star trek assemble : ep . 84 : Irina di batuffoloki (/viewuser.php?uid=860255)
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** 1 ***
Capitolo 2: *** 2 ***
Capitolo 3: *** 3 ***
Capitolo 4: *** 4 ***
Capitolo 5: *** 5 ***
Capitolo 6: *** 6 ***
Capitolo 7: *** 7 ***
Capitolo 8: *** 8 ***
Capitolo 9: *** 9 ***
Capitolo 1 *** 1 ***
Elisabeth stava pettinando i lunghi capelli biondi , seduta davanti allo specchio del suo comodino, quando lo vide entrare. Aveva il volto corrucciato. Gli capitava spesso, da un pò di tempo a questa parte. C'era qualcosa che lo tormentava. John si sedette sul letto e lei lo raggiunse. Si accomodò alle sue spalle e prese ad accarezzargli i folti capelli neri .
"Cos'hai ?" Gli sussurrò in un orecchio.
Elisabeth non sapeva come era cominciata la loro relazione. Ma le era chiaro perchè ora amava quell'uomo. I suoi occhi di ghiaccio emanavano un carisma che non aveva mai veduto prima. Era così diverso da lei. Lei era insicura. Il suo conflitto interiore era stato generato dalla sua duplice natura. Metà umana , metà vulcaniana. Non erano due nature che potessero andare d'accordo tra loro . Non c'erano punti di contatto. Solo di attrito. La fredda logica e le più tumultuose emozioni non si incontravano mai. Anzi si scontravano violentemente mettendola ogni volta di fronte a una scelta. Ma ora lei non aveva più bisogno di scegliere. Aveva trovato qualcuno che l'avrebbe fatto al posto suo . John la consigliava, la guidava in ogni sua azione. Era diventato il suo punto di riferimento. Poi c'era il profeta. Che aveva aperto la sua mente e lenito il suo dolore. Quell'uomo era un santo ! Mandato in questo mondo per alleviare i mali dell'umanità. Ed era così ironico che fosse un vulcaniano. Una vulcaniano empatico ...un controsenso...acqua e fuoco , giorno e notte ...vita e morte! Eppure ogni volta che lui imponeva le sue mani sul suo capo lei riguadagnava la pace interiore. Anche in quel momento era felice,così, appoggiata sulla schiena del suo uomo.
"Allora me ne vuoi parlare?" Gli chiese ancora, sperando che si confidasse.
Era sempre così criptico sul suo passato. John sospirò. Questa ragazza gli piaceva. Decisamente! Era bella , era intelligente. Non la stava solo usando perchè era la nipote di T'Pol, presidente di vulcano , ma avrebbe potuto farne realmente la sua compagana. O meglio la sua regina , nel momento in cui avrebbe dominato il mondo.
"Non ti cruciare ,non è nulla di importante." Mentì.
In realtà qualcosa c'era. Ci pensava continuamente. Alla sua famiglia. Quella settantina di potenziati che l'ammiraglio Marcus aveva usato per ricattarlo. E che ora erano nelle mani di Loki . Era il su punto debole .Doveva riprendersi ciò che era suo e a quel punto sarebbe diventato invincibile. Doveva solo aspettare l’occasione giusta.Non poteva certo immaginare ,che l’occasione gli si sarebbe presentata da lì poco. |
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Capitolo 2 *** 2 ***
Il dottor Philip Hanson si passò le mani tra i folti capelli bianchi. Era un gesto di disperazione il suo. E lo era. Disperato. Aveva una corsia piena di bambini ,di circa due anni, e stavano tutti morendo. E lui non riusciva a impedirlo. Ne arrivavano di continuo,tanto che l’ospedale tra un pò non avrebbe più saputo dove metterli. Ma anche dirottarli negli altri due ospedali della colonia non era un ‘opzione.Perchè anche loro stavano affrontando la medesima emergenza. Emergenza di cui lui non riusciva a capire l’origine. Era la prima volta che non ne veniva a capo . Cosa li stava uccidendo ? La malattia ricordava una forma di leucemia fulminante. Ma cosa la stava provocando? Radiazioni? Veleno? Un Virus? Stava lottando contro il tempo . Ma la sua era una battaglia persa. Non dormiva da giorni , ma i bambini continuavano a morire. Sentiva che la testa gli girava.Aveva la pressione alle stelle per i troppi caffè consumati. Ma cosa contava in quel momento la salute di un vecchio di settantanni quando stavano volando via tante giovani vite?E poi c'erano i genitori , che lo imploravano con gli occhi umidi di lacrime. Si lasciò cadere pesantemente su una sedia e prese l'unica decisione che poteva prendere. Ammettere che da solo non poteva farcela e chiedere aiuto.
