Rinascita Della Fenice

di BlackFenix06
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo: Fine di un sogno ***
Capitolo 2: *** Capitolo 2: Decisione ***
Capitolo 3: *** Capitolo 3: Rinascere dalle ceneri (Prima Parte) ***
Capitolo 4: *** Capitolo 3: Rinascere dalle ceneri (Seconda Parte) ***
Capitolo 5: *** Capitolo 4: Panico ***



Capitolo 1
*** Prologo: Fine di un sogno ***


Prima di iniziare, vorrei parlarvi di questa storia. Mentre sto andando avanti con i miei racconti, sono incappato in questa per caso e l'ho iniziata a leggere e devo dire mi è piaciuta molto. Quindi ho deciso di portarvela, traducendola il più correttamente possibile. Premetto non sono un traduttore provetto, quindi in caso di errori vi prego di avvertirmi, in modo da correggerli.
La storia si chiama Phoenix Rising di Kai Maciel. Vi lascio il link della storia originale quì. Purtroppo la storia non viene aggiornata dal 27 Novembre 2014, essendo in pausa, ma ciò non toglie alla bellezza di essa. Premetto, tradurrò solo la storia e non i messaggi scritti dall'autore nei diversi capitoli se presenti. Inoltre la mia traduzione non sarà letterale oppure come deve essere, ma l'adatterò man mano a come penso si leggi meglio (quindi usando ad esempio parole diverse con lo stesso significato e così via). Non starò a spiegarvi la trama o altro, altrimenti vi toglierei la sorpresa :)
Ora basta parlare, o meglio scrivere, e vi lascio al racconto. Ja ne.
 
 
 
 
 

 

Fine di un sogno

 
夢の終わり (Yume no owari)

 
Quando Tsunade annunciò il decesso di Sasuke Uchiha, l'intera stanza scese nel silenzio.
Tutti i presenti sapevano che, col tempo, Sasuke sarebbe stato ucciso, ma era ancora una notizia shoccante. In particolare per coloro laureatisi con lui.
Shikamaru emise un profondo sospiro e osservò Ino piangere sommessamente mentre Choji le accarezzava la schiena. A poca distanza dietro di loro, Neji e Tenten osservavano l'Hokage con espressioni rassegnate. In quanto a Lee, poteva solo fissare il pavimento.
Shino rimase impassibile e Kiba lanciò un'occhiata a Hinata che non poteva nascondere il dolore che sentiva per Naruto e il resto del Team 7.
Kakashi posò una mano sulla spalla di Sakura guardandola dolorosamente. Sapevano entrambi che la morte di Sasuke non poteva essere evitata, ma questo aveva segnato anche la fine dell'originale Team 7. Mai più sarebbero stati tutti insieme, mai più avrebbero completato missioni insieme... Il sogno che avevano tentato di raggiungere per quasi quattro lunghi anni di duro lavoro era morto durante le prime ore del mattino del 23 luglio per mano di Naruto Uzumaki.
Colui che ha cercato così tanto per riportarlo indietro e che non ha mai smesso di credere in lui, ha finito per essere costretto a essere il suo assassino.
Sakura sentì gli occhi bruciare e un nodo alla gola al pensiero di Naruto a sopportare questo fardello per il resto dei suoi giorni e non riusciva a evitare di sentirsi colpevole. Dopo tutto, lei stessa non era stata capace di uccidere il suo ex compagno di squadra.
Sai e Yamato rimasero leggermente distanziati da Sakura e Kakashi, sapendo che nessuna parola detta da loro poteva confortarli.
Dopo averli avvertiti, Tsunade li congedò e tornò di nuovo al suo lavoro. Si voltò verso la sua assistente Shizune e le ordinò di recuperare alcuni rapporti. Quando lei se ne andò, la bionda Hokage prese la lettera ricevuta da Naruto e la distrusse. Poi invocò il ranocchio che le aveva consegnato il messaggio e gliene diede uno scritto precedentemente in segreto.
 
 
A migliaia di miglia da Konoha, Naruto finì di leggere la lettera di Tsunade. Dopo averla bruciata, sospirò di sollievo. Tutto era andato come previsto.
Sapeva che ora il nome di Sasuke Uchiha sarebbe stato cancellato dai Libro Bingo di tutto il mondo. I villaggi avrebbero annullato gli ordini di cattura e di assassinio e, nel corso degli anni, i crimini commessi sarebbero stati dimenticati .
Il ragazzo si sentiva in colpa nel ricordare la sua squadra e tutti gli amici che aveva lasciato a Konoha. Sinceramente sperava che Sakura non avesse pianto. Sapeva che era più forte di come appariva e sarebbe andata avanti, come quando il loro compagno aveva tradito Konoha quando erano più giovani.
Naruto era a conoscenza anche di non poter tornare presto a Konoha o addirittura aver contatti con i suoi amici che aveva lasciato indietro. Dopo tutto, aveva mentito a tutti loro.
Accanto a lui, sdraiato su alcune coperte di un vecchio futon, nella piccola stanza della locanda nel quale alloggiava, profondamente addormentato vi era Sasuke.

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Capitolo 2
*** Capitolo 2: Decisione ***


Decisione
決定 (Kettei)


Diversi mesi prima...
 
