The Storm di martygleek (/viewuser.php?uid=221164)
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo ***
Capitolo 2: *** Capitolo 1 ***
Capitolo 3: *** Capitolo 2 ***
Capitolo 4: *** Capitolo 3 ***
Capitolo 5: *** Capitolo 4 ***
Capitolo 6: *** Capitolo 5 ***
Capitolo 7: *** Capitolo 6 ***
Capitolo 8: *** Capitolo 7 ***
Capitolo 9: *** Capitolo 8 ***
Capitolo 1 *** Prologo ***
cap
Salve gente,
Ecco il preannunciato nuovo "esperimento" data la mia grande passione per i polizieschi.
Naturalmente è una storia Brittana ;)
Buona lettura.
P.s Date un'occhiata anche a Like A Missing Moment che sarà aggiornato martedì.
**********
Los
Angeles, tutti la conoscono per essere la città del cinema,
delle celebrità e della ricchezza, dove tutti i sogni possono
diventare realtà, ma pochi sanno che è stata una delle
città con la più alta percentuale di crimini negli Stati
Uniti.
Il dipartimento di Polizia di Los Angeles (LAPD), durante la fine degli
anni novanti e i primi anni del nuovo millennio ha lavorato
duramente per ridurre il tasso di criminalità della
città.
Oggi i cittadini, grazie al lavoro dei numerosi agenti distribuiti nei vari
distretti (superati solo dalla NYPD e dal dipartimento di Polizia di
Chicago), possono affermare che numerose gang e
organizzazioni criminali sono state eliminate.
Il merito di una parte di questo lavoro va all’attuale
capitano della quattordicesima divisione, Sue Sylverster,
conosciuta in tutti gli angoli della West Coast per la sua tenacia e
anche per la sua brutalità, che anni prima portò
all’arresto di diversi celebri criminali.
Abbandonato quindi il suo ruolo da sergente e sotto l'insistenza del
capo della polizia di Los Angeles, le venne affidato il comando di uno
dei tanti distretti, la divisione Pacific.
Sue era molto meticolosa nel scegliere i suoi detective e
collaboratori. Richiedeva il meglio e non a caso gli agenti della
quattordicesima divisione erano i più efficienti e temuti di
tutta la contea.
Santana Lopez era uno di quelli. Detective nell’unità
rapine-omicidi a soli ventitre anni era diventata la più
brava detective del distretto e ora cinque anni dopo aveva alle spalle
numerosi casi risolti, e dalle molte voci che giungevano, sarebbe stata
una degna erede di Sue una volta andata in pensione.
A suo fianco la
storica partner nonché migliore amica Quinn Fabray. Insieme
erano una coppia formidabile diventando le due detective più
rispettate della zona.
-Ecco qui! Caffè con un cucchiaio di latte e due zollette di
zucchero!- disse Quinn poggiando una tazza fumante sulla scrivania
della collega
-Grazie! Non capisco perché tutti pensano che mi piace il
caffè amaro!- disse Santana accomodandosi meglio sulla sua sedia
girevole e iniziando a sorseggiare la bevanda.
-Forse perché sei un tantino acida!- rispose Quinn sedendosi nella sua postazione affianco a quello della latina
-In realtà sono solo gelosi che sono la migliore qui dentro!-
-E anche molto modesta!- disse ridacchiando Quinn guardandosi poi in
giro notando quanto quel pomeriggio estivo era tranquillo nel
distretto. –Giornata calma oggi!- continuò
-La calma prima della tempesta!- disse Santana –Momenti come
questi preannunciano che la tempesta sta arrivando, e come tutte
le tempeste, una volta andata, lascerà comunque dietro
di se delle ripercussioni e dei cambiamenti.-
-Oggi sei poetica!- disse la partner facendo roteare gli occhi a Santana -A proposito: il rapporto del caso Ruthford?-
-Lo sta facendo Marley!- disse Santana indicando con il pollice la
ragazza nella scrivania dietro di lei che scriveva concentrata sul
computer
-Avresti dovuto farlo tu una settimana fa!- la rimproverò Quinn
-Avanti! A cosa servono i cadetti se non per queste cose?- disse Santana –L’ho fatto anch’io al tempo!-
-Solo perché il tuo mentore era Sue Sylverster! Marley
è sotto la tua supervisione non è la tua schiava!- disse
Quinn rimproverandola facendola sbuffare
-Guarda che a Marley fa piacere! Vero Marley?- chiese allora Santana girando la sua sedia
La ragazza sentitosi nominare saltò spaventata –Vero!?- rispose incerta quasi fosse più una domanda
–Smettila di traumatizzarla Santana!-
-Ma è così divertente!- ridacchiò la latina tornando a guardare la bionda affianco a lei
-Certe volte ti comporti come una bambina!- disse Quinn seria
-Milioni di persone ucciderebbero per quel posto!- disse Santana
-Ti metti a citare Meryl Streep ora?!- scherzò Quinn
-Parlando di bambini… che fine ha fatto il tuo fidanzato?-
-Puck non è un bambino!- lo difese Quinn sbuffando
-Con quella cresta e quelle sue idee da neonato direi che tutto il
contrario!- disse Santana ridacchiando –Allora
dov’è? Ad arrestare qualche fattone?-
-Sta indagando il caso della gang dell’ LAX con
l’unità narcotici della divisione West Bereau!-
annunciò Quinn facendo annuire Santana
–Rimane comunque un poppante!- disse la latina tornando a
concentrarsi sul computer per poi guardare nuovamente Quinn -Ma quando
vi sposerete voi due?-
-Lo sapevo che avresti tirato di nuovo fuori questo argomento!- disse
Quinn spazientita –Lo fai apposta non è vero?-
Santana rise di gusto –Si!-
Quinn sbuffò irritata
–Dai Quinn, state insieme da dieci anni! Ormai è come se foste già una coppia sposata!-
-Per ora riteniamo che va bene così. Lo sai che essendo entrambi
nella polizia il rischio di essere presi di mira si raddoppia e poi
ritengo che..-
Ma non riuscì a finire la frase perché il cellulare di
Santana iniziò a squillare. La latina guardò il numero e
chiuse la chiamata
-A proposito di fidanzate…- disse Quinn divertita
-E’ Amanda!- confessò Santana
-Chi è Amanda?-
-La ragazza che abbiamo conosciuto ieri al bar!-
-Aspetta non dirmi che ci sei andata a letto?-disse Quinn scioccata
Santana non disse nulla
-Quando ti deciderai a mettere la testa apposto e trovarti una fidanzata vera ? Hai ventotto anni! –
-Appunto ho ventotto anni sono nel pieno dei miei anni d’oro! Voglio spassarmela con più ragazze possibili-
La bionda sbuffò
-Quinn guardami! sono una bomba latina!- disse Santana stendendosi sulla sedia ed
allungando le sue gambe sulla scrivania.
-Non so più che fare con te..- disse spazientita la bionda
-Ma se mi adori. Non per questo sei la mia migliore amica e ..-
Santana non riuscì a finire la frase che il telefono nella postazione di Quinn suonò
-Fabray!- disse la bionda mentre Santana si rimetteva seduta composta
–Ricevuto. Arriviamo!- continuò mettendo giù il
telefono -C’è stata un' aggressione a Venice Beach!-
annunciò poi la bionda guardando Santana
-Che la tempesta abbia inizio!- disse la latina prendendo
velocemente il giubbotto e seguendo Quinn.
********
Naturalmente questo era soltanto il piccolo prologo introduttivo. Dal prossimo capitolo la storia va nel vivo dell'azione.
Spero che questo inizio vi sia piaciuto. Io non sono ne Conan Doyle ne
Agatha Cristie ma spero che apprezzerete lo stesso la piccola vicenda
che ho pensato.
Aspetto le vostre recensioni!!! ;) e ringrazio fin da subito coloro che vorranno seguire e leggere questa nuova avventura :)
A presto :)
#BrittanaIsLove
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Capitolo 2 *** Capitolo 1 ***
cap
Salve a tutti,
Ecco il primo capitolo vero e proprio.. entriamo già nel pieno della storia. Spero vi piaccia!
Buona lettura. :)
********
Una ventina di minuti più tardi, le due ragazze parcheggiarono
la loro auto davanti ad un piccolo e caratteristico locale sulla
spiaggia di Venice Beach. Sul posto c’erano già un'altra
volante della polizia e un’ambulanza.
Santana uscì dal posto del passeggiero e aspettò che Quinn la raggiungesse:
-Lord Tubbington Cafè!- sussurrò tra se la latina guardando l’insegna di un grosso gatto con un sombrero.
-Che nome particolare!-disse affianco a lei Quinn mentre iniziarono ad incamminarsi verso il locale.
Ad attenderle c’erano due agenti che notandole le andarono incontro -Detective, ben arrivate!- disse una di loro
-Kitty! Sugar!- disse Santana con poco entusiasmo
-Hai accennato ad un' aggressione al telefono…- continuò Quinn rivolta all’agente bionda
-Si! La proprietaria del locale. La signora Brittany Evans..- disse Kitty accompagnandole all’interno.
Il locale era un ampio salone pieno di tavoli, un bar ed una sala
giochi. Il classico locale con vista mare per turisti. Ma nulla di
quello catturò l’attenzione di Santana.
Infatti la detective aveva occhi solo per la bellissima ragazza a pochi metri da lei.
Aveva lunghi capelli biondi, viso molto bambinesco pieno di lentiggini
e degli occhi azzurri che in quel momento però erano spenti e
molto impauriti.
Le due detective aspettarono che i paramedici finissero di curare le
ferite al braccio e alle mani della ragazza per poi avvicinarsi
finalmente a lei, la quale, appena vide le due ragazze, le
osservò in un misto di curiosità e terrore.
-Signora Evans. Sono la detective Lopez e lei è la mia partner,
la detective Fabrey- disse Santana mostrando il distintivo
La ragazza fece un cenno con il capo mentre si metteva più comoda sulla sedia.
-Ci può dire cosa è successo oggi pomeriggio?- chiese
gentilmente Quinn con un sorriso per metterla a suo agio mentre la
latina tirava fuori un taccuino per scrivere
-Io stavo facendo l’inventario come ogni venerdì..- disse
facendo una pausa. Era la prima volta che Santana sentiva la sua voce e
ne rimase subito affascinata anche se era molto inclinata dalle varie
emozioni subite in quel pomeriggio –…quando un uomo
è entrato e ha cercato di spararmi.. ha premuto il grilletto ma
la pistola si dev’essere.. inceppata? Per questo ho cercato di
scappare ma lui mi ha spinto contro il bancone del bar e poi è
scappato.- disse la ragazza indicando il luogo dove c’erano
frantumate per terra alcune bottiglie.
-L’uomo aveva un cappuccio o una maschera?- chiese Quinn
-No-
-Riuscirebbe a descrivercelo?- chiese allora Santana speranzosa. Se non
aveva il volto coperto le indagini sarebbero state più
facili.
-Io.. Credo di si!-
-Signora Evans per caso le ha detto qualcosa l’aggressore?-
-No lui mi ha fissato per alcuni secondi prima di estrarre la pistola e premere il grilletto.-
-L’è sembrato sorpreso vedendo che la pistola non funzionava?-
-Non lo so!- continuò Brittany confusa
Santana annuì continuando a scrivere gli appunti -A che ora è successo più o meno? Se lo ricorda?-
-Verso le due di oggi pomeriggio. Il locale è ancora chiuso a quell’ora e c’ero solo io qui!-
-E i dipendenti?- chiese ancora Santana notando due ragazze che stavano rispondendo ad alcune domande da parte di Kitty.
