Almeno una cosa in comune

di PattyOnTheRollercoaster
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Scoperta ***
Capitolo 2: *** Il week-end ***
Capitolo 3: *** Villa Malfoy ***
Capitolo 4: *** Soluzione ***
Capitolo 5: *** Parlare ***
Capitolo 6: *** L'irruzione ***
Capitolo 7: *** Qualcosa in comune ***



Capitolo 1
*** Scoperta ***


Almeno una cosa in comune

Scoperta

Ronald e Hermione Weasley vivevano in una bellissima casa in un paesino vicino a Godric’s Hollow, a circa venti minuti di distanza in auto dalla casa del loro migliore amico e della sorella di Ron.
Erano passati un bel po’ di anni da quando i tre amici erano prepotentemente diventati delle celebrità, sconfiggendo il peggior mago mai esistito sulla faccia della terra. Ora i coniugi Weasley avevano due figli, Rose, di ventitre anni, e Hugo, di ventidue.
Hugo seguiva un corso di magia avanzata, una nuova idea del Ministero per permettere ai futuri guaritori di abituarsi all’ambiente dell’ospedale e tenersi sempre in esercizio. Così Hugo stava a casa dei genitori mentre seguiva il corso, e faceva anche un lavoro part-time per pagarsi quest’ultimo.
Rose viveva in un piccolo appartamento nel centro di Londra. Aveva aperto un negozio di Cure per Creature Magiche, e guariva tutti gli animali, anche quelli non magici. Cani, gufi, Ricciocorni Schiattosi (si, alla fine esistono), Snasi e altri.
Si avvicinavano le vacanze natalizie e Rose tornò a casa per festeggiare insieme alla famiglia. Passarono un tranquillo Natale, ma, come si dice: Natale con i tuoi, Capodanno con chi vuoi.
Presto arrivò l’ultimo dell’anno e Ron e Hermione invitarono a casa Harry e Ginny, per passarlo insieme. Saprebbero venuti anche Albus e Lily (James non poteva perché in quel momento si trovava con la fidanzata in Scozia), ma sarebbero passati solo a salutare, per poi uscire con Rose e Hugo.
Quel pomeriggio Hermione stava cucinando per la sontuosa cena che avrebbero tenuto quella sera, quando sentì qualcuno ridere dalla salotto, si avvicinò all’uscio per vedere chi fosse, e vide Rose con in mano il telefono, che passeggiava per la stanza e si girava il filo della cornetta intorno a un dito.
“D’accordo ci vediamo stasera alle otto, tesoro” stava dicendo. “Anch’io ti amo” un sorriso le si dipinse sul volto “Ciao”. Appena si voltò e vide la madre che sorrideva diventò tutta rossa e disse solo. “Era … nessuno”.
“Oh, certo” rispose Hermione con uno sguardo complice, per poi voltarsi e tornare in cucina.
Era incredibile che Rose fosse già così grande! Hermione si ricordava di quando era ancora una bambina come se fosse ieri. Quando l’avevano portata a casa dall’ospedale, quando aveva detto la sua prima parola. E poi dopo, quand’era emozionatissima di andare a Hogwarts, quando finì la scuola … Si ricordava anche i momenti tristi, quando era depressa perché il suo primo fidanzato, Jack Finnegan, l’aveva lasciata, e quando era morto il suo gufo, Ester.
Adesso aveva un negozio tutto suo, e un appartamento a Londra! Com’era diventata grande … pensò Hermione mentre metteva in forno le patate.
In quel momento tornò Ron, che era andato a vedere se c’era qualche negozio aperto dato che erano a corto di farina.
“Mi spiace è tutto chiuso” disse a Hermione stingendosi nelle spalle.
“Non importa, ho pensato che potremmo chiedere a Ginny di portare qualcosa”.
“Ok, la chiamo”. Ron si avvicinò al camino, prese un pizzico di polvere da un barattolo che c’era lì vicino e lo gettò fra le fiamme, poi si inginocchio per terra e mise la testa nel fuoco. Rimase lì qualche minuto, mentre Hermione continuava a preparare la cena. Era molto migliorata da quando erano giovani, e ora sapeva cucinare meglio degli elfi domestici.
Ron si rialzò e andò ad abbracciare la moglie, depositandogli un grosso bacio sulla guancia.
“Ron! Sto cucinando!” protestò lei.
“Ma non importa, mancano quasi due ore all’arrivo degli ospiti” disse Ron facendo dondolare Hermione fra le sue braccia. Lei si voltò e lo bacio dolcemen …
“Oh- oh! Mamma!” una voce ilare giunse dall’ingresso della cucina. “Se sapevo che eravate così intimi non venivo a disturbare”.
“Hugo!” disse Hermione imbarazzata tornando rapidamente ai fornelli, mentre Ron si girava a guardare male il figlio.
“Che sei venuto a fare?”.
“A rubare un po’ di cibo, naturalmente” disse il ragazzo adocchiando dei cioccolatini. Fece per prenderne uno, ma la madre lo fermò. “Uno solo, chiaro? Il resto è per gli ospiti!”.
“Ma scusa, io abito qui!” disse Hugo scartando il cioccolatino prescelto.
“Si, ma tu oggi te ne esci a festeggiare e non mangi a casa. Mangerete abbastanza schifezze stasera” concluse lei.
“Dov’è Rose?” chiese Ron.
“Di sopra. Si sta preparando”.
“Eh? Ma mancano ancora due ore!”.
“Lo so” disse Hugo alzando gli occhi al cielo.  
“Lasciatela in pace! Probabilmente deve uscire con qualcuno” disse allegramente Hermione.
“E con chi?” chiese Ron sospettoso.
“Non lo so” disse Hermione. Ron si voltò verso Hugo, che improvvisamente si ricordò che aveva qualcosa da fare.
“Ci sta nascondendo qualcosa” disse Ron.
“Ma va, Ron! Sei tu che vedi in tutto cose che non ci sono. Hai nostalgia delle avventure giovanili?”.
“Eh, magari. Sto invecchiando …” Ron fece una faccia rassegnata sedendosi al tavolo della cucina, mentre Hermione sospirava: la crisi di mezza età si stava forse avvicinando?

Alle sette arrivarono gli ospiti. Harry e Ginny (con l’indispensabile farina) insieme a Lily e Albus. Ginny andò subito con Hermione per aiutarla a finire di preparare la tavola, e per spettegolare un po’. Mentre Ron ed Harry presero un po’ di Whisky incendiario e si sedettero comodamente sulle poltrone.
“Come sta Teddy? Gli piace il viaggio di nozze?” chiese Ron.
“Oh, si! Ha chiamato l’altro giorno per farci gli auguri”.
“Posso avere anch’io un po’ di Whisky?” chiese Lily entrando nella stanza, seguita dal fratello.
“Cosa?” a Harry andò di traverso la bevanda.
“Andiamo papà!” Lily si avvicinò con un sorriso stampato in faccia.
“No!”.
“Ma dai, papà. Come se questa ubriacona non bevesse nulla!” disse Albus.
“Come se non lo sapessi. Ma si da il caso che preferisca non vederti bere di fronte a me. Fallo davanti ai tuoi amici. E tu” aggiunse indicando Albus “tienila d’occhio! Chiaro?”.
“Sissignore” disse il ragazzo facendo una sorta di saluto militare malriuscito.
Un’ora dopo la cena era servita, e i ragazzi erano pronti. Si salutarono e loro uscirono, chiacchierando allegramente.
Fu un Capodanno abbastanza tranquillo. Mangiarono e bevvero a volontà (soprattutto Ron), e alla mezzanotte aprirono lo champagne e brindarono insieme. Andarono a dormire verso le tre del mattino, Ginny ed Harry nella camera degli ospiti.
“Niente cose strane in casa mia, capito?” disse Ron a Harry prima di dargli la buonanotte. “Dormite e basta, chiaro?”.
Harry rise ed entrò in camera.

