Bring me with you

di fedetojen
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** 1 ***
Capitolo 2: *** 2 ***
Capitolo 3: *** 3 ***



Capitolo 1
*** 1 ***


Bring me with you
 
1
 
“Quella sensazione di libertà, il vento che ti soffia sulla faccia, tutto scorre velocemente: i rumori, le immagini, il tempo… Quella sensazione di aiutare le persone, di salvarle, di essere chiamato eroe, di essere d’aiuto a qualcuno che poi possa dirti un grazie sincero: questo è Flash. Clarissa”
 
-Firmato Clarissa.- dissi, firmando il mio articolo sul sito. Soddisfatta premetti invio, mentre aspettavo la pubblicazione sul sito, mi avviai alla stazione di polizia.

-Joe, potrei parlarti?- chiesi mentre lo vedevo impegnato con alcune carte sulla sua scrivania.

-Certo: dimmi tutto- con un sorriso mi salutò, aspettando che iniziassi a parlare.

-Con Flash e tutti i suoi salvataggi, avrei davvero bisogno di una sua foto da mettere almeno per il prossimo articolo- dissi torturandomi il labbro.

-Vai da Cisco, potrebbe aiutarti- mi disse sorridendomi per poi continuare il suo lavoro.

-Cisco? Pronto? C’è nessuno?- dissi entrando nel laboratorio. Subito Cisco spuntò arrivando correndo.

-Ciao Cla, dimmi- disse mettendosi a lavoro alla sua scrivania.

-Mi devi un favore, lo sai- gli dissi a braccia conserte.

-Sì…certo- disse a presa in giro.

-E’ vero e lo sai!- dissi cercando di attirare la sua attenzione.

-Ciao Barry- disse, ignorandomi.

-Non ci casco, Cisco- dissi scuotendo la testa. Appena però vidi qualcuno avvicinarsi alla sua scrivania, mi ricredetti.

-Barry- mi disse facendomi un’occhiataccia- lei è Clarissa.

-Barry- disse sorridendomi e allungando la mano.

-Clarissa- dissi stringendogliela.

-Vado dritta al punto: voglio una foto di flash- Cisco sputò la bevanda che stava bevendo e mi guardò stupito.

-COME?!- mi disse ritornando a sedere.

-Hai capito bene: mi serve per il giornale- dissi insistendo.

-Clarissa!- disse qualcuno alle mie spalle: riconobbi quella voce e felice mi voltai e abbracciai.

-Caitlin!- dissi stringendola in un abbraccio.

-Sei sempre la stessa! Sempre più determinata, aggiungerei- disse raggiungendo Cisco alla postazione.

-Potete aiutarmi?- chiesi quasi supplicante.

-Perché non chiedi a Iris? Dovrebbe averne una- disse rivolgendosi a Barry, che con le mani nella sua giacca, fece spallucce.

-Va…bene. Ti accompagno- disse facendomi segno con il capo.

-Quindi sei una specie di giornalista- mi disse Barry.

-Sì, diciamo. Tu invece di cosa ti occupi?- chiesi.

-Faccio parte della scientifica del dipartimento di polizia di Central City- mi disse sorridendomi.

-Impegnativo- dissi ridendo.

-Molto- mi disse ridacchiando. Questo ragazzo riesce a trasmettermi serenità e felicità.

-Sai, sei diverso…- dissi mentre camminavamo.

-Diverso?- mi chiese divertito.

-Di solito i ragazzi giovani non hanno questo tipo di lavoro: abitano ancora con i genitori, si ubriacano e si drogano, fanno cose così- dissi sincera.

-Non faccio nessuna di queste cose, tranne vivere con i miei…più che altro con il mio padre adottivo, nonché padre di Iris.- disse precisando.

-Ah, capisco. Mi dispiace, i tuoi sono morti?- chiesi cercando di essere il più discreta possibile.