-Arrivano tutti i giorni verso le tre e mezza...-
-Sono state loro a ritrovare la signorina in stato semi-incoscente- disse allora Kitty alle due detective
-Ci sono segni di effrazione sulla porta principale Sugar?- chiese allora Quinn all’agente
-No nessuno! Quando siamo arrivate la porta era ancora chiusa a chiave- affermò la poliziotta
-E’ entrato dalla porta sul retro. La tengo sempre aperta per i
dipendenti- disse Brittany mentre un ragazzo entrò velocemente
dall’entrata principale correndo verso la ragazza ed
abbracciandola stretta
-Brittany! Ho avuto così paura quando mi hanno chiamato! Stai
bene?- chiese il ragazzo accertandosi delle condizioni della bionda.
Gli agenti rimasero fermi a fissare la scena fino a quando il ragazzo guardò il resto delle persone con lui nel locale.
-Perdonatemi sono Sam Evans! Il marito di Brittany!- disse lui staccandosi dalla ragazza e porgendo la mano agli agenti.
Quinn si prese la briga di presentare tutti per poi iniziare a porre
delle domande al nuovo arrivato. Scoprì che la coppia aveva
ereditato il locale dai genitori di Brittany che erano morti alcuni
anni prima. La coppia viveva in una villa vicino a Venice Beach e che
lui come ogni pomeriggio era andato a fare le commissioni per il
locale. Ultima cosa e forse la più importanti scoprì che
nessuno a quanto pare poteva avercela con loro dato che a detta del
marito erano una coppia tranquilla e amichevole, rispettata da tutti.
-Signora Evans so che è stata una giornata molto difficile per
lei ma vorrei che domani mattina venisse al distretto a fare un
identikit del suo aggressore!- disse allora diretta Santana
-Ok!- disse dopo un attimo di esitazione Brittany
Santana annuì e sorrise alla ragazza che per tutta risposta ricambiò con un piccolo sorriso.
Dopo aver salutato la coppia le due agenti ritornarono al distretto.
Santana aveva un sacco di pensieri per la testa, primo su tutti, un
paio di occhi azzurri come il cielo che l’avevano stregata.
___
Santana fissava il muro davanti a lei, con le gambe sulla sua scrivania.
-A cosa stai pensando?- chiese Quinn che arrivò insieme al suo ragazzo Puck mano nella mano
-Ciao Lopez!- disse lui dandole un pugnetto giocoso sul braccio per poi
sedersi sulla scrivania della fidanzata guardando la latina
-Al caso! Credo ci sia di più di quanto pensiamo!- disse Santana guardando la sua partner
-San è il classico caso di rapina andata male!- disse Quinn sedendosi sulla sedia
-Guarda il rapporto di Sugar e Kitty!- disse allora la latina
mostrandole un foglio –Nella cassa c’erano solo trenta
dollari!-
-E quindi?- chiese Puck confuso
-E quindi perché rapinare il locale a quell’ora?
Perché non dopo la chiusura? Avrebbe trovato molti
più soldi l’aggressore!- disse ovvia Santana
-I ladri non hanno orari precisi!-disse ridacchiando Quinn
-E allora rispondi a questo: Perché cercare di spararle?- continuò Santana
-Santana ho visto gente essere uccisa per molti meno quattrini!- disse Puck serio
-No, lui non era li per i soldi! Era li per lei.- affermò
Santana –Come spiegate il fatto che sapesse che avrebbe trovato
solo lei? E dell’entrata sul retro? La stava studiando! E il
fatto che non indossasse la maschera? Era come se sapesse che tanto la
vittima non avrebbe più parlato!-
-Stai vedendo oltre la realtà dei fatti! I ladri fanno dei
sopraluoghi prima di mettere in atto le loro rapine e per quanto
riguarda la maschera.. sicuramente sarà stato un ladro inesperto
notando anche la sua (per fortuna) incapacità di usare una
pistola!-
Santana scosse la testa. C’erano troppe cose che non quadravano.
-Secondo te sta bene?- chiese Puck guardando la sua fidanzata –E’ molto strana da ieri!-
-Santana è arrivata la signora Evans!- disse Marley arrivando davanti alla sua scrivania riscuotendola dai suoi pensieri
La latina dalla fretta del ricomporsi si sbilanciò dalla sedia e
cadde sul pavimento sotto gli occhi confusi degli altri ragazzi.
-No decisamente non sta bene!- disse Quinn guardandola
Santana si rialzò velocemente sistemandosi la camicia e i capelli andando poi incontro alla ragazza.
-Signora Evans benvenuta!- disse Santana sorridendole
Brittany le fece un timido saluto con la mano
-Venga, il mio collega la sta aspettando!- continuò la mora
facendo cenno alla ragazza di seguirla verso una stanza dove
l’agente Artie Abrams avrebbe fatto l’identikit.
Brittany ci impiegò circa una mezz’ora a descrivere
l’uomo. Ragazzo sulla ventina o poco più, carnagione
chiara, abbastanza robusto, con capelli scuri e occhi verdi e con una
giacca blu e bianca di qualche squadra scolastica sportiva.
-Abbiamo qualche riscontro?- chiese Quinn avvicinandosi con Puck alla
postazione del ragazzo mentre Brittany seduta affianco all’agente
guardava anche lei il computer.
-Nulla. Non è nei nostri database!- disse il ragazzo dopo aver fatto una ricerca approfondita dei criminali schedati.
-Non è possibile!- urlò seccata la latina dando un pugno
sul tavolo per poi tranquillizzarsi dato che Brittany la osservava
intimorita. Non voleva spaventarla.
-Aspettate… quella giacca è della squadra di football
universitaria degli UCLA Bruins.- disse Puck guardando la foto
-Sei sicuro?-chiese Quinn
-Certo! Ci ho passato mesi come infiltrato per il caso della banda di
spacciatori- continuò convinto il ragazzo –Posso inviare
una foto al mio contatto all'UCLA magari lo conosce!-
Santana annuì guardando Brittany. Avrebbe scoperto tutto su
quell’uomo. L’avrebbe fatto per quella ragazza che non si
meritava di essere stata aggredita.
Avrebbe scoperto perché quel uomo voleva uccidere Brittany.
******
Ebbene abbiamo scoperto un po' di cose in questo capitolo.. secondo voi chi può essere l'aggressore? Qualche idea?
E abbiamo anche conosciuto Brittany! Avanti quanti se l'aspettavano
sposata? E con Sam tra le altre cose? nessuno immagino! xD Lo so sono
malvagia!
Spero che la storia sia di vostro gradimento. Le soprese non sono finite qui!
Ringrazio tutte le magnifiche persone che hanno recensito lo scorso
capitolo. Non pensavo che vi sarebbe piaciuto così tanto.
Grazie anche a tutte le persone che preferiscono, seguono e ridordano la storai
THANK YOU :)
a presto #BrittanaIsEndgame ;)
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Capitolo 3 *** Capitolo 2 ***
cap
Salve gente, ecco il nuovo capitolo della storia.
Spero che continuerà ad incuriosirvi e piacervi :)
Buona lettura :)
*******
Erano passati un
paio di giorni da quando Puck aveva informato la latina che aveva
contattato la sua fonte all’UCLA e la mora non stava più
nella pelle di avere novità.
-San calmati! Quanta caffeina hai bevuto?- chiese Quinn dalla sua postazione osservando la sua partner irrequieta sulla sedia.
-Ce l’abbiamo!- urlò Puck andando incontro alle due con in mano un documento, facendo girare tutti nel distretto.
Santana si alzò dalla sedia e strappò il foglio di mano
al amico curiosa di vedere chi fosse l’uomo che aveva ricercato
per gli ultimi giorni.
-Si chiama Dave Karofsky..- iniziò Puck –Vent’anni,
nato in Arizona ma trasferito da un anno a Los Angeles per frequentare
la UCLA che ha abbandonato tre mesi fa. E’ stata riserva per i
Bruins ma non è mai entrato in prima squadra per questo non ci
sono notizie su di lui sul sito ufficiale..-
-Perché ha abbandonato l’università?- chiese Quinn
-E’ stato trovato positivo a sostanze dopanti e quindi allontanato sia dalla squadra che dall’UCLA-
Santana osservò la foto del ragazzo –Sai il suo indirizzo?- chiese allora a Puck
-Vive in uno appartamento in uno stabile a Marina Del Rey con un
altro ragazzo, un certo Blaine Anderson anche lui studente
universitario.-
-Prima di andare da lui voglio vedere se la signora Evans può
dirci qualcosa su di lui ora che abbiamo un nome!- disse Santana
alzandosi prendendo il giubbotto
-Non faresti prima a chiamare?- chiese Quinn
-No.. io… preferisco così!-
-Da quando?- chiese confusa Quinn per poi alzarsi e prendere il giubbotto –Vengo con te!-
-NO!- urlò Santana –Vai dal procuratore e fatti dare un
mandato di perquisizione, e porta Marley con te! Finito vi passerò a
prendere.- ordinò Santana ad una Quinn sempre più confusa
mentre lei correva impaziente verso la sua auto.
Non sapeva perché, ma voleva vedere la ragazza a cui aveva
così tanto pensato durante gli ultimi giorni e voleva farlo da
sola.
Arrivò davanti al piccolo locale che dava sulla spiaggia e non
poté non sorridere alla buffa insegna che sovrastava
l’entrata.
Si avvicinò alla porta e notò che era chiusa. Era primo
pomeriggio e il locale non era ancora aperto a quell’ora ma
sapeva che Brittany sarebbe stata li e infatti sporgendosi contro il
vetro notò che la bionda era seduta ad un tavolo intenta a
scrivere qualcosa.
Santana quindi senza pensarci troppo bussò contro il vetro
facendo spaventare la ragazza che fece un salto per poi guardare
spaventata verso l’ingresso.
Notando la detective, Brittany si avvicinò per poi aprire la porta.
-Detective Lopez..-
-Mi dispiace di averla spaventata!- disse in tono di scuse Santana
-No io..-
-E’ normale dopo quello che le è successo. Non si
giustifichi la prego, è colpa mia, avrei dovuto chiamare!- disse
Santana
Le due si osservarono per alcuni secondi in silenzio prima che Brittany
si riscosse dai propri pensieri –Prego!- disse indicando un
tavolo –Posso offrirle qualcosa da bere? Una birra?-
-Sono ancora in servizio!- disse ridacchiando Santana
-Allora una bibita!- rispose timidamente Brittany.
Santana non poté non trovarla adorabile e ripensò al
fatto che era stata aggredita. Chi potrebbe fare del male ad una persona
così dolce? -Non voglio trattenerla tanto!-
-Non si preoccupi stavo solo finendo di compilare alcune scartoffie!-
-Allora bibita sia!- disse Santana accomodandosi, prima di essere raggiunta dalla bionda con un bicchiere e una
bibita in mano. Santana la ringrazio prima di iniziare a parlare
–Signora Evans..-
-Brittany!- disse la ragazza guardandola timidamente negli occhi
–La prego mi chiami Brittany. Signora Evans mi fa sembrare una
vecchia signora ottantenne!-
-Solo se allora mi chiami Santana!- disse la latina.
Che stava facendo? Non aveva mai allacciato un rapporto così
poco professionale durante nessun caso con i soggetti coinvolti, ma per
quella ragazza valeva la pena. Aveva qualcosa di diverso che ancora non
riusciva comunque a comprendere.
-Affare fatto!- disse contenta Brittany
Santana raccontò le ultime novità che avevano scoperto
riguardo al caso ma anche stavolta Brittany non seppe riconoscere
l’uomo.