Il mattino dopo Hermione si alzò presto, come al solito, anche se sentiva le fatiche del giorno prima. Dopotutto era la padrona di casa, e doveva dare sfoggio della sua ospitalità. Andò a controllare Hugo e gli altri ragazzi, che aveva sentito rientrare qualche ora dopo che loro erano andati a dormire. Erano tutti lì, Hugo dormiva beatamente affianco ad Albus, mentre Lily stava affianco ad un rigonfiamento che doveva essere Rose. Alle nove svegliò Ron, che in realtà voleva ancora dormire, ma lei lo fece alzare e lo trascinò in cucina a fare colazione.
Dopo due caffè Ron era abbastanza sveglio, si mise la vestaglia e andò a prendere il giornale fuori dalla porta di casa.
Era incredibile quanto quella porta potesse essere silenziosa, così, senza il minimo rumore, Ron la aprì e guardò a terra, dove doveva esserci il giornale babbano che Hermione leggeva (lui preferiva la Gazzetta del Profeta), solo che c’era un problema.
Il giornale per esserci c’era, ma era sovrastato da due grandi piedi calzati in scarpe da ginnastica grigie, e altri due piedi più piccoli che indossavano scarpe col tacco.
Alzò lentamente lo sguardo. Vide un ragazzo con i capelli lunghi fino alle spalle e biondissimi. Il fisico asciutto e una carnagione pallida. E di fronte a lui, che si crogiolava nel lungo bacio appassionato c’era …
O mio Dio! Draco Malfoy sta baciando mia figlia Rose!
“Rose!” gridò disperato. I due ebbero un sussulto e si voltarono. Non era Draco Malfoy, ma ci somigliava davvero tanto. 
“Stai sul mio giornale e baci mia figlia, sai?” disse Ron rabbiosamente. A quelle parole il ragazzo fece un salto all’indietro grande come una casa e raccolse il giornale da terra. Lo ripulì dal terriccio che c’era sopra e lo porse a Ron che lo prese, guardandolo in cagnesco.
“Piacere di conoscerla signor Weasley, sono Scorpius Malfoy” disse il ragazzo sorridendo debolmente e porgendogli la mano tesa.
Ron non la prese, ma in compenso afferrò Rose per un braccio, che tutto quel tempo era stata in silenzio, guardando nervosamente il padre, a ora venne trascinata dentro casa.
“Papà!” la sentì protestare Scorpius prima che gli venisse chiusa la porta in faccia. 




Salve a tutti! Allora vi è piaciuto questo primo capitolo? Spero di sì. E' la mia prima Fan Fiction!
Lasciate una recensione, anche piccola, giusto per sapere se vado bene. State sicuri che risponderò a tutti!
Ciao, By Patty.

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Capitolo 2
*** Il week-end ***


Il week-end

“Papà ma che fai?!”.
“Che fai tu piuttosto?!”.
“Io non faccio niente di male!”.
“Quello è un Malfoy! Non devi parlare con loro!” urlò Ron indicando la porta chiusa.
Nel frattempo, udendo le urla Hermione si era precipitata all’ingresso. “Cos’è successo? State tutti bene?”.
“No, papà è rincitrullito!” gridò Rose.
“Rose, non ti permetto di parlarmi in questo modo!”.
“Calmi, state calmi!” Hermione si mise in mezzo ai due, che avevano cominciato ad avvicinarsi pericolosamente. “Qualcuno vuole dirmi che sta succedendo?”.
“Tua figlia esce con Malfoy, ecco che succede!” disse Ron indicando Rose.
“Cosa? Ma Rose il signor Malfoy è un uomo adulto …” cominciò Hermione preoccupata.
“Ma non lui, mamma! Suo figlio”.
“Ah … b’è in questo caso …”.
“Cosa?! Non dirmi che sei d’accordo con questa follia!” disse Ron voltandosi di scatto verso la moglie.
“B’è non ci vedo nulla di male”.
In quel momento arrivarono Harry e Ginny, preoccupati. “Che cosa succede?”.
“Rose esce con Malfoy!” disse subito Ron.
“Cosa?” disse Harry. “Ma ha la nostra età!”.
“Oh, di nuovo?” disse Rose esasperata. “Non lui, Scorpius”.
Harry rimase un attimo in silenzio. “Ah, bene”.
“Ma quale bene?” intervenne Ginny.
“Come dici, scusa?” chiese Hermione, ma la rossa si rivolse al fratello.
“Ron, quel ragazzo è viziato e di cattiva famiglia. Non vedo come lui e Rose possano avere un futuro”.
“Ma Ginny che dici?” intervenne Harry. “Lo sapranno loro se hanno qualcosa in comune, mica devi saperlo tu”.
“Infatti” intervenne Rose.
“Harry ha ragione!” disse Hermione. “Fatevi gli affari vostri. Rose è abbastanza grande da gestire la cosa da sola”.
In quel momento Hugo, Albus e Lily arrivarono giù all’ingresso, attirati dalle voci.
“Ma che avete da urlare?”.
“Tu!” disse Ron indicando Hugo. “Tu devi sapere tutto! E non ci hai detto niente!” avanzò verso il figlio che si fece piccolo piccolo.
“Ma si può sapere almeno di cosa parli?”.
“Di tua sorella e quel Malfoy!”.
“Eh? Ma è solo per questo?”.
“Perché tutti minimizzate così?” chiese Ron agitando le lunghe braccia.
“Perché non c’è niente di cui preoccuparsi. Sei solo tu che stai facendo questa scenata” disse Rose.
“Non è vero” Ron era piccato. “Ginny la pensa come me!” e si voltò verso la sorella.
“B’è, Hermione, non lo conoscete neanche quel ragazzo” cominciò Ginny.
“Ok, è vero. Ma a questo si può porre rimedio. Rose, dì al tuo fidanzato che vogliamo incontrarlo” disse subito Hermione.
Rose emise un gemito. “Cosa?”.
“Dai, su! Così rimetteremo a posto le cose” disse Hermione spiccia.
Un attimo di esitazione.
“Rose, ti conviene. Credo che non ne uscirai più pulita di così” disse Hugo.
La ragazza cedette: “Mmmm e va bene! Lo chiamo e glielo dico!”.
Rose raccontò a Scorpius quel che era successo. Al che lui accettò di presentarsi ai suoi genitori. Le disse di non preoccuparsi e che tutto sarebbe andato a posto.
Rose andò in salotto dove tutti si erano installati, e si sedette sconfortata ad una poltrona.
“E’ il peggior regalo di inizio anno che avessi mai potuto farci, Rose. Farti beccare così” bofonchiò Hugo.
“E zitto” disse Lily lanciandogli un cuscino addosso. “Insensibile”.
“Rose, tesoro, non ti preoccupare” disse Hermione sedendosi sul bracciolo della poltrona e prendendo ad accarezzare un braccio della figlia. “Vedrai che tutto si sistemerà. Sono sicura che Scorpius è un bravo ragazzo e riuscirà a fare buona impressione su tuo padre”.
“Non ci contare” disse Ron, che era talmente arrabbiato che gli usciva il fumo dalle orecchie.
“Zitto, Ron” gli intimò Harry alzandosi. “Vieni, perché non andiamo di là?” disse tirando su Ron dalla poltrona e conducendolo in cucina. Lily, Albus e Hugo li seguirono, e fecero colazione.
Intanto in salotto il morale era a terra. Ginny e Hermione si erano unite nel consolare Rose, che decantava le tante qualità di Scorpius.
Raccontò anche di come si erano conosciuti. Quando Rose aveva appena aperto il negozio, due anni fa,  Scorpius aveva portato lì il suo cane, un grosso pastore tedesco di nome Giove, a fare una visita, siccome si sentiva poco bene. Non sapeva che lì ci lavorasse Rose, e così nel vederla rimase molto stupito, e parlarono a lungo. Qualche giorno dopo Scorpius la invitò a bere qualcosa … dopo due settimane erano fidanzati.

