!-
Ghian Saltò fuori dalla porta principale da dove tutti erano passati, prese il mestolo dalle mani di Shugar e si diresse da eroe impavido verso la porta della dispensa.
-A NOI DUE!-
Ghian entrò intrepido mentre Lampo, Yomi e Shugar lo seguirono tutti vicini e prudenti.
Desi rimase fermo e spiazzato senza saper cosa fare o forse non voleva fare nulla, mentre Frenny tranquillizzata rimaneva in quella posizione sperando di non staccarsi tanto presto. Soul era rimasto con loro, non avrebbe messo piedi lì neanche morto.
Ghian irruppe nella stanza, si guardò in torno e vide una figura alzarsi da terra e dirigersi verso di lui, senza paura si scagliò verso la figura bianca colpendolo sulla testa con violenza sotto lo stupore e l’ammirazioni di tutti.
La figura bianca cadde a terra in un tonfo e questo diede il via a Lampo che andò ad accendere la luce per vederci meglio.
-PANDA?!- Yomi si avvicinò ancora stordita dal sonno per vedere se stava bene.
-Farina?- disse Shugar toccando a terra e sporcandosi le mani di quella polverina bianca.
-Ho abbattuto un Panda..-
Ghian si sentiva in colpa e notò il manico del mestolo leggermente piegato, nascondendolo dietro la schiena subito dopo.
Yomi scuoteva il capitano a terra che cominciò a lamentarsi dal dolore e si alzò di mala voglia.
-Che.. succede.. dove sono?- Si lamentava il ragazzo toccandosi il bozzo in testa.
-Perché mi hai spaventata?- Chiese Frenny che scendeva piano piano attaccata al braccio di Desi il quale non ne sembrava felice.
-Che ci facevi qui?- Disse Soul che li seguiva da dietro.
-Ma di che state parlando? Mi sono messo a letto poco fa..-
-Sonnambulismo?- Chiese retoricamente Desi.
-Probabile, forse per lo stress di ieri..- aggiunse Frenny.
Ghian e Shugar aiutarono Panda ad alzarsi, tutti un po’ scossi ma stavano bene tranne Panda .
I ragazzi si ripromisero di lasciare le storie di fantasmi a quando fossero stati più maturi e coraggiosi, specialmente Frenny che aveva quasi dato fuoco alla ragione della sua vita.
Strinsero in gruppo il mignolino come gesto di promessa e si riavviarono alle loro stanze stanchi ed assonnati,  quella serata avrebbe cambiato qualcosa nei loro rapporti?
nuove avventure erano alle porte.

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Capitolo 7
*** Unioni ***


-Diario di bordo 6
                                                                                                                                                          13° Giorno



Non ricordo esattamente cosa sia successo..
Posso raccontare del fatto che La Ciabatta che abbiamo trovato non era buona nemmeno a non disintegrarsi da sola, che Ghian luccica come la testa pelata di un vecchietto o che questi giorni stanno scorrendo leeeeeeeeeentissimi ma..
Nulla...
non ricordo con esattezza come sono finita in questo letto, ma ricordo bene alcune scene di prima che mi addormentassi..

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Ragazzi per festeggiare il nostro primo tesoro trovato, proclamo un festino sul ponte questa sera alle 22.00! Tema: Bianco e nero.”

Panda faceva svolazzare un volantino con sopra questa scritta, con un sorriso stampato sul volto. Con una puntina affisse quel “volantino” sulla bacheca appesa al muro usata per varie comunicazioni.
-Se avessi un pennarello cancellerei seduta stante quell’insulto ai veri tesori-
Yomi brontolava scossa al ricordo della scena della ciabatta posseduta e di quando una volta a bordo buttò Ghian in una vasca per sterilizzarlo, nessuno voleva sapere cosa ci fosse dentro ma il ragazzo anche se consumato ne usci immacolato, ci si poteva mangiare sopra.
-Almeno il bigliettino fa la sua bella figura-
Frenny scese da una scala con a dosso la solita salopette macchiata di colore, aveva un pennello in mano e dietro di lei si intravedevano delle decorazioni che abbellivano la porta che dava nella cucina. Lei e Panda decisero di creare una stanzetta in una cabina inutilizzata ma ben nascosta nella stiva, per mettere in mostra i tesori che avrebbero raccolto. Proprio li misero in una cornice il bigliettino stropicciato del malato saggio uomo, giusto per simbolo della prima avventura vissuta.
-AAAAH Frenny ma non sei contenta?! Aaaaaaandiamo a farci belle!- Yomi nell’euforia strattonava la ragazza che non sembrava intenzionata a seguirla.
-Dovrei finire qui.. è ancora presto! – La guardava per pregarla di non insistere.
-Uffa odio quando fai cosi-
La corvina andò verso la sua cabina per cominciare a scegliere quello che avrebbe indossato. Frenny guardò l’orologio e vide che eran ormai le cinque del pomeriggio.
-Poteva anche ricordarsi di avvisare prima..-
borbottava ed osservava i suoi amici che ridevano e si organizzavano sui progetti serali. Tutti euforici all’idea come se non fossero mai stati in panciolle, Non facevano altro da quando erano in mare oltre a spassarsela. Era una cosa buona, finchè potevano perché no!
Lampo si allontanava con Soul, forse da come era fatto quest’ultimo non sapeva nemmeno l’esistenza della parola “formale” e Lampo da bravo amico gli starà andando a prestare qualcosa, quei due erano inseparabili. Shugar era sparito quatto quatto dietro di Yomi, forse per invitarla al ballo e tenersela per se tutta la serata. Panda ritornò al suo regno per finire i tracciati sulle sue cartine nautiche, si sa solo che solitamente se ne restava tutto il giorno con se stesso in quella cabina. Ma Ghian dov’era?
Frenny si buttò col sedere e terra a gambe incrociate, spostandosi di lato la treccia e ricominciò a pitturare sulla parte bassa del muro. Sentendo una presenza di fianco alzò il volto notando Desi che era poggiato alla porta a fissarla, l’unico che ancora mancava all’appello.
-La roba per la festa non si cucina da sola-
Disse con aria fredda per poi entrare in cucina con l’intenzione di darsi da fare. La ragazza raccolse il suo materiale correndo a riporlo e si presentò in cucina sconvolta per la corsa. La mano di lui si avvicinò, una carezza?
Le passò il pollice sulla guancia con forza e togliendolo le mostrò della pittura fresca.
-Vuoi cucinare in queste condizioni?-
Dandogli le spalle Frenny andò in panico capendo che forse le stava dando tempo per prepararsi e non lo avrebbe sprecato.
Passarono venti minuti circa, Ritornò in cucina dopo essersi pulita e cambiata e sorpresa vide il tavolo pieno di rustici vari e tutti dall’aspetto invitante.
-..w-wow-
Sgranò gli occhi osservando quanti ne aveva fatti già tutto solo. C’erano tartine con vasta scelta di salse, tramezzini con vari ripieni e delle scodelle di salatini. -tirami fuori quel vassoio dal forno e riempili-
Il ragazzo stendeva una pasta che probabilmente serviva per le pizzete. Frenny tirò fuori dal forno delle sfoglie da riempire con dei wurstel e vari salumi che erano sparsi sul tavolo.
-Hum.. t-ti dispiacerebbe?-
La ragazza si allontanò da lui siccome al momento aveva del pesce in mano,chiudendosi il naso con le dita infastidita dall’odore.
-Tu guarda-
Si scansò da lei cominciando a pulirlo altrove sapendo che non sopportasse il pesce nemmeno dall’odore, ma di certo non è che non potesse cucinarlo solo perchè non piaceva a lei. Lavorarono in armonia se cosi si può dire, finendo tutto quello che avevano programmato di fare senza problemi o contrattempi. Avevano fatto tante altre cose tipo: pizze, panini, salatini, involtini, pasta fredda, stuzzichini, dolcetti, biscotti, macedonia e cocktail.
-Potrebbe mangiarci un reggimento ora..-
-Mi son fatta prendere la mano..- Rispose preoccupata anche lei sapendo che nessuno avrebbe finito tutto.
-Portiamo questa roba fuori-
Desi prese uno dei tanti vassoi impilati come nel tetris ma cominciando da quelli col pesce che la ragazza non avrebbe mai toccato. Lei guardò l’orologio notando che erano le 21 inoltrate e con sussulto prese due vassoi piccoli per seguirlo.
Usciti sul ponte si ritrovarono di fronte ad addobbi carini e di effetto, stando in cucina non si erano accorti di nulla ma i loro amici erano tutti li che spostavano le ultime cose, già vestiti, profumati e belli.
Si notavano i tavolini del salotto verso i muri che aspettavano solo il cibo, probabilmente spostati dai più forzuti, con delle tovaglie bianche e merlettate, chissà quanto tempo ci avrebbe messo a smacchiarle..
Da alcune funi scendevano delle lanterne di carta altrettanto bianche già accese. Su uno sgabello coperto da un velo nero vi era un grammofono con una scatola a fianco piena di dischi. Frenny Non fece molto caso a tutto il resto avendo paura di cascare con tutta la roba in mano.
-Hei ragazzi lasciate a noi avete fatto anche troppo!- Comparve Lampo dando una pacca sulle spalle ad entrambi.
–Dio come sto morendo di fame si sentiva un profumo!-
-vero!- Confermò Soul.
Erano li riuniti e si notava subito che tutti i ragazzi avevano una camicia ed una giacca, tranne Ghian che sicuramente l’aveva persa nel tragitto Cabina-Ponte. Ovviamente le indossavano in modi diversi. Shugar ad esempio aveva la camicia tutta bella sistemata, a parte qualche bottone slacciato come sempre e la cravatta slargata. Lampo era impeccabile con Soul che sciacquava allegro in una delle sue camicie prestate e poi Panda che anche lui era eccellente ma privo di cravatta. Yomi comparve alle spalle di Frenny spingendola via. Indossava un vestito nero e lungo, aderente sulle sue curve. Aveva uno spacco lungo la coscia ed era senza maniche. Con sorpresa di tutti si lasciò i capelli slegati, forse perché li aveva allisciati apposta, era davvero bella e si notava da come i ragazzi li intorno la fissavano.
-Susu vai a prepararti anche tu!- Questa volta si rivolse a Desi mentre si poggiava sulle spalle di Frenny in modo sensuale.
-So che sei sexy con quel grembiulino ma è un ballo-
La ragazza sghignazzava mentre Desi imbarazzato e stizzito si slacciò il grembiulino dalla vita e lo lanciò sul viso di Yomi fra le risate di tutti.
-Fooooooorza tutti a mang- Cioè tutti in cucina a prendere il cibo!-
Lampo cominciò a correre notando che Soul lo aveva sorpassato per farsi lui il primo assaggino.
Desi andò nella sua cabina, Era in disordine ma non fu difficile per lui trovare i vestiti sommersi dalla roba. Si fissava alla specchio silenzioso mentre si sistemava la cravatta con accuratezza. Era pronto e perfetto come Panda e Lampo. Non passò molto tempo a fissarsi, infatti poco dopo si sfilò la cravatta buttandola a terra, si tolse la giacca e si alzò le maniche della camicia che tirò fuori dai pantaloni, e le arrotolò fino al gomito. Ora si che stava comodo ma continuò a fissarsi. Prese una rosa bianca che aveva nel vaso fissandola per poi metterla dentro il taschino. Ora era pronto per unirsi agli altri.
Si stavano divertendo con gusto, l’aria era più frizzantina dopo aver aperto le prime bottiglie di vino.
Il ragazzo si avvicinò ai suoi compagni, che dopo averlo sfottuto per come si era conciato lo spintonarono verso gli alcoolici.
-Forza amico bevi!-
Soul aveva il naso rosso, forse non era il più adatto a bere ma al fianco di Lampo che era una spugna non si limitò.
-NON BERE E’ REATO!-
Ghian urlava tutto allegro con due bottiglie in mano di qualcosa di pesante, che beveva prima da una bottiglia e poi dall’altra. Anche Shugar stava bevendo in compagnia di Yomi, vederli assieme era un po’ strano e raro a dirla tutta.
-Bhe oggi facevi sul serio?- Chiese Yomi.
-si- rispose lui.
Qualche ora prima le aveva chiesto se poteva essere il primo a ballare con lei, forse per soddisfazione personale o per provare qualcosa di nuovo.
-Bene basta bere, diamo inizio alle danze!-
Yomi fece posare il bicchiere a Shugar e se lo trascinò al centro del ponte, cominciando a ballare con energia. Tutti brilli seguirono la coppietta e cominciarono a ballare fra di loro in modo buffo sotto una canzone allegra.
Panda era in pista, dopo qualche bicchierino aveva fatto il grande passo anche lui. Vederlo sorridente e svergognato in mezzo agli altri era una novità ma rendeva l’aria più famigliare. Per fortuna sul tavolo c’era tutto quel ben di dio o non avrebbero retto a stomaco vuoto i bicchieri mandati giù.
Desi rimase seduto su una sedia a guardarli ballare, fissandoli con aria depressa ed il viso poggiato sulle mani congiunte. Si voltò verso la porta, che fine aveva fatto Frenny?
“Se fra un minuti non viene vado a vedere” si ripeteva mentre il tempo passava finchè non decise di alzarsi da quella sedia.
La ragazza era entrata nella sua cabina, infilandosi sotto la doccia e cominciando a pensare, anche troppo. Era cosi stressante non potersi avvicinare a lui.
Aprì l’armadio e prese un vestito completamente bianco. Aveva un corpetto con qualche ricamo ed una gonna lunga ma non troppo, infatti, si intravedevano delle scarpe nere con un tacco moderato sotto di essa. Si raccolse i capelli dentro una cipolla alta, con qualche ciocca boccolosa che non stava al suo posto. Si posò col volto sulla scrivania per progettare il come “avvicinarsi” finchè non si addormentò, sonnecchiando dolcemente..
E qualcuno bussò alla sua porta.
Si alzò di colpo rendendosi conto di cosa stava facendo.
-arrivo!- Aprì la porta solo dopo essersi leggermente sistemata.
-D..Desi?- La ragazza lo fissò perplessa, cosa ci faceva lui dietro la sua porta?
-Sapevo fossi stanca-
Stava ancora sognando? Aveva una bottiglia in mano di vino rosso e nell’altra aveva portato un piatto con le cose che avevano cucinato assieme. L’aveva pensata? -Mi fai entrare o no?-
La ragazza lo guardò perplessa, troppo emozionata ed incredula, afferrando la bottiglia e posando il piatto su un mobiletto li vicino.
-Più tardi-
Il ragazzo arrossi a quelle parole rimanendo immobile e sbalordito osservò la ragazza mandarsi giù quasi metà bottiglia in un sorso, cosi dal nulla attaccandosi come un’alcolista in crisi di astinenza. Lo prese per un braccio e se lo tirò con se a passo veloce.
-Andiamo prima a salutare gli altri-
-cosa.. intendevi..?-
La ragazza non rispose trascinandolo fino al ponte dove gli amici erano ancora tutti svegli ma dalle facce stanche ed ubriache.
La ragazza con il naso ed i zigomi già rossi per quella bevuta lo tirò sulla pista “da ballo” cominciando a danzare sotto un lento praticamente con i corpi che si sfioravano. A fianco a loro c’erano Vale e Shugar che si lasciavano cullare dal lento già da un po’. Lei si era tolta le scarpe, aveva ballato con tutti ma non si lasciò sfuggire l’ultimo ballo col suo cavaliere, con il viso poggiato sulla sua spalla.
Crollavano tutti nel loro sonno profondo: Prima Ghian, abbracciato a delle bottiglie vuote che in media avrebbero saziato la ciurma per quattro giorni; Poi se ne andò Soul che si accoccolò a terra nudo con in bocca un dolcetto che non aveva ancora mandato giù prima della nanna; Panda li seguì a ruota addormentandosi sulla testa di Lampo, e si reggevano cosi, per mano santa, dopo aver fatto a gara di chi rideva per primo.
La sbornia era Regina sulla nave, aveva trascinato tutti con se o quasi.
Solo loro quattro erano ancora li a ballare o forse era solo una passeggiata romantica che consisteva nel sostenersi a vicenda per il resto della serata.
-Shugar?-
Yomi alzò la testa dalla sua spalla dopo chissà quanto la teneva cosi, lo fissò con occhi assonnati e rossi, ma in quegli occhi si potevano leggere le sue voglie. Shugar rispondeva allo sguardo o almeno ci provava, ubriaco perso sicuramente. La ragazza gli tirò verso di se il viso per rubargli un bacio che diventava sempre più intimo fra i due. Forse la mattina dopo lo avrebbero scordato, ma in quel momento i due seguirono l’istinto e lui la strinse forte a se.
Senza accorgersi delle sue azioni la accarezzava un po’ ovunque da sopra quel vestito, finchè senza parole cominciarono a spostarsi verso la cabina di uno dei due, passo dopo passo seguendo ancora la musica, fino a sparire nel silenzio.
-Siamo rimasti..soli-
Desi cercò di attirare l’attenzione di Frenny che era troppo impegnata a farsi coccolare da quel momento.
-soli..-
Ribattè lui. Prese la rosellina bianca che aveva nel taschino e la mise fra i capelli di lei. Sembrava fatta a posta per quel vestito.
-Allora cosa aspetti ad entrare nella camera?-
Se era vero che per dire la verità bisognava bere un po’ questa volta non aveva veli nel parlare, e le sue intenzioni erano chiare. Il ragazzo afferrò una bottiglia aperta a caso sul tavolo e bevendola si stropicciò gli occhi, per poi buttarsi verso di lei ad abbracciarla quasi come se la volesse tutta per se, spingendola verso la porta che dava al corridoi. Aveva accettato la proposta.

