Falling.

di Isara
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Chapter One. ***
Capitolo 2: *** Chapter Two. ***
Capitolo 3: *** Chapter Three. ***
Capitolo 4: *** Chapter Four. ***
Capitolo 5: *** Chapter Five. ***
Capitolo 6: *** Epilogue. ***



Capitolo 1
*** Chapter One. ***


PREMESSA: è stata DISTRESS and COMA ad ispirarmi a scrivere una cosa del genere! Avevo bisogno di scaricare i nervi in qualche maniera... e mi dispiace tantissimo che mi sono capitati di mano loro...
Qui sotto c'è una parte di me, una parte di ciò che ho vissuto... solo che è la prima parte della storia. Per la seconda penso proprio che seguirò la mia fantasia ♥ tanto immagino che sappiate come andrà a finire.
E chiedo ancora scusa per aver reso loro cinque le mie vittime *fa un profondo inchino*


Il tempo è il nostro nemico. E man mano che passa, il nostro sentimento inizia a logorarsi.

« Non vuoi stare con me? »
« No... »
« Ma... mi ami? »
« Non lo so... »

Pensavo che sarei stato capace di dimenticare in fretta, con tutte le persone che cercano di alleviare la mia sofferenza. Non sono mai stato tanto il tipo da mostrare agli altri cosa sta passando, almeno non nella vita quotidiana; preferisco farlo nelle mie canzoni, nei testi che scrivo. Questo è l'unico modo che conosco per far conoscere i miei sentimenti, le mie emozioni e le mie sensazioni. E devo dire che ci riesco perfettamente.
Ora però... qualcuno mi dica perché non ci riesco. Ascolto e continuo ad ascoltare una delle ultime canzoni che ho scritto. E' un capolavoro. Abbiamo lavorato bene insieme, siamo riusciti a rendere i nostri fan soddisfatti. Allora perché ho ancora questa brutta sensazione dentro di me? Qualcosa che mi divora all'interno...

« Ru, non mangi? »

Mi sveglio dal mio sogno ad occhi aperti, una cosa che faccio spesso ultimamente, con la speranza che possa avverarsi.

« No, non ho fame... »

Sì, è quella stessa sensazione che mi impedisce di fare tutto, e tra poco anche di sopravvivere. Devo sempre pensarci al momento sbagliato.

« Non mangi nulla da ieri sera... »
« No, davvero, Reita... sto bene. »

Non è vero. Tanto lo so che tu non mi credi, è inutile che fai quella faccia di chi non vuole sapere la verità, perché la vuoi. Ma non venire da me e farmi quella domanda. Vai da lui.

« Uruha ha fatto qualcosa? »

Qualcosa... sarebbe bello se fosse stato qualcosa.

« E' una cosa che dovresti chiedere a lui, non a me. Io non ho detto e fatto nulla. »
« Non lo so... mi sembrate strani ultimamente. Non vi parlate più come prima... »
« Non è successo nulla... »
« ... specialmente lui, sembra che ogni volta che ti rivolga la parola sia triste... »
« Te l'ho detto... chiedilo a lui... non so cosa gli passa per la testa... »
« Non dire così, Ruki. Lo sai che lui ti am- »
« NO. Lui non mi ama. »
« Te l'ha detto? »
« No, non direttamente. Ma me l'ha fatto intendere. »
« E allora non arrivare a conclusioni affrettate... »

Rido.

« Non lo sto facendo. Sto solo guardando verso il futuro. »
« Dio quanto sei pessimista... »

"Non sono pessimista. Sono solo realista."
Vorrei dirgli questo, ma so come mi risponderebbe. Lui è il suo migliore amico, lo conosce sicuramente meglio di me. E magari lui sa perché si sta allontanando. Però... non può dirmelo, non sarebbe giusto nei suoi confronti.

« Torno a casa... »

Mi alzo dalla sedia del ristorante ed inizio a camminare verso l'uscita. Sì, è stato molto gentile ad invitarmi a mangiare qualcosa con lui, con un solo sguardo è capace di capirmi. Però ora no, non ce la faccio.

« Va bene... io pago il conto e me ne vado... quando arrivi a casa, mangia qualcosa, per favore... »

Non rispondo. Non so se ce la farò. E' solo quella brutta sensazione che mi impedisce di ingerire tutto... cibo, parole, bugie. Se solo smettesse di raccontarmele... e mi dicesse la verità, starei mille volte meglio. Se vuole lasciarmi, che lo faccia. Basta che le sue parole sincere riescano a far finire questa agonia che dura da giorni, se non da settimane.

Si ha più paura del rischio di cadere nel vuoto che della caduta stessa.

Torno a casa continuando a pensare a quello che è successo negli ultimi giorni, come sto facendo ultimamente. Ed ecco che lo vedo lì, seduto sulle scale che devo per forza fare per arrivare dentro l'appartamento. Mi sorride, ed è una cosa che mi risolleva un pò.

« Ciao Ruki! »
« Ciao... che ci fai qui? »
« Sono venuto a trovarti, no? »
« Ah... vuoi entrare? »
« No no, ero solo venuto per controllare come stavi... »

Stai dicendo la verità, vero?

« Reita ha detto che non stai mangiando in questi giorni... »

E' stato lui...

« Sì, ho continuamente mal di pancia... »

Mi guardi, scrutandomi dentro l'anima con quegli occhi tanto belli da poter abbattermi con uno sguardo.

« Va bene... ero venuto solo per dirti questo, tranquillo. »
« Ah, ok... »

Si alza, spostandosi dalle scale.

« Ci vediamo domani, ciao! »

E' così allegro... allora è tutto apposto... non mi lascia...
"Saltello" fino a casa mia, aprendo la porta per poi chiuderla non appena sono dentro. Che sollievo sapere che non ha intenzione di abbandonarmi... posso finalmente dormire tranquillo...



