CIAK! Si gira.

di cin75
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** PARTE PRIMA ***
Capitolo 2: *** PARTE SECONDA ***



Capitolo 1
*** PARTE PRIMA ***


N.d.A.: Chiedo perdono a chi ha amato Giuramento d’amore così com’era. Ma non ho resistito e dovevo fare in modo che la mano caritatevole del destino risolvesse anche questa storia in una maniera ben diversa.
Non odiatemi!!
Baci, Cin!!
Ps: i soliti due capitoli, perchè io e la brevità non andiamo d'accordo!!
 


…..Volevamo un miracolo, solo un miracolo.
Ma io stupidamente non avevo capito che eri tu il miracolo. Il  mio miracolo!
Quando mi hai detto “TI AMO” e non hai mai smesso.
Quando mi hai sorriso felice il giorno in cui l’ho detto a te.
Quando ci siamo amati e ogni volta capivamo che ci saremmo amati di più.
Volevamo un miracolo ma ora quello che chiedo è solo che tu, ovunque sia, mi ascolti e mantenga la tua ultima promessa.
Mi promettesti che avremmo passato l’eternità insieme. Perciò ti prego, ora, aspettami, e quando sarà il mio momento, promettimi di essere lì, con quello stesso sguardo che avevi quando ti dissi che ti amavo e forse,…forse, ti perdonerò, l’avermi lasciato solo adesso!
Ti amo Jensen e ti amerò per sempre!"
 
Jared poi scese dall'ambone e si avvicinò al feretro. Posò il giglio blu, che aveva tra le mani, tra le tante rose bianche che  coprivano la cassa davanti a lui.
“Unico fra tanti!” sussurrò al suo amore…...
 

 

STOP!!” gridò il regista dalla sua postazione. E poi sporgendosi al suo assistente di camera: “Buona questa. La teniamo. Fa’ preparare l’altra location per lunedì!”
Un attimo dopo si alzò dalla sua sedia e si avvicinò all’attore che era ancora visibilmente provato dalla scena appena girata.
“Jared…Jared, ragazzo!! Bravissimo, magnifico. Stavo quasi per piangere, dannazione!!” lo elogiò con aria sincera e orgogliosa. “Sulle ultime battute avrei voluto alzarmi e aprire questa cassa per assicurarmi che Jensen non fosse davvero morto.” e poi girandosi verso i suoi aiutanti e le varie ragazze del trucco e della sartoria, fece compiaciuto: “Dio!! guarda come mi hai ridotto quelle poverine. Non hanno fatto altro che singhiozzare per tutto il tempo!” disse mostrando le ragazza visibilmente emozionate.
“Grazie, Misha. Ma ti prego non dirmi che ne dobbiamo fare un'altra!” rispose l’attore decisamente preoccupato.
“No. Non ce n’è bisogno. Questa era buona e la teniamo. Ho già dato ordine di allestire il prossimo set che useremo lunedì per l’inizio delle riprese.”
“Grazie al Cielo!!” esclamò sollevato Jared e ritenne di dover dare una spiegazione dato il modo perplesso con cui ora, il regista, lo stava fissando. “Misha, cerca di capirmi. Già il fatto che abbiano voluto per forza chiamare i nostri personaggi con i nostri nomi, per quanto io e Jensen abbiamo quasi supplicato di cambiarli. Ora questo!!” fece indicando il feretro di scena. “Hai idea di che cosa è significato per me girare una scena del genere?!”
“Ti capisco, Jared. E comprendo che dopo l’incidente di Jensen, data la vostra relazione, quella vera intendo, una cosa del genere possa essere piuttosto pesante, ma gli sceneggiatori hanno ritenuto che questo fosse la cosa più ….oddio! è brutto dirlo, ma è così…..Jared..” disse risoluto. “La morte , il pianto e la disperazione dei personaggi principali attirano il pubblico come le api sono attirate dal miele!!” affermò convinto.
“Misha, le api lo fanno il miele, non ne sono attirate! Al massimo sono attirate dal polline!” lo corresse amichevolmente.
“Oh! Andiamo. Hai capito che cosa intendo.” fece l’altro simpaticamente esasperato.
 
“Sì, che ha capito!!” convenne  una voce alle loro spalle.
 
