star trek assemble : ep . 84 : Irina

di batuffoloki
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** 1 ***
Capitolo 2: *** 2 ***
Capitolo 3: *** 3 ***
Capitolo 4: *** 4 ***
Capitolo 5: *** 5 ***
Capitolo 6: *** 6 ***
Capitolo 7: *** 7 ***
Capitolo 8: *** 8 ***
Capitolo 9: *** 9 ***



Capitolo 1
*** 1 ***


Elisabeth  stava pettinando i lunghi  capelli biondi , seduta davanti  allo  specchio  del  suo comodino, quando lo  vide entrare. Aveva  il  volto  corrucciato. Gli  capitava spesso,  da  un pò di tempo  a questa parte. C'era qualcosa che  lo  tormentava. John  si  sedette sul  letto e  lei  lo raggiunse. Si accomodò alle sue spalle e  prese ad accarezzargli  i  folti  capelli  neri .
"Cos'hai ?" Gli  sussurrò  in un orecchio.
Elisabeth non sapeva come era cominciata la loro  relazione. Ma le era chiaro perchè  ora amava quell'uomo. I suoi  occhi  di  ghiaccio  emanavano un carisma che non aveva mai  veduto  prima. Era così  diverso  da  lei. Lei  era insicura. Il  suo  conflitto  interiore era stato  generato  dalla sua duplice natura. Metà  umana , metà  vulcaniana. Non  erano due  nature  che  potessero  andare d'accordo  tra  loro . Non  c'erano punti  di  contatto.  Solo  di  attrito. La  fredda logica e  le  più tumultuose emozioni  non si  incontravano mai. Anzi si  scontravano violentemente mettendola ogni  volta di  fronte a una scelta. Ma ora lei  non aveva più  bisogno  di scegliere. Aveva trovato  qualcuno  che  l'avrebbe fatto  al  posto suo . John la consigliava, la guidava in ogni  sua azione. Era diventato  il  suo punto  di  riferimento. Poi  c'era  il  profeta. Che  aveva aperto la sua mente e lenito il  suo  dolore. Quell'uomo  era un santo ! Mandato  in questo mondo per alleviare i mali  dell'umanità. Ed era così ironico che fosse  un vulcaniano. Una vulcaniano empatico ...un controsenso...acqua e  fuoco , giorno  e notte ...vita e morte! Eppure ogni volta che lui imponeva le sue mani sul suo  capo  lei  riguadagnava la pace interiore. Anche  in quel momento  era felice,così,  appoggiata sulla schiena del suo uomo.
"Allora  me ne vuoi  parlare?" Gli  chiese ancora, sperando  che si  confidasse.
Era sempre così criptico  sul  suo passato. John  sospirò. Questa ragazza gli piaceva. Decisamente! Era bella , era intelligente. Non la stava solo usando perchè era la nipote di  T'Pol, presidente di  vulcano , ma avrebbe potuto farne realmente  la sua compagana. O meglio la sua regina , nel momento in cui avrebbe dominato il  mondo.
"Non ti  cruciare ,non è nulla di importante." Mentì.
In realtà qualcosa c'era. Ci pensava continuamente. Alla sua famiglia. Quella settantina di potenziati  che l'ammiraglio Marcus aveva usato per ricattarlo. E che ora erano  nelle mani di Loki . Era il  su punto  debole .Doveva riprendersi  ciò che era suo e a quel punto  sarebbe diventato invincibile. Doveva solo aspettare l’occasione  giusta.Non poteva certo  immaginare ,che l’occasione gli  si  sarebbe presentata da lì  poco.