Mi sveglio sperando di poter incontrarlo prima di tutti oggi, così da potergli dire quanto io lo ami. Di solito non sono quello che si sveglia prima, preferisco dormire. Ma oggi è una giornata speciale. Finalmente posso tornare a sorridere.
Entro nella sala prove tutto pimpante e trovo lì dentro già Uruha e Aoi.

« Ohayou! »
« Buongiorno Ru! »
« Buongiorno nano! »

Il solito saluto di Aoi... molto gentile. Come ogni mattina mi avvicino ad Uruha e gli dò un bacio sulle labbra. Ma a quanto pare, oggi proprio non gli va. Mi sposta violentemente non appena gliele sfioro, guardandomi con un espressione severa sul volto.

« Che cazzo stai facendo? »
« Io... non... non lo so, non... »

Guardo Aoi. E' infuriato pure lui. Indietreggio, impaurito da quegli sguardi. Cosa ho fatto di male?

« Buongior- ehi, che sta succedendo? »

Nemmeno la voce del nostro leader riesce a farmi smettere di pensare e di avere paura. Sto tremando.

« Ruki, che hai? »

Sento una mano calda avvicinarsi alla mia schiena, mentre io continuo a guardare la mia espressione tramite gli occhi di Uruha. Aoi... perché lui fa così?

« Sparisci prima che possa decidere di non parlarti più. »

Tutta quella freddezza... mi uccide.
Le tue parole sono come un pugnale infuocato che lasciano un marchio sulla mia pelle... e vanno anche oltre.
Me ne vado, o per meglio dire, fuggo da quella stanza che mi congela. Intravedo Reita che stava appena entrando, mentre io scappo verso una meta ignota. Un riparo forse... un posto caldo dove poter riprendere il respiro e smettere di pensare.

Corro per una strada deserta... ho le mani fredde... non c'è lui a riscaldarle come al solito... non c'è nessuno.

Quando più si vola in alto, tanto più è dolorosa la caduta.

Il parco... a quest'ora è un posto tranquillo. E anche molto freddo. Ormai ci sono dentro, non sento più nulla.

« Ruki? »

Lentamente alzo il volto e lo guardo. Che sei venuto a fare qui?

« Uruha mi ha spiegato cos'è successo... »

Rimango in silenzio e immobile, seduto sulla panchina gelida. Smetto di guardarlo, concentrandomi di nuovo su quei sassi che sono posti in una maniera confusionaria sul terreno, come i miei pensieri nella mia mente.

« Ha detto che avresti dovuto sapere che non era una cosa che dovevi fare... »

Non avrei dovuto fare cosa?! Quello che facevo ogni giorno?

« E... lui e Aoi stanno insieme. »

Sapevo che c'era qualcosa che non andava. In quegli ultimi tempi Uruha stava male... e non me lo diceva. Quindi... immagino si sia appoggiato a qualcun altro. Ma perché?

« Ruki, non te l'ha detto? E' così? »

Torno a guardarlo, facendogli un cenno con il capo.

« Ho capito... adesso ci penso io. »

Incomincia a camminare velocemente verso l'uscita del parco, ma io non lo fermo. Facesse quel che gli pare, ma non è una cosa che può risolvere. Ormai è andata, lasciamo che la barca navighi in direzione del vento.



Sono a casa. E da solo.
Di nuovo.

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Capitolo 2
*** Chapter Two. ***


Ormai non so più da quanto tempo non esco. Sono passati dei giorni? O delle ore? Forse anche dei minuti. Non so cosa stiano facendo gli altri e non so che cosa abbia fatto Reita. Non mi interessa. Tanto non risolverebbe nulla.
Però ogni tanto mi sembra di sentire la sua voce chiamarmi da dietro la porta... sarà solo un illusione. Sì, mi illudo di poter pensare che ci tenga così tanto a me per venirmi sempre a trovare e chiedermi come sto. Non gli ho mai risposto. A volte ho sentito anche la voce di Kai. Sarà solo un sogno? Non riesco più a separarla dalla realtà. Ma non voglio svegliarmi. Ho paura che quello che è successo negli ultimi giorni sia vero. Sto scappando? Molto probabilmente è così. Ma non è perché sono un codardo; lo faccio per evitare di piangere e di far preoccupare chi mi sta attorno.
Proprio Aoi... non so quante volte mi sarò confidato con lui, raccontandogli di tutte le mie insicurezze, delle paranoie che mi venivano in mente ogni volta che Uruha aveva un certo comportamento nei miei confronti. E lui mi assicurava sempre... mi diceva che non dovevo avere paura, perché potevo contare su quel sentimento che ci teneva uniti. Non so neanche quante volte sono stato io ad aiutare lui, quando aveva una cotta per una persona che adesso non ricordo. Gli ho anche promesso che l'avrei aiutato.
Mi ha tradito. Mi ha pugnalato alle spalle, portandomi via ciò che ho di più caro al mondo. La cosa che più mi fa male è che lo sapeva. E lo sa ancora.
Uruha... dimmi, tu invece? Perché ti sei innamorato di me?



A volte... sarebbe meglio conservare solo i ricordi più belli. Ma è da quelli infelici che si impara a vivere e ad affrontare quel nemico che si chiama "destino".
Almeno così succede la maggior parte delle volte...




Chiudo gli occhi e mi stendo sul letto, ricordando...

« Ciao Ru! »
« Oh, buongiorno Urupon! E gli altri? »
« Non sono ancora arrivati... sai com'è, ad ogni festa di compleanno di Reita sono pochi coloro che riescono a sopravvivere al massacro e venire puntuali al lavoro! »
« Certo, certo! E mi pare strano che proprio TU ne sia uscito vivo! Eri quello che stava peggio di tutti! »
« Eeto... ma tu lo sai che io sono Uruha! »
« ... e quindi? »
« L'alcol per me non è una novità! »
« Ma non mi dire!! »

Ridevamo. Come degli amici. Come abbiamo sempre fatto.