-Mia madre- disse diventando cupo. Subito mi fermai e poggiando la mia mano sul suo braccio lo guardai.

-Scusa se ti ho fatto rattristare, non era mia intenzione, a volte sono così invadente- dissi mordendomi il labbro, frustrata.

-Figurati, non è colpa tua- mi disse stringendo la mia mano sul suo braccio, mostrandomi il suo sorriso. Ok, sono sincera, il suo sorriso è bellissimo. Il suo telefono squilla, e quel momento viene distrutto, mandato completamente in frantumi: lo prende e vedendo il numero, alza il volto e con una smorfia di delusione mi guarda.

-Devo andare, il lavoro chiama. In quell’edificio lavora Iris. Ci vediamo- disse scappando via.

-Ciao…- dissi prima che sparisse dietro l’angolo. Perché all’improvviso mi sento così triste? Scuoto la testa e cerco di non darci peso, così m’incammino verso l’edificio.

-Iris?- chiesi dopo una lunga richiesta.

-Sì? Come posso aiutarti?- una ragazza scura di pelle, sorridente mi accoglie.

-Sono Clarissa- dissi sorridendole.

-Ah, sì ho letto qualche tuo articolo su Flash. Dimmi tutto- mi disse lasciando le carte.

-Mi servirebbe una foto di Flash, Caitlin mi ha detto che tu ne avresti una- dissi, sperando accettasse.

-Ma certo! Dammi la tua email che te la mando- disse facendomi l’occhiolino.

-Mi hai salvato, davvero- dissi sospirando, felice.

-Allora aspetto una tua email!- dissi scappando via.

Ma la giornata non poteva finire tranquillamente, no? Era sera, stavo guidando mentre una volante mi passa velocemente di fianco, mentre seguiva un’altra macchina in fuga. Sterzò velocemente, per lo spavento e perdo il controllo della macchina: sfondo la barriera in metallo, con l’auto, mentre precipito nell’acqua ma subito una luce mi passa davanti e mi ritrovo fuori dalla macchina.

-Flash…-dico in un soffio, mentre sento le sue mani stringermi forte.

-Tutto bene?- la sua voce preoccupata risuona nella mia testa. Chiudo gli occhi, e annuisco.

-Sicuro?- un’altra domanda di conferma.

-Sì…almeno credo- guardando la barriera rotta. Si alzò, pronto ad andarsene: io ero terrorizzata, avevo evitato la morte grazie a lui, che non mi conosceva, una sconosciuta.

-Aspetta- dissi tirandogli un pezzo della tuta con le dita. Si voltò a guardarmi.

-Non ti senti bene?- mi chiese ancora. Dal tono della voce era preoccupato per me. Non sapevo cosa rispondere, ma fece lui.

-Ti porto in ospedale- non feci in tempo a parlare che ero già in ospedale, su un lettino.

-Cosa le è successo?- mi chiese un’infermiera. Scesi dal lettino.

-Sto bene- dissi facendo alcuni passi per poi cadere a terra.


ANGOLO SCRITTRICE: Salve! Ho appena finito la prima stagione di The Flash, ma questa storia diciamo che avrà degli avvenimenti poco relativi alla serie tv. Spero vi piaccia e che lasciate una recensione!

Flash/Barry

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Capitolo 2
*** 2 ***


Bring me with you
 
2


 
Appena aprii gli occhi, avevo la vista sfocata e un gran dolore alla testa, ma non mi ritrovavo sicuramente in ospedale.

-Si è svegliata- disse qualcuno. Misi a fuoco vedendo Caitlin affianco a me.

-Come ti chiami?- per qualche secondo tentennai, ma poi risposi.

-Clarissa- dissi alzandomi.

-Bene!- disse Caitlin guardando gli altri.

-Come ti senti?- mi chiese Iris, mentre Cisco e Barry mi guardavano preoccupati.

-Bene, credo. Mi fa male la testa- dissi strizzando gli occhi per il dolore.