Naruto Uzumaki si svegliò di colpo per colpa di un forte rumore proveniente dal muro del suo appartamento. L'edificio accanto era ancora in ristrutturazione da dopo l'attacco di Pain e il rumore costante lo irritava a non finire. Tutto quello che voleva era farsi solo un pisolino!
Imprecando tra sé e sé, il biondo si alzò lentamente dal letto e andò sulla terrazza. Il sole stava tramontando e il cielo era di un rosa bluastro. Le strade di Konoha erano ancora piene di paesani: uomini con bevande fresche a bere allegramente, donne intente nello  shopping e a chiacchiere e bambini che giocavano tra di loro. Naruto non poté far a meno di sorridere ascoltando un gruppo di ragazzini che parlavano con entusiasmo di come sarebbero diventati ninja.
"Ho intenzione di diventare super forte!" gridò uno di loro "Proprio come i Sennin! Ognuno conoscerà il mio nome!"
"Baka! Non stai nemmeno frequentando l'Accademia ancora!"
"Ho intenzione di esserlo! Vedrai!"
"Il mio Nii-san ha detto che sono molto bravo a lanciare Shuriken" ha detto uno di loro, ardente d'orgoglio "Ho intenzione di essere un  grande Shinobi proprio come lui e Otou-san."
Un altro bambino saltò di fronte ai suoi amici e allargò le braccia.
"Io sarò un grande eroe" ha detto "Proprio come Naruto-sama!"
Gli altri ragazzi cominciarono a ridere sostenendo che non c'era modo che potesse diventare così forte.
"Naruto-sama ha salvato il mondo! Il mio Tou-san ha detto che è il ninja più potente al mondo! Non è possibile che potrai diventare come lui"
"Nuh-huh!"
"Naruto-sama sarà il prossimo Hokage! Quindi, smettetela di dire cose stupide!"
Naruto rise un po' come i bambini scomparvero dietro un angolo. Il paese era ancora in ricostruzione dopo l'attacco di Nagato ma, per fortuna, il villaggio non aveva subito grossi danni durante la Quarta Guerra Ninja. Era riuscito a tenerla al sicuro.
Madara era morto... Akatsuki era stata sciolta... Kabuto era scomparso...
Sasuke…
Gli occhi di Naruto divennero vuoti, ricordando il suo ex-compagno. Tornò nella sua stanza, si sedette sul bordo del letto e prese la sua foto preferita. Diversamente dalla realtà, le immagini non invecchiavano a causa del tempo.
"Sasuke ... Ho davvero desiderato poterti salvare..."
La sua lotta contro Sasuke fu la battaglia più difficile e intensa che avesse mai combattuto. Quando Naruto ottenne la vittoria, il compagno era sdraiato sul pavimento perplesso, incapace di credere di esser stato sconfitto dal dobe che aveva sempre detestato.
Naruto raggiunse la mano di Sasuke, con la speranza di averlo salvato dal suo odio, dal suo buio... Se avesse riconosciuto la sua forza, era sicuro che Sasuke si sarebbe reso conto della sua amicizia. Invece, lui lo fulminò con lo sguardo, gli occhi pieni di rabbia omicida e vergogna, prima di scomparire nel bosco.
E Naruto... L'aveva lasciato andare.
Come criminale internazionale, Sasuke fu perseguito per mesi da ogni singolo paese del mondo. I loro ordini erano di uccidere a vista, ma Sasuke non fu mai ritrovato, come se scomparve dalla faccia della Terra. Fino a due mesi fa...
"Guren-san! Andiamo a mangiare qualcosa!" urlò una voce familiare e infantile dall'esterno.
"Calmati... Mangeremo tra un momento."
Riconoscendo le voci immediatamente, Naruto lasciò casa sua e corse in strada. A pochi passi da lui, li vide.
"Guren! Yukimaru!" gridò il biondo, correndo verso di loro.
Guren parve sorpresa da Naruto, prima di dargli un enorme sorriso, mentre Yukimaru semplicemente sorrise felice.
"Bene, bene... È da molto tempo che non ci vediamo" disse la donna orgogliosa, mantenendo la mano di Yukimaru delicatamente allo stesso tempo.
"Naruto-san!" esclamò Yukimaru.
"E 'bello rivedervi finalmente!" dichiarò Naruto ricordando l'ultima volta che vide la donna: caduta in un lago circondato dal suo stesso cristallo "Mi avete davvero spaventato."
"Mi dispiace Naruto-san... Non volevo spaventarti..." Yukimaru sembrava davvero sconvolto.
«Bah! Va bene! Sono solo contento che stiate bene!"
Il sorriso di Guren crebbe ancora di più "Sempre lo stesso idiota!"
"Allora, cosa vi porta qui? Siete in un giro turistico?" chiese Naruto, curiosamente. Guren e Yukimaru lo guardarono, aggrottando la fronte.
"Cosa c'è di sbagliato?" chiese Naruto.
"Noi... Siamo venuti a Konoha per fornire delle informazioni" spiegò Guren "Siamo appena tornati dall'ufficio dell'Hokage."
Naruto sbatté le palpebre.
"Informazioni? Su che cosa?"
Guren sospirò rumorosamente.
"A proposito di Sasuke Uchiha ..."
Naruto sentì il suo cuore battere più forte e la bocca gli diventò secca.
"Quanti ne ha... uccisi sta volta?" chiese.
La donna guardò il biondo negli occhi e si fermò. Come poteva dirgli questo?
"Circa 300 paesani di un villaggio e un paio di ninja..."
Naruto sentì i suoi occhi ardere. 300? E 'stato molto di più rispetto l'ultima volta!
"Stavamo passando da lì quando abbiamo osservato i sopravvissuti fuggire dal villaggio. Ho detto a Gozu di badare a Yukimaru e ci sono andata. L'Uchiha... Stava... Ridendo intorno ai cadaveri, urlando il tuo nome."
Naruto deglutì "Non di nuovo…"
"Sembrava come se parlasse ai suoi genitori e a suo fratello, come se fossero lì a fare il tifo per lui... Poi... Ha fatto a pezzi il corpo di una bambina... Spero solo che fosse già morta... "
Naruto non poteva ascoltarla più; lui non voleva più sentirla. Ma doveva, doveva conoscere le atrocità del suo compagno, perché... Sasuke stava uccidendo a causa sua.
"Mi dispiace tanto Naruto"
Non è stato difficile notare che Sasuke era responsabile per l'annientamento dei villaggi. Stava ricreando il massacro del Clan Uchiha in ciascuno, e teneva un grande piacere a farlo. La maggior parte delle ferite erano state eseguite dal Chidori; Kakashi aveva dato le proprie osservazioni. La tecnica che creò per la protezione dei propri cari, ora era utilizzata per distruggerli. Naruto era a conoscenza che il suo maestro si sentiva in colpa per l'insegnamento del Jutsu a Sasuke, la stessa che ha usato per finire la vita di così tante persone.
«Ma non è colpevole tanto quanto sono io"
Sasuke stava cercando di attirarlo in battaglia. I racconti dei sopravvissuti dei dodici villaggi che aveva spazzato via erano praticamente uguali tra loro: un ragazzo dagli occhi rossi era entrato nel paese e aveva dichiarato la loro completa distruzione. Quando gli abitanti avevano cercato di attaccarlo, li aveva uccisi tutti prima di impegnarsi con gli altri. Uomini e donne, giovani e vecchi, niente fermava l'Uchiha, tutti coloro che attraversavano il suo cammino perivano dal suo Chidori, bruciati vivi o schiacciati da un mostro nero che lo avvolgeva come un demone protettivo, Susanoo.
E Sasuke semplicemente rideva. Il ragazzo che Naruto ammirò e considerò come un fratello maggiore, il ragazzo per il quale avrebbe volentieri dato la sua vita, era diventata un mostro. Sasuke urlava per Naruto, mentre uccideva, affermando che egli era il più forte, che Naruto era solo un codardo, un debole che era riuscito a vincere solo per una questione di fortuna.
"Lo vedi Naruto?" gridava con un sorriso diabolico sfigurando il suo volto una volta attraente. "Non sei mai stato il più forte! Mai! Vieni a combattere contro di me e ti faccio vedere! Vieni a combattere, figlio di puttana!"
Naruto aveva desiderato intervenire, ma Tsunade non gli permise di farlo, era troppo pericoloso e avrebbe dato a Sasuke esattamente quello che voleva: l'attenzione e il senso di potere su di lui. Altri Shinobi erano intervenuti, non solo da Konoha, ma da tutti i villaggi conosciuti. Il bilancio delle vittime era salito, la pazzia dava la forza all'ultimo Uchiha vivo.
Naruto non ne poteva più. Dopo aver detto addio a Guren e Yukimaru, andò direttamente al nuovo ufficio dell'Hokage. Esteticamente era molto simile a quello precedente e odorava ancora di vernice fresca, ma il ragazzo era troppo determinato in modo da non veder nemmeno il suo nuovo look o gli sguardi curiosi dei ninja che attraversavano il suo percorso. Arrivato alla porta dell'Hokage, l'aprì con un botto.
Tsunade e Shizune erano in ufficio, entrambe circondate da montagne di documenti che minacciavano di cadere su di loro come una valanga. Vedendo il giovane biondo, Tsunade aggrottò la fronte con rabbia.
"Naruto! Qual è il significato di ciò?" gridò forte, mentre Shizune sussultò.
"Baa-chan... Non riesco a più a rimanere seduto senza far niente! Sto andando a trovare Sasuke, anche senza il tuo permesso!"
Tsunade si appoggiò allo schienale della sedia e sbuffò irritata. Aveva la sensazione che Naruto si sarebbe mostrato oggi stesso.
"Abbiamo già avuto questa conversazione, Naruto" disse, cercando di mantenersi calma. "Perché dovrei lasciarti andare e combatterlo?"
"Sono l'unico che può sconfiggere Sasuke!" Naruto rispose "L'hai detto anche tu"
"Ma lo vuoi sconfiggere da solo! Puoi immaginare la stupidità di ciò che significa?"
"L'invio di altri ninja contro di lui comporterà solo nuovi morti... Sasuke... Sasuke è una mia responsabilità, voglio combattere con lui da solo"
Tsunade appoggiò i gomiti sul tavolo e guardò Naruto negli occhi. Il biondo era cresciuto, non c'era alcun dubbio su questo, tuttavia, Naruto era ancora un ragazzo e i ragazzi commettono errori.
"Sarai in grado di ucciderlo, Naruto? Vuoi accettare la missione di eliminare Sasuke Uchiha?"
Naruto deglutì. La domanda lo colpì come uno schiaffo. Poteva uccidere Sasuke?
Durante la guerra era stato il più vicino a morire per uccidere il proprio migliore amico, e lui sapeva che sarebbe stato in grado di ottenere entrambe le cose. Ma andare dopo Sasuke ora non sarebbe stata una missione per convincerlo a tornare a casa... Non aveva più una casa, troppi crimini erano stati commessi. Il mondo intero voleva vederlo scomparire... E lui non si sarebbe fermato fino a quando il mondo intero bruciava.
Naruto immaginò il suo sogno originale, Team 7 riunito a ridere insieme, nella preparazione per una nuova missione. Il maestro Kakashi con il suo libro porno in mano, Sakura tra di loro a sorridere, Naruto sempre a cercare di attirare l'attenzione su di lui, mentre Sasuke lo chiamava usuratonkachi. Sarebbero stati tutti Chuunins a quest'ora; Sasuke sarebbe probabilmente un Jonin. Avrebbero avuto il record di missioni di successo più lungo in assoluto, Sasuke poi avrebbe ricostruito il suo clan, Sakura sarebbe diventata il miglior ninja medico e Naruto sarebbe diventato Hokage.
Ecco come le cose dovevano andare...
Ricordando la sua vecchia squadra, Naruto finalmente realizzò la dura realtà. Era stato così stupido, così ingenuo. Itachi aveva ragione; lui era solo un bambino pieno di sogni impossibili.
"Il Sasuke che conoscevo non tornerà mai più... L'odio degli Uchiha lo ha consumato completamente"
"Quindi… Naruto?"
Naruto alzò gli occhi e fissò l'Hokage con una triste determinazione.
"Sì Baa-chan... Io accetto... "

