Star Wars: THE PAST

di blupen
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Risveglio ***
Capitolo 2: *** Trauma ***



Capitolo 1
*** Risveglio ***


capitolo 1 storia

PROLOGO

Avevo gli occhi chiusi. Tutto intorno a me era avvolto dall'oscurita. Non percepivo luce, ma nemmeno il buio aveva una sua identità.

Era come vivere in un dolce limbo da cui non avrei mai voluto sottrarmi.

Per lo più dormivo credo. Questa consapevolezza derivava dal fatto che non sempre ero vigile e non ricordo molti pensieri.

Però ricordo nitidamente alcune sensazioni come se qualcuno vegliasse su di me in quel mondo in cui mi ero persa.


Percepivo. Questa era la mia unica certezza. La forza mi parlava e io cercavo di interpretarla. Fu un tocco, una scintilla a dare inizio alla luce, a riavvicinarmi alla realtà allontanandomi da quel viaggio che era troppo presto per intraprendere.


"ti prego, Rey. Resisti"

"Non lasciarmi. "

 CAPITOLO 1: RISVEGLIO

Erano voci? Faticavo a sentire le altre che si limitavano a semplice brusio di sottofondo. Ma quella voce cercavo di afferrarla ma non la ricoscevo. Ero sicura di volerla riconoscere perchè una parte di me non voleva sentire quella sofferenza.

A poco a poco anche altre voci apparvero all'orizzonte. E la situazione mi appariva sempre più chiara.

Sentivo il mio maestro. Luke. Che mi parlava del passato quando eravamo ad allenarci sulle scogliere. Mi spronava a fare luce su me stessa e sul mio passato.

Erano ricordi, ne ero certa perchè li sentivo miei, come un organo del mio corpo.

Era come fare un salto nel tempo e ripercorrere tutto dall'inizio. ma  con una rullino frammentato e sconnesso.


" è una mappa che conduce a Skywalker"

"la forza, persavo fosse solo una leggenda"

"anche io lo pensavo....è tutto vero.La forza, tutto"


"stiamo cercando nuovo personale per l'equipaggio.."

"Mi stai offrendo un lavoro?"

L'allenamento con il maestro Luke. Era stato intenso ma mi aveva aiutato molto a capire cosa volevo davvero. E mi aveva anche cacciata in numerosi guai.

Tuttavia c'era qualcosa che mi agitava. Un dolore nel sentire altre voci, vedere altre immagini

"la forza scorre forte in te, mia cara padawan. Un legame di sangue ti separa dalla mia famiglia ma ti avvicina alla mia storia."


Luke mi parlava ma non lo ricordavo.

Poi c'erano altre voci che sentivo lontane. Queste erano più vivide.


"Sei già stata a controllarla?"

"non ancora. Farò un salto nel pomeriggio. Magari la porto da lei oggi pomeriggio. La vicinanza magari..."

"Poe, si sveglierà. La forza è potente in lei e quando sarà il momento tornerà da noi"


Finn, Poe. I miei amici.


"Generale Organa. Abbiamo ritrovato i resti del caccia nella radura ma..."

"che cosa avete scoperto?"

"secondo le nostre previsioni avrebbero dovuto essere più devastati. Quell'incidente avrebbe dovuto consumarsi prima. Non sappiamo spiegarci come sia potuta sopravvivere all'impatto"


Quale impatto? Mi chiedevo ostinatamente cosa fosse successo di tanto grave e perchè tutte le persone a me care erano così tristi e preoccupate.


Poi c'erano quelle sensazioni e quella voce. Solo grazie a quel contatto potevo sentire che c'era ancora un richiamo. Sentivo una piacevole serenità ma anche ...nostargia?


" Credevo fossi morta...di non essere stato in grado di proteggerti come avrei dovuto."

Poi improvvisamente certi pensieri mi turbarono.

In particolare...erano visioni.

Prima era il volto di un vecchio dai capelli bianchi che guardava fisso una maschra nera.