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Capitolo 8
*** Il pericolo è sempre dietro l'angolo ***


-Diario di bordo 7
                                                                                                                                                               30° giorno

Ho avuto così tanti lividi, bozzi ed ammaccature, che forse stavo meglio se un carro mi passava sopra. E già caro diario qui parliamo anche a livello emotivo..
Basta perdere tempo! Dobbiamo cercarli.. dobbiamo.. Siamo tutti in pensiero.. preoccupati.. non volevo finisse così..
E quelle parole? Non si tolgono dalla testa..
davo capire!
Domani mattina dobbiamo salpare, devo riposare più che posso, ho paura ammetto.. è stata una lunga giornata.
Ci sentiamo!
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La vela era stropicciata dal vento, la nave si muoveva a velocità costante ma sballottolava nella direzione dettata dalle onde, Frenny pensava che di lì a poco sarebbe scoppiato un temporale e dovevano preparare la barca ad affrontare l’intemperia imminente.
Era sulla sua solita postazione di “spionaggio” con la differenza che sull’asse non c’era nessuno da giorni. 
Qualcosa era peggiorato.
Contava quei giorni dalla sera del ballo. Aveva chiesto a Soul se poteva intagliarle un cuore di legno e da bravo carpentiere lo aveva realizzato bello come lo immaginava.
Ogni giorno, col cuore di legno in tasca, saliva sulla rete di corde per arrivare in alto e sperare che lui fosse li a sonnecchiare sul bompresso di prua in tutta tranquillità, ma non era mai cosi. Allora in quel momento, con un coltellino, appuntava un graffio su quel cuore liscio.
Si potevan contare 17 giorni su quel cuore, 17 giorni passati senza averlo visto in giro. Una lunga agonia che tornava a ripetersi anche li, su quel galeone, come gli anni della sua infanzia ad aspettare la sua presenza nel nascondiglio, creato da due bambini sognatori in cerca di avventura. Quel covo che ormai sarà distrutto da tempo, da quando anche lei aveva smesso di andarci ormai senza un motivo valido.
-Frenny?-
Panda la richiamava dai suoi pensieri ritrovandosi con la guancia poggiata sulla ringhiera della postazione, separata da quest’ultima solo da un braccio. Si era sciolta piano piano come sapeva fare, distraendosi dal suo vero compito.
Il cielo era divenuto grigio da qualche minuto senza che se ne accorgesse, una tempesta galoppante.
-Di a tutti di prepararsi, ho fatto male i calcoli!-
Dal tono sembrava chiedere perdono ma non era momento. Scese dal palo di vedetta e cominciò ad afferrare le corde per mainare le vele con l’aiuto di Lampo e Soul arrivati sul ponte. Ghian era arrivato sul posto confuso, più che normale dopo tutto il tempo che aveva trascorso a dormire giù nella sua cabina.
-Panda?- Disse cercando di capirci qualcosa, ma il capitano era impegnato a governare il timone che andava dove gli pareva.
-Va ad aiutare gli altri!- Rispose.

Yomi correva per il corridoio, anzi, correva e sbatteva come una pallina sui muri del corridoio, ecco così è più giusto, fino a dare una capocciata sulla porta della cabina di Shugar che ancora non si era fatto vivo.
-ESCI FUORI IDIOTA- Sbatteva il pugno con violenza sulla porta fino a beccare la testa del moro che si svegliò sul colpo.
-Non senti la tragedia di fuori? O vieni o ti trascino- Gli prese l’orecchio per fargli varcare la soglia.
-sono.. sono ancora le 5 del mattino ma che volete da me?! Ahi attenta all’orecchino!-
Il ragazzo ancora non capiva la situazione ma non ci fu bisogno, il piede di Yomi sistemò tutto finendo sul suo sedere per spingerlo verso la fine del corridoio. -Desi se sei ancora vivo datti una mossa ED AIUTACI- Yomi si accorse che tra un calcio ed una spinta aveva passato la porta della cabina di Desi, ma nessuno assicurava che fosse ancora vivo dopo 17 giorni chiuso li dentro.

-Shugar tu che sei forte vai a stringere tutti i nodi ai ganci ed assicurati che non si sciolgano! Yomi corri a prendere quelle corde e legale alla vita di tutti!-
La frase sembrava avere un doppio senso
Frenny appena vide i due mise in atto il piano “sopravvivi e piangi” perché una tempesta così non si era mai vista nel loro viaggio. La cosa importante era che nessuno cadesse dalla nave o ripescarlo aveva le stesse probabilità di sopravvivere ad un pasto sperimentale di Yomi.
-S..sicura che sono ben strette?-
Soul guardava Yomi con degli occhi da cucciolo, il che sono rari da vedere se non quando li usa per il lecchinaggio ma Yomi non fu sorpresa, nemmeno Lampo che era li di fianco, quella tempesta faceva sempre più paura a tutti.
-Voglio la terra ferma!- Lampo ripeteva questo ogni volta che strattonava la corda per darsi forza e l’idea funzionava!
-Se sopravviviamo a questo facciamo un festino!-
-Eh piantala!- Gridarono tutti in coro verso Ghian.
-Cercavo di sdrammatizzare..-
Effettivamente quello non era il modo migliore dopo le bruciature sulle mani di tutti. La corda strusciava come carta vetrata sulla pelle: a lungo andare sulle mani di Lampo e Ghian, i più forti, erano uscite delle vesciche per tenere le corde salde; Su quelle di Frenny e Soul, più gracilini, erano presenti più tagli che altro per tutte le volte che la corda scappava di mano.
-Ho finito!- Yomi con l’aiuto di Shugar all’altro estremo della corda aveva legato tutti in modo saldo alla nave.
-Tenetevi forte alla corda!- Lampo urlava per sovrastare lo scrosciare dell’acqua, erano sommersi di acqua.. ancora acqua?
Un’enorme onda si alzava veloce alla loro destra, difficile da non vedere siccome superava la cima dell’albero maestro. Senza perdere tempo avvolse la nave in un enorme abbraccio soffocante.

Frenny tossi senza fiato dopo che l’onda si prosciugò ai lati del ponte attraverso i fori. Non riusciva ad alzarsi per la botta talmente si sentiva ancora schiacciata a terra come una frittata.
-S..Soul?!- Si aiutò ad alzarsi con le braccia.
Il ragazzo era poco prima abbracciata a lei forse per paura o per proteggerla ma ora non c’era più. -SOUL?!- guardava ovunque ma l’unica differenza era che la scena si oscurava col passare del tempo, senza uno sprizzo di luce in più a rendere la ricerca più semplice.
Shugar si alzò cauto, come una mamma chioccia che non vuole schiacciare le sue uova.
-Grazie..- Yomi era sotto di lui, spaventata , non le succedeva da tempo forte com’era.
-Frenny, Soul dov’è?- Shugar si girò verso la ragazza sentendo il suo richiamo. -
Non lo so.. io.. eravamo attaccati! Poi è successo qualcosa ma non lo so!-
La botta a terra aveva stordito la sua mente e la nave oscillava incessante nel mare.
-Abbiamo perso il controllo della rotta?!- Lampo che si era ripreso prima di tutti aveva notato che non oscillava in una direzione ma in torno a se stessa.
-..Dov’è panda?!- Frenny tornò in se e si accorse che il timone era libero dalla presa di un uomo ed un gancio aveva una corda slacciata.
-..Panda… PANDA!- Yomi si alzò di colpo e corse a cercarlo con il timore sul viso.
-Frenny.. CI SIAMO SCORDATI DI PANDA!- Luca si alzò inciampando sul bagnato per lo scatto.
Il capitano era cosi lontano da loro che si erano scordati di legarlo, errore che non dovevano permettersi.
Per un caso fortunato Frenny notò anche la corda di fianco, tesa, Soul?
Seguendola lo aveva trovato appeso fuori dalla nave come un’esca, privo di sensi, doveva esser stato trascinato via dalla corrente.
-Tranquillo Soul ti prendo io!- Urlò la ragazza sperando la sentisse.

Era piombata una calma assurda dopo quell’onda, brutto segno pensavano tutti, anche la pioggia era più calma e cadeva dolce sulla pelle, dovevano approfittarne prima che-
Yomi e Shugar cercavano Panda in mare, i sensi di colpa li schiacciavano peggio dell’onda che si era buttata su di loro, ma non vedevano nulla.. qualcosa però ora l’hanno vista e non era nulla di buono.
Frenny cercava di tirare la corda con Suol appeso senza risultati. Si spingeva con un piede contro il corrimano del ponte, sperando magicamente avesse avuto più forza nel tirare.. ma vide la stessa cosa di Yomi e Shugar.. In lontananza qualcosa comparve, ma non era distinguibile più di un’ombra nera galleggiante.
-Cos’è?! Non vedo!- Yomi si sporgeva dal ponte ma non riusciva a mettere a fuoco.
-Non ho il cannocchiale! Scompare e ricompare non riesco a capire..- Frenny era più preoccupata di tirare l’amico in salvo che lasciarlo li a penzoloni.
-Qualcosa è uscita dall’acqua!- Shugar vide un palo nero uscire e capovolgersi su se stesso come un verme gigante.
-E’ disgustoso!- Disse Vale cercando di afferrare un braccio di Shugar.
-Non capisco… cosa sia..- Lampo era incredulo di vedere un “verme” nel mare, ma non era tondo come un verme, era più appuntito.. e di un colore scuro.. -Frenny!- La ragazza fu richiamata da Lampo che le stava correndo in contro, alzò lo sguardo dalla parte opposta e vide quella cosa scagliarsi contro di lei con violenza, l’istinto era di pararsi la testa con le mani, ma erano ancora incollate alla corda di Soul per la paura e non potè che chiudere gli occhi.
Si senti un tonfo come un sacco di patate sbattuto a terra e la scena era questa: Soul appeso e svenuto, Yomi stretta al braccio di Shugar con gli occhi chiusi, Shugar che fece altrettanto per istinto, Frenny retta dalla corda o forse era la corda retta da lei.. e Lampo a terra verso una parete della nave. Era stato colpito al suo posto?
Frenny rimaneva la più esposta sul ponte, per fortuna gli altri sembravano più riparati dal mare, ma quella cosa era ancor li minacciosa come se la guardasse. Si scagliò una seconda volta più precisa sul suo obiettivo e per la seconda volta si senti un tonfo attutito sempre dalle pozzanghere.
Desi era saltato sul verme affettandolo di netto con la sciabola che aveva in mano, ed il pezzo era morto sul ponte, mentre l’altra metè affondava veloce nelle acque scure.
-IO TI AMMAZZO!- Gridava Yomi furiosa di non averlo visto prima.
-Ma secondo te chi si è occupato di non mandare la nave a fanculonia?!-
Desi urlò furioso e stanco per aver corso su e giù la nave per riuscire a buttare l’ancora da solo così che senza comandante non si fossero persi nel mare, anche se era più pericoloso sopravvivere alle onde.
-Questo coso.. è viscido..e non ha testa..- Shugar analizzava il pezzo che giaceva a terra, mentre il resto della ciurma fu attirato nella sua direzione.
Un tentacolo?
Desi lanciò la sciabola nelle mani di Shugar facendogli capire che dovevano stare allerta, afferrò la corda di Soul e cercò di aiutare Frenny a tirarlo su.
-Yomi va a cercare Panda!- la ragazza scattò all’ordine di Shugar, che cominciò a guardarsi in giro per cercare “la cosa”.

-Tira!- Disse Desi breve per non perdere fiato.
La ragazza tirava più che poteva e la corda cominciava a muoversi in dietro assieme ai loro passi, non era mai stata brava al tiro della fune.. specialmente ora che era così vicino al ragazzo, che non vedeva da giorni interi, nella testa cominciavano ad uscire domande come “lui si ricorderà cosa è successo quella notte?” “mi sta evitando?” “cosa abbiamo fatto?”
-Perché sei sparito?!- Uscì solo quello dalla sua bocca -Desi!-
-Ti pare il momento?!- rispose nervosamente -smettila- concluse seccato mentre tirava la corda con più forza.
-Non ti sopporto quando fai così! Idiota!- Digrignava i denti cominciando a tirare con una forza che non sapeva di avere.
-Perché non mi parli?!- Il ragazzo non voleva cedere ne al peso ne alle domande. -CHE TI HO FATTO?!- insisteva.
-Non mi rompere!- delle goccioline di sangue cominciavano ad uscire dalle sue mani.
-RISPONDI!- il tono era sempre più arrabbiato, la rabbia di giorni passati a farsi domande senza avere delle risposte.
-NON ABBIAMO FATTO NULLA OKKE?!-
La ragazza tacque, sollevata ma anche molto delusa.. non sapeva cosa provare a dire la verità.
-Non volevo toccarti, eravamo entrambi ubriachi! Ti ho solo tenuto fra le braccia..-
Il ragazzo strinse i denti e fece altri tre passi in dietro, con il corpo di Soul che era salito di tre metri circa da dove si trovava prima.
-Perché non me lo hai detto! Perché ti sei isolato!- Provava una grande tristezza a sentire quelle parole.
-Credo di Amarti-
Aveva sentito bene o se lo era immaginata?
-ATTENTI VOI!-
Shugar aveva avvistato altri tre tentacoli enormi che circondavano la nave, uno di questi stava per abbattersi su i due, non avrebbe mai fatto in tempo, così lanciò la sciabola verso Desi ancora una volta che lasciò la corda e l’afferrò al volo pronto a difendere la nave. La corda riacquistò il suo peso originale ed in pochi secondi trascinò Frenny con se giù dal ponte.
-CAZZO- Disse Desi dopo aver affettato il secondo tentacolo, accortosi della cavolata che aveva fatto.
-GUARDATE LI!- Disse Yomi indicando qualcosa di più grande.
Un Calamaro.

