Almeno una cosa in comune di PattyOnTheRollercoaster (/viewuser.php?uid=63689)
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Scoperta ***
Capitolo 2: *** Il week-end ***
Capitolo 3: *** Villa Malfoy ***
Capitolo 4: *** Soluzione ***
Capitolo 5: *** Parlare ***
Capitolo 6: *** L'irruzione ***
Capitolo 7: *** Qualcosa in comune ***
Capitolo 1 *** Scoperta ***
Almeno una cosa in comune
Scoperta
Ronald e
Hermione Weasley vivevano in una bellissima casa in un paesino vicino a
Godric’s Hollow, a circa venti minuti di distanza in auto
dalla casa del loro migliore amico e della sorella di Ron.
Erano
passati un bel po’ di anni da quando i tre amici erano
prepotentemente diventati delle celebrità, sconfiggendo il
peggior mago mai esistito sulla faccia della terra. Ora i coniugi
Weasley avevano due figli, Rose, di ventitre anni, e Hugo, di ventidue.
Hugo
seguiva un corso di magia avanzata, una nuova idea del Ministero per
permettere ai futuri guaritori di abituarsi all’ambiente
dell’ospedale e tenersi sempre in esercizio. Così
Hugo stava a casa dei genitori mentre seguiva il corso, e faceva anche
un lavoro part-time per pagarsi quest’ultimo.
Rose
viveva in un piccolo appartamento nel centro di Londra. Aveva aperto un
negozio di Cure per Creature Magiche, e guariva tutti gli animali,
anche quelli non magici. Cani, gufi, Ricciocorni Schiattosi (si, alla
fine esistono), Snasi e altri.
Si
avvicinavano le vacanze natalizie e Rose tornò a casa per
festeggiare insieme alla famiglia. Passarono un tranquillo Natale, ma,
come si dice: Natale
con i tuoi, Capodanno con chi vuoi.
Presto
arrivò l’ultimo dell’anno e Ron e
Hermione invitarono a casa Harry e Ginny, per passarlo insieme.
Saprebbero venuti anche Albus e Lily (James non poteva
perché in quel momento si trovava con la fidanzata in
Scozia), ma sarebbero passati solo a salutare, per poi uscire con Rose
e Hugo.
Quel
pomeriggio Hermione stava cucinando per la sontuosa cena che avrebbero
tenuto quella sera, quando sentì qualcuno ridere dalla
salotto, si avvicinò all’uscio per vedere chi
fosse, e vide Rose con in mano il telefono, che passeggiava per la
stanza e si girava il filo della cornetta intorno a un dito.
“D’accordo
ci vediamo stasera alle otto, tesoro” stava dicendo.
“Anch’io ti amo” un sorriso le si dipinse
sul volto “Ciao”. Appena si voltò e vide
la madre che sorrideva diventò tutta rossa e disse solo.
“Era … nessuno”.
“Oh,
certo” rispose Hermione con uno sguardo complice, per poi
voltarsi e tornare in cucina.
Era
incredibile che Rose fosse già così grande!
Hermione si ricordava di quando era ancora una bambina come se fosse
ieri. Quando l’avevano portata a casa
dall’ospedale, quando aveva detto la sua prima parola. E poi
dopo, quand’era emozionatissima di andare a Hogwarts, quando
finì la scuola … Si ricordava anche i momenti
tristi, quando era depressa perché il suo primo fidanzato,
Jack Finnegan, l’aveva lasciata, e quando era morto il suo
gufo, Ester.
Adesso
aveva un negozio tutto suo, e un appartamento a Londra!
Com’era diventata grande … pensò
Hermione mentre metteva in forno le patate.
In quel
momento tornò Ron, che era andato a vedere se
c’era qualche negozio aperto dato che erano a corto di farina.
“Mi
spiace è tutto chiuso” disse a Hermione
stingendosi nelle spalle.
“Non
importa, ho pensato che potremmo chiedere a Ginny di portare
qualcosa”.
“Ok,
la chiamo”. Ron si avvicinò al camino, prese un
pizzico di polvere da un barattolo che c’era lì
vicino e lo gettò fra le fiamme, poi si inginocchio per
terra e mise la testa nel fuoco. Rimase lì qualche minuto,
mentre Hermione continuava a preparare la cena. Era molto migliorata da
quando erano giovani, e ora sapeva cucinare meglio degli elfi domestici.
Ron si
rialzò e andò ad abbracciare la moglie,
depositandogli un grosso bacio sulla guancia.
“Ron!
Sto cucinando!” protestò lei.
“Ma
non importa, mancano quasi due ore all’arrivo degli
ospiti” disse Ron facendo dondolare Hermione fra le sue
braccia. Lei si voltò e lo bacio dolcemen …
“Oh-
oh! Mamma!” una voce ilare giunse dall’ingresso
della cucina. “Se sapevo che eravate così intimi
non venivo a disturbare”.
“Hugo!”
disse Hermione imbarazzata tornando rapidamente ai fornelli, mentre Ron
si girava a guardare male il figlio.
“Che
sei venuto a fare?”.
“A
rubare un po’ di cibo, naturalmente” disse il
ragazzo adocchiando dei cioccolatini. Fece per prenderne uno, ma la
madre lo fermò. “Uno solo, chiaro? Il resto
è per gli ospiti!”.
“Ma
scusa, io abito qui!” disse Hugo scartando il cioccolatino
prescelto.
“Si,
ma tu oggi te ne esci a festeggiare e non mangi a casa. Mangerete
abbastanza schifezze stasera” concluse lei.
“Dov’è
Rose?” chiese Ron.
“Di
sopra. Si sta preparando”.
“Eh?
Ma mancano ancora due ore!”.
“Lo
so” disse Hugo alzando gli occhi al
cielo.
“Lasciatela
in pace! Probabilmente deve uscire con qualcuno” disse
allegramente Hermione.
“E
con chi?” chiese Ron sospettoso.
“Non
lo so” disse Hermione. Ron si voltò verso Hugo,
che improvvisamente si ricordò che aveva qualcosa da fare.
“Ci
sta nascondendo qualcosa” disse Ron.
“Ma
va, Ron! Sei tu che vedi in tutto cose che non ci sono. Hai nostalgia
delle avventure giovanili?”.
“Eh,
magari. Sto invecchiando …” Ron fece una faccia
rassegnata sedendosi al tavolo della cucina, mentre Hermione sospirava:
la crisi di mezza età si stava forse avvicinando?
Alle
sette arrivarono gli ospiti. Harry e Ginny (con
l’indispensabile farina) insieme a Lily e Albus. Ginny
andò subito con Hermione per aiutarla a finire di preparare
la tavola, e per spettegolare un po’. Mentre Ron ed Harry
presero un po’ di Whisky incendiario e si sedettero
comodamente sulle poltrone.
“Come
sta Teddy? Gli piace il viaggio di nozze?” chiese Ron.
“Oh,
si! Ha chiamato l’altro giorno per farci gli
auguri”.
“Posso
avere anch’io un po’ di Whisky?” chiese
Lily entrando nella stanza, seguita dal fratello.
“Cosa?”
a Harry andò di traverso la bevanda.
“Andiamo
papà!” Lily si avvicinò con un sorriso
stampato in faccia.
“No!”.
“Ma
dai, papà. Come se questa ubriacona non bevesse
nulla!” disse Albus.
“Come
se non lo sapessi. Ma si da il caso che preferisca non vederti bere di
fronte a me. Fallo davanti ai tuoi amici. E tu” aggiunse
indicando Albus “tienila d’occhio!
Chiaro?”.
“Sissignore”
disse il ragazzo facendo una sorta di saluto militare malriuscito.
Un’ora
dopo la cena era servita, e i ragazzi erano pronti. Si salutarono e
loro uscirono, chiacchierando allegramente.
Fu un
Capodanno abbastanza tranquillo. Mangiarono e bevvero a
volontà (soprattutto Ron), e alla mezzanotte aprirono lo
champagne e brindarono insieme. Andarono a dormire verso le tre del
mattino, Ginny ed Harry nella camera degli ospiti.
“Niente
cose strane in casa mia, capito?” disse Ron a Harry prima di
dargli la buonanotte. “Dormite e basta, chiaro?”.
Harry
rise ed entrò in camera.
Il
mattino dopo Hermione si alzò presto, come al solito, anche
se sentiva le fatiche del giorno prima. Dopotutto era la padrona di
casa, e doveva dare sfoggio della sua ospitalità.