Combattevano con spade laser, blu e rosso. E in lontananza c'era  Luke a guardarli. Poi questi prima di essere colpito dalla spada laser svanì nell'aria.

L'urlo di Luke mi trasportò in un mondo lontano dove un uomo dai capelli castano chiaro e la barba folta sedeva in una grande sala rotonda ricca di finestre insieme ad altri uomini dall'aria severa.

Poi urla di una donna. Lo stesso uomo della visione affacciato al vetro che guarda in quel che sembra una sala parto. Io ero accanto a lui e osservavo ogni cosa. Poi improvvisamente entra e si rivolge alla donna esausta sul lettino. Un robottino porge un neonato. Sentii pronunciare prima un nome, Luke. Poi apparve un altrò neonato che venne chiamata Leila. Era loro madre, quella biologica. E in pochi secondi raccolsi due dati che mi fecero riflettere: il primo era il nome di costui, Obi Wan, il scondo era la fede che aveva la donna per Anakin, suo marito. Era convinta che ci fosse ancora luce in lui e era morta con questa convinzione. Perchè quella visione? Una donna che dava la vita per l'uomo che amava ma che aveva scelto l'oscurità?

Appena chiuse gli occhi un nuovo sfondo apparve di fronte a me.

Ero in un grande portico sontuoso e fine. Colonne di cemento armato si estendevano al cielo e tappeti rossi introducvano il cammino. Un chiacchiericcio veniva da un gruppo di persone che sembravano essere senatori e politici.

Passavano in lontananza delle guardie che indossavano un armatura datata, forse risalente alla prima repubblica.

Poi un ragazzo giovane e molto bello si allontana dal gruppo. Spaventata penso che mi abbia visto ma questi si affretta nella direzione opposta al gruppo.

Sono costretta ad avvicinarmi per poter vedere meglio dove sia sparito quel giovane, quel jedi la cui spada aveva un impugnatura famigliare.

"è successa una cosa bellissima"

Era una ragazza, molto bella dai tratti fini e i capelli bruni. Una senatrice avrei azzardato.

"aspetto un bambino"

Ne avri gioito, era un momento felice per loro se non avessi sentito l'ultima frase della giovane.

"come faremo Anakin"

Anakin sapeva perferttamente chi era. Luke aveva spiegato la sua storia a lei e Finn. Era il nome di un grande jedi, suo padre , passato al lato oscuro e divenuto darth Vaner. Il modello di guerriero che ostinatamente era emulato da...

La forza mi richiamò all'istante.

Era un pianto. Un grido nitido e disperato. Un pianto che ricercava conforto.

Ma la cosa che ritenevo più strana era che volevo fermare quel pianto con tutta me stessa. Era per me vitale arrivare all'origine di quelle grida.

Mi resi conto di avere orecchie per sentire e un corpo per percepire l'aria fresca che dolcemente premeva sulla mia pelle.

Mi limitai a muovere le dita restando in ascolto.

Qualcuno era nella stanza con me. Il pianto era finito e nell'aria sentivo solo piccoli rumorini indistiti e una voce bassa e dolce le cui parole mi erano indistinte.

Aprii gli occhi rialzandomi con fatica. Ero vestita di una comoda tuta in tela ma non mi curai molto in quali condizioni fisiche fossi.

Mi allontanai dal letto di quella che sembrava una camera di un appartamento terrestre. Non c'erano stelle fuori ma solo una ricca vegetazione.

La luce entrava piacevolmente da alcune finestre filtrata da tende arancione pallido. La porta che mi interessava era in legno scuro come i mobili della stanza. Accanto alla porta c'era uno strano mobile: una culla, vuota.

La porta era socchiusa.

Entrai nel corridoi guidata dall'istinto e da quella voce bassa.

Entrai in una seconda stanza e non ebbi la forza di entrare oltre nel piccolo ambiente.

C'era una figura seduta su un divanetto dalla sagoma nera come la notte che mi dava in parte le spalle e reggeva tra le braccia una esile figura dal volto rotondo e roseo. Una bambina.


Un brivido mi percorse la schiena.


