I Cavalieri della Luna Rossa e del Sole Nero

di victoria electra black
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo ***
Capitolo 2: *** Selezione OC ***
Capitolo 3: *** The Beginning ***
Capitolo 4: *** Ricordi e Colori ***
Capitolo 5: *** Potere alle Donne! ***
Capitolo 6: *** Le Serpi sono le Peggiori ***
Capitolo 7: *** Special 1 : Fumo e Cenere ***
Capitolo 8: *** Di corvi e grifoni ***
Capitolo 9: *** Il Cavaliere Reggente - parte 1 ***
Capitolo 10: *** Il Cavaliere Reggente - parte 2 ***
Capitolo 11: *** Blood and Tears - parte 1 ***
Capitolo 12: *** Blood and Tears - parte 2 ***
Capitolo 13: *** Blood and Tears - parte 3 ***
Capitolo 14: *** La scelta di chi non ce la fa ***
Capitolo 15: *** Special 2 : Moon, Sun, Eclipse ***
Capitolo 16: *** Risorgere dalle proprie ceneri ***
Capitolo 17: *** Solido come la Terra ***
Capitolo 18: *** Special 3: Più scura la Notte, più luminose le Stelle ***
Capitolo 19: *** Indomabile come l'Acqua ***
Capitolo 20: *** Special 4: The Truth Behind Mind Control ***
Capitolo 21: *** Oscurità - parte 1 ***
Capitolo 22: *** Oscurità - parte 2 ***
Capitolo 23: *** Special 5: Dubbi e Vivere ***
Capitolo 24: *** Ricordi di una vita passata - parte 1 ***
Capitolo 25: *** Special 6: Aquarius & Sagittarius ***
Capitolo 26: *** Ricordi di una vita passata - parte 2 ***
Capitolo 27: *** Special 7: Di Maledizioni e Sogni Infranti ***
Capitolo 28: *** Special 8: Kyla ed Ian ***
Capitolo 29: *** La Fine per Te ***
Capitolo 30: *** Special 9: Leila ***
Capitolo 31: *** Special 10: Attento a ciò che desideri ***
Capitolo 32: *** Giunti al Termine... ***
Capitolo 33: *** Special Finale: Quando tutti i nodi vengono al pettine ***
Capitolo 34: *** Epilogo ***



Capitolo 1
*** Prologo ***


0

I cavalieri della Luna Rossa e

del Sole Nero


-PROLOGO-


I cavalieri della Luna Rossa e del Sole Nero sono dei maghi speciali nel mondo della magia.

Solo chi ha sviluppato un particolare potere può entrare ma il sacrificio è enorme.

Abbandonare la propria famiglia, è il primo passo per entrare nei circoli.

Chiunque riesca a superare le prove per accedervi, deve essere disposto a tutto pur di mantenere la pace, anche ad usare le maledizioni senza perdono sui propri cari se necessario.

Per questo i ragazzi che vengono chiamati, sperano di non dover superare mai le prove.

Tuttavia, alcuni non chiedono di meglio che entrare a farne parte: l'eternità è un dono molto ambito.

Nei secoli, però, i circoli si sono sempre più ristretti ed è il motivo che spinge i restanti 4 membri a cercarne altri nelle varie scuole di magia del mondo.

Ovviamente, Hogwarts non è esclusa.

Chi sceglieranno i cavalieri fra tutti i nostri 'eroi'?


**


Benvenuti, ragazzi, ad un altro anno scolastico. Come tutti voi sapete, o immaginate, ogni anno porta con sé una novità: quest'anno più bizzarra di qualsiasi altro”


La preside Minerva McGranitt aveva, da poco, iniziato il suo discorso di benvenuto ma Albus Potter già non ce la faceva più. Voleva salire nella sua nuova camera, stiracchiarsi per bene nel letto e dormire a più non posso, dei nuovi arrivati e dello smistamento non gliene poteva fregare di meno.

Sei sveglio Al?”

Eh? Cosa?” il suo migliore amico, Scorpius Malfoy, lo richiamò subito sull'attenti svegliandolo dal suo quasi sonno sul bancone della sala grande.

Immaginavo, senti secondo te quale sarà questa fantomatica novità che la Mc sta tentando di spiegarci?”

Albus sbadigliò in faccia al suo amico coprendosi la bocca con la mano destra.

Non lo so e manco mi interessa”

Scorpius lo guardò con sguardo truce.

Sei senza speranza”


Quest'anno ospiteremo due nuove scuole. Come sapete anni fa fu il turno delle scuole Durmstrang e Beauxbatons per la coppa tre maghi, quest'anno sarà la volta dell'Istituto di Salem e della Scuola di Magia di Mahoutokoro. I nostri ospiti arriveranno fra qualche giorno, perciò è bene che voi sappiate il motivo di questa visita.”


Un rumore assordante iniziò a coprire la voce della preside.

Tutti gli alunni e professori, iniziarono a guardarsi attorno non capendo di cosa si trattasse.

Sembra quasi il suono di un aereo”

Un che?”

Lascia stare Scorp, non capiresti”

Ma da dove proviene?”

Ad un tratto le vetrate delle finestre si ridussero in frantumi, sotto gli occhi di tutti, e una figura violacea si mosse ad una velocità incredibile fra queste in direzione del cortile.

La preside corse subito fra la folla, spalancò le porte della sala grande e si diresse in direzione del cortile.

Ovviamente, tutti gli studenti e i professori la seguirono.

Arrivati sul luogo del misfatto, gli occhi di tutti si spalancarono.

Un drago dalle dimensioni esagerate -di un particolare color malva- sbatteva le sue possenti ali verso il terreno creando delle folate d'aria che scompigliarono la capigliatura della McGranitt.

Poi, come per magia, questo mutò in una ragazza dai bizzarri capelli viola, alta poco più di un metro e cinquanta ed i suoi occhi rossi mutarono in un azzurro cielo, poco prima di rivolgersi alla preside.

Allora? Che avete tutti da guardare?” domandò la ragazza con espressione beffarda.

Signorina O'Klodore! Ma io dico, che modo è questo? Irrompere così nella scuola, nella sua forma animale e far finta di niente. Lo sa che tutte le finestre sono andate in frantumi per colpa sua?! E poi: non avevo ancora finito il mio discorso!”

Sai che dramma, scommetto che ho salvato decine di studenti dal suo soporifero discorso. Per quanto riguarda le finestre, vedrò di ripagarle”

Non è questo il punto!” la preside assunse un colorito violaceo sulle guance a causa della rabbia.

Il punto è che non abbiamo più molto tempo. Direi di saltare il prologo ed andare dritto alla trama.”


**


++^Angolo Autrici^++


Alooooraaaa, buonasera a tutti!

Inizio col dire che questa storia sarà scritta a quattro mani con la collaborazione di Gin24 (autrice de 'La confraternita del drago' e 'The curse of seven sins') che ha ispirato questa storia con la sua terza interattiva che ha eliminato di recente.

L'idea mi è venuta per caso. Stressata dal troppo studio e dagli esami che si avvicinano, ho deciso l'altro giorno di accendere la televisione -dopo secoli- e per puro caso mi sono imbattuta ne 'I cavalieri dello zodiaco' su sky.

Premetto col dire che io AMO i cavalieri dello zodiaco e, dopo giorni, mi è venuta in mente l'idea per questa storia.

Il termine de 'La Luna Rossa', invece, è stato preso dalla storia di Ginny_gatto95 che -dopo averle chiesto il permesso- mi ha gentilmente permesso di utilizzarlo.

Le regole sono semplici:

  • Ho bisogno di 8 personaggi (4 per la luna rossa e 4 per il sole nero) che abbiano delle capacità particolari ed uniche -siate più fantasiosi possibili please-. Dato che sono citate, sono ammessi personaggi appartenenti anche alle altre scuole.

  • I cavalieri sono 12 in totale -come i segni zodiacali- quindi preferiremmo ricevere oc dei segni mancanti.

  • Vi lasciamo carta bianca sulla scheda del personaggio, l'unica cosa che vi chiediamo entrambe è di essere il più dettagliati possibili.

  • Non rifilate personaggi già visti in altre storie please (verranno scartati in automatico).

  • Avete tempo fino al 6 Febbraio per inviare le schede, chi non le invierà in tempo potrà considerasi fuori dalla storia e non per colpa nostra.

Ovviamente continuerò al più presto l'altra mia storia.

Baci

Victoria :)


ESEMPIO SCHEDA:


  1. Il nome e cognome del personaggio

  2. La sua casa di appartenenza

  3. Anni e compleanno (solo 16-17-18) vi ricordiamo che chi nasce dopo il 31 agosto va un anno indietro (vedi Hermione)

  4. Luna Rossa/ Sole Nero/ Normale

  5. Com’è fisicamente e prestavolto

  6. Com’è caratterialmente

  7. Segreti, speranze e paure

  8. Storia familiare e stato di sangue

  9. Storia del personaggio

  10. Animale domestico

  11. Amico/a di..

  12. Il suo patronus

  13. Futura carriera

  14. Materia preferita/odiata

  15. Amortenzia

  16. Molliccio

  17. Single/fidanzato/innamorato

PERSONAGGI:


Metteremo solo i nomi in questo capitolo, mentre nel secondo aggiungeremo anche le foto.


HOGWARTS:


  • Albus Severus Potter: Serpeverde – 18 anni – PV: Harry Styles

  • Scorpius Hyperion Malfoy: Serpeverde – 17 anni – PV: Jake Abel

  • Lily Luna Potter: Serpeverde – 16 anni – PV: Holland Rhoden

  • Rose Weasley: Grifondoro – 16 anni – PV: Emma Stone

  • Killian Nott: Serpeverde – 17 anni – PV: Michael Fjordbak

  • Dante Zabini: Serpeverde – 17 anni – PV: Gregg Sulkin


LUNA ROSSA → Membri:


  • Nox Duncan Blacknite (18 anni apparenti) : PV: Dylan O'Brien

    soffre di un disturbo dissociativo dell'identità → Leone

  • Ted Lupin (27 anni): PV: Tyler Hoechlin

    metamorfomagus può assumere qualsiasi aspetto → Sagittario


SOLE NERO → Membri:


  • Iris Octavia O'Klodore (16 anni apparenti): PV: Mary-Kate Olsen con i capelli viola

    si trasforma in un drago sputa fuoco e ghiaccio → Gemelli

  • Eric Maurice La Rouge (17 anni apparenti): PV: Austin Butler

    assorbe l'energia e la rilascia in qualsiasi forma → Acquario


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Capitolo 2
*** Selezione OC ***


1

--^^ Angolo Autrici ^^--


Buonasera a tutti!

Io e Gin abbiamo FINALMENTE selezionato i personaggi.

Ci abbiamo messo tanto a pubblicare perchè, come vedrete, sono parecchi e molti dello stesso segno.

Il fatto è che abbiamo pensato di fare tipo selezione e farli 'combattere' fra di loro per accaparrarsi il titolo di cavaliere del proprio segno.

Alla fine solo uno ne rimarrà, muahahaha.

Ooooook, finito il momento, vi lasciamo alla lista.

Baci

Vic e Gin


NORMALE:


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Daniel Tristan Morgan

PV: Ryan Guzman

Scuola: Hogwarts – Grifondoro

16 anni, nato il 28 Novembre


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Rose Weasley

PV: Emma Stone

Scuola: Hogwarts – Grifondoro

16 anni, nata il 10 Marzo


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Dante Zabini

PV: Gregg Sulkin

Scuola: Hogwarts – Serpeverde

17 anni, nato il 19 Giugno


ARIETE:


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Kiyomaro Hiroto Takamine

PV: Godfrey Gao

Scuola: Mahoutokoro

Potere: Riesce a trasformarsi in un demone e a controllare i fulmini

17 anni, nato il 21 Marzo


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Scorpius Hyperion Malfoy

PV: Jake Abel

Scuola: Hogwarts – Serpeverde

Potere: capacità di controllare l'oscurità, specialmente quella nei cuori delle persone

18 anni, nato l' 8 Aprile


TORO:


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Samantha King

PV: Danielle Chuchran

Scuola: Istituto delle Streghe di Salem

Potere: capacità di influenzare e generare onde sonore

17 anni, nata il 23 Aprile


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Kyla Faith King

Scuola: Istituto delle Streghe di Salem

Potere: infonde l'oscurità nel corpo dei nemici utilizzando una spada come catalizzatore

17 anni, nata il 30 Aprile


GEMELLI:


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Iris Octavia O'Klodore

PV: Mary-Kate Olsen con i capelli viola

Scuola: ex frequentante della scuola Koldovstoretz in Russia

Potere: si trasforma in un drago che sputa fuoco e ghiaccio

16 anni apparenti, nata il 23 Maggio


CANCRO:


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Jennifer Benson

PV: Karen Gillian

Scuola: Hogwarts - Grifondoro

Potere: curatrice, riesce a curare ogni tipo di ferita

16 anni, nata il 25 Giugno


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Ian Straggler

PV: Douglas Booth

Scuola: Hogwarts - Corvonero

Potere: scarica energia elettrica dalle mani di diversi colori a seconda dell'umore

17 anni, nato il 13 Luglio


LEONE:


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Nox Duncan Blacknite

PV: Dylan O'Brien

Scuola: ex Grifondoro

Potere: soffre di un disturbo dissociativo della personalità, pyrotecnica

18 anni apparenti, nato il 16 Agosto



VERGINE:


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Erin Cassiopea Blackwood

PV: Danielle Campbell

Scuola: Istituto delle Streghe di Salem

Potere: capacità di leggere l'anima/aura delle persone ed alta abilità nel corpo a corpo

17 anni, nata il 28 Agosto


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Kendra Lena Cox

PV: Miranda Kerr

Scuola: Hogwarts - Corvonero

Potere: capacità di parlare con animali e piante

16 anni, nata il 10 Settembre


BILANCIA:


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Adelaine Queen

PV: Lily Collins

Scuola: Hogwarts - Grifondoro

Potere: capacità di far dire la verità e capire quando uno mente

anni, nata il 29 Settembre


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Lavi Jude Polaris

PV: Cameron Monaghan

Scuola: Hogwarts - Grifondoro

Potere: riesce a far avverare i desideri tramite le sue emozioni

16 anni, nato il 1° Ottobre


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Albus Severus Potter

PV: Harry Styles

Scuola: Hogwarts - Serpeverde

Potere: capacità di controllare il vento

17 anni, nato il 10 Ottobre



SCORPIONE:


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Leila Ryanne Redmund

PV: Anne Hathaway

Scuola: Istituto delle streghe di Salem

Potere: dominio sull'acqua e psicometria

17 anni, nata il 31 Ottobre


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Mabel Crowlee

Scuola: Hogwarts - Corvonero

Potere: capacità di modificare i ricordi altrui

16 vanni, nata il 13 Novembre


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Shigure Hayashi

Scuola: Mahoutokoro

Potere: capacità di creare illusioni

17 anni, nata il 27 Ottobre


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Vincent Nightray

PV: Jamie Campbell-Bower

Scuola: Hogwarts - Serpeverde

Potere: capacità di modificare il flusso e la consistenza del sangue

17 anni apparenti, nato l' 11 Novembre


SAGITTARIO:


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Ted Remus Lupin

PV: Tyler Hoechlin

Scuola: ex Grifondoro

Potere: Metamorfusmago, può assumere qualsiasi aspetto

27 anni, nato il 27 Novembre


CAPRICORNO:


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Gloria Lena Hayne

PV: Sofia Black D'Elia

Scuola: Istituto delle Streghe di Salem

Potere: capacità di comunicare con gli spiriti ed entrare nel loro mondo

17 anni, nata il 9 Gennaio


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Farley Alister Baskerville

PV: Luke Evans

Scuola: Hogwarts - Serpeverde

Potere: genera campi elettromagnetici e riesce a muovere gli astri, la luna e le stelle

18 anni, nato il 3 Gennaio


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Mallory Grace Churchill

PV: Alexandra Daddario

Scuola: Hogwarts - Corvonero

Potere: capacità di leggere nel pensiero e modificarlo, prevede il futuro nei sogni

18 anni, nata il 26 Dicembre


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Erwin Theodore Cecil

PV: Ben Barnes

Scuola: Hogwarts - Grifondoro

Potere: sortilegi scudo e creazione di enormi barriere, si trasforma in una pantera

17 anni, nato il 7 Gennaio


ACQUARIO:


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Eric Maurice La Rouge

PV: Austin Butler

Scuola: ex Tassorosso

Potere: assorbe l'energia e la rilascia in qualsiasi forma

17 anni apparenti, nato il 14 Febbraio


PESCI:


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Lily Luna Potter

PV: Holland Roden

Scuola: Hogwarts - Serpeverde

Potere: inconsistenza, passare attraverso i muri

16 anni, nata il 23 Febbraio


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Killian Nott

PV: Michael Fjordback

Scuola: Hogwarts - Serpeverde

Potere: controlla i metalli

17 anni, nato il 4 Marzo


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Keith Kaus Meghetos

PV: Jeremy Sumpter

Scuola: Hogwarts - Corvonero

Potere: controlla le dimensioni e riesce ad attraversarne i confini

17 anni, nato il 17 Marzo

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Capitolo 3
*** The Beginning ***


cap 1

--> ANGOLO AUTRICI <--

Prima di scrivere qualsiasi cosa: CHIEDIAMO VENIA A TUTTI VOI! T-T

Il fatto è che per quanto mi riguarda (Victoria) mi sono mezza demoralizzata/depressa nell'ultimo periodo... un po' per via dell'altra mia storia, un po' perchè gli esami non sono andati come volevo ed ho dovuto recuperarli. Così è finita che voglia di scrivere non ne avevo così tanta.

Cosa simile vale per Gin, che è stata sopraffatta dalla mancanza di ispirazione, fino a che oggi ci siamo decise a scrivere almeno questo pezzo.

Non è molto, in effetti, ma promettiamo di continuarla e finirla!

Probabilmente gli aggiornamenti saranno lenti, ma ci impegniamo a fare almeno un capitolo al mese!

Detto questo, gustatevi il capitolo.

Non sono presenti molti personaggi ma, tempo al tempo, parleremo di tutti loro.

Qualsiasi cosa non vi vada bene, scrivetela pure.

Accettiamo in ogni caso consigli sui vostri personaggi.

Buona Lettura! :D


Ps. l'unica cosa che vi chiediamo entrambe è di essere partecipi... insomma, è una storia che parla soprattutto dei vostri 'bambini': noi possiamo scrivere quello che pensiamo vada bene per loro, ma chi li conosce bene veramente siete voi.

Quindi... partecipazione, please!


Capitolo 1

'The Beginning'



Quella mattina Iris sedeva, come una regina insieme agli altri tre cavalieri, al tavolo dei professori in sala Grande. Di fronte a lei, gli occhi impauriti degli alunni di Hogwarts attendevano con ansia una qualsiasi sua mossa.

Erano terrorizzati.

Terrorizzati da lei e dal suo potere, più che altro tremavano, e sotto sotto aspettavano con un misto d'ansia e curiosità un'altra trasformazione, erano come ammaliati e allo stesso tempo spaventati da quello che era e che riusciva a fare.

E ciò rendeva Iris fiera di sé.

Dobbiamo aspettare ancora molto ? Insomma, quanto ci mettono ad arrivare questi mocciosi?” nel dire ciò rivolse uno sguardo rubino-omicida al ragazzino dai capelli rossi, posizionato proprio davanti a lei, facendolo arretrare sulla panca dallo spavento.

Ecco, l'ha fatto di nuovo pensò Lavi Polaris fissando gli occhi diventati improvvisamente color cremisi, tentando di riprendersi alla svelta.

Insomma ok che si sapeva trasformare in un drago, ma ciò non significava che lo dovesse divorare come succedeva di solito nelle storie che gli raccontava suo nonno, vero ? Oppure no.. deglutì profondamente e scostò lo sguardo da lei.

Iris piegò l'angolo destro della bocca verso l'alto, impaurire la gente era ciò che la divertiva di più.

Compresi i bei ragazzi dagli ipnotici occhi verdi-dorati come lui.


*


Sinceramente non capisco tutto questo entusiasmo per questa storia” borbottò Rose Weasley, scoccando un'occhiata malevole all'altare dei cavalieri.

Ma come ?! È la notizia più bella e interessante che abbia mai sfiorato la mente della Mc” disse sconcertata ed emozionata la sua amica Jennifer Benson

È la cosa più eccitante che sia mai successa in questo posto dimenticato da Merlino!” ribadì Adelaine Queen

Pfff baggianate !” commentò nuovamente Rose.

Pensa solo a quanti bei ragazzi entreranno da quella porta” disse Jen con occhi scintillanti.

Mmm carne fresca su cui sbavare” gemette Adelaine

Siete senza speranza” scosse la testa Rose.


*


Quella mattina, la giornata, era iniziata a dir poco male per la giovane Samantha King. Infatti, non solo aveva fatto un incubo tremendo su dei dissennatori che le succhiavano via la vita -in meno di due secondi- mentre assaporava uno squisito muffin al cioccolato, ma un ragazzino del primo anno di Hogwarts le era pure venuto addosso.

Il tutto si era svolto nel più facile dei modi, ovviamente: lui le aveva chiesto scusa imbarazzato, lei gli aveva sorriso e risposto un “tranquillo non ti preoccupare” e poi lui aveva continuato salutandola allegramente con un bel “arrivederci SIGNORA”... Come se già non fosse abbastanza il danno anche la beffa...

Ma aveva lasciato perdere, d'altronde non poteva farsi andare di traverso la giornata solo perchè un moccioso che ancora puzzava di latte l'aveva chiamata in quel modo.

No, decisamente non ne valeva la pena.

Ma, ovviamente quando la sorte decide di non assisterti da quando ti alzi dal letto tu non puoi farci niente, puoi solo subire e difatti non aveva fatto in tempo a varcare la sala grande che, nell'aprire le porte, aveva urtato accidentalmente contro un altro ragazzo che le aveva rovesciato addosso l'intera colazione.

Peggio di così non poteva andare.

Oh santo cielo, Sam! Tutto bene? Aspetta ti aiuto io con questo pastrocchio”

Per fortuna la sua migliore amica, Erin Cassiopea Blackwood, arrivò esattamente nell'istante in cui successe il disastro e, con un'agile movimento della bacchetta, la ripulì completamente.

Erin, cosa farei senza di te?”

Ovviamente nulla, quindi ringraziami baciandomi la mano” e detto questo le allungò la mano sinistra, quella con cui reggeva la bacchetta qualche istante prima, socchiudendo gli occhi ed assumendo un'aria da finta altezzosa “su, su, sto aspettando”.

A quella scena Sam scoppiò a ridere.

Sam ed Erin erano amiche dal loro primo anno all'Istituto di Salem e, nonostante la seconda fosse una purosangue appartenente ad una delle più antiche famiglie del mondo magico -a differenza della prima- il suo carattere tradiva molto l'aspettativa che tutti si immaginavano.

Di solito, da una così, ci si aspetta che sia altezzosa e sociale fino allo svenimento con manie di grandezza e di potere al limite del sadismo, ma tutto ciò non descriveva affatto la sua amica.

Motivo per cui si erano trovate subito in sintonia.

Erin era una bella ragazza, alta un metro e settanta, con degli enormi occhi azzurri e dei lunghi capelli castani che, non solo le incorniciavano il volto, ma le mettevano in evidenza anche le forme che Sam le invidiava parecchio.

Avanti, muoviti King!”

Ti bacerò la mano solo quando mi salverai DAVVERO da una situazione di pericolo”

Tempo al tempo, amica mia, piuttosto muoviamoci che ho una fame pazzesca”

A chi lo dici!”

E detto ciò si avvicinarono ai tavoli per mangiare.


*


I ragazzi di Hogwarts e delle altre scuole - quali l'Istituto di Salem e la scuola di Mahoutokoro - non ebbero neanche il tempo di presentarsi fra loro che la McGranitt li costrinse, non appena finita la colazione, a precipitarsi fuori dalla scuola in direzione della foresta.

Era evidente quanto la preside fosse agitata, tanto è vero che non si era assolutamente preoccupata di fare un minimo di discorso di benvenuto alle altre scuole, lasciandole libere di sedersi dove volevano per gustare la colazione.

Al” Scorpius diede una gomitata al suo migliore amico non appena raggiunsero l'entrata della foresta.

Dimmi Scorp, che c'è?”

Non ti sembra strana tutta la situazione? Io mi sento strano, personalmente”

Albus tirò un ghigno divertito “Che c'è, l'idea di avere altri esseri viventi nel tuo stesso spazio vitale appartenenti a famiglie più antiche della tua, ti spaventa?”

Ah-ah simpatico!”

Sei senza speranza”

Ma mica è per quello che mi sento strano! E' solo che tutto questo non mi piace, non lo so... avverto il pericolo, non so se mi spiego”

Ti riferisci a lei, allora?”

In quello stesso momento Iris passò, con un'aria ancora più sadica di quella della mattina, proprio davanti a loro senza filarseli minimamente.

Albus la seguì con lo sguardo, per tutto il tragitto che percorse, prima che si fermasse accanto ad un ragazzo biondo.

Da quel che aveva capito, anche lui era uno dei cavalieri e dal modo in cui lei gli aveva sorriso – e lui ricambiato – era quasi sicuro che stesse per succedere qualcosa di irreparabile.

Scorpius aveva ragione, forse, questa volta.

Pure lui non si sentiva per niente a suo agio “Non lo so... può darsi...”

Attendiamo e vediamo che succede”


*


Allora, prima di tutto volevo augurare un buongiorno a tutti voi” il biondo, che Albus aveva individuato prima, iniziò a parlare facendo un passo avanti.

Eric era agitatissimo, ma tentò di non darlo troppo a vedere anche se parlare in pubblico – dopo tutti questi anni – era la cosa che maggiormente lo infastidiva.

Piacere di conoscervi, il mio nome è Eric La Rouge e pure io sono... diciamo un tipo strano come la nostra Iris qui presente” e la indicò dietro di lui, nel tentativo di alleggerire la tensione che si era venuta a creare. E ci riuscì, fortunatamente.

Come potete vedere, invece di iniziare con le lezioni, oggi vorrei proporvi una bella corsetta nella foresta. Forse non tutti voi lo sanno ma, con l'avanzare dei secoli, il ministero della magia ha istituito una sorta di 'settore' a parte nel tentativo di preservare l'ordine. Io, Iris e gli altri ragazzi qui presenti ne facciamo parte. Tuttavia, con l'avanzare degli anni, abbiamo perso molti membri dei nostri finchè siamo arrivati oggi ad essere solo noi quattro.

La situazione, come potete immaginare, è difficilmente gestibile se si è in così pochi.. è per questo che siamo qui in questo momento.

Grazie ad un nostro amico, siamo riusciti a restringere il campo di ricerca delle risorse alle scuole qui presenti. Secondo questa persona, chi possiede il così detto fattore di magia 'plus' rispetto alle altre scuole di magia, siete proprio voi.”

Delle micro sfere di energia fluttuanti, iniziarono a materializzarsi di fronte ad Eric ed a depositarsi sulle sue mani “queste sono delle semplici sfere di energia amica che ci aiuteranno a localizzare chi di voi ha EFFETTIVAMENTE il fattore 'plus'. Il solo fatto che tutta la scuola è stata convocata, non vuole dire che lo possediate tutti. Chi di voi sarà scelto, ci tengo a precisare, deve sapere che al 90% dei casi non potrà sottrarsi al proprio destino e dovrà rinunciare per sempre ai propri sogni. La vita che aspetta colui o colei che verranno segnati, cambierà drasticamente e non potrà sottostare più alla volontà a cui appartiene.”

Eric si fece improvvisamente serio e per un minuto buono il silenzio regnò sovrano.

Poi, come per magia, riprese a parlare col suo solito sorriso stampato sulla faccia.

Non ho altro da aggiungere, i dettagli li daremo solo a chi sarà scelto, nel frattempo vi auguro una buona fortuna. E ricordate, in questa corsa non vince nessuno, nessuno è il vostro avversario. Divertiti soltanto, finchè ancora potete.”

In quel momento Iris, che era stata in disparte per tutto il tempo, decise di concludere il discorso “Appena le sfere si alzeranno in volo, siete liberi di cominciare. Chi riuscirà a trovarne una e, soprattutto, a prenderla dovrà tornare immediatamente indietro per consegnarla a noi. Ora ne vedete poche, ma nel frattempo ne verranno create della altre.”

Siete pronti ragazzi?”

Via!”


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Capitolo 4
*** Ricordi e Colori ***


3

CAPITOLO 2:

Ricordi e Colori



Nota Autrici:


Salve gente!!!

come al solito, vi chiediamo scusa per l'aggiornamento tardivo... le vacanze e gli esami hanno inciso parecchio ma FINALMENTE abbiamo aggiornato!

Iniziamo col dire che probabilmente i capitoli iniziali vi risulteranno noiosi perchè l'azione di per sé è ancora 'limitata'... ma, essendo l'inizio, pensiamo sia normale. Comunque ci impegniamo a cercare di alleggerirli.

Se ci riusciamo speriamo di aggiornare il prima possibile questa volta, anche per ripagarvi dell'attesa di questi mesi.

(Piccolo spoiler: i prossimi tre capitoli sono già decisi con personaggi e cose varie, ma vanno perfezionati xD).

Comunque, vi lasciamo alla lettura del capitolo.

Sperando che vi piaccia...

Per qualsiasi cosa non esitate a scrivere!

Buona Lettura

Vic & Gin



Flahback



Iris, tutto bene? Hai bisogno d'aiuto?”


Odette O'Klodore, sorella gemella di Iris e minore rispetto a lei di appena 7 minuti, l'aveva accompagnata in bagno per assicurarsi che non svenisse mentre tentava di raggiungerlo.

Quel giorno tutta la famiglia O'Klodore era riunita a 'Villa Draconis' (tenuta di campagna dei coniugi) per festeggiare il 127° compleanno del loro 'fantastico' nonno.

Purtroppo, il vecchio non aveva mai mostrato neanche un briciolo di ciò che poteva definirsi affetto nei confronti delle sue nipoti più giovani (ed Iris affermava con fermezza che il tutto fosse dovuto al fatto che fossero donne e non avrebbero continuato la dinastia).

Pertanto, si erano ritrovate a festeggiare il suo compleanno con riluttanza.

Ritrovate insieme a tutti vecchiacci (sempre parole di Iris) che non facevano altro che ignorarle da quando avevano messo piede in salone... imitando d'altronde quello che faceva il padrone di casa.

Ad un certo punto, però, Iris aveva iniziato a soffrire di un acuto mal di testa e si era recata in bagno senza chiedere il permesso a nessuno (come tentava -inutilmente- di inculcarle nella testa la loro governate quando facevano lezioni di buone maniere).

Ma tutti ormai sapevano che con Iris potevi solo gettare la spugna, soprattutto se volevi a tutti i costi costringerla a fare qualcosa che non voleva.

Caso diverso era sua sorella, Odette.

Lei sapeva essere estremamente paziente e comprensiva nei confronti delle persone; difatti Iris non ricordava una sola volta che sua sorella avesse risposto male a qualcuno, a differenza di come faceva lei.

Nonostante fossero gemelle, sembravano il giorno e la notte.

Il che era quasi una sorta di clichè di tutti i gemelli.... insomma, Iris conosceva altri due fratelli gemelli come loro due ed era quasi convinta che tutti i gemelli del mondo gli somigliassero.

Uno rappresentava sicuramente la luce mentre l'altro rappresentava la notte e le tenebre.

Due persone totalmente diverse fra loro, anche se uguali d'aspetto.


La gente, dal suo punto di vista, la infastidiva dalla mattina alla sera e l'unica di cui poteva affermare certamente di potersi fidare era proprio sua sorella.


Solo che ora non desiderava altro che sparisse.


Odette, tranquilla va tutto bene. Potresti intanto andare a rassicurare i nostri genitori di là? Non vorrei che si infastidissero perchè stiamo 'disturbando' la festa di compleanno del nostro venerabile nonno. Sai come sono fatti e faresti meglio a farti vedere, almeno tu”

Sei sicura?” Odette non era per niente convinta.

Sicura, sicura, vai”


Nel frattempo Iris continuava a sciacquarsi la faccia nel lavandino, le bruciavano gli occhi ed aveva come l'impressione che le si stesse appannando la vista.

Tentava di guardarsi allo specchio, per constatare che espressione potesse avere in quel momento, ma più tentava di aprire gli occhi più le facevano male.

Bruciavano come il fuoco.


Maledizione che dolore!

Iris tentò di nuovo di alleviare il dolore con dell'acqua fredda, ma niente.


Ancora con gli occhi chiusi percepì un dolore atroce alla testa ed iniziò a stringere forte il lavandino con le mani, mentre l'acqua continuava a scorrere.


Dannazione! Dannazione!


Dalla rabbia, strinse talmente tanto forte il lavandino che lo ruppe di punto in bianco.

L'acqua iniziò a sgorgare ovunque, inzuppandola completamente ed alleviando – a poco a poco- il dolore agli occhi.

Quando non sentì quasi più dolore, si convinse finalmente ad aprirli - guardandosi allo specchio - ma ciò che vide la terrorizzò.

I suoi enormi occhi color del mare, stavano ardendo: erano mutati in un rosso fiammeggiante terrificante.

Ecco il motivo di tanto dolore!

Non riusciva a crederci, specialmente quando vide che i palmi delle sue mani – le stesse che avevano rotto il lavandino – si stavano 'trasformando' riempendosi di squame violacee per quasi tutto l'avambraccio.


Ma.. cosa...


Iris iniziò ad indietreggiare terrorizzata.

Cosa le stava succedendo? Perchè i suoi occhi erano cambiati? Perchè la sua pelle stava mutando? Perchè? E soprattutto: perchè a lei?!

Frustrata dalla situazione si lasciò andare in un urlo disumano ma, invece che far fuoriuscire l'aria, riuscì a sprigionare una magia tale da incenerire il soffitto.

Odette che stava per tornare in salone dagli ospiti, all'urlo che le sentì lanciare, iniziò a correre nella sua direzione preoccupata. Ma arrivò proprio sul fatto compiuto.


Iris!”

Det...” Si girò in direzione di sua sorella mostrandole gli occhi rossi e gli avambracci violacei “credo di aver combinato un disastro”.



Hogwarts, il giorno della prima selezione...


Iris guardava incantata un cespuglio davanti a sé mentre ricordava certe scene del suo passato.

Era felice nel ricordare sua sorella ma non lo era per niente nel ricordare il giorno in cui i suoi poteri sopraggiunsero.

Il giorno in cui la sua vita sarebbe cambiata per sempre... ma lei ancora non lo sapeva.

Una rabbia impetuosa iniziò a salirle dentro.

Voleva spaccare tutto e tutti.

Iris, tutto bene?” una voce calda e pacata la riscosse dal suo stato di trance interiore e la costrinse a girarsi.

Si... tutto bene Nox, perchè me lo chiedi?”

Perchè il tuo braccio destro va in fiamme” rispose lui indicando l'arto in questione.

Imbarazzata per la figuraccia, Iris si sbrigò a spegnere le fiamme e continuò la conversazione col moro.

Da... ehm... da quanto tempo avevo le fiamme?”

Da un po'... da quando i ragazzi hanno iniziato a correre, ora che ci penso”

A...”

Questa sfida ti ha riportato brutti ricordi in mente, non è vero?” Nox si avvicinò a lei e, senza distogliere lo sguardo davanti a lui, iniziò ad accarezzarle la testa in segno di affetto.

Tranquilla... se ti può consolare, fa uno strano effetto a tutti noi” La guardò negli occhi ed indicò alla sua destra le figure di Eric e Ted.

Entrambi, come lei, sembravano intrappolati nei propri pensieri.

Eric aveva pure smesso di creare le sfere!

Tutta quella situazione ad Iris non piaceva per niente, tanto meno essere 'coccolata' e consolata! Così decise di smuovere un po' la tensione.

Teddy!”

E- ahia! Ma dico sei matta?!” esclamò il mago massaggiandosi il punto dove la ragazza l'aveva appena colpito.

Ben ti sta così impari a distrarti! E tu...” e si girò verso Eric il quale nel frattempo, dopo aver assistito al pugno che Iris aveva appena sganciato, si era ridestato dal suo stato ed aveva continuato a creare le sfere.

Che-che c'è?!” esclamò con un risolino acuto.

Iris continuò a guardarlo, riducendo i proprio occhi a due fessure cristalline, e glaciale gli disse di continuare a 'lavorare', dopodichè si girò dall'altra parte per osservare come procedevano i ragazzi.

Ma nessuno era ancora tornato.

I giovani d'oggi, comunque, sono delle vere pappe molli.... insomma, quando l'ho fatta io la prima selezione mi sono bastati 5 minuti per essere promossa alla seconda prova”

Si ma quando l'hai fatta tu avevi già quasi il pieno controllo dei tuoi poteri, questi ragazzi invece non sanno neanche se hanno il fattore plus o no.” continuò Ted dopo essersi ripreso.

Senza contare” aggiunse Nox “che quando hai fatto la selezione, il vecchio cavaliere dell'acquario non aveva certo creato delle sfere di energia che dovevi acchiappare. C'ero anche io, se non ti ricordi male, e mi ricordo esattamente quanto fosse facile impugnare un pugnale che si illuminasse al solo tocco se avevi il fattore plus.”

Ok, ok, forse sto esagerando... ma pensavo che almeno lui tornasse indietro subito”

A chi ti riferisci?” chiese Ted non capendo le parole di Iris.

E' normale che tu non lo conosca, ancora non eri diventato un cavaliere e questa è una questione che risale ad almeno duecento anni fa” continuò Eric “In effetti, da allora, non è invecchiato manco di un giorno”.

Di che ti stupisci, Eric, una volta che acquisisci l'eternità essa ti appartiene per sempre... anche se lasci il tuo ruolo di cavaliere”.

Ehy, ehy, aspetta Nox. Stai dicendo che oggi, fra questi ragazzi, abbiamo il piacere di avere uno dei precedenti cavalieri?”

Esattamente, anche se non si può proprio definire 'il precedente cavaliere'... dopo di lui nessuno ha più preso il suo posto nella casa zodiacale che occupava. Quindi, anche se ci ha lasciati, il cavaliere rimane ancora lui a tutti gli effetti.”

Ma allora... perchè sta gareggiando? Insomma, se voleva tornare ad essere un cavaliere bastava dirlo no?! Sarebbe rientrato in automatico, giusto?

Non è così facile, Teddy, in teoria nessuno può lasciare l'ordine.... sarebbe come disertare. Tuttavia, esiste un caso. Un solo e singolo caso in cui ti è permesso di andartene. E lui è riuscito ad ottenere il consenso” continuò Iris al posto dell'amico Nox “speriamo solo che non crei problemi.”


***

Ehy, 'donna mestruata'?! Sei sicuro che siamo nella direzione giusta?”

Scorpius ed Albus si erano avventurati insieme, ovviamente, alla ricerca delle sfere magiche del 'biondo inquietante' – così l'aveva soprannominato il giovane Potter – e lungo il tragitto si erano imbattuti in un altro biondo inquietante amico di Scorpius: Vincent Nightray.

Ora che ci pensava, Albus, era anche amico suo. Solo che delle volte proprio non lo sopportava, forse per via dei suoi continui sbalzi d'umore che solo Scorpius sembrava reggere, ma a dir la verità Albus lo trovava un personaggio cupo ed oscuro nonostante fosse amico di quasi tutta la scuola per via del suo carattere estremamente socievole.

TROPPO socievole.

Sicurissimo Scorp, lascia fare al vecchio Vinc”

Ehm... non per infierire sulla tua 'situazione' Vinc... ma non trovi sia strano che un cieco riesca a vedere meglio di noi quelle sfere?”

AL!”

Che c'è?”

Tatto zero come al solito” lo riprese Scorpius nel tentativo di far sentire l'amico in colpa, ma tutto quello che ottenne da lui fu una scrollata di spalle della serie 'che ci posso fare io se questo non ci vede'. Il biondo platinato sospirò senza speranza.

Tranquillo Scorp, preferisco uno diretto come Al piuttosto che la compassione della gente. E' una cosa che mi irrita parecchio, comunque le sfere sono qui dietro” Vincent allungò il bastone che lo aiutava a stare in piedi verso un cespuglio e svelò, in un attimo, ai due amici le sfere nascoste.

Sei grande Vinc!”

Lo so, grazie”

Mai dubitato di te, amico mio!”

Al...”

Dimmi Scorp”

..... Hai veramente la faccia come il culo....”


***


Stupida sfera, questa volta sarai mia!”

La giapponese, Shigure Ayashi, tentava senza sosta di afferrare la sfera che aveva appena incontrato sul suo cammino.

Le sembrava un gioco da ragazzi, lì per lì, andare dietro a delle sfere e cercare di prenderle... tuttavia la cosa, per lei, stava diventando problematica.

Non appena la bionda si avvicinava alla sfera, essa si allontanava ed iniziava a rotolare nella direzione opposta. Sembrava volesse farlo apposta.

In tutto questo, Shigure aveva il sospetto che quella microscopica pallina luccicante si stesse prendendo gioco di lei dato che nel giro di un'ora e mezza -quasi- l'aveva fatta cadere in un lago lì vicino e poi nel fango.

Stava iniziando ad irritarsi parecchio.

Ma il vero 'disturbo' iniziò quando sentì la ridicola e stridula voce di Yoko Nagashima, sua acerrima nemica fin dal primo anno di scuola.

La tizia in questione era la classica maga purosangue altezzosa, ovviamente, che non faceva altro che infastidirla per via del suo status sociale, principalmente, ma anche per via dei suoi capelli biondo platino (piuttosto insoliti per una giapponese).

Cosa vuoi, Nagashima?”

Uuuuu, povera la mezzosanguiccia, è tutta sporca di fango ed in più non riesce a catturare una semplice pallina. Hai mai pensato che questa capti il tuo cattivo sangue e che, quindi, voglia allontanarsi da te per via della tua puzza? Persino gli oggetti inanimati ti tengono alla larga!Ahahahaha” ed iniziò a ridere sguaiatamente davanti a lei, facendola irritare ancora più di quello che già era.

Sai il sangue non ha un vero e proprio odore, per noi comuni mortali, solo i vampiri riescono a percepirlo... dovrei dunque pensare che tu 'nobile-purosangue-da-generazioni', dato che affermi che il mio sangue puzzi, sia diventata una vampira? Peggio di un 'lurido mezzosangue', non trovi? Che penseranno gli altri a scuola se qualcuno spargesse la voce che in realtà sei una vampira?”

Io NON SONO UNA VAMPIRA!” urlò lei adirata.

Si ma se la voce si spargesse, la tua vita sociale si ridurrebbe a zero. Tutti ti scanserebbero, senza parlare del disonore che arrecheresti al tuo casato! Uuuuu mi vengono già i brividi per te”

Nessuno ti crederebbe se anche lo facessi!”

Si ma intanto, verità o meno, la cosa avrebbe evoluzioni disastrose... e poi chi più ti crederebbe ed osannerebbe come prima? Verresti cacciata ancor prima di testimoniare la tua innocenza. Il che vuol dire, distruzione totale!”

TU” la maga, chiaramente irritata dalle quasi minacce della compagna di scuola, decise di tirar fuori la bacchetta magica per lanciarle un incantesimo. Purtroppo per lei, la bionda fu più che agile a prevedere le mosse della sua avversaria e la fece volare all'indietro con uno stupeficium.

Così impari ad insultarmi, stupida gallina.

Shigure si girò verso la sfera che, nel frattempo, non si era mossa di un millimetro.

Fece qualche passo in avanti ma questa, a differenza di prima, non si mosse minimamente.

Alla fine le fu davanti e, con facilità, riuscì a prenderla fra le mani.

Strano che questa volta sia rimasta ferma...

E mentre Shigure se la rigirava fra le mani, questa assunse un colore differente dal precedente... dal luminoso giallo passò ad un verde smeraldo.

Non credendo ai proprio occhi, alzò la sfera in direzione della luce per poterne verificare effettivamente il colore. Non c'erano dubbi, ora brillava di un bel verde.


Sembra incredibile vero? Anche la mia è mutata”

Shigure tirò giù la sfera e vide davanti a lei, in piedi su un tronco di un albero, Kiyomaro Takamine.

Kiyo-senpai, allora anche tu sei riuscito a catturare una sfera!”

Si... ma ti prego, chiamami solo Kiyo... in fondo, ci leviamo solo 7 mesi di differenza. E comunque anche la mia ha cambiato colore, vedi?”

Kiyo allungò la mano in avanti verso Shigure per mostrarle la sfera. La sua, a differenza della ragazza, era di un nero-rosso indefinito che variava lievemente verso il giallo per pochi secondi e poi tornava al colore scuro.

Che stranezza è mai questa”

Credo che io e te siamo entrambi possessori del fattore plus”

Come fai a dirlo?”

Ho visto altri ragazzi che tenevano in mano sfere dell'esatto colore che aveva creato quel tizio... Eric... penso che se anche tu riesci a catturare la sfera, se questa non cambia colore non vieni ammesso”

E il colore che significa?”

Forse indica la natura dei nostri potenziali poteri... sicuramente ognuno di noi ce l'ha differente dagli altri... ma potrei anche sbagliarmi”

Comunque sia, se non torniamo indietro non lo sapremo mai”

Già, lasciamo giudicare al biondo”

E detto questo, i due si incamminarono per la strada del ritorno.




To Be Continued.....










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Capitolo 5
*** Potere alle Donne! ***


3

CAPITOLO 3:

Potere alle Donne!


Angolo Autrici:



Come promesso, ad una settimana di distanza ecco l'altro capitolo!

Volevamo solo avvisarvi di poche cose:

    1) questo capitolo è VERAMENTE lungo... ma abbiamo inserito tutte le streghe di Salem in una scena d'azione... quindi abbiate pazienza e pietà di noi;
    2) mancano solo altri due capitoli per la prima selezione, dopodiché si passerà alla vera e propria azione della storia;

           3) a fine capitolo abbiamo aggiunto una nota per 'farvi capire meglio' il pezzo... non siete obbligati a leggerla ma se siete curiosi, passate dopo il           'to be continued' ;).

Come al solito, anche se sappiamo che è brutto da dire, gradiremmo avere una maggiore partecipazione da parte vostra... il fatto è che non è carino, dal nostro punto di vista, non partecipare attivamente ad una storia dove i protagonisti non sono solo i nostri personaggi. Non per le recensioni eh! Capiamoci... ma se avessimo voluto fare una storia a parte non l'avremmo chiamata 'storia interattiva'.

Scusate lo sfogo...

Buona lettura

Vic & Gin



Mini Flashback:



Come sarebbe a dire? IO non farò nulla di tutto ciò!”

E' il tuo destino Iris, non puoi sottrarti a ciò che è scritto nelle stelle per te”

Ma, venerabile nonno, ci deve pur essere un altro sistema”

Il sistema esiste, Odette, e ve l'ho appena esposto. Si farà così punto e basta.”

Dopo gli avvenimenti accaduti a Villa Draconis, il vecchio - nonchè nonno, in maniera molto ipotetica, di Odette ed Iris - capofamiglia del casato O'Klodore aveva tenuto d'occhio entrambe le nipoti per mesi attendendo il susseguirsi degli eventi.

Poco dopo la rivelazione dei poteri di Iris, anche Odette aveva iniziato a manifestare le proprie capacità. Tuttavia, a differenza della sorella che sapeva padroneggiare le fiamme, la sua nipote più piccola mostrava una predisposizione per il ghiaccio.

Era risaputo da tutti i membri della famiglia che il casato O'Klodore, per generazioni, aveva servito fra i ranghi del 'Sole Nero' proprio per le capacità di fuoco e ghiaccio che si tramandavano di padre in figlio e via dicendo.

Al vecchio Arthur, purtroppo (secondo lui), non era toccato il cosiddetto fattore plus della famiglia e sperava vivamente che i suoi nipoti maschi l'avessero ereditato.

Ripeto, nipoti maschi.

Mai avrebbe immaginato che toccasse proprio alle sue uniche nipoti femmine.

Non che fosse sessista o cose simili, solo non reputava una donna all'altezza del fardello che l'attendeva. Tutto qui.



Se solo avesse saputo come si sarebbero svolti i fatti, avrebbe cambiato idea all'istante.



Altra nota stonata, di tutta questa faccenda, stava nel fatto che per la prima volta nella storia il potere - che di solito apparteneva ad un'unica persona – fosse stato diviso in due. Forse per via del fatto che quella notte del 23 Maggio, di quasi 16 anni fa, non fu una sola persona a nascere sotto 'la stella del potere' ma ce ne furono due.

Ed il regolamento parlava chiaro, nel caso un'ipotesi simile si fosse presentata.

Così si era armato del libro contenente tutte le indicazioni ed aveva fatto convocare all'istante le nipoti e tutto il resto della famiglia.

Tutti dovevano essere testimoni della scelta.



Io mi rifiuto!” aveva urlato Iris. A dire il vero, era da quando il vecchio gli aveva letto le regole che aveva iniziato ad urlare. Ma a tutti sembrava non importare quello che lei aveva da dire.

Se ne stavano lì, impalati come stoccafissi, ad aspettare la scena.

Ed i suoi genitori non erano esclusi.



Pure io, non sono d'accordo!” per la prima volta nella storia Odette ebbe il coraggio di sfidare il capofamiglia, invece di assecondarlo come faceva di solito.

Piuttosto adirato e seccato, Arthur O'Klodore, sbattè il libro che reggeva fra le mani sulla scrivania di mogano pregiato davanti a lui.

Si alzò di scatto ed, urlando con tutto il fiato che avesse in corpo, pronunciò la frase che nessun nipote avrebbe mai voluto sentir dire dal proprio nonno.

Se non combatterete fra di voi... se una di voi due non prenderà il potere dell'altra per ricongiungerlo così come è sempre stato per secoli, allora sarò costretto a provvedere personalmente: levando la vita ad una di voi due a caso!”



Hogwarts, foresta proibita, quasi al calar della notte...



Erano passate parecchie ore, ormai, e la giornata stava giungendo alla fine.

Molti ragazzi erano riusciti a trovare le sfere quasi subito, altri le avevano catturate un po' più tardi ma avevano avuto il piacere di poter consumare un bel pasto per l'ora di pranzo.

Cosa che, ovviamente, a Sam non era capitata.

Il sole stava tramontando e lei stava letteralmente morendo di fame.

Non vedo l'ora che questa stupida prova finisca, già mi sono stufata. Tanto sicuro non riuscirò a prendere manco una di quelle palle.

Erin ?” disse attirando l'attenzione della sua migliore amica, che camminava davanti a lei.

Che c'è Sam?” L'altra rispose senza girarsi.

Senti non è che per caso hai qualcosa da mangiare?”

La ragazza, intenta alla ricerca delle sfere, all'affermazione della bionda si bloccò immediatamente e, senza parole, si girò verso di lei con uno sguardo indecifrabile.

Stai scherzando? Stiamo nella Foresta Proibita, nota a tutti per le creature pericolose che ci abitano, e tu pensi al cibo?”

Beh... si.”

Con tutte le preoccupazioni che dovremmo avere, il cibo dovrebbe essere l'ultima cosa a cui pensare”

E daiiiii, lo so che tanto hai qualcosa da mangiare in quella tua borsa stile Mary Poppins. Quindi non ti lagnare e sfamami!”

Sam...”

Per favooore” le rivolse persino un sorrisetto da finto angioletto pur di ricevere del cibo.

Ok tieni” Erin sospirando estrasse dalla sua borsetta diversi tipi di lecca-lecca che, sapeva, avrebbero fatto impazzire Sam e glieli lanciò.

Grazie, sono quasi commossa! Quelli che mi ero portata io li ho finiti almeno due ore fa.”

Erin la guardò a bocca aperta. Come faceva a magiare come un maiale ed essere magra come un chiodo?!

Senza parole, la castana decise di riprendere da dove erano rimaste e quindi di rin-camminarsi alla ricerca delle sfere.

Nel tragitto ne avevano trovate parecchie ma, purtroppo, non erano state le uniche ed avevano finito col combattere con altri concorrenti - sia inglesi che giapponesi – i quali non avevano esitato ad usare anche i più infami sotterfugi pur di accaparrarsi il bottino.

Gli occhi ancora le davano fastidio a causa della terra che quel ragazzo le aveva tirato nel mezzo del duello.

Smidollato.

Ma, nonostante le difficoltà, entrambe non volevano darsi per vinte. O almeno così sembrava.

Ad un tratto un rumore proveniente da dei rami, dietro di loro, catturò l'attenzione di entrambe.

Pronte, in meno di due secondi con le bacchette alle mani, attesero con trepidazione che qualche mostro spaventoso uscisse fuori dal suo 'nascondiglio'. Tuttavia, quando giunse il momento fatidico, entrambe rimasero senza parole.

Kyla King, cugina acquisita di Sam, correva come una forsennata in direzione delle ragazze.

Era ricoperta di ferite e graffi su entrambe le braccia che rendevano l'uniforme, dell'Istituto delle Streghe di Salem, logora e consunta: come se nessuno la pulisse da anni.

Nella mano sinistra teneva la sua bacchetta e con l'altra mano teneva l'estremità del mantello di un'altra ragazza dell'Istituto che Erin e Sam riconobbero come Gloria Hayne.

Evidentemente la ragazza aveva perso i sensi e Kyla, pur di non lasciarla da sola per terra – nella foresta proibita e con le tenebre che sopraggiungevano – aveva avuto la bella idea di trascinarla con un 'wingardium leviosa'.

Ma il tutto non spiegava la corsa e le ferite sul corpo della King.

E come se gli avesse appena letto nel pensiero, ella cominciò ad urlare contro di loro.

Levatevi di mezzo, presto! Un gruppo di ippogrifi è impazzito, ci calpesteranno se non troviamo un luogo sicuro!”

Manco il tempo di finire la frase, che entrambe le ragazze videro gli ippogrifi dietro di Kyla dirigersi proprio verso di loro.

Fu questione di un attimo e tutte si misero a correre.

Corsero a più non posso per quasi dieci minuti buoni, col cuore che batteva all'impazzata per l'ansia e la paura, fino a che non trovarono una pietra rialzata a mo di grotta vicino al fiume. Non ci pensarono due volte e si nascosero, come meglio poterono, attendendo la fine della carica.

Una volta sicure che il peggio fosse passato, si decisero ad uscire..

Santo cielo! Non ho mai visto tanti ippogrifi tutti assieme!” esclamò senza fiato Erin.

Evidentemente, col tempo, devono essersi moltiplicati fino a creare una sorta di 'branco'.” le rispose Kyla con la solita freddezza che la contraddistingueva.

Si ma perchè una carica? Che gli hai fatto Kyla?” chiese Sam, più adirata che mai, alla cugina.

Io? Niente! Ho solo cercato di prendere quelle maledette sfere di cui si erano impossessati!”

Anche se Sam, da quando sua madre aveva sposato il suo patrigno, era diventata a tutti gli effetti una King non si era mai trovata bene in quella famiglia.

Il più delle volte i cugini la disprezzavano e maltrattavano – tanto che una volta la rinchiusero nel capannone degli attrezzi, in pieno inverno, senza cibo né acqua per due giorni – e spesso lei stessa aveva desiderato di sparire dalla faccia della terra.

Ma le cose erano cambiate dopo la nascita del suo fratellino: Alexander.

E, soprattutto, dopo aver capito le difficoltà che Alex avrebbe avuto in quella famiglia – in quanto futuro capofamiglia del casato King – sia nei confronti dei suoi cugini che in quelli della sua sorellastra, Sam aveva iniziato a reagire. E da allora si era ripromessa di essere sempre se stessa, anche se era la 'mezzosangue' del nobile-ricco-potente-prestigioso-antico casato King.

Ma con Kyla, ad essere sincera, non aveva mai avuto molti problemi.

Lei era il classico tipo di persona che stava molto sulle sue, non per maniere di grandezza, ma proprio perchè di determinate persone non glie ne poteva fregare di meno e non si faceva manco problemi a dimostrarlo.

Era nata per essere una leader, e lei stessa lo sapeva benissimo. Inoltre, in un'occasione, tanti anni prima non aveva espresso alcun parere negativo sul fatto che il suo patrigno l'avesse adottata legalmente – cosa che, invece, avevano fatto quasi tutti in quella famiglia -. Quindi non aveva alcun tipo di rancore nei suoi confronti.

Non che fossero amiche per la pelle, si intende.

Ma neanche regnava quella forma di 'astio' o invidia che regnava a Villa King.

Quindi Sam si sentiva libera di parlarle normalmente.

Aspetta, quindi stai dicendo che gli ippogrifi si erano impossessati delle sfere create da Eric?”

Che c'è, Sam, non mi credi?”

E' ridicolo!”

Eppure ti dico che è vero. Anzi, per la precisione, credo che le avessero scambiate per qualche sorta di roba da mangiare dato che stavano tentando di masticarle”

Stai scherzando?” irruppe Erin nel discorso “Vuoi dire che questi esseri se le sono 'covate' nella tana per mangiarsele?”

Esattamente e stavo quasi per prenderle se non fosse stato per Gloria!” ed indicò la compagna di scuola ancora priva di coscienza.

Scusa e mo lei che c'entra?”

E' colpa sua! Mi ha seguita e proprio mentre stavo per entrare in azione... bam! È svenuta per terra attirando l'attenzione ed aizzando una carica”

Samantha la guardò con scetticismo alzando un sopracciglio.

Dubito fortemente che Gloria ti stesse seguendo”

Comunque sia, dobbiamo prendere quelle sfere”

Non ce la faremo mai solo noi tre” esclamò Erin ma fu interrotta quasi subito da Kyla che le parlò sopra “Ce la faremo, dobbiamo solo unire le forze”.

Erin e Sam si guardarono fra di loro ancora più scettiche, ma entrambe sapevano di non poter commentare la posizione di Kyla: quando la castana prendeva una decisione, era difficile farle cambiare idea.



***



La McGranitt, vista l'ora che si stava facendo e dato che mancavano all'appello ancora parecchi studenti, decise di recarsi dai cavalieri per tentare di porre fine alla giornata.

Inutile dire che il tentativo fu vano.

Sta per calare la notte, i ragazzi saranno stanchi, affamati e in più non avete idea delle creature che escono fuori la notte nella foresta”

Mi dispiace, preside, ma la sfida deve continuare fino a che tutti i ragazzi non saranno tornati” esclamò Iris senza neanche degnarla di uno sguardo.

Ma almeno potremmo fare un pausa”

Nessuna pausa, non sarebbe giusto nei confronti di chi ce l'ha fatta prima di loro senza mai fermarsi. E poi, vediamo come se la cavano questi mocciosi” continuò la ragazza con un ghigno sul volto.

A quel punto la Mc esplose di rabbia.

Questo è troppo! È in gioco la vita dei miei alunni e dei miei ospiti! Esigo che questa assurdità venga fermata all'istante! Ted, fai qualcosa ti prego.”

Ma Ted Lupin, per sua sfortuna, essendo l'ultimo 'acquisto' fra i cavalieri poteva fare ben poco. C'era una gerarchia da rispettare e, fra loro, quella più alta in grado era proprio Iris.

Quindi se lei non acconsentiva, la cosa non si faceva.

Mi dispiace, preside, ma non posso fare niente” rispose il mago afflitto.

Anche lui avrebbe voluto che la cosa finisse, difatti già aveva esposto le sue perplessità ad Iris prima della Mc, ma lei era stata irremovibile.

Chissà cosa le frullata per la testa a quella piccola russa.

La prova continuerà per tutta la notte, non accetterò obiezioni. Faremo i turni per riposare così che, qualsiasi ragazzo arrivi nel mezzo della notte, sia ben accolto e registrato sull'elenco come abbiamo fatto con gli altri.”

Elenco? Quale elenco?” la Mcgranitt capiva sempre meno.

Questo elenco, con i rispettivi nomi dei ragazzi che sono tornati senza sfere; quelli che hanno riportato le sfere ed il colore di ognuna di esse”

Nox mostrò alla preside la pergamena sulla quale avevano annotato tutto e riuscì ad azzittire la preside.

Dobbiamo solo attendere....”



***



Ricapitoliamo: Sam tu li distrarrai con un qualche incantesimo, nel frattempo io mi avvicinerò alle sfere per prenderle e tu, Erin, rimarrai di guardia sull'albero nel caso in cui le cose si mettessero male. Ci sono domande?” propose Kyla tronfia di se stessa.

Io ne ho una: come pensi che riesca a distrarre tutti quegli ippogrifi?”

Non lo so, improvvisa.”

Grazie, cugina, sei davvero di grande aiuto”

Faccio quello che posso”

Detto questo, Kyla decise di alzarsi da terra e di girare in direzione della tana degli ippogrifi.

Destino volle, però, che Leila Redmund le si schiantò addosso in quel preciso momento facendola cadere e provocando le risate delle altre ragazze.

Santa Morgana, Leila! Da dove salti fuori?”

Secondo te? Centauri... e sono molto arrabbiati, devo fuggire” Leila fece per andarsene, presa dal panico, ma fu bloccata per un braccio proprio da Kyla.

Aspetta, hai detto centauri?”

Esatto” continuò lei tentando di scappare dalla presa ferrea della King.

Ma è perfetto! Ho un'idea! Solo avrò bisogno dell'aiuto di tutte voi”

Cosa vuoi fare?”

Vedrete”



***



Ok, credo che possa funzionare. Ma che facciamo con Gloria? Ancora non si è ripresa”

Per ora, Erin, lasciamola dietro il masso. Credo sia il posto più sicuro per lei. Appena si creerà il delirio torneremo a prenderla e poi pronte a fuggire. Mi raccomando, ragazze: abbiamo una sola possibilità”

Si!” esclamarono tutte insieme ed in men che non si dica ognuno prese la postazione stabilita.

Erin e Samantha si recarono verso nord, seguendo le tracce lasciate dagli ippogrifi, mentre Kyla e Leila procedettero verso sud in direzione dei centauri.

Il piano era una follia, Leila dovette ammetterlo, ma se avesse funzionato sarebbero potute tornare verso la scuola ed uscire, finalmente, da quella giungla infernale.

Era la loro unica chance.

Ormai il sole era calato da un pezzo, lasciando spazio al buio più oscuro. Tutto sembrava privo di vita e, certamente, lo scenario tetro non contribuiva positivamente alla situazione.

Delle luce rossi iniziarono a lampeggiare sopra le loro teste, dopo appena dieci minuti dalla separazione con le altre. Quello era il segnale.

Dovevano sbrigarsi.

Con i centauri finalmente davanti a loro, Kyla e Leila presero il coraggio di uscire allo scoperto ed iniziare ad istigare le creature mitologiche. Dovevano farle infuriare, ma non dimenticarono di agire comunque a dovuta distanza da esse.

I centauri erano imprevedibili.

Bastarono pochi insulti e qualche sassolino lanciato nella loro direzione che questi, in pochi istanti, si infervorarono a tal punto da prepararsi per la carica.

Le ragazze iniziarono a correre verso il luogo di incontro con le altre.

Erano senza fiato ma non potevano permettersi di fermarsi.

I centauri, anche se lontani, le stavano alle costole.

Superata la roccia, dove si erano precedentemente nascoste, ebbero il tempo di far lievitare Gloria e trascinarla in avanti.

Sam ed Erin erano ormai di fronte a loro, seguite dagli ippogrifi del pomeriggio.

Correvano le une verso le altre.

I cuori a tremila, le gambe esauste, il fiato spezzato e l'ansia e l'adrenalina che le divorava.

Fu una questione di un attimo.

Le ragazze si scansarono proprio all'ultimo buttandosi in un avvallamento laterale, senza che le creature se ne rendessero conto.

Il piano era riuscito per metà.

Centauri ed ippogrifi si stavano scannando senza manco sapere il perchè, presi dai propri impeti.

Una battaglia memorabile.

Ma le ragazze non avevano tempo di assistervi.

Sempre con Gloria incosciente, continuarono la loro corsa verso il covo degli ippogrifi che avevano saccheggiato le sfere.

Sam, sbrigati prendine più che puoi ed andiamocene!”

Quante siamo noi?”

Quat- no anzi siamo cinque. Sbrigati”

Ok ok ho capito!”

Samantha prese esattamente cinque sfere e le nascose nella borsa. Il più era fatto, ora dovevano soltanto uscire da quell'inferno.

Dove andiamo Kyla?”

Perchè chiedete a me?”

Perchè sei tu quella che è venuta da questa parte prima, dovresti sapere la strada”

Io... io non lo so, di notte non riesco a capire bene la direzione”

Maledizione!”

In quel frangente, Gloria riuscì a svegliarsi per qualche secondo dal suo stato 'comatoso'.



Una voce la stava chiamando.



Ragazze” rispose con voce flebile.



Aprì i suoi grandi occhi marroni e fu lì...che vide.



Per di là”

Alzando il braccio destro, ed indicando un punto nel buio più oscuro, Gloria suggerì loro la via di fuga.

Non avendo altre scelte, le ragazze le diedero retta immediatamente, così si buttarono letteralmente verso il cunicolo* indicato.

Strusciarono a più non posso nel fango; si ferino sul viso, sulle ginocchia e sulle braccia ma, alla fine, caddero in quello che Sam avrebbe definito ' la tana del Bianconiglio'. Dritte sul prato davanti la serra di erbologia di Hogwarts.

Quello che avevano trovato era un passaggio segreto.

Erano riuscite ad uscire dalla foresta proibita.

E, cosa più importante, erano riuscite a sopravvivere.

                                                                                                                To Be Continued...


* = Nota

Allooooraaaaa, sperando che il capitolo vi sia piaciuto, volevo solo specificare una cosa (sono Victoria)...

Il cunicolo in questione, l'ho preso - più o meno - dal vecchio video gioco di “Harry Potter e la Camera dei Segreti”. Nella storia del gioco - che non mi prolungherò a raccontarvi per non ammorbarvi - mi ricordo che di mattina l'azione si svolgeva dentro il castello mentre di sera, il più delle volte, nella Foresta Proibita. La sera, ovviamente, non potevi uscire perchè c'erano i prefetti a controllare tutte le entrate e le uscite e, se ti beccavano, ti levavano i punti... quindi dovevi passare per passaggi segreti e via dicendo... (io, ovviamente testarda come sono, i passaggi li usavo poco e preferivo fregare i prefetti facendomi vedere da loro e poi usare il colpo 'Expelliarmus' per far rimbalzare il colpo che mi lanciavano... si... devo sempre complicare le cose...) Comunqueeeee....

Ho un vago ricordo proprio di una volta dove, per raggiungere la Foresta Proibita, Harry (mosso da me ovviamente) è dovuto passare in un cunicolo vicino la serra di erbologia per poi ritrovarsi in mezzo alla foresta.

Ora, non so se me lo sono sognato io (anche perchè sono passati parecchi anni da quando ci giocavo) ma ricordo proprio questa scena. Quindi, memore di questo passaggio segreto, ho deciso di inserirlo nella storia.

Se qualcuno di voi, come me, ha mai giocato a quel gioco e se lo ricorda anche lei/lui... mi farebbe piacere sapere se effettivamente esisteva questo passaggio o me lo sono davvero sognato xD.

Grazie per l'attenzione :)



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Capitolo 6
*** Le Serpi sono le Peggiori ***


4

CAPITOLO 4:

Le Serpi sono le peggiori



Angolo Autrici:



Buonasera a tuttiii!

Eccoci, come promesso, con un altro capitolo.

Volevamo avvisarvi che il prossimo capitolo verrà pubblicato martedì perché, dato che parto (sono Victoria) per Copenaghen giovedì, non avrò modo di pubblicarlo venerdì.

Speriamo di poter continuare così con gli aggiornamenti.

Detto questo, (partecipazione come al solito!) vi lasciamo al capitolo.

Buona Lettura

Vic & Gin



Flashback





Odette ed Iris correvano come forsennate per i giardini della villa.

Dopo il rifiuto di entrambe di combattere l'una contro l'altra, tutta la famiglia O'Klodore gli si era rivoltata contro: primo fra tutti il loro 'venerabile' nonno capofamiglia.

Si erano ritrovate in due a combattere contro tutti i loro cugini maschi, gli altri membri li avevano mandati per primi pensando che qualche incantesimo -lanciato dai prediletti di famiglia- fosse sufficiente per annientarle.

Ma i piani non erano andati come previsto, difatti le ragazze grazie alle loro nuove abilità avevano surclassato –e non di poco– tutti gli incantesimi dei cugini ed i cugini stessi.

Poi, era passato il turno ai loro zii.

Ovviamente.

Quando una persona viene sconfitta, sfrutta qualsiasi sotterfugio pur di arrivare alla vittoria: soprattutto barare.

Oggettivamente parlando, non era leale che tutti quei maghi -di molto più grandi delle ragazze e soprattutto più esperti– si battessero contro di loro.

Se pensate poi, che a farlo furono i membri stessi della propria famiglia la cosa è ancora più riluttante.

Ma le gemelle tennero testa anche a quasi tutti loro.

Decisero di correre fuori dalla villa, nei giardini, per avere un più ampio spazio dove esercitare i propri poteri.

Correvano e correvano a più non posso.

I perfetti capelli biondi, che entrambe tenevano legati in una treccia, erano ormai allo sbando; i sontuosi abiti di seta, erano lacerti; Odette aveva pure perso una scarpa, nella corsa, e tutto il piede sinistro le sanguinava. Ma non potevano fermarsi, o una delle due sarebbe morta.

Det... det, aspetta un attimo. Fammi riprendere fiato”

Non possiamo Iris, non aspettano altro che coglierci di sorpresa!”

Lo so ma... non ce la faccio più” Iris quasi si accasciò al suolo.

Se riuscissimo a raggiungere il capannone e a prendere le nostre scope, potremmo volare via da qua. Andiamo, un ultimo sforzo ci siamo quasi !”

Odette si piegò verso di lei e le prese le braccia nel tentativo di sollevarla ma, proprio quando Iris stava per rialzarsi completamente, il loro prozio Isaac spuntò fuori dall'alta siepe alla loro sinistra e trascinò Odette nel proprio 'nascondiglio'.

Det!” Iris urlò, alzandosi di scatto e riaccasciandosi quasi subito a terra.

In quell'istante esatto, una terrificante e sonora risata si levò nell'aria.

Iris sapeva benissimo a chi apparteneva la voce.

La sua ora stava per giungere.

La bionda si girò lentamente, sperando e pregando mentalmente di essersi sbagliata.

Ma quando mai la sorte ti assiste nel momento del bisogno?!

Nonostante fosse accasciata al suolo, le sue gambe iniziarono a tremare dalla paura, impedendole di muovere un muscolo.

Suo nonno, stava di fronte a lei, in piedi con un'espressione da matto omicida.

Gli occhi azzurri erano come ghiaccio, gli zigomi squadrati e pronunciati erano accentuati dal ghigno che gli copriva il viso.

La sua elegante bacchetta di pioppo bianco stava puntata in direzione della nipote, la quale conosceva benissimo il motivo: purtroppo Iris era la nipote che, proprio a causa del suo carattere ribelle, difficilmente il vecchio sopportava. E lei lo sapeva perfettamente.

Ebbene Iris, sembra che siamo giunti ad una fine”

Perché...” le parole, seppur tremanti, uscirono lo stesso dalle labbra di Iris “perché lo fate, tutti voi? Siamo pur sempre le vostre nipoti!”

E' vero, siete le mie nipoti. Ma siete anche le posseditrici del potere del casato O'Klodore, non posso comportarmi diversamente, la legge parla chiaro: solo una di voi può avercelo. ”

Ma perché proprio la morte?! E' necessario giungere a tanto? La legge dice proprio questo: che una delle due deve morire?”

No, questa è una cosa che ho deciso io” il vecchio fece qualche passo in avanti, verso di lei.

Una cosa che AVETE DECISO VOI” la rabbia iniziò a pervadere Iris, scuotendola dallo stato di terrore in cui era capitata.

Esatto, io. Si dice che, chiunque abbia il fattore plus in questa famiglia, diventi in automatico il nuovo capofamiglia. Non posso permetterlo! Dopo di me, un UOMO deve portare avanti la dinastia. Figuriamoci se a farlo sono due donne! Pertanto sarà meglio farne fuori una, così da levarmi il pensiero, dopodiché sarà più facile controllare una sola di voi due.. e visto come stanno andando le cose, sarà una passeggiata manipolare Odette per farle fare come voglio anche dopo che mi destituiranno dal mio compito”

Iris era senza parole, tutto questo casino per le manie di grandezza di un folle di 127 anni?!

State scherzando spero?!”

Nessuno scherzo, cara nipote”

NON CHIAMATEMI COSI'! MI VERGOGNO ANCHE SOLO A POSSEDERE IL VOSTRO STESSO SANGUE!”

Se è così che la pensi, allora mi renderai il compito più leggero del previsto. Non avrò alcun peso sulla coscienza.”

Prima che Iris potesse caricare il colpo delle fiamme che era riuscita a creare, il vecchio utilizzò su di lei una delle tre maledizioni senza perdono, bloccandola completamente: la maledizione Imperium.

Dannazione, dannazione!

Sembra che, dopotutto, siamo giunti alla fine”

In quell'esatto istante, entrambi i genitori delle gemelle fecero la loro comparsa.



Ma non per il motivo che speriamo tutti.



Iris iniziò ad urlare i loro nomi, iniziò a supplicarli di aiutarla ma nessuno dei due rispose.

Non muovevano neanche un muscolo.

Ora che ci pensava, erano così da mesi...

Un brivido di terrore puro la assalì, dopo il sospetto che le sfiorò la mente.

Cosa avete fatto ai miei genitori?” ringhiando si girò, per quanto l'incantesimo glielo permise, verso il pazzo furioso.

Io? Personalmente niente, i miei scagnozzi invece... li hanno fatti fuori quando hanno tentato di opporsi alla mia volontà –dopo avergli illustrato i miei piani– il giorno in cui anche Odette ha manifestato i suoi poteri. Quelli che vedi, non sono altro che oggetti meccanici animati dalla mia magia per tutto il tempo trascorso fin'ora.”

Nell'istante esatto in cui Arthur pronunciò le parole, entrambi i fantocci smisero di fingere e caddero al suolo come rottami allo sfascio.

Iris era senza parole.

Siete un mostro, uccidere persino il vostro stesso figlio!”

Il figlio più rammollito che mi sia mai capitato! Non è stato capace manco di darmi un nipote maschio, a differenza dei suoi tre fratelli minori! La sua stirpe doveva continuare la dinastia!”

Iris non rispose... non sapeva se incazzarsi ulteriormente o piangere per la fine che avevano fatto i suoi genitori... suo padre era così buono con lei e sua sorella, nonostante mantenesse il suo modo di fare orgoglioso, sapeva essere un ottimo genitore... e che dire di sua madre.... il vecchio non aveva diritto su niente! Maledetto il giorno in cui lo nominarono capofamiglia!

In un momento di forte rabbia, Iris riuscì a liberarsi dall'incantesimo imperium per scagliare una palla di fuoco dritta verso la faccia del mostro che chiamava nonno.

Lo prese in pieno lato destro.

Il vecchio, ustionato, iniziò ad urlare e dimenarsi come un ossesso.



Ma il momento durò poco.



Accecato dall'ira fece schiantare Iris, con un incantesimo non verbale, in direzione della fontana di marmo che abbelliva il giardino.

Iris quasi perse i sensi.



Ormai era finita, davvero.



Questa cosa è durata anche troppo, adesso muori: avada kedavra!”

Tutto quello che vide lei, fu solo un lampo verdognolo che si dirigeva nella sua direzione...



Hogwarts, Foresta Proibita, quasi le 3 del mattino...



Le tre serpi più ingegnose di Hogwarts avevano assistito alla scena -dal loro accampamento sugli alberi-, creata dalle streghe di Salem, per quasi tutto il tempo.

Erano tutti sbalorditi.

Chi mai se lo sarebbe aspettato da cinque sgallettate simili?

Il moro con gli occhi color del mare, Killian Nott, era senza parole.

La giovane serpe, erede del prestigioso casato dei Nott, era rimasto piuttosto impressionato dal valore che le ragazze avevano dimostrato: in particolare, ad averlo colpito, erano state le due cugine – se non aveva capito male – Sam e Kyla King.

Era consapevole che le donne avessero maggiore intelligenza rispetto agli uomini (d'altronde bastava vedere come sua madre azzittiva suo padre quando questo prendeva delle decisioni) ma mai si sarebbe aspettato anche tutto questo coraggio.

Sotto sotto, le ammirava e non poco.

A che pensi Kill?” il suo amico Farley lo riportò sulla terra schioccandogli le dita davanti.

Farley Alister Baskerville era considerato quasi il bello e dannato di tutta la casa dei serpeverde, superiore persino a Scorpius Malfoy.

Alto qualcosa di più di un metro e 85, il suo aspetto da quasi energumeno non lo faceva certo passare inosservato: pelle abbronzata, fisico scolpito, spalle larghe, mani grandi e dei meravigliosi occhi violacei che facevano battere il cuore a milioni di ragazze.

Per restare in tema: in quello stesso istante si scostò, con una mano, i capelli scuri leggermente mossi che, ribelli, gli ricadevano davanti sul viso.

Ed in quello stesso istante, la piccola Lily Potter quasi cadde dal ramo per il tonfo al cuore che sentì nel vedere la scena.

Sì, poteva sembrare da vere ragazzine, ma lei non poteva farci niente! Era così e basta, ogni volta che lo guardava le gambe rischiavano di cederle al minimo gesto che questo faceva.

Lily e Killian erano diventati amici quasi subito, all'inizio del loro primo anno di Hogwarts; destino volle che Killian diventasse amico di Farley nel giro della settimana seguente. In automatico, i tre serpeverde, erano diventati un gruppetto affiatato in poco tempo.



Ed erano anni che Lily aveva una cotta per Farley.



Sinceramente, Far, sono colpito”

Mh-mh, ti capisco” e con fare pensoso si porto la mano sinistra alla bocca.

Giuro, quasi non ho parole!”

Beh, si, dovessi scegliere fra loro 5... penso che la bionda non sia niente male”

Killian si girò di scatto, a guardarlo, non capendo il senso delle parole dell'amico.

Scusa?”

Hai ragione, forse mi butterei di più sulla castana... aspetta come si chiama... Erin?”

Sii serio Far!” affermò quasi disperato il moro.

Ma si sapeva... quando Farley iniziava un discorso e tu ne iniziavi un altro, a meno che la cosa non destasse in lui il minimo interesse, finiva sempre che non venivi ascoltato.

Solo la pazienza di Killian poteva sopportare un carattere simile, completamente opposto al suo.

Ragazzi non vorrei interrompere le vostre elucubrazioni mentali su chi delle ragazze di Salem sia più bella, e sinceramente manco mi interessa, ma abbiamo un'occasione che io eviterei di sprecare”

Lily si intromise nel discorso, palesemente irritata dalla piega che la discussione stava prendendo, per tentare di far ragionare COME SI DOVEVA i suoi due, teorici, migliori amici.

Di che parli rossa?”

Ma-ma... Kill! svegliaaaa” indicò il punto dove gli ippogrifi avevano nascosto le sfere e continuò a parlare “sono tutti distratti a lottare, proporrei di sfruttare la situazione a nostro vantaggio e rubare anche noi le sfere!”

Ma come... sfruttare la fatica che queste povere ragazze hanno fatto ed accaparrarci noi quel che resta del bottino? Lily, da te non me lo sarei mai aspettato!” commentò Far, in maniera molto teatrale, portandosi una mano al cuore ed una sulla fronte come facevano gli attori drammatici a teatro.

Suvvia! Si tratta solo di prendere tre sfere. Insomma, TRE MISERE SFERE. Non mi pare certo un furto così grave.”

Beh, allora che aspettiamo?” la scena del bel purosangue con gli occhi color malva durò talmente poco, che entrambi i suoi due amici quasi se l'aspettavano “Io vado a prendere la mia sfera, se voi volete fare gli onesti accomodatevi pure.” detto questo scese dal ramo e si incamminò, di sottecchi, verso l'oggetto del desiderio.

Non so te, Kill, ma non sono mai stata particolarmente onesta fino ad oggi. E, sinceramente, non vedo neanche un motivo valido per iniziare ad esserlo adesso.”

Lo dici a me, rossa? La parola 'onestà' non esiste nel mio vocabolario”

Quindi che proponi, dolcezza?”

Mi sembra ovvio: seguiamo Farley.”



***



Aspetta, aspetta! Vorresti dire che, tutti e tre, siamo squalificati?”

Dante Zabini, Rose Weasley e Daniel Morgan erano giunti, dopo ore ed ore di estenuanti ricerche, finalmente al luogo dove tutto era cominciato con le rispettive sfere.

Avevano pure creato un'alleanza 'serpedoro' – così l'aveva chiamata Daniel – fra i due grifoni e quella serpe di Zabini... ma, evidentemente, non era valsa a molto.

Purtroppo per loro, Eric gli stava spiegando, avevano sì catturato le sfere di energia da lui create peccato, però, che esse non avevano cambiato colore.

Questa cosa della 'mutazione cromatica' sembrava essere particolarmente importante; così potente da precludergli l'accesso alla seconda prova.

E, come loro, in molti erano cascati nel tranello.

Ma... Signor La Rouge, mi scusi” aveva iniziato Rose.

Ti prego, dammi del tu, chiamami Eric”

O-ok, Eric, scusa ma... avevi detto che bastava raccogliere le sfere? Noi le abbiamo prese! Vorrà significare qualcosa o no?”

Rose proprio non si capacitava di aver fallito: la rossa le stava provando tutte, senza successo.

Si... beh...il fatto che siete riusciti a prendere le sfere è positivo lo stesso: vuol dire che siete dei maghi straordinari e pieni di talento. Tuttavia, solo chi possiede il fattore plus è in grado, non solo di acchiapparle, ma anche di fargli cambiare colore. Le vostre non sono mutate, ma non disperate! Siete comunque fantastici, ragazzi, anche se siete dei comuni maghi!”

Eric tentò di appianare la situazione come meglio poté, ma le cose non andarono proprio come aveva sperato.

Dante, preso dalla collera, con un gesto violento sbatté la sfera al suolo facendola disintegrare in mille pezzi. Dopodiché se ne andò senza proferir parola, urtando la spalla, in malo modo, del povero Eric.

Rose, che tentava inutilmente di darsi un contegno, divenne rossa dalla rabbia; porse, con molta poca grazia la sfera al biondo, e se ne andò salutando con un 'arrivederci' e tanta alzata di mento.

Daniel, che aveva assistito alla scena della sua migliore amica e di quell'invidioso di Zabini, decise di comportarsi esattamente come si comportava di solito Daniel Morgan: con fare molto amichevole, consegnò la sfera ad Eric e, con un sorriso a trentadue denti, affermò che se ne sarebbe fatto una ragione.

Dopo aver salutato garbatamente, decise di tornare al proprio dormitorio per riposare.

Lungo il tragitto, però, un rumore sospetto – quasi un lamento - verso la serra di erbologia attirò la sua attenzione e, senza pensarci due volte, si recò sul posto armato della sua bacchetta.

Una volta arrivato, il suo cuore perse un battito per la scena che gli si parrò davanti.

Cinque ragazze giacevano a terra, ricoperte di ferite, in stato di quasi incoscienza e solo una sembrava più vigile delle altre. Pertanto, senza pensarci due volte, il castano raggiunse la ragazza e tentò da subito di smuoverla.

Come ti chiami? Riesci a sentirmi?”

E..r...” rispose questa con voce flebile.

Cosa? Non capisco, parla più forte se ci riesci”

Erin... mi chiamo Erin”

Erin... non ti muovere, ora vi porto tutte in infermeria”





To be Continued....


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Capitolo 7
*** Special 1 : Fumo e Cenere ***


CAPITOLO SPECIAL 1:





Angolo Autrici:

Salve a tutti!!

allora, come leggete nel titolo, questo è un capitolo 'speciale'.

Ma cosa significa esattamente?

Bene, ve lo spieghiamo subito: abbiamo deciso di inserire, staccando momentaneamente la storia, dei capitoli a parte dedicati ai nostri e ai vostri personaggi.

In questo capitolo, la protagonista principale sarà Iris (già ci immaginiamo le persone che chiudono la pagina perché la sua storia non gli interessa ahahahaha) e, vi avvisiamo, sarà un capitolo veramente drammatico.

Avrete notato, negli altri capitoli, che tutti iniziano con un suo flashback. Bene, ora in questo special, vi lasceremo al finale della sua storia prima che entrasse nell'ordine del Sole Nero.

Come avrete notato, i suoi flashback, sono piuttosto lunghi per questo ci è venuta l'idea di inserire direttamente un capitolo a parte.

Ovviamente, e qui vi vogliamo, ci piacerebbe parlare a turno del passato di ogni personaggio che voi avete creato, mettendo dei capitoli 'special' e rendendolo/a protagonista per un interno capitolo.

Per chi volesse partecipare anche agli special è pregato di scrivere nella recensione con quale personaggio preferirebbe iniziare (nel caso delle persone che abbiano creato più personaggi) e quale aneddoto della propria vita vorrebbe che noi raccontassimo.

L'autrice (o autore) che verrà scelto per il prossimo special avrà l'onore di leggere il capitolo in anteprima, per darci un'opinione sul suo personaggio protagonista (Tipo: va bene mi piace come lo avete raccontato; però io avrei preferito che lui/lei si comportasse in questa maniera; non mi è piaciuto come lo avete descritto perché non mette in risalto, a pieno, il suo carattere...) e via dicendo.

Nel caso nessuno aderisca, noi che siamo le autrici, parleremo ovviamente solo dei nostri personaggi... ma, sinceramente, sarebbe un peccato! Avete creato dei personaggi fantastici e vorremmo che, come noi, anche le persone che leggono li apprezzassero come li apprezziamo noi.

*Almeno uno di voi partecipi, vi pregoooo*

....

Ok.... dopo questo momento di follia, vi lasciamo al capitolo.

Sperando che vi piaccia.

Buona Lettura

Vic & Gin





'Fumo e Cenere'



Tutto quello che vide lei, fu solo un lampo verdognolo che si dirigeva nella sua direzione...



Iris chiuse gli occhi, volgendo la testa di lato, attendendo solo il momento in cui l'incantesimo l'avrebbe privata della vita... ma quel momento non accadde mai.

Un tonfo, vicino a lei, la ridestò dal baratro dei pensieri in cui stava affogando.

Si girò di scatto non appena riconobbe la voce che, a stento, riusciva ancora ad esalare i suoi ultimi respiri.

Iris...”

ODETTE!”

Iris era sull'orlo della disperazione.

Strusciando si era avvicinata alla sorella, l'aveva tirata su col busto e – con la sua man destra – le aveva preso la sua mano sinistra.

Calde lacrime solcarono le guance rosee della bionda mentre vedeva, per l'ultima volta, il volto della sua gemella.

No... Iris... non piangere”

Odette stava sorridendo. Perché?! Che cosa aveva da sorridere?!

Det... perchè l'hai fatto? TU dovevi vivere fra le due!” i singhiozzi si impossessarono della voce di Iris, rendendola stridula e spezzata come mai era stata in vita sua.

Tu sei la più tosta fra noi due, lo sai, se fossi rimasta io in vita... sicuramente nostro nonno mi avrebbe manipolat- ah!” una fitta al torace, costrinse Odette ad interrompere il discorso.

La vita la stava abbandonando.

In quell'istante anche lei iniziò a piangere come sua sorella mantenendo, però, il suo solito sorriso sulle labbra.

Det... ti prego... non lasciarmi...”

Ormai non c'è più altra scelta...”

Odette le strinse la mano più forte che poté e lasciò che il suo potere si trasferisse nel corpo della sorella.

Piano piano, il suo corpo iniziò a svanire.

Det... DET! Cosa farò senza di te!”

Odette ormai stava diventando evanescente come un fantasma, probabilmente era l'effetto che la persona subiva quando trasferiva i propri poteri ad un' altro.

Te la caverai, tu sei molto più di quello che sei adesso... fa vedere loro quanto vali... fallo vedere a lui... e a me, da lassù”

E con queste ultime frasi, Odette si trasformò in piccole luci violacee che si dispersero nell'aria... in direzione del cielo...

Ancora col volto rigato dalle lacrime, Iris fu costretta a reagire alla risata del pazzo furioso, il quale dopo aver assistito a tutta la scena, aveva iniziato persino a battere le mani.

Bene bene, quindi finalmente ora abbiamo una persona completa. Un po' mi dispiace per Odette, se fosse sopravvissuta lei avrei avuto molte meno complicazioni di quelle che mi aspetteranno con te” e fece per avvicinarsi alla nipote.

Non osate avvicinarvi a me!” aveva urlato Iris, alzandosi lentamente e parandosi di fronte al vecchio psicopatico.

Si guardarono negli occhi per eterni secondi.

Iris sentiva il potere di sua sorella scorrerle nelle vene, non avrebbe permesso mai più una simile atrocità dentro la sua famiglia! Ora che ci pensava, nessuno là dentro, si era mai comportato come tale.

Dovevano pagare tutti.



Ed il primo che avrebbe fatto soffrire più di tutti, era proprio davanti a lei.



Iris richiamò a sé tutto il suo potere: gli occhi iniziarono a mutare in due scintillanti rubini ed i suoi arti assunsero il solito colore violaceo, solo che questa volta era diverso... Iris sentiva il potere, che stava tentando di tirare fuori, come 'sacrificato' dentro di lei. Dentro il suo corpo.

Era questo il vero potere del casato O'Klodore.

Ora aveva capito.

Cosa vuoi fare? Stupida mocciosa”

Arthur, chiaramente allarmato dal potere che vide circondare la ragazza, iniziò ad indietreggiare con sguardo quasi impaurito.

Non è possibile che riesca già a controllarlo? Ci vogliono anni! Che Iris sia la più forte posseditrice mai esistita nell'intero casato? NO! Mi rifiuto di crederlo! È una donna !

Vi meritate una lezione, venerabile nonno. Una lezione esemplare e, fidatevi, dopo quello che sto per fare..nessuno si ricorderà più di voi o di anche un solo membro di questa insulsa famiglia

Hai intenzione di farci tutti fuori? Tu devi essere impazzita! Come pensi di sconfiggerci in una sola notte! Torna in te e non fare pazzie, ne discuteremo dopo con più calma”

Ormai, non prendo più ordini da voi!” un alone violaceo circondò completamente Iris.

Il suo potere la stava chiamando, la sua giustizia la stava chiamando... Dovevano pagare tutti.

Iris, fermati!” gridò il capofamiglia.

Ma era troppo tardi.

In pochi istanti, la minuta ragazzina russa alta appena un metro e 50, si trasformò in un maestoso drago violaceo alto più di quattro metri.

Iniziò a sputare fuoco fin da subito.

Suo nonno venne completamente carbonizzato, appena conclusasi la trasformazione.

E nel giro di appena un'ora la casa e tutti i membri della sua famiglia vennero rasi al suolo dalle fiamme.

Il casato O'Klodore non esisteva più.

E non sarebbe mai più esistito.

***



La mattina seguente le autorità magiche russe, venute a conoscenza della 'disgrazia' che aveva colpito la famiglia di maghi più potente in tutta la Russia, interrogò per ore l'unica sopravvissuta, Iris, per cercare di capire meglio come si fossero effettivamente svolti i fatti.

Ovviamente lei mentì egregiamente su tutto.

Aveva raccontato che un drago, sbucato fuori dal nulla, aveva incenerito la casa e tutti i suoi abitanti in meno di un'ora. Non si era risparmiato con nessuno, manco con i membri più giovani della famiglia, e lei era stata l'unica a riuscire a fuggire alla tragedia per puro miracolo.

Si era rifugiata nel covo sotterraneo, prima che gli altri potessero raggiungerla, ed aveva aspettato per tutto il tempo.

Dopodiché, non avvertendo più alcun rumore, si era decisa ad uscire.



La sua menzogna non faceva una piega, anche perché il rifugio sotterraneo esisteva per davvero.



Difatti, le autorità, la rilasciarono in giornata con la promessa di investigare e 'dare la caccia' al drago che aveva scatenato tale sventura.



Ovviamente, il drago, non fu mai ritrovato...



Il giorno seguente, Iris si recò dal commercialista di famiglia per discutere della sua eredità: aveva falsificato il testamento che suo nonno aveva predisposto anni prima, specificando che il vecchio lasciava tutto alle sue uniche nipoti femmine.

Levata Odette, perché rimasta vittima della tragedia anche lei, spettava tutto ad Iris.

Era minorenne, lo sapeva perfettamente, ma essendo l'unica sopravvissuta della famiglia -ed essendo troppo grande per essere adottata– il tizio non fece neanche troppe storie.

Essendo un vecchio amico di suo padre, decise di chiudere un occhio sulla parte legale dell'eredità e di darle assoluta carta bianca.

Dal suo punto di vista, la ragazza aveva passato un vero inferno in quei giorni e non gli sembrava il caso di infierire maggiormente.



Non appena tutto il patrimonio fu nelle sue mani, Iris vendette tutti gli averi di famiglia nel giro delle due settimane successive.

Non voleva tenersi niente che le ricordasse la sua 'famiglia', tanto meno le stupide 8 Ville che il vecchio aveva fatto costruire nelle varie aree del globo.

Che idiozia avere tutte quelle case che manco erano abitate!

Le uniche cose che si tenne, per ricordo, furono: i gioielli di sua madre, che erano custoditi a casa loro a San Pietroburgo; le bacchette di sua sorella e dei suoi genitori (quella di Odette era rimasta al suolo dopo che era scomparsa, mentre quelle dei suoi genitori le aveva prese, dai burattini di metallo, di nascosto - stupendosi lei stessa di come queste non avessero preso fuoco nell'incendio); i gemelli d'oro di suo padre ed il medaglione, d'oro massiccio di Odette, al cui centro erano posizionati vari zaffiri a forma di un fiocco di neve.



E basta.



Dopodiché fece i bagagli, si cancellò dalla scuola di magia Koldovstoretz –nonostante le prediche del preside– salpò sulla prima nave per Londra ed abbandonò per sempre quella terra sventurata.





The End





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Capitolo 8
*** Di corvi e grifoni ***


5

CAPITOLO 5:

Di corvi e grifoni...



Angolo Autrici:


Buonasera a tuttiii!

Come promesso, il capitolo conclusivo della prima prova!

E adesso ? Cosa succederà ? Vi chiederete voi..

Inizieremo il gioco vero e proprio..

Finora siamo riuscite a collaborare regolarmente, speriamo di poter continuare così.

Detto questo, (partecipazione come al solito!)

Buona Lettura

Vic & Gin

*


Hogwarts, Foresta Proibita, le cinque del mattino...


Il sole stava tramontando e la prova stava volgendo al termine.

Ormai mancavano solo pochi nomi all'appello, tutti ragazzi appartenenti ad Hogwarts: quattro Grifondori e cinque Corvonero.

Nox, così come gli altri cavalieri, era piuttosto tranquillo sul da farsi anche perché -non avevano detto niente a nessuno- ma erano giunti alla conclusione che, se i ragazzi non fossero tornati entro le sei di quella mattina, sarebbero andati a cercarli loro stessi.

Cosa diversa, invece, non si poteva dire per la McGranitt..se prima era in ansia, anche per i suoi ospiti, sapere che mancavano all'appello solo i suoi allievi la rendeva a dir poco fastidiosa.

Aveva iniziato ad urlare facendo delle scene da vera isterica, mai viste prima d'ora (da parte della Preside perché altri insegnanti le facevano di continuo).

Era palesemente preoccupata e fuori controllo.

Il tutto era continuato fino a che Eric, conosciuto da tutti come il 'santo' del gruppo, non si era stufato e le aveva prosciugato tutte le energie muovendo un misero dito.

Dopodiché la Mc era crollata a terra, priva di forze.

La scena aveva fatto ridere tutti loro ed Eric si era giustificato, con gli altri, affermando semplicemente: “Stava diventando seccante”, alimentando le risate di tutti, ma soprattutto di Iris.

Alleggerita la situazione, ora tutto quello che dovevano fare era attendere.


**


Un'accesa discussione si era appena creata all'interno del gruppo voluminoso con cui Ian Straggler era stato costretto -dal suo migliore amico Keith Meghethos- a lavorare per la ricerca di quelle maledette sfere. Il fatto era che, tutti erano stremati, affamati e mezzi addormentati, dopo l'avventura appena trascorsa, ma Lavi Polaris era stato catturato dalle Acromantule e necessitava di essere salvato.

Si erano fermati tutti nell'istante esatto in cui l'essere si era trascinato il povero malcapitato all'interno della sua base, nonostante fossero davanti all'uscita della foresta proibita.

Ed ora, erano quasi venti minuti che discutevano sul da farsi.

Ovviamente i Grifondoro avevano finto di essere freschi come delle rose e si erano erti a prodi eroi, in particolare Adelaine Queen ed Erwin Cecil, avevano preso parola, mossi dal loro senso di umanità -nel primo caso- e di giustizia -nel secondo- affermando, inflessibili, di dover assolutamente tornare indietro a salvare l'amico.

Dal canto suo Ian non pensava che Lavi necessitasse di tutto il gruppo, insomma lui era uno solo, ne sarebbero bastati quattro o cinque di loro per salvarlo.. non capiva proprio perché tutti avrebbero dovuto partecipare all'operazione. Lui per primo si sarebbe discostato volentieri da quel gruppo di persone, era stato già abbastanza il doverli sopportare per tutte quelle ore.. già solo il fatto di essere lì era ridicolo... lui, che di solito odiava essere circondato dalle persone, stava discutendo se salvare o no un grifondoro.

“Io dico che non c'è bisogno che tutti partecipino, chi vuole vada, chi no può tornarsene a casa” aveva appena finito di esporre la sua teoria, che Mallory Churchill lo guardò con aria riluttante.. se i suoi grandi occhi azzurri avessero avuto il potere di uccidere, il bel tenebroso sarebbe già giaciuto morto per terra. La mora Corvonero, che aveva fin da subito appoggiato l'idea dei compagni di scuola, in quel momento, testarda e coraggiosa come era, rispose “Non possiamo rischiare, più siamo meglio è..se ci dovessero essere problemi non riusciremmo a sconfiggere quelle bestie da soli..servono tutti ! O forse stai proponendo di abbandonarlo e attendere che le Acromantule se lo divorino? Ian, sii ragionevole, è un nostro amico!”

Da parte sua, Keith Meghetos supportava senza paura la teoria del suo miglior amico “Tecnicamente non lo è.. io propongo di metterlo ai voti.. e tra l'altro dovrebbero intervenire tutti”

“Concordo” disse Ian incrociando le braccia al petto.

Kendra Cox, migliore amica di Albus Potter e Scorpius Malfoy, non si era ancora pronunciata del tutto ma, da come stava fissando Ian e Keith, tentando di carpirgli qualche informazione, era quasi sicuro che non fosse d'accordo con la loro proposta.

Le uniche che ancora erano rimaste completamente in silenzio furono Mabel Crowlee e Jennifer Benson.

La prima, se ne stava ferma ed immobile, a guardare la scena con un'assoluta espressione neutrale sul volto.

La seconda, proprio in quel momento, decise di proferir parola “Non credo sia giusto, starcene qui a guardare mentre Lavi rischia la vita...e sebbene voi diciate il contrario è un nostro amico, semplicemente per il fatto che ci ha aiutati -tutti- con le sfere e che fa parte della squadra”

“Quindi direi che siamo tutti d'accordo tranne te e quell'idiota del tuo amico Meghetos!” concluse Jenny.

“Ehy!” rispose il biondo, afflitto dall'insulto della rossa.

“Senza offesa -è ovvio-” specificò la ragazza.

“Se preferite essere codardi e non seguirci fate pure, non abbiamo bisogno di pesi morti” disse Erwin, con sguardo freddo.

Ian sentì il veleno scorrergli nelle vene, non si trattava di codardia.. e anche se fosse stato così non si sarebbe messo a decantare il suo coraggio come i grifondoro.. il suo era più un fattore di menefreghismo, non era abituato a dover salvare il culo alla gente, e sinceramente non ne aveva mai sentito il bisogno.. però su una cosa avevano ragione: erano una squadra e se c'era una cosa che lui capiva era proprio quella.. ognuno doveva fare la sua parte.

“D'accordo qualcuno ha un piano ?” chiese Keith interpretando lo sguardo di Ian.

Ecco una cosa che il castano apprezzava dell'amico: sapeva leggerlo come se fosse stato un libro stampato e interpretava i suoi pensieri al posto suo. Un rapporto d'amicizia e fratellanza come il loro non ce l'aveva nessuno, nemmeno i tassorosso.

Alla domanda del biondo dagli occhi verdi seguirono altre discussioni snervanti, tanto che Ian decise di sdraiarsi completamente sotto la quercia dov'era stato seduto fino a quel momento.

Chiuse gli occhi, immaginando la morbidezza delle soffici coperte del suo letto nel dormitorio, e lanciò un pensiero con la mente a Keith 'svegliami quando avete finito'.


**


“Allora” Erwin prese in mano la situazione “Io, Adelaine e Keith -dato che siamo i migliori con gli incantesimi non verbali- ci avvicineremo al ragno, lo stordiremo e libereremo Lavi.

Jenny, Mallory e Kendra voi ragazze andrete avanti per spianare la strada da quei rami maledetti. Ian e Mabel, voi resterete di vedetta e ammazzerete tutti i ragni che proveranno ad entrare.. e, infine quando noi avremmo finito di liberare Lavi, ci aiuterete a renderlo invisibile. Tutto chiaro?”

Con un coro di si, tutti si mossero verso l'entrata del nascondiglio dei ragni giganti.

Tutti sembravano ricordarsi perfettamente la strada percorsa precedentemente, per sgraffignare le sfere a quei mostri, sebbene quando l'avessero percorsa avevano vagato e corso a casaccio.


Una volta arrivati, tutti si guardarono e annuirono, in men che non si dica, ognuno prese la sua posizione.