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Capitolo 2
*** 2 ***


Il  dottor Philip Hanson si  passò  le mani  tra  i folti  capelli  bianchi. Era  un gesto  di  disperazione il  suo. E lo era. Disperato. Aveva una corsia piena di  bambini ,di  circa due anni, e stavano tutti  morendo. E  lui  non riusciva  a impedirlo. Ne arrivavano  di  continuo,tanto  che  l’ospedale tra  un pò non avrebbe più saputo dove metterli. Ma anche dirottarli  negli  altri  due ospedali  della colonia non era  un ‘opzione.Perchè anche  loro  stavano affrontando la medesima emergenza. Emergenza di  cui lui non riusciva a capire  l’origine. Era la prima volta  che  non ne  veniva a capo . Cosa  li  stava uccidendo ? La malattia ricordava  una forma di  leucemia fulminante. Ma cosa la stava provocando? Radiazioni? Veleno? Un Virus? Stava lottando contro il tempo . Ma la sua era una battaglia persa. Non dormiva da giorni , ma  i bambini  continuavano  a morire. Sentiva che la testa gli  girava.Aveva la pressione alle stelle per i  troppi  caffè consumati. Ma cosa contava in quel momento la salute di un vecchio  di  settantanni  quando stavano volando  via tante giovani vite?E poi c'erano i genitori , che lo imploravano con gli occhi umidi  di  lacrime. Si lasciò cadere pesantemente su una sedia e prese l'unica decisione che poteva prendere. Ammettere che da solo non poteva farcela e chiedere aiuto. 

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"Vi ringrazio  di  avermi accompagnato."
Il  dottor McCoy aveva ricevuto una chiamata dal  suo  ex professore di medicina il  dottor Hanson.Si  era sviluppato  tra  i due,  ai  tempi  dell’università,  un rapporto  fatto  di  stima reciproca. Lui  lo  reputava  uno  dei  migliori  medici  che avesse conosciuto. Aveva qualcosa che a molti  altri  scienziati mancava : l’umanità. Per  lui  i pazienti  erano prima di  tutto esseri umani. Mentre Hanson , sapeva che  il  suo  allievo  era destinato  a grandi  cose. McCoy   sulle prime neppure  lo  aveva riconosciuto. La sua faccia faceva davvero paura. Pareva molto più vecchio  dei  suoi  70  anni. A dirla tutto pareva  uno  spettro con quegli occhi incavati e cerchiati  di  nero. Il  suo  racconto  era stato  drammatico  e McCoy aveva subito  avvertito l'angoscia montargli  dentro. Aveva chiesto il permesso  al  suo capitano  di  raggiungere Albion ,la colonia umana dove il dottor Hanson lavorava . Naturalmente Kirk  , comprendendo la gravità  della situazione, non aveva esitato  a concedergli il permesso.Ad accompagnarlo  c'erano Loki  e Cristina.Erano  partiti con una navetta lasciando  l’enterpise alla sua rotta di  routine. Quando  arrivò  abbracciò istintivamente il suo professore.Lo  sentiva fragile tra le sue braccia , le spalle curve come se si fosse fatto  carico  di  tutti i problemi  del mondo. Lui  non perse tempo  e gli  mostrò i alcuni  dei  bambini  ricoverati.Bones si  snetì  stringere  il  cuore alla vista di  quelle povere creature sofferenti. Poi  gli  allungò  un tablet con  tutti  i  dati  che aveva raccolto. MCcOy  fece cenno agli  altri  due di  raggiungerlo e di  venire con lui  a studiare  i  dati  raccolti  da Hanson.

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Capitolo 3
*** 3 ***


"Dottore ha stabilito  se  i bambini  avevano  qualche fattore  in comune, ambientale, alimentare  o sociale?" Chiese Loki dopo  qualche minuto di  lettura.
"Ovviamente  , ma  ...non ce ne sono. Chi  viene da una provincia di  Albion ,chi  da  un altra. Comunque troppo  lontane tra loro  perchè sia presente la medesima contaminazione ambientale. Sia  che stiamo  parlando  di  radiazioni  , di  contaminazione  chimica  delle falde acquifere, o  di  inquinamento  atmosferico.."
"Quindi  eliminiamo  questi  fattori. Ma qualcosa  in comune devono  per forza averlo. Forse frequentano  lo stesso asilo ?" Il  medico  scosse  il  capo.
"Lo  stesso  ospedale ?Deve esserci un fattore comune."Insistette Loki.
Hanson  allargò  le braccia sconfitto.
"Aspettate . Ora  non frequentano lo  stesso  ospedale  , ma almeno  una  volta nella loro  vita l'hanno  fatto." Intervenne Cristina che stava ancora leggendo le schede di  tutti  i pazienti.
Tutti  si  strinsero intorno  all'infermiera curiosi  di  capire cosa avesse scovato.
"Secondo le  informazioni , su  Albion, ci  sono  tre  ospedali , ma solo uno  ,questo appunto , pratica le vaccinazioni  neonatali. "
"I vaccini? Però  se ci  fosse stato  qualcosa di  tossico  nei  vaccini sarebbero  stati  male molto  prima" Obbiettò  McCoy , che trovava comunque interessante  la scoperta di  Cristina.
"Si ma considerando  che  non abbiamo  altre  piste non è un'ipotesi  da liquidare così  alla leggera" Ribattè  Loki .
"Va  bene. Procuratemi dei  campioni  di  tutte le vaccinazioni  praticate ai  bambini  e  ci  lavorerò  sopra. Ma  tu  Philiph  devi  andare   a dormire."
Il  vecchio  scosse  il  capo .Non aveva alcuna intenzione di  lasciare  i  suoi  piccoli  pazienti .
"Così  ridotto  non ci  sei  d'aiuto ." Lo  rimproverò  McCoy .
Hanson  dovette arrendersi  all'evidenza .La sua mente  era ormai  così  annebbiata, che rischiava di  commettere  errori , che potevano  anche rivelarsi  fatali. "Svegliatemi  se ci  sono  notizie  , di  qualunque genere...." Li pregò prima dia andarsene barcollando verso  la saletta dove  i medici  riposavano  durante i massacranti turni  di  notte.
"Al lavoro  ragazzi."Ordinò Mccoy. 