-E’ normale, hai preso una botta. Meno male che sei riuscita ad arrivare in ospedale- mi disse sollevata Caitlin stringendomi la mano.

-Non ci sono proprio arrivata: la mia macchina è finita in acqua…- dissi divertita.

-E come…?- mi chiese Iris, sgranando gli occhi.

-Flash- dissi sorridendo.

-Non riuscivo a vedere la sua faccia e la sua voce sembrava modulata, forse per non farsi riconoscere- dissi guardando gli altri.

-L’importante è che stai bene- disse Barry sorridendomi, mentre prendeva la sua borsa.

-Barry ha ragione- disse Cisco, intento a mangiare.

-Il lavoro chiama, ciao- disse andandosene Barry, salutando tutti.

-Ti farò qualche altro accertamento, ok?- mi disse Caitlin sorridendomi. Annuii con in capo e rimasi lì.

-Sei libera!- mi disse Caitlin.

-Grazie ancora- dissi verso di lei, che lavorava al computer.

-Di nulla Clarissa- mi disse sorridendomi gentilmente.

-Sai per caso dov’è il laboratorio di Barry?- chiesi mordendomi il labbro, imbarazzata.

-Alla centrale- mi disse distrattamente.

-Grazie!- dissi correndo via.

-Ei Joe, dov’è Barry?- chiesi con l’affanno.

-Sopra, sta lavorando- mi disse indaffarato.

-Okay- dissi salendo le scale. Bussai alla porta aperta, catturando l’attenzione di Barry, che con i guanti in mano, armeggiava con una provetta.

-Entra pure Clarissa- mi disse sorridendomi, tornando poi al lavoro.

-Se ti disturbo vengo in un altro momento- dissi imbarazzata, continuando a tormentarmi il labbro.

-Non preoccuparti, posso fare più cose contemporaneamente- mi disse continuando a lavorare.

-Un altro caso?- chiesi, mentre vidi cartelle, impronte e provette.

-Sì, siamo pieni di casi- mi disse divertito.

-E’ un lavoro impegnativo, su questo non c’è dubbio- dissi a braccia conserte.

-Mi piace, questo facilita le cose- disse sicuro.

-Barry, disturbo?- disse qualcuno.

-No vieni pure Eddie- disse Barry voltandosi.

-Ti presento Clarissa- disse indicandomi.

-Piacere- dissi sorridendogli.

-Piacere mio- disse con un cenno del capo. Notai il distintivo sui suoi pantaloni.

-C’è un altro caso: sparatoria con rapina a mano armata- disse facendogli segno.

-Ah…mmh si, vengo subito- disse lasciando tutto e andando via con Eddie.

-Ci vediamo!- disse salutandomi con la mano.
Iniziava a sembrare strano il fatto che venisse rapito così tanto spesso…forse è per colpa del lavoro. Ritornai al mio computer, per scrivere dell’accaduto di ieri sera e pubblicarne anche la foto.

-Clarissa, volevo complimentarmi del duro lavoro che stai svolgendo- mi disse il direttore.

-La ringrazio- dissi soddisfatta di me e del mio lavoro.
Se ne andò, così finii di scrivere e pubblicai la foto, sorridendo davanti allo schermo come una scema. Il telefono squillò e subito risposi.

-Pronto?- dissi rispondendo.

-Clarissa sono Joe, ho un caso risolto di Flash, t’interessa?- mi chiese.

-Arrivo!- dissi felice. Cercai le chiavi della macchina, ma mi ricordai che era in fondo all’acqua, così presi un taxi.

-Joe, senti, siccome ieri sera per colpa di un inseguimento di una vostra volante la mia macchina ora galleggia con i pesci, puoi fare qualcosa a riguardo?- dissi con sarcasmo.

-Non preoccuparti. Oggi pomeriggio vai con Barry all’autofficina- disse facendomi l’occhiolino, per poi passarmi un fascicolo.