-E che mi dici di tuo marito?- chiese allora Santana –Magari lo conosce!-
-Non penso.. anche lui vede tanti clienti che vanno e vengono...- scosse la testa Brittany
Santana annuì pensierosa
-Che intendete fare ora?-
-Perquisire il suo appartamento. Ci deve molte spiegazioni quel
ragazzo!- disse Santana mentre in sottofondo si sentì la porta
del retro aprirsi facendo scattare la mano della detective sulla
fondina della sua pistola
-Britt siamo noi!- annunciarono due ragazze comparendo dal corridoio
che conduceva alla porta sul retro, fermandosi poi quando notarono che
la loro capa era insieme ad un'altra persona.
-Bree, Lauren, lei è la detective Santana Lopez, si occupa del caso!- le introdusse Brittany mentre Santana si ricompose.
Le due salutarono la detective che ricambiò prima di controllare il cellulare.
-E’ meglio che vada. Quinn ha ottenuto il mandato di
perquisizione!- annunciò mettendosi il giubbotto velocemente e
dirigendosi verso l’uscita accompagnata da Brittany.
–Grazie per la bibita!- disse sorridendo timidamente
Brittany annuì guardando la latina dirigersi verso la macchina
per poi fermarla –Santana!- urlò –Stai attenta!-
disse ancora facendo sorridere l’altra.
Santana arrivò una ventina di minuti più tardi davanti al
distretto dove Quinn e Marley la stavano attendendo impazienti.
-Si può sapere perché ci hai messo così tanto?-
chiese allora Quinn nervosa entrando in macchina mentre Marley si
accomodava nei posti dietro.
-Stavo esponendo a Brittany le novità!- rispose la latina
-Brittany? Da quando la chiami Brittany?- cominciò confusa la bionda
-Ecco io..-
-E da quando arrossisci?- continuò mentre la ragazza dietro ridacchiava sotto i baffi
-Parlando di cose serie hai novità riguardo al caso?- chiese la latina mentre l’altra scuoteva la testa.
-Sai che questi sotterfugi non funzionando con me Santana!- disse Quinn –Ti conosco da tanto tempo ormai!-
-Smettila Quinn. Concentrati!- rispose Santana mentre l’altra ridacchiava divertita.
Arrivate all’indirizzo prestabilito le ragazze indossarono il
giubbotto antiproiettile che Santana teneva nel baule della sua
macchina per occasioni come quelle prima di entrare nello stabile.
Davanti alla porta numero 32 le ragazze estrassero la pistola e bussarono alla porta.
-Dave Karofsky polizia di L.A. apra la porta!- disse Quinn bussando, ma tutto tacque
–Dave Karofsky abbiamo un mandato di perquisizione, apra la porta
o saremo costretti a buttarla giù!- disse spazientita Santana
che non sentendo niente tirò un calcio alla maniglia scardinando
la porta che si aprì poco dopo.
Le tre entrarono lentamente cominciando ad ispezionare l’appartamento.
-Libero!- urlò Marley dalla cucina
-Libero!- Urlò Quinn dopo aver setacciato le due camere da letto
Santana invece era rimasta in salotto e si guardava in giro furtiva
-Ma che..-disse dalla porta un ragazzo di bassa statura con dei capelli gelsati e un papillon al collo.
-Fermo polizia di L.A!- disse Santana puntandogli la pistola contro
mentre Marley e Quinn la raggiunsero in salotto puntando anche loro l'arma contro il ragazzo.
-A terra veloce!- disse Marley –Mani dietro la testa!-
-Non ho fatto niente - disse spaventato il ragazzo
-Chi sei?- chiese allora Quinn
-Mi chiamo Blaine Anderson.. io vivo qui, forse vi siete sbagliati con Ricky che vive al piano di sopra e..-
-Dov’è Dave Karofsky?- chiese allora spazientita Santana
-Dave?- chiese confuso lui
-Si Dave Karofsky!- disse Quinn mostrandole la foto giusto per rinfrescargli la memoria
-Io non vedo Dave da un mese!- disse lui quasi sull’orlo di una
crisi isterica – Un giorno sono tornato e non c'era più, ha
preso tutte le sue cose e se n’è andato! Pensavo fosse
tornato in Arizona! Non ha lasciato niente.. - disse il ragazzo
indicando la stanza del suo ex coinquilino
Santana fece cenno a Marley di andare a controllare
-Avete notato qualche comportamento strano negli ultimi giorni che vi siete visti?- chiese Quinn
-Lui era molto agitato per via dell'università e per quei tizi..-
-Che tizi?-
-Uno strano gruppo di ragazzi con cui si frequentava! Credo spacciassero droga..-
-Detective Lopez nella camera non c’è nulla!- disse Marley tornado in salotto
-Abbiamo finito qui!- disse Santana aiutando Blaine ad alzarsi per poi avviarsi verso l’uscita
-Mi dispiace per la porta!- disse Quinn dando delle pacche al ragazzo ancora traumatizzato.
Santana tornò in macchina sbattendo la portiera –Maledizione!- continuò dando un pugno sul volante.
-Santana!- disse Quinn entrando in macchina poco dopo con Marley
-Non è possibile che facciamo solo buchi nell’acqua! Se riuscissimo ad ottenere le videocamere del..-
-San è come sospettavamo, il ragazzo voleva solo derubare il
locale! Probabilmente vive per strada e aveva bisogno di cibo. Inoltre
essendo in via di disintossicazione o sotto effetti della droga
avrà questi sbalzi di umore che l’hanno portato a compiere
quel gesto!-
-Non lo so Quinn non mi quadra qualcosa..- continuò Santana ripensando a tutta la faccenda
Arrivate al distretto Santana senza dire niente andò diretta in
sala relax e velocemente compose il numero di Brittany e dopo che la
ragazza rispose la mora le raccontò gli sviluppi del caso.
-Mi dispiace Brittany continueremo a cercare!- disse la latina mortificata
-Avete già fatto tanto per me Santana!- rispose la bionda
-No invece! Quell’uomo è ancora a piede libero e…-
-E’ stato un caso! Uno sfortunato caso e mi sono trovata nel posto sbagliato al momento sbagliato-rispose sincera Brittany. -Vorrei comunque ricambiare per tutto quello che avete fatto!-
-E’ il nostro lavoro Brittany non ci devi nulla!- ridacchiò Santana
-Ti va di venire a cena a casa mia?- propose Brittany fermando per un momento il cuore a Santana.
******
Capitolo ricco di informazioni interessanti non trovate? Ma
è solo l'inizio di tutto! I colpi di scena non sono ancora
incominciati ;)
Da che parte state voi dunque #TeamSantana o #TeamQuinn? xD
E che dire della parte finale? Ma non fatevi strane idee Brittany è sposata con Sam :P
Per il resto ringrazio tutte le meravigliose persone che hanno
commentato gli scorsi capitoli e tutte le persone che hanno seguito,
preferito e ricordato la storia. GRAZIE
A presto anche con #likeamissingmoment
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Capitolo 4 *** Capitolo 3 ***
cap
Salve gente come state?
Lo so, avevo detto che avrei aggiornto prima #LikeAMissingMoment ma ho deciso di concentrarmi prima su questo poliziesco.
Buona lettura :)
**********
-Cosa?- chiese confusa Santana
-Ti va di venire a cena da me?- ripeté Brittany questa volta con un tono più divertito
-Brittany non so se è il caso di..-
-Sam è al lavoro fino a tardi, mi farebbe piacere un po’ di compagnia!-
-Io..-
-Non accetto un no come risposta!- disse seria la ragazza al telefono
-Io.. va bene!-
-Eccellete.. ci vediamo domani allora! Il mio indirizzo ce l’hai!- la salutò la bionda riattaccando subito dopo senza dare il tempo alla mora di controbattere.
Santana guardò il suo cellulare. Cosa stava facendo? Sicuramente non una cosa molto professionale.
Il giorno successivo arrivò in men che non si dica per la latina
che era stata prese dal compilare le varie scartoffie e il pensare alla
cena con Brittany.
-Sono quasi le sette!- annunciò Quinn alzandosi dalla sedia
prendendo poi il giubbotto. –Ho proprio bisogno di una serata
libera!-
Santana annuì distrattamente tenendo lo sguardo fisso sullo schermo del suo computer.
-Ti va di venire con me e Puck in quel nuovo locale che hanno aperto di recente?- chiese Quinn avvicinandosi alla sua scrivania
-Stasera no!- disse Santana disinteressata
-Da quando la latin lover per eccellenza rinuncia ad una serata di conquiste?- chiese divertita Quinn
-Non posso stasera?-
-E cosa dovresti fare?-
-Non sono affari che ti riguardano?- disse scocciata la mora
-Oggi sei particolarmente scontrosa!- disse Quinn – A meno che..-
Santana roteò gli occhi – Quinn…-
-O mio Dio… chi è?-
-Nessuno!-
-Non avresti rinunciato a portarti a letto qualcuna se non ci fosse…- cominciò Quinn
-Non è come pensi tu! Non è niente di importante..- disse Santana interrompendo lo sproloquio della partner
-Allora ammetti che c’è qualcuna comunque.. La conosco?-
-Si ed è solo una cena! Contenta miss Detective?-
-Una cena? Romantico e..-
-Da Brittany!- disse secca Santana
-Da Brittany!- ripeté sorridente la bionda prima di fermarsi e
realizzare cosa aveva detto la sua partner fissando poi la latina
scioccata –Da Brittany? Brittany Evans?-
-Si. Mi ha invitato per ringraziarci per il lavoro che abbiamo fatto e..-
-Ti rendi conto che quello che stai facendo è inappropriato!-
-Ma è soltanto una cena di ringraziamento per..- iniziò Santana
-Bene! Dov’è allora il mio invito?-
-Che invito?-
-Il mio invito! E’ una cena di ringraziamento per il
“nostro” lavoro svolto ma io non ho ricevuto nessun invito!
E neanche Marley o Puck o..-
-Non vuol dire niente!-commentò Santana.
-Stai giocando con il fuoco!- disse Quinn –Quando ti ho detto che
dovevi mettere la testa a posto intendevo con una ragazza disponibile..-
-Ma che centra?-
-Ti stai innamorando di una donna sposata!- disse quasi urlando Quinn facendo girare alcuni agenti seduti ai loro posti
-E’ solo una cena! Non mi sto innamorando di nessuno! Ora se vuoi
scusarmi vado a casa..- rispose acida Santana prendendo la sua giacca e
lasciando l’altra ragazza immobile dietro di lei.
La latina tornò velocemente al suo appartamento per fare una
doccia veloce e ascoltare gli interminabili messaggi lasciati da sua
madre Meribel in segreteria. Dopo essersi cambiata indossando una
camicia, un paio di pantaloni e delle scarpe comode si avviò
verso casa di Brittany non prima di essere passata da un fioraio a
comprare un mazzo di fuori. Perché si faceva così di
solito no? Si regalavano fiori anche per i non appuntamenti. Era buona
educazione portare qualcosa ai padroni di casa. O forse era meglio una
scatola di cioccolatini?
Santana capì di aver bisogno di aiuto. Se Quinn non fosse
stata troppo pignola avrebbe chiesto a lei ma non voleva parlare con la
sua partner in quel momento per cui a mali estremi dovette comporre un
numero che non avrebbe mai voluto comporre.
-Santanita!-
-Ciao Mamma!-
-Finalmente ti sei decisa a chiamare! Io e tuo padre non abbiamo notizie da settimane!-
-Lo so ma c’è stato un caso che..-
-Un caso! sempre la stessa storia.