Non avrei mai potuto sbagliarmi. . 

Quello non era una persona qualunque. La forza era notevolmente forte in lui. Kylo Ren,o meglio Ben Solo.

-che ci fai qui- chiesi subito ma la mia voce uscì meno minacciosa di quanto volessi.

Sembrava che la mia voce lo avesse allarmato notevolmente. Si voltò a guardarmi ma quello sguardo era per me un enigma. Non sapevo cosa leggervi dentro. Dannatamente a me, i miei occhi erano velati di pregiudizio e avventatezza.

-che cosa fai qui?- Forse la seconda volta quella frase acquistò un briciolo di risolutezza. E la sua espressione mutò. Si fece di nuovo seria come nei miei ricordi di lui.

-non sentivi piangere. no no. ..non si fa così. Una creatura cosi piccola non va lasciata mai da sola.- Disse stringendo quella piccola bambina con voce ironica ma comunque velata di quella sfacciataggine da cattivo.

-ho detto che ci fai qui..-  Evidentemente la terza volta ero sicura fsse quella buona per avere spiegazioni.

Ero frustrata perchè non capivo cosa stesse succedendo. Se erano loro ad essere fuori posto o io.

-sono venuto a fare un salutino. Pensavo ne saresti stata contenta. Non mi accogli calorosamente?- disse ridendo un poco come incantato dalla piccola.

Con un gesto fa ruotare la piccola e posso finalmente vedere il suo viso. 

Piccole ciocche nere contornano il viso di quella creaturina che improvvisamente aveva smesso di piangere cullata dalle braccia di quell'assassino.

Mi continuavo a domandare cosa ci facesse Ren con un neuonato in braccio? Aveva ucciso i suoi genitori?  Per fortuna sembrava non badare alla mia confusione e mi trattava come se niente fosse.

-voglio che tu te ne vada immediatamente. O sarò costretta a farlo con la forza.-

-con quale spada laser? Sei convalescente, indifesa. Non puoi opporti a me.-

-questo è quello che credi tu.- Mai dare al nemico certezze sulla propria condizione.

Però questa mia freddezza sembrò irritarlo tanto che cambiò espressione incupendosi.

- mi sa riconoscere. E' forte nella forza..- Parlava della bambina. Io lo ascoltavo e istintivamente sentivo che davvero in quella bambina c'era qualcosa di diverso da un normale neonato.

-cosa? Tu. Dove siamo? Lascia quella bambina!-

-e che cosa farai questa volta?-

Mi bloccai. Perchè ripeteva questa volta?

-mi hai dimostrato in precedenza quale strada tu abbia percorso. Il tuo ripudio per la luce. Non puoi macchiare così la tua anima con la morte di una bambina...-

-davvero pensi che potrei fare del male a lei?-

Poi. -Sicura di stare bene? Perchè tra tutte le assurdità che potevi dirmi questa è di gran lunga la più bizzarra.- Chiese con espressione scettica.

Ren lasciò gravitare la bambina in aria facendola pure ridere e la depositò in un piccolo gabbiotto per neonati.

Si avvicinò minaccioso a me fermandomi con i suoi poteri. Quel trucchetto funzionava ancora nonostante i duri allenamenti. Mi sentivo più devole di prima, diversa.

- Sarà meglio che tu venga con me..Venite tutte e due con me. Per favore Rey, torna indietro.-

 Mi sfiorò le labbra con un dito passando la mano lungo il mio collo. Sentivo che il mio corpo voleva ribellarsi ai miei stessi pensieri. Piccoli impulsi elettrici mi percossero. E questa mia reazione non gli sfuggì. Si avvicinò di più cingendomi la vita e libernadomi dal controllo di sua spontanea volontà. Poi senza che potessi accorgemene si chinò su di me posando delicatamente le proprie labbra sulle mie. Avrei voluto resistere a quel gesto inaspettato  ma il mio corpo sembrava volersi arrendere a lui.

