Walk the Line

di Celeste_08
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Así empieza ***
Capitolo 2: *** Pronti a ricominciare? ***
Capitolo 3: *** Surprise party con sorpresa ***
Capitolo 4: *** Si ricomincia da zero! ***
Capitolo 5: *** Albuquerque, io e te ***
Capitolo 6: *** Nuestro Camino ***
Capitolo 7: *** Aspettavi visite? ***
Capitolo 8: *** A night to remember ***
Capitolo 9: *** Vamos juntos a cambiar el mundo! ***
Capitolo 10: *** Amici-nemici-rivali? ***
Capitolo 11: *** King's Foundation ***
Capitolo 12: *** Non siamo soli ***
Capitolo 13: *** Ho tre assi nella manica ***
Capitolo 14: *** Perdonami, se puoi. ***
Capitolo 15: *** Buscando a ti ***
Capitolo 16: *** Juntos somos más ***
Capitolo 17: *** I feel it for you ***
Capitolo 18: *** Cosa mi nascondete? ***
Capitolo 19: *** Corsa contro il tempo ***
Capitolo 20: *** Ansia a 5 stelle ***
Capitolo 21: *** We are all in this together ***



Capitolo 1
*** Así empieza ***


Mi chiamo Martina Stoessel, per gli amici Tini e per tutto il mondo Violetta. Sono nata in Argentina, ma da quando ho iniziato a lavorare come attrice la mia casa è tutto il mondo. Con il cast di Violetta ho girato l'Europa e l'America, adesso che le riprese della serie TV sono terminate chissà cosa sarà di noi.
Sono arrivata a Buenos Aires poco più che adolescente, ero la più piccola del cast eppure la sua protagonista. 
Ho instaurato ottimi rapporti con tutti: le mie migliori amiche nella serie sono tutto il mondo anche nella vita reale e, per assurdo, Mechi è in assoluto la più cara al mio cuore, nonostante la storia ci veda nemiche quasi giurate.
Farò 19 anni a marzo, praticamente sono diventata donna con Violetta, e adesso vorrei sapere cosa fare della mia vita. Mechi si dedicherà alla danza, ha trovato l'amore sul set e nessuno la fermerà più. Sono contenta per lei, ha una forza d'animo inviadibile e talento da vendere. 
Lodo (o Francesca) si è sposata con uno dei produttori, Tomas. Non parteciperà a tutti i live che abbiamo in programma, ma di fronte a sé ha una carriera da cantante e doppiatrice che sicuramente le regalerà soddisfazione. 
Cande, conosciuta come Cami, la mia rossa tutto pepe, si è innamorata di Ruggero, per tutti Federico, e ora gira il mondo con lui. 
E poi c'è Jorge. Leon, il mio fidanzato nella serie, il mio amico del cuore sul set, il mio fratello grande. Fidanzato da sempre, cantante e ballerino da ancor prima, uno direbbe che sa tutto della vita. E invece..... Come me non sa come proseguirà nella vita. Troppe emozioni ci devono aver stancato. Abbiamo tante idee ora, e ben confuse! 
Siamo insieme presso gli studi di registrazione ora: i produttori hanno qualche novità per noi due. 
"Vai a capire cosa si saranno inventati" Jorge si gratta la nuca con le dita e scuote la testa.
"Sarà l'ennesimo live" ipotizzo io aprendo la porta dell'ufficio e venendo interrotta da un Tomas Goldshmidt molto su di giri.
"Errore bambina. La serie TV è fatta, i concerti pure, ora si passa al livello pro."
Jorge lo fissa con la mascella a terra, secondo me sta pensando al cinema. Ommioddio, può essere che finiremo al cinema?! 
Tomas, il marito di Lodo e il nostro produttore, ci guarda e si sfrega le mani ignorando il rossore sulle guance dei registi.
"Ragazzi, vi porto sul grande schermo. Vogliamo raccontare cosa succede a Vilu e Leon al termine della terza stagione. Sarà un ultimo atto da fuochi d'artificio, ma vogliamo sapere da voi se parlarne con il resto del cast." 
Io e Jorge ci fissiamo 
"E perché lo chiedete a noi?"
"Perché vogliamo sapere da voi se Leonetta ha un futuro nelle vostre teste, vogliamo capire come salutereste per sempre i vostri personaggi."
Jorge ci riflette su un attimo e commenta: "io ho sempre pensato che Vilu e Leon un giorno sarebbero andati al college insieme, avrebbero convissuto, fatto una vita diversa, lontana dal canto e poi magari un matrimonio con ritorno alle origini. Che so, una jam session tipo, con i vecchi amici e colleghi."
Io lo fisso, stupita da tanta immaginazione e per nulla irritata dal suo romanticismo, ormai ci sono abituata. 
"Io ho sempre creduto che Violetta avrebbe seguito la strada del canto, che Leon avrebbe proseguito su quella del motocross e della band e che un giorno, lontano dai flash, si sarebbero sposati."
Tomas ci guarda e ammicca a Nico e Dave, i registi.
"Ebbene, nella nostra idea un matrimonio ci sarà. Ma dopo tre anni di college. In pratica, ci piacerebbe vedere Leon e Vilu in università: alle prese con gli studi di spettacolo e recitazione e con la vita da studenti. Confraternite, feste, esami, tutto..."
Jorge lo fissa un momento con sguardo pensieroso e poi dice:
"Ci sono. Avevo pensato che, per cambiare, avrei potuto fare l'università ora. Ma se ci proponete di recitare come fossimo al college, accetto. E tu, Tini? Fra l'altro, hai appena preso il diploma. Continueresti gli studi?"
Non ci avevo mai pensato finora, lo ammetto. Però Jorge ha ragione. Io ho l'età per il college...
Ma l'idea di trascorrere ancora qualche tempo sul set non mi pesa, anzi. E poi vorrei lasciar morire con dolcezza il mio personaggio. Il mondo dovrà conoscere Martina, non associarla sempre a Violetta.
"Per me è sì. Sarà un'esperienza nuova, una sfida ed anche un'opportunità." Dico sorridente e incrocio le braccia fissando Jorge, stravaccato sulla sedia del regista.
Tomas guarda Nico e Dave come se non potesse crederci. Poi sposta lo sguardo su di noi e urla:
"Si parteeeeeeeeeeeeeee! Ragazzi sarà fantastico ve lo prometto. Adesso parliamo con gli altri ragazzi, ma oh... Io comincerei domani"
Nico lo trattiene: "Tomas, servono accordi per le riprese, trasferte e la trama va senza dubbio studiata un po' meglio!" 
Dave: "E a cosa serviamo noi?" E con un ghigno malizioso ma che noi conosciamo bene se lo porta via, mentre io immagino già Hollywood, Venezia, Toronto... 
Jorge leggendo il mio pensiero mi stringe un braccio dicendo 
"Adesso cambierà tutto. Ma almeno staremo ancora tutti insieme per un po'. Ho scordato il mondo reale, non ho fretta di tornarci."
E ridendo lasciamo Tomas alle prese con telefono e PC. Tempesta in arrivo gente, ma sarà una bella tempesta! 

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Capitolo 2
*** Pronti a ricominciare? ***


La ragazza che mi assomiglia come una goccia d'acqua indossa un lungo abito rosso, con scollo a barca e linea a sirena. Il vestito ha una greca di strass sulla schiena, che segue a perfezione le cuciture. Ai piedi indossa divine Stuart Weitzman nere, e nero è anche il nastro di velluto che le cinge con delicatezza il collo. La ragazza fa un occhiolino nello specchio; sono io! È tutto perfetto, tappeto rosso arrivo, ma improvvisamente non posso più muovermi. Il mondo si stringe attorno a me ed io urlo, vorrei uscire da questa trappola ma il vestito mi impedisce nei movimenti. Urlo ancora... Mi sveglio. Sono nel mio letto, nella mia stanza, nel mio appartamento vicino agli studi di Violetta. Era un sogno, per fortuna, un brutto sogno, ma io sono ancora qui. E, ora che guardo la sveglia, potrei rischiare di arrivare in anticipo agli studi. Non male: potrei rivedere Clara e Mechi... E magari Clara sarà qui con Diego. Lodo mi ha scritto che vedrà di tornare dopo il mega annuncio del marito, ma al momento la impegna un film, Zootropolis credo abbia detto. "Wow, il cinema chiama tutti prima o poi." penso mentre mi do una veloce sciacquata e mi sistemo. Magari anche Jorge è già sveglio, ora che scendo forse vado a suonargli. Ah già, tutto il cast di Violetta viveva in questi appartamenti. Sono comodi: non troppo piccoli, non troppo distanti dagli studi ed indipendenti pur garantendoci la vicinanza. Cavolo, negli ultimi anni ho vissuto in simbiosi con l'intero cast... Guardo la mia stanza da letto con un sospiro. Quante risate con le ragazze qui su questo letto... Quella volta che Cande ha rovesciato lo smalto sulle lenzuola di seta.. Quella volta che Mechi, troppo ubriaca per reggersi in piedi, è caduta sul letto di traverso senza che nessuna di noi potesse smuoverla. Che mal di schiena la mattina dopo, ma che soddisfazione vedere la sua faccia sconvolta da omg-ma-cosa-ci-faccio-qui... E poi le mie sere in solitaria, al telefono con Peter. O la nostra prima notte insieme. Solo un anno fa, ma mi sembra già trascorsa una vita... E che imbarazzo la mattina dopo, quando Jorge, che ha la camera sotto la mia, incontrandoci sulle scale ci aveva chiesto se avessimo cercato il petrolio durante la notte. Maledetto letto cigolante. Più che altro, maledetta me che ancora piango la fine di quel primo amore. Peter ed io ci siamo lasciati a maggio scorso, e nonostante tutti i miei amici abbiano fatto di tutto per non farmi sentire sola io ancora sto male. Stephie, la ragazza di Jorge, e Mechi sostengono che "alla mia età" il cuore si rimargina in fretta... Fanno presto a parlare loro, super innamorate dall'inizio dei tempi. Anche questa riflessione la hanno fatta sul mio letto, ora che ci penso. Troppi ricordi per una sola stanza: spero che ci facciano traslocare, se la faccenda del film va in porto. Accidenti, adesso sono quasi in ritardo. Devo scappare di sotto, chiamare Jorge e correre agli studi. Tomas ci appende se arriviamo tardi. "Jorgeeeeeeeee apriiiiiiiimiiiiiiiiii" urlo schiacciando con l'indice il suo campanello. "Quanta fretta, Tini. Lo sai vero che se diventeremo star sarà un must farsi aspettare?" Dice aprendo la porta e continuando a scompigliarsi il ciuffo. Odio i ragazzi più vanitosi di me. Ci perdono in virilità. Chissà che ci trova Stephie; cioè... Leon è il vero principe azzurro, tutto cuori e fiori quando si cala nella parte. Ma Jorge è davvero vanitoso. Non fosse che mi ha sempre trattata come fossi sua sorella, e per questo non lo ringrazierò mai abbastanza, oserei dire che lo odio. Comunque, in dieci minuti siamo fuori e con soli quindici minuti di ritardo arriviamo agli studi. "Tiniiiiiiiii!" Clara e Mechi sono spuntate da dietro una porta e adesso siamo abbracciate come se non avessimo aspettato altro per tutta la vita. Mi è mancata Mechi, quanto è dolce questo abbraccio. È strano, no? Ti accorgi di quanto ti manchi una persona solo quando non la vedi per tanto... E Clara... Oh Clara. Sempre alta e perfetta, con il sorriso più gentile del mondo e quel profumo fresco. E oh... "Aloncitaaaaaaaaaaa! Qualcuno ha niente da mostrare?" Clara arrossisce, chiude la mano a pugno e poi, più rilassata, sussurra commossa: "Sì ragazze, io e Diego ci sposeremo. Mi ha fatto la proposta a Sorrento, quest'estate!" Mechi e io la guardiamo, ci fissiamo, la riguardiamo e poi come delle pazze saltelliamo e ci abbracciamo di nuovo. "Oh ma è stupendo!" "Clari ma non hai detto nulla? Tutti questi mesi?" "Volevo dirlo di persona, per nulla al mondo avrei rinunciato a questo abbraccio!" Dice lei stringendoci a sé... Violetta ha portato fortuna a ben 8 persone: Clara e Diego, Mechi e Pablo, Cande e Rugge e, ovviamente, Lodo e Tomas. Parli del diavolo, appunto... "Quando voi ragazze avrete finito con le scene isteriche avrei qualcosa da dire a tutti!" Dice con il tono del capo "Edddai Tommmmy, lo so che ora che manca Lodo vorresti un abbraccio anche tu!" Ride Clara e tutte e tre ci ricomponiamo sotto gli sguardi sorridenti di Diego e Leon, appoggiati l'uno alla schiena dell'altro. "Lodo arriverà sabato per il weekend lungo e comunque, io non ho bisogno di abbracci. Ho bisogno della vostra attenzione" Tomas è sempre serio sul lavoro. Jorge si riscuote e, invitandoci a sedere, fa scendere il silenzio nello studio bianchissimo dei nostri produttori. Nico e Dave sembrano piuttosto tesi, Tomas sembra molto poco a suo agio, ma si appoggia alla scrivania lo stesso e schiarendosi la voce attacca: "Okay cast, innanzitutto volevo farvi i complimenti per la meravigliosa riuscita dei live e per il successo oltre ogni previsione della serie." Partono urla di giubilo e ci scambiamo cinque a caso, che memorie i live.... "Ooookay popolo, basta così." E chiude i pugni incrociando le braccia, come un direttore d'orchestra. Cala il silenzio, di nuovo, e Tomas continua: "Dunque, dicevo, ci siamo fatti conoscere ed amare e siamo ufficialmente pronti per il congedo. Potevamo organizzare un mega concerto, ma abbiamo ipotizzato di provare qualche nuovo sentiero. Ragazzi, vi stiamo proponendo di arrivare al cinema." Mechi e Clara sbiancano e poi iniziano a urlare. "Cinema? Cinema tipo... Tipo cinema?" Mechi non capisce più nulla. "Tipo quello con uno schermo gigante e poltroncine rosse, sì" chiarisce Nico. Dave ci guarda conciliante e dice: "Ragazzi, finora abbiamo raccontato storie di ragazzi. Adesso diventiamo adulti e giochiamo su un altro livello. I protagonisti sarete ancora voi, la storia è stata pensata così. Angie e German si sono sposati e Ludmilla, Vilu, Leon e Fede -che arriverà qui nei prossimi giorni, lo abbiamo già informato e aspetta solo un vostro riscontro- hanno conseguito il diploma allo studio On Beat. Fede è deciso a seguire la strada del canto con U-Mix; Ludmilla Vilu e Leon invece partono per il college per approfondire lo studio della recitazione. Da Buenos Aires ci trasferiamo ad Albuquerque in new mexico, Stati Uniti. Se Vilu e Ludmilla si concentrano sul teatro, Leon non ha dimenticato la band ed il motocross e continua a viaggiare fra US e Argentina. Inizialmente lui e Vilu cercheranno di organizzare la loro relazione a distanza ed in un primo momento ciò funzionerà. Ben presto le feste del college e i nuovi amici risucchieranno Vilu nel mondo del college e Leon, geloso, cercherà di essere più presente. Vivranno un'altalena di gelosia, passione, frustrazione, desiderio, rabbia... Ma avremo il lieto fine, grazie agli amici di sempre. Vilu e Leon si sposeranno e con la loro trasferta in Europa chiuderemo per sempre il sipario su questa storia." Jorge si rigira il copione fra le mani come se non ne avesse mai visto uno. Mechi e Clara hanno lo sguardo sognante perso nel vuoto. Diego tiene la testa poggiata sulla spalla di Clara e sorride con fare sornione. "L'America ci chiama? Truppa, come rispondiamo?" Jorge scatta sull'attenti e ridendo urla all'indirizzo di Tomas, Nico e Dave: "Ascolto e obbedisco grande capo! Chi è con me?" La risposta viene soffocata da un mega abbraccio di gruppo, interrotto dalla voce di Ruggero, che apparso dal niente sul muro urla con voce distorta per la videoconferenza "Lo sapevo miei cari bastardi che avreste accettato! Diventiamo universali amici! Un bacio dall'Italia da me e Cande, a presto per le prove!!!" Calmati momentaneamente gli entusiasmi, siamo ancora tutti abbracciati quanto Dave dice: "Non vi sarà sfuggito che abbiamo detto New Mexico. Se siamo tutti di un sentimento, la Disney ci aspetta fra due settimane ad Albuquerque. Le riprese dureranno un anno circa, quindi ci trasferiscono. Il trasloco è un problema per qualcuno di voi?" E mentre termina, gli trema la voce... Jorge si riscuote un attimo e dice "non voglio rinunciare alla mia opportunità sul grande schermo. Stephie capirà..." Mechi lo guarda e abbracciandolo dice "ma vedrai che ti sosterrà anche così!" Firmiamo i preliminari e mentre i nostri manager sono tenuti impegnati da Tomas e dai registi, noi usciamo nella calda aria di Buenos Aires. Siamo tutti contenti, ma Jorge ha perso tutto il brio. Diego gli dà una pacca e dice: "Ehi, paladino dell'amore a distanza, non mi dirai che 4ore di aereo ti spaventano vero?" "Eh, guarda che non è tutto rose e fiori fra me e Stephie...."

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Capitolo 3
*** Surprise party con sorpresa ***


Il trasloco... Ne avrò fatti migliaia in vita mia. Eppure, adesso, mentre osservo le scatole attorno a me mi sento come se non ne avessi mai affrontato uno.
"Ehi Tini, queste vecchie foto le tengo o le cestino?" -Mechi mi richiama, urlando, nella mia stanza. Per queste due settimane che precedono la trasferta sta qui con me, così la produzione può iniziare a recedere da alcuni dei suoi contratti di locazione. Ed io ci ho guadagnato: sia in termini di compagnia, sia in termini materiali. Mechi mi sta dando una mano a inscatolare tutto e meno male che c'è lei. Parecchie cose le sta buttando, ma in mano tiene le foto della nostra scorsa estate, che ha staccato dalla mia bacheca in sughero. 
"Allora bella addormentata, ci diamo una mossa oppure aspettiamo che la roba si metta via da sola? Chissà magari con lo yoga si fa anche questo... Levitazione, ecco." Mechi sorride, ma io so che fa sul serio. 
Le prendo le foto dalle mani e le guardo ancora: io e Peter fra le onde a baciarci, io e Peter su un lettino, io lei e Alba impegnate con la chitarra; io Lodo e Cande mentre assaggiamo il latte di cocco. Io, e sullo sfondo Jorge e Stephie abbracciati e intenti a baciarsi. Ho una fitta di gelosia. Mi manca quel trasporto che avevo con Peter, e che vedo in Jorge e Stephie, mi manca avere qualcuno a cui potermi stringere, mi manca essere innamorata. 
"Butta tutto Mechi. Ne faremo di più belle, ma soprattutto di nuove. Peter non deve più far parte della mia vita."
Mechi mi guarda, mi accarezza una guancia e inclinando la testa da un lato dice:
"Ma che avete tu e Jorge? Anche lui prima, quando sono salita a chiedergli lo scotch da pacchi, stava cestinando le foto dello scorso anno. Un po' di ricordi non possono che farvi bene in un luogo tutto nuovo."
Io non voglio ricordi, io voglio un salto nel buio. Tutti i ricordi che ho sono, e resteranno, qui dentro. Le sorrido, scuoto la testa e mi rimetto al lavoro. 
 
A metà pomeriggio siamo esauste, ma abbiamo svuotato tutta la mia stanza e parte della sala. In effetti, in sala sono rimasti solo TV e divani a L, sui quali ci buttiamo in stato semi-comatoso. La nostra momentanea catalessi è interrotta dal fastidiosissimo trillo del cordless. Mechi lo afferra e sbotta:
"Servizio traslochi Mechi&Tini buon pomeriggio, siamo a terra per cui se non è urgente richiamate"
"Quanto è urgente rivedere una vecchia amica?" Sento la voce di Lodo e improvvisamente sono sveglissima. Strappo il telefono dalle mani di Mechi e prendo la chiamata:
"Lodo!!! Ma sei qui!!!! Adesso non ho forza per alzarmi, ma mi è appena venuta un'idea! Hai già avvisato Clara che sei qui?"
Sento che Lodo sorride all'altro capo del telefono e dice:
"Ovviamente no, sono arrivata in hotel cinque minuti fa e a stento ho salutato Tomas- con tono dolce e sognante- Perché?"
"Okay, allora adesso chiamo io Clara e avviso Jorge: dirò loro che stasera siamo tutti a cena da me e Mechi. Ovviamente verrete anche tu e Tomas e così sarà una sorpresa per tutti!"
Lodo strilla contenta, ci manda un bacio e già la immagino correre da Tomas a dirgli della cena.
Mechi ha preso l'iPhone e sta inviando un sms a Clari e Jorge, io intanto penso alla cena. Era proprio ora di finire un po' di pacchi di pasta che Rugge mi aveva mollato prima di scappare in Italia con Cande. Se ci fossero loro sì che sarebbe completa la festa.
Suonano al mio citofono e corro ad aprire, è Jorge.
"Qui servizio catering: le signore hanno chiamato un cuoco esperto?"
Rido e lo trascino dentro per un braccio: ha un ridicolo grembiule bianco con su scritto "si tiene queso, lo como" e una bandana a fermare i capelli, verde come i suoi occhi. Cuoco stiloso, insomma, però una mano è sempre gradita.
"Tiniiiiiii abbiamo tipo 8kg di pasta, ma per condirla abbiamo poco sugo, poca carne tritata e un mare di verdure." Strilla Mechi prima di guardare Jorge al mio fianco e scoppiare a ridere
"Si dà il caso che io abbia tanto sugo, tanta carne e tanto formaggio. E sono qui per salvarvi, donzelle!" Jorge, che finora ha sempre tenuto la mano destra dietro la schiena, la porta avanti e mostra una busta piena di cibo.
"La festa non poteva capitare in un momento migliore. Visto che Diego dorme in hotel con Clara, da solo non avrei mai finito tutto questo ben di Dio!"
 
Iniziamo a cucinare e, anche se metà degli ingredienti finisce appiccicata addosso a noi, verso le 19 abbiamo messo insieme delle belle cofane di pasta fredda con verdure, tre teglie di pasta al forno e una specie di polpettone ripieno di un po' di tutto. Mechi osserva il tavolo compiaciuta, ma non appena le cade l'occhio sull'orologio strilla:
"Ommioddio ragazzi è tardissimo, fra mezz'ora saranno qui tutti e noi siamo ancora lerci! Muoviamoci!"
"Ma ce la farete a usare entrambe il bagno? Conoscendo i vostri ritmi fra mezz'ora forse una di voi si sarà sistemata."
Lo fisso stralunata e Mechi interviene:
"Esatto. Allora Tini, vai tu a lavarti da lui? Io ho tutto in bagno da te e non sono dell'umore per un secondo trasloco oggi."
Bella amica. 
"Okay, tanto non volevo strafare; prendo un cambio e salgo. Tu intanto vai, ti raggiungo" e spingo Jorge fuori
"Ehi, ogni tanto un grazie può bastare"
Ma sorride e capisco che non ce l'ha con me. 
 
Lascio Mechi nel mio appartamento e io raggiungo Jorge, che si è già rinfrescato perché mi apre in accappatoio con l'aria di chi è rinato.
"In fondo al corridoio sulla destra, signorina, le faccio strada"
Scherza e mi fa entrare, precedendomi nel suo bagno che, non posso far a meno di notare, è molto più piccolo del mio. 
"Allora, il bagnoschiuma è sulla mensola, gli asciugamani puliti sulla lavatrice e per lo shampoo puoi usare quello di Stephie"
Arriccio il naso, non mi piace il profumo di Stephie.
"Non posso usare il tuo? Non sono molto lady million io. È troppo...."
"... Forte? Comunque non metterci TROPPO, fanciulla. Ci aspettano nel tuo appartamento" Jorge sorride e mi allunga il flacone del suo shampoo.
 
Venticinque minuti dopo sono lavata, pettinata, vestita e truccata. Oddio, ho optato per un look effetto bagnato, ma non potevo perder tempo con il phon è il resto. Anche perché Jorge non ha "il resto"... Esco dal bagno e lo trovo al telefono:
"Okay. Tanto sai dove trovarmi. Si... Certo... Okay. Ciao"
La domanda che ho sulle labbra viene fermata da un
"Mechi ti avrà chiamata mille volte. Sei in ritardo a casa tua, scendiamo?"
 
