424 miles.

di ilpiercingdiluke
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** 1 - You're my best friend ***
Capitolo 2: *** 2 - All star ***



Capitolo 1
*** 1 - You're my best friend ***


You're my best friends
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Alle mie due Chiare




Freya Murphy non è una che di solito si lascia coinvolgere dal mondo, dalle cose; non troppo, almeno. Si è costruita una sorta di corazza con cui affronta tutto ciò che le sta attorno e non succede spesso che delle emozioni vere, sincere, compaiano sul suo viso di porcellana; per lo più si limita ad osservare tutto con gli occhi attenti e il cuore chiuso, che lasciarsi ferire dagli altri non è di certo tra i suoi desideri più grandi. Si guarda allo specchio di camera sua, già vestita dei suoi skinny jeans e il maglione natalizio che, davvero!, per quanto ridicolo possa essere lo ama come non mai. È il regalo di compleanno di suo fratello, l'unico che in ventun anni le abbia mai fatto, e lo adora.
Si sistema in una coda veloce i lunghi capelli castani, 'che dovrebbe tagliarsi al più presto ma non ne ha mai la voglia, prendendo al volo la sua Stella McCartney, rigorosamente falsa – comprata per 10 sterline al mercato del mercoledì – buttata malamente sul letto, poi scende le scale di corsa.
Entra nella cucina desolata leggendo il post-it giallo attaccato sul frigorifero di sua madre, dove l'avverte che è a pranzo da Luke, che probabilmente non tornerà a casa prima del giorno dopo e che Dylan, suo fratello, è andato un weekend a Whitehead con Eva.
Sbuffa e, accartocciando il foglietto per buttarlo nel cestino, aspetta che la macchinetta del caffè sia abbastanza calda prima di versarlo nella sua tazza preferita; rubata dallo Starbucks di Amsterdam qualche anno prima.
La suoneria del suo cellulare la fa sobbalzare dallo sgabello in cui è seduta, lo sblocca notando un messaggio da parte di Stephen, o semplicemente detto Deo, che le ricorda di essere puntuale una fottuta volta nella sua vita e che la aspetta agli arrivi dell'aeroporto per le 11:30.
Sbuffa di nuovo, Freya, 'che già il solo fatto di essersi svegliata prima di mezzogiorno durante le vacanze natalizie la fa imbestialire, ma che Deo inizi subito a tartassarla di primo mattino proprio non può tollerarlo.
Beve il suo caffè, con i suoi due cucchiaini di zucchero e una goccia di latte freddo, prima di infilarsi giacca nera, sciarpa e chiudere la porta alle sue spalle.