Erano passati dieci minuti buoni e tutto procedeva per il meglio: Lavi stava quasi per essere completamente liberato dal bozzolo di ragnatele in cui era stato confinato dall'acromantula; Mabel ed Ian aveva già fatto fuori parecchi ragni giganti e le tre ragazze avevano spianato completamente la strada per la fuga.

Niente poteva andare storto... o forse sì.

L'incantesimo dell'invisibilità -proposto precedentemente da Ian- li abbandonò completamente, nel giro di pochi secondi, nel momento esatto in cui ebbero liberato completamente Lavi.

Tutte le acromantule si accorse di loro e, non poco adirate, iniziarono a corrergli incontro.

Erwin, che non capiva come l'incantesimo l'avesse potuti abbandonare così presto, iniziò a prendersela con Ian e ad urlargli contro.

“Io non c'entro niente! Evidentemente per otto persone dura di meno di quel che pensassi!”

si difendeva lui.

Ma i ragni continuavano ad avanzare.

A quel punto Adelaine, presa dall'ansia, esplose contro di loro ed iniziò ad urlare di correre.

Tutti loro, finalmente resosi conto della condizione in cui si trovavano, iniziarono a correre come dei forsennati.

Raggiunsero le ragazze e ordinarono di correre anche a loro.


Continuarono fino a che poterono, ma erano ormai le sei del mattino, ed erano tutti stanchi.

Ad un certo punto Mallory, presa dalla stanchezza, inciampò sopra un sasso e cadde per terra.

Si fermarono tutti.

“Andate! Proseguite senza di me!” iniziò ad urlare la corvonero.

I suoi grandi occhi azzurri si riempirono di lacrime e, differentemente da come lei era abituata ad agire, iniziò a pensare al peggio.

E' finita.

Ma proprio quando tutto sembrava perduto, Ian si mise a correre nella sua direzione.

“Ian? Cosa fai?” Mal era senza parole.

“Lasciarti abbattere così Mal?! Mi deludi!”

“Ma... cosa...”

“Se non riesci ad alzarti, non preoccuparti, ti proteggerò io da questi ragni schifosi!”

Ian estrasse la sua bacchetta e si preparò alla battaglia.

Mallory era senza parole... aveva sempre pensato che Ian Straggler fosse un'incognita, come un'ombra silenziosa a cui non interessava nessuno al di fuori di se stesso e del suo amico.. e sinceramente tutto si sarebbe aspettata purché avesse un cuore.

Anche tutti gli altri ragazzi, esattamente come aveva fatto il 'battitore tenebroso dei corvi', tornarono indietro e si schierarono in posizione di combattimento.

Persino Lavi, che si era ripreso dal suo stato di incoscienza, si protese in protezione dell'amica.

Nessuno di loro avrebbe mai lasciato nei guai un membro dell'alleanza 'Corvi dorati' e, anche se non l'avrebbero mai ammesso a nessun compagno di scuola, in quelle ore passate assieme i ragazzi erano diventati amici.


I ragni avanzavano in fretta.

Ormai stavano a pochi metri da loro.

Tutti erano pronti, con le bacchette alle mani, per la battaglia.

Ma, poco prima che i ragni gli potessero saltare alla gola, il silenzio fu spezzato da un ruggito mostruoso che fece fermare le creature all'istante.

Poco dopo, un altro verso poco rassicurante, costrinse molti di loro alla fuga.


Non capendo cosa stesse succedendo, i ragazzi continuarono a guardarsi attorno senza capire niente.

Un raggio di fuoco, in un'istante, incenerì più della metà delle acromantule ancora presenti.

L'altra metà, venne completamente congelata da un secondo fascio luminoso proveniente dal cielo.


I ragazzi alzarono tutti lo sguardo e, senza parole, guardarono imperterriti il loro 'salvatore'.

O meglio, salvatrice.


Un drago violaceo giunse in loro soccorso, atterrando sulla terra ferma, incenerendo e ghiacciando tutto lo scenario.

Ed in pochi attimi, nella Foresta Proibita, si creò un vero e proprio inferno di ghiaccio.


Poco dopo, Iris riassunse le sue sembianze umane e si rivolse a loro.

“Allora, meno male che esisto io a questo mondo!”

Nessuno risposte, erano tutti basiti.

Alzando gli occhi al cielo, Iris gli si avvicinò e gli sventolò la mano davanti.

“Pronto? Terra chiama maghi? Mi sentite?”

“Tu...tu.. sei.. insomma, davvero...”

“Sì ? Dimmi sono tutta orecchie” sorrise Iris al giovane rosso.

Lavi, strabiliato dalle doti della strega dai capelli violacei, aveva iniziato a parlare senza pensare.

“Sei fantastica!” aveva esclamato, infine, entusiasta di essere soprattutto vivo e vegeto.

Iris, alquanto colpita, l'aveva ringraziato con un sincero sorriso (che aveva fatto imbarazzare tutto il sesso opposto del gruppo) ed aveva continuato a parlargli.

“Allora, avete preso le sfere?”

“Si...” rispose il giovane grifondoro, Erwin, spostandosi leggermente i capelli scuri all'indietro.

“E... tutti voi avete le sfere?”

“Si...” parlò ora Keith.

“Bene!”

La piccola mutaforma, sinceramente contenta, iniziò a battere le mani per congratularsi con tutti loro.

Una scena davvero toccante...

Poi finalmente si diressero all'uscita.


**


Arrivati al limitare della foresta, trovarono Nox, Eric e Teddy ad aspettarli, i ragazzi quasi gettarono a terra le loro sfere per la stanchezza e il sollievo di essere finalmente fuori da quell'orribile e tortuoso buco nero che era la foresta.

I tre cavalieri osservarono per mezzo secondo le sfere che tutti e otto avevano in mano, ed infine Nox disse: “Direi che sia il caso di tornare al castello, non trovate?”

Tutti, come se avessero appena ripreso vita, annuirono energicamente.

Avrebbero riposato.

Finalmente.


Quella prova, era definitivamente finita.


To be Continued...



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Capitolo 9
*** Il Cavaliere Reggente - parte 1 ***


6

Capitolo 6:

'Il cavaliere Reggente'

- parte 1-



Angolo Autrici:



Ciao a tutti!!!

allora, come promesso, anche questa settimana siamo riuscite ad aggiornare in tempo.... più o meno... yeeeee....

Prima della lettura volevamo solo avvisarvi che il capitolo è stato diviso in due perché stava diventando DAVVERO troppo lungo...

Purtroppo, nonostante l'avessimo diviso, è venuto lungo lo stesso anche perché abbiamo inserito quasi tutti i personaggi della storia (che sono 29 per la cronaca)... quindi vi preghiamo di armarvi di santa pazienza e di non maledirci mentalmente ...

*vi prego non fatelo*

Detto questo, speriamo che il capitolo vi piaccia anche se è un po' pesantuccio.

E fateci sapere se vi sono piaciuti come abbiamo reso i vostri personaggi ;)

Buona Lettura

Ps. abbiamo deciso che da oggi aggiorneremo una volta ogni due settimane, sempre di venerdì/sabato.

Baci

Vic & Gin





Hogwarts...



Erano passati quasi tre giorni, ormai, dalla prima prova ed i 'quattro cavalieri dell'apocalisse' -così li aveva nominati la Mc- avevano quasi finito di analizzare tutte le sfere.

Poco dopo la conclusione della 'caccia alle palle' -sempre parole della Mc-, tutte le sfere di vetro e luce erano state rinchiuse in un sacco da Eric, al quale era stato assegnato il compito di analizzarle, come da accordi precedentemente presi.

Ed ora aveva quasi finito di stilare un elenco degli 'ammessi' e 'non ammessi' alla seconda prova.

Ovviamente, gli altri tre cavalieri, gli erano stati vicino tutto il tempo -nel caso il biondo avesse avuto bisogno di qualche aiuto- cosa che, naturalmente, non era servito.

Ma ciò che contava era il gesto, ed Eric gli era riconoscente per questo.

Per quanto volessero aiutarlo, solo lui era in grado di riconoscere se la sfera che aveva fra le mani aveva del potenziale o meno.



Ma come fai a sapere a chi appartiene la sfera? Insomma, sono tutte mischiate!” gli aveva chiesto il primo giorno Ted, alquanto perplesso, appoggiato da tutti gli altri. Ma era bastato mostrargli cosa era capace di fare -tra tutti gli straordinari poteri che possedeva- per azzittirli tutti e tre, senza rispondere aveva preso una sfera a caso fra le mani e l'aveva fatta lievitare sul palmo della mano.

C'è da dire che tutte le sfere, mischiate fra loro, erano tornate ad avere un unico colore luminoso ed era per questo che i cavalieri erano perplessi. Ma non appena videro cosa successe dopo, qualsiasi dubbio svanì all'istante.

Nel giro di pochi secondi, gli occhi di Eric erano mutati in un leggero color dorato e la sfera aveva iniziato a cambiare colore.

In meno di un minuto, non solo era diventata di uno splendente color zaffiro, ma una scritta al centro di essa si era materializzata dal nulla.

Lavi Jude Polaris” aveva esclamato il biondo poco prima di rigirarla su se stessa e questa, come per magia, aveva continuato a cambiare scritta.

16 anni, Hogwarts, Grifondoro, candidato per il posto della Bilancia, potere...”



Era bastato veramente poco, secondo Eric.



Woooooow, amico sono senza parole!” aveva aggiunto Nox con la bocca spalancata dallo stupore.

Poi, Iris aveva commentato piuttosto infastidita “Allora noi ti siamo solo di peso”



Effettivamente avrebbe potuto continuare da solo quel lavoro, ma Eric conosceva benissimo il carattere della 'piccola' russa per questo quando la sentì pronunciare quelle parole – con un misto di invidia e gelosia – aveva precisato, con astuzia, che il loro aiuto sarebbe stato necessario.

Così, li aveva messi a scrivere tutti i nomi di chi non aveva alcun potere nonostante avesse preso la sfera; i vari colori delle sfere che cambiavano ed i rispettivi nomi dei 'proprietari' (e casate di appartenenza nel caso di Hogwarts); le rispettive scuole ed, infine, le candidature per i posti da cavaliere in base ai segni zodiacali dei ragazzi.

Senza ombra di dubbio, tutti quelli che risultarono idonei per il posto della casa già occupata da loro, furono scartati.

Quindi, tutti quelli che poterono risultare candidati per il posto di cavaliere del: Leone, Gemelli, Sagittario ed Acquario furono bocciati all'istante.

La decisione era stata presa quasi congiunta, diciamo... Iris aveva da subito espresso il suo parere negativo affermando che 'nessuno fosse migliore di lei come cavaliere dei gemelli' quindi, secondo lei, non c'era bisogno di perdere tempo per la selezione dato che 'chiunque ci avesse provato si sarebbe trovato carbonizzato nel giro di pochi istanti'.

Un parere simile aveva espresso Nox, il quale aveva aggiunto che 'per l'incolumità del povero disgraziato che si fosse candidato' non era il caso di procedere.

Tutti loro conoscevano il disturbo di cui era affetto l'ex grifondoro ed, anche se da tale 'malattia' era sprigionato il suo potere da piromane -che l'aveva ammesso nel Sole Nero-, concordarono che non fosse il caso nemmeno per il segno del Leone.

Seriamente, quando Nox perdeva il controllo e lasciava libero l'altro, era in grado di fare qualsiasi cosa alla sua nuova vittima.

Ted, invece, si era liberato del problema affermando che 'non sarebbe stato leale per il candidato di turno' dato che ne avrebbe assunto le sembianze e copiato i poteri.

Quindi anche il posto del Sagittario era stato cancellato.

Per quanto riguarda Eric, inizialmente era quasi curioso di far andare avanti i ragazzi candidati al posto dell'Acquario -e l'aveva anche detto a tutti e tre apertamente- ma poi aveva cambiato idea dopo aver sentito le parole di Ted.

Anche il suo scontro non sarebbe stato leale: essendo in grado di assorbire ogni tipo di energia (anche quella umana) e trasformarla a suo piacimento, sarebbe stata un lotta impari a meno che qualcuno non avesse avuto capacità simili alle sue.

Sfortunatamente, giunti al termine della lista con l'ultima sfera analizzata, si era fatto due conti e nessun candidato 'acquariano' era risultato alla sua altezza.

Peccato, avrebbe potuto divertirsi.

Così anche l'Acquario era stato messo da parte.



Ora, dobbiamo solo chiamare i ragazzi. Quando glielo diciamo?” domandò Ted, dopo aver riletto ad alta voce tutti i nomi della lista.

Direi di riferirglielo dopo pranzo, così avranno il tempo di fare i bagagli per la partenza di domani”rispose Nox, appoggiato da Iris, la quale aggiunse: Saranno di sicuro felici di non seguire i corsi pomeridiani. Peccato per loro che non sanno cosa li attende” ridendo sadicamente.

Iris, sei davvero terrificante”

Lo so Eric, ma non posso farci niente: sono fatta così” e già pensava, mentalmente, a chi sarebbe potuto essere un'ottima vittima per lei.

Comunque, alla fine, le prove si terranno in quel posto?”

Precisamente, Teddy, ho preso accordi personalmente col padrone di casa ed è già tutto pronto. Chissà che dirà quando vedrà un suo parente fra i candidati...”

La ragazza dai capelli violacei stava decisamente sognando ad occhi aperti.

Non vedeva l'ora che tutta la selezione iniziasse, era quasi fuori di sé dalla gioia.

Apposto, ora dobbiamo solo dirlo alla McGranitt”

A proposito... chi glielo dice alla preside?”

Nessuno risposte a quella domanda... la Mc incuteva terrore persino a loro.

Ma qualcuno doveva pur dirglielo!

Ok” rispose rassegnato Eric “Glielo dirò io...”

Vai così fratello!” lo incoraggiò Nox, con voce squillante, per essersi offerto volontariamente.

Oh” continuò Eric, guardandoli uno per uno con sguardo serio “ se non mi vedete tornare: venite a cercarmi!” e tutti e quattro scoppiarono a ridere, poco prima che il biondo si alzasse per andare a dare 'la buona novella' alla preside.



Mentalmente, sperò davvero di tornare sano e salvo.



**



Le streghe di Salem, dopo la brutta avventura trascorsa quattro giorni prima, si erano riprese quasi del tutto abbastanza velocemente.



Durante il periodo di risposo, avevano consegnato le sfere ad Eric, che era venuto a trovarle in infermeria, dopo essersi assicurato che ognuna di loro avesse tenuto in mano -anche solo per un secondo- la sfera che più, secondo lui, attraeva ognuna di loro.

Tutte loro, ancora sedute nei lettini dell'infermeria, avevano acconsentito alla richiesta del giovane cavaliere e le sfere avevano iniziato a cambiare colore.

Ma Erin non ebbe nemmeno il tempo di capire di che colore fosse precisamente la sua, che si era ritrovata costretta -così come tutte le altre- a cederla subito nelle mani del biondo.

Dopodiché, il cavaliere, le aveva salutate allegramente ed, augurandogli una svelta guarigione, se ne era andato lasciandole perplesse.



Ora, a distanza da quel giorno, tutte e tre le scuole erano state riunite durante l'ora di pranzo per 'un annuncio molto importante'.

Tutti i professori erano più agitati e nervosi del solito, in particolare la preside di Hogwarts, ed Erin scommise mentalmente che si trattasse dell'esito della prima prova a cui avevano partecipato.

La castana dagli occhi azzurri, stava seduta ad un tavolo assieme a Sam e alle sue 'nuove amiche' quali: Kyla, Leila e Gloria, la quale sembrava possedere più energia in corpo di tutti i ragazzi delle tre scuole messi assieme.

Riposare le aveva fatto solo che bene.

Sono felice che tu ora stia meglio, Gloria” aveva aggiunto Sam in mezzo alla conversazione che Kyla stava cercando di intraprendere con la ragazza dai capelli color cioccolato fondente.

Si, anche io. Grazie” rispose secca la diretta interessata.

Era evidente che non avesse molta voglia di parlare con loro.

Volevamo ringraziarti, tutte noi, per il suggerimento che ci hai dato nella foresta proibita” continuò Sam “senza di te, non so come saremmo riuscite ad uscirne vive”

King, non ringraziarmi. Non l'ho fatto per voi, ma per me: ci avrei rimesso la pelle anche io in quella bolgia, quindi era ovvio che non vedessi l'ora di andarmene da quell'inferno.”

Tutte e quattro le ragazze la guardarono senza parole. Quindi lei si era 'mobilitata' solo per salvarsi la pelle? Poco importava che ci fossero anche loro.

Tu sì che sei strana” affermò seccata Kyla sbattendo, leggermente, il calice dal quale stava bevendo sul tavolo.

Per tutta risposta Gloria scrollò le spalle e senza manco rispondere, continuò a mangiare tornando ad ignorarle.

Erin sospirò sconsolata... e pensare che lei sperava che da quel giorno tutte fossero un po' più unite... ma, era ovvio, che si fosse sbagliata.

Ad un certo punto una risata cristallina, proveniente dal tavolo dei Grifondoro, la costrinse a girarsi.

E fu lì che riconobbe il ragazzo che le aveva portate in infermeria: Daniel Morgan, se non aveva capito male.

Senza neanche rendersene conto si ritrovò, sorridendo, a fissarlo nel giro di pochi istanti.



Ha davvero un bel sorriso.



Ma proprio in quel frangente, tutte le chiacchiere che rendevano viva quella sala si ammutolirono di colpo.

Avevano appena fatto il loro ingresso i quattro cavalieri e tutti iniziarono a guardarli allibiti.

Iris camminava, impettita, con un'andatura sicura e fiera, leggermente in avanti rispetto agli altri tre.

Nox e Teddy, invece, a differenza della ragazza avevano un passo più 'tranquillo' e non facevano che guardarsi attorno fra i tavoli della sala comune... che stessero cercando qualcuno?

L'unico che appariva palesemente agitato era Eric, difatti non faceva altro che rigirarsi una pergamena fra le mani senza distogliere lo sguardo dal pavimento.



Perché tocca sempre a me fare i discorsi? Poteva farlo Iris, a lei sì che piace avere l'attenzione addosso. Mannaggia a me e a quando dico sempre di sì.

E con la mente offuscata da tali pensieri, il biondo raggiunse i suoi tre amici al centro della sala, proprio di fronte ai tavoli.

Fece un respiro profondo ed iniziò a parlare.

Buon pomeriggio a tutti voi! Allora, vi starete chiedendo per quale motivo oggi ci siamo anche noi qui con voi... ebbene, abbiamo analizzato tutte le sfere che siete riusciti a prendere e siamo giunti a dei nomi. Prima di continuare volevo solo informarvi di poche cose” iniziò a srotolare la pergamena e, dopo avergli dato un rapido sguardo, continuò a parlare “1) Tutti quelli che verranno nominati, dovranno alzarsi dal tavolo e raggiungere noi da questo lato della sala; 2) Tutti quelli nominati, a pasto terminato, saranno esonerati dalle lezioni pomeridiane e dovranno raggiungere immediatamente i proprio alloggi” a quelle parole un mormorio generale si levò su tutta la sala. Era evidente che in molti speravano di essere nominati quel giorno solo per saltare le lezioni.

Poveracci...

Tre, e con questo concludo: tutti quelli che verranno nominati, dovranno preparare i bagagli e terminarli nel giro della giornata. Domani mattina, verso le 5, dovranno farsi trovare davanti le porte del castello di Hogwarts per raggiungere il luogo dove continueranno le prove. Chi non sarò pronto per quell'ora, per qualsiasi motivo, verrà lasciato qui e si precluderà il possibile ingresso fra i cavalieri da solo. Ulteriori dettagli verranno dati ai soli partecipanti una volta raggiunto il luogo dell'addestramento. Domande?”

Nessuno rispose... erano tutti impazienti di conoscere i nomi dei 'fortunati' che erano stati selezionati.

Bene, allora procediamo... per l'istituto delle streghe di Salem si alzino in piedi...” Eric abbassò lo sguardo sulla pergamena ed iniziò a leggere i nomi delle ragazze scelte “Leila Ryanne Redmund

La castana dagli occhi color nocciola non se lo fece ripetere due volte, e, con la sua solita energia, si alzò fiera dal tavolo per raggiungere i cavalieri.

Una volta che si fu posizionata accanto ad Eric, quest'ultimo continuò a leggere.



Erin Cassiopea Blackwoodad Erin, invece, venne letteralmente un colpo. Non aveva proprio voglia di alzarsi davanti a tutti, timida com'era, ma lo sguardo di incoraggiamento che le rivolse la sua migliore amica, la spronò ad alzarsi.

Così, con fare molto titubante, raggiunse Leila.



Samantha King e Kyla Faith Kingentrambe le cugine si guardarono allibite... un po' perché non si aspettavano di essere state scelte ed un po' perché non si aspettavano che l'altra fosse stata scelta...

Kyla guardava Sam con uno sguardo indecifrabile e lo stesso si poteva dire per la bionda.

Va bene cuginetta... ne vedremo delle belle” Kyla distolse lo sguardo dalla cugina solo per alzarsi e raggiungere le ragazze già selezionate.

Sam, rimasta senza parole, venne svegliata dal suo stato di shock,e si affrettò a raggiungerle.



Infine... Gloria Lena Hayne

Gloria, come se non aspettasse altro, con la solita freddezza ed impassibilità che la contraddistingueva si alzò lentamente per raggiungere le sue compagne di scuola.

Ma prima di potersi posizionare accanto alle ragazze, il suo sguardo si focalizzò su Nox, quasi inconsciamente, come a dirgli 'vedi, te l'avevo detto che ce l'avrei fatta' e, come se lui le avesse appena letto nel pensiero, le rispose apertamente “Non avevo alcun dubbio, Gloria” con un sorriso beffardo che gli dipinse il volto.



Dopo di che Eric continuò con il suo elenco, passando agli unici due ragazzi che avevano superato la prova per la scuola di Mahoutokoro:Kiyomaro Hiroto Takamine e Shigure Ayashi.



Ebbene Shigure, sembra che in tutta la scuola noi due siamo i migliori” bisbigliò sottovoce il moro alla compagna di scuola, poco prima di raggiungere gli altri 'partecipanti'.

Così sembra”

Visto? Te l'avevo detto che le nostre sfere erano superiori alle altre. Sicuramente, vinceremo noi queste stupide prove ed il posto di cavaliere sarà nostro” rispose il moro con un tono altezzoso –da vero purosangue– che fece irritare Shigure e non di poco.

Vedremo Kiyo, ti ricordo che mancano ancora i ragazzi di Hogwarts”

Pft, quelle nullità?! Io sono dell'Ariete, voglio proprio sapere chi si batterà contro di me alla fine”

Attendere, amico mio... dobbiamo solo attendere”



*



Per la casa di Corvonero, si alzino le seguenti persone: Ian Straggler, Kendra Lena Cox, Mabel Crowlee, Mallory Grace ChurchilL e Keith Kaus Meghetos

Tutto il tavolo dei corvonero iniziò ad applaudire ed a congratularsi con i giovani partecipanti.

Ognuno di loro si alzò e si incamminò in religioso silenzio, eccetto i migliori amici 'Straggler-Meghetos' che iniziarono ad ingaggiare una sorta di teatrino lanciando baci a tutte le ragazze rimaste sedute ai tavoli... a dire il vero, era più Keith quello preso nella sceneggiata, ma Ian essendo il suo migliore amico si era ritrovato in mezzo, quasi costretto dal biondo esibizionista.

Santo Merlino, Meghetos! Finiscila mi stai facendo irritare”

Invidiosa, Kendra, perché non ti sto calcolando minimamente mentre lancio i miei baci sublimi?”

Pft, figuriamoci! Di sicuro, se anche ci provassi, mi attaccheresti qualche malattia non ancora conosciuta e rischierei decisamente la mia vita per colpa tua” rispose a modo la corvonero assottigliando le sue iridi azzurre.

Non che Meghetos gli stesse particolarmente antipatico, ma i superficiali come lui le davano decisamente fastidio. Soprattutto quando si pavoneggiavano in quella maniera...

A si? Allora lascia che ti baci, Cox” ed il biondo fece per avvicinarsi sul serio alla castana.

Questa, come se le stesse per venire un colpo, iniziò ad indietreggiare con un'aria quasi disgustata.

Non dirai sul serio...”

Certo che sono serio, vieni qui dolcezza!”

Mio Dio!”

Ragazzi, basta, stiamo dando anche troppo spettacolo” irruppe Mallory nella discussione dopo che tutti – e ripeto TUTTI – si erano fermati a guardare quella scena ridicola.

Resosi conto della situazione, i due corvi smisero all'istante di battibeccare e continuarono a camminare in direzione degli altri partecipanti.

Ma prima che li raggiungessero Keith prese sottobraccio Kendra e, sottovoce, continuò quello che aveva iniziato.

Vedrai, un giorno mi implorerai di baciarti”

Ne dubito fortemente Meghetos”



*



Per la casa di Serpeverde si alzino: Albus Severus Potter, Scorpius Hyperion Malfoy, Lily Luna Potter, Vincent Nightray, Farley Alister Baskerville e Killian Nott

Il tavolo dei serpeverde iniziò ad acclamare i loro 'vincitori' con urla di incoraggiamento e frasi velenose quali 'fategli vedere chi comanda ad Hogwarts' oppure ' divorate quegli stupidi corvi e stendete quei grifoni col nostro veleno'... frasi che, ovviamente, tutti gli altri studenti non gradirono affatto.

Sorellina ricordami un attimo, tu di che segno sei?”

Al... seriamente?” Lily rivolse ad Albus uno sguardo fra l'adirato e lo scocciato.

Possibile che suo fratello non si ricordasse manco una scemenza simile?

Beh.. si, sai a volte soffro di vuoti di memoria” mentì spudoratamente il giovane Potter, facendo scatenare le risate di Vincent e di Scorpius.

Se ti preoccupi di prenderle dalla tua sorellina, sappi che siamo di due segni diversi...fratellone... quindi non combatteremo fra di noi... Purtroppo, aggiungerei”

Rispose, acida come al solito, la rossa.

Lily tu sei dei Pesci vero?” Farley, ad un certo punto, interruppe il battibecco di famiglia Potter, per continuare il discorso intrapreso prima da Albus.

Si, Far, perché?”

Anche Killian è dei Pesci... vero amico? Mi sa che vi toccherà affrontarvi, prima o poi”

La rossa rivolse immediatamente lo sguardo in direzione del suo migliore amico.

Era vero, i loro compleanni erano vicini –ora che ci pensava– quindi Killian era del suo stesso segno, Lily si rattristò subito al solo pensiero.

Non voleva battersi con Kill, ma era quasi sicura che non ci fosse altra scelta.

Killian, che ormai sapeva decifrare qualsiasi espressione facciale della sua migliore amica, si mobilitò a rincuorarla, tentando di alleggerire la tensione con un “Non è detto che dovremmo combattere fra di noi, Lily, intanto facciamo le altre prove” e con quell'unica frase, era riuscito a far tornare il sorriso sulle labbra della rossa.

Dopodiché, lei si era allontanata leggermente ed aveva continuato a battibeccare col fratello su altre questioni. Mentre quella vipera di un Nightray aveva preso Killian in disparte, e sottovoce gli aveva sbattuto in faccia la realtà: Non dovresti illuderla così. È certo che dovrete combattere fra voi”

Killian sospirò.

Lo so, Vinc, lo so. Ma per ora, facciamo finta di nulla e non roviniamo il momento”



*



Infine, per la casa di Grifondoro si alzino: Jennifer Benson, Adelaine Queen, Lavi Jude Polaris ed Erwin Theodore Cecil



E, come c'era da aspettarsi dai grifondoro, l'intero tavolo della casa iniziò ad urlare e festeggiare di gioia la scelta dei loro vincitori.

Furono quelli che fecero maggior casino, e ovviamente la cosa fece sorride e non poco i cavalieri ex-grifoni, quali Ted Lupin e Nox Blacknite.

Iris, quasi scocciata dai sorrisini ebeti dei due amici, li riprese quasi subito.

Levatevi quella smorfia dalla faccia, vi fa sembrare orribili”

Suvvia, Iris, queste sono soddisfazioni!” aveva risposto Nox, mentre il suo sorriso si allargava sempre di più.

Se fossimo stati nella mia ex scuola, Koldovstoretz, in Russia vi avrebbero già castigato per bene”

Sì, ma questa è Hogwarts, bella mia!” commentò Ted facendo alquanto adirare Iris con quel 'bella mia'.

E non solo, questi ragazzi saranno sicuramente i migliori!” aggiunse Nox.

Scommetto che vinceranno tutti i grifondoro!”

Sì, lo credo anche io, Ted”

Si erano entrambi montati la testa.



Vedremo alle prove” fu l'unica cosa che si sentì di commentare Iris.

Nonostante a volte avesse il cuore di pietra, infrangere così palesemente i sogni dei suoi due amici, le sembrò una vera cattiveria: d'altronde... non c'era niente di male a sognare...





*



Non ci credo, quella schiappa di Polaris è stato scelto! Certo che il mondo ormai è allo sbando!”

Meghetos, finiscila!” lo interruppe subito Mabel, chiaramente seccata.

Lavi era un suo grande amico.

E quel Meghetos la stava decisamente infastidendo.

Non era da lei, mettersi a discutere e partecipare attivamente ad una discussione, ma stavolta il biondo corvonero stava esagerando. Non era una cosa nei suoi confronti solo che tutte le persone che creavano troppo rumore le davano parecchio fastidio.

E Keith stava davvero esagerando.

Ma, a differenza di quel che si potesse pensare di lui, Keith non era affatto scemo, e tanto meno si faceva intimidire da una ragazza.

Ma dai! Che novità, miss statua-di-ghiaccio, finalmente si è sciolta dall'ibernazione che l'affligge da anni! Che piacevole sorpresa” ghignò subdolamente.

Mabel, piuttosto seccata, decise di porre fine a quell'insulsa discussione con parole taglienti e decise.

Hai dato anche troppo sfoggio di te, adesso smettila di ridicolizzarti e pensa alle prove che ci attendono”

Keith guardò la compagna di casa, quasi... ammaliato (?).. la ragazza aveva del fegato.

Eccome se ne aveva!

E per questo si domandava perché mai una con una grinta come la sua se ne stesse sempre silenziosa ad osservare senza mai partecipare.

Non si sa cosa scattò in quella testa bacata che il giovane corvo si ritrovava, ma Mabel catturò la sua attenzione.. così senza protestare decise di tacere.

La sua mente diede alla luce un piano ben delineato: l'avrebbe conosciuta meglio e avrebbe tirato fuori il meglio -che in questo caso era il peggio- della ragazza.



Mabel Crowlee non sai cosa ti attende.



*



La giornata terminò velocemente e le cinque della mattina, del giorno seguente, giunsero nella stessa maniera.

Tutti i ragazzi erano elettrizzati e... quasi congelati!

Ma dico io, le 5 della mattina? Ma questi sono matti!”

Concordo in pieno, sorella”

Suvvia, ragazzi, siamo dei serpeverde! Mostrate le palle!”

Farley -a differenza dei fratelli Potter- se ne stava impettito, senza muovere un muscolo, nell'attesa di escogitare una risposta ai dubbi che gli circondavano la mente..

Dove sarebbero andati?

Che cosa avrebbero fatto dopo?

Perché alzarsi alle cinque della mattina?.

Tutte quelle domande si affollavano in così poco tempo ed in più i suoi due amici lo stavano pure distraendo.

Era il colmo.

Far... amico ma tu non hai freddo?”

Affatto Al” rispose glaciale sempre col pensiero fisso ai suoi dubbi.

Certo, cos'altro ci si poteva aspettare da un pezzo di ghiaccio come te?” intervenne Vincent nel mezzo della discussione.

Scusa, non vedente, hai detto qualcosa?” rispose acido lui.

Tutti conoscevano Farley per la sua elevata irascibilità, difatti non era difficile farlo arrabbiare, e tutti concordavano che fosse veramente sconsigliabile portarlo all'esasperazione.

Far sapeva diventare una vera e propria belva capace, persino di ammazzarsi di botte a mani nude pur di 'prendere la sua vendetta' sul mal capitato di turno.

E Vincent, questo lo sapeva benissimo... non a caso, anni fa, era toccata una scena simile proprio a lui.

Per questo, quando il moro dalle iridi violacee lo iniziò a guardare di traverso, decise che per la propria incolumità fosse meglio tacere.

Non che Vincent potesse effettivamente vederlo, ma sentiva chiaramente lo sguardo del moro su di sé.



Proprio in quell'istante arrivarono i quattro cavalieri.



Iris, come al solito, prese a parlare prima di tutti quanti.

Bene, ora che ci siamo tutti, non ci resta che smaterializzarci. Afferratevi a questo” disse tirando fuori dalla sua tasca destra un antico medaglione d'oro massiccio.“È una passaporta, l'ho modificato io stessa, e non me ne separo mai. Avanti, allungate la mano!”

Tutti la guardarono con aria scettica.

Insomma, come avrebbe fatto quel misero medaglione a teletrasportare tutti loro? Molti dubitavano che ci fosse persino lo spazio per tutte quelle mani.

Iris, intuendo i dubbi dei giovani maghi, stava iniziando ad innervosirsi...

Avanti! È incantata anche la catena, quindi potete toccare pure quella per essere smaterializzati! E quelli che non si decideranno nel giro di tre secondi li mollerò qui... Quindi: uno...”

Come ridestati da un sogno, tutti loro si mossero nella sua direzione, facendo a gara a chi afferrasse per primo/a l'oggetto in questione.

Due...”

Sorridendo anche gli altri tre cavalieri raggiunsero Iris, per non rimanere a piedi.

Poco prima che fu pronunciato il numero ' tre' tutti i ragazzi riuscirono ad afferrare anche un singolo millimetro della catena del medaglione.

TRE!”

Dopodiché, furono tutti smaterializzati.





To Be Continued....


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Capitolo 10
*** Il Cavaliere Reggente - parte 2 ***


6 parte 2

CAPITOLO 6

'Il Cavaliere Reggente'

    - Parte 2 -


Angolo Autrici:


Hola gente!!!

si, lo sappiamo... avevamo scritto che avremmo aggiornato venerdì prossimo ma alla fine abbiamo cambiato idea.

Il fatto è che sono rimasta a casa tutta la settimana con la febbre (sono Vic) e, mentre stavo nel letto, non facevo altro che pensare e ripensare... così ho preso il computer ed ho iniziato a scrivere.

Ho letteralmente assillato Gin via mail con tutti i pezzi che avevo scritto ed alla fine ne sono usciti fuori altri 4 capitoli...

Quindi, anche sotto consiglio di altre due autrici – che ringraziamo infinitamente :) - abbiamo deciso di tornare ad aggiornare una volta a settimana dato che ce li abbiamo già pronti.

Speriamo che i capitoli vi piacciano, anche se vi risulteranno un po' pesantucci...

Qualsiasi cosa fateci sapere :)

Buona lettura

Baci

Vic & Gin



**



Il sole stava per sorgere e l'aria fredda stava diventando sempre più calda.

Una ragazza dai lunghi capelli color rame stava seduta nell'angolo più alto e remoto di una delle torri del castello.

A gambe incrociate, ed occhi chiusi, muoveva le mani attorno alla sfera di cristallo che aveva davanti, osservando il futuro imminente.



Stavano per arrivare.



Riusciva a vederlo chiaramente nella sua mente.

Ed insieme a loro sarebbe arrivato anche lui, il creatore della sciagura che aveva fatto mobilitare i cavalieri.



Aprì gli occhi di scatto non appena percepì l'aura imponente di Iris.



Era impossibile non riconoscerla... così aggressiva e soffocante, ti faceva mancare quasi l'aria.

Ma lei ci era abituata.

Sono arrivati, sarà meglio scendere a salutarli”

Non stava più nella pelle, il suo io interiore quasi gridava, per l'emozione che stava provando e l'eccitazione che avvertiva nel conoscere finalmente coloro che aveva scorto nella sfera.

Chissà come saranno... speriamo che fra loro ci sia qualcuno che possa unirsi a noi.

Si alzò dalla sua posizione di meditazione e, con un andatura saltellante, raggiunse le scale canticchiando.



*



Bene, siamo arrivati!” esclamò Iris, tronfia di se stessa, come al solito non aveva perso tempo, dopo essersi smaterializzata, si era affrettata a raggiungere l'immenso portone del castello lasciando indietro tutti quanti.

Killian guardava il castello con aria truce.

Gli sembrava familiare.

Poi, come se avesse avuto un lampo di genio, si girò verso il suo migliore amico e con lo sguardo perplesso, iniziò a parlargli: “Far, ma questa non è casa tua?!”

Il giovane Nott si era ricordato di quando, nell'estate del suo terzo anno, avesse passato due mesi su tre a casa di Farley.

Lì per lì gli era stato difficile riconoscerlo, d'altronde erano passati quasi tre anni dall'ultima volta che ci aveva messo piede, ma alla fine se l'era ricordato: come avrebbe potuto dimenticarsi facilmente di quella struttura imponente?

Il Castello dei Baskerville era di una bellezza, ed inquietudine, strabiliante: regalatogli da Gugliemo I (per i servizi resi) al casato del suo migliore amico, esso poggiava le sua fondamenta su una struttura quadrangolare dove, posizionate ai lati del castello, si ergevano quattro torri dalle dimensioni megalomani che rendevano l'abitazione ancor più smisurata di quanto già non fosse.

Effettivamente...lo è !” Far era ancora più perplesso di quanto non lo fosse Kill.

Che ci facevano a casa sua?



Di punto in bianco il portone si aprì rivelando la figura di una ragazza vestita con un abito bianco.

Far era sicuro di non averla mai vista prima e, con aria ancor più perplessa, seguì minuziosamente i suoi movimenti mentre salutava allegramente Iris.

Era di gran lunga più alta della maga dai capelli violacei, forse poco più di un metro e settanta, magra e con le forme giuste.

I suoi occhi, color topazio, si notavano anche dalla distanza in cui si trovavano tutti i ragazzi. La pelle, candida e chiara, si distingueva appena dal vestito, ma il tatuaggio nero che portava sul braccio destro era messo ancor più in evidenza dalle maniche corte dell'abito che indossava.

Scorpius la guardava perplesso, soprattutto si era incantato a guardarle il tatuaggio: un misto di linee nere contornate da fiori –che sembravano gigli– al cui centro era posizionata una sorta di stella a sette punte.

Gigli... come Lily!

Con uno sguardo veloce, il biondo si girò in direzione della rossa alla sua sinistra notando che -anche lei come tutti gli altri- non sembrava voler staccare gli occhi di dosso alla ragazza dai capelli ramati.

Poi, come se questa avesse percepito il suo sguardo su di sé, si voltò in direzione di Scorpius e lui, più in fretta che poté, distolse lo sguardo... imbarazzato...

Accidenti Scorpius! Datti una calmata! Pari una ragazzina alle prime armi...

Al biondo era sempre piaciuta la giovane Potter ma, dato che era venuto a conoscenza della cotta che questa aveva per il giovane Baskerville, aveva lasciato perdere fin dal principio... quasi come se sentisse un senso di inferiorità nei confronti del moro dagli occhi color malva.

Ma lui era Scorpius Hyperion Malfoy! Cose come queste non dovevano manco toccarlo! Per questo non aveva mai dato a vedere il senso di invidia che provava nei confronti di Farley.

Non l'avrebbe mai ammesso manco sotto tortura.



Ad un certo punto la ragazza 'nuova' li invitò ad entrare ed ad accomodarsi.

Aveva un annuncio importante da fare e voleva farlo al meglio.



Farley, in tutto questo, trovò la cosa molto buffa e assurda... una ragazza che manco apparteneva alla sua famiglia, lo invitava ad entrare a casa sua ed ad accomodarsi? Davvero bizzarro...

Sorrise mentre si affrettò, insieme agli altri, ad entrare nel salone di casa sua.

Chissà cosa l'avrebbe atteso...



*



Una volta che tutti si furono accomodati sulle lussuose poltrone di pelle del salone, la ragazza iniziò a parlare.

Ciao a tutti! Prima di iniziare con le spiegazioni volevo presentarmi: mi chiamo Bia Shamsi Foxlight e sono il cavaliere reggente di questo 'ordine' se così vogliamo chiamarlo.”

A quelle parole, tutti i presenti iniziarono a guardarsi fra loro con fare interrogativo.

Il Cavaliere Reggente? E mo chi era questa?

Come se gli avesse appena letto nel pensiero, Bia continuò col suo discorso.

Come ben sapete i segni zodiacali sono 12, ognuno con particolari caratteristiche e 'abilità'... questo ordine ha le sue fondamenta su questo tipo di credenza popolare, non a caso il numero dei posti che lo compongono sono 12.

La nostra Iris, per esempio, presidia il segno zodiacale dei Gemelli, noto a tutti per la sua dualità. L'ordine è composto, a sua volta da due tipi di 'associazioni' il Sole Nero e la Luna Rossa: il primo raggruppa tutti quei maghi, i quali, possedendo il fattore plus, vengono catalogati come pericolosi all'interno dei nostri dossier (e fidatevi quando vi dico che nei secoli ce ne sono stati di maghi DAVVERO pericolosi); mentre la Luna Rossa è caratterizzata da maghi con abilità -sempre strabilianti- ma più malleabili in confronto ai primi.

A capo di entrambi, ci sono io: il cavaliere reggente il cui compito è scongiurare le catastrofi all'interno del mondo magico.

Purtroppo, ai tempi di Lord Voldemort, non ero ancora stata nominata come successore del vecchio cavaliere e quindi il posto è rimasto vacante a lungo.

Troppo a lungo... Pertanto l'intero ordine ha potuto essere solo complice della sconfitta di quell'assassino... Fortuna che altri maghi hanno provveduto al compito che, in teoria, sarebbe dovuto spettare a noi.

Comunque oggi siete qui presenti perché abbiamo bisogno del vostro aiuto, in particolare di otto di voi che dovranno necessariamente unirsi a noi.

Una nuova minaccia incombe sul nostro mondo e loro quattro” si voltò ad indicare Ted, Nox, Eric ed Iris “non possono farcela da soli... se anche uno di loro morisse, l'ordine potrebbe estinguersi e questo non deve accadere!”

Bia guardò seria uno per uno tutti loro.

L'argomento era serio e voleva assicurarsi che tutti lo percepissero come tale.

Mi scusi” una voce si levò dall'angolo sinistro del salone.

Leila, alquanto innervosita dal silenzio che stava regnando in quella stanza, decise di prendere la parola ed esternare i suoi dubbi.

Non attese nemmeno la risposta di Bia che subito iniziò a parlare.

Ha detto che ha bisogno di otto noi, ma come può vedere noi siamo in 22... insomma, siamo un tantino troppi... come intendete procedere? E su quali criteri avete intenzione di valutarci?”

Bia guardò la castana senza parole.

La ragazza era molto sveglia!

Meglio così.

Ebbene tu sei...”

Leila!”

Leila... sono felice che qualcuno me l'abbia chiesto. Affronterete altre prove, sotto la nostra supervisione ovviamente, confidiamo che alla fine rimarranno solo otto di voi. Ma passiamo oltre -comunque questi sono dettagli molto ipotetici- vi abbiamo riunito qui per suddividervi in 'categorie', in base alle sfere che avete raccolto.

Eric, adesso tocca a te”

Il biondo non se lo fece ripetere due volte e, con un'altra pergamena (diversa da quella della mattina) nella mano destra ed un sacco nella mano sinistra, iniziò a parlare: “Avrete notato che, quando avete catturato le sfere, queste hanno iniziato a cambiare colore. Il tutto non era solo per sapere se eravate i possessori del fattore plus, ma anche per inquadrarvi in delle sottocategorie a seconda del colore della sfera.”

Svuotò il sacco davanti ai loro occhi ed iniziò a farle levitare nell'aria.

In effetti, molte, avevano gli stessi colori.

E questa cosa catturò, fin da subito, l'attenzione di Kiyomaro: dunque non si era sbagliato... il colore voleva dire effettivamente qualcosa di più.

Abbiamo riconosciuto ben sette categorie fra di voi.

Quando vi chiamerò vi prego di fare un passo avanti.

La sfera che porta il vostro nome si andrà a fondere con voi e farà in modo di amplificare fin da subito i vostri poteri così che possiate padroneggiarli a pieno d'ora in avanti”.



Erano tutti in tensione e mai, ripeto MAI, in vita sua Lavi era stato più in ansia di quel momento.

E, come se se lo avesse sentito, Eric iniziò a chiamare proprio l'unica sfera che aveva un colore diverso da tutte le altre: la sua.

Lavi, per favore, avvicinati”

Con il cuore in gola, il rosso si avvicinò al biondo fermandosi proprio davanti la sua sfera color zaffiro.

Sei stato posizionato, a seguito delle tue abilità nascoste, fra la categoria degli 'Emozionali'... sii fiero di te, sono in pochi i maghi che ne hanno mai fatto parte. Appena hai fatto, puoi anche raggiungere la tua stanza in una delle torri...se te la senti... ”

Detto questo, la sfera di Lavi iniziò a brillare ed in pochi istanti entrò nel corpo del giovane grifone.

Lavi quasi svenne.. era già a conoscenza delle proprie capacità, più o meno, ma sentire tutto quel potere scorrergli fra la gambe per salire su fino alle braccia gli fece perdere l'equilibrio.

Cadde in ginocchio con aria stordita...

Cosa gli stava succedendo?

Ma... è normale che io mi senta così... così...”

Potente?”

Iris gli si avvicinò e lo aiutò ad alzarsi.

Sì...”

Tutto regolare, tranquillo, ora siediti e poi potrai riposarti”

Una volta seduto sulla poltrona fu il turno di tutti gli altri.

Kiyomaro ed Erwin furono 'smistati' fra i 'Trasformisti' a seguito del doppio colore che le loro sfere avevano assunto.

Fra gli 'Elementari', il cui colore predominante della sfera era il rosso, furono smistati Scorpius, Kyla, Albus e Leila.

I possessori delle sfere color smeraldo - quali Erin, Kendra, Adelaine, Mabel, Shigure e Mallory - furono assegnati ai 'Mentali'.

Alla categoria degli 'Spirituali', il cui colore caratterizzante fu il grigio perla, furono smistati Lily, Keith e Gloria.

All'unica posseditrice di una sfera completamente bianca, Jennifer, fu assegnato il posto fra i 'Guaritori'.

Ed infine giunse il turno dei 'Parassiti'.

Ci tengo a precisare” aveva aggiunto Eric “che questa categoria viene chiamata così solo perché chi ne fa parte non possiede un vero e proprio potere come tutti gli altri, o meglio: chi appartiene a tale categoria sfrutta un qualcosa che di per sé non gli appartiene, ma diventa proprio dopo che se l'è accaparrato. Se vi può consolare, anche io ne faccio parte. Quindi si facciano avanti: Samantha, Ian, Vincent, Farley e Killian”

E così ognuno di loro si mosse in direzione della propria sfera color arcobaleno che li contraddistingueva dagli altri.



Così come Lavi, tutti loro ebbero la stessa reazione, e si ritrovarono quasi tutti semi incoscienti nel giro di pochi istanti.



Una volta che fu terminato quella sorta di rito di iniziazione, ognuno di loro fu accompagnato nella stanza assegnatogli dai maggiordomi dei Baskerville con la

promessa da parte dei cavalieri di iniziare già dal giorno seguente con gli allenamenti.

L'idea era quella di fargli svolgere la seconda prova nella settimana seguente.



Ma nessuno avrebbe mai immaginato come si sarebbero svolti i fatti.



*



Quella notte Mallory si girava e rigirava nel letto da ore.

Non riusciva a dormire.

Aveva sempre lo stesso incubo: un dissennatore, con una maschera giapponese, che si insinuava nel castello alla ricerca di qualcuno.

Vedeva Eric e Ted quasi in fin di vita.

Nox che combatteva contro Iris fuori di sé dalla rabbia: fuoco contro fuoco e ghiaccio.

E qualcuno... che soffocava...

Ad un tratto sentì la propria gola stringersi come se qualcuno la stesse uccidendo.

Non riusciva a respirare e più tentava di muoversi, portandosi una mano al collo nel tentativo di liberarsi, meno riusciva ad esalare un respiro.

E fu così... ancora ed ancora... minuti che sembrarono ore. Fino a che...

Non si svegliò di soprassalto, in una pozza di sudore, col cuore che le batteva a mille.

Era solo sogno, Mal, sta calma” continuava a ripetersi la castana in preda all'ansia “Solo uno stupido sogno....”



*



In quella stessa ora, in quello stesso istante, anche qualcun altro non faceva altro che rigirarsi nel letto in preda agli incubi.

Una figura nera, che volteggiava nell'aria, ancora senza forma lo stava guardando dall'alto in basso: come a volerlo giudicare.

Così, sei tu...”

Aveva parlato quella sagoma oscura, nella sua direzione e lui non riusciva a capire se quella stesse attendendo una risposta oppure no...

Cosa...cosa sei tu?” il giovane si era fatto forza ed aveva parlato, ma il suo interlocutore per tutta risposta aveva piegato la testa di lato e si era voltato dandogli le spalle.

Aspetta!” Il ragazzo fece una passo nella sua direzione e, nel giro di un secondo, si ritrovò a precipitare nel vuoto.

Era tutto buio attorno a lui.

Non riusciva a vedere niente, solo poche immagini sfocate degli altri ragazzi che gli si stagliavano davanti ad una velocità incredibile(*).



Vide le due cugine King combattere fra di loro in una battaglia memorabile.



Killian che veniva pestato, quasi a sangue, da Keith nel tentativo di proteggere Lily.



Gloria che correva senza fiato, circondata da spiriti, in un luogo che era tutto tranne che umano.



Vincent mentre si reggeva la testa, chino davanti a Mabel, che urlava e si disperava come un ossesso.



Adelaine che tentava di manipolare Lavi.

Kiyo, circondato da lampi e fulmini, mentre si trasformava in una sorta di demone.



Erwin che combatteva ferocemente contro Iris mentre Ted ed Eric tentavano di calmarli.



Nox, immerso nell'oscurità, con la testa china fra le gambe ed i polsi incatenati al muro dietro di lui.



Mallory che si rigirava nel letto, succube degli incubi.



Leila che si specchiava in un ruscello e, col gesto di un dito sulla superficie dell'acqua, che riusciva a prevedere il futuro.

Un futuro oscuro, fatto di buio e desolazione... un futuro fatto di sangue.



In quell'istante atterrò su un bianco pavimento di marmo, con la faccia rivolta al suolo.



La figura nera stava di fronte a lui, ormai nitida dalle sembianze di un dissennatore con una maschera che gli copriva il volto.

Ma non guardava effettivamente lui.

Guardava dietro di lui... il ragazzo si girò e vide Bia, con sguardo serio quasi allo stremo delle forze.

Lo sapevi, eppure mi hai voluto lo stesso! Sapevi che ero lui, come sapevi che questo sarebbe successo.”

Quella sorta di dissennatore aveva iniziato a parlarle con fare quasi beffardo.

Si stava prendendo gioco di lei.

Dimmi, Cavaliere Reggente, perché?”

Perché se non ti avessi chiamato adesso, saresti cresciuto troppo... dentro di lui... l'avresti logorato ed annientato e di lui non ci sarebbe rimasto più niente ed a lungo andare avresti portato l'apocalisse nel nostro mondo. Ora, invece, io posso ancora salvarlo”

Tu salvare lui?! Ma non farmi ridere, ormai ce l'ho in pugno!”

Non finché anche solo un briciolo di luce rimarrà vivo in lui! Tu non sarai mai il suo padrone!”

BASTA! Mi hai stancato donna!”

Il dissennatore si lanciò, con uno scatto fulmineo, in direzione di Bia e con le mani sul suo collo, iniziò a strangolarla lentamente.

Stai per morire, lo sai vero? Per uno stolto!”

Sto per morire... si... ma per la giustizia e la pace del mondo” riuscì a rispondere, lentamente, lei.

Se la pensi così, allora, non ti dispiacerà se ti trapasso con questa. Morire soffocata non è abbastanza, voglio vederti soffrire e morire lentamente!”

Il braccio destro dell'abominio si trasformò, nel giro di un attimo, in una lunga lama affilata.

Lo caricò e, prima che potesse trapassarla del tutto, il ragazzo (che era rimasto come spettatore per tutto il tempo) iniziò ad urlare: “NO!”

Il dissennatore si fermò di botto e si girò a guardarlo.

Mi sei solo di intralcio, tu, vedi di sparire!”



In poco tempo il pavimento sotto di lui, iniziò a tremare per poi creparsi: un'oscurità malvagia emerse da sotto di esso e tentò, fin da subito, di farlo cadere dentro quel baratro senza luce.



No! Lasciami, LASCIAMI!”



Sudato e con la tachicardia, il ragazzo si risvegliò dal suo incubo solo per tornare alla realtà...

Stava sognando... eppure era così reale...

Decise che era il caso di calmarsi, non voleva d'altronde, passare per un fifone...

Ma non riuscì più ad addormentarsi.

Chi era quello? Cosa voleva da Bia? E soprattutto: perché gli aveva detto che lui era di intralcio?





To Be Continued...


(*) = NOTA


Alloooora.... sperando che il capitolo vi sia piaciuto, volevamo solo lasciarvi un'immagine per farvi capire meglio come vede il ragazzo le immagini.

Alla prossima settimana!

Baci :D


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Capitolo 11
*** Blood and Tears - parte 1 ***


7

Angolo Autrici:



Salve a tutti!

Eccoci di nuovo! Scusate il lieve ritardo nella pubblicazione ma ho avuto parecchi problemi familiari (sono Vic) quindi, dopo aver sentito Gin, abbiamo deciso di ripassare ad aggiornare ad una volta ogni due settimane...

Io e Gin -ma soprattutto io - vi chiediamo scusa per il disagio ma proprio non riuscirò a pubblicare prima.

Vi avvisiamo inoltre che, anche questo capitolo, abbiamo dovuto dividerlo in due (perché stava raggiungendo le 15 pagine e manco era finito) e che, alla fine della parte 2, ci sarà un colpo di scena e si passerà direttamente alla selezione senza più fare le prove.



Da ora i nostri eroi come si comporteranno? Avranno ancora voglia di entrare nel mondo dei cavalieri? Reggeranno tutti la pressione o ci sarà qualcuno che ci abbandonerà terrorizzato da ciò che ha visto? E soprattutto: chi è il ragazzo che l'oscurità cerca?

A voi le risposte.

Buona lettura, ora vi lasciamo al capitolo :)

Baci

Vic & Gin





CAPITOLO 7:

'Blood and Tears'

- parte 1 -







Non ci posso credere, Iris! Sei senza cuore!”

Suvvia Nox, non te la prendere, sono cose che capitano”

I quattro cavalieri, quella mattina, avevano deciso di prendersi un 'break' dagli allenamenti che li avevano bloccati durante quasi tutta la settimana.

Bia aveva dato loro il compito di addestrare i ragazzi, sia mentalmente che fisicamente, affinché risultassero sufficientemente idonei per la seconda prova.

Il cavaliere reggente voleva essere sicuro che nessuno dei suoi candidati rimanesse anche solo ferito durante le sfide che li attendevano... figuriamoci che rischiasse la pelle. Non voleva morti, motivo per cui aveva deciso di nominare loro 'tutori' o 'maestri' dei ragazzi.

Ma, dopo sei giorni di allenamenti continui mattina e sera, i quattro ragazzi avevano deciso, quasi all'unisono, di concedersi un giorno di risposo.

Tale decisione includeva, ovviamente, anche gli altri 29 ragazzi che partecipavano alle sfide.

Così quel giorno Nox, conosciuto da tutti loro come il mago della tecnologia babbana, aveva deciso di intraprendere una sorta di torneo fra loro utilizzando... la play station!

Inutile dire che nessuno di loro aveva anche solo mai sentito nominare il nome di un aggeggio simile. In particolare Iris, considerata da tutti l'anti-tecnologia fatta persona, per la sua decisione di ripudiare qualsiasi aggeggio elettronico scoperto nei suoi duecento anni di vita, aveva fin da subito espresso il suo parere negativo.

Ma Eric e Ted, curiosi come non mai, non avevano voluto sentire le sue ragioni ed avevano appoggiato fin da subito la proposta di Nox.

Questo, sentendo praticamente la vittoria in pugno, aveva sfidato fin da subito proprio la maga dai capelli violacei in una battaglia a due a 'Call of Duty' ma i piani non andarono affatto come se l'era aspettati...

Nel giro di cinque minuti, la ragazza, aveva letteralmente raso al suolo tutto il luogo 'magico' creato da quell'aggeggio e, di conseguenza, aveva disintegrato il personaggio di Nox... vincendo, ovviamente, la battaglia.

Il ragazzo era senza parole... anche nella vita virtuale quella ragazzina sapeva farti fuori senza che tu te ne rendessi conto.

Basta! Io non ci gioco più con te!” rispose, seccato, dopo aver sbattuto il joystick sul tavolino di vetro davanti a lui. Un gesto da ragazzino di cinque anni, soprattutto per il tono che aveva utilizzato, stava rosicando e non poco.

Amico, dai, l'hai detto tu prima di iniziare: è solo un gioco! Non c'è bisogno di prendersela tanto”

Non mi ricordo di aver detto una cosa simile Ted” mentì spudoratamente l'ex grifondoro. L'aveva detto, sì, ma solo perché era certo di vincere contro tutti loro.

Rosicare ti fa male, eh-eh!”

Eric, finiscila! Oppure vuoi finire carbonizzato?!”

Nox era decisamente arrabbiato...

Nox, caro Nox” Iris, vista la situazione, aveva iniziato a parlare e, posandogli una mano sulla spalla -con fare rassicurante-, si era rivolta al suo amico con un sorrisetto sulle labbra “non c'è bisogno di prendersela tanto, insomma, nel mondo c'è chi vince e c'è chi perde. Chi ha il potere e chi non ce l'ha. Chi è capace e chi è incapace. In questo caso, nonostante partissi svantaggiata rispetto a te, sono stata capace di farti il culo anche nella 'materia' dove tu sei un asso. Quindi non abbatterti così, caro mio: il mondo è bello perché è vario”

Detto questo Ted, Eric ed Iris iniziarono a ridere senza ritegno sotto gli occhi increduli di Nox.

Il discordo di Iris era decisamente senza senso ma una cosa era certa: si stava prendendo gioco di lui e non poco.

Oh, scusatemi se sono l'unico mezzosangue di questo gruppo! Stupidi maghi purosangue-super-razzisti!”

Caro, hai perso perché non sei così bravo come tanto proclami, non perché sei un mezzosangue!”

Basta! Mi avete stancato: stupidi razzisti!”

Il castano dagli occhi cangianti fremeva dal mettere le mani addosso ad ognuno di loro ma, prima che potesse anche solo pensare a cosa fargli, decise di alzarsi di scatto dalla sedia e di lasciare la stanza sbattendo la porta.

Odiava la gente che lo prendeva in giro, quindi decise che sarebbe stato meglio tornarsene in quella che era –momentaneamente– la sua stanza per passare il tempo... e per farsi passare la rabbia.

Lo sentiva... lui voleva uscire... voleva uscire per far del male ai suoi amici e, una cosa del genere, non l'avrebbe mai permessa.

Mai.



Nel preciso istante in cui Nox varcò la porta e si incamminò per uno dei lunghi corridoi del castello, Farley -che girovagava alla ricerca di suo padre per chiedergli spiegazioni-

sentite le urla di gioia provenire dalla stanza da cui era uscito il Blacknite, decise di entrare per mera curiosità.

Allora? Cosa abbiamo qui?”

Farley Baskerville! Quale onore!” aveva parlato Iris, fra una risata e l'altra, con le lacrime agli occhi.

Vuoi unirti a noi?” chiese Eric, nelle stesse condizioni di Iris, passandogli il joystick fra le mani.

Farley guardò quell'oggetto, rigirandoselo fra le mani, come se fosse un alieno appena approdato sulla terra.



Che ordigno bizzarro.



Sai giocarci?” chiese Ted fra una risata e l'altra.

Non proprio”

Tranquillo, anche noi siamo delle schiappe ed è la prima volta che ci giochiamo. Forse quattro menti qualcosa tireranno fuori!”

Va bene, allora giochiamo. Piacere di conoscervi, comunque”

Il piacere è tutto nostro” rispose Iris per tutti e tre, allungandogli una mano dal divano dove era seduta.

Il moro le strinse la mano e, guardandola negli occhi, gli rivolse un sorriso sincero.

Sorriso che la ragazza gli diede di rimando.

E così, loro quattro, finirono per giocare alla play station per quasi tutta la mattinata.



Inutile aggiungere che Iris li fece fuori, virtualmente, tutti.





*



Buongiorno Mabel”

Keith sbucò fuori, non appena la castana ebbe svoltato l'angolo del corridoio, facendole quasi prendere un colpo.

Dei della Magia, Meghetos! Mi hai fatto prendere un colpo!”

Keith, nel corso di quei sei giorni passati assieme – per via degli allenamenti mica per altro-, non l'aveva mollata un singolo istante.

Ovunque andasse Mabel, Keith la seguiva.

Il che poteva sembrare quasi lusinghiero per lei ma, a lungo andare, la cosa stava diventando parecchio problematica... insomma: per poco non la seguiva persino in bagno!

Doveva mettere le cose in chiaro, fin da subito, altrimenti la situazione sarebbe degenerata sicuramente.

Comunque senti... te lo dico con franchezza, così che non ci siano fraintendimenti: Lasciami. In. Pace.”

Negativo, bella mia” rispose lui appoggiandosi al muro ed iniziando a contemplarsi le unghie, senza degnarla di uno sguardo, in modo molto teatrale.

Difatti, era tutta una scena architettata per attirare l'attenzione della sua 'preda' –così l'aveva definita lui mentalmente– e quando Keith si metteva in testa qualcosa, era quasi impossibile fargli cambiare idea.

Ad un tratto ebbe un'illuminazione proprio mentre si ripeteva, mentalmente, le parole che aveva pronunciato alla ragazza.

Come sarebbe a dire 'negativo'? E quel bella mia poi... senti Meghetos-”

Nooo che ideonaaaa”

Mabel lo guardò perplessa... non era riuscita nemmeno a terminare la frase, che quell'essere bipolare, (così appariva lui ai suoi occhi) aveva continuato a parlare.

C-Cosa...” aveva, persino, quasi paura di chiedergli di continuare...

Se stacchi il tuo nome, in Ma-Bel viene fuori una frase simile al francese! Ma belle! Che significata 'mia bella', che sarebbe la stessa cosa che ti ho appena detto! Merlino, sono proprio un genio” ed iniziò a ridere, come un pazzoide, il biondo corvonero.

A quell'affermazione, a Mabel, caddero letteralmente le braccia, e se fosse stata un maschio le sarebbero cadute anche altre cose.

Questo non era matto...no, peggio! stava completamente fuori !

Come aveva fatto il cappello parlante a smistarlo nella casa di corvonero?!

Ora che ci pensava, quel giorno di tanti anni fa, gli ci erano voluti ben 10 minuti per trovargli una collocazione adeguata... era indeciso se metterlo tra i corvonero o i serpeverde..



Forse avrebbe fatto meglio a smistarlo fra i serpeverde.



Allora, Ma-belle, ti ho colpito?” domandò Keith ridestatosi dal suo stato di trance.

Lei lo guardò ancor più allibita, insomma, ci voleva per colpirla in quella maniera! Ma non nel senso in cui sperava il biondo.

Meghetos....”

Ti prego, chiamami Keith”

Ok... Keith.... tu sei completamente suonato!”

Detto questo, la ragazza fece dietro-front e se ne andò piantandolo in asso in mezzo al corridoio.





*





La tensione era alta all'interno di quella stanza.

I quattro ragazzi si guardavano fra loro insistentemente, senza proferir parola.

Dalle azioni che avrebbero compiuto, in quell'ultima mano, sarebbero giunti ad un vincitore.

Ognuno era intento a carpire informazioni dagli sguardi altrui.

Le iridi color muschio di Ian volavano a destra e a sinistra nella speranza di capire chi, fra loro, stesse bluffando.

Il suo sguardo, in particolare, si era soffermato sul ragazzo giapponese: Kiyomaro, se non aveva capito male, tutti lo chiamavano Kiyo.

Questo stava lì, impassibile, seduto proprio di fronte a lui, nel tentativo di capire che genere di avversari avesse davanti. Gli occhi dorati del giapponese erano fissi, in modo particolare, sulle mani del grifondoro alla sua destra: Erwin Cecil.

Quest'ultimo, con la sua solita pacatezza, era intento a mischiare le carte nel tentativo di maledirle –mentalmente– nei confronti dei suoi avversari.

Ebbene ragazzi” iniziò il moro, dopo che ebbe finito di mischiarle, sbattendole sul tavolino da gioco.

Dopodiché si rivolse verso Ian.

Carta?”

Carta” annuì lui, passando al mazziere di turno il suo scarto.

Una volta che Erwin l'ebbe presa, ne pescò un'altra dal mazzo e la pose sotto il naso del corvonero; poi, con la sua solita freddezza, continuò in senso orario verso il quarto concorrente.

Mallory, carta?”

La mora dagli occhi di ghiaccio aveva voluto partecipare a quel gioco, dato che non ci aveva mai giocato prima d'ora, e visto che era una a cui piacevano le sfide -e soprattutto il mettersi in discussione-, aveva accettato volentieri la proposta del suo amico Straggler.

Dopo quel giorno nella foresta, i due avevano legato parecchio.

Quindi non si era minimamente tirata indietro neanche quando avevano parlato di giocare con i soldi veri piuttosto che utilizzare le fiches.

Due carte” rispose lei al grifone, che prontamente le diede le sue carte.

Successivamente fu il turno di Kiyo, il quale, alla solita domanda del moro, ripose con un secco 'Sto' e la cosa insospettì tutti i presenti.



Si sentiva così sicuro di sé, eh? Bene.

Ian gli avrebbe dato pane per i suoi denti.



Quando anche Erwin ebbe finito col cambiare le sue carte, fu il momento della puntata.

Shigure, che non aveva voluto partecipare -dato che non sapeva giocare-, aveva preferito prima di tutto osservare come si giocasse per poi, semmai, prenderne parte successivamente.

Ed ora guardava tutti e quattro i ragazzi più incuriosita che mai.

La suspense non faceva che salire ogni secondo di più.

Bene, io busso”

Anch'io”

Idem”

Come sopra”

Bene, parola al servito!” fu il commento di Ian, precedendo la puntata di Erwin.

50 galeoni!” se ne uscì Kiyo, sotto lo sguardo allibito di tutti.

A quel punto Erwin, dato che aveva in mano una misera coppia, decise di mollare e continuare a partecipare solo come spettatore.

Io rilancio di 75 galeoni!” rispose sicuro di sé il giovane corvo.

Kiyo, che di certo non si lasciava intimidire facilmente, colse subito la provocazione del castano e rilanciò di 100 galeoni.

Tenti di spaventarmi, giapponese? Ma io sono un asso a questo gioco!”

Ed Ian aggiunse i soldi restanti alla sua puntata.

A quel punto a Kiyo gli venne un'idea geniale.

Perché allora non ci giochiamo tutto quello che abbiamo sul tavolo? Si va per 'all-in', che ne dici Straggler?”

Dico che ci sto Takamine! Mal, tu che fai? Te la senti di puntare tutto?”

La giovane corvonero guardava e riguardava le sue carte fra le mani.

Aveva tutti numeri diversi ed, anche se non aveva capito molto bene quali fossero le regole del gioco, decise di accettare la proposta dei ragazzi.

Ian, che già sentiva la vittoria in pugno, con molta enfasi ed un sorrisetto sulle labbra pose tutti i suoi 200 galeoni nel piatto... seguito a ruota dagli altri due.

Non si sa chi, fra l'inglese ed il giapponese, si fosse più montato la testa: fatto sta che già entrambi pregustavano la vincita di tutti quei soldi... e Mallory li sentì chiaramente mentre leggeva i pensieri sia di uno che dell'altro.

Bene... che hai Straggler?” domandò il moro, con il suo tono arrogante.

Ian, con un finto sorrisetto amaro, rispose “una misera coppia”

Uuuu, ma che peccato, io ho un tris!” esplose Kiyo esultante per la vittoria.

Oh, scusa ho detto 'coppia'? Che sbadato che sono, volevo dire 'full'” ed il corvo sbatté sul tavolo, davanti gli occhi increduli del purosangue, le altre tre carte che si era tenuto in mano.

Kiyomaro non poteva crederci.

Quel mezzosangue-drogato-col-fumo-e-il-gioco-d'azzardo l'aveva appena battuto!

Così, come se nella sua testa stessero cantando le lodi dell'Alleluja solo per lui, Ian si alzò dalla sedia per racimolare la vincita tanto agognata.

Ma, poco prima che avesse avuto anche solo il tempo di toccare una singola moneta, Shigure lo bloccò inveendogli contro.

Ehy! Guarda che ci sta ancora Mal!”

Scioccato dalle parole della bionda, il castano si ricordò della sua amica.

Era vero... lei ancora non aveva scoperto le carte ma dubitava, seriamente, che potesse avere qualcosa di maggiore di un 'full'.. insomma, avrebbe dovuto fare come minino colore! Quante probabilità c'erano che lei...

Non ho idea di cosa sia... ma io ho queste” e la mora, con fare molto innocente, si decise a mostrare le sue carte.

I pensieri ed i sogni di gloria di Ian andarono in frantumi nel giro dei secondi che si susseguirono.

Kiyo iniziò a ridere come un matto, seguito a ruota da Erwin.

Amico, ti ha stracciato!” aveva continuato, difatti, quest'ultimo.

Ma... ragazzi perché? Ho fatto qualcosa di male?” Mal li guardava ridere non capendo la situazione.

Aveva vinto? Aveva perso? Mica lo sapeva!

Mal... cara Mal... hai appena massacrato il nostro povero Ian!”

In che senso Erwin?”

Nel senso che hai vinto tu!”

Santo cielo” aveva continuato poi Kiyo “Non ho mai visto nessuno presentare una 'scala reale' di cuori! Questo giorno rimarrà nella storia!”

Sì, quasi quanto la faccia di Ian!” continuò il purosangue grifondoro.

Ian, in tutto questo, era rimasto di sale.



Due..quattro...sei.... Maledizione! Ottocento galeoni! Aveva perso, per un soffio, una fortuna!



Ti prego Ian, perdonami!”

E Mal si stava pure scusando!

Doveva assolutamente ritrovare un po' del suo contegno!

Poi, Shigure, fra una risata e l'altra iniziò a parlare.

Bello questo gioco, voglio giocare anch'io!”

Bene, io proporrei di continuare. Kiyo, ti sono avanzati dei soldi vero?”

Certo, Erwin, per chi mi hai preso? Mica sono un poveraccio!”

Ian?” chiese, titubante, la mora al suo amico.

Io sto a secco” e quelle parole fecero ridere ancora di più tutti i presenti.

Credo, che dovrai fargli un prestito Mal” aveva aggiunto, infine, Shigure.



La mattina terminò così: fra una risata e l'altra nel tentativo di conoscersi meglio.

Per quanto riguarda Ian, invece, beh... diciamo solo che alla fine si ritrovò in debito verso Mallory di quasi 300 galeoni.





*





Adelaide quel giorno aveva deciso di impegnarlo, insieme alla sua amica Jennifer, per fare un giro all'interno dell'imponente struttura che le ospitava.

Non avevano mai visto un castello così grande – all'infuori di Hogwarts – ed entrambe erano ammaliate da tanta bellezza che gli si parava di fronte.

Nonostante avessero rischiato spesso di perdersi (lì i corridoi sembravano tutti uguali) avevano, comunque, deciso di continuare la sua esplorazione.

Ed ora si trovavano, se i loro calcoli non le ingannavano, nell'ala est del castello.

O, almeno, così sperava Adelaide.

Ada, senti un po': ma.. sei sicura che siamo nell'ala est? A me sembra di esserci già passata qui” domandò la rossa alla sua compagna di casa.

Jenny, non so se l'hai notato anche tu, ma qui è tutto uguale! Pare quasi fatto apposta!”

Sarà, ma io resto comunque della mia opinione... forse dovremmo tornare indietro”

Ma daiii, quante altre volte ci ricapiterà di gironzolare in un castello medievale! Io propongo di andare avanti! Anzi, guarda là.. ci sono delle scale! Non le abbiamo mai incontrate prima! Visto che non giriamo a vuoto?! Avanti andiamo”

Detto questo, la mora dagli occhi color nocciola screziati di verde, prese per un braccio la sua amica e la obbligò – praticamente – senza neanche aspettare la sua risposta a raggiungere le scale.

Sembravano portare ad un sotterraneo, per questo Ada non ci pensò due volte prima di catapultarsi nell'avventura che già immaginava.

Poteva non sembrare, ma Adelaide era dotata di un'immensa fantasia: difatti già pregustava la sorpresa che – era sicura – avrebbe trovato in fondo alle scale.

Fece i gradini tutti in una volta e, quando fu arrivata alla fine, rimase senza parole davanti allo scenario che le si presentò: un'enorme porta di metallo, ricoperta da lucchetti e catene, stava dinnanzi a lei.

Dalla figura imponente, come tutto in quel castello del resto, l'enorme stemma della casata dei Baskerville era posizionato proprio al centro di essa.

E ciò destò di non poche attenzioni la mora.

Una volta che Jenny l'ebbe raggiunta – era rimasta indietro nella corsa per le scale –, rimase senza parole ma, a differenza della prima, che provava un vero e proprio brivido di adrenalina, fu pervasa -da capo a piedi- da un misto di ansia e terrore.

Infatti non negò affatto ciò che stava provando all'amica.

Ada, andiamocene non ho una bella sensazione”

Avanti Jenny, non essere fifona!”

Non sono fifona! Ma se queste catene stanno sulla porta un motivo ci sarà non credi? Andiamocene e basta!”

Se tu vuoi andartene, va pure... io ti raggiungo dopo” rispose Adelaide senza manco degnarla di uno sguardo.

Questa, dal canto suo, non se lo fece ripetere due volte e si incamminò verso le scale.

Adelaide, invece, presa dalla curiosità iniziò ad avvicinarsi alla porta.

Le sue mani sfiorarono appena le catene che, in modo alquanto disordinato, si stagliavano ed aggrovigliavano ripetutamente sulla porta.

Accanto ad essa, diverse chiavi erano posizionate su di un chiodo e legate insieme con una corda.

La curiosità la divorò letteralmente.

Non potendo resistere, la mora le prese e – dopo vari tentativi – riuscì a sbloccare leggermente un lucchetto.

E così lo levò dalla catena che teneva imprigionata.

Questo gesto creò una sorta di reazione in tutta la porta: difatti molte catene si allentarono fra loro, una delle tante serrature iniziò a girarsi davanti ai suoi occhi. E quando la porta si aprì leggermente, verso la sua direzione, da essa scaturì un'aura oscura e malvagia.

Non appena Ada la vide, si precipitò a richiudere.

In preda all'ansia e non sapendo ancora cosa avesse combinato, la grifondoro si affrettò a rimettere quel misero lucchetto sulla catena.

E tutto tornò come prima.. almeno, così credette lei.



Come si dice: la curiosità uccise il gatto.



Nessuno avrebbe mai potuto immaginare cosa sarebbe successo a causa di quel piccolo gesto... ma c'è anche da dire che, molto del lavoro che scaturì dopo, era già stato fatto da un'altra persona.

Non fu proprio tutta colpa di Adelaide.

Quello che fece era già stato scritto, era già stato visto e sarebbe potuto essere bloccato... se non fosse che Bia, per scongiurare la vera apocalisse che aveva visto, avesse già deciso come si sarebbero dovuti svolgere i fatti.

C'era un prezzo da pagare per la pace nel mondo.

E se Ada non avesse aperto, appena, una delle quattro porte dell'inferno del Castello dei Baskerville tutto il meccanismo per scongiurare l'apocalisse non si sarebbe mai innescato.

Tutto aveva un suo perché.

Il motivo per cui erano stati scelti proprio quei ragazzi, il motivo per cui si trovavano proprio in quel posto ed il motivo per cui c'era bisogno di una selezione.

Niente era stato fatto per caso.

Neanche lo 'sbaglio' che commise la mora grifondoro.

Ora, con una pace incredibile dentro di lei, Bia aspettava solo la sua sentenza: la morte.



*



L'aura oscura, che scaturì fuori dalla porta dell'inferno, raggiunse in brevissimo tempo il piano superiore.

Sembrava possedere uno spirito proprio e, come se fosse una vera e propria persona, essa si affrettava per le vie del castello alla ricerca dell'unico essere vivente che potesse darle la forma che tanto bramava.



Ognuno di noi ha un'oscurità all'interno del proprio cuore... i momenti tristi contribuiscono ad accentuarla ed a farla crescere ma, quando questi vengono superati dai momenti felici, allora essa si affievolisce facendo spazio alla luce che ci sprona ad andare avanti nonostante le avversità.



E questo, quell'aura lo sapeva benissimo.

La luce era il suo più acerrimo nemico e doveva fermarla.

Uccidere.... uccidere.... è tempo di uccidere(*).



Infine, trovò nel giro di dieci minuti il ragazzo che stava disperatamente cercando.

Prima che questo potesse realmente accorgersi del pericolo, fu completamente risucchiato da lei e... posseduto.







(*) = NOTA:



Salve a tutti mondo di efp!

Vi lasciamo una piccola spiegazione alla noticina rossa che abbiamo inserito nella frase in grassetto.

Ci tenevamo solo a precisare che, la frase, è presa tale e quale a quella che Harry sente nella sua testa ne 'La Camera dei Segreti', pronunciata dal basilisco.

*nel caso qualcuno non se lo ricordasse*



Che dire... Vi è piaciuto il capitolo?

A due settimane!

Baci

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Capitolo 12
*** Blood and Tears - parte 2 ***


7

Angolo Autrici:



Buonasera a tutti!

Prima di iniziare con il capitolo volevamo chiedervi... PERDONOOOO!!!!

Anzi, sarebbe più giusto dire, VI VOLEVO CHIEDERE (sono Victoria).... purtroppo a causa dei miei problemi abbiamo dovuto sospendere momentaneamente la storia, nonostante il capitolo ce l'avessimo già pronto.

Il fatto è che non è stato proprio un bel periodo... hanno dovuto operare mia madre due volte d'urgenza a causa di un brutto male che si porta appresso da un po'... poi ho dovuto lavorare (e vi lascio immaginare il delirio che ci poteva essere sotto Natale) per mettere da parte qualche soldino e, come se non bastasse tornare a casa alle nove di sera stanca morta, sono stata capace di cadere dalle scale il 30 Dicembre – MENTRE LAVORAVO – e sono finita al cto con una bella distorsione al ginocchio. Morale della favola, una settimana a casa in malattia a causa del dolore e capodanno 'in famiglia'....

Che tristezza la mia vita...

MA! oggi mi sono decisa a pubblicarvi almeno questo pezzo ed ho letteralmente tartassato Gin per sapere se andavano bene i pezzi che avevo aggiunto.

In effetti dovevano essere solo due parti di questo capitolo ma volevamo renderlo un po' più... come dire... 'avvincente'(?!) e quindi abbiamo aggiunto dei pezzi ed abbiamo deciso per una terza parte.

Vi chiediamo scusa se in questo capitolo non compaiono tutti i vostri personaggi ma, se non li vedete qua, li vedrete sicuramente al prossimo :) fatta eccezione per alcuni di loro.

Altra cosa, e con questo concludiamo, abbiamo iniziato a fare ' fuori' dei personaggi dato lo scarso interesse delle autrici ( o autori). Facciamo questo preambolo per dire che abbiamo inviato dei messaggi privati, a causa di una rinuncia di un'autrice alla nostra storia, e di quelli di cui non abbiamo avuto risposta abbiamo deciso di eliminarli... non per cattiveria, ma perchè non ci sembrava giusto nei confronti di quelle autrici (o autori) che hanno risposto.

Detto questo, sperando che il capitolo vi piaccia, BUONA LETTURA :D

Baci

Vic & Gin





CAPITOLO 7:

'Blood and Tears'

- parte 2 -



Eric, Ted, Iris e Farley si trovavano ancora nella stanza a giocare alla play nel momento in cui percepirono un'aura oscura scaturire dal primo piano del castello.

Era forte ed imponente.

Lo percepirono distintamente, tutti loro, ma Eric fu quello che riuscì a capire maggiormente il reale pericolo in cui andavano in contro.

Quell'energia negativa sprigionava delle onde tali che solo lui riuscì ad identificarle: era assetata di sangue.

Iris porta via Farley e vedi di radunare tutti gli altri in un luogo sicuro. Il rifugio anti-bomba ed anti-magia che sta posizionato sottoterra andrà benissimo. I ragazzi non sono pronti, meglio pensare alla loro incolumità. Ted, tu vieni con me, dobbiamo trovare Nox! Ho un brutto presentimento su di lui”

Che vuoi dire Eric?” domandò Iris alquanto agitata.

Possibile stesse succedendo tutto così in fretta? Bia li aveva avvertiti della catastrofe che sarebbe successa ma mai si sarebbe aspettata che capitasse in così breve tempo... e senza manco aver fatto le selezioni?!

Dannazione!

Probabilmente voi non ve ne siete accorti perché non percepite l'energia come la sento io... ma quando Nox se ne è andato da questa stanza era perché, sì era arrabbiato con noi, ma stava per esplodere e l'altro stava per prendere il sopravvento. L'ho sentito chiaramente. Ogni volta percepisco l'energia vitale degli esseri umani come onde che parlano in una lingua tutta loro... e lui l'ho sentito chiaramente in Nox. Se quella cosa lo trovasse adesso, che ancora non è riuscito a calmarsi, sarebbero guai seri.”

Santo cielo, Eric! Potevi dircelo!”

Non immaginavo certo, Teddy, che arrivasse un'aura così oscura di punto in bianco!” Ringhiò il biondo, di rimando, all'altro ex grifondoro.

Ok, ora non è il caso di metterci a discutere fra noi” Farley prese in mano la situazione nel tentativo di essere d'aiuto e continuò “ci penso io a trovare i ragazzi, Iris forse è il caso che tu vada con loro a cercare Nox.”

Iris lo guardò perplessa: non le piaceva minimamente prendere ordini dalla gente ma, dovette ammettere, che Far aveva ragione.

Nel caso le cose si fossero messe male, lei sarebbe stata sicuramente di maggior aiuto nell'eventuale lotta contro quella cosa, piuttosto che rimanere nascosta insieme agli altri ragazzi in un sotterraneo.

Va bene, Far, mi raccomando: metti in salvo tutti e non lasciarne neanche uno fuori”

Ovviamente!”

Bene, Iris, andiamo! Eric riesci a percepite Nox?”

Si, Ted, al secondo piano nella sua stanza”

Muoviamoci!”


**


Killian correva, come un forsennato, alla ricerca di un riparo sicuro per le scale di una delle torri del castello dei Baskerville.

Si trovava in giardino, con Lily ad ammirare i fiori, quando avevano visto una coltre di nebbia nera avvicinarsi a loro.

Intuendo subito il pericolo le aveva pseudo-ordinato di mettersi al riparo mentre lui tentava, senza successo, di bloccare quell'aria malvagia - che avanzava - con tutti gli oggetti metallici che era riuscito a racimolare nei dintorni.

Ma niente.

Il suo potere, aveva scoperto, era il controllo dei metalli ma davanti a ciò neanche lui aveva potuto fare niente.

Ed ora si ritrovava a correre senza fiato per i gradini della torre, nel tentativo di trovare un miracolo.

Sperava che, magari raggiungendo la cima, riuscisse a fuggire sufficientemente da essa e che, questa, lo lasciasse stare.

Era un'idea stupida e lo sapeva ma non trovava alcuna soluzione.

Ad un tratto, finalmente, giunse all'ultima porta della torre che dava l'accesso al terrazzo ma, ahimè, la trovò chiusa.

Col cuore in gola si girò in direzione della nebbia.

Che poteva fare ora?

Pensa Killian, pensa!

Ma niente, nessun pensiero riusciva più ad arrivargli.

Girò la testa alla sua destra e, lentamente e con l'amaro in bocca, si costrinse a chiudere gli occhi.

Era la fine.

Proprio in quell'istante, però, qualcuno lo afferrò per la maglietta e lo trascinò alla sua destra facendolo, poi, cadere a terra violentemente.

Quando si decise a riaprire gli occhi vide Lily, col fiatone, piegata davanti a lui che lo incoraggiava ad alzarsi.

Lils... ma cosa...”

Inconsistenza... sono passata attraverso la porta, ti ho preso ed ho fatto trapassare anche te... il senso di nausea che sentirai dopo è normale”

Ma... come....”

Non c'è tempo, Kill! Ho intravisto Far che urlava nei corridoi di metterci al sicuro: pare ci sia un rifugio anti-bomba ed anche anti-magia sottoterra e, da quel che ho capito, è grande quasi quanto tutto il castello. Torri incluse. Quindi se me lo permetti....”

Passeremo attraverso la torre per arrivare sottoterra, non è così?”

Esatto, ma ho bisogno di parecchia energia per farcela... Kill, come ci hanno insegnato a fare in questi giorni, prestami la tua energia così che potremmo metterci al riparo!”

E che c'è bisogno di chiederlo? Vai Lily!”


**


La torre nord è stata completamente risucchiata dall'oscurità!”

Santo Merlino! Speriamo che non ci fosse nessuno là dentro”

Muoviamoci, ci sono altre tre torri da esplorare! Io proporrei di dividerci!”

Dividerci Iris? Sei fuori di testa? Come la mettiamo se quella nube oscura ci raggiunge!”

esclamò Ted in preda all'ansia, mai si era sentito così inerme e la cosa lo infastidiva parecchio.

IO.NON.SONO.FUORI.DI.TESTA!” urlò la giovane russa più adirata che mai col suo amico.

Ragiona Ted! Come si combatte l'oscurità? Con la luce! LA LUCE! Eric può trasformare qualsiasi cosa in energia e non credo sia per lui un problema plasmarla in luce no? Ricordi le sfere! Erano fatte principalmente di luce! Tu puoi trasformarti e copiare qualsiasi potere quindi, nel caso le cose si mettessero male, puoi sempre diventare Eric e copiare il suo potere”

Il ragionamento di Iris non faceva una piega, Teddy dovette ammetterlo, ma non voleva che si dividessero in alcun caso... aveva un'orribile sensazione.

Ok, mettiamo il caso che ci dividessimo, tu che faresti se quella cosa decide di inseguirti? Me lo spieghi?”

Mi trasformerò in un drago e volerò dritta in direzione del sole così che i suoi raggi la possano bloccare”

Iris era più determinata che mai.

Niente l'avrebbe messa k.o., era una promessa che s' era fatta secoli fa.

Così come non avrebbe permesso mai più a nessuno di farla sentire inutile e debole... se prendeva una decisione l'avrebbe portata a termine fino alla fine.

E fu proprio quella determinazione che convinse, in quel momento, i suoi amici.

Così, come da lei proposto, i tre si divisero alla ricerca di Nox che, in tutto questo, la sua aura sembrava essersi dissolta nel nulla.


**


Nox era sdraiato sul letto della sua stanza e giocherellare con una pallina anti stress da tutta la mattinata.

Stava tentando di calmarsi ma, dopo tante ore, ancora non ci riusciva...

E che palle!

Chiuse gli occhi, per l'ennesima volta quel giorno, e con respiri profondi tentò di placare quell'essere dentro di sé che non vedeva l'ora di uscire.

Non ti libererò mai, abominio!

In quel frangente dei rumori provenienti dalla porta lo costrinsero ad alzarsi, dalla sua pseudo meditazione, sedendosi sul letto a gambe incrociate.

Chi lo stava disturbando?

Iris, se sei tu lascia che te lo dica: fuori dalle palle voglio stare da solo!”

Ma niente... nessuno dall'altro lato rispose ed, anzi, i rumori continuarono ancor più insistentemente.

IRIS! Sei così fastidiosa! Via!”

Ancora niente.

Alla fine Nox si decise ad alzarsi. Se la russa non voleva andarsene con le 'buone' se ne sarebbe andata con le 'cattive'.

Con uno spintone violento alla maniglia della porta la aprì malamente e, con parole pronte per essere pronunciate, si preparò per affrontare la maga dai capelli violacei.

Ma, quando vide una coltre di nebbia oscura, queste gli morirono in gola.

Indietreggiò fin da subito captando il pericolo in cui stava per cacciarsi.

Ma più indietreggiava e più si sentiva male... lui stava per uscire!

Lascialo libero, giovane mago”

la nebbia iniziò a parlargli mentre, lentamente, lo circondava dal basso verso l'alto.

Nox stava arrivando allo stremo ma tentò di resistere fino a che poté.

Raschiando il pavimento con le proprie unghie, che ormai stavano diventando artigli, trovò la forza di parlare.

Via... vattene via...” ma questa non lo ascoltò minimamente ed anzi iniziò a parlargli ancora ed ancora...

Tanto potenziale. Tanta magia oscura in un unico essere. E tu la tieni sigillata? La custodisci tutta per te... oh, che essere egoista che sei! Ma io, che sono di gran lunga più generoso di te, la donerò agli altri: la liberò dalla sua agonia, dopo tanti anni di reclusione!”

NO!”

Ed invece sì!”


E l'oscurità inghiottì completamente Nox.


**


Farley era quasi riuscito nel suo intento... quasi...

Per primi aveva trovato Kiyomaro e Shigure i quali si difendevano, con molta maestria, con i fulmini – nel primo caso – e con le illusioni – nel secondo caso – ma, anche se erano riusciti a rallentarla, la nebbia continuava ad avanzare.

Insieme a loro due, Mallory, Ian ed Erwin si difendevano sotto lo scudo che il grifondoro era riuscito a creare con i suoi nuovi poteri.

Purtroppo per loro... questo stava per cedere... Erwin era quasi allo stremo delle forze per questo motivo Far, quando vide la barriera iniziare a crollare, si era deciso ad intervenire.

Correndo a più non posso, si era posizionato proprio di fronte ai ragazzi ed, ordinandogli di chiudere gli occhi, aveva utilizzato per la prima volta parte del suo potere.

Sapeva che l'oscurità si combatteva in un'unica maniera...

Quindi, alzando il suo braccio sinistro e concentrandosi con tutte le sue forze, era riuscito nell'impossibile.

I suoi occhi violacei brillarono come ametiste in quel frangente e, prima che gli altri potessero rendersene conto, una cascata di pezzi di stelle iniziarono a cadere in picchiata proprio sopra la nebbia oscura.

Come se fossero palline di natale, una volta cadute, saltellarono più e più volte sul pavimento di marmo fino a che, non rimase più nulla di quell'oscurità.


Quasi allo stremo delle forze, gli ci volle un miracolo per tenersi ancora in piedi con le proprie gambe.

Ma il più era fatto: era riuscito a salvare alcuni dei suoi amici, solo un unico dubbio continuava a martellargli la testa.... dove erano finiti Killian e Lily?


**

Gloria correva...

correva come un forsennata – come quasi tutti del resto – nella speranza della salvezza.

La nebbia l'aveva quasi raggiunta... le anime l' avevano quasi raggiunta... le sentiva, lei che poteva entrare ed uscire dal regno dei morti, le sentiva chiaramente.

Le anime dei dannati erano lì per lei.

Volevano il suo potere per passare da una dimensione all'altra.

Volevano essere libere, dopo secoli di reclusione, di poter spargere il male all'interno del mondo magico.

Volevano lei... ed il suo essere speciale.

Ad un certo punto, la nebbia che la rincorreva, iniziò a fermarsi.

La strega di Salem si bloccò giusto per vedere cosa stesse succedendo, ma mai... MAI sbaglio fu più grande.

L'oscurità l'aveva ingannata con un trucchetto così semplice, facendole credere la ritirata, ed invece aveva atteso che questa si fermasse solo per poterla inghiottire nelle tenebre.

In preda al panico, spalancò i suoi grandi occhi marroni, il cuore iniziò quasi a mozzarle il fiato – per quanto forte iniziò a battere - e nel giro di pochi istanti si ritrovò nel mondo degli spiriti con le anime che la tiravano ovunque.

La graffiarono pesantemente fino a farla sanguinare.

I suoi vestiti erano, ormai, logori e consunti.

E Gloria piangeva... e piangeva... fino a che tutta quella situazione cessò di botto.

Sperava davvero che fosse tutto finito ma, quando riaprì gli occhi e notò di essere ancora intrappolata in quella dimensione, iniziò a pregare.

Voleva andarsene.

Voleva vivere.

Ma, probabilmente, non era quello il suo destino.

Mmmh... Cosa abbiamo qui?”

A parlare era stato una sorta di dissennatore con una maschera che gli copriva il volto.

Stava lì, di fronte a lei, e la fissava con un ghigno terrificante.

Gloria, non appena fu riuscita ad alzarsi, fece per r-iniziare a correre ma questo fu più veloce di lei e, strattonandola all'indietro, la prese per il collo e continuò a parlarle.

Dimmi, umana, come fai ad entrare ed uscire dal mondo degli spiriti?”

La giovane strega voleva tacere... e ci provò davvero a farlo, solo che la stretta sulla sua giugulare non faceva altro che diventare più forte... quindi fu costretta a rispondere, sperando di non essere uccisa.

I-Io... io non... non ho il controllo! Sono loro... gli spiriti... che mi chiamano! Ora lasciami... ti prego!”

Mmmmh....”

Quella sorta di dissennatore parve pensarci su e, dato che la morsa intorno al collo si era allentata, Gloria sperava di essere riuscita a salvarsi.


Stupida illusione.


Così come l'aveva lasciata, il dissennatore, la riprese e, tirandola su fino a farle staccare i piedi dal terreno, le urlò contro la sua sentenza.

Sei inutile come essere ma potrei sempre aver bisogno di parte del tuo potere... sai, per tornare...”

No.. ti prego, no” con le lacrime agli occhi iniziò ad implorarlo.

Ma fu tutto inutile.

Salutami le anime dell'infermo!”

E così, il dissennatore, si divorò Gloria.

O meglio, l'anima della ragazza... al fine di assorbirne il potere.


Nel mondo reale, le ombre trascinarono il suo corpo fino ad una delle porte degli Inferi.

E, da quel giorno, di Gloria non si seppe più nulla.


**


Finalmente ti ho trovato, Cavaliere Reggente”

L'oscurità, una volta inghiottito il ragazzo nelle tenebre, aveva deciso di assumere la sua 'forma' temporanea solo per combattere contro Bia mentre aveva lasciato, disseminati per il castello, varie parti di sè.

E, dopo svariati tentativi, l'aveva trovata.

La maga dai capelli color rame sedeva, a gambe incrociate ed ad occhi chiusi, in una posizione quasi di rilassamento.

Doveva affrontare una battaglia.

Questo lo sapeva, motivo per cui si era preparata in una tale maniera... doveva chiamare a sé tutta la luce necessaria per salvare almeno il ragazzo.

Aveva visto il futuro più e più volte... ogni singola sfaccettatura di esso le era ancora nitida nella sua mente... l'aveva contemplato a lungo giusto per assicurarsi tutti gli eventuali 'futuri' che sarebbero potuti accadere dopo quel momento e, nessuno di loro, implicava una sua riuscita.

Ma una cosa la vedeva e rivedeva all'interno della sua testa: il ragazzo poteva ancora essere salvato.

Con una lentezza estrema, si decise ad alzarsi solo per prepararsi al combattimento che l'attendeva.

Sono qui, fatti avanti”


**

Iris percepì fin da subito l'arrivo delle tenebre nella stanza di Bia.

A Nox ci avrebbero pensato Ted ed Eric.

Doveva affrettarsi o sarebbe arrivata troppo tardi.

Fece un passo in avanti, nel tentativo di riprendere la sua corsa, ma una palla di fuoco le passò davanti sfiorandola per un millimetro.

Adirata più che mai si girò verso la direzione cui provenivano le fiamme ma, quando vide chi l'avesse appena tirate, quasi le venne un colpo.

No... non ci posso credere!”

Ciao Iris, da quanto tempo che non ci si vede... saranno passati sicuro vent'anni... ti trovo in forma”

L'altro Nox aveva preso il sopravvento.

Il suo migliore amico stava, di fronte a lei, con le braccia infuocate e le iridi insanguinate.

Iris non poteva credere ai suoi occhi...non poteva e non voleva crederci... come aveva fatto ad uscire? Nox stava sempre super attento! Possibile che quell'aura oscura l'avesse plagiato tanto.

Nox, lo so che puoi sentirmi, ti prego torna in te!” la russa tentò di comunicare con il vero io del suo amico, ma l'altro non volle sentir parola.

Come se non avesse appena detto niente, il moro le lanciò addosso un'altra palla di fuoco che Iris sfiorò abilmente.

Lo sai come mi chiamo, bambolina, pronuncia il mio nome, avanti!”

MAI!”

Ma come? Ed io che mi sono pure fatto bello per te, prima! Ho tagliato i capelli non vedi?”

Quell'essere si stava prendendo gioco di lei... aveva persino cambiato i capelli solo per fare un dispetto a Nox, lo sapeva! Uno stupido dispetto fatto, sicuramente, per ricordare al mago che era riuscito ad uscire ed a prenderne il possesso.

Quando Nox si sarebbe ripreso, sarebbe stato malissimo ed Iris lo sapeva.

Allora!” continuò lui “come mi chiamo io?!”

Non ti chiamerò mai per nome! Vorrebbe dire affermare la tua esistenza e tu esisti solo per via di una disgrazia!”

HO DETTO: COME MI CHIAMO?!” e le tirò, ancora, altre due palle di fuoco.

Le braccia di Iris mutarono in squame violacee ed attutirono i colpi.

Non voleva trasformarsi in un drago ma, se le cose fossero continuate in questa maniera, sarebbe stata costretta a farlo.

Vuoi la guerra? Allora giochiamo ma io non pronuncerò MAI il tuo nome!”


To Be Continued...


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Capitolo 13
*** Blood and Tears - parte 3 ***


7


Angolo Autrici:


Buonasera a tutti!

Questa volta siamo state puntuali ed abbiamo deciso di aggiornare prima del previsto.


SPOILER: vi mettiamo questa nota all'inizio per avvisarvi e, soprattutto, prepararvi psicologicamente.

In questo capitolo ci saranno due morti e non solo una come programmato.

Non sappiamo quanto 'certe scene' possano darvi fastidio quindi per questo abbiamo deciso di scrivervelo all'inizio.


Dopo questo capitolo non sappiamo se inserire il capitolo Special o di continuare la storia ed inserirlo dopo... Voi che dite? Che ne pensate? Meglio mettere un capitolo più allegro, e che non c'entra niente con la storia, oppure continuare con il 'deprimiamoci momentaneo' e postarlo dopo? Fateci sapere la vostra ;) altra cosa: vorremmo che ci scriveste con chi vorreste che i vostri personaggi si 'fidanzassero' successivamente. E' pur sempre una storia e, per quanto 'tragica' già di suo, è D'OBBLIGO mettere almeno una storia d'amore.

Fateci sapere e Buona Lettura :)

Baci

Vic & Gin


P.S. Abbiamo deciso, dopo aver consultato anche altre storie interattive, di far fuori gli oc di quelle autrici che non si faranno sentire.

Non è per cattiveria ma abbiamo notato che molte altre autrici la inseriscono come 'regola'. Pertanto se sparite per più di 2 capitoli il vostro oc farà una brutta fine.

Ovviamente la cosa non vale per chi si fa sentire spesso.



CAPITOLO 7:

'Blood and Tears'

- parte 3 -


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Keith, Adelaide, Jennifer, Kendra e Lavi si erano appena scontrati con le quattro streghe di Salem, quando avevano intravisto l'oscurità lungo il corridoio.

Fin da subito avevano iniziato a correre a più non posso, in direzione del tanto acclamato rifugio anti-magia nel sottosuolo.

Perfino Sam, nel corridoio dall'altra parte del castello, aveva sentito l'urlo di Farley sulla sua esistenza quindi l'aveva immediatamente riferito a tutti. Purtroppo però, il problema che ebbero riscontrato immediatamente fu la vastità indiscussa dell'enorme villa: i corridoi sembravano tutti uguali e nessuno di loro aveva idea di dove andare.

E più perdevano tempo a trovare la via, più l'oscurità avanzava.


Ad un certo punto si ritrovarono in una sorta di bivio che collegava tutti gli altri corridoi della casa.

I ragazzi si posizionarono in modo circolare, nel tentativo di proteggersi gli uni dagli altri, ma le uniche che sembrarono saper padroneggiare, abilmente, i propri poteri furono solo Kyla e Leila.

La prima, si era mossa immediatamente trasformando l'amuleto a forma di spada, che aveva al collo, nel suo catalizzatore magico, e con esso cercava di assorbire tutta quell'oscurità.

Ma più la spada ne assorbiva, più l'oscurità sembrava aumentare e non avere fine.

Dall'altra parte Leila, aveva innalzato una sorta di barriera acquatica ad alta pressione, e ne riversava tutte le energie che le erano rimaste in corpo.

E, almeno quello, sembrava poter funzionare... al meno per il momento...

A ritmi regolari, i getti d'acqua si alternavano prima proteggendo gli altri ragazzi e poi attaccando quell'onda oscura inarrestabile.

Non che l'acqua avesse chissà quale potere sull'oscurità ma, l'elevata pressione che Leila gli aveva imposto, l'aveva in qualche modo trasformata in un'arma. Ogni getto corrispondeva a delle sferzate di frusta, che l'oscurità accusava come delle lame taglienti.

Stavano quasi per farcela quando, allo stremo delle forze, Leila non aveva ceduto sotto gli occhi di tutti, cadendo in ginocchio e venendo scaraventata dall'altra parte del corridoio da una vampata di oscurità.


Keith immediatamente le corse in contro e la sollevò tra le braccia per assicurarsi che fosse solamente svenuta e che l'impatto non avesse causato troppi danni.