« Ne Ruki, tu come hai fatto? »
« A fare cosa? »
« A svegliarti presto, ovviamente! »
« ... è un segreto ♥ »
« Dai, dimmelo! Magari posso utilizzare il tuo stesso trucco alle prossime feste! Mica solo io ero ubriaco fradicio!! »
« Te lo dirò... ma tu cosa mi dai in cambio? »

Sarò sincero... in realtà non volevo dire nulla di perverso, nessun doppio senso. Era l'ultima cosa che poteva venirmi in mente quel giorno. Speravo in qualche sua bottiglia di sake...
E invece fu proprio quella mia frase a rendermi felice e a rovinarmi. In pochissimo tempo me lo ritrovai a pochi centimetri da me, con la mano sul colletto della mia camicia e le sue labbra sulle mie. Erano così calde e morbide che anche ora riesco a ricordare la sensazione che si prova ad averle per sé. Il primo bacio che mi diede.

« Va bene così? »

Non risposi. Ero rimasto imbambolato a guardarlo, con una faccia da ebete che preferisco non ricordare.

« Ehi, Ru? »
« ... ma tanto non te lo dico! »

Non era stato solo per dispetto... ma perché volevo di più, altro ancora. Era da qualche settimana che avevo incominciato a passare più tempo con lui, e sarà stata quella sua compagnia a provocare tutto quel trambusto dentro di me. E lui, con un solo gesto, ha saputo donarmi la tranquillità.
Da lì poi è iniziato il "nostro gioco". Un gioco tanto perverso da sembrare finto, privo di amore. Lentamente ci avvicinavamo a quella fase che potevamo definire più intima. Confessioni e poi coccole... dirgli che provavo per lui quel sentimento da un pò di tempo... e poi arrivò quel giorno.
"Suo" e "Mio".

« Dai Ruki, lo sai che Reita è un deficiente... al massimo lo vedrei come un ottimo amico... ti ricordi di com'eri fino a tre anni fa? »
« Tre anni fa? »
« Sì... un giorno venisti a casa mia quasi in lacrime perché avevi cercato di dichiararti e non aveva capito... »
« Ah sì... »
« Io te l'ho detto che non faceva per te... e poi tu... sei MIO. »
« ... Uruha, quindi... tu mi ami? »

Ci fu un momento di silenzio. Avevo paura... magari era vero, per lui era solo un gioco, ero solo un passatempo. Sapevo che voleva me perché non aveva nessun altro al momento.

« Certo! Ma che domande mi fai? »

Quella risposta me la diede con un tono di voce un pò strano. Mi era sembrato un pò dubbioso. Però mi ero tranquillizzato, perché col passare del tempo dimostrava sempre di più di essersi innamorato di me, e non solo della sua voglia di avere qualcuno accanto, una vittima con cui giocare, qualcuno che non lo contestava mai e che facesse qualunque cosa ordinasse. Ora come ora, mi sembra più di essere stato una sottospecie di animaletto domestico per lui. Se non lo cercavo, lui difficilmente si metteva in contatto con me. Mi dava l'impressione di una persona che mi volesse solo al momento del bisogno. Solo quando non aveva nessun altro. Lui però negava; ma io lo sapevo cos'ero. Lo sapevo, eppure non potevo smettere di stare con lui. Mi dava qualcosa che cercavo da anni e anni, qualcosa che sognavo da quand'ero ragazzino. E ora che non ce l'ho più, sto cercando difficilmente ad abituarmi all'idea di non averlo.


Per quanto l'amore possa essere una delle cose più belle del mondo, è anche una delle più sofferenti.


Grazie per i commenti ç_ç non sapete quanto mi fate felice! E io invece sono ancora più triste perché sto torturando questi cinque poveretti XD
Credo che il prossimo sia l'ultimo capitolo, quindi si uscirà quasi totalmente da quella che è una "storia ispirata a fatti realmente accaduti", perché io non sono il tipo da scrivere finali dove non finiscono con una sottospecie di "e vissero felici e contenti", sono una tipa allegra di mio XD (tutti: ehhh si vede! *ironico*).
E poi mica ero convinta di sapere scrivere così bene òwo pensavo di essere una del "così e così"... diciamo, più uno schifo che così e così XD *l'autostima alla Aoi se ne andò a quel paese*
Ringrazio tutte le anime pie che hanno lasciato un commentino, mi incoraggiate a scrivere! Grazie davvero tante ^^ ovviamente dovrei ringraziare anche le mie cinque vittime preferite per avermi ispirato con le loro stupende canzoni ♥
Al prossimo capitolo... che credo arriverà tra breve XD speriamo!

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Capitolo 3
*** Chapter Three. ***


Ancora... rinchiuso qui dentro. Ormai è diventata la mia gabbia. Sarà passata una settimana? Dall'ultima volta che ho sentito la voce di Reita, mi pare di aver sentito una cosa del genere. Perché insiste così tanto? Non sto mica morendo...
O forse sì. So che non mangio da molto, ma non sento fame. Non è normale, vero? Però se mi guardo allo specchio... non sono cambiato di nulla.
E così passa un'altra giornata. Ascoltando in continuazione il nostro ultimo singolo e sognando un futuro meno sofferente.


Dal principe azzurro che sognavo di diventare, mi sono trasformato nella principessa da salvare.




« Ruki! »

E' tornato un'altra volta... non ho voglia di rispondergli.

« Ti prego, aprimi... »

Non l'ho fatto per tutti questi giorni, pensi che due visite in un giorno solo possano cambiare la cosa?

« Ti devo parlare... di qualcosa di importante... »

Di cosa? Della MIA situazione? Cosa c'è da dire? Nulla. Mi passerà.

« Lo so che mi stai ascoltando... non puoi rimanere lì, nascosto per sempre. »

Ok, ora mi ha scocciato. Ascolterò quel che ha da dire, poi tornerò a dormire. Mi avvicino alla porta e gliela apro, con l' espressione di chi che non vede la luce del sole da anni. Lo faccio entrare senza fare tante storie e torno a sedermi sul divano. Non lo guardo, anzi, continuo a fare come prima, ritornando a fissare il vuoto; con l'unica differenza che questa volta sento il rumore dei suoi passi e dei suoi respiri. E poi, le sue parole.