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"Vi ringrazio di avermi accompagnato."
Il dottor McCoy aveva ricevuto una chiamata dal suo ex professore di medicina il dottor Hanson.Si era sviluppato tra i due, ai tempi dell’università, un rapporto fatto di stima reciproca. Lui lo reputava uno dei migliori medici che avesse conosciuto. Aveva qualcosa che a molti altri scienziati mancava : l’umanità. Per lui i pazienti erano prima di tutto esseri umani. Mentre Hanson , sapeva che il suo allievo era destinato a grandi cose. McCoy sulle prime neppure lo aveva riconosciuto. La sua faccia faceva davvero paura. Pareva molto più vecchio dei suoi 70 anni. A dirla tutto pareva uno spettro con quegli occhi incavati e cerchiati di nero. Il suo racconto era stato drammatico e McCoy aveva subito avvertito l'angoscia montargli dentro. Aveva chiesto il permesso al suo capitano di raggiungere Albion ,la colonia umana dove il dottor Hanson lavorava . Naturalmente Kirk , comprendendo la gravità della situazione, non aveva esitato a concedergli il permesso.Ad accompagnarlo c'erano Loki e Cristina.Erano partiti con una navetta lasciando l’enterpise alla sua rotta di routine. Quando arrivò abbracciò istintivamente il suo professore.Lo sentiva fragile tra le sue braccia , le spalle curve come se si fosse fatto carico di tutti i problemi del mondo. Lui non perse tempo e gli mostrò i alcuni dei bambini ricoverati.Bones si snetì stringere il cuore alla vista di quelle povere creature sofferenti. Poi gli allungò un tablet con tutti i dati che aveva raccolto. MCcOy fece cenno agli altri due di raggiungerlo e di venire con lui a studiare i dati raccolti da Hanson.
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Capitolo 3 *** 3 ***
"Dottore ha stabilito se i bambini avevano qualche fattore in comune, ambientale, alimentare o sociale?" Chiese Loki dopo qualche minuto di lettura.
"Ovviamente , ma ...non ce ne sono. Chi viene da una provincia di Albion ,chi da un altra. Comunque troppo lontane tra loro perchè sia presente la medesima contaminazione ambientale. Sia che stiamo parlando di radiazioni , di contaminazione chimica delle falde acquifere, o di inquinamento atmosferico.."
"Quindi eliminiamo questi fattori. Ma qualcosa in comune devono per forza averlo. Forse frequentano lo stesso asilo ?" Il medico scosse il capo.
"Lo stesso ospedale ?Deve esserci un fattore comune."Insistette Loki.
Hanson allargò le braccia sconfitto.
"Aspettate . Ora non frequentano lo stesso ospedale , ma almeno una volta nella loro vita l'hanno fatto." Intervenne Cristina che stava ancora leggendo le schede di tutti i pazienti.
Tutti si strinsero intorno all'infermiera curiosi di capire cosa avesse scovato.