La festa è fenomenale. Diego e Clara hanno portato lo champagne e Mechi ha tirato fuori dal nulla una torta gelato, anche se sospetto la abbia ordinata in mia assenza. Quando arrivano Tomas e Lodo la sorpresa diventa doppia: per Diego e Clara, che non sapevano fosse qui la nostra amica, e per noi! Con i signori Goldschmidt sono arrivati anche Cande e Rugge ed ora sì che il delirio può avere inizio. Diego, Rugge e Jorge sono impegnati in un abbraccio coreografico tutto loro; noi ragazze stiamo strillando baciandoci e abbracciandoci e Tomas scatta foto come se non ci fosse un domani. È tutto perfetto, finché non suona il campanello.
Vado ad aprire e sulla porta una Stephie molto infuriata mi travolge.
"Dico, quando pensavi di dirmi che traslochi negli US?! A cose fatte?!"
Jorge fa cadere la bottiglia a terra, che si infrange rovesciando le bollicine ovunque. 
"Prima di tutto, ciao amore mi sei mancata. Secondo, volevo dirtelo di persona. Terzo, cosa ti costava dirmi che eri qui?"
Stephie mi ignora, sbatte la porta dietro le sue spalle e assale Jorge:
"Io ero qui per farti una sorpresa. Ecco perché non ti ho detto quando sarei arrivata. E apro casa tua, mi aspetto di trovarti e invece cosa vedo? SCATOLE! Scatole ovunque! E sai che ho trovato anche?!"
E prima che qualcuno di noi possa intervenire per calmarla, sventola la busta con la mia biancheria sporca che accidentalmente avevo scordato da Jorge. 
Divento bordeaux e vorrei sprofondare, non posso aver fatto questo al mio amico.
"Stephie posso spiegarti..." Comincio io, ma Jorge mi interrompe, mi strizza un occhio e trascina via Stephie
"Non devi scusarti tu, Tini. Lei vede cose che esistono solo nella sua mente. E adesso, se volete scusarci, dobbiamo scambiare due parole in privato." E si allontana furioso seguito a ruota da Stephie con gli occhi azzurri fuori dalle orbite e il rossetto sbavato per la foga con cui ha parlato. 
Uscendo, Jorge guarda Stephie e dice:
"Ragazzi, grazie per la serata. Oh, grazie Stephie per aver rovinato un bel momento con tutti i miei amici."
Lei sbraita qualcosa e lo segue fuori dalla porta. Noi restiamo impietriti a fissare la scena, ma tutti guardano me interrogativamente.
"Ragazzi, posso spiegare..." 

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Capitolo 4
*** Si ricomincia da zero! ***


P.O.V. Jorge
Esco dall'appartamento di Martina bruciando dentro. Come è venuto in mente a Stephie di farmi un'improvvisata del genere?! Rovinando poi la festa con i miei amici. Mettendo in imbarazzo la povera Tini. Stephie ha passato ogni limite.
Quando Tomas ci aveva detto del film avevo chiamato Stephie per dirle che avevo novità importanti. Dentro di me avevo già deciso che mi sarei trasferito per le riprese, ma dopo 6 anni di storia non potevo darle una notizia simile per telefono. E lei, che io ho sempre appoggiato e sostenuto, mi fa questa scena. Ora è davanti a me che urla, strepita e impazzisce, ma io non la ascolto. Sono ancora dispiaciuto per i ragazzi, per Tini. 
"Cosa hai da dire a tua discolpa? Adesso non solo mi nascondi le novità, ma addirittura te la fai con la ragazzina! E conservi il suo intimo?! Per ricordo?! Pervertito!"
Quello che dice non ha senso. Non capisco se Stephie sia gelosa di Tini o arrabbiata perché parto. Come se non avessimo avuto una relazione a distanza finora. 
"Allora, mi rispondi o si è incantato il disco?" Ha gli occhi all'infuori, sembra pazza. E in realtà dal mio punto di vista lo è. 
"Stephie, partiamo dall'inizio. Ieri ti ho chiesto di raggiungermi perché avevo delle novità da darti DI PERSONA. Stiamo assieme da sei anni e da quattro  viviamo lontani per via dei rispettivi ingaggi. Secondo te potevo dirtelo per telefono?! Veramente?! Tu me lo avresti fatto?!"
Stephie prova ad aprire bocca e il rossetto già sbavato la rende ancora più grottesca.
"Ferma" la zittisco irritato "non ho finito. Come puoi anche solo pensare che io ti tradisca con Martina?! Io che amavo te da sei anni, con lei che sicuramente è ancora presa da Peter? Cosa hai per la testa?!"
Stephie china il capo e prova a scusarsi, credo, ma in realtà non capisco cosa dice.
"È che non ci vediamo spesso, al telefono ultimamente questioniamo sempre e poi... Tu preferisci passare il tempo libero col cast. Ed io mi sento sola. Ti vorrei sempre con me."
La guardo, improvvisamente mi fa schifo. Lei è rimasta con me per non sentirsi sola. Anni di trasferte, di weekend senza sonno dopo settimane stancanti, tutto per una notte con lei ed ora viene fuori che mi ha costretto al tour de force per "non sentirsi sola". 
"Sai Stephie, io volevo parlare di noi e del nostro futuro, perché Violetta mi ha regalato amici che, oltre ad essere colleghi, sono una famiglia per me. Se ti dà fastidio vedermi con loro io e te non abbiamo futuro."
Stephie mi guarda rossa in viso:
"Mi stai lasciando? Così? E non vale tutto quello che abbiamo avuto?"
Non ci vedo più e urlo, urlo senza vergogna.
"Abbiamo avuto? IO mi spostavo; IO ti raggiungevo ovunque e in qualunque momento; IO non avevo più una vita mia per te. Adesso vattene, hai avuto il meglio di me e hai saputo solo farmi la scena in cambio." Le apro la porta e la invito a uscire: in un altro momento avrei aspettato un taxi con lei, ma adesso sono proprio arrivato alla frutta. Non aspetto nemmeno che scenda le scale. Appena è fuori casa mi chiudo la porta alle spalle, ignorando il fatto che mi stia tempestando il portone di pugni, ignorando le sue lacrime. Sei anni di storia, sei anni di amore, il mio primo amore, terminano così. 
"Si rincomincia da zero" penso buttandomi sul letto
 
P.O.V. Tini
Jorge e Stephie sono usciti gridandosi addosso, io sono seduta sul divano in stato di choc e tutti i presenti mi chiedono spiegazioni, chi con sguardi eloquenti, chi a voce.
Mechi mi solleva il mento, mi porge un bicchiere d'acqua e mi chiede con gentilezza se sto bene.
"Sembri sconvolta tesoro. Ragazzi, uscite tutti e lasciateci sole. Roba da donne"
Adoro questa ragazza. 
Cande e Clara spingono i ragazzi fuori e finalmente restiamo solo noi.
Mechi le guarda e inizia:
"La premessa tocca a me. Tini oggi si è preparata da Jorge solo perché eravamo in ritardo per via della cena e se avessimo fatto la doccia qui tutte e due non avremmo mai potuto ricevervi."
Cande e Clara guardano la busta ai miei piedi e Cande chiede:
"Quindi tu e Jorge non stavate facendo nulla, vero?" 
La fisso e scoppio a ridere, che idea assurda.
"Ma ovvio che no! È che ho dovuto fare tutto in fretta e poi lui mi ha detto che dovevo correre qui e io non ho pensato a portarmi la busta dietro. Me ne ero scordata... E che ne sapevo che sarebbe arrivata Stephie? Forse dovrei parlare con lei, Jorge la ama: non farebbe mai nulla per tradirla"
Clara mi prende le mani e Lodo mi cinge le spalle:
"Tesoro, no. Non devi fare nulla di tutto questo. Fra l'altro Tomas mi aveva detto che qualche tempo fa aveva scambiato quattro chiacchiere con Jorge e fra lui e Stephie già da un po' non vanno bene le cose. Tu sei stata la goccia finale, al massimo"
Mechi rincara:
"Sì esatto. E comunque devo ancora capire cosa ci trovi in una che piomba a caso nelle case altrui senza nemmeno avvertire, con il solo scopo di urlare."
Adoro le mie amiche, così leali e sempre pronte a sostenermi. 
"Ragazze, cosa farei senza di voi? Siete come sorelle per me!"
Cande mi sorride e mi rimette in piedi:
"Non lo scoprirai mai. E comunque cretina lei. Io non sarò nel cast con voi questa volta, perché fra poco inizierò a dedicarmi al mio primo singolo. Ma sono felice che Rugge partecipi e ogni pausa sarà una scusa per venire da voi. Negli states poi! Cioè, vi devo anche ringraziare perché visiterò angoli di mondo che non ho visto!"
Oddio la mia Cande. Adoro la sua grinta e ringrazio di averla come amica, così dolce e sempre al fianco di coloro a cui tiene.
Lodo rincara: "idem per me! In Italia mi sto costruendo una vita da solista e da doppiatrice, ma Tomas resterà con voi ed io non potrò fare a meno di venire a trovarvi ogni volta che potrò. Ragazze, nessuna distanza ci separerà."
Mechi e Clara stappano l'ultima bottiglia di champagne e versano le bollicine nei bicchieri:
"Facciamo un brindisi a noi ragazze!" Urla Clara sollevando il bicchiere:
"Chicas, amigas de verdad!" 
Rispondiamo noi in coro finalmente tutte sorridenti. Entrano Diego e Rugge, richiamati dal rumore:
"E brave le chicas, che si scolano lo champagne senza noi con la scusa della sorellanza." Rugge dà di gomito a Diego e si siede accanto a Cande, che gli si accoccola contro.
Tomas arriva dalla cucina dice di aver appena scritto a Jorge, che vuole esser lasciato solo perché ha appena lasciato Stephie. Non ci sorprende la notizia, quindi nessuna faccia sconvolta. Solo un silenzio teso.
Al che, Diego propone:
"Ragazzi, io direi che ci sta tutto un selfie!" Solleva l'iPhone e ci mettiamo in posizione. Sorridiamo tutti insieme nella mia sala pasticciata. Non è una fine. 
"Si ricomincia da zero" penso guardando i miei amici, la mia famiglia, il mio piccolo grande mondo. 

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Capitolo 5
*** Albuquerque, io e te ***


Io sono cresciuta con High School Musical: per me andare ad Albuquerque è un sogno che si avvera! Ho sempre sognato quei tramonti rosso sangue, le giornate di sole attraversate brevemente da acquazzoni che ti lasciano fradicio e i picnic nei parchi... 
Il pensiero di girare in un posto simile un film su Violetta mi esalta. Chissà cosa combineremo noi, cast di matti per eccellenza. 
Siamo qui da solo un giorno e già mi sono innamorata del posto. Lo studio ci ha sistemati in un grazioso complesso di villette a schiera: io, Mechi, Rugge e Jorge abitiamo in una graziosa villetta quadri-familiare. Io e Mechi abbiamo due appartamenti indipendenti, al primo piano. Jorge e Rugge sono sistemati sotto di noi, anche loro in due comodi appartamenti. Amo tutto della mia nuova casetta. L'ingresso bianco, con un arco che immette nella zona living: una sala enorme con un uso cucina; amo il corridoio chiaro e ampio che conduce dall'ingresso alla zona notte. Ho una camera arredata in stile provenzale: un letto matrimoniale bianco, con testiera in ferro, un armadio in legno chiaro e, dall'altro lato, un favoloso tavolo da toilette con specchio, accanto ad una finestra con balcone che guarda il giardino. Ma la parte che più adoro è il bagno: ho una vasca incassata nel pavimento, un lavandino doppio e servizi in ceramica bianca. Non voglio più andarmene. 
"Sì mammina, mi trovo benissimo. Sono sistemata come una regina." Al telefono con mamma, cerco di trasmetterle tutto il mio entusiasmo, lei che tremava all'idea del mio primo trasloco senza famiglia.
"Ed i tuoi amici?" Chiede lei con ansia.
"Rugge è fuori per il weekend con Cande e Mechi ha raggiunto Pablo a Santa Fe; tornano tutti domenica perché lunedì iniziamo, no?" Cerco di assumere un tono leggero, ma in realtà mi mancano già. In fondo è giusto: loro sono fidanzati e prima di tuffarsi nel lavoro hanno tutto il diritto di ritagliarsi dei giorni solo loro. 
"Restate tu e Jorge? Oh beh, allora sono già più tranquilla. Tesoro scrivimi, adesso devo tornare da papà. Mi manchi, un bacio!"
Per fortuna è terminata. Se avesse fatto un'altra domanda sui miei amici in giro con le dolci metà, sarei scoppiata a piangere. Mi sento spesso così sola... 
Mi siedo al tavolo da toilette e cerco di fare un sorriso allo specchio. In quel momento mi accorgo di un'ombra sul balcone. È un attimo, ma io l'ho vista. Prendo il profumo ed esco: spruzzerò in faccia a chiunque sia lo scalatore qualche goccia di Alien, poi vedremo se avrà voglia di giocare ancora. 
"Hey Tini, sei qui dentro?"
La voce di Jorge mi fa trasalire, era lui lo scalatore misterioso. Scende da un ramo che tocca il mio balcone e mi raggiunge.
"Jorgito mi hai spaventata! Perché non usi le scale?"
Sorride e indica l'albero:
"Ho sempre sognato di scalarne uno da piccolo. Adesso che ho l'occasione mi divertirò tanto!" È proprio vero: i ragazzi ed i loro giocattoli. 
"È un bell'albero" faccio io accondiscendente. 
"Hai visto i dintorni?" Chiede Jorge.
"No, veramente" faccio un gesto vago per indicare la stanza come per giustificare il fatto che finora abbia solo sistemato casa.
"Beh, è un bel pomeriggio. Io mi annoio giù da solo e la mia chitarra arriverà domani, maledetti scambi di bagagli! Pensavo di uscire, ti va di accompagnarmi? Conosciamo il quartiere... Fra l'altro dovrò fare spesa e non ho ancora visto negozi."
Sono stanca e vorrei piuttosto farmi un bagno nella mia vasca da regina, ma poi penso che non ho nulla da perdere e il supermercato serve anche a me. 
"Okay, mi cambio ed esco con te: mi aspetti giù?" 
Mi fa un occhiolino e si arrampica sull'albero per scendere: i maschi e i loro giocattoli. 
Indosso un abitino floreale con cintura rosa e scarpe beige con il tacco e il plateu azzurro. Quando scendo, Jorge è appoggiato allo steccato del giardino e giocherella con le cuffie dell'iPhone. 
"Pronto?"
"Sono nato pronto, dopo di te..." E mi apre con grazia il cancelletto invitandomi ad uscire.
 
Albuquerque è bellissima. Raccolta e tutta chiara, sembra fatta per essere una cartolina. Passeggiamo per i viali alberati, guardiamo i bambini rincorrersi nei parchi e ci sediamo ad un caffè per bere qualcosa di fresco. In tutto ciò, non abbiamo ancora cercato il supermercato: abbiamo gli occhi persi a fissare tutta questa meraviglia. 
"Un frullato alla fragola, per me e... Jorge?"
Lo richiamo, ma lui fissa un cantante di strada intento a pizzicare con pessimo ritmo una chitarra acustica da sogno.
Il cameriere mi strizza l'occhio e si allontana, così raggiungo Jorge che sta camminando verso il ragazzo.
"Hai una bellissima chitarra. Permetti?" Gli chiede.
Il ragazzo lo fissa, guarda me e, avendoci riconosciuti, strepita:
"Oh ma tu sei QUEL Blanco? So tutto di te eh... Oh non ci credo! Sei Martina Stoessel!!!" Credo debba svenire, mentre allunga la chitarra a Jorge e lo prega di suonare "qualcosa di Violetta".
Jorge accarezza le corde della chitarra con il plettro, mi piace da sempre questo suo fare l'amore con gli strumenti. La musica è davvero la sua passione. 
Jorge mi guarda e attacca "nuestro camino", così, sorprendendo me stessa, inizio a cantare mentre il ragazzo mi invita a ballare con lui. Jorge prosegue e si inserisce nel canto, ma stavolta ho l'impressione che non stia interpretando la canzone. 
Per motivi che non so spiegare, credo sia come se la stesse vivendo in prima persona. Improvvisamente, molla la chitarra e si alza con passo di danza. Il ragazzo lascia la mia mano e riprende gli accordi dal punto in cui Jorge si è fermato. Restiamo un istante a fissarci, poi riprendiamo insieme a cantare e ci ritroviamo a ballare. S'è radunata un po' di gente, credo stiano apprezzando lo spettacolo. Jorge mi stringe a sé e mi fa volteggiare come mille volte ha già fatto durante le riprese, ma questa volta il suo tocco è diverso.
La musica si interrompe e restiamo vis à vis, c'è una strana elettricità fra noi. 
"Jorge... Piove!"
"Ma che... Oh wow!" C'è solo un attimo di delusione nel suo sguardo, talmente breve che potrei averlo immaginato, ma in mezzo secondo mi ritrovo a stringere la sua mano e correre verso casa.
Questo è un acquazzone in piena regola!
Corriamo ed i vestiti ci si appiccicano addosso, sembra la scena di un film, ma no... È tutto vero! 
Ci ritroviamo al cancelletto affannati e fradici, la pioggia sta cessando di intensità ma ancora cade copiosa e costante. Jorge mi fissa, io sostengo un attimo lo sguardo e risento quella strana scossa. Credo la senta anche lui, perché, continuando a tenere gli occhi incollati ai miei, china il capo verso di me e mi poggia una mano sulla vita, con delicatezza. Non so perché lo faccio, ma gli afferro l'altra mano e lo guido nel farmi fare un giro su me stessa, ridendo getto la testa indietro e continuo a volteggiare. Lui mi asseconda, questa carica elettrica è sempre più forte e all'ennesimo giro mi ritrovo ad un soffio dal suo viso. Quante volte è capitato sul set, quante volte era il preludio di un bacio.
 
La pioggia scorre lungo le sue guance, i suoi capelli gocciolano e la camicia è appiccicata al suo petto. Non posso far a meno di pensare che abbia un fisico perfetto. Dio come vorrei essere baciata sotto la pioggia... Come nelle riprese.
Come se mi avesse letto nel pensiero avvicina il suo viso al mio, ancora di più. Posso contare le pagliuzze nei suoi occhi verdissimi. Sospiro e chiudo gli occhi, sento le sue labbra sfiorarmi la bocca. E piove intanto... 

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Capitolo 6
*** Nuestro Camino ***


P.O.V. Jorge
All'inizio ho temuto scherzasse, quando aveva allontanato il viso da me, ma poi ho realizzato che stava iniziando a diluviare. Siamo scappati verso casa, sotto una pioggia torrenziale e tenendoci per mano, lei un po' impacciata sui tacchi, io ancora con il suo profumo addosso. Questa pioggia non ci voleva, eppure ora che siamo sotto casa e guardo Tini mi sembra che, tutto ad un tratto, non sia più importante se piove o meno. Sembra una specie di bellissima creatura marina: il vestito incollato al corpo perfetto, i capelli ricci per l'acqua e quegli occhi così ardenti. Non avevo mai realizzato prima quanto fosse bella. Sul set ci siamo baciati innumerevoli volte, la ho tenuta spesso fra le braccia e ho ballato con lei fino a non poterne più. Eppure, adesso, c'è qualcosa di nuovo nell'aria, una chimica che prima non percepivo. Mi chino su di lei per baciarla, voglio sentire quelle labbra perfette sulle mie, voglio vedere come sarebbe un bacio Tini e Jorge. Lei chiude gli occhi e mi viene incontro, è perfetta, bellissima e sensuale come mai la ho vista prima. Sento fortissimo il desiderio di stringerla a me, e capisco che lei pure prova la mia stessa sensazione. È tutto perfetto, lei, io, la pioggia e il nostro desiderio che fa vibrare l'aria, ma mentre ci sfioriamo le labbra una voce urla al nostro indirizzo:
"Jorgeeeeeeee! Tiiiiiiiiniiiiiiiiii! Ho scordato le chiavi di casa agli studi, mi date asilo finché non spiove?" Tempo zero e Tomas ha rotto l'incantesimo. Tini si scioglie dal mio abbraccio, arrossisce e armeggia con la borsetta, così prima che Tomas possa chiedere l'ovvio mi affretto a replicare:
"Certo, vieni. Stavamo giusto rientrando."
Tini apre la porta dell'ingresso comune e mentre io cerco le chiavi del mio appartamento ci dice a mezza voce:
"Ragazzi vi raggiungo fra un po': ho davvero bisogno di cambiarmi." E scompare per le scale, prima che io abbia tempo anche solo di annuire.
Io e Tomas entriamo nel mio nuovo appartamento e ci sgoccioliamo nell'ingresso.
"Jorge, perdonami ma non posso fare a meno di chiedertelo. Ho interrotto qualcosa vero?" Sembra mortificato
"No amico, figurati, noi stavamo solo... Cioè... Io... Lei.... E poi pioveva... Era... Capito no?" Ho balbettato e nemmeno io so cosa ho detto, per la prima volta in vita mia.
"Jorgito, guarda che ormai ti conosco. Non è che ti piace Martina? Quello aveva l'aria di essere un bacio." Tomas ha fatto bingo.
"Eh ma io... Stephie... Da poco... Peter... E la pioggia... Non so... Era tutto così.... Noi... Lei ballava e io... Non so... Non l'ho mai vista così." Ecco, qualcosa di sensato lo ho detto. Che mi sarà successo? Ho 25 anni quasi, non avrei mai creduto di poter desiderare una di 19 anni. Tini mi ha fatto qualcosa, non capisco cosa ancora. Sento il bisogno di starle accanto, e non perché è stupenda come poche e con una voce pazzesca... Io voglio vedere il mondo con lei, attraverso i suoi occhi, voglio che io-lei diventi noi. Devo avere lo sguardo molto perso, perché Tomas mi strizza un occhio e mi dà una pacca sulla spalla, giusto in tempo prima che Tini arrivi.
Suona al mio campanello ed è ancora più bella di prima. Ha i capelli ancora umidi e indossa solo un maglione oversize che le arriva al ginocchio, resto lì come un imbecille a fissare il corpo perfetto che intravedo sotto le maglie del tessuto spesso. Cosa non darei per stringerla a me, respirare il profumo dei suoi capelli e seguire con le dita la curva del suo collo. 
"Jorge... Devo aver lasciato il mio asciugacapelli nella valigia che arriverà nei prossimi giorni, puoi prestarmi il tuo?"
Vorrei essere Eta Beta per esaudire ogni suo desiderio, ma anche il mio è nel bagaglio disperso.
"Lo farei ma ho il tuo stesso problema. Però se vuoi ho asciugamani extra, magari tolgono un po' d'acqua?" E mi rendo conto che siamo sulla soglia. Con lei non esiste luogo o tempo.
"Proviamo, grazie. Posso entrare?" 
Le poggio una mano sul fianco e la invito dentro, sento ancora quella scossa che mi brucia l'anima e la sensazione piacevole è interrotta da un colpo di tosse di Tomas.
"Ahem, sì ragazzi, io vado. Ho... Ho visto che non piove più e quindi... Quindi a lunedì! Se vi serve qualcosa questo giorni chiamate eh?"
E salutandoci scappa via.
"Tomas!" Lo richiama Tini
Lui si volta e ci fissa. "Non andartene per colpa mia! Ancora piove un po'"
Saranno quattro gocce, ma decido di sollevare Martina dall'imbarazzo
"Certo, anzi, perché non mangiamo una pizza insieme?" 
Spero mi dica di no... Dimmi di no, ti prego.
"Oh magari alla prossima eh? Devo chiamare Lodo! Ciao ragazzi!" E scappa.
Chiudo la porta dietro di me e vedo Tini a disagio, mentre si stringe il maglione addosso. Trema.
"Oh, che idiota. Vieni, ti mostro il bagno." E la cingo per la vita solo perché non posso fare a meno di toccarla. Lei mi lascia fare e quando arriviamo in bagno fissa il nostro riflesso nello specchio, come se non sapesse chi siamo. In effetti, è nuova anche per me questa immagine. Mi scanso imbarazzato e le porgo una pila di asciugamani. Lei li prende e le nostre mani si sfiorano. L'aria vibra attorno a noi e qualcosa si accende, nel suo sguardo vedo il mio stesso timore e il mio identico desiderio. Lo sente anche lei e questo cancella ogni mio scrupolo. Lascio cadere gli asciugamani e la attiro a me, mi perdo ancora un secondo nel suo sguardo color caramello e la bacio. 
È un bacio che inizia esitante, che ha paura e chiede permesso, ma non tarda a diventare focoso. Violetta e Leon non si sono mai baciati così, ha un sapore diverso questo bacio. Sa di qualcosa di autentico. 
Sento le sue dita esili sulla mia nuca, fra i miei capelli e il loro tocco mi accende di più. La sollevo e ci ritroviamo contro la porta, mentre il bacio si fa più appassionato. Non ho mai provato nulla di simile. La voglio, e non perché il desiderio fisico mi sta consumando. Voglio averla perché con lei mi sento di nuovo me stesso, perché il suo tocco mi sta aprendo un mondo a colori dopo giorni in bianco e nero. Mi stacco e le accarezzo il viso, lei mi lascia fare e mi sorride, inclinando la testa assecondando il mio tocco. Le mie mani arrivano alla curva delle sue spalle e lei, forse attratta dallo stesso desiderio che sento io, forse confusa e bruciante come me, vi poggia una sua mano sopra. Mi aiuta a scostarle il maglione, le spalle sono nude e capisco che non indossa niente sotto la maglia pesante. La libero dal vestito e la vedo come non la ho mai vista. Mi rendo conto di averla sempre sognata così perfetta e bellissima, senza saperlo. Riprendo a baciarla, con dolcezza e delicatezza, perché voglio godermi ogni momento di questa serata. Sento che mi sta liberando della camicia e la sento fremere mentre sfiora il mio torace. Sono felice di farle questo effetto. La aiuto a togliermi i jeans e improvvisamente capisco che questo non è solo sesso. Questo è un regalo, ma ancora non so quanto grande.
Ci stringiamo l'uno all'altra continuando a baciarci e ci ritroviamo a terra, sulla pila di asciugamani morbidi ormai scomposti, e sui nostri vestiti. 
Nei gesti che seguono ci diciamo tutto quello che non ci siamo mai detti, che io so di non aver mai sentito con Stephie e che credo sia nuovo pure per lei. La sento gemere sopra di me e quando il piacere esplode la sua bocca è sulla mia. Si accoccola contro di me e mi sorride con dolcezza. Non ci sono parole, solo la delicatezza della sua pelle e la voglia irrefrenabile di stringerla a me, di proteggerla da tutto.
"Non so cosa mi hai fatto, ma so che farò di tutto per farlo durare." Le sussurro in un orecchio. Senza voltarsi verso di me mi accarezza il viso con una mano e sussurra:
"E adesso cosa accadrà?"
 
