Sporca Mezzosangue

di Ylenia Lilly
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Primo anno [Parte 1] ***
Capitolo 2: *** Primo anno [Parte 2] ***
Capitolo 3: *** Primo anno [Parte 3] ***
Capitolo 4: *** Primo anno [Parte 4] ***
Capitolo 5: *** Secondo anno [Parte 1] ***
Capitolo 6: *** Secondo anno [Parte 2] ***
Capitolo 7: *** Secondo anno [Parte 3] ***
Capitolo 8: *** Secondo anno [Parte 4] ***



Capitolo 1
*** Primo anno [Parte 1] ***


Primo anno [Parte 1]
 
-Hermione-
È sera. Siamo appena arrivati ad Hogwarts, la grande scuola di magia e di stregoneria alla quale desideravo tanto andarci. Ho letto molti libri riguardo a questa scuola, dicono sia bellissima. Anche se sono figlia di Babbani (persone senza poteri magici), sono molto fiera di essere una strega e fiera di indossare quest'uniforme scolastica, non vedo l'ora di completare qui gli studi.
Durante il tragitto in treno sull'Hogwarts Express, mentre stavo aiutando il mio amico Neville che aveva perso il suo rospo, ho conoscito due tipi molto strani: il famoso Harry Potter, il bambino sopravvisuto da Colui-Che-Non-Deve-Essere-Nominato (un mago oscuro che tutti temono), e un altro ragazzino che si chiama Ron Weasley, dai capelli rossi e la faccia paffuta.
 
Dopo esser stati accompagnati in barca fino a scuola da Hagrid, che è il custode delle chiavi, ad accoglierci è la Professoressa McGranitt, un'anziana signora con un cappello nero a punta e dall'aspetto severo che ci conduce in alto a delle scale, lasciandoci lì per qualche istante.
In quel momento si presenta davanti a me, Harry e Ron un ragazzino dai capelli biondi, il viso pallido e dall'aspetto superbo e sicuro di sè: Draco Malfoy, Purosangue e di famiglia ricca, presentando anche i suoi due migliori amici Tiger e Goyle. Ron ridacchia, sembra divertito. Draco vuole dargli la mano ad Harry e diventare suo amico ma Harry rifiuta subito la proposta non fidandosi di lui e cercando di stare soltanto con 'le persone giuste'. Si riferisce a me e Ron?
Subito dopo ritorna la McGranitt che fa tornare Draco al suo posto.
"Seguitemi" - Ordina la Professoressa con aria severa.
Tutti noi del primo anno ubbidiamo e ella ci conduce nella Sala Grande. Rimaniamo estasiati nel vederla.
Proprio da come viene chiamata, è una sala molto grande con immensi tavoli di legno con gli altri studenti più grandi seduti al loro posto, candele sospese in aria e il soffitto con il cielo stellato ma so già che si tratta di una magia. Tutti gli insegnanti e il preside Albus Silente sono seduti davanti a noi che ci osservano. Il Cappello Parlante è lì che ci aspetta.
Inizia la Cerimonia dello Smistamento, sono così nervosa... chissà in che casa capiterò. So che sono quattro case diverse: Grifondoro, Corvonero, Tassorosso e Serpeverde.
La McGranitt si posiziona accanto al Cappello Parlante ed è pronta per chiamare ognuno di noi studenti del primo anno con una pergamena con la lista dei nomi in mano.
"Hermione Granger" - Dice la Professoressa ad alta voce.
Caspita, sono già stata chiamata al primo colpo? Be', ma di che mi preoccupo? Faccio un un forte sospiro e mi siedo nello sgabellino di legno, la McGranitt mi posiziona il Cappello Parlante in testa. Sono più tesa che mai.
"Uhm... mmh... Grifondoro!" - Esclama il Cappello Parlante a voce alta.
Parte un applauso da parte di tutti e faccio un sorriso alzandomi in piedi.
Evviva! A parer mio è la miglior casa. Sono orgogliosa di me stessa.
Mi siedo nel tavolo con tutti gli altri Grifondoro più grandi aspettando che lo smistamento finisca. Sono proprio curiosa di sapere in che casa finiranno Harry, Ron e anche quel presuntuoso di Draco, anche se già me lo immagino.
 
 
-Draco-
Quel maleducato di Potter ha rifiutato di essere mio amico. Bene, d'ora in poi gli farò vedere io con chi ha che fare. Gli farò sapere a mio padre del suo rifiuto e so già che non ne sarà contento. Mai mettersi contro un Malfoy, soprattutto se quel Malfoy sono io.
Questa scuola è proprio come me l'hanno descritta i miei genitori, misteriosa e piena di ragazzi che fino a pochi giorni fa non sapevano neanche di essere dei maghi.
Mi viene la pelle d'oca a pensare che dovrò frequentare questa scuola per sette anni insieme a questo branco di pecore.
 
Il Cappello Parlante ha appena smistato quella saputella di Granger che adesso è in Grifondoro. Ha un modo di fare così altezzoso, crede di sapere tutto... che fastidio, non lo sa che il migliore qui sono io?
La McGranitt stavolta chiama me e mi siedo subito nello sgabello di legno sapendo già della risposta del Cappello Parlante.
"Serpeverde!" - A stento è arrivato a sfiorarmi la nuca per assegnarmi la mia casa. L'avevo immaginato. Tutta la mia famiglia fa parte dei Serpeverde perciò questa non è una grande novità per me.
Partono applausi in tutta la sala e urla da stadio. Faccio un sorriso fiero di me stesso e vado a sedermi nel tavolo con gli altri Serpeverde.
Dopodiché, Potter, e il suo nuovo amichetto peldicarota Weasley, vengono smistati in Grifondoro, insieme alla saputella. Poi, ovviamente, Goyle e Tiger nella mia casa, nei Serpeverde.
Credevo che Potter l'avrebbero messo nei Serpeverde, ma a quanto pare mi sbagliavo.
Festeggiamo finché possiamo ma da domani cominciano le lezioni con il Professor Piton che è il capo della Casa di Serpeverde (anche lui stesso è un Serpeverde) e con tutti gli altri, sono curioso e spaventato nello stesso momento. Non so cosa mi aspetta in questo primo anno di scuola ad Hogwarts. Ma per adesso mi godo il banchetto assaggiando un po' tutto il cibo che è comparso magicamente sui nostri piatti.
Mi basta solo essere migliore di Potter e di quella lì. Sicuramente non sanno neanche volare con la scopa, quindi ho già la vittoria in mano.
 
Lo Smistamento è terminato perciò ognuno di noi viene condotto verso le nostre Sale Comuni, nei dormitori.
Dopo aver sistemato la mia roba nella mia camera mi accorgo che devo andare al bagno. Meglio andarci adesso, prima che si faccia troppo tardi e ce lo vietino.
Mentre cammino nei corridoi con le mani in tasca incontro quella sapientona di Granger che ha alcuni libri in mano, è sicuramente stata in biblioteca. Come fa a stare in quel posto così silenzioso e leggere tutti quei libri noiosi?
Lei sembra voglia passare dall'altra parte ignorandomi, ma io glielo impedisco.
"Fermati, Granger." - Le ordino guardandola con disprezzo.
"Che cosa vuoi, Malfoy?" - Si ferma e mi guarda con altrettanto disprezzo.
"Di' al tuo amico Potter che non gli conviene mettersi contro di me. E questo vale per tutti quanti voi Grifondoro. Ha fatto la scelta sbagliata." - Commento.
"Chi l'ha detto che Potter è un mio amico? E poi sappiamo già che non dobbiamo metterci contro di te, nessuno ci tiene a sporcarsi le mani così aspramente. Ed Harry ha fatto bene a non voler diventare tuo amico, non lo meriti." - Mi sbotta con i suoi atteggiamenti da scolaretta.
"Hai ragione, non lo merito. Lui non è alla mia altezza." - Ridacchio.
"No, tu non sei alla sua altezza." - Mi guarda con gli occhi infuocati puntandomi un dito contro, come se mi volesse sfidare.
"Non mi intimidisci con questo tono, Granger. E non toccarmi." - Le rispondo abbassandole la mano. "Ora torna nel tuo dormitorio prima che ti faccia sospendere. Ci vediamo domani a lezione."
"Tsk...!" - Lei gira lo sguardo e se ne va mentre io vado in bagno e poi ritorno nel mio dormitorio.

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Capitolo 2
*** Primo anno [Parte 2] ***


Primo anno [Parte 2]
 
-Hermione-
L'indomani mattina ci troviamo tutti alla lezione della McGranitt, o almeno... quasi tutti. Mancano quei due idioti di Ron e Harry. Chissà dove sono finiti!
Eccoli che arrivano correndo, la McGranitt che è lì sulla scrivania sotto forma di un gatto e riprende le sue sembianze normali sotto i loro occhi in un battibaleno.
"È stata maledettamente brava." - Esclama Ron, guardandola scioccato.
Si scusano per il ritardo e vanno a sedersi sui loro banchi.
Devo ancora parlare con Harry per quella cosa che ieri sera mi ha detto Draco, che tra l'altro lui è qui nel banco davanti al mio e ogni tanto si gira dietro guardandomi come se mi volesse dire 'Parla con Potter'! So che devo parlare con lui, ma non c'è stata ancora l'occasione giusta.
 
Più tardi, abbiamo un'altra lezione con il Professor Piton che entra in aula sbattendo la porta e brontolando. Punta subito gli occhi su Draco come se lui fosse il suo studente preferito e poi su Harry, che è seduto accanto a me, facendogli alcune domande su incantesimi, veleni e pozioni. Ovviamente io so tutte le risposte ed alzo la mano, sperando che il Professore mi dia il consenso per parlare. Harry non sa niente a riguardo ed il Professor Piton ne è alquanto schifato, anche se dopotutto se lo immaginava.
"A quanto pare la fama non è tutto." - Conferma Piton.
Draco ride mentre guarda Harry che è rimasto in silenzio, si diverte a prenderlo in giro.
 
Finite le lezioni, andiamo in Sala Grande. Inaspettatamente arrivano i gufi che a tutti noi portano della posta. A Neville viene data una Ricordella, una pallina di vetro trasparente, che se si illumina di rosso, significa che hai dimenticato qualcosa ma lui non sa cosa. Di solito non è un buon segno, lo so per certa. Non vorrei essere nei suoi panni.
Ne approfitto di Harry, per parlare con lui su ciò che mi ha detto Draco la scorsa sera.
"Quindi... secondo lui questa sarebbe una minaccia?" - Domanda Harry, guardandomi confuso.
"Esatto. Hai fatto bene a non voler diventare suo amico." - Confermo.
"Harry non è stupido, lo sa che i Malfoy sono pericolosi. Non c'é bisogno di minacciare." - Dice Ron, ascoltando il nostro discorso.
"Esattamente, Ron." - Concordo con lui.
 
-Draco-
Il gufo della mia famiglia come posta mi ha appena portato tanti dolciumi e un piccolo peluche con la forma di un serpente.
È il peluche che mia madre mi regalò da piccolo, non capisco perchè me lo abbia spedito. Lo nascondo immediatamente sotto l'uniforme. Non voglio che nessuno lo veda, sarebbe troppo imbarazzante.
Intanto vedo che quel trio del Grifondoro sta sempre prendendo più confidenza e stanno parlando tra loro intimamente. Spero che la Granger abbia fatto quello che le ho chiesto.
 
