La Mossa Del Padre

di Blacklife589635
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo ***
Capitolo 2: *** Risvegli & Arrivi ***
Capitolo 3: *** Ricordi, Punizioni & Dimenticanze ***



Capitolo 1
*** Prologo ***


Prologo





Michele, Raffaele, Lucifero e Gabriele.

Quattro fratelli, costretti a combattere tra loro fin dall'inizio della creazione umana.

Dean e Sam li avevano incontrati.

Avevano scoperto di essere rispettivamente i tramiti di Michele e Lucifero.

Uno il Capo delle Schiere Celesti.
L'altro il Signore dell'Inferno.

Avevano conosciuto Gabriele, il Messaggero di Dio, fuggito dal Paradiso poco dopo la cacciata di Lucifero.

All'inizio l'avevano conosciuto come il Trikster, un burlone, goloso di dolci che si divertiva ad inventare modi sempre nuovi per punire persone arroganti e piene di se, che aveva di convincerli ad accettare i loro ruoli di tramite, in un modo tutto suo rinchiudendoli in un'illusione televisiva.

L'avevano conosciuto anche come Loki, il Dio Nordico.

Ma fu con l'identità dell'Arcangelo Gabriele che lo videro affrontare il fratello maggiore Lucifero e morire per dare loro una possibilità di salvezza assieme alla Dea Kalì.

Dopo aver sventato l'Apocalisse, aver spedito Lucifero e Michele nella Gabbia ed essersi ritrovati, Sam e Dean avevano incontrato Raffaele, in lotta contro Castiel che voleva impedirgli di liberare i fratelli dalla Gabbia e ricominciare l'Apocalisse e ucciso dallo stesso Castiel dopo che l'angelo si era impossessato di tutte le anime del Purgatorio.

Alla fine Sam e Dean erano troppo presi a cercare di rispedire i Leviatani in Purgatorio per ripensare ai quattro fratelli.
Ma non potevano sapere che Dio aveva ancora dei piani per i suoi figli maggiori.

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Capitolo 2
*** Risvegli & Arrivi ***


Risvegli & Arrivi





Quando sentì la spada entrargli nel petto non seppe cosa gli fece più male, se quella lama che, lo sapeva, l'avrebbe ucciso di lì a poco o il fatto che colui che la brandiva era uno dei fratelli a cui un tempo aveva voluto più bene in assoluto.

"Maghetto dilettante...non dimenticarlo...tu hai imparato tutti i trucchi da me...fratellino"

Ed era vero, quando gli umani non erano neanche un'idea nella mente di suo Padre, lui e i suoi fratelli, si allenavano per delle ore in Paradiso e spesso si fermava per osservarl.

Michele era quello che sembrava più a suo agio con la Spada, i suoi movimenti erano precisi, fluidi, ogni movimento era calcolato, non sprecava energie con gesti inutili, si capiva perfettamente perchè il Padre aveva pensato a lui come il Comandante.

Raffaele era bravo con la Spada, mancava della grazia e della fluidità dei movimenti di Michele, ma compensava con forza e potenza.

Lucifero non sembrava interessato a imparare ad utilizzare la sua arma, passava la maggior parte del suo tempo ad affinare i suoi poteri, facendo risplendere il Paradiso.

Non per niente era considerato l'angelo più bello del Creato, la Stella del Mattino.

Riusciva a creare trucchi sempre divertenti, facendolo spesso partecipare e svelando, solo a lui, i più particolari.

Michele ovviamente non approvava la maggior parte di queste pratiche.

Soprattutto da quando Lucifero aveva leggermente perso il controllo e aveva quasi fatto esplodere un pianeta appena creato dal Padre, un minuscolo pianeta, che successivamente, avrebbero chiamato Terra...

Cosa che divertì immensamente Gabriele, ma, fece esasperare per l'ennesima volta Michele e Raffaele.

D'altra canto, in un modo o nell'altro, riuscivano sempre a farli partecipare, nonostante il sempre presente cipiglio serioso dei fratelli maggiori.

