Un amore di cartapesta

di KeyLimner
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Vuoti di banalità ***
Capitolo 2: *** Un amore di cartapesta ***
Capitolo 3: *** Rimpiangerai ***



Capitolo 1
*** Vuoti di banalità ***


Vuoti di banalità
nella reciproca esistenza.
Ciao, come stai?
Non ti conosco,
ma non posso
ignorarti.

Bella la libertà:
ma è dura stare senza
un diversivo.
Amore recidivo.
Un po’ tardivo.
Ma non vivo
senza una luce nello sguardo,
o un petardo,
che scoppia dentro un cuore
artificiale.
Ma fa male
l’esplosione
dello spazio siderale.

Nell’emisfero australe
gira il mondo
come fa quassù?

Non so.
Dovrei alzarmi e partire.
andare
dove finisce il mare,
e c’è terra da esplorare.
Questo deserto
è già freddo,
e a ben cercare,
l’unica rosa che trovo
sei tu.

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Capitolo 2
*** Un amore di cartapesta ***


Ho un amore
di cartapesta.
Ci faccio quello che voglio,
sai?
Il mio amore
è cavaliere,
oppure drago:
basta una piega delle dita.

Ho un amore
di cartapesta.
Ho provato a baciarlo,
ma sapeva di sigaretta.
Quella che tu
ci hai spento sopra,
sai?
Mentre io provavo
ad accendere una candela.

Non è un po’ tardi
per proteggere i limoni?
I rami si alzano
a un palmo da terra:
posso sfiorarli con la mano.
Ma non so più
se sono rami o son radici.

Dove te ne vai,
con quelle cesoie?
A radere al suolo
un altro giardino?
Ma guarda la terra
a cui hai strappato
un nome:
il seme che ho piantato
sta già crescendo.

Il mio amore
di cartapesta
è il cielo di uno sconosciuto
Iperuranio.
Raccolgo idee.
Ma dove sono i limoni?
Questi bei frutti
sanno di segatura.

E dire
che volevo farmi
una limonata.
Ma i frutti che cresceranno
non sono più tuoi.
Tornerai,
e le cesoie
fra le tue ciglia
saranno tutto ciò che avrai.

Avrei potuto essere
lei.
Ma tutto questo essere
in potenza
stanca, sai?
Essere o dover essere:
questo è il problema.

Il nostro amore
è cartapesta
o carta straccia?

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Capitolo 3
*** Rimpiangerai ***


Rimpiangerai
di non essere caduto,
di esserti rialzato.
Di non essere tornato.
 
Rimpiangerai
una storia priva di futuro
che allora era l’oggi
e che chiamavi
“domani”.
Un domani
senza più speranza,
un domani che avanza
perché non può far altro
anche se non ha più 
domande.
 
Com’è chiuso
il confine della mente,
mentre il suo orizzonte
si espande
- com’è grande! -
fra le vette dell’ignoto,
esplorando le tre righe
che conosci già a memoria.
Quelle righe ormai sbiadite
dal dito che passa e che ripassa
sopra il foglio,
ma ad occhi chiusi
sapresti recitarle
senza sbaglio.
 
Rimpiangerai
il fremere
delle sue lunghe ciglia,
quando i suoi occhi ti fissavano
e dicevano
“sorella”.
C’è una madre
che ci ha partoriti tutti.
È una vita che cerchiamo,
ma troviamo solo
sangue,
sulla mano.
Fra le dita
che frugavano la terra
e trovavano budella.

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