Quand’è che ti prenderai una pausa dal lavoro e ci
porterai a conoscere qualche ragazza?-
-Mamma!-
-Santana dico solo che..-
-Mamma non ho tempo ora.. Ho bisogno di un consiglio!- tagliò
corto la latina –Devo andare a questa cena fra poco..-
-Una cena di lavoro?-
-No è solo..-
-Una cena con una ragazza allora?- chiese speranzosa Meribel
-Si ma non…-
-Una cena romantica quindi?-
-No, mamma non è..-
-Julio la nostra Santanita sta andando ad un appuntamento!- urlò felice Meribel
-Finalmente! Non pensavo di vivere a lungo per questo avvenimento- sentì Santana dire dal padre
-E dimmi lei com’è? Come si chiama?- continuò Meribel
-Si chiama Brittany ma..-
-Brittany!- disse contenta la madre mentre il padre dietro applaudiva
-Mamma lei è la testimone di un caso e..-
-L’amore è amore Santana.. anche io ero una paziente di tuo padre ma questo non ci ha mai fermati dal..-
-E’ sposata!-
-…..-
-…..-
-Santana Lopez puoi ripete?- urlò Meribel con un tono arrabbiato
-Non è come sembra.. questa è una cena…!-
-Ti abbiamo insegnato dei valori. Diventare l’amante di una persona non è tra questi!- continuò Meribel
-Lo so. Infatti è una cena e basta!- disse Santana. –Tipo
cena tra amiche!- Perché erano più o meno amiche no?
-E non potevi dirlo subito?- disse Meribel facendo roteare gli occhi alla mora
Dopo aver ricevuto qualche consiglio che portarono Santana dritta da un
fioraio, la mora si diresse verso Venice Beach dove abitava Brittany.
-Wow!- esclamò Santana vedendo la piccola villa che corrispondeva all’indirizzo della bionda.
Uscita dalla macchina la detective non poté non ammirare il
bellissimo giardino pieno di fiori che costeggiava la case e la piccola
veranda piena di vasi e ornamenti.
Dopo aver suonato il campanello la latina aspettò pochi secondi
prima che Brittany in un bellissimo vestito azzurro le aprisse la porta.
-Wow!- disse Santana arrossendo quando notò aveva detto quel pensiero ad alta voce
Brittany non disse nulla, ridacchiò sotto i baffi e fece accomodare la sua ospite
-Questi sono per te..- disse poi la mora porgendole il mazzo di fiori rigorosamente consigliato dal fioraio.
-Sono bellissimi Santana, non dovevi!- disse allora Brittany annusandoli e poi andando in cucina a metterli in un vaso.
La padrona di casa fece accomodare la sua ospite in sala da pranzo prima di arrivare con varie pietanze che mise in tavola
-Tu invece non dovevi cucinare tutta sta roba!- l’ammonì
Santana sorridendo –Basta a sfamare l’intero distretto!-
Brittany ridacchiò –Spero ti piacciano. Sono alcune ricette che ho imparato da mia madre!-
Santana cominciò ad assaggiare e rimase sbalordita dal gusto del
cibo –E’ buonissimo Brittany! Complimenti sei una cuoca
fantastica!- si complimentò Santana facendo arrossire questa
volta la bionda.
La cena stava andando molte bene. Le due ragazze iniziarono a conoscersi per davvero.
Santana raccontò la dura gavetta che dovette fare per arrivare
ad essere una dei migliori detective di Los Angeles; Raccontò
poi alcune divertenti episodi che coinvolgevano la sua partner Quinn o
Sue quand’era ancora un cadetto, per poi passare alla sua non
esistente vita sentimentale e alle sua famiglia.
Brittany invece raccontò della sua infanzia, dei suoi genitori e
della grossa eredità che le aspettò alla loro morte;
Raccontò inoltre le sue passioni e presentò alla latina
la mascotte del suo locale. Lord Tubbington che era un grosso gattone
che passava le sue giornate a dormire e mangiare.
Era quasi mezzanotte quando si accorsero dell’ora fatta.
-Grazie per la cena Brittany! E’ stata una bella serata..- disse timidamente Santana
-Lo credo anch’io. Grazie per tutto quello che hai fatto fino ad ora…- rispose sincera Brittany
-Ma io non…-
-Lo dico per davvero Santana.. ultimamente ho paura anche di uscire di
casa e aver trascorso una serata diversa mi ha fatto molto bene!-
ammise la bionda
Santana guardò l’altra ragazza negli occhi –Ti
prometto che troverò chi ti ha aggredita!- disse poi seria per
poi prendere la mano della bionda e stringerla tra la sua –E ti
prometto che nessuno ti farà più del male!-
continuò
Brittany annui e accennò un lieve sorriso –Grazie San!-
disse poi lasciarle un piccolo bacio sulla guancia –Buonanotte!-
-Buonanotte!- disse balbettando Santana aspettando che l’altra chiudesse la porta.
Mille pensieri correvano per la testa della latina in quel momento
mentre si dirigeva alla sua auto. Quel soprannome, quel bacio e
soprattutto le farfalle nello stomaco che aveva provato per tutto il
tempo quella sera.
E se fosse vero? E se si stesse veramente innamorando di Brittany?
*******
E voi che dite? si è davvero presa una cotta per Brittany?
Questo è un capitoletto di passaggio prima che un altro grosso
avvenimento cambierà tutto il corso della storia.. non dico
niente solo preparatevi.. :)
Spero che la storia vi stia continuando a piacere e come sempre
ringrazio tutte le persone che seguono, preferiscono e ricordano la
storia.
Grazie anche alle fantastiche persone che commentano. fatemi sapre cosa ne pensate fino ad ora.
A presto. :) :)
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Capitolo 5 *** Capitolo 4 ***
cap
Salve gente come state?
Ecco Il capitolo che cambierà tutte le carte in tavolo della storia. Siete pronti?
Buona lettura e siate bravi con me :P
****************
Due giorni dopo
Santana arrivò al distretto un’ora prima del suo turno
effettivo per controllare alcuni documenti precedentemente richiesti
per il caso di Brittany riguardanti Dave Karofsky, ma non si
aspettò di trovare anche la sua partner insieme a Puck al
distretto così presto.
-Buon pomeriggio Santana!- disse il ragazzo sorridendo mentre Quinn la
guardava senza dire niente ma con un espressione dispiaciuta.
Santana era ancora un po’ arrabbiata con la bionda per la
discussione avuta un paio di giorni prima, quindi non disse nulla e si
sedette nella sua postazione.
-Oh avanti San, non è durata già troppo questa fase del
silenzio?- disse spazientito Puck –Lo sai che Quinn è una
maniaca del controllo e..-
-Non è assolutamente vero!- si difese la diretta interessata
-Un pochino si!- rispose Puck prendendosi uno schiaffetto in testa
–Ma ho detto solo la verità!- continuò
massaggiandosi il capo
-Comunque Puck ha ragione! Mi dispiace Santana per quello che ti ho
detto. Lo sai che ti reputo come una sorella e sei molto importante per
me- si scusò Quinn
-Lo so Quinn! Pace fatta?- chiese sorridendo Santana guardando la sua
amica che annuì –Comunque rimango ancora un po’
arrabbiata con te. Per il nostro litigio ho dovuto chiamare mia madre
per dei consigli!- continuò Santana facendo ridere la bionda
–E sai com’è fatta!-
-Bene! Ora che tutto sistemato… com’è andato l’appuntamento?- chiese Puck curioso
-Non ci credo Quinn, gliel’hai detto?- si lamentò Santana rivolta alla sua amica
-Quinn mi dice sempre tutto! Non ci sono segreti tra noi. Allora com’è andato?-
-Aspetta un attimo.. volevi che facessimo pace solo per farti dire
dell’appuntamento non è vero?- domandò Quinn
-Ovvio che no!- si difese il ragazzo mentre le due lo fulminarono con
lo sguardo –Forse in parte!- ammise ricevendo un altro schiaffo
-Per la milionesima volta, non era un appuntamento! Era solo una cena!-
disse Santana esausta –E se volte saperlo è andata bene.
Abbiamo parlato…-
-E?- continuò Puck
-E basta.. Brittany è sposata!- disse Santana
-Ma se tu la ami e lei ti ama..- continuò Puck
-Frena, chi ha parlato di amore?- chiese confusa Santana –Era una cena tra amiche!-
-Quindi ora siete amiche!- disse Quinn ridacchiando
-Non avresti rinunciato ad una serata di conquiste per lei se fosse
solo un amica!- continuò Puck ripetendo le esatte parole che
aveva detto Quinn due giorni prima
-Non volevo essere scortese!- si difese la mora
-Avanti, ammetti che trovi attraente Brittany..- la sfidò Puck
-No.. cioè si.. è molto bella ma ti stai sbagliando.-
-Non sbaglio mai su queste cose San!- disse fiero il ragazzo
-Stavolta hai toppato!- disse decisa la mora
-Ti conosco da tanti anni ormai..- disse ridacchiando Puck saltando
giù dalla scrivania di Quinn salutandola, per poi allontanarsi
canticchiando la frase “Santana ha la fidanzata” come un
bambino delle elementari.
-Adesso lo ucc..- iniziò a dire Santana alzandosi dalla sua postazione ma fu bloccata dall’arrivo di Marley.
-Detective Lopez ho qui i tabulati telefonici che ha richiesto per il
caso della signora Evans- disse la poliziotta mostrando i fogli alla
latina
-Hai richiesto dei tabulati senza dirmelo?- chiese Quinn confusa
Santana non ascoltò la sua partner e si concentrò su Marley mentre Quinn le raggiungeva
-A quanto pare il numero di cellulare di Dave Karofsky è stato
disattivato un giorno prima dell’aggressione alla signora Evans.-
cominciò Marley –Molte chiamate ricevute nelle ultime
settimane sono state fatte da un cellulare prepagato e quindi non siamo
potuti risalire al possessore-
-I cellulari prepagati sono un ottimo modo per non farsi rintracciare.- disse Quinn guardando la latina
-Scommetto che il possessore è collegato alla pista che stiamo seguendo! C’è altro?- continuò
-Si riguarda le chiamate effettuate…- cominciò la
poliziotta girando alcune pagine del rapporto –Due giorni prima
dell’aggressione Karofsky ha chiamato il Lord Tubbington
Café della signora Evans- disse indicando dei dati sul foglio
-Verso che ora?- chiese Santana interessata
-Le 21.50!- disse Marley
-Avrà testato il terreno!- disse Quinn –Molti ladri
chiamano i posti che vogliono rapinare per spillare informazioni utili
fingendosi clienti o call center..-
-Può essere, ma c’è qualcosa che non mi
convince!-disse Santana –Per quanto riguarda le altre chiamate?-
-Sono tutte chiamate a famigliari e compagni di università molte soprattutto verso un certo Azimo Adams-
-Magari lui sa dove si trova Karofsky!- disse Quinn
–Abbiamo bisogno di un mandato di perquisizione!- disse Santana alla partner
-Senza prove certe che sia coinvolto non ce lo daranno mai, ma possiamo
andare a fargli qualche domanda!- rispose Quinn facendo annuire la
latina
-Marley voglio che indaghi su tutti i parenti di Karofski! Voglio
sapere se hanno precedenti di qualche genere..- cominciò Santana
-Lo faccio subito!-
-E richiedi alle risorse umane i nomi di tutti i dipendenti che
lavorano al Lord Tubbinton Café..- continuò la detective
mentre l’altra ragazza correva alla sua postazione
Un paio di ore più tardi Quinn e Santana si diressero verso l’indirizzo di casa Adams.