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Capitolo 9
*** Spiedini di Calamaro ***


La pioggia aumentò la sua caduta con la comparsa del calamaro gigante. Si pensava fosse una leggenda quella dei “mostri marini giganti” ma forse non erano così immaginari come si voleva far credere, da qualche parte l’idea doveva pur essere uscita no?
Shugar aveva recuperato anche lui un’arma tagliente per affettare quel mollusco gigante, erano rimasti solo due uomini a proteggere la nave con Lampo e Soul fuorigioco, Panda disperso e.. Ghian? Ci siamo dimenticati di Ghian?
Shugar si avvicinò al corpo di Lampo e cominciò a scuoterlo con forza sperando si riprendesse dalla botta.
-Forza amico forza! Abbiamo bisogno di te!- Lo scuoteva con qualche pizzetta sul volto.
-Mi dai una mano?!- Desi dimenava la sciabola per tener lontano il tentacolo dalla nave.
-Dammi del tempo!- Gli gridò lui tirando una pizza sulla guancia di Lampo che gli lasciò una manata rossa.
-Il tempo qua non è denaro ma vitale!- Proprio in quel momento Zac, tagliò un altro tentacolo che stava per avvicinarsi troppo alla vela principale.
-Dio che puzza di pesce nauseante!- Si lamentò Yomi uscendo da una porta che dava sul ponte.
Aveva in mano un lanciafiamme, niente male no?
-LA MIA PRIMA FRITTURA DI PESCE-
-Al massimo scottato senza griglia- Replicò Shugar spaventato e privo di esorcisti nella tasca.
Desi rideva ma penso più per il nervoso che per la battuta della coppietta drammatica.

Frenny si svegliò dolorante, si toccò la testa, e vide un po’ di sangue sulla mano. Doveva aver sbattuto di faccia sulla nave mentre cascava giù di peso come un pendolo. Per fortuna la caviglia era rimasta incastrata nella corda.. no fortuna no, era cosi stretta che se non si era spezzata per la botta gli avrebbe fermato la circolazione ed addio saltelli e piede. Scosse il capo, stare a testa in giù per qualche minuto non è salutare, e vide Soul sul pelo dell’acqua, doveva sbrigarsi per entrambi.. aspetta le si era sfilato il vestito?
Forse appesantito dall’acqua era calato giù, mentre la sottana le si appiccicava a dosso ed era imbarazzante, tanto da riprendersi in fretta. Si alzò tirandosi su a fatica, sperando di sciogliere la presa e potersi muovere libera.

Lampo aprì gli occhi scosso, schizzando in piedi. -Sisi! Sono sveglio! Ci sono! All’attaccoooooooooooo-
Shugar lo afferrò per il colletto tirandolo a se così che potesse porgere anche a lui una sciabola.
-Dove credi di andare senza questa? Ad ammazzarti?-
Lampo la prese sentendosi stupido, ma solo dopo si toccò una guancia.
-Mi sento la faccia gonfia..-

Era ancora alle prese con il mostro, Desi cominciava ad essere provato e la paura di perdere qualcosa o qualcuno gli nascondeva la stanchezza muovendolo senza pause. Si ricordò che Frenny era precipitata giù e corse a vedere solo dopo se era ancora viva estremamente preoccupato. Si affacciò e scorse la rossa che cercava di liberarsi dalla corda.
-Non guardare!- Disse frettolosa mentre con la mano libera si tirava su il vestito.
-Usa questo!- sollevato ed imbarazzato stava per lanciargli il coltello quando-
-Fermo! O farò cadere anche Soul!-
Aveva ragione, se tagliava la corda addio Soul, doveva pensare ad altro e non aveva tempo per far emergere sentimenti. Come poteva risolvere la situazione?

-Lampo come procede?- Chiese Shugar Affettando tutto quello che gli veniva contro.
-Non c’è male arghhhh- Si lamentava Lampo asciugandosi la fronte con un braccio da quella che doveva essere acqua o forse sudore.
-Siamo tremendamente bagnati è difficile muoversi!- Yomi si portò i capelli dietro un orecchio per vederci meglio.
-Toglietevi i vestiti superflui, ci rallentano!- Disse Lampo sfilandosi la canotta zuppa.
Shugar lo seguì a ruota togliendosi la camicia e cominciò a sfilare la cinta dai pantaloni sotto gli occhi vispi di Yomi. -E tu che hai da guardare cosa?-
Era imbarazzato, molto, ma Yomi fece finta di nulla mentre con la coda dell’occho lo fissava dalla testa ai.. piedi.
Lei non aveva intenzione di sfilarsi il toppino, ma i pantaloni li tolse senza problemi, adorava sfoggiare le sue curve .

-Una scialuppa!- Gridò Frenny dall’altro lato del ponte.
Desi scattò illuminato, era una idea geniale e la capì al volo. Andò a calare una di quelle barchette di emergenza, effettivamente era un’emergenza e ne valeva la vita dei suoi amici. Cascò giù fino al massimo che poteva la corda rimanendo appesa poco più sopra dell’acqua. Alla rossa non rimaneva che dondolare con l’aiuto del ragazzo sopra di lei verso quella barchetta .
-Presto mi si sta staccando una gamba!- Si lamentava spingendosi contro la fiancata con quella libera.
Un due, un due, un–
Ed ecco che Soul viene scaraventato dentro la barca, si sveglierà un po’ ammaccato ma era in salvo, se aspettavano ancora o annegava o la corda gli avrebbe segato la pancia dopo tutto quel tempo.
-Ora tira!- Disse lei facendo cenno.
Il ragazzo le lanciò ciò che aveva in mano, ed ovviamente la prese di Lama, quanto poteva essere Sfigata?
Si era tagliata? Bho non sentiva nulla era troppo impegnata a tagliare quella stramaledetta corda, cominciava a non sentirsi più la gamba.

-COME VA LI?- Chiese Yomi scottando la creatura con il fuoco, facendole produrre uno spaventoso urlo stridulo.
-I calamari parlano?- Chiese Shugar che buttava giù un tentacolo per non mandare il ponte in sovraccarico di pesi con tutti quelli che già c’erano sopra.
-Io li mangio non ci parlo!- Rispose Lampo innervosito da quel mollusco perennemente in muovimento.
-SE NON SI FERMA GIURO CHE GLI SPARO!-
-OTTIMO!- Shugar che corse giù per accendere il cannone, prese alla lettera le parole di Lampo. -Yomi dammi una mano!-
La corvina lo segui scattando di fretta, lanciando un’ultimo sguardo per assicurarsi che Frenny e Suol fossero ancora li e Desi era la conferma.

La corda veniva segata più che tagliata, era davvero tosta per questo tutti avevano salva la vita. -Si!-
Finalmente si era staccata dopo l’esulto, ma cadde in mare come un pesce lesso, non aveva preso in considerazione questo..
Desi senza pensarci due volte si Tuffò giù per aiutarla.
-Amico dove vai aspetta?!- A Lampo prese un colpo, lo stava lasciando solo contro una piovra a combattere, non era sicuro di farcela nemmeno contro due tentacoli dio buono -TORNA QUI- implorava ma era troppo tardi..  Tornò in se ricordandosi che li sotto Frenny e Soul erano ancora in pericolo.
-Eh va bene a noi due!- Lampo prese fiato e tagliuzzò uno di quei fastidiosi tentacoli, erano tosti a staccarsi ma non si arrendeva.

L’acqua era gelata, mossa, una coperta che ti avvolge e ti lascia cadere giù dal letto  lasciandoti senza forze. Era provata da quegli sforzi e la botta in testa ed alla gamba non faceva di certo bene. Qualcosa la prese per un braccio e la portò su in superficie dopo dieci secondi di vuoto, Desi l’aveva presa, meno male che era lì o si sarebbe lasciata andare dalla stanchezza.
Insprirò l’aria che tanto le era mancata con foga, mentre annaspava nell’acqua per aggrapparsi al ragazzo.
-Forza!- Si le dava forza la sua voce ma si erano allontanati troppo dalla nave con la corrente che c’era.

-Capito?!- Chiese Shugar rivolto a Yomi.
-Si! Vedrai funzionerà! Ci faremo degli ottimi spiedini di Calamaro!- rispose lei cospargendo una palla con dell’alcool. La presero assieme e la caricarono nel cannone più grande che avevano.
-Ora basta un fiammifero! La scintilla dello sparo che si creerà dentro la bocca del cannone accenderà la palla, un mollusco a sangue freddo non può sopportare il fuoco-
Shugar aveva notato i lamenti del mostro ogni volta che Yomi lo bruciacchiava, più di quando veniva trattato da sushi.

I due ragazzi nuotavano a fatica ma erano arrivati sotto la barchetta dove Soul si era ripreso, aveva perso un bel pezzo di storia ma la visione del calamaro gigante gli fece un riassunto di tutto quanto, anche se lo lasciò a bocca aperta.
-Dacci una mano!- Gridava Desi da sotto.
Suol vide i due, poi la corda tagliata ancora legata alla sua vita, si arrangiò e la buttò giù tenendosi saldo alla barca. Desi nel frattempo aiutava Frenny a salire sulle spalle per afferrare la corda.
-Dammi qualche secondo e ti tiro su!- Disse lei mentre riuscì ad afferrarla e cominciando a tirarsi con le braccia.
Un botto stordì i tre.
Boooom
E l’aria oscura fu illuminata da una luce forte ma concentrata. Quella palla infuocata colpì in pieno la piovra che cominciò ad agonizzare mentre una parte della testa fumava. Si buttò in acqua scappando impaurita, lo spostamento di quell’enorme pesce mosse l’oceano in modo spaventoso e Desi ancora in acqua veniva risucchiato dalla corrente che si era appena creata.
-PRENDILA!- Gridava la ragazza spingendo la mano verso la sua direzione, limitata dall’altra che usava per reggersi.
Non ci arrivava.
Le lacrime si confondevano con le gocce di pioggia.
Si sforzava.
Era sparito nel mare.

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Capitolo 10
*** Wind of Change ***


-Diario di bordo 8
                                                                                                                                                            45° giorno

Caro diario, 
E' da molto che non ti apro.. due settimane per la preisione! hai bisogno di un aggiornamento.
Mi sono accorta di essere dannatamente vaga quando racconto le cose.. ma ammetto che non trovo mai del tempo per specificare, appunto e basta!
Ora di tempo da perdere.. ne ho.. Non ho più nessuno da spiare, da inseguire, da attirare.. Abbiamo rinunciato.
Quanto possiamo essere.. possa essere stupida nel sperare di trovarli.. trovarlo.. Ho un enorme vuoto, ho perso una parte di me stessa..
Non ho voglia di guidarli..
Oggi penso di aver sentito quella canzone in lontananza, come si chiamava? Wind of Change penso.
Mi ha riacceso il ricordo che cerco di opprimere e sono riandata a trovarlo..
Abbiamo preparato tutto l’occorrente questo pomeriggio, Domani mattina andiamo!
Notte.

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 Uno spazzolone strusciava sul ponte, lasciava acqua insaponata ovunque passasse e l’odore di cui era impregnato il legno non si sentiva quasi più.
Dopo il bordello che era successo quel galeone era buono solo da pescheria, l’odore era nauseante, specialmente per chi il pesce non lo sopportava. Frenny aveva passato giorni a rimettere l’anima nauseata dal suo peggior nemico, non voleva mangiarlo figuriamoci convivere con la Puzza.
Shugar strofinava con forza sbuffando, mentre la decima sigaretta della giornata veniva consumata.
-Se butti ancora cicche a terra è inutile passare lo straccio- Si lamentava anche Lampo.
Era li di fianco che si asciugava la fronte mentre lo fissava senza espressione in viso. Nessuno rideva più da tempo, passavano le giornate a pulire e pulire e pulire. Era un equipaggio di cinque persone, altro che decimato, come facevano cinque persone a mandare avanti una nave da soli?
O forse per meglio dire quattro persone..
-Qualcuno ha visto Frenny?- Si introdusse Yomi nella conversazione dei due con un cesto di panni in mano.
-No mi spiace- Rispose Lampo.
-Volevo chiederle se aveva dei panni da lavare, vabbè darò un’occhiata io nella sua cabina..-
Yomi tornò alle sue faccende, ed i due ragazzi con uno spazzolone in mano si guardarono per poi ritornare al lavoro. Per meglio dire Lampo torno al lavoro, Shugar rimase a fissare il cielo sconsolato dopo aver accesso l’undicesima sigaretta.
Non trovarono più L’ombra di Panda, era sparito nel nulla, i sensi di colpa tornavano a tormentare di notte, il momento in cui ogni persona vorrebbe solo riposare in pace. Stessa cosa di Desi, era sparito nelle Acque dell’oceano senza lasciare traccia o suoni dietro di se, Il mare è Tremendo.
Nessuno seppe nulla di Ghian, si sa solo che la sua corda era stata trovata spezzata, nessuno sa come, quell’onda che si era schiantata su di loro non era da prendere alla leggera.
Un disco girava, l’aveva messo Lampo per cercare del conforto nella musica ma aveva sbagliato disco: “Ascoltando il vento del cambiamento, In una estiva notte di agosto, i soldati mi passano a fianco, Ascoltando il vento del cambiamento, camminando per la strada, lontani ricordi sono seppelliti nel passato per sempre
Si respirava tristezza infinita e.. dolore.

