{ Last Hope ~

di Princess Kurenai
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** 0 - Prologo ***
Capitolo 2: *** 1 - Non più un bambino ***
Capitolo 3: *** 2 - Non è più casa mia ***
Capitolo 4: *** 03 - Pirati ***



Capitolo 1
*** 0 - Prologo ***


Nuova pagina 1

Come è nata questa fic?

Beh, prima di tutto se c'è un genere che apprezzo è quello delle 'what if', in particolare quelle che stravolgono tutta una vicenda, e visto che mi piace anche scriverle (ma tu guarda XD) mi sono messa una sera con mio fratello a pormi alcune domande (" E se Kuina non fosse morta?", " Se Luffy avesse mangiato un altro tipo di Frutto del Mare?" e anche domande del tipo: " E se nella ciurma chi è maschio fosse una femmina e le femmine dei maschi?" XD) fino a giungere a questa:

" E se Tom fosse stato portato a Enies Lobby la prima volta che la Nave Giudizio era giunta a Water Seven?”

E da lì abbiamo trovato le prime risposte tirando su le conseguenze ed io ho elaborato la storia ù.ù

Ci tengo a dire alcune cosette.

1. Questa fic è e resterà una FrankyIceburg/IceburgFranky, la mia coppia preferita meritava una longfic è.é

2. La suddetta longfic è la prima che scrivo su One Piece ^^'' ed ovviamente tutte le critiche costruttive saranno accettate ed ascoltate

3. Cercherò di aggiornare ogni volta che posso. Ma tenete conto che il mio internet muore ogni tanto TwT

4. I capitoli non saranno lunghissimi >.> non sono tipa da poemi.

5. Per ora il rating è arancione ma in seguito, attorno al capitolo 6/7 potrebbe verificarsi un innalzamento del pairing ù.ù/ ma non ne sono sicuraXD

E con questo ho finito.

Beh, grazie per essere giunti fin qui^^

Vi auguro una buona lettura!

 

 

{ Last Hope ~

 

~ Prologo ~

 

" Sei accusato di aver costruito la nave del Re dei Pirati, la Oro Jackson. È considerato un crimine internazionale."

Cercò di farsi largo tra la folla, spintonando con tutta la forza che gli era permessa dalle sue esili braccia.

Dietro di lui il suo compagno più grande faceva lo stesso, entrambi spaventati e preoccupati per la sorte del loro maestro.

" Il carpentiere Tom sarà condotto a Enies Lobby. E sarà giustiziato."

Riuscì a spuntare tra la gente e per un instante il suo cuore smise di battere.

Erano bastate due semplici parole per bloccarlo: Tom e giustiziato.

Strinse forte i denti e i pugni.

No. Assolutamente no.

Non potevano! Non poteva accadere!

Respirò a fondo, cercando di trattenersi dal fare un qualsiasi cosa di avventato.

" I-iceburg...", la sua voce tremò, bassa e quasi impaurita. " C-cos'è Enies Lobby?"

Guardò il compagno, fermo accanto a lui, sperava in una sua risposta.

Aveva sempre avuto un rapporto poco roseo con Iceburg, ma lo stimava e si fidava ciecamente di lui.

Per questo aveva la convinzione che in quel momento il compagno sapesse che fare.

Iceburg doveva saperlo.

Sapeva sempre tutto.

Ma, per la prima volta, non rispose... restò in silenzio, troppo sconvolto anche solo per rivolgergli lo sguardo o per tentare di rassicurarlo.

" Non è un crimine vendere una nave a qualcuno, in linea di massima. Ma se riguarda il Re dei Pirati allora diventa un'eccezione. Tutti coloro che l'hanno aiutato a compiere le sue malefatte piratesche sono considerati pericolosi e questo significa che avranno la pena di morte.", spiegò il magistrato, guardando Tom senza alcun sentimento particolare.

Nessuna pietà.

Nessun ripensamento.

Come potevano condannare un uomo per aver svolto il proprio lavoro alla perfezione?

" Portate via il criminale.", ordinò.

" Sì!", esclamarono all'istante i marines che affiancavano un silenzioso e calmo Tom.