L'indomani ci troviamo tutti quanti nel campetto fuori dalla scuola. Abbiamo lezione di volo. Sono sicuro che qui batterò tutti.
"Su!" - Ordino con decisione, e la mia scopa volante ubbidisce all'istante. La tengo stretta in mano.
Vedo che quella saputella di Granger stranamente non ce la fa a tirare su la scopa, e neanche Weasley, al contrario di Potter che invece ci è riuscito. Accidenti a lui, dovrò farmi venire in mente un piano per mandare tutto a rotoli. Ma cosa posso fare?
Quell'imbranato di Paciock, prima che Madama Bumb ci desse il via per volare con le nostre scope, spicca il volo maldestramente sbattendo su un cornicione all'altro per tutto il campetto di Hogwarts e poi cade in terra rompendosi un polso e viene subito portato dalla professoressa in infermeria. Che maldestro.
Qui mi intrometto io, che ieri avevo visto tutta la scena nella Sala Grande.
"Avete visto che faccia?" - Prendo la sua Ricordella da terra "Se avesse stretto questa si sarebbe ricordato di atterrare sulle chiappone!" - Ridacchio.
La Granger, Weasley e tutti gli altri mi fissano. Potter vuole vendicarsi per quello che ho detto riguardo al suo compagno di squadra, così io prendo il volo con la mia scopa e lancio lontano la Ricordella. Potter spicca il volo e riesce a prenderla, essendo visto dalla McGranitt attraverso la finestra che subito dopo scende raggiungendoci in campo e porta via Potter. Sono sicuro che adesso si prenderà una bella punizione.
La Granger mi osserva "Ho fatto quello che mi hai chiesto, l'ho detto a Harry. Se adesso lui si becca una punizione o verrà espulso per colpa tua lo dirò al preside!" - Sorride.
"Come osi parlarmi così?" - Le lancio uno sguardo minaccioso.
Mi ignora e va via con gli altri.
 
Ho saputo che Potter adesso è diventato cercatore per il Quidditch. Com'è possibile? Non ha ancora l'età adatta per partecipare. Invece di metterlo nei guai gli ho fatto un piacere. Questo non lo posso sopportare.
 
Più tardi abbiamo lezione di Levitazione.
Il professor Vitious ci dice "Agitare e colpire" con la bacchetta e pronunciare la formula "Wingardium Leviosa" cercando di sollevare una piuma. Che razza di magia è?
Ci provo ma le prime volte non ci riesco. Intanto vedo che quella saputella ci è riuscita al primo colpo istruendo quel Weasley e si vanta pure. Che fastidio. No, non deve essere così. Io devo essere il migliore. Migliore di lei.
 
La sera di Halloween siamo tutti riuniti in Sala Grande tranquilli e beati. Io un po' meno, penso ancora a quello che è successo pochi giorni fa a Potter. Che umiliazione.
Mi accorgo che la Granger non è seduta con Potter e Weasley nel loro tavolo, mi chiedo come mai visto che ormai quei tre sono diventati inseparabili.
Improvvisamente si apre la porta ed entra il Professor Raptor (insegnante di Difesa contro le Arti Oscure) sbraitando con tutte le sue corde vocali "Un troll! C'è un troll nei sotterranei!!" - Urla, per poi svenire a terra.
Scappiamo tutti via impauriti nei nostri dormitori accompagnati dai Prefetti, sperando che quel troll non causi danni o che ferisca qualcuno.
Io cammino a passi veloci. Non ho mai provato molta simpatia per le creature magiche.
 
-Hermione-
Sono in bagno a piangere da questo pomeriggio. Mi sono sentita molto offesa quando dopo le lezioni Ron mi ha detto che mi sento una saputella ed è per questo che non ho amici. In tanti mi hanno detto queste parole ma stavolta mi hanno davvero fatto male. Beato Draco, che è sempre circondato dai suoi amici.
Esco dal WC e vedo un grosso e orripilante troll davanti a me. Urlo come una matta in cerca di aiuto ma ben presto arrivano Ron e Harry che cercano di salvarmi.
Sono riusciti a battere un troll da soli? La cosa mi sorprende ma stavolta i punti in meno me li becco io, sacrificandomi per loro due e beccandomi pure i rimproveri da parte dei professori.
Dopo tutto, è così che si dovrebbe fare tra amici. Non smetterò mai di ringraziarli per avermi salvato la pelle.
Ora so che posso fidarmi ciecamente di loro, al contrario di Draco che sembra non aver intenzione di riappacificarsi con me e con gli altri. Perché questo ragazzo è così? Ah... è solo un stupido ragazzino viziato! Devo stargli alla larga prima che metta anche me nei pasticci. Spero che non cerchi altra vendetta per quello che è accaduto l'altro giorno. Quando è arrabbiato quello fa sul serio, aveva ragione Ron che i Malfoy sono pericolosi ed è meglio non avere a che fare con loro.

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Capitolo 3
*** Primo anno [Parte 3] ***


Primo anno [Parte 3]
 
-Draco-
Se c'è una cosa che non posso proprio sopportare, è quella che invece di mettere nei pasticci Potter, l'ho fatto inconsciamente diventare cercatore per il Quidditch, nonostante sia al primo anno e tecnicamente non può aderirne fino al secondo anno. Mio padre ne è furioso tanto quanto me.
C'è una cosa che mi da ancor più fastidio è che la saputella non ha timore di me. Devo farle cambiare assolutamente idea. Non voglio che si faccia un'opinione sbagliata su di me.
Parlando di Quidditch, mi sto dirigendo verso il campo dove si svolgerà la prima partita di Serpeverde contro Grifondoro. Sono proprio curioso di vedere come se la caverà quel Quattrocchi.
Appena arrivato vedo dall'altra parte in lontananza la Granger e il suo amico Weasley, pronti per tifare per Potter e tutta la squadra del Grifondoro mentre io sono con Tiger e Goyle a tifare per i Serpverde.
Inizia la partita. Dopo un paio di minuti Quattrocchi comincia a dare la caccia al boccino d'oro svolazzando avanti e indietro con la sua nuova scopa volante Nimbus Duemila. Sono sicuro che non ce la farà.
All'improvviso Potter prova difficoltà e svolazza qua e là, sembra abbia perso l'equilibrio ma dopo un po' stranamente si riprende. Non capisco cosa stia succedendo.
Qualche minuto dopo atterra sul campo e sembra che stia per vomitare. Ma che vomitare... ha sputato il boccino dalla bocca. Questa non me l'aspettavo. I Grifondoro si aggiudicano la vittoria e noto la Granger e Weasley esultare per il loro amico, mentre io al contrario mi dispero. Non ci siamo proprio. Ultimamente gli va tutto bene a quello lì.
 
-Hermione-
Brr... ormai il Natale è alle porte e Hogwarts è tutta ricoperta di soffice neve bianca.
Harry e Ron stanno giocando a scacchi in Sala Grande mentre io ho deciso di fare un giretto fuori e magari costruire un bel pupazzo di neve.
Mentre scendo le scale ecco che sgorgano Malfoy e suoi amici che stanno chiacchierando fra loro. Oh no... ti prego, non adesso!
Cerco di passare furtivamente ma niente da fare, vengo vista da tutti e tre.
"Ehi Granger, dove vai da sola così tanto di fretta?" - Parla ad alta voce Draco seduto su un muretto. "I tuoi amici ti hanno abbandonata?" - Aggiunge, sorridendo maliziosamente.
"No, sto solo facendo una passeggiata." - Cerco di mantenere la calma continuando a camminare per la mia strada.
"Ragazzi, che ne dite di farle compagnia?" - Draco, Tiger e Goyle scendendo dal muretto facendo qualche palla di neve.
Me le schiantano contro senza pietà.
"Ma che...!?" - Sapevo che sarebbe andata a finire così.
La mia sciarpa finisce a terra e non me ne accorgo, sono troppo impegnata a togliermi la neve di dosso.
"Cosa c'è, Granger? Non hai mai visto una palla di neve?"- Ridacchia lanciandomene un'altra, divertito.
"Adesso basta!" - Ne faccio una anch'io velocemente lanciandogliela e lo colpisco dritto sul suo viso.
"Questo non dovevi farlo...!" - Mi urla contro ringhiando a denti stretti.
Draco si pulisce la faccia mentre Tiger e Goyle non possono fare a meno che ridere. "Silenzio, ragazzi! Piuttosto aiutatemi a togliere questa dannata neve di dosso!"
"Ahaha, te lo sei meritato!" - Rido e scappo via dall'altra parte del cortile, contenta per la mia piccola vendetta.
 
-Draco-
"Dove diamine è andata?" - Cammino a passo veloce, inseguito da Tiger e Goyle. Ho perso la Granger di vista, maledizione.
"Ehi, Draco... guarda qui." - Mi indica Goyle, guardando a terra fra la neve.
"Cosa c'è? Ah, una sciarpa." - La raccolgo e l'annuso.
Ha lo stesso colore della Casa di Grifondoro: rosso e oro.
"Credo le sia caduta ad Hermione." - Dice Goyle, inarcando un sopracciglio.
Si, è sicuramente sua.
"Forse dovresti restituirla." - Mi raccomanda Tiger.
"Restituirla? Mi prendi in giro? Questo lurido straccio lo brucerò." - Infilo la sciarpa nella tasca del mio cappotto.
 
L'inverno è finito ed è appena entrata la primavera.
Mentre sto andando nel mio dormitorio vedo il trio Grifondoro che si aggira per i corridoi e poi scendere le scale. Dove stanno andando? Non lo sanno che a quest'ora non bisogna girovagare in giro per il castello? Sono troppo curioso di sapere dove vogliono andare così li inseguo furtivamente.
Si dirigono nell capanno di Hagrid per parlare con lui. Li sto spiando dalla finestra. Oh, questo devo assolutamente farlo sapere alla McGranitt così li metterà in punizione una volta per tutte!
Mentre scendo dal gradino della finestra faccio rumore, così vengo scoperto. Accidenti! Corro a gambe levate dalla professoressa McGranitt e le racconto tutto quello che ho visto.
 
Più tardi mentre sono con la McGranitt spunta fuori il trio che si erano appena ritirati, sembrano sorpresi. La punizione oltre a loro me la becco anch'io. Non capisco il perché, eppure ho sgamato ben tre studenti fuori da Hogwarts in orario notturno.
"Per quanto le tue intenzioni fossero buone, anche tu eri fuori dalle fasce orarie" - Dice la vecchia in tono di rimprovero.
Dannazione... ha ragione. Non ci avevo proprio pensato. Sono stato un idiota.
 