Nel frattempo, a casa Malfoy …
“Papa, mio Dio! Se ti agiti così ti verrà un attacco!” Scorpius cercava di dissuadere suo padre dallo scaraventarsi contro qualsiasi cosa fosse solida.
“Scorpius perché?” disse Draco appendendosi all’attaccapanni. “Cos’abbiamo sbagliato?” disse poi voltandosi verso di lui con fare inquietante.
“Draco, tesoro, forse stai un tantino esagerando non trovi?” una voce giunse dalla stanza attigua, seguita da una donna molto bella, con i capelli neri e riccioluti. “In fondo non è una notizia così terribile” cercò di consolare il marito avvicinandosi e accarezzandogli la schiena.
“Daphne!” disse Draco indignato. Poi, d’improvviso, il colpo di genio “Ecco! Ecco com’è andata!” urlò puntando un dito in aria. “Non dovremmo considerare queste cose così alla leggera, tesoro! Quello che hai appena detto è esattamente il motivo per cui nostro figlio è così”.
“Ma … cos’è che avrei appena detto?” chiese stupefatta la donna portandosi una mano al petto.
“Quella cosa lì: in fondo non è una notizia terribile! Vedi, abbiamo lasciato correre troppe cose, abbiamo lasciato che Scorpius avesse amici di altre case, poi che abitasse a Londra con quel Tassorosso là. E ora ne paghiamo le conseguenze!”.
“Papà, andiamo!” disse il ragazzo gesticolando. “Mica sono gay!”.
“Non puoi mettere a confronto due cose così. L’essere gay è un insignificante topo che combatte contro un drago!”.
“Draco, andiamo! Adesso si che stai esagerando. Questa conversazione era iniziata così bene, poi hai cominciato ad urlare, a fare a pezzi lentamente il bracciolo della poltrona e a deprimerti come un adolescente. Torna a sederti in salotto, caro”.
Draco guardò confusamente la moglie ed il figlio. Poi annuii e si avviò verso il salotto.
Era una cosa terribile! Cosa stava succedendo a suo figlio? Era sempre stato un così bravo ragazzo! Molto intelligente, bello e gentile solo con chi gli andava. Ecco, il problema era principalmente questo: aveva degli amici che lo portavano sulla cattiva strada! Fin dall’inizio di Hogwarts aveva manifestato una simpatia per i Tassorosso e i Grifondoro. Oh, naturalmente lui era stato smistato a Serpeverde, a quanto pare il Cappello Parlante sapeva ancora riconoscere i buoni maghi. Però Draco non capiva come suo figlio potesse trovare frequentabile certa gente. Aveva sempre creduto che crescendo gli sarebbe passata, che quella era solo una fase giovanile, dovuta al desiderio di ribellione.
Di ribellione ne ha fin troppa.
Inoltre Scorpius dopo la scuola aveva subito cercato lavoro. Era stato molto fiero di suo figlio, dopotutto. Aveva un lavoro che rendeva molto bene, una casa grande a Londra. Era un ragazzo sveglio.
Qualche minuto dopo, quando Draco fu seduto ed ebbe ingollato un bicchiere di Idromele Scorpius decise di dargli la mazzata finale.
“Papà … il motivo, per cui ti ho raccontato questo è che … i genitori di Rose mi hanno invitato a casa loro” finì la frase in fretta, nella speranza che così il dolore di suo padre fosse più veloce. Intenso, mortale, ma veloce.
Draco si irrigidì. “B’è  questo non lo posso permettere. Quei maledetti Weasley non travieranno ulteriormente mio figlio!” e così dicendo si alzò, andando a prendere carta e penna e cominciando a scrivere una lettera. Intanto mormorava vuole giocare in casa sua,eh? oppure adesso gli faccio vedere.
Finì di scrivere la lettera e poi la spedì con un gufo.
“Tesoro che hai fatto?” chiese Daphne in pensiero.
“Non vi preoccupate” disse risedendosi in poltrona con aria estremamente soddisfatta. “Non potranno rifiutarsi” disse sfregandosi le mani.
“Papà … cos’hai scritto in quella lettera?”.
“Niente che ti riguardi. Ma stai sicuro che una volta conosciuti i Weasley cambierai idea” rispose Draco. A quelle parole Scorpius si girò e se andò in quella che era stata la sua stanza, fumante di rabbia. Draco, per nulla sconvolto si rivolse alla moglie “Daphne, tesoro, portami uno dei miei sigari cubani”.
“Ma tu non hai dei sigari cubani” rispose la donna visibilmente preoccupata.

“Leggo io! Leggo io!” gridò Harry alzando le braccia per impedire a chiunque di prendere la lettera che aveva in mano.

Weasley,
Io e mia moglie Daphne saremmo ben lieti di invitarvi qui a casa nostra per un week-end, insieme a vostra figlia. Naturalmente ci sarà anche Scorpius, così potremmo chiarire la faccenda.
Scorpius ci ha raccontato cos’è successo, mi rincresce che non eravate a conoscenza del fatto che i nostri figli fossero fidanzati. Del resto non lo eravamo neppure noi.
B’è, non perdiamoci in queste sciocchezze, avremmo due interi giorni per parlare, vi aspettiamo venerdì prossimo per cena a Villa Malfoy.

Distinti Saluti
Draco Malfoy

Tutti rimasero in silenzio. Poi Albus scoppiò a ridere, seguito da Hugo e Lily.
“Ma che vi ridete voi tre?” chiese Ginny.
“Ma te lo immagini zia?” chiese Hugo. “Papà e Malfoy!”. Ginny sbuffò.
“Wow Rose, quanto vorrei esserci anch’io!” continuò. “Potresti esattamente dirmi come sarà la faccia di papà quando lo vedrà?”. Rose, rassegnata, sospirò.
A quanto pare dovevano andare, l’invito era chiaro. Non dava la possibilità di rifiutare senza sembrare scortesi, così Hermione decise che sarebbero andati tutti e tre.
“Rose, guarda il lato positivo” disse Lily. “Potrai vedere Scorpius”.
“Già” sopraggiunse Ron. “E guardatelo bene, perché sarà l’ultima volta che lo vedrai!”.




Ecco qui il secondo capitolo! Spero che vi sia piaciuto. Da qui si capisce che il bello viene nel prossimo! Mi ha fatto piacere ricevere delle recensioni, anche se solo tre. Sono soddisfatta anche solo per quelle (triste lo so -.-' ..... XD).

veranatalie: grazie per la tua recensione! Mi hai anche fatto pensare ad alcune cose che potrei aggiungere alla storia nei futuri capitoli, intanto che ne dici di questo? Comunque hai ragione a prevedere parecchi litigi! XD Anche se mi piacerebbe incentrare la fan ficiton oltre che sui nuovi personaggi sopratutto su Ron e Draco, hai ragione tu, sarebbe carino dare anche più spazio agli altri. Magari faccio un salto a leggere le tue storie se ti fa piacere. Grazie ancora, ciao!

erigre: wow grazie per aver aggiunto la storia ai preferiti, ne sono felice! Ecco a te l'aggiornamento, ciao!

elettra1991: oh, tutti questi complimenti! Me arrossisce XD! Comunque grazie, prometto che farò di tutto per fare una fan fiction come si deve! Sono contenta che ti sia sembrata buona e che ti sia piaciuta la frase di Ron, cerco di fare i dialoghi il più veritieri possibile perchè non mi piacciono le storie dove dicono frasi fatte o cose del genere, spero di non cadere anche io nella trappola .-. B'è comunque grazie, ciao!

Ho visto che alcuni hanno messo la ficiton su preferiti, e cioè:
Christy 94
draco 92
eigre (grazie anche per la recensione)
hermy13
mustardgirl
Tom94
veranatalie (che ha anche recensito, grazie)
virgi_lycanthrope

Grazie anche a voi! Al prossimo capitolo!