« Ho parlato con Uruha... »

Come sempre, del resto. E cosa hai concluso?
Si siede vicino a me, appoggiandomi la sua calda mano sulla mia schiena gelida. Non ho la forza per togliergliela da lì. Anche perché non so come, ma non voglio che smetta di accarezzarmi. No, non è vero che mi scoccio di sentire le sue parole. La cosa vera è che voglio qualcuno che mi tiri su. E chi ci riesce meglio di lui?

« R-Reita... »

Sembra quasi sconvolto dal fatto che gli abbia rivolto la parola. Dopotutto, chiunque lo sarebbe dopo una settimana di silenzio.

« Non è giusto... io per lui mi sono sbattuto per un anno e forse anche di più... e ora? Arriva Aoi ed in una settimana o due... »

Mi ascolta senza fiatare, continuando a fare quel dolce movimento con la mano.

« ... solo per qualche momento di debolezza c'è stato... invece io ero sempre lì... pronto a fargli da sacco di sabbia ogni volta che aveva intenzione di sfogarsi... ma no, invece. Mi nascondeva sempre tutto... non sono mai riuscito a sollevarlo di morale quelle volte... invece Aoi sì... »

Sono un pò agitato, ma non piango. E non lo farò.

« Fino a poco tempo fa parlavo con Aoi di "destino"... e ora l'unica cosa che mi vien da dire è "destino di sto cazzo!" »

Forse sto cadendo nel volgare... ma se lui ha deciso di entrare, è stata colpa sua se ora mi sto sfogando proprio su uno dei miei migliori amici.

« Per tutte le volte con cui ho parlato di Uruha ad Aoi... gli ho svelato tutte le mie incertezze... e lui me l'ha portato via... »
« No, Ruki non è stato così. »
« E allora? Com'è successo? »
« E' stato Uruha a sbagliare... ha seguito l'istinto, e ora quello che ne paga le conseguenze sei tu. Avrebbe dovuto pensare un pò prima di fare questa scelta... »
« C-Che vorresti dire? Uruha..? E Aoi? »
« Mi ha detto che era un brutto periodo. Aoi ha cercato di sollevarlo su di morale e a quanto pare ci è riuscito. E secondo Uruha gli ha dato qualcosa che gli altri non riescono a dargli. Mi ha detto che non sa di cosa si tratta... »

Cos'è... io voglio saperlo... cos'è?

« Per questo dico che non avrebbe dovuto fare così... sai Ru, a me è sembrato parecchio confuso. »

Confuso? CONFUSO?!

« Ha preferito farsi trascinare... ormai l'avrai capito anche tu dopo tutto questo tempo... che è una persona che ha bisogno sempre di qualcuno, che non riesce a stare in piedi da solo. »

Non so che dire. Non mi esce nessuna parola. La mia rabbia e la mia tristezza si sono fatte mangiare dal silenzio.

« Non ne vale la pena, Ru. Non disperarti per uno così. »

In un attimo solo... sento calore... le sue braccia che mi avvolgono e poi... una sensazione di sollievo. In fondo, le parole non mi servivano così tanto. Avevo solo bisogno dei miei amici.





L'ho scritto un pò di fretta, si nota? >.<
Cooomunque... è finita! *O*
*schiva tutti gli eventuali pomodori e altra roba varia che le lanciano* ovviamente scherzo! XD mica potevo farla finire così? Cioé, insomma... uno sarebbe rimasto a bocca asciutta poi v.v ( si dice così, giusto? X° ). Ecco... cosa volevo dire... ah sì! Sì lo so che Uruha non è così e manco lo sembra, ma dato che è una fan fiction... prego alle mie lettrici di perdonarmi per questo scatafascio *parolina inventata (?) al momento* di carattere m(_ _)m *profondo inchino*.
Una delle cose che mi stupisce di più è che sono riuscita a commuovervi °A° ma se manco io ho versato una lacrima nonostante l'abbia vissuto in prima persona... beh, è vero che ogni persona è diversa ed il mondo è bello perché vario! XD
E la mia intenzione era *ripete* puramente quella di scaricare in nervi in modo creativo u.u anche se ora sono calmissima, sì sì! La mia fase ha superato questo capitolo della storia e va verso la penultima parte - credo XD
Beh, ora concludo col dire... accie per i commentini çOç *riceve colpo della Rukisan* ahio T.T

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Capitolo 4
*** Chapter Four. ***


« ...yawn... »

Che ore sono? E' tutto buio... ho dormito con la testa appoggiata a qualcosa... di un pò più duro rispetto al divano... ma che cos'è? Giro un pò la testa a destra... ehi, questo è ancora più duro! Però non è il muro... vediamo se ci sbatto contro la testa succede qualcosa...

« AHIA!! PORCA VACCA! »
« Ah, Reita? »
« SI BRUTTO NANO MALEFICO!! QUELLO ERANO LE PALLE DI TUA MADRE!! »
« Beh, no... mia madre aveva due bocce, non due palle... »
« Sì, quel che erano insomma!! »

Allungo la mano e premo l'interruttore della luce vicino al divano e mi accorgo di essermi praticamente... sì, direi, addormentato sulle sue gambe! Ecco contro cosa... oddio, contro quello!

« Mi hai pure sbavato sui pantaloni!! »
« Eh scusa signor Reita! Ma non ho chiesto io di addormentarmi sulle tue gambe!! »
« E oraaaaaa come faccio?! »
« Vuoi che ti presta io qualcosa? »
« Ma tu sei basso! »
« ... vuoi andarci nudo alle prove? »

Lo guardo con una faccia maligna.

« ... sei proprio un nano malefico. »

Alla sua affermazione ricambio con una bella risata, una di quelle che non facevo da tempo. E sembra che sia pure contagiosa, tant'è che sento anche la risata di Reita.