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Capitolo 3
*** Capitolo 3: Rinascere dalle ceneri (Prima Parte) ***


Rinascere dalle ceneri

リボーン灰の中から (Hai no naka kara umarekawaru)




Quasi le cinque del mattino, Naruto si svegliò di nuovo per colpa degli incubi che gli affollavano la mente, rendendogli il sonno agitato. Triste, sospirò per poi alzarsi e vestirsi, cercando poi di far colazione, nonostante il suo stomaco si rifiutasse.
Finito di mangiare, Naruto prese il suo zaino contenente alcuni cambi di vestiti, un po' di cibo, una coperta, alcuni rotoli e armi, che si trovava sul letto e cominciò a dirigersi verso la porta... Fu allora che notò la foto del Team 7. Il giovane prese in mano la cornice e fissò la fotografia all'interno.

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L'anziano fotografo finì di sistemare la macchina fotografica e fissò i giovani Genin con impazienza. Il maestro Kakashi doveva calmare assolutamente i due ragazzi della squadra se volevano scattarla di oggi.
"Va bene, allora! Facciamo la foto, quindi restate fermi" disse Kakashi ai suoi nuovi studenti di pessimo umore.
"Perché dovrei scattare una foto accanto a lui?" Naruto mormorò, indicando con rabbia il suo compagno.
"Questo è lo stesso per me, usuratonkachi." Sasuke rispose di malumore.
"Andiamo... È la regola" Kakashi disse, cercando di calmarli facilmente.
"Ma io sono felice di essere in grado di fare una foto con Sasuke " Sakura si voltò verso il moro, sorridendo con gioia.
Naruto sorrise immediatamente.
"Anch'io! Sono molto felice di fare una foto con la mia Sakura!" pronunciò il biondo.
Immediatamente il sorriso di Sakura scomparve.
"Maestro..." dichiarò "Lasci fuori Naruto."
"AH! No..." Naruto gridò inorridito all'idea proposta dalla ragazza.
Sasuke ridacchiò, facendo rivolgere il biondo di nuovo a lui.
"Non ridere!" il biondo gridò gravemente.
"Che cosa?" Sasuke rispose, aggrottando la fronte.
Kakashi sospirò. Pregò tutti gli dei in cielo che la squadra sarebbe migliorata in futuro, altrimenti avrebbe avuto bisogno del pensionamento anticipato. Dovevano essere ninja, non un gruppo di marmocchi viziati!
Nel momento che il fotografo fu pronto a scattare, Kakashi afferrò le teste dei due ragazzi e li costrinse a tacere.
"Smettetela voi due!" il maestro disse, girando la testa verso la telecamera. "State preoccupando il fotografo, non lo vedete? Hei! Questo sarà un ricordo, quindi sorridete"
Sakura si trovava in mezzo a loro, sorridendo raggiante per la fotocamera, mentre i due ragazzi si fissarono a vicenda.
"Sorridete per favore!"
E il fotografo scattò la foto.


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Naruto sorrise al ricordo e guardò l'orologio. Erano le cinque e mezzo del mattino. Aprì il cassetto del comodino e mise la foto all'interno rovesciata verso il basso.

