Year 2068

di johndavis
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** I. Prefazione dell'autore ***
Capitolo 2: *** II. Prologo ***
Capitolo 3: *** Parte Prima: Capitolo 1 - Parte 1/3 ***



Capitolo 1
*** I. Prefazione dell'autore ***


 
​Prefazione
A cura dell'autore.
 
Mi presento innanzitutto: sono un appassionato di romanzi di avventura, azione e thriller, ho 28 anni e di professione sono infermiere laureato.
So per certo che questo non interessa a chi ha cliccato sul link della mia storia ed è capitato in questa pagina, ma questo per me ricopre una importanza fondamentale. Ed il motivo è semplice: il mio lavoro non è quello dello scrittore, perciò la pubblicazione dei vari capitoli avverrà settimanalmente se il mio tempo lo permette, quindi chiedo cortesemente di portare pazienza se si verificheranno dei ritardi. Aggiungo che accolgo favorevolmente ogni critica e recensione, indipendentemente dalla positività o negatività della stessa, anzi, preferisco che se qualcosa non va all'interno della narrazione (sono un essere umano purtroppo) ci sia qualcuno che mi dica "oh ma che c***o scrivi???!". Il primo modo per imparare è osservare i propri errori, ve lo assicuro.
Ok, chiusa la parentesi personale, passiamo al mio metodo di narrazione. La storia che sono qui a proporvi non è e non sarà pre-scritta prima di essere pubblicata quindi il suo evolversi parte dall'idea che ho in questo momento e chissà dove porterà. Non vi è un protagonista. La narrazione è effettuata in terza persona, da un narratore esterno che racconta la stessa storia dal punto di vista di diversi personaggi che vi si trovano loro malcapito coinvolti. Il narratore parla al passato, perchè vi sta raccontando la storia, perciò ogni aspetto della storia a partire dai dialoghi sono affrontati con narrazione passiva.
Il mio stile di scrittura si sofferma molto sulla descrizione dei luoghi e dell'aspetto emotivo dei personaggi. Spesso mi perdo a descrivere dettagli che a primo impatto possono sembrare insignificanti, ma a mio avviso rappresentano il punto di collegamento fra la realtà e la finzione. Sono i dettagli che permettono al lettore di immaginare la scena come se stesse vedendo un film. Spero di riuscire nel mio intento.
Per qualunque domanda e chiarimento, questa è la mia e-mail di profilo. L'ho creata appositamente per questo scopo quindi scrivetemi pure per qualunque cosa, non rischiate di fare spam nella mia mail personale.
johndavis.faq@libero.it
 
Buona lettura a tutti.
 
John.
19/01/2016.

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Capitolo 2
*** II. Prologo ***