Sul Bompresso di prua, il vento tirava più forte, tagliato da quel palo di netto.
Era rimasto vuoto fino al giorno che nessuno avrebbe più scordato, ma da quel dì e quelli a seguire quel posticino non era più vuoto.
Frenny rimaneva seduta li per ore, a guardare sempre avanti, rannicchiata in una coperta enorme e gonfia, sperando di vedere qualcosa in lontananza. Onde, Acqua, Oceano, gabbiani, pesce, perché vedeva solo questo da giorni?
Tirò fuori dalla tasca il cuoricino di legno che aspettava un altro graffio. Ora però assomigliava più ad un pezzo di legno scheggiato ed aveva l’impressione che si stava per spaccare in duo per quanto era rovinato.. Anche lei era così dentro?
  -Capitano?- Disse Soul.
Frenny si girò nella sua direzione per guardarlo male, ora il compito era passato a lei, ma non si comportava affatto come capitano.
-Cioè scusa.. Frenny vieni a cambiarti le bende con me?-
Tutti avevano riportato delle ferite da quello scontro, nulla di grave per fortuna: Yomi si era scottata un paio di volta le braccia con il fuoco, Shugar anche a causa delle sbadatezza di Yomi e qualche livido sul corpo, usavano molta crema questo è sicuro. Lampo aveva il capo fasciato dopo la botta spaventosa presa, la sua testa è dura bisogna dirlo ed aveva nche una frustata sulla pancia, immaginate perchè. Soul per poco non si rompeva qualche organo a rimanere appeso in quel modo, aveva un orribile solco sulla pancia ma con il passare dei giorni si vedeva sempre meno, certo si arrangiavano senza Panda..
Frenny forse stava meglio fisicamente che emotivamente. Una fasciatura sulla mano, un cerotto enorme sulla fronte, una gamba fasciata per coprire i segni viola di corda che ancora non si toglievano, avere la pelle chiara e delicata non era una bella cosa. a meno che non sei una principessa nullafacente.
 -Andiamo, ti aiuto- Disse scendendo dal bompresso.

Yomi percorreva il corridoi pensierosa, finchè per sbaglio non tocco il cesto con il braccio. Saltò per il pizzico che la bruciatura gli aveva provocato e tutto finì a terra. Rimase a fissare i panni, c’era una camicia di Panda, un pantalone si Desi ed una fascia di Ghian. Si chinò verso questi ultimi, finiti nel cesto per caso, li raccolse e li mise sulle sue ginocchia con gli occhi lucidi.
Qualcuno, poi, le toccò la spalla.
Saltò dallo spavento ma non si girò pronta a colpire come faceva di solito. Shugar la fissava preoccupato senza toglierle la mano dalla spalla.
-Frenny è andata con Soul in infermeria, ci andiamo anche noi a cambiare le fasce?-
Yomi annuì lasciandosi alzare dal ragazzo. Non andarono subito in infermeria, rimasero lì ad abbracciarsi e basta. Una voglia di bacio probabilmente c’era, ma nel ricordo degli amici persi non era la cosa più giusta da fare.

-Grazie Frenny, sono proprio impedito- Disse Lampo mentre si toccava la nuova fascia sulla pancia.
-Nha, non è facile girare su se stesso per bendarsi, figurati- Aggiunse lei.
-Invece si, l'ho fatto! Ricordo che quando feci la mummia ad Halloween la carta igienica scivolava che una bellezza!- Protestava Soul che si era sdraiato sul lettino ad aspettare i due.
-Non sono come un cane io che giro su me stesso da solo per prendermi la coda Soul- Lampo lo guardava infastidito.
-Eppure io mi sento un gatto quando mi salti a dosso- Disse steso in tranquillità.
-Ti faccio vedere io il cane!- Lampo fece un balzo dalla sedia e zompò sopra di Soul che cadde dal lettino.
Rotolavano a terra come due cuccioli giocherelloni ma qui quello che le prende è Soul sotto lo sguardo divertito di Frenny.
-Cosa state combinando?- Disse Yomi assistendo al massacro.
-C’è un Soul che le prende qui- Precisò Shugar.
-Noi togliamo il disturbo- Disse Frenny separando i due per portarli fuori.
Uscirono dalla stanza lanciandosi occhiatacce del tipo “aspetta che arrivo fuori” mentre Frenny chiudeva la porta non troppo velocemente, riuscendo ad intravedere uno sguardo di intesa fra i due ragazzi rimasti soli, prima di chiudere del tutto.
Un bacio?
Sensi di colpa o meno, fra una fascia ed un’altra un bacio ci scappò senza che nessuno lo sapesse.

Lampo e Soul tornarono a rotolarsi sul pavimento del ponte sotto il sole, un po’ di allegria serviva in quella giornata, Frenny invece notò solo che qualche nuvola cominciava a spuntare fuori dal nulla nel cielo limpido. Scese giù nella stiva, nella stanza dei “trofei” Li dentro c’era qualcosa di nuovo. Una punta del tentacolo imbalsamato, con sopra appesa al muro una foto con protagonisti dei “spiedini di Calamaro”. L’idea era stata di Lampo, dopo aver imbalsamato con le sue mani il pezzo, grigliò assieme a Shugar quello che restava del mollusco infilzato da spiedini e sbranarono tutto famelici, una piccola vendetta assaporata per una volta, lenta.
Li vicino c’era una candela spenta ed altre tre foto. Una fiammella fu accesa sullo stoppino ed una mano prese una di quelle tre.
La ragazza cominciò a piangerci sopra con l'altra mano che copriva la bocca per ovattare il suono fastidioso dei singhiozzi.
-Frenny?- La testa di Lampo spuntò da dietro la porta -Non vorrei disturbare..-
La ragazza si voltò verso la sua voce solo dopo essersi asciugata le lacrime sbrigativa.
-Dovresti proprio uscire..-

I due raggiunsero il ponte e la Rossa fu attirata dal cielo. Era divenuto più cupo di prima in pochi minuti come quella sera.. ancora il mostro?
Se fosse stato lui dovevano scappare ed in fretta.
Frenny si precipitò nella cabina di Panda  sua.. seguita a ruota da Lampo e Soul. Controllò la mappa che era stesa sulla scrivania, aveva una rotta tracciata da Panda in rosso, non quella da fare ma quella che avevano già percorso tutti assieme. Non avevano meta ma l’importante era ricordare quelle viste, il motto di quella ciurma di amici.
Una X segnava il punto dove avevano incontrato il mostro, aggiunta da Frenny, Ma sulla mappa non c’era altro, solo mare. Un libro aperto li di fianco diceva che quel posto era inesplorato. Possibile che nessuno fosse arrivato lì a parte loro?
C’era anche qualche articolo, parlava di navi scomparse, ricercate con fuorilegge e non.
Il calamaro? Forse chi era andato lì non ha mai fatto ritorno per raccontarlo..
ma il Calamaro la sapeva lunga, se riporta qualche cicatrice era sicuramente colpa loro, nessuno lo aveva attaccato prima di morire?
Era come.. Nuovo. I conti non tornavano.
Molto distante da loro c’era un’isola, ma per raggiungerla potevano andare solo che dritti, quindi nessun problema-
-Frenny ci schiantiamo!- Urlava Yomi dal ponte.
La ragazza sussultò, non era possibile! Vide Soul e Lampo che fissavano fuori l’oblò.
In mezzo al banco di nebbia fitta e scura, si ergeva la figura di un’isola inospitale ad esseri viventi e loro ne erano diretti.
Sulla mappa non c’erano isole in mezzo alla rotta. Molti pezzi del galeone erano danneggiati, avevano bisogno di legna per ripararlo del tutto, dovevano fermarsi.

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Capitolo 11
*** Nel folto di rami secchi ***


-Diario di bordo 9
                                                                                                                                                         Giorno XX



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La nebbia era li ad accoglierli e non calorosamente. Avevamo detto inospitale come isola?
Era un vero e proprio incubo da guardare, se per un qualche scherzo del destino diventi naufrago, giungere qui non ti farà che morire di paura. La luce del sole non arrivava a filtrare la nebbia, che arricciava barba e capelli già dalla nave, il cielo era scomparso già da un po’ di tempo da qualche parte. Un piccolo pezzo di mondo sperduto e diviso con ciò che c’è fuori.
La cosa più inquietante? Le coste della spiaggia era ornata di relitti marci e distrutti da chissà quanti anni.
Si potevano riconoscere navi di flotte imperiali di tutto il mondo, bandiere con stemmi di pirati forse famosi ma non abbastanza da essere ricordati, barche di poco conto, pescherecci, zattere e.. Zattere? Se qualche sopravvissuto aveva costruito quella per tornare a casa per quale ragione era ancora ormeggiata qui? Come se la gente fosse.. Sparita.
I cinque amici si guardavano in torno. Zaini in spalla, panini incartati, vestiti appropriati, scarponi chiusi, pronti per esplorare quella terra desolata.
-Che malinconia questo posto-
Lampo si sistemava lo zaino sulle spalle, come tutti aveva una camicia resistente e dei pantaloni lunghi sorretti da una cinghia. Erano panni larghi, ottimi per il movimento, specialmente per il suo lavoro di falegname che lo attendeva. -Hai ragione Lampo.. cominci da qui?- Frenny indicò la costa che stra pululava di alberi. -Si penso proprio che comincio da qui, sarà più facile trasportarli sulla nave-
Shugar si infilava i guanti pronto ad affettare qualche albero assieme a Lampo, mentre ne passava un paio anche a lui.
-Non sarà marcio?- Soul era più avanti a loro ad osservare la corteccia di un albero li vicino.
-E’ solo muffa ma dentro sarà buono, spero..- Yomi si avvicinò a Frenny facendole spalluccia -Andiamo?-
La rossa annuì con un sorriso che se visto bene trapelava ancora della malinconia nascosta.
-Siete sicure?- Chiese Lampo voltandosi.
-Cos- Disse Yomi ma fu interrotta repentinamente da Shugar -Due ragazze sole in questo schifo?-
Lampo alzò le spalle facendo capire che si riferiva a quello, mentre Shugar guardava Yomi come avrebbe fatto un padre.
-Ce la caveremo- Rispose Frenny secca.
La ragazza si scansò la lunga treccia di lato in modo tale che lo zaino non le tirasse i capelli quando camminava.
-Allora noi andiamo!- Yomi salutò tutti con la mano sorridendo, sistemò la camicia per bene dentro i pantaloni e corse dietro a Frenny di poco più avanti, che camminava tranquilla ma cauta.
-Ed io che faccio?- Disse Soul poco dopo che le ragazze sparirono.
-A te la scelta, o ci aiuti ad alzare quei tronchi o vai in esplorazione anche tu con le ragazze-
Lampo lo squadrava dalla testa ai piedi, un corpo cosi gracilino non poteva ne fare da bodyguard alle ragazze ne alzare dei tronchi smorzando il peso ai due.
-Va bene forse.. è meglio se vado a cercare del cibo- Soul annuì con la testa convinto che fosse la cosa migliore, non voleva morire schiacciato da un tronco. -RAGAZZE ASPETTATE SOUL!-
Il mingherlino correva verso le sterpaglie ed urlava sperando che una delle due lo sentisse.
Lampo e Shugar erano rimasti soli a fissare quegli alberi alti e secchi, erano come dei vecchi imbalsamati con l’artrite pronti a darti una bastonata in testa. -AIHA!- Scalpitò Lampo.
-hahahahahahaha- Esclamo ovviamente Shugar.
-Ma di tutta sta spiaggia il ramo proprio sulla mia testa doveva cadere?- Continuava a lamentarsi.
-A me sembra strano che un ramo caschi.. forse Soul non ha tutti i torti-
Shugar prese l’accetta in mano, Lampo era già pronto ad abbattere l’albero dispettoso. Colpivano forte come due uomini grandi e robusti sapevano fare, nella barba folta di Lampo finì qualche scheggia come nella tela di un ragno aspettando le altre compagne, uno dei motivi per cui Shugar si lasciava la barbetta incolta. L’albero cedette dopo pochi colpi, era davvero debole e secco, forse pure malato.
-A me dentro non sembra male, mal ridotto ma trattabile.. una lisciata, una verniciata e può diventare carino-
Lampo osservava l’interno dell’albero attraverso la parte tagliata.
Era comunque un albero vivo ma qualcosa non andava lo stesso. Le piante assorbono le negatività delle zone in cui sono cresciute e questi sembravano rispecchiare un piccolo inferno.
-Se cascano come pere cotte oggi prenderemo molta legna!-
Shugar sorrideva sicuro di se a Lampo, mentre si toccava il muscolo del braccio destro.

Frenny pensava davvero molto in quei giorni, così tanto che non si accorgeva più di vivere se non nella sua testa. Ad un certo punto Yomi cadde sulla sua spalla e questo la riportò sulla terra ferma dove non si era nemmeno accorta di essere arrivata.
-oh! Scusa! Sono inciampata!- Yomi non si staccava dalla sua spalla e questo fece tenerezza alla rossa.
-Tranquilla va tutto bene- Disse lei sorridendole.
Aveva capito che aveva un po’ di paura e faceva bene ad averne, nessuno delle due però lo sapeva ancora. Entrambe avevano la torcia puntata in avanti, senza calcolare quella di Yomi che ogni tanto zompava in tutte le direzioni sospette.
Frenny guardava fissa a terra, no, la terra guardava Frenny, lei aveva solo posato gli occhi per permettersi la ricaduta nel mondo dei pensieri, mentre Yomi la seguiva dal suo mondo di fantasia. Aveva così tante storie horror nella mente in quel momento da maledirsi da sola con tutte le bestemmie che trovava.
Un rumore.
Yomi si girò verso la sua sinistra, ne aveva sentiti tanti fino ad ora ma questo era più forte, la sua attenzione era completamente presa da un cespuglio tanto da avvicinarsi pianto piano. S
i era mosso ancora.
La luce proiettata sul cespuglio era leggermente tremante come la mano di Yomi ma non si limitò a fissare , doveva scoprire cosa fosse. Un animale carino? O forse una vipera? O meglio.. qualcosa viveva su quella terra inospitale?
Raccolse un bastoncino piccolino col quale punzecchiò il cespuglio sperando che uscisse fuori il prima possibile “la creatura” ma non usciva nulla.
Mise le mani nel cespuglio e.. BAAAAAM
Fu così che Yomi morì divorata da un albero.



-ANGOLO DELLO SCRITTORE-

Chiedo scusa gentili lettori per aver interrotto la storia tanto drasticamente, avevo bisogno di suspense per traumatizzare la mia amica che non aspetta altro di morire da tutto il giorno <3
Hahahahahaha quanto sono Stronza riprendiamo va, gn.

-FINE ANGOLO DELLO SCRITTORE-





Mise le mani nel cespuglio per scansare le foglie e.. nulla, non c’era nulla in quel cespuglio, ma qualcosa doveva averlo mosso per forza! Di vento non ce ne era e questo complicava la soluzione che tardava ad essere trovata.
-…Frenny…F..FRENNY?!-
Yomi si era distratta per qualche minuto perdendo di vista l’amica, un albero l’aveva mangiata viva?!
-FRENNY??-
urlava il suo nome in ansia. Illuminava i dintorni con la torcia cominciando a correre per lo stretto sentiero battuto. Essere sola in quel momento aumentava quella paura tenuta a bada sino a poco fa.
-FRENNY SEI VIVA?!-
Cominciava ad avere il fiatone per la corsa, accelerava il passo ma una radice di poco fuori dalla terra bloccò il suo piede facendola cadere. Yomi si alzò per sedersi dolorante, aveva della terra umidiccia su metà volto.
-Che schifo..-
Si cominciò a pulire con un fazzoletto trovato in tasca, mentre con l’altra mano si poggiò di peso su un tronco per alzarsi.
Poteva andare peggio di così?
L’alberello si spezzò sotto il peso di Yomi, era fracido fino al midollo e ruzzolò giù una discesa di sterpaglia secca e terriccio ammuffito, fermandosi dopo qualche capriola e rotolata.
Aveva perso i sensi per una ventina di secondi, aprì gli occhi stordita e confusa, infastidita da uno di quei rumori che sentiva da prima. Le foglie di un cespuglio si muovevano lente, qualcosa stava uscendo allo scoperto.
Lunghe zampe scheletriche e nere spuntavano fuori dal verde, lasciandosi dietro del pelo folto e drizzato, occhi rossi e lucidi che la fissavano da lontano.
Quattro per la precisione.
Un ragno grande quanto due delle sue mani spuntò fuori con sguardo malefico, uno di quelli uscito dai suoi peggiori sogni pronto a tormentarla.
Le zampette presero velocità e cominciò a correre fluido verso la sua faccia ancora atterrata dalla caduta, con le tenaglie ai lati della bocca che si muovevano alla stessa velocità, desiderose di pizzicare.
Un urlo echeggiò nel bosco decrepito alzandosi fino in cielo assieme ai corvi che crearono uno stormo che si espanse a macchia d’olio.