Jared si voltò di colpo e la stessa sorpresa apparve anche sul volto dell’amico regista.
“Ma tu che diavolo ci fai qui?!” chiese Jared all’inatteso ospite.
“Ma che bello essere accolti sempre così calorosamente!” esclamò ironico Jensen, mentre cercava , ancorato alle sue due stampelle di raggiungere la sedia del regista, che era quella più vicina.  Jared lo sorpassò velocemente per arrivare prima alla sedia così da potergliela avvicinare e farlo sedere.
“Dovresti stare a casa, Jensen. Il dottore ha detto che devi sforzare la gamba il meno possibile. Te la sei spezzata in tre punti. Non è uno scherzo, dannazione!” lo rimproverò apprensivo.
“Ehi, respira amore mio!! O ti verrà un colpo.” Ironizzò. “E poi… il dottore non sa quanto sia palloso e frustrante stare a  casa , da soli, a fissare il bianco del soffitto o a seguire il daytime.“
“Ehi! noi andiamo in onda sul daytime!” interenne offeso Misha.
 
Jensen gli abbozzò un sorriso innocente e poi tornò a fissare il suo collega, nonché compagno, nonché infaticabile amante, nonché ragione della sua vita,  nonché….preoccupato.
“E poi quante persone credi abbiano la possibilità di vedere il proprio funerale?!” domandò osservando la scena che era stata allestita per veglia del suo personaggio.
“Non è il tuo funerale Jensen e smettila di ripeterlo! Detesto quando lo dici.” lo rimproverò Jared, che gli prese il viso tra le mani e , ignorando chi aveva intorno, non lesinò di baciare quello che era il suo compagno sia nella vita reale che sulla scena televisiva.
 
Non voleva più perdersi un bacio dato da Jensen o dato a Jensen. Da quando la polizia lo aveva informato che Jensen aveva avuto un grave incidente stradale a cui era scampato per puro miracolo, il giovane attore, si era ripromesso che mai e poi mai,  avrebbe messo in secondo piano tutto ciò che riguardava lui e Jensen. Fosse stato anche un semplice tocco di mani.
La loro non era di certo una relazione segreta, ma in pubblico erano più diplomatici di quanto lo fossero tra le lenzuola di casa loro.
 
“Ok!Ok! andateci piano voi due!!” fece Misha, richiamando all’ordine i due innamorati. “Lo sapete. Niente momenti sdolcinati sul set, almeno che non siano parte di una scena!!”
“Piantala Misha, non vedo Jared da ieri sera. E sono in astinenza, quindi dacci tregua!” replicò Jensen , anche se Jared si spostò solo per sedersi al suo fianco. “Allora, come vanno le cose ora che mi hanno fatto fuori?!” domandò ironico.
“Lo sai che non ti hanno fatto fuori, Jens!” lo rassicurò il regista. “Ma i produttori per quanto abbiano la fama di essere dei macina soldi insensibili, ci tengono a te come a Jared o chiunque altro faccia parte della soap. I dottori hanno spiegato in che condizioni è la tua gamba e loro non se la sono sentita di tenerti sul set per farti girare delle scene e magari peggiorare la situazione.” disse prendendo una sedia per sedersi con loro. “E poi hanno già in mente qualcosa per il tuo clamoroso ritorno!”
“Davvero?!” fecero in coro i due attori.
“L’idea è questa…” iniziò entusiasmato. “… sappiamo che Jensen muore a causa di un incidente stradale. Sappiamo che dopo aver tentato il tutto per tutto, i medici non riescono a salvarlo e ne dichiarano la morte celebrale e sappiamo che Jared, onorando il buon cuore del suo amato e compianto compagno decide di donare gli organi.” riassumeva quella che era la trama fino all’ultima scena girata da Jared pochi minuti prima. “Inutile ricordarvi l’ascolto da record della puntata in cui tu vieni dichiarato cerebralmente morto e Jared ti dice addio!! Dico….li avete visti i video in rete delle reazioni alla tua cosiddetta morte e alle lacrime di Jared?? C’erano persone sull’orlo della disperazione.”