Abbiamo mangiato sul mio nuovo divano una pizza ordinata a domicilio, abbiamo rifatto l'amore come se non ci fossimo mai sfiorati prima e ora lei è addormentata su di me. Potrei svegliarla e suggerire di spostarci in camera, ma non voglio rovinare questo momento. Mi scanso dolcemente e la sollevo, la stringo a me meravigliandomi di quanto si adatti perfettamente alle mie braccia e la sdraio sul mio letto. La sento tremare al contatto con le lenzuola di lino fresche e mi affretto a sdraiarmi accanto a lei. L'ultima immagine che vedo prima di addormentarmi è la curva del suo collo e la sua schiena perfetta. Se il paradiso esiste, io ci sto dormendo ora. 
 
P.O.V. Tini
Mi sveglio in un letto che non è il mio e impiego un solo istante per capire dove mi trovo. Ho le braccia di Jorge ancora intorno alla mia vita e percepisco le sue labbra sulla mia nuca. Mi volto verso di lui con dolcezza e lo osservo dormire. Chi avrebbe mai detto che io, piccola maggiorenne, sarei finita fra le braccia dell'idolo delle teenagers? Ripenso a ieri sera mentre gli accarezzo dolcemente il viso. Vorrei fermare il tempo, perché purtroppo quando torneremo alla realtà ci saranno questioni da discutere.
Stiamo insieme? Lo dobbiamo dire almeno al cast? Facciamo finta di nulla? È stata la passione di una sera? Mi blocco un istante solo. Spero non sia questo. Io ho avuto un solo ragazzo prima di Jorge e, nonostante mi fossi innamorata, non avevo sentito tutto questo trasporto. Con Jorge oltre ad indubbia attrazione fisica io sento altro. Quando ci siamo baciati mi è sembrato di aver ritrovato quel meccanismo che mi faceva emozionare e battere il cuore, che mi fa sentire viva. Se per lui non fosse così?
 
Riprendo ad accarezzargli il viso e lui si sveglia. Che sguardo. Quegli occhi verdi, che tante volte ho fissato sul set, con i quali ho riso sempre durante le giornate col cast, ora hanno una luce nuova. Mugola un "buongiorno" e mi bacia, spegnendo la mia razionalità e risvegliando ogni mio senso. Ci ritroviamo a fare l'amore di nuovo, nel suo letto, e solo quando siamo sazi di piacere torniamo alla realtà.
Stiamo facendo colazione nella sua cucina, quando lui improvvisamente si riscuote e mi dice:
"Tini io penso di essermi innamorato di te."
La frase resta lì, visibile come una bandiera, ed io capisco di provare la stessa cosa. Gli accarezzo il viso e lo bacio, poi mi scanso e chiedo:
"Cosa faremo ora?"
Lui sostiene il mio sguardo e poi inizia a parlare:
"Non so se sia la mossa migliore dirlo subito a tutti. Non penso di essere pronto a finire di nuovo sulle riviste." E io capisco che sta pensando alla pressione mediatica e ai disastri vari con Stephie. Se non fossi del mestiere resterei male, ma poiché anche io e Peter avevamo avuto problemi a riguardo annuisco e lo incoraggio ad andare avanti. 
"Però io a Rugge e Diego, almeno, lo vorrei dire. Sono diventati come fratelli per me e non ha più senso nasconder loro la mia vita. Tu che ne dici?"
Sorrido..
"Io non vorrei farlo sapere subito alla produzione, ma vorrei avere la benedizione di Mechi almeno. Quindi suppongo che potremmo restringere il campo a Mechi e Pablo, Rugge e Cande e Diego e Clara."
Lui ci riflette su un attimo:
"Lodo si arrabbierà se non lo diciamo a lei subito, ma è la moglie del produttore e non vorrei che Tomas, con le migliori intenzioni, vendesse la storia ai giornali."
Discutiamo ancora un po' e alla fine conveniamo che a costo di far arrabbiare Lodo, che comunque poi capirà la situazione, conviene non dirle nulla. 
Questo segreto non segreto è la sola ombra in questo sabato mattina di sole. Eppure mentre guardo Jorge finire soddisfatto il suo cappuccino, capisco che non mi importa se ci sono nuvole sul nostro cammino. Le supereremo e arriveremo al sole, nel "Nuestro Camino". 
 

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Capitolo 7
*** Aspettavi visite? ***


P.O.V. Jorge
Rugge è appena arrivato dall'aeroporto con la mia chitarra, una delle mie borse e il trolley di Tini.
"Amico meno male che non avevo bagagli da stiva miei: te e Martina avete perso il mondo in aereo!" E ride mimando l'atto di caricarsi sulla schiena un mare di roba. Siamo nel mio appartamento: in parte perché fra i due sono il solo con cibo nel frigorifero, in parte perché volevo sdebitarmi per la sfacchinata a cui lo ho sottoposto. 
"Ho una fame da lupo. Cosa si mangia a casa Blanco?" Chiede aprendo il mio frigorifero e facendo una smorfia affamata.
"Uhm... Pensavo a una omelette con formaggio e prosciutto. Poi magari sentiamo se le ragazze hanno voglia di uscire per un gelato." Rispondo assorto.
"Ok chef, riprenditi. Sembri su un altro pianeta. Vado a lavarmi le mani e ti aiuto, sennò rischi di mandare a fuoco casa." E si dirige zompettando verso il mio bagno. Un pensiero mi frulla in testa, ma non capisco cosa sia a tormentarmi tanto.
"BLANCOOOOOHHHH AHAHAHAH!"
Un urlo soffocato da una risata mi fa trasalire e mi precipito in fondo al corridoio. Rugge è disteso nella mia vasca, vuota, e ha messo sopra gli occhi, finendo col sembrare una mosca rosa, il reggiseno che Tini deve aver scordato da me.
"Da quando compri reggiseni fucsia e li appendi in bagno?" Mi chiede sventolandomelo sotto il naso
Divento rosso e sbuffo qualcosa come:
"Vieni in cucina che dobbiamo parlare". Devo averlo detto con tono serio, perché improvvisamente smette di ridere e mi segue docilmente.
"Si sieda Blanco, e si rilassi. Il dottor Pasquarelli è a sua disposizione. Cosa vuole confessarmi?"
Lo guardo e scoppio a ridere
"Mmmmmmmh... Ti manca il camice"
"Poche stronzate. Fuori il rospo." 
Comincio a parlare e sono un fiume in piena: gli racconto tutto, dalla rottura con Stephie alla passeggiata di venerdì con Tini e non gli taccio nemmeno la fine della serata.
"Aspetta, aspetta, bomber. Cioè, tu hai mollato Stephie e ci sta, poi da oggi a domani hai deciso che Tini ti piace e te la sei portata a letto?" Sembra sconvolto.
"Abbassa la voce, cretino. Numero uno, non me la sono portata a letto: penso di essermi proprio innamorato. Ti dico che sentivo l'aria vibrare attorno a noi. E comunque Tomas ci ha mezzo visti, ma non possiamo dire nulla alla produzione." 
Rugge scatta in piedi e strepita:
"Non posso credere che fosse anche solo un'opzione dirlo alla produzione! Dico, ricordiamo tutti cosa successe a te e Stephie? O quella volta con Peter? Tre mesi di scandali, una tournée cancellata e i nostri protagonisti ko per settimane. Tomas ha mezzo visto il bacio. Chi altro sa che ora è una cosa seria?"
Lo guardo e gli mimo con le labbra "silenzio": è accanto alla finestra ed io so che sopra di noi c'è la sala di Tini, con la finestra aperta ed esattamente sopra la mia. 
"Io lo volevo dire solo a te e Diego perché non posso tenermelo dentro a lungo. Però Tini vuole parlarne con Mechi. Così per ora lo sapete tu e Cande, perché glielo dirai, io lo so, e Mechi e Pablo."
Rugge si gratta il mento.
"Lodo resterà male. Sai bene quanto siano amiche lei Cande e Clari. Siete certi che non salterà fuori? Soprattutto, occhio a cosa tieni in casa. I reggiseni non sono capi tipicamente maschili." E ridacchia facendo l'occhiolino 
Lo fisso serio.
"Amico, tu e Diego siete come fratelli per me. Confido in voi: ribadite con forza alle fanciulle che non è per cattiveria nei confronti di Lodo. È che suo marito è il produttore: io so cosa sa fare coi giornali. Io non voglio questo per Tini e per me."
Rugge mi dà una pacca sulla spalla. 
"Tranquillo fratello. Saremo muti come pesci. Ma come farete con le riprese? Avete un mare di scene impegnative voi due, si capirà che non sono baci di scena."
Come se non avessi già letto e riletto il copione.
"Non ci abbiano ancora pensato. Forse sarà il caso di parlarne stasera: domani si comincia."
Rugge annuisce e sospira:
"Dovreste fare come me e Cande i primi tempi. Fughe concertate nei momenti di caos e poi bacio rivelatore a fine riprese."
La fa facile lui. 
"Ti ricordo che abbiamo davanti un anno di riprese. Quando fu di voi due, mancavano solo due mesi alla fine."
Rugge scuote le spalle e mi dice:
"Non sarà facile, ma io sono dalla tua parte. Questo lo sai, vero?"
Ecco perché lo adoro, è davvero un fratello. Ci stiamo dedicando alla nostra complicata stretta di mano, quando suonano al campanello.
 
P.O.V Tini 
Mechi è seduta a gambe incrociate sul mio letto e mi fissa. È arrivata da meno di dieci minuti e non le ho nemmeno dato il tempo di sistemare la valigia: avevo troppo bisogno di parlarle. 
"Mi dici perché sei così nervosa?" Sbotta, esasperata dal mio silenzio nervoso, che sa interpretare come nessuno.
"Mechi io... Devo parlarti."
"Ma veramente? Incredibile!! Non avrei mai pensato dovessi farlo, no no..."
E mi trascina accanto a sé...
"Ecco vedi... Io credo... Insomma venerdì sono uscita con... Oh, perché è così strano? Pioveva e Jorge... E non avevamo il phon... E l'aria era elettrica"
Mechi mi interrompe e dice:
"Credo tu stia cercando di dirmi che è successo qualcosa con Jorge, giusto?" 
Mi solleva il mento e mi costringe a fissarla.
"Ecco, noi....." Arrossisco e abbraccio il cuscino al petto.
"LO SAPEVOOOOOOOOOOOO! SIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIII!!!!!" Urla così forte che probabilmente anche in Italia ci hanno sentite
"Mechi zitta!!!" Rido e le tappo la bocca mettendole sul viso il mio cuscino.
"Non lo sa nessuno, a parte te e credo Rugge, per ora. E qui cominciano i guai..."
Mechi torna seria e si tira su
"C'era qualcuno con voi?"
Le racconto del quasi bacio sotto la pioggia e le dico di Tomas.
"Oddio lui è un cuore, però... Ecco Tini, io mi ricordo di te e di Peter.. E quanto sei rimasta male... E tutto il casino dopo."
Mechi fa un faccino contrito e mi stringe a sé.
"Hai fatto centro! In pratica, io so per certo che Rugge lo dirà a Cande e tu a Pablo, e va bene perché direte loro di stare zitti col mondo. E poi Jorge vuole dirlo a Diego, giustamente, così pure Clara lo dovrà sapere. Però lei Cande e Lodo sono molto amiche, io ho paura che una delle due, più Cande che Clara, si faccia sfuggire qualcosa e se Lodo poi lo racconta al marito?"
Mechi mi fissa:
"Finisce malissimo. A Lodo non va detto, non per ora almeno. Anche se sicuramente Tomas sospetta. Senti, Cande chiacchiera ma non è pettegola e inoltre ricorda cosa avete passato. Fra l'altro i primi tempi pure lei e Rugge tenevano tutto nascosto. Quindi lei non è un problema. Pablo nemmeno perché sta spesso in Spagna... E io non ti farei mai del male, questo lo sai vero?"
La abbraccio, perché è un gesto che vale più di mille parole... ed in questo momento non ne ho. 
"Comunque se io e Rugge sappiamo entrambi che tu e Jorge siete... Beh, siete, finché state qua dentro potete fare come vi pare. Non volerà una mosca." Mechi torna maliziosa in fretta e non posso non ridere anche io.
"Sì infatti questi due giorni abbiamo dormito insieme, ma..."
Il trillo del campanello ci interrompe. 
"Aspettavi qualcuno?" Chiede Mechi 

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Capitolo 8
*** A night to remember ***


P.O.V. Jorge
Fisso Rugge e lui fissa me di rimando. Non aspettavo visite, anzi... Non vorrei proprio vedere nessuno! In ogni caso, con fare scocciato apro e vengo travolto dal ciclone.
"Hola chicos de oro!!!" Facu, Samu, Nico e Diego sono qui! Sono così sorpreso da non riuscire a parlare, poi mentre ancora ci stiamo abbracciando esco con
"Ma che ci fate qui voi tre?!" 
Nicolas mi guarda storto:
"Hai scordato Diego?"
Rugge interviene ridendo a più non posso:
"Questa sì che è una sorpresa!!! Diego ti aspettavamo per domani! E voi??? Come mai qui???"
Samu e Facu ci danno una gran pacca sulle spalle e urlano in coro:
"SSSSSSSORPRESAAAAAAAAAA!!!!" 
Diego, approfittando di un brevissimo istante di silenzio in cui ci guardiamo tutti increduli dice:
"Io ero appena atterrato e al ritiro bagagli sono stato letteralmente travolto da questi qui! Giuro, potevo morire per lo spavento. Siete dei bastardi, ma vi adoro!" E giù risate, pacche e salti.
"Vabbé, raga, io e Rugge stavamo per mangiare. Restate tutti vero?" Ottengo un urlo in risposta, e già so come ridurrò la cucina... 
Rugge esclama:
"Sentite, ma è una sera per soli gentlemen o possiamo chiamare Tini e Mechi? Perché avranno sentito il terremoto, quindi fra poco arriveranno a vedere che capita qui!"
Diego ride e Facu gli fa l'occhiolino.
"Ssssssenti, ho qui il numero di Cande. Devo forse dirle che in sua assenza cerchi compagnia?" Nicolas mima il gesto di fare una chiamata e immediatamente Rugge gli zompa addosso.
"Scemo che dici?" E gli molla un pugno sul braccio. Oh, mi erano mancati  questi bastardi. 
Comunque, tempo zero e ho afferrato il cellulare per scrivere a Tini:
"Piccola, ho una sorpresa per te e Mechi. Scendete appena potete! PS: abbiamo compagnia" ecco. Che palle non poter dire tutto e subito a tutti. Odio nascondermi. Il messaggio è stato consegnato ma Tini non l'ha ancora letto.
"Hey bomber, ci riprendiamo e festeggiamo o passiamo la sera a deprimerci guardando il telefono?" Facu mi si avvicina e mi toglie l'iPhone di mano, per posarlo su una mensola. 
"Scusa, amico, scrivevo a Mechi di chiamare Tini e scendere appena hanno finito"
E nel dirlo, mi volto fingendo di voler spadellare qualcosa.
"Ragazzi, niente pentole. Stasera si mangia sushi: Nico e Samu stanno ordinando!" Urla Facu
Rugge casca sul divano seguito a ruota da me e Diego. Sono felice siano qui, chissà se avremo un attimo per noi tre stasera. Ho bisogno di un consiglio fraterno.

P.O.V. Tini
"Sarà Jorge?" Dice Mechi
"Mah, mi avrebbe raggiunta passando dal balcone. È innamorato di quell'albero." Replico aprendo il portone 
"Amigas lindassssss!!! Que pasa?"
Clara, Cande e Alba sono qui!!!! Non ci credo e mi stropiccio gli occhi prima di gettarmi fra le loro braccia
"Oddio non ci credo! Cosa ci fate qui voi due?" Strillo felice guardando Cande e Alba
"Beh, SORPRESAAAAAAAAAAA!!!"
Mechi arriva da di là e riprendiamo il nostro abbraccio di gruppo.
"Che bello rivedervi!!!! Ragazze questa sì che è una sorpresa!!! Come mai qui?"
Alba risponde per tutte:
"Io e Cande sapevamo che i ragazzi volevano fare una sorpresa a  Diego, Rugge e Jorge così li abbiamo raggiunti, cogliendo di sorpresa anche Clara!"
Clara sorride e commenta:
"Il che non è facile: io so sempre tutto di solito!!!" E ridiamo ancora...
Oddio, mi erano mancate le ragazze. Mentre mostro loro il mio appartamento, Mechi mi richiama all'ordine mostrandomi il telefono illuminato: è Jorge a scrivere!
Vorrei rispondere, ma sono circondata e so che le ragazze partirebbero in quarta a far domande. Meno male che c'è Mechi:
"Chicas, la vasca di Tini è bella ma la mia è più bella! Venite di là un attimo? Tini ti ha chiamata tua madre, magari prima di raggiungerci farai meglio a richiamarla!" E mentre tutte su dirigono verso la porta Mechi mi strizza un occhio e io le soffio un bacio.
Rispondo a Jorge:
"Okay." Aggiungo un bacino per fargli capire che vorrei poter rispondere ma ho paura che "la compagnia" gli legga il messaggio. Le emoticon con i bacini sono un must nel gruppo comune, perciò nessuno si farebbe due domande. Che pizza non poter dire ancora niente, soprattutto ora che ho Cande e Clari qui. Chissà se stasera avremo un attimo per noi, penso mentre raggiungo Mechi e le altre nell'appartamento accanto al mio.
Faccio un respiro profondo, sorrido al portone e suono. Con il tono più gioioso del mondo strillo:
"Ragazze, facciamo un'improvvisata di sotto o un pigiama party quassù?" 
E ridendo tutte mi seguono giù per le scale.
....

È stata una serata bellissima. Rivedere il cast tutto assieme mi ha fatto un certo effetto, lo ammetto. Ero commossa quando, entrate a casa di Jorge, ci siamo ritrovate sommerse dai ragazzi. Fra l'altro, Rugge e Diego hanno fatto certe facce sorprese quando si sono ritrovati Cande e Clari fra le braccia... Che bello l'amore e che invidia... non poter dire loro nulla di me e Jorge e passare una serata intera a far finta di essere i soliti amici mi ha smontata non poco. Per fortuna l'entusiasmo era tale da permettermi di passare quasi inosservata.
"Vabbè ragazzi, io mi ritiro" dice Alba verso mezzanotte. "Il viaggio mi ha stancata, ma verrò a vedere le prime prove domani eh?" Ci abbraccia e ci bacia e, sulla porta, viene fermata da Facu.
"Te ne vai? Aspetta, vengo anche io."
Lo fissiamo aspettandoci spiegazioni e lui chinando il capo dice:
"Eh sì, il viaggio... Vabbè, a domani sul set.." Lo fissiamo ancora
"Intendo, verrò anche io a dare un'occhiata. Vedrò come ve la cavate senza il migliore." La risata è generale e copre il momento di imbarazzo che si era creato. Eppure lui e Alba non me la contano giusta... Vedendo che nessuno fa commenti, mi rimetto a sparecchiare.
"Si ehm... Ragazzi, io e Samu pure torniamo. Domani giriamo presto qualche video per il mio prossimo disco e quindi ora è meglio che rientriamo"
Ci abbracciano ed escono. 
"Ditelo che era una scusa per non lavare i piatti!" Gli urla dietro Rugge ridendo e beccandosi un finto pugno sul braccio da Cande. Sono così carini insieme.
Mechi finisce di aiutarci a sistemare e, quasi all'una, si congeda con:
"Ragazzi sono distrutta. Vado a vedere se Pablo ha tempo per una chiamata veloce... Dunque, cast... A domani?"
"A domani Mechi! Grazie per tutto e salutaci Pablo!" La abbraccio stretta e poi torno in sala. Siamo rimasti solo io, Jorge, Diego e Clara e Rugge e Cande.
Jorge mi invita a sedermi accanto a lui e, improvvisamente, mi rendo conto che adesso è il momento della verità. 
"Cos'è questo silenzio?" Fa Diego "troppo sushi?"
Jorge lo guarda e scuote il capo, poi si alza e si mette le mani dietro la schiena, facendo trapelare tutto il suo nervosismo.
"Ah... Che hai?" Chiede Diego, che ha capito che qualcosa di importante è nell'aria.
"Ragazzi, Rugge già lo sa.. Ed io non so da dove cominciare. Perciò prima di tutto premetto che vi considero come una famiglia e per questo non posso più tacere."
Cande lo guarda storto e gli fa:
"Chico, non ci stai dicendo che dopo Stephie sei gay vero?"
Ridono tutti, tranne me. Sento che è in difficoltà, e lo raggiungo. Gli prendo una mano e lo guardo, sono qui per darti forza amore mio.
"E questo che vuol dire?" Clara indica le nostre mani intrecciate e Jorge le risponde, a beneficio di tutti:
"Ecco, io mi sono innamorato di Martina, volevo dirvelo."
E mi bacia. Dura un attimo, ma percepisco la solita scossa lungo la schiena. Oh Jorge cosa mi fai.. C'è un fischio, credo opera di Rugge.. 
"Ragazzi, va avanti da molto poco e non sapevamo come fare. Io e Peter abbiamo rotto da poco, Jorge e Stephie anche da meno, ma è successo. E non ha senso nasconderci. Non da voi almeno.."
Clara e Cande strillano e si precipitano fra le mie braccia, Diego raggiunge Jorge e gli dà una pacca sulle spalle.
"Bravo amico. Chissà perché ho sempre immaginato che sareste stati una bella coppia anche nella vita reale."
Clara torna da lui e con la testa sulla sua spalla chiede:
"Non per fare quella che vuole rovinare il momento, perché non è così, ma.. Cosa avete detto alla produzione?"
Rugge la fissa e prima di darci modo di rispondere le dice:
"Nulla. Infatti -e guarda con intensità Cande- non devono ancora saperlo. Ricordiamo tutti cosa sanno fare i produttori con i giornali solo per vendere notizie, vero?"
Cande e Clari ci guardano e annuiscono.
"Ha senso. Nessuno vuole un VIOLETTA Gate parte seconda. Quindi Lodo non sa nulla, giusto?"
Come sempre, Cande ha un dono per i tasti dolenti.
"Ecco... Lei no, ma Tomas sospetta. Quindi noi faremo in modo di fugare i sospetti e voi non dite nulla, vi prego"
Devo avere una voce davvero spaventata, perché Jorge mi stringe a sé, baciandomi sui capelli e Diego mi risponde con un sorriso:
"Tranquilli piccioncini. Acqua in bocca, però vi preparate a un 12 mesi di fuoco. Siete certi di poterlo reggere?"
Clara gli tira un piccolo schiaffo e replica per noi
"Ovvio che possono. Anche perché è meglio far finta di nulla per le ore di registrazione e riprese piuttosto che dire subito tutto a tutti e rischiare il pandemonio. Soprattutto perché non so come reagirebbero i loro ex. Peter era vendicativo, mi pare di ricordare."
Jorge mi stringe più forte e gliene sono grata: sto iniziando a tremare al ricordo delle sue scenate di gelosia perché correva voce di un flirt fra me e Jorge per un bacio fuori copione.
 E pensare che, se per tutti era un fuori copione, io e lui eravamo convinti facesse parte della ripresa. Qualcuno aveva sostituito i nostri fogli, così da un equivoco banale era nata l'apocalisse. Avevamo addirittura cancellato una serie di live, tanto io e Jorge eravamo provati dallo scandalo.
Restiamo tutti e sei in silenzio, poi Rugge guarda l'ora e suggerisce di ritirarsi.
"Giusto. Bro, posso chiamare un taxi? Casa mia è lontanuccia da qui."
Chiede Diego. Ho un'idea e la sussurro all'orecchio di Jorge, che mi bacia e annuisce.
Diego non capisce e sta per scattare, ma Jorge lo ferma.
"Tranquillo amico. Restate pure qui tu e Clara. Vi potete sistemare in camera mia per stasera, io dormo su con Tini." E mentre glielo dice lo trascina per un braccio per mostrargli la stanza e dargli le coperte. 
Clara mi abbraccia forte e mi dice 
"Hey tesoro, tranquilla. Andrà tutto bene. Non diremo nulla a nessuno, e poi quando tutto sarà finito voi farete il vostro annuncio e sistemeremo tutto. Sì?"
La stringo a me e anche Cande si avvicina.
"Tranquilla Tini. Ti capisco, lo ho fatto anche io con Rugge e anche se all'inizio fa male è la mossa giusta. Soprattutto se è un amore così giovane."
Lasciamo Clara e Diego e usciamo sul pianerottolo con Rugge e Cande, che stanno entrando nell'appartamento di fronte.
Quando arriviamo da me, sono così provata che rido e piango insieme.
Jorge mi prende in braccio e mi fa sdraiare sul letto. Mi sento protetta con lui.. 
"Hey amore, vieni qui." E mi attira verso di sé...
"Non piangere, piccola. Sapevamo che non sarebbe stato facile, ma assieme ce la faremo. Te lo prometto."
Lo bacio e mi alzo per andare in bagno. Quando mi sono sistemata, anche lui si è cambiato e mi fa così caso vederlo vestito da notte. Avremo dormito assieme sei miliardi di volte in anni di riprese, ma adesso è diverso. 
"Ti ho già detto che senza di te io non esisto?" Gli sussurro all'orecchio mentre mi abbraccia da dietro
"Ecco, non smettere mai di dirlo. Perché io sarò sempre qui- e mi tocca il cuore- per te. A domani amore, dormi bene" mi bacia sul collo e io scivolo nel sonno fra le sue braccia. Adoro dormire così, con notti del genere come può essere spiacevole l'indomani?