Nell'istante successivo Gabriele venne bruscamente trascinato via dai suoi ricordi, dalla Spada di Lucifero che penetrava in profondità, sentì la Grazia bruciare, le ali sfrigolare e delle urla che comprese essere le sue...

Poi fu il buio.

*

*

Un risveglio caotico, tormentato, inquietante.

Ringhi profondi, calore, grida strazianti, acuti schiamazzi e schiocchi di fruste.

Fu questo vociare infernale a destarlo.

Ma lui era morto!

Lucifero l'aveva pugnalato, eppure percepiva il suo corpo disteso su qualcosa di  compatto.

Si meravigliava di avvertire la potenza della sua Grazia e le sue ali possenti.

Gabriele aprì gli occhi e quello che vide lo lasciò stordito per qualche secondo.

Riconosceva quel luogo, quante volte era stato laggiù...

Ad osservare, almeno da lontano, quel fratello che tanto amava...

Era nella Gabbia?!

Nella Gabbia di Lucifero!?!

Non era possibile!!!

Come c'era arrivato?

Quell'incessante frastuono, ora lo riconosceva... apparteneva all'Inferno.

Si alzò, non doveva essere lì da molto.

Grandioso, ma come ci sono finito qui? Lucifero mi ha fatto fuori, ho sentito la Grazia bruciare... ma sono vivo... nel corpo del mio tramite ma come?

Gabriele percorse il perimetro della Gabbia, scrutando, di tanto in tanto le pareti invisibili che ne delimitavano i confini.

Era come guardare attraverso un vetro oleato, oltre quelle pareti, lui lo sapeva, c'era il marciume del Creato di Dio, ma si vedevano solo ombre.

Non riusciva a pensare.

Sentiva la sua Grazia venire oppressa, era una sensazione soffocante.

Ora capiva perchè Lucifero aveva dato di matto quando era uscito, lui era lì da poco e già sentiva d'impazzire.

Provò ad usare i suoi poteri ma erano bloccati.

Perfetto, davvero perfetto, sono vivo e non so come sia possibile, sono bloccato nella Gabbia e non so come ci sono arrivato, ho ancora la mia Grazia ma sono senza poteri si può sapere cos'è successo?

"Perchè sono qui?"

La sua voce si perse tra le urla dei dannati e i latrati dei Mastini Infernali.

Perchè sono qui?

*

*

Non sapeva quanto tempo fosse passato quando quella luce inondò la Gabbia, ma quando sentì quelle due presenze avvicinarsi e le loro urla, seppe che era il caso di spostarsi nel punto meno illuminato, non voleva farsi trovare impreparato e non potendo usare i poteri voleva avere almeno un minimo di vantaggio.

Poi però riconobbe le loro essenze.

Due corpi caddero a terra con un tonfo pesante che spezzò con violenza le loro urla, poi tutto tornò buio.

Una figura cominciò ad alzarsi, Gabriele la vide alzare lo sguardo verso l'alto, poi un'urlo rabbioso innondò la Gabbia.

"No! Non di nuovo, no! Come ha fatto quel lurido umano a prendere il controllo?! Quella lurida scimmia schif-"

Lucifero? Lucifero è tornato nella Gabbia! Quei figli di puttana dei Winchester ci sono riusciti, hanno davvero trovato tutti gli anelli! Hanno davvero sconfitto mio fratello e fermato l'Apocalisse!

Nel frattempo la seconda figura aveva cominciato ad alzarsi.

Rispetto a Lucifero la sua voce era calma ma feceva trasparire l'agonia che il proprietario provava nel ritrovarsi laggiù.

"Siamo nella Gabbia, Lucifero, è finita, ma qui posso comunque darti la lezione che meriti"

Michele? Ma che bella riunione di famiglia! Ma che vuole fare scatenare l'Apocalisse anche qui? Eh no grazie, ci sono anch'io.