« Beh... che ne dici di fare colazione? »
« Sì, vado a preparar- »

Mi fermo di colpo.

« Ah, in questa settimana non ho fatto la spesa... »
« Immaginavo... »

Che figura... mi vergogno di me stesso... di come mi sono ridotto... e io che volevo fare qualcosa per ricambiare la sua gentilezza...

« ... perciò ho organizzato tutto! »
« Eh? Tutto che? »

Sento qualcuno che bussa alla porta. Chi potrà mai essere?
Non appena arrivo lì vicino mi viene in mente Uruha, ma quel pensiero se ne va immediatamente quando sento una voce familiare.

« Apri Ruki, sono io! »
« Riida san! »

Gli apro la porta felice e lo vedo già lì, col suo sorrisone sul volto. Lo abbraccio forte, mi mancavano questi gesti di affetto...

« Come va? »
« Bene! »
« E tu, Reita? »

Ci giriamo verso il nostro bassista, che ha ancora la faccia distrutta.

« ... senza palle... »

Una risata collettiva sembra invadere la casa. Che bella sensazione...

« Ne Ru! Ora vai a farti una bella doccia, cambiati che andiamo tutti e tre a fare colazione insieme!! »

Finalmente una proposta decente da quel gallinaccio!






Siamo arrivati in un bar che non avevo mai visto. Sembra essere molto elegante... l'ultimo dei posti che frequenterebbe Uruha, ma il primo tra quelli di Aoi. Spero proprio di non doverli vedere proprio questa mattina, dato che il mio risveglio è stato alquanto piacevole.

« L'ha trovato Reita qualche giorno fa, pensando che ti potesse piacere! »
« KAI! Non dovevi dirglielo! »

Li guardo ridacchiando. Reita sembra parecchio imbarazzato, d'altronde un gesto così chiaramente gentile non è da parte sua. Tutti e tre avanziamo verso l'interno del locale, finché non sento qualcosa che mi blocca. Mi giro di poco e l'unica cosa che riesco a vedere è una mano con dello smalto nero... riuscirei a riconoscerla ovunque...
Uruha.

« Ru, ti devo parlare. »
« Manco un 'ciao', eh. Che modi. »

E ora che faccio? Non posso chiedere aiuto a Reita e Kai, hanno già fatto abbastanza per me...

« Vai Ruki, noi ti aspettiamo dentro... »

Sorridono. Sperano che in qualche modo riesca ad essere forte. Sì, è vero, ho smesso di fingere di esserlo molto tempo fa... ora lo sono davvero.
Ci allontaniamo un pò dal bar, avvicinandoci all'entrata di un vicolo. Ha paura che possa fare qualche scenata? Tranquillo Uruha, sarò come un pezzo di ghiaccio. Freddo.

« Spero che tu possa perdonarmi. »

Attendo qualche altro secondo, forse hai da dirmi qualcos'altro.
Silenzio.
E... tutto qui?!

« ... allora? »

Sospiro. Che devo fare? Dopo tutto quello che ha fatto meriterebbe un pugno e anche di più...

« Nulla, ti perdono. »

Oddio, mi devo solo sparare ora. L'ho perdonato... senza neanche "vendicarmi" in qualche modo. No, non mi piace alzare le mani. Anche per dare un pizzicotto.

« ... come mai non riesci ad odiarmi? »

Non è vero questo. Un pò ti odio. Però non è del tutto così.

« Perché ti voglio troppo bene per farlo. Prima di essere "mio"... eri uno dei miei migliori amici. Non ho problemi a tornare come prima... »

Quanto sono bravo a mentire. Mi meraviglio di me stesso. Vorrei potergli dire la stessa cosa che ho detto a Reita, ma al momento peggiorerebbe solo la situazione. Non lo farò. Meglio così, saremo felici tutti e cinque e Kai sarà altrettanto allegro a vederci tutti calmi e tranquilli. Non voglio dare disturbo ai miei amici, anche se rimarrà questo peso che mi affligge.

« Grazie... »
« Prego. Ora andiamo? Che ho una fame da lupi! »

Quel mio sorriso era per metà sincero e per metà falso. Sincero per quella parte di me che lo ritiene anche mio amico, e falso per l'altra sua faccia. Decido di muovermi, gli altri potrebbero pensare che il loro sforzo sia stato inutile e non voglio. Sono molto tranquillo ora.
Ma sai Uruha... c'è una cosa che ci differenzia ora.
Una cosa che io ho perso, ma che tu ricevi ancora da Aoi.




Ecco, in realtà avevo già pronto questo capitolo da un bel pò, però per vari motivi non l'ho postato XD e sto scrivendo il quinto.
Ho in mente anche un sesto capitolo che è l'epilogo, dato che in mente c'ho tutto... sto solo cercando di scriverlo nel modo giusto ♥
E di distrazioni ne ho, parecchie XD ma anche ispirazioni *-* (sento che tra poco incomincerò a piangere per la felicità XD)
Allur al prossimo capitolo ♥ mi darò da fare!

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Capitolo 5
*** Chapter Five. ***


Sei il sole che illumina.
Sei la terra su cui cammino.
Sei il mare in cui annego.
Sei tutto ciò di cui il mio mondo ha bisogno.





Oggi è il compleanno di Reita. Quello scemo del nostro bassista sta invecchiando e sinceramente spero che non finisca come Aoi! Abbiamo organizzato una bella festa a sorpresa, quindi finché non incomincerà dobbiamo far finta di essercene dimenticati. Una cosa che si fa, vero? Magari manco lui se lo ricorda che oggi compie gli anni.