Andò a controllare Hugo e gli altri ragazzi, che aveva
sentito rientrare qualche ora dopo che loro erano andati a dormire.
Erano tutti lì, Hugo dormiva beatamente affianco ad Albus,
mentre Lily stava affianco ad un rigonfiamento che doveva essere Rose.
Alle nove svegliò Ron, che in realtà voleva
ancora dormire, ma lei lo fece alzare e lo trascinò in
cucina a fare colazione.
Dopo
due caffè Ron era abbastanza sveglio, si mise la vestaglia e
andò a prendere il giornale fuori dalla porta di casa.
Era
incredibile quanto quella porta potesse essere silenziosa,
così, senza il minimo rumore, Ron la aprì e
guardò a terra, dove doveva esserci il giornale babbano che
Hermione leggeva (lui preferiva la Gazzetta del Profeta), solo che
c’era un problema.
Il
giornale per esserci c’era, ma era sovrastato da due grandi
piedi calzati in scarpe da ginnastica grigie, e altri due piedi
più piccoli che indossavano scarpe col tacco.
Alzò
lentamente lo sguardo. Vide un ragazzo con i capelli lunghi fino alle
spalle e biondissimi. Il fisico asciutto e una carnagione pallida. E di
fronte a lui, che si crogiolava nel lungo bacio appassionato
c’era …
O
mio Dio! Draco Malfoy sta baciando mia figlia Rose!
“Rose!”
gridò disperato. I due ebbero un sussulto e si voltarono.
Non era Draco Malfoy, ma ci somigliava davvero tanto.
“Stai
sul mio giornale e baci mia figlia, sai?” disse Ron
rabbiosamente. A quelle parole il ragazzo fece un salto
all’indietro grande come una casa e raccolse il giornale da
terra. Lo ripulì dal terriccio che c’era sopra e
lo porse a Ron che lo prese, guardandolo in cagnesco.
“Piacere
di conoscerla signor Weasley, sono Scorpius Malfoy” disse il
ragazzo sorridendo debolmente e porgendogli la mano tesa.
Ron non
la prese, ma in compenso afferrò Rose per un braccio, che
tutto quel tempo era stata in silenzio, guardando nervosamente il
padre, a ora venne trascinata dentro casa.
“Papà!”
la sentì protestare Scorpius prima che gli venisse chiusa la
porta in faccia.
Salve a tutti! Allora
vi è piaciuto questo primo capitolo? Spero di sì.
E' la mia prima Fan Fiction!
Lasciate una recensione, anche piccola, giusto per sapere se vado bene.
State sicuri che risponderò a tutti!
Ciao, By Patty.
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Capitolo 2 *** Il week-end ***
Il week-end
“Papà ma che fai?!”.
“Che fai tu piuttosto?!”.
“Io non faccio niente di male!”.
“Quello è un Malfoy! Non devi parlare con
loro!” urlò Ron indicando la porta chiusa.
Nel frattempo, udendo le urla Hermione si era precipitata
all’ingresso. “Cos’è successo?
State tutti bene?”.
“No, papà è rincitrullito!”
gridò Rose.
“Rose, non ti permetto di parlarmi in questo modo!”.
“Calmi, state calmi!” Hermione si mise in mezzo ai
due, che avevano cominciato ad avvicinarsi pericolosamente.
“Qualcuno vuole dirmi che sta succedendo?”.
“Tua figlia esce con Malfoy, ecco che succede!”
disse Ron indicando Rose.
“Cosa? Ma Rose il signor Malfoy è un uomo adulto
…” cominciò Hermione preoccupata.
“Ma non lui, mamma! Suo figlio”.
“Ah … b’è in questo caso
…”.
“Cosa?! Non dirmi che sei d’accordo con questa
follia!” disse Ron voltandosi di scatto verso la moglie.
“B’è non ci vedo nulla di
male”.
In quel momento arrivarono Harry e Ginny, preoccupati. “Che
cosa succede?”.
“Rose esce con Malfoy!” disse subito Ron.
“Cosa?” disse Harry. “Ma ha la nostra
età!”.
“Oh, di nuovo?” disse Rose esasperata.
“Non lui, Scorpius”.
Harry rimase un attimo in silenzio. “Ah, bene”.
“Ma quale bene?” intervenne Ginny.
“Come dici, scusa?” chiese Hermione, ma la rossa si
rivolse al fratello.
“Ron, quel ragazzo è viziato e di cattiva
famiglia. Non vedo come lui e Rose possano avere un futuro”.
“Ma Ginny che dici?” intervenne Harry.
“Lo sapranno loro se hanno qualcosa in comune, mica devi
saperlo tu”.
“Infatti” intervenne Rose.
“Harry ha ragione!” disse Hermione.
“Fatevi gli affari vostri. Rose è abbastanza
grande da gestire la cosa da sola”.
In quel momento Hugo, Albus e Lily arrivarono giù
all’ingresso, attirati dalle voci.
“Ma che avete da urlare?”.
“Tu!” disse Ron indicando Hugo. “Tu devi
sapere tutto! E non ci hai detto niente!” avanzò
verso il figlio che si fece piccolo piccolo.
“Ma si può sapere almeno di cosa parli?”.
“Di tua sorella e quel Malfoy!”.
“Eh? Ma è solo per questo?”.
“Perché tutti minimizzate
così?” chiese Ron agitando le lunghe braccia.
“Perché non c’è niente di cui
preoccuparsi. Sei solo tu che stai facendo questa scenata”
disse Rose.
“Non è vero” Ron era piccato.
“Ginny la pensa come me!” e si voltò
verso la sorella.
“B’è, Hermione, non lo conoscete neanche
quel ragazzo” cominciò Ginny.
“Ok, è vero. Ma a questo si può porre
rimedio. Rose, dì al tuo fidanzato che vogliamo
incontrarlo” disse subito Hermione.
Rose emise un gemito. “Cosa?”.
“Dai, su! Così rimetteremo a posto le
cose” disse Hermione spiccia.
Un attimo di esitazione.
“Rose, ti conviene. Credo che non ne uscirai più
pulita di così” disse Hugo.
La ragazza cedette: “Mmmm e va bene! Lo chiamo e glielo
dico!”.
Rose raccontò a Scorpius quel che era successo. Al che lui
accettò di presentarsi ai suoi genitori. Le disse di non
preoccuparsi e che tutto sarebbe andato a posto.
Rose andò in salotto dove tutti si erano installati, e si
sedette sconfortata ad una poltrona.
“E’ il peggior regalo di inizio anno che avessi mai
potuto farci, Rose. Farti beccare così”
bofonchiò Hugo.
“E zitto” disse Lily lanciandogli un cuscino
addosso. “Insensibile”.
“Rose, tesoro, non ti preoccupare” disse Hermione
sedendosi sul bracciolo della poltrona e prendendo ad accarezzare un
braccio della figlia. “Vedrai che tutto si
sistemerà. Sono sicura che Scorpius è un bravo
ragazzo e riuscirà a fare buona impressione su tuo
padre”.
“Non ci contare” disse Ron, che era talmente
arrabbiato che gli usciva il fumo dalle orecchie.
“Zitto, Ron” gli intimò Harry alzandosi.
“Vieni, perché non andiamo di
là?” disse tirando su Ron dalla poltrona e
conducendolo in cucina. Lily, Albus e Hugo li seguirono, e fecero
colazione.
Intanto in salotto il morale era a terra. Ginny e Hermione si erano
unite nel consolare Rose, che decantava le tante qualità di
Scorpius.
Raccontò anche di come si erano conosciuti. Quando Rose
aveva appena aperto il negozio, due anni fa, Scorpius aveva
portato lì il suo cane, un grosso pastore tedesco di nome
Giove, a fare una visita, siccome si sentiva poco bene. Non sapeva che
lì ci lavorasse Rose, e così nel vederla rimase
molto stupito, e parlarono a lungo. Qualche giorno dopo Scorpius la
invitò a bere qualcosa … dopo due settimane erano
fidanzati.
Nel frattempo, a casa Malfoy …
“Papa, mio Dio! Se ti agiti così ti
verrà un attacco!” Scorpius cercava di dissuadere
suo padre dallo scaraventarsi contro qualsiasi cosa fosse solida.
“Scorpius perché?” disse Draco
appendendosi all’attaccapanni.