 
Prologo
 
13 Luglio 2011. Dopo dieci anni di conflitto sanguinoso, dopo l'atroce massacro dell'intera popolazione di Port Macai, dopo il bombardamento a tappeto di Toledo, quando ormai il gigante aragonese ha poggiato il suo piede su Isla Patrela, pronto a invadere l'arcipelago dorato, quello che era ricordato come il Re di Ferro, colui che in meno di sei anni di regno era riuscito a triplicare la produzione economica delle Toledo Islands, colui che aveva messo in piedi una macchina bellica talmente imponente da non poter essere arrestata per diversi anni neanche dalle tecnologie innovative dei laboratori segreti di Mountain High, ora era costretto ad inginocchiarsi al cospetto di colui che fino a meno di un anno prima era sicuro di poter distruggere entro l'inverno. Con la testa china e una lunga veste bianca, simbolo della resa, Shar Mantr, il Re di Ferro, se ne stava con entrambe le ginocchia nude appoggiate al marmo della sala imperiale di Aragona City. Dinnanzi a lui con sguardo trionfante stava seduto sul maestoso trono, Titus IV, imperatore della grande penisola di Aragona.
L'efferata distruzione portata dagli aragonesi durante il mese di giugno aveva tagliato gambe e braccia alle ultime difese di Toledo, lasciando il regno impotente dinnanzi l'imminente invasione.
Il gesto di Re Shar Mantr, passò alla storia come uno dei più veri atti di nobiltà da parte di un sovrano: giunto alle rive di Aragona il 5 Luglio, a bordo di una nave disarmata, tinta di bianco per l'occasione, sfoggiante dodici bandiere bianche, il Re aveva chiesto alla guardia militare aragonese che lo aveva accolto sulla spiaggia di Saint Humes di essere condotto presso il palazzo imperiale, dove avrebbe potuto chiedere all'imperatore di risparmiare la sua terra.
Dopo essersi inginocchiato dinanzi al nemico, ripreso e mostrato al mondo intero, il Re di Ferro era stato decapitato presso Round Square, la piazza più grande della capitale, ed il suo corpo cementificato con la testa posta sulla mano sinistra, posizionato presso Seaguard Cliff, la scogliera più orientale della penisola, rivolto verso l'arcipelago dorato, come simbolo della vittoria aragonese.
Il 10 Ottobre 2011 venne insediato sul trono vacante lasciato dal defunto Shar Mantr, Re Haunan I, un sovrano scelto dall'imperatore Titus IV fra coloro che avevano simpatizzato per Aragona nell'appena conclusosi conflitto. Venne inoltre predisposta una multa di quattro milioni di monete d'oro da saldare entro il 2031.
Venne concesso come clausola alle truppe aragonesi di istituire dei Quartier Generali presso alcuni punti strategici delle isole dell'arcipelago di Toledo.
Nel 2016 l'imperatore Titus IV intraprese un viaggio politico a Toledo dove insieme a Re Haunan I stipulò nuove clausole relative alla fine del conflitto, tra le quali quella che obbligava le Toledo Islands a ridurre la forza militare al di sotto delle 250.000 unità, circa un terzo di quelle che al momento contava l'impero aragonese.
Alla morte di Titus IV nel 2019, il suo successore Julius I non mostrò particolare interesse per la questione di Toledo e non perpetuò la pressione politica esercitata dal predecessore riguardo il rispetto delle clausole post-conflitto. Nel 2021 le Toledo Islands reistituirono la loro originaria forza militare stimata intorno le 600.000 unità, ripristinarono gran parte delle rotte commerciali soppresse durante la guerra e riavviarono il progresso economico e tecnologico.
Nel 2029 si tenne ad Aragona un congresso fra le due potenze durante la quale si concordò la riduzione della quota dovuta da Toledo da 4 milioni a uno soltanto, prorogando il termine di pagamento al 2035.
La scadenza venne rispettata e il debito venne quindi annullato a partire da quell'anno, il che rese finalmente le Toledo Islands indipendenti rispetto all'impero aragonese.
Nel 2039 alla morte di Re Haunan I, il trono venne assegnato al nipote nazionalista dello stesso, Will Haunan, ricordato come Re Haunan II.
Di idee diverse da quelle dello zio, Haunan II portò la forza militare a circa 800.000 unità, un numero mai raggiunto dalle Toledo Islands. La morte di Julius I nel 2040 facilitò il processo di militarizzazione in quanto il trono imperiale rimase vacante dal 4 Novembre 2040 sino al 23 Febbraio 2041, a causa di incertezze di successione. Quando l'imperatore Titus V salì al potere la forza militare dell'arcipelago dorato era ormai quasi completamente evoluta, il che rese vano ogni intervento politico. Nel 2042 si tenne un nuovo incontro fra le sovranità e entrambe firmarono un accordo cinquantennale di pace, al fine di evitare nuovi sanguinosi conflitti.
Il 12 Marzo 2054 Titus V morì in un tragico incidente aereo e al suo posto subentrò il suo più stretto consigliere, John Klimt, l'imperatore Audris II.
Klimt avviò il progetto "Luce", un progetto tecnologico che mirava alla realizzazione di missili con enorme potenza distruttiva, invisibili ai radar ed agli scanner infrarossi.
Pochi mesi dopo la morte di Re Haunan II e l'incoronazione del successore Marcus Rife, ex-generale dell'esercito reale, nel 2067, una tempesta causa l'affondamento di una nave militare aragonese al largo delle coste di Isla Magnifica. A bordo dell'imbarcazione i soccorsi inviati dalle autorità militari locali rinvengono un prototipo militare preoccupante, insieme a schemi di lancio e progetti distanziometrici. Il 22 Dicembre 2067, Re Marcus Rife interrompe le trasmissioni internazionali per annunciare il tradimento dell'imperatore aragonese in merito all'accordo di pace sottoscritto nel 2042. La risposta dell'imperatore si fà attendere: il 2 Gennaio 2068 viene annunciato che l'imperatore ha chiesto un incontro politico con il Re alleato al fine di chiarire l'intento del progetto.
Il 12 Gennaio Re Marcus Rife giunge ad Aragona City, per incontrare Audris II nell'incontro programmato per il 14 Gennaio. Il mondo attende con il fiato sospeso.
Nel frattempo l'esercito di Toledo è mobilitato e armato per affrontare un attacco improvviso. Nell'aria si percepisce la tensione che caratterizza le ore precedenti una guerra.
 