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Capitolo 4
*** 4 ***


Erano passate sei  ore quando la sveglia trillò. Hanson si sentiva meglio. Certo non aveva smaltito del  tutto l'immane fatica accumulata in quei giorni. Ma era già più lucido  e efficente. Ora era il  suo  allievo prediletto  a mostrare segni di  fatica. Doveva aver lavorato ininterrottamente insieme alla sua fidata assistente Cristina mentre lui dormiva.
"Novità  ?"Chiese.
McCoy  scosse  il  capo  scoraggiato . "Ne  ho  io . Purtroppo."
Loki era  entrato in quel  momento  e la sua espressione non provvedeva niente di  buono."L'enterprise sta arrivando  per portarci  via."
"Cosa  , neppure  ho iniziato il  mio  lavoro  qui!" Obiettò  McCoy  sorpreso  e irritato.
Aveva chiesto  a Kirk  il  permesso  di  restare  il  tempo  necessario . Non capiva perchè ,ora, non lo potesse sostituire  con  un altro  medico  di  bordo.
"Lasciami il  tempo  di  spiegare . Quello  che sta succedendo  qui  è  solo  la  punta dell'iceberg. Le stesse  morti  misteriose si  stanno  verificando  ovunque  .Su  un gran   numero  di pianeti  federali."
La rivelazione lasciò gli  altri  senza parole.
"Mi dispiace dottor  Hanson , ma è necessario  che facciamo  ritorno  sulla terra. Appena avremo una cura la flotta mobiliterà le sue navi per distribuirla."Lo rassicurò.
"!Io non capisco..."Il dottor era confuso .
"Neanche noi ..." Rispose Loki.

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 "Stiamo per attraccare." Annunciò  Sulu. Avevano  fatto  ritorno  sulla terra dove l'ammiraglio  Foster aveva  indetto una riunione per  decidere  una  linea di  condotta. Kirk  ,Loki e MCCoy  avrebbero partecipato  in rappresentanza dell'enterprise mentre  Spock  si  sarebbe occupato  di verificare  la piena efficienza della nave e di  tutti i reparti   in vista di  una  possibile  missione d'emergenza.
"Capitano ho   ricevuto un messaggio."Riferì Uhura.
"Sullo  schermo ."Ordinò automaticamente Kirk .
"No  è  un 'email  per Pavel  dai    suoi  genitori."
Il giovane russo sussultò  sorpreso .Doveva essere successo  qualcosa di  grave perchè persone riservate come  i suoi  genitori  lo  chiamassero fuori  dal giorno  stabilito .
"Lo  passo  alla tua consolle" Lo informò  Uhura. Pavel  lo  lesse e sbiancò. Persino  Kirk  se ne avvide.
"Problemi?"Gli  chiese.
"Si  tratta di  Irina , la mia sorellina  nata due anni  or  sono .E'  malata.Mamma dice che  è molto  grave e  non sa se  ce la farà."Il  giovane russo  era sinceramente sconvolto  dalla notizia.
"Appena attracchiamo  tu  vai  all'ospedale . E non ti  preoccupare  , sono  certo  che andrà  tutto  bene."Lo  consolò  Kirk .
Pavel stava per aprire la bocca per  protestare e dire che forse avrebbe dovuto rimanere  al  suo posto .....ma era sua sorella e  tutto il  resto per  lui  non aveva più  senso.
"Grazie signore."Si limitò  a rispondere con  un filo  di  voce.

