La mia vita

di Manganime_book_love
(/viewuser.php?uid=869913)

Disclaimer: Questo testo proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capitolo 1 ***
Capitolo 2: *** Capitolo 2 ***
Capitolo 3: *** Capitolo 3 ***
Capitolo 4: *** capitolo 3 ***



Capitolo 1
*** Capitolo 1 ***


È una mattina diversa dalle altre, questa. Tutta la mia vita sta per cambiare, il mio futuro dipenderà dalla scelta che dovrò fare dopodomani, quella che determinerà il mio ruolo nella società.
Oggi però devo svolgere un test che mi aiuterà a capire a che fazione sono più idoneo. 
Non che questo test mi serva a qualcosa, io so già che sceglierò gli intrepidi come già so che durante il test risulteró idoneo alla mia fazione di appartenenza.
A malincuore mi alzo dal letto e incominciò a prepararmi. Mia madre, la sera scorsa, mi ha preparato un paio di jeans neri e una maglia anch'essa nera. In poche parole è il tipico abbigliamento da intrepido e la cosa, in un modo o nell'altro, mi infonde tranquillità, vestirmi allo stesso modo di sempre mi fa sembrare questo giorno normalissimo.
L'unica cosa è che i jeans, essendo nuovi, non sono del mio stile, così prendo un coltello e inizio a stracciarli in più punti sulle gambe e a sfregarci sopra un pezzo di carta ruvida, per dargli un'aria un po' vissuta.
 Una volta che mi sono vestito e sciacquato un po' la faccia scendo giù per le scale che mia madre ha riempito di cera per i pavimenti che le rende molto più lucide e alla vista sembrano quasi nuove. 
Prima di entrare in cucina mi fermo un attimo a guardare la foto di mio padre appesa al muro. 
Purtroppo mio padre è venuto a mancare quando io ero piccolo per un incidente successo a lavoro, purtroppo questi sono i rischi che bisogna correre se si vuole essere intrepidi. Guardandolo si nota subito una grande somiglianza con me e anche con mio fratello maggiore Zeke, infatti da lui abbiano ereditato la carnagione scura e gli occhi luminosi.
A volte mi sembra di vederlo ritornare a casa, percorrendo il viale davanti alla nostra casa, venire incontro a me e a mio fratello Zeke, mi ricordo delle sue carezze sulla testa e dei suoi abbracci. Mi ricordo molte cose di lui, però, oggi, è meglio non pensarci, devo avere la mente lucida per il test. 
Entro in cucina e vi trovo mia madre che sta preparando del beacon mentre fischietta allegramente.
- Mamma noto con piacere che stamattina sei di buon umore, è un evento più che raro questo.- Dico in modo ironico.
- Ah Ah molto divertente tesoro, comunque si oggi sono allegra anzi direi che sono emozionata per il tuo test.- mi risponde lei sorridendomi.
- Mamma dovrei essere io quello emozionato, non tu.- rispondo
- Si lo so, lo so. Comunque tuo fratello Zake mi ha detto di riferiti che oggi è dovuto andare al quartier generale, sai per i test è molto impegnato essendo coinvolto nella preparazione per le nuove reclute di intrepidi. Comunque ora mangia, altrimenti farai tardi.-
Mio fratello Zake è ufficialmente un intrepido, infatti ha superato i test per diventare un intrepido due anni fa, e ora svolge un ruolo molto importante tra di essi.
- Okay.- rispondo e incomincio subito a mangiare il beacon.
Finita la colazione  mia madre mi saluta con un bacio sulla fronte, ne io ne lei proferiamo parola, non ne abbiamo bisogno, dai suoi occhi blu capisco che cosa vuole dirmi.
Così mi avvio verso le ferrovie del treno che condurrà gli intrepidi a destinazione.
 