-Odio i turni serali!- disse Quinn parcheggiando la macchina fuori
dalla piccola villetta appartenente alla famiglia del ragazzo. Secondo
la ricerca fatta da Santana infatti, Azimo Adams viveva ancora con i
suoi genitori a Westchester, un piccolo quartieri a sud di Los Angeles
-Di sera abbiamo più possibilità di trovare il ragazzo!-
rispose Santana arrivando alla porta e suonando il campanello.
Ad aprirle arrivò una donna di colore sulla sessantina con
capelli ricci bianchi e un viso all’ apparenza molto stanco e
segnato dall’età –Chi siete?- chiese con modo
burbero la donna
-Polizia di Los Angeles! Cercavamo suo figlio Azimo!- disse Quinn mostrando il distintivo seguita subito dopo da Santana
-Quello scapestrato! E’ da una settimana che non si fa vivo a casa!- disse irritata la donna
-Coincide con il giorno dell’aggressione!- sussurrò
Santana alla sua partner tornando poi a chiedere alla donna se sapesse
dove poteva essere andato
-Non ne ho idea, ma lo sapevo che frequentare quella gentaglia lo
avrebbe portato fuori strada. Mio figlio era un ottimo giocatore di
Football e per colpa di quelli è stato cacciato dalla squadra
dei Bruins-
-Per caso è questo uno dei ragazzi?- chiese Santana mostrando
una foto di Dave Karosky presa dall’appartamento del ragazzo
-Si!- annuì la donna –Anche lui era nella squadra dei Bruins come mio figlio!-
Le due ragazze annuirono, se il Adam non era a casa avrebbero
continuato le ricerche altrove. Chiesero allora alla
donna chiamarle nel caso il figlio si fosse fatto vivo.
-Direi che una volta tornate al distretto richiediamo l’aiuto
alla narcotici. Questo è sicuramente un caso di traffico di
droga- disse Quinn mettendo in moto la macchina e notando che si era
ormai fatta quasi mezzanotte.
A metà strada però ricevettero una chiamata dal distretto.
–Fabrey!- rispose Quinn attivando il vivavoce della macchina
mentre Santana guardava fuori dal finestrino
-Detective! Abbiamo appena ricevuto un codice 10-54 al 125 di Pacific Avenue!-
-Cosa?- quasi urlò Santana ricomponendosi sul sedile
-Un omicidio Santana! Da quando non conosci il ten code?- chiese stranita Quinn riferendosi al codice appena citato
-No.. puoi ripetere l’indirizzo?- balbettò agitata la mora
-125 Pacific Avenue.- ripeté l’agente dall’altro capo della linea
-Ricevuto andiamo subito!- disse Quinn chiudendo la chiamata e
guardando poi la latina che aveva una crisi di panico –San che
succede?- chiese allora
-Io… io dovevo.. io..- disse biascicando alcune parole la latina non prestando alcuna attenzione alla sua partner
-Santana! Dimmi che succede!- urlò la bionda scrollando la sua partner che quasi in lacrime si girò verso di lei
-L’indirizzo.. E’ la casa di Brittany!-
******
Lo so in questo momento starete pensando i peggiori insulti contro
di me e vi capisco, il finale è stato un cambiamento dell'ultimo
minuto e spero che continuerete a leggere la storia perchè le
sorprese non sono finite.
Chi è stato ucciso? Sicuramente non Sam se state sperando in lui.
Non vedo l'ora di leggere cosa ne pensate. Fatemi sapere!
Come sempre ringrazio tutte le persone che stanno seguendo la storia e un supermega grazie alle persone che preferiscono :)
A presto :)
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Capitolo 6 *** Capitolo 5 ***
cap
Salve gente,
Finalmente sapremo chi è stato ucciso. Lo so che siete
impazienti di sapere quindi bando alle ciance e ci si legge alla fine.
Buona lettura :)
*******
Le due detective arrivarono una decina di minuti dopo davanti alla villa di Brittany.
Santana guardò le varie volanti della polizia e le ambulanze
parcheggiate lungo la strada. Notò anche vari curiosi che si
erano avvicinati a vedere cos’era successo e alcuni membri della
stampa locale che erano già venuti a conoscenza del fatto.
-Santana se vuoi..- disse Quinn spegnendo il motore e guardando la sua partner
-No! – rispose senza emozioni la latina prima di emettere un
respiro tremolante uscendo dalla macchina, incamminandosi da sola verso
la villa.
–Detective Lopez ho qui il..- cominciò l’agente
Sugar che stava attendendo l’arrivo delle due detective vicino
alla zona transennata dalla polizia ma Santana non si fermò.
-Non ora!- disse prima di continuare il suo cammino verso l’ingresso della villa.
Quella villa in cui era stata due giorni prima. Quella villa che doveva essere il luogo sicuro di Brittany.
Arrivò davanti alla porta principale e si fermò. Li
Brittany le aveva dato un bacio sulla guancia. Al pensiero che ora...
no, scacciò via tutte le emozioni e fece un cenno di capo come
saluto agli agenti della scientifica Tina e Mike che stavano
ispezionando dettagliatamente ogni singolo centimetro
dell’ingresso.
Superò il salotto dove un Sam in lacrime, ferito e con addosso
una maglietta sporca di sangue stava parlando con l’ agente
Kitty.
Santana superò anche il salotto. Non voleva pensare a niente.
-Detective Lopez!- disse Marley andando incontro alla ragazza
-Dov’è?- chiese solo Santana quasi in lacrime. Doveva vederla. Anche se per l’ultima volta.
-Di sopra!- disse solo Marley –Nella camera da letto!-
Santana annuì e salì le scale che conducevano alle
camere. Dentro di se una tempesta di emozioni le offuscavano i
pensieri. Le aveva promesso che nessuno le avrebbe fatto più del
male. Perché non era riuscita a proteggerla?
Arrivata davanti alla porta della camera da letto Santana fece un
respiro profondo. Era sul punto di perdere i sensi ma continuò
la sua avanzata ed entrò.
Quello che vide la fece gelare. Le lenzuola di una parte del letto
erano cosparse di sangue così come gran parte del pavimento.
Per terra inoltre giaceva un corpo. Ma era un corpo di un uomo. Non di certo il corpo che si aspettava.
-Detective Lopez..- disse sorpresa il medico legale
Santana si avvicinò con il cuore che le batteva fuori dal petto
–Che significa questo Berry?- chiese allora la detective furiosa
alla dottoressa
-Cosa intendi?- chiese allora la ragazza che ormai non faceva
più caso al carattere di Santana dato che ci lavorava insieme da
alcuni anni.
-Dov’è Brittany?- domandò la detective
-Chi?- domandò confusa l’altra mentre affianco alla latina arrivò Quinn
-Santana…- disse Quinn prendendola per le spalle -…Mi
hanno detto che Brittany è stata ferita gravemente al petto da
un colpo di pistola ed è stata portata all’ospedale
più vicino. Non è ancora fuori pericolo ma ce la
farà, ok?- per la prima volta quella sera la latina poté
tirare un respiro di sollievo.
-Comunque se vi può interessare..- cominciò Rachel
attirando l’attenzione su di se –Uomo, carnagione scura,
sulla ventina, il decesso è avvenuto verso le undici ed è
dovuto ad un colpo di pistola al cuore. Da quello che ho potuto sentire
è stata legittima difesa da parte del signor Evans. Non ha
documenti identificativi addosso ma ho appena inviato alcuni elementi
per l’identificazione del DNA. Per il resto dovrete aspettare che
faccia l’autopsia-
-Non ce n’è bisogno!- disse Quinn guardando Santana che annuì –Sappiamo esattamente chi è!-
-Azimo Adams!- disse Santana rivolta alla dottoressa.
Santana era ancora molto scossa da tutto quello che era successo quella
sera. Voleva solo andare da Brittany ma il suo dovere le imponeva di
rimanere li e continuare le indagini. Lo avrebbe fatto per quella
ragazza che pian piano le aveva fatto breccia nel cuore.
Una volta abbandonata la camera da letto, le due detective scesero in salotto per parlare con Sam, il marito di Brittany.
Il ragazzo era sotto shock e stava piangendo ma non potevano aspettare.
C’era stato un tentato omicidio (per la seconda volta) e un uomo
era morto quella notte.
-Signor Evans ci dispiace per tutto questo..- disse Quinn –..Ma
vorremmo sapere da lei per filo e per segno tutto quello che è
successo questa notte-
Le due detective si sedettero davanti al ragazzo che dopo aver annuito iniziò a parlare.
-Stasera avevo preso una serata libera dal locale per stare un
po’ con Brittany. Mi aveva detto che negli ultimi giorni non si
sentiva sicura. Se solo l’avessi ascoltata di più…-
disse in lacrime -Verso le dieci e mezza siamo andati a letto ma mentre
mi stavo per addormentare ho sentito qualcuno che è entrato in
camera e ha sparato contro Brittany. Io ho una pistola nel comodino,
l’ho presa e gli ho sparato. E’ stata legittima difesa,
voleva uccidermi e ho reagito e..- il ragazzo cominciò a
singhiozzare- ..Ho visto Brittany che aveva perso molto sangue e ho
chiamato subito l’ambulanza-
-Signor Evans, il nome Azimo Adams le dice qualcosa?- chiese allora Quinn
-No! Mi spiace!- ammise Sam asciugandosi le lacrime
-Brittany ce la farà è la ragazza più combattiva
che conosca!- disse Santana sinceramente e non capiì se lo stava
dicendo a suo marito o a se stessa.
Sam annuì mentre le due ragazze dopo averlo ringraziato si diressero a parlare con i detective Chang e Choen Chang.
-Credi ancora che siano tentativi di rapina?- chiese Santana a Quinn
La bionda la guardò confusa
-Guardati intorno Quinn! Se Azimo fosse stato un ladro non avrebbe
avuto bisogno di salire in camera da letto. Avrebbe racimolato un bel
bottino solo in salotto-
-Avevi ragione San… qualcuno vuole Brittany morta!- ammise Quinn entrando nella grossa sala da pranzo
-Detective! Abbiamo trovato un indizio interessante. Il sospettato ha
utilizzato la finestra della sala per introdursi in casa- disse
l’agente Chang indicando pezzi di vetro sul pavimento e la
finestra sollevata
-Strano che non si siano accorti di niente. Di solito il rumore di
vetri infranti è molto rumoroso!- disse Quinn pensierosa mentre
Santana annuì confermando che c’era qualcosa che non
quadrava.
-Avete trovato delle impronte?- chiese allora Santana curiosa
-No, niente di niente!- disse l’agente Choen Chang
voltandosi –L’assassino dev’aver indossato dei
guanti!-
-Non c’era nessun guanto addosso alla vittima!- disse Santana
-Li avrà nascoste da qualche parte!- disse l’agente Chang
-Perché toglierseli?- chiese allora Santana
–Fate setacciare il giardino, saranno sicuramente in mezzo ai
fiori!- comandò Quinn facendo annuire i due agenti indicando il
bellissimo giardino tenuto con cura da Brittany.
Passò un’altra ora prima che le due detective si diressero
alla loro macchina, ma invece di salirci Santana passò oltre e
continuò a camminare.
-Santana che stai facendo?- chiese allora confusa la sua partner seguendola
-Chiamo un taxi!-
-Per fare cosa?-
-Devo andare da Brittany!- disse decisa la latina –Devo vedere come sta!-
-San non è il momento!-
-Devo andare Quinn!-
-Non puoi ora.. dobbiamo risolvere il caso e..- cominciò a
parlare la bionda quando la latina come un fulmine la prese per il
colletto e l’attirò verso di se
-Non dirmi cosa posso o non posso fare!- urlò Santana quasi in lacrime
-Santana…-
-Avevi ragione Quinn, sono innamorata di lei e non voglio che muoia per
colpa mia! Io le avevo promesso che non le sarebbe più successo
niente..-
-Non morirà, ok?- disse Quinn tranquilla, senza reagire,
facendola calmare–Non c’è niente che puoi fare ora
li all’ospedale. Andiamo alla centrale a risolvere il caso
invece..-
Santana annuì lasciando andare la presa su Quinn e dirigendosi verso la macchina.