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Capitolo 3
*** Villa Malfoy ***


Villa Malfoy

I tre Weasley arrivarono all’enorme cancello in ferro battuto di Villa Malfoy. La grande casa si ergeva imponente su una collina, vicino ad un piccolo paesino babbano. I babbani sapevano che li ci viveva un ricco signore con la moglie ed il figlio, che non andava mai al paese. A quanto pareva si faceva recapitare le cose per posta. Il figlio invece andava spesso giù nel piccolo paesino, alcuni persino lo conoscevano e lo trovavano anche simpatico.
Rose suonò impaziente il campanello e una donna molto bella con i capelli scuri e ricci si affacciò alla porta.
Li salutò e li fece entrare in casa, mostrando loro dove riporre le giacche. In quel momento arrivò Scorpius, che, non appena vide Rose corse verso di lei. I due si abbracciarono felici, sotto gli sguardi teneri delle due madri, e quello omicida di Ron.
“Vi mostro le vostra stanze” disse Daphne conducendoli su per le scale, in molti corridoi ricoperti da quadri e arazzi.
“Questa è la mia stanza” disse Scorpius aprendo una porta. Ron ebbe appena il tempo di intravedere poster e aggeggi elettrici, il tutto cosparso di un genuino disordine. “Tu dormirai qui” aggiunse rivolgendosi a Rose.
“No, aspetta …” Ron non fece tempo a ribattere che Rose e Scorpius erano già entrati nella stanza e si erano chiusi la porta alle spalle. Ron sospirò e continuò a camminare, mentre Hermione e Daphne si rivolgevano sguardi eloquenti. La stanza per gli ospiti era grande e spaziosa, aveva un bagno e un balcone che dava sul giardino retrostante. Ron e Hermione sistemarono le loro cose e fecero per scendere.
“Ron” lo fermò Hermione prima che quest’ultimo aprisse la porta. “Promettimi che non farai nulla che possa mettere in imbarazzo Rose. Comportati bene. In fondo sono stati gentili ad invitarci”.
“Non ti preoccupare Hermione” disse Ron aprendo la porta.
Scesero le scale e lì trovarono la più temuta visione. Draco Malfoy stava passando con noncuranza davanti a loro, con in mano una scatoletta di legno, e rideva tra sé e sé. Quando li vide si fermò, e per un momento restò impalato a guardarli, come se non potesse credere ai propri occhi. Ma si riprese al volo e salì i gradini che li separavano ghignando e tendendo una mano a Ron.
“Weasley! Che piacere rivederti! E anche a te Gran … cioè, signora Weasley” disse rivolgendosi ad Hermione, che rimase piacevolmente stupita. “Venite, venite! La cena è quasi pronta!” li condusse alla cucina, dove Daphne apparecchiava la tavola. Hermione si offrì di aiutarla e le due cominciarono a chiacchierare.
“Vieni Weasley” ordinò Draco dando una manata sulla spalla a Ron. Andarono in salotto e si sedettero. Draco giocherellava con la scatoletta di legno.
“Allora?” chiese Ron. “Cos’hai fatto dopo la scuola, Malfoy?”.
“Oh, b’è. A dir la verità niente. Dopo un paio di anni mio padre mi ha procurato un lavoro al ministero. E ora gioco un po’ in borsa, con un paio di azioni ci ho comprato tutto l’arredamento della camera da letto” disse ridendo. “E tu?”.
“Io ho lavorato, Malfoy. Come un elfo domestico” disse Ron irrigidendosi sulla poltrona.
“B’è … c’è chi può permettersi di non farlo” ghignò.
“Brutto …”.
In quell’istante Hermione li chiamò per la cena, e disse che andava in a chiamare Rose e Scorpius.
La cena fu gustosa, e Rose e Scorpius, con l’aiuto delle rispettive madri, cercarono di rendere il tutto più facile possibile per Draco e Ron, che si osservavano in cagnesco ogni tanto. Finita la cena tutti andarono nella terrazza, riscaldata magicamente, per permettere a tutti di godersi il panorama che si vedeva da Villa Malfoy.
Ron notò che Draco giocherellava ancora con la sua scatolina di legno e gli chiese cosa contenesse.
“Sigari cubani” disse Draco con un sorriso soddisfatto.
“Ancora con questi sigari?” chiese Daphne. “E’ da una settimana che ne parla in continuazione” confidò ad Hermione. “Ma ancora non gli ho visto fumarsene uno”.
“Si da il caso, Daphne, che siano i più prestigiosi sulla piazza” le disse il marito con una punta di astio nella voce.
“Davvero signor Malfoy?” chiese Rose. “Non ho mai visto un sigaro” disse allungando il collo curiosamente.
“Tua figlia ha un’inclinazione che non mi piace, Ronald” disse a bassa voce l’uomo. Avevano deciso che, dopo anni di duro combattimento, si sarebbero chiamati per nome, se non altro per far piacere ai loro figli.
“Ma … Come ti permetti?”.
Draco rise. “Dico solo che dovresti tenerla un po’ a bada”.
“E tu vedi di controllare quel furfante di tuo figlio, chiaro?” disse Ron.
I due si misero uno di fronte all’altro, e, sotto gli occhi di tutti, cominciarono ad insultarsi, gridando ad alta voce.
“Fin dai tempi della scuola sei sempre stato geloso! E anche adesso, vedo!” disse Draco.
“Ma quale geloso? Vorrai dire schifato, forse!”.
“Tu …”.
“Sei sempre il solito: oh, io sono il signor Malfoy, gioco in borsa e ho i sigari cubani!” fece Ron in una pessima imitazione di Draco.
“Papà! Per favore! Sembri un bambino di due anni!” disse Rose.
“Sempre meglio di te! Almeno io posso permettermi quello che voglio! Vivete ancora tutti nella stessa stanza, Lenticchia?!”.
“Con i soprannomi non vai molto lontano visto che io ne ho uno migliore, Furetto!”.
Draco arrossì violentemente e fece per scagliarsi addosso a Ron, che però lo evitò. E Draco non fece in tempo a fare un altro passo che Scorpius lo afferrò.
“Papà! Fermo! Sta fermo!”.
Nell’agitazione la scatoletta contenente i sigari cadde a terra e si aprì, con Draco che diceva Noo e provava a riacciuffarla a mezz’aria stile Matrix.
La scatoletta cadde a terra e si aprì …
“Ma …” cominciò Hermione, “è vuota”.
Draco si sistemò i vestiti. “B’è, ancora non li ho comprati, ma prima o poi lo farò” e, dopo aver chiarito questo particolare che lasciò tutti esterrefatti, si sistemò i vestiti rattrappiti e rientrò in casa.

Ron si stava mettendo il pigiama e Hermione si struccava in bagno con la porta aperta.
“Hai visto come mangia?” chiese Ron per l’ennesima volta.
“Senti, quante volte ancora te lo devo ripetere? Tu non puoi criticare nessuno sul piano alimentare, perché sei il primo ad ingozzarti come un bufalo” disse Hermione.
“Si ma, e che mi dici dei vestiti che porta? Sono da vero teppista!”.
“Ma come fai a giudicarlo da come si veste? Ron, l’unica cosa che ho visto io è stato un ragazzo che cercava disperatamente la tua approvazione! E’ stato gentilissimo con te per tutta la serata. Tu vedi solo gli aspetti negativi”.
“B’è … mi ha passato la salsa di funghi, ecco cos’ho notato”.
Hermione rise. “La salsa di funghi?”.
“Si! Quella salsa era … wow”.
“Ron, ma come fai?” disse Hermione uscendo dal bagno e mettendosi sotto le coperte.
“A fare cosa?” chiese Ron.
“A essere così calmo subito dopo aver litigato con Malfoy”.
“Sono passate due ore Hermione. Anche io alla fine ho imparato a calmarmi”.
“Hm … comunque domani comportati meglio. Se Draco ti dice qualcosa tu ignoralo e basta. Fallo per Rose, lei ci tiene che andiamo d’accordo”.
“Ok, tesoro. Buonanotte” disse baciandogli la fronte. Poi si sporse dal letto per spegnere la lampada sul comodino.