“Cos’abbiamo sbagliato?” disse poi
voltandosi verso di lui con fare inquietante.
“Draco, tesoro, forse stai un tantino esagerando non
trovi?” una voce giunse dalla stanza attigua, seguita da una
donna molto bella, con i capelli neri e riccioluti. “In fondo
non è una notizia così terribile”
cercò di consolare il marito avvicinandosi e accarezzandogli
la schiena.
“Daphne!” disse Draco indignato. Poi,
d’improvviso, il colpo di genio “Ecco! Ecco
com’è andata!” urlò puntando
un dito in aria. “Non dovremmo considerare queste cose
così alla leggera, tesoro! Quello che hai appena detto
è esattamente il motivo per cui nostro figlio è
così”.
“Ma … cos’è che avrei appena
detto?” chiese stupefatta la donna portandosi una mano al
petto.
“Quella cosa lì: in fondo non è una
notizia terribile! Vedi, abbiamo lasciato correre troppe
cose, abbiamo lasciato che Scorpius avesse amici di altre case, poi che
abitasse a Londra con quel Tassorosso là. E ora ne paghiamo
le conseguenze!”.
“Papà, andiamo!” disse il ragazzo
gesticolando. “Mica sono gay!”.
“Non puoi mettere a confronto due cose così.
L’essere gay è un insignificante topo che combatte
contro un drago!”.
“Draco, andiamo! Adesso si che stai esagerando. Questa
conversazione era iniziata così bene, poi hai cominciato ad
urlare, a fare a pezzi lentamente il bracciolo della poltrona e a
deprimerti come un adolescente. Torna a sederti in salotto,
caro”.
Draco guardò confusamente la moglie ed il figlio. Poi annuii
e si avviò verso il salotto.
Era una cosa terribile! Cosa stava succedendo a suo figlio? Era sempre
stato un così bravo ragazzo! Molto intelligente, bello e
gentile solo con chi gli andava. Ecco, il problema era principalmente
questo: aveva degli amici che lo portavano sulla cattiva strada! Fin
dall’inizio di Hogwarts aveva manifestato una simpatia per i
Tassorosso e i Grifondoro. Oh, naturalmente lui era stato smistato a
Serpeverde, a quanto pare il Cappello Parlante sapeva ancora
riconoscere i buoni maghi. Però Draco non capiva come suo
figlio potesse trovare frequentabile certa gente. Aveva sempre creduto
che crescendo gli sarebbe passata, che quella era solo una fase
giovanile, dovuta al desiderio di ribellione.
Di ribellione ne ha fin
troppa.
Inoltre Scorpius dopo la scuola aveva subito cercato lavoro. Era stato
molto fiero di suo figlio, dopotutto. Aveva un lavoro che rendeva molto
bene, una casa grande a Londra. Era un ragazzo sveglio.
Qualche minuto dopo, quando Draco fu seduto ed ebbe ingollato un
bicchiere di Idromele Scorpius decise di dargli la mazzata finale.
“Papà … il motivo, per cui ti ho
raccontato questo è che … i genitori di Rose mi
hanno invitato a casa loro” finì la frase in
fretta, nella speranza che così il dolore di suo padre fosse
più veloce. Intenso, mortale, ma veloce.
Draco si irrigidì.
“B’è questo non lo posso
permettere. Quei maledetti Weasley non travieranno ulteriormente mio
figlio!” e così dicendo si alzò,
andando a prendere carta e penna e cominciando a scrivere una lettera.
Intanto mormorava vuole
giocare in casa sua,eh? oppure adesso gli faccio vedere.
Finì di scrivere la lettera e poi la spedì con un
gufo.
“Tesoro che hai fatto?” chiese Daphne in pensiero.
“Non vi preoccupate” disse risedendosi in poltrona
con aria estremamente soddisfatta. “Non potranno
rifiutarsi” disse sfregandosi le mani.
“Papà … cos’hai scritto in
quella lettera?”.
“Niente che ti riguardi. Ma stai sicuro che una volta
conosciuti i Weasley cambierai idea” rispose Draco. A quelle
parole Scorpius si girò e se andò in quella che
era stata la sua stanza, fumante di rabbia. Draco, per nulla sconvolto
si rivolse alla moglie “Daphne, tesoro, portami uno dei miei
sigari cubani”.
“Ma tu non hai dei sigari cubani” rispose la donna
visibilmente preoccupata.
“Leggo io! Leggo io!” gridò Harry
alzando le braccia per impedire a chiunque di prendere la lettera che
aveva in mano.
Weasley,
Io e mia moglie Daphne
saremmo ben lieti di invitarvi qui a casa nostra per un week-end,
insieme a vostra figlia. Naturalmente ci sarà anche
Scorpius, così potremmo chiarire la faccenda.
Scorpius ci ha
raccontato cos’è successo, mi rincresce che non
eravate a conoscenza del fatto che i nostri figli fossero fidanzati.
Del resto non lo eravamo neppure noi.
B’è,
non perdiamoci in queste sciocchezze, avremmo due interi giorni per
parlare, vi aspettiamo venerdì prossimo per cena a Villa
Malfoy.
Distinti Saluti
Draco Malfoy
Tutti rimasero in silenzio. Poi Albus scoppiò a ridere,
seguito da Hugo e Lily.
“Ma che vi ridete voi tre?” chiese Ginny.
“Ma te lo immagini zia?” chiese Hugo.
“Papà e Malfoy!”. Ginny
sbuffò.
“Wow Rose, quanto vorrei esserci
anch’io!” continuò. “Potresti
esattamente dirmi come sarà la faccia di papà
quando lo vedrà?”. Rose, rassegnata,
sospirò.
A quanto pare dovevano andare, l’invito era chiaro. Non dava
la possibilità di rifiutare senza sembrare scortesi,
così Hermione decise che sarebbero andati tutti e tre.
“Rose, guarda il lato positivo” disse Lily.
“Potrai vedere Scorpius”.
“Già” sopraggiunse Ron. “E
guardatelo bene, perché sarà l’ultima
volta che lo vedrai!”.
Ecco
qui il secondo capitolo! Spero che vi sia piaciuto. Da qui si capisce
che il bello viene nel prossimo! Mi ha fatto piacere ricevere delle
recensioni, anche se solo tre. Sono soddisfatta anche solo per quelle
(triste lo so -.-' ..... XD).
veranatalie: grazie per la tua recensione! Mi hai anche fatto pensare
ad alcune cose che potrei aggiungere alla storia nei futuri capitoli,
intanto che ne dici di questo? Comunque hai ragione a prevedere
parecchi litigi! XD Anche se mi piacerebbe incentrare la fan ficiton
oltre che sui nuovi personaggi sopratutto su Ron e Draco, hai
ragione tu, sarebbe carino dare anche più spazio agli altri.
Magari faccio un salto a leggere le tue storie se ti fa piacere. Grazie
ancora, ciao!
erigre: wow grazie per aver aggiunto la storia ai preferiti, ne sono
felice! Ecco a te l'aggiornamento, ciao!
elettra1991: oh, tutti questi complimenti! Me arrossisce XD! Comunque
grazie, prometto che farò di tutto per fare una fan fiction
come si deve! Sono contenta che ti sia sembrata buona e che ti sia
piaciuta la frase di Ron, cerco di fare i dialoghi il più
veritieri possibile perchè non mi piacciono le storie dove
dicono frasi fatte o cose del genere, spero di non cadere
anche io nella trappola .-. B'è comunque grazie, ciao!
Ho visto che alcuni hanno messo la ficiton su preferiti, e
cioè:
Christy 94
draco 92
eigre (grazie anche per la recensione)
hermy13
mustardgirl
Tom94
veranatalie (che ha anche recensito, grazie)
virgi_lycanthrope
Grazie anche a voi! Al prossimo capitolo!
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Capitolo 3 *** Villa Malfoy ***
Villa
Malfoy
I
tre Weasley arrivarono all’enorme cancello in ferro battuto
di Villa Malfoy. La grande casa si ergeva imponente su una collina,
vicino ad un piccolo paesino babbano. I babbani sapevano che li ci
viveva un ricco signore con la moglie ed il figlio, che non andava mai
al paese. A quanto pareva si faceva recapitare le cose per posta. Il
figlio invece andava spesso giù nel piccolo paesino, alcuni
persino lo conoscevano e lo trovavano anche simpatico.
Rose suonò impaziente il campanello e una donna molto bella
con i capelli scuri e ricci si affacciò alla porta.