Era pomeriggio inoltrato al distretto e la latina non chiudeva occhio
da più di ventiquattr’ore ma non le importava in quel
momento. Doveva trovare Karofsky. Era l’unica persona collegata a
tutto. Non le importava se doveva setacciare tutta Los Angeles, casa
per casa, lo avrebbe trovato ad ogni costo.
-San hai bisogno di riposare!- disse Puck sedendosi sulla sedia di
Quinn che era andata a casa per dormire un po’ dopo
l’intesa nottata
Santana non gli diede retta e continuò a lavorare sul suo computer
-Almeno mangia qualcosa!- disse ancora –Quinn si è
raccomandata che tu mangiassi e se viene a sapere che non l’hai
fatto siamo nei guai entrambi..-
-Non ho fame Puck!- disse scontrosa la latina prima che la porta dell’ufficio del capo della polizia si aprì
-Lopez! Nel mio ufficio! Ora!- urlò Sue Sylvester furiosa
Santana sbuffò e con passo veloce raggiunse l’ufficio del capo del distretto.
-Lopez, sei sospesa per le prossime due settimane e sei definitivamente fuori dal caso della signora Evans-
******
Trollata!!!
Pensavate veramente che facessi fuori Brittany? ;) Io sono sempre per gli happy ending ricordatevelo :)
Ma adesso che succederà?
Nel prossimo capitolo di transizione saprete tutto :)
Grazie per tutte le persone che hanno commentato lo scorso capitolo. Siete fantastiche e divertentissime.
Un grazie anche alle persone che preferiscono, ricordano e seguono la storia.
A presto :)
#BrittanaIsForever
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Capitolo 7 *** Capitolo 6 ***
cap
Salve gente come state?
Scusate per il ritardo ma tra il lavoretto estivo e le vacanze non ho avuto tempo di aggiornare.
Ecco per voi un piccolo capitoletto di transizione prima della svolta finale e della conclusione di questo poliziesco.
Buona lettura :)
Santana sbuffò e con passo veloce raggiunse l’ufficio del capo del distretto.
-Lopez, sei sospesa per le prossime due settimane e sei definitivamente fuori dal caso della signora Evans-
..........................
-Cosa?- chiese confusa Santana guardando sbalordita la sua capa.
-Sei diventata sorda Lopez?- si sbeffeggiò di lei Sue –Ho
detto che sei sospesa per le prossime due settimane e sei fuori dal
caso!-
-Ma..-
-Pensi che non si venuta a conoscenza del comportamento poco
professionale che stai avendo ultimamente? Io ho orecchie ovunque Lopez
e quello che hai fatto non è esattamente ciò che ti ho
insegnato!-
Santana non disse nulla anche se lo sguardo era sempre ben fisso sul suo capo.
-Consegnami pistola e distintivo, non voglio vederti nei paraggi del distretto neanche per sbaglio è chiaro?-
-Lei non può..-
-Non posso cosa?- disse alzandosi autoritaria Sue –Ho arrestato i
peggiori criminali di Los Angeles pensi che non possa sospendere un mio
agente?-
-Sono il miglior detective qui dentro!- urlò Santana arrabbiata
-Non negli ultimi giorni!- rispose secca Sue –E ora vai.. Sono
sicura che il detective Fabrey se la caverà benissimo senza di
te per queste due settimane-
Santana consegno arrabbiata le sue cose e uscì sbattendo la
porta dell’ufficio mentre fuori molti poliziotti stavano
assistendo alla scena.
Davanti alla sua scrivania oltre a Puck, c'era pure Quinn e entrambi
l’attendevano confusi e curiosi. –San che è
successo?- chiese allora Puck
-Sono stata sospesa!- disse Santana prendendo la sua giacca
-Cosa?- disse alzandosi dalla sedia Quinn –Ma siamo di fronte ad un omicidio e io ho bisogno della mia partner!-
-Ci sarà Marley con te e non hai bisogno di me. Sei una
fantastica detective Quinn.- disse Santana guardando negli occhi la sua
migliore amica
-Parlerò con Sue! Lei non..- cominciò Quinn ma Santana le sorrise e scosse la testa
-Non voglio che anche tu finisca nei casini- disse Santana abbracciandola facendo rimanere l’altra sorpresa da quel gesto.
La mattina successiva, dopo aver riposato per quanto la testa glielo
permettesse e essersi fatta una doccia rigenerate, la latina si
avviò verso l’unico posta in cui il suo corpo e la sua
mente la spingevano ad andare: L’ospedale.
Doveva vedere Brittany ma sapeva che non sarebbe stato facile
avvicinarsi alla ragazza dato che la procedura permetteva solo ai
famigliari più stretti di visitarla in questi casi e dato che il
suo distintivo era nel cassetto della Sylvester era pressoché
difficile anche solo mettere un piede davanti alla sua porta. Ma aveva
un piano.
Entrata al Marina Del Rey General Hospital la ragazza segui il percorso
che conosceva come le sue tasche e dopo aver salutato un paio di
infermiere, la ragazza scese fino ai piani inferiori verso
l’obitorio.
-Santana che ci fai qui?- chiese Rachel notando la detective avanzare
verso di lei –Ho sentito che sei stata sospesa e non voglio..-
-Calmati Puffo Dottore non sono qui per il caso!-
-E allora cosa ci fai qui? Non per dire ma l’obitorio non
è proprio un bel posto in cui..- iniziò a sproloquiare
Rachel
-Vuoi stare zitta Morticia! Sono qui perché mi serve il tuo aiuto. Devo vedere una persona!-
-La signora Evans vero?- chiese Rachel e Santana annuì
–Lo sapevo che quella ragazza non é una persona
qualunque! La reazione dell'altra sera mi ha fatto capire che tu ci tieni veramente a lei.-
-Sai come sta?- chiese Santana interessata
-Non si è ancora svegliata, ma ho sentito che è stabile e
non è più in pericolo di vita. E’ stata fortunata,
ha perso molto sangue ma per fortuna non ci sono state ulteriori
emorragie interne.-
Santana annuì rilassandosi alla notizia.
-Quindi è lei la famosa ragazza di cui parlava Quinn? Quella della famosa cena, non cena..-
-Da quando parli con Quinn?-
-Da sempre. Io e Quinn siamo grandi amiche!- disse contenta Rachel
-Che fortuna che è Quinn!- disse sarcastica la mora
-Farò finta di non aver sentito…-
-Allora puoi aiutarmi o no?- chiese spazientita la detective
-Cosa vuoi che faccia?-
-Ho bisogno che mi presti un tuo camice da dottore!-
-Cosa?- chiese confusa il medico legale
-Gollum, mi serve un tuo camice, anche se noto ora che é blu e
il blu non mi dona molto..- disse pensiero la detective riferendosi
alla tenuta da lavora di Rachel
-Sei impazzita?-
-E’ l’unico modo che ho per avvicinarmi a lei-
-Sai vero che ci sono due agenti di sorveglianza alla sua porta? E che fanno entrare solo il marito?-
-Lo so, ma se fossi una dottoressa dell'ospedale...-
-Ti rendi conto di quello che mi stai chiedendo? Se Quinn sapesse che io..-
-Quinn ora non c’è! avanti Berry!- disse Santana facendo gli occhioni dolci
-Solo per questa volta anche se questo va moralmente contro il giuramento di Ippocrate che ogni dottore è..-
-Si, va bene Berry, poche chiacchere..- disse la latina spingendo l’altra verso il suo armadietto.
Dopo essersi cambiata la ragazza salì verso il
quarto piano dove Brittany era ricoverata.
Fortunatamente davanti all’ingresso della stanza incontrò
due agenti che non conosceva e proprio per questo motivo neanche
loro la riconobbero e la fecero quindi entrare.
Il cuore di Santana appena mise piene nella stanza perse
alcuni battiti. Brittany era li, addormentata, con vari fili attaccati
al corpo che conducevano a vari monitor.
Santana si avvicinò con il magone e si mise affianco a lei,
guardandola, osservando il suo viso e ripensando ai momenti in cui
Brittany era sveglia e sorridente. Non era giusto che si trovasse li.
Chi e perché volevano veder morta questa meravigliosa e dolce
ragazza che le aveva stregato il cuore?
Santana si perse in mille pensieri ma sapeva che non poteva rimanere
molto li dentro senza creare qualche sospetto. Senza un minimo di
esitazione allora prese la mano di Brittany tra le sue e si
avvicinò al suo viso:
-Mi dispiace Brittany. E colpa mia e spero che potrai perdonarmi.- le
sussurrò all’orecchio per poi lasciarle un dolce bacio
sulla fronte –Tornerò a trovarti!- disse poi
allontanandosi da lei e uscendo dalla stanza così com’era
entrata.
Avrebbe continuato a lavorare al caso. Distintivo o no, avrebbe trovato il responsabile.
___
-Che ci fai qui Santana?- chiese Puck quella stessa sera aprendo la porta dell’appartamento che lui e Quinn condividevano.
-Non posso venire a trovare i miei due migliori amici?- rispose tranquilla la latina
-Non dopo che abbiamo provato a chiamarti tutto il giorno.. dov’eri finita?- continuò confuso il ragazzo
-In giro!- mentì la mora entrando nel appartamento
–Dov’è Quinn? Non dirmi che è già a
letto a dormire! Sono solo le nove. Va bene che ora siete una coppia di
pensionati ma così esagerate.-
-Dovrebbe tornare adesso dal distretto! Oggi lei e Marley andavano ad
ispezionare la casa di Azimo Adams.- disse Puck roteando gli occhi e
sedendosi sul divano dove Santana si era già accomodata.
C’era qualcosa di strano nella ragazza. Puck ormai la conosceva
bene ma voleva aspettare Quinn prima di farle un interrogatorio.
-Puck sono a casa!- urlò Quinn comparendo nel soggiorno
–Santana che ci fai qui?- chiese poi stupita di vedere la sua
amica nel suo salotto
-Passavo per caso e ho pensato di venire a salutare Dee Dee e
Hunter..- disse tranquilla Santana riferendosi alla coppia mentre
l’altra la fulminava con gli occhi e Puck la guardava confuso.
-Veramente noi siamo Puck e Quinn!- cominciò il ragazzo mentre le altre due scuotevano la testa
-Cosa vuoi veramente San?- tagliò corto la bionda
-Perché dovrei..-
-Non sei mai venuta qui di tua spontanea volontà..- disse Quinn
-Non mi possono mancare i miei amici?-
-Ma non ci vediamo da ieri!- disse Puck
-E allora? Sono molto sensibile dopo che Sue mi ha tolto il
distintivo!- si inventò Santana mentre Quinn la guardava
scuotendo la testa
-Se ti fossimo veramente mancati oggi avresti risposto alle mille
chiamate che ti abbiamo fatto!- disse allora la biponda –Cosa vuoi Santana?-
-Va bene.. Volevo informazioni sul caso. Contenta Miss Murple?- disse spazientita la latina
-Lo sapevo che c’era sotto qualcosa!- disse Puck battendo le mani
-Cosa avete scoperto dagli Adams? Avete trovato qualcosa?-
-Sai che non posso dirti nulla Santana!- cominciò Quinn
-Avanti ieri hai detto che mi avresti aiutato..-
-Cosa vorresti fare? Andare in giro a risolvere i casi come la signora Fletcher?- disse sarcastica la bionda
-Mi vedo più come Sherlock Holmes! Non sono così vecchia..-
-Santana sei una civile ora. Non posso e non voglio metterti in pericolo!-
-Quinn non voglio rimanere con le mani in mano. Glielo devo a Brittany!-
-Santana non è colpa tua quello che è successo..- le
ripeté per la milionesima volta la sua amica –Ti prometto
che appena avremo novità ti avviso!-
Santana scosse la testa arrabbiata
-E ora vai a casa San, riposati, vedi queste due settimane con una
vacanza!- disse allora l'altra ragazza
-Magari potresti esercitarti sulle battutine che fai.. E’
datato come repertorio!- continuò Puck mentre l'accompagnava alla porta,dandole delle pacche giocose della spalla.