Come punizione veniamo mandati tutti e quattro con Hagrid nella Foresta Proibita durante la notte. Io ho una paura matta... ma non di quel posto, ma delle creature che ci vivono, tra cui anche lupi mannari.
Veniamo divisi, io vado con Potter; la Granger con Weasley e l'omone barbuto a cercare del sangue di Unicorno.
Cerco di non far notare la mia paura... ma Potter sembra essersene accorto.
"Fifa, io? Ma per favore!" - Dico reggendo la lampada ad olio per farmi luce lungo il fitto bosco.
Non lo sopporto questo Quattrocchi... avrei preferito andare con la saputella piuttosto che con lui.
Mentre camminiamo io e Potter notiamo una strana sagoma nera incappucciata che beve il prezioso sangue da un Unicorno morto. All'inizio non capiamo cosa sia, ma poi comincia a fare dei versi strani e qui capisco che non è un buon segno.
"AAAH!!" - Scappo velocemente via spaventato, lasciando Potter da solo con quella strana creatura.
Cerco gli altri disperatamente. "EHI!! Dove siete finiti?!?"
"Siamo qui... che succede? Ti abbiamo sentito urlare." - Mi domanda la secchiona.
"Un... un qualcosa di brutto, orribile... si... si aggira nella foresta!" - Sbraito, balbettando.
"Che cosa? E hai lasciato Harry da solo?!" - Mi domanda Hagrid, preoccupato.
"Non volevo farlo, giuro!" - Non so che altro dire.
"Sei uno sciocco fifone." - Mi rimprovera Granger.
Io la ignoro, facendo finta di non averla sentita. Fremo dentro dalla rabbia ma per adesso non mi sembra il momento giusto per reagirle.
"Conducici da lui!" - Il rossiccio lentigginoso inizia a correre ansioso ed io faccio strada al gruppo.
 
L'abbiamo scampata bella. Potter l'ha scampata bella essendo stato salvato da un centauro.
Quando vengo a sapere che quella strana e inquietante creatura era Vold... Colui-Che-Non-Deve-Essere-Nominato, ho sentito la pelle d'oca attraversarmi su tutto il corpo. Ho i brividi. Spero di non rivedere mai più quell'essere rivoltante.
Andiamo tutti al Castello, qui siamo al sicuro. Almeno... per ora.
 
Ben presto l'anno scolastico termina.
Siamo tutti in Sala Grande in attesa che la Coppa delle Case venga data alla miglior Casa che quest'anno ha ricevuto più punti.
La Casa Serpeverde è al primo posto da tutte le altre quattro Case. E vai! Sapevo che la Coppa veniva data a noi. Siamo i migliori in assoluto.
Ma inaspettatamente Silente premia i Grifondoro per varie cose 'eroiche' che i loro membri hanno fatto durante gli ultimi giorni così finiscono al primo posto con dei punti in più, superandoci. La Coppa delle Case viene assegnata ai Grifondoro.
Non è possibile, non doveva andare così, è un'ingiustizia! Questa me la lego al dito!
 
-Hermione-
Il primo anno è terminato così si torna a casa. Siamo tutti davanti all'Hogwarts Express pronti per salire a bordo.
Mentre salgo e vado nel mio scompartimento con Harry e Ron, quell'antipatico di Draco Malfoy mi urta contro con i suoi bagagli con prepotenza.
"Tiger, Goyle, da questa parte. - ordina " Prima avevo visto uno scompartimento vuoto" - Passa dall'altro lato del vagone e si siede con i suoi amici in un altro scompartimento più in là.
Ha l'aria di uno che ha appena perso ad una scommessa importante, con il broncio.
Ho sentito che lui abita in una villa molto grande. Come lo invidio, io a confronto sto in una topaia. Be', d'altronde la sua famiglia è nobile e può permettersi questo e altro.
Per consolarmi, compro delle Cioccorane e me le mangio guardando fuori dal finestrino mentre il treno è in viaggio e Harry e Ron chiacchierano fra loro.

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Capitolo 4
*** Primo anno [Parte 4] ***


Primo anno [Parte 4]
 
-Hermione-
Siamo appena arrivati alla stazione di King's Cross, a Londra. Non vedo l'ora di scendere dal treno e abbracciare i miei genitori.
Ho già nostalgia di Hogwarts, ma non devo preoccuparmi, d'altronde ci tornerò tra qualche mese per il secondo anno scolastico, dopo le vacanze estive. Ho adorato quel posto e non vedo l'ora di ritornarci.
"Allora Hermione, ti sbrighi? Miseriaccia, i miei fratelli saranno già scesi da un pezzo!" - Mi dice Ron, con l'impazienza di scendere dal treno e raggiungere i suoi famigliari, tenendo la sua valigia in mano e Crosta nell'altra.
"Diamole un attimo, lo sai le le ragazze si fanno aspettare sempre..." - Dice Harry mentre esce dal vagone con il suo bagaglio, sistemandosi gli occhiali.
"Aspettate soltanto un minuto, voglio che questa confezione sia perfetta per i miei genitori. Okay, ho finito. Bene!" - Finalmente finisco di confezionare quello scatolo.
"Era ora! Perché non ci avevi pensato prima ad incartarlo?" - Dice Ron masticando una Tuttigusti+1.
"Forse perché ci siamo ingozzati di dolciumi durante tutto il tragitto? Mi sorprendo che fin'adesso non abbiamo avuto mal di pancia." - Gli rispondo salendo sopra il sedile per prendere il mio bagaglio sopra lo scaffale in metallo.
"Vuoi una mano?" - Mi chiedono Harry e Ron, in coro.
"No, grazie. Ci riesco da sola." - Prendo il bagaglio e lo poggio a terra, scendendo.
Con esso scivola via anche una sciarpa tutta stropicciata che cade in terra, dai colori rosso e oro. Forse qualcuno l'ha persa, mi domando a quale Grifondoro appartenga.
"Ron, è tua quella?" - Domanda Harry facendo un cenno verso a terra, dubbioso.
"Ehm... no, non è mia. Ho tutta la mia roba in valigia. Ehi, non sono poi così sbadato!" - Risponde Ron, sentendosi un po' offeso.
"Aspettate... ma questa sciarpa è mia! Adesso che ci penso, qualche mese fa ne persi una, ma accidentalmente non so come." - Annuso la sciarpa. "E poi la riconosco dall'odore, ma è mischiato con un altro tipo di odore che non riesco a capire di chi sia, eppure mi è familiare..." - La ripongo in valigia, sicura al cento per cento che sia la mia.
"L'importante è che tu adesso l'abbia ritrovata. Dai ragazzi, scendiamo." - Harry attraversa il corridoio insieme a Ron ed io li seguo.
Una volta scesi dal treno, vedo i miei genitori al binario nove e tre quarti qualche metro più avanti a me che mi sorridono e mi salutano. Corro immediatamente ad abbracciarli, spingendo maldestramente altra gente.
"Mamma! Papà!" - Li abbraccio più forte che posso. "Mi siete mancati tanto..." - Dico, quasi commossa.
"Oh tesoro mio, anche tu ci sei mancata moltissimo." - Dice mia madre, accarezzando i miei mossi capelli, un po' in disordine dopo aver corso.
"Vi ho fatto un regalino, spero vi piaccia." - Porgo lo scatolo impacchettato.
"Oh, che pensiero gentile. Grazie Hermione cara." - Mia madre scarta la confezione e in quel momento penso a quanta fatica ci abbia messo per incartarla per poi finire strappata due minuti dopo. Ma dopotutto ne vale la pena.
"Un libro... parla della tua prima avventura ad Hogwarts!" - Mio padre sorride.
"Diciamo che è più un diario, ho scritto tutto per filo e per segno in quelle pagine." - Sorrido anch'io.
"Lo leggeremo senz'altro, mia cara." - Mi accarezza il viso e ci diamo un altro abbraccio allegramente.
Mi sento così felice con la mia famiglia.
 
-Draco-
Sono appena arrivato a Villa Malfoy, la mia casa.
Spero che la Granger abbia trovato la sua sciarpa sull'Hogwarts Express che avevo posato. Non è stato facile infiltrarmi negli altri scompartimenti di nascosto da Tiger e Goyle prima che salissero. Non so se ho fatto la cosa giusta a restituirla... forse avrei dovuto bruciarla sul serio. Scaccio subito via questo pensiero dalla mia testa. Non capisco perché mi stia preoccupando così tanto per un'inutile pezzo di stoffa, per un'insulsa ragazzina.
Finalmente sono a casa mia. Qui ho tutte le comodità del mondo, persino uno strano elfo di nome Dobby che serve me e i miei genitori. Fa tutto lui qui dentro e obbedisce a tutti i nostri ordini.
"Tu, sistema questi al suo posto e disfali." - Gli porgo i miei bagagli all'elfo.
"Si, signorino Malfoy. Dobby ubbidisce subito." - Prende i miei bagagli e va via, portandoli con fatica su per le scale.
"Bentornato a casa, tesoro." - Riconosco questa voce, mi da così tanta tranquillità e mi rasserena.
È mia madre che viene verso di me poggiandomi una mano sulla mia spalla e dandomi un bacio in fronte.
"Grazie, mamma." - Le sorrido a bocca chiusa.
"Com'è andato questo primo anno ad Hogwarts?" - Mi chiede gentilmente, portandomi verso il salone.
"Abbastanza bene. Ho fatto parecchie nuove amicizie." - Le rispondo tranquillamente.
"Mi fa piacere, caro." - Si ferma davanti ad una porta del corridoio e la apre.
In quel salone giace mio padre, seduto sulla sua vistosissima poltrona nera in pelle lucida a gustare un liquore su un calice di vetro pregiato.
"Salve, figliolo. Sono contento che tu sia tornato a casa." - Posa il suo calice sul tavolino accanto alla poltrona, guardandomi.
Mia madre resta vicino alla porta, chiudendola.
"Spero tu abbia trascorso un bel periodo, lì ad Hogwarts. Ho saputo che quest'anno la scuola è stata invasa da un sacco di mezzosangue, compreso il famoso Potter." - Dice con la sua voce rauca e mi guarda inarcando un sopracciglio, per poi riprendere di nuovo a bere un sorso di liquore.
"Si... in particolare una. Eravamo in pochi ad essere di famiglie purosangue." - Confermo.
"Che cosa orribile... e chi sarebbe la mezzosangue in particolare?" - Mi domanda.
"Hermione Granger. Nata babbana. Ha scoperto solo l'anno scorso di essere una strega." - Rispondo alla sua domanda.
"Devi raccontarmi tutto su questa ragazzina. Voglio sapere."
"D'accordo, ti racconterò tutto quello che vorrai." - Faccio un cenno con la testa.
"Bah... questa scuola mi delude ogni anno sempre di più." - Dice schifato. "Avremmo dovuto spedirti a Durmstrang, almeno in quell'accademia non c'erano mezzi babbani, ma soltanto dei purosangue, come noi." - Finisce il suo liquore e posa il calice vuoto sul tavolino.
Resto in silenzio e deglutisco.
"No, Lucius. Lo sai che non avrei mai permesso di far frequentare a Draco una scuola così lontana, in mezzo ai ghiacciai." - S'intromette mia mamma, contraddendo mio padre.
"Lo so, Cissy, ma almeno non avrebbe frequentato quell'ammasso di pecore. Comunque, cambiando discorso... chi ha vinto quest'anno la Coppa delle Case?" - Mi sbotta improvvisamente, fissandomi dritto negli occhi e piegandosi una gamba da seduto.
"Grifondoro." - Rispondo con un filo di voce, spaventato per la sua reazione. So già che non reagirà bene a questa notizia.
"COME?! Non può essere!!" - Sbraita, buttando il calice in terra e riducendolo in mille pezzettini sul pavimento.
Faccio tre passi indietro, restando in silenzio. Sapevo che avrebbe reagito in questa maniera.
"E tu non hai fatto niente per far in modo che ciò non accadesse!?" - Si alza dalla poltrona e mi fissa, puntandomi il suo bastone contro.
"Ho tentato. E ci eravamo riusciti ad essere i primi, solo che poi Silente ha premiato i Grifondoro per altre cose, quindi ci hanno superati." - Gli dico la verità. Ho il magone in gola.
"Quel maledetto di Albus... è una disgrazia quell'uomo" - Borbotta "Siete un fallimento! Sei un fallimento... una delusione! Ai miei tempi i Serpeverde erano i migliori quando frequentavo Hogwarts!" - Mi urla contro. "Dobby! Vieni immediatamente qui a pulire questo disastro!" - Chiama l'elfo, sgolandosi.
In meno di dieci secondi arriva Dobby. "Si, mio signore." - Spazza via tutti i pezzi di vetro e li fa sparire con la magia con un solo schiocco delle dita.
Mia madre si mette di fianco a me, come per difendermi dalle grinfie di mio padre.
Mio padre si avvicina davanti a me e mi alza il mento guardandomi con i suoi occhi glaciali "Ti avverto, Draco, il prossimo anno voglio che ti impegni il più possibile per battere tutti, in particolare Potter. Sono stato chiaro?"
"Si, papà." - Rispondo, abbassando lo sguardo con tono strozzato. Con il fiato mozzato.
"Perfetto. Adesso vai in camera tua, c'è una sorpresa per te." - Mi sorride maliziosamente.
L'attimo dopo sembra essere tornato alla normalità e torna a sedersi sulla poltrona, come se niente fosse successo.
Mia madre resta lì con lui in salone mentre io vado in camera mia. Appena apro la porta vedo un enorme pacco verde con un fiocco argento sopra il mio letto. Sono curioso di sapere cosa c'è al suo interno.
'Un regalo di benvenuto...?' Penso fra me e me.
Scarto il pacco e al suo interno trovo un baule che a volta al suo interno c'è un set di attrezzi da mago nuovi di zecca e di ottima qualità, probabilmente per esercitarmi durante l'estate.
Credevo che mi regalassero qualche giocattolo o qualcosa di più interessante. Di giocattoli ne ho già tantissimi sui miei scaffali... ma di certo uno in più non sarebbe stato male.
Mio padre ha ragione. Forse è il caso che mi impegni sul serio così potrò essere il migliore in assoluto. Con la Granger non ho ancora finito.
Dal prossimo anno ad Hogwarts, sono certo che le cose cambieranno.
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ANGOLO AUTRICE: Salve lettori! Come va?
Ed ecco che il primo anno ad Hogwarts per i nostri studenti è già terminato. Lo so che non si sono state molte scene "Dramione" in questi capitoli, ma dal secondo anno posso garantirvi che le cose comincieranno a cambiare pian piano visto che ancora son piccolini.
N.B: Come ho scritto in descrizione, questa fanfiction è tratta dai film di Harry Potter, non dai libri.
Spero che questo capitolo vi sia piaciuto, se sì, sarò contenta di ricevere una vostra recensione e sapere cosa ne pensate.
Spero di aggiornare presto con il primo capitolo del secondo anno perciò restate sintonizzati! ;)
Un abbraccio virtuale. <3