Sapeva che quella era la sua sorte e non poteva cambiarla.

L'aveva accettata già da tempo, quando aveva conosciuto Gol Roger.

Non aveva rimpianti se non quello di non essere riuscito a terminare i suoi progetti e quello di lasciare i suoi due allievi soli a loro... ma si fidava sia di Iceburg che di Franky, sarebbero diventati dei grandissimi carpentieri.

Senza fiatare si appresto a seguire i suoi carcerieri mentre un lieve brusio si levava nella sala della Nave Giudizio, accompagnato dalle urla di chi, all'esterno, annunciava la sorte del carpentiere a Water Seven.

Franky guardò ancora una volta Iceburg che, bianco come un fantasma, non parlava.

Tremava impercettibilmente.

Sembrava quasi stesse per svenire.

Il più piccolo non sapeva che gli passava per la testa e non gli importava.

Tutti i suoi pensieri erano rivolti all'uomo che l'aveva accolto in casa sua due anni prima.

Il suo maestro.

L'unica vera figura paterna che aveva avuto!

Non voleva perdere un altro padre!

" NO!", gridò correndo in avanti. " Non potete portarlo via!"

Dei marines lo bloccarono all'istante, pronti a qualsiasi evenienza, mentre i presenti lo guardavano attoniti.

Tutti dei codardi.

Dei bastarti.

Persone che fino a qualche secondo prima erano preoccupate per il carpentiere che li aveva sempre aiutati senza chiedere mai niente in cambio e che in quel momento parevano sollevati dal fatto che 'quel criminale' fosse stato catturato.

" Non potete! No! Assolutamente! È... è un'accusa stupida! Non potete condannarlo per aver costruito la miglior nave che abbia solcato gli oceani!"

" Sta zitto moccioso!", un marine lo spintonò all'indietro, minaccioso, facendolo cadere per terra.

Si sentiva piccolo e inutile ma era pronto anche a fare a botte con un intero esercito per aiutare Tom.

" Franky.", ma la voce dell'uomo pesce, che risuonò calma della sala, lo fermo dal fare qualsiasi cosa. " Tranquillo."

" Ma Tomsan... come possono...", lo guardò e senza accorgersene si ritrovò in lacrime.

Non riusciva a trattenerle.

" Doveva succedere.", rise avvicinandosi al bambino, mentre i marines lo tenevano sotto tiro. " Tu e Iceburg un giorno sarete i due carpentieri più famosi del mondo. Dovete aiutarvi l'uno con l'altro. Siete la speranza di Water Seven.", lo incoraggio, guardando anche Iceburg che, sempre immobile piangeva.

Non potevano mettersi contro il Governo Mondiale.

" Andiamo!", ordinò un marine freddamente, afferrandolo per il braccio, imitato da un collega.

" Ricordate...", Tom guardò con un sorriso i suoi due allievi. " Siate sempre fieri di ogni vostra costruzione."

E con quelle parole il più grande carpentiere del mondo venne scortato in una cella della Nave Giudizio, che veniva velocemente fatta sgombrare.

Solo Franky e Iceburg non si muovevano.

Fermi nelle loro posizioni, occhi carichi di lacrime che non riuscivano ad arginare e il cuore a pezzi.

Quella era la fine.

La fine della compagnia Tom's Workers.

 

Spazio di Miki

Ecco qui il prologo che segna la svolta della storia di One Piece, o meglio, la storia di Iceburg e Franky.

Ci ho ragionato tantissimo per scriverla ma sono aperta ai consigli ^O^

Quindi recensite è.é e siate sinceri ù.ù

A presto ^O^
Ah! DimenticavoXDD
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Capitolo 2
*** 1 - Non più un bambino ***


Nuova pagina 1

Ecco il primo capitolo.

Da qui mostrerò i primi cambiamenti °O°

Se vedete un qualcosa che non va avvertitemi è.é

Ho cercato di immaginarmi ogni possibile reazione, ma ne parlerò a fine capitolo, dove inserirò anche le risposte alle recensioni!

Buona lettura!