-Vi odio!- disse Santana mentre lui gli faceva una linguaccia e chiudeva la porta divertito.
Avrebbe trovato un altro modo per avere quelle informazioni. Avrebbe risolto il caso anche senza l’aiuto di Quinn.
-Per Brittany!- si ripeté a se stessa prima di mettere in moto la macchina
************
Cos'avrà in mentre Santana? Qualche idea?
Come ho già detto il prossimo capitolo sarà la svolta che
porterà alla conclusione del caso.Ci stiamo avvicinando alla fine(ancora 2/3 capitoli).
So che molti di voi hanno
vari sospettati vediamo alla fine chi avrà ragione ;)
Ringrazio come sempre tutte le persone che recensiscono e le persone
che aggiungono la storia ai loro preferiti, seguiti e ricordati.
A presto :)
#Brittana4ever
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Capitolo 8 *** Capitolo 7 ***
cap
Salve a tutti,
ecco un nuovo capitolo della storia. Buona lettura a tutti :)
******
-Si può sapere cosa ci facciamo qui?- chiese una delle tre
persone che si trovavano su una banchina del famoso porto di Marina Del
Rey.
-Ho bisogno del vostro aiuto!-
-Dai Kitty ha bisogno del nostro aiuto!-
-Perché dovremmo aiutarti detective?- chiese allora la ragazza
guardando la persona dai tratti ispanici davanti a lei –E poi non
potevi trovare un posto meno losco per incontrarci? Sembriamo degli
agenti corrotti di quei telefilm polizieschi che danno in ripetizioni
ogni anno in televisione!-
-..O degli agenti segreti!- disse emozionata Sugar
-Siete le uniche persone di cui possa fidarmi!- rispose sincera Santana
-Ma il detective Fabrey..- cominciò Sugar prima di essere interrotta dalla mora
-Il detective Fabrey ha espressamente fatto capire che non è intenzionata a collaborare con me!-
-E perché dovremmo farlo noi? Se la Sylvester lo viene a sapere
ci fa fuori, poi ci fa a pezzetti e ci da in pasto ai suoi pitbull; E
se non lo fa ci licenzierà comunque in tronco e l’unico
lavoro che troveremo sarà quello di spazzino di parchi
pubblici.- disse tutto d’un fiato Kitty
-Per questo vi ho chiesto di venire qui, lontano da occhi indiscreti!-
-E cosa dovremmo fare?- chiese ancora Kitty dubbiosa
-Ho bisogno che siate le mie spie al distretto. Ho bisogno che
raccogliate tutte le informazione possibile riguardanti il caso della
signora Evans.-
-Lo sapevo che riguardava quella ragazza!- disse contenta Sugar con occhi sognanti –Io faccio il tifo per te!-
-E a noi cosa ci viene in tasca se facciamo tutto questo?- chiese allora Kitty
-Il merito di aver risolto il caso!- disse seria Santana
-Sempre così sicura di se detective!- disse Kitty con un
sorrisetto prima di annuire facendo saltellare contenta la sua partner
-Evviva! Possiamo avere anche dei nomi in codice?- chiese allora Sugar facendo roteare gli occhi anche alle altre due.
Erano passati diversi giorni dall’incontro con Quinn e il non
sapere più niente sul caso stava facendo impazzire la latina.
Doveva sapere qualcosa per iniziare ad indagare.
Dopo essersi messe d’accordo sul come contattarsi Kitty e Sugar
si avviarono per il solito giro di pattugliamento mentre Santana si
recò come tutti i giorni all’ospedale.
Dopo essersi cambiata di nuovo con la divisa di Rachel, la mora
superò le guardie appostate sul piano ed entrò nella
camera di Brittany.
Si sorprese quando trovò la ragazza sveglia che la guardava
confusa, anche se il suo viso era ancora molto stanco e provato.
-Santana?- chiese con voce flebile
-Brittany!- rispose seria la detective avvicinandosi al letto prendendole subito la mano –Sei sveglia!-
Le due si osservarono senza dirsi niente per alcuni secondi, avevano
molte cose da dirsi ma il ritrovarsi dopo tutta quella paura le fece
ammutolire entrambe.
-Io..- cominciò Santana
-Da quando sei diventata un dottore?- chiese allora Brittany abbastanza divertita
-E’ una lunga storia!- rispose Santana sorrido
-Non è che io abbia altro da fare o andare!-
-Non posso stare qui tanto, se mi scoprono..- cominciò Santana non finendo la frase
-Ma tu sei una detective!- disse con un adorabile broncio la bionda che fece perdere un battito alla mora
-Sono stata sospesa e tolta dal tuo caso! Questo è l’unico modo per venirti a trovare-
-Ma perché? Non possono farlo. Grazie a te io..-
-Grazie a me hai quasi rischiato di morire Brittany!- disse sincera
Santana –Non ho svolto il mio lavoro correttamente e non sono
riuscita ad impedire che tu venissi aggredita di nuovo-
-Grazie a te mi sono sentita protetta invece!- disse Brittany guardando l’altra ragazza negli occhi
-Tu..-
-Mi hai fatto sentire al sicuro quando tutto il mondo mi stava
crollando addosso. E quello che è successo non lo potevi
prevenire. Nessuno poteva!-
-Brittany…- riprovò la detective
-Mi dispiace Santana…-
-Non hai nulla di cui scusarti.-
-No. So quanto essere detective significa per te- disse la ragazza
ricordando quanto la mora fosse entusiasta di raccontare le sue
avventure al distretto –E tutta colpa mia!- continuò
scoppiando poi a piangere
-Brittany tu per me vali molto di più di uno stupido distintivo-
ammise la latina fermando l’altra ragazza in lacrime –Sono
io che mi devo scusare con te!- Santana avvicinò una mano e con
il pollice cerco di asciugare le lacrime della ragazza che ora la
guardava con una strana espressione in volto
-Sai, in questi giorni mentre ero qui, ho sentito spesso la tua voce e
ho pensato fosse il sogno più bello che potesse
capitarmi…-
-E Sam?- chiese allora Santana. Lei era una persona per bene. Non
avrebbe mai fatto un torto al ragazzo anche se non gli era mai piaciuto.
-Ho pensato molto ultimamente, e dopo tutto quello che mi è
successo ho realizzato che non voglio sprecare la mia vita a fare cose
che non mi piacciono e a stare con una persona che non amo più!
-Appena tutta questa faccenda sarà finita voglio mettere le cose
in chiaro con Sam..-
Santana non disse nulla lasciando il tempo alla ragazza di continuare
-Non è con lui che voglio stare..- disse allora Brittany
guardando Santana dritta negli occhi. Quegli occhi azzurri colpirono il
cuore e l’anima della latina facendo capire che le parole dette
erano sincere e non erano un capriccio.
-Io…- cominciò la latina ma un bussare alla porta le fece ridestare
-Signora Evans posso..- cominciò una voce che la detective conosceva fin troppo bene –Santana?- disse poi la voce
-Fabrey!- disse la mora prendendo coraggio. Sapeva che la sua amica e partner stava per dare di matto.
-Cosa ci fai qui?- chiese con tono arrabbiato l’altro detective
-Sono venuta a trovare Brittany!- rispose la mora stringendo ancora di
più la mano alla ragazza mentre Quinn notando subito quel gesto
tra le due si rivolse alla bionda seduta sul letto -Signora Evans mi
dispiace disturbarla e spero che la mia partner non le stia dando
troppo fastidio!- cominciò fulminando con gli occhi la latina
mentre Brittany scuoteva la testa –Lo so che è tanto da
chiederle ora, ma vorrei farle alcune domande se per le va bene!-
-Certamente!- disse Brittany guardando sia Santana che Quinn
-Santana lo sai che non puoi stare qui adesso!- cominciò la detective
-Non è un problema per me!- disse sincera Brittany
-Signora Evans, la detective Lopez non è più assegnata al
suo caso e in quanto civile al momento non è autorizzata ad
ascoltare la nostra conversazione!-
-La prego! Io voglio che ci sia anche lei!- disse Brittany guardando negli occhi Santana e sorridendo.
Quinn sospirò annuendo alla vista delle due ragazze che avevano
stretto un legame talmente forte che anche un bambino avrebbe capito
che provavano qualcosa l’una per l’altra–Lo so che
per lei è difficile ma si ricorda qualcosa prima che..-
Brittany scosse la testa –No- disse guardando poi Santana che le sorrideva incoraggiante
-Ha notato qualcosa di insolito quella sera? Magari qualche persona insolita o sospetta aggirarsi vicino casa?-
-No! Sam si era preso un giorno libero dal lavoro per farmi compagnia e
poi siamo andati a letto dopo essermi accertata di aver chiuso a chiave
la casa-
-Hai ricevuto telefonate strane in quei giorni?- chiese allora Santana interessata
Quinn fulminò Santana -Detective Lopez una parola. Ora!-
disse poi autoritaria facendo gesto di uscire alla latina che sapendo
cosa sarebbe successo da li a poco si avvicinò a Brittany
dandole un dolce bacio sulla fronte come saluto e sussurrandole
all’orecchio la promessa che sarebbe tornata a trovarla.
Un volta uscite Quinn la prese per il braccio e la trascinò
verso le scale anti-incendio dove nessuno le avrebbe disturbate
-A che gioco stai giocando Santana?- chiese allora lasciandole il braccio
-Era l’unico modo per venirla a trovare!-
-Non solo intralci un indagine in corso ma ti metti pure a rubare camici e a giocare al dottore!-
-Non ho rubato niente. Me l’ha prestato Rachel il camice!- disse Santana indicando la divisa che aveva addosso
-Rachel?-
-Si.. diciamo che me l’ha prestato pe una volta ma poi io ho continuato ad usarlo e…-
-Ti rendi conto che potrei arrestarti in seduta stante per quello che hai fatto?- disse Quinn avvicinandosi minacciosa
-Lo farai veramente Quinn?- chiese allora Santana guardandola negli occhi
-Vuoi mettermi alla prova?- continuò la bionda reggendo lo sguardo minaccioso dell’altra
Nel mentre il telefono di Quinn squillò e la bionda fu la prima
a distogliere lo sguardo da quella gara che si stava disputando su
quelle scale
-Fabrey..- disse rispondendo al telefono –Cosa? Prendetelo
subito!- disse ancora Quinn agitata chiudendo subito la chiamata e
correndo giù per le scale
-Quinn? Che succede?- chiese allora la latina sporgendosi e guardando la sua amica correre all’impazzata
-Hanno trovato Karofsky!- disse Quinn girandosi per mezzo secondo e riprendendo poi a correre
********
Ci siamo quasi.. Manca poco ed ogni cosa si ricollegherà e finalmente saprete tutto.
Anche se molti di voi mi hanno già formulato delle ipotesi molto interessanti :)
Grazie come sempre a chi continua a leggere la storia e la commenta.