“Scusa, Misha. Il clamoroso ritorno, ricordi?!” lo interruppe Jared.
“Non dirmi che mi fanno tornare tipo Robocop!” scherzò un tantino spaurito Jensen.

“No. A quanto pare, prima che il povero Jensen vada in sala operatoria per  i vari espianti, verrà prelevato di nascosto dagli addetti di una clinica privata che opera in segreto poiché attua procedure sperimentali per quelli che si trovano nello stato in cui si trova Jensen!” spoilerò al diretto interessato
“Sarò una cavia da laboratorio?!” chiese perplesso Jensen.
“In un certo senso!” rispose Misha.
“Era meglio Robocop!” asserì affranto.

“Dio!! ma quei tizi non dormono la notte per studiare delle situazioni del genere!!” convenne turbato Jared.
“Al contrario.” Lo corresse Misha. “Pare che proprio durante il sonno, quei tizi, come li chiami tu, abbiano le idee migliori” asserì invece con convinzione Misha.
“E farmi diventare una cavia da laboratorio è stata l’idea migliore?!” domandò sarcastico Jensen.
“A quanto pare!” asserì compiaciuto il regista .
“Figuriamoci le altre!” sussurrò Jensen.
“Ehi!, o così o il tuo personaggio finisce definitivamente tre piedi sotto terra e al tuo Jared gli affiancano un provetto fotomodello tutto muscoli a cui giurerà eterno amore!!” lo provocò sapendo di aver toccato un tasto dolente.
“Stronzo!” esclamò Jensen, colpito sul vivo. Non voleva nemmeno pensare a qualcun altro che metteva le mani sul suo Jared, fosse stato anche nella finzione di una scena.
“Fesso!” rispose prontamente Misha, lasciandoli da soli.
 
“Hai finito?!” fece con tono dolce Jared, sporgendosi verso il compagno, quasi a volerlo tranquillizzare.
“Lo sai che accadrà comunque.” Sussurrò lievemente imbronciato Jensen che cercava di evitare lo sguardo amorevole di Jared.
“Accadrà cosa?!” lo incoraggiò il giovane, che gli prese il mento tra le dita per obbligarlo a fissarlo negli occhi.
“Dovrò stare fermo per almeno sei mesi, tra operazioni e fisioterapia.”
“E allora?” fece Jared.
“E sai a quanto “tempo-soap” corrispondono sei mesi?..minimo due anni. Dico : due anni!” ricordandogli  il modo anomalo con cui il tempo delle soap scorreva.
“E allora?!” chiese ancora e perplesso Jared.
“Vuoi che in due anni, non facciano consolare Jared con qualche……fotomodello tutto muscoli?!” asserì riportando le stesse parole di Misha.
“Che delusione! E’ questo che pensi di me …che sia così superficiale!” rispose parlando di lui come se fosse il suo personaggio.
“Non prendermi in giro, Jared.”
“Non mi permetterei mai!!” esclamò con aria innocente. “Sai?! Anni fa, prima di questa soap e prima che tu mi rovinassi la vita…” disse sporgendosi verso il compagno per baciarlo subito dopo quella sua ironica affermazione. “Girai una scena d’amore con una donna il cui personaggio faceva sesso con me dopo solo sei mesi dalla morte del marito!”
“Puttana!”
“Come scusa?!”  si stranì Jared.
“Non tu, lei. O almeno il suo personaggio. Sei mesi? Solo sei mesi??? È questo il tempo che basta per dimenticare la persona che ami?.. Lo sai che non ce la faccio a….non sopporto se qualcuno ti guarda in un modo… cioè…” ma non riusciva proprio a dirlo.
“Lo so. Cavolo, se lo so. L’hanno scorso durante quella scena in cui il tuo Jensen credeva che il mio Jared lo avesse tradito, eri così infuriato!! Ti eri talmente fatto prendere dalla gelosia, che hai spaventato a morte quella povera comparsa che doveva solo darmi un bacio!” e sorrise ricordando quell’episodio.
“Esatto! doveva darti solo un bacio eppure si comportava come se avesse dovuto spogliarti e girare “Nove settimane e ½”! Ho cercato di trattenermi e così quando era il momento di entrare in scena… ho dato sfogo all’interprete passionale che c’era in me!!” fu la plateale giustificazione di Jensen.
“Quel poverino ha chiesto di non far parte più della soap, nonostante gli avessero chiesto di fare altre comparsate!” gli fece presente Jared.
“Cos’è ? ti manca?!” lo stuzzicò il compagno, infilando , discretamente, la mano al di sotto della camicia di scena di Jared.
“No, ma se avere uno di quei “fotomodelli” alle costole, significa vederti così geloso di me, ben vengano!” scherzò il giovane mentre una scarica di brividi lo percosse lungo tutto la schiena quando la mano di Jensen gli sfiorò la pelle del fianco.
“Tu sei mio, Padalecki. Gamba rotta o meno. Intesi?!” fece ammiccando e afferrando Jared più saldamente al di sotto della camicia così da poterselo tirare vicino a baciarlo ancora.
“Dillo ancora!”
“Tu…sei…mio!” e il suo tono fu così basso e deciso che Jared rabbrividì di piacere.
“Magnifico!” rispose in un sussurrò Jared che si lasciò baciare di nuovo. “Ora, che ne dici se ti riporto a casa ?!”
“Non aspettavo altro!!”