Li salutò e li fece entrare in casa, mostrando loro dove
riporre le giacche. In quel momento arrivò Scorpius, che,
non appena vide Rose corse verso di lei. I due si abbracciarono felici,
sotto gli sguardi teneri delle due madri, e quello omicida di Ron.
“Vi mostro le vostra stanze” disse Daphne
conducendoli su per le scale, in molti corridoi ricoperti da quadri e
arazzi.
“Questa è la mia stanza” disse Scorpius
aprendo una porta. Ron ebbe appena il tempo di intravedere poster e
aggeggi elettrici, il tutto cosparso di un genuino disordine.
“Tu dormirai qui” aggiunse rivolgendosi a Rose.
“No, aspetta …” Ron non fece tempo a
ribattere che Rose e Scorpius erano già entrati nella stanza
e si erano chiusi la porta alle spalle. Ron sospirò e
continuò a camminare, mentre Hermione e Daphne si
rivolgevano sguardi eloquenti. La stanza per gli ospiti era grande e
spaziosa, aveva un bagno e un balcone che dava sul giardino
retrostante. Ron e Hermione sistemarono le loro cose e fecero per
scendere.
“Ron” lo fermò Hermione prima che
quest’ultimo aprisse la porta. “Promettimi che non
farai nulla che possa mettere in imbarazzo Rose. Comportati bene. In
fondo sono stati gentili ad invitarci”.
“Non ti preoccupare Hermione” disse Ron aprendo la
porta.
Scesero le scale e lì trovarono la più temuta
visione. Draco Malfoy stava passando con noncuranza davanti a loro, con
in mano una scatoletta di legno, e rideva tra sé e
sé. Quando li vide si fermò, e per un momento
restò impalato a guardarli, come se non potesse credere ai
propri occhi. Ma si riprese al volo e salì i gradini che li
separavano ghignando e tendendo una mano a Ron.
“Weasley! Che piacere rivederti! E anche a te Gran
… cioè, signora Weasley” disse
rivolgendosi ad Hermione, che rimase piacevolmente stupita.
“Venite, venite! La cena è quasi
pronta!” li condusse alla cucina, dove Daphne apparecchiava
la tavola. Hermione si offrì di aiutarla e le due
cominciarono a chiacchierare.
“Vieni Weasley” ordinò Draco dando una
manata sulla spalla a Ron. Andarono in salotto e si sedettero. Draco
giocherellava con la scatoletta di legno.
“Allora?” chiese Ron. “Cos’hai
fatto dopo la scuola, Malfoy?”.
“Oh, b’è. A dir la verità
niente. Dopo un paio di anni mio padre mi ha procurato un lavoro al
ministero. E ora gioco un po’ in borsa, con un paio di azioni
ci ho comprato tutto l’arredamento della camera da
letto” disse ridendo. “E tu?”.
“Io ho lavorato, Malfoy. Come un elfo domestico”
disse Ron irrigidendosi sulla poltrona.
“B’è …
c’è chi può permettersi di non
farlo” ghignò.
“Brutto …”.
In quell’istante Hermione li chiamò per la cena, e
disse che andava in a chiamare Rose e Scorpius.
La cena fu gustosa, e Rose e Scorpius, con l’aiuto delle
rispettive madri, cercarono di rendere il tutto più facile
possibile per Draco e Ron, che si osservavano in cagnesco ogni tanto.
Finita la cena tutti andarono nella terrazza, riscaldata magicamente,
per permettere a tutti di godersi il panorama che si vedeva da Villa
Malfoy.
Ron notò che Draco giocherellava ancora con la sua scatolina
di legno e gli chiese cosa contenesse.
“Sigari cubani” disse Draco con un sorriso
soddisfatto.
“Ancora con questi sigari?” chiese Daphne.
“E’ da una settimana che ne parla in
continuazione” confidò ad Hermione. “Ma
ancora non gli ho visto fumarsene uno”.
“Si da il caso, Daphne, che siano i più
prestigiosi sulla piazza” le disse il marito con una punta di
astio nella voce.
“Davvero signor Malfoy?” chiese Rose.
“Non ho mai visto un sigaro” disse allungando il
collo curiosamente.
“Tua figlia ha un’inclinazione che non mi piace,
Ronald” disse a bassa voce l’uomo. Avevano deciso
che, dopo anni di duro combattimento, si sarebbero chiamati per nome,
se non altro per far piacere ai loro figli.
“Ma … Come ti permetti?”.
Draco rise. “Dico solo che dovresti tenerla un po’
a bada”.
“E tu vedi di controllare quel furfante di tuo figlio,
chiaro?” disse Ron.
I due si misero uno di fronte all’altro, e, sotto gli occhi
di tutti, cominciarono ad insultarsi, gridando ad alta voce.
“Fin dai tempi della scuola sei sempre stato geloso! E anche
adesso, vedo!” disse Draco.
“Ma quale geloso? Vorrai dire schifato, forse!”.
“Tu …”.
“Sei sempre il solito: oh, io sono il signor Malfoy, gioco in
borsa e ho i sigari cubani!” fece Ron in una pessima
imitazione di Draco.
“Papà! Per favore! Sembri un bambino di due
anni!” disse Rose.
“Sempre meglio di te! Almeno io posso permettermi quello che
voglio! Vivete ancora tutti nella stessa stanza,
Lenticchia?!”.
“Con i soprannomi non vai molto lontano visto che io ne ho
uno migliore, Furetto!”.
Draco arrossì violentemente e fece per scagliarsi addosso a
Ron, che però lo evitò. E Draco non fece in tempo
a fare un altro passo che Scorpius lo afferrò.
“Papà! Fermo! Sta fermo!”.
Nell’agitazione la scatoletta contenente i sigari cadde a
terra e si aprì, con Draco che diceva Noo e provava a
riacciuffarla a mezz’aria stile Matrix.
La scatoletta cadde a terra e si aprì …
“Ma …” cominciò Hermione,
“è vuota”.
Draco si sistemò i vestiti.
“B’è, ancora non li ho comprati, ma
prima o poi lo farò” e, dopo aver chiarito questo
particolare che lasciò tutti esterrefatti, si
sistemò i vestiti rattrappiti e rientrò in casa.
Ron si stava mettendo il pigiama e Hermione si struccava in bagno con
la porta aperta.
“Hai visto come mangia?” chiese Ron per
l’ennesima volta.
“Senti, quante volte ancora te lo devo ripetere? Tu non puoi
criticare nessuno sul piano alimentare, perché sei il primo
ad ingozzarti come un bufalo” disse Hermione.
“Si ma, e che mi dici dei vestiti che porta? Sono da vero
teppista!”.
“Ma come fai a giudicarlo da come si veste? Ron,
l’unica cosa che ho visto io è stato un ragazzo
che cercava disperatamente la tua approvazione! E’ stato
gentilissimo con te per tutta la serata. Tu vedi solo gli aspetti
negativi”.
“B’è … mi ha passato la salsa
di funghi, ecco cos’ho notato”.
Hermione rise. “La salsa di funghi?”.
“Si! Quella salsa era … wow”.
“Ron, ma come fai?” disse Hermione uscendo dal
bagno e mettendosi sotto le coperte.
“A fare cosa?” chiese Ron.
“A essere così calmo subito dopo aver litigato con
Malfoy”.
“Sono passate due ore Hermione. Anche io alla fine ho
imparato a calmarmi”.
“Hm … comunque domani comportati meglio. Se Draco
ti dice qualcosa tu ignoralo e basta. Fallo per Rose, lei ci tiene che
andiamo d’accordo”.
“Ok, tesoro. Buonanotte” disse baciandogli la
fronte. Poi si sporse dal letto per spegnere la lampada sul comodino.
“Non va assolutamente bene per Scorpius!”.
“Draco, per favore, non dire sciocchezze”.
Draco e Daphne erano a letto, in pigiama, e Draco tanto aveva insistito
che alla fine la moglie aveva accettato di sentire le motivazioni di
Draco per cui Rose non sarebbe stata adatta a Scorpius.
“E poi indossa cose troppo … troppo scollate! E,
cosa più importante …”
“Uffa Draco! Perché non lo dici chiaramente?
E’ una Weasley e questo non ti va giù!”.
“Non è così. Ti sbagli mia cara! E
comunque anche se fosse non vedo cosa ci sia di male. La famiglia da
cui proviene la sposa di mio figlio deve essere rispettabile”.