 
 
Nota autrice
Ciao a tutti. Questa è la seconda storia che scrivo quindi spero vivamente che vi piaccia. Ho deciso di scrivere questa storia dal punto di vista di Uriah, quindi la storia non è altro che la trilogia di Divergent raccontato dal suo punto di vista, l'unica cosa che cambia è che in questa storia sarà trattato anche il percorso sentimentale tra Uriah e Marlene. Detto questo spero che la storia vi piaccia. Ciaoo

Ritorna all'indice


Capitolo 2
*** Capitolo 2 ***


Arrivato ai binari, dove dovrò prendere il treno, cerco subito con lo sguardo la mia amica Lynn, che come me anche lei oggi dovrá eseguire il test. Cammino in mezzo alla folla di intrepidi e la cerco con lo sguardo, cosa che risulta essere quasi impossibile per la confusione creatasi in quel momento. Due intrepidi si stanno sfidando per capire chi tra loro due è il più veloce a saltare sul treno, in poche parole una sfida abbastanza pacifica in quanto non si dovrebbe arrivare alle mani, se non fosse che gli intrepidi sono imprevedibili e non si può mai sapere che cosa gli passi per la testa, anzi forse dovrei dire “ci passi per la testa"dato che i miei genitori provengono entrambi dagli intrepidi, di conseguenza lo sono anche io come gli altri figli di intrepidi, ma io non mi sento ancora uno di loro. Per essere un vero intrepido bisogna superare alcuni test che determineranno chi ha la stoffa per essere ammesso alla fazione e fino a quando non avrò superato quei test non mi sentirò mai uno di loro. 
Accanto ai due intrepidi di prima si è formato un gruppo di ragazzi che stanno incoraggiando i due a farsi valere, ed è proprio lì che trovo Lynn. Lynn è una mia amica che ho conosciuto alle medie dato che eravamo in classe insieme. È una ragazza alta e magra con gli occhi scuri e con i capelli rasati. In poche parole é un maschiaccio ma credo sia per questo che andiamo d'accordo.
 - Ehi Lynn che stai facendo?- le chiedo.
 - Ciao Uriah, niente di interessante le solite sfide inutili che si lanciano due idioti che non hanno nulla da fare e nulla da perdere, se non la loro reputazione di idioti- risponde lei in modo menefreghista.
- Capisco... Sei agitata per il test?- le chiedo. 
- Figurati il test è solo una perdita di tempo per me, già so che sceglierò gli intrepidi. Credo che sia lo stesso per tutti, insomma nessuno degli intrepidi sembra preoccupato, sono tutti rilassati e stanno facendo le solite pazzie che fanno gli intrepidi. Ma capirei se una certa persona fosse preoccupata per il test- mi risponde lei con un sorriso sul volto. 
- Io non sono affatto preoccupato per questo test! Come hai detto tu molti intrepidi giá sanno quello che vogliono e cioè restare con questa fazione e io faccio parte di quel gruppo!!- rispondo in modo acido. Lynn non ha nemmeno il tempo di rispondermi che sentiamo arrivare il treno in lontananza così, insieme agli altri intrepidi, incominciamo a correre lungo le rotaie. 
Quando arriva la prima carrozza i ragazzi che si sono sfidati cercano di salire il prima possibile, vorrei restare a guardargli ma non lo faccio perchè sono molto sicuro che uno dei due o si farà male o perderà il treno. Così salto, mi aggrappo alla maniglia della carrozza e mi tiro su con la forza delle braccia. Salito sulla carrozza mi siedo affianco a Lynn e aspettiamo che il treno arrivi a destinazione. ~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~ Dopo all'incirca venti minuti di viaggio arriviamo al centro della città. Inutile dire che moltissimi intrepidi non hanno neanche aspettato e si sono già buttati per fare l'ultimo tratto di corsa, probabilmente per vincere altre sfide che si saranno lanciati. Finalmente possiamo uscire dal treno e senza neanche pensarci mi lancio giù, seguito a ruota da Lynn. 
Percorriamo una strada e ci ritroviamo davanti all'edificio dove si svolgeranno i test e domani la scelta della fazione. 
L'edificio é grandissimo, con moltissime finestre che riflettono la luce del sole. In confronto con questo edificio io non sono nulla, è questa la sensazione che provo, ho paura di non essere nessuno, ho paura che non risulti come fazione quella degli intrepidi, ho paura di diventare un escluso, ho paura, ho paura del test e per farmelo capire è bastata soltanto la vista dell'edificio. 
Le mie mani stanno tremando e spero che Lynn non se ne accorga, la guardo accertandomi che non si giri a fissarmi, ma qualcosa o meglio qualcuno mi viene addosso facendomi perdere l'equilibrio. 
- Scusa, sono inciampata ho perso l'equilibrio e ti sono venuta addosso, scusa ancora.- si scusa.
Mi giro per guardare chi mi sia venuto addosso e note che è una ragazza, dai vestiti neri si deduce facilmente che sia un'intrepida, con i capelli mossi e biondi che mi sembrano fatti d'oro, gli occhi scuri, scurissimi ma allo stesso tempo profondi e una faccia dai lineamenti gentili. Devo ammetterlo proprio una bella ragazza 
- Non importa, non è successo niente.- le rispondo sinceramente, in fondo mi ha salvato da un brutto momento, Lynn poteva accorgersi delle mie mani che tremavano.
- Scusa ancora.- vorrei risponderle che non fa niente ma non mi da neanche il tempo di aprir bocca che le porte dell'edificio si aprono e delle persone guidano i membri delle diverse fazioni in stanze diverse e uno a uno vengono chiamati per il test. In questo momento sto aspettando il mio turno, più preoccupato che mai, ma devo farmi forza, così penso a mio padre, in qualche modo pensare a lui in questo momento mi tranquillizza. Penso a quando la sera mi raccontava delle avventure che aveva vissuto, di come sia difficile essere intrepido e mi ricordo di quando mi portava a guardare la recinzione. 
Passano molti minuti, durante i quali non ho fatto altro che torturarmi le mani e mangiarmi le unghie, quando finalmente chiamano il mio nome. 
 
