la mia cura

di mikamey
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** un nuovo vicino ***
Capitolo 2: *** crisi ***
Capitolo 3: *** La toruratice di demoni ***
Capitolo 4: *** presentazione ufficiale ***
Capitolo 5: *** dammi la prova che stai bene ***
Capitolo 6: *** Una maniaca dell'ordine? ***
Capitolo 7: *** Un bagno con Sesshomaru ***
Capitolo 8: *** cinque minuti solo altri cinque minuti ***
Capitolo 9: *** Perdonami ***
Capitolo 10: *** Il calore del suo corpo ***
Capitolo 11: *** Un'infanzia di solitudine ***
Capitolo 12: *** La famiglia di Sesshomaru ***
Capitolo 13: *** La confessione di Kagome ***
Capitolo 14: *** Rimorsi ***
Capitolo 15: *** Gioie e dolori ***
Capitolo 16: *** Verità svelate ***
Capitolo 17: *** Reazioni inaspettate ***
Capitolo 18: *** Relazioni nascoste ***
Capitolo 19: *** si può dal paradiso cadere all'inferno? ***
Capitolo 20: *** Prese di coscienza ***
Capitolo 21: *** Si perdona ma non si dimentica ***
Capitolo 22: *** Addio Kohaku ***
Capitolo 23: *** L’inizio della mia nuova vita ***
Capitolo 24: *** Il mio lieto fine ***



Capitolo 1
*** un nuovo vicino ***


1 cap 1 un nuovo vicino


Sto lucidando inutilmente la cucina immacolata, quando avverto urla provenire dal corridoio fuori l’appartamento, acuisco i miei sensi distinguendo quattro voci,  una donna, due uomini e un bambino. La prima è seriamente preoccupata, i secondi invece si urlano l’uno contro l’altro ma uno dei due  è timoroso come la donna e infine, il bambino è confuso e dispiaciuto… Stranamente sono curiosa di scoprire il perché di tanto baccano e soprattutto di vedere i miei nuovi vicini, è strano averne per me dato che l’appartamento qui di fronte è vuoto sin da quando ero bambina. Questa è una casa antica, però divisa a metà da un corridoio e l’unico appartamento abitato è sempre stato il mio.

Asciugo velocemente la cucina liberandomi dei guanti e avvicinandomi alla porta d’ingresso.

La donna sta pregando uno dei due uomini a tornare “a casa” e l’altro accondiscendente con lei sbraita contro.. Sesshomaru… di non fare l’idiota e tornare con loro.

Socchiudo timidamente la porta  per poi spalancarla lentamente e vedere due uomini dai lunghi capelli bianchi ringhiarsi minacciosi, si somigliano molto.. stesso colore di occhi e capelli.. anche la fisionomia è la stessa, il più alto è senza dubbio un demone mentre l’altro deve essere un haniou, la ragazza con le lacrime agli occhi è un’umana e il bambino.. lui, lui è come me..il frutto dell’amore tra un mezzo demone e un’umana.

-Ma sei impazzito? Quel trattore per caso ti ha anche frantumato il cervello?? Non puoi stare solo! Non riesci neppure a reggerti degnamente in piedi! Il vecchio Totosai ha detto che la gamba è combinata troppo male e che ti ci vorrà tempo prima che torni normale! Non fare il presuntuoso e torna a casa!

-Stai forse insinuando che non sarei in grado di badare a me stesso stupido haniou?

Gli occhi simili a due fessure taglienti, la bocca distesa a mostrare canini affilati  e un ringhiare sordo e minaccioso che si spande dalle loro labbra. Sembravano due belve pronte all’attacco eppure non avvertivo pericolo provenire da loro.

-Non ti devi preoccupare, papà e zio litigano sempre, ma la mamma dice che lo fanno solo perché si vogliono tanto bene,ma non lo vogliono ammettere perchè sono ostinati e introversi!
-C-cosa?

Il bambino che avevo sentito prima è proprio vicino a me,con le spalle appoggiate al muro che si dondola con fare annoiato, abbandona il suo passatempo per  porsi di fronte a me e presentarsi con un sorriso smagliate.

-Ciao! Sono Takuma no Taisho,cinque anni fra tre mesi, primogenito di due figli! e prima ti dicevo che papà e zio litigano sempre ma mai sul serio!solo che.. questa volta credo sia colpa mia.

China il viso nascondendo le sue iridi miele alla mia vista, cominciando a giocherellare col bordo della felpa panna che indossa. Mi chino sulle ginocchia per scorgere il suo volto e presentarmi a mia volta nel tentativo di riportare il sorriso su quel visino vispo ora velato di tristezza.

-Ciao Takuma, io sono Rin Main, figlia unica e.. se me lo confermi tu,non mi preoccuperò per quello che sta succedendo tra tuo padre e tuo zio,anche perché non credo che attueranno le loro minacce.

Sorrido sinceramente rincuorata dall’espressione gioiosa che ricompare sul volto di Takuma alla mia presentazione in stile perfetta scolaretta, indecisa se chiedere o meno il motivo di tale litigio. Il mio dubbio presto diventa ozioso in quanto ogni informazione mi viene fornita repentinamente dal mio piccolo informatore.

-Sai ora che ci conosciamo mi puoi chiamare Taka! A casa tutti mi chiamano cosi! Papà e zio stanno litigando perché io sono caduto dal trattore in marcia mentre tentavo di raccogliere una mela..zio è riuscito  a far si che il trattore non mi travolgesse ma si è fatto male…


-Sesshomaru, Inuyasha ha ragione, a casa ci saremmo noi ad accudirti, cosa accadrebbe se cadessi o avessi bisogno di qualcosa.. non è che non sei capace di provvedere a te.. ma.. fallo per me, per il piccolo Taka.. ti prego Sesshomaru,  torna a casa.. è tutta colpa nostra se ti sei ferito, ti prego..

Lo sguardo implorante della ragazza e il tono preoccupato sembrano farlo tentennare sulla sua decisione, infatti, smette di ringhiare  e volge il suo sguardo su di lei e sul piccolo poi, con un velo di colpevolezza, declina la richiesta della donna che nuovamente si sforza di trattenere le lacrime, mentre il mezzo demone esplode in uno scatto d’ira improvviso.

-Sei uno stupido Sesshomaru! Possibile che non capisci che ci preoccupiamo per te? Volgiamo solo aiutarti ma il tuo stupido orgoglio te lo impedisce vero? Uno youkai puro come te non può dipendere da un’umana  e un mezzo demone anche se sono la tua famiglia vero?

Vedo la donna sgranare gli occhi così come quelli del bambino colmarsi di lacrime mentre il demone di nome Sesshomaru, con una mossa fulminea colpisce al viso l’aniou con uno schiaffo, facendolo rovinare a terra. Ora si che sembra davvero furioso.

-Se è questo che credi non c’è motivo per te di stare qua! Andatevene!-  Anche questa volta risponde in un ringhio ma.. non sembra  minaccioso, sembra più che altro ferito,e l’aniou ha il suo  stesso sguardo.. mi vien da credere che l’orgoglio sia un vizio di famiglia, cosi come la testardaggine, ma certo su quest’ultimo punto io non posso proprio parlare, anzi non dovrei pensare proprio niente non sono certo fatti, miei non li conosco nemmeno.. non dovrei nemmeno assistere a questa scena.

Avverto il piccolo attaccarsi alle mie gambe e io istintivamente lo accarezzo sulla spalla cercando di infondergli un po’ di coraggio.
-Benissimo, era questo che volevi in fondo vero fratello? Bene noi ce ne andiamo cavatela da solo.. come sempre.-

L’ultima parte è solo un sussurro ma sono sicura che lui l’ha sentita proprio come l’ho sentita io. Erano due parole cariche di malinconia e tristezza, sembra quasi che non siano uscite dalle labbra dello stesso mezzo demone che solo qualche istante prima lo aveva aggredito urlandogli contro, eppure, è stato proprio lui a pronunciarle e ora è lui che si è alzato reggendosi dal muro avviandosi verso l’uscita.

Quel demone Sesshomaru ha il volto leggermente chino verso il basso anche lui con un’espressione colpevole e arrabbiata sul viso, che velocemente scompare non appena la voce della donna richiama la sua attenzione.

- Mi dispiace Sesshomaru, sai come è Inuyasha, era arrabbiato, anche lui si sente colpevole per ciò che è accaduto e.. insomma.. voleva solo rendersi utile, dimostrarti che è alla tua altezza…se vuoi restare solo va bene resta qui finche vuoi,noi ti aspetteremo, sai che ti volgiamo bene e naturalmente se hai bisogno di qualunque cosa chiama!-

Dice quelle parole guardandolo negli occhi senza ira o risentimento nella voce, solo un po’ di malinconia poi, come il mezzo demone, si avvia verso l’uscita richiamando il piccolo che si stacca da me per poi fermarsi alla porta dell’appartamento di fronte.

-Zio.. ma tu.. tu ci vuoi sempre bene vero?ritornerai a casa con noi vero???non puoi lasciarci! io io devo diventare alto come te, e mi devi insegnare a catturare le lucertole e a staccare cento mele con un solo gesto della mano!zio mi dispiace tanto di essere caduto dal trottatore ma ti prego non ci lasciare!

Ha gli occhi colmi da lacrime e il viso leggermente arrossato per lo sforzo di trattenerle.. è cosi tenero, ho l’impulso di correre da lui per abbracciarlo e promettergli che andrà tutto bene! Ma ci pensa lo youkai a rassicuralo, si china davanti a lui con uno sforzo evidente ma senza emetter alcuno lamento per poi stringerlo a se coccolandogli la testa.

- Tranquillo,non sono arrabbiato, e tu non centri niente, è stata colpa mia che non ho fatto abbastanza attenzione, a casa c’è tanto lavoro e io sarei solo d’impaccio, starò qui finché non sarò guarito poi tornerò da voi tranquillo! non posso mica lasciare che il tuo papà mandi la fattoria  rotoli!-

L’ultima frase la dice con un tono scherzoso e per la prima volta sorride,un sorriso scherno,ma comunque pieno d’affetto,lo stesso che si legge nei suoi occhi ora che guarda il nipote finalmente tranquillo.

- E’ una promessa?
-Si è una promessa!
-Va bene allora vado dalla mamma prima che riduca papà peggio di te!

In effetti ora che ci faccio caso quella fragile donna sembra tutt’altro che delicata e indifesa, la si sente urlare contro il marito in modo nitido e scandito.. lo rimprovera per ciò che ha detto al fratello e per il tono che ha usato, tuttavia il timore del bambino è infondato visto che la sento mormorare al marito un “tranquillo quando si sentirà pronto tornerà da noi”.

Riporto la mia attenzione al mio nuovo vicino giusto in tempo per vedere il bambino schioccargli un bacio sulla guancia, lui non sembra infastidito o sorpreso dal gesto e tutto ciò che dice è una raccomandazione affinché ci pensi lui ha proteggere  Inuyasha e Kagome durante la sua assenza.
Sorrido involontariamente a quel gesto d’affetto e a quella preoccupazione protettiva verso la sua famiglia, infondo è proprio come pensavo è molto attaccato a loro.

Vedo scomparire il bambino ormai felice e saltellante come quando lo visto per la prima volta, e poi, osservo il demone reggersi dalla porta nel tentativo di alzarsi. Ha il viso contratto in una smorfia di dolore e un ringhio cupo si spande per il corridoio

Sto per aiutarlo quando la sua voce tagliente trafigge il mio proposito frantumandolo.

-E tu che hai da guardare donna?non credo che questi siano affari che ti possano interessare torna alle tue faccende invece di impicciati delle vite degli altri!

Ha usato un tono duro, cattivo, e lo ha fatto con l’intento di ferirmi ne sono convita, tuttavia, non gli rispondo, semplicemente chino il capo colpevole giusto un attimo prima che lui sbatta la porta dietro di se. Ha ragione quelli non sono fatti miei, se non ha permesso alla sua stessa famiglia di aiutarlo perché avrebbe dovuto accettare il mio? Tuttavia.. era sofferente, lo si leggeva nei suoi occhi anche se carichi d’ira, e le sue tempie erano imperlate di sudore… il dolore alla gamba deve essere molto forte.

Probabilmente non vuole mostrarsi debole, se sia per orgoglio o per non preoccupare gli altri non saprei dirlo.. infondo è un po’ come me,anche io mi “nascondo”per non mostrare agli altri il io dolore, certo per lui le cose sono un po’ diverse.. ma mi sembra doveroso rispettare comunque il suo volere, la nonna Kaede diceva sempre che bisogna rispettare il volere altrui e non giudicare mai, perché le persone esterne non possono sapere le motivazioni che spingono le persone a compiere determinati gesti, quindi è sempre meglio non interferire a meno che non ne vada dalla vita altrui o della nostra buona coscienza. Ma diceva anche che spesso le persone devono essere aiutate anche la contro la propria volontà se l’orgoglio li rende ciechi.

Richiudo la porta davanti a me per poi appoggiarmici con le spalle e scivolare giù fino al pavimento, affondando il viso nelle gambe e iniziando involontariamente  a dondolarmi avanti e dietro..senza motivo.. senza uno scopo.. un movimento inutile esattamente come mi sentivo io in quel momento.









Ciao a tuttiiiiiiiiiiiii!!!!!ecco a voi la mia nuova long fic! I protagonisti saranno Rin e Sesshomaru la mia coppia preferita per eccellenza! Devo ammettere con non poca vergogna che ho iniziato una serie di storie con protagonisti Ayame e Koga visto che l’avevo promessa, ma mi sembravano tutte troppo banali, poi ecco l’ispirazione per una coppia però diversa.. come molti autori sanno non si può comunque ignorare la musa che ci da la capacità di scrivere cosi eccomi qui a pubblicare questo lavoro. Spero con tutto il cuore di appassionarvi e farvi affezionare a questa fic.
Per quanto riguarda gli aggiornamenti saranno settimanali xkè i miei impegni mi impediscono  tempi brevi, comunque quando possibile ci saranno aggiornamenti flash…

Ed ora veniamo a noi… Inuyasha e Sesshomaru possiedono una “fattoria” in periferia che mandano avanti insieme, durante il lavoro di aratura Sesshomaru rimane ferito dal trattore nel tentativo di salvare il suo nipotino dal macchinario stesso, rimanendo però gravemente ferito ad una gamba.
Decide di trasferirsi per il periodo di convalescenza in un appartamento la cui unica vicina sarà la nostra Rin, una ragazza insicura, soggetta ad attacchi di panico e con manie morbose per la pulizia…Cosa ne uscirà fuori?

Ora.. piccolo appella a chiunque visiterà questa pagina…
LASCIATE un segno del vostro passaggio! I commenti aiutano gli scrittori ad andare avanti e a sapere se il loro lavoro e gradito oppure no, quindi vi invito a lasciare due righini di commento e/o critica.

Approfitto di questo spazietto anche per ringraziare tutti coloro che hanno letto e commentato “una settimana di astinenza per Sango” e ringrazio anticipatamente tutti coloro che leggeranno anche questa ff!

 Ultimissima nota  ma non per questo meno importante, questa ff è dedicata a Callistas!!! Mi spiace non sia quella che volevi tu con protagonisti Koga e Ayame ma spero ti piaccia lo stesso, prometto che mi impegnerò al massimo x scrivere anche quella un bacioneeeeeeeee

Un abbraccio a tutti Mikamey

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Capitolo 2
*** crisi ***


2 cap




Metto sul fuoco la mia cena disinfettando accuratamente tutto ciò che ho utilizzato e quindi sporcato per poi lavarmi nuovamente le mani, le osservo come alla ricerca di una qualche macchia di sporco per vederle invece bianchissime, pallide e tremolanti come sempre del resto. Sospiro rassegnata,anche se bevessi ettolitri di camomilla al giorno quel vibrare nervoso non abbandonerebbe comunque le mia dita.


Richiudo la mano a pugno ripromettendomi per la centesima volta di non guardarle più, proposito che so già di non riuscire a rispettare. Controllo la mia cena pur sapendo che in tre minuti d’orologio  molto probabilmente non ha nemmeno preso calore, figuriamoci cuocere o addirittura bruciare, per poi sdraiarmi a letto a pancia in su a fissare il soffitto, vuota e inespressiva, come la casa in cui risiedo.

Lentamente alzo la mano ponendomela davanti agli occhi per osservarne nuovamente il loro tremore, infastidita mi giro di lato a fissare la luce proveniente dalla cucina e il  mio pensiero va lui, a quello youkai scontroso, maleducato, testardo, dolce, protettivo...fino a qualche mese fa sarei già andata da lui con una teglia di biscotti appena sfornati… nel palazzo dove abitavo prima conoscevo tutti  ma anche quando vivevo qui, da bambina, sognavo sempre  che qualcuno venisse ad abitare in quella casa.. magari una famiglia con dei bambini, o un ragazzo affascinante col quale poi mi sarei innamorata e sposata riportando l’edificio alla sua antica destinazione, ovvero una dimora unica, grande e confortevole, per una famiglia numerosa e felice, oppure lui mi avrebbe portato nella sua di casa, regalandomi una nuova famiglia quella a cui prima apparteneva lui…ma non è mai venuto nessuno… io comunque sono cresciuta con molti amici, e ho trovato  un lavoro che mi ha portata lontano da qui per due anni, ora che sono tornata però mi ritrovo sola.

Avevo una nonna,  un “fratello”, una vita serena, ora invece non ho nessuno da amare, nessuno che mi ami, Ma basta, non ci devo più pensare, il passato è passato ora devo pensare solo al presente..si il presente.

Balzo giù dal letto osservandomi intorno.. devo trovare qualcosa da fare o impazzirò!
Presa da uno insano nervosismo prendo il panno della polvere, naturalmente anch’esso immacolato, e inizio a lucidare per la seconda volta nella giornata le abajur della casa, i mobili, i soprammobili, le maniglie delle porte, tutti i pomelli e tutto ciò su cui si può depositare polvere ma non basta, non basta dannazione non basta!

Sento di impazzire, come se non riuscissi più ad avere il controllo del mio corpo, della mia mente, delle mie razioni. Stringo le mani  a pugno premendole contro le mie tempie e lentamente mi inginocchio al suolo col respiro irregolare e gli occhi velati da stupide, assurde, involontarie lacrime.

Mi impongo mentalmente il divieto di piangere e lasciarmi andare a quella sensazione che io stessa pur provandola non riesco a definire,cosi faccio un respiro profondo.. inspiro a pieni polmoni gonfiando in modo anomalo il mio petto per poi espirare lentamente tutta l’aria immagazzinata e nuovamente vengo pervasa dal panico che offusca la mia vista, annebbia la mia mente, inibisce la mia volontà. Mi abbandono singhiozzando al pavimento, incurante del dolore al braccio provocato dal peso del mio corpo su di esso e del marmo freddo che infastidisce il mio viso poggiato su di esso, ancora una volta non ero riuscita a mantenere il controllo di me.

Quel refrigerio sembra però avvolgere anche la mia mente che lentamente torna lucida e attiva.
 Sento il  mio corpo tremendamente pesante e il dolore al braccio ormai insopportabile, tento di alzarmi ma è impossibile, i miei muscoli sembrano troppo deboli o forse è la mia volonta a non permettermi determinati movimenti. Mi abbandono nuovamente  al suolo, in lacrime, sconfitta  e demoralizzata, ma per fortuna un piccolo spiraglio della vecchia me viene in mio aiuto con la sua forza di volontà, devo smetterla di abbandonarmi al dolore, devo smetterla di sottomettermi ad esso, io non ero cosi, io non devo essere cosi.

Distendo  il mio corpo sul freddo pavimento liberando l’arto per donargli la giusta tregua dal mio peso, lo sento formicolare fastidiosamente ma almeno il dolore è diminuito, anche il mio respiro sta iniziando a  regolarizzarsi e le lacrime sembrano essere cessate, benché velino ancora i miei occhi. Avverto ancora  una gran confusione in testa e il corpo pesante, ma ho vinto la mia piccola battaglia contro me stessa, non ho più il viso schiacciato al suolo, ora osservo il bianco soffitto per me cosi simile ad un cielo estivo, sinonimo di libertà e spensieratezza.. mi  rendo perfettamente conto della stupidità dei miei pensieri eppure, quel soffitto anonimo, adesso mi sembra un capolavoro.

Rimango immobile in questa posizione supina finché non avverto il freddo invadere il mio corpo e spasmi nervosi impossessarsi di esso costringendolo a movimenti involontari.
Mi rigiro lentamente su un fianco per poi alzarmi con la massima cautela, precauzione pressoché inutile visto che comunque è come se l’intera stanza girasse attorno a me col solo intento di torturami.

 Premo con forza il palmo della mano contro la mia fronte stringendo gli occhi il più forte possibile finché non avverto la stanza “fermarsi” e poi, finalmente, abbandono il pavimento per un più comodo e caldo divano.

Mi sento esausta, sfinita fin dentro l’animo, e tutta la smania di fare, pulire, aggiustare ormai è completamente evaporata dal mio essere, tutto ciò che voglio in questo momento è stare su questo divano, immobile, si immobile cosi apparentemente semplice come azione, ma  non per me.

Da quando ho iniziato a calmarmi il mio corpo ha iniziato ad “agitarsi”, la parte inferiore di esso non fa che scalciare e muoversi senza controllo. È come se ci fosse un uomo invisibile che  si diverte a  tirare e muovere le mie gambe ma purtroppo sono consapevole del fatto che a provocare questi movimenti non è una forza estrema bensì i miei stessi muscoli incapaci di rilassarsi, costretti da chissà quale motivo a distendersi e contrarsi in modo autonomo dal mio stesso volere.

Eppure io mi sento tremendamente stanca, apatica… vorrei solo riposare, rilassarmi, dormire..
Ma ogni volta che inizio ad assopirmi un nuovo spasmo mi costringe a riaprire gli occhi,mi rigiro più volte sul divano contrariata per poi ritornare nell’esatta posizione in cui mi trovavo prima decisa più che mai a nonsaltare più! Presa di posizione perfettamente inutile ad essere sincera ma ormai mi sono abituata ai miei “scatti” improvvisi.. ormai non apro più nemmeno gli occhi.. sono troppo stanca..



Una sveglia?.. non ricordo di aver messo la sveglia.. anzi.. non ho mai messo la sveglia che diavolo è questo rumore??? Oddio il timer in cucina! Ho bruciato la cena ne sono sicura!!! Balzo in piedi dal divano per poi ricaderci sopra  a causa di un giramento di testa dovuto al mio movimento brusco. Affondo le dita tra i cuscini aspettando che il mondo smetta di girare e mi accorgo che anche se il suono continua a farsi sentire non avverto odore di bruciato, anzi si sente un piacevole profumino che sa.. di buono e poi, il timer non ha questo suono.. che diavolo è allora?? Mi accorgo improvvisamente che il suono è vicino,troppo vicino per provenire da un’altra stanza, cosi inizio a guardarmi intorno fino a scoprire la fonte del rumore, abbastanza ovvia come fonte devo ammetterlo, è semplicemente il telefono.  Dopo essermi data ripetutamente della sciocca rispondo all’apparecchio sentendo una voce che avrei preferito non udire mai più in tutta la mia vita.

-Ciao Rin.. sono io,di nuovo,e ti prego non riattaccare per favore! Mi spiace, mi spiace davvero lo so che ho sbagliato e mi sento in colpa ti giuro che non accadrà mai più! ti prego lasciami spiegare.. ti amo Rin..

Ascolto annoiata quelle parole e forse si, anche con un po’ d’ira, sono ancora arrabbiata con lui e di certo non ho intenzione di perdonarlo! Non di nuovo,  lui ha fatto le sue scelte ora è tempo di rispettare le mie.

Chiudo la conversazione senza ripensamenti, e mi dirigo in cucina ad controllare la cottura della mia cena, perfetta, tutto cotto a puntino. La consumo silenziosamente un po’ annoiata e dopo aver ripulito tutto mi dirigo a letto, quello della nonna, per rilassarmi un po’.. mi sento ancora spossata e stanca, forse una bella dormita farà bene.

Affondo il viso sul cuscino inspirando il profumo dell’ammorbidente che usava mia nonna pronta ad abbandonarmi ai ricordi quando avverto uno strano rumore, era un tonfo sordo seguito da un ringhio cupo e gutturale, proveniva dall’appartamento accanto, di sicuro quel ragazzo, Sesshomaru, deve essere caduto e dal ringhio si deve essere fatto parecchio male.

Mi metto seduta smettendo perfino di respirare in attesa di un suono che mi faccia capire se lo youkai è riuscito ad alzarsi o meno. Acuisco maggiormente il mio udito come non facevo da tanto fino ad avvertire lo spostamento di una sedia, un secondo tonfo, un altro ringhio e una serie di imprecazioni.

 Senza pensarci due volte scendo dal letto fiondandomi davanti alla sua porta, aiuterò quel presuntuoso di un demone che lo voglia o no! Certo però che ora che sono qui davanti..tutta la foga del momento è passata… busso poco decisa alla porta ricevendo in risposta un ringhio minaccioso, assomiglia tanto al verso che fa un mastino intenzionato a proteggere il proprio osso, tuttavia proprio quel guaito di avvertimento si spegne in un respiro affannoso.

Sta decisamente male se non riesce neppure  a minacciare una insignificante ningen come me. Armata da un nuovo coraggio mi appresto dunque ad attuare il mio primo pensiero ovvero quello di entrare e aiutarlo, naturalmente avvisandolo della mia imminente intrusione.

- Signor Sesshomaru sto prendendo la chiave di riserva dell’appartamento… ho sentito un tonfo, e insomma..
- Se ne vada! Le ho già detto che questi non sono affari suoi, non ho bisogno del suo aiuto!

La sua voce è tagliente e fiera se non lo stessi vedendo coi miei occhi costretto a terra dal dolore molto probabilmente seguirei il suo consiglio, ma per sua fortuna ho già aperto la porta e mi ritrovo nella piccola entrata della casa. Benché non ciavessi mai messo piede mi sembra molto familiare e la cosa non mi stupisce, è perfettamente speculare alla mia..una piccola entrata e una porta ad arco che la collega alla cucina-salotto dalla quale poi si diramano le altre stanze.

È tutto abbastanza polveroso e nel mezzo della cucina vicino al tavolo vi è il demone e una sedie rovesciata a terra.. molto probabilmente la gamba dello youkai ha ceduto mentre si apprestava  a dare una pulita quantomeno all’angolo cottura, e quando ha cercato di rialzarsi si è trascinato a terra anche la sedia.

-Oh certo, una persona stesa a terra in preda ai dolori è sempre perfettamente in grado di controllare la situazione!quale idiota non se ne renderebbe conto?

 Lo dico con fare volutamente saccente ponendomi davanti a lui con le mani appoggiate ai fianchi in stile wonder woman! Irrito perfino me col mio tono e di sicuro irrito parecchio lui, si è appena voltato verso di me e mi sta guardando con due occhi infuocati d’ira velati di.. sorpresa?possibile che non sia accorto del mio avvicinamento? Be fa lo stesso tanto può fare poco in quelle condizioni, e di sicuro fermarmi o rispedirmi fuori non rientra nelle sue attuali capacità.

-E’ perfettamente inutile che mi guardi a quel modo guardi che l' ho sentito prima! Il dolore alla gamba deve essere aumentato, mi spiace per lei ma se non riesce a reggerti nemmeno in piedi non è colpa mia!

-Perfetto ragazzina non è colpa tua quindi non devi prodigarti per rimediare, vattene e lasciami solo!  come ti ho già detto,  non ho bisogno del tuo aiuto.-
Quel tono maledettamente tagliente e orgoglioso mi fa davvero innervosire!possibile che riesca a negare con tanta forza perfino l’evidenza?

-Ma io non ho intenzione di aiutarla!

L’ho scioccato! Mi congratulo con  me stessa sono riuscita a zittirlo! Si questa frase non se lo aspettava di certo, infatti, ha sgranato quei meravigliosi occhi d’ambra fino ad ora ridotti a due sottilissime fessure, e le sue labbra sono leggermente aperte come fossero pronte per far uscire una qualche risposta e poi si siano dovuto bloccare.

In questo momento sono sicura di aver dipinto sul volto una stupenda smorfietta vittoriosa! E si lo so mi  esalto con poco ma.. mi è sempre piaciuto avere l’ultima parola! Era da tanto tempo che non mi sentivo più cosi.

-E allora cosa diavolo sta facendo qui,si può sapere o è domandare troppo?

Ecco,dovevo sapere che il mio momento di gloria  sarebbe finito presto in sua compagnia..

-Sono venuta..per.. placare la mia coscienza, purtroppo ho la sfortuna di possedere un udito troppo fine e un cuore troppo grande.. dovrà pazientare e permettermi di rendermi utile, o almeno lasciarmi questa illusione visto che lei non  ha bisogno di aiuto.. ma sa come siamo noi umani sempre pronti a dar problemi ai demoni.

Dopo un inizio incerto riesco a far uscire le parole in un discorso fluido e stranamente sensato, credo, almeno per una mente un po’ bacata come la mia, lui ha bisogno di aiuto ma non lo vuole io ho bisogno di rendermi utile ma non sapevo come.. ora invece entrambi abbiamo ciò che ci serve, lui un “non”aiuto io qualcosa da fare.

Ecco ora non mi sembra più tanto sensata la cosa.. ripensandoci le mie parole sembrano il farneticare di una povera pazza e forse è proprio quello che sono chissà..

Mi chino vicino a lui notando il suo viso malsanamente pallido,contratto dal dolore e imperlato di sudore,  il braccio su cui si regge in una posizione semiseduta trema visibilmente per o sforzo mentre l’altra mano preme con forza sulla gamba ferita,mi si stringe il cuore a vederlo in questo stato.

-Senta non ha qualcosa da prendere o qualche pomata per lenire il dolore?

-Come mai questo tono cosi compassionevole? Le faccio pena? Non ho bisogno della sua commiserazione!il dolore non è un problema per me e ora che lo spettacolo è finito, può andarsene!












Ok aggiornamento abbastanza rapido direi, come promesso quando sarà possibile posterò velocemente, purtroppo mi sa che x il 3 invece ci vorrà un po’ più di tempo L cmq che dire… ecco il secondo capitolo.. ho descritto un po’ la vita quotidiana  di Rin le sue abitudini, le sue manie e le sue crisi. Come si è potuto leggere ha parecchi problemini, voi cosa ne pensate? E la  telefonata,? a chi appartiene la voce che Rin proprio non vuole affrontare e soprattutto xkè non vuole parlargli?
Cooomunque continuiamo, il nostro Sesshomaru non se la cava x niente bene ma sembra non volere l’aiuto di Rin chi la spunterà questa volta?

Piccolo spoiler, il prossimo capitolo si intitolerà  “La torturatrice di demoni” vedremo una Rin un po’ più decisa e… sadica, ma naturalmente la sua psiche continuerà a mostrare la sua fragilità, che ve ne pare? Vi ho incuriosito almeno un pochino? Spero di si!
Come sempre se ci sono delle critiche vi invito a farle!
Il testo non è scorrevole?
I cap sono troppo lunghi o pesanti?
Non vi piace lo stile?
 Scrivetelo e aiutatemi a migliorare cercherò di adeguarmi alle vostre richieste e eliminare i miei difetti!

Ed ora passiamo ai ringraziamenti

EWILAN ma ciau!!allora in questo capitolo il “carattere” di Rin è stato trattato maggiormente, abbiamo visto qualcosa in più delle sue manie e delle sue crisi ovvero su ciò su cui la ff fa perno per sopravvivere. Diciamo che ha parecchi problemi che cap dopo cap verranno esposti e spiegati, ho scritto già una diecina di capitoli e devo ammettere che ho cercato in tutti i modi di rendere tutte le varie situazioni il più reali possibili sia per quanto riguarda le cause sia per quanto riguarda “i sintomi” allora ora che ne sai qualcosa in più di questa ragazza cosa ne pensi? Continua a intrigarti e piacerti? Spero con tutto il cuore di si! Per quanto riguarda la relazione con Sesshomaru bè amo questa coppia quindi ti assicuro l’happy anding, però le cose tra loro si evolveranno pian piano, impareranno a conoscersi e.. amarsi! J  Ti ringrazio infinitamente per il commento, mi ha fatto molto piacere e spero di riceverne altri!un bacione Mikamey

Isy_264 e si questa coppia è il mio primo e vero amore benché mi sia affezionata particolarmente anche alle Ayame/Koga. Per quanto riguarda la normalità diciamo che mi fa piacer l’abbiate notata infatti questa normalità quasi oppressiva è basilare soprattutto nel primo capitolo x delineare la figura di Rin, la sua monotonia, la vita che consuma e la consuma giorno dopo giorno. Infatti nel suo stato d’animo di “normale” vi è poco. E si rifugia nella “normalità” nella vita di casa x evadere dal mondo esterno. Purtroppo qui Rin ha subito parecchie situazioni che hanno condizionato il suo stato emotivo… per quanto riguarda Takuma… siiii è un amore!!! Anche io adoro il modo in cui si è presentato! Lo volevo dolcissimo e spero di aver reso l’idea con i suoi modi fanciulleschi e innocenti!
Ti ringrazio per il commento e spero che anche questo capitolo ti sia piaciuto, cosa ne pensi di questo Sesshomaru cosi testardo?  E come reagirà la nostra Rin?? Un piccolo aiuto è dato dal nome del prox capitolo :P un bacione enormeeeee

lua82 ciao e grazie  x il commento mi ha fatto molto piacer sapere di averti incuriosita e soprattutto sapere che seguirai la storia! Mi auguro che anche questo capitolo ti sia piaciuto! Spero di leggere altri tuoi commenti! Kiss a presto



Un grazie e norme anche a coloro che hanno solo letto con l’invito a lasciare un segno del loro passaggio.

Un abbraccio Mikamey

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Capitolo 3
*** La toruratice di demoni ***


La toruratice di demoni


-Come mai questo tono cosi compassionevole? Le faccio pena? Non ho bisogno della sua commiserazione!il dolore non è un problema per me e ora che lo spettacolo è finito, può andarsene!



 
Spettacolo? Crede forse che mi diverto a vederlo soffrire o che provi pietà per lui? Sono venuta qui perché ero preoccupata, perché mi sono ripromessa che non avrei commesso lo stesso errore fatto con la nonna, non sarei rimasta cieca di fronte ad una richiesta di aiuto seppur tacita.
Non parlo e non vedo anima viva da mesi, mi sento cosi a disagio in sua presenza, e la sua ostilità non aiuta di certo, capisco che stia male ma..ma..Kami mi fa infuriare questo suo comportamento!

Ma chi si crede di essere per usare quel tono con me? Chi gli da il diritto di trattarmi come cosi?
Nessuno ne tantomeno io!
In questo momento sono davvero furiosa! Si furiosa, arrabbiata come non mai, nemmeno quando Ayame si fidanzò con Koga “rubandomelo” ero così.
Sento riaffiorare in me un lato del mio carattere che da tempo era sopito e nascosto in qualche angolo remoto della mia mente, quello sadico, quello battagliero, quello grintoso e sicuro di se, che presuntuoso si mostra fiero alla sua vittima.

 -Ovvio, perché io sono venuta qui solo per umiliarla vero?bene le dimostrerò tutta la pena che provo per lei visto che ci tiene!

Afferro con rabbia la sua gamba stringendola  abbastanza da provocargli un ringhio soffocato.
-Non le fa male vero?-

Affermo con fare fintamente innocente ricevendo in risposta un’occhiata di fuoco.  Ha una buona resistenza al dolore, me lo aspettavo in verità, ma non mi lascio certo scoraggiare, rafforzo maggiormente la presa sull’arto sfidandolo con gli occhi
- Ha proprio ragione, lei non ha bisogno del mio aiuto..-

Un piccolo grugnito sfugge questa volta alle sue labbra, ma continua a sostenere fiero il mio sguardo
- Lungi da me l’idea di aiutare qualcuno, e si perché tutto quello che voglio io e andare  ad infastidire le persone per farmi trattare male!Amo le cattiverie gratuite che ci vuole fare!-

Faccio maggiore pressione con le mai fino a vedere gli occhi del demone completamente chiusi per il dolore e sentire un ringhio gutturale spandersi nella stanza, solo allora mollo la presa premettendo al demone di riprendere fiato e colorito. Mi pento immediatamente di ci che ho fatto, è una fitta allo stomaco me ne da la certezza, ho esagerato, ho davvero esagerato ma mi era sembrato l’unico modo per fargli capire che non ho nessuna intenzione di compatirlo o provare pena per le sue condizioni.

Mi alzo dalla mia posizione per uscire silenziosa da quella casa e tornarci dopo pochi istanti con in mano una un vasettino, contiene una mistura che usava la nonna per lenire i dolori alle articolazioni, infondo era anche lei di sangue demoniaco e queste erbe erano molto efficaci, spero avranno effetto anche su di lui benché la fonte del dolore sia diversa.

-Che c’è  non ti è bastata la tortura di prima? Vuoi anche avvelenarmi?
Parole acide è vero ma il tono sembra più calmo..le opzione sono tante: l’ho sfiancato? Mi ha presa per una pazza sadica? Ha capito le mie reali intenzioni? Credo che per ora non avrò risposta ma non importa so aspettare..ciò che conta è che non ha più quell’atteggiamento indisponente di prima, forse, tutto sommato la mia reazione ha sortito qualche effetto positivo.

- Ah-ah davvero spiritoso, vedo che l’umorismo non ti manca, comunque no, non ti voglio avvelenare è solo qualcosa per far diminuire il dolore.

-Le medicine degli umani non vanno bene per i demoni, ragazzina-
Sembra soddisfatto della sua piccola vittoria, quasi mi dispiace smontare cosi il suo rinato orgoglio… ma che dico non mi dispiace per niente anzi!


-Oh lo so, infatti, non è una cura umana, è una crema a base di maitsetaimed e come di sicuro saprai, si tratta erbe adatte a voi demoni, ma non te ne sei ancora accorto? Mi deludi, uno youkai puro come te se ne sarebbe dovuto accorgere subito, sono un’hanyou..Be non proprio sono.. demone solo per un terzo, sono come il piccolo Taka.-

 Sono partita bene ma con l’andare dei discorso il tono presuntuoso si è andato perdendo. La mia natura ibrida non è mai stato un problema anzi, solo mi ricorda ciò che ho perso, i miei genitori, la mia infanzia con la nonna..

Reprimo con forza quei pensieri troppo tristi per esporli ad un pubblico del calibro di Sesshomaru cosi catalizzo le mie attenzioni sulla sua gamba, in questo momento sono impegnata a tentare di alzargli la gamba dei pantaloni per  poter spalmare la mistura, ma proprio non ci riesco, il jeans si ferma  pochi centimetri sopra della caviglia, non manifestando nemmeno una remota possibilità di proseguire verso l’alto.

Inizio a strattonarli leggermente nel tentativo di smuoverli ma tutti i miei sforzi si rivelano inutili.

-Hei ragazzina vuoi fare un po’ di attenzione? Almeno quando mi torturavi prima le tue intenzioni erano palesi e sincere! Leva quelle mani ci penso io!

Un semplice gesto della mano  e la stoffa dei pantaloni va in brandelli mostrandomi una lunga cicatrice solcare il suo arto da sotto il ginocchio fino a metà coscia, resto alcuni secondi imbambolata di fronte a quella visione, so che lui mi sta fissando ma non ho il coraggio di voltarmi per decifrare la sua espressione..

 Passo il dorso della mano sul naso sfregandolo leggermente nel tentativo di far passare quello strano prurito che mi coglie qualche istante prima che le lacrime inizino a pizzicare anche gli occhi, e poi prendo con indice e medio un po’ di mistura, appoggiandola sul ginocchio e spalmandola con movimenti circolatori lungo la gamba. Tento di fare il più delicatamente possibile  concentrando il mio sguardo su ciò che faccio, sento i muscoli distendersi lentamente sotto il mio tocco e talvolta irrigidirsi non appena aumento un po’ la pressione delle dita per far assorbire meglio la crema, cerco di ignorare lo sguardo del demone su di me, ma avverto quelle due iridi d’oro scrutarmi invadenti nel tentativo di leggere i miei pensieri.
 
-Che c’è il gatto ha perso gli artigli? O ha paura che il cane cattivo la morda?....O forse..prova pena per me ora che vedi quella cicatrice?

-No, non è questo, non mi fa pena.. sei,sei troppo presuntuoso e irritante! Ma.. ecco,scusa per prima ho esagerato..mi spiace sai, ma era l’unico modo per farti capire che non voglio compatirti, solo darti una mano cosi portai tornare presto dal piccolo Taka,era preoccupato sai?..

Ecco di nuovo il gelo in quelle due pozze di magma incandescente.. almeno all’apparenza dovrebbero sembrare calde invece sembra ghiaccio puro, mi guarda con astio e rabbia esattamente come la prima volta che mi rivolse la parola.

-Non sei solo irritante sei anche una ficcanaso!

-Non mi sono mai piaciute le offese!-
Affermo candidamente soffocando il suono di un suo gemito di dolore dopo aver casualmente rafforzato la presa sul suo ginocchio
-E comunque è stato Taka a parlare io non gli ho chiesto niente, chissà perché poi un bambino dolce come lui abbia tutta questa venerazione nei tuoi confronti!


-Dannata ragazzina la vuoi smettere di torturami? Tornatene a casa a giocare con le bambole e lasciami in pace!

-Ah ma allora non vuoi proprio capire, quante altre volte devo farti del male prima che impari ad essere un po’ più gentile?-

Lo vedo stringere con forza il pugno destro fino a far diventare bianche le nocche pronto a subire l’ennesima fitta alla gamba che comunque non arriva, infatti non lo sfioro nemmeno più, visto che la crema è stata completamente assorbita, anzi mi sono alzata per prendere la garza per fasciargli l’arto.
È stupito dal mio gesto, ma non dice niente, esattamente come qualche minuto prima, mi scruta, oserei dire che mi sta studiando, non so se per curiosità o per trovare il modo migliore di farmela pagare una volta guarito.


Sorrido divertita tra me e me per i miei stessi sciocchi pensieri, finché la mia attenzione non ricade sulla mia mano sporca di crema, è ovvio che lo sia avendola usata per spalmarla, eppure quel “colorito” verdastro mi da fastidio, riesco a distinguere tre sfumature di verde e varie “pagliuzze” di erba nei contorni della mano e fra le dita.

Resto immobile a fissarla incapace di distogliere lo sguardo da essa scrutandone ogni parte, trovandola..sporca. il solito tremore alle mani aumenta diventando frenetico cosi come il mio battito cardiaco, Kami sto andando nel panico devo assolutamente lavare le mani, devo pulirle ! sono,sporche, si sporche e viscide e.. acqua mi serve dell’acqua e del sapone,ora, subito, immediatamente!

-Ei ragazzina che ti è successo ti sei imbambolata?
 La voce tagliente di Sesshomaru paradossalmente mi salva dal mio stato di panico riportandomi alla realtà e ricordandomi di non essere sola, cerco di calmare il mio respiro consapevole che di sicuro lui ha avvertito non solo il mio affanno, ma anche la mia tachicardia, e chiedo con un tono il più calmo possibile, di usare il lavandino per sciacquarmi le mani.

Non sembra particolarmente sorpreso dalla mia richiesta benché le parole siano uscite incerte e tremolanti dalle mie labbra, sento appena il suo consenso quando smaniosa  giro il rubinetto lasciando che il freddo liquido invada la mia pelle. Inizio a strofinare nervosa la mano in ogni sua estremità ponendo maggiore attenzione alle dita, allo spazio tra di esse alle unghie, ma il mio panico aumenta quando mi accorgo che l’acqua scivola via, rendendole lucide, mentre qualche gocciolina si ferma perfettamente sferica sulla pelle.

Strofino con maggiore forza la mano arrossando l’epidermide ma mi sembra tutto inutile, quella patina di unto non vuole sparire ed io mi sento morire. Avverto le lacrime rigarmi il volto e le forze venirmi meno, sto quasi per abbandonarmi al pavimento quando avverto nuovamente la voce del padrone di casa informarmi della presenza di detersivo nel ripiano sottostante il lavandino.

Con gesti nervosi e maldestri apro le ante e afferro il detersivo versandomene una gran quantità nelle mani per poi lavar via il tutto sotto il getto di acqua corrente.

Mi rianimo osservando le mani finalmente pulite e un po’ arrossate, la asciugo meticolosamente per poi osservarle nuovamente.
Tremano molto, davvero molto e sono incapace di arrestare o frenare il loro nervosismo, infondo dovrei esserci abituata ma non è cosi, è come un circolo vizioso, mi agito e le mani tremano io le vedo tremare e mi agito ancora di più!una volta non ero cosi..

-Ti sei calmata ragazzina?
 Per la terza volta la sua voce interrompe i miei pensieri salvandomi da essi e ricordandomi che lui è a pochi passi da me.
Asciugo repentina le lacrime prendendo la benda e voltandomi col volto basso in modo da celargli il mio viso sicuramente pallido e gli occhi arrossati e lucidi, per poi dedicarmi alla fasciatura della gamba.

-si, io.. va meglio davvero, dovevo solo lavare le mani, ecco tutto.

 Mento, mento a lui ma non posso mentire a me stessa, devo andarmene, devo lavarmi di nuovo, devo usare acqua pulita, la mia acqua quella che scorre nel mio
rubinetto, devo usare il mio sapone e devo asciugarmi col mio asciugamano.

Con gesti frettolosi prendo la garza e inizio a fasciargli la gamba sussultando ad ogni suo irrigidimento o mugugno,mi stuzzica di tanto in tanto con frasi pungenti ma non gli do retta ho paura di parlare e mostrare il mio disagio e imbarazzo. Una volta finito senza guardarlo negli occhi mi appresto a posare la benda rimanente nel silenzio più assoluto, ma Mr simpatia ha proprio voglia di parlare.

-Se ti sei pentita dell’offerta fatta sei libera di non rispettarla.
-M-ma cosa dici non mi sono pentita di niente.
-A no? E la crisi di panico di prima? Le tue mani non hanno fatto che tremare quando mi fasciavi la gamba, senza contare, signorina lingua lunga, che sei rimasta in silenzio senza controbattere nessuna delle mie frecciatine, non temere per la tua coscienza non ho intenzione di rinfacciarti ne domandarti niente, sei libera di andartene senza rimorsi, dimmi solo dove trovare quella crema sembra.. funzionare.
-Io, ecco..no tienila,io te ne porterò dell’altra, n-non mi sono pentita credimi, solo ho bisogno di calmarmi io.. non è colpa tua davvero scusa devo andare scusa.

 Fuggo letteralmente da quella casa lasciandolo li sul pavimento, e rifugiandomi all’interno del mio appartamento
 










Eccolooooooooo questo è il terzo capitolo, che ve ne pare?? Voglio sapere il vostro parere, positivo o negativo che sia, quindi se potete x favore lasciate un commento, mi farebbe davvero piacere!
Abbiamo potuto assistere a una nuova crisi di panico della nostra Rin dovuta alla sue mai sporche di “pomata”, forse potrà sembrare una cosa assurda ma vi assicuro che non lo è io per prima ne sono un esempio quando sono molto stressata entro nel panico anche x una scrittina di penna o una macchia seppur piccolissima. Certo le mie reazioni non sono come quelle descritte qui ma cmq questi stati di panico esistono.

Altra piccola curiosità: La parola maitsetaimed non è inventata! Anzi vuol dire “erbe officinali” in estone. Avevo pensato di usare il nome scientifico di qualche pianta con capacità antidolorifiche ma alla fine ho preferito questo termine.

Curiosità numero 2: Come accennato prima Rin qui non è completamente umana ma non è nemmeno una hanyou! Bensì il frutto dell’amore tra una hanyou e un umano x la precisione Kagura e Onigumo,infatti la nonna Kaede è una yasha pura. Lei si definisce talvolta una ningen in quanto la sua natura demoniaca è limitata ai sensi più sviluppati e alla longevità, tuttavia la sua forza e pari a qualunque ragazza umana… volete sapere come sono morti suoi genitori? Se si fatemelo sapere e aggiungerò questa piccola curiosità alle note del prox capitolo.
Ovviamente se non vene frega niente fa lo stesso anche perché non so xkè la mia mente bacata partorisca di sua spontanea volontà certe idee :P

Ora credo di avervi annoiati abbastanza quindi passiamo ai ringraziamenti.

lua82 ciaooooooooo nn sai che gioia vedere che continui a seguire la mia ff e soprattutto che ti piaccia! Me super onorata!!! Allora cosa ne pensi di questo capitolo?? Spero sia stato di tuo gradimento anche questo! Un bacioneeeeee e al prox capitolo :)

callistas, gioia miaaaaaaaa finalmente sei arrivata temevo che questa ff ti avesse delusa!come hai potuto leggere le tue intuizioni erano fondate lei non è completamente umana! È per un quarto demone! Ma lei spesso generalizza definendosi umana in quanto non possiede la tipica forza demoniaca, quindi niente capacita offensive, ma solo dei sensi più fini e una vita più lunga. Per quanto riguarda Taka sono contentissima che ti piaccia!! Io lo trovo un amore ma sono di parte avendolo inventato io quindi.. :P ti ringrazio infinitamente x i tuoi complimenti e  ti assicuro che anche tu sei bravissima e hai uno stile invidiabile!!! Sono onorata che questo piccolo regalo ti faccia piacere e non appena l’ispirazione verrà a trovarmi avrai il regalo vero e proprio ovvero una storia con protagonisti Koga e Ayame! Un bacioneeeeeeeee e al prox capitolo

Dolce Sango91, non ti preoccupare le sviste capitano ^.^
asciugamano!

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Capitolo 4
*** presentazione ufficiale ***


presentazione ufficiale



Sono appoggiata con le spalle alla porta da almeno dieci minuti, con le braccia attorno alle gambe e il viso appoggiato ai ginocchi, mi vergogno terribilmente di come mi sono comportata, devo essergli sembrata una pazza.

Mi schiaffeggio il volto facendomi male, come a volermi punire per ciò che ho fatto poi, dopo un interminabile attimo, finalmente mi alzo e mi dirigo in bagno, giro la maniglia dell’acqua fredda osservando il veloce getto d’acqua infrangersi nel lavandino per poi morire nello scarico, quasi estasiata pongo le mie dita sotto il rubinetto lasciando che si bagnino completamente, poi verso un po’ di sapone liquido in esse e comincio a spalmarlo lentamente osservando il nascere di una bianca e densa schiuma, sorrido involontariamente a quella vista e continuo  a coccolarmi ancora qualche minuto prima di sciacquare via tutto e asciugarmi, so che è sciocco ma mi sento molto più tranquilla ora, ma allo stesso tempo un peso all’altezza del cuore inizia a fari largo, vergogna? Imbarazzo?...Pentimento?
Non so definire questo mio sentimento, l’unica cosa certa è che è spiacevole, tremendamente spiacevole e frustrante.

Mi siedo per qualche istante sul bordo della vasca chinando il capo il più possibile e espirando tutta l’aria presente nei polmoni fino a sentirmi quasi svuotata, forse nell’inutile tentativo di far uscire via insieme ad un semplice sospiro, anche quell’opprimente angoscia che mi appesantisce l’anima, ma come ho già detto è stata un’azione assolutamente inutile.

Vagamente innervosita mi alzo dal mio appoggio pervasa da un’insana smania di “fare”, inizio a torturami le dita vagando per tutta casa alla ricerca di qualcosa fuoriposto, sporco o presunto tale, ma una vocina nella mia testa timida e quasi inudibile mi dice che non è in quel modo che passeranno i miei sensi di colpa.

Rassegnata mi dirigo in cucina, forse un po’ di camomilla riuscirà a calmarmi.

Verso l’acqua minerale nel pentolino e mi appresto a metterlo sul fuoco ma  avverto di nuovo rumori provenire dall’altra parte della casa.. è Sesshomaru ne sono sicura, di certo sta tentando di alzarsi ma è impossibile che ce la faccia, la fasciatura e il dolore non gli permettono di muovere la gamba, certo se non fossi scappata in questo momento non si troverebbe in quella situazione... Maledico per la millesima volta il mio stupido carattere e la mia fragilità, sono stata cosi egoista  a lasciarlo li, solo in quello stato, il mio unico pensiero era quello di venire qui per lavare le mie stupide mani e non ho pensato a lui che invece ha problemi molto più seri dei miei.

Faccio un respiro profondo infondendomi coraggio e poi torno  di nuovo da lui, che sciocca avevo pure lasciato la porta di casa sua aperta. Lo ritrovo poco distante da dove lo avevo lasciato e col viso contratto per lo sforzo, di nuovo quella strana fitta al petto torna a farsi sentire dolorosa pronta a denunciare la mia precedente fuga. Entro silenziosa e discreta ma so benissimo che lui ha avvertito la mia presenza benchè non si sia voltato a guardarmi, facendo appello a tutto ciò che in me può essere chiamato coraggio, richiudo la porta alle mia spalle e mi avvicino  a lui.

-Che c’è ragazzina, hai cambiato di nuovo idea?
-Guarda che ho un  nome, non mi chiamo “ragazzina”- Dico chinandomi su di lui
-Bé, ragazzina, non mi pare tu ti sei presentata benché tu conosca già il mio nome io continuo a non sapere il tuo-

Caspita è vero! Non gli ho detto il mio nome, non ci ho proprio pensato,io so il suo grazie a Taka ma.. non gli ho mai detto il mio!

-Per una volta devo darti ragione è stata una mia mancanza, il mio nome è Rin Main piacere.
 Lo dico  sorridendogli, offrendogli la mano destra sincera seppur tremolante, tremore che naturalmente non sfugge a Sesshomaru al quale mi sento in dovere di giustificare il mio involontario gesto.

-Tranquillo non sei tu il motivo del mio nervosismo, questo.. dipende solo da me credo..-
Stringe la mia mano con una presa decisa ma piacevole, non mi sono mai andate a genio le strette  indecise, ti danno la sensazione di stringere una ricotta tra le mani mentre la sua è forte e sicura quasi mi tranquillizza.

Mi chino di nuovo verso di lui passando le mani intorno al suo busto nel tentativo di alzarlo incurante del suo sguardo sorpreso e imbarazzato nonché  delle sue affermazioni contrariate, mi costa ammetterlo ma ha ragione non riesco a sollevarlo, infondo dovevo aspettarmelo sono un hanyou ma non ho mai sviluppato la loro forza.. solo i sensi più acuti e la longevità..

-Visto? Che ti avevo detto non ci puoi riuscire spostati faccio solo-
Cerca di scostarmi col braccio ma so benissimo che non sarà in grado di alzarsi, va bene ho fallito il primo tentativo, però ciò non vuol dire che non sono in grado di dargli un qualche aiuto.

Lo fermo con la mano e gli intimo di non tentare di alzarsi minacciando di colpirlo alla gamba se disobbedisce al mio “gentile suggerimento”.

 Prendo un cuscino dal divano e poi ritorno da lui, si accomoda sopra di esso strusciandosi sul pavimento fino a raggiungere il sofà, sinceramente la scena era comica, e mi sarebbe piaciuta godermela, ma io da perfetta pazza-maniaca pensavo solo al cuscino che di sicuro si era sporcato passando sul pavimento.

 Comunque una volta vicino al divano lo “abbraccio” nuovamente aiutandolo a issarsi e a sedersi sul divano ricadendo su di lui una vola effettuata la manovra, Kami quando era pesante  non è grosso anzi da quello che ho potuto vedere e sentire ha un bel fisico ma anche i muscoli pesano!
Gli sono caduta addosso come un sacco di patate esattamente come lui si è abbandonato sul divano solo che io ho affondato il mio viso sul suo petto.
 
 Mi scosto da lui vermiglia in viso farfugliando una serie infinite di scuse, mentre lui.. se la ride! Si bé non che si stia sganasciando ma.. ha quell’espressione soddisfatta.. quel ghigno malizioso e… compiaciuto.

-Ma allora la signorina Rin Main torturatrice di demoni, si imbarazza facilmente!
 Ecco ma non poteva tacere?
- Be la signorina Rin Main forse si imbarazza facilmente ma odia sentirselo dire e spesso sevizia chi glielo fa notare!

Sorrido notando un lampo di terrore attraversare i suoi occhi ma sono contenta che abbia buttato la cosa sullo scherzo, in modo intensionale o meno è riuscito a mettermi a mio agio, facendomi ridere sincera, come non facevo ormai da tanto tempo.