“A me sembrano rispettabili” lo rimbeccò
Daphne.
“Io dico di no. Sono così scialbi”.
“Draco ma che importa scusa? L’importante
è che siano brave persone. Basta, non proseguiremo questa
conversazione ridicola. Buonanotte Draco” e spense la luce.
Draco restò con un palmo di naso, poi si avvicinò
alla moglie accarezzandole un braccio. “Dai, tesoro
… non voglio che resti arrabbiata con me”.
“Ho detto buonanotte Draco” disse Daphne
scostandosi.
L’uomo si rassegnò e si rigirò nel
letto.
Domani sarà
dura. Forse è meglio che smetta di prendere in giro
Lenticchia. Però quando sono caduti i sigari …
meglio che non li compri più se mi fanno questo effetto.
Sigari Invisibili del Bangladesh. Ma come mi è venuto in
mente?
Terzo capitolo! Ditemi che cosa ve ne pare!
Ringrazio ancora i lettori e i chi commenta. Ciaux!
erigre: allora ti è piaciuta la cena? Spero di aver
soddisfatto la tua curiosità XD
Ernil: grazie per l'incoraggiamento! Lo so che di solito chi legge non
commenta perchè non ha voglia. Tuttavia io mi sto sforzando
di farlo con le fan fiction che leggo perchè, da quando ho
postato questa storia, ho capito che è bello ricevere
recensioni (negative o positive, è lo stesso: sono tutte
costruttive). Comunque grazie mille, ciauz!
elettra1991: ciao! Sono contenta che il capitolo precente ti sia
piaciuto. Ho fatto sposare Draco con Daphne solo perchè
quando ho scritto la fan fiction non mi veniva in mente il nome
Astoria, e avevo una voglia terribile di scrivere perciò non
sono andata a cercare chi fosse la moglie di Draco. Pazienza ...
Astoria si rifarà la prossima volta! Ciao!
veranatalie: mhuahahah! Sono contenta che la mia fan fiction ti faccia
ridere! Adoro Ron, è uno dei miei personaggi
preferiti, penso sia per questo che ho scritto la fan fiction ...
comunque, a dir tutta la verità ancora non ho letto
"Illuminando l'oscuro" però già l'introduzione mi
piace un sacco! E poi adoro la coppia Draco-Hemrione. Appena ho un po'
di tempo la leggo, sono sicura che la finirò in un fiato!
Grazie per essere arrivati fino a qui! Ci vediamo nel prossimo
capitolo! Ciao!
|
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Capitolo 4 *** Soluzione ***
Soluzione
Il
giorno dopo tutti fecero colazione tranquillamente, dopo Draco
salì al piano di
sopra, mentre Ron si tenne a debita distanza da lui, rimanendo in
salotto a
leggere un libro.
“Scusi,
signor Malfoy?” Rose aprì un poco la grande porta
di quercia che Scorpius aveva
detto essere l’ufficio da lavoro del padre.
“Si?”
chiese lui sollevando lo sguardo da alcune carte.
“Scusi
volevo chiederle una cosa” disse Rose entrando
nell’ufficio e chiudendo piano
la porta.
“Dimmi
pure. Accomodati” aggiunse Draco indicando la sedia di fronte
a lui.
“Grazie.
Volevo chiederle … che cos’è
esattamente che non va? Se riguarda mio padre me
lo dica, potrei parlargli io, sono sicura che troveremo una
soluzione”.
Draco
restò qualche minuto in silenzio e studiò la
ragazza
Niente da fare,
anche oggi con quella
maglietta rossa che lascia vedere praticamente tutto. Scorpius dovrebbe
prepararsi ad un tradimento se vuole stare con questa qui.
“Cara,
non c’è alcun problema che io e tuo padre non
possiamo risolvere da persone
civili. Siamo adulti ormai e dovremmo saper mettere da parte i nostri
problemi
adolescenziali” disse sorridendo.
Rose
non sembrava convinta ma annuii lo stesso e uscì
dall’ ufficio.
Scorpius,
in salotto, non se la cavava meglio. Anzi, andava peggio di Rose.
“Ma
non
ti hanno insegnato che non si disturba una persona quando
legge?” chiese Ron
mandando veleno dagli occhi.
“Scusi,
signor Wesley, ma questa è una delle poche occasioni in cui
ci possiamo parlare
senza … interferenze” concluse Scorpius.
“Intendi
dire tuo padre che cerca di picchiarmi?”.
“Io
…
insomma, anche …” farfugliò il ragazzo
imbarazzato.
Calò
un
silenzio pesante durante il quale Ron riprese a leggere, come se
Scorpius non
esistesse, ma lui non voleva darsi per vinto e si schiarì la
voce per
richiamare l’attenzione di Ron, che stavolta mise via il
libro e si sistemò, in
attesa che Scorpius parlasse.
“Signor
Weasley, siamo partiti con il piede sbagliato. Ma io le posso
assicurare che
non c’è nulla di cui deve preoccuparsi”.
“Nulla?”
Ron esplose. “Rose è totalmente impazzita. Non
l’avevo mai vista così! Ha perso
completamente la testa. Ma tu poi te ne andrai, la ferirai, sei proprio
come
tuo padre: non sai rapportarti con le persone! E lei allora?! Non ci
pensi
vero?”.
“No,
no
signor Weasley! Io non voglio lasciare Rose. Lei è la
ragazza più bella che ho
mai visto, è intelligente e decisa. E
…”.
“Basta”
intimò Ron. “Non voglio sentire altro. Le tue
promesse non mi possono aiutare.
Ma tu e la tua famiglia dovete lasciare in pace la mia Rose”
e così dicendo si
alzò e fece per andarsene.
“Ma
signor Weasley io volevo prima dirle una cosa” disse Scorpius
alzandosi dalla
sedia.
“Una
parola, ti concedo” disse Ron.
“Matrimonio”
rispose Scorpius.
Ron si
irrigidì.
“Veloce
Hermione! Ecco passami quella camicia!” Ron, disperato,
gettava tutto nella
borsa da viaggio che si erano portati dietro. “Dai Hermione!
Dobbiamo
andarcene!” disse andando in bagno e prendendo gli
spazzolini.
“Ron.
Non ci provare” disse solo Hermione puntandogli contro la
bacchetta.
“Ma
Hermione!” gridò lui. “Tu neanche ti
immagini in che abisso di perversione quel
ragazzo è arrivato! Lui è furbo. Prima si
dimostra gentile e premuroso con
Rose, poi anche con noi … ma io l’ho capito,
sai?” disse Ron agitando un dito. “Quello
vuole solo una cosa!”.
“E
cosa
sarebbe, di grazia?”.
“B’è
…
sarebbe …”.
Qualcuno
bussò alla porta. Era Daphne, che li avvisava che il pranzo
era servito.
Hermione convinse Ron a scendere, e lo dissuase anche dal fuggire dopo
pranzo,
strappando l’innocente Rose dalle braccia del perfido
Scorpius.
“Era
tutto squisito signora Malfoy” disse Rose.
“Grazie
cara”.
“Noi
andiamo a fare una passeggiata. Ci vediamo dopo” disse
Scorpius alzandosi e
prendendo Rose per mano.
Appena
furono fuori, infagottati contro il freddo, si lasciarono andare ad un
disperato sfogo.
“Ma
scusa li hai visti? Si comportano come bambini! Hugo è
più maturo di loro!”
esplose Rose.
“E’
vero, sono così infantili” concordò
Scorpius.
“Cosa
facciamo? Mio padre non mi permetterà più di
vederti” disse la rossa
appendendosi con le braccia al collo del fidanzato.
“Rose,
sei grande ormai” le ricordò il ragazzo.
“Non
si
sa mai di cosa è capace papà” disse lei
sciogliendo l’abbraccio e incrociando
le braccia sul petto con un broncio sul viso. Scorpius nel vederla
così
sorrise.
“Comunque
vadano le cose, io non ti lascerò mai andare,
chiaro?” Rose sorrise alle sue
parole. “E a proposito di questo, vorrei dirti una cosa
…” erano arrivati
vicino all’apposita panchina dove Scorpius aveva progettato
il piano. Fece
sedere Rose sulla panchina e si inginocchiò di fronte a lei
tenendole una mano,
mentre con l’altra tirava fuori una scatoletta quadrata
coperta di velluto
verde.