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Capitolo 2
*** PARTE SECONDA ***


Quando arrivarono a casa, Jared aiutò Jensen e stendersi a letto , ma non potè non notare che il compagno pativa visibilmente dolore.
“Ehi! hai preso le medicine della mattina, prima di uscire?!” domandò con un tono di rimproverò.
“Ehm!.....”
“Cavolo!! Non dirmi che non hai preso nemmeno quelle di mezzogiorno!!” ed era davvero arrabbiato adesso.
“Di nuovo….ehm?!” cercò di stemperare l’arrabbiatura di Jared.
“Accidenti, Jensen! ma cosa sei ??? un masochista a cui piace soffrire. Lo sai che quelle medicine oltre a farti stare bene, ti sollevano dal dolore e tu che fai? Non le prendi?!” fece con tono retorico.
“Senti, amore mio…” provò a mediare il suo errore.
“Non chiamarmi “amore mio”, quando sono incazzato nero con te!” lo fermò Jared, mentre prendeva le medicine di Jensen dall’armadietto medico nel loro bagno.
“Ok! Ascolta Jay…”
“E nemmeno Jay!!” lo rimproverò ancora.
“Ok! “Tu che ti aggiri nel mio bagno”, va bene?!” lo provocò ironico.
“Smettila, Jensen!”
“Senti…” fece poi il maggiore, richiamando accanto a lui, mentre lui stesso si sistemava meglio sul loro letto.

In quei giorni aveva scoperto che tenere la gamba buona appoggiata sulla fascia di legno che correva lungo tutto il materasso lo faceva stare infinitamente meglio. Così, quando Jared gli si fu seduto accanto, prese quella posizione. Si appoggiò appena allo schienale del letto, distese la gamba malconcia e quella buona la tirò su, il tanto da poterla poggiare sulla sponda di legno. Prese le medicine che gli porse jared e con un sorso d’acqua le ingoiò.

“Ascolta…ho sbagliato a non prendere le medicine, lo so. Ho sbagliato. Ma l’ho fatto solo perché quelle dannate medicine mi stordiscono e io invece volevo venire da te, sul set, perché sapevo che oggi avresti girato quella dannata scena ed ero sicuro che se non mi avessi visto che stavo bene, subito dopo ti saresti rintanato nel tuo camper a struggerti su ciò che ancora ti saresti portato dentro di quel ciak e sull’assurda ipotesi che io magari potevo  essere….” provò a spiegare il motivo per cui non si era preso cura di sé stesso.
“Ti prego, basta. Non dirlo nemmeno!” ed era vero. Jared nemmeno voleva pensare ad un Jensen, quello vero, quello che amava , quello che gli aveva cambiato meravigliosamente la vita, morto.
“Lo vedi. Ho ragione. Ma io sono qui. Sto parlando con te. Eppure tu hai ancora quelle sensazioni addosso.” fece, mentre gli accarezzava il viso e intenerito dalla tristezza che vedeva sul volto di Jared, se lo tirò addosso così da poterlo abbracciare e rassicurare.