Continua... Parte Prima: Capitolo 1: Il tempo è fermo.
PUBBLICATO
 
mail: johndavis.faq@libero.it  

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Capitolo 3
*** Parte Prima: Capitolo 1 - Parte 1/3 ***


P1C1
PARTE PRIMA
Gennaio - Febbraio
CAPITOLO UNO

Il tempo è fermo. Parte 1/3.

14 Gennaio 2068.
Aragona City, Quartiere di Red Rock.
Sgt. Kathleen "Katy" Richards.
Ore 10:02

Il grigio cielo che regalava alla terra i primi fiocchi dell'anno, rifletteva la cupezza che si riscontrava sui visi delle poche persone che quella strana domenica mattina percorrevano a piedi le strade del bel quartiere di Red Rock. La maggior parte della popolazione, non solo di Aragona City, viveva quegli istanti in attesa di qualcosa che ancora non sapeva ben definire. Dopo l'annuncio in televisione, i titoli di prima pagina dei giornali, i numerosi cortei di pacifisti che in quei giorni avevano invaso le piazze, ormai tutta la cittadinanza, dai bambini agli anziani, con diversi gradi di comprensione, era consapevole di ciò che stava accadendo. Il processo di riconciliazione fra due potenze che meno di sessant'anni prima si combattevano in una sanguinosa guerra era davvero sull'orlo di sbriciolarsi? Si sarebbe tornati alla guerra? C'era chi già in cuor suo era sicuro di ciò che sarebbe accaduto, chi si preparava all'inevitabile ristrutturando i rifugi sotterranei costruiti cent'anni prima, chi si preparava all'arruolamento volontario. Ma a Red Rock la situazione era ancora più evidente: già dalle prime ore della mattina del 13 gennaio, il quartiere era presidiato dalla polizia imperiale supportata da un paio di compagnie dell'esercito provenienti dalla base di  Navarre Beach. Quella mattina, lo schieramento di forze era aumentato, così come era aumentato il numero di mezzi di trasporto governativi che sfrecciavano per le strette strade del quartiere, le quali erano tutte interdette al traffico civile. Il motivo di tale trambusto era Tumbletown Palace, una delle innumerevoli residenze dell'imperatore nella capitale, una villa di fattura barocca risalente a prima del 1850, costruita in cima ad un promontorio che si affacciava sul Golfo delle Sirene, il più grande dei quattro che circondano Aragona City.
Tumbletown Palace era il luogo dove più o meno alle quattro di quel pomeriggio si sarebbero seduti uno di fronte all'altro i due sovrani per discutere della degenerata situazione fra le due potenze. L'unica via di accesso per Tumbletown Palace era una ripida strada piena di curve che si originava a partire da Tumbletown Street. Ovviamente, quella mattina, tutta la zona perimetrale alla struttura era presidiata da squadre militari a terra e da elicotteri che percorrevano orbite circolari intorno al promontorio, aggiornando di ogni particolare il Comando Operativo che era situato in una struttura semovente formata da quattro container posizionati al centro di Titanium Plaza, la grande piazza dalla quale si origina Tumbletown Street.
L'ingresso della piazza, era stato sbarrato nella prima mattinata da una vettura della polizia militare, rendendo impossibile il passaggio ad estranei.
Quando la berlina nera percorrendo Francis Fox Boulevard si immise in Red Rock Street, uno dei poliziotti, avvolto in una pesante veste di lana, si alzò dalla sedia su cui era seduto e indicò con un gesto all'automobile di arrestarsi. Avvicinandosi dal lato del conducente, l'uomo chiese al  conducente di esibire documenti e pass dei passeggieri.