« Ohayou Reichan! Dormito bene? »
« Non chiamarmi così, nano... comunque no, ho passato tutta la notte in bianco... »
« E come mai se posso sapere? »
« ... avevo in mente qualcuno che non merita neanche di sfiorare i miei pensieri... »

Come non detto, lui è ancora arrabbiato con Uruha. Non capisco come abbia fatto a capire che anche io ce l'ho ancora con lui, dato che non lo dimostro affatto. Il nostro chitarrista sembra che non ci pensi proprio, ed infatti eccolo lì, seduto - possiamo dire anche appiccicato - ad Aoi. Devo ammetterlo, mi dà parecchio fastidio, gli avrò pur detto che mi era passato, però... comunque fa un certo effetto. E così mi incazzo veramente con una facilità assurda.

« Beh, non volete lavorare oggi? »
« Sì Riida sama! »

Meno male che Kai riesce a calmarmi, lui che è sempre così tranquillo e amichevole. Ma scommetto che pure il nostro leader è a conoscenza del fatto che non riesco a dimenticare, nonostante siano passate delle settimane. Ma io che ci posso fare? Una cosa così dolorosa non può svanire come se nulla fosse, anche se continuassi a sforzarmi. Devo trovare qualcosa che mi permetta di richiudere questa ferita.




Mi sento come se fossi una bambola di porcellana... come se potessi rompermi da un momento all'altro... ed una singola goccia potrebbe riuscirci...





« OMEDETOU REITA! »
« Lo sapevo brutta marmaglia di gente!! »
« E se lo sapevi perché hai quella faccia stupita? »
« Semplicemente perché mi avete invaso casa!! »

Beh sì, è anche vero... ma dove dovevamo farla la festa?

« E tu brutto nano! »
« Chi? Io? »
« Perché? Vedi qualcuno di più alto? »
« Cosa ho fatto? »
« Ti ho dato le chiavi di casa per un altro motivo, non per distruggermela! »
« Dai, Reichan! Non sei contento che ti abbiamo organizzato questa bella festicciola? »

Faccio un espressione che proprio non mi si addice: quella del bambino grazioso. Infatti mi sembra di avere lo sguardo di tutti addosso, noto a malapena quello del bassista che mi fissa come se avesse visto il diavolo in persona.

« ... sì brutti cretini! Però dopo mi aiutate tutti a pulire, altrimenti vi appendo tutti dal balcone!! »

Quant'è amichevole... e pensare che durante quel periodo lo era stato un pò di più... però è vero, questa parte del suo carattere riesce sempre a farmi stare meglio e a farmi dimenticare la sofferenza che ho ancora dentro di me.


Hai catturato la mia felicità e riesci a tirarla fuori per farmi sorridere, sempre quando ne ho bisogno. Grazie.




Saranno passate... tre ore? Vedi già tutti ubriachi... la classica scena di ogni festa che organizziamo tra di noi. Solo io ci ragiono ancora con la testa. Anche il nostro festeggiato è andato; e la cosa che mi stupisce di più è che pure Kai...
Vabbé, sì. Un pò di allegria ci voleva. Esco raggiungendo il balcone e tiro fuori il pacchetto di sigarette con l'intenzione di finire l'ultima stasera.

« Niente fumo, Ru! Non peggiorare la situazione! »

Per poco non rischiavo di fare un bel saltello e cadere giù dal balcone. La visione di Reita ubriaco fradicio con la luce alle spalle fa una certa impressione... mi fa venire i brividi.

« Quale situazione? »
« Alcol e fumo non fanno bene alla salute! »
« Ma io sto benissimo... »
« NO! Si vede benissimo che sei ubriaco! »
« Non sono ubriaco! »
« Eh... infatti, già... sarebbe una sbornia triste... »
« Triste? E perché mai? »
« Lo sai Ruki, lo sai benissimo... »

Ma perché? Me lo vuole ricordare apposta?! Non ha mai fatto una cosa del genere, perché ora?

« Domani... quando avrò la mente più lucida... devo dirti una cosa. »
« Cosa? »
« Una cosa molto importante. »
« Reita, così però mi spaventi... »
« In realtà sono io quello che ha paura... comunque sia... domani pomeriggio, dopo pranzo, al parco, al solito posto. »
« Sì, ma... »
« Per favore, vieni. »
« Va bene... »

Con tutto questo mistero mi è passata anche la voglia di fumare. Rientriamo e lui mi indica la camera da letto; a quanto pare ha intenzione di farmi dormire comodo stanotte. Mi guardo attorno e vedo tutti distrutti, chi si è abbandonato al sonno sul divano, chi a terra e chi sul tavolo...
Beh, per lo meno io dormirò su un materasso, anche se mi riesce difficile chiudere gli occhi tranquillamente. Ci sto pensando, cosa mi vorrà mai dire? Non farmi penare così tanto...


~

Oggi... e ieri sera. Oggi... non sono riuscito a dormire. Ho questo strana sensazione... non è brutta, ma neanche bella. Non lo so. Voglio solo sapere cosa mi vuole dire Reita. Non ho paura, perché dovrei averne? Ora come ora è l'ultima emozione che proverei.
Mi sveglio e cerco di passare la mattinata come faccio di solito... colazione, lavoro e pranzo... tutto passa con una lentezza che mi sembra aliena a questo mondo. Sarà l'ansia di sapere cosa mi vuol dire Reita? No... o forse sì. E' quando incomincio a dare un morso al mio panino che all'improvviso mi colpisce quest'illuminazione: e se si volesse dichiarare? Nah... però tutto è possibile. In ogni caso, farò il finto tonto, dovrò sembrare qualcuno che non ha pensato a nulla...
E finalmente sono arrivato. Guardo l'orologio, è in ritardo, il che non fa aumentare la mia preoccupazione.

« Buh!! »

Ma allora è proprio intenzionato ad uccidermi facendomi prendere un colpo?!

« Reita! E tu da dove sbuchi? »
« Sono entrato da un'altra parte... »

E io come un fesso pensavo che venisse dall'entrata vicino e continuavo a tenere gli occhi puntati sul cancello...

« Comunque... di cosa mi dovevi parlare? »

Lo vedo un pò incerto... oddio, ora sì che mi mette un'ansia terribile!!