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Capitolo 9
*** Vamos juntos a cambiar el mundo! ***


Io non sono mai stata sul set di un vero, autentico film. Nel senso, il set di riprese di una serie TV è molto più piccolo, con molti meno cameramen e addetti alle luci, ed in genere è tranquillo.
Il set del nostro film è una mini città. La zona camerini con truccatori e pettinatori, la zona magazzino con i vestiti ed i cambi di scena, la sala registrazione per le scene di canto, le sale prove per le coreografie ed in più i vari set.
In teoria i primi ciak si girano allo "studio on beat", così hanno ricreato il vecchio set per la scena della consegna dei diplomi.
Motivo per cui nei nostri camerini provvisori sono arrivate toghe e tocchi rosso fiamma.
Io, Mechi, Rugge, Diego e Jorge siamo in sala coreografia per provare la canzone per la cerimonia dei diplomi. Il coreografo si chiama Ryan Evans, ed è simpaticissimo. Ha inventato coreografie molto dinamiche: spaziano dal pop all'hip-hop, al funk e soul. Ma c'è diverso free style. Piacerebbero a Facu, penso mentre eseguo una capriola aiutata da Jorge. Non faccio in tempo a terminare il pensiero che la musica cambia e mi ritrovo circondata da Facu, Alba, Cande, Nico e Samuel. 
"Oh mio Dio! Voi!!!! Qui!!!! Nella prima scena!!!" Sono così felice che piango di gioia, e vedo che anche Mechi, che ha appena terminato la sua figura, nasconde il capo sulla spalla di Rugge, commossa anche lei.
I ragazzi ballano attorno a noi 5 e, al termine del pezzo, non posso far a meno di abbracciarli ad uno ad uno. Sono stati la mia famiglia in quattro anni di riprese, sapere di girare il film senza loro mi aveva preoccupata, ma vederli qui ed ora è... Bellissimo. 
Jorge, Diego e Rugge si fiondano addosso ai ragazzi, sorpresi anche loro per il regalo inaspettato, mentre noi ragazze ci stringiamo le une alle altre, felici di essere insieme, sia pure solo per le prime scene. 
Dave, il regista, ci richiama all'ordine:
"Ragazzi, prova fenomenale, ma ora di corsa a cambiarvi perché la giriamo."
Nei camerini, come ai vecchi tempi, noi ragazze non perdiamo tempo in scenette drammatiche di prova delle battute: terminati trucco e parrucco scattiamo foto su foto per immortalare il momento. Purtroppo non possono finire sui social perché il film uscirà l'anno prossimo, ma noi le teniamo per ampliare il nostro "Memorabilia", un album che raccoglie le foto dei nostri anni di riprese, serie dopo serie. 
Quando siamo tutti pronti ci posizioniamo in scena. Recitiamo all'aperto per ora. È stato montato un palco con la scritta gigante "Studio On Beat" ed Ezequiel e Clara, nei panni di Pablo ed Angie, sono pronti per entrare nel ruolo dei professori al momento del congedo finale. 
Noi siamo seduti di fronte al palco, con le nostre tuniche rosse ed i tocchi in testa. Manca Lodo, però la regia ha pensato di far sapere per vie traverse che lei conseguirà il diploma in Italia.
Io sono seduta fra Mechi e Cande, accanto alla quale siede Alba. Jorge è dietro di me e mi cinge le spalle: nel film Vilu e Leon sono ufficialmente fidanzati. Gli altri ragazzi sono ordinatamente seduti attorno a Facu e Nico. Facciamo uno strano effetto credo.
Ultimi ritocchi sulle posizioni e Dave urla
"Ciaaaaaak! Si gira!"
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Pablo: "Ragazze e ragazzi, questo è un momento di immenso orgoglio per me, ma anche di malinconia. Io vi ho visti crescere qui, vi ho visti trasformarvi negli straordinari artisti che siete e soprattutto vi ho visto diventare giovani dal cuore grande. Chi si è specializzato nel canto, chi nel ballo, chi nella registrazione, chi in qualche strumento.... Sono orgoglioso dei vostri risultati, ma ancor di più dell'equipe che siete. Abbiamo avuto problemi, momenti difficili, tensione e anche la tentazione di mollare. Ma io vi ho visti far fronte a tutto, in maniera brillante. Ed è per questo che, con tantissimo orgoglio e altrettanta nostalgia, vi consegno i diplomi. A turno, seguendo le indicazioni della professoressa Angie, salirete sul palco per ricevere l'attestato, dopodiché tutti sul palco per un ultimo atto insieme" Ezequiel è commosso genuinamente: Pablo è entrato davvero nel suo animo.

Angie: "Camilla Torres"
Cande aka Cami sale sul palco, riceve il diploma dalle mani di Pablo, bacia Angie e scappa a nascondersi in attesa di rientrare in scena.
Angie: "Federico Pasquarelli"
Rugge sale, riceve il diploma, abbraccia i professori e si nasconde anche lui.
Angie: "Andres Calixto"
Nico interpreta un personaggio un po' tocco così la scena prevede che urli: "presente!"
Angie: "Andres sul palco, ti sei diplomato anche tu!!!"
Risata generale, solito copione e anche Nico scompare.
Ad uno ad uno vengono chiamati anche i personaggi Ludmilla, Diego, Maxi, Broadway, Nata ed infine Vilu, cioè io, e Leon. 
Jorge è l'ultimo ad essere chiamato sul palco ed è proprio Leon lo studente incaricato del discorso finale.
Leon: "Per me sarà particolarmente difficile lasciare lo studio. Qui sono diventato un artista completo: un cantante, grazie anche al supporto della mia band, un ballerino, un compositore, un musicista. Ma soprattutto sono diventato un uomo. Ho imparato ad essere me stesso, senza compromessi: ho imparato ad unire le mie passioni in un unico luogo, il mio cuore. Sono onorato di poter pronunciare io il discorso finale. Ancora nessuno di noi sa con certezza dove ci porteranno i prossimi anni, chi saremo e come. Ma io so che devo ringraziare una persona in particolare, che da sempre ispira il mio cuore e mi aiuta ad essere migliore. Violetta, la mia partner in U-Mix e la mia fidanzata, fra mille avventure, in questi anni. Grazie di tutto, mi princesa."
Mi manda un bacio e nei suoi occhi non vedo l'amore fiabesco di Leon e Vilu, che stiamo interpretando. Vedo il nostro amore, quello di Jorge e Tini.
Ma sono ancora Violetta qui, perciò, interpretando il personaggio chiamo a raccolta Ludmilla, Fede e Diego e raggiungiamo Leon per ballare la nostra ultima coreografia come On Beat studio.
Ci raggiungono tutti gli altri e mentre cantiamo "Ser Mejor" e lanciamo i tocchi in aria capisco che, nonostante tutti interpretiamo un personaggio, questa canzone ci rappresenta anche nella vita reale. L'abbraccio finale non è quello dei ragazzi dell'On Beat: è quello di Tini, Jorge, Rugge, Cande, Diego, Mechi, Samu, Alba, Nico e Facu. Le nostre carriere si separeranno, ma noi resteremo sempre uniti. E con il grido di 
"Vamos juntos a cambiar el mundo!" terminiamo la ripresa del giorno. 
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"Ragazzi, ci avete fatto una sorpresa meravigliosa! Eravate qui apposta e non non abbiamo capito nulla!!!" dico commossa guardando i miei amici, mentre mi libero della toga e del tocco.
"Non volevate mica iniziare il film senza di noi? Il piacere è nostro, Tini." Facu mi abbraccia e Nico commenta, guardando la tunica che ancora indossa:
"Certo che non potevamo fare finale migliore per questo nuovo inizio!" 
È solo la prima scena, ma sapere che per un'ultima volta il cast è tutto assieme beh... Mi ha esaltata. "Nos somos así" e, mentre osservo gli addetti chiudere tutto per preparare le scene di domani, sono davvero orgogliosa di ciò che siamo diventati. Per quanto, sapere di non recitare più con Alba e Cande, o con Facu Nico e Samu, mi rattrista non poco. Devo anche conoscere il nuovo membro del cast, vattelappesca come sarà e se sarà un fratello come lo sono tutti loro, per me. 

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Capitolo 10
*** Amici-nemici-rivali? ***


Che tristezza salutare tutto il vecchio cast: Facu, Nico, Cande, Alba e Samu, oltre a Ezequiel, sono ripartiti stamattina. Erano qui solo per le riprese di ieri e beh... Ci hanno fatto il più bel regalo possibile. Fra l'altro, solo Tomas e Dave sapevano della scena: nemmeno Diego e Rugge avevano idea di cosa tramavano. In effetti ora ha senso il fuggi fuggi generale dopo il sushi di domenica sera... 
Sorrido ricordando tutto, soprattutto il finale di serata, ma ancora mi pesa non poter dire a tutti di me e Tini. Soprattutto perché oggi è arrivato un nuovo membro del cast ed io già lo odio quando broccola la MIA ragazza. Purtroppo lui interpreta Chad Danforth, il mio compagno di stanza al college e, in teoria, il mio nuovo migliore amico. Recitare fingendo simpatia per questo soggetto sarà difficile e proverà se sono un attore bravo o meno. 
"Hey Jorge, desculpe... Mi hanno detto che divideremo il camerino, così sto portando qui delle cose. Ti secca?" Eccallà, parli del diavolo e spuntano le corna. Odio la sua voce. Sembra un ragazzino, nonostante abbia 28 anni e pare sia un discreto cantante e ballerino. 
"Ehm certo che no, anzi guarda, magari vado a fare un giro al bar così ti sistemi eh?" Mi alzo dalla sedia e faccio per uscire, ma mi ferma con:
"Ma perché non mi aiuti? Ci sbrighiamo prima e poi magari il caffè te lo offro io." Cioè, fa pure il carino? La parte emotiva di me mi suggerisce di tirargli un cazzotto e stenderlo, però purtroppo non posso, sennò finirei fuori dal cast. Così mi tocca allargare le braccia e annuire sorridendo. 
Mi dà un cinque e lo aiuto a trascinare dentro lo scatolone con i copioni, alcuni cambi di scena e degli effetti personali. Noto che usiamo lo stesso profumo, Bleu de Chanel. Chi l'avrebbe mai detto? In un'altra occasione potremmo addirittura essere amici io e questo.
Mentre ci dirigiamo verso il magazzino parlando di amenità che non hanno senso, incrociamo Tini e Mechi.
"Ciao ragazzi! Che fate?" Chiede Mechi mentre ci raggiungono
"Oh, aiuto Corbin- che è il suo vero nome- a portare le cose nel nostro camerino." Rispondo prima che dica qualcosa all'indirizzo di Tini.
"Anche noi stavamo andando lì, fra l'altro abbiamo i camerini vicini questo giro. Abbiamo appena visto il nostro... E stiamo recuperando i prossimi cambi, così Berta non impazzirà." Sospira la mia bellissima ragazza, che ha l'aria di aver appena terminato una sessione di danza, a giudicare dalla tenuta.
"Chi è Berta? E perché sembri così distrutta? Se vuoi ho il Gatorade con me, magari ti tira su."
Muovo lo sguardo da lui a lei e vedo che Tini mi fissa. Almeno non è interessata al tipo. Cavolo, mi sto comportando come un adolescente. 
"Ehm tranquillo. Io non bevo quelle cose..."
Mechi interviene per spegnere l'imbarazzo.
"Oh siamo arrivati. Sì comunque non prendertela Corbin. Da che abbiamo incontrato il nuovo coreografo noi beviamo solo acqua. E, per rispondere alla tua domanda di prima, Berta è la costumista mia e di Tini"
Come al solito ha parlato troppo, cara la nostra Mechi. Tini non è un soprannome per tutti, perdio. 
"Tini?" Corbin deve essere ritardato. 
"Tini sono io, è il nickname di Martina." Replica la mia ragazza.
"Vabbè, questa conversazione è affascinante ma, ragazze, siamo arrivati. Ci vediamo di là quando abbiamo finito tutto?"
Tini ci soffia un bacio e Mechi ammicca, dopodiché io prendo il telefono.
"Già lo odio. Ci sta provando con te?!"
Replica immediata:
"Non essere ridicolo, mi amor. E poi lo sai che ho occhi solo per te."
Sorrido allo schermo come un ebete e penso che sì, forse io e Corbin possiamo essere amici. Così, con rinnovata energia, mentre ci trasciniamo dietro un carrellino di cambi, gli chiedo:
"Ma te dove sei sistemato?"
Ride e fa un gesto che indica un punto lontano
"Sto dove sta Diego. La piscina ripaga la distanza, ma svegliarsi all'alba per arrivare in tempo agli studi è una rottura non da poco. Tu?"
Ah, è vero. Diego mi aveva mandato un selfie con vista piscina e hashtag #tié#godi ieri. Ma mentre rispondo a Corbin penso che non li invidio. Io abito esattamente dove vorrei essere. Vicino alla mia stupenda fidanzata.
"Ah quindi tu, Mercedes, Ruggero e Martina siete quelli della villa? Beh dai, non vi potete lamentare."
"No, infatti."
Arriviamo al camerino e, chiusa la porta, lui mi fa:
"Ma Martina ha sul serio solo 19anni? Cioè, la ho vista in sala prove e io a 19 anni non mi muovevo così bene."
Serro i pugni e respiro profondamente.
"Già. Cioè, intendo... È bravissima in effetti."
"Ho letto il copione, avremo qualche scena insieme a breve. Pare che Chad e Vilu abbiano un flirt mentre Leon è a fare motocross."
Fermi tutti. Cosa come chi perché? Ah, già. È solo un film.
"Ma che hai?" Mi chiede Corbin, cui non deve essere sfuggito il mio repentino cambio di umore.
"Eh? No nulla, mi hai fatto venire in mente che ho scordato una cosa, cioè..."
Mi fissa un attimo e prosegue
"Vabbè, comunque.. Set a parte. È fidanzata?"
Sì idiota. Con me. 
Buono Jorge. Stai calmo. Non succederà nulla. Respira.
"Ecco... Non proprio. Ma sta frequentando uno piuttosto geloso."
Corbin scrolla le spalle. 
"Che palle. Tutte quelle belle sono già impegnate. E tu? Ce l'hai la ragazza?"
Decido che uno sfizio posso togliermelo.
"No. E giusto perché tu lo sappia, ho pensato la stessa cosa quando Tini ci ha detto del tipo."
Mi dà una pacca sulle spalle e fa:
"Vabbè, se questo non c'è mai tutto può cambiare no?" 
Lo odio. Piccolo lurido infame.
"Senti, se non serve più nulla dal magazzino io torno a casa. Devo davvero sentire i miei, mi manca mio nipote e mi hanno detto che ora parla."
Non so da dove mi è uscita questa frase sentimentale, ma almeno lo scopo lo ho raggiunto.
"Tranquillo bro. A domani"
Bro???? Ma chi pensa di essere?! 
Gli faccio un cenno ed esco. Entro nel camerino di Tini e, prima che possa rendermene conto, lei chiude la porta, tira giù le tapparelle delle finestre e mi bacia con passione, ardore che ricambio.
"Dio, è tutto il giorno che lo volevo fare. Mi sei mancato amore."
Le accarezzo la schiena: è bello vedere e sentire che esisto solo io per lei. 
"Ero passato per vedere se sei pronta per tornare a casa. Io vado ora..." Le sussurro all'orecchio
"Vengo con te." Oh piccola... Lo spero proprio.
La bacio con passione e so io quanto mi costi non toglierle i vestiti di dosso ora ora. Ho le mani sui suoi fianchi e sento che sta ansimando.
"Andiamo" ci ricomponiamo e usciamo.
Mechi ci incontra all'uscita e, prima che Corbin, che sopraggiunge in quel momento, possa dire qualcosa chiede ad alta voce:
"Tini vai? io esco a fare un po' di spesa! Mi ha detto Rugge che ho lasciato le luci accese in casa. Me le spegni tu?"
Tini le alza un pollice in su ed io le strizzo l'occhio. Una scusa banale, ma efficace. 
"A domani Corbin!"
E a distanza di sicurezza dagli studi, a mezzo isolato da casa, ci fermiamo. Posso sentire l'aria vibrare, come la prima volta che ci siamo baciati.
Ci baciamo appassionatamente, contro un muro come due ragazzini. Mentre ci fissiamo con desiderio, e nell'aria già c'è sentore di un nuovo bacio, una voce ci fa trasalire.

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Capitolo 11
*** King's Foundation ***


"Hey voi due!" 
Un ragazzo con un curioso cappello basco e una tenuta vagamente bohémien ci sta fissando come se fossimo un miraggio.
Ci separiamo, pronti al peggio, e sento Jorge dire
"Senti amico, se sei della stampa sappi che puoi anche risparmiarti le domande. Quello che hai visto è un momento privato e..."
"No senti, fammi parlare. Mi chiamo Ian Harding, sono un fotografo freelance. Non so perché mi parli della stampa, ma io volevo parlarvi di quel bacio. Perché mi serve una vostra autorizzazione."
Jorge lo guarda e non capisce, così mi avvicino e mi presento
"Piacere Ian. Lui è il mio fidanzato, Jorge, ed io sono Martina. Perché ti interessa il nostro bacio?" 
Ian sorride e chiede:
"Voi non siete di qui, vero?"
Jorge e io ci fissiamo e scuotiamo la testa.
"Ecco, ogni primavere ad Albuquerque organizziamo un evento benefico a tema, per permettere all'ospedale pediatrico per malati di cancro di ottenere fondi. Quest'anno il tema è i mille volti dell'amore. Io giro spesso in città cercando spunti, e voi beh... Siete stati un fulmine a ciel sereno. Vi ho fatto una foto e vorrei sapere se la posso stampare ed elaborare per la mostra."
Jorge lo guarda e non riesce a spiccicare parola. Io passo lo sguardo da lui a Ian e mi sento confusa.
"Senti, Ian, quello che ci chiedi è molto bello ma noi non sappiamo nulla dell'evento. Ne possiamo parlare?"
Vedo Jorge scuotersi un attimo.
"Senti Ian, noi abitiamo cento metri più in qua. Vieni un attimo a berti una cosa, così parliamo bene del tuo progetto. Non sapevo ci fossero eventi a fondo umanitario e sociale qui."
Ian ci guarda stupito e acconsente, evidentemente non era preparato a tante storie. Per conto mio, lo scopo è nobile ed altruista e se lo scatto di un momento molto intimo può servire a donare qualcosa a bambini meno fortunati, che lo usino pure. Però, purtroppo, nelle clausole sui diritti d'autore abbiamo firmato un consenso a vendere o donare nostre immagini private solo dietro autorizzazione della Disney Records. Il che implicherebbe spiegare a Tomas e agli alti uffici cosa siamo io e Jorge. Potenzialmente una bomba a mano. 
Entriamo nell'appartamento di Jorge e ci sediamo in cucina.
Ian ci chiede se può approfittare del Wi-Fi e di un computer per mostrarci tutto. Jorge gli passa il suo Mac e Ian in mezzo secondo googla l'evento di cui ci ha parlato. 
"Vedete? L'ospedale è stato fondato da Mr e Mrs King, i quali oltre 20 anni fa persero il loro unico figlio per un rabdomiosarcoma embrionale retroperitoneale. Un cancro, detto più facilmente. Mr e Mrs K non avevano abbastanza fondi per mandarlo avanti, così da subito chiesero alla scuola superiore di dar loro una mano. Da quel momento, ogni primavera viene organizzata una piccola fiera. Un concerto, alcuni giorni di cene e pranzi e vendita di piccoli oggetti. I fondi vengono donati per intero alla fondazione dell'ospedale. Non è molto, ma abbiamo anche dei medici che lavorano pro bono e alcuni ci sostengono con donazioni a distanza. Se voi mi permetterete di usare la foto che vi ho fatto, io la stamperei in prospettiva, in vari stili, su tela e su lucido e mi preoccuperei di venderla come immagine della fiera. Ovviamente non posso obbligarvi, ma vi chiedo di pensarci. Per Albuquerque, per i signori King e per tutti i bambini del King's hospital."
Io ho le lacrime agli occhi: mentre lui parlava sfogliavo tutte le foto degli eventi passati. In un certo senso il futuro di quei piccoli è anche nelle mani mie e di Jorge. 
Jorge anche è commosso.
"Ian, non possiamo decidere noi se partecipare o meno. Forse non ci hai riconosciuti, ma noi siamo legati a doppio nodo con la Disney Records..." Si interrompe, mi prende la mano e Ian sta per replicare. Lo precedo, perché ho capito dallo sguardo cosa intende il mio meraviglioso uomo.
"Ascoltami. Noi non possiamo concedere alla tua fiera le nostre immagini, anche private, se i nostri producers non acconsentono. Noi siamo.. attori. Siamo dei personaggi purtroppo."
Ian ci guarda comprensivo, ma deluso.
"Però possiamo parlare con la Disney Records per farvi avere la foto, e forse non solo quella. Il progetto ci piace e vogliamo darti una mano, ma ad una condizione."
"Non posso darvi soldi" ci interrompe Ian
"Non ne vogliamo. Se vuoi la foto, temo dovrai usare i nomi dei nostri personaggi: Leon Vargas e Violetta Castillo."
Al che, Ian spalanca gli occhi e sbianca
"Voi siete... Jorge Blanco e Martina Stoessel? Veramente?!"
Jorge prende il Mac e googla i nostri nomi. 
"Oh mio Dio. Non vi avevo riconosciuti. Perdonatemi, io..."
Lo fermo.
"Senti, che tu ci creda o no, la fama non va bene con l'amore e noi non cerchiamo paparazzi. Però il tuo progetto merita. Quindi io voglio aiutarti, e se per farlo devo usare il nome del mio personaggio.. che sia."
Jorge mi attira a sé e dice:
"Io ho un'idea. La nostra casa madre non può sapere che io e Martina siamo fidanzati, non ancora perlomeno. Sennò rischiamo fotografi molto meno tranquilli di te, per scopi che di onorevole non hanno nulla. Però possiamo fare così. Domani potremmo portarti con noi sul set, o magari ci raggiungi dopo le riprese che forse è anche meglio. Chiedi di parlare con Tomas Goldschmidt di un progetto che permetterà alla città di avere i fondi, alla Disney di farsi pubblicità gratis. Ti ameranno e ti faranno entrare dal nostro capo. Tu dirai che ci hai osservati durante le riprese in esterna e vorresti usare la favola di Vilu e Leon come emblema del vero amore per il vostro progetto. Noi ovviamente ci dichiareremo d'accordo e chiederemo anche a tutti gli altri se ci stanno a organizzare un concerto, i cui proventi andranno al vostro ospedale. Ci staranno tutti."
Per un attimo penso che Ian stia per ammazzarci, poi mi rendo conto che si sta abbracciando. In effetti Jorge si è esposto parecchio, dicendogli tutte quelle cose.
"Io... Io non ho parole. Come potrò ringraziarvi?"
Mi sento in dovere di far notare ad un esaltato Ian che ancora non è tutto deciso, ma lui mi ferma prima.
"Io vi ringrazio. Questa immagine ve la regalo e cancello la copia dalla mia macchinetta. Domani sarò sul set e prometto non rivelerò a nessuno di voi. Ma sappiate che siete una bellissima coppia."
E dopo esserci scambiati numeri ed indirizzi email, io e Jorge restiamo soli.
"Sai amore sono felice di aiutare. Ho sempre desiderato poter avere il mio ente benefico a favore di qualche iniziativa, e così mi sento finalmente utile. Cioè, posso usare il personaggio per una cosa cui davvero tengo. Non è meraviglioso?"
Jorge mi attira a sé e mi bacia a lungo. 
"Cos'hai?" C'è qualcosa di strano in questo bacio. È malinconico.
"Devo dirti una cosa, Tini. Non l'ho ancora mai detta a nessuno, tranne a Diego."
Scatto sull'attenti e ho paura, lui lo capisce e mi stringe forte al suo petto. Posso sentire il battito del suo cuore, veloce e cadenzato. 
"Sai che mia sorella ha un bimbo, no?"
Sorrido, come si fa a non conoscere Raphita vivendo a tu per tu con Jorge? Lui è il suo meraviglioso nipotino di due anni e poco più, una vera coccola. Annuisco e lo fisso.
"Beh, prima di Raphita c'è stato Alejandro."
Mi allontano per guardarlo meglio e non capisco. Non sapevo di questo bimbo, non ho mai visto sue foto e sì che Jorge quando parla della sua famiglia tiene un corso monografico sul nipotino.
Scuoto la testa:
"Alejandro?"
Jorge sorride fissando il vuoto, inseguendo un ricordo che solo lui vede.
"Sì. È stato il loro primo figlio, un bimbo adorabile. Ma già dalla nascita gli diagnosticarono un cancro alle ossa, tant'è che cresceva poco e male e non ha mai davvero camminato. Mia sorella e mio cognato fecero di tutto per trovare un centro che potesse prenderlo in cura, ma il cancro alle ossa, soprattutto neonatale, è una vera bestia e nessuno aveva i mezzi per ritardarne la crescita, se non altro. Quando finalmente trovarono qualcosa, a New York, ormai Ale aveva tutto il corpicino mangiato dal cancro. Era una tortura per noi vederlo soffrire e non poter fare nulla."
Gli asciugo una lacrima con un bacio e lo incoraggio a continuare. È bello che mi apra così il cuore, anche se la storia sta per far piangere a dirotto anche me.
"Beh, Ale morì nel giorno del suo secondo compleanno, infatti se ricordi tre anni fa scappai di corsa dal set per raggiungere i miei."
Vero. Nessuno di noi aveva capito perché questo viaggio improvviso e tutti avevamo notato un cambiamento in Jorge, ma non avevamo approfondito. Aveva uno sguardo che invitava a non insistere.
"Mia sorella era distrutta. Se la prese con tutti e con se stessa, perché non eravamo riusciti a salvare il piccolo. Poi noi andammo in tour in Polonia, e visitammo quella scuola per bambini con handicap, ricordi?"
Come scordarlo... Li porto tutti nel cuore, soprattutto una di loro, perché ci disse che eravamo stati la loro "migliore medicina", con le risate che avevamo portato lì. Jorge mi legge nel pensiero perché continua: 
"Io ricordo una bambina, Marie, che ci disse quanto bene avevamo fatto a tutti loro, meglio di una medicina. Beh, in quel momento per la prima volta ho pensato che il mio lavoro potesse aiutare in qualche modo certe ricerche. Ma non ho mai potuto organizzare nulla, con voi o da solo, perché Violetta era diventata una macchina infernale fra tour, riprese e resto.."
Vero. Non dimentichiamo poi il peso di quel banalissimo equivoco. Giornalisti ovunque, set invivibile e produttori sempre più tesi. Un incubo, almeno fino al momento in cui Stephie e Peter non rimisero la testa a posto per smorzare i toni.
Jorge mi fissa e mi prende il viso fra le mani.
"Questo progetto ha molto di personale per me, volevo dirtelo. Farò qualsiasi cosa per convincere i produttori a darci una mano. Non solo per Ian e per il King's Hospital, ma soprattutto per Ale e per la mia famiglia. E so che questo inevitabilmente inciderà sulla mia vita privata, sulla nostra vita, ma..."
Lo interrompo con un dito sulle labbra.
"Io lo capisco Jorge. E farò quanto potrò per starti accanto e sostenere il progetto, anche se ciò dovesse riportare scompiglio nelle nostre vite. Ti amo, e sono la tua prima fan. Questo non scordarlo mai."
Del resto, perché mentire? Il progetto mi piace, le storie sia di Ian che di Jorge mi hanno toccato il cuore e se posso fare qualcosa io lo farò. Anche se questo finirà, inevitabilmente, per portare il caos nel mio rapporto con Jorge. 