Sono le dieci e venticinque del mattino e Freya è seduta sullo scomodo seggiolino di plastica blu dell'autobus 763, l'unico che porta direttamente all'aeroporto di Dublino. Non fuma da esattamente un'ora e mezzo – precisamente da quando è entrata nella navetta – e quasi si pente della scelta fatta.
Ha le mani impiastricciate di colori e per distrarsi un po' dalla voglia di fumare e dal nervosismo, durante il viaggio si impegna con decisione a grattare via lo sporco; frequenta una scuola d'arte a Londra conosciuta in tutto il mondo, e avere le mani di mille colori è solo uno dei mille effetti di passare tutte le ore del giorno dietro ai pennelli e alle tele.
È tornata a Mullingar per le vacanze di Natale e resterà a casa fino ai primi di febbraio.
Freya si guarda le mani, chiedendosi perché qualcuno non possa inventare dei colori facilmente lavabili: le chiude a pugno e gira i polsi, osservandosi le unghie mangiucchiate e smaltate di un rosso acceso. Il perché si ostini a usare smalti quando non ne è assolutamente capace, è ancora un mistero.
Si affaccia al finestrino, guardando chilometri e chilometri di campi estendersi ai lati della strada. Il cielo è quasi completamente nuvoloso, tranne per qualche leggero raggio di sole sparso qua e là, il che, in l'Irlanda, è una cosa totalmente normale a metà Dicembre. È quasi arrivata all'aeroporto, già lo vede in lontananza: si toglie le cuffie, spegne Spotify, inizia a indossare nuovamente il chiodo di pelle e aspetta che il bus si fermi.
Il Dublin Airport non è molto grande, per questo appena entra dentro la struttura, non ha bisogno neanche di cercare gli arrivi da Los Angeles; la folla di ragazzine urlanti, che già vede dall'ingresso, sedute per terra con mille cartelloni colorati e iPhone alla mano le fanno intuire che sì, il suo amico uscirà da lì.
Freya si avvicina, cercando di attirare meno attenzione possibile, gli occhi bassi che fissano il pavimento bianco e lucido sotto di lei e i capelli che pendono sulle guance; lei e le fans non sono molto simili, ma deve assolutamente trovare Deo e non può farlo se rimane in disparte. Lo scorge seduto dall'altra parte del muro, il cappuccio di una felpa verde tirato sulla testa e le mani sulle sue cosce che giocano con il cellulare. La mora affretta il passo, avvicinandosi a lui per poi appoggiare la borsa di fianco al ragazzo e buttarsi a peso morto accanto a lui facendolo sobbalzare.
« Fanculo Free! Mi hai fatto prendere un infarto », dice, facendola ridere.
« Sei una checca Devine! – lo sfotte – Credevi fossi una di quelle mangia-uomini? »
« Intendi le fans? » le chiede, trattenendo a stento una smorfia divertita. 'Che Freya non ha mai sopportato tutte quelle ragazze.
« Si si, quello che sono » fa un gesto con le mani, come a scacciare una mosca.
« Dovresti smettere di odiarle. – Le dice Deo, tirandole una ciocca dei capelli scuri – Non te lo porteranno via il tuo adorato Nialler »
« Fottiti! – lo spinge lei – Per colpa di quel biondo quelle ragazzine mi seguono ovunque, capisci? Mi sono pure ritrovata su internet mentre stavo comprando gli assorbenti, cazzo! »
« Beh almeno hanno avuto la conferma che non sei incinta – ride Deo, buttandole un braccio intorno alle spalle – Niall dovrebbe atterrare tra dieci minuti, comunque »
« Benissimo! Si fa pure aspettare! »
« E smettila, lo sappiamo tutti che ti è mancato ».
Freya non risponde, 'che Deo ha ragione. Niall Horan le è mancato come l'aria; come un bicchiere d'acqua nel mezzo del deserto più arido. Le era mancato quel suo profumo inconfondibile che aveva un qualcosa di magico e riusciva a rilassarla. Quel profumo è una presenza costante nei suoi ricordi. Niall, per lei, c'è sempre stato: c'è stato la prima volta che aveva saltato scuola ed era stata maldestramente scoperta; c'è stato a gioire con lei della patente presa e a consolarla dopo il primo incidente; c'è stato tutte le volte che è stata costretta a rimanere a casa in punizione. Niall Horan sa tutto di lei, così come lei conosce tutti i segreti di lui. Dalla sua prima cotta all'età di dodici anni per la professoressa di sostegno che avevano alle medie alla sua passione per il campeggio e la natura, fino a quella piccola casa di legno nel bosco, costruita da loro due all'età di quindici anni, dove amava(no) rifugiarsi per stare lontano da tutto e tutti.
I suoi modi attenti e protettivi l'avevano colpita sin da subito.
Ricorda ancora quel mattino di almeno undici anni prima. Aveva appena smesso di piovere e Freya stava attraversando la strada ancora bagnata per andare dalla signora Cohen a prendere i soliti biscotti del venerdì, quando un pazzo in bicicletta che correva un po' troppo forte, aveva perso all’improvviso il controllo delle ruote sull'asfalto umido.
Tutto era avvenuto in una frazione di secondo.
Aveva visto una macchia azzurra lanciarsi verso di lei e spingerla all'indietro trascinandola a terra. Freya si era ritrovata distesa sul marciapiede a pancia in su, mentre il peso che un istante prima la stava schiacciando, era già rotolato via. Freya aveva rizzato la testa per osservarlo. Il bambino davanti a lei aveva una maglietta azzurra macchiata all'altezza del petto e le aveva teso subito una mano. Solo in quel momento era riuscita a rendersi conto di ciò che le sarebbe potuto succedere.
Il legame con Niall, nato in quegli attimi di panico, non si era più dissolto.
« Oh mio dio! Ci sono Deo e Freya! » il grido entusiasta di una delle ragazzine la riscuote dai suoi ricordi, facendola sbuffare e stringere il polso del suo amico.
« Ciao ragazze » Deo le saluta, alzandosi in piedi e sorridendo a tutte.
« Deo dove è Niall? Tra quanto atterra? Ditegli di fermarsi un po' qua con noi, vi prego! » la ragazza, una biondina di forse sedici anni, si fa avanti, con una gonna così corta che Freya si chiede con quale coraggio i suoi genitori l'abbiano fatta uscire di casa.
« Credo che Niall sarà stanco dopo dieci ore di volo » interviene lei, ricevendo uno sguardo di fuoco dalla bionda.
« Beh, ma è solo grazie a noi che è diventato quello che è. Ce lo deve! »
Freya alza le sopracciglia, fulminando la ragazzina con i suoi occhioni blu. 'Che Niall è diventato quello che è grazie alla sua voce, al suo talento. Al suo e degli altri ragazzi. E si, è grazie anche alle fans, ma non solo merito loro.
« Si è vero ma ha pesato gli ultimi otto mesi in giro per il mondo a fare concerti per voi, ha dovuto partecipare ad eventi e interviste per voi, e adesso, dopo dieci ore di volo, non credo che vi debba anche questo. » dice Freya.
« Io sono convinta che a Niall vorrebbe restare con me ».
La bionda sorride maliziosa, alzandosi ancora di più la gonna, facendo capire a Freya cosa intende.
« Scusa ma tu da quanto hai finito di succhiare il latte dalla mamma? » le risponde con una smorfia di disgusto in viso.
« Okay, ragazze – Deo interviene, prima che succeda un casino – Scusala, la mattina è un po' stronza! » continua, rivolto alla fan, ma stringendo appena il gomito della sua amica. Freya spalanca bocca e occhi, fulminandolo con uno sguardo e: « Ma vaffanculo! » sbotta, prima di prendere la sua borsa e dirigersi fuori dalle porte dall'aeroporto.
Ha bisogno di una sigaretta.