-Allora..suppongo tu non abbia ancora mangiato.. vuoi che ti prepari qualcosa? Tranquillo non ti avvelenerò non mi piace torturare le mie vittime prima di farle fuori.- Affermo divertita continuando la parte della “torturatrice di demoni”.

Fortunatamente lui accetta la mia offerta, credo che ormai abbia capito che non ho alcuna intenzione di compatirlo, anche se non so cosa pensi esattamente di me, spero non mi giudichi davvero una sadica!

Recupero la mia cena ormai pronta e con qualche piccola aggiunta diventa sufficiente per due, Sesshomaru  mangia seduto sul divano senza esprimere un solo commento sul cibo, ne rimango un po’ delusa ma non rimango particolarmente sorpresa dalla cosa, mi consolo pensando che se il mangiare fosse stato davvero cattivo di sicuro non si sarebbe lasciato sfuggire l’occasione per farmelo notare.

 Una volta finito mi appresto a ripulire tutto e mi rendo conto che la casa è davvero molto sporca, la maggior parte dei mobili è coperta da teli bianchi, ma in giro non vedo scatoloni solo qualche borsone, in realtà la cosa non dovrebbe sorprendermi, infondo la sua permanenza qui durerà solo il tempo di far guarire la gamba, lui tra qualche mese al più tardi se ne andrà, tornerà nella sua vera casa con la sua famiglia..invasa da un velo di malinconia scaccio via questi pensieri, il futuro deve ancora arrivare, adesso devo pensare solo al presente!

-Senti Sesshomaru si è fatto tardi, domani ti porterò un po’ di spesa, bè naturalmente prima ti porterò la colazione  e poi.. vediamo di fare un po’ di pulizia ok?

-Non credo ci sia un modo per impedirtelo e comunque farti sgobbare un po’ mi sembra il giusto compenso per ciò che mi hai fatto passare! comunque prima di andartene aiutami ad arrivare in camera da letto.

Ritorno da lui chinandomi e aiutandolo a reggersi in piedi, lo stringo per i fianchi mentre lui mi cinge le spalle con un braccio, vengo invasa dal suo calore e dal suo profumo.. di bosco.. cosi fresco e piacevole.. noto che è più alto di me di almeno dieci o quindici centimetri, praticamente mi sovrasta in altezza e peso ma.. mi piace questa vicinanza.

-Senti ma.. un bastone non ti farebbe comodo?
-Bastone? Un bastone! ei ragazzina non supero nemmeno i 200 anni cosa credi? Non ho bisogno di un bastone per stare in piedi!- Eccolo punto sul vivo, è ritornato il demone presuntuoso di prima anche se non c’è più astio nel suo tono, e poi anche se ha detto quelle cose, continua a reggersi a me anzi adesso mi stringe con più forza.

Sollevo lo sguardo divertita e mi soffermo ad ammirare il suo profilo perfetto, i tratti decisi ma non spigolosi, le labbra sottili ma invitanti, lo sguardo fiero ma non più minaccioso, anzi, è quasi buffo con le sopracciglia aggrottate per lo sforzo e l’irritazione provocata dalla mia farse .

In breve tempo arriviamo alla camera da letto e mi accorgo immediatamente che questa camera è completamente impolverata e che tutti i mobili compresi il letto sono coperti dagli stessi teloni bianchi che avevo visto nell’altra stanza, mi fermo di botta interrompendo anche la marcia di Sesshomaru e osservo a bocca aperta la stanza

-M-ma.. ma è pieno di polvere è..
-Si scusa, sai, non ho fatto in tempo a pulire prima, ero troppo impegnato a farmi torturare.
Il suo tono è scherzoso anche le avverto un velo di apprensione. Tuttavia non ci faccio caso sono troppo presa dalle condizioni disastrose della camera

- Ma c’è polvere ovunque, è pieno di teloni e .. oh kami agli angoli ci sono pure le ragnatele! Le ragnatele capisci??

Inizio ad andare in iperventilazione mentre una gran confusione inizia ad impadronirsi della mia testa, anche il mio battito è diventato più veloce e sento le gambe iniziare a diventare molli.

- Hei Rin calmati. Rin guardami non è niente! Solo un po’ di polvere, Rin è solo polvere.

Sesshomaru si è chinato su di me, e ha entrambe le mani posate sul mio volto che mi costringono a guardarlo negli occhi liberandomi da quella sensazione di smarrimento che albergava in me.
Avverto gli occhi pizzicare ma mi sforzo di non far uscire nemmeno una lacrima da essi, inspiro profondamente e poi annuisco col capo per fargli capire che ormai il peggio è passato.

La sua espressione è ancora seria e un po’ corrucciata ma dopo alcuni istanti libera il mio viso dalla sua presa ritornando a poggiare le mai sulle mie spalle

Una leggera brezza accarezza il mio viso donandogli un po’ di sollievo dopo la vampata di calore che mi aveva colta qualche istante prima e istintivamente mi volgo verso l’origine di quella frescura.
C’è una finestra aperta, evidentemente l’aveva aperta lui per far  almeno areare la stanza, consapevole che non sarebbe riuscita a pulirla.

Dopo essermi assicurata dell’equilibrio di Sesshomaru vado  a chiudere la finestra e libero il letto dal telone

-D-dove sono le lenzuola? Ti rifaccio il letto cosi almeno dormirai sul pulito.

La mia voce è spezzata e alcune parole escono orribilmente soffocate o incomplete ma lui ne capisce comunque il senso indicandomi un borsone grigio poco distante da lui. In breve estraggo la biancheria e la sistemo sul letto.. mi concentro solo su questo compito, su queste fresche, pulite e profumate lenzuola azzurre, poi sul copriletto, escludendo intensionalmente il resto della stanza e l’inquilino stesso.

In breve finisco il mio compito e torno a recuperare Sesshomaru che in mia assenza si è sorretto da quella che dovrebbe essere una sedia, o una poltrona.

-Il letto è pronto ti accompagno in bagno cosi.. si insomma se ne hai bisogno.. e io nel frattempo mi libero di quelle ragnatele-
Posso ammirare nuovamente quel sorrisetto sghembo distendersi sulle sue labbra e godere di nuovo del suo abbraccio per il breve  tragitto che ci distanzia dal bagno poi, dopo averlo lasciato, armata di scopa libero il muro dalle ragnatele e già che ci sono do una spolverata anche al comodino con una pezza umida poggiandoci sopra una bottiglietta d’acqua e delle salviettine.

-E un cioccolatino non me lo merito?

La voce di Sesshomaru mi sa sussultare distraendomi dalla mia mansione di “sistemamento oggetti di prima necessita”.

-No mi spiace ma oggi non te lo sei proprio meritato.-
 Affermo scherzosa avvicinandomi a lui per aiutarlo ad arrivare fino al letto ,ed una volta arrivati mi accorgo che il suo viso è contratto una smorfia di dolore o sforzo non saperi dirlo con esattezza.

-Ti fa di nuovo male?- Gli chiedo fermandomi proprio di lato al letto
-L’ho solo sforzato un po’, ora passa.- Si sforza di essere convincente tuttavia la sua voce lo tradisce è  un po’ cupa e ha pronunciato le parole in un sospiro.

Annuisco poco convinta alle sue parole e lo aiuto a sedersi, non può piegare la gamba a causa della fasciatura quindi deve reggersi da me per poter prendere posto sul letto, tuttavia, entrambi abbiamo dimenticato che io sono una mozzarella incapace di sollevare nemmeno la cassetta dell’acqua da due litri da sola e infatti, non appena lui inizia a far forza sulle mie braccia per sedersi io mi sbilancio atterrando rovinosamente su di lui..












Finalmente rieccomi qui con un nuovo capitolo! Uff credevo di non riuscire più a postarlo!cmq eccolo qui, che ne pensate! Da questo capitolo più che negli altri credo si noti il carattere OOC di Sesshomaru! Mi spiace trasformarlo ma proprio non riesco a  mantenerlo IC per più di qualche capitolo uff.
Cooooooomunque sembra che le cose stia procedendo abbastanza bene tra i due vero? Certo siamo ancora agli inizi ma almeno non c’è più astio, voi cosa ne pensate? Sinceramente come vi sembra questo Sesshomaru?? Sappiate che nel prossimo capitolo il suo carattere sarà stravolto ancora di più.. per farmi perdonare del ritardo di questo capitolo vi posto un piccolo spoiler del prossimo… una scena.. “interessante” o almeno spero che lo sia…

“Lentamente sposta il mio braccio verso l’alto bloccandolo al di sopra della mia testa e  avvicinando il suo viso al mio, ne segue silenzioso i contorni senza però sfiorarmi, l’unica cosa che avverto sulla pelle è il suo respiro caldo, l’illusione di una carezza che non accenna ad arrivare. Inizia a scendere più giù delineando  la curva del collo e a quel punto io chiudo gli occhi per cercare di carpire ogni più piccola sensazione che quel contatto mancato riesce a darmi, è cosi dannatamente frustrante e accattivante questo suo gesto.. riesco immaginare la punta del suo naso sfregare la mia pelle, le sua labbra sfiorarla.. desidero quella carezza che non avviene e che aumenta i me il desiderio di essa. E’ cosi vicino da farmi percepire la sua presenza, il suo calore, tanto da farmi bramare qualcosa che prima non consideravo nemmeno, il suo tocco, la sua pelle, lui.”

Ham.. piaciuto?.. spero di si ma mi auguro che anche questo capitolo sia riuscito a interessarvi, ed ora.. come promesso visto che la mia pazzia vi ha contagiato continuo la piccola nota informativa iniziata lo scorso capitolo circa la famiglia di Rin.. allora, dove eravamo rimasti? Ai genitori di Rin giusto? Ebbene come precedentemente detto si tratta di Kagura, un’haniou, e Onigumo, un umano.
Come tutti sappiamo la vita dei demoni e degli umani ha uno scorrere differente, cosi Kagura per poter vivere insieme al suo  amato decise di sacrificare parte della sua esistenza x donarla a lui, con questo rito lei non solo dimezzò la sua vita ma sacrificò anche la sua forza e i poteri derivanti dall’essere un haniou, in più semmai uno dei due fosse morto l’altro avrebbe cessato anch’esso di vivere.
Dopo aver stipulato questo patto i due attraversarono un periodo  felice durante il quale ebbero Rin, tuttavia la loro gioia durò poco poiché Onigumo si ammalò gravemente, venne punto da un insetto velenoso che lo spense lentamente, la sua agonia venne condivisa con Kagura che prima di morire affidò la figlia alla madre Kaede,consapevole che non sarebbe riuscita a crescerla.

Allora ho sedato un po’ della vostra curiosità spero di si e soprattutto di non aver deluso le vostre aspettative ovviamente se avete domande non fatevi problemi a pormele!

Ora visto che mi sono dilungata troppo passo ai ringraziamenti rivolti in particolare a

lua82 grazieeeee vedere i tuoi commenti mi mette sempre di buon umore sono felice che la mia ff ti piaccia e sono ancora piu felice dei commenti che lasci ad ogni capitolo! Ti ringrazio infinitamente x i complimenti e che sono super onorata che la mia storia sia tra le tue ff preferite!!!!! Si in effetti Sesshomaru torturato da Rin non si vede spesso :P cmq dai è stato fatto a fin di bene! Mi auguro con tutto il cuore che anche questo capitolo ti sia piaciuto e spero di leggere un tuo commento su di esso un bacioneeeee a presto

callistas ciaoooooooooo alluuuura che dire gran parte delle tue domande hanno già trovato risposta e aggiungo qualcosa in piu dicendo che le crisi di Rin sono collegata in gran parte alla persona che le ha telefonato che tuttavia, come già sai, nn è Koga. La storia con koga era una cotta delle scuole, il nostro lupacchiotto era conteso da Rin e Ayame ma alla fine la rossa ha avuto la meglio :P ad ogni modo mi fa piacere che questa Rin ti piaccia! Ma per sapere l’origine delle sue crisi.. dovrai aspettare un pochino..sorry, ad ogni modo dopo questo ritardo abnorme cercherò di postare al più presto anche il prossimo capitolo x farmi perdonare ok? Un bacioneeeeee tvb e al prox capitolo! Mi raccomando volgio un latro mega commentone nella speranza che internet te lo faccia postare interamente :P

Isy_264 migliorata?? Davvero’??? me al settimo cieloooooo!!! Cmq mi fa piacere sapere che la mia impostazione su Rin sia convincente e reale, in effetti devo dire che un po’ mi sono  ispirata a me, nel senso che quando sono molto stressata anche io tendo ad andare in paranoia ovviamente non hai livelli di Rin, per lei ho amplificato tutto temendo talvolta di esagerare, tuttavia pur non essendo un’esperta so che certi stati d’animo sono abbastanza frequenti e problematici, spesso manifestazioni di gravi problemi e interiori. Ovviamente fammi notare i miei errori o incongruenze in ciò che scrivo dato che hai studiato questi comportamenti! Ad ogni modo spero questo capitolo ti sia piaciuto!!! Un bacio enormeeee a presto



Un grazie va anche a coloro che leggono la mia ff e a coloro che hanno aggiunto la mia storia tra le preferite! Me onorata di tanta gentilezza!
Come sempre invito chiunque legge a lasciare un segno del loro passaggio.
Un abbraccio enormeeeee
Mikamey

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Capitolo 5
*** dammi la prova che stai bene ***


dammi la prova che stai bene


Annuisco poco convinta alle sue parole e lo aiuto a sedersi, non può piegare la gamba a causa della fasciatura quindi deve reggersi da me per poter prendere posto sul letto, tuttavia, entrambi abbiamo dimenticato che io sono una mozzarella incapace di sollevare nemmeno la cassetta dell’acqua da due litri da sola e infatti, non appena lui inizia a far forza sulle mie braccia per sedersi io mi sbilancio atterrando rovinosamente su di lui..





Mi sposto immediatamente di lato lasciandogli la possibilità di sdraiarsi completamente sul letto facendo forza sulla braccia e non appena lo vedo distendersi mi avvicino a lui per chiedergli come sta

-Mi dispiace, mi dispiace tantissimo, sono un’inetta ti sei fatto male vero??? Kami sono una frana non so come scusarmi davvero, non sono riuscita a reggere il tuo peso e mi sono sbilanciata!!

Lo vedo respirare affannosamente, benché stia cercando di regolarizzare il movimento frenetico del suo petto, e una mano è sul volto  a coprirgli gli occhi. Dannazione si deve essere fatto parecchio male ed è tuta colpa mia! Mi sento cosi mortificata e in colpa che vorrei la terra mi inghiottisse cancellando anche il mio ricordo.
  
-Ti prego, ti prego perdonami! dimmi qualcosa, ti prego…

 Ormai il respiro è calmo ma la sua mano gli copre ancora il volto e non ha detto una singola parola. Non un rimprovero, non una minaccia, non mi ha dato della stupida o della ragazzina, niente, non dice niente e io mi sento sempre più in colpa.

-Sto bene puoi andare ora
Farse semplice e concisa, tipica di lui, non ha usato un tono duro ma, io non sono convinta, voglio qualcosa in più di un “sto bene puoi andare”, voglio che mi dimostri ciò che dice, deve convincermi se vuole che me ne vada.

-No non me ne vado a casa, voglio che me lo dici guardandomi negli occhi.. ti prego Sesshomaru guardami, sgridami, chiamami ragazzina qualunque cosa ma.. dimostrami che stai bene.
-Ho già detto che sto bene, non mi faccio far fuori cosi facilmente,da una ragazzina per di più, perciò non farti illusioni.

Il suo tono è ironico ma esageratamente stanco, forse sarebbe meglio lasciarlo riposare.. si ma, voglio solo una conferma e che sarà mai!
Sbuffo rumorosamente e mi metto a cavalcioni sul suo stomaco immobilizzandogli le mani ai lati del volto in modo da poter finalmente vedere i suoi occhi.

Sono sgranati per lo stupore, è cosi difficile vedere una vera espressione sul suo volto, che non sia quella arrabbiata, che ne resto rapita. Cerco di immortalare la maggior quantità di dettagli possibili  nel breve tempo che mi è concesso per imprimerli nella mia memoria, infatti il suo smarrimento dura appena qualche secondo per poi mostrarmi un’ espressione maliziosa e sghemba.

-Ora volente o nolente dovrai fare quello che ti dico.-

-Ei quante irruenza.. non dirmi che vuoi approfittare cosi brutalmente di un povero demone ferito-

Lo dice con un tono malizioso velato di un finto vittimismo da operetta, solo allora mi rendo conto della posizione in cui mi trovo, o meglio ci troviamo.. sono a cavalcioni su di lui protesa in avanti a immobilizzargli le braccia, i nostri volti sono esageratamente vicini, e i miei capelli ricadono come una tenda su di noi, riversandosi poi in ghirigori e onde corvine sul suo petto, posso avvertire il suo profumo di bosco e libertà, il battito del suo cuore, i rumore del suo respiro.

Improvvisamente avverto anche il mio di cuore in tumulto, il respiro quasi inesistente e l’imbarazzo, socchiudo leggermente le labbra non so se per stupore o se perché anche in questo caso è riuscito a rigirare la situazione in suo favore, ma questa volta non demordo non riuscirà a mettermi fuori gioco!

-Abbandona le tue fantasie perverse! Ti assicuro che non hanno fondamento, voglio solo che tu mi dica la verità
- Ti ho detto che sto bene!
Lo dice guardandomi negli occhi con un’espressione di sfida e superiorità che mi manda in collera.

-Come cavolo fai a dire che stai bene se si vede benissimo che stai soffrendo! Hai gli occhi arrossati e lucidi e tutti i muscoli in tensione, non puoi stare bene!ma perché devi essere cosi presuntuoso e testardo?
-Sei tu che non vuoi credermi io sto benissimo,non sono certo un debole essere umano io.
- A si, se la metti cosi allora non ti dispiacerà se faccio una piccola prova di verifica vero?

Libero una delle sua mani dirigendo la mia in direzione della sua gamba, sembra più gonfia di prima basterà un tocco leggero per fargli ammettere la verità. Sposto lentamente la mano in direzione del suo arto,sperando che mi dica qualcosa, che fermi il mio gesto, non voglio infierire, non sono davvero cosi sadica..e poi.. forse..anzi no, sicuramente lui bloccherà la mia mano prima che io riesca a toccarlo, infatti, non riesco neanche a capacitarmi di ciò che succede che le nostre posizioni sono invertite.

Lui è praticamente sopra di me, la mano destra immobilizza la mia al materasso appena sotto il volto, mentre la gamba offesa è distesa adiacente alla mia, avverto il peso del suo corpo sul mio, la pressione del suo busto aumentare e diminuire ad ogni respiro, il suo calore avvolgermi e il profumo invadermi.

Il mio cuore batte all’impazzata e sento un gran caldo invadermi interamente, mi aspettavo una sua reazione ma credevo mi avrebbe bloccato la mano non tutto il corpo!

-Ti basta come prova?-
Lo dice in un sospiro, sussurrando queste poche parole al mio orecchio con un tono che oserei definire sensuale, capace di farmi venire la pelle d’oca.

Lentamente sposta il mio braccio verso l’alto bloccandolo al di sopra della mia testa e avvicinando il suo viso al mio, ne segue i contorni senza però sfiorarmi, l’unica cosa che avverto sulla pelle è il suo respiro caldo, l’illusione di una carezza che non accenna ad arrivare. Inizia a scendere più giù delineando  la curva del collo, e a quel punto, io chiudo gli occhi per cercare di carpire ogni più piccola sensazione che quel contatto mancato riesce a darmi, è cosi dannatamente frustrante e accattivante questo suo gesto.. riesco immaginare la punta del suo naso sfregare la mia pelle, le sua labbra sfiorarla, desidero quella carezza che non avviene e che aumenta i me il desiderio di essa.. è cosi vicino da farmi percepire la sua presenza, il suo calore, tanto vicino da farmi bramare qualcosa che prima non consideravo nemmeno, il suo tocco, la sua pelle, lui.

-Ti ho chiesto, se ti basta come prova.-

La sua voce vellutata accarezza nuovamente le mie orecchie con quel suo tono roco e suadente ma più di tutto mi manda in completa confusione quel piccolo sfiorare delle sue labbra sul mio lobo.
E’ stato solo un  istante, un istante interminabile che è riuscito a saziare e al tempo stesso aumentare la voglia di un contatto. Deglutisco rumorosamente e con la voce spezzata rispondo affermativamente alla sua domanda.

Soddisfatto della risposta si allontana da me, facendo forza sulla braccia e ritornando alla sua precedente posizione supina mentre quel suo sorrisetto compiaciuto inizia a delinearsi sul suo volto, resto anche io immobile per qualche istante, riacquistando la padronanza di me o quantomeno le mie facoltà motorie e mentali, non mi era mai capitato di andare nel pallone per il miraggio di una carezza, per il bruciante desiderio di essa.

Mi alzo silenziosa dal letto con gesti che io avverto goffi e automatizzati, come se non fosse il mio volere a farmi muovere, ma una serie infinita di fili governati da un burattinaio alle prime armi che decide i miei movimenti, mi sento cosi frastornata e confusa, tanto da non riuscire a decifrare i miei pensieri. Non so se sono arrabbiata, contenta, eccitata, infastidita non lo so,so solo che mi sento..spoglia, come se ora che lui non è più vicino a me il freddo possa impadronirsi del mio corpo.

Sono ormai riuscita ad abbandonare quel letto galeotto, e mi ritrovo ormai alla porta della camera da letto di Sesshomaru, mi volto appena di lato per scorgere la sua figura con la coda dell’occhio, mi sta guardando come se volesse studiarmi, come in attesa di una replica o un gesto che tarda ad arrivare, insomma una reazione a scoppio ritardato per ciò che ha fatto.

 Incapace io stessa di capacitarmi di questa mia mancata esplosione d’ira, mi limito a sorprendermi maggiormente del fatto che la reazione che tanto attende non solo tarda ad arrivare, ma non arriverà proprio.

-B-buona notte, ci.. vediamo domani.

Le ho quasi sussurrate queste cinque parole, come se le avessi rivolte a me stessa e non a lui, tuttavia so benissimo che le ha sentite anche perché ha ricambiato il mio saluto con un “notte” dal significato indecifrabile, tutta colpa di quella sua capacità di inespressione caratteristica non solo del suo viso ma anche della sua voce. Ma si fanno dei corsi per riuscire a diventare inespressivi?

Scivolo elegante fuori dalla camera richiudendo lentamente la porta della stanza, e il mio sguardo ricade nuovamente su di lui, ha rimesso il braccio sul volto a coprirsi gli occhi, mentre l’altra mano è giù a toccare la gamba fasciata, alla fine avevo ragione io, gli fa molto male.

Lascio la porta aperta in uno spiraglio incapace di chiuderla completamente e arrivata in cucina, preparo una sacca con del ghiaccio.
Ritorno nuovamente di fronte alla sua camera e dopo alcuni istanti di esitazione percorro pacata quei pochi passi che mi occorrono per arrivare vicino al letto,  non appena lui allontana il braccio dal suo viso gli lancio la borsa fra le mani.

-Mettila sulla gamba allevierà il dolore, arrogante di un demone.
Sembra il tono di una madre stanca delle marachelle del proprio bambino ma incapace di punirlo per la sua vivacità, e in effetti sono anche io esasperata dal suo comportamento ma esattamente come la madre non riesco a non preoccuparmi per lui

Senza attendere che lui segua il mio consiglio mi dirigo nuovamente verso la porta, per poi avvertire il suo “grazie” poco prima di attraversarla.










Allora che ve ne pare? Piaciuto questo capitolo???
Che dire di questo “avvicinamento”? vi è sembrato affrettato e inopportuno? Oppure come me aspettavate impazienti un contatto tra loro? Sarò sincera volevo che le cose procedessero lentamente ma cmq procedessero.
Nel prossimo capitolo aimè non affronterò particolarmente il rapporto tra la nostra coppietta, parlerò invece un po’ di Rin, dell’origine dei suoi “disturbi”, e verrà svelata anche l’identità dell’autore della telefonata incontrata nel primo capitolo.. il titolo del prossimo aggiornamento sarà pertanto “ Una maniaca dell’ordine?”
Sono riuscita a incuriosirvi almeno un pochino??

Ora passiamo a dei ringraziamenti veloci veloci! Mi spiace non potermi dilungare ma il tempo è tiranno..

lua82 ciaooo è un vero piacere avere una commentatrice assidua come te! Riesci a far sorridere e gioire una povera scrittrice alla ricerca di  recensioni :P devo essere sincera i commenti aiutano davvero davvero molto gli scrittori e tu x me sei un vero toccasana, una portatrice di buon umore J. Sono contenta che il carattere di Resshomaru ti piaccia anche cosi e spero che anche questo capitolo sia stato di tuo gradimento, ovviamente aspetto con ansia le tue opinioni! Un bacioneeee a presto

monik, ed eccoti il nuovo capitolo! Che te ne pare? Bello anche questo? spero di si e soprattutto ti ringrazio tantissimo x i complimenti e i commenti  che hai lasciato! La mia felicità sfiora le stelle! J  come ho già anticipato nel prox capitolo lei sarà la “protagonista” e finalmente avremo dei doverosi chiarimenti circa l’origine della sua instabilità emotiva ma prima ho voluto vedere questi due un po’ più vicini :P un bacioneeee e spero a presto

Isy_264 ciaooo si si! anche a  me piacciono questi due e spero con tutto il cuore che questo capitolo ti sia piaciuto! In effetti la figura di Sesshomaru è importante proprio x la sua solidità! Rin ha bisogno di un punto fermo su cui reggersi x rialzarsi.. e quale appoggio è più sicuro di uno youkai tutto d’un pezzo come il nostro Sesshomaru???? :P ovviamente aspetto il tuo parere su questo capitolo un bacione a presto



Un ringraziamento anche a tutti colo che leggono e che hanno messo la mia ff tra le preferite! Me al settimo cielo J

Un abbraccio a tuttiiiiii Mikamey

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Capitolo 6
*** Una maniaca dell'ordine? ***


Una maniaca dell'ordine?


Mi alzo dal letto barcollante e ancora un po’ assonnata, ultimamente la notte riposo male e dopo l’incontro ravvicinato con Sesshomaru ieri sera questa notte non ha fatto eccezione! Ho fatto sogni stranissimi di cui ricordo solo l’assurdità ma non i protagonisti o le situazioni.

Arrivata in bagno osservo la mia immagine riflessa allo specchio, ho i capelli in disordine il viso stanco,un’espressione vagamente beota e addormentata.  Mi spoglio infilandomi nella doccia e lasciandomi invadere dal getto di acqua bollente, rimedio più che indicato per ristorare il mio corpo e la mia mente dopo una nottata quasi insonne. Infatti uscita dal box magico sembro rinata, il volto rilassato e colorato da un leggero rossore, lo sguardo vivace e contento.

Asciugo velocemente i capelli, per poi dedicarmi alla colazione, toast, marmellata, frittelle, frullato, e spremuta d’arancio, mi ritengo soddisfatta del mio operato e dopo aver deposto tutto il possibile su un vassoio mi dirigo in casa di Sesshomaru, segnalo la mia presenza  con un sonoro buongiorno nella speranza di essere io la causa del suo risveglio, ma purtroppo lo youkai qui presente sembra essere piuttosto mattiniero.

Non sembra sorpreso dalla mia presenza tuttavia non riesco a decifrare dal suo sguardo ciò che pensa e la cosa mi rende alquanto nervosa..
-Qui ho portato un po’ di roba ora vado a prendere il resto mi spiace ma non entrava tutto in una volta.

Ritorno in breve con il resto della colazione per ritrovare Sesshomaru intento ad apparecchiare la tavola, per poi sedersi compostamente e attendere che io mi unisca a lui.

La colazione si svolge abbastanza tranquillamente tra frecciatine e battute divenute già onnipresenti e immancabili tra noi due, poi arriva la catastrofe..
Il possente demone Sesshomaru vuole a tutti i costi ritemprare le povere membra stanche immergendo il suo corpo in un liquido caldo per scopo igienico, terapeutico e per ristoro.. in poche parole voleva fare il bagno.

Lo accompagno un po’ controvoglia fino al mio appartamento, non potevo mica fargli fare in bagno in quella specie di ricettacolo di microbi che è la sua vasca, cosi da permettergli il suo momento di relax. Come la sera precedente si appoggia a me per camminare, ma avverto il suo corpo più leggero, come se non dovesse affidarsi completamente a me per compiere quella ventina di passi ed effettivamente deve essere cosi perché anche la sua postura è più corretta, non è più ricurvo e non scarica più tutto il peso su di me. Appena oltrepassato l’uscio resta qualche istante immobile a fissare l’appartamento poi finalmente entriamo.

Lo lascio vicino al tavolo in cucina e mi dirigo in bagno per riempire la vasca, al mio ritorno lo ritrovo vicino al lavello che esplora con gli occhi tutto ciò che lo circonda, con sguardo attento e curioso infine, mi domanda se gli faccio fare un giro della casa.

 Lo accontento pur non intuendo le ragioni della sua richiesta cosi gli mostro l’intera casa; cucina, salotto, camera da letto,  “la stanzetta/dispensa” come l’ho sempre chiamata io, ovvero la stanza dove vengono deposte le varie conserve e le “scorte di cibo extra” e infine, lo” sgabuzzino” ovvero quella che una volta era la mia cameretta ora adibita a lavanderia, ripostiglio ecc. quest’ultima stanza in particolare sembra destare la sua attenzione in quanto Mr eloquenza si degna finalmente di far uscire dalle sue labbra qualcosa che non fosse un mugolio o grugnito di circostanza.

-E questo sarebbe uno sgabuzzino???
Il tono è tra il sorpreso e soprattutto divertito!  sinceramente non vedo cosa ci sia di tanto divertente in un ripostiglio! Osservo la stanza alla ricerca di qualcosa fuoriposto o anomalo ma non trovo niente, è tutto in ordine..una semplice stanza adibita a lavanderia provvista di scaffali lavatrice e tutto ciò che occorre per l’igiene della casa e la biancheria.
I detersivi in polvere sono nel ripiano più basso dello scaffale vicino alla lavatrice ordinati in base alla grandezza, ognuno provvisto del suo dosatore e di un guanto per non sporcarmi, quelli liquidi e l’ammorbidente sono nel ripiano soprastante anch’èssi ordinati con lo stesso criterio, sopra ancora spazzola e ludici per le scarpe e infine, nell’ultimo ripiano, i vari detergenti per la casa, le scorte insomma, divisi questa volta in base all’uso; quelli per il legno, per il marmo, per i bagni cucina e via dicendo.. non poso mica rischiare di restare senza e non poter pulire.

È tutto perfettamente pulito ovviamente, anche le ceste della biancheria sono in ordine.. gli indumenti sporchi sono piegati e riposti della cesta in base al colore e quelli puliti.. Be quelli sono già stirati e al loro posto nei vari cassetti, non capisco proprio quale sia il problema, è tutto in ordine esattamente come le altre stanze.

-Ma si può sapere cosa hai da ridere??- Domando alla fine spazientita incapace di trovare il motivo di tanta ilarità.

-Niente niente, ammiravo il tuo ordine.. finora non avevo mai incontrato nessuno che piegasse anche la biancheria da lavare, ne qualcuno che adoperasse i ganti usa e getta per riempire i misurini di detersivo, e nemmeno qualcuno che avesse una cosi grande quantità di prodotti per l’igiene della casa. Non sei solo una torturatrice di demoni sei l’incubo anzi no, la sterminatrice indiscussa di polvere e acari!- Afferma infine cimentandosi in una nuova e mal trattenuta risata

-Ah-ah-ah, davvero spiritoso, voi demoni avete davvero un senso dell’umorismo sviluppato!-  Rispondo sarcastica alle sue parole, è vero sono un po’..un po’ esigente per queste cose ecco tutto, non vedo cosa ci sia di male nell’avere una casa pulita e in ordine.. e poi.. non è da maniaci usare i guanti per prendere il detersivo.. e piegare il bucato da lavare fa si che la cesta non sia in disordine..insomma non sono una maniaca!

Kami chi voglio prendere in giro sono una pazza invece!
Una pazza che piega il bucato da lavare, che lava le mani centinaia di volte al giorno, che disinfetta tutto e che non beve mai due volte dallo stesso bicchiere, una pazza che ha la fobia di contrarre qualche assurda malattia se non igienizza la mani ogni volta che tocca qualcosa che non ritiene “pulito”, una pazza incapace di portare un gattino trovato per strada a casa, incapace di stringere la mano ad un passante senza dopo lavarla con una salviettina, una pazza che entra in crisi per una ragnatela e un po’ di polvere.. una pazza talmente nervosa e isterica da avere le mani perennemente tremanti.

Io non sono sempre stata cosi, è avvenuto tutto dopo la morte di nonna Kaede e la "rottura" con Kohaku, a quanto pare il mio equilibrio psicofisico non ha retto a tante delusioni, almeno è quello che mi disse il mio medico quando andai da lui per parlargli dei miei tremori e degli scatti involontari che compiva il mio corpo.. mi disse che ero fragile e mi aveva consigliato dei calmanti affermando però che erano solo dei  rimedi provvisori, dei palliativi, in quanto la “guarigione”dipendeva solo da me, quando avrei superato il dolore e avrei ritrovato il mio equilibrio allora tutto sarebbe passato.

Non ho mai preso quelle pillole, solo camomilla o valeriana e.. solitudine, almeno fino all’arrivo di un certo youkai scontroso e  presuntuoso.

In un certo senso con lui le cose sono migliorate, be è passato a malapena un giorno ma se non altro ha spezzato quella logorante routine in cui ero sprofondata, le mani continuano a tremare, gli attacchi di panico continuano a presentarsi, i tremori persistono ma.. stranamente mi sento meglio, forse stare sola è stato uno sbaglio, forse avrei dovuto affrontare la cosa in modo diverso.

È facile trovare gli sbagli col senno di poi, ma in quel momento, in quelle condizioni la solitudine mi era sembrata la scelta più indicata.. ora forse è giunto il momento di cambiare le cose, un passo alla volta, senza fretta, potrei ritornare a vivere.

-Credo che la vasca sia ormai piena, perciò a meno che tu non abbia cambiato idea e preferisca rimanere qui alla ricerca di qualche altra fissazione morbosa da rinfacciarmi, ti accompagno in bagno.

Arrivati alla vasca lo lascio solo abbandonandomi stancamente su una sedie e riprendendo il filo dei miei pensieri mentre osservo la mia mano destra tremare leggermente.

Il primo attacco di panico è avvenuto dopo la morte della nonna.. sono finita al pronto soccorso con il corpo paralizzato! Il tremore invece è arrivato dopo, quando Kohaku….
Kami non avrei mai immaginato fosse capace di tali reazioni, e col senno di poi una piccola parte di me crede che lui sia “innocente” che abbia fatto quelle cose perché sconvolto, perché fuori di se.. ma no, non posso perdonarlo, non riesco a perdonarlo.

Ogni tanto il suo incubo ritorna  a tormentarmi, tutto ciò che voglio è dimenticare, sono consapevole che sarà impossibile tuttavia, tuttavia le sua telefonate non fanno che gettare sale sulle mie ferite facendole ardere come fuoco.
Non deve chiedere il mio perdono, non ha il diritto di ferirmi ancora con suo tono implorante, con le sue scuse, col suo dolore.

Chi lo avrebbe detto che una semplice visita alla nonna si sarebbe trasformata in una tale situazione…tornavo spesso da lei incapace di distaccarmi completamente dalla sua figura, e in quel periodo era balenata nella mia mente l’idea concreta di ritornare stabilmente a vivere qui, significava rendere tutti felici, la nonna non sarebbe stata sola e io mi sarei presa cura di lei come aveva fatto lei accogliendomi da bambina.. e invece è andato tutto storto, ancora non riesco completamente a capacitarmi di ciò che è successo benché siano passati mesi da quel giorno, sembrava un mattino come tanti e invece..

Era passata appena una settimana dal mio arrivo qui e la nonna era ancora euforica per il mio ritorno, non mi ha mai fatto pesare la decisione di andare a lavorare lontano da lei, ma sono sicura che la cosa l’ha resa molto triste forse più di quanto io stessa potessi immaginare, certo anche a me dispiaceva, soprattutto i primi tempi è stata durissima ma con me avevo Kohaku lei invece era sola.. è sempre stata una vecchietta arzilla ma in questa casa solitaria, in periferia, chissà quanto era lento lo scorrere del tempo.

So che spesso veniva a trovarla un giovane, il nipote di un suo vecchio amico, lo chiamava sempre con un nomignolo strano, chissà che fine ha fatto questo famoso ragazzo e se davvero esisteva.. ormai è tanto che sono qui e non è mai venuto nemmeno una volta, sono solo arrivati pacchi.. con roba da mangiare, biancheria nuova e perfino elettrodomestici ma lui non l’ho mai visto. L’ho paragonato ad una specie di “papà gamba lunga”.

Ho tentato più volte di scoprire chi fosse per avvertirlo che la nonna era morta e che quindi non era necessaria tutta quella roba ma non ci sono mai riuscita, i pacchi sembravano comparire dal nulla! Il rumore di uno scatolo poggiato al suolo e il campanello, null’altro segno avvisava la consegna, non sono mai riuscita a vedere chi portasse i pacchi, ne l’ho mai sentito. Un altro mistero di questa assurda abitazione.

Vorrei tanto ringraziarlo per tutto quello che ha fatto per la nonna, per essergli stato accanto quando io non c’èro. Spesso durante le mie visite la nonna mi parlava di lui ma soprattutto di suo nonno, diceva che era un demone fiero e coraggioso, bellissimo e nobile. Il giorno in cui morì mi stava raccontando la loro storia, mi sembrava di essere tornata bambina, quando incapace di prender sonno  la nonna mi raccontava la storie della piccola yasha Kikyio e dell’amico Naraku. In seguito divenute le avventure di Kikyio e Hakudosci, il loro amore..

La nonna mi raccontava della sua vita..Kikyio era lei,  Naraku era il famoso amico d’infanzia  che doveva sposare, Inumaru, mentre Hakudosci era nonno Myioga..

Mi disse che lei e Inumaru o Inuchan, come spesso lo soprannominava , Si conoscevano fin da bambini e i loro genitori volevano farli sposare affinché le due famiglie potessero unirsi più saldamente tra loro, ma l’amore tra i due ragazzi non era quello tipico degli amanti anzi amavano a loro volta altre persone così rifiutarono lo sposalizio. Ovviamente i loro genitori cercarono di convincerli costringendoli ad una coabitazione forzata ma a nulla valsero i loro sforzi, I due non si sposarono…almeno è quello che è facile dedurre visto che mia nonna si sposò con Miyoga, mio nonno, purtroppo non potrò mai sapere come sfuggirono al loro destino, la storia sarebbe dovuta continuare la sera, la nonna si sentiva stanca e voleva riposare… si addormentò sulla sua sedia a dondolo assurdamente imbottita di cuscini con una coperta sulla gambe e uno scialle alle spalle.

Io rammendavo vecchi canovacci in modo da riutilizzarli per le pulizie, esattamente come vedevo fare da bambina alla nonna, “perché niente va sprecato quando può avere una nuova vita”.

La casa era silenziosa, stranamente e anormalmente silenziosa.. non avevo acceso la tv non ascoltavo musica.. l’unico suono ricorrente era il dondolio della sedia, il respiro stanco della nonna e il suo cuore.

Intenta nel mio lavoro sobbalzai non sentendo più il cigolìo della sedia, mi alzai quando mi accorsi che nemmeno il suo respiro era udibile, corsi da lei non avvertendo più il battere del suo cuore.

Aveva il volto sereno disteso in un sorriso, le mani sovrapposte sulle gambe, i capelli ordinatamente raccolti in una coda passa e canuta, la stessa che portava da sempre. Ma davanti a me giaceva ormai soltanto un corpo avvizzito dal tempo, stendardo effimero di una vita straordinaria ormai giunta al termine.

Il resto è tutto confuso.. le mie reazione e i tentativi di “svegliarla”,  la telefonata al medico, il suo arrivo. Il suo volto quando muovendo il capo in senso di diniego mi diceva che ormai era finita,  il suo tono quando mi assicurava che non aveva provato dolore, che non c’èra niente che io potessi fare, che era così che doveva andare, che era il modo migliore per lei di morire.. Tutte parole e frasi che avvertivo insensate e dannatamente frustranti e fastidiose.

La verità era che lei era scomparsa e nulla l’avrebbe riportata indietro, ero sollevata che se ne fosse andata nel sonno, con la serenità nel cuore ma non riuscivo ad accettare di aver perso l’ultimo legame di sangue che mi rimaneva.

Era anziana dannatamente anziana anche per la sua natura demoniaca…








Ok ok so di non aver spiegato tutto ma non potevo spiattellarvi tutto in una volta! :P , comunque già qualcosa l’abbiamo scoperta! Ovvero come è morta la nonna di Rin, e ovviamente l’identità del ragazzo che la chiama e le lascia messaggi in segreteria ovvero Kohaku, ma cosa avrà mai fatto di cosi imperdonabile da aver segnato Rin cosi nel profondo?? spero di non aver confuso troppo le idee e ovviamente se avete domande ponetemele perchè, spoiler permettendo, risponderò con grande piacere. Il prossimo capitolo sarà più leggero e “divertente”  si intitolerà “Un bagno con Sesshomaru” vi piace come titolo??? Vi ho incuriositi?? Spero di si ovviamente e visto che sono buona e che siamo in periodo di “feste”  anche se a dir la verità sono finite ieri..vi lascio un altro piccolo spoiler..

“…mentre lui mi osserva compiaciuto, come avesse in mente un piano che di li a poco avrebbe messo in atto, un azione ovviamente a mio danno! E infatti avverto la presa sul mio braccio farsi più salda e con un movimento repentino mi trascina all’interno della vasca.

Le mie braccia sul suo petto in un inutile tentativo di non affondare nell’acqua, la schiena contro una parete della vasca, le gambe tenute in alto dal bordo della stessa antitetico a me, il resto del mio corpo è immerso nell’acqua poggiato sul busto di Sesshomaru e sorretto dalle sue braccia.”


Eccolo qui spero sia di vostro gradimento e soprattutto che vi invogli a leggere il prossimo capitolo :)
 Ed ora passiamo ai ringraziamenti

lua82, la più assidua delle mie commentatrici! Come sempre ti ringrazio x i commenti che lasci e sono felicissima che anche il capitolo scorso ti sia piaciuto! Addirittura letto 6 7 volte! Me arrossisce ma è al settimo cielo!  Mi auguro che anche questo capitolo sia di tuo gradimento e ovviamente spero di leggere le tue impressioni anche su questo aggiornamento un bacioneee .

monik grazieee davvero troppi complimenti! Bada che rischio di farci l’abitudine :P scherzi a parte ti ringrazio tantissimo per il commento e sono stra-felice che il capitolo ti sia piaciuto!! Di questo che ne pensi?? Per il bacio dovrai aspettare purtroppo…. Ma penso che il prossimo aggiornamento ti piacerà, nel frattempo spero che anche questo capitolo sia stato di tuo gradimento, e naturalmente spero di poter leggere le tue impressioni su di esso.. come sempre un bacione enorme e  a presto.

Tikal me onorata che la storia ti piaccia al punto da commentare a metterla tra i preferiti!!! È sempre un piacere avere nuovi commenti e commentatrici! Anche io amo alla follia Sesshomaru ovviamente insieme a Rin!!! Come si dice gli opposti si attraggono! Purtroppo non riesco a mantenere il personaggio di Sesshomaru IC x  molto tempo ma essendo un a AU credo che le cose vadano bene anche cosi :P cmq spero di ricevere un tuo commento anche x questo capitolo un bacio a presto J

Isy_264 ciaoooo spero di aver saziato almeno in parte la tua curiosità e sono felicissima che la scena della “prova” ti sia piaciuta!!!  Proprio non ce la facevo più  a vederli “lontani” :P me non sa stare senza loro due insieme! ma come hai detto tu non è successo nulla di troppo avventato! Che dire nel prossimo capitolo quei due staranno di nuovo  a stretto contatto chissà cosa accadrà..:P
Spero di poter leggere un tuo commento anche per questo aggiornamento un bacioneeeeee a presto
Ps. Lo scorso capitolo mi sono dimenticata… me mortificata… col Times la lettura è più agevole o preferisci uno stile più grande? Di nuovo kiss a presto

Ovviamente ringrazio anche tutti coloro che leggono solamente e alle 14 persone che hanno messo la mia ff tra le preferite! Grazie a tutti voi e ovviamente auguri di buona Pasqua anche se in ritardo!

Un abbraccio Mikamey

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Capitolo 7
*** Un bagno con Sesshomaru ***


Un bagno con Sesshomaru

Mi ritrovo col volto rigato da lacrime e le mani strette tra loro tanto da far diventare le nocche bianche, le apro lentamente mentre un leggero dolore si impossessa di loro, asciugo sgraziatamente il viso col palmo delle mani imponendomi la calma, cosa in cui purtroppo, non sono particolarmente brava.


Sento stranamente il bisogno di lavare le mani e istintivamente mi dirigo verso il bagno ma una volta arrivata davanti alla porta realizzo che Sesshomaru è ancora la dentro. Chino il capo rassegnata, vorrà dire che laverò le mani in cucina..

Sto per ritornare sui miei passi ma sento la voce di Sesshomaru provenire dal bagno, esprime disappunto per qualcosa ma non ho capito cosa.. presto maggiore attenzione acuendo i miei sensi, precauzione inutile visto che lo scatafascio che si avverte  non è certo un qualcosa di impercettibile all’orecchio demoniaco o umano che sia.

-Hei tutto bene? Che è successo?- Picchio nervosamente alla porta preoccupata per ciò che può essere successo e tutto ciò che avverto è un ringhio di disappunto, tiro un sospiro di sollieva, almeno so che è vivo..

-Sesshomaru è tutto apposto hai bisogno di qualcosa? Ti sei fatto male?
Un altro  ringhio come risposta.. ma cosa crede che leggo nel pensiero?
Inizio a spazientirmi, possibile che sia fuori dalle sue capacità mentali e dialettiche rispondere in modo normale a una domanda?
Afferro la maniglia convinta più che mai ad entrare nel bagno se non ricevo una risposta nei prossimi trenta secondi.

- Sesshomaru sto entrando perciò, be ecco… insomma non muoverti e  copri ciò che devi coprire.- Non finisco la frase che già sono all’interno della stanza scioccata più che mai da ciò che i miei occhi vedono

- Ti avviso ragazzina prova a ridere e non appena ne sarò capace ti taglierò la gola con queste mani!

La minaccia potrebbe anche essere inquietante se solo lui non fosse cosi ridicolo!
È affondato nella vasca con la gamba ferita appoggiata sul bordo per non bagnarla e immersi nell’acqua assieme a lui ci stanno due tovaglie e vari flaconi di shampoo e sapone, i capelli sono pieni di schiuma e tra le mani tiene la cesta dove avevo riposto tutto quello che ora galleggia allegramente nell’acqua.

-Se vuoi da qualche parte ci deve essere anche qualche paperetta!- Affermo dopo un attimo di stupore, mentre cercando di rimanere seria mi guardo intorno alla ricerca dell’oggetto.

Un suono gutturale e minaccioso si spande nuovamente nella stanza, mentre i suoi occhi carichi d’ira si posano su di me. Avverto la sua frustrazione e decido quindi di non infierire oltre, deve essere enormemente difficile per lui trovarsi in questa situazione.
Con noncuranza recupero la cesta che ha tra le mani, procuro due asciugamani puliti e dopo aver preso il coraggio a due mani mi rigiro verso di lui è ancora arrabbiato. I muscoli delle braccia sono in tensione, le mascelle sono serrate tra loro e si avverte ancora un ronzio roco provenire dalla sua gola.

Mi chino vicino alla vasca con cesta e asciugamani e non appena lui si volta gli chiedo scusa,  poggio il tutto per terra accanto a lui e poi, silenziosa, mi appresto ad uscire.
-Potevi evitare di posare la cesta proprio li!
La sua voce è tagliente ma più che accusatorio il suo tono sembra frustrato.

-Mi spiace non ci avevo pensato..-
Affermo colpevole ancora girata di spalle. Afferro la maniglia tra le mani decisa ad uscire da quella stanza il più presto possibile, in effetti ho poggiato la cesta in un ripiano posto alla fine della vasca per di più rialzato,era impossibile per Sesshomaru riuscire a prenderlo mi chiedo infatti come abbia fatto ad afferrarlo pur disperdendone il contenuto.

-Hei dove vai torna qui, già che ci sei renditi utile e lavami le spalle.
Ora sono sicura che non era arrabbiato con me, o quantomeno non principalmente, penso sia la sua attuale condizione a renderlo cosi irritabile, la sua incapacità di essere autonomo, di compiere la sua quotidianità senza il bisogno di qualcuno che lo aiuti.

Mi volto sorridente richiudendo la porta alle mie spalle e mi appresto a eseguire la sua richiesta, Sesshomaru ha poggiato i vari detergenti sul bordo della vasca ma ha lasciato gli asciugamano cosi da coprire la parte inferiore del suo corpo. Trattengo appena una piccola risata e scostati i suoi capelli su di un lato, afferro il sapone liquido versandone un po’ sulla spugna per poi insaponargli le spalle.

Sono grandi e allenate ne distinguo perfettamente i muscoli, danno l’idea di solidità e forza mentre la pelle appare paradossalmente delicata, cosi perfetta da incutermi il timore di irritarla semplicemente premendo con più forza la spugna.
Delineo le spalle e le braccia avvertendo una certa tensione in lui quando dirigo i getto d’acqua sulle spalle e con la mano libera faccio scivolare via il sapone.

-Tranquillo non approfitterò della situazione per farti fuori, sarebbe troppo facile- Esclamo divertita mentre distrattamente osservo i suoi capelli, sono pieni di schiuma sull’attaccatura evidentemente non è riuscito a sciacquare via lo shampoo.

-Ti fidi se ti lavo i capelli?- Non gli lascio nemmeno  il tempo di rispondere che già inizio a levare via la schiuma e lui comunque non obbietta al mio gesto, mi siedo sul bordo della vasca in modo da agevolarmi i movimenti e passo le dita fra quel fili d’argento ora tendenti ad un grigio seta magnifico. Le lascio scorrere lenti e fluidi in essi, è una sensazione davvero piacevole e nella mia mente bacata affiora la domanda più stupida, che potesse mai venirmi in mente,  possibile che i demoni non abbiano nodi? Che siano cosi resistenti e forti e al contempo abbiano tratti e caratteristiche cosi delicate..

Sento qualcosa afferrarmi un braccio facendomi sussultare pericolosamente, mentre un ringhio sommesso si spande nella stanza che ne amplia l’intensità
-Ti assicuro che la mia faccia è pulita e in ogni caso dopo tutta l’acqua che mi hai fatto quasi bere credo proprio che non abbia bisogno di altre attenzioni!

Presa come ero dai miei pensieri non mi ero resa conto di aver spostato il getto d’acqua ,indirizzandolo a quanto pare  contro il viso, adesso arrossato per il calore, di Sesshomaru.
Mi abbandono ad una risatina isterica tipica di quando sono in imbarazzo mentre la mia goffaggine inizia a rivendicare il proprio dominio su di me.

- E dai, è solo un po’ d’acqua, che vuoi che sia..
Affermo non molto convinta mentre lui mi osserva compiaciuto, come avesse in mente un piano che di li a poco avrebbe messo in atto, un azione ovviamente a mio danno! E infatti avverto la presa sul mio braccio farsi più salda e con un movimento repentino mi trascina all’interno della vasca.

Le mie braccia sul suo petto in un inutile tentativo di non affondare nell’acqua, la schiena contro una parete della vasca, le gambe tenute in alto dal bordo della stessa antitetico a me. Il resto del mio corpo è immerso nell’acqua poggiato sul busto di Sesshomaru e sorretto dalle sue braccia.

Perdo l’uso della parola per qualche istante, incapace di esprime quella marea di sensazioni che invadono il mio corpo e la mia mente. Assurdamente il primo pensiero che mi viene in mente è che ho bagnato tutti vestiti! E che l’acqua ora non è certo pulita! Poi realizzo di essere in quelle condizioni per colpa di Sesshomaru! Quello stupido di uno youkai mi ha tirato intenzionalmente qui dentro per vendicarsi di un mio gesto assolutamente involontario e quindi non condannabile.

Un’espressione accusatoria e velata di vendetta si impossessa del mio viso ora rivolto al demone che ovviamente non ha perso la sua spavalderia e risponde al mio sguardo sprezzante delle conseguenze.

-Suvvia Rin.. è solo un po’ d’acqua no? Lo hai detto anche tu prima- Afferma con finta innocenza, col puro e palese intento di irritarmi.
Assottiglio maggiormente lo sguardo, nella speranza di fulminarlo cosa che ovviamente non avviene, poi tentando di moderare il tono di voce nella vana speranza di mostrarmi vagamente calma, gli faccio notare che io a differenza sua non aveva intenzione di fare un bagno e quindi non era necessario trascinarmi all’interno della vasca.

-Si è acqua, ma io a differenza tua sono vestita!!! E poi la doccia l’avevo già fatta questa mattina!-
 Mostrarmi calma non mi è riuscito proprio bene, visto che dal “si” appena udibile ho concluso con un “mattina” stridulo e fastidioso, lui però non si scompone anzi ha assunto quello strano sorrisetto malizioso

-A questo si può sempre rimediare…
Perché quella voce calda? Perché quell’espressione, intrigante??perché è cosi pericolosamente vicino a me quando lo dice???
 Avverto le gote imporporarsi e le mie doti dialettiche abbandonarmi, come troppo spesso accade in sua compagnia.

-R-rimediare a cosa?- Deglutisco rumorosamente a fine parola maledicendomi mentalmente per il gesto e per la mia lingua capace solo di incepparsi nei momenti meno opportuni.

-Al fatto che sei vestita ovviamente.-
ma come fa?segue dei corsi? Sa essere totalmente inespressivo ed enigmatico ma al tempo stesso, quando vuole, può mostrare una sensualità e malizia unica senza però far capire se si tratta di proposte serie o fatte solo per imbarazzarmi.
Le sue mani comunque sorreggono ancora il mio corpo le sento sorreggermi gentili sotto le cosce e alla vita, non si sono mosse di un millimetro, non hanno accarezzato la mia pelle,non hanno messo in atto la sua”minaccia” eppure quell’espressione maliziosa sembra dirmi che c’è un fondo di verità nelle sue parole, oppure è quello che desidero io? Kami perchè riesce sempre a confondermi e farmi dubitare di tutto? Ma cosa ancora più importante come mi levo da questo impiccio??

Balbetto cose incomprensibili perfino a me stessa sotto quello sguardo indagatore e divertito mentre avverto il mio cuore tentare la fuga dal mio petto cercando di abbatterlo con il suo pulsare frenetico e dannatamente rumoroso!

La mia mano è poggiata sul  torace di Sesshomaru pronta a fare resistenza ad un suo eventale avvicinamento ma, come succede sempre nei film, qualcosa ci interrompe.
Devo essere sincera ho sempre odiato questo tipo di scene, quando la protagonista si trova in una situazione simile alla mia o comunque  che porta lo spettatore ad un grado di attenzione massimo, durante il quale è col volto attaccato allo schermo in attesa di quel continuo, ecco che arriva l’interruzione! Lo squillo del telefono, il campanello di casa, inutile dire che quando mettono la pubblicità maledico senza ritegno colui che ha ideato tale affronto! È una tortura, una sevizia bella e buona ai danni di poveri innocenti fanatici spettatori!

Ad ogni modo sono ultra felice che  sia venuto in mio soccorso un disturbo esterno cosi dannatamente banale da sembrare finzione sia a me che a Sesshomaru, infatti entrambi ci blocchiamo con un’espressione basita sul volto, entrambi increduli di tale insipidezza e convenzionalità, nella mia mente balena l’idea che lo squillo avvertito sia stato solo frutto dell’immaginazione ma ecco arrivare il secondo squillo a confermare la nostra tesi, si, il telefono sta squillando, sto iniziando a trovare la cosa vagamente ilare ma come il demone ho ancora un’espressione incredula sul volto e solo dopo il terzo squillo mi rendo conto che forse sarebbe meglio andare a rispondere.

Tuttavia, al contrario di qualche istante fa, ora la distanza tra uno squillo e l’altro non sembra immensa tutt’altro, infatti, già avverto l’innesco della segreteria con tanto di messaggio ovviamente.

