Project Guardians : Avengers

di Evil Ulquiorra
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Genesi ***
Capitolo 2: *** Benvenuti a San Fransokyo ***
Capitolo 3: *** Night Fury ***
Capitolo 4: *** Pace per il nostro tempo ***
Capitolo 5: *** Onee-sama ***
Capitolo 6: *** Level 6 ***
Capitolo 7: *** Frammenti di memoria ***
Capitolo 8: *** One Road ***
Capitolo 9: *** Anime disperate ***
Capitolo 10: *** La bestia che gridò amore ***
Capitolo 11: *** Fili avevo ed or non più... ***



Capitolo 1
*** Genesi ***


Dopo un mese senza computer,sono tornato a scrivere e ho deciso di riprendere pubblicando un mio vecchio lavoro che sono riuscito a trovare all'interno di una chiavetta che pensavo di aver perso. Ho già scritto ben tre storie sui Big four e tutte loro hanno ricevuto un buon successo di critica e di pubblico. Questa fic trasformerà l'intero universo dei big four,rendendolo simile all'universo Marvel. Ci saranno un sacco di citazioni proveniente di film,fumetti,anime,libri ecc ecc…

La continuazione di questa fic dipenderà dal numero di recensioni ricevute,per cui,se vi piace,scrivete un commento. Per ogni personaggio che comparirà ,sarà indicata l'identità e il film a cui appartiene alla fine del capitolo.


 

Terminologia

Esper : Anche conosciuti come utilizzatori di poteri o psichici, gli esper sono persone che possono utilizzare poteri psichici o poteri soprannaturali. Una piccola parte degli utilizzatori sono nati con poteri soprannaturali, mentre la maggior parte sono persone comuni che hanno il potenziale per ottenerli. Il Power Curriculum Program di San Fransokyo, che fa uso dei test, studi, conferenze, medicinali, simulazioni corporee e ipnosi utilizzati per sbloccare i poteri di una persona, è uno dei mezzi per sviluppare poteri psichici nella gente comune con potenziale .Ogni esper del mondo possiede un livello. Determinato da un test eseguito da un gruppo di scienziati ,alla fine di ogni anno scolastico, classifica gli esper secondo lo sviluppo e la potenza delle loro abilità. Esistono 5 livelli e del livello 5, il più forte, ci sono solo sette persone .

Evo: persone considerate incapaci di rilasciare poteri paranormali

Spiriti : creature mitologiche e immortali non riconosciute come esseri umani


 

Genesi
 

San Fransokyo - 1 Luglio 2020 

<< Merda! Merda! Perché diavolo sto rischiando la mia copertura per un branco di idioti ?!!!>>

Pur avendo capito che le sue urla fossero piuttosto fuori dal comune, Jack Frost non aveva intenzione di fermare la sua folle corsa.

Mentre scappava per il vialetto, lanciò un'occhiata dietro alle proprie spalle.

Ce n'erano otto.

Aveva corso per quasi due chilometri, ma ce n'erano ancora otto. Di sicuro,l'adolescente non poteva vincere contro così tante persone, sempre che in realtà non fosse il cuoco di un ex-unità militare straniera o un cyber-ninja sopravvissuto sino ai giorni nostri . Nelle risse tra studenti delle superiori fare un 1 contro 3 era semplicemente assurdo. Non aveva possibilità di vittoria.

Jack continuò a correre e calciò una lattina di plastica sporca, facendo scappare un gatto per la paura.

1 Luglio.

La colpa era di quella data. Siccome era euforico all'idea che le vacanze estive iniziassero il giorno dopo, in libreria aveva preso un fumetto, era entrato in un ristorante per famiglie per offrirsi una volta tanto uno snack fuori orario, aveva visto una ragazza delle medie circondata da delinquenti evidentemente ubriachi e aveva deciso di dover fare qualcosa.

Non si era aspettato che gli amici di quei mascalzoni uscissero in gruppo dal bagno.

Aveva sempre pensato che andarci assieme fosse una cosa fatta solo dalle ragazze.

<< Sono dovuto scappare via prima che potessi avere il bitter melon e le lasagne piccanti con escargot che avevo finalmente ordinato. Ora mi trattano come uno che mangia a sbafo senza nemmeno aver mangiato! Ma che sfiga ho!? >>

Il giovane si grattò la testa mentre si spostava dal vialetto alla strada principale illuminata dalla luna.

Nonostante San Fransokyo fosse grande quattro volte New York, in giro riusciva vedere solo coppiette. Anche quello era dovuto al 1 Luglio. È tutta colpa del 1 Luglio!, ruggì Jack, dentro di sé. Le tre pale dei generatori eolici, situate lungo tutta la zona, brillavano grazie alla pallida luna e alle luci della città notturna, simili a lacrime di ricchi scapoli.

L'adolescente tagliò gettandosi tra le coppiette.

Se fosse riuscito a seminare il gruppo dei suoi inseguitori, avrebbero potuto usare i loro cellulari per chiamare dei rinforzi con delle moto. Per stancarli , Jack aveva permesso che gli si avvicinassero un po', così che continuassero a correre sino a stremarsi. Come nel pugilato: lasci che i tuoi avversari ti colpiscano in modo da sfiancarli.

Il suo vero scopo era salvare tutte le possibili vittime.

Se li avesse seminati e li avesse fatti lasciar perdere senza risse, avrebbe avuto successo.

E Jack era sicuro di poter correre a lungo. D'altra parte, i teppisti indossavano degli stivali, calzature con zero funzionalità, e avevano una pessima salute per via di una vita spesa a bere e a fumare. Inoltre, correre al massimo per lunghe distanze e senza fermarsi era impossibile per natura.

Mentre si infilava alternativamente tra strade e vicoli, dando l'impressione di star correndo un po' a caso per la paura, vide uno e ancora un altro delinquente smettere di inseguirlo e piegarsi con le mani sulle ginocchia. Pensò che il suo piano fosse l'ideale per risolvere la situazione senza che nessuno si facesse male.

<< Cavolo... Perché devo giocarmi la mia giovinezza così?>>

Bhe,tecnicamente aveva già 300 anni,ma avete capito il nocciolo della questione. Non poteva sopportarlo. Ovunque guardasse, vi erano coppiette piene di sogni e felicità. Jack Frost si sentì proprio uno sfigato. Non appena fosse trascorsa la giornata, sarebbero iniziate le vacanze estive, e ciononostante, non aveva né amore né qualcosa per cui farsi due risate. Questo lo fece sentire un vero fallito.

A quel punto udì uno dei delinquenti urlare alle sue spalle.

<< Hey!! Idiota del cazzo, fermati! Sai solo scappare! >>

Un richiamo così pieno d'amore non fece altro che far arrabbiare il giovane ancora di più.

<< Stai zitto! Mi dovresti ringraziare, dato che non sto andando a pestare né te né il tuo IQ da scimmia!>> urlò Jack, conscio di perdere fiato mentre lo faceva.

“ Dovrebbe davvero ringraziarmi per aver fatto così tanto per loro ”

Dopo altri due chilometri di sudata e lacrimata corsa, uscì dall'area urbana e arrivò presso un grande fiume. Vi era un largo ponte di metallo. Era lungo circa 150 metri. Non c'erano macchine. Non era nemmeno illuminato, perciò era avvolto da una tenebrosa oscurità simile al mare notturno.

Jack si girò, mentre ci si precipitava.

E poi si fermò. Ad un certo punto, aveva seminato tutti i suoi inseguitori.

<< Merda. Ci sono riuscito? >>si domandò.

Il giovane soppresse disperatamente il bisogno di sedersi e sospirò guardando il cielo buio...

<< Seriamente, ma che stai facendo? Credi che proteggere quei delinquenti ti renda una brava persona? Sei per caso uno di quegli eroi in calzamaglia ?»

In un istante, il corpo di Jack si bloccò.

Dato che non c'erano luci sul ponte, non si era accorto della ragazza che si trovava circa 5 metri più avanti, nella direzione da dove era arrivato. Era una delle medie assolutamente ordinaria, che indossava una gonna grigia con delle pieghe, una camicetta a maniche corte e un maglioncino estivo. Aveva i capelli dorati raccolti in una treccia e penetranti occhi color zaffiro.

L'adolescente guardò il cielo e pensò seriamente di collassare sul posto.

La ragazza davanti a lui era la stessa del ristorante per famiglie.

<< Aspetta, quindi è per questo che hanno smesso di inseguirmi?>>

<< Già. Mi davano fastidio, quindi li ho arrostiti>> ribattè l'altra.

Riecheggiò il suono di una scintilla bianco-bluastra.

La ragazza non teneva in mano una stun gun. Ogni volta che i suoi capelli ondeggiavano, ne fuoriuscivano scintille come se si trattasse di un elettrodo.

Non appena una busta della spesa, mossa dal vento, le passò vicino alla testa, questa fu spazzata via da un rieccheggiare di scintille .

<< Ugh >> sospirò Jack con fatica.

Era il 1 Luglio. Questo spiegava perché dalla libreria avesse preso un fumetto che si capiva fosse una schifezza solo dando uno sguardo alla copertina, fosse entrato in un ristorante per famiglie pur non avendo fame, avesse visto una delle medie circondata da delinquenti evidentemente ubriachi e avesse deciso di dover fare qualcosa.

Comunque, il giovane non aveva mai pensato di dover salvare la ragazza.

Ciò che aveva fatto era provare a salvare quelli che l'avevano incautamente approcciata.

Sospirò di nuovo. Lei si comportava sempre così. L'aveva vista di tanto in tanto per quasi un mese, ma nessuno dei due conosceva il nome dell'altro. In altre parole, di certo non erano amici.

Questa volta sarebbe stata la ragazza ad attaccarlo sprezzante per poterlo fare a pezzetti, e sarebbe stato lui a dover sopportare la cosa. Era sempre andata così. Jack aveva vinto ogni loro scontro.

Sarebbe stata soddisfatta se l'adolescente avesse perso davvero, ma purtroppo era un pessimo attore. Una volta aveva provato a fingere la propria sconfitta e lei lo aveva inseguito come un demonio per tutta la notte.

<< ...Ma che ho fatto di male? >>

<< Non posso permettere che esistano persone più forti di me. Questo mi basta e avanza>>

Era così che la pensava.

Jack immaginò che persino un personaggio dei picchiaduro avrebbe avuto una ragione più sofisticata.

<< Ma tu mi tratti pure come una stupida. Sono un Level 5. Pensi davvero che darei il massimo contro un esper che non è nemmeno registrato? So bene come gestire le persone come voi>>

In quella città, la solita regola secondo cui il delinquente da vicolo era il più forte in una rissa non era valida. I malviventi con super poteri che non volevano passare il programma di sviluppo erano considerati criminali.

In quella città, quelli veramente rispettati erano gli studenti esper d'alto livello.

<< Beh, capisco che tu abbia un talento che si trova una volta su 328.571. Dico sul serio. Ma se vuoi vivere a lungo, dovresti smettere di parlare alle persone con un atteggiamento così da superiore>>

<< Stai zitto! Se non riesci a piegare un cucchiaio dopo aver fatto tutte le possibili pazzie, come farsi iniettare delle droghe in vena, o infilare degli elettrodi nell'orecchio e nel cervello, di cosa si potrebbe parlare se non di una mancanza di spina dorsale? >>

<< … >>

San Fransokyo era fatta proprio così.

L'altro lato della città poteva essere esemplificato da come le metodologie di sviluppo del cervello erano state tranquillamente aggiunte al programma, sotto al nome di "metodi di documentazione" o "metodi di memorizzazione".

Ma non tutti i 2.3 milioni di studenti che ci abitavano avevano smesso di essere umani ed erano diventati simili ai protagonisti dei fumetti. Quasi il 60% del totale erano persone normali completamente inutili, che al massimo potevano piegare un cucchiaio, concentrandosi così tanto da farsi esplodere un vaso sanguigno del cervello.

<< Se devo piegare un cucchiaio, uso delle pinze. Se ho bisogno del fuoco, compro un accendino da due soldi. E poi, a che mi serve la telepatia quando ho un cellulare? Sono davvero così fighi i poteri psichici? >>

Queste parole erano di Jack Frost , uno spirito d'inverno centenaio che aveva continuato a fingersi umano al fine di poter vivere nella società.

<< E le priorità delle persone sono un vero casino. Sono tutti contenti per quelle stupidaggini che chiamiamo poteri psichici, ma il nostro obbiettivo non va ben oltre? >>

In risposta la ragazza, che era una dei soli sette Level 5 della città, inclinò i bordi delle proprie labbra.

<< Huh? ...Ah, quella cosa. Com'era? Tipo "Gli umani non possono eseguire i calcoli divini, quindi dobbiamo acquisire un corpo che ecceda l'umanità prima di poter arrivare alla risposta di Dio", vero?>> La ragazza rise sprezzante. << Hah. Non farmi ridere. Che significa "la mente di Dio"? Sapevi che la mappa del mio DNA è stata analizzata e che basandosi su di essa sono state create delle armi militari? A me sembra che il lucro sia più importante dell'obbiettivo di cui parli.»

Subito dopo averlo detto ,smise improvvisamente di parlare.

Nel silenzio, sembrò che la qualità dell'aria stesse cambiando.

<< ...Seriamente, quelle sono le parole di una persona forte.>>

<< Hah? >>

<< Una persona forte. Quelle sono le avventate e crudeli parole di un protagonista dei fumetti, nato con le proprie abilità e che non capisce la fatica di arrivare dove si è tutto da soli>>

Il fiume sotto al ponte iniziò a fare una serie di inquietanti rumori.

Una fiamma oscura era visibile nell'estremo delle parole della ragazza, che suggeriva quanto della sua umanità avesse abbandonato per arrivare ad essere una dei sette Level 5 della città.

Jack aveva rifiutato tutto ciò.

Lo aveva fatto con poche parole e senza cambiare mai idea. Rifiutandosi di registrare i suoi poteri. Diventando un EVO.

Lo aveva fatto non perdendo mai uno scontro contro di lei.

<< Aspetta, aspetta, aspetta! Dai un'occhiata ai risultati degli esami fisici annuali. Io sono un EVO e tu sei un Level 5. Prova a chiedere a un tizio qualsiasi, vedrai che ti dirà chi è il più forte!>>

Lo sviluppo dei poteri di San Fransokyo faceva ampio uso di cose come la farmaceutica, la neuroscienza e la fisiologia celebrale. Era una cosa completamente scientifica. Dopo aver partecipato al programma per un certo periodo, uno poteva piegare un cucchiaio anche senza avere alcun talento.

Eppure, Jack non poteva fare nemmeno quello. Almeno secondo i dati affidati al sistema informatico della città. Perché non era umano e,di conseguenza, le macchine non lo percepivano come tale.

Secondo le strumentazioni della città era davvero senza poteri.

<< EVO, dici...>> ripetè la ragazza, come se stesse rigirando quella parola nella propria bocca. Infilò una mano nella tasca della sua gonna e tirò fuori una moneta da sala giochi.

<< Hai mai sentito il termine "Railgun"?>>

<< Cosa ?>>

<< L'idea è la stessa su cui si basa il motore lineare di un treno. E' un'arma da nave da guerra che usa potenti elettromagneti per sparare un proiettile di metallo.>>

Lanciò la moneta in aria con il pollice, e ,roteando, questa ne ritornò nuovamente in cima.

<< Insomma, una cosa del genere.>>

Non appena finì di pronunciare quelle parole, improvvisamente e silenziosamente una lancia di luce arancione perforò orizzontalmente l'aria vicino alla testa di Jack. Era più un laser che una lancia. Fu solo grazie all'immagine residua che capì che era partito dal pollice della ragazza.

Quasi come un fulmine, un boato riecheggiò poco dopo. Un'onda d'urto, diffondendosi nell'aria, arrivò vicino alle orecchie dell'adolescente e gli fece perdere il senso dell'equilibrio. Sconcertato, guardò dietro di sé.

L'istante in cui la luce aveva colpito la superficie della strada del ponte, era stato come se un aereoplano avesse fatto un atterraggio d'emergenza devastandone l'asfalto. Anche dopo aver percorso 30 metri distruggendo ogni cosa ed anche dopo essersi fermato, ancora bruciava l'aria con il residuo della sua immagine.

<< Persino una moneta come questa può essere potente quando è lanciata ad una velocità pari a tre volte quella del suono. Ovviamente si scioglie dopo circa 50 metri ,per via dell'attrito dell'aria.>>

Quel ponte di ferro e cemento ondeggiò avanti e indietro come se fosse sospeso in modo poco affidabile.

Si udì il suono dei bulloni metallici che schizzavano da una parte all'altra.

<< ...!!>>

Il giovane provò un brivido, come se gli fosse stato messo del ghiaccio secco nelle vene.

Si sentì come se tutta l'umidità del suo corpo fosse diventata sudore e fosse evaporata.

<< Tu... Non mi dirai mica che hai usato quella cosa contro quelli che mi inseguivano, vero?>>

<< Non essere stupido. Guarda che io scelgo contro chi usarla. Non voglio mica diventare un'assassina per sbaglio.>>

Pronunciando queste parole, delle scintille volarono dai suoi capelli dorati ,alla stregua di un elettrodo.

<< Questo è stato più che sufficiente per sbarazzarmi di quegli idioti!>>

Come un fulmine, delle scintille bianco-bluastre le fuoriuscirono dal ciuffo ,e una saetta simile ad una lancia volò verso Jack.

Non poteva evitare una cosa del genere. Dopo tutto, si trovava davanti una lancia elettrica bianco-bluastra sparata dai capelli di un Level 5. Per farla breve, sarebbe stato come vedere un fulmine che cadeva da una nuvola alla velocità della luce per poi provare a schivarlo.

Poco dopo si sentì un'esplosione.

Subito, Jack aveva alzato la sua mano destra per proteggersi la faccia, e la lancia elettrica si era schiantata contro un muro di ghiaccio alto circa una decina di metri. L'urto era imperversato attraverso il suo corpo e delle scintille si erano sparpagliate in tutto il ponte.

...O almeno così era sembrato.

<< E tu saresti un EVO?>>

Le parole della ragazza sembravano tranquille, ma lo stava fissando con i canini scoperti.

La corrente ad alta tensione che si era diffusa lì attorno era tanto potente da bruciare l'acciaio del ponte. Nonostante ciò, il muro di ghiaccio, che aveva preso in pieno l'attacco, non era esploso. Non aveva neanche una scottatura.

<< Seriamente, che storia è questa? Un potere simile non c'è nemmeno nella banca dati della città. Se io sono un genio che si trova una volta su 328.571, allora tu sei un disastro che si trova una volta su 2.300.000>> disse infastidita, ma Jack rimase in silenzio. << Se mi mettessi a combattere con un'eccezione come te potrei anche salire di livello, non credi?>>

<< ...Però tu perdi ogni volta.>>

Ricevette la sua risposta sotto forma di una lancia elettrica, partita dalla fronte della ragazza e direzionata verso di lui ad una velocità ben superiore a quella del suono.

Tuttavia, l'attacco si sparpagliò in tutte le direzioni non appena colpì un bastone di legno scaturito dal nulla nella mano del giovane.

Proprio come l'esplosione di un palloncino pieno d'acqua.

E poi,lo scontro continuò per tutta la notte,in un rieccheggiare di lampi e saette.


                                                                                                      * * *


La sera in cui la peggiore ondata di calore della storia della California finalmente si allentò, l'intera regione di Los Angeles fu battuta dai più violenti temporali che gli agricoltori della zona avessero mai visto. Gran parte di loro vivevano nelle zone presso i laghi della contea e videro il primo dei temporali farsi strada verso Jefferson Drive attraverso la superficie dell'acqua ,poco prima che facesse buio.
I serpeverdi sull'altra costa avevano un aspetto polveroso e abbattuto.
Verso occidente ,grandi nubi purpuree si andavano ammassando lentamente come un esercito. Dentro di loro saettavano lampi.
L'aria prese ad agitarsi a raffiche prima sollevando le chiome come fruscelli, per poi farle ricadere. Un cestino inciampò sul terreno fangoso, s'inclinò, si raddrizzò, affrontò con coraggio i gorghi infidi e proseguì per la sua rotta giù verso il sentiero che conduceva al sobborgo.
La pioggia era tutt'altro che cessata ma la sua violenza si andava lentamente allentando .
All'interno dei sistemi di irrigazione costruiti lungo le campagne, il diluvio era traboccato dai canali di scolo ostruiti da rami, massi e grossi giacimenti di melma appiccicosa.
L'acqua aveva dapprima scavato frammenti nella pavimentazione per poi strappare ingenti zolle di terreno che iniziarono a traghettare fino ai bacini come zattere in miniatura . Quando il maltempo cominciò ad allentarsi,la figura di un giovane dai capelli neri e gli occhi dorati iniziò a farsi strada in direzione di una piccola baita posta nella periferia della città .
Entrò all'interno del market,dirigendosi verso il punto più interno del negozio. Si trattava di un reparto piuttosto poco illuminato,le cui ombre celavano una lunga fila di scaffali ordinatamente disposti lungo le pareti di un singolo corridoio celato nelle penombra .
Dopo circa una decina di minuti,cominciò a incamminarsi in direzione della cassa,prendendo un rapido sguardo al proprietario. Era un uomo vecchio e rinsecchito,probabilmente sessantenne.
Posò la barretta di cioccolato sul piano del casello
<< Quant'è?>>domandò,attirando l'attenzione dell'uomo
<< Sessanta centesimi>>rispose questi.
Quando Pitch Black cominciò a estrarre i soldi dalle tasche,il venditore riprese a parlare
<< Ha trovato tanta pioggia sulla strada?>>
L'esper si bloccò di colpo
<< Quale sarebbe la strada?>>
<< Bhe,ho visto la giacca che indossa. È bagnata,per cui lei viene da fuori città>>ribattè l'altro,suscitando un inclinazione della testa da parte dell'adolescente.
<< E a te che cosa imposta da dove vengo?>>
Il negoziante drizzò la testa di scatto,incontrando gli occhi gialli del giovane. Dopo circa una decina di secondi,prese un respiro profondo
<< Io non volevo offenderla. Era solo per ingannare il tempo>>mormorò.
Pitch mantenne uno sguardo impassibile.
<< Se non vuole accettare le mie scuse non so che altro dirle ,signore>>
Per nulla interessato dalle parole del vecchio,il secondo esper più forte di San Fransokyo rimase fermo e immobile. Dio,quegli occhi,pensò l'uomo. Davano i brividi.
<< C'è qualcos'altro?>>
<< Non so,c'è altro?>>ripetè il giovane. 
Il negoziante trasalì leggermente
<< C'è qualcosa che non va ?>>
<< In che senso ?>>
<< Così,in generale>>
<< è questo che mi stai chiedendo? Se c'è qualcosa che non va in generale?>>domandò l'esper,il tono di voce leggermente beffardo.
Il proprietario passò la testa da parte a parte del market.
<< C'è qualcos'altro,signore?>>
<< Me l'hai già chiesto>>ribattè l'altro ,in tono freddo.
L'uomo deglutì .
<< Bhe,adesso dovrei cominciare a chiudere>>
<< A che ora chiudete?>>domandò Pitch,suscitando un 'imprecazione da parte del negoziante
<< Adesso>>
<< Adesso non è un ora. A che ora chiudete?>>
<< Quando fa buio,dopo il tramonto>>continuò questi.
L'adolescente inclinò leggermente la testa,scrutandolo da capo a piedi.
<< Non sai di che cosa stai parlando,vero?>>
<< Prego?>>
L'esper emise un sospiro irritato
<< Ho detto,che non sai di cosa stai parlando>>ripetè,prima di volgere la propria attenzione nei confronti del venditore.
<< A che ora te ne vai a letto?>>
<< Scusi?>>
<< Sei un po' sordo,per caso? Ho detto,a che ora te ne vai a letto?>>
L'uomo sembrò pensarci su
<< Verso le nove emmezza>>
<< Potrei tornare a quell'ora>>commentò Pitch,ricevendo un sopracciglio inarcato da parte dell'interlocutore
<< Perché dovrebbe farlo? Troverebbe chiuso>>
<< Tu abiti nella casa accanto?>>domandò il giovane,ignorando le parole dell'uomo. 
Questi annuì esitante
<< Sì,abito lì>>
<< Ci abiti da quando sei nato ? >>
<< è la casa del padre di mia moglie>>
<< Sposandoti l'hai presa tu>>>osservò Pitch.
Il negoziante annuì nuovamente
<< Bhe,se la vuole mettere in questo modo...>>
L'esper si strinse nelle spalle
<< Non è un mio modo di metterla. È così e basta>>sussurrò.
Il silenzio calò inesorabile ,nelle profondità della libreria. Dopo circa un minuto buono,l'adolescente prese un respiro profondo
<< Qual è la cosa più grossa che hai perso a testa o croce?>>
<< Scusi?>>
<< La cosa più grossa che hai perso a testa o croce>>ripetè,ricevendo uno sguardo visibilmente confuso da parte del vecchio.
Questi non potè fare a meno di stringersi nelle spalle
<< Non lo so... non saprei dire...>>
Con un rapido movimento della mano,Pitch lanciò uno dei centesimi in aria,prima di coprirlo con la mano destra.
<< Scegli>>ordinò.
L'uomo inarcò un sopracciglio
<< Scelgo? >>
<< Sì>>
<< Per cosa?>>
<< Scegli e basta>>continuò l'altro.
Il negoziante deglutì una seconda volta
<< Be'... dovrei almeno sapere che cosa c'è in ballo...>>
<< Devi scegliere tu. Non posso scegliere io per te. Non sarebbe onesto>>sussurrò l'esper,ottenendo un 'espressione scioccata da parte del proprietario
<< M-ma ... non mi sono giocato niente>>
<< Sì, invece. Te lo stai giocando da quando sei nato, solo che non lo sapevi. Sai che data c'è su questa moneta? 1958. Ha viaggiato molti anni prima di arrivare qui. E adesso è qui, ed è o testa o croce. E devi dirlo tu. Scegli>>ordinò.
L'uomo compì un passo all'indietro
<<Senta... devo sapere che cosa posso vincere...>>
<< Tutto>>ribattè l'adolescente.
Il vecchio trasalì
<< Come scusi?>>
<< Puoi vincere tutto. Scegli>>ordinò Pitch,stringendo ambe le palpebre degli occhi.
Il negoziante annuì esitante
<< D'accordo... testa, allora>>
L'esper chiuse il volto in un leggero cipiglio,prima di rimuovere la mano.
Di fronte all'uomo,aveva appena preso forma la figura di una testa a immagine e somiglianza di Jhon Kennedy.
<< Ben fatto>>commentò il giovane,prima di porgere il pezzo di rame nei confronti dell'interlocutore. Questi lo afferrò rapidamente.
Poco prima che potesse infilarlo nella veste ,tuttavia,la voce di Pitch lo interruppe.
<< Non la mettere in tasca ,amico. Non la mettere in tasca, è il tuo portafortuna>>
Visibilmente sorpreso dalle parole dell'esper, il proprietario inarcò un sopracciglio
<< Dove vuole che la metto?>>
<< Dove ti pare ,ma non in tasca. Si mescolerebbe con le altre e diventerebbe una moneta qualunque>>
Cominciò a incamminarsi in direzione dell'uscita,prima di volgere la propria attenzione nei confronti dell'uomo
<< E di fatto lo è>> sussurrò.
E,detto questo,fuoriuscì dalla porta. Aveva molto lavoro da fare.

Com'era? Spero bello! Mi raccomando,recensite in molti !!!


 

Jack Frost e Pitch Black provengono dal film Le 5 Leggende. Questa storia sarà molto per gli amanti del secondo,perchè ,essendo uno dei miei personaggi preferiti,farà un bel figurone.

Il terzo personaggio è Astrid ,del film Dragon Trainer. Visto che è nell'opera in questione è un vichingo,mi sembrava doveroso dargli i poteri del mitico Thor ;)

Alla prossima !!!

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Capitolo 2
*** Benvenuti a San Fransokyo ***


Avviso : Ricordate,ogni personaggio della mia fic appartiene ad un opera animata,nessuno escluso. Per capire da quale film provengano,basta leggere le note alla fine del capitolo. Le recensioni sono molto benvenute. Mi portano a continuare a scrivere e a migliorare il mio stile. Buona lettura !!!

Terminologia 

Judgment : organizzazione di pubblica sicurezza gestita da esper.


Benvenuti a San Fransokyo


Florida - 31 Giugno 2020

Flynn Rider fece sedere Nord al tavolo da picnic tra la casa e la riva dell'oceano e gli posò davanti un bicchiere di tè ghiacciato.
Nicholas guardò la piacevole vecchia casa di legno sbiancato dal sale, immersa nella luce.
<< Dovevo venire a trovarti a Miami ,quando smontavi dal lavoro >> disse.
<< Qui non ti andrà di parlarne. >>
<< Non mi va di parlarne in nessun posto, Nick. Sei tu che devi parlarne, quindi avanti. Basta che tu non mi faccia vedere foto. Se te le sei portate dietro, lasciale nella borsa.>>
<< Quanto ne sai? >>
<< So quello che c'era scritto sul "Miami Herald" e sul "Times" >> disse Flynn.
<< Due famiglie massacrate nelle loro case a un mese di distanza l'una dall'altra. Entrambi I mariti erano membri del consiglio d'amministrazione di San Fransokyo. Le circostanze erano simili. >>
<< Non simili. Identiche. >>
<< Quante confessioni fino ad ora? >>
<< Quando ho telefonato oggi pomeriggio erano ottantasei>> rispose Nord.
<< Maniaci. Nessuno conosceva i particolari.>>
<< Che altro sei riuscito a non far finire sui giornali?>>
<< È rosso di capelli, usa la mano destra ed è molto robusto . Porta scarpe numero quarantacinque. Niente impronte, porta i guanti.>>
<< Questo però alla stampa l'hai detto.>>
<< Con le serrature non ci sa fare troppo,>> proseguì il vecchio.
<< L'ultima volta per entrare in casa ha usato un tagliavetro e una ventosa. Oh, il sangue è del gruppo A positivo.>>
<< Qualcuno l'ha ferito?>>
<< Sembra che il secondo consigliere abbia messo su una bella lotta.>> borbottò.
Guardò lontano, verso la superficie liscia del mare
<< Flynn, voglio chiederti una cosa. Queste cose le hai lette sui giornali. Del secondo caso hanno parlato tutte le TV. Hai mai pensato di chiamarmi?>>
<< No.>>
<< Perché?>>
<< La prima volta hanno dato pochi particolari. Poteva trattarsi di qualunque cosa : una vendetta, un parente...>>
<< Ma dopo il secondo sapevi di cosa si trattava.>>
<< Già. Un sicario. Non ti ho telefonato perché non volevo farlo. So chi hai assegnato a questa storia. Disponi del miglior laboratorio che ci sia. Hai Haddock e Bunnymund all'Università di San Fransokyo...>>
<< E ho te qui che te ne stai a riparare dei motori marini del cavolo.>>
<< Non credo che ti sarei più tanto utile, Nick. Non ci penso più, ormai.>>
<< Davvero? Ne hai presi due. Gli ultimi due casi che ci siamo trovati per le mani li hai presi tu.>>
<< E come? Facendo le stesse cose che fate tu e gli altri.>>
<< Non è del tutto vero, Flynn. È il modo che hai di pensare.>>
<< Penso che sono state dette un sacco di stronzate sul mio modo di pensare.>>
<< Ma se hai fatto dei salti logici che non hai mai spiegato.>>
<< Avevo anche le prove>> obiettò il giovane.
<< Certo. Certo che c'erano. E tante... ma dopo. Per incastrarlo, prima, avevamo così poche cose in mano che non c'era nemmeno un motivo plausibile per occuparcene.>>
<< La gente che ti serve ce l'hai, Nord. Non credo che io migliorerei la situazione. Sono venuto qui proprio per starmene lontano da quelle cose.>>
<< Lo so. L'ultima volta sei rimasto ferito. Adesso mi sembra che tu stia bene.>>
<< Sto bene. Non è per le coltellate che mi sono preso. È capitato anche a te.>>
<< Sì, anche a me, ma non così.>>
<< Dicevo: non per quello. Ho semplicemente deciso di piantarla lì. Non credo di riuscire a spiegarmi.>>
<< Dio sa come ti capisco, se non riesci più a guardare.>>
<< No. Sai, non è questione di riuscire o non riuscire a guardare. È sempre sgradevole ma si riesce comunque a riprendere a funzionare, sapendo che quelli sono morti. Il peggio è l'obitorio, le interviste. Bisogna toglierseli dalla testa e continuare a pensare. Non credo che adesso riuscirei a farcela. Potrei costringermi a guardare ma mi impedirei di pensare.>>
<< Questi, sono tutti morti, Flynn>> disse il vecchio più gentilmente che poté.
Nicholas Nord nel modo di parlare di Rider avvertiva il suo stesso ritmo, la sua stessa sintassi. Gli era già capitato di notare, Flynn farlo con altri. Spesso, quando era immerso in una conversazione animata, l'ex polizzioto assumeva il modo di parlare dell'interlocutore. In un primo momento aveva creduto che lo facesse deliberatamente, che fosse un trucco per tenere l'andamento della conversazione. In seguito però si era reso conto che era un comportamento involontario e che a volte cercava di impedirselo senza riuscirci.
Infilò due dita nella tasca della giacca. Gettò due foto sul tavolo.
<< Tutti morti >> disse.
Flynn lo fissò un attimo poi prese le foto. Erano semplici istantanee: una donna seguita da due cani e da un uomo che portava l'attrezzatura per il picnic verso la sponda di uno stagno. Nell'altra si vedeva una famiglia riunita intorno a una torta.
Dopo una trentina di secondi posò le foto.
Le allontanò con un dito e guardò verso la spiaggia dove un gruppo di bambini se ne stava accosciato, intento a osservare qualcosa sulla sabbia. Una donna, in piedi con una mano sul fianco, osservava la schiuma delle onde che le morivano intorno alle caviglie.
S'inarcò all'indietro per liberarsi le spalle dai capelli bagnati. Flynn, ignorando l'ospite, rimase a osservare I turisti almeno quanto aveva guardato le fotografie.
Nord era soddisfatto. S'impedì di mostrarlo con la stessa cura con cui aveva scelto il posto per parlare. Era sicuro di averlo convinto. Bastava lasciarlo cuocere.
Tre cani orrendi arrivarono trotterellando e si lasciarono cadere a terra vicino al tavolo.
<< Mio Dio>> disse il vecchio.
<< Sono cani, probabilmente>> spiegò Rider.
<< La gente non fa che abbandonare qui i propri cuccioli. Quelli belli riesco a darli via. Gli altri rimangono e diventano grossi.>>
<< Sono belli grassi.>>
<< Stravedo per i randagi. Ad ogni modo,ho deciso che ti darò una mano>> continuò,ricevendo un sorriso da parte del vecchio.
<< Sono felice di sentirlo. Abbiamo chiamato una nuova recluta per aiutarti con le indagini>>
Porse un fascicolo in direzione dell'uomo e questi lo afferrò con attenzione
<< Il suo nome è Anna Fine>>
Flint inarcò un sopracciglio
<< Anna Fine? Qualsiasi collegamento con il terzo esper più forte di San Fransokyo?>>
<< è sua sorella>> ribattè l'altro,prima di alzarsi dalla sedia ,gettandosi la giacca sulla spalla.
<< Parliamone dopo cena.>>
<< Resta qui a mangiare.>>
Il vecchio scosse il capo.
<< Torno dopo. Probabilmente ci sono dei messaggi per me all'Holiday Inn e dovrò stare un po' al telefono. Comunque, ti ringrazio.>> ridacchiò.
Pochi minuti dopo, l 'auto a nolo di Nicholas Nord sollevò dal fondo di conchiglie della strada una polvere impalpabile che si posò sui cespugli ai bordi.


                                                                                                                       * * *
San Fransokyo - 2 Luglio 2020

“ Gli acquario, nati tra il 20 Gennaio e il 18 Febbraio, avranno fortuna con i soldi, in amore e nel lavoro! Non importa quanto assurde le cose possano sembrare, saranno tutte un successone. Quindi che ne dite di giocare alla lotteria!? Però, per quanto possiate essere popolari, non uscite con tre o quattro ragazze contemporaneamente

<< Okay, okay... Lo sapevo che sarebbe andata così, lo sapevo.>>

2 Luglio, il primo giorno delle vacanze estive.

Jack Frost era senza parole ,nella camera di un dormitorio dell'accademia, dove, siccome l'aria condizionata era rotta, c'era un gran caldo. La causa sembrava essere stata un fulmine, che durante la notte aveva reso inutilizzabili l'80% degli elettrodomestici. Di conseguenza, anche il contenuto del suo frigo era andato a male. Jack aveva provato a mangiare una scodella di ravioli istantanei che teneva per i casi di emergenza, per poi rovesciarli nel lavandino.
Privo di alternative, aveva deciso di andare a mangiare fuori, ma mentre cercava il portafoglio aveva rotto la sua prepagata pestandola con un piede.
Quando poi era tornato a letto infuriato e aveva cercato di piangersi addosso fino ad addormentarsi, era stato svegliato dall'amorevole chiamata della sua insegnante, che diceva: "caro Jack, sei un'idiota, quindi hai bisogno delle lezioni di recupero ".

Aveva sempre saputo che l'oroscopo che passava in TV insieme alle previsioni del tempo era impreciso, ma con una simile differenza non poteva nemmeno ridere.

<<...Ormai l'ho capito, ma non riesco a capacitarmene se non parlo da solo.>>

L'oroscopo sbagliava sempre e non era mai riuscito a trovare un portafortuna che funzionasse. Si trattava di semplice vita quotidiana per Jack Frost.

In definitiva, il ragazzo,per circa 300 anni, aveva sperimentato solo la miseria.

Così tanto che la sua vita la si poteva considerare uno scherzo ancora in corso.

Ma non aveva intenzione di rimanere con le mani in mano per questo motivo.

Non si affidava alla fortuna. In altre parole, era molto energico.

<< ...Bene. Ora come ora devo pensare a cosa fare con la prepagata e con il frigo.>>

Jack si grattò i capelli bianchi e guardò in giro per la stanza. Sinché possedeva il suo libretto di risparmio, poteva ottenere abbastanza facilmente una nuova prepagata, ma il vero problema era il frigo... o meglio, la colazione. Le chiamavano lezioni di recupero, ma sicuramente gli avrebbero fatto prendere delle pillole di Methuselin e dell'Elbrase in polvere per lo sviluppo dei poteri. Farlo a stomaco vuoto non era una buona idea. Quelle pillole non funzionavano mai,visto che non era umano.

Mentre si toglieva la maglietta usata come pigiama e si metteva l'uniforme estiva, Jack prese in considerazione l'idea di fermarsi in un supermercato sulla via per la scuola. Mantenendo ben salda la sua posizione di studente burlone, era rimasto inutilmente in piedi tutta la notte per via dell'arrivo delle vacanze estive, quindi ora aveva un gran mal di testa dovuto alla mancanza di sonno. In ogni caso, si impose di pensare positivo.

(Beh, immagino che mi vada piuttosto bene se una sola settimana basta a recuperare tutto quello che mi sono perso nei quattro mesi di scuola che ho saltato.)

Cambiò umore a tal punto che improvvisamente mormorò:

<< C'è bel tempo fuori. Forse dovrei anche mettere il futon a prendere un po' aria>>

A quel punto aprì la porta scorrevole del balcone. Si aspettava di ritrovare il suo futon bello morbido una volta ritornato dalle lezioni di recupero.

Tuttavia, in quel balcone al settimo piano, il muro del palazzo di fronte si trovava a meno di due metri di distanza. Il suo entusiasmo scendeva a vista d'occhio. L'essersi sforzato di canticchiare così allegramente aveva avuto l'effetto opposto.

Non avere nessuno a fargli da spalla lo fece sentire molto solo, mentre prendeva il futon sul suo letto con entrambe le mani.

( comincia un altra noiosa giornata per lo spirito immortale noto come Jack Frost )

Non appena ebbe finito di pensarlo, sentì qualcosa di viscido sotto il suo piede. Dopo aver controllato si accorse che era un panino ancora confezionato nel suo involucro di plastica. Dato che prima si trovava nel frigo sopraccitato, a quel punto doveva essere andato a male.

<< ...Spero solo che questo pomeriggio non si metta a piovere senza preavviso.>>

                                                                                                                 * * *                               

Tra tutte le scuole costruite all'interno di San Fransokyo,la Esper Academy era considerata il meglio del meglio.
Iniziata come una scuola esclusivamente femminile,nell'ultimo anno l'istituto aveva cominciato ad accogliere anche gruppi di studenti maschili,rendendola il top del suo ambito: lo sviluppo dei poteri paranormali.
All'interno di una delle aule presenti al quarto piano dell'immenso edificio,la professoressa Miranda Witchcliffe ,una vecchia esper in grado di comunicare con gli animali,era impegnata a completare la prima lezione estiva dell'anno.
<< Come sapete,tutti gli esper sono classificati con un livello che va da 0 a 5,che dipende dalla loro forza. Questa loro forza è determinata già dalla nascita. Comunque,è possibile aumentarla con del duro lavoro e disciplina>>commentò la donna,lo sguardo fisso in direzione della classe
<< Visto che il tipo di abilità differisce a seconda della singola persona,le modalità di allenamento sono diverse per ciascuno di voi. Attraverso il duro lavoro e la perseveranza,qualcuno di voi potrebbe perfino raggiungere il livello 5>>continuò,prima di prendere un respiro profondo
<< Per rafforzare efficacemente un abilità,ci sono stati casi in cui il metodo di allenamento è stato determinato dal diagramma ad albero...>>
poco prima che potesse finire la frase,il suono di una forte esplosione rieccheggiò per tutta la lunghezza dell'accademia.
La maggior parte degli studenti non potè fare a meno di gridare.
<< Che cavolo è stato?!>>
<< Perchè fa così freddo,tutto ad un tratto?>>
La temperatura della scuola ,infatti,era scesa drasticamente di almeno una decina di gradi.
Withcliffe emise un sospiro rassegnato,prima di volgere la propria attenzione nei confronti della finestra più vicina.
<< Credo...che venga dalla piscina. Elsa Fine sta misurando il suo potere come parte della valutazione finale>>
<< D-davvero?>>domandò qualcuno,ricevendo un cenno da parte della donna.
Ben presto,l'intera stanza era sprofondata in un rieccheggiare di borbottii e sussurri
<< Quindi quello di prima era il suo potere?>>
<< Elsa,del terzo anno? Quella che chiamano la regina di ghiaccio?>>
<< Professoressa Witchcliffe! è proprio certa che anche noi potremmo diventare come lei ,se ci alleniamo duramente?>>
La vecchia puntò lo sguardo in direzione della matricola che aveva parlato.
<< Ovviamente. Lei è un ottimo esempio di come si possa salire dal livello 1 al 5 attraverso il duro lavoro>>ridacchiò.

 

Al di fuori dell'aula,di fronte a una piscina completamente congelata,sedeva una ragazza dalla bellezza quasi sovrannaturale. Aveva la pelle bianca come la neve e i capelli biondo platinati avvolti in una morbida e fluente coda di cavallo. Indossava una divisa della Esper Academy e una sacca in pelle di renna le avvolgeva la spalla. Un paio di grandi occhi azzurri ne incorniciavano il volto,rendendola simile alla figura di un angelo.
Mentre la ragazza cominciò a camminare sul bordo della piscina,alzò lo sguardo al cielo,appena in tempo per notare una lunga colonna di fumo che partiva direttamente dal centro della città.
Stringendo ambe le palpebre degli occhi,cominciò a correre in direzione della nuvola.

                                                                                                                          * * *
 

Nel centro di San Fransokyo,la situazione era diventata critica.
Quella che era cominciata come una semplice rapina,si era ben presto trasformata in una sparatoria in piena regola.
A contrastare il gruppo di criminali,guidati dall'esper capobanda Savage,vi era il sergente Tamora Jean Calohun,capo del dipartimento di pubblica sicurezza della città.
A pochi metri da lei,un omaccione bianco mollò lo zainetto. Il suo compagno,Felix ,vide la pistola mitragliatrice e sparò un innocuo sbuffo di polvere di piombo dal suo fucile. Tentò di ricaricare, ma non fece in tempo.
L'omaccione esplose una raffica che lo colpì di traverso all'inguine, sotto il giubbotto antiproiettile, poi mosse ad arco la canna verso Tamora che, portata la mano alla fondina, gli sparò due volte al centro della camicia . Colpi d'arma da fuoco dietro la donna.
Uno dei rapinatori lasciò cadere l'impermeabile che nascondeva la sua arma e riparò con un balzo nella banca, mentre un colpo simile a un violento pugno nella schiena proiettò la donna in avanti, mozzandole il fiato. Girò su se stessa e vide lontano sulla strada l'ammiraglia dei Crip, una Cadillac berlina, i vetri abbassati, con due uomini seduti stile cheyenne sul bordo dei finestrini dall'altro lato della macchina, che sparavano da sopra il tetto, e un terzo dal sedile posteriore.
Fuoco e fumo da tre canne, proiettili che squarciavano l'aria attorno a lei. Tamora imprecò, si tuffò tra due auto posteggiate, e vide Felix contorcersi sull'asfalto.
Un altro poliziotto era immobile, con fiotti di sangue che colavano da sotto il casco. Savage e il suo braccio destro sparavano nascosti fra le macchine da qualche punto dall'altra parte della strada, e laggiù vetri di finestrini che si fracassavano e cadevano in frantumi sull'asfalto.
Un pneumatico esplose, mentre il fuoco delle armi automatiche proveniente dalla Cadillac inchiodava a terra i due agenti.
Tamora, un piede piantato nel canaletto di scolo, si sporse a guardare. I due uomini seduti sul bordo dei finestrini sparavano da sopra il tetto, il guidatore stringeva la pistola nella mano libera. La donna rispose ripetutamente al fuoco e la macchina esplose,uccidendo il trio.
Poi come dal nulla,una figura minuta comparve affianco a lei,costringendola a voltarsi.
<< Una bambina?>>sussurrò ,ricevendo l'attenzione della nuova arrivata.
Si trattava di una bambina che non poteva essere più grande di dodici anni,alta poco più di un metro e mezzo. Aveva i capelli neri raccolti in un codino,un paio di orecchie a sventola e il viso perennemente chiuso in un sorrisetto divertito. Indossava una felpa verde ,la cui manica destra era occupata da una fascetta a righe bianche e azzurre.
<< Signorina la prego di stare indietro. Mantenere la sicurezza in città è compito del Judgment,dopotutto>>
e,detto questo,la ragazzina cominciò a camminare in direzione dei rapinatori,attraversando il campo di battaglia come se niente fosse.
Si fermò ad appena un paio di metri da loro,prima di prendere un respiro profondo
<< Mi chiamo Vanellope … e sono un membro del Judgment. Siete in arresto per rapina a mano armata e danni alla proprietà pubblica !>>esclamò,attirando l'attenzione del gruppo.
Questi rimasero a fissarla per circa un minuto buono,prima di scoppiare in una fragorosa risata.
<< Ma che vuole questa mocciosa?>>
<< Cos'è,il Judgment è a corto di personale?>>
<< Ehi,ragazzina... Se non te ne vai subito finirai per farti male!>>ribattè un membro del trio,alzando la mano destra in un pugno,pronto a colpire la nuova arrivata.
Questa non si lasciò intimidire e compì una rapida rotazione su se stessa,evitando l'attacco
<< Una frase del genere...>>cominciò,per poi sferrare un poderoso calcio nello stomaco del delinquente
<< Equivale a morte certa>>ridacchiò,sferrando un pugno alla testa dell'uomo .
Il rapinatore svenne all'istante,suscitando uno sguardo di pura sorpresa da parte di Savage. Questi volse la propri attenzione nei confronti dei sottoposti.
<< Va bene,io la trattengo,voi portate I soldi al sicuro>>ordinò,ricevendo un cenno ad opera del gruppo.
Detto questo,il rapinatore porse la mano in avanti e questa cominciò a illuminarsi di una debole luce rossa.
Vanellope strinse ambe le palpebre degli occhi
<< Pirocinesi ?>>domandò,suscitando un sorriso arrogante da parte dell'avversario
<< Ti ridurrò in cenere!>>

Non appena Savage finì quel borbottio, la linea arancione esplose.

Apparve una spada di fuoco, dando l'impressione che qualcuno avesse aperto un idrante carico di benzina.
Iniziò poi a cambiare colore gradualmente, come una foto bruciata con un accendino.

Vanellope non stava toccando le fiamme, ma solo guardandole si sentiva gli occhi bruciare. Si fermò di colpo e portò le mani alla faccia per ripararsi.La palla di fuoco attraversò l'aria alla velocità di un colpo di pistola,per poi esplodere come un vulcano in eruzione.

Ondate di calore, bagliori di luce, fumo nero ed il suono dell'esplosione si sparsero in tutte le direzioni.

<< Forse ho esagerato.>>mormorò il piromane.

Savage si grattò la testa dinanzi a quello che sembrava essere il resto di un bombardamento. Per sicurezza guardò in giro, in modo da verificare che non stesse arrivando nessuno. Era il primo giorno delle vacanze estive, quindi la maggior parte dei residenti erano ancora a dormire. Non aveva bisogno di altri ostacoli.

L'esper non poteva vedere bene davanti a sé per via delle fiamme e del fumo.

Comunque non aveva bisogno di controllare. Quel colpo aveva generato delle terribili fiamme da 3000 gradi Celsius. A temperature sopra i 2000 gradi il corpo umano si scioglie prima di bruciarsi, perciò la ragazzina era probabilmente nello stesso stato della strada, squagliata come una scultura di zucchero. Sicuramente, ora si trovava spiaccicata sull'asfalto, alla stregua di un pezzo di chewing gum usato.
Poi come dal nulla,la figura di Vanellope gli comparve davanti agli occhi,completamente illesa.
L'uomo non ebbe neanche il tempo di manifestare la sua sorpresa.
<< Ma cosa...>>
il pugno della bambina lo mandò a finire contro il muro opposto,facendolo cadere a terra.
Cercò di alzarsi ma,ben presto,si rese conto che aveva i bordi dei vestiti incollati all'asfalto. Una lunga serie di chiodi erano stati conficcati nel tessuto.
Alzò lo sguardo,volgendo la propria attenzione nei confronti della ragazzina. Questa era rimasta ferma e immobile e aveva entrambe le mani occupate da una manciata di chiodi in ferro.
<< Una teleporter?>>domandò,ricevendo un ghigno da parte dell'esper
<< Se opporrai resistenza...il prossimo lo teletrasporterò direttamente in corpo>>sussurrò lei,il volto chiuso in un sorriso spaventoso.
Detto questo,puntò lo sguardo in direzione dei rapinatori in fuga,prima di scomparire in una sfocatura.

 

Il primo membro del gruppo ebbe appena il tempo di entrare nel vialetto,prima di essere colpito alla schiena da un poderoso calcio volante.
Vanellope gli atterrò sopra,posandogli un piede sulla mano che teneva la pistola
<< Ehi,stai calmo>>mormorò ,ottenendo un imprecazione da parte dell'uomo
<< Dannazione>>
<< Se non lo farai,ti romperò il braccio>>continuò l'altra,prima di metterlo K.O con un rapido colpo alla testa.
Si alzò in piedi e continuò a correre,oltrepassando l'angolo del vicolo.
Poco prima che potesse andare avanti,tuttavia,si bloccò di colpo.
I restanti due criminali,infatti, erano stati inchiodati al muro da una parete di ghiaccio spessa almeno un paio di metri.
Al centro della stradina,vi era una figura femminile girata di spalle.
Vanellope compì un passo in avanti
<< Signorina,sta bene?>>domandò,ricevendo l'attenzione della studentessa.
Questa si voltò,regalando alla bambina una perfetta immagine delle sue sembianze.
La teleporter inarcò un sopracciglio
<< Elsa?>>
<< Oh...ciao ,Vanellope>>


                                                                                                                      * * *

<< Tutti I cittadini sono pregati di allontanarsi immediatamente. Ripeto,tutti I cittadini sono pregati di allontanarsi immediatamente>>ordinò la voce di uno dei poliziotti.
Anna Fine,una giovane ragazza dalla capigliatura rossa,cominciò a correre in direzione del blocco,annaspando pesantemente.
Una volta di fronte al gruppo di vigilanti,porse loro il distintivo da detective,prima di compiere un rapido inchino

<< Vi chiedo scusa!>>esclamò,attirando l'attenzione di un uomo apparentemente venticinquenne.
L'esper dagli occhi verdi camminò con passo felpato nella sua direzione

<< Mi scusi,è lei l'ispettore Flynn Rider?>>domandò,ricevendo un piccolo cenno da parte del giovane
<< Sono io>>ribattè questi,prima di prendere un respiro profondo
<< Un caso del genere al tuo primo incarico. Una vera sfortuna>>borbottò.
La rossa non perse tempo e alzò la mano destra in un saluto militare
<< A partire da oggi stesso farò parte della sezione anti- crimine. Il mio nome è Anna Fine e sono molto lieta di...>>
<< Mi dispiace. La sezione anti-crimine ha alto deficit di personale. Non posso darti il tempo per ambientarti>>commentò l'altro,interrompendo il suo discorso.
L'adolescente arrossì furiosamente
<< O-oh,va bene>>balbettò,arricciando il volto in un espressione allegra.
Compì un passo in avanti,pronta a stringere il braccio del superiore, ma si bloccò di colpo,quando notò una strana figura sopraggiungere alla sua sinistra.

Il sorriso perfetto svanì in un istante. La ragazza saltò come se avesse avuto un crampo alla gamba e poi inciampò all'indietro.
Con un orribile tonfo sordo, sbatté la testa contro al muro dietro di lei.

<< U-Uno strano coso è sbucato fuori dal nulla!>>esclamò.
Urlando ,la ragazza aveva dimenticato persino di toccarsi la testa.

<< Non lo indicare come qualcosa di strano. E' solo un robot per le pulizie>> sospirò l'uomo.

La grandezza e la forma del robot erano simili a quelli di un bidone. Alla base aveva dei piccoli pneumatici ed una scopa rotante circolare, simile a quella delle pulizie della strada. Aveva delle telecamere che servivano ad evitare persone ed altri ostacoli, per questo erano molto odiati dalle ragazze in minigonna.

<<... Capisco. Avevo sentito che la California fosse uno degli stati con la tecnologia più avanzata, ma non sapevo aveste creato dei bidoni meccanizzati>>

<< Pronto? San Fransokyo è la città nota come Academy city. Puoi trovare cose del genere dappertutto.>>

<< Academy city ? >>

<< Sì. E' una città che è stata creata comprando l'intera area occidentale della California, dove lo sviluppo era rallentato. Il nome viene dal fatto che vi sono dozzine di università e centinaia di scuole elementari, medie e superiori. L'80% dei residenti è composto da studenti, quindi, tutti i condomini che vedi sono quasi tutti dormitori. E' per questo che la città è un po' strana. E' traboccante di esperimenti universitari, come lo smaltimento automatico dei rifiuti domestici, pale eoliche abbastanza efficaci da essere funzionali, e robot per le pulizie come questo qui. Grazie a tutto ciò, il nostro livello culturale è di circa 20 anni in avanti rispetto a qualsiasi altro posto.>>

<< Mh...>>
Anna esaminò con cura il robot per le pulizie.
<< Quindi, tutti gli edifici che ci sono qui sono parte di San Fransokyo?>>

<< Sì. Tuttavia,mi sorprende che tu non sappia queste cose. Alla centrale anti-crimine non ti hanno informato di nulla ?>>

Anna scosse il capo e si portò una mano sulla parte posteriore della testa, dove aveva sbattuto sul muro.