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Capitolo 5
*** 5 ***


Chekov si  era fatto  teletrasportare direttamente fuori  dall'ospedale . Si  era precipitato  all'interno  e chieste informazioni alla reception  aveva raggiunto la corsia dove erano  ricoverati   i bambini.Sua sorella a quanto pare  non era l'unica degente.C'erano tanti piccoli pazienti .E tanti genitori  che piangevano  per  la loro  sorte  ormai  segnata. Pavel  si  gettò  tra le braccia dei  suoi e  tentò  di  consolarli. Ma la verità  era che   per  la prima volta nella sua vita ,lui ,il  ragazzo prodigio ,  non poteva fare nulla per risolvere  la situazione.

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Kirk ,Loki  e McCoy  si  teletrasportarono a San  Francisco dove erano attesi  insieme ad  altri  ufficiali  che avevano  dato la loro  disponibilità. MCCoy portava i  campioni  prelevati  su  Albion, ed era certo potessero  servire. Ma  qualcosa parve andare storto. Quella  dove  i  loro  corpi si  ricomposero  non era certo  San  Francisco , ma  il  deserto  del  Mojave. McCoy  fu colto  dal panico  , ma  gli  altri  due avevano  già  fatto  quell'esperienza e sapevano perfettamente dove erano  diretti. Infatti ,un secondo più tardi,  la luce del  teletrasporto  li  avvolse  di nuovo  e si ritrovarono da qualche parte nell'area 51 .E c'era Harold Finch che  li  aspettava. Di  solito  era  un uomo impassibile, quasi  come  un vulcaniano, ma  ora tormentava ansiosamente le stanghette dei  suoi  occhiali. Le cose dovevano  essere  peggiori  di  quello  che pensavano."
Benvenuti. Dottor McCoy  ....per  lei  è la prima volta. Non  si  faccia  impressionare."
Bones si  guardava  intorno  stupito. Il  posto  era  immenso.Uffici  , laboratori ,corridoi affollati  da tecnici , scienziati  e soldati  armati  fino  ai  denti. E chissà  per quanti piani  si  estendeva sotto  il deserto , perfettamente schermato all'analisi  dei  sensori.
"Ci proverò." Rispose ancora incredulo.
"Che sta succedendo Harold?" Chiese Kirk  seguendolo in un altra sala.
"Siamo  sotto  attacco. E nel  più vigliacco  dei modi. "
"Attacco?" Ripetè  Loki perplesso.
"Si  , la  malattia  non è  dovuta   a cause naturali."Gli  spiegò  Harold
."I vaccini , centrano i  vaccini  vero." McCoy  cominciava a capire.
Harold annuì ."Si,  sta colpendo  tutti i bambini che  un anno  fa sono  stati  vaccinati  con una particolare partita di  vaccini . Hanno  avuto un ampia distribuzione sulla terra e alcune colonie."
"Sono stati  alterati?"Chiese Kirk .
"Si, geneticamente modificati perchè attacchino l'organismo con un meccanismo  a tempo."
"Pazzesco .Chi può fare una cosa del  genere. Colpire dei bambini?"Si chiese McCoy incredulo.
"Terroristi.Lo  fanno per  indebolirci."Rispose Loki.
"Già è anche la mia ipotesi. Lavorare al qualcosa che  che neutralizzi il  vaccino   non sarà facile e neanche sono  certo  che sia possibile.Ma volevo avvertirvi perchè steste  in guardia.Non ho  idea di che altro potrebbe succedere." Terminò Harold  in tono lugubre prima di  congedarli in modo che raggiungessero San Francisco. 