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Capitolo 12
*** Un'isola di insetti? ***


Un agghiacciante urlo percorse tutta la foresta rinsecchita raggiungendo la spiaggia, dove fu udito da due ragazzi che sistemavano la legna su una barchetta. Era il sesto carico andato in porto, dovevano solo fare quei pochi metri di acqua per arrivare al galeone e buttare su i tronchi. Questa volta però la traversata dovette attendere, Shugar aveva già lasciato tutto a terra pronto ad andarsene.
-Hai sentito!?- Sussultò Lampo girandosi verso dove pensava provenisse il grido.
Si voltò verso l’amico ma non fece in tempo a fare quella domanda che Shugar era già partito di corsa, forse anche lui aveva capito che la voce era di Yomi. -A..Aspettami!-
Lo vide sparire dal punto in cui le ragazze erano passate ore prima, non lo aveva mai visto correre così, non gli diede nemmeno il tempo di rendersi conto di quello che aveva sentito.
-Verso destra?- Sussurrò fra se e se Shugar mentre correva verso il passaggio inaccogliente.
Lampo cercava di seguirlo ma non riusciva a stare al suo passo, avevano preso troppo distacco l’un dall’altro. Nessuno dei due aveva intenzione di fermarsi, questa voglia li rese indipendenti sul percorso che stavano per prendere. “che direzione?” Pensava il ragazzo preoccupato, così tanto che per essere sicuro prese il sentiero andando sempre dritto a se, le ragazze dovevano essere passate per di lì, e con loro Shugar, Era l’unica soluzione plausibile.
-Shugar aspettami! Anf-anf- SHUGAAAAAAAAAR-
Il poveretto correva più che poteva chiamando l’amico mentre il fiatone cominciava a farsi sentire fin da subito. Accidenti poteva aspettarlo no?
No.. anche lui era tremendamente preoccupato per la sua amica, cosa era successo in quel lasso di tempo? Si preoccupava anche per Frenny, se era con lei avrebbero gridato assieme, che fine aveva fatto la ragazza?
Quante domande comparivano nella sua testa, nemmeno fosse un complessato come Frenny stessa, senza offesa per lei. Aveva notato delle impronte a terra solo ora che aveva finito la lista delle domande, purtroppo non si vedevano bene, aveva scordato la torcia sul bagnasciuga e con quella anche lo zainetto con tutto l’occorrente per imprevisti, chissà se Shugar aveva preso qualcosa.. non se ne era accorto.
-TRANQUILLE RAGAZZE!- Urlò all’improvviso.

3..2..1

SPLAFH.
Lampo finì per appiccicarsi a qualcosa che gli bloccò la corsa, qualcosa di flessibile ma resistente ai suoi movimenti.
-Cosa diavolo..-
Appiccicoso?
Lampo era perplesso, non vedeva un palmo dal naso, aveva davvero bisogno di una torcia perchè di fronte a lui non vedeva nulla. Cercò di staccare prima la mano a fatica gli sembrava addirittura incollata, passando poi alla guancia fino a staccarsi tutto completamente. Fece tre passi in dietro ma nulla, allora ne fece altre e quattro ed ecco che la vide, enorme, articolata e maestosa: Una ragnatela.
-E’… enorme..-
Lampo sudò freddo a quella visione.. quanti ragni si erano messi a costruirla? O.. quale ragno era artefice di una “casa” cosi grande?
Si avvicinò ad un alberello e ne staccò un fuscello lungo pensando di poter rompere quell’intreccio di fili fastidioso e passare senza problemi. Non aveva calcolato una cosa, quel ramoscello invece di rompere la ragnatela ne rimase impigliato come in una rete.
-Mi tocca prendere un’altra strada…-
Era scoraggiante decidere la direzione da prendere, era troppo buio in quel posto nonostante fosse mezzogiorno inoltrato. Il ragazzo uscì dal sentiero attraversando delle erbacce al suo fianco, erano snervanti e gli ostruivano il passaggio. Cominciò a zampettare su quegli stecchi appuntiti come un leprotto sperando di schiacciare quella robaccia senza graffiarsi ulteriormente, anche se qualche sospiro seccato lo accompagnava nel balletto. Quell’intreccio di rami secchi cominciava a diventare davvero duro anche per i suoi piedi, sentì uno scrocco davvero brutto come se si fosse rotto la tibia, ma non provava dolore.
-Era la mia gamba?-
Si chiese mentre si chinava a cercare cosa aveva calpestato. Vide un pezzettino di legno forse, un po’ strano a dire il vero, lo fissava perplesso e confuso e poi notò a terra qualcosa da cui poteva essersi staccato. La sua curiosità era evidente, afferrò quello strano rametto interrato e cominciò a tirare con tutta la sua forza, sembrava non volerne uscire, così tirava, tirava, a un certo punto delle dita fredde gli toccarono la schiena ma quel tocco era quasi impercettibile.
Lampo cacciò un urlo breve ma intenso(?) alla fine era solo bravo a raccontare storie di fantasmi non a viverle.
-Amico, mi sembravi una donna poco fa- Disse Soul alle sue spalle.
-MA SEI IMPAZZITO?!- gli urlò in faccia -NON POTEVI SEMPLICEMENTE AVVISARE?-
Lampo sudò freddo per la seconda volta, che ce ne sia anche una terza?
-Eri tutto impegnato a fare non so che, non volevo disturbare- Disse per discolparsi dalle accuse.
-Almeno hai ancora la torcia.. aiutami-
Lampo riprese a tirare quel ramoscello per capire cosa fosse, forse un tesoro di qualche genere ma questa volta con l’aiuto di Soul che si mise a tirare con lui, ecco che salta fuori dal terriccio portandosi a presso uno sciame di mosche aggressive, uscite dal buco in cui si trovava quel ramo ambiguo. Le mosche inviperite si accanirono contro la testa di Soul che cominciò ad urlare come una donnicciola, il motivo per cui poco prima sfotteva l’amico e gli si è ritorto contro, mentre girava su se stesso per scacciarle via dal viso.
-Soul calma sono solo mosche!-
Lampo cercava di tranquillizzarlo mentre si sfilò la camicia e cominciò a picchiarlo con quest’ultima in testa, non c’era altro modo per cacciare quegli insettacci. -Oh grazie Lampo grazie!- Disse lui commosso e con il respiro affaticato per la paura.
-Sai che ho il terrore degli insetti- disse per giustificarsi anche qui dalla reazione buffa.
-Passami la torcia su-
Lampo gli porse la mano, prese la torcia da Soul e puntò la luce verso ciò che avevano appena tirato fuori, cominciando.
-secondo te cos’è?-
-Non sembra affatto un ramo- rispose Soul osservando.
-Si, a me sembra più un braccio-
Silenzio.
-Un braccio?- Chiese Soul.
-Eh già- Concluse Lampo.
Silenzio.
I due erano uno al fianco dell’altro, fermi a fissare quelle ossa di ciò che doveva essere un braccio umano seppellito da tempo, effettivamente illuminando l’aria circostante si notavano delle ossa uscire dal terriccio, altro che rami secchi. Delle lucine rosse cominciarono ad apparire sparse ovunque in quel martirio, erano occhi che puntavano su i malcapitati, un predatore che attendeva la fuga e poi l’inseguimento.
I due amici impallidirono.
Un coro di urla riempì l’area circostante mentre cominciarono a correre verso una direzione presa a caso ma lontano di lì, non volevano saperne niente, ne di chi fossero ne cosa fosse successo basta che a loro non toccava la stessa sorte.

Shugar correva velocissimo saltando gli ostacoli agilmente, la paura di perdere yomi le ragazze era forte tanto da non sentire la stanchezza.
-YOMI? FRENNY? RAGAZZE? HEI?-
Cercava di far sentire la sua voce lontano nella speranza di ricevere risposta. Dovevano sentirlo, il richiamo. Aveva una voce pacata e tranquilla nel quotidiano, ora doveva sforzarsi di alzare i toni, doveva propio.
-Lo sapevo! Non dovevamo lasciarle andare!-
Si rimproverava tra un salto e l’altro, era così buio tutto in torno che non sapeva nemmeno lui come faceva a saltare buche e radici ma riusciva a farlo.
-DOVE SIETE?-
Cosa avrebbe detto Yomi se lo vedeva correre così per lei?
Sicuramente avrebbe cominciato a stuzzicarlo ed a dargli fastidio.. ora la tentazione di lasciarla lì era forte.
ma se non l’avesse trovata chi lo avrebbe fatto al posto suo? Non doveva pensarci, doveva trovarla e poi a dopo l’inconveniente.
E Desi? Se fosse successo qualcosa a Frenny non glielo avrebbe mai perdonato, o almeno questo aveva capito l’ultima volta che lo vide. Lì, sulle sue gambe, ancora sprizzante di vita, ed ora? Morto.
-RISPONDETE!-
Era determinato, correva, nulla poteva fermarlo, tranne una radice. Vola di lato, Ruzzola, sbatte a terra.
Alzò il capo rintronato dalla botta, si vedeva il bordo da dove era caduto sgretolarsi lentamente ancora, troppo alto per ritornare sui suoi passi. Si voltò.
-Yomi?-
Una figura famigliare era distesa a terra, forse senza vita, non si muoveva ne rispondeva. Il fracasso dei suoi insulti sembravano un vago ricordo in quel momento in cui il tempo era fermo. S
i catapultò dalla ragazza, inginocchiandosi al suo cospetto e le prese il capo per appoggiarlo sulle sue gambe. Due dita le toccarono il collo, si percepiva ancora un battito dentro di lei. Era viva.
-Tranquilla ti porto io in salvo-
Le disse guardandosi in torno per capire in primo luogo dove si trovasse. C’era qualcosa vicino la ragazza, peloso, nero, orrendo, un ragno enorme mai visto prima, giaceva a terra schiacciato da una mazza con forza, era disgustoso. Ci pensò a fondo, doveva averlo ucciso per forza Yomi qui a parte loro non c’era nessun’altro. Sorrise a quella deduzione, lei era fortemente terrorizzata dai ragni, la sua aracnofobia la perseguitava da quando era bambina ma ora non lo era più. Non era morta, ne in fin di vita, era solo svenuta dopo aver affrontato la sua paura maggiore.
Ma che cosa era la paura? Lui aveva paura? Cominciò a pensare a questo, mentre alzò la ragazza che teneva fra le sue braccia come una principessa.
Si sentiva un ronzio, lieve, modesto, ora forte, ancora di più, un ronzio fastidioso e continuo, entrava nella testa a tormentarlo finchè non capì cosa fossero senza guardare.
Delle api sbucate dal nulla avevano preso di mira la sua faccia. Qualcuna era già lì che voleva pizzicare senza paura di morire, non poteva sopportarlo. La fifa nascosta per anni uscì allo scoperto con una manciata di piccole produttrici di miele, doveva andarsene prima di impazzire o prima di essere divorato da migliaia di aghi.

Un urlo echeggiò nelle orecchie di una ragazza, le fece mettere i piedi a terra, di nuovo.
Frenny era persa nei suoi pensieri, doveva proprio smetterla, assentarsi in quel modo dal mondo non faceva che portare problemi a lei ed agli altri. La rossa si girò di scatto.
-Yomi?-
L’amica non era dietro di lei, pensava fosse sempre lì, dove l’aveva persa? O si era persa lei? Non capiva cosa stesse succedendo.
Camminava e camminava mentre la testa era un caotico porto con idee che sbarcavano a manetta, questa volta però era lei a naufragare da sola nel bel mezzo del nulla. Alle sue spalle vi erano dei rovi che prima non aveva visto ne era sicura, lei veniva da li, dove era il senso logico della situazione?
-Chi ha messo lì quei rovi..- bisbigliava.
Non sapeva come tornare in dietro, l’amica era dispersa, lei era dispersa, Lampo e Shugar sicuramente le avrebbero fatto una ramanzina colossale e non avevano torto. In quel momento sperava di riceverla, pensava “hei sono qui, sgridatemi, venite a prendermi” ma nessuno poteva sentire nella sua testa.
-In dietro no, bhe si va avanti..-
Mai voltarsi in dietro le dicevano sempre i vecchietti saggi, questa volta non poteva nemmeno volendo.
Si fermò senza una ragione, tornò a quei rovi, non c’era modo di tornare in dietro, non era abbastanza forte per tagliarli tutti di netto. Non era abbastanza forte per lasciarsi alle spalle la strada percorsa. Ricordi. Non era forte per dimenticare.
Una gocciolina di sangue scendeva dall’indice, una spina era entrata rude nel momento in cui cercò infilare la mano per capire quanto fossero profondi. Il volto era triste, fissava vuoto la mano fasciata, con l’indice rosso cremisi.
Forse aveva paura di tutta quella solitudine, di rimanerlo per sempre, fino alla fine dei suoi giorni.
Quanto le mancava Desi, non aveva parole per esprimere il suo dolore, non aveva parole per spiegare cosa stava per succedere.

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Capitolo 13
*** Paure ***


Era ormai senza fiato, le energie gli scivolava via ad ogni passo che faceva. Giorni passati a correre, non sapeva con precisione quanti fossero trascorsi, come potevano essere passate solo poche ore, il calare del sole ed il sorgere della luna erano assenti, il tempo risultava infinito ai suoi sensi.
-Shugar ho paura!-
La ragazza correva al suo fianco anche lei stremata, la loro ipotesi era che l’isola non era disabitata ma infestata da insetti, insetti molto grossi e spaventosi. -Non torna qualcosa..-
-cosa?-
-non so..-
Shugar era di un carattere pacato assomigliando ad un fattone al naturale, ma nei momenti di panico il suo modo di essere lo rendeva il membro della ciurma più sveglio. Aveva tutto il tempo di ponderare le cose senza cadere troppo nel panico.
-hai detto di insetti eh?-
-si- Rispose Yomi calando a terra dalla stanchezza.
Si erano fermati in un angolino appartato al di sotto di un albero, non si erano fermati un attimo in quelle lunghe ore.
-Se fosse come dici tu- Shugar si mise a guardia dietro l’albero per spiare sul sentiero. -Perché ci troviamo alle calcagna solo ragni e sciami di api?-
-Io..non saprei..sfortuna? -
-No, non è questo-
-Allora cos’è?-
La corvina non vedeva il suo volto, però dalla voce capì che aveva scoperto qualcosa.
-L’isola-
-L’isola cosa?-
-E’ come se conoscesse le nostre paure- Concluse.
Lo sguardo del ragazzo si incrociò con quello di lei, si era voltato a cercare conferma.
-..è strana come cosa..-
-Ascoltami Yomi-
-non è una cosa giusta-
-Ascoltami-
-Shugar l’isola non vive-
-Sanno sempre dove ci troviamo-
I due ragazzi si guardavano con la paura negli occhi. Era vera o meno quella ipotesi, dovevano sperimentarlo in qualche modo prima che quelle terre diventassero la loro tomba.
Un ronzio si sentiva in lontananza.