"Secondo le informazioni , su Albion, ci sono tre ospedali , ma solo uno ,questo appunto , pratica le vaccinazioni neonatali. "
"I vaccini? Però se ci fosse stato qualcosa di tossico nei vaccini sarebbero stati male molto prima" Obbiettò McCoy , che trovava comunque interessante la scoperta di Cristina.
"Si ma considerando che non abbiamo altre piste non è un'ipotesi da liquidare così alla leggera" Ribattè Loki .
"Va bene. Procuratemi dei campioni di tutte le vaccinazioni praticate ai bambini e ci lavorerò sopra. Ma tu Philiph devi andare a dormire."
Il vecchio scosse il capo .Non aveva alcuna intenzione di lasciare i suoi piccoli pazienti .
"Così ridotto non ci sei d'aiuto ." Lo rimproverò McCoy .
Hanson dovette arrendersi all'evidenza .La sua mente era ormai così annebbiata, che rischiava di commettere errori , che potevano anche rivelarsi fatali. "Svegliatemi se ci sono notizie , di qualunque genere...." Li pregò prima dia andarsene barcollando verso la saletta dove i medici riposavano durante i massacranti turni di notte.
"Al lavoro ragazzi."Ordinò Mccoy. |
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Capitolo 4 *** 4 ***
Erano passate sei ore quando la sveglia trillò. Hanson si sentiva meglio. Certo non aveva smaltito del tutto l'immane fatica accumulata in quei giorni. Ma era già più lucido e efficente. Ora era il suo allievo prediletto a mostrare segni di fatica. Doveva aver lavorato ininterrottamente insieme alla sua fidata assistente Cristina mentre lui dormiva.
"Novità ?"Chiese.
McCoy scosse il capo scoraggiato . "Ne ho io . Purtroppo."
Loki era entrato in quel momento e la sua espressione non provvedeva niente di buono."L'enterprise sta arrivando per portarci via."
"Cosa , neppure ho iniziato il mio lavoro qui!" Obiettò McCoy sorpreso e irritato.
Aveva chiesto a Kirk il permesso di restare il tempo necessario . Non capiva perchè ,ora, non lo potesse sostituire con un altro medico di bordo.
"Lasciami il tempo di spiegare . Quello che sta succedendo qui è solo la punta dell'iceberg. Le stesse morti misteriose si stanno verificando ovunque .Su un gran numero di pianeti federali."
La rivelazione lasciò gli altri senza parole.
"Mi dispiace dottor Hanson , ma è necessario che facciamo ritorno sulla terra. Appena avremo una cura la flotta mobiliterà le sue navi per distribuirla."Lo rassicurò.
"!Io non capisco..."Il dottor era confuso .
"Neanche noi ..." Rispose Loki.
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"Stiamo per attraccare." Annunciò Sulu. Avevano fatto ritorno sulla terra dove l'ammiraglio Foster aveva indetto una riunione per decidere una linea di condotta. Kirk ,Loki e MCCoy avrebbero partecipato in rappresentanza dell'enterprise mentre Spock si sarebbe occupato di verificare la piena efficienza della nave e di tutti i reparti in vista di una possibile missione d'emergenza.
"Capitano ho ricevuto un messaggio."Riferì Uhura.
"Sullo schermo ."Ordinò automaticamente Kirk .
"No è un 'email per Pavel dai suoi genitori."
Il giovane russo sussultò sorpreso .Doveva essere successo qualcosa di grave perchè persone riservate come i suoi genitori lo chiamassero fuori dal giorno stabilito .
"Lo passo alla tua consolle" Lo informò Uhura. Pavel lo lesse e sbiancò. Persino Kirk se ne avvide.
"Problemi?"Gli chiese.
"Si tratta di Irina , la mia sorellina nata due anni or sono .E' malata.Mamma dice che è molto grave e non sa se ce la farà."Il giovane russo era sinceramente sconvolto dalla notizia.
"Appena attracchiamo tu vai all'ospedale . E non ti preoccupare , sono certo che andrà tutto bene."Lo consolò Kirk .