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Capitolo 6
*** 6 ***


"Vai  a riposarti  mamma, ti prego ,non posso  vederti  così distrutta. Se ci  sono  novità ti  chiamo." La  implorò  Pavel .
La donna,affaticata dalle notti  di veglia, esitò un attimo , ma dopotutto la piccola era in buone mani  con suo  fratello. Si  alzò  e andò a distendersi  su una panca dove si  addormentò istantaneamente. Il giovane russo  rimase da solo a fissare  il soffitto  nella sala d'aspetto deserta. Era tardi  ormai. E intorno  a lui  c'era solo  vuoto  e silenzio. Non  rimase solo  a lungo però. Un uomo  che indossava una felpa nera, con un cappuccio sollevato, a nascondere  il  volto, si  sedette vicino  a lui. Stava  immobile senza dire  una parola. Forse era anche lui un genitore  in pena . Alla fine fu Pavel che   si  decise a parlargli . In fondo  scambiare quattro chiacchiere ,sia pure con uno  sconosciuto, lo  avrebbe aiutato a passare la dura nottata.
"E' per la mia sorellina. Sta molto  male. Ma andrà  tutto bene , ovviamente....lei  chi ha qui?"
"Nessuno.... e sai  che  non andrà  bene. Per niente." La voce baritonale dello  sconosciuto colpì Chekov come un pugno  nello  stomaco.
No,non era lui .Ovviamente ,non poteva essere  lui. Non riusciva neppure   a voltarsi  e guardarlo . Così l'uomo gli  afferrò il  volto e fece si  che  lui lo  fissasse finalmente negli occhi. Quegli occhi  trasparenti  e freddi  come  il  ghiaccio. Mio  dio  era lui ...era tornato."Chi non muore si  rivede"Gli  sibilò ironicamente in  un orecchio. Che cosa doveva fare Chekov? Reagire  non era  un 'opzione. khan  era forte  e agile  il  doppio  di lui. Gridare per chiedere  aiuto? E   a chi. Nessuno poteva fermare quell’uomo. E poi  nella corsia davanti  a lui  c'erano i  bambini.
"Che vuoi?" Balbetto,quindi .
"Aiutarti. Aiutare la tua sorellina!"
Pavel  boccheggiò ,che voleva dire?
"Non c'è  cura per lei . Si , forse,  i medici troveranno un antivirus ,ma quando? Alla piccola Irina rimangono  al  massimo un giorno ,a essere ottimisti."
Khan  era malefico  come al  solito , ma aveva maledettamente ragione.
"Hai  l'antidoto?"Chiese Pavel speranzoso.
"No, non so  nulla del  virus. Ma ho  qualcosa di più prezioso di un antidoto."
Chekov scosse  il  capo  confuso. Khan  allungo il  braccio e  gli indicò una vena bluastra sotto la pelle diafana.
"Sangue. Il mio  sangue miracoloso. Ha resuscitato il tuo  capitano , rammenti? Funzionerà  anche con Irina." Era vero.
Pavel  rammentava perfettamente che Jim Kirk  era morto  avvelenato  dalle radiazioni  del  nucleo  di  curvatura. Una morte  orribile e penosa. Ma  il  sangue del potenziato  lo  aveva addirittura riportato in vita! Se Khan e donava il  suo  sangue Irina era salva e con lei i  suoi  genitori  disperati. La sua famiglia.
"Che vuoi in cambio?" Perchè Chekov era giovane ma non stupido .
Sapeva perfettamente che nessuno  da qualcosa senza chiedere qualcosa  in cambio.
"Nulla che tu possa immaginare.Non ti chiederò di uccidere qualcuno .Tranquillo."Pavel  si  sentì sollevato  ma non rassicurato.Qualcosa doveva pur volere."In realtà un oggetto. Un ricordo di  famiglia . Mi  appartiene . E' un orologio  antico. E ora ce  l'ha  il  tuo  superiore, Loki. Lui non me  lo  darebbe mai . Anzi  lui mi  ucciderebbe se  mi  vedesse .Tu portami l'orologio . Prendilo  dalla sua cabina ,ora che  lui  non c'è .Un lavoretto  di  5 minuti .Me lo porti  ,io farò una trasfusione a Irina".