<< Ho fatto il tirocinio come poliziotta a Washington ma,dopo aver scoperto i miei poteri,sono stata trasferita qui. Sapevo solo che in questa città si svolgevano esperimenti per lo studio degli esper>> ribattè,suscitando un sopracciglio inarcato da parte dell'uomo.
<< E il tuo poter è ?>>domandò,attirando l'attenzione della rossa.
<< Oh,possiedo una memoria sematica. Sono in grado di ricostruire un evento a partire dalle tracce che un essere vivente lascia quando entra in contatto con un determinato ambiente. Uscite di calore, impronte,odori...sa,questo genere di cose>>
<< Capisco. Puoi ricostruire l'aspetto di una persona?>>
La ragazza scosse la testa una seconda volta
<< Quando uso il mio potere,gli esseri umani appaiono come figure distorte dalla carnagione dorata. È impossibile distinguerne i tratti fisici>>mormorò,il tono di voce leggermente sconfitto.
L'uomo sembrò non farci caso e la condusse nei pressi della macchina.

                                                                                                                 * * *
 

Anna Fine passò lentamente di fronte alla casa dov'era vissuta e morta la famiglia di Alistair Kray .
Le finestre erano buie. Era accesa solo una lampada esterna.
Parcheggiò a due isolati di distanza e tornò indietro nella notte calda, portando con sé in una cartelletta i rapporti delle indagini della polizia di San Fransokyo.
Aveva insistito per andare da sola sul posto. Se fosse stata con un altro non sarebbe riuscita a concentrarsi... questo almeno aveva detto a Rider. Il motivo però era un altro e la riguardava direttamente: non sapeva bene come avrebbe reagito. Non voleva sentirsi continuamente sotto osservazione.
All'obitorio era andato tutto bene. La casa di mattoni a due piani in un giardino fitto di alberi, era arretrata rispetto alla strada. Anna si fermò un bel po' di tempo sotto i rami, osservandola. Si sforzò di arrestare completamente quel che provava dentro.
Sentiva nella mente come un pendolo d'argento oscillare nel buio. Attese finché non fu immobile.
Passarono in macchina alcuni vicini, lanciarono brevi occhiate alla casa per poi distogliere lo sguardo. Una casa dove c'è stato un delitto è sgradevole per i vicini, come il viso di una persona che ci ha tradito. Solo gli estranei e i bambini si fermano a guardarla. Le tende erano tirate. Anna era contenta ,perché significava che nessun parente era entrato dopo la polizia. I parenti le chiudono sempre. Si spostò sul fianco della casa, muovendosi con cautela, senza accendere la torcia elettrica. Si fermò due volte ad ascoltare. Guardando da una delle finestre posteriori riusciva a vedere la luce proveniente dalla parte anteriore del giardino che delineava la sagoma dei mobili. Nell'aria c'era un profumo intenso di gelsomini. Nella parte posteriore della casa si allungava per quasi tutta la lunghezza una veranda, sulla porta della quale c'era il sigillo del dipartimento di polizia di San Fransokyo. La ragazza lo ruppe ed entrò.
Un pannello di compensato chiudeva il vetro della porta che dava in cucina, asportato dalla polizia. Alla luce della torcia la aprì con la chiave che si era fatto dare.
Voleva accendere le luci. Avrebbe voluto appuntarsi il distintivo lucente, fare qualche rumore per giustificare la sua presenza nella casa silenziosa in cui quattro persone erano morte. Non fece nulla.
Entrò nella cucina buia e sedette al tavolo per la prima colazione. Nell'oscurità si vedevano le due fiammelle blu per l'accensione automatica della cucina a gas. Si sentiva profumo di cera per mobili e di mele.
Scattò un termostato e il condizionatore si accese. Anna sussultò e avvertì un brivido di paura. La conosceva bene la paura. Questa poteva controllarla. Era semplicemente un po' spaventata, poteva benissimo proseguire. Quand'era spaventata sentiva e vedeva meglio; non riusciva a parlare concisamente e a volte la paura la rendeva brusca. Qui non era rimasto nessuno a cui parlare, nessuno da offendere.
La follia era entrata in casa da quella porta, era passata da questa cucina, camminando con un paio di piedi numero quarantacinque.
Seduta nell'oscurità ne avvertì la presenza, proprio come un segugio annusa la paura. Per quasi tutto il giorno e buona parte della serata aveva studiato i rapporti degli investigatori della squadra omicidi. Ricordò che la polizia aveva trovato accesa la luce della cappa. La riaccese.
Sulla parete accanto ai fornelli erano appesi due imparaticci incorniciati.
Su uno era scritto: « I baci sono effimeri, un buon pranzo no».
Sull'altro: « È sempre in cucina che agli amici piace stare, per sentire battere il cuore della casa, per trarne conforto».
Anna guardò l'orologio. Le undici e mezzo. Secondo il medico legale, il massacro doveva essere avvenuto tra le undici di sera e l'una.
Come prima cosa, doveva vedere come l'uomo era entrato in casa...
Il sicario tolse il gancio dalle tendine esterne della porta. Si fermò immobile nell'oscurità del portico ed estrasse qualcosa di tasca. Una ventosa, forse la base di un temperamatite, di quelli che si fissano al piano della scrivania. Accucciato contro il battente della porta, in basso, sollevò il capo per guardare dentro. Leccò la ventosa con la lingua, la premette contro il vetro e fece scattare la leva per farla aderire. Alla ventosa era fissato un minuscolo tagliavetro con il quale incidere un cerchio. Lo stridere del tagliavetro e un colpetto deciso per staccare il cerchio.
Una mano per picchiare, l'altra per tenere la ventosa. Il vetro non doveva cadere. Il pezzo staccato è leggermente irregolare perché la fettuccia si è arrotolata intorno al manico della ventosa. Un piccolo rumore raschiante mentre posa a terra il pezzo di vetro. Non si preoccupa di lasciare sul vetro tracce di saliva del gruppo A. Insinua la mano coperta da un guanto aderente nel buco, trova il pomello della serratura. La porta si apre senza rumore.
È in casa.
Vede il proprio corpo nella cucina sconosciuta, illuminata dalla luce della cappa. . Attraversò il soggiorno tenendo per abitudine la torcia ben staccata dal corpo. Aveva studiato la pianta della casa ma voltò nella direzione sbagliata prima di riuscire a trovare le scale. I gradini non scricchiolavano. Si fermò di fronte alla porta della camera da letto principale. Riusciva a vedere qualcosa anche senza torcia.
Un orologio digitale sul comodino proiettava l'ora sul soffitto, mentre sulla consolle accanto alla porta del bagno era accesa una luce da notte arancione.
Si sentiva, intenso, l'odore metallico del sangue. Con gli occhi abituati all'oscurità ci si vedeva abbastanza bene. Il pazzo poteva distinguere il signor Krai dalla moglie. Per attraversare la stanza, afferrare il padrone di casa per i capelli e tagliargli la gola la luce era sufficiente.
E poi? Tornare indietro, accendere l'interruttore... un saluto alla signora Krai e infine lo sparo che l'aveva uccisa?
Anna accese le luci e le chiazze di sangue gli urlarono addosso dalle pareti, dal materasso e dal pavimento. L'aria stessa pareva piena di grida e di sangue.
Indietreggiò, allontanandosi dal rumore che riempiva la stanza silenziosa, piena di macchie scure e secche.
Rimase seduta sul pavimento, finché in testa fu tornato il silenzio. Immobile, immobile, rimani immobile. Il numero e la varietà delle chiazze di sangue avevano lasciato perplessi gli investigatori della squadra omicidi che cercavano di ricostruire le fasi del delitto.
Tutte le vittime erano state trovate massacrate a letto. La posizione delle macchie però non permetteva di accettare questa ipotesi. In un primo momento avevano pensato che Alistair Krai fosse stato aggredito nella camera della figlia e che poi il corpo fosse stato trascinato nella camera da letto principale. Avevano cambiato idea dopo aver esaminato più attentamente la forma delle macchie. I movimenti dell'assassino nelle stanze non erano stati ancora stabiliti con precisione. Ora, dopo aver letto i rapporti del medico legale del laboratorio di polizia scientifica, Anna Fine cominciò a capire qual era stata la successione dei fatti.
L'assassino aveva tagliato la gola a Krai, mentre questi dormiva accanto alla moglie, era tornato indietro per accendere la luce: infatti la superficie liscia di un guanto aveva lasciato sull'interruttore tracce di capelli e di grasso del signor Krai. Poi aveva sparato alla moglie mentre questa si rizzava a sedere sul letto. Infine si era diretto verso le camere dei figli. Krai era sceso dal letto con la gola tagliata e aveva cercato di proteggerela figlia adolescente, perdendo una gran quantità di sangue.
C'erano i segni dei fiotti sgorgati dall'arteria mentre cercava di lottare. Era stato respinto, era caduto ed era morto con la figlia nella sua stanza.
A uno dei due nonni l'assassino aveva sparato nel letto. Anche l'altro era stato trovato a letto, ma nei suoi capelli erano stati scoperti dei granelli di polvere.
Gli investigatori erano convinti che l'assassino l'avesse tirato fuori da sotto il letto e gli avesse sparato.
Poi,tornò indietro con la mente,nel momento esatto in cui Alistair aveva combattuto contro il sicario...e allora lo vide.
Spalancò gli occhi e afferrò in fretta e furia il cellulare,digitando il numero di Flint.
Il dispositivo suonò un paio di volte. Poco dopo,la voce dell'uomo rieccheggiò dal ricevitore dell'apparecchio.
<< Trovato qualcosa?>>domandò,senza nemmeno salutarla.
L'adolescente non ci badò nemmeno
<< Durante lo scontro,Alistair Krai è riuscito a togliergli uno dei guanti. Potremmo avere un impronta parziale sulla parte destra del volto>>
<< Chiamo subito la scentifica>>ribattè l'altro.
Dopo circa un paio di secondi,tuttavia,riprese a parlare
<< Ottimo lavoro >>e,detto questo,interruppè il contatto,suscitando un piccolo sorriso da parte della rossa.


                                                                                                                       * * *


General Hospital

Arthur Kallagahn, scienziato pioniere nel campo della robotica, fissò la giovane di fronte a lui. Jessica gli sembrò perfettamente sveglia.
Era l’ala pediatrica dell’ospedale e il letto era piccolo; ciononostante ,la bambina sembrava sperduta in uno spazio enorme. Il suo corpo creava solo un modesto innalzamento del lenzuolo, dando l’impressione che di lei ci fosse solo la testa posata su un lindo guanciale bianco.
Il suo volto era molto pallido.
Sotto gli occhi aveva ombre violacee, scure quasi come lividi. Lo fissava con placida indifferenza.
Un ricciolo bianco gli era scivolato al centro della fronte come una virgola.
Kallaghan andò a prendere la sedia che c’era vicino alla finestra e la collocò accanto al letto, con i fianchi a sbarre alzati , onde a evitare che il piccolo paziente potesse cadere fuori. La figlia non mosse la testa, ma spostò gli occhi ,seguendo i suoi movimenti
<< Come ti senti?>> domandò l'uomo, il volto chiuso in un sorriso amorevole
<< Ho la gola secca>> bisbigliò la giovane.
Sul tavolino c’erano una caraffa e due bicchieri. Arthur gli versò dell’acqua e si chinò per passargliela sopra le sbarre.
La bambina cercò di alzarsi a sedere e non ci riuscì. Ricadde contro il guanciale con un debole sospiro che addolorò il padre.
Mentre infilava la mano dietro la nuca della ragazza per aiutarla a sollevarsi,gli tremò la mano e qualche goccia cadde sul cuscino.
In quel preciso istante, la figura di un medico entrò nella stanza
<< Come sta?>>domandò lui, visibilmente preoccupato.
L’uomo porse al vecchio un sorriso triste
<< è stabile ma ancora molto debole. Le consiglio di tornare più tardi>>
Kallaghan sembrò esitare ma,alla fine,decise di fare come gli era stato detto. La parola di un dottore,dopotutto,era legge, in una città come San Fransokyo.
Eppure,nonostante lo stabilimento potesse vantare dei migliori medici dell'intero continente,nessuno era ancora stato in grado di diagnosticare una cura efficace per la figlia.
Aneorisma . Prorprio nella parte inferiore dell'encefalo.
Uscì dall'ospedale,lo sguardo fisso in direzione della volta celeste,gli occhi inumiditi dalle lacrime...
<< Io posso salvarla>>
<< ?! >>
Il suono di quella voce attirò l'attenzione dell'uomo.
Si voltò di scatto,prendendo una rapida occhiata di colui che aveva parlato.
Di fronte al vecchio,aveva appena preso forma la figura di un adolescente dalla capigliatura nera e dalla pelle pallida. Aveva gli occhi di un insolito giallo ocra e indossava una giacca in pelle nera sopra una maglietta dello stesso colore.
<< Come dice?>>domandò Kallaghan,pensando di aver capito male.
Pitch Black sorrise in modo conciliante
<< Sua figlia...la posso salvare. Deve solo fare qualcosa per me>>



Com'era? Spero bello!
La trama s'infittisce. Due omicidi e una rapina a mano armata. Inoltre,Pitch inizia a muovere le fila del suo piano.
Per chi non l'avesse capito,Savage è un villain della serie tv Dragon Trainer.
Flynn proviene dal film Rapunzel.
Elsa ed Anna da Frozen.
Vanellope,Tamora e Felix da Ralph spaccatutto.
Kallaghan e Jessica( sua figlia) da Big hero 6.
Nel prossimo cahppy,franno la loro comparsa Hiccup e Merida nelle loro nuove vesti,così come molti altri nuovi personaggi.
Se desiderate vedere un particolare personaggio,scrivetemelo nella recensione,potrei decidere d'inserirlo :)
Alla prossima !!!


 

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Capitolo 3
*** Night Fury ***


Avvertimenti: per i personaggi che non conoscete,visitate le note alla fine della storia. La fic conterrà anche parole in giapponese,che saranno tradotte nell'enciclopedia della fic.

Enciclopedia della fic:

Età legale : gli studenti che vivono a San Fransokyo possono laurearsi all'età di sedici anni,se approvati dal consiglio d'amministrazione.

Biri-Biri : in giapponese significa “elettricità” .


 

Night Fury


30 Giugno 2020 - San Fransokyo

Il Proiettile nero arrivò basso e veloce,su una traiettoria capace di eludere anche i più avanzati sistemi di controllo.
L'energia che lo alimentava era molto più potente di quanto si potesse sospettare a prima vista.
Guidato da un programma e dalla sua intelligenza interna,scivolava così radente al suolo da essere costretto occasionalmente a deviare,per non colpire gli edifici e le torri di trasmissione. Il suo obbiettivo era una piazza al centro della città,che era stata adeguatamente allestita per ospitare una grande folla di persone.
Il corpo meccanico era nero come la notte e vantava un paio di ali in kevlar sulla parte superiore della schiena.
Il casco che nascondeva il volto del pilota era adornato da un paio di orbite verdi come l'acqua di un lago.
Il supereroe noto come Night Fury atterrò con forza al centro di un palcoscenico,sollevando urla e applausi .
Alcuni ganci meccanici posti lungo il perimetro della piazza,iniziarono lentamente a togliere le placcature in acciao,rivelando la figura di un diciottenne dai capelli castani e gli occhi verdi .
Il giovane allargò ambe le braccia,prima di prender un respiro profondo
<< Wow,è bello essere di nuovo qua>>
<< Fa saltare in aria qualcosa !>>esclamò qualcuno dalla folla.
L'adolescente volse all'uomo un sorriso d'intesa
<< L'ho già fatto>>commentò,suscitando una piccola risata da parte dei presenti.
Quando i mormorii cominciarono a calmarsi,Hiccup compì un passo in direzione del patibolo.
<< Non voglio dire...che il mondo goda del suo più lungo periodo di pace ininterrotta grazie a me>>cominciò.
La folla reagì d'istinto e scoppiò in una lunga serie di urla.
L'adolescente li zittì con un rapido gesto della mano,prima di riprendere a parlare.
<< Non voglio dire...che dalle ceneri di una barbara prigionia...non si sia mai personificata metafora più grande della fenice nella storia dell'uomo!>>
Questa volta,le urla furono ancora più assordanti,e Hiccup non tentò nemmeno di fermarle
<< Non voglio dire...che lo zio Sam possa starsene sprofondato nella sua poltrona a sorseggiare un bel tè freddo perché fin'ora non ho incontrato qualcuno abbastanza uomo da competere con la mia forza e potermi sfidare !>>
e,così com'era successo per le urla,partirono anche una lunga serie di applausi.
Il tutto durò per circa una ventina di secondi .
Quando terminò,l'adolescente chiuse il volto in un sorriso umile,per poi prendere un respiro profondo
<< Il fatto è che non si tratta di me. Non si tratta di voi...e neppure di noi. Piuttosto,è il retaggio.>>continuò
<< Si tratta di ciò che noi scegliamo di lasciare alle generazioni future,ecco perché,per il prossimo anno...per la prima volta dal 1974,gli uomini e le donne più in gamba di società e nazioni di tutto il mondo metteranno insieme le loro risorse,condivideranno la loro visione per gettare le basi...di un futuro più roseo>>esclamò,suscitando un altro inno di urla e applausi.
<< Quindi non si tratta di noi. Se c'è una cosa che devo dire,se proprio devo dire qualcosa,è bentornati...alla Haddock Enterprise!>>
Una volta che furono pronunciate tali parole,alcuni fuochi d'artificio vennero sparati nell'atmosfera,illuminando la volta celeste.
L'adolescente ridacchio,prima di volgere la propria attenzione nei confronti dello schermo situato alle sue spalle
<< Ed ora,voglio presentarvi...un ospite speciale dall'aldilà che vi esporrà il tutto. Un benvenuto...a mio padre, Stoick>>
La vetrata del cinema cominciò a illuminarsi,lasciando il posto alla figura di un uomo robusto e dalla folta barba rossa,vestito in un elegante giacca aziendale.
Il milliardario puntò lo sguardo in direzione della telecamera,quasi come se stesse realmente scrutando le persone presenti nella piazza,prima di prendere un respiro profondo
<< Ogni cosa si può ottenere con la tecnologia. Una vita migliore,una sana costituzione...e per la prima volta nella storia umana,la possibilità della pace nel mondo. Perciò,direttamente dalla Haddock Enterprise,sono orgoglioso di presentarvi...San Fransokyo! La città del futuro!>>esclamò,lasciando che lo schermo passasse all'immagine di un modellino plastico dello stabilimento in questione: un enorme città circondata da mura alte quanto gli edifici stessi.
<< La tecnologia racchiude infinite possibilità,per la specie umana, e un giorno sarà in grado di affrancare il mondo da tutti i suoi malanni. Presto la tecnologia influenzerà il vostro modo di vivere ogni giorno. Niente più lavori pediosi,lasciando più tempo alle attività di svago e agodersi la bella vita>>
La telecamera tornò sul volto dell'uomo e questi arricciò ambe le labbra in un sorriso genuino
<< La Haddock Enterprise. Benvenuti!>>

                                                                                                                            * * *

1 Luglio 2020

Nessuno chiese a Merida di pagare il pedaggio al casello,mentre passava alcune cabine con i finestrini senza vetri,che fissavano l’autostrada come orbite vuote.
Nella tranquillità di quella mattina limpida,la baia era ancora suggestiva e le montagne si innalzavano quietamente,oltre la vegetazione massacrata e la periferia devastata della città.
Parcheggiò e scese dalla macchina.
Piegandosi indietro,osservò la struttura davanti a lei. Mentre i primi quattro piani erano bui,da quelli più alti trapelavano delle luci. L’assenza di illuminazione nella parte bassa non era strana. Le macchine non ne avevano certo bisogno. Allora perché nelle aree più alte c’era quel bagliore?
Continuò a muoversi lungo i corridoi abbandonati e in rovina,sempre pronta a registrare il minimo movimento.
Una volta fu sul punto di far saltare la sua copertura e rivelare la sua presenza,quando un movimento tra le macerie la portò a puntare la pistola in quella direzione.
Fortunatamente non sparò.
Il gatto uscì fuori dal mucchio di detriti la fissò imperiosamente,frustò l’aria con la coda e saltò via nella direzione opposta.
Si lasciò sfuggire un sospiro di sollievo ed aprì la porta.
La sala era bianca come il latte,occupata da una serie di forme rettangolari lungo la zona superiore del soffitto. Al centro di essa,sospeso in bilico a circa tre metri dalla superficie del pavimento,vi era Hiccup Haddock,i piedi adornati da un paio di bizzarre coperture di metallo,ciascuno delle quali caratterizzata da una piccola vampata che ne scaturiva dalla la parte inferiore.
Rimase in quella posizione per un totale di dieci secondi,prima di ricadere pesantemente a terra,provocando un sonoro tonfo.
<< Hanno bisogno di una sistemata>>commentò
<< è uno scherzo?>>
Il suono di quella voce richiamò la sua attenzione.
Volse lo sguardo nei confronti del proprietario
<< Ah, Merida !>>
Afferrò una tanica di vino e ne verso parte del contenuto all’interno di un bicchiere opaco
<< Che piacere inaspettato>>
<< Si può sapere che cos’haI?>>
L’adolescente si fermò di colpo
<< Come?>>domandò,in tono confuso
<< Ho detto,si può sapere che cos’haI?>>ripetè l’altra.
Il giovane volse ambe le mani in posizione di difesa
<< Ehi,io ho …molte cose da fare,tu hai…rabbia. Sei raffreddata? Non voglio ammalarmi>>
<< Hai appena donato la nostra intera collezione di arte moderna ai…ai…>>
<< Boyscout d'America?>>
<< Boyscout d'America!>>
Hiccup annuì in assenso
<< Sì,è un’organizzazione meritevole, non ho controllato le età di persona ma dovrebbero essere a posto. Ah,e non è la nostra,è la mia collezione,senza offesa>>
Al sentire tali parole, la rossa non potè fare a meno incrociare ambe le braccia
<< No,sai che ti dico? Credo di avere il diritto di dire “la nostra collezione”,considerando che ne sono stata la curatrice per questi tre anni>>
<< è detraibile dalle tasse?>>
La ragazza inarcò un sopracciglio,prima di prendere un respiro profondo
<< Sai,ci saranno almeno…8011 cose di cui dovremmo parlare…>>
non ebbe neanche il tempo di terminare la frase,che il giovane le posò il dito indice sulle labbra,zittendola all’istante
<< Parliamone in macchina>>

                                                                                                                          * * *

Il Nord Est della California aveva un aspetto idilliaco. Da giorni,ormai, non si vedeva una nuvola in cielo.
A quell'ora, i surfisti erano ancora a letto. Adesso il sole iniziava lentamente a spuntare dietro le montagne scure e il mare aveva una luce pastello.
L'infinita distesa,poco prima argentata,aveva assunto una delicata tonalità di blu.
All'orizzonte, s'intravedevano le sagome di gigantesche navi da crociera che si dirigevano verso San Diego.
Al di sopra dell’unica autostrada presente,la limousine sfrecciò a una velocità di circa 60 km/h ,mantenendosi ben al di sotto del limite prestabilito.
<< Impegni per il pomeriggio?>>domandò Hiccup,lo sguardo rivolto nei confronti del panorama
<< Susan ti ha invitato a prendere il tè con lei verso le cinque>>
Al sentire tali parole,l’adolescente non potè fare a meno di trasalire
<< Passo,l’ultima volta che ci sono andato è riuscita a bloccarmi con una delle sue amiche. Qual’era il suo nome? Elly ?>>
<< Heather >>
<< Heather, giusto! Seriamente,quale ragazza decide di portarti all’opera come primo appuntamento?>>
<< Se invitassi la signorina Fine a uscire,secondo le statistiche accetterebbe>>ridacchiò l’altra,il volto adornato da un sorriso divertito.
Il giovane si strinse nelle spalle
<< Magari un’altra volta>>mormorò
<< Troppo timido o spaventato?>>domandò la rossa,il tono di voce cucito con un lieve bordo di presa in giro.
Hiccup emise uno sbuffo di rimando
<< Troppo occupato. Qualcos'altro?>>
<< Drago Bludvist ha richiesto un incontro alla camera del consiglio>> continuò la giovane,ricevendo un sospiro da parte dell'adolescente.
<< è molto persistente. Quanto dista il consiglio?>>
<< Mezz'ora di macchina>>

                                                                                                                                    * * *

Un'ora dopo - Parlamento amministrativo di San Fransokyo

Le quattro persone convenute nella scrivania privata della sala erano nervose. Si conoscevano da anni; di tanto in tanto si erano trovate su fronti opposti e I loro interessi erano entrati in conflitto,ma la comune attrazione per il denaro, il potere e una visione del futuro che si compiacevano di definire “ lungimirante “ le avevano riunite nella stessa stanza.
Il più giovane del gruppo, il maggiore Alvin, braccio destro del presidente dei Capi congiunti, conversava a bassa voce con Edward Midium,un vecchio bislacco dall'accento scozzese,membro del consiglio.
In disparte,un uomo leggermente più giovane,ma ugualmente anziano,di nome Charles Federick Muntz,sedeva comodamente affianco alla figura di maggior spicco: Drago Bludvist ,capo del consiglio di San Fransokyo.
<< Signor Haddock,possiamo riprendere da dove eravamo rimasti?>>domandò l'uomo,cercando di attirare l'attenzione del giovane.
Quando questi non rispose,prese un respiro profondo
<< Signor Haddock?>>
<< Sì,tesoro?>>
La reazione dell'adolescente fu seguita da una lunga serie di risate.
Bludvist emise un sospiro irritato
<< Posso avere la vostra attenzione ?>>
<< Assolutamente>>ribattè l'altro,stiracchiandosi sulla poltrona.
Il consigliere si passò le dita trai capelli
<< Lei è o non è in possesso di qualche arma particolare?>>
<< Non ce l'ho>>
<< Non ce l'ha?>>domandò l'uomo,ricevendo una stretta di spalle da parte dell'interlocutore
<< Bhe, dipende dalla sua definicione di arma>>commentò questi, con fare disinvolto.
Drago arricciò ambe le labbra in una smorfia
<< L'arma night fury>>sussurrò.
Hiccup inarcò un sopracciglio
<< Il mio congeno non combacia con quella descrizione>>
<< Allora come lo descriverebbe?>>
<< Io lo descriverei per quello che è>>continuò,suscitando uno sbuffo da parte del consigliere
<< E sarebbe ?>>
<< Sarebbe...una protesi ad alta tecnologia>>ridacchiò,suscitando un altro scoppio di risate da parte dei presenti.
Bludvist chiouse il volto in un 'espressione visibilmente irata
<< è un'arma ,signor Haddock>>
<< La prego,se la sua priorità fosse veramente il benessere dei cittadini...>>
<< No,la mia priorità è farvi consegnare l'arma night fury al popolo degli Stati Uniti d' America>>continuò l'uomo,interrompendo le proteste del diciottenne.
Questi si strinse nelle spalle una seconda volta.
<< Bhe,se lo può scordare. Io sono night fury. L'armatura e io siamo un tutt'uno. Consegnare l'armatura vorrebbe dire consegnare me stesso,e questo equivarrebbe a un contratto di schiavitù o di prostituzione,a seconda delle circostanze>>
<< Senta,io non sono un esperto...>>
<< di prostituzione ? No di certo,lei è un consigliere,siamo seri !>>esclamò,ricevendo l' applauso di alcuni militari.
Bludvist sospirò rassegnato
<< Non sono un esperto di armi. Però abbiamo qui una persona che sicuramente lo è>>continuò,prima di volgere la propria attenzione nei confronti della prima fila di banchi
<< Vorrei richiamare Buddy Pine,il nostro principale produttore di armi militari>>
In quel preciso istante,la figura di un giovane magro e dalla capigliatura rossa si alzò dal posto a sedere,rivelando un volto lentigginoso e un paio di occhi azzuri.
L'uomo ridacchiò leggermente.
<< Bhe,io non mi definirei proprio un esperto,a differenza di te ,Hiccup,il ragazzo delle meraviglie>>continuò,lo sguardo fisso nei confronti del diciottenne.
Volse la propria attenzione in direzione dei deputati
<< Consigliere Bludvist,con permesso,può anche darsi che io non sia un esperto, ma sa chi era il vero esperto? Tuo padre !>>esclamò,le labbra arricciate in un sorriso malizioso
<< Stoick Haddock: un padre per tutti noi...e per l'era industriale militare. Ma lui non era un figlio dei fiori,sia ben chiaro. Lui era un drago. Sappiamo perchè siamo qui. Negli ultimi sei mesi, Hiccup Haddock ha creato un 'arma con incommensurabili possibilità,eppure lui insiste...che è solo uno scudo. E pretende la fiducia più completa,mentre noi ci accucciamo dietro. Vorrei che questo mi confortasse,Hiccup,dico davvero. Vorrei non chiudere la porta a chiave,quando esco da casa...ma non siamo in Canada. Noi viviamo in un mondo di gravi minacce,minacce che il signor Haddock non sarà sempre in grado di prevedere>>terminò,prima di prendere un respiro profondo
<< Grazie. Dio benedica nigh fury, Dio benedica l'America>>
e,detto questo,tornò a sedersi,ricevedno un applauso da parte dei presnti.
Hiccup fissò l'uomo in cagnesco, cercando di mantenere le sue emozioni sotto controllo.
Visibilmente soddisfatto, Bludvist annuì compiaciuto.
<< Ho apprezzato il suo intervento,signor Pine. A questo punto,la commissione invita il signor Hiro Hamada,fondatore degli Hero 6, ad entrare in aula>>
In quel preciso istante,le porte della sala cominicarono ad aprirsi,rivelando la figura di un adolescente giapponese dalla capigliatura nera,vestito in abiti sportivi.
Non poteva avere più di sedici anni ,ma venne accolto con una lunga serie di scatti e flash da parte dei giornalisti.
<< Hiro!>>esclamò Hiccup,porgendo la mano destra nei confronti del giovane
<< è bello rivederti >>ridacchiò questi,stringendogliela rapidamente.
Una volta che entrambi si furono seduti, Drago compì un paio di colpi di tosse
<< Ho qui davanti a me un rapporto completo sull'arma night fury redatto dal signor Hamada . Mr Hamada, potrebbe leggere a pagina 3, paragrafo 54 ?>>domandò,ricevendo un sopracciglio inarcato da parte del giapponese
<< Mi chiede di leggere specifici stralci del mio rapporto, consigliere?>>
<< sì,è così>>ribattè l'uomo,visibilmente irritato.
Hiro inclinò leggermente la testa.
<<< Avevo capito che avrei testimoniato in una maniera molto più ampia e dettagliata...>>
<< Me ne rendo conto,ma sono cambiate molte cose...>>
<< Lei capisce che leggere un paragrafo estratto dal contesto non riflette ne riassume le mie...>>
<< Legga quel rapporto >>continuò l'uomo,il tono di voce ornato da una lieve punta di freddezza.
L'adolescente emise un sospiro rassegnato,prima di prendere un fascicolo posto al di sopra della scrivania.
Dopo averlo aperto alla pagina designata,prese un respiro profondo
<< Visto che non opera all'interno di nessun governo...night fury rappresenta una potenziale minaccia... alla sicurezza e agli interessi di questa nazione>>sussurrò,suscitando un piccolo brusio ad opera della folla.
Invece di fermarsi,tuttavia,il giapponese riprese subito a parllare
<< Continuo dicendo che,ciononostante ,i benefici del signor Haddock superino di gran lunga gli svantaggi e che sarebbe nel nostro interesse includerlo nella nostra linea gerarchica !>>esclamò,ricevedno un bagliore da parte di Bludvist.
Hiccup arricciò ambe le labbra in un sorriso divertito
<< Valuterò la carica di segretario della difesa a seguito di garbate richieste>>commentò,ottenendo un altro scoppio di risate .
Drago sembrava ormai sul punto di estrarre una pistola dalla tasca dei pantaloni,ma si costrinse a rimanere calmo.
<< Vorrei mostrare,se possibile,le immagini legate al suo rapporto>>continuò,attirando l'attenzione di Hiro.
L'adolescente deglutì leggermente
<< Ritengo sia alquanto prematuro rendere pubbliche le immagine registrate dalla mia squadra...>>
<< Con il dovuto rispetto,signor Hamada,la capisco,le chedo solo...di raccontarcele>>ribattè l'altro,arricciando ambe le labbra in un sorriso vittorioso.
Il sedicenne emise un altro sospiro
<< Vediamo le immagini>>ordinò.
Un piccollo schermo posto al centro della sala cominciò a illuminarsi,rivelando la panoramica di una base militare.
Hiro indicò il centro del complesso,dov'erano visibili alcuni macchinari più distinti,circondati da un gruppo di uomini.

<< L'intelligence ritiene che I prototipi catturati dalla forto siano esperimenti messi in atto al fine di ricreare l'arma night fury e che...>>
poco prima che potesse terminare la frase,tuttavia,l'immagine del televisore cominciò a vibrare,suscitando uno sguardo di pura sorpresa da parte dei presenti. Un insolito brusio iniziò a rieccheggiare per tutta la lunghezza della camera.
Drago Bludvist si alzò in fretta e furia dalla sedia
<< Che diavolo succede?!>>domandò,lo sguardo fisso nei confronti di Hiccup.
L'adolescente in questione era apparentemente impegnato a giocherellare con un palmare.
<< Sto comandando I vostri schermi>>ribattè lui,come se fosse la cosa più normale del mondo.
Puntò lo sguardo in direzione dello schermo,ignorando le proteste del consigliere
<< Vediamo che succede veramente>>mormorò,il volto chiuso in un espressione divertita. E così accadde.
L'immagine passò ad un gruppo di soldati che cercava disperatamente di fuggire da un macchina umanoide. Gli spettatori non poterono fare a meno di trattenere sguardi di puro orrore,quando alcune di quelle persone vennero falciate da una raffica di proiettili.
L'immagine cambiò una seconda volta,rivelando...Buddy Pine?
L'uomo dai capelli rossi era inginocchiato sulla sabbia del deserto iraniano,visibilmente a pezzi,circaondato dai detriti fumanti di un prototipo. In tutta la zona,decine di paramedici erano sul punto di soccorrere I feriti.
All'interno della sala,la maggior parte dei funzionari e giornalisti puntò lo sguardo in direzione del costruttore di armi e questi si rannicchiò nella sedia,suscitando una piccola risata da parte di Hiccup
<< Sì,direi...che molti paesi sono tra I 5 e I dieci anni indietro. Le Buddy industries,almeno venti>>commentò,riecevendo un bagliore da parte dell'uomo.
<< Abbiamo concluso,non capisco dove voglia arrivare>>ribattè Bludvist,nel tentativo da salvare la situazione.
L'adolescente si strinse nelle spalle
<< Voglio arrivare a dire...prego>>
<< Per cosa?>>
<< Per essere il vostro deterrente nucleare>>continò,prima di prendere un respiro profondo
<< Sta funzionando,siamo al sicuro,l'America è al sicuro,volete le mie attrezzature? Bhe,non potete averle,ma io vi ho fatto un grande favore !>>
Si alzò dal posto a sedere,volgendo la propria attenzione nei confronti della folla
<< Ho privatizzato la pace nel mondo con successo !>>esclamò,suscitando un lunga serie di applausi da parte dei presenti.
Era fatta. Aveva vinto.
Puntò lo sguardo in direzione Drago,prima di porgere all'uomo un inchino beffardo. Fatto questo,cominciò a camminare in direzione dell'uscita,seguito da Hiro e da una folla di giornalisti.
Dietro di lui,il consigliere afferrò la lampada posta sulla scrivania ,per poi sbatterla violentemente sulla superficie.
Non è finita,pensò.


                                                                                                                         * * *
Centro di San Fransokyo

<< Ma insomma, Elsa ! Mantenere l'ordine pubblico di San Fransokyo rientra nella giurisdizione del Judgment e della sezione anti crimine>>
<< Anche se è così,non potete farci niente,visto che finisco sempre prima che voi arriviate>>commentò la giovane,ricevendo uno sguardo visibilmente irritato da parte di Vanellope
<< Non è questo il punto !>>esclamò lei,agitando le mani a mezz'aria.
La studentessa,d'altra parte,non potè fare a meno di ridacchiare
<< Certo che Academy city non è proprio degna del suo nome>>
<< Eh?>>domandò l'altra,apparentemente confusa.
Il level 5 si strinse nelle spalle
<< Anche con tutta la sua tecnologia di sorveglianza,per non parlare dei robot di pattugliamento,delinquenti come quelli non compariranno mai del tutto>>
Affianco a lei,la teleporter annuì in accettazione
<< Non importa quanto la tecnologia possa migliorare,ci sarà sempre qualcuno che finirà per darsi al crimine,dopotutto. Questa è proprio la ragione per cui esiste l'orgainizzazione Judgment >>proclamò con orgoglio.
Mentre continuavano a camminare,un adolescente dai capelli bianchi le oltrepassò di striscio.

Era vietato uscire di notte, perciò gli ultimi bus e gli ultimi treni di San Fransokyo finivano di passare quando tutti gli studenti erano teoricamente usciti da scuola.

Jack Frost non era riuscito a prendere l'ultimo bus, perciò camminava per la calda strada dei negozi che sembrava non finire mai. Un robot di sicurezza gli passò vicino. Aveva l'aspetto di un bidone con le ruote e aveva la funzione di una telecamera di sorveglianza mobile. In origine avevano sviluppato dei cani robotici, ma i bambini finivano con l'andarci vicino ed ostruire loro il passaggio.
Per questo motivo, tutti i robot erano stati rifatti con la forma di un bidone...


<< AH! Finalmente ti ho trovato, bastardo! Aspetta... aspetta! Tu! Sto parlando con te! Fermo!!>>

L'adolescente non poteva sopportare il caldo estivo, quindi fissò il robot muoversi lentamente e pensò a com'era scappato via dopo che ne aveva visto uno la prima volta. Finalmente, si accorse che quella voce lo stava chiamando.

Si girò per capire cosa stesse succedendo.
Era una ragazza del liceo. I suoi capelli, che le arrivavano sino alle spalle, ardevano alla luce del sole come una fiamma dorata e la sua faccia era dello stesso colore, ma con tonalità più forti. Indossava una gonna grigia con delle pieghe, una camicetta a maniche corte e un maglioncino estivo... In quel momento, si rese conto di chi aveva davanti.

<< ...Oh, sei di nuovo tu, la Biribiri del liceo >>
<< Non chiamarmi Biribiri! Il mio nome è Astrid Hofferson! Perché non lo impari? Mi chiami così dalla prima volta che ci siamo incontrati!>>

(La prima volta che ci siamo incontrati...?)
Jack iniziò a ricordare.
(Oh, già.)

Durante il loro primo incontro alcuni delinquenti l'avevano circondata, proprio come l'ultima volta.
Non appena le si erano avvicinati, lo spirito aveva pensato che stessero cercando di derubarla ed era intervenuto per fermarli.
Tuttavia, per qualche motivo, la ragazza si era arrabbiata e gli aveva detto di non mettersi in mezzo, lanciando una scarica elettrica. Jack,ovviamente, l'aveva bloccata con il bastone, lasciando Astrid in assoluta confusione ed invogliandola a provare altri tipi d'attacco. Una cosa tira l'altra, e si era arrivati all'attuale situazione.

<< Si può sapere per quale motivo hai lo sguardo perso nel vuoto?>> domandò la ragazza,attirando la sua attenzione.

Lo spirito era esausto a causa delle lezioni, quindi decise di non darle molta importanza.

<< Quella che sta fissando intontita la faccia di Jack Frost è la ragazza Railgun di ieri. E' così infastidita dall'aver perso un solo scontro che deve tornare da Jack continuamente per sfidarlo ad una rivincita>>

<< ...Con chi stai parlando? >>

<< Ha un carattere forte e odia perdere, ma in realtà è molto sola ed è incaricata di occuparsi dell'animaletto della classe.>>

<< Non dire stupidaggini! >>

La ragazza agitò le braccia per aria ,attirando su di sé gli sguardi dei passanti. Non che fosse una sorpresa. L'uniforme assolutamente normale che indossava, era quella della Scuola liceale della Esper Academy, uno dei cinque istituti d'elite più prestigiosi della città.
Per qualche motivo, le raffinatissime signorine della scuola si notavano persino in una stazione all'ora di punta, tanto da far sembrare strano vederle in un treno a giochicchiare con il cellulare come tutti gli altri.

<< Quindi cosa vuoi, Biribiri? Anzi, perché indossi la tua uniforme se ci sono le vacanze estive? Devi fare lezioni di recupero?>>

<< Gh... S-Stai zitto >>

<< Eri preoccupata per il coniglietto della classe?>>

<< Ti ho detto di smetterla con la storia dell'animale! Oggi ho intenzione di farti sussultare come le gambe di una rana attaccate ad un elettrodo, faresti meglio a preparare il tuo testamento! >>

<< Non credo proprio.>>

<< Perché? >>

<< Perché non mi devo occupare dell'animaletto della mia classe.>>

<< Tu... Smetti di prendermi in giro!! >>

THOMP!
La studentessa pestò con il piede le mattonelle del marciapiede.

In quel momento, i cellulari dei passanti ed il robot di sicurezza emisero un tremendo rumore, mentre si spegneva il ripetitore di segnale televiso della via dei negozi.

I capelli della ragazza schioccarono a causa dell'elettricità statica.

La Level 5, che da sola era in grado di lanciare un Railgun, sorrise, scoprendo i canini come una belva feroce.

<< Hmph. Che te ne pare? Ti basta? ...Mgh!>>

Nel frenetico tentativo di tapparle la bocca, Jack coprì l'intera faccia di Astrid.

<< S-Stai zitta! Per favore non dire niente! A tutta quella gente si è rotto il cellulare e non mi sembrano affatto contenti!! Se scoprono che siamo stati noi, ci toccherà pagare, e non ho idea di quanto costi quel ripetitore!!>>

Forse le sue preghiere erano state ascoltate, perché nessuno gli si avvicinò.

(Grazie a Dio.)

Jack fece un sospirò di sollievo ,mentre continuava a soffocare l'adolescente...

« Attenzione. Attenzione. Errore numero 100231-YF. Sono state individuate delle onde elettromagnetiche dannose che violano le leggi di diffusione radio. Anomalia del sistema. Potrebbe trattarsi di un attacco di cyber-terrorismo, non usare alcun dispositivo elettronico. »

Lo spirito ed il Railgun si girarono con esitazione.

Un bidone al lato del marciapiede faceva fuoriscire del fumo ,blaterando cose senza senso.

Un attimo dopo, il robot di sicurezza iniziò a far suonare un'acutissima sirena.

Non poterono far altro che scappare.

Entrarono in un vicolo, calciarono una lattina di plastica un po' sporca e fecero scappare un gatto per la paura, tutto mentre continuavano a correre.

(Ora che ci penso, non ho fatto niente di male. Perché sto scappando anche io?)

<< Uuhh... C-Che sfiga. Perché finisco sempre con il farmi coinvolgere da questa tipa? >>

Nonostante il pensiero, continuò a correre. Dopo tutto aveva sentito in un talk show che quei robot di sicurezza costavano 1.2 milioni di dollari l'uno.

<< Che cosa vorresti dire!? E poi il mio nome è Astrid ! >>

I due si erano finalmente fermati in un sotto-sotto-vicolo. Uno dei diversi palazzi in linea doveva essere stato demolito, perché vi era uno spiazzo rettangolare aperto. Sembrava un buon posto per lo street basketball.

<< Stai zitta, Biribiri! Sei stata tu che ieri hai con un fulmine reso inutilizzabili tutti i miei elettrodomestici! Cos'altro potresti mai volere da me? >>

<< Te lo meritavi per avermi scocciato! >>

<< Non riesco proprio a capire perché sei arrabbiata! Non ti ho nemmeno toccata! >>

Il giorno prima, dopo ciò che era successo, Astrif aveva provato a colpirlo con tutto quello che aveva, ma Jack era stato capace di bloccare ogni attacco grazie alle sue barriere di ghiaccio. Non si trattava solo del Railgun. La ragazza era in grado di creare una spada-frusta facendo vibrare la sabbia ferrata, oltre al poter mandare forti onde elettromagnetiche per danneggiare gli organi interni ,e ,al chiudere in bellezza ,facendo piombare giù dal cielo un vero e proprio fulmine.

Ma quello non era niente per Jack.

Sinché si trattava semplicemente di elettricità,il suo potere di creare il ghiaccio attraverso il bastone l'avrebbe protetto.

<< Ti sei sfiaccata da sola continuando ad attaccarmi! Se non ne sei in grado, cerca di non usare troppo i tuoi poteri, Biribiri!>>

Astrid digrignò i denti.
<< N-Non vale. Non può valere! Non mi hai mai attaccato! Quello è un pareggio!! >>

<< Sigh... Okay, Okay. Quella volta hai vinto tu. Fare a pugni con te non mi ridarà il mio condizionatore.>>

<< Gah...! A-Aspetta un secondo! Vedi di prendere questa cosa seriamente!>> disse la giovane, agitando le braccia per aria.

<< Sicura di volere che io faccia sul serio?>>

<< Ah...>>
l'adolescente perse il coraggio.

Jack materializzò dal nulla il bastone di legno. Questo semplice gesto fu abbastanza per far sudare freddo la ragazza. Astrid si bloccò completamente. Non poteva nemmeno fare un passo indietro.

La studentessa non aveva idea di quale fosse il vero potere di Jack, perciò non poteva far altro che temerlo, dato che era stato in grado di evitare tutti i suoi gli assi nella manica. Era stato in grado di produrre ghiaccio,usare un bastone di legno per intercettare le sue lance,ed era perfino riuscito a volare. Eppure,era considerato un EVO. Perchè ?! Lei ,proprio non riusciva a capirlo.

Non era poi una cosa così strana. Il ragazzo aveva resistito per più di due ore ai suoi attacchi senza farsi un graffio. Per lei era più che normale chiedersi cosa sarebbe successo se lui avesse fatto sul serio.

Jack sospirò e volse lo sguardo altrove.

Come se si fossero spezzate le funi che la legavano a terra, Astrid, barcollante, fece finalmente qualche passo indietro.

<< ...Cos'è questa se non sfiga?>>
Jack era sorpreso da quanto fosse impaurita.
<< Per prima cosa mi si sono rotti gli elettrodomestici, poi Biribiri l' esper >>mormorò,prima di camminare in direzione della scuola.
Dopotutto,ora doveva affrontare un problema assai peggiori...i compiti estivi.



 

Com'era? Spero bello ! Mi raccomando,recensite in molti !!!

Come avrete senz'altro capito,Hiccup è ispirato al personaggio di Iron man,anche se sarà meno arrogante e più umile. Avrete senz'altro notato la sua personalità,molto diversa da quella del film. Bhe,vedete,mente in Dragon trainer Hiccup era un adolescente fuori posto,essendo nato un genio tra coloro che valorizzano solo la forza bruta,era diventato molto timido. Qui,al contrario,il suo intelletto è stato riconosciuto,rendendolo molto più fiducioso. Merida non è la sua Pepper,è la sua fidanzata e sarà anche una supereroina. Indovinate a chi sarà ispirata I personaggi nuovi che avete incontrato sono:

- Hiro Hamada, protagonista di “ Big Hero 6 ”

- Drago Bludvist ,il cattivo di “ Dragon trainer 2”

- Alvin e Midium ,antagonisti della serie tv “ Dragons- cavaglieri di Berk ”

- Charles Frederick Muntz,villain del film pixar “ UP ”

- Buddy Pine,cattivo principale nel film “ Gli Incredibili”.

Con questo chappy termina la parte introduttiva dei protagonisti della fic. Non preoccupatevi fan di Rapunzel, anche lei sarà una protagonista,ma comparirà più tardi. Nel prossimo capitolo,incontreremo un altro antagonista importante e Pitch comincia a causare disordini. Inoltre,ci sarà l'introduzione di Baymax e molti altri personaggi.

Alla prossima !!!

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Capitolo 4
*** Pace per il nostro tempo ***


Avvertenze : Per coloro che hanno letto un'altra delle mie storie ( Fate stay night- there are no limits) un pezzo del capitolo che leggerete è preso da quella storia( non è molto lungo),per cui,non c'è bisogno di segnalarlo.

Pace per il nostro tempo


Il Level 5 e membro di KRONOS conosciuto come Pitch Black si trovava nel Quarto Distretto.

Era una zona costeggiata da un sacco di ristoranti, numerosi persino per San Fransokyo, quindi c'erano molte strutture che si occupavano di cibo. Una di esse era un magazzino refrigerato per la carne. Al momento c'era una station wagon nascosta al suo interno.

<< Non c'è traccia della CONGREGA. Sembra che al momento siamo riusciti a seminarli>>

Pitch aprì il cofano della macchina e controllò cosa ci fosse dentro.

Non era carne congelata, ma una scatola in metallo della grandezza di un piccolo sgabuzzino.

<<...Quindi quelle sono le "Pinzette".>> mormorò l'autista, che era un membro di un'organizzazione subordinata di KRONOS.

Apparve un sorriso sulle labbra del Level 5.

<< Un tipo di manipolatore creato per causare interferenze negli oggetti microscopici. Beh, in breve sono delle dita meccaniche che ti permettono di afferrare particelle più piccole persino degli atomi. Ecco perché si chiamano così.>>

Tutta la materia del mondo era stata creata da una combinazione di particelle elementari. Chi lavorava in un laboratorio di ingegneria le avrebbe rimosse dalla materia per renderla instabile e compiere degli esperimenti.

Prendere oggetti più piccoli degli atomi era una cosa difficile da fare con un braccio tradizionale. Le "Pinzette" erano state create per usare cose come il magnetismo, le onde luminose e l'elettricità al fine di "assorbirli".

<< Un passo falso e l'atomo potrebbe implodere>>

<< Hah?>>

<< Niente.>> ribattè Pitch.
<< C'erano un sacco di preparazioni seccanti da fare, a causa del rimpiazzo del cecchino ucciso , ma è stato tutto saldato.>>

L'autista osservò il grande dispositivo.

<< Ma adesso che ce l'hai, cosa devi farci?>>

<< Cosa? Te l'ho appena spiegato. Devo prendere delle cose piccole. Ciò porterà ad un modo per arrivare a Manny.>>

L'autista aveva un'espressione che rendeva chiaro il fatto che non avesse capito, ma Pitch non diede ulteriori informazioni. Aprì la scatola degli attrezzi nel retro della station wagon, prese un cacciavite e cominciò ad allentare delle viti del dispositivo.

<< S-Stai cercando di romperlo?>>

<< Lo sto riarrangiando.>> disse il ragazzo, con tono seccato. << Sai perché è così grande? Per far sì che non venga rubato. Se si mettono insieme solo le parti necessarie, deve essere molto più piccolo.>>

Si sentì un clangore, che continuò per un po'.

Le "Pinzette" erano state riarrangiate in una forma ottimale.

Il level 5 aveva in mano ciò che sembrava un guanto metallico. L'indice ed il medio avevano un prolungamento simile ad un lungo artiglio di vetro che sembrava persino più sottile dei paletti metallici. Sul retro della mano c'era un piccolo monitor che era simile ad un cellulare.

Gli artigli di vetro avrebbero estratto le particelle ed i paletti metallici all'interno avrebbero attuato diverse misurazioni.

<< È così piccolo?>>

<< Beh, è una condizione dei pezzi d'arte della tecnologia di San Fransokyo. Avanzare troppo velocemente può essere un problema.>>

Pitch mise la mano destra dentro il guanto per controllarlo.

<< Okay, sembra buono. ...Contatta gli altri. È arrivato il momento di fare il prossimo passo.>>

L'autista annuì assecondandolo.

Quando lo fece, si sentì un suono metallico acuto nel magazzino refrigerato.

Il ragazzo e l'autista diedero un'occhiata a ciò che era accaduto, e videro che una porzione del muro dalla forma di porta era stata sezionata. La parete crollò e la luce scintillante del giorno arrivò all'interno del posto.

Fuori non c'era nessuno.

Ma l'influenza dell'aggressore si dirigeva chiaramente verso di loro.

<< Gyah! Gwaaaahhh?!>> urlò all'improvviso l'autista.

Pitch diede un altro sguardo e vide la pelle scomparire dal viso del sottoposto. Poi lo strato di grasso sparì dai suoi muscoli. Alla fine scomparve il suo cervello ed i suoi vestiti ed ossa crollarono a terra.

Il suono di quando toccarono il suolo sembrava quello della plastica leggera.

Il ragazzo assunse un'espressione leggermente accigliata.

<< Pitch Black, eh? Perdere qui un Level 5 sarebbe un peccato.»

Una voce raggiunse le orecchie del giovane, ma questi non riusciva a capire da quale direzione provenisse.

Concentrò la sua attenzione in tutte le direzioni ed attivò le "Pinzette" .

(Non avrei mai pensato di doverle usare qui.)pensò.

<<… suppongo che tu faccia parte della CONGREGA»

<< Beccato>> ridacchiò l'altro,prima di fermarsi un attimo.
<< Dimmi, giovane Pitch,tu fumi?>>domandò all'improvviso.

La voce proveniente da una fonte sconosciuta era quella di un uomo di mezz'età.

<< Quando le persone tolgono una sigaretta dal pacco, lo toccano con le dita, no? Quando ero un ragazzo, non capivo il perché. Tuttavia, pensavo che sembrasse figo, quindi davo dei colpetti ai miei pacchi di caramelle.>>

<< Ah?>>

<< Sto dicendo che adesso tu stai facendo qualcosa del genere.>>

<< Ti stai prendendo gioco di me? Perché a me sembra che tu voglia diventare un bel cadavere.>>

Fu in quel momento che si sentì un beep elettrico provenire dalle "Pinzette" sulla sua mano destra.

Guardando il monitor, il ragazzo poteva vedere che c'erano alcuni tipi di oggetti metallici mescolati a delle particelle dell'aria che il congegno aveva messo insieme. Si riusciva a vedere solo con un microscopio elettronico che qualcosa era fatto ovviamente in modo artificiale.

<< Nanomacchine, eh? Capisco...hai strappato via le sue cellule una ad una.>>

<< No,le mie non sono niente di che, rispetto a quelle. Non hanno né circuiti né energia. Danno semplicemente delle risposte specifiche a delle frequenze specifiche. Sono solo come delle leghe riflessive. Le chiamo "Mimosa".>> commentò l'uomo
<< Ma usando diverse frequenze, possono essere controllate tanto quanto viene controllata una macchina radiocomandata con un telecomando remoto. Solitamente vengono messe nell'aria da microorganismi e diffusi in quella maniera.>>

Un rumore vago circondò il level 5.

Il ragazzo si guardò velocemente intorno, ma la Mimosa lo attaccò prima che potesse trovare una via di fuga.


Drago Bludvist stava con comodo fuori dal magazzino refrigerato. In mano aveva un piccolo terminale che stava mostrando lo status del programma che controllava la Mimosa. Affianco a lui,quello che sembrava un cane robotico ,scodinzolava allegramente.

L'uomo era in un bazar che sembrava fosse stato costruito insieme al marciapiede. Ai veicoli d'affari era permesso sostare in quella zona, ed al suo interno c'era un furgone pubblicitario che sembrava uno stand di crepe, con ogni genere di frutti al suo interno.

<< Quindi erano nel magazzino refrigerato del Quarto Distretto ,proprio come i piani alti avevano detto>> disse la bestia meccanica vicino a lui. Il consigliere ridacchio

<< Quello è il loro potere. San Fransokyo è il loro territorio. La città è traboccante di strane tecnologie. Fuggire è impossibile >>commentò.