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Capitolo 12
*** Non siamo soli ***


*Premessa dell'autrice:
Il capitolo precedente era sicuramente un po' morto e anche questo inizia lentamente. Però vi prego di notare i dettagli: a partire dal prossimo capitolo si riveleranno fondamentali per il seguito*


Ho un abito rosso che sembra cucito addosso a me, tanto scivola bene sul mio corpo. Ha una lunga greca sulla schiena, lo intuisco dal modo in cui chi me lo sta allacciando la segue con la punta delle dita. Improvvisamente mi manca il fiato e il vestito mi si stringe addosso. Chiamo aiuto, ma sto soffocando. Una ragazza ride... Cerco di gridare, ma il mio grido mi muore in gola.

"Tini svegliati! Piccola era un brutto sogno, apri gli occhi. Svegliati!!!"
Qualcuno mi scuote e apro gli occhi. Sto male, quando riconosco lo sguardo di Jorge scoppio in lacrime.
"Tini... Cosa succede?" Mi attira a sé e con la testa poggiata nell'incavo del suo collo finalmente mi calmo.
Jorge mi culla con dolcezza, e aspetta che il mio respiro sia regolare per chiedermi:
"Mi dici cosa hai sognato amore? Mi fai preoccupare. Ti prego, sono qui per te."
Lo guardo e gli sfioro il viso con un dito.
"Non so bene cosa ho sognato, ma stavo soffocando e qualcuno rideva. Anzi, qualcuna. Ma non so chi."
Jorge inclina la testa e mi bacia.
"Sei tesa.."
Non è una domanda, e purtroppo ha ragione. Ho paura. Ho paura di quello che sarà, ho paura perché continuo a tacere al mondo quello che abbiamo, ho paura perché forse con Ian ci stiamo lanciando in un gioco più grande di noi, ho paura perché improvvisamente non so più quale sia il mio vero mondo. 
Ricomincio a piangere.
Jorge mi stringe a sé più forte e mi sussurra:
"Vieni, andiamo in un posto."
Tiro su col naso. 
"Amore ma hai visto la sveglia? Sono le 2 di mattina! Dove vuoi andare?"
"Lo vedrai. Adesso asciugati le lacrime e mettiti qualcosa addosso." Ridacchia. Il mio pigiama, se così si può dire, è una sua t-shirt. 
Indosso un paio di leggings e mi tuffo in una sua felpa. Devo essere inguardabile, ma chissà perché ogni volta che indosso qualcosa di suo mi sento più tranquilla. Tipo, protetta e coccolata.
"Allora principessa, vieni o no?" Jorge apre la portafinestra che dà sul balcone. 
"Jorge io... La porta è di là!"
"Poche storie. Ti guido io. Anzi..." E sorridendo tira fuori una benda dalla tasca. Me la mette sugli occhi.
"Così va meglio? Adesso non puoi vedere, non aver paura. A te penso io!"
E prima che possa dire qualsiasi cosa mi solleva fra le braccia. Preferisco non sapere come, ma mi porta a terra. Faccio per togliermi la benda.
"No tienila. La togliamo poi quella."
Camminiamo per una decina di minuti, ma rinuncio in un attimo ad orientarmi. Sento che mi solleva di nuovo e poi uno strappo. 
"Ahi!" Sbotta Jorge
"Jorge?"
"Shhh non è nulla. Adesso ti levo la benda.."
Camminiamo per qualche metro ancora e il terreno sotto i miei piedi è diverso. Sembra terra fresca, anche il profumo attorno a me è cambiato... Bosco? 
Mi toglie la benda e resto senza fiato. Siamo in un giardino pubblico, con un laghetto artificiale. Mi ricorda il posto a Buenos Aires in cui giravamo Violetta.
"Ruggero mi aveva mandato la foto con il geolocal del posto. Mi ricordava il giardino di Buenos Aires. Te lo ricordi?"
Annuisco e sono senza fiato. Ci sediamo su una panchina che guarda il laghetto. Ci sono lucciole sulla superficie dell'acqua, è molto romantico e sembra incantato.
"Ho pensato che fosse un bel posto per rimettere le cose in prospettiva. Infonde pace, non trovi?"
Mi accoccolo contro di lui e lo lascio parlare
"Ascolta, non lo hai detto, ma io ti conosco. A te pesa doverci nascondere. Ti stressa e hai paura. Lo sento. Io anche ho paura, perché così non posso proteggerti, non posso intervenire per aiutarti senza che facciano domande, non posso starti accanto come dovrei. Ma amore, sapevamo che sarebbe stato difficile inizialmente. E questa storia non durerà per sempre. Presto potremo vivere alla luce del sole, te lo prometto."
Annuisco contro il suo petto, ma non ha senso negare l'evidenza:
"Jorge io so che Tomas accetterà di aiutare Ian e il progetto piace tanto anche a me. Però non posso negare che per aiutare tutti voi attirerò una mezza tempesta. Non ho paura di Peter, non sento più niente, ma i nostri amici si chiederanno perché tenerglielo nascosto. Litigheremo, e non ha senso. E poi, questa cosa del film. Mi mette davvero ansia."
Jorge mi stringe a sé:
"Io ho paura come te. Ma siamo assieme e andremo fino in fondo, promesso. Un giorno sarà tutto finito, e poi non dimenticare che già sei persone sanno di noi e ci sostengono."
Sorrido, è vero. Siamo padroni del posto, di questa splendida notte di primavera. Fisso Jorge, il suo sguardo illuminato dalla luna, e capisco che non ho mai amato nessuno prima. Con lui il tempo non conta più nulla, con lui diventa secondario tutto quello che non è "noi". Mi viene in mente il mio cartone Disney preferito, la Sirenetta, quando Eric sta per baciare Ariel, in una laguna bella quasi quanto questo posto. Guardo Jorge negli occhi e prima che possa domandarsi cosa ho lo bacio, e per la prima volta in vita mia mi sento molto spregiudicata e disinibita. Siamo in un giardino pubblico, okay non c'è un'anima, okay anche ci fosse gente questo è un punto nascostissimo, ma questo non vuol dire che si possa fare tutto. Eppure nel momento in cui lui ricambia il mio bacio, si accende qualcosa dentro di me ed improvvisamente nulla ha più importanza. Mi muovo fino a mettermi sulle sue ginocchia e sento in lui il mio stesso desiderio. Come se non avesse aspettato altro Jorge mi solleva, si tira su e mi stende sul prato. È sopra di me ora, posso contare tutte le pagliuzze dorate nei suoi occhi verdi illuminati dal bagliore argenteo della luna e accesi dal mio stesso desiderio. Amo questo sguardo, vale più di mille parole e mi rivela tutto l'amore che questo giovane uomo ha da dare. Ci baciamo e in pochissimo tempo stiamo facendo l'amore in un giardino pubblico, accanto ad un lago che sembra incantato, sotto una luna che sembra risplendere solo per noi. "Ti amo Martina. E non cambierà mai, qualunque cosa accada." Lo bacio e mi tiro su, godendomi la meravigliosa sensazione di relax e appagamento che solo lui sa farmi provare. "Ti amo anche io Jorge. E non importa cosa succederà poi, finché restiamo insieme." Ci baciamo ancora e ancora, fino a che un brivido ci costringe a ricomporci. Restiamo lì sulla panchina per un tempo infinito, quando rientriamo a casa il cielo sta schiarendo piano piano. È meraviglioso. Un fruscio mentre rientriamo mi spaventa.
"Jorge... Cos'era?"
"Non lo so. Magari il vento." C'è un lampo, dura pochissimo, ma il cielo è sereno.
"Chi c'è?!" Chiede lui spingendomi contro la ringhiera del mio balcone.
Silenzio.
Entriamo nella mia stanza e mi sbrigo a chiudere la portafinestra, poi guardo Jorge. Scuote le spalle, ma lo vedo teso mentre si sveste e si infila nel mio letto.
"Non pensarci amore. Adesso dormi, abbiamo ancora quattro ore di sonno almeno, prima del set." Lo abbraccio e lo stringo forte a me, mentre sento un suo bacio sui miei capelli, quanto mi piace addormentarmi abbracciata a lui. 


"E uno e due e tre e quattro..." Ryan si è svegliato allegro oggi.
Io e Mechi stiamo provando la nostra prima coreografia a due, facendoci le smorfie allo specchio. Non siamo cambiate, penso mentre rispondo ad una sua linguaccia con uno sguardo stralunato.
"Molto bene, smettetela di giocare e adesso sei e sette e otto e chiudo." Terminiamo con una piroetta e l'esecuzione è interrotta da un fischio di Ruggero o di Diego, che sono appena arrivati con Clara e Diego Ramos, mio padre nella serie.
"Brave chicas. Dave ti aspetta sul set, Tini, la sala serve a noi ora. Mechi devi cambiarti ora... Se vedete Jorge e Corbin mandateceli." Ci dice Berta, la costumista, guardandoci soddisfatta. 
Mechi le sorride e poi strizza l'occhio a Ryan.
"Buon lavoro ragazzi, vedete di non metterci troppo per imparare i passi. Poi ci dovrete star dietro!"
Ci incamminiamo verso i camerini, ma veniamo intercettate da Tomas.
"Tini, mi servi in ufficio. Mechi di' a Dave e Ryan che ve la mando fra mezz'ora. Sapete dove trovo Jorge?"
Jorge è con Corbin, stanno recitando per quanto ne so io.
"Sono qui, cosa serve?" Arriva verso di noi ancora con i vestiti di scena e trascinandosi un borsone da palestra. 
"Ah bene. In ufficio, forza. Hanno chiesto di voi." Io e Jorge ci fissiamo e non posso non fare uno sguardo di apprezzamento. Lo adoro in jeans e camicia: è la perfezione fatta ragazzo, con quegli occhi verdissimi e il ciuffo spettinato. Improvvisamente ho un flash.
Ian!!! Cavolo, lo avevamo scordato.
Entriamo e infatti lui è lì.

P.O.V. Tomas
Quando questo Harding mi ha chiamato stamattina non potevo crederci. Io conosco la fiera annuale di Albuquerque, Lodo segue tutte le fiere benefiche del mondo e mi aveva parlato di questa giusto ieri. Harding vuole usare le coppie di Violetta per interpretare il tema dell'anno, l'amore. Per parte mia, sarebbe ovvio accettare: pubblicità gratis, fan assicurati e una nomination quasi certa ai teen choice awards. 
Ovviamente serve il consenso dei ragazzi, così eccoci qui. Sospetto che a Jorge e Tini lavorare su questo progetto non dispiacerà, credo si piacciano. Li ho osservati a lungo in questi giorni di riprese, ma non ho notato nulla di diverso. Sembrano i soliti. Avrò sbagliato, magari mi sono solo immaginato volessero baciarsi. O comunque uno dei due non vuole. In ogni caso, ritengo non stiano assieme. Me ne sarei accorto, voglio dire viviamo sul set. Harding mi riporta coi piedi per terra con un colpo di tosse.
"Ah certo. Ragazzi lui è Ian Harding, fotografo freelance."
Li osservo presentarsi, hanno certe facce stupite.
"Un altro servizio fotografico per la presentazione del film?" Chiede Tini.
"No, in realtà sono qui per la nostra fiera benefica annuale." Harding arriva subito al punto e vedo Jorge e Tini seguirlo con attenzione.
Cavolo, sembrano addirittura distanti fra loro. Possibile che mi sia immaginato tutto?
"Tu che dici Tomas?" Chiede Martina riportandomi sul pianeta Terra.
"Eh?"
"Dico, dell'idea di Ian. Sembra bella. Oltretutto ci guadagniamo in immagine, trovi?"
"Ah certo. Ragazzi per la produzione è OKAY. Vi autorizziamo se volete."
Tini e Jorge si sorridono e solo per un attimo intravedo qualcosa di diverso, ma prima che mi perda interviene Jorge.
"Comunque, pensavo... Noi abbiamo fan ovunque e un concerto di beneficenza per presentare il nuovo cast può aiutare sia loro, con i ricavi dei biglietti, che noi."
Ian lo guarda e chiede:
"Vale a dire?"
Tini sorride e mi strizza un occhio:
"Noi devolviamo il ricavato all'ospedale e ci facciamo un po' di pubblicità senza spendere un soldo e facendo del bene."
Figo. Ha ragione, e il cast non può non approvare.
"Ottimo. Ragazzi, queste sono le nostre autorizzazioni, questi i moduli che firmate per consentire la pubblicazione delle nuove foto. Harding, quando vuole iniziare?"
Ian ci sorride:
"Questo weekend? Non vi tolgo tempo per le riprese ed inoltre vi faccio conoscere il posto. Senza contare che devo organizzare qualcosa per il set."
Ci stringiamo le mani e i ragazzi tornano a girare. Io invece torno a casa, Lodo sarà contenta di sapere che partecipiamo: chissà, magari può venire anche lei, se Zootropolis non la impegna troppo.
Entro in casa e la signora delle pulizie mi accoglie con un sorriso, mi ricorda tanto mia madre.
"È arrivato un pacco per lei. È sul tavolo della cucina, se non le serve nulla io andrei."
La saluto e la ringrazio, e apro la busta che trovo sul tavolo. C'è una foto un po' sgranata... Due foto. Oddio. Non ci credo. 

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Capitolo 13
*** Ho tre assi nella manica ***


*Nota dell'autrice: 
Vi prego di scusare il linguaggio non proprio francese. Di solito sono una persona educata. Vi voglio bene, continuate a seguirmi!*

P.O.V. Jorge
Entro nel camerino leggendo di malavoglia un sms di Corbin.
"Bro faccio tardi. Non ha suonato la sveglia. A dopo!"
Il mio umore migliora subito: mi manca dividere il camerino con Diego e Rugge, ma considerati i cambi e le innumerevoli cose che ognuno di noi deve avere per un film da grande schermo, capisco perché la produzione abbia voluto solo camerini doppi.
Almeno per un po' starò solo col mio specchio, senza Corbin che saltella come una scimmietta ovunque; fra l'altro sarà tempo di rivedere con lo stylist il ciuffo ora che mi guardo. Prendo in mano il copione e, come Dave ci ha insegnato, mi metto davanti allo specchio per ripassare le battute del giorno. Una busta attrae la mia attenzione. La apro e voglio morire. Sono foto mie e di Tini, di ieri. Ecco spiegato il flash e il rumore sospetto. Ci stiamo tenendo per mano nella prima foto, nonostante sia sgranata si vede benissimo. Nella seconda si vede che ci baciamo. Siamo sotto l'albero di casa nostra. Improvvisamente sono pallidissimo e mi manca la forza, ma devo reagire prima che scoppi il caos. Chiamo a rapporto Rugge e Diego e, dopo aver chiuso a chiave il loro camerino, mostro le foto.
"Cazzo. Teleobiettivo, a giudicare da quanto sono sgranate!" Fa Diego con aria da intenditore
"Cosa cazzo me ne frega della tecnica. Esistono! Non dovrebbero esserci queste foto!!!" Rugge mi tappa la bocca:
"Calmati, Cristo. Se urli così attirerai l'attenzione di tutti."
Fissiamo in silenzio le foto e improvvisamente ho un'illuminazione.
"Ian!"
"Chi?!" Dicono all'unisono Diego e Rugge
Li fisso, come chi è Ian? 
"Fate poco i fessi. Ian quello della fiera. Ian quello della fiera benefica di Albuquerque."
Rugge e Diego mi fissano come se venissi dal pianeta Bimbo.
"Ma cazzo, non sapete nulla voi?"
Diego si sta alterando 
"Senti coso, intanto ti calmi. Siamo qui per darti una mano. E comunque non so di cosa cazzo parli. Non ci risulta."
Lo fisso, ma mi calmo un po'
"Due giorni fa....Tomas ci ha chiamati in ufficio per farci conoscere, beh io e Tini già lo conoscevamo...." E gli racconto tutto, dal colloquio informale con Ian mio e di Tini alla sede ufficiale con Tomas.
Rugge scuote il capo e borbotta qualcosa in italiano, ma non lo capisco.
"HO DETTO CHE È UNA BRUTTA SITUAZIONE." Chiarisce quando io e Diego gli mettiamo il muso duro.
"Ragazzi, googliamolo no?" Diego schiocca le dita e afferra il suo iPhone, talmente moderno che ci potremmo pilotare una navicella spaziale.
Diventa pallido tutto ad un tratto.
FILE DOES NOT EXIST OR HAS BEEN REMOVED. 
Su tutta la cronologia dell'evento, stessa storia.
"Siamo stati presi per il culo."
Cerco "Ian Harding Albuquerque" e non trovo nessuno. Cerco "Ian Harding King's foundation" e non viene fuori niente.
Mi manca l'aria e sento che sto per vomitare.
"Jorge, quassù" Rugge mi indica qualcosa e Diego mi molla una pacca sulla schiena a tradimento. Oh, mi è passata la nausea, grazie a loro, ma mi sento lo stesso perso.
"E adesso?" Sembro un bambino in cerca di rassicurazioni
"Tini lo sa?" 
Ci fissiamo e la domanda resta appesa nel vuoto.

P.O.V. Tini
Non faccio in tempo ad entrare in camerino stamattina che Mechi mi salta letteralmente addosso.
"Hey sono anche io contenta di vederti, ma moderiamo gli entusiasmi, non vorrai mica che tutti sappiano quanto ti amo?"
Il sorriso mi muore sulle labbra quando la vedo tesa e improvvisamente pallidissima.
"Tini... Forse dovresti vedere qualcosa. Siediti, ti prendo l'acqua."
Si sta comportando in modo molto strano.
"Mechi, hermanita, magari siediti tu e prendo io l'acqua? Sembri stare male.."
Mechi mi fissa allungandomi una busta, una lacrima le bagna il viso
"Tesoro, tu starai male, quando vedrai di che si tratta."
Mentre apro la busta sento le sue braccia attorno alle mie spalle, le sue lacrime bagnano i miei capelli.
"Mechi..."
Non ho la forza di continuare.
Due foto, mie e di Jorge, mentre facciamo l'amore in quel parco lontano dal mondo. Sono attraversata da un'ondata di emozioni: vergogna, perché so che la mia amica le ha viste, rabbia perché non dovrebbero esistere, impotenza perché sono bombe ad orologeria e chissà che giro stanno facendo ora. Piango. Senza ritegno e senza vergogna, tra le braccia di mia sorella piango. 
"Tini perdonami... Dovevo essere io a dirtelo."
La stringo, non deve scusarsi, non lei. 
"IAN!" Urlo ad un tratto con una voce che non mi appartiene tanto è fredda e isterica.
"Chi?" Fa Mechi
"Come chi? Quello della fondazione benefica, il fotografo freelance." 
Mechi sgrana gli occhi e scuote la testa
"Tesoro... Non c'è nessun Ian."
"Ma ieri l'altro.. Quando hanno chiamato me e Jorge nello studio di Tomas..."
"E quindi?" Scrolla le spalle
"Ti dico che c'era uno.." E le racconto tutto. Dal nostro incontro per caso uscendo dagli studi, alle chiacchiere in casa di Jorge, a ieri. 
"Tini... Su Google non c'è nessun Ian. E il king's hospital è stato cancellato dal registro delle fondazioni sette anni fa. Guarda.."
Fisso senza vederlo lo schermo e improvvisamente la sensazione di impotenza diventa rabbia cieca. Tiro un calcio alla sedia. Mi fa malissimo la caviglia, ma questo dolore non è paragonabile a quello che provo dentro. 

P.O.V. Tomas
Non so chi le abbia fatte, ma so che sono pronto ad uccidere. C'è una foto di mia moglie, mezza nuda sul letto, nella nostra camera dell'hotel a Buenos Aires, la sera in cui Mechi e Tini ci avevano fatto la festa a sorpresa. Me lo ricordo bene quel momento: mi ero tirato su per chiudere la finestra, che avevamo lasciata aperta per far entrare aria fresca nella stanza resa rovente da noi e dal clima argentino. L'altra foto ritrae Jorge e Tini... Nudi in mezzo a un prato e chiaramente intenti a fare sesso.
Rifletto un istante solo. Ecco dove avevo già visto quell'Harding. Era uno dei maggiordomi di suite nell'hotel in cui alloggiavo con Lodo qualche settimana fa. 
"HARDINGGGGGGGGG" urlo
Vengo richiamato all'ordine da un pallidissimo Dave. 
"C'è quel signore di ieri, con un uomo armato al suo fianco, che chiede di poter parlare con noi e con i ragazzi."
Cazzo.
Cazzo.
Cerco di recuperare il controllo e chiamo per interfono tutto il cast nel mio ufficio.

P.O.V. Mechi
La voce di Tomas ci fa alzare il capo. Tini è sconvolta fra le mie braccia, ed io più di lei. Tomas ci chiede di raggiungerlo assieme agli altri nel suo ufficio.
Dalle facce che hanno i ragazzi e dallo sguardo perso di Jorge capisco che anche loro sanno tutto.
Ma la faccia più truce la ha Tomas.
L'unico calmo e serafico è un tale con un basco in testa... E quando vedo l'uomo armato al suo fianco capisco perché. 




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Capitolo 14
*** Perdonami, se puoi. ***


Jorge ha lo sguardo perso e la vena sul collo pulsa come se lui stesse a stento trattenendo la rabbia.
Diego e Rugge sono ai suoi lati, braccia incrociate e sguardo durissimo. Io sono ancora abbracciata a Mechi, non so più nemmeno se la abbraccio per trovare conforto o per darlo. 
Ma la faccia più strana la ha Tomas: sembra uno pronto a uccidere. L'uomo alla scrivania è Ian, ammesso sia il suo vero nome. Quello accanto a lui ha i denti gialli, una sigaretta all'angolo della bocca e una 9mm alla cintura. Papà mi ha insegnato a sparare: conosco bene le armi per la difesa personale e quella non può nuocere troppo. Siamo sette persone: se volesse sparare a tutti in rapida successione ci farebbe un graffio. Una calibro 9 uccide solo se si spara velocemente. E qualcosa, nel modo in cui il soggetto la tiene assicurata alla cinta, mi fa pensare che lui non sia veloce. Riporto la mia attenzione su Ian e lui, dando mostra di nessuna impazienza, si siede sulla scrivania, gambe penzoloni, e con un sorriso davvero inquietante comincia a parlare.
"Bene bene. Dalle vostre facce deduco che siate tutti al corrente del mio piccolo scherzo."
Tomas gli urla addosso:
"Come ti sei anche solo permesso?! Questa si chiama violazione della privacy!"
Ian sbuffa.
"Mah, punti di vista. Un luogo pubblico non è posto per certe effusioni..."
Io e Jorge piantiamo gli occhi a terra
"... E del resto in ogni suite d'hotel ci sono telecamere di sicurezza."
Tomas stringe i pugni. Strano.
"Comunque resterei per ore a discutere con voi dell'ontologia della privacy e dei codici deontologici di un maggiordomo d'hotel, ma non abbiamo tempo."
Ci fissa ad uno ad uno.
"Come ormai avrete tutti intuito, io non sono un fotografo freelance per eventi benefici..."
Jorge strepita con astio:
"Infatti sei solo un ciarlatano senza nome che gioca con i sentimenti altrui."
Ian mette su una voce affettata e sorridendo esclama:
"Lo chiamano... Recitare!" E si mette in piedi.
"Dunque, prima che il nostro Casanova ci interrompesse, dicevo che dobbiamo parlare. Questo film non si deve fare."
Tomas sbotta:
"E tu pensi che la pianteremo perché tu hai foto di cui i nostri avvocati possono sbarazzarsi subito?"
Ian si inchina.
"Ovviamente no. Sarete voi a decidere di non recitare quando vi spiegherò cosa accadrà se continuerete. Vedete, voi siete delle celebrità universali e i vostri nomi valgono cifre incalcolabili. Cosa penserebbe il buon pubblico della Disney se io mettessi in giro queste foto? La dolce Violetta, in realtà una comunissima Martina, una sgualdrinella che scopa in un parco pubblico..."
Sento, prima ancora di vederlo, Jorge scattare. "Non osar.."
Viene interrotto dalla ripresa del discorso:
"La pura e casta Lodo nuda in una volgare camera di hotel... E lei gira anche in Italia, ora."
Tomas si scalda:
"Figlio di put.."
"Oh naturalmente adesso sembro io la cattiva persona... Ma vedete, per un hacker esperto far apparire le foto sbagliate nel posto sbagliato è un giochetto: messe nella memoria di internet diventano eterne e nessuno potrà risalire a me. Avrete intuito che Ian Harding non esiste..."
Comincio a capire e credo anche gli altri...
"Quindi, la cosa è molto semplice. Voi smettete di riprendere ed io non posterò le foto. Voi riprendete ed io vi renderò la vita un inferno."
"Cosa ne viene a te, oltre a vederci umiliati?" Chiede Diego
"Oh già. Beh, naturalmente da voi nulla... Ma dalla HD01 un bel gruzzolo. Più o meno i vostri cachet."
HD01... Tomas rifiutò di produrre con loro per via delle pessime condizioni di contratto. 
"La Disney ci tutelerà in ogni caso." Mechi e Rugge urlano insieme.
"Oh no. Perché io provvederei a mostrar loro queste foto... Se non erro voi non potete rilasciare media contrari alla politica bon ton dell'azienda. Pare che ne vada dei vostri contratti."
Ci tiene davvero in punta di spillo.
"Ora. Queste le condizioni... In una settimana togliete le tende. O sennò vedrete quanto saprò rendervi infernale la vita. Fra sette giorni qui, a mezzogiorno. Sappiate che saprò se contatterete qualcuno... E non sarò così tollerante. Adesso, buona giornata a tutti. Al parco splende il sole, bel posto per riflettere vero?" E così dicendo esce, accompagnato dal suo amico pistolero muto.