Se ne stettero così per qualche minuto. Con Jared appoggiato sul petto di Jensen a godersi il suono dolce e ritmico del battito del suo cuore e Jensen che se lo stringeva forte beandosi del tepore inebriante che il corpo di Jared emanava.

“Non voglio lavorare in quella soap senza di te!”
sussurrò Jared senza spostarsi da quella sua posizione. “Non sarebbe lo stesso!”
“Andiamo!! Non fare i capricci. E poi hai sentito Misha??! Mi riporteranno in vita e sai questo che significa?!”
“No, che cosa significa!?” fece con tono mesto.
“Che i nostri due personaggi faranno tanto sesso post-lontananza e questo sai che cosa significa?!” decisamente con più entusiasmo.
“No, che cosa significa?!” e questa volta il tono di Jared era decisamente divertito.
“Che noi due avremo la scusa per provare e riprovare quelle scene in questa camera o in qualche altro posto, finchè non riterremo che siano perfette!!”
“Sei un maniaco, Ackles!” rise ormai sollevato Jared, mentre con le mani accarezzava il corpo del compagno ancora stretto a lui.
“Ah sì!? E allora dimmi perché da quando siamo in questa posizione, il piccolo Padalecki non fa altro che stuprarmi la gamba!?” lo stuzzicò maliziosamente.
“Perché il piccolo Padalecki non vede l’ora di giocare di nuovo con il piccolo Ackles!” rispose altrettanto malizioso Jared mentre spostandosi da dosso a Jensen, iniziò a spogliarlo lentamente.

Gli sbottonò i pantaloni dopo avergli sfilato la cinta e poi glieli sfilò facendo molta cura alla gamba ferita. Alla maglietta ci pensò Jensen che con un rapido movimento ne afferrò i lembi in basso e se la levò dalla testa e poi rimase ammaliato quando quegli stessi indumenti, lasciavano nudo anche il corpo di Jared.
“Che dici…servizio completo?!” fece Jared ammiccando all’unico indumento che entrambi ancora indossavano.
Jensen, con la salivazione praticamente azzerata, annuì. Non riusciva decisamente a staccare gli occhi da Jared e dai suoi movimenti sinuosi e sensuali mentre si sfilava i boxer e poi deglutì ansia ed eccitazione quando, l’amante, ormai nudo e visibilmente eccitato,  gli si avvicinava di nuovo e con tocchi leggeri ma incredibilmente accattivanti, sfilava anche i suoi di boxer , lasciandolo nudo.
“Tu mi vuoi morto!” esalò Jensen, quando Jared iniziò ad accarezzarlo in maniera lenta, cadenzata.

Il giovane gli si sdraiò di nuovo accanto e prese a tracciare una linea infinita di baci lungo il corpo di Jensen, che ansimante, artigliava istericamente le mani alle lenzuola.
Jared, di par suo, sapeva che non avrebbero potuto fare l’amore come piaceva a loro. Completamente, profondamente. Completandosi e toccando l’uno l’anima dell’altro.

Ma la necessità, aguzza l’ingegno. E lui era una ragazzo decisamente intelligente e sapeva che avrebbe potuto rendere quel loro momento comunque di immenso piacere.

Le sue mani percorrevano esperte il corpo muscoloso del compagno, che per quanto potesse ricambiare, data la sua situazione, ogni volta che il viso di Jared era accanto al suo, non si lasciava sfuggire di baciarlo con passione, profondamente. Lasciando che i loro sapori si mischiassero in un bacio intimo e bagnato.
Ma tutto raggiunse un altro livello quando lentamente e sinuosamente, Jared iniziò a scendere lungo il torace di Jensen. Seguendo la linea dello sterno, baciando e torturando i capezzoli che reagirono entusiasti a quelle attenzioni. E poi raggiungendo l’ombelico, mise le mani sui fianchi per cercare di tenere fermo Jensen, che si inarcava , eccitato da quello che gli stava facendo.
“Posso fermarmi e farti riposare come vuole il dottore se vuoi!?” domandò Jared, guardandolo mentre la sua guancia carezzava languidamente il ventre contratto di Jensen.
Il maggiore perse un battito a quell’immagine. Giurò a sé stesso di non aver mai visto qualcosa di così bello in vita sua.
Jared!!! Gli occhi che brillavano di puro piacere, le labbra arrossate dai baci, l’espressione più dolce e ammiccante che sguardo umano potesse avere, il tocco delle sue mani che lo scaldavano e che lo facevano rabbrividire al tempo stesso.
“Giuro che muoio sul serio se ti fermi adesso ma…ma almeno così tornerò come fantasma e potremo avere del fantastico sesso soprannaturale!” cercò di scherzare , ma più che altro per riprendere il controllo da quello che Jared gli aveva scatenato dentro.
“No. Credo proprio che una storia di sesso con Casper non faccia per me!!” replicò ironico Jared mentre riprendeva a baciarlo ormai più che intimamente.