-Rin sono io, Kohaku, ti prego rispondi lo so che sei in casa, mi spiace per come mi sono comportato non so neanche io come ho potuto, ma mi sono pentito non potrei mai farti del male lo sai, io non.. ti prego richiamami.
Il suono acuto della segreteria segnala il fine messaggio inondando fastidiosamente la casa, divenuta ora silenziosa.








Eccomiiiiiiiiiiiii ecco qui il nuovo capitolo sperando di non aver deluso le vostre aspettative!!
Rileggendolo l’ho trovato scontato e banale, a parte qualche passaggio credo sia una vera bruttura! purtroppo però è un capitolo di passaggio e il tempo da dedicargli è  stato poco, lo sto pubblicando proprio perché so che per  un po’ non avrò tempo nemmeno di accendere il pc e non volevo che passasse troppo tempo tra un aggiornamento  e l’altro..
Che dire aspetto le vostre critiche nella speranza che seguiate ancora questa storia, prometto che per il prox capitolo mi impegnerò di più!

Il prossimo capitolo si intitolerà “Cinque minuti, solo altri  cinque minuti”
Vedremo di nuovo una Rin in piena crisi ma… diciamo che le braccia di un certo demone le faranno trovare la pace.. per farmi perdonare vi posto come mio solito un piccolo spoiler nel tentativo di lenire la delusione di questo aggiornamento

Sfiora di nuovo la mia pelle, scostando un ciuffo di capelli e questa volta mi godo appieno la sua carezza, sobbalzando solo una volta svanito il suo calore, lo sento avvicinarsi maggiormente a me tuttavia non  provo ne timore ne imbarazzo come se la sua vicinanza fosse normale anzi oserei dire terapeutica  per me.

Con un’intraprendenza che non avevo da tanto mi accoccolo un po’ più vicina a lui proprio per rubargli un po’ di calore mentre un nuovo scatto pervade il mio corpo e solo allora i rendo conto che mi sta abbracciando, mi ha stretta dolcemente a se cingendo il mio corpo in modo da non farmi più sobbalzare, le sue braccia attorno alla mia vita, la sua gamba a cingere le mie il suo capo poggiato dolcemente sui miei capelli.”

Ed ora passiamo ai ringraziamenti!

LilyProngs ciaoooooooo che bello vedere la tua recensione!! Sono felicissima che questa Rin e Questo Sesshomaru ti piacciono!! Me onorata dei tuo complimenti!!!! Spero davvero che questo capitolo non ti abbia delusa e che continuerai a seguire la mia ff. per quanto riguarda la tua ti assicuro che l’adoro!! Nn vedo l’ora di leggere il prox aggiornamento!! Baciii a presto

lua82, sono felice di essere riuscita a coinvolgerti nel dolore di Rin nel senso che mi fa piacere sapere di averlo reso il più reale possibile! Per quel che riguarda Kohaku.. saprai tutto a breve e credimi lo odierai ancora di più :P per la tua curiosità circa Naraku.. ancora non ti posso svelare nulla ma la tua curiosità sarà saziata a suo tempo cosi come l’identità di “Papà Gambalunga” ti posso anticipare comunque che non si tratta della stessa persona… attendo con ansia le tue impressioni su questo capitolo un bacione enorme e a presto J

Tikal e si la nostra Rin è diventata un po maniaca.. tuttavia nn tutti i suoi problemi sono dovuti alla scomparsa della nonna, parte di essi sono dovuti a kohaku! La ferità che gli ha inferto e paragonabile a quella del dolore dovuto alla morte di una persona cara ma il segno che ha lasciato è più profondo..  e molto più difficile da superare. Spero di leggere le tue impressioni anche per questo capitolo un bacioneeeeeee

callistas, ciaoooooooooooo finalmente rivedo un tuo commento, e che commento! Hai centrato in pieno il problema la causa maggiore dei problemi di Rin è proprio Kohaku!!purtroppo nn posso anticiparti nulla ma a breve scopriremo tutto!dovrai attendere un altro capitolo ancora  e poi… verranno svelati i suoi peccati..
spero con tutto il cuore che questo capitolo non sia stata una completa delusione e che riuscirai a commentarlo anche se solo con qualche righino pc e tempo permettendo :P un bacione e alla prossimaaa

Karly_chan the black cat ti ringrazio infinitamente per i complimenti! E spero che il capitolo sia stato all’altezza delle tue aspettative, mi fa piacere di essere riuscita a coinvolgerti nella dipartita di Kaede e soprattutto che la ff ti coinvolga. Spero continuerai a seguirla e commentarla, un bacioneeeeeee


Un enorme grazie anche a tutti coloro che leggono la mia ff, a coloro che la seguono e a chi l’ha aggiunta tra i preferiti!
Un abbraccio a  tutti Mikamey

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Capitolo 8
*** cinque minuti solo altri cinque minuti ***


cinque minuti solo altri cinque minuti


Sono esausta! Completamente senza forze, da quando ho ricevuto la telefonata di Kohaku non mi sono fermata un attimo, ovviamente dopo essermi ripresa. Sono rimasta immobile e in silenzio in quella vasca per non so nemmeno io quanto tempo, a destarmi è stato ovviamente Sesshomaru che comunque non mi ha chiesto niente, evidentemente ha pensato che fossi già abbastanza distrutta di mio senza bisogno del suo aiuto, anche lui è stato silenzioso tutto il tempo acconsentendo e partecipando a tutto ciò che facevo.

Poverino mi sono sfogata un po’ su di lui, che mestamente ha sopportato le mie attenzioni.
dopo aver assistito alla mia catalessi momentanea post messaggio ha avuto la spiacevole idea di pronunciare il mio nome e di innescare in me l’insana necessita di “fare” e naturalmente essendo lui il più vicino a me ha subito per primo l’uragano Rin.

Non appena sono uscita dalla vasca gli ho tolto la fasciatura lasciando che immergesse la gamba nell’acqua poi gli ho nuovamente lavato i capelli passandovi pure il balsamo, gli ho insaponato le spalle come minino quattro volte e poi le braccia, le mani, perfino il viso; A ripensarci potrei paragonare il suo calvario alla scena che avvenne alla sirenetta Ariel quando il principe la portò per la prima volta a palazzo affidandola alle cure delle  “governanti”, e lui come la nostra affascinante ragazza dei mari, mi ha sopportato pazientemente in silenzio facendosi sfuggire al massimo qualche mugolio... non ha fiatato nemmeno quando gli ho asciugato i capelli o rifatto la fasciatura, ad essere sincera aveva uno sguardo quasi preoccupato e non per la propria sorte,  ma per me..

Dopo la l’opera di toilet  mi sono dedicata alla missione casa trasformando l’appartamento di Sesshomaru in uno splendore, inutile elencare tutte le crisi che ho avuto per ogni singola macchia ripulita, ne tutte le volte che ho lavato le mani e non solo quelle.

La sequenza era  mani-viso-e poi di nuovo le mani. Mi sono evoluta, In peggio ovviamente!
Ma lavare le sole mani non riusciva più a tranquillizzarmi, ho perfino consumato un intero scatolo di guanti usa e getta e decimato la mia scorta di prodotti per la pulizia della casa e Sesshomaru.. lui era sempre accanto a me stringermi le mani nelle sue quando andavo nel panico, a distrarmi ogni qual volta rischiavo di cedere, a passarmi i guanti ogni volta che inorridita non ne sopportavo più la presenza perché  non più immacolati, a ripulire superficialmente tutto prima che mi ci avvicinassi io, mi chiedo come facesse a essermi accanto e a fare la cosa giusta sempre nei momenti più critici..

Ovviamente i suoi metodi di distrazione non erano mai del tipo”cara lascia faccio io”, oppure “tranquilla ci sono io qui con te” tutt’altro, la maggior parte delle volte  interrompeva il mio lavoro perché diceva che non ci mettevo abbastanza forza, oppure mi lanciava frecciatine per farmi inveire contro di lui, insomma, usava il metodo Sesshomaru, teneramente brusco e adorabilmente irritante.
Non so come abbia fatto a non minacciarmi di morte o sbattermi fuori da casa sua!
Ad ogni modo tutti i dolori e la stanchezza che ho addosso sono solo merito e causa mia.

Sesshomaru si è appena recato in cucina a bere un po’ d’acqua.. l’ho visto zoppicare, poverino deve aver sforzato nuovamente la gamba per starmi dietro, a quanto pare non sono solo l’origine anche dei miei mali ma anche dei suoi! perfetto!

Nel frattempo decido di rifare il letto con delle lenzuola pulite, ho voluto lavare quelle vecchie benché fossero state usate solo una volta, se ripenso alla ragnatela di ieri e ai batuffoli di polvere sotto i mobilio…

Una volta sistemato tutto mi sdraio sul materasso a faccia in su ponendomi il braccio destro sul viso a coprire gli occhi, mi rendo conto che il mio battito è lievemente accelerato e che tutti i muscoli sono in tensione, infatti, la mia immobilità dura poco visto che uno scatto involontario fa sobbalzare il mio intero corpo, solo questo mancava, sono stanca morta ma non riuscirò a riposare bene neppure stanotte.
Mi rigiro su un fianco affondando il viso nella piega creata dal cuscino e il materasso nel vano tentativo di frenare almeno i miei pensieri.

Un sospiro stanco e il materasso che si piega sotto un peso mi rendono partecipi dell’arrivo di Sesshomaru, si è sdraiato anche lui sul letto dal lato opposto al mio.
-Ringraziando i Kami ti sei stancata finalmente! Temevo che non essendoci più niente da pulire avresti iniziato a ridipingere l’appartamento.

Sorrido involontariamente alle sue parole, in effetti non è una cattiva idea..rinnoverei la casa, mi renderei utile e.. avrei un motivo valido per ripulire tutto un’altra volta! No, che vado a pensare, per oggi non avrei nemmeno la forza di intingere il pennello nella vernice, ho tutti i muscoli indolenziti.

Libero il viso voltandomi verso Sesshomaru, è sdraiato in posizione supina con un braccio dietro il capo a reggerlo e l’altro posato sul petto, fissa il soffitto silenzioso e tranquillo ma anche lui sembra provato dal “tour de forze“ appena terminato.

Un altro spasmo involontario fa sobbalzare il mio corpo facendo voltare verso di me Sesshomaru che ora fissa i miei occhi serio e  inquisitore,  abbasso lo sguardo incapace di sostenere oltre le sue iridi ambra giustificandomi goffamente per la mia natura salterina.

- Scusami io non lo faccio apposta solo…non so perché ma a volte mi capita che i muscoli si contraggono velocemente e.. be si insomma salto..
-Capisco.. ti innervosisce cosi tanto starmi accanto?oppure.. è stata quella telefonata a renderti nervosa?

Be in effetti non era da lui non fare nemmeno una domanda ma ovviamente è riuscito  a trovare il momento e il modo giusto per porla, troppo stanca per scappare troppo in colpa per non rispondere.. la situazione perfetta insomma.

-Io..non lo so, insomma si forse si.
-Si cosa? Ti rendo nervosa io o il tuo fidanzato?o forse è meglio definirlo ex…

Sbaglio o il demone qui presente ora è diventato più intraprendente!?!

-Diciamo che non mi ha certo rilassata.. comunque Kohaku non è il motivo principale del mio “nervosismo” io faccio cosi da quando mia nonna è morta.. credo che lui sia solo una componente marginale…
Mento, mento spudoratamente colta da chissà quale insana paura tuttavia non riesco a confessargli ciò che mi ha fatto Kohaku, il dolore che mi ha causato, la ferita che ha segnato il mio essere talmente tanto in profondità da mutare la mia stessa natura, tuttavia non gli ho nemmeno completamente mentito.. è vero che lui è stato solo una “conseguenza” dovuta alla scomparsa di Kaede…
 
-Ma centra anche lui giusto?ti ha ferita proprio ne momento in cui eri più vulnerabile giusto?

Sgrano gli occhi socchiudendo appena le labbra,per poi riassumere la mia precedente espressione velata però da un sorriso amaro appena visibile, come sempre ha colto nel segno,tuttavia nemmeno lui può immaginare cosa sia davvero successo.

Resto in silenzio mentre nella mia mente mille interrogativi iniziano a prendere forma con le rispettive risposte contrastanti tra loro.
Forse potrei raccontargli tutto, forse potrebbe capirmi e aiutarmi, forse raccontandolo a qualcuno la mia angoscia diminuirebbe..

No, non posso dirglielo, mi guarderebbe con occhi diversi, scoprirebbe una donna vuota e insignificante, forse.. forse per tutto questo tempo io ho sbagliato, forse è colpa mia se Kohaku si è comportato in quel modo.

No.. è stata colpa sua, ma io non ho il potere di biasimarlo o perdonarlo, si è pentito è questo gli deve essere riconosciuto ma io non ho più intenzione di rivederlo, sta cercando il mio perdono per mettersi la coscienza apposto ma non è un lusso che può avere l’ardire di desiderare. No, non adesso.

-Dalla tua reazione deduco che ho centrato in pieno la situazione vero? Anzi direi che non si tratta solo di “una componente marginale”. Se non ne vuoi parlarne non ti costringerò di certo a farlo, sono fatti tuoi deciderai tu se e quando dirmelo, solo non credo che questo Kohaku abbia capito bene come stanno le cose, ti consiglio di affrontarlo a dirgli a chiare lettere di lasciarti in pace se lasci cose in sospeso non riuscirai mai a superarle.

Rivolge nuovamente il suo sguardo al soffitto per poi nascondere le sue iridi dorate sotto il velo delle palpebre. Con quel suo tono pacato è riuscito in qualche modo a calmarmi, e devo ammettere che ha una dote di sintesi invidiabile, tuttavia benché lui abbia esposto la soluzione in maniera cosi semplicistica, sono convinta che la messa in atto sia molto molto più difficile… dovrei incontrarlo,  parlargli, affrontarlo io.. io non credo di esserne in grado.

Chiudo anche io gli occhi godendomi questo fortuito attimo di quiete e concentrando la mia attenzione sul suo respiro, cosi cadenzato e rilassante, immagino il suo petto alzarsi e abbassarsi ritmico come la marea e mi adeguo a quelle ondate tranquille.

Perfino il mio battito mi sembra più lento e benché di tanto in tanto il mio corpo ancora sussulti, il mio volto resta sempre disteso, un po’ perché ormai mi sono abituata a quei sobbalzi un po’ perché.. mi sento stranamente al sicuro vicina  a lui.

Lo avverto girarsi verso di me dopo il mio ultimo “guizzo” e giurerei che in questo momento mi sta fissando con quelle due pozze ambra, non dice niente e io continuo a fingermi assopita, non ho voglia di alzarmi ne di affrontare il suo sguardo. Improvvisamente avverto le sua dita sfiorarmi il volto delicate, e inevitabilmente sussulto a quel fugace contatto, tuttavia, mi fingo solo lievemente infastidita e dopo essermi raggomitolata un po’ di più distendo nuovamente il mio volto.

Sfiora di nuovo la mia pelle, scostando un ciuffo di capelli e questa volta mi godo appieno la sua carezza, sobbalzando solo una volta svanito il suo calore, lo sento avvicinarsi maggiormente a me, e non  provo ne timore ne imbarazzo per quel gesto, come se la sua vicinanza fosse normale anzi oserei dire terapeutica  per me.

Con un’intraprendenza che non avevo da tanto, mi accoccolo un po’ più vicina a lui proprio per rubargli un po’ di calore mentre un nuovo scatto pervade il mio corpo e solo allora mi rendo conto che mi sta abbracciando, mi ha stretta dolcemente a se cingendo il mio corpo in modo da non farmi più sobbalzare, le sue braccia attorno alla mia vita, la sua gamba a cingere le mie, il suo capo poggiato dolcemente sui miei capelli.

Vengo invasa da un velo di imbarazzo che tuttavia respingo prontamente per gustarmi questa sensazione di protezione e tranquillità che da troppo tempo avevo dimenticato, basterà “svegliarmi” tra qualche minuto...cinque minuti, solo altri cinque minuti qui fra le sue braccia.









Eccomi qui, come avete notato anche questo può essere definito come un capitolo di riempimento e passaggio, ma almeno abbiamo visto questi due vicini vicini! :P
Nel prossimo aggiornamento… finalmente verrà svelato il peccato di Kohaku e la pena di Rin!tutto nei minimi dettagli…non sapete quanta impazienza ho di pubblicarlo!!
Spero di riuscire a postarlo il più in fretta possibile! Nel frattempo spero di ricevere tanti vostri commenti!

Questa volta..non concederò spoiler, voglio che il grado di curiosità sia massimo! vi dico soltanto che chi diceva di odiare Kohaku ora dovrà coniare un nuovo termine per definire lo sdegno verso di lui.

Ed ora passiamo ai ringraziamenti, purtroppo velocissimi a causa della mancanza di tempo  un super mega grazie a:

Karly_chan the black cat, come promesso ecco qui il nuovo capitolo! Come ti è sembrato?? Spero ti sia piaciuto ma come ho detto prima il bello deve ancora arrivare.. come sempre ti ringrazio per i complimenti e spero di continuare a meritarmeli anche in futuro!  Un bacioneeee

lua82 me rossa x l’imbarazzo! Grazie infinite per tutti i complimenti che mi fai!!!! Come ho già detto sei un vero toccasana per la mia autostima! Spero con tutto il cuore che anche questo cap sia stato di tuo gradimento, per quanto riguarda Kohaku.. credimi nel prossimo capitolo lo odierai ancora più di ora! Purtroppo nn si è comportato molto bene con la nostra Rin…e presto sapremo per filo e per segno cosa le ha fatto. Un bacione e a prestooooo

Tikal, anche io odio le interruzioni!!ma almeno questa volta è stata provvidenziale per Rin, certo però.. ha creato qualche problemuccio… spero che anche questo capitolo ti sia piaciuto.. Ovviamente spero di poter leggere il tuo parere anche circa questo aggiornamento! Un bacio!!!

Isy_264 l’idea della paperetta mi è venuta spontanea :P mi fa piacere che ti sia piaciuta! Per scoprire tutto su Kohaku dovrai attendere il prossimo aggiornamento e credo che la tua furia omicida raggiungerà i limiti di guardia…nel frattempo spero che anche questo cap ti sia piaciuto! Un bacione grande grande e a presto!

monik, bè non so ancora se e quando Sesshomaru picchierà Kohaku ma.. di certo non sarà un angelo con lui! Ad ogni modo mi fa piacere rivedere un tuo commento : )mi auguro che la storia continui a piacerti e che il capitolo sia stato di tuo gradimento un bacione alla prossima

LilyProngs, ed eccoti accontentata col nuovo capitolo! Se riesco farò un aggiornamento flash per il prossimo cui tengo particolarmente, cmq ti ringrazio infinitamente per i complimenti!! Me onorata e in estasi per le tue parole!nel frattempo mi auguro che anche questo capitolo ti sia piaciuto e spero di poter leggere le tue impressioni su di esso kiss a presto

callistas, ciaooooooooooooooo!!!! È sempre un piacere vedere il tuo nome tra i commenti!!come hai potuto notare Sesshomaru non ha resistito e ha chiesto a Rin di Kohaku.. ma, ma, ma ha pur sempre il suo orgoglio di demone a frenare la sua curiosità cosi.. almeno x ora è rimasto a mani vuote.. spero che anche questo capitolo ti sia piaciuto e ti ringrazio per i complimenti! nel frattempo cosa ne pensi di questo capitolo??Un super mega extra bacione e a l prossimo capitolo!!!


Un immenso grazie anche tutti coloro che hanno aggiunto la mia ff tra le preferite e chi tra quelle seguite, ringrazio anche chi legge solamente invitandoli, se possono e vogliono, a lasciare un segno del loro passaggio.

Un abbraccio a tuttiiiii Mikamey

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Capitolo 9
*** Perdonami ***


Perdonami



-Reagisci! Reagisci! Reagisci maledizione reagisci! Smettila di piangere in silenzio! Smettila di sottometterti alla vita! Alzati cambia quei vestiti esci da questa casa!-

No.. non ce la faccio non voglio lasciami stare, lasciami in pace, io non ho più la forza di andare avanti.

-Smettila di piangere ho detto! Urla scalcia rompi tutto ma reagisci! È morta non tornerà in dietro smettila di comportarti in questo modo! Devi smetterla hai capito?? Smettila!-

Mi afferra per le braccia scrollandomi brutalmente, la testa mi gira e ad ogni movimento una fitta acuta la attraversa costringendomi a stringere la palpebre tra loro per cercare di lenire il dolore, tutto ciò che sento sono le sue urla che mi feriscono più delle sue mani. Lo so, lo so che ormai è morta, lo so che non tornerà più per questo sono in questo stato! Per questo non voglio più andare avanti! È colpa mia, è colpa mia se è morta se fossi rimasta con lei, se non fossi partita ,se non avessi accetto quello stupido lavoro lei forse sarebbe ancora viva.

Le lacrime scendono sempre più copiosa a bagnare il mio volto, appannando la mia vista che mi permette di guardare la figura di Kohaku sbiadita. Respira affannosamente per lo sforzo e ha uno sguardo che non gli avevo mai visto prima, mai, c’è rabbia, dolore, delusione, smarrimento.. mi spiace che stia cosi, mi spiace ma io non ce la faccio!non posso fare quello che mi dice, non posso.

Continuo a non parlare, non so nemmeno io il perché eppure non emetto un suono, solo lo guardo, senza colpevolizzarlo senza alcuna intenzione di ferirlo, voglio solo che capisca, che comprenda come mi sento, che accetti la mia decisione di rimanere qui.

-No, no Rin non guardarmi in quel modo!Non farlo!-
Sbatte con violenza il pugno a qualche centimetro da mio viso colpendo il muro, e per la prima volta ho paura, si paura di lui e della sua reazione. E’ fuori di se in questo momento, ha il volto a qualche centimetro di distanza da mio e , fissandomi furioso, stringe con violenza il mio braccio con la sua mano libera facendomi male, terribilmente male. La mano sfrigola fastidiosamente e avverto il sangue incapace di fluire in quella direzione mentre il dolore al braccio diventa sempre più insopportabile.

Chino il capo mordendomi il labbro inferiore nel tentativo di diminuire quella fitta  ma tutto ciò scatena ancora di più le sue ire, si allontana da me quel tanto che gli serve per scaraventarmi tra il pavimento e il muro, e io porto il braccio leso al petto aiutandomi con l’altro arto, perché incapace perfino di compiere quel semplice gesto senza aiuto a  causa del dolore, poi alzo lo guardo verso di lui, è in piedi e continua a fissarmi con odio, le vene alle braccia sono in evidenza e il petto  si muove frenetico al passo del suo respiro.

D’un tratto inizia a guardarsi in torno poi deciso afferra la vecchia sedia della nonna alzandola all’altezza del suo petto per poi scaraventarla contro la finestra che inevitabilmente va in frantumi facendo cadere fuori la dondola.
Afferra dunque le coperte gli scialli e dei vestiti buttandoli anch’essi al di la della finestra, inizia a rovesciare tutte le sedie, il tavolo, i mobili, tutto ciò che c’è in casa, frantumando tutti i miei ricordi.

 Mi alzo affannata da terra per proteggere le poche cose ancora indenni ma sento le gambe deboli, pesanti, sono dannatamente traballante e lui ora ha di nuovo riportato la sua attenzione su di me

-Che c’è ti sei alzata? Non vuoi che butti le cose della tua cara nonnina! Forse cosi ti renderai conto che non c’è più! Che non c’è più niente qui per te! Ti renderai conto che non sei tu quella che è morta! Ti renderai conto che tu sei ancora viva che hai tanti anni davanti a te!

Afferra infine anche il portagioie, il primo regalo che fece il nonno a Kaede, ed io mi aggrappo al suo braccio per fermarlo, non voglio che lo rompa, non voglio che quell’oggetto vada in frantumi non posso permetterglielo.

Lui abbandona la scatola di legno per afferrarmi con entrambe le mani, mi scaraventa a terra ponendosi sopra di me, mi immobilizza la braccia e io per la seconda volta vengo invasa dal terrore.

Ho gli occhi colmi di lacrime dolorosamente sgranati nel tentativo di rendere la vista meno offuscata, non riesco a dire niente questa volta non a causa del dolore ma del panico, avverto come se tutto intorno a me stesse girando vorticosamente nel tentativo di risucchiarmi, ma io resto nel cuore del ciclone facendomi devastare senza esserne parte integrante, il battito del mio cuore è furioso e assurdamente rumoroso, lo sento battere contro il petto come se tentasse di aprirsi un varco per liberarsi da quel frenetico pulsare, possibilità che la mia mente stava iniziando a considerare seriamente.

-Perché? Perché tieni a questi oggetti più che a te stessa? Perché non ti rendi conto che se continui cosi rischi di rovinarti la vita? Rischi di ucciderti Rin! Guardati! Non sembri nemmeno tu! Perché diamine non la smetti di piangerti addosso? Perché ti rifiuti di tornare da me?

Continua ad urlarmi addosso come un forsennato imprimendo sempre più forza sulla braccia per immobilizzarmi al pavimento e io avverto calde lacrime rigarmi il volto, per il dolore fisico.. per il dolore emotivo, per la paura..

-Non piangere!Non-devi-piangere!

 Ha preso il mio viso con una mano impedendomi con quella stretta morsa di voltare il capo mentre lui avvicina pericolosamente il suo viso al mio per intimarmi ancora una volta il divieto per me di versare lacrime, si allontana di scatto frustrato quando si accorge per l’ennesima volta della mia incapacità di eseguire le sue richieste.

-Perché non vuoi capire che ti sono rimasto solo io??
Violento e inaspettato preme le sue labbra sulle mie. Un contatto rude e doloroso sembra una punizione, una tortura che non riesco a evitare, libera l’altro mio braccio per dirigere la sua mano sul mio corpo, sui miei fianchi, sul mio seno..

Mi rendo improvvisamente conto di cosa sta succedendo e in preda al panico cerco di reagire, di divincolarmi ma il suo corpo sul mio mi permette solo piccoli e inutili movimenti benché mi stia sforzando al massimo di fuggire da lui.  Disperati e acuti mugolii sfuggono dalle mie labbra unico aiuto e supporto a cui posso rivolgermi. Tentativo tanto disperato quanto inutile, sono sola, completamente sola, nessuno può sentirmi ne tantomeno aiutarmi e intanto le sue mani dure e invadenti ora violano il mio corpo freddo senza lasciarmi via di scampo.

Cerco di allontanarlo da me premendo con forza le braccia sul suo petto ma la distanza non accenna ad aumentare anzi, la pressione diventa sempre più opprimente, finché, infastidito dalla mia resistenza immobilizza nuovamente le mie braccia, questa volta con una mano sola tenendole unite sopra la mia testa.

Affonda il viso nell’incavo del mio collo ripetendomi di tanto in tanto di non muovermi mentre con la mano libera inizia a scendere fa le mie cosce. Incurante delle mie richiesta imploranti di liberarmi.

Mi sento persa, mi sento morire e non ho più ne la forza ne le capacita per oppormi alla sua supremazia, uno strano stato di accettazione inizia a farsi largo in  me mentre inizio  rendermi conto che ormai non ho vie di scampo, inizio a pregare non più per la mia liberazione ma che tutto questi finisca in fretta.Inizio a pregare affinché non provi troppo dolore.
Inizio a pregare affinché i Kami mi diano la forza di sopportare tutto e il coraggio e la forza fisica di mettere fine alla mia vita una volta che questa verrà completamente distrutta.

In silenzio il mio pianto ricomincia copioso a bagnare il mio viso mentre nella mia mente iniziano a farsi largo le parole di una preghiera tanto antica quanto semplice e conosciuta, affido la mia anima  e la mia vita a colui che ci ha creati implorando la sua assistenza in questo momento di bisogno, non so dire se lo faccio per estraniarmi da quella realtà troppo dolorosa per me o se per trovare almeno un barlume di conforto in quell’inferno terreno che mi ha inghiottito, tuttavia questo pensiero diventa come un rifugio.

Senza rendermene conto le parole di preghiera iniziano  a farsi largo tra le mie labbra che aride pronunciano meste e flebili  quei vocaboli di conforto.
Avverto la pressione sul mio corpo scemare e le mani di Kohaku allontanarsi da esso e scioccamente penso a quelle parole come ad una formula magica capace di regalarmi una sorta di capacità alienante, come se il mio spirito avesse abbandonato il mio corpo per salvarsi almeno lui dal supplizio della mia persona, tuttavia presto mi sono dovuta ricredere, non era un prodigio della mia fantasia, non era una un’evasione della mia mente, era stato Kohaku ad allontanarsi da me ed ora con occhi sorpresi scruta la mia figura spenta e implorante.

Sgrana gli occhi come per liberarsi da uno stato di trans o per meglio dire possessione per poi tornare in se e guardarmi con occhi colmi di pentimenti  e frustrazione.
Sembra rinsavito, tuttavia non accenno a interrompere la mia preghiera, lui è ancora sopra di me poggiato sul mio bacino con la braccia penzoloni lungo il suo corpo e le labbra leggermente dischiuse e tremanti, tende una mano verso il mio viso e io istintivamente chiudo gli occhi per proteggermi da quel contatto che però non arriva.

Ho solo il tempo di spiare la caduta di stille salate sul suo volto, le sue mani coprire il mio corpo con la mia camicia, e le sue spalle allontanarsi fino a sparire aldilà dell’uscio di casa.

Solo una parola, Perdonami.



Apro lentamente gli occhi sbattendo ripetutamente le palpebre per abituarmi alla poca luce circostante, mi ritrovo col volto vicinissimo a quello di Sesshomaru e la mano sinistra sul suo petto, altro che cinque minuti ci siamo addormentati entrambi!

Realizzo subito di aver sognato il mio ultimo “incontro” con Kohaku e per la prima volta non mi sono svegliata in prede all’ansia né sudata anzi. Osservo la mia mano notando però un leggero tremore, sorrido accondiscendente, non si può avere tutto dalla vita no?

Do uno sguardo alla sveglietta posta sul comodino, segna le cinque meno un quarto, un po' presto, ma questo vuol comunque dire che ho dormito un’intera notte, senza nessuna interruzione, non ho certo fatto sogni d’oro ma mi sento tranquilla.

Osservo Sesshomaru riposare accanto a me, ha le labbra socchiuse e un’espressione rilassata sul volto, il suo braccio cinge ancora la mia vita ed io decido di continuare riposare per almeno un’altra mezzora. Mi risdraio questa volta dandogli le spalle per non svegliarlo tuttavia stringo al petto il suo braccio e faccio aderire la schiena al suo busto per stare il più possibile vicina a lui.





Eccolooooooooooooooooooo il famoso/famigerato nono capitolo! Come vi è sembrato??? sono stata velocissima ad aggiornare questa volta quindi se trovate errori fatemeli notare e vedrò di correggerli!
Appello super-mega importante!!
 Vi prego ho bisogno dei vostri pareri!! Io lo considero uno dei capitoli più belli della ff malgrado la drammaticità ma ovviamente sono di parte quindi la mia opinione non vale!
Dunque.. a voi la parola!!!! Voglio leggere un sacco di commenti positivi o negativi che siano, sapete che sono aperta alle critiche.
Prima di tutto il capitolo vi è piaciuto? Cosa ne pensate del comportamento di Kohaku??
E di quello di Rin?? Sono cosi ansiosa! Spero di aver descritto le cose nel modo più “reale” possibile anche se mi rendo conto che la cosa è davvero, ma davvero relativa! Ho cercato di immaginare come si possa sentire una persona quando viene sopraffatta,quando capisce che non ha via di fuga.. spero di aver reso almeno in minima parte la sensazione di paura e impotenza che si prova…
Il mio appello a voi lettori è quello di lasciare anche poche parole di commento xkè ho davvero bisogno di sapere cosa ne pensate!

Il prossimo capitolo si intitolerà “Il calore del suo corpo”, continuerò a raccontare un po’ la storia di Rin ma ovviamente in nostro youkai preferito avrà una parte più rilevante, non riesco a tenerli troppo ontani questi due :P

Ecco a voi un piccolo poiler

“Mi accoccolo maggiormente al braccio di Sesshomaru evidentemente disturbando il suo sonno. In quanto si rigira verso di me abbracciandomi e mugolando qualcosa di incomprensibile.

 Rimango interdetta per qualche secondo stordita dalla situazione e dalla sua “voce” al mio orecchio, sento il mio corpo e il mio viso andare in fiamme e il cuore battere all’impazzata, nella mia mente si affollano possibili reazioni da compiere ma io rimango immobile sotto di lui. È dura ammetterlo ma la verità è che voglio rimanere tra e sue braccia ancora e ancora, sempre più vicina, sempre più stretta.”


Ed ora passiamo ai ringraziamenti : )

Karly_chan the black cat e si, davvero tanta pazienza! :P  cmq… ora sai cosa ha fatto kohaku.. che ne pensi???e soprattutto cosa pensi di questo capitolo?? Ti è piaciuto o ha deluso le tue aspettative? Aspetto con ansia le tue considerazioni baciiii

lua82 già sarebbe un problema se fossero troppo uguali, come si dice gli opposti si attraggono :P
allora come è andata l’opera di conio???trovati i termini adatti ora che sai cosa ha dovuto subire la povera Rin??ovviamente aspetto un tuo commento su  questo capitolo voglio assolutamente sapere il tuo parere!!! Un bacio enormeeeee

achaori ti ringrazio infinitamente x aver commentato e per i complimenti!  Sono molto felice di sapere che segui fin dagli inizi la mia storia! Mi auguro che anche questo aggiornamento sia stato di tuo gradimento e spero di poter leggere le tue impressioni anche per questo capitolo! Un bacioneee

Isy_264 dai dai sono stata brava ho aggiornato velocemente questa volta : ) allora.. cosa ne pensi?a che livello è la tua indole omicida? Cmq sono felice che anche tu la pensi come me! Rin come sesshomaru non ha bisogno e non vuole essere compatita!vuole sentirsi protetta ma non oppressa, deve sentirsi al sicuro ma soprattutto sicura di se!cmq.. spero che questo capitolo ti sia piaciuto e aspetto un tuo commento.. baci!!!

LilyProngs grazie grazie grazie! Sono felicissima che la storia e i personaggi ti piacciano! E cosa ne pensi di questo cap dai toni più “amari”??prometto che nel prossimo ci saranno scene più “pucciose” già un assaggio lo hai avuto con lo spoiler : ) spero di leggere il tuo parer su questo cap un bacione grande grande a prestoooo.

callistas e come hai notato non sono stati esattamente 5 minuti… :P sono felice che i caratteri di Rin e Sesshoamru ti piacciano anche se sono decisamente OOC e ovviamente ti ringrazio per i complimenti!!addirittura espongo i personaggi in modo sublime! Me onorata e imbarazzata :P ma assolutamente e completamente felice dei tuo apprezzamenti. Cmq ho aggiornato in frettissima quindi sono stata buona anche se non ho concesso spoiler.. mi spiace ma dovevate essere all’oscuro di tutto  muhahahahah! (risata malvagia nda) cmq allora cosa ne pensi??aspetto trepidante un tuo commento!!!!!! bacioni
 

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Capitolo 10
*** Il calore del suo corpo ***


Il calore del suo corpo


Il calore del suo corpo, il rumore del suo respiro, il suo battito cardiaco.. sembrano un toccasana per la mia anima, è la prima volta dalla morte della nonna che riposo una nottata intera. Sorrido ripensando a tutti i metodi che ho provato per riuscire a dormire almeno per  tre ore di fila, ma a nulla erano valsi i miei sforzi.
 Ho bevuto litri di camomilla, preso chili di valeriana, mi sono stancata di lavoro, ho usato musicassette rilassanti, e tanto tanto altro ancora e l’unico rimedio per me è stato uno youkai. Questo youkai.

Orgoglioso, testardo, saccente, eppure capace di tranquillizzarmi.
Mi sento cosi sciocca in questo momento, mi sembra di essere ritornata bambina quando seduta a gambe incrociate sul letto leggevo le favole come la bella addormentata nel bosco o cenerentola e ogni volta, arrivata alla fine, quando il principe salvava la principessa e la baciava stringevo il libro al petto pronunciando a occhi chiusi quelle semplici parole, come un mantra, come fossero la cosa più romantica del mondo “ e vissero sempre felici e contenti”.

Crescendo ho continuato a sognare consapevole però che la vita non sarebbe stata tutta rose e fiori e che non sarebbe arrivato un principe su di un cavallo bianco a salvarmi dai pericoli. Tuttavia non ne ho mai risentito particolarmente, ho avuto un’infanzia felice e una gioventù ricca di momenti piacevoli.
Stavo vivendo la mia fiaba personale, senza principe è vero ma ero cmq soddisfatta, però come tutti sanno, le cose belle non durano per sempre.

Mi accoccolo maggiormente al braccio di Sesshomaru evidentemente disturbando il suo sonno, in quanto si rigira verso di me abbracciandomi e mugolando qualcosa di incomprensibile.

 Rimango interdetta per qualche secondo stordita dalla situazione e dalla sua “voce” al mio orecchio, sento il mio corpo e il mio viso andare in fiamme e il cuore battere all’impazzata. Nella mia mente si affollano possibili reazioni da compiere ma io rimango immobile sotto di lui. È dura ammetterlo ma la verità è che voglio rimanere tra e sue braccia ancora e ancora, sempre più vicina, sempre più stretta.

Il suo corpo è perfettamente aderente al mio e le sue braccia mi cingono interamente avvolgendomi col suo calore e invadendomi col suo profumo. Devo ammettere a me stessa che questo tepore è veramente piacevole, la sua vicinanza è piacevole. Mai come in questo momento mi sento riconoscente verso i miei genitori e i Kami per avermi donato i miei sensi sviluppati di mezzo demone, è grazie a loro che percepisco cosi distintamente il pulsare deciso e pacato del suo cuore che come un metronomo scandisce il passare del tempo e fornisce un ritmo lento al suono del suo respiro, con l’olfatto percepisco il  profumo deciso e fresco della sua pelle, ha un retrogusto vagamente ferino, selvaggio che ricorda la montagna coi suo immensi alberi verdeggianti, l’erba fresca e smeraldina, le rocce possenti rivestite di muschio e gli anfratti di rupe, dimora di timida vita.

 Da donna avverto invece il suo abbraccio, il suo calore, la delicatezza della sua epidermide sulla mia. Vengo invasa da sensazioni che solo una donna può provare  e solo in compagnia di un uomo, quel senso di protezione, di difesa, di sicurezza.

Non sono mai stata una fan dalla fanciulla fragile e indifesa bisognosa di un uomo al suo fianco per sopravvivere, anzi ho sempre ostentato la parità dei sessi eppure, mi costa ammettere che la vicinanza di Sesshomaru mi rassicura in maniera differente di quanto non abbia mai fatto la nonna o qualunque altra persona, è una sensazione più decisa, come una consapevolezza, la certezza che qualunque cosa accada lui sarà in grado di proteggermi da qualunque attacco, perfino quelli del mio animo.

Mi ritrovo a sfregare il mio viso sul suo braccio con gesti lenti e gentili solo per sentire il piacere di una liscia carezza che altrimenti non potrei provare, e con gli occhi chiusi distendo le mie labbra in un sorriso imbarazzato mentre una strana euforia rallegra il mio cuore i miei pensieri.

Volgo per qualche secondo il mio sguardo alla sveglia scoprendo che sono già parecchi minuti che sono sveglia tra le sue braccia e mi sorprendo di quanto bene io mi senta, di solito appena sveglia, quando la mente non è ancora lucida, l’equilibrio è instabile e la vista non è ancora sicura, mi alzo per recarmi in bagno a lavare le mani e il viso, è un’abitudine, una necessità giornaliera che segna l’inizio della mia giornata, era impossibile per me ignorare questo rito come anche quello seriale, routine che invece è stata infranta impunemente grazie a Sesshomaru.

 Trovo questa situazione quasi sconcertante, la sensazione di sporco e inadeguatezza che mi avvolgeva il mattino appena sveglia ora non c’è, il desiderio dell’acqua fresca a svegliare il mio viso è sopraffatto dalla voglia di rimanere tra sue braccia.

Curiosa e speranzosa di tale novità per la seconda volta allungo leggermente la mano destra fino a pormela davanti al viso, trema, è un tremore leggero ma comunque presente che mi riporta alla realtà, sospiro sconsolata e delusa che la vicinanza di Sesshomaru non abbia influito anche su questo mio difetto e, forse ad opera del mio rinato nervosismo, uno spasmo involontario fa contrarre la mia gamba che va inevitabilmente a urtare con quella di Sesshomaru.

Terrorizzata sigillo i miei occhi e trattengo involontariamente il fiato pregando i Kami di non aver toccato la gamba ferita e che il mio movimento non lo abbia svegliato. Il panico aumenta quanto lo sento muoversi e mugugnare qualcosa, mi stringe maggiormente a se come un bambino col suo orsacchiotto preferito affondando il suo viso tra i miei capelli nell’incavo del collo, sento le sue labbra sfiorare la mia pelle e il suo respiro caldo solleticarla ad ogni sospiro. Un nuovo spasmo mi assale non so se a causa del nervosismo o della sua vicinanza e non appena ciò avviene inizio a maledirmi mentalmente domandando ai Kami il perché di tanta sfortuna.

Tento di divincolarmi da lui  per limitare i danni e trovare una buona scusa nel caso si svegli e ancora una volta Sesshomaru, infastidito, inizia a muoversi  mentre sul suo viso si distende una lieve smorfia di disappunto che fa aggrottare leggermente le sue sopracciglia. Lo vedo accoccolarsi leggermente avvicinandosi alla mia precedente porzione di letto, per poi iniziare  a tastare il materasso circostante. Che stia cercando me? Sarebbe possibile essendo una hanyou la temperatura del mio corpo è più alta rispetto al normale, forse avverte l’assenza del tempore, ma nella mia mente si materializza egoista e prepotente l’idea che sia il mio corpo, la mia presenza a mancargli.

Una sensazione d’imbarazzo misto a euforia inizia ad invadermi mentre osservo il mio vicino ormai calmo riposare prono, ora ho la possibilità di alzarmi e ritornare nella mia casa. È la cosa migliore da fare, è il momento migliore per farlo, tuttavia.. tuttavia non compio quei semplici gesti, non seguo i suggerimenti della mia mente, anzi li ignoro, li zittisco spudoratamente sdraiandomi nuovamente vicino a lui. Avverto il freddo del materasso infastidirmi ma non me ne curo semplicemente guardo il suo viso addormentato.

Senza rendermene conto ne sfioro i contorni con la mano calda e lui segue i miei movimenti fino a ritrovarsi in posizione supina, mi avvicino dunque a lui continuando ad accarezzare i suoi zigomi, le labbra, la frangia lattea e, compiaciuta, imprimo nella mia mente le sue espressioni di apprezzamento a quelle carezze. Finalmente soddisfatta mi avvicino maggiormente a lui riprendendo la mia posizione iniziale con la schiena aderente al suo fianco nella speranza che ancora una volta il mio calore lo attiri a me, cosa che fortunatamente accade.

Lo sento voltarsi e dopo pochi istanti le sue braccia cingono nuovamente il mio corpo.
Dapprima dolcemente poi sempre più possessivo come avesse paura di perdermi un’altra volta, mi godo questo momento stringendo maggiormente a me le sue braccia poi, sorridente chiudo gli occhi ripensando al sogno e a ciò che avvenne dopo che Kohaku aveva lasciato la mia casa, sicura che la paura e lo smarrimento non potranno eludere le difese che in questo momento, seppur inconsapevoli, sono erette a proteggermi.


Ero stesa sul pavimento, immobile e dolorante sia per le percosse sia per i muscoli in tensione e la paura provata. Le gambe, le spalle, il petto mi facevano male da morire cosi come i polsi, mentre le braccia e le mani le sentivo tremendamente pesanti  e sfrigolavano come se fossero addormentate, ricordo che ci volle uno sforzo enorme per girarmi di lato in modo da acquistare una posizione meno dolorosa e almeno un’ora prima di riuscire ad alzarmi.

 Piansi, piansi tutto il tempo, piansi quando ero stesa  a terra, quando mi trascinai con le braccia fino al tappeto, quando esausta mi abbandonai ansimante su di esso. Piansi finché sfinita, non mi addormentai.

Il giorno seguente mi svegliai dolorante e confusa, la testa sembrava piena d’aria, come un palloncino sfuggito di mano a un bambino preda delle correnti che lo sballottano senza sosta allontanandolo dal suo padrone, il resto del corpo era invece pesante, come se vi avessero attaccato dei pesi all’estremità per impedirmi di alzarmi o compiere dei movimenti. I polsi, le caviglie, i ginocchi, i gomiti, tutte le articolazioni, tutte le giunture sembravano bloccate da una strana colla. 

Iniziai a guardarmi intorno ancora stordita e non so nemmeno io come, ne con quale forza, abbandonai il mio stato apatico e cominciai a ripulire tutto, non so perché ma tutto quel disordine mi era insopportabile. Raccolsi i cocci di vetro, e tutto ciò che Kohaku aveva buttato incollando i vari pezzi degli oggetti recuperabili, attaccai un telone di plastica alla finestra e mi diedi da fare per rimettere a nuovo la casa. Lavai e spolverai tutto il giorno finché la sera, esausta, mi misi a letto osservando le dita delle mani pallide e tremanti, avevo rotto tre unghie e mi ero procurata qualche taglietto…. Al momento non diedi importanza a quel tremore pensando che al mattino seguente sarebbe sparito, cosa che però non avvenne, anzi...

I tremori aumentavano sempre di più e comparvero anche i primi attacchi di panico.. il primo avvenne il giorno in cui andai a comprare il vetro per la finestra mi sentii male per strada e un anziano signore mi portò al ospedale

Ricordo ancora la paura impossessarsi di me e il panico paralizzare il mio corpo, le mie mani, perfino il viso. Li avvertivo rigidi, come addormetati , morti, assolutamente fuori dal mio controllo. Tentavo diperatamente di stringere le dita in un pugno, di distendere i muscoli del viso ma essi non rispondevano ai miei comandi. Rimasi distesa su quel lettino del pronto soccorso per svariate ore prima di riuscire a muovere nuovamente le dita. Il medico mi disse che ero stata colta da un attacco di panico.. ne avevo sentito parlare spesso ma non mi ero mai interessata alla cosa, una giovane infermiera mi diede una specie di volantino informativo che spiegava a grandi linee cosa fossero esattamente i DAP..

“Un attacco di panico, o "Disturbi d'attacco di panico" (DAP), è un periodo di paura o disagio intensi, tipicamente con un inizio improvviso e solitamente della durata inferiore ai trenta minuti. I sintomi includono tremore, respirazione superficiale, sudore, nausea, vertigini, iperventilazione, parestesie (sensazione di formicolio), tachicardia, sensazione di soffocamento o asfissia. Il disturbo è significativamente diverso dagli altri tipi di disturbi di ansia, in quanto gli attacchi sono improvvisi, non sembrano provocati da alcunché e spesso sono debilitanti. Un episodio è spesso categorizzato come un circolo vizioso dove i sintomi mentali accrescono i sintomi fisici, e viceversa.
La maggior parte delle persone che hanno un attacco, poi ne hanno altri in seguito. Se una persona ha attacchi ripetuti, oppure sente una forte ansia riguardo la possibilità di avere un altro attacco, allora si dice che ha un disturbo di panico.”

Pochi righi scritti su un semplice foglietto semirigido di colore arancione in cui io mi rispecchiavo perfettamente, il medico mi disse che molto probabilmente era successo tutto a causa dello stress, mi disse che sembravo molto nervosa, che ero fragile  emotivamente, che la situazione attuale sarebbe potuta degenerare in depressione.. mi segnò dei farmaci, dei calmati che però io non assunsi mai, li comprai certo, ma senza neppure aprirli li riposi nell’armadietto dei medicinali dopo aver letto il foglietto illustrativo. Mi rifiutavo di accettare quella diagnosi e mi rifiutavo di seguire quella cura. Mi sentivo quasi indignata da quelle pillole, quasi denigrata, io.. io non ero pazza, non ero mentalmente instabile, io stavo solo soffrendo, perché nessuno voleva capire che tutto ciò di cui avevo bisogno era del tempo?

Avverto gli occhi pizzicare e istintivamente affondo il viso sul braccio di Sesshomaru, mi chiedo come sia possibile trovare conforto in una persona che si conosce appena, forse è proprio la sua estraneità a rendere possibile la cosa? Io avevo tanti amici eppure non ho provato con nessuno di loro questo bisogno di vicinanza, questa sensazione di “benessere”, al contrario mi sentivo a disagio, ero come infastidita dalla loro presenza.

Non li sopportavo, non sopportavo i loro sguardi, non sopportavo i loro tentativi di starmi vicino, non sopportavo le loro frasi dannatamente accondiscendenti e comprensive, tutte quelle frasi fatte tipiche dei momenti difficili, tipiche del lutto. Ero convinta che nessuno di loro potesse comprendere il mio stato d’animo e il mio dolore, li trovavo tremendamente presuntuosi, loro con le loro vite perfette.. come osavano giudicare e dare consigli a me che invece soffrivo?

Adesso mi rendo conto che i miei erano i pensieri di una persona egoista, ma allora non riuscivo a comprenderlo. Ho fatto credere a tutti di stare bene, li ho allontanati, e mi sono estraniata dal mondo circostante, l’unica persona che lo ha capito.. l’unico che nel bene o nel male mi ha fatto in qualche modo reagire è stato Kohaku, paradossale! La causa prima della maggior parte dei miei problemi attuali è data da colui che in qualche modo mi ha sollevata da quelli precedenti!

 Assurda, la vita è assurda! La controprova è data dal fatto che sono “abbracciata” ad uno sconosciuto sentendomi perfettamente al sicuro, bramando il suo calore a tal punto da desiderare che il tempo si fermi cosi, in questo momento per permettermi di godere appieno di questo fortuito spiraglio di emozionante beatitudine .









Eccomiiii questo capitolo è più piccolino ma volevo continuare la storia di Rin per poi proseguire l’andamento della vicenda “presente” quindi dovevo necessariamente concludere col passato.. comunque spero vi sia piaciuto!!mi scuso per il ritardo dell’aggiornamento ma avendo fatto i salti mortali per quello precedente ho dovuto recuperare tutto quello che avevo lasciato indietro ^.^”
Ovviamente mi auguro che comunque il cap vi sia piaciuto e aspetto i vostri commenti!!
Sono ancora euforica per quelli che avete lasciato in relazione al capitolo precedente!


Piccola nota: la parte scritta in corsivo circa la descrizione della DAP non è inventata! È stata copiata da Wikipedia! Ho pensato che magari un po’ di curiosità su questo disturbo fosse nata essendo il perno su cui ruota la ff quindi  ho ritenuto opportuno dargli una descrizione più accurata di quella che potevo spiegare io esponendo gli stati d’animo di Rin..

Ora come di consueto riserviamo questa parte gli spoiler da voi tanto amati : )
Alluuuura il prossimo capitolo si intitolerà “Un’infanzia di solitudine”  parlerò dell’infanzia di Sesshomaru e Inuyasha! Sperando che l’argomento vi appassioni, ed ora ecco a voi un piccolo assaggio di ciò che leggerete

“Si era sentito tradito e considerava il comportamento di suo padre, come un’offesa verso la memoria di sua madre. La prima volta che incontrò la sua “nuova famiglia” lo fece solo per avere l’opportunità denigrare il comportamento del padre, per dimostrare all’inferiorità di quelle persone, ma quando fu davanti quella donna e quel bambino, quando seppur non per suo diletto, apprese le loro storie si limitò a mantenere una atteggiamento freddo e scostante incapace di trovare colpe in coloro che come lui avevano dovuto subire dolore a causa di quell’uomo che lui un tempo aveva chiamato padre.

Si ritrovò suo malgrado a invidiare la loro ritrovata pace, ma si rispecchiò riconoscendosi negli occhi ambrati del fratellastro, vi leggeva il dolore e la colpevolezza di vivere, la stessa che provava lui. Riusciva a comprendere il suo disagio, la vergogna di essere stato la causa della vita emarginata e sofferente della madre, quella donna lo avrebbe potuto abbandonare alla nascita, avrebbe potuto addirittura evitare che venisse al mondo ma lei invece aveva vissuto nella solitudine e negli stenti per crescerlo.. lui il frutto di un abuso, di una violenza, di un errore..”

Spero di essermi fatta perdonare il ritardo dato che lo spoiler è bello lungo e che.. insomma dice un sacco di cose.. forse ho svelato anche troppo :P

Ultimissima nota, lo so che vi sto annoiando ma abbiate ancora un po’ di pazienza..purtroppo è periodo di esami e quindi non so se riuscirò ad aggiornare con regolarità in quanto dovrò darmi parecchio da fare viste le materie che mi tocca studiare.. prometto che comunque cercherò di fare del mio meglio per non deludervi!!


Infine ecco l’angolino ringraziamenti!

piccola tammy sono a dir poco onorata del tuo commento!!!è davvero un grandissimo piacere sapere che la mia ff ti abbia coinvolta nonostante riguardi un paring a te poco congeniale! E Nn devi assolutamente scusarti per aver commentato a metà ff xkè, ripeto, sapere che la storia ti piace e che sia tra le tue preferite nonostante la coppia usata nn sia la tua preferita mi riempie di orgoglio! (me ora si monta la testa :P )cmq spero di ricevere altri tuoi commenti! Cosa ne pensi di questo capitolo? un bacioneee

LilyProngs, e già lo avevo detto che ero impaziente di postarlo :P cmq  ti ringrazio infinitamente x i complimenti e si.. Kohaku non è fondamentalmente cattivo benché la sua reazione sia stata a dir poco spropositata! Bisogna tener conto che Rin dopo la morte della nonna è cambiata radicalmente come ho accennato anche in questo capitolo e lui.. lui ha reagito in maniera esagerata e sbagliata facendosi prendere dall’ira. x quanto riguarda il commento nn devi assolutamente scusarti adoro i commenti lunghi!!! Anzi li amo! Un bacione enorme e alla prossima ps spero di leggere le tue impressioni anche su questo cap kiss
 
Karly_chan the black cat grazie x i complimenti sono felice che il mio intento sia arrivato anche voi lettori : ) per quel che riguarda Kohaku hai perfettamente ragione, il suo carattere nello scorso capitolo è stato completamente OOC ma purtroppo gli è toccata questa parte! Mi preme comunque informarti che il suo personaggio non è fondamentalmente cattivo! È stato il coinquilino di Rin per quasi 2 anni nonchè innamorato di lei in segreto da quando l’ha conosciuta, tuttavia vedendo lo stato della ragazza è uscito fuori di matto! Spero che anche questo capitolo sia stato di tuo gradimento un bacione enormeeee e ovviamente fammi sapere cosa ne pensi! : )

monik, purtroppo non sono sempre possibili gli aggiornamento flash, ho fatto i salti mortali x fare quello del nono capitolo :P cmq mi fa piacere ti sia piaciuto e spero che anche questo sia stato di tuo gradimento!ovviamente attendo le tue impressioni : ) baciiii a presto

lua82 e si Kohaku è uscito proprio fuori di matto!! Ha dato il peggio di se! Cmq mi fa piacere che il cap ti sia piaciuto e spero che anche questo prosieguo sia stato adeguato, come ho già detto nelle precedenti recensioni c Kohaku non ha una vera e propria natura cattiva e almeno ha “risollevato” Rin dalla depressione dovuta alla morte della nonna, certo però le ha creato altri problemi che cmq sembrano sanarsi piano piano grazie ad un certo youkai… Cmq  non ti preoccupare x il commento io AMO i commenti lunghi : ) quindi non mi resta che ringraziarti ancora e aspettarle il tuo prossimo commento un super bacioneeeee

callistas ciaoo come sempre i tuoi commenti sono unici! Sono felice di aver coinvolto anche te con la storia di Rin, per quel che riguarda Kohaku si, è stato un comportamento imperdonabile! ma il perdonami finale era davvero sentito! Si era reso conto di ciò che stava per fare e si è pentito almeno questo glielo dobbiamo riconoscere…. Cmq ti ringrazio infinitamente x i complimenti e spero di riuscire a “sorprenderti” sempre! Un bacione extra-large e alla prossima. PS sono io che devo ringraziare te di esistere!! Kiss

Isy_264 ciaooooo e grazieee nn sai che piacere leggere il tuo commento!!! Davvero davvero un piacere anche perché hai centrato in pieno la situazione! Nel senso che Kohaku non è cattivo di Natura! Altrimenti non sarebbe stato il coinquilino di Rin! Ma attenta lui l’ha amata in segreto ma non sono mai stati fidanzati! Il suo scatto d’ira non so nemmeno io come sia avvenuto ma la spiegazione è nella mia testolina e prima o poi verrà fuori! Anche perché quei due, ho deciso, devono chiarirsi!x quanto riguarda lo scontro con Sesshomaru.. lui non sa ancora nulla  e non lo saprà per i prossimi 2 capitoli (quelli che ho abbozzato) più avanti si vedrà.. prima o poi dovrà pur scoprirlo no?
Ancora un grazie enorme x il commento e i complimenti!! Mi hanno messo davvero di buon umore kiss a presto


Naturalmente dei ringraziamenti speciali vanno anche alle 21 persone che hanno messo la mia ff tra le preferite e alle 8 che l’hanno posta invece tra le seguite!ringrazio tutti voi di cuore siete fantastici e una sprono x il mio lavoro!!