"La lezione che merito Michele? Osi sfidarmi qui? Qui dove sono stato rinchiuso per millenni? Dove tu stesso mi hai cacciato? Brutto essere-"

"Eh basta! Siamo rinchiusi qui insieme per una buona volta volete smetterla di litigare? Sono stufo del vostro litigare ogni volta che vi vedete e che palle!"

Gabriele osservava i suoi fratelli guardarlo come se fosse stato Dio stesso, con occhi sbarrati ed espressioni confuse e perplesse, scioccate.

Ora parte un'embolo ad entrambi.

"Gabriele! Tu-"

"Tranquillo Lucifero, non voglio vendicarmi del fatto che mi hai pugnalato, non porto rancore, ma vedervi scatenare l'Apocalisse in un luogo così ristretto dove, sfortunatamente, ci sono anch'io non mi fa certo ballare di gioia"

Mentre parlava Gabriele si avvicinò ai fratelli e solo quando fu abbastanza vicino potè vedere i loro tramiti.

"Fiuuuu, Lucy! Sei riuscito a farti dire di si e il Piccolo Grande Winchester ti ha fregato vero? Ma Miky quello non mi sembra Dean chi è?"

"Gabriele, sei vivo? Come hai fatto? Tutti i nostri fratelli non hanno fatto altro che parlare della tua morte"

"Sei riuscito a fragarmi Gabriele, sei migliorato, complimenti"

"No, Lucifero, non ti ho fregato, mi hai fatto fuori e in Paradiso son tutti pettegoli. Mi sono risvegliato qui, probabilmente poco dopo la mia... dipartita, e tra parentesi ho la Grazia ripristinata ma sono senza poteri. E comunque Miky non hai risposto alla mia domanda "

"Com'è possibile che tu sia finito qui?"

"Ancora? Miky non ne ho idea e tu continui a non rispondermi non si fa così, tsk,tsk,tsk..."

 Gabriele schernì il fratello scuotendo il dito davanti al suo naso.

"Adam, si chiama Adam, è il fratellastro dei Winchester"

"Ah si, avevo sentito che avevano un fratello, pens-"

"Ora basta! Io ti ho ucciso non puoi essere qui Gabriele!"

"Ma và? Lo so anch'io che mi hai ucciso genio ricordo bene la tua Spada nel petto grazie tante"

"Allora com'è possibile che tu sia vivo? Ho visto le tue ali bruciare!"

"In Paradiso tutti hanno visto l'ombra delle tue ali impressa nel pavimento di quel Motel, io per primo, che tu sia vivo è impossibile"

"Aaaah, ma avete sbattuto la testa cadendo? NON - LO - SO !!! "

Aveva urlato.

Non si era reso conto di aver urlato, ma era tutto troppo... troppo... non l'ho sapeva nemmeno lui cosa.

Sapeva solo che l'aria era soffocante.

E come se non bastasse i suoi fratelli non cercavano nemmeno di capire cosa stava provando.

Si allontanò dai fratelli e si avvicinò ad una delle pareti della Gabbia, aveva bisogno di aria, aveva bisogno di luce.

Doveva uscire da lì!

Ma era bloccato...

Sono stanco, Padre, qual'è lo scopo di tutto questo?

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Capitolo 3
*** Ricordi, Punizioni & Dimenticanze ***


Doveva ammettere che, da quando era finito nella Gabbia, Gabriele sentiva di essere più vicino al Padre di quanto non lo fosse stato dopo la Sua scomparsa, cosa abbastanza strana visto il luogo dove si trovava, ovvero tra Inferno e Purgatorio.

Come Messaggero di Dio, era spesso chiamato dal Padre per vari incarichi, aveva sempre avvertito la Sua presenza, ma dopo che Lucifero era stato cacciato e Lui li aveva abbandonati, non aveva più avvertito nulla, se non un grande freddo, vuoto.

E lui, che era quello più vicino a Dio, era stato preso d'assalto dai fratelli.

'Dov'è andato? Quando torna? Perchè ci ha lasciato? Quali sono gli ordini?'