Freya è ancora con la schiena poggiata sul muro esterno dell'aeroporto; le sigarette sono diventate tre e ancora non ha intenzione di tornare dentro da quelle scimmie urlatrici che aspettano il bravo, bello e dolce Niall Horan degli One Direction.
« Non mi avevi promesso che avresti smesso di fumare? »
Freya sobbalza al suono di quella voce calda, allegra e maledettamente familiare.
La prima cosa che pensa è che deve trovare 500£ per un nuovo cellulare, perché il suo non rende decisamente giustizia al tono dolce e affettuoso. La seconda è che è davvero cresciuto e i suoi occhi non li ricordava così intensi, davvero tanto azzurri da far imbarazzare il cielo e farlo coprire di nuvole. La terza è che Niall Horan è il ragazzo più bello mai visto, e Freya non potrebbe essere più emozionata di così ad averlo nuovamente davanti dopo otto mesi passati a sentirsi solo tramite FaceTime una volta ogni tanto. Lascia cadere la borsa in terra prima di corrergli in contro, allacciare le sue gambe magre intorno alla vita del biondo e le braccia al collo sotto la risata contagiosa del suo migliore amico, che barcolla leggermente all'indietro per tenerla saldamente tra le sue braccia.
« Nialler » sussurra Freya, con il viso sul suo collo annusando nuovamente quel profumo fresco di limone e pompelmo.
« Free mi stai annusando? » ridacchia il biondo, lasciandola rimettere i piedi a terra ma senza lasciarla davvero.
« Stai zitto! ». Freya si morde il labbro inferiore trattenendo lacrime di felicità, 'che non si farà mai vedere da nessun paparazzo, fan o da chiunque che non sia solo Niall, in lacrime.
« Mi sei mancata anche a me – le dice facendola sorridere, 'che lui l'ha capita. – Che ci facevi qua fuori e non appostata agli arrivi ad aspettare il tuo migliore amico di sempre? »
« Dio, le odio! – sbuffa Freya staccandosi dal suo petto – Ti giuro sono peggio dei parassiti! » si imbroncia, incrociando le braccia sotto il seno. Niall le sorride, spingendo il suo indice sulle labbra imbronciate della mora; è sempre stato una cosa loro, fin da quando erano piccoli, e Freya ancora non si spiega il perché lui abbia questa ossessione per le due labbra.
« Non sono tutte antipatiche – fa lui, sorridendo a Deo che li raggiunge con Mark e le chiavi della macchina con cui torneranno a casa – Sei tu che sei troppo acida, Free! »
« Quella bambina – sottolinea – voleva rimanere sola con te per scoparti! »
« Beh, se è quella che mi ha indicato Deo lì dentro, non vedo dove fosse il problema! È carina! » Freya spalanca la bocca e: « Ma fottiti, Nialler! » dice, prima di avviarsi a passo svelto verso il Range Rover bianco che li attende con il sottofondo della risata squillante di Niall e quella più roca di Deo e Mark.