Percependo il battito cardiaco abbastanza regolare della ragazza, sospirò di sollievo e annunciò agli altri “È viva!”

Ma il resto del gruppo quasi non ebbe il tempo per gioire della notizia, che un urlo da parte di Adelaide rimise tutti all'erta. La ragazza era caduta a terra, a causa di una specie di tentacolo oscuro che le aveva afferrato la caviglia e cercava di portarla dentro l'oscurità più nera.

Ahhhh Aiuto ! Vi prego aiutatemi” implorò Ada, cercando di resistere con tutte le sue forze all'assalto oscuro, tenendosi al pavimento di pietra con i gomiti e con le unghie, aggrappandosi così tenacemente, alle minuscole fessure tra le pietre, da far spezzare e sanguinare le sue curatissime unghie.

Chiunque cercava di aiutarla o anche solo avvicinarsi a lei, finiva privo di sensi come Leila.

L'unica che ancora cercava di combattere era Kyla, che con la fronte imperlata di sudore, resisteva, impartiva ordini al gruppo e gridava oscenità contro quelli che finivano a terra “Alzate quei culi mosci e tiratela in salvo!”


Lavi, l'ultimo sopravvissuto alla strage degli svenimenti, assieme a Keith che però stava facendo da soccorritore/infermiere, desiderò con tutto se stesso che l'oscurità se ne andasse per sempre e che lasciasse la gamba di Ada.

Il potere di Lavi si attivò e come una potente onda d'urto sbaragliò l'oscurità, che ferita si ritrasse piano piano, uscendo dal corridoio e dalla loro vista, fino a che anche l'ultima nuvoletta grigia non scomparve con un piccolo “Pop”

Il ragazzo rimase con la bocca aperta e cadde in ginocchio, sorpreso, davanti a quell'evento quasi impossibile..lui aveva appena sconfitto l'oscurità ?!.. con quel potere, che Keith aveva definito: inutile ? Era davvero successo ?..

Wow Polaris, allora non sei poi così inutile come credevo!” esclamò Keith sbalordito.


**

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Nel frattempo Iris e l'altro Nox erano arrivati ai ferri corti, la prima non aveva ancora rinunciato a far capitolare il suo migliore amico, e invece di rispondere al fuoco distruttivo con il ghiaccio, si limitava a schivare gli attacchi e a creare barriere.

Aveva detto che l'avrebbe accontentato e avrebbe giocato con lui, ma non aveva alcuna intenzione di ferirlo anche solo di poco.

Teneva a lui, era stato la sua spalla su cui piangere per tantissimo tempo, e non voleva assolutamente perderlo, ma ovviamente l'altro non era affatto contento del suo comportamento.


Iris, non ti sei stufata di giocare ?” disse con voce sprezzante.

Non mi incanti, non ti darò la soddisfazione di fare del male a Nox” disse lei a testa alta.

Non c'è proprio gusto a lottare con te” borbottò prima di ghignare e trovare un pretesto per fare breccia nell'autocontrollo della ragazza “Forse è perché sei una femmina e hai il cuore troppo tenero

Forse invece è perché per quanto ti odi, non posso non pensare che vivi da parassita nel corpo di una persona buona, e che il mio amico soffrirà già abbastanza all'idea di ciò che hai fatto. Non ha bisogno anche di ferite fisiche contro cui lottare”

Si,si, si.. tante belle parole..complimenti” disse fingendosi commosso e applaudendola come se avesse appena recitato su un palcoscenico. Per poi cambiare tonalità ed esclamare seriamente “Ma adesso io smetterò di giocare e se tu non combatterai vorrà dire che morirai”

Se è così che deve andare a finire allora così sarà”

Come sei melodrammatica..la grande Iris O'Klodore sconfitta per abbandono” sghignazzò prima di attaccare ripetutamente con delle scariche di fuoco.

Questo non è abbandono, è un rifiuto.. precisamente il rifiuto di ferire una persona a cui voglio bene!” esclamò Iris, mentre subiva altre scariche e tentava di creare uno scudo di ghiaccio con cui difendersi.

Beh ma come la vedranno quei piccoli cuccioli che avete appena accolto ? Te lo dico io: vedranno che la grande dragonessa li ha abbandonati, che ha scelto di morire piuttosto che combattere per salvarli.. ti ricorderanno come una debole femminuccia impaurita, che non ha avuto il coraggio di trasformarsi” sentenziò con voce incolore e malvagia, mentre lanciava delle saette infuocate nelle parti del suo corpo dove lo scudo non la proteggeva.

Non ci riuscirai.. non ferirai il mio orgoglio.. non darò di matto facendo sì che il tuo piano malefico funzioni” resistette lei, anche se sentiva le forze diminuire sempre più.

Stai per mollare, tesoro.. vedo come ti tremano le ginocchia..finirai a terra tra non molto e poi quando l'avrò vinta andrò a cercare Eric e Ted, ed ucciderò anche loro” sussurrò avvicinandosi a lei.


Tu non ucciderai nessuno !” esclamò una voce dal fondo del corridoio.

Entrambi si voltarono per scoprire a chi appartenesse quella voce.

Vincent apparve dal nulla, con un passo elegante, fiero e leggermente baldanzoso.

Ah, hai deciso di venire in aiuto della tua ex compagna ? Cos'è Mr cambio-bandiera-ogni-volta-che-mi-pare-e-piace ha un cuore ?” lo schernì l'altro.

Ridi pure mostro, perché d'ora in avanti non riderai più!” esclamò Vince prima di comandare alla circolazione sanguigna di entrambi i cavalieri di bloccarsi “Dopotutto sono pur sempre il cavaliere dello scorpione, il mio onore mi impone di combatterti”

Il tuo onore pff! Quando mai l'hai posseduto un'onore tu!” sghignazzò l'altro.

È morto quando è morta lei” ringhiò prima di tirare fuori un coltellino svizzero e tagliare le vene del suo polso, per poi creare delle fruste con esse.

Con un colpo di polso scagliò l'arma allo stomaco di Nox.

A quanto pare Mr talpa, qui presente, non ha i tuoi stessi scrupoli, Iris” commentò quello accusando il colpo.

Vincent non fargli del male, lo sai che non è Nox a parlare” lo supplicò la ragazza.

Taci, so perfettamente chi è..sei stata stupida a non ucciderlo prima, è un pericolo per gli altri e per se stesso”

Vince..”

No Iris, mi hai già impedito di farlo in passato, non me lo impedirai di nuovo” disse prima di scagliare altre frustate contro l'alter-ego di Nox.

Nox cadde come una statua di sale e rimase sdraiato sullo stomaco “Se solo non fossi così vigliacco mi lasceresti il potere di combatterti, invece mi immobilizzi, manco fossi un dannato insaccato!”

E che vendetta sarebbe se ti lasciassi libero accesso al tuo fuoco ?! Tu devi sentirti inerte, impotente e inutile esattamente come mi sono sentito io”


Mabel apparve da un corridoio laterale, correndo all'impazzata, per poi fermarsi di botto alla vista del trio “Oh eccovi! Teddy e Eric.. mi hanno inviata a chiedere aiuto” disse prima di bloccarsi e spostare lo sguardo dall'uno all'altro per capire che cosa stava succedendo “Ma..perché Nox sta per terra ?” chiese ingenuamente.

Voleva pulire il pavimento” rispose immediatamente Vince con nonchalance, mentre Iris rispose contemporaneamente “Vincent gli ha bloccato la circolazione”

Boccaccia” borbottò il cieco.

Mabel rimase con la bocca aperta e chiese “Ehm posso sapere il motivo ?” chiese guardando Nightray.

Il ragazzo rimase in silenzio, non volendo raccontare tutta la storia che l'aveva portato a quel momento.

Ma la ragazza non aveva intenzione di demordere perciò batté il piede e lo fulminò con lo sguardo “Sto aspettando!”

È una storia lunga, non vale la pena raccontarla”

A me invece piacerebbe sentirla” ribadì Mabel.

Vincent sta cercando di uccidere Nox” s'intromise Iris.

Adesso basta!” ringhiò il biondo prima d'immobilizzare anche la nuova arrivata e lanciare la frusta contro il mostro.

Mabel vide una frusta rosso sangue spuntare dal nulla e arrotolarsi al collo del cavaliere del leone, cercò di aprire la bocca per gridare e far smettere quella follia, ma il potere del biondo le impediva ogni movimento. Terrorizzata cercò di trovare una soluzione al suo problema, cercò di ricordare gli insegnamenti dei cavalieri per far sviluppare il proprio potere...

Dovete cercare di liberare la mente..

..concentratevi su un'emozione che vi darà la forza e l'intensità per accendere il vostro potere..

sentirete un calore nascere all'interno del vostro corpo..

e poi rilasciate lentamente, mantenendo costante il flusso di pensieri ed emozioni”


Mabel eseguì tutti i procedimenti, e con una determinazione che mai prima d'ora l'aveva pervasa, riuscì finalmente ad ordinare al suo potere di agire.

Creò una bolla di emozioni e ricordi presi dalla mente di Vincent, scelse un ricordo in particolare, il ricordo a cui tutto era collegato e che l'avrebbe fatto soffrire maggiormente, e lo modificò, prima di scagliare la sua illusione contro il ragazzo.


Vincent si bloccò immediatamente, quando venne investito da una patina bianco-perlescente, visto da fuori sembrava come se qualcuno l'avesse pietrificato per quanto era diventato immobile, mentre nella sua mente il ragazzo riviveva i momenti più brutti della sua vita.

Rivide la sua amata Helen, aveva solo quindici anni la prima volta che l'aveva vista, ricordava persino com'era vestita talmente era stato potente il colpo di fulmine che l'aveva colpito, gli era entrata immediatamente nel cuore e c'era rimasta per sempre..il loro era e sarebbe sempre stato vero amore, e proprio per questo non poteva perdonarsi per il male che le aveva fatto.

Rivide il giorno in cui i suoi genitori, allora a capo del Sole Nero, gli avevano imposto una sfida quasi impossibile e alla stregua della follia...

L'amore rende deboli, uccidila e vivrai per sempre come cavaliere dello scorpione”

E lui l'aveva fatto.

Preso da una follia improvvisa, si era convinto di agire per un bene superiore -molto probabilmente sotto un incantesimo o il lavaggio del cervello fatto dai suoi parenti- l'aveva uccisa.


Nella realtà Iris vide Vincent terreo, cadere in ginocchio, con lo sguardo stravolto nel vuoto e le mani tra i capelli.

Mentre nella mente del ragazzo in quel vuoto era apparsa la sua amata.

Assassino” disse la ragazza vestita ancora con il bliaut insanguinato “Perché l'hai fatto ? Io ti amavo!”

Lenny..

Come hai potuto Vince ?”

Io..non volevo”

Avevi detto che saremmo stati insieme per sempre, invece mi hai lasciata da sola a vagare nel limbo della morte”

No! No, Len.. staremo insieme.. staremo di nuovo insieme!” esclamò prima di farsi esplodere le vene e stramazzare al suolo.

Ti amo Helen” sussurrò prima di perire per dissanguamento.

**


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Iris era senza parole.

L'ex cavaliere dello scorpione si era appena ucciso sotto i suoi occhi, per via dell'illusione di Mabel.

Non che Vincent le fosse mai risultato particolarmente simpatico, sia chiaro, ma vederlo in quello stato di pazzia l'aveva shoccata parecchio. Soprattutto perché non si aspettava un gesto simile da un tipo come lui.

Ma non aveva tempo di pensarci, in quel momento.

Ci avrebbe pensato dopo.

Con uno scatto fulmineo decise di alzarsi e di riprendersi dal suo stato 'vegetativo' che il cavaliere le aveva imposto e, senza proferir parola, si incamminò per raggiungere Bia.

Nox dopo la stretta attorno al collo aveva perso i sensi, e Mabel, era sicura -dopo aver visto quello che sapeva fare- sarebbe stata in grado di badare a sé stessa.

L'aveva sentita dire che Ted ed Eric avevano bisogno di aiuto, per questo si era decisa a lasciare la situazione in quella condizione.

Se anche loro due erano k.o. voleva dire una cosa sola: erano estremamente in pericolo.

Corse a più non posso, percorrendo i lunghi corridoi del castello dei Baskerville ad una velocità impressionante.

I suoi lunghi capelli violacei le si appiccicarono sulla fronte, a causa del sudore per via dello sforzo fisico.

Le tremavano le gambe per l'ansia... l'ansia e la paura.

Una paura indescrivibile la pervase, una paura che -forse- non aveva mai provato fino a quel momento, così intensamente se non quel lontano giorno in cui aveva sterminato tutta la sua famiglia.


Ti prego, fa che sia ancora in tempo.

Ti prego, ti prego!


Era quasi arrivata a destinazione e più la distanza verso la meta si accorciava più sentiva l'angoscia nascere dentro di sé.

Ogni gradino che saliva sembrava una pugnalata al cuore.

Ogni corridoio che percorreva le aumentava la disperazione fin quasi a farla urlare.

E poi, quando era quasi arrivata alla porta della stanza di Bia, vide i suoi due amici stesi a terra, allo stremo delle forze.

L'oscurità doveva averli abbandonati da poco ma, anche se essa non era più presente in quella stanza, la situazione era disastrosa.

TED! ERIC!” urlò lei con tutto il fiato che aveva in corpo, come se la sua voce potesse fare qualcosa per quella situazione. Il suo potere era trasformarsi in un drago che sputava fuoco e ghiaccio, non aggiustare le cose con le sue corde vocali.

Stava quasi per chinarsi verso di loro, quando Ted la bloccò prima che potesse poggiare un ginocchio a terra.

Iris...Bia... ”

Cosa ? Cosa Ted ?!”

Iris, vai da Bia... non pensare a noi, vai! L'oscurità è là dentro!”

Ed Iris non se lo fece ripetere due volte.

Aprì la porta di legno bianco intarsiato, decisamente con troppa 'enfasi', e rimase congelata dalla scena che le si presentò davanti.


**

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Bia stava perdendo.

Lo sapeva benissimo, eppure solamente con un altro sforzo, uno solo, sarebbe riuscita nel suo intento. D'altronde, il compito principale del cavaliere reggente era quello di mantenere la pace.

Tutto aveva un inizio ed una sua fine. E la sua stava per arrivare, era questione di attimi.

Lo sapevi, eppure mi hai voluto lo stesso! Sapevi che ero lui, come sapevi che questo sarebbe successo.”

Quella sorta di dissennatore aveva iniziato a parlarle con fare quasi beffardo.

Si stava prendendo gioco di lei.

Dimmi, Cavaliere Reggente, perché?”

Perché se non ti avessi chiamato adesso, saresti cresciuto troppo... dentro di lui... l'avresti logorato ed annientato e di lui non ci sarebbe rimasto più niente. Ed a lungo andare avresti portato l'apocalisse nel nostro mondo. Ora, invece, io posso ancora salvarlo”

Tu salvare lui?! Ma non farmi ridere, ormai ce l'ho in pugno!”

Non finché anche solo un briciolo di luce rimarrà vivo in lui! Tu non sarai mai il suo padrone!”

BASTA! Mi hai stancato donna!”

Il dissennatore si lanciò, con uno scatto fulmineo, in direzione di Bia e con le mani sul suo collo, iniziò a strangolarla lentamente.

Stai per morire, lo sai vero? Per uno stolto!”

Sto per morire... si... ma per la giustizia e la pace del mondo” riuscì a rispondere, lentamente, lei.

Se la pensi così, allora, non ti dispiacerà se ti trapasso con questa. Morire soffocata non è abbastanza, voglio vederti soffrire e morire lentamente!”

Il braccio destro dell'abominio si trasformò, nel giro di un attimo, in una lunga lama affilata.

Lo caricò e, prima che potesse trapassarla del tutto, Iris (che era aveva appena aperto la porta della stanza) iniziò ad urlare: “NO!”

Ma per quanto questa si sforzò di essere veloce, non fece in tempo a salvare Bia.

Schizzi di sangue rosso fuoco sporcarono il candido pavimento di marmo ed una risata malefica echeggiò per tutta la stanza nei secondi che si susseguirono.

Stare a descrivere la scena macabra a cui assistette la russa, sarebbe troppo per i cuori di tutti noi.

Fatto sta che la maga dai capelli violacei si sentì la terra mancare sotto i piedi.

Con un tonfo sonoro le sue ginocchia sbatterono sul pavimento e, scuotendo leggermente la testa, continuò a ripetere sempre la solita frase: “Non ci credo... Bia...”

Calde lacrime le rigarono il volto e, come se fosse ancora sotto il potere di Vincent, il suo corpo rifiutò di muoversi.

Voleva alzarsi ma non ci riusciva.

Voleva combattere ma non ce la faceva manco a richiamare a sé i suoi poteri.

E poi, quando tutto sembrava perduto, vide Bia ridestarsi dal sonno della morte ed afferrare per il collo il suo nemico con il braccio pieno di tatuaggi che in quel momento splendevano come diamanti.

Ma- cosa? TI HO UCCISO CAVALIERE REGGENTE! COME PUOI ESSERE ANCORA VIVA?!”

E' la forza della luce! Te l'avevo detto che non saresti stato mai il suo padrone! Ora lascia andare il ragazzo!”

La sua presa si fece più stretta attorno al suo collo, ma quell'abominio non dava segni di cedimento.

Ho detto” continuò lei alzando la voce “LASCIA ANDARE IL RAGAZZO!”

Una forza prorompente costrinse il dissennatore ad urlare ed una luce abbagliante a far si che Iris si coprisse il volto.

Poi un'onda d'urto la sbattè fuori dalla stanza facendole sbattere la testa e, dopo essere rotolata su se stessa un paio di volte, la maga perse completamente conoscenza.

Ed oltre ciò una parte della sua memoria fu cancellata per sempre: gli ultimi istanti e la morte di Bia furono completamente annientati a causa della botta che ricevette.

Quando Iris si svegliò, parecchie ore più tardi, non ricordò più niente di ciò che avvenne dopo che ebbe varcato la porta di legno bianco.


**


Il ragazzo si risvegliò in uno stato confusionario.

Non ricordava niente se non quando quella nube nera l'aveva avvolto nell'oscurità più profonda, cancellando completamente il suo io e la sua volontà.

Quando, finalmente, riuscì a riprendersi un po' i ricordi gli ritornarono alla mente come lame taglienti.

Tutto quel dolore.

Tutta quella tragedia.

Era tutta colpa sua.

Guardò dritto di fronte a sé e vide il corpo esanime del cavaliere reggente.

Represse con molta difficoltà un conato di vomito, alla vista di quell'atrocità che aveva appena compiuto, seppure involontariamente.

Doveva fuggire o l'avrebbero scoperto ed avrebbe pagato per quello che aveva fatto!

Come un codardo si alzò ed iniziò a correre per uscire dalla stanza.

Voleva scomparire.

E così fece.

Dopo aver superato anche Iris, Ted ed Eric privi di sensi continuò la sua folle corsa in direzione del giardino.

E non si seppe mai chi fu l'artefice di quel massacro... fino al Giorno del Giudizio.


To Be Continued...

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Capitolo 14
*** La scelta di chi non ce la fa ***


8

CAPITOLO 8:

' La scelta di chi non ce la fa'



Angolo autrici:



Salve a tutti gente!

Allora.... iniziamo col dire che, come potete leggere dal titolo, i 'protagonisti' principali di questo pezzo saranno alcuni candidati che decideranno di lasciare la selezione.

Chiediamo scusa in anticipo se non compaiono gli altri personaggi ma pensiamo che questo capitolo sia fondamentale per i fini della storia.

Il prossimo capitolo sarà lo special incentrato su Farley e su uno spezzone della sua vita.

E dopo di questo la storia riprenderà regolarmente con tutti gli altri personaggi :) -anche perché essendo di meno dovremmo riuscire a gestirli meglio-.

Inoltre, sotto vi lasciamo i nomi di tutti gli oc ancora liberi per le relazioni.



NOW:

Quale, fra i candidati, avrà deciso di ritirarsi?

A voi il capitolo.

Buona lettura.

Baci

Vic & Gin





Castello dei Baskerville, 20 Settembre...



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Erin, aspetta!”

Era tutta la mattina che Sam, la migliore amica di Erin, tentava di convincerla a cambiare idea ma, nonostante i vari tentativi della bionda, la castana sembrava decisa a proseguire con la sua scelta.

Niente l'avrebbe fatta cambiare idea.



Dopo gli avvenimenti successi, ormai cinque giorni prima, qualsiasi forma di allenamento era stato interrotto.

Iris, Ted ed Eric avevano programmato il funerale di Bia il giorno successivo alla sua morte e dopo la cerimonia non si erano più fatti vedere in giro.

Nox, addirittura, non si era nemmeno presentato alla cerimonia ed erano giorni che nessuno aveva più sue notizie.

Si erano tutti rintanati da qualche parte: un po' per elaborare il lutto ed un po' per il bisogno di rimare da soli a riflettere.

Quell'essere oscuro li aveva massacrati e li aveva costretti persino a combattersi gli uni contro gli altri.

E loro non avevano potuto fare altro che subire.

Impotenti... come se fossero dei ragazzi alle prime armi e non i cavalieri che presidiavano il posto delle loro case da, sicuro, un secolo.

Tutti loro si sentivano delle vere nullità ed uno di essi, in particolare, non faceva che castigarsi mentalmente per quello che aveva fatto.

Nox era quello messo peggio, il senso di colpa non faceva che divorarlo e -spesso- l'altro non faceva che prendere il sopravvento.

Motivo per cui si era auto imprigionato in una cella delle segrete del castello, non volendo nuocere nuovamente a qualcuno.



Per quanto riguarda Erin, quello che aveva visto le era bastato.

Non avrebbe mai più messo piede in quel castello, tanto meno continuato quelle stupide prove, come la caccia alle palle che avevano intrapreso il secondo giorno giunti ad Hogwarts.

Trovava tutto assurdo.

Voleva andarsene.

Non che fosse una codarda, ma non voleva rischiare di morire per una causa che -a dirla tutta- manco sentiva più sua come all'inizio di quell'avventura... se così vogliamo chiamarla...

Per quel che la riguardava era stato tutto una perdita di tempo ed un vero e proprio spreco di energie.

Ci aveva pensato tutta la notte ed alla fine aveva preso una decisione: si sarebbe ritirata.

L'aveva, ovviamente, fin da subito comunicato alla sua migliore amica sperando, nel profondo del suo cuore, che anche lei seguisse le sue orme ma, in maniera del tutto inaspettata per la bionda stessa, Sam aveva espresso il suo disaccordo fin da subito.

Lei non voleva mollare.

Ed ora, mentre Erin camminava in direzione della stanza di Iris per darle la notizia, Sam non faceva altro che tentare di farle cambiare idea.

Sam, ti prego. Ormai ho deciso, non tornerò indietro!”

Erin... fermati!” Sam la prese per un braccio e la costrinse a fermarsi, ma Erin manco si degnò di guardarla.

Guardava fisso, per terra, nell'attesa che quell'insulsa scenetta finisse.

Sam... lasciami... voglio andarmene”

Senti, ok sono morte delle persone, fra cui anche il cavaliere reggente. Ma non penso sia un valido motivo per abbandonare, insomma, se siamo qui vuol dire che non siamo delle semplici streghe! Abbiamo il potere di cambiare il mondo proprio nelle nostre mani! E tu vorresti abbandonare ancor prima di cominciare?! Rimarrai sicuramente con il rimorso a vita! Ti prego, Erin, cambia idea!”

La castana, a quelle parole, si decise a girarsi e la guardò negli occhi.

Vide la solita determinazione, che caratterizzava la bionda, trasparire chiaramente dalle sue iridi azzurre.

Determinazione che Erin, però, sapeva benissimo di non possedere.

Si sentiva una debole già di suo e l'assassinio di Bia, Gloria e Vincent non aveva contribuito positivamente in assoluto.

Sam le aveva detto che 'avevano il potere di cambiare il mondo', ma più lei si guardava le mani, e più le sembrava di non possedere niente.

Lei tremava di paura.

Era succube delle proprie paure e della propria insicurezza.

Fra le due, Sam era sempre stata la più forte. Non lei.

Fa le due, Sam aveva sempre dimostrato fegato rispondendo, fin da subito, agli insulti dei suoi cugini. Non lei.

Ed anche in quel frangente, quella che stava dimostrando di più rispetto all'altra, era sempre Sam.

Non lei.

La castana ebbe una sorta di crisi esistenziale, nel giro di quei pochi attimi di silenzio che si erano immischiati nel loro discorso.

Lei non poteva farcela.

Sentiva di non potercela fare.

E non ce l'avrebbe fatta.

Sempre guardandosi ancora le mani, la strega di Salem, chiuse i suoi grandi occhi azzurri; sospirò lentamente, chiuse a pugno le mani e, di punto in bianco come ridestatasi da un incantesimo, espresse – nuovamente e con sicurezza – quella che era la sua decisione.

Io mollo, Sam. Me ne vado. Voglio tornare in America e condurre una vita normale.”

A quel punto, la bionda, non poté fare altro che lasciare andare il braccio della sua migliore amica e vederla allontanarsi verso la fine del corridoio.

Ci aveva provato, ma aveva perso.

E la sconfitta non era mia stata tanto amara, come in quel momento, per la nostra giovane strega.



**

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Kendra se ne stava seduta, sul letto della sua stanza, ad osservare una vecchia foto fra le mani.

Era sbiadita e consunta, ma la ragazza la ammirava esattamente come quando l'aveva scattata anni prima: con immenso splendore.

Quel misero pezzo di carta lucida raffigurava uno dei periodi più belli della sua vita, prima che -purtroppo- il corso degli eventi avesse deciso di prendere una piega totalmente diversa.

Sua madre era il soggetto principale: in primo piano e, con un sorriso a trentadue denti, teneva fra le sue braccia – quasi a volerlo stritolare – suo padre che era seduto su di una sedia.

Sorrideva anche lui.

Per questo più la guardava e più la nostalgia di quel tempo non faceva che venirla a trovare.

Nell'estate del suo terzo anno sua madre li aveva lasciati entrambi all'età di 36 anni.

La causa principale? Infarto.

Ed i medici dell'ambulanza -arrivati decisamente in ritardo quel giorno- non avevano potuto fare altro che dichiarare l'ora del decesso.

Dopo quel giorno molte cose cambiarono nella sua vita.

Figlia di due genitori babbani, nonostante il padre fosse un direttore di banca assai rispettato e 'temuto' dai suoi collaboratori, si era lasciato andare al dolore per la perdita della sua amata moglie, ed aveva smesso di essere il padre scherzoso ed allegro che era sempre stato con lei.

Un vero proprio periodo nero colse invece Kendra, tanto che un giorno aveva tentato il suicidio cercando di buttarsi giù dalla torre di astronomia.

Era il 10 Ottobre, se lo ricordava perfettamente.

Così come si ricordava la stretta ferrea di Albus sulle sue braccia prima che potesse saltare giù.

La castana, dai capelli mechiati di biondo, non era affatto fiera di quel che aveva fatto ma, se le cose non si fossero svolte diversamente, non avrebbe mai conosciuto i suoi attuali migliori amici: Al e Scorpius.

Da quel giorno nessuno dei due l'aveva lasciata anche solo un secondo da sola.

E lei gli era grata perché era riuscita ad uscire dal periodo di depressione in cui era caduta.



Ora, a distanza di quasi un anno, stava bene... ma la morte di Bia, in particolare, l'aveva scossa parecchio negli ultimi giorni tanto da farle mettere in dubbio tutta la sua spavalderia che aveva mostrato durante la prima prova.



Che fare? Andarsene e mollare o restare?



In quello stesso istante il suo gufo reale varcò la finestra, lasciata aperta dalla Corvonero appositamente per lui, e le si posò sulla spalla destra.

Antares, amico mio, dove sei stato?”

Con fare molto coccoloso questo iniziò a strusciarlesi sul viso, facendola sorridere, e le rispose.

Esatto, le rispose.

Kendra aveva scoperto di saper comunicare con gli animali e con le piante, per questo quando pose la domanda al suo più caro amico non si fece alcun tipo di problema.

Ho osservato la situazione di fuori... è tragica, Kendra! Davvero, davvero tragica! Uh-uh (*)

Che vuoi dire? Spiegati meglio!”

I cavalieri, uh-uh, si sono divisi. Uno si è persino imprigionato da solo e non fa altro che urlare a tutte le ore. L'altro lui ha preso il sopravvento, uh-uh, e che dire degli altri ragazzi... alcuni stanno pensando di andarsene e rinunciare, uh-uh”

Davvero?”

Davvero, uh-uh, noi invece che facciamo alla fine?”

Kendra era senza parole.

Non aveva preso in considerazione l'idea di andarsene, a dire il vero non le era passato manco per l'anticamera del cervello, ma ora che Antares glielo aveva detto un dubbio iniziava a farsi largo nella sua coscienza.

Avrebbe fatto la cosa migliore se fosse fuggita? O sarebbe stato meglio restare?

Aveva sofferto così tanto nella sua vita e non voleva soffrire ulteriormente.



Solo che...

Alla mancata risposta della sua 'padrona', Antares decise di riproporle la domanda e lei, mordendosi le labbra, non seppe cosa rispondergli.

Già... che avrebbero fatto alla fine?

Kendra parve pensarci su per momenti che sembrarono ore.

Combatti o fuggi? Questo era il dilemma.

Prese la foto e la sua bacchetta fra le mani.

In una mano c'era il suo passato mentre nell'altra c'era il suo futuro.

Rigirò la sua bacchetta di quercia secolare più e più volte facendola scorrere fra le dita.

Lei non era una codarda! E non sarebbe mai scesa a tali livelli di bassezza! Era una promessa che si era rifatta tempo fa ed aveva intenzione di mantenerla!

Nessuno si sarebbe più frapposto fra lei e la sua determinazione.

Motivo per cui, quando la sua bacchetta ritornò nel palmo della sua mano, con uno scatto fulmineo si girò verso Antares e sentenziò la sua decisione.

Noi restiamo, amico mio!”

Ecco la mia Kendra! Uh-uh per un attimo ho pensato che volessi mollare”

Per un attimo... l'ho pensato. Ma sai che ti dico? Dico che è tempo di reagire! Di combattere! Ed io non mi tirerò indietro: diventerò cavaliere della vergine a tutti i costi! Parola mia!”









**



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Vuoi abbandonare?”

Iris sedeva con le gambe sulla scrivania, dello studio della sua stanza, mentre era intenta a fumarsi una sigaretta.

Non era un vizio che propriamente aveva, ma nei periodi stressanti faceva in modo di non esserne mai a corto.

Per questo quella mattina era già alla quarta sigaretta e non erano neanche arrivate le 11 !

Stava per accendersi la quinta quando, Jennifer Benson aveva deciso di entrare – senza manco bussare – e disturbarla con discorsi sconclusionati sulla vita, sulla morte e sul perché si trovasse lì in quel momento.

Non capendo inizialmente, la maga dai capelli violacei, giunta al limite dell'esasperazione le aveva, infine, posto una domanda molto semplice: “Smettila di girarci attorno, Jenny, cosa vuoi dirmi in realtà?!”

E la rossa dagli occhi color nocciola, dopo aver respirato profondamente, aveva espresso la sua decisione: voleva abbandonare la selezione.

Iris era senza parole.

Nessuno aveva mai, nella storia, anche solo pensato di poter fare una cosa del genere.

Chi veniva scelto, anche se riguardava ancora la selezione, era obbligato a rimanere a meno che non fosse stato eliminato. Nessuno poteva andarsene, così... di punto in bianco.

Scusa... ripeti un secondo: vuoi defilarti?”

Forse non aveva capito bene, per questo si decise a riporgerle la domanda.



Ma non si era sbagliata.



Precisamente!”

Aveva risposto decisa la rossa.

Le due ragazze si guardarono, a lungo, negli occhi ed il silenzio regnò sovrano nella stanza per una manciata di minuti.

Alla fine fu Iris la prima a parlare.

Non si può fare, mi dispiace” disse semplicemente, appoggiandosi sullo schienale della sedia con un ghigno malefico stampato in faccia.

A Jenny, in tutto questo, la risposta che le diede la russa non le piacque per niente.

Le si avvicinò e, con estrema violenza, sbatté le mani sul piano di legno della scrivania mentre le urlava i peggiori insulti.

Non esiste! Ho tutto il diritto di ritirarmi! E' la MIA VITA, decido io cosa farne!”

Bella, hai rinunciato alla TUA VITA non appena hai messo piede nella Foresta Proibita partecipando alla prima prova! E poi, sono le regole, non te la prendere con me! Nessuno ha mai lasciato la selezione!”

Beh, le regole sono fatte per essere infrante!”

Pft, tipico di una grifondoro. Complimenti, davvero, per la dedizione che mostri nei confronti della tua casa ma questo è un fatto che non cambierà mai! Ed ora, se permetti, te ne sarei grata se lasciassi subito la mia stanza!”

Detto ciò Iris: si alzò in malo modo dalla sedia, prese con forza Jennifer per un braccio e se la trascinò – nonostante la rossa puntasse i piedi a terra – fino alla porta della sua camera.

Aveva appena aperto la porta quando si ritrovò Erin davanti a sé che la guardava... con astio(?).

Erin, attendi un attimo, devo sistemare una cosa e sono subito da te”

Ho sentito tutto”

Iris rimase di sale.

Quella ragazzina-purosangue-di-una-Blackwood si era messa ad origliare?

Prima Jennifer... mo questa...

Ormai i ragazzi erano fuori controllo! Era bastato che perdesse una volta, UNA.MISERA.VOLTA., che già la gente iniziasse a considerarla una nullità?!

Doveva porre fine a questa storia.

Ringhiando, letteralmente, la russa rispose in malo modo all'americana.

Ne parliamo dopo”

No, ne parliamo ora! Voglio mollare anche io! E se non ci lascerai fare come vogliano vorrà dire che ce ne andremo da sole, senza il tuo consenso!”

Pft, voi da sole? E' ridicolo!”

Ma è quel che faremo!” urlò una quarta voce da un lato del corridoio, che si scoprì appartenere a Shigure.

Evidentemente pure lei aveva intenzione di abbandonare e ciò spiegava la sua comparsa in quel momento.

Iris, palesemente adirata ed in difficoltà, iniziò a guardarle una ad una, assottigliando le sue iridi glaciali.

Dannazione!

Nel caso di una persona, avrebbe potuto benissimo far finta di niente... ma qui le persone erano tre! e chissà chi altro c'era che voleva andarsene ora?

Sospirando pesantemente, non poté fare altro che acconsentire.

Ok, come volete. Ma dovrò sentire cosa ne pensano anche gli altri cavalieri. Non pensate di aver vinto solo perché avete il mio consenso, se gli altri non sono d'accordo non si farà niente e sarete obbligate e rimanere qui”

Detto ciò, spinse Jennifer fuori dalla porta e – con tanta grazia – sbatté la porta in faccia a tutte loro.

Era finita... lo sapeva già... nessuno si sarebbe imposto e fra Ted ed Eric, Iris cercava disperatamente di capire chi dei due fosse sufficientemente cazzuto da negare la possibilità di andarsene alle ragazze. Ma lei lo sapeva benissimo... entrambi erano fin troppo buoni per non capire la situazione quindi avrebbero acconsentito senza fiatare.

Se solo Nox fosse stato presente.

Lui, sì che l'avrebbe appoggiata.

Ma, ormai, era succube dell'altro e solo Merlino sapeva quanto ci sarebbe voluto al cavaliere del Leone per rimettersi come prima.

Quel giorno Iris pianse per la prima volta, dopo decenni.

Pianse perché si sentiva una debole.

Pianse per il suo amico Nox.

Pianse perché si sentiva sola.





**


Image and video hosting by TinyPic Ted Lupin



Ted ed Eric erano stati informati delle decisioni di Erin, Jenny e Shigure da Iris e, come volevasi dimostrare, avevano acconsentito a lasciarle andare.

Non volevano forzare nessuno, tanto meno minacciarle.

E, seppur prima di allora nessuno si fosse mai ritirato, trovarono giusto liberare le ragazze da qualsiasi impegno.

C'era sempre una prima volta per tutto.

A quel punto, dato che Eric si era rintanato nella sua stanza e – sempre – dato che Iris si rifiutava di uscire dalla propria, Ted aveva fatto convocare tutti i ragazzi nel pomeriggio per sapere se ci fossero altre rinunce.

Aveva incantato le lettere personalmente ed ora il 'lavoro sporco' toccava solo a lui.

Non appena tutti i ragazzi giunsero nell'ampio salone della villa, il metamorfusmago fece il suo discorso – che si era letto e riletto più volte – chiedendo chi fra loro volesse abbandonare.

Chiunque volesse è libero di andarsene, una sola cortesia vi chiedo: chi deciderà di abbandonarci è pregato di avvicinarsi a me. Grazie”

Finito il discorso, Erin, Jennifer e Shigure si posizionarono – senza fiatare – proprio di fronte a lui.

Teddy le guardò una per una.



Che peccato! Proprio due mentali e la guaritrice dovevano andarsene?!



Inspirando profondamente, alla fine, prese la sua bacchetta di mogano e pronunciò , pacatamente, le parole necessarie per l'incantesimo.



Oblivion”



Nel giro di pochi istanti, una luce azzurrina si sparse nell'aria passando da una ragazza all'altra ed alla fine, tutte e tre, caddero a terra prive di sensi.

Successivamente fu ordinato a tre maggiordomi di occuparsi delle ragazze e di riportarle alle relative scuole.

Per loro, i giochi si erano conclusi.







To Be Continued...





(*)=NOTA



Alloraaaaaaaaa....

capitolo... un po' così...non è vero?

A dire il vero, all'inizio, l'avevamo strutturato in un'altra maniera ma poi un'autrice è ricomparsa ed abbiamo deciso di scambiare il suo personaggio con quella di un'altra autrice (che comunque volevamo fare fuori dato che è sparita).



Vic: il fatto è che Gin si diverte tanto, in questo periodo, a far fuori la gente che io non so proprio più che fare!

Gin: Vic! Ma se sei tu la macabra fra le due di solito! E poi è la regola delle fanfiction! Lo sanno tutti!”

Vic: ma se l'abbiamo scoperta da poco anche noi?!

Gin: vabbè, allora è la regola della giungla! Solo i più forti sopravvivono! E noi non vogliamo femminucce!

*Nel frattempo, Gin ce la siamo giocata mentre continua il suo monologo sulla potenza e la forza dei personaggi con tanto di fuoco negli occhi e pugno alzato in cielo.... bene... ora torniamo alla nota*



Speriamo comunque che vi sia piaciuto... diciamo che questo è più un pezzo di passaggio... Un 'momento di stallo' … dopo la morte di Bia, soprattutto, molti personaggi sono stati profondamente turbati ma è proprio nei momenti come questi che poi le persone trovano la forza per rialzarsi!

Il prossimo sarà, decisamente, più positivo! Promise!

Comuuuunqueeee abbiamo messo la nota per spiegarvi una cosuccia... una scemenza, in effetti, ma ci tenevamo a precisarlo.

Quel 'Uh-uh' che viene inserito nel pezzo di Antares dovrebbe essere... il verso che fa il gufo... sì, lo sappiamo, qui casca l'asino!

Vi aspettavate chissà che e noi ce ne usciamo con una cavolata simile, vero?!

Chiediamo venia in anticipo nel caso vi foste già fatti castelli mentali... ma la nota ci sta solo per questo motivo...

Quindi, immaginazione ragazzi!

Detto questo * Vic e Gin si dileguano lentamente sperando che nessuno se ne accorga * vi lasciamo alla lista delle relazioni. Se a qualcuno di voi non va bene la relazione che abbiamo scelto noi per il suo oc, ce lo dicesse che vediamo di fare qualcosa :)

Alla prossima

Baci!



RELAZIONI:



Scorpius Malfoy → avevamo pensato di metterlo con Lily, successivamente → non verrà eliminato dalla storia

Lavi Polaris → avevamo pensato di metterlo con Iris → non verrà eliminato dalla storia

Adelaide Queen → avevamo pensato di metterla con Eric → non verrà eliminata dalla storia

Kendra Cox → avevamo pensato di metterla con Ted → non si sa se verrà eliminata dalla storia

Mabel Crowlee → avevamo pensato di metterla con Keith → non verrà eliminata dalla storia

Ian Straggler → si metterà dopo con Kyla → non verrà eliminato dalla storia



Nox Blacknite → libero → non verrà eliminato dalla storia

Albus Potter → libero → non verrà eliminato dalla storia

Killian Nott → libero → non verrà eliminato dalla storia

Leila Redmund → libera → non verrà eliminata dalla storia

Samantha King → libera → non si sa se verrà eliminata dalla storia

Kiyomaro Takamine → libero → non verrà eliminato dalla storia

Erwin Cecil → libero → non si sa se verrà eliminato dalla storia

Mallory Churchill → l'autrice aveva scelto come relazione Ted Lupin ma poi non si è più fatta sentire... quindi, libera → non si sa se verrà eliminata dalla storia

Farley Baskerville → avevamo pensato ad un flirt con Lily ma poi libero → non verrà eliminato dalla storia



OVVIAMENTE IL “NON SI SA SE VERRA' ELIMINATO DALLA STORIA” E' UNA COSA IPOTETICA DATO CHE L'AUTRICE DELL'OC IN QUESTIONE PARE ESSERE SPARITA... ASPETTIAMO ANCORA UN CAPITOLO PRIMA DI FARE ALTRE VITTIME MA SE NON VI FARETE SENTIRE... POTRETE SALUTARE I VOSTRI BIMBI NELL'OLTRETOMBA :D

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Capitolo 15
*** Special 2 : Moon, Sun, Eclipse ***


special 2

CAPITOLO SPECIAL:

Moon, Sun, Eclipse”



Angolo Autrici:


Alohaaaa mondo di efp! Pensavate che ci fossimo 'perse' nei meandri del mondo reale, eh?! Ed invece NO! Siamo sempre qui! In ritardo, tanto per cambiare, ma sempre qui!


Gin: prendetevela con Vic, questa volta è tutta colpa sua. La signorina se l'è presa comoda!

Vic: Gin! Ho avuto gli esami! Un po' di pietà!

Gin: si, si... con 'sta storia 'degli esami' alla fine fai sempre come ti pare... ti conosco, IO!

Vic: ….... Vabbé.... meglio tardi che mai, orsù!


Detto questo, come promesso, ecco il capitolo special su Farley :)

Speriamo vi piaccia.

A questo punto non sappiamo se aggiornare col prossimo capitolo (che stiamo già scrivendo) la settimana prossima o quella dopo ancora... voi che dite? Dateci un consiglio :)

Ora vi lasciamo al capitolo.

Buona lettura.

Baci

Vic & Gin


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L ' astronomia costringe l'anima a guardare oltre e ci conduce da un mondo ad un altro”
Platone

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Farley Alister Baskerville


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Loki Baskerville



I Baskerville erano quella che si potrebbe definire una famiglia militare volta alla guerra ed alla salvaguardia del territorio. Casato conosciuto, all'interno del mondo magico, non solo per le antiche origini su cui esso si fondava ma, soprattutto, per le gloriose gesta dei membri che ne avevano sempre fatto parte.

Purosangue da generazioni, erano gli antichi custodi dei confini Scozzesi, forti maghi che combatterono strenuamente la lotta alle streghe e salvarono, di conseguenza, molte vite.

Casata di abili duellanti e cavalieri impavidi, si narra che uno di loro sedesse alla tavola rotonda di Re Artù, che combatterono le guerre dei trentanni, dei cento, delle due Rose e –persino– le Napoleoniche.

Ma non solo!

Antichi dipinti in Cina ed in Giappone di un avventuriero occidentale inchinato davanti agli imperatori della Città Proibita mostrano quanto, tutt'oggi, questa famiglia preservi personaggi illustri e di fama mondiale!



Detto questo, è tempo di parlare un po' anche del pupillo di casa Baskerville.



Farley Alister Baskerville.

Un nome, una garanzia!

O almeno questo era quello che gli ripetevano quasi sempre molti dei suoi compagni ad Hogwarts.

Certo, essere nato in quel ricco ed antico casato lo agevolava su molte cose, ma per quanto la cosa lo riguardasse, non gliene poteva fregare assolutamente niente di come lo etichettassero certe persone.

Era fatto così, non poteva farci niente.

E lui era FIERO di essere un Baskerville.

Ed anche se aveva capito, fin da piccolo, che la sua non era proprio una 'famiglia normale' alla fine la cosa non l'aveva mai infastidito più di tanto.



Ma partiamo dal principio...



Era una calda mattinata estiva e la nostra splendida serpe, dalle iridi violacee, aveva deciso di alzarsi presto per girovagare nel castello che si ritrovava come casa.

Sapeva perfettamente dell'esistenza di alcuni passaggi segreti che ancora non era riuscito a scoprire, pertanto non avendo niente di meglio da fare, quel giorno aveva deciso di andare 'a caccia'.

Già pregustava il sapore della vittoria quando avrebbe scovato, sicuramente, un altro passaggio segreto (così come aveva fatto il mese precedente) quando un rumore alla sua destra lo costrinse a distrarsi.

Jean e Flock, gli elfi domestici che lo avevano praticamente cresciuto da quando era venuto al mondo, tentavano disperatamente di pulire la parte più alta di quello che sembrava essere un vecchio arazzo impolverato.

Essendo entrambi alti poco più che un metro faticavano parecchio nell'intento e, di conseguenza, il nostro baldo giovane decise d'intervenire.

Jean, Flock. Tutto bene?”

Padron Farley! Che piacere vederla in piedi così presto!”

Ti ringrazio Flock, ma ditemi: avete bisogno di una mano?”

Oh sì la prego padrone ci aiuti!” aveva risposto, zompettando verso di lui, Jean prima che Flock potesse parlare.

Jean! Il padrone avrà altro a cui pensare oggi! Non lo disturbare!” e, difatti, la riprese subito l'altro elfo domestico.

Ma il bello di Farley era che faceva tutto di testa sua, anche le cose che la gente non si aspettava facesse un purosangue, per questo Flock fu costretto a bloccarsi quando sentì la risposta del moro.

Non ti preoccupare Flock” ed avvicinandosi ai due ed all'arazzo continuò “Allora, iniziamo a pulire!”



Erano passati appena dieci minuti e già Farley stava iniziando a pentirsi della sua scelta.

Quell'arazzo, o almeno quello gli sembrava, era così impolverato che quasi iniziava a dubitare che potesse appartenere alla sua famiglia. Insomma, come aveva fatto a ridursi in quella maniera?!

Preso da un impeto di rabbia, nel tentativo di poter finire il prima possibile quel lavoro, iniziò a sfregare con enfasi un punto qualsiasi dell'arazzo ma, quando finalmente riuscì ad intravedere una figura su quell'ammasso di polvere, quasi rimase di sale.

Si bloccò immediatamente e la sua mente iniziò ad andare come a ritroso nel tempo fino al momento in cui suo padre gli espose, per la prima volta, la sua teoria sulle leggende...



**



Quasi sicuramente è vera, Farley. E quel “quasi” è lì solo per ricordarti che nessuna storia ci arriva mai così com'è. Spesso viene rielaborata e riscritta. Ma il sunto è quello e quindi tutto è vero. Ed è qui che sta proprio il bello, a mio parere!”



Erano le parole 'preferite' di suo padre, quelle che gli ripeteva di continuo ogni volta che Farley gli domandava qualcosa sulle antiche gesta di qualche membro della sua famiglia.

Ed erano proprio quelle parole che rendevano felice il nostro piccolo lord.

Che lo facevano sognare ed immaginare una vita così irreale ed assurda, ma degna di essere ammirata.

Ed anche quel giorno, suo padre, gliele aveva ripetute.

Aveva poco più di quattro anni e se ne stava, seduto, su di un antico tappeto nel salottino privato che collegava le sue stanze a quelle dei genitori.



Ora che ci pensava...gli era sempre piaciuto quel tappeto.



Regalato da un Imperatore Mongolo ad uno dei suoi antenati, per averlo aiutato in una guerra che Far non conosceva ancora, lo aveva sempre attirato... un po' come una calamita... e ciò che, sicuramente, alimentava la sua curiosità erano i disegni di cui era provvisto: degli studiosi. Tutti rappresentanti una materia diversa. E ciò non aveva fermato un piccolo Farley ad assillare, letteralmente, tutte le persone che conosceva per sapere quali, fra questi, la gente preferisse. Così era venuto a conoscenza che: suo padre preferisse lo stratega mentre sua madre, invece, prediligeva il matematico. Suo zio, il fratello di Alister -suo padre- il geografo, mentre sua moglie aveva scelto il botanico.

Aveva chiesto anche ai suoi nonni, che gli avevano risposto con il giurista e il medico. Aveva interrogato la servitù, gli amici di famiglia ed anche Jean e Flock!

Per Farley era importantissimo saperlo.

Difatti non aveva esitato a chiederlo, persino, al suo piccolo cuginetto di appena un anno: Loki e questo, con grande sorpresa di tutti, aveva battuto le manine paffute sul fisico.

E Far, a quel gesto, ne era rimasto più che soddisfatto.

Molte risposte si erano ripetute, ma mai nessuno aveva indicato il suo, di preferito.

Forse perché era all'angolo del tappeto, troppo vicino al mobilio per essere notato, o forse perché spesso vi si poggiava i piedi sopra quando ci si sedeva, ma nessuno, neanche uno, aveva mai espresso la sua simpatia verso l'astronomo.
Era una donna, a dirla tutta, seduta su una panchetta, con gli occhi a mandorla chiusi e le mani aperte a reggere pergamene; il suo scialle dorato le galleggiava sopra la testa come un aureola e, sopra di esso, erano ricamati con infinita minuzia tanti piccolissimi simboli che rappresentavano lo zodiaco cinese e tutti attorno minuscoli punti ricamati d'argento.
L'aveva scoperta per caso, ma l'aveva affascinato come nient'altro al mondo.
Era stato per lei che aveva chiesto informazioni sulle stelle per la prima volta, perché si sentiva strano a pensarci, ma era ancora troppo piccolo e non poteva capire che quelle che reputava sorpresa, stupore e curiosità, fossero invece un forte senso d'appartenenza, ammirazione e consapevolezza.

Per quella donna ricamata sul suo tappeto preferito, Farley si era fatto raccontare tutte le storie che i suoi conoscevano sulle stelle, sul cielo e su tutto quello che c'era dopo di questo.



Per tutta risposta, sua madre gli regalò – il giorno del suo quinto compleanno - un cannocchiale affinché il suo figliolo potesse, come desiderava da tempo, poter guardare il cielo di notte e spiare le stelle mentre lei gli raccontava miti antichi ed ammaliatori, dove ogni astro era un anima ascesa al cielo ed i più luminosi erano i più potenti e meritevoli.

Un mondo dal quale le stelle scendevano per arrivare sulla terra e mostrarsi solo ai più degni.

Una terra dove, da qualche parte, esisteva un guardiano di tutte le stelle ed i misteri dell'Universo, in grado di parlare con loro e vivere nei cieli.
E, proprio in quel frangente, suo padre aveva fatto la sua entrata in scena solo per dare maggior supporto alla moglie.

Poggiandogli la mano fra i capelli, gli aveva sorriso - come faceva di rado - con uno strano calore negli occhi ed aveva affermato:

Ascolta tua madre, Farley, ricorda tutto quello che ti dice. Ogni mito è verità, e ti sarà molto utile se vorrai trattar con loro” indicando il cielo con l'altra mano. Poi gli aveva scompigliato i capelli ed era sparito di nuovo, silenzioso come era arrivato.

E Farley lo sapeva, che la sua famiglia era strana, che la gente compariva e scompariva come per magia e che era diversa dalle altre.

Ma non per questo gli voleva meno bene!

La sua famiglia sapeva raccontargli le storie più belle per poi spiegargli che non era tutto una favola, che la verità si nascondeva solo dietro le parole, ma c'era sempre, in ogni racconto. In ogni sillaba pronunciata.


Quello fu il momento in cui decise che l'universo, e tutto ciò che conteneva, sarebbero diventati il suo futuro.

E quando raccontò quelle storie, a sua volta, a suo cugino gli promise che avrebbe tirato giù una stella dal cielo e glie l'avrebbe mostrata.

Al suo migliore amico.

All'unico membro della sua famiglia che sentisse come un fratello.

Solo per lui e nessun altro.



**



Padron Farley, tutto bene?” domandò la piccola Jean, perplessa, dopo aver notato come Farley si fosse bloccato alla vista di quell'immagine.



Una donna.



L'astronoma.



Farley era senza parole e per questo gli ci volle un po' per riprendersi.

J-jean!” iniziò a balbettare stranamente, il moro.

Padrone?!” ora anche Flock iniziò a guardarlo con aria preoccupata.



Che cosa era appena successo al giovane Baskerville?



In quel preciso istante Loki fece il suo ingresso in quell'angolo della casa e, saltando praticamente addosso al cugino, lo afferrò per il collo con il braccio sinistro e lo costrinse a piegarsi.

Poi, con un fare molto goffo ma affettuoso, iniziò a scompigliargli tutti i capelli corvini con l'altra mano... esattamente come aveva fatto suo padre quel giorno... e, ridendo a più non posso, iniziò a prendere in giro Far.

Cugino mio, ma cosa combini?! Ti lascio poche ore da solo e come ti ritrovo? Imbambolato, con la faccia da pesce lesso, a guardare quell'immagine di donna. Che poi, insomma, parliamone! Non è manco tutta 'sta bellezza! Santo Merlino: non ti sarai mica innamorato? Lo sai che non è reale, vero? Quindi lascia perdere: è un amore impossibile il tuo!”

E continuò a ridere a più non posso mentre Far tentava, senza successo, di liberarsi dalla morsa del moro lanciando finte minacce.

Loki! Mannaggia a te, mollami subito! Se non lo farai io-”

Tu cosa eh?! Suvvia, ti sto aiutando a rinsavire! Cosa direbbero i tuoi se ti vedessero così? Cosa direbbe tua madre! Ti spedirebbe subito al San Mungo, fidati cugino, quindi ringraziami!”

E pensi di aiutarmi facendomi soffocare? Bell'aiuto il tuo, complimenti!”

A quell'affermazione Loki decise di liberarlo dalla sua morsa ferrea, esattamente come aveva appena espresso suo cugino, peccato che nel farlo ci mise – come suo solito – troppa enfasi.

Lo mollò.

Di botto.

E Farley si ritrovò con la faccia sul pavimento.

Imbestialito come una belva, glielo si poteva leggere nelle sue iridi violacee, si girò malamente verso il cugino ed iniziò a ringhiargli contro Scommetto che l'hai fatto apposta!”

Io? che dici, sono praticamente un angelo!”

LOKI!”

Comunque ti volevo solo avvisare che è pronto il pranzo, dato che i domestici non ti trovavano, quindi... sayonara!”

E detto ciò, Loki fece dietro-front e si affrettò ad allontanarsi dall'ira del cugino, sempre ridendo con gusto.

Si, bravo, bravo. Corri finché puoi! Perché quando ti prenderò non potrai manco più fare quello!” e, con uno scatto fulmineo, si tirò su ed iniziò a correre appresso al cugino ma, di punto in bianco, un pensiero gli balenò in testa e si girò al volo verso gli elfi domestici.

Jean, Flock!”

Sì padrone!” risposero all'unisono i due.

Appena avete finito con quel tappeto, portatelo nella mia stanza per favore. Da oggi lo voglio là!”

Sarà fatto!”

Bene” ebbe appena il tempo di rivolgergli un sorriso che, preso di nuovo dalla sua ira, si rigirò su se stesso e continuò il suo inseguimento.



Loki, cugino mio... mio amato cugino... sei praticamente morto!



The End


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Capitolo 16
*** Risorgere dalle proprie ceneri ***


9

Angolo Autrici:


Come promesso, eccoci con un nuovo capitolo!

Siccome è parecchio lungo tenteremo di essere il più brevi possibili, quindi:

  1. Siamo ufficialmente a metà storia! (se consideriamo anche i restanti 7 capitoli Special, se no – a dire il vero – della storia vera e propria ne mancano all'incirca altri 7);

  2. Dal prossimo capitolo inizieranno i combattimenti veri e propri e, di conseguenza, ci avvicineremo sempre più alla fine;

  3. Il capitolo è lungo perché abbiamo inserito tutti i personaggi! Incredibile ma vero... ci siamo riuscite!!! e speriamo di non annoiarvi troppo;

  4. Speriamo di aver reso bene i vostri personaggi :) qualsiasi consiglio per migliorare è comunque sempre ben accetto;

  5. Il prossimo aggiornamento ci sarà fra due settimane;


Ora, godetevi il capitolo.

Baci

Vic & Gin


CAPITOLO 9 :

Risorgere dalle proprie ceneri”


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Iris O'klodore


Ormai era passata una settimana da quando le tre ragazze avevano deciso di abbandonare la selezione e, da allora, avevano iniziato lentamente a riprendere gli allenamenti.

Troppo lentamente per i gusti di Iris.

Se consideriamo, poi, che dal 'giorno del massacro' – così l'aveva definito Teddy – aveva iniziato a soffrire pure di insonnia... beh... il suo umore non poteva essere dei migliori.

Difatti, quella notte non faceva che girarsi e rigirarsi nel letto, alimentando ancora di più la sua rabbia. Rivedeva sprazzi di scene che non riusciva a ricordare a pieno... per non parlare, poi, di una strana luce bianca che la scaraventava per terra.

Era frustrata, incazzata e quasi ossessionata dal pensiero della vendetta.

Ma, alla fine, il suo pensiero andava sempre ad una persona: Nox.

Era ancora imprigionato.

E più passavano i giorni, più si rifiutava di uscire dal baratro in cui era caduto, soggiogato da quell'essere egocentrico che non faceva altro che prendere il sopravvento.

Ridicolo! Assolutamente ridicolo!

Nox Duncan Blacknite, una delle persone più forti e potenti che avesse mai incontrato, succube di un fanatico che, ogni volta che la vedeva, pretendeva di essere chiamato per nome!

Questa storia doveva finire.

Era anche durata troppo a lungo.

Per questo quando la maga dai capelli violacei si alzò di scatto dal letto, incurante che fossero le tre della mattina, ed iniziò ad incamminarsi verso i sotterranei (con solo la camicia da notte, senza nemmeno mettersi le pantofole) non ci pensò due volte.

Aveva detto bene: questa storia doveva finire! E sarebbe finita proprio quella notte!

Ormai aveva deciso.


**


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Mallory Churchill


Come Iris, anche un'altra persona quella notte non faceva che girarsi e rigirarsi nel letto da ore... ma non a causa degli stessi pensieri della russa.

Mallory Churchill, quando aveva visto Erin, Shigure e Jennifer ritirarsi aveva provato una sorta di 'astio' nei loro confronti etichettandole subito come delle smidollate.

Ma poi qualcosa dentro di sé era cambiato.

Forse quello che aveva provato, quella volta, non era proprio astio... ma un misto fra paura e senso di impotenza... ci aveva pensato a lungo e non faceva che arrivare alla stessa conclusione: sarebbe mai stata in grado di sopravvivere ad un altro attacco come quello di quasi due settimane fa? E se fosse diventata cavaliere sarebbe mai stata in grado di vivere una vita come quella, ogni volta che le forze oscure minacciavano il loro mondo?

Nel profondo del suo cuore sapeva già la risposta, ma sperava di sbagliarsi... solo che più tentava di auto-convincersi e più si sentiva sempre più stanca e priva di forze.

Aveva avuto una premonizione proprio la notte precedente.

A breve ci sarebbe stato un altro 'attacco' da parte di quel mostro.

E lei non voleva rivivere le stesse emozioni.

Per questo, alla fine, giunse alla decisione che il suo cuore continuava ad urlarle già da tempo.

Si sarebbe ritirata anche lei, l'indomani mattina.


**


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Nox Blacknite


Iris spalancò, con la sua solita grazia da elefante, prima la porta dei sotterranei e poi quella della cella di Nox.

Al suono metallico ed assordante che produssero le sbarre di ferro, quando si scontrarono fra loro, il mago dagli occhi cangianti fu costretto a svegliarsi, ma ebbe appena il tempo di riconoscere la sua migliore amica che l'altro prese immediatamente il sopravvento.

Mia bella Iris! Che piacere vederti. Sei venuta a trovarmi perché ti mancavo? Ero sicuro che tu mi amassi ed ora me ne dai la conferma!” rispose lui con tanto di ghigno stampato in faccia.

Che essere teatrale!

Ma Iris non si lasciò distrarre da simili idiozie e, senza troppi giri di parole, decise di arrivare direttamente al sodo del discorso.

Sono venuta per te, è vero, ma non per quello che pensi tu” e poi si fece più seria “voglio che tu lasci in pace Nox!”

A si? E che vorresti fare?” rispose lui iniziando a guardarsi le unghie della mano sinistra con molta nonchalance.

Non era interessato al discorso, si vedeva chiaramente, ma Iris sapeva per certo dove andare a parare.

Voglio contrattare con te!”

Con quale 'te' mia cara? Ti ricordo che qui siamo in due” sogghignò ancora lui, senza staccare gli occhi dalla sua mano.

Con te, Lucien!”

A quelle parole, l'altro Nox, iniziò finalmente a prestarle attenzione e, con un sorriso a trentadue denti, le disse: “Continua, mia cara, sono tutt'orecchi”

Così Iris gli aveva esposto il suo piano senza troppi giri di parole.

Ma qualcosa non le tornava... Lucien aveva ascoltato tutto - per filo e per segno - senza manco fiatare una singola volta.

Alla fine, si decise a prendere la parola.

Quindi fammi capire bene, zuccherino: vorresti che io lasciassi in pace Nox praticamente tutti i giorni dell'anno, finché UN MISERO GIORNO fra cinquant'anni mi permetterai di uscire e fare baldoria. Ho capito bene?”

Esattamente!” rispose sicura la strega dai capelli violacei.

Vedi... io non avrei alcun problema a fare quello che mi proponi, ma...”

Ma?!”

Ok, forse Iris non era proprio così sicura.

A dire il vero non lo era per niente, ma voleva che questa storia finisse una volta per tutte e sperava davvero che Lucien le desse ascolto per una volta.


Una. Misera. Volta.


Contrattare vuol dire scendere a patti. Si, insomma, io che ci guadagno? Se facessi come dici gli unici a guadagnarci, a mio parere, sareste solo voi due. Non lo trovo molto equo, senza contare che non siete nella condizione adatta per avanzare pretese”

Iris prese un bel respiro per evitare di mollargli un ceffone in pieno volto.

Poi, con una calma quasi inumana per lei, continuò il discorso.

Se accetterai, cosa che spero vivamente tu faccia, quel giorno in cui potrai essere libero non solo potrai fare tutto ciò che vuoi... ma ti prometto che quel giorno potrai combattere contro di me fino a quanto vorrai... anche tutto il giorno se fosse necessario”

Mmmh... e cosa ti fa credere che io abbia tutta questa smania di combattere contro di te?”

Perché è grazie a me se Nox è riuscito a controllarti... a me ed al vecchio cavaliere dell'Acquario. Lo so benissimo che ci odi per quello che abbiamo fatto, anche perché se lui non ti avesse trovato sotto mia indicazione, tu staresti ancora vivendo come allora: libero e senza padroni.”

A quell'affermazione Lucien si fece più serio di prima.

Era vero: lui la ODIAVA.

Lo aveva privato della sua libertà con un incantesimo di 'segregazione interna'.

La sua vita era perfetta prima che incontrasse loro... o meglio, prima che NOX li incontrasse... all'epoca l'ex grifondoro era appena stato colpito dalla 'maledizione del doppio' – così la chiamavano i maghi – e di conseguenza ancora non sapeva controllarla a dovere. Pertanto lui, Lucien, poteva uscire ed andarsene quando voleva, senza essere 'controllato'.

Ma da quando quei due si erano messi in mezzo ed erano entrati di straforo – a parere suo – nella loro vita le cose erano degenerate per il 'caro' Lucien.

Era riuscito, in breve tempo, a diventare il padrone di quel corpo... invece ora che cos'era? Lo schiavo di quel moccioso.


Parve pensarci su per quelle che ad Iris sembrarono ore.

Ma alla fine cedette.

La voglia di vendetta nei suoi confronti era troppo forte per essere contenuta.

Accetto! Ma non mi accontenterò di un giorno fra soli cinquant'anni. Ne voglio uno ogni cinquanta, in modo ciclico.”

E lascerai in pace Nox? Libero anche di usare i suoi poteri?”

Tecnicamente i suoi poteri, come li chiami tu, sarebbero solo un'aberrazione dei miei. Lui può fare determinate cose solo perché IO posso farle. Senza di me non si troverebbe manco in quest'ordine.”

Ma tu ci sei. Sei reale e vivi nel corpo di Nox. E dato che la maledizione non si può spezzare, purtroppo per lui, sei costretto a viverci in eterno. Allora, che dici: accetti?”

Iris gli allungò la mano sinistra nella speranza che accettasse.

Il cuore le batteva all'impazzata per via dell'ansia, ma fece di tutto per non darlo a vedere.

Non voleva mostrarsi insicura in un momento come quello.

Lucien si alzò di scatto dal pavimento, facendo sbattere le catene al suolo, e con un fare molto beffardo le strinse la mano.

Ci vediamo fra cinquant'anni, Iris, e per favore...” la trascinò più vicino a sé, tirandola per il braccio, e, con voce roca, le sussurrò le sue ultime parole “Vedi di non morire!”


Quella mattina Nox tornò ad essere operativo fin da subito.

D'altronde: c'erano dei combattimenti da decidere!

Chiamò Ted ed Eric a raccolta ed organizzò, lui stesso, la riunione.

Ed Iris non poté esserne più felice.


**

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Kendra Cox


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Albus Potter


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Scorpius Malfoy


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Lily Potter


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Farley Baskerville


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Killian Nott


Guarda un po' chi si rivede dopo secoli! Albus Severus Potter e Scorpius Hyperion Malfoy quale onore la vostra presenza! Sono quasi ammaliata da cotanta bellezza tutta assieme!”

Kendra era furiosa.

Glielo si leggeva chiaramente in volto e lo si percepiva dal tono della sua voce.

Si era alzata quella mattina, a dire il vero, parecchio allegra e tranquilla ma era evidente che questo status privilegiato fosse destinato ad altre persone, tutte meno che a lei.

Antares, il suo leale amico, aveva colto il fatto che fosse una bella giornata per andarsene un po' in giro per il castello ed era lì che era successo: li aveva visti. Aveva visto Scorpius ed Albus distesi, a prendere il sole con una specie di aggeggio rifrangente sparato verso la faccia, sul prato del giardino del castello.

Dato che la sua padrona gli aveva dato disposizioni di tenere d'occhio i suoi due – in molta teoria in quel momento – migliori amici, lui non aveva esitato a comunicare il tutto a Kendra.

Non che loro avessero fatto chissà che cosa, chiariamo, ma Kendra andò comunque su tutte le furie quando lo venne a sapere.

La loro colpa?!

Essere usciti fuori.

Dopo giorni e giorni che se ne stavano chiusi nelle loro stanze, manco fossero in un buncher, erano usciti fuori! E senza manco chiamarla! Era indignata, motivo per cui non aveva esitato a raggiungerli per fargli una bella sfuriata.


In tutta risposta alle sue parole ricevette solo un'alzata di spalle da parte di Albus, mentre Scorpius, invece, non si mosse minimamente.

Ancora più indignata, con uno scatto fulmineo, afferrò gli occhiali da sole di Al e, levandoglieli dal naso, li buttò per terra. Poi, con fare molto teatrale, li calpestò con il piede sinistro rompendoli.

Ma dico, Kendra, sei scema?! Erano i miei occhiali preferiti!”

Beh, almeno così mi degni di qualche attenzione!”

Ma che hai oggi? Sei così acida! Pari quasi una vecchia zitella di sessant'anni! Frigida e... e... cattiva! Si, ecco cosa sei: sei perfida!”

A quelle parole Kendra non ci vide più e, con un gesto della mano, mosse una radice dal sottosuolo solo per poter dare una botta in testa al suo 'migliore amico'.

Inutile aggiungere le lamentele che fece Potter successivamente.

E così quei due iniziarono ad urlarsi contro gli insulti più stupidi del mondo come 'villano', 'idiota' e 'gallina' fino a quando Kendra, decisamente seccata, decise di girare i tacchi ed andarsene da un'altra parte.

L'hai fatta proprio arrabbiare, amico.”

Non ti ci mettere anche tu Scorpius, insomma, l'hai vista! Sta fuori di testa!”

Te l'avevo detto di chiamare anche Kendra. Lo sai che era preoccupata per noi: quell'uccello amico suo non faceva che volare sempre vicino alla finestra della mia stanza in questi giorni”

Sì, anche alla mia”

In quel momento Albus, sentendosi decisamente in colpa per aver trattato l'amica in quella maniera, decise di alzarsi ed andarla a raggiungere.

Che palle! Io vado, ci vediamo dopo Scorp.”

A dopo Al!” e, finalmente da solo, Scorpius poté godersi la pace che tanto sognava in questi giorni.

O almeno così credeva.

Una risata cristallina costrinse il biondo a guardare alla sua destra.

All'inizio, a dire il vero, la cosa non catturò manco troppo la sua attenzione pertanto aveva deciso di dare solo una 'sbirciatina' con la coda dell'occhio ma, dopo poco, era stato costretto a tirarsi su col busto, mentre sul suo volto iniziava a comparire uno sguardo incredulo.

Lily Luna Potter stava ridendo allegramente, quasi civettando avrebbe giurato lui, con niente meno che Farley Baskerville il quale, da brava serpe astuta, aveva iniziato a fare il saputone con la rossa mostrandole tutti i vari tipi di gigli esistenti nel giardino di casa sua. Poi aveva continuato iniziando a fare battute nel tentativo, sicuramente, di sentirsi maggiormente più figo di quanto già non si credeva. E questa aveva iniziato a ridere come un'oca! (a detta di Scorpius).

Forse fu un attacco di rabbia - o forse fu la gelosia - fatto sta che il biondo, lanciando in malo molo l'oggetto rifrangente sul suolo, si alzò di botto da terra per ritornarsene nella sua stanza.

Cosa ci trova in quello? Insomma, io sono un Malfoy! Un MALFOY! Morgana dammi la forza di non andare da quel bell'imbusto di un Baskerville e spaccargli la faccia seduta stante!”

Talmente era preso dai suoi pensieri che non si accorse della presenza di Killian e gli andò addosso facendolo cadere per terra.

Malfoy! Stai più attento!”

Come se gli avessero appena dato del mezzosangue, la serpe gli rispose con un'aria a dir poco incazzata.

TU STAI ATTENTO, NOTT! Ma dico io: non c'è più religione a questo mondo! Siete tutti matti!”

Killian non ebbe manco il tempo di rispondergli che questo già se ne era andato continuando a borbottare fra sé e sé.

Sconsolato il moro, che quella mattina si era svegliato con un'orribile mal di testa dopo aver rovesciato tutti gli aggeggi metallici della sua stanza mentre dormiva, decise di buttarsi completamente per terra assumendo la posizione 'dell'angelo'.


Su una cosa hai ragione Malfoy: qui siete tutti matti!”



**

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Leila Redmund


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Kiyomaro Takamine


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Samantha King

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Kyla King


Leila e Kiyomaro, dopo gli avvenimenti successi, avevano finito per diventare amici e passare molto tempo assieme.

Il ragazzo giapponese, dato che la sua unica compagna di scuola, Shigure, aveva deciso di mollare la competizione, si era sforzato leggermente di più del solito per tentare di farsi dei nuovi 'amici'.

Non che non andasse d'accordo con gli altri, solo che aveva trovato in Leila una degna 'compagna di studio'. Aveva scoperto che la ragazza era particolarmente perspicace e, come lui, non si dava pace per quello che era successo a Bia.

Pertanto, quando ella aveva esposto la sua idea a tutti i ragazzi, ovvero di cercare un qualcosa relativo a quell'ombra in biblioteca, lui l'aveva appoggiata fin da subito.

Era attenta, sveglia e parecchio intuitiva, caratteristiche che, a detta del giapponese, sembravano scarseggiare in quel 'gruppo' di amici.

Insieme a lei anche le cugine King si erano unite alle ricerche.

Sam non faceva altro che tormentarsi interiormente... era evidente che non avesse preso bene l'abbandono della sua migliore amica e più cercava volumi da leggere, nel reparto 'Arcani e Misteri' della libreria, più le sembrava che la soluzione le stesse sfuggendo di mano.

Forse dovremmo fare una pausa” esclamò parecchio delusa la bionda.

Aveva un tono molto sconsolato e lo notarono tutti nella stanza.

Una pausa, Sam? Ma dico sei impazzita? Il tempo è denaro! E se quell'essere decidesse di sbucare proprio in questo istante? Non possiamo riposare!”

Kyla, a differenza della cugina, quella mattina non era in vena di sentire piagnistei, per questo motivo non ci aveva pensato due volte a ringhiarle contro.

Un po' perché si era alzata col piede sbagliato ed un po' perché sperava di smuovere la cugina da quello stato 'vegetativo' in cui era caduta.

Poteva non sembrare ma in fondo, molto molto molto in fondo, teneva a sua cugina, e dato che aveva visto a casa sua quello che era in grado di fare se si impegnava, il fatto che in una situazione del genere manco si sforzasse di essere testarda -come era abituata ad essere- le faceva saltare i nervi.

Notando il tono accusatorio della giovane King, Leila decise di sanare la situazione.

Litigare non serve a niente, Kyla e forse Sam ha ragione. È da questa mattina che stiamo cercando un qualcosa che ci possa aiutare. Non è un lavoro facile. Meglio riposarci un po”

Sono d'accordo con Leila” esclamò Kiyomaro, supportando l'amica.

Aaaaah ma oggi è una congiura! Ditelo, vi siete alzati di malumore!”

Credo che sia tu quella irritata oggi e, a maggior ragione, sono per l'idea di riposare almeno un'ora” rispose secco il giapponese.

Alquanto seccata ed adirata, Kyla chiuse di scatto il libro che stava leggendo poco prima, e senza proferir parola, lo mollò sulla scrivania più vicina e se ne andò dalla biblioteca sbattendo la porta dietro di sé.

Oggi le gira proprio male!” esclamò Leila.

Direi di si” rispose Sam sempre più afflitta.

Sua cugina non aveva tutti i torti, pensandoci bene.

Che cosa avrebbero potuto fare se quella figura oscura fosse sbucata in un momento del genere? Che cosa avrebbe fatto lei in una situazione del genere?

I dubbi che l'affliggevano dalla mattina, non si placarono manco per un istante e, sospirando sonoramente, decise di prendere il libro che Kyla aveva appena lanciato per rimetterlo al suo posto.

'Storia di un cavaliere dell'oscurità' di Sir. Frederick Baskerville, quinto cavaliere dell'ordine del Sole Nero .


Chissà cosa cercava Kyla in quel volume.


Non curante del fatto che potesse essere un valido aiuto ai loro problemi lo ripose sullo scaffale in alto.

Se solo l'avesse aperto, anche solo per leggere le prime righe, avrebbe letto qualcosa di molto prezioso.

Senza saperlo, era proprio quello l'oggetto che stavano cercando.


**

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Keith Meghetos


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Mabel Crowlee


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Lavi Polari


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Ian Straggler



Meghetos, finiscila, sei esasperante! Ian, Lavi, voi non dite niente!”

Come al solito, Keith stava pedinando Mabel.

Ormai era diventata la prassi, per lui, ed un incubo per lei.

E lei non sapeva più che fare.

Lo aveva trattato male, lo aveva insultato, aveva fatto finta che non esistesse sulla faccia della terra ignorandolo bellamente... ma niente.

Niente riusciva a tener testa alla cocciutaggine dal biondo dagli occhi color smeraldo.

Neppure farsi trovare con il suo amico Lavi, in veste di guardia del corpo, sembrava aver qualche effetto.

Dal giorno in cui il rosso aveva sbaragliato la nube oscura, questo aveva guadagnato una sorta di rispetto da parte del biondo.

E Mabel l'aveva capito, ogni volta che c'era Lavi nei paraggi Keith prendeva, volontariamente, una strada diversa dalla sua.

Per non incontrarlo e perché sotto sotto, ipotizzava la corvonero, Keith ne avesse paura: l'aveva talmente preso in giro durante gli allenamenti che, quando aveva scoperto le abilità nascoste di Lavi, qualcosa doveva essere scattata nella testa bacata del biondo.

Sicuramente ne era intimorito.

O almeno così sperava Mabel fino a quel momento, ma vista la sfrontatezza che aveva mostrato anche quel giorno, il dubbio si impossessò della sua mente.

Poi, come se niente fosse, lui continuò il suo 'approccio'.

Dolcezza, ti ho già detto di chiamarmi Keith. Ti prego non farmi essere ripetitivo” rispose lui, abbassando la voce nel tentativo di risultare sexy. Tentativo che ovviamente, fece quasi rivoltare le budella alla mora.


Che tristezza quest'uomo...


Allora, dato che non vuoi essere ripetitivo, sei pregato di lasciarmi in pace, perché anche io odio essere ripetitiva”

Suvvia, ma belle, sotterriamo l'ascia da guerra e ricominciamo da capo: ok?!”

NO. Ed ora sei pregato di scollarti da me!”

Negativo”

Quanto era seccante.

Sai cosa è successo a Vincent Nightray, vero?” ad un tratto, la mente geniale di Mabel iniziò ad elaborare un piano a prova di bomba-anti-Meghetos. Non le piaceva fare ricatti alla gente. Ma quando è troppo è troppo.

Lui, che tentava inutilmente di mantenere un contegno dopo aver capito il significato delle sue parole, deglutì pesantemente ed iniziò a sudare freddo.

Dopodiché si rivolse al suo migliore amico iniziando a balbettare leggermente.

Ian, forse è il caso di andare, mi sono ricordato che dovevamo finire quella cosa.”

Quale cosa Keith? Di che par - AHI!”

Il biondo lo guardò con aria quasi supplicante, dopo avergli appena dato un pizzicotto all'avambraccio, ed iniziò a fare gesti con le sopracciglia... a dire il vero sembravano più dei tic nervosi ed Ian capì quasi immediatamente cosa volesse dire.

Ooh, giusto, QUELLA COSA. Sì, penso dovremmo andare. Allora ciao Mabel, ciao Lavi!”

Mabel, soddisfatta di se stessa e trattenendosi appena dal ridergli in faccia, li salutò allegramente con un gesto della mano mentre questi si allontanavano.

Lo sai che non si darà per vinto, vero?”

Lo so Lavi. Ma per oggi se n'è andato. È già una vittoria”.


Aveva vinto solo una battaglia, lo sapeva benissimo.


Ora doveva vincere la guerra.

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Eric La Rouge



Eric si alzò, decidendo di punto in bianco che ne aveva abbastanza di tutta quella manfrina, ottenendo immediatamente gli sguardi confusi degli altri cavalieri su di sé.

Vado a prendere una boccata d'aria” sentenziò per chiarire le sue intenzioni.

Ma dobbiamo ancora finire di discutere riguardo ai Gironi Infernali !” esclamò Nox incredulo.

Potete farlo benissimo senza di me” rispose tranquillamente Eric, dirigendosi verso la porta.

Come sarebbe ?! È tuo dovere presenziare a tutte le riunioni.. è una cosa importante Eric, ne va del futuro dei cavalieri !” lo rimproverò Iris sbuffando fumo dal naso.

Non ne posso più ! Ho bisogno di una pausa.. che c'è vuoi legarmi a quella sedia ?”

Lei sbuffò nuovamente, stringendo forte le labbra per evitare di lanciarli una fiammata, e dopo aver ripreso un minimo il controllo disse “Bene, fa come vuoi! Ma poi non ti lamentare se non inizieremo con i segni che volevi tu”

Il biondo alzò le spalle e rispose “Me ne farò una ragione” prima di aprire la porta e fuggire in corridoio.

Tendenzialmente non aveva una meta precisa, voleva solo uscire da quella gabbia di matti, iniziava a sentire i sintomi della claustrofobia, e dato che solitamente non ne soffriva, non aveva nessuna voglia di iniziare adesso.

Girovagò in lungo e in largo finché non trovò un corridoio desolato da cui alla fine di esso si poteva notare una porta semi chiusa.

La curiosità purtroppo era una brutta bestia e ovviamente non riuscì a sconfiggerla, perciò essendo preda di essa spalancò la porta e vi s'infilò dentro.

Per un minuto buono rimase abbagliato da tanta luce e meraviglia, tanto che le sue labbra e i suoi occhi si spalancarono di fronte tanta bellezza.



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Adelaide Queen

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Ted Lupin



Adelaide non era mai stata una ragazza chissà quanto sognatrice e romantica, anche se poteva sembrarlo ad un occhio non molto attento, perciò non si trovava lì per un futile motivo di contemplazione, era lì perché si diceva che i fiori sapessero ascoltare e che essi nascondessero i segreti del mondo.

Ada non era una sciocca, sapeva che si trattava solo di una leggenda, però lei aveva bisogno di sfogarsi, e per una volta, di non essere lei quella che ascoltava, ma di essere ascoltata e non giudicata.

La verità era che si sentiva sola, da quando la sua migliore amica aveva deciso di lasciare la competizione e da quando Gloria era stata catturata dagli inferi, lei si era isolata dal resto del gruppo e non era ancora riuscita a trovare il modo e il coraggio, che tanto la contraddistingueva, per tornare a vivere normalmente.



Ada passeggiò in lungo e in largo per tutta l'enorme serra dei Baskerville, ammirandone tutte le meravigliose tipologie di piante comuni e magiche..probabilmente la madre di Farley -o la nonna- erano appassionate di botanica, per avere una tale quantità di esemplari diversi, dato che solitamente nelle case dei maghi erano presenti solo alcune delle piante usate per le pozioni più comuni o quelle che erano semplicemente belle da guardare.

Però dovette ammettere che Farley e la sua famiglia non vivevano in una semplice casa, quello era un castello grande quasi quanto Hogwarts, era normale che avesse ogni cosa rapportata alla propria grandezza..miliardi di stanze, segrete oscure, misteriosi passaggi nascosti e stanze dell'oltretomba.. cosa poteva essere una serra in casa rispetto a tutto questo ?

Una bazzecola.. era evidente!

Continuò la sua perlustrazione alla ricerca del suo fiore preferito, ma invece del fiore di loto trovò un ragazzo, di più o meno venti o trenta centimetri più alto di lei, era girato di spalle perciò non lo riconobbe, era vestito casual -come tutti loro, ormai le divise erano state accantonate da tempo-, e i capelli castano chiaro erano disordinati, come se ci avesse infilato più volte le mani.

Ada pensò che dopotutto la leggenda poteva avere un fondo di verità, i fiori l'avevano ascoltata e le avevano mandato quel ragazzo per farle superare quel blocco che si era auto imposta.

Fece un respiro profondo e disse “Ciao”

Il ragazzo si girò immediatamente con un espressione stupita, che lei immaginò essere dettata dalla sua convinzione di essere da solo, e lo riconobbe, d'altronde come poteva non farlo ? Si trattava di uno dei cavalieri che l'avevano portata in quel castello.. Eric La Rouge!

La sua espressione da sorpresa tornò tranquilla e le accennò persino un sorriso rispondendo “Ciao” poi corrugò le sopracciglia come se stesse cercando di arraffare un ricordo particolarmente lontano “Tu sei Adelaide, giusto ? La ragazza che ha il potere di capire chi dice la verità”

Esatto, ma non mi piace essere conosciuta solo per quello..” borbottò Ada, spostando l'attenzione verso il roseto davanti al quale si erano fermati “Sai.. in passato nessuno sapeva di questa mia abilità, fatta eccezione per la Mc... e se devo dirla tutta odiavo un po' essere diversa dagli altri”

Sai, a volte la diversità è una cosa buona... comunque so perfettamente perché lo pensavi.. è successo a tutti noi... il fattore plus a volte può essere un peso davvero enorme da portare... guarda Iris e Nox, ci combattono da una vita... ma ti dirò ciò che ho sempre detto loro: queste abilità sono parte di noi, senza di esse non saremmo le persone che siamo”

Ada lo guardò, voltandosi di scatto, praticamente senza parole.

Era scioccata.

Che cosa avrebbe potuto rispondergli adesso ?

Non lo sapeva manco lei.

Eric, notando lo sguardo confuso della ragazza, decise di cambiare argomento e passare a parlare d'altro: “Ti piacciono i fiori?” chiese lui, notando cosa lei stesse guardando pochi secondi prima.

Come ridestata da un sogno, Ada scosse la testa e si affrettò a rispondergli.

L'aveva colpita e non poco con quell'affermazione.

E qualcosa era scattato all'interno della testa della giovane grifondoro: qualcosa a cui non sapeva ancora dare un nome ma, sicuramente, piacevole.

Così, senza rendersene conto, passarono tutto il pomeriggio a parlare.

Entrambi avevano trovato, chi in uno e chi nell'altra, degli ottimi confidenti ed ascoltatori.

E tutti i pensieri che, fino ad allora non avevano fatto che affliggerli, erano spariti in men che non si dica.



Solo verso le nove di sera Eric si decise a tornare dai suoi amici i quali, era sicuro, stessero ancora discutendo sul da farsi, solo che appena varcò la porta della stanza in cui si erano riuniti, rimase sorpreso da quel che vide.

Non stavano più parlando dei Gironi Infernali (Iris gli aveva dato questo nome melodrammatico) ed, anzi, non parlavo affatto. Ognuno di loro se ne stava seduto sul divano a farsi i cavoli propri: Ted leggeva serenamente un libro preso dalla biblioteca; mentre Iris e Nox giocavano agli scacchi dei maghi.

Fu proprio quest'ultimo a notare la presenza di Eric, dopo alcuni secondi che ebbe varcato la porta.

Oh, guardate chi è tornato!” affermò l'ex grifondoro.

Iris e Ted allora si decisero a guardare verso la direzione del biondo solo per apostrofarlo con battutine taglienti.

Bentornato eh!” iniziò Iris.

Hai finito di cazzeggiare, finalmente?” continuò Ted.

Era evidente che se la fossero presa per l'atteggiamento del biondo ma ciò non significava che potessero trattarlo come una pezza da piedi.

Smettetela di fare gli offesi e, piuttosto, aggiornatemi un po' sulla situazione”

Cosa vuoi sapere Eric?” domandò Iris, sospirando nel tentativo di trattenersi nel rispondergli in malo modo, e continuando a giocare con Nox.

Allora con chi iniziamo? Quando? E dove si svolgeranno i giochi?”

Fai troppe domande, amico, una cosa alla volta” rispese Nox sempre più preso da ciò che si stava svolgendo sulla scacchiera. Stava per perdere, ne era certo, per questo doveva impegnarsi di più.

Beh, almeno datemi qualche dettaglio!” esclamò Eric sempre più esasperato. Quei tre non facevano altro che arrabbiarsi dalla mattina alla sera, quando qualcosa non girava secondo i loro comodi, e –per una volta– che si era arrabbiato lui ora facevano tutti i 'superiori'.

Che caratteracci...

Abbiamo deciso di iniziare fra due giorni, di lunedì, ma non seguiremo l'ordine dello zodiaco” rispose Iris dopo aver ordinato alla sua pedina di muoversi sulla scacchiera e, poi, continuò il suo discorso prima che il biondo potesse ribattere.

Dato che i segni di aria e fuoco sono in minoranza, abbiamo optato per iniziare con un ordine sparso. La prima prova sarà quella della Terra, pertanto si sfideranno: il Toro, il Capricorno e la Vergine”

Cosa? Ma... perché? Insomma, potevamo andare in ordine ed iniziare con l'Ariete!”

Lo sappiamo che tu hai una predisposizione alla perfezione ma, dato che ci hai mollato nel bel mezzo della discussione, abbiamo deciso così. Rassegnati.” esclamò Ted, intromettendosi nel discorso, senza levare gli occhi dal suo libro.

Siccome nessuno di loro era intenzionato a prestargli più attenzione, Eric decise di porre fine al discorso e lasciar correre.

Sospirando profondamente si buttò sulla chaise longue del divano e, chiudendo gli occhi, affermò ad alta voce “Speriamo vada tutto bene”.

Iris piegò, silenziosamente, gli angoli della bocca in una sorta di ghigno malefico.

Aveva vinto.

Pertanto non indugiò oltre e pronunciò le parole che avrebbero fatto concludere la partita.

Scacco matto!”



To be Continued...



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Capitolo 17
*** Solido come la Terra ***


10

ANGOLO AUTRICI:


Cogliamo l'occasione per fare un annuncio:

oltre a Mallory, in questo capitolo, ci lascerà anche un altro personaggio: Erwin Cecil.

Scusate ma la legge, eccetto per una sola autrice che abbiamo contattato - e che ha avuto pesanti problemi personali – ,vale per tutti.


Il prossimo capitolo dovrebbe essere uno Special.


Tutte quelle autrici che avevano chiesto di partecipare agli special potrebbero darci la conferma di essere ancora interessate? E se sì, potreste mandarci via MP il ricordo/fatto che ci vorreste far descrivere?

Grazie ^^


Godetevi il capitolo :) e cogliamo l'occasione per ringraziare profondamente tutte quelle persone che ancora continuano a leggere la nostra storia.

Grazie infinitamente :) sappiate che continuiamo a scrivere solo per voi.

Baci

Vic & Gin


P.s. → - 6 alla fine della storia vera e propria. Ci siamoooo, siamo quasi alla fine!

P.P.S → ovviamente, i personaggi che non compaiono in questo capitolo (o compaiono poco) saranno presenti nel prossimo. Abbiamo in mente alcuni spezzoni simpatici e speriamo vi piacciano.



CAPITOLO 10:

Solido come la Terra”


Castello dei Baskerville, 29 Settembre, ore 10.45...

Image and video hosting by TinyPic Farley Baskerville


Image and video hosting by TinyPic Erwin Cecil



Dopo il ritiro di Mallory, quella stessa mattina, i 'Gironi Infernali' erano ufficialmente iniziati.

I quattro cavalieri avevano addobbato, con un incantesimo di trasfigurazione, l'ampio giardino del castello in una sorta di campo di addestramento in terra battuta.

Solo che i giorni degli allenamenti erano ormai conclusi.

Pertanto il primo turno fu quello del Capricorno dove Erwin Cecil e Farley Baskerville, essendo gli unici due rimasti in gara di quel segno, furono costretti a scontrarsi.

Dopo un inizio molto a favore del trasformista alla fine il giovane Baskerville aveva iniziato ad avere la meglio.

Mentre il corpo Erwin era mutato in una maestosa pantera nera e, nel frattempo tentava di proteggersi – creando barriere – dagli attacchi del serpeverde, Farley aveva colto un suo attimo di esitazione per massacrarlo.

Sapendo, oramai, dominare gli astri - ed anche i più piccoli atomi di quest'ultimi – alla perfezione, senza esitazione, aveva iniziato a scagliare pezzi di meteore, verso il grifondoro, che avevano abbattuto in poco tempo la barriera da lui creata e l'avevano colpito in pieno.

Dopodiché, non ancora soddisfatto a pieno del suo operato, aveva creato attorno a lui una sorta di aura priva di atmosfera. Così Erwin si era ritrovato, in poco tempo, a dover tornare alle sue sembianze normali a causa della mancanza di ossigeno.

Accasciato al suolo, ormai, pregava solo che il moro lo lasciasse libero di respirare.

Ritirati, Cecil! Basta poco! Un pugno sul suolo e ti ascerò andare. In caso contrario morirai a causa della tua cocciutaggine!” gli urlò Farley quasi allo stremo delle forze.

Nonostante tutto mantenere quell'aura senza atmosfera gli portava via parecchie delle sue energie.

E non ce la faceva quasi più.

Per questo sperò che il grifondoro cedette.

E, dopo pochi istanti, così fu.

Erwin batté il tanto agognato pugno sul terreno e la gara terminò.


**


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Che facciamo Iris?”

Semplice, Ted: decretiamo Farley vincitore”

Ma non ha proprio vinto... insomma, Erwin si è arreso! Ha vinto a tavolino!”

Comunque sia, Nox, l'unico suo avversario si è ritirato. E' rimasto solo lui. Quindi può passare.”

E sia”

Iris si alzò dalla sedia, su cui era seduta, per guardare tutta la scena da uno dei balconi del castello -quello centrale per l'esattezza- e, richiamando a sé tutta la grazia di una Signora (cosa alquanto rara da vedere in lei) decretò il vincitore.

Farley Alister Baskerville, hai vinto! Puoi considerare il tuo viaggio concluso!” poi si rivolse agli altri ragazzi che, come lei, sedevano su delle sedie posizionate sugli altri tre balconi del castello “Applaudiamo il vincitore!”

Ed urla quasi disumane si levarono dalla 'folla' in particolare da parte dei ragazzi della casa 'serpeverde' di Hogwarts.

Lily e Killian, i migliori amici di Farley, si alzarono immediatamente dagli spalti ed urlando con tutto il fiato che avevano in gola, iniziando ad intonare un ritornello “Farley Campione! Farley Cavaliere!”.

Ritornello che fu presto ripetuto da tutti gli altri ragazzi.

Tutti, ovviamente, tranne uno: Scorpius Malfoy che sedeva, con aria a dir poco seccata, felicemente disgustato.

Inutile aggiungere come si potesse sentire la nostra splendida serpe dagli occhi violacei.

Aveva dato il massimo ed aveva vinto.

Così, come se lo avessero appena proclamato re d'Inghilterra, alzò il pugno destro verso il cielo e, lanciando un urlo di soddisfazione, iniziò ad esultare in preda all'adrenalina.

Aveva vinto.

Ed il nuovo cavaliere del Capricorno era lui.

Niente poteva più rovinargli la giornata.


**


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La seconda prova che si svolse fu quella del Toro.

Kyla e Samantha non ebbero manco il tempo di realizzare che la prova precedente fosse appena terminata, che subito sentirono chiamare i loro nomi.

Che vinca la migliore, cugina!” aveva esordito Kyla, prima che Eric avesse dato loro il segno di poter iniziare a combattere.

Sam non aveva manco avuto tempo di replicare, che la castana -con enormi falcate- aveva già preso posto dall'altra parte dell'area, posizionandosi esattamente di fronte a lei.

Poi, richiamando a sé tutta la sua aura oscura, aveva chiuso fra le mani il ciondolo d'oro a forma di arco che portava sempre al collo. Dopodiché la freccia incoccata aveva iniziato a prendere forma fra le sue mani fino a diventare un'arma reale a tutti gli effetti.

Una lancia, in particolare.

Kyla non aveva esitato e, fin da subito, aveva iniziato ad infliggere ripetuti colpi alla cugina.

Tuttavia, questa, si era ritrovata a schivarli tutti abilmente e, mentre la castana tentava in ogni maniera di portare a segno qualche colpo, la bionda –grazie all'aiuto della sua bacchetta– non faceva che prendere tempo.

Combatti Sam! Non essere codarda ed affrontami!”

Non sono codarda solo che non ho voglia di combattere contro di te!” ed era vero.

Sebbene i membri della nuova famiglia –che si era ritrovata dopo che la madre si era risposata con Anthony King– l'avessero fatta penare fin da subito, Kyla non le aveva mai fatto niente di che... per questo non trovava un motivo per combatterla. Voleva solo che tutta quell'enorme pagliacciata finisse il prima possibile. Pertanto si limitava a difendersi: sperava che Kyla alla fine cedesse a causa della mancanza di forze. Ed era intenzionata a portare a termine il suo piano fino alla fine.

Purtroppo la stessa cosa non si poteva affermare per la cugina.

Kyla era testarda, impulsiva ed incredibilmente competitiva.

Lei doveva primeggiare in tutto, e se per accaparrarsi il titolo di Cavaliere del Toro doveva mettere k.o. sua cugina... beh, non avrebbe esitato a farlo.

D'altronde lei era lì – nel castello dei Baskerville – per un solo motivo: vincere.

Così, richiamò a sé una parte di oscurità, e la scaraventò contro Sam che finì con lo sbattere la testa sul muro di cemento dall'altro lato dell'arena.

La bionda, non si sa per quale miracolo riuscì a non perdere i sensi a causa della colluttazione, ed anche se ormai si ritrovava senza la sua bacchetta, non si diede per vinta e si rimise in piedi.

Smettila Kyla...” fu quasi un sussurro ma arrivò benissimo alle orecchie della cugina.

Smetterla Sam?! Io sono qui per vincere! Tu invece per quale motivo sei qui se non vuoi combattermi!”

Il tono con cui le si rivolse fece perdere le staffe alla giovane strega di Salem e, presa dalla rabbia, non si rese conto di star utilizzando i suoi poteri fino a che non vide Kyla sbattuta, come lei, alla facciata del castello.

HO DETTO BASTA KYLA!” un'onda d'urto talmente potente si sprigionò dalle sue corde vocali e, con uno strano bagliore negli occhi dal colore della notte, continuò quel che aveva iniziato.

Abbassando la voce e variando il suo timbro vocale, iniziò ad impartire ordini alla cugina la quale -ormai quasi incosciente- era in balia alla volontà della bionda.

Alzati da terra, cammina e vieni davanti a me così che possa vederti negli occhi” e, come una marionetta, Kyla fece quello che le era appena stato ordinato.

Una volta che furono una davanti all'altra, la bionda continuò “Ora batti un pugno a terra e ritirati. Fai i bagagli e torna a casa. Poi io farò lo stesso e ci ritroveremo là”

Kyla fece esattamente come le era stato ordinato: si inginocchiò per terra, poggiò la lancia sul terreno e – chiudendo la mano sinistra a pugno – si preparò a batterla sul suolo.

Ma qualcosa andò storto.

Prima che anche solo un pezzo di pelle riuscisse a toccare per terra, la castana alzò lo sguardo sulla bionda di scatto e, con una voce disumana, iniziò lei ad imporre ordini alla cugina.

Come osi tu, piccola mezzosangue, dare ordini a me! La signora dell'ombra!”

Cosa dici Kyla?” e nel dire ciò, Sam indietreggiò di qualche passo, decisamente terrorizzata.

Non aveva mai visto sua cugina in quelle condizioni. Sapeva che aveva qualche problema con la rabbia -che nell'ultimo periodo si era accentuato- però pensava che non fosse niente di preoccupante... fino ad ora.

Nel giro di pochi istanti le due cugine furono risucchiate in una sorta di buco nero, oscurandone i corpi agli occhi degli altri.

Urla disumane riecheggiarono all'interno dell'arena facendo allarmare tutti i presenti.

Cosa succede?!”

Non lo so Nox, non ho mai visto nulla di simile!” esclamò Ted alzandosi di scatto dalla sedia.

Eric, fa' qualcosa!”

Ma prima che il biondo potesse anche solo alzare un dito, le due cugine ricomparvero all'improvviso.

Erano in piedi, una di fronte all'altra ed entrambe si fissavano con occhi privi di espressione.

Poi... caddero entrambe sulle ginocchia e, perdendo i sensi, si accasciarono al terreno.


Tuttavia, per un millesimo di secondo, una delle due cadde prima dell'altra.

E, solo per un caso fortuito, Kyla fu nominata Cavaliere del Toro al posto della cugina.

**


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Image and video hosting by TinyPic Adelaide Queen



Comunque sono senza parole, cioè... vi rendete conto? Alla fine ha vinto Kyla?!”

Eh allora? Che ti frega, Ted, l'importante è che abbiamo un nuovo cavaliere”

Sì ma hai visto che cosa è stata capace di fare Sam?! Insomma, l'ha praticamente manipolata! Una così ci servirebbe all'interno dell'ordine, Iris”

Bah, non saprei...”

Nel frattempo era arrivata l'ora di pranzo pertanto, tutti loro, decisero che fosse giunto il momento di 'riprendere le energie' e di concedersi un laudo pasto. Soprattutto dopo la scena appena intercorsa fra le cugine King.

Ormai era sulla bocca di tutti. E tutti non facevano che parlare su chi delle due, secondo loro, meritasse per davvero il titolo di cavaliere.

Tutti tranne una.


Ada, tutto bene?”

EH? Cosa?”

Ti ho chiesto se va tutto bene”

Eric rivolse un'occhiata perplessa alla giovane grifondoro. Si era messo vicino a lei di proposito, per poter parlare un po' e conoscerla meglio –soprattutto– ma più tentava di instaurare una conversazione con lei e meno ci riusciva.

Ada era assorta fra i suoi pensieri e lo si notava parecchio, per questo lui aveva iniziato a preoccuparsi.

Ada-”

Sto bene, Eric, tranquillo. E' solo che stavo ricordando una cosa... sai, oggi è il mio compleanno, e non ho potuto fare a meno di pensare che l'anno scorso, in questo momento, lo stavo festeggiando con Jenny ad Hogwarts... E mi sono intristita, tutto qua”

Così era questa la cosa che tormentava Ada e non la faceva mangiare!

Bene!

Scoperto l'arcano motivo, Eric decise che, se oggi era il compleanno della sua amica (nella sua testa ormai erano amici) e se questa desiderava passarlo in compagnia di una persona, lui si sarebbe fatto avanti.

Bene! Che ne dici di festeggiare allora stasera?”

Fest-festeggiare?” alla grifondoro le prese quasi un colpo.

Sì, organizziamo una festa”

Ti ringrazio Eric ma... Non credo sia il caso”

Perché?” la guardò lui con aria interrogativa.

Perché oltre a te, da quando sono qui, non ho avuto modo di legare con nessun altro... non mi sentirei a mio agio”

A quelle parole il biondo decise che, se davvero lei si sentiva in quella maniera, non era il caso di insistere e di rispettare il suo volere.

Ma un compleanno era pur sempre un compleanno... ed in qualche modo andava comunque festeggiato!


**

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Al calar della notte, l'ultima prova che si svolse fu quella della Vergine ma, essendo Kendra l'unica partecipante rimasta in gara, per lei fu deciso un percorso differente da quello degli altri partecipanti.