Erano solo alcune delle troppe domande che gli venivano rivolte ogni giorno continuamente.

Doveva occuparsi di placare possibili crisi da parte dei suoi fratelli minori ( anche se un angelo in crisi  sembrava incredibile ) non poteva permettere che in Paradiso regnasse il caos assoluto.

Toccava proprio a lui in quanto i suoi fratelli maggiori erano... beh, a suo dire erano impazziti.

Raffaele aveva disintegrato uno dei loro fratelli solo perchè era andato a trovare il nuovo Profeta... Al quale aveva quasi fatto venire un'infarto, quando gli era comparso davanti... Cosa che per Gabriele era un dettaglio poco rilevante.

Michele faceva quello per cui era stato creato, comandare e insegnare l'arte del combattimento agli angeli, e se non li disintegrava Raffaele lo faceva lui con estenuanti allenamenti.

Annoiato da tutto questo, decise di scendere sulla Terra, era incuriosito da quelle creature che Lucifero considerava così..."difettose"... e che Dio aveva tanto insistito affinchè ogni angelo s'inchinasse al loro cospetto.

Un suono forte, un boato, non avvertito dagli esseri umani, ma nettamente riconoscibile per lui che l'aveva vissuto durante la prima Caduta...In quel momento aveva perso uno dei fratelli più cari.

Cosa stava succedendo??

Rientrando appena in tempo in Paradiso vide Michele e Raffaele con le Spade sguainate e pronte a colpire alla maniera degli Arcangeli, erano circondati da Serafini che li guardavano con ansia ed apprensione.

Non aveva esitato, si era intromesso e aveva fermato quell'inutile litigio avvenuto, avrebbe scoperto in seguito, perchè Raffaele aveva detto a Michele che forse i suoi metodi d'insegnamento non erano più adeguati e che era diventato troppo accondiscendente, cosa assolutamente non vera visto dopo ogni allenamento gli angioletti non riuscivano neanche a muovere una piuma, anche se gli angeli, in teoria, non dovrebbero nemmeno conoscere il significato del termine stancarsi.

I suoi fratelli invece di calmarsi avevano incominciato a inveire contro di lui, dicendogli che doveva stare al suo posto, che non doveva permettersi d'intromettersi in quel modo, che non erano affari suoi e altre cavolate che Gabriele non era stato ad ascoltare.

Avevano perso un fratello, insieme ad altri migliaia, e loro ne uccidevano altri?

Il loro Padre se ne era andato e loro sguainavano spade?

Sulla Terra il Male dilagava e loro litigavano?

Per un pò aveva sopportato, ma quando quella situazione aveva cominciato a farsi giornaliera era stato troppo, così se ne era andato...

Due angeli della sua “divisione” , Castiel  e Balthamar (o Balthazar con tutti quei nomi un pò di confusione ci stà ) avevano cercato di riportarlo a casa più volte, ma lui aveva sempre rifiutato

Per divertirsi  si trasformava in Triskter o in  Loki, a seconda delle esigenze, e viveva con serenità questo suo angolo di mondo.

Qualcosa però “tramava” alle sue spalle mettendo in pericolo l'agognata tranquillità...

Due fratelli, due UMANI, avevano pensato bene di liberare Mr. Lucifero dalla sua Gabbia!!!

Il danno era fatto, l'Apocalisse era iniziata, la liberazione del Diavolo era solamente l'ultimo atto.

Michele e Lucifero potevano finalmente scontrarsi per la battaglia finale.

Ora rimaneva solo da scoprire quale dei due fratelli avrebbe vinto.

Il più fedele al Padre o il più ribelle?

Paradiso o Inferno?

Contro ogni aspettativa i due umani si erano ribellati e lui non ci aveva visto più.

Perchè quei due non capivano che non c'era altra scelta?

Perchè si ostinavano ad aiutarsi a vicenda?

Il loro destino era inevitabile, glielo aveva spiegato più volte, ma non era servito, anzi, ancor più si erano intestarditi questi idioti!

