you can feel me

di Mortarjenny
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** the water is too hot ***
Capitolo 2: *** Remember old times ***



Capitolo 1
*** the water is too hot ***


Ronnie era chiuso in casa e non sapeva cosa fare, si guardò attorno ma nulla…decise quindi di prendere il telefono e chiamare Max Green, era da tanto che non si sentivano.
Il telefono squillava ma nessuno rispondeva, sperava in una risposta secca, oppure in un “Pronto”. Quando Ronnie credeva che fosse l’ultimo squillo prima della segreteria una voce roca e lontana gli rispose
-pronto?-
Ronnie rispose senza dimostrare la sua felicità, si ricompose in un secco ed impassibile:
-ciao Max, è da tempo che non ci sentiamo.-
-Ronnie sei tu ?-disse Max mostrando tutto il suo entusiasmo.
- si si Max, sono io, Ron- Ribatté sorridendo.
-come va?-
-bene- rispose Ronnie aspettando qualche istante.
Dopo qualche secondo di imbarazzante silenzio Max disse:
-sei libero ora? Ho voglia di vederti-
Ronnie esitò a rispondere, si meravigliò che anche il suo ex migliore amico avesse così tanta voglia di vederlo.
-si Max, sono libero, libero , anzi liberissimo !- disse senza un contegno.
-ok, allora ci vediamo tra poco Rom- riattaccò.
Ronnie mise il telefono sul pavimento, mentre con l’altra mano si sfregò il viso. Erano passati alcuni anni dall’ultimo momento del loro incontro, ed erano accadute molte cose… Ronnie suonava con i Falling e si era trasferito a Los Angeles, sperava che Max, dopo tutto quel tempo, avesse conservato il suo nuovo indirizzo.
Ad un certo punto il campanello suonò, rompendo quel fastidioso silenzio.
-ciao Ron!- urlò Max allungando le mani attorno al collo di Ronnie.
-hey, ciao Max- rispose un po’ sorpreso da tutta questa enfasi.
-veni entra pure e accomodati-Ronnie lo accompagnò in salotto e gli fece segno di accomodarsi sul divano.
-wow! Davvero una bella casa Ron, da quanto questa lussuria?!- disse Max guardandosi attorno con un sorrisino stampato sulla bocca.
-da quando i tempi del carcere sono finiti- rispose Ronnie dalla cucina mentre tirava fuori un paio di birre dal frigo.
-hee già…il carcere- sospirò Max -brutti ricordi-
-puoi dirlo eccome Max, anni passati in mezzo alla merda a non fare nulla-
Seguirono alcuni secondi di silenzio.
-bhe…non sono venuto qui a rimpiangere il passato, allora Ron che facciamo?-
-io…dovevo andare a fare una doccia, scusa ma non credevo arrivassi così presto-
-si scusami ero a quattro isolati da qui, a casa di un amico, ci ho messo poco in auto- disse Max grattandosi la nuca- comunque se devi lavarti ti aspetto, non ci sono problemi, se vuoi dopo andiamo a mangiare qualcosa fuori ?- disse Max alzando le spalle
- ok Max…per me andrebbe bene-
Ronnie si avviò verso il bagno, aprì l’acqua e mise il tappo per riempire la vasca. Max si guardò attorno finché non vide la luce della camera spegnersi, a quel punto agì.
La porta del bagno era chiusa sentiva l’acqua della vasca scorrere. Max allungò la mano verso la maniglia della porta, non aveva coraggio di aprirla, prese un respiro profondo e l’abbassò.
-hey Max ! hehe…cerchi qualcosa?- disse Ronnie scostandosi la tenda.
-scusa Ron, non ho bussato- disse Max abbassando lo sguardo
- ahh nulla Max, entra pure-
Max avanzò, abbassò la tavoletta del water e ci si sedette sopra. La vasca era ricoperta da una morbida schiuma bianca, sembravano soffici nuvole.
Seguirono alcuni secondi d’imbarazzante silenzio.