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Capitolo 7
*** 7 ***


Chekov non credeva alle sue orecchie. Non poteva essere vero .
"Così poco non ti  credo!"
"Fai male perchè è la verità ed  è l'unica possibilità  di salvezza per Irina. In vita mia ho  fatto  cose discutibili. Ma  non ho  mai ucciso una bambina. Non  mettermi  nella condizione di  farlo  ora. E solo perchè non vuoi  commettere   un semplice  furtarello ."
"Io..."Pavel  non riusciva  a credere  che ci  stava pensando  sul  serio. Ma in fondo che se ne faceva Loki  di uno  stupido trofeo  di  guerra. Quell'orologio per Khan  doveva avere  un valore sentimentale. Forse  un dono  di suo padre. Comuqnue era solo un ‘orologio.Un orologio  contro sua sorella. Maledizione. Loki  ne avrebbe potuto comprare  un altro, lui non avrebbe potuto ridare la vita a sua sorella.
"Come  lo  trovo?"
"Ora mentre Loki  è al  QG, fruga nella sua cabina. E' li. Questa è la foto."E gli allungo un tablet con la foto  del  gioiello."Ho la tua parola che aiuterai Irina?""Te  lo  giuro sulla testa dei miei fratelli. Rimarrò qua fino  al uo ritorno .Ma niente scherzi .Se  cerchi  di  fregarmi non avrai  nulla.....se  non la morte di Irina"Concluse gelido. 

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Pavel  aveva inserito un malware  nel  computer dell’enterprise che avrebbe mandato in loop  le telecamere  per cinque  minuti . In questo modo  sarebbe entrato non visto  nella cabina di Loki.In  questo  frangente si  era  ricordato  chi  era  in realtà : Il  ragazzo  prodigio  della federazione.La grande  promessa. Non  che  non ci  fossero persone  più intelligenti  di lui  sull'astronave.Ad esempio  Spock  e Loki . Entrambi  erano  a  un livello intellettivo  superiore al suo , soprattutto  Loki , ma  entrambi  avevano un problema .Qualcosa limitava la loro  intelligenza.Per Spock  erano i  rigidi  schemi  della logica che  ingabbiavano il  suo pensiero  e la sua creatività.Il  caso  di Loki invece era  più complesso.Era  come se fosse frenato  da delle remore morali.Come  se  in passato  avesse commesso un tale abominio  che  ora avesse  paura  di  infrangere le regole  più elementari.Ma  lui  no , in questo momento  non poteva ne voleva, porsi  limiti .La vita di  Irina era  l'unica cosa che contasse  per lui.Entrò  e  si  diresse subito  alla cassaforte.Per  lui  era  un giocco  da ragazzi aprire le cassette di  sicurezza delle cabine dell'enterprise.Come  imaginava l'orologio  era  li Lo  afferòò  e se  lo mise  in tasca  .Uno  stupido  cimelio  di  famiglia non valeva la vita di una bambina. Anzi era certo  che  Loki  glielo  avrebbe regalato  spontaneamente se  gli  avesse spiegato  a cosa gli  serviva. 

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Capitolo 8
*** 8 ***


Pavel  correva per  i corridoi dell'ospedale. L’oggetto che aveva trafugato  gli  bruciava nella tasca della giacca. Voleva liberarsene al  più  presto.Non era  convinto  della sincerità di  Khan,  ma  se c'era anche la minima possibilità  che  lui  mantenesse la parola, e  salvasse  la vita di  Irina, doveva provarci. Quando  arrivò  guardò  attraverso il  vetro ed ebbe  un tuffo  al  cuore.Il  letto  occupato  dalla bimba  era  vuoto.Mio  dio  era arrivato  troppo tardi! Si  guardò attorno  alla disperata ricerca dei  suoi  genitori  ma  l'unica persona  che vide  fu una donna alta , sottile con  lunghi  capelli  biondi. Ci  mise  un paio  di  secondi  a ricordarsi  di  lei  perchè  era stata con loro pochi  mesi e l'aveva incrociata poche  volte  nei  corridoi.
"Elisabeth?"
"Ciao  Pavel , voglio  subito  rassicurarti .Irina sta bene." Lo salutò  la ragazza andandogli incontro.
"Ma dov'è ?" Chiese lui  allarmato.
"Non hai prima qualcosa che appartiene a John?"
John? O già  Khan  si  faceva chiamare John  Harrison.Chekov le allungò  l'orologio .Lei  lo  passò  allo  scanner e  sorrise soddisfatta.
"Ecco , questo  è un messaggio di  tua madre per te."Gli  allungò un tablet e  Chekov vide comparire il  volto di  sua madre.
 Piangeva e  rideva insieme, ma  parava  in buona salute.
"Grazie Pavel, di  aver  mandato  questo tuo  amico  ad aiutarci. E' un angelo!" Esclamò  la donna.
Poi  rimase  un attimo in silenzio  sopraffatta dalle lacrime. "John  non solo  sta  guarendo  Irina , ma ci  ha  offerto un lavoro perchè possa passare la convalescenza in  un posto splendido. Non  lo  ringrazieremo  mai  abbastanza.Ti  aspettiamo  tesoro !"
Chekov era sbigottito .
"Do...dove  sono  ora?"
"I tuoi  genitori  e Irina sono sulla navetta di  John, in viaggio  per Namaxera. La bimba è già  stata trattata  con  una dose del  suo  sangue e ha già mostrato  miglioramenti.Inoltre , visto  che ci  servivano  due addetti  alle cucine, per gli ospiti , e visto  che  i tuoi  lavorano  nella ristorazione, John  gli  ha offerto un lavoro. Che  uomo  stupendo  e generoso."
Le parole di  Elisabeth  suonavano sincere   e convinte lei  ammirava sul  serio  quell’uomo. A questo punto Pavel  non capiva più niente. Che aveva  in mente Khan ?
"Puoi venire a trovare la tua famiglia quando vuoi . E comuqnue sei  libero di  chiamarli  quando  ti pare. Ah  ovviamnete avrai  preso  delle precauzioni  per  non far sapere  a Loki  ciò  che hai  fatto . Lui non ne sarebbe contento , ma  sopratutto  non ne sarebbe contento John."
Le  ultime parole di  Elisabeth  avevano  chiarito tutto . Aveva appena venduto l'anima al  diavolo .Khan  lo  teneva  in pugno  e prima o poi gli  avrebbe prensetato il conto .Inconsciamente  lo  aveva sempre saputo , ma essere  messo  davanti  a quell'evenienza era tutta  un altra cosa. Era troppo  tardi  per  tornare  indietro .Non gli  rimaneva che attendere  il  suo  destino. 