Non capendo aveva cominciato ad osservarli.

Ogni giorno si proteggevano a vicenda, litigavano furiosamente o si divertivano come degli adolescenti ma, cosa più importante di tutte, si perdonavano a vicenda gli errori commessi.

Ora aveva compreso, ora tutto era chiaro, essere fratelli è molto di più di una mera “nascita in una qualsiasi famiglia” era condividere, era ascoltarsi, era comunicare, cosa che tra Gabriele e i suoi fratelli non era mai riuscita...Tutto ciò bruciava dentro e tanto.

In quel momento però quei due mocciosi gli avevano aperto gli occhi e aveva anche capito perchè il loro Padre aveva detto loro di amarli.

Quelle creature così... difettose... Cercavano di migliorarsi giorno per giorno pur essendo consapevoli della loro breve vita.

Alla fine decise di agire, pulì la spada dalla polvere degli anni e decise di affrontare Lucifero pur sapendo che sarebbe morto, perchè non aveva davvero intenzione di ucciderlo, non poteva e non voleva farlo.

Aveva lasciato un DVD con le istruzioni per riaprire la Gabbia ai fratelli, desiderava fermassero quella faida familiare millenaria e ad un certo punto c'erano riusciti, ma a quale prezzo?

Castiel e Bobby ( quella specie di padre adottivo di Sam e Dean ) erano morti e Dean aveva visto i suoi fratelli minori, Sam e Adam, cadere in un buco apparentemente senza fondo.

Venne ridestato da questi pensieri da urla strazianti.

Urla delle anime di Adam e Sam.

A quanto sembrava anche Michele e Lucifero non avevano poteri lì e, dopo essersele date tra loro di santa ragione, avevano deciso di prendersela con gli  infelici e più deboli abitanti di quel buco tetro...

Ora, nel corso della sua lunga vita ( ed era davvero lunga ) Gabriele aveva capito che far ragionare Lucifero era come chiedere ad un gatto di abbaiare o ad una tigre di mangiare insalata... impossibile.

Ma quello che faceva più fatica ad accettare era che, se da una parte si vedeva Lucifero dare fuoco a all'anima di Sam, dall'altra si poteva vedere Michele divertirsi a far esplodere quella povera anima, in tutti i sensi, di Adam per poi ricomporlo e ricominciare tutto da capo.

Adam non aveva niente a che fare con tutta questa storia, dopotutto aveva scoperto di avere dei fratelli solo dopo la sua morte, e non aveva opposto resistenza durante lo scontro ( anche se un vero e proprio scontro non c'era stato perchè Dean Winchester aveva un tempismo da manuale ) quindi non capiva proprio il perchè di questo accanimento su di lui.

Nel frattempo,nella gabbia, le cose per Sam erano peggiorate...

Il  fratellino “rinato” Castiel era riuscito non solo a strappare il corpo di Sam dalla gabbia ma aveva ben pensato usare qualche anima come “carburante”.
Un'ottimo piano, se non fosse per un piccolo, minuscolo, insignificante particolare...

Aveva “scordato” di recuperare anche l'anima di Sam!
Lucifero, aveva urlato per ore, non era possibile fosse vivo, l'aveva fatto esplodere dopo che Castiel aveva lanciato una Motolov di Olio Santo su Michele dicendo, testuali parole: 'Ehi! Bastardo!'

Subito dopo aveva iniziato a triturare, squartare e smembrare l'anima di Sam.

Lui continuava a ripetergli che la colpa non era di Sam se Castiel era vivo, ma Lucifero aveva risposto con fare minaccioso che se non la smetteva di distrarlo avrebbe passato dei guai, di conseguenza si era messo in disparte.

Purtroppo indipendentemente dai panni in cui si mettesse ( Trikster, Loki o nelle sue veri vesti d'Arcangelo ) non riusciva mai a tenere la bocca chiusa e i guai sarebbero sicuramente iniziati più tardi.

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