Dopo qualche minuto, il poliziotto indicò a due colleghi di sollevare la pesante sbarra metallica che impediva l'immissione nella piazza, così che il mezzo potesse proseguire.
Dopo qualche scambio di battute sul freddo polare di quella mattina, non appena la sbarra fu' completamente sollevata, il soldato alla guida del veicolo avanzò lentamente ed entrò nel perimetro delimitato da due grandi costruzioni gemelle, una a destra e una a sinistra, entrambe con un grande colonnato esterno e un imponente portone metallico centrale.
Sul lato destro della piazza, vi erano due grandi tende azzurre, dalle quali entravano e uscivano militari intenti a trasportare scatole oppure a discutere con superiori o commilitoni. Al centro erano parcheggiati i quattro containers che costituivano il Comando Operativo, il centro delle operazioni logistiche delle forze schierate intorno a Tumbletown Palace.
Lungo il colonnato dell'edificio posto sul lato sinistro della piazza, invece, erano parcheggiate le quattro motrici che avevano trasportato il Comando Operativo sul posto, insieme a un paio di furgoni e qualche vettura. L'auto appena entrata in piazza si diresse proprio lì, posteggiandosi vicino ad una jeep dell'esercito e arrestando il motore.
Il soldato scese e aprì la portiera al primo passeggiero, un uomo sulla cinquantina, capelli corti alla militare, vestito in abito civile con uno spesso cappotto doppiopetto grigio e una sciarpa nera al collo. Il secondo passeggiero scese per conto suo. Si trattava di una donna, sulla trentina, con lunghi capelli castano scuro raccolti in una coda lungo la schiena, in abito militare grigio. Il sergente della guardia imperiale Kathleen Richards, trentadue anni, era una donna alta, di carattere molto forte, entrata a far parte del mondo militare sette anni prima al termine degli studi universitari compiuti a Northdale, nel sud dell'impero.
Katy, come usavano chiamarla i compagni di accademia, aveva frequentato la scuola sottufficiali e truppa presso la caserma militare di Harts, pochi chilometri distante da Northdale, e nel 2062 era stata nominata caporale ed assegnata alla polizia militare di Northport, nel territorio delle Montagne Rocciose. Nel 2065 aveva finalmente ottenuto la nomina a sergente e il trasferimento nella guardia imperiale di Aragona City.
Da novembre era di servizio presso la guardia di Tumbletown Palace e nell'ultima settimana, dopo la decisione presa dal consiglio di far incontrare l'imperatore con Marcus Rife presso la sua struttura, il suo ruolo aveva assunto particolare importanza in quanto nominata responsabile della sicurezza dell'ala riservata all'ospite.
Per questo quella mattina alle nove era partita alla volta dell'eliporto militare distante solamente qualche decina di minuti in auto, per accogliere il funzionario incaricato da Marcur Rife in persona per quanto riguardava la sicurezza di Suà Maesta. Hugo Bertinh era un viso molto noto anche in territorio aragonese in quanto aveva partecipato all'organizzazione della sicurezza anche in occasione di numerosi eventi che avevano interessato i governi delle due nazioni.
Dopo essere scesa dall'automobile, Katy congedò l'autista e incitò Bertinh a seguirla fino alla tenda in cui operava il capitano Yago Bamver, coordinatore della sicurezza generale del perimetro. Yamver era un omone grottesco e con un carattere molto burbero, e quando Katy e il funzionario entrarono all'interno della tenda, egli stava "scaldando" tre sottufficiali per non averlo contattato prima di riaprire il traffico pedonale lungo Seaside Avenue. Alla vista di Bertinh, il capitano congedò bruscamente i tre e rivolse un ampio sorriso all'ospite tendendo nella sua direzione la mano. Katy uscì dalla tenda, dopo aver salutato il tolediano, e si diresse verso l'ingresso del viale che conduceva alla proprietà.