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Raggiunta la porta del villaggio, Naruto si era preparato con la possibilità di trovare qualcuno che conoscesse la verità sulla sua missione. Tsunade gli aveva dato la sua parola che lo avrebbe lasciato andare da solo senza far sapere a nessuno dove si trovasse o quale fosse l'obiettivo della sua missione fino a che essa non si sarebbe conclusa. Nessuno avrebbe interferito.
Quando passò attraverso il cancello controllò di non esser seguito e si lanciò tra gli alberi. Non voleva dirlo ai suoi amici per diversi motivi, anche se sapeva che erano motivi egoistici: se avessero saputo, sarebbero andati con lui ad aiutarlo. Non che lui non avrebbe apprezzato il loro aiuto o pensava di essere superiore a loro, tutto il contrario. Naruto non voleva rischiare di veder qualcuno morire per mano di Sasuke; non sarebbe mai più vissuto con il senso di colpa. Se qualcuno doveva morire, doveva essere lui stesso.
"Perdonami, Sakura" pensò con amarezza "Perdonami per essere la persone che terminerà completamente il nostro sogno di avere di nuovo la nostra squadra unita."
Sentendo gli occhi bruciare, Naruto si maledisse asciugandosi le lacrime con il dorso della mano. "Smettila di essere un bambino! Le lacrime non risolveranno nulla!"
Grazie alla sua elevata resistenza, Naruto non ebbe bisogno di neanche due settimane per raggiungere il Paese della Terra, a nord del Paese del Fuoco. Si costrinse a mangiare e dormire, perché sapeva che ne aveva bisogno, ma ogni volta che vedeva un villaggio devastato o un sopravvissuto colpito dal dolore in una delle tanti città che costituivano il paese, avrebbe viaggiato senza pause, prima di crollare per colpa della stanchezza.
Secondo i rapporti inviati a Tsunade, Sasuke aveva attaccato i villaggi dal tramonto fino all'alba e sempre nelle notti di luna piena. Stava cercando di ricreare il massacro del clan con lui con il controllo della situazione. Naruto aveva smesso di cercar di capire come la mente del moro funzionasse, ma sapeva che il suo cuore chiedeva agli altri di soffrire come lui aveva sofferto. Inoltre, Sasuke sapeva di sicuro che prima o poi, Naruto sarebbe intervenuto.
"Lui pensa che sia stupido e prevedibile."
Durante una breve sosta in una locanda, Naruto sentì delle voci riguardante un giovane ninja che si stava dirigendo ad ovest, verso le montagne più alte del paese. Le persone erano preoccupate, se fosse stato il criminale che stava attaccando i villaggi?
Naruto fissò un calendario appeso in un negozio di souvenir e si sentì la gola restringere. Era il 22 luglio ed era una notte di luna piena.
La vigilia del compleanno di Sasuke.
Dimenticando di far colazione, Naruto si precipitò saltando tra gli alberi.
Era già notte fonda quando vide il fumo salire nel cielo scuro. Naruto sentiva dolore ai piedi, ma lottò per camminare ancora più veloce, aveva finito le pillole soldato e si maledisse per non averne portate di più.
Era troppo tardi per salvare il villaggio; nessuna delle piccole case era sopravvissuto all'Arte del Fuoco. Naruto si sentì rivoltare lo stomaco quando annusò il fetore di carne bruciata. Entrando in città, doveva proteggersi il viso con le braccia, il caldo era insopportabile per respirare ma doveva assicurarsi che ci fossero dei sopravvissuti.
"C'è qualcuno qui?" gridò con tutta la forza che aveva.
Sensazione di qualcosa sotto i suoi piedi, Naruto quasi saltò dal terrore. Il cadavere di una giovane ragazza era proprio di fronte a lui, era stata lacerata. Naruto aveva calpestato ciò che restava del suo intestino.
"Sasuke... No... No... No..."
Prima che Naruto potesse reagire udì un grido disperato tra il rumore assordante di legna bruciata. Seguendo le urla (e ignorando i cadaveri) il biondo arrivò a quello che rimaneva di un palazzo che sarebbe dovuto appartenere al capo villaggio. Una donna inginocchiata sul pavimento stringeva un ragazzo che sembrava non avere più di cinque anni. Erano entrambi coperti di fuliggine e sangue che Naruto immaginava appartenesse ai corpi che erano proprio di fronte a loro: un uomo e un ragazzo più grande.
Fu allora che lo vide. Sasuke Uchiha era davanti al palazzo in fiamme, il suo chokutō puntato verso la donna.
Era molto più magro di quanto ricordasse, i suoi capelli erano sporchi e trasandati, i suoi vestiti macchiati di sporcizia e sangue. Ma il peggio di tutto era il suo volto, il suo Sharingan era attivo e indossava un enorme sorriso di soddisfazione sul suo volto, come un demone fuori dagl'inferi.
"Per favore... Abbi pietà..." singhiozzò la donna ai suoi piedi, afferrando il bambino terrorizzato "Per favore..."
"Per favore? Perché dovrei risparmiarvi? Ho ucciso tutti gli altri, perché dovrei farvi vivere?" Chiese il moro, guardando la donna come se fosse spazzatura.
"Mio figlio... Per favore risparmia almeno mio figlio... Mi può uccidere... Ma... Non Kosuke. Farò qualsiasi cosa. Ti prego! Ho già perso mio marito e mio figlio più grande..."
Lo sguardo di Sasuke non riservò alla donna e a suo figlio, singhiozzante mentre stringeva la gonna della madre, null'altro che disprezzo. Il suo sorriso si spense e la sua espressione abituale di indifferenza tornò sul suo volto.
"Non meriti la mia attenzione" disse freddamente "Fuori dalla mia vista prima che me ne penta!"
Tremando, la donna prese suo figlio e corse giù per la strada. Quando stava per raggiungere l'angolo, Sasuke utilizzò il suo Chidori e si gettò contro la sua schiena.

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Capitolo 4
*** Capitolo 3: Rinascere dalle ceneri (Seconda Parte) ***


Rinascere dalle ceneri

リボーン灰の中から (Hai no naka kara umarekawaru)