“Non va assolutamente bene per Scorpius!”.
“Draco, per favore, non dire sciocchezze”.
Draco e Daphne erano a letto, in pigiama, e Draco tanto aveva insistito che alla fine la moglie aveva accettato di sentire le motivazioni di Draco per cui Rose non sarebbe stata adatta a Scorpius.
“E poi indossa cose troppo … troppo scollate! E, cosa più importante …”
“Uffa Draco! Perché non lo dici chiaramente? E’ una Weasley e questo non ti va giù!”.
“Non è così. Ti sbagli mia cara! E comunque anche se fosse non vedo cosa ci sia di male. La famiglia da cui proviene la sposa di mio figlio deve essere rispettabile”.
“A me sembrano rispettabili” lo rimbeccò Daphne.
“Io dico di no. Sono così scialbi”.
“Draco ma che importa scusa? L’importante è che siano brave persone. Basta, non proseguiremo questa conversazione ridicola. Buonanotte Draco” e spense la luce.
Draco restò con un palmo di naso, poi si avvicinò alla moglie accarezzandole un braccio. “Dai, tesoro … non voglio che resti arrabbiata con me”.
“Ho detto buonanotte Draco” disse Daphne scostandosi.
L’uomo si rassegnò e si rigirò nel letto.
Domani sarà dura. Forse è meglio che smetta di prendere in giro Lenticchia. Però quando sono caduti i sigari … meglio che non li compri più se mi fanno questo effetto. Sigari Invisibili del Bangladesh. Ma come mi è venuto in mente?




Terzo capitolo! Ditemi che cosa ve ne pare! Ringrazio ancora i lettori e i chi commenta. Ciaux!

erigre: allora ti è piaciuta la cena? Spero di aver soddisfatto la tua curiosità XD

Ernil: grazie per l'incoraggiamento! Lo so che di solito chi legge non commenta perchè non ha voglia. Tuttavia io mi sto sforzando di farlo con le fan fiction che leggo perchè, da quando ho postato questa storia, ho capito che è bello ricevere recensioni (negative o positive, è lo stesso: sono tutte costruttive). Comunque grazie mille, ciauz!

elettra1991: ciao! Sono contenta che il capitolo precente ti sia piaciuto. Ho fatto sposare Draco con Daphne solo perchè quando ho scritto la fan fiction non mi veniva in mente il nome Astoria, e avevo una voglia terribile di scrivere perciò non sono andata a cercare chi fosse la moglie di Draco. Pazienza ... Astoria si rifarà la prossima volta! Ciao!

veranatalie: mhuahahah! Sono contenta che la mia fan fiction ti faccia ridere!  Adoro Ron, è uno dei miei personaggi preferiti, penso sia per questo che ho scritto la fan fiction ... comunque, a dir tutta la verità ancora non ho letto "Illuminando l'oscuro" però già l'introduzione mi piace un sacco! E poi adoro la coppia Draco-Hemrione. Appena ho un po' di tempo la leggo, sono sicura che la finirò in un fiato!

Grazie per essere arrivati fino a qui! Ci vediamo nel prossimo capitolo! Ciao!

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Capitolo 4
*** Soluzione ***


Soluzione

Il giorno dopo tutti fecero colazione tranquillamente, dopo Draco salì al piano di sopra, mentre Ron si tenne a debita distanza da lui, rimanendo in salotto a leggere un libro.

 

“Scusi, signor Malfoy?” Rose aprì un poco la grande porta di quercia che Scorpius aveva detto essere l’ufficio da lavoro del padre. 

“Si?” chiese lui sollevando lo sguardo da alcune carte.

“Scusi volevo chiederle una cosa” disse Rose entrando nell’ufficio e chiudendo piano la porta.

“Dimmi pure. Accomodati” aggiunse Draco indicando la sedia di fronte a lui.

“Grazie. Volevo chiederle … che cos’è esattamente che non va? Se riguarda mio padre me lo dica, potrei parlargli io, sono sicura che troveremo una soluzione”.

Draco restò qualche minuto in silenzio e studiò la ragazza

 Niente da fare, anche oggi con quella maglietta rossa che lascia vedere praticamente tutto. Scorpius dovrebbe prepararsi ad un tradimento se vuole stare con questa qui.

“Cara, non c’è alcun problema che io e tuo padre non possiamo risolvere da persone civili. Siamo adulti ormai e dovremmo saper mettere da parte i nostri problemi adolescenziali” disse sorridendo.

Rose non sembrava convinta ma annuii lo stesso e uscì dall’ ufficio.

 

Scorpius, in salotto, non se la cavava meglio. Anzi, andava peggio di Rose.

“Ma non ti hanno insegnato che non si disturba una persona quando legge?” chiese Ron mandando veleno dagli occhi.

“Scusi, signor Wesley, ma questa è una delle poche occasioni in cui ci possiamo parlare senza … interferenze” concluse Scorpius.

“Intendi dire tuo padre che cerca di picchiarmi?”.

“Io … insomma, anche …” farfugliò il ragazzo imbarazzato.

Calò un silenzio pesante durante il quale Ron riprese a leggere, come se Scorpius non esistesse, ma lui non voleva darsi per vinto e si schiarì la voce per richiamare l’attenzione di Ron, che stavolta mise via il libro e si sistemò, in attesa che Scorpius parlasse.

“Signor Weasley, siamo partiti con il piede sbagliato. Ma io le posso assicurare che non c’è nulla di cui deve preoccuparsi”.

“Nulla?” Ron esplose. “Rose è totalmente impazzita. Non l’avevo mai vista così! Ha perso completamente la testa. Ma tu poi te ne andrai, la ferirai, sei proprio come tuo padre: non sai rapportarti con le persone! E lei allora?! Non ci pensi vero?”.

“No, no signor Weasley! Io non voglio lasciare Rose. Lei è la ragazza più bella che ho mai visto, è intelligente e decisa. E …”.

“Basta” intimò Ron. “Non voglio sentire altro. Le tue promesse non mi possono aiutare. Ma tu e la tua famiglia dovete lasciare in pace la mia Rose” e così dicendo si alzò e fece per andarsene.

“Ma signor Weasley io volevo prima dirle una cosa” disse Scorpius alzandosi dalla sedia.

“Una parola, ti concedo” disse Ron.

“Matrimonio” rispose Scorpius.

Ron si irrigidì.

 

“Veloce Hermione! Ecco passami quella camicia!” Ron, disperato, gettava tutto nella borsa da viaggio che si erano portati dietro. “Dai Hermione! Dobbiamo andarcene!” disse andando in bagno e prendendo gli spazzolini.

“Ron. Non ci provare” disse solo Hermione puntandogli contro la bacchetta.

“Ma Hermione!” gridò lui. “Tu neanche ti immagini in che abisso di perversione quel ragazzo è arrivato! Lui è furbo. Prima si dimostra gentile e premuroso con Rose, poi anche con noi … ma io l’ho capito, sai?” disse Ron agitando un dito. “Quello vuole solo una cosa!”.

“E cosa sarebbe, di grazia?”.

“B’è … sarebbe …”.

Qualcuno bussò alla porta. Era Daphne, che li avvisava che il pranzo era servito. Hermione convinse Ron a scendere, e lo dissuase anche dal fuggire dopo pranzo, strappando l’innocente Rose dalle braccia del perfido Scorpius.

“Era tutto squisito signora Malfoy” disse Rose.

“Grazie cara”.

“Noi andiamo a fare una passeggiata. Ci vediamo dopo” disse Scorpius alzandosi e prendendo Rose per mano.

Appena furono fuori, infagottati contro il freddo, si lasciarono andare ad un disperato sfogo.

“Ma scusa li hai visti? Si comportano come bambini! Hugo è più maturo di loro!” esplose Rose.

“E’ vero, sono così infantili” concordò Scorpius.

“Cosa facciamo? Mio padre non mi permetterà più di vederti” disse la rossa appendendosi con le braccia al collo del fidanzato.

“Rose, sei grande ormai” le ricordò il ragazzo.

“Non si sa mai di cosa è capace papà” disse lei sciogliendo l’abbraccio e incrociando le braccia sul petto con un broncio sul viso. Scorpius nel vederla così sorrise.

“Comunque vadano le cose, io non ti lascerò mai andare, chiaro?” Rose sorrise alle sue parole. “E a proposito di questo, vorrei dirti una cosa …” erano arrivati vicino all’apposita panchina dove Scorpius aveva progettato il piano. Fece sedere Rose sulla panchina e si inginocchiò di fronte a lei tenendole una mano, mentre con l’altra tirava fuori una scatoletta quadrata coperta di velluto verde.