Pavel stava per aprire la bocca per protestare e dire che forse avrebbe dovuto rimanere al suo posto .....ma era sua sorella e tutto il resto per lui non aveva più senso.
"Grazie signore."Si limitò a rispondere con un filo di voce.
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Capitolo 5 *** 5 ***
Chekov si era fatto teletrasportare direttamente fuori dall'ospedale . Si era precipitato all'interno e chieste informazioni alla reception aveva raggiunto la corsia dove erano ricoverati i bambini.Sua sorella a quanto pare non era l'unica degente.C'erano tanti piccoli pazienti .E tanti genitori che piangevano per la loro sorte ormai segnata. Pavel si gettò tra le braccia dei suoi e tentò di consolarli. Ma la verità era che per la prima volta nella sua vita ,lui ,il ragazzo prodigio , non poteva fare nulla per risolvere la situazione.
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Kirk ,Loki e McCoy si teletrasportarono a San Francisco dove erano attesi insieme ad altri ufficiali che avevano dato la loro disponibilità. MCCoy portava i campioni prelevati su Albion, ed era certo potessero servire. Ma qualcosa parve andare storto. Quella dove i loro corpi si ricomposero non era certo San Francisco , ma il deserto del Mojave. McCoy fu colto dal panico , ma gli altri due avevano già fatto quell'esperienza e sapevano perfettamente dove erano diretti. Infatti ,un secondo più tardi, la luce del teletrasporto li avvolse di nuovo e si ritrovarono da qualche parte nell'area 51 .E c'era Harold Finch che li aspettava. Di solito era un uomo impassibile, quasi come un vulcaniano, ma ora tormentava ansiosamente le stanghette dei suoi occhiali. Le cose dovevano essere peggiori di quello che pensavano."
Benvenuti. Dottor McCoy ....per lei è la prima volta. Non si faccia impressionare."
Bones si guardava intorno stupito. Il posto era immenso.Uffici , laboratori ,corridoi affollati da tecnici , scienziati e soldati armati fino ai denti. E chissà per quanti piani si estendeva sotto il deserto , perfettamente schermato all'analisi dei sensori.
"Ci proverò." Rispose ancora incredulo.
"Che sta succedendo Harold?" Chiese Kirk seguendolo in un altra sala.
"Siamo sotto attacco. E nel più vigliacco dei modi. "
"Attacco?" Ripetè Loki perplesso.
"Si , la malattia non è dovuta a cause naturali."Gli spiegò Harold
."I vaccini , centrano i vaccini vero." McCoy cominciava a capire.
Harold annuì ."Si, sta colpendo tutti i bambini che un anno fa sono stati vaccinati con una particolare partita di vaccini . Hanno avuto un ampia distribuzione sulla terra e alcune colonie."
"Sono stati alterati?"Chiese Kirk .
"Si, geneticamente modificati perchè attacchino l'organismo con un meccanismo a tempo."
"Pazzesco .Chi può fare una cosa del genere. Colpire dei bambini?"Si chiese McCoy incredulo.
"Terroristi.Lo fanno per indebolirci."Rispose Loki.
"Già è anche la mia ipotesi. Lavorare al qualcosa che che neutralizzi il vaccino non sarà facile e neanche sono certo che sia possibile.Ma volevo avvertirvi perchè steste in guardia.Non ho idea di che altro potrebbe succedere." Terminò Harold in tono lugubre prima di congedarli in modo che raggiungessero San Francisco.
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Capitolo 6 *** 6 ***
"Vai a riposarti mamma, ti prego ,non posso vederti così distrutta. Se ci sono novità ti chiamo." La implorò Pavel .