Jensen annaspò letteralmente quando la bocca di Jared lo lambì prima lentamente e poi sempre più ritmicamente. Con un movimento cadenzato e sensuale, il giovane torturava languidamente l’intimità di Jensen che per tutta risposta non faceva che ansimare il suo nome come la più disperata delle preghiere.
Il maggiore abbassò lo sguardo verso il suo amante così intraprendente e premuroso di dispensare piacere e una scarica di puro godimento lo fece tremare. Vedere la testa di Jared danzare così sensualmente su di lui era di un erotico indescrivibile.
E non resistette. Infondo lui non era mai stato un egoista nei loro incontri amorosi. Era la gamba ad essere ko, ma le sue mani funzionava più che bene.

“Fermati…fermati…vieni qui. Torna qui, da me!” pronunciò con un tono che era un misto tra disperazione ed eccitazione trattenuta.
Jared , anche se non proprio convinto, abbandonò quel suo peccaminoso predominio e tornò verso il viso di Jensen e non appena gli fu vicino, un bacio appassionato lo legò al compagno, che con una mano lo teneva stretto al suo viso, accarezzandogli la nuca coperta da quei suoi meravigliosi ma sempre troppo lunghi capelli e  l’altra, invece, usando cautela e delicatezza , la insinuò tra i loro corpi, di nuovo vicini.
Con movimenti mirati, raggiunse anche lui, il desiderio ormai più che esposto di Jared, che si aggrappò istintivamente a lui, quando Jensen strinse appena e iniziò a massaggiarlo.
Jared seguì l’esempio dell’amante e anche lui, coprì con la sua mano, la virilità di Jensen.

I loro movimenti divennero sincroni. Divennero cadenzati e appassionati. I loro occhi, come le loro bocche, non smettevano mai di cercarsi e scambiarsi il piacere reciprocamente. Le mani sempre più appassionate. I gesti decisamente più espliciti ed erotici. La sensazione di umido a lubrificare quelle carezze sensuali. Fin quando quel piacere ultimo ed estremo non li fece tremare , letteralmente, uno tra le mani dell’altro.
Jensen si rilassò, beato, contro il materasso, schiacciando la testa sul cuscino sotto di lu. Jared, si abbandonò esausto e appagato nella posizione in cui era: sdraiato su Jensen.

Erano ancora abbandonati uno all’altro. Con le mani che lentamente e dolcemente ancora si carezzavano le loro intimità che pulsavano appena per ciò che il piacere aveva donato loro e  imprigionate dalla vicinanza dei loro corpi.

Fu Jared a destarsi dal quel momento di puro appagamento. Il giovane si sporse verso il comodino e aprendone un cassetto ne tirò fuori un piccolo asciugamano.
Con delicatezza ripulì , della sua essenza più intima, il compagno. E poi pulì se stesso del piacere di Jensen che gli inumidiva la mano.
Lo fece con calma, in silenzio e ogni tanto guardava Jensen che lo fissava letteralmente in adorazione dato il gesto che il compagno stava facendo con una simile gentilezza.
Quando Jared ebbe finito, non si allontanò da lui, ma si posizionò di nuovo accanto al corpo di Jensen. Trovando quel perfetto incastro con le loro gambe e il loro toraci. Ma comunque, fece attenzione a non arrecare fastidio alla gamba offesa di Jensen.