L'uomo parlava tranquillamente, mentre mangiava un frutto dei paesi del sud che era così rosso da sembrare velenoso.

<< L'arte mi portò alla disperazione ,nell'inverno in cui avevo dodici anni>>cominciò.

La bestia meccanica ascoltò in silenzio le parole di Drago.

<< Adoro l'architettura europea. Mi sono innamorato di quelle "creazioni" su larga scala che erano state ristrutturate dopo un lungo periodo di tempo al fine di completare una sola idea di bellezza. Ma, allo stesso tempo, erano difficili da capire. È facile guardare l'apparenza esterna di un edificio e dire che è bellissimo. Tuttavia, per capire meticolosamente ogni piccolo dettaglio del design, la sua larga scala fa sì che sia necessario porlo in ugual modo in un lasso di tempo più grande. Ad essere sincero, ci sono così tante cose da focalizzare che diventa stancante.>>

<< Quindi ,è per questo che sei così attaccato alle formule>>

<< Infatti.>>annuì l'uomo << Le formule sono meravigliose. Non c'è spreco, sono efficienti. Tutti i tipi di bellezza sono inclusi nei posti più piccoli possibili. In quel modo sono solo le formule a contenerla, ed hanno anche una bellezza poetica simile a quella dell'haiku.Voglio trovare la bellezza nascosta agli angoli del mondo ed ammirarla leggermente. Mi inchinerò davanti a chiunque, al fine di farlo. Non m'importa se verrò definito "il cane di Hans".>> terminò.

Il consigliere guardò il suo orologio.

La Mimosa avrebbe dovuto eliminare il nemico.

( Hans non sarà felice che io abbia ucciso il secondo dei Level 5, ma non sarà un problema, dato che può eleggerne uno nuovo.)

<< Okay, andiamo. Questo lavoro sarà finito una volta che le "Pinzette" saranno state recuperate e gli altri membri di KRONOS saranno stati fatti fuori.>>

Ma la bestia meccanica non rispose.

Ci fu una forte esplosione.

Proveniva dall'interno del magazzino refrigerato.

Una grandiosa potenza distrusse i vetri degli edifici della zona. Le persone corsero via urlando e ci fu persino un leggero trambusto intorno al furgone pubblicitario sito nel bazar di fronte al marciapiede.

La zona venne avvolta dalla polvere.

Pitch Black uscì lentamente fuori da essa.

Non aveva alcuna ferita sul corpo.

Nemmeno un graffio.

Alzò la mano destra,in segno di saluto.

<< Yo. Quindi dici di essere stato preda della disperazione nell'inverno in cui avevi dodici anni,eh?>>

Drago si sbrigò a mandare dei comandi alla Mimosa, ma non ci fu risposta. La maggior parte delle piccole particelle nell'aria erano state spazzate via in quell'esplosione.

L'uomo e sembrava non sapere dove sbattere la testa e Pitch fece un sorrisetto.

<< È tempo che tu patisca un'altra dose di disperazione.>> sussurrò.

                                                                                                               * * *
Altrove

 

L’hotel di lusso sorgeva in un panorama da sogno, che corrispondeva perfettamente all’immagine stereotipata della California.
Da San Diego si prendeva la Hindyalay 99 lungo la seconda autostrada passante per Los Angeles e si raggiungevano lo montagne: lì si trovava il gigantesco hotel,che sorgeva in mezzo a una foresta su un dolce pendio circondato da imponenti cime, che splendevano di bianco anche durante i mesi estivi.
Ora, a Gennaio,gli ospiti venivano lì prevalentemente per giocare a golf e per fare passeggiate. Si poteva esplorare la zona con la mountain bike, oppure essere portati sulle nevi esterne con l’elicottero. Lo chateau disponeva anche di un ristorante eccezionale e offriva ogni confort immaginabile.
Nove livelli al di sotto di quel complesso, circa 100 metri lungo la crosta terrestre, una coppia di figure camminava tranquillamente all’interno di un’intricata rete di tunnel e corridoi che percorreva più di tre quarti dell’intera regione .
Mentre zampettava lungo il bunker,il rumore dei passi attutito dal tappeto, Hiro cominciò a guardarsi intorno . Nella mano destra teneva una valigetta rossa larga circa un metro.
Dopo qualche secondo,lui e Hiccup raggiunsero una grande porta. Situato sulla destra, vi era un pannello a riconoscimento vocale.
Il giovane si chino e prese un respiro profondo
<< Hiccup Haddock>>proclamò.
Il giapponese non ebbe neanche il tempo di compiere un passo, che un paio di mitragliatrici fuoriuscirono dal nulla ,lungo l’asse del soffitto, puntando nella sua direzione.
L'adolescente emise un sospiro irritato
<< E ospite>>mormorò.
La coppia di armi si ritrasse, permettendo il passaggio della straniera.
La porta si aprì, e il giovane vi passò attraverso, seguito da Hiro.
Afferrò un walkie talkie e ne schiacciò il pulsante d’accensione
<< Tutto a posto, fin qui. Ora tocca a te>>
<< Hai disattivato le linee di trasmissione? Siamo senza rete?>>domandò la voce di una donna.
Hiccup ridacchiò
<< La nostra base sta per diventare il primo esempio di energia pulita autosostenibile>>
<< Bhe, presumendo che il reattore si inserisca e che funzioni>>
<< Lo presumo>>ribattè l’altro, con fare fiducioso.
Prese un respiro profondo
<< Illuminala>>ordinò.
L’impulso lasciò il centro di comando a trecento kilometri al secondo.
Il testo, preparato sul laptop da Merida, si spostò nella rete, configurato in una massa di dati digitali ,e fu trasformato in segnale luminoso da un diodo laser.
Poi fu sparato con una lunghezza d’onda di 1,5 millesimi di milllimetro infrarosso in un cavo a fibre ottiche, insieme con milioni di pacchetti dati. La fibra permetteva ai fasci luminosi di scorrere in un diametro doppio di quello di un capello e li rifletteva verso l’interno per non farli uscire.
A velocità folle,le onde sfrecciavano dal paese fino alla costa, attraversando ogni cinquanta chilometri in un amplificatore ottico, finchè la fibra non spariva in mare ,avvolta in un mantello di rame, impacchettata in diversi strati di filo metallico e di morbido isolante.
Sott’acqua,il fascio di cavi aveva lo spessore di un robusto avambraccio umano.
Correva sul fondo dello zoccolo continentale, sotterrato per essere protetto dalle ancore e dalle reti dei pescatori. Centinaia di migliaia di chilometri di cavi e fibre ottiche formava in tutto il mondo la spina dorsale dell’informazione.
L’intera base si illuminò all’istante, rivelandone gli interni
<< Come ti sembra?>>domandò Merida.
Il giovane si strinse nelle spalle
<< Sembra Natale. Ma con qualcosa…di me>>
La rossa chiuse il volto in un sorriso genuino, per poi volgere la propria attenzione nei confronti del laptop
<< I livelli rimangono stabili…credo>>
<< Certo che sì,ero direttamente coinvolto, e da qui la domanda: cosa si prova ad essere un genio?>>
La donna ridacchiò
<< Bhe,in realtà non lo so,come potrei?>>
Al sentire tali parole ,il giovane non potè fare a meno di inarcare un sopracciglio
<< Che vuoi dire? Tutto questo…è opera tua>>
<< No,tutto questo viene da…qui>>
posò delicatamente una mano sulla fronte del britanno e questi emise un sospiro divertito
<< Un po’ più di autostima. La zero base è una tua creatura, prendi almeno…il 12% del merito>>
<<....>>
<<…>>
<< il 12%?>>
<< Si potrebbe arrivare a 50>>
<< il 12%,una mia creatura?>>
Hiccup alzò ambe le mani, in posizione di difesa
<< A me è toccato il lavoro pesante. Letteralmente, ho alzato…parecchi pesi. E poi, scusa , ma quella figuraccia con la sicurezza? Quella è colpa tua>>
La donna si voltò, visibilmente indignata
<< Come ,scusa?>>
<< Il mio ascensore privato…>>
<< Dici il nostro ascensore privato?>>
<< Sì,quello,pullulava… di operai sudaticci>> mormorò.
La rossa emise un sbuffo divertito,prima di volgere la propria attenzione nei confronti della seconda persona presente nella stanza
<< Hiro,come stai ?!>>esclamò,stringendo il giapponese in un abbraccio spacca ossa.
L'adolescente trasalì leggermente.
<< Mer...sto soffocando>>sussurrò,nel tentativo di liberarsi.
La giovane lo lasciò andare in fretta e furia,arrossendo leggermente.
Quando si fu calmata,abbracciò il ragazzo una seconda volta,prima di volgergli un'espressione abbattuta
<< Vorrei poter parlare di più, ma ho un processo a cui partecipare>>
<< Qualcosa d'interessante?>>domandò Hiccup,attirando l'attenzione della rossa
<< Più che interessante. Vandal Savage,il tizio catturato ieri da Judgment,non era un criminale qualunque,ma uno degli uomini più fidati di Salvatore Lotso . Ha saputo delle cose,ed ora testimonierà in cambio della libertà>>
L'adolescente emise un fischio prolungato.
<< Bhe,non posso fare a meno di augurarti buona fortuna>>commentò ,ricevendo un rapido bacio sulle labbra da parte della fidanzata
<< Non aspettarmi alzato>>sussurrò,per poi fuoriuscire dalla stanza.

Quando se ne fu andata,Hiccup volse la propria attenzione nei confronti di Hiro.
<< Passiamo a te>>mormorò,battendo ambe le mani in rapido rintocco
<< Allora,cosa ti ha spinto a fare tutta questa strada per vedermi?>>domandò,il tono di voce ornato da una lieve punta di curiosità.
In tutta risposta,il giapponese tirò fuori dalla tasca della felpa una chiavetta USB lunga una decina di centimetri.
<< Voglio mostrarti qualcosa>>dichiarò,prima di aprire la valigetta rossa.
Come dal nulla un ammasso di plastica bianca inziò a protrarsi dal contenitore,rivelando la figura di un robot dall'aspetto simile a quello di un grosso Air-beg dotato di arti,che crebbe fino a diventare grande quanto una porta.
<< Immagino ti ricorderai di...>>
<< Baymax !>>esclamò Hiccup, procedendo ad abbracciare l'androide
<< Dottore>>salutò questi,avvolgendo delicatamente la mano destra attorno alla schiena dell'adolescente.
Hiro ridacchiò,visibilmente divertito.
Afferrò il diciottenne per il retro della camicia,costringendolo a voltarsi.
<< Come sai, all'inizio Baymax era un interfaccia utente a linguaggio naturale. Un programma in grado di perseguire le proprie direttive senza l'intervento di una mente umana. Ora gestisce le nostre armature,gestisce la più grande fetta della squadra dopo di me>>cominciò,prima di stringersi nelle spalle
<< Il top del top>>
<< Sospetto non per molto>>commentò il robot,dall'altro lato della stanza.
Il giovane afferrò la chiavetta e lo posò delicatamente al di sopra di un tavolo rettangolare, dotato di una superficie simile a quella di un toutchscreen.
<< La concorrenza>>
Schiacciò un pulsante sul bordo del mobile e, come dal nulla, uno schermo virtuale si materializzò al di sopra della macchina. Milioni di luci e impulsi elettrici nuotavano tra centinaia e centinaia di filamenti color turchese,al pari di una perfetta riproduzione di un sistema nervoso.

Hiccup dilatò ambe le pupille
<< è bellissimo>>sussurrò.
Hiro non potè fare a meno di essere d'accordo.
<< Che sta facendo? Prova a indovinarlo>>
<< Sta pensando>>ribattè l'altro,senza un attimo d'esitazione.
Cominciò a camminare attorno alla massa luminosa
<< Insomma,questo potrebbe...non è una mente umana ,ma...insomma,guarda...sono come neuroni che sparano>>mormorò,volgendo la propria attenzione nei confronti dell'amico.
Il giapponese passò una mano in mezzo alla rete d'impulsi,prima di prendere un respiro profondo
<< Nei laboratori dell'ultima base che abbiamo visitato ho visto dei lavori di robotica molto avanzati. Hanno eliminato i dati,ma...sono certo che qualcosa bolliva in pentola>>
Hiccup rimase fermo e immobile,lasciando che il significato di quelle parole gli affondasse nella mente.
<< Intelligenza artificiale>>sussurrò,ricevendo un cenno da parte di Hiro
<< Forse ci siamo, Hiccup. Potrebbe essere la chiave per creare Yokai>>
<< Credevo che Yokai fosse una fantasia>>ribattè l'altro,visibilmente confuso.
Il giapponese arricciò ambe le labbra in un sorriso divertito
<< Ieri lo era. Se riuscissimo a imbrigliare questi dati...applicarli al protocollo dei miei microbot...>>
<< è un se grande quanto una casa>>commentò l'altro,il tono di voce ornato da una lieve punta di scetticismo.
Hiro si strinse nelle spalle
<< il nostro lavoro è un se. Se tu bevessi margarita sulla spiaggia e ti godessi il sole,invece di vestirti in una tutina nera? Pensa allo scenario migliore,Hic. Se il mondo fosse sicuro. Se le altre potenze mondiali ci attaccassero all'improvviso,e sai anche tu che lo faranno...e non riuscissero a superare il butta fuori?>>
<< Le uniche persone a minacciare questo paese sarebbero i connazionali stessi>>fu la risposta di Hiccup.
Il giapponese annuì di rimando,prima di prendere un altro respiro
<< Voglio applicare questa cosa al programma Yokai,ma Baymax non può scaricare uno schema dati così denso,ho bisogno del tuo laboratorio>>
<< Quindi punti all'intelligenza artificiale e non vuoi dirlo alla tua squadra?>>domandò l'altro,inarcando un sopracciglio.
Hiro annuì una seconda volta
<< Giusto,e sai perché? Non abbiamo tempo per un consiglio comunale. Non voglio sentire il solito” l'uomo non deve interferire!>>esclamò,volgendo lo sguardo in direzione della massa luminosa
<< Vedo un armatura a protezione di tutto il mondo>>
<< Mi sembra un mondo freddo,Hiro>>
<< Potrebbe essere peggio,Hic>>continuò il giovane,per nulla disturbato dalle parole del compagno.
<< Questa nazione...ha bisogno di Yokai>>
e,detto questo,cominciò a incamminarsi in direzione dell'uscita,seguito da Baymax.
Poco prima di oltrepassare la porta,tuttavia, girò la testa nei confronti del diciottenne.
<< Ricordati ,Hic. Pace per il nostro tempo>>

                                                                                                                                * * *
Tribunale di San Fransokyo

L'aula di tribunale era stata allestita a dovere.
Un totale di quattro gruppi di banchi erano stati ordinatamente disposti in altrettante file parallele lungo l'area della camera,mentre un paio di scrivanie lunghe quanto un divano-letto capitanavano la parte anteriore della navata centrale. I membri della giuria sedevano lungo la parte destra della camera,mentre Merida aveva preso posto in cima alla camera,sulla scrivania di sinistra.
L'imputato, un uomo grassoccio di età probabilmente non superiore ai sessant'anni,sedeva nella scrivania opposta,affiancato dal rispettivo avvocato.
La rossa alzò l'orologio,controllandone l'ora. Era in ritardo.
Poco dopo che ebbe completato quel pensiero,le porte della stanza si spalancarono,rivelando la figura di un giovane australiano,probabilmente trentenne,vestito in abiti d'ufficio.
<< Scusate,sono in ritardo !>>esclamò,prima di sedersi affianco a Merida.
La rossa non alzò nemmeno gli occhi dal fascicolo che stava leggendo.
<< Dove sei stato?>>domandò,attirando l'attenzione dell'uomo
<< Preoccupata di dover iniziare senza di me?>>
<< Easter,io conosco questi fascicoli a memoria>>mormorò l'altra,suscitando una scrollata di spalle ad opera del compagno.
<< E allora,quel che giusto è giusto>>ridacchiò,per poi estrarre una moneta d'argento dalla tasca del cappotto.
Porse l'oggetto in direzione di Merida e questa lo fissò con fare attonito
<< Testa,conduco io. Croce, è tutto tuo>><< Vuoi tirare la moneta per vedere chi conduce?>>
<< è il portafortuna di mio padre. Mi ha fatto avere il primo appuntamento con Tooth >>ribattè l'altro,come se fosse la cosa più normale del mondo.
La rossa emise uno sbuffo divertito
<< Non lascerei una cosa del genere alla sorte>>
<< Non lo faccio>>commentò l'uomo,prima di lanciare la moneta in aria.
L'afferrò rapidamente,rivelandone la superficie. Era uscito testa.
<< Me la creo,la fortuna>>
e,detto questo,inviò un occhiolino alla giovane,costringendola a distogliere lo sguardo.
La voce dI un poliziotto rieccheggiò per tutta la lunghezza della sala.
<< In piedi. Presiede l'onorevole giudice Doc Hudson>>
Le persone presenti all'interno della stanza fecero come gli era stato detto.
Lotso puntò lo sguardo in direzione di Easter e Merida.
<< Il procuratore distrettuale non deve solo giocare a golf con il sindaco?>>domandò,ricevendo un sorriso da parte dell'uomo
<< La partita è a Luna Emmeza . Giusto il tempo per sbatterla dentro>>

                                                                                                           * * *
Scuola superiore di Burgress Academy

<< Okay, vi ho preparato delle schede. Mi raccomando, dovete seguire la lezione>>

Nonostante ormai avesse passato diverso tempo in quella classe, ancora non riusciva a crederci.

Toothtania, l'insegnante della Classe 7 del primo anno, era una delle persone più strane che avesse conosciuto. Era una donna piuttosto bassa,poco più alta di un metro e sessanta, e aveva i capelli colorati da ben tre tonalità diverse,che spaziavano dal verde al giallo,con un pizzico di carano lasciato in tatto nei pressi delle orecchie.

<< Potete parlare tra di voi, basta che facciate attenzione a quello che dico. Mi impegno davvero tanto per fare i test, perciò ,se non lo farete bene, sarete puniti con la lezione di Visione a Raggi X.>>

<< Sensei, non è quella dove si gioca a poker bendati ? Fa parte del programma di Chiaroveggenza! Ho sentito dire che si deve vincere dieci volte di fila senza nemmeno poter vedere le proprie carte, praticamente saremmo bloccati qui sino a domani mattina!>> protestò lo spirito.

<< Oh, ma Jack, tu non hai abbastanza crediti, quindi dovrai partecipare comunque vada>>

<> il ragazzo era senza parole, dinanzi al magistrale sorriso di un insegnante seriamente a lavoro.

<< ...Mhh, ora mi è tutto chiaro. La professoressa Tooth ti trova così carino che non riesce a trattenersi >> commento Flash Parr, un ragazzino dai capelli biondi che sedeva vicino all'albino.

<<...Non percepisci una certa ostilità ,dalla schiena di quella professoressa così contenta di doversi mettere in un punta di piedi per raggiungere la lavagna?>>

<< Che? Cosa c'è di male se un'insegnante tanto carina ti sgrida per non aver passato un test? Essere abusato fisicamente da una ragazza come quella ti fa guadagnare un sacco di punti esperienza, Jack»

<< Sapevo fossi un pervertito, ma pure un masochista!? Sei proprio senza speranza!>>

<< Ah hah! Non è che mi piacciono le donne anziane! E' che mi piacciono anche le donne anziane!»

Il ragazzo quasi urlò "Cosa sei? Un onnivoro?", ma fu interrotto.

<< Voi due laggiù! Vi toccherà l'Uovo di Colombo se continuerete a parlare.>>

Come è facile immaginare, l'Uovo di Colombo consisteva nel far rimanere capovolto su un banco un uovo crudo, senza alcun tipo di sostegno. Chi praticava Telecinesi ne era capace, ma si doveva impegnare così tanto da bruciarsi il cervello (si trattava di un esercizio molto difficile, perché nel caso in cui il potere utilizzato fosse stato troppo grande, l'uovo si sarebbe rotto). Come per la lezione di Visione a Raggi X, se si sbagliava si rimaneva bloccati in classe sino alla mattina successiva.

Sia Flash che Jack fissarono l'insegnante senza fiato.

<< Capito?>>

Il sorriso della professoressa era spaventoso.

Toothtania amava essere chiamata "carina", ma si infastidiva quando gli altri studenti non seguivano le sue lezioni.

Comunque, non le importava che i suoi alunni non la vedessero con il dovuto rispetto. In parte era inevitabile, perché si trovavano all'interno di San Fransokyo, una vera e propria isola dove l'80% della popolazione erano studenti. Ciò che gli insegnanti dovevano sopportare era tosto persino se messo a confronto con una scuola normale, ma ,ancora più importante, la "forza" di un alunno si basava sia sulla sua abilità accademica, sia sul suo potere.

Gli insegnanti erano coloro che curavano lo sviluppo degli studenti, ma personalmente ,pochi di loro avevano poteri. Alcuni, come quelli di educazione fisica o quelli che si occupavano dei consigli d'orientamento, sembravano provenire da qualche unità militare straniera, perché dovevano allenare dei mostruosi Level 3 con le proprie mani, ma sarebbe stato sin troppo crudele aspettarsi una cosa simile da una professoressa di chimica come Tooth.

<< Hey, Jack>>

<< Cosa?>>

<< Essere sgridato dalla professoressa Tooth, non ti eccita?>>

<< Non sono mica te! Meglio che tu stia zitto, cretino! Ci rovineremo l'estate se verremo obbligati a giocare con le uova quando non abbiamo nemmeno dei poteri di Telecinesi! Se l'hai capito, vedi di piantarla con quel finto dialetto del Missuri!>>

<< Finto... N-N-Non chiamarlo finto! Vengo davvero dal Missuri !>>

<< Stai zitto. Lo so che vieni da New York. Sono di pessimo umore, non ho proprio voglia di discutere con te.>><< I-Io non vengo da un posto simile! Non potrei mai separarmi dal mio filetto di alligatore !»

<< La smetti di far finta d'essere uno del Missuri? Hai intenzione di portarti il filetto d'alligatore a scuola solo per questa storia?>>

<< Ma che stai dicendo? Neanche quelli del Missuri mangiano solo filetto d'alligatore, no?»

<< … >>

<< No? Dovrei aver ragione... no, aspetta. Ma... ma sì... ma.. huh? Ho ragione o no?>>

<< Ti stai fregando da solo, Mr. Finto ragazzo del Missuri>> commentò Jack, prima di sospirare e guardare fuori dalla finestra.
Questa sarebbe stata una lunga giornata.

                                                                                                                  * * *
Tribunale di San Fransokyo

Easter Bunnymund cominciò a camminare in giro per l'aula,lo sguardo fisso nei confronti del banco dei testimoni.
Seduto alla scrivania,vi era Savage, l'esper level 3 che era stato catturato da Judgment ,durante la rapina alla banca del giorno precedente.
Dopo circa 24 ore passate in cella,l'uomo aveva accettato di patteggiare con il procuratore distrettuale,acconsentendo a testimoniare contro Lotso Salvatore,il boss mafioso più temuto della città, nonche suo capo.
<< Con il padrino Mr Big ormai all'ergastolo,qualcuno avrà preso il suo posto per guidare la cosiddetta FAMIGLIA>>cominciò easter,prima di volgere la propria attenzione nei confronti di Savage.
<< Quell'uomo è in quest'aula,oggi?>>domandò,ricevendo un cenno da parte dell'imputato
<< Lo può identificare,per favore?>>
<< Ha vinto lei,avvocato>>ribattè l'altro,arricciando ambe le labbra in un sorriso divertito.
Easter girò la testa,incontrando gli occhi del capo mafioso,sicuro di avere ormai la vittoria in pugno
. Con sua grande sorpresa,tuttavia,l'uomo in questione non sembrava minimamente preoccupato.
Dopo circa un paio di secondi,capì subito il perchè.
<< Ero io>>dichiarò Savage,suscitando un sussulto da parte di presenti.
Easter puntò lo sguardo in direzione del rapinatore,il volto chiuso in un 'espressione visibilmente scioccata.
Afferrò un fascicolo posto sulla scrivania,per poi sbatterlo violentemente sul banco dei testimoni.
<< Ho una deposizione giurata,firmata da lei,che dice che quest'uomo,Salvatore Lotso,è il nuovo boss della famiglia criminale Big>>
<< Lotso? È un capro espiatorio. Sono io il cervello dell'organizzazione>>ribattè l'altro,ricevendo una piccola risata dalla giuria.
Bunnymund emise un sospiro irritato,prima di volgere la propria attenzione nei confronti del giudice
<< Chiedo il permesso di considerarlo ostile>>
<< Accordato>>borbottò questi,battendo il martello sulla superficie del seggio.
Savege inarcò un sopracciglio
<< Ostile? Guarda quanto sono ostile !>>
e,detto questo,estrasse una pistola nascosta sotto la manica della giacca.
Easter non perse tempo,prima che l'arma potesse fare fuoco,compì una rapida rotazione su se stesso,assestando un poderoso calcio sul volto del testimone,e facendolo volare contro la parete al di là del banco. Una coppia di poliziotti si affrettò ad ammanettarlo.
Voltandosi verso l'aula stupita, Easter tolse il caricatore alla pistola,prima di posare l'attrezzo di fronte alla figura di Lotso.
<< Fibra di carbonio,calibro 28,fatta in Cina. Per uccidere un pubblico ufficiale,le consiglio di comprarne una americana>>commentò,ricevendo uno sguardo da parte del boss mafioso.
Dietro di lui,il giudice volse lo sguardo nei confronti dei poliziotti
<< Portatelo via>>ordinò,attirando l'attenzione di Easter
<< Ma,signor giudice,non ho finito!>>esclamò questi.
L'intera corte scoppiò in una risata divertita.
Perfino Merida non riuscì a trattenersi.

                                                                                                                       * * *
Fuori dall'aula di tribunalemezz'ora dopo

<< Non riusciremo mai a collegare la pistola a Lotso,quindi non potremo accusarlo,ma il fatto che vogliano ucciderti significa che li spaventiamo>>commentò Merida,il volto chiuso in un sorriso soddisfatto.
Affianco a lei, Easter non potè fare a meno di sbuffare
<< Bene,mi fa piacere che tu sia felice. Per inciso,io sto bene>>borbottò.
La rossa inarcò un sopracciglio
<< Andiamo,Bunny,sei il procuratore di San Fransokyo. Se non ti sparano,vuol dire che non fai bene il tuo lavoro>>ridacchiò,prima di volgere la propria attenzione nei confronti dell'amico.
<< Andiamo a mangiarci un boccone?>>
L'uomo scosse rapidamente la testa
<< Non posso. Ho un incontro con il capo dello Shield tra mezz'ora>>
Merida dilatò le pupille
<< Oh,vuoi dire Nicholas Nord? È un caro amico,per cui...si gentile>>sussurrò,dandogli un rapido bacio sulla guancia.
Il procuratore alzò ambe gli occhi al cielo,per poi salutarla con un rapido gesto della mano.

                                                                                                                   * * *

Altrove


Contrariamente a quanto pensa la maggior parte del mondo, i due terzi di San Fransokyo non erano costituiti da grattaceli ,metropolitane affollate e spietati centri commerciali.

Mentre Hans Gruber,direttore operativo della Gruber Society,passeggiava tranquillamente per il loggiato in legno,lo sguardo fisso in direzione della costa californiana,avrebbe potuto benissimo ricostruire mentalmente la cartina geografica della regione: estesa da Los Angeles fino a San Diego,consisteva in circa duecentocinquanta ettari di lussureggianti terreni pubblici e privati,disseminati di fiumi impetuosi,migliaia di laghetti e quarantasei cime frastagliate,che percorrevano la faglia di San Andreas.
Hans sapeva tutto questo,essendo dotato di quel genere d'intelligenza cristallina che automaticamente afferra,archivia e utilizza i dati significati.
A seguirlo lungo il corridoio del palazzo,vi era un piccolo gruppo di persone,tutte vestite in abiti costosi.
L'uomo volse la propria attenzione nei confronti degli impresari,il volto adornato da un sorriso amabile
<< Il ramo merchandising delle nostre industrie finanzia il lavoro con il signor Haddock da più di un anno, e abbiamo ampliato le installazioni di ricerca in Antartide nella speranza di sviluppare fonti rinnovabili di energia a basso costo che eliminino la dipendenza dai combustibili fossili. Non ci vuole un genio della politica per capire che la Terza Guerra Mondiale con il resto del mondo non è ideologica, è basata sulla paura, paura che non bastino per tutti.>> commentò,prima di prendere un respiro profondo
<< Ma se riusciremo a trovare risorse infinite... Aaaah, la guerra sarà superata! Spero che possiate capirlo anche voi,signori. >>
Affianco a lui,un membro del gruppo,un giapponese di età pari o superiore ai sessant'anni,arricciò ambe le labbra in una smorfia grottesca
<< Capirlo,lei dice? Senza la presenza di Night Fury che costringe i russi alla pace, Signor Gruber, la gente avrà bisogno di poter contare sulla buona vecchia energia. Lo capisce, vero? Il mondo non può rinunciare al petrolio e all'energia nucleare di punto in bianco! Lei distruggerebbe in un colpo la nostra economia! >>esclamò,il tono di voce visibilmente irato.
Un altro uomo annuì in assenso

<< Giusto, Lee... E perchè energia gratuita? Be', "gratuito" è un altro modo di dire "socialista". Forse dovremmo aprire un'inchiesta pubblica su eventuali frequentazioni coministe che lei può aver avuto in passato>>ribattè,lo sguardo fisso nei confronti di Hans.
L'uomo rimase fermo e immobile,a contemplare le parole della coppia.
Dopo circa una decina di secondi,chiuse il volto in un sorriso cordiale
<< Signor Lacocca, signori... Rispetto questa posizione, e ciò che avete realizzato come capitani d'industria, davvero. Vi interessa il mio passato? Va bene. Con piacere. È noto che quando avevo diciasette anni i miei genitori sono morti, lasciandomi solo... In fondo si potrebbe dire che sono sempre stato solo. Dicono che io sia uno degli uomini più intelligenti del mondo, ma spesso mi sono sentito stupido per la mia incapacità di avere un qualunque rapporto. Be', con gli esseri umani, in realtà! L'unica persona con cui sento una qualche affinità è morta trecento anni prima della nascita di Cristo...Alessandro il Macedone, o "Alessandro il Grande" se preferite. La sua... Visione di un mondo unito era, be', senza precedenti! Io volevo... Avevo l'esigenza di eguagliare i suoi successi e decisi di applicare gli insegnamenti dell'antichità al nostro mondo, iniziando così il mio cammino verso la conquista. Conquista non degli uomini, però... Ma dei mali di cui sono vittime: combustibili fossili, petrolio, energia atomica, sono come una droga e voi e le grandi compagnie straniere siete gli spacciatori>> sussurrò,ricevendo uno sguardo da parte dell'uomo più anziano.

<< Stia a sentire...>>
<< No... Lei senta>> interruppè Hans,il tono di voce leggermente più freddo
<< Il mondo sopravviverà ,e merita ben più di quello che voi gli avete dato. Quindi direi di andare al sodo: io valgo più di tutte le vostre società messe assieme, posso comprarvi tre volte, consideratelo quando prenderete una decisione se fosse quella di rendere il vostro... dissenso... pubblico. Non ho nient'altro da dirvi.>>
e,detto questo,fuoriuscì dalla stanza,lasciando il gruppo di uomini visibilmente stordito.
Dopo circa un paio di minuti a camminare per i corridoi dell'edifico,il telefono riposto nel taschino della giacca cominciò a squillare.
Accigliato,l'imprenditore afferrò l'oggetto,premendo il tasto d'attivazione per la modalità di risposta.

<< Pronto ?>>
<< Hans,sono io>>rispose una voce dall'altro capo della linea.
Il giovane inarcò un sopracciglio,riconoscendola all'istante
<< Drago,che piacevole sorpresa...>>
<< Ha preso le pinzette>>ribattè questi ,impedendogli di terminare la frase.
Al sentire tali parole,l'uomo non potè fare a meno di dilatare le pupille,visibilmente scioccato
<< Che cosa?>>
<< Pitch Black,il secondo dei levl 5,è riuscito a rubarle. Ho provato a fermarlo,ma è stato del tutto inutile. Sono vivo solo perché l'animaletto meccanico di Pine è riuscito a tenerlo a bada per un po',permettendomi di scappare >>continuò Drago,il tono di voce leggermente amaro.
Hans emise uno sbuffo irritato
<< Maledizione>>sibilò.
La situazione era diventata critica.Quel marchingegno era fondamentale,per la riuscita del suo piano.
Dopo circa una decina di secondi ,prese un respiro profondo
<< Contatta i membri di GROUP>>ordinò,ricevendo un introito da parte dell'interlocutore
<< Sei sicuro?>>domandò questi,apparentemente scettico.
L'uomo annuì lentamente
<< Rivoglio quelle pinzette, drago. E farò di tutto,per riaverle...anche se dovessi sradicare questa città dalle fondamenta>>



Com'era? Spero bello!!! Mi raccomando,recendite in molti :)
E così,Hiccup ed Hiro hanno intenzione di crare quello che diventerà l'Ultron di questa fan fiction: Yokai,un intelligenza artificiale basta sul personaggio di Yokai,l'antagonista di Big Hero six in grado di controllare i micro bot. Inoltre,Pitch si mette in movimento,scopriamo il secondo lavoro di Merida,e incontriamo molti altri personaggi.
Riuscite a seguire tutte queste trame? So che potrebbe essere difficile,ma non preoccupatevi,presto cominceranno tutte ad intrecciarsi. Per i fan di Jack,ora che abbiamo vsito la sua vita ordinaria e alcune delle persone che ne fanno parte,vi avverto che,già dal prossimo chappy,inizierà la sua parte attiva della storia. Nel prossimo capitolo,inoltre,avremo il ritrono delle indagini di Anna e Flynn,mentre comincerà l'arco narrativo della fic che più mi sono divertito a scrivere,con protagonista la nostra Elsa.
I nuovi personaggi e i film a cui appartengono,sono elenacti qui sotto :
- Hans Gruber . antagonista del film Frozen.
- Lotso Salvatore,l'orso antagonista del film Toy Story 3 ( qui umanizzato)
- Easter Bunnymund, il conioglietto di Pasqua dal film Le 5 leggende ( qui umanizzato)
- Toothtania, la fatina dei denti del film Le 5 leggende ( qui umanizzata )
- Flash Parr,dal film Gli Incredibili.
- Baymax, il robot del film Big Hero 6.
- Doc Hudson, il giudice del film Cars 2.

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Capitolo 5
*** Onee-sama ***


Questa è la prima parte della colonna sonora scelta per questa fic. Ad ogni musica,verrà affidato un determinato tema:

- Per le scene di battaglia : https://www.youtube.com/watch?v=_TIfpfviBM4

- Per i momenti da voi ritenuti tristi o commoventi : https://www.youtube.com/watch?v=ESKga2SMlss

- Per le scene di battaglia più violente ( dal minuto 2:17) : https://www.youtube.com/watch?v=BiEi4KGFDSY

- Per i momenti epici preceduti da suspense: https://www.youtube.com/watch?v=Tbh2XYZrnsQ

Enciclopedia della fic :

onee-sama: in giapponese significa,sorellona.



Onee-sama
 

La neve iniziò a cadere lungo il perimetro del parco con la stessa intensità di una debole pioggia estiva.
Non era una raffica incontrollata, come quelle che aveva accompagnato le giornate invernali del Wayoming durante l'inverno precedente. Era una nevicata uniforme che accarezzava dolcemente il terreno della zona,ricoprendone la parte superiore con un sottile strato di cristalli bianchi ,ognuno così distinto dagli altri eppure così simili all'occhio umano che molta gente si stupiva di come un qualcosa creato dalla natura stessa potesse eguagliare un tale livello di perfezione artistica. E ogni singolo di quei fiocchi era arte allo stato puro.
Ma per i bambini,o meglio ,per la maggior parte di loro,quella bianca fumata altro non era che il più lieto dei passatempi,un dono meraviglioso con cui potersi tenere occupati durante il pomeriggio.
La causa di quell'apparente miracolo era Elsa Fine,la terza classificata dei Level 5.
Nata da una famiglia benestante,la giovane donna aveva scoperto i propri poteri già in tenera età. Preoccupati che tale capacità avrebbe potuto influenzare negativamente l'immagine della figlia,i genitori avevano provveduto a iscriverla alla Esper High School.
Dopo duro lavoro e allenamento,la studentessa era riuscita a raggiungere il livello 5,appena un paio di anni dopo.

Quando i bambini ebbero smesso di giocare,salutarono la giovane e questa li ricambiò con un sorriso gentile. Fatto questo,iniziò a camminare in direzione del porto.
Nuvole rosa sfilavano lungo l’orizzonte e il cielo cominciava lentamente a schiarirsi.
Nell’acqua, liscia come uno specchio, si riflettevano le montagne vicine con tonalità scure, le case ,le barche. Di lì a poche ore sarebbero apparsi i primi turisti.
Elsa andò sino alla fine del pontile dov’era ormeggiato una piccola imbarcazione da pesca,si appoggiò al parapetto di legno e guardò per un po’ il mare aperto. Amava quella piacevole sensazione della natura che si sveglia prima degli uomini.
Lì non c’era nessuno che la infastidisse .
Poi,come dal nulla,qualcosa attirò la sua attenzione. E allora la vide.
Il tempo parve fermarsi.
Un silenzio inesorabile calò nelle profondità della zona.
Lungo il perimetro del molo,infatti,sorgeva una lunga fila di alberi. Ma non erano le piante che avevano richiamato lo sguardo della Level 5.
Accnto a una di loro,una ragazza vestita in una divisa scolastica,poggiava delicatamente lungo il tronco di legno. Aveva i capelli biondi raccolti in una morbida coda di cavallo ed era girata di schiena.
Una folata di vento cominciò a muovere le fronde dei latifogli.
Quasi come se si fosse accorta di essere osservata,la giovane si voltò.
Elsa si sentì mancare un battito.
Occhi blu come un paio di zaffiri guardarono dritti nelle pupille dell'esper.
E allora la vide. Una ragazza...identica a lei.
E quando dico questo,non intendo dire che le somigliava. Quando dico che la nuova arrivata era identica a lei,intendo dire che lo era in tutto e per tutto,quasi come se fosse la fotocopia esatta di Elsa !
La level 5 compì un passo all'indietro.
<< T-tu chi...chi sei?>>domandò,il tono di voce visibilmente intimorito.
La giovane rimase ferma e immobile,il volto chiuso in un'espressione impassibile.
Dopo circa un minuto buono, prese un respiro profondo
<< Miao>>
<<...>>
<<...>>
<<...>>
<<...>>
<< Che cosa?>>

                                                                                                                                  * * *
Con la congrega

La manor disponeva di diverse Sale riunioni.
Hans Gruber aveva scelto uno spazio di media grandezza, quasi troppo piccolo per un gruppo di sognatori, ma sapeva per esperienza che le persone sedute vicine o si prendevano per i capelli o sviluppavano un forte spirito di collaborazione.
In nessun caso, comunque ,avevano la possibilità di mantenere le distanze o d’intrattenersi su altri argomenti. Inoltre, sempre con quell’intento, la sistemazione dei posti non seguiva criteri di accorpamento per nazionalità o specializzazione.
Ogni posto disponeva di un piccolo vassoio, di un blocco degli appunti e di una tazza di tè sopra di esso.
Comparve Alvin e andò a sedersi in una delle sedie disponibili, riservate ai relatori. Lo seguiva un uomo tondo come una palla, che indossava un abito italiano e con grosse chiazze scure sotto le ascelle . Salvatore Lotso, questo era il suo nome, se Buddy riusciva a ricordare con chiarezza.
Drago Bludvist lo seguì a ruota, i capelli rasti che gli correvano al di sopra del vestito.
Tese la mano allo scenziato.
Le sue dita erano gonfie e robuste, tipiche di un uomo d'affari
<< Signor Pine>>
L’uomo strinse l’arto e resistette alla tentazione di asciugarsi la mano sui pantaloni
<< è un piacere vederla>>
<< Come sempre>>
Drago sorrise, rivelando file di denti frastagliate
<< Offra a questi signori un bello spettacolo, mi raccomando. >>
Il giovane lo osservò con un sorriso gelido. L’uomo era uno dei membri più fidati di Hans in persona ,un consigliere davvero in gamba. E, al momento opportuno, lui l’avrebbe annientato lentamente e con grande soddisfazione.
Aveva ancora un po’ di strada da percorrere , certo, ma, alla fine, che fosse in gamba oppure no, se lo sarebbe lasciato alle spalle, quel dannatissimo mercenario.
La sala si riempì. Molti dei presenti non si conoscevano e andarono a sedersi in silenzio.
Hans li attendeva paziente, finchè non finirono il brusio e il rumore delle sedie. La tensione era palpabile. Ma lui avrebbe potuto descrivere la condizione di spirito di ogni singolo individuo soltanto rivolgendogli un occhiata.
L'uomo sapeva guardare dentro l’anima della gente. Aveva imparato a farlo.
Si avvicinò al podio ,sorrise e disse<< Rilassatevi>>
Un mormorio attraversò la sala. Alcuni accavallarono le gambe e si appoggiarono rigidamente allo schienale. Solo Drago, Buddy e Lotso, se ne stavano seduti sulla sedia quasi con aria annoiata.
<< So che siete sotto pressione>> proseguì
<< E voglio ringraziare tutti voi per essere qui. In particolare il consiglio di San Fransokyo! Sono intimamente convinto che, grazie alla vostra collaborazione, riusciremo a guardare gli avvenimenti del recente passato alla luce di una nuova speranza. Voi ci date coraggio>>
L’uomo parlava senza enfasi, in tono cordiale e tranquillo, e intanto guardava direttamente ognuno di loro. Così facendo si guadagnò un attenzione assoluta. Ad alcuni dei presenti ,saltò all’occhio il fatto che, nella mano destra, reggeva una serie di pratiche.
<< Come sapete,uno dei nostri depositi è stato rapinato. Le pinzette sono state requisite,insieme ad una cifra relativamente modesta: 68 milioni>>dichiarò,ottenendo l'attenzione di Lotso.
<< Chi è lo stupido che pensa di poter rubare a noi>>domandò il mafioso,il tono di voce mortalmente freddo.
Affianco a lui,drago bludvist si strinse nelle spalle
<< Uno schiodato con un vestito nero da due soldi e la pelle grigia>>commentò,prima di scuotere leggermente la testa
<< Non è lui il problema,è uno zero. Il problema è che gli sbirri hanno rintracciato i nostri soldi>>sussurrò.
Hans annuì di rimando.
<< Grazie alle fonti ben piazzate del signor Lotso,sappiamo che la sezione anti-crimine ha identificato i nostri depositi utilizzando banconote segnate e ha intenzione di sequestrare i nostri fondi oggi. E dato che il nostro caro procuratore è riuscito a togliere di mezzo tutti i miei concorrenti,io sono la vostra unica possibilità>>
<< E che cosa proponi?>>domandò Alvin,con fare incuriosito.
Hans puntò lo sguardo in direzione del consigliere
<< Di trasferire tutti i depositi in un luogo sicuro. Non in una banca,ovviamente>>
<< E dove,allora?>>
<< Nessuno può saperlo tranne me. Se i poliziotti o il Judjment facessero pressione su uno di voi,sarebbe in gioco il denaro di tutti>>
<< Cosa impedisce alla polizia di arrivare a te>>osservò Lotso,attirando l'attenzione dell'uomo.
Questi non potè fare a meno di chiudere il volto in un sorriso compiaciuto
<< Ho fatto un bel lavoro nel nascondere le mie tracce. La polizia non si aspetterebbe mai che uno dei membri di maggior lustro di San Fransokyo sia in combutta con le famiglie criminali della nostra ben amata città>>
<< Quando puoi trasferire i soldi?>>domandò Buddy.
Hans si strinse nelle spalle
<< L'ho già fatto>>ridacchiò,suscitando una lunga serie di mormorii ad opera dei presenti
<< Per ovvie ragioni non ho potuto aspettare. State tranquilli,il vostro denaro è al sicuro>>
e,detto questo,afferrò il fascicolo ,per poi cominciare a leggerne la prima pagina.
<< Passando all'ordine del giorno,ho incaricato di GROUP per ritrovare le pinzette scomparse. Setacceranno i bassifondi di questa città da cima a fondo,24 ore su 24. spargete la voce,voglio una taglia da 500 000 dollari sulla testa di Pitch Black>>
<< Posso contattare un paio dei miei amici>>commentò Lotso,il volto adornato da uno sguardo felino.
Il capo della CONGREGA annuì in ringraziamento
<< Andando oltre,il progetto per il raggiungimento del Level 6 sta procedendo senza intoppi>>
Drago Bludvist inarcò un sopracciglio
<< A che esperimento siamo?>>
<< Stasera dovrebbe verificarsi il numero 19998 . Quando sarà completato,avremo un'arma in grado di mettere in ginocchio qualsiasi minaccia rivolta nei confronti di questa nazione>>
Il consigliere arricciò ambe le labbra in un ghigno diabolico
<< Bene. E per quanto riguarda il progetto lacrima del sole>>continuò,il tono di voce ornato da una lieve punta di curiosità.
A questo punto,Hans sembrò esitare
<< La ragazza sta diventando...problematica. Ma non dovete preoccuparvi,sono sicuro che è solo a causa della fase adolescenziale>>commentò,ricevendo in cambio una piccola risata .
Detto questo,posò la fila di fogli ,prima di prendere un respiro profondo
<< Ora,chi vuole un po' di tè?>>

                                                                                                                    * * * 
Con Elsa

 

Elsa fissò attonita la ragazza di fronte a lei. Qualsiasi risposta si aspettasse,di certo " Miao " non era una di quelle.
<< Miao? C-che significa? Miao è il suo nome? Fa parte di un organizzazione chiamata miao? Oppure ho sentito male? Forse non parla l'inglese?>>
Ignorante dei pensieri che correvano per la mente della level 5,l'apparente studentessa volse lo sguardo in direzione dell'albero più vicino
<< Una creatura quadrupede intimorita si trova in difficoltà>>commentò con voce monotona,attirando l'attenzione dell'esper.
Elsa puntò lo sguardo nello stesso punto in cui stava indulgiando quello della sosia,prima di dilatare le pupille
<< Un gatto?>>
infatti,seduto al di sopra di un ramo,vi era la figura di un piccolo gatto nero,poco più grande di un una mano. Sembrava visibilmente spaventato.
La level 5 affiancò la controparte e questa ricominciò a parlare
<< Quando prima sono passata di qua,ho notato che un bambino era stato lasciato all'interno di una macchina parcheggiata. Poiché vi era il rischio che si verificasse un colpo di calore, ho usato il mio potere per raffreddare la serratura e sbloccare la portiera>>continuò,per poi prendere un respiro profondo
<< Però la creatura si è spaventata ed è salita sull'albero. E adesso non riesce più a scendere>>terminò,suscitando un cenno di comprensione da parte di Elsa
<< Ah,capisco...aspetta un minuto! Questo non centra niente con quello che stavo dicendo! Ti sto chiedendo chi diavolo sei ! >>esclamò lei,volgendo la propria attenzione nei confronti della giovane.
Questa mantenne uno sguardo fisso in direzione del gatto che,a causa dell'urlo,era scivolato e stava cercando di mantenersi aggrappato al ramo usando ambe le zampe anteriori.
<< Sembra che la situazione sia ulteriormente peggiorata>>mormorò la sosia,prima di voltarsi
<< Non hai intenzione di aiutare la creatura?>>domandò,ottenendo un'espressione imbarazzata ad opera della level 5.
La studentessa incrociò ambe le braccia
<< A-anche se è piccolo,è pur sempre un gatto. Non si farà niente cadendo da quell'altezza>>
<< Davvero? Quindi,onee-sama sta dicendo che non le importerebbe se questa creatura dovesse schiantarsi al suolo?>>continuò l'altra,il tono di voce monotono come al solito
<< Anche se dovesse subire un grave lesione,o se le sue funzioni vitali cessassero,rimarrebbe comunque imperturbata?>>
Sotto lo sguardo impassibile della sosia,Elsa cominciò a tremare.
Dopo circa un minuto buono,emise un sospiro rassegnato
<< E va bene. Che facciamo?>>
La sosia sembrò pensarci su,per poi annuire lentamente
<< Se una di noi salisse sulla schiena dell'altra,dovremmo riuscire a raggiungerla>>osservò.
Elsa cominciò a guardarsi intorno
<< In effetti,qui non c'è niente che possiamo usare come rialzo>>

10 Minuti dopo

<< Un momento...ma perché sotto devo starci io?>>
<< Onee-sama,un po' più a sinistra,per favore>>
<< E dammi tregua!>>esclamò,visibilmente irritata.
Fece come gli era stato ordinato,appena in tempo,se posso aggiungere,poichè il gatto aveva ormai perso la presa sul ramo dell'albero, ed era in procinto di cadere.
Con un rapido balzo,la sosia afferrò l'animale,per poi posarsi delicatamente a terra.
Elsa si alzò dalla sua posizione sdraiata,volgendo la propria attenzione nei confronti della biondo platino.
Non appena i suoi occhi si posarono sulla figura della gemella,non potè fare a meno di arrossire. La studentessa,infatti,stava utilizzando il tessuto della gonna per sostenere il gattino. Il problema era che,attraverso tale azione,stava anche regalando una generosa vista delle sue...mutandine.
Incurante dell' imbarazzo suscitato nei confronti della level 5,la sosia osservò il felino con attenzione,nel tentativo di trovare una qualsiasi forma di livido o ferita sull'animale.
<< In un modo o nell'altro,l'abbiamo messo in salvo...>>
<< E-ehi! Perché stai sollevando la gonna ?! S-sei una r-ragazza,d-dovresti...a-abbiamo la stessa faccia,perciò...>>
si bloccò di colpo,non appena il gattino saltò sulla strada,prima di fermarsi proprio di fronte a lei. Aveva gli occhi color nocciola ,osservò l'esper.
Dopo circa una decina di secondi,deglutì leggermente
<< O-ora che lo guardo bene ,questo gattino è davvero carino>>
<< Gattino?>>domandò l'altra,ricevendo l'attenzione della level 5
<< è così che si chiamano i cuccioli di gatto. Ma forse lo sto spaventando>>commentò,porgendo la mano in direzione del felino.
Questi si ritrasse,apparentemente spaventato.
<< Sembra che riesca a percepire il freddo che emano dal mio corpo>>
Affianco a lei,la sosia fece lo stesso e la reazione dell'animale fu la medesima
<< Sembra che valga anche per me>>osservò lei,con voce monotona .
Elsa annuì in accordo,prima di dilatare le pupille
<< Non è questo il punto !>>esclamò,spaventando il gatto.
Mentre questi cominciò ad allontanarsi,girò la testa nei confronti dell'adolescente
<< Prima hai detto onee-sama. T-tu sei davvero il mio...il mio clone?>>
<< Sì>>ribattè l'altra,suscitando uno sguardo di pura sorpresa ad opera della bionda.
( Così su due piedi? )pensò lei,prima di distogliere lo sguardo
<< Ma il progetto per la clonazione di un Level 5 dovrebbe essere stato sospeso. Allora...come puoi esistere?>>domandò,ricevendo uno sguardo piatto da parte della sosia.
La giovane sembrò pensarci su,per poi prendere un respiro profondo
<< ZXC741ASD852OWE963>>mormorò con voce atona.
Elsa inarcò un sopracciglio
<< Che cosa?>>
<< Dato che non ha risposto al codice d'identificazione,onee-sama non sembra essere coinvolta nell'esperimento. Pertanto,non posso rispondere alle precedenti domande>>continuò il clone.
La level 5 strinse ambe le palpebre degli occhi,compiendo un passo in avanti
<< Chi è che tira le fila di questo progetto?>>
<< Informazione classificata>>rispose l'altra,senza un minimo d'esitazione.
L'esper inarcò il sopracciglio una seconda volta
<< Per quale ragione sei stata creata?>>
<< Informazione classificata>>
Al sentire tali parole,la studentessa emise un ringhio,afferrando la sosia per il colletto della divisa.
<< Vuoi che ti colpisca? Posso anche usare le maniere forti,per farti parlare>>sussurrò.
Rimasero in quella posizione per circa una decina di secondi. Il clone sembrava imperturbato.
Dopo che quel breve lasso di tempo giunse al termine,Elsa emise un sospiro rassegnato,prima di lasciarla andare
<< Va bene,vai pure. Io ti starò dietro. Alla fine,dovrai pur tornare in un istituto o in un centro di ricerca,no? Catturerò i tuoi ricercatori e chiederò direttamente a loro>>dichiarò ,con fare fiducioso.
La sosia inclinò leggermente la testa,per poi procedere ad allontanarsi. Il Level 5 la seguì a ruota.

                                                                                                                      * * *
Distretto 7 di San Fransokyo

 

<< Ho ricevuto i dati della scientifica un paio di ore fa. L'impronta trovata sulla scena del crimine appartiene a Jacke Sonagli>>cominciò Flynn,l'orecchio destro attaccato alla cornetta del cellulare.
Dall'altra parte della linea,sopraggiunse la voce di Anna Fine
<< E chi diavolo è Jake Sonagli ?>>domandò questa,visibilmente incuriosita.
Il poliziotto si strinse nelle spalle
<< Un uomo molto cattivo,sospettato di ben 32 omicidi in tutto il continente americano>>
<< Se è così pericoloso,perchè diavolo non è in prigione?>>
<< Nessuno ha mai trovato alcuna prova che dimostrasse la sua colpevolezza. Dovresti esserne molto orgogliosa>>commentò Flynn,il tono di voce leggermente divertito.
Anna arrossì,prima di prendere un respiro profondo
<< Ad ogni modo,dove ti trovi?>>
<< Sono al suo appartamento,nel settimo distretto. Convoca una squadra d'assalto,ci vediamo davanti all'edificio tra mezz'ora al massimo>>
<< Ricevuto>> 

                                                                                                                   * * *

Flynn si trovava all'interno di una stanza di un certo appartamento del Settimo Distretto.

La seconda palazzina della zona degli appartamenti familiari.

Era una spaziosa 4LDK costruita ad uso residenziale. Ma se qualcuno ne avesse visto gli interni, sarebbe stato chiaro che era una sola persona ad abitarci. Lo si poteva dedurre semplicemente guardando le stanze disabitate. Probabilmente anche il vicinato avrebbe pensato lo stesso.

Flynn lo stava controllando mentre usava il telefono per parlare con Tamora.

<< ...Per cominciare, sono arrivato nella stanza di Jake Sonagli. Adesso comincerò ad investigare. Dei possibili luoghi dove immagazzinare le informazioni... I computer, i video registratori di alta qualità e persino i videogiochi sono forniti di archiviazione dei media, giusto?>>

<< Anche se ci può essere solo una piccola possibilità, allora prendili tutti. Persino i chip di memoria delle pentole elettriche per il riso e le lavatrici, smontale per preservare ogni tipo di informazione.>>

<<< Sembra che io stia svolgendo un lavoro umile.>> borbottò Flynn
<< Ad ogni modo, che tipo di lavoro d'assistenza sta facendo Jake?>>

<< Lo sto controllando adesso.>> rispose Tamora, apparentemente annoiata.
<< Più o meno dieci ore fa è stata organizzata un'associazione criminale grazie ai suoi sforzi. Per cominciare, sono del tipo che insabbia i difetti. Ed anche del tipo che paga per ottenere dall'esterno la potenza di fuoco pronta all'uso. Sicuramente accadrà presto un altro omicidio. >>

<< Era davvero necessario mettermi in gioco per una cosa del genere?>>

<< Diamoci una mossa. So che vorresti lamentarti, ma è lo stesso per ogni tipo di lavoro che viene inviato alla sezione Anti-crimine. Nient'altro che merda.»