Incantando un antico specchio, appartenente ai Baskerville, i ragazzi furono costretti a cambiare location e svolgimento della prova.

Non ci sarebbero stati combattimenti questa volta.

Solo Kendra contro se stessa e la sua paura più grande.

Ma questo lei non poteva immaginarlo.

Posizionatasi al centro della Sala di Ricevimento degli Ospiti, dopo aver fatto costruire delle specie di balconate come quelle di fuori, la grifondoro attendeva con ansia l'inizio della prova.

Fu proprio Ted a parlare e ad esortarla all'inizio.

Avvicinati allo specchio, Kendra. Avvicinati e guarda dentro di lui, guarda dentro te stessa. Dopodiché chiudi gli occhi e concentrati”

E così, come le era stato detto, fu.

Chiuse gli occhi e richiamò a sé tutta la sua energia vitale.

Era pronta.

Poteva farcela.

E ce l'avrebbe fatta.

Un vento tagliente e gelido che le si scagliò sul volto, la costrinse ad aprire gli occhi.

Si trovava ad Hogwarts, sulla torre di astronomia e lei era in piedi ben oltre il parapetto.


Sapeva benissimo in quale momento della sua vita si trovasse...


Con il pigiama addosso –che aveva sostituito il suo bel vestitino estivo color carta da zucchero– continuava a guardare di sotto lo strapiombo indecisa sul da farsi.

Quella volta era stato Albus a salvarla e ad evitare che lei si buttasse.

Mentre adesso era da sola e sapeva che nessuno sarebbe corso a salvarla.


Kendra, tesoro mio”


Ad un certo punto una figura di donna, evanescente, aveva iniziato a fluttuare proprio di fronte gli occhi della castana.

Kendra spalancò le sue iridi cristalline per via dello stupore. Sarebbe stata in grado di riconoscere ovunque quella figura.

Tutto sommato, non poteva mica dimenticarsi di sua madre.

Mamma” fu tutto ciò che riuscì a pronunciare.

Kendra, tesoro mio” le ripeté la donna addolcendo lo sguardo nei suoi confronti “Vieni. Vieni da me. Non aver paura. Salta e raggiungimi, così potremmo stare insieme per sempre” e, nel dire ciò, sua madre le allungò la mano in attesa della sua decisione.

La giovane corvonero si sporse in avanti per guardare meglio sotto di sé.

Non c'era alcun pavimento 'magico' che l'aiutasse ad attraversare il precipizio per raggiungere sua madre. Pertanto se avesse fatto esattamente quello che le aveva appena chiesto, sarebbe caduta di sotto.

O forse era proprio quello che voleva lei?

Stringendosi maggiormente alla ringhiera fu costretta a declinare l'invito.

Il fantasma però non si diede per vinto e continuò nelle sue richieste.


Avanti, Kendra, sono io! Sono la tua mamma. Vieni da me tesoro.” e nel dire ciò si allontanò ancora di più.

Kendra fu sul punto di dirle di sì ma, proprio quando si era quasi decisa a saltare, il ricordo del suo migliore amico le tornò subito alla mente.

La sua presa ferrea sulle sue braccia.

Le urla e gli insulti che le rivolse successivamente.

L'ansia che traspariva dai suoi occhi color di giada.

Lui le voleva bene e, proprio per questo, non le aveva permesso di farsi del male. Quindi se quella figura, che si spacciava per sua madre, le chiedeva tanto non poteva voler realmente il suo bene.

Balzando all'indietro e posizionandosi seduta sulla ringhiera, fece un quarto di giro e si ritrovò con i piedi ben saldati sul pavimento della torre.

Dopodiché esclamò decisa la sua decisione “No!”.

In quello stesso istante tutto lo scenario attorno a lei iniziò a creparsi, ad iniziare dalla sua presunta madre.

Il fantasma iniziò a svanire lentamente sotto i suoi occhi, così come tutto il resto.

Nel giro di pochi istanti si ritrovò a fluttuare nel bel mezzo del buio, per poi precipitare velocemente.

Tentando di mantenere il sangue freddo, richiamò a sé i suoi poteri.

Poteva sentirle... le voci degli animali e delle piante... per questo motivo decise di richiamare a sé i suoi poteri e tentare di salvarsi la pelle. E così fu. Prima che potesse cadere con la faccia rivolta verso il pavimento, i rami degli alberi vicino la sorressero per la vita e le bloccarono la caduta.

E così anche lei, quella sera, riuscì a superare la prova.


**


Incontriamoci alla serra, stanotte, verso le undici di sera, in modo che non possa vederci nessuno.

Mi raccomando: non darmi buca!

Ti aspetto!

Con affetto,

Eric


Ad Adelaide quasi non venne un colpo quando lesse la lettera che aveva trovato appoggiata sul suo letto.

E mo cosa voleva fare Eric?

Perché dovevano incontrarsi alla serra? Perchè alle undici di sera? Mannaggia a Jennifer e a quando aveva deciso di andarsene! Ed ora chi le avrebbe dato un consiglio? Chi avrebbe sopportato le sue pippe mentali? E soprattutto... come doveva vestirsi?!


**

Image and video hosting by TinyPic Kiyomaro Takamine


Image and video hosting by TinyPic Keith Meghetos


Image and video hosting by TinyPic Ian Straggler



E così ora sei il nuovo cavaliere del Capricorno, eh Baskerville?”

Così pare, Takamine. Sperando che quei quattro non ne se ne inventino un'altra”

Mah, io fossi in te starei attento”

Cos'è hai paura Kiyo?”

Niente affatto, Keith, solo voglio vederci chiaro in questa storia: siamo agli sgoccioli della competizione oppure no?” concluse il giapponese, assottigliando le sue iridi nere come la notte, mentre osservava le carte che aveva in mano.

Keith, Ian, Kiyo, Killian e Farley erano in vena di festeggiamenti per il loro amico, nonché padrone di casa. Così avevano iniziato a giocare a poker, tanto per cambiare, dato che ormai era diventato il loro passatempo preferito ed esattamente come la volta precedente Ian stava perdendo.

Io credo che, dopo gli avvenimenti successi quindici giorni fa, manco loro abbiano più tutta questa voglia di fare altre prove” aveva aggiunto, difatti, lui mentre chiedeva una carta a Keith, il mazziere di turno.

E chi lo sa, quelli sono tutti strani”

Più che strani, Keith, direi particolari... insomma, vogliamo parlare dei capelli di Iris? Quale persona sana di mente andrebbe in giro con quel colore addosso!” aveva aggiunto il giovane Nott chiedendo, anche lui, una carta al mazziere.

Ehy, Iris è ok lasciala stare” rispose con un tono seccato il mago dagli occhi violacei.

A quell'affermazione i restanti quattro giocatori si scambiarono uno sguardo d'intesa e, sorridendo sotto i baffi, continuarono la loro partita.

Direi di cambiare argomento” disse, alla fine, Ian nel tentativo di alleggerire la questione aspirando la sigaretta che si era appena acceso.

Iris e Farley, da quel giorno nefasto, erano diventati parecchio amici, difatti erano più le volte che li si vedeva assieme che separati. E la cosa puzzava di cotta, a detta di Killian Nott.

Sono d'accordo. Per esempio, Ian, potresti evitare di fumare da questo lato del tavolo? Mi stai intossicando!”

Mi scusi, sua maestà, ma si da il caso che tanto il fumo le arriverà lo stesso perché ci ritroviamo al chiuso. In cinque in una stanza, senza alcuna finestra aperta.” rispose secco, il giovane corvonero, al ragazzo giapponese mentre procedevano verso la fine della partita.

Erano rimasti solo loro due in gioco e la tensione era alta.

Allora ti propongo una scommessa, Straggler. Se vinci puoi tenerti la tua insulsa sigaretta accesa ed ANZI... ti do il permesso di farmene fumare una, ogni giorno, per tutta la settimana!”

E se invece dovessi perdere, Takamine? Cosa mi obbligherai a fare?”

Prima di tutto butterai quell'ammasso di nicotina fuori da questa stanza ed in secondo luogo...”

Sì? parla, sono tutto orecchi!”

Voglio vederti girare per il castello, verso le stanze delle ragazze, completamente vestito da donna con tanto di gonna!” ghignò, quasi malignamente, Kiyomaro sicuro che il ragazzo dalle iridi color verde prato non avrebbe mai accetto. Per questo quasi gli si slogò la mascella quando questo decise di accettare.

Va bene, accetto!”

Sei così convinto di vincere?”

Fossi in te non lo farei, Ian” provò a fermare l'amico, Keith. Ma ormai era partito e quando Ian si metteva in testa una cosa niente e nessuno sapeva fargli cambiare idea.


Quella stessa notte, rosso come un peperone per la vergogna, Ian girovagò per il castello vestito come una ragazza con tanto di tacchi a spillo.

Era evidente, il poker non faceva per lui.


**

Image and video hosting by TinyPic Leila Redmund


Fammi capire bene, tutta questa storia per un semplice appuntamento? Sei senza speranza Ada, lasciatelo dire!”

Lo sapevo che non dovevo dirti niente, me ne vado. Addio Leila!” detto ciò la grifondoro fece per varcare la porta, appartenente alla stanza della strega di Salem, ma fu prontamente bloccata dalla stessa.

Leila stava tranquillamente e girovagando per il castello, quella sera, quando aveva notato un' Adelaide alquanto afflitta intenta a sbattere la testa su di una colonna.

Così l'aveva fatta accomodare nella sua stanza ed, offrendole una tazza di thé, aveva tentato di calmarla e farla ragionare.

Ed ora era a conoscenza del motivo per cui Ada fosse così disperata.

E ciò non faceva che farla ridere mentalmente.

Trascinandola per un braccio in direzione del letto, la fece sedere ed iniziò a sistemarle i capelli.

Sta tranquilla, ci penso io. Stasera sarai uno schianto!”


To Be Continued...

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Capitolo 18
*** Special 3: Più scura la Notte, più luminose le Stelle ***


ANGOLO AUTRICI:


Eccoci qui con un nuovo Special!


Prima di lasciarvi al capitolo volevamo solo farvi qualche domanda:

  1. preferite che il prossimo capitolo sia incentrato completamente sull'amore oppure preferite che continuiamo con le prove? Nel caso scegliate la seconda opzione, tenteremo di alternare le prove con degli spezzoni d'amore, ma tenete conto che così facendo usciranno fuori capitoli megagalattici. Pertanto... a voi la scelta! ;) (scrivetecela semmai nella recensione);

  2. La prossima prova riguarderà i segni d'acqua. Quindi... come preferite procedere? Continuiamo a farli combattere fra loro oppure cambiamo 'modalità' e gli facciamo affrontare una prova simile a quella di Kendra? Vi facciamo questa domanda perché per il segno dei Pesci ci sono in gioco tre partecipanti... quindi sono dispari. E stavamo pensando di fare un qualcosa di diverso per loro. Avete delle idee? Se sì scrivetecelo per favore :)


Ora, finalmente – direte voi xD – vi lasciamo al capitolo.

Buona Lettura

Baci

Vic & Gin :)




CAPITOLO SPECIAL 3:

Più scura la Notte, più luminose le Stelle”


16 Agosto 1849, nei pressi di Londra...


Image and video hosting by TinyPic Nox Blacknite


Era un caldo giorno di metà Agosto quando venne al mondo il primogenito dei coniugi Blacknite.

Il 16, per la precisione, e tutta la notte Sophie Lawson aveva patito le pene dell'Inferno per dare alla luce il suo tanto atteso figlio.

Per questo, quando – finalmente – venne alla luce alle 7 e mezza di mattina, decisero di chiamarlo Nox.

Nox come la notte, perché lui in realtà sarebbe dovuto nascere nell'ombra oscura di quel manto notturno invece che al sorgere dei primi raggi solari.

Di certo Duncan e Sophie Blacknite, dandogli quel nome, non avrebbero mai potuto immaginare che questo sarebbe stato uno dei motivi della rovina di quel povero fagottino dall'incarnato roseo.

Ma loro erano diventati genitori e quello sembrava bastare loro.

Di modeste origini, la famiglia Blacknite viveva in una fattoria appena fuori il centro di Londra ed era composta da solo loro tre: madre, padre e figlio.

Il Sig. Blacknite svolgeva la sua carriera di Auror al Ministero in maniera diligente ed attenta.

Altamente scrupoloso, sperava di mantenere la sua vita privata sempre al di fuori della sua carriera lavorativa.


Dico sperava perché ci provò davvero... e ci riuscì anche egregiamente fino a quando uno degli assassini che era riuscito a far arrestare, non riuscì a scappare ancora prima di essere spedito ad Azkaban.

Come aveva fatto? Semplice, il suddetto assassino – di appena diciotto anni – si era dimostrato un abile manipolatore del fuoco ed aveva incenerito chiunque gli si fosse avvicinato.

Probabilmente era uno dei possessori del fattore 'plus', solo che all'epoca nessuno, tranne i cavalieri, poteva immaginare che potesse esistere un potere così grande e distruttivo.

E, ovviamente, nessuno di loro era presente quando avvenne il massacro.


Vendetta! Avrò la mia vendetta su tutta la famiglia Blacknite!

Parola mia o non chiamo più Lucien Holden!”


Aveva aggiunto il ragazzo prima di darsi alla fuga, per questo – da quel giorno – la vita di tutti loro non fu più la stessa di prima.


Ovviamente Lucien riuscì a trovarli.

Vani furono i tentativi, di entrambi i maghi, di opporsi al suo potere difatti non gli ci vollero che una manciata di minuti per sistemarli entrambi.

Ora ne mancava solo uno...

Ma prima che il ragazzo potesse anche solo toccare con un dito Nox, sopraggiunsero gli Auror e – con l'anatema che uccide – lo privarono della vita.

Sì, della vita... ma non dell'anima.

Difatti, prima di morire, il mago pronunciò la formula per la 'Maledizione del doppio' e, una volta abbandonato il suo corpo, lo spirito di Lucien entrò nel corpo di un giovane Nox di appena tre anni.

Nessuno delle persone presenti se ne rese conto, pertanto il ragazzo fu affidato alle cure della zia Urania Blacknite, famosa strega per via dei suoi potenti filtri d'amore.

Da quel giorno, però, Lucien iniziò a deteriorarlo internamente sempre di più... finché un giorno...


**


Ehy dolcezza, dammene un'altra!”

Un'altra birra, Lucien? Non è neanche mezzanotte e già stai alla quinta!”

Ooooh, suvvia mia cara” e nel dire ciò, il giovane Nox – o sarebbe meglio dire Lucien – tirò giù dal bancone la bella donzella e, facendola sedere sulle sue gambe, iniziò a baciarla avidamente davanti a tutti. Dopodiché, una volta bisognosi entrambi di ossigeno, si staccarono ed iniziarono a guardarsi negli occhi.

Lucien ardeva di passione, glielo si poteva leggere in quegli occhi tendenti al verde muschio, esattamente come la fanciulla ardeva per lui. D'altronde non erano degli estranei l'uno per l'altra.

Va bene, Lux. Ma questa è l'ultima, poi basta. Dopo ti voglio fuori di qui”

Per ora, ma chèrie, ma per il dopo... non so se voglio andarmene da qui... non so se mi spiego” continuò lui guardandola, insistentemente, con uno sguardo di fuoco, facendola arrossire vistosamente.

Dopodiché la ragazza si alzò e continuò a fare il suo lavoro andando a servire i tavoli.

Quella notte Lucien si sarebbe divertito.

Oh, eccome se l'avrebbe fatto! Aspettava solo il momento propizio per...


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Ciao” una ragazza alta appena un metro e cinquanta gli aveva appena rivolto la parola destandolo dai suoi sogni ad occhi aperti.

Era minuta ed eccessivamente magra per i suoi gusti, ma nel complesso non era una brutta ragazza per questo si decise a degnarla di qualche attenzione.

Ciao, ci conosciamo mio bel fiorellino?”

A quel nomignolo la ragazza dai capelli coloro dell'oro, istintivamente, alzò un sopracciglio come per dire 'a chi hai dato del fiorellino?' e, a quel punto Lucien, si girò dall'altra parte e decise di ignorarla bellamente.

In fin dei conti, lui una ragazza ce l'aveva già... non aveva bisogno di cercarne un'altra... anche se quella babbana di Chastity Williams non poteva proprio definirsi la sua ragazza.

In compenso il nome non poteva che essere il più sbagliato per lei.

Ci siamo incontrati oggi al mercato, non te lo ricordi?”

La bionda insistette e, sedendosi proprio accanto a lui, continuò a parlargli.

Stavi comprando dei fiori ed abbiamo scambiato due chiacchiere su quali fra iris ed orchidee ti piacessero di più”

A sì ? E cosa ti avrei detto, sentiamo?”

Hai risposto gli iris”

Senti ragazzina” e, nel dire ciò si girò con aria sprezzante verso di lei e continuò “io non ricordo niente di quello che affermi sia successo stamattina, ma stai certa che se è un tentativo di abbordaggio il tuo, sappi che parlare di fiori con me non attacca. Quindi, a meno che tu non abbia un altro tipo di offerta da farmi, smamma” terminò infine lui tracannando, tutto d'un fiato, il boccale di birra appena portatogli da Chastity.

Hai ragione, ma sai... io non sono molto brava in queste cose” continuò lei sussurrandogli l'ultima frase all'orecchio e facendogli quasi andare di traverso la sua bevanda “Ma scommetto che tu lo sei eccome”

Puoi dirlo forte, cara”

Allora perché non usciamo da questa bolgia e ce ne andiamo da qualche parte un po' più... appartata?”

Lucien stentava a credere alle proprie orecchie eppure, dallo sguardo malizioso che gli rivolse lei, dovette ricredersi fin da subito.

Così, mollando velocemente i soldi sul bancone ed allontanandosi con la sua nuova conquista – non prestando minimamente attenzione alla sua amata che continuava a servire i tavoli -, si diresse fuori dal locale.

Tuttavia non ebbe neanche il tempo di fare un passo oltre la porta che qualcuno, con un incantesimo, lo scaraventò in un vicolo lì vicino – in modo che nessun passante potesse vederli – e lo inchiodò al terreno.


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È come dicevi tu, Iris, brava. Questo ragazzo ha davvero una doppia personalità” a parlare era stato un ragazzo sui venticinque anni che, non appena Iris era uscita dal locale, le si era avvicinato subito come per proteggerla.

Visto?! Io ho sempre ragione!”

Così pare. Vediamo se, invece, io ho ragione su questo

Il ragazzo prese dalla fibbia della sua cintura un pugnale e, con la forza, costrinse il giovane Lucien a tenerlo in mano. Manco il tempo di prenderlo che questo iniziò ad illuminarsi sotto gli occhi di tutti loro.

Voi... siete dei maghi! Che cosa volete? Sono pulito, non ho fatto niente!”

A no?” rispose lui dopo aver riposto accuratamente la sua arma “Quindi non sai niente di un incendio scoppiato accidentalmente nella villa dei Butler... vero?”

Assolutamente”

Ed immagino che, pure qui, tu non c'entri niente con un altro incendio, scoppiato nel cuore della notte, nelle vicinanze della magione di Sir. Gregory... giusto?”

Giusto!” continuò Lucien imperterrito. Certo che tutti quegli incidenti erano stati opera sua ma – di sicuro – non l'avrebbe mai ammesso manco sotto tortura. Erano stati solo degli scherzi indirizzati a varie persone del paese che non facevano che parlar male di lui! Ingiustamente, a suo parere.

Bene, allora possiamo anche ucciderti dato che tu non c'entri niente in tutto questo. Ci hai visti quindi per quale motivo dovremmo lasciarti in vita?”

A quelle parole, Lucien iniziò a sudare freddo.

Si stava divertendo così tanto nella sua nuova vita che non voleva rimetterci la pelle!


Maledizione!


Fa come ti pare, sconosciuto, ma sappi solo che se, davvero mi ucciderai, ti sarai macchiato della morte di un innocente”

Tu? Innocente? Ma non farmi ridere! Vedi di trovare una scusa migliore... Lucien

Come diavolo faceva mo a sapere il suo nome?!

Mica gliel'aveva detto!

Non c'è bisogno che tu me lo dica. Perché sprecare fiato con le parole quando basta sentire i tuoi pensieri per sapere tutto di te”


Un legilimens! Ci mancava solo questo!


Eh già... vedo che finalmente ci sei arrivato”

Cosa siete degli Auror forse? Volete uccidermi per essermi divertito ad appiccare il fuoco qua e là? E poi tu” sbottò Lucien in direzione della ragazza “non sei un po' troppo giovane per essere un Auror? Ora li assoldate pure che puzzano ancora di latte? Mi fate schifo, tutti voi!”

Oh non ho dubbi sul fatto che ti facciamo schifo... non è per questo che hai ucciso i coniugi Blacknite quasi dodici anni fa?”

Li ho uccisi per vendetta! Quel Duncan voleva spedirmi ad Azkaban e tu smettila di leggermi nel pensiero!” urlò con tutto il fiato in corpo il giovane futuro grifondoro.

Ma tutto ciò che ricevette fu una mera alzata di spalle da entrambi, dopo che si fossero scambiati uno sguardo veloce fra loro.

Fidati... per come ti andrà oggi... forse sarebbe stato meglio, per te, finire ad Azkaban” e, nel dire ciò, il ragazzo dai capelli argentati (solo ora Lucien li aveva notati) sfoderò la sua bacchetta e sentenziò la sua condanna: “Da oggi puoi dire addio alla tua libertà... chiunque tu sia”.


**


Iris, ma secondo te mi ammetteranno ad Hogwarts lo stesso anche se ho sedici anni?!”

Ma certo che lo faranno, Nox. Perché non dovrebbero? Hai preso lezioni private tutti i giorni da un anno a questa parte. Sei in paro con tutte le materie scolastiche e, forse, sai pure più di loro riguardo determinati argomenti. Perché non dovrebbero prenderti?” domandò la ragazza al suo migliore amico non appena ebbero varcato la porta del negozio.

Non lo so, poniamo il caso che - finalmente – mi decida ad andare in quella scuola. Entro dentro, la gente mi osserva perplessa e, infine, mi piazzano quel cappello in testa. E se questo non trova una casa in cui piazzarmi? Immaginati la vergogna!”

La fai troppo melodrammatica tu: il cappello sa sempre dove piazzarti. L'ha detto anche lui, ricordi? Quindi stai sereno e cerca una bacchetta adatta a te, che questa” Iris si avvicinò all'amico e, con un gesto fulmineo, gli sfilò dalla tasca la bacchetta di ulivo guardandola con disgusto “QUESTA non va bene per te”

Ma l'ho sempre utilizzata ed è l'unica che abbia mai avuto” tentò di protestare lui. Ma ogni suo tentativo fu zittito, in primis dallo sguardo omicida che Iris gli rivolse e, successivamente, dall'entrata in scena di un vecchietto.

Scusate l'intromissione ma stavo ascoltando la conversazione che stavate intraprendendo... lei diceva, alla sua amica, che non ha mai provato una bacchetta e che, quella che tiene in mano lei, se l'è ritrovata – così – fra le mani?”

Ehm... no”

Esattamente!” lo zittì velocemente Iris intromettendosi nel discorso.

Al vecchio quasi non venne un colpo quando sentì la risposta affermative della bionda e, sospirando pesantemente, si affrettò a presentarsi.

Piacere, mi chiamo Gerbold Olivander e sono qui per servirvi – oggi – nella missione per trovare la bacchetta perfetta per il signor...”

Nox”

Nox! Magnifico, che splendido nome”


E quel giorno, Iris e Nox, lo passarono in quella maniera: a fare shopping a Diagon Alley per l'ammissione ad Hogwarts del moro.

Inutile dire che, ovviamente, riuscirono a rimpiazzare la vecchia bacchetta di Lucien con una splendida bacchetta di noce nero con nucleo di piuma di fenice.

Inutile dire che, ovviamente, Nox fu ammesso ad Hogwarts.

Ed, inutile dire che, fu ammesso anche fra i ranghi della Luna Rossa quello stesso anno.

E per lui, anche se Lucien era difficile da gestire, fu l'anno più bello di tutta la sua vita.


**


Presente, un anno dopo le selezioni dei cavalieri, ore 9:45 del mattino a Villa O'Klodore – Blacknite, Londra...


Sai, Iris, stavo pensando”

Dimmi Nox”

Iris e Nox stavano amabilmente facendo colazione, quella mattina, nella splendida villetta che si erano comprati in comune una trentina di anni prima. Tutto procedeva per il meglio quando, all'improvviso, un dubbio aveva sfiorato la mente dell'ex-grifondoro.

Mi chiedevo... Ma tu, no?... in qualità di donna, perché sei una donna giusto?”

Ad Iris quasi non cadde la tazzina dalla mano per via del nervoso che iniziò a salirle a causa di quell'affermazione.

Si.. giusto... avanti spara la cazzata Nox!”

Ecco... il fatto è che... facendo parte dei cavalieri del 'Sole Nero' e della 'Luna Rossa' e, ricevendo in dono l'immortalità... mi stavo chiedendo: ma anche se sei immortale, potresti mai avere dei figli tu?”

Ad Iris andò, letteralmente, di traverso il sorso di thé che nel frattempo aveva buttato giù e- rossa come un peperone – iniziò ad urlargli contro.

Ma ti paiono domande da fare queste? E non sono manco le dieci della mattina! Merlin ... ty dolzhen byt' sumasshedshim (*)!”

Non parlare russo che sai che non lo conosco!” disse lui, per tutta risposta, alzando un sopracciglio e guardandola di traverso.

Ok, Nox, ma ti paiono domande da fare?!”

Pura curiosità”

Ma..insomma... ragiona. Te lo ricordi Vincent giusto? Lui era il figlio di due cavalieri, quindi aveva un padre ed una madre. Se quella là, secoli fa, è riuscita a sfornare una serpe simile perché io non dovrei scusa?”

Come se fosse appena caduto dal pero, Nox spalancò gli occhi e rispose con un “hai ragione!” in modo a dir poco sorpreso.

Quindi un giorno è possibile che avremmo un piccolo draghetto sputa fuoco e ghiaccio fra noi?”

A quell'affermazione, Iris si alzò di botto dalla sedia e gli urlò contro esasperata.

BASTA! Non voglio più parlarne! Me ne vado!”

E così fece.

Piantò Nox, da solo, ancora intento a bere il suo thè con l'aria stralunata.

Insomma, cosa aveva mai fatto di male?

Proprio non capiva perché la sua migliore amica si sentisse così in agitazione... come se lui e gli altri cavalieri non sapessero della sua relazione amorosa con Lavi Polaris...


Bah, valle a capire le donne!


Alla fine, incurante di quello che era appena successo, decise che fosse il caso di lasciar perdere e continuò a bere il suo thé.


Da quel giorno Iris non gli rivolse la parola per quasi una settimana.



The End



NOTA:


(*) = qui Iris parla in russo e, con l'aiuto del traduttore di google, la frase che ha pronunciato dovrebbe essere questa: Merlino.... devi essere impazzito!







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Capitolo 19
*** Indomabile come l'Acqua ***


a

Angolo Autrici:


Eccoci di nuovo con la prova dell'acqua!

Ci scusiamo per il ritardo ma questo capitolo è stato parecchio complesso da scrivere... come sapete volevamo fare un qualcosa di diverso per queste prove e, purtroppo, ci siamo ritrovate che non sapevamo bene cosa scrivere (anche perché solo due autrici ci hanno risposto alle domande nel capitolo precedente e quindi non avevamo molte idee a riguardo).

Tuttavia poi il 'lampo di genio' ci è venuto grazie all'aiuto di un'altra autrice che, in una delle sue interattive, ha ambientato la storia in un labirinto.

Pertanto cogliamo l'occasione per ringraziare profondamente Ms. Mary Santiago!

Le abbiamo chiesto il permesso e, non solo ci ha ispirate per questo capitolo, ma ci ha anche dato il suo consenso.


GRAZIE ANCORA MARY!


Ora, godetevi il capitolo :)

**che è venuto lungo in una maniera incredibile... ma pazientate un pochino, please**

Ringraziamo tantissimo sia chi legge sia chi recensisce :)

Baci

Vic & Gin


P.S. → il prossimo capitolo sarà lo special su Adelaide e, a fondo pagina, troverete delle domande a cui ci piacerebbe che rispondiate :)

P.P.S. → Buona Pasqua a tutti voi!!!!! Anche se in ritardo ci tenevamo a farvi gli auguri :)



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CAPITOLO 11:

Indomabile come l'Acqua”



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Ada era un fascio di nervi.

Forse per il modo in cui Leila l'aveva conciata... forse a causa delle candele profumate che il biondo aveva piazzato tutte intorno alla serra, creando un'atmosfera a dir poco romantica... forse perché il corpetto del vestito di seta – sempre opera di Leila – la stava praticamente soffocando o forse, più probabilmente, perché erano secoli che non usciva con un ragazzo... fatto sta che non vedeva l'ora di tornarsene in camera sua.

E tutta quest'angoscia non faceva che trapelare, palesemente, dal volto della grifondoro.

Ed ovviamente Eric se n'era accorto, anche perché l'aura di Adelaide gli arriva come un mix di onde completamente sconnesse fra loro... prima basse e poi alte... che cosa le stava succedendo?

Ada, tutto bene?”

Sì... ehm... sì, tutto... bene” aveva risposto titubante la castana, producendo un acuto a dir poco stridulo a quel 'bene'.


Ecco, ora penserà che sono una cretina!


Sicura? Perché sai, stavo ripensando al discordo dell'altro giorno... riguardo la questione dei poteri... eeee... non è che è questo ciò che ti preoccupa?”


Come se avesse appena ricevuto una secchiata d'acqua gelida, Ada si voltò verso di lui – ad una velocità incredibile – allargando i suoi occhi screziati di verde.

E, come per incanto, tutto il nervoso che stava provando di colpo iniziò a sparire per fare spazio ad un'altra emozione: la tristezza.

Abbassando lo sguardo verso il cestino di vimini, le parole le uscirono senza che se ne rendesse conto.

Sai... quando i miei poteri si sono presentati, per la prima volta nella mia vita, non me n'ero manco accorta. E' stata la preside, Minerva McGranitt, a rendermi...” deglutì pesantemente prima di pronunciare la fatidica parola “... consapevole...” una pausa si fece largo nel discorso della grifondoro, ma Eric non se la sentì di intromettersi, per questo la fece continuare “... da allora, non ti nascondo che ho iniziato ad isolarmi. Insomma, avrai notato che oltre a Jennifer non ho mai scambiato una sola parola con i miei compagni di scuola, no? Figuriamoci, poi, parlare con gente che non ho mai visto in vita mia...”

Perché ti sei isolata?”

Perché io non solo riesco a capire ed a fare dire la verità alle persone ma... se mi impegno... riesco anche a manipolarle. Ed è questo quello che mi spaventa. Come faccio a sapere, per esempio in una discussione, che la persona con cui sto parlando non abbia cambiato opinione solo perché – indirettamente – sono stata io a manipolarla? Come faccio a sapere se quelli che io considero amici lo siano a tutti gli effetti e non solo perché sono delle 'vittime' del mio potere? Come faccio a sapere se una persona è realmente interessata a me? Potrei manipolarla senza manco rendermene conto... per questo, da quel giorno, non ho fatto che allontanarmi da tutto e da tutti”

E di Jennifer che mi dici?”

Con Jenny era diverso... io e lei siamo diventate amiche fin da subito, ancora prima di raggiungere Hogwarts per la prima volta, ed avevamo appena undici anni... di solito queste particolari abilità si manifestano-”

Durante la pubertà...” aveva aggiunto, senza rendersene conto, Eric intromettendosi nel discorso “... lo so bene anche io, credimi”.

Ed ora anche lui non faceva che guardare un punto fisso nel vuoto fra le linee della stola su cui erano seduti.

Però, sai che ti dico? Secondo me ogni cosa ha anche un'altra faccia della medaglia. Ed ho imparato che dalla vita vanno prese solo le cose migliori! Certo, gli sbagli del passato ti fanno crescere e ti aiutano ad affrontare al meglio il futuro, ma è nel presente che si trova il segreto per andare avanti. Pensa che quando ho utilizzato i miei poteri per la prima volta, ho quasi ucciso la mia sorellina”

Davvero?” Ada era senza parole, non si sarebbe mai immaginata una cosa del genere dal biondo... insomma, l'aveva sempre visto tranquillo e pacato. Come era riuscito a raggiungere quella sorta di equilibrio interiore?

Davvero! Ancora me lo ricordo come se fosse ieri... stavamo discutendo per una cavolata... a dirla tutta neanche mi ricordo di preciso cosa fosse, fatto sta che mi arrabbiai terribilmente e – senza rendermene conto – iniziai a prosciugarle l'energia vitale. Fu mio padre a fermarmi, quel giorno, dandomi una botta in testa. Inutile che ti racconti come mi possa essere sentito in seguito... avevo paura anche ad uscire di casa. Mi domandavo sempre: e se facessi del male al mio vicino di casa involontariamente? Se lo privassi della vita? Che cosa succederebbe se perdessi il controllo?”

E come hai fatto a smetterla di torturarti?”

A dire il vero... sono stati Iris e Nox a trovarmi... senza il loro supporto, dubito fortemente che ce l'avrei mai fatta. Loro mi hanno accettato, fin da subito, per quello che ero. Esattamente come io ho fatto con loro... Per questo ti faccio questo discorso dell'altra faccia della medaglia. Se non avessi mai posseduto questo fattore plus, non avrei mai incontrato Iris e Nox e – probabilmente – la mia vita si sarebbe svolta in una maniera completamente diversa da questa”

E... non rimpiangi mai la tua vita di prima ?”

Eric incrociò le gambe e se le portò al petto, tenendosele con le braccia.

Poi iniziò a scuotere leggermente la testa da destra a sinistra.

A dire il vero... no. Ma c'è anche da dire che certe cose le capisci solo dopo averle superate. Lì per lì ti sembra quasi di impazzire”

Ed è esattamente come mi sento io... a dir la verità” rispose sconsolata la giovane grifondoro terminando la frase del biondo.

Eric si voltò a guardarla e, prendendole la mano destra, iniziò a stringerla forte nella sua attirando l'attenzione della ragazza.

Imparerai a controllare i tuoi poteri, vedrai, e a quel punto non avrai più nulla da temere. Ti aiuterò io, stai tranquilla.”

Davvero mi aiuterai?”

Certo! Anche perché... se devo essere sincero... captando la tua energia come onde, riesco anche a capire quando stai utilizzando i tuoi poteri... probabilmente sono una delle poche persone esistenti sul globo ad esserti immune” aggiunse lui scoppiando in una fragorosa risata.

Ah, ma davvero? Credi di potermi fregare? Vedrai, dopodomani di cosa sono capace!”

Continuando a ridere a più non posso, Ada si ritrovò coinvolta anche lei in quell'atmosfera di allegria.

La tensione ed il nervoso l'avevano completamente abbandonata.

Forse Eric aveva ragione.

Forse ogni cosa negativa aveva sempre un risvolto positivo. Bastava solo cambiare prospettiva.

Anche perché, se non avesse avuto i suoi poteri, avrebbe mai incontrato Eric nella sua vita?

Sicuramente no.

E già da quel momento, gran parte delle sue paure iniziarono ad abbandonarla.


**



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Leila, insomma, ma ti paiono queste cose da fare?!”

Suvvia Sam quanto la fai melodrammatica! Stiamo solo dando una sbirciatina, mica stiamo ammazzando qualcuno!”

Si, ma se avessero voluto fare una cosa plateale ci avrebbero invitato! Invece hanno preferito una cosa un po' più intima. Non mi sembra il caso di continuare a spiarli”

Leila alzò gli occhi al cielo, palesemente contrariata, abbassando leggermente il cannocchiale che teneva fra le mani.

Dopo aver aiutato Adelaide a prepararsi per il suo appuntamento, con il bel cavaliere dell'acquario, la giovane strega di Salem non era riuscita a resistere alla tentazione ed aveva deciso di seguirli fin da subito.

Poi, mentre camminava furtivamente per i corridoi del castello, aveva incrociato una Samantha alquanto depressa che si trascinava in direzione della sua stanza. E la castana non aveva resistito. Difatti aveva praticamente costretto la bionda a seguirla, nel tentativo di tirarla su di morale, fino a quando non avevano raggiunto la serra.

Ma ora, dopo le numerose 'riprese' di quest'ultima, Leila stava iniziando a maledirsi mentalmente della sua decisione.

Insomma, voleva divertirsi e – magari – farsi anche una risata! E non giustificarsi costantemente con 'il senso del pudore' di Sam.

E non alzare gli occhi al cielo con fare scocciato! Lo sai che stiamo facendo qualcosa che non dovremmo fare! E poi scusa, ma tu domani non hai la prova per il titolo di cavaliere? E' il caso di andarcene”

Niente affatto! E che, ce ne andiamo sul più bello? Li ho appena sentiti parlare delle paure di Ada e guarda che faccia da cane bastonato ha Eric?! Secondo me fra poco si baceranno! Già mi immagino la scena, come in un libro d'amore: lei che inizia a piangere, di punto in bianco, per il troppo dolore; lui che le si avvicina, nel tentativo di consolarla, ed inizia ad abbracciarla; e poi BAM! Ecco che-”

Ma Leila non ebbe manco il tempo di terminare la frase che, una voce maschile proveniente esattamente dietro di loro, si intromise nel discorso fuorviando i castelli mentali della castana.

Che cosa state facendo voi due?”

Kiyo” esclamò Sam, fin da subito, alquanto sorpresa di vederlo là “Tu che ci fai qui?”

Stavo cercando Erwin, non lo trovo da nessuna parte. Per questo immaginavo che si trovasse qui, era l'unico posto che mi mancava da controllare”

Erwin ci ha mollato allegramente dopo neanche cinque minuti che aveva perso l'incontro, senza manco essere obliviato!” continuò Leila con aria leggermente stizzita per essere stata interrotta proprio sul più bello.

Per quanto potesse essere 'comprensiva' nei confronti delle persone, essere interrotta era una cosa che proprio non sopportava. E Kiyomaro l'aveva appena fatto. Per questo, nonostante negli ultimi tempi fossero diventati amici, non ce la fece a trattenersi più di tanto.

Tuttavia il giapponese, a quell'affermazione, si limitò ad una misera alzata di spalle e, con la sua solita freddezza, esclamò solo un misero “Peccato, mi stava simpatico” dopodiché prese in mano la sua bacchetta e continuò il discorso incentrandolo su un altro argomento.

Ritornando a voi, che cosa stavate facendo eh?!” domandò lui incrociando le braccia al petto mentre, alzando leggermente un sopracciglio, iniziò a guardarle con un'aria astuta.

Niente” fu la risposta secca di entrambe.

Allora dato che non stavate facendo niente, direi che è il caso di andare a dormire” Kiyo si girò in direzione della castana e continuò “Tu domani non hai una prova? E' il caso che ti riposi per bene, sempre che tu abbia voglia di vincere”

Senti, partiamo dal presupposto che IO DOMANI VINCERO' COMUNQUE LA PROVA”

Ah sì? E come fai ad esserne così sicura? Hai visto Mabel che è in grado di fare vero?”

Sì, lo so che Mabel è una degna avversaria ma-”

Allora direi che è il caso che ve ne andiate a letto, adesso”

Non mi piace essere interrotta” risposte a modo Leila, guardando in cagnesco il suo presunto amico giapponese. Ma Kiyo non si lasciò intimidire ugualmente e, con un abile gesto della mano, lanciò addosso alle ragazze un incantesimo soporifero ancora prima che entrambe potessero rendersene conto. Dopodiché, una volta che entrambe si furono addormentate sul prato, con un 'Wingardium Leviosa' fece levitare i corpi di entrambe e li mosse in direzione delle loro stanze.

Dato che la stanza di Sam era quella più vicina alla serra, Kiyomaro si fermò davanti alla sua porta solo per aprirla leggermente, facendovi passare il corpo della bionda.

Una volta che si fu assicurato di averla messa nel letto per bene, continuò dritto lungo il corridoio in direzione della camera di Leila.

L'aveva quasi raggiunta quando questa aveva iniziato a parlare nel sonno.

Mmm... Ada... Eric... Kiyomaro”

Non appena la strega di Salem ebbe pronunciato il suo nome, il giapponese si fermò un attimo per osservarla.

Leila dormiva beata, con un sorrisetto stampato in faccia, all'interno del regno dei sogni.

E a quella visione il cuore di Kiyo si sciolse come neve al sole.

Poteva non sembrare, anche perché il moro faceva di tutto per depistare la gente, ma sotto quell'armatura d'acciaio freddo si nascondeva un ragazzo dai profondi ideali e principi morali.

Ed uno di questi era l'amicizia.

Per i suoi amici avrebbe dato la vita pur di vederli al sicuro.

Per questo non si trattenne dal sorridere dolcemente davanti a quella visione.

Leila poteva possedere anche un leggero difetto nel carattere, bastava vedere come gli si era rivolta quando l'aveva interrotta, ma tutto sommato era una brava persona. E, soprattutto, una persona su cui poter fare affidamento.

Kiyo allungò la mano, sul volto della castana, solo per poterne accarezzare i capelli.

Spero proprio che tu vinca domani”

Dopodiché, una volta arrivati davanti alla porta della sua camera, la indirizzò nel proprio letto coprendola con le coperte.

Sogni d''oro, Leila”


**


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Castello dei Baskerville, 30 Settembre, ore 10.30...


Quella mattina era iniziata in un modo alquanto bizzarro.

Non solo non si erano presentati tutti e quattro cavalieri (solo Iris ed Eric erano presenti in qualità di giudici) ma per i segni d'acqua fu decisa una prova completamente diversa.

I ragazzi furono divisi in tre squadre, ognuna rappresentante un segno zodiacale, e collocati davanti all'entrata del labirinto posizionato all'ala ovest del castello.

Per i segni d'acqua abbiamo pensato di articolare le prove in maniera diversa” aveva preso la parola Eric e, richiamando a sé i suoi poteri, iniziò a far levitare sopra la sua testa tre coppe di cristallo.

Questo è l'oggetto che dovete trovare all'interno del labirinto. Come vedete le coppe sono tre, una per segno zodiacale, quindi la prova sarà abbastanza facile. Il primo che cattura la coppa vince il titolo di cavaliere. Ci sono domande?”

Come riusciremo a capire se abbiamo preso la coppa giusta? Nel senso, è possibile che io catturi la coppa dello scorpione, quando invece a me serve quella dei pesci?” domandò Keith guardando di traverso il tanto agognato oggetto che l'avrebbe reso cavaliere dei pesci.

Non sapeva per quale motivo, ma sentiva odore di fregatura in tutta quella scenetta

E' possibile” rispose pacato il biondo “Ma sarebbe davvero difficile cadere in un tranello simile: nella parte inferiore della coppa è posizionata una targa con su inciso il simbolo del segno zodiacale, più una scritta in latino del vostro segno. Per esempio i pesci sono rappresentati con questo simbolo e la dicitura 'pisces' proprio al di sotto di esso. In sostanza, non potete sbagliarvi”

Nel caso non le conosciate” Iris aveva deciso di intromettersi nel discorso, dopo aver notato gli sguardi spaesati dei concorrenti, per dare alcune delucidazioni “le sigle in latino sono le seguenti: 'scorpio' per lo scorpione, 'pisces' per i pesci e 'cancer' per il cancro”

Bene, grazie Iris. Ci sono altre domande?” domandò Eric continuando a guardarli uno ad uno. Ma se prima aveva letto insicurezza negli occhi dei ragazzi, in quel momento, tutto quello che riusciva a vedere – ed a percepire – era solo adrenalina misto al desiderio di incominciare.

E così decise di assecondarli.

Al via che pronunciò, dopo aver posizionato le coppe in dei punti a caso nel labirinto, i ragazzi cominciarono a correre come dei forsennati.

E la prova ebbe inizio.


**


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Kendra sedeva immobile, con il libro aperto sulle gambe, sopra al letto nella sua stanza, con le spalle rivolte verso la spalliera.

Accanto a lei, i suoi due migliori amici, Albus e Scorpius, non facevano che allenarsi eseguendo flessioni ed addominali di tutti i tipi.

E' inutile che vi massacriate in questa maniera, tanto le prove che affronterete non avranno nulla a che fare con la vostra resistenza fisica”

Ma sentila Scorp! È cavaliere da manco un giorno e già si sente in diritto di dirci quello che dobbiamo fare e no!”

Sono senza parole, Al, e lei sarebbe la nostra migliore amica?”

Ma ti rendi conto di che tipo di gente ci contorniamo, noi?!”

Sì, sì, certo... fate meno gli spiritosi e preparativi mentalmente piuttosto: le prove non sono affatto facili!” rispose lei, senza muovere un muscolo dalla sua posizione, sfogliando velocemente la pagina del libro.

Albus, piuttosto toccato dal fatto che Kendra non se lo stesse filando minimamente, si alzò di scatto dal pavimento solo per poterle strappare dalle mani il tomo.

Successivamente lo chiuse di botto e, con aria strafottente, iniziò a leggere ad alta voce il titolo del libro solo per fare uno sfregio alla sua amica.

Shadowhunters, il principe” il ragazzo dagli occhi di giada voltò lo sguardo, velocemente, dalla copertina alla sua migliore amica ed, alzando leggermente un sopracciglio, esclamò un disgustato “Ma che roba è questa, Kendra? Che schifezze ti leggi?!”

Come se l'avessero appena insultata in malo modo, la giovane corvonero si alzò di botto dal letto e – tentando di strappare il libro dalle mani di Potter – iniziò ad urlargli contro frasi del tipo “Ma che ne puoi sapere tu? Questo è un best-seller nel mondo babbano!” ma vani furono i tentativi della castana di riprendersi il libro; difatti, non appena Albus vide Kendra avvicinarsi minacciosa, non ci pensò due e lanciò l'oggetto nelle mani di Scorpius.

Prendilo Scorp!”

Così era iniziata la lotta per la supremazia di shadowhunters...

Le due serpi non facevano che lanciarselo fra le mani appena Kendra si avvicinava ad uno dei due.

E la corvonero stava iniziando davvero a stancarsi di quel giochetto senza senso.

Ad un certo punto intercettò mentalmente il suo fedele amico Antares, dalla finestra, e gli ordinò di prendere il libro a mezz'aria e di nasconderlo in un luogo sicuro.

E così fece lui, solo che qualcosa andò storto...

Difatti, il gufo reale, nell'eseguire l'ordine della sua padroncina nel posizionare in un luogo sicuro il libro dopo che fu riuscito a prenderlo fra gli artigli – volò fuori dalla finestra e si diresse verso l'altra ala del castello.

ANTARES! CHE COSA FAI? TORNA QUI!” ma niente... vani furono i tentativi di Kendra di richiamare il suo amico dal suo precedente ordine, pertanto, gli restò una sola cosa da fare: corrergli appresso.

Ma prima che potesse varcare la porta, si girò verso i suoi due presunti migliori amici e – assottigliando le sue iridi azzurre – non esitò a maledirli.

Con voi due faccio i conti dopo. Preparatevi perché non sarà una cosa piacevole”


**


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Nel frattempo Ted, nella sua stanza, non faceva che sospirare mentre guardava davanti a sé i vestiti che aveva posizionato sul letto.

Quel giorno si era svegliato tardi e, di conseguenza, non era riuscito a presentarsi alla prova dell'acqua in tempo.

Doveva sbrigarsi – ne era più che consapevole – ma più guardava gli abiti piegati in maniera impeccabile e più aveva voglia di saltare la 'selezione'.

Si girò in direzione della finestra, mentre continuava a sistemarsi la cintura dell'accappatoio, e - alzando leggermente gli occhi - voltò il suo sguardo in direzione del cielo.


Il sole... con questo sole lui avrebbe dovuto passare un'intera giornata a guardare quei ragazzini ad ammazzarsi per acchiappare una coppa?

Decisamente non era il caso, eppure lo sguardo assassino di Iris – scolpito per bene all'interno della sua mente - non faceva che massacrarlo di dubbi.

Iris si sarebbe decisamente arrabbiata se lui non si fosse presentato... quindi ritornò al problema della giornata.

Andare o non andare? Questo è il dilemma”

Tuttavia non ebbe manco il tempo di rispondersi da solo che un rumore di artigli, proveniente dall'altra finestra, lo costrinse a voltarsi in quella direzione.

Un maestoso gufo se ne stava lì, sbattendo abilmente le sue possenti ali, a graffiare il vetro nel tentativo di farsi aprire.

L'ex grifondoro non ci pensò due volte e, con molta nonchalance, girò fra le mani la maniglia della finestra e diede libero accesso al volatile.

Questo, non appena fu chiaro che potesse entrare all'interno della stanza, iniziò a volare in maniera circolare sopra il lampadario di cristallo facendo cadere un libro proprio sotto di esso.

Poi, così come era venuto, se ne andò.

Ted richiuse velocemente la finestra e, con sguardo sospetto, prese da terra il tomo di carta e se lo rigirò fra le mani.

Nell'esatto istante in cui lo fece, inaspettatamente, la porta della sua stanza si spalancò di colpo mostrando la figura di una ragazza con i capelli scompigliati ed il volto lievemente arrossato.

Kendra! E tu che ci fai qui?”

Il mio libro! Santo cielo, meno male che ho azzeccato la stanza! Lo davo già per disperso!” e, ignorando bellamente il cavaliere del sagittario, il nuovo cavaliere della vergine si precipitò nella sua direzione e gli strappò dalle mani il suo tanto agognato romanzo. Poi, portandoselo al petto e sospirando pesantemente, chiuse leggermente gli occhi continuando ad esclamare un “Meno male che l'ho ritrovato!”

Ma quando, finalmente, riaprì gli occhi si rese conto solo allora della scena che si era venuta a creare.

Kendra era appena entrata, senza manco chiedere il permesso, all'interno della stanza di un ragazzo; ragazzo che poi si era dimostrato essere Ted Lupin; lo stesso Ted che la guardava con aria perplessa, come se si stesse domandando se fosse sana mentalmente oppure no, in accappatoio... praticamente nudo!

ODDIO, ti prego perdonami! io... io... non pensavo che tu... insomma...” il suo sguardo vagava dal volto di lui alla cintura del suo accappatoio color indaco “Ti chiedo infinitamente perdono!”

Imbarazzata come non mai, la corvonero si affrettò a scusarsi per l'inconveniente e senza manco sentire la risposta del metamorfusmago si allontanò velocemente dalla stanza.

Rimasto da solo, non avendo capito assolutamente nulla di quello che era appena successo, Ted si ritrovò a ridere come uno scemo.

Sì, decisamente sarebbe andato ad assistere alle selezioni e poi... non poteva perdere l'occasione di vedere Kendra, no?


**


Castello dei Baskerville, nel labirinto, ore 11,45...


Leila era stremata.

Era più di un'ora che non faceva che correre di qua e di là nel tentativo di trovare quella benedetta coppa. Ma niente! Aveva girato in lungo e in largo ma più avanzava in quello che credeva essere il centro del labirinto e più le sembrava di girare a vuoto.

Per non parlare, poi, di quella pozza d'acqua che non faceva che incrociare sulla sua strada!

Era soprattutto a causa di quel ruscello che si stava convincendo di star perdendo tempo.

Ovunque si girasse, sembrava che la seguisse come se volesse dirle qualcosa.

Per questo motivo alla fine, quasi allo stremo delle forze, si convinse ad avvicinarsi per bere un sorso d'acqua.

Hai vinto, dannato agglomerato d' idrogeno ed ossigeno! Lo so che in realtà mi stai seguendo! E... cavolo adesso parlo pure con le cose inanimate? Sto davvero andando fuori di testa per questa competizione!”


Ok, forse sto esagerando. Forse un po' d'acqua mi aiuterà a rimettermi in forze.


Ma appena la strega di Salem allungò la mano in direzione di quello specchio acquatico qualcosa iniziò a prendere forma sotto i suoi occhi.

Spaventata, ritrasse subito il braccio solo per assicurarsi di star vedendo soltanto la sua figura riflessa nel ruscello.

E così sembrava.

Per tale motivo, questa volta, quasi gettò la sua mano all'interno dell'acqua ma, nel momento esatto in cui le sue dita iniziarono a sfiorarne la superficie, delle immagini sbiadite iniziarono a prendere forma proprio sotto i suoi occhi.

Leila ritrasse nuovamente il braccio solo per assicurarsi che i suoi dubbi fossero fondati.

Ed esattamente come prima, nel momento in cui si allontanò dall'acqua, l'unica immagine che riuscì a vedere fu solo la propria.

Ma certo! Psicometria! Come aveva fatto a non pensarci prima?

Evidentemente non solo era in grado di controllare l'elemento acquatico ma, da esso, riusciva anche a vedere sprazzi di quello che sembrava essere il futuro... pertanto, consapevole ormai delle proprie capacità, non ci pensò due volte ed appoggiò la mano sulla superficie.

Con l'indice toccò, lievemente, un punto a caso ed iniziò a disegnare un cerchio.

In poco tempo, all'interno di esso, Leila iniziò a vedere il futuro...

Vide Adelaide diventare il cavaliere della bilancia, Keith e Killian combattersi fra di loro per il titolo di cavaliere ed anche Kiyomaro e Scorpius... Solo nell'ultimo pezzo della visione, riguardante loro due, qualcosa andò storto... riusciva a vederli, ma li vedeva ad intermittenza, come se il futuro fosse – in qualche maniera – ancora incerto... e poi la vide: la morte! Tutti i suoi amici giacevano, in una sorta di piramide, uno sull'altro privi di vita. Imbrattati di sangue dalla testa ai piedi, con gli occhi vitrei rivolti verso l'alto, su di loro sedeva una figura incappucciata con un'aria trionfante.

Nel momento esatto in cui Leila si avvicinò di più, per vedere di chi si trattasse, questa iniziò a mutare.

Immagini, completamente dislocate fra loro, iniziarono a stagliarsi davanti ai suoi occhi.

Un cane nero (*), con gli occhi insanguinati, non appena si accorse di essere spiato dalla castana iniziò a ringhiargli ed ad abbagliargli contro. Poi, come d'incanto, questo mutò le sue sembianze in una figura maschile, completamente vestita di nero, con una maschera giapponese che gli ricopriva il volto. Ed infine, dopo essere stata completamente rivestita dall'oscurità, la figura si trasformò in un mostruoso dissennatore (*).

Urlando a più non posso, questo si girò in direzione di Leila e – come se tutta la scena si stesse svolgendo nel presente – iniziò ad avvicinarsi a lei, allungando le proprie mani... mani che riuscirono ad emergere fuori dall'acqua.

Spaventata più che mai, la strega di Salem interruppe immediatamente il contatto e, con il cuore in gola, si affrettò ad allontanarsi dal ruscello.

Poi, di punto in bianco, la coppa con su inciso il segno dello scorpione emerse dall'acqua ed iniziò a splendere proprio di fronte ai suoi occhi.

Solo la voce di Mabel, ruppe tutta la scena e la riportò alla realtà.


**


Killian stava perdendo a causa dei colpi, incredibilmente veloci, di Keith Meghetos.

Difatti il biondo non faceva che schivare abilmente ogni attacco rivolto verso di lui, creando dei varchi temporali che lo aiutavano a teletrasportarsi da una parte all'altra dello spazio in cui si trovavano.

Scompariva e poi ricompariva e, quando lo faceva, non esitava ad attaccare con degli schiantesimi provenienti dalla sua bacchetta.

Con questo giochetto aveva facilmente messo k.o. Lily ed ora era il turno di Killian.

Ma non ti vergogni ad usare simili trucchetti, Meghetos? Tira fuori le palle e combatti da uomo!”

Io STO combattendo da uomo, Nott, sei tu che ti ostini a proteggere la piccola Potter e continui a prenderle”

Sei un essere schifoso, lasciatelo dire!”

Detto da te... fa quasi ridere lo sai?”

E poi, in questa prova dovremmo usare le nostre abilità. Facile combattere con la bacchetta, non è vero?”

Nessuno dei quattro cavalieri ne ha mai vietato l'utilizzo”


Maledetto corvo e maledetta l'intelligenza che vi contraddistingue!


Killian, con uno sforzo immane, richiamò a sé i suoi poteri ed indirizzò una sorta di frusta di terra nella direzione del suo avversario... dopotutto, il sottosuolo era pieno di metalli... per questo non gli risultò nemmeno eccessivamente difficile manipolare il terreno... il vero problema fu tentare di intercettare il nemico.

Ed, ovviamente, Keith fu più veloce di lui e, teletrasportandosi dietro di lui, gli urlò contro un “STUPEFICIUM!” che lo scaraventò verso un muro di arbusti, facendogli quasi perdere i sensi.

Il moro dagli occhi di ghiacciò ebbe appena il tempo di capire quello che gli era appena successo quando vide Keith avvicinarsi, minacciosamente a parer suo, verso Lily.

E da lì fu un attimo.


Ti piace usare la bacchetta e colpirmi alle spalle, eh? Allora giochiamo ad armi pari!


La giovane serpe si sfilò abilmente la bacchetta dallo stivale e, con una precisione impressionante – per lo stato confusionario in cui si trovava – pronunciò il medesimo incantesimo pronunciato dal biondo, scaraventandolo in fondo ad un bivio.

Il biondo ebbe appena il tempo di riprendersi quando vide, proprio a metà fra lui e Killian, la coppa dei pesci materializzarsi di fronte a loro.

Nello stesso istante, però, un lamento di dolore lo costrinse a girarsi alla sua destra solo per osservare una Mabel che, a fatica, si trascinava sul terreno.

Una fitta al cuore lo colpì in pieno petto a causa della visione della sua 'amata' in pericolo.

Ma ora la domanda era un'altra: la coppa o Mabel?

Cosa doveva fare ora?


**


Ian, a differenza di Leila, si sentiva fresco come una rosa.

Forse perché, a differenza dei suoi compagni, non aveva nessuno che gli stesse col fiato sul collo per via di quella storia della coppa.

O forse perché comunque, i suoi nervi saldi non lo abbandonavano mai nelle situazioni importanti.

Fatto sta che il corvonero passeggiava, allegramente e con una calma impensabile in un momento simile, fischiettando con le mani fra le tasche.

Tutto sommato, era una bella giornata estiva.

Il sole era alto in cielo, non c'era manco l'ombra di una nuvola, aveva tutto il tempo che voleva per trovare questa famosa coppa.

Niente poteva andare storto... o forse no.

Una scarica elettrica, proveniente dalla sua sinistra, gli passò a due centimetri facendolo indietreggiare all'istante.

Santa Morgana ma... che cavolo-” ma le parole gli morirono in gola non appena volse lo sguardo nella direzione da dove era venuto il colpo.

Un altro Ian, completamente di cristallo, si avvicinava lentamente al vero Ian con un ghigno malefico stampato sulla faccia.

Ma tu guarda... non avrei mai immaginato che potessero clonarmi... questi cavalieri sono pieni di risorse!” aveva ironizzato il vero corvonero, più per sdrammatizzare la situazione che per altro.

Ma l'altro non si era minimamente scomposto e continuava, imperterrito, la sua avanzata.

A quel punto Ian si fece serio.

Se quella era la sua prova per essere nominato cavaliere, beh, non si sarebbe di certo tirato indietro.

Vuoi la guerra, amico?” domandò, sentendo la rabbia impossessarsi del suo corpo, iniziando a rilasciare delle scariche violacee dalle mani disse “E guerra sia! A noi due stupido ammasso di vetro”



**


Killian era senza parole.

La coppa brillava con una luce quasi evanescente proprio di fronte a lui e a Keith, esattamente al centro fra di loro.

Voleva prenderla, voleva alzarsi e correre a più non posso nella sua direzione ma non ne aveva la forza... non dopo lo scontro con il biondo... così, quando vide il suo 'avversario' alzarsi dal terreno con una forza quasi sovrumana, non si meravigliò più di tanto.

Aveva perso... e doveva farsene una ragione... ed il bello era che stava pure già iniziando a farsela quando Keith aveva deciso, all'ultimo momento, di deviare la traiettoria ed iniziare a correre esattamente alla sua sinistra.

MABEL! RESISTI!”

Aveva urlato lui con tutto il fiato che aveva in corpo.

Ma più tentava di essere veloce e più la frusta che Leila aveva creato con l'acqua non faceva che incombere, pericolosamente, su di lei.

Il tutto si svolse come a rallentatore...

La frusta di Leila calava, inesorabile, in direzione del corpo di Mabel; Mabel, nel tentativo di alzarsi dal terreno, stentava a reggersi in piedi; Keith, con il cuore in gola, avanzava – passo dopo passo – in direzione della corvonero.

Ma la cosa che lo preoccupava di più era quella maledetta frusta che si abbassava ad una velocità impressionante.

Con la fronte imperlata di sudore il biondo richiamò a sé le ultime energie rimastogli e, nel giro di pochi attimi, si teletrasportò proprio di fronte a Mabel; la tirò su per le braccia e, cadendo lateralmente, fece appena in tempo ad evitare la frustata.

Leila, in quel frangente, colse l'occasione ed iniziò a correre in direzione della coppa.

E la stessa cosa fece anche Killian.

Nel giro di una manciata di minuti, entrambi, nello stesso istante riuscirono ad afferrare il tanto faticato oggetto.


Sei uno stupido Meghetos, lasciatelo dire”

Hai proprio ragione, Mabel... ma sai una cosa? Non avrei sopportato di vederti soffrire ulteriormente”

Perché? Perché l'hai fatto?”

Perché? Andiamo Mabel ti ho praticamente assillato per tutto questo tempo! Ancora non ti è chiaro?” domandò lui guardandola negli occhi senza interrompere il contatto visivo “Perché mi sono innamorato di te”


**


Ted! Finalmente, ce ne hai messo di tempo”

Perdonate il ritardo ragazzi, ma purtroppo la sveglia ha deciso di tradirmi stamattina”

Ma non mi dire”

Sempre più acida eh, Iris? Ma sappi che mi sono mobilitato appositamente per te”

Quale onore” rispose ironica la maga dai capelli violacei.

Piuttosto... come stanno andando i ragazzi?”

Bah, direi bene. Manca solo Ian e poi le prove sono terminate” aveva aggiunto Eric, sistemandosi meglio sulla sedia.

Ma... mi spiegate una cosa? Perché ambientare la prova in un labirinto? E con tanto di coppa da prendere? Non potevamo farli combattere fra di loro e basta? E poi... come facciamo a sapere che chi prende la coppa sia effettivamente degno di essere investito del titolo di cavaliere? Uno potrebbe anche accalappiarsela per un caso fortuito”

Quante domande che fai!”

Quello che Iris voleva dire, Ted” e nel dire ciò Eric iniziò a guardare di traverso la russa in segno di ammonimento “è che, in realtà, c'è un trucco che non ho voluto spiegare a nessuno di loro”

Cioè?”

Cioè... le coppe si materializzano solo se sentono che le persone in questione se lo meritano... prendiamo ad esempio Leila: la coppa non era nascosta all'interno del ruscello ma, nel preciso istante in cui la strega di Salem ha iniziato a mostrare i suoi poteri, questa si è materializzata. Ha visto che lei era degna. Che se lo meritava. Per questo non possiamo sbagliare”

Quindi mi stai dicendo che quelli a cui si manifesta la coppa...”

Sono decisamente i migliori”


**


Ian si stava stancando, nel senso peggiore della parola.

Non solo doveva combattere contro la brutta copia di se stesso... non solo quell'ammasso di cristallo vivente sapeva utilizzare i suoi stessi poteri... ma il suddetto oggetto sapeva pure moltiplicarsi!

Ed in poco tempo, tanti se stesso, l'avevano circondato.

E questo non era un buon segno.

Tutti conoscevano Ian per il suo essere ed agire sempre nell'ombra.

Indisturbato.

Senza nessuno che gli ronzasse attorno in maniera soffocante.

Keith era l'unico a cui fosse permesso di avvicinarsi alla sua sfera privata.

L'unico che gli fosse mai risultato, sufficientemente, adeguato per diventare amico suo.

Insomma, il biondo era pieno di difetti – su questo non ci piove – ma sapeva anche lasciarti i propri spazi quando ne avevi bisogno.

Spazi che, in questo preciso istante, erano sempre più riempiti da gente fastidiosa.

Non ridi più come prima vero, Ian?” la voce del suo doppio riecheggiò all'interno della sua testa, a causa della moltitudine di voci che ripeterono la frase.


Che fastidio.


Ed io che pensavo che fossi più forte”


Le mani di Ian iniziarono a tremare per il nervoso.


Che disgustosa seccatura.


Evidentemente mi sono sbagliato” tutti i suoi doppi iniziarono a caricare delle saette di elettricità rivolte nella sua direzione.


Che irritante seccatura!


Fai buon viaggio, Ian”


Ma prima che uno di loro potesse lanciare il proprio colpo, Ian cercò di fare più chiarezza nelle sue emozioni... si sentiva sull'orlo di un'esplosione... doveva controllarsi... doveva trattenersi oppure sarebbe successo l'irreparabile.

E lì ebbe il lampo di genio.

Che cosa stava provando, adesso?

Frustrazione?

Rabbia?

Odio?

Angoscia?

Dolore?

Tutto un mix di emozioni pervase le membra di Ian.

Le sentiva, scorrere dentro di sé ed implorare di essere liberate.

E così decise di non protrarre maggiormente quell'atroce agonia.

Nel giro di pochi attimi, gli occhi color verde muschio del giovane corvo si tinsero di un bianco perlescente ed il suo corpo divenne come una bomba pronta ad esplodere.

Scariche di qualsiasi colore furono generate dal corpo di Ian ed infilzarono, come lame, uno ad uno tutti i suoi doppi.

Fino a quando, di loro, non rimase niente, se non della misera polvere.

Sollevato dal suo quasi attacco di panico, il castano si alzò dal terreno con aria stanca e si ri-incamminò alla ricerca della coppa. Non voleva incontrare altre brutte sorprese, per questo aveva deciso di darsi una mossa.

Ma, a dire il vero, non ci fu manco bisogno di fare troppi passi.

Un rumore freddo e tagliente, proveniente alle sue spalle, gli fece rizzare i nervi all'istante.


Ti prego fa che quel fottuto essere non si sia ricomposto... ti prego, non chiedo mai niente... ti prego...


Ian si girò lentamente e con il cuore in gola ma, quando vide che cosa fosse effettivamente successo, tirò un sospiro di sollievo.

La coppa si era costruita esattamente davanti a lui.

Aveva vinto.


**


Una volta che anche Ian ebbe concluso la sua prova, tutto il labirinto attorno a loro iniziò come ad evaporare... poi, come se nulla fosse mai accaduto, tutti i partecipanti si ritrovarono nel giardino del castello proprio sotto gli spalti dei cavalieri.

Ted fu il primo ad alzarsi e prendere la parola.

Bene! E' tempo della nomina!” allargando le braccia e, rivolgendosi agli altri ragazzi presenti, il cavaliere del sagittario continuò il suo discorso.

Per il posto dello scorpione, Leila Redmund viene nominata cavaliere!”

Ed urla di gioia, da parte delle ragazze in particolare, iniziarono a levarsi in direzione della castana.

Per il posto del cancro, Ian Straggler, viene nominato cavaliere!”

La stessa cosa accadde per il giovane corvonero, da parte dei suoi compagni di scuola.

Ed infine... per il posto dei pesci, Kil-” ma Ted fu, prontamente bloccato dall'intervento degli altri due cavalieri i quali gli saltarono praticamente addosso.

Che state facendo?”

Impediamo che tu commetta un errore madornale!”

Mollami subito la gamba, Iris, e tu Eric... che ti salta in mente di abbassarmi le braccia! Ero nel bel mezzo del discorso! Siete due pazzi!”

Siamo sanissimi Ted”

Allora ditemi un po': per quale motivo fate tutte queste scene?”

Perché in realtà non è Killian quello che deve essere nominato cavaliere!”

A sì? E chi sarebbe, Iris, sentiamo!”

Keith! Keith Meghetos!”

All'affermazione di Eric, sulla platea cadde il silenzio.

Mentre tutti non facevano altro che guardare prima Killian e poi Keith.

Che cosa stava succedendo?


**


Castello dei Baskerville, ore 18,30...


Iris camminava, distrattamente, sul cornicione di una delle torri del castello, tentando di mantenere l'equilibrio allargando le braccia.

Uno... due... tre... quattro... con la prova di oggi erano arrivati ad avere ben dieci cavalieri su dodici.

E lei non poteva che essere soddisfatta.

Sai ti conviene scendere da lì, potresti cadere e romperti l'osso del collo”

La maga dagli occhi violacei, senza manco girarsi, alzò gli occhi al cielo con un'aria palesemente scocciata.

E mo quale mocciosa osava farle la predica?

Senti, non so chi tu sia e manco mi interessa saperlo, ma ti ricordo che sono in grado di tramutarmi in un drago... un drago che sa volare... quindi non mi preoccuperei troppo se fossi in te”

Chiedo scusa, ma volevo essere certa che fossi effettivamente il cavaliere che stavo cercando...”

Iris si bloccò di botto e, con aria sempre più seccata, si girò verso la sua interlocutrice ma, non appena lo fece, rimase di sale.

Una ragazza dai lunghi capelli argentei, raccolti in una coda di cavallo, se ne stava in piedi... vicino al cornicione, intenta a fissarla insistentemente con le sue iridi color del mare.

A quel punto la domanda sorse spontanea.

E tu chi sei?”

Un'amica” rispose la ragazza tirando leggermente gli zigomi verso l'alto in una sorta di sorriso.

Poi, avvicinandosi lentamente alla russa, alzò la mano nella sua direzione “Piacere, mi chiamo Mirax. Mirax Black (*). Vengo dall'anno 3001, sono il nuovo cavaliere dell'acquario... e sono qui per aiutarvi”


**


Il ragazzo continuava a camminare, avanti ed indietro all'interno della sua stanza, tenendosi la testa fra le mani per il dolore atroce che l'aveva colpito e per la voce che continuava a parlargli senza sosta.

Una fitta gli aveva attraversato la nuca nel momento esatto in cui erano stati decretati gli altri tre cavalieri e, da allora, non aveva fatto che torturalo.

Due... solo due ne mancano ed avremo tutti e dodici i segni di nuovo insieme... non possiamo permetterlo! Non posso permetterlo!”

Zitto, sta' zitto!”

Sono una minaccia per la nostra esistenza!”

Una minaccia per la tua esistenza, non mia!”

Ahahah, povero stolto... io sono te, esattamente come tu sei me. Se io affondo, affondi anche tu”

Sparisci! Non voglio sentirti più!”

Ooooh, ma tu mi sentirai. Eccome se lo farai. E farai esattamente ciò che ti ordinerò di fare... d'altronde, fra poco tocca a noi”

E così come era venuta, la voce se ne andò lasciandolo – finalmente – da solo.

Era sollevato ma anche perplesso e, soprattutto, impaurito.

Cosa voleva dire con quel 'fra poco tocca a noi'?




To Be Continued...



Note:


  1. il cane nero → Il Cane Nero, nel folklore della Gran Bretagna, è descritto come una creatura notturna dagli occhi infuocati e, di solito, sono fantasmi ritenuti messaggeri dell'oltretomba (quindi di cattivo auspicio). Aggiungiamoci che la più grande paura di Leila sono i cani ed il suo molliccio sarebbe proprio un cane nero... beh, abbiamo pensato che come figura potesse rientrarci nella visione. In più pare che in letteratura la leggenda dei cani neri venga ripresa nell'opera di Arthur Conan Doyle chiamata 'Il mastino dei Baskerville'... ora, premettiamo che né io né Gin abbiamo mai letto questo libro (quindi le informazioni che vi abbiamo dato sono riprese da internet), ma non vi pare una strana coincidenza? Insomma, il mastino dei Baskerville, abbiamo un personaggio che porta questo nome e le prove sono ambientate nel castello dei Baskerville! Con tutte queste coincidenze ci siamo fomentate e l'abbiamo dovuto mettere xD;

  2. La figura maschile che muta in un dissennatore → Abbiamo fatto delle 'ricerche' (più per mancanza di memoria che per altro) ed è risultato fuori che Il Dissennatore è un essere umano a cui è stata tolta l'anima. Il corpo può sopravvivere anche senza anima, ma regredisce e avvizzisce fino a diventare quasi un cadavere decomposto. Gli unici organi che restano funzionanti sono il cuore e il cervello. Il Dissennatore non ha coscienza nè sentimenti, ma è comunque in grado di ragionare e dialogare, cosa che molti di loro sfruttano per formare alleanze coi maghi.”

    Tutto ciò per spiegarvi il motivo della trasformazione;

  3. Mirax Black → è un personaggio di mia invenzione (Vic) perché pensavo di fare una sorta di seguito di questa storia, una volta conclusa. Come avete modo di leggere la ragazza si chiama Mirax Black.

    Mirax è preso dal nome di una stella della costellazione di Andromeda ed è fatto apposta proprio perché la ragazza fa parte della famiglia Black (scusatemi ma... come si dice... fantasia portami via... il mio account si chiama victoria black e non ce l'ho fatta a resistere nel creare un personaggio appartenente a quella famiglia. Insomma, quel 'black' nel mio 'nome' non sta lì per caso xD).

    Tuttavia ancora non sono del tutto convinta... non so se questa storia andrà mai in porto...



Questa è un'immagine di come dovrebbe essere la coppa:


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E questi sono i simboli corrispettivi ai segni zodiacali :


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DOMANDE:


  1. Dato che abbiamo notato che lo Special su Nox non ha riscosso molto successo (quasi per niente a dire la verità, ma vabbè xD) volevamo sapere se siete interessate a leggere gli Special sui nostri oc oppure no.

    Tenete conto che, dato che la storia è quasi giunta al termine, alterneremo un capitolo special ed uno normale fino alla fine... probabilmente anche due special di seguito... ed i 'nostri' oc, esclusi Iris e Nox, sono ben altri quattro (quali Ted, Eric, Kyla ed Ian). Quindi: preferite leggere di loro oppure no?

    Fateci sapere per favore perché così ci regoliamo di conseguenza :)


  1. Secondo voi perché Keith è stato nominato cavaliere al posto di Killian? Si accettano scommesse.

  2. Questa Mirax è venuta dal futuro per aiutare davvero... oppure per depistare i ragazzi?



A questo punto immaginiamo che già avete capito chi sia il nemico... eheh, preparatevi perché nel prossimo capitolo vedrete... l'APOCALISSE! Muahahahaha

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Capitolo 20
*** Special 4: The Truth Behind Mind Control ***


2

CAPITOLO SPECIAL 4:

'The Truth Behind Mind Control'



Angolo Autrici:


Hola!

Ok... giunte a questo punto immaginiamo che ormai abbiate capito che siamo delle ritardatarie croniche... vi chiediamo perdono ma - per quanto riguarda Gin – ha preferito concentrarsi di più sull'epilogo dell'altra sua storia; invece – per quanto mi riguarda – ho avuto qualche problemino nel gestire il mio tempo personale...

La sessione estiva sta arrivando!

Comunque, senza prolungarci troppo, vi lasciamo al capitolo :)

Speriamo che vi piaccia.

Grazie ancora a tutti voi che continuate a seguirci con pazienza :)

Baci

Vic & Gin


P.S. → chiunque diventerà la centesima recensione della storia, avrà come 'privilegio' il premio di vedere il suo oc protagonista nel prossimo Special! (ovviamente, è riferito a quelle persone che hanno chiesto di poter partecipare).

Nel caso nessuno recensisca allora metteremo un nostro personaggio.

P.P.S. → abbiamo disseminato degli 'indizi' all'interno il capitolo... vediamo se riuscite ad indovinarli ;)


**



Image and video hosting by TinyPic Adelaide Queen




Non posso cambiare la direzione del vento, ma posso sistemare le vele in modo da poter raggiungere la mia destinazione”

(Elif Shafak)



Adelaide era sempre stata una bambina promettente (a detta dei suoi genitori) fin da quando aveva appena 5 anni.

Entrambi i coniugi Queen aveva capito fin da subito che la loro unica figlia non poteva essere come tutti gli altri bambini 'normali'.

Non a caso, quando la piccola piangeva, degli 'incidenti' capitavano dentro casa loro... incidenti che poi si placavano solo quando la bimba smetteva di piangere e ritornava tranquilla e serena.

Lucy Queen ancora, dopo quasi dieci anni, rimpiangeva il prezioso servizio da thé di porcellana che era esploso dal nulla in salone - quella mattina di metà primavera – proprio quando lei aveva negato alla piccola Ada di giocarci.

Coincidenze? Loro lo dubitavano e, difatti ne ebbero la conferma quando giunse la lettera di ammissione alla Scuola di Magia e Stregoneria di Hogwarts.

Anche se i suoi genitori erano delle persone impegnate e passavano il minor tempo possibile con la figlia, erano comunque orgogliosi di Adelaide.

Ada ne era convinta, anche perché gliel'avevano ripetuto più e più volte da quando aveva iniziato a frequentare la scuola.


Si sieda Signorina Queen, si metta comoda. Ho bisogno di parlarle di una questione alquanto delicata”


Ma lo sarebbero stati ugualmente se fossero venuti a conoscenza del fatto che, proprio quel giorno del suo terzo anno, la preside Minerva McGranitt l'avesse convocata nel suo ufficio con estrema urgenza?


Preside, perché sono qui? Non ho fatto niente di male”

Oh, tranquilla mia cara, lo so che tu non infrangeresti mai le regole di questa scuola”

Allora non vedo il motivo per cui-”

Adelaide” la riprese velocemente la preside avvicinandole, sospesa in aria, una tazza di thé con dei biscottini “Come ho già detto, ho bisogno di parlarle di una questione delicata. Si sieda.”

Bene... dal 'tu' ora era passata al 'lei'...

La cosa non prometteva bene.

E, seppur con aria alquanto contrariata, Adelaide prese posto alla scrivania del suo ufficio, proprio di fronte alla preside, mentre iniziava ad intingere il cucchiaino all'interno del liquido ambrato.

Ha mai sentito parlare del Pilastro della Magia?”

Se non sbaglio... non è il pilastro a cui noi maghi e streghe attingiamo la magia?”

Precisamente. La sua posizione è sconosciuta a tutti noi comuni maghi, solo delle persone speciali conoscono la sua esatta collocazione. Questi maghi sono incaricati di proteggere il Pilastro fin dai tempi che furono. Fin da quando la più piccola particella di magia esistente prese piede all'interno del nostro mondo”

Adelaide era senza parole.

Perché convocarla per raccontarle una storia?

Perché mi sta dicendo questo? Perché proprio a me, preside?”

Perché io non penso che lei sia una strega qualunque”


**


Hogwarts, un mese prima, anno 2022...


Insomma, professoressa, sono qui per chiederle un favore”

Mi dica pure, Signorina Queen”

Ada prese un respiro profondo prima di esporre la sua richiesta alla professoressa, nonché preside della scuola.

Era comunque in ansia anche se aveva ripassato mentalmente il discorso decine e decine di volte.

Insomma, far spostare una verifica di Trasfigurazione non era proprio una passeggiata.

Ma le sue amiche avevano piena fiducia in lei e nella sua 'ars oratoria' – così l'avevano soprannominata loro – che la contraddistingueva all'interno del gruppo.

Pertanto, quel giorno, la mora aveva richiamato a sé tutto il suo coraggio da grifondoro per porre la tanto agognata richiesta alla preside.

Doveva portare a casa la vittoria.

E doveva portarla a qualsiasi costo!

Questo era quello che si era ripetuta per tutto il tragitto.

E l'opzione di un rifiuto non era contemplata all'interno della sua testa.

Volevo chiederle”

Sì?”

Ma quanto era difficile avanzare una richiesta se la tua interlocutrice non ti degnava neanche di uno sguardo, presa com'era a correggere dei compiti dei ragazzini del primo anno!

Così le parole uscirono veloci – e sofferte – nel tentativo di attirare l'attenzione della professoressa.

Volevochiederlesepotevaspostarelaverificadidomanilasettimanaprossima”

Scusa... non credo di aver afferrato”

E, proprio come da programma, la Mc alzò lo sguardo verso la grifondoro prestandole – finalmente – l'attenzione che meritava.

Volevo chiederle...” Ada prese un respiro profondo “se poteva spostare la verifica di domani la settimana prossima” e ripeté tutto con estrema lentezza in modo che la professoressa immagazzinasse la richiesta all'interno del suo cervello.

Strabuzzando gli occhi e scuotendo leggermente la testa, la preside espresse – balbettando leggermente – la propria opinione.

Mi dispiace, Signorina, ma credo sia impossibile”

Ma la prego, professoressa, è fondamentale che lei sposti la verifica di domani!”

Potrei sapere il motivo di tanto disturbo da parte sua?”

Ecco... vede... il fatto è che domani, dopo le lezioni, ci sarebbe la partita di Quidditch... noi della squadra avremmo qualche problema a prepararci fisicamente se lei domani ci lascia la verifica-”

Oh, beh, se la mette così allora sono ancora più convinta della mia decisione: NO!”

Detto ciò, la Mc si alzò velocemente dalla cattedra e – facendo levitare tutti i compiti degli alunni che stava correggendo – si affrettò a raggiungere il proprio ufficio nel tentativo di non essere disturbata ulteriormente.

Ada, ovviamente, le corse dietro insoddisfatta della risposta appena ottenuta.

Si tratta della partita dell'anno! Serpeverde contro Grifondoro! Lei, più di tutti gli altri insegnanti, dovrebbe capire cosa voglia dire vincere contro Serpeverde!”

L'aveva quasi urlato per tutto il corridoio ma ad Ada non poteva fregargliene assolutamente niente. Anche perché non c'era quasi anima viva, quindi avrebbe potuto continuare all'infinito con quella scena.


Lei doveva portare a casa la vittoria.


Per quanto l'idea di poter dare questo schiaffo morale a tutti i bambocci e ai palloni gonfiati, che riempiono le stanze di quell'insulsa casata, mi alletti” la Mc si bloccò di colpo solo per potersi girare in direzione della grifondoro “non posso assolutamente acconsentire a tale richiesta. Vede, Signorina Queen, se io oggi le dessi il permesso andrei a creare un precedente. Precedente che potrebbe essere riutilizzato anche da altri studenti per propositi inferiori

Ada sospirò chiudendo per pochi istanti le sue iridi scure.

Stava per perdere. Per la prima volta nella sua vita la sua 'ars oratoria' avrebbe fatto cilecca.


Ma non si diede per vinta fino alla fine! Per questo ci riprovò ulteriormente e, riaprendo di scatto gli occhi, avanzò nuovamente nella sua richiesta:


Professoressa... la prego

Nell'esatto istante in cui la mora pronunciò quelle parole, scandendole lentamente, qualcosa iniziò a stordire la mente della McGranitt.

Come se le fosse appena stato lanciato un incantesimo 'Confundus', l'anziana signora, si ritrovò a reggersi il capo con la mano sinistra.

Cosa stava succedendo?

Sbatté più e più volte gli occhi nel tentativo di riprendere il controllo ma, più tentava di farlo, e meno riusciva nell'impresa.

Alla fine fu completamente sopraffatta da quella particolare magia.

E va bene, Signorina Queen, la verifica di domani non si farà, non per voi almeno...”

C-cosa?”

Ada non credeva alle proprie orecchie.

Ha sentito benissimo. Dica pure ai suoi amici di impiegare questo pomeriggio ad allenarsi per la partita. Ovviamente, non sposterò la verifica, ma voi della squadra siete tutti esonerati!”

La ringrazio infinitamente professoressa!”

Sì, sì, ora vada” e, con un abile gesto della mano destra, la preside congedò Adelaide la quale se ne andò, ovviamente, felice come una pasqua.


Eppure qualcosa non quadrava.


Nell'esatto istante in cui Adelaide svoltò l'angolo del corridoio, Minerva ritornò in sé e continuò a domandarsi cosa fosse effettivamente successo.

Era stato come se la propria volontà fosse stata messa a tacere nell'angolo più recondito della sua coscienza.

Come se al suo volere si fosse sovrapposto quello di qualcun altro.


Ma non c'era nessuno nel corridoio a parte Adelaide!


Ed ora che ci pensava... non aveva appena fatto, alla fine, esattamente quello che gli aveva chiesto la ragazza?


Potere mentale.

Se non sbaglio devo aver letto qualcosa riguardo ciò in uno dei libri di Albus Silente. Ma Adelaide non può averlo imparato da qualcuno... Di solito queste sono abilità innate... abilità che si tramandano di generazione in generazione... un po' come i cavalieri del Sole Nero e della Luna Rossa... Ma i genitori di Adelaide sono dei babbani! È impossibile che la ragazza sia nata con tali abilità senza che nelle sue vene scorra del sangue magico! Eppure...


La McGranitt fece per andarsene dal centro del corridoio per raggiungere, finalmente, il suo ufficio.

Una volta entrata non ci pensò due volte e si affrettò a leggere il paragrafo del libro contenente l'origine della magia.

Ed il dubbio che occupava i suoi pensieri, con fare incessante, diventò sempre più concreto piano piano che leggeva.


Nella mia vita ho avuto modo di conoscere parecchi maghi e streghe talentuosi ma credo che non abbia MAI incontrato una persona tanto emblematica come Frederick Baskerville.

Primogenito del nobile casato dei Baskerville, pare che padroneggi una sorta di potere oscuro a me sconosciuto.

Lo chiamano: il cavaliere dell'oscurità.

Deduco che il nome prenda ispirazione dalle sue abilità di manipolare i sentimenti negativi della gente e trasformarli in oscure nubi sufficientemente letali. Ma, oltre ad essere un ragazzo di appena diciott'anni, non noto alcun altro dubbio nei suoi confronti. Pare essere un ragazzo dall'animo nobile e gentile con il prossimo e, nonostante il suo potere possa far pensare a lui come un'eventuale minaccia, Frederick mi è sembrato sufficientemente capace nel controllarlo.

Tuttavia, quello che maggiormente mi ha incuriosito di lui, è sicuramente la storia di COME certe abilità si siano manifestate.

Mi ha spiegato che di solito, un mago, tali abilità le eredita da un lontano membro della sua famiglia con il quale 'spartisce' una sorta di codice genetico molto simile. Lo ha chiamato 'fattore plus'. E qui arriva il bello: ovviamente, la persona, per poterlo ereditare deve avere qualcuno a cui fare riferimento. E questo qualcuno, a sua volta, deve avere un altro qualcuno. E poi un altro, ed un altro, ed un altro... fino a che non si giunge all'origine del tutto. Una persona, comune, a cui si risale per la ricerca di questo codex.

Dalle sue parole ho potuto captare solo delle semplici informazioni basilari, anche perché non si è esposto più di tanto sull'argomento, ma sembrerebbe che il famoso Pilastro della Magia – da cui noi attingiamo qualsiasi tipo e/o forma di magia – a ritmi irregolari si... come si può dire... diverta a fare degli scherzi alla gente.

Queste sono state le sue parole.

Frederick sostiene che esso, quando sente la nascita di una persona destinata a fare grandi cose, si diverta non solo ad elargire la magia ma a dargliene in una quantità 'fuori dal normale'.

Ed è proprio questo eccesso che fa si che la persona in questione sviluppi questo tipo di abilità.

Questi maghi la chiamano: eccesso di magia involontaria (*).

Sembrerebbe, poi, che le capacità cambino da individuo ad individuo a seconda di alcuni fattori esterni, come: l'ambiente sociale, familiare, culturale... ma anche in base alle emozioni che sprigiona nel corso della sua vita.

Mi ha spiegato che un ragazzo, per esempio, con una particolare inclinazione alla giustizia possa tranquillamente arrivare al punto di manifestare questa caratteristica in degli oggetti. E mi riportava l'esempio di come la sua più grande amica, Bluebell Dandelion - cavaliere de Segno della Bilancia -, fosse sempre stata una ragazza con un alto ideale della giustizia; di conseguenza il suo potere iniziò a prendere la forma di tante spade affilate che si materializzavano sotto suo preciso ordine mentale.

Ed è proprio questo che più mi affascina: l'esistenza di una mente tanto superba e sviluppata in modo da controllare, solo pensando, quello che vorrebbe maggiormente.

Bluebell controlla le sue spade per difendersi, perché la sua mente entra in una sorta di lap dove si innescano vari meccanismi che la portano a voler fare esattamente quello che vuole a questi oggetti.

Che cosa potrebbe significare possedere un potere del genere?

Comandare le persone facendogli fare quel che si vuole.

Sicuramente, sarebbe spaventoso...”


Fine Paragrafo 17, 'Le estensioni della Magia' di Juan-Ludwig King, anno 1568


**


Cosa intende dire quando afferma che 'non sono una strega comune? Ed io cosa c'entro con questa storia del potere mentale e... e... questo Frederick Baskerville!”

Ada sbatté violentemente, senza rendersene conto, la tazzina di porcellana sul legno di mogano intarsiato della scrivania.

Le stava forse dicendo che non era normale?

Stava forse insinuando che, nonostante fosse una nata babbana ed una talentuosa strega nell'arte della Trasfigurazione, c'era comunque qualcosa che non andava in lei?

Io credo che lei ed il Signor Baskerville abbiate molto di più di quello che pensa in comune”

Come può affermarlo così, su due piedi, con l' unica prova di un paragrafo di un libro del 1700!”

E' della seconda metà del '500, in realtà” rispose pacata la preside nel tentativo di acquietare le acque.

La grifondoro si stava agitando e non di poco.

Sta scherzando spero?”

Sono serissima Adelaide”

Ok, mi faccia un esempio. Un singolo esempio che mi faccia riflettere di avere queste particolari abilità ed io non insisterò ulteriormente sulla questione!”

Minerva sospirò pesantemente e, con passo felpato, si diresse in direzione della vetrata: sfregandosi le mani dietro la schiena, prese un respiro profondo prima di raccontare l'accaduto ad Adelaide:

L'altra settimana i suoi amici, il Signor Burke ed il Signor Weasley, si stavano azzuffando nel mezzo del corridoio degli arazzi e lei è riuscita a placarli... non è vero? Ed è riuscita anche a farli confessare su chi per primo, avesse iniziato ad aizzare l'altro”

Sì” Ada guardò la preside con aria interrogativa... cosa c'entrava ora la lite fra i suoi amici?

Il silenzio si fece spazio in mezzo alla conversazione.

Era un cupo giorno piovoso e le gocce d' acqua non facevano che sbattere impetuosamente sul vetro colorato della finestra.

Forse non aveva scelto proprio il giorno migliore per raccontare la verità alla sua allieva.

Ma lei doveva sapere. Doveva sapere che era diversa dagli altri.

Lei voleva solo fare la cosa giusta, lo so... ma, indirettamente, è stata in grado di manipolare le loro menti e piegarle al suo volere anche se si trattava di una misera lite fra ragazzi”

Come può dirlo con certezza! La mia 'ars oratoria'-”

Quella che lei chiama 'arte' in realtà è un qualcosa di molto più complesso”

La preside si portò, velocemente, la mano sinistra all'altezza della fronte.

Stava succedendo di nuovo.

E sta cercando di manipolarmi anche adesso... Signorina Queen” a quel punto, l'anziana signora si girò in direzione di Adelaide e, correndole praticamente contro, continuò il suo discorso “ma non lo sente il potere? Il potere che sprigiona nel tentativo di farsi dire la verità dalle persone... il potere di tentare di sentirsi dire quello che vuole e poi ottenerlo! Davvero proprio non lo sente?! Si guardi bene dentro se stessa.”

La grifondoro era senza parole.

Deglutendo pesantemente ed abbassando la testa sulle proprie gambe fu costretta ad ammettere la verità.

Quel senso di potere che provava ogni volta che riusciva nei suoi intenti... quell'adrenalina che la rendeva elettrica e piena di vita, nel giro di pochi istanti... sì, era quello a cui la preside si riferiva.

Sono un abominio: come potrò più fidarmi della gente se, indirettamente, sono capace di manipolarle?!”

Calde lacrime rigarono il volto di porcellana della mora al solo pensiero di quello che le era successo. Proprio quella mattina, Louis Weasley le si era dichiarato ed attendeva solo una sua risposta.

Ma come avrebbe fatto a dirgli di 'sì' se manco sapeva se i sentimenti del ragazzo – di cui era innamorata praticamente da sempre – erano veri o solo una pallida aberrazione della sua volontà?!

La preside le si avvicinò e le poggiò una mano sulle spalle, nel tentativo di darle conforto.

Ci lavoreremo insieme, stia tranquilla”


**


Da quel giorno, Adelaide Queen, non fece altro che isolarsi completamente da tutte le persone che lei reputava 'amici'.

Da tutti tranne che dalla sua migliore amica, Jennifer Benson la quale sembrava allietare il suo grande senso di solitudine.

Eppure, dopo l'abbandono di quest'ultima alle selezioni per essere nominata cavaliere, la grifondoro fu costretta – nuovamente – a fare i conti con la cruda realtà: lei era da sola.

Da sola a causa delle sue abilità... a causa del fattore 'plus' e del Pilastro della Magia che le aveva inferto un bello scherzetto il giorno della sua nascita.

Eppure...


Londra, 10 Agosto, dopo le selezioni, ore 13:45...


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Ada! Avanti, piantala!”

Mai! Hai giurato che avresti fatto qualsiasi cosa avessi voluto se avessi perso la scommessa. Ricordi, Eric? QUALSIASI!”

Sì ma farmi imbrattare la faccia di gelato al cioccolato, davanti a tutti, non rientrava decisamente nei miei piani! Pensa se qualcuno dei cavalieri ci vedesse? Già immagino la faccio disgustata di Iris”

A quelle parole, Adelaide scoppiò in una fragorosa risata proprio in faccia al biondo dagli occhi cangianti.

Dopodiché si buttò, presa dall'enfasi, sul verde prato del parco in cui si trovavano continuandosi a reggere lo stomaco con le braccia.

Capirai, già non fa altro che riprenderci dalla mattina alla sera dicendo: 'un giorno o l'altro mi farete venire il diabete a forza di guardarvi sbaciucchiare!'” continuò la grifondoro imitando la voce della maga dai capelli violacei, fra una risata e l'altra.

Che poi, io dico, mica è costretta a guardarci?”

Precisamente!”

A quel punto entrambi non ebbero più alcun freno inibitore.

Probabilmente, se qualcuno fosse passato in quel preciso istante, li avrebbe presi per due pazzi appena usciti da un ospedale psichiatrico.

Tuttavia a nessuno dei due pareva importare troppo di quello che pensasse la gente, per questo continuarono a ridere per parecchi minuti.

Andare a zonzo per le strade di Londra si era rivelata un'ottima idea, quella mattina, quasi quanto quella di pranzare con un cono gelato perché, entrambi, a corto di soldi.

Avevano sbagliato a prendere la metro; un piccione aveva 'espulso materiale organico dal suo corpo' sulla camicia a quadri di Eric; Eric aveva dovuto BUTTARE quella camicia, nel primo secchio dell'immondizia, a causa della puzza che aveva iniziato ad emanare e, come se non bastasse, un cane aveva pure tentato di morderlo!

Qualsiasi altra persona avrebbe etichettato quel giorno come 'il peggiore della mia vita' ma non Adelaide.

Anzi, forse nella sua vita non era mai stata più felice come in quel momento.

Con tale pensiero in mente si girò in direzione del biondo e poi gli si stese sopra, iniziando lentamente a baciarlo fino a raggiungere un certo livello di passione, cominciando col togliergli il gelato al cioccolato dal viso.

E' questo per cos'era ?” domandò lui, una volta che si furono staccati per riprendere fiato.

Per te, che mi rendi felice”


The End



(*) NOTA: Eccesso di magia involontaria → non è niente di che, in effetti, ma è solo una 'ripetizione' (diciamo così...).

Questo era il titolo dell'altra interattiva che aveva iniziato a scrivere Gin (da cui, poi, è nata questa storia) e che ha eliminato quasi subito a causa di problemi personali.

Nella spiegazione ci tenevamo solo ad evidenziarlo :)


Speriamo che il capitolo vi sia piaciuto.

Alla prossima!




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Capitolo 21
*** Oscurità - parte 1 ***


12

CAPITOLO 12:

'Oscurità'

- parte 1 -


Angolo Autrici:


Buonasera a tutti! ^^

per farci perdonare dell'enorme ritardo dell'altra volta, vi 'regaliamo' un capitolo in anticipo...

Eeeeeee niente... che dire... questa volta saremo brevi: abbiamo dovuto dividere in due il capitolo perché stava risultando veramente lungo.

Ovviamente, essendo la prima parte, non succede niente di che... ma speriamo vi piaccia ugualmente.

Buona lettura ;)

Baci

Vic & Gin


P.S. → come al solito il capitolo è VERAMENTE lungo... pazientate un pochino <3



**

Venerdì 13 Agosto 1817


Cacciato!

Sono stato cacciato dall'ordine del Sole Nero e per quale motivo, poi?! Perché secondo quelle serpi dei coniugi Nightray il segno dell' Ofiuco 'non è il caso che continui ad esistere dato che non risulta nello zodiaco'.

Ridicolo!

Assolutamente ridicolo.

Sono stato in quest'ordine per quasi quattro secoli! Ed ora, che sono arrivati loro da poco più di un secolo, sembra che la metà dei cavalieri penda dalle loro labbra...

Sono perplesso anche perché, se non sbaglio, quella Chloe Shafiq abbia delle grandi abilità telepatiche... non vorrei che li avesse soggiogati tutti...


Il segno del serpentario, anche conosciuto come 'Ophiuchus', è attraversato dall'eclittica nella sua parte meridionale.

Tolomeo stesso lo mise insieme agli altri 12 segni zodiacali!

La cosa che più mi sconvolge è che anche il Cavaliere Reggente gli abbia dato ragione.

Per questo motivo sono ancor più senza parole... insomma, è sempre stato dalla mia parte per tutto questo tempo. Possibile che, dal giorno alla notte, abbia cambiato idea sul mio conto? Nonostante mi conosca da una vita?

Morale della favola: mi hanno espulso dall'ordine con 'effetto immediato'.


Come ho già detto prima: assolutamente ridicolo.

Sarà meglio parlarne con Blue... forse lei saprà aiutarmi in tutta questa faccenda.

Anche perché... sento che il mio equilibrio interiore sta iniziando a vacillare... ho bisogno di essere supportato prima di fare qualche cazzata...”


'Capitolo 15, Storia di un cavaliere dell'oscurità di Sir. Frederick Baskerville'


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Castello dei Baskerville, 1° Ottobre ore 4 del mattino...



Che ci fai in piedi a quest'ora, Killian?”

La voce squillante di Mabel arrivò all'orecchio del moro con una nota canzonatoria.

Ok, essere beccato in flagrante – alle 4 di notte, mentre frugava in una delle ante della libreria nel salone dei Baskerville – non rientrava decisamente all'interno del suo piano 'vediamo di sollevarci il morale'.

Tanto meno essere beccato così presto.

Insomma, aveva appena messo piede all'interno della stanza! Che ci faceva la corvonero in giro?!

Con molta nonchalance, sfoderando uno dei suoi sorrisi che facevano svenire le ragazze seduta stante, il moro si girò verso la sua interlocutrice passandosi la mano fra i capelli corvini.

Poi, slacciandosi leggermente il nodo della vestaglia da notte – nell'insulso tentativo di risultare sexy agli occhi della castana -, si decise a risponderle con un “Buonasera, Mabel” abbassando leggermente la voce sempre nel – vano – tentativo di risultare attraente.

Infatti nulli furono i suoi sforzi.

La corvonero lo guardò, assottigliando le sue iridi color grigio ferro, con sguardo torvo alzando leggermente un sopracciglio.

Stai tentando di impressionarmi, Nott? Sappi che certi trucchetti non funzionano con me”

Lo immaginavo ma ho voluto tentare ugualmente” Killian si risistemò la vestaglia e continuò nella sua 'missione', incurante della presenza della ragazza.

Tentativo fallito, mi spiace. Comunque: cosa stai facendo?”

Alcol”

Cosa?”

Ho bisogno di alcol e, se non sbaglio, il padre di Farley è qui che tiene la sua 'collezione' di vini pregiati”

Ma come fai a saperlo?”

Ho passato un'estate intera in questo castello e me lo ha confidato Far anni fa” rispose il moro continuando nel suo intento spostando, con estrema attenzione, tutte le cianfrusaglie che erano state posizionate a copertura delle bottiglie.

Quando - finalmente - riuscì a farsi spazio in quella bolgia di oggetti, afferrò la bottiglia di vino rosso e si girò in direzione della ragazza.

Eccolo! Finalmente!” con fare trionfante Killian portò in alto la bottiglia e, con uno strano luccichio negli occhi, si affrettò a raggiungere la cucina dall'altra parte del piano.

Ovviamente Mabel, non volendo restare da sola in quell'ampia sala appena illuminata, si mobilitò a corrergli dietro.

D'altronde, anche lei doveva raggiungere la cucina.

A che ti serve l'alcol?”

Come mai hai tutta questa voglia di parlare? Di solito sei taciturna”

E' che... non ti facevo un alcolista”

Non sono un alcolista ma, dato che sono riuscito a prendere la coppa ed hanno comunque nominato cavaliere quel decerebrato di Meghetos, diciamo che ho bisogno di un sollievo... ed ora che ci penso, è proprio grazie a te che ho perso lo sai?”

Killian si fermò di botto, girandosi in direzione della corvonero la quale – decisamente imbarazzata per la piega che aveva preso la conversazione – iniziò a guardarsi le pantofole con aria decisamente interessata.


Già, Meghetos...


Dopo che le si era dichiarato, Mabel aveva fatto di tutto per di evitarlo... non riusciva manco a guardarlo negli occhi, figuriamoci affrontare un discorso così delicato per lei.

Anche perché le parole di sua nonna non facevano che tornarle alla mente ogni volta che tentava di prendere sonno quella notte.

Per questo si era decisa ad alzarsi dal letto e poi, il pensiero che alle quattro e mezza sarebbe stato il compleanno del suo amico Lavi, aveva influito positivamente al flusso dei suoi pensieri.