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Capitolo 9
*** 9 ***


La riunione era terminata. Medici  e scienziati  della federazione   avevano prodotto ipotesi  e prove  in loro  possesso . Poi  tratte  le conclusioni e  assegnati  gli incarichi , erano  stati  congedati . L’enterprise  aveva ripreso  la sua rotta  usuale  . Perchè  la  tragica conclusione era stata che  non poteva essere d’aiuto  e quindi  tanto  valeva che tornasse a i  suoi  compiti  abituali. McCoy  ci  aveva messo parecchio  a prendere sonno .Non  tollerava l’idea di  non aver  potuto  risolvere  il problema e salvare delle vite. E di  aver deluso il  suo  ex  professore.Quindi in preda all’insonnia se ne era andato  al  abr di prora.E ora   se ne stava lì a fissare  il vuoto  da  un oblò  con lo sguardo perso .Cullava  in mano un bicchiere  di liquido  ambrato.Ma ne aveva già  bevuti  parecchio  e  si  vedeva . Loki  si  sedette davanti  a lui e si  lasciò andare  contro  lo  schienale della poltrona con un sospiro  liberatorio.
"Allora?"
"Sto  cercando  di  trovare il  coraggio  di  chiamare  il  mio professore  e dirgli  che  per  i bambini, che hanno la malattia ormai  conclamata, non c'è  più niente da fare. Forse , anzi  sicuramente , i  medici  creeranno una cura per  i bambini  in cui  ancora  i  sintomi  sono latenti .Ma per gli  altri  non c’è  salvezza.Ti prego dimmi  che Harold  ha scoperto  chi  ha fatto  questo!"
Loki  scosse  il  capo."Ha trovato  chi  ha effettuato la sostituzione dei vaccini  autentici  con quelli  alterati  geneticamente ,nella ditta che  li produceva. Il  medico è  morto due anni  fa  in un incidente.Ora  è chiaro che  non si  è trattato  veramente di un incidente. Ma questo ci impedirà comunque  di  risalire al  mandante."
"Ma chi potrebbe essere così malvagio ? Persino i peggiori criminali  della storia si  sono imposti delle regole." Replicò McCoy.
Già ....Questa volta si  trovavano  di fronte   a  un individuo  che  non solo era  potentissimo  ,e  pieno  di  risorse , ma  assolutamente privo  di freni inibitori  morali. Come Loki , neppure  nel  suo  periodo  più  nefando  era  mai  stato . Avrebbe mai  avuto  la forza di  combattere  con un 'entità  del  genere se  un giorno  se  la fosse trovata davanti? 

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