« ... no vabbé, te lo dico la prossima volta... »
« TU VUOI MORIRE VERO?! »
« No, perché? »
« Non ho dormito perché pensavo a quello che mi dovevi dire!! E ora che fai? Ti tiri indietro?! »

Giuro, non mi arrabbiavo così da tanto.

« Allora, vuoi davvero sapere cosa avevo intenzione di dirti? »
« E certo!! »
« Va bene... »

Lo fisso, attendendo una risposta. Spero che me la dia, però.

« C'è una persona... di cui credo che mi sia innamorato... »
« ... e? »
« ... la sogno ogni notte... però, non so se dichiararmi... »
« Secondo me dovresti... se non glielo dici potrebbe sfuggirti dalle mani. Io per aver esistato... ci ho messo tantissimo. »

In questo caso dovrei dargli qualche consiglio... ma non capisco perché dovrebbe parlarne a me. Sono un suo amico... però di solito questo genere di argomento lo tiene sempre da parte per dirlo ad Uruha...

« Uhm... dovrei fare così, dici? »
« Sì. Sai, poi potresti pentirtene... »
« Ok... sono innamorato di te. »
« Eh? »

Mi sta guardando con una faccia che mi fa pensare a dov'è finito il Reita scherzoso. Dire che è serio è dir poco. E' serissimo.

« Però non ti preoccupare se non ricambi. Non voglio controllare i tuoi sentimenti. Solo... voglio che tu lo sappia. »

Rimango in silenzio, proprio non so che dire... e pensare che ero io quello cotto di lui un pò di tempo fa ( qualche anno... ). Ora che scopro...

« D-Da quando? »
« Da tantissimo, ma tantissimo tempo... »
« E perché non me l'hai mai detto prima? »
« Tu stavi con Uruha, non mi sembrava giusto rovinare quello che si era creato... siete entrambi miei amici e, cerca di capirmi, non volevo vedervi soffrire a causa mia. »
« Grazie... »

E' una sensazione che ho già provato... tanto tempo fa... e lui me la sta facendo rivivere. E' una bella sensazione.

E' come... il primo amore.


Da come potete immaginare, non è finita! XD ebbene sì, mi è venuto in mente un epilogo stupendo ♥♥
Ovviamente non si è capito se Ruki lo ricambia veramente o no, è tutto da scoprire! Ultimamente mi arrabbio facilmente, quindi potrei fare anche la bastarda e far finire Reichan da solo *risata malvagia* d'altronde è "tratto da una storia vera" e ormai ci ho preso gusto a torturarli XD magari questa volta quello che rimane da solo sarà Ruki, e Kai finalmente avrà qualcuno XDD
Oke oke, la smetto di rimanere qui a fare la cattiva... e mi muovo a scrivere l'ultimo!



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Capitolo 6
*** Epilogue. ***


EPILOGUE.



Voglio lui e nessun altro.



Vi siete mai chiesti a volte, come mai una persona si innamori di voi? Bene, io sì. Soprattutto ora.

« Senti, Kai... »
« Sì? »
« ... perché alcune persone si innamorano di me? »
« Eh? Ma che domande sono? »
« Non te lo sei mai chiesto? »

Silenzio. Vedo il nostro leader che torna con gli occhi puntati su quei fogli pieni di appunti su alcune parti degli spartiti. Sbuffo, tanto non risponderà, figuriamoci...

« Ru, dipende... ci sono qualità con cui attiri delle persone. »
« Che qualità? »
« Ah beh, non ne ho idea... perché non lo chiedi a questa gente? »

Ride; forse ha anche capito a chi faccio riferimento. Chissà, magari lui sapeva anche di Aoi e Uruha, sapeva di tutti noi. Lui, con quella faccia da angioletto, non potrebbe nascondermi nulla... forse è proprio perché ha perennemente quest'espressione mente a tutti. E' ora di chiederglielo, allora.

« Kai... tu sapevi di Aoi e Uruha? »

Ancora una volta cade il silenzio, pesante e pericoloso come una frana. Probabilmente sta decidendo se dirmelo o no... avrà paura di farmi del male? Ma diamine, io non sono fatto di vetro!!

« ... sì Ru, lo sapevo. Però non è una cosa che potevo dirti, perché riguardava loro due. »

Ma il suo ragionamento non lo capisco. Casomai, c'eravamo IO e URUHA. Ancora non riesco a perdonare Aoi. Continuo a ripetermelo ogni santo giorno... "dimentica"; ma i ricordi sono una caratteristica che ci differenzia dagli animali. Io vorrei solo poter dire un giorno "ah, già" ogni volta che mi vengono in mente questi avvenimenti, senza fare un'espressione da chi ha affrontato la peggiore delle pene.


Finiamo presto oggi, e vado a casa salutando come al solito, facendo finta di stare bene. Dopotutto, perché dovrei prendermela con lui? Non ha fatto nulla. Coccolato dalle mie fantasie sul futuro, arrivo a casa, e intravedo una figura familiare da lontano.

« Reita! » urlo, avvicinandomi di corsa. Mi sorride, calmo e tranquillo. Ma soprattutto... non con quella faccia da stupido! Infatti mi incuriosisce...

« Ciao Ru! »
« Come mai qui? »
« Mmh... nulla, ero venuto a trovarti... »

Ti prego, non fare come ha fatto lui...

« Ah... vuoi entrare? »
« Certo che a volte dimostri di essere più ritardato di me... »

Lascio che entri a casa mia, dopo quella volta, solo lui è venuto a farmi compagnia. Devo ammettere che però non è che ci sia stata chissà quale svolta importante.. ci siamo divertiti come fanno due semplici amici. Non ci ho mai provato, e neanche lui, come se avesse paura di correre troppo. E questo a me fa piacere, perché non mi spinge a decidere in fretta, capisce la mia confusione. Non è che non sarei dovuto stare con Uruha, la verità è che non avrei mai dovuto farmi accecare da lui, da quella finta luce che mi ha attratto come un insetto in cerca di una via di fuga.