-Qui ci sono scritti i dettagli della vicenda di ieri sera, buon lavoro e non ti scordare che Barry verrà a prenderti.- mi disse andando via.

Andai dritta a casa, per leggere i fascicoli e iniziare a scrivere qualcosa, ma proprio non mi veniva nulla da scrivere.
Il campanello della porta suonò e mi fiondai ad aprire.

-Ciao. Disturbo?- Barry, sorridente come sempre, si stringeva nella giacca con le mani in tasca.

-No, entra pure. Stavo cercando di scrivere, ma non credo sia giornata- dissi sconsolata. Mi fermò poggiando le mani sulle mie spalle, ruotando e facendomi ritrovare davanti a lui.

-Fai un gran respiro e svuota la mente. Quando sarà, riuscirai a scrivere qualcosa. Io credo in te- mi disse abbozzando un sorriso. Respirai a pieni polmoni chiudendo poi gli occhi.

-Grazie- dissi sentendomi più leggera.

-Andiamo?- chiese indicando con il capo l’uscita.

-Sì- dissi sicura.

-C’è l’imbarazzo della scelta- dissi guardando tutte le auto.

-Per le spese non ti devi preoccupare, Joe mi ha detto che se ne occuperà la polizia visto l’incidente…-mi disse guardandosi intorno.

-Sai come posso contattare Flash?- chiesi senza pensare.

-Perché?- domandò curioso.

-Voglio ringraziarlo a dovere- dissi ricordandomi della sera precedente.

-Non so proprio come puoi fare…può darsi che venga lui da te, che ne sai?-

-Non credo. Sarà un tipo impegnato- dissi divertita.

-Sicuramente- disse ridacchiando Barry.

-Credo questa vada bene- dissi verso Barry, che si affiancò a me e con un sorriso compiaciuto annuì. Eravamo in macchina e ormai era sera.

-Vivi da sola?- chiese interrompendo il silenzio.

-Prima vivevo con il mio fidanzato, ma dopo l’esplosione dell’acceleratore di particelle, si comportava in maniera strana e dopo una furiosa litigata andò via di casa…-

-L’hai più rivisto?- mi chiese.

-No- dissi secca.

-Puoi fermarti al bar? Devo vedere un attimo Iris-

-Certo- dissi accostando. Uscii dalla macchina per aspettare e vidi qualcuno avvicinarsi a me.

-Cla…Clarissa- disse con una voce molto bassa e roca.

-Chi…chi sei?- chiesi iniziando ad avere paura.

-Sono io- mi disse per poi alzare il capo.

-Tom?- dissi quasi non riconoscendolo.

-Clarissa poss…chi è lui?- mi chiese Barry avvicinandosi a me.

-E’ il mio ex-ragazzo- dissi perplessa. Ero incredula.

-E’ il tuo nuovo fidanzato?- mi chiese Tom urlando, guardandoci male.

-No è…-

-Non mentirmi!- disse urlando.

Una specie di aura intorno a lui iniziò a crescere e la butto con il suo pugno contro il cassonetto vicino a noi, facendo scattare l’allarme a tutte le macchine.
Corse via, senza dire una parola, sparendo di nuovo.

-E’ un meta-umano- mi disse Barry.

-Clarissa?- mi disse scuotendomi il braccio.

-Dobbiamo andare agli S.T.A.R. Labs- disse mettendomi in macchina e sfrecciando via. In poco tempo eravamo davanti all’edificio, nell’ascensore.

-Barry! Cosa ci fai qui?- chiese preoccupata Caitlin, affiancata da Cisco, alla scrivania.

-Ho trovato un meta-umano- disse avvicinandosi a loro.

-Nome?- chiese Caitlin verso Barry.

-Tom… Tom Hunt- dissi risvegliandomi dalla trans, avvicinandomi a Caitlin, che annuì e cercò il nome nel database.