Un abbraccio Mikamey

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Capitolo 11
*** Un'infanzia di solitudine ***


Un'infanzia di solitudine




E’ passata quasi una settimana dall’arrivo di Sesshomaru e oggi verranno a trovarlo suo fratello con moglie  e figli. Mi ha parlato un po’ di loro in questi giorni e del tipo di vita che conduceva insieme a loro prima di venire qui.
A quanto pare hanno una discreta quantità di terreni che coltivano, con annessa una piccola fattoria.

La storia dei suoi possedimenti e di come abbia iniziato la sua attività mi ha davvero sorpresa, pare che suo padre avesse rinunciato ad un matrimonio combinato per unirsi con una yasha non appartenente alla nobiltà che come dote aveva solo un discreto appezzamento di terra incolto.

Lui aveva deciso di rinunciare al titolo e all’eredità per vivere con lei, col frutto del lavoro di quel terreno, tuttavia la donna morì dopo aver dato alla luce Sesshomaru, così “Otosan” distrutto dal dolore abbandonò quel luogo troppo doloroso per lui, tornando col figlio al suo vecchio casato dove aiutato da una nutrice crebbe Sesshomaru fino all’età di cinque anni oltre i quali lo youkai ancora bambino trascorse la sua vita chiusa in un collegio esclusivo fino alla maggiore età.

Ovviamente il padre continuò  a “occuparsi” di lui seppur a distanza offrendogli tutto ciò che il denaro poteva comprare, ma non riuscì mai a dargli il suo amore.. si riteneva colpevole della morte della moglie e odiava se stesso per aver negato una madre al proprio figlio, si sentiva indegno del dono che la moglie gli aveva lasciato e per non macchiare anche lui lo aveva allontanato. Con l’andare del tempo però l’odio che provava verso se stesso venne indirizzato a Sesshoamru, alla creatura che acquistando la vita aveva spento quella della sua genitrice, se quel bambino non fosse mai nato la sua Tsubaki non lo avrebbe lasciato solo nel suo dolore.

Mi si stringeva il cuore quando Sesshomaru mi raccontava questa storia, quando mi parlava dei suoi natali passati in una solitaria stanza all’accademia senza parenti ne auguri sinceri. E’ cresciuto senza l’affetto di una madre e non ha mai veramente conosciuto nemmeno quello del padre.

Suo fratello invece è stato il frutto di una notte si solitudine ed ebbrezza... qualche anno dopo la scomparsa della moglie, il padre di Sesshomaru attraversò un periodo si sregolatezza durante il quale disinibito dai fumi dell’alcool stuprò una donna a causa della sua somiglianza con la defunta  Tsubaki, da quella violenza venne concepito Inuyasha, il figlio di un dolore e un peccato incancellabili, eppure ricevette più amore di lui il frutto di un’unione sincera.

La donna stuprata, Izayoi, decise infatti di tenere quel bambino, cicatrice vivente e rievocativa della violenza subita, perché incapace di negare la vita ad un essere innocente, colpevole solo di non essere stato generato per amore.

Il padre di Sesshomaru si era offerto di risarcire moralmente la donna ritenendosi responsabile di qualunque conseguenza fosse scaturita dalla sua colpa, ma lei rifiutò il suo denaro rivolgendogli l’unica richiesta di non mostrarsi più alla sua vista.
Cosi avvenne per sette  lunghi anni, durante i quali non rivide più Izayoi e rimase ignaro di avere avuto un figlio da lei, scoprì la cosa per caso, per puro divertimento di una sorte onnisciente e inesorabile.

Durante una mattina come tante, scorse per la via di una strada un ragazzino dai capelli argentei dai quali spuntavano due piccole orecchiette canine, ne fu inevitabilmente attratto  per la somiglianza con quel figlio che lui tanto tempo prima aveva rifiutato e relegato in un collegio, decise di seguirne i  movimenti per rubare un po’ di quella fanciullezza che non aveva potuto vedere in colui che possedeva il suo stesso sangue.
 Ne scoprì dunque la dimora dove la sorte gli fece vedere per la seconda volta la donna violentata anni prima, donna che il bambino chiamò Mamma..
 
Stando a quanto mi ha raccontato Sesshomaru da quel giorno il padre si recò spesso nei dintorni di quel piccolo parchetto che sorgeva nei pressi della cosa di quel piccolo haniou, spiando l’infanzia di quel figlio appena ritrovato e la donna che sola lo aveva cresciuto pur essendo il frutto di una violenza che aveva segnato la sua interva vita di donna.

Dopo un paio di mesi, trovato il coraggio, l’uomo si recò da Izayoi offrendole  un supporto economico per il mantenimento del figlio e di riconoscerne la paternità, le raccontò la sua storia, la morte della moglie, la sua somiglianza con lei,  implorò il suo perdono, ma la donna rifiutò nuovamente il denaro, gli concesse però la possibilità di conoscere il bambino a patto che non gli svelasse mai il rapporto di parentela che li legava.

Fu così che suo padre iniziò a frequentare sempre più assiduamente il piccolo Inuyasha, e a conoscere la donna che armata di forza di volontà e coraggio era stata in grado di crescerlo per sette lunghi anni nella solitudine e nel sacrificio.
Fu grazie a lei che l’uomo aprì gli occhi sulla vita che stava conducendo, sulla venialità e aridità della sua esistenza nella quale aveva trascinato anche l’ultimo regalo della defunta moglie, Sesshomaru.

Col passare del tempo il sentimento di rispetto che provava verso Izayoi, si tramutò in amore e la necessità di occuparsi di lei e del figlio divenne incontenibile, cosi iniziò a supportare quella famiglia con i soli mezzi che conosceva, quelli che offre il denaro, ma con lo spirito di chi compie quei gesti per amore e non  per dovere. Trovò un impiego dignitoso alla donna  e pagò le rette scolastiche di Inuyasha per i successivi tre anni dal loro incontro per poi confessare la sua colpa allo stesso ragazzo domandando il suo perdono.

Inutile dire che Inuyasha fu sconvolto dalla storia del suo concepimento e rinnegò l’affetto che aveva iniziato a provare verso quell’uomo cosi gentile che aveva imparato a conoscere i quegli anni, tuttavia quando il destino ci mette lo zampino nulla può variare il suo corso, infatti, dopo altri tre lunghi anni l’uomo si sposò con Izayoi riconoscendo Inuyasha come figlio.

In quel periodo l’uomo tentò di riallacciare i rapporti anche con Sesshomaru, gli svelò l’esistenza di un fratello e la sua intenzione  a risposarsi, gli domandò di far parte anche lui di quella nuova famiglia.. ma lui si rifiutò decidendo di rimanere in accademia.

Si era sentito tradito, e considerava il comportamento di suo padre come un’offesa verso la memoria di sua madre. La prima volta che incontrò la sua “nuova famiglia” lo fece per avere l’opportunità di denigrare il comportamento del padre, per dimostrare  l’inferiorità di quelle persone, ma quando fu davanti quella donna e quel bambino, quando seppur non per suo diletto, apprese le loro storie si limitò a mantenere una atteggiamento freddo e scostante incapace di trovare colpe in coloro che come lui avevano dovuto subire dolore a causa di quell’uomo che lui un tempo aveva chiamato padre.

Si ritrovò suo malgrado a invidiare la loro ritrovata pace, ma si rispecchiò riconoscendosi negli occhi ambrati del fratellastro, vi leggeva il dolore e la colpevolezza di vivere, la stessa che provava lui. Riusciva a comprendere il suo disagio, la vergogna di essere stato la causa della vita emarginata e sofferente della madre. Lo avrebbe potuto abbandonare alla nascita, avrebbe potuto addirittura evitare che venisse al mondo ma lei, invece, aveva vissuto nella solitudine e negli stenti per crescerlo.. lui il frutto di un abuso, di una violenza, di un errore.

Si.. lui capiva i sentimenti di quel ragazzino silenzioso e indisponente, non si comportava in modo brusco perchè si sentiva superiore, non allontanava gli altri per sovrastarli, non si isolava per dimostrare la sua autonomia, lo faceva perché si vergognava di se stesso, denigrava la sua stessa esistenza, malediceva la sua nascita e ciò che aveva comportato, lui un mezzo demone già ritenuto un essere ibrido non era stato nemmeno concepito per amore.

Sesshomaru si rifiutò sempre di andare a vivere col padre e la nuova moglie tuttavia andava spesso a trovare il fratello instaurando con lui un rapporto di complicità che si tramutò velocemente in affetto e protezione verso colui che viveva una vita cosi diversa dalla sua eppure custode di un dolore talmente grande da renderli uguali.

Anche Inuyasha iniziò a provare un profondo rispetto verso quel demone apparentemente freddo che riusciva a comprenderlo, e il legame tra loro andò sempre più rafforzandosi divenendo a loro insaputa, un vero e proprio amore fraterno.

A quanto ho capito anche l’odio verso il padre andò man mano scemando col passare degli anni fino a mutare in indifferenza e infine, in accondiscendente accettazione.

Quando Sesshomaru raggiunse i diciotto anni decise di occuparsi del podere di sua madre fino ad allora relegato alle cure occasionali di un anziano custode, il cui unico compito era quello di accertarsi che nessuno si introducesse il quei luoghi.

Ovviamente il padre divenutone il proprietario alla morte della moglie esaudì il desiderio del figlio offrendogli anche il denaro utile per il risanamento della zona, denaro che ovviamente Sesshomaru rifiutò, in cambio ricevette invece l’aiuto del fratello. A quanto pare “Otosan” aveva intenzione di trasferirsi insieme alla moglie in una piccola località montana al fine di regalarle una dimora tranquilla e una vita più sana, ma il mezzodemone non voleva allontanarsi dalla ragazza amata e da Sesshomaru cosi decise di andare a vivere col fratello.

Insieme riportarono all’antico splendore quelle terre espandendone i confini e facendovi erigere uno chalet per dimora, dove al momento vivono Inuyasha con la sua famiglia e Sesshomaru stesso il quale, pare stesse dirigendo i lavori per la costruzione di una nuova casa in modo da lasciare al fratello la giusta intimità per la sua realtà di marito e padre.

E così questa è la storia della sua vita estorta per sommi capi in questi pochi giorni di “convivenza”.
Ho notato con piacere che ogni volta che parla di suo fratello e della sua famiglia il suo sguardo si addolcisce, diventando caldo e amorevole.
Ha sopportato cosi tanta solitudine fino al loro arrivo che ora credo li consideri il suo più grande Tesoro, già avevo intuito il suo affetto per loro la prima volta che lo vidi, quando posava il suo sguardo sul piccolo Taka, o sul fratello e la donna..quelle iridi d’oro freddo si tramutavano in miele.

Anche oggi, con tutto che non sono ancora arrivati, posso vedere una strana luce nei suoi occhi e  leggere l’impazienza sul suo volto, guarda spesso l’orologio e “passeggia” instancabile per tutta la casa, mi sta rendendo ancora più nervosa del solito e le mie mani ne sono la palese conferma.

-Sesshomaru hai controllato quei biscotti cinque volte negli ultimi tre minuti fidati, non sono ancora fatti, e per favore siediti e calmati mancano ancora due ore al loro arrivo e per allora sarà tutto pronto.-
La mia voce è uscita esageratamente stanca per i miei gusti, ma è proprio la situazione a sfinirmi, all’inizio ne ero divertita, vedere il freddo e pacato youkai ansioso come un bambino non era uno spettacolo da ignorare, ma ora la sua impazienza mi sta contagiando aumentando il mio nervosismo e la mia insicurezza.

-Non sono preoccupato solo che quell’ inaffidabile di mio fratello potrebbe perfino perdersi o non ricordare la strada! Senza contare che Kagome è sempre  troppo apprensiva, di sicuro lo avrà fatto alzare all’alba per caricare la macchina di una marea di roba inutile e ricambi di vestiti superflui! Chissà poi quante volte avrà fatto lavare a cambiare Taka e Sumire!
 
Sorrido per questa sua preoccupazione talmente banale da essere la cosa più dolce e tenera che una persona potesse fare, è cosi protettivo verso di loro da esserne quasi invidiosa. Da quanto tempo è che qualcuno non si preoccupa cosi per me? Mi ricorda tanto la nonna quando ogni giorno, quando le telefonavo, mi chiedeva se mangiavo a sufficienza, se mi coprivo abbastanza per uscire, se dormivo il tempo necessario ad affrontare una nuova giornata…

Un velo di malinconia inizia a impossessarsi di me al pensiero di Kaede, e alla consapevolezza che a breve anche Sesshomaru mi lascerà, ormai la gamba sembra guarire velocemente e finita la “convalescenza” abbandonerà questo appartamento per tornare alla sua vera casa e io, mi ritroverò di nuovo sola.

Chino leggermente il capo distendendo le labbra in un sorriso amaro mentre porto distrattamente la mano destra davanti al volto, trema vistosamente, anzi più la guardo più il tremore sembra aumentare, ma non riesco a distogliere lo sguardo, sono come ipnotizzata da quel movimento frenetico e  fastidioso che catalizza la mia attenzione estraniandomi da tutto ciò che mi circonda.

-Hei, non vorrai mica farti prendere da una crisi di nervi al posto mio! Guarda che io non mi prendo la responsabilità di sfornare i biscotti, quindi ferma queste dita altrimenti rovescerai il contenuto della teglia e dovrai cucinare tutto di nuovo! Mio fratello può magiare dei biscotti caduti sul pavimento, ma sua moglie e i miei nipoti no!-

La sua voce è calda e rassicurante e mentre mi parla ha preso le mie mani nelle sue, le sento calde e  gentili fermare i miei tremori e nei suoi occhi questa volta leggo preoccupazione e forse.. si forse anche del pentimento, e la cosa mi fa male, non voglio che il suo entusiasmo venga smorzato dai miei problemi!
 
Mi sforzo dunque di sfoggiare il più convincente dei sorrisi tentando di rilassare tutto il mio intero essere
-mmmh senti questo profumo? Credo che i biscotti siano finalmente pronti!







Oddei non ci credo, sono riuscita ad aggiornare!!!!!!!!!!!! Quasi non ci speravo più!:P
In tutta sincerità non sono molto soddisfatta di questo capitolo se non per brevi e sporadici episodi, confesso con non poca vergogna che l’ho pure riscritto in alcune sue parti ma a poco sono valsi i miei sforzi, spero comunque che il risultato non sia completamente osceno o noioso o scontato o, per farla breve, brutto.

Mi auguro di non aver deluso nessuno con la storia circa l’infanzia dei due fratellastri! E vi confesso che nella mia testolina bacata è comparsa l’idea di scrivere un piccolo spin-off sul padre di Sesshomaru e Izayoi..più che altro sul giorno in cui ha scoperto l’esistenza di Inuyasha.. ad ogni modo sarà una cosa che se farò avverrà a ff conclusa.
coooooomunque che ve ne pare di questo capitolo? Come vi è sembrato il passato della famiglia no Taisho???

Per quanto riguarda il rapporto tra Inuyasha e Sesshomaru, anche questo è completamente OOC ma è così che l’ho voluto, ho intenzione più avanti di spiegare anche il modo in cui si sono avvicinati, di come Sesshomaru abbia superato l’invidia verso Inuyasha una colpa tanto amata, al contrario di lui un desiderio rinnegato, e di come Inuyasha ha scoperto la vera storia di quel fratellastro altezzoso e viziato ma segnato anch’egli da una colpa incancellabile.

Come sono melodrammatica!!!!!!! Meglio cambiare musica e passare alle anticipazioni il vostro angolino preferito:P
Ma prima una piccola nota… il termine Otosan significa padre! Per questo durante la ff ho chiamato cosi il padre di Sesshoamru quindi fate attenzione quello non è il suo vero nome…..

Alloooooooooooora come accennato prima la famiglia di Sesshomaru andrà a fargli una bella visitina…

“-Eccola! Ve l’avevo detto che sarebbe venuta è troppo carina per essere una persona antipatica! E poi se piace a zio Sesshomaru deve e essere per forza fantastica! Io però lo avevo già capito dalla prima volta che l’ho vista e non è giusto che lo zio possa stare con lei tutto il giorno mentre io che l’ho scoperta per primo no!-

Improvvisamente comprendo l’aggettivo “sfacciato” che gli aveva attribuito la madre, questo bambino dice tutto ciò che pensa senza badare veramente al significato delle parole che pronuncia dando vita a situazioni alquanto..imbarazzanti.”


Ed ora siamo giunti al mio tanto amato angolo dei ringraziamenti : )

monik, sono felicissima che la scena tra sesshomaru e Rin ti sia piaciuta!!!! E spero che anche questo capitolo sia stato di tuo gradimento! So che purtroppo è passato parecchio tempo dall’ultimo aggiornamento ma come ho già detto è periodo di esami.. il primo è andato cmq! E con esiti positivi si spera lo stesso anche x i prossimi!  Un bacione e grazie  del commento! Ps. Spero di ricevere le tue impressioni anche su questo cap

LilyProngs, chiedo anche a te perdono x il tempo che ci ho messo per postare questo capitolo.. spero che la loro storia non ti abbia deluso e che anhe questo aggiornamento ti sia stato gradito un enorme bacioneeeee aspetto un tuo commento kiss

lua82 grazie infinite per i tuoi complimenti la mia autostima è alle stelle!!!spero che anche questo capitolo ti possa piacere! Per quanto riguarda gli attacchi di panico… anche io purtroppo ne so qualcosa : ( x gli esami invece ti posso dire che il primo è andato bene! Vediamo i prossimi :P grazie ancora x la recensione un bacione immenso e a presto colo nuovo cap! ps voglio sapere le tue impressioni sul passato dei due fratelli mi raccomando kiss

piccola tammy non ho parole per ringraziarti! Il tuo commento mi ha davvero resa felice! Spero infinitamente di non averti deluso con questo capitolo e mi auguro di poter leggere le tue impressioni circa la storia di Inuyasha e sesshomaru! Chiedo umilmente perdono per l’attesa ma purtroppo sono in periodo di esami e il tempo a mia disposizione x la ff è poco.. un mega bacione a presto

KaDe ti ringrazio per i complimenti mi fa molto piacere sapere che la ff ti piaccia anche perché se non ricordo male tu prediligi un Sesshomaru IC e io purtroppo non sono in grado di mantenere tale il suo personaggio..per quanto riguarda la punteggiatura chiedo umilmente perdono è una mia pecca! Rileggendo il capitolo ho notato anche del linguaggio sms che provvederò assolutamente ad eliminare! Nelle risposte ai commenti può passare ma nel resto del lavoro no! Ad ogni modo cercherò di fare molta più attenzione alla punteggiatura e ti invito a segnalarmi qualunque altra svista o errore in modo da poter migliorare il mio stile! Grazie a voi commentatori credo, a mio modesto parere, di essere migliorata parecchio dalla mia prima ff. ad ogni modo, spero di ricevere altri tuoi commenti un bacioneeeee

Karly_chan the black cat sono perfettamente d’accordo con te! Il personaggio di Sesshomaru che ho in mente è fondamentalmente alla ricerca di affetto! Da qui la sua ricerca di Rin nel sonno, lui non bramava certo il suo calore! O almeno non solo quello voleva la sua presenza il contatto con lei! Aspetto le tue impressioni su questo capitolo, cosa ne pensi del passato dei due fratelli??? Un bacioneeee a presto

callistas, la mia piccolaaaaa grazie i tuoi commenti sono sempre fantastici!!!certo però se i miei aggiornamenti ti provocano certe reazioni non so se esserne felice o meno :P scherzo! Sono onorata che il capitolo ti sia piaciuto e spero di non averti delusa con questo! Per quel che riguarda kohaku.. ti assicuro che è pentito è.. chissà forse riuscirà ad ottenere il perdono.. ma non so se riuscirà a lavarsi completamente la coscienza… ad ogni modo un enorme grazie e un bacione immenso con la speranza di ricevere un altro meraviglioso commento!!! Kiss

Isy_264 sai i tuoi commenti sono sempre quelli che aspetto con più ansia perché riesci a carpire ogni più piccola sfumatura della storia! Sono felice che il modo in cui espongo le sensazioni egli avvenimenti sia recepito dal lettore in maniera semplice ma realistica! Sono davvero davvero davvero felice anzi oserei dire che mi sento realizzata! X quello che riguarda la creatività ti assicuro che è cosi! O meglio, sono pienamente d’accordo con te! La creatività aumenta ma purtroppo il tempo a disposizione per sfruttarla è poco : ( . spero che anche questo capitolo ti sia piaciuto e mi auguro di poter leggere un tuo commento!! Kiss a presto

achaori grazie infinite per il commento è un piacer leggere nuovamente una tua recensione! Sono felice che i capitoli ti siano piaciuti e spero che anche questo sia di tuo gradimento!! Un immenso bacio a prestooo


Ovviamente un ringraziamento va anche a tutti coloro che leggono la ff a chi la segue a chi l’ha posta tra i preferiti!! Un bacione a tuttiiiiii
Mikamey

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Capitolo 12
*** La famiglia di Sesshomaru ***


12 La famiglia di sesshomaru


La famiglia di Sesshomaru è arrivata da appena qualche minuto, si sente una gran confusione sul corridoio e io riesco a immaginarli tutti, davanti la porta. Il piccolo Taka saltellante, Kagome con le lacrime agli occhi e un sorriso radioso e sollevato a illuminarle il volto, Inuyasha con un’espressione fintamente burbera e distaccata, e ovviamente lui, Sesshomaru, con la sua apparente calma a godersi la loro presenza.

Sono un po’ invidiosa di non essere anche io lì tra loro, ma ho rifiutato l’invito di Sesshomaru a rimanere perché in fondo io sono un’estranea, non sarebbe stato giusto intromettermi in una felicità non mia, non vedono Sesshomaru da parecchio tempo e questa giornata deve essere solo per loro.
A me basta sapere che Taka potrà riabbracciare lo zio e mangiare i biscotti al cioccolato, che Kagome potrà risollevarsi all’idea che il cognato non viva in una specie di rudere polveroso e che Inuyasha riveda un fratello quasi completamente guarito e autosufficiente. Con loro ci dovrebbe essere anche la piccola Sumire.. Sesshomaru me l’ha descritta come una bambina vispa con due occhioni marroni dalle sfumature dorate, i capelli neri,e due guanciotte rosee dolcissime. Mi sarebbe tanto piaciuto conoscerla, nel frattempo, posso udirne i gridolini di gioia acuti e divertiti.

Il mio sorriso si spegne non appena avverto il rumore della porta di Sesshomaru che si chiude ovattando la sua voce e quella degli ospiti, mi siedo distrattamente su una sedia giungendo le mani sotto il mento e appoggiandovi il viso, mi sento un po’ triste e sola, ma so benissimo che non devo abbandonarmi a questi pensieri.

Vago con lo sguardo per tutta la stanza alla ricerca di qualche ispirazione che mi liberi da quello stato di malinconia che mi avvolge, e la mia attenzione ricade sui battiscopa che circondano le pareti della stanza, da quant’ è che non li lucido?

Mi alzo dirigendomi nello sgabuzzino per armarmi di guanti, spugna e detergente, ma una volta procurato il necessario sento il campanello suonare. Apro la porta invasa da un’insana sensazione di felicità, e con mia somma gioia e gratitudine vedo davanti a me il piccolo Taka con la suo solito sorriso spensierato salutarmi.

-Ciao! Ti ricordi di me? Sono Takuma il nipote di zio.. cioè, di Sesshomaru.
Sorrido divertita dal suo momentaneo imbarazzo causato da quella frase un po’ stentata.

-Certo che mi ricordo di te, Taka, o adesso devo chiamarti Takuma?-
Rispondo fintamente risentita donandogli uno dei miei migliori sorrisi.

- Si si sono Taka!! Taka, non Takuma, tu puoi chiamarmi Taka! Ma la mamma aveva detto di comportarmi bene e non essere insistente, dice che sono sempre troppo sfacciato, ma lo sapevo che tu ti ricordavi di me! E poi anche zio mi aveva detto che potevo venire a chiamarti e che ti avrebbe fatto piacere rivedermi! Vero che sei felice di incontrami di nuovo?-
La sua esuberanza è deliziosamente disarmante e piacevole, un vero uragano di buonumore che spazza via tutta la tristezza che tentava di impossessarsi di me fino a qualche istante prima.

-Ma certo! Ne sono felicissima, è un piacere conoscere un bambino vivace come te, e mi farebbe davvero piacere unirmi a voi ma forse, forse è meglio che stiate in famiglia, è tanto che non lo vedete e magari io sarei di troppo.

-Ah non credo proprio! La mamma è impaziente di conoscerti e anche papà, fa finta di non essere interessato ma le sue orecchie non facevano che muoversi avanti e indietro per l’impazienza! e poi ti devo far conoscere la mia sorellina, l’altra volta lei non c’èra ma oggi c’è. Vedrai ti piacerà, piace a tutti perfino a me, anche se spesso frigna e fa i capricci.-

Mi sommerge con la sua euforia e un fiume di parole e nel frattempo, mi trascina a casa di Sesshomaru, così senza quasi rendermene conto mi ritrovo al centro dell’attenzione della famiglia no Taisho. Kagome è seduta sul divano accanto a Sesshomaru il quale tiene fra le braccia una movimentata bambina di all’incirca un anno, Inuyasha invece è seduto un po’ più isolato da loro, su una poltrona, con un’espressione vagamente inquisitrice sul volto mentre osserva il fratello in ogni sua mossa e azione nell’evidente ricerca di una qualche prova delle sue migliorate condizioni fisiche, ma non appena entriamo noi tutti mi fissano.

-Eccola! Ve l’avevo detto che sarebbe venuta, è troppo carina per essere una persona antipatica! E poi se piace a zio Sesshomaru deve e essere per forza fantastica! Io però lo avevo già capito dalla prima volta che l’ho vista e non è giusto che lo zio possa stare con lei tutto il giorno mentre io che l’ho scoperta per primo no!-

Improvvisamente comprendo l’aggettivo “sfacciato” che gli aveva attribuito la madre, questo bambino dice tutto ciò che pensa senza badare veramente al significato delle parole che pronuncia dando vita a situazioni alquanto..imbarazzanti.

-Takuma no Taisho, quante volte ti devo dire di essere meno indiscreto e irriverente?-Il tono di Kagome è velatamente imbarazzato e colpevole ma tenta comunque di mostrarsi decisa e ferma davanti al figlio, che a quanto pare, non riesce proprio a frenare la sua spontanea vivacità.
Cerco di abbozzare un sorriso di circostanza balbettando qualcosa che dovrebbe assomigliare a una difesa nei confronti del piccolo Taka ora divenuto un po’ spento, ma per fortuna  ci pensa Sesshomaru a dare un aiuto vero.

-Kagome non lo rimproverare, non ha fatto niente di male. Ha semplicemente detto la verità, io sto vicino a Rin tutto il giorno, lui invece non può.

Come ho detto prima, è stato d’aiuto per Taka, ma non per me che a quelle parole assumo tutte le colorazioni di rosso possibili, cimentandomi nella migliore delle risate isteriche di cui sono capace nel vano tentativo di mascherare il mio disagio.

-Non vedete che siete voi a metterla in imbarazzo! Povera ragazza non è mica abituata ad una dose cosi massiccia di no Taisho tutta in una volta.-
Questa volta è stato Inuyasha a parlare, abbandonando la sua poltrona per avvicinarsi a me e tendermi la mano, che io stringo riconoscente, paragonandone l’intensità a quella di Sesshomaru, infatti, anche la sua è una presa salda ma gentile. E’ quindi il turno di Kagome che, più espansiva, mi abbraccia calorosamente presentandosi come la cognata folle di Sesshomaru.

-Questa invece è Sumire, la più incantatrice delle bambine-
 La guardo giocare beata fra le braccia di Sesshomaru e devo ammettere che possiede davvero un qualcosa di magnetico, un carisma che la rende unica, così come tutto il resto della sua famiglia.
Mi avvicino a Sesshomaru chinandomi verso di loro e sfioro delicata una rosea gota della bambina che divertita afferra il mio dito per abbandonarlo dopo poco e sporgere le sue manine verso di me.

-Perché non la tieni un po’ tu? A quanto pare vuole che la prendi in braccio, io nel frattempo prendo i biscotti che hai preparato prima.

Non finisce nemmeno la frase che già Sesshomaru ha posto fra le mie braccia la piccola, che ora sorride felice giocando coi miei capelli.

-Ma no aspetta li prendo io, è da tanto che non la tieni e..
Ovviamente le mie parole si perdono nell’aria dato che lui è già sparito in cucina seguito a ruota da Taka, ignorando deliberatamente il mio disappunto.

-Visto che lo conosci già da un po’ di tempo, dovresti sapere che quando decide una cosa è impossibile non fargliela attuare, siediti e goditi tranquilla questa giornata, non è da tutti farsi servire da mio fratello e poi sembra che Sumire già ti adori.

-Inuyasha ha ragione, di solito non è così socievole con chi non conosce sai? In questo è totalmente diversa da Taka, deve aver ereditato il suo carattere riservato da questi due musoni di Inuyasha e Sesshomaru.-

Sorrido accondiscendente alle sue parole mentre il marito sbuffa fintamente contrariato, per poi continuare il discorso.
-Ma quando troviamo la persona giusta, facciamo di tutto per renderla felice, offrendole il nostro intero essere.

Lo dice con un tono sincero, e mentre lo fa guarda negli occhi Kagome che ricambia leale il suo sguardo. Istintivamente dirigo la mia attenzione a Sumire, che beata continua a giocare con le mie ciocche corvine, non so perché ma  osservarli mi sembrava quasi di profanare quel momento, quell’attimo di sincera confessione.
Quello sguardo, quelle parole, non era una semplice difesa verso la propria natura schiva, era una vera e propria dichiarazione di amore, rispetto ed eterna appartenenza verso di lei e la sua famiglia.

Mi sento veramente invidiosa in questo momento, invidiosa del loro amore, della loro complicità, della loro felicità.

-A proposito… come hai fatto ad entrare nelle grazie di mio fratello?Cioè come sei riuscita a conoscerlo e soprattutto conviverci?

-A.. ecco io..insomma, abito qui davanti era normale che ci conoscessimo.
Rispondo tentando di usare un tono il più convincente e tranquillo possibile, ma qualcosa mi dice che non ci sono riuscita, infatti, mi sento come un animale rarissimo esposto ad una mostra. Mi guardano con gli occhi sgranati e l’espressione tipica di chi non ha creduto ad una parola di quello che ha sentito.

 A prova delle mie ipotesi Kagome prosegue l’inchiesta ponendomi sempre più domande.
Ora è seduta accanto al marito, sul bracciolo della poltrona, in modo da avere una visuale diretta su di me, sempre più in difficoltà per la situazione in cui sono andata a finire

-Si ma.. parliamo di Sesshomaru, intendiamoci è una persona fantastica! Gli voglio bene come a un fratello ma ecco lui, lui non è mai così loquace e non invita persone a casa. Non permette a nessuno di entrare nella propria vita se prima questa non ne conquista la fiducia, e fino ad ora.. ecco fino ad ora solo noi che siamo la sua famiglia siamo riusciti a “conoscerlo” davvero.-

Sembra stia pesando le parole che dice con una bilancia ad alta precisione, per non correre il rischio di dire troppo o  troppo poco. Sceglie ogni vocabolo con evidente difficoltà cosi come se  l’argomento trattato non fosse dei più comuni per lei, lo stesso vale per Inuyasha, sembrano.. non so quasi preoccupati, come fossero naufraghi di un’isola sconosciuta talmente ignota da non riuscire a classificarla come pericolosa o vivibile.

-B-be all’inizio non è stato molto semplice, era un po’...ecco freddo ma, ma poi si insomma ci siamo conosciuti  e accettati… non so se sono riuscita a spiegarmi, ma ecco non so definire nemmeno io il rapporto che c’è tra me e Sesshomaru..cioè no, insomma non intendevo un rapporto rapporto, intendevo un rapporto nel senso di relazione, m-ma non relazione sentimentale quello che intendevo, ecco io..-

Io sto andando nel Panico!!!Che diavolo sto dicendo! Mi fissano come fossi una pazza! Anzi no mi fissano perché sono una pazza!!sto vaneggiando!

-Pensate di interrompere l’ interrogatorio per magiare, o avete intenzione di proseguire con le domande? Mi sembra che ad imbarazzarla adesso siate voi.

Non ho mai trovato la voce di Sesshomaru cosi piacevole come in questo momento, è appena ritornato in “salotto” con in mano il vassoio coi biscotti accompagnato da Taka armato di portatovaglioli, sembra ancora più divertito e felice di prima e avvicinandosi a me bisbiglia al mio orecchio un “te lo avevo detto che erano impazienti di conoscerti” per poi farmi l’occhiolino e fiondarsi sui biscotti.







Ecco a voi il nuovo capitolo! Come avrete di sicuro notato è completamente diverso dai precedenti per contenuto e sinceramente sono insoddisfatta! Non tanto per il contenuto quanto per la forma, mi sembra tutto troppo banale! tuttavia serviva per alleggerire la storia e introdurne altri aspetti. Insomma è un capitolo di transizione! Fra l’altro avevo bisogno di staccare dallo studio quindi eccolo qui alla vostra mercé, sono pronta a una valanga di critiche assolutamente giustificate e meritate!

Spero comunque che il ritorno di Taka vi abbia fatto piacere così come l’introduzione di Sumire! A proposito se a qualcuno interessa Sumire vuol dire viola riferito al fiore non al colore, a quanto pare non è un nome molto comune e può essere dato anche ad un ragazzo, ad ogni modo questo nome (per ragazza) può essere inteso e tradotto anche  come “donna bella/ affascinante”, da qui la descrizione della bambina come “incantatrice”.

Ma ora passiamo alle anticipazioni.. il prossimo capitolo si intitolerà “La confessione di kagome”
Ecco a voi un piccolo spoiler

“La casa ora è invasa da un’atmosfera che oserei definire calda, accogliente ed estremamente piacevole. Non so perché, ma adesso queste mura sembrano davvero una casa e non una semplice abitazione, una dimora che occupi nella vita per necessità. Adesso questo è il luogo che ti accoglie, che partecipa alle tue giornate, che memorizza gli attimi della tua vita immortalandoli in essa per poi riportarli alla tua memoria quando ne senti il bisogno.

Si, per la prima volta dopo la morte della nonna, mi sento a casa.”

Ora purtroppo un ringraziamento collettivo a tutti coloro che mi seguono, che leggono la mia ff e in particolare a
lua82
KaDe
callistas,
achaori,
Isy_264,
piccola tammy,

che hanno commentato! Mi scuso infinitamente per non poter esprimere la mia gratitudine singolarmente come faccio di solito, ma purtroppo il tempo a mia disposizione non lo consente.

Come sempre spero con tutto il cuore di non aver deluso nessuno e di ricevere le vostre impressioni sul mio lavoro,critiche comprese che, a proposito, spero di riuscire a sfruttare per migliorarmi. (Me prega che in questo capitolo ci siano meno errori che nel precedente, ma con questa testa fumante al momento non è in grado di giudicare)

Un abbraccio a tutti Mikamey

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Capitolo 13
*** La confessione di Kagome ***


La confessione di kagome




Avverto una strana tensione in questo momento e ho come l’impressione di esserne io la causa.
Kagome e Inuyasha mangiano tranquilli i biscotti, dirigendo di tanto in tanto sguardi mesti ma indagatori su me e Sesshomaru.

Lo youkay di rimando guarda leggermente minaccioso il fratello, per poi prendere posto accanto a me sul divano. La piccola Sumire inizia a sporgersi verso di lui, così lascio che torni tra le sue braccia per poi addentare anche io un biscotto, cercando di intavolare qualcosa che assomigli vagamente a una conversazione, nel tentativo di smorzare la tensione che si è venuta a creare.

-Allora Taka ti piacciono? Sesshomaru mi ha detto che vai matto per i biscotti al cioccolato, che dici assomigliano almeno un po’ a quelli che ti fa mamma?
-Shono bonisshimi!!!
-Taka, non parlare a bocca piena!
 Prontamente Kagome riprende dolcemente il figlio leggermente divertita, in effetti la scena è  stata buffissima, Taka aveva in bocca tre biscotti e dopo aver premuto una mano su di essa, ha risposto esultante alla mia domanda. Dopo il rimprovero ricevuto, lievemente imbronciato, ha ingoiato il tutto per poi rispondere alla madre che lui aveva messo la mano davanti prima di rispondere!

Risate più o meno fragorose prendono vita dalle nostre labbra, con grande disappunto di Taka, che si cimenta in un broncio che io d’istinto paragono a quello del padre. Si tratta di uno di quei bronci che ti provocano il sorriso, uno di quelli la cui nascita è data da un orgoglio superficialmente scalfito , uno di quelli che  trova origine nell’ imbarazzo e non dalla tristezza.

Mi tornano in mente le parole di Kagome quando parlava di Sumire, aveva detto che la piccola aveva preso il carattere introverso di Sesshomaru e Inuyasha, ma anche il primogenito sembra avere dei tratti caratteriali tipici dei no Taisho e non solo quelli.

 Ha gli stessi occhi del padre, sia per i taglio che per il colore, i capelli invece tendono leggermente più sull’argento, ma ha la stessa frangia folta e ribelle. Il viso è ancora fanciullesco, ma credo assumerà i tratti  marcati di Inuyasha.

Sumire invece ha dei meravigliosi capelli corvini, non troppo lunghi, legati in due codini bassi che la rendono davvero dolcissima. Gli occhi sono di uno splendente castano chiaro screziato d’oro ma il contorno dell’iride  è marrone, scuro e caldo come quello della madre, da cui ha preso non solo il taglio degli occhi, ma anche quello delle labbra.

-Taka.. papà te lo dice sempre, un vero uomo non si abbuffa mai! E se lo fa,perlomeno non deve farsi scoprire!sei o non sei mio figlio?- Conclude il suo “rimprovero” con una fragorosa risata mentre vedo gli occhi del figlio accendersi di…vendetta?

-Già  invece mi sa che è proprio questa la prova che sono tuo figlio! Ricordi quando la mamma ha preparato i fagottini con la cioccolata? Chi è stato a farci scoprire tutti quanti? Eri tu quello coi “baffi” non io, l’unico che uscì indenne fu zio Sesshomaru.. lui si che è bravo a non farsi scoprire!- Mostra irriverente la lingua al padre, mentre con l’indice tira giù la palpebra inferiore del suo occhio destro in una smorfia, per poi rifugiarsi al sicuro tra le braccia di Sesshomaru.

Per la prima volta vedo il viso di Inuyasha assumere un leggero rossore, simbolo di imbarazzo, così come le sue orecchie canine porsi in posizione di sottomissione non appena rivolge lo sguardo verso Kagome che, ricordata la faccenda, ha dato man forte al figlio aggiungendo che il marito non solo aveva le labbra sporche di cioccolato, ma aveva avuto anche l’ardire di negare l’evidenza. A rincarare la dose ovviamente ci pensa Sesshomaru, facendo sprofondare il fratello nell’imbarazzo più assoluto che gli ha provocato lo stesso identico broncio che poco prima sfoggiava Taka. Il mezzodemone  inizia così a elencare tutte le follie della moglie cui ha dovuto partecipare o subire da quando si cono conosciuti fino ad oggi, e tutte le “fregature” che ha dovuto sopportare per la furbizia del fratello.

La casa ora è invasa da un’atmosfera che oserei definire calda, accogliente ed estremamente piacevole. Non so perché, ma adesso queste mura sembrano davvero una casa e non una semplice abitazione, una dimora che occupi nella vita per necessità. Adesso questo è il luogo che ti accoglie, che partecipa alle tue giornate, che memorizza gli attimi della tua vita immortalandoli in essa per poi riportarli alla tua memoria quando ne senti il bisogno.

Si, per la prima volta dopo la morte della nonna, mi sento a casa.

Trascorriamo un pomeriggio in allegria tra risate, battibecchi e frecciatine e mi convinco sempre di più che la famiglia di Sesshomaru è fantastica, o forse semplicemente è fantastico avere una famiglia.. non importa se qualcuno ha un carattere “distaccato” o permaloso,  se si è un po’ folli o magari se non si è legati da una relazione sanguinea, se c’è affetto e unione allora si hanno tutte le carte in regola per essere una famiglia, e io stranamente mi sento parte integrante di questa piccola combriccola.

So che è presuntuoso da parte mia eppure, in fondo al mio cuore, c’è quella sensazione di calore e benessere, che sussurra al mio cuore la mia appartenenza a questo nucleo, così unito da rendere paradossalmente facile la mia intrusione. Io mi sento realmente accolta e benvoluta, non un’estranea.

Ricordo i primi giorni che andai a vivere con la nonna, dopo la morte dei miei genitori, mi sentivo.. un’estranea, anche se conoscevo Kaede, anche se le volevo bene, anche se lei era effettivamente ciò che rimaneva della mia famiglia, i primi tempi ero intimidita da quella nuova situazione. Ero sempre all’erta e preoccupata di  poter fare o dire qualcosa di sbagliato, mi sentivo come un’ospite in quella casa, una persona che doveva essere curata, e che doveva meritarsi quelle cure, una responsabilità.

Spesso la notte immaginavo di abbandonare la mia vita terrena per potermi riunire ai miei genitori, sognavo di poter volare nel cielo per giocare con loro tra le nuvole, altre volte invece, immaginavo che loro fossero ancora qui con me, che ci fosse la mamma in cucina a  preparare il pranzo e papà in salotto a leggere il giornale in attesa che io lo interrompessi per poter potermi coccolare.

Non so se quel comportamento era a causa della mia natura ancora bambina, troppo acerba per sopportare il dolore di una tale perdita, o se semplicemente non accoglievo pienamente la figura della nonna perché incapace di accettare la scomparsa dei miei genitori. Forse, inconsciamente, avevo paura che riconoscendo pienamente lei come famiglia avrei perso i miei genitori definitivamente, esiliando perfino il loro ricordo dal mio cuore, facendoli sparire definitivamente dalla mia vita.

Ovviamente col passare del tempo, con l’affetto della nonna, tutte le mie paure sono svanite, compresi che non li avrei mai dimenticati, che avrebbero sempre occupato una parte del mio cuore nel quale ora è riservato un posto anche a Kaede. Come diceva sempre lei, dentro di noi si trova sempre un angolino per le persone che amiamo, un’area interamente dedicata e loro che niente e nessuno potrà mai cancellare, perché anche quando noi veniamo feriti, quando crediamo di aver eliminato la loro presenza, quel posticino all’interno del nostro cuore sarà sempre presente, semplicemente cambierà forma, invece di essere pieno si creerà una piccola piaga..

La prima volta che le sentii pronunciare queste parole non le compresi appieno, pensai che  se fossi rimasta veramente ferita avrei fatto in modo da eliminare la causa dei miei mali, e che una “piaga” dopo tutto era semplicemente una ferita, un vuoto, quindi qualcosa che in se e per se non conteneva più nulla, eppure, avrei dovuto prestare maggiore attenzione alle sue parole, dettate dalla saggezza dell’esperienza.

Infatti, ciò che mi disse si mostro verità. Una volta il mio cuore era pieno di affetto per Kohaku, un amico, un confidente, quasi un membro della famiglia, un fratello. Ora invece al posto dell’amore verso di lui c’è sofferenza,  paura, dolore, quei sentimenti che mia nonna aveva definito piaga, perché proprio come una ferita, bruciano e possono guarire solo con la giusta cura.


-Inuyasha, hai poi fatto quel lavoro che ti avevo detto vero?
Pacata e roca la voce di Sesshomaru mi distoglie dai miei pensieri e istintivamente volgo il mio sguardo sulla persona interpellata, dal tono usato credo che quel “lavoro” fosse una cosa importante. È solo una sensazione, una mia personale intuizione, dettata ovviamente ancora una volta dalla mia rinata presunzione, è come se avessi colto un velo di apprensione nel suo tono apparentemente normale e distaccato.

Mi sorprendo io stessa di quanto sicurezza alberghi in me circa i comportamenti di Sesshomaru, eppure, mi ritrovo a notare e decifrare piccole sfumature nei suoi toni, nelle sue movenze, in piccoli gesti che apparentemente sembrano naturali e insignificanti ai quali invece io attribuisco valori specifici, convincendomi di carpire significati nascosti in questa sua apparente “freddezza”.

Rivolgo dunque la mia attenzione a Inuyasha per scorgerne un’espressione beffarda e orgogliosa.

-Ovvio fratello, ho svolto tutto con estrema precisione e attenzione! Ora però scusatemi un attimo, ho dimenticato una cosa in macchina, Kagome ha pensato avessi bisogno di.. diciamo un po’ di roba.

Non so perché ma ho come l’impressione che stia gongolando, se sia merito dello sguardo di approvazione di Sesshomaru riguardo al lavoro svolto, o all’espressione tagliente dello stesso dovuta alle attenzioni della donna non è mio potere scoprirlo.

-Kagome…avevo detto che c’èra tutto il necessario qui, cosa hai portato?-Si sforza di mantenere un tono calmo, ma si vede l’occhio destro contrarsi in un leggero tic, mentre sulla mano destra chiusa in un pugno, inizia a prendere forma una vena pulsante. Tuttavia Kagome non ne sembra intimorita, tutt’altro, affronta fiera il suo “avversario”,esponendo con tono marziale le necessita primarie del cognato a cuo lei ha gentilmente pesrtato attenzione.

-Non hai abbastanza vestiti di ricambio. La biancheria per la casa è poca, se arrivasse qualche giorno di pioggia non asciugherebbe e non avresti cosa usare, poi non potendo fare molti spostamenti di sicuro anche la spesa è un problema e certo non puoi far gravare tutto su Rin quindi abbiamo procurato un po’ di scorte. Poi ti ho portato documenti e fatture per stendere la contabilità di questo mese, so benissimo che vuoi occupartene personalmente, ho aggiunto anche una nostra foto visto che Taka non voleva che ti sentissi solo e poi c’è anche un piccolo filmino che ha registrato lui personalmente. Infine, ho messo qualche coperta nel caso facesse qualche giorno di freddo e ovviamente ricambi di vestiti leggeri, pesanti e di mezzo tempo. L’indispensabile insomma!-

La vena di Sesshomaru diventa sempre più gonfia, mentre una seconda inizia a far bella mostra di sé sulla fronte, ma la donna imperterrita continua ad affrontarlo senza il minimo timore.

- E’ inutile che fai quella faccia furente! Credimi, mi sono molto contenuta, anche perché Inuyasha mi ha fatto lasciare a casa metà delle cose che avevo preparato. Hai detto che venivi qui per non creare problemi e non rallentare il lavoro, questo vuol dire che non devi darci pensieri di nessun tipo! Certo ora che ho conosciuto Rin sono molto più tranquilla, ma prima non passava giorno che non tentassi di convincere Inuyasha a venire qui per spiarti, non sapevo se mangiavi abbastanza, se la gamba guariva, se riuscivi a gestire la convalescenza, niente! Ma conosci tuo fratello, è testardo almeno quanto te, quindi ha sfruttato la scusa di quel “lavoro” per venire, anche se sono sicura morisse dalla voglia farlo. Da quando ti sei trasferito è stato intrattabile, lavorava senza sosta per tutto il giorno, e la notte invece di dormire esclamava improperi contro la tua irresponsabilità.-

Una fragorosa risata interrompe il suo discorso, mentre elegante e serena, si avvicina a Sesshomaru per prendere tra le braccia la piccola Sumire ormai dormiente. La osserva serena con un’espressione materna e gentile che continua a sostenere anche quando rivolge nuovamente le sue attenzioni al cognato proseguendo nel suo discorso, questa volta con un tono più serio e  composto.

-Era veramente preoccupato Sesshomaru, credo non abbia mai avuto così tanta paura in tutta la sua vita. All’inizio c’è stato il panico che Taka fosse rimasto ferito.. ma quando ti ha visto sotto il trattore.. il sangue.. quello squarcio, ho letto lo smarrimento sul suo volto. Per la prima volta mi sono sentita debole accanto a lui, era impotente, impreparato e spaventato, terribilmente spaventato,Sesshomaru.

-lo so Kagome, anche io ho visto la sua espressione, ma Inuyasha è forte e ha tutti voi non..

- Non dire cosi Sesshomaru! Credimi non lo avevo mia visto in quello stato, era terrorizzato all’idea di perderti o che avessi subito dei danni permanenti. L’ho visto piangere Sesshomaru..il giorno che ti abbiamo lasciato qui, lui ha pianto, era davvero preoccupato ma poi.. il ricordo della vostra litigata lo ha fatto tornare in se, si è buttato a capofitto nel lavoro per sfogarsi, occupandosi di tute le mansioni programmate e  migliorando quelle già svolte. Voleva che una volta tornato fossi fiero del suo lavoro e dimostrarti che era alla tua altezza, era convinto di essersi mostrato debole ai tuoi occhi, di averti deluso. Ci manchi Sesshomaru.

Sfiora con l’indice una rosea gota di Sumire mentre una piccola lacrima le riga il volto disteso in un mezzo sorriso malinconico, io rimango immobile sul divano incapace di compiere una qualunque azione che a mio avviso avrebbe inevitabilmente intaccato quella confessione cosi intima e sincera da farmi sentire a disagio, Sesshomaru invece si alza dalla sua posizione per asciugare quella piccola stilla col pollice, un gesto apparentemente brusco  e goffo ma tipico di lui.

-Io sono orgoglioso di Inuyasha, sono orgoglioso di tutti voi Kagome, siete la mia famiglia e non permetterei mai che vi accadesse nulla. Non dovete preoccuparvi, sto guarendo velocemente e poi,c’è Rin con me. Per ora è questo il mio posto quando arriverà il momento tornerò da voi.








Chiedo umilmente perdono per il ritardo, ma come avevo accennato è periodo di esami! Due sono andati.. resta l’ultimo,di questo mese, speriamo vada anch’esso a buon fine : )

 Ad ogni modo, che ve ne pare di questo capitolo???? Sempre di transizione, Sempre relativamente leggero, eppure.. eppure questa volta ci sono delle cosucce interessanti.. e si perché la confessione di Kagome avrà degli effetti sulla nostra Rin, che fra l'altro ci ha svelato un'altro pezzetto del suo passato.
Per avere un piccolo assaggio di ciò che hanno provocato ecco a voi uno  spoiler coi fiocchi!

“Ho sorriso, ho scherzato, ho ricambiato i loro saluti con sincero affetto, ma dentro di me sapevo che erano loro la causa del mio turbamento. Le parole di  Kagome mi hanno trafitta con una lama invisibile e impalpabile, capace di infilzare la parte più nascosta in me, è stato involontario lo so, lei ha semplicemente espresso i suoi sentimenti  e quelli de marito, cosi come Sesshomaru ha ricambiato quel gesto di affetto..

“Ci manchi Sesshomaru.”
 “sto guarendo velocemente” “tornerò da voi”
Queste parole continuano a rimbombarmi in mente, ma cosa pensavo? Quanto è stata grande la mia presunzione? Chi sono infondo io? Solo un’estranea, la ragazza della porta accanto gentile e disponibile, la tipica vicina che presta lo zucchero ma niente di più. Forse loro nutrono verso di me riconoscenza, forse serberanno il mio ricordo ma presto o tardi svanirò dalle loro menti diventando un muto ritratto,lo spiraglio di un momento difficile delle loro vite.”

Anche questo spoiler è bello grande nella speranza che perdoniate i miei ritardi : P


Ed ora, non indugiamo oltre e passiamo ai ringraziamenti:

lua82 ciaooooo  il più grande dei ringraziamenti per la più assidua delle commentatrici! Non sai che piacere immenso sia leggere i tuoi commenti, per non parlare dell’effetto  “autostima” che in tua presenza non fa che aumentare! Ti ringrazio infinitamente per i complimenti e spero con tutto il cuore che anche questo capitolo sia stato di tuo gradimento!un bacione immenso e alla prossima

KaDe, chiedo umilmente perdono!!!!!! Come ho spesso detto sono una persona distratta e sinceramente nel capitolo predente la fretta ha fatto da padrone. Spero di aver fatto meno Orrori in questo capitolo e di essere migliorata anche nella punteggiatura. Scrivere ff per me è un hobby, un modo per rilassarmi e scaricare la tensione, mi definisco una scrittrice mediocre ma ciò non toglie che è mio desiderio migliorare!! Per questo ti ringrazio infinitamente per commenti, le critiche e i suggerimenti! Spero continuerai a supportarmi e aiutarmi con le tue recensioni, un bacioneee e al prossimo capitolo

achaori ciaooooo grazie per il commento! Sono felicissima che il capitolo scorso ti sia piaciuto! E sono onarata che anche la presentazione della famiglia no Taisho sia stata di tuo gradimento. Mi auguro che anche questo aggiornamento sia stato in grado di catturare la tua attenzione e spero di poter leggere  le tue impressioni su di esso! Kiss a presto

LilyProngs non preoccupati internet fa spesso i capricci anche a me : P ad ogni modo mi fa piacere rivederti tra i recensori e soprattutto che i capitoli ti siano piaciuto!!Cosa ne pensi di questo?? Un bacione immensoooo

sara_sessho, è sempre un piacere avere una new entry! Ti ringrazio per aver commentato la storia e mi fa piacere che il precedente capitolo sia stato di tuo gradimento! Spero che questo aggiornamento non sia da meno e mi auguro di poter leggere le tue impressioni su di esso. Ancora grazie per i complimenti e il tempo che mi hai dedicato un bacione a presto
 
piccola tammy, grazie infinite per i complimenti!! Me imbarazzata ma gongola leggendo le tue parole : ) sono felicissima che il mio lavoro sia di tuo gradimento e soprattutto che con le mia parole riescano ad emozionarti! Spero che questo capitolo non sia stato da meno. Un bacione immenso e al prossimo aggiornamento : )

Isy_264, ma ciaoooo non ti preoccupare anche de righe, anche poche parole sono sufficienti a rendermi felice!! Che dire, anche questo capitolo si può definire di transazione ma… diciamo che è più importante del precedente, e dallo spoiler si capisce perfettamente il perché. Spero che anche questa parte di storia ti sia piaciuta e di ricevere le tue impressioni su di essa un bacioneeeeee a presto

monik, assolutamente perdonata!!!!!! Anzi non ti perdono semplicemente perché non c’è nulla da perdonare! So perfettamente che gli impegni sono tanti e che non è sempre possibile ritagliasi il temo necessario ai propri svaghi, i miei ritardi sono la palese conferma : P ad ogni modo sono stra-felice di rivedere un tuo commento e soprattutto sapere che i capitoli ti siano piaciuti! Anche io adoro Taka!! Come ti è sembrato in questo capitolo??? Un bacione a presto

Come sempre ringrazio tutti coloro che hanno messo la ff tra le preferite e le seguite, e annuncio con  orgoglio che ho raggiunto un nuovo primato di recensioni! Me strafelice!!! Un grazie a tutti voi che mi seguite anche a chi legge, soltanto siete tanti e mi riempite di orgoglio!!

Un bacioneeeee
Mikamey

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Capitolo 14
*** Rimorsi ***


14 Rimorsi





Rimango immobile ad osservare la stanza vuota, ormai se ne sono andati via tutti. Il vassoio dei biscotti è completamente vuoto, quello delle bibite è pieno di bicchieri più o meno vacanti e tovaglioli usati. Per terra c’è qualche briciola e su un cuscino fa bella morsa di se una ditata al cioccolato. Eppure ciò che mi fa star male non è il disordine, ma il silenzio che regna ora nella casa.