 
Nota autrice Ciao a tutti ecco il secondo capitolo, vi volevo dire che alcuni capitoli non saranno molto lunghi perché nelle prossime settimane sarò impegnata con la scuola, perché si sa che alla fine del primo quadrimestre, i professori si svegliano e capiscono che ci sono ancora 12000 verifiche da fare e pensano bene di fissarle tutte nelle settimane rimanenti. Per questo alcuni capitoli saranno più brevi ma quando avrò un po' di tempo, come oggi, cercherò di farli un po più lunghi. Spero comunque che il capitolo vi piaccia. Ciaoo.

Ritorna all'indice


Capitolo 3
*** Capitolo 3 ***


Mi alzo dalla sedia, sento le gambe che tremano ma mi faccio forza per andare avanti, arrivare alla porta e entrare nella stanza. La stanza non è molto grande, ha degli specchi e al centro una sedia. Affianco alla sedia c'è un signore alto con i capelli grigi come i suoi vestiti, probabilmente è un abnegante, e gli occhi azzurri. Mi si avvicina con un bicchiere in mano contenente uno strano liquido. 
- Ciao, io mi chiamo George.- mi dice.
- Ciao io sono Uriah, che cos'è quel liquido?-
- Questo serve per il test, dovrai berlo tutto, ma prima devi sederti su quella sedia, non vorrai mica cadere per terra.- mi risponde con un sorriso in volto che lo fa sembrare molto più giovane di quello che in realtà è.
Mi avvio con passo svelto verso la sedia e mi siedo, George mi passa il liquido e io lo bevo tutto, senza neanche fare caso al sapore, sempre che ne avesse uno. Poco dopo sento le palpebre chiudersi, il fiato farsi pesante, non sento neanche i muscoli di conseguenza non posso muovermi, e in un attimo capisco che mi sto addormentando ma non in modo normale, mi sto addormentando perché quel liquido mi sta inducendo a farlo contro la mia volontà e in un attimo tutto si fa più scuro.
~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~
Mi sveglio ma George non c'è più, mi alzo dalla sedia e avverto un forte mal di testa.
Non so se è per il mal di testa che mi confonde ma la stanza si è ingrandita e al centro vicino alla sedia si trovano due tavoli, su uno è appoggiato un pezzo di carne, mentre sull'altro un coltello.
Mi avvicino ai tavoli e una voce che in vita mia non avevo mai sentito mi intima di scegliere o il coltello o il pezzo di carne. È una voce molto fastidiosa, una di quelle che una volta sentita non ti si toglie dalla testa per quanto è strana.
Senza farmi troppi problemi mi avvicino al tavolo e prendo il coltello mentre il tavolo con la carne scompare. Non so perché ho preso subito il coltello, forse avrei dovuto riflettere accuratamente su cosa scegliere ma ormai è tardi e forse è stato meglio così, credo che essendo intrepido il coltello potesse essermi più utile che un pezzo di carne puzzolente.
Guardo il coltello e noto che è identico a quelli che di solito usano gli intrepidi per l'addestramento degli iniziati, come mi ha raccontato Zake, questi coltelli sono leggeri ma molto affilati, perfetti per essere lanciati.
Mentre continua a osservare il coltello sento qualcosa muoversi dietro di me, mi giro di scatto e vedo un cane che ringhia furioso, il cane comincia a venire verso di me con gli occhi scuri iniettati di sangue e i denti affilati. Senza neanche pensarci metto il coltello davanti a me, sperando che il cane non mi si avvicini troppo. 