-E’ lui?- chiese lei, mostrandomi la foto di Tom.

-Sì…-dissi con tono basso.

-Tutto bene?- mi chiese Cisco, appoggiando una mano sulla mia spalla. Annuii poco convinta.

-Vedete cosa potete trovare. Vieni, Clarissa- mi disse Barry, facendomi allontanare dalla postazione.

-Se posso…da quanto stavate insieme?- mi chiese, mentre camminavamo nel corridoio.

-Quasi due anni- dissi stringendomi nella giacca.

-Mi spiace- disse con tono triste, Barry.

-Flash. Risolverà la situazione- mi disse sorridente.

-Devo parlargli- dissi correndo via.

-Aspetta!- gridò Barry, ma io ero già in ascensore.

Camminai per strada, iniziando a cercare ovunque, ma niente: poi vidi una scia arancione seguita da dei fulmini e il vento scompigliarmi i capelli.
Mi voltai e lo vidi.

-Flash- dissi subito avvicinandomi.

-Stai bene?- mi chiese alzando una mano, come a fermarmi.

-Sì. Devi aiutarmi- dissi subito.

-Ti ascolto-

-C’è un meta-umano…il mio ex-ragazzo- dissi guardando altrove. In pochi secondi fu vicino a me.

-Lo troverò, vedrai- disse per poi correre via.


ANGOLO SCRITTRICE: Salve! Spero che il capitolo vi sia piaciuto! Aspetto vostre recensioni!

Flash

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Capitolo 3
*** 3 ***


ANGOLO SCRITTRICE: Mi rammarica non avere recensioni, ma ringrazio comunque i lettori anonimi, continuerò comunque a scrivere perchè da ora inizia la vera storia!

 
Bring me with you
 
3

 
Dopo l'incontro con Flash, ritornai a casa: era buia, fredda e solitaria.
Avevo così paura di accendere la luce e ritrovarmi Tom davanti, che percorsi tutta casa con luci spente, imprecando ogni volta che sbattevo con il corpo contro qualcosa.

Finalmente arrivai alla mia camera: chiusi la porta e facendomi forza accesi la luce: fortunatamente non c'era nessuno.
Mi sentivo in pericolo visto che Tom era a piede libero, in più era anche un meta-umano.
Presi il telefono e chiamai Caitlin.

-Cait, sono io. Puoi raggiungermi a casa?- chiesi speranzosa.

-Scusami Clarissa, ma sono a lavoro con Cisco. Non posso proprio. Non sai quanto mi dispiace- il suo tono era dispiaciuto, così non misi il dito nella piaga.

-Fa niente Cait, buon lavoro- dissi chiudendo la chiamata.
Mi misi sotto le coperte prendendo altri plaid, rimanendo quasi sotterrata sotto di esse.
Di colpo sento suonare energicamente il campanello di casa. Svogliata mi scopro, percorro il corridoio e arrivo alla porta.

-Buonasera stellina- mi disse Barry ridendo appena mi vide.

-È un complimento o ti stai prendendo gioco del mio pigiama stelloso?- chiesi atona.

-Wow, che è successo?- chiese entrando, chiudendo la porta per me. Mi sdraiai sul divano, stendendo le gambe e appoggiando le mani sul bracciolo.

-Ho paura: non mi sento al sicuro sapendo che c'è un mio ex che è un meta-umano che può venire a casa mia e distruggere tutto e farmi del male- dissi d'un fiato.

-Ma c'è Flash, non ti senti nemmeno al sicuro con lui in circolazione?-chiede Barry levandosi il cappotto e appoggiandosi al muro, difronte a me.

-Non è immortale, è umano e può ferirsi anche lui- dissi.

-Giusta osservazione-disse annuendo Barry.

-Potrà essere veloce, ma non ingannare la morte- dissi guardandolo. Aveva uno sguardo di disapprovazione in volto.