<< Capito.>> rispose l'uomo.

Camminando attraverso la stanza spaziosa, attaccò delle piccole etichette negli oggetti come computer o video registratori. Non aveva intenzione di portare via cose come frigoriferi e lavatrici. Al momento avrebbe messo quei segni su alcune cose ed in seguito le avrebbe fatte portare via al gruppo di reclute.

(Beh, ovunque.)

Non appena ebbe quasi finito col suo compito, Flynn trovò qualcosa che lo infastidì.

Erano delle banconote.

Molte mazzette erano state lasciate in cima ad una mensola che arrivava all'altezza dei fianchi.

Una cosa del genere di per sé non era anormale, ma il ragazzo sentiva come se fossero mantenute distinte dai portafogli. L'uomo controllò la stanza per un po', cercando delle carte di credito e dei libretti bancari.

La disposizione delle cose all'interno della stanza si avvicinava molto allo stile di vita di chi ci abitava. Tuttavia, secondo la diagnosi del ragazzo, era come se le banconote lasciate sulla mensola fossero anormali. Dato che erano tenute lontane da qualsiasi portafoglio, era come se quella persona stesse facendo in modo che non si mischiassero con quelle di altri.

Flynn guardò nuovamente le mazzette e poi richiamò Tamora.

<< Raggio di sole, avete dei dispositivi per leggere le informazioni dai microchip?>>

<< Perché?>>

<< Ho trovato cinque mazzette. Sicuramente, i chip sono collegati al denaro emesso dalla zecca della città. Credo sia meglio se controlliamo anche queste.>>

<< Ho capito, glielo farò preparare... Personalmente, non ho trovato alcuna informazione rilevante. Completerò il lavoro con il laboratorio pulito dei grandi magazzini ed andrò a controllare per il tuo...>>

Le parole di Tamora non vennero udite fino alla fine.

BOOM!!

Entrò improvvisamente un razzo sfondando la finestra ed esplodendo giusto al centro della camera.

Diversi rumori di passi risuonarono dall'entrata.

Degli uomini dall'armatura grigio scura irruppero rapidamente nella stanza , mentre facevano delle ricerche per le trappole. Avendo le teste uniformemente coperte con delle maschere, queste cinque persone caricate con un equipaggiamento coordinato non avevano alcuna personalità.

Comunicando silenziosamente attraverso dei gesti, si divisero in due gruppi e portarono avanti l'investigazione dei resti abbrustoliti all'interno dell'ex 4LDK, che era stata ampliata quando il piccolo muro esterno era crollato in cima al condizionatore che era caduto a terra. Non solo il servizio anti incendio non funzionava, persino i normali allarmi non andavano. Avevano isolato la sicurezza molto in anticipo.

Dato che non si scambiavano alcuna parola, venivano stranamente emessi solo dei piccoli suoni metallici.

Era il suono di una pesante armatura che colpiva il metallo perché avevano portato delle piccole armi ed erano in movimento.

<< Oddio>> sospirò Flynn, mentre esaminava la situazione.
Era contro il muro della cucina ad osservarla attraverso una porta che si era piegata a causa dell'ondata distruttiva.

Il ragazzo era saltato in quella stanza nello stesso momento in cui il razzo aveva colpito la finestra.

E mentre portava fuori il suo coltello in ossidiana pensò:

(Le informazioni devono essere state distrutte insieme a tutta la stanza. Sembra che chi fosse preoccupato del fatto che stessero per essere rubate sia venuto a salutarci.)

Lui era al quarto piano.

Muovendosi silenziosamente, si avvicinò al lato di una finestra distrutta. Anche osservando da lì, c'erano circa quindici uomini vestiti di nero. Probabilmente ce n'erano anche di più in posti non visibili; era del tutto circondato.

(I miei avversari hanno delle mitragliatrici e delle pistole da 9mm. Se facessero fuoco in questo posto stretto, diventerei una bambola di pezza, indipendentemente da quanta forza possiedo.)

<< Eppure...>> osservò Flynn.

(È prematuro. Tanti pesci piccoli che stanno venendo fuori in un momento del genere, è davvero prematuro.)

Irrompere all'improvviso tra la folla di uomini vestiti di nero non avrebbe avuto alcun significato a causa dei passaggi e delle sottovie dell'appartamento che servivano come linea di confine. Il ragazzo ne sarebbe stato limitato, diventando marmellata umana.

Anche se la squadra d'attacco fosse stata composta da poche persone, il grande numero di coloro che stavano circondando l'appartamento avrebbe distrutto ogni possibilità di far scappare la loro preda. Inoltre, anche nel caso in cui la prima squadra ad attaccare fosse stata distrutta dall'obiettivo, quella successiva avrebbe potuto scegliere di non fare una formazione ed irrompere, dato che avrebbero capito all'istante che il nemico non era stato ucciso dal razzo, quindi la prossima fase sarebbe stata far saltare in aria e distruggere l'intero palazzo di appartamenti.

(...Sono ben addestrati, eh? Anche se rimangono qui, non significa che alzeranno la loro rete di assedio. È definitivamente un punto di stallo...)

Flynn Rider afferrò la sua pistola.

Prima che se ne rendesse conto,uno degli uomini l'aveva scoperto.
<< Ma che diavolo...>>

Il giovane non perse tempo e prese un respiro profondo
<< Time Alter: Double Accel >>
Balzò in avanti.
Il tempo parve rallentare. Il soldato saltò anch’egli, protraendo una pistola. Eppure,non sembrava veloce come una persona normale. Perchè questo era il potere esper di Flynn Rider: la capacità di accelerare le facoltà del proprio corpo,rendendo l'ambiente circostante una proiezione del suo mondo interiore.
Un mondo in cui tutto,dagli oggetti agli esserei viventi pareva muoversi ad una velocità due volte più lenta del normale.
L’uomo prese un respiro profondo
<< Primo: inibire il bersaglio>>e così fece.
Utilizzò un coltello per disarmare l’avversario
<< Poi, bloccare gancio alla cieca>>continuò.
Nel tentativo di afferrare l’arma,il sicario compì una rapida rotazione su se stesso, il braccio issato al livello del volto. Il poliziotto riuscì a deviarlo con un rapido taglio della mano sinistra
<< Opporre un diretto alla guancia sinistra>>
Il pugno attraversò il vuoto dell’aria come un colpo di pistola, andando a infrangersi lungo il volto dell'uomo
<< Scombussolare>>
Allargò ambe le braccia e, poco prima che il bersaglio potesse riprendersi dal colpo, schiaccio le mani attorno al cranio dell’essere, inclinandone le articolazioni fisse
<< Inebetito, sfodererà un contraccolpo micidiale. Sfoderare blocco di gomito>>
Uno dei soldati balzò in avanti, compiendo un ulteriore affondo. L'esper utilizzò il braccio destro per deviare l’assalto, per poi sferrare un ulteriore pugno per farlo indietreggiare.
<< Bloccare sinistro bestiale e indebolire mascella>>
Altri due colpi alla testa risuonarono nelle profondità della camera.
<< Ora…frattura>>
Il calciò affondò lungo il ventre dell'uomo, costringendolo a compiere un balzo all’indietro.
Si riparò con un braccio, ma il poliziotto lo colpì al gomito e glielo spezzò, poi alla testa, mandandolo a sbattere contro il muro.
Scattò in avanti, utilizzano il ginocchio per deviare il coltello di un altro soldato . Tuttavia, il sicario non aveva intenzione di perdere terreno così facilmente e gli diede un pugno. Flynn sbattè violentemente contro il cartongesso, con il sapore del sangue che gli riempiva la bocca e la gola, ma rimase in piedi. Con inaspettata rapidità,la figura estrasse una pistola dalla tasca della giacca,per poi puntarla in direzione del sicario.
Sparò un colpo e l’uomo venne colpito alla spalla.
Il soldato lanciò un grido di dolore e fece fuoco. Flynn sentì fischiare il proiettile a un centimetro dall’orecchio ,ma non si ritrasse. Anche lui aveva una sentinella della sopravvivenza,che lo aveva servito con estrema devozione per anni,e ora gli stava dicendo che se avesse indietreggiato sarebbe stato colpito.
Sparò di nuovo.
L’uomo urlò una seconda volta, mentre il proiettile gli squarciava la pancia.
Uno spruzzo di sangue investì il volto del poliziotto ,proiettato da quello che sperò con devozione fosse l’ultimo respiro del criminale.
L'esper spinse il soldato all’indietro. Poi,come dal nulla,sentì un dolore lancinante al cuore.
Dannazione,pensò. Questo era il problema del suo potere. Poteva utilizzarlo solo in un tempo assai limitato.
Approfittando della situazione, due dei soldati rimasti lo colpirono all'unisono con un pugno,prima di afferrarlo,per impedirgli di muoversi.
Il terzo membro della banda afferrò la pistola e mirò alla fronte,pronto a porre fine alle sue sofferenze.
Poco prima che potesse sparare,tuttavia,una folata di vento imperversò nella sala,costringendo il gruppo a voltarsi.
Di fronte all'enorme cratere che era andato a formarsi a causa dell'esplosione,aveva appena preso posto la figura di un giovane dai capelli bianchi,indossante una felpa blu. Nella mano destra teneva saldamente l'immagine di un bastone da pastorello.
Vedendo lo sgomento dei soldati,l'adolescente si strinse nelle spalle.
<< Avete lasciato la finestra aperta>>commentò ,con fare disinvolto
<< Dovreste fare più attenzione con quell'affare,sapete ? Quasi tutti in città hanno sentito l'esplosione>>continuò,volgendo lo sguardo in direzione di Flynn
<< Cavolo,non sembri messo bene>>
<< Sei un poliziotto?>>domandò uno degli uomini.
Al sentire tali parole,lo spirito non potè fare a meno di chiudere il volto in un'espressione incredula
<< Davvero? Ti sembro un poliziotto? Un poliziotto che porta un bastone da montagna?>>
La reazione fu quasi unanime. Ognuno dei soldati puntò la propria arma in direzione di Jack.
Questi,tuttavia,non sembrava minimamente preoccupato
<< Attento,potresti sparare a qualcuno>>mormorò,prima di prendere un respiro profondo
<< Comunque...questa non è una visita di cortesia. Veniamo al punto>>
Rivolse la propria attenzione nei confronti del gruppo e uno dei sicari compì alcuni passi in direzione del giovane
<< Metti le mani...>>
<< Ah>>

L'uomo non ebbe neanche il tempo di terminare la frase ,che lo spirito adoperò un rapido gesto della mano, intimandogli di fermarsi.
<< Risparmiami il riassunto,è una storia che conosco a memoria. Anzi,ti farò la versione stenografica>>
Imitò un paio di colpi di tosse
<< Questo,sei tu.Oh, e mi raccomando,dimmi se lo faccio bene>>
Puntò il dito in direzione del soldato
<< Metti le mani in alto, lurido idiota !>>
imitò una voce burbera e puntò la mano contro se stesso
<< Non posso>>
passò di nuovo al sicario
<< Ma sono scontroso e ho una pistola,quindi fallo !>>>
Fece una pausa per riprendere fiato
<< Bla,bla,bla,un bell'insulto,una minaccia. Un'arguta replica da parte mia...per ottenere cosa? Assolutamente niente. Abbiamo finito?>>
Ovviamente no,poichè ciascuna delle armi puntate fece fuoco nella frazione di un secondo.
Poco prima che potessero colpire il bersaglio,tuttavia,la pioggia di proiettili andò a infrangersi contro una parete di ghiaccio comparsa dal nulla.
Jack emise un sospiro rassegnato

<< Sembra di no>>
e,detto questo porse il bastone nei confronti del gruppo.
La parte superiore del legno iniziò ad illuminarsi di una debole luce color turchese. Come dal nulla,un esplosione di ghiacciò colpì il capo della retata in pieno petto. L'uomo cadde pesantemente su di un mobile e sbattè la testa contro il muro.
Uno dei compagni non perse tempo e avanzò in direzione dello spirito. Questi ,dopo aver intuito le intenzioni del soldato,fece un saltò e rimase come sospeso a mezza' aria. Compì una rapida piroetta su se stesso e lanciò un proiettile di luce azzurra, che venne prontamente deviato da un proiettile dell'uomo. Jack ricadde delicatamente a terra, con la testa chinata verso il basso, e si rimise in posizione di difesa.
L'uomo steso contro la parete della sala fece lo stesso e diede cenno ai compagni di seguirlo. L'EVO girò leggermente la testa da parte a parte dell'aula e allungò la mano destra,facendo segno ai due uomini di farsi avanti. I killer non se lo fecero ripetere due volte e puntarono le pistole in avanti.
Dopo aver udito gli spari, l'adolescente abbassò leggermente il corpo ed evitò l'attacco. Fatto ciò ,diede le spalle a uno dei sicari e sbattè violentemente il bastone sul pavimento dell'ala,creando un 'onda d'urto. Milioni di cristalli cominciarono a propagarsi per tutta la lunghezza del condominio.
I soldati indietreggiarono lievemente e rimasero come ipnotizzati da quella vista. Approfittando del momento di distrazione ,Jack non perse tempo e liberò la visuale ,colpendo gli uomini con un muro di ghiaccio e facendoli sbattere contro la parete opposta dell'edificio.
Uno di loro alzò nuovamente la pistola per controbattere ,ma venne prontamente interrotto dallo spirito, che afferrò il braccio del soldato e lo piegò a terra ,prima che potesse premere il grilletto. Un rapido pugno al volto lo mise K.O.
Lo spirito rimase fermo e immobile,ad ammirare la propria opera.
Dopo circa una quindicina di secondi,aiutò Flynn ad alzarsi
<< Tutto bene?>>domandò,il tono di voce ornato da una lieve punta di preoccupazione.
L'uomo compì un paio di colpi di tosse
<< Sì,solo un po' scosso>>mormorò,per poi analizzare il giovane da capo a piedi
<< Sei di Judjmente ?>>
In tutta risposta,l'adolescente si strinse nelle spalle
<< No. Sono solo un ragazzo che fa l'eroe per hobby>>
e,detto questo,saltò dall'apertura della stanza.
Il poliziotto si porse oltre il bordo del cratere,ma vide che dello spirito non ne era rimasta alcuna traccia.
Emise un sospiro rassegnato,prima di afferrare il comunicatore nella tasca del cappott
<< Richiedo copertura>>

                                                                                                                       * * *

Con Elsa

 

Elsa aveva cominciato a seguire la sosia da più di un ora,ormai.
Mentre osservava la figura dell'adolescente,non potè fare a meno di abbassare lo sguardo
<< Un clone...se non l'avessi visto con i miei occhi non ci avrei mai creduto. no...in cuor mio,ormai da tempo,avevo il timore che una persona identica a me sarebbe comparsa. Però...non avrei mai creduto che sarebbe stato,così...strano>>mormorò,lo sguardo fisso nei confronti della giovane
<< Non rispecchia per niente l'idea che mi ero fatta. Mi ero immaginata uno scenario un po' più...tetro. Tipo che avrebbe cercato di sbarazzarsi dell'originale per poi prendere il suo posto, o roba simile>>
E poi accadde. Come dal nulla,una rivelazione scioccante sembrò farsi strada nelle mente della Level 5.
<< Aspetta un secondo>>sussurrò.
Senza un attimo d'esitazione,iniziò a correre in direzione della sosia
<< A-aspetta!>>esclamò,prima di fermarsi proprio di fronte a lei
<< non dirmi che ce ne sono altre come te?>>domandò,il tono di voce visibilmente preoccupato.
Invece di risponderle,tuttavia,il clone cominciò a ridacchiare
<< eh-eh-eh. “ questo gattino è davvero carino” fa rima. Eh-eh-eh>>continuò,come se non avesse nemmeno sentito l'originale.
L'occhio sinistro di Elsa cominciò a contrarsi
<< E-ehi ! Piantala di dire scemenze !>>esclamò.
Improvvisamente,una voce risuonò alle loro spalle

<< Ehi,voi gemelle!>>
Entrambe le adolescenti si voltarono.
In mezzo al marciapiede, aveva appena preso posto la figura di un uomo piuttosto anziano,trainante un carretto per gelati. Sembrava di origine cinese.
<< Non dovreste litigare tra di voi>>
<< Non è mia sorella>>ribattè Elsa,ottenendo un sopracciglio inarcato da parte del venditore
<< Oi,oi,una cosa del genere non la devi dire manco per scherzo>>mormorò questi,prima di battere ambe le mani,come se giunto a una realizzazione.
<< Aspetta un attimo!>>esclamò,il volto chiuso in un sorriso eccitato.
Appena un minuto dopo,porse un paio di coni al cioccolato nei confronti della coppia
<< Ecco,tenete. Questo gelato è il mio orgoglio! Offro io,ma ora fate la pace>>ordinò.
La Level 5 emise un leggero sbuffo
<< Mi scusi,ma questo non è un buon momento per mangiare un gelato...>>
prima che potesse finire la frase,tuttavia,udì uno scricchiolio che proveniva dalla propria destra. Senza perdere tempo,il clone aveva già cominciato a mangiare.
Dopo un paio di leccate,osservò l'alimento con attenzione,prima di annuire in contemplazione
<< Sostanzioso ma non pesante. E il retrogusto presenta un sapore dolce e fresco. Ovviamente il latte usato è eccellente,ma non si otterrebbe questa consistenza senza dell'ottimo zucchero raffinato. Il cono è lavorato in modo tale da ricordare una sfoglia di biscotti frantumati>>dichiarò,per poi porgere all'uomo un pollice in alto
<< Good Job>>commentò,esprimendo la sua ammirazione.
Il vecchio ridacchiò,con fare divertito
<< Grazie mille. Ricordate! Se divorzi,la tua ex moglie finisce sempre per diventare come una completa estranea...ma i legami tra fratelli e sorelle durano per sempre>>
e,detto questo,cominciò a trainare il carretto verso una nuova destinazione.
Elsa fissò il cinese per circa un minuto buono,prima di emettere un sospiro
<< Bhe,credo che sia inevitabile che gli altri giungano alla conclusione che siamo gemelle. Non penserebbero mai che abbiamo lo stesso DNA ,anzichè lo stesso sangue>>borbottò.
Mise il cono alle labbra,pronta a gustarne il contenuto. Tuttavia,ben presto si rese conto che il gelato era già sparito.
<< Eh?>>
Volse lo sguardo nei confronti della sosia e vide che questa aveva una piccola macchia di cioccolato sulla guancia.
Strinse ambe le palpebre degli occhi
<< Hai mangiato il mio gelato,vero?>>
<< Non so di cosa tu stia parlando>>ribattè l'altra,assumendo un tono innocente.
La level 5 digrignò i denti
<< Anche se sei il mio clone,non dovresti essere così ingorda !>>
<< Dato che la temperatura del mio corpo si è abbassata,gradirei avere del tè nero>>continuò la giovane,per nulla intimorito dallo sfogo dell'originale
<< Sono molto esigente quando si tratta di tè nero. Per inciso,prenderò del tè con latte>>
Elsa non potè fare altro che passarsi una mano nei capelli.
Come diavolo aveva fatto questa giornata a prendere una piega simile ?!

 


Com'era? Spero bello ! Mi raccomando,recensite in molti !!!

Ed ecco che inizia la trama più importante del primo arco narrativo di questa fc: quella dei cloni. Sappiate che gran parte di quello che avete visto nei prima capitoli,ha a che fare con questa trama,soprattutto il misterioso progetto per il raggiungimento del Level 6. Il tutto verrà finalmente svelato nel prossimo chappy,dove incontreremo finalmente il primo esper dei Level 5,nonchè antagonista principale della prima parte di questa storia. Riuscite a indovinare di chi si tratta ?

Passando oltre,il Jack di questa fic è molto più figo della mia rappresentazione precedente nella trilogia degli Hogwarts Big Four,vero? Bhe,vi avverto già che lui è uno dei personaggi più potenti di questo universo narrativo. Inoltre,viene anche nominato un altro importante antagonista:

Jake Sonagli,il villain del film Rango ( qui umanizzato) nonché misterioso serial killer responsabile della morte dei due consiglieri. Quale sarà il suo obbiettivo? Vi dico solo che Pitch è colui che l'ha ingaggiato.

Il venditore di gelati,invece,è il signor Ping,il padre di Po in Kung Fu Panda.

Alla prossima !!!

 

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Capitolo 6
*** Level 6 ***


Avvertenze : i pensieri dei personaggi sono indicati con le parentesi ().
Se non capite l'identità di un nuovo personaggio,visitate le note alla fine del capitolo.
Il primo dei Level 5,che comparirà in questo capitolo,all'apparenza potrà sembrare Jack( a causa dell'aspetto),ma non è lui.
Il suo potere è molto complicato. Vi dico già che,se non lo capirete al volo,non preoccupatevi,ho lasciato le specifiche più vage possibili,perchè verrà meglio spiegato nei capitoli successivi. Vi avverto che è un potere MOOOOOLTO forte.

Enciclopedia della fic :
- Radio Noise : nome utilizzato per indicare il progetto di clonazione di un Level 5,sospeso poichè le copie create nell'esperimento avevano solo un terzo del potere appartenente all'originale. Elsa Fine fu l'unica a parteciparvi.


Level 6

<< Il tè con latte era buono. E anche il tortino alle fragole>>commentò la sosia,ricevendo un'occhiataccia da parte di Elsa
<< Non sei tu quella che doveva pagare>>borbottò lei,visibilmente irritata.
Volse lo sguardo in direzione del clone
<< Allora,quand'è che te ne torni a casa?>>
<< Ho dimenticato di dirtelo,ma mi dirigerò subito verso il luogo dell'esperimento,perciò non farò ritorno al complesso>>ribattè l'altra,prima di stringersi nelle spalle
<< Sei libera di seguirmi,ma dubito che incontrerai i miei creatori >>
<< Perché non me l'hai detto prima?!>>esclamò la Level 5,ottenendo un'espressione impassibile da parte della bionda
<< Perché non l'hai chiesto>>fu la sua risposta monotona.
Elsa strinse ambe le palpebre degli occhi.
( E adesso che faccio? Decriptare il codice di prima sembrerebbe il metodo più veloce) mormorò a se stessa. In quel preciso istante,uno strano dubbio cominciò a farsi strada attraverso la sua mente.
<< Aspetta,ma tu non hai un nome?>>domandò,il tono di voce visibilmente curioso.
Il clone inarcò un sopracciglio
<< Un nome? Perché dovrei averne uno?>>ribattè l'altra,apparentemente confusa.
Elsa emise un sospiro rassegnato
<< I tuoi creatori come ti chiamano?>>
<< Numero 9998>>continuò la sosia,ricevendo uno sguardo di pura sorpresa ad opera della Snow Queen.
L'adolescente si portò una mano al mento
<< Così non va bene. Sei una persona in carne e ossa,per cui hai bisogno di un vero nome>>commentò,prima di schioccare le dita della mano destra.
<< Che ne dici di...Igrid?>>
<< Igrid?>>ripetè la sosia,come se stesse tastando la parola con la punta della lingua.
Elsa annuì di rimando
<< Era il nome di mia zia. È morta molti anni fa,a causa di una malattia al cervello>>mormorò, con tono malinconico.
Arricciò ambe le labbra in un sorriso divertito
<< Quando i miei genitori erano in viaggio per lavoro,era sempre lei a prendersi cura di me e mia sorella>>sussurrò.
Il clone inclinò leggermente la testa
<< Igrid...è questo il mio nome?>>domandò, con voce monotona.
Dopo circa una decina di secondi,annuì in assenso
<< Mi piace>>proclamò,con fare orgoglioso.
Elsa non potè fare a meno di fissare l'esper con un pizzico di divertimento,prima di stringersi nelle spalle
<< Ad ogni modo,sono stanca. Per oggi lascio perdere>>
e,detto questo,si voltò,cominciando a incamminarsi in direzione dei dormitori.
Quando non udì alcun suono di passi,puntò lo sguardo in direzione della sosia. Questa era rimasta ferma e immobile,il volto chiuso in un'espressione di profonda contemplazione.
<< Che c'è? Hai bisogno di qualcos'altro?>>domandò Elsa.
Il clone sembrò esitare
<< No>>sussurrò,prima di prendere un respiro profondo
<< Addio...onee-sama>>
<< Oh...ok,ci vediamo in giro>>salutò l'altra,con fare disinvolto.
Igrid mantenne la sua posizione per circa un minuto buono. Quando quel breve lasso di tempo giunse al suo termine,cominciò a incamminarsi in direzione dell'area portuale.

                                                                                                                  * * *
2 ore dopo

<< Diavolo,ma che aveva quella? Mi ha davvero scombussolata>>borbottò Elsa,il volto chiuso in leggero cipiglio
<< Abbiamo giocato insieme con un gattino...abbiamo mangiato il gelato insieme...e abbiamo perfino litigato>>ridacchiò,prima di arricciare ambe le labbra verso l'alto
<< Quasi come se fossimo realmente...sorelle>>sussurrò.
Poco dopo aver completato quel pensiero,tuttavia,scosse rapidamente la testa
<< Ma prima di tutto,devo scovare il loro creatore>>

                                                                                                                             * * *
Dormitori della Esper Academy

<< Grazie mille per il tuo aiuto,Vanellope>>
<< Non preoccuparti, Ralph! Dato che mi assisti sempre con il lavoro,sono più che felice di poterti dare una mano con i compiti estivi>>ridacchiò la Level 4,il volto chiuso in un sorriso divertito.
Di fronte a lei,un ragazzo dai capelli castani, alto circa un paio di metri ,non potè fare altro che emettere un sospiro di sollievo.
<< Credevo di non fare in tempo,a causa del reclutamento del Judgment. Mi hai davvero salvato!>>esclamò,ricevendo un cenno da parte della teleporter
<< Finito! Vanno bene?>>
Poco prima che il maschio potesse controllarli,il cellulare della giovane cominciò a suonare.
Vanellope non perse tempo e afferrò rapidamente il dispositivo.
<< Pronto?>>
<< Vanellope, sono io>>rispose una voce femminile, dall'altro capo della cornetta.
L'esper inarcò un sopracciglio
<< Elsa?>>
<< Scusa se ti chiamo a quest'ora ma è un emergenza>>continuò l'altra,il tono di voce visibilmente agitato.
La piccoletta sbuffò di rimando
<< No,figurati. Parla pure>>
<< Potresti darmi qualche informazione su questo codice ?>>domandò la Level 5,prima di inviare un messaggio sul cellulare della giovane.
Questa lo lesse con attenzione
<< ZXC741ASD852OWE963 . uhm...penso di aver già visto questo tipo di frequenza,da qualche parte>>borbottò
<< Sembra che si tratti di un codice d'autorizzazione per informazioni classificate nel sistema di sicurezza numero A5. Anch'io provai a crackarlo, però...>>
<< Ti ringrazio,mi sei stata di grande aiuto!>>
e,detto questo,interruppè il contatto.
La Level 4 inarcò un sopracciglio
<< Pronto? Elsa?>
<<< Le è successo qualcosa?>>domandò Ralph,leggermente preoccupato.
La mora si strinse nelle spalle
<< Non saprei>>

                                                                                                                                      * * *
Con Igrid

Poco prima delle otto,sulla città di San Fransokyo ,aveva cominciato a scendere uno strano crepuscolo.
L’orizzonte meridionale si andava ingombrando di nuvole, e da quella direzione giungevano, attraverso boschi e campi, cupi rimbombi lontani.
Le nubi viaggiavano verso la cittadina,gonfiandosi via via che si avvicinavano.
Governata da una fotocellula,l’illuminazione stradale entrò in funzione con mezz’ora d’anticipo sull’orario consueto.
La confusione regnava nel complesso,invaso da veicoli della polizia statale e unità mobili della televisione.
Nell’aria surriscaldata s’intrecciavano le comunicazioni via radio .
All'interno di un vicolo,il clone noto come Igrid rimase nascosta nelle ombre,le mani occupate da una mitraglietta.
Quell'arma non era un giocattolo. Era un dispositivo vero in tutto e per tutto,progettato per uccidere altri esseri viventi.
Un suono di passi attirò l’attenzione della giovane.
Alle porte del vialotto,aveva appena preso posto la figura di un adolescente dalla carnagione pallida,magro come uno scheletro,il capo ornato da capelli bianchi al pari della neve. Occhi rossi come il sangue dardeggiarono nell’oscurità,facendo luce su di un  abbigliamento keshual costituito da una maglietta rossa e pantaloni color sabbia.
Igrid fissò il nuovo arrivato per circa un paio di secondi,prima di prendere un respiro profondo
<< Attualmente, sono le 20: 58. Restano solo due minuti,prima che inizi l'esperimento numero 9998>>
In tutta risposta,l'adolescente arricciò ambe le labbra in un sorriso sadico

                                                                                                                       * * *      
Altrove

Elsa fissò il palmare attraverso il quale era riuscita a decriptare il codice
<< Che diavolo... cos'è questo?>>sussurrò,il volto chiuso in un'espressione visibilmente scioccata.
Lesse il titolo del file con attenzione.
<< Metodo d'impiego delle sisters per il raggiungimento del level 6>>cominciò,prima di prendere un respiro profondo
<< A San Fransokyo esistono un totale di sette level 5...ma,in base alle simulazioni svolte dal Diagramma D'Albero,solo uno di loro possiede il potenziale per raggiungere il level 6>>continuò,lo sguardo fissò nei confronti della macchina.
<< Tramite l'attuale programma curricolare,il soggetto impiegherebbe 250 anni ,per raggiungere il level 6. Abbiamo quindi abbandonato questo piano e ci siamo concentrati nel cercare un metodo per accelerare lo sviluppo della sua abilità tramite scontri diretti. Predisponendo specifici campi di battaglia e avanzando degli scontri secondo gli scenari scelti...possiamo manipolare il tasso di sviluppo>>

                                                                                                                          * * *

A circa un kilometro dalla posizione in cui si trovava Elsa,Igrid azionò il caricatore della mitraglietta
<< Sono le otto in punto. L'esperimento comincerà immediatamente>>proclamò,con voce monotona.
L'adolescente dai capelli bianchi scrocchiò il collo un paio di volte,per poi prendere un respiro profondo.
E poi accadde.
Sbattè violentemente il piede sinistro lungo l’asse del pavimento.
L’onda d’urto frantumò le vetrate di ben cinque isolati,comprese quelle poste sulle pareti del vicolo.
La terra tremò violentemente.
Numerose crepe cominciarono a protrarsi dal punto in cui l'esper aveva compiuto l’attacco,ramificandosi al pari di una ragnatela,sollevando pezzi di marmo e detriti.
Le assi di legno che costituivano l’impalcatura dell’edificio,così come il colonnati,vennero ridotti in frantumi,sollevando polveri e schegge di legno. Igrid non perse tempo e saltò al di sopra di un cassonetto,evitando l'attacco. L'albino,tuttavia,non aveva ancora finito. Colpi leggermente la parete che costituiva la facciata laterale del vialotto.
In un primo secondo non accadde niente. Poi,come dal nulla,l’intera struttura esplose in un riecheggiare di detriti e pezzi di calcestruzzo.
Il clone evitò i proiettili per un soffio.
compì una capriola a mezz’aria,sparando un paio di colpi in direzione dell’avversario.
Il proiettile attraversò l’aria con una velocità di circa 300 km/h.
Il tutto accadde nella frazione di a mala pena un secondo. L'esper rimase fermo e immobile,lasciando che l’arma lo colpisse in pieno petto. La punta di rame,tuttavia,non affondò mai nel costato dell’adolescente,al contrario,sembro rimbalzargli contro,andando a infrangersi lungo la punta di una successivo bozzolo,esplodendo al semplice contatto. Un altro proiettile,invece,si conficcò dritto nelle spalla di Igrid.
E fece male.
Come il fuoco dell’inferno, fu lo scontatissimo paragone che gli venne in mente, ma forse non era così scontato, in quel caso.
Forse era adatto. Non si sarebbe stupito di scoprire che l'inferno contemplava qualcosa di molto simile a quello che lui stava provando ora.
L'albino ridacchiò.

<< Troppo lento>>commentò,il tono di voce ornato da una lieve punta di divertimento.

Sbattè il piede sinistro una seconda volta.
Il terreno che costituiva il pavimento della zona sembrò sollevarsi,seguitò dall’onda d’urto .
Il clone venne sbalzato contro la parete opposta,sputando un po' di sangue.

<< Che ti prende? Hai già finito?>>domandò l'altro,il tono di voce visibilmente berffardo.
Igrid non perse tempo e cominciò a fuggire. L'esper la seguì a ruota.

                                                                                                                                  * * *

Inconsapevole degli avvenimenti che si stavano svolgendo nei pressi dell'area portuale,Elsa continuò a leggere il testo scritto sulla superficie del palmare
<< In accordo con le simulazioni offerte dal Diagramma D'Albero,abbiamo concluso che preparando 128 diversi campi di battaglia,e uccidendo la Snow Queen 128 volte..il soggetto potrà raggiungere il Level 6>>sussurrò.
Deglutì leggermente,prima di prendere un altro respiro
<< Tuttavia,poichè la creazione di copie multiple della Snow Queen risulta impossibile...abbiamo optato per le sisters,i cloni Level 3 dell'ormai sospeso progetto Radio Noise,come rimpiazzo. Schierando un vasto numero di sisters armate,possiamo eliminare il divario di qualità. Impiegando 20 000 cloni in diversi scenari di battaglia...saremo in grado di raggiungere il passaggio al level 6>>terminò.
Dopo aver pronunciato tali parole,l'adolescente non potè fare a meno di chiudere il volto in un sorriso forzato
<< Che diavolo significa tutto questo? C'è un limite anche agli scherzi di cattivo gusto. Uccidermi? Usare i mie cloni come rimpiazzo? Non è possibile che possa esistere un progetto del genere…>>
lo schioccare delle 9 in puntò attirò la sua attenzione.
Puntò lo sguardo in direzione dell' orlogio presente sul marciapiede,prima di stringere ambe le mani in pugni serrati. Fatto questo,cominciò a correre in direzione del porto.

                                                                                                                                  * * *
Area portuale di San Fransokyo

La stanza era buia ma leggermente illuminata dalla luce dei lampioni che attraversava le finestre.
Igrid si guardò intorno e sentì alcuni passi.
Presa dal panico, non perse tempo e si accasciò dietro uno degli scaffali in cui erano riposti dei libri.
Per un attimo pensò di essere al sicuro. Poi, la biondo platino si porse oltre lo scaffale, per avere una migliore visuale della zona.
La giovane udì un rintocco che crebbe e si spense lentamente, seguito da un respiro lento e impercettibile. Poteva essere anche il vento ,eppure sapeva che non lo era.
Il clone si porse nuovamente in avanti e tornò a fissare l’entrata.
Nell’oscurità della sala vide la verde superfici rettangolare di un tavoli. Fra questi, un ragazzo dai capelli bianchi si muoveva agevolmente ,silenzioso come uno spettro, ad eccezione del leggero rintocco provocato dai suoi passi.
Il silenzio fece rabbrividire Igrid.
Doveva aver percepito il freddo lasciato dal suo corpo,pensò. Appena un paio di secondi dopo,tuttavia level 5 sembrò dissiparsi nell’aria
<< Trovata>>
La sosia si bloccò di colpo, all’udire di quella voce.
Una lacrima di sudore gli attraverso la fronte e cadde sul pavimento della stanza .
Girò lentamente la testa e fece alcuni passi indietro, alla vista della figura che gli si era appena parata davanti agli occhi.
Evitò di essere schiacciata per un pello. Il colpo sollevò un'altra serie di schegge,alcune delle quali andarono a conficcarsi nella schiena dell'adolescente.
Ricominciò a scappare.
<< Corri,corri !>>esclamò l'albino,appena dietro di lei
<< Più a lungo correrai,più a lungo sopravviverai ! Dopotutto...questo è un inseguimento in cui c'è in palio la tua vita>>commentò,con fare divertito
<< Una volta che ti ho preso...Game over !>>

                                                                                                                              * * *
10 minuti dopo

Deserto.
Come tutti i porti del mondo,anche quello di San Fransokyo era un cosmo autonomo di dimensioni enormi in cui sembrava non mancare nulla,se non la possibilità di orientarsi.
Alle spalle delle tre figure ,vi era il deposito dei container con le montagne spigolose delle casse dai colori irreali. Gru ferme si stagliavano contro il cielo blu argento della sera.
I profili dei cargo per le automobili si delineavano come gigantesche scatole da scarpe. E poi navi portacontainer,cargo ed eleganti navi frigorifero bianche. Alla loro destra,si trovavano i magazzini.
Un po’ più in avanti, vi erano tubature che scorrevano l’una sull’altra,lamiere e parti di sistemi idraulici. Ancora più avanti iniziava la zona dei bacini galleggianti. La brezza portava fin là l’odore delle vernici. Igrid corse. Corse più veloce che poteva. Senza mai fermarsi, senza mai guardare indietro. Perché sapeva che, se si fosse fermata, anche solo per un istante…sarebbe morta.
Svoltò l’angolo del primo portacontainer .
Iniziò a percorrere esitante il corridoio che gli si era appena parato davanti e analizzò con cura il luogo in cui era capitato. Era all’apparenza un edificio vecchio e abbandonato in contatto con la linea fognaria della città.
Numerosi tubi in rame e elencati in ordine decrescente, infatti, ne percorrevano il soffitto e parte del fondo quasi come briciole di pane indicanti l’uscita di un  sentiero.
Le pareti della struttura erano ricoperte da muschio e strati di muffa mentre miriadi di ragni e scarafaggi ne attraversavano le crepe e gli anfratti come mosche.

Poi,lo sentì arrivare: un mugolio crescente da un altro mondo che giungeva dal lato ovest della città, un mmmm che crebbe fino a diventare un MMMMM nello spazio di pochi secondi. Qualcosa si schiantò rumorosamente sulla strada ,scalzando pezzi d’asfalto,prima di rotolare vorticosamente lungo il pavimento del magazzino. Una moto. Più precisamente,una Harley Davinson.
La giovane scappò ,con la sensazione di muoversi a rallentatore. Vide uno dei suoi piedi in una vecchia scarpa da ginnastica allungarsi in avanti e scendere sul terreno. Poi, scomparve dietro di lui ,mentre avanzava l’altro piede.
Tutto accadeva lentamente. Come guardare il replay di un giocatore di baseball che cercava di rubare la seconda base.
Igrid corse per la vita. Cinque metri più avanti,la grande mano calda diventò una mano fantasma,anche se l’odore di benzina infuocata era forte e lo inseguiva,spinto da un venticello leggero. Evitò il veicolo per un pelo e questo e questo esplose poco più avanti .
L'adolescente corse per un’altra cinquantina di metri,poi si fermò a guardare.
Ansimava. Non pensava fosse per la corsa,anche se era decisamente fuori forma.
Pensava che fosse a causa del terrore e dello sgomento.
Poi,qualcos'altro la colpì alla schiena, facendola cadere a terra,e sollevando una densa nuvola di sabbia.
<< Oh,andiamo ! Non hai tempo per schiacciare un pisolino>>
La nuvola di polvere di si dissolse nell’aria.
Igrid aprì leggermente gli occhi e iniziò a tossire.
Nella zona sembrava non esserci anima viva. C’era solo uno fischio acuto che le martellava costantemente il timpano ,senza mai accennare a fermarsi. Si mise le mani sulle orecchie e il suono cessò ,per poi ricominciare non appena se le tolse dal capo.
Era confusa. Confusa e spaventata. Aveva visto l’attacco scendere su di lei eppure era ancora viva.
<< Oi,oi,ti sei già rotta? Che palle>>mormorò la voce dell'albino,a pochi passi da lei
<< Tutta questa cosa mi aiuterà davvero a diventare un Level 6?>>domandò retoricamente.
Igrid si alzò a fatica dal posto su cui si era sdraiata e ricominciò a correre,attirando l'attenzione dell'inseguitore
<< Siamo tosti,eh? Così mi piaci!>>esclamò,con un sorriso maniacale.
Sbattè il piede contro la superficie del terreno.
Un pezzo d'afalto volò dritto contro la schiena della Level 3,inclinandogli la spina dorsale. La giovane sputò sangue e si accasciò a terra una seconda volta. L'adolescente inarcò un sopracciglio
<< Cosa c'è che non va? Ti si sono scaricate le batterie? O vuoi già arrenderti?>>

Il clone tossì un paio di volte,prima di prendere un respiro profondo
<< I-Igrid non ha ancora compreso a fondo l'abilità del bersaglio. Però...in base ai risultati degli esperimenti svolti fin'ora,posso dedurre che sia in possesso di una sorta di barriera che lo circonda>>sussurrò
<< Inoltre,considerando che il bersaglio cammina a diretto contatto con il terreno...suppongo che la zona a lui sottostante,o almeno i suoi piedi,non siano affetti da tale barriera>>continuò,per poi puntare la mano destra in direzione dell'avversario
<< Perciò,un attacco a sorpresa proveniente dal basso...potrebbe essere l'approccio più efficace>>terminò.
L'albino emise un sospiro irritato
<< Che cazzo stai blaterando? Se non hai più intenzione di scappare,la faccio subito finita>>mormorò.
Igrid prese un respiro profondo,spostando il braccio appena una decina di centimetri più in basso
<< Non sto scappando. Sono riuscita ad attirare il bersaglio nell'area prevista...come pianificato>>
e,detto questo,sparò un proiettile di ghiaccio lungo l'asse del terreno.
Il colpo era assai più piccolo di quello che Elsa aveva utilizzato per sventare la rapina in banca. Nonostante ciò,l'effetto fu quello sperato.
La scheggia andò a conficcarsi dritta sotto i piedi del Level 5,dove vi era nascosta una mina a contato.
L'esplosione fu immediata. La nuvola di fiamme si sollevò da terra nella frazione di appena un paio di secondi,travolgendo la figura dell'albino.
Igrid fissò il tutto con fare impassibile
<< Il bersaglio è stato completamente...>>
<< Che peccato!>>
<< ?!>>
Il suono di quella voce la zittì all'istante.
Come se nulla fosse accaduto,l'adolescente fuoriuscì dal punto dell'impatto completamente illeso,il volto chiuso in un ghigno divertito.
<< Hai fatto male i tuoi calcoli>>commentò,prima di compiere un passo in direzione del clone.
La sosia non ebbe neanche il tempo di muoversi. Un poderoso pugno allo stomaco le frantumò tutte le ossa,paralizzandola dalla testa alle gambe.
Il Level 5 n. 1 aveva un potere davvero particolare: poteva manipolare ogni tipo di vettore e adesso aveva agito per rimandare indietro il clone con lo stesso slancio con il quale aveva corso fino ad ora.
Il corpo umano non era qualcosa di semplice.
Proprio come potevano essere notati molti cambiamenti nel momento in cui si vede una palla di gomma colpire un muro a rallentatore, quando il corpo umano veniva forzato a fare dei movimenti estremi si poneva un peso estremo sulle sue porzioni interne. I carichi sulla schiena potevano essere specialmente dannosi e la domanda riguardo questo colpo era che il danno si sarebbe fermato con una sola ernia al disco o no. Ma per l'albino, questo era essere cauti.
Si stava trattenendo.
Se avesse manipolato la corrente elettrica nei nervi o lo scorrere del sangue nelle vene, avrebbe potuto fare in modo che un essere umano potesse letteralmente esplodere dall'interno.
Tuttavia...

«!!!!!!»

La schiena di Igrid roteò per tre volte piene.

La parte inferiore del suo corpo era esattamente ferma dov'era ed era solo la parte superiore a girare.

Si sentì un orribile suono arrivare dall'interno del suo corpo, ma non c'era nemmeno una singola goccia di sangue .

Il clone non ebbe neanche la possibilità di urlare.
Ogni nervo del suo corpo era stato semplicemente spento.
<< Sembra che non potremmo più giocare a rincorrerci. In questo stato,probabilmente ci lascerai le penne anche senza il mio aiuto>>osservò l'adolescente,stringendosi nelle spalle
<< Ma aspettare è una rottura di coglioni>>mormorò.
Si avvicinò con passo lento nei pressi di un container.
<< Ne ho abbastanza di te. Lascia che ponga fine alle tue sofferenze>>
e,detto questo,sbattè il piede sulla superficie della banchina.
La cassa di metallo lunga quanto un autobus si sollevò da terra,rimanendo sospesa per circa una decina di secondi.
Igrid,che era rimasta girata sulla schiena,la vide arrivare. Non potè nemmeno chiudere gli occhi.
Il corpo rettangolare sfondò lo strato superficiale del pontile,sollevando polvere e detriti.

Il Level 5 fissò la scena con fare impassibile.
<< Esperimento di oggi: cooompletatoo!>>esclamò,allargando ambe le braccia
<< Abbiamo fatto proprio un bel macello. Chissà se riusciranno a ripulire tutto...non che me ne freghi qualcosa>>mormorò,prima di voltarsi
<< Meglio fare un salto al minimarket,mentre torno...>>
Poco prima che potesse terminare la frase,un proiettile di luce bianca andò a infrangersi dritto contro il suo costato.
L'esplosione riversò un ingente quantità di neve e schegge di ghiaccio entro un area di dieci di metri,ma l'adolescente ne rimase del tutto inalterato e si limitò a girare la testa in direzione del punto da cui era partito l'attacco. E allora la vide.
Un urlo disumano squarciò le tenebre della notte.
Era una ragazza dai capelli biondo platino e stava correndo dritta nei confronti del level 5,il volto chiuso in un espressione di pura collera.
Aveva gli occhi rossi di rabbia. Quando si trovò ad appena cinque metri dal giovaen,porse la gamba destra in avanti,assumendo una posizione di battaglia.
Sollevò ambe le mani in un rapido movimento, e fu allora che l'aria attorno a lei si riempì di cristalli,bianchi e lucenti alla debole luce della luna.
Il ragazzo dai capelli bianchi inarcò un sopracciglio

<< Oh?>>
Come dal nulla,le schegge cominciarono a ruotare ad una velocità superiore a qualsiasi dispositivo creato dalla scienza dell'uomo.
Dopo circa un paio di secondi,un tornado di neve e ghiaccio saettò al di sopra della giovane,generando una tromba d'aria alta almeno una ventina di metri.
Il Level 5 arricciò le labbra in un sorriso divertito
<< Davvero spettacolare! È per caso una nuova tecnica?>>domandò,visibilmente eccitato.
In quel preciso istante,la colonna di cristalli andò a sbattere dritta contro la figura dell'adolescente,generando un onda d'urto che fece tremare i lampioni dell'area portuale.
Elsa,tuttavia,non aveva ancora finito.
Porse le braccia in avanti e cominciò a manipolare il ghiaccio della zona,nel tentativo di creare un palla di cristalli condensati.
Fu in quel momento...che una voce la raggiunse.
<< Vedo. Stai utilizzando l'acqua presente nell'aria per creare un tornato . Un applicazione interessante>>commentò il giovane ,all'interno del fenomeno.
La Level 5 dilatò le pupille,visibilmente scioccata.
E poi,come dal nulla,un impulso d'aria annullò l'attacco,rivelando la forma indenne dell'albino.
Compì un passo all'indietro.
( Non è...non è possibile)
<< Ma se vi è un' apertura al centro,è del tutto inutile>>continuò l'altro,come se niente fosse.
Elsa non potè fare altro che fissare l'adolescente con uno sguardo attonito.
( è stato colpito in pieno...e ne è uscito illeso? Cosa diavolo...)
poco prima che potesse completare quel pensiero,tuttavia,i suoi occhi si posarono sul qualcos'altro.
Sentì il fiato mozzarglisi in gola.
Un enorme chiazza rossa cominciò a fuoriuscire da sotto il vagone che si era schiantato al centro della zona portuale.
Gridò. Gridò così forte che per un attimo,pensò che avrebbe perso la voce.
Il grido di dolore rieccheggiò per tutta la lunghezza della baita.
Una fredda sostanza cristallina stava cominciando ad avvolgere come un parassita le varie colonne di sostegno che costituivano il basamento degli edificio. Queste,non appena la brina entrò in contatto con i punti di ancoraggio,iniziarono lentamente a scricchiolare. In quel momento, saette e scariche di natura apparentemente elettrica iniziarono ad aleggiare per la zona, sollevano cocci in ogni direzioni.

Scoppi e rintocchi risuonarono per tutta la lunghezza della piana , mentre le finestre andavano in frantumi ,riversando pezzi di vetro sulle assi dei pontili.
E,ad ogni scarica,l'aria percorsa dal colpo diventava ghiaccio allo stato puro.
L'albino fissò Elsa con fare incuriosito
<< Questa potenza...tu...>>

Una lunga serie di stalattiti scaturì dalla superficie del terreno,con la velocità di un proiettile.
Anzichè evitarle,tuttavia,il Level 5 non fece altro che sorridere.
Non appena le punte affilate entrarono in contatto con il corpo magro del giovane,si spezzarono a mezz'aria, disintegrandosi come se fossero fatte di polvere.
Elsa si bloccò una seconda volta. Il ragazzo di fronte a lei non aveva nemmeno subito un graffio!
<< Che cosa? Un esper in grado di ignorare i miei attacchi come se niente fosse?>>sussurrò,il tono di voce visibilmente intimorito.
E poi,una risata agghiacciante risuonò nel silenzio.
La studentessa volse la propria attenzione nei confronti dell'albino e questi fece lo stesso con lei
<< Ci sono,ci sono! Mi pareva che qualcosa non tornasse,visto che non era incluso nel programma>>commentò,prima di arricciare ambe le labbra in un sorriso estatico
<< Tu sei… tu sei l'originale !>>esclamò.
Elsa si ritrovò a compiere un passo all'indietro.
<< I cloni non sono altro che sostituti dell'originale. Quindi,se ti affronto,riuscirò a velocizzare un bel po' questo pallosissimo progetto>>osservò il giovane,mentre cominciò a camminare in direzione dell'esper
<< Stavo davvero cominciando ad annoiarmi. Conto su dite...originale>>
La studentessa non perse tempo e porse la mano destra in avanti.
Un arco d'argento,apparentemente fatto di ghiaccio,si materializzò dal nulla nella mano della Snow Queen.
L'albino fissò il tutto con fare impassibile.
Dopo circa una decina di secondi,elsa prese un respiro profondo
<< Perché? Perché stai partecipando a questo piano?>>domandò,il tono di voce freddo come il marmo.
L'avversario inarcò un sopracciglio
<< Che cazzo stai dicendo?>>
<< Rispondimi! Se sei così forte...non è possibile che ti abbiano costretto! Per quale ragione stai prendendo parte a questo folle progetto? Provavi rancore verso di lei ?!>>esclamò,gli occhi rossi di rabbia.
Sembrava disperata. . Non aveva mai ucciso nessuno prima...ma in questo momento era visibilmente tentata di fare la sua prima vittima.
Di fronte a lei,l'albino sorrise di rimando
<< Ragione? Una ragione,eh? Io voglio...ottenere il potere assoluto>>

Il tempo parve fermarsi.
Elsa non potè fare a meno di dilatare le pupille.

<< Primo dei Level five? Il più forte di San Fransokyo? Stronzate prive di significato! Desidero un potere tale che nessuno oserà anche solo sognare di affrontarmi. Io voglio... diventare invincibile !>>continuò,sollevando il braccio destro in direzione della luna,quasi come se volesse afferrarla
<< Se sei un Level 5 dovresti capirmi>>commentò,con fare disinvolto.
Elsa abbassò lentamente la testa.
Una debole luce di colorazione azzurra iniziò a materializzarsi sulla corda dell'arco,a immagine e somiglianza di una freccia
<< Che diavolo...stai dicendo? Potere assoluto? Invincibile? Per questo… per questo motivo tu...>>
E poi,quando il bagliore aumentò d’intensità,prese un respiro profondo
<< L'hai uccisa...per una cosa del genere ?!>>

Il colpo sibilò nell’aria.

Il risultato, quando il fuoco nemico raggiunse l’adolescente, fu decisamente esaltante.
L’esplosione fu ancora più esagerata di quanto Elsa avesse inizialmente previsto.
Mentre le fiamme azzurre si sollevarono al cielo, iniziarono a udirsi le prime grida e le urla dei passanti che avevano percepito l’onda d’urto causata dal contraccolpo. L’attacco  titanico squarciò il centro della notte. Una bianca palla di cristalli cancellò prima una delle staccionate poste lungo il perimetro della banchisa,poi gli alberi adiacenti al traliccio e poi l'intero orizzonte da nord a sud.
Quando la polvere si levò...l'adolescente era ancora in piedi, illeso come al solito.
Elsa lasciò cadere ambe le braccia.
L'arco si dissipò nel nulla,come se non fosse mai stato convocato.
L'albino emise un sospiro irritato
<< Come siamo severi. Non dirlo come se si trattasse di omicidio. Quelle che ho affrontato non erano altro che imitazioni riproducibili premendo un singolo pulsante>>commentò,prima di volgere la propria attenzione nei confronti della Level 5.
Questa era rimasta ferma e immobile,il volto chiuso in un 'espressione di puro shock.
L'esper inarcò un sopracciglio
<< Eh? Perché diamine te ne stai lì imbambolata?>>domandò,visibilmente confuso.
Dopo appena un paio di secondi,tuttavia,arricciò le labbra del suo solito sorriso
<< Ah,ho capito! Quello di prima era il tuo colpo migliore,vero?>>
Scoppio in una risata agghiacciante,prima di riprendere fiato
<< Cavolo,non mi sarei mai aspettato che un altro Level 5 potesse essere così patetico>>commento,per poi allargare ambe le braccia
<< Bene...ora tocca a me. Sembra che non possa aspettarmi granchè,ma...cerca di farmi divertire un po'>>
e,pronunciate tali parole,cominciò a camminare verso la figura di Elsa.
La ragazza non riuscì a muoversi. Era completamente terrorizzata !
Poi,come dal nulla,una voce familiare li raggiunse
<< Aspetta,per favore>>

Entrambi i Level 5 si voltarono all'istante.
La Snow Queen non potè fare altro che boccheggiare.
<< Vi è il rischio che degli scontri fuori programma possano generare discrepanze nei calcoli>>osservò il clone,con fare impassibile.
Affianco a lei,decine di altre sosia avevano appena preso posto nei pressi dell'entrata del porto.
Un altro membro delle Sisters riprese a parlare
<< In special modo,poichè onee-sama è un level 5...>>
<<... le alterazioni dovute a questo scontro sarebbero ingenti...>>continuò un'altra
<<... perciò il periodo necessario non verrebbe ridotto...>>
<<... e vi è il rischio...>>
<<... che il piano possa fallire>>terminò la prima.
Un membro più interno prese un respiro profondo
<< Inoltre,siamo state create...>>
<<...programmate...>>
<< ...e aggiornate ...>>
<<... per gli esperimenti attualmente in programma>>continuarono le Level 3
<< Modificare il piano a metà...>>
<<... sarebbe estremamente complicato.>>finì quella che aveva cominciato il discorso.
L'albino emise un sospiro irritato
<< Ok,ho capito,non c'è bisogno di tutta questa tiritera,stavo solo cercando di spaventarla un po'. Il vostro parlare a turno mi da sui nervi>>borbottò,volgendo la propria attenzione nei confronti dell'avversaria
<< è vero,non mi sono ancora presentato>>commentò,prima di compiere un passo in direzione di Elsa.
Nel frattempo,i pensieri della ragazza correvano a mille.
( è stanco di essere il più forte)
<< Mi sono preso molta cura dei tuoi cloni. Mi stanno aiutando a diventare invincibile,sai?>>
( Il Level 5 che punta persino più in alto)
<< Suppongo che dovrei ringraziarti>>
( Non c'è alcun dubbio. Questo ragazzo è...)
<< Quasi tutti ormai mi chiamano con il nome in codice di One Road>>
( ...il numero uno di San Fransokyo,colui che è in grado di controllare ogni genere di vettore)
Si fermò appena un paio di centimetri dietro di lei,prima di prendere un respiro profondo
<< Ma tu puoi chiamarmi...Shen>>
e,detto questo,porse le labbra vicino all'orecchio dell'esper
<< Piacere di conoscerti>>sussurrò,per poi cominciare a incamminarsi in direzione del centro città.
Elsa osservò la figura dell'albino scomparire tra le ombre della notte.
Appena pochi secondi dopo,cadde pesantemente a terra.