“Rose Weasley … vuoi diventare mia moglie?” disse aprendo la scatola che mostrava un sottile anello argentato con una rosa sopra.

Rose trattenne il fiato.

 

“Mamma! Mamma! E’ successa una cosa bellissima! Mamma!” Rose si precipitò in cucina dove trovò Hermione e Daphne che chiacchieravano di fronte ad una tazza di tè. “Mamma guarda!” disse Rose mettendo sotto il naso della madre il piccolo anello. Hermione ebbe un sussulto. In quel momento arrivò Scorpius, che neanche aveva avuto il tempo di cambiarsi, e aveva addosso la sciarpa e il cappotto, e sorrideva come un’ebete.

“Fa vedere?” chiese Daphne. “Scorpius! Hai buon gusto, figliolo!” disse avvicinandosi al ragazzo e abbracciandolo forte.

In quell’ istante arrivarono Draco e Ron, ambedue attirati dal rumore.

“Che succede qui?” chiese Ron con un piccolo sorriso.

“Papà guarda cosa mi ha regalato Scorpius!” disse Rose in estasi.

Dietro di lui spuntò Draco, incuriosito. Non appena videro l’anello ebbero la stessa identica reazione. Arrossirono e si fecero seri.

“Scorpius! Ma che ti salta per la testa?!” urlò Draco.

“Rose! Non avrai mica accettato?!” disse allo stesso tempo Ron.

“Cosa, perché?” chiese Scorpius disorientato.

“Ma certo che ho accettato!” strillò Rose.

“Ora basta!” decise Hermione interrompendo il flusso di parole che stava per uscire dalla bocca di tutti. “Mi sembra chiaro che il problema è fra voi due!” disse indicando i due uomini. “Quindi lo risolverete senza dare noie ai ragazzi!”.

“Hermione ha ragione!” intervenne Daphne. “Quindi ora … filate di là!” ordinò indicando il salotto. “E non ne uscirete finché non avrete appianato tutte le vostre divergenze!”.

“Cosa? Tesoro …” cominciò Draco.

“Hermione non dire …”.

“Ora!” urlò Daphne. Draco si prese un colpo e lanciò una chiara occhiata a Ron, che voleva dire muoviti! I due andarono di malavoglia in salotto e, una volta dentro si sedettero sulle poltrone senza guardarsi.

“Apriremo la porta solo stasera!” disse Hermione con una mano alla maniglia. E, senza dare al tempo ai due uomini di reagire, chiuse la porta a chiave.

Postato il quarto capitolo! :)

elettra1991: sono contenta che ti sia piaicuto lo scorso capitolo, i sigari di Draco avranno ancora un piccolo ruolo nella fiction  ... vedrai. Muhahahahahah!!!!

Per veranatalie: ho letto la tua fan fiction. Mi è piaicuta davvero un sacco!! Sono rimasta così O.O

Fra poco posterò il prossimo capitolo.  Patty.

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Capitolo 5
*** Parlare ***


Parlare

Ron e Draco presero a guardarsi in cagnesco.
“E’ tutta colpa tua!” disse Ron.
“Ma che dici? Sei tu che da quando sei arrivato continui a rompere!” ribatté Draco.
“Non è vero! Lo fai anche tu!”.
“Io? Ma se non ho …”.
“Mi hai assalito!” gridò Ron.
“Ti conviene stare zitto se non vuoi che lo rifaccia” disse Draco tirando fuori con un gesto fulmineo la bacchetta. Ron subito lo imitò. Restarono fermi qualche secondo poi, in contemporanea, partirono.
“Expelliarmus!”.
“Stupefictium!”.
Entrambi schivarono gli incantesimi che andarono a colpire, uno la credenza, a cui si ruppero i vetri, e uno una statuetta di ceramica, che esplose. I due non ci fecero caso e continuarono a tenersi sotto tiro a vicenda. Ron stava per arrendersi, quando vide Draco lanciare un’occhiata preoccupata al mobile distrutto.
Ah, ti da fastidio che ti fracassi la casa, eh Malfoy?
“Impedimenta!” urlò. L’incantesimo mancò intenzionalmente Draco di parecchi centimetri, ma andò a centrare un piatto di cristallo.
“Ma come … Rictusempra!” gridò Draco. Mancò Ron, che si protesse con un sortilegio scudo, così l’incantesimo rimbalzò e finì addosso ad una delle poltrone, che si spostò e si sfilacciò un poco. Draco gemette.
Ron ghignò. “Ast …”.
“Fermo!” urlò Draco mettendo le mani avanti prima che lui potesse finire.
“Che c’è? Troppe cose preziose in casa?”.
“Almeno io ce le ho le cose preziose” disse Draco in risposta. Ron arrossì. “Almeno con tutti i soldi che ho posso dare una vita degna a mio figlio e mia moglie”.
“Sarà, ma tuo figlio è un viziato” ribatté Ron.
“E’ quello che dice la gente quando è invidiosa”.
“Almeno mia figlia può andare avanti da sola, senza che io stia sempre dietro a dargli soldi come sostentamento”.
“Non mi pare però che tu voglia lasciarla andare da sola” disse Draco. A quelle parole Ron sbuffò.
“B’è non mi va che stia con un viziato”.
“E a me non va che stia con un traditore del proprio sangue”.
“Oh, ancora? Tuo figlio non sembra farsi problemi però”.
Draco, che aveva ancora la bacchetta tesa, così come Ron, l’abbassò.
Cavolo, Weasley aveva ragione! Suo figlio voleva stare con quella ragazza. Lui non capiva perché ma, dopotutto, non si poteva amare a comando. Una cosa che non aveva capito finché non aveva incontrato Daphne (e aveva finalmente lasciato perdere quella bimbetta di Pansy). Come poteva essere stato così stupido? Non aveva capito che suo figlio amava quella ragazza, a tal punto da chiederle di sposarlo? Lui aveva passato momenti bellissimi con Daphne, e li passava tutt’ora. E cosa stava facendo? Impediva a Scorpius di provare altrettanto? E solo per degli stupidi pregiudizi e qualche litigata con Ronald ai tempi della scuola. Quei tempi erano passati, dopotutto. E poi non poteva decidere tutto lui per Scorpius. Non voleva essere come suo padre, come Lucius. Certo lui era stato un buon padre sotto molti aspetti, ma Draco ricordava benissimo quanto si era sentito frustrato e arrabbiato con lui quando le impediva di vivere la sua vita. Se non permetteva a Scorpius di stare assieme alla sua fidanzata forse se ne sarebbe pentito per sempre, e Scorpius si sarebbe irrimediabilmente arrabbiato con lui!
Draco si sedette scoraggiato su una delle due poltrone e si mise la testa fra le mani. Ron lo guardò stupito, poi si arrese e si sedette anche lui, abbacchiato.
“Ma che diavolo stiamo facendo?” chiese d’un tratto Draco.
“Niente. Ora siamo qui a fissare il …” cominciò Ron.
“Ma no! Intendo dire coi nostri figli! Forse … dovremmo lasciarli fare” disse il biondo esitante. Ron ebbe un piccolo rimorso.
“B’è … penso che …” lasciò la frase a metà.
Draco sbuffò. “Che fregatura! Avrei dovuto saperlo che non pensavi affatto, tu”.
“Ok, smettiamola!” disse Ron. Poi rimase pensoso, “Probabilmente hai ragione” sospirò.
“Oh, perfetto. Era ora!” rimase un po’ in silenzio. “Sai, Scorpius non è mai stato un tipo molto attratto dal matrimonio o dalla convivenza. La tua rossa deve avergli fatto cambiare idea”.
“Davvero?” chiese Ron leggermente rincuorato.
“Già” Draco fece una pausa. “Dovremmo dire a quelle là di lasciarci uscire adesso. Non ci abbiamo messo molto” disse poi soddisfatto.
“Infatti” disse Ron avvicinandosi alla porta e battendo un colpo. “Hermione! Apri, tesoro!”.
“Non ci penso neanche!” arrivò la voce dall’altra stanza.
“Ma … Hermione abbiamo finito! Ora non faremo più casino!”.
“Si è vero!” sopraggiunse Draco. “Dai Daphne!”.
“La porta è regolata per aprirsi stasera, quindi dovrete aspettare!”.
“Cavolo!” imprecò Ron. “Tutti quei maledetti libri sugli incantesimi di tempo doveva leggere Hermione!”.
Draco sbuffò e si diresse al divano, dove si sedette. Poco dopo fu raggiunto da Ron. Rimasero in silenzio per un po’ poi Ron disse: “E ora che cosa facciamo?”.
“Non è che abbiamo molta scelta”. Ron si alzò e cominciò a girellare per la stanza.
“Quanti libri” commentò, non sapendo che altro dire.
“Sono quasi tutti antichi” disse Draco con noncuranza. Ron sospirò. “Che c’è?” chiese allora Draco.
“Devi sempre essere così preciso?” chiese l’altro.
Draco sogghignò. “Lo so che ti senti inferiore, ma vedi di non sbarellare”.
“E’ proprio questo l’atteggiamento che tua moglie vorrebbe che evitassi” disse Ron come se la sapesse lunga.
“Che ne vuoi sapere?” chiese Draco piccato. “Anche tu ti comporti così”.
“Non è assolutamente vero. Hermione mi adora per come mi sto comportando”.
“Pff”.
“Che cos’era quello?” chiese Ron sospettoso.
“Mha … niente”.
“Non sei cambiato nemmeno un po’ Malfoy” disse Ron osservando una cristalliera.
“Grazie” rispose lui noncurante.
“Hey guarda!” esclamò Ron prendendo in mano qualcosa. “Ci facciamo una partita, ti va?” chiese con la scacchiera in mano.
“Vincerò io” disse Draco liberando un tavolino.
“Hey … a Hogwarts ho battuto la scacchiera gigante per arrivare alla pietra filosofale” gli ricordò Ron sedendosi di fronte a lui.
“Chiunque ne sarebbe stato capace” minimizzò Draco.
“Aspetta prima di parlare. Pedone in E6”.