Ciao belle bimbe.
Innanzitutto voglio augurarvi un buon 2016, come avete passato il capodanno? Io con una mia amica e Gigi D'Alessio con Grignani ubriaco! E che, se cliccate sul quel simbolino sotto alla foto ad inizio capitolo, vi spedirà direttamente alla canzone che ho pensato più adatta a questo capitolo. 
(Il titolo l'ho semplicemente creato pensando alla distanza approssimativa tra Mullingar e Londra; ed ecco qui "424 Miles").
Seconda cosa: premetto che non so quando pubblicherò il secondo capitolo, non so neanche cosa mi inventerò perché questa storia la sto scrivendo totalmente a "caso" e di getto.
Terza cosa: vi dico fin da subito che sarà una mini-shot di cinque o sei capitoli al massimo, quindi non pensiate che "accelleri" le cose perché non ho voglia di soffermarmi sui dettagli ma solo perché saranno pochi capitoli. 
Quarta cosa: questa è/sara una storia parallela a quella di
Straightandfast su di Louis che deve ancora pubblicare.
Quinta ed ultima cosa: spero veramente che vi piaccia questa idea, e che possiate lasciarmi una recensione e/o un messaggio privato su cosa ne pensate. 
Qui sotto vi lascio gli altri miei contatti. Spero a presto.
Giulia.
Facebook:
IlpiercingdilukeEfp
Twitter: @piercingdiluke

 

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Capitolo 2
*** 2 - All star ***


All star
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A Simona
A Genn
A Benji.



 

Seduta sul letto in camera sua, Freya cerca di concentrarsi sul libro di storia dell'arte che ha davanti, ma in realtà sta aspettando impaziente di sentire il rumore della macchina di Niall rallentare sul selciato del giardino.
Si perde nell'osservare i dettagli della stanza, dalla chitarra -quella rotta, la prima di Niall- attaccata sul muro a dei volantini di alcune feste abbandonati nello scaffale della libreria.
Ci sono calzini ovunque, un pupazzo a forma di unicorno e il libro di chimica del liceo nascosto sotto mille foglietti. Alla parete ci sono centinaia di foto; dai diversi paesaggi che ha visitato nella sua vita, a quelle con suo fratello e a quelle con i suoi migliori amici, una bandiera Irlandese fino al poster di Adam Levine a torso nudo proprio sopra il suo letto e che lei venera come un Dio.
Niall Horan è tornato da una settimana e i suoi genitori sono già impazziti all'idea di una cena in grande come ai vecchi tempi; famiglia Horan e Murphy riunite.
Maura e Crystall, rispettivamente le madri di Niall e di Freya, stanno cucinando da quella stessa mattina al piano di sotto. A Freya verrebbe di alzare gli occhi al cielo, se non fosse che adora con ogni fibra del suo corpo quelle due pettegole che, proprio in quel momento, la stanno chiamando a gran voce.
« Freya! »
« Sto arrivando! » sbuffa, chiudendo il libro davanti a lei e scendendo dal letto.
Indossa una tuta grigia della Adidas che, Niall le ha detto, "Louis sarebbe proprio fiero di te". Ha una felpa rossa bordeaux, i capelli legati in un chignon disordinato e le pantofole di Homer Simpson che non abbandonerebbe mai, neanche sotto tortura.
Freya sorride appena vede le scale che la porteranno al piano inferiore. Ha passato tutta la giornata di ieri a decorare la casa per renderla il più natalizia possibile e adesso, osservando i finti rami d'abete che si abbarbicano giù per il corrimano di legno pregiato insieme a delle lucine rosse e blu, si sente soddisfatta.
A Freya piace da matti avvicinare la mano a quelle foglie, per rendersi conto ogni volta che non pungono, né feriscono. La accarezzano invece, facendole uno strano solletico, lo stesso che le provoca una risata allo stomaco.
« Freya, finalmente sei scesa – sua madre le sorride passandole coltello e patate mentre Maura le lancia un bacio dall'altro lato della cucina – Ci puoi aiutare? Si? Bene, taglia in piccoli pezzetti quelle patate. Ma non troppo fini, capito tesoro? Lo sai che a Niall poi non piacciono bruciacchiate »
« Mamma è sempre Niall, il bambino che prima si buttava in terra e poi piangeva per cercare attenzioni, non è il presidente Obama! »
« Avevo cinque anni e ancora tiri fuori questa storia? »
Niall Horan entra in scena così, una camicia bianca a strisce verticali nere e grigie, skinny jeans blu scuri e occhiali da sole sulla chioma bionda. Freya alza gli occhi al cielo, trattenendo a stento un sorriso.
« Dovresti solo ringraziarmi per non averti mai sputtanato con le tue fan, Nialler! » dice vedendo sua madre correre in direzione del biondo e abbracciarlo forte.
« Niall come stai? Come è andato il tour? E i ragazzi? Come ti sei sentito dopo, beh, dopo Zayn? »
« Mamma! » la richiama Freya. 'Che okay, Niall è sempre sorridente, riesce a sdrammatizzare tutto con una facilità paurosa, ma lei sa che infondo ci è rimasto male per l'abbandono di Zayn Malik e, sicuramente, non vuole che questa serata sia rovinata per le domande curiose di sua madre.
« Va tutto bene, davvero – dice Niall, sorridendo allegro – io ed i ragazzi ci siamo ripresi, non c'è problema » scrolla le spalle, avvicinandosi a Freya per lasciarle un tenero bacio sulla fronte prima di aiutare ad apparecchiare.
« Si può? »
La domanda, seguita da poi un grido entusiasta arriva dalla sala e Freya lascia subito tutto ciò che ha in mano per correre a salutare l'uomo della sua vita.
« Nano! » esclama, prendendo in braccio il piccolo Theo Horan. Biondo, occhi azzurri così grandi da farti rimanere imbambolata e con un sorriso che potrebbe sciogliere tutta l'Alaska. In sostanza: il sosia e la gioia di Niall da tre anni a questa parte.
Theo ride, stringendo un braccio intorno al collo della mora, poggiando la fronte nel suo collo e mettendosi poi il pollice della mano destra in bocca.
« Ragazzi accomodatevi ».