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Capitolo 5
*** Secondo anno [Parte 1] ***


Secondo anno [Parte 1]
 
-Hermione-
Le vacanze estive stanno per terminare, e questo equivale a dire che si ritorna a Hogwarts. Non sto più nella pelle. Non vedo l'ora di rivedere i miei migliori amici, Harry e Ron, un po' meno felice di vedere invece Draco Malfoy... quel ragazzino capriccioso. Mi chiedo come mai Harry non ha risposto a nessuna mia lettera, glielo chiederò quando lo vedo.
È giunta sera, mi lavo e mi infilo a letto elettrizzata per domani. Mi giro e mi rigiro cercando di trovare una posizione comoda e finalmente riesco ad addormentarmi.
Faccio uno strano sogno... un serpente si avvicina verso di me, ma non sembra voglia mordermi. Anzi, credo che voglia proteggermi. Non riesco a capire con chiarezza le sue vere intenzioni.
"Hermione... Hermione!" - Mi sveglia mia madre, sentendomi lamentare nel sonno, accanto al mio letto.
Mi sono svegliata in un mare di sudore, sarà per via di quel sogno che mi ha messo ansia.
"Mamma... buongiorno." - Sbadiglio e mi stiracchio, alzandomi dal letto.
"Buongiorno, tesoro. Hai avuto un incubo stanotte?" - Mi chiede, sistemandomi la frangia dietro le orecchie.
"No, non proprio... non lo so. La colazione è pronta?" - Cerco di cambiare discorso.
"Si, è tutto pronto a tavola di sotto. Coraggio, vai a sistemarti e poi scendi a fare colazione così ti accompagnamo. Non dimenticarti di lavare i denti." - Chiude la porta della mia camera e scende giù.
Io in fretta e furia mi sistemo e scendo a fare una ricca colazione. Oggi mi sento più vivace che mai. Mi lavo i denti e mi sistemo i capelli, legando le estremità dei lati con una mollettina. Stamattina i miei capelli sono più mossi del solito.
 
Arrivata a Diagon Alley, insieme ai miei genitori, incontro Harry e Ron. Li saluto e chiedo subito ad Harry perchè non ha risposto neanche ad una mia lettera durante l'estate.
Mi racconta che è per colpa di un elfo di nome Dobby, che a sua insaputa ha nascosto tutte le lettere spedite da noi. Lo sapevo, Harry non avrebbe mai avuto motivo di non rispondere. Ma chi è questo Dobby? Perché ha voluto che le lettere non arrivassero a Harry? E a che famiglia appartiene? Sicuramente ad una molto ricca, suppongo.
Entriamo al Ghiridoro, accompagnati anche dalla famiglia Weasley, per acquistare i libri che ci servono per il secondo anno ad Hogwarts. Al suo interno c'è Gilderoy Allock, un prestigioso scrittore, che io ammiro tanto. Noto che c'è anche un ragazzo pallido e biondo, Malfoy, in cima alle scale del primo piano della libreria, appoggiato alla ringhiera di legno. Spero si stia lì dov'è. Lancia uno sguardo verso giù ma io lo ignoro.
Non posso credere ai miei occhi... Allock si fa una foto con Harry per il giornale e gli regala alcune sue opere scritte, lo ha riconosciuto subito per via della sua cicatrice. Muoio d'invidia, vorrei esserci io al suo posto!
Mentre i nostri genitori fanno la fila per gli acquisti, io e gli altri ragazzi ci scansiamo dalla confusione che si è creata qui dentro.
Vedo Malfoy scendere giù dalle scale e dirigersi verso Harry con il suo solito ghigno. Questo non è un buon segno.
"Scommetto che ti è piaciuto, Potter! Il famoso Harry Potter." - Gli si ferma davanti.
Ecco, lo sapevo. Io mi metto di lato, voglio evitarlo.
"Anche se entri in una libreria finisci in prima pagina!" - Continua, riferendosi alla foto per il giornale 'Gazzetta del Profeta' fatta con Allock l'attimo prima.
"Lascialo in pace." - S'intromette Ginny, la più piccola dei Weasley. Brava Ginny, così si fa!
"Guaaarda Potter, ti sei fatto una ragazza!" - Dice Draco strascicando le parole con un sorriso malizioso.
"Via via, Draco. Più garbato." - Entra in negozio un uomo dall'aspetto nobile dai capelli lunghi, lisci e biondi, spostando Draco con un bastone nero da passeggio che tiene in mano.
Noto una certa somiglianza con quest'ultimo. Giurerei che fosse suo padre, ma sono troppo nervosa per pensarci, visto che Draco si è messo di fianco a me e questo mi da un enorme fastidio.
"Ah, signor Potter. Lucius Malfoy." - Dice presentandosi ad Harry e stringendogli la mano.
Eh si, è proprio il padre di Draco. Non c'è da meravigliarsi visto che si somigliano molto. Stesso ghigno e viso appuntito del figlio.
"Finalmente ci conosciamo. Perdonami..." - Gli sposta il ciuffo, guardando la cicatrice a forma di saetta che ha in fronte, "La tua cicatrice è leggenda, come d'altronde il mago che te l'ha procurata." - Dice infine l'uomo, sorridendo.
"Voldemort ha ucciso i miei genitori. Non era altro che un assassino." - Sbotta Harry pronunciando il suo nome per intero senza timore.
Ha ragione, nient'altro che uno spietato assassino.
Restiamo tutti in silenzio a fissarci per qualche secondo.
"Mmh. Devi essere molto coraggioso se pronunci il suo nome... o molto sciocco." - Gli risponde, come se nascondesse qualcosa.
Qui mi intrometto io a difendere il mio amico.
"La paura di un nome non fa che incrementare la paura della cosa stessa." - Fisso quell'uomo, dritto negli occhi. Non gli temo.
Tutti quanti mi fissano disinvolti.
"E tu devi essere... la Signorina Granger." - Guarda suo figlio Draco, lui gli fa un cenno e torna a guardarmi. "Si, Draco mi ha detto tutto riguardo a te e ai tuoi genitori."
Un attimo... che?! Cosa gli avrà raccontato Draco su di me, e perchè? Cosa gli importa a lui di me e la mia famiglia? Non capisco.
Lucius Malfoy fissa i miei genitori che erano impegnati a parlare in fila e poi torna di nuovo a guardare me.
"Babbani, vero?" - Non gli rispondo nemmeno.
Detesto quando i miei genitori vengono chiamati in quel modo, anche se in fondo lo sono veramente.
Per fortuna, cambia discorso. Mancava poco purché gli urlassi in faccia, non riuscivo più a trattenermi.
"Vediamo... capelli rossi, espressioni vuote. Malandato libro di seconda mano. Voi dovete essere i Weasley." - Dice l'uomo altezzoso, guardando Ron e i suoi fratelli.
Mi accorgo che Draco mi sta fissando dalla testa ai piedi. Vorrei tanto potergli dare un ceffone, non sopporto quando mi fissano in silenzio. Chissà a cosa sta pensando. Eppure stamattina mi son vestita e pettinata bene. La sua osservazione dura solo per pochi secondi -fortunatamente-, venendo interrotto da Arthur Weasley, che arriva da noi dicendo:
"Ragazzi qui è una boggia, andiamo fuori."
"Bene bene bene, Weasley Senior." - Lo interrompe il padre di Draco.
"Lucius." - Lo saluta con un cenno Arthur. Non sembra molto contento di vederlo. Come poterlo biasimare.
Dopo un piccolo discorso riguardo il lavoro al Ministero della Magia, si guardano e Lucius dice: "Frequentare Babbani..." - Rimette il libro di Ginny sul suo calderone, che prima aveva preso.
Ancora con la storia dei Babbani... potrebbe partirmi un cazzotto, giuro. Mi trattengo e faccio un lieve sospiro, per calmarmi.
"Credevo che la sua famiglia non potesse cadere più in basso. Ci vediamo al lavoro." - Conclude, voltandosi e uscendo dalla libreria. Finalmente se n'è andato quell'uomo, la sua presenza mi urta più di quella di suo figlio.
Improvvisamente Draco mi scansa con il braccio e va davanti a Harry "Ci vediamo a scuola." - Dice, con tono irritato e divertito nello stesso momento, inarcando le sopracciglia. Guarda tutti noi e se ne va anche lui, inseguendo suo padre fuori.
 