Almeno si sarebbe distratta preparando un piccolo dolcetto per il suo amico.

Glielo avrebbe portato a letto, esattamente alle quattro e mezza, e gli avrebbe augurato buon compleanno come era solita fare ogni anno.

Certo, tutto si era immaginata tranne che Killian girovagasse in giro nel castello e le ricordasse quello che le era successo con Keith.

Mi dispiace” fu tutto quello che riuscì a pronunciare.

Rendendosi conto di essere stato – forse - fin troppo acido con la ragazza, Killian decise di cambiare discorso e concentrarsi su altro:

Vabbè, lasciamo perdere, tu piuttosto perché stai in giro a quest'ora?”

Riprendendo a guardarlo negli occhi, Mabel si affrettò a rispondergli con un tono decisamente più allegro.

Volevo fare un dolcetto per Lavi con la magia! Alle quattro e mezza in punto sarà il suo compleanno... sai, è una sorta di tradizione che abbiamo io e lui... per i nostri compleanni ci facciamo sempre gli auguri, regalandoci un dolcetto, all'esatta ora in cui siamo nati. Per questo mi sono alzata dal letto”

Beh, allora direi di sbrigarci! Mancano solo dieci minuti alle quattro e mezza... e la stanza di Lavi si trova al secondo piano, se non mi sbaglio”

Sono già le quattro e venti? Devo davvero sbrigarmi!” e, detto ciò, la castana velocizzò il passo in direzione della sua meta ma fu prontamente bloccata dalle parole del ragazzo.

Aspetta, vengo con te”

Vuoi davvero venire con me? Tu e Lavi non vi siete mai scambiati nemmeno un 'ciao' in tutti questi anni. Perché vorresti venire?” Mabel lo guardò di traverso non riuscendo a comprendere il motivo di tale richiesta.

In risposta Killian si limitò ad una misera alzata di spalle.

Beh direi che è decisamente il caso di rimediare, allora. Socializzare sarà il primo passo. E comunque: ho un cuore anche io sai? Non sono proprio così di ghiaccio come si dice”



**


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Quella notte anche Samantha non riusciva a prendere sonno.

Riviveva in continuazione il momento in cui sua cugina Kyla, durante lo scontro per il titolo da cavaliere, l'aveva catapultata in una sorta di mondo oscuro.

Ancora ricordava le urla delle anime che avevano tentato di ferirla, privandola della sua forza magica.

Alla fine si era resa conto che, quello che le sembrava di aver vissuto, fosse una misera illusione che l'aveva sconfitta psicologicamente.

Solo... cavolo! A maggior ragione, come aveva fatto a perdere?!

Ragion per cui, alla fine, si era decisa ad alzarsi dal letto per fare una passeggiata in giardino, ma mai si sarebbe aspettata di vedere altre persone in giro a quell'ora della notte.

Killian? Mabel? Cosa ci fate in giro?”

Colti in fragrante, i due maghi inglesi si avvicinarono – quasi correndo – alla strega di Salem portando le mani alla sua bocca nel tentativo di farla tacere.

Sssh, abbassa la voce Sam!” bisbigliò sotto voce la corvonero.

Siamo in missione” appoggiata fin da subito dal serpeverde.

Spalancando le sue iridi azzurre, Sam si portò entrambe le mani su quelle dei suoi 'compagni di selezione' e, una volta che ebbe di nuovo la facoltà di parlare, non ci pensò due volte prima di rispondergli a tono:

Ma, insomma, vi pare normale tappare la bocca alla gente?”

Ssssh, ti ho detto di non urlare!”

Ok, ok, Mabel” continuò la bionda abbassando il tono della voce “Ma che cavolo state facendo?”

Fra pochi minuti sarà il compleanno di Lavi”

Volevamo fargli gli auguri portandogli, a letto, un muffin al cioccolato con una candelina da spegnere”

Solo quando Killian indicò il dolcetto sospeso in aria, Sam si rese conto di non averlo minimamente notato fino a quel momento.

Per questo, con aria sorpresa, esclamò solo un misero “Oh, capisco” prima di tornare a rivolgersi a Killian “Che cosa carina da parte vostra, soprattutto da parte tua. Se devo essere sincera non me l'aspettavo!”

Tu mi sottovaluti, biondina”

Già, ti avevo sottovalutato. Non accadrà più Killian”

A quelle parole il moro non rispose continuando, invece, a guardare dritto negli occhi l'americana.

Aveva davvero dei begli occhi color del mare.

Sai, gli occhiali ti donano”

Alquanto imbarazzata, Sam abbassò lo sguardo iniziando a toccarsi una ciocca dei suoi capelli biondi come l'oro.

Grazie” fu l'unica cosa che riuscì a pronunciare prima che lo sguardo penetrante del serpeverde la costrinse a mantenere il contatto visivo.

Il mare ed il ghiaccio si rispecchiarono uno negli occhi dell'altra.

Capendo perfettamente quello che stesse succedendo, Mabel roteò gli occhi verso il soffitto e decise di risvegliarli entrambi dal loro stato di trance.

Ehy, ragazzi, abbiamo solo due minuti prima che scatti la mezza. Io direi di sbrigarci”

E' vero, muoviamoci! Vieni con noi Sam?”

Con molto piacere, Kill”


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Castello dei Baskerville, in giardino, 1° Ottobre ore 11:30...


Come mai avete deciso di posticipare la prova del fuoco e quella del vento?”

Beh... diciamo che avevamo bisogno di pensare”

Pensare a cosa? Se posso saperlo, mia dolce collega ?

Farley, sei sempre il solito! Tutto mi si può dire tranne che io sia dolce”

Punti di vista, Iris. Punti di vista. Allora? Sto aspettando”

La maga dai capelli violacei prese un bel respiro prima di rispondere alla domanda di - quello che era diventato in pochi giorni – uno dei suoi migliori amici.

Ormai faceva parte dei cavalieri era il caso che venisse a conoscenza dell'esistenza di certi segreti.

Continuando a camminare per il vialetto prese sottobraccio il neo-cavaliere del capricorno ed iniziò a parlare “Vedi ieri, dopo la prova dell'acqua, ho ricevuto una visita particolare. Una ragazza proveniente dal futuro mi ha parlato di quello che succederà fra due giorni e di quella che, secondo lei, potrebbe essere una potenziale soluzione allo scorrere degli eventi”

E che succederà di così grave da far mobilitare, addirittura, la gente dal futuro?”

Farley ridacchiò leggermente mentre pronunciava quelle parole, ma il mancato coinvolgimento di Iris alle sue risate lo costrinse, fin da subito, a voltarsi nella sua direzione notando l'aria affranta che le si era posizionata sul volto.

Ehy, tutto bene?”

Non proprio Far, vedi si tratta di una cosa delicata”

Avanti Iris, posso reggere. Spara!”

Ma la russa non fece in tempo a rispondere alla domanda di Farley che Lily Potter, presa da un impeto di gelosia, si frappose tra di loro sciogliendo 'l'abbraccio' e prendendo la parola.

Far! Ti ho cercato dappertutto! Devo parlarti immediatamente!”

Scusa, rossa, non vedi che è impegnato? Torna più tardi, ora sta con me!”

Alquanto infastidita dall'atteggiamento di Lily, Iris non ci pensò due volte a ringhiarle contro ma, la rossa, non si degnò neanche di risponderle ed anzi continuò a parlare con il suo migliore amico ignorandola completamente.

Andiamo Far!” detto ciò iniziò a trascinare, prendendolo per la mano sinistra, il moro verso la direzione da cui era venuta.

A quel punto Iris non ci vide più.

Con un gesto provocatorio la russa fece in modo di sciogliere le loro mani e, spingendola all'indietro, iniziò ad urlarle contro.

Sei una screanzata! Io e Farley stavamo parlando di una cosa seria! Almeno non fare finta che io non esista!”

Scusa, ti ricordo che Farley prima di essere un cavaliere è il mio migliore amico. E, si da il caso, che abbia estrema urgenza di parlare con lui. Non ti stavo ignorando sei tu che hai le manie di persecuzione!”


Sì, certo. Ed io sono la regina Elisabetta!


Ma non farmi ridere, l'hai fatto apposta! E comunque prima di te ci stavo io, quindi smamma dalla mia vista ed aspetta il tuo turno!”

Iris prese al volo la mano di Farley e si affrettò a girare i tacchi trascinandolo nella direzione opposta.

Ovviamente Lily non si diede per vinta e si sbrigò ad afferrare l'altra mano del moro, tirandolo esattamente dall'altra parte.

Lui viene con me”

Ho detto di no, viene con me!”

Smettila di comandarlo come fai con tutti gli altri! Lui non si fa mettere i piedi in testa come quei bambocci dei tuoi amici cavalieri”


Bambocci? Questo è troppo!


Senti, sfigatella dei miei stivali, non ti permettere di insultare Nox, Ted ed Eric che, a differenza tua, sono stati in grado di diventare cavalieri! LORO! E comunque lo so perfettamente che Farley non prende ordini da nessuno, quindi neanche da te!”

A chi hai dato della sfigatella, stupida violetta?”

Iris, IRIS! NO VIOLETTA! Vedi di tatuartelo bene in quella testa bacata che ti ritrovi!”

Iris, forse stai esagerando” a quel punto, sapendo perfettamente che Lily non fosse in grado di attaccare quanto stava facendo Iris, Farley decise di mettersi in mezzo nel tentativo di acquietare le acque.

Tentativo che, ovviamente, fu preso come una sorta di tradimento da parte sua non appena, Iris, vide il sorriso soddisfatto che si era allargato agli angoli della bocca della rossa.

Come se avesse appena ricevuto la scossa si scostò velocemente da lui alquanto infastidita.

Mi stai dando torto Farley?”

Cos- no, assolutamente NO Iris!”

E allora perché mi riprendi?”

Perché io ho ragione e tu hai torto!” si intromise velocemente Lily nel discorso.

Mai nella sua vita Iris aveva odiato così tanto qualcuno come in quel momento.


No, anzi. Mio nonno presiede il primato. Ma questa ragazzina potrebbe benissimo essere una degna avversaria del mio 'vecchio'.


SMETTILA LILY” Farley aveva, infine, perso la pazienza.

Ma che cosa stava prendendo a quelle due?

Facendo un passo indietro alternò lo sguardo prima su una e poi su l'altra.

E smettila anche tu, Iris. Non sto dando ragione a nessuno come, esattamente, non sto dando torto a nessuno” si soffermò un po' di più sullo sguardo glaciale della russa “Credo solo che tutta questa discussione sia, a dir poco, assurda. Pertanto vi consiglio di riflettere per bene su ciò che è effettivamente successo. Nel frattempo io me ne vado” e, dopo aver detto ciò, si girò in direzione del castello lasciando le ragazze da sole.

Ecco, guarda cosa hai combinato!”

Cosa ho combinato IO, Lily? Cosa hai combinato TU!”

NON TI RIGIRARE LA FRITTATA!”

SAI CHE TI DICO? FARLEY HA RAGIONE! QUINDI: TI SALUTO, BELLA! NON RIMARRO' CON TE UN SECONDO DI PIU'!”

Ed alla fine Lily si ritrovò da sola in mezzo al giardino continuando a darsi mentalmente della stupida.


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Image and video hosting by TinyPic Kiyomaro Takamine


Castello dei Baskerville, 1° Ottobre ore 17:30...


Kiyomaro continuò a sfogliare, con scrupolosa attenzione, le pagine di quel misero libricino che aveva catturato la sua attenzione giorni prima.

'Storia di un cavaliere dell'oscurità' di Sir. Frederick Baskerville, quinto cavaliere del Sole Nero.

Forse era proprio il fatto che ci fosse un antenato di Farley fra le fila del Sole Nero... forse perché Kyla non l'aveva mollato un attimo, quel giorno che si erano chiusi in biblioteca alla ricerca di qualcosa... o forse perché quel 'cavaliere dell'oscurità' lo aveva coinvolto – in qualche modo – in una sorta di ragionamento contorto...

Fatto sta che Kiyomaro non aveva perso tempo e si era affrettato, fin da subito, a rileggere quel tomo di appena centocinquanta pagine.

Era un diario, in realtà. E non una storia di qualche antica leggenda.

Motivo per cui non ci era voluto molto per arrivare quasi alla fine... eppure qualcosa non tornava... sembrava tutto così tranquillo.

Troppo tranquillo per i suoi gusti.

Hai trovato qualcosa Kiyo?”

Leila sbucò fuori, da una delle corsie della biblioteca, con una pila di libri fra le braccia.

A quella visione, Kiyomaro scoppiò a ridere.

Che hai da ridere?”

Niente solo che... hai intenzione di svaligiare la biblioteca?”

Ah-ah. Spiritoso. E comunque: No... non tutta, almeno”

Il giapponese continuò a ridere, ancor più rumorosamente di prima, dopo aver sentito l'ultima frase della sua amica.

Amica che, di punto in bianco, iniziò a ridere insieme a lui.

Allora” continuò fra una ripresa d'aria e l'altra “trovato niente?”

Macché... questo libro in realtà è una sorta di diario alquanto deludente, a mio parere. Insomma, non fa altro che parlare delle emozioni di questo Frederick; di chi gli stava sulle palle e di chi, invece, rientrava nelle sue grazie”

Frederick sarebbe l'autore giusto?”

Esattamente... Ma sono sicuro che qualcosa mi sfugga... per esempio qui afferma che fa parte dell'ordine dei cavalieri dal 1367 ma, questo volume, inizia partendo dal 1789... sicuramente non è il primo volume”

Magari è una raccolta” affermò la strega di Salem dopo aver appoggiato i libri, che aveva preso dallo scaffale, sul piano liscio della scrivania.

Credo di sì”

L'avevo sospettato pure io, per questo ho cercato gli altri volumi all'interno della biblioteca. Ma niente... a parte qualche riga, contenuta in questi libri di magia, non ci sta alcun riferimento a questo 'Frederick'”

Kiyomaro la guardò spalancando gli occhi.

Stai dicendo che tu hai già letto questo libro prima di me?”

Certo! Per chi mi hai presa? Avevo notato come Kyla se lo stesse quasi covando quel giorno. Motivo per cui mi sono alzata durante la notte e mi sono messa a 'studiarlo'. E' stata una faticaccia fino alle 9 della mattina seguente ma alla fine l'ho finito”

Eeeeeh?” incalzò la conversazione il giapponese nel tentativo di spronare, ulteriormente, la ragazza a parlare.

Magari aveva scoperto qualcosa d'importante.

E niente.. come te, non ho trovato niente di interessante. Solo una cosa mi lascia perplessa”

Ti riferisci al fatto che l'opera è incompiuta?”

Non solo a quello... hai letto le pagine dopo il 13 Agosto 1817?”

Non ci sono ancora arrivato”

Vabbè ti anticipo, preparati per lo spoiler”

Sono pronto”

Frederick Baskerville, dopo quella data, non fa altro che fare riferimento a questa Chloe Shafiq la quale – a detta sua – sembra aver manipolato abilmente i 2/3 dei precedenti cavalieri”

Continua”

E pare, inoltre, che questa tizia sia pure la madre di Vincent. Te lo ricordi Nightray ? Ecco, qui in queste pagine” Leila prese un attimo il tomo dalle mani di Kiyo ed iniziò a sfogliare velocemente le pagine fino ad arrivare al punto a cui si stava riferendo “Frederick non fa altro che menzionare Vincent chiamandolo 'povero disgraziato solo per aver ricevuto una madre come quella. Sono sempre più convinto che Chloe c'entri con la mia cacciata dall'ordine e, sono pronto a giocarmici una mano, che abbia manipolato persino il suo attuale marito: Jonathan Nightray! Non che quel grande figlio di una buona donna mi fosse mai risultato particolarmente simpatico ma almeno prima, su certi argomenti, avevamo la medesima opinione.

Ora, invece, quando lo incontro e tento di instaurare una conversazione mi sembra di parlare con un vegetale umano.

Stento a riconoscere in lui il vecchio cavaliere dei pesci.

Motivo per cui sono sempre più convinto della mia tesi: questa Chloe Shafiq non me la racconta giusta! In più ho appena sentito di come Vincent abbia potuto uccidere Helen senza batter ciglio... Helen... la sua amata... che diavolo sta succedendo a questo mondo?

Devo avvisare Blue di stare attenta a quella donna. Di tenersi lontana da lei. Di tenere anche il suo bambino lontano da lei.

E' pericolosa lo sento'

Pensi davvero che questa Choe Shafiq abbai qualcosa a che fare con quel dissennatore che ha privato Bia della vita?”

Penso di sì, Kiyo, anche perché tutti questi tomi” la strega indicò velocemente la pila di libri che aveva poggiato “non fanno altro che parlare di Madame Shafiq

Strano, davvero molto strano”

Direi di continuare le nostre ricerca focalizzandoci su questo nome. Forse saremmo in grado di trovare un nesso fra gli eventi passati e quelli presenti”

Sono d'accordo. Allora ci converrà iniziare subito, non abbiamo tutto il giorno”


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Image and video hosting by TinyPic Lavi Polaris


Castello dei Baskerville, 1° Ottobre ore 18:00...


Dopo aver litigato con Lily e Farley, Iris aveva deciso di sbollire la sua ira passeggiando in mezzo ai curatissimi roseti del giardino del castello.

Alla fine, quando tutto sembrava esserle passato, si era seduta su una delle panchine color avorio sparse qua e là e si era imbambolata a fissare la fontana (*) che aveva di fronte.

Le gocce d'acqua cadevano a ritmi regolari, ricreando l'effetto delle cascate, creando quel particolare mormorio che era in grado di placare i tormenti dell'anima.

E così fu per Iris.

Presa a guardare gli effetti di luce che gli schizzi d'acqua non facevano che ricreare continuamente, non si rese conto della presenza di un'altra persona fin quando questa non si decise a parlare.

Ciao”

La maga degli occhi violacei si girò di scatto verso il suo interlocutore come se fosse appena stata risvegliata da una sorta di trance.

Lavi Polaris la guardava, con aria corrucciata, in attesa di una risposta.

I capelli rossi appiccicati alla fronte imperlata di sudore; gli abiti che gli si spiaccicavano addosso - rendendo il suo fisico ancora più asciutto e magrolino di quanto già non sembrasse normalmente; le braccia leggermente più muscolose del normale ma, in quel momento, le uniche cose che riuscirono ad attirare l'attenzione della maga furono i graffi che si notavano palesemente anche dalla sua distanza. Era evidente che fosse appena tornato da un addestramento.

E, per un attimo Iris si perde dentro quegli occhi verdi screziati d'oro che continuavano a guardarla incuriositi.

Proprio come quel primo giorno ad Hogwarts, Lavi non aveva fatto che osservarla.

Per questo Iris ne era rimasta affascinata fin da subito.

Ciao” rispose lei, non sapendo bene che dire ed anche lui sembrava avere lo stesso dubbio, visto il modo in cui aveva iniziato a grattarsi il collo.

Era agitato.

Allora... che ci fai qua?” fu lui il primo a parlare, stupendo ancora una volta Iris.

Avevo bisogno di pensare, tutta questa storia delle selezioni mi sta iniziando a stancare” rispose lei sospirando prima di rigirarsi a rimirare la fontana.

Ancor più incuriosito Lavi le si avvicinò, sedendosi sulla panchina, proprio al posto vuoto accanto a lei.

Davvero? Pensavo che per voi cavalieri la cosa fosse... normale”

Iris ridacchiò leggermente con un sorriso di amarezza stampato sul volto.

Normale dici, eh? Qui non c'è niente di normale. Tutta questa storia del fattore plus... tutte queste morti... la gente che si fa male per partecipare ed entrare in questi ordini... perdonami ma proprio non riesco a notare la normalità”

Allora perché fai parte dell'ordine?”

Lavi era sempre più attratto da lei... da lei e dalle sue parole.

Se solo tu sapessi la mia storia non staresti qui a farmi domande”

Questa volta fu il turno del rosso a ridacchiare in modo ironico.

La tua storia, eh? Se solo tu conoscessi la mia...”

A quel punto fu Iris a guardarlo con aria interrogativa, mentre lui abbassava lo sguardo verso il terreno... gli occhi velati di una punta di amarezza... di cosa stava parlando?

Se vuoi sfogarti, sappi che ti ascolterò senza giudicare. Non fa bene tenersi tutto dentro. Sempre che tu sia d'accordo, se no non cercherò di forzarti a raccontarmi quello che ti è accaduto...”

Lavi si girò verso Iris guardandola, effettivamente, forse per la prima volta in assoluto: ora vedeva la persona che era realmente, la parte umana di lei e non quella 'diabolica' del cavaliere senza paura che era abituata a mostrare agli altri.

La vedeva: la ragazza che tentava di placare i suoi tormenti interiori.

Quando avevo otto anni...” e le parole gli uscirono dalle labbra senza che se ne rendesse troppo conto “...espressi un desiderio egoistico nei confronti di mio padre. Sai, io sono l'ultimo di tre fratelli e mi sono sempre sentito parecchio messo da parte. Come se fossi un intruso nella mia stessa famiglia... vedevo i miei fratelli parlare di cose che io non conoscevo ed ho sempre pensato che fossi una sorta di estraneo. Ma ero pur sempre un bambino, insomma, credo fosse normale... ma quello che successe dopo non lo fu per niente” al ricordo di quel fatidico giorno Lavi sentì gli occhi bruciare a causa delle lacrime che minacciavano di cadere da un momento all'altro.

Prese un respiro profondo e, schiarendosi la voce, continuò il suo discorso “A volte ho ancora gli incubi la notte, non te lo nascondo. E quando arriva il mio compleanno sono sempre di pessimo umore: è come se questo mi ricordasse quello che è successo. Il passato che non posso cambiare e quello che sono stato in grado di creare distruggendo la mia famiglia”

I sensi di colpa lo sopraffarono talmente tanto che, al rosso grifondoro, gli si spezzò la voce di punto in bianco.

Le iridi glaciali di Iris lo guardarono con una tristezza inusuale per lei... non era abituata ad essere 'debole di cuore' ma Lavi era riuscito – ancora si domandava come – ad arrivare a toccare uno dei suoi punti più sensibili del suo io.

Forse perché, anche se non aveva capito molto di quello che era successo al rosso, la storia che gli aveva raccontato l'aveva toccata sul personale.

Il passato che non posso cambiare e quello che sono stato in grado di creare distruggendo la mia famiglia”

Già, anche lei si sentiva così.

Iris gli pose, delicatamente, una mano sulla spalla facendolo sobbalzare leggermente.

Qualunque cosa sia successa ora sei qui. Non puoi cambiare il passato ma puoi modellare il tuo presente per vivere al meglio il tuo futuro Lavi”

I due si guardarono negli occhi per parecchi istanti come se i propri sentimenti fossero appena entrati in contatto.

Era strano ed inusuale per entrambi ma... aveva un qualcosa di piacevole... e più continuavano a guardarsi e più ne erano convinti.

Solo la voce di Farley li costrinsi a girarsi lateralmente.

Ehy, Lavi! Finalmente ti ho trovato e, già che ci sono, cercavo anche te Iris” le iridi violacee del serpeverde volarono veloci fra uno e l'altro.

Ho interrotto qualcosa?”

N- no! NO assolutamente!” risposero all'unisono i due ragazzi, più imbarazzati che mai.

Già cosa stava succedendo?

Far li guardò sogghignando leggermente.

Certo, ora lo facevano fesso loro a lui.

Volevi qualcosa?”

Oh, sì, grazie di avermelo ricordato Iris. Ti stavo cercando...” il moro si avvicinò ad Iris per poterla guardare negli occhi.

Ma cos' hanno tutti che ti devono guardare negli occhi quando ti parlano?

... per chiederti scusa per come mi sono comportato prima”

Cosa?”

Hai sentito bene, non farmelo ripete avanti!”

No è che... tu pensa... volevo venire io a cercarti per chiederti scusa”

Ma dai, telepatia?”

Direi proprio di sì”

Riguardo a te, invece” a quel punto Farley si rivolse al rosso con un sorriso sghembo “non credere che me ne sia dimenticato! Tanti auguri, piccolo pomodorino di casa!” prima di gettarsi addosso a suddetto interessato, stritolandolo con un braccio attorno al collo.

Farley, così mi ammazzi!”

Suvvia mi sto pure trattenendo, di solito faccio molto di peggio: reputati fortunato. Con Killian non sono stato così delicato lo scorso marzo”

Tutta la scena fece scoppiare Iris in una fragorosa risata che fece gelare all'istante i due ragazzi.

Credi che si senta bene?”

Forse si sta solo preparando all'attacco”

Sicuramente ora gelerà in un istante”

O ci carbonizzerà, Farley”

Aaaah ma smettetela! Una non può ridere perché trova una situazione divertente?”

No, no per carità uno è libero di ridere quanto vuole”

Solo che da te la cosa è spaventosa” aggiunse velocemente Farley di supporto all'amico.

A quelle parole Iris li gelò con gli occhi, cambiando velocemente la colorazione naturale dei suoi occhi in un rosso cremisi.

Entrambi, a quel punto, iniziarono a preoccuparsi seriamente.

Beh, se non vi dispiace, io tornerei ad allenarmi”

Ma come mi molli con lei? Dove sta la nostra amicizia in casi del genere?”

Sono più che convinto che sopravviverai e poi... ora tu mi parli di amicizia? Non mi hai filato per settimane da quando è iniziata la selezione!”

Geloso eh, Lavi?”

No, sono solo in ansia. Ora vi saluto se no non passerò mai la prova del vento”

E nel dire il ciò il rosso abbandonò il moro nel pieno della discussione.

Farley iniziò, quasi a sudare freddo. Non osava neanche girarsi per guardarla.

Ora, a causa delle battutacce che aveva generato la sua acuta mente, stava quasi rischiando seriamente la vita. Ed ancora non era diventato immortale!


Maledizione.


Iris gli si avvicinò lentamente poggiandogli pesantemente la mano destra sulla spalla sinistra.

Bene Farley... cosa stavi dicendo?”

Sarebbe stato un lungo pomeriggio.


**


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Image and video hosting by TinyPic Ted Lupin



Castello dei Baskerville, 1° Ottobre ore 18:15...


Kendra si aggirava, con aria furtiva, per i corridoi del castello con la speranza di non dover mai incontrare Ted Lupin.

Era dal giorno prima che non faceva che evitarlo solo, più tentava di stargli lontana e più questo – manco a farlo apposta – non faceva che comparire appena svoltava l'angolo.

Era successo ieri sera, dopo la selezione, a cena; la mattina stessa durante la colazione – nonostante si fosse svegliata volontariamente mezz'ora dopo per evitare di incontrarlo – ed ora durante il pomeriggio.


Incredibile. Ma come è possibile che, come giro l'angolo, me lo ritrovo di fronte? Questa è una maledizione!


Troppo presa dai suoi pensieri la giovane corvonero non si rese conto, in tempo, della ragazza che incrociò nel corridoio e le andò praticamente addosso.

Kendra! Ma sei scema? A cosa stavi pensando per non vedermi?”

Come se le avessero appena letto nel pensiero, l'oggetto della sua ansia fece – in quel momento – il suo ingresso in scena.

Kendra! Ada! Tutto bene? Non vi siete fatte male vero?”

Ad accompagnare il cavaliere del sagittario c'era Eric il quale, non appena vide Adelaide per terra, si precipitò subito a prestarle aiuto.

Stai bene?”

Sì” pronunciò lei, con un filo di voce, non appena il biondo ebbe finito di tirarla su per le braccia.

Ada, a causa della spinta, finì per cadere praticamente addosso al biondo che, però, riuscì a mantenere i piedi ben saldi a terra.

Il corpo di Ada aderì perfettamente al suo.

La mora alzò leggermente il mento solo per incrociare gli occhi cangianti del cavaliere.

Era bello da morire.


Rimasero a fissarsi parecchio tempo, incuranti degli sguardi degli altri due osservatori.

Furono proprio loro a dare a spunto a Ted di riproporre la medesima scena con la corvonero.

Il ragazzo fece appena in tempo per avvicinarsi a lei che questa, intuendo quello che aveva in mente di fare, si alzò di scatto dal pavimento di marmo.

Devo andare, ci vediamo” e, non aspettando neanche una risposta da lui, si defilò il più veloce che poté.

Ada ma che ha la tua ami-” ma le parole gli morirono in gola quando notò che, la scena a cui stava assistendo prima, stava ancora continuando.

Esasperato, un po' a causa dell'atteggiamento patetico che l'amico stava dimostrando in quel momento ed un po' per il non poco velato rifiuto di Kendra, Ted prese sotto braccio Eric e lo staccò dalle braccia di Ada.

Ehy, ma cosa... Ted!”

Andiamo, latin lover, abbiamo altro a cui pensare. Avrai il tuo momento di gloria un'altra volta”

Sei solo invidioso perché Kendra ti ha dato il bidone”

Chiariamo una cosa: qui nessuno mi ha scaricato ok?! Ed ora andiamo, abbiamo un lavoro da fare” e, nel dire ciò, i due si allontanarono dal corridoio lasciando un' Ada alquanto confusa proprio in mezzo ad esso.


Cosa stava per fare Eric?

Perché continuava a guardarla così intensamente?

E soprattutto... Cosa sarebbe successo se Ted non l'avesse fermato?

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Image and video hosting by TinyPic Ian Straggler


Castello dei Baskerville, 1° Ottobre ore 20:58...


Erano quasi le nove di sera ed ormai la giornata era quasi giunta il termine.

Stanco morto, a causa del suo allenamento, Lavi varcò la porta della propria stanza aprendola col solo peso delle spalle, dopo aver tirato giù la maniglia con il gomito.

Tuttavia non fece neanche in tempo a girarsi, ed entrare per bene all'interno della stanza, che un coro di voci soavi iniziarono a cantargli 'Tanti Auguri'.

Erano tutti lì, tutti i ragazzi delle tre scuole erano nella sua stanza – che era stata rigorosamente addobbata ed allargata – per fargli gli auguri di compleanno.

Al centro fra tutti loro, Farley e Mabel intonavano la melodia reggendo con le loro bacchette un enorme torta al cioccolato.


Tanti auguuri a teeee!” esclamarono tutti in coro, mentre un lupo solitario -un certo Keith- aggiunse “E la toorta a meee!!” facendo scoppiare a ridere Lavi, che scosse la testa per la solita intraprendenza -se così vogliamo chiamarla- di Meghetos

Possibile che ti devi sempre mettere in mezzo ?” lo riprese Mabel tirandolo per un orecchio, dimenticando il piano: ignora K.M.

E mentre la stanza pullulava di risate e commenti vari, Ian fece partire la musica, modificando le candele in luci d'atmosfera e posizionando la palla lucente da discoteca.

Qualcuno urlò “LET'S THE PARTY STARTED!!”

Così Farley dovette urlare nell'orecchio del festeggiato per farsi sentire “Pensavi fosse finita qua, eh? Ed invece NO! Diamo inizio alle danze!” ovviamente decidendo di strafare gli saltò praticamente addosso.



Flashback, Castello dei Baskerville, 30 Settembre, ore 20:00...


E' questo il motivo per cui sono qui, Iris”

La maga dai capelli violacei guardò la sconosciuta con un'espressione indecifrabile.

Poi rivolse lo sguardo sul libricino di cuoio nero - decisamente consunto – che Mirax le aveva dato nell'esatto istante in cui aveva iniziato a parlarle.

Non poteva credere alle proprie orecchie eppure, se il nuovo cavaliere dell'acquario si era recato personalmente dall'anno 3001, il futuro che le aveva appena descritto doveva essere realmente accaduto.

O sarebbe meglio dire: dovrà realmente accadere.

Accarezzando leggermente con la mano sinistra il tomo, il cavaliere dei gemelli deglutì pesantemente prima di pronunciare la domanda che tanto l'affliggeva:

Quindi... tutti? Nessuno sopravvivrà?”

Nessuno, Iris, mi dispiace tantissimo”

Ma... come è potuto accadere?”

Come accadrà? Semmai...”

Hai capito cosa intendo Mirax!”

La ragazza dai capelli argentati inspirò profondamente prima di risponderle.

Forse aveva fatto male a raccontarle il futuro/passato ma, per scongiurare l'Apocalisse che affliggeva la sua epoca, era necessario che qualcuno dei vecchi cavalieri ne fosse a conoscenza.

Forse cambiando quel passo della storia, nel 3001 sarebbe stata in grado di sistemare le cose con l'aiuto dei suoi amici.

Non erano rimasti in tanti... e non poteva nemmeno restare in quell'asso temporale per molto ancora!

Mirax guardò il suo orologio da taschino(*), dopo averlo tirato fuori dalla tasca del cappotto di pelle.


10 minuti... non mi rimane molto tempo...


Purtroppo fra poco mi materializzerò in un'altra epoca, Iris, ma sappi che tutto quello che ti serve si trova all'interno di quel libro”

Io ancora non ci credo... ne sei assolutamente sicura?!”

Sicurissima”

Quindi...” Iris si morse leggermente il labbro prima di continuare a parlare “la notte del 2 Ottobre-”

Del 2025”

Precisamente fra due giorni... noi... tutti noi...”

Stando alla storia che ci hanno sempre raccontato... Morirete tutti e non rimarrà neanche un cavaliere in vita. Entrambi gli ordini andranno perduti nei secoli finché...”

Finché qualcuno non riuscirà a liberarsi dalle catene in cui è stato imprigionato e deciderà di riunire i cavalieri”

Esattamente”

Ma chi sarebbe questo qualcuno? E come faccio a scongiurare una calamità simile se non posso sapere cosa succederà?!”

Iris era sempre più affranta e disperata.

D'altronde come darle torto... pensa se qualcuno ti dicesse che morirai fra tre giorni, tra atroci agonie, senza però darti una soluzione... tu come ci rimarresti?

Purtroppo... questa parte della storia non ci è giunta nel 3001. Sappiamo solo delle vostri morti. E basta”

Assurdo... mi sembra tutto assurdo...”

Una melodia alquanto bizzarra si levò in mezzo alla discussione.

Mirax portò il suo sguardo verso l'orologio, color della pece, altamente lavorato.

Aveva esaurito il tempo.

Diventando lentamente evanescente, di fronte alle iridi glaciali di Iris, riuscì solo a pronunciare le ultime parole prima di scomparire:

Il libro. Ritardate la prova del vento e del fuoco di due giorni e leggete il libro!”

Dopodiché di lei non rimasero altro che delle luci sospese nell'aria.

Non volendo indugiare oltre, Iris aprì di scatto il libro direttamente verso l'ultima pagina – nella speranza di trovare direttamente una soluzione al problema - ma si bloccò di botto quasi immediatamente.

Bianche.

Le ultime pagine erano completamente bianche.

Presa dall'ansia si affrettò a sfogliare le pagine precedenti.


Dannazione! L'ultima pagina scritta risale all'anno 1817! Come diamine faccio a trovare una soluzione se l'ultimo riferimento di questo libro risale a più di due secoli fa?!


To Be Continued...



NOTE: vi lasciamo solo delle immagini della fontana e dell'orologio :)


(*) fontana → Image and video hosting by TinyPic


(*) orologio da taschino → Image and video hosting by TinyPic

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Capitolo 22
*** Oscurità - parte 2 ***


12

Angolo autrice:



Ciao a tutte! ^^



come avete modo di leggere l'angolo 'autrici' è diventato 'autrice' e vi spiego subito il perché: Gin ha qualche problema personale e mi ha chiesto la cortesia di rimanere nella storia solo come beta che come autrice, dato che non riesce a seguire bene due storie insieme in questo momento...

I capitoli sono comunque postati dopo la 'revisione' di entrambe ma, a differenza di prima, sono scritti solo da me...

Vi chiedo perdono in anticipo se trovate errori o se non vi piace qualcosa... non sono mai troppo sicura di quello che scrivo... comunque sono sempre ben accetta alle critiche costruttive :)

Detto questo vi lascio alla parte due.



Altra cosa – e con questo finisco giuro – questo è più un capitolo...'rivelatore?'... non ho idea di come chiamarlo ma finalmente scoprirete chi è il ragazzo che era stato soggiogato.

Ho preferito postarvi la fine del capitolo 12, piuttosto che lo Special, per concluderlo... il prossimo sarà lo Special su Kiyomaro!

*Amilcara preparati, dato che leggerai il capitolo in anteprima ;)*

Oooook.... ora vi lascio al capitolo.

Ringrazio sempre tutte le persone che ancora leggono, seguono e commentano la storia :)

Buona lettura

Baci

Vic



P.S. → Ancora... vi chiedo scusa nel caso troviate il capitolo 'confusionario'... sappiate solo che ho avuto una settimana da paura... Sono talmente fusa col cervello che oggi, dopo aver dato l'esonero di Relazioni Internazionali, ho iniziato a fare tutto un discorso che mai mi sarei sognata di fare sul fatto che 'ogni persona è portata a pensare, in una certa maniera, a seconda del contesto in cui è vissuta'... mia sorella stessa (che di solito è un pezzo di ghiaccio) mi ha detto di andare a letto a riposare... quindi, vi prego, abbiate pietà di me.





CAPITOLO 12 :

'Oscurità'

- parte 2 -

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Castello dei Baskerville, 1° Ottobre ore 21:10...



Muoviti Scorp! Siamo già in ritardo”

Arrivo, Al, arrivo!”

Albus roteò gli occhi, per la decima volta di fila, mentre continuava a guardare - appoggiato allo stipite della porta della stanza del biondo - il suo migliore amico.

La festa, sicuramente, era iniziata e loro erano in ritardo, ed il solo pensiero di Kendra che li rimproverava gli faceva accapponare la pelle.

La corvonero era un'avversaria temibile se presa in malo modo.

Al solo pensiero, di quello che sarebbe potuto succedere, gli salì un brivido lungo la schiena.

Allora ti muovi? Non ho tutto il giorno!”

Eccomi, Santa Morgana, quanto sei assillante!”

Io? Sei tu che sei una lumaca!”

Sì, sì, vabbé andiamo” e, nel dire ciò, entrambi s'incamminarono verso la stanza del rosso chiudendosi la porta alle spalle.



**

Castello dei Baskerville, 2 Ottobre ore 00:30...



Basta Iris, sono stanco”

Ted lasciò cadere, con molta poca grazia, la copia del tomo che Iris aveva rifilato a tutti, ordinandogli di leggerla.

Non ne poteva più di leggere quel diario scadente di un ex-cavaliere incazzato con il mondo.

Stiracchiandosi sulla sedia, allontanandosi dal tavolo circolare di legno pregiato, sbadigliò a causa della stanchezza proprio di fronte ad Iris la quale, non perse tempo e lo riprese all'istante:

Assolutamente NO, Ted! Vuoi forse morire domani?”

Senti ma esattamente questa tizia ti ha proprio detto che moriremo o ti ha detto che forse moriremo. Perché, sai, ci sta una bella differenza”

Ha detto che moriremo e che gli ordini, entrambi, si estingueranno con la nostra morte”

E che un qualcuno, di cui non conosciamo neanche il nome, si libererà dalle catene in cui fu imprigionato e deciderà di riunire gli ordini... giusto?” continuò Eric, sfogliando svogliatamente le pagine della sua copia del diario, senza manco degnare di uno sguardo i suoi amici.

Iris sospirò affranta.

Esatto, Eric”

La situazione era critica: avevano passato ore ed ore appresso a quel diario che Mirax le aveva consegnato, ma niente. Non avevano trovato manco uno straccio di indizio.

Sarebbero morti tutti.

Da lì ad un giorno nessuno di loro sarebbe sopravvissuto ed Iris si maledisse mentalmente per aver dato inizio a quelle insulse prove ed averle continuate anche dopo la morte di Bia!

A dire il vero era stato proprio il vecchio, ormai, Cavaliere Reggente a dargli l'ordine di indire le selezioni... ma nessuno li aveva costretti, dopo la sua morte, a continuarle.

Solo Iris aveva premuto affinché il volere di Bia fosse rispettato anche dopo gli avvenimenti di quel fatidico giorno. Ed ora sentiva il peso di quella decisione, gravare come un macigno sulle sue spalle.

Nox, che aveva passato tutto il tempo ad esaminare ogni singola pagina di quel tomo, destò l'attenzione di tutti non appena riuscì a notare un qualcosa di anomalo.

Una delle pagine aveva uno spessore leggermente superiore rispetto alle altre... una delle pagine bianche finali... come se fosse stata incollata a quella precedente.

Ehi ragazzi, guardate qua”

Cosa, Nox?”

Non vi sembra strana questa pagina ?”

Ted ed Eric si avvicinarono al cavaliere del leone per poterla guardare meglio.

Io non noto niente di strano, tu Eric?”

Non mi pare, Ted, mi sembra una pagina come tutte le altre”

No no, ragazzi, guardate meglio! Anche se di pochi millimetri è leggermente più spessa delle altre”

Anche se fosse, Nox, potrebbe solo essere un errore di stampa”

Oppure... è stata incollata alla precedente!”

Lo penso pure io, Eric! Aiutami a scollarla”

Con un rapido gesto del posto il biondo posizionò la sua bacchetta proprio sulla rilegatura della pagine e, pronunciando un incantesimo francese, la pagina iniziò lentamente a scollarsi proprio dall'attaccatura del libro.

Non era stata incollata con quella precedente, era stata allungata e ripiegata su se stessa!

Wow”

Già, Ted, wow... un ottimo incantesimo di occultamento”

Quando tutta la pagina fu srotolata dalle mani del moro, una lettera apparve proprio al centro di essa. Al centro vi era scritto il nome a cui era indirizzata:



Ai futuri cavalieri...



Non appena anche le altre parole iniziarono a comparire, i tre cavalieri si affrettarono a chiamare Iris per leggerla tutti assieme.

Iris, alza il culo da quella poltrona immediatamente!”

Senti Ted sono già parecchio nervosa per conto mio, ci manchi solo tu con i tuoi modi di fare del ca-”

Iris, davvero, sbrigati!” ma la maga non riuscì manco a terminare la frase che Eric iniziò a parlarle sopra tentando di aprire, goffamente, la lettera che era loro indirizzata.

Che palle che siete, tutt'e due... una non se ne può stare da sola, per una volta, che subito dovete riprender-” le parole le morirono in gola non appena si avvicinò al tavolo e vide la lettera.

-la...”

Visto? Lo dico sempre che sono un genio!”

Ora non ti vantare, Nox, hai avuto solo fortuna”

Senti, Ted, se era per te ed il tuo 'io non noto niente di strano' potevamo anche sdraiarci per terra ed attendere che la morte venisse a prenderci”

Cerchi rogna, Nox?”

Dico solo la verit- ehi, Iris, stai più attenta!”

Ragazzi, davvero, il vostro discorso è molto interessante, ma ora abbiamo altro da fare”

Con una rapidità sorprendente, il cavaliere dei gemelli strappò dalle mani di Eric la lettera – che il biondo ancora non era riuscito ad aprire – e, con altrettanta velocità, si affrettò a tirarne fuori il pezzo di carta.

Fin da subito, lettere dall'inchiostro color seppia iniziarono a comparire.

E' datata 15 Marzo 1818”

Che cosa dice, Iris?”

Non lo so... è scritta in spagnolo... leggila te Eric”

Ed una volta che la lettera tornò nelle mani del biondo, essendo figlio di un mago francese ed una madre spagnola, questo iniziò a tradurre quello che c'era scritto.

E più andava avanti con la lettura, più Eric perdeva colorito in volto.

Allora, che dice?”

Fu Nox ad interrompere il silenzio, troppo curioso di voler sapere la verità.

Eric deglutì pesantemente prima di iniziare a parlare.

Mirax aveva ragione... questo diario era davvero importante da leggere”

Perché? Cosa c'è scritto Eric?” domandò allora Iris.

Tutta quell'ansia l'avrebbe sicuramente uccisa se il biondo non si fosse deciso a parlare alla svelta.

Questa lettera è stata scritta dal vecchio cavaliere del capricorno, un certo Jago... e parla di questo Frederick Baskerville... ha deciso di nascondere questa lettera nel suo diario perché immaginava che un suo discendente l'avrebbe letta, dato che avrebbe ereditato il fattore plus proprio da lui...”

Eeeeeh?” lo incalzò Ted a proseguire, sentendo il proprio cuore iniziare a battere all'impazzata per via dell'ansia.

Il motivo per cui questo diario è incompleto è perché il suo proprietario non ha avuto modo di finirlo... qui Jago fa riferimento ad un giorno in particolare, il 30 Novembre 1817 ricordandolo come 'il giorno della vendetta'... pare che Chloe Shafiq, la madre di Vincent che non abbiamo mai avuto modo di conoscere, abbia manipolato quasi tutti cavalieri del precedente ordine contro Frederick... non lo voleva fra loro perché lo reputava una minaccia, dato che aveva iniziato a dubitare di lei ed aveva quasi capito il suo piano”

Quale piano?”

Chloe Shafiq voleva diventare il nuovo Cavaliere Reggente e piegare ognuno dei cavalieri al proprio volere”

Iris era senza parole.

Ma è assurdo? Che abilità doveva possedere questa Shafiq per essere in grado di manipolare tutti loro?”

Non tutti...” la corresse subito Eric “... stando a questa lettera gli unici che ancora non era riuscita a manipolare erano: Frederick, Bluebell, Jago, un certo Takao Shimizu e Rune Linström”

Rune è l'ex cavaliere dell'acquario... quello che ci ha salvati, ricordi Iris?”

E come scordarlo, Nox”

Comunque sia... non è riuscita a manipolare Frederick grazie alle sue alte abilità di occlumante e questa Chloe aveva capito che, essendo lui in grado di manipolare l'oscurità, sarebbe potuto essere un suo degno avversario”

E siccome lui aveva quasi del tutto capito il suo piano-”

Esattamente, Nox, lei ha pensato bene di liberarsene... ma qualcosa è andato storto...”

Cioè?”

Pare che Bluebell, la migliore amica di Frederick, e questa Chloe abbiano avuto un pesante litigio e siano finite alle mani. Bluebell stava per vincere... stava per uccidere Chloe quando questa ha ordinato agli altri cavalieri di uccidere la ragazza... e questi l'hanno fatto...”

Merlino! Che atrocità!” esclamò Ted quasi inorridito.

Eric prese nuovamente fiato e continuò il suo discorso:

Sì ma... non è finita... Frederick giunse sul posto – quando si dice il fato - proprio nell'esatto istante in cui gli altri cavalieri trucidarono Blue e...”

Ee?”

E lui perse il controllo a causa dello shock e sterminò i tutti cavalieri più il Cavaliere Reggente”

Il silenzio si impossessò nella stanza per diversi minuti.

Solo Ted alla fine si decise a parlare.

E poi che accadde?” esclamò quasi in un sussurro il cavaliere del sagittario.

Non lo so, Nox, qui non c'è scritto... questo Jago era in missione a Castelbruxo quando successe la disgrazia... quello che ha riportato nella lettera è solo un sunto che gli ha fatto l'ex cavaliere dell'acquario, dopo averlo richiamato dalla missione” Eric voltò la pagina sul retro giusto per leggere le ultime parole da lui scritte “In più ha scritto questa lettera in punto di morte... qui lo dice chiaramente e ci avverte di un pericolo... che forse c'entra qualcosa con la nostra futura morte”

Che pericolo?”

Alla mancata risposta del biondo Iris gli strappò, di nuovo, il pezzo di carta fra le mani ed iniziò a leggere ad alta voce:



Frederick nunca fue derrotado, pero fue encarcelado en el Inframundo por el viejo caballero del cáncer. Si has encontrado esta carta es porque estás en el castillo de los caballeros ... Baskerville, se lo ruego, desistir de puerto infierno situado en sottorranei ... si abrió Frederick sería capaz de salir y esto no debería ocurrir. De él, ahora, no va a quedar nada ...”


Che vuol dire, Eric?”

Vuol dire, Iris: Frederick non fu mai sconfitto ma fu imprigionato negli Inferi dal vecchio cavaliere del Cancro. Se avete trovato questa lettera è perché vi trovate nel castello dei Baskerville... cavalieri, vi supplico, desistete dalla porta dell'Inferno che si trova nei sottorranei... se la apriste Frederick riuscirebbe ad uscire e ciò non deve succedere. Di lui, ormai, non sarà rimasto più nulla...”


**

Castello dei Baskerville, 2 Ottobre ore 01:30...


E' giunto il momento!”



Una fitta alla testa costrinse il ragazzo a piegarsi in due dal dolore.

Cercando di regolare il proprio respiro, nel vano tentativo di darsi una calmata, la voce continuò a risuonargli, all'interno della sua testa, come un chiodo fisso.



Pagare... devono pagare tutti! Liberami insulso umano! Libera il mio potere!”



Zitto! Devi stare zitto!”

Ehy, amico, tutto bene?”

Sì, sì, grazie Farley tutto bene”

Notando la scena dall'altra parte della stanza, Farley si era mobilitato subito a raggiungere il ragazzo. Immaginava che si stesse sentendo male per questo decise di farsi avanti... voleva aiutarlo.

Sicuro? Se vuoi, vicino alla cucina, ci sta una stanza dove mia nonna tiene tutti i tipi di pozioni... potresti prenderne qualcuna”

Grazie ma n-AH!”

Un'altra fitta gli attraversò il cervello... sarebbe impazzito per il dolore, se lo sentiva.



Lasciami libero!”



Ripensandoci, magari una pozione potrebbe aiutarmi. Grazie Farley, dove hai detto che devo andare?”

Aspetta ti accompagno”

NO! No, non... non ti preoccupare. Faccio da solo”

Le iridi violacee del moro lo squadrarono da capo a piedi.



Strano... non l'ho mai visto comportarsi così...



Sei veramente sicuro?”

Sicurissimo anzi sai una cosa? Credo di aver capito dove andare, grazie per la dritta” e, senza manco attendere la risposta del padrone di casa, il ragazzo raggiunse la porta quasi correndo.

Dopodiché, una volta che se la fu chiusa alle spalle, iniziò a barcollare appoggiando la mano verso il muro.

Uscire! Voglio uscire! Il tempo è giunto!”


Basta! Zitto! ZITTO! NON VOGLIO SENTIRTI PIU'!”

Ma ormai era troppo tardi... la vista iniziava ad appannarsi... le gambe iniziarono a non sorreggerlo più... e fu questione di un attimo. Di lui, dopo, non rimase più nulla.

L'ombra aveva vinto.

Frederick aveva vinto.



**

Castello dei Baserville, 2 Ottobre ore 01:45...


Leila si stava divertendo come mai era successo in vita sua.

Una bella festa era proprio quello di cui aveva bisogno. Dopo aver passato, praticamente l'intera giornata, china su quei tomi le era venuto un mal di schiena tale che giusto un po' di movimento avrebbe potuto rimetterla in sesto.

Vado a prendere un po' d'acqua” urlò, nel tentativo di farsi capire, al suo cavaliere – Kiyomaro – per avvisarlo della sua decisione.

Questo, nonostante il rumore assordante della musica che Ian aveva provveduto a mettere, riuscì a comprendere le sue parole e, con un veloce gesto del capo, le rispose affermativamente.

A quel punto la strega di Salem si decise ad abbandonare la 'pista da ballo' improvvisata e raggiunse il tavolo vicino alla porta pieno di bibite e roba da mangiare.

Stava giusto ripensando a quanto si stesse divertendo che, non appena iniziò a versarsi l'acqua dalla bottiglia al bicchiere, si rese conto di essersi versata il vino rosso.

Pensando di aver sbagliato bottiglia, appoggiò il bicchiere appena riempito sul tavolo, e si riversò l'acqua in un nuovo bicchiere.

Ma qualcosa andò storto nuovamente.

Il colore dell'acqua era di nuovo rosso.

Leila guardò meglio la bottiglia di vetro.

Eppure aveva preso proprio l'acqua, perché questa continuava trasformarsi in vino rosso?



Perché non è vino rosso ma è sangue... il sangue tuo e dei tuoi amici... il sangue dei cavalieri...”



Chi ha parlato?”

Sussultando a causa della voce roca che aveva sentito provenire da dietro di lei, la strega si voltò di scatto nel tentativo di guardare in faccia il proprio interlocutore.

Ma non vide niente, solo un profondo buio.

La musica era scomparsa... i ragazzi erano scomparsi... il bicchiere che teneva nella mano era scomparso così come il tavolo da cui aveva preso la bottiglia.

Era rimasta solo lei, in piedi sul pregiato parquet del castello, a fissare il nulla.

Fece due passi in avanti, il cuore che le batteva a mille a causa della paura.

Cosa stava succedendo?

Spaventata più che mai iniziò a correre dritta davanti a sè alla ricerca disperata di una via d'uscita.



La porta, dove diavolo si trova la porta? Voglio uscire da qua.



Corrreva e correva a per di fiato in una qualsiasi parte della stanza.

Il rumore dei tacchi dei suoi stivali di pelle riecheggiarono pesantemente sul legno della sala.

L'unico rumore che riuscì a sentire, per molto tempo, fu solo quello fino a che, di punto in bianco, una figura luminosa rettangolare iniziò a prendere forma proprio di fronte a sé.



La porta, eccola!



Leila non ci pensò due volte e, a grandi falcate, raggiunse la porta nel giro di due secondi e poi la aprì violentemente senza esitare.

Si ritrovò nel grande salotto del castello, proprio davanti all'antico orologio a pendolo.

Le lancette, perfettamente funzionanti, si mossero sincroneamente nell'esatto istante in cui scoccò il minuto che segnava 'e mezza'.

Le due e mezza per la precisione.

A quel punto la melodia di un carillon si levò alla sua sinistra.

Proprio sulla mensola sopra al camino, dopo che il carillon decise di aprirsi, due figure simili a fantasmi iniziarono a ballare davanti a lei.

Un ragazzo e una ragazza, vestiti con sontuosi abiti medievali, ridevano e scherzavano davanti a lei senza degnarla di uno sguardo.

Per un attimo Leila si dimeticò dove si trovasse e cosa le fosse successo.

I due ragazzi sembravano felici.

Felici in un mondo tutto loro.

Tuttavia nell'istante esatto in cui il ragazzo fece volteggare la ragazza questa si allontanò da lui e, con aria affranta, iniziò a dissolversi nell'aria in tante piccole luci luminose.

A quel punto il ragazzo si inginicchiò per terra tenendosi la testa con entrambe le mani.

Sembrava combattuto.

La castana fece per avvicinarsi a lui, nel tentativo di consolarlo, ma il rumore del suo tacco fece balzare in piedi in ragazzo.

In pochi istanti questo mutò in uno spaventoso dissennatore e, librandosi in aria a pochi passi dal terreno, si avventò contro Leila risucchiandola in una nube di oscurità.

La strega di Salem chiuse immediatamente gli occhi a causa dello spavento, dopo essersi portata entrambe le braccia sul volto, nel tentativo di proteggersi.

Rimase così per parecchio tempo fino a che una volata di aria gelida la costrinse ad abbassare la guardia.

Leila trattenne il fiato per quello che vide.

Un enorme drago violaceo la guardava, con le sue iridi color cremisi, con sguardo penetrante. Respirava profondamente ma non accennava a fare un solo passo verso la sua direzione.

La castana sostenne lo sguardo del drago e più lo guardava negli occhi e più aveva come la sensazione di conoscerlo.

Solo quando iniziò a sentire delle gocce d'acqua sbattere sul pavimento, Leila si decise ad abbassare lo sguardo sotto di sè.

Inorridì all'istante.

Il drago era gravemente ferito ed una chiazza di sangue, proprio sotto le gambe della ragazza, non faceva che allargarsi sempre di più a causa della ferita profonda che il drago che si ritrovava.

Solo allora le venne il lampo di genio.

Iris... ma che ti hanno fatto?”

Il drago si accasciò con il muso sulla spalla di Leila.

Nell'esatto istante in cui questa iniziò ad accarezzare il dorso della creatura mitologica, una scritta iniziò a prendere forma sotto la pozza di sangue.

2 Ottobre, ore 2:30... morirete tutti”



Ehy, Leila, tutto bene?”

La voce preoccupata di Kiyomaro, con tanto di scossa sulle spalle, riportò Leila alla realtà.

La musica era stata stoppata e tutti i ragazzi la guardavano con aria perplessa.

Cosa... cosa è successo Kiyo?”

Me lo stavo chiedendo anche io... Leila ti messa ad urlare”

Davvero?” lo sguardo della ragazza passò dalle iridi scure del ragazzo al bicchiere d'aqua che continuava a tenere in mano.

Ora l'acqua non era più rossa eppure tutto quello che aveva visto non poteva essere stata una semplice illusione.

No, era troppo reale per poter essere una finzione!

Aveva visto il futuro, ne era certa! E non uno dei tanti futuri possibili – si era documentata sul da farsi proprio quel pomeriggio sui libri della bilbioteca – NO. Quello era il futuro imminente, quello che sarebbe successo da lì a poco. E non era proprio un bel futuro.

Sam si fece spazio fra i ragazzi, decisamente preoccupata, dopo aver notato lo sguardo assente della sua amica.

Leila! Cosa sta succedendo? Cosa hai visto?”

Che ore sono?”

Sono quasi le due di notte”



Quasi le due... non abbiamo molto tempo...



Ho avuto una visione” la castana respirò profondamente prima di continuare “una visione tremenda su quello che accadrà fra poco. Dobbiamo trovare i cavalieri ed avvisarli. Loro... Iris... noi... tutti noi moriremo se non li avvisiamo. Non ci resta molto tempo, ragazzi!”



**


Un rumore di cocci in frantumi, proveniente dall'altra parte della porta, attirò l'attenzione di tutti i presenti.

Erano appena le due e cinque... possibile che qualcuno dei ragazzi fosse ancora sveglio?

Ma la domanda che aveva appena sfiorato la mente del cavaliere dell'acquario fu velocemente rimpiazzata dalla risposta che gli giunse sotto forma di energia.


Uccidere... uccidere...”


Eric scattò dalla sedia non appena le onde di energia del ragazzo gli giunsero chiaramente sotto forma di parole.

Eric ma cos-” ma il biondo non le fece manco finire la frase che si preparò ad impartire gli ordini.

Iris, sbrigati ad uscire dalla finestra e trasformati in un drago. Vai a cercare i ragazzi e lascia subito il castello. Ted, vai anche tu e trasformati in lei. Due draghi saranno meglio di uno. Nox, tieniti a pronto a dare fuoco a tutto lo stabile se necessario. Io vedo di rallentarlo”

Ma di che cosa stai parlando?”

E' tornato, Ted, de è proprio in mezzo al corridoio. Si è rimpossessato del ragazzo e... dannazione! Come ho fatto ad essere così cieco? L'energia oscura che ha soggiogato il ragazzo avrei potuto riconosciurla tempo fa! Maledizione!”

Lascia stare i rimpianti, ora come ora non servono a niente. Ed io non ti lascio qui da solo, sappilo!” Nox si intromise nel flusso dei pensieri dell'amico e si affrettò a mutare le sue iridi in un brillante rosso fuoco “Combatteremo insieme” ed in pochi attimi, fiamme del medesimo colore, iniziarono a percorrergli gli avambracci.

Io pure non sono d'accordo!”

E neanche io!”

No, voi due no... mi dispiace ma i ragazzi devono essere tratti in salvo”

Non mi piace prendere ordini, lo sai vero Eric?”

Lo so, Iris, ma per una volta... fa come ti dico... ti prego...”

Iris si avvicinò al ragazzo e, piegando leggermente la testa verso l'alto, iniziò a guardarlo dritto negli occhi con aria perplessa.

Ok... però non vi lascio qua” il suo sguardo vagò velocemente da uno all'altro. D'altronde, erano pur sempre i suoi più cari amici “Appena smaterializzeremo i ragazzi e tutte le altre persone del castello, torneremo a riprendervi”

Iris senti-”

No, ascolta tu Nox! Iris ha ragione, torneremo a riprendervi. Non si abbandonano gli amici”

Un altro rumore di cocci infranti catturò la loro attenzione.

Questa volta era più vicino di quello precendente.

Si stava avvicinando a loro.

Probabilmente aveva percepito le loro auree... Eric ne era quasi certo.

Non c'è più tempo. Andate a salvare i ragazzi!”

E dopo aver detto ciò, entrambi i cavalieri si affrettarono a raggiungere la finestra.

State attenti”

Ci rivediamo fra pochissimo”

Ma in realtà, alla fine, nessuno di loro ebbe modo di fare niente.



**
 

Un boato disumano si propagò per tutto il castello catturando l'attenzione dei ragazzi.

Farley lo riconobbe subito così come Kiyomaro.

Ma questa è-”

Iris”

Cosa le può essere successo per farla trasformare?”

Sicuramente niente di buono” Leila si intromise nel discorso dei due con voce leggermente tremante.

Sperava davvero che quello che aveva visto non si sarebbe mai avverato.



Un altro ruggito si levò nell'aria a pochissima distanza dall'altro.

Ancora?” domandò Killian dopo aver raggiunto Farley alla sua destra.

Non penso questa volta sia stata Iris, mi sembrava diverso dal primo”

Se non è stata lei, sicuro è stato Ted. Riesce ad assumere qualsiasi forma no? Probabilmente si è trasformato in Iris per riuscire a mutare pure lui in un drago” continuò il ragionamento Mabel.

Leila era sempre più in ansia.

Che ore erano?



Le due e quindici... dannazione!



Andiamocene da qua subito!”

E dove vorresti andare, Leila?”

Non lo so Keith ma rimanere in una stanza, senza alcuna via d'uscita, sarebbe da folli”

Il giardino, allora!”

Tutti i ragazzi si voltarono in direzione del rosso non appena Lavi pronunciò quelle parole.

Notando lo sguardo degli altri su di sé si affrettò ad aggiungere:

Il giardino ha dimensioni megalomani, esattamente come il castello. Sarà facile, nel caso le cose si dovessero mettere male, trovare un rifugio sicuro”

Comunque migliore rispetto a questa stanza” rispose Farley appoggiando l'idea dell'amico.



Le due e venti... Maledizione il tempo scorre troppo in fretta!



Leila levò di scatto lo sguardo dal proprio orologio da polso.

E sia! Il giardino è andato, sbrighiamoci ad uscire da qua!” e, nello stesso istante in cui sentenziò la decisione, tutti loro iniziarono a correre in direzione della loro meta.

A metà strada Farley si bloccò di colpo facendo quasi cadere per terra il povero Killian.

Far, che fai?”

Aspettate, non siamo tutti”

Che dici? Eravamo tutti presenti alla festa per Lavi... nessuno è rimasto fuori!”

Invece si, Killian, ci sta una persona che se ne è andata perché non si sentiva bene!”

Ed ora che ci pensava... il giorno in cui Bia venne uccisa, dove si trovava lui? Nessuno lo aveva incrociato per i corridoi del castello, nessuno lo aveva visto nel rifugio e -tanto meno- nessuno lo aveva visto combattere come gli altri cavaliere contro quel coso.



Morgana ti prego fa che non sia quel che penso!



Tutti i frammenti del puzzle iniziarono, uno ad uno, a combaciare nella testa del moro. E più Farley sperava che niente fosse come se lo stava immaginando e più la sua mente non faceva che generargli risposte su risposte.

Ehy, amico, tutto bene?” non appena Albus gli rivolse la domanda, il cavaliere del capricorno ebbe una sorta di déjà vu volto a confermare i suoi dubbi.





Ehy, amico, tutto bene?”

Sì, sì, grazie Farley tutto bene”

Sicuro? Se vuoi, vicino alla cucina, ci sta una stanza dove mia nonna tiene tutti i tipi di pozioni... potresti prenderne qualcuna”

Grazie ma n-AH!... Ripensandoci, magari una pozione potrebbe aiutarmi. Grazie Farley, dove hai detto che devo andare?”

Aspetta ti accompagno”

NO! No, non... non ti preoccupare. Faccio da solo”



Sei veramente sicuro?”

Sicurissimo anzi sai una cosa? Credo di aver capito dove andare, grazie per la dritta”



Il cuore del moro perse un colpo.

Lentamente si girò verso il ragazzo dagli occhi di giada aprendo leggermente la bocca.

In quel' esatto istante anche Kendra fece il suo 'ingresso' nella conversazione, quasi ordinando al migliore amico di muoversi.

Notando lo sguardo di terrore che si era impossessato del serpeverde, la corvonero si decise a parlare anche a lui:

Farley, ti senti bene?”



No, per niente.



Penso di sapere cosa sta succedendo” le parole gli uscirono dalla gola come un sussurro ma tutti i presenti riuscirono a sentirlo ugualmente.

Ebbene?” La corvonero lo incalzò affinché continuasse la frase.

Le iridi violacee di Farley si posarono su quelle color cielo della castana, come a voler fargli giungere – silenziosamente – la sua scoperta senza proferir parola.

E come se gli avesse appena letto nel pensiero, Kendra - che tutto le si poteva dire tranne che fosse una scema - iniziò a sbiancare di fronte a tutti.

Non ci credo... non voglio crederci...”

Mi dispiace, Kendra”

Ehy, ragazzi, ma di cosa state parlando?”

Il serpeverde e la corvonero si girarono entrambi verso il giovane Potter.



Ed ora chi glielo avrebbe detto ad Albus?



Di punto in bianco, facendo sobbalzare tutti i presenti, uno dei muri del corridoio si distrusse proprio davanti a loro occhi a causa dell'impatto.

Ted fu scaraventato, creando una sorta di fossa all'interno del muro di fronte, con una tale violenza da farlo sanguinare copiosamente dalla nuca.

BASTARDO!” gridò lui, in un impeto d'ira, alla persona che lo aveva appena scaraventato.

Dopodiché una moltitudine di tentacoli oscuri iniziarono ad avvinghiarsi a varie parti del corpo del ragazzo e lo ritrascinarono nello stesso 'lato' da cui era venuto.

Adelaide gelò alla sola visione dei suddetti.

Il ricordo di uno di loro che tentava di trascinarla per la caviglia, gli ritornò subito alla mente facendole salire brividi di terrore.

Ma quelli erano...” ma la mora non ebbe neanche il tempo di concludere la frase che una scossa di terremoto fece smuovere tutto il castello.

IL GIARDINO, ADESSO!”

Le urla di Leila riuscirono a raggiungere le orecchie di tutti i presenti e questi scattarono all'istante non appena vennero pronunciate.

Una volta arrivati di fronte alle porte del castello, la varcarono con una rapidità tale che tutti alla fine si ritrovarono nel vasto giardino contemporaneamente.

Ad un tratto un lampo azzurro si levò dall'ala ovest del castello e, poco dopo, un enorme drago violaceo venne scaraventato proprio su una delle torri del castello riducendola in macerie.

Il muso di Iris incrociò lo sguardo verde dorato di Lavi.

A quel punto la ragazza non ci pensò due volte e decise di mettere in atto il piano che Eric le aveva suggerito quasi mezz'ora prima.

Lavi, concentrati! Trova il nemico ed obbligalo a mostrarsi nella sua forma reale, in modo che possa combatterlo ad armi pari, dopodiché fuggite!”

Io... io non penso sia una buona idea... non sono ancora il padrone di me stesso”

Concentrati Lavi! CE LA PUOI FARE!” e poco dopo aver pronunciato queste parole, altri tentacoli circondarono gli arti del drago e lo risucchiarono dietro una coltre di nebbia oscura.

IRIS!”

Lavi scattò fin da subito verso la direzione dove la ragazza era stata imprigionata ma ormai era troppo tardi.

Farley gli si parò immediatamente davanti, tirandolo all'indietro.

Lascia stare Iris, per ora, Lavi! Che ti ha detto: concentrati! Se lo ha detto a te, vuol dire che un modo per fermare tutto questo esiste! E se lei confida in te allora anche noi, confidiamo in te!”

Lavi continuava a tenere lo sguardo fisso su quell'ammasso di nuvole nere.

Se non si fosse mosso all'istante, probabilmente la sua indecisione sarebbe stata la causa della loro morte.

Della morte di tutti loro.

Esattamente come quel giorno di tanti fa.

I ricordi iniziarono a riaffiorargli alla mente proprio in un frangente simile.

Suo padre, disteso sul giardino di casa, con gli occhi vitrei rivolti verso l'alto.

Le lacrime che gli ricadevano giù per il viso.

Le sue urla unite, poi, a quelle dei suoi fratelli.

Il volto paonazzo di sua madre alla vista del corpo del marito.

NO, NESSUNO SAREBBE PIU' MORTO!

Come ridestatosi da un sogno, gli occhi di Lavi mutarono in un brillante color verde smeraldo.

Tenendo sempre la mano destra rivolta verso quella nube oscura, il grifondoro iniziò a girarla verso l'alto tremando violentemente.

MOSTRATI A NOI!”

E nel giro di pochi istanti, un'onda d'urto fece volare tutti i presenti sul terreno del giardino.



**



Adelaide si risvegliò, vicino a Keith, dopo pochi minuti col volto rivolto verso il terreno.

Evidentemente nella botta aveva perso, momentaneamente, i sensi e ciò spiegava il giramento che provava alla testa.

Facendo leva sulle braccia e sulle gambe, piegò queste nel tentativo di alzarsi in piedi e – quando finalmente riuscì a ritrovare un equilibrio – si portò una mano alla bocca per via della scena a cui assistette.

La nube oscura, dalle dimensioni esagerate, era quasi del tutto scomparsa: al posto suo, ora, una figura maschile si reggeva in piedi dandole le spalle.

Davanti a lui, quattro tentacoli oscuri sospesi in aria reggevano quelli che erano gli effettivi cavalieri della Luna Rossa e del Sole Nero.

Imbrattati di sangue – del loro sangue – Eric, Ted, Iris e Nox si trovavano come nella posizione 'dell'appeso' privi si sensi e questi tentacoli non faceva altro che assorbirne le energie vitali. Lo si capiva perfettamente dai giochi di luci che questi creavano a ritmi regolari fra loro.

Prima neri e blu, poi di nuovo neri ed ancora di nuovo blu.

Una scena raccapricciante.

Quando anche Keith si decise ad alzarsi, dopo essersi ripreso dalla botta, con parole taglienti costrinse il ragazzo, voltato di spalle, a girarsi nella loro direzione.

Infine, quando questo si decise ad accontentare il corvonero, un silenzio tombale si fece largo nell'aria.

Solo Lily ed Albus riuscirono a proferir parola, più per lo shock che per altro, alternandosi fra loro.

Io...”

non...”

ci...”

credo...”

SCORPIUS, MA COSA FAI!” esplose, infine, la rossa in un impeto di rabbia.

Scorpius gli rivolse un sorriso malefico prima di iniziare a ridergli in faccia spudoratamente.



Erano le due e mezza in punto.



Leila guardò il biondo serpeverde senza parole.



La loro fine era giunta.



To Be Continued...


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Capitolo 23
*** Special 5: Dubbi e Vivere ***


Angolo Autrice:


Ciao a tutte! ^^

Ecco lo Special dedicato a Kiyomaro.

Ci ho messo un po' per scriverlo perché volevo mettere in luce anche degli aspetti del carattere di Kiyo che ancora non avevate avuto modo di vedere... non so se ci sono riuscita ma spero che vi piaccia :)

Ora vi lascio alla lettura la quale, ATTENZIONE contiene qualche SPOILER.

Baci

Vic


P.S. → probabilmente il prossimo capitolo sarà lo Special di Eric e Ted e non il continuo della storia.

Ho fatto due conti e mancano solo quattro capitoli 'normali', incluso l'epilogo, alla fine.

Degli Special, invece, mancherebbero ancora quelli di Leila, Mabel, Lavi, Eric, Ted, Kyla ed Ian.

Insieme a Gin ho deciso di 'unire' quello di Eric e Ted insieme ed anche quello di Kyla ed Ian per non arrivare dopo l'epilogo a leggere di loro.

Quindi alla fine sarebbero 4 capitoli normali e 5 Special ma, alternandoli uno ed uno, ne avanzerebbe comunque un altro.

Quindi vi metto subito dopo questo un altro Special e poi il capitolo che riprende la storia.

Vi prego non maleditemi xD, vedrò di aggiornare in fretta.


P.P.S. → l'altro Special è quasi finito quindi molto probabilmente lo posterò ad una settimana di distanza da qua.



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CAPITOLO SPECIAL 5:

Dubbi e Vivere”


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Il dubbio è l’inizio della saggezza

- Dubium sapientiae initium -
(Cartesio)



La scuola di Mahoutokoro è sempre stata, fin dai tempi più antichi, la scuola predefinita per i maghi del continente asiatico.

Situata nel punto più alto dell'inabitata (secondo i babbani) isola vulcanica Minami Iwo Jima, il maestoso palazzo di giada si stagliava, imponentemente nel cielo, dividendo nettamente le nuvole che osavano attraversarlo con sfacciataggine.

Come se un palazzo del genere potesse mai sottostare alle 'regole' che lo circondavano.

E nonostante fosse la più piccola scuola esistente - per via del numero di studenti decisamente inferiore rispetto alle altre scuole di Magia e Stregoneria del mondo - e nonostante si trovasse Koldostoretz dall'altra parte del continente, la scuola ebbe modo di spiccare all'interno della società magica, grazie alle incredibili abilità dei suoi studenti nel Quidditch.

Abituati ad andare a scuola fin dall'età di sette anni, e ad essere riaccompagnati su degli Uccelli della Tempesta Giganti dopo le lezioni, gli studenti giapponesi erano gli unici che si impratichivano nella sacra arte della Magia fin dalla giovane età.

Non a caso le loro divise, non facevano che cambiare colore a seconda del rendimento scolastico.

La divisa color oro era l'ambizione di tutti i rampolli delle più antiche famiglie giapponesi.

Ed ovviamente, il nobile clan dei Takamine, non era di pensiero differente dagli altri.

Kiyomaro ancora ricordava le parole di suo nonno, oji-san, mentre gli ricordava di quanto la conoscenza potesse essere un'arma efficace nelle mani di chi sapeva utilizzarla.


Una vita senza conoscenza è una vita a metà. Se non sai, non puoi capire, e se non capisci, che scopo ha vivere? Per questo ricordati sempre, nipote mio, di puntare sempre al massimo affinché tu possa vivere sempre al meglio


Ed era soprattutto grazie al vecchio capofamiglia dei Takamine che Kiyo era riuscito, all'età di undici anni, ad avere la tanto agognata uniforme color oro.


Il più giovane ragazzo che abbia mai indossato un simile indumento”


Così molti dei suoi professori si complimentavano con lui.

Ma a Kiyo certe cose non interessavano così tanto.

Nel senso: aveva già lasciato il segno in quella scuola, ora doveva solo cercare la propria strada nella vita.


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Villa Takamine, 21 Agosto 2025...


Era un caldo pomeriggio d'Agosto ed il sole batteva forte su quella parte del Giappone.

Kiyomaro si rigirava, dubbioso, fra le mani quel misero pezzo di carta che, pochi istanti prima, aveva scatenato le risate di tutti i presenti.

Quel giorno il gufo che recava la lettera aveva deciso, a differenza degli altri volatili che erano abituati a volare alto, di recapitare la lettera praticamente raso terra, ignaro del pericolo che incombeva imminente.

Proprio di fronte la buca delle lettere, perfettamente nascosta fra le alte spirali di bambù di fronte ad essa, il predatore aderiva il proprio corpo perfettamente al suolo in attesa di una singola mossa della sua vittima che l'avrebbe portato alla vittoria.

Quando il povero pennuto decise di appoggiarsi leggermente sul ramo accanto alla buca, il felino interpretò l'attimo come il momento propizio e si preparò ad agguantare la sua preda.

Un passo. Poi un altro ed un altro ancora.

In pochi istanti l'animale feroce si buttò completamente addosso, con le fauci spalancate, al povero gufo albino che se ne stava – ignaro – appollaiato con il muso rivolto verso la porta in attesa che qualcuno gli aprisse... o almeno lo degnasse di qualche sguardo.

Peccato per lui che in effetti qualcuno l'aveva notato...

Fu questione di un attimo e la scena che si svolse fu la seguente:

Hector – il gufo – volò dalla parte opposta della porta, solo a causa della folata di vento improvvisa che percepì sulle sue soffici piume.

Il felino si lanciò su di lui, a due passi dal suo becco, nel tentativo di divorarlo.

Il gufo, terrorizzato, tentò la fuga disperatamente e, per grazia divina, riuscì ad uscirne miracolato.

Ed ovviamente il felino, iniziando ad agitare velocemente la coda, continuò a fissare insoddisfatto la sua vittima che si allontanava velocemente dalla villa.

Il predatore si accasciò al suolo di botto solo per evidenziare maggiormente la propria seccatura.

Ridendo a più non posso, Kiyomaro ed i suoi domestici si decisero ad uscire dal loro 'nascondiglio' solo dopo aver visto l'aria insoddisfatta che aveva dipinto il muso di Orenji (*).

O Renji, come la chiamava Kiyo.

La sua maestosa tigre del bengala, regalatagli da suo nonno il giorno in cui venne a sapere proprio dell'uniforme del nipote.

Ti è andata male, mia cara” il moro si avvicinò alla tigre e, con fare affettuoso, iniziò ad accarezzargli il manto tigrato.

Questa, come offesa a causa delle risate, si allontanò leggermente dal suo padrone solo per sedersi, dandogli il sedere, poco più avanti a lui.

Altre risate si levarono per l'enorme giardino della villa finché qualcosa di bianco, posizionato proprio fra le fauci di Renji, non destò l'attenzione del giapponese.

Che cos'è questa Renji?”

Kiyomaro levò delicatamente la busta incantata dalle zanne del felino e questa iniziò ad aprirsi proprio di fronte a lui.


All'attenzione del Sig. Kiyomaro Hiroto Takamine:

Buongiorno,

siamo lieti di comunicarle che la nostra scuola è stata ammessa a partecipare alle selezioni per entrare a far parte de I Cavalieri della Luna Rossa e del Sole Nero, che si terranno il 2 Settembre alla Scuola di Magia e Stregoneria di Hogwarts.

La sua presenza è necessariamente richiesta pertanto, nel caso in cui non possa recarsi personalmente in Scozia, le chiediamo la cortesia di inviare una lettera di diniego specificandone le motivazioni.

Quelle non ritenute sufficientemente gravose, verranno rimandate al mittente ed il suo intervento sarà interpretato come necessario.

Augurandole un buon proseguimento.

Le auguriamo,

Cordiali Saluti


La Segreteria di Mahuotokoro


Il moro sospirò pesantemente dopo aver sollevato le proprie iridi scure verso il cielo.

Stava per piovere, una splendida giornata rovinata in pochi istanti a causa di delle semplici nuvole grigie.

Le stesse nuvole che tentavano disperatamente, ogni volta, di tagliare in due la scuola.


Chi erano questi cavalieri della Luna Rossa e del Sole Nero?

Perché non li aveva mai sentiti nominare e perché tutta la scuola doveva recarsi in Scozia?

Quei dubbi lo perseguitarono per tutto il giorno, anche perché non aveva neanche potere decisionale di sottrarsi alla scelta impostagli.


Se non sai, non puoi capire, e se non capisci, che scopo ha vivere?


Le parole di suo nonno gli risuonarono nella mente per tutto il tempo e per tutti i giorni a seguire, fino a che non arrivò il 1° Settembre e fu costretto ad iniziare l'anno scolastico.




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Campo di Quidditch, scuola di Mahoutokoro, 1° Settembre ore 17:30...


Kiyomaro guardava, con sguardo fisso e assente, il curato prato verde sotto di sé, mentre i suoi compagni di squadra continuavano a volteggiargli attorno con i loro manici di scopa.

Il mantello nero, drappeggiato da inserti dorati come la sua divisa, scintillava sotto i caldi raggi solari che il sole emanava e si distingueva nettamente rispetto a quelli dei suoi amici.

Le pluffe che sfrecciavano da un palmo all'altro dei suoi amici, con una velocità impressionante, era come se non esistessero in quel momento.

Niente esisteva.

In quel momento c'erano solo lui ed i suoi dubbi ad affliggerlo sul da farsi.

Che cosa doveva fare?

Una folata d'aria improvvisa lo fece risvegliare dal vortice di pensieri in cui era caduto, dopodiché una risata cristallina iniziò a destare la sua attenzione.

Amico, oggi è veramente uno spasso giocare a Quidditch con te. Sul serio, potrei quasi pensare che sono bravo. E tu sai come divento quando inizio a montarmi la testa” un ragazzo dai lineamenti occidentali gli si affiancò con la scopa e continuò a ridergli in faccia.

Lieto di recarti gioia, William”

Lieto di recarti gioia, William. Oh, ma andiamo! L'hai sentito Channy? Il nostro capitano è in vena di sarcasmo oggi”

Sono colpito, Will, eppure mi sembrava piuttosto serioso oggi” ribatté un altro ragazzo dai lineamenti asiatici come Kiyo, affiancandosi anch'esso ad il moro.

Piuttosto serioso? Amico mio ma l'hai visto! La gente potrebbe tranquillamente scambiarlo per un cadavere vivente, guarda che occhiaie!”

Che cosa hai fatto in queste notti, eh Kiyo?”

Assolutamente niente di indecente, se è quello che intendi quando me lo domandi con quel tuo sguardo da ebete. Non mi chiamo mica Chanyeol, io”

Uh, questa faceva male Kiyo!” Will si portò la mano al petto con fare molto teatrale e lo stesso fece, quasi contemporaneamente, anche Channy.

Kiyo alzò gli occhi al cielo, mentre un sorrisetto divertito gli si stampava in faccia.

Non era uno che dava mai troppa fiducia alla gente, specialmente ai suoi compagni di scuola con i quali era in perenne competizione per via della sua divisa, ma con quei due le cose erano andate diversamente.

William Dandelion e Chayeol Park erano diventati i suoi migliori amici fin dal suo primo giorno in quella scuola a 7 anni e, da allora, non si erano più separati.

Continuando a sorridere, Kiyo rivolse le sue iridi scure guardando silenziosamente prima uno e poi l'altro dei suoi amici.

Hai visto anche tu, Will?”

E come non notarlo, Channy”

Dici che ci darà almeno il tempo di fuggire da qua prima che provi ad ucciderci?”

Probabile, sai lui è un uomo d'onore. A meno che non decida adesso di fare l'infame e farci cadere dalla scopa”

Facendoci, magari, perdere i sensi”

E dopo essersi assicurato di essere completamente inermi e succubi del suo potere”

Probabilmente ci risveglieremo nel suo giardino con Renji che tenta di banchettare con le nostre carni”

Kiyo scoppiò a ridere di punto in bianco.

Però, ne avete di immaginazione voi due! Potreste scrivere un libro in comune”

Negativo, Kiyo, sono già il figlio di uno scrittore britannico che ha avuto la bella idea di emigrare a Singapore (*). Non farò mai lo stesso lavoro del mio vecchio” constatò William spostando le sue iridi celesti verso un gruppo di ragazzi poco più avanti di loro.

Cos'era tutta quella folla?

E poi, amico, hai idea di quanto Renji ci incuta terrore? Ogni volta che ci alleniamo a casa tua ho i brividi di paura” anche Chanyeol cambiò velocemente espressione e, come William, spostò il suo sguardo felino verso la folla che gli si avvicinava, camminando sul giardino proprio sotto di loro.

Suvvia Channy, ve l'ho detto che Renji è quasi sempre innocua”

E' quel quasi che non mi convince”

Notando gli sguardi induriti di entrambi i suoi amici anche Kiyo si decise ad osservare la scena proprio sotto di lui.

Due ragazzi stavano per picchiarsi, il che era molto insolito nella loro scuola.

Nessun ragazzo (o ragazza) sano di mente avrebbe rischiato il proprio 'onore' nel caso ne fosse uscito vinto dal duello.

E nessuno dei due accennava ad utilizzare le bacchette.


Strano.


Avete idea di quel che stia accadendo?”

Willian fu il primo dei due a parlare:

Stavo tentando di capirlo ma non si prospetta un gran finale”

Lo credo anch'io”

Sì ma perché arrivare ai pugni e non usare le bacchette? Insomma, non vi pare insolit-”

Ma le parole gli morirono in gola non appena uno dei due ragazzi, con uno spintone, fece cadere per terra l'altro obbligandolo ad aprire il lungo e scuro mantello nero che gli copriva la divisa.

A quella visione, tutti e tre sbiancarono.

Una divisa bianca.

Il segno della Magia Nera, il segno che il codice era stato infranto.

Il ragazzo si era macchiato di una delle più ignobili azioni per questo non aveva accennato a tirar fuori la sua bacchetta: per farlo avrebbe dovuto scostare il mantello e rivelare a tutti la propria divisa.


Urla di stupore e terrore si levarono dalla folla non appena videro il candido bianco della divisa ed aumentarono, maggiormente, quando il ragazzo portò la mano alla vita nel tentativo di prendere la bacchetta.

William e Chanyeol scattarono nello stesso istante di Kiyo e, sfoderando abilmente le proprie bacchette, si affrettarono a disarmare e circondare il ragazzo.

Takamine! Park! Dandelion! Lasciatemi andare ed avrete salva la vita”

Non credo che tu sia nella condizione di poter negoziare con noi” replicò immediatamente Kiyo, seguito a ruota dai suoi amici:

O di minacciare”

O di offendere come stai pensando di fare”

Dannato mezzosangue legilimens, non sei neanche asiatico tu! Sei solo il figlio di un purosangue britannico rinnegato dalla sua stessa famiglia per il semplice fatto di averti messo al mondo! Non dovresti manco rivolgermi la parola! Sai chi sono io? Io sono il figlio del grand-AH!”

Molto interessante, davvero”

Il ragazzo non ebbe neanche il tempo di finire la frase che Kiyo, irritato dall'atteggiamento di quest'ultimo nei confronti di uno dei suoi migliori amici, gli aveva già lanciato un bello 'Stupeficium' non verbale, facendolo volare dall'altro lato del campo.

Proprio nelle mani, fatalità, del Preside e del Corpo Docenti.

Chanyeol era senza parole.

Non ti ho manco sentito mentre pronunciavi l'incantesimo!”

Perché non l'ho fatto, Channy”

Esibizionista”

Hai qualcosa da ridire, Will? Vuoi fare la sua stessa fine? Perché se è così, sai, potrei accont-”

Nah, negativo boss. E poi lo sai che la mia lealtà va solo a Renji. Solo lei può torturarmi nei miei incubi. Sorry my dear”

Sempre il solito sbruffone. A questo punto dovresti ringraziarmi”

E poi sarei io lo sbruffone eh?!”

Ragazzi, direi di avviarci. Il sole sta calando e domani dobbiamo partire” s'intromise, a quel punto, Channy voltando lo sguardo verso il sole che tramontava.


Di già? il tempo è passato troppo in fretta.


Kiyomaro iniziò a contemplare anche lui il tramonto e, per un attimo, fu come se tutti i suoi dubbi si fossero dissolti nel vento... come quei raggi solari che più calavano verso il terreno e più si dissolvevano nell'aria.

Domani andremo ad Hogwarts”

La famosa Scuola di Magia scozzese”

Io non vengo”

Cosa?” all'unisono Kiyomaro e Chanyeol si girarono in direzione del biondo guardandolo stralunati.

Si scambiarono un veloce sguardo fra loro e poi iniziarono con le domande:

Perché non vieni?”

Nessuno si può rifiutare in questa scuola!”

Eccetto quelli con età inferiore ai sedici anni” rispose secco il biondo, continuando a guardare quel poco che era rimasto del sole e che presto sarebbe scomparso sotto i loro occhi.

Dettagli!”

E non cambiare discorso!”

Sputa il rospo, come hai fatto Will?!”

A quel punto il biondo si girò per guardarli entrambi negli occhi.

Come sapete, io non ho origini asiatiche e questo è appurato”

Ma che c'entrano le tue origini con le selezioni?”

Pare che una mia vecchia antenata facesse parte di quell'ordine, Kiyo, e stando alle parole di mio padre” Will sospirò prima di continuare la sua confessione “Pare che per lei non è finita bene, per questo io domani non ci vado”

Sì ma dovevi avere una scusa più che convincente per non partecipare! Come-”

Io e mio padre ci trasferiamo. Domani, verso le prime luci dell'alba”

Kiyomaro lo guardò senza parole, e ce ne voleva per azzittirlo!

Come poteva succedere? Erano praticamente cresciuti insieme loro tre! Li considerava come dei fratelli, ormai, per quale motivo non gli aveva detto niente fino a quel momento?

Non volevo rovinare il nostro ultimo giorno insieme con la tristezza, Kiyo. Lo sai, sono un legilimens e negli anni ho imparato a conoscervi. Per questo non ve l'ho detto prima”

A quel punto le parole di suo nonno gli ritornarono, pesanti e taglienti come lame affilate, alla mente.


Se non sai, non puoi capire, e se non capisci, che scopo ha vivere?


Ok, suo nonno era stato decisamente melodrammatico nel pronunciargli quella frase, ma tutto sommato non aveva tutti i torti.

Qual'era il suo scopo nella vita?


Per questo ricordati sempre, nipote mio, di puntare sempre al massimo affinché tu possa vivere al meglio.


Tuo nonno è sempre un grande, tieni sempre a mente i suoi insegnamenti. Un giorno potrebbero esserti utili”

Dove andrai ora?” domandò, intromettendosi nel discorso, Channy.

A Castelbruxo, da quel che dice mio padre... ma è ancora tutto in forse, non vuole dare troppo nell'occhio”

Kiyo assottigliò lo sguardo.


Non vuole dare troppo nell'occhio, eh?


Cosa ci nascondi Will?”

William sorrise appena.

Sei troppo intelligente per i miei gusti, Kiyo”

Se sai che ci sarei arrivato perché allora non ci dici la verità?”

Perché non posso... se non appartieni a quel mondo è inutile che tu sappia”

Sei subdolo sai?”

E' quasi un complimento a questo punto”


Ma nulle furono le richieste di entrambi di impedirgli di partire.


Il giorno dopo, mentre Kiyomaro e Chayeol si preparavano per la partenza insieme agli altri ragazzi della scuola, William si smaterializzò in Sud America.


Alla fine Kiyo aveva deciso di partire, anche perché non aveva trovato nessuna scusa plausibile per evitare di presentarsi.

Ma i dubbi, ancora, non l'avevano abbandonato.



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Quasi un anno dopo le selezioni, in una parte del globo sconosciuta ai babbani, 21 Marzo ore 16:45...


Kiyomaro continuava a leggere, ininterrottamente, il libro che aveva catturato la sua attenzione da quella mattina.

Nella biblioteca del castello che avevano costruito lui e gli altri cavalieri, dopo quel fatidico giorno, avevano trasferito tutti i libri antichi appartenenti alle proprie famiglie nel tentativo di scongiurare un'altra possibile minaccia.

Frederick Baskerville era stato duro da battere, per questo avevano deciso di ricreare una sorta di 'biblioteca di Alessandria d'Egitto' per contenere gran parte del sapere magico nascosto agli altri maghi del mondo.

Molti libri appartenevano all'ex cavaliere dell'acquario, Rune Lindström, che aveva pensato bene di lasciarli in eredità a quelli che erano diventati, negli anni, i suoi due figliocci: Iris e Nox.

E per Kiyo - dovette ammettere - erano risultati molto interessanti da studiare.

Difatti quello che riportava il titolo de 'Gli Stregoni della Sabbia' lo aveva conquistato fin da subito, quella mattina, anche se era il suo compleanno.

Ma lui non aveva mai dato troppo peso a certe cose, per questo si era dedicato completamente alla sua lettura senza avvisare nessuno dei suoi nuovi 'coinquilini', nel tentativo di non essere disturbato.

Tentativo che, ovviamente, si era risultato inefficace.

Una risata mal trattenuta e delle calde mani gli coprirono la vista, bloccando immediatamente la sua lettura.

Kiyo sorrise platealmente andando a coprire quelle mani con le proprie.

Pensi davvero che non ti abbia riconosciuta, Leila?”

Questa, nel giro di pochi istanti, scoppiò in una fragorosa risata che fece allargare maggiormente il sorriso del giapponese; poi, si affrettò a levargli le mani dagli occhi e si accomodò sul tavolo proprio di fronte a lui.

Quindi è qui che ti sei rintanato! Ti ho cercato per tutto il giorno”

Immaginavo” rispose di rimando il moro mentre una sorta di smorfia si faceva largo sul suo volto.

Eh non fare quella faccia”

Non sto facendo nessuna faccia, io”

Pensi che sia scema? Scommetto quello che vuoi che il tuo fosse un tentativo di sabotaggio”

A che ti riferisci, scusa?” chiese Kiyo strabuzzando gli occhi e guardandola con fare interrogativo.

Leila, in tutta risposta, roteò gli occhi al cielo e, dopo aver sospirato pesantemente, decise di farsi largo fra le braccia del moro, posizionandosi sulle sue gambe per poi iniziare a baciarlo avidamente.

Ovviamente, Kiyo non si ritrasse a quel contatto.

D'altronde Leila era pur sempre la sua ragazza, per questo si affrettò a circondarle la schiena con le proprie braccia ed a ricambiare il bacio.

Poi però, si staccò di botto solo per poter osservare negli occhi una Leila leggermente confusa.

La mia domanda, ancora non hai risposto” e mentre attendeva la risposta dell'americana, iniziò a baciare delicatamente il collo della sua ragazza fino ad arrivare alla clavicola, abbassandole leggermente il vestito violaceo smanicato che indossava.

Il cuore di Leila perse un battito ed il respiro diventò, seppure di poco, leggermente più pesante del solito.

A quel punto le iridi nocciola della ragazza incontrarono quelle scure come la pece del ragazzo ed i due iniziarono, silenziosamente, una sorta di lotta di sguardi che si prolungò per parecchi minuti prima che Leila iniziò a rispondere.

Oggi è il tuo compleanno” allungò la mano destra verso la guancia, con un lieve accenno di barba, verso di lui “Perché non hai detto niente a nessuno? Neanche a me”

Ma ne sei venuta a conoscenza ugualmente” ghignò leggermente lui prendendole la mano fra la sua, accarezzandola ugualmente.

Sì, per un caso fortuito! Stavo rileggendo la lista di tutti i ragazzi col fattore 'plus' che siamo riusciti ad identificare, quando sono arrivata al tuo nome ed ho letto la tua data di nascita”

Ma davvero?” Kiyomaro si portò le nocche della mano di lei in direzione delle proprie labbra ed iniziò, nuovamente, a baciarla delicatamente.

Leila stava per impazzire, se lo sentiva.

Deglutì pesantemente prima di continuare: “Potevi dirmelo, avrei voluto festeggiare volentieri il tuo compleanno”

Non sono uno che da molto peso a certe cose, mi è passato di mente, non volevo offenderti”

Non sono offesa”

Allora per quale motivo ne stiamo ancora parlando invece che rilassarci in un'altra maniera?”

Kiyomaro continuò a baciare Leila lentamente ripercorrendo il percorso precedente all'inverso: dalla clavicola fino ad arrivare all'altezza del collo.

Si fermò solo per guardarla maggiormente negli occhi e continuare il suo discorso:

E poi sono appena le cinque del pomeriggio, abbiamo ancora più sette ore prima della mezzanotte. Se sei tanto arrabbiata, credo di aver appena trovato una modo per riappacificarci” a quell'ultima parola, la voce di Kiyomaro si abbassò leggermente diventando stranamente più roca del solito.

E Leila lo capì immediatamente, per questo iniziò a sogghignare.

E cosa vorresti fare per farti perdonare, sentiamo?”

Beh avrei una mezza idea della cosa, in realtà, ma credo di volerti raccontare i dettagli una volta varcata la porta della mia nuova stanza”

Ah, ma davvero?”

Davvero”

Allora cosa stiamo aspettando?”

Leila guardò ancora Kiyomaro negli occhi prima di iniziare a baciarlo di nuovo.

Direi assolutamente niente” e, presi dalla foga della passione, entrambi si affrettarono a raggiungere la stanza del ragazzo, ma prima che varcassero la porta, la castana si girò velocemente bloccando momentaneamente la strada.

Il giapponese la guardò non capendo le sue intenzioni.

Cos-?”

Shhh” e nel dire ciò, posò un delicato bacio sulle labbra del ragazzo prima di scostarsi velocemente.

Buon compleanno, Kiyo”

Grazie di cuore, Leila”


Di punto in bianco le parole che suo nonno gli aveva pronunciato più e più volte, gli risuonarono nuovamente nella testa:


Se non sai, non puoi capire, e se non capisci, che scopo ha vivere?


Ma a più di un anno dalla sua partenza dal Giappone, ora il moro aveva trovato una risposta adeguata a quella domanda che l'aveva tanto tormentato. E non era assolutamente quella che gli aveva proposto il suo vecchio.


Il mistero dell'esistenza umana non consiste nel rimanere vivi, ma nel trovare una ragione per vivere”


Ed io, comunque, voglio vivere al meglio.


Senza indugiare ulteriormente, Kiyomaro varcò velocemente la porta della stanza con Leila e di loro due si ebbero notizie solo il giorno seguente.



The End


NOTE:


(*) Orenjiin giapponese significa 'arancione' e, dato che stiamo parlando di una tigre, ho pensato che potesse starci.


(*) Singapore → ho immaginato che, essendo Singapore uno stato indipendente, le famiglie di maghi - che si trovavano su quel territorio - potessero tranquillamente iscrivere i propri figli a Mahouokoro (e quindi spiegherei la presenza di William in quella scuola).

Stessa cosa per la Corea del Sud essendo, geograficamente, molto vicina al Giappone (Chanyeol Park sarebbe coreano).

Quindi la scuola ospiterebbe i ragazzi giapponesi, quelli coreani, quelli di Singapore e, seppure in minoranza, anche quelli di Hong Kong (che è una regione amministrativa speciale della Cina).

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Capitolo 24
*** Ricordi di una vita passata - parte 1 ***


1

Angolo Autrice:


Resuscita dalla tomba...


Ciao a tutti! :)

Vi chiedo perdono per il mio vergognoso ritardo ma, purtroppo, la vita reale mi ha tenuta super impegnata e non nel senso positivo della frase...

Per quanto mi riguarda, Giugno è stato un mese DA INCUBO e fra gli esami ed il lavoro non ho avuto manco un attimo di pace (vi dico solo che ho dovuto lavorare anche il 29 nonostante a Roma fosse festa -.-).

Per questi motivi mi è stato impossibile aggiornare prima di oggi e ripresentarmi, dopo tanto tempo, con un capitolo Special mi sembrava un'infamata epica.

Quindi vi 'ritrovate' il continuo della storia invece che la storia dei cavalieri.

Vi avviso, in anticipo, che ho dovuto dividere il capitolo in due perché stava diventando troppo lungo.

Spero che vi piaccia lo stesso anche se non succede niente di che... anzi già che ci sono, vorrei farvi una domanda: dato che siamo in estate (ed immagino che molti di voi partiranno per le vacanze), preferite che continui ad aggiornare in questi mesi o faccia una 'pausa' e riprenda la storia a Settembre?

Ve lo chiedo perché, in realtà, in quel periodo avrei intenzione di postare altre due nuove storie interattive – dopo aver finito quelle che ho in attivo adesso, ovvio – ma capisco anche l'esigenza di alcuni di 'staccare la spina' e rilassarsi.

Fatemi sapere, gentilmente, così mi regolo ^^


Non mi prolungo troppo e vi auguro una Buona Lettura :)

Baci

Vic ^^


P.S. → in fondo vi ho fatto una 'Linea Temporale' per farvi capire meglio quando certi avvenimenti si sono svolti (e vi avverto che CONTIENE SPOILER!).


P.P.S. → Ho alternato gli spezzoni del passato con quelli del futuro.

Per farveli capire meglio quelli in viola sono quelli del passato, mentre quelli in nero sono quelli del presente.




CAPITOLO 13:

'Ricordi di una vita passata'

- Parte 1 -




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Il caldo color cremisi, che fioccava senza sosta dal corpo di Bluebell, imbrattò completamente le mani e le vesti del ragazzo.

Frederick Baskerville, palesemente sotto shock, non faceva altro che scuotere, incessantemente, il corpo della sua migliore amica nel tentativo di riportarla alla vita.

Ma ormai, per lei, non c'era più niente da fare...

Era arrivato tardi e lui questo lo sapeva benissimo ma non voleva crederci in alcuna maniera.

Smise di smuoverla solo per portare il volto di lei sul suo petto ed accarezzarle i capelli dolcemente.

Per quanto tempo erano stati amici?

Da quanti secoli si conoscevano?

Erano praticamente cresciuti insieme nella convinzione che niente e nessuno avrebbe mai potuto separarli.


Eppure era successo.


No, Blue, no!”


Le lacrime che calavano copiosamente dai suoi occhi, gli annebbiarono la vista talmente tanto che non si accorse della persona che gli si affiancò se non quando questa gli sfiorò la spalla.

Girandosi di scatto, e ritraendosi a quel flebile contatto, Frederick alzò lo sguardo solo per fulminare il suo interlocutore ma ciò che vide lo lasciò ancor più senza parole.

Il Cavaliere Reggente, che in quel momento lo guardava con un'espressione fra l'incredulo ed il rammaricato, era imbrattato di sangue quasi quanto lui.

Ma non era un sangue qualsiasi, era il sangue di Bluebell quello che gli sporcava la sontuosa veste di seta color smeraldo!

A quella visione, Frederick strinse leggermente la presa sulla spalla di Blue e distolse leggermente lo sguardo solo nel tentativo di calmarsi.


Tuttavia la situazione precipitò nel momento esatto in cui si focalizzò sugli altri cavalieri presenti.


Anche loro erano tutti insudiciati del sangue di Blue.


L'ex cavaliere dell'Ofiuco sentì il suo potere scorrergli, velocemente, per tutto il corpo a causa della rabbia gridando 'Vendetta' da ogni parte.


Che cosa gli avete fatto LURIDI BASTARDI! CHE COSA E' SUCCESSO OGGI PER TRUCIDARE, IN QUESTA MANIERA, UN CAVALIERE VOSTRO PARI?!”