 




Ok. Prima di tutto mi scuso per il ritardo con cui ho postato questo capitolo, il fatto è che sono partita per Pasqua e non ho potuto aggiornare. Me chiede umilmente scusa e si prostra ai piedi dei lettori.
Seconda cosa ... non sono molto soddisfatta di questo capitolo. L'ho letto e riletto più volte ma sono convinta di poter ancora migliorarlo di molto. Ultimamente, però, è un periodo che manca d'ispirazione (almeno per le fan fiction, speriamo che le vacanze mi abbiano schiarito un po' le idee). Quindi mi affido completamente a voi: recensite, così vedrò bene di capire cosa c'è che non va.

erigre: grazie per la recensione! Non importa se non hai recensito lo scorso capitolo, capita! Dimmi un po' cosa pensi di questo, che è un capitolo un po' così ...

elettra1991: ciao! Probabilmente ci sarà sia un metrimonio sia un funerale, dato che Ron morirà di crepacuore! XD

veranatalie: mhuahaha! Sono contenta che la fiction ti faccia ridere! Ron è un po' meno felice dato che tutte le disgrazie capitano a lui! XD Daphne e Hermione, ovviamente, si sono coalizzate contro i poveri mariti. Contro il loro fascino Draco e Ron non possono proprio farci nulla X3 Dimmi cosa ne pensi di questo capitolo, alla prossima!

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Capitolo 6
*** L'irruzione ***


L’irruzione

Solo alle dieci di sera la porta si aprì con uno scatto. Sia Ron che Draco si alzarono e raggiunsero la porta speranzosi. Draco mise piano la mano sulla maniglia e l’abbassò. Si aprì.

“Sii!” esultò.

Uscirono piano senza fare rumore. Avevano fatto tre partite, ma due le aveva vinte Ron, poi erano rimasti a far nulla e a ricordare i tempi della scuola, ad esempio il Ballo del Ceppo o Gazza.

“Ma dove sono tutti?” chiese Ron. La casa era buia e silenziosa, e niente si muoveva.

“Boh! Starno, magari sono usciti” ipotizzò Draco.

“Forse … Possiamo prendere qualcosa da mangiare?” chiese Ron, la cui pancia brontolava.

“Pure io muoio di fame” disse Draco avviandosi verso la cucina e aprendo il frigorifero. La luce fredda proveniente dall’interno illuminò fiocamente la cucina buia. Draco prese un po’ di roba dal frigo, poi dei panini e un coltello. Preparò dei sandwich per se e Ron, e, si sedettero a mangiarli.

“Fantastici! Questi panini … ono buoissimi” disse Ron indicando i sandwich sul tavolo. “Ma come fai?”.

“Lo so, lo so, una delle mie tante qualità” disse Draco.

“Modesto come sempre”.

“Ma se piacciono a tutti i miei panini! Scorpius ne andava pazzo quando era piccolo”.

“Appunto, quando era piccolo” ridacchiò Ron.

“B’è ora non li mangia più, ma solo perché non è spesso a casa” Draco sospirò. “Ma quando torna me li chiede sempre” concluse.

“Anche io so cucinare, cosa credi? Tutti vanno pazzi per il mio risotto agli asparagi. Molto meglio dei tuoi panini!”.

“Ma fammi il piacere, và!”.

“Non ci credi? Se hai degli asparagi te lo dimostro” disse Ron addentando un altro sandwich.

“In frigo” disse Draco senza nemmeno alzarsi. “E il riso è là” disse indicando la credenza.

Ron si alzò e immerse le testa dentro al frigorifero, poi, con gli asparagi in mano raggiunse di corsa la credenza indicata da Draco, cercò qualcosa e tirò fuori il riso, poi si voltò di scatto “Condimenti!” disse a Draco. Lui si voltò a guardarlo.

“Fai sul serio?”.

 

“Devo ammettere che era davvero buona!” disse Draco massaggiandosi la pancia. “Ma quella e i panini mi hanno riempito troppo credo”.

“Così finalmente vedi le mie fantastiche e tante qualità” disse Ron orgoglioso.

“Non esagerare ora”.

Avevano lasciato la cucina in uno stato pietoso, il disastro era successo più o meno quando Draco aveva deciso che avrebbe aiutato Ron, e aveva tentato di accendere un fornello. Si era scottato e aveva quasi incendiato una presina da forno. Dopo quell’episodio Ron gli aveva detto di rimanere seduto e di aspettare che facesse lui, mentre Draco si teneva in bocca il dito ferito. Dopo aver mangiato la pasta ai funghi con una buon vino rosso (il commento di Draco riguardo al vino era stato: Io ho il meglio del meglio), senza aver minimamente messo a posto una cosa che fosse una, decisero di andare a dormire.

Stavano passando davanti alla stanza di Scorpius quando sentirono dei rumori provenire dall’interno.

“Ma che hai? I topi in casa?” chiese Ron.

“Non dire stupidaggini” lo rimbeccò Draco avvicinandosi alla porta. “Forse c’è qualcuno!” disse preoccupato.

“Forse dovremmo entrare” propose Ron. “Hai sentito? Sembra che stiano frugando in camera”.

“Oh mio Dio” disse Draco aprendo la porta di scatto.

“Oh mio Dio!” gridò Scorpius allontanandosi da Rose e alzandosi dal letto.

“Oh mio Dio” disse Ron voltandosi imbarazzato.

“Oh mio Dio!” strillò Rose coprendosi con le lenzuola.

Ron e Draco stavano sulla porta, voltati verso il corridoio, mentre Rose cercava di coprirsi il più possibile, e Scorpius prendeva una coperta e se lo metteva addosso.

“Ma non sapete bussare?” chiese arrabbiato.

“Scusa Scorpius” cominciò Draco. “E’ che abbiamo sentito dei rumori, pensavamo ci fosse qualcuno in casa”.

“Papà! Non sei abbastanza grande da stare alla larga dalla stanza di tuo figlio e della sua fidanzata quando senti rumori?”.