-Draco-
"Che razza di persone devi frequentare, figliolo." - Mi dice mio padre, incamminadoci lungo tutta Diagon Alley.
"Già, papà." - Gli rispondo sistemandomi il mantello.
"Ti sei allenato molto con gli incantesimi con il set che ti ho regalato, quest'estate, vero Draco?" - Mi guarda affrettando il passo.
"Abbastanza. Voglio sfruttare le mie buoni occasioni con Potter, e con la..."
"Granger." - Mi interrompe, come se mi avesse letto nella mente quello che stavo per dire.
"Esattamente." - Gli faccio un mezzo sorriso.
"Bravissimo. Non voglio che una figlia di Babbani sia migliore di te. Bisogna mantenere bassa la sua reputazione, anche se... con la sua dotata e spudorata intelligenza suppongo che sarà un compito difficile. Ma tu tienile testa a quella ragazzina."
Io faccio un cenno di approvazione.
"Ti ricordo che discendi da due grandi stirpi di famiglie purosangue: i Malfoy e i Black. Come può un mago desiderare più di questo?" - Mi guarda, facendo un mezzo sorriso anche lui.
"Stai tranquillo, papà, con me lei non ha speranze." - Sottolineo.
"Me lo auguro, Draco. Sai molto bene che io e tua madre ci aspettiamo sempre il meglio da te. Sei il nostro unico figlio, e non vogliamo che tu ci deluda." - Improvvisamente si ferma e mi porta la mano sulla mia spalla sinistra e mi guarda fisso negli occhi.
Color ghiaccio contro color ghiaccio si scontrano. I suoi occhi sono così diretti e ardenti che quasi mi fulminano, al contrario dei miei, che sembrano fragili e impauriti.
"Ti ricordi quello che ti ho detto quando sei tornato a casa dopo aver finito il primo anno, vero?" - Stringe il contatto della sua mano con la mia spalla.
Ho il timore che possa stringere ancor di più, facendomi male. Ma non credo che lo voglia fare -o che lo possa fare-, in mezzo alla strada davanti a tutti i passanti che entrano ed escono dai negozi di magia.
"Si, ricordo." - Faccio un cenno, mordendomi il labbro inferiore.
"Ecco, cerca di tenerlo bene a mente." - Mi da delle pacche sulla spalla e riprende a camminare.
 
Non so il perchè, ma ho sempre avuto la sensazione di non essere il figlio che mio padre vuole avere. Nonostante io cerchi di fare sempre il meglio in ogni cosa, lui non è mai soddisfatto. Io lo ammiro molto, ma ho come un peso sul petto su questa cosa e non riesco a liberarmene.
Forse la Granger è veramente migliore di me pur essendo figlia di Babbani... no, non lo è. Perchè vado a pensare ciò?
Spero che quest'anno le cose cambino sul serio.
 
Adesso sono ufficialmente terminate le vacanze estive.
Siamo ad Hogwarts, finalmente sono di nuovo in compagnia dei miei due migliori amici: Tiger e Goyle. Tentiamo di escogitare qualche piano per far punire la Granger e far espellere Potter e Weasley, ma non prima di esserci raccontati tutto quello che abbiamo fatto durante l'estate.
Tra poco c'è la prima lezione di Erbologia. Mentre ci dirigiamo verso la Serra N.3 incontriamo l'inseparabile trio Grifondoro nei corridoi.
"Lasciami passare, Granger." - La divido dagli altri e la spingo verso il muro, facendola sbattere.
Naturalmente il mio intento non era quello di doverle fare male ma di metterla in ridicolo davanti a tutti.
"Ma che...?! Malfoy." - Mi guarda la ragazzina, toccandosi la nuca.
"Hermione! Ti sei fatta male?" - Le domanda il rossiccio andando in suo soccorso.
"No, no... sto bene. Grazie Ron." Mormora la ragazzina, con la voce strozzata.
Weasley si gira verso di me e mi guarda male.
"Malfoy, ma che diamine ti passa per la testa?" - S'intromette Potter.
"E dai su, non è successo niente. Se vi volessi fuori dalla scuola lo farei senza problemi, mettendovi in qualche pasticcio." - Ridacchio. "Non credete, ragazzi?" - Mi volto verso Tiger e Goyle, che scoppiano in una risata sonora. "E poi tu chi sei, il suo avvocato difensore?" - Mi riferisco a Weasley per il sostegno che ha dato alla saputella.
"Chiudi il becco, Malfoy." - Mi ordina il rosso lentigginoso, guardandomi ancora male.
"Oooh, che paura...! Altrimenti cosa fai, eh? È una minaccia? Vuoi fare a botte con me?" - Porto le mani sui miei fianchi, "Lo sai benissimo che non ti conviene dopo la punizione che vi siete beccati volando in giro con un'auto per tutta Londra fin qui a Hogwarts." - A queste mie parole Tiger e Goyle ridono ancor più forte. "Con me non hai alcuna speranza, Weasley. Ti ricordo che tu e la tua famiglia non valete un fico secco rispetto a me." - Faccio un sorriso malizioso.
Weasley diventa paonazzo e abbassa lo sguardo mentre stringe i pugni delle mani fino a diventargli le nocche bianche, osservando il pavimento, non sapendo cosa dirmi per ribattermi.
"Ci vediamo tra qualche minuto a lezione, fardelli." - Concludo, girando il bordo e andandomene via insieme ai miei amici alle calcagna.
"Io quello lo ammazzo!" - Sento dire al rossiccio in lontananza, mentre tenta ad inseguirmi per vendicarsi.
"Lascialo perdere, Ron." - Lo ferma Potter.
"Be', se già il nuovo anno comincia così..." - Sento borbottare dalla Granger.
Ragazzina impertinente, non ha ancora capito chi è che comanda qua? Che ingenua.
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ANGOLO AUTRICE: Salve lettori! Eccoci qui finalmente al secondo anno! Che ne dite di questa prima parte, vi piace? Spero di si!
Aggiornerò presto con la seconda parte e cercherò di mettere le scene "Dramione" il più possibile, restate sintonizzati! Un abbraccione a tutti voi e grazie per aver letto fino a qui! :)
-Ylenia Lilly

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Capitolo 6
*** Secondo anno [Parte 2] ***


Secondo anno [Parte 2]
 
-Draco-
Io, Tiger e Goyle siamo appena arrivati nella serra N.3 aspettando che la Professoressa Sprite arrivi a spiegarci la lezione di Erbologia.
Arriva il trio Grifondoro e subito dopo arriva anche la Sprite. Chissà quali cose strambe ci farà fare oggi.
"Buongiorno a tutti! Benvenuti nella serra Numero Tre voi del secondo anno e venite tutti intorno!" - dice la Professoressa indicandoci di metterci intorno a tutti i vasi "Oggi noi rinvaseremo le Mandragole. Chi di voi sa dirmi la proprietà della radice della Mandragola?" - Chiede.
Neanche il tempo di pensare che la Granger alza la sua mano.
Nessuno di noi è rimasto sorpreso nel vedere la mano della Granger alzarsi per prima. È messa due posti prima di me e posso notare i suoi capelli mori un po' in disordine... sarà per lo spintone che le ho dato prima?
"Si, signorina Granger?" - La Sprite le da il permesso di parlare.
La Granger prende un respiro e tutti quanti la guardiamo in attesa di quello che ha da dire.
"La Mandragola, -o Mandragora- si usa per riportare chi è stato pietrificato al suo stato originale. È anche molto pericolosa, il pianto della Mandragola è fatale per chiunque l'ascolti." - Risponde con i suoi soliti modi di fare da scolaretta.
"Eccellente! Dieci punti per il Grifondoro!" - A quelle parole della Sprite mentre Potter e Weasley sorridono entusiasti, al contrario invece il mio viso si annebbia dalla rabbia.
Dieci punti a Grifondoro per così poco? Non stiamo cominciando bene.
La Sprite fa mettere dei paraorecchie a tutti noi studenti dopodiché tira fuori una Mandragola dal suo vaso e la ripone in un altro sotterrandola con del terriccio puzzolente.
Quell'idiota di Paciock è svenuto ed è caduto in terra come un sacco di patate. Soffoco in una risata. Si può essere così imbranati?
"Paciock ha messo male il paraorecchie." - Dice la Sprite.
Be', su questo non avevo dubbi.
Alla Sprite la cosa non sembra importargliene più di tanto lasciando lì a terra Paciock e volendo continuare con la sua lezione.
"Bene, proseguiamo! Ci sono vasi per tutti quanti. Afferrate la vostra Mandragola e... tiratela fuori!!"
Tiriamo tutti fuori le Mandragole dai nostri vasi e queste scoppiano in un pianto assordante. Per fortuna ho messo bene i paraorecchie. Non mi sarebbe piaciuto fare la stessa fine di quel tonto di Paciock...
La mia Mandragola è così strana che decido di solleticarla un po' con l'indice -anche per curiosità visto che non ne avevo mai visto una- fin quando questa mi morde il dito. Sembra non voler mollare la presa questa brutta piantaccia ma alla fine mentre io tiro, lei cede. Se non avessi avuto il guanto come protezione, mi avrebbe spezzato il dito.
Scocciato, ripongo la Mandragola su un altro vaso e la sotterro con una paletta.
Con la coda dell'occhio vedo che la Granger e i suoi amici si stanno prendendo gioco di me. Che fastidio...
 
Finite le lezioni, ci dirigiamo tutti in Sala Grande.
Io e miei amici siamo seduti sul tavolo dei Serpeverde e chiacchieriamo del più e del meno.
"Secondo voi che punizione daranno a Potter e a Weasley?" - Domanda Tiger.
"Secondo me li porteranno nella Foresta Proibita... di notte fonda." - Risponde Goyle.
"Naaah! Nella Foresta Proibita ci sono già andati l'anno scorso e quella punizione me la sono beccata anch'io; L'unicorno morto, il suo sangue, Voi-Sapete-Chi... ricordate? Non è stata una bella esperienza, perciò non credo che li porteranno di nuovo lì, anche se lo spero." - Dico scartando un cioccolatino che avevo nella tasca dell'uniforme per poi mangiarlo.
"Hai ragione. Chissà come li puniranno..." - Borbotta Goyle.
"Sapete, la cosa che mi da più fastidio è che la Granger non era con loro due, altrimenti la punizione se le sarebbe beccata pure lei." - Parlo masticando e inghiottendo il cioccolatino.
Guardiamo tutti e tre il tavolo dei Grifondoro verso quel trio e dopo pochi secondi torniamo a voltarci.
"Si, infatti. Che peccato." - Dice Tiger tamburellando le sue grasse dita contro il tavolo.
Improvvisamente arriva uno strano gufo zigzagando in aria e si dirige verso Weasley cascando a fagiolo sul tavolo dei Grifondoro con una lettera rossa -anzi, Strillettera- sul suo becco.
Neanche il loro gufo è buono a far qualcosa. Roba da non credere.
Appena il rossiccio apre quella lettera, tutti i ragazzi della Sala Grande si voltano per vedere chi avesse ricevuto una Strillettera. Una voce femminile sbraita su essa formandosi una bocca che parla da sola, rimproverando Weasley per la punizione che si è beccato volando con quella consunta e arrugginita auto fino a Hogwarts, dopo aver perduto l'espresso.
Appena questa finisce di strillare, si contorce su sè stessa, prende fuoco e si riduce in cenere.
Cade il silenzio più assoluto. Alcuni -come me, Tiger e Goyle- ridacchiano e poco dopo ognuno torna a farsi gli affari propri, rivoltandosi sui rispettivi tavoli.
"Stavamo proprio parlando di quello, avete visto che coincidenza?" - Domanda Goyle sottovoce soffocando una risata.
Faccio un mezzo sorriso e offro due cioccolatini a Tiger e Goyle, è praticamente da quando ne ho mangiato uno io che mi guardano con l'acquolina in bocca. So che stavano morendo dalla voglia di mangiarne uno anche loro.
"Grazie, Draco!" - Mi dicono in coro scartando i cioccolatini e divorandoli in meno di tre secondi.
 