Quando il cane fa altri passi per venire verso di me, qualcosa alla sua destra lo distrae, una bambina all'incirca di sei anni vestita di bianco, quasi sembra un angelo. Si avvicina all'animale con le braccia in avanti e pronuncia una sola parola prima che il cane punti su di lei, ovvero “cucciolo". Non so cosa mi stia succedendo ma non appena il cane si gira incomincio a correre verso la bambina. Sento il fiato venir meno, la testa mi fa ancora più male e i muscoli sono indolenziti per via del siero, continuo a correre e la stanza sembra infinita, se ripenso che solo cinque minuti fa era piccolissima, arrivato abbastanza vicino alla bambina mi butto verso di lei, sperando di riuscire a salvarla dal cane che si avvicina correndo. 
Confesso di avere paura, mi spaventa il fatto che da un momento all'altro i canini del cane potrebbero conficcarsi nella mia carne, ma ciò non avviene, mi volto verso il cane che è seduto vicino a noi scodinzolando. Ora è tutto chiaro, quel cane non voleva fare niente di quello che pensavo. Mi giro verso la bambina ma è sparita, non è neanche più nella stanza, mi rigiro verso il cane e anche lui è sparito, sono scioccato in neanche due minuti sia la bambina che il cane sono letteralmente spariti dalla faccia della terra. 
Cerco di alzarmi ma non ci riesco e provo la stessa sensazione di prima e, nuovamente, tutto si fa più scuro.
~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~
Mi sveglio ansimando mentre George, mi mette una mano sulla spalla preoccupato. Le sue labbra che fino a poco tempo fa formavano un sorriso ora sono perfettamente dritte e i suoi occhi preoccupati. 
Si siede vicino a me e incomincia a parlare.
- Ragazzo, il siero non ha funzionato del tutto sulla tua mente, ti spiego brevemente come si sarebbe dovuto svolgere il test per farti capire meglio. La sostanza che prima hai ingerito è un siero di simulazione, esso agisce sul cervello facendoti vedere cose che non sono vere ma che lo sembrano, questo test in base alle decisioni che prendevi avrebbe dovuto dirci a quale fazione sei più idoneo ma con te non ha funzionato del tutto, infatti tu sei idoneo a due fazioni intrepidi ed abneganti. Quando hai preso il coltello hai dimostrato una predisposizione per gli intrepidi ma quando ti sei lanciato per salvare la bambina hai dimostrato una predisposizione per gli abneganti.- lo dice di getto ma con la voce bassa come se avesse paura che qualcuno lo sentisse.-
- Eh quindi che cosa sono io?- lo chiedo sussurrando, perché ho paura della risposta che potrebbe darmi, le mie paure incominciano piano piano ad avverarsi ed ho paura anche di questo.
- Tu sei un divergente, ascoltami Uriah non devi dirlo a nessuno, ora come ora essere un divergente è una cosa pericolosissima, devi fare in modo che nessuno lo scopra, scegli la fazione che vuoi tra intrepidi ed abneganti ma ti avverto che se mai sceglierai gli intrepidi dovrai fare molta più attenzione. Tu sei un divergente ed esserlo è una cosa rarissima.- 
- Che cosa devo fare?- chiedendolo più a me stesso che a George.
- Passare i test degli iniziati ed entrare ufficialmente in una fazione. Ora va, nel computer ho inserito come risultato del test intrepido, come la fazione che so, sceglierai.-
- Okay grazie.- mi alzo dalla sedia e mi dirigo verso l'uscita, ora ho capito, io sono per metà intrepido e per metà abnegante. Potrei scegliere la fazione che voglio ma io sceglierò gli intrepidi. Questo è sempre stato il mio sogno, mio e di mio padre, entrambi desideravamo solo poter stare accanto alla famiglia, lui ora non può più farlo ma io si, ed è per questo motivo che non mi importa di essere un divergente.
Divergente o meno io diventerò un intrepido perché è quello che voglio e perché so che è la scelta che mi renderà più felice.
 