Ma nessuno gli rispose mai a quella domanda.


Per tutta risposta i suoi ex 'colleghi' si avvicinarono a lui solo per poterlo accerchiare e Frederick già immaginava il perché.

Le iridi color muschio del ragazzo si posarono sull'unico cavaliere le cui vesti erano ancora immacolate: Chloe Shafiq, Cavaliere della Vergine, che gli sorrise con fare gentile e premuroso quando incrociò il suo sguardo.

E, proprio per questo, a Frederick - in un secondo - gli fu tutto chiaro e limpido come l'acqua.

Rise ironico quando si rese conto di essere stato accerchiato per bene dagli altri cavalieri... anche se chiamarli in una tale maniera era un'offesa a tutti quelli che li avevano preceduti.

Frederick” iniziò la bionda avvicinandosi anche lei, lentamente, a lui “Ti prego di placare la tua collera e la tua disperazione”

Esci fuori dalla mia testa, puttana!” ringhiò, di rimando, il ragazzo tremando vistosamente.

Si stava trattenendo a fatica dal trucidare, all'istante, tutti i presenti che avevano fatto lo stesso con la sua migliore amica, ma lui non voleva darla vinta a quella parte di sé che lo implorava di farlo.

E sapeva benissimo cosa sarebbe successo se l'avesse lasciata libera di agire.


L'oscurità non guarda in faccia nessuno quando vuole divorarti.

E la sua, non vedeva l'ora di attuare la propria vendetta su tutti loro.


Ma come? Hai detto che volevi sapere che cosa è successo in questa stanza, o sbaglio? Ebbene te lo dirò io che cosa è successo”

Chloe riuscì ad accedere alla mente di Frederick nell'esatto istante in cui pronunciò quelle parole e le immagini di ciò che avvenne non fecero che instaurarsi nella sua memoria con prepotenza.


Urlando in preda al dolore - sia fisico che emotivo - Frederick si portò le mani alla testa, sporcandosi il volto con il rosso scarlatto del sangue di Blue.

E più vedeva i singoli cavalieri mentre la uccidevano e più la sua oscurità lo implorava di essere liberata.

In quel momento la sua battaglia non era solo all'esterno contro Chloe, no. In quel momento la sua battaglia era soprattutto all'interno, nel suo io più profondo.

E fu proprio lì che Lei lo portò quando percepì l'imminente resa del suo Padrone.


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Ancora privo di sensi, a causa della botta ricevuta dall'onda d'urto, lo spirito di Farley si risvegliò in quella che parve essere la torre di un antico castello medievale.

La luce del sole gli giungeva sotto forma raggi variopinti, per via della vetrata della cupola del soffitto da cui filtrava, limitandogli leggermente la visuale e costringendolo a strizzare gli occhi pur di tenerli aperti.

Il nuovo Cavaliere del Capricorno si decise ad alzarsi solo per tentare di capire dove si trovasse in quel momento.


Non sarò mica morto, vero?


Non sei morto, stai tranquillo Farley”

Una voce di donna familiare lo fece scattare immediatamente verso la direzione da cui proveniva e, la sua visione, lo fece gelare all'istante.

Bia ma... cosa...”

Lieta di vederti Farley” la rossa gli sorrise dolcemente prima di sostituire la sua espressione gentile in una alquanto tetra e seriosa.

Come ti ho già detto, non sei morto”

Allora come è possibile che tu sia qui, nel mondo reale?”

Questo posto non è proprio il mondo reale... è più una sorta di parte sospesa fra il mondo dei vivi e quello dell'aldilà. Qui le regole del tempo e dello spazio non funzionano e tutto scorre con un ritmo proprio ed irregolare”

Il serpeverde sgranò gli occhi quasi incredulo alle parole dell'ex Cavaliere Reggente.

Quindi... perché mi trovo qui, Bia?”

Ti trovi qui perché ho bisogno che tu faccia una cosa per me. Una cosa della massima importanza se vogliamo sconfiggere, una volta per tutte, l'oscurità che sta tentando di uccidervi nel mondo reale”

E perché proprio io? E dove sono gli altri? Stanno bene? E Lily e Killian?”

Bia gli sorrise nuovamente prima di rispondergli.

Aveva visto bene quando si era trattato di scegliere le scuole che possedessero il fattore 'plus'... l'aveva visto all'epoca, e lo vedeva tutt'ora, il suo alto senso di giustizia ed amicizia nei confronti dei suoi amici.

Mai, come in quel momento, fu più felice di aver fatto la scelta giusta nell'indirizzare i 4 cavalieri ad Hogwarts.

Stanno tutti bene, Farley, non preoccuparti... ma ora, ti prego, presta particolare attenzione alle mie parole. Ne va della salvezza dei tuoi amici e di tutta l'umanità”

Farley si tirò su con la schiena ed alzò il mento prima di risponderle:

Dimmi pure, Bia, sono tutto orecchi”

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Rune Lindström, Cavaliere dell'Acquario, e Takao Shimizu, Cavaliere del Cancro, stavano giusto rientrando da una missione svoltasi in Cina quando sentirono le urla ed i lamenti provenire dal castello dei cavalieri.

Hai sentito, Rune?”

Cosa sono questi?”

Rune, Takao! Svelti è successa una cosa terribile!”

Vincent, che si era affrettato a raggiungerli non appena li aveva sentiti arrivare, si precipitò davanti a loro ancora con il fiatone per via della folle corsa che aveva appena intrapreso.

Entrambi i cavalieri attesero che il ragazzo prendesse almeno quel minimo di fiato necessario per parlare e, non appena successe, iniziarono a tempestarlo di domande.

Cosa succede, Vincent?”

Bluebell... mia madre... i cavalieri, loro... loro... e Frederick è talmente fuori di sé che io...”

Ehy, ehy, calma”

No, Rune, non c'è più tempo!”

Un altro urlo straziante riecheggiò per l'enorme atrio d'ingresso ed ognuno di loro riconobbe subito la voce a cui apparteneva.

Ma questo era...”

Il Cavaliere Reggente...”

Dovete intervenire, vi prego! Frederick, lui oggi aveva deciso di parlare col Cavaliere Reggente per essere riammesso nell'ordine ed era disposto a combattere pur di tornare. Prima di andare da lui è passato a salutarmi in infermeria” Vincet si portò velocemente le mani agli occhi ormai privi di alcun colore. Dopodiché continuò il suo discorso:

Ho provato a farlo ragionare ma niente, non ha voluto ascoltarmi ed ora lui... lui...”

Ma non riuscì a terminare la frase che, questa volta, un urlo disumano si propagò per tutto il castello.

Rune e Takao gelarono all'istante, assieme ad un Vincent alquanto allarmato.

L'ex serpeverde si girò verso l'enorme scalinata centrale, sbarrando gli occhi.

A quel punto sia Rune che Takao si decisero ad intervenire ed iniziarono a salire le scale velocemente.

Resta qui e non ti muovere!” fu l'ordine che diede il Cavaliere del Cancro al Cavaliere dello Scorpione.

E così fu.

Vincent rimase immobile proprio al centro della stanza e non se lo fece ripetere due volte.


Spero solo che torniate sani e salvi, cavalieri...



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Immobile, davanti a tutti loro, Scorpius continuava a guardarli con un'espressione sadica stampata in faccia.

I tentacoli dell'oscurità che lo circondavano, quasi completamente, gli conferivano un aspetto macabro e regale allo stesso tempo.

Sì, regale, perché in quel momento aveva l'aria di un vero e proprio Signore dell'Oscurità e mai Kendra l'aveva visto in simili sembianze.

No, quello non era uno dei suoi migliori amici.

Quello era un abominio che si era solo impossessato del suo corpo. Nulla di più, per questo si decise ad agire.

Scattando in piedi, in un impeto di rabbia e senza proferir alcuna parola, richiamò a sé i suoi poteri e gli scagliò contro le radici degli imponenti alberi del Castello.

Albus la guardò senza parole.

Kendra, che cosa fai?! Non vorrai mica ferire Scorpius!”

Quello non è Scorpius, Albus, per questo motivo non venirmi a fare la predica ed, anzi, vedi di alzare quel culo dal terreno e vienimi ad aiutare!”

Ma... cosa vorresti fare? Neanche i quattro cavalieri sono stati in grado di tenergli testa, pensi davvero di farcela?”

Kendra si girò verso di lui con il fuoco negli occhi.

Senti un po', Albus, non so te ma io non ho intenzione di crepare quest'oggi e, sinceramente visti i fatti che si sono svolti nella mia vita, io preferisco vivere!”

A quelle parole, Leila si girò in direzione della corvonero per prendere parte, anche lei, alla discussione in atto:

Ma... Kendra... la visione... Ho avuto una visione in cui moriremo tutti”

Hai detto bene, una visione! E come tu ben saprai, il futuro non è altro che l'insieme di azioni messe un determinato tassello della storia. Queste azioni creano il nostro futuro e niente ci impedisce di cambiarlo all'ultimo!” gli occhi di Kendra brillarono maggiormente quando videro Scorpius liberarsi, piano piano, dal groviglio di rami che l'aveva avvolto “Saremmo dovuti morire alle due e mezza no?”

Sì” Leila rispose flebile alla domanda della castana.

Dove voleva andare a parere?

Bene, il futuro è già cambiato. Sono le due e trentacinque e siamo ancora vivi” Kendra sorrise sadicamente al solo pensiero. Se i suoi calcoli fossero stati esatti, probabilmente sarebbero pure riusciti ad uscirne vincitori. E mai, come in quel momento, l'idea della vittoria non faceva che prendere forma nella sua mente. Se si fossero impegnati sarebbero sopravvissuti, ne era certa.

Era pur sempre una corvonero, no?

Io dico: combattiamo per il nostro futuro!”

Come se avesse appena ricevuto uno schiaffo in faccia, la Strega di Salem si decise – anche lei – ad alzarsi ed a richiamare a sé i propri poteri.

Come aveva anche solo potuto pensare che fosse tutto finito?!

Si diede mentalmente della stupida mentre, nella sua mano destra, l'acqua delle cascate prendeva la forma di una frusta.

Hai ragione, Kendra, se siamo ancora qui vuol dire che il futuro è già cambiato e che, quindi, abbiamo una possibilità di riuscita”

Kendra scosse la testa con vigore fiera del suo operato.

Combattiamo!”

A quel punto Leila si girò in direzione dei suoi amici.

E voi? Preferite vivere o morire?”

Kiyomaro incrociò lo sguardo dell'americana e, una volta ripresosi dalla botta ricevuta a causa dell'onda d'urto, anche lui si decise ad alzarsi dal terreno.

Io preferisco vivere!”

Ed anche io!”

E pure io!”

Risposero con vigore Mabel e Keith e, in poco tempo, questa fu la risposta generale di tutti gli altri ragazzi.

Leila si rigirò di fronte il suo avversario, scoccò la frusta per terra e si preparò alla battaglia.

Uniti, cavalieri!”


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Frederick batté le palpebre più volte non appena sentì il dolore cessare.

Sospeso ed in equilibrio sull'acqua, alzò lo sguardo da essa solo per avvicinarsi al tempio che si stagliava di fronte a lui.


E già ne immaginava il motivo.


Sai perché sei qui, non è vero Fred?”

Vattene, Shade, non ho intenzione di liberarti”


Nel giro di pochi istanti, la ragazza si materializzò davanti a lui e lo costrinse a guardarla nei suoi occhi color nocciola.

Hanno ucciso Blue! Come puoi startene con le mani in mano? Dobbiamo vendicarla!”

Non è con la vendetta che la riporteremo in vita”

Ma dico io, ma cosa ti dice il cervello?!” lentamente i capelli della ragazza iniziarono a mutare colore assumendo una colorazione cremisi. Shade prese Frederick per il colletto della giaccia e, con il sangue negli occhi, iniziò ad urlargli contro:

Credi davvero che ti lasceranno in vita dopo essere venuto a conoscenza di ciò che è successo? Credi davvero che quella Chloe ti lasci in vita? Possibile che ancora tu non l'abbia capito che è lei che ha architettato tutto questo?”

Non c'è bisogno di adirarsi tanto, Shade... l'avevo già capito da me”

Allora cos'è che ti blocca? Cos'è che mi blocca dal farla fuori?!”

Amareggiato, l'ex cavaliere dell'Ofiuco, distolse lo sguardo dalla ragazza e si allontanò leggermente da lei.

Nei secoli era riuscito a definire il proprio potere e a controllarlo proprio grazie all'aiuto di Blue.

Proprio grazie a lei ed alle sue abilità era riuscito a controllare la sua oscurità e a darle, addirittura, un nome.

Grazie a lei era riuscito a sigillare Shade nella parte più recondita del suo io.

Eppure, con la sua morte, lui aveva perso quasi del tutto la sua volontà.


Shade, leggendo i pensieri del suo Padrone, iniziò a ridere come scompostamente senza alcun tipo di ritegno.

Che hai da ridere?” Frederick scattò all'istante in posizione d'attacco.

Ma non mi dire... siamo sentimentali”

Smettila di sfottermi, Shade!”

Sapeva benissimo cosa voleva fare Shade per questo non ci pensò due volte e materializzò nella sua mano un'enorme lama nera come la pece.

Se il suo desiderio era quello di uscire, avrebbe dovuto batterlo.

La ragazza guardò quell'arma con curiosità e le sue labbra, in pochi istanti, si piegarono in un ghigno mal trattenuto.

Se è così che la metti, Freddy caro, non mi lasci altra scelta” la mani di lei mutarono in due grandi lame affilate, così come il suo corpo iniziò a prendere la forma di un dissennatore.

A noi due, Padrone



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Lavi raggiunse velocemente gli altri ragazzi, schierandosi in posizione esattamente come loro.

Il cuore gli batteva a mille nel petto ed il fiato gli si era fatto sempre più corto.

Era la sua prima battaglia e manco era cavaliere... inutile dire quanto fosse agitato in quel momento.

Ma se il cappello parlante l'aveva smistato fra i grifondoro, tempo fa, voleva pur dire che un po' di coraggio lo possedeva! Per questo, seppur con non poche difficoltà, decise anche lui di richiamare i suoi poteri.

Qual'è il piano?” domandò ad Adelaide, girandosi alla sua destra.

Anche la ragazza, come lui, aveva il cuore che batteva forte all'impazzata ma, anche lei aveva deciso di non tirarsi indietro.

L'altra opzione che aveva era quella di non fare niente e morire sotto i colpi di Scorpius.

E, ad essere sinceri, non era proprio la sua prima scelta.

Se sarebbe dovuta morire l'avrebbe fatto dopo almeno aver tentato di vivere.

Per ora, sopravvivere”

Non è proprio un bel piano”

Ma è l'unica cosa che possiamo fare in questo momento” aggiunse Keith, posizionandosi alla sinistra del rosso.

Lavi lo guardò quasi sbalordito...

E pensare che fino a poche settimane prima non faceva che sfotterlo dalla mattina alla sera.


Come cambiano le cose in poco tempo.


Ada, riesci ad entrare nella testa di Scorpius?”

Alla domanda del biondo, Lavi inarcò un sopracciglio:

Che stai escogitando, Keith?”

Tutti hanno un punto debole a questo mondo. Basta solo essere in grado di identificarlo, focalizzarlo e, una volta fatto, massacrarlo interrottamente nella speranza di farlo cedere. Se Ada riuscisse a farsi dire qualcosa da lui potremmo avere maggiori possibilità di vittoria”

Intendi dire... entrargli nel cervello e farlo cantare per bene?”

Esattamente. Credi di farcela, Ada?”

La grifondoro guardò prima uno e poi l'altro.

Non aveva mai provato ad entrare nella testa di una persona per manipolarla dall'interno. Di solito il tutto si svolgeva all'esterno e senza che lei se ne rendesse, effettivamente, conto... il più delle volte.

Per questo non era sicura manco lei di quello che stava per dire:

Posso provarci, Keith, ma non ti assicuro niente”

Beh, tanto vale tentare”

Merlino, dammi la forza”



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Rune era allo stremo delle forze.

Riusciva a mala pena a stare in piedi e Takao non era messo in condizioni migliori delle sue.

In più la ferita alla testa, che aveva riportato nel combattimento, non faceva che sanguinargli incessantemente.

Troppo per i suoi gusti e se avesse continuato così sarebbe morto dissanguato.

Doveva porre fine a quella battaglia il prima possibile.

Ma come poteva fare? Il suo potere era creare oggetti incantati - oltre alla Legilimanzia – e, per quanto si fosse allenato duramente nel corpo a corpo, dubitava fortemente di uscirne vincitore contro Frederick.

D'altronde l'ex Cavaliere dell'Ofiuco era stato nominato 'Il Cavaliere dell'Oscurità' per un motivo ben preciso... il Cavaliere Reggente aveva, persino, affermato più volte che mai nella sua vita aveva visto un simile potere controllato nelle mani di un sol uomo.


Ma, ormai, di Frederick era rimasto ben poco.


Rune si voltò in direzione dei cadaveri dei precedenti cavalieri, soffermandosi su quello di Chloe Shafiq quasi dilaniato in due.

Dove l'aveva portata la sua sete di potere?

Se solo avesse saputo di quello che era in grado di fare Frederick, la Madame si sarebbe guardata bene dall'agire in quella maniera.

Ma lei non poteva saperlo.

Ed in quella vita aveva commesso il più grande dei suoi errori: uccidere Bluebell Dandelion.

L'ennesima nube di oscurità cercò di trascinarlo verso il suo padrone.

Puntando fermamente i piedi al suolo, Rune cercò di resistere a quella sorta di vortice che Frederick aveva creato proprio di fronte a sé.

Anche se chiamarlo Frederick, in quel momento, era azzardare l'impossibile.

Un enorme dissennatore ne aveva preso il posto ed entrambi i cavalieri sapevano esattamente cosa fosse successo.

Pare che Shade si stia divertendo parecchio, non trovi Rune?”

Rune guardò Takao senza parole.

Come faceva a fare del sarcasmo in un momento del genere? Ma poi, i reali pensieri del suo amico gli arrivarono chiari e coincisi alla mente. E lui non poté fare a meno di sorridere.

Esibizionista”

Almeno io farò qualcosa, a differenza tua, questo giorno”

Il giapponese tirò fuori dalla tasca sinistra del suo mantello, una maschera kabuki che si affrettò ad indossare.

Devo ricordarti chi è che ti ha procurato quella maschera?”

Ora chi è l'esibizionista?”

Entrambi i cavalieri ridacchiarono leggermente prima di tornare a concentrarsi contro il loro nemico.

Stai attento, mi raccomando”

Amico mio, rilassati, con la tua maschera... cosa potrebbe andare storto?”



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Farley si svegliò di soprassalto non appena Bia lo lasciò tornare indietro.

Ora gli era tutto chiaro e se i fatti si fossero svolti esattamente nella maniera che gli aveva appena suggerito, la loro vittoria sarebbe stata inevitabile quasi quanto la sconfitta di Frederick.

Perché sì, non era Scorpius il loro nemico.

Ma era, nuovamente, Frederick!

Per prima cosa avrebbe dovuto separare la sua anima da quella del serpeverde e poi, una volta fatto ciò, avrebbe potuto portare a termine il suo piano.


Sì, ma per farlo ho bisogno di loro.


Il moro iniziò a girarsi attorno nella speranza di trovare, velocemente, i ragazzi di cui aveva bisogno. E così fu.

Kyla ed Ian giacevano, ancora privi di sensi, distesi sull'erba delle aiuole curate del suo giardino.

Senza esitare, prese in mano la sua bacchetta e si precipitò nella loro direzione.

Una volta raggiunti si voltò verso la fila che avevano formato gli altri ragazzi:

Mabel!”

Con tutto il fiato che gli era rimasto in corpo, richiamò la sua amica e gli fece cenno di raggiungerlo.

Farley, come ti senti? Tutto bene?”

Bene, sto bene. Tranquilla ma, ti prego, aiutami a svegliarli”

La corvonero, senza farselo ripetere due volte, tirò fuori la bacchetta dalla tasca dei suoi jeans e si affrettò a pronunciare l'incantesimo che li avrebbe fatti risvegliare.

Non appena Farley vide le iridi grigie di Kyla spalancarsi, assieme a quelle muschiate di Ian, tirò un pesante sospiro di sollievo.

Bene, ti ringrazio Mabel”

Figurati, Far, piuttosto dimmi: come mai eri così preoccupato nel risvegliare Kyla ed Ian?”

Perché solo loro due possono aiutarci a vincere contro Frederick”

Mabel aggrottò le sopracciglia.

Intendi dire Scorpius”

No, Bel, intendo dire Frederick. E' lui che ha preso possesso di Scorpius. Il platinato è solo un suo succube ma non c'entra niente in tutta questa storia”

Dobbiamo dirlo agli altri allora!”

Dire cosa?”

La voce impastata di Kyla attirò l'attenzione di tutte e due.

Portandosi le mani alla testa, la Strega di Salem si accovacciò sulle ginocchia a causa del dolore.

Morgana, la mia testa”

Ma Farley non aveva tempo per preoccuparsi del suo mal di testa. A quello avrebbero pensato dopo quando tutto sarebbe finito.

Ascoltami Kyla, lascia stare la tua testa” e, nel fare ciò, la prese saldamente per le braccia e la costrinse a guardarlo negli occhi.

Ehy, che modi sono quest-”

Abbiamo bisogno di te per vincere. Di te e di lui” il moro scosse leggermente la testa in direzione di Ian il quale, anche lui, non faceva che lamentarsi con Mabel del suo mal di testa “Ma sopratutto di te, Kyla” e Farley ritornò a guardarla seriamente negli occhi.

Kyla mantenne lo sguardo e gli occhi le saettarono all'istante.

Va bene, che cosa dobbiamo fare?”

Dobbiamo separare l'anima di Frederick dal corpo di Scorpius”

E come credi di fare?” domandò Ian, intromettendosi nel discorso.

Ascoltatemi attentamente e tutto andrà per il meglio. Fidatevi di me”

E, senza ulteriori indugi, gli raccontò per filo e per segno quello che gli aveva riferito Bia nel suo stato di incoscienza.

Quello che dovevano fare non era molto impegnativo, in effetti, ma era comunque un tentativo disperato.


Sperava solo che andasse davvero tutto per il meglio.


To Be Continued...




LINEA TEMPORALE



1367 → Frederick Baskerville diventa il Cavaliere dell'Ofiuco insieme alla sua migliore amica, Bluebell Dandelion che riveste il ruolo di Cavaliere della Bilancia;


1568 → Juan-Ludwig King incontra per la prima volta Frederick e viene a conoscenza del Pilastro della Magia e degli ordini incaricati a difenderlo: I Cavalieri del Sole Nero e della Luna Rossa;


1715 circa → Chloe Shafiq si unisce ai cavalieri diventando il nuovo Cavaliere della Vergine;


1781 → Chloe e Jonathan Nightray si sposano e, verso la fine dell'anno, nasce Vincent;


1789 → Il Diario di Frederick inizia da quella data e ciò fa intendere che non sia il primo ma il continuo di altri diari;


1798 → Vincent diventa il nuovo cavaliere dello Scorpione;


Giugno 1817 → Vincent, sotto il controllo mentale di sua madre, uccide la sua amata, Helen, e per punirsi si acceca;


13 Agosto 1817 → Frederick Baskerville viene cacciato dall'Ordine del Sole Nero;

30 Novembre 1817 → 'Il Giorno della Vendetta': Bluebell muore, durante un litigio, per mano di Chloe Shafiq e gli altri cavalieri da lei soggiogati;

Frederick perde il controllo dei propri poteri, a causa della morte di Blue, ed trucida tutti i suoi compagni che l'hanno uccisa;

Quello stesso giorno la sua anima viene segregata negli Inferi;



15 Marzo 1818 → Jago, vecchio cavaliere del Capricorno, nasconde nel diario di Frederick una lettera indirizzata 'ai futuri cavalieri';

Muore la sera di quello stesso giorno;



23 Maggio 1847 → Nascita di Iris (nello Special ha 16 anni);

16 Agosto 1849 → Nascita di Nox (nello Special ha 15 anni);

14 Febbraio 1894 → Nascita di Eric (nello Special ha 16 anni);



8 Marzo 1910 → Rune Lindström muore, a causa di una malattia sconosciuta, che gli ha bruciato tutte le cellule cerebrali;

Lascia tutti i suoi averi ai suoi due figliocci e, in punto di morte, gli affida il pugnale in grado di localizzare sia il ragazzo col fattore 'plus' che ha indirizzato ad Hogwarts (Eric) sia la ragazza a Uagadou originaria del Sud Africa;



27 Novembre 1998 → Nascita di Ted Lupin;



10 Ottobre 2022 → Kendra tenta il suicidio, a causa della morte prematura della madre, ed Albus la salva prima che possa buttarsi dalla torre di Astronomia;

Novembre 2022 → Adelaide viene a conoscenza delle sue abilità da parte della McGranitt;


21 Agosto 2025 → Kiyomaro riceve la lettera, da parte della scuola, di recarsi ad Hogwarts;


1° Settembre 2025 → William Dandelion, migliore amico di Kiyomaro e Chanyeol, lascia Mahoutokoro per recarsi col padre a Castelbruxo;

Ad Hogwarts la Mc avvisa i suoi alunni dell'arrivo delle altre di Scuole di Magia (Mahoutokoro e Salem) al loro istituto;

Iris arriva ad Hogwarts


2 Settembre 2025 → Inizio delle selezioni ad Hogwarts con la 'caccia alle palle';


3 Settembre 2025 → Fine della 'caccia alle palle';

Restano fuori dalla competizione: Rose Weasley, Dante Zabini e Daniel Morgan;


6 Settembre 2025 → I quattro 'cavalieri dell'Apocalisse' finiscono di analizzare le sfere di tutti i ragazzi;


7 Settembre 2025 → In Sala Grande, Eric comunica i nomi dei ragazzi che parteciperanno alle selezioni:

Erin, Sam, Leila, Gloria e Kyla per la Streghe di Salem;

Shigure e Kiyomaro per la Scuola di Mahoutokoro;

Ian, Kendra, Mabel, Mallory e Keith per la casa di Corvonero di Hogwarts;

Lily, Killian, Vincent, Farley, Scorpius ed Albus per la casa di Serpeverde di Hogwarts;

Jennifer, Adelaide, Lavi ed Erwin per la casa di Grifondoro di Hogwarts;


8 Settembre 2025 → Partenza per raggiungere il luogo dell'addestramento che si scopre essere, poi, il Castello dei Baskerville (casa di Farley);



15 Settembre 2025 → Adelaide, durante un giorno di riposo, si avventura per il Castello assieme alla sua amica Jennifer ed apre leggermente, per sbaglio, una delle porte dell'Inferno tenuta sotto chiave dal casato dei Baskerville.

In quei pochi attimi, un'anima malvagia riesce a fuggire ed il castello viene invaso dall'oscurità;

Nox viene soggiogato da quest'ultima e Lucien (l'altro Nox) ne prende possesso;

Gloria viene trascinata negli Inferi e muore, brutalmente divorata, da un dissennatore con la maschera kabuki;

Si viene a conoscenza che l'ex cavaliere dello Scorpione (cui si faceva cenno il 2 Settembre) era Vincent;

Vincent, a causa di un'illusione mentale di Mabel (la quale è intervenuta per salvare Nox ed Iris dalla vendetta dell'ex cavaliere), si uccide rivivendo la morte della sua amata;

Tutti e quattro i cavalieri vengono messi, facilmente, k.o. E Bia muore, trapassata da una lama, a causa del dissennatore;


16 Settembre 2025 → Funerali di Bia;

Nox non partecipa perché ancora soggiogato da Lucien;


20 Settembre 2025 → Erin, Shigure e Jennifer lasciano il Castello dei Baskerville, dopo la morte di Bia e degli altri due concorrenti, e se vengono riaccompagnate 'a casa' dopo essere obliviate;

27 Settembre 2025 → Nox si riprende grazie all'aiuto di Iris e torna operativo;

Kyla scopre, nella biblioteca del Castello, il diario di Frederick intitolato 'Storia di un cavaliere dell'Oscurità';

Primo incontro fra Eric ed Adelaide;

Si decide l'inizio delle prove vere e proprie;


29 Settembre 2025 → Mallory si ritira;

Inizio dei 'Gironi Infernali' con la 'Prova della Terra';

Farley diventa il nuovo cavaliere del Capricorno;

Kyla diventa il nuovo cavaliere del Toro;

Kendra, sconfigge il suo passato, e diventa il nuovo cavaliere della Vergine;

Erwin si dà allegramente dal Castello, senza dire niente a nessuno e non viene obliviato;

Compleanno di Adelaide e cenetta a lume di candela, nella serra, con Eric;

Kiyo mostra, per la prima volta, interesse per Leila;



30 Settembre 2025 → 'Prova dell'Acqua';

Leila diventa il nuovo cavaliere dello Scorpione ed ha la sua prima visione con l'acqua;

Keith diventa il nuovo cavaliere dei Pesci;

Ian diventa il nuovo cavaliere del Cancro;

Primo incontro – scontro fra Kendra e Ted;

Frederick inizia a torturare mentalmente il povero Scorpius;

Arrivo di Mirax dal 3001 che li avvisa del futuro della sua epoca;


1° Ottobre 2025 → Compleanno di Lavi e festa a sorpresa, nella sua stanza, la sera;

Kiyo e Leila, in biblioteca, continuano a studiare il diario di Frederick Baskerville;



2 Ottobre 2025 → Iris, Nox, Eric e Ted scoprono la lettera di Jago all'interno del diario di Frederick;

Leila ha una visione sul futuro imminente ed avvisa tutti i suoi amici, presenti alla festa per il compleanno di Lavi del pericolo imminente;


Frederick prende possesso del corpo di Scorpius.


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Capitolo 25
*** Special 6: Aquarius & Sagittarius ***


1

CAPITOLO SPECIAL 6:

Aquarius & Sagittarius”




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Stoccolma, 1 Marzo 1910...


Rune camminava, con aria stanca e stravolta, per i corridoio della sua sontuosa villa attendendo, quasi con impazienza, il ritorno dei suoi due “figliocci” dalla missione che gli aveva affidato.

Ormai era quasi una settimana che li aveva spediti in Cina ad investigare riguardo una possibile ragazza con il fattore plus e, a dire il vero, non vedeva l'ora che tornassero sani e salvi.

Da quel fatidico giorno del 1817 molte cose erano cambiate nella sua vita e non nel senso positivo della frase.

Quanti amici aveva perso solo quel giorno e quanti altri ne aveva persi con l'avanzare degli anni?

Ci mancava solo che anche quei due si fossero messi nei guai mettendo a repentaglio la propria vita.

E poi doveva ancora raccontar loro quella cosa e preferiva dirgliela di persona, possibilmente, prima che fosse troppo tardi.


Il solo pensiero lo fece bloccare di colpo.


Già, doveva dirglielo... ma dove avrebbe trovato il coraggio di guardarli nei occhi mentre avrebbe pronunciato quelle parole?!


Il cielo iniziò a lampeggiare, preannunciando i soliti temporali a cui era abituato.

Le iridi del cavaliere dell'acquario si mossero in direzione della vetrata alla sua sinistra e, lentamente, si avvicinò ad essa iniziando ad osservare le nubi scure che ricoprivano i raggi solari.

Era solo un temporale ma mai nella sua vita, come in quel momento, sentì il desiderio di soffermarsi ad osservarlo.


Forse questo potrebbe essere l'ultimo temporale che vedo...


A quel pensiero, il cavaliere deglutì pesantemente e spostò l'attenzione al suo riflesso sulla vetrata.

Come già detto all'inizio, aveva l'aria stanca e stravolta e le profonde occhiaie che si portava appresso da giorni non gli conferivano, di certo, un bell'aspetto.


Le prime gocce iniziarono a cadere dal cielo proprio nel momento in cui si mise a ripensare alle parole che il medimago, da cui si era fatto visitare, aveva pronunciato quasi un mese prima.


Ho analizzato quello che sono riuscito a prelevare dalla massa, il mese scorso, dal tuo cervello, cavaliere, e mi addolora darti questa notizia ma... come dire... Purtroppo questa è una malattia di cui, personalmente, so ben poco. Mi sono confrontato, tramite gufo, con altri colleghi di vari continenti: America, Giappone, Australia, ho chiesto anche a qualche mia vecchia conoscenza in Cina ma niente. Purtroppo, sembra che non esista una cura per questo genere di malattia. Mi dispiace, Rune, ma non ti resta molto da vivere.”


Una settimana era tutto quello che gli restava.

Purtroppo le cellule del cervello, aveva scoperto in tale maniera il cavaliere, sono le uniche che non riescono a rigenerarsi.

E lui le aveva provate tutte.

Aveva chiesto persino a degli antichi stregoni del continente africano di aiutarlo, ma niente...


In poco tempo la capitale svedese fu ricoperta, interamente, dalla pioggia.

Rassegnato, Rune non poté fare altro che stare fermo a guardare.


Per lui, ormai, c'era ben poco da fare.


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Parigi, 5 Gennaio 1910...



Eric sbatté violentemente la propria scopa per terra, solo per il semplice fatto che fu la prima cosa che trovò non appena entrò nella sua stanza.

Era adirato, frustrato ed anche... ferito.

Cosa era appena successo?

Perché suo padre lo aveva dovuto riprendere?

Non era quello che volevano loro, esattamente tutti loro?


La famiglia La Rouge era una nobile famiglia altamente rispettabile e la Sig.ra Guerrero non era da meno in confronto al marito.

I suoi genitori si erano conosciuti a scuola.

Essendo di nazionalità francese, lui, e di nazionalità spagnola, lei, entrambi i futuri coniugi avevano frequentato la scuola europea di Beauxbatons illo tempore – a detta di Eric – e dalla loro unione tutta la società magica europea non aveva fatto che beneficiarne.


O almeno questo era il pensiero di suo nonno materno, Martin Guerrero.


Figli di Purosangue. Discendenti di Purosangue. Maurice ed Erika non avevano potuto che generare Purosangue.

Ed Eric quanto odiava quella parola.

Tutto perché, in tutta la sua famiglia, sembrava che fosse proprio lui l'unica nota stonata vivente.


Suo fratello maggiore, il primogenito maschio che avrebbe portato avanti il nome di famiglia, aveva dimostrato il suo immenso talento nelle arti magiche fin da quando gli avevano regalato il suo primo calderone giocattolo a 3 anni.

Da lì al diventare l'inventore della pozione 'rivela creature magiche', era stato un attimo.

Appena terminata la scuola, aveva venduto alla più antica famiglia di cacciatori – i Corwin - la pozione ed era andato a vivere nella sua lussuosa villa a Granada.

Sua sorella maggiore, poi, non aveva fatto altro che seguire le orme del fratello ed era diventata una famosa astronoma: aveva scoperto l'esistenza di una particolare cometa che pareva alimentasse i poteri dei maghi e delle streghe al suo passaggio.

Questa cometa, secondo i suoi calcoli, si affacciava sulla Terra una volta ogni 2.500 anni.

Calcoli che poi erano risultati, dannatamente, esatti!

Facendole guadagnare la possibilità di scrivere un libro.

Libro su cui, adesso, Eric studiava.

Al solo pensiero il biondo si avvicinò sulla mensola della libreria per prendere il tanto famoso tomo che aveva fatto guadagnare anche a lei una fortuna.

Il fratello della famosa strega Blanca La Rouge, costretto a studiare anche lui su quel coso perché 'non è all'altezza della sorella'.

Le parole di quella megera di una Stranges (vecchia 'amica' di sua madre) ancora gli risuonavano nella testa, pesanti come un martello.


Ridicolo.

Motivo per cui il libro cadde accidentalmente nel cestino proprio sotto di lui.


Scusa, sorella.


Ma la sua agonia non si fermò con quel gesto.

Il suo sguardo si soffermò sulla foto di suo fratello Maurice Antoine La Rouge II – e quel secondo, se parlavi con lui, doveva essere sempre pronunciato – a tutta velocità sulla sua scopa 'Enchantig Tornado'.

Certo era che se i suoi due fratelli maggiori lo avevano urtato fin da subito, Maurice era quello che meno sopportava.

A lui era sempre concesso tutto.

Mancava completamente di intelletto ma Merlino lo aveva premiato – ingiustamente, a suo parere – con un talento smisurato nel Quidditch.

Si era diplomato col minimo dei voti proprio quell'anno ma lui non doveva essere intelligente.


Oh, no, non sia mai.


Lui doveva solo essere veloce.

E per il nuovo cercatore dei Quiberon Quafflepunchers quello era l'importante.

Poi, che avesse quasi tutti 'Accettabile' in ogni materia possibile, era una cosa che passava decisamente in secondo piano.

E per ultimi c'erano lui e sua sorella di dieci anni.

Ma, soprattutto per gli occhi di suo fratello Maurice, c'era LUI.

Eric Maurice La Rouge, il terzo figlio maschio – quarto in ordine di nascita – che era stato ammesso a Beauxbatons solo perché il padre aveva pagato una mazzetta alla preside ad interim della scuola.

Perché proprio lui, fra tutti i suoi fratelli, sembrava essere quello meno adatto a frequentare una scuola di magia e stregoneria.

Anche perché Maurice non faceva che ricordarglielo chiamandolo magonò.


Ebbene sì.

Dopo la sfilza di fratelli super talentuosi, o cervellosi, Morgana gli aveva fatto il dono della 'normalità' e mai nella sua vita il caro Eric aveva mostrato alcun segno di magia scorrere nelle sue vene.


Mai, almeno, fino a quel giorno.


Ricordando ciò che era appena successo, in un impeto di rabbia, il biondo continuò a lanciare in aria qualsiasi cosa gli si presentasse davanti.

L'unica esitazione che ebbe fu proprio sulla foto di famiglia.

Tutti così ingessati... tutti così puliti... tutti così falsi.

Si fermò solo per poter prendere meglio la mira, dopodiché la lanciò fuori della finestra impregnando nel lancio tutta la sua rabbia e liberandola dai polmoni con un urlo quasi disumano.

Andate al diavolo! TUTTI QUANTI!”


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Stoccolma, 3 Marzo 1910...


La tazzina da thé, di pregiatissima porcellana, cadde dalle mani di Iris non appena Rune terminò il suo discorso.

Era tornata dalla missione con Nox solo il giorno prima e aveva sperato, dopo ben dieci giorni passati a dormire qua e là per gli scadenti ostelli cinesi, di riposarsi per bene. Lontana da ogni preoccupazione e qualsiasi pensiero.

Invece non erano neanche le 11 del mattino e le brutte notizie non avevano tardato ad arrivare.


Un nodo alla gola le si formò non appena i suoi occhi incontrarono quelli chiari del cavaliere dell'acquario e la sua voce tremò, decisamente, quando si decise a porgli la domanda:

Quanto ti resta da vivere?”

Rune si sistemò meglio sulla sua sedia e, posando la propria tazza sul costoso tavolo di cristallo davanti a sè, rispose alla russa con un sorriso che le parve quasi forzato.

Come se si stesse sforzando di essere forte.

Essere forte per loro due: lei e Nox.


Una manciata di giorni, ormai... La situazione è degenerata poco prima della vostra partenza. Per questo ho mandato voi due, da soli, ad investigare in Cina. E mi rammarico per non averne parlato prima ma avevo bisogno di un po' di... tempo, credo, per cercare le parole giuste con cui dirvelo”

Rune prese un respiro profondo e, senza staccare la vista dalle proprie mani, prese a torturarsi le dita con le unghie.

Era nervoso e Nox lo intuì subito.


Non doveva essere facile raccontare una cosa del genere, per questo il cavaliere del leone aveva deciso di starsene in silenzio, impassibile, e fare in modo che si sfogasse per bene.


Decisione che, ovviamente, Iris non aveva minimamente contemplato.


Alzandosi di scatto, e raggiungendolo ad una velocità impressionante, la bionda si chinò su di lui e gli prese le mani fra le sue.

Gli occhi velati da delle lacrime che si ostinava maledettamente a trattenere, pur di dimostrarsi forte anche in quell'occasione.

Ma per quanto lei provasse a nascondere la propria tristezza, la supplica che gli si leggeva in faccia era palese per entrambi i ragazzi.

Troveremo una cura! Noi siamo immortali, insomma, abbiamo bevuto l'Ambrosia direttamente dal Santo Graal quando siamo stati nominati cavalieri! Non possiamo morire!”

E pronunciò l'ultima parola quasi come se qualcuno le avesse appena pugnalato il cuore.


E, in effetti, per lei fu esattamente quello.


Rune le scostò i capelli, che stavano mutando in uno stravagante color lavanda a seguito delle sue numerosi trasformazioni, dal viso e glieli sistemò dietro l'orecchio.

Noi siamo immortali, Iris, è vero. Ma la nostra longevità è data fino a quando nelle nostre vene continua a scorrere anche una sola goccia di magia. La stessa magia che ci rende unici e speciali a questo mondo... Purtroppo o per fortuna, non lo so, la mia è data prettamente dal mio cervello. Morendo quello anche lei sta morendo dentro di me. Ed a breve...” una lacrima gli rigò il volto nonostante anche lui tentasse di trattenersi “... morirò anche io... mi dispiace ragazzi...”


A quel punto Iris si gettò completamente addosso a lui, liberando le lacrime che minacciavano di scenderle fino a pochi attimi prima.


Nox li raggiunse solo quando le cose sembrarono placarsi un pochino.

Lentamente accarezzò la spalla della ragazza, nel tentativo di rincuorarla, ed iniziò a stringerla a sé.

I suoi occhi, in quel frangente, incrociarono quelli del cavaliere ed al grifondoro bastò uno sguardo per decifrarlo in pochi istanti.


Non la lascerò mai, hai la mia parola Rune”

Ti ringrazio infinitamente Nox. Grazie, davvero.”



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Parigi, 10 Gennaio 1910...


Ho deciso che andrò a Londra”

Le parole gli uscirono secche, senza troppa esitazione.

Era passata una settimana buona ormai da quel delicato evento – così lo nominava la madre in presenza delle sue amiche con le quali si dilettava a cinguettare – e tutto sembrava essere tornato alla normalità.

Anzi, forse anche meglio di prima.

Se non altro ora i suoi genitori sembravano essersi ripresi dallo shock dell'avere un magonò in famiglia ed ora non facevano che tartassarlo di domande dalla mattina alla sera.

Avevano capito che Eric era speciale. Forse più speciale di tutti gli altri figli. E, dal che prima non facevano che vergognarsene, i suoi – come i suoi fratelli – ora non facevano che vantarsi di continuo.


Allora Eric hai avuto qualche sbalzo fuori dal normale, oggi?”


Fratellino, come ti va la vita? Ho saputo quel che è successo. Spaventoso perché Julie poteva rimetterci la pelle ma figo! Hai tutta la mia stima”


Ehy, gnomo, lo sai che non dicevo sul serio quando ti insultavo chiamandoti nullità, vero? Pace fatta fratello? Perdona il povero Maurice II”


Fratellino adorato, ora che sei un grandissimo mago strafigo, potresti aiutarmi con l'uscita del mio nuovo libro? Sai, se la gente lo vedesse in mano tua sono convinta che lo adotterebbero anche fuori dall'Europa... magari potremmo arrivare anche in America!”


Bene, figliolo, ad ogni ragazzo, un giorno, giunge il momento in cui deve farsi uomo e mostrarsi all'alta società europea. Inizieremo dalla Francia, che dici? E poi incontreremo gli sciamani africani. Ho sentito dire che sono assai influenti all'interno delle loro tribù: sia mai potrebbero tornarci utili”


Troppe pretese, troppe finte lusinghe.

Alla fine tutti volevano qualcosa.

E la risposta era ovvia: NO SU TUTTO.


Tu a Londra? Ma se non sai manco una parola d'inglese”

Le parole del suo amato fratello, Maurice II, lo fecero ridestare dal flusso dei suoi pensieri.

Credo che tu ti stia sbagliando con qualcun altro. IO, a differenza tua, studio a scuola”

Ma per quale motivo vorresti andare a Londra?” sua madre lo guardò con aria stralunata mentre, per poco, la forchetta non le scivolò sul piatto a causa dello stupore.

Voglio cambiare aria”

Non ti trovi bene in Francia, figliolo?”

No, padre, ho solo voglia di allargare i miei orizzonti

Ma finiscila gnomo! A chi vuoi darla a bere! Scommetto che muori dalla voglia di mollarci”

Se proprio devo essere sincero, Maurice, io non-”

Secondo”

Come scusa?”

Maurice secondo, correggevo le tue mancanze. E poi non dire che non sono intelligente”


Sì, decisamente una spada.


Eric alzò il sopracciglio biondo, in direzione del fratello, indeciso se guardarlo disgustato o irritato.

E lui si credeva intelligente?

Suo fratello era più stupido di quanto pensasse.

Scosse leggermente la testa nel tentativo di riconcentrarsi sul suo discorso.

Comunque ho deciso così. Ho già preparato le valigie e partirò domani mattina all'alba”

Incurante degli sguardi penetranti che ogni membro della sua famiglia presente in quell'insulsa cena, il biondo continuò a mangiare il pollo con le patate cucinato dalla loro cuoca personale.

Ma... ma... Maurice digli qualcosa!” implorò la donna al marito nel tentativo di far cambiare idea al figlio.

Questo, impettendosi maggiormente nel suo panciotto di raso color grigio cielo, si schiarì la voce prima di parlargli con il più finto tono risoluto di tutti i tempi.

Eric, sappi che non approvo e come me anche tua madre non approva. E che cosa faresti una volta arrivato a Londra, eh? Dove andresti soprattutto e vogliamo parlare del clima-”

Ma il Signor La Rouge non ebbe mai modo di finire il discorso perché il figlio gli rispose prontamente alla sua ultima domanda:

Ad Hogwarts, naturalmente. Dove se no? Devo pur finire la scuola”

Un silenzio tombale scese sul tavolo e su tutti i presenti nella stanza.

L'unico rumore che si udì fu la forchetta d'argento che cadde dalle mani di sua madre.

Un La Rouge ad Hogwarts?” squittì lei nel tentativo di darsi un contegno.

Nessun membro della nostra famiglia è mai entrato in quella scuola, non da quando Edvard La Rouge litigò pesantemente con Salazar Serpeverde poco prima della sua fondazione. Da allora, a persone come noi, è vietato entrare in quel posto! E poi sei proprio sicuro che siano disposti a fare un cambio di scuola a semestre inoltrato?!” suo padre era fuori di sé dalla rabbia ma Eric non se ne curò più di tanto.

Avevano finito di mettergli i piedi in testa ora che aveva scoperto le sue abilità.

Si alzò di scatto dalla lussuosa sedia color borgogna e si decise a parlare con loro:

Ho già contattato il Preside della scuola e dice che non ci sono problemi. In inglese ho sempre avuto ottimi voti, non so se ve ne siate mai accorti, ed io partirò domani. Questo è quanto. Buon proseguimento” e detto ciò, il biondo si incamminò verso la propria stanza mollando la sua 'famiglia' nel silenzio tombale.

Una volta varcata la porta della propria stanza, Eric si accasciò sul letto rigirandosi la lettera che aveva ricevuto il giorno prima leggendo – nuovamente – il nome del mittente.


Rune Lindström, cavaliere dell'acquario, membro della Luna Rossa.


Se un tizio svedese si era preoccupato tanto per raccomandarlo alla scuola di magia inglese, beh... doveva per forza fidarsi no? Che avrebbe avuto da perdere?

Famiglia?

Poteva anche farne a meno.

Amore?

Non ne aveva nessuno.

Lavoro?

Era troppo giovane ed ancora non si era diplomato.

Niente gli faceva salire la voglia di rimanere.

Riappoggiando la lettera sul comodino, prese il libro sull'energia vitale che aveva iniziato a studiare una settimana prima e continuò nella sua lettura.

Poteva nasconderlo quanto voleva, ma Eric era terrorizzato da tutto quel potere che si ritrovava fra le mani.

Aveva vissuto una vita desiderando la magia ed ora che l'aveva... aveva quasi ucciso la sua sorellina in una stupide lite... doveva raggiungere Hogwarts ed incontrare questo Rune: chiedergli come aveva fatto a 'scovarlo' e, cosa più importante, come avrebbe fatto a controllarsi.

Era la sua priorità in quel momento e niente e nessuno l'avrebbe fermato.


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Stoccolma, 8 Aprile 1910...


Ormai era passato quasi un mese dalla morte di Rune.

Un mese.

Ma per Iris e per Nox era come se il tempo si fosse bloccato, come cristallizzato, a pochi giorni prima che spirasse.

Il salone dove Rune li aveva messi a conoscenza della sua malattia, era stato fatto coprire interamente da degli enormi teli color panna sbiadita.

Esattamente come quasi tutto il resto della villa che gli ricordasse il cavaliere.

Rune aveva lasciato tutto a loro due, compresa la villa di famiglia e tutti i suoi averi ma nessuno di loro due si sentiva come se fosse il padrone effettivo di quella magione.

Nessuno.

Tant'è che la stanza del cavaliere era stata chiusa a chiave onde evitare un qualsiasi ricordo del defunto.

L'avevano sigillata anche con vari incantesimi per assicurasi che la servitù babbana, che era presente in quella casa, non si avvicinasse.

Eppure, quel giorno, Iris aveva deciso di entrarci e di levare qualsiasi tipo di protezione dalla porta d'ebano bianco della stanza.

Era stata una decisione presa... così.

Non sapeva neanche lei perché l'avesse fatto ma aveva deciso di farlo. Ed ora, dopo che aveva levato anche l'ultimo incantesimo di copertura, l'idea di tirarsi indietro le sembrava piuttosto inutile.

Sei sicura di volerlo fare?”

Sicurissima, Nox”

Allora vengo con te”

Iris ridacchiò leggermente.

Sto solo per varcare una porta, non morirò mica” ma il tentativo di sdrammatizzare la situazione, non riscosse molto successo a giudicare dall'espressione di ghiaccio che le rivolse il ragazzo.

Lo so...” Nox le prese la mano nella propria e, guardandola con quelle iridi penetranti, terminò la frase:

... Ma io voglio starti accanto ugualmente e, fidati, che lo farò Iris. Da ora fino alla fine dei miei giorni. Hai la mia parola.”


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Stoccolma, 10 Aprile 1910...


Hai mai sentito parlare di un certo Eric La Rouge?”

No, mai”

Neanche io eppure pare che Rune stesse in contatto con lui già da un po' di tempo. Guarda qua, lettere su lettere. Non ti pare strano, Nox?”

Nox si girò verso Iris non appena la ragazza gli si avvicinò per mostrargli i pacchi di lettere che aveva appena trovato.

Dopo aver riaperto la stanza di Rune, Nox ed Iris non facevano altro che passarci quasi intere giornate là dentro.

Come se non volessero proprio accettare quello che fosse successo, ogni cosa era un pretesto per entrare e varcare la porta della sua stanza.

E più passavano le ore e più scoprivano misteri e segreti, dentro quel piccolo spazio vitale, che il cavaliere gli aveva, naturalmente, tenuto nascosti.


E quell'Eric La Rouge rientrava, perfettamente, nella categoria misteri.


Proviene da Hogwarts” constatò lui.

Il che è ancora più strano se pensi che Rune ha frequentato Durmstrang”

Già”

Come se gli si fosse appena accesa una lampadina, Nox si girò velocemente nella direzione opposta ed iniziò a rovistare fra i cassetti della scrivania.

Che stai cercando?”

Ricordi cosa ci ha detto Rune in punte di morte? Che cosa voleva che facessimo ad ogni costo?”

Iris serrò la mascella al solo pensiero di quel giorno e rispose:

E come posso scordarmelo?!”

Con un impeto di violenza, Nox staccò tutti i cassetti della scrivania nel tentativo di trovare il prima possibile l'oggetto che stava cercando.

Dove diavolo era finito?

Prese a rovistare con frenesia, fra tutti i pezzi di carta che aveva sparso per terra, ed infine lo trovò.

Eccolo!

Rune voleva che utilizzassimo il suo pugnale per localizzare qualcuno sulla mappa” con un abile gesto, tirò fuori dalla tasca dei suoi pantaloni la mappa raffigurante il mondo e la distese per bene sul suolo.

Poi, legando l'oggetto con un nastro -come aveva visto fare tante volte dal vecchio cavaliere- iniziò a farlo roteare su di essa pronunciando le fatidiche parole:

Mostrami Eric La Rouge”

Di botto questo si fermò in un punto indefinito della Scozia e, mentre il nome di Eric iniziava ad apparire sulla pergamena antica, il pugnale iniziò ad illuminarsi.

Eric La Rouge era un possessore del fattore plus. Ecco perché Rune li aveva quasi implorati, in punto di morte, di utilizzare il proprio pugnale!

Merlino, quasi non ci credo!”

Neanche io, Iris” Nox si girò in direzione dell'amica per guardarla negli occhi con un'espressione più rilassata della precedente “Penso che abbiamo trovato un possibile futuro cavaliere”

Può darsi ma dovremmo testare le sue abilità per esserne certi. Hai ancora le pergamene di Rune su tutte le prove che si sono svolte negli ordini? Potremmo prendere spunto da là”

Iris si avvicinò ulteriormente alla mappa, ancora con gli occhi spalancati per l'incredulità, e la prese fra le mani per assicurarsi di non star sognando.

Mai si sarebbe aspettata, fino a quel momento, di poter conoscere altre persone col fattore plus (oltre lei e Nox) senza l'aiuto del cavaliere dell'acquario. Ed ora dovevano persino trovarle?

Doveva ancora abituarsi alla cosa.

Nell'esatto istante in cui Iris gli porse la domanda, Nox si alzò da terra e raggiunse la libreria alle loro spalle, iniziando a rovistare sgraziatamente anche là. E fu in quel momento che Iris notò un qualcosa che prima le era sfuggito.

Accanto alla mappa, sommersa da vari fogli variopinti, stava una pergamena con gli angoli superiori leggermente bruciati e, proprio al centro di essa, vi erano scritte due parole:

Bia Foxlight”

Non appena ebbe terminato di pronunciare quel nome, il pugnale che teneva nella mano destra tramite il pezzo di corda, iniziò a roteare esattamente come aveva fatto poco prima.

Intuendo quello che sarebbe successo, la maga dai capelli violacei pose la mappa nuovamente a terra, e in quell'istante la traiettoria del cerchio si allungò per quasi tutta l'estensione della pergamena.

Ruotò una volta, due, tre.

Ruotò così tanto che Iris perse il conto.

Fino a che, come prima, si bloccò in punto ben preciso della mappa.

Città del Capo, Sudafrica...”

Il bagliore che illuminò il pugnale, successivamente, fece si che la ragazza richiamasse l'amico all'istante.

Nox!”

Cosa?”

A quanto sembra non dovremmo andare solo ad Hogwarts. Preparati a portare un bagaglio più grosso, si parte per il Sudafrica”




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Londra, 16 Ottobre 2012...


Ted continuava a sorseggiare la sua tazza di thé come se niente gli fosse mai successo.

Era riuscito finalmente a depistarli, ne era sicuro, per questo si era deciso a riposarsi dopo l'estenuante corsa che aveva appena sostenuto.

Come se essere lasciato da Victoire Weasley, quel lunedì di quella settimana non fosse stato sufficiente, aveva passato quasi tutti i cinque giorni restanti a scappare da dei ragazzini che tentavano di adescarlo con frasi del tipo “Finalmente ti abbiamo trovato”.

Ridicolo, assolutamente ridicolo.

Cosa volevano da lui?

Cosa significava quel 'ti abbiamo trovato'?

Aveva persino cambiato sembianze pur di seminarli, ma niente! Ovunque andasse non facevano che seguirlo e venirgli appresso.

E la cosa stava iniziando ad infastidirlo e non poco.


Ebbe appena il tempo di realizzare di essere al sicuro che, alzando gli occhi in direzione della strada, si era ritrovato quella ragazza dai capelli violacei a fissarlo con ostinazione.


Maledizione.


Senza finir di mangiare i dolcetti che aveva ordinato al cameriere, si alzò dal tavolo del bar in cui si era rifugiato e, lasciando velocemente i soldi su di esso, si affrettò a camminare dalla parte opposta in direzione della metropolitana.

Affollata com'era, a quell'ora, avrebbe sicuramente trovato un modo per seminarli questa volta.

Ne era convinto.

Per questo, con poche falcate, non ci pensò due volte e si gettò nel marasma di gente che andava e veniva da una fermata all'altra.


Si voltò in dietro solo poche volte per assicurarsi di non essere seguito e solo l'ultima volta che lo fece, quando si rese conto che dei tre dell'Ave Maria non c'era traccia, si decise a rallentare e poi a fermarsi.


Ted sospirò passandosi una mano fra i lunghi capelli blu che aveva mutato durante il tragitto, nel tentativo di non farsi riconoscere, e, deciso a riprendere le proprie sembianze, varcò la porta del bagno pubblico quasi con sollievo.

Al suo interno sembrava che non ci fosse nessuno, motivo per cui si decise definitivamente a mutare il proprio aspetto.

Nel mentre iniziò a sciacquarsi la faccia con l'acqua del lavandino e, proprio quando stava iniziando a rilassarsi leggermente, in quel momento si bloccò di colpo.

Era ora che ti fermassi, ci hai fatto faticare parecchio lo sai?”

Il castano si voltò di scatto e si ritrovò di fronte il ragazzo moro che aveva tentato di fermarlo il giorno prima.

Cosa vuoi ad me?”

Devi venire con noi”

Io non verrò proprio da nessuna parte”

Devi, è il tuo destino e noi abbiamo bisogno di te”

Me ne frego di te e degli altri due amichetti”

Chi hai chiamato amichetti?”

Una voce femminile varcò la porta del bagno degli uomini e, nel giro di pochi istanti, si ritrovò la ragazzina dai capelli strampalati a guardarlo dritto negli occhi.


Che palle.


Sentite” iniziò lui nel tentativo di darsi alla fuga il prima possibile “Non voglio guai. Ho avuto una settimana stressante anche per colpa vostra, anzi soprattutto per colpa vostra e vorrei solo andarmene a casa in santa pace” sfoderò velocemente la bacchetta dalla tasca dei suoi jeans e, con un 'Bombarda' non verbale, fece andare in mille pezzi tutti gli specchi e le tubature del bagno.

Dopodiché, fuggì allegramente mutando contemporaneamente il proprio aspetto.


Ma non aveva fatto i conti con il terzo ragazzo del gruppo...


Eric si mosse, dietro di lui, nell'esatto istante in cui varcò la porta e, richiamando a sé i suoi poteri, fece in modo di risucchiargli tutte le energie necessarie a tenerlo in piedi.

Ted cadde per terra come un salame.

Ma questa è una congiura!” esplose, infine, in un impeto di rabbia.

Perdonaci, di solito non operiamo in questa maniera ed io non 'attacco' se non sono minacciato, ma questa è una questione della massima importanza”

Cosa volete da me? Perché mi pedinate da giorni? Se pensate di uccidermi e nascondere il cadavere, sappiate che ho un padrino molto potente che è pronto a farvela pagare cara!”

Però, ne hai di fantasia”disse il ragazzo dai capelli scuri, raggiungendoli insieme alla ragazza dai capelli violacei, non appena questo iniziò a sbraitare guardandolo alzando un sopracciglio.

Non ti succederà niente di tutto questo” continuò il biondo, guardandolo con un'espressione al metà fra il divertito ed il serio.

Allora cosa volete? Dannazione, mi state facendo diventare pazzo! Giuro che appena riuscirò a riprendermi mi vendicherò su ognuno di voi tanto da farvi implorare il mio perdono!”

Nell'esatto istante in cui Ted pronunciò quelle parole, un alone di luce accecante lo inondò da capo a piedi, costringendolo a chiudere gli occhi.

Una ragazza dai capelli ramati e dai particolari occhi color topazio, si materializzò proprio di fronte a lui.

Il tatuaggio sul suo braccio non faceva che risplendere della stessa luce che l'aveva appena accecato.

Luce, che poi, non aveva abbandonato lo spazio e la circondava come se la stesse proteggendo e uno strano calore, molto simile ad un senso di fiducia, aveva iniziato a farsi spazio dentro di Ted.


Cosa sta succedendo?


Ted Remus Lupin” iniziò lei, lentamente, avvicinandosi appena a lui “Mi chiamo Bia Shamsi Foxlight, sono il nuovo Cavaliere Reggente degli ordini della Luna Rossa e del Sole Nero e loro sono i miei cavalieri” Bia si girò in direzione degli altri ragazzi e li indicò con la mano destra “Non vogliamo farti del male ma abbiamo bisogno che tu ci segua per verificare un dubbio che non fa che affliggerci da quasi dieci giorni”

Il suo sguardo ambrato si posò su di lui con fare quasi amorevole.

Allargando l'espressione in un sorriso sincero, Bia allungò la mano in direzione di Ted.

Verresti con noi, Ted?”

Forse fu il suo modo di fare stranamente gentile, forse fu il fatto che quella luce che aveva visto non aveva ancora abbandonato la figura della ragazza, forse fu quel calore che sentiva ampliarsi nel petto.

Fatto sta che Ted afferrò la mano di Bia quel giorno.


E dopo poco tempo fu nominato Cavaliere del Sagittario.


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Un anno dopo le selezioni...


Insomma, come sei diventato cavaliere tu?”

Come mai questa domanda?”

Ted si girò in direzione della ragazza, piegando leggermente la testa di lato, ed iniziando a guardarla con aria divertita.

Kendra era immobile, stesa sul prato del giardino del Castello che avevano costruito, intenta a continuare a fissare le stelle nel cielo.

Quella sera ci sarebbe stata l'eclissi lunare e la Luna si sarebbe tinta di rosso sangue come l'ordine di cui facevano parte, la Luna Rossa, per questo aveva deciso di passare la serata ad osservarla mentre nasceva e cambiava colore.

Mutava esattamente come il suo, ormai, fidanzato sapeva fare così bene.

Per questo si era decisa a porgli quella domanda.

Tutto un flusso di pensieri aveva portato a lui ed ora attendeva, con un'impazienza nascosta, la risposta da parte di Ted.

Allora? Dai raccontamelo, voglio sapere”

Veramente c'è poco da dire... mi hanno trovato, mi hanno assillato e mi hanno convinto. Un po' come tutti voi, credo”

Ed hai dovuto affrontare delle prove anche tu?”

I limpidi occhi azzurri di lei incrociarono quelli muschiati di lui e poi continuò:

Tipo... che ne so... le tue paure più profonde, le tue debolezze... cose così?”

Mi stai facendo queste domande perché ti interessa davvero? Oppure perché, in realtà, vorresti conoscermi meglio?”

Kendra si morse il labbro inferiore con fare dubbioso.

Preferisci che ti dica la verità o la parte che vorresti sentirti dire?”

A quell'affermazione Ted esplose in una fragorosa risata e, piegando le braccia sotto la nuca, ritornò alla contemplazione del cielo notturno.

Perché ridi?” esclamò lei ridacchiando.

Perché è proprio la risposta che mi sarei immaginato da te: furba, astuta ed alla 'te lo dico e non te lo dico' come fai tu di solito”

La corvonero si girò maggiormente verso di lui e, facendo leva sui gomiti, alzò leggermente il busto.

Nel frattempo, un'aria divertita le si stampava sul volto. Ma era intenzionata a non cedere, per questo continuò a stuzzicarlo per bene:

Pensi di conoscermi così bene, eh Lupin?”

Il tono che aveva usato era decisamente intenzionato a far salire i nervi a qualsiasi persona esistente sulla faccia della Terra.

Qualsiasi.

Eccetto Ted Lupin il quale, a differenza di quello che stava affermando la sua ragazza, la conosceva anche fin troppo bene.

Si alzò anche lui sui gomiti ed allargò il suo sorriso in un'espressione di finta smorfia sofferente “Non è così, Kendra?” dopodiché iniziò a scendere lentamente, avvicinandosi al volto della ragazza.

Non saprei...”

Nervosa, e con il cuore che le batteva all'impazzata, Kendra si morse nuovamente le labbra in un gesto quasi involontario quando il suo sguardo si focalizzò sulle labbra dell'ex grifondoro.

Gesto che fu interpretato da Ted come un tacito consenso a quello che stava per fare.

Si fermò a due millimetri dalle labbra di Kendra.

Il respiro caldo e regolare, era decisamente differente da quello della corvonero.

Forse dovremmo-” si schiarì leggermente la voce a causa del pensiero poco casto che gli aveva appena attraversato il cervello “Dovremmo continuare a guardare l'eclissi prima che sparisca”

Palesemente divertita, Kendra roteò gli occhi al cielo.


Sei proprio senza speranza.


E, tirandolo per il colletto della camicia, sospirò a fior di labbra:

Sta zitto e baciami”



The End



Angolo Autrice:


E buonasera a tutti! ^^


Come avete avuto modo di leggere, questo special parla quasi interamente dei 'vecchi' cavalieri degli ordini e di come si sono svolte certe dinamiche.

Mi ricordavo che alcune di voi avevano chiesto più volte spiegazioni e spero, con questo capitolo, di aver risposto in gran parte ai vostri dubbi.


Che dire... vi aspettavate certi atteggiamenti da parte dei ragazzi? Mi riferisco, in particolare, a Ted ed Eric xD


Scherzi a parte, volevo annunciarvi (?! sarà il termine giusto? Bah...) una cosa:

Tecnicamente, alla fine effettiva della storia, mi manca da completare solo due capitoli (il finale e l'epilogo l'ho finiti in vacanza) e gli special restanti.

Quindi colgo l'occasione per chiedere alla creatrice di Leila se, gentilmente, potrebbe mandarmi il ricordo che dovrei raccontare nel suo capitolo :)


Il prossimo capitolo arriverà (al 90 %) fra sabato e domenica prossima.


Spero vi sia piaciuta la lettura.

Baci

Vic


P.s.

Ho iniziato una storia incentrata su James e Lily (si chiama Gamblers e poteta vederla tranquillamente cliccando sul mio nickname).

Ve lo dico... così... Per chi volesse leggere una storia alternativa, senza impegno :)


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Capitolo 26
*** Ricordi di una vita passata - parte 2 ***


1

Angolo Autrice:


Buonasera / Buongiorno (per chi leggerà domani) a tutti voi! ^^

prima di lasciarvi alla lettura della storia ci tenevo a dirvi due cose:


1) In questo capitolo non compaiono tutti i personaggi ma solo alcuni di loro.

La scelta si è basata molto sulle abilità dei singoli oc e sulla loro utilità all'interno della storia.

Mi dispiace tantissimo per le autrici degli altri oc e spero che, chi non legga lo spezzone dedicato al suo personaggio, non se la prenda a male... purtroppo, come ho già detto, ho usato loro solo per una questione di utilità.

Ma non temente! Se non li vedete qui, li vedrete sicuramente nel prossimo.

E non avete idea di quello che si verrà a creare... eheh...


2) Il prossimo capitolo sarà lo Special dedicato a Mabel che posterò quasi sicuramente o venerdì o sabato prossimo, sempre verso la sera.

That's all!

Buona Lettura.

Baci

Vic ^^



CAPITOLO 13 :

Ricordi di una Vita Passata”

- parte 2 -


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Nell'uso popolare è consuetudine dire "nascere sotto il segno di...", seguito dal nome di un segno zodiacale, il cui significato dipende dalla tradizione astrologica: nell'uso occidentale si intende il segno zodiacale sul quale apparentemente si trova il Sole al momento della nascita della persona, mentre nell'uso orientale si intende il segno zodiacale sul quale apparentemente si trova la Luna al momento della nascita dell'individuo.


In particolare in Occidente si tende a identificare ogni segno zodiacale con il periodo dell'anno durante il quale il segno sembra essere attraversato dal moto apparente del Sole.


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Adelaide si accasciò a terra, quasi tremando, con la fronte imperlata di sudore.

Non mollare, Ada!”

La fai facile tu, Keith, hai idea di quanto sia difficile entrare nella testa di una persona? Specie, poi, se è la prima volta che lo fai di proposito e se questa sta tentando di ucciderti!”

La grifondoro si girò in direzione del corvonero e gli rivolse un'occhiataccia carica d'odio.

Non guardarmi così!” rispose, a quel punto, seccato il biondo.

E come dovrei guardarti, sentiamo?”

Keith roteò gli occhi al cielo, prima di avvicinarsi a lei, sbuffando sonoramente.

Senti, lo so che è difficile”

No, non lo sai affatto!”

Fammi finire: lo so che è difficile, davvero, lo so. Ma abbiamo bisogno che tu gli entri nella testa, Ada. Guarda là: Kendra è praticamente allo stremo delle forze e Leila non riesce quasi più a modellare l'acqua. Eppure non si arrendono. Non si arrendono perché credono anche nelle nostre abilità, credono in noi

Keith la guardò negli occhi e rilassò l'espressione sul suo volto, piegando leggermente le labbra in un sorriso.


Ed io credo in te, Ada”


Una frase, sei parole ed otto sillabe.

Eppure furono sufficienti a far riacquistare le forze alla mora.

Ada si alzò in piedi, quasi di scatto, e, con una nuova determinazione, riprese esattamente da dove aveva lasciato.

Da quando aveva scoperto i suoi poteri forse questa era la prima volta che qualcuno di esterno, oltre Jennifer ed Eric, si avvicinava tanto nella sua sfera privata.

La prima volta che sentiva di essere accettata per quello che era ed essere apprezzata per questo.

Keith si fidava di lei. E lei non l'avrebbe tradito.

Per questo di decise ad agire, una volta per tutte.

Voleva porre la parola fine a tutta questa storia. Ora. E per sempre.


I suoi occhi brillarono di una particolare sfumatura color cremisi poco prima che riuscisse ad entrare nella testa di Scorpius.



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Frederick e Bluebell erano praticamente cresciuti insieme.

Nata il 27 Settembre lei ed il 1° Dicembre lui, dello stesso anno, fare amicizia era diventato inevitabile per i due ragazzi.

Vicini di casa - o sarebbe meglio dire di magione - ed entrambi figli di maghi purosangue, avevano instaurato il loro rapporto di amicizia, giocando con i vari giocattoli che possedevano, già dalla tenera età. E da lì a diventare come una sorella o un fratello per entrambi, era stato facile come prendere una boccata d'aria.

Figli unici dalla nascita, erano grati al destino per averli fatti incontrare ed entrambi erano convinti che mai nessuno sarebbe riusciti a separarli.

Nemmeno La Morte.


Ma, ovviamente, si sbagliavano di grosso.


Tu sei come un fratello per me”

Aveva esordito una piccola Blue di sei anni, un caldo pomeriggio di primavera, poco prima di incoronare il suo amico con una ghirlanda di fiori che aveva raccolto in giardino ed aveva appena terminato di assemblare.

E tu per me sei come una sorella”

Saremo amici per sempre, non è vero?” (*)

Sì, per sempre”



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Che sta succedendo?”

Non lo so”

Farley guardò, agghiacciato, la scena che gli si presentò davanti: Scorpius si girava e si rigirava su se stesso, come in preda a delle convulsioni, mentre continuava a tenersi la testa fra le mani.

Urla del tipo “Lasciami libero” e “Vattene dal mio corpo” non facevano che riempire il silenzio che li circondava.

Ed essere spettatori di una scena del genere, stava diventando davvero pesante da sopportare.

Imponendosi di ritrovare un po' del suo contegno, il moro si girò prima verso Kyla ed Ian e, a seguire, in direzione della sua amica:

Mabel, riesci a metterti in contatto con i ricordi di Frederick?”

La corvonero, a quella domanda, chiuse i suoi grandi occhi azzurri e, richiamando a sé i suoi poteri, si concentrò per irrompere nella testa del ragazzo. Pensava che fosse un'impresa quasi impossibile e disperata eppure, quando vide chiaramente le immagini del passato del ragazzo, fu costretta a ricredersi velocemente.


Come è possibile che riesca a vedere i suoi ricordi con questa facilità?


Ma non ebbe neanche il tempo di realizzare quello che si era appena domandata che la figura di Adelaide le si presentò di fronte, in quel vortice di immagini dove era capitata, all'interno della mente del ragazzo.

Ora le era tutto chiaro!

La grifondoro era riuscita a penetrare nella mente del ragazzo prima di lei e, grazie al suo gesto, Mabel era riuscita ad accedervi facilmente. Come se si fosse venuta a creare una specie di crepa all'interno della sua mente. E questa scoperta le infuse non poco coraggio.


Riaprì gli occhi di scatto, ridestandosi nella realtà, solo per focalizzare Adelaide all'interno del giardino. Ora sapeva cosa fare e, se la grifondoro l'avesse aiutata, forse l'impresa che si accingevano a percorrere sarebbe stata meno tortuosa del previsto.

Mabel guardò Farley dritto negli occhi:

Adelaide è riuscita a penetrare nella mente di Frederick”

Stai scherzando?” il serpeverde spalancò gli occhi violacei tirando, quasi, un sospiro di sollievo.

Fortunatamente per noi, no. E la cosa può esserci di grande vantaggio”

Farley corrugò la fronte guardandola con aria interrogativa:

In che senso scusa?”

Mabel si girò, di nuovo, in direzione di Adelaide.

Lascia fare a me, Farley, sappi solo che devi tenerti pronto”

I suoi occhi si illuminarono di un azzurro quasi cristallino proprio quando si girò verso il corpo di Scorpius:

Tieniti pronto e anche voi, Ian e Kyla. Al mio segnale, pronti a combattere”


E, in pochi istanti, la corvonero fu nuovamente nella testa di Frederick.



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FRED!”

Bluebell irruppe con la sua scopa, ed il suo solito entusiasmo, all'interno della stanza di Frederick poco dopo aver ridotto in pezzi il vetro della sua porta-finestra.

Al ragazzo quasi gli venne un colpo.

Per tutta la progenie di Merlino, Blue! Ti sembrano questi i modi di entrare nella stanza di un ragazzo!”

La ragazza scese dalla sua scopa, atterrando sul liscio pavimento di marmo con la grazia e l'agilità di un felino e, con un solo colpo di bacchetta, riassemblò tutti i cocci di vetro in men che non si dica. Poi si girò, con aria soddisfatta, in direzione del suo migliore amico:

Quante storie che fai per essere un uomo, lo sai? E meno male che dicono che sono le donne ad essere isteriche”

Io non sono isterico”

All'ora cos'era quel urletto 'Blue, ma ti sembrano questi i modi di entrare nella stanza di un ragazzo!' che hai fatto? Eeeeh?!”

Il moro inspirò ed espirò lentamente solo per evitare di risponderle male.

Tentar di far ragionare Bluebell Dandelion era come chiedere al cielo di piovere in un momento di siccità. Praticamente impossibile.

Per questo decise di lasciar perdere e si affrettò a raggiungere il libro che gli era caduto dalle mani a causa dello spavento.

Libro che, ovviamente, gli fu rubato da sotto il naso proprio da Blue.

Era evidente che la ragazza non l'avrebbe lasciato stare tanto facilmente.

Che cosa stavi leggendo di tanto interessante da darmi buca, miseramente aggiungerei, ai nostri allenamenti di Quidditch settimanali?”

Blue si rigirò il tomo fra le mani ne lesse, ad alta voce, il titolo:

I Movimenti delle Stelle e l'Interpretazione degli Astri” poi si girò a guardarlo con aria scettica.

Ancora con la fissa per l'astronomia? La studiamo già a scuola ed è pure una materia parecchio noiosa. Non vedo il motivo per cui uno dovrebbe farsi del male da solo” dopodiché, assottigliò le sue iridi chiare “Non starai diventando come quell'Arcibald Burke, depresso e masochista, vero Freddy caro?”

Fred chiuse gli occhi quasi rassegnato.

No, Blue, puoi stare tranquilla”

Ne sei proprio sicuro?”

Sicurissimo”

Bene” rispose energica, come al solito, la ragazza poco prima di buttare, sul letto del ragazzo, il libro.

Fred ne seguì la traiettoria come se fosse quasi in pensiero per la sua vita.

E, conoscendo la fine che avevano fatto tutti i libri di scuola capitati nelle mani di Blue, ne aveva tutte le ragioni.

Bruciati, carbonizzati e ridotti a brandelli.

Davvero una fitta al cuore per il nostro giovane Fred che amava, così disperatamente, passare le sue giornate a leggere fra quelle righe inchiostrate.

Difatti domandò divertito:

Ma come? Lo lasci vivere così?

La sua ora non è ancora giunta e poi, se gli avessi fatto fare una brutta fine, non mi avresti detto mai di sì a quello che sto per chiederti”

E cosa staresti per chiedermi, sentiamo”

La strega allargò il suo sorriso con uno strano scintillio negli occhi poi, con vigore, allungò il braccio sinistro ed affermò “Sù!” così che la sua scopa scattasse per bene dalla sua posizione di ozio sul muro.

A Frederick bastò vedere la scopa per capire cosa volesse fare.

Per questo motivo, anche lui, fece segno alla sua di alzarsi da sotto al letto e posizionarsi nella suo palmo destro.

Sù!”

Poi guardò Blue con il medesimo sguardo.

Quidditch?”

Esattamente!”


Mabel guardò quel ricordo addolcendo lo sguardo.

Come aveva fatto un ragazzo così a diventare un abominio del genere?

Non lo sapeva ma lo avrebbe scoperto presto.


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Adelaide si risvegliò, intontita e spaesata, sopra la superficie di quello che sembrava essere un lago.

Perfettamente in equilibrio su di esso, fece un passo in avanti solo per verificare che non cadesse al suo interno.

E, quando riuscì a constatare ciò, iniziò a guardarsi attorno.

Non c'era niente. Soltanto il vuoto più totale sembrava risuonare nell'aria.

Eppure il rosso della superficie dell'acqua faceva intendere che ci fosse un qualcosa a creare quell'effetto cromatico.

Un qualcosa che forse non riusciva a cogliere perché qualcuno voleva che non fosse possibile vedere.

Ada”

La voce di Mabel, proprio dietro di lei, la fece scattare all'istante.

La grifondoro corrugò la fronte e la guardò stralunata:

Mabel, come si sei arrivata qui?”

I ricordi sono il mio forte” rispose la castana mentre, nel frattempo le si avvicinava “posso visualizzarli e modificarli sia all'interno, della mente a cui appartengono, sia all'esterno nella mente di chi sta assistendo. Sono qui perché Bia ha interagito tramite Farley e ci ha svelato un modo per sconfiggere Frederick”

Frederick?” Ada la guardò ancor più perplessa non capendo il discorso della compagna di scuola.

Sì, Frederick, è lui il nostro vero nemico. Si è impossessato del corpo di Scorpius solo per avere una forma corporea, motivo per cui dobbiamo riuscire a separare la sua anima da quella di Scorp”

Adelaide non ci stava quasi capendo niente ma, se esisteva un modo per sconfiggerlo, non avrebbe esitato due volte ad agire.

E quale sarebbe il piano?” domandò tornando seria a scrutare lo scenario che le circondava.

Mabel prese un respiro profondo:

Dobbiamo solo cercare i ricordi giusti, Ada. Cercarli e modificarli. E sperare in una buona dose di fortuna”



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Mi sposo!”

Le parole di Bluebell furono come fulmini a ciel sereno, per il povero Fred, tanto più che, a causa dello shock, il libro che stava tenendo fra le mani in quel momento gli cadde rumorosamente sul legno del pavimento.

Dopo la cacciata dall'ordine del Sole Nero, aveva deciso di passare il tempo ad approfondire i suoi studi in astronomia per diventare, un giorno, un famoso astronomo.

Per questo si trovava nella biblioteca nazionale a raccogliere informazioni quando Blue aveva deciso, sconsideratamente, di materializzarsi là dentro ignorando bellamente i babbani presenti.

Ovviamente Fred aveva subito provveduto a cancellargli la memoria con l'aiuto della sua bacchetta e stava proprio per riprendere la sua migliore amica sull'accaduto quando questa aveva esordito con quella frase.


Mi sposo...


Forse si era sbagliato ed aveva capito male?

Sì, probabilmente era così.


S-scusa? Puoi ripetere per favore? Credo di non aver capito”

Ho detto: mi sposo, Fred. Ho detto di sì a Douglas proprio cinque minuti fa” prese fra le mani il suo orologio da taschino, che le aveva regalato il suo amato, solo per controllare l'ora:

Sei minuti e trentadue secondi, se proprio vogliamo essere precisi”


No, non si era sbagliato e né tanto meno aveva capito male.


Douglas Jeremiah Straggler doveva essere impazzito!


Frederick si accigliò:

Sei sicura di non averlo sognato?”

Sicurissima, mi ha anche dato l'anello di famiglia” e, nel dire ciò, gli mostrò la mano sinistra per confermargli quanto detto.


Ok, l'anello c'era... ma magari era stato drogato!


Non gli hai rifilato nessuna pozione?”

Nessuna pozione, lo sai che ho sempre fatto schifo in quella materia quando eravamo a scuola”


Vero. Quindi non poteva averlo drogato... ma forse l'aveva costretto?


Nessuna maledizione Imperium fuori dal normale?”

Maledizione Imperium? Per carità! La cosa va contro ogni mio principio morale ed ideale di giustizia!”


Vero anche questo.

Ma se non l'aveva sognato, non l'aveva drogato e, tanto meno forzato, Douglas doveva davvero essere impazzito!


Ma ha idea di quello che sta facendo?!”

Facendo chi, scusa?”

Douglas! Che domande!”

A quel punto fu Bluebell ad accigliarsi:

Che cosa vorresti intendere, Frederick?”

Secondo me, non sa quello che fa chiedendoti in moglie”

Frederick!”

Insomma, è fuori da ogni logica! Neanche fossi la più bella donna del mondo”

Frederick!”

Per non parlare del tuo brutto carattere! Sì, non c'è altra spiegazione: deve essere impazzito!”

Il silenzio regnò sovrano per parecchi minuti.

Bluebell lo guardava con aria indecifrabile mentre Frederick continuava a scuotere la testa come a confermare la sua tesi.

A quel punto, la ragazza esplose:

FREDERICK!”

Con un abile gesto della mano, decine e decine di spade si materializzarono proprio di fronte al ragazzo. Le lame, lisce ed affilate, puntate alla gola del moro volte ad intimidirlo.

Blue! Che cazzo fai?!”

Ritira subito quello che hai detto!”

Su Douglas e sulla sua potenziale insanità mentale? MAI!”

E' così difficile da credere che qualcuno possa volermi sposare?”

Sinceramente: SI'!”

Io ti ammazzo FREDERICK ARTHUR BASKERVILLE!”

Provaci se ci riesci, NANETTA!”



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Mabel e Adelaide guardarono insieme quella scena con entrambi i loro cuori quasi in pezzi.

Era davvero straziante vedere una così brava persona essere soggiogata dall'oscurità.

Ma la loro ricerca ancora non era terminata e, per i sentimentalismi, non c'era tutto questo tempo.

Continuiamo a cercare, Bel, il ricordo che ci serve deve essere qui da qualche parte”

Mabel annuì distrattamente all'affermazione dell'amica mentre, nel turbinio di quel vortice di ricordi che aveva creato proprio fra lei ed Ada, un dettaglio le saltò alla mente:

Ada”

Dimmi”

Non trovi strano che, quando visualizziamo i ricordi di Blue, il suo viso ci arrivi sfocato e non dettagliato?”

In che senso, Mabel?”

Nel senso: Se erano così amici, come abbiamo potuto vedere, in teoria dovrebbe essere rimasta ben impressa nella mente di Frederick. Eppure il suo volto non è per niente delineato in quasi nessuno ricordo... sembra come che-”

Che abbia voluto cancellarla”

Mabel annuì con vigore e ad Ada, il tutto stava risultando particolarmente chiaro come l'acqua.

Forse è a causa d'un qualche evento che deve essergli successo”

Tipo un trauma o uno shock legato a lei?”

Esatto” la mora continuò nel suo discorso, proseguendo a scavare nella memoria del vecchio cavaliere.

Se esisteva un ricordo talmente doloroso da fargli desiderare la cancellazione della sua migliore amica dalla testa, poteva essere solo quello la causa scatenante del cambiamento del ragazzo.


Guardarono altri frammenti di ricordi qua e là: Il matrimonio di Bluebell con Douglas, la nascita del loro primogenito, la nomina di Frederick come padrino del bimbo... fino a quando arrivarono quasi alla fine di quella vita spensierata e serena.

E lo videro.

Quel riluttante giorno del 1817.

Il Giorno della Vendetta.

Il giorno in cui Fred perse il controllo dei suoi poteri.


Non ci posso credere” allontanandosi, per il disgusto, Ada si portò una mano alla bocca per sopprimere l'istinto impellente di voler dare di stomaco.

L'abbiamo trovato, Ada! E' questo il ricordo che dobbiamo instaurare nella memoria di Frederick! E' questo l'unico ricordo dove Bluebell si riesce a vedere in faccia!”

Una lampadina si illuminò nella mente della corvonero.


Per questo Kyla ed Ian sono tanto importanti.

Ma, soprattutto, per questo lo è Kyla!


Mabel si alzò di scatto e raggiunse Adelaide, scuotendola per le spalle:

Ada, avanti riprenditi, dobbiamo re-instaurare questo ricordo nella sua memoria! E' la nostra unica possibilità di vittoria! La nostra unica ancora di salvezza!”


E' vero, ragazzine, lo è. Ma voi non farete proprio niente che possa compromettere la mia esistenza!”


Una voce tagliente si levò da dietro di loro e, in equilibrio sull'acqua, Shade iniziò a guardarle irritata.


E' la vostra fine, mocciose impiccione!”



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Bluebell teneva in braccio suo figlio, nel tentativo di cullarlo, mentre il suo sguardo vagava al giardino della villa, sottostante.

Frederick le si avvicinò per accarezzarle i capelli e per posare un lieve bacio sulla fronte del suo figlioccio addormentato.

E' bellissimo, Blue”

Vero? E tu che non volevi neanche che mi sposassi! Tsè, il solito cocciuto arrogante”

Fred alzò un sopracciglio divertito dal commento della ragazza.

Fammi capire, sarei io quello cocciuto ed arrogante?”

Vorresti forse dar torto ad una donna che ha da poco partorito?”

Non sia mai!” il moro alzò immediatamente le braccia al cielo in segno di resa ed aggiunse:

Ci tengo alle palle, io”

Bene, volevo ben dire Freddy caro. Piuttosto, hai pensato alla mia proposta?”

Ti riferisci all'andare a parlare col Cavaliere Reggente per farmi riammettere?”

Esattamente”

Fred si sedette, con poca grazia, sulla panchina di pietra sistemandosi al suo fianco, con far pensoso.

Se devo essere sincero, non ne sono così convinto”

Ma come? Sei sempre stato il migliore, fra tutti noi, là dentro ed ora non vuoi neanche provarci?!” Bluebell era senza parole. E pensare che, secoli or sono, era stato proprio lui a raccontarle dell'ordine e a far sì che venisse ammessa anche lei.

Certo, le sue abilità innate contribuirono parecchio all'ammissione. Però, fra i due, era sempre stato lui quello a volerne fare parte. Ed ora non voleva neanche più provarci?


Assurdo.


Sinceramente... non lo so più, Blue. Da quando sono stato cacciato sento come se il mio equilibrio si fosse incrinato. Sogno spesso la notte, e non sono proprio sogni piacevoli. Vedo sangue e lacrime... e Shade che prende il sopravvento su di me... e credo di avere paura, Blue. Sì, paura. Come mai ne ho avuta prima. E la cosa non mi piace neanche un po'. Pensavo che, impegnando la mente con i miei studi in astronomia, certe sensazioni sarebbero scomparse. Invece...”


Dopo quella confessione, Bluebell non parlò più a Fred di quell'argomento.

Se lui non voleva provarci non era il caso di costringerlo.

Ma lei non si darebbe data tanto per vinta: avrebbe parlato con il Cavaliere Reggente ed avrebbe provato a far riammettere suo fratello ad ogni costo nell'ordine. Insomma, era immortale! Non poteva mica continuare a martoriarsi in eterno, no? E se quella Chloe Shafiq si fosse messa in mezzo... avrebbe trovato pane per i suoi denti.


O, sta' attenta a te Madame Shafiq! Sta' attenta a te!


Ma, ovviamente, Bluebell non poteva neanche lontanamente immaginare cosa l'avrebbe attesa.


Due settimane dopo quella conversazione, la morte sopraggiunse per il Cavaliere della Bilancia.

E lo stesso giorno, per un fortuito caso del destino (lo stesso artefice che si era messo in mezzo nelle loro vite ed aveva fatto in modo che Blue e Fred si incontrassero), Frederick decise di presentarsi al cospetto del Cavaliere Reggente per chiedere di essere riammesso.

Nessuno avrebbe potuto prevedere le conseguenze delle azioni di tutti loro.

Come è vero che nessuno avrebbe potuto evitarle.

Nessuno se non un veggente.


E, sfortunatamente, all'interno degli ordini non n'esisteva neanche uno.



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E' la vostra fine mocciose impiccione!


Shade scattò nella loro direzione, trasformandosi nel dissennatore con la maschera kabuki, con l'ambizione di voler porre fine alle vite delle ragazze.

Sfortunatamente per lei, e fortunatamente per loro, Ada fu abbastanza veloce da intercettare le sue mosse così, avanzando di qualche passo in avanti, attivò il suo potere nel disperato tentativo di uscirne indenne dalla battaglia.

Stai indietro!” urlò, con tutto il fiato in corpo, nella speranza di manipolarla per bene. Ma questa, non si diede per vinta e resistette alla prima ondata di potere della mora.

Tuttavia Adelaide non si abbatté tanto facilmente ed anzi, il mancato condizionamento della mente di Shade, fece sì che questa si impegnasse e concentrasse maggiormente. Ed il risultato di ciò fu evidente.

Ho detto: STAI INDIETRO!”

Shade si bloccò e, con un tonfo sonoro, cadde nell'acqua pesantemente.

Maledette bastarde!” fu tutto ciò che riuscì a dire a causa dell'immenso potere di Ada che stava cercando, in tutti i modi, di schiacciare la sua volontà di reagire.

Shade a quel punto, avendo ormai capito le scarse probabilità di riuscita che aveva nell'opporsi, decise d'intervenire in direzione di quella che, ai suoi occhi, sembrava essere la più debole delle due: Mabel.

L'Oscurità si smaterializzò, richiamando a sé tutte le sue forze rimaste e cogliendo un leggero attimo di tentennamento di Adelaide, solo per materializzarsi, successivamente, proprio dietro la corvonero.

Intenta ad attivare, il prima possibile, il ricordo che avrebbe risvegliato – forse – la coscienza di Frederick e la parte più profonda del suo IO, Mabel non si rese conto della ragazza se non quando questa la costrinse a voltarglisi faccia a faccia.

Adelaide tentò di salvare la sua amica dalle grinfie di quell'arpia ma delle spirali oscure, generate da sotto l'acqua, la costrinsero a piegarsi verso il basso incanalando tutte le sue forze per rimanere a galla.

In te sento una grande oscurità, fanciulla” iniziò a divertirsi Shade, terrorizzando la povera Mabel.

Così come sento che hai paura. Hai paura di me ed hai paura di morire. E così facendo non fai che accrescere la tua oscurità e donarmi vigore”

Shade si avvicinò al volto della ragazza ed i suoi occhi color nocciola incrociarono quelli colmi di terrore di Mabel.

La stava studiando.

E quella maledizione che affligge la tua famiglia, oh, che cosa triste. Ogni donna del casato Crowlee è destinata a perdere ciò che più ama al mondo. E la profezia che tua nonna ti ha fatto? Ecco perché hai paura di legarti a qualcuno” la prese per la maglietta e la tirò in verso l'alto con una forza disumana “Tu non avrai mai una famiglia, un marito che ti ami e dei figli da cullare fra le tue braccia. E' questa la dura realtà e devi accettarla così com'è, ragazzina!”

Le parole di Shade arrivarono dure e taglienti, esattamente come voleva lei, all'orecchio della ragazza. Tuttavia ebbero il beneficio di far scattare, in Mabel, l'effetto contrario a quello desiderato.

Guardandola nei occhi, la corvonero, strinse le mani attorno al braccio che utilizzava per tenerla in sospeso e, modificando i ricordi appena passati, distorse la realtà circostante.

Shade si ritrovò al posto di Adelaide, in preda ai suoi stessi rovi, a dover lottare per la sua salvezza on d'evitare di morire affogata.

Questo gesto la fece adirare maggiormente... motivo per cui si divincolò facilmente dall'illusione e, ritornando alla realtà precedente, incominciò a soffocare la ragazza.

Pensi davvero che un trucchetto simile potesse essere sufficiente a fermarmi?! Credi sul serio di essere così furba solo perché sei una corvonero? Oh, mi dispiace deluderti mia cara ma hai sbagliato proprio a fare i tuoi conti!”

Tu – tu... tu hai sbagliato... a fare... i conti....”

A ma davvero? E in cosa avrei sbagliato sentiamo?!” respirando a fatica ed alzando leggermente la sua mano sinistra, Mabel mostrò a Shade quello che era riuscita a fare nei pochi istanti in cui era riuscita a tenerla impegnata: una strana sfera, grossa quanto la sua mano, di una colorazione giallastra fluttuava sul suo palmo.


L'illusione di Mabel non voleva essere letale per la ragazza, bensì voleva essere un diversivo per il suo reale obiettivo: liberare il ricordo di Frederick, dal vortice di cui era prigioniero, solo per poterlo innescare per bene all'interno della sua memoria.


A Shade le prese un colpo.


TU!”

E, prima che l'Oscurità potesse anche solo sfiorare la sfera, Mabel strinse la mano a pugno facendola infrangere sotto i suoi occhi.


E tante luci colorate, si dispersero nell'aria.



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Mabel ritornò alla vera realtà, respirando pesantemente alla ricerca di ossigeno, piegandosi in due per il dolore mentre si affrettava a portarsi le mani al collo.

C'era mancato veramente poco che Shade la strozzasse per davvero ma, per fortuna, non era successo ed era riuscita ad innescare in tempo il meccanismo dei ricordi.

Bel!”

Farley la raggiunse in pochissimo tempo per assicurarsi che la sua amica stesse bene.

Perché ti tieni il collo? Cosa è successo in tutto questo tempo che sei stata nella sua mente?!”

Tuttavia un suono disumano distrasse entrambi i ragazzi.


Urla di disperazione si propagarono all'interno della villa.

Urla di dolore.

Le urla di Scorpius.


E ciò bastò a far comprendere a Farley quello che fosse successo.

Contemporaneamente, i tentacoli oscuri che tenevano ingabbiati i quattro cavalieri, allentarono la presa su di loro ed essi caddero a terra ancora privi di sensi.

Senza neanche farlo apposta... erano riusciti a liberare anche Iris, Ted, Eric e Nox.


Ed anche questa è andata!


Guardò Mabel un'ultima volta per assicurarsi che stesse bene poi, come se avesse una pistola puntata alle tempie, raggiunse Kyla ed Ian ad una velocità sorprendente.

E' la vostra ora, ragazzi, ma soprattutto è la tua Kyla”

Io... io non capisco il motivo per cui sono così importante... anzi, siamo, così importanti ma ti assicuro che farò del mio meglio!”

E puoi contare anche su di me, Baskerville!”

Bene!” Farley rispose energico poco prima di afferrare entrambi per il braccio “era quello che volevo sentirmi dire. Ora, io vi farò spazio in quel groviglio tentacolare allo sbando utilizzando delle sfere di luce, voi nel frattempo preparatevi a richiamare i vostri poteri” guardò prima uno e poi l'altra “Pronti?”

Pronti!”


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Si può dire che il tutto si svolse ad una velocità incredibile, ma sarebbe mentire su ciò che accadde realmente.

Per Kyla ed Ian il tempo parve come essersi fermato e, mentre entrambi i loro cuori correvano come i cavalli all'Ippodromo, anche i loro corpi si mossero alla stessa velocità.

Scorpius era circondato da spirali di oscurità le quali, dopo l'innesco di Mabel, erano quadruplicate rendendo la via, per raggiungere il loro padrone, assai tortuosa.

Kyla si graffiò più volte con degli spuntoni che le parvero spine acuminate.

Ian si strappò in vari punti la sua maglietta.

Ma questi erano dettagli a cui entrambi non prestarono particolare attenzione e, persistendo nella loro folle corsa per la salvezza, continuarono imperterriti il loro cammino.

Scorpius era a due passi da loro, ormai. Per questo si convinsero ad usare i propri poteri.

Il platinato alzò lo sguardo, mentre ancora si dimenava nelle urla, ed incontrò le iridi muschiate di Ian.

Sul suo volto, il corvonero lesse l'esitazione mista a stupore. Sensazioni che mai aveva visto trasparire sui lineamenti perfetti del ragazzo.

Intercettando un eventuale attacco di quelle spirali, richiamò a sé le energie e si difese con uno scudo di scariche elettriche rosso sangue.

Rosso come la rabbia.

Kyla colse l'attimo di esitazione di Scorpius e, cingendo fra le mani il suo ciondolo, materializzò la lancia fra le sue mani; sfruttò le spirali d'oscurità per caricare la sua arma, in modo che potesse risultare più potente, e la lanciò contro il nemico.

Purtroppo, però, il colpo venne bruscamente fermato da uno dei tanti tentacoli oscuri che costrinse il biondo a girarsi nella sua direzione.


Probabilmente fu proprio in quel momento che la coscienza di Frederick decise di riaffiorare perché nell'esatto istante in cui gli occhi di Scorpius incrociarono quelli di Kyla, qualcosa si ruppe all'interno di quell'insulso equilibrio che Shade era riuscita a creare.

Certo, probabilmente quando aveva escogitato un piano simile mai si sarebbe sognata un finale del genere.

Eppure Kyla era lì. Davanti a lui. In carne ed ossa. E, per un attimo, tutto il delirio attorno a loro cessò di esistere.

B... b...”

Le labbra di Scopius sperarono di muoversi nel tentativo di far emergere un qualche suono dalla sua bocca. Ma, in realtà, non era il biondo a parlare. Come lo non era più Shade.

Frederick aveva ripreso 'possesso di sé' per un misero istante, ed è per questo che gli uscì una singola parola prima di lasciare nuovamente posto al caos.

B-Blue...bell”

Poi, come se la quiete a cui aveva assistito fosse solo opera di un'illusione, le spirali spiccarono nuovamente dal corpo del ragazzo.


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Scorpius, posseduto da Frederick, sentì come una lama di un pugnale attraversargli la testa e, per questo motivo, si portò le mani al capo e si piegò sulle ginocchia quasi agonizzante.


Immagini di ricordi che non gli appartenevano si mischiarono velocemente, in un turbinio di volti ed azioni mai compiute dal ragazzo, come pezzi di un puzzle all'interno del suo cervello.

Parole che non ricordava di aver sentito.

Gesti che non ricordava di compiuto.

E più passavano i secondi, più il dolore diventava insopportabile.


Eppure, come quasi ridestato da un sogno, sentiva di star riprendendo a poco a poco il perfetto controllo di sé.


In quel frangente, anche Scorpius stava combattendo la propria battaglia personale per riprendere possesso del suo corpo.


E Shade lo capì perfettamente.


Forse fu proprio perché sentiva la sua fine farsi vicino.

O forse fu più, semplicemente, per uno stupido gesto carico d'odio.

Comunque Shade decise di terminare quell'insulsa lotta per il corpo del ragazzo e, allontanandosi da esso, iniziò a prendere la sua forma originale: il dissennatore con la maschera kabuki.


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Quando il corpo, ormai privo di sensi, di Scorpius cadde a terra, Farley scattò sull'attenti.

L'anima del suo compagno di casa ora era libera, così come quella di Frederick/Shade.

Mancavano solo poche mosse da fare.

Preparati, fra poco tocca a te”

Kiyomaro si girò alla sua sinistra non appena le parole di Farley gli arrivarono dritte e coincise alla sua mente.

A me?”

Esattamente”

E che cosa dovrei fare scusa?”

A quella domanda il serpeverde sorrise beffardo al giapponese e, con uno strano luccichio nelle sue iridi violacee, continuò:


Sbaglio o il tuo potere è molto affine all'oscurità?”

Sì, ed è proprio per questo che non credo sia il caso di intervenire più di tanto”

Sbagliato!”

Cosa?”

Kiyomaro sgranò i suoi occhi scuri continuando a guardarlo sempre più perplesso.


Cosa aveva in mente di fare questa volta?


Non dubitare di me, amico mio, la vittoria è vicina. Dobbiamo solo attuare l'ultimo grande passo prima di essere nominati vincitori”

E sarebbe?”


Ah! La domanda che stava aspettando da tempo.


Farley levò le braccia al cielo assieme allo sguardo.

Le nuvole scure ancora si ostinavano, ripugnantemente, a ricoprire il cielo notturno che li sovrastava.


Ma ormai, non importa. Non importa più. Fra poco tutto questo finirà ed il sole tornerà a splendere su questa Terra.


Quando te lo dico io: lascia libera la Bestia, Kiyo!”


Le sue iridi brillarono in netto contrasto con l'oscurità che lo circondava.

Sentiva il suo immenso potere, scorrergli prepotente nelle vene nell'attesa di essere liberato.


E Farley non ci pensò una seconda volta.


In pochi istanti, le oscure nuvole furono scacciate violentemente dalla volta del firmamento, per far spazio a qualcosa di più significativo e potente: il Sole.

Il Sole e la sua luce splendente.


I raggi luminosi ricoprirono tutto lo scenario fino a raggiungere le profondità del sottosuolo.


E a quel punto, fu un attimo.


To Be Continued...



NOTA:


Saremo amici per sempre, non è vero?” (*)

Sì, per sempre” → Palesemente ripreso dal cartone della Disney “Red e Toby”.

Lo so che è parecchio stupido ma, dato che Blue e Fred in questo spezzone hanno pochi anni, ho pensato che potesse starci come pezzo. Tipo quelle promesse che fai quando sei piccolo e che speri durino per sempre...