Soddisfatto per quello che è successo a Weasley e dirigendomi verso le nostre camere da letto, la sera vado a dormire più contento che mai.
Appena indosso il pigiama mi intrufolo sotto le calde coperte, sedendomi con un sorriso malizioso sulle labbra.
"A cosa stai pensando, Malfoy?" - Mi chiede Tiger sedendomi sulla punta del mio letto, seguito da Goyle. Anche loro indossano il pigiama.
"Sto pensando che, forse, potremmo escogitare qualche piano per mettere in punizione anche la Granger... ma non so come..." - Rispondo guardandoli. "Voi avete qualche idea?" - Propongo.
"Hai ancora quella sua sciarpa? Quella che le era caduta mentre le stavamo lanciando palle di neve lo scorso anno?" - Mi domanda Tiger.
"Quella lurida sciarpa? Ovvio che no! Pensavate che l'avrei tenuta tutto questo tempo?" - Rido, inarcando un sopracciglio.
"Be' si... e che fine ha fatto? L'hai buttata via?"
"Buttata via, Goyle? L'ho carbonizzata riducendola in mille brandelli!" - Provo a mentire, spero non si accorgano che sto dicendo una bugia.
A volte sono talmente così tonti che si fidano ciecamente di me, qualsiasi cosa dica.
"Allora troveremo un altro modo per metterla nei guai... ma non adesso." - Dice Tiger sbadigliando.
I due si alzano dal mio letto e si dirigono verso i loro.
"Si, esatto. Adesso sarà meglio che ci addormentiamo. Domani ci aspetta una giornata ancora più strana con il nuovo professore Contro le Arti Oscure, pensate che noia!" - Mi sdraio poggiando la testa sul morbido cuscino.
"Buonanotte!" - Diciamo tutti e tre in coro.
Tra un pensiero e l'altro -tra cui anche come cacciare nei guai la Granger- io rimango sveglio per un altro paio di minuti osservando il soffitto con le braccia piegate sotto la testa, mentre Tiger e Goyle russano già. Chiudo lentamente gli occhi e cado in un sonno profondo.
 
L'indomani siamo già tutti seduti in aula pronti per la lezione di Difesa Contro le Arti Oscure.
Il Professor Gilderoy Allock (precedessore da Quirinus Raptor) entra in aula presentandosi e dandosi arie manco fosse chissà chi con quel suo sorriso "affascinante" da ebete. È vestito in un modo... oserei dire bizzarro.
E la gente questo qui lo definisce affascinante e seducente? A giudicare dall'enorme fila che c'era tempo fa al Ghiridoro direi proprio di si. A me sembra solo uno scemo non facendo altro che vantarsi.
La Granger gli sorride ammaliata al professore arrosendo un po' sulle guance, come tutte le altre ragazze della classe, del resto.
Quasi mi viene un conato di vomito per la troppa mielezza quando Allock ci mostra una gabbia coperta con un telo. Deglutisco, sperando che lì dentro non ci siano creature troppo... pericolose.
"Devo chiedervi di non urlare." - Dice Allock togliendo il telo e così mostrando quello che si nascondeva al suo interno.
Sono Folletti della Cornovaglia, ho sentito dire che non sono molto amichevoli, anzi...
Inizio a preoccuparmi sul serio quando Allock apre la gabbia e libera i folletti. Questi in un battito di ciglia spiccano il volo con le loro minuscole ali e in aula si scatena il caos più totale.
I folletti schizzano in tutte le direzioni come missili. Due di loro prendono Paciock per le orecchie e lo sollevano in aria appendendolo sul candelabro del soffitto. Lo definirei quasi divertente ma altri folletti si fiondano contro le finestre, rompendole. Altri invece si impegnano a distruggere ogni cosa capiti sotto al loro naso: libri, fogli di carta, borse, calamai e persino il cesto dell'immondizia, rovesciandolo.
Uno di loro si rovescia verso di me ma io lo colpisco con un libro -che a quanto pare sembra essere rimasto l'ultimo ancora intatto- e lo caccio via.
Quando io e altri capiamo che è meglio darsela a gambe, fuggiamo via da quel pandemonio, correndo veloci fuori nei corridoi.
"Presto, ragazzi, andiamocene via da qui!" - Urlo a Tiger e Goyle che mi seguono a ruota fuori.
 
-Hermione-
Il mio amato Gilderoy scappa anche lui fuori come il resto della classe affidando a me, Ron e Harry il compito di rimettere tutti i folletti in gabbia. Penso in modo veloce come poterli fermare.
"E ora che facciamo?!" - Urla Ron, in preda al panico mentre tenta di non farsi acciuffare da un folletto.
"IMMOBILUS!" - Dico lanciando l'incantesimo con la mia bacchetta puntata in aria.
In un istante tutti quei diavoletti pestiferi rimangono immobili, come pietrificati. Per fortuna conosco un paio di incantesimi che in questi casi possono rivelarsi davvero utili.
Mettiamo giù Neville e rinchiudiamo tutti i folletti in gabbia facendo attenzione che non ne rimanesse anche uno nascosto fuori.
Sistemato tutto il disordine che si era creato, usciamo dall'aula e io e i ragazzi andiamo alla ricerca del mio dolce Allock per riferirgli che abbiamo messo tutto a posto.
Nei corridoi incontriamo Malfoy con Tiger e Goyle alle calcagna guardandoci con aria sconcertata.
"C-come avete fatto a...?" - Balbetta Malfoy, confuso.
"È stato un gioco da ragazzi." - Gli ridacchio.
"Si, certo, per te..." - Ribatte Neville ancora un po' scioccato per l'accaduto.
"Quel buono a nulla di Mister Sorriso Smagliante... vi rendete conto in che guaio ci stava cacciando?" - Dice Malfoy schifato, guardandoci tutti.
Per la prima volta, noto che Harry e Ron sono d'accordo con lui e annuiscono in silenzio.
"Non parlare in questo modo di Gilderoy Allock. Sei solo invidioso di lui!" - Lo rimprovero lanciandogli un'occhiataccia.
"Non ho nulla da invidiare a uno come quello... a questo punto preferivo Raptor! Ma che lo dico a fare? Tanto con voi è solo fiato sprecato!" - Dice voltandosi "Andiamo, ragazzi." - Tiger e Goyle lo seguono e scompaiono svoltando l'angolo in fondo al corridoio.
Io e gli altri ragazzi ci voltiamo dall'altra parte e torniamo a cercare Allock in giro per il castello.
Se lo becco un'altra volta parlare male del Professor Gilderoy giuro che gli faccio spuntare le orecchie da asino con un incantesimo a quel biondino prepotente.
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ANGOLO AUTRICE: Salve a tutti! Scusate se il capitolo non è uscito la settimana scorsa ma ho avuto la febbre e sono stata impegnata non avendo tempo di scrivere. Ma adesso eccolo qui tutto per voi, buona lettura! :)
-Ylenia Lilly

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Capitolo 7
*** Secondo anno [Parte 3] ***


Secondo anno [Parte 3]

-Hermione-
Io e Ron siamo fuori seduti su una panchina a ripassare su un libro di incantesimi.
Harry e la sua squadra di Grifondoro si avvicinavo e vanno verso il campo di Quidditch per allenarsi, o almeno, ci stavano andando. Arriva anche la squadra di Serpeverde a mettere i bastoni tra le ruote.
"Ahia... sento odore di guai." - Ron e io ci alziamo e andiamo da loro.
I Serpeverde dicono di avere il permesso di allenarsi da parte del Professor Piton. Dicono anche di avere un nuovo membro per il Quidditch.
"Avete un nuovo cercatore, chi è?" - Domanda Baston ai Serpeverde.
Draco Malfoy in persona si fa avanti con il suo solito ghigno.
Non posso crederci che sia lui quello nuovo...
"Malfoy?!" - Esclama Harry, incredulo tanto quanto me.
"Esatto. E c'è un'altra novità, quest'anno." - Lui e la sua squadra sfoggiano le loro nuove scope volanti. E non sono scope volanti qualunque.
"Quelle sono le nuove Nimbus Duemilauno! Dove le avete prese?" - Chiede Ron, incredulo anche lui.
"Un regalo del padre di Draco." - Commenta Marcus Flint, uno di loro.
"Vedi, Weasley? Al contrario di altri, mio padre può permettersi il meglio." - Sogghigna Draco.
Non ce la faccio più. Questo è troppo. Mi devo intromettere.
"Nessuno dei Grifondoro si è comprato l'ammissione. Sono stati scelti per il loro talento." - Dico la verità.
Ma la verità a Draco non sembra dargli piacere visto che il suo sguardo alle mie parole si è rabbuiato. Si avvicina davanti a me e mi guarda malissimo dritto negli occhi.
"Nessuno ha chiesto il tuo parere, sporca Mezzosangue." - Sbotta.
Rimango senza parole. Non so cosa dire. Ci sono rimasta malissimo. Non posso credere che mi abbia detto una cosa del genere, così offensiva.
"Questa la paghi, Malfoy." - S'intromette Ron "MangiaLumache!" - Tenta di tirargli un incantesimo ma questo si scaglia contro sé stesso poiché ha la bacchetta rotta.
Ron cade a terra all'indietro e comincia a vomitare lumache senza fermarsi. Non è uno spettacolo molto bello da vedere.
Mentre i Serpeverde ridacchiano maliziosamente per Ron, io e Harry corriamo a dargli aiuto, ma l'unica soluzione è portarlo da Hagrid, lui saprà sicuramente come calmare questa faccenda.