La donna,affaticata dalle notti di veglia, esitò un attimo , ma dopotutto la piccola era in buone mani con suo fratello. Si alzò e andò a distendersi su una panca dove si addormentò istantaneamente. Il giovane russo rimase da solo a fissare il soffitto nella sala d'aspetto deserta. Era tardi ormai. E intorno a lui c'era solo vuoto e silenzio. Non rimase solo a lungo però. Un uomo che indossava una felpa nera, con un cappuccio sollevato, a nascondere il volto, si sedette vicino a lui. Stava immobile senza dire una parola. Forse era anche lui un genitore in pena . Alla fine fu Pavel che si decise a parlargli . In fondo scambiare quattro chiacchiere ,sia pure con uno sconosciuto, lo avrebbe aiutato a passare la dura nottata.
"E' per la mia sorellina. Sta molto male. Ma andrà tutto bene , ovviamente....lei chi ha qui?"
"Nessuno.... e sai che non andrà bene. Per niente." La voce baritonale dello sconosciuto colpì Chekov come un pugno nello stomaco.
No,non era lui .Ovviamente ,non poteva essere lui. Non riusciva neppure a voltarsi e guardarlo . Così l'uomo gli afferrò il volto e fece si che lui lo fissasse finalmente negli occhi. Quegli occhi trasparenti e freddi come il ghiaccio. Mio dio era lui ...era tornato."Chi non muore si rivede"Gli sibilò ironicamente in un orecchio. Che cosa doveva fare Chekov? Reagire non era un 'opzione. khan era forte e agile il doppio di lui. Gridare per chiedere aiuto? E a chi. Nessuno poteva fermare quell’uomo. E poi nella corsia davanti a lui c'erano i bambini.
"Che vuoi?" Balbetto,quindi .
"Aiutarti. Aiutare la tua sorellina!"
Pavel boccheggiò ,che voleva dire?
"Non c'è cura per lei . Si , forse, i medici troveranno un antivirus ,ma quando? Alla piccola Irina rimangono al massimo un giorno ,a essere ottimisti."
Khan era malefico come al solito , ma aveva maledettamente ragione.
"Hai l'antidoto?"Chiese Pavel speranzoso.
"No, non so nulla del virus. Ma ho qualcosa di più prezioso di un antidoto."
Chekov scosse il capo confuso. Khan allungo il braccio e gli indicò una vena bluastra sotto la pelle diafana.
"Sangue. Il mio sangue miracoloso. Ha resuscitato il tuo capitano , rammenti? Funzionerà anche con Irina." Era vero.
Pavel rammentava perfettamente che Jim Kirk era morto avvelenato dalle radiazioni del nucleo di curvatura. Una morte orribile e penosa. Ma il sangue del potenziato lo aveva addirittura riportato in vita! Se Khan e donava il suo sangue Irina era salva e con lei i suoi genitori disperati. La sua famiglia.
"Che vuoi in cambio?" Perchè Chekov era giovane ma non stupido .
Sapeva perfettamente che nessuno da qualcosa senza chiedere qualcosa in cambio.
"Nulla che tu possa immaginare.Non ti chiederò di uccidere qualcuno .Tranquillo."Pavel si sentì sollevato ma non rassicurato.Qualcosa doveva pur volere."In realtà un oggetto. Un ricordo di famiglia . Mi appartiene . E' un orologio antico. E ora ce l'ha il tuo superiore, Loki. Lui non me lo darebbe mai . Anzi lui mi ucciderebbe se mi vedesse .Tu portami l'orologio . Prendilo dalla sua cabina ,ora che lui non c'è .Un lavoretto di 5 minuti .Me lo porti ,io farò una trasfusione a Irina". |
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Capitolo 7 *** 7 ***
Chekov non credeva alle sue orecchie. Non poteva essere vero .
"Così poco non ti credo!"
"Fai male perchè è la verità ed è l'unica possibilità di salvezza per Irina. In vita mia ho fatto cose discutibili. Ma non ho mai ucciso una bambina. Non mettermi nella condizione di farlo ora. E solo perchè non vuoi commettere un semplice furtarello ."