Ad essere sincera è da quando Kagome ha parlato con Sesshomaru che ho una strana  morsa al petto, un peso di cui non riesco a liberarmi. Anche quando è tornato Inuyasha e l’atmosfera è tornata gioiosa e festiva, anche quando ho visto “lo scatolo regalo” di papà gambalunga, anche quando ho capito di essere ormai parte delle vite di Kagome, Inuyasha, Taka, Sumire e Sesshomaru; io ho continuato ad avvertire un’oppressione al cuore incredibile.

Ho sorriso, ho scherzato, ho ricambiato i loro saluti con sincero affetto, ma dentro di me sapevo che erano loro la causa del mio turbamento. Le parole di Kagome mi hanno trafitta con una lama invisibile e impalpabile, capace di infilzare la parte più nascosta in me, è stato involontario lo so, lei ha semplicemente espresso i suoi sentimenti  e quelli de marito, cosi come Sesshomaru ha ricambiato quel gesto di affetto..

“Ci manchi Sesshomaru.”
 “Sto guarendo velocemente…Tornerò da voi” .
Queste parole continuano a rimbombarmi in mente, ma cosa pensavo? Quanto è stata grande la mia presunzione? Chi sono io, in fondo? Solo un’estranea, la ragazza della porta accanto, gentile e disponibile, la tipica vicina che presta lo zucchero ma niente di più. Forse loro nutrono verso di me riconoscenza, forse serberanno il mio ricordo ma presto o tardi svanirò dalle loro menti, diventando un muto ritratto, lo spiraglio di un momento difficile delle loro vite.

-Ti vedo pensierosa. C’è qualcosa che non va?
-No…no assolutamente. Devi essere stanco, Taka era davvero euforico, ti avrà sfinito. Va a coricarti un po’, io rimetto in ordine e ti preparo qualcosa per cenare. Domani sarà un’altra giornata faticosa, è meglio che ti risposi.

Inizio a raccattare un po’ di cose cercando di essere il più naturale possibile, ma avverto lo sguardo dello youkai, che invadente cerca di leggere la mia mente. Le mani tremano in maniera a dir poco vistosa, tanto da rendere instabile la presa sui vari oggetti che più di una volta sfuggono al mio controllo.

Sesshomaru si avvicina a me, afferrandomi il braccio nel tentativo di scrutare il mio volto, ma io mi libero brusca dalla sua presa. E’ una reazione istintiva, involontaria, e subito mi scuso per il mio gesto, tentando di assumere un comportamento naturale.

-Scusa, non volevo io solo… voglio dare una ripulita, sai che odio il disordine e poi.. preparo qualcosa e andiamo a letto. Ok?-
La mia voce esce tremula e incerta e avverto gli occhi pizzicare di lacrime. Ovviamente, nessuna di queste azioni sfugge a Sesshomaru che, sempre più serio, ripete la sua domanda.

- Rin cos’è successo? Non è questo disordine a darti fastidio, perciò qual è il problema?
- Non è nulla, davvero. Sono solo un po’… stanca, ecco tutto.-

Sbrigativa mi allontano da lui e in breve riordino anche il salotto. Lo evito volontariamente con le scuse più assurde, fino a farlo innervosire.

-Rin si può sapere che hai? Continui ad evitarmi… se è successo qualcosa che ti ha dato fastidio dimmelo e basta, non mi piacciono questi giochetti!-
-Non ti sto evitando. Si sta facendo tardi e non ho ancora preparato la cena. Devo ancora ripulire tutto e devo farlo sola o non sarò soddisfatta. E  poi, non voglio che sforzi ancora la gamba. Tutto qui.-

Mento, e anche lui se ne accorge. Posso leggere sul suo volto la stessa espressione contrariata del primo giorno che lo incontrai, anche se, più che  irritato, sembra deluso e confuso. Mi odio per questo mio comportamento, ma proprio non riesco ad evitarlo. Ho la certezza che, se gli permetto di avvicinarsi, non riuscirò a reggere il suo sguardo e cederò alle mie paure e debolezze.

-Puoi andare, non ho fame, quindi non c’è bisogno che prepari nulla.-
Il suo tono duro e tagliente mi ferisce fin nel profondo. Mi sta cacciando ed è arrabbiato con me.
Sono perfettamente consapevole che la causa di tutto ciò è solo mia. Sapevo che sarebbe successo. Eppure… eppure non sono riuscita ad evitare la cosa, anzi, oserei dire che l’ho forzata;  ma ora questa fitta al cuore è aumentata e io mi sento terribilmente male e in colpa.

-T-ti sei arrabbiato con me?
-Rin, te lo ripeterò solo un’altra volta, cosa hai?

Il suo tono è sempre più distaccato e perentorio e questo suo comportamento lo avverto pretenzioso e irritante, tanto da farmi reagire in maniera quasi aggressiva.

- Cos’ era quello un ultimatum, un aut aut? E quel tono? Cos’è, siamo ritornati all’ostilità? Tra qualche tempo te ne andrai via, vuoi passare gli ultimi giorni che ci sono rimasti litigando? Va bene! Facciamo come vuoi tu! -

Abbandono quasi in lacrime quella casa, sbattendo rumorosamente la porta alle mie spalle, nella vana speranza che lui non abbia avvertito l’odore delle mie lacrime. Sono esplosa, ho urlato come una pazza contro di lui senza il minimo preavviso, ma proprio non sono riuscita a trattenermi. Da quando è arrivato lui il mio lato orgoglioso e permaloso è ricomparso. Mi ha fatto infuriare quel tono pretenzioso. Ho sempre odiato le imposizioni, gli ordini, i ricatti; e quelle parole sono risuonate tali nella mia mente.

Come facevo a dirgli che sto male perché ho visto quanta felicità c’è in lui quando è in compagnia della sua famiglia e che ne ero gelosa? Come facevo a dirgli che mi veniva da morire al  pensiero che presto mi avrebbe lasciata? Come facevo a dirgli che nel giro di qualche settimana lui è diventato una persona talmente importante per me da non riuscire ad immaginare le mie giornate senza lui?

Dannazione, mi sento così stupida e infantile e arrabbiata e…e in colpa! Sì, in colpa, perché è colpa mia se abbiamo litigato! Odio litigare, ho sempre odiato litigare, eppure ci sono occasioni in cui proprio non riesco a farne a meno. Oggi è stata una di quelle. Ho paura di rovinare tutto, di aver rovinato tutto, e la cosa mi fa infuriare ancora di più.

Apro sgarbatamente la porta del mio appartamento facendone sbattere l’alta contro il muro. Corrugo maggiormente la fronte al rumore sordo e fastidioso che essa ha prodotto. Fisso con sfida l’inanimata parete di legno, poi trascino dentro casa il pacco di “papà gamba lunga”.

È estremamente pesante, ma ciò è solo uno stimolo e uno sfogo maggiore per la mia ira.
 Lo faccio strisciare fino a portarlo nel bel mezzo del mio appartamento dove, esausta, mi ci accascio sopra ansimante.

Resto malamente distesa su di esso per qualche minuto, il tempo di riuscire a riprendere fiato, poi, incapace di sopportare oltre il dolore al petto e alle costole, mi stacco da esso assumendo una posizione seduta a gambe incrociate. Mi occorrono ancora pochi secondi prima di riuscire ad alzarmi per accendere la luce e guardarmi intorno.

La mia mano è ancora posta sull’interruttore, mentre il mio busto segue i movimenti dei miei occhi nell’indagine della casa. Tutto è al suo posto e lucido, tutto è dannatamente in ordine e la cosa,  paradossalmente, mi dà fastidio. La vista che mi si pone davanti è cosi immacolata da darmi la nausea. Non un granello di polvere sul lucido mobilio del salotto, non una ditata sulla cristallina specchiera, non una briciola sul verginale pavimento, non un segno che manifesti la presenza di una vita in questa che sembra essere un’anonima bomboniera di porcellana. Bella, delicata, inanimata.

La sensazione d’inadeguatezza nata a casa di Sesshomaru inizia ad aumentare sempre di più, così come il moto di rabbia dentro di me. Avverto gli occhi pizzicare di lacrime salate, ma non una osa rigare il mio volto. E’ invece la spossatezza ad impossessarsi di me, quella strana sensazione di stanchezza che intorpidisce il corpo, ma non quieta l’animo.

Cerco dunque di calmarmi prendendo un grande respiro, nel quale cerco di incamerare la maggior quantità di aria possibile, per poi tentare di espellerla altrettanto lentamente. Azione in cui fallisco miseramente dopo pochi secondi, ma che, comunque, non intacca il risultato che volevo ottenere. Infatti sono riuscita almeno un po’ a rilassare il mio spirito. Prendo quindi posto vicino allo scatolone per scoprirne il contenuto, nella speranza di sviare maggiormente la mia mente dal tormento che la invade.

È chiusa da una grande quantità di scotch e l’opera di apertura è infinitamente più difficile delle altre volte, pur non tenendo in considerazione la componente “tremore” che attanaglia le mie mani. Anche la roba al suo interno sembra disposta con un criterio differente dal solito, ma decido di non curarmene, iniziando ad identificare il contenuto di quell’ormai abituale regalo.

Vi estraggo frutta e verdura di stagione, qualche primizia, due vasetti di miele e altri contenenti confetture e marmellate. Ho sparpagliato il tutto sul pavimento, come una bambina intenta a scartare i regali di natale, e inquisitrice osservo ancora l’interno ormai vuoto dello scatolo.

Prepotente ritorna in me il pensiero della sua stranezza. Di solito il contenuto era risposto con maggiore attenzione e ponderatezza, vi erano dei panni di fibra a dividere e proteggere i vari recipienti di vetro e la frutta era disposta con maggiore cura… anche l’orario in cui è arrivato il pacco è strano. Lo ha trovato Inuyasha, quando era uscito a prendere le cose che avevano portato per Sesshomaru. Ha detto che era già lì quando è uscito, ma di solito veniva “consegnato” al mattino presto. E poi non ho avvertito il campanello… certo ero “distratta” e non si può certo dire che a casa di Sesshomaru regnasse il silenzio. Però…

Mi arrendo a quei pensieri, incapace di trovare un che di logico in loro e mi dirigo in cucina per bere un po’ d’acqua. Al mio ritorno la vista di tutto quel disordine provoca in me il “naturale” bisogno di sistemare; eppure, una volta finito, continua ad albergare in me quel senso di inadeguatezza, che tenace resta avvinghiato al mio animo senza mostrare segno di cedimento.

Cammino per svariati minuti per la casa, percorrendone l’intero perimetro senza una meta o un percorso stabilito. Semplicemente vago, perché non so che altro fare, perché avverto il bisogno, la necessità, di compiere qualcosa che è oscura alla mia mente e che, invano, tenta di scovare l’origine della mia inquietudine.
Insoddisfatta ma stanca, mi rassegno infine ad andare a letto. Compio dunque il mio “rito notturno” e m’infilo sotto le coperte.

La sveglia segnala l’una e quarantasette e, benché io mi senta distrutta fin nel profondo, le mie palpebre si rifiutano di chiudersi e la mia mente si ritiene dunque autorizzata a ripercorrere tutti gli avvenimenti della giornata, regalandomi talvolta il sorriso sincero, altre uno amaro, altre ancora un moto di tristezza.

M’impongo di frenare i miei pensieri, con il proposito l’indomani, di andare a chiedere scusa ad un certo youkai.


L’assordante rumore di un clacson mi sveglia dal mio sonno, costringendo i miei occhi ad affrontare il sole mattutino e la vista di un taxi giallo sgargiante davanti il vialetto di casa. Non ho neanche il tempo di riprendermi dal mal di testa dovuto al risveglio troppo affettato, né di pensare al perché della presenza del mezzo davanti casa, che vedo Sesshomaru salirci sopra e l’auto partire con un leggero rombo, allontanandosi inesorabilmente da me.

Sento le forze abbandonarmi e, inerme, mi accascio al pavimento, incapace di compiere qualunque altro gesto.

Se n’ è andato.






Capitolo che definire orrendo è poco!
È uno dei pochi capitoli di cui sono seriamente insoddisfatta!
Più lo leggo e più lo trovo obbrobrioso, mi sembra insipido se relazionato al suo contenuto, eppure non sono riuscita a descrivere in maniera più consona ciò che volevo esprimere.

Mi scuso umilmente con voi lettori, so che molto probabilmente vi ho delusi e vi assicuro che la cosa mi dispiace molto! Nel prossimo capitolo farò del mio meglio per esprimere le sensazioni di Rin in maniera più realistica o quantomeno accettabile!

Ecco a voi lo spoiler, forse il più lungo postato fino ad ora, che ci posso fare cerco di farmi perdonare cosi; più mi sento in colpa più spazio dedico alle anticipazioni  :P

“Avverto il freddo del pavimento ferire il mio corpo, il duro marmo indolenzirmi.
Sono ancora qui, accasciata al suolo con indosso il pigiama a fissare il vuoto davanti a me. Un anonimo muro incolore, specchio interiore del mio essere.

Mi sento persa, sola, vuota, proprio come quando la nonna è morta, l’unica differenza è data dal fatto che non ho nemmeno la forza di piangere, di ripensare ai momenti vissuti insieme, ai battibecchi, alle risate a nulla, sono completamente vuota. Uno stupido involucro senza anima il cui unico segno di vita è dato da un cuore pulsante e un lento respiro.

Muscoli involontari, che lavorano in modo autonomo, senza il bisogno del comando umano. Cosi ci hanno insegnato a scuola, e cosi purtroppo avviene. La certezza mi è data dal fatto che in questo momento io il mio cuore non lo avverto, pulsa certo ma io non ne sento la presenza, non ne avverto la necessità, percepisco solo il dolore del vuoto che lo sostituisce.”

Spero vivamente che continuiate a seguire la mia ff che questo capitolo non sia stato un completo fallimento. Aspetterò ansiosa i vostri commenti e le vostre critiche.
PS non fatevi spaventare dallo spoiler il sarà un capitolo abbastanza piacevole : )

Ed ora dedichiamoci ai ringraziamenti..

lua82, sono felicissima che il capitolo precedente ti sia piaciuto e ti abbia “conquistata” purtroppo credo che questo non sia stato all’altezza del precedente.. me ne scuso infinitamente e spero di non averti delusa troppo! Riguardo il lavoro di Inuyasha… bè qui c’è stata una bella imbeccata… a buon intenditor… che altro dire carissima, spero di ricevere un altro tuo commento e spero continuerai a seguire la mia ff un immenso bacione tvb

KaDe, grazieeeee grazie per il commento, grazie per gli aiuti, Grazie di esistere!! Non so che altro dire se nn implorare il tuo perdono per questo capitolo orrendo…il prossimo a mio avviso è molto più coinvolgente. Un immenso ed enorme bacioneeeeee tvb

achaori, ok questo allora è da definirsi un capitolo shok sono successe un paio di cosette e il finale non sembra promettere nulla di buono.. ma tranquilla adoro questi due insieme non potrei mai dividerli per troppo tempo! Un bacione e al prox capitolo nella speranza di non averti deluso con questo

callistas, sono assolutamente felice della popolarità di Taka ha riscontrato un discreto successo e la cosa no può che farmi piacere! Come hai potuto notare le note cupe che hai menzionato nel tuo commento si sono rivelate anche in questo capitolo, e sì i rapporti tra Rin e Sesshomaru sembrano essersi incrinati… tutto a causa dell’insicurezza di Rin, chissà se qualcuno nel prossimo capitolo riuscirà a fugare le sue preoccupazioni…. Un bacione immenso gioia e al prox capitolo

LilyProngs, cara ti ringrazio infinitamente per i tuoi complimenti e spero con tutto il mio intero essere di non averti deluso con questo capitolo!! Per quanto riguarda a sintonia tra di noi ammetto con piacere di avvertirla anche io! E poi amo troppo la tua storia!!! Più la leggo e più la trovo perfetta davvero complimenti! Spero di leggere un tuo commento anche riguardo questo aggiornamento critiche e insulti sono assolutamente meritati! Ad ogni modo penso di riuscire a farmi perdonare col prossimo aggiornamento : ) Un bacioneeee  alla prossima

Isy_264, un semplice grazie non riuscirebbe ad esprimere la gioia che mi ha provocato il tuo commento! Sono felicissima che la storia ti piaccia e sono onorata che anche un altro dei miei lavori sia riuscita a conquistarti al punto da pensarlo anche a distanza di tempo! Come hai potuto notare le paure di Rin hanno avuto effetti deleteri in questo capitolo ma ti assicuro che il prossimo avrà dei toni meno cupi! Un bacione giganteeeee e alla prossima


Un ringraziamento particolare va a kade, che è diventata un po’ la mia beta rider. Angeli disponibili e pazienti come lei ce ne sono pochi!
Un grazie immenso quanto il mondo, anche a tutti coloro che seguono la mia ff leggendola e  mettendola tra i preferiti e /o le seguite, un bacione immenso a tutti voi.

Per ultimo, ma non per questo meno importante, dedico un pensiero di gratitudine a chi ha commentato la mia opera " Libero Arbitrio"
 
Kade
Emiko92
Ryanforever
lua82
inufan4ever

Un abbraccio,
Mikamey

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Capitolo 15
*** Gioie e dolori ***


Gioie e dolori


Avverto il freddo del pavimento ferire il mio corpo, il duro marmo indolenzirmi.
Sono ancora qui, accasciata al suolo, con indosso il pigiama a fissare il vuoto davanti a me. Un anonimo muro incolore, specchio interiore del mio essere.

Mi sento persa, sola, vuota, proprio come quando la nonna è morta. L’unica differenza è data dal fatto che non ho nemmeno la forza di piangere, di ripensare ai momenti vissuti insieme, ai battibecchi, alle risate, a nulla. Sono completamente vuota. Uno stupido involucro senz’anima, il cui unico segno di vita è dato da un cuore pulsante e un lento respiro.

Muscoli involontari, che lavorano in modo autonomo, senza il bisogno del comando umano. Così ci hanno insegnato a scuola e così purtroppo avviene. La certezza mi è data dal fatto che in questo momento io il mio cuore non lo avverto. Pulsa, certo, ma io non ne sento la presenza, non ne avverto la necessità. Percepisco solo il dolore del vuoto che lo sostituisce.

Una lieve e umida carezza salata inizia a rigarmi il volto, timido tentativo da parte del mio corpo di lenire le mie pene, ma, a mio avviso, l’effetto provocato è il contrario. Il bruciore al petto aumenta ad ogni lacrima e il mio pianto viene incrementato da esso.

Vengo percorsa da spasmi, ma è come se non li avvertissi. Ormai nemmeno loro riescono veramente a smuovermi. Hanno perso importanza. Hanno perso il loro potere di rendermi, in qualche modo, viva. Per la seconda volta sono riuscita a farmi abbandonare dalle persone a me care e come la prima volta sono incapace di reagire; ma ora è diverso, deve essere diverso.

Avverto il fastidioso e acuto squillo del telefono ed emetto un sospiro di rassegnazione. L’ennesima telefonata di Kohaku, l’ennesima tortura da sopportare, che però non ho intenzione di subire. Mi trascino sgraziatamente fino al telefono, pronta a staccare quella stupida e odiosa spina, quando avverto una voce femminile salutarmi.

Animata da non so neanche io da quale forza o speranza, mi affretto ad alzare quella cornetta e  rispondere al telefono.

-Kagome! Ciao, scusa ero… non ho fatto in tempo a rispondere. Come va? -
La sua voce gioviale e cristallina riempie la mia mente, occupandola interamente, ma tuttavia non presto particolare attenzione ai suoi saluti, seppur molto affettuosi. L’unica cosa che voglio sentirle dire è se Sesshomaru si trova lì. Sento una grande agitazione dentro me, ma cerco di essere il più gentile e naturale possibile, ricambiando le sua cortesi attenzioni.

-Grazie, ricambia i saluti, ovviamente, e dà un enorme bacio a Sumire. Comunque… dimmi, come mai mi hai telefonato?
- Volevo solo ringraziarti per il fatto che ti prendi cura di Sesshomaru. Sai, per la giornata di ieri! È difficile che si affezioni a qualcuno e tu devi essere davvero una persona speciale se sei riuscita a conquistare il suo rispetto. Non lo avevo mai visto così disinvolto con qualcuno che non fosse uno di noi.

Al suono di quelle parole mi abbandono nuovamente al pavimento, strisciando stancamente contro la parete, mentre le lacrime iniziano ad offuscarmi vista e rigare il mio volto. No, non è vero. Non è vero che sono importante per lui, non è vero che ho conquistato la sua fiducia. Se n’è andato, ho rovinato tutto. E’ finito tutto.

- Io… Kagome mi spiace… io non sono la persona che tu credi. Ieri abbiamo litigato, l’ho trattato male e oggi l’ho visto andare via su un taxi. Non credo tornerà. Io penso di aver combinato un disastro. Lui se n’è andato… -

Avverto per alcuni attimi il silenzio provenire dall’altro capo del telefono, dopo questa mia sconnessa e confusa confessione. Uno straziante dolore si spande all’altezza del petto fino ad attraversare tutto il corpo, mentre singhiozzi, sempre più rumorosi, infrangono la campana di mutismo che a cui io stessa ho dato vita. L’ho delusa, ho deluso anche lei. In soli cinque minuti ho distrutto tutto quello che avevo attorno, ma poi, di nuovo, la sua voce suadente culla il mio animo tranquillizzandolo.

-Rin, calmati, non se n’è andato. Tornerà ne sono sicura. Ho visto i suoi occhi quando ti guarda o parla di te. Rin, Sesshomaru ti vuole bene e quando un no Taisho sceglie la persona da amare, niente e nessuno può fargli cambiare idea. Sesshomaru ha un modo di dimostrare il suo affetto un po’ particolare, ma ciò non vuol dire che non sia sincero. Rin, lui non ti farà mai una serenata al chiaro di luna, né una confessione in grande stile, mettendosi in ginocchio con un mazzo di rose in una mano e un anello nell’altra. Ma, credimi, non ti abbandonerà mai. Lui non ama con le parole gentili o con gesti eclatanti, anzi i suoi modi sono spesso un po’ rudi, all’apparenza freddi, ma sempre rivolti al bene della persona a cui tiene. Lui ha vissuto una vita difficile, nessuno gli ha insegnato ad amare, e lui lo fa con i soli modi che conosce; non sottovalutare le sue attenzioni e non fraintendere i suoi modi. A volte può arrabbiarsi, ma non abbandonerebbe mai una persona cara. Molto probabilmente aveva bisogno di un po’ di tempo per pensare o doveva sbrigare qualcosa, ma vedrai che tornerà! Lui ci tiene a te. Fosse anche l’ultima cosa che farà, tornerà in quella casa... se non altro, perché un no Taisho non lascia mai le cose a metà! -

La solennità della sua voce ad inizio discorso lascia posto ad una goffa imitazione del marito circa la serietà della loro famiglia, per poi concludere con una tenera risata di conforto, a cui io rispondo con un timido distendersi di labbra, in un’insicura mezzaluna purtroppo invisibile ai suoi occhi. Asciugo impacciata le ultime lacrime dal mio volto col dorso della mano, mentre, con voce ancora incerta, le chiedo conferma delle sue parole.

- Te lo giuro, Rin, tornerà. E nel remoto caso in cui non succedesse, ce lo trascinerò io a forza e poi gliele potrai suonare di santa ragione per ciò che ti ha fatto passare! -
Questa volta sono io a ridere, seppur mestamente, alle sue parole. Mi sento rincuorata e molto più tranquilla. Continuiamo a parlare ancora un po’ del più e del meno in una conversazione futile da lei stessa intrapresa, credo, con l’unico scopo di accertarsi che mi fossi realmente calmata. Infine, dopo quasi un’ora, conclude la telefonata ripetendomi con voce materna, per l’ultima volta, che Sesshomaru tornerà. Ormai ne sono quasi convinta.

Vago annoiata per casa alla ricerca di qualcosa da fare, ma, anche se le “idee” si fanno largo nella mia mente, non ne attuo nessuna. In realtà non ho voglia di fare niente, in realtà vorrei fare tutto, in realtà l’unica cosa che faccio è aspettare di vedere un’auto gialla fermarsi davanti al vialetto di casa e far scendere Sesshomaru.

Ringraziando i Kami di non dover aspettare molto tempo prima che ciò accada, anche se a me sembra ne sia passato fin troppo. Appena avverto il rumore di un motore avvicinarsi alla casa e poi brontolare mesto e paziente davanti al vialetto, mi fiondo davanti alla finestra per accertarmi che si tratti proprio dello youkai che sto aspettando io. Lo vedo. Sesshomaru scende composto ed elegante dal mezzo, per poi dirigersi con altrettanta disinvoltura verso casa.

Mi dirigo di corsa sull’uscio di casa mia, aprendo la porta e attendendo con le mani ai fianchi che egli arrivi. Un misto di emozioni imperversano in me, rendendomi incapace di decifrare completamente ciò che provo. Sono felice, arrabbiata, indispettita, sollevata.

Attraversa tranquillo il corridoio fino a ritrovarsi davanti a me. Le uniche parole che escono dalle sue labbra sono un atono “Buongiorno”. Lui e la sua dannata capacità di rimanere sempre impassibile e inespressivo.

Tento di imitare il suo comportamento, mentre una leggera irritazione s’impossessa di me. Rispondo quasi distaccata al suo saluto, ma ancora prima di terminare quella stupida frase, sento già la lacrime solcare il mio viso e i singhiozzi spezzare la mia voce.

Mi getto letteralmente fra le sue braccia, affondando il viso sul suo petto. Piangendo a dirotto come una bambina, biascico quello che dovrebbe essere un “sei tornato” e lo ripeto più volte, tentando di scandire le lettere il più possibile. In realtà, però, le ripeto più a me stessa che a lui.

Lo avverto per qualche istante incerto, ma non me ne stupisco particolarmente. Mentre mi fiondavo tra le sue braccia, ho intravisto, per quel poco che ho potuto, un’espressione di sorpresa attraversare i suoi occhi. Ora, invece, cinge protettivo la mia vita con un braccio, mentre l’altro è posto sul mio capo a rinsaldare la mia posizione sul suo petto.

Non dice niente, non si lamenta, non fa domande. Semplicemente mi lascia sfogare e, quando finalmente avverte il miei singhiozzi più smorzati, mi prende tra le braccia e mi porta nel suo appartamento, adagiandomi su un divano.

Rimango per qualche secondo da sola e sfrutto quei brevi attimi per cercare di asciugare le lacrime e tentare di rendermi vagamente presentabile. Sono sicura di avere un aspetto orribile, ma in pochi secondi è impossibile far sparire il rossore dagli occhi. Sapevo sarebbe andata a finire così, eppure ora non riesco a pentirmi di ciò che ho fatto. Semplicemente, avrei preferito “sfogarmi” un po’ meno.

Vedo Sesshomaru tornare con un bicchiere colmo d’acqua, dove, a giudicare dal sapore, deve aver aggiunto dello zucchero. Si siede silenzioso davanti a me ed io mi sento in dovere di spiegare la mia innaturale reazione di poco fa.

- I-io credevo te ne fossi andato. Stamattina ti ho visto salire sul taxi e noi ieri avevamo litigato e..- Sento di nuovo le lacrime impossessarsi dei miei occhi e, automaticamente cesso di parlare, nel tentativo di riuscire a fermare anche quelle impertinenti stille salate che i miei occhi sono incapaci di trattenere.  Ho il volto chino a fissare il pavimento e la frangia corvina ne copre la parte superiore fino al naso. Non riesco a veder la sua espressione, ma perlomeno nemmeno lui riuscirà a vedere la mia.

Mi vergogno terribilmente, eppure non sono riuscita a frenare il mio istinto di gettarmi tra le sue braccia, a smorzare la felicità e la contentezza di riaverlo nuovamente accanto.
Lo sento alzarsi, avvicinarsi a me e chinarsi sulle ginocchia fino a ritrovarsi alla mia altezza. Alza dunque il mio viso, ponendo le sua mani a coppa per asciugare le mie lacrime con i pollici.

- Sciocca! -
Lo dice guardandomi negli occhi, con un serietà e dolcezza che non avevo mai scorto prima in lui. Con un’unica parola, all’apparenza quasi un insulto, è riuscito a farmi spuntare un timido sorriso sulle labbra e a calmarmi.
Prende il bicchiere ormai mezzo vuoto dalle mie mani tremanti, soffermandosi appena qualche istante su di esse, per poi dirigersi in cucina e continuare quello che doveva essere un discorso. Quello che identifico quasi come una tacita giustificazione.

- Sono stato dal medico per visitare la gamba. -
Il suo tono sembra tornato quello di sempre, compito e pacato, eppure mi sembra di avvertire anche una piccola nota di impazienza, cosa che mi sembra scorgere anche sul suo viso ora che mi è di nuovo visibile.

Sono a pochi passi da lui, imbarazzata e un po’ nervosa, ma non importa. Devo liberarmi di questo peso il più presto possibile. Faccio appello a tutto il mio coraggio e guardandolo negli occhi mi accingo a pronunciare quelle che dovrebbero essere delle scuse.

- Sesshomaru, per ieri io… -
- Le scuse sono solo sinonimo di debolezza. -
Interrompe, perentorio ma pacato, il mio discorso, ma io, con altrettanta serietà e calma, mi prendo la libertà di avere l’ultima parola.
- Strano, ho sempre creduto fossero sinonimo di forza. -

 Ci scrutiamo negli occhi per alcuni istanti, entrambi irremovibili sulle nostre posizioni, eppure consapevoli della mezza veridicità di entrambe le nostre frasi. Come tutte le cose, anche “le scuse” hanno una doppia faccia; dipende poi dalle situazioni estrapolarne la vera forma.

Ad ogni modo ho compreso il gesto di Sesshomaru. Non è arrabbiato per come mi sono comportata ieri e non voleva farmi pesare ulteriormente il fardello che mi portavo da allora. Decido quindi di evitare l’argomento domandandogli invece l’esito della visita. M’impongo categoricamente di non rinfacciargli il fatto di non avermi informata della cosa, concentrandomi invece sulla parte importante della situazione.

- Pare che quelle erbe abbiano avuto un effetto particolarmente efficace e che ormai io sia quasi del tutto guarito. L’unica raccomandazione è stata quella di “riabilitare” la gamba senza compiere sforzi troppo grandi. -

- Qualche… giorno, bene e... volendo quantificare questo “qualche giorno”, quanto sarebbe? Una settimana? 5 giorni? 2 giorni? -

Avverto l’ansia invadermi non solo per le sue parole, ma per il fatto che, pronunciandole, ha distolto il suo sguardo dal mio. Avverto questo suo gesto come un cattivo segno e sento nuovamente quel peso, quel bruciore, riaffiorare prepotente intorno al mio cuore.

 Poggio la mia mano sul suo braccio in quella che io definirei una presa blanda e inutile, in un tentativo poco convito di richiamare la sua attenzione. In realtà ho paura, terribilmente paura di sentire la sua risposta.

Dopo un periodo di tempo che a me sembra interminabile, vedo Sesshomaru voltarsi verso di me e catturare il mio sguardo con le sue iridi dorate. Lo sento, sta per pronunciare quelle che per me saranno delle parole di condanna, ma, vigliacca, lo blocco.

- A- aspetta, sento il telefono dal mio appartamento, s-sarà di sicuro Kagome. Aveva chiamato questa mattina e… -
Ci dirigiamo entrambi verso il mio appartamento, silenziosi e avvolti da quella che io avverto come una nera cappa di pesantezza. Tuttavia, non appena mettiamo piede in casa, sento la segreteria innescarsi e una voce maschile

- Ciao Rin, sono sempre io. Non hai mai risposto a nessuno dei miei messaggi e non ti biasimo per questo. Tuttavia ho il bisogno di parlarti, di spiegarti ogni cosa, e ormai sono convinto che il modo migliore per farlo sia venire da te. Non ho mai avuto la forza per farlo, ma credo che ormai sia giunto il momento di prendermi le mie responsabilità. Domani sarò da te. Ti prego fatti trovare. -






Eccomiiiiiiiii! Allora, piaciuto il capitolo?? Spero di sì!
Ne sono successe di cose: belle, brutte, interessanti… Voi cosa ne pensate?
Vi è piaciuta la telefonata di Kagome?
Com’è stato il “ritorno” di Sesshoumaru?
Soprattutto… cosa pensate dell’intento di Kohaku?

Mi auguro con tutto il cuore che quest’aggiornamento sia riuscito ad emozionarvi e ringrazio infinitamente tutti coloro che hanno commentato lo scorso capitolo! Siete stati tutti davvero troppo buoni, ma sono felice che il capitolo vi sia piaciuto!

Vorrei tanto darvi degli spoiler com’è mio solito fare, purtroppo, però, in questi giorni non sono riuscita a scrivere molto, quindi il capitolo successivo è praticamente inesistente, se non per qualche sporadica riga e un’idea da realizzare. Posso però anticiparvi che manca poco alla fine. Uno o due capitoli al massimo.


Ed ora i ringraziamentiiiii

KaDe, cara, è un piacere leggere le tue parole! Io ero (e purtroppo) sono ancora delusa da quel capitolo, non so,credo di non averlo affronto con la giusta serietà…mi fa comunque piacere di aver raggiunto il cuore di voi lettori, ovviamente spero che questo capitolo sia stato ancora più interessante e coinvolgente del precedente!
Come sempre ti porgo un ringraziamento particolare per l’aiuto che puntualmente mi offri nella correzione del capitolo,
 e in questo caso anche per la scelta del titolo :P un bacione immenso cara e grazie ancora di tutto

lua82 ecco se per rin è sesshomaru la sua cura tu sei la mia x quanto riguarda l’autostima : ) ti ringrazio infinitamente per il commento e i complimenti!! Mi hanno messa davvero di buon umore! Alluuura che dire sono felicissima che l’identità di papà gambalunga non sia più un mistero per te ma ora  anche Rin dovrà scoprirla! si si, dovranno fare una bella chiacchierata quei due ci sono cose che vanno assolutamente affrontate! Come ho già detto non ho steso ancora il prossimo aggiornamento ma prevedo anche per lui una quantità importante di cosucce. Che altro dire se non un altro immenso ringraziamento e un invito a farmi sapere le tue impressioni su questo cap? un bacione cara e a presto

callistas ciaooooooooooo gioia non lo faccio apposta davvero quel capitolo proprio nn mi ha soddisfatta,a  mio avviso è stato affrontato con troppa leggerezza ma sono felice che ti sia piaciuto e sono ancora piu felice del fatto che hai notato un particolare di rilevante importanza! Ovvero la reazione di Rin nei confronti della propria abitazione! Ora il suo rifugio basato sulla “pulizia” sta cedendo, quindi anche i suoi disturbi stanno per essere superati! Cmq grazie infinite per il commento! Spero di riceverne un altro x questo cap un bacioneeeeee tvb

achaori, spero che la tua curiosità sia stata sedata! : ) e spero che il capitolo ti sia piaciuto!!!! Come avevo detto adoro questi due insieme, non potrei mai tenerli lontani per molto!! Spero che l’aggiornamento ti sia piaciuto e di poter leggere le tue impressioni su di esso! Un bacioneeeee

LilyProngs ciaoooooo!! Grazie grazie grazie!! Sono felice che il cap precedente ti sia piaciuto io sinceramente continuo a non  amarlo particolarmente… comunque cosa ne pensi di questo?? Hai visto? Sesshomaru non se ne era andato! Non poteva certo abbandonare Rin! Come ha detto Kagome “quando  un no Taisho sceglie la persona da amare, niente e nessuno può fargli cambiare idea.”
Spero che questo aggiornamento sia stato più piacevole del precedente per contenuti :P e mi auguro di poter leggere le tue impressioni su di esso, un bacione grande grande e a presto : )



Un grazie immenso anche ai lettori di questa FF che siete davvero tanti e a coloro che l’hanno aggiunta tra i preferiti e/o le seguite con l’invito se vogliono e possono a lasciare un commento

Un abbraccio
Mikamey

invadere lo spazio circostante.

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Capitolo 16
*** Verità svelate ***


17 Verità svelate




Avverto il cuore perdere un battito e istintivamente porto una mano sulla parte interessata, stringendo con forza il sottile strato di stoffa che la ricopre.

Domani… domani verrà qui, domani rivedrò Kohaku, domani…

Scuoto il capo in senso di diniego per scacciare dalla testa quei pensieri. Non ho intenzione di farmi abbattere proprio adesso. Io… io non lascerò che la sua presenza condizioni ancora una volta la mia vita, non posso. Ho sofferto molto a causa sua, per le sue azioni, per il suo ricordo, per la delusione e il dolore che mi ha causato. Solo ora sto ritornando a vivere e non gli permetterò di rovinare tutto di nuovo. No, non lo farò… no…

Avverto la testa girare vorticosamente e tutto intorno a me perde forma e colore, diventando una massa informe di puntini sempre più sbiaditi, sempre più… neri…

Mi sento cosi confusa e allo stesso tempo leggera e serena. Ho perso la cognizione di tutto, non avverto suoni, non percepisco colori o odori, non avverto più nemmeno il freddo o il caldo. Forse sarebbe il caso di chiamare Sesshomaru. Sì, forse. Forse non è un bene lo stato in cui mi trovo, ma, esattamente, cos’è tutto questo? Questo mondo incolore, senza anima, senza dimora, privo di sofferenza o timori. Sembra quasi un’altra dimensione, così anonima da sembrare piacevole, così vuota da provocarmi il desiderio di fuggire via.

Io inizio a sentire… dolore. Dolore e una voce. Non so attribuirle un proprietario, ma sembra preoccupata. Sì, il suo timore, la sua paura, sono perfettamente percepibili da quel timbro cosi allarmato.

Non riesco più a sopportare la situazione, quella condizione ora ostile e lentamente vedo quel mondo svanire. Cosi com’è comparso ora sta per dissolversi. L’oscurità lascia posto al chiarore sempre più intenso, sempre più prepotente, finché non distinguo nettamente il bianco del soffitto di casa e, poi, il viso di Sesshoumaru. I suoi occhi…
Sbatto ripetutamente le palpebre come a voler accertarmi delle cose che vedo, come a voler testare la mia vista. Mi accorgo di non essere più nell’entrata di casa, bensì nella mia camera. Sono sul letto e il sole che traspare dalla finestra mi ferisce gli occhi; la mia testa è ancora avvolta da una gran confusione e tutto ciò che sento o vedo sembra essere recepito a rallentatore.

-Rin! Rin, ti sei ripresa? Come ti senti?
Mi volto nuovamente verso Sesshoumaru con una lentezza esasperante. e’ seduto accanto a me, una mano sul mio viso e l’altra accanto alla mia spalla per sorreggersi. Il suo volto, il suo busto, sono proprio sopra di me, ma l’unica cosa che avverto in questo momento è la sua apprensione. Quelle iridi dorate cosi imperscrutabili, così indecifrabili ora sono carichi di un sentimento dannatamente umano per lui: la paura.

-Sesshoumaru..- un sussurro, quasi un mugolio insensato, fuoriesce dalle mie labbra troppo pesanti per pronunciare quel nome così imponente.

Porto distrattamente una mano sugli occhi, incapace di sopportare oltre tutta questa dannata luce che mi abbaglia senza ritegno, mentre un leggero mal di testa inizia a spazzare via la confusione di qualche attimo prima.

Avverto Sesshomaru allontanarsi da me e io, istintivamente, libero i miei occhi per accertarmi delle sue mosse. Sento il bisogno di averlo vicino, sembra quasi una necessità, un’esigenza per il mio corpo. La sua lontananza sembra permettere alla paura una via d’entrata per la mia anima e io non ho la forza di sbarrarle il passaggio.

Avverto anche in lui la riluttanza ad abbandonare la sua posizione, eppure lo vedo dirigersi verso la finestra con incedere fluido e deciso, per poi abbassare le tapparelle e tornare da me.

Ora una piacevole penombra rischiara la stanza, senza assediarla con la sua prepotente luminosità, e Sesshomaru riprende la sua posizione accanto a me, sfiorando il mio fianco col suo corpo. Si china col busto sul mio, ponendomi nuovamente una mano sulla fronte, avvicinando pericolosamente il suo viso al mio. Non sono tuttavia imbarazzata da quel gesto; continuo a percepire la preoccupazione nei suoi occhi, non leggo in loro alcuna malizia, quindi decido di godermi quella calda carezza, mentre lui sembra scrutare ogni minimo particolare del mio volto e ogni mio più piccolo movimento.

- Va meglio così? -
Finalmente avverto la sua voce più tranquilla, calda e rassicurante, la stessa di sempre, quella capace di catturarmi e calmarmi. La sua mano continua ad “accarezzare” la mia gota con movimenti gentili del pollice e io socchiudo gli occhi per godermi quel piacevole calore che s’irradia sul mio viso.

Muovo il capo in segno di assenso per rispondere alla sua domanda, e timidamente mi accuccio più vicina al suo corpo. Non so perché, ma non ho voglia di parlare, come se il mio corpo si rifiutasse di compiere semplice azione al fine di risparmiare un inutile spreco di energie.

- Si può sapere che ti è preso? Sei svenuta improvvisamente e sei rimasta incosciente per parecchi minuti. E’ colpa di quella telefonata, vero? -
 
L’apprensione nella sua voce è ora velata da una nota d’irritazione, ma arriva alle mie orecchie dannatamente piacevole. So che è sbagliato, ma saperlo preoccupato mi provoca in qualche modo un moto di contentezza. Patetico da parte mia, eppure continuo ad ignorare le sue parole, rispondendo ad esse con timidi assensi e dinieghi, espressi con piccoli gesti silenziosi. È strano come i ruoli tra noi si siano invertiti. Ora è lui a dover interpretare i miei pensieri.

Lo vedo smarrito e turbato da questo mio comportamento anomalo. Sembra non sappia come comportarsi e tutto ciò che fa è continuare a scrutare i miei occhi, mantenendo la sua attenzione su di me, con la sua calda mano che regge il mio volto.

Mi sento dannatamente in colpa, e m’impongo con tutte le mie forze di rispondere alle sue domande. Con voce stanca e spezzata tento di rassicurarlo, di fargli capire che ora sto molto meglio e distendo le labbra in un sorriso tirato, nella speranza di fugare i suoi timori.

Sono purtroppo consapevole di aver fallito i miei intenti, tuttavia ora sembra più tranquillo. Il suo volto è tornato impassibile, seppur il suo sguardo sia ancora esageratamente espressivo, per lui.

La sua mano abbandona il mio volto, lasciandolo in balia di una frescura che infastidisce la parte denudata. Tutto il suo corpo si allontana da me nell’intento di alzarsi, ma, per la prima volta, in lui s’insedia il dubbio. Una volontà contrastante. Sembra quasi indeciso su ciò che deve fare.

Dov’è finito il suo sangue freddo? Dov’è finita la sua sicurezza?
Si sofferma qualche istante a fissare il vuoto dinnanzi a sé e io avverto in quel suo gesto l’indecisione. Allontanarsi da me oppure non farlo?

Istintivamente poggio la mia mano sulla sua. Sono fredda - esageratamente fredda - o forse è lui quello caldo? Non so decifrare bene la situazione, ma, non appena volge il suo sguardo su di me, gli regalo un vero sorriso, di riconoscenza, d’affetto. Questa volta è lui a dover essere calmato, è lui che ha bisogno di vicinanza, almeno quanto me.

Sembra imbarazzato dalla situazione, ma, come sempre, nega l’evidenza, domandandomi se ho voglia di qualcosa da mangiare. Declino la sua offerta con un semplice movimento del capo e, finalmente, la parole si decidono a superare la barriera delle mie labbra per arrivare pacate e scandite alle sue orecchie.

-Resta con me.
-Non avevo intenzione di andarmene.
-Bugiardo- ribatto, divertita, consapevole della sua indecisione sul da farsi.
-Sei pallida. Volevo solo portarti qualcosa, non di certo abbandonarti.-
Finalmente leggo in lui la solita espressione sicura e “arrogante” di sempre. Sorrido di rimando al suo tono velatamente risentito e alle sue parole scherzosamente divertite. Finalmente è tornato quello di sempre, ma io non sono quella di prima. Ho bisogno di chiarezza, ho bisogno di punti fermi nella mia vita, ho bisogno di un appiglio sicuro su cui potermi reggere per prendere in mano le redini della mia esistenza.

Ripeto dunque con maggiore serietà la mia richiesta.
- Resta con me Sesshoumaru. -
Scruta indagatore i miei occhi solo per qualche istante, poi si sdraia accanto a me, accogliendomi tra le sue braccia, lasciando che il mio viso affondi tra il suo petto e la spalla, mentre, con gesti lenti, inizia a percorrere con la sua calda mano la lunghezza del mio braccio.

Mi abbandono a quella sensazione di calma, consapevole che, purtroppo, durerà poco. Sento il bisogno di raccontargli tutto, di dirgli la verità sui miei tremori, di confessargli il mio passato, ma prima di tutto devo sapere se lui starà al mio fianco oppure no.

- Sesshomaru, per quanto resterai qui? -
La mia voce, ovattata, sembra essere assorbita dal silenzio circostante, mentre il mio volto continua a celarsi nel petto di Sesshoumaru. Non avvertendo risposta da parte sua, dirigo la mia attenzione su di lui, che, finalmente, si degna di rispondere al mio monito.

-Hai detto che vuoi che resti, perciò, finché non mi caccerai, resterò qui. -
Mi verrebbe da chiedergli se è anche quello che vuole lui, tuttavia censuro questi pensieri. La mia domanda non era rivolta alla sua presenza nel mio letto, bensì alla sua presenza nella mia vita.
So benissimo che il suo è stato un semplice tentativo di sviare il discorso, ma questo non è il momento di fuggire dalle mie paure. L’ho fatto per troppo tempo ed ora ho solo voglia di certezze.

Mi isso su di lui, facendo forza con le mani sul suo petto, quel tanto che basta per ritrovarmi faccia a faccia coi suoi occhi.
- Per quanto resterai qui? -
Ripeto nuovamente la mia domanda, con maggiore sicurezza, maggiore consapevolezza, conscia di ciò che la sua risposta potrebbe procurarmi, ma preparata a sopportarne gli effetti.

Sfido con lo sguardo le sue iridi dorate, in attesa di una risposta, di una sentenza che ancora una volta tarda ad arrivare.
-Chi è Kohaku? Perché un suo semplice messaggio è capace di provocarti attacchi di panico, tremori, svenimenti? Rin, cosa ti ha fatto per segnare a tal punto la tua vita? -

Abbasso involontariamente lo sguardo sul suo petto, mentre gli occhi iniziano a pizzicare di lacrime
- N-non hai risposto alla mia domanda… -
- Nemmeno tu. -

Porta la sua mano sul mio viso, scostandone i capelli e alzandolo in modo da incontrare i miei occhi
- Rin, io risponderò alla tua domanda, ma prima devi dirmi chi è Kohaku e cosa ti ha fatto. -
Calda e umida, una lacrima abbandona i miei occhi per infrangersi contro la mano di Sesshomaru, che, impassibile, mantiene la sua posizione. Mi rassegno ad accettare le sue condizioni e, dopo aver posto la mia mano sulla sua, riprendo posto sul suo petto, lasciando che stille salate ci bagnino silenziose.

Alla penombra di quella stanza, al sicuro tra le sue braccia, denudo la mia anima, senza pormi limiti, senza omettere particolari.
Espongo tutto con estrema cura, soffermandomi in una marea di dettagli superflui, che prepotenti si ripresentano alla mia mente. Avverto le mie parole riempire la stanza e rivedo il mio passato come in un film. Ogni tanto sento sotto di me i muscoli di Sesshomaru contrarsi per stringere un pugno, per rinforzare la sua presa su di me o per trattenere la sua malcelata ira, che spesso si manifesta in ringhi sommessi.

Mi sento quasi un’estranea in quel racconto, come stessi parlando di un avvenimento ascoltato in tv, come se tutto quello che dico non sia accaduto a me, ma a qualcun altro, ad un estraneo.
L’inespressività con cui parlo stupisce me stessa e allo stesso tempo mi lascia indifferente.
Forse ho versato troppe lacrime, forse ho accettato il mio passato, forse, protetta dalle braccia di Sesshomaru, il dolore non può sopraffarmi. Forse è giunto il momento di affrontare razionalmente ciò che è accaduto e io sto compiendo quest’azione ormai inevitabile.

Per tutto il tempo, non ho avuto il coraggio di affrontare gli occhi di Sesshomaru e, anche ora che ho finito di parlare, il mio sguardo è posto sul suo petto. Lui non ha interrotto nemmeno una volta il mio discorso, non ha pronunciato una singola parola da quando io ho iniziato il mio racconto. Ancora adesso lui tace.
 
Avverto distintamente il suo nervosismo e l’agitazione che ha in corpo. Anche se tenta di non darlo a vedere, è rimasto molto scosso dalle mie parole. Per verificare la mia intuizione mi decido, infine, ad alzare lo sguardo sul suo volto. Vi leggo rabbia e sdegno.

Ha le mascelle serrate in un ghigno minaccioso, gli occhi ridotti a due sottili fessure di ghiaccio traboccanti d’ira e un ringhio cupo e sordo prende vita nella sua gola, roco e mal trattenuto.
 
Sembra furioso, una bomba pronta ad esplodere alla minima scintilla, innesco inevitabile di un’esplosione di collera incontenibile.
Vengo quasi invasa dalla paura alla vista del suo volto palesemente furente; non vi è più traccia della sua freddezza. Per la seconda volta in un giorno ho infranto la sua barriera d’inespressività, ma questa volta non ne sono felice. Tutt’altro.










Eccomiiiiiiiiiii sono ancora viva non mi sono persa!finalmente il tempo e l’ispirazione mi hanno permesso di partorire questo nuovo capitolo,e una volta reso "adeguato", l'ho postato : )
In tutta sincerità non ne sono particolarmente soddisfatta ma spero sia comunque accettabile.


Come avete notato la nostra Rin non ha preso molto bene la notizia dell’imminente visita da parte di Kohaku… e nemmeno Sesshomaru è riuscito a mantenere il suo sangue freddo circa il passato che ha dovuto subire la ragazza..
Nel prossimo capitolo vedremo meglio le sue reazioni e sveleremo i suoi di segreti.. nel frattempo ecco a voi un piccolo spoiler


“Non sembra lui, perfino gli occhi hanno abbandonato quello splendido color miele, per tingersi di un gelido azzurro screziato di sangue. Avverto il suo corpo pulsare, mentre i suoi canini, iniziano a fuoriuscire minacciosi dalle sue labbra in un rivolo di sangue scarlatto, lo stesso che gocciola silenzioso dalle sue mani trafitte dai suoi stessi artigli.

In uno scatto improvviso abbandona il letto mentre il suo corpo continua a pulsare sempre più frenetico e la ragione abbandona il suo corpo. Avverto il suo respiro irregolare e il battito del suo cuore pulsare anormalmente nel petto. Sembra stia lottando contro se stesso, contro la sua irruenza,  ma il suo istinto sembra avere la meglio sulla ragione.

Le lacrime iniziano a offuscare la mia vista mentre il terrore inizia ad impossessarsi di me, ho paura che mi possa abbandonare, che faccia qualche pazzia, rivoglio Sesshomaru, il mio Sesshomaru.”


Allora che ne pensate, vi ho incuriositi????
Spero con tutto il cuore di non aver deluso nessuno e mi auguro che questo aggiornamento sia stato di vostro gradimento! Approfitto di queste poche righe per dire che il prossimo capitolo non sarà l’ultimo, mi sono resa conto che c’è ancora da scrivere e benché non manchi molto alla fine un solo aggiornamento non basta.. quindi… mi dovrete sopportare ancora un po’ :P
Ed ora passiamo ai ringraziamentiiii

lua82 grazieeeeeee non so se te l’ho già detto ma la MIA cura x l’autostima sei tu! La più assidua e gentile delle commentatrici! Ammetto senza vergogna che aspetto sempre con ansia le tue recensioni :P spero che anche questo capitolo ti sia piaciuto come hai potuto notare Sesshomaru non è che abbia preso molto bene la vicenda tra Rin e kohaku… non so ancora se lo picchierà a sangue o se sarà superiore.. vorrei che fosse Rin a “chiudere” con lui tuttavia nella mia testolina balena l’idea di una piccola ritorsione fisica su di lui.. vedremo.. ancora grazie x i complimenti un bacione immenso e alla prossima

KaDe, come sempre ti ringrazio sia per la recensione sia per l’aiuto che puntualmente mi dai! Sono felice del mio miglioramento ma allo stesso tempo sono cosciente di non essere arrivata ancora alla perfezione. Come già abbiamo detto su msn qui il carattere di Sesshomaru è particolarmente OOC e me ne dispiace spero cmq che non sia troppo mieloso perché non era quella la mia intenzione, ciò che volevo mostrare era l’affetto reciproco tra i due. Che altro dire…ti ringrazio ancora infinitamente per tutto e alla prossima : )

LilyProngs, grazie x i complimenti sono strafelice che il capitolo scorso ti sia piaciuto di questo che ne pensi? Come hai potuto notare il ritorno di kohaku non va giù proprio a nessuno :P vedremo cosa lo attenderà al suo arrivo..ti ringrazio anche per la “fedeltà” e la fiducia verso di me spero di non deludere mai le tue aspettative! Un bacione immenso e a presto

callistas ciauuuuu purtroppo il capitolo è arrivato un po’ in ritardo.. perdonooooo spero comunque che ti sia piaciuto,che dire…ne sono successe di cosette e altre ancora succederanno nel prox capitolo.. in questo è stata Rin a “confessarsi”.. nel prossimo…. Sarà qualcun altro… :P ad essere sincera il prox capitolo non è ancora terminato sto cercando di descrivere al meglio “l’ira” di Sesshomaru..e lo spoiler ne è la palese conferma.. che dire spero di poter leggere le tue impressioni su questo aggiornamento e di non averti delusa un bacioneeeee a presto

roseinblack, ciaooooooooooooo che dire è un piacere vedere la tua recensione e ti ringrazio anche per quelle alle altre mie ff sono davvero felice che i miei lavori ti piacciano! : ) come hai potuto notare Sesshomaru non ha preso molto bene il ritorno di Kohaku ma non so ancora se lo gonfierà di botte, 1 perché Kohaku non è cattivo nel profondo 2 perché vorrei che fosse Rin a mettere fine a tutto dimostrando la sua ritrovata forza, tuttavia non ho ancora scritto la fine della ff quindi nemmeno io so cosa accadrà esattamente.. spero con tutto il cuore che il capitolo ti sia piaciuto  fammi sapere cosa ne pensi ok? Un bacione immenso e a presto

Isy_264,tranquilla, so cosa vuol dire io questo mese ho fatto 3 esami e ti assicuro che il tempo non basta mai! 24 ore sono troppo poche x una giornata intera :P  quindi ti ringrazio infinitamente per il tempo che hai dedicato alla mia ff! sono onorata che il capitolo ti sia piaciuto e come sempre hai colto tutte le sfumature e le parti salienti del mio lavoro! Davvero un ottimo intuito il tuo! Che dire.. spero che gli esami ti vadano bene e che questo aggiornamento sia stato di tuo gradimento un bacione e alla prossima

achaori, ecco a te il nuovo capitolo anche se un po’ in ritardo.. come hai potuto notare Sesshomaru un po’ si è arrabbiato…ma proprio un po’:P che dire dallo spoiler si capisce che nel prossimo capitolo la sua ira aumenterà e questa volta toccherà a lui essere calmato! Comuuuunque non ho ancora terminato la FF ma voglio che sia Rin a chiudere la cosa in modo da dimostrare a se stessa e al mondo intero la sua rinata forza! : ) spero di poter leggere le tue impressioni anche su questo aggiornamento e che il cap ti sia piaciuto un bacione grande grandeeeeee

piccola tammy
, tranquilla non fa niente! Mi scuso per il ritardo con cui ho postato questo cap e spero infinitamente che ti sia piaciuto! Io non sono particolarmente soddisfatta di questo capitolo ma ho cercato di renderlo al meglio! Mi auguro di non aver deluso le tue aspettative! Grazia ancora per i complimenti un bacione e a presto! : )

Come sempre un ringraziamento particolare a Kade che si occupa della correzione del capitolo, a quanto pare la mia punteggiatura però sta milgiorando :P
Ovvamente un grazie va a tutti coloro che seguono la mia ff in modo anonimo e/o riservandoe un  posticino tra la liste dei preferito e/o seguiti

Un abbraccio a tutti Mikamey

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Capitolo 17
*** Reazioni inaspettate ***


17 reazioni inaspettate


Lo guardo leggermente sorpresa e intimorita, mentre, incerta, pronuncio il suo nome.