Arrivati al capanno di Hagrid ci sediamo e lui gli porge un secchio a Ron.
"Meglio fuori che dentro. Chi ha cercato di incantare, Ron?" - Domanda Hagrid.
"Malfoy. Ha chiamato Hermione... ehm... be', esattamente non so cosa significhi." - Risponde Harry.
Mi alzo di colpo e incrocio le braccia.
"Mi ha chiamata 'Mezzosangue'" - Dico a Hagrid.
"Ohh... non è vero!" - Borbotta incredulo.
"Cos'è un Mezzosangue?" - Chiede Harry.
"Vuol dire uno con sangue sporco. È un insulto spregevole per quelli che sono nati Babbani. Quelli che non hanno genitori maghi. Una come me!" - Gli spiego "Non è un termine che di solito si usa tra la gente civile."
"La cosa sta così, Harry: Ci sono dei maghi -come Malfoy e la sua famiglia- che credono di essere meglio perchè sono quello che la gente chiama 'Purosangue'" - Gli dice.
"È orribile!" - Commenta Harry.
"E disgustoso..." - Aggiunge Ron, vomitando un'altra lumaca dentro il secchio.
"Ed è anche un sacco di fesserie! Sangue sporco... oggi non c'è un mago vivente che non è Mezzosangue o quasi." - Dice Hagrid.
Torno a sedermi, sentendomi ancora offesa.
"Per dirla tutta, non conoscono un incantesimo che la nostra Hermione non sa fare!" - Aggiunge.
Sorrido. Lui si che sa come farmi sentire meglio.
"Vieni qui..." - Hagrid mi da la mano "Non ci pensare, Hermione. Non ci pensare neanche per un momento." - Conclude dandomi delle pacche sulle mani e mi sorride anche lui.

-Draco-
Io e i miei compagni Serpeverde stiamo andando verso le nostre sale comuni. Si è fatto tardi e dobbiamo andare a dormire.
Pensando a quello che le ho detto alla Granger... non volevo dirlo davvero. Eppure l'ho fatto, per giunta davanti a tutti. Mi sento quasi in colpa. Credo che mio padre mi sta influenzando troppo con la storia dei Babbani... dovrei smetterla. Ma non posso deluderlo di nuovo.

Appena io e i miei compagni giriamo l'angolo del corridoio, troviamo Potter, Weasley e la Granger davanti a qualcosa che ci fece restare tutti a bocca aperta: la gatta di Gazza appesa al lumino completamente immobilizzata e una scritta di sangue sul muro bianco.
"'Nemici dell'Erede, temete'... Ora tocca a voi, Mezzosangue!" - Leggo quello che c'è scritto sul muro e guardo il trio.
Improvvisamente spunta Gazza e rimane sottoshock per quello che vede.
"Tu hai ammazzato la mia gatta...! Io ti ammazzo, ti ammazzo!!" - Dice il vecchio rimproverando Harry e quest'ultimo continua a negare di non essere stato lui.
Io rido. Che scena diverte, queste cose non si vedono mica tutti i giorni.
Arrivano anche Silente, la McGranitt, Piton e Allock a vedere cosa sta succedendo.
"Che tutti vadano nei loro dormitori immediatamente. Tutti tranne... voi tre." - Dice Silente riferendosi al trio combinaguai.
Andiamo tutti nei nostri dormitori. Che peccato, proprio quando mi stavo divertendo e tutto si stava facendo interessante. Chissà se adesso si beccheranno una punizione extra.
"Ehi, ma ci avete pensato? Se li mettono di nuovo in punizione se ne beccherà una anche Hermione, stavolta!" - Dice Tiger mentre siamo nella nostra camera da letto.
"Si, ci ho pensato eccome." - Gli rispondo sbottonandomi e posando il mio mantello dei Serpeverde sulla sedia.
"Lo spero! A proposito, Draco... è vero che hai chiamato quella Hermione 'Mezzosangue'? Ahahaha, sei un genio!" - Mi chiede Goyle mentre si toglie le scarpe.
"Si, tutto vero. Avreste dovuto vedere la sua faccia. Stupida scolaretta." - Ridacchio togliendomi anche la felpa e restando con la camicia bianca "E no, Goyle! Quelle scarpe buttale fuori, hanno un tanfo orribile!" - Mi tappo il naso, disgustato.
"Concordo! Che puzza terrificante!" - Commenta Tiger togliendosi anche lui le scarpe restando scalzo.
"Non che i suoi piedi profumino come dei fiorellini di campo..." - Sventolo l'aria con l'altra mano.
"Be', sicuramente i miei piedi sono più profumati dei tuoi!" - Ribatte Goyle a Tiger, mettendo via le sue scarpe maleodoranti.
"Basta, ragazzi! Ma di che diamine stiamo parlando?! Di piedi puzzolenti, vi rendete conto?" - Li guardo confuso.
"Hai ragione, scusaci. Metto via anche le mie scarpe, adesso." - Tiger posa le sue scarpe dentro una scatola e poi mette essa sotto il suo letto.
"Comunque io, le avrei detto di peggio a quella lì..." - Borbotta Goyle, riferendosi alla Granger.
"Non credi che 'Mezzosangue' sia già un insulto abbastanza pesante?" - Gli chiedo.
"Si, ma..."
"Basta così. Io ora vado a lavarmi e a mettermi il pigiama." - Prendo il pigiama pulito dal mio baule "Al mio ritorno voglio che questo orribile tanfo non ci sia più" - Concludo chiudendo la porta e andandomene.

Ci troviamo tutti a lezione di Trasfigurazione con la McGranitt. Ho saputo che Granger e gli altri questa volta l'hanno scampata. Nessuna punizione, è molto strano.
"Potrei avere la vostra attenzione, per favore? Bene. Allora... oggi, noi trasformeremo gli animali in calici d'acqua." - Dice la Professoressa alzando la voce.
Io tengo la mia bacchetta in mano e annuisco, seduto sul banco vicino a Tiger.
"In questo modo: Uno, due, tre, Feraverto!" - Ci mostra come fare e trasforma un uccello nero in un calice.
Tutta la classe esulta.
"Ora tocca a voi. Bene, chi vuole essere il primo?" - Chiede in generale.
Io non di certo.
"Oh, Signor Weasley!" - Fa provare al rossiccio.
Quest'ultimo trasforma il suo ratto in un calice peloso con la coda per via della bacchetta rotta.
Tutti ridacchiamo. Una giusta non ne combina mai, quello lì.
"Quella bacchetta va sostituita, Signor Weasley."
La Granger improvvisamente alza la mano.
"Si, Signorina Granger?" - Le da il consenso di parlare.
"Professoressa, mi chiedevo se poteva parlarci della Camera dei Segreti." - Sbotta all'improvviso.
Io la guardo confuso, ma sono interessato su questo argomento -e non sono l'unico-, visto che mio padre qualche tempo fa me ne ha parlato.
In aula cade il silenzio per qualche secondo.
"Molto bene. Tutti sapete naturalmente, che Hogwarts è stata fondata più di mille anni fa dai due maghi e le due strege più famosi dell'epoca: Godric Grifondoro, Tosca Tassorosso, Cosetta Corvonero e Salazar Serpeverde. Ora, tre dei fondatori vivevano in grande armonia tra loro... uno invece no." - Spiega la McGranitt.
"Indovina quale?" - Dice Weasley a Potter.
Si crede divertente? Bah.
"Salazar Serpeverde voleva essere più selettivo sugli studenti da ammettere a Hogwarts. Era convinto che il sapere magico andasse custodito nelle famiglie di soli maghi, in altre parole: i Purosangue." - Continua a raccontare la storia.
Mi volto verso la Granger e la guardo sorridendo maliziosamente per ricordarle che è una Mezzosangue. Lei volta lo sguardo dall'altra parte.
Mmh, immaginavo. Non ha nemmeno il coraggio di guardarmi.
"Decise di lasciare la scuola. Ora secondo la leggenda, Serpeverde aveva costruito in questo castello una camera nascosta, nota come la Camera dei Segreti." - Continua.
Osservo la Professoressa che si sposta avanti e indietro passando per i banchi mentre racconta.
"Bene, poco prima della sua partenza, egli la sigillò. In attesa del giorno in cui fosse arrivato nella scuola il suo vero erede. SOLO l'Erede sarebbe stato capace di aprire la Camera e farne scaturire gli orrori contenuti. E così facendo, epurare la scuola da tutti coloro che secondo Serpeverde, erano indegni di studiare la magia." - Conclude sistemandosi gli occhiali.
"I figli dei Babbani..." - Commenta Granger.
La McGranitt le annuisce.
"Bene. Naturalmente la scuola è stata controllata molte volte, nessuna camera del genere è stata mai trovata." - Ci rassicura.
"Professoressa, secondo la leggenda, che cosa racchiude la Camera?" - Chiede la Granger, curiosa e preoccupata allo stesso tempo.
"Ecco... si dice che la Camera sia la dimora di qualcosa che solo l'Erede di Serpeverde sa controllare. Si dice che sia la dimora... di un mostro." - Risponde la McGranitt con tono strozzato.
Tutti rimangono senza parole.
Io sorrido e il rossiccio si gira a fissare me.
Mi chiedo cos'ha da guardare. Non penserà mica che l'Erede di Serpeverde sia io...

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Capitolo 8
*** Secondo anno [Parte 4] ***


Secondo anno [Parte 4]

-Hermione-
Dopo la lezione di trasfigurazione della McGranitt io, Ron e Harry usciamo fuori nei corridoi.
"Credete che sia vero? Esiste sul serio una Camera dei Segreti?!" - Domanda Ron confuso mentre camminiamo.
"Si. Non l'hai notato? La McGranitt è preoccupata come tutti gli insegnanti!" - Gli rispondo.
"Ma se esiste una Camera dei Segreti e davvero è stata aperta, questo significa..." - Commenta Harry.
"Che l'Erede di Serpeverde è arrivato a Hogwarts!" - Lo interrompo, "E la domanda è: chi è?" - Chiedo non avendo il minimo presentimento di chi sia questo Erede.
"Riflettiamo..." - Dice Ron con un falso tono di dubbio.
Proprio in quel momento accanto a noi passano Draco e i suoi amici. Vanno avanti a passi veloci e stranamente ci ignorano.
"Chi è che pensa che i figli dei Babbani siano spazzatura?" - Domanda Ron, guardando Malfoy.
"Se ti riferisci a Malfoy..." - Cerco di non pensare a questa folle idea.
"Ma certo! L'hai sentito? 'Ora tocca a voi, Mezzosangue!'" - Mi ricorda quello aveva detto l'altra volta.
"L'ho sentito. Ma Malfoy l'Erede di Serpeverde?" - Non posso fare a meno che una risata.
"Be', forse Ron ha ragione. Insomma, guarda la sua famiglia: loro fanno parte dei Serpeverde da secoli!" - Mi mette a mente Harry.
"Tiger e Goyle lo sapranno! Possiamo farcelo dire con un tranello!" - Propone Ron.
"Neanche loro sono cosi sciocchi! Ma potrebbe esserci un altro modo... badate, non sarebbe facile."- Dico a loro avendo un'idea in mente.
"Senza pensare che infrageremo un'infinità di regole e sarebbe pericoloso. Molto pericoloso." - Aggiungo.
Andiamo in biblioteca ed io vado a cercare il libro delle pozioni. Appena lo trovo, lo prendo in prestito e torno da loro.
"Eccola qui. La pozione polisucco. Preparata a puntino, la pozione polisucco da a chi la beve il potere di assumere temporaneamente le sembianze di un'altra persona." - Leggo sul libro.
"Vuoi dire che se noi due beviamo quella roba diventiamo Tiger e Goyle?!" - Chiede Ron incuriosito.
"Si." - Gli rispondo.
"Cavolo, Malfoy ci direbbe tutto!" - Ron sorride.
"Esatto. Ma è dura. Non ho mai visto una pozione più complicata..." - Leggo le istruzioni su come preparare la pozione.
"Quanto tempo ci vorrà per prepararla?" - Mi chiede Harry.
"Un mese." - Rispondo, tollerante.
"Un mese? Ma Hermione! Se Malfoy è l'Erede di Serpeverde potrebbe aggredire i figli di Babbani che sono a scuola, intanto!" - Dice Harry, preoccupato.
"Lo so. Ma è il solo piano che abbiamo." - Dico a loro non avendo altra scelta.

