Ho un amore
di cartapesta.
Ci faccio quello che voglio,
sai?
Il mio amore
è cavaliere,
oppure drago:
basta una piega delle dita.
Ho un amore
di cartapesta.
Ho provato a baciarlo,
ma sapeva di sigaretta.
Quella che tu
ci hai spento sopra,
sai?
Mentre io provavo
ad accendere una candela.
Non è un po’ tardi
per proteggere i limoni?
I rami si alzano
a un palmo da terra:
posso sfiorarli con la mano.
Ma non so più
se sono rami o son radici.
Dove te ne vai,
con quelle cesoie?
A radere al suolo
un altro giardino?
Ma guarda la terra
a cui hai strappato
un nome:
il seme che ho piantato
sta già crescendo.
Il mio amore
di cartapesta
è il cielo di uno sconosciuto
Iperuranio.
Raccolgo idee.
Ma dove sono i limoni?
Questi bei frutti
sanno di segatura.
E dire
che volevo farmi
una limonata.
Ma i frutti che cresceranno
non sono più tuoi.
Tornerai,
e le cesoie
fra le tue ciglia
saranno tutto ciò che avrai.
Avrei potuto essere
lei.
Ma tutto questo essere
in potenza
stanca, sai?
Essere o dover essere:
questo è il problema.
Il nostro amore
è cartapesta
o carta straccia? |