Tempo zero e mi ritrovo fra le braccia di Jorge, circondata da Mechi e dai ragazzi.
"Tomas noi..." Comincia Jorge
"Zitto, Jorge. Avete fatto un solo errore ed è stato non dirmi nulla di voi. Vi avrei aiutato. Ma del resto, anche Lodo hanno fotografato. Non posso rovinare la carriera di colei che amo sopra ogni cosa."
Lo guardiamo. Diego e Rugge gli fanno un cenno di intesa e Jorge lo fissa:
"Amico mio... Perdonami. Pensavo ad un Violetta Gate 2 e..."
"Basta così. Scusarsi ora non serve e abbiamo sbagliato tutti. Adesso.."
Mechi e Ruggero
".. Adesso cosa faremo?"
"Voi dovreste continuare a recitare. Me ne andrò io, che sono la pietra dello scandalo." Dico fissandoli ad uno ad uno... La carriera dei miei amici sacrificata per un mio bacio? Non esiste. 
"No Martina. Se tu vai esco anche io" Jorge mi si avvicina e mi stringe a sé.
"Tini. Sei una sorella per me... Senza te non esiste questo spettacolo. E non mi accontenterei di nessuna sostituta. Perché sei tu la fonte di energia qui."
Diego e Rugge si avvicinano. 
"Anche io senza voi non resto."
Dave ci guarda.
Quindi?
"Quindi suppongo abbia senso un comunicato in cui dico che, per cause di forza maggiore, mi ritiro.."
"E noi con te" aggiunge Mechi.
"No. Voi no. La colpa è solo mia."
"Tini. Qui è o tutti o nessuno. O con te o non si fa. Abbiamo iniziato insieme e arriveremo in fondo, o non lo faremo affatto."
Sono commossa dalla sua lealtà.
"Ragazzi... Mi spezza il cuore dirlo ma temo sia la cosa più sensata ritirarsi. Pensate a Clara, a Cande, a Lodo... A tutti gli altri del vecchio cast. Con che cuore rovineremmo la loro carriera?"
Tomas ci guarda. Dopo molti occhi lucidi e concertazioni varie, lasciamo gli studios. A Clara, Diego Ramos e Corbin abbiamo solo comunicato per messaggio una temporanea sospensione per problemi interni. Ci sarà tempo per inventare una scusa anche per loro, per non ferirli. Non così almeno

In camerino Mechi mi osserva dallo specchio.
"Tesoro... " comincia
"Mechi. Sei una vera sorella, ma vorrei stare sola. Parliamo dopo."
Straccio le foto nella busta, mentre lei annuisce triste ed esce
"Sai dove trovarmi piccola."
In quel momento entra Jorge, bellissimo anche così distrutto.
"Amore io..."
Mi giro e lo interrompo. Ho il cuore a pezzi, questa decisione fa male.
-Amore perdonami. Ti amerò per sempre e per questo devo farlo.-
"Jorge... Io credo che dovremmo chiuderla qui." Cerco di ricacciare indietro le lacrime -amore non rendermi le cose difficili, amore ti prego.-
"Tini io... Perché?"
Ha lo sguardo di chi si è appena sentito crollare il mondo addosso. Amore cosa non darei per stringerti a me e dirti che andrà tutto benissimo. Amore ti prego... Tu lo capirai. Sii forte amore mio. 
"Hai visto cosa è successo? È questo che vuoi?"
"No. Però so che possiamo superarlo. Io con te posso fare tutto amore mio. Lo sai."
-Lo so amore... Io so bene cosa sai fare per me. Ma non posso accettare. Amare è anche sacrificio. Non rendermi la vita difficile. Già così non va.-
Sento che sto per piangere.
"Tini..." Fa per abbracciarmi, ma mi scanso
"Jorge. No. Lasciamoci. Non ti ho portato bene e non ti farò stare bene, hai visto cosa succede..."
Vedo il suo sguardo indurirsi. Amore mio i tuoi occhi, cosa non farei perché sorridano di nuovo. 
"Ci eravamo promessi che nulla avrebbe intaccato il nostro amore. È così che pensi di poterlo fare?"
-Amore mio... Ti amerò tutta la vita e alle soglie del sempre, ma per il tuo bene... Perdonami. Ti farò male, ma passerà in un attimo. Amore perdonami.-
Mi avvicino e gli tiro uno schiaffo sul viso. Non lo aspettava, e si massaggia sconvolto la guancia.
-Amore... La mia vita per poter cancellare con un bacio questo schiaffo.-
Mi fissa, Dio quello sguardo...
"Ti amerò tutta la vita Jorge. Cerca di capirmi. Ti sto proteggendo amore."
E quando realizzo di averlo detto ad alta voce e leggo comprensione e amore immenso nel suo sguardo, mi metto a correre.
-Stai lontano da me amore mio. Brucerei all'inferno per te, ma tu vivi. E, se puoi, perdonami.-

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Capitolo 15
*** Buscando a ti ***


*Dedicato a Crazy_YDA*

ONE WEEK LATER

Tini... Non dormo la notte, non ho fame e non ho più voglia di fare quando penso a lei. 
Mi manca come il sale nell'acqua della pasta. 
Mi manca più dell'aria che respiro. Non c'è un angolo di Albuquerque che non mi parli di lei, ogni tanto mi sembra persino di vederla per strada. Diego è preoccupato, glielo leggo in viso. Da che Tini è partita, il giorno dopo avermi lasciato, io sono alternativamente da lui o da Rugge. Calcetto, moto, musica, danza... Non mi distraggono con nulla e nemmeno le spaghettate di Rugge mi stuzzicano.
"Devi davvero darci un taglio amico"
Diego è davanti a me, con una pizza troppo grande e delle patatine. 
"Sei l'ombra di te stesso. Cosa ti prende ora?!" 

Se solo tu sapessi, Diego... È scappata da me per proteggermi, perché mi ama e pensa sia solo colpa sua se siamo finiti nel mirino di un hacker senza scrupoli. Ed io... Io l'ho lasciata andare. 
Amore mio dove sei? 
Amore con chi sei? 
Amore come stai? 

"Mi dici cosa devo fare con te? Stai scomparendo!" Diego è proprio insistente..
"Stai calmo Diego. Martina non si fa viva da giorni e lui non sa farsene una ragione."
Diego annuisce e siede accanto a me. 
"Tini ti ama. Abbiamo già analizzato la cosa. Tornerà amico, ma non buttarti giù. Oh -fissa l'orologio- dobbiamo andare agli studi."
Lo fisso, scuoto la testa. 
Rugge annuisce e porta via Diego. 

Io non so più stare senza di te amore mio. Perché non mi hai portato con te? 

Diego e Rugge tornano con Mechi e Corbin da me. Sono seduto dove mi avevano lasciato. La pizza di Diego è mangiata dalle mosche. 
"Bro, ce ne dobbiamo andare." Corbin si siede di fronte a me e mi fissa. 
"È così da giorni. Non parla, dorme poco, mangia niente e beve solo caffè. Mi fa paura."
Sento Mechi sussurrare qualcosa a Ruggero.
"Okay. Corbin in piedi, lasciamoli soli."
Se ne vanno e Mechi resta accanto a me. La adoro, ma non ho voglia di parlare con lei.
"Guarda che lo so che non mi vuoi parlare. Volevo solo dirti che Tini sta male come te, e che con le ragazze sto organizzando di portarla in Italia. Mi ha detto di non dirtelo, ma visto come stai io lo farò. In una delle foto che ha visto lei c'era una scritta di Peter, che ti minacciava. Io la ho letta con lei, Jorge... Lei ti ama. Ma crede che Peter e quel pazzo siano legati e non vuole farti rischiare di più."
Dentro di me si accende una speranza. Ma non ho forza di rispondere a Mechi... Lei mi saluta, abbraccia i ragazzi, mi bacia su una guancia e mi mette in grembo un sacchetto, poi se ne va. Parte anche lei.
"Rugge vado a Milano dalle ragazze." Informa un concitato Ruggero, che chiede a tutti delle prossime mete. 

Amore mio... Non so come, non so quando, ma torneremo insieme. Te lo prometto.

Mi alzo e spavento Corbin e Diego.
"Rugge accompagnami da Tomas" comincio, ma un giramento di testa mi fa cascare a terra.
"Tutto quello che vuoi ma prima mangia. Anzi, preparo una carbonara così Corbin assaggia la mia cucina. Poi ti porto da Tomas."
Ha ragione, penso mentre raccolgo il sacchetto che Mechi mi ha lasciato. Sono tanti pezzi di foto. Li ricompongo, perché anche se quel bacio è una coltellata al petto ho bisogno di lei. O del suo ricordo. Mentre cerco di ricomporre tutto, mi accorgo di una scritta sul retro.
In un attimo rovescio i pezzi e compongo la scritta. È a pennarello, è sbiadita. Ma io la conosco benissimo, quella grafia. Non è di Peter: è di Stephie.

"Giù le mani dal mio uomo stronza. Sparisci o sarà lui a pagare per te, ricordati di Peter."

Improvvisamente è tutto chiaro. Stephie recitava in una telenovela per bambini prodotta da HD01. Il manager di Peter è della HD01, quando Tomas rifiutò di produrre con loro Violetta3, Peter e Tini litigarono di brutto. Ancora giravamo Violetta 2 ed io ricordo benissimo che era il periodo di quel bacio fuori copione. Che i due fatti siano figli della stessa mano?
Devo vederci chiaro.
"Rugge io scappo. Perdonami ma devo parlare con Tomas."
Rugge mi fissa. È la seconda frase intera che pronuncio da giorni.
"Ma..."
"Hey bro. Vengo io con te." Guardo Corbin, che si è alzato da tavolo e mi fissa.
"Non serve io..."
"Vengo con te."
Annuisco e gli faccio cenno di uscire.
Diego e Rugge si scambiano uno sguardo incredulo ed io capisco che non ci capiscono più nulla.
"Hey... Suerte!"
Ci urlano dietro, ma io ho le ali ai piedi ed il cuore gonfio. Tini mi ama ed è stata minacciata. 

Amore non so con chi tu sia e dove, ma io ti troverò. E rimetterò a posto tutto. È il mio regalo per te, principessa, nel giorno del tuo compleanno. Ti libererò da ogni problema e saremo, di nuovo e per sempre, solo io e te.

Agli Studi, Tomas ci accoglie con le mani nei capelli: deve aver appena avvertito la produzione.
"Ragazzi?"
Ci fissa strano..
"Tomas ho una cosa da mostrarti.."
"Jorge... Non ne posso più di sorprese..."
Lo costringo a sedersi e gli mostro la scritta sulla foto.
"Non ci credo... La Camarena e Lanzani in HD01?!"
Sorrido. Anche lui deve aver avuto la mia stessa idea.
"Sì. Stai a vedere che in tutto ciò c'è anche un piano per separare me e Tini. Comunque.. Dobbiamo pensare come fare ora. Con una minaccia così personale Stephie si è esposta e ci ha offerto un modo per liberarci di loro passando direttamente per i piani alti: dobbiamo solo capire come fare."
Corbin scatta su, come una molla.
"Tomas, ero venuto a dirti che anche a me HD01 aveva offerto di lavorare per loro a condizioni inaccettabili. E volevo dirti che io, non essendo coinvolto direttamente nella storia di Harding, forse ho la soluzione..." Prende fiato e io vorrei potergli cavare a forza le parole dalla bocca. "So come potremmo uscirne. Nel senso, il marito di una mia ex collega e cara amica era un loro produttore e li odia. Mr French, presente?"

Tomas ed io lo fissiamo. La giornata ha acquistato un nuovo senso.

P.O.V Tini
"COME SAREBBE CHE TU E JORGE STAVATE INSIEME?!"
Lodo fa girare mezzo Venchi Café nella bella sala viaggiatori dell'aeroporto di Malpensa.
"Lodo calmati, posso spiegare..."
Ma lei è partita in quarta 
"PUOI?! DEVI!!! E PERCHÉ IO CHE SONO UNA DELLE TUE MIGLIORI AMICHE, IN TEORIA, NON SAPEVO NULLA?!"
Arriva una cameriera e ci invita a moderare i toni o ad uscire. 
"Lodo, noi avremmo voluto dirtelo. Ma poi abbiamo pensato che poteva succedere qualcosa di tragico come durante le riprese di Violetta2 e..."
Finalmente la vedo rilassarsi e sospirare. 
"Tu sai che io e Tomas non vi avremmo mai fatto del male, vero?"
Le prendo le mani e la guardo negli occhi. Quanto mi mancava il suo sguardo sveglio e aperto.
"Lo so, o comunque non intenzionalmente. È che... Oh Lodo, ho rovinato tutto!" E dopo aver trattenuto le lacrime per 12 ore di volo e per un'ora con lei crollo.
"È colpa mia. Quando ruppi con Peter mi disse subito che mi avrebbe reso la vita un inferno, ma poiché per mesi poi non ho più saputo nulla ho finito col dimenticarmene. E poi quelle foto... Oh Lodo!"
Si alza e mi stringe a sé. Ha ancora il profumo alla cannella che le avevamo fatto per il compleanno, non posso far a meno di pensare.
"Shhhh... Hey. Sono... Beh, Tomas non sa che lo so, ma sono stata informata delle foto. Colpo bassissimo."
Mi fa alzare il capo e mi asciuga le lacrime. 
"Comunque, io sono amica della moglie di un ex produttore della HD01. Era qui a Milano per lanciare la nuova linea di cosmetici e... Oh beh, questo non è posto per parlarne."
Una flotta di bambine con famiglie ci sta per avvicinare e, nonostante un eroico tentativo di Lodo di chiedere di evitare, improvvisamente siamo sommerse da una pioggia di flash e richieste di autografi. Una bimba in carrozzina mi tira per la gonna..
Mi ricompongo e accetto di fare un selfie con lei, dopo un bacio bagnato di lacrime mi libero e faccio segno a Lodo di aspettarmi all'uscita.

Sul taxi che ci porta verso casa sua restiamo entrambe zitte: o meglio, io singhiozzo sulla sua spalla e lei cerca di tranquillizzarmi. Arrivate a casa, ci aprono la porta Cande ed Alba:
"Chicasssss! Dovremmo smettere di incontrarci così!"
Lascio la stretta di Lodo e abbraccio le ragazze... Quasi aria di casa.
"Tini ma che hai?" Chiede Alba guardandomi gli occhi gonfi e il trucco sfatto.
Un'occhiata di Lodo e Cande intuisce che già sa tutto.
"Tu lo sapevi?" Chiede Lodovica con fare minaccioso
Cande alza le braccia in segno di resa e dice:
"Lodo, io e Rugge anche abbiamo tanto tenuto nascosta la storia. Non... Potevo... Non essere d'accordo."
Lodo si fa seria ed annuisce gravemente. Interviene Alba:
"Chicasssssss, que pasò?"
Respiro profondo e recitare la mia bellissima e struggente tragedia di nuovo è una stilettata al cuore, ma ancora sento i baci di Jorge sulla mia pelle. La sua stretta... Il suo profumo. E... Oh, amore mio... Quegli occhi verdissimi che tolgono il fiato.
Piango fra le braccia delle mie amiche e Lodo ad un certo punto sbotta:
"Ragazze, camera mia come una volta. Fra l'altro..." E facendoci strada apre la porta di una camera matrimoniale pazzescamente bella
"Sorpresa!"
Sul letto sono stati preparati set da manicure e pigiami per tutte, come ai vecchi tempi.
"Yessssssss!" 
Mentre noi ci guardiamo intorno soddisfatte, il cordless squilla e Lodo risponde. In inglese. 
Un cenno, e Cande la segue fuori. Restiamo io e Alba, sole per un istante. Capisco dallo sguardo che mi ha già perdonata e anche lei ha un abbraccio da dedicarmi. Ragazze il vostro affetto è un balsamo...
Lodo e Cande rientrano dandosi un cinque e la padrona di casa aggiunge soddisfatta:
"Tini, ho il rimedio per te. E sta arrivando assieme alla cena cinese!"
Due ore dopo siamo tutte e quattro in pigiama a farci le unghie e analizzare la mia non situazione con Jorge.
"Lo amo ancora, ma con Peter e Stephie così che potevo fare?"
Si guardano e mi stringono la mano, almeno loro hanno capito...

Amore mio dove sei?
Amore con chi sei?
...come stai? 

Jorge mi manca, non dormo la notte pensando a lui e al nostro amore, giovanissimo, ma così intenso... 
Mentre sto rivivendo ad occhi aperti un nostro momento meraviglioso, sento suonare il campanello. 
"Ragazze vi presento una mia vecchia amica... Date il benvenuto ad Ashley French!"
Io so chi è lei e non so se sparare a Lodo o aspettare gli eventi. 









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Capitolo 16
*** Juntos somos más ***


Ashley French, fino a un anno fa Ms Tisdale, è la moglie di un produttore della HD01. Se è uno scherzo, non è divertente.
"Ciao ragazze, io sono Ashley, ma potete chiamarmi Ash... È un piacere incontrarvi di persona. Lodo mi ha TANTO parlato di voi..."
Noi la fissiamo e poi fissiamo Lodo.
Cande sembra una molla pronta a scattare, ma Lodo ha capito il punto e la precede.
"Bene ehm... Tini te ne volevo parlare in aeroporto ma ci hanno impegnate e sotto i flash non era il caso di affrontare la questione." 
Alzo gli occhi al cielo e Ashley interviene 
"Martina, giusto?"
Annuisco e mi stringo nelle spalle.
"Ti prego non aver paura di me. So che hai idea di chi sia Chris.. E Lodo mi ha detto qualcosa del... Beh ci siamo capite." 
Perché sembra tanto a disagio, se non devo temerla? 
"Ma siediti Ash, anzi... Dammi la cena, apparecchiamo di là ragazze?" Lodo guarda le mie amiche e Alba la segue. Solo Cande fa la ritrosa.
"Cande... Per favore." La chiama Lodo
Lei sbuffa e si alza.
"Tini se hai bisogno urla."
La accompagno alla porta e le stringo la mano. "Muchas gracias mi amiga. Voy a sentir lo que pasa."
"Suerte... Tinita?"
La fisso.
"Yo no confío en ella. Es la mujer de Chris French, el productor senior de HD01."
Incrocio le dita e torno da Ashley.
"Non c'era bisogno di parlare spagnolo per non farvi capire. Avete tutto il diritto di dubitare di me."
Sembra sincera.
Mi siedo sul letto e la guardo, mentre si rigira una boccetta di smalto cobalto fra le dita.
"Martina, io ho conosciuto mio marito su un set di HD01, perché con loro ho prodotto il mio primo singolo. Terminate le registrazioni e l'incisione, ho avuto una brutta questione con l'amministrazione. Chris ed io avevamo appena iniziato ad uscire, ma non volevamo dirlo al mondo e puoi capire perché..."
Benvenuta nel mio mondo sorella. Capisco anche troppo bene perché. 
"Comunque una sera uscimmo e qualcuno scattò foto a tradimento di noi due. Sai l'imbarazzo alle soglie del lancio..."
Immagino bene, ma non ho forza nemmeno per annuire.
"Beh comunque. Ti racconterei la storia per intero, ma so che tu soffri per una cosa simile. Chris decise di troncare con la HD01 e di produrre il disco a sue spese. Avevo girato qualche video con Corbin, un vostro collega ed un mio vecchio amico..."
Ha troppi pezzi questo puzzle. Come finirà la storia?
Sono confusa, ma sento che sta per arrivare una svolta.
"Vedi, Corbin in quel momento stava valutando se lavorare con voi nel film di Violetta o con HD01 nel film del tuo ex... Peter. Erano candidati allo stesso ruolo."
Non lo sapevo. Peter non mi parlava mai del suo lavoro. Diceva che ero troppo giovane per Hollywood.
"Beh comunque, quando HD01 fece uscire la storia delle foto Corbin si arrabbiò tantissimo e rifiutò di firmare un contratto con una compagnia in grado di ricattare in ogni momento i suoi artisti. Così firmò con la Disney Records. E Chris divenne il suo manager, così uscimmo dalla HD01 tutti."
Forse ho capito... Deve aver notato il mio sguardo più luminoso perché mi sorride e si avvicina ancora di più a me.
"Comunque, io e Chris decidemmo di sposarci di lì a qualche mese e per un po' ci disinteressammo del lavoro di Corbin, che intanto finiva il suo disco, in attesa di iniziare a girare con voi il film. La HD01 aveva perso un ottimo attore ed un eccellente produttore, che erano passati alla Disney. Non so esattamente come siano riusciti, ma vi hanno fatto uno scherzo con complici interni e voi avete sospeso un tour, giusto?"
Adesso ho capito tutto e mi suona un campanello. Sono eccitatissima al pensiero, vorrei urlare ma cerco di stare calma.
"Tu sai se HD01 ha prodotto 'Cuando toca la campana'?" 
Lei mi guarda e annuisce.
"Sì, e anche HSM reprise. Uno schifo in confronto al nostro.. Con la Disney Records." E il suo sguardo si illumina perso in un ricordo che vede solo lei.
"Okay. Stephie Camarena era una delle protagoniste in entrambi gli spettacoli. Ed era la ex del mio... Cioè, la ex di Jorge."
Ashley schiocca le dita.
"La Camarena... Ecco! Sì me la ricordo. Piaceva a Corbin, diversi anni fa, ma fortunatamente ha cambiato target in fretta quando ha capito che persona fosse. Per recitare in primo piano era disposta a vendere la madre."
Che descrizione astiosa ed accurata. Ashley inizia a piacermi.
"Beh è stata Stephie con Peter... Cioè, col mio ex."
Ashley annuisce. 
"Solo loro sapevano dove tenevamo i copioni, perché al tempo stavamo con loro. Adesso capisco... La HD01 deve avergli dato i pezzi fasulli, io e Jorge li abbiamo studiati e ci siamo baciati fuori programma. Peter e Stephie erano lì e ci hanno accusati di tradimento e cavoli vari e noi, sconvolti alla nausea, abbiamo cancellato un tour. 50mila dollari di danni per la Disney mi pare."
Ashley annuisce.
"Me li ricordo. Chris ha i giornali ancora."
Mi alzo e la abbraccio.
"Scusa se ho avuto paura all'inizio. Ho capito chi sei solo ora e... Ho trovato un'amica."
Ashley ricambia il mio abbraccio:
"Non conosco il tuo Jorge di persona, ma Lodo mi ha parlato di lui. Credo fareste una bella coppia e voglio darvi una mano. Un po' perché odio vedere artisti di talento maltrattati e un po' perché io e Chris vogliamo chiudere con la HD01 fino a farla sparire dal mercato."
"E come pensate di fare? Scusa il termine pessimo, ma ci tengono per le palle."
Mi strizza un occhio
"Hai scordato di cosa abbiamo parlato finora? Non abbiamo prove certe ma se le supposizioni sono vere, sicuramente sappiamo come far fuori la compagnia. Ed io e Chris abbiamo un'idea..."
Mi alzo e strillo di gioia. Tempo zero e Cande entra come una furia in camera. Si blocca all'ingresso quando vede me ed Ashley abbracciate
"E questo che significa?"
Lodo e Alba la raggiungono e Ashley guardando tutte dalla sua posizione in piedi sul letto strilla:
"Abbiamo un piano da organizzare ragazze."
Guardo le mie amiche ed il pensiero vola a Jorge. 

Amore non so dove sei, ma verrò a riprenderti. Nessuno ci separerà più poi. 