-Ti prego prendimi in braccio!-
-Sta zitto e non rallentarmi!-
Lampo e Soul non erano messi meglio dei suoi amici, non facevano che scappare verso nessuno sapeva dove. La rabbia e la stanchezza sovrastava la paura.
Avevano seminato gli insetti.
-Sto per stramazzare a terra!-
-Resisti Soul cerchiamo un riparo-
-Ma dove?! Qui è tutto uguale e vuoto!-
-Troveremo, cerca!-

-Ho paura…-
-No! Non averne, non pensarci!-
-mi dispiace, sento che sale dalla bocca dello stomaco ed arriva in gola-
-ferma-
-aiutami!-
Silenzio.
-Seriamente lo hai fatto?-
-se non chiudi la bocca mi costringi a rifarlo-
La paura cominciava a scivolare via dalle loro labbra.


-Lampo?-
-dimmi-
-sopravviveremo?-
-Non lo so Soul..vorrei che qui ci fosse Panda a dircelo-
-Io no.. ho paura anche dei fantasmi-
Un’ombra nera comparve alle loro spalle.

C’era una piazzola, dispersa nella foresta morta, tutta silenziosa e vuota, circondata da rovi che non dovevano essere lì. Crescevano di smisura, non cessavano nemmeno un attimo di allungarsi ed attorcigliarsi fra di loro. Una piazzetta vuota, piccina, di lato un piccolo laghetto che stonava l’equilibrio dei pesi visivi. Tutto in torno era buio, silenzioso, stretto, simile ad una prigione abbandonata ma non del tutto, solo una persona aveva peccato così tanto da risiedervi.
In quel laghetto, con l’acqua fino ai fianchi, una ragazza era seduta nel mezzo di quella pozza a prender freddo, con la testa poggiata sulle ginocchia.
L’acqua alla fine non sembrava nemmeno più così ghiacciata, era l’unico posticino in quella cella di rami in cui poteva sentirsi un po’ di più al sicuro, detto così sembra strano, ma cos’era del freddo al paragone della solitudine?
Frenny non sapeva da quanto tempo era lì a sperare che qualcuno la trovasse. Uno dei suoi peggiori incubi si era avverato.
Era sola, al buio, al freddo, in un posto sconosciuto, desolato, silenzioso, poteva impazzire, se non fosse che una parte avrebbe voluto morire il prima possibile. Quelle ore rannicchiata a pensare, ad avere paura, a piangere, era un dito che pressava nella sua ferita ancora aperta.
Se ci fosse Desi qui, non mi sentirei così sola” Se lo ripeteva ogni volta che cercava di fermare le lacrime che bagnavano il suo volto coperto da tristezza.
Voleva dirgli che assieme potevano superare tutto..
Aveva Sistemata sulle spalle la camicia con cui era partita pensando che le avesse dato calore, i capelli bagnati e sciolti cadevano sulle gambe come una ragnatela, anche quelli servivano per scaldarsi se non fosse che ormai erano bagnati di umidità. La stoffa che le rimanevano a dosso era zuppa e fredda come il ghiaccio sulla sua pelle che cercava di prendere calore a fatica. Aveva tolto tutto, Le rimaneva quella camicia sopra le spalle a coprirla ma nulla. Odiava stare sola, lo odiava con tutto il cuore, non aveva più lacrime per far capire quanto lo odiasse ed in tanto il tempo passava stirando al limite quella paura arrivata al culmine.
Se fosse vivo, se fosse” Ci pensava, quella frase era consumata dal desiderio di riabbracciarlo.. Però se fosse lì.. lì con lei.. forse non lo voleva.
La paura aveva cambiato soggetto, aveva cambiato forma, Lei nel profondo aveva paura di affrontare faccia a faccia quel ragazzo, non aveva il coraggio di riprendere il discorso che lasciò i due in sospeso fra di loro, ed ora non potevano più riprenderlo.
Dei passi.

-Corri Lampo corri!-
-Ah adesso sono io che rallento?!-
-CRISTO CORRI!-
 Un’ombra, li inseguiva lenta e poi sempre più veloce dietro le loro spalle, non si staccava, non voleva.
-Giuro, se sopravviviamo la prossima volta che qualcuno vuole scendere su un’isola disabitata, mostruosa, inquietante, schifosa, e non so cosa LO AMMAZZO-
-Con quella lì dietro non è tanto disabitata!-
-SOUL PENSA A SOPRAVVIVERE-
Correre, Correre, Correre.

Due corpi si scambiavano il calore uno vicino all’altro, c’era tutto lì o forse un niente, mancava solo il pensiero della parola “Paura”. Un rumore improvviso distrasse i due dalla loro tranquillità.
SBAM
Da due corpi che prendevano calore divennero quattro. Yomi tirò un urlo pensando che fosse giunta la fine per lei tirandosi addietro, Shugar fu solo schiacciato senza capire cosa stesse succedendo.
-Lampo?! Soul?-
Yomi guardò i due ragazzi accasciati sopra il corpo del terzo, un’emozione di gioia le saltò a dosso come quei due saltarono su Shugar poco prima.
-lo so che mi amate.. ma ho un ginocchio nel fegato ed un gomito nella milza-
La vocina soffocata di Shugar spinse i due ad alzarsi e poi sgrullarsi i vestiti.
Yomi osservò i due col fiatone -come state?!-
-Hem.. vivi credo e voi?-
-Lampo?-
-hem..-
I due ragazzi si guardavano d’intesa, dovevano tener nascosto quello che era successo nelle ultime ore.
-Lampo? -
-Io e Shugar stiamo bene! Questo posto fa paura.. andiamo via vi prego!-
-E Frenny?-
-Lampo?-
-Accidenti è vero.. non lo so.. non so cosa sia successo.. mi sento in colpa non dovevo distrarmi!-
-La troveremo e poi lasceremo questo posto orrendo-
-Lampo?-
-Sono giorni che non mangiamo..-
-Lampo?-
-COSA DIAVOLO VUOI SOUL?!-
-Io nulla.. chiedilo all’ombra che ci inseguiva-
Lampo si paralizzò di colpo, si voltò alle sue spalle e la vide lì fra le sterpe, immobile a fissarli, Si pentiva di aver ignorato Soul tutto questo tempo.
Shugar scattò in piedi, dal che non parlava e rimaneva a riprender fiato a terra ora sembrava agitato e sugli attenti mentre Yomi era pronta a scappare via. -Ragazzi.. s-siete voi?-
Una voce famigliare?

Un passo, poi un altro ed ancora. Questa figura scura si fermò di fronte la ragazza nel laghetto.
Frenny sentì tutto, ma non si mosse, non alzò lo sguardo, dopo giorni di silenzio assordante come non poteva sentirli? Non era nessuno dei suoi compagni, non sentiva nominare il suo nome da una voce diversa dalla sua, quella che sentiva da giorni nella sua testa fino alla nausea. Era pronta a morire, voleva, lo era già, mentalmente. La figura di fronte a lei non si mosse altrettanto, sembrava più morta di quanto lo fosse già lei.
Era una scena strana, una figura nera simile ad una marionetta col capo chino fissava una figura bianca simile ad una bambola. Ne era affascinato? O solo turbato? Si percepiva qualcosa.
La Rossa alzò la testa lentamente fino a guardare di fronte a se, sentiva qualcosa di strano dentro, come delle farfalle che si svegliano in piena mattina in un vasetto e cominciano a sbattere per uscire via.. era una sensazione che ricordava bene. Fissava dalla vita in giù di quell’ombra, non vedeva bene ma sembravano dei pantaloni molto mal ridotti. Si sentiva vuota dentro ma una piccola goccia di curiosità le era rimasta dentro, le diede la forza di alzare lo sguardo per poi intravedere un volto. Non se ne era accorta, ma ora c’era più luce di quando aveva abbassato la testa tempo fa per non guardare più nulla.
Il volto di lei rimase impassibile, segnato dalla solitudine dolorosa di quei giorni, si alzò in piedi lasciandosi alle spalle la giacca che scivolava via, facendo qualche passo nell’acqua senza forze. Aveva abbracciato quell’uomo alto di fronte a lei cingendogli la vita con le braccia. Era tutto sempre molto muto, cupo, stretto, ma questa volta c’era dell’altro: Vita.
Le sue guance fredde si bagnarono con delle lacrime calde, avevano preso il calore dell’abbraccio silenzioso. Era così bollente il suo corpo, un tepore piacevole come una coperta, le scioglieva qualcosa dentro. Stanca ed affamata decise di cedere in quelle braccia per concedersi del riposo, non riusciva a chiudere occhio, ora invece le palpebre le pregavano di farlo.
L’uomo si piegò a raccogliere dei pantaloni a terra, non sapeva da quanto fossero lì ma erano umidi. Molto meglio dei suoi ridotti a brandelli, gli stavano bene, erano larghi. Non poteva lasciare però lei cosi, anche se la sua pelle bianca per metà era coperta di fango dopo aver sostato nel laghetto. Li di fianco ai pantaloni c’era una canottiera, anch’essa umida ma non da buttare. Le infilò la maglia stando attento a non farle male, ma mentre la infilava era attratto dal suo volto, non smetteva di fissarlo, sembrava morta per il pallore e le labbra violacee, eppure respirava come lui.
Le toccò il viso, il gesto era simile ad una carezza, però intento a scansarle i capelli bagnati dal volto per osservarlo meglio. Si gelava.
Quel posto prima chiuso ora era stranamente aperto, non c’era logica in tutto ciò, si mise in cammino verso il sentiero più battuto con la ragazza in braccio.

-Ti dico che erano delle tarantole! Delle tarantole velenose!-
-No erano insetti, tanti insetti!-
-La smettete voi due?-
-Shugar lasciali stare-
Sulla costa c’era un falò acceso, tutti radunati a scaldarsi infreddoliti a morte, ma dalle loro facce tese si notava che qualcosa non andava anche se più calme di prima.
-Quindi è questo che è successo?-
-Si, in poche parole mi aveva preso alle spalle, sono sempre stato lì ma non mi lasciava, poi quando è scappato via dopo quel botto mi ha trascinato qui..-
-Sono contenta di rivederti Panda, non sai quanto-
Yomi si butto sopra le gambe del ragazzo per abbracciarle più forte che poteva.
-Avevo letto qualche articolo, ed un libro al riguardo- Accarezzava la testa della ragazza -Dopo vari studi avevo scoperto di essere diretti in una terra dove le navi sparivano..una testimonianza affermava che le paure più profonde venivano a galla su questa terra. La sua fobia verso i calamari gli si era materializzata di fronte sterminando i suoi compagni-
-Questo spiega la sua presenza la giù..-
-No Yomi non spiega il perché di ciò-
-Shugar taci, tu non sai cos’è la “Magia”-
-Soul ti rompo quelle mani se riaprì quell’arcobaleno immaginario su ogni parola che vuoi sottolineare-
-Eddai Lampo, siamo vivi e vegeti sorridi-
-Ma Frenny?-
La domanda di Panda fece calare il silenziò fra i presenti. Tutti guardavano la fiamma danzare al centro del loro circolo, gli davano da bruciare tutto quello che trovavano sperando che il fumo potesse simboleggiare un punto di ritrovo per tutti. La notte era calata prima del previsto, la fiamma illuminava quanto bastava per chi faceva la guardia mentre tutti gli altri dormivano, Il giorno dopo con più precauzioni si sarebbero ripresi l’amica.
Soul cercava di non cedere al sonno, ce la faceva, non ce la faceva, ce la faceva. Riaprì gli occhi e vide un’ombra comparsa di fronte a lui di poco distante, quando? Aveva chiuso gli occhi solo per pochi secondo. Prese un paletto di legno, gli diede fuoco e poi lo lanciò verso la figura impaurito. La fiamma cascò vicino all’uomo illuminandone i dettagli.
-Shugar Shugar! Lampo! Ragazzi svegliatevi!-
Soul scuoteva tutti alla rinfusa, Yomi fu la prima ad alzarsi e riconobbe l’amica lì di fronte a lei.
-Frenny!-
-Cosa, dove?!-
-Che succede?-
-Frenny?-
Yomi corse dall’amica che dormiva accucciata fra delle braccia, più si avvicinava e più notò anche lui.
-Desi?!-
La ragazza saltò a dosso i due stringendoli forte con le lacrime agli occhi, erano ancora una volta tutti riuniti allegramente, non proprio tutti ma due di loro erano stati restituiti. Shugar prese Frenny per levare il peso a quel ragazzo evidentemente stanco, forse aveva visto in lontananza il fumo. Panda aprì una coperta rimanendo seduto nel suo giaciglio, Shugar la lasciò a lui che l’avvolse nella coperta e la tenne con se per darle calore, era davvero fredda.
Soul corse Verso Desi per mettergli una coperta a dosso, Yomi era lì che lo abbracciava e cercava di scaldarlo strofinando le mani sulla sua schiena.
-Vieni a riposare! Come sono felice di rivederti! Rivedervi! -
Desi si avvicinò al focolare con i due che gli stavano di fianco, non smetteva di fissare Frenny ora nelle coperte abbracciata da panda.
Lampo si avvicinò dandogli un abbraccio veloce -Tutto bene amico!?-
-E’.. bellissima..-
-Cosa?-
I tre lo guardarono allibiti.
-Come si chiama?-
Silenzio.

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Capitolo 14
*** Rosa Bianca ***


-Diario di bordo 11
                                                                                                                                         60° giorno 

Caro diario,
Il peggio è passato eppure..
Hai un fazzoletto? Non ho voglia di scrivere ho solo voglia di piangere..
Siamo ripartiti tre giorni fa, spero che quando attraccheremo sulla nuova isola sarà tutto passato..