Ringrazio anche chi continua a preferirla, seguirla e ricordarla.
A presto :)
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Capitolo 9 *** Capitolo 8 ***
cap
Salve gente..
Lo so sono in un ritardo clamoroso.
Ecco comunque il penultimo capitolo di questa storia.
Buona lettura e scusatemi :)
*********
-Mi dite perché ci troviamo in posti sempre più
inquietanti?- chiese Kitty guardandosi in giro abbastanza agitata in
quel vicolo buio in cui si erano date appuntamento con Santana.
-Dobbiamo evitare che ci scopra la Sylvester!- disse ovvia Sugar mentre la detective Lopez roteava gli occhi annoiata.
-Se non ci scoprono prima qualche pazzo psicopatico o qualche gang del
posto e ci fa fanno fuori loro !- disse di nuovo Kitty
Era passato un giorno da quando Quinn era corsa via con la notizia
dell’arresto di Karofsky e da allora Santana non ebbe più
nessuna informazione. Aveva cercato di chiamare la sua migliore amica e
Puck ma entrambi non rispondevano o chiudevano la chiamata.
-Allora avete quello che vi ho chiesto?- tagliò corto Santana
-Si- disse allegra Sugar indicando poi Kitty che estrasse dalla sua giacca un cellulare che poi porse a Santana
-Ti rendi conto che quello che ci hai chiesto di fare infrange almeno
dieci leggi del codice etico e disciplinare della polizia?-
-Lo so!- disse Santana guardando il cellulare e non prestando più di tanta attenzione al discorso fatto da Kitty
-E ti rendi conto che se ci scoprono possono darci anche cinque anni di carcere?- continuò la bionda
-Lo so!- disse ancora Santana
-Bene perché io non voglio andare in prigione!- disse Kitty
-Io in arancione sto davvero bene però!- disse Sugar ricevendo un’ occhiataccia da parte di Kitty
Santana avviò il video che aspettava di vedere da ore:
Karofsky era seduto scomposto e spaventato nella sala degli interrogatori guardandosi in giro di tanto in tanto spaesato.
-Potevi tenere la mano più ferma però! Mi sta venendo il
mal di mare..- si lamentò Santana continuando a vedere il video
-E poi? Volevi anche una super ripresa in HD?- rispose di tono Kitty
Santana roteò gli occhi e ritornò a vedere il video:
Finalmente dalla porta della stanza entrò Quinn seguita da Marley ed entrambe si sedettero davanti a lui.
-Signor Karofsky finalmente ci
incontriamo!- disse seria Quinn mentre apriva il suo fascicolo
–Ci ha fatto veramente penare per trovarla!-
Dave non rispose, abbassò la testa con fare colpevole.
-Perché non ci racconta tutto
Dave?- cominciò Quinn –Sappiamo quello che ha cercato di
fare e vogliamo solo sapere perché…-
-Io non volevo farlo.. mi sono pentito e ho rinunciato..- disse vago il ragazzo
-Perché non ci racconta tutto dall’inizio?- chiese calma Quinn
-Ci sa proprio fare la Detective Fabrey!- disse ammirata Sugar guardando pure lei il video.
Dave annuì ed iniziò a raccontare:
-Un paio di mesi fa, dopo essere
stato cacciato dall’università, ho iniziato a frequentare
questo gruppo di persone, gente poco raccomandabile, e dato mi
mancavano i soldi, ho accettato di fare piccoli lavoretti di strada in
cambio di qualche quattrino. Soprattutto io lavoravo per lei.-
-Chi?- chiese Quinn
-Bree Westbrook- disse lui mentre Marley prendeva nota del nome
-Bree? Dove ho già sentito questo nome?- chiese allora Santana fermando il video
-E’ una dipendente della signora Evans! Lavora al Lord Tubbington
Café!- disse Kitty che sapeva ormai tutte le informazioni
Santana annuì e riavviò il video:
-Un giorno però lei mi chiese
se volevo guadagnare di più.. ventimila dollari per
l’esattezza. In cambio però avrei dovuto uccidere una
persona!- disse Dave
-La signora Evans?- chiese Quinn
Dave annuì –Mi disse
cosa avrei dovuto fare e io ero talmente disperato, accettai!- Dave si
fermò un attimo esitando –Quando arrivai quel giorno al
Cafè oltre essere agitato per quel che dovevo fare ero pure
strafatto di roba che spacciavo e quando provai a premere il grilletto
mi accorsi che la pistola non aveva i proiettili. Ero stupito ma
ringrazio ogni giorno di essermi dimenticato di inserirli – disse
con sollievo –Spaventato quindi spintonai la signora Evans e
scappai fuori. Non mi importava che mi avesse visto. Me lo meritavo.
Riconsegnai i ventimila dollari a Bree e mi nascosti in un luogo che mi
aveva indicato Azimo.
-Anche lui lavorava per Bree?- chiese Quinn
-Lo trascinai io nel gruppo ma fino
ad allora non aveva mai accettato di fare lavori per loro. Poi mi disse
che aveva accettato il mio stesso incarico. Credo che quei ventimila
dollari erano allettanti pure per lui-
-Ecco perché abbiamo trovato
una valigetta in camera sua con ventimila dollari in contanti!- disse
Marley a Quinn che annuì
-E poi?- chiese allora la bionda
-Quando seppi che Azimo era morto rimasi nascosto fino a quando non mi avete trovato voi oggi- disse quasi il lacrime il ragazzo
Quinn annuì poi fece un cenno ad un agente che entrò, ammanettò Karofsky e lo portò via.
Il video terminò.
-Quindi Bree..- cominciò Santana
-..E’ la probabile responsabile del tentato omicidio. Fra circa un’ora dovrebbe essere interrogata.- disse Kitty
-E me lo dici solo adesso?- disse scioccata la latina cominciando a correre verso la macchina
-Ma scusa!- cominciò Kitty mentre guardava la ragazza correre
via –Prego comunque!- urlò mentre Sugar salutava con la
mano la detective –Io quella non la capisco?-
continuò –E ora che facciamo!- disse rabbrividendo
notando di essere rimaste solo lei e Sugar nel vicolo.
-Ho voglia di un gelato!- disse Sugar mentre l’altra scuoteva la testa affranta
___
Santana arrivò al distretto correndo una mezz’ora
più tardi sotto gli sguardi confusi di tutti. Andò verso
la sua postazione ma un braccio la strattonò trascinandola verso
un corridoio vuoto.
-Che ci fai qui Santana? La sospensione finisce fra due giorni!- disse sottovoce Quinn guardandosi in giro
-Voglio essere presente all’interrogatorio della signorina Westbrook- disse allora la mora decisa
-E tu come fai a… no non voglio saperlo.. non voglio saperlo!-
continuò tra se la bionda –Vai a casa Santana!-
continuò
-No. Devo sapere perché..-
-San..-
-Dovrai spararmi Quinn perché io non mi muovo dal distretto!- disse decisa la latina
-Sono davvero tentata in questo momento!- ammise arrabbiata Quinn –Sei una testarda!-
-Ma tu mi vuoi bene lo stesso!-
-Giuro che se la Sylvester ci scopre..-
-Sarò invisibile!- promise Santana facendo il gesto dei lupetti
Proprio in quell’istante Marley le informò che Bree era stata portata nella sala degli interrogatori.
Quinn annuì e si avviò seguita dalle altre due.
-Signorina Westbrook..- disse Quinn entrando nella sala ed
accomodandosi sulla sedia seguita da Marley. Santana invece rimase al
lato della stanza in piedi.
Bree le squadrò ad una ad una sorridendo poi quando si soffermò su Santana.
-Sa perché si trova qui signorina?- chiese allora la bionda guardandola
-Potrei avere un sospetto!- disse ridacchiando la ragazza tornando solo allora a guardare la bionda davanti a lei
-Non solo abbiamo trovato armi e stupefacenti in casa sua ma abbiamo
anche una persona che l'accusa nel coinvolgimento del tentato omicidio
della signora Evans.- continuò Quinn
Bree sorrise guardando poi il suo tatuaggio che aveva sul polso cominciando poi ad accarezzarselo con l’indice.
Santana notò che erano due lettere incastonate tra di loro: BS
-E’ vero.. volevo ucciderla è rimpiango di non averlo
fatto io stessa dato il pessimo lavoro di quei due incompetenti- disse
con disprezzo la ragazza mentre Santana si avvicinava a lei con fare
minaccioso
-Santana no!- disse Quinn mentre Marley si alzava bloccandola e facendola accomodare sulla sedia mentre Bree sorrideva.
-Perché?- chiese allora Santana mentre Quinn chiamava l’agente
-Bree Westbrook la dichiaro in arresto per il tentato omicidio della
signora Evans!- annunciò Quinn mentre il poliziotto faceva
alzare Bree e l'ammanettava come poche ore prima aveva fatto con
Karofsky.
Santana però voleva sapere. Voleva capire il motivo del voler morta una persona dolce e stupenda come Brittany.
-Perché?- chiese di nuovo
Bree guardò un attimo il suo tatuaggio e sorrise –Si fa di
tutto per amore Detective Lopez! Lei lo dovrebbe sapere bene!- disse
prima di essere portata via.
___
Quella stessa sera Puck decise di portare fuori le ragazze e di
festeggiare con il gruppo di amici ad un pub vicino alla centrale.
Tutti sembravano divertirsi e finalmente rilassarsi dopo tutte quelle settimane stressanti appena concluse.
L’unica che non era per niente rilassata e anzi era molto
pensierosa era Santana che continuava a girarsi tra le mani la
bottiglia di birra.
-San che succede? Dovresti essere felice! Abbiamo finalmente risolto il
caso- disse Quinn dandole una pacca sulla spalla mentre tutti le
guardavano curiosi
-Non lo so… L’ultima frase che ha detto Bree! e poi quel
tatuaggio? BS!- disse Santana ripensando alle due lettere incastonate
tra di loro sul braccio della ragazza
-Britney Spears!- disse decisa Sugar facendo si che tutti la
guardassero male –Che c’è? Quando andavo a scuola io
era molto di moda Britney e alcune ragazze si erano fatte tatuare la
sua faccia sul braccio..-
-Adesso mi spiego molte cose… In che scuola di decerebrati sei andata?- chiese Kitty curiosa
-Non significa niente Santana!- disse Quinn tornando a guardare
l'amica mentre Puck alzava la bottiglia e urlava –Al caso
riuscito!- seguito da tutti gli altri
-Certo che è stato proprio un caso strano!- disse il loro amico Artie dopo aver bevuto un sorso di birra
-Classica polvere negli occhi!- disse sorridendo Marley
-Come?- chiese curiosa Santana
-Si come nei libri di Agatha Christie. Alcuni elementi vengono usati
per deviare le indagini quando poi la risposta e proprio davanti agli
occhi. Come per esempio finte lettere o chiamate o..-
-...Una finta rapina andata a male!- disse Santana guardando negli occhi prima Marley poi Quinn
La ragazza si alzò in piedi mettendosi in fretta e furia la sua giacca –So chi vuole veramente uccidere Brittany!
******
Tan tan tannnnnn vi aspettavate questa svolta? e avete capito chi è il colpevole?
Lo so, c'è stata poca Brittana in questo capitolo ma nel prossimo tornerà pure la nostra Brittany.
Fatemi sapere cosa ne pensate .
Grazie a chiunque leggere la storia e continuerà a leggerla
anche se sono passati alcuni mesi. Prometto di non tardare più
così tanto.
E un supergrazie alle persone che recensiscono. <3
#Brittana5ever
A presto. :)
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