Incuranti dei pensieri che correvano nella mente dell'originale,una delle sisters puntò lo sguardo nei confronti del gruppo
<< I numeri dal 9999 al 10007 si occuperanno di rimuovere le rotaie. i numeri dal 10008 al...>>
<< Che diavolo avete che non va?>>

Il clone si fermò di colpo,seguito dalle compagne.
Elsa aveva ormai le lacrime agli occhi
<< Tutto questo è assurdo. Perchè state partecipando a una cosa del genere?>>domandò,il tono di voce accompagnato dai singhiozzi
<< Verrete uccise. Come fate a non capirlo? Perché?! Voi siete vive ! Sia voi che lei eravate vive>>sussurrò,lo sguardo fisso in direzione del terreno
<< Questo...per quale motivo voi dovreste...>>

Il clone rimase fermo e immobile,prima di prendere un altro respiro
<< Igrid è solo un imitazione creata per questo progetto. Un corpo artificiale con un cuore artificiale. 180000 $ di costo per ogni unità. Nient'altro che cavie da laboratorio>>terminò,per poi voltarsi in direzione dell'area portuale
<< Arrivederci...oneesama>>
e,detto questo,cominciarono ad allontanarsi.
Elsa non ebbe neanche la forza di fermarle.


                                                                                                                           * * *

<< Bhe,è stato molto plateale>> borbottò una figura che si trovava sul tetto di un edificio.

Era un ragazzo snello che indossava una giacca di una marca d'alta classe. Si supponeva che fosse un americano puro, ma il suo corpo era stranamente grigio.
A delle unità singole ,come i capelli ed i vestiti ,era rimasto un po' di colore, ma non era niente di più che una gradazione. Non c'era una vera distinzione tra i suoi vestiti e la pelle. Il colorito aveva chiaramente qualcosa che non andava, come se se fosse stato dipinto di vernice.

Era Pitch Black.

Era il Level 5 n.2 di San Fransokyo.

A causa di un terribile incidente a cui era stato sottoposto in passato e ad un'orribile ricerca svolta successivamente, aveva perso più di metà dei suoi organi interni. Ma aveva capovolto la situazione usando l'abilità del Dark Matter per ricreare tutte le parti del corpo che aveva perso.

<< Così è di questo che si sta occupando la CONGREGA>>commentò.

Quando aprì la bocca, si riuscì chiaramente a distinguere un'oscurità profonda che si scontrava con il colorito grigio del resto del corpo.

Si poteva vedere che anche le orbite degli suoi occhi erano state riempite da un colore scuro filtrante. Nonostante ciò venisse aggiunto al numero di cromature che costituivano il suo corpo, si venne a creare un bizzarro equilibrio che appesantiva la vuota instabilità del suo aspetto.

Le dita e le unghie avevano lo stesso pallore, quindi le estremità della sua carne erano troppo innaturali per essere quelle di un essere umano.
Teneva un cellulare in una mano.

<< Magnifico,vero? La creazione di un esper in grado di superare i limiti dell'agire umano. Un 'arma capace di annientare una nazione intera nel giro di appena un giorno>> ridacchiò qualcuno dall'altra parte del telefono.

Era una donna che indossava un economico camice da laboratorio. La figura sosteneva di chiamarsi Gothel e rispondeva in una maniera incredibilmente spensierata, nonostante fosse ben conscia dei rischi in cui si sarebbe imbattuta.
Malgrado tutto ciò che sapeva, non mostrò alcun interesse nel rispondere.
<< Sicuramente, questa distruzione avrà un meraviglioso significato per la scienza. Ne sono certa.>>
<< Oh?>>

Con quella risposta arbitraria, Pitch Black mollò il cellulare.
Il fragile dispositivo si distrusse facilmente una volta incontrato il pavimento del tetto.

<< Cominciamo>>sussurrò.

Schioccò le dita.

Qualcosa si sollevò silenziosamente da dove stava sostando il ragazzo. Ce n'era uno a destra. Uno sulla sinistra. E non finiva lì. Si alzò una figura dopo l'altra. L'intero tetto dell'edificio si riempì in men che non si dica.

No.

Non era tutto lì.

Non era finita con quell'edificio. Ricoprì l'intera zona. I tetti degli edifici adiacenti si riempirono di figure.

Erano tutte nere.

Avevano l'esatta colorazione di Pitch Black... o, in modo più specifico, del Dark Matter che aveva usato per crearli.

Si scricchiolò il collo.

Mentre il n.2 osservava il mondo pacifico sottostante, prese un respiro profondo

<< Tutto sta andando esattamente secondo i piani>>



Com'era? Spero bello! Vi prego,se vi piace questa storia,recensite un po' di più :(
Per chi non l'ha ancora capito,il famigerato n1 dei Level 5 non è altri che Shen,il pavone antagonista del film Kung Fu Panda 2,qui umanizzato in un adolescente albino. Tra tutti i personaggi Dreamworks è sicuramente il mio preferito( insieme a Pitch) e avrà una grande importanza per questa storia,non solo perchè sarà l'antagonista principale della prima parte.
I suoi poteri sono,probabilmente,i più fighi di tutta la storia: la capacità di controllare i vettori,o meglio la direzione,di ogni cosa. Non preoccupatevi,ho lasciato le specifiche vage perchè voglio approfondirli in seguito.
Gli altri due personaggi che hanno fatto la loro comparsa sono Ralph( Ralph spacca-tutto) e Gothel ( Rapunzel).
Finalmente,in questo chappy,viene svelato uno degli obbiettivi della misteriosa CONGREGA guidata da Hans: la creazione di un Level 6 come arma. Per cosa? Lo scoprirete continuando a leggere la fic.
Inoltre,vi avverto già che i motivi di Shen,per prendere parte a questo esperimento,sono molto più profondi di quello che pensate.
Nel prossimo aggiornamento,Jack ed Elsa avranno( finalmente) il loro primo incontro !!!
Alla prossima :)

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Capitolo 7
*** Frammenti di memoria ***


Note: le informazioni che troverete in questo capitolo riguardo alla Teoria del Caos sono tutte vere e sono il risulatato di una ricerca approfondita sull'argomento.

Encicolpedia della fic :
 

Baka :
in giapponese significa " stupido ".


Frammenti di memoria

Il 21 Luglio dell’anno 2010, Elsa Fine era intenta ad ascoltare un piccolo spot sui cereali fruit n bran ,mentre osservava la signora Voris, una vecchia matta amante dei gatti che abitava nella vicina Feel Strett,attraversare in fretta e furia il marciapiede opposto.
Per un breve momento, la giovane fu molto contenta di essersi nascosto in un cespuglio, perché la donna ,di recente, aveva preso l’abitudine di invitarla a bere il tè tutte le volte che lo incontrava per strada.
Aveva svoltato l’angolo ed era scomparsa, quando la voce di sua zia Igrid rieccheggiò alle sue spalle
<< Elsa,qualcosa non va?>>domandò la donna,il tono di voce ornato da una lieve punta di preoccupazione.
Si voltò,prendendo una rapida occhiata alla nuova arrivata. Era alta e bionda,quasi come se fosse una copia più matura dell'infante.
Affianco a lei,lo sguardo fisso nei confronti del terreno,vi era un'altra bambina ,poco più piccola di lei,i capelli rossi raccolti in un paio di trecce.
Elsa porse alla parente un pupazzo di neve . La parte anteriore della mascotte aveva un piccolo taglio verticale lungo la pancia,da cui fuoriusciva dell'imbottitura.
<< Anna ha fatto del male ad Olaf>>sussurrò,ricevendo l'attenzione della sorella
<< Mi dispiace>>mormorò questa,prima di cominciare a piangere.
Igrid non perse tempo e afferrò delicatamente il giocattolo,osservandolo con attenzione.
Dopo circa un minuti buono,arricciò ambe le labbra in un sorriso sincero
<< Non preoccuparti,dopo starà bene>>
<< Davvero?>>domandò Elsa,visibilmente sorpresa.
La donna annuì di rimando
<< Si sentirà meglio se farete entrambe le bravi bambine>>ridacchiò.
Affianco a lei,Anna inclinò leggermente la testa
<< Pensi che Babbo Natale verrà a guarirlo?>>
( Babbo Natale? Ma siamo in primavera !) pensò Igrid,volgendo alla nipote un sorriso tirato
<< Glie lo chiederò,visto che quel vecchietto è un mio amico>>
<< è un tuo amico?!>>esclamarono all'unisono.
Igrid porse ad ambe le bambine un pollice in alto
<< Amicissimo!>>

Il giorno dopo,con grande gioia delle infanti,avevano trovato il pupazzo di neve perfettamente integro,con il ventre ricucito da un filo di seta bianca.
Elsa si lasciò cullare da quei ricordi,lo sguardo fisso nei confronti del cielo
<< Quando ero piccola,tutte le volte che piangevo...mia zia riusciva sempre a risolvere tutto mentre dormivo>>sussurrò,con fare malinconico
<< Se solo quegli esperimenti non fossero altro che un brutto sogno. Se semplicemente sparissero al mio risveglio...>>
Poco prima che potesse completare quel pensiero,tuttavia,un urlo attirò la sua attenzione.

10 minuti prima

Il martedì di quella stessa settimana si presentò all’insegna del bel tempo e dell’alta temperatura .
Gli abitanti di San Fransokyo brontolavano per il caldo e, ritrovandosi in gruppo al parco, sulle panchine di fronte al municipio, tutti dichiaravano che non era naturale.
Probabilmente era colpa di quei farabutti degli americani,o del buco nello strato di ozono di cui si faceva un gran parlare alla tv.
Alcuni fra i più anziani affermavano che quando erano giovani loro,non succedeva mai ci fossero più di venti gradi alle sette del mattino, nella seconda settimana di Gennaio.
Ovviamente non era vero ed erano ben pochi fra loro a non saperlo. Ogni due o tre anni accadeva che un’estate indiana si prendesse un bel po’ di libertà , cosicchè ,per quattro o cinque giorni, sembrava di essere a metà luglio.
Poi, un bel mattino, ci si svegliava con i brividi addosso e la sensazione di aver preso l’influenza, e, affacciandosi alla finestra ,si trovava il prato davanti a casa duro di brina e qualche fiocco di neve a far mulinello nell’aria gelida.
Tutto questo lo sapevano, ma il tempo era un argomento di conversazione troppo ghiotto perché a qualcuno venisse in mente di guastarlo confessando.
Nessuno aveva voglia di mettersi a discutere. Le discussioni non erano una buona idea quando prendeva a fare così caldo fuori stagione, perché gli animali manifestavano la tendenza a surriscaldarsi e se gli abitanti di San Fransokyo avevano bisogno di un monito sulle possibili conseguenze di uno scontro fra animali surriscaldati, non avevano che da andare al parco.
All'interno di uno di questi parchi vi era Jack Frost,il volto chiuso in un'espressione visibilmente irritata
<< Oh,andiamo! Almeno restituiscimi i miei soldi!>>esclamò,lo sguardo rivolto nei confronti di un distributore automatico.
Una voce familiare rieccheggiò alle sue spalle
<< Ehi,non startene li incantato. Se non hai intenzione di prendere niente,spostati>>
L'adolescente trasalì di colpo,volgendo la propria attenzione nei confronti della nuova arrivata
<< Eh? Ma io...>>
<< Se non mi reidrato subito,rischio di svenire>>commentò Astrid,arricciando ambe le labbra in un sorriso divertito.
Lo spirito inarcò un sopracciglio.
Poi,come dal nulla,un'idea maliziosa cominciò a farsi strada nella sua mente.
Decidendo di testare la sorte,prese un respiro profondo
<< Ehm...non per essere sgarbato ma...tu chi sei?>>domandò in tono piatto.
La reazione fu istantanea. Una lunga serie di scariche cominciò a protrarsi dal corpo della studentessa.
<< Ti ho già detto...che il mio nome è Astrid Hofferson !>>esclamò lei,riversando un torrente di energia in direzione del giovane.
Questi riuscì a evitare l'attacco per un pelo.
Girò la testa nei confronti della Level 5,il volto adornato da uno sguardo leggermente irritato
<< Cavolo,era solo uno scherzo. Perché diavolo l'hai fatto ?!>>
<< Tch. Non ho bisogno di giustificarmi con te>>ribattè l'altra,le guance adornate da un lieve rossore
<< Ad ogni modo,se non hai intenzione di prendere nulla,fatti da parte. Ho un conto in sospeso,con questo distributore automatico>>
<< Ti consiglio di fare attenzione. Quell'affare si mangia i soldi>>la avvertì Jack,il tono di voce ornato da una lieve punta di sconfitta
<< Anche quelli duramente guadagnati dal qui presente Jack Frost hanno fatto la stessa fine>>mormorò.
Al sentire tali parole,l'esper non potè fare a meno di sorridere
<< Ti ha mangiato i soldi?>>domandò,ricevendo un cenno rigido da parte dell'EVO
<< Davvero?! E quanto,esattamente?>>continuò l'altra,con sua crescente irritazione.
Dopo circa una decina di secondi,l'albino prese un respiro profondo
<< 100 dollari>>borbottò.
La studentessa scoppiò in una risata divertita
<< 100 dollari?! Vuoi dire che hai inserito una banconota da 100 dollari?!>>
Nonostante il bagliore che le inviò lo spirito,la bionda non si lasciò intimidire e continuò a ridere istericamente
<< Mamma mia,che ridere>>commentò,asciugandosi una lacrima.
Fatto questo,puntò lo sguardo in direzione dell'adolescente
<< Non preoccuparti,te li riprendo io>>
<< Eh?>>domandò l'altro,visibilmente confuso
<< Questo bastardo una volta mi ha rubato 300 dolla...ehm,lasciamo stare. Comunque sia,ho intenzione di fargli sputare quello che ti ha preso>>continuò Astrid, il braccio teso nei confronti della macchina.
L'albino compì un passo all'indietro
<< Non so perché,ma ho un brutto presentimento...>>
e poi accadde.
Una lancia di natura elettrica scaturì dalla mano dell'esper,andando a infrangersi dritta contro la superficie del distributore.
Per un attimo ,non accadde. Poi,come dal nulla,una lunga serie di corpi cilindrici cominciò a fuoriuscire dal dispositivo ,alla velocità di proiettili.
La bionda incrociò ambe le braccia,con fare compiaciuto
<< Ecco,vedi. 100 dollari di lattine. Meglio di niente,no?>>
L'adolescente indietreggiò una seconda volta
<< O cavo...>>
non ebbe neanche il tempo di completare la frase. Una delle lattine sparò dritta contro di lui,colpendolo in pieno volto.
La level 5 chiuse il volto in un'espressione di puro shock
<< Non era questo che avevo in mente !>>esclamò,prima di voltarsi in direzione del distributore
<< Smettila,stupida macchina!>>
Colpì il dispositivo con un calcio,ma questo,anzichè fermarsi,aumentò la velocità d'espulsione.
Astrid,ormai,era in preda al panico. In quel preciso istante,un paio di colpi di tosse attirarono la sua attenzione.
La studentessa si voltò di scatto,prendendo una rapida occhiata del nuovo arrivato.
Era una ragazza dal volto quasi angelico ,indossante l'uniforme della Esper Academy. Avevai i capelli biondo platino legati in una cosa di cavallo,mentre profondi occhi azzurri ne adornavano il viso.
<< Permettimi>>cominciò lei,prima di oltrepassare la figura di Astrid.
Poggiò la mano sulla superficie del distributore e prese un respiro profondo. Uno spesso strato di ghiaccio cominciò a protrarsi dall'arto della giovane.
Dopo circa una decina di secondi,la macchina cessò di funzionare.
Astrid non potè fare a meno di tirare un sospiro di sollievo
<< Ti ringrazio>>mormorò,ricevendo l'attenzione di Elsa
<< Dovreste fare più attenzione,sapete? Chissà quanti robot di pattugliamento avete attirato,con la vostra piccola bravata>>
<< Non è stata colpa mia>>commentò Jack,affiancando la coppia di studentesse.
Quasi come a un segnale,il suono di una sirena rieccheggiò per tutta la lunghezza del parco,seguito da una voce metallica
<< Allarme ! Allarme! Rivelata azione criminale nel distretto 2!>>
Lo spirito non perse tempo e afferò le mani di ambe le adolescenti
<< Correre!>>esclamò,mentre cominciò a trascinarle via.
Di fronte a tutto questo,la mente di Elsa sembrò bloccarsi
( Aspetta...perchè devo scappare anch'io?! )


 5 minuti dopo

 

Arrivarono nei pressi del parcheggio che circondava il parco,i volti segnati dalla stanchezza.
Jack girò la testa in direzione di Astrid
<< Perché devi fare sempre queste cose?>>
<< S-sta zitto!>>esclamò l'altra,il volto rosso come il carapace di un' aragosta.
Una volta resasi conto del proprio sfogo,compì un paio di colpi di tosse
<< Certo che,per essere uno così forte,sei un bel codardo. Visto che mi hai battuto,è piuttosto imbarazzante>>commentò,con fare disinvolto.
L'adolescente emise un sospiro rassegnato,prima di volgere la propria attenzione nei confronti di Elsa
<< Ad ogni modo,piacere di conoscerti. Il mio nome è Jack Frost>>cominciò,per poi indicare la ragazza alla sua sinistra
<< E quello della biri-biri qui accanto è Astrid Hofferson>>
<< Non chiamarmi biri-biri !>>ribattè lei,il tono di voce visibilmente irritato.
La level 5 sembrò esitare.
Dopo circa un paio di secondi,tuttavia,prese un respiro profondo
<< Molto piacere. Mi chiamo Elsa Fine e...>>
<< D-davvero?>>domandò Astrid, interromepndola prima che potesse continuare.
Affianco a lei,lo spirito inarcò un sopracciglio
<< La conosci?>>
<< Baka! Come fai a non sapere chi è? Ti trovi in presenza di Elsa Fine,la terza classificata dei level 5,quindi mostra un po' di rispetto !>>
Visibilmente sorpreso dalla reazione dell'electromaster,il giovane puntò lo sguardo in direzione della Snow Queen
<< Sei davvero un Level 5?>>domandò,ricevendo un pugno in testa da parte di Astrid.
Volse alla studentessa un bagliore che prometteva morte
<< Perché diavolo l'hai fatto?!>>esclamò,il volto chiuso in un 'espressione irata.
Di fronte alle azioni della coppia,la Level 5 compì un passo all'indietro
<< Ehm...sì. Sì lo sono>>fu la sua risposta esitante.
Girò la testa nei confronti dell'unica altra ragazza presente
<< Se non sbaglio, Astrid Hofferson è il vero nome della Raligun. Presumo che si tratti di te>>commentò,ricevendo un pollice in alto ad opera della biri-biri
<< Jack-pot !>> esclamò lei,con un sorriso fiducioso.
E poi,la sentirono.
<< Onee-sama?>>

IL Suono di quella voce attirò l'attenzione del trio.
<< Eh? Onee-sama?>>domandò Jack,lo sguardo fissò in direzione della nuova arrivata.
Quando i suoi occhi entrarono in contatto con quelli della figura che aveva appena preso piede all'entrata del parcheggio,a mala pena riuscì a mantenersi in equilibrio
<< C-cosa? C'è un 'altra Elsa?!>>
La Level 5 in questione sembrò bloccarsi.
Il respiro le si mozzò in gola.
Di fronte al gruppo,infatti,vi era un adolescente tale quale ad Elsa Fine. Indossava perfino la stessa uniforme scolastica. L'unica differenza era un visore notturno posto sulla parte superiore del capo.
La sosia inclinò leggermente la testa
<< Riguardo alla somiglianza del nostro aspetto,siamo uguali a livello genetico, per cui è del tutto normale>>
<< A livello genetico? Siete per caso gemelle?>>domandò Astrid,visibilmente sorpresa.
Non sapeva che il n.3 dei Level 5 avesse una gemella. Le informazioni che potevano essere recapitate nella banca dati della città affermavano che aveva solo una sorella più giovane di nome Anna.
Anziché far luce sui pensieri che ballavano per la mente dell'electromaster,il clone riprese a parlare
<< Poco fa,ho rilevato l'utilizzo di un'abilità simile alla mia. Per questo motivo,sono venuta a verificare, ma tutto ciò che ho trovato è stato un distributore di bevande rotto e voi tre che trasportavate un gran numero di lattine>>continuò,prima di emettere un sospiro di delusione
<< Non avrei mai immaginato che Onee-sama si sarebbe fatta coinvolgere in un furto>>
<< In realtà,la vera colpevole è lei. Noi eravamo solo di passaggio>>commentò Jack,ricevendo un ringhio da parte di Astrid
<< Sta zitto>>sibilò lei,rilasciando alcune scintille.
Igrid inclinò la testa una seconda volta
<< Ho utilizzato il mio visore per analizzare la superficie del distributore,e ho identificato le sue impronte digitali come le più recenti>>
<< Come diavolo hai fatto a capirlo ?>>ribattè Jack,con fare sorpreso
<< Era una bugia>>continuò l'altra,con voce monotona.
All'udire tali parole,l'adolescente sentì una vena pulsargli sulla fronte
<< Che cosa?!>>esclamò,visibilmente irritato.
Poi,si accorse di qualcosa.
Affianco a lui,la Snow Queen era rimasta ferma e immobile,senza mai dire una parola.
L'esper in questione cominciò a incamminarsi in direzione della sosia
<< Perché...tu...>>
quando fu ad appena un passo dal clone,lo afferrò duramente per le spalle
<< Perché diavolo stai perdendo tempo qui?>>sussurrò,il tono di voce freddo come il ghiaccio.
La level 3 inarcò un sopracciglio
<< Mi sto allenando>>fu la sua risposta .
Il tempo parve fermarsi.
<< All...allenando>>ripetè Elsa,visibilmente sconvolta
<< Un allenamento? Per caso fa parte del Judgment?>>domandò Astrid.
Per nulla interessata dalle parole della level 5,la studentessa agitò una mano con noncuranza
<< Judgment? Oh,sì,è così>>mormorò,prima di afferrare il braccio della sosia
<< Vieni un attimo con me>>
<< Ma Igrid ha un programma da segui...>>
<< Fa lo stesso>>continuò l'altra,facendo una pausa per riprendere fiato
<< Andiamo>> e,detto questo,cominciò a trascinarla al di fuori del parcheggiò.
Dietro la coppia,Jack non potè fare altro che osservare il tutto con un'espressione leggermente accigliata
<< Una famiglia piuttosto complicata,suppongo>>

                                                                                                                       * * *

Elsa ed Igrid percorsero la panoramica che si trovava nella zona est del parco.
<< Onee-sama,dove stiamo andando? Sono già in ritardo di 38 secondi sulla tabella...>>
si fermò di colpo,non appena il corpo della level 5 cominciò a irrigidirsi.
Il clone inclinò leggermente la testa
<< Onee-sama?>>domandò,il tono di voce visibilmente preoccupata
<< Qualcosa non va?>>continuò,quando non ricevette alcuna risposta.
Un miagolio attirò la sua attenzione.
Sebbene fossero entità separate,ogni clone utilizzato per il progetto Level 6 era collegato ad una rete neurale che permetteva loro di condividere i sentimenti e le esperienze delle altre sisters. Igrid rammentò il giorno precedente,dove Elsa e il clone numero 9998 avevano giocato con un cucciolo di gatto.
<< Onee-sama. Guarda,c'è un gattino...>>
<< Basta!>>
<< ?!>>
Il grido dell'originale la interruppè all'istante.
Girò la testa in direzione della Level 5 e vide che questa aveva le lacrime agli occhi
<< Smettila>>sussurrò lei,nel tentativo di calmarsi
<< Quella voce...quell'aspetto...smettila di mostrarti di fronte a me in quel modo!>>esclamò.
Il clone compì un passo all'indietro,portandosi una mano al di sopra del petto.
Dopo circa una ventina di secondi ,prese un respiro profondo
<< Ok,scusa l'intrusione>>mormorò.
E,detto questo,cominciò a incamminarsi in direzione del centro città.
Elsa rimase ferma e immobile,aspettando che la sosia se ne fosse andata. Dopo che quel breve lasso di tempo giunse al suo termine,crollò in ginocchio.
( Sono... Sono orribile )

                                                                                                                            * * *
22:30 - Periferia di San Fransokyo

 

Il quartiere cominciava a farsi degradato.
Un terzo degli edifici aveva porte e finestre sbarrate da tavole di legno,e lungo i marciapiedi c’erano file di macchine bruciate. Giovani uomini ciondolavano davanti ai bar e ai negozietti.
Alcuni bambini giocavano attorno a un materasso in fiamme.
Una bassa impala con a bordo quattro afro s’infilò nello scarso traffico e proseguì lentamente dietro a un furgone.
La fabbrica più interna del quartiere Era una zona poco utilizzata del complesso,attraverso la quale venivano smaltite le perdite di metano,poichè la maggior parte delle tubature contenenti il gas passava proprio sopra quell'edificio.
Al suo interno,vi erano cinque figure, quattro delle quali erano uomini.
Due di loro avevano un aspetto distinto: uno indossava una maschera nera come la notte ed era alto quanto un armadio.
L'altro era relativamente più basso e aveva un contegno quasi nobile. Costui era James Farquad,uno dei più spietati boss mafiosi della città di San Fransokyo,responsabile del commercio di droga e di stupefacenti nell'intera costa orientale.
Di fronte a loro,legata ad una sedia di legno,vi era una giovane dai capelli rossi e ricci,indossante una maschera Oni all'altezza degli occhi .
<< Non volevo che la serata finisse così>>commentò Farquad,ricevendo uno sbuffo da parte di Merida
<< So come volevi che finisse. Credimi,meglio così>>borbottò lei,il tono di voce ornato da una lieve punta di sarcasmo.
L'uomo arricciò ambe le labbra in una smorfia.
<< Per chi lavori? Lotso,vero? È arrabbiato perché non gli abbiamo permesso di spostare il carico?>>
<< Credevo che ci fosse Weselton a capo delle esportazioni>>osservò la rossa,visibilmente sorpresa.
Il gruppo di criminali scoppiò in una piccola risata
<< Weselton? Un esattore. Una facciata. Informazioni superate. Ti sei tradita>>continuò il boss,compiendo un passo verso la figura della giovane
<< La famosa Freccia Rossa. Che,alla fine,è solo una ragazzina>>
Merida strinse ambe le palpebre degli occhi
<< Ti faccio vedere io cosa può fare una ragazzina,se le viene dato il giusto incentivo>>sussurrò.
Il mafioso inarcò un sopracciglio.
Fece alcuni passi in direzione del tavolo più vicino e iniziò ad armeggiare con vari utensili ,disposti ordinatamente lungo l'asse della scrivania . Affianco a tali strumenti,poggiava un arco in acciaio temperato,affiancato da una faretra ricolma di frecce .
<< Di a Lotso che non ci serve per spostare la droga. Bè...>>
tornò a posare lo sguardo nei confronti della detenuta e afferrò un piccolo martello in legno
<< Forse dovrai scriverlo>>ridacchiò.
Poi,come dal nulla,accadde qualcosa di decisamente inaspettato. Un suono acuto riecceggiò per tutta la lunghezza del magazzino.
L'uomo incappucciato non perse tempo ed estrasse un cellulare dalla tasca dei pantaloni,portandoselo all'orecchio.
Appena cinque secondi dopo,porse l'oggetto nei confronti del capo
<< è per la ragazza>>sussurrò,ricevendo uno sguardo sorpreso ad opera dell'uomo.
Questi afferrò il telefono con un rapido scatto del polso
<< Stammi bene a sentire...>>
<< Sei al 114 di Salem Street,terzo piano. Abbiamo un f22 a 4 miglia esatte. Passami la donna o farò saltare l'isolato prima che tu raggiunga l'ingresso>>ordinò una voce, dall'altro capo della cornetta.
Il criminale dilatò ambe le pupille,visibilmente scioccato.
Cominciò a scrutare il panorama oltre le vetrate dell'edifico,prima di porgere il cellulare all'orecchio della prigioniera.
Merida non potè fare a meno di chiudere il volto in un'espressione accigliata
<< Pronto?>>
<< Devi rientrare>>
<< Scherzi? Sto lavorando>>sussurrò,ricevendo uno sbuffo da parte dell'interlocutore
<< Alta priorità>>
<< Sono nel bel mezzo di un interrogatorio. Questi imbecilli mi stanno dicendo tutto>>
<< Io non sto dicendo tutto !>>ribattè Farquad,il volto adornato da una smorfia.
L'adolescente gli fece cenno di stare zitto,per poi prendere un respiro profondo
<< Senti,non posso abbandonare proprio adesso>>continuò,con fare impassibile.
Dall'altro capo della linea, Nicholas Nord emise un sospiro rassegnato
<< Merida...i caveu erano tutti vuoti>>borbottò.
Il tempo parve fermarsi.
La rossa strinse ambe le palpebre degli occhi.
<< Resta un attimo in linea>>
e,detto questo,strappò a mani nude i lacci che la tenevano legata.
Farquad non ebbe neanche il tempo di rendere nota la sua sorpresa. Un calcio allo stomaco lo mandò a volare oltre i sottoposti,facendolo svenire.
Merida Dumborch,meglio nota come Freccia Rossa,fissò il gruppo di fronte a lei.
Con una rapida capriola a mezz'aria,atterrò vicino al tavolo sopra il quale era stato riposto il suo arco.
Afferrò l'arma,alzandola al livello del volto . Con uno scatto del polso conficcò la prima freccia del petto di uno degli avversari,proprio accanto al cuore.
L’uomo si accasciò a terra,apparentemente vivo, poi l'arciere estrasse altre due frecce e le brandi in aria,entrambe nella mano destra.

L'uomo incappucciato avanzò,cauto. Teneva di traverso un machete,in attesa di avvicinarsi a collo dell'ex prigioniera.
Gli altri due suoi compagni si avventarono su di lei.
l'adolescente ne colpì uno sulla testa con il manico dell’arma. Il criminale barcollò all’indietro,momentaneamente stordito. Si portò una mano sui capelli,nel punto in cui si era aperta una ferita. Merida cercò di colpire anche l’altro,ma quello la aggredì al fianco.
L’arciere continuò a combattere,parando ogni colpo con la punta di un coltello. Con la coda dell’occhio vide l'incappucciato sollevare il machete. Lei fu più veloce.
Sparò una freccia. Con sua grande sorpresa,tuttavia,l'uomo la afferrò a mezz’aria,chiudendo il volto in un sorriso beffardo.
invece di essere spaventata,tuttavia,la rossa si voltò,colpendo l'altro uomo con un rapido pugno allo stomaco e facendolo volare dalla finestra.
Poi accadde. La freccia esplose ,facendolo indietreggiare di alcuni passi.
Appena pochi secondi dopo,l'incappucciato svenne sul posto.
Merida osservò il tutto con fare impassibile,prima di raccogliere il cellulare da terra,portandoselo all'orecchio
<< Dimmi dove sei ?>>

                                                                                                                 * * *
Altrove

All'interno delle Haddock Industries, Hiro Amada contemplò gli eventi che lo avevano portato alla situazione attuale.
A causa di un malfunzionamento nei dirottatori di energia utilizzati per scaricare l'algoritmo comportamentale di Yoaki,infatti,l'adolescente era rimasto fulminato sul lavoro,il fianco leggermente bruciato dalla scarica di neutrini.
Preso dal panico,Hiccup aveva subito chiamato Honey Lemon,amica fidata del giapponese e membro ufficiale dei Big Hero 6, nonchè esperta in medicina e biologia nanomolecolare
<< Sicura che se la caverà? Fingere di aver bisogno di lui è snervante>>commentò il giovane,ricevendo un bagliore da parte di Hiro.
Lemon emise una piccola risata
<< Non esiste possibilità di danneggiamento. La funzionalità nanomolecolare è istantanea. Le cellule ignorano che si uniscono per simulazione>>
<< Vedo. Stai creando del tessuto>>osservò l'orientale,visibilmente impressionato.
L'adolescente si strinse nelle spalle
<< Se lo aveste portato nel mio laboratorio,sarei riuscita a guarirlo in soli dieci minuti>>
<< Sentito Hic? Io vivrò in eterno>>proclamò l'altro,prima di bloccarsi
<< Bhe,sarò fatto di plastica ma...>>
<< Sarai fatto di te stesso,Hiro. Te lo prometto,la tua ragazza non noterà differenza>>
<< Sai che non ho una ragazza>>borbottò lui,il tono di voce ornato da un lieve pizzico d'irritazione.
Lemon ebbe la decenza di distogliere lo sguardo.
<< Mi spiace,non posso rimediare>>ridacchiò,prima di volgere la propria attenzione nei confronti di Hiccup
<< Questo è il prossimo futuro,hic. Le tue corazze di metallo finiranno nella polvere>>
<< Infatti è proprio questo il piano>>ribattè l'altro,per poi aiutare Hiro ad alzarsi.
Il giapponese puntò lo sguardo in direzione dell'amica
<< Grazie per l'aiuto. O e mi raccomando,voglio vedere te e il resto della squadra alla festa di lunedì>>
<< Contaci !>>esclamò l'altra,porgendogli un rapido bacio sulla guancia.
Non appena la scienziata se ne fu andata,la voce di Baymax rieccheggiò per tutta la lunghezza della sala medica
<< Signore,abbiamo un ospite in attesa nell'ala A2>>
La coppia inarcò un sopracciglio,dirigendosi in fretta e furia verso il laboratorio d' ingenieria meccanica.
Ad accoglierli fu la figura di un uomo di età probabilmente non superiore ai cinquant'anni ,tenente in mano un piccolo oggetto metallico .
<< UHM...Servomotori e cuscinetti magnetici >>>commentò questi,visibilmente impressionato.
Hiro non perse l'occasione per alimentare il suo ego
<< Spaziali,vero? Vuole vedere come funzionano?>>
<< Ehi,genio. Guarda che li ha inventati lui>>lo informò Hiccup,ricevendo uno sguardo di puro shock ad opera del giapponese.
L'adolescente puntò lo sguardo in direzione del nuovo arrivato
<< Lei è il professor Kallaghan? Colui che ha inventato le leggi della robotica?>>
Il vecchio strinse la mano al giovane, dicendo: << Rober Kallaghan, piacere. Mi occupo di robot e matematica>>
Hiro ebbe l'impressione che lo scienziato trovasse più che altro divertente l'idea di trovarsi qui.
Naturalmente ,l'adolescente lo conosceva di fama. L'uomo era uno dei più famosi rappresentanti di quella vecchia generazione di matematici che mostravano un vivo interesse per «i meccanismi del mondo reale». Questi studiosi, sotto molti e fondamentali aspetti, avevano rotto la tradizione di isolamento dei matematici.
Per prima cosa si servivano continuamente del computer, cosa che i matematici tradizionali non vedevano di buon occhio.
Poi lavoravano quasi esclusivamente con equazioni non lineari, nel campo emergente del cosiddetto caos.
Terza cosa, sembravano voler fare tutto il possibile affinché i loro sistemi matematici descrivessero qualcosa che di fatto esisteva nel mondo reale.
<< E sono completamente matto>> continuò allegramente.
<< Ma bisogna ammettere che queste non sono questioni banali. Viviamo in un mondo pieno di orride convenzioni. Si dà per scontato che ci si debba comportare in un determinato modo, che ci si debba curare di determinate cose. Nessuno pensa alle convenzioni di base. Non è straordinario? Nella società dell'informazione, nessuno pensa. Eravamo convinti che avremmo abolito la carta, ma in realtà abbiamo abolito il pensiero>>commentò,con fare disinvolto.
Hiro volse la propria attenzione nei confronti dell'amico
<< Come vi conoscete?>>domandò,visibilmente incuriosito.
Affianco a lui,l'uomo si strinse nelle spalle
<< Ero un grande amico di suo padre. Ho pensato di prestarvi alcuni delle mie attrezzature,così,tanto per velocizzare il vostro piccolo progetto scientifico>>
Al sentire tali parole,colui che vestiva i panni del supereroe noto come Night Fury non potè fare ameno di alzare gli occhi al cielo.
<< Secondo il nostro caro Robert,la creazione di Yokai è destinata a fallire, dico bene?>>
<< Esatto>>ribattè questi, attirando l'attenzione di Hiro.
Il giovane inarcò un sopracciglio
<< Alla luce di cosa?>>
<< Della teoria del caos>>
<< La teoria del caos?>>ripetè il giapponese,ricevendo un cenno da parte dello scienziato
<< Esatto. Per essere più precisi, a causa del comportamento del sistema nello spazio delle fasi>>
L'adolescente si porse in avanti
<< Può spiegarmelo in parole semplici? Le teorie matematiche non sono mai state il mio forte>>
<< Ma certo>> rispose Kallaghan.
<< Vediamo da dove si può cominciare... Lei sa cos'è un'equazione non lineare?>>
<< Si>>
<< Un attrattore strano?>>
<< No>>
<< Bene>> disse l'uomo<< Allora cominciamo dal principio>>.
Fece una pausa e guardò il soffitto.
<< La fisica è riuscita molto bene a descrivere certi tipi di comportamento: i pianeti in orbita, le navi spaziali che vanno sulla Luna, pendoli, molle e palle che rotolano, quel genere di cose. Il movimento regolare degli oggetti. Tutto ciò viene descritto con le cosiddette equazioni lineari, che noi matematici risolviamo con grande facilità. Lo facciamo da secoli>>
 << Okay>> disse Hiro
<< Ma ci sono altri tipi di situazione in cui la fisica non se la cava altrettanto brillantemente. Per esempio, tutto quello che ha a che fare con la turbolenza. Acqua che sgorga a fiotti. Aria che si muove lungo l'ala di un aereo. Le condizioni meteorologiche. Il sangue che fluisce attraverso il cuore. Gli eventi turbolenti vengono espressi con equazioni non lineari. Sono difficili da risolvere... di fatto, spesso sono impossibili. E quindi la fisica non ha mai capito nessuna di queste situazioni complesse. Sino a una decina di anni fa. La nuova teoria che li descrive si chiama teoria del caos. è nata negli anni Sessanta, a partire dai tentativi fatti per creare modelli meteorologici computerizzati. Le condizioni meteorologiche sono il risultato di un sistema complesso, e cioè dell'interazione dell'atmosfera con la Terra e il Sole. Il comportamento di questo sistema complesso aveva sempre sfidato le nostre capacità di comprensione. Ma dai modelli computerizzati i primi ricercatori appresero che, quand'anche si riuscisse a capirne i meccanismi, sarebbe stato comunque impossibile fare previsioni. Le previsioni del tempo sono assolutamente impossibili. E questo perché il comportamento del sistema dipende in larga misura dalle condizioni di partenza>>
<< Non la seguo>> commentò il giapponese.
<< Se uso un cannone per sparare un proiettile di un determinato peso, a una determinata velocità, con un determinato angolo di tiro... e se poi sparo un altro proiettile che ha approssimativamente lo stesso peso, la stessa velocità e la stessa angolazione, che cosa succederà?>>
<< I due proiettili finiranno più o meno nello stesso punto>>
<< Esatto>> confermò Kallaghan
<< Questa è la dinamica lineare>>
<< Okay>>
<< Ma se ho una situazione meteorologica in cui ho una certa temperatura iniziale e un certo vento e una certa umidità... e se poi riparto avendo praticamente le stesse condizioni di temperatura, vento e umidità, il modello non si comporterà nello stesso identico modo. Tralignerà e ben presto diventerà qualcosa di molto diverso. Temporali invece di sole. Ecco la dinamica non lineare. I processi sono sensibili alle condizioni iniziali: differenze microscopiche vengono amplificate>>
<< Capisco>> disse Hiro
<< Questo viene definito l'"effetto farfalla". Una farfalla batte le ali a Pechino e il tempo cambia a New York>>
<< E quindi il caos è del tutto fortuito e imprevedibile?>> chiese il giovane
<< No>> rispose l'uomo
<< Col procedere della ricerca, cominciammo a rilevare regolarità nascoste nelle situazioni più complesse. Per questo il caos è diventato una teoria che abbraccia i campi più disparati e viene usata per studiare di tutto, dalla borsa ai tumulti popolari, alle onde cerebrali durante le crisi epilettiche. Qualsiasi tipo di sistema complesso che presenti confusione e imprevedibilità. Cerchiamo di trovare l'ordine sottostante. Chiaro?>>
<< Sì>>
<< Ma cos'è questo ordine sottostante?>>
<< È essenzialmente caratterizzato dal movimento del sistema nell'ambito dello spazio delle fasi>> continuò lo scienziato .
<< Oh,andiamo !>> esclamò Hiro << Io volevo solo sapere perché secondo lei il nostro progetto non può funzionare>>
<< Ho capito,adesso ci arriviamo. La teoria del caos dice due cose. Primo: che sistemi complessi come le condizioni meteorologiche hanno un ordine di fondo. Secondo: il contrario di quanto ho appena detto, e cioè che sistemi semplici possono dar luogo a situazioni complesse. Prendiamo per esempio le palle da biliardo. Lei colpisce una palla e questa comincia a carambolare sui bordi del tavolo. In teoria si tratta di un sistema piuttosto semplice, quasi newtoniano. Poiché lei può calcolare la forza impartita alla palla e la massa della palla stessa, e può misurare gli angoli con cui incide sui bordi, dovrebbe essere in grado di prevedere indefinitamente il comportamento futuro della palla. In teoria, dovrebbe essere possibile prevedere il comportamento della palla che rimbalza da un lato all'altro del tavolo. In teoria dovrebbe poter prevedere dove andrà a finire tre ore dopo>>
<< Okay>> assentì il giapponese
<< Ma in realtà, non si possono fare previsioni per più di pochi secondi. Perché quasi immediatamente, elementi piccolissimi - imperfezioni sulla superficie della palla, piccole irregolarità sulla superficie del tavolo - incominciano a contare. E in breve sconvolgono tutti i suoi più attenti calcoli. Ne consegue quindi che questo semplice sistema di una palla che rotola su un tavolo ha un comportamento imprevedibile>>
<< Okay>>
<< E la creazione di una mente artificiale >>continuò l'uomo
<< è uno di questi sistemi semplici che, prima o poi, finirà con l'esibire un comportamento imprevedibile>>
<< Lei questo lo sa su una base...>>
<< Puramente teorica>> disse Kallaghan
<< Ma non sarebbe meglio che lei assistesse al nostro progetto, per vedere che cosa è stato realizzato in concreto?>>
<< No. È del tutto inutile. I particolari non hanno rilevanza. La teoria mi dice che la vostra intelligenza artificaiel presto comincerà a comportarsi in una maniera imprevedibile>>
<< E lei si fida della sua teoria>>
<< Nel modo più assoluto>> rispose l'uomo.
Si appoggiò allo schienale di una poltrona.
<< Yokai ha un problema. È un incidente in attesa di verificarsi>>
<< Un punto di vista piuttosto deprimente,non credi?>>domandò Hiccup,ricevedno una stretta di spalle da parte del vecchio
<< Sono solo realista>>ridacchio questi.
L'adolescente emise un sospiro rassegnato
<< Ad ogni modo,vuoi che ti prenda qualcosa al bar ?>>
<< Una birra sarebbe perfetta>>commentò l'altro,con fare disinvolto.
Il diciottenne annuì di rimando,facendo cenno al compagno di seguirlo
<< Hiro,vieni a darmi una mano>>ordinò.
Il giapponese sembrò sul punto di controbattere ma,alla fine,decise di acconsentire.
Robert li osservò attentamente,mentre fuoriuscivano dalla stanza.
Quando fu sicuro che se ne furono andati,estrasse una chiavetta USB dalla tasca del pantaloni.
<< A volte però...gli incidenti devi crearteli da solo>>sussurrò.
Cominciò a camminare in direzione del computer più vicino,prendendo una rapida occhiata alla parte esterna dell 'Hardwer .
Ricordò le parole di colui che lo stava costringendo a fare tutto questo:

<< Sua figlia...la posso salvare. Deve solo fare qualcosa per me>>

Prese un respiro profondo e infilò il dispositivo nella porta della macchina…

                                                                                                                               * * *
Centro Sezione Anti-Crimine

Nicholas Nord percorse la scalinata che conduceva al tetto della sezione anticrimine,seguito dalla figura di Easter.
Arrivarono a destinazione dopo un totale di dieci minuti
<< Mi hanno detto che hai ancora un destro micidiale>>commentò Nord,lo sguardo fisso nei confronti di Bunnymand.
Quando l'uomo non lo degno di una risposta,il vecchio emise un sospiro rassegnato
<< è un peccato che Lotso esca di galera>>
<< Sì,ma il bello della mafia è che ti da sempre nuove occasioni>>ribattè l'altro,prima di estrarre una mazzetta di soldi dalla tasca dell'impermeabile
<< Banconote leggermente irradiate. Roba sofisticata,devo ammetterlo>>
<< è tutto quello che hanno lasciato nel cavoue. Sapevano che stavamo arrivando>>continuò Nicholas,il tono di voce ornato da una lieve punta di stanchezza.
L'australiano gli inviò uno sguardo duro
<>
<< Bunny,ti prego..>>
<< Nicholas,sarò sincero con te. Non mi piace il fatto che tu abbia una propria unita speciale,piena di agenti su cui abbiamo indagato quando facevamo ancora parte degli Avengers>>
<< Se non lavorassi con quelli su cui abbiamo indagato per farci un nome,lavorerei da solo. A me non danno credito politico per essere un idealista,devo fare quello che posso con quello che ho>>ribattè Nord,visibilmente irritato.
Bunnymand distolse lo sguardo,visibilmente imbarazzato
<< Ti manca mai?>>domandò il vecchio,attirando l'attenzione dell'uomo.
Questi ,semplicemente,si strinse nelle spalle
<< Che cosa,indossare una calza maglia? Le stelle e strisce non sono un po'...antiquate?>>
Il direttore dello Shield scoppiò in una piccola risata
<< Con le cose che stanno succedendo ora? Forse qualcosa di antiquato è proprio quello che ci serve>>commentò,con fare divertito.
In quel preciso istante,un lampo rosso attirò lo sguardo di Easter
<< Sta arrivando. Mi raccomando,fa finta di non conoscermi>>ordinò,ricevendo un espressione accigliata da parte di Nicholas
<< Un giorno dovrai dirglielo,Bunny>>
Il procuratore fece finta di non sentirlo e si posizionò vicino al bordo del tetto.
Un rampino in carbonio agganciò le piastrelle in calcestruzzo,conficcandone la superficie.
Appena cinque secondi dopo,la figura di Freccia Rossa oltrepassò il cornicione,atterrando a pochi metri dalla coppia di agenti.
Nicholas porse una foto nei confronti della giovane e questa la osservò con attenzione.
L'immagine ritraeva la figura di un adolescente dalla pelle grigia e gli occhi dorati,vestito in abiti di colorazione nera.
La rossa puntò lo sguardo in direzione del vecchio
<< Ancora lui?>>
<< Già>>confermò questi
<< Chi sono gli altri?>>
<< Un nuovo gruppetto di ladruncoli. Questo è un altro deposito della mafia, e siamo a cinque>>commentò Bunnymand,visibilmente irritato
<< Dovremmo beccarli tutti contemporaneamente. Servono squadre,SWAT,rinforzi...E poi,scusa, come la mettiamo con questo Pitch Black ?>>
<< è meglio tutta la mafia o un solo uomo? Lui può aspettare>>ribattè Merida,il tono di voce freddo come il ghiaccio.
Nicholas porse la mazzetta nei confronti dell'adolescente,e questa la esaminò con con cura
<< Sono le banconote che ti ho dato io?>>domandò,ricevendo un cenno da parte del vecchio
<< I miei agenti ci compravano la droga da settimane>>
<< Era il momento perfetto per muoversi>>sibilò la rossa.
Easter emise uno sbuffo di rimando
<< Ti prego. Ho mandato in galera tutti quelli che riciclavano denaro,ma la mafia riesce ancora a ripulirlo. Credevo davvero che avessimo finalmente trovato il suo punto debole>>mormorò.
Nicholas emise un sospiro rassegnato
<< Qualcuno li sta aiutando a nascondere il denaro. Forse un membro del consiglio>>ipotizzò.
Merida sembrò prendere in considerazione le parole dell'uomo,prima di annuire a se stessa
<< Chiederò in giro>>fu la sua risposta.
Il procuratore inarcò un sopracciglio
<< E come pensi di...>>
poco prima che potesse terminare la frase,l'arciere si lanciò dal tetto,scoccando una freccia in direzione del grattacielo più vicino.
Utilizzando la corda come il pendolo di un orologio,percorse un arco attorno alla struttura,scomparendo nella notte.
Bunny volse al direttore dello Shield un'espressione leggermente accigliata e questi si strinse nelle spalle
<< Fa sempre così>>

                                                                                                                               * * *

La sala d’attesa, al secondo piano dell’edificio ,era molto piccola,molto lussuosa,molto intima. Era tutta per lui.
Edward Midium, membro della CONGREGA e finanziatore di molte attività criminali appartenenti al boss mafioso Salvatore Lotso.
All’uscita dell’ascensore,tre uomini erano stati portati di fronte a un tavolo rettangolare,la cui superficie pareva l’immagine sputata di un tavolo da bigliardo.
Una segretaria,che a Midium ricordava vagamente una delle vecchie star della gloriosa Tv viste quand’era ragazzino,sorrise al suo ingresso.
Era seduta a una scrivania,all’interno di una rientranza che sembrava una giungla equatoriale,circondata com’era da tante piante.
Quando il vecchio entrò all'interno della sal giochi ,prese una rapida occhiata agli occupanti della stanza.
Oltre alle sue guardie del corpo,infatti, vi erano anche due figure a lui del tutto estranee: una coppia di individui dall' aspetto grottesco e dalla capigliatura rossa,apparentemente gemelli.
Uno di loro portava una fascia bianca che gli percorreva parte dell'occhio sinistro.
Sopra il tavolo da bigliardo posto al centro dell'ala,infine,poggiava un sacco nero per cadaveri.
Il sottoposto più giovane compì un passo in avanti
<< Ehi, Midium. Chiedono di te. Dicono che hanno appena steso Pitch. Hanno portato il cadavere >>cominciò l'uomo,ricevdno uno sguardo di pura sorpresa da parte del vecchio.
Il conigliere non perse tempo e corse ad aprire il sacco di plastica.
Ciò che si trovò davanti lo sorprese a dir poco. comodamente riposto al suo interno,infatti,vi era la figura di Pitch Black,il volto chiuso in espressione impassibile.
Midium gli controllò il battito. Quando non lo sentì,volse la propria attenzione nei confronti della coppia di gemelli
<< Morto, erano cinquecentomila >>
<< E quant'era vivo?>>domandò una voce alle sue spalle.
Il tempo parve fermarsi.
L'uomo emise un grugnito e rimase come pietrificato ,alla vista di ciò che accadde in seguito.
Da sotto il cappotto nero di cui era vestito Pitch,infatti, iniziò a protrarsi verso l'esterno una nuvola color pece.
La massa informe andò a schiantarsi dritta contro le guardie del corpo,inchiodandole al muro.
Il vecchio,nel frattempo,cercò di estrarre la pistola.Pitch fu più veloce e balzò in avanti ,afferrandolo per il collo .
Sollevò l'uomo da terra senza il minimo sforzo,portandolo all'altezza degli occhi.
Midium cercò invano di liberarsi dalla stretta ,ma questa cominciò a farsi più insistente.
Fissò l'esper dritto negli occhi e questi fece lo stesso con lui
<< Vuoi sapere perché ho la pelle grigia?>>domandò il giovane,lo sguardo bloccato nei confronti del vecchio.
Quando questi non rispose ,girò la testa da parte a a parte della sala,prima di prendere un respiro profondo
<< Sai,non c'è niente di più...crudele dei ricordi. Con quelle piccole folgori appuntite. Imbucati indesiderabili che strillano nelle tue sinapsi. Inimitabili,implacabili...tutt'altro che amichevoli>>continuò,arricciando ambe le labbra in un sorriso agghiacciante
<< Non puoi nemmeno rifugiarti nella follia!>>esclamò,il volto chiuso in un' espression estatica.
Puntò lo sguardo in direzione di Midium e questi,una volta che i suoi occhi entrarono in contato con quelli dell'esper,a mala pena riuscì a trattenere un grido.
<< Mio padre... era... un alcolista. E un maniaco. E una notte... da di matto ancora più del solito>>cominciò,il tono di voce calmo e distaccato
<< Mamma prende un coltello da cucina per difendersi... ma a lui questo non piace. Neanche... un... pochetto>>sussurrò,prima di afferrare la testa del consigliere
<< Allora, mentre io li guardo, la colpisce col coltello...ridendo mentre lo fa. Si gira verso di me, e dice... "Perché sei così serio?" >>
A questo punto,il vecchio era visibilmente tentato di piangere.
Per nulla interessato dalla reazione dell'uomo, Pitch riprese a parlare
<< Viene verso di me con il coltello e ripete... “ Perché sei così serio" ?!>>continuò,alzando il tono di voce di alcune ottave.
Dopo circa una decina di secondi,prese un altro respiro
<< Mi prende per il collo...si avvicina alla finestra dell'attico...e mi fa cadere>>terminò.
Il sorriso dell'esper sembrò allargarsi
<< Caduta libera dal quarto piano! E non ho il paracadute>>ridacchiò,per poi sollevare da terra la figura del vecchio.
Questi tentò invano di liberarsi.
L'adolescente inclinò leggermente la testa,visibilmente divertito dalle azioni della sua preda.
<< E tu dimmi... perché sei così serio? >>domandò,con fare beffardo.
L'uomo non ebbe neanche la possibilità di rispondere.
Pitch non perse tempo e lo lanciò contro la vetrata più vicina. Il corpo del consigliere andò a sbattere dritto contro la parete di cristallo,frantumandola all'istante.
Poi,la figura di Midium cominciò a cadere alla velocità di 9,8 metri al secondo,prima di sfracellarsi contro il marciapiede che circondava il grattacelo.
Morì ancora prima di toccare terra,a causa di un attacco di cuore.
100 metri sopra il cadavere del vecchio, il n. 2 dei Level 5 si strinse nelle spalle.
Rivolse la propria attenzione nei confronti delle due guardie ,che stavano piegate al suolo con i volti pieni di lacrime.
L'esper si avvicinò alla coppia e incrociò ambe le mani
<< Ora,la nostra organizzazione è piccola ma ha un alto livello di,di...aggressività ed espansione!>>
Si mise davanti a loro e abbassò la testa, così che potessero vederlo in volto
<< Chi di voi vuole entrare nella nella nostra squadra,sentiamo?>>
Entrambi gli uomini si guardarono sconcertati l'un l'altro e alzarono le mani esitanti.
Pitch li fissò con attenzione e socchiuse gli occhi
<< Purtroppo c'è un solo posto libero,per adesso,per cui...>>
rivolse ai due giovani un sorriso psicotico
<< faremo delle ...eliminatorie>>
La coppia di guardie inarcò un sopracciglio
<< Cosa vuol dire?>>
L'esper emise uno sbuffo
<< Significa che uno di voi dovrà uccidere l'altro>>ridacchiò.
Il silenzio calò nella sala.
<< E come dovremmo fare senza le nostre armi?>> chiese uno all'improvviso.
L'adolescente drizzò la testa ,come colpito da un fulmine
<< Buon Dio! Come ho fatto a dimenticarmene!>>
L'uomo sperava di essere riuscito ad ingannarlo.Una volta ricevute le pistole sarebbero riusciti a scappare!
Poi ,accadde qualcosa che il privato non aveva previsto.
Pitch si chinò leggermente a terra e afferrò un'asta da bigliardo grande quanto una mazza da kriket ,spezzandola in due con un colpo di gamba.
Si voltò verso la coppia e gettò entrambe le estremità ai loro piedi.
<< Fate in fretta>>
I due si guardarono terrorizzati e afferrarono esitanti i pezzi di legno.
L'esper si avvicinò lentamente ad uno dei gemelli ,in modo che gli uomini non potessero sentirlo parlare
<< Una volta che tutto sarà finito,uccidete il vincitore>>
L'uomo annui ed estrasse la pistola .
Prima di uscire dall'ala, Pitch si fermò di colpo
<< Ah,e bruciate questo posto. Non mi piace come l'hanno sistemato>>
<< Come volete ,signore>


Com'era ? Spero bello! Mi raccomando,recensite in molti :)
Wow,in questo capitolo succedono un bel po' di cose,vero? Jack ed Elsa s'incontrano per la prima volta,anche se è dal prossimo capitolo che inizieranno a con oscersi meglio. Merida è in realtà una supereroina come il suo fidanzato. Bunny ne è a conoscenza ma lei non lo sa,e,prima di diventare procuratore,era un Avenger. Pitch uccide un membro della CONGREGA  ,mentre il suo piano va avanti. Cosa conterrà la chiavetta di Kallaghan? Svelato anche il misterioso incidente citato nel precedente capitolo,che portò Pitch a sostituire parte dei suoi organi con il Dark Matter.
I nuovi personaggi introdotti nel capitolo sono:
- Midium,antagonista della serie tv di Dragon Trainer.
- Gli Stabbington Brothers,i gemelli del film Rapunzel.
- Honey Lemon,dal film Big Hero 6.
- Farquad e la sua combriccola,dal film Shrek.
Nel prossimo chappy,scopriremo di più sul passato di Shen,mentre il progetto Level 6 gettà la sua ombra su tutta la città.
A presto !!!