Il maggiore fece un respiro rilassato quando il corpo di Jared lo riscaldò di nuovo con la sua presenza e in quell’abbraccio che i due si stavano di nuovo scambiando , Jensen iniziò ad accarezzargli la schiena con movimenti lenti e pigri.
Jared alzò lo sguardo verso di lui e Jensen notò quasi un velo di tristezza negli occhi del suo adorato amante.
“Che c’è?!” gli chiese dolcemente e Jared tremò a causa della dolcezza che sentì nella voce del compagno, ma negò con il capo. Non voleva rovinare quel magnifico momento.
Jensen, però, lo conosceva meglio di chiunque altro al mondo.
“Jared, piccolo. Che cos’hai?! Ti prego , parla con me!”
“E’ che io…no. Lascia perdere. È una cosa stupida. Io non….”
“Stai ancora pensando a quella stupida scena di quella stupida soap?!” lo spiazzò Jensen e seppe di aver fatto centro quando vide l’imbarazzo sul volto del giovane.
“Te l’avevo detto che era una cosa stupida!” replicò Jared, nascondendo di nuovo il volto dallo sguardo di Jensen.
“Amore mio. Basta!!” lo rimproverò amorevolmente Jensen. “Era una finzione. Solo una finzione. Non puoi continuare a pensarci. Io sto bene e sono qui con te!”
“Lo so, lo so, lo so!!”, ripeteva Jared, cercando più calore  dalla presenza di Jensen. “Scusami!”
“Non devi scusarti di niente. Non con me!” lo rassicurò Jensen. “Ma se la cosa può farti sentire meglio anche io a volte mi sento stupido quando ripenso alla nostra storia.”
“Tu?” fece Jared sorpreso di quell’affermazione e tornando a guardare i meraviglioso verde negli occhi di Jensen. “Perché?”
 “Io non sono geloso di te , Jared. La mia è….è paura!” lo spiazzò Jensen.
“Paura?!”
“Paura che tu, un giorno possa vedermi come realmente sono e decida di lasciarmi.”
“Ma cosa dici, Jensen!?!”e questa volta fu Jared a vedere un espressione turbata sul volto del compagno.

Jensen sospirò affondo deciso a confidarsi. Tante volte si era ritrovato a fare quei pensieri e se tirarli fuori adesso significava aiutare Jared e infondo aiutare anche sé stesso, beh!! avrebbe corso il rischio di sembrare davvero stupido.
“Io sono un pagliaccio…. nemmeno tanto simpatico.”, iniziò. “Faccio battute stupide quando non è il caso. E so che a volte può essere fastidioso il fatto che non riesco a tenere lontane le mani da te, anche quando siamo in pubblico. Sono un casinista e so che un giorno o l’altro tu ti accorgerai di quanto sia sbagliato stare con me e mi lascerai. Ed è per questo che faccio il geloso. Per evitare che qualcuno si avvicini a te, che qualcuno molto meglio di me , ti faccia capire l’enorme errore che hai fatto stando con me. Del tempo che hai sprecato al mio fianco.” quelle parole le disse quasi tutte di un fiato, per paura di perdere il coraggio che gli aveva permesso di pronunciarle. Le conosceva bene, le sapeva a memoria. Se le era ripetute un milione di volte, compresa quel fatidico giorno della scena della gelosia.

Jared avrebbe voluto baciarlo e prenderlo a schiaffi. Ma ancora non aveva deciso in che ordine. Nella sua mente, quelle parole, il modo in Jensen gliele aveva confidate, quella….fu la più bella dichiarazione d’amore.
C’era paura, c’era adorazione, c’era amore sconfinato e c’era follia. C’era l’inizio di una storia e il lieto fine.
Si issò appena così da stare più comodo e poter guardare meglio il compagno accanto a lui.
“Vuoi sapere perché mi sono innamorato di te, Jensen?!” e il maggiore timoroso annuì. “Perché sei un pagliaccio che fa battute stupide, ma mi fai ridere e io adoro ridere. Ti amo perché sei un casinista e io adoro non essere monotono. Ti amo perché non riesci a togliermi le mani di dosso ogni volta che ne hai l’occasione e io amo, adoro, avere le tue mani su di me ogni volta che ne ho l’occasione.”, e sorrise quando vide il volto di Jensen rilassarsi e sorridergli luminoso. Si sporse appena e richiese le sue labbra per un bacio dolce e leggero, quasi una carezza. “Tu sei quello che io non sono. Tu sei la mia perfetta metà. Colui che mi rende completo.”
“Questo fa tanto Jerry McGuire!” ironizzò Jensen, carezzandogli il viso.
“Già. Solo che questa non è la scena di un film di Cruise e quello che dico io è vero, amore mio. Io sono la calma, tu la tempesta. Io sono il tocco romantico, tu la carezza appassionata. Io sono il momento di malinconia , tu la risata cristallina. Noi siamo perfetti insieme Jensen e io ti amo perché tu mi rendi perfetto e io non permetterò mai, ne a te ne a nessun altro di portarmi, portarci, via la nostra perfezione.” Fece con quella dolcezza decisa che Jensen tanto amava.
“Stai dicendo che siamo anime gemelle?!”
“Sto dicendo che al mondo non c’è nessuno che può amarmi come mi ami tu, e non c’è nessuno che può amarti come ti amo io!” ribadì baciandolo ancora ma con più passione.