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-Amnesia?-
-A quanto pare- Rispose Panda.
I presenti non si spiegavano ciò, ma dopo aver visto un Calamaro satanico, un’isola viva e degli insetti posseduti tutto era possibile.
Lampo fermò i pensieri di tutti -L’importante è che sia vivo!-
-Non capisco come sia accaduto comunque-
-Shugar non puoi dare spiegazione a tutto- Si intromise Yomi la quale era seduta accanto al lettino di Desi.
-La motivazione rimarrà un mistero.. a meno che non ricordi qualcosa..- Disse Panda.
Soul era lì ad ascoltare in veste di guastafeste come suo solito -E se avesse voluto scordarsi di tutti quanti?-
-Sto zitto..- Un cazzotto era volato sulla sua testa.
-Quanto ci vorrà?- Chiese Shugar.
-Non lo so.. potrebbe nel giro di pochi giorni come non potrebbe ricordarsi più di nessuno-
Tutti rabbrividirono alle parole di Panda.
-Non provare a dirlo a Frenny con questa delicatezza- La voce di Yomi era minacciosa nei confronti del ragazzo.
-Lasciamolo riposare e basta- Lampo si alzò in piedi per lasciare la stanza.
Desi riposava finalmente dopo tanti giorni a girovagare nel nulla, in un letto comodo della cabina usata come infermeria. Un’altra persona dormiva beata un po’ più distante dalla stanza, quella persona era una ragazza raggomitolata nelle sue coperte a prendere calore.

Sulla nave era tornata la serenità, il tempo trascorreva come i giorni che pensavano di essersi lasciati alle spalle. Nell’ aria si sentiva una melodia, delle risate, il vento fresco, un odore di bruciato..
Nella cucina una coltre di fumo si impadroniva degli spazi vuoti, espandendosi a grande velocità in modo fastidioso. Le mani di una ragazza che stava per morire asfissiata, aprirono una finestra che dava sul ponte per permettere al nuvolone di fuoriuscire lontano dalla stanza.
-E’ esploso qualcosa?-
Shugar senza sorpresa spense una sigaretta arrivata alla fine nel posacenere, guardando le sue carte. Una bella scala pura di picche, sorrise.
La mano calò giù sotto gli occhi sgranati di Soul, il quale buttò la sua sul tavolo rassegnato e cominciò a sciogliersi sulla sedia.
-No! Mi si è bruciato il pesce nel forno!-
Yomi si buttò sul davanzale come un tappeto steso ad asciugare, respirava l’aria come un bene prezioso dopo essersi intossicata con le sue stesse mani.
-Insomma oggi si mangia?- Chiese Soul seccato.
La ragazza di tutta risposta disse -Vatti a fare un panino- E con ciò sparì nel fumo che ancora non usciva del tutto.
-Guarda, Se ne prepari un vassoio ci risparmi la fatica- Shugar si alzò dalla sedia.
Si diresse a cercare la sua valigetta con dentro il tabacco per farsi qualche sigaretta per il giorno, le aveva già finite tutte.

Le note gli scivolavano sotto gli occhi, Lampo leggeva con poca difficoltà il libretto sopra il piano con il quale riprodusse una melodia piacevole e rilassante, non toccava quei tasti da molto tempo sentiva le dita più rigide di quello che dovrebbero essere.
-Non dovevi preparare il pranzo?-
Il ragazzo sentì un ticchettare di tacchi alle sue spalle, senza scomporsi nè girarsi continuava a concentrarsi nella musica.
-Per poco non mi saltava il forno in aria, hai soldi per ricomprarne uno nuovo?-
-No per mia sfortuna, ma dobbiamo depredare qualcuno per sicurezza argh-
-che frase triste-
I due si fecero compagnia aspettando la cena offerta dal gentile Soul paninaro.

Una mano scostò dalla faccia qualche ciocca di capelli rossi per poi voltarsi a guardare il soffitto, dal che riposava rannicchiata di lato. Aveva dormito come un ghiro, la cognizione del tempo le scappava dalle mani, la sua finestra era chiusa e la camera scura. Una volta nella vita la fortuna girava dalla sua parte, invece di essersi beccata una febbre o una broncopolmonite se l’era cavata con un semplice raffreddore.
Soffiò il naso in un fazzoletto e cominciò a stiracchiarsi, sentiva che le forze tornavano a scorrergli dentro.

-Allora?- Lampo picchiettava le dita sul tavolo impaziente.
-Ecco ecco-
Il povero Soul correva su e giù per la cucina per dei.. Panini.
-Ho fameeeeee- Sbraitava Yomi.
-Se ti impegnassi un po’ di più in cucina noi potremmo mangiare e tu non ti lamenteresti-
-Shugar, conosci la parola “ti stampo un cazzotto in pieno viso”?-
-A me sembra una frase..- -No fidati, quando arriva in faccia è tutta una parola-
-Ragazzi ragazzi calma, non ho forza per reagire..- Lampo poggiò il mento sul tavolino su cui prima picchiettava con le dita.
-Fattoooooooooooo- Il tono di Soul era il solito tono di un bambino felice.
-Fina….lmente- Shugar osservò il vassoio.
Straripava di panini enormi con lo stesso condimento: Insalata, patatine fritte, pomodoro, salsa, hamburger bruciato e per chi voleva dei salatini piccanti.
Yomi osservava le patatine prese da qualche busta in dispensa -Sicuro non sia tossico?-
-Meglio del tuo cibo baby- disse addentando un panino.

Si girava, rigirava, ancora, ed ancora, non prendeva sonno. Aveva dormito anche troppo, non era tipo da rimanere così a lungo in panciolle. Cercava di ricordare qualcosa, ma nulla riaffiorava nella mente, più si sforzava e più gli veniva mal di testa. Cosa ci faceva ancora nel letto?
Con un balzo calò energico, fece un po’ di stretching veloce chinandosi verso le gambe e poi si guardò attorno. Sul tavolino su cui erano posate delle scartoffie vi era un vaso di vetro, conteneva dei fiori ben curati saltando subito all’occhio e questo perché di solito fra una tappa ed un’altra si seccavano. Qualcuno piccolino rosa che riempiva il vaso e poi tre rose bianche.
Quel bianco o in particolare la rosa, gli fece tornare in mente la ragazza ma diversa da quella che aveva incontrato. Era sorridente, coperta da un vestito candido come quel fiore, solo che quel ricordo tanto lontano non era messo a fuoco, non gli sembrava nemmeno suo.

“Non ho mai fatto caso alla morbidezza di questo letto, nemmeno di quanto fosse caldo” Frenny pensava questo mentre stringeva in un abbraccio il suo piumoncino tanto desiderato.
Tutti abbiamo delle cose, le usiamo, le guardiamo, diamo per scontato che ci siano e che possiamo averle sempre con noi. Solo quando ti rendi conto che tutto può sparire senza preavviso riesci ad apprezzare le piccole cose che hai tutti i giorni, magari quel vestito tanto odiato o antipatico che non avresti mai messo, poi a riguardarlo ti accorgi che non era così brutto come lo ricordavi.
La ragazza scese dal letto senza fretta ed aprì l’armadio che aveva di fronte al letto, c’erano dei vestiti ordinati in pile diverse. Prima le cose più usate e poi quelle che non avrebbe messo mai, ovviamente fra quelli più usati c’erano vestitini neri o maglie blu, cose molto scure come le piacevano, più in là dei vestiti colorati che non aveva mai indossato da quando era partita, forse. Di fronte ad uno specchio si infilò una canotta grigia che le copriva i pantaloncini già indossati. Era dimagrita in quei giorni, però non notò quello, le venne da ridere perché quella canotta mai messa l’aveva rubata a Desi senza che lui si opponesse. Per paura di “consumarla” o di perdere il suo profumo ancora lì l’aveva lasciata a far polvere tra i panni.
Era giunto il momento di indossarla.
-Arrivo!-
Qualcuno aveva bussato alla sua porta, forse Yomi con la solita cena per non farla stancare troppo ad uscire.
-Ciaoooone-
Frenny scoppiò a ridere nel vedere quella figura buffa bussare alla sua porta.
-Ciaone- Rispose in fine.
Il ragazzo aveva i capelli scompigliati, probabile non si era visto allo specchio prima di uscire dall’infermeria, aveva un maglione enorme a dosso e dei pantaloni altrettanto enormi, forse aveva ancora freddo ma tutto ciò lo rendeva adorabile agli occhi di lei.
-Cosa ti spinge da queste parti prode marinaio?- Disse con tono scherzoso.
-Cosa?- Desi non poteva dire ciò che gli girava per la testa, un sentimento simile alla timidezza glielo impediva, era dannatamente difficile. -Hem..cosa..- si guardava in torno spiazzato in evidente disagio.
-hum dimmi, ti sei ripreso?-
-Oh sisi! Si..si.. e tu? Come ti senti?-
Frenny sorrise nel vedere che si era spicciato -oh, io sto benone! Devo ringraziarti per avermi salvata-
Il sorriso di lui si allargò sulle labbra -Stai scherzando? Sei tu che hai salvato me-
Non capiva cosa intendesse con quella frase, ma un piccolo formicolio nel cuore testimoniava che le faceva più che piacere.
-Per te!- Disse porgendole una rosa bianca che nascondeva dietro la schiena.
La ragazza la prese stupita di quel gesto, era la seconda rosa bianca che le regalava, questa volta cambiava solo la sua espressione nel dargliela ma gli occhi, i suoi occhi, erano sempre quelli.
-Ti sei.. ricordato?-
-hum? No! - Rispose senza indugio.
Non poteva dirle che si era ricordato solo di lei, per un breve periodo, quel fastidio che sapeva di imbarazzo era sempre lì con lui, non sapendo come affrontarlo. -Oh.. nulla..- disse dispiaciuta.
-Andiamo a prendere aria fuori?- Desi le diede il gomito sperando lo afferrasse.
Prese al volo un giacchetto sulla sedia e lasciò la rosa sulla scrivania -Certo!- rispose afferrandolo per camminare a braccetto con lui.

Sul ponte l’aria si era rinfrescata dopo che la notte giunse, non si vedeva molto ma la luna regalava la visibilità indispensabile ai due ragazzi che uscirono allo scoperto.
-Accidenti che bello questa sera-
Frenny osservava il cielo tutt’uno col mare, limpido, coperto da stelle luminose e la luna piena che si specchiava vanitosa.
-Sono belle vero?-
Desi si affacciò dalla ringhiera al fianco della ragazza, entrambi accarezzati dalla brezza marina che gelava naso ed orecchie.
-Erano giorni che non vedevo un po’ di luce in cielo- Sospirò rassicurata.
-Quel posto era davvero oscuro- aggiunse lui.
Era più attratto nel vedere la ragazza che il cielo. Lei appoggiò la testa sulla sua spalla, sentiva di poterlo fare ed erano anni che immaginava di riuscirci, ora non l’avrebbe scansata.
Quel giorno, quella notte particolarmente bella, lei aveva posato la sua testa sulla spalla del ragazzo di cui era innamorata, dopo tanta angoscia, quel gesto insignificante, sembrava qualcosa di immensamente fantastico, e lui? Lui era rosso in viso, silenzioso, che sperava non si muovesse da quella posizione per le restanti ore notturne.
Allungò un braccio piano sperando di non darle fastidio, passando sopra la sua spalla, il suo braccio, arrivando a stringerla a se sempre più forte.
Un momento che non doveva cessare per nessuno dei due.
Sentirla vicino così tanto, gli fece scattare qualcosa dentro, una sensazione strana, qualcosa di famigliare. Lo aveva già fatto? Non ricordava, voleva, la stringeva ancora.
-D..Desi?- lo chiamava la ragazza, ma non la sentì subito.
-si? Dimmi!-
-Mi stai facendo un po’ male..-
Il ragazzo allentò la presa, non si era accorto di averla stretto così tanto, non voleva farle del male eppure non se ne era accorto.
-tranquillo non fa nulla- Gli sorrise lei guardandolo dolce.
Abbassò lo sguardo -Senti..-
-Dimmi-
Desi prese un respiro scacciando le emozioni fastidiose -E’.. una cosa delicata..sicura posso chiederla?-
-Ti ascolterò sempre- lo rassicurò.
-Bene.. per caso.. noi due andiamo a letto assieme?- chiese senza mezzi termini.
La ragazza arrossì di colpo, si scansò dall’abbraccio e lo guardò stupita.
-Come.. come ti è venuto in mente?!-
-Oh non volevo agitarti! Cioè.. aspetta.. no è che-
Non sapeva arrampicarsi sugli specchi, doveva dire qualcosa prima che rovinasse tutto -Ho ricordato! Cioè ho ricordato.. eravamo a letto assieme.. bhè sai..-
-..cosa? ..-
- Non sono tanto sicuro del motivo..però ricordo, solo quello.. scusa magari mi sono sbagliato.. sarà stato qualcosa tanto per, vero? Hahahha-
Il ragazzo rideva, forse si era spicciato dalla situazione imbarazzante, come poteva una bella ragazza come lei frequentarlo?
Forse era una notte di poco conto con nessun valore. Magari una serata di “divertimento” segreto, Solo dopo si accorse dell’espressione scura di lei, aveva detto qualcosa di sbagliato?
-Tutto bene?-
Le aveva mentito.. mentito su quello che era accaduto.. aveva evitato di dirglielo per non farla soffrire?
-Quindi è questo che pensi..- Non le usciva altro da dire, aveva perso tutte le parole su qualche strada di ritorno per lo stupore.
Le aveva mentito su quello che era successo, il suo intento non era stare con lei, lo aveva preso come uno svago ed infine quella frase.. “Credo di Amarti”.. faceva parte del gioco?
-Hei ragazzi finalmente, ‘sti panini a far su e giù sono diventati ghiaccioli-
Yomi aveva un vassoio in mano con qualche panino tragico di Soul, ma qualcosa non andava.
Frenny guardava a terra accarezzandosi un braccio dal disagio, Desi di fronte a lei in panico come se volesse uscire da una situazione spiacevole. La rossa le passò di fianco senza dire nulla diretta in camera sua, cosa che turbò la terza arrivata.
-Cosa le hai detto?-
-io.. non lo.. cosa ho detto?-
Inevitabilmente, al ragazzo spettava una nottata in bianco e non solo a lui.

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Capitolo 15
*** "Rifornimento" di coccole ***


-Diario di bordo 11

                                                                                                                                                        60° giorno

Vorrei morire di felicità. Oggi abbiamo fatto un bel po’ di compere, dobbiamo recuperare le finanze.


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Al porto vi era una grande confusione, persone che correvano a destra ed a sinistra per accaparrarsi le offerte del giorno, fruttivendoli che urlavano tutti i nomi della frutta che vendevano sul loro bancone, pescivendoli che cominciavano a finire le scorte di pesce. Un vero macello.
Il sole picchiava sulle teste dei nostri amici che sistemavano il cordame di bordo prima di scendere. Erano attraccati sull’isola segnata sulla mappa da Panda, la destinazione originaria.
-Ma io mi sparo- Si lamentava Soul.
Shugar gli fece l’occhiolino mentre gli passava di fianco -Se vuoi ti presto la mia-
-cos’è questa tragedia?- Lampo guardava entrambi esterrefatto solo che in quel momento la priorità era dello scatolone che portava in braccio.
-Fa trooooooppo caldo per calare ora.. voglio dormire!-
-Soul piantala, non hai fatto che dormire in questi giorni, approfitta della terra finchè sta sotto i tuoi piedi-
Lampo si rendeva conto che se non lo avesse trascinato giù con forza non lo avrebbe visto scendere.
-PRONTI?!- Una ragazza saltò alle spalle dei tre abbracciandoli al collo, o meglio, strozzandoli.
-Y..Yomi.. da dove esce fuori tutta questa energia?- Shugar si preparò al peggio.
-Shopping-
Una sola parola.