La cena scorre con così tanta naturalezza che a Freya sembra quasi che Niall non sia mai partito. Si volta a guardarlo, seduto affianco a lei. Niall intercetta il suo sguardo e le sorride, leggermente.
« Mi passi l'insalata? » gli chiede poi Freya, scuotendo la testa.
Niall fa come la sua migliore amica gli ha chiesto, quando Crystal, si schiarisce la voce.
« Allora, Niall – comincia, con un grande sorriso in volto e le mani incrociate sul tavolo – perchè non ci racconti qualcosa del tour con i ragazzi? »
Niall sorride scrollando le spalle e bevendo un sorso d'acqua dal bicchiere.
« Che posso dirti Crystal – fa lui iniziando a parlare – Le solite cose; viaggi, facce nuove, provare fino a notte fonda e poi i concerti il giorno dopo. Il correre subito nel van non appena finiamo il concerto per la paura che più di sessantamila fans possano bloccarci; è una vita frenetica ma va bene così. L'abbiamo scelta noi e ringrazio dio per essere stato così fortunato. »
La mamma di Freya annuisce sorridente, fulminando la figlia che, nel frattempo, si fa le boccacce con Theo.
Se non li conoscesse non saprebbe neanche distinguere il bambino dall'adulta.
« E le ragazze? – continua con le domande, facendo strozzare Freya con l'insalata e arrossire Niall fino alla punta dei piedi. – Non dirmi che nessuna ci ha mai provato che tanto non ci credo neanche per sogno! »
« No, no! – nega il biondo, lanciando un'occhiata di aiuto alla sua amica che, adesso, se la ride sotto i baffi. – Certo ci sono state ma non sono proprio il mio tipo. Voglio dire alcune fans si fanno trovare nei pub dove siamo noi mezze svestite, oppure direttamente nel nostro hotel completamene nude e.. Anche se di solito affermano di avere più di diciotto anni faccio fatica a crederle. Sinceramente, la trovo abbastanza disgustosa come cosa. » conclude schiarendosi la voce, e tornando a mangiare il suo arrosto.
C'è un po' di tensione nella sala, 'che si sa, Niall ha sempre avuto paura di non trovare mai la ragazza giusta per lui. Non quella che lo vedrà come il Niall Horan delle riviste e dei CD a casa, ma quella che si accontenterà del niall horan senza maiuscole e senza urla delle fan a scandire i passi.
« Anche perché sappiamo benissimo che alla fine ti sposerai una ragazza che conosciamo bene tutti »
Greg Horan lo dice all'improvviso, riuscendo miracolosamente a tagliare la tensione nell'aria e a far scoppiare a ridere tutti i presenti, compreso Theo, tranne i due ragazzi seduti di fianco.
« E chi? »
« Naturalmente Freya! » urlano Dylan, Greg e Denise in coro.
Freya tossisce un paio di volte, chiedendosi cosa abbia fatto di male a meritarsi una famiglia e degli amici così idioti.
« Ma siete sincronizzati? »
« Siete ridicoli »
Le voci di Niall e la mora si sovrappongono facendo ridere di più il resto degli invitati che: « Vedete? Protestate anche allo stesso tempo! »
Niall sfrega le mani contro il tovagliolo e si alza dalla sedia, 'che non ha più le forze di reggere quella conversazione.
« Dylan sono tornato e beh immagino che ti sia mancato anche perdere amaramente a Fifa contro di me, oltre al mio bel faccino »
Il fratello di Freya ghigna, dimenticandosi immediatamente della faccenda che aveva fatto tanto arrossire la sua sorellina.
« Andiamo, superstar »
I ragazzi si allontanano sulle scale, Denise e Greg perdono la testa con il loro bimbo e Crystal ha gli occhi fissi su sua figlia, con un sorriso inquietante.
« Mamma, piantala di guardarmi così, mi metti ansia »
La donna ride e: « Forza tesoro, aiutaci a sistemare la tavola e dopo va' a lavare i piatti, per favore »
Freya sbuffa, 'che lei odia davvero ma davvero tanto lavare i piatti, peró non ha voglia di arrabbiarsi con sua madre, non oggi, e allora okay. Lo fa.