Io sono sicurissima che non è Draco ad essere l'Erede di Serpeverde e ad aver aperto la Camera dei Segreti, anche se Harry e Ron mi hanno fatto venire il dubbio. In ogni caso, non mi resta che preparare al più presto la pozione polisucco per scoprirlo.

-Draco-
Oggi c'è la partita di Quidditch.
Mentre mi dirigo verso la sala comune di Serpeverde per prendere la divisa sportiva, in corridoio incontro la Granger da sola seduta vicino ad una finestra a leggere uno strano libro. Non mi stupisco, dopotutto.
"Ma non ti annoi mai a leggere sempre, Granger?" - Le chiedo, fermandomi a guardarla.
Lei alza il capo e mi guarda. Non si era ancora accorta della mia presenza.
"No...!" - Chiude il libro di fretta e si alza di scatto, come se avesse qualcosa da nascondere.
Mi fissa con uno sguardo quasi confuso, come se si stesse ponendo delle domande della quale aspetta risposta, stringendo il libro dietro la sua schiena.
"Che hai da guardare? C'è qualcosa che devi dirmi? Insultarmi dopo quello che ti ho detto l'altra volta, magari?" - Le domando con uno strano presentimento.
"Assolutamente no. Nulla, Malfoy." - Diventa paonazza.
"Ehi, Hermione!" - Arriva la più piccola dei Weasley.
Mi fissa anche lei e poi guarda la Granger avvicinandosi alla sua amica.
"Ti stavo cercando dappertutto. Tra poco comincia la partita, andiamo?" - Le chiede, con fretta.
"Si, andiamo Ginny..." - La Granger mi distoglie lo sguardo e va via insieme a lei ancora con quel libro saldo in mano.
Non l'ho mai vista così strana quella Mezzosangue. Cerco subito di scacciare via questo pensiero e anch'io vado a prepararmi per la partita.

Siamo in campo di Quidditch e la mia squadra Serpeverde segna, in vantaggio per novanta a trenta punti con i Grifondoro.
"Si! Si!" - Io e i miei compagni esultiamo ed io alzo il pugno in aria. Ma la partita è appena cominciata, quindi forse è meglio non cantare vittoria.
Mio padre e il professor Piton sono seduti insieme sui posti per guardare la partita e vedo mio padre sorridere lievemente. Spero di non deluderlo. C'è anche il preside Silente ad assistere. E ovviamentre ci sono anche Weasley e la Granger.
Quel Potter improvvisamente resta fermo in campo e io mi ci avvicino con la mia scopa in volo.
"Tutto bene, Sfregiato?" - Gli chiedo sorridendo maliziosamente.
Lui mi guarda male.
D'un tratto arriva il bolide scatenandosi senza controllo.
Il bolide colpisce il suo amico Baston che gli rompe il manico della scopa mentre lui fa zigzag per tutto il campo.
Ma che diamine sta facendo? Non si rende conto che è ridicolo?
"Ti alleni per il balletto, Potter?" - Gli sorrido con un ghigno.
Dopo essermi distratto a mia discolpa, improvvisamente vediamo il boccino d'oro di fianco a noi e cerchiamo di inseguirlo a tutta velocità ed acchiapparlo.
Sbatto contro Potter sotto le rampe del campo mentre sto per prendere il boccino.
"Non mi prenderai mai, Potter!"
Siamo seguiti dal bolide e sbatto di nuovo contro quello Sfregiato.
Il bolide fa casino e rompe tutto. Sembra essere più pazzo di Potter. Ma che sta succedendo?
Accidentalmente perdo il controllo per colpa di quel maledetto bolide e con un salto finisco a terra fuori sul campo.
Dannazione, che botta!
Tutti quanti mi fissano e mio padre volta lo sguardo dall'altra parte. L'ho deluso un'altra volta.
Che vergogna, essere caduto davanti a tutti... davanti a lei.
Mi accorgo che Potter è riuscito a prendere il boccino e quindi i Grifondoro hanno vinto la partita a Quidditch. Non ci posso credere. Questa è fortuna sfacciata.
La Granger e tutti gli altri scendono in campo e vanno in soccorso di Potter che si è rotto un braccio a causa del bolide.

Lui e io veniamo portati in infermeria. Io sono sul lettino in compagnia dei miei amici Serpeverde. Mi lamento cercando di prestare l'attenzione. Gli altri sono vicino al lettino di Potter, compresi i gemelli Weasley.
Spunta Madama Chips con uno strano intruglio in mano.
"Oh signor Malfoy, smettila di fare tanto chiasso!" - Mi dice mentre passa.
E adesso devo pure stare zitto? Ma guarda un po'! Ho tutto il diritto di lamentarmi qui dentro!
Un pensiero torna su mio padre. Chissà cosa starà pensando di me in questo momento... spero che non mi punisca per il mio fallimento. Dopotutto, è stata tutta colpa di quel dannato bolide se ho perduto il controllo sulla scopa e perso la partita! Sono sicuro che a quest'ora avrei già avuto il boccino in mano in pochissimo tempo.
Forse dovrei lasciare perdere, non credo che il Quidditch sia uno sport adatto a me. Anzi, quasi lo detesto anche se sono molto bravo a volare. Ma mio padre non me lo permetterebbe mai.
Vengo distratto da Madama Chips.
"Ti aspetta una nottataccia, Potter! Far ricrescere le ossa è una brutta faccenda!" - Dice porgendogli quella strana bevanda.
Potter beve la sua 'medicina' e subito dopo sputa tutto disgustato.
Non credo abbia un buon sapore quella robaccia. Pensandoci, forse è meglio che diano tutta l'attenzione a lui...
"Che cosa ti aspettavi, succo di zuppa?" - Gli chiede Madama Chips.

Dopo un semplice riposo, vengo dimesso e quindi torno nel mio dormitorio mentre Potter rimane in infermeria per tutta la notte con il braccio fasciato.
Sto ancora pensando a cosa stava nascondendo oggi la Granger con quel libro. Eppure, sono sicuro che quello non era il classico diario segreto che di solito usano le ragazze per scrivergli sopra i loro pensieri. Era proprio un libro, ma non un libro qualunque... purtroppo non ho fatto in tempo a leggere la sua copertina.

Arrivo in camera mia e ci sono Tiger e Goyle ad aspettarmi.
"Malfoy, ti stavamo aspettando! Ah, ehm... tieni questa." - Goyle mi porge una lettera bianca.
"Quando tu eri in infermeria, noi eravamo in Sala Grande ed è arrivato un gufo a portarti questa. Anche se non è nostra l'abbiamo presa lo stesso." - Dice Tiger.
Credo già di sapere chi è il destinatario. Leggo sulla lettera 'Da Lucius Abraxas Malfoy. Per Draco Lucius Malfoy'. Lo sapevo. Non ho il coraggio di aprirla... ma non ho altra scelta.
Faccio un respiro profondo mentre Tiger e Goyle mi fissano e la apro leggendo il contenuto: 
"Caro mio figliolo,
quando stavo guardando la partita di Quidditch ho capito subito che c'era qualcosa che non andava con quel bolide. Di sicuro è stato manomesso con un incantesimo da qualcuno per far perdere a Potter, ma di conseguenza anche tu ci sei andato di mezzo. Per cui, questa volta non me la prenderò con te anche se avresti potuto certamente fare di meglio.
Ne riparleremo di questo discorso più accuratamente quando ci vedremo di persona.
P.S: insieme alla lettera, tua madre ha voluto spedirti anche alcuni dolcetti alla vaniglia.
-Lucius Abraxas Malfoy"
Che sollievo, temevo il peggio.
Dopo aver letto, ripongo il foglio di carta dentro la busta e la chiudo in un cassetto vicino al mio letto.
"Dove sono...?" - Controllo dentro il mio baule.
"Dove sono cosa?" - Chiede Goyle, guardandomi.
"I miei dolcetti che mi hanno spedito insieme alla lettera!" - Controllo da tutte le parti, rovistando.
Goyle e Tiger si lanciano un'occhiata, perplessi.
"Ehm... be' n-noi... Draco, non a-arrabbiarti..." - Balbetta Tiger, deglutendo.
"Non ci credo." - Ho già capito tutto, "Ve li siete pappati voi, non è così?" - Chiedo, fissandoli mentre sono accovacciato in ginocchio sul baule.
Restano in silenzio, nervosi.
"Ahh, d'accordo! Non importa." - Chiudo il baule e mi alzo "Potevate almeno lasciarmene uno..."
"Scusaci tanto..." - Dicono in coro.
"Non fa niente. Cambiando discorso, sapete che è stato aperto un club chiamato 'Il Club dei Duellanti'? Ho letto una locandina del manifesto appeso qui fuori nei corridoi mentre tornavo dall'infermeria." - Indico la porta.
"Il Club di che?" - Chiede Tiger, non avendo capito al volo.
"Dei Duellanti." - Ribatto, "Già dal nome suppongo che si tratta di qualcosa che ci faccia esercitare con i duelli di magia o una roba simile."
"Per quale motivo aprono un club del genere? Per cosa dovremmo esercitarci?"
"Non lo so, Goyle." - Rispondo dubbioso.

La risposta ci viene data l'indomani mattina quando siamo in Sala Grande e veniamo a scoprire che Colin Canon, il ragazzino Grifondoro che leccava i piedi al famoso Potter con la sua macchina fotografica babbana come lui, è stato pietrificato. Si presume che sia stato immobilizzato dal mostro dell'Erede di Serpeverde. Non è rimasto ucciso, però.
Non riesco ancora a capire chi sia questo Erede... se lo sapessi, potrei dargli una mano. Ma non ne sono ancora sicuro.
La Granger si guarda intorno, preoccupata perchè anche lei è figlia di Babbani come Canon. Per quel che ne so, il mostro potrebbe aggredire pure lei, probabilmente.

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ANGOLO AUTRICE: Cari lettori, ecco finalmente il nuovo capitolo online! Scusate se è da quasi un mese che non ne pubblicavo uno ma ho beccato di nuovo la febbre (sono troppo sfigata), inoltre ci sono state le festività di Pasqua e non ho avuto tempo per scrivere.
Vi chiedo gentilmente, che se avete letto fino a qui, di lasciare almeno una piccola recensione. Sto notando un feedback discreto (mi aspettavo di meglio, sinceramente) e quindi non vorrei lasciare in sospeso questa fanfiction.
Ho bisogno del vostro parere, grazie.
-Ylenia Lilly

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