P.O.V. Jorge 
Corbin, Tomas, io, Rugge e Diego siamo seduti nella cucina di quest'ultimo. 
"Capito? Io avevo appena firmato con la Disney e il fidanzato... Beh, ora marito, di Ashley aveva appena accettato di farmi da manager e PR. La HD01.."
"..aveva perso due ottimi elementi." Conclude Tomas per lui.
Corbin fissa un punto lontano.
"Mi onori. Comunque, non ho finito. Jorge perdonami ma devo dirtelo. Quando tutto ciò succedeva io avevo un flirt con la tua ragazza di allora, Stephie Camarena.."
Sono attraversato da un'ondata di emozioni: rabbia, al ricordo delle litigate con quella, gioia immensa perché sto iniziando a capire tutto, gelosia perché comunque lei stava con me ed io non la ho mai tradita finché è durata... 
"E una volta, mentre le chiedevo di ufficializzare il rapporto, mi disse che non poteva, perché stava con te."
Fermi tutti.
"Cioè, fammi capire. Tu non sapevi che stavamo assieme?"
Corbin fa una faccia stranita.
"No! Pensi davvero che io sia in grado di provarci con ragazze già impegnate?"
Ha uno sguardo talmente offeso che mi affretto a fare ammenda. Cavolo, potremmo essere amici per davvero io e lui.
"No, ovvio. Scusami... È che ha dell'assurdo la cosa."
"Beh comunque Stephie ed io litigammo e la chiudemmo lì. Ma io avevo ancora qualche amico nella HD01, uno del cast di HSM reprise... Che schifo, per inciso."
Rugge e Tomas sorridono e Diego sbotta:
"Mi manca ancora un pezzo. Cosa c'entra HD01 con il nostro casino e la cancellazione dei tour?"
Corbin replica:
"C'entra perché io ho saputo che Lanzani e Stephie, che dormivano con voi mentre giravate, vi hanno sostituito i copioni per creare scandalo..."
Tomas è velocissimo:
"Adesso HA SENSO. Tu e Tini avevate fatto la figura della coppia appena innamorata, loro due si sono offesi e vi hanno buttato sulle prime pagine dei giornali scandalistici e noi abbiamo cancellato un tour con perdite economiche notevoli."
HO CAPITO TUTTO. 
"Così HD01 ha ottenuto che Disney Records subisse una impasse, perdesse e la sua situazione è stata passata sotto silenzio mentre noi affrontavamo la tempesta." Diego anche ha capito.
Rugge completa:
"E quindi, quando si sono ripresi abbastanza con le vendite dei biglietti di HSM reprise Stephie e Peter hanno rimesso giudizio ad un tratto e di fronte alle stampe hanno chiesto scusa a Tini e Jorge, giurando amore."
Me la ricordo quella conferenza. Mi commosse talmente tanto che andai alla prima del reprise con Stephie, sentendomi molto orgoglioso di lei. Cosa avevo per la testa?
Corbin ci guarda... 
"Così ora sapete tutto."
Tomas lo fissa.
"No, non sappiamo come uscirne."
Passo lo sguardo da Corbin ai ragazzi e chiedo:
"Ma se chiedessimo alla tua amica?"
"Senza se. Lei credo sia già da Lodo per parlare della cosa. Basta solo coordinarci e al momento giusto sapremo come agire."
D'impulso lo abbraccio.
"Confesso che all'inizio non mi piacevi per niente, ma ora... Penso di aver trovato un compagno di brigata."
Mi dà una pacca sulla spalla e ricambia il mio abbraccio.
"Truppa, a me." Chiama Diego buttando sul tavolo delle bottiglie che conosco bene...
"Un brindisi al contrattacco!"
Stappiamo delle autentiche birre argentine e urliamo con lui
"Al contrattacco!"






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Capitolo 17
*** I feel it for you ***


"Ragazzi la prima cosa da fare è cercare un minimo di evidenza circa il coinvolgimento di Peter e Stephie nel nostro equivoco durante le riprese di Violetta" 
Dico meditabondo mentre su una lista scrivo un elenco di cose da fare nell'immediato. Ogni voce è un passo in più verso Tini e verso la fine di questo casino. 
Corbin mi prende il bloc-notes dalle mani e mette una spunta accanto alla voce "prove".
"E sarebbe?" Chiede Diego curioso 
"Queste." Senza troppe cerimonie, Corbin estrae una USB dalla tasca e la infila nel mio Mac. Aperta la cartella, foto su foto di Stephie e lui intenti a baciarsi. Cenetta romantica, camera d'albergo, prato dimenticato da Dio... E poi un video. Corbin lo apre ed è un video delle telecamere di sicurezza di uno studio argentino in cui registravamo le musiche.
/Deve diventare ufficiale./ dice un Corbin con tantissimi ricci alla versione ancora bionda della mia ex
/Non può, piccolo. Io sono già fidanzata/ risponde la mia ex con nonchalance disarmante 
Seguono minuti di litigata e poi una frase di Stephie
/E comunque HD01 non deve sapere nulla di noi: ne va dei miei contratti/
 Rugge stoppa il filmato e chiede a tutti e a nessuno:
"Perché la casa produttrice non deve saperne nulla?"
Corbin lo fissa come se la domanda fosse scema.
"Ah scusa. Avevo omesso di dire che in HD01 non sono ammesse relazioni fra colleghi. Non durante il periodo di lavoro almeno."
"Come mai tante riserve?" Chiede Diego
Tomas risponde:
"Perché si finisce per perdere i guadagni su un artista. Se si forma una coppia succedono alternativamente due cose: o il duo lavora per un unico progetto o altrimenti uno rinuncia a seguire uno spettacolo per seguire il partner."
Rugge lo fissa sconvolto
"E loro sono così fiscali da considerare che il business viene prima dell'affetto?"
Corbin mormora quasi a se stesso:
"Loro NON sono fatti per i sentimenti: ci giocano e basta."
Diego annuisce e poi fa la domanda che è anche sulla mia bocca:
"Perché hai questo filmato?"
"Quando Stephie mi lasciò, sentii il bisogno di stare un po' solo ma aprii la porta sbagliata. Finii nella sala di controllo di HD01 e il marito di Ashley mi diede il file per evitare che finissi nei guai con la produzione. Bravo ragazzo, French."
In effetti... 
"Quindi noi abbiamo Stephie in pugno se proviamo che ha avuto una relazione con un collega, peraltro clandestina perché la produzione la sapeva fidanzata con me. Inoltre, io ho la foto con la scritta in cui minaccia Tini."
Cerco di capire come sfruttare la cosa a nostro vantaggio.
"Sì perché io ormai lavoro con la Disney. E al tempo stava per arrivare a scadenza il mio contratto con HD01." Fa Corbin pensieroso.
Ruggero e Tomas stanno guardando qualcosa sul tablet di Diego
"Hey gay del mio cuore, piantatela con le soap opera e venite a darci una mano." Dice Diego ai due
Rugge senza degnarsi di rispondere posa il tablet sul tavolo e indica una data.
"Pare che HD01 presenti l'ultimo live della compagnia, Junior Express, a Londra il 21 marzo."
Scatto in piedi, Stephie interpreta Doris e sicuramente parteciperà.
Tomas smanetta col telefono ed in poco tempo ci mostra lo schermo.
"Ma sono..." Inizia Corbin
"Inviti ufficiali per ognuno di noi."
Conclude semplicemente Tomas
"Perché?" Chiediamo all'unisono io e Diego
"Perché HD01, al termine delle riprese di Violetta movie, vorrebbe proporvi un contratto con loro. Disney non può rifiutare collaborazioni a tutela degli artisti con contratti a scadenza. È una politica aziendale ferrea." Spiega Tomas
Corbin schiocca le dita.
"Poniamo di usare gli inviti per il nostro interesse e di riuscire a mostrare il video ai produttori di HD01. Stephie è sistemata. Ma su Peter, che prove abbiamo?"
E disegna una saetta accanto alla seconda voce del mio bloc-notes.
Interviene Diego.
"Io ho qualcosa. Lo volevo sempre mostrare a Tini ma poi lei e Peter hanno rotto prima che potessi risolvermi a farlo."
Cerca un file sul telefono e lo trova. Peter e Stephie che si baciano con ardore sulla porta... del NOSTRO camerino, leggo i nomi Ruggero-Jorge-Xabiani... 
"Che brutta tr..."
"Ah wow. E poco prima aveva baciato e lasciato me. Stessi abiti, trucco e capelli." Fa Corbin
Preferisco non pensare a cosa aveva fatto qualche ora prima con me. Puttana, traditrice e meschina.
"Amico ma che ci trovavi in lei?" Fa Rugge verso di me
"Beh magari era brava a letto.." Prova Diego per sdrammatizzare i toni con il tatto di un elefante.
Onestamente io non lo ricordo affatto. E penso sia grave, visto che siamo stati assieme per oltre 5 anni. Mentre cerco di decidere se faccio schifo io perché non me lo ricordo o lei perché se la faceva anche con altri, Tomas ci riporta sul pianeta terra con un
"Ragazzi, ora che sappiamo come sistemare entrambi pensiamo a come organizzare al meglio la cosa."
Discutiamo a lungo e conveniamo, mio malgrado, che la soluzione è solo una.. 

P.O.V. Tini 
Praticamente non abbiamo dormito, ma col fuso americano adesso è ora di cena per il mio orologio biologico, nonostante le ragazze siano crollate ad una ad una.
Solo io e Ashley siamo ancora in piedi... O meglio, sedute sui cuscini dei divani di Lodo stiamo compilando una lista di cose da fare per dare ad HD01 una lezione. 
"Chris mi ha dato un video... Da mostrare eventualmente ad HD01. Però ti tocca da vicino, sicura di volerlo vedere?" Mi chiede Ashley sottovoce e con tono teso
"Beh... Peggio delle foto con Jorge non può essere, no?"
Sorride e scuote il capo. Il video mostra Peter che bacia la ex di Jorge, di fronte al suo stesso camerino. Che figlio di..
"Stronzo forte il tuo ex eh?" Ashley mi circonda le spalle con un braccio, ma non ho forza di piangere. Mi sento una bomba pronta a esplodere. 
"Se lo vedesse HD01 Peter e Stephie dovrebbero essere sospesi per violazione della politica aziendale."
Mi spiega che il marito le ha rivelato cose assurde sugli artisti della HD01 e sono contenta di non far parte della compagnia. 
"Ma con che scusa io potrei avvicinarmi ai produttori per fargli capire che volendo posso ripagarli con la stessa moneta?" Chiedo quasi a me stessa
Ashley riflette su un attimo e poi strilla 
"Ce l'ho! Andremo il 21 marzo a Londra alla prémiere di Junior Express. E tu sarai il nostro lasciapassare Tini."
Il suo grido ha svegliato le ragazze, tranne Alba, per cui in sala ci raggiungono anche Lodo e Cande.
"Ma che fate ancora sveglie?" Chiede Cande assonnata 
Discutiamo brevemente la questione e alla fine una stanchissima Lodo conclude la seduta con 
"Sì, sarà difficile e farà male... Ma è la sola soluzione possibile." 

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Capitolo 18
*** Cosa mi nascondete? ***


Quando mi sveglio la mattina seguente la prima cosa che percepisco è un fortissimo mal di testa: un misto di emozione, ansia e jet-lag. Nemmeno il caffè di Lodo è in grado di farlo passare, il che è grave perché lei, da brava italiana, di espressi ne capisce.
Come se non bastasse, le mie ragazze sono tutte super cariche e iperattive, così ogni cosa è uno strillo. A ciò si aggiunge lo squillo insistente del cordless.
"LODOOOOOOOOOO! Ti prego mi scoppia la testa!!!"
Finalmente Lodo si gira, mi manda un bacio e afferra il telefono.
"Casa Comello &associate, buongiorno"
Tace, e poi riprende a parlare in inglese, ma non ho forza per capirla.
Quando mi risveglio è pomeriggio inoltrato e il mal di testa è passato.
"Sapete che ci vuole ora? Una grandiosa sessione di shopping." Cande batte le mani tutta contenta.
"Oddio ci sta troppo." Si unisce al coro Alba
"Ragazze, abbiamo un aereo per Londra domani a mezzogiorno e mezza. E ovviamente staremo nell'hotel più ganzo di Londra: il Four Season." 
Ashley è la più eccitata di noi, solo Lodo è un po' tesa. Ma non mi vuole dire perché...
"Ragazze allora sbrighiamoci. Abbiamo solo poche ore."
Le sorrido e tiro fuori un bloc-notes dal mio nécessaire. 
"Lodo, che fine hanno fatto le tue liste?"
Schiocca le dita e mi sorride:
"Facciamolo." Mentre loro parlottano fitto fitto e scrivono un papiro, mi concedo un momento per una doccia lunga e una bella sessione di trucco. Effettivamente, ne avevo bisogno. Occhi gonfi, occhiaie da panda e viso sfatto non sono perfetti per una soirée di shopping. 
Quando riemergo dal restauro, Cande fa un fischio:
"Weeeeei ragazza, chi devi conquistare?"
Ashley mi fissa e dichiara:
"Beh, lo decideremo domani sera... Fra l'altro... Chi compie 19anni domani?"
Urlo di gioia collettivo ed in pochi minuti siamo tutte fuori, direzione Quadrilatero della moda.
Da Blumarine troviamo un abito rosso, in raso di seta, lungo fino a terra ed a sirena, con una greca infinita lungo la schiena. Lo ho già visto da qualche parte, ma non so dove. In ogni caso mi piace come mi avvolge delicatamente: è un vestito da red carpet ed inoltre è l'occasione perfetta per il mio primo auto-regalo da maggiorenne. 
Quando esco dal camerino lascio di stucco le ragazze. Probabilmente nemmeno Angelina Jolie riceverà tanti complimenti tutti assieme la notte degli Oscar. 
"Tini... È tuo." Dice Ashley e mi riporta in camerino.
"Domani lo ritocco ancora un po' e aggiungo dei boccoli ai capelli, li farai innamorare tutti."
Quando riemergiamo dal negozio, Lodo è ancora al telefono, ancora in inglese, e ancora non vuole dirmi chi sia il misterioso interlocutore le cui parole la innervosiscono tanto.
Quando rientriamo a casa, siamo tutte stracariche di pacchi e pacchetti, e la mia voglia di fare è pari a zero. Devo comunque trovare l'energia per fare la chiamata da cui dipende tutto per noi: un rientro agli Studios, il recupero della nostra pellicola, una vendetta molto personale nei confronti di Stephie e, con un po' di fortuna, potrebbero tornare anche i baci di Jorge. 
"Ragazze... Ordino la cena?" Chiede Alba titubante: abbiamo tutte la stessa faccia da "non-possiamo-tirarci-indietro-ora".
Scuoto il capo e cerco di tirare la bocca in un sorriso... Che patetico tentativo.
"Suerte" Cande mi circonda le spalle con un braccio ed immediatamente mi sento più forte. Do un'ultima occhiata alle ragazze e poi compongo quel numero che tanto odio. Per cui ho pianto tanto...
Uno squillo...
Due squilli...
Tre squilli... 
"Hola?" La voce di Peter mi fa trasalire.
"Ciao Peter, sono Tini."
Esita solo un istante prima di rispondere:
"Tiniii! Ma come stai? Quanto tempo! Dove sei?"
Parliamo per cinque minuti del più e del meno, e mi costa fatica fingermi allegra e disinvolta. Vorrei solo strangolarlo per procura. 
"Vorrei rivederti..." Mi dice lui, con quel tono roco che mi faceva impazzire.
"Peter...io... Sarò a Londra domani. Pensavo di assistere alla première del vostro spettacolo. E magari poi passare a salutarti... Se vuoi."
Lui resta un attimo in sospeso e poi con entusiasmo replica:
"Un saluto veloce non va. Domani è il tuo compleanno, Tinita. Ti passo a prendere, andiamo alla prima, e poi troviamo un posto carino per cenare. Abbiamo tanto da dirci, credo."
Ecco, credi tu. Io non ho niente da dirti. 
"Perfetto. Alloggio al Four Season. Ehm... Ti saluto, allora.. Le valigie."
"Certo, i tuoi bauli.. A domani. Tini?"
"Sì?"
"Non vedo l'ora."
Riattacco e alzo i pollici in su in direzione delle ragazze. 
"Ottimo. Scusate, ora devo fare una chiamata..." Lodo sorride e si allontana, ma io la vedo agitata.
"Lodo, che hai?"
Mi sorride, mima con le labbra Tomas ed esce... Magari sono paranoica io, ma non mi torna qualcosa.

P.O.V.
Sono a Londra con i ragazzi, in un hotel fantastico. Il Four Season è perfetto per una fuga romantica nella capitale inglese: tutto marmo, vetro e moderna eleganza. Persino la suite mi ispira romanticismo, io che dormirei anche all'addiaccio. Sono appena uscito dalla doccia e penso che questo bagno piacerebbe a Tini. O meglio, a me piacerebbe essere qui con lei.. E, con un po' di fortuna, posso farcela, a breve.
Indosso velocemente una tuta da corsa e chiamo Corbin, che in teoria dovrebbe essere sdraiato su uno dei divani della mia suite.
"Jorge, sei presentabile?" 
Ma... Questa voce... Tempo zero ed una massa di boccoli biondi mi piomba addosso.
"Mechi che ci fai tu qui?"
Mechi mi abbraccia, sorride e mi strizza un occhio.
"Quello che so fare meglio... Rimettere le cose a posto!"
La fisso e non capisco.
"Uhm non posso darti i dettagli, solo... Fidati di chi ti vuole bene." Vorrei farle giusto un milione di domande, ma sono interrotto dallo squillo del suo iPhone.
"Hola?"
In un attimo il sorriso scompare dalle sue labbra e lei, tesa tesa, si allontana parlando in inglese... Mentre rifletto sul suo strano comportamento, suonano alla porta e  appena apro, Diego arriva con un portabiti nero che ha tutta l'aria di contenere un abito di sartoria. 
"Muovi il culo, amico. Qui c'è gente che lavora."
Sorride e, chiusa la porta alle sue spalle, chiede:
"Allora, questa chiamata... La facciamo o no?"
Nel frattempo arriva Mechi e prima che io possa rispondere strilla:
"La facciamo!"
Diego sembra volerla fulminare, io ci capisco sempre meno.
"Ma... Mechi? Come...? Diego? Ma... Siete in combutta?"
Diego alza la voce e prima che Mechi possa replicare fa:
"Ovviamente no. Io e Mechi ci siamo visti... Prima... In...."
"... Sartoria, sì. Ehm, pensavo voleste chiamare un sarto per la prova. Magari un ritocco?"
Diego finalmente sembra più rilassato e fa:
"Ecco, appunto. Mentre io e lui chiamiamo il sarto tu potresti magari..."
"Uhm vado a chiamare Pablo, eh?"
Non ci capisco più nulla, ma mi sembrano molto strane le loro facce ed i loro toni. 
"Ecco. A dopo... Ceniamo tutti insieme?"
Mechi annuisce, mima il gesto del telefono ed esce...
"Diego, mi dici cosa..."
"Zitto tu. Parlando di telefonate, Stephie la chiamiamo o mandiamo tutto a puttane?"
Scrollo la testa e decido di rimandare le indagini ad un altro momento.
Casco sul divano e di malavoglia alzo il telefono. Compongo il numero che più odio sulla Terra e la risposta è immediata.
"Hola?"
"Stephie... Sono Jorge."
C'è solo un attimo di sorpresa nella sua voce. Per fortuna poi la sento entusiasta come speravo di trovarla e, senza alcuna fatica, ottengo di accompagnarla alla prima del suo spettacolo domani.
"Tesoro... Mi sei mancato."
"A domani Stephie." Avrei dovuto aggiungere "anche te" ma non mi è venuto. Spero tanto che tutto vada bene, perché uscire con lei richiede al mio cervello sforzi notevoli.
"Dai amico, è fatta."
In quel momento suonano Corbin e Rugge e dalle loro facce contente capisco che Tomas anche ha svolto con successo la prima parte del piano: ottenere una conferenza stampa a due voci con la HD01 dopo lo spettacolo. 
"Siamo in pista insomma", dice Diego
Ha ragione, ma, per la prima volta in vita mia, sono teso come la corda di un violino all'idea di ballare.

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Capitolo 19
*** Corsa contro il tempo ***


A Londra il tempo, per essere marzo, è magnifico: sole e cielo terso e sono solo le quattro del pomeriggio. Un gran bel modo di festeggiare il compleanno, penso mentre osservo una cameriera di suite appendere nella gigantesca cabina armadio il mio splendido abito. Ed immediatamente arriva un pensiero malinconico: purtroppo lo indosserò al braccio di Peter, non di Jorge. Quanto vorrei che mi vedesse con quel vestito, chissà se apprezzerebbe, che effetto gli farei... Sento il suono del citofono e mi giro verso la cameriera, che mi sorride e va ad aprire.
NON CI CREDO.
"Feliz cumple, hermanitaaaaaaaaaaaa!" Mechi, comparsa come una visione, mi abbraccia stretta fino a quasi soffocarmi. Ho voglia di piangere... Le ragazze, Mechi, il vestito, Londra....
"Mechi, mi querida, ma che cosa fai qui?"
Lei sorride e mi asciuga una lacrimuccia:
"Vengo a festeggiarti e comunque... Non potevo perdermi un evento come questo." Mi strizza l'occhio e non capisco
"Che evento?"
In quel momento, Lodo riemerge dalla saletta in cui si era chiusa per studiare il programma fittissimo e segretissimo del pomeriggio e della serata.
"Ah ci sei, meno male, stavo sclerando!" fa Lodo guardando Mechi
Un momento..... 
"Ragazze, ma voi...?"
Mechi mi interrompe e con voce troppo alta:
"Lllllodooooooooo che bello, anche tu qui?" 
Lodo si dà una botta in testa, come se si fosse scordata qualcosa, e sullo stesso tono replica:
"Ahhhh ma certo, ehm portavo Tini alla prima di JE stasera... Con le altre. Comunque, dicevo alla cameriera..."
Cameriera che è uscita quando è entrata Mechi... Io non ci capisco più nulla, ma improvvisamente mi cade l'occhio su una brochure che Lodo ha in mano.
"Oh ragazze vi prego, andiamo a fare un giro alla SPA?" 
Lodo fissa Mechi, che le restituisce lo sguardo e poi fa:
"Ehm... Magari prima chiamo in SPA per sentire se possiamo."
Non sta in piedi la cosa: ovvio che possiamo. Siamo nella suite più bella dell'hotel più importante di Londra. Figurati se non possiamo andare alla SPA. 
Lodo aggiunge, vedendomi perplessa:
"Sì credo che Mechi intendesse dire che voleva essere aggiornata sui trattamenti del giorno..."
Mechi annuisce e prende il telefono della stanza, compone un numero e intanto Lodo mi stordisce di chiacchiere, così non sento cosa abbia da chiedere Mechi sulla SPA.
"Lodo... Mi nascondete qualcosa?"
Lodo arrossisce... Quanto non sa mentire questa ragazza. 
"Allora?"
"Ehm... Ecco... SORPRESA!"
Mi sento un verme. Ovvio... Oggi è il mio compleanno e vogliono farmi una sorpresa, quindi starò al gioco. La abbraccio e lei sembra non capire, ma comunque sorride e ricambia.
"Ehm ragazze, no... Non possiamo andare in SPA perché... Perché alle cinque serviranno il the e gli addetti non potranno assisterci e poi..." 
La vedo in difficoltà 
"... E poi Tini il tuo vestito! La serata! Dobbiamo prepararti!" Continua Lodo
Mechi annuisce e il suo iPhone squilla. Mi sembra di leggere un nome che conosco sullo schermo, ma lei si allontana velocemente, prima di rispondere. 

P.O.V. Jorge CONTEMPORANEAMENTE. Stessa suite, un piano più su.

"Scendo in SPA un'oretta Diego. Corbin, vieni?"
Prima che i due possano replicare, squilla il telefono di Diego e lui comunica a non so chi che voglio "andare in SPA e quindi non facesse scendere nessuno!"
"Eh? Diego con chi parlavi?"
Lui mi fissa e borbotta nervosamente qualcosa, ma non lo capisco. Interviene Corbin:
"Ha chiesti agli addetti di ehm.. Lasciarti solo. Sai no... Per rilassarti."
Non ha davvero senso.
Diego mi guarda e mi dice:
"Sì, insomma... Amico hai un'ora. Poi devi essere su che abbiamo dei dettagli da definire."
Sono davvero strani, penso. Dio, come mi piacerebbe che fosse qui Tini. Magari è solo la sua mancanza a rendermi paranoico.. 
Quando si aprono le porte dall'ascensore vedo Mechi. .
"Ciao Mechi, che ci fai qui? Pensavo stessi sotto!"
Le chiedo additando la chiave, che indica la suite due piani esattamente sotto il mio. 
"Ah Jorge... Uhm, cercavo... Il solarium!"
La fisso incredulo.
"Ma è di sotto! Vicino alla SPA!"
Mechi annuisce e commenta:
"Sì, infatti... Ci stavo arrivando!"
Continua a non avere senso questa giornata, ma decido di non commentare. 

P.O.V. Mechi
Mollo Jorge alla SPA e ritorno al piano terra, nella hall. Spero solo che Lodo non abbia problemi a gestire Tini fino a stasera. Io e Diego stiamo cercando di tenere tutto nascosto a Tini e Jorge... E ancora manca la parte che ci mette più ansia. 
"Mi servirebbero DUE VOSTRI AUTISTI, per due clienti. 501 e 401."
Il concierge mi sorride ed annuisce. 
"Of course, miss Lambre. Anything else?"
Scorro una lista che ho stilato con Lodo e Diego e mi rendo conto che manca il "dettaglio" più importante.
"Uhm, yes please. Arriveranno rispettivamente per la signorina Stoessel e per il signor Blanco il signor Lanzani e la signorina Camarena. È VITALE che le due coppie non si incontrino."
Il concierge, impassibile, prende nota... Dio, adoro la vita a 5 stelle. 
"Miss... A che ora aspettiamo i signori ospiti?"
Gli faccio cenno di attendere, prendo il telefono e chiamo Diego.
"A che ora viene Stephie?"
Attimo di pausa. Borbottio confuso.
"8 in punto"
"Okay. Ti mando un sms per conferma fra un po'"
Dovevo davvero fare la manager, altro che l'attrice.
Chiamo Lodo
"A che ora arriva Peter?"
Lodo è chiaramente alle prese con i capelli perché sento rumore di phon.
"Ehm, alle 8.00"
"Okay. Ti mando un sms fra un attimo." E attacco.
"Excuse-me Sir.. We've got quite an issue."