____________________________


Allora... giunti a questo punto credo che resti solo il mistero della maschera kabuki da svelare... E mi riferisco al fatto di ciò che successe a Takao (vecchio cavaliere del cancro) quel lontano 1817... Altra cosa: non so se avete colto i vari riferimenti al Sole ed alla Luna, ma soprattutto al sole... Avete delle teorie a riguardo? Fatemelo sapere semmai :)

Spero che il capitolo vi sia piaciuto. Ad una settimana! :)

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Capitolo 27
*** Special 7: Di Maledizioni e Sogni Infranti ***


1

CAPITOLO SPECIAL 7:

Di Maledizioni e Sogni Infranti”



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Si dice che sulla famiglia Crowlee, da generazioni, giaccia una maledizione sulle figlie femmine appartenenti a questo casato e che queste, una volta trovato, siano destinate a perdere o a rinunciare a ciò che più amano al mondo.


Si narra inoltre che, per secoli, i membri di questo casato abbiano servito fra le fila di una società segreta sconosciuta, persino, agli occhi di altri maghi e streghe del mondo magico.

Per questo motivo, onde evitare un qualsiasi tipo di sospetto o dubbio, gli uomini di questa famiglia, personaggi di spicco del Ministero e della Politica Magica, decisero di abbandonare le fila di questa società e lasciare il tutto alle donne della loro casata.


Ed è proprio in questa occasione che la discendenza fu cambiata da quella maschile a quella femminile.

Difatti i nomi dei padri non furono più ereditati di padre in figlio ma furono sovrastati da quello delle proprie mogli.


Tuttavia Elaine Crowlee non poté mai immaginare che il suo status sociale avrebbe potuto influire tanto su di lei e sui suoi discendenti.

E, tutto a causa di un insulso litigio, la vita di tutte le donne della famiglia fu maledetta... per sempre.



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Nonna, ma per quale motivo non posso andare con mamma e papà?”

Perché i tuoi genitori sono delle persone molto impegnate, Mabel, ed i bambini, questa volta, non possono entrare”

Mabel sbuffò, contrariata, portandosi i palmi delle sue piccole mani a reggersi la testa mentre, appoggiando i gomiti sul davanzale della porta finestra del salone, si sistemava a sedere.

Ma non posso quasi mai andare con loro! Questa volta volevo esserci anche io...”

Se farai la brava, la prossima volta ti porteranno di certo”


L'anziana signora si avvicinò, con la solita espressione priva di emozioni che la contraddistingueva, al fianco della sua nipotina mentre questa continuava ad osservare, con sguardo sognate, i suoi genitori allontanarsi da casa.

Era così tutte le volte e, probabilmente, avrebbe continuato così per un bel po' di tempo se Elaine Crowlee IV non l'avesse interrotta.


La famiglia Crowlee era una delle più antiche e prestigiose di tutta l'Inghilterra, quasi al pari dei Baskerville, ed i genitori di Mabel non facevano che condurre una vita indaffarata.

Fra congressi, cene, importanti riunioni e gala, erano pochi i momenti in cui tutta la famiglia poteva essere riunita sotto lo stesso tetto e, ancor di meno, i momenti in cui Mabel poteva andare con loro a quegli eventi mondani.

Tuttavia a volte, quando faceva la brava come le ripeteva spesso la nonna, le era concesso di accompagnare i coniugi.


Ma, quel giorno, le sue lezioni con Elaine ancora non erano terminate.


Tirata verso l'alto, come un sacco di patate, la donna la fece prendere in braccio dalla cameriera che le stava facendo compagnia.

Dopodiché, la sistemò sulla poltrona del tavolo di legno e fece sì che continuassero la loro lezione di buone maniere.

Lo vedi questo ventaglio?”

Sì nonna”

Bene, oggi ti insegnerò come un oggetto tanto piccolo ed insignificante possa essere utile nelle mani di noi donne”

E la prossima volta potrò andare con mamma e papà?”

Se oggi termineremo la lezione, è molto probabile”


A quell'affermazione Mabel si affrettò a raggiungere il ventaglio a lei destinato, posizionato proprio di fronte a lei.

E concentrandosi come meglio poté, per una bambina di soli quattro anni, seguì per filo e per segno le indicazioni di sua nonna.



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Sicuramente l'evento che maggiormente piaceva a Mabel era quando tutta la sua famiglia si riuniva nella Sala Blu di casa sua, a prendere il thé.


Sua madre la chiamava “riunione familiare pomeridiana” ed alla nostra piccola futura corvonero piaceva da morire tutta quella situazione dato che, a suo parere, dava un senso di ufficialità al tutto.

Come se, in quell'angolo della casa, il tempo si fosse arrestato per far spazio ad una qualche azione importante i cui protagonisti principali, erano solo lei, suo padre e sua madre.


A dire il vero, però, non succedeva niente di altolocato.


Tutti e tre raggiungevano la stanza, sempre la stessa stanza, e si posizionavano o sul divano o sul tavolinetto intagliato;

La cameriera portava le porcellane e le miscele, rigorosamente su un carrellino d'argento, assieme ai tovaglioli, sempre allo stesso modo;

E sua madre iniziava a servire il thé sempre nella stessa maniera.

Sempre.

Persino le posizioni erano immutabili nel tempo: Mabel era sempre al centro, mentre suo padre si posizionava o sulla poltrona o sulla sedia di destra e sua madre prendeva il posto speculare al marito a seconda della sua scelta.

Niente cambiava, nemmeno il “giro” con cui veniva servito il thé dentro le tazze di porcellana.

Prima di tutti spettava a Mabel dato che era la più piccola e, nel frattempo, si sarebbe raffreddato; poi a sua madre, che se lo versava da sola senza neanche l'ombra di alcuna esitazione; e, per ultimo, suo padre.

E Mabel adorava vedere sua madre versarle il thé, era una delle rare volte, se non l'unica, in cui lei veniva prima di tutti.


Dopo questo gesto, infine, si passava alle “novità del giorno” che implicavano sempre un Preston sempre più propenso a parlare delle sue dure giornate lavorative, ed una Gwen sempre più dedita all'ascolto.

O almeno, era quello che a Mabel sembrava facesse la madre, dato che, da quando aveva abbandonato il suo lavoro al Ministero, trascorreva le sue giornate nel ruolo di “moglie purosangue perfetta”.


Le chiacchiere erano leggere e tranquille, punteggiate di tanto in tanto dalla disapprovazione di Gwen per il comportamento di qualcuno o per una manovra che non andava fatta. O dai complimenti blandi e gentili di suo padre verso di lei, sui risultati raggiunti.


Era piacevole, era un attimo tutto per loro e Mabel lo adorava davvero, almeno fino ai suoi otto anni.

Quello fu il periodo in cui cominciarono a cambiare le cose...



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Il buio non fece che cingerla nella sua soffocante morsa silenziosa.

Mabel non sapeva dire se fossero passate ore o se fossero passati giorni da quando aveva messo piede là dentro: nella stanza della servitù più lontana del Maniero.

E la cosa non le interessava neanche più di tanto, se proprio dobbiamo essere sinceri.

Voleva solo stare da sola, lontano da tutte quelle urla e tutti quei rumori fastidiosi che la terrorizzavano e le creavano solo tristezza ed angoscia.

Si strinse maggiormente nelle spalle non appena ricordò quello che era appena successo.


Suo padre e sua madre stavano litigando di nuovo ma, questa volta a differenza di tutte le altre, la situazione era degenerata.

Le parole di sua madre ancora le risuonavano nella testa.

Le parole che Gwen Crowlee aveva strillato, nei confronti di suo marito, con occhi chiari iniettati di sangue:


Mi hai rovinato la vita!” aveva esordito la strega in preda alla rabbia.


La scena si proiettò nel cervello di una Mabel di appena otto anni, violentemente, ed anche se non voleva ricordare fu costretta a vedersela passare nuovamente di fronte.


I setosi capelli color cioccolato di sua madre erano in disordine e risaltavano, perfettamente, lo sguardo furioso e sconvolto della donna.

A terra, in mezzo a frantumi di ogni genere, suo padre guardava la moglie col viso sgomento e l'aria terrorizzata, sanguinante da una gamba ed ormai privo della propria bacchetta.

In quel frangente l'uomo non poté fare altro che stare a sentire le urla della moglie le quali, incessantemente, continuavano a propagarsi all'interno delle pareti begioline della sala.


Sei una maledizione, sei solo la mia maledizione! Avrei preferito morire mille volte piuttosto che vivere una vita del genere!”


Quelle parole le rimbombavano nella testa come l'eco in una vallata, mentre tutto si trasformava in una spirale sbiadita e sfumata dove solo gli occhi iniettati di sangue di sua madre erano vividi e chiari.

E la cosa che la rendeva maggiormente triste, di tutta quella faccenda, era che nessuno dei suoi parenti si fosse neanche minimamente preoccupato di andarla a cercare.

Non suo padre, non sua madre né, tanto meno, sua nonna.

Mabel era sola in quell'immensa costruzione che tutti loro, compresi i suoi domestici, chiamavano “casa”.

Sola, esattamente come lo era in quell'oscurità più nera della notte più buia.


Mabel, tesoro mio, cosa ci fai qui?”


La voce di suo nonno, Louis Selwyn in Crowlee, fece sì che uno spiraglio di luce la ridestasse dal baratro in cui stava sprofondando.

La sua voce calda ed il suo volto illuminato dalla luce dietro di lui, costrinsero le iridi chiare di Mabel a chiudersi leggermente.

Nonno” sussurrò la bimba con la voce incrinata dal pianto.

L'uomo si avvicinò alla nipote, intento ad abbracciarla, la strinse forte a sé ed iniziò a rincuorarla:

Suvvia, piccola mia, non temere. Nonno è qui per te ed ora tutto andrà meglio”

Nonno” ripeté nuovamente “Ho paura... perché mamma litiga con papà? Perché la nonna non fa niente?” e, proprio mentre il pensiero le si concretizzò nella mente, Mabel iniziò a piangere “Perché nessuno di loro è venuto da me?”


Nascosta fra il muro e l'armadio di quella vecchia stanza impolverata, gli occhi di Mabel erano una finestra aperta sul terrore che le invadeva l'animo.

Un libro aperto su cui vi si poteva facilmente leggere la sua confusione, il suo dolore e la sua paura.


E mai come in quel momento l'uomo si sentì in dovere di fare qualcosa.


Certo, le conseguenze avrebbero potuto incrinare ulteriormente il rapporto fra lui e sua moglie.

Elaine già lo considerava la sua maledizione.

Ma non poteva certo permettere che la sua nipotina continuasse a soffrire in tale maniera.

No, Mabel non si sarebbe più rintanata in un posto simile, tremante e terrorizzata ai limiti dell'inverosimile.


E quel giorno Louis fece il più grande gesto di coraggio di tutta la sua vita nell'affrontare sia sua figlia che sua moglie.

E, per la prima volta in assoluto, nessuna delle due ebbe niente da ridire.



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Dopo quell'avvenimento, le giornate sembrarono tornare alla normalità.

Se si poteva definire in questo modo la sua situazione familiare...


Quel giorno Mabel guardava, con aria assente, la sfera di cristallo che sua nonna stava utilizzando per effettuare una predizione, mentre ripensava alla scena di qualche mese prima.

Ed ora che ci pensava bene, non riusciva a ricordare neanche un solo momento in cui suoi genitori si fossero scambiati anche i più stupidi gesti d'amore.

Persino quando presenziavano alle “riunioni familiari pomeridiane”, nessuno dei due si sedeva accanto all'altro e, forse, in lei stava prendendo forma una nuova consapevolezza: la Maledizione di famiglia aveva colpito anche sua madre.

Un nuovo dubbio, a quel punto, non faceva che tormentarla.

Avrebbe colpito anche lei? La sua discendente? Un'altra Crowlee della famiglia?

Non lo sapeva, per questo sua nonna si ostinava da ore a scrutare quella palla di vetro priva di colore.

Nonna, sono ore che stiamo sedute. Forse dovremmo interrompere”

Non dire sciocchezze Mabel! Ci siamo quasi. Dobbiamo solo pazientare ancora”

Elaine prese un respiro profondo prima di continuare nel suo intento e riprendere a scrutare la sfera.

La piccola Mabel di otto anni, sospirò affranta.

Non aveva per niente voglia di rimanere in quella stanza e sperava davvero che sua nonna la smettesse con quella scena.

Stava giusto guardando fuori dalla finestra, con aria annoiata, quando accadde, tuttavia, l'inverosimile.


Sprigionando un bagliore di luce accecante, la sfera iniziò a mostrarle il futuro: esso le apparve, sul primo momento, luminoso e radioso come la più splendida giornata di primavera.

Ma, purtroppo, la gioia di Mabel durò veramente troppo poco...

In pochi istanti sfumò nell'oscurità dell'inverno senza passare per l'estate e l'autunno, per lasciare spazio al nulla.

Cosa vuol dire nonna? Perché è diventato tutto nero? Perché non riesco a vedere più niente?”

La strega alzò gli occhi sulla nipote con un velo di tristezza misto a stupore e, schiarendosi la gola, le rispose:

Mabel, mi dispiace dirtelo nipote mia, ma purtroppo sembra che la Maledizione abbia colpito anche te”

In che senso?”

Nel senso che... ho attuato il più grande e potente incantesimo di magia divinatoria mai utilizzato in famiglia. Sono riuscita a vedere oltre, non so se riesci a capirmi Mabel. Al di là di qualsiasi cosa... ed ho visto...” Elaine si bloccò di punto in bianco, spostando lo sguardo verso il basso, incapace di continuare. Solo la richiesta incalzante della nipote, la costrinse a riprendere il discorso.

Visto cosa, nonna?!”

Il niente, Mabel. Dopo di te, non ci sarà più alcuna famiglia Crowlee a questo mondo...”



E quello era il suo destino.

E finiva nel buio.


The End




Angolo Autrice:




Ciao a tutti ^^

Prima di scrivere qualsiasi cosa volevo “aggiornarvi” sul fatto che tornerò a postare un capitolo ogni due settimane.

All'inizio, a dire il vero, volevo “sbrigarmi” e terminare la storia il prima possibile ma capisco anche le “esigenze del mondo reale” - quali scuola ed esami universitari - così ho optato per questa soluzione.

Non so se pubblicherò, fra due settimane, un altro special o il continuo della storia... semmai, se avete voglia, fatemi sapere voi che preferite :)


E così siamo arrivati anche allo Special di Mabel.

Lo so che, quasi sicuramente, il finale vi lascerà con l'amaro in bocca ma posso solo dire che ho preferito rispettare la “volontà” della sua creatrice e scrivere quello che lei mi aveva mandato (Phebe grazie ancora per essere stata super dettagliata!). Difatti molti particolari sono stati ripresi da ciò che lei aveva scritto.


COMUNQUE io e Gin avevamo già pensato a far finire bene la sua storia quindi NON DISPERATE perché anche Mabel avrà il suo lieto fine!!! Muahahah


Ci vediamo fra due settimane,

Baci

Vic

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Capitolo 28
*** Special 8: Kyla ed Ian ***


8

Angolo Autrice/i:


Ciao a tutti! ^^

come al solito chiedo venia per il leggero ritardo ma fra compleanni ed influenza ho avuto davvero poco tempo. Comunque dato che, ormai, avrete capito che Ian e Kyla sono i dopplenganger di Bluebell e suo marito Douglas, Gin ha pensato di scrivere un capitolo su loro due alla volta dell'amore (essendo due suoi personaggi).

L'ha scritto interamente lei dall'inizio alla fine e spera che vi possa piacere.

A fra due settimane!

Baci

Vic (& Gin) :)


CAPITOLO SPECIAL 8 :

Kyla ed Ian”


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La giornata non poteva che essere delle migliori, si ritrovò a pensare Kyla.

Era iniziata splendidamente, col sole che scaldava l'atmosfera e il venticello primaverile che non ne faceva pesare il calore.

L'aria aperta non poteva fare che bene in quella stagione, perciò la piccola bambina dagli occhi verde chiaro, si era armata di arco e frecce per migliorare la sua mira.

Aveva solo nove anni eppure possedeva già uno strabiliante talento.

Con i capelli che le svolazzavano intorno alla testa, la ragazzina prese la mira e nell'attimo di un respiro la freccia arrivò al centro del bersaglio, posto poco più avanti.

Il rumore di un battito di mani la deconcentrò dall'assaporare la propria vittoria, voltò lo sguardo e si accigliò nel vedere suo fratello Jonathan appoggiato al tronco dell'albero dietro di lei.

E tu che ci fai qua ?” chiese Kyla all'adolescente dai lunghi capelli castani.

Volevo vedere come se la passava la mia sorellina, perché è un reato ?”

La bambina fece una smorfia e finse di rifletterci su, prima di sfoggiare il suo sorrisetto ed affermare “Dipende.. hai qualcosa per me ?” sbattendo più volte gli occhioni.

Il sedicenne rispose con un sorriso “Quando mai non ho un regalino per te” prima di tirar fuori dalla tasca dei pantaloni una collanina d'argento.

A quella vista Kyla mollò le sue armi sull'erba e corse tra le braccia del fratello.


Ehi, anch'io voglio un abbraccio dalla mia sorellina” disse improvvisamente un'altra voce maschile dalla casa padronale lì vicino.

I due si voltarono verso il terzo fratello, leggermente più basso del primo, ma con i capelli decisamente più corti, e contemporaneamente dissero:

Fai la fila”

Te lo devi meritare, Max”

Il quattordicenne sbuffò alle risposte di entrambi e si avvicinò per osservare il regalo che la bambina portava al collo.

E così ti sei preso tutto il merito, eh ? Sempre a cercare di diventare il suo preferito.. non starlo a sentire Kay, lo abbiamo scelto insieme”

Dettagli” mormorò Jonathan stringendo più vicino a se la sorellina.


Kyla Faith King aveva avuto sia la fortuna di nascere in una famiglia purosangue, sia quella di essere l'unica femmina di tutta la sua casata.

Perciò ogni ragazzo King voleva essere il suo preferito e, giocando la carta dei regali, i suoi fratelli non facevano che essere in continua competizione fra loro.

E sebbene la bambina, in realtà, volesse ugualmente bene ad entrambi, si beava dei piccoli vizi e dalle attenzioni che essi le rivolgevano.


*


Dopo le selezioni..

15 maggio, 2026



Sei davvero sicura che sia una buona idea ?” chiese il ragazzo dalla pelle olivastra alla ragazza al suo fianco.

Lei gli sorrise e rispose “Ma certo Ian, vedrai ti adoreranno, non vedo davvero cosa potrebbe andare storto”

Lui si bloccò sul posto come se fosse diventato improvvisamente una statua di sale “Ecco.. adesso sono sicurissimo che mi uccideranno..” poi fece una pausa, prima di voltarsi e tornare sui suoi passi “Me ne vado”

Ma come sei drammatico, Straggler!” gli gridò dietro lei, prima di rincorrerlo e piazzarglisi davanti imperiosa.

Ti ho mai raccontato di quella volta in cui qualcuno non ha fatto quello che volevo ?” domandò lei, placcandolo con le braccia.

Sebbene fosse uno scricciolo in confronto a lui, la sua determinazione la faceva sembrare più temibile.

Non vedo come questo-” iniziò lui confuso

Ti ho fatto una domanda”

Lui sbuffò e disse “No, non me l'hai mai raccontata”

Lei più che sorridere ghignò e disse “Perché non è mai successo! Quindi ora, da bravo fidanzato farai quello che dico io ed entrerai là dentro” incrociando le braccia al petto.


Ma lei non era la sola ad approfittarsi sempre dei vantaggi che certe situazioni potevano implicare, perché anche lui era un ottimo calcolatore, perciò non ci mise molto a controbattere “E tu cosa mi dai in cambio ?”

La castana roteò gli occhi al cielo, ma era proprio quella la caratteristica che gli piaceva di più in lui.. il fatto che fondamentalmente erano uguali.

Tu fai il bravo, e poi magari stasera sarai fortunato”

Il corvonero immediatamente si ringalluzzì e chiese “È una proposta indecente quella che stanno per udire le mie orecchie ?”

Adesso non esagerare Straggler, ne hai di strada da fare per arrivare a quel premio”

A quella frase, il moro si abbatté nuovamente, ma la ragazza consapevole del proprio ascendente su di lui e delle proprie doti femminili, gli si avvicinò e gli sussurrò all'orecchio “Ma non per questo non sarà divertente” prima di stampargli un bacio pieno di promesse sulle labbra.



I due entrarono mano nella mano nell'imponente villa dei King, l'elfo di famiglia aveva appena preso i loro soprabiti, quando Jonathan e Maxwell apparvero alla porta tutti contenti per salutare la loro piccola sorellina.

Ma il loro sorriso s'irrigidì fino a scomparire dai loro volti alla visione del ragazzo e delle mani unite dei due.

Jonathan fu il primo a risvegliarsi dallo shock, ma non per questo fu gentile o delicato nel chiedere a Kyla “E questo chi diamine è ?” prima di guardare male il povero Ian.

Non fare il cafone Jon, credevo che il nonno ti avesse informato che avrei portato un'ospite”

Credevamo che sarebbe stata una ragazza.. non immaginavamo certo, lui” rispose Max ancora incredulo, per poi dire quel pronome con disgusto.

La ragazza sollevò gli occhi al cielo e li sorpassò tirandosi dietro il corvonero.

Lo sapevo, quei due mi uccideranno stanotte” borbottò sottovoce.

Lei non lo degnò di risposta ed imperterrita continuò a camminare verso la sua meta.

Nessuno dei suoi familiari avrebbe potuto impedire la loro unione, lui era un ricco purosangue come lei, e per loro doveva essere sufficiente.

*


Ian non aveva mai voluto attirare troppo l'attenzione su di se, aveva sempre odiato quando i maghi lo riconoscevano per strada e lo vezzeggiavano per avere informazioni sulla sua famiglia, per questo per i primi due anni ad Hogwarts aveva vissuto nell'ombra.

Ma in quel momento tutto stava per cambiare completamente, e la cosa era alquanto ridicola se si pensava che il merito (o la colpa) di ciò lo si doveva dare ad uno stupidissimo provino di Quidditch, che tra l'altro gli era stato imposto da suo padre.

Era sceso in campo con menefreghismo.

Si era messo una tuta e si era presentato giusto per disonorare il nome di famiglia.

E quando il capitano gli aveva chiesto “In che ruolo giochi”

Gli aveva risposto svogliatamente “Che ne so, mettimi dove ti pare, tanto faccio schifo”


Ma purtroppo per lui non faceva schifo per niente, suo padre aveva ragione quando diceva che aveva il Quidditch nel sangue.


Il bello fu che s'impegnò pure per fallire la prova, tanto che dagli spalti lo si sentiva mormorare “Oh palla!” ogni volta che il bolide gli si avvicinava ed era solo per paura che esso gli rompesse il braccio che lo allontanava con la mazza da battitore. Purtroppo per lui, però, il colpo finiva sempre nella direzione giusta, ovvero addosso al cercatore o al cacciatore della squadra avversaria.


Beh” disse il capitano con sguardo ammirato, non appena Ian scese dalla scopa “devo dire che per essere ignorante sui termini tecnici, non fai schifo per niente, Straggler, anzi sei stato il migliore”

Ma..ma.. io non voglio far parte della squadra”

L'altro lo guardò allibito, quel tipo era davvero strano, tutti volevano diventare giocatori di Quidditch “Scusa ma allora perché hai fatto il provino ?”

Per far contento mio padre” sbuffò il tredicenne corvonero.

Allora mi dispiace per te, ma sei nella squadra, non posso lasciarmi sfuggire un talento naturale come il tuo”

Ma così sarò 'famoso'!” esclamò con un tono agonizzante e, sempre più sconvolto da quella rivelazione, aggiunse “La gente mi fisserà!”

Il capitano gli diede una pacca sulla spalla e lo liquidò con un “Ti passerà, bello.. vedrai che la fama è magnifica”


E fu così che il 'povero' Ian si conquistò la nomina di 'Bello e Dannato'.


*


Dopo le selezioni..

15 maggio, 2026



Ian si sentiva teso come una corda di violino, seriamente non era mai stato così teso in vita sua, nemmeno quella volta in cui aveva dovuto presenziare alla conferenza stampa dell'azienda di famiglia, aveva sentito tale pressione.

In quel momento tutti i membri della famiglia King lo stavano osservando dal tavolo da pranzo, e molti lo stavano squadrando in malo modo, ma a Kyla sembrava non fregare assolutamente nulla, ignorò tutti -persino i propri genitori- ed andò dritta dal capofamiglia, il nonno, e lui la seguì come un'idiota.


Ciao tesoro, allora com'è la vita al castello dei Cavalieri ? Sai sono immensamente fiero del tuo successo.. cavaliere del Toro a soli diciassette anni” disse Arcturus King accettando di buon grado il bacio sulla guancia che gli diede la nipote.

Abbastanza bene, non ci possiamo lamentare”

Nel senso che è vietato lamentarsi ?” chiese suo cugino Cole iniziando a ridere da solo per la sua battuta da quattro soldi, ottenendo sguardi perplessi da tutti gli altri.

Cole, sei e sarai sempre un coglione deficiente – pensò Kyla, non degnandolo di risposta.

Comunque volevo presentarvi Ian Straggler, il cavaliere del Cancro, nonché mio fidanzato” annunciò la castana mostrando a tutti le loro mani unite.

Tutti si ammutolirono all'istante tranne uno.. che ovviamente si doveva sempre far riconoscere.

Io mi oppongo!” esclamò suo cugino Cole.

Che ottenne facce sempre più perplesse ed esasperate.

No ? Che pubblico difficile che siete stasera” commentò da solo.


La nonna guardò malissimo il ragazzo dai capelli dorati che si spacciava per suo nipote e tentò di salvare la situazione “Accomodatevi, ragazzi e raccontateci un po' come vi siete conosciuti”



Flashback



Kyla era uscita dalla sua camera di soppiatto quella sera, aveva guardato più volte a destra e a sinistra per evitare di essere sorpresa a girovagare per il castello, e si era diretta con passo furtivo nell'enorme biblioteca dei Baskerville.

Il suo piano era semplice: trovare un libro che spiegava come far crescere i propri poteri e poi sbaragliare tutti alle prove finali.

Perciò doveva stare attenta, non voleva esser vista da nessun ficcanaso che avrebbe potuto rubargli l'idea.

Ma purtroppo anche la sua testa ogni tanto aveva delle dimenticanze nei momenti più utili, infatti si ricordò all'ultimo di aver lasciato la bacchetta sul comodino, proprio quando aveva trovato il libro perfetto, che purtroppo stava su uno degli scaffali più alti.

Con un grugnito iniziò a pensare ad una soluzione rapida.

Si mise in punta di piedi.. ma non ci arrivò nemmeno di striscio.

Voltò la testa alla ricerca di un qualcosa dove salire, ed individuò una sedia poco più in là.

Purtroppo per lei, però, quella era la sedia più antica della stanza, e perciò inevitabilmente piena di tarli del legno, vi salì sopra e, sebbene fosse uno scricciolo, la sedia si ruppe di botto.

A quel punto provò a spostare il tavolo, che stava al centro della stanza, sotto alla libreria, ma per quanto si sforzasse quello non si mosse nemmeno di un millimetro, lasciandola solamente esausta e insoddisfatta.

Infine tornò al punto di partenza e provò a saltellare sul posto per raggiungere il libro.

Ma anche così i suoi tre tentativi furono vari, e fu solo all'inizio del quarto -o dei primi insulti contro tutto il castello- che venne salvata da una mano olivastra, che prese il libro e glielo consegnò con un sorrisetto malefico.


Kyla guardò Ian con scetticismo, ma afferrò lo stesso il libro stringendoselo al petto, prima di dire “Grazie, Straggler”

Non ringraziarmi, King”

Lei sollevò un sopracciglio e disse “Allora cosa vuoi in cambio ?”

Scegli: una cosa veloce e indolore o una cosa che può durare ore ?”

Mi sa che dovrai essere un po' più specifico di così”

Un bacio o un appuntamento”

Lei lo guardò sbalordita, come poteva quel tipo chiederle una cosa del genere ? Si erano parlati si e no due volte !

Sai che potrei benissimo non fare entrambe le cose, si ? Quello che volevo l'ho ottenuto”

Non sarebbe da Purosangue, ma se vuoi rifiutarti sappi che ho i miei metodi per ottenere quello che voglio”

E con quella frase Kyla lo osservò più attentamente per la prima volta in due settimane, non era affatto male quell'Ian.. forse un bacio se lo poteva pure meritare.


Perciò lo tirò a sé per la cravatta e, facendolo chinare di molto, lo fissò dritto negli occhi, prima di dire “Questo però non significherà niente”

Non puoi ancora dirlo”

Oh ma sta' zitto” lo rimbeccò, ottenendo l'ultima parola, prima di avvicinare le labbra a quelle del ragazzo.


Quel primo contatto non fu niente paragonato a quello che avvenne dopo, la ragazza aveva voluto dargli un semplice bacio a stampo, ma quello non era ciò che il corvonero aveva richiesto.

Perciò il ragazzo la prese tra le braccia e la sollevò facendole aderire la schiena alla libreria, mentre iniziava a prendere tra le labbra il labbro inferiore di lei ed a succhiarlo con passione, per far si che lei si sciogliesse e gli permettesse di approfondire il contatto.

E così lei fece, schiuse le labbra, estasiata e allo stesso tempo sconvolta da ciò che lui le stava facendo, e lui intrufolò la sua lingua nella bocca di lei.

Le loro lingue s'intrecciarono e il cuore di Kay iniziò a battere sempre più all'impazzata, mentre le sue mani avevano preso ad accarezzare i capelli di lui, in un modo inconscio e quasi primordiale.


Iniziò a pensare di non aver mai provato una cosa simile in vita sua.

Iniziò a pensare che non avrebbe voluto fare altro per il resto dei suoi giorni.

E questo la spaventò.

Perciò non appena si accorse di quello che stava succedendo, si staccò dalle sue labbra, e presa dal terrore afferrò il primo libro che gli capitò a tiro e glielo lanciò in testa.

Ahia! Ma sei impazzita ?!” gridò il ragazzo, lasciandola atterrare all'istante.

Questo è quello che ti meriti per aver proposto una cosa del genere” disse lei, fingendosi impettita, mentre dentro sentiva uno stormo di volatili nello stomaco, prima di raccogliere il libro -che era accidentalmente caduto durante quel bacio- e tentare di fuggire.

Non finisce così, Kayla Faith King!” gli gridò dietro, mentre internamente pensava “Merlino, io sposerò quella donna, fosse anche l'ultima cosa che faccio!”



Fine Flashback


Si, dicci un po', come vi siete conosciuti ?” chiese nuovamente Jonathan, beccandosi un'occhiataccia dalla sorella, che era miracolosamente arrossita per la prima volta in vita sua.

Beh sarà stato ad una delle riunioni dei Cavalieri” disse Ian mentendo spudoratamente.

Si, è stato più o meno un colpo di fulmine” confermò Kayla, pensando che in realtà si era trattato di un colpo di libro.

E la giornata passò fra un interrogatorio ed un altro.

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Capitolo 29
*** La Fine per Te ***


1

Angolo Autrice:


Ciao a tutti!

Immagino che, dato che non ho più aggiornato, vi stavate chiedendo che fine avessi fatto... ebbene... mi dispiace tantissimo non aver più pubblicato i capitoli che avevo nel pc ma, purtroppo, ho avuto dei mesi davvero... di m***a.

Ad Ottobre hanno dovuto rioperare mia madre con estrema urgenza ed è stato un periodo davvero faticoso sia dal punto di vista fisico ma soprattutto, mentale.

Davvero, se avessi potuto obliviarlo... lo avrei fatto senza ripensamenti.

In più ho avuto vari problemi anche nella vita privata (ad iniziare dall'università dove ho avuto la bella idea di cambiare da Scienze Politiche a Lettere)...

Comunque per la mia lunga assenza vi chiedo immensamente scusa.

Spero che possiate perdonarmi e che il capitolo possa ripagarvi (in minima parte) dell'attesa.

Altri “misteri” verranno svelati in quello successivo (che è il conclusivo e poi ci sarà l'epilogo) e se non vi è chiaro qualcosa non esitate a chiedere.


Buona lettura

Baci

Vic :)


CAPITOLO 14:

La Fine per Te”



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Inghilterra, intorno all'anno 1000...


L'aria era fredda e pungente, tipica di un grigio giorno di metà febbraio. La natura circostante sembrava aver perso la propria linfa vitale, tant'era l'oscurità che l'avvolgeva, quasi a farla sembrare priva di vita, esattamente come lo erano gli occhi cristallini del ragazzo che se ne stava in attesa in mezzo alla radura.

Avvolto nel suo mantello blu notte, mentre brandiva fra le mani la sua bacchetta, il giovane attendeva con impazienza l'arrivo degli altri invitati che aveva fatto convocare con estrema urgenza: i rampolli di tutte le più famose, ed illustri, famiglie di maghi purosangue di quell'epoca.

Non era certo che tutti loro si sarebbero presentati, così come non lo era il fatto che avrebbero accettato la sua proposta, eppure il ragazzo non aveva indugiato un'istante di più e si era deciso ad agire, anche se le probabilità di successo si erano rivelate piuttosto scarse.

Il Santo Graal doveva essere nascosto e tenuto al sicuro, prima che qualche forza oscura cercasse di impadronirsene esattamente come aveva fatto Morgana mesi addietro.

Un simile oggetto di valore come quello non poteva e non doveva finire in mani sbagliate. E lui, Merlino, ne era più che consapevole.


Guarda un po' chi ha portato il vento”


L'ex serpeverde si mosse in direzione di quella voce cristallina con un sorrisetto stampato sulle labbra e, sforzandosi di non ridere, rispose alla provocazione:

Potrei dire la stessa cosa, Aqua


Tesoro, sei tu che ci hai convocato ricordi? Era naturale che venissi. Fossi in te non mi stupirei più di tanto”

La ragazza si liberò del cappuccio nell'esatto istante in cui si avvicinò al suo più caro amico e, nel giro di pochi istanti, anche un'altra figura incappucciata prese forma accanto a lei.


Aqua, ti avevo detto di aspettarmi! Sei sempre la solita!”

La ragazza sbuffò all'affermazione del suo gemello e, sistemandosi meglio i capelli, rispose a tono alla sua affermazione:

Sei tu che sei sempre il solito, Aquarius. Sempre a fare le cose con una calma esasperante... Non ce l'ho fatta ad aspettarti, sei così dannatamente irritante!”

Io? TU, piuttosto, non fai altro che mettermi ansia!”

Se non reggi il confronto non è mica colpa mia, fratellino”

Figuriamoci, io sono sempre il top. Ricordatelo, sempre, sorellina”

Sì, sì, come vuoi”


Merlino scoppiò a ridere di punto in bianco, dopo aver assistito a quella scena, catturando fin da subito l'attenzione dei fratelli Black.

Beh? Che hai da ridere?” domandò, con una punta di irritazione, Aquarius al suo migliore amico.

Niente, solo che, gli anni passano ma voi due siete sempre gli stessi ragazzi”

E meno male, aggiungerei!”

Ovviamente, Aqua. E, fidati, che ciò non può che farmi piacere”

Incrociando lo sguardo di entrambi, Merlino tornò serio in volto e si girò più volte su se stesso alla ricerca di qualcosa. O di qualcuno.

Immagino che ti starai chiedendo dove sono gli altri, non è vero?”

Esattamente, Aqua. Ma, data la loro assenza, devo dedurre che oltre a voi non verrà nessun altro, vero ragazzi?”

Merlino si rabbuiò non appena ebbe terminato la frase ma fu costretto a ricredersi dopo aver sentito le parole di Aquarius:

Verranno, tranquillo amico, hanno solo avuto qualche problema con le loro famiglie. Ma arriveranno, abbi fede, è solo questione di tempo”

Lo spero proprio, Aquarius. Lo spero davvero”



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Le sue iridi brillarono in netto contrasto con l'oscurità che lo circondava.

Sentiva il suo immenso potere, scorrergli prepotente nelle vene nell'attesa di essere liberato.


E Farley non ci pensò una seconda volta.


In pochi istanti, le oscure nuvole furono scacciate violentemente dalla volta del firmamento, per far spazio a qualcosa di più significativo e potente: il Sole.

Il Sole e la sua luce splendente.


I raggi luminosi ricoprirono tutto lo scenario fino a raggiungere le profondità del sottosuolo.


E a quel punto, fu un attimo.


Adelaide dovette coprirsi il volto con entrambe le mani, per quanta luce scaturì dal buio.

Era notte fonda, perciò come aveva fatto il Cavaliere del Capricorno a far apparire il sole di punto in pianto?

Come era possibile che sole e luna coesistessero nello stesso spazio, nello stesso istante, alla stessa altezza?

E, soprattutto, cos'era quel bruciore che le scorreva nelle vene in quel momento?


Brucia!”

La grifondoro si portò velocemente le mani al capo. Sentiva come se la testa le stesse scoppiando mentre percepiva una sorta di energia mentale che mai aveva provato in vita sua. E poi... cos'erano tutte quelle scritte in arabo che non facevano che figurarlesi nella mente?


Ada!”


Leila, rinvigorita di energia da quella strana luce quasi artificiale, si affrettò a raggiungere l'amica con aria preoccupata seguita a ruota da Keith.


Ada, andrà tutto bene. Non agitarti” tentò di rincuorarla il corvonero ma nulli furono i suoi sforzi... Sbattendo le mani sul terreno ed iniziando a graffiarlo con le unghie, Adelaide non poté fare a meno di scattare la testa a destra ed a sinistra in preda al dolore.

BRUCIA!”


A quel punto, agitato, Keith si rivolse a Leila:

Che sta succedendo? Perché si comporta così?”

Io... Keith, io... io non lo so e... le sue mani!”

Cosa?”

Le sue mani... stanno comparendo delle scritte sulle sue mani... ed anche sulle tue, Keith!”


Il ragazzo spostò la sua attenzione su quella parte del suo corpo e, se poco prima era riuscito a mantenere un minimo di lucidità, a quel punto fu preda dell'ansia. E come Adelaide prima di lui, anche Keith sentì uno strano bruciore pulsargli nelle vene ma, a differenza della ragazza, lui non provava dolore.

No, per niente.


Forse credo di capire, quello che ci sta succedendo Leila”


Lui provava una sorta di esaltazione.

Sì.

Un' esaltazione mista ad adrenalina.

Una sensazione che pensava di conoscere da migliaia di anni e, in un certo senso, era più o meno così.


E cosa ci sta succedendo?”


Uno, due, tre, quattro, cinque...


Ad uno ad uno, dieci di loro – compresi Iris, Ted, Nox ed Eric - si ritrovarono più o meno nella stessa situazione in cui si trovavano lui ed Adelaide. Lo si capiva da come si reggevano gli avambracci, quasi urlando dal dolore, o dalle scritte che gli erano apparse sulla pelle.


MA... cosa... BRUCIAAA!”

Undici, se si aggiungeva anche Kiyomaro in quel preciso istante, e dodici se si contava anche Leila.


Dodici, come i segni zodiacali...


MALEDETTI MOCCIOSI!”

Tredici, se si contava anche Shade sotto forma di dissennatore.

E, in poco tempo, tutto gli fu chiaro come l'acqua.


Mabel guardò la scena, accovacciata per terra, mentre anche Shade iniziava a dimenarsi sotto i suoi occhi nel vano tentativo di cancellare con le mani le scritte luminose che gli erano apparse su quasi tutto il corpo.


Non dodici, bensì tredici.


Esattamente come i membri che avrebbero dovuto comporre l'ordine originariamente!

Ecco perché quella Chloe Shafiq si era guardata bene dal far cacciare Frederick dall'ordine il prima possibile.

Ecco perché aveva insistito affinché il membro più anziano dei vecchi cavalieri, esperto di astronomia, fosse allontanato.

Ecco perché aveva insistito, fino a manipolare il vecchio Cavaliere Reggente, affinché cambiasse il numero di posti da tredici a dodici.


Quello era il Vero Potere che possedevano i Cavalieri degli Ordini.

E più scrutava fra i ricordi della coscienza di Frederick, e più la verità non faceva che palesarlesi di fronte.


L'Armonia dello Zodiaco.


L'antico potere che legava un cavaliere all'altro amplificandone le potenzialità.

L'arma letale dei secoli che si tramandava di generazioni in generazioni ad ogni successivo cavaliere e che era andata perduta nell'esatto istante in cui Frederick era stato allontanato.


Ed ora, grazie a Farley, erano riusciti a ritrovarla.

Dovevano solo trovare la giusta maniera di canalizzarla.



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Kiyomaro quasi ringhiò non appena percepì il Potere dell'Armonia scorrergli sotto la pelle.

Aveva letto di un qualcosa di simile quando era piccolo, in uno dei libri appartenenti alla famiglia di sua madre, gli Shimizu. E, sebbene in tenera età si fosse elettrizzato al solo pensiero di un evento del genere, esserne partecipe era decisamente un'altra cosa. Ma la cosa gli piaceva.

Oh, eccome se gli piaceva.

Per questo non indugiò oltre, non appena lo sentì salirgli fin sopra il collo e, come liberato da delle pesanti catene d'acciaio, si decise a liberarlo e lasciarlo scorrere nell'aria.


Una nube oscura lo avvolse da capo a piedi, mentre una maschera di scheletro, con due corna appuntite ed un sorriso da malato psicopatico, prese forma sul volto del giapponese davanti agli occhi allibiti di Kendra.

Fulmini e saette si librarono in cielo, generate dalle mani tremanti del ragazzo, in attesa di essere scagliate contro il suo avversario.


Il cielo si tinse di rosso misto a scintille dorate.

Se non l'avesse visto con i suoi occhi, probabilmente non ci avrebbe mai creduto. Eppure la scena era lì, davanti a lei, più vera che mai.

Ed anche se il dolore e la paura che sentiva in corpo erano tali da farla impazzire e terrorizzare, Kendra mantenne lo sguardo con fierezza davanti a quella scena uscita dall'Apocalisse di San Giovanni.

Farley, ormai sommerso dalla luce da lui generata, le rivolse un'occhiata complice come se si aspettasse una qualsiasi mossa da parte sua. Un sorriso sghembo si allargò sul suo volto quando quelle iridi violacee incontrarono le sue gelide come il ghiaccio.

E' ora di finirla, una volta per tutte, Kendra”


Un altro urlo si levò dalle labbra di Adelaide, posizionata proprio dietro di lei.

Sdraiata sulla schiena, continuando a reggersi gli avambracci con le mani, la grifondoro non faceva che dimenarsi sotto gli occhi di Keith e Leila, graffiandosi ripetutamente la pelle con le proprie unghie.

Kendra scosse la testa senza parole.

Eppure tutti gli altri non davano l'idea di star soffrendo, come invece stava succedendo alla mora.

Che cosa le stava succedendo da farla soffrire in quel modo?


E' perché lei, in fondo, non ha mai accettato i propri poteri”

Come se le avesse appena letto nel pensiero, Farley le si affiancò continuando a tenere lo sguardo fisso su Adelaide.

Cosa?”

E' così, la percepisco. Forse è per via di questo strano potere ma sento come se, una parte di me, fosse legata a quelle di tutti voi. E' come se fossimo connessi, in qualche maniera. E la sento chiaramente in Adelaide”

In effetti, ora che ci faceva caso, era rimasta talmente esterrefatta dal susseguirsi di tutti quegli eventi che Kendra non si era focalizzata a sufficienza su quello che stava succedendo dentro di lei.

Si voltò a guardarsi la mano destra mentre strane scritte continuano a ronzarle di fronte, senza sosta, variando continuamente ogni secondo che passava.

All'inizio aveva pensato che si trattasse di una qualche tipologia di arabo ma, più lo guardava e più era convinta che si trattasse di qualcosa di più... antico? Non sapeva neanche lei cosa fosse ma, qualsiasi cosa stesse accadendo in quel momento, anche lei non faceva che percepire onde magiche che non le appartenevano.

Sentiva scorrere il potere dentro le sue vene eppure, in qualche maniera, sapeva che non era solo il suo quello che riusciva a captare.

Mosse lo sguardo in direzione di Kiyomaro, guardandolo attentamente come aveva fatto poco prima.

Potere.

Ecco cosa percepiva in lui.

Potere misto ad esaltazione per quello che stava provando.


Poco dopo si girò in direzione di Kyla e si focalizzò sulle sue sensazioni.

Stupore, ecco cosa sento in lei.


E, inconsciamente, fece lo stesso anche su di Ian mentre si affrettava a raggiungere Kyla proprio di fronte a lui.

Preoccupazione misto a... sollievo? O, per lo meno, qualcosa di simile.


E, ad uno ad uno, il suo sguardo vagò sulle tredici persone colpite da quella sorta di incantesimo antico.

Tutti, ognuno di loro, le stava dando qualcosa senza neanche rendersene conto. Ed anche Adelaide, mentre giaceva supina in preda al dolore, inconsciamente le stava mandando qualcosa.

Resistenza..” le parole le uscirono in un sussurro, ma Farley riuscì a sentirle ugualmente.

Esatto, lei sta resistendo ai suoi poteri. Per questo sente così tanto dolore”

Ma è terribile”

Già, anche perché abbiamo bisogno di lei affinché il potere funzioni nel verso giusto. Senza di lei...”

Le parole gli morirono in gola come se avesse timore di pronunciarle e Kendra capì al volo cosa il moro stesse cercando di dire.

Senza di lei...” continuò lei, facendosi coraggio mentre il cuore non faceva che batterle all'impazzata per la paura.

... non vinceremo mai questa guerra”



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Non vinceremo mai questa guerra.


Le parole le risuonarono nella testa per quella che le parve un'eternità senza fine.

Ok, forse 'un'eternità senza fine' era a dir poco un'esagerazione, ma proprio non riusciva a fare a meno di ripetersi quelle parole nella testa.


Senza di lei, non vinceremo mai questa guerra.


LURIDI RAGAZZINI SCHIFOSI! INGHIOTTIRO' QUESTO MONDO CON LA MIA OSCURITA' E CREPERETE FRA LE FIAMME DELL'INFERNO, PAROLA MIA!”

Le urla disumane di Shade sovrastarono l'aria ed interruppero il flusso dei suoi pensieri riportandola alla realtà.

Ancora non aveva capito bene cosa avesse fatto di preciso Farley ma una cosa era certa: nel momento esatto in cui lei aveva riportato “alla vita” (se così possiamo dire) la coscienza di Frederick, tutto aveva iniziato a muoversi. Ed anche se era Shade quella che presenziava al posto del suo padrone, in quel momento, la situazione poteva definirsi una vera e propria botta di fortuna.

Avevano una sola possibilità e Mabel non aveva intenzione di sprecarla.

Senza contare il fatto che Shade aveva appena minacciato di inghiottire il mondo nelle tenebre e, da quello che riusciva a percepire da quella sotto specie di spettro, non stava scherzando per niente.

No, non l'avrebbe mai permesso!

Si alzò di scatto dal terreno e, con una carica che quasi non le apparteneva, si affrettò a raggiungere Kyla ed Ian.

E' il nostro momento” le sussurrò l'americana non appena la raggiunse.

Abbiamo una sola possibilità” continuò Ian posizionandosi al suo fianco, stringendo forte la mano di Kyla nella sua.

Una folata d'aria improvvisa scompigliò i capelli (ormai arruffati) di entrambe le ragazze poco prima che una voce roca e profonda iniziasse a parlare:

E non possiamo permetterci di sprecarla”

Gli occhi di Mabel incrociarono quelli di Kiyomaro non appena si voltò a guardarlo mentre, al suo fianco, si posizionarono anche Kendra e Farley.

Ognuno di loro era una persona diversa e con una propria personalità. Eppure in quel momento un solo sentimento non faceva che infiammare le iridi di tutti loro.

Determinazione.

Volevano vincere e dovevano vincere.

E loro avrebbero vinto se avessero unito le forze, ne era sicura.


Ian si voltò a guardare Kyla mentre, con il pollice, disegnava piccoli cerchi immaginari sul dorso della mano della ragazza.

Forse questa potrebbe essere l'ultima volta che la guardo.


L'inglese si morse il labbro inferiore proprio mentre i suoi occhi incrociarono lo sguardo dell'americana.

Il cuore di Kyla batteva all'impazzata mentre teneva lo sguardo fisso di fronte a lei su quella sorta di dissennatore. Sapeva cosa sarebbe successo da lì a breve e, proprio mentre cercava di rilassarsi con respiri profondi, delle emozioni che non le appartenevano iniziarono a pizzicare lo strato superiore della sua pelle generandole una sensazione irritante.

Avvertendo un leggero brivido di paura, si girò alla sua sinistra incrociando lo sguardo muschiato del ragazzo che le teneva la mano.

I suoi occhi si soffermarono, poco dopo, sulle sue labbra leggermente inumidite dai suoi stessi denti ed un morsa al cuore le attorcigliò lo stomaco.

Trasformando la sua collana in un'arma, con l'altra mano libera, Kyla strinse più forte quella del ragazzo poco prima di attirarlo a sé e baciarlo appassionatamente sotto lo sguardo di tutti gli altri ragazzi.

Ma degli altri, a dire il vero, non gliene poteva fregare assolutamente niente per questo approfondì quel contatto portando entrambe le sue braccia al collo di lui.

Restarono così per quelle che parvero ore e si staccarono solo quando il bisogno d'aria nei polmoni fu necessario ad entrambi.

Ian portò la sua mano sulla guancia di Kyla accarezzandola leggermente.

Non avevano bisogno di parole, dato che gli occhi di entrambi parlavano, talmente erano carichi di emozioni.

Trascinando la mano verso il suo fianco, Ian appoggiò la sua fronte su quella di lei poco prima che scariche di elettricità prendessero forma, all'esterno del suo pugno, attorcigliandosi per tutto il braccio.

Un altro generato da Shade ed entrambi tornarono alla realtà.

Tocca a noi” gridò forte Farley preparandosi per la battaglia.

Come facciamo con Adelaide? Abbiamo bisogno di lei”

Ci penserò io a lei, Kyla, voi occupatevi di Shade” rispose Mabel senza staccare gli occhi di dosso alla mora che ancora se ne stava stesa per terra fra Leila e Keith.

Nessuno di loro disse niente.

Posizionati tutti su una fila orizzontale, ognuno di loro richiamò a sé tutte le energie necessarie.

Poi, come destati da un sogno, i muscoli di tutti loro si mossero all'unisono, esattamente come i battiti dei loro cuori.

Mentre Farley, Ian, Kyla e Kiyomaro schizzarono in avanti verso Shade, Mabel si affrettò a raggiungere Adelaide mentre il cuore minacciava di schizzarle via dal petto.

In un attimo fu al suo fianco e, nella stessa frazione di secondo, le sue mani furono sulle sue tempie.

Inspirò profondamente e chiuse gli occhi poco prima di lasciar fluire il suo potere nella ragazza.

Infine, fu nella sua testa proprio mentre il primo fulmine si schiantò sul terreno accanto a Kiyomaro.



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Adelaide fluttuava, sospesa in un vortice di pensieri e ricordi, nella parte più profonda del suo io.

Il dolore che percepiva fino a poco prima era completamente svanito nel nulla ed ora si sentiva in pace con la realtà che la circondava, esattamente come quando era piccola ed i suoi genitori la portavano al mare durante le vacanze estive.

A quei tempi il suo unico pensiero era quello di dover creare delle piccole sculture con la sabbia, mentre si alternava fra un tuffo in acqua ed il calore dei raggi solari sulla propria pelle.

Adorava andare al mare. Ed ancor più adorava quando, dopo aver fatto una bella nuotata spezza braccia, si ritrovava a riposare sulla superficie facendo il così detto “morto a galla”, allargando le braccia e le gambe e rivolgendo i palmi in direzione del cielo. In quel momento si sentiva come se niente avesse mai potuto farla sprofondare nell'oscurità degli abissi proprio sotto di lei. Si sentiva leggera, libera e senza alcuna preoccupazione al mondo. E lei adorava quella sensazione di serenità.


Con gli occhi ancora chiusi, mentre immaginava la densità dal mare sotto le sue mani, uno schianto ruppe il silenzio e la calma che l'avevano invasa.

Un rumore secco, assordante e potente che la fece ridestare dall'abisso in cui era stata trascinata dalla sua stessa paura di affrontare i suoi poteri.

In un attimo recuperò i ricordi delle azioni appena accadute. Si ricordò di Farley, della luce, di Shade e degli sguardi di Keith e di Leila su di lei mentre si dimenava dal calore che le infiammava le vene.

Il dolore.

A quell'ultimo ricordo sussultò rannicchiandosi su se stessa.

Ora non fluttuava più nel nulla ed il suo corpo era premuto contro un gelido e solido pavimento colore dell'ossidiana.

Adelaide, Ada mi senti?”

La domanda le arrivò come se risuonasse in lontananza da chissà quale parte del suo cervello.

Ada, abbiamo bisogno di te, ti prego riprenditi”

Non vedeva nessuno, da quella misera prospettiva, se non la distesa infinita del pavimento sotto di sé. E, ad essere sinceri, non ci teneva neanche a starla a sentire.

Ada, ti prego, ti supplico...”

Un altro schianto fece sussultare la grifondoro e riuscì a farla smuovere leggermente da quella posizione.

L'aveva visto chiaramente e, nello stesso istante in cui era guizzato davanti ai suoi occhi, non aveva fatto che ripetersi “che cosa ci fa qui un fulmine?”

E la sua domanda aveva trovato risposta quando la realtà attorno a lei aveva iniziato a riaffiorare, piano piano, sotto i suoi occhi.

Terrorizzata da quella visione, proprio mentre riusciva a percepire di nuovo quell'energia opprimente nelle sue vene, la ragazza si portò le braccia a copertura degli occhi.

Aveva paura.

Aveva paura di quella forza che non faceva che urlare prepotentemente di essere liberata da ogni singolo poro della sua pelle.

Lei, che per causa dei suoi poteri, non aveva fatto che isolarsi dal resto del mondo per anni ed anni.

Ora lo ricordava. Era per quello scherzo di cattivo gusto che il Pilastro della Magia le aveva tirato che non aveva fatto altro che vivere anni di solitudine.

La stessa solitudine che l'aveva allontanata dall'avere delle amicizie stabili ed un amore stupido come tutte le altre ragazze della scuola che avevano la sua stessa età.

Un amore...

Uno strano calore, completamente diverso da quello che le bruciava nelle vene, si espanse dentro di lei. Partì dallo stomaco fino a raggiungere ogni angolo del suo corpo, facendo sì che abbassasse le braccia fino alla pancia, come se stesse abbassando le proprie difese.

Ada...”

Questa volta la voce non era la stessa che l'aveva chiamata prima. No, era maschile. Molto più decisa, ma incredibilmente più dolce rispetto alla prima. Ed Adelaide l'avrebbe riconosciuta anche tra un milione di voci confuse.

Ada”

L'immagine di Eric prese forma proprio davanti a lei mentre, tornata all'oscurità precedente, iniziava a tendere la mano verso di lei.

Un sorriso caldo e sincero, come lo era sempre stato il suo padrone.

Se non avesse avuto quel fattore plus probabilmente Adelaide non avrebbe mai incontrato Eric. Forse non sarebbe mia uscita fuori da quella specie di depressione che l'aveva avvolta per così tanti anni. Non avrebbe mai conosciuto Leila, che l'aveva aiutata quando si era trattato di uscire con Eric la prima volta, oppure Keith che, non si sa per quale motivo, aveva fiducia in lei e nelle abilità. E così pure Mabel con la quale era riuscita a sbloccare la coscienza di Frederick, liberando Scorpius dalla morsa di Shade. Ed anche tutti gli altri ragazzi che speravano che lei si riprendesse il prima possibile per poterli aiutare in quella battaglia.

Non li vedeva ma li sentiva.

E sentiva che erano impazienti di averla con loro su quel campo di guerra.

Se lei non fosse così lei tutto questo non sarebbe mai potuto accadere e la verità di quelle parole le accecò la vista in quell'angolo oscuro del proprio inconscio.

Adelaide”

Non riusciva più a vedere niente, tant'era la luce che la circondava, eppure quel dettaglio non le interessava.

Voleva solo afferrarla con tutte le sue forze e non lasciarla mai più andare.

E, senza neanche sapere come, fu esattamente ciò che fece.

In pochi istanti tutto attorno lei fu inondato di luce.

Adelaide non poté che esserne più felice.



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Nell'esatto istante in cui Adelaide aprì gli occhi, elargendo la sua energia, anche gli altri ragazzi sentirono la forza aumentare a dismisura dentro di loro.

Ora erano tutti dentro l'Armonia dello Zodiaco. Tutti loro ora potevano definirsi quasi come una sola anima ed anche se, dentro quel cerchio, Shade era considerata il tredicesimo cavaliere – e quindi godeva anche lei di quel potere – la cosa perse quasi del tutto valore agli occhi di Farley.

Alzò gli occhi al cielo mentre, battendo con forza le mani sopra la sua testa, sprigionò ancora di più il suo potere.

Il sole si tinse di nero mentre la luna si tinse di rosso.

Sole Nero e Luna Rossa, esattamente come il nome degli ordini che costituivano i cavalieri.

Farley sogghignò non appena la sua mente generò quel pensiero.


Ma tu guarda, ecco perché si chiamano così.


Kiyomaro accanto a lui scattò non appena Shade fu nella sua traiettoria.

Con un urlo disumano, facendo scattare le braccia verso il basso, due fulmini gli si posizionarono nelle mani e, come se fosse una versione in miniatura di Zeus, li scagliò in direzione della sua avversaria.

Shade si portò entrambe le braccia a copertura del volto ed uno scudo di oscurità inghiottì i fulmini del ragazzo.

Ridacchiando dietro la coltre oscura, con gli occhi scintillanti, si rivolse al giapponese in tutta la sua arroganza:

Tutto qui quello che sai fare? Da un discendente del vecchio cavaliere del Cancro, mi aspettavo di meglio. D'altronde...” fece un passo avanti non appena la nuvola svanì fra lei e Kiyomaro “... è stato proprio quel grandissimo bastardo a relegarmi nell'Oltretomba” continuò la sua avanzata senza che alcun segno di paura le contrasse il volto “L'ho già sistemato quel grandissimo stronzo ma niente mi vieta di sistemare anche te, questa volta”.

Una sorta di serpente oscuro le si attorcigliò sul braccio sinistro poco prima che lo lasciasse andare e prendesse le dimensioni di un'enorme frusta di oscurità.

Cavolo, quella tizia ne aveva di fantasia per creare una cosa del genere.

Shade la scoccò sul terreno accanto a lei prima di indirizzarla verso Kiyomaro.

Il ragazzo fece per proteggersi ma, poco prima che l'arma potesse abbattersi su di lui, un fendente la spezzò a mezz'aria, facendola precipitare sotto i suoi occhi.

MA COSA...”

Leila ridacchiò non appena il suo sguardo incontrò quello di Shade, in preda all'ira.

Desolata di averti rovinato la festa, ma tu...” agitando velocemente le braccia, incrociandole al suo petto, Leila materializzò le due scimitarre d'acqua che aveva creato proprio sopra la sua testa.

Aguzzò gli occhi, mentre questi iniziarono a brillare di un innaturale colorazione ramata, ed affermò:

...Tu non farai proprio niente a nessuno di loro”

Shade urlò, ancor più fuori di sé dalla rabbia, prima di precipitarsi in direzione della strega di Salem.

Leila portò le braccia in avanti mentre, muovendo le gambe, si preparava in una posizione di difesa. Le lame si spiegarono accanto a lei in segno di protezione ma, poco prima che Shade potesse anche solo avvicinarsi, la ragazza fu spinta alla sua sinistra da una strana scarica di elettricità color cobalto.

Leila si girò dalla parte dove provenivano quelle scariche ed incrociò lo sguardo perlescente di Ian.

Accanto a lui, Kyla impugnò la sua lancia nella mano destra e, con un agile colpo del polso, la lanciò dritta contro di Shade in direzione del suo torace.

Leila sperava davvero di vederla impalata, nel giro di due secondi, quella sorta di spettro. Purtroppo, si era dimentica di quello che la ragazza era in grado di fare.

Pochi istanti prima che la lama le trafiggesse il torace, Shade mutò nel dissennatore con la maschera. Prese l'arma nella sua mano con una facilità impressionante e la spezzò proprio sotto gli occhi della sua proprietaria.

Merda”

A Kyla gli si accapponò la pelle mentre vedeva la sua lancia cadere per terra, dopo essere stata spezzata con una facilità impressionante.

Shade lesse il terrore negli occhi di tutti loro mentre, lentamente, iniziavano ad indietreggiare trattenendo il fiato.

E' la vostra fine cavalieri” sfoderando un sorriso malefico, la ragazza si decise a rimutare nella sua forma 'umana' e si preparò ad attaccare richiamando a sé l'oscurità.

Stava proprio ricreando i tentacoli di poco prima quando, di colpo, le sue mani furono bloccate ed inchiodate al terreno.

Le radici degli alberi si mossero fino a raggiungere il suo collo, nel tentativo di piegarla completamente verso il terreno.

Ma non penso proprio!” la voce di Kendra riecheggiò in quella parte del giardino mentre, grondando sudore dalla fronte, si concentrava per tenerla fissa verso il basso.

Ada, Mabel. Adesso!”

Shade ebbe come una sorta di deja-vù quando vide entrambe le ragazze avanzare nella sua direzione e, se poco poco prima pensava di avere tutto sotto controllo, ora non ne era più così sicura.

I suoi occhi, dai quali si riusciva a scorgere chiaramente il terrore, si focalizzarono sugli astri nel cielo.

Fin che il sole nero e la luna rossa fossero stati presenti, tutti loro avrebbero goduto dell'Armonia dello Zodiaco. Di conseguenza i poteri di tutti loro si sarebbero amplificati se tutti e tredici i membri fossero stati presenti nello stesso istante, nello stesso spazio vitale.

Queste erano le regole che avevano imposto Merlino ed i suoi amici il giorno in cui avevano creato gli ordini. E lei le conosceva a mena dito, esattamente come conosceva alla perfezione il modo per bloccare tutto quell'insulso teatrino in cui lei, alla fine, era diventata la vittima.

Sapeva che doveva distruggere o il sole o la luna per porre fine alla sue sofferenze. Voleva poterlo fare e doveva farlo assolutamente. Eppure, quando tentò di rilasciare l'oscurità dal suo corpo – affinché raggiungesse o uno o l'altro – i suoi tentativi furono vani.

Scattò la testa verso il basso, ringhiando come un animale in gabbia, non appena Adelaide si insinuò nella sua mente ed iniziò a manipolarla.

Non ci pensare neanche”

Affermò, a denti stretti, la mora non appena capì le intenzioni di Shade.

La battaglia stava per giungere al termine. Ormai era palese ad ognuno di loro ma Shade non era intenzionata a perdere. Non aveva perso quel giorno contro i vecchi cavalieri e non avrebbe perso, oggi, con quelli nuovi.

Ne era certa. E fu solo per uno strano miracolo che riuscì ad alzarsi in piedi, liberando il suo potere, e liberandosi dalla stretta di Kendra.

Mutò, di nuovo, il suo corpo in quello del dissennatore quando l'onda d'urto si riversò su ognuno di loro, cogliendo l'attimo a suo favore.

Richiamando a sé tutta l'oscurità necessaria, levò le braccia al cielo mentre sentiva le sue vene sul punto di esplodere per lo sforzo. Se avesse continuato di questo passo, probabilmente, sarebbe morta per via dello sforzo ma se comparava questo gesto folle al fatto che, sicuramente, se non avesse fatto niente sarebbe morta lo stesso... beh. Non ci pensò due volte a caricarsi come una sorta di bomba umana.


Se devo morire, moriranno anche tutti loro. E se morirò potrò comunque continuare a vivere nell'Oltretomba grazie alla mia maschera. E, forse potrò tornare di nuovo, un giorno, su questo mondo. Nessuno potrà fermarmi. Nessuno!


Un tornado prese forma nell'aria mentre Shade continuava, e continuava senza sosta, nella sua folle impresa. La maschera kabuki le volò via dal volto senza che neanche se ne rendesse conto. E quello fu proprio un errore imperdonabile da parte sua.

Spalancando le mostruose fauci per rilasciare l'ennesimo urlo disumano, brandelli del suo corpo iniziarono a spargersi tutti intorno a loro.

Luce ed ombra coesistettero fino a che Farley continuò a reggere, con non poca fatica, entrambi gli astri nel cielo.

Poi, quando ormai tutto sembrava perduto, una voce si levò dietro quella dei cavalieri.

Expecto Patronus”

Il serpente di luce generato, tuttavia, non raggiunse mai il suo avversario a causa della troppa debolezza del suo padrone. Si affievolì e svanì nell'aria.

Reggendosi a mala pena in piedi sulle proprie gambe, Scorpius tentò il possibile con la sua bacchetta.

Gli occhi di Lily, sbarrati, si voltarono verso la direzione del ragazzo chiedendogli cosa stesse cercando di fare.

E' un dissennatore no?”

Non è proprio un dissennatore, non so se c'hai fatto caso”

Lo so, Lily, ma tu hai un'idea migliore di questa? Almeno sto tentando di fare qualcosa io e si tratta comunque di un qualcosa di oscuro. Quindi... tanto vale tentare. Expecto Patronus!”

Il serpeverde ci provò di nuovo e questa volta, a differenza di prima, l'animale di luce raggiunse Shade e la trafisse ad una spalla distraendola dal suo operato.

Per un nano secondo tutto sembrò bloccarsi sotto gli occhi di tutti loro, per poi ricominciare non appena Shade si riprese dal colpo subito.

A quel punto, però, la speranza si riaccese di nuovo in ognuno di loro e fu quella che spinse anche i giovani Potter a produrre l'incanto Patronus.

Prendendo fra le mani Samantha, anche Killian prese la sua bacchetta e produsse lo stesso incantesimo.

Il giardino fu sempre più inondato di luce e questo spinse ognuno di loro a dare il meglio di sé mentre l'anima di Shade iniziava a sgretolarsi sempre di più.

Quando anche l'ultimo animale luminoso l'ebbe trafitta al torace, in preda al panico ed allo stremo delle forze, Shade tentò la fuga.

No, non è possibile” continuò a ripetere mentre, svolazzando di qua e di là, tentava di raggiungere la Porta dell'Inferno del Castello.

Fermatela!” urlò Farley accasciandosi al suolo a causa del troppo sforzo.

Ruppe la connessione con gli altri, mentre il sole lasciava lo spazio alla luna nel cielo e le scritte iniziavano a svanire sulla sua pelle.

Kendra richiamò a sé le sue ultime energie e fece materializzare dei tuoni alati nel cielo che generarono fulmini, scagliandoli senza sosta sul corpo di Shade.

Kiyomaro colse l'occasione per massacrarla anche lui con il suo potere e lo stesso fece Ian al suo fianco.

Adelaide la costrinse a rimanere bloccata a terra grazie anche all'aiuto di Sam che non faceva che impartire ordini verbali. Mentre Ada la torturava nella testa, Sam la massacrava all'esterno con ordini che i suoi muscoli non potevano obiettare. Ed anche se era rimasta incosciente per gran parte del suo tempo, all'ultimo sentì il bisogno di essere d'aiuto ai cavalieri esattamente come avevano fatto Killian, Albus, Lily e Scorpius.

Ma il colpo finale fu decisamente per merito di Lavi.

I suoi occhi brillarono quando richiamò a sé le sue energie ed anche se il desiderio precedente gli era costato un enorme fatica fisica, niente lo fermò dall'esprimere la sua sentenza verso la giovane donna che aveva davanti.

Respirò a fondo prima di riuscire a rialzarsi.

Camminò lentamente nella sua direzione, alzando il braccio sinistro mentre stringeva il pugno fra le mani.

Il battito del suo cuore rallentò e si bloccò per un attimo prima di pronunciare le fatidiche parole e poi... E poi...

Sparisci dalla faccia di questa Terra...” il cuore riprese a battere con un suono sordo nel suo torace “...non fare mai più ritorno...” Shade si contorse sotto le scariche dei fulmini mentre le parole risuonarono chiaramente all'interno della sua testa. In tutto quel delirio non avrebbe dovuto neanche sentirle eppure erano lì, impresse nella sua testa, e scandite con una precisione incredibile.

... e lascia riposare in pace il tuo padrone, una volta per tutte”.

L'ultima frase risuonò nell'aria come il gong di un orologio alla mezza notte.

Shade si bloccò, spalancando le braccia verso l'alto e alzando la testa.

Luce.

Ormai vedeva solo la luce.

Non sapeva neanche più se i fulmini si stessero ancora scagliando su di lei e, a quel punto, la cosa non gli importò assolutamente.

Si sentiva in pace, quasi come liberata da un peso che l'aveva tenuta inchiodata sulla Terra per tutti quegli anni. Eppure era strano perché quella era una sensazione che sapeva che non gli apparteneva.

Ma certo...” inspirò profondamente, inalando il suo ultimo respiro.

... queste emozioni sono le tue vero, Frederick?” reclinò la testa di lato. Gli occhi divennero vitrei mentre qualsiasi segno di vita non fece che abbandonarla.

Il suo corpo iniziò a sgretolarsi sotto gli occhi di tutti loro mentre delle piccole luci presero a fluttuare in aria, staccandosi da esso.

Per un attimo queste si unirono fra di loro proprio sopra di lei e la paura si impossessò nuovamente del volto dei ragazzi, come se si aspettassero il peggio.

Ma ormai il peggio era passato.

Frederick riacquistò le sue sembianze nell'esatto istante in cui di Shade non rimase più niente. Gli smeraldi del ragazzo incrociarono quelli di tutti loro mentre sul suo volto si levava in sorriso sereno. I suoi occhi indugiarono un attimo in più su quelli di Leila, proprio mentre accanto a lui si realizzava una forma di una ragazza identica a Kyla.

Bluebell gli prese la mano e gli rivolse un sorriso carico d'amore, quel tipo di sentimento che solo una sorella sa dare ad un fratello. Ed anche se non erano fratelli di sangue, era come se lo fossero sempre stati.

Frederick la prese in braccio e la fece volteggiare in aria come Leila aveva visto fare alle due figure nella sua visione, quelle che erano uscite dal carillion. Poi, fra una risata ed un'altra, i due se ne andarono librandosi nell'aria sotto forma di tante piccole luci luminose.

Era finita.



To Be Continued...



Piccola noticina per voi che siete SOPRAVVISSUTE A BEN 15 PAGINE DI CAPITOLO:

Davvero, ragazze, mi complimento con voi e, se devo essere sincera, mi sono immaginata per tutto il tempo le vostre facce mentre affermavate:

Ma questa Shade non crepa mai?!” xD

Comunque, vi chiedo ancora scusa per il ritardo e spero che il capitolo vi sia piaciuto.

Il prossimo sarà lo special su Leila.

Baci ^^

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Capitolo 30
*** Special 9: Leila ***


Leila

Angolo Autrice:

Ciao a tutte, ecco a voi lo special su Leila ^^

Ci ho messo un po' per pensare a cosa scrivere su di lei e volevo fare un qualcosa che mettesse in evidenza il suo carattere forte, competitivo e la sua testardaggine.

Spero di essere riuscita nell'intento e che vi piaccia.

Il prossimo special sarà quello su Lavi e, per ultimo, ho deciso di regalare a due autrici uno “special-dello-special” per risolvere una piccola questione rimasta in sospeso.

Vi ho incuriosito un pochino? Spero di sì.

Buona lettura :)

Baci

Vic


P.S. Da oggi aggiornerò un capitolo ogni due/tre giorni.

Quindi il prossimo arriverà sicuramente o mercoledì o giovedì sera.

Questa storia doveva già finire da mesi quindi alla fine ho deciso di chiuderla, definitivamente, entro marzo.



CAPITOLO SPECIAL 9:

Leila”



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Gutta cavat lapidem – La goccia scava la pietra
(Lucrezio)



Il gelo di Londra le penetrò attraverso la pelle fin dentro le ossa, costringendo una piccola Leila di appena sette anni a stringersi maggiormente dentro il suo cappotto color rosso fragola.

L'aria era fredda e nebbiosa e si può dire che la nostra dolce Leila non fosse proprio un'amante dell'inverno. Anzi, se avesse avuto la facoltà di variare le stagioni, probabilmente avrebbe imposto l'estate 365 giorni l'anno.

Ma, anche se mesi prima era riuscita a far levitare i biscotti che sua madre le nascondeva sul ripiano più alto della cucina, purtroppo dubitava seriamente di poterci riuscire. Il ricordo della fatica che aveva fatto per prendere quel barattolo, ancora le faceva accapponare la pelle.

Forse con l'aiuto di suo padre ci sarebbe riuscita.

Certo Erwin Redmund sapeva fare delle magie strabilianti, d'altronde era proprio da lui che aveva ereditato questa capacità, ma, in fondo in fondo conoscendo il carattere di suo padre dubitava seriamente che l'avrebbe mai aiutata in una cosa del genere.

Avrebbe rifilato il solito discorso sulla sicurezza magica e blablabla. Un copione che Leila conosceva fin troppo bene per avere appena sette anni.


Allora tesoro, sei pronta per la partenza?”

Una donna slanciata, dai lunghi capelli color cioccolato, si inginocchiò di fronte a lei per sistemarle meglio la zip del cappotto e la sciarpa al suo interno. Poi, con fare affettuoso, le accarezzò la guancia con le sue lunghe dita affusolate, prima di scoccarle un bacio sulla nuca.

Sì, mamma”

Sua madre, Rose Hendort in Redmund, a differenza del padre, era una normale donna americana che si era trasferita a Londra dopo gli studi universitari. Poco dopo aveva trovato lavoro presso un'azienda di fama internazionale e, dopo aver incontrato Erwin casualmente al bar sotto il suo ufficio, si era sposata con un mago inglese ed era rimasta in Inghilterra per tutto quel tempo.

Ma ora, a distanza di anni, aveva ricevuto una generosa offerta di lavoro in America, ad Orlando per la precisione, e mai come in quel periodo la donna si era scoperta desiderosa di tornare in patria.

La vita a Londra era stata davvero generosa con lei ma, come si dice, non c'è posto migliore di casa propria. E, per una donna abituata a vivere a due passi dal mare, il clima nebbioso della capitale inglese era davvero un'agonia senza eguali.

Motivo per cui, dopo averne parlato col marito, Rose aveva deciso di accettare il lavoro in Florida e portare Leila con sé.

Erwin, d'altro canto, aveva affermato che avrebbe continuato a vederle nel week end utilizzando una passaporta e, visto che il lavoro per l'uomo si stava facendo sempre più impegnativo, aveva preso bene la notizia della moglie. Anche se poteva sembrare un po' burbero e rozzo, era una persona dalla mentalità aperta e che rispettava molto le scelte della moglie. Ed era proprio per quell'aspetto del suo carattere che Rose si era innamorata di lui e non ne era rimasta intimidita quando aveva scoperto che era un mago.


Mamma”

Dimmi amore”

Ma perché dobbiamo prendere per forza questo... aereo, e non possiamo usare una passaporta come fa papà?”

Rose sorrise mentre prendeva per la mano sua figlia, indirizzandola ad oltrepassare il gate, per raggiungere l'aereo che le avrebbe portate in America.

Perché papà ha dei poteri che mamma non ha, amore mio, per questo ci tocca l'aereo come a tutte le persone normali”

Uff... Che pizza”

Rose ridacchiò al broncio di Leila.

Già, è proprio vero, che pizza”,

E quindi quando arriveremo là?”

Fra tante, tante, ma proprio tante ore”

E lì sarà come qui? Voglio dire... piove sempre come qui, lì?”

No tesoro mio, come dice un detto, ad Orlando c'è il sole tutto l'anno”

Il sole tutto l'anno?”

Sì, il sole tutto l'anno” Leila iniziò a saltellare a quell'affermazione. Che qualcuno lassù gli avesse letto nel pensiero e l'avesse accontentata? Non lo sapeva ma, chissà perché, dopo aver saputo una notizia del genere non vedeva l'ora di raggiungere la tanto famosa America.



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L'estate stava per giungere al termine, e quella era l'ultima settimana di vacanza prima che ricominciassero le lezioni. Poi, dal primo settembre, avrebbe ricominciato a riandare a scuola come ogni anno e non avrebbe più avuto modo di rivedere il suo amore: il mare.

Per questo, voleva godersi quella settimana e viverla come se non ci fosse un domani.

Perché, nella sua testa, era come morire quando stava lontano dall'acqua. E la cosa non le piaceva affatto.

Leeiiiiilaaaaaa, ti sei incantata o ti decidi a venire?”

Leila distolse lo sguardo dal cielo privo di nuvole per rivolgerlo in direzione della sua migliore amica, Bambi Huckleberry, che se ne stava spaparanzata sulla sua tavola da surf a metri e metri di distanza da lei, sventolando una mano nella sua direzione.

Oppure non mi vorrai dire che hai paura?” continuò la bionda.

Paura? Ma chi, lei?

Di Leila si poteva dire qualsiasi cosa tranne che fosse una codarda e, per una ragazza determinata come lei, quella gara di surf che avevano inscenato quella mattina era niente paragonato alla passione che le riempiva il petto ogni volta che cavalcava le onde.

Bambi l'aveva praticamente buttata giù dal letto alle sette di mattina, tanta era la voglia di surfare. E se si pensi che non era solo la sua migliore amica ma anche la sua vicina di casa, non era impossibile immaginarsi altre volte in cui era accaduta la stessa scena.

Come il copione che suo padre le recitava di continuo, ogni volta che tornava dal lavoro durante il week end, lo stesso lo si poteva dire delle azioni di Bambi. E, anche se non era una strega come lei, Leila apprezzava più di gran lunga la sua compagnia che non quella delle sue compagne di scuola, tutte figlie di maghi purosangue.

Non che si sentisse inferiore rispetto a loro, anzi, solo che lei era una persona competitiva, orgogliosa, studiosa, testarda e difficilmente si lasciava intimidire da delle galline la cui unica particolarità fosse quella di possedere un patrimonio che neanche sapevano gestire.

No, decisamente non invidiava la loro vita ma preferiva di gran lunga la sua, con sua madre, suo padre e la sua migliore amica. Che non fosse una strega, poi, beh non aveva molta importanza.

Allora? Ti decidi a venire o no? Guarda che fra mezz'ora è ora di pranzo ed io sto morendo di fame, sappilo, quindi non ci penserò due volte a mollarti qui per raggiungere il mio cibo!”

Iniziando a nuotare nella sua direzione, e ridendo a più non posso, Leila raggiunse velocemente la sua amica prima di focalizzare la sua attenzione sulle onde del mare.

Sempre la solita mangiona”

Sempre la solita lentona. Ma dico io, ma cosa facevi a Londra senza di me?!”

Ah, guarda, me lo domando spesso anch'io. Sta' tranquilla”

Lo so, lo so, non c'è bisogno che tu me lo dica. Anzi no, continua ad elogiarmi dalla mattina alla sera, sai, sono una persona insicura io. Ho bisogno di attenzioni”

Leila scoppiò a riderle in faccia mentre, seduta sulla sua tavola da surf, continuava a sentire l'acqua scorrerle sotto i polpastrelli.

Quanto amava sentire la consistenza dell'acqua sulla sua pelle.

Tu insicura? Ma non farmi ridere”

Tecnicamente, lo stai già facendo”

Leila ridacchiò ancora.

Sì, sì, come vuoi. Senti, piuttosto, direi di concludere la nostra gara ed andare a mangiare. Anche io sto morendo di fame. A quanto stiamo?”

Siamo pari quindi a maggior ragione, direi che questa è l'ultima della giornata”

Bene, allora vado io per prima ok?”

Prego, Vostra Maestà”

Grazie ma ti prego, risparmia gli applausi per dopo”

Se, se, come no. Vai su, ti aspetto qua”

E Bambi si avviò per raggiungere l'onda e cavalcarla.

Certo era che, per essere una che era nata come lei in un luogo freddo e umido, la sua amica se la cavava bene. Anche FIN TROPPO bene, per i suoi gusti.

E poi... che erano tutti quei reentry (*) che stava facendo in quel momento? Se avesse continuato così avrebbe vinto sicuramente la gara. E la parola “perdente” non rientrava proprio nel vocabolario di Leila.

Così, all'ennesimo reentry della bionda, la strega di Salem agitò leggermente la mano sinistra, sulla superficie dell'acqua, e fece sì che l'onda inghiottisse Bambi.

La sua migliore amica riemerse dall'acqua poco dopo e subito le si rivolse contro.


Pensi che non ti abbia vista eh? Traditrice, come hai osato?!”

Con tutto il dovuto rispetto, Vostra Altezza”

Sì Altezza un cazzo, hai barato! Mi autoproclamo vincitrice! E tu sei squalificata!”

Non detti mica te le regole!”

Eh invece oggi sì, motivo per cui mi mangerò anche quello che mia nonna ha cucinato per te, così impari a barare!”

Leila scoppiò a ridere, reggendosi la pancia e con le lacrime agli occhi.

Ridi, ridi, che dopo piangerai e mi IMPLORERAI per avere la tua razione di cibo e sai io che farò? Eh? Vuoi saperlo?!”

Ormai Bambi aveva quasi raggiunto la riva quando Leila le domandò che cosa avrebbe fatto, sempre continuando a ridere come un'ossessa.

Niente, ti lascerò morire di fame Redmund! Costi quel che costi!”

A quel punto Leila, che era in piena crisi da risate, mosse nuovamente la mano e, accidentalmente, creò un'onda che inghiottì – di nuovo - l'amica, facendole sbattere la faccia nella sabbia.


LEILAAAAAA!!!!” l'urlo stridulo di Bambi non tardò ad arrivare e, senza ritegno, Leila reclinò la testa all'indietro continuando a ridere, tenendosi lo stomaco con le braccia.


In vita sua, essere in grado di manipolare l'acqua non era mai stato tanto divertente come in quel momento.


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Dopo le selezioni...


Ehm... ragazzi? Credo che Leila si sia impazzita di botto”


Lavi irruppe nella stanza che avevano nominato come “sala professori” e, incrociando lo sguardo di Adelaide, Nox e Kiyomaro, avvisò gli altri cavalieri di ciò che stava accadendo nel campo da quidditch.

La mora fu la prima a parlare, alzando gli occhi dalla sua scopa, prestando attenzione alle parole di Lavi.

In che senso? Spiegati”

Più che spiegare veramente... dovreste venire a vedere quel che sta accadendo lì fuori. E' difficile da spiegare a parole”

I tre cavalieri si guardarono fra loro con sguardi curiosi.

Leila, fra tutti e dopo che avevano aperto la scuola ad altri ragazzi come loro, era l'unica che si era proposta come supplente - data l'assenza della professoressa che avevano assunto per insegnare Quidditch ai loro studenti – per l'esame di quella materia di quella settimana. E, ora che ci riflettevano, la cosa suonava veramente strana. Se consideriamo, poi, che l'ambizione del Cavaliere dello Scorpione era sempre stata quella di lavorare al Ministero nell'Ufficio per la Cooperazione Magica Internazionale, come suo padre, la cosa aveva ancor più dell'incredibile.


Vabbè, cosa starà facendo mai di male?”

Kiyomaro intervenne a difesa della sua ragazza ma, comunque, la cosa stava insospettendo anche lui.

Seriamente, forse è il caso che veniate a vedere”

Ok, allora andiamo”

Nox si alzò per primo, seguito a ruota dagli altri due, con l'idea che forse il rosso stesse solo esagerando e che Leila non stesse facendo niente di male. Ma, quando giunse al campo di Quidditch, la mascella quasi toccò per terra per via dello stupore.


Non ci credo”

Ve l'avevo detto, credo che Leila sia impazzita di botto”


Avanti, lavorate pigroni! Cosa sono questi culi mosci che vedo? Avanti, avanti, sù!”


Leila sedeva, su una tavola da surf incantata, sopra tutti gli altri ragazzi proprio al centro del campo.

Sotto di lei, partendo dal prato, aveva creato una sorta di bolla d'acqua gigante ed aveva sostituito le scope degli allievi con delle tavole da surf incantate come la sua.

Urlando e sbraitando incitava tutti loro a cavalcare le onde, schivare gli ostacoli che aveva disseminato (bolidi inclusi), e a lanciarsi le pluffe per fare punti nei cerchi che aveva posizionato più in basso del normale.

Ovviamente, poi, il tutto utilizzando l'incantesimo testabolla per permettere a tutti loro di respirare sott'acqua.

Un'esame faticoso è dire poco.

Ma... professoressa questo è il massimo che riusciamo a fare!”

Sciocchezze! Non vi state impegnando come si deve. L'attività fisica fa bene al corpo ed alla mente e se il corpo non sta bene è perché la mente, anche, non sta bene. Quindi avanti, voglio vedere il sudore scendere dalle vostre fronti sotto forma di tante piccole goccioline!”

Ma se stiamo immersi nell'acqua, come pretende di vedere il sudore?”

Invece di contestare le mie scelte, pensate a superare l'esame. Io vi avviso, se non acchiappate il boccino d'oro entro la fine della giornata, vi boccio. VI BOCCIO TUTTI! E dovrete ripetere l'esame fino a che non acchiapperete quella sfera dorata! Avanti, marche!”



Adelaide guardò la scena trattenendosi a stento dalle risate, esattamente come Nox e Kiyomaro.

Lavi, invece, era quasi impaurito dalla tenacia che dimostrava Leila nell'imporre le sue scelte agli allievi.

Secondo voi dovremmo fermarla in questa follia?”

Lo sai, Lavi, che quando Leila si mette in testa qualcosa è difficile fermarla. Anche se si stratta di fare una pazzia, lei persiste nel suo obiettivo”

E poi...” Adelaide continuò la frase subito dopo le parole di Kiyomaro “... vogliamo seriamente metterci contro di lei? In questo momento?”


Il silenzio si impossessò di ognuno di loro e la risposta fu unica per tutti.


Lasciamola fare, prima o poi si stancherà da sola”

Ma sì, quando volete che andrà avanti questa storia?”

E non credo proprio che boccerà TUTTI i nostri alunni, oggi, quindi...”

Lasciamola fare”


Inutile dire che, quel giorno, Leila bocciò TUTTI e li costrinse a ripetere l'esame altre otto volte ciascuno.


The End



NOTA:


(*) = Allora... la nota ci sta per il semplice motivo che, non avendo mai fatto surf in vita mia, non sapevo neanche come si chiamassero le “mosse” di questo sport. Quindi le ho prese da questo sito : http://www.nonsolofitness.it/sport/surf/tecnica-surf.html.

Ve lo metto nel caso qualcuno volesse sapere a quale azione mi stessi riferendo nel testo.



Piccolo Spazio “pubblicitario” : Per chi volesse, e per le poche anime pie che leggono ancora questa storia, ho deciso di pubblicare una nuova interattiva (dove sicuramente allungherò la data per inviare le schede, prolungandola fino a fine marzo).


Ve lo dico, così... nel caso abbiate voglia di dare un'occhiata :)



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Capitolo 31
*** Special 10: Attento a ciò che desideri ***


10

Angolo della pazza (ormai lo chiamerò così...):


Ciao a tutte e bentornate al penultimo special della storia.

Come potrete notare più avanti, il capitolo è dedicato interamente a Lavi. E colgo l'occasione per ringraziare profondamente Phebe per avermi inviato un ricordo super dettagliato! Infatti, ci tengo a precisare, che moltissime parti sono state riprese da ciò che lei aveva scritto perché le ho trovate PERFETTE per essere inserite.

Quindi, si può dire, che gran parte del lavoro è merito suo :)


Ho scritto questo capitolo in un giorno di lutto per me (manco a farlo apposta) e spero vivamente che possa piacervi.

Buona lettura.

Ci vediamo venerdì o sabato sera con il capitolo finale della storia, poi ci sarà un altro special ed infine l'epilogo.

Baci

Vic ^^



CAPITOLO SPECIAL 10:

Attento a ciò che desideri”



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Sfuggo ciò che m’insegue. Ciò che mi sfugge inseguo.
(Orazio)



Nonno, nonno! Perché non posso andare anch'io con papà?”


Un disperato Lavi di appena otto anni si voltò verso il distinto signore alla sua destra, alla ricerca disperata di un qualche gesto di conforto.

Tra singhiozzi e lacrimoni, Lavi sembrava più piccolo di quanto già non fosse. I pugni stretti cercavano, contemporaneamente, di trattenere la rabbia e di cancellare le lacrime che continuava a versare.

Suo nonno odiava vederlo in quello stato, esattamente come odiava il fatto che dovesse gestire, quasi sempre in automatico, lui tutte le “situazioni scomode” di famiglia. Che fossero, poi, affari o anche solo calmare i propri nipoti in un attacco isterico, quello era irrilevante.

A lui era spettato l'increscioso onere di dire al nipotino che non avrebbe potuto vedere la prima partita di suo fratello maggiore mentre, invece, ci sarebbe andato suo padre.

E, purtroppo per lui, Lavi non l'aveva presa bene per niente.


Perché sei ancora troppo piccolo, anche tuo fratello Karlos ha dovuto aspettare a casa quando è stato il turno di Allen”

Ma è la sua prima partita! La vedranno sia papà che Karlos ed io no!” Lavi tirò rumorosamente su con il naso e prese una boccata d'aria “Non è giusto, Allen non mi vuole! Allen è cattivo!”

Lavi, suvvia, non dire queste cose. Allen ti vuole bene”

Allora perché non ha provato neanche a convincere papà? Non mi vuole in quella stupida scuola!”


Ora la rabbia stava prendendo il sopravvento sulla disperazione e, mai come in quel momento, Lavi stava iniziando a provare una sorta di risentimento per la scuola che i suoi genitori chiamavano “Hogwarts”.

Hogwarts era la cosa più orribile che esistesse al mondo, Lavi ne era più che convinto.

Non solo gli aveva portato via prima Allen – anni fa - e poi Karlos, ma ora faceva entrare suo padre e non lui.

E Lavi non riusciva proprio a mandarlo giù.


Allen mi odia!”
Lavi...” suo nonno si inginocchiò alla sua altezza e, prendendogli le mani, tentò di calmare il più piccolo dei suoi nipoti “...non dire così, tuo fratello semplicemente non c'ha pensato, insomma, è normale che gli esterni non possano entrare al castello”
Ma papà ci va! La verità è che non mi vogliono lì!”
Ma no-”
Si invece!” in uno scatto di rabbia, Lavi si allontanò dal nonno indietreggiando.


Ormai non piangeva più e le lacrime avevano smesso di scendere dal suo volto già da buoni minuti. Quella scuola gli aveva portato via tutte le persone della sua famiglia a cui teneva di più e, come se ciò non fosse abbastanza, ora non lo faceva neanche entrare a vedere la prima partita di Quidditch di suo fratello. Odiava Hogwarts ed odiava quella stupida partita. Per questo le parole gli uscirono come un fiume in piena:


Vorrei tanto che cascasse tutto lo stadio!”


Ancora infuriato, Lavi girò sui tacchi e corse nella vecchia camera di sua madre ignaro di quello che sarebbe successo da lì a poco. Difatti, il weekend successivo Trent tornò a casa tanto sorpreso quanto confuso. Aveva appena varcato la porta quando si era soffermato nel salone di casa per raccontare alla moglie l'evento: gli anelli del campo da Quidditch della scuola erano crollati senza motivo apparente e nessuno era riuscito a ritirarli su in fretta. Di conseguenza, la partita era stata annullata.

Lavi, che stava giocando con il suo calderone giocattolo proprio sul tappeto del salone, sentì per filo e per segno il racconto di suo padre e non poté fare a meno di provare una sorta di piacere in tutto ciò.

Qualcuno aveva fatto sì che il desiderio di Lavi fosse esaudito. Ed il fatto che qualcuno l'avesse ascoltato, lo soddisfò ancora di più.


Proprio come ho desiderato.

Fu questo il suo pensiero. Un pensiero che, a lungo andare, si perse nei meandri della sua memoria...



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25 Marzo...


La funzione era finita. Ormai non c'era più nulla né da dire né da fare.

I suoi fratelli, sua madre ed i suoi nonni erano rimasti in piedi, di fronte alla lapide ed alla terra smossa, tra un singhiozzo e l'altro mentre Lavi si era dovuto allontanare per non collassare al terreno.

Seduto su una panchina del cimitero, riviveva mentalmente quella volta in cui gli anelli del campo di Quidditch erano crollati. E, mai come in quel momento, si stava dando dell'idiota perché... Dannazione doveva saperlo che non era opera di nessuno! Doveva saperlo che era sempre stata opera sua e di nessun altro! E poi...


Perché ho detto quelle parole a mio padre?


Il suono di quella frase gli ronzava in testa come il ritmo fastidioso di una chitarra elettrica. Rozzo e graffiante e forse, sotto sotto, era così che dovevano essere risultate le sue parole quando la sua voce le aveva emesse.

Non voglio vederti mai più, per tutta la vita!”

Al ricordo, contrasse la mascella mentre le mani gli iniziarono a tremare ed il cuore iniziò a martellargli forte nel petto.

Doveva dirlo ai suoi fratelli.

Doveva sfogarsi con qualcuno, anche solo per alleggerire di poco quel peso all'altezza del torace.


Come un condannato al patibolo si avvicinò ai suoi fratelli e li tirò piano per le maniche della giacca, guadagnandosi un'occhiata spenta e interrogativa che non fece altro che prolungarsi fino alla fine della sua confessione, mischiandosi allo stupore, al fastidio e alla rabbia.
Allen lo guardò, per tutto il tempo, con la superiorità con cui gli adulti guardano i bambini: una smorfia sprezzante in viso che lo colpì come uno schiaffo.


“Non dire cavolate, non lo hai ucciso tu, non ne sei in grado Lavi. Papà era un Tiratore Scelto, ha affrontato tanti combattimenti e ha rischiato tante volte la vita, il suo fisico era debilitato, ha avuto un infarto. Tu non sei materialmente capace di uccidere nessuno, sei solo un bambino ed hai i rimorsi per aver litigato con lui. Punto. Non ti azzardare a dire nulla del genere a mamma o ai nonni, hanno già abbastanza problemi al momento, non gli servi anche tu con le tue richieste di attenzione”

E, detto ciò, si allontanò da lui, dandogli le spalle senza voltarsi mai.


E Lavi sentì come se il suo cuore si fosse spezzato, ancora, quel giorno.

La voce di suo fratello era infastidita e lapidaria. Non l' aveva lasciato parlare, lasciato spiegare che invece era proprio colpa sua, che lui ci riusciva, come quando aveva fatto crollare il campo.

Allen non gli aveva dato possibilità di replica e Lavi odiava, odiava davvero che suo fratello maggiore pensasse che quello fosse solo un patetico tentativo di attirare l'attenzione mentre tutti erano in lutto per Trent Polaris.
Strinse i denti e mandò giù un singulto amaro a cui solo in futuro avrebbe saputo dare un nome: umiliazione.

Lavi si era sentito mortalmente umiliato dal pensiero di suo fratello, ferito nel profondo come lo era stato nel veder lui e Karlos sparire sul treno per Hogwarts e abbandonarlo a casa.

Come quando sua madre e suo padre gli avevano sorriso, dispiaciuti, annunciandogli che non sarebbero tornati a casa presto perché dovevano fare dei turni doppi.

Come quando suo padre gli aveva detto che non sarebbe potuto rimanere ancora con lui, come quando gli aveva detto che non voleva più vederlo e come quando dopo lo aveva ritrovato morto nel giardino di casa.
Le lacrime minacciarono di cadere dai suoi enormi occhi cangianti.

Avrebbe voluto piangere disperato e solo lo sguardo altrettanto ferito di Karlos gli impedì di farlo.

Lui, a differenza di Allen, era sempre stato il fratello più schivo, quello che non voleva abbracci o coccole perché erano roba da femmine o perché lui era grande, ma in quel momento gli sorrise con la stessa disarmante dolcezza con cui lo faceva suo padre.

Si piegò sulle ginocchia, prendendogli le mani, e disse:


“Non lo ascoltare...” la sua voce era carica di dolcezza “... non lo pensa davvero è solo molto triste come tutti quanti noi. Lo sai poi com'è fatto, crede di doversi prendere il peso di tutto. E' già in modalità “sono io l'uomo di casa e sono grande” ma sta soffrendo come tutti noi Lav, è solo il suo modo di dimostrarlo. Non ce l'ha con te, fratellino”
“Ma....” la voce di Lavi tremò.

Voleva davvero che quello che fosse successo fosse solo un brutto scherzo del destino e non opera sua. Eppure, più ripensava all'accaduto di anni prima e più se ne convinceva. E suo fratello Karlos doveva saperlo ad ogni costo.


... ho detto la verità Karlos, non mi sono inventato niente, non voglio attirare l'attenzione. Ho litigato con papà e gli ho detto che non lo volevo vedere mai più ed è successo….”
“Lavi!” Karlos portò le sue mani sulle spalle di suo fratello e, scandendo con precisione le sue parole, continuò:


Non. Sei. Stato. TU” e le disse con una convinzione tale da far nascere in Lavi un minimo di speranza.


Forse era vero che non fosse colpa sua.

Forse era stato davvero un brutto scherzo del destino.

Quello che senti si chiama senso di colpa. Hai litigato con lui e non ti sei potuto spiegare, non hai fatto in tempo e ora ti senti responsabile. Magari pensi che se non aveste litigato saresti stato con lui in quel momento ma, ehi Lav, non avresti potuto far nulla comunque. Un infarto è il cuore che si ferma e non si può far niente” le iridi di Karlos si velarono di un sentimento di tristezza, dopo aver pronunciato quelle parole. Ma il ragazzo era intenzionato a far star meglio il suo fratellino, per questo dopo pochi istanti riprese il suo discorso guardandolo con più fermezza:


Papà lo sapeva. Papà sapeva che gli volevi un bene dell'anima, che gliene volevi più di tutti, che lui era il tuo preferito. Papà lo sapeva e lo sa ancora. Lui non ti incolpa di niente, te lo giuro”

D-davvero?” Le lacrime che aveva trattenuto per tutto quel tempo, iniziarono a scendergli lungo le sue guance arrossate mentre una sorta di senso di leggerezza si faceva largo in lui.

Davvero”


A quel punto Lavi ricominciò a piangere senza neanche accorgersene, lasciandosi stringere in uno dei rarissimi abbracci di suo fratello mentre continuava a ripetergli, all'infinito, che Trent gli avrebbe sempre voluto bene e che li controllava da ovunque fosse ora.


Quando tornò a casa Lavi giurò a sé stesso che non avrebbe mai più desiderato nulla.

Si sarebbe sforzato e non sarebbe successa mai più una simile tragedia. Né nelle sua vita né in quella di nessun altro.


Non accadrà più. Non voglio che accada più.


Eppure gli anni passavano ed il suo “potere” non accennava ad andarsene. Ed anche se lui si concentrava al massimo per tentare di controllarlo, le cose che anche indirettamente desiderava, non facevano che avverarsi.

E ciò lo spaventava a morte.



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Tick, tack.

Tick, tack.

Tick, tack.


Lavi sedeva irrequieto, e piuttosto in ansia, nella sala d'aspetto del San Mungo, reparto patologie mentali, nell'attesa di essere chiamato.

Era arrivato con dieci minuti d'anticipo e, mentre continuava a torturarsi le mani con le unghie, la sua attenzione non poteva che essere focalizzata sul vecchio orologio a pendolo della sala.

Rigorosamente di legno pregiato, intarsiato, esso si ergeva in tutta la sua maestosità, regale e perfettamente ben saldato al terreno. Tutto ciò che Lavi non era in quel momento. E più passavano i minuti e, le lancette non facevano che muoversi ritmicamente in avanti, più non vedeva l'ora di incontrare il suo psicomago.

Probabilmente gli avrebbe prescritto di nuovo varie pozioni da prendere e Lavi sperava vivamente che, questa volta, riuscissero a produrre un qualsiasi effetto prorompente nel suo organismo.

Insomma, come era possibile che le pozioni che gli assegnava il Dott. Jensen non funzionassero su di lui?!

Lavi non sapeva spiegarlo, esattamente come non se lo spiegava il medimago. E sperava davvero che questa volta funzionassero.

Sospirò affranto.


Vedi di tacere, sei solo una ragazzina!”

Ragazzina a me?! Come ti permetti, brutto decerebrato! Il mio gatto è più intelligente di te!!”

Ah, maledetto il giorno che ti ho chiesto in moglie. Ma cosa mi diceva la testa, scommetto che mi hai rifilato l'amortentia, lurida mezzosangue!”

Mezzosangue? A ME! Tu gran figlio di una-”


Signori Mcdouglas, vi prego, state dando anche fin troppo spettacolo!”


Un'infermiera del reparto si intromise nella discussione fra quelli che sembravano essere due coniugi, con il tentativo di placarli. Purtroppo, però, tutto quello che ricevette furono solo insulti della peggior specie.

E la situazione fece adirare non poco Lavi.


Ma dico, io... ma si può fare una scenata del genere in un luogo pubblico? Sono proprio dei maleducati.

Vorrei proprio che la smettessero di rompere le scatole!


E, senza neanche rendersene conto, il desiderio di Lavi fu esaudito.

I due coniugi smisero all'istante di parlare. Con gli occhi spalancati ed entrambe le bocche aperte, tentavano in vano di emettere un qualsiasi tipo di suono dalle loro gole. Ma niente.

Come costretti a tacere, nessun verso uscì fuori dalle loro labbra.

E, solo quando il silenzio si fece spazio nella sala, solo allora Lavi si rese conto di quel che era appena successo.

E brividi di paura lo invasero all'istante.

Il fiato iniziò a mancargli mentre dei tremori si impossessarono delle sue mani.

Tentò di alzarsi dalla sedia ma le gambe non volevano saperne di muoversi, così come la testa non la smetteva di girargli.