La neve cadeva ormai fitta e piano piano l'asfalto veniva ricoperto da un sottile manto bianco, mettendo in evidenza le impronte degli anfibi dei soldati che salivano e scendevano dal promontorio. Quando Katy raggiunse Tumbletown Palace, il grande orologio posizionato al centro della parete frontale segnava già le undici e trenta, mancava solamente un ora e mezza all'arrivo del Re di Toledo e lei aveva ancora da istuire i cinque uomini della sua squadra su come sorvegliare le tre stanze assegnate alla famiglia reale.
Al suo ingresso dal portone laterale di sinistra, potè subito individuare il suo secondo in comando, Todd Karter, caporal maggiore di provenienza nordica, alto e con pelle molto pallida, con corti capelli rossi coperti in parte dal berretto operativo grigio. Lo raggiunse e gli chiese di riunire la squadra nell'ingresso dell'ala riservata agli ospiti in non più di dieci minuti.
Oltre a Karter, la squadra era composta dal caporale Steven Teander, vecchia conoscenza di Katy in quanto ex-guardia della caserma in cui aveva frequentato l'addestramento da sottufficiale sei anni prima. Steve era il classico uomo del sud, con una gran parlantina e la capacità di trattare chiunque come se lo conoscesse da una vita, qualità molto importante per sopravvivere nell'esercito. Dopo il caporale Teander, in ordine di grado venivano i tre soldati semplici: Ian Jamster, membro del genio militare da oltre dieci anni e con una operazione all'estero alle spalle, Colin Turtle, appena uscito dalla scuola di formazione di Downtown Aragona, riservata al personale di truppa, e infine Jeremy Gardner, membro della vecchia guardia, al dodicesimo anno di servizio come soldato semplice.
Quando l'intera squadra fu' riunita all'inizio del lungo corridoio dell'ala est, al terzo piano dell'edificio, Kathleen istruì gli uomini sui punti chiave dove la sorveglianza non sarebbe dovuta mancare nemmeno un secondo, in primis l'atrio della stanza riservata a Marcus Rife in persona. Si parlò della collaborazione con la sicurezza tolediana, presente in quell'ala con dieci unità delle forze speciali. Il comandante della sicurezza reale, il colonnello Leopoldus Dret, era arrivato la sera precedente insieme ai membri del suo team di elite e stava posizionando dispositivi di monitoraggio in giro per l'appartamento. Quando alle dodici e mezza Kathleen lo incontrò nella camera della famiglia reale, questi le consegnò una mappa con indicate le varie strategie di fuga da lui studiate in caso di attacco al Re. Katy appose la sua firma nello spazio dedicato, dopodiche si congedò da Dret e scese al piano terra dove due squadre dell'esercito stavano elaborando gli ultimi dettagli sull'accoglienza ai due sovrani.
Erano le dodici e quaranta quando Kathleen Richards scese gli scalini dello scalone centrale che conduceva al porticato e quindi all'esterno.
Fu' in quel momento che riuscì a udire il rombo di un elicottero bimotore avvicinarsi e sorpassare Tumbletown Palace.
Alzò gli occhi al cielo e contraddistinse l'emblema stampato sul portellone laterale del mezzo aereo color argento.
Re Marcus Rife era in anticipo.

Continua..

Capitolo Uno: Il tempo è fermo - Parte 2/3

Entro 22/01/2016

per informazioni o domande: johndavis.faq@libero.it

A presto!






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