Naruto velocemente afferrò il polso all'ultimo istante e la donna, sorpresa, quasi cadde a terra.
"Corri!" gridò il biondo "Scappa finché sei in tempo!"
Senza bisogno di altri suggerimenti, si alzò e sparì in mezzo al fumo.
Naruto lasciò andare il polso di Sasuke e si allontanò dal Kunai che quasi lo colpì. Il moro aveva usato l'altra mano per attaccare. Con una distanza di sicurezza tra i due, Naruto finalmente guardò il suo migliore amico negli occhi.
"Così... Finalmente sei venuto... Mi ero chiesto quanto tempo ci sarebbe voluto per mostrarti" disse Sasuke con un ghigno in volto. Il biondo rimase in silenzio... Non c'era più nulla da dire...
A Sasuke non piacque la reazione del suo ex-compagno.
"Non hai intenzione di dire nulla, Naruto? Ci siamo finalmente incontrati dopo molti mesi e non hai niente da dirmi? Nessuna protesta? Nessun desiderio di chiedermi perché ho ucciso tutte queste persone? Nessun intento a convincermi di tornare al tuo preziosissimo villaggio patetico in modo che possiamo essere di nuovo una grandissima e fottutissima squadra felice?"
Naruto chiuse gli occhi e prese un profondo respiro prima di rispondergli.
"Non c'è più niente che ti possa dire, Sasuke... Ora lo so..."
"Credi di esser saggio, Naruto? Chi pensi di prendere in giro? Pensi di esser speciale solo per avermi battuto, non è vero? Tu non vali un cazzo! Se non fosse stato per il Kyuubi, saresti ancora solo un ninja di seconda classe!"
Naruto rimase in silenzio. Il maestro Kakashi gli aveva detto che Sasuke possedeva un complesso di superiorità e uno di inferiorità, così si credeva superiore a tutti gli altri, ma crollava completamente quando veniva sconfitto. Disprezzava tutti quelli che erano più deboli di lui e odiava quelli che erano più forti, ossessivamente pensava nuovi modi per ucciderli in modo da convincersi ancora che era il più forte.
La pazienza dell'Uchiha terminò completamente per colpa del silenzio del biondo. Sasuke cominciò la lotta con mosse di Arti Marziali seguite da diversi Chidori. Naruto non perse tempo ed entrò immediatamente in Modalità Eremitica, utilizzando l'energia naturale raccolta da un suo clone situato fuori dal villaggio.
La battaglia tra i due era intensa ed entrambi pian piano si spostarono sempre di più fuori dalla città. Sasuke aveva già evocato la sua difesa finale, Susanoo, l'Uzumaki era restio a utilizzare il potere del Kyuubi. Ebbe la fortuna di riuscire ad evitare attacchi delle fiamme nere, Amaterasu, ma sapeva che questa fortuna sarebbe terminata velocemente.
I suoi sospetti furono confermati quando fece l'errore di guardare direttamente Sasuke negli occhi. Il suo Sharingan Ipnotico Eterno era già pronto per il suo prossimo attacco.
"Tsukuyomi!"
Poi successe.
Naruto capì subito che qualcosa era andato storto con l'illusione eterna. Invece di trovarsi in uno scenario di torture, entrambi furono circondati da migliaia di piume nere. La cosa più strana però, era che le piume uscivano dal suo corpo!
Sasuke lo guardò con gli occhi spalancati.
"Che cosa stai facendo, Naruto?"
"Io... Io non lo so...!"
Le piume cambiarono direzione e cominciarono ad avvolgere Sasuke completamente, vorticando attorno a lui come un tornado. Il moro provò ad utilizzare Susanoo per fuggire, ma non appena la sua evocazione toccò le piume, emise un grido animalesco e l'essere mostruoso scomparve nel nulla.
"No! Cazzo! No! Che cosa stai facendo, Naruto? Figlio di puttana! Che cazzo è questa tecnica? Non posso attivare Susanoo!"
Naruto, come il suo ex-compagno, era altrettanto stupito.
"Non sto facendo niente!"
"Bugiardo!"
Ancor prima che il biondo potesse rispondere, le piume nere smisero di uscire dal suo corpo. Il poco piumaggio che non aveva preso a vorticare attorno al ragazzo si raggruppo assieme fondendosi, dando vita a una forma scura con le fattezze di una persona.
Gli occhi di entrambi si spalancarono dallo stupore. L'ombra che si era venuta a creare era familiare ad ambedue i ragazzi e apparteneva a qualcuno che non pensavano avrebbero mai più rivisto: Itachi Uchiha.
"Fratello?" Urlò incredulo il moro.
Naruto pensò immediatamente fosse tutto un'illusione. Itachi era morto! Non era possibile! L'ultima volta che si erano visti era stato quando Kabuto lo aveva resuscitato con la Resurrezione Impura.
Poteva essere una sorta di miraggio creato da Sasuke? Se fosse stato così... Perché sembrava così sorpreso? E poi in che modo Itachi poteva torturarlo?
"È passato un bel po', Naruto..." sussurrò l'adulto.
"Itachi? Tu... Tu sei morto! Questa è tutto un'illusione?" chiese il biondo.
"Non è un'illusione" spiegò con calma Itachi, ignorando volutamente suo fratello minore "Anche se si può dire che è grazie allo Tsukuyomi se sono qui ora."
"Cosa intendi?"
"Itachi! Smettila di parlare con lui!" Mormorò Sasuke. Itachi semplicemente lo ignorò.
"Ricordi il nostro ultimo incontro?"
La mente di Naruto si illuminò improvvisamente. Era tutta colpa del corvo che aveva inghiottito quel giorno... Era questo il "potere" che il moro gli aveva donato.
"Il motivo per cui questo potere ha potuto attivarsi è che Sasuke ha utilizzato lo Tsukuyomi contro di te, con i miei occhi... Queste erano le condizioni necessarie."
"Vuoi dire come il corvo che possedeva l'occhio del tuo amico?" chiese Naruto.
Itachi annuì.
"Sì. Eri determinato a salvare mio fratello, così ho messo un secondo potere dentro di te per ogni evenienza."
"Fratello!" urlò Sasuke dietro di loro "Fratello! Uccidiamolo insieme, fratello! Quando morirà, potremo distruggere Konoha! Non rideranno mai più di nuovo, noi li uccideremo insieme e purificheremo il nome del Uchiha! Così nostro padre sarà così orgoglioso di me, finalmente mi noterà! "
Itachi guardò tristemente suo fratello.
"Non ho mai voluto che le cose arrivassero fino a questo punto, Naruto" spiegò l'adulto "Tutto quello che volevo era che Sasuke potesse tornare a Konoha come un eroe... Era l'unico nel Clan Uchiha che non era stato corrotto dall'avidità, così ho messo tutte le mie speranze su di lui."
Naruto non sapeva cosa dire. Itachi era stato onesto, questo lo sapeva.
"Nostro padre era così ossessionato dal potere che mi costrinse a tradire il villaggio che amavo. Mentre lui credeva che io fossi rimasto fedele al clan ignorò Sasuke quasi completamente. Non importava se fosse il migliore nella sua classe all'accademia o se avesse avuto bisogno di un membro della famiglia per essere accompagnato... Nostro padre non lo notava. Era troppo ossessionato nell'attuare i suoi piani per rendere il Clan Uchiha i nuovi leader di Konoha."
"Smettila di parlare di lui! Ci hanno sempre messo da parte" urlò Sasuke ancora una volta, ignorando ciò che suo fratello disse ad eccezione di quello che voleva sentire "Hanno sempre disprezzato gli Uchiha! Siamo più forti, più intelligenti e più dotati di chiunque altro in quello stupido paese. Ma la pagheranno, vero fratello? Desidereranno non essersi mai messi contro gli Uchiha!"
Le piume nere cominciarono a vorticare sempre più velocemente. Un fascio di luce bianca venne fuori dal tornado e afferrò le braccia di Sasuke. Dopo di che afferrò le gambe. In pochi secondi, Sasuke era completamente immobilizzato da corde di luce.
"Naruto... Mi dispiace per tutto il dolore che ho causato... Spero che un giorno sarai in grado di perdonarmi... Da stasera... Non dovrai mai più combattere contro Sasuke."
Sasuke cercava invano di liberarsi dalle corde.
"Fratello! Cosa sta succedendo?" Gridò, cominciando a provare terrore per questa situazione bizzarra. La sua mente, contorta dalla follia, notò vagamente che Itachi non solo lo ignorava, ma poteva anche aver a che fare con tutte quelle piume.
Una luce bianca circondò Naruto e osservò piccole sfere di colore blu uscire dal suo corpo dirette verso il suo ex-compagno di squadra. Cominciò ad aver vertigini e sentirsi molto, ma molto stanco.
Prima di perdere i sensi però, riuscì comunque a notare Itachi che gli sorrideva con la sua solita gentilezza.
"Per favore... Prenditi cura del mio fratellino."
Naruto svenne.
Sasuke continuò a tentar di liberarsi dalle funi, ma queste sembravano aggrapparsi a lui con ancor più forza. Diverse sfere blu che il suo Sharingan identificava come Chakra, circondarono le piume del tornado. Sasuke si sentì una scossa elettrica partire dalla testa e percorrerlo fino ai piedi quando, improvvisamente, la sua testa divenne molto più leggera.
Itachi si avvicinò a suo fratello e lo guardò dritto negli occhi. In un primo momento, le labbra di Sasuke erano strette dalla rabbia, con uno sguardo incazzato, ma questo pian piano scomparve sempre di più, lasciando il posto a un'espressione confusa ed esausta.
Sasuke si sentiva molto arrabbiato, triste, tradito... Ma... Lui non riusciva a ricordare il motivo. Suo fratello continuava a guardarlo impassibile. Perché non lo aiutava?
"Fratello... Che cosa...?"
"Shhhh... Calmati Sasuke" rispose "Andrà tutto bene."
Sasuke sapeva che non doveva esser incatenato, ma non riusciva a ricordare il motivo per cui fosse lì. C'era stata una lotta? Non ricordava di aver lottato. Suo fratello era lì con lui, era al sicuro, giusto? C'era qualcun altro... O l'aveva solo immaginato? Il ragazzo si sentiva così confuso. Itachi era morto... No... Era vivo, era stato una spia per Konoha e con Madara, aveva ucciso tutti i membri del suo clan... Itachi aveva ucciso gli Uchiha... Sasuke doveva ucciderlo e vendicarli... Era per questo che si era unito al Organizzazione Alba? No... Era andato da Orochimaru, tradendo Konoha... Per diventare più potente... Naruto l'aveva seguito per fermarlo... Itachi aveva inseguito Naruto a Konoha e allora andò da loro... Gaara era fuggito dagli Esami Chunin e doveva assolutamente sconfiggerlo, ma Naruto e Sakura erano anche venuti... Kakashi gli insegnò il Chidori, ma avrebbe potuto usarlo solo 3 volte al giorno... Il sigillo maledetto gli aveva dato il potere, ma era molto difficile da controllarlo... L'uomo con le fattezze di serpente lo morse sul collo... Tutta la sua squadra stava per morire, l'uomo serpente era troppo potente... Stava per partecipare agli Esami Chunin, ma non aveva grandi preoccupazioni, gli unici avversari di cui era preoccupato erano Gaara e Rock Lee... Era sopravvissuto agli aghi lanciati del ragazzo mascherato... Naruto sarebbe morto se non agiva più velocemente... La persona che aveva combattuto contro Kakashi era molto potente... Zabusa... Naruto era quasi morto sulla strada al di fuori del paese nella loro prima missione, che idiota... Perché aveva bisogno di appartenere a un gruppo di idioti? Una squadra, dannazione... Un idiota e una ragazza fastidiosa... Non aveva bisogno di una squadra! Lavorava meglio da solo... Doveva laurearsi quest'anno, non poteva perdere tempo... Quando si sarebbe laureato? Poteva farlo davvero?
Gli occhi di Itachi non si staccarono da Sasuke, osservando come la vita di suo fratello tornasse indietro. Gli anni scomparivano dal suo corpo e dalla sua mente che se ne spogliava completamente. Sasuke dimenticò Madara e l'Organizzazione Alba, la verità dietro gli Uchiha; dimenticò perfino la lotta contro di lui e tutte le tecniche apprese grazie a Orochimaru. Infine, dimenticò di aver tradito Konoha...
Gli occhi di Sasuke, che fino a questo momento avevano lo Sharingan Ipnotico Eterno attivato, pian piano regredirono tre tomoe, poi a due, a uno... Finché i suoi occhi diventarono neri come il carbone. Sasuke dimenticò infine come attivare lo Sharingan.
Le braccia e le gambe del ragazzo mutarono, diventando sempre più piccole, le sue ossa si contrassero, i muscoli ottenuti dopo molti anni di allenamento sbiadirono, diventando più piccoli e più deboli, fino a quando non fu inghiottito dalla sua camicia bianca e i suoi pantaloni minacciavano di cadere a terra assieme alla corda usata come cintura. Il suo viso si fece meno definito, trasformandosi in quello di un bambino. Le corde vocali si rimpicciolirono, mutando la sua voce profonda e matura in una più alta e acuta. La peluria guadagnata durante la pubertà regredì fino a scomparire, lasciando solo lanuggine. I suoi denti adulti tornarono all'interno delle gengive: per primi i molari, poi i canini e infine gli incisivi. Tornarono i denti da latte, al loro posto sopra quelli originali.
I pantaloni caddero sul pavimento e la camicia a malapena rimaneva ancorata al suo corpo sempre più piccolo. I suoi capelli ringiovanirono, tornando all'interno del cuoio capelluto, lasciando solo qualche capello corvino sottile. I muscoli delle gambe divennero più deboli, accasciandosi all'indietro in posizione seduta. Il grasso da neonato continuò a generarsi sulle cosce, sulle braccia e sul collo. Sasuke riuscì finalmente a esser in grado di sedersi e cadde sulla schiena, la camicia troppo grossa addosso che arrivò a coprirlo. Le braccia e le gambe persero la loro coordinazione, i muscoli persero del tutto forza e divennero impossibili da controllare, i movimenti si trasformarono da agili e scattanti a sciatti e maldestri.
Sasuke dimenticò tutte le Tecniche Ninja che aveva imparato nel tempo; dimenticò il significato della parola "Shinobi". Non ricordava più dove abitasse, non sapeva eseguire calcoli matematici, leggere o scrivere, disegnare, distinguere il tempo passato, le persone e gli oggetti, non sapeva vestirsi... Scordò i nomi di suo fratello e dei suoi genitori, dimenticò i nomi delle cose... Erano oggetti con colori, colori senza nome... Dimenticò il suo nome... Dimenticò tutte le parole...
Il suo corpo scordò come nutrirsi. Si scordò come respirare, i polmoni si sgonfiarono e furono riempiti di liquido amniotico...
Infine... Il buio. Non sapeva nulla.
 