-S-Sesshoumaru…
-Si pentirà di ciò che ti ha fatto. Giuro, si pentirà anche di essere nato.
La sua voce è arrochita e carica di odio al punto da spaventarmi seriamente. Sembra fuori di sé e io non so come riportarlo alla realtà.
-Sesshoumaru, che hai intenzione di fare? Mi stai spaventando! Ritorna in te!
-Ha cercato di abusare di te! Maledizione, per tutto questo tempo non ho capito niente! E quelle telefonate… non gli davo peso e invece erano loro che ti dilaniavano ogni giorno!

Per la prima volta lo sento urlare di rabbia, di frustrazione, di dolore. E’ seduto sul letto con le mani chiuse in un pugno, le vene in evidenza e i muscoli in tensione. Non sembra lui. Perfino gli occhi hanno abbandonato quello splendido color miele per tingersi di un gelido azzurro screziato di sangue. Avverto il suo corpo pulsare, mentre i suoi canini iniziano a fuoriuscire minacciosi dalle sue labbra in un rivolo di sangue scarlatto, lo stesso che gocciola silenzioso dalle sue mani trafitte dai suoi stessi artigli.

In uno scatto improvviso abbandona il letto, mentre il suo corpo continua a pulsare sempre più frenetico e la ragione abbandona il suo corpo. Avverto il suo respiro irregolare e il battito del suo cuore pulsare anormalmente nel petto. Sembra stia lottando contro se stesso, contro la sua irruenza,  ma il suo istinto sembra avere la meglio sulla ragione.

Le lacrime iniziano a offuscare la mia vista, mentre il terrore inizia ad impossessarsi di me. Ho paura che mi possa abbandonare, che faccia qualche pazzia. Rivoglio Sesshoumaru, il mio Sesshoumaru.
 Abbandono anche io il letto con gesti frenetici e scoordinati, fino ad arrivare al suo fianco. Tento disperatamente di richiamare la sua attenzione su di me, afferrandolo per un braccio. Il ringhio aumenta di intensità, ma quelle due fessure cariche di odio continuano a ignorarmi, fissando minacciose in punto imprecisato dinnanzi a loro.

-Sesshoumaru, torna in te ti prego. Sesshoumaru, guardami. Mi stai spaventando… non puoi abbandonarmi pure tu, non puoi farmi questo. Ho bisogno di te… ti prego… -
Inizio un pianto disperato, silenzioso, di preghiera; mi aggrappo sempre più possessiva al suo braccio, decisa più che mai a non allontanarmi da lui.
 Finalmente riesco a indirizzare la sua concentrazione su di me, ma i suoi occhi sembrano non vedermi davvero.

-Ho fallito. Lei mi aveva chiesto solo una cosa e io non sono riuscito a compierla. -
Atona e allo stesso tempo carica d’ira, la sua voce avvolge la stanza per poi riportarla ad un silenzio cupo e opprimente. Presto poca attenzione alle sue parole, a mio avviso prive di significato. Chi era “lei”? Si riferiva forse a me?

-No, non mi hai delusa, Sesshoumaru… non è colpa tua, io… io voglio solo che tu mi stia accanto… voglio solo te..

Lo abbraccio, lo stringo a me con tutta la forza che ho in corpo, in una presa goffa e non proprio salda, ma avverto i suoi muscoli distendersi e le sue pulsazioni diminuire. Rincuorata da ciò, mi stacco delicatamente da lui, prendendogli la mano destra per aprirla da quel doloroso pugno. Le unghie si erano conficcate nel palmo e il sangue ora macchia anche le mie mani, le mie vesti, il pavimento, ma non me ne curo. Mi dedico invece all’altro arto, liberandolo dalla stessa tortura del compagno.

Lui mi lascia svolgere tutto senza emettere un suono, senza compiere alcun movimento. Sembra quasi un fantoccio privo di volontà e vita, ma i suoi occhi lentamente stanno riacquistando il loro colore naturale, mentre i miei si offuscano nuovamente di lacrime, questa volta di felicità.

Avverto le mie mani tremanti per l’emozione e come lui sono incapace di muovermi, assorbita come sono dal rivedere la sua abituale figura. Senza nemmeno rendermene conto mi sento stretta tra le sue braccia e mi ritrovo a ricambiare il gesto con tutto il trasporto di cui sono capace.

-Mi dispiace. Perdonami.
È solo un sussurro, roco e impacciato, pronunciato con le labbra premute sul mio capo, ma comunque decifrabile al mio udito. Sorrido impercettibilmente a quelle parole, ma so che adesso è realmente tornato in sé.

- Una volta una persona mi ha detto che non bisogna mai scusarsi, perché è un segno di debolezza.

-Strano, ultimamente a me hanno insegnato che è un segno di forza.

Rafforza la presa su di me per poi scioglierla e guardarmi finalmente negli occhi. Avverto i miei un po’ gonfi e appiccicosi, ma li asciugo frettolosa col dorso della mano, per poi sorridergli e riprendere le sue mai tra le mie. Le ferite sembrano già rimarginarsi e il contatto con loro mi provoca la stessa sensazione di protezione di sempre.

-Guarda qua cosa hai combinato… vieni, dobbiamo darci una bella ripulita…-
Senza abbandonare la presa, lo conduco fino in bagno per immergere le nostre mani sotto il getto di acqua corrente.

-Mi hai fatta spaventare prima… non farlo mai più…
Pronuncio queste parole in modo inaspettato perfino per me stessa, con lo sguardo concentrato sul lavandino e su quell’acqua rosata che lo percorre.

-Non ti avrei mai fatto del male Rin. Mai.
Lo dice con la sua solita espressione seria e sincera, tipica di lui, che provoca in me un tenero sorriso.
-Non ero preoccupata per me Sesshomaru. Non avevo paura di te, ma per te.-

Alla vista della sua espressione sorpresa scoppio nuovamente in lacrime, mentre singhiozzi sempre più rumorosi si diffondono nell’aria. Mi sento cosi sciocca in questo momento, eppure non riesco a frenare il mio sfogo. Ho avuto paura, davvero paura, ma lui ora è qui con me e mi accoglie nuovamente fra le sue braccia, portandomi a letto.

Ci sdraiamo entrambi su un lato, facendo in modo che i nostri corpi combacino perfettamente. Il suo ampio busto sembra fatto apposta per accogliere la mia schiena e le sue lunghe braccia perfette per cingermi. Avrei tanto voluto poter affondare ancora il viso sul suo petto, come prima, ma anche così si sta molto bene.

Credo abbia scelto questa posizione per celarmi il suo viso, il suo stato d’animo. Dopotutto ha mostrato un lato di se molto profondo, quasi… “vulnerabile” o almeno secondo i suoi standard. A mio avviso ha semplicemente dato sfogo a ciò che provava. Ammetto che per qualche istante io stessa mi sono sentita persa vedendolo in quelle condizioni. Lui, che sempre era stato un punto fermo, una roccia, la sicurezza fatta persona, era diventato il suo opposto: una persona in balia dell’ira, instabile.

Ma la sua “debolezza” ha richiamato in me la forza, il coraggio. Si dice che una persona, anche se debole, sia in grado di dimostrare una potenza immensa per proteggere le persone a cui vuole bene e oggi ne ho avuto la conferma. La paura di perderlo mi ha spinta a ricercare in me le capacità per aiutarlo e, ringraziando i kami, ci sono riuscita.

Ora mi sento più forte, come se la determinazione e l’energia di un tempo fossero tornati a scorrere in me. Mi sento più forte, più felice.

-Takara-kun. Ti dice niente questo nome?
 Improvvisa e ferma la voce di Sesshomaru interrompe i miei pensieri. Takara… sì, ho già sentito questo nome. Cerco di riportare alla memoria chi sia la persona in questione, ma non ho il tempo di riflettere sufficientemente a quel monito che Sesshomaru parla nuovamente, ponendomi altri quesiti.

-Rin, ti sei mai chiesta come mai questa casa è stata divisa perfettamente a metà e come mai fino ad ora non è mai stata abitata da nessuno fino al mio arrivo, pur essendo perfettamente arredata?

Ascolto incuriosita quelle parole, che interpreto come domande le quali, più che richiedere una risposta, aspettano di darla. Cerco di trovare il nesso logico delle parole di Sesshomaru, una qualunque associazione tra quel nome e la casa, ma ancora una volta le mie congetture vengono interrotte.

-Ti sei mai domandata come mai il mio arrivo è stato così ”improvviso” e diretto? Rin, tu conosci la storia di questa casa?-
Sgrano leggermente gli occhi, sorpresa da questa sua ultima domanda, e ,come in un Puzzle nella mia mente, tutti i tasselli iniziano a prendere posto nei loro perfetti incastri per dar vita alla “soluzione” di quell’enigma, apparentemente insolvibile all’inizio.

Ancora non riesco a realizzare razionalmente ciò che invece il mio intuito ha già capito. Rimango interdetta qualche istante e Sesshomaru, questa volta, sembra disposto a concedermi il tempo per assorbire ed elaborare tutte le informazioni elargite fino a quel momento, improvvise e implacabili.
Finalmente le mie labbra, involontarie, partecipano a quel gioco d’intrighi e misteri cui Sesshomaru ha dato inizio, tentando di codificare ciò che il mio subconscio non riesce ad ammettere.

-Tu, sai la storia di questa casa? Della sua costruzione? Tu conoscevi la nonna!-
Mi volto di scatto verso di lui, sorpresa, attonita, sconcertata da quella verità inimmaginabile piombatami addosso come un acquazzone improvviso in piena estate.

Mi specchio in quegli occhi ambra così serafici e pazienti. Sembra che la mia reazione fosse già stata calcolata nella sua mente fin dall’inizio e che, ovviamente, abbia già pronta la risposta da darmi.

Non nego che la cosa mi provoca un leggero fastidio, eppure so che ora è il momento di lasciar parlare lui. Ho la certezza che risponderà a tutta la marea di domande che mi ronzano in testa, senza nemmeno il bisogno che io gliele ponga e infatti riprende quel suo discorso, pronunciando ogni parola con meticolosa cura e attenzione, con una calma esasperante, ma tipica delle situazioni importanti.

-Si Rin conoscevo tua nonna. Forse non ti ha mai parlato di me. Io sono il ragazzo che lei amava chiamare Takeru, “Tesoro”. Ho avuto modo di conoscerla poco dopo la tua partenza; grazie a lei ho scoperto cose che altrimenti sarebbero state celate alla mia anima irrequieta. Ho tentato di sdebitarmi, di contraccambiare le sue gentilezze, ma io non sono capace di proteggere nulla.

Esclama quelle ultime frasi con la stessa voce atona con cui ha iniziato il discorso, eppure leggo distintamente la frustrazione e la delusione nei suoi occhi.
Mi sento divorare dall’interno per quel suo sguardo cosi amareggiato e, impaziente, interrompo il suo flusso di parole e dolore con la mia voce calda e delicata.

-Non dire cosi. Sai, la nonna mi ha parlato di te, Takara… avevo dimenticato il nome, anche perché spesso usava un altro nomignolo per definirt, Ganko-chan. Diceva che eri un “piccolo tesoro testardo”. So che le sei stato accanto durante la mia assenza e ora so che hai continuato la tua opera di cura anche nei miei confronti, senza neanche conoscermi. Sei tu che mandi tutti quei pacchi giusto? E l’ultimo deve averlo preparato tuo fratello, visto che tu non potevi. Sai, avete due stili completamente differenti per quanto riguarda “l’organizzazione”.

Un piccola risata fuoriesce della mie labbra, ancora timide, al ricordo di quel pacco dalla “preparazione” anomala, mentre osservo sempre più rapita lo sguardo serio di Sesshomaru. Non mi occorre molto tempo per collegare il suo passato con quello della casa di cui mi aveva parlato Kaede. Una domanda sorge spontanea e naturale nella mia mente, ma ho quasi paura di porla, data la mia consapevolezza circa la storia dell’infanzia di Sesshomaru. Eppure la mia curiosità sfacciata ha il sopravvento sulla discrezione.

-Tu sei… il figlio di Inumaru, vero? Tuo padre era…
-Il promesso sposo di tua nonna, sì.

Benché fossi già consapevole della cosa, sentir pronunciare quelle parole mi sconvolge fin nel profondo senza un motivo, senza una ragione precisa o giustificata. Inizio ad avvertire uno strano turbamento, un nervosismo dettato non dalla paura, ma da una strana forza esterna che, prepotente, aggredisce la mia mente e il mio stesso corpo, provocandomi i brividi.

L’uomo che fu il migliore amico della nonna, colui che la amò come una sorella, colui che divise questa casa per permettere ad entrambi una vita felice con i rispettivi amanti, è la stessa persona che ha subito il lutto per la perdita della moglie, della donna per la quale aveva rinunciato a tutto. Lo stesso uomo che aveva abbandonato il figlio, ultimo regalo di Tsubaki, e procreato un hanyou stuprando una giovane donna.

È così assurda la vita. La nonna, che ha sposato un semplice umano, un essere opposto a lei, la cui stessa vita terrena era segnata da tempi differenti, è stata più felice di colui che, a rigor di logica, avrebbe goduto delle agevolazioni date dalla stessa “etnia”.

-Come forse saprai questa casa fu costruita affinché tua nonna e mio padre vivessero in una coabitazione forzata al fine di convincerli ad accettarsi reciprocamente come coppia. Tuttavia l’amore fra i due era fraterno e, a dispetto di ciò che pensavano i loro genitori, quel sentimento non cambiò. So che in queste mura riecheggiarono le loro risate, che queste pareti furono le mute spettatrici delle loro vite felici per molto tempo, finché la necessità non li spinse ad aguzzare l’ingegno.

Il loro affiatamento era perfetto e le loro anime in simbiosi. Trovarono quindi il modo di crearsi la libertà nella loro prigionia. Decisero di dividere la casa e di condurre nelle rispettive abitazioni i propri compagni. Ovviamente erano consapevoli che la situazione non sarebbe potuta reggere a lungo, che i loro genitori avrebbero presto scoperto il loro espediente. Confidavano, tuttavia, che quell’estremo gesto li avrebbe finalmente resi consapevoli delle volontà dei propri eredi.

I due casati sarebbero comunque rimasti uniti, ma non con vincoli di parentela. E’ superfluo dire che i loro progetti non andarono a buon fine. Entrambe le famiglie si rifiutarono di accettare le loro “condizioni”, minacciandoli di diseredarli nel caso in cui non avessero onorato la promessa di matrimonio da loro stipulata.

Come saprai, tua nonna ha sposato Miyoga e mio padre Tsubaki…

Da allora le loro vite cambiarono radicalmente. Nessuno dei due possedeva niente, ma non si diedero per vinti. Mio padre andò a vivere nel terreno che mia madre aveva portato in dote, mentre tua nonna continuò a vivere qui, mantenendo la divisione della casa nel caso in cui mio padre ne avesse bisogno, benché lui le avesse ceduto l’intera struttura.

Dalla morte di Tsubaki, come sai, mio padre si chiuse in un mondo di solitudine e perse i contatti con tua nonna. Io scoprii la sua esistenza per caso. Trovai della corrispondenza tra lei e i miei genitori, quindi decisi di conoscerla.
Senza troppe aspettative arrivai qui, davanti a questa casa, e vi trovai una donna intenta a spazzare il vialetto. Era indubbiamente una yasha.  Mi bastava scoprire il suo nome per sapere se avevo trovato ciò che cercavo.










Ecco il nuovo capitolooooo. Tante notizie vero? E si, ci volevano perché ora toccava a Sesshomaru parlare un po’ di se! Avevo disseminato indizi qua e la tra i capitoli ma in pochi li hanno colti :P ad ogni modo la storia della casa, di papà gamba lunga e compagnia bella stanno per essere svelati, anzi già gran parte è stato detto! :P

Per quanto riguarda la parte iniziale del capitolo spero di non aver deluso le aspettative di chi si aspettava un Sesshomaru furioso! Ho cercato di fare del mio meglio per rendere adeguatamente i sentimenti di frustrazione e rabbia del demone. Rileggendo il mio operato ho scoperto una Rin un po’ troppo “ciangiulina” ma non ho voluto mutare questo aspetto, in quanto la fonte di tutto non è data dai suoi soliti problemi, ma dai sentimenti di affetto verso Sesshomaru.

Piccola nota i nomi con cui con cui Kaede soprannominava il nostro bel demone non sono stati scelti a caso! Takara significa “tesoro” mentre “Ganko” significa letteralmente testardo, testa dura. Da qui la sua definizione “piccolo tesoro testardo” :P ringrazio roseinblack,per l’aiuto nella ricerca della traduzione giapponese ti testardo perché  quella proprio non la trovavo :P

Detto questo, che mi sembra tanto una giustificazione anche se non so perché, passiamo alle anticipazioni!!!

Il prossimo capitolo sarà incentrato per buona parte sull’incontro tra  Sesshomaru e kaede, Sarà lui in prima persona a narrare del loro primo incontro e di quelli avvenire che lo hanno legato alla figura della yasha, spero di non scadere troppo nell’OOC e che l’argomento vi interessi : )

Come sempre eccovi lo spoiler

“Percorsi quel breve tragitto invaso da una strana sensazione: un sentimento umano, un sentimento che non accettavo di provare e a cui non sapevo dare un nome. Ansia? Tensione? Nervosismo?
Mi convinsi che quelle “parole” erano solo delle sciocchezze, che ciò che provavo era semplice curiosità.

Eppure, ad ogni passo, quella sensazione aumentava, innervosendomi. Io non ero più un bambino. Io dovevo essere padrone di me stesso; ma non appena vidi tua nonna in quel vialetto, intenta a ramazzare quella stretta entrata, mi resi conto di non poter più negare a me stesso la verità.
Ero teso. Per la prima volta da quando ero stato mandato al collegio, il mio animo era diventato inquieto.”




Ed ora il mio angolino dei ringraziamenti!! : )

KaDe, si in effetti non è stata un conversazione normale! Ma non sarebbe stata “nostra” se lo fosse stato! E poi è stata troppo bella!!! XD ad ogni modo sai che mi fido ciecamente di te e del tuo giudizio e sono stra felice che il capitolo non sia stato disastroso come temevo! Come dico sempre non sono brava a mantenere i personaggi IC ma quantomeno vorrei non stravolgere completamente il loro carattere. Spero con tutto il cuore che questo capitolo ti sia piaciuto e che la mia descrizione di Sesshomaru arrabbiato sia accettabile anche se mi sono un po’ ispirata a Inuyasha :P
Come sempre un ringraziamento speciale per il tempo e l’aiuto che mi dedichi! Spero di riuscire a migliorare sempre di più per renderti fiera del mio lavoro un bacioneeeeee

lua82, x gli svenimenti è tutta causa della mia pressione bassa :P mi capita spesso di svenire quindi la descrizione dello stato semi-incosciente non è stata particolarmente difficile :P sono come sempre onorata di sapere che il capitolo e la caratterizzazione che ho dato ai personaggi ti piacciano! però che anche in questo capitolo Sesshomaru sia stato di tuo gradimento e come sempre aspetto ansiosa  i tuoi commenti che come ben sai mi danno una carica incredibile :D un immenso bacione alla mia dosa di autostima e al prox capitolo : )

babydgv, ciao! Ti ringrazio infinitamente per i complimenti! Sono onorata che la mia ff ti piaccia e sono felicissima di aver ricevuto un tuo commento. Spero che anche questo aggiornamento sia stato di tuo gradimento e mi auguro di poter leggere le tue impressioni anche si di esso un bacio e a presto : )

sara_sessho grazie dei complimenti ed eccoti accontentata col nuovo aggiornamento! Spero ti sia piaciuto anche questo : ) baci a presto : )

piccola tammy, sisi continuerò e tu hai l’obbligo i seguirmi e stressarmi x tutti i restanti capitoli :P sono felicissima che lo scorso capitolo ti sia piaciuto e mi auguro che anche questo non sia stato da meno! Abbiamo potuto vedere con occhi diversi e con maggior attenzione il passato di Kaede   dei genitori di Sesshomaru cosa ne pensi? Ti è piaciuta la loro storia? È stato un passaggio interessante o solo di riempimento? Io sinceramente ho trovato piacevole parlare un po’ di loro che sono alla base della ff in un certo senso :P cmq… grazie ancora dei complimenti e a presto baciiiii

roseinblack, grazieeeeeeeee x il commento x i complimenti x le chiacchierate su msn x tutto e soprattutto x l’aiuto in questo capitolo! Grazie a te ho trovato il nome da attribuire a Sesshomaru :P per quanto riguarda la storia perche io sono particolarmente attaccata a  questa ff presa dagli esami avevo pensato di chiuderla li x non rovinarla ma adesso mi sono decisa a renderle onore quindi mi sopporterete ancora un po’ :P spero di poter leggere le tue impressioni anche su questo cap e x Kohaku.. non so se ne prenderà qualcuna… ancora non ho deciso bene cosa farne di lui :P cmq…  un bacioneee a presto

LilyProngs, ciau!!! Come sempre i tuo commenti sono carichi di complimenti e sono onorata di riceverli!!!  Inutile dire che il fatto che ti sia affezionata alla mia storia sia per me un grande onore!! Per quanto riguarda Rin mi fa piacere che tu abbia notato questo lui nuovo aspetto xkè è molto importante!! Purtroppo anche la sua dipendenza da Sesshomaru dovrò avere fine ma non ti preoccupare non lo abbandona mica!! Capirà solamente che può fare qualsiasi cosa anche sola, con le proprie forze.. un bacione immenso e al prox capitolooooo

achaori ecco sedata la tua curiosità! Come ti è sembrato questo Sesshomaru?? Ti è piaciuta la sua ira? Spero di averlo reso il piu possibile “vero” per quanto riguarda il resto del capitolo che ne pensi?? Piaciuto il suo racconto? Come ho accennato sopra continuerà nel prossimo capitolo, spero che l’argomento ti appassioni. Un bacione immenso e alla prossimaaaa

Isy_264, come sempre tu cogli i piccoli aspetti che si celano tra le righe : ) ma questo te l’ho già detto altre volte! In effetti è uno dei motivi x cui Sesshomaru ha saputo cosi la storia di Rin,e non magari con l’arrivo di kohaku.. poi x quanto riguarda le posizioni.. anche quelle hanno una motivazione precisa.. a quanto ne so io spesso mettersi dietro la persona o cmq in posizione non frontale aiuta a esprimere con maggiore facilità i problemi e/o sentimenti delle persone “chiuse” o con problemi. Infatti spesso capita di essere piu a proprio agio con persone sconosciute o con le quali non si ha un rapporto diretto, faccia a faccia. Ho sentito dire che anche gli psicologi usano questo “metodo” ma ad essere sincera non so se è vero o meno quindi non fare troppo affidamento alle mie parole :P ad ogni modo spero che il cap ti sia piaciuto! E tranquilla la shot sull’amore era davvero stupenda  è stato un piacere commentarla : )

callistas ciauuuuu eccoti accontentata col nuovo capitolo! La tua curiosità questa volta ha avuto vita breve :P Come sempre un grazie infinite x i complimenti!!!  E si.. Sesshomaru si sta sciogliendo.. e nel prox capitolo si scioglierà ancora di più! Praticamente parlerà lui per  ¾ di capitolo quindi.. :P
x quel che riguarda kohaku.. non so ancora cosa ne sarà di lui.. però.. di sicuro non sarà ridotto in poltiglia.. la max qualche pugno.. ma ripeto ancora non ho deciso.. voglio che sia Rin a chiudere con lui.. ma magari anche Sesshomaru se deve togliere qualche sfizio.. boh vedremo :P un bacione enormeee tvb


ovviamente grazie anche a tutti coloro che leggono solamente, siete tantissimi, e a coloro che hanno messo la ff tra le preferite e/o seguite!
Un bacioneeee
Mikamey

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Capitolo 18
*** Relazioni nascoste ***


18 relazioni nascoste



Parcheggiai la mia auto grigia sul ciglio della strada, all’ombra di un rigoglioso albero. Notai, con lieve disappunto, la ruralità della zona. Il manto stradale ormai logoro e  sbiadito, l’erba alta a ricoprire quelle che dovevano essere le cunette per il drenaggio della strada, e una nota di desolazione tutto intorno a me. La casa che stavo cercando era poco distante, giusto un paio di minuti di cammino.

Percorsi quel breve tragitto invaso da una strana sensazione, un sentimento umano, un sentimento che non accettavo di provare, e a cui, non sapevo dare un nome. Ansia? Tensione? Nervosismo?
Mi convinsi che quelle erano solo parole, delle sciocchezze, che ciò che provavo era semplice curiosità.

Eppure, ad ogni passo, quella sensazione aumentava, innervosendomi. Io non ero più un bambino, io dovevo essere padrone di me stesso; ma non appena vidi tua nonna in quel vialetto, intenta a ramazzare quella stretta entrata, mi resi conto di non poter più negare a me stesso la verità.
Ero teso, per la prima volta da quando ero stato mandato al collegio, il mio animo era diventato inquieto.

Avevo delle aspettative, e temevo che venissero nuovamente distrutte da un semplice gesto, da una parola che avrebbe reso reali i miei timori e distrutto le mie speranze. Così come quando mio padre, mi comunicò il suo intento di farmi trasferire all’accademia. All’epoca ero solo un bambino e affrontai quell’imposizione con non poca delusione. Mi ero sentito abbandonato e tradito, ma dentro di me c’èra ancora quella fiducia, quell’attaccamento verso mio padre, che mi faceva combattere.

Tuttavia, col tempo, con la lontananza, con la consapevolezza di essere solo, avevo imparato a gestire le mie emozioni. A estraniare il dolore da me, ad alienarmi da tutto il resto perché io, ero Sesshomaru No Taisho. Io ero uno youkai puro, autonomo, e non avevo bisogno di niente e nessuno. Le cose cambiarono quando conobbi Inuyasha, quando ho iniziato a vivere con lui e Kagome. Grazie a loro ho ricominciato a “fidarmi” di nuovo, a lasciare un piccolo spiraglio di libertà al mio passato e ai miei pensieri “umani”.

Non appena arrivai all’imboccatura del viottolo, tua nonna alzò il viso verso di me, osservandomi stranita, quasi sorpresa, ma l’unica cosa che mi disse fu un semplice “buongiorno” cui io risposi educatamente.

Senza troppe formalità, mi invitò dentro casa offrendomi un the che io non bevvi. Ricordo che osservai la sua figura, ormai incurvata dagli anni, prendere posto di fronte a me e sorseggiare la calda bevanda con estrema lentezza, con la palese intenzione di provocare in me una qualche razione che tardava ad arrivare; ma dopo un sorriso accondiscendente fu lei a spezzare il silenzio che si era creato nella stanza……


-E’ raro che della gente si fermi in questa casa, e ancora più raro, è che si fermi solo per non bere un the…hai intenzione di pormi la domanda per la quale sei venuto? Oppure vuoi ritornare sui tuoi passi e dimenticare questa casa e la sua anziana custode?
-Da come parli, sembra tu sappia già il motivo della mia visita-

Osservai con sfida i suoi occhi ormai segnati dal tempo, ma carichi di vita e serenità. Una serenità che mi infastidiva, notevolmente, perché io non la potevo possedere, perché non importava quanti traguardi riuscissi a raggiungere, non l’avrei mai potuta conquistare.


-Solo i Kami sanno cosa si cela realmente nell’animo di una persona, forse, nemmeno tu sai cosa vuoi chiedermi.

Si alzò pesante dalla sua posizione, raccogliendo con cura e attenzione le tazze, per poi riporne nel lavello e tornare innanzi a me

-Taci ancora? Allora sarò io porti delle domande. Come ti chiami?
-Il mio nome non ha importanza, più che altro mi preme conoscere il vostro.

Un sorriso soddisfatto e beffardo si tese sulla labbra dell’anziana donna alle mie parole, e continuava a sostenere il mio sguardo con sempre più “divertimento”.

-Ai giovani d’oggi non viene più insegnata l’educazione? Il galateo impone che sia la persona interessata a doversi presentare per prima, mentre la seconda, ha l’onere di ricambiare il gesto con altrettanta premura.
-Se la memoria non mi inganna, siete stata voi a domandare il mio nome non io il vostro,quindi, ritengo sia stata una vostra mancanza non presentarsi ,non mia.

Vidi i suoi occhi accendersi di sfida, di competizione. Mi sembrò una vecchietta molto arzilla e arguta, e tuttavia non riuscii a cogliere appieno questa sua caratteristica se non dopo molti incontri.

Usò il giusto quantitativo di arroganza ed educazione per trattenermi in quella casa, e spingermi a visitarla sempre più spesso. Ogni volta un nuovo scontro, ogni volta due vincitori. Era una donna enigmatica, che celava la sua indole con la semplicità. Entrambi, eravamo i giocatori di una sfida che prendeva vita dai piccoli indizi, che ognuno di noi lasciava volutamente all’altro.

In breve, compresi che tua nonna già sapeva chi fossi, e molto probabilmente immaginava anche il perché delle mie continue visite, ma non fece mai domande dirette sul perché della mia presenza alla sua casa. Semplicemente, mi accoglieva come un conoscente, un parente, e attendeva paziente che io mostrassi apertamente le mie carte.

Mi trattava come fossi una persona di famiglia, dispensando biscotti e facendomi ripulire il giardino o spostando i mobili della casa. Quel suo carattere diretto e aperto, mi piaceva. Non mi riservava  gesti ossequiosi, non mi sovrastava con comportamenti di superiorità. Mi trattava da pari, tenendomi testa come una degna avversaria, e mostrandomi sentimenti di affetto che non conoscevo, che non sapevo mostrare, ma che grazie a lei nacquero spontanei in me.

Iniziai a portare con me, ad ogni visita, una parte del raccolto fatto al podere. Per sdebitarmi con lei, per mostrarle il frutto del mio lavoro, o per semplice educazione; ancora oggi, non so quale sia stato il motivo e l’inizio, di quello che poi divenne un rito dovuto, e voluto, nei suoi confronti.

-Hai portato un altro cesto? Menomale che è frutta altrimenti sarei diventata una barca! E poi non serve che porti tutta questa roba per la casa, mi sembra che non sia mai mancato nulla qui, anche prima del tuo arrivo.

Lo ripeteva ogni volta che andavo a farle visita, e io ogni volta, ignoravo le sue parole posando la cesta sul tavolo, per poi dedicarmi ai piccoli lavori di manutenzione di cui necessitava la casa.
Le cose si susseguirono cosi per qualche tempo finché, un giorno, tua nonna si decise ad oltrepassare quella sottile linea di demarcazione tra la semplice conoscenza casuale, e quella predestinata.


-Non ti sei ancora deciso a dirmi il motivo per cui sei venuto qui? Era me che cercavi, giusto?
-Forse, era una cagione futile. Forse, è inutile cercare una cosa che non si conosce neppure.
- Non mi hai mai detto neppure il tuo nome, benché tu ormai conosca il mio.  Ormai è tanto che vieni qua, da me, da una vecchia yasha senza meriti né averi. Dubito che la cosa sia priva di utilità per te, non sembri uno che fa le cose senza un preciso scopo; ad ogni modo, non ho alcuna intenzione di indagare oltre, mi sei molto utile in casa e un aiuto gratis non si rifiuta mai. Senza contare, che benché tu non possa essere classificato come una persona socievole, mi tieni compagnia. Sai, io ho una nipote, lei ora è partita e da quando è andata via ho iniziato a soffrire la solitudine. La vita di noi demoni, in questo nuovo mondo coabitato da umani, può essere crudele. La nostra natura longeva, ci fa pesare maggiormente il dolore della lontananza, della solitudine.

Non risposi a quelle parole. Semplicemente, interruppi il mio lavoro per scrutare, discreto, la sua figura ora divenuta quasi fragile, e quel suo sguardo sprezzante tingersi di un velo salato di malinconia. Era “fastidioso” vederla in quel modo, percepire il suo dolore ed essere consapevoli che la vita, non risparmia a nessuno sofferenze. Io mi ero eretto una barriera negli anni, per difendermi dagli attacchi del destino. Lei invece, sembrava accoglierne ogni aspetto, positivo o negativo che fosse con serafica accettazione.

-Il mio nome è la mia storia; il mio passato, il mio presente, il mio futuro, forse perfino una condanna. Ho rinnegato colui che me lo ha imposto, ma porto ancora il peso del suo significato. Fa parte di una realtà a cui non voglio appartenere e alla quale, sono riuscito ad estraniarmi accettandola. Me ne dia lei uno, mi dia un nome che mi rappresenti e io l’accetterò, per lei sarò quell’uomo.

Mi scrutò con quei piccoli occhi neri per qualche istante. Sembravano capaci di leggermi nella mente, di violare la mi anima, ma io non abbassai lo sguardo, lo sostenni finche non fu lei a interrompere quello strano vincolo per alzarsi e prendere una tua foto.
Mostrandomela mi disse che eri tutto ciò che le era rimasto della vita.

Mi raccontò di essersi unita da un umano, di aver pagato con parte della sua longevità quel gesto, di aver avuto una sola figlia, e di aver visto morire anche lei per colpa di un destino beffardo.
I rapporti tra umani e demoni erano proibiti ai suoi tempi, chi li compiva era denigrato e rinnegato da ambedue le fazioni per motivi diversi, ma con lo stesso odio e intensità. Mi disse che lei, quando perse il marito e in seguito vide morire anche la figlia, a causa di un patto che aveva col suo sposo, iniziò a credere che le unioni tra demoni e umani fossero maledette; Ma le bastò guardare te per capire che tutto ciò che aveva passato, aveva un significato.

-Nel bene e nel male nulla accade per caso, è una grande responsabilità legarsi a qualcuno di natura differente alla propria, un atto di coraggio da compiere con tutti i crismi richiesti. Io non mi sono mai pentita della mia scelta, e sono sicura che lo stesso sia valso per mia figlia. Nel mondo c’è dolore, la vita è dolore, ma l’amore la sa rendere piacevole. Non negare il tuo passato, è lui che ha costruito ciò che sei adesso.

-Sesshomaru, il mio vero nome è Sesshomaru, “il ragazzo che uccide”, e il destino ha voluto che il mio nome segnasse la mia esistenza. Ho ucciso mia madre, ho stroncato la sua vita semplicemente venendo al mondo. Ho imparato da tempo che il passato non può essere fuggito, non sono nato per essere amato ne per amare. Non sono capace di proteggere, non ho bisogno di farlo, perché per la mia natura demoniaca è irrilevante.

Parlai con voce atona, tranquilla come stessi dicendo la cosa più ovvia del mondo, eppure, ero consapevole del peso che avessero quelle parole. Mi aspettavo che la conversazione morisse là com’era iniziata, come avveniva ogni volta che le nostre discussioni toccavano argomenti particolarmente delicati; Ma quella volta, tua nonna, decise di mettere in gioco le sue carte.

-Non dire cosi, tua madre amava tuo padre, e tu sei il frutto di un’unione profonda. Non è giusto profanarla con le tue parole. Ho capito chi eri dalla prima volta che ho incrociato il tuo sguardo, assomigli molto a Inumaru, ma il tuo portamento, la tua attitudine ai lavori manuali, li hai ereditati da tua madre. Non sapevo fosse morta, mi spiace molto. Tsubaki era una donna fantastica, è un peccato che tu non l’abbia potuta conoscere; ciò non toglie, che non è una tua colpa se ciò è accaduto.
Tutti veniamo al mondo per un motivo, tutti abbiamo uno scopo nella nostra vita, nessuno è insignificante o indegno di esistere.

Da quel giorno, e in quelli avvenire, parlai molto con lei. Le raccontai a grandi linee il mio passato, e lei mi parlò del suo. Del suo rapporto con mio padre e con mia madre. Me la descrisse come una yasha dal carattere fresco e spensierato, e definì il suo amore verso il rampollo dei no Taisho, puro e intenso. Mi raccontò anche della sua convivenza insieme a Miyoga, della piacevole coabitazione con i miei, del loro addio..

Mio padre, le lasciò questa casa e partì con Tsubaki per un nuovo futuro. Rimasero in contatto tramite corrispondenza per diverso tempo, finché, dopo la morte di mia madre, mio padre tagliò i ponti anche con lei, la persona che fra tutte gli ricordava la felicità vissuta con la moglie.
Tua nonna mi ha dato la possibilità di conoscere mia madre e, in un certo senso, anche mio padre.



Ascolto il suo racconto, perdendomi in quegli occhi ambra carichi di significati nascosti, sentimenti veri e sensazioni inespresse. E’ stato bello sentire parlare nuovamente della nonna, e sapere che gli è stata d’aiuto. Rimango ancora in silenzio, ad osservarlo e ad immaginare la nonna che lo punzecchia, che lo “comanda” a bacchetta, che gli svela il mondo e i protagonisti che hanno dato inizio alla sua vita.

-Tu le assomigli molto, avete un carattere molto simile, devi esserne orgogliosa.-
Una frase corta, improvvisa. Una di quelle generalmente dette d’istinto, senza pensarci troppo su, ma che arrivano dritte al cuore. Infatti, quella frase penetra in me fin nel profondo, scaldandomi col suo significato. Per l’ennesima volta in quella giornata, i miei occhi si velano nuovamente di lacrime e cerco rifugio tra le braccia di Sesshomaru.

 È una posizione scomoda, siamo entrambi seduti in posizioni assurde sul letto e stare vicini è difficoltoso, ma non importa. Sento una grande felicità invadermi e al momento, tutto ciò che conta, è sentirlo vicino.

Con gesti precisi e delicati mi fa sedere fra le sue gambe, la coscia destra preme contro la mia schiena sorreggendola, la sinistra si trova sotto le mie, mentre il mio intero fianco destro, è appoggiato al suo busto. Le sue braccia circondano la mia snella figura con una tenerezza infinita di cui, molto probabilmente, lui è inconsapevole ed io, mi stringo maggiormente al suo corpo accarezzando con movimenti ritmici e circolari il suo braccio.

-Mi ero ripromesso di curare tua nonna finché tu non fossi tornata in pianta stabile, consapevole che forse ciò non sarebbe mai accaduto. Venivi spesso a trovarla e io, senza una ragione precisa, evitavo di farmi vedere in quei giorni, benché tua nonna mi avesse più volte mostrato volontà di farci incontrare. Ritenevo la nostra conoscenza una cosa superflua, futile. L’unica cosa che ci legava rendendoci complementari, e allo stesso tempo ci rendeva autonomi e liberi delle proprie vite, era Kaede.
In qualunque altro aspetto noi eravamo opposti.


Credevo non saresti mai tornata a vivere qui. Avevi il tuo lavoro, una vita, una casa ma semmai fossi tornata, io ti avrei ceduto il posto, ti avrei lasciato Kaede. Questa era la mia decisione; ma quando tornasti, non sono riuscito a mantenere il mio proposito. A volte vi osservavo da lontano, ascoltavo le vostre risa e vivevo di riflesso la sua felicità. Lei sapeva che il suo tempo stava per finire, sapeva che ne avresti sofferto e l’unica cosa che mi chiese fu quella di offrirti una spalla se mai ne avessi avuto bisogno. Non sono riuscito ad esaudire la sua richiesta Rin, l’unica cosa che mi avesse mai chiesto.

-E’ per questo che ti sei trasferito qui?
-Non lo so. Non so perché, ma la necessità di venire in questa casa era sempre più forte, forse per il rimorso di non essere stato presente al funerale di tua nonna, forse per la promessa fatta, forse perché, dalla prima volta che ti ho visto ti ho invidiata. Anche a te la vita aveva riservato molte amarezze, ma eri comunque capace di sorridere e di esprimere i tuoi sentimenti senza alcuna paura.  Dopo la morte di Kaede però, il tuo viso era pallido, i tuoi occhi spenti e non vi era più traccia della tua energia.

Quando rimasi ferito come ben sai, non volli tornare a casa con Inuyasha, mi sentivo colpevole e debole. A causa mia, mio nipote aveva rischiato la vita. Avevo bisogno di stare solo, ma tra tutti i posti a mia disposizione, decisi senza dubbi, e senza una ragione precisa, di venire qui. La cosa più illogica e dannatamente utile che abbia mai fatto.
Rin, io non sono capace di amare o proteggere, ma farò del mio meglio per farti tornare ad essere la ragazza felice e spensierata di un tempo, la ragazza che tua nonna ha cresciuto e amato fino all’ultimo.-

Mi perdo in quegli occhi ambra mentre, nella mia mente, risuonano perfette le sue parole. Involontariamente, richiamo alla mente la frase di Inuyasha… “ quando troviamo la persona giusta, facciamo di tutto per renderla felice, offrendole il nostro intero essere”

Un piacevole tepore, all’altezza del petto, inizia a spandersi in tutto il mio corpo e vedo la figura di Sesshomaru avvicinarsi lentamente a me, la presa sul mio corpo farsi più salda. Il suo volto è vicinissimo al mio e avverto il suo respiro sulle mie labbra. Istintivamente socchiudo gli occhi dischiudendo appena le labbra, bramose di un contatto con le sue. Con un piccolo movimento potrei sfiorarle, baciarle, ma sarebbe troppo presto, troppo facile.

Quest’attesa, questa sensazione di bramosia e desiderio, anche lui la prova; lo avverto dal suo respiro lievemente irregolare, dal battito del suo cuore più accelerato del solito. Perfino l’aria sembra pregna di questo sentimento di desiderio e apprensione.

In un istante, un eterno meraviglioso e perfetto istante di attesa, avverto le labbra di Sesshomaru lambire le mie con un gesto delicato. Un bacio rapido, fugace, ma ardente come una scintilla vivace sull’ erba secca, pronta a prender fuoco.










Oooooook sono pronta a schivare i pomodori e qualunque altra cosa volgiate tirarmi contro! So che Sesshomaru è disastrosamente OOC. Già il fatto che abbia parlato lui per più di ¾ di capitolo la dice lunga! Ma è questo il Sesshomaru che si è imposto nella mia mente e che ho riportato in questo aggiornamento. Stranamente sono pure lievemente soddisfatta del capitolo…

Diciamo che spero di essermi salvata con la scena del bacio…ma quello che più premeva il mio interessa era rendere dignitosamente il rapporto avuto con Kaede.

Piccola nota; come molti di voi sapranno la frase "nel bene e nel male nulla accade per caso" non è mia!! ma mi piace così tanto che è inevitabilmente finita in questa ff :P

Altra cosa da sottolineare è che questo capitolo non ha ricevuto, l’ormai solita, correzione di punteggiatura da parte di Kade. Quindi, mi scuso anticipatamente per gli eventuali errori. Ho cercato di fare del mio meglio e vi invito ad evidenziarmi tutte le sviste e/o errori così da poterli correggere : )


Detto questo, è stato un completo disastro o un aggiornamento accettabile? A voi l’ardua sentenza.
Come ben sapete accetto volentieri le critiche e amo conoscere i vostri pareri e le vostre impressioni su ciò che scrivo quindi non fatevi scrupoli e siate crudeli se necessario!


Allura.. come avrete notato nel finale c’è finalmente stato un bacio tra i due…. Ma non potevo lasciarli solo cosi no? Vogliamo qualcosa di più giusto? :P ecco a voi un piccolo spoiler..sperando che gradiate…

“Si stacca da me qualche istante, osservandomi, imprigionandomi coi suoi occhi ancora lievemente socchiusi,dannatamente profondi e magnetici, privi di quella irrazionalità che invece sento propagarsi nella mia mente lasciandomi in balia dell’istinto.

Mi avvicino con le labbra tremanti e incerte alle sue. Le sfioro, timida, per poi assaggiarle. Prima il labbro superiore, curiosa. Poi quello inferiore, più decisa. Per poi lambire la sua bocca con il più desiderato dei baci. Lui risponde ad ogni mio gesto affondando la sua mano tra i miei capelli, facendo si che ogni bacio diventi più intenso, più lungo, più passionale.”

Ovviamente se non volete li faccio stare buonini buonini ancora un po’! :P
Coooooomunque passiamo ai ringraziamenti purtroppo veloci veloci..


KaDe  chiedo anticipatamente perdono per tutti gli orrori di questo capitolo!! come ti ho già detto, questa sera il mio amato Pc dovrà andare a farsi dare una bella aggiustata e non so quando tornerà. Purtroppo nel portatile di mia sore non ho NVU così ho aggiornato oggi... chiedo ancora umilmente perdono!!!!  : (

callistas, ciaoooo!!! No dai non dire cosi! Anzi è un piacere averti sorpresa ancora un avolta! E questo capitolo? Come ti è sembrato? Ci sono state abbastanza cose interessanti? Ne sono state dette di cose, e spero di averle rese in modo adeguato. Non sapevo come impostare il capitolo ma alla fine ho mischiato il racconto con i dialoghi diretti tra Sesshomaru e Kaede ti è piaciuto?? Spero tanto di si!

lua82 eccotiii la mia commentatrice più assidua e dolce! Sai che nel tuo commento hai propri centrato il punto! Sesshomaru non è Kohaku! La sua ira non poteva essere come quella del ragazzo :D sono felice che la sia descrizione ti sia piaciuta e ancora di più che la storia ti appassioni! Mi auguro che questo capitolo sia stato di tuo gradimento e spero che il finale ti abbia fatto scoprire un altro lato di Sesshomaru più.. “dolce” ancora un grazie immenso e un bacione a presto : )

babydgv, ed eccoti accontentata, altri segreti sono stati svelati e pian piano tutti i legami sono stati mostrati spero che anche questo capitolo sia stato di tuo gradimenti e ti ringrazio infinitamente per il commento che mi hai lasciato! Un bacione  e a presto col nuovo aggiornamento : )

Sara_sessho grazie sono felice che lo scorso capitolo ti sia piaciuto! Di questo cosa ne pensi? Abbiamo studiato piu a fondo il tipo di rapporto di Sesshomaru e Kaede e spero che anche qui ci siano stati rivolti interessanti : ) come già detto il prossimo aggiornamento sarà incentrato su Rin e Sesshomaru spero gradirai anche quello :)  kiss e al prox capitolo

roseinblack che bello!! Mi piace stupire le persone! Mi ritengo cosi scontata nelle trame che sapere di riuscire a coinvolgervi e stupirvi mi rende felice : ) anche se forse è una mia pecca nel disseminare bene le varie tessere :P ad ogni modod sono felice che il cap ti sia piaciuto e che sesshomaru non sia scaduto troppo nell’ooc che dire,, spero che anche questo capitoo sia stato di tuo gradimento e attendo il tuo parere su di esso un bacione e alla prossima :) 

LilyProngs, grazieeeeeee un immenso gigantesco stratosferico grazie x i tuoi complimenti! Sono felicissima che la trama della mia storia ti piaccia cosi come il mio stile! Un riconoscimento va anche a Kade che “corregge” la mia punteggiatura : ) (anche se questo cap non ha avuto la sua supervisione..) per quanto riguarda il commento era a dir poco doveroso! Sarebbe stato un peccato non commentare quella shot mi era davvero piaciuta cosi come adoro la tua long! Che non vedo l’ora che aggiorni :P un bacione immensooooo
Ps anche la tua ultima storia su Rin è Sesshomaru era fantastica!!! Spero ne posterai altre XD

piccola tammy, ed eccoti il nuovo capitolo piaciuto??? Sono riuscita ancora a sorprenderti? Spero di si e spero di aver reso onore ai tuoi complimenti! Ora tutte le spiegazioni riguardo Rin e Sesshomaru in relazione al loro passato sono stati svelati e spero che il risultato sia stato piacevole un bacione immenso e al prossimo capitolo : )

achaori, ciaoooo sono felice che lo scorso capitolo ti sia piaciuto!e di questo che ne pensi? Un Sesshomaru troppo loquace?? Però doveva proprio dare delle “spiegazioni” diciamo che ogni tanto anche a lui toccano i discorsi lunghi :P scherzi a parte, spero che anche questo capitolo ti sia piaciuto! Un bacione e al presto col prox aggiornamento J

Isy_264 ciaooo come sempre tu hai centrato il punto cruciale del capitolo ovvero il fatto che Rin non abbia avuto crisi riguardo al sangue che imbrattava lei, lui, il pavimento, l’acqua rosata.. ha notato tutto ma “stranamente” non ha avuto crisi…e si questa è una cosa super importantantissimaaaaa!!! Comunque.. in questo capitolo hai potuto scoprire tutta la storia che li “lega” ti è piaciuta?? Spero davvero di si! Poi.. un grazie particolare  per “l’accertamento” circa l’importanza delle posizioni durante le confessioni o ad esempio le sedute dai psicoanalisi, ammetto in tutta sincerità che questa materia mi ha sempre affascinata e che cerco sempre di racimolare informazioni di questo tipo più per un piacere personale che per altro, io sono una di quelle persone un po’  boh curiose? Mi piace studiare la gente anche senza un fine preciso x il puro gusto di “conoscerle”, sono una di quelle che osserva la gente passare notando se è felice arrabbiata ecc è una specie di gioco che faccio sin da bambina :P ad ogni modo ora sto straparlando la smetto! Spero che anche questo cap ti sia piaciuto un bacioneeeeee


Ed ora, un ringraziamento collettivo a tutti coloro che hanno commentato! Sia commentatori assidui, sia saltuari, sia quelli che hanno commentato una sola volta. Grazie a tutti voi sono arrivata a superare le 100 recensioni! La prima volta che raggiungo e supero questo record! Ed è tutto merito vostro!! GRAZIE!!!!!!!

Ovviamente ringrazio anche tutti coloro che seguono la mia ff anche solo leggendola  e tutti coloro che l’anno messa tra le preferite e/o seguite! XD



Un abbraccio
Mikamey

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Capitolo 19
*** si può dal paradiso cadere all'inferno? ***


Si puo cadere dal paradiso all'inferno?
Piccola nota informativa!
La prima parte del capitolo può essere classificata come lemon! a mio avviso non c'è nulla di troppo spinto, infatti, ho mantenuto il rating arancione; ma mi sono sentita comunque in dovere di informarvi del contenuto dell'aggiornamento! chiunque leggesse e ritenesse il mio giudizio sbagliato non esiti ad evidenziarmi la cosa e provvederò ad aumentare il rating.
Detto questo, auguro una buona lettura a tutti : )



Si stacca da me qualche istante, osservandomi, imprigionandomi coi suoi occhi ancora lievemente socchiusi, dannatamente profondi e magnetici, privi di quella irrazionalità che invece sento propagarsi nella mia mente lasciandomi in balia dell’istinto.

Mi avvicino con le labbra tremanti e incerte alle sue, le sfioro timida per poi assaggiarle. Prima il labbro superiore, curiosa, poi quello inferiore, più decisa; per poi lambire la sua bocca con il più desiderato dei baci. Lui risponde al ogni mio gesto affondando la sua mano tra i miei capelli, facendo si che ogni bacio diventi più intenso, più lungo ,più passionale.

La sua mano sembra ardere sulla mia pelle. Il suo palmo sul collo, il pollice ad accarezzare la mia gota, le dita intrecciate tra la mia chioma corvina, i suoi artigli a solleticare la mia cute. Ogni parte di quel semplice arto riesce ad infondermi un serie infinita di sensazioni, tutte estremamente piacevoli.

In breve inizio a desiderare sempre di più la sua bocca, il suo sapore la sua lingua, ne avverto un vero e proprio bisogno fisico al quale il mio intero essere non riesce a fare a meno. Mi avvicino sempre di più a lui fino a ritrovarmi seduta sulle sue cosce, a esplorare le sue spalle e imprigionare fra le dita quei fili di seta lattea.

L’altra sua mano, ora circonda incandescente il mio fianco, accarezzandolo di tanto in tanto con movimenti lenti, insinuandosi sotto la mia maglietta sfiorando la mia pelle che, recettiva, ne assorbe ogni contatto.

Mi abbandono rapidamente a quelle effusioni inizialmente tenere, ora, divenute ardimentose e passionali, coinvolgenti.
 Le nostre bocche si ricercano voraci, le nostre lingue si intrecciano insaziabili. Le mani avide e curiose esplorano le rispettive pelli accaldate e desiderose di contatti sempre più lunghi, sempre più intimi.

I nostri respiri sono affannati, i nostri animi inquieti, impazienti, bramosi. I nostri cuori pulsanti in sincrono mi fanno sentire viva, partecipe e complice di un momento solo nostro. Adesso siamo uguali; stesso affanno, stesso desiderio, stessi pensieri. Posso vedere distintamente quelle iridi dorate velate di piacere e concupiscenza, le stesse sensazioni che provo io per lui, le stesse che ora ci rendono ansiosi, impazienti, frettolosi.

Iniziamo a svestirci smaniosi di un contatto più intenso, divorati dal desiderio di sfiorare le nostre pelli nude. Eppure, la sua natura altera e compita, fa sembrare quei gesti quasi frettolosi e imperfetti da parte mia, calcolati, scolpiti da una volontà onnisciente e scrupolosa che ne calcola il giusto grado di attenzione e sregolatezza.

Io mi lascio travolgere da lui, dalle sensazioni che mi assalgono, dal piacere che sempre più impertinente, si impossessa di me provocandomi la necessità di un godimento più intenso e concupiscente.

Desidero le sue mani sul mio corpo, che accarezzino la mia pelle, che delineino le mie forme, che si impossessino di loro. Desidero i suoi baci, umidi e voraci, le sue labbra sottili lambire ogni parte di me e desidero procurargli lo stesso piacere che ora attraversa tutta me stessa.

La sensazione che mi avvolge quando bacia il mio collo, quando i suoi capelli solleticano la mia pelle, quando il suo respiro affannato si infrange sul mio corpo accaldato, quando i suoi artigli stuzzicano la mia epidermide, quando le sue mani esperte stimolano il mio intero essere facendomi perdere la ragione, quando il suo corpo si unisce finalmente al mio completandomi, rendendoci un unico essere, arrivando all’estasi del piacere più puro.


Due, tre, quattro. Non so quante volte ci siamo uniti, quante volte i nostri corpi hanno danzato in perfetta sincronia, quante volte ho letto nei suoi occhi l’appagamento, la gioia, il piacere, e quante volte invece mi sono specchiata in essi sentendomi viva… ricordo invece la sua incertezza la prima volta che è entrato in me, la sua bramosia la prima volta che ha lambito il mio corpo con la sua lingua, lo stupore quando l’ho baciato la prima volta.

Per entrambi erano sensazioni nuove, desiderate senza neanche esserne coscienti, eppure, ci siamo amati senza paure, con una naturalezza dettata dall’istinto o forse, come mi piace pensare, dall’amore. Stare tra le braccia di Sesshomaru, sentire il peso del suo corpo sul mio, assaggiare quelle labbra sottili, quella pelle perfetta, esplorare quel corpo forte e muscoloso con le mie mani, è stata la cosa più naturale, intensa e  piacevole che abbia mai fatto nella mia vita.

So che per lui è stato lo stesso. Inizialmente sembrava incerto ma, come nel mio caso, l’istinto, questa capacità innata e atavica in ogni essere vivente, fissata nella nostra natura attraverso l'evoluzione, lo ha guidato nei gesti, nei movimenti, senza l’aiuto dall'esperienza né dall'educazione. È una facoltà che entra in azione senza il concorso della volontà e della riflessione, bastano i sentimenti a darle l’invio, e so che quello che lega me Sesshomaru è amore.

Sono state ore di interminabile dolcezza e passione, lussuria e purezza, dolore e piacere, pulsioni e razionalità.
Un insieme di opposti perfettamente concatenati tra loro per creare la perfezione, come in un tao; l'alternanza di due forze opposte ma complementari, indispensabili l’una all’altra.

Mi perdo in questi pensieri, incapace di prender sonno, seppur sfinita nel corpo. Distendo una mano di fronte al mio viso, osservandone tutte  e cinque le estremità, non trema. Un sorriso compiaciuto, e riposto l’altro al suo posto, sul petto dell’uomo che ho amato e che ha permesso questo piccolo miracolo. Disegno ghirigori e seguo le linee dei muscoli sul corpo di Sesshomaru con la punta delle dita mentre, appoggiata al suo petto, ascolto il forte e cadenzato battito del suo cuore. Non riesco ad allontanarmi, non riesco a frenare le mie mani bramose di quel banale quanto indispensabile contatto.

Mi domando se stia dormendo o se, come me, ha la mente affollata da troppi pensieri e sensazioni per poter lasciare a Morfeo il dominio sulla nostra mente.
Cerco di ricordare il momento in cui tutto è iniziato, la causa scatenante che ci ha liberati da ogni inibizione fino a darci la sfrontatezza di concederci l’uno all’altro senza timori.