Restarono fronte contro fronte per un po’, godendosi il momento di dolce consapevolezza che quelle parole, quella sorta di chiarimento tra loro, aveva portato.
“Un giorno ti chiederò si sposarmi, Jared e tu mi dovrai dire di sì!”
“Un giorno mi chiederai di sposarti e io ti dirò di sì, Jensen!”
 


Circa un anno dopo, Jensen , che già era tornato al lavoro sul set da qualche mese, si apprestava a girare la prima scena con Jared.
La fatidica scena del loro primo incontro dopo il clamoroso rientro di Jensen, il personaggio di Jensen.
Sì, quella cosa dei nomi era davvero stupida e insopportabile!!!
Misha, da regista quale era, diede gli ultimi accorgimenti ai due attori e poi li invitò a prendere le loro posizioni sulla scena.

Jensen avrebbe dovuto suonare al campanello della casa di Jared e il giovane , gli avrebbe aperto rimanendo sconvolto nel rivedere il suo unico amore, redivivo, davanti ai suoi occhi.

Il regista chiuse la porta di scena così che Jared “rimanesse in casa” e Jensen “fuori casa”, ma non appena la finta porta fu chiusa separando i due, Jensen fece cenno ad un assistente di passargli qualcosa.

AZIONE!!!” gridò Misha dalla sua postazione.
Il finto campanello trillò e Jared si avviò per andare ad aprire.
 
La serratura scattò.
La porta si aprì e gli occhi di Jared si spalancarono per la sorpresa.
La sua bocca si schiuse fin troppo anche se alcun suono ne venne fuori se non un respiro strozzato. L’aria dei polmoni gli si fermò in gola e ogni parte del suo corpo si rifiutava di compiere un qualsiasi movimento.
 
Dal suo posto di regia Misha, stentava a tenere la soddisfazione per quella reazione magnifica.
“Perfetto! Questa la teniamo comunque!” sussurrò al secondo regista al suo fianco.
Solo che la reazione di sorpresa non era dovuta alla scena in sé ma al fatto che non appena la porta della scenografia si aprì, Jared si era ritrovato davanti un Jensen, visibilmente emozionato,  in ginocchio con un grande foglio su cui c’era scritto in nero e ben marcato


 
                                                                             “TI STO CHIEDENDO DI SPOSARMI.  DIMMI DI SI!!
 

Dopo quelli che furono momenti di sconcerto comune, Jared finì letteralmente in ginocchio davanti a Jensen e decisamente commosso non potè che rispondere.
“Mi hai chiesto di sposarti. La mia risposta è sì!!”
 

Inutile dire che di lì a poco, uno scrosciante applauso da parte di tutti i presenti, festeggiò il felice momento.
 
Nella finzione scenica quel loro incontro, su quella porta, sopraffatti dalla sorpresa sarebbe andata avanti per giorni. Centellinata fotogramma dopo fotogramma per la rabbia di chi seguiva la soap.
Nella realtà, in una sola settimana , i documenti furono pronti e in un pomeriggio assolato, alla presenza dei loro amici più cari, Jared e Jensen si dichiaravano eterno e imperituro amore.
Quello sincero. Quello vero. Quello che non avrebbe mai dovuto obbedire allo STOP gridato da un regista!!!!

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