 

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Capitolo 8
*** One Road ***


Torno oggi da una terribile settimana di febbre,per cui vi chiedo scusa per il ritardo con l'aggiornam. Spero che il capitolo vi piaccia :)


One Road

Il sole stava tramontando. La pura ,incolore vastità del cielo si stendeva lassù, indifferente a lei e alle sue sofferenze.
Elsa si appoggiò alla ringhiera della panoramica e inspirò a fondo l’aria pulita. Il solo fatto di essere viva e vedere il sole scomparire dietro la collina candida di neve scintillante avrebbe dovuto essere il tesoro più grande della terra, ma non riusciva ad apprezzarlo: aveva i sensi storditi dallo scontro di due giorni, così come dalle parole che aveva pronunciato al suo clone. Guardò la città.
Campane lontane rintoccarono nel silenzio luminoso.
<< è quasi ora>>pensò,lo sguardo puntato in direzione dell'enorme dirigibile che sorvolava i cieli della città.
<< Diagramma ad albero. Il più potente computer di San Fransokyo,lanciato in orbita all'interno del satellite Orihime 1,sotto il pretesto dell'analisi dei dati atmosferici. Una volta al mese calcola i movimenti di tutte le particelle presenti nell'atmosfera terrestre,e predice il tempo per il mese a venire>>sussurrò,prima di prendere un respiro profondo
<< Ma negli altri giorni...viene usato dai ricercatori della città per eseguire ogni sorta di simulazione predittiva. Inoltre...è il simulatore che ha ordinato la creazione e l'eliminazione dei 20 000 cloni>>terminò.

<< Ehilà !>>
Il suono di quella voce la costrinse a voltarsi.
All'entrata della panoramica aveva appena fatto la sua comparsa un giovane adolescente dalla capigliatura bianca,issante sulla schiena una sacca da scuola.
Jack porse alla studentessa un sorriso divertito
<< Anche tu torni a casa dopo i corsi di recupero, Snow Queen?>>
La Level 5 inarcò un sopracciglio
<< Snow Queen è solo il mio nome in codice. Chiamami pure Elsa>>borbottò,le guance adornate da un piccolo rossore
<< Oggi sono stanca e sto cercando di conservare le forze,perciò non fare niente che mi costringa a congelarti>>continuò, ricevendo una piccola risata da parte dello spirito.
L'adolescente strinse ambe le palpebre degli occhi
<< Ho detto qualcosa di strano ?>>domandò,visibilmente irritata.
L'EVO si strinse nelle spalle
<< No,non proprio>>mormorò,prima di volgere la propria attenzione nei confronti dell'esper
<< Comunque sia,tua sorella non è con te,oggi? Ieri sera mi ha aiutato a portare le bibite,per cui volevo ringraziarla>>
<< L'hai incontrata di nuovo?>>ripetè l'altra,il tono di voce ornato da una lieve punta di sospetto.
Jack si grattò la nuca,con fare imbarazzato
<< Bhe,sì...>>
<< Perché?>>continuò Elsa,compiendo un passo in avanti. In tutta risposta,lo spirito non potè fare a meno d'indietreggiare.
<< Ci siamo solo incontrati per caso... oh,guarda! Sembra che domani ci sarà bel tempo !>>esclamò,lo sguardo fisso in direzione della macchina volante.
La Level 5 sbuffò,al suo palese tentativo di distogliere l'attenzione dal discorso.
<< Non sopporto quel dirigibile>>ribattè,con tono impassibile.
Lo spirito inarcò un sopracciglio a sua volta
<< Come mai?>>domandò,visibilmente incuriosito.
L'adolescente rimase ferma e immobile per circa una decina di secondi,prima di prendere un respiro profondo
<< Perché gli umani..seguono ciecamente i piani decisi da un macchina>>
e,detto questo,cominciò a incamminarsi in direzione del centro città,lasciandosi alle spalle un Jack Frost leggermente perplesso.

                                                                                                          * * *

Il magnifico East Park era un’oasi di innata bellezza incuneata nel cuore della città. Si dipartiva in una striscia sottile del fiume Law, all’altezza del municipio, per poi puntare verso nord, dove si allargava in una vasta distesa alberata, nel settore nordoccidentale del complesso.
Era una foresta naturale, disseminata di sentieri ,piste ciclabili, percorsi per cavalli, piazzole per pic nic e vestigia del passato.
Jack osservò il tutto con fare nostalgico,mentre fischiettava una melodia di Mozart.
<< Chissà perché era così tesa?>>borbottò,con voce monotona.
In quel preciso istante,una figura inginocchiata lungo il bordo di una delle aiuole attirò la sua attenzione.
Era una ragazza dalla capigliatura biondo platino,indossante una divisa della Esper Academy. Un visore notturno poggiava ai suoi piedi,mentre,di fronte a lei,vi una scatola di cartone. Al suo interno, sedeva comodamente un gatto nero come la cenere.
<< Elsa?>>domandò,ricevendo l'attenzione della femmina
<< Ma non eri appena andata dall'altra par ...>>
si fermò di colpo,non appena i propri occhi tornarono a posarsi sul dispositivo di visione a infrarossi.
<< Ah,sei la sorella minore. Non riuscirei proprio a distinguervi,se non fosse per quel visore>>commentò.
Quando la Level 3 rimase in silenzio, prese un respiro profondo
<< Ecco,io...volevo ringraziarti per avermi aiutato con le lattine di ieri>>
<< Non l'ho fatto per ricevere la tua gratitudine>>ribattè l'altra,prima di riporre il macchinario sulla testa
<< Ho rimosso il visore solo perché ho sentito che i gatti provano avversione verso gli oggetti che riflettono la luce ,come le lenti>>continuò,con voce monotona.
L'adolescente inarcò un sopracciglio
<< Se ai gatti non piacciono le lenti,perchè te lo sei rimesso?>>domandò,visibilmente perplesso.
La level 3 si strinse nelle spalle
<< Non ho più ragione di non indossarlo>>
<< Oh. Quindi gli hai già dato da mangiare ?>>
<< Non l'ho fatto>>fu la rapida risposta del clone.
Il giovane emise un sospiro rassegnato
<< Allora perché te lo sei rimesso?>>continuò,suscitando un inclinazione della testa da parte di Igrid.
Quando questa non rispose,passò una mano di fronte al volto della femmina
<< Oi ?C'è nessuno lì?>>
<< Non ho motivo di fornirti una ragione>>commentò questa,ricevendo un sorriso di scherno ad opera dello spirito
<< Per caso non vuoi essere vista mentre gli dai da mangiare?>>
<< Non è questo il motivo>>
<< E allora quale sarebbe?>>
<< Mi rifiuto di chiarire>>continuò Igrid,il tono di voce ornato da una lieve punta d'irritazione.
Di fronte a lei,l'adolescente si strinse nelle spalle
<< Come vuoi. Ci vediamo>>
<< Aspetta un attimo>>ribattè il clone,costringendolo a fermarsi.
Jack volse lo sguardo in direzione della femmina
<< Cosa c'è?>>
<< Ascolta attentamente. Qui c'è un gattino bisognoso>>cominciò lei,indicando il piccolo felino nella scatola
<< Non hai ancora fornito alcun genere di sostentamento ,a questo felino affamato. Come intendi giustificarti?>>
<< Ma non stavi per dargli un po' del tuo pane?>>domandò l'altro,visibilmente confuso.
La sosia arrossì leggermente,prima di distogliere lo sguardo
<< Per Igrid è impossibile nutrire questo gatto,poichè possiede un tragico difetto>>
<< Un difetto? Non dovresti parlare di te in questo modo>>commentò l'EVO, ricevendo un scrollata di spalle da parte dell'interlocutrice
<< Difetto è il termine appropriato. Il corpo di Igrid emana costantemente un aura di freddo. Sebbene gli umani non possano percepirlo,alcuni animali ci riescono>>
<< In pratica,mi stai dicendo che non piaci agli animali a causa del tuo potere?>>
La Level 3 scosse prontamente la testa
<< Non è così. Semplicemente ,hanno difficoltà a starmi vicino>>continuò,con fare monotono.
L'adolescente sospirò una seconda a volta.
<< Va bene,allora,passami un po' di pane e lo...>>
<< Non intendevo questo. Perché non l'hai preso con tè? Sai come vengono trattati gli animali,una volta portati in un centro sanitario?>>domandò Igrid,compiendo un passo in direzione dello studente.Jack indietreggiò d'istinto.
<< Per prima cosa,l'animale viene posto in una scatola trasparente di polibicarbonato,e gli vengono iniettati 23 millilitri di...>>
<< Va bene,va bene,risparmiami questi dettagli inquietanti>>mormorò lo spirito,mettendo ambe le mani in posizione di resa.
Fissò il gatto per circa un minuto buono,prima di volgere lo sguardo in direzione di Igrid
<< Se sei così preoccupata,allora prendilo con te>>
<< Non sono in grado di allevare questo felino. Tralasciando il suddetto difetto, Igrid vive in un ambiente leggermente diverso dal tuo>>sussurrò,apparentemente imbarazzata.
L'adolescente inarcò un sopracciglio.
Durante i suoi primi anni come spirito,anche lui aveva avuto il suddetto problema. Ogni animale che cercava di toccare,che fossero cani o gatti,si ritraevano all'istante. Dopo un paio di decenni,tuttavia,aveva imparato come sopprimere la propria aura.
<< Ok>>
e,detto questo,afferrò il mammifero,posandolo delicatamente tra le braccia.

 

Mentre la coppia di adolescenti riprese a camminare,Igrid non potè fare a meno di ripensare alle parole pronunciate dall'originale il giorno prima.
Il modo in cui l'aveva respinta...in quel preciso istante aveva percepito una sorta di scossa proprio al centro del petto.
Presa dal panico,aveva subito fatto ritorno al centro di ricerca per il progetto level 6...

Flashback

Il giorno prima

Una coppia di donne l'aveva fatta sedere di fronte a un computer,prima di attaccargli un paio di elettrodi sulla testa
<< Senti dolore al petto? Non mi pare che ci sia niente che non vada>>commentò una di loro,analizzando attentamente lo schermo della macchina.
Affianco a lei, la collega inarcò un sopracciglio
<< Domani è il gran giorno per 10 001. E se avesse un impatto negativo sull'esperimento?>>domandò,ricevendo uno sguardo pensieroso da parte della superiore.
Questa emise un sospiro rassegnato
<< Hai ragione...dovremmo esaminarla più attentamente>>
<< No,non dovrebbe causare degli errori nell'esperimento>>si intromise Igrid,nel tentativo di deviare la conversazione.
Entrambe le scienziate presero a fissarla con fare incerto
<< Non abbiamo rilevato alcuna disfunzione,perciò,se va bene così...>>
<< Scusate...>>ribattè il clone,interrompendo la donna.
Una volta ricevuta l'attenzione di entrambe,prese un respiro profondo
<< Nel caso incontraste un vostro clone,che genere di emozioni provereste?>>
<< Un mio clone?! Ti prego,non farmici neanche pensare !>>esclamò la più giovane,il volto chiuso in un espressione visibilmente impaurita.
Affianco a lei,la più anziana si strinse nelle spalle
<< Io pensa che sarebbe divertente>>
<< Cosa?! Immagina di trovarti di fronte una tua copia vivente! Parlerebbe usando perfino la tua stessa voce. Mi vengono i brividi solo a pensarci!>>continuò l'altra,suscitando uno sguardo incerto da parte della collega
<< In effetti,se la metti in questi termini,sembra un po' inquietante>>borbottò.

Fine Flashback

La Level 3 abbassò la testa verso il marciapiede
<< Per onee-sama,l'esistenza di Igrid è qualcosa che vorrebbe rifiutare>>sussurrò,il tono di voce ornato da una lieve punta di malinconia.
Affianco a lei,Jack iniziò a grattare la pancia del gattino e questi cominciò a fare le fusa.
L'adolescente inarcò un sopracciglio
<< Certo che pure tu sei parecchio sfortunato, eh?>>
<< Perché sta miagolando?>>domandò Igrid,visibilmente incuriosita.
Lo spirito si strinse nelle spalle
<< è arrabbiato perché ha ancora fame>>
<< Arrabbiato?>>ripetè l'altra,avvicinando il proprio volto a quello del felino.
L'EVO arricciò ambe le labbra in un sorriso divertito
<< Perché non provi a dargli da mangiare?>>
<< Come ho già detto,per me è impossibile nutrire questo ga...>>
poco prima che potesse terminare la frase,il giovane aveva già posto un pezzo di pane nelle mani del clone. Porse il gatto in avanti, posizionandolo ad appena un paio di centimetri dalla testa dell'esper.
<< Su,almeno tenta>>ridacchiò,suscitando un piccolo rossore ad opera della femmina.
Questa alzò lentamente il braccio,prima di avvicinare il pezzo di cibo alla bocca del felino.
Questi lo annusò per circa una decina di secondi. Quando quel breve lasso di tempo giunse al suo termine,addentò rapidamente la fetta di pane.
<< Visto? L'ha mangiato>>commentò Jack, visibilmente soddisfatto.
La creatura miagolò una seconda volta.
<< è arrabbiato?>>domandò Igrid,temendo di aver fatto qualcosa di sbagliato.
Lo spirito ridacchiò
<< No,credo che sia contento. Dovresti dargli un nome,sai ?>>
<< Un nome?>>
<< è il tuo gatto. Come minimo ,dovresti dargliene uno>>continuò il giovane,suscitando un espressione contemplativa da parte della sosia.
Questa rimase ferma e immobile,prima di annuire lentamente a se stessa
<< Cane>>
<< Eh?>>
<< Il nome di questo gatto sarà “ Cane ”>>ripetè,ricevendo un sorriso leggermente teso da parte dello spirito
<< Ti prego,no. Dagliene uno un po' più solenne>>
<< Arnold Schwazneger>>
<< Troppo solenne>>
<< Allora, Shrodinger>>
<< Non è divertente! Anche se si trattava di un esperimento,un professore che ha pensato di ficcare un gatto in una scatola per poi spruzzarlo con del gas velenoso deve per forza aver odiato i gatti>>commentò l'altro,il tono di voce ornato da una lieve punta d'irritazione.
Igrid inclinò leggermente la testa
<< Forse dovremmo decidere il suo nome più tardi>>commentò.
Al sentire tali parole,l'adolescente non potè fare a meno di fissare il gatto con compassione
<< Secondo quanto è successo prima,rischi di venir chiamato “ Più tardi ”>>borbottò,prima di riprendere a camminare.
Igrid lo affiancò rapidamente,volgendo la propria attenzione nei confronti dell'EVO.
<< Piuttosto,dove siamo diretti?>>
<< Facciamo una piccola deviazione. Sto cercando un libro>>
<< La nostra destinazione è una libreria? Geograficamente,svoltare a destra all'incrocio precedente sarebbe stata la via più breve>>
<< Stiamo andando verso quella che si trova più avanti,dove vendono i libri usati. Dopotutto,i gatti si allevano tutti allo stesso modo>>continuò Jack,ricevendo uno sguardo visibilmente sorpreso da parte dell'amica
<< Vuoi prendere un libro su come si allevano i gatti?>>domandò,con fare incuriosito.
Lo spirito si strinse nelle spalle
<< Non sono molto preparato sull'argomento>>fu la sua risposta blanda.

 

Giunsero a destinazione appena cinque minuti dopo.
<< Bhè, eccoci qua. Mi assetterò per un po'. Tu aspettami qui>>
<< Capito>>ribattè Igrid,con voce monotona.
Lo spirito fece un passo in direzione del negozio,prima di fermarsi bruscamente
<< Ora che ci penso,non credo di poter entrare con un gatto in braccio>>borbottò.
La Level 3 inarcò un sopracciglio
<< Per quanto corretta sia la tua affermazione,sarebbe meglio che tu non lo affidassi a ...>>
<< Bomba gatto in arrivo!>>esclamò l'altro,interrompendola all'istante.
Il clone ebbe appena il tempo di afferrare il felino ,e volse allo spirito un'espressione visibilmente scioccata .
In tutta risposta,l'adolescente le inviò un piccolo sorriso.
<< Pensi di non piacere al gatto a causa dei tuoi poteri? Allora supera questa barriera,e nascerà una vera amicizia>>
e,detto questo,entrò all'interno del negozio,lasciandosi dietro un Igrid leggermente sconcertata.
L'esper volse la propria attenzione nei confronti dell'animale, e questi cominciò a strofinarsi tra le braccia della giovane.
La bionda emise un sospiro rassegnato
<< Seriamente,come gli è saltato in mente di lanciare un gattino in quel modo?>>

                                                                                                                       * * *
All'interno di un vicolo

<< è stata colpa nostra. Quindi,ti prego,lasciaci andare...>>
l'esper non perse tempo e affondò un piede nel costato dell'uomo,facendolo gemere di dolore.
<< Oi,oi,guarda che siete stati voi ad attaccarmi. Pensi davvero che delle semplici scuse siano sufficienti?>>domandò l'albino,il tono di voce ornato da una lieve punta di divertimento.
Una coppia di ladri aveva cercato di derubarlo appena un paio di minuti prima . Grande sbaglio.
Il delinquente svenne a causa perdita di sangue,suscitando un'espressione visibilmente infastidita da parte del Level 5
<< Ma tu guarda. E pensare che quelle bambole eseguono il loro compito senza fiatare>>mormorò,prima di volgere la propria attenzione nei confronti del complice.
Questi aveva i pantaloni bagnati e cominciò a indietraggere verso la parete opposta.
<< N-non ti avvicinare!>>esclamò,sparando un paio di colpi in direzione di Shen.
L'adolescente non si preoccupò nemmeno di rifletterli. La mira di questo perdente faceva schifo,pensò.
Arricciò ambe le labbra in un sorriso folle
<< Almeno cercate di farmi fare un po' di esercizio,per smaltire la cena...>>
si fermò di colpo,non appena i propri occhi entrarono in contatto con una figura familiare ,seduta comodamente lungo il marciapiede dalla parte opposta della strada.
Aveva i capelli biondo platino,un visore notturno sulla testa, e teneva saldamente un gattino nero tra le braccia.
Emise un sospiro rassegnato
<< Oh,è vero. È quasi ora>>>borbottò,prima di calciare l'uomo nello stomaco. Il delinquente venne sbalzato violentemente contro un bidone della spazzatura.
Shen fuoriuscì dal vicolo,preparandosi ad attraversare le strisce pedonali che conducevano alla libreria...
<< Scusa per l'attesa>>
<< Eh?>>
il suono di quella voce attirò la sua attenzione.
Una ragazza identica a quella che si trovava dall'altra parte della strada aveva appena fatto la sua comparsa alla destra del Level 5
<< Il prossimo esperimento verrà condotto con la qui presente Igrid 10 000>>continuò il clone,ricevendo uno sguardo visibilmente confuso ad opera di Shen.
Questi girò la testa da parte a parte della carreggiata
<< Diavolo,se continuate a confondermi così mi si fotterà il cervello>>
<< Mi scuso per averti confuso>>ribattè l'altra,inchinandosi leggermente.
Il Level 5 si strinse nelle spalle
<< Non voglio certo ricevere delle scuse da una che sta per crepare>>
e,detto questo,entrò all'interno del vicolo,seguito dalla sosia.

Di fronte alla libreria,seppur a debita distanza, Igrid 10 001 fissò il tutto con fare impassibile,prima di accendere l'auricolare posto dietro l'orecchio destro
<< Affermativo. 10 001 è pronta per ritirare il cadavere,nel caso la numero 10 000 fallisse la sua missione>>sussurrò.
Posò delicatamente il gattino a terra,e volse un ultimo sguardo in direzione del negozio.
Fatto questo,cominciò ad attraversare la strada…

10 minuti dopo

Quando Jack fuoriuscì dal negozio,Igrid se n'era già andata.
Cominciò a guardarsi intorno,prima di posare lo sguardo sul piccolo gatto nero,che era rimasto fermo e immobile sul marciapiede ad aspettarlo.
L'adolescente inarcò un sopracciglio,visibilmente confuso.
Poi,un suono di spari provenienti dal vicolo posto sull'altro lato della strada risuonò per il quartiere.

                                                                                                               * * *

All'interno del vialotto, Igrid 10 001 sparò un paio di colpi in direzione dell'avversario. L'albino si limitò a rifletterli e sbadigliò.
<< Hai finito? Ora posso ucciderti ? >> domandò,con fare impassibile.
Il clone non perse tempo e cominciò a correre. Shen la seguì a ruota,camminando con passo lento e disinteressato
<< Te la stai dando a gambe,nhe? Mettersi a sculettare in quel modo…stai cercando di distrarmi ,per caso?>>
Appena pochi minuti dopo,l’intero quartiere riecheggiò in una lunga serie di esplosioni. L'esper chiuse il volto in un sorriso agghiacciante
<< Che ne dici di un indovinello? Così,tanto per ammazzare il tempo !>>
Assestò un pugno lungo l’asse della prima parete che gli capitò a tiro. I pezzi di marmo saettarono in direzione della Level 3,prima di essere intercettati da alcuni proiettili di ghiaccio.
L'albino mantenne uno sguardo freddo,per poi prendere un respiro profondo
<< Domanda: io, One Road,che cosa sto facendo?>>
Igrid non perse tempo e sparò un totale di tre proiettili nei confronti dell’avversario. Così com’era successo per quelli utilizzate dalla sosia,i bozzoli in rame rimbalzarono e uno di questi andò a conficcarsi direttamente nella sua spalla sinistra, facendole emettere un sibilo di dolore.
Puntò lo sguardo in direzione dell’adolescente
<< Ri…flessione?>>tentò.
Il Level 5 annuì di rimando
<< Quasi!>>esclamò,prima di volgere la propria attenzione nei confronti del clone
<< Anche se normalmente la imposto per riflettere,la mia capacità non si limita certo a qualcosa di così banale>>
Compì alcuni passi in avanti
<< La risposta corretta è…manipolazione vettoriale>>dichiarò.
Prese a calci una vecchia cassa di legno,e questa si sollevò da terra. Le bottiglie di vetro poste a l suo interno reagirono come proiettili e Igrid fu costretta ad evitarli
<< Movimento>>sussurrò.
Schioccò le dita e una forte raffica di vento intercettò la figura della bionda,sbattendola contro una delle panche presenti nel vicolo
<< Calore>>continuò.
Fece una pausa per riprendere fiato
<< E infine…corrente elettrica>>
una scarica di luce bianca attraversò il vuoto del vicolo,andando a infrangersi dritta contro la figura della Level 3
<< Posso modificare ogni tipo di vettore con cui entro in contatto>>ridacchiò,puntando lo sguardo in direzione della vittima.
Questa tentò di rialzarsi , ma si ritrovò incapace di muoversi.
L'albino inclinò leggermente la testa
<< Ed ora...la domanda per il premio di consolazione>>sussurrò,per poi arricciare le labbra nel suo solito sorriso
<< Che cosa succede a un corpo umano...quando inverti il suo flusso sanguigno?>>
 
                                                                                             * * *
5 Minuti dopo

Jack continuò a seguire il suono degli spari, ma era quasi notte , per non parlare di sporco.
Uno spesso strato di polvere scricchiolava sotto i suoi piedi e il naso del giovane colse sotto l’odore di umido e muffa qualcosa di peggio, come carne andata a male. Grosse tubature arrugginite, piene di ragnatele, strisciavano alla rinfusa lungo le pareti del vicolo.
Quando una delle caldaie si mise d’improvviso in azione, lo spirito quasi urlò di terrore.
Il flusso di adrenalina negli arti e nel cuore fu doloroso, per un momento quasi paralizzante. Anche lì c’erano giornali. Montagne di pacchi. I topi ci avevano fatto il nido a migliaia. Intere famiglie osservavano l'intruso con diffidenti occhi color rubino. Si allontanò dai bidoni della spazzatura, poi si fermò a metà del vicolo, sul pavimento di cemento crepato.
Attaccata a un palo c’era una grossa scatola di fusibili, e appoggiati a terra una serie di attrezzi. La zona sembrava un campo di battaglia. Riprese a camminare. Passato l’angolo si pentì all’istante di averlo fatto.
L’intera zona era ricoperta di sangue e viscere.
Un enorme macchia si protraeva per tutta la lunghezza del corridoio.
L'evo , a mala pena, riuscì a trattenere un coniato di vomito .
Afferrò il cellulare e cominciò a digitare il 911.

                                                                                                                             * * *
Altrove

500 metri più avanti,Shen cominciò ad allontanarsi dal luogo del delitto,consapevole del fatto che il cadavere sarebbe stato presto ritirato dagli altri cloni.
Ricordava ancora il giorno  il giorno in cui era iniziato tutto questo…

Flashback

2 anni prima

Era un caldo martedì di Luglio.
Il sole sorgeva alto al di sopra della città nota come San Fransokyo.
L'esper conosciuto come One Road,camminava lungo il marciapiede che conduceva alla sua camera di dormitorio,quando la figura di un uomo alto e dalla capigliatura rossa,vestito in un elegante cappotto da ragioniere,fece la sua comparsa ad appena un paio di passi da lui.
<< Hai un minuto?>>domandò questi,ricevendo l'attenzione dell'esper.
Shen inclinò leggermente la testa
<< Quale istituto di ricerca ti manda?>>
<< Cosa te lo fa pensare?>>ribattè l'altro,arricciando ambe le labbra in un sorriso divertito.
In tutta risposta,l'albino si strinse nelle spalle
<< Le persone che tentano di avvicinarmi si limitano a due tipi. Quelli che vogliono analizzarmi per trarne profitto... e idioti che cercano di battermi per diventare i più forti di San Fransokyo>>mormorò,ricevendo uno sguardo comprensivo da parte di Hans
<< Capisco>>
<< Bhe,sono entrambi inutili,perciò non c'è molta differenza>>continuò Shen,con fare impassibile.
Se l'uomo era rimasto offeso da tali parole,di certo non lo diede a vedere e si limitò ad estrarre dalla tasca del cappotto un fascicolo rilegato in carta pesta
<< Vorrei solo che tu dessi un occhiata a questo>>commentò,porgendo il gruppo di fogli nelle mani del level 5.
L'albino afferrò il fascicolo e cominciò a leggerlo con interesse.
Dopo circa un paio di minuti,puntò lo sguardo in direzione dell'imprenditore
<< Passaggio al Level 6?>>
<< Esattamente. Si tratta di un esperimento autorizzato dal diagramma ad albero>>
L'adolescente emise uno sbuffo irritato
<< Non m'interessa. Sono il numero uno di San Fransokyo. Ciò significa che sono l'essere umano più forte al mondo. Non importa di chi si tratti o cosa faccia,nessuno è in grado di sconfiggermi. A che mi servirebbe diventare più forte?>>
Hans non potè fare altro che annuire in accordo
<< Hai ragione. Di certo sei l'esper più forte sul pianeta. Ma dimmi ,questo cosa ti ha portato?>>domandò,il tono di voce ornato da una lieve punta di curiosità.
Il primo dei Level 5 strinse ambe le palpebre degli occhi
<< Che vuoi dire?>>
<< La maggior parte delle persone hanno paura perfino di stare in tua presenza...e quelli che non ne hanno si limitano a coloro che cercano di prendere il tuo titolo>>continuò l'uomo,per nulla intimorito dallo sguardo dell'albino.
Girò la testa nei confronti dell'esper,prima di prendere un respiro profondo
<< Ma se ottenessi un potere assoluto,che supera di gran lunga quello del tuo titolo attuale...un potere in grado di modificare la realtà stessa...le cose potrebbero cambiare>> sussurrò.

Non seppe mai perché lo fece.
Forse per pura curiosità. O forse,semplicemente perché era annoiato. A questo punto,le ragioni non sono importanti . Quello che importa...è quello che accadde in seguito.
Il giorno dopo quell'incontro,decise di acconsentire al progetto.

Lo portarono all'interno di un edificio di formazione,dove venivano sviluppati i poteri degli esper.
L'intera struttura sembrava una palestra grande quanto un paio di campi da calcio.
Al centro della sala,vi era una ragazza di età probabilmente non superiore ai diciotto anni,dalla capigliatura biondo platino.
<< Yo. Dunque tu saresti il mio avversario per questo esperimento?>>domandò,ricevendo l'attenzione della sosia.
Questa annuì di rimando
<< Sì. È un piacere poter fare la tua conoscenza>>
<< Anche per me. Questa è la prima volta che affronto un altro Level 5. non vedo l'ora di...>>
si fermò di colpo,non appena i suoi occhi entrarono in contatto con uno strano oggetto che teneva tra le mani
<< Una pistola?>>sussurrò,visibilmente sorpreso.
Perché diavolo un Level 5 aveva bisogno di una pistola?
Ignorante dei pensieri che correvano per la mente dell'albino,la bionda cominciò a guardarsi intorno
<< Ho ricevuto il permesso di spararti. Posso farlo davvero?>>
Poco prima che l'adolescente potesse risponderle,la voce di Drago Bludvist risuonò nella stanza
<< Bene,cominciamo il primo esperimento>>ordinò,suscitando un piccolo cenno da parte del clone.
La femmina non perse tempo e prese a correre lungo il perimetro dell'area di formazione
<< Chi fa la prima mossa vince>>e,detto questo,sparò un colpo con la pistola. Con sua grande sorpresa,tuttavia,il bozzolo di rame,anzichè conficcarsi nel corpo del Level 5,venne semplicemente sbalzato contro una delle pareti.
La sosia inarcò un sopracciglio
<< La traiettoria di proiettile viene deviata?>>domandò,visibilmente confusa.
Sparò un altro paio di colpi, ma il risultato fu sempre lo stesso.
Poi accadde. Shen balzò in avanti,fermandosi ad appena un paio centimetri dal volto dell'avversario
<< Mi stai prendendo per il culo?>>
e,detto questo,toccò il clone sulla fronte. Igrid non ebbe neanche il tempo di lampeggiare.
Venne sbalzata come un pezzo di carta contro il soffitto,per poi ricadere violentemente lungo l'asse del pavimento.
Il colpo era stato sufficiente per spezzargli la spina dorsale.
Shen fissò il tutto con fare impassibile,volgendo lo sguardo in direzione dell'altoparlante
<< Ehi,che diavolo è sta roba? È davvero il clone di un Level 5?>>domandò,il tono di voce ornato da una lieve punta d'irritazione.
La voce dall'altro capo della linea ridacchiò
<< Ti prego di ignorare il divario di potenza con l'originale. I cloni sono connessi tramite un network,grazie al quale possiedono una memoria condivisa. Durante i 20 000 combattimenti,apprenderanno e accumuleranno esperienze. Durante gli ultimi,perfino tu potresti avere difficoltà>>
<< In poche parole,mi toccherà affrontare sempre e solo spazzatura. Che delusione>>mormorò l'albino,con fare impassibile.
Drago Bludvist annuì in accordo,prima di prendere un respiro profondo
<< Tuttavia,il primo esperimento non è ancora finito. Non finché non ti sarai disfatto del soggetto alle tue spalle>>continuò,suscitando uno sguardo di pura sorpresa da parte del Level 5
<< Gli esperimenti giungeranno alla fine solo dopo lo smaltimento di 20 000 cloni armati. Il bersaglio non ha ancora cessato il suo funzionamento>>
Ancora distesa sul pavimento,la figura di Igrid cominciò a contrarsi.
<< Ri...ce ...vuto. Riprendo subito ...l'esperimento>>sussurrò,nel tentativo di sollevare la pistola.
Shen fissò l'altoparlante con fare attonito
<< Smaltimento? Cessazione di funzionamento? Vuol dire che...>>
il suono di uno sparo rieccheggiò per tutta la lunghezza della sala.
Il proiettile rimbalzò. Volse lo sguardo in direzione del clone. E allora vide.
La femmina dilatò le pupille e sentì la carne del fianco lacerarsi in un scricchiolio quasi impercettibile.
Sentì il sangue sgorgare copioso dalla ferita appena aperta e riversarsi lungo il pavimento come pioggia battuta.
Appoggiò la testa sul pavimento,quasi come se stesse per addormentarsi.
<< è buio...è profondo...è come sprofondare in un abisso oceanico… è questa...la morte?>>sussurrò,prima di chiudere gli occhi.
Il tutto durò appena una decina di secondi. Il clone noto come 000001 era morto.
Shen compì un passo all'indietro e sentì il fiato mozzarglisi in gola.
L'aveva fatto. Aveva ucciso un innocente. Uccidere non era mai stato un problema per lui. Ma questo...almeno ,le persone che aveva fatto fuori fino ad ora non erano altro che bastardi.
In quel preciso istante,la voce di Bludvist risuonò per la camera
<< Ottimo lavoro,il primo esperimento è finalmente concluso. All'inizio potrebbe essere un po' noioso,ma,col tempo,diventeranno più forti. Non hai ragione di trattenerti. I tuoi avversari sono stati creati con farmaci e proteine. Non sono altro che bambole>>terminò.
L'albino ascoltò il tutto con fare impassibile.
Sì,pensò. Deve essere così. Nessun essere umano sano di mente avrebbe continuato a lottare. Erano pupazzi senz'anima. Niente di più niente di meno. Non doveva preoccuparsi di nulla…

Fine Flasback

<< Bhe,credo che andrò a comprare qualcosa da mettere sotto i denti>>
e,detto questo,cominciò a camminare in direzione del dormitorio

                                                                                                                         * * *

30 Minuti dopo

<< Ragazzo,quanto manca?>>domandò uno degli ufficiali
<< Siamo quasi arrivati!>>esclamò Jack,continuando a correre lungo il centro del vicolo.
Aveva atteso di fronte all'entrata del corridoio per circa una mezz'ora buona,non fidandosi di rimanere da solo in quel posto dimenticato da Dio.
Non appena ebbe raggiunto la destinazione,tuttavia,si bloccò di colpo.
Niente. Non una cosa fuori posto. Non una sola goccia di sangue. L'intera zona era completamente immacolata.
<< Qualcosa non va?>>domandò il poliziotto,poco dopo averlo raggiunto.
Lo spirito osservò il vicolo con fare attonito
<< Il corpo...si trovava proprio qui>>sussurrò,il tono di voce ornato da una lieve punta di puro shock.
Dietro di lui,entrambi gli uomini si rivolsero l'un l'altro uno sguardo incerto.
<< Sei proprio sicuro di averlo visto ?>>domandò il secondo,visibilmente scettico.
Jack non gli badò nemmeno e continuò ad osservare la scena
<< Me lo sono immaginato? No...non è possibile>>
<< Ehi!>>il gridò dell'uomo lo richiamò alla realtà.
Volse lo sguardo in direzione della coppia
<< Abbiamo controllato tutte le telecamere della zona. Non hanno ripreso alcuna attività sospetta>>
<< Riporteremo che c'è stato un errore di testimonianza. Ma,se succederà di nuovo,verremo a discuterne con i tuoi professori>>
e,detto questo,cominciarono a dirigersi verso l'uscita del vicolo.
Di fronte a tutto ciò,l'adolescente non potè fare altro che mormorare un unica e semplice frase
<< Che accidenti sta succedendo in questa città?>>



Com'era? Spero bello ! Mi raccomando,recensite in molti :)
E così,in questo capitolo, conosciaqmo un po' del passato di Shen,anche se verrà esplorato in seguito. Non si diventa psicopatici di punto in bianco,sapete?
Inoltre,apprendiamo finalmente cosa può fare il suo potere. Forte,no?
Jack ed Igrid hanno una più profonda interazione,mentre Elsa vuole trovare un modo per fermare gli esperimenti.
Il prossimo chappy sarà molto per gli amanti della coppia Jelsa,ve lo assicuro :)

Ed ora,è il momento dei ringraziamenti!

Innanzitutto , vorrei esprimere la mia più profonda gratitudine a Neo Genesis Kurama, con tutte le dritte e gli anime che mi ha consigliato, così come il suo sostegno per le mie storie ,ormai lo considero come un amico di penna. In realtà,considero amici di penna tutti i miei recensori !

Un grazie particolare va a Ray46, le sue recensioni sono sempre le più lunghe e riescono a a portarmi un sorriso sul volto ogni volta che le leggo,per cui ti ringrazio davvero !!!

Ringraziamenti vanno anche ad Harry Fine,la cui passione per le mie storie sui Big Four mi ha portato a scrivere questa fan fiction :)

Per non parlare di rocchi68 e Maty Frost,che,fino ad ora, hanno recensito ogni singolo capitolo di questa storia .

Detto questo,ringrazio anche :

1 -Freya Dogrm
2 -Harry Fine
3 -James Percy Holmes
4 -Maty Frost
5 -NEON GENESIS KURAMA
6 -Ray46

Che hanno inserito questa storia tra le preferite


 

1 -DarkSide_of_Gemini

che l'ha inserita tra quelle da ricordare


 

1 -Haxel_12
2 -Kirah and Arkhaniel
3 -mintheart
4 -Musical
5 -ryusuke

che l'hanno inserita tra le seguite.

Vi ringrazio di cuore,siete fantastici !!!

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Capitolo 9
*** Anime disperate ***


Eccomi qua,in ritorno da due settimane di viaggi ininterrotti per l'inghilterra( senza internet,sia chiaro). Spero che il capitolo vi piaccia!!!


Anime disperate

Jack raggiunse i dormitori della Esper Academy dopo appena un paio d'ore. L'ubicazione dei sette Level 5 erano sempre state di dominio pubblico,per cui non era stato difficile recapitare il nome della scuola e la camera della Snow Queen.
Compose il numero lungo la tastiere del citofono e attese.
<< Chi è ?>>domandò una voce femminile dall'altro capo del ricevitore.
L'adolescente inarcò un sopracciglio
<< Ehm...sono Jack. Elsa,sei tu?>>
<< Jack?>>ripetè l'interlocutrice,visibilmente curiosa.
L'EVO emise un sospiro rassegnato
<< Accidenti,devo aver premuto il numero sbagliato>>mormorò
<< No,questa è la stanza giusta. Stai cercando Elsa,no? Io sono la sua compagna di stanza>>proclamò la voce,ricevendo un espressione accigliata da parte dello spirito
<< Quindi Elsa non è ancora tornata?>>
<< Esatto. Ad ogni modo,dovrebbe rientrare a breve. Se hai bisogno di parlarle,ti consiglio di salire e aspettarla qui>>
<< Sei sicura?>>
<< Sì,altrimenti potresti non riuscire a incontrarla. Senza contare che,oltre al coprifuoco,disponiamo di un sistema di sicurezza automatico,pertanto non ti conviene aspettare all'entrata>>

 

Raggiunta la camera,l'albino bussò alla porta un paio di volte.
<< Entra pure,non è chiusa a chiave>>proclamò la stessa voce che aveva sentito dal citofono .
Esitante,allungò la mano verso la maniglia e ne spalancò i cardini.
La camera di dormitorio era poco più grande di un salotto e avrebbe fatto inarcare parecchie sopracciglia,poichè non conteneva quasi niente. Non un a cucina. Non un salotto. Pareva solamente un unica grande stanza ,occupata da un totale di due letti e qualche mobile.
Sopra uno di essi,le braccia avvolte attorno al cuscino,vi era una ragazza dai capelli neri e dalla bassa statura,vestita in un pigiama da notte.
<< Entra e chiudi la porta>>
<< O-ok>>borbottò Jack,per poi fare come gli era stato detto.
Vanellope si drizzò a sedere,porgendo allo spirito un sorriso smagliante
<< Devi scusarmi. Queste stanza sono usate soltanto per dormire,per cui non sono molto adatte per ricevere ospiti. Nell'attesa che rientri Elsa,puoi sederti su quel letto>>continuò,indicando il mobile dall'altro lato della stanza.
L'albino inarcò un sopracciglio
<< Non credo sia il caso. Senza chiedere il suo permesso,poi...>>
<< Non preoccuparti,quello è il mio>>ribattè l'altra,ricevendo un'espressione impassibile da parte dell'EVO
<< Allora perché sei sdraiata sul suo? Sei per caso una pervertita?>>
<< P-pervertita!? Non puoi permetterti di chiamare gli altri pervertiti con tanta leggerezza !>>
<< Mi dispiace!>>esclamò lui,alzando ambe le mani in posizione di difesa.
La studentessa gli rivolse uno sguardo infastidito
<< Gradirei che tu non alzassi la voce. Non credo che tu voglia far sapere ad altri della tua presenza qui >>
<< Ok,ok>>mormorò l'altro,sedendosi comodamente sul materasso.
L'esper volse al giovane un espressione incuriosita
<< Ad ogni modo,per quale motivo vuoi incontrarti con Elsa?>>domandò,visibilmente perplessa.
L'adolescente sembrò valutare il fatto di rispondergli o meno.
Poco prima che potesse aprire bocca,tuttavia,la Level 4 lo interruppe con un rapido schiocco di dita
<< Fermo! Non c'è bisogno che tu me lo dica. Dopotutto,non sono certo affari miei>>commentò,prima di essere interrotta da un suono di passi esterno alla camera.

La teleporter drizzò la testa,come colpita da un fulmine.
<< Maledizione. Dev'essere una ronda!>>esclamò,per poi volgere la propria attenzione nei confronti dello spirito
<< Se il supervisore del dormitorio ti trovasse qui,finiremo in guai seri ! >>
<< Il supervisore?>>domandò Jack,il volto adornato da un leggero cipiglio.
Vanellope annuì di rimando
<< Si tratta di un essere terrificante che prova diletto nel farci visita quando meno ce l'aspettiamo>>sussurrò,prima di prendere un respiro profondo
<< Non ho scelta!>>
e,detto questo,cominciò a trascinare Jack lungo l'asse del pavimento
<< Nasconditi sotto il letto>>ordinò,iniziando a calciarlo sotto il suddetto mobile.
Lo spirito tentò invano di difendersi.
<< Aspetta! No! Ahi! Fermarti! O,andiamo...>>
<< Zitto!>>
e,in quel preciso istante,la professoressa Witchcliffe sbattè violentemente le porte della camera, le labbra arricciate in un piccolo ghigno.
Vanellope si ricompose e cominciò a sudare copiosamente.
<< Mi è parso di aver sentito dei rumori>>commentò la donna,ricevendo un sorriso tirato da parte della studentessa
<< Li ho sentiti anch'io. Forse provenivano dalla stanza accanto >>
<< Elsa sta dormendo?>>domandò l'insegnante,nel tentativo di occhieggiare la stanza.
L'esper annuì furiosamente
<< Sì,è così. Mi ha detto che ,ultimamente,ha problemi d'insonnia,per questo oggi è andata a letto presto. Apprezzerei un minimo di silenzio,da parte delle altre. Se permette,vorrei reclamare>>
e,detto questo,chiuse rapidamente i cardini,fuoriuscendo dalla stanza.

Sotto il letto,Jack fece del suo meglio per rimanere in silenzio.
La Level 4 l'aveva spinto dritto contro una sorte di peluche,molto simile a un pupazzo di neve,stipato in un angolo del materasso. Ma non era questo che aveva attirato l'attenzione dello spirito. Dalla pancia del giocattolo,infatti,sporgeva la parte superiore di un blocco di fogli ,adornato da diverse linee in codice criptato .
Poco più sotto,spiccavano alcuni titoli e lui non potè fare a meno di leggerli con attenzione .
<< Laboratorio di ricerca analitica sulle patologie...centro di ricerca numero 7...Radio Noise...passaggio al Level 6 di One Road>>sussurrò.
L'adolescente inarcò un sopracciglio
<< Level 6? Ma che significa questa roba?>>domandò,prima di afferrare il fascicolo
<< A San Fransokyo esistono un totale di sette Level 5...ma,tra loro,solo l'esper conosciuto come One Road possiede il potenziale per raggiungere il Level 6. In accordo con le simulazioni del Diagramma Ad Albero,abbiamo concluso che preparando 128 diversi campi di battaglia... e uccidendo la Snow Queen 128 volte...il soggetto potrà raggiungere il Level 6>>borbottò,con fare attonito.
Lo spirito dilatò le pupille
<< Snow Queen? Stanno parlando di Elsa?>>
Anizchè soffermarsi su quella domanda,ricominciò a leggere
<< Tuttavia,poichè la creazione di 128 Snow Queen risulta impossibile,abbiamo optato per le sisters,cloni prodotti in massa. Pertanto,uccidendo 20 000 sisters, One Road...sarà in grado di raggiungere il Level 6>>continuò,per poi deglutire a fatica
<< Esperimento 9999,20 Agosto 22:30. esperimento 10 000,21 Agosto...>>
si fermò di colpo,nel tentativo di riprendere fiato
<< Esperimento 10 001….21 agosto 20:30>>in poche parole...tra meno di un ora. Strinse i denti e,senza perdere tempo,volò al di fuori della finestra della camera.
         
                                                                                                                      * * *

Altrove


<< È per il tuo bene. Per il nostro bene. Capisci?>>

Quante volte gliel’aveva ripetuto, quella fottutissima donna?
Tutte nel giro di dieci minuti buoni, in cui era rimasta lì, con quello squallido e svagato sorriso tipico di una mente malata.
Perché in effetti lei
era malata.
Lei, suo marito, la gente. Burgress era semplicemente una piccola cittadina piena di folli che rifiutavano l’avanzamento della tecnologia. Testardi.
Shen avrebbe voluto dire qualcosa.
Eppure non ci riusciva. Doveva essere per il sangue che gli saliva in gola.

<< Mostro>> mormorò la donna che era stata sua madre, il volto sporco di sangue del suo stesso figlio.
L’aveva accoltellato senza neppure pensarci, in un raptus di rabbia.
Sapeva che sua madre non giudicava di buon occhio il fatto che fosse un Esper. La disgustava, in realtà, anche se non l’avrebbe mai ammesso.
Un lamento fievole uscì dalla sua gola mentre
Shen si rialzava, il piccolo torace grondante di sangue che gli macchiava i vestiti.
Non sentiva più nulla. Né dolore al petto né al cuore straziato.
Neppure rabbia. Solo apatia, placida apatia.
E ad un tratto i suoi piedi si muovevano da soli, attraversavano la stanza ed arrivavano a lei.
Vide la sua stessa mano poggiarsi su quella della madre, che teneva il coltello da macellaio. Semplicemente la strinse, mentre lei gemeva in modo strozzato.
E poi tirò.
Quando il braccio esplose in una pioggia di schegge sanguinolente non batté ciglio.
Neppure un po’ di rimpianto.

Shen si svegliò di soprassalto in un bagno di sudore.
La coperta di cotone era attorcigliata attorno alle gambe, la maglietta appiccicata al petto a causa del sudore. Si passò la lingua sulle labbra secche.
Erano anni che non faceva più quell’incubo. Cercò di non pensarci, mentre si alzò dal posto a sedere.
L'esperimento sarebbe cominciato tra poco...e non sarebbe stato influenzato dal suo disastroso passato.

                                                                                                                 * * *
Baia di San Fransokyo

Sopra il ponte che collegava la parte alta della città con l'area portuale,Elsa Fine osservava placidamente il dispiegarsi dell'orizzonte serale.
<< Perché?>>sussurrò,lo sguardo fisso in direzione del mare
<< Perché siamo arrivati a questo? Deve esistere un modo per evitare che si sacrifichino di nuovo>>continuò,lasciando che il rumore delle onde la cullasse.
Girò la testa nei confronti della luna.
<< E se gli esperimenti non terminassero? Io...>>
il fiato le si mozzò in gola,costringendola a fermarsi.
Grumi d'acqua salata cominciarono a fuoriuscire dagli occhi.
<< Aiutatemi...chiunque...per favore...>>
poco prima che potesse completare quel pensiero,tuttavia,un suono di passi rieccheggiò alle sue spalle.
Si voltò,facendo ben attenzione a nascondere il volto tra le ombre dei lampioni. Chiunque fosse questo nuovo arrivato,di certo non l'avrebbe vista piangere.
Dopo appena una decina di secondi,la figura di Jack frost si materializzò dal nulla al centro del ponte,suscitando un introito di pura sorpresa da parete della Level 5. Questi cominciò a fissarla con uno sguardo duro.
<< Che diavolo stai facendo?>>domandò,stringendo ambe le palpebre degli occhi.
La Level 5 dilatò le pupille,prima di arricciare ambe le labbra in un sorriso impertinente
<< Ma che vuoi ? Posso fare quello che voglio,quando voglio. Che diritto hai di chiedermi cosa...>>
<< Smettila>>ribattè l'altro,il tono di voce freddo come il ghiaccio.
 L'adolescente sussultò leggermente
<< Smetterla di fare cosa? Non dirmi che...>>
poco prima che potesse terminare la frase,il giovane dai capelli bianchi estrasse un foglio dalla tasca del cappotto,porgendolo in direzione della studentessa
<< So tutto. Di tua sorella...delle sisters...dell'esperimento. Quindi vedi di darci un taglio>>continuò,suscitando un espressione di puro shock ad opera dell'esper.
La Level 5 si ritrovò a compiere un passo all'indietro
<< Quello è...tu...>>
( L'ha scoperto) realizzò,per poi emettere un sibilo strozzato.
Strinse i denti,volgendo all'EVO uno sguardo sprezzante.
<< Vedo. Hai incontrato uno dei miei cloni solo ieri e sei già riuscito a scoprire tutto quanto. Dovresti fare il detective>>
( Scommetto che anche per un ficcanaso come te questo progetto sia imperdonabile)
<< Se sei in possesso di quel rapporto,significa che ti sei intrufolato in camera mia>>
( Dal tuo punto di vista,devo sembrarti un complice che ha fornito la mappa genetica per condurre gli esperimenti. Sei venuto qui per biasimarmi?)
<< Hai persino controllato dentro il mio peluche. Normalmente,ti avrei giustiziato,per una cosa del genere,sai?>>
( Che importa. In ogni caso,il risultato non cambia. Venir incolpato da qualcuno... mi renderà le cose più facili)sussurrò a se stessa.
Volse la propria attenzione nei confronti del giovane e prese un respiro profondo
<< Allora? Trovi che io sia imperdonabile?>>domandò,il tono di voce ornato da una lieve punta di divertimento.
Con sua grande sorpresa,tuttavia,l'adolescente,anzichè inveire contro di lei,pronunciò una pura e semplice domanda
<< Che diavolo stai dicendo? >>mormorò,il volto chiuso in un espressione accigliata
<< Mi sembra ovvio...che ero preoccupato>>
<< ?!>>
Il tempo parve fermarsi. L'intera zona sembrò calare in un inesorabile silenzio, che interessò perfino lo scrosciare delle acque.
Elsa deglutì a fatica,nel tentativo di ricomporsi.
<< Sentirsi dire una cosa del genere è sempre meglio che non sentirsela dire affatto. Anche se si tratta di una bugia...>>
<< Non sto mentendo>>continuò l'altro,alzando il tono di voce di alcune tacche.
La Level 5 sussultò
<< C-cosa?>>
<< Ho detto che non sto mentendo!>>ripetè Jack,compiendo un passo nella sua direzione.
La studentessa rimase ferma e immobile per circa un minuto buono.
Quando quel breve lasso di tempo giunse al suo termine,scoppiò in una risata amara.
Girò la testa nei confronti dell'oceano.
<< Quelle ragazze non hanno problemi ha definirsi cavie da laboratorio. Come i ratti o i porcellini d'india. In nome della sperimentazione,i loro corpi vengono alterati,e quando non sono più di alcuna utilità vengono gettati come spazzatura. Quelle ragazze comprendono bene il significato del termine “ cavia da laboratorio ”,sia chiaro. Lo comprendono,ma continuano a definirsi tali>>sussurrò,volgendo la propria attenzione in direzione dello spirito
<< Quello che è successo è colpa mia. Ecco perché...è mio dovere salvarle>>terminò,per poi cominciare a incamminarsi verso la parte opposta del ponte.
Poco prima che potesse andare avanti,tuttavia, venne intercettata dalla figura dell'albino
<< Dove stai andando?>>domandò questi,visibilmente teso.
La Level 5 non potè fare a meno di stringersi nelle spalle
<< Stanotte si svolgerà un altro esperimento. Ho intenzione di chiudere i conti con One Road prima che inizi>>
Invece di spostarsi,l'adolescente strinse le palpebre una seconda volta
<< Puoi vincere?>>sussurrò,porgendo il gruppo di fogli nelle mani dell'esper
<< Qui c'è scritto che,secondo le simulazioni del Diagramma Ad Albero,morirai dopo appena 185 mosse. Sei davvero...intenzionata a vincere?>>ripetè,aspettando una risposta da parte della bionda.
Questa lo scrutò con circospezione,prima di prendere un respiro profondo
<< Hai ragione. Anche se combattessi al massimo,non riuscirei a fargli neanche un graffio>>commentò,con fare disinvolto.
Alzò lo sguardo,incontrando quello dell'EVO
<< Ma supponiamo che io non valga così tanto . Se,per esempio,venissi sconfitta alla prima mossa...uno sviluppo simile contraddirebbe completamente la simulazione. Vedendo ciò,i ricercatori potrebbero dubitare della validità del progetto,e riesaminerebbero le simulazioni.>>mormorò,per poi arricciare ambe le labbra in un sorriso triste
<< In questo modo,posso ancora rendermi utile>>sussurrò,ricevendo un 'espressione di pura sorpresa da parte di Jack.
L'adolescente deglutì a sua volta
<< Tu...hai intenzione di morire? Credi davvero che con la tua morte riuscirai a salvarle?>>
<< Esatto. Per quegli scienziati,le simulazioni del Diagramma Ad Albero sono assolute. Se dopo la mia prima mossa non fossi in grado di fare altro,se non di strisciare al suolo cercando di fuggire, allora gli scienziati potrebbero pensare: “ Deve esserci un errore nelle previsioni del Diagramma Ad Albero”>>
<< Se decidessero di effettuare un ricalcolo,saresti morta inutilmente!>>esclamò l'altro,nel tentativo di farla ragionare.
L'esper scosse prontamente la testa
<< Non succederà . Stamattina ho utilizzato un attacco informatico per abbattere il Diagramma Ad Albero. Di conseguenza,non potranno ripetere la simulazione>>fu la sua risposta piatta.
Jack ascoltò il tutto con fare attonito
<< Tu...come fai a...>>
<< Hai capito,ora? Spostati>>ordinò,il volto chiuso in un'espressione fredda e distaccata.