Non sono pentita di ciò che è successo, anche se forse il nostro è stato un passo affrettato.
C’erano cosa da chiarire, risposte da ricevere, situazioni da affrontare.
La sua gamba è guarita, potrebbe tornare  da Inuyasha e gli altri in ogni momento…

No, non mi lascerebbe mai sola e non ora che il mio passato sta tornando per impormi la sua presenza, tra poche ore Kohaku arriverà qui e allora io cosa farò? E Sesshomaru? Sarà al mio fianco? Lascerà libero sfogo alla sua ira come ha detto prima?

Non riesco a immaginare nulla di quello che potrebbe accadere alla vista di Kohaku, ne le sue parole, ne i miei comportamenti. Vorrei tanto non aver ricevuto quella telefonata, vorrei non aver sofferto cosi tanto, vorrei fuggire da tutto questo. Non sono in grado di affrontare questa situazione, non ancora , non ora; ma adesso c’è Sesshomaru con me, sarà lui a proteggermi, sarà lui a spazzare via le mie preoccupazioni, le mie paure, i miei problemi.

Non devo temere, Lui non mi abbandonerà, mi porterà con se a casa sua, dove vivremo tranquilli e felici, come nei film, come nelle favole che leggevo da piccola, cancellando il mio passato ed impedendogli di bussare ancora alla mia porta.

 Prima quasi disdegnavo quelle principesse troppo deboli, ma ora... ora credo che non sia umiliante vivere sotto la protezione di qualcuno, sapere di non dover affrontare ne pericoli né paura, perché ci sarà qualcuno al posto nostro ad affrontarle e a renderci felici.

Forse, la soddisfazione che si ha guadagnandosi le cose con le proprie forze, è di pari intensità a quella che si prova ricevendole in dono per amore.

Mi chiedo se lui sia disposto a farlo…Kagome mi ha detto che lui non ama coi gesti eclatanti e le parole dolci ma con i fatti, proteggendo con ogni mezzo le persone a cui tiene, e lui, mi ha dimostrato i suoi sentimenti con la costanza, la diligenza e la passione di chi ama. Si, ne sono sicura, è lui il mio “Principe”.

Un sospiro più profondo, più stanco, e decido di interrompere quel gesto che inizia a darmi assuefazione. Seppur controvoglia, mi volto di spalle poggiando però la mia schiena contro il suo busto e poggio il mio petto sul suo braccio, usandolo come cuscino, e inspirando a pieni polmoni il suo odore mischiato ora al mio.

-Perché hai smesso? Era piacevole
La sua voce arrochita e leggermente impastata dalla stanchezza, accarezza suadente il mio udito, mentre lui si rigira verso me abbracciandomi e stringendomi a se in modo da far aderire il suo corpo al mio.

-Pensavo stessi dormendo.
-No….
-Troppi pensieri?-
Ribatto divertita per la sua rinata “loquacità”, sembra nuovamente serio, benché il suo tono sia tinto da una nota di tenerezza.
-Forse…

Mi stringe maggiormente a se affondando il suo viso tra i miei capelli, nell’incavo del collo, inspirando a pieni polmoni il mio profumo prima di proseguire in quello che avverto come un  discorso difficile e forse doloroso. Ho imparato fin troppo bene che il suo temporeggiare è sempre un cattivo segno, e lui in questo momento sta centellinando le parole per trovare quelle più giuste da usare e la disposizione con cui pronunciarle.

So che molto probabilmente mi pentirò di questo mio gesto, ma seppur incerta mi volto verso di lui, per incontrare il suo sguardo non più illuminato, ma lievemente spento, carico di un sentimento che non riesco a decifrare. L’unica cosa di cui sono certa è che non si tratta di niente di buono.

-Rin, io domani…
-Domani te ne andrai, vero? Portami con te! Portami al tuo podere, da Inuyasha e Kagome, da Taka e Sumire, fammi vedere i tuoi frutteti e i campi e..-

 Interrompo brusca le sue parole prima che queste rischino di ferirmi confessandogli le mie “intenzioni”, ma questa volta, è lui ad interrompere il mio discorso. 
-No, no Rin.

Lo dice con quel suo tono serio , perentorio puntando le sue iridi fredde e taglienti su di me.
 Come può farmi questo? come può abbandonarmi proprio ora? Dopo quello che abbiamo passato, dopo questa nottata… con qual coraggio mi rinnega cosi? Sono dunque stata solo un passatempo? Un gioco ormai troppo oneroso?

Sento la rabbia e la delusione crescere in me, mentre nella mia mente, rimbombano senza sosta quei “no”. Due semplici lettere che riescono a frantumare tutto ciò che avevo sognato, quell’appiglio che mi ero creata. Come una roccia instabile sulla cima di un burrone, un po’ più di peso e ti lascia andare giù, inesorabilmente, inevitabilmente, colpendoti a sua volta con quella che prima era la tua speranza

-No cosa?
Rispondo dura, ferita, affrontando con odio quelle iridi dorate che percepisco per la prima volta spietate. Si riferisce al fatto di non partire o al non portarmi via con se? Un monito ozioso, ma che la mia mente si rifiuta di ignorare benché il suo sguardo, troppo deciso e freddo, non lascia intravedere un barlume di esitazione o di errore alla mia intuizione.
-No non ti porterò via con me.

Quel tono dannatamente distaccato, perentorio e calmo lacera il mio cuore senza tentennamenti, senza un minimo di pietà. Mi allontano sdegnata e ferita da lui liberandomi bruscamene dal suo abbraccio. Con quale coraggio ha potuto emette quella sentenza senza un minimo di turbamento? E come osa guardarmi ora con occhi carichi di accettazione e…delusione? Sono io quella delusa dal suo comportamento, sono io quella ferita!

-Benissimo, vattene.
Adesso è il mio turno di essere decisa, non ho intenzione di elemosinare la sua presenza ne tantomeno riuscirei a sopportarla in questo momento.

Lui continua scrutare indagatore il mio volto, immobile, imperscrutabile. Cosa si aspettava? Che gli saltassi al collo euforica? Non ho idea di cosa gli passi per la mente e al momento non ho nessuna intenzione di preoccuparmene. D’ora in avanti penserò solo a me stessa. Che sciocca sono stata, pensare alle favole, ai principi, ai lieto fine.. questa non è una sciocca fiaba per bambini, questa è la vita reale e per la seconda volta, mi ritrovo faccia a faccia con lei.

Sono stata debole, ingenua, ma come con Kohaku questa sofferenza mi è stata utile per capire che posso contare solo e solamente su me stessa, come mi aveva insegnato la nonna, come ho sempre fatto fino alla sua scomparsa.

-È  questo che vuoi?
-Si è questo che voglio, prendi le tue cose ed esci da questa casa.

Sono in piedi, di lato al letto, coperta solo da un lenzuolo ad osservarlo andar via. Per la prima volta il suo sguardo è chino, solo per un momento, solo per un istante, la sua indole fiera è stata sottomessa.

Ho l’impulso di domandargli il perché di quella sua decisione, il perché del suo rifiuto. Aveva promesso di proteggermi, di rendermi felice, c’èra la determinazione e la sincerità nei suoi occhi; allora perché adesso ha deciso di tirarsi indietro? Perché si è rifiutato di salvarmi?

Si riveste velocemente indossando il minimo indispensabile per poi recarsi all’uscita in religioso silenzio, un attimo prima di sparire dietro la porta mi indirizza un ultimo sguardo. Spento, deluso, dispiaciuto, lo stesso di quando mi ha confessato di aver fallito nei confronti della nonna.

Ora ha fallito anche con me.

Mi getto pesantemente sul letto. Abbandonandomi alle lacrime, dapprima soffocando i singhiozzi, poi fremendo senza costrizioni su quel giaciglio che fino a poco prima era stato testimone di ben altri tremiti fino ad addormentarmi, esausta, debole, vuota.











Fineeeeeeeeeee ok non uccidetemi vi prego! È hai fini della storia che ho dovuto far litigare questi due!!! La mia mente bacata ha le sue teorie purtroppo ed è praticamente impossibile ignorarle quando si impongono con forza.
Chiedo umilmente perdono per il capitolo!! Spero non sia stato un completo disastro. Questo, che potrei classificare come una… lemon? Voleva essere la descrizione del loro amore la sua consolidazione, ma non sono sicura del risultato.. questo genere mi piace, ma purtroppo, non lo so padroneggiare adeguatamente…

 Mi scuso anche per il ritardo nell’aggiornamento ma è nuovamente periodo di esami e io sto fondendo. Oggi piccola  pausa per postare e informarvi che tenterò di aggiornare in tempi decenti ma non posso promettere nulla
Nel frattempo vi lascio uno spoiler


“Stringo le mani a pugno chinando il viso verso il basso e chiudendo gli occhi il più forte possibile. Cerco di scacciare dalla mia mente quei pensieri, la mia immagine riflessa, la mia volontà di vivere che ancora una volta mi vuole lasciare.

Sento gli occhi pizzicare di lacrime e tento di ricacciarle, ma poi, mi arrendo  a quello sconforto schiudendo gli occhi per permettere a quelle stille salate di dolore di solcare il mio viso; ma ciò, non avviene.

 Sotto di me, sul pavimento s’impone davanti alla mia vista l’asciugamano col quale ho tamponato le mani di Sesshomaru, ieri, prima di lavarle. E’ sporco di sangue, del suo sangue, lo stesso che ha tinto di rosso le mie dita, le mie mani, il pavimento. Lo stesso che invece di catalizzare la mia attenzione sullo sporco ha fatto si che mi preoccupassi solo delle ferite che lo hanno prodotto.

Ripenso al pavimento della mia camera ancora macchiato da quel liquido vermiglio ormai rappreso, perché non mi sono preoccupata di lavarlo? Perché l’asciugamano è qui e non  nella cesta del bucato? Perché non sono andata nel panico quando il sangue ha sporcato anche me?”


Allora vi ho incuriositi?? Diciamo che Rin ha subito parecchi cambiamenti dalla venuta di Sesshomaru ma ancora non ne era consapevole… era a dir poco doveroso renderla cosciente dei ciò!

Mi sento in dovere di sottolineare che questo capitolo non ha avuto la supervisione di  Kade, quindi gli eventuali Orrori non sono una sua mancanza, ma un mio difetto!!! se mi renderete conscia degli eventuali sbagli compiuti, provvederò a correggerli.


Ora passiamo al mio angolino preferito.. i ringraziamenti, purtroppo assurdamente e vergognosamente brevi! Mi spiace, sapete che adoro questo angolo ma ho davvero troppo poco tempo da dedicargli..

LilyProngs, ti ringrazio infinitamente x i complimenti e sono a dir poco onorata che il capitolo ti sia piaciuto! Spero che questo non ti abbia deluso io x le lemon  non sono praticamente portata ho provato a cimentarmi piu volte ma i risultati sono sempre disastrosi :P spero che comunque questo capitolo sia stato almeno un po’ di tuo gradimento! Baciii

lua82, ecco la mia dose di autostima preferita! Sai che adoro i tuoi commenti e sono sempre più lusingata dalle tue attenzioni! Mi auguro con tutto il cuore che questo capitolo non sia stato un completo disastro, io ho cercato di fare del mio meglio, ovviamente mi aspetto le tue più sincere impressioni! Un bacioneee alla prossima

babydgv, e si questo bacio era atteso da tanto! E in questo capitolo.. sono andati molto oltre, come gia detto questo genere nn è il mio forte e spero di aver reso discretamente la situazione, fammi sapere cosa ne pensi critiche e aiuti sono sempre ben accetti : ) kiss

sara_sessho, sono felice che lo scorso capitolo ti sia piaciuto e di questo che ne pensi??? Ti ho delusa? Ti è piaciuto? Spero di poter leggere le tue impressioni xkè sinceramente le lemon non sono esattamente il mio forte… mi auguro di non averti deluso e che il capitolo sia risultato vagamente coinvolgente! Un bacio a presto

achaori, grazie! Le tue parole mi hanno fatto spuntare il sorriso! Se il bacio ti è piaciuto come ti è sembrato questo capitolo??? Ho tentato di renderlo il più “coinvolgente” possibile e spero con tutto il cuore che non sia venuto troppo male…  un bacione a presto : )

KaDe, ciaoooooooo anche questo capitolo è stato postato senza la tua supervisione e ti chiedo scusa in anticipo per gli orrori che vi riscontrerai! Me ha cercato di fare de suo meglio -.-" ad ogni modo spero che il cap ti sia piaciuto e ovviamente aspetto un tuo commento baciiii : )

piccola tammy, è per me un onore sapere di avere una fedele seguace : ) scherzi a parte sono felice che lo scorso cap ti sia piaciuto e spero che questo non ti abbia delusa ovviamente voglio sapere il tuo parere!!!! Baci a presto

stella93mer, ciao! Me onorata per le tue parole! Sapere di averti coinvolta in una storia il cui paring non è il preferito mi riempie di orgoglio! Ti ringrazio infinitamente per i complimenti e spero che questo capitolo sia stato all’altezza delle tue aspettative! Ovviamente sarò felice di leggere le tue impressioni circa questo aggiornamento belle o brutte che siano  : ) un immenso bacione a presto spero

Isy_264, e si anni ed anni di esperienza l’anno fatta diventare molto saggia e paziente! :) sono felice che la scena del bacio sia piaciuta anche a te e spero che questo capitolo non sia stato un completo disastro! X quanto riguarda la psicologia è una scienza che mi ha sempre affascinata e anche io come te presto molta attenzione anche alle strette di mano a mio avviso sono ,assieme allo sguardo, il primo impatto con la persona la prima indagine su di essa, in base alla stretta si capisce parte del suo carattere, in base allo sguardo si capisce il resto! Questo ovviamente a mio avviso!!!  Fammi sapere cosa pensi di questo aggiornamento mi raccomando un bacioneeeeee

callistas, credo di averti accontentata in questo capitolo anche se purtroppo sesshoamru nudo se l’è goduto solo Rin… che dire spero di avervi coinvolti in questa specie di lemon volevo fosse una cosa coinvolgente ma non troppo lussuriosa, semplice ma profonda.. insomma che lasciasse un segmno.. spero di aver sfiorato questi mieie propositi e di non aver deluso le vostre aspettative. Un immenso bacio e al prossimo capitolo

sesshy94, ciau!!! Grazie per i commenti mi hanno fatto molto piacere! Sono onorata che la mia storia ti piaccia e spero che anche questo capitolo sia stato di tuo gradimento, mi auguro di poter leggere le tue impressioni su di esso un bacione e grazie ancora : )

roseinblack, ciau!! Grazie infinite per la dritta provvederò a correggere l’errore! Ovviamente ti ringrazio infinitamente anche per il commento e i complimenti! Spero che questo capitolo sia stato di tuo gradimento! I nostri protagonisti sono andati ben oltre il bacio e spero di aver reso discretamente le loro sensazioni. Un immenso grazie e un bacioooooo a presto


Infine, vorrei ringraziare le 28 persone che hanno messo la ff tra le preferite, le 21 che l’hanno aggiunta alle seguite, e ovviamente tutti coloro che leggono con l’invito, se vogliono e possono,  di lasciare un segno del loro passaggio

Un abbraccio
Mikamey

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Capitolo 20
*** Prese di coscienza ***


21 prese di coscienza



Una sensazioni fastidiosa, quasi dolorosa, avvolge il mio intero corpo senza lasciarmi via di scampo. Freddo. Sento freddo, il mio intero copro è straziato da un gelo spietato, impietoso.

Apro stancamente gli occhi, osservando il chiarore del giorno trapelare dalla finestra. Mi accuccio maggiormente a me stessa notando lo strano ingarbugliamento del lenzuolo attorno al mio corpo,quasi mi impedisce i movimenti, eppure, non riesce a proteggere la mia pelle da questa frescura fin troppo rigida per la stagione.

Con non poca fatica riesco a liberarmi da quella morsa tirando via le lenzuola e disfacendo inevitabilmente tutto i letto.
Indosso, apatica, una maglia e un paio di pantaloncini, proteggendomi con le braccia il corpo ancora infreddolito. I ricordi della sera prima, nitidi e dolorosi, ritornano nella mia mente per tormentarmi.

Quegli occhi feriti, la figura di Sesshomaru di spalle che si allontana lentamente, quell’assurda e incontrollabile sensazione di aver sbagliato tutto che s’impone nuovamente a straziare la mia anima. Oggi, non è proprio giornata.

Osservo la biancheria del letto tutta spiegazzata, arrotolata sul pavimento. Anche un cuscino giace inerme accanto a me, ma la cosa non mi turba, anzi. Dopo un’ultima occhiata alle condizioni della camera ancora in disordine, ancora non arieggiata, ancora priva di luce, lo calpesto senza remore per dirigermi nella stanza adiacente, non ho voglia di raccoglierlo.

Arrivata in cucina, mi verso un bicchiere d’acqua riempiendo il bicchiere fin quasi l’orlo, per poi berne solo la metà e osservare il restante liquido muoversi ad ogni mio gesto.
Un’azione inutile, che ripeto metodicamente senza un perché, solo per osservare il liquido cristallino infrangersi contro le pareti fino ad acquietarsi.

Ad un movimento più brusco degli altri, qualche goccia sfugge al contenitore ricadendo sul pavimento.
Le osservo, quasi mi aspettassi un loro movimento, come se con la forza del mio sguardo riuscissi a farle sparire, cosa che ovviamente non avviene.

Resto incerta per qualche minuto se asciugare o no quelle piccole gocce, poi, afferrando un canovaccio a caso, le faccio svanire velocemente per poi riporre il tovagliolo al suo posto.

Dopo aver compiuto quel semplice gesto rimango interdetta da osservare quel lembo di stoffa sul lavello, quel canovaccio che io stessa ho poggiato con ben poca delicatezza sul piano immacolato della cucina, immacolato fino a pochi istanti fa, prima che lo inquinassi col mio gesto. Eppure,  sono stata io stessa  a farlo con una naturalezza e superficialità inaudita.

Non avrei dovuto comportarmi a quel modo, dovevo piegarlo e riporlo nella cesta del bucato, ormai è inservibile, è sporco, ha toccato il pavimento; ma io l’ho appoggiato lì, sul lavello, un po’ accartocciato senza curami della mia mancanza di igiene ed ordine. La cosa che più sconvolgente  però non è  tanto ciò che ho fatto quanto la mancanza di fastidio per quel gesto  che fino a qualche giorno prima sarebbe stato inconcepibile per me.

Io ora dovrei andare in camera da letto ad aprire le finestre per far cambiare aria, dovrei mettere a lavare le lenzuola, passare l’aspirapolvere, cambiare il cuscino…

Ancora non ho nemmeno sciacquato il viso, non ho fatto la doccia ne pettinato i capelli. Da quando mi sono alzata non ho fatto niente, non ho voglia di far niente.

Senza una motivazione apparente mi dirigo lentamente alla porta di casa, senza aprirla, accostandomi delicatamente ad essa ed acuendo i miei sensi alla ricerca di qualcosa, o meglio, di qualcuno. Non avverto la presenza di Sesshomaru, il suo odore è ancora presente ma molto lieve, dall’appartamento accanto non proviene nessun rumore, di sicuro se ne è già andato.

Una spiacevole sensazione di oppressione si impossessa del mio cuore appesantendo la mia anima. I rimorsi e il pentimento circa quello che è successo ieri, si ripresentano impietosi a tormentarmi. L’unica pausa è stata la dormita.

Situazione alquanto ironica, prima non riuscivo a chiudere occhio senza una ragione precisa, stanotte invece, ho dormito pur sapendo che la mia vita sta andando a rotoli. Sesshomaru mi ha lasciata e Kohaku tornerà a bussare alla mia porta, ed io, ho riposato come niente fosse, un sonno senza sogni ne incubi, vuoto.

Mi dirigo stancamente in bagno osservando al mia immagine riflessa allo specchio, il viso stanco, gli occhi leggermente gonfi ancora segnati dal breve risveglio, i capelli arruffati… sembro un rudere, un edificio fatiscente e decadente. Sembro tornata a mesi fa, alla morte della nonna, quando l’apatia si era impossessata di me.

Stringo le mani a pugno chinando il viso verso il basso e chiudendo gli occhi il più forte possibile. Cerco di scacciare dalla mia mente quei pensieri, la mia immagine riflessa, la mia volontà di vivere che ancora una volta mi vuole lasciare.

Sento gli occhi pizzicare di lacrime e tento di ricacciarle, ma poi, mi arrendo  a quello sconforto schiudendo gli occhi per permettere a quelle stille salate  di dolore di solcare il mio viso, ma ciò non avviene.

 Sotto di me, sul pavimento s’impone davanti alla mia vista l’asciugamano col quale ho tamponato le mani di Sesshomaru ieri, prima di lavarle. E’ sporco di sangue, del suo sangue, lo stesso che ha tinto di rosso le mie dita le mie mani, il pavimento. Lo stesso che invece di catalizzare la mia attenzione sullo sporco ha fatto si che mi preoccupassi solo delle ferite che lo hanno prodotto.

Ripenso al pavimento della mia camera ancora macchiato da quel liquido vermiglio ormai rappreso, perché non mi sono preoccupata di lavarlo? Perché l’asciugamano è qui e non  nella cesta del bucato? Perché non sono andata nel panico quando il sangue ha sporcato anche me?

Distendo una mano di fronte a me osservandone le estremità, non trema. Perché?? Perché non trema, dovrebbe, anzi dovrei essere nel panico, il mio respiro dovrebbe essere accelerato, la mia testa confusa, il mio corpo scosso da spasmi e le mani dovrebbero avere quel maledettissimo tremore che mi ha accompagnata fino ad ora, fino a questa notte. Ma non è cosi, il mio cuore è calmo cosi come il mio respiro, e le miei mani, sono ferme e sicure.

Ho odiato quei tremiti con tutta me stessa, eppure, ora che non ci sono più li voglio, mi sento quasi spoglia senza di essi. E’ come se ormai non potessi farne a meno, come fossero diventati parte integrante di me, una parte non voluta ma ormai indispensabile per l’accettazione con la quale ho permesso che si radicassero in me. Perché diamine non mi stanno tremando le mani? Dovrebbero.. loro.. loro dovrebbero tremare..

Spietate e pungenti ritornano alla mente le parole di Sesshomaru, la nostra conversazione. Lui voleva che tornassi ad essere la ragazza forte di un tempo e io, invece, mi stavo abbandonando nuovamente al nichilismo, senza rendermene conto, senza un perché, anzi non ho mai abbandonato quello stato di fragilità .

Lui era la differenza, il mio appiglio, la figura che mi donava di riflesso la sua forza; ma io per tornare ad essere la ragazza che rendeva fiera mia nonna, devo essere indipendente e forte a prescindere da chi ho accanto. Io stavo cambiando, lui mi stava cambiando, ma cocciuta volevo rimanere nel mio rifugio. Mi sono ostinata a mantenere la mia fragilità con l’egoismo.
 La vita è una maestra severa ma io sto commettendo ripetutamente lo stesso errore, quante volte ancora dovrà punirmi per farmi capire la lezione?

Non mi lascerò abbattere, non permetterò tutto questo, non di nuovo. Se Kaede mi vedesse in questo momento sarebbe molto delusa da me, così come lo è stato Sesshomaru. Io non avrei dovuto chiedergli di portarmi via, è stata una richiesta da vigliacchi, è dunque questo ciò che mi sono ridotta ad essere? Una codarda pusillanime? Una donna priva di volontà e coraggio? Io devo affrontare i problemi cosi come la nonna mi ha insegnato a fare, cosi come lui mi ha ricordato di fare.

Io devo essere autonoma, perchè non vivo in una favola, non sono una principessa, e non ho bisogno di dipendere da nessuno. Se voglio qualcosa devo conquistarla, meritarla, solo allora potrò definirmi con orgoglio Rin Main, la ragazza che da bambina ha superato la perdita dei suoi genitori, che ha conquistato con la sua determinazione mete a molti recluse, la stessa che ha “torturato” un demone di ghiaccio guadagnandosi il suo rispetto.


Mi spoglio velocemente per concedermi una doccia fresca, rivitalizzante, per spazzare via tutto quel tepore rubato che ormai non ha senso trattenere. Sciacquo via la mia personalità deformata, la mia apatia, la vita che non mi appartiene per lasciare posto alla mia nuova pelle, quella dura e coriacea capace di proteggersi da sola, quella che si nascondeva, coperta dal quel velo di fragilità che io stessa le avevo imposto.

Linda e profumata, inizio a rassettare la casa, metto a lavare la biancheria sporca, lavo il pavimento, rifaccio il letto. Gesti che ho compiuto metodicamente e meticolosamente negli ultimi tempi invasa dall’ansia, ma che oggi mi sembrano nuovi, meno gravosi, meno importanti. L’unico scopo di questa pulizia, è data dal mantenere la casa in condizioni normali e non per sfogarmi o per la paura di contrarre chissà quale malattia se non disinfetto tutto.

È così strano rendersi conto di essere cambiati ma non avere il coraggio di ammetterlo a se stessi, io ho superato la morte della nonna, ho superato lo shock di Kohaku eppure ancora non volevo affrontare la vita… mi domando il perché di tutto questo, della mia cecità, delle mie paure. Domande alle quali non so rispondere e alle quali, molto probabilmente, non troverò mai risposta; Ma ora non conta, ora che gli occhi sono aperti, ora che vedo, ora che so cosa fare, devo solo agire.

Lo squillo del telefono interrompe i miei pensieri. Non ne vengo infastidita, il silenzio di questa casa iniziava a mettermi in soggezione, eppure, stregata da quel suono mi rifiuto volontariamente di rispondere. Forse per timore, forse per lasciare che la casa sia ancora invasa da quel sonoro trillo, forse semplicemente per noia.

 Aspetto paziente l’innesco della segreteria ascoltando la mia voce che incita il diretto interessato a lasciare un messaggio in quanto, al momento, non sono in grado di rispondere personalmente alla sua telefonata.

Mille opzioni si contendono la supremazia nella mia mente. Potrebbe essere Kohaku, potrebbe voler disdire il nostro incontro o fissare un’ora precisa….potrebbe essere Kagome, per sapere come sono andate le cose con Sesshomaru o accusarmi per come l’ho cacciato.. potrebbe essere lui stesso, Sesshomaru, a chiamare.. ma quale motivo avrebbe?

Occorrono pochi secondi affinchè tutti i miei moniti trovino risposta, è Kagome, esordisce con un semplice”ciao” ma il suo tono è un misto di preoccupazione frustrazione, imbarazzo.

Prendo posto vicino all’apparecchio senza però rispondere alla telefonata, molto probabilmente Sesshomaru deve essere già tornato da loro.. chissà se gli ha spiegato il motivo del suo ritorno,se è arrabbiato, non potrei mai affrontare le sue domande o magari accuse senza rischiare di ferirla o di ferire me stessa in una conversazione diretta con lei.

-Ciao.. sono Kagome, ecco io, io volevo solo dirti che Sesshomaru è venuto qui. Io ti voglio chiedere scusa da parte sua Rin, lui.. lui ha dei modi bruschi lo sai, molto probabilmente ti ha ferita.. lui, mi ha raccontato del vostro litigio... bè più o meno, ha farfugliato cose più che altro insensate anche se lui non ne dice mai ma… ho capito che avete litigato e lo hai mandato via  ed ecco, io non voglio difenderlo ma.. lo conosci ha un carattere particolare. Molto probabilmente in questo momento ci starai odiando e non ti biasimo credimi, non so cosa è successo ha detto solo che è tutta colpa sua e… insomma  Rin lui, lui non ti ha abbandonata, lui ti ama. Anche lui sta soffrendo. È tornato a casa come una furia, non lo avevo mai visto in uno stato cosi.. instabile.. sembrava una belva in gabbia, era in preda all’ira  e allo smarrimento. Solo dopo aver devastato un intero terreno è riuscito a parlare. Rin, non voleva lasciarti, voleva essere con te per starti accanto, pensava di essere riuscito a farti ritrovare la fiducia in te stessa, ma si è reso conto di averti fatta diventare più debole.. io, non ho capito il senso delle sue parole ma, Rin io credo, anzi no sono certa che una volta trovata la calma e messo da parte l’orgoglio tornerà da te, per favore non scacciarlo, dagli la possibilità di spiegarsi, è innamorato Rin, qualunque cosa abbia fatto anche se può apparire crudele lo ha fatto pensando a te.
Io.. io non so che dire io.. mi dispiace ecco… solo.. chiamami ok? Anche se non torna solo, solo per parlare…ciao.

Ascolto interdetta quel lungo messaggio, la voce di Kagome era così dolorosa per me, il suo tono era palesemente sofferente e preoccupato, il discorso così sconnesso, come se non sapesse neanche lei cosa dire. Frasi accozzate le une alle altre per creare qualcosa che assomigliasse ad un discorso..voce tremolante e incerta.Una confessione, una scusa, non so neanche io definire questo suo gesto. Mi sento in colpa per non aver alzato la cornetta per cercare di rassicurarla, ma cosa le avrei potuto dire? Mi sento cosi sciocca.

Ancora una volta quella sgradevole sensazione di errore si impossessa di me, questa situazione è nata per colpa mia. Il mio dolore, quello di Sesshomaru e della sua famiglia è nato per colpa mia, della mia irruenza. Avrei dovuto lasciarlo parlare, avrei dovuto fidarmi del suo sguardo sofferente invece di cacciarlo.

Ma ormai è tardi per piangere sul latte versato. Nessun problema è insormontabile se lo si affronta col giusto metodo, la nonna lo diceva sempre.. “se si pensa contemporaneamente a tutti i problemi che ci assillano verremo schiacciati dal loro peso, ma se li affrontiamo uno alla volta con la giusta dose di calma e determinazione allora li supereremo senza subirne il danno.”

Alquanto ottimistica come prospettiva ma è l’unica alla quale mi voglio affidare, prima affronterò i miei demoni del passato poi, chiarirò con Sesshomaru, non so ancora se riusciremo a fidarci l’uno dell’altro eppure ho il bisogno di chiarire con lui qualunque sia l’esito del mio gesto.

 Rinvigorita dai miei stessi pensieri non appena avverto il rumore di una macchina nel vialetto mi dirigo alla finestra per spiare l’identità del visitatore, sono quasi del tutto certa che si tratti di Kohaku ma una piccola parte di me spera sia Sesshomaru.

Ad essere sincera non so se lo voglio al mio fianco, vorrei risolvere la questione da sola anche se non poso negare che il nervosismo inizia crescere sempre più.
Osservo la macchina parcheggiare e ,dopo alcuni istanti, per me interminabili, lo sportello del guidatore viene aperto con non poche incertezze e finalmente lo vedo, Kohaku.

Sembra smunto, trasandato, e dai suoi gesti si capisce perfettamente che è agitato almeno quanto me. Lo vedo torturasi le dita prima di chiudere la vettura e lanciare uno sguardo verso la finestra, non so se mi abbia vista o meno ma non appena avverto il rumore dei suoi passi avvicinarsi faccio un respiro profondo e mi dirigo alla porta aprendola appena un istante prima che lui suoni.

-Ciao, Rin.













Oooooooooook se avete meditato vendetta o la mia morte ne avete tutti i diritti!!!! So che il capitolo è orribile e me ne scuso infinitamente per non parlare del ritardo con cui ho aggiornato!! Purtroppo i miei piani sono stati stravolti  e il tempo di scrivere è svanito nel nulla! Chi ha il mio contatto sa che sono sparita anche da msn il problema è che hanno anticipato un dei 2  esami di quasi 15 giorni!!!!!!! quindi…ho dovuto sgobbare giorno e notte per poterlo sostenere se a qualcuno interessa ho preso 27 in un esame e 30 nell’altro.. posso ritenermi abbastanza soddisfatta credo :P

Comunque… basta parlare di argomenti che non vi interessano e passiamo al capitolo.. che dire… non so nemmeno io come definirlo, in un certo senso è di transizione ma ha comunque le sue parti importanti come la presa di coscienza di Rin circa la sua “fragilità ostentata”. In più è stato spiegato il rifiuto da parte di Sesshomaru di portare Rin con se, lui non vuole che lei dipenda da nessun altro se non se stessa! ovviamente lui è stato troppo brusco  e lei troppo irruenta.. ma.. serviva cosi.

Per quanto riguarda il prossimo capitolo non posso darvi un vero e  proprio spoiler in quanto non ho scritto il capitolo ma… Rin e Kohaku si chiariranno  e poi la nostra protagonista prenderà decisioni importanti per la sua vita.
Questa volta credo che siamo davvero vicini alla fine, ormai siamo agli sgoccioli. sigh un po' mi spiace mi sono davero affezionata a questa ff.

Che dire ancora se non che mi scuso infinitamente con voi lettori?
Perdonoooooooooooooo




Ed ora passiamo ai ringraziamenti del capitolo precedente

piccola tammy ecco qui il nuovo capitolo…un po’ deludente vero?? Sinceramente non ne sono minimamente soddisfatta e me ne scuso infinitamente come d'altronde chiedo perdono per il ritardo con cui ho aggiornato! Prometto che farò del mio meglio per la stesura del prossimo capitolo! Baciiiiiii

LilyProngs, ottima osservatrice! Come hai potuto notare i tuoi dubbi erano fondati! Cereto tu hai saputo in anticipo alcune cosette.. :P che dire… trovo questo capitolo orripilante ma ho aggiornato ugualmente sia perché è passato davvero troppo tempo dall’ultimo capitolo postato sia perché… boh in realtà non so perché ho postato questo orrore ma l’ho fatto :/ spero continuerai a seguire la storia baciiiiiiiii

babydgv, ti ringrazio infinitamente per i complimenti sulo capitolo precedente… che dire.. temo di aver deluso un po’ le aspettative di tutti con questo aggiornamento ma se non altro sono state svelate le motivazioni di Sesshomaru e Rin ha una nuova consapevolezza di se spero di poer leggere le tue critiche anche su questo capitolo kiss

roseinblack spero che con le motivazioni sul comportamento di Sesshomaru il tuo odio sia diminuito :P certo considerando la bruttezza di questo capitolo non ti biasimo se al posto di diminuire è aumentato :P che dire… Sesshomaru aveva i suoi buoni motivi solo.. ha un modo un po’ particolare di metterli in atto…

lua82, hai fatto centro! Sesshomaru vuole che Rin sia consapevole della sua forza, vuole che se la sbrighi da sola per rendersi conto delle sue capacità, in tutta sincerità lui voleva rimanerle accanto cioè stare al suo fianco durante l’incontro con kohaku ma quando lei gli ha chiesto di portarla via x fuggire i suoi problemi si è reso conto che lui la stava indebolendo e non rafforzando e da qui sono nati i problemi… spero che questo capitolo sia stato quantomeno leggibile, chiedo ancora perdono per il ritardo e il contenuto inaccettabile dell’aggiornamento.. baciii

Vale728, ti ringrazio infinitamente per aver commentato e per tutti i complimenti! Sono onorata da una tale gentilezza! Che dire… questo capitolo non è proprio il massimo e me ne scuso spero comunque di aver spiegato alcune situazioni rimaste in sospeso, oer quel che riguarda la sorte di kohaku.. diciamo che Rin non sarà un angioletto ma lo ferirà più che altro a parole e sesshoamru.. bè forse lo ferirà fisicamente ma più per sfogarsi che per ridurlo in fin di vita :P spero di poter leggere le tue impressioni e congetture sul prossimo cap baciiii

sara_sessho, ciau! Alluuur diciamo che le cose non si sono aggiustate del tutto ma le intenzioni dei protagonisti sono chiare! Per quanto riguarda il finale del precedente capitolo anche io mi sono odiata ma.. serviva.. bisogna che piova per vedere l’arcobaleno : )

sesshy94 l’idea del rosario mi piace davvero tuttavia questa volta il nostro demone non se lo merita, aveva i suoi motivi diciamo che Rin non gli ha lasciato il tempo di esporre i suoi piani e lui è troppo brusco nei modi… ad ogni modo come hai potuto intuire il suo voleva essere un gesto a fin di bene.

achaori, allura… di sicuro loro staranno insieme anche se io pensavo di far trasferire Rin da Sesshomaru e non il contrario.. ovviamente non demoliranno la casa di nonna Kaede! Poi per quanto riguarda il litigio,… si si sono fraintesi ma avranno modo di chiarirsi ovviamente! Tutto a suo tempo : ) grazie infinitamente x i complimenti e scusa x questo orrendo capitolo! Baciiii

callistas, purtroppo l’aggiornamento ha ritardato parecchio : ( e ancora Rin non ha affronta tao kohaku ma si è resa conto di parecchie cosette e anche voi lettori  avete avuto molti chiarimenti.. come hai potuto notare Sesshomaru non ha voluto portare via Rn proprio per mantenere quella famosa promessa! Kaede no ha cresciuto una ragazza debole! Ma una donna forte Rin aveva bisogno di ricordarselo… spero con tutto il cuore che questo capitolo sia stati minimamente leggile… spero di fare meglio mooooolto meglio nel prossimo baciiiii



Ringrazio di cuore anche tutti coloro che mi seguono in silenzio e che apprezzano la mia ff

Un abbraccio
Mikamey

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Capitolo 21
*** Si perdona ma non si dimentica ***


si perdona ma non si dimentica





-Ciao, Rin
Non ricordavo la voce di Kohaku cosi.. roca e strana. Mi prendo qualche secondo di tempo per osservarlo, sembra cambiato. E’ leggermente pallido, trasandato,ha gli occhi spenti e una strana soggezione nei miei confronti. Bè strana forse è il termine meno adatto per definirla, infondo, è del tutto giustificata come reazione nei miei confronti. Solo.. durante le telefonate sembrava cosi sicuro, cosi bisognoso di “parlare”; ora invece sembra si stia maledicendo per questa sua brillante idea.
   
Non saprei definire i miei sentimenti in questo momento. Da un lato sono quasi felice di questa sua difficoltà, un po’ per puro piacere personale, un po’ perché non sono l’unica ad essere ad disagio per la situazione. Credevo che ritrovarmelo faccia a faccia mi avrebbe mandata nel panico, o quantomeno avrebbe accresciuto la mia ansia e invece quasi… quasi mi sento tranquilla.

Dopo quelli che sarebbero dovuti essere solo alcuni istanti, ma che si sono tramutati in qualcosa di più, rispondo al suo saluto con un atono “ciao” continuando a scrutarlo dall’uscio di casa con ancora la mano destra appoggiata alla maniglia, quasi una garanzia di poter interrompere l’incontro all’occorrenza.

Lo osservo mordersi il labbro inferiore e iniziare nuovamente a torturarsi le mani prima di poggiarne una sulla porta per poi chiedermi il permesso di entrare. Il volto basso la voce roca, il tono anormalmente volitivo.

Mi scosto maggiormente di lato permettendogli di entrare, per poi richiudere la porta alle mie spalle. Resto ferma nella mia posizione mentre lui, avanza lentamente fino al centro della stanza guardandosi discretamente intorno con un’espressione indecifrabile dipinta in volto.

Ho come la sensazione che sia cercando tutti i cambiamenti avvenuti dalla sua ultima visita, tutte le cose della nonna che ormai, a causa della sua ira, non ci sono più. Si avvicina ad un mobile del salotto, prendendo tra le mani un suppellettile per rigirarselo tra le dita, osservandolo disinteressato, per poi dare fiato ai suoi pensieri.

-Mi sembri in forma…
Afferma atono e velatamente imbarazzato, riposando il soprammobile leggermente spostato dalla sua precedente dimora.

-Si, se sei venuto per accertarti di questo credo che il tuo scopo sia stato raggiunto, mi hai vista quindi...

Rispondo fredda, con un tono velatamente acido e risentito. So che anche per lui è difficile questa situazione, ma le parole sono uscite involontarie dalle labbra. Ora, sono io a volerlo ferire a fargli provare una minima parte del dolore che ho subito io a causa sua.

-Rin, non farlo, ti prego non essere indisponente nei miei confronti. Io.. cerca di capirmi, è difficile per me essere qui in questo momento.

Quel suo tono implorante, quello sguardo smarrito e indifeso erano entrambi avvolti da un velo di pretensione, come se la mia accondiscendenza alle sue richieste fosse dovuta. Quelle parole risuonano nella mia mente terribilmente fastidiose, talmente tanto sbagliate, da farmi perdere quel briciolo di autocontrollo che mi ero ripromessa di mantenere.

 Pensavo che la sua presenza mi avrebbe fatto male, che mi avrebbe portato alla mente la sofferenza provata, la paura. Temevo di non riuscire a parlare ma ora che lo osservo, che ascolto le sue presuntuose richieste, non avverto soggezione ma rabbia. Rabbia che si riversa in un fiume di parole contro di lui, sommergendolo senza pietà.

- Non essere indisponente? Cercare di capirti? Per caso tu lo hai fatto quando io ero distrutta dal dolore per la perdita di Kaede? O quando hai iniziato a devastare questa casa? Lo hai fatto quando mi hai immobilizzata  a terra tentando di violentarmi? Lo hai fatto quando ho implorato la tua pietà? Lo hai fatto quando ti ho chiesto aiuto?? Lo hai fatto quando, come una tortura, mi chiamavi incessantemente rinnovando il mio dolore? Dimmi Kohaku lo hai fatto?  No, te ne sei fregato. Hai violentato senza ritegno il mio cuore già devastato e ora che sei tornato, cercarchi comprensione e accondiscendenza? No Kohaku hai fatto male i tuoi calcoli. Se ti aspettavi un'accogliena a braccia aperte sappi che le tue spettative veranno deluse.

Osservo i suoi occhi sgranarsi alla mia reazione, evidentemente non si aspettava questo mio scatto d’ira, ma i suoi occhi ora sembrano quasi più… sereni?
-Rin ascolta mi spiace, mi spiace per quello che ho fatto credimi, non c’è stato attimo in cui io non mi sia pentito di quello che ho fatto ma, Rin, guardati…sei, sei di nuovo tu, forse, forse è stato il destino forse ..

Un violento schiaffo offende il suo viso, facendo arrossare vistosamente la parte lesa ed interrompendo le sue parole. Ha gli occhi lucidi dal dolore e lo osservo portarsi una mano sulla guancia stranito, ma consapevole del perché del mio gesto.

Io sento la mano bruciare come avessi toccato fuoco e avverto gli occhi pizzicare. L’ho picchiato, l’ho fatto davvero, così spontaneamente da non essermene resa conto finchè i segni vermigli non sono comparsi sul suo volto. Dovrei sentirmi meglio ora, vorrei sentirmi meglio, ma ciò non avviene.

Non so perché ma il peso al cuore aumenta invece di diminuire. Ho l’impulso di chiederli scusa, di giustificare il mio gesto, ma riesco a frenare quell’istinto mordendomi il labbro inferiore fino a sentire dolore. Stringo la mano pulsante e ardente con l’altra e silenziosa affronto il suo sguardo. Non riesco a leggervi dolore, odio, risentimento, pentimento... nulla.

Sono cosi confusa, da non saper più leggere nel suo animo e nemmeno nel mio. Quel gesto, un semplice schiaffo è riuscito a far crollare le mie fondamenta e ora mi sento come un acrobata al suo primo salto. Il cuore che batte furioso, l’ansia e la voglia di lanciarsi ma la paura di fallire che lo blocca. Ha l’imbracatura a proteggerlo e sotto di lui c’è una rete pronta ad accogliere una sua eventuale caduta, ma sa che se cadrà ,anche se non subirà danni fisici, il suo istinto di conservazione renderà estremamente difficile il suo prossimo tentativo; perché il terrore di cadere lo lacererà fin nel profondo.

In questo momento, ho assurdamente paura di ciò che ho fatto, benché il motivo mi sia ignoto. Lui meritava quello schiaffo, non doveva dire quelle cose, non poteva giustificare le sue azioni scaricando su di me le sue colpe. Allora perchè il suo sguardo mi ferisce? Forse.. forse perché anche io, come lui mesi fa, ho perso il controllo di me lasciando che la follia del momento si riversasse su di lui? Ma questo è diverso io.. io gli ho solo dato uno schiaffo io.. non sono come lui.

Trattengo  a stento le lacrime mentre la vista diventa sempre più sbiadita, ma prego i kami che non una lacrima solchi il mio viso. Anche lui ha gli occhi lucidi, ora imploranti; e mesto, inizia a lasciarsi andare al suolo fino ad inginocchiarsi davanti a me, chinandosi sul pavimento con le mani giunte e il viso basso mormorando un flebile “perdonami”.

Di nuovo, di nuovo quella parola, la stessa che mesi fa gli sentii pronunciare dopo che aveva distrutto la mia vita, lo stesso tono sincero e implorante, ma incapace di cancellare ciò che ha fatto. Una parola non può estinguere gli errori compiuti, non può far svanire il dolore.

-Alzati
Il mio tono èancora freddo freddo, distaccato, ma privo di ostilità. Non riesco più ad odiarlo ora che è cosi sottomesso a me. Forse, non l’ho mai realmente odiato, odiavo me stessa, la mia debolezza ma usavo lui come scusa per celare la mia fragilità. La verità è che lui mi ha fatto soffrire, ha distrutto una parte della mia vita, ma io ho permesso tutto questo. Avevo già mollato, dalla morte di Kaede la mia vita era diventata semplice esistenza e lui se ne era accorto; ma a differenza di me ha fatto qualcosa per farmi reagire, tuttavia,  non potrò dimenticare mai ciò che ha fatto, non ci riesco. Non lo odio ma non riesco più a volergli bene…

Si alza, ancora più lentamente di quanto non abbia fatto prima per prostrasi, poi, mi mostra il suo volto. I suoi sono occhi colmi di lacrime e due scie salate gli solcano il viso. È la prima volta che lo vedo piangere.

Rimango interdetta  ad osservarlo, sempre più confusa circa i miei sentimenti, quando d’un tratto sento le sue braccia sulle mie, il suo petto che premere contro  me, mi sta… abbracciando..  no, mi sta bloccando in una stretta morsa che non mi lascia via di fuga.

Questo suo gesto si sovrappone ai miei ricordi terrorizzandomi, ricordandomi il panico di quel giorno, il senso di impotenza, l'incapacità di reagire, la consapevolezza di essere ormai priva di vie di fuga. Ho paura,  di nuovo il panico si impossessa di me, proprio come mesi prima, e la lacrime iniziano involontarie e bagnarmi il volto. Cerco di opporre resistenza ma la sua presa diventa più salda e sento il suo viso affondare nei miei capelli  e poggiarsi sull’incavo del mio collo bagnandolo. Sta ancora piangendo, ora più rumorosamente, ma ciò non muta il mio stato d’animo.

Prepotente permangono nella mia amente le immagini di lui che mi immobilizza a terra, riprovo la sensazione delle sue mani sul mio corpo,il suono della sua voce che mi intimava di stare ferma, quel senso di impotenza e smarrimento che mi invadeva…lui non acecca a compiere nessuno di quei gesti, tuttavia, non mi slega da quel prepotente abbraccio.

Sgrano dolorosamente gli occhi e inizio a piangere e divincolarmi terrorizzata, questa volta, non subirò passivamente, questa volta, lotterò fino all’ultimo, questa volta non mi sento sola. Inizio ad intimargli di lasciarmi andare, di non torturami più, di andarsene e nel frattempo, tento in tutti i modi di ferirlo e divincolarmi da lui; ma tutto ciò che ricevo in risposta è un “abbraccio” ancora più saldo e un pianto più forte. Poi, d’un tratto, mi trovo libera e ansimante davanti a lui. Non ho idea di come mi sia liberata o se sia stato lui a lasciarmi andare, ma ora, finalmente sono libera.

Sento il mio cuore battere all’impazzata, frenetico, doloroso cosi come il mio respiro. Ho l’impulso di scappare, di allontanarmi il più possibile da lui; ma le mie gambe non rispondono ai miei comandi. Sono dannatamente pesanti ,come fossero state immerse nel cemento o incatenate ad una incudine. Cosi resto semplicemente lì, a pochi passi da lui, ad osservarlo incapace di qualunque reazione.

Kohaku si accartoccia al suolo come avesse perso ogni forza, come se avesse usato tutte le sue energie stringendomi, sembra cosi... vulnerabile in questo momento.

-Perdonami, perdonami, perdonami Rin. Ti prego, perdonami non odiarmi. Io.. io non vivo più da quel giorno, la consapevolezza di averti fatto del male mi dilania senza sosta da allora. Io, non volevo farti del male. Io ti amavo Rin ,ti amavo e ti amo ancora. Non so cosa mi sia preso quel giorno, so solo che tu eri sempre più distaccata, non mangiavi, non dormivi.. ti eri chiusa in te stessa, in un mondo di nichilismo e dolore e io non riuscivo a sollevarti da quel baratro oscuro in cui stavi inesorabilmente precipitando.

Ho tentato, ho provato con tutte le mie forze a starti accanto, ma quando mi sono reso conto di non esserne capace, quando ho capito che non ero abbastanza importante e forte per salvarti io.. io sono impazzito.

È nata dentro di me la necessita di sfogarmi, di rompere tutto di esplodere! Era una necessità quasi animalesca che mi divorava. La voglia di distruggere era tanto insensata quanto intensa e io, non ho resistito a quel richiamo ancestrale. Non riuscivo più a controllarmi e ho iniziato a rompere tutto, a buttare tutte le cose di tua nonna... e più mi sfogavo più aumentava in me il desiderio di distruggere.
Non ero in me Rin e quando tu ti sei intromessa.. io.. io non rispondevo più delle mie azioni, non ero cosciente di ciò che facevo.

Ti volevo.. quel giorno io avrei voluto farti mia come ho sempre sperato, come ho sempre atteso che avvenisse. Eri lì, davanti a me, priva di difese, impaurita… quando ti ho baciata io.. io creduto di impazzire. Inizialmente volevo solo calmarti, volevo dimostrarti che ero li per te e non per farti del male ma poi.. il desiderio di possederti era sempre più forte. Mi convinsi che se ti avessi resa parte di me allora mi avresti accettato, avresti capito il mio amore, avresti trovato in me un appoggio… So che sono delle scuse assurde e credimi, non pretendo che le cose cambino da un momento all’altro ma... Rin ti amo, e giuro che non farò mai più una cosa del genere. Io, ho solo bisogno che tu mi comprenda, che perdoni i miei sbagli e che mi permetti di proteggerti. Rin, tu ora hai ricominciato a vivere, fai in modo di riportare in vita anche me ti prego.-

Mi ritrovo anche io china davanti a lui, incapace di sostenere oltre il mio corpo. Sembro anche io svuotata, dal dolore, dal rancore da tutto. Non avrei mai immaginato queste parole, questo tono... e soprattutto non avrei mai pensato di provare ancora qualcosa per lui. Affetto, misto però a pietà. Lui non mi ama, forse mi ha amato ma ora.. ora ciò che prova non è amore.

In quel giorno due vite sono cambiate, la mia e la sua. La mia è stata l’inizio di una lenta rinascita, la sua invece è stato l’inizio del declino. Il suo mondo è crollato, cosi come il mio, le sue convinzioni sono andate in frantumi proprio come è successo a me ed ora, ciò di cui ha bisogno, è un appiglio, un aiuto per ritrovare la pace.

Lui non cerca amore, lui cerca il perdono, desidera che la sua anima torni pura, il suo cuore leggero. Che i suoi sensi di colpa si dissolvano, lui vuole tornare a vivere.

Vedo le sue mani cercare le mie, ma io istintivamente le ritraggo. Non so neanche io il motivo, sembra quasi più fragile di me, incapace di incutere timore o pericolo, eppure, lo faccio ferendolo e rendendo vane le sue intenzioni. Quasi mi pento della mia reazione non appena scorgo la sua delusione ma è stata una cosa istintiva, non volevo ferirlo, non questa volta.

-Non fuggirmi Rin, ti prego. Perdonami torniamo ad essere come una volta, non ti chiedo di amarmi a me va bene anche se restiamo amici, anche solo tornare a parlarci io..  tutto ciò che voglio è che tu smetta di odiarmi, torna con me torna a Tokyo, al tuo vecchio lavoro, alla tua vecchia vita qui.. non hai nulla… io…

-No Kohaku, io.. ti perdono, se è di questo che hai bisogno per ricominciare io ti perdono; ma non chiedermi di tornare ad essere quelli di un tempo, questo non posso farlo. Si perdona Kohaku, ma non si può dimenticare.











Eccomiiiiiiiiiiii spero con un capitolo non troppo disastroso!
Come promesso oggi primo giorno di agosto finalmente ho aggiornato regalandovi il tanto atteso incontro tra Rin e Kohaku! Che ve ne è sembrato????
Che dire…. Alla fine kohaku ha ricevuto solo uno schiaffo.. ma lo avevo detto fin dall’inizio che lui non aveva una natura cattiva.. quindi.. spero che le sue spiegazioni siano state esaurienti e che la scelta e le azioni di Rin siano state adeguate al suo personaggio, al carattere che le ho dato ma soprattutto che siano state di vosrto gradimento :P
Per tutti quelli che mi hanno aspettato, che mi hanno incoraggiato per gli esami, posso dire che i loro auguri hanno avuto effetti positivi!!! gli esami sono andati benissimo ed almeno per ora sto in vacanza =)
Ragarre questo aggiornamento e tutto per voi, con la speranza che vi sia gradito.
A tal proposito, vorrei ringraziare tutti quelli che mi hanno attesa, in particolare:
LilyProngs
sesshy94
lua82,
piccola tammy
achaori
Che mi hanno manifestato il loro affetto tranquillizzandomi e garantendo la loro “fiducia” in me : )

E ovviamente grazie anche a
monyprincesslovett grazie per il commenti e per i complimenti, sono felicissima che la ff ti sia piaciuta! Spero che anche questo cap ti sia gradito e mi auguro di poter leggere le tue impressioni un bacioneeee

Come al solito non posso che esprimere la mia gratitudine anche alle 36 persone che hanno messo la ff tra le preferite e alle 27 che l’hanno aggiunta alle seguite!

Naturalmente, ringrazio anche tutti coloro che mi seguono in silenzio e come mio solito li invito se possono e vogliono a lasciare un segno del loro passaggio  : )


Ed ora spoiler!!!!!

“-Abbiamo avuto entrambi ciò di cui avevamo bisogno. Tornatene a casa, dimenticala e rifatti una vita. Lei starà bene.

-A-aspetta, che farai ora? Tornerai da lei o l’abbandonerai?Lei ti ama!

Annaspa rumorosamente per lo sforzo compiuto nel parlare, ma gli dedico sono alcuni istanti della mia attenzione riprendendo il mio cammino senza rispondere alla sua domanda. Non devo rendere conto a lui delle mie scelte, non l’ho mai fatto con nessuno, tuttavia, mosso da chissà quale forza alla fine decido di concedergli quest’ultimo desiderio. Tre semplici parole che forse lui non potrà capire, che non saprà interpretare ma è questo tutto ciò che posso concedergli, niente di più niente di meno.

-Non dire sciocchezze”
Forse non si capisce molto da questo spoiler ma…diciamo che nel prox capitolo vedremo  tra Rin e kohaku e naturalmente l’incontro del ragazzo… con Sesshomaru.