 

 

{ Last Hope ~

 

~ 1. Non più un bambino ~

 

Erano passati cinque giorni da quando il Governo aveva portato via Tom.

E la casa dei Tom's Workers era... morta.

Senza il suo costruttore, senza la sua vera anima, sembrava mancasse tutto.

A partire dalla sua giocosa ma importante presenza fino ad arrivare alla sua risata e al suo forte profumo salmastro.

Solo in quel momento era chiaro che fosse Tom il perno che teneva unita quella famiglia ormai spezzata.

Era stato un durissimo colpo per Kokoro, la segretaria della compagnia, che si era ritrovata sola e abbandonata, tanto aveva iniziato a passare le giornate a bere.

Yokozuna invece se ne stava in un angolo, seduto, a piangere in silenzio. Non mangiava né si muoveva, la sua vitalità era sparita.

Iceburg, dalla sua, si era rifugiato nel cantiere dove avevano sempre passato le giornate lui, Tom e Franky.

Non aveva la forza di rialzarsi e scalare da quel precipizio che si era aperto sotto i suoi piedi e soffriva ancor di più nel vedere come si era ridotta la sua famiglia.

Ma non poteva aiutarli...

E neanche Franky, noto per il suo ottimismo e la sua allegria, sembrava più lo stesso.

Si era rinchiuso nello studio dove lavorava Tom e non vi era più uscito in quei lunghi e interminabili giorni.

Quello era l'unico posto dove continuava ad aleggiare quel sicuro profumo che lo faceva sentire protetto.

Profumo che non avrebbe più sentito a causa del Governo.

Tom era il più grande carpentiere del mondo per lui.

Colui che aveva creato la nave perfetta che aveva fatto diventare Gol D. Roger il Re dei Pirati.

Era un eroe per Franky, un vero esempio da seguire, eppure era stato condannato.

Si accoccolò ulteriormente sulla grande sedia sulla quale si sedeva l'uomo pesce.

Era quasi immensa per lui, così piccolo e gracile.

Così tanto da farlo sentire ancor più inutile in quel crudele mondo.

Nascose il viso tra le ginocchia, abbracciandole per cercare conforto.

Sembrava passato così poco tempo da quanto Tom l'aveva preso con sé.

Solo due anni.

Chiuse gli occhi lasciando le lacrime libere di scorrere sulle sue lisce guance infantili.

Tra tutti i veri criminali in giro proprio Tom, colpevole solo di aver costruito una nave, doveva essere preso dal Governo?

Si morse le labbra, cercando di trattenere il singhiozzo.

Bastardi.

Il Governo era fatto solo di bastardi che l'avevano privato dell'unico vero padre che aveva mai avuto.

L’unico che aveva guardato oltre il suo carattere ribelle e aveva aperto le braccia per accoglierlo.

In uno scatto di rabbia colpì la scrivania con un pugno, facendo cadere le penne per terra e muovendo i progetti che ancora stavano lì sopra.

Parve seguirle con lo sguardo, ma la sua mente era altrove.

 

" Che cosa stai disegnando?", domandò con curiosità, guardando il viso di Tom illuminato fiocamente da una candela.

L'uomo rise piano per non svegliare Iceburg, steso poco lontano in un futon.

" Questa è l'unica speranza dell'isola.", rispose semplicemente.

" Speranza?", ripeté Franky, stupito.

" Con questo io spero che Water Seven torni ai vecchi splendori."

 

Allungò la mano sui fogli, prendendone uno con delicatezza.

Come se potesse rovinarlo.

Riconosceva la precisa scrittura di Tom.

Riconosceva il tratto del disegno pulito e curato.

Quel progetto rappresentava Tom.

Era il suo sogno di speranza per l'isola che amava.

Il suo maestro aveva sempre messo davanti a tutto Water Seven e il bene dei suoi abitanti e quel progetto ne era la prova.

Strinse le labbra, tirando su con il naso.

Li ripose di nuovo sulla scrivania e scese dalla sedia andando con lunghi passi verso la cucina.

Lì vide Kokoro, la donna solare che lo spaventava e affascinava al tempo stesso non esisteva più.