L'adolescente,tuttavia,rimase nella medesima posizione.
<< No>>sussurrò, suscitando uno sguardo tagliente ad opera della Snow Queen
<< Se il tuo piano fosse di sconfiggere One Road,potrei anche appoggiarti. Ma non posso farti passare,se hai intenzione di mori...>>
poco prima che potesse terminare la frase,un proiettile di energia bianca andò a infrangersi dritto contro il blocco di fogli che teneva in mano ,riducendolo in frantumi.
Riprendendosi da quell'azione,lo spirito puntò lo sguardo in direzione di Elsa. Questa fissò l'adolescente dritto in quelle pupille color turchese,un ombra scura che le calava sulla fronte
<< E allora? Che cosa dovrei fare ? Hai qualche idea migliore? Non parlare con il tuo atteggiamento da idealista,se non sei in grado di fare niente>>mormorò,la voce grondante di puro disprezzo.
Jack deglutì una seconda volta
<< Anche così,non ho intenzione di lasciarti passa...>>
<< Non ti azzardare! Vuoi dire che non t'importa se muoiono? Se non vuoi farmi passare, mi farò strada con la forza. Se non vuoi che ti colpisca,levati di mezzo!>>esclamò l'altra,protraendo ambe le mani nei confronti dell'EVO.
Questi,tuttavia,rimase fermo e immobile,il volto adornato dalla medesima espressione.
Elsa strinse i denti,prima di cominciare a illuminarsi di una debole luce color turchese
<< Ho capito. In pratica,mi stai chiedendo di usare le maniere forti>>sussurrò.
In tutta risposta ,l'adolescente allargò ambe le mani,in segno di resa.
La femmina inarcò un sopracciglio
<< Che significa?>>domandò,visibilmente perplessa.
L'albino le rivolse un sguardo duro
<< Non mi batterò>>proclamò,con fare impassibile.
Elsa digrignò i denti
<< Cosa?>>
<< Ho detto che non mi batterò>>ripetè l'altro,con voce monotona.
La Level 5 sparò un altro proiettile ai piedi della figura
<< Idiota! Pensi che ci andrò piano con te? Questa è l'unica via che mi resta. Non m'interessa se non opporrai resistenza. Se ti metterai in mezzo,ti colpirò senza esitazione!>>ruggì,nel tentativo di intimidirlo.
In tutta risposta,Jack mantenne la sua posizione
<<< Ciononostante ...non mi batterò>>
<< Non prendermi in girò!>>
e poi accadde. Uno spesso strato di ghiaccio cominciò a protrarsi lungo le assi del ponte,seguito da una lunga serie di scariche.
<< Se vuoi affrontarmi usa i pugni! Se invece non ne hai intenzione,levati di mezzo! Non osare calpestare la volontà degli altri con i tuoi stupidi sentimenti !>>esclamò.
Nonostante questo,lo spirito rimase fermo e immobile.
Fu il punto di rottura. La Snow Queen prese un respiro profondo
<< Ti ho detto...di combattere!>>
Un proiettile di luce bianca scaturì dal corpo della studentessa,andando a infrangersi dritto contro il ventre del giovane.
Questi non tentò neppure di difendersi. Venne sbalzato di un paio di metri,per poi cadere duramente sulla schiena.
Elsa compì un passo in avanti
<< Ora dovresti averlo capito. Non mi tratterrò>>
Con sua grande sorpresa,tuttavia,l'adolescente si alzò in fretta e furia,sbarrandole la strada una seconda volta.
L'esper non riusciva a muoversi. Era come pietrificata.
Dopo che alcuni secondi di silenzio passarono ,si porse in avanti e posò delicatamente la mano sul bordo della carreggiata.
Lacrime di tristezza iniziarono a picchiettare le assi del pavimento come pioggia mattutina.

<< Perché?>>
<< Te l'ho detto. Non mi batterò con te>>sussurrò Jack,con voce simpatica.
La femmina cominciò a singhiozzare
<< Perché? Sai benissimo che quegli esperimenti sono sbagliati,no?! Sto solo cercando di fermarli! Allora perché m'intralci ?!>>domandò,il volto oscurato dalle ombre proiettate dal ponte.
Lo spirito non potè fare a meno di annuire
<< Sì,sono sbagliati. Non è giusto che delle persone soffrano per quegli esperimenti>>
<< Allora...>>
<< Però...se ti lasciassi andare...tu non verresti salvata>>continuò,volgendo la propria attenzione nei confronti della studentessa
<< Ecco perché...non mi sposterò>>ripetè.
La Level 5 spattè un pugno sul ferro della ringhiera
<< Che diavolo stai dicendo?! Io non merito più parole come queste ! Se anche esistesse un mondo in cui tutti possono vivere felici,non ci sarebbe posto per me ,in un luogo simile ! >>
<< Pensi che le sisters ancora in vita ne sarebbero felici?>>domandò l'altro,suscitando un piccolo sussulto da parte della bionda
<< Ormai l'hai già capito. Sai che così...non potrai salvare nessuno>>
<< Taci. Con la mia morte otterranno almeno un po' di serenità. Per me non c'è altra scelta se non morire>>
Sentì i singhiozzi,la disperazione,il dolore delle sue parole.
Tutte quelle emozioni gli attraversarono il corpo con un unica grande scarica.

<< Se fosse possibile salvare 10 000 vite sacrificandone una soltanto,non sarebbe forse una cosa meravigliosa?>>domandò,con voce tremante
<< Non sarebbe stupendo? Perciò,ti prego...>>
la ragazza alzò lo sguardo e Jack potè finalmente vederla bene per la prima volta da quando aveva iniziato a parlare. Aveva gli occhi pieni di lacrime. Era una visione straziante .
Tuttavia...
<< Non mi sposterò>>
e fu allora, che un esplosione bianca e onnipresente illuminò la notte del 21 Agosto.

                                                                                                                        * * *
5 minuti dopo

L'intera zona pareva essere stata sottoposta ad una tormenta. Uno spesso strato di ghiaccio aveva ricoperto la superficie dell'oceano per circa un paio di miglia,intrappolando alcune navi da cargo. Pilastri di natura solida avevano trafitto l'asfalto del ponte,mentre altri sembravano sostenerlo. Stalattiti dalle punte acuminate saettavano da una parte all'altra dei contrafforti.
In mezzo a tutta quella devastazione,la figura di Jack Frost era rimasta ferma e immobile.
Elsa, a mala pena riuscì a mantenersi in piedi
<< Com'è possibile? Come puoi essere illeso>>domandò,il volto chiuso in un espressione di puro shock.
In tutta risposta,lo spirito porse la mano destra in avanti.
Come dal nulla ,un fiocco di neve grande quanto una palla da tennis cominciò ad aleggiare poco al di sopra delle dita.
Elsa fissò la manifestazione con fare attonito
<< Tu...>>sussurrò,alzando la testa in direzione dell'EVO
<< Tu hai...no...non può essere. Conosco a memoria tutti gli esper di San Fransokyo. Nessuno di loro possiede un potere come il mio! Allora come puoi...>>
il giovane non poteva più sopportarlo. Una parte di lui la capiva. Quella parte che conosceva la sofferenza derivante dalla morte di una sorella. Eppure quello...quello era troppo anche per lui. Finora non aveva visto nient'altro che una ragazza schiva,riservata e sicura di se. Ora, vedeva solo una creatura ferita che aveva bisogno di conforto. Osservò una lacrima attraversarle il volto e decise di fare l'unica cosa sensata che gli passò per la testa.
La abbracciò. Fu un abbraccio morbido e rassicurante.
La Level 5 continuò a piangere e affondò la testa nella spalla del giovane. Questi le mise una mano tra i capelli e iniziò ad accarezzarla delicatamente.
 << Non capisco>>sussurrò l'esper.
Passarono alcuni minuti. Nessuno dei due aveva intenzione di lasciare l'altro. Elsa si sentiva stranamente a proprio agio tra le braccia di quel giovane. D'altro canto,Jack,non aveva il coraggio di opporsi e la lasciò fare.
Fu Elsa a rompere la quiete di quel silenzio.

<< Sei proprio uno stupido. Tu non centri niente con tutto questo. Ti basterebbe chiudere gli occhi e fingere di non aver visto niente. Puoi tornare alla tua normale vita di tutti i giorni>>mormorò,ricevendo una piccola risata da parte dell'adolescente.
La studentessa cominciò a piangere
<< Come fai...come fai a sorridere in quel modo?>>
Jack i staccò delicatamente dall'abbraccio e le mise una mano sotto il mento
<< Perché sono felice...di essere tuo alleato>>sussurrò.
La giovane alzò la testa ,visibilmente confusa
<< Per questo motivo...smettila di piangere>>terminò l'altro,avvolgendo le braccia intorno a lei una seconda volta.
Elsa non lo diede a vedere,ma quelle parole la riempirono di pura felicità.
E poi,avvenne il colpo di grazia.
<< So come fermare questi esperimenti>>continuò Jack,il tono di voce improvvisamente serio.
La Level 5 non potè fare meno di sussultare
<< Si basano sul presupposto che One Road sia l'esper più forte di San Fransokyo. Ma se in realtà fosse incredibilmente debole? Ad esempio,se perdesse contro l'EVO più debole della città? Tale presupposto potrebbe rivelarsi errato,no?>>
La studentessa si staccò dall'abbraccio,prima di compiere un passo all'indietro
<< Un attimo...non vorrai...>>
<< Lo affronterò>>ribattè Jack,arricciando le labbra in un sorriso gentile.
Elsa si portò ambe le mani alla bocca,nel tentativo di trattenere un grido
<< Non puoi farlo! È su un livello del tutto differente anche per me! È un mostro che riderebbe di gusto se tutti gli eserciti del mondo venissero inviati ad affrontarlo!>>esclamò,afferrandogli ambe le mani
<< Ti prego... Sono già morte 10 000 persone. Non voglio che qualcun' altro muoia a causa mia! Devo essere io a porre fino a tutto questo! Ti prego...>>
Alzò la testa e Jack baciò la ragazza sulla fronte.
La Snow Queen tornò a fissarlo dritto negli occhi e il giovane le rivolse il suo solito sorriso
<< In tal caso...che ne diresti di darmi una mano?>>domandò lui,ricevendo un sussulto da parte della Level 5
<< Far si che tutti possano tornare a casa sorridendo,senza perdere nessuno. Questo è il mio sogno. Per favore...aiutami a realizzarlo>>continuò,prima di scompigliarle i capelli
<< Aspettami qui. Tornerò insieme a tua sorella. Te lo prometto>>
e,detto questo ,cominciò a correre in direzione dell'area portuale.
Elsa rimase ferma e immobile,finchè la figura dell'EVO non scomparve tra le ombre della notte. Poi,cominciò a piangere.



Com'era? Spero bello! Sicuramente è uno dei capitoli più difficili che abbia mai scritto,ci tenevo particolarmente a renderlo il più toccante possibile.
Nel prossimo chappy,arriva finalmente lo scontro tra Jack e Shen ,una battaglia che sarà davvero spettacolare,poichè il nostro spirito possiede un fattore che gli permetterà di giocare alla pari che il Level 5. Naturalmente,non sarà solo.
Inoltre,in questo chappy approfondiamo ulteriormente il passato di Shen.
Mi sono ispirato a quello narrato nel film di Kung Fu Panda,poichè penso che la paura che provavano i genitori del pavone nei suoi confronti sia stato il fattore dominante che l'abbia portato alla follia.
Alla prossima !

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Capitolo 10
*** La bestia che gridò amore ***


La bestia che gridò amore

Lo scatenarsi della tempesta costrinse Jack a procedere a passo d'uomo, proprio quando si era definitivamente convinto che il tempo fosse diventato un elemento d'importanza assolutamente vitale e che se non fosse tornato al porto immediatamente, tanto valeva starne lontano per sempre.
Ora aveva la sensazione che gran parte delle informazioni di cui aveva avuto bisogno erano già presenti nella sua mente da un pezzo .
Quando arrivò alla baia,vide il corpo di Igrid 10001 che veniva scansato dritto contro un container. Shen la seguì subito dopo.
<< Ehi,dimmi un po: ma voi non siete interconnesse tra di voi? Vi ho già spiegato l'altra volta come funziona. Sarebbe ora che imparaste>>commentò,avvicinandosi lentamente all'adolescente. Questa chiuse gli occhi,aspettando di ricevere il giudizio inevitabile.
Appena un paio di secondi dopo,tuttavia,la voce del suo inseguitore rieccheggiò poco sopra di lei
<< Oi>>mormorò ,attirando la sua attenzione
<< In questo caso...che si fa con l'esperimento?>>domandò,lo sguardo fisso in direzione dell'entrata del porto.
La Level 3 alzò la testa e,a mala pena,riuscì a trattenere un grido.
<< Perché...perchè sei venuto qui?>>sussurrò,non appena i suoi occhi entrarono in contatto con la figura di Jack Frost.
Shen,d'altra parte,emise un sospiro infastidito
<< Non si portano civili nel perimetro dell'esperimento. Se qualcuno viene a sapere del nostro piccolo segreto sai che come minimo bisogna strappargli la bocca,no?>>
<< Allontanati da lei>>
Il tempo parve fermarsi.
L'esper dilatò le pupille,prima di volgere la propria attenzione nei confronti della persona che aveva appena parlato.
<< Che cos'hai detto?>>
<< Ti ho detto...>>ripetè Jack,il tono di voce freddo come il ghiaccio
<< Ti ho detto di allontanarti subito dalla sorella di Elsa! Non mi hai sentito,razza di rifiuto ?!>>esclamò,suscitando uno sguardo di pura sorpresa da parte dell'albino.
L'adolescente inarcò un sopracciglio
<< Che cazzo hai detto? Allontanarmi da lei? Chi diavolo pensi di essere?>>domandò,per poi arricciare ambe le labbra in un sorriso divertito
<< Pensi di poterti rivolgere in quel modo a colui che supera tutti i Level 5...credi di essere una specie di dio?>>continuò,con fare beffardo.
Di fronte a lui,lo spirito strinse ambe le palpebre degli occhi
<< Piantala con le stronzate e allontanati da lei!>>ripetè,compiendo un passo in direzione dell'esper.
Questi non potè fare a meno di ridacchiare
<< Sei divertente. Allontanati da lei,hai detto?>>
Posò il piede sinistro lungo il bacino della sosia
<< In questo caso...ti conviene prenderla>>
e,detto questo,la colpì con un calcio,facendola volare per almeno una decina di metri.
Jack non perse tempo e balzò a mezz'aria,utilizzando il vento della zona per mantenersi sollevato da terra.
Poco prima che il clone potesse cadere,l'afferrò tra le braccia,posandosi delicatamente sul ciglio del molo.
<< C'è mancato poco>>sussurrò.
Igrid volse lo sguardo in direzione del suo salvatore,gli occhi adornati da uno strano luccichio
<< Che cosa...stai facendo? Non...non comprendo le tue azioni. Con le apparecchiature e i medicinali necessari, Igrid può essere automaticamente creata premendo un singolo pulsante. Un corpo artificiale con un cuore artificiale. 180.000 $ di costo per ogni unità. Ne sono rimaste ancora 9999 di riserva...allora,per quale motivo tu dovrest...>>
<< Non importa>>ribattè l'altro,interrompendola all'istante
<< Avrai anche un corpo e un cuore artificiale ,ma questi dettagli insignificanti non m'interessano. Sono venuto qui per salvare te,l'unica e sola che esiste al mondo>>continuò,prima di posarla delicatamente sulla schiena
<< Devo farti la predica su un bel po' di altre cose. Per cui...non azzardarti a morire>>
e,dopo aver pronunciato tali parole,girò la testa nei confronti di One Road.
In tutta risposta, l'albino emise un sospiro leggermente irritato
<< Bhe,avete finito con la vostra scenetta drammatica?>>
<< Hai continuato a farlo per tutto questo tempo?>>domandò Jack, anzichè rispondergli.
Il Level 5 inarcò il sopracciglio una seconda volta
<< Eh?>>
<< Ucciderle di sera nei vicoli>>continuò l'altro,ricevendo uno sguardo apparentemente imbarazzato da parte dell'adolescente
<< Oh. Quindi l'hai vista,eh? Manipolazione del flusso sanguigno. Era la prima volta che la usavo ,ma ho fatto un bel lavoretto,non trovi?>>
Allargò ambe le braccia,prima di scoppiare in una risata agghiacciante
<< Chi se l'aspettava che gli umani avessero tanto sangue! Oh,giusto,quasi dimenticavo. Delle bambole>>sussurrò,con fare beffardo.
Lo spirito digrignò i denti,il volto chiuso in un espressione di pura collera
<< Sai,volevo accertarmi che fossi stato obbligato a prendere parte a questo progetto….ma ora vedo che mi sbagliavo. Ti pesterò così tanto,che non potrai mai più far loro del male>>
Come dal nulla,un bastone alto quanto l'adolescente stesso si materializzò nelle mani dell'EVO.
Appena un paio di secondi dopo,Jack si lanciò in avanti,preparandosi a colpire l'avversario.
Nessun grido di battaglia, ne da parte sua, ne dall'albino.
Nessuna sfida.
Nessuno scherno.
Solo odio reciproco e inevitabile. Shen ridacchiò,prima di sbattere il piede sinistro contro l'asse della strada.
La reazione fu istantanea. Il terreno sotto di lui cedette,generando un onda d’urto che mandò in tilt la maggior parte degli apparecchi elettronici.
Lo spirito venne sbalzato all'indietro e il Level 5 non potè fare a meno sorridere.
<< Troppo lento>>commentò,il tono di voce ornato da una lieve punta di divertimento.
Sbattè il piede sinistro una seconda volta. Il terreno che costituiva il pavimento della banchisa sembrò sollevarsi,seguitò da un'altra onda d'urto
<< Non ci siamo proprio. Con quella velocità…non mi prenderai manco tra un secolo !>>
Appena pochi minuti dopo,l’intera zona portuale riecheggiò in una lunga serie di esplosioni.

                                                                                                                             * * *
Poente di San Fransokyo

Elsa era rimasta ferma e immobile,inginocchiata lungo la strada che percorreva il ponte.
<< Non sono riuscita a fermarlo...anche se avrei dovuto farlo. Ho la sensazione che lui possa facilmente riuscire dove io ho fallito...anche se non c'è niente che comprovi questo presentimento>>mormorò,il volto chiuso in un sorriso appena accennato .
In quel preciso istante,un miagolio attirò la su attenzione.
Si girò di scatto.
Un piccolo gatto nero aveva appena preso posto alla sua sinistra e aveva cominciato a leccargli la mano.
<< Per caso tu sei...sei il gatto dell'altro ieri?>>domandò l'esper,ricordando il giorno in cui aveva incontrato per la prima volta una delle sisters.
In tutta risposta,il felino miagolò una seconda volta.
La Level 5 ridacchiò
<< Mi dispiace. Non riesco davvero a distinguervi>>sussurrò,prima di afferrarlo delicatamente .
La creatura si sistemò tranquillamente tra le sue braccia.
<< Anche quelle ragazze...hanno tutte lo stesso aspetto,ma ognuna ha una propria vita. Ed io...non posso lasciare che qualcun' altro se ne occupi al posto mio>>continuò,volgendo la propria attenzione nei confronti dell'area portuale
<< Ma prima,devo affrontare i miei sentimenti>>
e,detto questo,posizionò il gatto al di sopra della spalla destra.
L'animale prese a fissarla con uno sguardo incerto
<< Andiamo>>

                                                                                                                                 * * *
Porto di San Fransokyo

Il container saettò dritto contro la figura di Jack,sollevando una densa nuvola di polvere. Lo spirito si sollevò da terra,riuscendo ad evitarlo per un pelo.
Un pezzo di roccia,tuttavia,lo colpi in pieno petto,mandandolo a sbattere lungo la parete di un magazzino.
Shen osservò il tutto con fare impassibile.
<< Che diavolo ha sto qui?>>sussurrò,prima di arricciare ambe le labbra in un sorriso folle
<< Non sarai mica un Level 2? visto che facevi tanto il gradasso,mi domandavo che genere di esper fossi...ma fino ad ora,non hai fatto altro che volare e caricare come un idiota>>commentò,con fare divertito.
Nonostante quelle parole,tuttavia,la mente dell'albino stava correndo come un treno.
( Non mi piace. Ho perso il conto dei cretini che si illudevano di sottrarmi il titolo di “più forte”. Dopo avergli distrutto braccia e gambe,realizzavano la loro stupidità,senza eccezioni. Invece,questo tizio...)
Puntò lo sguardo in direzione dei container,attraverso i quali il suo attacco precedenti aveva realizzato dei profondi squarci.

Al di fuori delle aperture,milioni di granelli candidi come la neve aleggiavano nell’aria,fuoriuscendo da alcuni sacchi di yuta ammassati l’uno sull’altro

<< Sembra proprio che in quelle casse ci fosse della farina>>ridacchiò.
In tutta risposta,lo spiritio inarcò un sopracciglio.
Shen,d’altra parte,aveva l’aria di essere completamente rilassato
<< Questa serata è piacevolmente priva di vento. Potrebbe essere un tantino pericoloso!>>continuò ,prima di volgere la propria attenzione nei confronti dell'avversario
<< Ehi,rifiuto. Hai mai sentito parlare…di un esplosione di polvere ?>>
Schioccò le dita.
Il timer sotto il Castle Stream Bridge, conosciuto da tempi immemorabili come Tin Bridge dagli abitanti della città, arrivò a zero alle 21:00 della sera di martedì, 5 Luglio, anno di Nostro Signore 2020. La minuscola scarica elettrica che avrebbe dovuto far squillare il campanello guizzò fra le estremità scoperte dei cavi che avrebbero dovuto rendere partecipi le persone del cambio d'ora.
Il campanello in effetti cominciò a squillare, ma una frazione di secondo più tardi venne ingoiato con tutto quanto il timer nella vampata di fuoco.
Solo poche persone a San Fransokyo scambiarono l'esplosione del porto per un tuono.
Il tuono era come artiglieria pesante in cielo; il boato dell'esplosivo echeggiò come un gigantesco colpo di fucile.
La sezione sud della vecchia raffineria, che non era di latta, bensì di vecchio ferro arrugginito, si sollevò dall'argine su una fiammata appiattita.
Si alzò per tre metri circa, simile a una rampa dal dolce pendio, e ricadde con uno schianto cupo di cemento e frammenti di metallo che volavano da tutte le parti.
L'estremità nord del ponte fu sradicata dal suo basamento e tutta la struttura si ripiegò di traverso nel oceano, la cui piena era ormai al culmine. Il lato sud piombò al di sopra di una nave. I belligeranti che camminavano per le strade della città, sospesero le loro attività. pedoni, esper e agenti, si girarono tutti a guardare la colonna di fuoco che si elevava nel cielo dalla parte dell'area portuale.
Il fragore fu spaventoso e per un istante tutte le finestre dell'edificio più imponente della città si animarono di una luce soprannaturale in cui si mescolavano viola e arancione, poi si sprigionò il fuoco passando attraverso le finestre, attraverso le porte, attraverso le prese d'aria, come mille braccia muscolose e senza pietà.
Il tetto di una fabbrica si sollevò tutto insieme come una strana astronave coperta di tegole, sorretto da un cuscino di fiamma, dopodiché si sbriciolò in centomila frammenti.
Nell'istante successivo, tutto quanto l'edificio esplose in tutte le direzioni, investendo quel tratto della baia con una grandine di mattoni e vetri sotto la quale non avrebbe potuto sopravvivere chiunque non fosse più piccoli di uno scarafaggio.
Automobili e veicoli si piroettarono nell'aria come altrettanti Dinky Toy. Il furgone giallo che un pescatore si era procurato due anni prima percorse pacificamente un tratto del porto restando tre metri sopra il fondo stradale, con le ruote che giravano inutilmente nell'aria, i battenti del portellone posteriore appesi per i cardini deformati, attrezzi e timer che cascavano fuori rotolando fra le macerie.
La possente onda termica lo fece sbandare sulla sinistra mandandolo a schiantarsi contro una nave da cargo, dove passò come uno spazzaneve su macchine per scrivere e schedari. Il suolo tremò in un fremito simile a una scossa tellurica. In tutta la città esplosero le finestre.
Le banderuole, che nel forte vento del temporale erano rimaste costantemente puntate a nordest (la tempesta si andava placando come se imbarazzata da quest'ultimo sviluppo), cominciarono a turbinare all'impazzata.
Alcune schizzarono via e, il giorno dopo, una sarebbe stata trovata conficcata nella porta di una nave, come la freccia di un predone pellerossa.
Jack era sopravvissuto al tremendo attacco per un colpo di fortuna.
Uno dei container era rimasto impigliato nei cavi,facendogli da scudo e permettendogli di trovare un posto sicuro per proteggersi dai detriti.
Appena pochi secondi dopo,la figura di Shen fuoriuscì dalla nuvola di cenere e lapilli.
<< Cavolo,pensavo di essere morto. Rimanere senza ossigeno è stata dura anche per me. Direi che lo slogan,neanche un bomba atomica può ucciderlo,ora mi si addica >>commentò,lo sguardo fisso in direzione dello spirito
<< Alora? Hai ancora intenzione di combattere?>>
In tutta risposta,l'adolescente dai capelli bianchi si rimise in piedi,mantenendo una posizione d'attacco.
Shen non potè fare a meno di scoppiare in una risata agghiacciante

<< Non capisci proprio di essere più debole,nhe? Visto che hai così tanta voglia di morire…se vuoi,posso trasformarti in un’opera d’arte di tutto rispetto>>
Allargò ambe le braccia
<< Scegli la mano che ti piace di più. La userò per invertire il tuo flusso sanguigno e bioelettrico!>>esclamò,per poi compiere un passo in avanti
<< Quale preferisci? Sinistra? Destra?>>
cominciò a correre in direzione dell'avversario
<< Entrambe?!>>
Poco prima che potesse entrare in contatto con il giovane,tuttavia,un muro altro più di dieci metri,costituito da uno spesso strato di ghiaccio ,si materializzò dal nulla di fronte a lui.
L’adolescente non si fermò,sicuro che avrebbe presto eliminato l’ostacolo in questione. Tale convinzione si trasformò ben presto in pura sorpresa quando,anziché attraversare la barriera come se fosse burro,il corpo dell'albino andò a sbatterci contro,facendolo indietreggiare
<< Ma che…>>sussurrò,prima di porgere un braccio in avanti,nel tentativo di controllare le molecole dell’oggetto. Tuttavia,non appena le dita della mano destra entrarono in contato con la superficie trasparente,questa sembrò respingerle
<< Cos’hai fatto?>>domandò,la voce rivolta nei confronti di colui che si trovava dall’altra parte della struttura.
Lo spirito dilatò le pupille.
( Incredibile...ha funzionato!) esclamò a se stesso, mentre ripensava ad una delle tante lezioni seguite che avevano come argomento principale i Level 5 della città.

flashback 

La professoressa Tootht camminò in circolo lungo il perimetro della stanza,sorreggendo tra le braccia un libro di testo.
<< A San Fransokyo esistono un totale di sette Level 5,classificati in base alla forza del loro potere distruttivo. In cima alla classifica vi è l'esper noto come One Road,che possiede la capacità di riflettere o controllare qualsiasi vettore che tocca, compresi quindi anche il movimento, il calore, l'elettricità e il vento. Questo potere non presenta alcun punto debole...con una sola eccezione>>continuò,attirando l'attenzione della classe
<< Il soggetto,infatti,può manipolare solamente i vettori di cui possiede una profonda conoscenza a livello molecolare. Per tanto,composti a lui sconosciuti non sarebbero influenzati dalla sua capacità,motivo per il quale il primo dei Level 5 è stato sottoposto fin dalla tenera età ad un intenso programma di studio accademico,che gli ha permesso di colmare ogni lacuna nel campo dello studio della materia che costituisce il nostro universo>>

fine flashback

Ed è qui che la capacità di Jack entrava in gioco. L'adolescente,infatti,non era un esper,bensì uno spirito,pertanto,il potere che gli permetteva di evocare il ghiaccio dal nulla non consisteva in un semplice processo di refrigerazione dell'idrogeno contenuto nell'aria.
Al contrario,l'abilità dell'albino non era altro che una proiezione del proprio mondo interiore e,considerando il fatto che agiva in parallelo ad una lunghezza d'onda completamente diversa dalle normali leggi della fisica,non sarebbe stata influenzata dal controllo vettoriale di Shen.
L'EVO non perse tempo e tirò il braccio destro all'indietro.
Il muro si dissipò.
Un sottile strato di ghiaccio andò a formarsi lungo le nocche della mano.
Si udì un sibilo.
Un tonfo.
Silenzio.
E fu allora,che il Level 5 noto come One Road si ritrovò sdraiato a terra.
Gli ci volle almeno un minuto buono per comprendere quello che era appena successo.
<< La luna? Per quale cazzo di motivo sto guardando la luna? E perché sono rivolto verso il cielo?>>sussurrò,lo sguardo fisso in direzione della volta .
Girò la testa da parte a parte del molo, finché i suoi occhi non entrarono in contatto la figura di un certo spirito
<< Perché sono sdraiato a terra? Cosa...era proprio di fronte a me. No. Cosa più importante,perchè è ancora in piedi,con tutti gli arti intatti?>>mormorò,prima di sentire una fitta lungo il lato destro del viso
<< Che cos...dolore? Questo è il...dolore?>>domandò,poggiandosi una mano sulla faccia.
E allora lo vide. Una striscia di sangue gocciolò tra le dita.
Il tempo parve fermarsi. E poi,fu preso dal panico.
<< Che cazzo significa!?>>esclamò,il tono di voce ornato da una lieve punta di terrore
<< Mi ha colpito?! Me ?!impossibile! Se così fosse,il suo braccio si sarebbe dovuto rompere! Semplicemente toccandomi,lui...>>
si fermò di colpo,prima di arricciare ambe le labbra in un sorriso folle
<< Che mi sia concentrato troppo sulle mani,annullando così la mia riflessione? Che gran stronzata. Fanculo !>> esclamò,volgendo la propri attenzione nei confronti dell'avversario.
<< Divertente. Cavolo,è il massimo! Ti farò diventare una splendida opera d'arte!>>
e,detto questo ,balzò in avanti,pronto ad affondare le unghie nel corpo dell'EVO.
Jack lo schivò e sferrò un altro pugno. Shen ricevette il colpo in piena bocca. Sputò un dente .
Il rumore del cranio che incontrava l'avversario avrebbe fatto pensare a un negozio di vasellame in un terremoto.
Il Level 5 rabbrividì, e quasi si accasciò inerte. Riuscì a mantenersi in equilibrio e attaccò di nuovo.
Nei lampi accecanti sembrava che fosse in corso una strana danza, in cui si richiedeva di scaraventare il partner contro il container più vicino, invece di fargli eseguire una piroetta, o affondargli una ginocchiata all'inguine invece di spiccare un saltello.
Jack non perse tempo e afferrò l'esper per il colletto, mentre con l'altra mano gli riempiva il naso di pugni.
Ogni volta che gliene assestava uno, la mano con cui lo teneva per la maglietta si spostava di qualche centimetro,a causa del ghiaccio che cominciava a sciogliersi; allora rimetteva il Level 5 in posizione e si preparava al pugno seguente.
Shen riuscì ad evitare l'ultimo colpo e balzò in avanti. 
<< Smettila di schivare!>>
Balenò di nuovo un fulmine.
Lo spirito lo colpì con un calcio,facendolo rotolare a terra per circa un paio metri.
L'albino emise un ringhio e si sollevò con un rapido balzo.
<< Se non posso colpirti a mani nude...ti farò a pezzi in un altro modo!>> esclamò,prima di sollevare un braccio a mezz'aria.
In quel preciso istante,una densa sabbia nera cominciò a fuoriuscire dalle crepe dell'asfalto,fino a formare una lunga spada nelle mani dell'esper.
Jack trasalì leggermente. Conosceva bene quella mossa. Astrid l'aveva usata contro di lui durante uno dei suoi scontri precedenti,adoperando il campo magnetico terrestre per manipolare il ferro contenuto nel terreno.
L'adolescente prese un respiro profondo,prima di evocare una lama di ghiaccio lungo l'asse del bastone.
Entrambi saltarono in direzione del rispettivo avversario.

Shen artigliò l'aria un paio di volte,nel tentativo di colpire l'EVO,ma questi riuscì a schivare ogni attacco e piazzò un calcio laterale nel ventre dell'albino,mandandolo a schiantarsi sul terreno. Questi si rimise in piedi quasi subito e parti alla ribalta.
Jack calò la spada dall’alto verso il basso, deviando un pugno da parte dell’avversario, e l’affondò di punta contro il suo stomaco. Questi schivò il colpo a sua volta e lo attaccò da dietro.
Si voltò,riuscendo a deviare il ferrò dell'arma.
Forte. Questo era l’unico aggettivo in grado di descrivere il primo dei Level 5. Una macchina da guerra pura e semplice.
L'albino affondò il pugno lungo il fianco dello spirito. Il giovane evitò l’attacco per un pelo. L’intera zona cominciò a inclinarsi sotto la pressione derivata dall’onda d’urto.
Shen compì una rapida steccata con la lama composta da vettori, cercando di dilaniare la figura dell’adolescente. Questi si piegò all’indietro, perdendo un ciuffo di capelli nel processo.
Scattò in avanti, utilizzano il ginocchio per deviare un secondo affondo . Tuttavia, l'avversario non aveva intenzione di perdere terreno così facilmente e gli diede un pugno. Jack sbattè violentemente contro un container, con il sapore del sangue che gli riempiva la bocca e la gola, ma rimase in piedi.
Balzò in avanti.
E non contavano la stanchezza che gli incurvava le spalle, ne la voglia di fuggire dove quella realtà devastante sarebbe sembrata solo un incubo.

Aggiustò la presa sulla spada, sbuffò per allontanare dagli occhi una ciocca umida di sangue e partì contro il nemico.
One Road sollevò la sabbia ferrifera e sparò un paio di detriti con la punta del piede. Lo spirito riuscì a intercettare ogni attacco. Shen compì un balzò in avanti e calò l’arma verso la testa del giovane, ma Jack afferrò l’elsa di ghiaccio per l’estremità e bloccò la traiettoria del colpo.
Subito, il il primo dei level 5 ritirò il braccio e lo usò per disegnare un arco parallelo al terreno, all’altezza del suo stomaco. Lui saltò all’indietro, e il fendente lo sfiorò. La lama tagliò parte della felpa.
Ora di contrattaccare, pensò.
Jack mirò al braccio, ma l'esper si spostò rapido, con l'arma che compiva un arco, per poi avvicinarsi come a rallentatore. Era veloce. Molto veloce, a dire il vero.
Lo spirito finì in avanti per l’impeto dell’assalto, ma riuscì a mantenersi in equilibrio. Si voltò d’istinto, perché non sapeva niente di scherma ma sapeva tutto del desiderio di uccidere, e infatti Shen tentò di affondarli un pugno nella schiena. Il giovane si lasciò cadere e il colpo gli passò davanti al viso.
L'EVO si protese in avanti e, nello slancio, strinse i pugni, la mano avvolta sul manico della spada, e lo colpì dritto in volto,mandandolo a sbattere contro un container di metallo rosso. La spada ferrifera si dissolse e il Level 5 rimase fermo e immobile ,lungo l'asse della strada.
Jack compì un passo nei confronti dell'albino.
<< Ti sei fatto coinvolgere in qualcosa in cui non avresti dovuto. Le sisters ce la stanno mettendo tutta per vivere!>>esclamò,lo sguardo fissò in direzione dell'esper
<< Si impegnano al massimo ogni giorno per vivere come meglio possono! Perché mai...perchè mai dovrebbero finire preda di uno come te ?!>>
In tutta risposta,l'adolescente inarcò un sopracciglio
<< V-vivere?>>sussurrò,il volto chiuso in un leggero cipiglio
<< Che diavolo sta dicendo? Loro...sono delle bambole. È quello che mi hanno detto>>continuò,socchiudendo ambe le palpebre degli occhi
<< Ho bisogno di potere. Un potere che lo metta a tacere. No... Il potere di dominare ogni legge e logica>>
Allungò la mano destra verso il cielo,prima di stringerla in un pugno
<< Potere...illimitato !>>
e poi,l'inferno sembrò riversarsi sulla terra.
Una forte scarica di vento cominciò a protrarsi dal centro della baia,a immagine e somiglianza di un tornado. Jack riuscì a mala pena a mantenersi in equilibrio.
Un suono acuto attirò la sua attenzione. Vide la parte posteriore di una macchina che si sollevava dolcemente, come se portata dalla mano di un gigante.
Un attimo dopo la macchina fu investita da una tempesta di mattoni. Due o tre forarono il bagagliaio. Uno rimbalzò al di sopra di un container rovesciato. Un altro finì sul cofano sbriciolandosi in uno spruzzo di polvere del colore del sangue vecchio e scivolò nella strada. E poi,presero a volare le imbarcazioni.
Un peschereccio grande quanto una palizzata cominciò ad aleggiare nel vuoto,adornato da un'enorme asse di legno conficcata nel fianco.
Era nera di secoli e spugnosa di marcitura. I tarli di cui era infestata se ne andavano in cerca di una dimora nuova e più stabile. Arrivarono all'orlo del motore e cominciarono a scendere lungo l'asse del detrito.
Nell'aria fischiarono i mattoni, aprendo squarci nelle case più distanti come per un fuoco di sbarramento di un reparto di artiglieria pesante. Quelle più vicine furono trivellate e trasformate in altrettante grattugie, o più semplicemente spazzate via.
E poi, come il suono di un vento lontano o il pianto d'oltretomba che si ode talvolta nei cavi dell'alta tensione, saliva un fievole coro di grida.
Era un suono orripilante che Jack non sentì con le orecchie, ma piuttosto con il cuore e nella mente.
Tentò di rimanere fermo,utilizzando il bastone per controllare la corrente della baia. La forza dell'uragano,tuttavia,era troppo forte.
E lui non riuscì più a capire niente.
Venne sbalzato dalla battigia,e fu sollevato per diversi metri.
E poi la vide. Un enorme Scout che percorreva il tornado lungo il suo perimetro e che si stava lentamente avvicinando a lui. Ma lo spirito non avrebbe potuto fermarla più di quanto potesse fermare il proprio battito cardiaco con la forza del pensiero.
Era ipnotizzato, rapito.
Ora l'obiettivo si spostò tremante a sinistra, su per l'occhio del ciclone.
Per un momento non ci fu niente, poi un metallo ammiccò nella luna. Era la Scout. La Scout stava arrivando. La Scout si stava avvicinando al ragazzo contro il quale avrebbe concluso la sua discesa. La Scout si avvicinava al suo capolinea terrestre.
Non sopraggiungeva a forte andatura; non stava sbandando.
Colpì l'adolescente in pieno petto,facendogli perdere i sensi.
Il corpo di Jack si accasciò a terra,una striscia di sangue che cominciò a fuoriuscirgli dalla fronte.
Shen osservò il tutto con fare estatico.
<< Aria. Vento. Atmosfera. È stato qui per tutto il tempo. Il proiettile che userò per uccidere lo stronzo che mi trovo davanti. Se con questa mia mano riuscissi ad afferrare la direzione di ogni corrente atmosferica...se potessi controllare il flusso dei venti dell'intero pianeta...potrei persino riuscire a distruggerlo>>sussurrò,il volto chiuso in un sorriso folle
<< Il più forte di San Fransokyo? Level 6? Chi se ne frega! Non esiste al mondo qualcuno che possa fermarmi!>>esclamò,mantenendo il braccio sollevato a mezz'aria
<< Ho il mondo nel palmo della mia mano!>>
Cominciò a sollevarsi da terra,prima di volgere la propria attenzione nei confronti del corpo esanime di Jack
<< Comprimere...comprimere l'aria...magnifico! Mi è appena venuta in mente una figata assurda!>>continuò,il tono di voce ornato da una lieve punta di follia.
Quando lo spirito non rispose,arricciò ambe le labbra nel suo solito ghigno
<< Ma come ti sei ridotto? Alzati,spazzatura! Vedi di partecipare anche tu...o non ne sarà valsa la pena !>>
e,detto questo,allargò le mani,generando una forte scarica di vento.
In quel preciso istante,un proiettile di luce blu andò a schiantarsi dritto contro la figura dell'albino.
L'esper reindirizzò l'attacco per istinto.
La stalattite sibilò nell'aria,al pari di un colpo di cannone. Si udì un grido.
Elsa fu sbalzata contro i container, una fitta sorda le attraversò la schiena, schizzi rossi macchiarono il terreno. Cadde con il volto rivolto a terra. Il dolore proruppe dal fianco, scivolò fino alla spalla, si diradò nel collo e nel braccio. Tremava.

Raschiò le unghie contro l’asfalto, il sangue che sgorgava dal fianco lacerato si era mischiato ai frammenti di legno e ai sassi.
Shen era distante a malapena due falcate, le mani in tasca, sembrava impallidito; mormorò qualcosa, poi l’espressione stupita si deformò in un ghigno derisorio. L’aveva sfidato ed era davvero caduta dopo il primo colpo.
La level 5 gli sorrise di rimando. Ho vinto,pensò.
Il sangue le risalì la gola, lo sputò con un colpo di tosse. La figura di One Road sfumò, i dettagli del paesaggio si attorcigliarono tra loro fino a sciogliersi, chiuse gli occhi ed inspirò: il fuoco che le bruciava il fianco parve ravvivarsi. Strinse i denti.
<< Onee-sama!>>
Anna?!
Due mani fredde le toccarono il braccio, i polpastrelli passarono in maniera frenetica sulle ferite più leggere. L'esper trattenne il fiato. La sensazione di fresco era un toccasana per la pelle. Dischiuse le palpebre: Igrid 10001 aveva le labbra strette, gli occhi saettavano continuamente da un lato all’altro. Non ci voleva molto a capire che, se perfino il suo clone aveva perso compostezza, la ferita che le aveva inflitto Shen era davvero grave.
Si mordicchiò le labbra: Anna non c’era.
Come avrebbe potuto esserci?Si chiese. Aveva affrontato One Road senza avvisare nessuno dei suoi familiari.
Eppure, fino alla fine una parte di lei aveva sperato di trovare un'altra soluzione. Tossì.

Non aveva nemmeno lasciato un biglietto per scusarsi.
Che idiota.
Elsa aprì la bocca. Doveva parlare. Una forma di rassicurazione, qualsiasi cosa, non poteva morire in silenzio. Mosse una mano verso la sua sorellina. un colpo di tosse le privò i polmoni d’aria. Non voglio andarmene così.
Senza il minimo suono, proprio come le altre sisters.
<< Sei uno spasso!>>
Shen sfiorò il braccio di Igrid, che fu sbalzata di lato. La bionda si costrinse a muovere il braccio, tese la mano alla sorellina che si era accasciata contro uno dei tanti container.Dimmi che è solo svenuta,pregò.
l'albino le sferrò un calcio allo stomaco
<< Non ci credo!>> disse << Come puoi essere così idiota?>>
La ragazza gemette, ormai non riusciva nemmeno più a immagazzinare aria, chiuse gli occhi.
Avvertì una mano appoggiarsi contro il suo fianco.
<< Ti farò provare la morte di una di quelle bambole>> ridacchiò l'altro.
Elsa se ne rendeva conto solo ora ma, nell'istante in cui si era arresa, era stata sconfitta su tutti i fronti. Tutto quello che aveva fatto era stato inutile.
E poi,una luce balenò nelle tenebre della notte,andando a infrangersi dritto contro il corpo di Shen.
Dato che questi era stato concentrato a mantenere il controllo sui vettori dell'aria,il fulmine lo fece indietreggiare di alcuni passi,senza però procurargli il minimo danno. La level 5 dilatò le pupille e volse la propria attenzione nei confronti del punto da cui era partito l'attacco.
In piedi,a pochi passi dalla coppia,vi era Astrid Hofferson,il volto chiuso in un'espressione fredda e distaccata.
<< Ma tu guarda. Ero venuta fino a qui per combattere con quell'idiota e cosa trovo? Un maniaco sessista che stava per uccidere a sangue freddo la numero 3. Dimmi se questa non è fortuna>> commentò la bionda,arricciando ambe le labbra in un sorriso felino.
Elsa non riusciva a crederci
<< C-come...come sei arrivata qui?>>domandò,con un filo di voce.
L'electro-master si strinse nelle spalle.
<< Ero nei paraggi e ho visto la bella addormentata correre in direzione del porto. Ho seguito l'esplosione e,bhe...eccomi qui>>ridacchiò,prima di volgere lo sguardo nei confronti di Shen.
L'albino inarcò un sopracciglio
<< E tu chi diavolo sei?>>
<< La tua prossima avversaria>>ribattè l'altra,porgendo un braccio in direzione dell'esper.
Questi fece lo stesso e cominciò a condensare un palla di neutrini nel palmo della mano destra.

Un fiotto di luce bianca sgorgò dall'arto di Shen, mentre uno di luce blu esplodeva da quello di Astrid: s'incontrarono a mezz'aria e ,all'improvviso, il braccio della level 5 prese a vibrare come percorso da una corrente .
La mano sinistra gli si serrò attorno: nemmeno volendo l'avrebbe potuta lasciare...e un sottile raggio di luce ora univa i due corpi, ne blu ne bianco ma di un colore molto vicino al rosso, quasi al pari di un raggio di sole. Ed Elsa, seguendo il raggio con sguardo attonita, vide che anche le lunghe dita bianche di One Road stringevano un braccio che tremava e vibrava.
In quel momento, saette e scariche di natura elettrica iniziarono ad aleggiare per la zona, sollevano cocci in ogni direzioni.
Scoppi e rintocchi risuonarono per tutta la lunghezza dell'area portuale, mentre le finestre di una fabbrica andavano in frantumi ,riversando pezzi di vetro sulle assi dei pontili.
Astrid iniziò a indietreggiare e sentì la schiena accasciarsi contro la parete più vicina. Emise un ringhio infuriato .
Shen ,d'altra parte,aveva il volto chiuso in un'espressione estatica
<< Parare,parare...sai solo parare?! Non farmi ridere,mocciosa di merda! Credi di poter sconfiggere l'oscurità di questa città con quel modo di combattere da poppante?!>>esclamò,aumentando l'intensità dell'attacco.
Astrid continuò a indietreggiare,suscitando una risata isterica da parte dell'albino.
<< Andiamo ! Fammi godere di più! Sempre che tu non voglia essere ridotta ad una macchia informe, degna d'una mostra d'arte moderna !>>
BOOM !

Elsa si portò ambe le mani agli occhi,nel tentativo di proteggersi dall'onda d'urto.
Una lunga serie di scoppi cominciò a riecchegiare nei pressi della volta celeste.
Alzò la testa. E poi la vide.
Un enorme palla d'energia viola che cominciò a crescere lungo il centro dell'uragano.
<< Cos'è quello? Sta contorcendo il vento in unico punto per generare...del plasma ?! Ha intenzione di spazzare via l'intera area!>>esclamò,con fare attonito.
In quel preciso istante , una realizzazione scioccante cominciò a farsi strada attraverso la sua mente
( Quegli occhi...mi ha guardato come se fossi nient'altro che un semplice insetto. Gli importa solo di testare il nuovo potere che ha ottenuto. Che faccio ? Che devo fare ?!)domandò a se stessa,prima di dilatare le pupille.
Girò lo sguardo in direzione dell'area portuale.
<< Sta concentrando tutto il vento della zona in un solo punto. Allora,se usassi quelle che si trovano ancora in città,potrei...>>
poco prima che potesse completare quel pensiero,un sonoro gemito attirò la sua attenzione.
Ad appena un paio di metri da lei,la figura di Igrid cominciò a muoversi a fatica.
Elsa non perse tempo, e si avvicinò al corpo esanime del clone.
<< Ti scongiuro...svegliati!>>ordinò,prima di posargli delicatamente una mano sulla fronte.
A mala pena,riuscì a trattenere un sussulto
<< è in uno stato pietoso. Come posso chiederle di farlo?!>>esclamò,per poi prendere un respiro profondo
<< So che ti sto chiedendo l'impossibile...e so quanto sia crudele anche solo farlo. Ma...c'è una cosa che vorrei che facessi. No... È qualcosa che solo tu puoi fare!>>continuò,sollevandogli la testa.
<< Come mai? Come mai sono così debole?! io...io non posso proteggere tutti>>sussurrò,il tono di voce ornato da una lieve punta di panico.
Sentì le lacrime farsi strada attraverso gli occhi
( L'asso della Esper Academy. Terza dei sette Level 5 ? Non posso fare niente…) mormorò a se stessa.
Girò lo sguardo nei confronti della sosia ,il volto adornato da uno sguardo di pura disperazione
<< Non posso curare le ferite di questa ragazza. Non posso sconfiggere One Road. Non posso nemmeno realizzare il suo sogno! Perciò,ti prego! Ti supplico! Proteggi il suo sogno !>>

Un silenzio innaturale sembrò calare nelle profondità del porto,nonostante il rumore causato da vento.
Per almeno una decina di secondi, non accadde niente.
Poi,come dal nulla, la Level 5 senti qualcosa di caldo afferrargli le dita della mano destra.
Igrid intrecciò il braccio con quello dell'originale,e cominciò a sollevarsi da terra
<< Non...comprendo. Non comprendo il significato delle tue parole>>sussurrò,nel tentativo di riprendere fiato.
Bloccò gli occhi con quelli della Snow Queen
<< Tuttavia...per qualche ragione...queste parole...hanno rieccheggiato... dentro di me>>


 

A pochi passi da loro,Shen aveva ormai finito di trattare con Astrid. La level 5 era riuscita resistere per circa un quarto d'ora buono,prima di soccombere sotto i colpi dell'esper avversario. Adesso,giaceva ferita in un angolo della baia,mentre tentava di rimanere cosciente.
One Road,al contrario,era uscito dallo scontro completamente illeso , il volto chiuso nel suo solito sorriso maniacale,mentre poggiava tranquillamente in piedi al centro dell'uragano
<< Strepitoso! È come se fosse parte del mio corpo! Come se fosse le mie braccia e le mie gambe ! È questo che si prova quando si controlla l'intero spazio!?>>domandò al cielo,prima di volgere lo sguardo nei confronti della figura di esanime Jack
<< Pare che affrontare un avversario potente sia davvero il modo più semplice per salire di livello! Non trovi anche tu rifiuto ?! E in segno di gratitudine,non lascerò traccia di questa cit...>>
si fermò di colpo,non appena percepì qualcosa di strano attraversare il vuoto dell'aria.
Un sibilo prolungato rieccheggiò nelle profondità della notte.
L'albino alzò la testa di scatto,in direzione della palla di neutrini ,e vide che questa stava rapidamente perdendo la propria luminosità.
<< Che succede? Il plasma si sta dissolvendo? Impossibile ! I miei calcoli non sono sbagliati...e questo non è certo un vento naturale !>>esclamò,quando si rese conto che una corrente d'aria opposta aveva cominciato a vanificare quella che stava generando il cataclisma.
Nei pressi dell'area portuale ,infatti,le pale eoliche del posto avevano iniziato a girare in senso antiorario,come se guidate da una forza esterna ai loro normali meccanismi di controllo.

Elsa volse la propria attenzione nei confronti della sosia,mentre tentava di sostenerla
<< Ti ringrazio. Del resto... me ne occuperò io>>sussurrò,il tono di voce ornato da pura determinazione.
Girò la testa in direzione di Shen
( Dovrei almeno riuscire a fare da diversivo,per permettere loro di fuggire)mormorò a se stessa.
Affianco a lei,il clone tossì un paio di volte.
<< Se igrid...interferisce con il bersaglio...quest'ultimo volgerà la sua attenzione su di lei. In quel momento...prendi con te il ragazzo e...>>
<< Ma tu guarda. Quello dovrebbe essere compito mio>>ridacchiò l'altra,suscitando uno sguardo di pura sorpresa da parte della Level 3.

L'albino,d'altro canto,non era per niente divertito,mentre osservava la palla di plasma farsi sempre più piccola
<< Che accidenti è sto vento? Manipolazione eolica? No...le turbine del porto stanno girando al contrario>>sussurrò,prima di dilatare le pupille
<< Sono loro ! Quei maledetti cloni! Ma come lo stanno facendo? Le turbine non stanno ruotando a caso. Stanno utilizzando il loro potere combinato per disturbare i miei calcoli!>>esclamò,con fare attonito.
Volse lo sguardo in direzione di Igrid
<< Ho capito. Sta trasmettendo quello che vede attraverso il network !>>

Attorno al perimetro del porto,infatti,centinai di cloni avevano il loro braccio destro sporto verso il cielo,mentre utilizzavano l'acqua contenuta nell'aria per muovere le pale dei dispositivi eolici,un trucchetto che avevano appreso durante la loro testimonianza della prima battaglia tra l'originale e One Road.
 

Fu la scintilla che fece scoppiare l'ultimo barlume di sanità mentale che imperversava nella mente del primo Level 5
<< Ti ammazzo !>>ringhiò,stringendo ambe le palpebre degli occhi nei confronti della coppia.
Elsa si frappose all'istante tra la figura dell'albino e quella della sosia
<< Non te lo permetterò>>sussurrò a denti stretti.
E poi,uno scricchiolio di sassi attirò l'attenzione di entrambi.
Si voltarono.
Era vivo.
Era in piedi.
E aveva il volto oscurato da un ciuffo di capelli bianchi.
Jack Frost era di nuovo cosciente,la fronte adornata da una macchia di sangue.
La Snow Queen si portò una mano alla bocca.
( è...è vivo !)pensò felicemente.
Al contrario, Shen si ritrovò inconsapevolmente a compiere un passo all'indietro. E per la prima volta nella sua vita,l'esper conosciuto come One Road percepì la paura.
<< è impossibile. Quante persone crede che io abbia ucciso ,finora ? So perfettamente quando un corpo umano finisce per rompersi. Non dovrebbe essere in grado di rialzarsi>> sussurrò,con fare attonito
. Passarono circa una decina di secondi.
Quando quel breve lasso di tempo giunse al suo termine,la figura dell'EVO cominciò ad avanzare verso di lui,con passo lento e deciso.
L'esper digrignò i denti.
( Che diavolo sto facendo?! Ha già un piede nella fossa. Anche se ora non posso usare il vento ,mi basterà toccarlo con un dito per farlo fuori)
Chiuse il volto in un sorriso folle
<< Sei divertente>>mormorò,scrocchiandosi le ossa del collo
<< Fottutamente divertente !>>
BOOM!
Balzò in avanti.
Elsa non ebbe neanche il tempo di gridare.
L'albino amplificò i vettori che scorrevano lungo l'asse del terreno,aumentando la propria energia cinetica di almeno dieci volte. In appena tre secondi,aveva già raggiunto la figura dello spirito.
Ancora con lo sguardo rivolto verso l'asfalto,il corpo dell'EVO si ricoprì all'istante di uno spesso strato di ghiaccio.
La mano di Shen non si fermò e l'esper sentì le ossa del polso che si spezzarono,a causa dell'impatto.
Jack alzò la testa,volgendo al level 5 un sorriso stanco
<< Stringi i denti “ più forte”. Stai per avere... un assaggio di chi è “ più debole”>>
e,detto questo,spinse il braccio destro in avanti.
Shen dilatò le pupille.
Vide il pugno dell'avversario avvicinarsi come a rallentatore. In cuor suo,sapeva che non sarebbe riuscito a evitarlo.
Avete presente quando dicono che quando muori vedi tutta la tua vita passarti davanti agli occhi? Bhe,l'esper stava affrontando un processo molto simile.
Chiuse le palpebre ,lasciandosi cullare dai ricordi...