“Rose
Weasley … vuoi diventare mia moglie?” disse
aprendo la scatola che mostrava un
sottile anello argentato con una rosa sopra.
Rose
trattenne il fiato.
“Mamma!
Mamma! E’ successa una cosa bellissima! Mamma!”
Rose si precipitò in cucina
dove trovò Hermione e Daphne che chiacchieravano di fronte
ad una tazza di tè. “Mamma
guarda!” disse Rose mettendo sotto il naso della madre il
piccolo anello.
Hermione ebbe un sussulto. In quel momento arrivò Scorpius,
che neanche aveva
avuto il tempo di cambiarsi, e aveva addosso la sciarpa e il cappotto,
e
sorrideva come un’ebete.
“Fa
vedere?” chiese Daphne. “Scorpius! Hai buon gusto,
figliolo!” disse
avvicinandosi al ragazzo e abbracciandolo forte.
In
quell’ istante arrivarono Draco e Ron, ambedue attirati dal
rumore.
“Che
succede qui?” chiese Ron con un piccolo sorriso.
“Papà
guarda cosa mi ha regalato Scorpius!” disse Rose in estasi.
Dietro
di lui spuntò Draco, incuriosito. Non appena videro
l’anello ebbero la stessa
identica reazione. Arrossirono e si fecero seri.
“Scorpius!
Ma che ti salta per la testa?!” urlò Draco.
“Rose!
Non avrai mica accettato?!” disse allo stesso tempo Ron.
“Cosa,
perché?” chiese Scorpius disorientato.
“Ma
certo che ho accettato!” strillò Rose.
“Ora
basta!” decise Hermione interrompendo il flusso di parole che
stava per uscire
dalla bocca di tutti. “Mi sembra chiaro che il problema
è fra voi due!” disse
indicando i due uomini. “Quindi lo risolverete senza dare
noie ai ragazzi!”.
“Hermione
ha ragione!” intervenne Daphne. “Quindi ora
… filate di là!” ordinò
indicando
il salotto. “E non ne uscirete finché non avrete
appianato tutte le vostre
divergenze!”.
“Cosa?
Tesoro …” cominciò Draco.
“Hermione
non dire …”.
“Ora!”
urlò Daphne. Draco si prese un colpo e lanciò una
chiara occhiata a Ron, che
voleva dire muoviti! I due andarono di malavoglia
in salotto e, una
volta dentro si sedettero sulle poltrone senza guardarsi.
“Apriremo
la porta solo stasera!” disse Hermione con una mano alla
maniglia. E, senza
dare al tempo ai due uomini di reagire, chiuse la porta a chiave.
Postato il quarto
capitolo! :)
elettra1991: sono contenta che ti sia piaicuto lo scorso capitolo, i
sigari di Draco avranno ancora un piccolo ruolo nella fiction
... vedrai. Muhahahahahah!!!!
Per veranatalie: ho letto la tua fan fiction. Mi è piaicuta
davvero un sacco!! Sono rimasta così O.O
Fra poco posterò il prossimo capitolo. Patty.
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Capitolo 5 *** Parlare ***
Parlare
Ron e Draco presero a
guardarsi in cagnesco.
“E’ tutta colpa
tua!” disse Ron.
“Ma che dici? Sei tu che da
quando sei arrivato continui a rompere!” ribatté
Draco.
“Non è vero! Lo fai
anche tu!”.
“Io? Ma se non ho
…”.
“Mi hai assalito!”
gridò Ron.
“Ti conviene stare zitto se non
vuoi che lo rifaccia” disse Draco tirando fuori con un gesto
fulmineo la bacchetta. Ron subito lo imitò. Restarono fermi
qualche secondo poi, in contemporanea, partirono.
“Expelliarmus!”.
“Stupefictium!”.
Entrambi schivarono gli incantesimi che
andarono a colpire, uno la credenza, a cui si ruppero i vetri, e uno
una statuetta di ceramica, che esplose. I due non ci fecero caso e
continuarono a tenersi sotto tiro a vicenda. Ron stava per arrendersi,
quando vide Draco lanciare un’occhiata preoccupata al mobile
distrutto.
Ah, ti
da fastidio che ti fracassi la casa, eh Malfoy?
“Impedimenta!”
urlò. L’incantesimo mancò
intenzionalmente Draco di parecchi centimetri, ma andò a
centrare un piatto di cristallo.
“Ma come …
Rictusempra!” gridò Draco. Mancò Ron,
che si protesse con un sortilegio scudo, così
l’incantesimo rimbalzò e finì addosso
ad una delle poltrone, che si spostò e si
sfilacciò un poco. Draco gemette.
Ron ghignò. “Ast
…”.
“Fermo!”
urlò Draco mettendo le mani avanti prima che lui potesse
finire.
“Che c’è?
Troppe cose preziose in casa?”.
“Almeno io ce le ho le cose
preziose” disse Draco in risposta. Ron arrossì.
“Almeno con tutti i soldi che ho posso dare una vita degna a
mio figlio e mia moglie”.
“Sarà, ma tuo figlio
è un viziato” ribatté Ron.
“E’ quello che dice la
gente quando è invidiosa”.
“Almeno mia figlia
può andare avanti da sola, senza che io stia sempre dietro a
dargli soldi come sostentamento”.
“Non mi pare però che
tu voglia lasciarla andare da sola” disse Draco. A quelle
parole Ron sbuffò.
“B’è non mi
va che stia con un viziato”.
“E a me non va che stia con un
traditore del proprio sangue”.
“Oh, ancora? Tuo figlio non
sembra farsi problemi però”.
Draco, che aveva ancora la bacchetta tesa,
così come Ron, l’abbassò.
Cavolo, Weasley aveva ragione! Suo figlio
voleva stare con quella ragazza. Lui non capiva perché ma,
dopotutto, non si poteva amare a comando. Una cosa che non aveva capito
finché non aveva incontrato Daphne (e aveva finalmente
lasciato perdere quella bimbetta di Pansy). Come poteva essere stato
così stupido? Non aveva capito che suo figlio amava quella
ragazza, a tal punto da chiederle di sposarlo? Lui aveva passato
momenti bellissimi con Daphne, e li passava tutt’ora. E cosa
stava facendo? Impediva a Scorpius di provare altrettanto? E solo per
degli stupidi pregiudizi e qualche litigata con Ronald ai tempi della
scuola. Quei tempi erano passati, dopotutto. E poi non poteva decidere
tutto lui per Scorpius. Non voleva essere come suo padre, come Lucius.
Certo lui era stato un buon padre sotto molti aspetti, ma Draco
ricordava benissimo quanto si era sentito frustrato e arrabbiato con lui
quando le impediva di vivere la sua vita. Se non permetteva a Scorpius
di stare assieme alla sua fidanzata forse se ne sarebbe pentito per
sempre, e Scorpius si sarebbe irrimediabilmente arrabbiato con lui!
Draco si sedette scoraggiato su una delle
due poltrone e si mise la testa fra le mani. Ron lo guardò
stupito, poi si arrese e si sedette anche lui, abbacchiato.
“Ma che diavolo stiamo
facendo?” chiese d’un tratto Draco.
“Niente. Ora siamo qui a fissare
il …” cominciò Ron.
“Ma no! Intendo dire coi nostri
figli! Forse … dovremmo lasciarli fare” disse il
biondo esitante. Ron ebbe un piccolo rimorso.
“B’è
… penso che …” lasciò la
frase a metà.
Draco sbuffò. “Che
fregatura! Avrei dovuto saperlo che non pensavi affatto, tu”.
“Ok, smettiamola!”
disse Ron. Poi rimase pensoso, “Probabilmente hai
ragione” sospirò.
“Oh, perfetto. Era
ora!” rimase un po’ in silenzio. “Sai,
Scorpius non è mai stato un tipo molto attratto dal
matrimonio o dalla convivenza. La tua rossa deve avergli fatto cambiare
idea”.
“Davvero?” chiese Ron
leggermente rincuorato.
“Già” Draco
fece una pausa. “Dovremmo dire a quelle là di
lasciarci uscire adesso. Non ci abbiamo messo molto” disse
poi soddisfatto.
“Infatti” disse Ron
avvicinandosi alla porta e battendo un colpo. “Hermione!
Apri, tesoro!”.
“Non ci penso
neanche!” arrivò la voce dall’altra
stanza.
“Ma … Hermione
abbiamo finito! Ora non faremo più casino!”.