Volse lo sguardo verso i due coniugi solo per assicurarsi che avessero smesso grazie all'infermiera, e non per opera sua, ma, quando vide il modo in cui lo stavano fissando, il cuore gli si fermò per un attimo.

Era colpa sua e loro lo sapevano.

Questa nuova consapevolezza fece sì che le gambe di Lavi si sboccassero e lo aiutassero a sorreggerlo.

Deglutì a fatica, alandosi in piedi e barcollando sulle gambe inferme.

Lo sapevano, adesso anche quei due sconosciuti lo sapevano.

Si mosse lento verso la porta dello studio, come se fosse improvvisamente immerso nella melassa e i suoi movimenti fossero intralciati da qualcosa di appiccicaticcio. Franò addosso all'uscio e vi batté sopra il pugno, prima debolmente e poi sempre più forte, in preda ad un panico crescente.
No, no, non andava bene, dovevano smetterla di fissarlo così, di giudicarlo, dovevano smetterla subito, Merlino, quanto avrebbe voluto che non lo facessero più.
Come automi i due si voltarono, lo sgomento ancora presente nei loro volti ed il silenzio pesantissimo che invadeva la stanza gli tolse il respiro.
Un attacco di panico, stava avendo un attacco di panico proprio in quel momento.
Chiuse gli occhi mentre il mondo cominciava a girare su se stesso, una nuova voce che irrompeva nella stasi di quella scena, un uomo che lo chiamava preoccupato mentre lui si accasciava lentamente contro la porta.
L'ultima cosa che vide su la figura sfocata del medimago piegarsi su di lui.


“Vorrei solo che tutto questo smettesse...vorrei solo che non fosse mai successo. Perché a me? Cos'ho fatto di male per meritarmi questo?”


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Ad un anno dalle selezioni...



Era il 25 marzo e l'aria profumava di primavera. I fiori avevano finalmente cominciato a sbocciare, dopo mesi e mesi di ghiaccio e freddo perenne, ed il sole illuminava lo scenario con i suo raggi solari.

Era proprio una bella giornata, Lavi se ne rese conto fin da subito non appena mise piede in quel posto che gli scaturiva alla mente solo brutti ricordi.

Avanzando lentamente nel terriccio, e stringendo la presa sul mazzo di fiori che aveva comprato poco prima, si incamminò nella zona più illuminata del posto.

Probabilmente era tutta una sua impressione, anzi sicuramente lo era, eppure aveva come la sensazione che da lassù qualcuno stesse illuminando la zona solo per lui. Come se fossero felice di vederlo in quel luogo dove, quasi mai, faceva ritorno volentieri.

Si fermò a pochi metri di distanza dall'oggetto dei suoi desideri e, senza curarsi di ciò che lo circondava, iniziò a parlare:


Ciao papà, come va? Spero che te la stia spassando lassù”


Il rosso sorrise leggermente pur non ricevendo alcuna risposta. Ma non glie ne importava. Fin tanto che stava là, con lui, tutto il resto era eclissato ai suoi occhi. Anche il fatto che stesse parlando con una lapide.


Sai un anno fa ho partecipato ad una sorta di selezione per un posto...” continuò imperterrito “... doveva svolgersi in una maniera ed invece per poco non ci lasciavamo le penne, tutti quanti” il solo ricordo della figura di Shade gli fece salire i brividi.

Comunque alla fine abbiamo risolto tutto, anche se non sono riuscito a prendere quel posto. Ma, ora che ci penso bene, forse non mi interessava veramente. Forse avevo deciso di partecipare, e non di ritirarmi, per dimostrare a me stesso che non ero proprio il mostro che pensavo di essere. Che forse, un giorno, sarei riuscito a controllare il mio potere e magari l'avrei usato per fare del bene, piuttosto che fare del male. Ed, in effetti, è proprio quello che sto cercando di fare in questo periodo”

Strinse di nuovo la base del mazzo di fiori e, inumidendosi le labbra, continuò:

E sai papà? Ci sono riuscito. Ora lo controllo e vado in missione per aiutare le persone che ne hanno bisogno...” le lacrime iniziarono a scendergli dal viso mentre il fiato iniziò a farsi sempre più corto “... mi dispiace solo di non essere riuscito a controllarmi quel giorno...” trasse un profondo respiro e, con l'orlo della maglietta, si asciugò gli occhi dopo aver tirato per bene su dal naso.


Gli anni passano ma la gente difficilmente cambia.


Comunque mi impegnerò per difendere le persone. Certo, non sarò un tiratore scelto, grande e potente, come te ma... cercherò di fare del mio meglio. Ti renderò orgoglioso di me, vedrai. Renderò tutti voi orgogliosi di me. Hai la mia parola!”


Noi siamo già orgogliosi di te, Lavi”


In quell'istante una mano gli si posò sulla spalla, ferma e decisa come il proprietario a cui apparteneva.

Lavi si voltò di scatto non pensando che ci fosse qualcun altro ad ascoltare e, quando vide il volto di suo fratello maggiore, per poco non gli venne un colpo.


Allen...” poi il suo sguardo incrociò la figura accanto a suo fratello “... Karlos... non pensavo di trovarvi qui”

Invece ci siamo eccome, fratellino”

E siamo davvero fieri della persona che sei diventato oggi” insisté, nuovamente, suo fratello Allen senza distogliere lo sguardo da lui.


Lavi si sentì quasi sprofondare dentro.

Abbassò la testa ed indietreggiò quel poco che bastava per far sì che la mano di suo fratello abbandonasse la sua spalla.

Ora sapevano che, di sicuro, era colpa sua se loro padre era morto.

Che era lui la causa della disgrazia nella sua famiglia. Delle lacrime di sua madre, di quelle dei suoi fratelli. E dei continui sbalzi d'umore di Allen.

Aveva rovinato le loro vite, per questo aveva quasi paura ad affrontare suo fratello.


Il passato si chiama così perché non lo si può cambiare, Lavi”

Le parole di Allen lo trafissero, nuovamente, quando la consapevolezza di star a parlare con un professionista della Legilimanzia lo colpì come un secchio d'acqua fredda.

E rimuginare su di esso, non ti porterà da nessuna parte fratellino”


Lavi chiuse gli occhi proprio quando le lacrime gli scesero, di nuovo, lungo le guance ma, proprio in quel momento, forti braccia lo tirarono a sé rischiando di sgretolarlo.


E non possiamo incolparti di un qualcosa che non sapevi controllare. Quindi basta Lavi. Perdona te stesso e vai avanti. Karlos ed io, l'abbiamo già fatto”

Anche Karlos, che era rimasto in disparte per tutto quel tempo, decise di avvicinarsi ai fratelli e contribuire all'abbraccio.

Lavi non si era mai sentito così.

Così fragile e bisognoso d'affetto come in quel momento.

E quando Karlos pronunciò, anche lui, le parole “Siamo orgogliosi della persona che sei, fratellino” quella fu la goccia che fece traboccare il vaso.

Come quando era piccolo, Lavi si ritrovò a piangere come un bambino.

Ma piangere non era mai stato così liberatorio. E la consapevolezza che i suoi fratelli l'avessero perdonato, lo fece singhiozzare ancora ed ancora. Fino a che non ebbe più lacrime da poter versare.

In quel misero gesto d'affetto e quella valanga di lacrime, Lavi aveva finalmente trovato un equilibrio.

Lavi aveva ritrovato la sua famiglia.


The End


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Capitolo 32
*** Giunti al Termine... ***


1

Il capitolo è lunghissimo (ben 20 pagine) ma vi prego di non maledirmi e di arrivare fino alla fine, visto che è il finale.

Fra due giorni vi posterò l'ultimo Special e poi il tanto agognato Epilogo.

Buona fortuna e buona lettura <3


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CAPITOLO 15:

Giunti al Termine...”


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ADELAIDE!”


Eric irruppe nella sala, dove si stava svolgendo la cerimonia delle investiture, con la delicatezza di un elefante in una cristalleria.

Seduta sulla poltrona bordeaux, la grifondoro si voltò di scatto nella sua direzione non appena sentì pronunciare il suo nome dalla sua voce.

Anche se era un fascio di nervi a causa dell'emozione del momento, la sua attenzione venne completamente catturata dal francese non appena le porte sbatterono sulle pareti.

Eric si reggeva in piedi a mala pena - lo si poteva capire da come si aggrappava all'uscio della porta –, aveva il fiatone e delle goccioline di sudore non facevano che scendergli dalle tempie.

Si era alzato dal letto della sua stanza, non appena aveva avuto modo di riprendersi, dopo essere stato soccorso dalla battaglia, ed il suo primo pensiero era andato subito nella direzione della mora.

Il biondo non ci aveva pensato un secondo di più, si era alzato in piedi ed aveva iniziato a correre in direzione della ragazza: si era concentrato quel tanto che bastava per capire in che stanza si trovasse Adelaide e nel giro di poco l'aveva raggiunta.


Che la sala fosse piena di gente, poi, quella era tutta un'altra storia ma Eric non ci fece nemmeno troppo caso.


Adelaide!” ripeté più indirizzato verso se stesso che non alla persona che portava questo nome, quasi come ad evidenziare il fatto che fosse reale proprio di fronte a lui.


Adelaide”

Le braccia gli ricaddero lungo i fianchi mentre il suo fiato iniziò, a poco a poco, a regolarizzarsi.

Adelaide...” continuò ancora con un sussurro di voce.


A quel punto, vista l'insistenza del biondo, Adelaide si decise ad alzarsi:


Eric ma cosa ci fai in piedi? Dovresti stare a letto e riposare”

Adelaide...” ma Eric non accennava minimamente ad ascoltarla tanto era preso dai suoi pensieri.


Non appena si era ridestato, aveva iniziato ad immaginare il peggio del peggio: urla, sangue, disperazione e morte. Insomma, la sua fantasia aveva galoppato a dismisura nel giro di pochi minuti e, tanta era l'ansia che anche una sola cosa di quest'elenco fosse successa, che aveva trovato la forza di alzarsi solo per assicurarsi con i suoi occhi che nulla fosse accaduto.

Ed ora la sua Adelaide stava lì, in piedi, viva e vegeta e con le guance leggermente arrossate per via della preoccupazione e dell'imbarazzo.


Eric espirò profondamente mentre un sorriso iniziava ad allargarsi ed il sollievo prendeva il posto dell'angoscia, all'interno del suo cuore.

Ignorando qualsiasi altra parola che fuoriuscì dalla ragazza, ignorando le espressioni confuse di tutti i presenti e la presenza stessa degli altri ragazzi attorno a lui, Eric iniziò a correre verso Adelaide.

Il cuore gli galoppava nel petto come cavalli impazziti all'ippodromo mentre i suoi arti fremevano per l'emozione.

A pochi passi da Adelaide, le braccia iniziarono a tremargli così come le mani iniziarono a prudergli.

Sì, prudergli.

Perché in realtà...


Merlino, quanto vorrei toccarla.


Ada...”


E, poco prima che la grifondoro potesse anche solo rendersi conto di ciò che stava accadendo, si ritrovò con le labbra di Eric premute sulle sue e le sue mani premute delicatamente sulle sue guance.


Fischi e urla di incitamento risuonarono nella stanza da parte di tutti i ragazzi mentre, lentamente, la realtà iniziò a prendere forma nella mente della ragazza.

Percependo il battito del cuore di Eric, attraverso il suo corpo, Ada sbatté più volte gli occhi prima di cingergli il collo con le proprie braccia.

A quel punto fu tutta una danza di labbra, lingue e sguardi. Carezze e passione mischiate assieme. E, ignorando tutto ciò che si scava scatenando attorno, Eric ed Adelaide continuarono a baciarsi come se si fossero appena ritrovati, dopo un lungo sonno durato anni. Come se si stessero aspettando da sempre, per sempre.


Ed in un certo senso, era proprio quello che era successo.



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Pensavi davvero di potermi battere, insulso mago giapponese dei miei stivali?”


Takao strinse la morsa sulla mano di Shade mentre, con le gambe, cercava di liberarsi dalla stretta della ragazza.

Anche se poteva sembrare priva di alcun tipo di forza, vista la sua figura esile e minuta, purtroppo non era quello il suo caso. Nonostante fosse alta poco più di un metro e cinquanta, nella sua forma umana, la ragazza possedeva una stretta d'acciaio in grado di strangolarti la gola con la sola forza del pensiero. Ed ora proprio quello che lei stava tentando di fare col Cavaliere del Cancro.


Da quando in qua sei razzista, Shade?”

Da quando hai avuto la bella idea di trasportarmi negli Inferi, maledetto Shimizu!”


Il volto di Takao si tirò in un sorriso sghembo mentre la ragazza continuava a stringergli la morsa attorno alla giugulare.

Certo essere nominato come Guardiano di una delle Porte degli Inferi, sul mondo terreno e per via del proprio potere, era stata decisamente una vera botta di fortuna, nel suo caso.

Aveva escogitato un piano perfetto: doveva battersi con Shade, aggrapparla per bene, trasportarla negli Inferi, lasciarla là dentro a marcire come un condannato qualsiasi e ritornare sulla Terra grazie alla maschera kabuki che Rune gli aveva costruito. Difatti era proprio per via di quell'oggetto che riusciva a tornare indietro ogni volta, senza di esso i suoi poteri non sarebbero stati facili da controllare e lui sarebbe rimasto là dentro insieme a quell'abominio che aveva preso controllo del corpo di Frederick.

E, purtroppo per lui, stava accadendo proprio questo.

Poco prima che riuscisse a fuggire da quel posto maledetto, la nanetta aveva pensato bene di riprendere la propria forma umana, svicolando così dalla morsa di Takao, e rubargli la maschera kabuki dal volto proprio nell'attimo in cui si era distratto.


Poteva essere stato più sfortunato di così in vita sua?

Ne dubitava.


Ed ora Shade lo teneva in pugno, alzato per il collo con una sola mano mentre con l'altra si rigirava la sua maschera immacolata.


Sai una volta Frederick ha ascoltato una conversazione fra te ed il tuo amichetto dell'acquario, Rune giusto?”

Takao deglutì a fatica.

Giusto”


Nessuno all'interno dei cavalieri sapeva che aveva dei problemi a controllare il suo potere e che la maschera gli serviva per equilibrarlo. Nessuno eccetto il creatore della maschera. Quindi Shade non avrebbe dovuto saperlo che gli serviva per tornare indietro, no?

Eppure Takao sentì il panico crescere nel suo petto non appena continuò ad ascoltare il monologo della ragazza.


Comunque non era sua intenzione ascoltare di nascosto, diciamo che quel giorno è stato più preso dalla curiosità che non dalla voglia di farsi i cazzi propri. Sai, Freddy è un ragazzo così curioso, e tu non mostri quasi mai il tuo volto senza questa maschera. Comunque sto divagando, il fatto è che ha sentito il perché non ti separi mai da questo oggetto e...”

Il cuore di Takao perse un battito.

Quindi lei sapeva?


Dannazione!


Shade esplose in una risata malvagia non appena vide il terrore negli occhi del giapponese.


Quindi è vero Takao? Hai davvero dei problemi di equilibrio interiore? Da te, se devo essere sincera, non me lo sarei mai aspettato”


Merda, merda, merda!


Quindi questa maschera serve per tornare sulla Terra da questo luogo infernale” Shade focalizzò la sua attenzione su quell'oggetto come se fosse Gollum con l'anello del potere.

Era stregata ed affascinata in una maniera tale che, si può dire, le brillarono quasi gli occhi per la gioia.

Sai penso proprio che me la terrò io, allora”

Si girò verso di lui e strinse maggiormente la presa sulla sua gola. La strinse così forte che Takao iniziò ad annaspare.

Non... non...”

Come scusa? Credo di non riuscire a sentire le tue parole. Forse dovresti prendere un po' d'aria per pronunciarle meglio”


Brutta stronza che non sei altro.


Queste furono le parole che avrebbe voluto pronunciare, purtroppo per lui però non era nella condizione per poterle emettere dalla gola.


Non... funziona... su-gli... altri”


Shade, a quel punto, si accigliò ed allentò di poco la presa quel tanto, però, da permettergli di prendere aria all'istante.


Come sarebbe a dire che con gli altri non funziona?”

E'... la verità... è stata progettata solo per me e, solo per me, funziona”


Ok, diciamo che se dovesse morire con addosso la mia maschera, la sua anima sarebbe solo rispedita negli Inferi. Ma questo è un dettaglio che posso benissimo evitare di riferire.


In un impeto di rabbia, Shade urlò una bestemmia e scaraventò il giapponese dietro di lei, sull'orlo di un precipizio.

Takao rotolò più volte su se stesso e, per miracolo, si fermò poco prima della caduta.


MALEDIZIONE!”


Ormai fuori come una pazza scatenata, Shade non lo degnò di alcuna attenzione, troppo presa a fare avanti ed indietro per via della rabbia.

Takao respirò profondamente, più volte, mentre continuava ad assistere a quella scena.

Ora come ora, era distratta. E, se davvero non lo stava più calcolando, forse avrebbe potuto prenderla alla sprovvista ed ucciderla con un gesto secco del polso.

Istintivamente si portò la mano alla caviglia, dove nascondeva un pugnale affilato, e quando constatò che, nella caduta, non l'aveva perso il suo cuore iniziò a martellare forte per l'emozione.


Un colpo. Un solo misero colpo e tutto questo sarà finito.


I suoni attorno a lui iniziarono a diminuire per poi cessare nel giro di pochi istanti.

Il fiato si fece più corto e pesante mentre il battito sul suo cuore sostituiva le urla di Shade, all'interno della sua testa.


Un colpo. Solo uno.


Takao si alzò in piedi ed iniziò a raggiungerla.


Un colpo e tutto questo finirà.


Nel frattempo Shade si era fermata e gli dava le spalle.

Forse la fortuna aveva ricominciato ad assisterlo e, ripetendo a più non posso il suo nuovo mantra, Takao prese quel gesto come un aiuto del destino: tirò fuori dal suo stivale il pugnale e la lama scintillò sotto la luce delle fiamme degli Inferi.


Uccidila, recupera la maschera e vattene.


I suoi piedi si mossero più in fretta, quasi animati da un antico spirito guerriero.

La sua mano si strinse sull'elsa del pugnale.

I muscoli si contrassero ed il cuore accelerò per l'ansia.


Uccidila, recupera la maschera e vattene.


Caricò il colpo a due passi dalla schiena della ragazza e si focalizzò sulla scapola sinistra, con lo scopo di colpire il cuore alla prima botta.

Era a pochi centimetri da lei.

Poteva quasi percepire il calore della sua pelle.

Ed anche se trafiggere lei voleva dire trafiggere Frederick, l'avrebbe fatto ugualmente per ristabilire la pace.


Ma, anche se potremmo elencare tutta una serie di motivazioni, Takao non arrivò mai a colpire Shade.

Così come la lama non trafisse mai il suo corpo.


Con uno scatto fulmineo, poco prima che il pugnale toccasse la carne della ragazza, Shade si girò su se stessa, ricreò una spada con l'oscurità degli Inferi e trafisse Takao prima che lui potesse fare lo stesso.


Credevi davvero che non avessi considerato una tua possibile rivalsa, cavaliere?”


Takao sputò sangue dalla bocca non appena Shade gli rigirò la sua lama nel petto.

Il pugnale gli cadde dalla mano mentre la vita, negli occhi e nel corpo di lui, iniziavano ad abbandonarlo.


Anche se non credevo che fossi così stupido da tentare l'impossibile. Hai perso, rassegnati”


La spada fu estratta dal corpo di Takao con una violenza inaudita.

Takao barcollò all'indietro prima di cadere sulle proprie ginocchia e ritrovarsi, faccia a faccia, con il nemico.


Ho perso sì...” le ultime parole gli uscirono dalle labbra assieme agli ultimi aliti di vita “... ma hai perso anche tu Shade”

Che dici? Tu vaneggi, ti ho ucciso! Ho vinto!”


La ragazza si irrigidì all'istante mentre un sorrisetto insolente dipinse il volto di Takao.

Oh, puoi pure avermi ucciso.... ma hai perso... non c'è modo di uscire da qui... ti ho condannato per bene, dolcez-AH!”


Prima che potesse terminare la frase, una lancia di oscurità lo trafisse dalla clavicola in giù. E poi un'altra sulla coscia, ed un'altra sul braccio, e un'altra ancora sulle mani, fino a che tutto il suo corpo non fu ben impiantato al terreno.

La vita lo abbandonò, una volta per sempre, già alla prima lancia ma Shade lo massacrò fino a che la sua ira non si fu placata un poco.

Era vero: aveva vinto su di lui ma aveva perso rimanendo segregata negli Inferi.

E per lei non c'era più alcuna via di ritorno.


Urlò con tutto il fiato in corpo. Urlò per ore, giorni, settimane, chi può dirlo.

Ma di lei non si seppe più niente per secoli fino a che una delle Porte dell'Inferno, non fu aperta di nuovo...


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Giornata di fuoco in tutto il mondo, oggi, 3 Ottobre 2025.

Buongiorno a tutti, telespettatori, qui è Mary-Anne Smith che vi parla in diretta da Buckingham Palace.

Dopo lo strano fenomeno notturno in cui il sole pare essere sorto nel bel mezzo della notte, nonostante la luna fosse già alta nel cielo, secondo diverse indagini abbiamo riscontrato problemi di varia natura in tutto il mondo. Ad iniziare dalla Cina, luogo in cui il sole sarebbe dovuto sorgere correttamente.

E’ qui con me la Dott.ssa Charles, esperta di fisica astronomica, che insieme a noi cercherà di far luce sul mistero che ha colpito il nostro pianeta. Dottoressa, prego, a lei la parola.”

Buongiorno Mary e grazie per avermi contattato per svelare questo fenomeno paranormale che ha scombussolato le nostre esistenze”

Grazie a lei per aver accettato, Dottoressa, ma ora ci dica: è mai successo, nella storia del nostro pianeta, un evento del genere? E se sì, a quale linea temporale può essere ricollegato? E’ una cosa che potrebbe riaccadere in futuro o si tratta solo di un mistero irrisolto, come la città di Atlantide?”

Beh, guardi, dalle mie conoscenze posso solo affermare che questa non è la prima volta che accade un evento simile”

Davvero?”

Davvero. Abbiamo riscontrato, e messo a confronto, parecchi dati significativi presi da antiche scritture in lingua celtica del nostro patrimonio culturale. E pare che numerosi eventi di questo genere si siano verificati, di continuo, in un determinato lasso di tempo: da circa l’anno mille fino alla seconda metà del Trecento”

Quindi dal Quattrocento in poi, non abbiamo più alcun tipo di testimonianze?”

Precisamente. La mia teoria è che, a ritmi ciclici e regolari, il Sole, che è la stella più grande del nostro sistema solare, una volta ogni determinati anni, vari la traiettoria dei pianeti che gli orbitano attorno. Generando, di conseguenza, il fenomeno di coesione con la luna in un determinato luogo geografico. Quindi, piuttosto che un mistero irrisolto, potremmo affermare che si tratti più di un qualcosa ‘a cadenza regolare’ che ricorda al nostro pianeta, come agli altri, che è possibile il verificarsi di tale evento”

Intende… Come una sorta di ricordo della Terra?”

Sì, diciamo di sì. In maniera molto romanzata ma il senso è quello”


Ricordo della Terra? Ma per favore. Nox vedi di spegnere al più presto questo stupido aggeggio elettrico”

Suvvia, Iris, è divertente sapere cosa si inventano i babbani ogni volta che noi maghi combiniamo un qualcosa di anomalo nel mondo. Mi fa sentire molto supereroe in un universo di formiche. E la cosa mi esalta”


Nox accavallò la gamba, stravaccandosi meglio sul divano lussuoso della sala da pranzo, mentre un sorrisetto compiaciuto gli si dipinse sul volto.

Iris, in piedi e dietro di lui, levò gli occhi al cielo prima di tirargli uno scappellotto in testa. Poi, si piegò in avanti per afferrare il telecomando e spegnere quella stupida televisione.

Ehy!”

Scusami Blacknite, Ma questa strana scatola parlante mi irrita

Nox ridacchiò davanti l’ammissione di Iris.

Ma va? Non l’avrei mai detto… dimmi cosa non lo fa, piuttosto?”

Sei sempre il solito!”

Lanciando il telecomando addosso al ragazzo, nel tentativo di farlo tacere viste le sue risate, Iris si incamminò verso la direzione della porta.

Ehy, dove vai?”

A farmi un giro” l’ex grifondoro non fece neanche in tempo a replicare, che la russa se la richiuse appresso di scatto, poco dopo averla varcata.

Ne aveva abbastanza di tutte le strampalate ipotesi dei babbani, che era stata costretta ad ascoltare per tutto il tempo che aveva fatto compagnia a Nox, per questo aveva deciso di fare due passi per schiarirsi le idee.

Dopo aver sconfitto Shade, lei, Ted, Eric ed il piccolo piromane di miglior amico che si ritrovava, si erano svegliati poco dopo la fine di tutto.

Da quel che aveva capito, erano rimasti incoscienti per quasi tutta la battaglia e i ragazzi erano riusciti a portare a casa una vittoria schiacciante anche senza il loro aiuto.

Sotto sotto un po’ quella situazione la irritava ma poi se rifletteva su quello che gli era accaduto in quei giorni, anche se non l’avrebbe mai ammesso, era grata a tutti loro per aver scongiurato l’Apocalisse.

Ripensando a Mirax ed alla sua bella visitina dal futuro, Iris non faceva che chiedersi cosa sarebbe successo ora nel tempo da cui proveniva la ragazza. Avendo variato il suo presente, avrebbe dovuto variare anche il suo futuro. E, in cuor suo, sperava davvero che ciò fosse successo.

Ma ora come ora, doveva solo impegnarsi a vivere al meglio il presente.


Tutto il resto, ormai, era solo il passato.


Un raggio di luce quasi l’accecò quando si ritrovò davanti l’enorme porta finestra del corridoio.

Fuori era pomeriggio inoltrato ed il sole stava calando, regalando sfumature rossastre e dorate su tutto il paesaggio.


Una cosa da togliere il fiato.


Per questo Iris non ci pensò due volte e, spalancando le finestre, si mise ad osservare il tramonto seduta sul cornicione di marmo del balcone.

Le fontane del castello erano state incantante da alcuni maggiordomi a servizio della famiglia Baskerville e gli schizzi d'acqua, uniti alla luce del tramonto, regalavano giochi armoniosi tutti attorno ai verdi prati e roseti del giardino.

Colori oro e rame si mescolavano, senza neanche farlo di proposito, in quel maestoso scenario, talmente tanto da renderlo quasi incantato.

E, in un certo senso, era proprio come se il sole avesse animato tutta la flora circostante.


Ehy, come va?”


Iris si girò di scatto non appena una figura maschile si sedette accanto a lei. Era stata talmente presa ad osservare il panorama che non si era resa conto del suo arrivo.

Lavi la guardò con un sorriso sereno stampato sul volto. Gli occhi, screziati di verde, erano messi ancor più in risalto dai caldi raggi solari e, mentre attendeva una risposta dalla russa, allungò la mano sinistra offrendogli un ghiacciolo dalla strana colorazione color puffo. (*)

Ormai non aveva più timore della ragazza come il primo giorno che l'aveva conosciuta e, in qualche maniera, la battaglia con Shade aveva incrementato la sua autostima. E poi... aveva delle domande che gli frullavano nella testa fin da quella mattina, da quando avevano nominato Kiyomaro Cavaliere dell'Ariete ed Adelaide Cavaliere della Bilancia, e tutti loro erano stati reclamati o dalla Luna Rossa o dal Sole Nero per unirsi ai rispettivi ordini. E, ne era più che certo, che l'unica persona che potesse dargli delle risposte esaustive, fosse proprio di fronte a lui.

Per questo cercò di rendersi amichevole fin dal principio.


Iris guardò quella sorta di gelato leggermente scettica ma, alla fine, si convinse ad afferrarlo ed iniziò a stringerlo fra le mani.

Poi, poco dopo e ciondolando le gambe nel vuoto, parlò:


Bene grazie. Tu piuttosto, tutto bene sì?”

Bene, bene. Grazie” il rosso girò la testa verso il tramonto e continuò il suo discorso:

Vorrei farti una domanda, se non ti spiace”

Iris ridacchiò mentre si portava il ghiacciolo alle labbra.

Solo una?”

Lavi trattenne un risolino ironico.

Sì”

Certo, allora spara!”

Ecco... non mi è chiara una cosa: oggi Ted, durante la cerimonia di investitura, blaterava su un qualcosa riguardo una strana pozione chiamata Ambrosia ed un certo Graahl – o una cosa del genere. Puoi darmi qualche spiegazione? Credo di non aver capito appieno...”

Lavi iniziò ad assaporare, anche lui, il suo ghiacciolo e, focalizzando la sua attenzione in direzione del tramonto, attese la risposta della russa, che non tardò ad arrivare:

Allora, partiamo dal principio...” Iris raddrizzò le spalle e si schiarì la voce prima di continuare “.... Il Sole Nero e la Luna Rossa furono fondati intorno all'anno mille da Merlino ed alcuni suoi ex compagni di scuola, nel tentativo di proteggere il calice dorato dove voi tutti avete bevuto quella strana pozione luccicante. Ecco, quel calice in realtà è il Santo Graahl.

Varie leggende ruotano attorno a quell'oggetto ma si può dire che, in generale, esso abbia la facoltà di donare i poteri a coloro che ne sono sprovvisti. Maghi o babbani, non fa alcuna differenza. Ovviamente, nel primo caso, si limiterà ad accresce le facoltà magiche donando a colui, o colei che berrà in quel calice, quello che noi abbiamo chiamato “fattore plus” il primo giorno delle selezioni. In entrambi i casi, comunque, garantirà questo particolare codice genetico a tutti i discendenti che sono riusciti a bare da esso. Ma questo potrà avvenire, appunto, solo nel caso in cui il mago in questione – o babbano – non abbiamo alcun sintomo di fattore plus. In tutti gli altri casi, è il Pilastro della Magia che elargisce il suo potere in eccesso e lo dona al mago o alla strega.

Comunque secoli or sono Morgana tentò di impossessarsene per ampliare i suoi poteri e Merlino e gli altri riuscirono a fermarla prima che fosse troppo tardi.

Il motivo, però, per cui lei tentò un'azione così folle... non ci è stato mai tramandato...”

Iris addentò quel pezzo di ghiaccio, riflettendo sulla storia che Rune le aveva raccontato più di un secolo prima, intristendosi poco dopo.

Nonostante fossero passati tanti anni, pensare a Rune la faceva ancora star male.

Ed avrebbe continuarlo a farle male per sempre, visto che secondo lei- ancora una volta – non era riuscita a salvare una persona per cui provava un affetto immenso.


E l'Ambrosia che c'entra? E' quella pozione che abbiamo dovuto bere prima, tutti noi, dopo le varie investiture degli altri cavalieri?”


La domanda di Lavi la obbligò a tornare alla realtà circostante mentre, come lei, anche lui addentava il suo ghiacciolo dal colore bizzarro.


Sì Lavi, è quella pozione che avete bevuto stamattina. Quello è un antico intruglio d'origine egizia il cui compito è quello di donare l'immortalità. Ma, per far sì che ciò avvenga, è assolutamente necessario diluirlo nel Santo Graahl e berlo prima dello scadere di un'ora dalla sua creazione. Senza seguire queste precise istruzioni, è solo una normale pozione sbrilluccicante”


Lavi la guardò intensamente ripensando alle parole appena pronunciate.

Ecco perché Ted si era affrettato a far bere quell'intruglio, a tutti loro, dopo lo smistamento nei due ordini. In effetti, riflettendoci, Ted aveva versato l'Ambrosia poco prima dell'apertura della cerimonia, sotto gli occhi di tutti loro, e questa si era portata via più di mezz'ora per la nomina ufficiale di otto cavalieri.


Ora che ci pensava, i conti tornavano tutti.


Hai altro da chiedermi Lavi o è tutto chiaro?”

Il rosso scosse velocemente la testa con fare negativo.

No, grazie Iris ora ho capito tutto”

Bene, sono felice per te perché io invece credo di non aver capito una cosa relativa a questa sorta di ghiacciolo geneticamente modificato”

Lavi rise di gusto a quell'affermazione e, immaginando già quale fosse la domanda della russa, la incitò a continuare:

E sarebbe?”


Ecco... sì, insomma... sono io che ho le ghiandole salivari che non funzionano, o questo gelato ha davvero un gusto dolce e salato allo stesso tempo?!”

Il grifondoro scoppiò a riderle in faccia senza ritegno.

Che c'é? Che ho detto di male? Aspetta, non dirmelo... mi sono giocata le mie papille gustative, non è vero?! Di sicuro c'entra quell'abominio di Shade e quei suoi tentacoli maledetti! A forza di risucchiarmi energia, deve avermi anche risucchiato la capacità di percepire i gusti! Mannaggia a lei ed alle sue manie di grandezza!”


No, Iris...” il rosso si portò una mano sotto l'occhio sinistro, asciugandosi una lacrima sfuggitagli a causa del troppo ridere “... QUESTO ghiacciolo ha esattamente il sapore che dici tu: dolce e salato. Non a caso si chiama ghiacciolo al sale marino. Quindi, mi dispiace dirtelo, ma Shade non c'entra niente”

Iris assottigliò gli occhi guardandolo di traverso.

E cosa aspettavi a dirmelo?”

Volevo vedere fin dove ti avrebbe portata la tua immaginazione e, se devo essere sincero, non me la sono sentita di rovinarti la storia”

Rovinarmi la storia? Mi stai forse dicendo che mi faccio i film mentali?”

Tecnicamente, sei tu che lo stai dicendo. Non io”



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Merlino sedeva rigido, su quel tavolo circolare, scrutando negli occhi di ognuno dei presenti.


Si dice che gli occhi siano lo specchio dell'anima, e forse è proprio per questo motivo che l'ex serpeverde continuava in quell'azione.

Forse, indirettamente, cercava di leggere le anime dei suoi amici ed anche se conosceva l'opinione di molti di loro dubitava che alcuni l'avrebbero mai supportato in quella richiesta.


Allora, ricapitoliamo...” Elaine Crowlee rivolse un'occhiata gelida alla ragazza seduta accanto a lei dopo averla sentita sospirare.

Era risaputo che Nefertiti Blackwood non fosse il massimo della simpatia e, se fosse dipeso da lei, avrebbe proprio evitato di invitarla. Ma, purtroppo, le sue abilità magiche erano risultate fondamentali nella lotta contro Morgana, per questo Merlino si era deciso a convocarla. Anche se, avrebbe giurato la giovane Crowlee, fosse stato quasi costretto a farlo visto che gli aveva quasi salvato la vita.

Elaine comunque si schiarì la voce e continuò il suo discorso:

Stavo dicendo... quindi ricapitolando, vuoi fondare un sorta di confraternita per proteggere il Santo Graahl per evitare che qualcun altro voglia impossessarsene. Ho capito bene?”

Benissimo, Elly”

Ed hai chiamato tutti i presenti perché vuoi il nostro aiuto per la creazione di questo ordine, giusto?” rincarò la dose, Aqua.

Giusto”

A quel punto fu Nefertiti a parlare:

Ammesso e non concesso che ti appoggiassimo in questo scelta... propongo di creare due differenti ordini e non uno solo”

Leonard Polaris, a quelle parole, espresse il suo disappunto:

E sentiamo per quale motivo dovremmo crearne due e non uno solo?”

E' per differenziare i possessori del fattore 'plus', mi sembra ovvio. Non possiamo permettere che dei mediocri proteggano il Santo Graahl al pari di coloro che ne sono più degni”

Questo è razzismo, Blackwood! Come le discriminazioni fra coloro che sono purosangue e coloro che non lo sono. E la cosa mi fa vomitare” Aqua esplose, sbattendo le mani sul tavolo, non appena intuì le intenzioni di Nefertiti.

Questa è la realtà, Black, e tu meglio di chiunque altro dovresti sapere che i purosangue non sono come i mezzosangue o i nati babbani. Motivo per cui direi di creare due ordini fra chi ha davvero il potere e chi invece ne è solo portatore sano

Ma ti ascolti quando parli?” Aquarius intervenne a favore della gemella, indurendo la mascella.

I vostri cugini sono della mia stessa opinione, Black, siete voi il ramo della famiglia che non comprende”

Disse la sotto categoria della famiglia Black” Aqua assottigliò gli occhi mentre un sorrisetto malefico le incorniciava il volto per la battutina sagace che la sua mente aveva appena procreato.

Nefertiti si irrigidì all'istante ma, poco prima che potesse ribattere, una voce maschile la sovrastò:

Io credo che la proposta di Nefertiti sia piuttosto ragionevole”

Lennox King appoggiò, come da copione, la proposta della sua migliore amica e, rivolgendo lo sguardo verso Merlino, aggiunse:

Inutile dire che avrai l'appoggio di entrambe le nostre casate solo a queste condizioni”

Leonard ed Aquarius si alzarono entrambi di scatto:

QUESTO E' UNO SPORCO RICATTO!”

DOVRESTE VERGOGNARVI ANCHE SOLO AD AVENZARE SIMILI RICHIESTE!”

E voi dovreste imparare a moderarvi!” ringhiò di rimando Lennox.


Merlino sospirò pesantemente, portandosi una mano sulla fronte.

Ma cosa cavolo gli aveva detto il cervello nel radunarli tutti sotto un unico tetto? Si era illuso se sperava che, dopo la battaglia con Morgana, avessero iniziato ad andare d'amore e d'accordo.

E, ora più che mai, si rendeva conto di essersi sbagliato.


Nessuno di loro sarebbe mai cambiato, né ora né mai.


Cosa dicono i cugini Baskerville?” Elaine si rivolse a loro nel tentativo di placare la disputa in corso.

Zeph e Reuben Baskerville si girarono entrambi nella sua direzione dopo essersi scambiati uno sguardo complice. Poi Zeph, parlò:

Credo che quella di creare due ordini non sia una cattiva idea”

Dio ti ringrazio!”

Ma non per il motivo che elencavi prima, Nefertiti” aggiunse appresso Reuben dopo l'estasi della ragazza.

Spiegati meglio Zeph” commentò Merlino come rianimato.

L'ideale sarebbe creare due ordini differenti, solo per depistare maggiormente eventuali nemici. Creando due differenti categorie la gente potrebbe non capire chi ha davvero il Santo Graal nelle proprie mani e chi, invece, è posto solo alla sua difesa”

Interessante”

E potrebbe essere un ulteriore soluzione creare anche delle sotto categorie di questi ordini, giusto per differenziare le abilità di ciascuno dei componenti, tipo se esiste un guaritore posizionarlo in un determinato ordine e via dicendo”

Aqua si raddrizzò sulla sedia e si rivolse al suo migliore amico: “Così ha decisamente più senso, credo sia una buona idea”

Ah, ora la mia idea ti piace Black?! Tanto valeva darmi ragione fin da subito!”

La tua motivazione non aveva molto senso, Blackwood, la loro motivazione, invece, regge molto di più”

Lennox intervenne, nuovamente, a difesa dell'amica:

E come li chiamiamo, allora, questi ordini? Sentiamo”

Stavo pensando alle eclissi” Reuben si avvicinò a Lennox ed iniziò a parlare:

Essendo due facce della stessa medaglia, trovo che sia un'ottima idea chiamarli come i due tipi di eclissi che si possono verificare nel cielo: la Luna Rossa ed il Sole Nero...” il giovane Baskerville quasi saltellò sulla sedia dopo aver espresso la sua idea. Quindi continuò:

Allora? Che dite?”

Tuttavia l'entusiasmo di Reuben si affievolì non appena il silenzio si impossessò della stanza e ciò non fece che renderlo più nervoso del solito.

Che avesse proposto un'idea tanto bizzarra e strampalata come suo solito?

Eppure non gli sembrava proprio campata in aria ma, viste le facce torve degli altri ragazzi del tavolo, stava proprio iniziando a ricredersi.

Non... non vi piace... l'idea?”

E' grandiosa, Reu, sei un genio!” Aqua esplose, come era solita fare, in un'esclamazione energica.

Grazie Aqua, ma non esageriamo” Reuben distolse lo sguardo dalla sua cotta storica, arrossendo leggermente mentre lei continuava ad elogiarlo.

Oh, Reu, tu e la tua solita modestia. Non preoccuparti assolutamente”


Oh, Reu, tu e la tua solita modestia. Bleah, ma ti prego”

Problemi Blackwood?”

Sì, problemi Black dato che stanno per sanguinarmi le orecchie a causa di tutta questa mielosità”

Comunque la trovo un'idea geniale” continuò Aqua, rivolgendosi a Merlino, ignorando bellamente Nefertiti “Tu che ne pensi?”

Merlino annuì con la testa, sorridendo leggermente, in segno positivo.

Anch'io la trovo un'ottima idea se pensiamo, poi, che avevo intenzione di seguire i segni zodiacali come impostazione iniziale dell'ordine... direi che calza a pennello”

Ottimo! Allora possiamo passare alla fase successiva”

Elaine corrugò la fronte. Guardò prima Aqua e poi Merlino con aria confusa prima di aggiungere:

E sarebbe? Scusate”

L'ex serpeverde si alzò dalla sedia e, con un sorriso smagliante, affermò:


Beh, ora che gli ordini sono decisi. Penso che possiamo procedere con le selezioni. Invieremo delle lettere a tutti i maghi e streghe, al di sopra dei 17 anni, in tutto il mondo chiedendogli di partecipare. A quel punto dovremmo solo aspettare chi si presenta e poi procederemo con delle prove. Siamo tutti d'accordo...?” Guardò uno per uno tutti i presenti prima di aggiungere “... fondatori?”



Tutti acconsentirono senza ulteriori discussioni e, da quel giorno, vennero fondati i due ordini del Sole Nero e della Luna Rossa.



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Allora, siamo tutti d'accordo?”


Kiyomaro scrutò, con le sue iridi color carbone, uno ad uno tutti ed undici i cavalieri.

Erano quasi le due del pomeriggio e, a dire il vero, non vedeva l'ora che quell'assurda discussione giungesse al termine...

Si erano rintanati nella Torre d'Astronomia del loro nuovo Castello la mattina alle nove per discutere riguardo un'idea che era venuta a Farley il giorno prima e, dopo tante ore, ancora non ne erano venuti a capo.

Insomma, trovare il nome per la scuola che volevano fondare non doveva essere un problema insormontabile ma alcuni soggetti, seduti a quel tavolo circolare, non avevano fatto che fare i guasta feste fin dal principio.

E persino in quel momento, continuavano incessabilmente.

Io persisto nei miei ideali”

Ancora, Iris? Non chiameremo la scuola Iris'Academy. Mettitelo bene in testa”

La strega tamburellò le dita della sua mano destra sul tavolo liscio, con aria quasi seccata, mentre assottigliava lo sguardo in direzione di Ian che l'aveva appena contraddetta.

Sempre meglio che Strangler's Academy”

Ragazzi, siamo in dodici a decidere. E la scuola non può certo portare il nome di un solo fondatore” Leila ruppe la guerra di sguardi che il Cavaliere dei Gemelli e quello del Cancro avevano appena iniziato e, voltandosi verso Kiyo, continuò affermando:

Io credo che l'idea di Kiyo sia quella più ragionevole”

Ragionevole sì, per carità, ma non vedo proprio come possa essere fattibile”

In che senso Kyla?”

L'americana rivolse uno sguardo dubbioso in direzione alla sua connazionale, alzando leggermente un sopracciglio.

Nel senso...” Kyla si sistemò meglio sulla sedia e, alzando leggermente il mento con fare fiero, proseguì:

Trovo che l'idea di Kiyo di chiamare la scuola come un qualcosa che rappresenti tutti noi, sia davvero una buona idea” I suoi occhi incrociarono quelli Kiyo, nell'esatto istante in cui pronunciò il suo nome.


Dove voleva arrivare il nuovo Cavaliere del Toro?


Ma, insomma, siamo realisti ragazzi! Non possiamo mica chiamare la scuola con i nomi di tutti noi! Verrebbe fuori una storpiatura immane!”

Io non ho mai detto di chiamare la scuola con i nostri nomi, Kyla”

Ok, Kiyo, allora cosa intendevi con la frase qualcosa che ci rappresenti

Adelaide si intromise nella discussione solo per esporre il proprio parere:

Potremmo adottare un qualcosa di simbolico”

Simbolico?”

Sì, Kendra, simbolico!”

La corvonero guardò la grifondoro con aria penetrante mentre il suo cervello già stava elaborando una soluzione con i dati appena ricevuti dai suoi colleghi.

Pensierosa si portò la mano sotto il mento e, fissando le varie mappe sparse per il tavolo, un'idea le balenò nella testa.

Penso che Ada abbia ragione! Dovremmo affidarci a un qualcosa di simbolico”

Qualche idea a riguardo?”

Keith si sporse leggermente in avanti in modo da poter vedere meglio la sua compagna di casa.

Nel frattempo, fra lui e Kendra, Farley continuava a sfogliare il libro sulle stelle che aveva iniziato a leggere da quando aveva capito che la discussione si sarebbe protratta per un bel po' di ore.

E fu proprio quel libro a dare lo spunto a Kendra.


Sì, Keith, potremmo decidere un nome che fa riferimento al cielo stellato!”

Non ti seguo” Nox aggrottò le sopracciglia e si sistemò dei ciuffi ribelli che gli erano caduti sul viso, in modo da guardare meglio Kendra.

La ragazza espirò pesantemente.

Voglio dire: noi siamo i cavalieri di una costellazione, giusto? Ognuno di noi occupa un ruolo all'interno dello zodiaco. Zodiaco che è ripreso dalle stelle e dai segni zodiacali. A mio parere, dovremmo chiamare la scuola facendo un riferimento alle nostre posizioni

Intendi dire un qualcosa tipo: Stars' Academy o qualcosa del genere?”

Non proprio questo nome, Ted, ma sì. Pensavo un qualcosa del genere, per questo credo che l'idea di Ada sia la più sensata che abbia sentito in tutta la mattinata”

Sono d'accordo!” affermò Eric un po' troppo energicamente.

Adelaide gli rivolse un sorriso smagliante, non appena il biondo si girò a guardarla, e, abbassando leggermente lo sguardo, rispose un flebile “Grazie Eric” che ebbe l'effetto di far sorridere di rimando anche il ragazzo.


A tutto quello scambio di effusioni mal celate, Kyla alzò gli occhi al cielo palesemente seccata ma quando li ribassò trovò quelli muschiati di Ian a fissarla divertiti.

Imbarazzata, l'americana girò la testa in direzione di Kendra e continuò per evitare di farsi prendere dal panico solo perché Ian l'aveva fissata.


Sembro una ragazzina alla sua prima cotta.


Potremmo chiamarla un qualcosa tipo... Galaxia” aggiunse poi, nel tentativo di calmarsi.

Merlino, ti prego no!”

Qualcosa da ridire Leila?”

Suona tanto la storpiatura di una serie tv babbana!”

La strega di Salem la guardò stralunata.

Una cosa?”

Una serie tv babbana! Sai tipo The Vampire Diares, Pretty Little Liars...”

Kyla guardò l'americana come se fosse un alieno appena atterrato sulla Terra, con la sua astronave.

Leila le scoppiò a ridere in faccia.


Che ridi?”

Già, scusa, dimenticavo: una purosangue da generazioni è praticamente impossibile che guardi la televisione babbana”

Cos'è questa televirione?”

Adelaide e Kendra scoppiarono a ridere all'unisono, unendosi alle risate di Leila, non appena sentirono la parola uscire dalle labbra di Kyla.

E' televisione, non televirione!”

Anche Ian iniziò a ridacchiare procurando altro nervosismo al Cavaliere del Toro.

Vabbè, quello che è! E comunque stavamo parlando del nome della scuola!”

Ma guardatela come cambia discorso dopo la figuraccia che ha appena fatto?”

Vuoi forse morire Meghetos? E comunque, dato che sembri tanto saccente ed erudito, perché non proponi TU qualcosa di decente?”

Keith smise di ridere ed un silenzio quasi tombale si impossessò della stanza.

Kyla sfruttò subito quel momento per cercare di sfottere il corvonero ma non ebbe neanche il tempo di terminare la frase, intrisa di cattiveria, che il biondo la stupì non poco.


Potremmo provare un qualcosa tipo Stellarium o giù di lì. Insomma, i segni non sono altro che un ammasso di stelle portate a formare una determinata figura. Potremmo tentare con qualcosa del genere”


Farley bloccò di botto la lettura del suo libro. Un'idea stava prendendo forma nella sua testa e, forse, avrebbe potuto mettere la parola 'fine' a questa storia.


Kiyomaro guardò il biondo quasi senza parole. E pensare che l'aveva sempre reputato un mezzo idiota.

Stava ricredendosi e non di poco.


Però, niente male amico!”

Ian si affrettò a battere il pugno al suo migliore amico il quale, con questa uscita geniale, era riuscito ad azzittire tutti i presenti.

Lo so, lo so. Modestamente sono un genio”


Ora non esagerare, Meghetos”


La voce profonda di Farley arrivò, ad ognuno di loro, come un fulmine a ciel sereno.

Il Cavaliere del Capricorno se n'era stato in disparte per tutte quelle ore, preso a contemplare il suo libro e minimamente interessato alla discussione. Eppure, adesso, non faceva che guardali, uno per uno, con quei suoi occhi penetranti.

Si soffermò leggermente di più su Kendra, Adelaide e Keith e, chiudendo di scatto il tomo fra le mani, affermò con fermezza:

Io dico di chiamarla Planetarium

Planetarium?”

Esatto, Kiyo, Planetarium. Pensateci...” e nel dire ciò si rivolse ad ognuno dei presenti “... Come si chiama il posto babbano dove si possono osservare le stelle quando più ti aggrada? Il Planetario! Cerchiamo un qualcosa di simbolico e che ci rispecchi dato che siamo i fondatori di questa scuola, allora per quale motivo non chiamarla in un nome che ricordi, agli altri, costantemente della nostra esistenza?!”

Iris lo guardò quasi senza parole.

Sono d'accordo con Farley!” rispose alla fine risoluta e, scattando di lato, si rivolse anche lei agli altri cavalieri:

Obiezioni?”

Secondo me il nome Stellarium era più figo”


E ti pareva che Ian non aveva da ridire?


Intuendo la disapprovazione di Iris, all'affermazione del ragazzo, Kiyo decise di intervenire per fare da paciere:

Mettiamolo ai voti. Credo sia la soluzione più semplice e diplomatica. Alzi la mano chi è a favore del nome Stellarium?”


Tuttavia, oltre Ian e Keith, nessun altro decise di appoggiare quel nome come decisione finale.

Al contrario, quando fu chiesto chi fosse a favore del nome Planetarium, quasi tutti i presenti espressero la loro preferenza.


Bene...” constatò, il giapponese, quasi con soddisfazione “....direi che abbiamo una soluzione. Ora possiamo andare a mangiare, sto morendo di fame!” scatenando le risate di tutti i presenti.



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Settembre, Salem...


Samantha passeggiava, per i corridoi della scuola di Salem, quasi con un'andatura titubante e con l'aria del condannato che sta per andare al patibolo.

Killian, accanto a lei, non faceva che guardarla di sottecchi, divertito da tutta quella situazione, ridacchiando a bassa voce.


Guarda che ti sento, è inutile che tenti di trattenerti!”

Suvvia, Sam, rilassati. Dobbiamo solo trovarla e convincerla ad iscriversi alla Planetarium. Nessuno ti ucciderà, puoi starne certa”

Lo so, lo so, ma ho paura. E se non si ricorda di me? Come posso sapere se Ted ha obliviato solo il tempo passato nel castello dei Baskerville o anche la nostra amicizia? Anzi, no: e se si ricordasse di me e mi odiasse perché pensasse che l'ho abbandonata?”

La bionda si bloccò di botto ed iniziò a prendersi la testa fra le mani.

Tutto vorrei tranne che la gente pensasse che non sono leale! Penso che non lo sopporterei se mi chiamassero approfittatrice o sfruttatrice!”

Killian la guardò di sottecchi.

Per quale motivo una persona dovrebbe chiamarti con certi epiteti?”

Non è questo il punto, il fatto è che io sono sempre un po' insicura di quello che faccio e penso che non ci sia niente di più brutto nel tradire qualcuno che crede in te”

Io credo in te” Killian la girò in modo da poterla guardare dritta negli occhi. Le prese le mani nelle sue e, abbassandosi lentamente, le depositò un leggero bacio sulle labbra.

Dopo averle portato una mano sul volto, le accarezzò una guancia con fare affettuoso e poi si ritrasse leggermente.

Aprì gli occhi e, mentre Sam tentava di riprendersi da quello che era appena successo, vide passare Erin proprio di fronte a lui.

Lei lo guardava come se lo conoscesse ma aveva l'aria di chi stava vivendo una sorta di conflitto interiore, per questo non si mosse a salutarlo e rimase ferma a fissarlo.

Killian sorrise e si abbassò all'altezza di Sam per sussurrarle qualcosa:


E' proprio dietro di te, ora vai e attacca tigre!”


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1° Settembre, Brasile...


Sei sicuro che il tuo amico si sia trasferito proprio in questa parte del globo?”


Kiyomaro continuava a tenere lo sguardo fisso sulla cartina fra le sue mani mentre il pugnale di Rune parlava chiaro: William Dandelion si trovava a Castelbruxo ed era uno dei ragazzi col fattore plus.

Non c'erano dubbi.

Per questo suo padre gli aveva impedito di partecipare alle selezioni, un anno prima, e l'aveva portato su un altro continente.

Peccato che la mappa indicasse solo il continente, la scuola, ma non la posizione esatta di dove si potesse trovare il ragazzo.

Insomma, il vecchio cavaliere dell'acquario quando l'aveva creata poteva anche aggiungere le coordinate ai lati no?


Will, vecchia carogna, dove ti sei cacciato?


Kiyo, mi stai ascoltando?”

Sì, Leila, scusa ma ero talmente assorto nei miei pensieri che mi sono dimenticato di risponderti. Comunque: sì, dovrebbe essere da queste parti”

Il giapponese arrotolò velocemente la mappa e la ripose nella tasca dei suoi pantaloni.


Castelbruxo era stata impegnativa da trovare ma, finalmente, Kiyo e Leila erano riusciti nel loro intento ed ora la scuola si stagliava proprio sotto i loro piedi.


Una folata di vento scompigliò i lunghi capelli color cioccolato di Leila.

Allora non ci resta che atterrare e cercarlo” l'americana si sistemò una ciocca di capelli dietro l'orecchio ed iniziò la sua ascesa, indirizzando la scopa verso il basso.

Solo a metà, fra Kiyomaro e la scuola, Leila si voltò a guardarlo.

Allora? Andiamo? Immagino che fremi dalla voglia di rivedere il tuo amico, non è vero?”

E gli rivolse un sorriso smagliante che fece perdere un battito al cuore del giapponese.

Dopo aver preso finalmente una decisione sull'incertezza del suo cuore, avvicinandosi a lei, le si affiancò e le sistemò meglio i capelli.

Immagini bene”

Allora andiamo, non vedo l'ora di conoscerlo! Spero solo di piacergli”

Gli piacerai, stai tranquilla”

E come fai a dirlo?”

Perché a me tu piaci, e non credo che ad uno dei miei migliori amici tu possa risultare antipatica”


Fu il gesto più naturale del mondo ma il cuore di Leila iniziò a battere all'impazzata.

Sfoderando un dolce sorriso, la ragazza prese la mano del ragazzo e la strinse forte nella sua.

Ti ringrazio”

All'ennesimo sorriso della castana, Kiyo non riuscì più a resistere e, con un gesto veloce, l'avvicinò a sé e la baciò con ardore.

Si staccarono, dopo diversi minuti, solo per riprendere fiato e, a quel punto, William passò in secondo piano fra i pensieri di Kiyomaro.


Ora come ora, c'erano solo lui e lei.

E nessun altro.


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Settembre, Hogwarts...


Però, gli anni passano ma Hogwarts è sempre la stessa”


Ada ridacchiò all'affermazione del biondo e, prendendolo per mano, lo trascinò oltre le porte del castello in direzione della Sala Grande.

Dietro di loro, come se si trovassero in un mondo a parte, Mabel e Lavi non facevano che guardarsi attorno alla ricerca delle persone che erano venuti a cercare.

Lavi, sei sicuro che Erwin sia tornato ad Hogwarts dopo essersi defilato dalla competizione senza dire niente a nessuno?”

Sicurissimo, mi sono messo in contatto con un mio amico qui dentro e pare che sia tornato ad essere il solito sbruffone di sempre. Forse anche più di prima, stando a quanto afferma lui nella lettera”

E Mallory?”

Secondo le mie fonti, anche lei è tornata a scuola come se nulla fosse. D'altronde, lei era stata obliviata”

Mabel annuì con la testa mentre le sue iridi grigio ferro continuarono a scrutare i ragazzi presenti nella Sala Grande.


E notizie di Jennifer?”

A quello ci ho pensato io”

Ada si girò verso di loro con una strana energia in corpo.

Se da un lato la questione del possedere il fattore plus l'aveva buttata giù, dopo quello che era accaduto si può dire che ciò le aveva donato una nuova forza interiore che le aveva restituito il sorriso.

E poi, non c'era da dimenticare il fattore Eric.

Da quando si erano messi insieme, quei due non facevano che sorridersi dalla mattina alla sera.

Una cosa stomachevole, a detta di molti, ma Mabel era convinta di non aver mai visto Ada sorridere in quella maniera prima d'ora.


E non poteva che essere felice per la sua amica.


Parlando di Jennifer, la ragazza fece il suo ingresso proprio sotto gli occhi dei cavalieri e ben presto fu stritolata in un abbraccio spacca ossa della mora.


Mallory sedeva, invece, composta e pacata al tavolo dei corvonero. Ed Erwin si pavoneggiava, come suo solito, a quello dei grifondoro.

Stava giusto per fare uno scherzo ad un ragazzino al tavolo dei serpeverde, quando il sorriso gli scomparve dal volto.


Li aveva visti.

Li aveva visti e se la stava facendo sotto dalla paura.


Con molta nonchalance si alzò dalla panca e si affrettò a raggiungere il corridoio più vicino, alla sua sinistra.

Che sta facendo?”

Mi sembra ovvio Lavi, il codardo tenta la fuga”

Beh, se è questo il suo intento credo proprio che fra poco gli verrà un infarto. Farley non aveva detto che avrebbe perlustrato quel corridoio?”

Ooooh sì, eccome se lo ha detto!”

Mabel iniziò a sghignazzare.

Accidenti, pagherei oro pur di vedere la sua faccia quando incontrerà Farley!”


Delle urla di aiuto, con un leggero acuto femminile, si propagarono proprio da quella direzione.

Evidentemente, Erwin doveva già averlo incontrato.


Scommetto che varcherà l'arco e tornerà in Sala Grande in meno di 15 secondi”

Secondo me Farley non lo fa proprio tornare”

Scommettiamo, Mabel?”

Tieni pronti i soldi, Lavi”



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Alla fine la selezione si era conclusa e niente obbligava più il ragazzo a restare in quel posto maledetto. O, almeno, lui lo reputava tale dopo tutti quegli avvenimenti.

Dopo essere stato utilizzato come 'pupazzo' di quella matta psicopatica, Scorpius era arrivato alla conclusione che non ne poteva proprio più di tutta quella storia: di fattori 'plus', di antiche anime rilegate negli Inferi e Cavalieri Reggenti che compaiono e scompaiono quando più gli aggrada.

Ed il fatto di possedere un potere legato all'oscurità non lo rendeva felice per niente.


No.

Proprio no.


Non voleva neanche più sentir parlare di Luna Rossa o Sole Nero in vita sua, piuttosto avrebbe bruciato qualsiasi pagina di qualsiasi libro di testo di astronomia che portasse anche solo le lettere eclissi.

Voleva solo continuare a vivere una stupida vita normale, come un qualsiasi ragazzo di Hogwarts.

Questa era la sua volontà e questo avrebbe fatto della sua esistenza. Non si discuteva.

E basta.


Quindi... è vero che te ne vai?”


Lily aprì leggermente la porta socchiusa ed entrò nella stanza del ragazzo.

Il suo sguardo si focalizzò sui vestiti fluttuanti in aria e sul suo baule spalancato sul letto.

Suo fratello Albus le aveva accennato la decisione del suo migliore amico di abbandonare il castello e tornare a condurre un'esistenza normale ad Hogwarts, ma mai avrebbe pensato che, anche solo una parola di quello che gli aveva riferito, fosse priva di menzogna.

Eppure quel baule era un evidente segno di quanto si era sbagliata.

Sì, e non resterò un minuto di più qua dentro” continuò il biondo, agitando velocemente la bacchetta, facendo ripiegare i vestiti prima di posizionarli nel baule. Poi si girò verso di lei e continuò:

E tu ed Al? Che avete deciso di fare?”

Lily sbuffò appoggiandosi alla parete accanto la porta.

Già, loro due cosa avrebbero fatto?

Aveva avuto modo di parlare anche di quell'argomento con suo fratello e sia lui che i loro genitori insistevano sul fatto che fosse meglio prima finire la scuola e poi essere membri integranti degli ordini.

Che poi, detto da suo padre - Harry Potter – che neanche aveva terminato gli studi, era tutto dire.

Ciononostante questo suggerimento non le era sembrato proprio privo di senso, per questo aveva deciso assieme ad Albus di tornarsene a scuola il giorno dopo.

Ce ne andiamo anche noi” disse alla fine sospirando quasi afflitta.

Davvero?” Scorpius si voltò di scatto verso di lei con uno strano luccichio negli occhi.

Che fosse contento della sua pseudo resa?

Probabile.

Forse internamente stava già pregustando il fatto di come lei avesse abbandonato così facilmente l'idea di far parte degli ordini.

E' vero che Keith era stato nominato Cavaliere dei Pesci al posto suo, ma Ted e gli altri avevano subito aggiunto, che tutti quelli che non erano riusciti ad essere nominati cavalieri, potevano contribuire alla costruzione del loro nuovo quartier generale e restare per migliorare le proprie capacità.

Comunque quel sorrisetto non accennava a svanire dalla faccia del serpeverde e ciò fece ritrovare, in Lily, parecchia della sua grinta.

Davvero e non per chissà quale insulso motivo che pensi!”

Scorpius incrociò le braccia, ridacchiando leggermente.

A sì? E a cosa starei pensando? Avanti, su, sono tutto orecchi”

Speri di fregarmi in qualche maniera, Malfoy? Sappi che con me non attacca!” rispose la rossa con tutta la determinazione che le apparteneva.

A quel punto Scorpius smise di sorridere. Si portò una mano dietro la nuca e si avvicinò a due palmi dal naso da Lily. Poi, accarezzandole leggermente una ciocca dei suoi capelli rossi fuoco, si attorcigliò l'estremità sul suo dito indice e disse:

Sei sicura di quello che fai, Lily? Potresti non rivedere più il tuo amato Baskerville. Sei disposta a rinunciare a lui?”

Le iridi del biondo ricaddero sulle labbra socchiuse della rossa, scatenando la conseguenza di far inumidire le proprie a quella visione.

Lily se ne rese conto subito e deglutì a fatica.

Cosa c'entrava ora Farley?!

Non sono una che molla facilmente...” sussurrò lievemente “... non mi è mai piaciuto arrendermi”

Scorpius sorrise a quella confessione perché... cavolo, era proprio la parte che più preferiva di Lily! Quel lato del suo carattere testardo, ostinato e combattivo. Sì. Era proprio grazie a queste qualità che si era innamorato di lei.

E non l'avrebbe ceduta così facilmente ad un discendente del demonio quale era Farley Alister Baskerville.


Nossignore, mai e poi MAI.


Lasciando scorrere la ciocca di capelli, Scorpius si allontanò da Lily e si affrettò a chiudere il suo baule.

Anche io non sono uno che molla facilmente” recuperò il suo mantello nero come la pece ed indossò i suoi occhiali da sole grigi specchiati, giusto per darsi un tono da figo.

E non ti lascerò facilmente nelle mani di quel Baskerville, d'altronde...” tirò via gli occhiali verso la fronte e, guardandola dritta negli occhi, continuò “... io sono Scorpius Hyperion Malfoy. Ed i Malfoy ottengono sempre ciò che vogliono” fece l'occhiolino alla ragazza e, nel giro di un attimo, si volatilizzò dalla stanza, lasciando una Lily alquanto stordita e confusa.




Piccola noticina di fine capitolo:

(*) = il ghiacciolo color puffo e la scena del tramonto sono stati ripresi, tali e quali, da un “pezzo storico” di Kingdom Hearts! In particolare di KH 365/2 days. Spero vi sia piaciuto.

Phebe, questo è per te xD

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Capitolo 33
*** Special Finale: Quando tutti i nodi vengono al pettine ***


1

CAPITOLO SPECIAL FINALE:

Quando tutti i nodi vengono al pettine”



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Dopo le selezioni, un giorno nei corridoi di Planetarium...


Mabel camminava, svogliatamente, per i lunghi corridoi di Planetarium.

Leila l'aveva convocata con estrema urgenza per consultare insieme le lista di tutti i ragazzi col fattore plus che erano riusciti a scovare e, per quanto la cosa potesse elettrizzarla, non riusciva a capire il motivo per cui avesse dovuto convocarla alle sei e mezza del mattino.

Anche se non era riuscita a diventare il cavaliere del suo segno, assieme a Lavi e gli altri, le era stato detto che avrebbero fatto meglio a rimanere uniti “tutti sotto lo stesso tetto”.

Per questo le avevano dato una stanza in cui alloggiare e libero accesso a tutte le ali del castello.

E poi, se doveva dirla tutta, non fremeva proprio dalla voglia di ritornare a casa.


Chissà che avrà di così urgente da dirmi.


Presa dai suoi pensieri, intenta a raggiungere Leila il prima possibile, un bagliore violaceo le sfrecciò a due millimetri dal naso facendole prendere un colpo.

Ma che ca- ah, scusa Ma-belle, ti sei fatta male?”

MERLINO! Meghetos, hai appena attentato alla mia vita forse?”

Con un sorriso divertito, Keith si appoggiò allo stipite della porta della sua stanza, intento a guardarla. Dopodiché scoppiò a riderle in faccia senza ritegno.

Ti diverti forse?”

Veramente, se devo essere sincero: sì, la tua faccia è impagabile!”

Ah, ma davvero? Vedremo quanto ti divertirai quando ti avrò cancellato il ricordo di questo incontro dalla memoria!”

Mabel agitò velocemente la mano nella sua direzione, con l'intento di instaurarsi nella sua mente prepotentemente ma qualcosa andò storto e lei si ritrovò di fronte al nulla.


Dov'era finito Keith?


Sono qui, dolcezza”

Esattamente dietro di lei, e nella medesima posizione di prima, il corvonero se la rideva sfacciatamente.

E ciò fece imbestialire Mabel ancora di più.


Perseverando nel suo intento, la ragazza continuò a provare ad instaurare una connessione col suo cervello per farlo bloccare all'istante.

Ma il fatto che il biondo potesse apparire e scomparire come gli pareva, stava creando una situazione decisamente di stallo.

Sono qui” affermava un secondo prima ed il secondo dopo continuava con un “O forse qui”.

Davvero seccante.


Alla fine, Mabel si decise ad attuare la più vecchia tattica di tutti i tempi.

Se non riusciva a fermarlo con i poteri l'avrebbe fermato con le mani.


Intercettando il suo “compari-appari”, non appena il ragazzo si materializzò al centro della stanza di fronte, Mabel gli si gettò addosso facendolo cadere di schiena dolorante.

AAAAH! Che dolore, un rinoceronte ha appena incontrato la mia strada! Morirò fra ATROCI agonie me lo sento!”

MA PIANTALA! Non sono mica così pensate come dici!” rossa in volto, come un peperone, Mabel tentò di difendersi come meglio poté. Ma Meghetos era comunque un avversario temibile. E, sotto sotto, stava iniziando a piacerle il modo in cui si tiravano quelle fossette ai lati della sua bocca mentre sorrideva.

Per non parlare di quei profondi occhi color verde smeraldo.

Che poi, occhi del genere non li aveva mai visti in vita sua.


Sono verdi all'esterno mentre all'interno prendono una colorazione dorata, quasi ramata.

Davvero begli occhi.


Beh? Ti sei imbambolata Ma-belle? Troppo presa a contemplare il mio viso perfetto ed i miei lineamenti aggraziati?!”


A quelle parole, Mabel si ritrasse di scatto e si voltò in direzione del muro.

Imbarazzata come non mai in vita sua, sperava quasi che un fulmine passasse di lì e la incenerisse... giusto per non dare soddisfazione a quel Meghetos.

Ma, non appena il suo sguardo incrociò il dipinto davanti a lei, tutti quei pensieri si dissolsero nell'aria lasciando spazio ad una domanda:

Cos'è questo?”

Keith si alzò da terra e le si affiancò, iniziando a guardare anche lui di fronte a sé.

Questo è l'albero genealogico della mia famiglia”

E perché si trova qua?”

In teoria, questa sarebbe la mia stanza e dato che a casa mia ce ne è dipinto uno... ho pensato di fare la stessa cosa anche qui”

La corvonero si avvicinò al muro ed alzando lievemente un mano iniziò a seguire le linee verdognole che lo componevano.

Christopher... Nathaniel... Michael... Cornelia...

Uno ad uno esaminò tutti quei volti fino ad arrivare quasi in cima e, una volta che l'ebbe raggiunta, si fermò di colpo.

Alkab Black”


Dove l'aveva già sentito?


Sei imparentato con la famiglia Black?”

Di scatto si voltò verso il biondo, inarcando un sopracciglio.

Sistemandosi meglio la maglietta, Keith si alzò velocemente da terra e la raggiunse con poche falcate.

A dire il vero non è proprio il ramo “principale” della famiglia Black”

Il ramo “principale”? Che vuol dire, che esistono anche dei rami secondari della famiglia Black?”

Keith annuì senza distogliere lo sguardo dalla pergamena col nome dipinta sul ramo; portò la sua mano sinistra proprio nel punto in cui si leggeva Alkab Black e, agitando la bacchetta nell'altra mano, sussurrò uno strano incantesimo in una lingua che Mabel riconobbe subito come...


Tedesco? Come fa a conoscere il tedesco?


Voleva chiederglielo, ma la domanda gli morì in gola quando vide tante linee sottili colorate partire da quel nome e dispiegarsi sulla parete accanto, alla loro destra, che era ancora perfettamente bianca.

Sotto ogni linea, poi, altri nomi di altri maghi appartenenti alla famiglia di Keith iniziarono a prendere forma.

Solo la voce del ragazzo la distolse da quella magia.

Durante le generazioni molti membri della famiglia Black sono stati dimenticati e cancellati dall'albero genealogico solo per aver compiuto gesti che i loro genitori ritenevano “indegni” ed inaccettabili per un membro di quella famiglia”

Mabel sbatté gli occhi sorpresa a quell'affermazione: “Davvero? Non ne avevo idea”

Già. Ma il bello è che bastava davvero pochissimo per essere “espulso” dalla famiglia. Prendiamo il mio antenato, Alkab, per esempio. Guarda qua, la vedi questa linea orizzontale proprio accanto a lui?”

Keith allungò il braccio e, con un dito, iniziò a seguire la linea violacea fino a che non incontrò un'altra pergamena con su scritto un nome quasi impronunciabile.

Kliemhilde Liesbeth Magnus?”

Esattamente. Il mio antenato fu cancellato dall'albero della famiglia Black solo perché decise di sposare una nobildonna tedesca piuttosto che inglese. Ed il fatto che anche lei fosse una strega purosangue non servì a molto quando i miei tris-tris-tris-tris- nonni decisero di diseredare il loro primogenito. Per questo non discendo proprio dal ramo principale della famiglia Black, bensì da quel ramo che ha deciso di proseguire, portandosi comunque il nome di quel casato, per una propria direzione. Alkab amava Kliemhilde più della sua stessa vita, più della fama che il suo nome gli aveva procurato nei secoli e non ci pensò due volte ad abbandonare tutto per sposare la donna che amava”

Che cosa romantica”

Già, lo penso anch'io”

Minuti di silenzio si protrassero dopo il discorso, appena concluso, del biondo e Mabel era talmente presa da tutta quella storia che, nel frattempo, si era dimenticata di un particolare FONDAMENTALE che girava attorno a tutta quella faccenda.


Kliemhilde Magnus.

Magnus.

Aspetta, oh cazzo, QUEL casato Magnus?!?!?!


Mabel indietreggiò quasi di scatto mentre continuava a leggere quel nome illuminato nella parete.

Ehi, tutto bene?”

Keith se ne rese conto fin da subito e, con sguardo interrogativo, si avvicinò alla ragazza.

Che hai, Mabel?”

Ho una domanda da farti”

Oooook” il biondo inclinò la testa di lato, sempre più confuso, dopo aver sentito la freddezza delle parole che la corvonero aveva appena pronunciato “Spara”

Kliemhilde Magnus” Mabel inspirò ed espirò lentamente prima di ripetere il cognome della donna “Magnus... che tu sappia, esistono altre famiglie di maghi e streghe che portano il cognome Magnus in Germania?”

Keith aggrottò la fronte.

Come mai questa domanda?”

Rispondi e basta”

Beh... veramente no. Di famiglia Magnus ne è sempre esistita una sola, in Germania, e l'ultima discendente appartenente a quel casato fu proprio Kliemhilde”

Quindi mi stai dicendo che...”

Che, dato che era l'unica figlia femmina in vita, il casato si è estinto secoli or sono quando ha deciso di sposare un Black. Tutti i loro figli hanno ereditato il nome del padre e, da quel che ne so, non ci sono più Magnus in vita da secoli, ormai”

Quindi, facendo due conti veloci, l'unico discendente diretto, ancora in vita...”

Gli occhi azzurri della ragazza incrociarono quelli color smeraldo di lui e, deglutendo pesantemente, pronunciò la frase che le ronzava in testa da un po ':

... sei tu?”

Esattamente, vivo ed in carne ed ossa!”

Il biondo le regalò un sorriso a trentadue denti prima che, purtroppo per lui, Mabel gli tirasse un destro sullo zigomo.

Keith cadde a terra esterrefatto.

Ma dico sei scema? Ora che ti ho fatto?!”

Questo è per aver rovinato per sempre la vita della mia famiglia!”

COSA?! IO non c'entro proprio niente?! E che cosa avrei fatto mai alla tua famiglia sentiamo?!”

Mabel urlò, con occhi iniettati di sangue, contro al ragazzo con tutte le energie in corpo prima di affermare: “La famiglia Magnus, la TUA FAMIGLIA-”

Ehy, io sono un MEGHETOS, non dare colpe che non mi appartengono-”

Fa lo stesso! La TUA famiglia maledisse LA MIA secoli fa e, ad ogni generazione, ogni donna del casato Crowlee è destinata a perdere per sempre ciò che più ama al mondo, per uno stupido litigio avvenuto fra i nostri antenati!”

Uh...” Keith si irrigidì all'istante “brutta storia...”

Già, davvero brutta”

Il ricordo di quello che avvenne anni prima con sua nonna, e la predizione che quest'ultima le aveva fatto, le gelarono il sangue.

All'epoca era solo una bambina ma già aveva avuto modo di conoscere la sofferenza che aleggiava nella sua famiglia. E tutte quelle emozioni negative: la paura negli occhi di suo padre quando sua madre l'aveva quasi ammazzato quel giorno, la rabbia di sua madre e di sua nonna costrette a vivere delle vite che non le appagavano e, per ultimo, il dolore di suo nonno... il dolore che Louis era stato costretto ad accettare nello sposare una donna che non lo reputava quasi neanche un uomo ma che, nonostante tutto, lui continuava ad amare anche se non ricambiato. Così come aveva imparato ad amare anche la sua unica figlia e la sua unica nipote.

Suo nonno era l'unica brava persona esistente in quella famiglia di pazzi. Pazzi resi tali per via di un'insulsa maledizione che si portavano avanti da generazioni. E la chiave per rompere una volta per tutte quel legame col passato, era proprio lì. Davanti a lei. Vivo e vegeto e col respiro affannato, probabilmente per via dell'odio che stava emanando in quel momento la ragazza.

E niente l'avrebbe fermata dall'imporre al ragazzo di spezzare la maledizione!


Con un sorrisetto malvagio si avvicinò al biondo, che ancora non si era deciso ad alzarsi da terra, e, piegandosi sulle ginocchia, iniziò a guardarlo dritto negli occhi con uno strano luccichio.

Quindi, dato che tu sei l'unico discendente di quella famiglia che ha maledetto la mia, TU mi aiuterai a spezzare l'incantesimo”

Keith sbatté gli occhi più volte.

Aveva capito bene? La corvonero voleva che LUI, che a mala pena sapeva di essere imparentato con quella famiglia, spezzasse una maledizione che, a quel punto era ovvio, nessuno era mai stato in grado di infrangere per tutti quei secoli?!

Doveva essere impazzita per davvero.

Scusa, quando hai detto che è stata lanciata questa fantomatica maledizione?”

Intorno all'anno 1000, circa”


Coosaaaa?!


E tu ti aspetti che io possa aiutarti ad annullare una maledizione così antica?!”

Mabel parve pensarci su per un attimo, ma in realtà quella scena era tutta una finta perché già sapeva quale era la risposta esatta.

Sinceramente, sì”

Keith si alzò di scatto quasi indignato.

Ma non penso proprio invece” e tentò di lasciar cadere là quella conversazione ma era ovvio che Mabel non avesse intenzione di cedere.

Aspetta, dove vai? Non puoi lasciarmi così?!”

Oh, sì che posso”

Ed invece NO!”

Per chi mi hai preso? Non sono mica Merlino IO? Ammesso che trovassimo il grimorio del mio antenato, in chissà quale dei dieci castelli che possediamo solo in Germania, IO non credo di essere capace ad infrangere un incantesimo del genere. Quindi, scusa, ma no”

Keith fece altri passi in direzione della porta ma la corvonero gli si parò di fronte e, più determinata che mai, continuò:

Hai idea di quello che la mia famiglia abbia mai potuto subire per colpa di quella maledizione?!”

Fammi indovinar-”

Te lo dico IO” Mabel non lo fece neanche terminare di parlare che le parole le uscirono dalle labbra come un fiume in piena “E' stato l'Inferno. E' sempre stato così fin da quando sono nata! Sai che cosa vuol dire essere una bambina e percepire la negatività nella tua stessa casa? Vivere con delle persone, che poi sono i tuoi genitori dannazione, che non fanno altro che urlarsi contro dalla mattina alla sera? Ed in tutto questo tu che fai? Ti rintani in dei piccoli spazi bui, perché ormai l'unico su cui puoi fare affidamento è solo il buio che non ti tradisce mai, sperando che qualcuno venga a salvarti e puntualmente...” la voce le tremò leggermente mentre la vista iniziò ad appannarsi “.... e puntualmente... non arriva quasi mai nessuno. E tu stai lì, che piangi e ti rialzi solo quando senti che il suono dei cocci sbattuti al muro ha smesso di propagarsi per la casa...” Mabel deglutì a fatica mentre cercava, in vano, di trattenere le lacrime che già avevano iniziato a rigarle il volto.

Quindi ti prego, anche se non sei capace, ti prego... almeno proviamoci perché io non voglio continuare a vivere una vita infelice” alzò, finalmente, lo sguardo ed i suoi occhi si incrociarono nuovamente con quelli del biondo “Keith, ti sto implorando. Ti prego

Keith sostenne lo sguardo della ragazza per tutto il tempo, metabolizzando ogni singola parola che aveva appena pronunciato.

La sua vita, se paragonata a quella di Mabel, era sempre stata il Paradiso: i suoi parenti gli volevano bene, lo sostenevano in qualsiasi sua assurda decisione e non gli avevano mai fatto percepire la freddezza del buio che Mabel era stata costretta a percepire.

Anche se erano purosangue, la sua era una famiglia incentrata su degli antichi valori che Alkab Black stesso aveva fatto mettere nero su bianco il giorno in cui si era spostato con la discendente dei Magnus.

Non a caso il motto di famiglia era l'antica frase latina “Omnia vincit amor et nos cedamus amori” e, sempre non per caso, i suoi genitori si erano sposati solo ed esclusivamente per amore. E, sotto sotto, anche lui sperava di sposarsi, un giorno, perseguendo questo ideale.


Omnia vincit amor et nos cedamus amori. L'amore vince tutto e noi cediamo all'amore.


E se lui amava Mabel anche solo un decimo di quello che gli piaceva ammettere, l'avrebbe aiutata a spezzare la maledizione. L'avrebbe fatto per lei e per nessun altro. Ed è quello che si ripromise quando le rispose di sì, alla fine.


Ok, ti aiuterò Mabel”



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A quasi un anno da quella promessa...


Starà bene, sì?”

Sì, tranquilla Mabel, ha perso molto sangue ma starà bene”

Sei sicuro Kiyo? Mi sembra un po'... non so... intontito”


Kiyomaro ridacchiò al commento della corvonero mentre, con attenzione, ripuliva la sua bacchetta dal sangue del Cavaliere dei Pesci.

Keith, sdraiato supino su uno dei letti dell'infermeria, non faceva che sbattere le palpebre ripetutamente con l'intento di mettere a fuoco la scena.

Aveva perso i sensi durante il rituale, ne era più che sicuro. Così come lo era del fatto che per poco non moriva dissanguato nel tentativo di sciogliere quella stupida maledizione imposta dal suo antenato.


Che dico, poi... ma come cazzo gli è venuta in mente una maledizione del genere? Non poteva imporre tutti figli maschi ad una famiglia di sole donne, giusto per interrompere la discendenza?! No, lui doveva fare lo STRONZO fino alla fine. Maledetto quel Magnus che mi ha quasi ucciso oggi, per colpa del suo stupido orgoglio!


Beh, Mabel, per rompere la maledizione si è dovuto tagliare le vene dopo essere entrato in un cerchio magico apposito. Sfiderei chiunque a non sembrare intontito quando si è stati ad un passo dalla morte. Roba che forse solo Dean Winchester sarebbe riuscito a fare”

E chi è questo Dean, scusa?”

Lascia stare, non capiresti. Sappi solo che è colpa di Leila e delle sue serie tv babbane”

Ooooook”


Sta parlando di Supernatural... Mabel...”


Dalle profondità della Terra, quasi come tornato alla vita, Keith si inserì nella conversazione col suo solito spirito e sorriso sghembo che lo faceva apparire affascinante a tutte le pulzelle di Hogwarts.

O, almeno, ci provò fino a quando un colpo di tosse non gli rovinò la scena.


Keith! Meno male che ti sei svegliato. Ero così in pena per te”

Ti sono mancato, eh piccola?”


All'ennesimo tentativo, mal riuscito, del ragazzo di rimpossessarsi della sua “posa da figo”, Mabel scoppiò a ridergli in faccia divertita da quella situazione. Una risata che mai e poi mai si era concessa in tanti anni di agonia e sofferenza. Ed ora era libera, libera come l'aria.

Ora poteva ridere, poteva affrontare la vita senza più sentire il peso della maledizione gravare sulle sue spalle.

Ora poteva vivere.

E tutto per merito di un invasato dagli occhi color smeraldo.

Istintivamente si protrasse verso di lui e con slancio gli portò le braccia al collo mentre le parole le uscirono, sole, dalle labbra:

Ci puoi scommettere, baby

A Keith venne un colpo.

Baby? BABY?!” la afferrò per le braccia e la allontanò da lui, in modo che potesse vederla per bene negli occhi “Baby, proprio NO, eh?!”

Mabel iniziò a ridere senza ritegno.

A no?”

No. No. NO” l'espressione di Keith era serissima eppure la corvonero non accennava a smettere di ridere.

E se ti chiamassi...” tentò di dire fra una presa d'aria e l'aria “... cucciolo?”

Oh Merlino santissimo”

Keith ricadde sul letto con un tonfo, portandosi entrambi i palmi delle mani sugli occhi.


Baby... cucciolo... Salazar riportami nell'Oltretomba.


Suvvia, cucciolo non è così male” lo sfotté Kiyomaro, unendosi alle risate di Mabel.


Adesso Salazar, ora o mai più!


Comunque anche baby non era male” la voce di Ian, il suo migliore amico, gli fece drizzare le orecchie.

No, Ian, anche tu NO”


Tutti i presenti risero a crepa pelle e, solo quando le acque parvero essersi calmate un pochetto, Keith riuscì a cambiare completamente discorso.


Comunque Mabel, dato che mi sono quasi fatto ammazzare direi che è il caso che mi meriti un premio”

Mabel lo guardò con uno strano luccichio negli occhi, ghignando leggermente a quella richiesta.

A sì? E cosa vorresti mai, sentiamo?”

Keith fece finta di pensarci su ma la risposta arrivò anche fin troppo velocemente:

Bah... direi che un bacio possa essere una degna ricomp-” ma non ebbe neanche il tempo di terminare la frase che fu zittito dalle labbra della ragazza premute sulle sue.

Keith sbattè gli occhi più volte, quasi come a voler credere di non star sognando. Eppure Mabel era lì, in carne ed ossa, e lo stava baciando!

Gli girò appena la testa quando la lingua di lei gli inumidì il labbro superiore e, il suo cuore perse un battito quando questa si scontrò con la sua.

Per essere stata una ragazza sempre in disparte e all'angolo, in tutti quegli anni di scuola, la ragazza ci sapeva fare!

E solo quando furono entrambi bisognosi d'aria decisero di staccarsi per respirare,.

Io non pensavo lo facessi sul serio” dichiarò secco Keith, guardandola insistentemente negli occhi cristallini.

Ti dovevo una risposta ad una dichiarazione no?” rispose Mabel accarezzando dolcemente le cicatrici sui pulsi del ragazzo.

A dire il vero erano mesi che non faceva che pensare intensamente a Keith.

Ogni giorno, ad ogni ora del giorno, anche quando erano insieme.

All'inizio si era detta che non faceva che pensare a lui solo per il semplice fatto che la stesse aiutando con la maledizione di famiglia. Eppure, più i giorni passavano e più sentiva come una sorta di bisogno della sua presenza nella sua vita. E quel giorno, quando aveva rischiato di perderlo per sempre, si era detta che sì. Lei amava Keith indipendentemente dal fatto che l'aiutasse o meno.

Ed ammetterlo a se stessi era stato più facile che fingere che ciò non fosse vero.


Quindi ora io e te stiamo insieme?”

Beh... ora insieme è un parolone”

Ma mi hai appena baciato e mi hai confessato il tuo amore!”


Mabel alzò gli occhi al cielo, sorridendo.

Com'era melodrammatico.

Ho detto che ti dovevo una risposta alla tua dichiarazione”

E non è la stessa cosa che dire che mi hai confessato il tuo amore?”

Iniziamo ad uscire, per ora” Mabel strinse le sue mani attorno a quelle del ragazzo e, senza alcun segno di esitazione, continuò:

Ci frequentiamo, come tutte le persone normali, e poi pensiamo dopo se stiamo insieme o meno. Che ne dici? Affare fatto?”


Affare fatto che sì, baby!”


The End!





NOTE FINALI:


Ebbene siamo giunte anche allo “Special dello Special”.


Io e Gin avevamo pensato a questo finale, per la dolce Mabel, fin da quando abbiamo ricevuto la sua scheda (insomma, io sono una di quelle persone che adora l'happy ending ed anche Gin non era molto felice di non regalarlo anche a lei) e la creatrice di Keith aveva scritto nella sua scheda che era imparentato con i Black.

Quindi, manco a farlo apposta, il tutto calzava a pennello, noi abbiamo aggiunto solo il pezzo del mago tedesco Magnus (grazie ancora Phebe per i dettagli).


Ovviamente, avendo spezzato la maledizione, la visione che le fece la nonna quando era piccola (ovvero che la dinastia si sarebbe estinta con lei e che Mabel avrebbe vissuto un futuro fatto d'oscurità) NON AVVERRA' MAI!


Beh, è tutto. Buon “Special Finale” a tutte ^^










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Capitolo 34
*** Epilogo ***


1

EPILOGO:



Dieci anni dopo, in una parte del globo nascosta ai babbani...



Rasha osservava, con aria curiosa, quel megalomane castello al di là del portone color oro.

Suo padre l'aveva spedita in quella scuola non appena era venuto a conoscenza delle capacità particolari della sua primogenita ed essendo un grande amico di famiglia del casato dei Baskerville, Nikolaj Korozov non ci aveva pensato due volte ed aveva fatto preparare il veliero incantato appositamente per la sua partenza.

Ormai l'inverno era alle porte e le onde del mare sbattevano impetuose e violente sotto il soffio del vento glaciale.

Ma lei veniva da Koldovstoretz, in Russia. Era abituata ad un simile clima, per questo non si scompose più di tanto.


Agitando la bacchetta, raccolse le sue valigie ed il proprio animale domestico e si preparò a varcare il cancello.


Ah, vedo che sei arrivata. Tuo padre mi aveva avvisato ma non ero sicuro con questo tempo e questo mare in burrasca”


Una voce maschile alle sue spalle, la fece girare di scatto puntando la bacchetta proprio di fronte a sé.

Chi sei tu?” pronunciò lei, in inglese, con una leggera cadenza a scatti tipica del suo paese d'origine.

Il ragazzo si avvicinò a lei e le porse la mano cordialmente, come se la bacchetta che lei gli stava puntando addosso non esistesse.


Farley Alister Baskerville, lieto di fare la tua conoscenza”


Gli occhi violacei brillarono sotto la luce di un tuono e, proprio come quel fenomeno naturale, saettarono proprio di fronte a lei.

Forse fu proprio la vista di quegli occhi che convinse Rasha ad abbassare la bacchetta e, con le sue classiche maniere aristocratiche da brava purosangue quale era, allungò la mano anche lei e la strinse.

Rasha Nikolaevna Korozova ma credo che tu lo sappia già il mio nome, non è vero cavaliere?”

Farley rise fra sé mentre continuava a stringere la mano della ragazza.

Vedo che tuo padre ti ha già informata per bene su parecchie cose, se sai che sono il Cavaliere del Capricorno”

Le notizie volano, come si suol dire, e le vostre gesta si sono sparse per tutto il mondo magico”

Stupendo, allora immagino che tu sappia anche della selezione che stiamo tentando di organizzare”

A quelle parole, la mano di Rasha si bloccò.


Selezione?

Nessuno le aveva detto niente di niente.

Cos'era questa storia?


A giudicare dalla tua faccia, immagino che tuo padre non ti abbia informata su proprio tutto tutto”

Evidentemente...” rispose, gelida, lei.

Beh, non è niente di che in effetti. Dieci anni fa si svolse una selezione fra varie scuole di magia e stregoneria del mondo per tentare di rimpolpare, possiamo dire, i due ordini che rischiavano l'estinzione: Luna Rossa e Sole Nero. Ecco, il tutto si è svolto per il meglio. O quasi. Comunque ora siamo in 12 ma in realtà dovremmo essere in 13 più il Cavaliere Reggente. Quindi 14 ed ecco il motivo della scuola e del reclutamento di alunni con il fattore plus”

Reclutamento? Pensavo che la gente iscrivesse i propri figli per disperazione”

Pensi che tuo padre ti abbia iscritto per disperazione?” Farley assottigliò gli occhi.

Penso che forse sarebbe meglio entrare, prima di tutto” e, nel dire ciò, Rasha ritrasse la mano e prese a camminare in direzione della scuola “Non credi, Farley?”

Tecnicamente, sarei professore. Per te come per tutti gli altri studenti, qui dentro”

Rasha fischiò in una maniera non proprio da signora.

Però, ti sei anche auto-nominato professore”

Beh, diciamo che è stato messo ai voti”

E cosa insegnerebbe vossignoria?”

Astronomia”

Ma non mi dire, il cavaliere che controlla gli astri, i pianeti e le stelle che insegna astronomia nella scuola da lui stessa fondata”

Che posso farci...” Farley scosse le spalle con aria abbastanza menefreghista “...sono il migliore in questo campo e gli altri cavalieri lo sanno”

Migliore ed umile, aggiungerei?”

Ehy, ragazzina, anche se ho l'aspetto di un diciassettenne ho comunque più anni di te. Ricordatelo”

E' una minaccia?”

Gli occhi di lei saettarono, come quelli del moro precedentemente, dopo che un altro tuono spaccò il cielo pieno di nuvole.

In effetti, era strano che piovesse e tuonasse in quella parte del globo.

Eppure erano giorni che non faceva che essere brutto tempo.

Ed ora che ci pensava bene... era da quando aveva ricevuto la lettera di Nikolaj in cui spiegava le abilità della figlia, che non faceva altro che piovere.

Il vecchio amico di famiglia non aveva specificato le abilità della ragazza, perché anche lui non riusciva a spiegarsi cosa fosse effettivamente successo, ma qualcosa suggeriva, nella testa di Farley, che quella ragazzina di diciassette anni c'entrasse qualcosa.


Un brivido gli attraversò la schiena.


Non vedeva l'ora che le selezioni iniziassero solo per poter torturare e spremere per bene quei ragazzi.


Nessuna minaccia solo... tienilo bene a mente”

Farley si avvicinò a lei e, esattamente come era solito con suo cugino, gli accarezzò giocosamente la testa spettinandola per bene.

Ehy, i miei capelli!”

Ignorando bellamente le lamentele della russa, il cavaliere fece levitare in aria le valigie della ragazza e, con un abile gesto della mano, spalancò le porte del castello.

Allora? Non volevi entrare prima di tutto?”


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Pare che Farley abbia trovato pane per i suoi denti”

Leila, sei sempre la solita! Ancora ci mettiamo a spiare la gente come dieci anni fa?”

Suvvia, Sam, è divertente! e scommetto quello che vuoi che quei due si metteranno insieme”

Sam abbassò il cannocchiale ed iniziò a guardare di traverso la sua amica.

Hanno dieci anni di differenza!”

Beh?! L'amore non ha età”

Sei senza speranza”


A dire il vero, entrambe siete senza speranza”


Una terza voce si aggiunse a quella delle ragazze e, come se fossero appena state colte in flagrante, sia Leila che Sam si girano immediatamente nella direzione da cui proveniva.

Kiyo!”

Kiyo, che ci fai qua?”

Semmai sarebbe più giusto dire: Cosa ci fate voi due qua?”

Il giapponese le ammonì fin da subito ma qualcosa nel tono della sua voce fece sì che nessuna delle due ragazze iniziasse a prenderlo seriamente.

Leila, infatti, scoppiò a ridergli in faccia.

Ho una sorta di de ja vù, non trovi anche tu Sam?”

La bionda iniziò a ridere anche lei e ciò fece scaturire le risate anche da parte di Kiyo.

E' inutile, gli anni passano ma certe cose non cambiano mai”

E credo proprio che non cambieranno mai”

Comunque anche io scommetto che quei due si metteranno insieme”

Eh bravo Kiyo! Lo sapevo che a forza di stare con me ti saresti convertito al lato oscuro del gossip. IO LO SAPEVO!”

Leila si alzò di scatto da terra e si affrettò ad abbracciare Kiyo con tutta l'enfasi che aveva in corpo.

Sam guardò quei due, senza proferir parola, scuotendo la testa con fare rassegnato mentre iniziavano a scambiarsi effusioni senza ritegno.

Era proprio vero.


Certe cose non cambiano mai.



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Fiamme prive di calore lo circondarono ed il suo corpo rinvigorì sotto quel tocco gentile.

Sul suo volto, i soliti lineamenti che lo contraddistinguevano, iniziarono a risaltare più vivi e reali che mai. Così come i suoi capelli scuri riacquistarono la loro lucentezza, o come i polpastrelli delle mani ripresero le impronte digitali, o come una qualsiasi parte del suo corpo riprese vita da quello stato di putrefazione che era stato costretto a vivere.


Takao...”


Una voce di donna gli risuonò nell'orecchio assieme ad un lieve sospiro.

Un alito di vita.


Takao, svegliati”


Le mani della donna infuocata scivolarono lungo tutto il suo corpo.

Le iridi del giovane uomo si sollevarono leggermente, a causa del troppo tempo in cui erano state costrette ad essere chiuse.

I lineamenti del suo volto ricomparvero chiari e definiti nel momento esatto in cui le mani della ragazza gli accarezzarono il naso e gli occhi. Poi fu il turno delle labbra, delle guance e della mascella.

Solo allora Takao si rese conto che quel calore che gli ricordava le fiamme non era affatto ciò che pensava.


Luce, si tratta di luce...


Sbattè più volte le palpebre cercando di mettere a fuoco eppure quando il suo sguardo incrociò quello della ragazza... non lo riconobbe da nessuna parte.


Chi sei tu?” domandò con voce roca, schiarendosela poco dopo.

Gli occhi dorati della ragazza incontrarono quelli scuri dell'ex cavaliere del Cancro il quale solo allora si rese conto dei capelli ramati della ragazza.

Ecco perché l'aveva scambiata per il fuoco.

Takao alzò il braccio verso di lei e, prendendole una ciocca di capelli fra le sue dita, domandò ancora:


Chi sei tu?”


La ragazza gli sorrise prima di avvicinarsi al suo orecchio, le braccia sempre sul suo corpo. E, come un nuovo lieve soffio di vita, sospirò:


Sono Bia, Takao. Bentornato alla vita”




The End!




Angolo Autrici e Ringraziamenti:


Ed eccoci qui, al vero e proprio FINALE della storia!


*Partono le urla: Eh ce l'avete fatta a finirla!*


Sì... è vero... siamo state incostanti e vi abbiamo fatto penare parecchio e per questo non finiremo mai di chiedervi scusa... ma, alla fine, dopo due anni ed un mese ce l'abbiamo fatta e siamo felici (sia io che Gin) di essere riuscite a terminarla.

Sapete... Quando abbiamo iniziato questa storia l'abbiamo fatto con tutte le buone intenzioni ma, purtroppo, poco dopo la vita reale ci ha dato certe batoste che ci hanno massacrato.

Per quanto mi riguarda (Vic) portare avanti questa storia non rientrava fra le mie priorità e, sinceramente, mi ero anche parecchio demoralizzata per tutta una serie di avvenimenti che mi erano successi.

E, anche se la cosa non è stata facile, io e Gin ci siamo impegnate affinché la terminassimo.


Quindi oggi volevamo dedicare questo spazio a tutte quelle persone che ci sono state accanto FINO ALLA FINE e ci hanno incoraggiato con le loro recensioni.


Prime fra tutte: le persone che hanno partecipato.

Anche se ci sono state molte sparizioni, senza alcuni personaggi la storia non sarebbe andata in questa direzione.


Quindi GRAZIE a:


amilcara95

Bluemoon02

darkblue_moon

forever_knight7

FuriaBianca

Kendra00

Lord J

Moontastic

Nene_92

No Face

Phebe Junivers

pink sweet

principessac

SwanQueen98

TatianaRomanova



Un altro grazie va a tutte quelle persone che, personalmente, mi hanno aggiunto agli autori preferiti.

Quindi GRAZIE a:


1 Bluemoon02
2 CARLY1234
3 Gin24
4 Iris_Light

5 Phebe Juniver
6 sa_sped_02
7 _KaylaRamirez09_


Un grazie speciale va a tutte quelle persone che hanno messo la storia fra le seguite/preferite/da ricordare perché il loro contributo è stato quasi al pari delle persone che hanno commentato.


Davvero, non avete idea della gioia che ci avete dato aggiungendo la nostra storia.

Ogni volta che vedevamo gente 'nuova' che si 'aggiungeva', era un motivo in più per portarla avanti.


Quindi GRAZIE alle 20 persone che l'hanno aggiunta fra le seguite:


1 Alessya
2 amilcara95
3 Bluemoon02
4 Dany_skywalker
5 darkblue_moon
6 darkslitherin
7 Diangeloshugs
8 dracomalfoy94
9 forever_night7
10 Iris_Light
11 LilyLilian
12 MalinaM
13 No Face
14 paperottamartina
15 Phebe Junivers
16 principessac
17
Slytherin2806
18
Vivians

19 _FireStar_55

20 _Lils


GRAZIE alle 4 persone che l'hanno messa fra le preferite:


1 CARLY1234
2
lucifery82

3 Maga_Merlina
4
_KaylaRamirez09_



E GRAZIE alle 5 persone che l'hanno messa fra le ricordate:



1 Diangeloshugs
2
FromAriWithLove

3 FuriaBianca

4 Lily_Ginny
5
paperottamartina




Ed, ovviamente, GRAZIE anche a quelle persone che hanno anche solo letto :)


Ma il GRAZIE più grande fra tutti va a loro...


GRAZIE DAVVERO PERCHE' SENZA DI VOI NON CI SAREBBE STATA LA STORIA.


GRAZIE a:


Amilcara95 per averci dato il suo Kiyomaro

Bluemoon02 per averci dato il suo Keith

darkblue_moon per averci dato la sua Leila

Kendra00 per averci dato la sua Kendra

principessac per averci dato la sua Adelaide

ed a

Phebe Junivers per averci dato i suoi Farley, Mabel e Lavi


SIETE STATE TUTTE FANTASTICHE!


Non sappiamo se vi sia piaciuta o meno la storia - e se era così che speravate che finisse quando vi siete iscritte - sappiate però che la vostra pazienza non ha eguali e che siamo onorate di aver potuto gestire i vostri personaggi.


Come avete modo di leggere, il finale è “aperto” e l'abbiamo voluto fare di proposito giusto perché, come avrete capito, siamo psicopatiche e ci piace infliggere dolore alla gente.

Scherziamo ovviamente xD

Il fatto è che stavamo pensando, come vi avevamo già detto, di fare un seguito ma non si sa se la cosa andrà mai in porto... quindi vi abbiamo voluto dare una 'conclusione-non-conclusione' nel caso ci venisse voglia di scrivere altro...


Questa storia è comunque conclusa.


Forse ci rincontreremo in altre interattive ma per ora – ancora – GRAZIE.

Baci

Vic & Gin

^^


P.S.

Hai visto Phebe che anche Farley, alla fine, l'abbiamo accoppiato? XD

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