Vi era solo una creatura che stringeva in mano una bottiglia semi vuota di vino e che se ne stava seduta come un fantoccio vicino al tavolo.

In un angolo poté scorgere la sagoma di Yokozuna, scossa da lievi tremiti.

A tutti mancava Tom e Franky lo sapeva e voleva che lui fosse ricordato.

Che tutti, nel sentire il suo nome, pensassero a colui che aveva salvato Water Seven e non a un criminale.

Strinse i piccoli pugni fino a farsi male.

“ Non possiamo permettere che il suo sogno non si realizzi.”, disse piano, ma la sua voce parve riecheggiare nel silenzio della cucina. “ Tomsan aveva un sogno... una speranza... e noi dobbiamo far sì che tutto diventi realtà.”

Parole mature, forse troppo per un bambino etichettato da sempre come ribelle e infantile da chi non era mai andato oltre le apparenze.

Franky era più maturo dei bambini della sua età, lo era sempre stato.

Nella sua infanzia era stato ferito più volte e ne portava ancora i segni, ma l’aveva anche rinforzato.

L’aveva fatto crescere e trovare la forza per andare avanti, e quell’ennesima ferita non poteva che dargli nuova forza.

La forza di crescere e di cercare di raggiungere Tom realizzando le sue speranze.

Si sforzò di sorridere.

“ Poi... lui avrebbe riso in una situazione del genere no? Rideva sempre...”

Cercò di ridere ma sembrò più che altro un lamento che anticipava un’altra crisi di pianto.

Crisi che non tardò ad arrivare e che venne soffocata tra le materne braccia di Kokoro, che l’aveva attirato a sé.

Era buffo come i ruoli si fossero capovolti.

Non dovevano essere i bambini a consolare gli adulti.

Devono essere i grandi quelli forti e non il contrario, i bambini devono restare bambini.

Devono giocare, ridere e crescere pian piano negli anni.

E, sfortunatamente, quello che in quell’istante stringeva con quell’ultimo pianto non era più un bambino e non poteva fare a meno di sentirsi colpevole.

Franky non era più un bambino.

 

Spazio di Miki

E rieccomi qui^^

Parliamo subito del capitolo appena letto.

Franky che decide di crescere e di prendere in mano la situazione, per quanto grande e difficile possa essere.

Tom ha sempre creduto in lui e nel manga/anime si vede come cresce gradualmente iniziando ad aiutare Iceburg e il suo maestro.

Io questo l’ho interpretato non solo come voglia di aiutare la sua famiglia ma anche come desidero di realizzare il sogno di Tom - non penso che le parole che l’uomo pesce gli aveva detto quella notte gli siano entrate da un orecchio e uscite dall’altro.

E qui si ritrova in un “processo accelerato” dove però Tom non c’è più, il che lo spinge a reagire maturando.

Spero di non essere andata OOC in questi miei ragionamenti °O°

Vi ringrazio per essere giunti fin qui^^

 

  Prima delle recensioni, vi invito a raggiungermi qui ù,ù
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& Franky Official Fanforum


Recensioni

Kymyit - Più o meno reagiranno in quel modo^^

Red Queen - Ci riuscirò ù.ù visto che io scrivo principalmente IceFra XDD (su quindici fic su One Piece, sei sono su Iceburg e FrankyXDD più questa sono a sette XD) In ogni caso ti ringrazio^^

Kikisama - Io sono la donna delle eccezioni XDD e la AceRufy arriverà stasera nel suo primo capitolo^^

Rinalamisteriosa - Ma poveri piccoli Bakaburg e Bakanky ç^ç te li farò piacere ù.ù *convinta* XDD grazie tesoro!

 

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Capitolo 3
*** 2 - Non è più casa mia ***


Nuova pagina 1

Capitolo corto per mostrare l’incontro tra Iceburg e Franky e per introdurre il prossimo tutto dedicato a Iceburg e a ciò che prova.

Spero vi piaccia^^

 

 

{ Last Hope ~

 

~ 2. Non è più casa mia ~

 

Si destò richiamato da un dolce profumo.