-allora Ron, dove vuoi che andiamo a mangiare dopo?- disse Max guardando il pavimento, imbarazzato.
-dove vuoi tu…-rispose Ronnie alzando il braccio verso Max.
-che vuoi?- rispose spaventato.
-mi mancavi lo sai Max ?!-
-d…Davvero Ron ?- rispose balbettando.
Ronnie lo guardò negli occhi e annuì, aveva sempre la sua solita faccia da furfante, quel mezzo sorriso da bastardo che non capivi mai se diceva sul serio o ti prendeva in giro e quelle sue due labbra, mai state simmetriche, tirate fino a mostrare i denti.
-anche tu mi sei mancato-
Ronnie si addolcì a quelle parole, prese la maso di Max e lo tirò verso la vasca
-ti va Max? dopo tanto tempo?- disse Ronnie guardandolo intensamente
Max era in piedi davanti alla vasca mentre Ron gli teneva la mano.
-ss…i-disse Max turbato.
Ronnie alzò le mani e le protese verso il collo di Max ,lo strattonò verso di lui; era un po’ rigido e si abbassò con fatica, preso dall’emozione.
-ti amo Max…- lo disse con tono soffocato mentre si avvicinava sempre di più alle labbra di Max.
A quel punto Green non esitò un attimo in più e si fiondò tra le braccia bagnate di Ronnie. Le loro labbra combaciavano perfettamente, seguì un lungo bacio ricco d’amore che sconfinava con la passione. Ronnie se lo tirò ancora più verso se, Max inciampò cadendo dentro quella nube bianca e soffice che nascondeva il corpo del suo amato.
-scusa Ron…-disse Max intimorito.
-nulla amore- disse emozionato guardandolo con un simpatico sorriso.
Non aspettò un altro instante che Ronnie era già sulle labbra di Max e le mani sul suo collo.
I vestiti di Max s’inzuppavano sempre di più d’acqua, diventava sempre più freddo ma a lui questo non gli importava perché sapeva di essere tra le braccia del suo Ron.
La passione aumentava sempre più e a Max eccitava l’idea che sotto quella morbida schiuma si celava il corpo del suo amore.
Max non voleva interrompere quel momento magico, era troppo perfetto e dopo tutti quegli anni che non si vedevano non desiderava altro che questo durasse per l’eternità e amava anche sapere che il suo Ron lo contraccambiava, e l’avrebbe fatto sempre.
Ron ad un tratto si fermò. Si staccò dalla bocca di Max. lo guardò.
-che hai Ron?- chiese Max ansimante.
-forse abbiamo corso un po’ troppo- sospirò Ronnie tenendogli ancora le mani alla nuca.
-no Ron, per me non è vero, abbiamo fatto tutti e due quello che ci sentivamo di fare, dopo tanto tempo-
Intanto Ronnie si era alzato dalla vasca appoggiandosi subito l’asciugamano sul bacino.
-no Max, sul serio, ora basta…- Ronnie uscì dal bagno, lasciandosi dietro di sé impronte bagnate su quel marmo così freddo.
Max gelò. Era ancora in vasca e oramai i suoi vestiti erano zuppi, quindi decise di toglierseli e di indossare l’accappatoio di Ronnie con le iniziali sulla schiena di due R che si incrociavano tra loro.
Intanto, Ron, si era chiuso in camera sua, con le mani tra i capelli e pensava a tutto il male che aveva fatto al suo Max, dopo tutto quel tempo si amavano ancora ma Ron sapeva che non era rimasto tutto uguale, erano cambiati gli amici, il tempo, le compagnie e non si poteva tornare indietro, aveva ancora il rimorso della prigione e tutti quei baci strappati a Max in passato erano troppo amari.
Max si diresse verso la camera di  Ron, che ovviamente era chiusa a chiave, quindi attese li fuori, giocando con quella meravigliosa seta usata per fare l’accappatoio.
 