Ero ostinata a resistergli sebbene avessi sperato quel contatto per tanto tempo. Ma ero confusa. Non sembravamo sulla stessa lunghezza d'onda.

Sentivo un'atrazzione fortissima per lui ma il suo buon senso mi riportò alla realtà.

Mi toccò le braccia e un immagine ruppe la magia.  Lo vedi sorridermi in un grande letto ,disteso a torso nudo e baciarmi delicatamente portandomi in posizione supina. Rideva. 

Scottata lo allontanai con gli occhi spaventati e lui si interrogò su questa mia reazione.

"si vede che non è andata come speravi. Non ci lascherò di nuovo"

-io non passerò mai al lato oscuro. E mai potrò amare un assassino come te...-

Con un colpo della forza lo sbalzai via per poi far avvicinare la neonata a me. Era leggerissima come una piuma.

Ren non ebbe il tempo di intervenire perchè Finn entrò nella stanza sfoderando la spada laser nuova verde e respingendolo fuori.

-non saresti dovuto venire qui dentro. Tornate sul tuo vascello e lasciaci stare.-

-Vedo che i tuoi poteri si sono amplificati traditore, ma resti sempre un misero jedi di basso livello.- Sputò velenoso accecato dall'ira.

-tornerò Rey e cambierai idea. Ti rimangerai quelle parole.-

Con alcune guardie alle calcagna risalì su un caccia sparendo dalla vista dei presenti.

-grazie Finn. Ti dobbiamo la vita.-

Posai la bambina nella culla e mi sedetti un attimo per riprendere fiato.


Note: Spero sia piaciuto e siano chiaro che Rey è ignara di quel che sta succedendo. Della bambina. In che tempo sia finita e perchè Ren le mostri confidenza.

Alla prossima. Ciao.

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Capitolo 2
*** Trauma ***


capitolo 2 CAPITOLO 2 : TRAUMA

-Rey, tutto bene voi due? La piccola.-  Finn rientrò di corsa nella stanza. Non lo stavo minimamente calcolando. Ero alquanto intontita. e spaesata.
-si sto ben...-
Non mi lasciò terminare di completare la mia risposta perchè si era già rivolto all'altra signorina nella stanza.
-tesoro. Stai bene. la mia piccolina...- Non saprei dire con certezza se in qualche altro posto nella galassia esistesse una voce più buffa e patetica di quella che era uscita dalle labbra del mio migliore amico.
-Ma cos..-  Gli chiesi stringendo la fronte voltandomi verso di lui.
Era strano vedere un uomo grande e grosso come Finn farsi tenero con un batuffolino rosa. Non mi era mai capitato. Anzi non mi era mai capitato di vedere un neonato da vicino. Erano creature sconosciute su Jukku. Spesso mi era giunta notizia di poveri orfanelli abbandonati sulla sabbia al proprio destino. Solo bambini abbastanza cresciuti erano lasciai vivere, se quella si poteva considerare una vita. I tratti erano ancora poco delineati. Se si doveva essere logici, quel cosettino rosa non avrebbe mai potuto far male ad una mosca figuriamoci difendersi dal lato oscuro della forza.
-Finn. Chi è questa bambina? Perchè Ren si ostinava a riportarci con se...dove diavolo siamo...-
Non rispose prontamente come speravo. Anzi ogni suo gesto sembrò muoversi al rallentatore. Mi guardava e forse percepiva la netta distanza che ponevo tra me e la culla.
Ero diffidente pure da lui che era sempre stato il mio più fidato alleato. Il primo vero amico che avessi mai avuto. Ora mi sentivo una minaccia, una mina vagante. Che fossi io il pericolo?
-Rey.- Mi guardò serio.- Cosa ti prende?- Ringrazia mentalmene che si fosse accorto che non ci stavamo intendendo come al solio.
-cosa prende voi diamine.- alzai un po' troppo la voce-  Cosa sta succedendo. Cosa mi è successo...- Mi toccai le braccia trovandole inspiegabilmente nude e non coperte dai miei soliti indumeni.
Finn raccolse le idee girandosi verso la finestra e prese voce. Ero molto preoccupata perchè sembrava stesse per rivelarmi qualcosa di tremendamente importante o estremamene brutto.
-hai avuto un incidente e sei caduta mentre rientravi alla base. Siamo su Naboo, nell'emisfero nord a circa 100 km dalla capitale. Abbiamo rintracciato il relitto e ti abbiamo trovata a pochi metri dall'impatto. I medici ti hanno curata ma non sono state necessarie cure invasive ma hanno diagnosticato un trauma celebrale. I medici mi avevano detto che ti saresti svegliata in pochi gioni quindi ti ho portata nel tuo appartamento ..ti giuro Rey mi ero allontanato solo per un oretta per tornare a parlare con il generale...-
-questa è casa mia?-  Chiesi scioccata sorridendo per la sorpresa. Quel bel edificio era casa mia? Era un palazzo un po' andato in rovina ma bellissimo. Dava su una distesa d'acqua circondata dalle montagne. Era il sogno di quando da piccola sentivo i commercianti parlare su Jukku. Era come se oltre ad essere la mia dimora avesse racchiusa una parte di me.
-da dove tornavo?- chiesi poi incupita tornando alla realtà.
-Da Luke. Eri andata per aggiornarlo e condurlo qui. Per fortuna la piccola non era venuta con te..-
- perchè Ben...Ren...voleva questa bambina? Chi è suo padre?-
-indovina.- disse Finn guardandomi con una mano stretta in fronte con fare rassegnato. Era evidente che mi nascondeva parecchie cose e che aveva intuito qualcosa di molto importante.
Mi ci voleva poco per indovinare. Quella bambina era la sua copia. Le ciocche erano nere mosse proprio come lui e non si era sottratta al tocco di suo padre e lui non aveva esitato a mostrare riguardo verso di lei.
-Ben..-
-Ora sta un po' cerca di stare calma che ci rechiamo subito dal generale Organa e da un medico. E c'è ne servirà uno bravo prima che abbia una crisi di nervi. .. forza R2 trascina la culla fino alla nave.-