“Si è
vero!” sopraggiunse Draco. “Dai Daphne!”.
“La porta è regolata
per aprirsi stasera, quindi dovrete aspettare!”.
“Cavolo!”
imprecò Ron. “Tutti quei maledetti libri sugli
incantesimi di tempo doveva leggere Hermione!”.
Draco sbuffò e si diresse al
divano, dove si sedette. Poco dopo fu raggiunto da Ron. Rimasero in
silenzio per un po’ poi Ron disse: “E ora che cosa
facciamo?”.
“Non è che abbiamo
molta scelta”. Ron si alzò e cominciò a
girellare per la stanza.
“Quanti libri”
commentò, non sapendo che altro dire.
“Sono quasi tutti
antichi” disse Draco con noncuranza. Ron sospirò.
“Che c’è?” chiese allora Draco.
“Devi sempre essere
così preciso?” chiese l’altro.
Draco sogghignò. “Lo
so che ti senti inferiore, ma vedi di non sbarellare”.
“E’ proprio questo
l’atteggiamento che tua moglie vorrebbe che
evitassi” disse Ron come se la sapesse lunga.
“Che ne vuoi sapere?”
chiese Draco piccato. “Anche tu ti comporti
così”.
“Non è assolutamente
vero. Hermione mi adora per come mi sto comportando”.
“Pff”.
“Che cos’era
quello?” chiese Ron sospettoso.
“Mha …
niente”.
“Non sei cambiato nemmeno un
po’ Malfoy” disse Ron osservando una cristalliera.
“Grazie” rispose lui
noncurante.
“Hey guarda!”
esclamò Ron prendendo in mano qualcosa. “Ci
facciamo una partita, ti va?” chiese con la scacchiera in
mano.
“Vincerò
io” disse Draco liberando un tavolino.
“Hey … a Hogwarts ho
battuto la scacchiera gigante per arrivare alla pietra
filosofale” gli ricordò Ron sedendosi di fronte a
lui.
“Chiunque ne sarebbe stato
capace” minimizzò Draco.
“Aspetta prima di parlare.
Pedone in E6”.
Ok. Prima di tutto mi scuso per il ritardo
con cui ho postato questo capitolo, il fatto è che sono
partita per Pasqua e non ho potuto aggiornare. Me chiede umilmente
scusa e si prostra ai piedi dei lettori.
Seconda cosa ... non sono molto soddisfatta di questo capitolo. L'ho
letto e riletto più volte ma sono convinta di poter ancora
migliorarlo di molto. Ultimamente, però, è un
periodo che manca d'ispirazione (almeno per le fan fiction, speriamo
che le vacanze mi abbiano schiarito un po' le idee). Quindi mi affido
completamente a voi: recensite, così vedrò bene
di capire cosa c'è che non va.
erigre:
grazie per la recensione! Non importa se non hai recensito lo scorso
capitolo, capita! Dimmi un po' cosa pensi di questo, che è
un capitolo un po' così ...
elettra1991:
ciao! Probabilmente ci sarà sia un metrimonio sia un
funerale, dato che Ron morirà di crepacuore! XD
veranatalie:
mhuahaha! Sono contenta che la fiction ti faccia ridere! Ron
è un po' meno felice dato che tutte le disgrazie capitano a
lui! XD Daphne e Hermione, ovviamente, si sono coalizzate contro i
poveri mariti. Contro il loro fascino Draco e Ron non possono proprio
farci nulla X3 Dimmi cosa ne pensi di questo capitolo, alla prossima!
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Capitolo 6 *** L'irruzione ***
L’irruzione
Solo
alle dieci di sera la porta si aprì con uno scatto. Sia Ron
che Draco si
alzarono e raggiunsero la porta speranzosi. Draco mise piano la mano
sulla
maniglia e l’abbassò. Si aprì.
“Sii!”
esultò.
Uscirono
piano senza fare rumore. Avevano fatto tre partite, ma due le aveva
vinte Ron,
poi erano rimasti a far nulla e a ricordare i tempi della scuola, ad
esempio il
Ballo del Ceppo o Gazza.
“Ma
dove sono tutti?” chiese Ron. La casa era buia e silenziosa,
e niente si
muoveva.
“Boh!
Starno, magari sono usciti” ipotizzò Draco.
“Forse
…
Possiamo prendere qualcosa da mangiare?” chiese Ron, la cui
pancia brontolava.
“Pure
io muoio di fame” disse Draco avviandosi verso la cucina e
aprendo il
frigorifero. La luce fredda proveniente dall’interno
illuminò fiocamente la
cucina buia. Draco prese un po’ di roba dal frigo, poi dei
panini e un
coltello. Preparò dei sandwich per se e Ron, e, si sedettero
a mangiarli.
“Fantastici!
Questi panini … ono buoissimi” disse Ron indicando
i sandwich sul tavolo. “Ma
come fai?”.
“Lo
so,
lo so, una delle mie tante qualità” disse Draco.
“Modesto
come sempre”.
“Ma
se
piacciono a tutti i miei panini! Scorpius ne andava pazzo quando era
piccolo”.
“Appunto,
quando era piccolo” ridacchiò Ron.
“B’è
ora non li mangia più, ma solo perché non
è spesso a casa” Draco sospirò.
“Ma
quando torna me li chiede sempre” concluse.
“Anche
io so cucinare, cosa credi? Tutti vanno pazzi per il mio risotto agli
asparagi.
Molto meglio dei tuoi panini!”.
“Ma
fammi il piacere, và!”.
“Non
ci
credi? Se hai degli asparagi te lo dimostro” disse Ron
addentando un altro
sandwich.
“In
frigo” disse Draco senza nemmeno alzarsi. “E il
riso è là” disse indicando la
credenza.
Ron si
alzò e immerse le testa dentro al frigorifero, poi, con gli
asparagi in mano
raggiunse di corsa la credenza indicata da Draco, cercò
qualcosa e tirò fuori
il riso, poi si voltò di scatto
“Condimenti!” disse a Draco. Lui si
voltò a
guardarlo.
“Fai
sul serio?”.
“Devo
ammettere che era davvero buona!” disse Draco massaggiandosi
la pancia. “Ma
quella e i panini mi hanno riempito troppo credo”.
“Così
finalmente vedi le mie fantastiche e tante
qualità” disse Ron orgoglioso.
“Non
esagerare ora”.
Avevano
lasciato la cucina in uno stato pietoso, il disastro era successo
più o meno
quando Draco aveva deciso che avrebbe aiutato Ron, e aveva tentato di
accendere
un fornello. Si era scottato e aveva quasi incendiato una presina da
forno. Dopo
quell’episodio Ron gli aveva detto di rimanere seduto e di
aspettare che
facesse lui, mentre Draco si teneva in bocca il dito ferito. Dopo aver
mangiato
la pasta ai funghi con una buon vino rosso (il commento di Draco
riguardo al
vino era stato: Io ho il meglio del meglio), senza aver minimamente messo a
posto una cosa che fosse una,
decisero di andare a dormire.
Stavano
passando davanti alla stanza di Scorpius quando sentirono dei rumori
provenire
dall’interno.
“Ma
che
hai? I topi in casa?” chiese Ron.
“Non
dire stupidaggini” lo rimbeccò Draco avvicinandosi
alla porta. “Forse c’è
qualcuno!” disse preoccupato.
“Forse
dovremmo entrare” propose Ron. “Hai sentito? Sembra
che stiano frugando in
camera”.
“Oh
mio
Dio” disse Draco aprendo la porta di scatto.
“Oh
mio
Dio!” gridò Scorpius allontanandosi da Rose e
alzandosi dal letto.
“Oh
mio
Dio” disse Ron voltandosi imbarazzato.
“Oh
mio
Dio!” strillò Rose coprendosi con le lenzuola.
Ron e
Draco stavano sulla porta, voltati verso il corridoio, mentre Rose
cercava di
coprirsi il più possibile, e Scorpius prendeva una coperta e
se lo metteva
addosso.
“Ma
non
sapete bussare?” chiese arrabbiato.
“Scusa
Scorpius” cominciò Draco. “E’
che abbiamo sentito dei rumori, pensavamo ci
fosse qualcuno in casa”.
“Papà!
Non sei abbastanza grande da stare alla larga dalla stanza di tuo
figlio e
della sua fidanzata quando senti rumori?”.
Draco
ghignò. “Hai preso tutto da me”.
“Papà!”.
“Malfoy!