Frenny infilò il secondo anfibio al piede, ne legò i lacci, aveva finito di prepararsi shatta come al solito. Quegli stivaletti stonavano alla grande con il suo vestito bianco smanicato che sembrava più una camicia da notte. Era così depressa che non aveva voglia nemmeno di pettinarsi i capelli impicciati dalla notte.
Sospirò.
La mano era sul pomello della porta, gli occhi già posati a terra notarono qualcosa incastrato sotto la fessura. Una lettera.
La carta era bianca, semplice, forse era anche scritta in poco tempo, all’interno c’era una scrittura che riconosceva bene.
Una sola frase affogata in quel lungo foglio vuoto. Una richiesta di appuntamento.
-…Ma sul serio?-

Una scimmia zampettava fra una rete ed un’altra, energico forse più di Yomi, ma almeno stava dando una grande mano ai compagni. Una scimmia zampettante che fischiava come un uccellino. Che animale strano, vero?
Un Desi vagante fischiettava una canzone fra se e se dandosi tutta la carica necessaria per affrontare la giornata.
-Io qui ho finito!- Il ragazzo faceva cenno dall’alto agli amici giù sul ponte.
-Ottimo possiamo scendere! Ah Desi? Vedi tu che devi fare-
Yomi si prese a braccetto Shugar, il quale piangendo stringeva nella tasca dei jeans il suo portafoglio. La ragazza aveva un motivo buono per raccomandarsi, il gruppo di amici gli avevano lasciato la “giornata libera” dagli impegni di rifornitore, ruolo che tutti avevano una volta scesi in qualche posto, alla fine non erano molto numerosi come ciurma. Soul e Lampo lanciarono giù la scaletta facendola srotolarla al volo. Tutti pronti.

Il ragazzo aspettava impaziente seduto sul cornicione della nave, dondolando i piedi per scaricare il nervoso di quella attesa. Per la prima volta indossava una maglia a coprirgli il petto, larga fino al sedere ma veramente carina, si sposava perfettamente con i pantaloni aderenti, chi mai lo aveva visto vestito così casual? C’era da dire anche che si era lasciato i capelli più lunghi del solito, ben curati , come piacevano a lei, quel che bastava ad avere un ciuffo impertinente sopra gli occhi, della barba nemmeno l’ombra. Impeccabile.
Un ticchettare di tacchetti attirarono la sua attenzione. Era dietro di lui. Un vestito lungo, capelli raccolti in un enorme chignon, una borsa grande sulla spalla, si era lei. -
Ce ne hai messo di tempo eh?-
La ragazza girò il viso dall’altra parte per evitare il suo sarcasmo, offesa, non era colpa sua se si era dovuta ricambiare una seconda volta.
-So.. che sei sfavata.. ansi non so perché a dire il vero, però oggi vedi di non fartele girare!-
Frenny alzò un sopracciglio perplessa, un braccio aveva afferrato il suo senza chiederle il permesso. Sottobraccio a Desi, fu tirata a scendere per cominciare quell’appuntamento galante.

Lampo e Soul osservavano le vetrine dei negozietti vicino al porto, piene di gingilli vari e diavolerie strane, quelle terre non erano solo distanti fra loro ma anche in cultura e conoscenze scientifiche, eppure tutti abitavano sulla stesso pianeta.
-Voglio quello!-
Soul si avvicinò al vetro appiccicandosi con le mani, cosa che al commerciante non andò giù.
-Via di lì! L’ho pulita questa mattina birbante!-
Lampo voleva evitare grane, non aveva intenzione di aspettare che il commerciante si avvicinasse a loro, afferrò il colletto di Soul e cominciò a correre nella direzione opposta per tutta la piazza.

-Shuuuuuugghy non è fantastica quella gonnellina in pizzo?-
Yomi tirava il ragazzo per il braccio a zig e zag per quella stradina affollata, non si perdeva nemmeno una vetrina, voleva a tutti i costi almeno cinque vestiti nuovi nel suo armadio.
-Senti.. Yomi.. essere fidanzati non giustifica lo spendaccio folle che stai architettando-
Shugar era attirato dalle vetrine indicate dalla ragazza, nemmeno lui aveva intenzione di perdersene una, il cartellino del prezzo era fondamentale per capire dopo poteva essere trascinato.

Due ragazzi passeggiavano tranquilli per il mercatino allestito al porto, silenziosi, pensierosi. Frenny osservava il mare calmo come la giornata che stava trascorrendo, il pelo dell’acqua era illuminato da mille luccichii del colore del sole alto sulle loro teste. In ogni luogo il mare era sempre uno spettacolo per gli occhi, diverso ma sempre lo stesso.
-Hai fame?- Chiese Desi preso a fissarla.
-Un po’- Rispose.
Il ragazzo si guardava in torno cercando qualche posto dove mangiare, fino ad ora si vedevano solo bancarelle piene di roba ma nulla di adatto.
-Cosa ti andrebbe?-
Frenny guardava il ragazzo un po’ spiazzata, non voleva nulla di particolare e non aveva nemmeno un gran che fame, ma gli occhi scintillanti del ragazzo la convinsero a scegliere qualcosa.
-Ti andrebbe.. un pic nic?-
-Ovviamente!- rispose di rimando.
La Rossa si aggirava per le bancarelle, prese della frutta, del pane, qualche salume, una busta di marshmallow. Nella sua borsa entrava tutto quanto.
-Lascia che la porti io-
Desi afferrò la borsa sfilandogliela di braccio, che figura ci faceva se non portava lui il peso del pranzo? l’appuntamento non poteva che andare sempre meglio.

-La smetti di mangiarti tutte le mele?- Lampo diede uno scappellotto dietro la testa di Soul.
-Ma ho faaaaaaaaame- Si lamentava la vittima.
-Senti.. non costringermi a ritornare da quella vecchia vegera per comprarne delle altre, ci ha spilato già abbastanza, posa lì ed andiamo a cercare qualcosa da mangiare-
Soul posò la mela nel sacco che aveva in mano -E poi andiamo a comprare qualche gioco?-
Lampo si tirò giù la visiera del capello, il sole lo accecava, forse qualche ripensamento sul tenere la barba lunga gli saltava in testa.
-Ovviamente amico mio-

-Posso chiedere il conto?- Shugar si toccava la pancia sazio mentre masticava uno stuzzicadenti sulle labbra.
Yomi lo fissava dalla parte opposta del tavolo, di fronte a lui seria come se dovesse trattare la resa di una guerra, incrociò le dita delle sue mani fra di loro.
-Vedi un dessert galleggiare nel mio stomaco?-
-Cosa?-
-Lo vedi?-
-Hai ancora fame?-
-Quando vedrai galleggiarne uno nel mio stomaco puoi alzarti-
Shugar prese una sigaretta dal suo cofanetto in ottone, stava per accenderla e la sostituì allo stuzzicadenti.
-Meglio se ordino pure un caffè e qualcosa di forte..-

Un fuocherello scoppiettava su una collinetta appartata dagli alberi. Giù si vedeva la cittadina che si preparava al calare del sole, qualche comignolo che fumava lasciando nell’aria l’odore di legna ed alla loro destra il mare, ancora perfettamente calmo.
-Lo stai bruciando- Disse Desi osservando il dolcetto della ragazza che si scioglieva sul fuoco.
-Ma se poi è troppo crudo?-
-Io dico che lo sta bruciando-
La Rossa fece una linguaccia clamorosa al suo accompagnatore.
-Quella lingua fa una brutta fine fidati-
-Dove vuoi che finisca?- Disse lei addentando il dolcetto bianco che ora sembrava più per metà un carboncino.
-avevi ragione.. è un po’ bruciato- Concluse lei facendo una smorfia e buttando quello che restava sullo stecchino al fuoco.
Il ragazzo si era avvicinato al posticino dove era seduta lei piano piano, mentre era presa dallo schifo dal dolcetto che aveva preparato.
-Bleha- Fece una seconda linguaccia ancora disgustata dal sapore di zucchero bruciato, si girò verso il ragazzo incuriosita del motivo per cui la fissava.
-Che c’è? Ho già detto che avevi ragione, so ammettere i miei sbagli-
La ragazza aveva intenzione di continuare a parlare, ma smise abbassando il tono omogeneamente quando sentì una mano calda sulla guancia. Desi le aveva preso il viso fra le mani e finalmente le diede un bacio appassionato, dolce, al sapore di caramello, si lo zucchero bruciato poteva essere quello.
La ragazza era stupefatta, bloccata, sconnessa, come se la sua spina si fosse staccata. Si lasciava baciare, lo aveva sempre desiderato, lo voleva, si avvicinò alle sue labbra maggiormente per mordergli il labbro inferiore.
-Te lo avevo detto che quella lingua faceva una brutta fine- Il ragazzo sorrise soddisfatto.
-Perché lo fai fatto..-
-Come perché?-
La ragazza non lo guardava più in viso -Certo..-
-Perché volevo, semplice-
Perché voleva? Che razza di risposta era perché voleva, questo si ripeteva trattenendosi dallo schiaffeggiarlo.. però anche se la situazione non era delle migliori, quello.. quello lo aveva desiderato da sempre e dire “desiderare” non rende l’idea.
-Per te sono uno svago..-
-E questo quando mai lo avrei detto?!- Il ragazzo spostò la testa verso un lato per guardarla in viso.
-Anche se non te lo ricordi, quello che dici me lo fa pensare!- Si spostò un po’ più di lato.
Il ragazzo fece lo stesso -Perché devi essere così negativa? Non puoi sapere quello che penso-
-E che cosa pensi!- si scostò ancora.
Il ragazzo stava per aprire bocca, si scostò con lei ma perse l’equilibrio finendo a terra.
-Ti sei fatto male?- La ragazza si chinò verso di lui per accertarsi che stesse bene.
-Penso.. Penso che se parlo non farò che sbagliare, è per questo che ti devi fidare delle mie azioni-
La mano di lui le prese un lembo del vestito e la tirò giù al suo livello, per poterla baciare una seconda volta prima che il sole se ne andasse stanco fra l’orizzonte.

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Capitolo 16
*** Una fine in un Inizio? ***


Un uccellino cinguettava sulla testa di panda. A dire il vero era un quadro che ritraeva un uccellino cinguettante, posizionato proprio sulla sua testa. Non era divertente rimanere sulla nave a fare la guardia con il girarsi i pollici come passatempo, cosa mai poteva succedere alla loro nave in quell’isola sperduta se si fosse allontanato. Fissava l’orologio seccato, non che non gli dispiacesse oziare sul divano come era solito fare, ma una giornata intera seduto gli aveva dato la carica necessaria per alzare le chiappe da la sopra. Batteva le dieci di sera, probabilmente si stavano divertendo tutti tranne lui, così da capitano qual’era decise di scendere e fare finalmente quello che voleva lui e non quello che volevano gli altri, quello che voleva fare era: Bere.
Panda scese i gradini di corda per ritrovarsi buttato sullo spiazzo del porto, dove quella stessa mattina la gente soffocava le bancarelle del mercatino nonostante fosse una piccola cittadina economicamente stabile, la direzione era sconosciuta.
-Dove potrei andare?-
Il ragazzo si accarezzava la barba guardandosi attorno smarrito, non sapeva in che direzione cominciare la sua ricerca per un posticino dove bere, non bastava che chiedere indicazioni.. ma non era il tipo da farlo.
La vergogna aveva la meglio sul suo spirito da alcoolista ritrovato. La strada principale era la più giusta da seguire ed anche la più illuminata, vista la quantità enorme di lanterne appese fuori dai negozietti e dalle botteghe sparse, doveva seguire la gente sbronza e forse anche lui avrebbe fatto parte di loro, pensava fremendo. Un personaggio buffo dal naso rosso crollò ai suoi piedi cincischiando qualcosa di incomprensibile a causa dei numerosi denti persi, un vecchietto sbronzo ecco qua, aveva trovato quello che cercava.
-ESPLODIAMOOOOOOOO-
Udì Panda ad un certo punto. Quella voce famigliare proveniva dalla locanda che aveva avanti a se, Forse aveva trovato più di quello che cercava, aveva intravisto anche appeso il cappello di Lampo all'entrata.

-Vorremo prendere una camera, grazie-
-Solo per una notte?-
-forza forza una mossa!- Interruppe una voce femminile.
-Yomi calma, abbiamo tutta la notte-
Shugar prese una piuma che intinse nella boccetta d’inchiostro pronto a firmare un libricino sopra il bancone, Yomi invece afferrò dalle mani della proprietaria le chiavi della stanza saltellando allegra, non vedendo l’ora di entrarci.
-Buona permanenza-
La donna fece un leggero inchino di capo di fronte al ragazzo, che amicco alle sue parole gentili con il suo solito sguardo seducente, Yomi non si era accorta di nulla per la fortuna dei due imprudenti.
-Non vorrai far portare dei pesi ad una ragazza vero?-
La corvina fissava le buste del suo sfrenato spendio di soldi, piene zeppe di ricordi ed oggettini secondo lei carini, due maglie ed alcoolici di ogni tipo che avrebbe conservato per serate speciali.
-E tu non vorrai sfruttare me?- Il ragazzo raccolse una busta e la lasciò cadere fra le braccia di Yomi offesa.
-Fai la tua parte- La ragazza se lo mangiò con lo sguardo fino a quando lo vide salire le scale con le restanti buste senza intenzione di muoversi.
-Che fai lì impalata? Guarda che se non vieni tu la notte la passo con qualcun’altra- Il ragazzo sorrise sotto i baffi sentendo Yomi seguirlo a passi pesanti.

Una serata speciale, fresca, magica un po’ per tutti in un certo senso.
-Hai freddo?- Chiese Desi abbracciando la ragazza fra le sue braccia.
-No.. sei tanto caldo..-
Frenny si accoccolò maggiormente fra le braccia del ragazzo, rannicchiandosi a lui con un sorrisino compiaciuto sulle labbra, un braccio sul suo petto ed una gamba sulla sua pancia, il calore rimaneva racchiuso nella stretta dei due sdraiati sul prato della piccola collina che dava sulla cittadina. Col calare della notte l’aria si era rinfrescata anche a causa del boschetto che li circondava, ma il fuocherello ed il loro Amore bastava a proteggerli da tutto ciò che era fuori.
-Sono contenta.. che ti è bastato guardare le stelle per ricordare-
-No.. è grazie alla tua compagnia se ho ricordato..- Il ragazzo alzò la stretta arrivando a stringerle il capo e le diede un bacio sulla testa in modo affettuoso.
-Ed ora.. cosa faremo?- Chiese la Rossa.
-Non importa questo.. importa che non voglio lasciarti mai più sola, resterai con me, okke?-
La gioia nel cuore di entrambi si manifestò silenziosa mentre il fuoco tutto il contrario scoppiettava di fianco a loro.
La ragazza alzò la testa allentando la presa delle braccia su di lei, posando una mano dolcemente sulla guancia di Desi e.. avvicinandosi alle sue labbra.
Baciandolo.
Per la prima volta la vergogna e la paura di avvicinarsi a lui era sparita.

Quella ciurma aveva un unico destino: Continuare viaggi fantasiosi oltre la cresta delle onde formando legami sempre più stretti fra i componenti.

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