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Naruto si svegliò con un forte mal di testa. Ancora stordito, si chiese in che tipo di letto si fosse addormentato. Egli contorse il collo e la schiena arcuata...
Un forte dolore crescente nella parte posteriore della testa lo fece gemere e portare la mano sulla ferita apparente.
"Ho sbattuto la testa?" si chiese, prima di notare che aveva dormito sull'erbacce di un prato "Che diavolo?"
Il sole stava sorgendo dietro le montagne. I suoi raggi illuminavano la piccola radura nella quale Naruto si trovava, facendogli chiudere leggermente le sopracciglia per abituarsi alla luce. Sentì le acque di un torrente vicino e il profumo di erba bagnata dalla rugiada.
Riusciva a sentire anche l'odore inconfondibile di legno bruciato.
Villaggio... Case bruciate... Sasuke!
Ricordando infine tutto ciò che successe la sera prima, Naruto si alzò in piedi con un salto e si guardò intorno. La radura era deserta e non c'erano segni di Itachi e di Sasuke. Le piume venute fuori dal suo corpo erano scomparse.
"Ho sognato tutto?" Pensò "No... Non era un sogno... Ma allora, dove si trova Sasuke? "
Itachi aveva ucciso suo fratello? Se fosse stato così, dov'era il corpo? Cosa diamine era successo la sera prima?
Notò poi un piccolo cerchio di erba bruciata poco distante da lui. La spada del suo ex-compagno, ancora bagnata di rugiada e macchiata di sangue, brillava accanto ad esso.
Naruto si diresse verso la forma a terra. Il ricordo del tornado di piume nere gli tornò immediatamente; qualsiasi cosa accaduta a Sasuke era successa in quel punto. Mentre si avvicinava, Naruto sentì il suo cuore battere più velocemente, si sentì senza fiato. Poi vide i vestiti...
Erano i vestiti di Sasuke, non c'erano dubbi. La camicia bianca era macchiata di sangue, terra e sporcizia, i pantaloni viola si trovavano a destra sotto ad essa. Uno dei sandali era fuori dai pantaloni, mentre l'altro di trovava nascosto all'interno. Il proprietario del vestiario non si vedeva da nessuna parte.
Naruto continuò a camminare, con in testa troppe domande senza risposta. Dov'era Sasuke? Che cosa aveva fatto Itachi? Aveva fatto sparire Sasuke? Non era a conoscenza di tecniche con la possibilità di cancellare una persona senza lasciare alcuna traccia... Ma Itachi era noto per essere un genio; poteva averne creata una. Lo Sharingan era capace di tutto...
I vestiti di Sasuke erano proprio di fronte a lui. Per un istante, Naruto rise al pensiero di Sasuke incazzato a piedi nudi in giro, chiedendo i suoi vestiti indietro. L'idea della morte di Sasuke lo colpì con la forza di un Kunai nel petto. La risata si trasformò in singhiozzi e il biondo cadde in ginocchio di fronte al vestiario appartenuto al suo migliore amico. Le lacrime presto caddero giù per le guance, precipitando sul suolo già bagnato. I singhiozzi divennero urla di dolore.
Gli occhi del ragazzo erano troppo gonfi, tanto da non accorgersi nemmeno di piccoli movimenti sotto la camicia di Sasuke. Qualcosa di piccolo stava cercando di sbarazzarsi del panno sporco. Naruto soppresse un singhiozzo quando sentì un gemito soffocato proprio davanti a lui.
Guardando con confusione, Naruto osservò attorno a se cercando l'origine di quei rumori. Qualche secondo dopo, sentì un grido. Seguendo i suoni, si rese conto che le grida venivano dalla camicia. Egli infine notò i movimenti sotto il tessuto. Con la sua mano tremante, Naruto afferrò il capo e lo spostò leggermente.
I suoi occhi azzurri si aprirono con sorpresa e incredulità. In mezzo al panno si trovava, urlante a pieni polmoni, un neonato. La sua pelle viola era coperta con una specie di melma trasparente e sangue; i suoi occhi erano chiusi con forza e riempiti di lacrime, le sue piccole braccia e gambe si agitavano in aria impotenti.
Un bambino era nato nel mondo.