Non si ricordava di essersi addormentato, tutti i suoi ricordi si fermavano a quando Kokoro l’aveva abbracciato mentre piangeva...

Si mise seduto sul futon guardandosi attorno confuso.

Era solo ma sentiva dei rumori provenire dalla cucina che lo spinse a rialzarsi.

Scalzo raggiunse la fonte di quel profumo e osservò con un misto di curiosità e di nostalgia Kokoro preparare la colazione.

“ ... giorno...”

La donna si volse verso di lui.

Sorrideva ma negli occhi ancora alloggiava l’ombra di quel dolore ancora troppo giovane per svanire.

Ma si stava facendo forza.

“ Ciao Franky, ben svegliato.”

Il bambino abbassò la testa.

“ Come... come stai?”

“ Come prima.”, ammise mettendo sul tavolo la colazione. “ Ma non posso più permettere che sia tu ad addossarti tutto il peso di questa situazione. Quindi ora siediti e fai colazione.”

Un live sorriso increspò le labbra del giovane ma non si sedette.

“ Iceburg non è rientrato, vero?”, domandò, nonostante sapesse già la risposta.

“ No.”

Lo sospettava.

“ Lo vado a prendere.”, disse correndo verso la porta senza permettere a Kokoro di controbattere.

Non sarebbe riuscita ugualmente a fermarlo.

Franky teneva a quella famiglia più di quanto avesse mai dimostrato e Iceburg era come un fratello maggiore per lui.

Era una persona importante, nonostante tutti i loro litigi.

Si limitò quindi a ritirare la colazione per tenerla al caldo mentre il bambino correva verso il cantiere, certo di trovare lì il compagno.

Lo cercò con lo sguardo addentrandosi nei relitti fino a quando non scorse la familiare capigliatura color indaco dell’amico.

Sollevato si avvicinò.

“ Iceburg?”

Il più grande non rispose.

Fissava il mare con occhi arrossati dal pianto.

Soffriva tanto quanto lui e per Franky era strano vederlo in quello stato.

Iceburg era sempre stato forte e non sapeva come aiutarlo.

Era al di fuori delle sue capacità...

“ Kokorosan ci aspetta con la colazione...”, mormorò.

“ Vattene Franky...”, sibilò l’altro senza guardarlo.

“ Non senza di te.”, si impuntò e non ottenendo risposta proseguì. “ Non dobbiamo buttarci giù... Tomsan non lo vorrebbe.”

Gli occhi scuri del più grande si posarono su di lui.

Freddi e feriti.

“ Vattene.”

“ Iceburg...”

Il ragazzo dai capelli color indaco si alzò sovrastandolo con la sua altezza e costringendolo a fare un passo indietro.

“ Torniamo a casa?”, domandò il bambino speranzoso ricevendo però un’altra occhiataccia.

Era diversa da quella che era solito donargli.

Quegli occhi lo ferivano nel momento in cui era più debole.

“ Quella non è più casa mia.”, decretò allontanandosi veloce senza dar tempo a Franky di muoversi.

‘ Quella non è più casa mia.’, aveva detto e quelle parole vibravano ancora nelle orecchie del bambino.

Non erano parole di rabbia.

Sembrava quasi che... che Iceburg credesse in quello che aveva detto.

 

 

I suoi passi veloci si trasformarono presto in una furiosa corsa.

Le sue gambe si muovevano da sole senza una meta.

Voleva solo correre.

Voleva solo scappare.

Da Franky.

Dalla sua famiglia.

Dal suo passato.

Un passato che non era mai riuscito a cancellare ma che aveva semplicemente cercato di superare... senza risultato.

Senza Tom era... perso.

Quella ferita che si portava dietro sin dalla sua infanzia si era riaperta.

Poteva curarla, aveva Kokoro che l’avrebbe accolto sicuramente come aveva fatto il suo maestro tempo addietro, ma su di lui pesava anche dell’altro.

Un qualcosa che non poteva superare così come aveva fatto Franky.

Infondo... Cutty Flame era pur sempre figlio di un pirata.