Freya sta lavando l'ennesima forchetta, quando sente qualcuno bussare allo stipite della porta della cucina.
« Si puó? »
« Vieni a darmi una mano, Nialler ».
Niall si chiude la porta alle spalle, sistemandosi di fianco alla sua migliore amica iniziando ad asciugare i piatti e a sistemarli al loro posto.
« Ho fatto il culo a tuo fratello! »
Freya ghigna, guardandolo con la coda dell'occhio per poi scuotere la testa.
« Ti piace vincere facile eh? – risponde ridacchiando – Io ti straccerei anche ad occhi chiusi, anche se tu prendessi il Barcellona ed io i Doncaster Rovers. »
Niall scoppia a ridere colorando le sue guance di un rosso accesso.
« Oh Freya, se Louis ti sentisse saresti una donna morta – ride ancora, dandole poi un leggero calcio nel didietro. – E per la cronaca, ti ho sempre lasciata vincere altrimenti avresti piagnucolato per giorni! »
Freya chiude il rubinetto asciugandosi le mani in un panno lì vicino.
« Ma che bugiardo! – esclama cercando di spintonarlo inutilmente, 'che Niall le afferra i polsi sorridendo furbo – Ho sempre vinto onestamente, io! » sottolinea la mora, tentando di liberare le mani dalla morsa del amico.
« Bimba devi davvero calmare la tua parte competitiva. – Dice lui lasciandole un bacio sulla guancia e dirigendosi verso la porta. – Ti fa diventare aggressiva! » conclude.
« Ti odio Niall Horan! »
« No, non è vero! » Le urla in risposta lui, scoccandole un occhiolino prima di buttarsi a peso morto sul divano, o meglio, su Dylan che: « Porca puttana Horan! ».

 

*



È la sera di Natale e Freya, vestita semplicemente con jeans e una felpa, sta camminando -correndo- verso casa di Deo dove la stanno aspettando da almeno un'ora.
« Buon Natale! – urla entusiasta appena arrivata, entrando in sala dopo aver salutato il proprietario – So di aver fatto tardi, ma guardate cosa ho portato. »
Prima che iniziassero a lamentarsi, Freya gli sventola davanti agli occhi una busta di muffin che ha rubato a sua madre, come a giustificarsi del ritardo.
« Io ti amo, Freya Murphy! » la voce di Ashley, bionda, occhi azzurri e un fisico da farti cadere l'autostima sotto zero, si fa spazio in tutto quel baccano. Gettandosi poi sulla busta afferrando un dolce.
« Ash, stai attenta che se mangi troppo dopo la macchina si appesantisce e non parte più » la prende in giro James, pizzicandole la guancia e ricevendo in risposta uno schiaffo sul braccio dalla fidanzata ormai storica.
« Ce n'è uno al cioccolato? » chiede Niall, letteralmente con la testa nella busta.
Freya scoppia a ridere, pensando a come i suoi amici arrivavano a venerare una persona solo per aver portato dei muffin.
« Prendine uno anche a me! » grida Deo, arrivando di corsa e appoggiandosi sulle spalle di Niall, il quale, ovviamente, subito inizia a protestare sostenendo che "solo quattro muffin per quattro persone erano troppo pochi".
« Divideteveli voi, tanto io il mio l'ho già mangiato. » dice Freya, lasciando la busta nelle mani del biondo e allontanandosi dall'ammasso creatosi intorno a questa.