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Capitolo 5
*** Capitolo 4: Panico ***


Panico

訳の分からないことをする (Wake no wakaranai koto o suru)

 
Paura.
Era così spaventato.
Era confortevole il buio, era anche l'unica cosa che ricordava. Aveva memorie vaghe di trovarsi in un luogo caldo, umido e buio per un infinito periodo di tempo e poi... Il dolore. Un sacco di dolore! Il buio era sicuro, ma si ricordò di sentirsi male... Non voleva tornarci, così cercava in tutti i modi di uscire ma faceva troppo male... E poi, tutto era finito.
Questo nuovo mondo era troppo spaventoso.
Sentiva qualcosa di ruvido e scomodo attorno a lui. Spostandosi, notò qualcosa addosso a lui e si prese dal panico. Non voleva essere lì! Aveva paura! La "cosa" sconosciuta era su di lui e non poteva toglierla! Le emozioni erano troppo forti e quindi fece l'unica cosa che il suo istinto gli diceva: piangere.
Per la prima volta, aprì la bocca e gridò. I suoi polmoni erano pieni di aria e sapeva di respirare. Sentiva qualcosa di caldo negli occhi che scivolavano lungo il viso.
Durante quel momento che sembrò durare un'eternità, non successe niente e gridò ancora più forte. La paura che provava per l'ignoto aumentò a dismisura fino a diventare insopportabile. Tutto quello che voleva, era il terrore a scomparire. Si sentiva così male ...
Infine, la "cosa" sgradevole si tolse e una luce chiara e brillante illuminava il suo viso. Gli parve di sentire qualcosa, ma i suoni erano troppo deboli. Infine, si sentì una nuova sensazione che lo sconvolse, il freddo. La sua pelle bagnata e viscida rabbrividì con il flusso dell'aria. Non poteva aprire gli occhi, la luce era troppo forte.
Così urlò per la comodità, per la sicurezza.
Sentì qualcosa di caldo toccarlo e lo raccolse in aria prima di esser appoggiato in qualcosa di altrettanto caldo. Dopo diversi movimenti, qualcosa di morbido fu avvolto intorno al suo corpo freddo. Profumava di un qualcosa che non gli apparteneva, ma era della persona molto più grande che lo abbracciava. Le sue piccole narici inalarono il profumo, volendo sapere perché il suo istinto gli diceva che questo era la sicurezza più vicina per lui.
Infine, smise di piangere. L'uomo che lo teneva pronunciava diversi suoni che non capiva, ma gli piaceva la sua voce. Quando cercò di aprire i suoi piccoli occhi, riuscì a malapena a osservare i dintorni, ad eccezione della sagoma che lo abbracciava. Sentendosi al sicuro con questa persona, chiuse di nuovo i suoi occhi e cadde in un sonno beato.