E per quello... per quello lui lo odiava.

 

 

Spazio di Miki

Ecco fatto^^

Dal prossimo il “tassello” dell’odio di Iceburg verrà sistemato ù.ù

Potevo inserirlo qui e fare il capitolo più lungo ma volevo caricare la suspanceXDD

Spero di essere riuscita ad appassionarvi^^

 

Recensioni

Red Queen - Per la AceRufy dovrai aspettare perché la sto ricopiando dal quaderno al pcXDD comunque grazie**

Kymyit - Grazie Honey!

Kikisama - Grazie^^

Beat - ^O^ ne sono felicissima!!**

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Capitolo 4
*** 03 - Pirati ***


Nuova pagina 1

Questo capitolo è tutto su Iceburg come promesso^^

Spero vi piaccia^^

 

 

{ Last Hope ~

 

~ 3. Pirati ~

 

Li osservava da un piccolo spiraglio della porta.

Chiassosi, maleducati e ubriachi.

Storse il piccolo naso facendo schioccare la lingua nel palato.

Non gli piacevano.

Non gli erano mai piaciuti.

Ogni volta che i pirati arrivavano a Water Seven il locale del suo tousan e della sua okaasan finiva quasi per essere distrutto..

" Iceburg, che ci fai qui? Non dovresti essere a letto piccolo monello?"

Il bambino sussultò allontanandosi dalla porta come scottato mentre un uomo, alto e dai capelli corvini, si chinava dinnanzi a lui.

Viso stanco ma divertito con scure labbra piegate all’insù.

" Non ho sonno.", mormorò mettendo su un piccolo broncio. “ E con il chiasso che fanno lì non riuscirei a dormire.”

Una grande mano si posò sui capelli color indaco del bambino.

" Stiamo lavorando. Non possiamo starti dietro."

" Ma Tousan..."

In quell'istante però, uno sparo - accompagnato dal rumore di un qualcosa che si infrangeva per terra - bloccò ogni sua parola, facendolo sussultare spaventato.

L'uomo, si tiro su all'istante oltrepassando la porta che dava al locale velocemente.

Le risate dei pirati si levavano nella sala, crudelmente divertite.   

Il bambino li osservò dalla porta lasciata aperta senza riuscire a fiatare e con il cuore a mille per la paura.

Sua madre stava ferma vicino ad un pirata con la pistola fumante in mano.

Livida di paura si copriva la bocca con le mani come per far tacere un urlo.

Per terra delle bottiglie e dei bicchieri rotti.

“ Che sta succedendo qui?”, esclamò l’uomo avvicinandosi alla moglie.

“ Si scherzava!”, rise il pirata, gesticolando con la pistola. “ Ho semplicemente sparato alla bottiglia vuota! E lei che ha fatto cadere tutto!”

“ Ti sei fatta male?”, domandò alla donna dai capelli color indaco.

“ N-no...”, rispose cercando di mantenere la voce ferma.

Era spaventata.

Anche se aveva sempre a che fare con i pirati, li temeva e quelli che stavano ospitando erano quelli della peggior specie.

“ Meno male.”, si sforzò di sorridere e di dare poco peso alla cosa, era l’unico modo per non far arrabbiare il pirata. “ Ora metti via l’arma e riprendiamo a divertirci.”

Una risata impastata dall’alcol si levò con le altre della ciurma.

“ Perché dovrei metterla via? È questo il mio divertimento!”, esclamò sparando un colpo verso il bancone, colpendo delle bottiglie che caddero a terra.

Iceburg sussultò, stringendo le manine sul legno della porta.

“ Se mi distruggi il locale come farete a bere ancora?”, domandò l’uomo, cercando ancora di far calmare il pirata che, in tutta risposta, gli puntò la pistola contro.

“ Ci sono altri locali.”, disse poco prima di avvertire un urlo.

“ Tousan!”

Era spaventato.

Un uomo cattivo puntava una pistola contro suo padre e... aveva troppa paura.

“ Iceburg! Va subito a letto.”, ordinò l’uomo.