 
Nota autrice
Okay, okay non uccidetemi perché ho scritto che Uriah è idoneo anche agli abneganti, però essendo divergente credo che dovrebbe essere idoneo ad almeno due fazioni e sono andata ad esclusione, in questo modo l'unica fazione che rimaneva era quella degli abneganti. Comunque spero, come al solito, che il capitolo,vi piaccia. Ciaoo.

Ritorna all'indice


Capitolo 4
*** capitolo 3 ***


Esco dall'edificio più sicuro che mai a scegliere gli intrepidi e mi dirigo verso i binari del treno. Vorrei aspettare Lynn ma non ne ho voglia, non voglio che capisca che qualcosa è andato storto, ormai mi conosce troppo bene.
Già penso al momento in cui scenderò dal treno e farò ritorno a casa, mi siederò al tavolo con mia madre e mio fratello Zake, magari mangiando la succulenta torta al cioccolato di mia madre. Ma una voce, una voce che credo di aver già sentito, grida e mi costringe a girarmi. È la stessa ragazza con la quale mi sono scontrato prima di fare il test.
- Ciao, sono Marlene, mi dispiace di esserti venuta addosso prima del test.-
Mi dice lei con un sorriso stampato in volto.
- Ah non fa niente non preoccuparti, non c'era bisogno che venissi qui a scusarti, anche perché ti sei giá scusata un sacco di volte prima.-
- Si lo so ma sentivo il bisogno di dirtelo in faccia con calma, senza dover correre per via del test.-
- Capisco...- 
- Ecco ora devo andare, credo che le mie amiche mi stiano aspettando, ci vediamo... Ehm tu.- e se ne va senza darmi il tempo di rispondere.
- Uriah, mi chiamo Uriah.- ma è tutto inutile è ormai troppo lontana per sentirmi, l'unica cosa che riesco a vedere sono i suoi capelli biondi che ondeggiano mentre corre verso le sue amiche.
- Certo che quella ragazza è strana...- dice una voce, mi giro e vedo Lynn... Un momento Lynn!!
- Lynn sei già qui?- 
- Ma dai, sono entrata prima di te.- giusto, Lynn era entrata prima di me nella camera per fare il test... Non ci avevo pensato, ero troppo preoccupato che capisse che ho qualcosa che non va.
- Comunque Uriah come mai stavi parlando con quella ragazzina?-
- Che hai sei gelosa per caso?- rispondo in tono provocatorio e scherzoso.
- Dovrei essere gelosa di una finocchietta? Mai.- mi dice lei in tono gelido e provocatorio.
- Non sono una finocchietta!!- ribatto e sento le punte delle orecchie farsi bollenti per la rabbia, odio quando qualcuno mi chiama finocchietta.
- Si, si certo.- vorrei ribattere ma non faccio in tempo che arriva il treno e io, Lynn e gli altri figli di intrepidi dobbiamo saltarci dentro.
~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~
Entrato nel treno mi appoggio a una parete e mi siedo per terra, vicino a Lynn e ad un ragazzo che non ho mai visto. Guardo fuori e sento gli intrepidi scherzare su qualcosa ma sono troppo preso dal paesaggio per poter distogliere lo sguardo. 
Il cielo si è tinto di rosa ed il sole sta lentamente tramontando, gli edifici che si allontanano mano a mano che il treno avanza ed aumenta di velocità tutte queste cose in qualche modo mi fanno ricordare a quando ero piccolo e alla prime volte che prendevo il treno saltandoci dentro, ed è così, cullato da quel paesaggio è immerso nei miei pensieri che chiudo gli occhi e in un attimo non vedo ne sento più niente.


Nota Autrice
Ciao a tutti, finalmente le verifiche sono finite e per un po' spero e credo che non c'è ne siano, sempre che i professori non decidano di rompere le scatole. Comunque  ho avuto un po' di tempo per scrivere il capitolo e lo so che è corto ma sono le 23:05 e devo, anzi dovrei andare a letto. Spero sempre che il capitolo vi piaccia, notte.

Ritorna all'indice


Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=3355659