Draco ghignò. “Hai preso tutto da me”.

“Papà!”.

“Malfoy! Spiegami esattamente cosa intendi dire!” disse Ron ancora voltato e molto sconvolto.

“Papà! Ma che ti deve dire?!” strillò Rose.

“B’è secondo te? Entro e tu sei qui a … a … con …”.

“Con il mio fidanzato!”.

“B’è, comunque sia sappi che mio figlio è davvero …” cominciò Draco con un sorriso compiaciuto sul volto.

“Ma sta zitto” disse Scorpius. “Per favore, volete andarvene?”.

“Però, Rose, queste cose dovresti farle dopo il matrimonio” disse Ron.

“Papà! Ma dove siamo nel medioevo?”.

“Ma Rose …”.

“Papà non dire più niente! Vattene! Andatevene!” gridò Rose.

“Ok, d’accordo” disse Draco. “Lasciami solo dire …”.

“Papà” lo ammonì Scorpius.

“… che tutta la famiglia Malfoy in questo campo è perfetta e …” prima che potesse finire Scorpius li spinse fuori e chiuse loro la porta in faccia. Sentirono la serratura scattare e si guardarono perplessi.

“Tuo figlio sta traviando mia figlia” disse Ron.

“Oh andiamo. Si stanno divertendo” disse Draco.

“Non devono divertirsi! Ha solo ventitre anni!”.

“Solo venti … bah!” Draco si voltò e si avviò verso la sua stanza, lasciando Ron perplesso e un po’ sorpreso.

Mia figlia … non è più vergine! E’ tutta colpa di quel Malfoy, in realtà vuole solo una cosa! Dovevano aspettare! Certo, io e Hermione non lo abbiamo fatto, ma lì è diverso, eravamo perfetti insieme. Era praticamente inutile aspettare di più. Oh, no! Sto cominciando a parlare come mia madre!

Heylà! Siamo faticosamente giunti al penunlitmo capitolo! Ringrazio molto le persone che hanno recensito e seguito la storia e chi l'ha messa tra i preferiti :D

erigre: Menomale che il capitolo è venuto bene, non mi convinceva molto. So che avrei potuto far litigare molto di più Ron e Draco, però non volevo rischiare di diventare ripetitiva. Comunque grazie per la recensione e ciao!

elettra1991: Draco è molto cambiato secondo me dopo tutto quello che è successo nei libri, non poteva restare così testardo dopo tutti quegli anni ! XD Spero che anche il prossimo capitolo ti piaccia. Grazie tante per le recensioni, ciao!

Al prossimo (e ultimo) capitolo, grazie a tutti i lettori!

Patty.

 

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Capitolo 7
*** Qualcosa in comune ***


Qualcosa in comune

Il giorno dopo tutti fecero tranquillamente colazione.

“Passami la marmellata” disse Draco a Ron.

“Per favore passami la marmellata” ripeté Ron imitando Draco.

Lui sbuffò: “Per favore …”. Ron gli passò un barattolo.

Hermione li osservava sospettosa.

“Papà vogliamo andare tutti insieme da qualche parte?” chiese Rose. “Io e Scorpius pensavamo di fare una piccola gita in montagna”.

“La montagna in questo periodo dell’anno non vale le pena” disse Draco.

“Ha ragione sai?” intervenne Ron. “C'è troppa gente in questo periodo dell'anno. Magari potremmo in estate o in autunno”.

“Io in estate preferisco andare al mare" osservò Draco.

“Ma  i ragazzi volevano andare in montagna!".

“Ma che differenza ti fa, scusa? Il punto è andare tutti insieme , no?”.

“Ma ci sarà un buon motivo se hanno scelto la montagna!" sbraitò Ron.

“Ma che cavolo dici? E’ solo ..”.

“Ok basta” intervenne Daphne. “Possiamo andare da qualche altra parte in effetti” disse prendendo del burro.

“Vero” disse Rose roteando gli occhi.

Finirono la colazione senza altri battibecchi.

“Sai Ron, non pensavo che tu e Draco sareste andati d’accordo” disse Hermione poi, quando lei e il marito furono soli.

“Infatti non siamo andati d’accordo” rispose lui.

“Certo …” disse lei con noncuranza.

“Devo andare un attimo nel paese qua vicino, torno presto” disse Ron.

“Cosa devi fare?”.

“Oh niente. Devo comprare … una cosa” borbottò lui prima di chiudersi la porta alle spalle.

 

“Papà sei stato grande! Davvero, non so come ringraziarti” disse Scorpius aiutando il padre a sparecchiare.

“Di cosa stai parlando?” chiese Draco mortificato posando un bicchiere nel lavandino. Quella mattina Daphne si era rifiutata di pulire alcunché in cucina e aveva detto al marito di fare da solo, o i piatti e le pentole sporche sarebbero rimasti lì per l’eternità.

“Con il padre di Rose, sei stato gentile”.

“Io non sono stato gentile” disse lui piccato.

“Ma …”.

“Lascia perdere Scorpius e passami il detersivo” disse corrucciato.

“Ok” disse Scorpius con un vago sorriso sul volto.

 

Scorpius andò di sopra ad aiutare Rose a fare le valigie e la trovò insieme a Daphne che le mostrava le foto del suo matrimonio con Draco.

“Ok, adesso basta, metti via mamma”.

“Perché? E’ così bello!” chiese Rose.

“Perché so com’è fatta mai madre, dopo queste foto passerà a quelle di quando ero piccolo”.

“Davvero l’avresti fatto?” chiese Rose a Daphne.

“Cominciavo a farci un pensierino” rispose lei con un sorriso complice.

“Scorpius! Non dovevi interromperla proprio adesso!”.

“Divertente, ora vai mamma” disse lui guardandola con eloquenza.

“Non preoccuparti” disse Daphne alzandosi. “Ho un album con tutti i suoi costumi di carnevale! La prossima volta vedrai!” disse uscendo e chiudendo la porta.

“Non vedo l’ora di vedere quelle foto, sai?” disse Rose avvicinandosi a Scorpius e mettendogli le braccia al collo.

“Non credo che le vedrai mai, le brucerò quando mia madre non guarda” rispose lui cingendola per la vita.

 

I saluti durarono circa un quarto d’ora ma alla fine i Weasley si diressero al cancello in ferro accompagnati da Scorpius e Daphne.

“Oh, aspettate, ho dimenticato una cosa” disse Ron. “Torno subito” e si voltò per andare verso Draco, fermo sulla soglia.

“Che ci fai ancora qui? Ti piace così tanto casa mia?”.

“No, per quanto ti stupisca preferisco la mia” disse Ron frugandosi in tasca. “Volevo darti questo” disse alla fine porgendogli una scatoletta di cuoio.

“Che roba è?” chiese Draco prendendola e sollevando un sopracciglio.

“Come scoprirai anche io posso permettermi il meglio”.

“Vedremo” disse Draco osservando la moglie e il figlio, insieme alla futura sposa e sua madre parlare allegramente. Ron seguì il suo sguardo e sospirò.

“Almeno una cosa c’è l’abbiamo in comune” disse.

“Sarebbe?” chiese Draco con voce scettica.

“I nostri figli si sposano le stesso giorno” disse Ron come se fosse ovvio. Draco si lasciò sfuggire un ghigno.

“Hai ragione” rispose. Poi si strinsero la mano e Ron se ne andò.

Prima che varcassero il cancello Draco aprì la scatoletta di cuoio.

Dentro c’erano cinque sigari cubani. 

 

Fine

Tutti i personaggi usati in questa fan fiction appartengono a J.K.Rowling, inoltre la storia non è scritta a fini di lucro.

Ed ecco qui il tanto sospirato finale! ........... Yeeee!!! Sono abbastanza soddisfatta di me stessa devo dire, però spetta a voi lettori dare il giudizio finale. 

Kronos333: grazie per la recensione! Sono contenta che la fan fiction ti sia piaciuta. Ciao!

Ringrazio tutte le persone che hanno letto e chi ha recensito la storia, mi avete davvero dato un motivo per andare avanti! Grazie a tutti! Patty. 

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