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Capitolo 20
*** Ansia a 5 stelle ***


*Dedicato a _Caterina98_ e Crazy_YDA. Grazie per l'affetto, la costanza, la partecipazione e l'interesse. Oh, questo è il penultimo capitolo... Un abbraccio a tutti dall'autrice*

P.O.V. Jorge
Quando mi guardo allo specchio penso di non esser mai stato così... Uomo. Ho uno smoking e il mio ciuffo  di solito ribelle è stato accomodato in una morbida onda. 
Vorrei che la mia Tini mi vedesse così. Oggi è il suo compleanno... Mi piacerebbe poterla portare a cena nel ristorante più bello di Londra, farla ballare tenendola stretta fra le mie braccia, vorrei respirare il profumo di mora dei suoi capelli.. La porterei a passeggiare sul Tower Bridge, la bacerei sotto le luci di Hyde Park, la farei ballare a Covent Garden.. Dio, io la sposerei. 
E invece mi tocca aspettare la gran buona cristiana della mia ex, vestito come il principe azzurro che non voglio interpretare per lei.
Diego e Corbin mi aspettano nella sala della suite:
"Sei da infarto. Come ti senti?" Mi chiede Diego.
"In ansia. Ma non per Stephie... È una serata davvero particolare."
Corbin annuisce. 
"Sì. Comunque noi usciamo dall'ingresso sul retro e vi precediamo al teatro. Se Mechi è stata brava, è tutto in ordine e sarà una première da ricordare."
Ci diamo una pacca fraterna e usciamo. 
Decido di fare le scale, perché voglio impiegare più tempo possibile per raggiungere Stephie. Non ho fretta di rivederla. L'hotel ha una struttura ellittica: ogni piano ha ad entrambi i suoi estremi una scalinata. Ultimo piano prima della hall, sulla scala opposta a quella che scendo io, sta scendendo una ragazza. Ha un mantello con cappuccio che le copre il viso, ma intuisco una figura snella che mi sembra di conoscere. Quel modo di scendere le scale, quella fluidità di movimenti appartengono ad una ragazza che conosco benissimo e che amo sopra ogni cosa. Purtroppo non la vedo in viso, e quindi potrebbe essere solo frutto della mia immaginazione. 
Tini, amore mio, dove sei e come stai? 
Arrivo al piano terra quasi nello stesso momento in cui arriva la ragazza col mantello lunghissimo. Stephie, purtroppo, mi ha già visto e mi corre incontro.
"Jorge ma sei uno schianto. Faremo un figurone insieme. Vedrai, dai andiamo... Ci hanno prestato un autista quelli dell'hotel. Come delle star."
Stephie non è cambiata. Vede solo se stessa.. Sembra aver improvvisamente scordato di esser stata lei a mollarmi per via del film che, tanto prontamente, ha provveduto a smontare.
"Ciao Stephie, ben trovata."
"Jorge come sei formale."
Non posso far a meno di fare una battuta acida.
"Sei stata tu a lasciarmi quando hai saputo del film."
La vedo tremare.
"Oh, mi spiace tanto per ciò che è accaduto. Credo che il vostro produttore abbia rilasciato qualche giorno fa un comunicato.. Ma l'importante è che sei qui con me ora. È una bellissima serata per ricominciare."
Lo credi tu. Mi trascina letteralmente verso l'uscita, ma mi volto in tempo per vedere una sagoma che conosco e che riconoscerei fra mille. 
Lanzani si dirige con passo molleggiato verso la ragazza misteriosa e quando questa scopre il viso non riesco a trattenermi.
"Martina!"
Ma non mi ha sentito ed ormai è tardi: sono in strada e un usciere mi sta aprendo la portiera di un fantastico SUV Bentley. 

P.O.V. Tini
"Davvero Lodo non capisco perché debba indossare un mantello così. Per carità, bellissimo. Ma si direbbe che debba nascondermi... E poi perché un prestito dell'hotel?" Chiedo rigirandomi il bigliettino che mi ha mandato il concierge.
Lodo mi fissa e ingiunge impietosamente:
"N-O- Tini, il mantello ci vuole. E comunque un po' di mistero aggiunge fascino. Vedrai che quando arriverai in strada e ci saranno fior di fotografi mi ringrazierai."
Anche Mechi e Ashley si uniscono al coro e alla fine quest'ultima sbotta.
"OK girls, time's up. Tini, ci vediamo al teatro. Mi raccomando, testa bassa finché non vedi Peter. Ah... Scendi le scale, non prendere l'ascensore."
Questa poi..
"Perché?"
Interviene Mechi:
"Perché lì ci sono specchi e ti verrebbe di toccarti, rovinando tutto il lavoro di oggi."
Che razza di scusa. 
Il mantello non mi permette di vedere ai lati della mia testa, ed i tacchi alti mi impongono di guardare bene dove metto i piedi. Eppure mi sento osservata... Anzi. Mi sento osservata con desiderio, sento lo stesso brivido che mi faceva provare Jorge. Quanto vorrei che mi vedesse così. Mi piacerebbe uscire con lui, tutta in tiro così, portarlo un po' per Londra, sognare vicino al laghetto dei giardini di Kensington... Cosa non farei per baciarlo la mattina, appena sveglio. Il mio bellissimo film ad occhi aperti è interrotto da Peter, che, più che puntuale, mi corre incontro. 
"Martina sei una favola, come sempre. Sarà un onore essere il tuo cavaliere questa sera."
"Ciao Peter." Mi domando oziosamente cosa accadrebbe se gli tirassi un tacco, ma mi distrae una voce che chiama il mio nome. Alzo la testa, ma non vedo nessuno... Avrò solo immaginato Jorge... Dio, quanto mi manchi amore mio. Prima che me ne renda conto, Peter, blaterando inutilità, mi porta fuori e mi apre la portiera di una Porsche Cayenne. 

P.O.V. Tomas
Fino ad ora tutto bene. I ragazzi sono partiti sulle auto dell'hotel e gli autisti hanno istruzioni di portarli presso un teatro diverso da quello della prima. Io li sto aspettando con Corbin e con Ashley; Lodo e Diego invece sono al teatro della prima e sono in sala controllo. Finora tutto fila liscio, ma io sono molto in ansia. Sento delle voci dal guardaroba e capisco che si sta avvicinando il momento della verità. Finalmente li intravedo in fondo al corridoio e, con una certa gioia, riconosco il terrore nelle facce di Stephie e Peter. Tini e Jorge hanno l'aria di chi non ci sta capendo molto, invece. Li raggiungo e loro, vedendomi, sembrano molto più a loro agio.
"Ma bene, che piacevole sorpresa. HD01 si augura apprezziate una prima esclusiva. Seguitemi, prego."
Sono talmente imbambolati che mi seguono senza fiatare. 
Ci accomodiamo in una stanza dove Rugge e Cande hanno predisposto un proiettore. Chiudono la porta dietro di noi. Dio, come me la sto godendo. Vorrei ballare, ma mi limito ad un inchino, mentre inizio il mio personalissimo show. 
"Allora, carissimi. Avrei preparato un discorso, ma le immagini valgono un mondo di parole, per cui vi invito a guardare questo. Ah, HD01 è già stata informata tramite autorità giudiziaria. Vi siete un tantino esposti con la minaccia scritta a mano dietro una foto eh?"
Vedo Peter guardare Stephie con un'occhiata di fuoco. Nessuno ha ancora commentato nulla, però. Vedo solo facce pallidissime, tranne quelle di Jorge e Tini, ai capi opposti del tavolo. 
Ammetto che Ruggero e Chris French hanno talento: il filmato è davvero ben montato, ma non arriva nemmeno alla fine. Infatti in sala scoppia il caos
"Chi cazzo ha montato queste foto? Jorge io non ti ho mai tradito!"
Stephie inizia ad urlare come un'ossessa. 
"Ah veramente? E perché allora venivi con me?" Ride Corbin molto divertito, spuntando dal fondo della sala.
"Era solo un bacio, e me lo ha dato lui, Jorge credimi!"
Jorge ride e poi, indicando lo schermo, guarda Peter, che urla:
"Tini non significa nulla quel bacio, lo giuro! Me lo ha dato lei!!!!"
Martina lo guarda e chiede, con tono ironico:
"Fatemi capire: Stephie non hai mai tradito Jorge, ma hai baciato il mio ex ragazzo?"
Peter e Stephie iniziano ad urlarsi addosso e questo attira l'attenzione della sicurezza, che entra in sala per separare i contendenti. Nel caos che segue mi rendo vagamente conto dello squillo del mio telefono: un video di Lodo in cui il CEO di HD01 si scusa pubblicamente con la Disney per il disagio ed accetta di coprire a proprie spese i costi dei ritardi che la pellicola subirà. 
Vengo distratto da un odore dolciastro che si sparge nell'aria, mi gira la testa e vengo portato via da un uomo della sicurezza. Quando mi riprendo mi rendo conto che siamo tutti un po' storditi. Ma manca qualcuno. 
Sento Jorge riscuotersi ed urlare:
"Martinaaaaa!"
Tini non è con noi e mi accorgo che Stephie ride.
Dio, finirà mai questo incubo?



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Capitolo 21
*** We are all in this together ***


*Questo è l'ultimo capitolo. Grazie a tutte voi per l'affetto: non speravo in tanto successo, ma VI ADORO. Grazie di tutto!* 

P.O.V. Jorge
Nel momento in cui in sala si è scatenato il caos Stephie è andata a sbattere contro un estintore, che ha liberato il contenuto e, nell'aria, un tremendo odore dolciastro. Credo abbia stordito tutti.
All'uscita del teatro, ripreso fiato, mi rendo conto che Martina non è con noi. E Stephie ride... Pezzo di infame.
"Jorge, fermo! Cosa fai?"
Tomas mi grida qualcosa, ma non mi concedo il tempo per ascoltare quello che probabilmente è un saggio consiglio. Mi copro la bocca con il papillon, che ho sciolto, e, in mezzo a fumi dolciastri e nauseanti che saturano l'aria, ripercorro il corridoio fino alla stanza in cui ci trovavamo. La porta è bloccata: o provo con una spallata o Martina resta dentro. Vorrei gridare il suo nome, ma fra poco sarò in debito di ossigeno e devo risparmiare fiato. 
Un colpo.. Due... Tre... Inizio a sentire male alla spalla. Al quarto, la porta cede. Entro e Tini è lì. Deve essere svenuta, è caduta per terra e quel magnifico abito rosso sembra una coperta regale addosso a lei. 
Cerco di sollevarla, è talmente minuta... Ma sono debole anche io, mi costa uno sforzo immenso prenderla fra le braccia e uscire. Il corridoio sembra immenso... Sto per cadere, e lei con me. 
Sento delle voci, ma non le riconosco. L'aria è pesantissima e l'ultima cosa che percepisco è la morbidezza della stoffa del vestito di Tini.
...
...
...
"Sei sveglio finalmente!" Diego compare nel mio campo visivo e mi rendo conto di essere in una stanza che somiglia vagamente all'infermeria che avevo a scuola.
"Dove sono?"
Diego mi aiuta a tirarmi su:
"Siamo nell'infermeria del teatro. Ricordi cosa è successo?"
Come potrei non ricordare... Tini... 
Ommioddio.
"Dove sta Tini?"
"Okay, sei sanissimo vedo. Ehm, lei è nella stanza accanto. Era abbastanza intossicata, vi hanno fatto respirare anidride carbonica pressurizzata. Ha rischiato il soffocamento, ma lei... È forte."
Annuisco e mi sento un po' più sollevato. Non faccio in tempo a voltarmi in direzione della porta che un urlo mi fa sobbalzare:
"E tu sei un coglione! Cazzo ti dice il cervello, idiota?" Ruggero è appena entrato e sembra molto arrabbiato 
"Buono Rugge, non è..."
"Non sto buono, cazzo. Hai rischiato di morire soffocato! Ma cosa avevi per la testa?! C'era una squadra di soccorso apposta, debitamente allertata e pronta ad agire.."
Lo guardo e sorrido:
"Lo sai che in amore non esistono limiti per me."
Scuote la testa e si avvicina al mio letto. Mi abbraccia e sento una lacrima sul viso.
"Mi hai fatto preoccupare, bastardo."
Dio... Quanto voglio bene ai miei amici, sono dei veri fratelli. Lo abbraccio, Ruggero non si spaventa spesso: mi fa strano vederlo così.
"Quando posso vedere Tini?" Faccio per alzarmi, ma Diego e Rugge mi bloccano. 
"Chiamo il dottore."
Quando arriva, mi misura la pressione e mi controlla i riflessi, ma a quanto pare non ho nulla.
"Ottimo, se vuoi seguirmi..." 
Quando scendo dal letto realizzo di indossare solo la camicia dello smoking, tutta stropicciata, e i pantaloni. Niente fascia, niente papillon, nemmeno la giacca... Devo davvero fare schifo. 
"Allora, mi segui o no?" Ride il dottore cogliendo il mio sguardo perplesso.
Martina è nella stanza accanto alla mia, sembra addormentata.
"Come sta?"
Il dottore mi fissa serio.
"È totalmente fuori pericolo, ma la abbiamo recuperata per un soffio. Nel suo sangue c'era una concentrazione inimmaginabile di CO2, direi che aver perso i sensi in quella sala la ha salvata. Anche il cervello sembra a posto, ad un primo esame." 
Grazie a Dio non parla medichese. 
"Quando si sveglierà?"
Scuote la testa e sorride:
"Lo farà.. Quando percepirà di avere sete. Comunque puoi restare... Vi lascio soli."
Mi avvicino al suo letto e la osservo. Sembra la Bella Addormentata, vestita colore corallo. L'abito segue perfettamente le linee del suo corpo, quel fisico mozzafiato che adoro. Sembra una sirena addormentata, ha i capelli spettinati sciolti sulle spalle e forse il trucco sugli occhi è troppo sbavato ora. Ma ai miei occhi è meravigliosa.
Mi chino su di lei e bacio quelle labbra piene nonostante il sonno. Se solo si svegliasse...
Mi tiro su e la vedo aprire gli occhi.
"Tini!!"
Mi fissa senza fiato per un istante solo, poi mi getta le braccia al collo:
"Jorge!! Come siamo finiti qui? E dove sono tutti? E oh... Jorge mi spiace. Io non.." La faccio tacere con un bacio, ed è di nuovo scossa fra noi quando lei risponde. Che sensazione di pace. 
Si scosta da me e sorride:
"Ho sete.."
Annuisco e le verso un bicchiere d'acqua dalla caraffa che trovo accanto al letto. È perfetta, penso mentre la guardo.
"Hai rischiato di soffocare. Durante la discussione Peter e Stephie hanno alzato i toni e un estintore ad anidride carbonica si è rotto. Siamo usciti subito sentendo i fumi, ma tu sei rimasta chiusa dentro e..."
Mi abbraccia attirandomi a sé
"E tu mi hai portata fuori. Ti ho visto entrare, ma poi devo essere svenuta."
Improvvisamente si allontana da me.
"Cos'hai?" Le chiedo 
"È che... Oh Jorge... Io non volevo, ma ho rovinato tutto. Io non ho mai smesso un istante di amarti.. Ma non potevo.. La foto.. E Stephie.. Ma poi.." Comincia a piangere e dentro di me sento fortissimo il bisogno fisico di stringerla al me per tenerla lontana dalle sue paure, dai suoi fantasmi.
"Shhh... Amore, lo so. Ho capito tutto troppo tardi, ma lo so."
La sua testa nell'incavo del mio collo, le sue mani intrecciate alle mie, io e lei lei ed io.
"Mechi mi ha raccontato tutto quando hai lasciato Albuquerque. Mi ha portato la foto con la scritta sul retro e da lì, con i ragazzi, abbiamo messo assieme i pezzi. Corbin è stato fenomenale, e poi Ashley e suo marito... Beh." Perché io, che di solito non sto zitto un attimo, sono senza parole?
Tira su con il naso e mi fissa. Dio quegli occhi di caramello.. Non smetterei mai di ammirarli.
"Sì, non so bene come, ma anche le ragazze hanno fatto un lavoro fantastico. Penso di dovere tutto a Lodo, Ashley e Mechi. Credo sia merito di tutti loro se siamo qui. Oh... Jorge. Mi spiace per tutto quello che hai passato." 
La abbraccio ancora e sto per baciarla quando entrano Lodo e Tomas con Ashley al braccio di uno che non ho mai visto, ma penso di sapere chi sia. 
"Tini!!! Mi hai fatta preoccupare!!! Come stai??? Hai sete???"
Lodo mi scansa via ed io sorrido mentre le osservo abbracciate. Due vere sorelle.
"Lodo io... Non so bene cosa abbiate fatto, ma so che VI DEVO TUTTO." E anche da qui la vedo commossa. 
"Shhhhh.. Oh non piangere che poi piango anche io.."
Ashley si avvicina al letto e Tini abbraccia anche lei.
"Adesso forse dovremmo parlare, però..." Sorride ed invita anche noi tre ad avvicinarci.
Lodo annuisce e sedendosi sul letto comincia.
"Mechi mi aveva chiamata con il satellitare, quando quel tipo di Albuquerque vi ha minacciati. Mi ha detto tutto, anche che tu avevi lasciato Jorge quando avevi letto il retro della foto. Non potevo avvisare Tomas e non potevo nemmeno restare a Milano a guardare. Per fortuna ad una serata ho incontrato lei." Indica Ashley e quest'ultima prosegue per lei
"Io ero in città per seguire il lancio della mia linea di cosmetici, quando ho visto Lodo. Frequentavamo lo stesso corso di recitazione qui a Londra, anni fa e non ci siamo mai perse di vista. La avevo beccata bella sconvolta, così mi sono fatta raccontare tutto. Quando mi ha detto che nel nuovo cast c'era Corbin, nella mia testa si è accesa una lampadina."
Riprende fiato e il tizio con lei continua il racconto:
"Io sono Chris, suo marito.. E sono anche il manager di Corbin. Così quando Ashley mi ha detto tutto ho chiesto a Lodo alcune cose sui vostri rapporti con la casa di HD01, perché sapevo che in qualche modo eravate legati a Lanzani e alla Camarena. Quando ho avuto un quadro sufficientemente chiaro, ho contattato Corbin e lui aiutato da Tomas e dagli altri ha messo a punto la parte più difficile della mia idea: reperire tutte le prove possibili per creare imbarazzo in HD01. Perdonatemi ragazzi, non è fine dirlo, ma la tresca fra i vostri ex ci ha salvati."
Sospira e sorride e Lodo continua 
"Esatto. Solo io, Mechi e Ashley avevamo un quadro completo di tutto, ma dovevamo capire come agire. Così Mechi ha contattato Stephie e ha prenotato l'hotel per tutti qui, si è prestata a fare da tramite fra noi ed i ragazzi ed era lei quella cui parlavo in inglese mentre elaboravamo il piano."
Vedo lo sguardo di Tini accendersi, come se avesse capito qualcosa.
"Giusto! Se aveste parlato spagnolo io avrei inteso che era Mechi e ti avrei riempita di domande, tu non sai mentire... E... Oh ragazze!" E stringe a sé Ashley e Lodo. 
Anche io comunque adesso ho capito perché Diego, Corbin e Mechi si comportavano in modo strano: se io e Tini ci fossimo incontrati prima della serata, sicuramente avremmo voluto chiarire e ciò ci avrebbe fatto perdere tempo prezioso per sistemare Stephie, Peter e la HD01. 
Messi a posto tutti i tasselli, arrivano giusto in tempo gli altri. 
Cande e Ruggero, Mechi e Diego e Corbin ed Alba. Sono momenti commoventi, che non so descrivere. Forse è perché Violetta ci ha fatto crescere insieme, forse è perché abbiamo caratteri nati per essere amici, forse è solo destino... Ma io non riesco ad immaginare la mia vita senza di loro. Ognuno, a modo suo, fa parte del mio cuore e, dal modo in cui Tini abbraccia e bacia tutti loro, capisco che per lei è lo stesso.
Tomas e Chris ci mostrano il video della serata che ci siamo persi, anche se è solo di poche ore fa. Sembra un povero morto di fame il CEO di HD01 mentre, rosso di imbarazzo, assicura a Chris che la compagnia avrebbe risarcito la Disney per intero e ognuno di noi per danno all'immagine.
Fisso l'orologio. Le 23.30. Guardo Tini.
"Devo ancora fare una cosa." C'è troppo vociare, così batto le mani e chiedo silenzio. 
"Tini, io non ho mai smesso di pensare a te e non ho scordato che giorno è oggi. Auguri amore mio." Prima che possa abbracciarmi, mi metto in ginocchio accanto al letto e le prendo una mano.
Sento Lodo emozionarsi e vedo Mechi alzarmi i pollici in su. Ragazze..
"Martina Stoessel, tutta questa storia mi ha insegnato che tu ed io possiamo affrontare TUTTO, se siamo insieme. Hai posto il mio bene prima del tuo e mi hai fatto capire che per me faresti ogni cosa, se servisse per proteggermi. Questo non deve ripetersi mai più, perché io voglio che 'io-te' diventi 'noi'. E vorrei sapere come sarebbe andare sempre sulla stessa barca, se lo vuoi anche tu."
Vedo un milione di emozioni negli occhi della ragazza più bella del mondo e so che per questo sguardo farei tutto. 
"Lo voglio."
Credo che qualcuno dei ragazzi mi abbia dato una pacca sulle spalle, ma in questo momento ho i sensi concentrati solo su di lei e su quel bacio che sta per arrivare. E non importa se saranno infiniti gli istanti precedenti... Volano mille parole silenziose e mille promesse d'amore tacite, prima che le nostre labbra si incontrino. E quando succede capisco che è la sola donna che vorrò baciare per tutta la vita, perché è la sola che mi trasmette tutto così. Amore, passione, scusa, grazie, gioia, energia, sostegno... Sono vagamente consapevole delle urla di gioia attorno a noi, ma penso solo a lei, a noi... A quello che sarà.

P.O.V. Tini 
Abbiamo passato una notte piacevolmente insonne tutti assieme e abbiamo visto sospendere Stephie e Peter stamattina. Abbiamo saputo dell'arresto del finto Harding e abbiamo firmato i nuovi contratti per il film. Io e Jorge ora stiamo insieme alla luce del sole e, per i miei 19anni, non potevo sperare in un regalo migliore. 
Adesso siamo a cena tutti assieme nella sala immensa del Four Season, ed io e Jorge abbiamo un annuncio da fare. Gli sussurro un "è ora" all'orecchio e lui mi bacia sulla tempia. È tutto ciò di cui ho bisogno. Mi alzo e mi godo la sensazione della seta argentata sul corpo: ho un abito lungo fenomenale, gentile dono del mio nuovo sponsor. 
Faccio tintinnare il mio flûte con un cucchiaino e chiedo silenzio con un sorriso.
"Amiche ed amici, compagni vecchi e nuovi, grazie infinite per essere qui con noi a festeggiare sia il nuovo contratto- applausi e apprezzamenti da parte di tutti- che il mio compleanno. -mi inchino leggermente quando volano fischi di apprezzamento-.
Come tutti voi sapete, la HD01 è stata più che generosa nei nostri confronti ed io e Jorge abbiamo preso una decisione. Non abbiamo davvero bisogno di tanto denaro, e abbiamo a cuore un certo progetto. Non entrerò nei dettagli perché non spetta a me descrivere quanto personale sia la storia alla base, ma da questa sera dichiaro ufficialmente aperta la fondazione 'We are all in this together', per la ricerca contro il cancro infantile ed il sostegno a bambini e famiglie."
Respiro profondamente e stringo la mano di Jorge, al mio fianco. 
"C'è una persona in particolare qui a cui devo l'ispirazione e la mia forza. Amore- e fisso Jorge- tutto quello che mi hai raccontato mi dà ogni momento la misura della tua forza d'animo ed integrità. Ti amo e sono certa che quello che stiamo costruendo insieme non avrà fine, finché qualcuno avrà da imparare dalla tua storia ed esperienza. Io sono fierissima di te, e Alejandro, Raphita ed i tuoi lo sono almeno quanto me. Grazie per avermi dato la possibilità di migliorare, anche con poco, la vita di questi bambini."
Scroscio di applausi, baci soffiati da Mechi e Lodo e, soprattutto, la sua voce al mio orecchio.
"Vieni via con me".
Nella bellissima e gioiosa confusione generale, ci ritiriamo e saliamo le scale che portano ai piani.
Jorge mi prende in braccio e, aperta una porta, mi fa attraversare così la soglia di una suite mozzafiato. C'è una sala immensa con pareti ad acquario, in cui nuotano decine di pesci colorati. Le finestre si affacciano sul Tamigi e vedo Londra illuminata. Sono commossa mentre mi rimette con delicatezza in piedi.
"È stupenda."
Jorge mi stringe a sé per la vita e guardandomi negli occhi sussurra:
"Se fosse così per sempre?"
Lo fisso. 
"Non ha importanza il panorama quando sono con te."
E nel momento in cui mi bacia e sento di nuovo quella scossa antica e sempre nuova fra noi, so che sarà così per sempre. 
"When love burns my soul, I walk the line" sono i versi della canzone che dolcemente si diffonde da casse che non vedo, mentre ci perdiamo, di nuovo, l'uno nell'altra. 
Il mio mondo è questo. Ed è perfetto.

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