Spiegami esattamente cosa intendi dire!” disse Ron ancora
voltato e molto
sconvolto.
“Papà!
Ma che ti deve dire?!” strillò Rose.
“B’è
secondo te? Entro e tu sei qui a … a … con
…”.
“Con
il
mio fidanzato!”.
“B’è,
comunque sia sappi che mio figlio è davvero
…” cominciò Draco con un sorriso
compiaciuto sul volto.
“Ma
sta
zitto” disse Scorpius. “Per favore, volete
andarvene?”.
“Però,
Rose, queste cose dovresti farle dopo il matrimonio” disse
Ron.
“Papà!
Ma dove siamo nel medioevo?”.
“Ma
Rose …”.
“Papà
non dire più niente! Vattene! Andatevene!”
gridò Rose.
“Ok,
d’accordo”
disse Draco. “Lasciami solo dire …”.
“Papà”
lo ammonì Scorpius.
“…
che
tutta la famiglia Malfoy in questo campo è perfetta e
…” prima che potesse
finire Scorpius li spinse fuori e chiuse loro la porta in faccia.
Sentirono la
serratura scattare e si guardarono perplessi.
“Tuo
figlio sta traviando mia figlia” disse Ron.
“Oh
andiamo. Si stanno divertendo” disse Draco.
“Non
devono divertirsi! Ha solo ventitre anni!”.
“Solo
venti … bah!” Draco si voltò e si
avviò verso la sua stanza, lasciando Ron
perplesso e un po’ sorpreso.
Mia
figlia … non è più vergine!
E’ tutta colpa di quel Malfoy, in realtà vuole
solo una cosa! Dovevano aspettare!
Certo, io e Hermione non lo abbiamo fatto, ma lì
è diverso, eravamo perfetti
insieme. Era praticamente inutile aspettare di più. Oh, no!
Sto cominciando a parlare come mia madre!
Heylà! Siamo
faticosamente giunti al penunlitmo capitolo! Ringrazio molto le persone
che hanno recensito e seguito la storia e chi l'ha messa tra i
preferiti :D
erigre: Menomale che il capitolo
è venuto bene, non mi convinceva molto. So che avrei potuto
far litigare molto di più Ron e Draco, però non
volevo rischiare di diventare ripetitiva. Comunque grazie per la
recensione e ciao!
elettra1991: Draco è
molto cambiato secondo me dopo tutto quello che è successo
nei libri, non poteva restare così testardo dopo tutti
quegli anni ! XD Spero che anche il prossimo capitolo ti piaccia.
Grazie tante per le recensioni, ciao!
Al prossimo (e ultimo) capitolo,
grazie a tutti i lettori!
Patty.
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Capitolo 7 *** Qualcosa in comune ***
Qualcosa
in comune
Il
giorno dopo tutti fecero tranquillamente colazione.
“Passami
la marmellata” disse Draco a Ron.
“Per
favore passami la marmellata” ripeté Ron imitando
Draco.
Lui
sbuffò: “Per favore …”. Ron
gli passò un barattolo.
Hermione
li osservava sospettosa.
“Papà
vogliamo andare tutti insieme da qualche parte?” chiese Rose.
“Io e Scorpius
pensavamo di fare una piccola gita in montagna”.
“La
montagna in questo periodo dell’anno non vale le
pena” disse Draco.
“Ha
ragione sai?” intervenne Ron. “C'è
troppa gente in questo periodo dell'anno. Magari potremmo in estate o
in autunno”.
“Io
in estate preferisco andare al mare" osservò Draco.
“Ma
i ragazzi volevano andare in montagna!".
“Ma
che
differenza ti fa, scusa? Il punto è andare tutti insieme ,
no?”.
“Ma
ci sarà un buon motivo se hanno scelto la
montagna!" sbraitò Ron.
“Ma
che
cavolo dici? E’ solo ..”.
“Ok
basta” intervenne Daphne. “Possiamo andare da
qualche altra parte in effetti” disse
prendendo del burro.
“Vero”
disse Rose roteando gli occhi.
Finirono
la colazione senza altri battibecchi.
“Sai
Ron, non pensavo che tu e Draco sareste andati
d’accordo” disse Hermione poi,
quando lei e il marito furono soli.
“Infatti
non siamo andati d’accordo” rispose lui.
“Certo
…”
disse lei con noncuranza.
“Devo
andare un attimo nel paese qua vicino, torno presto” disse
Ron.
“Cosa
devi fare?”.
“Oh
niente. Devo comprare … una cosa”
borbottò lui prima di chiudersi la porta alle
spalle.
“Papà
sei stato grande! Davvero, non so come ringraziarti” disse
Scorpius aiutando il
padre a sparecchiare.
“Di
cosa stai parlando?” chiese Draco mortificato posando un
bicchiere nel
lavandino. Quella mattina Daphne si era rifiutata di pulire
alcunché in cucina
e aveva detto al marito di fare da solo, o i piatti e le pentole
sporche
sarebbero rimasti lì per l’eternità.
“Con
il
padre di Rose, sei stato gentile”.
“Io
non
sono stato gentile” disse lui piccato.
“Ma
…”.
“Lascia
perdere Scorpius e passami il detersivo” disse corrucciato.
“Ok”
disse Scorpius con un vago sorriso sul volto.
Scorpius
andò di sopra ad aiutare Rose a fare le valigie e la
trovò insieme a Daphne che
le mostrava le foto del suo matrimonio con Draco.
“Ok,
adesso basta, metti via mamma”.
“Perché?
E’ così bello!” chiese Rose.
“Perché
so com’è fatta mai madre, dopo queste foto
passerà a quelle di quando ero
piccolo”.
“Davvero
l’avresti fatto?” chiese Rose a Daphne.
“Cominciavo
a farci un pensierino” rispose lei con un sorriso complice.
“Scorpius!
Non dovevi interromperla proprio adesso!”.
“Divertente,
ora vai mamma” disse lui guardandola con eloquenza.
“Non
preoccuparti” disse Daphne alzandosi. “Ho un album
con tutti i suoi costumi di
carnevale! La prossima volta vedrai!” disse uscendo e
chiudendo la porta.
“Non
vedo l’ora di vedere quelle foto, sai?” disse Rose
avvicinandosi a Scorpius e
mettendogli le braccia al collo.
“Non
credo che le vedrai mai, le brucerò quando mia madre non
guarda” rispose lui
cingendola per la vita.
I
saluti durarono circa un quarto d’ora ma alla fine i Weasley
si diressero al
cancello in ferro accompagnati da Scorpius e Daphne.
“Oh,
aspettate, ho dimenticato una cosa” disse Ron.
“Torno subito” e si voltò per
andare verso Draco, fermo sulla soglia.
“Che
ci
fai ancora qui? Ti piace così tanto casa mia?”.
“No,
per quanto ti stupisca preferisco la mia” disse Ron
frugandosi in tasca. “Volevo
darti questo” disse alla fine porgendogli una scatoletta di
cuoio.
“Che
roba è?” chiese Draco prendendola e sollevando un
sopracciglio.
“Come
scoprirai anche io posso permettermi il meglio”.
“Vedremo”
disse Draco osservando la moglie e il figlio, insieme alla futura sposa
e sua
madre parlare allegramente. Ron seguì il suo sguardo e
sospirò.
“Almeno
una cosa c’è l’abbiamo in
comune” disse.
“Sarebbe?”
chiese Draco con voce scettica.
“I
nostri figli si sposano le stesso giorno” disse Ron come se
fosse ovvio. Draco
si lasciò sfuggire un ghigno.
“Hai
ragione” rispose. Poi si strinsero la mano e Ron se ne
andò.
Prima
che varcassero il cancello Draco aprì la scatoletta di
cuoio.
Dentro
c’erano cinque sigari cubani.
Fine
Tutti
i personaggi usati in questa fan fiction appartengono a J.K.Rowling,
inoltre la
storia non è scritta a fini di lucro.
Ed
ecco qui il tanto sospirato finale! ........... Yeeee!!! Sono
abbastanza soddisfatta di me stessa devo dire, però spetta a
voi lettori dare il giudizio finale.
Kronos333:
grazie per la recensione! Sono contenta che la fan fiction ti sia
piaciuta. Ciao!
Ringrazio
tutte le persone che hanno letto e chi ha recensito la storia,
mi avete davvero dato un motivo per andare avanti! Grazie a tutti!
Patty.
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