 

Naruto non riusciva a credere ai suoi occhi: nel bel mezzo dei vestiti di Sasuke, vi era un neonato.
Sbatté le palpebre più volte, chiuse gli occhi e pizzicò la sua faccia con le dita. No, non era un sogno. Il bambino era ancora davanti a lui, piangendo con foga. Naruto si chiese se fosse tutto un'illusione, ma non aveva nessun senso.
Rendendosi conto che il neonato era vero, Naruto si chiese chi era. Da dove veniva? Perché era lì?
Il bambino continuava a piangere. Era una piccola creatura; la sua pelle violacea stava diventando un rosa più naturale, ma sembrava ancora tutto così strano! Sembrava un cane senza alcun pelo, tranne che per i capelli corti corvini...
"Capelli corvini?"
Naruto trasalì e guardò il bambino più da vicino. L'idea sembrava ridicola, ma non riusciva a togliersela dalla testa. In primo luogo, Itachi appare dal nulla, quindi utilizza una tecnica sconosciuta e ora un bambino si trovava nello stesso luogo esatto in cui era Sasuke...
"Assolutamente no! È impossibile! "
Il bambino continuava a piangere e il suo piccolo corpo inerme rabbrividiva per il freddo e la paura. Le sue labbra tremavano, i pugni premuti contro il suo viso per proteggersi, i piedi penzolanti in aria. Il petto e la pancia salivano e scendevano come se stesse avendo problemi di respirazione.
Naruto allungò le braccia verso il neonato e gli toccò la pancia appiccicosa per assicurarsi che fosse reale.
"Sa-Sasuke?" Naruto chiese.
Il bambino non mostrava segni di averlo sentito. Le sue mani e piedi erano blu per il freddo. Naruto aveva il terrore di prenderlo. Non sapeva come fare... E se gli provocava dolore? Un gemito di angoscia dal neonato lo costrinse, quasi istintivamente, a portare una mano sotto la sua testa e un altra sotto il suo sedere, sollevandolo in aria e coccolandolo vicino al suo petto.
Era così piccolo e leggero!
"Sasuke... Sei tu, non è vero?" il biondo chiese all'infante in braccio che sembrò calmarsi un po' quando fu preso in braccio, ma non diede alcuna risposta al ragazzo. "Che diavolo è successo, perché sembri in questo modo?"
Il bambino si calmò, ma ancora piangeva e si scuoteva dal freddo. Naruto non riusciva a capire perché Sasuke (e lui era sicuro che fosse Sasuke!) stava ancora piangendo. Era ferito?
Naruto esaminò il corpo del suo migliore amico in cerca di ferite. Il sangue che copriva il bambino non sembrava il suo... Osservando la zona dell'ombelico, il ragazzo gridò: Sasuke aveva il suo intestino penzolante al di fuori!
Naruto fu preso dal panico quando notò una lunga striscia di carne proveniente dall'ombelico del neonato. Cercò in tutti i modi di rimetterlo dentro, ma non ci riusciva... Era come se la cosa fosse nata dal suo ventre.
"Che diavolo? Non ho provocato io questa ferita! Come diamine hai fatto a farti del male in questo modo? Che cosa faccio? Che cosa devo fare?"
Sasuke continuò a non rispondere. Singhiozzando e lamentandosi per il freddo, il bambino si rannicchiò più vicino al biondo, una delle sue mani aggrappate forte al suo vestito in cerca di calore.
Nel disperato tentativo di farlo sentir al meglio, Naruto tolse la sua la giacca con la mano libera e l'avvolse attorno al neonato.
"Non ti preoccupare, Sasuke" il ninja biondo disse, cullandolo in braccio "Va tutto bene... Tra poco sarai a posto..."
A poco a poco, il bambino smise di piangere. I suoi occhi onice, pieni di lacrime, si aprirono dolcemente e fissarono il ragazzo.
"Starai bene, Sasuke" sussurrò Naruto.
Sasuke continuava a fissare il più grande con uno sguardo di stupore nel suo volto, ma sembrava più calmo. Naruto continuò a dondolare il corvino avanti e indietro, non capendo in realtà il motivo per cui confortava il ragazzo.
"Non devi aver paura... Io sono qui."
Il bambino chiuse di nuovo gli occhi. Poco dopo il suo respiro divenne regolare, addormentandosi.
Naruto, convinto che il neonato fosse nel dolore, pensò che avesse perso i sensi. Preso dal panico, si guardò da un lato all'altro, in cerca di qualsiasi persona che lo potesse aiutare. Non era presente nessun paese entro un raggio di 50 km.
"Che cosa faccio ora?"
Disperato, il biondo fece l'unica cosa che gli veniva in mente. Posando a terra con cura Sasuke, Naruto si morse il pollice così forte da farlo sanguinare e velocemente compose i sigilli necessari per quello che aveva in mente.
"Tecnica del Richiamo!"
In una nuvola di fumo, apparve un rospo di colore arancione scuro. Vedendo il ragazzo, l'animale sorrise felice.
"Yo? Non mi hai chiamato da un bel po'"
"Gamakichi! Non ho tempo per parlare!" interruppe immediatamente il biondo, tornando indietro e prendendo il bambino in braccio. "Ho bisogno che tu mi faccia un Evocazione Inversa immediatamente!"
Gamakichi chiuse le palpebre più volte, non capendo.
"Eh? Perché così all'improvviso?"
"Muoviti!"
"Ok, ok... Calmati, dannazione!"
Naruto osservò il viso di Sasuke che sembrava dormire tranquillamente. Poi notò dietro di se la spada e gli abiti.
"Aspetta!" Ordinò il biondo all'anfibio pronto a scomparire.
"E ora?"
"Usa il tuo fuoco contro quegli abiti."
"Cosa? Che cosa pensi che io sia? Un inceneritore?"
" Gamakichi, sto parlando seriamente!"
"Va bene, va bene" inspirando profondamente, Gamakichi bruciò i vestiti indossati da Sasuke. Quando le fiamme morirono, tutto ciò che rimaneva, era solo cenere.
"Perfetto" pensò Naruto "Nessuno troverà delle tracce"
"Qualsiasi altra cosa?"
"No... Puoi procedere"
Con un nuovo sbuffo di fumo, Gamakichi scomparve. Naruto raccolse la spada da terra e osservò di nuovo il bambino dormiente.
"Scusami Sasuke... Ti prometto che ti comprerò dei nuovi vestiti."
Sasuke continuava a dormire. Naruto sbatté il piede al suolo con impazienza, maledicendo interiormente Gamakichi per il ritardo. Diamine, la vita di Sasuke era in pericolo!
Infine, Naruto fu circondato da fumo e scomparve. Nella radura, tutto ciò che rimase, erano le ceneri dei resti dei vestiti di Sasuke Uchiha.

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