 Ed ora i ringraziamenti di Sucking blood

LilyProngs ciao cara!! Sono felicissima che la coppia koga ayame ti sia piaciuta pur non essendo personaggi che di solito segui. Che dire sono sempre piu felice e onorata di saperti una mia assidua lettrice e  spero di non deluderti mai : ) Per quanto riguarda la mia cura.. bè ecco il nuovo cap che te ne è sembrato??? baciiii

Aryuna, ciau!!! Grazie per aver apprezzato questo piccolo sclero e soprattutto grazie di averla aggiunta tra le preferite! Me estremamente onorata!!!per quanto riguarda Miroku… anche io lo adoro qui anche se lui poverino non se la passa sempre molto bene la disavventura per la nonnetta ninfomane però non poteva essere che sua quindi… :P kiss

Dance of death ciaooooooooooo che dire del finale.. io sono un’amante degli happy-ending tuttavia il questa ff qualcosa di troppo dolce avrebbe stonato, sia per la piega della storia sia perché infondo è un primo incontro! Quindi ci possono essere le premesse ma niente di troppo impegnativo! Che dire mi fa piacere che la storia abbia allietato i tuoi pomeriggi e spero anche io di scrivere altri scleri piacevoli un bacioneeee

lua82 ma sai che la relazione analisi-cornetto per me è sacra? Mi sorprende invece il fatto che anche tu hai sentito parlare della storia dell’ago che si spezza e va in giro, quella è stata una fantasia di mia sorella che all’epoca aveva si e no 5 anni e dubito l’abbia sentita da qualche parte.. diciamo che uno dei suoi hobby da piccola era spaventarmi, inutile dire che il 90% delle mie fobie infantili le ha provocate lei :P cooomunque sono strafelice di averti avuta come commentatrinìce anche in questo lavoro non potrò mai ringraziarti abbastanza! un bacione immensooo

Isy_264  e già io ogni volta che vado a fare esami spero sempre in un medico giovane ma niente.. e vabbè la speranza è l’ultima a morire prima o poi dovrò pur beccarlo uno ma con la fortuna che ho io sarà tappo occhialuto e scorbutico :P ad ogni modo sono felice che il finale ti sia piaciuto anche io lo trovo adeguato dolce, romantico ma non troppo impegnativo.. un bacione grande grande e grazie per avermi seguita anche in questa storia

achaori un’altra vittima del personaggio koga :P a quanto pare ho aumentato la sua popolarità:P che dire è un personaggio un po’ ambiguo.. non è uno dei principali ma neanche propriamente di sfondo nel manga tuttavia lo adoro con ayame! E mi spiace che nel manga lei non sia presente! Che dire.. forse proprio perché questa coppia è poco sfruttata è una di quelle che utilizzo maggiormente anche se la coppia che preferisco in assoluto è senza dubbio la Sesshomaru/Rin  per quanto riguarda “la mia cura” ecco il capitolo che attendevi.. ti è piaciuto??? Un bacioneeeee  a presto

grazie anche a

achaori
Aryuna
Dance of death
La sognatrice
Lady_2008
che l’hanno aggiuntatra le preferite e a

Dance of death
LilyProngs
Che l’hanno aggiunta alle ff seguite

un bacione a tuttiiiiiiiii
Mikamey

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Capitolo 22
*** Addio Kohaku ***


22


Scruto seria il suo volto smarrito, i suoi occhi lucidi e quel suo sorriso amaro tipico di quando viene ferito, tipico di quando si rifugia nelle illusioni che lui stesso riconosce come tali. Sa che non andrò via con lui, sa che le cose non torneranno come un tempo, sa che il nostro rapporto ormai non può essere aggiustato ma si ostina a crederci, si aggrappa con tutte le sue forza ad appigli inesistenti.

Non ho la forza di infierire ancora, non riesco a infliggergli altro dolore benché le mie intenzioni iniziali fossero quelle di arrecargli lo stesso tormento che lui aveva inferto a me. Ora mi rendo conto che il suo dolore era pari al mio, mutava solo la forma. Anche lui è fragile, anche lui è debole ma io non posso aiutarlo.

Tende nuovamente le mani verso le mie, e questa volta, non mi sottraggo al suo tocco facendo tendere le sue labbra in un sorriso di riconoscimento. Forse sto alimentando le sue illusioni, forse renderò il suo dolore più grande ma ora lo riconosco. Ora riconosco il mio Kohaku, il ragazzino insicuro che viveva con me, che lavorava con me, che faceva di tutto per ricevere gli apprezzamenti dagli altri, non è mai stato un ragazzo cattivo ma ciò che gli mancava era una volontà propria. Ha sempre fatto ciò che credeva buono per gli altri e si è sempre affidato ad una persona più forte di lui.. ero io il suo appiglio. Ero io il suo coraggio, la sua forza e forse il suo unico desiderio era diventare per me quello che io ero per lui.

Quando mi sono abbandonata al dolore, è morta una parte della sua vita e lui non ha retto la perdita, dando libero sfogo a tutta la frustrazione accumulata negli anni. Io lo capisco, solo ora capisco i suoi gesti, i suoi perché; ma non posso far tornare indietro il tempo. È il momento anche per lui di crescere, forse.. forse lo ha già fatto ma ancora non lo vuole accettare. È difficile rendersi conto di poter vivere solo delle proprie forze, noi ci illudiamo di aver bisogno degli altri, solo perché con il loro aiuto è più facile; ma la verità è che siamo in grado di essere completamente autosufficienti se lo vogliamo, se ci impegniamo. Proprio quello che ho ricordato grazie a Sesshomaru.

-T-ti lascerò tutto il tempo che vuoi, io sarò paziente e rispetterò i tuoi spazi e... e so che non sarà facile ma sono sicuro che con un po’ d’impegno noi..-
 Interrompo silenziosa il suo discorso, la sua voce incerta rotta dal pianto, le sue illusioni, semplicemente ponendo il mio dito indice sulle sue labbra aride.

-No, Kohaku io non tornerò con te, ho una nuova vita ed ora anche tu devi pensare alla tua. Hai ricevuto il mio perdono ora sei tu a dover perdonare te stesso. Torna a Tokyo, impegnati nel lavoro e ricomincia  vivere. Innamorati, trova la persona giusta per te e offrile il tuo cuore. Impara ad avere fiducia in te, perché è sulle tue di forze cui dovrai fare affidamento. Impara ad essere indipendente e a rendere tali le persone  a cui vuoi bene, è il regalo più grande che puoi far loro.

Mi avvicino leggermente a lui accarezzando la sua pelle umida e anormalmente fredda. E’ un gesto spontaneo, naturale ed entrambi siamo consapevoli che quello è un saluto di addio, ma lui tenta un’ultima volta di convincermi ad andare via con lui. Pone la sua mano sulla mia, fermandola, ma con un gesto delicato, tenero. Semplicemente vuole prolungare il più possibile con contatto, lo lascio fare osservandolo con un’espressione dolce ma velatamente contrariata, un misto di accondiscendenza e rimprovero, so che più prolungo questo momento più difficile sarà per lui andar via ma non riesco a negargli questa ultima effimera opportunità.

-Perché Rin? Qui… non hai niente.

Sorrido sincera a quelle parole, anche lui sa che non sono vere ne sono sicura, ma ha sfoggiato il suo ultimo tentativo. Accarezzo la sua guancia col pollice mentre comprensiva rispondo alla sua frase

-Ti sbagli Kohaku, io qui ho tutto, l’ho sempre avuto e anche ora che non c’è la nonna so che è questo il mio posto, perché è qui che sono felice.. tutti i momenti importanti della mia vita, belli o brutti avevano questo sipario e voglio che continui ad essere questo e poi… qui ho ritrovato me stessa, qualcuno mi ha ricordato chi sono e non ho intenzione di deluderlo, io…

Gli occhi mi si appannano nuovamente di lacrime al ricordo di Sesshomaru, ma un tenero sorriso incurva le mie labbra. E' come se lo sentissi vicino, come se lui sia qui in questo momento, ad osservarmi fiero del mio comportamento, so che è sciocco ma… sento la sua presenza.

-D’accordo Rin, mi basta saperti felice.
 Dice queste parole col volto chino, scostando la sua mano dalla mia liberando la sua gota, che, sono sicura, si sta nuovamente bagnando di calde lacrime. Non avrei mai immaginato che le cose tra noi finissero cosi. Che questo incontro finisse cosi. Credevo lo avrei odiato per tutta la vita, pensavo che non sarei mai riuscita ad affrontarlo, invece, ora so che la realtà che fuggivo faceva soffrire entrambi.

Kohaku si alza lentamente nascondendo il suo viso con la folta frangia, si dirige silenzioso verso l’uscio di casa e io lo imito pur rimanendo a qualche passo di distanza da lui, lo vedo soffermarsi qualche istante davanti al porta ma poi poggia la sua mano sulla maniglia aprendola leggermente. Esita nuovamente, questa volta qualche istante in più forse in attesa che io lo fermi, forse semplicemente per trovare la forza di andare avanti; ma poi, china nuovamente il capo asciuga le lacrime e si volta verso di me salutandomi con un sorriso triste, amaro, ma sincero che io ricambio con altrettanta onestà. Infine lo vedo nuovamente abbandonare questa casa, cosciente del fatto che molto probabilmente non lo vedrà mai più ospite.

Rimango immobile a fissare la porta chiusa solo per qualche istante, ho l’impulso di andare alla finestra per guardarlo andar via ma sono sicura che lui si volterebbe verso di me e sarebbe per entrambi un ulteriore dolore.
- Addio, Kohaku.



Attraversa lento il vialetto voltandosi varie volte a scrutare le finestre alla ricerca della figura di Rin, ma lei non c’è. Sembra più volte tentato dall’idea di tornare sui suoi passi tuttavia non lo fa e, ormai sconfitto, svolta l’angolo della strada trovandosi me di fronte. Dopo un attimo di smarrimento mi rivolge un sorriso scherno, dal retrogusto aspro, inacidito dall’odio. È come se mi conoscesse, come se io non fossi per lui un completo estraneo, come se gli avessi inflitto la più dolorosa delle torture. Dovrebbe provare paura nel trovarsi un demone di fronte, un demone completo, pericoloso e irritato ma non lo è. Affronta stanco il mio sguardo ed ho come l’impressione che l’unico motivo per cui non mi teme, è perché in fondo al cuore, desidera il dolore fisico che potrei infliggergli.

-Sei tu che hai guarito Rin?
-Sei tu che l’hai ridotta in quello stato?

Un altro sorriso amaro si distende sulle sue labbra, mentre io involontariamente faccio schioccare le dita mostrando gli artigli. Sembra quasi divertito dalla situazione e la cosa mi irrita maggiormente, è come se aspettasse una mia reazione. Vuole provocarmi ma non ho intenzione di sporcarmi le mani con lui.

-Rispondi sempre alle domande con altri interrogativi?

Il suo tono è ora sprezzante e anche il suo sguardo sembra più spavaldo, ma io, continuo a non mutare la mia espressione atona e distaccata benché la voglia di recidergli la gola sia parecchio allettante. Questo ragazzo vuole usarmi per espiare le sue colpe, ma non ho intenzione di donargli la quiete che tanto cerca.

-Tu invece le usi per eluderle?

Il suo sguardo muta diventando torvo, carico d’ira. Sembra pronto ad esplodere da un momento all’altro e io attendo paziente che ciò avvenga. Non c’è miglior vendetta dell’indifferenza, uomini e  demoni sono simili in questo e io pregusto il momento in cui la sua mente offuscata dall’ira lo farà capitolare.

Ho assistito al suo incontro con Rin, ho trafitto le mie mani fino a farle sanguinare per trovare la forza di non interferire, per non irrompere nella casa e far esalare l’ultimo respiro a questo stolto ragazzo. Era Rin che doveva affrontarlo e lo ha fatto, io ora non dovrei neppure essere qui, non mi sarei dovuto mostrare, eppure mi è stato impossibile resistere oltre, anche io sono debole.

-Non vuoi picchiarmi? Non hai il desiderio di affondare i tuoi artigli nella mia carne? Io sono la persona che ha rovinato la vita di Rin, mentre tu sei colui che le ha ridato la vita, non hai voglia di uccidermi? Ti conosco sai? Ti ho visto con lei, la ami giusto? E allora perché esiti? Sono qui, sono la tua preda l’oggetto dei tuoi più sordidi pensieri di vendetta, cosa aspetti ad attuarli?

Ascolto le sue parole cariche di risentimento e frustrazione, il suo tono è alto e fastidioso sembra che l’ira stia lentamente prendendo il sopravvento e io nella mia muta e superiore padronanza di me lo osservo. Quasi ho pietà di lui, cerca disperatamente una punizione che lo liberi dai suoi peccati. Crede forse che io sia cosi magnanimo da concedergli tanto?Illuso, Rin lo ha perdonato, e nella sua innocenza non ha compreso la necessita di questo ragazzo di scontare le sue pene. Forse se lo avesse respinto, picchiato o insultato ora starebbe meglio, ora avrebbe una motivazione per andare avanti, quella di riconquistarla di mostrarsi cambiato ma lei non gli ha lasciato alcuna speranza.

 È sciocco ma anche io ho capito che è quella che infonde tanta forza all’uomo, è uno dei suoi motori più potenti e lei lo ha completamente sabotato. Non nego il piacere che ciò mi provoca eppure devo ammettere che la motivazione della sua fermezza non risiede nella volontà di farlo soffrire, bensì in quella di fargli aprire gli occhi sulla realtà. Mi viene spontaneo domandarmi se Rin sia cosciente di ciò che ha provocato in Kohaku ma ciò che più mi preme al momento è sapere che in questo momento lui sta provando la stessa disperazione che ha inflitto a lei.

Le sue azioni sfrontate e irose dunque non mi sorprendono, la cosa che invece mi sconvolge e per la prima volta mi rende espressivo, è la sua rivelazione circa la mia “identità”.

Kohaku si accorge del mio attimo di sorpresa e continua sprezzante il suo discorso, dai toni ormai beffardi e provocatori.

-Si, hai capito bene so chi sei, vi ho spiati. Ho spiato Rin fin dal giorno in cui tentai di abusare di lei, mi sentivo un verme, lei non voleva più vedermi e io non avevo il coraggio di affrontarla. Mi nascondevo dietro le telefonate nella disperata ricerca di uno spiraglio di speranza per noi due, ma nel frattempo, venivo a controllare come procedesse la sua vita. Non riuscivo a perdonarmi, ma ero troppo codardo per fare qualcosa di concreto per lei.

Ero il suo incubo, lo sapevo, lo vedevo; e ogni volta che venivo a spiarla morivo scoprendo che nulla cambiava e che in lei della Vera Rin non c’era niente finchè, non sei arrivato tu. Tu che sei riuscito a liberarla dal suo nichilismo, tu che sei riuscito a ridarle il sorriso, tu che hai conquistato il suo cuore.

In quel momento, solo in quel momento, ho realmente capito che l’avevo persa. Ho realizzato che non sarebbe mai più potuta essere mia ed allora ho tentato il tutto per tutto, sapevo di non avere speranze ma quando te ne sei andato, quando avete litigato, un briciolo di utopia ha iniziato a spandersi in me, avevo ancora una possibilità mi ero detto…

Ma sbagliavo…io conosco Rin da anni ma tu in pochi giorni l’hai realmente compresa. Ora so perché te ne sei andato, e per questo ti odio ancora di più, mi odio ancora di più. Io non sono mai riuscito a capire cosa fosse meglio per lei, non sono mai stato capace di offrirle ciò di cui aveva bisogno. Sei tu il vincitore io…. Insomma siamo l’uno davanti all’altro per lo stesso identico motivo, e in questo momento abbiamo entrambi la stessa esigenza, perciò fai ciò che desideri  fin dal momento in cui hai capito chi sono e cosa ho fatto!

Ascolto molto attentamente il suo discorso, il suo tono sincero, a volte pacato altre rabbioso; ma più di tutto, scruto i suoi occhi. Sono seri, decisi, privi di rancore o superiorità. Sembra davvero alla ricerca di una punizione, il perdono di Rin non gli è bastato, come ha detto lei ora è lui a dover accettare il passato. Ed ora cerca solo un modo per lenire i suoi sensi di colpa.

Gli dedico tutta la mia attenzione per qualche istante e non osservando ombra di dubbio nei suoi occhi, mi avvicino fulmineo sferrandogli un pugno allo stomaco abbastanza forte da farlo gemere di dolore e piegarsi al terreno, ma altrettanto calcolato da non provocargli danni.

Lo vedo ansimante al suolo, tossicchia rumorosamente ma poi raccogliendo le sue forse si rialza parandosi davanti a me, aspetta che io lo colpisca ancora che infierisca su di lui ma io resto immobile per quanto la voglia di continuare sia provocante e lui allora si avventa contro di me disperato.

- L’ho ferita! Ho cercato di violentarla, ho rovinato la sua vita!!!

Un altro pugno, questa volta più potente, offende nuovamente il suo stomaco facendolo ricadere sul mio stesso braccio ancora in contrazione. Un ringhio gutturale sfugge alle mie labbra mostrando la mia ira fino ad allora celata, mentre, per la seconda volta, Kohaku annaspa alla ricerca d’aria. Forse questa volta ho esagerato; comunque non mi scompongo, riacquistando come mio solito la mia espressione atona, il mio sangue freddo il mio controllo, che poco fa ha vacillato.

Abbandono il corpo di Kohaku al terreno, permettendogli di assumere una posizione che renda meno dolorosa la respirazione poi, una volta accertatomi delle sue condizioni non troppo gravi, mi decido a lasciare quel luogo. Gli do le spalle deciso a ripercorrere quella stradina sterrata che mi ha condotto la prima volta a quella casa per recuperare la mia auto e tornare da dove sono venuto, silenzioso e invisibile. Ma appena compio qualche passo sento la sua voce rauca e spezzata chiamarmi facendomi voltare nella sua direzione,si sta lentamente rialzando ma il dolore gli impedisce movimenti toppo ampi.

-Abbiamo avuto entrambi ciò di cui avevamo bisogno, tornatene a casa, dimenticala e rifatti una vita. Lei starà bene.

-A-aspetta, che farai ora? Tornerai da lei o l’abbandonerai?

Annaspa rumorosamente per lo sforzo compiuto nel parlare, ma gli dedico sono alcuni istanti della mia attenzione riprendendo il mio cammino senza rispondere alla sua domanda. Non devo rendere conto a lui delle mie scelte, non l’ho mai fatto con nessuno, tuttavia, mosso da chissà quale forza alla fine decido di concedergli quest’ultimo desiderio. Tre semplici parole che forse lui non potrà capire, che non saprà interpretare ma è questo tutto ciò che posso concedergli, niente di più niente di meno.

-Non dire sciocchezze

Riprendo  infine la mia strada attraversando quella via deserta, superando quel piccolo viottolo che porta a lei, per salire sulla mia auto e andarmene. Non occorre che sappia che ho assisto alla sua rinascita, è superfluo dirle che sono orgoglioso di lei o forse, per la seconda volta, questo luogo è testimone della indecisione.

Ingrano la marcia e con una leggera sgommata causata dalla ghiaia, mi allontano da quella casa ignaro che la padrona della stessa  ha già da tempo scoperto la mia presenza.


Osservo la macchina di Sesshomaru sgommare via con un atono sorriso sulle labbra. Sapevo non mi avrebbe salutata ma in cuor mio sapevo anche che non mi avrebbe mai lasciata sola. Ha mantenuto la sua promessa, non mi ha abbandonata, e mi ha dato la forza di tornare me stessa ed è ora che veda questa mia rinascita senza bisogno di spiarla in un riflesso di vita rubato.












Ed ecco un altro aggiornamentoooo… come vi è sembrato questo capitolo???come desiderava qualcuno finalmente Kohaku le ha prese dal nostro bel demone, uno sfogo per entrambi se cosi lo vogliamo definire ma come avevo precedentemente detto questa battaglia era di Rin, solo sua. Sesshomaru… ha solo partecipato in modo marginale per quanto la sua presenza sia stata essenziale. Che dire.. le note dolenti nella vita di Rin dovrebbero finalmente essere concluse, ora manca solo l’effettivo ricongiungimento col nostro yuoikai!

Questa volta siamo davvero vicini alla fine, il prossimo credo sia l’ultimo capitolo, tuttavia non ho ancora concluso la sua stesura quindi non ne sono certa, al massimo saranno due.. non ne ho proprio idea. Ad ogni modo  ecco a voi SPOILER!!!

“l profumo di Sesshomaru si fa sempre più forte e nella mia mente balena l’idea di andargli incontro, di dimezzare le distanze tra noi per diminuire il tempo che ci divide. Eppure, pigra, continuo a godermi quel bagno di sole, quella brezza gentile,quel profumo bosco cosi simile a lui, ma screziato di dolce e suadente, dalle note delicate dei fiori.

La mia mente è attraversata anche dal pensiero della fauna di quel luogo, cosi tranquillo ma in realtà brulicante di piccola vita. Avverto distintamente il volare di piccoli insetti, qualche ape, qualche mosca, e ovviamente anche se impercettibili ci saranno moscerini e farfalle . Tuttavia quella vita aerea si rispecchia inevitabilmente anche in quella terrena, si sente il frinire dei grilli e il cicaleccio delle cicale.

 Istintivamente immagino anche la presenza di formiche e ragni e a quel pensiero un moto di inquietudine si impossessa di me, avverto l’irrefrenabile bisogno di alzarmi e controllare che non uno di quegli insetti si sia posato sul mio corpo o immerso nei miei capelli; ma una fresca mano si posa sulla mia e un corpo prende posto accanto al mio, piegando con la sua presenza non solo l’erba, ma anche la mia sensazione di disagio.”

Questa volta è bello grande per farmi perdonare di quello incomprensibile del capitolo precedente :P

Ed ora passiamo ai miei tanto amati ringraziamenti!!! E si perché siete voi che commentate a darmi il coraggio e lo sprono a continuare e, come sempre, invito chiunque legga a lasciare un segno del proprio passaggio se lo ritiene opportuno e ne ha la possibilità ; ma ora basta con le parole e veniamo ai fatti grazie a :

LilyProngs, come hai notato la porta del passato è stata chiusa definitivamente in questo capitolo con Sesshomaru, volevo che anche lui si sfogasse un po’ :P la battaglia era di Rin ma lui da alleato doveva pur avere la sua parte no?? sono sempre onorata di ricevere i tuoi complimenti e mi auguro con tutto il cuore che anche questo capitolo ti sia piaciuto!! Ancora non so come ringraziarti per la shot che mi hai dedicato!! Appena l’ispirazione busserà alla mia porta ricambierò con estremo piacere!!! Un bacione immenso a presto

Vale728 ed ecco il nuoco cap con Sesshomaru ti è piaciuto??spero di si io come al solito sono sempre molto indecisa sul risultato del mio lavoro.. volevo che anche lui avesse la possibilità di sfogarsi ma non volevo farlo passare dalla parte del torto lui è un personaggio che non si lascia dominare dall’ira.. spero di aver dato un briciolo di onore alla sua natura superiore.. un bacione immenso e grazia ancora

lua82, ciau!!!!!! Come sempre le tue recensioni mi fanno spuntare il sorriso e ti ringrazio infinitamente per i complimenti!!!! Come hai potuto notare Kohaku era già nei paraggi e sapeva già di Sesshomaru in un certo senso è stato proprio il nostro youkai a smuovere tutto!! Sia con Rin che con Kohaku. Spero con tutto iol cuore che questo incontro di sia piaciuto e mi auguro che quei due pugni siano stati ben inseriti… non so perché ma alla fine ho sentito il bisogno che lui lo picchiasse pur non mosso dal desiderio di vendetta ovvero non volevo che interferisse col volere di Rin che lo aveva perdonato… sarebbe stato scorretto cooomunque un bacione immensoooo a grazie

sesshy94 Kohaku è vivo e vegeto anche se non del tutto in forma :P come hai detto anche tu non si meritava una vendetta troppo crudele ma qual cosina ci voleva, lui stesso la desiderava per espiare le sue colpe (ovvero ho deciso io cosi, piccola libertà da autrice :P ) spesso quando ricerchiamo disperatamente il perdono di qualcuno è perché ci sentiamo realmente i colpa, un’oppressione che ci dilania e anche se riceviamo quel tanto bramato perdono non è detto che noi siamo in  grado di farcelo bastare, questo è il caso di Kohaku… spero di aver espresso bene il mio pensiero… ma quello che volevo sottolineare è che alla fine non è stata una vendetta nei suoi confronti più che altro un’espiazione, infatti sono stati solo due pugni, un gesto più che altro simbolico. Un bacione immenso e a presto

achaori si io la penso esattamente come te, anche per me vale la regola che si può perdonare ma non dimenticare.. e in tutta sincerità forse quel perdono non è sempre realmente sincero, il ricordo resterà sempre la sofferenza ha ormai lasciato la sua cicatrice nel cuore perciò è im possibile negare il perdono a chi è realmente pentito ma è umanamente impossibile dimenticare i torti subiti! Già per le sciocchezze spesso è difficile soprassedere figuriamoci per le cose serie :P . cara un grazie immenso e un bacio spero che anche questo capitolo ti sia piaciuto a presto : )

monyprincesslovett, chiedo perdono per non aver aggiornato prima ma ho solo la mattina libera e non sempre quindi mi è difficile aggiornare in tempi brevi, ad ogni modod ecco il fatidico incontro e la vera conclusione del passato di Rin. Mi auguro che l’aggiornamento seppur in ritardo, ti sia piaciuto e ovviamente spero di poter leggere le tue impressioni sul mio lavoro. L’incontro tra Kohaku e Sesshomaru era deciso da tempo anche se non sapevo cosa avrebbero fatto, se si fossero picchiati, se avessero litigato o parlato nulla. Alla fine ci ho messo un po’ di tutto :P un bacione immenso e grazie per il commento a presto
PS grazie per avermi aggiunta tra gli autori preferiti e aver commentato “passione in una notte di blackout”  XD
 
piccola tammy purtroppo le vendette cruente non sono le mie preferite… l’arma che preferisco e meglio so usare è la parola, certo anche le mani a volte servono :P Ma ho preferito in questo caso non infierire su Kohaku, come hai potuto notare tu stessa anche in questo capitolo se l’è cavata relativamente bene.. le ferite dell’anima fanno più male di quelle fisiche.. forse la vendetta più dolorosa è stata proprio questa per lui, sapere di averla persa, di non averla mai avuta,e di non avere più possibilità…bè.. anche se non c’è stata una carneficina mi auguro che il cap ti sia piaciuto ugualmente :P un bacione immensoooo a presto

callistas grazie per aver commentatoe tranquilla piccoli o grandi i commenti sono sempre graditi in particolare i tuoi : ) sono felice che il cap ti sia piaciuto e spero che questo non sia da meno. Per quanto riguarda l’incontro tra Rin e Sesshomaru dovrai aspettare il prossimo capitolo ma già lo spoiler può frenare un po’ della tua curiosità. Come ho scritto sopra non so se il prossimo cap sarà l’ultimo o il penultimo ma ormai il lieto fine è alle porte : ) un bacione gigantesco!!!!! A presto

soniacristina1989 ciao grazie per aver commentato la mia storia, mi fa piacere che ti sia piaciuta, leggere 21 capitoli in una volta non deve essere una passeggiata e sono felice che la ff ti abbia coinvolta a tal punto da partecipare a questa impresa :P spero che anche questo capitolo sia stato di tuo gradimento J un bacio a preso


Ovviamente ringrazio con tutto il cuore coloro che mi seguono e che hanno inserito la ff tra le preferite e/o seguite.

Un abbraccio
Mikamey

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Capitolo 23
*** L’inizio della mia nuova vita ***


23 L'inizio della mia nuova vita


23 L’inizio della mia nuova vita

Prima di lasciarvi alla lettura del capitolo voglio scusarmi con tutti voi per il ritardo con cui ho aggiornato questa ff!!!! è l’ultimo capitolo ma diciamocelo ve l’ho fatto agognare! Quindi chiunque sia in possesso di asce coltelli pistole o qualsiasi altro tipo di arma propria o impropria che sia è libero di usarla! Questa capitolo è stato un vero parto l’ho riscritto decine di volte ma mi soddisfaceva mai in più ho fatto un piccolo lavoro estivo che mi ha rubato tempo prezioso.. chi di voi ha il mio contatto ha potuto notare che sono scomparsa che su msn.. ( in compenso mi ha fatto iniziare una numerosa serie di storie purtroppo lasciate a metà ma che spero trovino presto un finale). Ma quando ho scovato la conclusione meno orripilante il visore del mio PC è morto il che è una vera e propria ironia della sorte in quanto la stessa cosa mi era accaduta circa un anno fa proprio alla fine di un’altra long fic! che sia una maledizione? Boh non ne ho idea, ad ogni modo ora vi lascio ai capitoli, due perchè ho ritenuto opportuno dividerli  a causa ella lunghezza... buona lettura!!!








Sono in macchina da circa due ore, seguendo una piccola cartina abbozzata a penna, con le istruzioni da parte di Kagome per arrivare alle terre di Sesshomaru. Mi ritrovo in aperta campagna, un paesaggio agreste talmente bello da togliere il fiato. Se ho interpretato bene le istruzioni di Kagome, questi luoghi fanno già parte delle proprietà dei No Taisho.

Proseguo ancora per la  strada, lentamente, per godermi il senso di quiete che offre quel luogo e soprattutto per scorgere la famosa “stradina” nascosta che mi condurrà a casa di Kagome. Ancora qualche metro, e finalmente scorgo un viottolo incorniciato ai lati da una folta vegetazione erbosa. Lo percorro, sempre più lentamente, rapita dalla bellezza che mi circonda e stregata dalla melodia che solo la natura sa intonare, fino ad arrivare alla famosa residenza No Taisho. Ad attendermi ci sono solo Kagome e Sumire. Solo lei sapeva del mio arrivo e, come promesso, deve aver mantenuto segreta la mia venuta anche al marito, di sicuro al momento impegnato chissà in quale artificioso compito insieme al figlio per compiacere la moglie.

Saluto Kagome con un abbraccio caloroso, entrambe abbiamo gli occhi lucidi mentre la piccola Sumire sembra contenta di poter giocare ancora con i miei capelli.

-Hai-hai avuto difficoltà a trovare la casa?
La sua voce esce tremula spezzata da un pianto mal trattenuto. Dopo aver visto Sesshomaru andar vie ieri, ho telefonato a Kagome, le ho raccontato tutto. Tutta la mia storia, tutto ciò che Sesshomaru ha fatto per me e infine le ho confessato il mio desiderio di rivederlo. Lei mi ha assicurato che lui sarebbe venuto da me, e anche io ne sono certa tuttavia, volevo vederlo il più presto possibile e volevo venire qui, da lui, per fargli capire che ormai sono io a pilotare la mi vita.

-No, tranquilla anche con il mio pessimo orientamento sono riuscita ad arrivare sana e salva.

Già, io che da mesi e mesi non toccato una macchina ne uscivo di casa, sono riuscita a guidare fino a quest’eden, sconosciuto perfino alla maggior parte delle persone che abitano in zona. Kagome mi aveva avvertito che trovare la casa sarebbe potuto risultare difficoltoso in quanto Inumaru, su suggerimento della moglie, aveva disseminato i terreni con strade, viottoli e traverse più o meno nascoste per accedere più facilmente alle varie terre e,soprattutto, per celare il vero luogo in cui era stata eretta la casa. A quanto pare Sesshomaru ha perpetuato la tradizione di famiglia continuando ad aumentare l’alone di mistero sulla presenza o meno della dimora ove risiedeva il grande Inumaru, disconosciuto dalla famiglia e privato del titolo, per amore di una yasha di casta inferiore.

A detta di Kagome, ormai nei paesi vicini questi luoghi sono diventati, con l’andare del tempo, il  palcoscenico di leggende e storie, ed in effetti, anche a me sembra un po’ tutto una favola… Il principe che si innamora della contadina e rinuncia a tutto per lei, per vivere per sempre felici e contenti nella piccola casetta nel bosco… Peccato che la vita abbia riservato ai due protagonisti  un finale diverso da questo.

Un velo di malinconia si impossessa di me insieme alla volontà di incontrare Sesshomaru che diventa sempre più incontenibile, tuttavia, ora inizio a non essere più tanto sicura di ciò che sto facendo. Se avesse voluto vedermi, forse, ieri sarebbe venuto da me…avrebbe potuto farmi un piccolo cenno mentre andava via…

-Forza Rin non sei venuta qui per me, vai da lui, non è questo il momento di avere dubbi. Ti ama ne sono sicura, anche se forse dovrai aspettare un’eternità perché te lo dica! Avanti Rin va da lui.

Come se avesse letto i miei pensieri, Kagome li interrompe con la sua voce dolce e suadente e un sorriso, che mi ricorda tanto quelli che la nonna mi regalava da bambina per far sparire le mie paure.
Un calore indescrivibilmente piacevole si spande dentro me partendo dal cuore, mentre gli occhi diventano lucidi. Ha ragione, non posso tirarmi indietro proprio adesso, forse il destino ha già tracciato la strada che devo percorrere, ma farò di tutto affinchè quella via mi porti verso ciò che desidero.


Cammino, come attirata da chissà quale forza magnetica, attraversando quel piccolo bosco che divide equamente i possedimenti dei due fratelli, Kagome mi ha spiegato la direzione da seguire, le istruzioni fino ad arrivare alla “casa” di Sesshomaru. Una via semplice da percorrere, una linea retta che leggermente obliqua  unisce le due dimore con un percorso diretto e veloce. Pochi minuti, dieci al massimo, e seguendo quel cammino avrei trovato lo youkai. Eppure, arrivata ai piedi del bosco, invece di tirar dritto, seguendo quel piccolo sentiero dettato dal passo ripetuto di coloro che lo hanno fatto nascere, devio il mio cammino iniziando a esplorare la flora che mi circonda.

La  mia andatura è calma, piccoli passi, compiuti lentamente col volto alto per ammirare e osservare ciò che mi circonda. I giochi di luce creati dal sole con le alte fronde che impreziosiscono il terreno di una fantasia maculata e lucente, alberi alti e rigogliosi dai tronchi talvolta esili altre robusti e vigorosi. Mi soffermo ogni tanto su qualche strana erba e fiori spontanei, che decorano quel manto erboso smeraldino e sottile che obbediente si piega di buon grado al volere di quella leggera brezza che ne decide i movimenti. Proseguo sicura il mio cammino per quell’immaginario sentiero che mi dovrebbe risultare sconosciuto, eppure, dentro di me sento che è quella la via da seguire. Non avverto il timore dell’essere sperduti ma la consapevolezza di una meta che tuttavia, non riesco ancora ad identificare.

Mi ritrovo in quella che si potrebbe definire una radura. È  interamente illuminata dal sole, che come un padrone accorto ne delimita i confini e ne esalta le bellezze. Senza esitazione mi lascio invadere anche io da quella pioggia di luce calda, sedendomi su quel soffice manto rigoglioso che sembra abbracciarmi e scaldarmi anch’esso. Avvolta da quel senso di pace e tranquillità che invade quegli stessi luoghi. Decido di abbandonarmi totalmente ai miei istinti, sdraiandomi completamente su quel naturale letto per far si che tutto il mio intero essere possa godere di quel meraviglioso tepore, che la natura nella sua perfezione e magnanimità ha deciso di offrire ai suoi figli.

Sento l’erba piegarsi sotto il mio peso e qualche ciuffo, più impertinente, pizzicare la mia pelle e affondare tra i miei capelli, tuttavia, quella stana sensazione mi è piacevole.
Avverto la presenza di Sesshomaru e il suo odore farsi sempre più vicino ma mi limito ad attenderlo serena su questa radura. So che ha avvertito anche lui il mio odore, e so che non è molto distante da qui. Facendo un po’ più di attenzione si riesce a percepire anche un leggero profumo di acqua dolce, non so se siano i miei sensi ad essersi acuiti o se sia lo youkai a trasportare quel profumo, eppure, sono certa che vicino a lui ci sia dall’acqua.

Istintivamente immagino un piccolo lago, incorniciato da una fitta e bassa vegetazione a cespuglio, il gracidio di qualche ranocchio e delle anemoni galleggiare leggiadre sullo specchio perfetto dell’acqua. Qualche libellula attraversarlo e perfino qualche altro piccolo insetto volteggiare fastidioso si di esso, piccolo neo perfetto per quel paesaggio agreste altrimenti immaginario, fatato.

Il profumo di Sesshomaru si fa sempre più forte e nella mia mente balena l’idea di andargli incontro, di dimezzare le distanze tra noi per diminuire il tempo che ci divide. Eppure, pigra, continuo a godermi quel bagno di sole, quella brezza gentile,quel profumo bosco cosi simile a lui, ma screziato di dolce e suadente, dalle note delicate dei fiori.

La mia mente è attraversata anche dal pensiero della fauna di questo luogo, cosi tranquillo ma in realtà brulicante di piccola vita. Avverto distintamente il volare di piccoli insetti. Qualche ape, qualche mosca, e ovviamente anche se impercettibili ci saranno moscerini e farfalle . Tuttavia quella vita aerea si rispecchia inevitabilmente anche in quella terrena, si sente il frinire dei grilli e il cicaleccio delle cicale.

Istintivamente immagino anche la presenza di formiche e ragni e a quel pensiero un moto di inquietudine si impossessa di me, avverto l’irrefrenabile bisogno di alzarmi e controllare che non uno di quegli insetti si sia posato sul mio corpo o immerso nei miei capelli; ma una fresca mano si posa sulla mia, e un corpo prende posto accanto a me, piegando con la sua presenza non solo l’erba, ma anche la mia sensazione di disagio.

-Si sta benissimo qui, il sole sembra più caldo, l’aria più pulita, l’atmosfera più tranquilla e accogliente. Hai scelto davvero un bel posto per vivere, Sesshomaru-
Avverto la mia voce estremamente aggraziata e delicata, come fosse stata mutata e addolcita dal luogo stesso in cui ci troviamo, per non alterare la sensazione di pace che aleggia su di esso.
Lui non risponde alle mie parole, ma rinsalda la presa sulla mia mano, gesto a cui rispondo prontamente, per poi continuare a godere  di quell’accogliente giaciglio in silenzio con lui.

Un attimo,un minuto, un’ora, non so quantificare il tempo che abbiamo trascorso sul quel prato, poi, silenziosi e senza una vera ragione, cosi come siamo giunti in quel luogo lo abbandoniamo.








Il seguito e i ringraziamenti nel prox capitolo :)

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Capitolo 24
*** Il mio lieto fine ***



Ed ecco il secondo capitolo già postato, questa volta un aggiornamento nel giro di 5 minuti un record
24 Il mio lieto fine


Attraversiamo nuovamente quel bosco e le sue meraviglie, e tutto ciò che mi viene in mente è che non mi sarei mai e poi mai stancata di osservare quella perfezione. Istintivamente paragono quel luogo alla città dove lavoravo, cosi caotica e piena di gente. allora amavo quel luogo proprio perché pieno di vita, di gente nuova. Le strade erano sempre illuminate, i negozi sempre aperti le strade perennemente affollate… e a me piaceva tutta quella confusione, perché non mi facevano pensare alla solitudine, alla lontananza da Kaede.

 Ero piena di amici, c’era Kohaku.. eppure la sera ero sempre invasa dalla smania di uscire e unirmi anche io a quel fiume di gente perché ,quando mi ritrovavo sola nella mia stanza, i demoni della lontananza mi tormentavano senza sosta, ma allora non li sapevo ancora riconoscere.

Trovo ozioso invece, comparare questo luogo alla casa dove sono cresciuta, entrambe ritirate dalla vita frenetica di paesi e citta, entrambe sipario dei momenti più importanti della vita di due amanti, entrambe dimora delle persone che amo.

Mentre camminiamo, non mi occorre prestare troppa attenzione per capire che abbiamo intrapreso il sentiero di cui mi parlava Kagome. Si tratta di un viottolo piccolo, ben curato ma in linea con il paesaggio circostante, un comune percorso di campagna che tuttavia, per quanto incerto ispira fiducia.

Tutto in questo luogo ispira alla quiete e benché sia isolato, non un briciolo di solitudine regna in queste terre. Non so dire se ciò sia dovuto alla presenza di Sesshomaru o alla perfezione della natura ma qui mi sento davvero bene.

Pochi minuti e ci ritroviamo in un’altra radura, è illuminata dal sole ormai morente che volge i suoi ultimi raggi ad una costruzione, una casa semplice, un po’ rustica. Tutto in torno ad essa si possono ancora notare delle travi, svariati attrezzi e cumuli di sabbia; ma non riescono ad intaccare la sua bellezza.

Mi soffermo ad ammirarla in silenzio, mentre immagino un dondolo sulla veranda, delle aiuole che circondano l’edificio e un’ altalena in legno sull’albero vicino. Immagino anche una bambina su di essa che dondola ridendo, mentre un bambino poco più grande di lei la spinge facendo attenzione a non farla cadere mentre io.. io sono seduta sul dondolo insieme  a Sesshomaru a  guardare la mia famiglia divertirsi

Immagino le feste di Natale con Inuyasha, Kagome e i bambini in festa, immagino il mio ventre rigonfio di vita e la mano di Sesshomaru posarsi su di esso distrattamente solo per sentire quella piccola vita muoversi.

Una folata di vento, e insieme al leggero terriccio, vengono spazzate via anche le mie fantasie, senza ferirmi, senza provocare dolore, semplicemente mi riporta alla realtà ad una realtà che potrà trasformarsi nel mio sogno.

- E’ davvero bellissima Sesshomaru.
-Già, Inuyasha ha diretto bene i lavori, ormai è completa, bisogna solo arredare gli interni è sarà abitabile.

Breve, conciso. Mai una parola in più del dovuto, mai una sillaba che mi inviti a continuare il discorso eppure so che i suoi silenzi, i suoi sguardi, i suoi gesti, sono più eloquenti di qualsiasi sproloquio.

Stringe maggiormente la mia mano nella sua e ci incamminiamo verso quella struttura, è lui che mi accompagna, è lui che fa affiorare nella mia mente tutto ciò che quella casa può diventare e, prepotenti, mi ritornano alla mente le immagini di poco prima. I fiori che incorniciano le aiuole, l’erba verde appena tagliata che fa da sfondo ad una… fontana, circolare dimora di pesci rossi e anemoni.

Scuoto il capo per scacciare via quelle immagini qui non ci sono né aiuole né fontane al momento solo terra battuta e una meravigliosa accogliente casa. Siamo proprio di fronte  al grande portone in legno scuro dalle venature ramate, di sicuro in pieno giorno, quelle striature illuminate dal sole prenderebbero vita trasformando quell’uscio in una meravigliosa opera d’arte generata da una natura fin troppo benigna, ma non potrebbe essere altrimenti in questa oasi segreta.

La mano di Sesshomaru, decisa e sicura come sempre, apre quel portone lasciando libero accesso al mistero celato da quelle mura. L’interno è quasi asettico, impersonale, sterile; eppure, invitante quasi volesse invogliare i suoi visitatori a  darli uno stile, a renderlo vivo.

Abbandono la mano di Sesshomaru e avanzo di qualche passo nell’entrata por poi fare una giravolta su me stessa e abbandonarmi nuovamente ai sogni. Le pareti non sono più bianche ma di una tonalità calda, un beige delicato capace di illuminare la stanza rubando la luce al sole, le pareti non sono più spoglie ma abbellite da quadri e specchi, nell’angolo a destra della porta non è vuoto ma “riempito” da un attaccapanni in rovere, quello della nonna… mentre dall’altro lato c’è una splendida pianta, e di lato ad essa un mobile antico, una cassettiera anch’essa ripresa dall’arredo di Kaede ricoperta dallo stesso centro ad intaglio di sempre, e con sopra un vaso pieno dei fiori del mio giardino e ai lati di esso due cornici ritraenti le mie nuove famiglie. Il centro della sala è ricoperto da un meraviglioso tappeto persiano, ovviamente in linea con tutto il resto dell’arredamento e quindi basato suoi toni caldi della porpora e dell’oro…

Di nuovo la mano di Sesshomaru stringe la mia riportandomi alla realtà, a quella casa vuota, quella casa che è ancora puro potenziale di vita, mentre la sua voce calma e pacata la inonda con la sua presenza.

-A cosa pensi?
-Penso a quanto sei fortunato a poterci vivere, a poterla trasformarla come più ti piace per renderla parte di te.

Anche il mio tono  è calmo e controllato, mentre esprimo quel semplice concetto perdendomi nei suoi occhi

- Perché? Tu non hai intenzione di lavorare? Eppure credevo che una casa vuota fosse ricca di potenzialità per un’arredatrice, hai dato stile a decide di case che appartenevano ad estranei e non vuoi arredare la tua?

Finisce il suo discorso distogliendo il suo sguardo da mio per lasciarlo vagare tutto intorno a noi mentre io sgrano i miei occhi sorpresa. Ho sentito bene?

-M.mia?
-Nostra, se lo desideri. Questa casa sarà la nostra, questa vita, questi luoghi, questo futuro.. sarà tuo e mio. Devi solo scegliere della tua vita, nient’altro.












Fine?

















“Devi solo scegliere della tua vita, nient’altro.”

Fino a qualche tempo prima quelle parole mi avrebbero spaventata, avrei di sicuro pensato qualcosa del tipo “ certo la fai facile tu! Ma tra il dire e il fare….” Ma quel giorno, in quel momento non ebbi alcun dubbio su quello che volevo.
Volevo vivere con Sesshomaru, volevo rendere quella casa nostra, volevo che fosse perfetta per noi e per la nostra famiglia e così è stato, infondo ero e sono un’arredatrice fantastica.

Ho ripreso a lavorare, seppur saltuariamente, accetto solo i lavori che mi affascinano. La rimessa a nuovo di vecchi ruderi di campagna, antiche dimore nobiliari.. ed ora, mi dedicherò alla mia vecchia casa; io e Sesshomaru abbiamo deciso di affittarla. Ammetto che non avrei mai pensato di dare a qualcun altro i “miei ricordi” eppure era tempo di andare avanti, Sesshomaru aveva lasciato la casa di sua madre a suo fratello io avrei lasciato quella della nonna, entrambi avevamo un nostro futuro da vivere e poi, il passato vive nei nostri ricordi e delle semplici pareti di ricordi e momenti più o meno felici ne possono racchiudere a migliaia, perché chiunque può lasciarli.

-L’appuntamento con aspiranti affittuari è per domani, sicura di volerlo fare?
-Si, sicurissima, quella casa è troppo importante per privarla della vita che le spetta, e visto che la mia è qui, è giusto che sia qualcun altro a dargliela.
-Ma tu hai sempre detto che volevi farne una casa unica, cosi invece resterà ancora divisa.

Mi accoccolo maggiormente tra le sue braccia mentre lui, distrattamente, poggia la sua mano sul mio ventre e io inizio a far oscillare il dondolo e sospiro mentre osservo i nostri figli giocare.. Hatsuharu e Mitsuki, il piccolo “Haru” ha appena due anni in più della sorella ma è già molto protettivo nei suoi confronti; lei invece è una bimba spensierata, forse anche un po’ troppo viziata.

Sesshomaru dice che è perché ha ereditato il mio sorriso e le mie doti persuasive. Secondo lui, il suo aspetto da bambolina delicata riesce a ingannare tutti, ma d'altronde non mi sembra che lui disdegni tali caratteristiche ne nella figlia ne in me. Ad ogni modo devo ammettere che tra lei e Sumire non si riesce a decidere chi sia più tenera, quando cresceranno saranno entrambe una forza della natura; infondo, condividono il medesimo fascino dei Taisho e la stessa amabilità e sensualità mia e di Kagome. Inuyasha ama definirlo “l’inganno del cucciolo impaurito”, come il fratello, sostiene che dietro il nostro sguardo innocente si cela una fiera pericolosa e carica di decisione tuttavia va fiero della sua “bambina” che benché inizi già a mostrare un certo fascino resta perennemente attaccata e “innamorata” del suo paparino.

Per quanto riguarda Taka.. bè lui è un’adolescente davvero attraente che non ha abbandonato la spigliatezza tipica dell’età infantile ma che ha acquistato la maturità tipica di colui che ama e che vuole proteggere ciò a cui tiene, è fidanzato ormai da tre mesi con Shizuka la figlia di alcuni amici e la loro unione promette davvero bene.. ha preso il meglio sia dal padre che dalla madre

-Sono sicura che presto la casa diventerà unica, i due affittuari mi sembrano perfetti! Hai visto che sguardi carichi di sfida avevano prima di capire che gli appartamenti erano due  non uno? Si potevano vedere le scintille ogni qual volta si incontravano i loro occhi.
-Scintille d’odio..
- Vedrai finiranno insieme
-Come vuoi, la scelta è tua.
-Sono sicura che tra meno di un anno quei due si sposeranno e gli appartamenti verranno riuniti, si ne sono certa.


Proprio come sette anni fa osservo il sole morire all’orizzonte, e colorare d’oro e d’ambra la casa e ciò che la circonda e la mia mente, vaga nel futuro esattamente come quando vidi per la prima volta la questa mia dimora. Immagino i miei figli adulti. Haru forte e innamorato, Mitsuki sempre bellissima e piena di spasimanti e Akiko… altrettanto affascinante ma timida, magari segretamente legata ad un amico troppo vicino per poterlo definite tale; ma cosa più importante io mi immagino ancora qui, su questo dondolo tra le braccia del mio youkai, l’unico che mi ha permesso di avere tutto questo semplicemente insegnandomi a volerlo.




Eccomiiiiiiiiiiiii rinnovo umilmente le mie più sentite scuse!!! E spero che questa conclusione non abbia deluso nessuno! Credetemi ho riscritto questo capitolo non so nemmeno io quante volte e tutt’ora non ne sono del tutto soddisfatta ma nella sua imperfezione c’è stato un qualcosa che questa volta mi ha convinta a  postare e non mi riferisco al ritardo catastrofico che ho fatto ma.. a qualcos’atro che purtroppo non so definire.
Che dire, questa ff mi mancherà terribilmente con lei ho superato tutti i miei limiti.. il numero di capitoli, di recensioni, di persone che l’hanno aggiunta alle storie seguite e preferite e di quelle che ho avuto l’onore di conoscere tramite msn.
Non so come esprimere tutta la riconoscenza che provo nei vostri confronti, siete stati la mia forza e spero con tutto il cuore di aver lasciato qualcosa di buono anche in voi anche un semplice sorriso o ricordo, quindi grazie, grazie dal più profondo del cuore a tutti voi!!!!

Prima di esprimere la mia gratitudine a chi ha commentato il precedente capitolo volgio fare qualche piccola nota… allora in questo capitolo abbiamo scoperto il lavoro di Rin ovvero fare l’arredatrice, inizialmente non avevo idea del tipo di lavoro che svolgesse ma poi è stato istintivo assegnarle questo, forse per i legami con la casa intesa sia come famiglia che come struttura.
Spero che il personaggio di Sesshomaru non sia risultato troppo OOC e che quello di Rin abbia reso adeguatamente i suoi cambiamenti.. ovviamente spetta a voi l’ardua sentenza :P

Passiamo ora ai nomi dei bambini di Rin e Sesshomaru
 alluuura Hatsuharu  è stato scelto perché il personaggi di un altro manga che forse qualcuno di voi conosce.. fruit basket io l’ho amato!!! “Haru”  Souma era uno dei miei personaggi preferiti  l’ho ritenuto, sia fisicamente che caratterialmente, idoneo ad impersonare il figlio del nostro youkai, per chi non lo conoscesse vi do qualche piccola informazione.. “Ha i capelli bianchi e neri, e una doppia personalità. Quando è White-Haru il suo carattere è normale, ma quando si arrabbia diventa Black-Haru, una persona estremamente violenta e aggressiva che non tollera niente. Nonostante i suoi difetti è molto generoso e si impegna costantemente per proteggere le persone a cui vuol bene” (questa descrizione è stata presa da wikipedia) vi lascio anche il link dove potrete vedere una sua foto.. mi spiace ma non so aggiungere immagini.. ad ogni modo si tratta di un disegno dell’anime e non del manga ma mi è sembrata abbastanza carina :P http://www.freewebs.com/saikio/Haru.jpg ovviamente lo dovrete immaginare con gli occhi del padre :P per quanto riguarda il significato del suo nome posso solo dirvi che “haru” significa primavera..

Passiamo alla secondogenita Mitsuki il suo nome dovrebbe significare “bellissima luna”  in quanti “mi” significa bellissimo e “tsuki” luna  e nella mia mente è stato scelto questo nome perché la bambina, come il padre ha la mezzaluna sulla fronte e i capelli candidi, il carattere però è quello di Rin dolce e solare ma anche un po’ malizioso. Purtroppo nn saprei proprio a chi ispirarmi per questo personaggi  e non ho immagini da offrirvi…

Adesso parliamo di Akiko.. su di un sito avevo letto che significava “figlia della luna” se scritto con il kanji adatto.. io so che il suffisso “ko” significa figlio/a di piccolo di… poi boh ad ogni modo mi piaceva cosi l’ho usato. Per quanto riguarda l’aspetto fisico.. be lei assomiglia alla madre ma ha il carattere di Sesshomaru! Anche di lei posso fornirvi una immagine.. è tratta anche questa dal manga Fruit basket.. si tratta di Rin-Suzu Souma la “fidanzata di Haru” è una persona molto profonda e riflessiva capace di un amore sincero e sconfinato che la porterà incontro ad innumerevoli sacrifici per il bene di Haru.. ad ogni modo ecco a  voi un link dove potrete vederla… anche lei ovviamente ha gli occhi  del padre cosi come la mezzaluna. Da cui è stato scelto il nome..
http://media.photobucket.com/image/fruit%20basket%20%20Rin/Sango1115/Anime/Rin.jpg

ok ho parlato davvero troppo ma ci sono ancora due cosine da dire prima dei ringraziamenti.. i futuri inquilini… be sono Koga e Ayame  e Shizuka è la figlia di Sango e Miroku :P
ed ora ultimissimissima nota.. la storia sarà segnata come conclusa ma ho intenzione di aggiungerci qualche spin-off  ispirazione permettendo...

ora.. finalmente…passiamo ai ringraziamenti

soniacristina1989 ciao! Mi scuso infinitamente per il ritardo ma purtroppo un lavoro estivo e il PC in panne mi hanno rallentato parecchio spero che questo finale ti sia stato gradito e mi auguro di poter leggere i tuoi parere su di esso. Grazie per aver commentato!!! Un bacione e norme e grazie

achaori ed eccoci alla fine.. piaciuta??? Spero con tutto il cuore di si!!! Ero e sono in crisi per questo capitolo  e le circostanze avverse nn hanno aiutato alla sua stesura e pubblicazione.. ad ogni modo eccolo qui!  Spero ti sia piaciuto e di poter leggere le tue impressioni si di esso un bacione enorme e grazie di aver seguito questa ff

Vale728 cara questo finale si è fatto davvero attendere e me ne dispiaccio infinitamente!!!!! Spero comunque sia stato piacevole e non troppo scontato.. insomma mi auguro sia un finale discreto…. Un bacioneeeeeeeee grazie infinite per aver seguito questa ff!!

lua82 ed eccoci alla fine.. come avrei fatto senza di te?? Senza i tuoi commenti?come spesso ti ho detto la mia cura sei stata tu con le tue parole e mi mancheranno da morire i tuoi commenti!! Spero con tutto il cuore che questo finale ti sia piaciuto e che non sia stato un completo disastro! Sono onorata di godere della tua stime e spero di non tradirla mai!!!!! Grazie ancora per tutto kiss

Isy_264 non so se sei in vacanza o meno ma… diciamo che ne è passato di tempo dall’ultimo aggiornamento :P mi auguro che anche qui Sesshomaru non sia stato troppo OOC e che il finale ti sia piaciuto. In questo capitolo si può vedere la “vera” personalità di Rin , libera, artistica, spontanea, sognatrice… spero ti sia piaciuta un bacioneeeeee

LilyProngs ciaooooooooooo come sempre sei troppo buona con me!!! Ma sono super felice e onorata dei tuoi com0plimenti, delle tue parole! Ti comunico che ho iniziato a scrivere il tuo regalo e spero che l’ispirazione mi consenta di finirlo presto :P che dire… spero di non averti delusa con questo finale e di non tradire mai la tua fiducia! Anche io ti seguirò in ogni tuo lavoro!!! Un bacioneeee a presto : )

sesshy94 ciau!! Grazie  dei complimenti e scusa per il ritardo giuro non era assolutamente previsto!! Ma i due cap ci sono stati :P che dire.. spero che anche il finale della ff ti sia piaciuto e spero di potere leggere il tuo giudizio su di esso un bacione immensooooo

callistas chiedo venia e perdono ( anche se nn lo merito) ma ecco qui il finale tanto atteso spero con tutto il cuore che questa ff ti sia piaciuta!!! A te più che a chiunque altro visto che è stata dedicata a te, ho cercato di impegnarmi al massimo e mi auguro di nn aver fallito miseramente nel mio intento :P cara grazie per avermi seguita e èer tutti i complimenti che mi hai fatto spero di meritarli sempre baciiiiiiiiiii


ed ora grazie a coloro che hanno aggiunto la storia alle preferite
1 - achaori [Contatta]
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E ovviamente anche  a chi l’ha messa tra le seguite
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 Ed anche a chi ha solo letto siete stati magnifici compagni in questa piccola avventura!! Un pensiero è rivolto anche a coloro che leggeranno questa storia in futuro con l’invito a lasciare un segno del loro passaggio se lo ritengono opportuno! Oddei non so più che dire se non che ho parlato fin troppo :P
Un grazie a tutti voi ed un arrivederci!!
Un abbraccio
Mikamey

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