Sentiva anche lui il pericolo, glielo si leggeva negli occhi e per quanto i pirati lo spaventassero, la sua famiglia e la sua protezione erano più importanti.

Avrebbe superato quel timore.

“ Ma chi abbiamo qui? Un moccioso! È tuo figlio?”, domandò l’altro ridendo senza smettere di puntare la pistola contro il padrone del locale.

“ Sì...”, si spostò appena per proteggere la moglie che guardava il figlio pregando di vederlo andare a letto.

Era sempre stato un bambino ubbidiente ma quando si trattava di proteggere un qualcosa in cui credeva era sempre testardo - fin troppe volte l’aveva dovuto separare da delle liti con gli altri bambini di Water Seven.

“ Che c’è mocciosetto? Hai paura?”, domandò il pirata.

Iceburg tremò nel sentire gli sguardi di tutti si di sé.

Sì, aveva paura.

“ Sì...”, rispose, cercando di trattenere le lacrime.

“ Fila a letto.”, esclamò ancora suo padre.

“ Aspetta!”, la fredda canna della pistola si posò sulla sua pancia, come a voler dare peso alle sue parole. “ Sto parlando con tuo figlio, è da maleducati andarsene.”

La voce del pirata era diversa.

Era malignamente divertita.

Quella situazione per lui era solo un gioco.

Era... era pericoloso.

“ Ha solo sette anni.”, lo pregò la donna poco prima di venir colpita da un proiettile in mezzo alla testa.

Un secondo. Era bastato un secondo accompagnato dalle parole: “ Taci femmina.”, per vederla lì, stesa per terra, con un’espressione di terrore nel viso senza più vita.

“ Nadia!”, esclamò l’uomo.

“ Okaasan!”

 

Chiuse gli occhi, cercando di reprimere le lacrime senza però riuscirci.

Piangeva e non poteva far nulla per arginare quelle salate gocce.

Aveva solo sette anni quando aveva visto morire sua madre.

Aveva solo sette anni quando suo padre, per proteggerlo e cieco di rabbia per la morte della moglie, aveva dato la sua vita.

Aveva appena sette anni quando si era ritrovato solo.

Il locale distrutto dalla furia dei pirati.

I suoi genitori morti.

E lui... solo, senza una casa e una famiglia.

Famiglia sostituita in parte da Tom e Kokoro che l’avevano trovato a vivere di stenti nei bassifondi.

Aveva amato il suo maestro, l’uomo pesce che l’aveva accolto a casa sua, e lo stimava più di qualsiasi altra persona al mondo.

Gli aveva dato un tetto sotto il quale vivere.

L’aveva nutrito e vestito.

Gli aveva dato un nuova speranza: un futuro come carpentiere.

L’unica cosa che non era riuscito a sopire era il suo odio per i pirati.

Avevano distrutto la sua infanzia senza alcun pentimento e sempre a causa dei pirati ora si trovava senza Tom.

Perché se lui non avesse aiutato Gol D. Roger non si sarebbero mai trovati in quella situazione.

Mai.

E in quel momento odiava anche Franky, figlio di un pirata, della specie che gli aveva rovinato la vita.

Franky con le sue armi che potevano uccidere.

Franky con i suoi sogni.

Franky sempre lui.

Aveva provato a volergli bene, era pur sempre un bambino, e quasi ci era riuscito.

Ma la perdita di un altro padre legata ad un pirata aveva rotto qualcosa in lui.

Non si fidava più di nessuno.

 

 

Spazio di Miki

La frase dell’aveva amato è ovviamente riferita a un forte sentimento d’affetto e non all’amore vero e proprio ù.ù

Che altro dire çOç

La storia di Iceburg è inventata da me ù.ù

Perché non si sa nulla del suo passato e visto che stava sempre con Tom e Kokoro mi sembra ovvio che non abbia un padre e una madre °O°

O è stato abbandonato o è orfano ù.ù

E la mia scelta è caduta sulla morte dei genitori per spiegare ‘l’odio’ verso Franky e verso le sue armi ù.ù

Spero vi sia piaciuta^^

Ringrazio tutti coloro che hanno recensito^^

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