"Io..."Pavel non riusciva a credere che ci stava pensando sul serio. Ma in fondo che se ne faceva Loki di uno stupido trofeo di guerra. Quell'orologio per Khan doveva avere un valore sentimentale. Forse un dono di suo padre. Comuqnue era solo un ‘orologio.Un orologio contro sua sorella. Maledizione. Loki ne avrebbe potuto comprare un altro, lui non avrebbe potuto ridare la vita a sua sorella.
"Come lo trovo?"
"Ora mentre Loki è al QG, fruga nella sua cabina. E' li. Questa è la foto."E gli allungo un tablet con la foto del gioiello."Ho la tua parola che aiuterai Irina?""Te lo giuro sulla testa dei miei fratelli. Rimarrò qua fino al uo ritorno .Ma niente scherzi .Se cerchi di fregarmi non avrai nulla.....se non la morte di Irina"Concluse gelido.
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Pavel aveva inserito un malware nel computer dell’enterprise che avrebbe mandato in loop le telecamere per cinque minuti . In questo modo sarebbe entrato non visto nella cabina di Loki.In questo frangente si era ricordato chi era in realtà : Il ragazzo prodigio della federazione.La grande promessa. Non che non ci fossero persone più intelligenti di lui sull'astronave.Ad esempio Spock e Loki . Entrambi erano a un livello intellettivo superiore al suo , soprattutto Loki , ma entrambi avevano un problema .Qualcosa limitava la loro intelligenza.Per Spock erano i rigidi schemi della logica che ingabbiavano il suo pensiero e la sua creatività.Il caso di Loki invece era più complesso.Era come se fosse frenato da delle remore morali.Come se in passato avesse commesso un tale abominio che ora avesse paura di infrangere le regole più elementari.Ma lui no , in questo momento non poteva ne voleva, porsi limiti .La vita di Irina era l'unica cosa che contasse per lui.Entrò e si diresse subito alla cassaforte.Per lui era un giocco da ragazzi aprire le cassette di sicurezza delle cabine dell'enterprise.Come imaginava l'orologio era li Lo afferòò e se lo mise in tasca .Uno stupido cimelio di famiglia non valeva la vita di una bambina. Anzi era certo che Loki glielo avrebbe regalato spontaneamente se gli avesse spiegato a cosa gli serviva.
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Capitolo 8 *** 8 ***
Pavel correva per i corridoi dell'ospedale. L’oggetto che aveva trafugato gli bruciava nella tasca della giacca. Voleva liberarsene al più presto.Non era convinto della sincerità di Khan, ma se c'era anche la minima possibilità che lui mantenesse la parola, e salvasse la vita di Irina, doveva provarci. Quando arrivò guardò attraverso il vetro ed ebbe un tuffo al cuore.Il letto occupato dalla bimba era vuoto.Mio dio era arrivato troppo tardi! Si guardò attorno alla disperata ricerca dei suoi genitori ma l'unica persona che vide fu una donna alta , sottile con lunghi capelli biondi. Ci mise un paio di secondi a ricordarsi di lei perchè era stata con loro pochi mesi e l'aveva incrociata poche volte nei corridoi.
"Elisabeth?"
"Ciao Pavel , voglio subito rassicurarti .Irina sta bene." Lo salutò la ragazza andandogli incontro.
"Ma dov'è ?" Chiese lui allarmato.
"Non hai prima qualcosa che appartiene a John?"
John? O già Khan si faceva chiamare John Harrison.Chekov le allungò l'orologio .Lei lo passò allo scanner e sorrise soddisfatta.
"Ecco , questo è un messaggio di tua madre per te."Gli allungò un tablet e Chekov vide comparire il volto di sua madre.
Piangeva e rideva insieme, ma parava in buona salute.
"Grazie Pavel, di aver mandato questo tuo amico ad aiutarci. E' un angelo!" Esclamò la donna.