Pov Finn
-Dottore prima che entri può spiegarmi cosa può essere successo?-
Cavolo. Sono sempre stato un po' ansioso ma questa volta con il medico ci parlo io e non quel tontolone di Poe.
-il capitano Rey ha riportato un piccolo trauma al lobo temporale. Molti ricordi sono stati come schermati per essere protetti e ci vorrà un po' di tempo per riacquistarli.- Parole al vento ,a me interessa ben altro.
-quanto tempo. Un ora, un giorno...un anno?-
"Speriamo subito" mi ripetevo come a imporre la mia volontà sulla realtà. Se non avesse riacquistato la memoria come avremmo fatto a spiegarle tutto quel pasticcio che neppure io sapevo al 100%. Un medico doveva sapere quelle cose no?
-non si arrabbi. Non si può sapere. Per la mia esperienza gli Jedi hanno un metabolismo molto strano. Per ora è meglio che dosiate le notizie. Ha già avuto modo di vedere quanto sia esteso il danno?-
-non riconosceva la bambina. Non sapeva nemmeno della sua esistenza. Oh... Speriamo abbia ricordo degli allenamenti con Luke oppure siamo rovinati.-
 Almeno la forza doveva ricordarsela .Al diavolo quello spicopatico che non ci ha mia lasciato un attimo di tregua. Perchè Ben? Perchè dovevi sempre stressare anche me? Perchè hai scelto proprio lei?
 -Dottore che succede?-
-Sembra aver avuto un trauma celebrale. E' una fozra di protezione dei ricordi. Li ha sigillati in una parte della sua mente. Servirà solo un po' di tempo e tutto tornerà a galla. Tuttavia spesso questo è traumatico soprattuto per un personaggio come lei signorina che ha vissuto molte agitazioni negli ultimi anni e il danno le provocherà un po' di stress. Dovete starle accanto per questo.-