Loro sapevano benissimo di amarsi entrambi, avevano commesso qualche guaio in passato, rovinando o stringendo la loro relazione; Max avrà mai coraggio di bussare a quella porta?
 
 

 
 

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Capitolo 2
*** Remember old times ***


Max non capiva più nulla si sentiva un essere inutile, aveva fatto del male a Ronnie e non se n’era reso conto? Non comprendeva, la porta era ancora chiusa e le sue spalle appoggiate ad essa, dall’altra parte nessun rumore, nessun suono, Ronnie sembrava essersi dissolto. Intanto Ronnie era in camera sua, sdraiato sul letto come se nulla fosse. Gli vennero in mente tutti i ricordi e i momenti che aveva passato con Max, non riusciva a capire per quale modo il suo cervello avesse voluto agire in quel modo. Non rientrava nei suoi pensieri. Max intanto, dietro a quella porta, stava pensando alle stesse cose, pensava a quando si erano conosciuti, al carcere e tutti i bei momenti belli passati con gli Escape the fate. Ad un certo punto Ronnie si decise, doveva aprire quella porta, avevano troppo in comune quei due, nulla li poteva fermare, il loro amore era incontenibile, non riuscivano a starsi lontani. In quel momento anche Max si decise, voleva parlare con il suo Ron, quindi decise di alzarsi e appoggiò una mano sulla maniglia di camera Radke mentre con l’altra era pronto a bussare; una forza, che non proveniva da Max, abbassò la maniglia, era consapevole che non era stato lui, quindi che era stato? La porta con forza si spalancò e dall’altra parte, con gran sorpresa, vide il volto del suo amato Ronnie. I loro occhi si incrociarono, le loro emozioni le esprimevano attraverso gli sguardi, era un momento magico, nessuno dei due voleva parlare, non volevano rompere quel silenzio finché Ronnie non protese il braccio verso Max, lui non perse l’occasione, voleva rompere il ghiaccio e lo abbracciò. -scusa amore- disse Ronnie con voce malinconica, quasi nostalgica. -nulla tesoro- rispose Max- ritorniamo come prima?- - si certo, come un tempo…- disse Ronnie baciandogli il collo. Max si lasciò andare ed era felice che anche il suo Ron la pensava in ugual modo, ritornare ai vecchi tempi, se non si poteva tornare indietro con le lancette, chi glie lo impediva di non tornare indietro con la mente ? Iniziando con questo lungo bacio fatto d’amore e ricordi che s’incastravano perfettamente creando questa passione. Max lo spinse sul letto, Ronnie inciampò e cadde su quelle bianche lenzuola profumate. I due continuarono a baciarsi sempre più appassionatamente, sempre più forte, si amavano come non mai. Max si staccò e con voce ansimante sussurrò all’orecchio di Ronnie -ti amo da morire, mi mancavano questi momenti- Ronnie s’imbarazzò e sorrise, guardando i suoi occhi verdi, gli ricordavano un prato, un prato infinito, forse c’era una fine o forse no, come il loro amore. Ripresero a baciarsi, sempre con più passione, sempre di più. Max lo amava troppo, baciarlo non gli bastava e neanche morsecchiargli il collo lo saziava, quindi allungò le mani fino ai fianchi di Ronnie il quale si eccitò e gridò: -Max, come puoi farmi questo!- Max sorrise e continuò la leccargli il collo, lo voleva tutto suo, voleva farlo sentire bene, e per una volta nella vita voleva essere Max a comportarsi da “animale” come diceva Ronnie, cioè senza regole e senza confini, insomma in stile Radke. Il loro amore era incalcolabile, si amavano ogni momento sempre di più. Finiti quei lunghi minuti traboccanti d’amore si staccò dal suo Max, e con la bocca bagnata dalla saliva del suo amato si alzò e prese il lenzuolo gettato a terra e se lo mise legato attorno ai fianchi. -dove vai Ronnie?!- chiese Max con voce ansimante - Vado a fare un caffè, mi hai sfibrato- disse Ronnie guardando per terra e spostandosi i capelli a destra. Max cercò di calmarsi, aveva lo sguardo fisso sul soffitto, non riusciva a contenersi, i respiri erano sempre più affannati e invece di diminuire, aumentavano. Con uno scatto si alzò e andò a cercare Ronnie per tutta la casa, si sentiva perso, aveva ancora il fiatone , gli girava la testa, non capiva quello che gli stava capitando. Girava per la casa gridando “Ronniee!!! Dove sei? ”Si gettava da una parete all’ altra, si sentiva svenire, le gambe non gli reggevano più. Ronnie era in cucina e appena sentì i suoi lamenti andò a soccorrerlo -che succede amore ?- -mi sento male!- disse Max -vieni, siediti sul divano- Max si sdraiò sul divano mentre Ronnie gli passava alcuni cuscini da appoggiare sotto il collo e sotto le caviglie per far circolare meglio il sangue. Max aveva chiuso quasi del tutto gli occhi e il suo viso ero pallido. -amore come stai ora?- chiese Ronnie preoccupato dopo circa alcuni minuti. Max aprì un solo occhio e sussurrò -bene ora che sei qui con me- disse allungando la mano verso il suo amato. Ronnie gli strinse la mano e si sdraiò li, vicino a lui dicendogli -forse non dovevamo arrivare a tanto, ti sei sforzato un sacco, non sei più abituato e sei svenuto- disse Ron, provando una soluzione logica. Max annuì e disse: -la prossima volta lo fai tu, come sempre, io come vedi non ne sono capace- Ronnie sorrise e pensò a tutti quei momenti nei quali il suo Max non c’era, gli era mancato tanto, anche solo tenergli la mano e stare sdraiato con lui sul divano. -ehh si Max…Come ai vecchi tempi…-

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