« Cosa vuoi bere? » gli domando aprendo il frigo.
« Per me è uguale... »

E' strano oggi e mi preoccupa. Vorrà abbandonarmi anche lui? Anche se lo facesse, non piangerei.. non mi farei compatire per l'ennesima volta.

« Aspetta, no. »

Mi fermo, chiudendo di colpo il frigo e facendo un balzo all'indietro, completamente stupito.

« Che c'è? »
« Usciamo. »

Non una domanda. Non una richiesta. "Usciamo". Un ordine? D'accordo. Mi avvicino di nuovo alla porta di casa mia, seguito da Reita. Non ho bisogno di cambiarmi, dopotutto ero appena tornato.
Non ho idea di dove voglia portarmi, e tra noi c'è un mare di silenzio. Ma tra quelle onde intravedo un sorriso, un espressione sul volto tranquillo e allo stesso tempo eccitato. Che avrà in mente?

« Dove andiamo? »
« Al parco.. »

Parco? Perché lì? C'è qualche evento particolare oggi? Che io sappia no..
Non appena arrivati, lui mi porta in un punto preciso, verso il centro del parco, accanto ad una fontana. Non c'è molta gente oggi, a dire il vero non c'è nessuno. Vedo solo un tizio che sembrerebbe un clown per bambini, da solo, con in mano numerosi palloncini colorati. Ci siamo solo noi tre qua e la cosa mi spaventa un pò.

« Reita? »
« Tranquillo, piccolo.. è una sorpresa per te. Ti piacerà. » mi rassicura sorridendo e io non posso fare altro che ricambiarlo stando calmo.

Ci avviciniamo all'uomo che ci passa due palloncini - uno bianco per me ed un altro nero per Reita - dopodiché se ne va. Vedo che fruga nelle tasche alla ricerca di qualcosa e tira fuori due fogli ed una penna.

« Tieni il palloncino. »

Lego il filo attorno al mio polso, cosa che fa anche lui.

« Girati. »

Gli mostro le spalle, cosa che in un certo senso mi mette ansia. Ma ovviamente vuole solo un appoggio dove poter scrivere meglio.

« Ecco fatto. » dice spostandosi.
« Che cos'è? »
« Scrivici un desiderio. »

Un desiderio? D'accordo.. non ci resto neanche tanto tempo a pensare che mi metto subito a scrivere.

« Bene. Ora arrotola il foglio e legalo al filo del palloncino. »

Mi suggerisce sorridendo. Imito lui mentre lo fa, e sono curioso di sapere cosa voglia fare di preciso.

« Hai fatto? »
« Sì. »
« Bene. Ora dammelo. »

Ancora non capisco. Gli passo il palloncino con il foglietto, facendo attenzione a non lasciarmelo sfuggire, sennò volerà in cielo e addio "piano di Reita". Lo vedo correre con i due palloncini verso quello che sembra l'albero più alto del parco. Lo seguo, quasi facendo fatica a stargli dietro perché è veramente veloce..
Ben presto lo raggiungo e noto che si sta arrampicando con facilità su quell'albero.

« Reita! Che stai facendo? »
« Sto avvicinando il tuo desiderio alla sua realizzazione! »

Lo vedo salire ancora un pò, senza capire.

« Che cosa? »
« Il palloncino.. deve arrivare più in alto possibile! »
« Perché? »
« Così il tuo desiderio si avvererà di sicuro! »
« E.. come? »
« In alto! Deve raggiungere il sole! »

Si arrampica ancora più in alto, arrivando quasi in cima. Come ha fatto? Non riesco più a vederlo.

« Reita, è pericoloso!! »
« Non ti preoccupare! »
« Ma come posso non preoccuparmi?! »
« Tu non farlo! Stai tranquillo, scenderò vivo per te! E se morirò, l'avrò fatto per esaudire il tuo desiderio! »
« Se muori non si realizzerà mai il mio desiderio!! »

Arrivato in cima, Reita lascia andare i due palloncini. Li vedo dal basso che galleggiano in aria, verso l'alto, verso il sole, che si sta ben presto spostando nel cielo per dar posto alla luna. I miei occhi si spostano dai palloncini solo quando non riescono a vederli più, mentre ormai Reita è riuscito a scendere.

« Non si vedono più, eh? »
« A quanto pare no.. »
« Perfetto! »
« Ma.. si può sapere dove ti è venuta quest'idea? »
« Non so » ride « l'avevo sentito dire da qualcuno.. che hai scritto sul foglio? »
« Dovrei dirtelo? » sorrido, mentre lui fa lo stesso.
« No, mi è bastato sapere che hai scritto qualcosa su di noi due. »
« ...mmh, non precisamente! »

Rido, mentre gli afferro istintivamente la mano incrociando le mie dita con le sue. Alzo il volto guardandolo, immergendomi nei suoi occhi scuri, in un oceano di pace.
Vuoi davvero sapere cosa ho scritto su quel pezzo di carta che da ora ha un valore importantissimo?

Desidero la felicità.
Per questo tu mi sei indispensabile. 



Finalmente ho finito! Ci ho secoli per decidere cosa scrivere nell'epilogo! L'ho cancellato migliaia di volte prima di avere il risultato che desideravo! Eh insomma, come se questo fosse chissà che XD comunque mi ha ispirato mio cugino, che mi ha raccontato della storia dei palloncini che si fa in Cina (strano ma vero!); quindi improvvisamente mentre scleravo con Bastet (♥), un illuminazione mi ha colpito! XD chiedo scusa perché ho scritto tutta la storia alla casso di cane, ma purtroppo sono scema, io! XD (e si vedeeee ndtutti). Bene, detto questo mi eclisso, notando stranamente che non ho scritto nulla di osceno o.o wow. *si stupisce di se stessa*
bye ♥ alla prossima fic, sperando che la finisca! *ebbene sì, sta lavorando ad una oneshot ancora in cantiera questa scema ù__u*



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