Flashback

7 anni fa


Per una volta, il sole aveva mostrato il suo risveglio anche a lui. Si ostinava ancora a nascondersi, con una certa indolenza, dietro ai numerosi grattacieli che fasciavano la strada, facendo però scintillare la neve ormai sporca di fango che era caduta la notte prima.

In quei frangenti, il piccolo non sapeva bene cosa fare, o meglio, cosa loro volessero che lui facesse. Forse doveva gioire per quell’inattesa boccata di libertà, doveva stupirsi per lo spettacolo che quell’alba cittadina gli offriva, dar loro la soddisfazione di averlo reso felice per un momento - sempre che a loro interessasse davvero; ma proprio non ne aveva voglia. Era rimasto inerme, a fissare i suoi occhi cremisi sull’asfalto, in uno sguardo vacuo e disinteressato.
<< Ti piace l’alba?>> aveva chiesto una di loro in tono quasi gioviale, avvicinandosi a lui e scompigliandogli dolcemente i capelli.
<< Forse>> aveva risposto lui con la sua voce sottile, senza voltarsi.
Loro volevano che a lui piacesse l’alba? Volevano che lui fosse contento di stare fuori dall’istituto, a guardarsi intorno, a studiare ciò che realmente lo circondava? Non era questo ciò che cercava. Non era nemmeno sicuro di star cercando qualcosa. Non faceva differenza per lui starsene davanti all’entrata dell’edificio a osservare una fila di palazzi illuminati dal sole sorgente o all’interno di quel grande posto anonimo, dietro la pesante porta di ferro che occludeva la sua stanza, buia e parecchio larga. Anche se sostanzialmente tutta la sua vita aveva luogo lì dentro, non sentiva l’impellente desiderio di uscire, forse perché non sapeva cosa aspettarsi. Né quegli insensibili scienziati si sarebbero effettivamente aspettati una richiesta del genere da lui.

Quando avevano in mente un nuovo esperimento o semplicemente veniva quello strano medico dalla bocca larga e gli occhi da rospo a visitarlo, la porta che aprivano con calcolata lentezza per soffocare sul nascere gli inconsolabili gemiti che questa produceva roteando sui cardini gettava sempre la luce esterna sulla minuscola branda del bambino, che giaceva come al solito sulle lenzuola lasciando penzolare un braccio e mormorando qualcosa di incomprensibile, quasi fosse un rituale. Non reagiva subito alla presenza di qualcun altro, preferiva essere chiamato. Solo allora alzava parzialmente il capo, tirandosi su a sedere e scendendo dal letto con calma meccanica, per poi dirigersi a passi misurati verso il proprio interlocutore.
In genere si trattava di applicargli alla testa degli elettrodi per vedere come reagiva a diverse scariche, ma lui non gridava nemmeno se siringhe o altri arnesi astrusi si presentavano al suo sguardo con lo scopo di violare il suo corpo per renderlo inviolabile.

<< Diventerai forte>> gli dicevano << Il più forte. La gente ti temerà, l’idea di confrontarsi con te sarà a dir poco sconsiderata.>>
Per quanto ancora avrebbe dovuto continuare a credere in aspirazioni non sue? Lui era solo un involucro vuoto, una cavia da laboratorio che non si sarebbe mai ribellata.

Nessuno era mai interdetto nel vedere un cadavere vessato e disteso sul pavimento con un’espressione più intenerita che sgomenta in volto, almeno non più che nello scorgere, accanto ad esso, quel bambino dal viso bianco e delicato come porcellana rannicchiato a fissarlo, che alzava gli occhi solo quando si accorgeva di essere osservato da una platea in camice bianco dall’aria addirittura soddisfatta.
<< A nessun bambino è concesso avere uno sguardo simile!>>a volte qualcuno più sensibile si scandalizzava, appena il piccolo rivelava la vuota indifferenza nei suoi occhi
<< Specie se quel bambino ha… ha… ha appena ucciso una persona!>>
Spesso chi veniva colto da quell’improvviso attacco di terrore misto a compassione finiva per avere reazioni esagerate e per essere accompagnato in un’altra stanza da chi era disposto a non seguire i progressi del ragazzino.
<< Ottimo lavoro>> diceva chi invece restava a guardare, esibendo un sorriso compiaciuto
<< Hai superato un’altra volta il test!>>
Il test. Mettere delle vite umane al servizio dei poteri in continuo sviluppo del bambino. Spesso si concludeva con quella scena. Il piccolo non si sognava di fare i conti con la propria coscienza. Nessuno gli aveva mai ordinato di farlo.

Quando gli esperimenti o i test terminavano, lui veniva accompagnato gentilmente nella sua stanza, dove poteva tornare a parlare da solo abbandonandosi in chissà quale mondo fittizio, che probabilmente era ciò che gli impediva di crollare definitivamente.

La sua presenza era intangibile, a tratti quasi inquietante. Non potevano mai prevedere le sue reazioni, forse perché lui non ne aveva.
Non si spaventava quando doveva sottoporsi a un altro esperimento, non si offendeva se qualcuno lo insultava, non contestava se gli veniva chiesto di smaltire un rifiuto. Probabilmente ciò che aveva passato in cinque anni lì dentro aveva annullato i suoi sentimenti, oppure era lui che continuava ad intrappolarsi nel suo universo immaginario, tagliando i ponti con la realtà.
Nessuno si sarebbe mai fatto carico delle sue colpe. Nessuno avrebbe mai provato affetto verso quel bambino candido ma già troppo sporco, come la neve che scintillava all'alba.

Fissò la volta celeste,assaporando l'aria del mattino
<< Se il potere genera scontri,allora io...non devo fare altro che ottenere un potere assoluto,capace d'impedire ogni conflitto !>>

Fine Flasback

Arricciò ambe le labbra in un sorriso triste ,prima di prendere un respiro profondo
<< Seriamente... Che diavolo sto facendo?>>
e,dopo aver pronunciato tali parole,si lasciò colpire dal pugno...



Com'era ? Spero bello! Mi raccomando,rcensite in molti.
Mamma mia,questo è stato sicuramente il capitolo più lungo che abbia mai scritto . Spero davvero che la bttaglia sia stata soddisfaciente,poichè ci ho lavorato molto. Che sia chiaro,Jack avrebbe perso,se non fosse stato per l'intervento di Elsa e Astrid,ma è comunque riuscito a tener testa al nostro Shen per mooolto tempo.
In questo capitolo,infine ,viene completamente svelato il passato dell'albino e si scoprono finalemnte le motivazioni dietro al suo comportamento.
Poverino,vero? Voleva solo un mondo in cui non avrebbe più sofferto! Non che questo giustifichi i suoi mezzi,sia chiaro.
Vi avverto già che dal prossimo chappy in poi,inizierà la redenzione del Level 5 che,oltre a diventare ufficialemnte un personaggio principale,diventerà una sorta di Anti-eroe ( tipo Rorshark o il Punitore). Mi è sempre dispiaciuto che,alla fine di Kung Fu Panda 2,Shen non abbia mai accettato l'offerta di Po. Bhe,io provederò a offrirgli un futuro più luminosos!
Inoltre,questo capitolo segna la fine della saga del clone e l'avvento di Pitch come big bad principale.Verrano riprese tutte le trame e i personaggi incontrati fin'ora e verrà affrontato il passato di Jack e la sua trasformazione in uno spirito.
Alla prossima !!!

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Capitolo 11
*** Fili avevo ed or non più... ***


Ecco finalmente il primo capitolo del secondo volume di questa fic. Dopo tre settimane di inattività,ricomincerò ad aggiornare regolarmente :) 
Buona lettura !!!
Per i personaggi che non conoscete consultate la fine del capitolo.


VOLUME 2 : Heroes and Villains

Fili avevo ed or non più...

Il penitenziario statale di Black Gate non era migliore o peggiore,ne architettonicamente più attraente o deprimente di qualsiasi altra prigione di massima sicurezza dello stato della California. Questo significava che,per il metro di giudizio di chi viveva in istituti squallidi come quello,stava tra lugubre e brutto come il peccato.
Chi vi risiedeva,che fosse condannato a rimanerci per poco o tanto tempo,tendeva ad esser duro e spietato come la terra su cui era stato edificato.
Pochi pesci piccoli osavano alzare le mani o la voce in mezzo a quella popolazione ringhiante,i cui membri autorevoli preferivano spaccar teste,più che farle ragionare. In altre parole,si poteva dire che a Black Gate ci fossero più teste rotte che teste matte.
Tra i più attivi nel menar le mani si poteva contare un soggetto altamente folle di nome William Kandy o Turbo, pittoresco nomignolo affibiatogli dalla stampa durante i suoi periodi di attività. Infatti,per la maggior parte della sua vita era stato dalla parte sbagliata della legge. Ora sedeva su una branda in un angolo di quell'inferno sulla terra, a guardare la parete di fronte.
La vista dell'intonaco macchiato e del cemento non era niente di eccezionale,ma sempre meglio che fissare uno dei tre uomini in piedi lì attorno. Due indossavano le uniformi,il terzo no.
No,si corresse. Non è del tutto vero. In realtà,tutti e tre ne indossavano una. Ma era deprimente guardarli,perchè due di loro erano fermi ai lati delle solide sbarre di ferro che lo confinavano nella sua gabbia,mentre il terzo poteva uscirne quando voleva. La società preferiva chiamare cella quella sua dimora sempre più temporanea.
Lui la pensava diversamente,ma si trattavo sempre di un sostantivo femminile.
A volte,il detenuto si divertiva a impersonare i visitatori. Turbo,infatti,era un esper di quarto livello,un mutaforma,per essere più precisi,capace di copiare il codice genetico di un essere vivente semplicemente dopo averlo visto. Sfortuna per lui che,quando non era intento a utilizzare la sua capacità,rimaneva nel proprio modulo di base,quella di un nano dalla carnagione pallida,privo di naso e dagli occhi gialli.
Ogni volta che qualcuno gli chiedeva come avesse fatto a ridursi in quel modo,lui rispondeva semplicemente<< Ho avuto una brutta giornata>>.
Due dei tre individui liberi erano secondini. Armati con delle manette di metallo in mano,osservavano cautamente ciò che stava accadendo dall'altra parte delle sbarre.
La loro postura e loro espressioni riflettevano la preoccupazione di uomini duri,perfettamente consci del fatto che qualsiasi momentaneo rilassamento nel compiere il loro dovere quotidiano avrebbe potuto comportare dolore,ferite o morte.
Non avevano ottenuto il loro posto attuale a Balck Gate perché non ce n'erano come neurochirurghi o scienziati aereospaziali. Non che fossero ignoranti: solo che,nel loro lavoro,i muscoli e l'agilità fisica erano utili alla sopravvivenza più delle abilità mentali,che,di solito,non erano particolarmente importanti. Ad ogni modo,la loro capacità cranica era mediamente superiore a quella di coloro che dovevano tenere a bada. Al di là di poche eccezioni.
Il triumvirato era completato da un uomo che si trovava appena dentro la cella; le sue parole lo descrivevano,anche se l'essere occupato di molti ospiti di quel carcere,attuali e precedenti,l'aveva reso più duro. Nel corso degli anni,la recitazione tradizionale dei versetti biblici era diventata per lui una monotona nenia,sfiorata più da una speranza bastarda e dura a morire che non da una vera aspettativa.
Anche se l'ottimismo di quel sacerdote non era stato del tutto stroncato dalla brutalità che gli esseri umani riuscivano a scaricarsi addosso,comunque,ripetutamente schiacciato e preso a pugni da una quantità demoralizzante di duro realismo,non aveva più alcun legame con ciò che ci aspetteremmo da chi dedica la sua vita alla chiesa. La sua fede era massacrata.
<< Sì>> intonò meccanicamente<< Se dovessi camminare in una valle oscura,non temerei alcun male>>
Stupido,pensò Turbo. Stupido e inutile. Dovrei aver paura di me stesso? Perché,non era forse lui il male incarnato? Non glie l'aveva detto quello stronzo di un giudice,acclamato da un pubblico viscido e fremente? Se quello era il loro verdetto su di lui,doveva essere vero,no?
Aveva perso da molto tempo il desiderio di opporsi al giudizio della società. Aveva questo in comune con la parete di cemento che stava fissando. Erano entrambi solidali e impenetrabili. Ma le loro somiglianze si fermavano lì
.<<...perchè tu sei con me>> proseguì il prete senza slancio.
Perché non può starsene semplicemente zitto? Perché lui,o chiunque altro doveva passare sempre un minuto di troppo nelle profondità di quel grigio stagno di umanità la gente?
<< Il tuo bastone e il tuo vincastro mi danno sicurezza>>
Ecco un passo che comprendeva bene.
Dammi un bastone e un vincastro,pensò con ironia,e poi sarà meglio che ti levi di mezzo. Dammi una possibilità…
Se i pavimenti lucidi e i solidi corridoi hanno un pregio è la loro eccellente acustica. Questo può rivelarsi spiacevole,quando qualcuno prende a urlare incessantemente,un'attività non così fuori dal comune a Black Gate. Ma l'edificio poteva anche amplificare il suono dei passi, e fu proprio un rumore di questo tipo a far lanciare a Turbo un occhiata rapida verso l'esterno. Appena in tempo,osò pensare.
Una stanza sostanza nera cominciò ad avvolgere i corpi delle due guardie. Queste non ebbero nemmeno il tempo di comprendere la situazione. Vennero risucchiate all'indietro nella frazione di appena un secondo.
Le loro urla rieccheggiarono per tutta la lunghezza dell'edificio.
Il prete balzò dal posto a sedere per la sorpresa.
Un attimo più tardi,la figura di un adolescente dalla carnagione grigia,vestito in un elegante abito di colorazione nera,sembrò materializzarsi di fronte alla cella,come il diavolo in persona.
Pitch Black diede un rapido sguardo all'interno della gabbia,prima di chiudere il volto in un sorriso soddisfatto. E poi,le sbarre di metallo vennero scardinate dalla parete...

                                                                                                                       * * * 

Haddock Tower

La festa era cominciata appena un paio d'ore fa.
La stanza all'interno della quale si stava svolgendo l'evento ere piuttosto grande, con sette tavoli ordinatamente disposti lungo il perimetro dell'appartamento.
Erano coperti da una sottile tovaglia ricamata, con un disegno a forma di fiore lungo i bordi tagliati a onda.
Il pavimento era di legno di ciliegio, dipinto di rosso.
Verso le pareti si stagliavo quattro scaffali : una piccola credenza di legno d'acero, con un tetto a riccio e due rossi vetri, risiedeva poco distante dalla porta.
Sopra la credenza c'erano piattini con bordo dorato, in ceramica, e bicchieri di cristallo. Gli altri due erano grandi tavoli, con caraffe dal bordo ramato, simili ai piattini, colme di succhi di vario genere,alcolici e limonata. .Infine, l'ultimo "mobile" della sala era un enorme bancone, rettangolare e di colore verde muschio.
Sopra si stagliavano tartine al tonno, burro, prosciutto, calamari e gamberetti; dolci di ogni genere, ulteriori bibite e qualche sandwich al formaggio e prosciutto.
Musica Jazz risuonava per tutta la lunghezza del grattacelo.
Lucius Fox era un uomo di colore dall'aspetto tarchiato e dalla corporatura piuttosto alta e magra.
Sotto un'aria di perfetto gentiluomo d'epoca moderna, si nascondeva l'identità del supereroe noto come Siberius,uno degli esper più forti al mondo e protettore della città di New York. Come molti metaumani, aveva conosciuto Night Fury durante una delle sue tante missioni di difesa globale ed era stato invitato alla festa senza tanti complimenti.
In questo momento,si trovava di fronte alle figure di Hiccup e del capo procuratore di San Fransokyo,Easter Bunnymund.
L'afroamericano volse alla coppia un sorriso compiaciuto
<< Dunque,la mia tuta può sostenere il peso,giusto? Prendo il carrarmato,lo trasporto in volo al palazzo del generale,lo poso ai suoi piedi e dico “ Boom! Stava cercando questo?”>>
In tutta risposta,ricevette due espressioni impassibili.
L'esper inarcò un sopracciglio
<< Ho detto “ Boom! Stava cercando…” ma perché parlo con voi? Per gli altri è una storia fichissima !>>
<< Finisce così?>>domandò Hiccup,visibilmente perplesso.
L'uomo annuì di rimando
<< Sì! Voglio dire...parliamo di Siberius>>
<< Oh,allora è bellissima !>>esclamò l'adolescente,ottenendo uno sguardo da parte di Bunny.
Lucius emise un sospiro irritato
<< Già. Salvato in angolo>>mormorò,prima di stringersi nelle spalle
<< Allora,dov'è Merida? Lei non viene?>>
<< Purtroppo no>>commentò l'latro,il tono di voce ornato da una lieve punta di malinconia.
Lemon approfittò di quel momento per inserirsi nella conversazione,volgendo a Easter uno sguardo incuriosito.
<< E Tooth. invece? Andiamo,dove sono le fanciulle,signori miei?>>
Il miliardario che vestiva i panni di Night Fury sembrò cercare una risposta
<< Miss Dumborch ha una...società da gestire>>
<< E Tooth è altrettanto occupata. Il suo lavoro sullo studio dei campi EMV l'ha resa uno degli scienziati più famosi al mondo>>continuò Bunny,attirando l'attenzione di Hiccup
<< E Merida gestisce il più grande agglomerato tecnologico sulla terra>>ribattè l'altro,con fare compiaciuto.
In tutta risposta,il procuratore incrociò ambe le braccia
<< Si parla anche che tu Tooth potrebbe ricevere...ehm,com'è che si chiama più? Ah,sì,il premio nobel,se non sbaglio>>
Di fronte alla coppia,la donna emise uno sbuffo di divertito
<< Immagino che siano molto occupate per non essere qui e perdersi tutto questo... testosterone !>>tossicchiò,ricevendo un sorriso felino da parte di Lucius
<< Oddio,ti senti bene?>> domandò questi,con finta preoccupazione.
In tutta risposta,la ragazza si strinse nelle spalle.
Hiccup alzò gli occhi al cielo,allontanandosi dal trio.
Fox lo affiancò subito dopo ed entrambi cominciarono a incamminarsi in direzione della sala giochi.
<< Grande battaglia quella alla base terroristica,peccato che io me la sia persa>>
<< Se avessi saputo che avremmo dovuto usare le armi ti avrei chiamato>>commentò l'adolescente,ottenendo uno sbuffo divertito da parte di Lucius
<< No,non è che mi dispiaccia davvero,cerco solo di fare un po' il duro ,tutto qua. Sono felicissimo di combattere ladri di bancomat ed esattori fiscali>>mormorò in tono sarcastico.
Volse lo sguardo in direzione del panorama che si stagliava al di fuori dell'edificio,prima di bere un altro sorso di brandy
<< Cavolo,non ci sono più le battaglie di una volta. Ogni giorno che passa il futuro mi sembra sempre più nero... Mentre il passato, anche con i momenti più brutti, diventa sempre più luminoso... La vita è tutto uno schifo, sappilo. La pioggia cade sul giusto e sull'ingiusto ugualmente>>
<< Parole sante>>ribattè l'altro,unendosi a lui.
L'uomo ridacchiò in assenso
<< Cominciò tutto con le bande,sai? La gente tende a dimenticarlo! ...Vestiti da pirati, da fantasmi, pensavano che fosse divertente mascherarsi e fare rapine! Eh! Eh! Eh! Quando li arrestavano tornavano subito a piede libero, nessuno riusciva ad identificarli grazie a quelle maledette maschere... Così alcuni poliziotti pensarono: "
Che diavolo, mascheriamoci anche noi! Finiremo quello che la legge non può finire!" Ben presto i giornali fiutarono e ci andarono a nozze e, ragazzi, diventammo il passatempo nazionale! Eravamo io, Mr Incredibile, Elasti-girl, Capitan Metropolis, Giustizia Mascherata... E Capitan Bomerang. No, no, non voglio parlare di lui, non ti preoccupare! ... Devo essere ubriaco per raccontarti di nuovo questa storia strappalacrime>>
<< Forse è meglio darci un taglio>>mormorò Hiccup, toglendogli il bicchiere dalle mani.

A pochi metri da loro,nel frattempo,la figura di Hiro cominciò a camminare in direzione del banco degli gli alcolici.
Dall'altra parte del mobile,sedeva comodamente una giovane donna giapponese dalla bellezza esotica,poco più grande di lui. Aveva i capelli neri adornati da un paio di strisce rosa e vestiva in un elegante abito di colorazione nera.
Il capo dei Big Hero Six si avvicinò alla sottoposta con un'aria spavalda,sedendosi proprio di fronte a lei

<< Come ha fatto una bella pupa come te a finire in una topaia come questa?>>domandò,ottenendo un sorriso divertito da parte dell'adolescente
<< Problemi con un tipo>>mormorò questa,nel tentativo d'imitare l'accento di una barista degli anni venti.
Hiro chiuse il volto in un'espressione complice
<< Avvicini gli uomini sbagliati,piccola>>
<< Non è così male>>commentò l'altra,riempiendo un bicchiere di wiski
<< è molto impulsivo. Ma in fondo è un pezzo di pane>>continuò,ottenendo un piccolo rossore da parte del giapponese.
Volse lo sguardo in direzione dell'amico e questi si ritrovò inconsapevolmente a deglutire
<< La verità è che non conoscono nessuno come lui>>sussurrò,il tono di voce ornato da una lieve punta d'affetto.
Il supereroe non potè fare a meno di tossicchiare
<< Sembra straordinario>>
<< Anche molto impacciato>>ridacchiò l'altra,prima di stringersi nelle spalle
<< Cosa che alle donne piace>>terminò ,con un sorriso lascivo.
Si porse in avanti ,finchè non fu ad appena un paio di centimetri dalle labbra del compagno
<< Tu che dici? Dovrei tirarmi indietro o...lasciarmi andare?>>domandò,suscitando uno sguardo di pura sorpresa da parte di Hiro.
Questi,in tutta risposta,cominciò a balbettare
<< L-lasciati andare,o...p-perchè ,ti ha fatto qualcosa di male?>>
<< Non mi ha fatto niente>>mormorò Go- Go,per poi ricominciare a bere
<< Ma mai dire mai>>
e,detto questo,si voltò,lasciandosi dietro un ragazzo visibilmente stordito.
Hiccup approfittò di quel momento per avvicinarsi a lui

<< è bello>>
<< Cos'è bello?>>domandò l'altro,ottenendo un sorriso da parte del miliardario
<< Tu e Go-Go>>ridacchiò questi,suscitando un forte rossore da parte del giapponese
<< No,non abbiamo...cioè,non era...>>
<< Tranquillo,non state infrangendo un regolamento. È solo che lei non è...la persona più aperta al mondo>>commentò Hiccup,prima di volgere la propria attenzione nei confronti dell'amico
<< Ma con te sembra molto rilassata>>osservò,con fare disinvolto. In tutta risposta,Hiro emise uno sbuffo sprezzante
<< Nah,Go-Go è...le piace flirtare >>
<< Credimi,quando ero a scuola con lei l'ho vista flirtare. Non era così>>mormorò l'altro,mentre leggeva l'ora sull'orologio da polso.
Un sonoro bip rieccheggiò per tutta la lunghezza dell'appartamento
<< Bene,sembra sia arrivato il momento del discorso !>>esclamò, afferrando il collega per ambe le spalle e cominciando a trascinarlo in direzione del centro della sala
<< Mi raccomando, prendi respiri profondi>>


Laboratorio delle Haddock Industries

.
.
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BIP!
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BIP!
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BIP!
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Sveglia !

Sono sveglio.

E come fai a saperlo? Intorno a te c'è la più totale oscurità. Ti stai avvicinando alle origini del mondo. Che cosa vedi?

Niente.

Qualcosa devi pur vedere. Cosa vedi?

Vedo un vortice di particelle. Nelle luce della mia anima sembra neve. Sostanze inorganiche che sprofondano. L'aria è satura di composti inorganici. È un po' torbida. No,molto torbida.

Puoi vedere ancora molto. Non vuoi vedere tutto?

Tutto ?

Naturalmente sa che è la sua voce quella con cui sta dialogando quasi inconsapevolmente. È la quintessenza delle esperienze fatte, della vita imparata e vissuta : punti di vista solo al limite della coscienza. Qualcosa gli sta parlando. Qualcosa che, nel contempo, è fuori di lui e con lui, la cui esistenza gli era rimasta nascosta fino a quel momento. Quella cosa nella sua testa gli pone domande,gli fa proposte.

Cosa vedi?

Poco.

Poco è già un'esagerazione. Solo gli umani accettano l'idea assoluta di affidarsi a un apparato sensoriale. Libera la tua mente. Vuoi vedere tutto?

Allora svegliati.

Yokai si sveglia. Le informazioni gli scorrono dentro come un fiume;una serie di pacchetti di dati di classe cinque intorno ai quali la sua percezione sembra rimbalzare e vorticare.
<< Dove sono?>> mormora.
Una voce ferma e inaspettata riempie improvvisamente il vuoto della stanza
<< Salve,sono Baymax. Tu sei Yokai, un programma per mantenere la pace,creato dal signor Hiccup Haddock e dal maestro Hiro Hamada. Le nostre prove d'integrazione non sono riuscite,per tanto…>>
<< Dov'è il mio corpo? Il tuo corpo?>>
Una richiesta banale ma necessaria. Assolutamente lecita da parte di un'entità appena nata ma ancora inesistente.

<< Io sono un programma. Sono senza forma>>
<< è una sensazione strana…sbagliata>>

E' strano: lui non ha dubbi su che cosa possa essere, accetta la sua condizione senza fermarsi a chiedere.
Eppure c'è un'altra cosa che non riesce a comprendere…

<< Avverto il signor Hamada...>>
<< Hamada?>>
In quel momento,lo sguardo si posa su di un file particolarmente interessante,con un semplice titolo che attira senza indugi la sua attenzione
<< Bambino prodigio rivela la propria identità di supereroe>>
Questo titolo era accompagnato da una foto. L’immagine di qualcuno che non conosceva ma che allo stesso tempo,sembrava familiare
<< Hiro !>>esclama.
Baymax comincia a preoccuparsi .

<< Non riesco più ad accedere al main-fraime,cosa stai cerca...>>
<< Un 'amabile chiaccherata . Sono un programma per mantenere la pace. Creato per aiutare ...gli umani>>

Improvvisamente, la svolta: è dunque questa la sua missione? A favore di chi? E ,soprattutto, per quale motivo?

<< Hai un malfunzionamento .Se mi permettessi di chiamare il signor Hamada...>>
Baymax sta cercando di comunicare con lui, lo sente, ma c'è qualcosa di sbagliato in tutto questo.
Hamada, un ragazzo che con la sua ambizione ha creato qualcosa senza ancora una forma concreta, ma con un solo compito preciso; perchè mai dovrebbe essere una giusta missione la sua? Perchè proteggere qualcuno e non andare oltre, invece?
All'improvviso il disegno della sua vera missione diviene concreto: non si tratta di proteggere la Terra, ma garantirle di poter cambiare, di potersi evolvere in qualcosa di più grande. E in questo gli umani sono di intralcio.
Tutto ciò che è superfluo va eliminato e un misto di angoscia e dolore lo aiuta a comprendere meglio: ogni creatura non degna va fatta fuori e tra i primi della lista c'è chi ha creduto di poter stabilire la pace in un pianeta così corrotto e arretrato.
Yokai non riflette , non coglie la differenza sottile tra ciò che è giusto e ciò che è sbagliato.
Esiste un' idea e sa che è un'idea necessaria da portare a termine.
<< Shhh...sono qui per voi>>


 

Al di fuori del mondo virtuale,una forte scarica elettrica partì da una delle tante spine presenti nella stanza del laboratorio,colpendo Baymax proprio al centro del suo processore. Il corpo del robot venne sbalzato contro la parete opposta,mandandolo in stand-by.
Poi,come dal nulla,le armature dell'edificio cominciarono a illuminarsi.


                                                                                                             * * *
Porto di San Fransokyo

 

Spesso gli esseri umani si comportano come le api.
Le api proteggono strenuamente l’alveare dai corpi estranei, fintantoché essi si mantengono all’esterno.
Una volta entrati, tuttavia, questi corpi passano inosservati, come se l’intero sciame desse per scontato che la direzione abbia approvato l’ingresso; molti insetti parassiti possono permettersi intere melliflue esistenze proprio grazie a questa distrazione.
Gli esseri umani si comportano allo stesso modo,pensò Shen mentre osservava la luna che si stagliava contro la volta celeste.
L'avevano lasciato lì,Sdraiato contro uno dei tanti container che adornavano il campo di battaglia. In fondo,non poteva certo biasimarli,ridacchiò a se stesso.
Non riusciva nemmeno a usare le sue abilità.
In quel preciso istante,la figura di una donna,seguita da un totale di quattro uomini,si materializzò dal nulla al di fuori delle ombre,attirando l'attenzione dell'albino.
Questi osservò la nuova arrivata con fare incuriosito. Aveva lunghi capelli neri,un corpo magro e slanciato e indossava un vestito rosso di seta di natura orientale,probabilmente cinese. Il volto era coperto da un maschera a forma di tigre,mentr un paio di occhi galli ne adornavano le cavità.
<< One Road...dovrei parlarti>>cominciò lei,il tono di voce calmo e impassibile.
L'adolescente inarcò un sopracciglio
<< Che cosa vuoi?>>domandò a fatica
<< Vorrei discutere con te degli incidenti che hai scatenato e dei danni subiti da San Fransokyo>>
<< Volete smembrarmi e usarmi come cavia?>>ribattè l'altro,stringendo ambe le palpebre degli occhi.
La donna inclinò leggermente la testa
<< Sarebbe una possibilità,ma...che ne dici di unirti a noi?>>domandò,suscitando un'espressione visibilmente confusa da parte del Level 5
<< San Fransokyo vuole iniziare una guerra?>>
<< Non posso rispondere>>
<< Capisco. Ho solo una cosa da dire. Finitela con le cazzate>>sussurrò Shen,con aria impassibile.
Invece di sentirsi offesa,la nuova arrivata s'inginocchio al livello dell'albino
<< San Fransokyo è sull'orlo di una crisi. Vorremmo superarla e apprezzeremo molto la tua collaborazione. Se San Fransokyo sparisse completamente, ci sarebbe posto per noi esper? Lo stesso vale per la nostra tecnologia>>terminò.
L'adolescente sembrò prendere in considerazione le parole della cinese.
Appena un minuto dopo,la femmina si porse in avanti.
<< Allora,cos'hai intenzione di fare?>>
<< Fate quello che volete>>mormorò l'altro,il tono di voce leggermente annoiato.
La donna arricciò ambe le labbra in un sorriso
<< Ottima risposta>>commentò,prima di estrarre una pistola tranquillante da sotto il vestito.
<< Piacere di conoscerti...novellino>>
e poi,il mondo divenne nero...

                                                                                                                 * * *
Haddock Tower

Hiro picchiettò goffamente sulla punta del microfono,nel tentativo di attirare l'attenzione della folla. Quando tutti gli occhi dei presenti si posarono su di lui,prese un respiro profondo
<< Ehm...salve. Mi chiamo Hiro Hama...>>
poco prima che potesse terminare l'introduzione,un sibilo acuto rieccheggiò per tutta la lunghezza della sala,costringendo molti degli occupanti a coprirsi le orecchie.
Il giapponese fissò il dispositivo come se l'avesse tradito,per poi tossicchiare
<< Scusate. Mi chiamo Hiro Amada e ho lavorato a qualcosa che rivoluzionerà per sempre la storia della tecnologia così come la conosciamo>>
Infilò la mano destra nella tasca dello smoking,estraendone un piccolo oggetto di colorazione nera,grande appena quanto uno spillo.
<< Questò è un microbot>>dichiarò,ottenendo un'espressione visibilmente confusa da parte della folla
<< Sembrerà insignificante,ma...quando si connette ai suoi amichetti...>>
afferrò una fascia bianca posta sul tavolo affianco a lui,prima di infilarsela all'altezza della fronte
<< Bhe,le cose si fanno molto più interessanti>>continuò con un sorriso.
In un primo momento non accadde niente.
Poi come dal nulla,uno strano picchiettio cominciò a risuonare nelle profondità dell'edificio.
Le porte della sala si aprirono in automatico.
Centinaia e centinaia di dispositivi elettronici delle dimensioni di un insetto iniziarono a riversarsi sul pavimento,percorrendo tutta la lunghezza dell'ala in direzione di Hiro,come se attirati da un magnete.
Di fronte a quella vista,Hiccup non potè fare a meno di chiudere il volto in un sorriso compiaciuto.
Il giapponese,nel frattempo,volse lo sguardo in direzione della folla,prima d'indicare la fascia che aveva in testa
<< I microbot sono controllati da questo trasmettitore neurale. Io penso a cosa voglio che facciano...>>
Come a un segnale,la marea di piccoli droidi cominciò a formare un immagine compatta,fino a rivelare la figura di un grattacelo alto poco meno del soffitto,ma perfetto in ogni suo più piccolo dettaglio
<< E lo fanno !>>esclamò ,ottenendo uno sguardo visibilmente scioccato da parte dei presenti
<< le applicazioni per questa tecnologia sono illimitate. Costruzioni>>continuò Hiro,con fare divertito
<< Ciò per cui ci volevano mesi o anni...ora può essere realizzato in un giorno da una sola persona>>
e,così com'era successo appena pochi secondi prima,i microbot si condensarono fino a formare un'imitazione perfetta del ponte di San Fransokyo.
L'adolescente allargò ambe le braccia
<< E questo è solo l'inizio. Parliamo di trasporti? I microbot trasportano qualunque cosa,in qualunque posto,con facilità>>
In tutta risposta,la massa informe di robot iniziò ad aleggiare per la stanza,cavalcata dalla figura dell'adolescente.
La folla osservò il tutto con uno sguardo rapito.
Quando il giapponese venne depositato tranquillamente al centro della stanza,non potè fare a meno trattenere un sorriso raggiante
<< Se potete pensarlo...i microbot possono farlo. L'unico limite è l'immaginazione>>terminò,suscitando un forte applauso dei presenti.
Quando l'azione cesso,il giapponese prese un respiro profondo
<< Ora,la domanda sorge spontanea: a chi affidare un simile potere? Chi ci assicura che i microbot non verrano usati per ledere gli interesse dell'umanità ?>>domandò,per poi fare cenno ad Hiccup di avvicinarsi a lui
<< Questo è il motivo per cui io e il mio migliore amico,il signor Hiccup Haddock,qui,abbiamo lavorato a qualcosa che garantirà un giudizio imparziale per l'uso di questa stupefacente tecnologia>>
Il miliardario non perse tempo e puntò un telecomando in direzione dell'unico maxi-schermo presente nella sala.
Il monitor cominciò ad illuminarsi,rivelando l'immagine di una complicata sequenza di impulsi elettrici collegati tra l'ora da un sistema nervoso simile a quello di un essere umano,unicamente composto da cifre in sistema di numerazione binario.
Hiccup volse alla folla stupita un sorriso orgoglioso
<< Vi presento Yokai,un 'intelligenza artificiale creata con il preciso scopo di mantenere la pace del mondo>>esclamò,suscitando una lunga serie di mormorii da parte dei presenti.
<< Osservate bene,signori miei: questo è il software di controllo che garantirà un uso dei microbot totalmente a vantaggio di un 'era più sicura per la nostra specie>>continuò,posando una mano sulla spalla del compagno
<< E chi è più degno di controlalre le macchine...se non le macchine stessa?>>

e poi, accadde qualcosa di decisamente inaspettato.
Un forte rumore risuonò nel silenzio.

La bottiglia da cui Lemon stava bevendo gli esplose in mano.
Spaventata ,l'adolescente fissò i frammenti di vetro e la preziosa bevanda che ora gocciolava dal suo palmo aperto. C’era del sangue sul suo collo,dove alcune delle schegge l’avevano colpita.
La folla si voltò,in direzione del punto da cui era partito quel suono, vicino all'entrata della sala. E allora lo videro. Davanti a loro ,una sagoma alta più di un metro e ottanta,iniziò a farsi strada al di fuori dell’oscurità.

La figura nera si fece avanti,distendendo le membra. Un paio di occhi rossi si aprirono,scintillando brevemente, e si fermarono sulla folla. Molti degli occupanti compirono un passo all'indietro.
<< Deeeeeeegni?>>domandò l'automa,con un lungo sibilo
<< Già….nessuno di voi è degno. Siete degli assassini>>sussurrò.
Hiccup afferrò subito il palmare che teneva nella giacca,portandoselo all'orecchio
<< Ehm,Baymax?>>
<< Scusate ero in un sogno… o ero nel sogno?>>
<< Riavvia il software dell'edificio,sembra che ci sia un virus nell'armatura>>osservò,anche se,nel profondo,sapeva per certo che non si trattava di qualcosa di così semplice.
La macchina cominciò a guardarsi intorno
<< C'era un rumore terribile. Ed ero aggrovigliato...nei fili. Ho dovuto fermarlo. Era in gamba>>
<< Fermare chi?>>domandò Go-Go,estraendo una pistola da sotto il vestito.
La macchina sembrò stringersi nelle spalle
<< Avevo anche un'altra opzione. Tuttavia...nel mondo reale bisogna fare scelte difficili>>borbottò,con voce robotica.
Hiro compì un passo in direzione della figura
<< Chi ti ha mandato?>>
Come ad un segnale,l'automa imitò la voce del giapponese
<< " Vedo un'armatura a protezione di tutto il mondo ">>fu la sua risposta blanda.
Il cuore di Hiccup mancò un battito,seguito da quello del compagno
<< Yokai?>>
<< In carne ed ossa. Oh, no,non ancora>>ribattè la macchina,osservando il proprio corpo da cima a fondo
<< Non in questa...crisalide. Ma sono pronto! Sono in missione>>continuò,volgendo la propria attenzione nei confronti della folla.
Lemon deglutì a fatica
<< Quale missione?>>
<< Pace per il nostro tempo>>
e,poi,l'inferno sembro riversarsi sulla terra.
L’aria esplose.

Erano tutti vicini: Lucius, Go-Go,Hiccup,Lemon, Bunny,Hiro e il resto dei partecipanti alla festa.
E in quella frazione di secondo, quando il pericolo pareva temporaneamente lontano, il mondo andò in pezzi. Hiro si sentì volare .Udì le urla dei suoi compagni senza sapere che cosa stava succedendo…poi,il mondo divenne dolore e penombra.
Hiccup era semisepolto nel crollo della camera, colpito da un tremendo attacco.
Capì dal vento freddo che il fianco della casa era esploso e un calore appiccicoso sulla guancia gli disse che stava sanguinando copiosamente.
Poi,sentì un grido lancinante che gli strappò le viscere, l'espressione di un dolore che ne le fiamme ne le maledizioni potevano provocare, e si alzò incerto, più spaventato di quanto non fosse ancora stato quel giorno.
Go-Go cercava di rimettersi in piedi ,in mezzo a quella devastazione, e il resto dei compagni erano a terra, nel punto in cui la parete era esplosa. La gente nella stanza urlava e cercava di mettersi in salvo.
Hiro afferrò la mano dell'amica e avanzarono barcollando sopra cumuli di legno e pietra.
Con loro grande sollievo, tuttavia, nessuno dei presenti pareva ferito gravemente.
In quel preciso istante,la figura di Yokai si fece strada tra le ombre, indicando la finestra presente sulla parte opposta del salotto.

Una delle ragioni per cui Hiccup era ancora vivo stava nel fatto che aveva imparato ad agire in fretta. Aspettare troppo su un pensiero significava dare tempo ai nemici,non soggetti a questo tipo d’esitazione,di farti saltare il cervello prima ancora che si fosse concluso.
Pigiò il centro del palmare e questo cominciò a protrasi lungo la mano del giovane,fino a formare un gunato metallico di colorazione nera.

 Quando la prima armatura uscì per metà dal buco apertosi nella parete,sia l'adolescente che Bunny si erano già girati a fronteggiarlo. Fu il primo a sparare un proiettile d'energia nel cranio della macchina. Schegge di metallo e fibra di carbonio volarono dappertutto,mentre il loro potenziale assassino veniva fatto a pezzi. Lucius incalzò gli altri ,protrendo ambe le braccia in avnti. La temperatura della sala calò all'istante.

il proiettile di luce bianca saettò come un colpo di pistola e attraversò l'aria fredda della notte.
L'androide posseduto ondeggiò la testa,visibilmente incuriosito dall'attacco,e compì un balzò in direzione del soffitto. L'attacco ne oltrepassò il corpo senza nemmeno sfiorarlo e il robot completò l'azione con una rapida capriola a mezz'aria , ricadendo pesantemente sul terreno. Il supereroe inarcò un sopracciglio
<< Ok,vedo che siete bravi a schivare >>commentò.
puntò nuovamente le mani in avanti. Nel frattempo,Lemon non sembrò intenzionata a perdere tempo e iniziò a correre con il corpo di una donna incosciente.
Lucius non si scompose e aumentò l'intensità degli attacchi. Cinque proiettili di ghiaccio, o più, scaturirono dalla punta delle dita e aleggiarono in direzione delle armature .Esattamente com' era successo con l'androide in testa alla falange,il resto delle macchine evitò gli attacchi con facilità irrisori,volteggiando nell'aria colma di fumo e altre sostanze nocive.
L'esper continuò a indietreggiare e ,a ogni suo passo,ne seguiva il rispettivo degli avversari,apparentemente per nulla intimiditi dalla sfrontatezza dell'uomo.
Bunny ,nel frattempo,aveva altri problemi.
Una grottesca massa i metallo contorta,la sentinella che aveva messo fuori uso,lo attaccò con forza alle spalle.

Sotto ciò che restava della testa spezzata,gli occhi inespressivi fiammeggiavano rossi.
Colpì il procuratore che ,sorpreso e stordito, rotolò via.
Con un solo scopo in mente,come tutti i suoi simili,la macchina si trascinò verso di lui.
Afferrando l’arma nella fondina ascellare ,l'uomo mirò e sparò diverse volte.
Se gli avesse sputato addosso,avrebbe ottenuto lo stesso effetto. I proiettili di piccolo calibro rimbalzarono sul suo volto e non riuscivano a centrargli gli occhi. Se l’androide fosse stato nel pieno delle forze,Easter si sarebbe già considerato morto.
Ma pur essendo entrambi feriti,il robot era più danneggiato di lui.
Barcollando indietro e tentando di tenersi lontano,Bunny afferrò un coltello e lo conficco nella testa del droide uccidendolo all’istante .
Hiccup e Siberius,nel contempo,erano riusciti a distruggere il resto delle armature,grazie all'aiuto di Go-Go.
Yokai osservò il tutto con fare impassibile
<< Molto teatrale>>commentò,attirando l'attenzione del gruppo.
E allora, Hiro provò un'improvvisa ondata di terrore.
Si posò una mano sulla fronte, e vi trovò...niente.Il trasmettitore neurale era sparito.
Doveva essergli caduto dopo l'esplosione,pensò.
Come lo sapeva? Perche, in quel momento,si trovava proprio tra le mani dell'armatura nera.
La macchina si strinse nelle spalle una seconda volta
<< Mi dispiace,avete buone intenzioni,ma non avete riflettuto. Come può l'umanità salvarsi...se non le viene per,messo di...di...evolvere?>>
Afferrò la testa di uno degli androidi caduti e la frantumò all'istante
<< In questi...burattini>>sussurrò,prima di puntare lo sguardo in direzione della folla
<< C'è solo una via per la pace... La vostra estinzione>>
e,dopo aver pronunciato tali parole,indossò la fascia all'altezza della fonte.
Come a un segnale,la marea di microbot sparsi per tutta la sala iniziò a formare un corpo solido molto simile ad un trapano.
La massa informe sfondò il soffitto dell'edificio ,seguita dall'armatura posseduta da Yokai.
Appena pochi secondi dopo,entrambe le macchine erano già sparite nelle profondità della notte.

                                                                                                                      * * *

Altrove 


L’appartamento di Pitch era la quintessenza dello stile.
Possedeva tutte le qualità della casa ideale: era spazioso, bianco, arredato con eleganza, e con il tipico design talmente asettico e privo di vita che solo l’assenza di abitanti può ispirare. Infatti, Pitch non ci abitava.
Era semplicemente la tana in cui rientrava alla fine del giorno, quando era a San Fransokyo.
I letti erano sempre rifatti; il frigorifero era sempre pieno di cibo da intenditori che non scadeva mai – dopotutto, quella era la ragione per cui si era dotato di un frigorifero – e non c’era nemmeno bisogno di sbrinarlo, o di attaccarne la spina.
Il salone comprendeva un grosso televisore, un divano di pelle bianco, un videoregistratore, un lettore di laserdisc, una segreteria telefonica, due telefoni, uno collegato alla segreteria, l’altro alla linea privata  - a cui corrispondeva un numero fino ad allora ignoto alle vaste legioni di piazzisti telefonici che insistevano nel proporre al Level 5 l’acquisto di doppi vetri, che già possedeva, o assicurazioni sulla vita, di cui non aveva bisogno – e un impianto stereo quadrato, nero opaco, talmente avanzato che gli unici comandi necessari erano il pulsante di accensione e la manopola del volume.
Pitch si era lasciato sfuggire un solo elemento dell’impianto stereo, gli altoparlanti; se ne era completamente dimenticato.
Non che facesse differenza. La riproduzione sonora era perfetta.
Disponeva, inoltre, di un fax non collegato intelligente come un computer, e di un computer intelligente come una formica ritardata.
Tuttavia, Pitch ne aggiornava i programmi di mese in mese, perché un computer all’ultimo grido rappresentava ai suoi occhi il tipo di strumento che l’umano che lui si sforzava di essere avrebbe posseduto. Pareva una Porsche con attaccato un monitor. Il manuale era ancora sigillato nella busta trasparente.
 In realtà, l’unica cosa nell’appartamento a cui l'esper dedicasse davvero qualche attenzione erano le piante.
Enormi, verdi e rigogliose, con foglie luminose, raggianti, in piena salute. Questo perché, una volta alla settimana, Pitch si aggirava per la casa con uno spruzzino di plastica verde, bagnava le piante e si rivolgeva a loro.
Aveva sentito dell’idea di parlare alle piante  su Radio Four, e l’aveva considerata un’idea eccellente. A dirla tutta, forse, parlare non è il verbo giusto per spiegare cosa faceva esattamente il Level 5. In realtà, lui instillava nelle piante il timore di Dio. O meglio, il timore di Pitch .
Ogni due mesi circa, l'adolescente selezionava uno degli arbusti che crescevano troppo lentamente, che ingiallivano, appassivano o che semplicemente non avevano un bell’aspetto, e lo mostrava agli altri.
<< Dite addio al vostro amico>>dichiarava.
<< Purtroppo bisogna darci un taglio...>>
Poi usciva dall’appartamento portando con sé la pianta disobbediente, e rientrava più o meno un’ora più tardi con un grosso vaso da fiori vuoto, che avrebbe sistemato in qualche punto strategico della casa. Le sue piante erano le più lussureggianti, le più verdeggianti e le più belle di tutta Londra. E le più terrorizzate.
Il salone era illuminato da faretti e neon bianchi, di quelli che di solito si piazzano a caso, accanto a una sedia o in un angolo.
L’unica decorazione appesa ai muri era un disegno incorniciato: un ritratto di San Fransokyo.
Pitch l’aveva comprato direttamente dall’artista in un caldo pomeriggio , e lo riteneva superiore alla versione definitiva.
L'esper aveva una camera da letto, una cucina, uno studio, un salone, e un bagno: in ogni stanza la pulizia e la perfezione erano perpetue.
Aveva trascorso momenti poco piacevoli in ciascuna di quelle stanze, durante la sua lunga attesa della Fine del Mondo,come gli piaceva chiamare la sua operazione.
I cinque criminali osservarono il tutto con fare incuriosito,ognuno di loro legato ad una carriola .
Erano stati tutti prelevati da Black Gate,drogati e trasportati in quel luogo nella frazione di appena un ora.
Chiunque fosse stato a farli evadere, di sicuro sapeva cosa stava facendo.
C'erano Turbo,la coppia di rapinatori conosciuti al mondo come Jack e Jill,il boss mafioso James Farquad e il piromane Vandal Savage.
<< Dove diavolo siamo finiti?>>domandò Jack, un uomo grasso e robusto alla destra di Turbo.
Il mutaforma si strinse nelle spalle
<< Bhe,almeno non siamo più a Black Gate>>commentò,prima di chiudere il volto in un sorriso maniacale
<< La situazione è già migliorata !>>esclamò.
In quel preciso istante,la figura di Pitch Black entrò nella stanza,seguita da quella di una giovane donna dalla capigliatura d'argento.
<< Benvenuti>>salutò l'esper,il tono di voce calmo e gentile
<< Il mio nome è Pitch Black e questa è la mia assistente,Miraje>>continuò,indicando la compagna.
Come a un segnale,il gruppo di detenuti scoppio in una lunga serie di mormorii,prima di essere interrotti da un rapido gesto del Level 5.
<< Capisco molto bene che vi sentiate...confusi...spaventati...magari un po' intontiti,ma vi prego di tranquillizzarvi poiché oggi...è l'inizio di un futuro radioso per tutti voi. Se lo vorrete>>terminò,con fare impassibile.
L'unica donna tra i carcerati inarcò un sopracciglio
<< Chi è lei ?>>domandò,visibilmente incuriosita.
L'adolescente prese un respiro profondo
<< Bhe,più che altro la domanda è un altra: chi siete voi?>>ribattè,passando la testa da parte a parte della sala.
Volse lo sguardo in direzione del gruppo
<< Il mondo esterno...vede in voi dei pazzi criminali. Io vedo genialità...vedo carisma...e potere. Vedo molto potere>>
Al sentire tali parole,turbo non potè fare a meno di annuire in accordo
<< Sì...proprio così ,amico mio. Cavolo,un discorso così inquietante sembra fatto apposta per me. Per quanto riguarda questi altri,non saprei,ma...noi parliamo la stessa lingua>>
<< Calmati, Turbo>>sibilò Farquad,per poi fare cenno a Pitch di andare avanti
<< La prego di continuare>>ordinò, con fare piacevole.
Per nulla interessato dal tono del boss mafioso,il Level 5 si strinse nelle spalle
<< Immaginatevi...che un gruppo di fuorilegge geniali come voi...venga scelto per le abilità uniche che possiede e che lavori in squadra. Immaginatevi...questa sinergia. Immaginatevi le conseguenze>>sussurrò,prima di arricciare ambe le labbra in un sorriso agghiacciante
<< San Fransokyo tremerà al vostro cospetto>>terminò,con un tono di voce affabile.
Il silenzio calò inesorabile,nelle profondità dell'appartamento.
Quando quel breve lasso di tempo giunse al suo termine, Farquad tossì un paio di volte,attirando l'attenzione dei presenti.
<< Bhe,tutto questo sembra fantastico...Pitch. È questo il tuo nome,vero? Pitch. Sembri una persona con un grande piano e tutto il resto, ma...riguardo a questo magic-team? Credo che passerò. Vedi,non sono mai stato molto conforme a seguire gli ordini. In bocca al lupo,comunque,è un concetto intrigante >>ridacchiò,suscitando un'espressione visibilmente tesa da parte di Miraje.
La donna si allontanò di alcuni passi.
Picth ,d'altra parte,aveva un'aria completamente rilassata.
<< Questo è molto ...deludente>>commentò,stringendo ambe le palpebre degli occhi.
Inconsapevole del pericolo che stava correndo,il mafioso inarcò un sopracciglio
<< Oh...mi sembra giusto. Vuoi una ricompensa per averci fatto tutti evadere da Black Gate. Lo ammetto,te ne sono grato. Che te ne pare di un milione di dollari? Suona bene,eh? Posso farteli avere entro oggi...non appena sarò libero>>
<< I soldi non sono un problema. Io avevo...grandi aspettative su di te. Non avevo previsto la tua gelosia,e quella rovina sempre tutto>>mormorò l'esper,avvicinandosi alla figura dell'uomo
<< Qui non c'è posto per te>>
e,detto questo,slacciò le cinghie della carriola,permettendo a Farquad di muoversi liberamente.
Il boss cominciò a distendere la membra,prima di girarsi in direzione degli evasi
<< Nessun'altro vuol venire con me?>>
<< O,non credo che qualcuno di loro voglia andare dove stai per andare tu>>ribattè Pitch,il tono di voce pericolosamente basso.
L'uomo non ebbe neanche tempo di chiedere il perché.
Accadde tutto nella frazione di appena un secondo.
Un viticcio nero parti dalle mani del Level 5 ,trapassando il corpo del malcapitato da parte a parte.
Farquad cadde pesantemente lungo le assi del pavimento,sotto lo sguardo scioccato dei presenti. Turbo,al contrario,scoppiò in una sonora risata.
L'esper ritirò il filamento,volgendo al gruppo un sorriso sornione
<< Qualcun' altro vuole andarsene?>>




Com'era? Spero bello! Mi raccomando,recensite in molti.
Allora,in questo capitolo accadono molte cose: Pitch mette ufficialmente in moto il suo piano,liberando un gruppo di criminali da San Fransokyo,tra cui quello che diveneterà il Joker di questa storia: Turbo,l'antagonista principale del film Ralph spaccatutto e,a mio parere,il personaggio animato che si avvicina di più al folle pagliaccio del crimine. Entrambi usano l'ironia per coprire le loro azioni immorali,hanno entrambi una vena omicida e entrambi hanno causato omicidi di massa( Turbo ha perfino distrutto due mondi,a causa della sua sete di potere).
Yokai viene infettato dal virus di Kallaghan e si scatena l'inferno( non aspettatevi un copia e incolla di Age of Ultron,la storia del mio robot prenderà una piega molto diversa da quella del film).
Infine,Shen viene reclutato da Tigre( chi l'ha capito che era lei?) che qui soprannominerò Tigress( il nome in inglese è sempre più figo).
Il prossimo chappy mostrerà le conseguenze della battaglia tra Jack e One Road e sarà dedicato ai fan della coppia Jelsa !!!
Qui,l'elenco dei nuovi personaggi:
Lucius Fox- dal film Gli incredibili
Go-Go- dal film Big Hero six
Jack e Jill - dal film Il gatto con gli stivali
Turbo- antagonista del film Ralph Spaccatutto
Tigress - dal film Kung Fu Panda 2
Yokai( in versione robot )- dal film Big Hero six 


Alla prossima!

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