« Mi è venuta un'idea! » fa Deo dopo un po' che era rimasto con la testa affondata nei cuscini, tanto che credevano si fosse addormentato.
Sono tutti e cinque ammassati tra i divani e il tappeto del salotto, annoiati come non mai.
« Che hai in mente, ora? » gli chiede Niall assecondandolo, mentre il ragazzo accanto a Freya si mette a sedere con le gambe incrociate e un'espressione soddisfatta.
« Possiamo giocare a obbligo o verità... - afferma facendo una pausa, come per creare un po' di suspense - Accettando soltanto le domande più imbarazzanti. » dice fiero, con un sorriso tutt'altro che innocente sulle labbra rosse.
Freya alza entrambe le sopracciglia, così come fece Ash.
« Si, si, giochiamo! » dice James euforico, saltellando sulla poltrona e facendo quasi cadere Ashley a terra.
« Avete qualcosa da nascondere? » domanda Deo con aria maliziosa.
« Io sto a posto con la coscienza. » risponde Freya, incrociando le braccia al petto e andando a sistemarsi tra le gambe di Niall, che subito scoppia a ridere ricevendo una gomitata nello stomaco dalla mora.
« Ma non si tratta di stare a posto con la coscienza! - interviene Ash, rimasta in silenzio fino ad allora - Il fatto è che è imbarazzante. »
« Oh, andiamo, ci conosciamo tutti da una vita. - dice questa volta Niall, beccandosi un'occhiataccia da parte della bionda – Siamo amici, non ci deve essere imbarazzo tra noi, no? »
« Ecco che Horan parte con le frasi poetiche. - scherza Deo, facendo scoppiare a ridere tutti mentre Niall lo fulmina con lo sguardo - Comunque io ci sto, quanto può essere imbarazzante? »
Come non detto.
« Bene, iniziamo! » esclama Deo eccitato come un bambino, alzandosi per andare a prendere una bottiglietta d'acqua per po tornare sul divano in un unico salto.
Il primo a dover fare la domanda risulta James, il quale sembra più che felice della sorte; la seconda - quella che avrebbe dovuto rispondere per prima - è Freya, la quale sembra invece molto meno felice del suo amico.
« Bene bene, Fre. Vediamo un po'… - dice pensieroso, sfregandosi il mento con indice e pollice - Con chi il primo bacio? »
Freya e Niall si guardano per pochi secondi, prima di scoppiare a ridere a gran voce riuscendo per sino a rimanere senza fiato.
« Potete farci partecipare a questa cosa divertente? » interviene James, offeso dal non sapere il motivo di tutte quelle risate.
« Il primo bacio l'ho dato a suo fratello – dice Freya indicando il suo migliore amico – È imbarazzante! » ridacchia ancora.
« No adesso vogliamo saperla! » chiede entusiasta Ashley, facendo annuire gli altri due ragazzi.
« Ero piccola, avrò avuto si e no tredici anni – Inizia a raccontare lei – Ero a dormire a casa di Niall e durante la notte sento dei rumori così scesi al piano di sotto per vedere cosa stava succedendo.. »
« Era mio fratello ubriaco marcio che vedendola la baciò all'istante credendo che fosse Helena, la ragazza che gli piaceva al liceo! » conclude Niall al posto della mora.
Freya scoppia a ridere di nuovo per nascondere l'imbarazzo prima di annuire, confermando la storia raccontata dal suo migliore amico.
« Dopo non riuscii a guardarlo in faccia per una settimana intera, fino a quando io e Niall scoprimmo che lui non se lo è mai ricordato! »
« È la cosa più imbarazzante che abbia mai sentito, Fre'! » le dice Ashley, ridendo ancora.
« Oh, lo so! – annuisce – Io vi avevo avvertito! »
« Okay, ora tocca a me – continua Freya, osservando Niall con sguardo furbo – Hai mai fatto sesso in questa ultima parte de tour? »
« Ma che domanda è?! Io.. beh, io.. » tentenna, la superstar.
Al che Deo rotea gli occhi al cielo e:
« Avanti Horan, quanti anni hai? 15? Certo che hai scopato in tour! »
« Che cosa? – esclama Freya voltandosi verso il biondo, che adesso sta guardando il tappeto persiano di casa Devine – Fino a qualche giorno fa hai detto, e cito testualmente, che "quelle ragazze non sono il mio tipo"! »
« Andiamo Fre'! – sbotta lui, allargando le braccia al cielo e facendo cadere il silenzio nella stanza – Sono un ragazzo, cosa pretendi? Otto mesi di tour sono duri! »
« Oh certo! Che cretina che sono stata, al prossimo Natale ti regalo una puttana anziché un paio di cuffie, meglio? »
« Stai esagerando – la fulmina il biondo, alzandosi in piedi dopo di lei – Cos'è, tu puoi scoparti uno sconosciuto in discoteca e io non posso scoparmi una ragazza durante una tappa del tour? »
Freya spalanca gli occhi, prendendo la sua giacca prima di avvicinarsi alla porta.
« Almeno quelli con cui vado io sono maggiorenni! – esclama con freddezza, voltandosi poi verso il resto del gruppo rimasto in silenzio fino a quel momento – Ciao ragazzi, io vado, scusate. »