Entrammo forse in troppi tanto da circondarla intorno al suo lettino. La piccola era ancora nell'altra stanza.
Leila organa era in prima fila come una mamma amorevole.
-Rey, come ti senti?-
-Generale Organa. Sto bene grazie. Ma ho molte domande da porvi.-
-a tempo debito. Dottore?-
-Cara signora. Ha riscontrato un trauma celebrale dopo l'impatto e parte della sua memoria è stata compromessa. Ci preme sapere fino a dove si estendono i suoi ricordi.-
Ricordavo tutto precisamente come se fosse accaduto ieri. Il viaggio per trovare Luke, la sua scoperta della forza, l'allenamento... Poi calore di mani forti sulla sua pelle, piccoli tocchi inesperti. Naboo.Stelle.
Ma non avrei mai detto quello. Lo sentivo come un segreto personale. Quel che era successo tra me e Ben era un capitolo chiuso ormai.
-Dalla battaglia su TR34 se non sbaglio quando abbiamo assaltato le truppe del primo ordine tra i ghiacciai.-
-altro? Come sei arrivata qui...Lucy?
-Lucy? La bambina? La figlia di Ben?-

Diamine a me che ho lasciato dire troppo. Potev dirgli che Ben non era il padre di Helen.
Come potevamo riuscire a risolvere la situazione? Leila mi avrebbe ammazzato se avessi compromesso la bella situazione in cui vivevamo.
-si cara. E' mia nipote. E figlia di Ben Solo. Tu e lei vivevate qui insieme a noi. La tenevamo al sicuro schermata dal primo ordine.-
-come ha fatto quell'assassino ad avere una figlia? Chi ha abusato? E' del primo ordine o di qualche galassia lontana?-
Sembrava un po' gelosa la mia dolce Rey. Questa situazione si stava rivelando comica. Quanto avrei voluto registrarla per farla vedere a quello stupido di Kylo Ren quando sarebbe tornato.
-non ricordi nulla di lui Rey?-
Oh eccola che torna a pararsi il.... La vecchia pensa un po' troppo a se stessa avrei detto". Perchè non la lascia in pace. Ha già la nipotina..."