-Sbaglio?-dissi sedendomi normalmente.

-Credo che bisogna riporre più fiducia in Flash: non è di certo il primo meta-umano a cui da la caccia.- disse a braccia conserte.

-Non è il primo ma non sono tutti uguali- dissi.

-Il problema non è quello, vero?- mi chiese Barry. Avevo capito tutto. Scossi la testa cercando di non piangere. Si avvicinò e chinandosi mi guardò.

-Qual è il problema?- mi chiese con estrema dolcezza. Lo guardai, cercando di evitare di singhiozzare e piangere davanti a lui.

-Perché fai tutto questo? Non mi conosci nemmeno- dissi asciugandomi la lacrima che era caduta.

-Perché gli amici di Cisco e Caitlin sono amici miei, e gli amici ci sono nel momento del bisogno e io ora sono qui-mi disse sorridendomi.

Il vero problema era che tutti quelli che amo, alla fine muoiono, ma non potevo dirglielo.
Mi prese e mi strinse a sé.

-Non fa niente, dai- mi disse stringendomi. Sentii un tonfo e subito mi staccai a guardare Barry.

-L’hai sentito?- gli chiesi a bassa voce: lui annuì e mi alzai.

-Aspetta qui- dissi per poi andare nella mia camera. Già dal corridoio si intravedeva una luce celeste, che illuminava la mia stanza.

-Tom?- chiesi entrando. Lo vidi voltarsi e irrigidirsi.

-Clarissa- mi disse osservandomi.

-Tom ascoltami: ho degli amici che possono aiutarti. Vieni con me- gli dissi cercando di convincerlo.

-Non posso. Flash, mi impedisce di venirti a vedere…- disse abbassando la testa. Di colpo una sagoma rossa era davanti a me.

-Flash?- dissi. Tom, ruggì colpendoci con qualcosa, ma Flash mi portò via dalla camera.

-Resta qui- mi disse lasciandomi in salotto.

-Maledizione!- dissi con rabbia, vedendo un bicchiere di vetro sulla cucina frantumarsi in mille pezzi.

Non potevo essere stata io, poteva essere che il potere di Tom era molto più forte di quello che pensavamo.
Appena la luce nella stanza svanì e i rumori cessarono, mi recai dentro vedendo come la mia stanza, non era più una stanza.
Ma la cosa più importante era: dov’è Barry? In casa non c’era, eppure prima era con me.
Presi le chiavi della macchina e andai agli Star Labs.

-Caitlin!- dissi entrando di prepotenza.

-Clarissa!- disse saltando dalla poltrona, evidentemente sorpresa.

-Ragazzi, dov’è Tom?- disse una voce che proveniva dal computer.

-Ehm, c’è un problema…- disse Cisco guardandomi.

-Quale?- disse la voce.

-Vieni subito- disse Cisco per poi chiudere la chiamata. Subito una folata di vento e la figura di Flash vicino a noi.

-Che succede?- chiese levandosi la maschera guardando Caitlin e poi Cisco, che guardavano me. Si voltò anche lui e vidi Barry.

-Barry…?- dissi spaesata.

-Posso spiegarti- disse alzando le mani, in segno di resa.

Ero un misto di rabbia, frustrazione, disorientamento, sorpresa, delusa. La testa mi scoppiava, come se qualcuno mi stesse stringendo il cervello.
Butto un urlo e tutto intorno a noi si spegne e i vetri s’infrangono.

-Che diavolo è stato?!?- chiese Cisco, agitato.

-E’ lei- disse Barry…o Flash, non ci capisco più nulla.

-Lei cosa?- disse non capendo Cisco, mentre guardavo Barry incuriosita.

-E’ un meta-umano- disse verso di loro.

-Non è possibile!- dissi indietreggiando.

-Ti faremo dei test, andrà tutto bene, vedrai- mi disse Caitlin, cercando di tranquillizzarmi.


Flash

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