Freya esce nella notte irlandese di corsa, coprendosi il viso con la sciarpa pesante. È furiosa e non sa nemmeno lei perché sta reagendo in quel modo. Forse è per il semplice fatto che Niall, il suo Niall, non è mai stato così superficiale in queste cose, che le manca quel ragazzino di sedici anni che la chiamava in preda al panico perché "Fre non ho un filo di barba, che palle!", mentre adesso è lei quella a chiedersi: sono vestita per bene per poter stare accanto a lui? Sono abbastanza per lui?
O, forse, è semplicemente perché quell'affetto che provano l'uno per l'altra si è trasformato in qualcosa di più del semplice voler bene, almeno per lei.
« Freya! »
La voce affannata di Niall si fa spazio nella strada, facendola abbassare la testa in imbarazzo per ciò che ha appena ammesso e continuare a camminare.
Stava accelerando il passo quando sente una mano afferrarle il polso, facendola voltare bruscamente.
« Dove stai andando? Mi spieghi cosa ti è preso? » le chiede Niall con aria preoccupata e confusa.
Freya allontana il braccio, liberando il polso dalla sua stretta; provocandosi anche un leggero capogiro quando si volta di scatto, sistemandosi la borsa che le stava per cadere.
« Dove pensi che possa andare? Torno a casa. » risponde acidamente, infilando il mento nella sciarpa e affrettandosi verso la svolta a destra. Tuttavia ha giusto il tempo di voltarsi e fare qualche passo prima di ritrovarselo alle spalle.
« Che stai facendo? » gli chiede, anche se la risposta è ovvia.
« Secondo te? Ti accompagno. » dice il biondo, sistemandosi il cappotto e beane di lana.
Freya non ha né la forza né la voglia di controbattere, quindi si volta incominciando a camminare verso la casa Murphy, sentendo gli occhi iniziare a bruciare per la rabbia che ancora ribolle dentro di lei.
Una volta raggiunto il cancello dove si al di fuori di casa sua, Niall le afferra nuovamente il polso, facendola voltare verso di sé.
« Mi dici che cazzo è successo? » le chiede, ancora visibilmente preoccupato.
« Niente, lascia stare. » risponde lei in modo freddo e con poca convinzione, girando la testa di lato per non incontrare il suo sguardo; solo dopo che delle lacrime iniziano a rigarle le guance realizza che quindi "niente" non è la risposta più adatta per non fargli fare altre domande.
Niall sbuffa avvicinandosi sempre di più alla mora fino a costringerla con le spalle al muro, lasciandole andare il polso per sollevare le mani e poggiarle sul muretto all'altezza del suo viso, impedendole così di scappare.
« Freya, ti prego. » dice a bassa voce, cercando di farla parlare.
« Cosa vuoi da me, Niall?! » sbotta sfinita, alzando lo sguardo ed incontrando il suo.
Quella poca distanza rimasta tra loro non andava bene per Freya.
Per niente bene.
Sente la testa incominciare a girare a causa di quel poco di alcool che aveva bevuto a casa di Deo, e di certo quegli occhi lucidi e azzurri che scrutano attentamente i suoi non aiutano; il respiro mi si fece più corto, le mani iniziarono a sudare freddo.
Freya sposta lo sguardo sulle sue labbra, le quali non sono distese in un sorriso come al solito ma sono, invece, contratte, la mascella serrata.
« Fre? »
E dio!, quella voce. Da quanto il suo migliore amico ha una voce così sensuale? Si costringe a deglutire, spostando poi gli occhi ai suoi per non fare nulla di azzardato.
« Davvero Niall, non è niente. – gli spiega lei con un sorriso forzato, iniziando ad entrare dentro il giardino. – Domani mi sarà già passata. Buonanotte. »
Lo saluta, avvicinandosi e alzandosi in punta di piedi per lasciargli un bacio sulla guancia prima di voltarsi e avviarsi verso il portone.
« Notte, bimba ». 





BUONASEEEEERA.
Allora, sarò breve perché:
1- ho rubato il caricatore del pc a mio fratello e se torna e mi becca sono rovinata. ROVINATA.
2- Questo capitolo è una merda secondo me, ma giuro che nel prossimo, aaaaaah, nel prossimo ci sarà il delirio vero!
3- Vi amo tutte, davvero davvero davvero tanto!
4- La canzone che ho messo c'entra poco con il capitolo ma mentre stavo per pubblicare la ascoltavo e, beh, un po' di buona musica anche a voi non fa mai male! 
5- Ci vediamo prima o poi con il terzo capiiiitolo!
ALL THE LOVE

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