Pov Rey
Anche se non ricordavo, quella bambina faceva già parte di me. Probabilmente, pensai, l'avevo presa io in custodia per proteggerla dal lato oscuro.
-la tenevo io la bambina vero?-
-si. La tenevi tu. Vivevate in quella villa sui laghi.
-pos....posso vederla per favore?.-
Era un bisogno primario. Dovevo vederla. Tenerla fra le braccia ed avere la conferma che fosse vera. Fosse in qualche modo "mia". Era sbagliato. L'attaccamento porta al lato oscuro ma non mi importava.
-certo. Credo che avrà pure fame dato che sono due settimane che non ti vede e per un neonato è tanto.-
Le porse il fagottino .
Era una bella bebe. Apparentemente sana e piena di energia. 
-quanto ha?-
-poco più di tre mesi. E' nata il 21 luglio. Poi sei atterrata qui su Naboo.Da allora non ti sei più mossa con lei per paura che fosse intercettata dal primo ordine e da suo padre.-
-non capisco perchè mi sia cacciata in questo guaio. Perchè Ben è qui su questo pianeta, perchè era nella mia casa e voleva che venissi con lui...-
-Rey direi che ti daremo delle risposte a poco alla volta. Non vorremmo che troppi fatti ti turbassero la mente. E' meglio che li riaquisti da sola e poi tu venga a chiedere completezza a noi. Sappi una cosa. Sei stata qui con lui...-
Mi venne un dubbio. Se Ben era tornato...significava che lo avevo riportato veramente. Avevo avuto successo..
-io e lui...?-
-Beh lo amavi e noi lo abbiamo accolto.-
-se dici che amavo...Kylo Ren...come mai fuggo da lui?- Mi stavo arrabbiando e Finn se ne era accorto.
- questo devi risolverlo da sola- interruppe Finn come sempre gelosone.
Continuavo a fissare la bambina. Era bellissima ai suoi occhi. Ciuffi ribelli di un liscio nero scuro e occhi brillanti de colore indistinto dei neonati ma tendevano verso il verde. Anche lei mi fissava ma sembrava preoccupata.
-vi lascio sole così le dai da mangiare.-
-come? ma che cosa devo fare ...come si fa a "nutrirla"?-
-quelle sono cose da donne. Non so spiegartele io.- Disse Finn scappando fuori dalla stanza imbarazzato alzando le braccia al cielo.
-ma non mi ricordo nulla di come si fa... -
-ti aiuto io cara. Se vuoi mi occuperò io di lei.-
-no!- urlai forse un po' troppo. Dovevo darle una spiegazione.
-la proteggerò meglio io. Con voi sarebbe esposta al pericolo.-
Sembravano concordare tutti.
-su forza spilungone. Vai fuori che qui abbiamo da lavorare.-
Per tutto il pomeriggio Leila parlò impartendo consigli su come accudire il bebe.
Pappa, pannolini, bagnetto, periodi di sonno.
Rey la ascoltava ma voleva chiederle di più sulla nascita della bambina. Ma Leila riusciva sempre a cambiare discorso.
La bambina era dolcissima e perspicace.
Ovviamente non poteva dar segno della forza ma la si poteva percepire scorrere in lei.
-Ha proprio ragione.-
-su cosa cara-
-sarà una grande jedi. La forza è potente in lei. Chissà chi era la madre. Si sente che è figlia di Ben.-
-Beh è pur sempre una skywalker questa piccoletta. La forza scorre potente nella nostra famiglia.-
-non ci posso credere che esista una creatura tanto bella quando delicata.-
-La notte porta consiglio. Presto ricorderai tutto.-
-lo spero generale.  L'unico miracolo è Helen. La mia piccola Helen. Ho sempre desiderato una sorellina, o una figlia.-
-non ricordi proprio nulla?-
-Tipo?_
.-Beh del periodo in cui sei stata allenata da Luke per esempio. Sarà preoccupato. Presto tornerà anche lui. Lo avevo avvisato che questo viaggio era prematuro per te dopo l'incidente.-
Mi lasciò sola con la bambina nella camera d'ospedale.
Era strano occuparmi di una bambina così piccola ma mi venivano naturali alcuni gesti. L'avrei allattata al seno se fosse stata mia.
Invece era di Ren. Tutto sembrava appartenergli.
Quella piccola creatura doveva essere sicuramente straordinaria.
Però qualcosa non quadrava ma ero convintissima che presto lo avrei scoperto.
-Piccola. Chissà quanto sarà in pensiero la tua mamma a saperti sola nell'universo con un padre che passa a piacimento dal lato buono al lato oscuro. Che si innmanora e seduce altre donne come me... Dimenticandosi delle proprie responsabilità e ripudiando le proprie scelte.
Io non ho ai conosciuto i miei genitori e non so nemmeno se siano ancora vivi..se mi abbiano mai voluto bene. Ho vissuto da sola su un pianeta sperduto nel deserto.
Tu vivi su un pianeta solare e pieno di vita,  ricco di colori e suoni. Il deserto è freddo quasi quanto lo spazio...-
La piccola iniziò a mugugnare.
-Shhh... Ma tu non sarai sola perchè ci sarò io a proteggerti e renderti una bimba forte e determinata. Ti guiderò nelle vie della forza e a capire ...-
"A capire che tuo padre è buono. Anche lui è buono e tornerà".
Mi veniva voglia di raccontarle tutto. Come a giustificare quel che avevo fatto.
-Sai ho visto quel lato buono. Ho potuto assaporare cosa significa essere amati sebbene io sia una jedi e certe cose non mi siano permesse.
Però così non infrangerò nessuna regola. Sarai la mia allieva e in questo modo non avremo nessuna limitazione.
Tutto era cominciato molto prima di quella battaglia sul ghiaccio
Ero ad allenarmi con il maestro Luke Skywalker su un isola tutta verde circondata da un mare agitato e profondo. La forza era diventata già parte di me e io di lei...."






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