Poi rimase un attimo in silenzio sopraffatta dalle lacrime. "John non solo sta guarendo Irina , ma ci ha offerto un lavoro perchè possa passare la convalescenza in un posto splendido. Non lo ringrazieremo mai abbastanza.Ti aspettiamo tesoro !"
Chekov era sbigottito .
"Do...dove sono ora?"
"I tuoi genitori e Irina sono sulla navetta di John, in viaggio per Namaxera. La bimba è già stata trattata con una dose del suo sangue e ha già mostrato miglioramenti.Inoltre , visto che ci servivano due addetti alle cucine, per gli ospiti , e visto che i tuoi lavorano nella ristorazione, John gli ha offerto un lavoro. Che uomo stupendo e generoso."
Le parole di Elisabeth suonavano sincere e convinte lei ammirava sul serio quell’uomo. A questo punto Pavel non capiva più niente. Che aveva in mente Khan ?
"Puoi venire a trovare la tua famiglia quando vuoi . E comuqnue sei libero di chiamarli quando ti pare. Ah ovviamnete avrai preso delle precauzioni per non far sapere a Loki ciò che hai fatto . Lui non ne sarebbe contento , ma sopratutto non ne sarebbe contento John."
Le ultime parole di Elisabeth avevano chiarito tutto . Aveva appena venduto l'anima al diavolo .Khan lo teneva in pugno e prima o poi gli avrebbe prensetato il conto .Inconsciamente lo aveva sempre saputo , ma essere messo davanti a quell'evenienza era tutta un altra cosa. Era troppo tardi per tornare indietro .Non gli rimaneva che attendere il suo destino. |
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Capitolo 9 *** 9 ***
La riunione era terminata. Medici e scienziati della federazione avevano prodotto ipotesi e prove in loro possesso . Poi tratte le conclusioni e assegnati gli incarichi , erano stati congedati . L’enterprise aveva ripreso la sua rotta usuale . Perchè la tragica conclusione era stata che non poteva essere d’aiuto e quindi tanto valeva che tornasse a i suoi compiti abituali. McCoy ci aveva messo parecchio a prendere sonno .Non tollerava l’idea di non aver potuto risolvere il problema e salvare delle vite. E di aver deluso il suo ex professore.Quindi in preda all’insonnia se ne era andato al abr di prora.E ora se ne stava lì a fissare il vuoto da un oblò con lo sguardo perso .Cullava in mano un bicchiere di liquido ambrato.Ma ne aveva già bevuti parecchio e si vedeva . Loki si sedette davanti a lui e si lasciò andare contro lo schienale della poltrona con un sospiro liberatorio.
"Allora?"
"Sto cercando di trovare il coraggio di chiamare il mio professore e dirgli che per i bambini, che hanno la malattia ormai conclamata, non c'è più niente da fare. Forse , anzi sicuramente , i medici creeranno una cura per i bambini in cui ancora i sintomi sono latenti .Ma per gli altri non c’è salvezza.Ti prego dimmi che Harold ha scoperto chi ha fatto questo!"
Loki scosse il capo."Ha trovato chi ha effettuato la sostituzione dei vaccini autentici con quelli alterati geneticamente ,nella ditta che li produceva. Il medico è morto due anni fa in un incidente.Ora è chiaro che non si è trattato veramente di un incidente. Ma questo ci impedirà comunque di risalire al mandante."
"Ma chi potrebbe essere così malvagio ? Persino i peggiori criminali della storia si sono imposti delle regole." Replicò McCoy.
Già ....Questa volta si trovavano di fronte a un individuo che non solo era potentissimo ,e pieno di risorse , ma assolutamente privo di freni inibitori morali. Come Loki , neppure nel suo periodo più nefando era mai stato . Avrebbe mai avuto la forza di combattere con un 'entità del genere se un giorno se la fosse trovata davanti? |
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