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di BeckyBower
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capitolo uno ***
Capitolo 2: *** Capitolo due ***



Capitolo 1
*** Capitolo uno ***


Dieci. Dieci mesi senza lui. È incredibile quanto il tempo sia volato. Incredibile. “Lascia perdere” “Non ha neppure lottato”, mi riproverò ogni volta che penso a lui. Ma mi manca. 
“Annie, lascia perdere”, mi affretto a pensare. Magari dovrei partire. Si, un viaggio mi farebbe davvero bene. “Lascia perdere”. 
-Hey Ann, tutto bene qui dentro?- dice mia madre aprendo quel poco la porta per farsi vedere.
-Si,bene- rispondo chiudendo la porta.
Non ho voglia di parlarle, lei non sa. O meglio, non voglio che sappia. Non capirebbe.
Mi allungo sul letto e penso... Penso al giorno in cui ho incrociato il suo sguardo la prima volta...
-Hey, attenta dove metti i piedi-
-Hey? Hey? Sei serio?- rispondo scoppiando a ridere. “Hey”
-Hey.- ripete –Problemi?- 
-Oh,non sai quanti!- 
-Dovresti chiedermi scusa-
-Dovresti offrirmi un caffè- ribatto acida 
-Dovresti essere più simpatica, magari sorridere.- sorride –Vedi? Così-
-Hey...ehm...- scoppio a ridere. Un momento... Ma che mi prende?! 
-Hey? Sei seria?- dice imitandomi –Che bella risata,ehm..Come ti chiami?-
-Annabeth. Ann o Annie, se preferisci- rispondo con tono timido. Io timida? Oddio non ci credo...
-Annabeth- dice scandendo ogni singola lettera
-Ann o Annie- ripeto infastidita. Dio è irritante. Ma anche terribilmente sexy...ehm...ANN! –E tu biondo? Qual è il tuo nome?- 
-Ah, non ha importanza Annabeth- strizza l’occhio, si volta e va via.
-HEY!- urlo. Sto urlando? Dio...È irritante. Non si volta, continua a camminare. Quando è abbastanza lontano si volta e facendo,credo, il migliore dei suoi sorrisi...
-Hey!- 
Si volta di nuovo e continua a camminare.
Mentre mi perdo nei pensieri mi sento terribilmente patetica. Dopo infiniti minuti mi ricordo. “La metropolitana”.  Se non mi muovo la perdo. Infilo di nuovo le cuffie e mi incammino pensando al biondo dagli occhi blu terribilmente sexy... “Non è neppure il mio tipo” mi affretto a pensare.  Si,ma diciamocelo lui non è un tipo...


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Capitolo 2
*** Capitolo due ***


Per i successivi due giorni speravo di incontrarlo in qualsiasi posto e ogni volta che uscivo mi giravo e rigiravo sperando di intravedere la sua chioma bionda. 
-Ann, dai muoviti esci da quel bagno!- 
-El, non rompere!- giro la chiave ed esco dal bagno
-Wow.. Sai che dobbiamo solo andare al centro commerciale vero? Perché ti sei aggiustata cos....un momento- scoppia a ridere –Il biondo? Speri di...-
-Sta zitta. È patetico, lo so!- e scoppio a ridere anche io.
-Sei cotta bella!- dice mentre saliamo in macchina
-Io? Cotta? L'ho visto solo una volta e ho mezzo litigato con lui! Smettila!- “Cotta? Cosa!” Non mi sono mai innamorata...nemmeno una volta. A dire il vero non ho mai pensato davvero a qualcuno in questi termini. Sì certo,sono stata con qualcuno ma storielle e alla fine tutti sapevano chi era stato preso in giro e di sicuro non io... Ma ora... Ecco... “Basta Ann!”
Il tragitto non è molto lungo perciò ho una scusa per non assolvermi nei miei pensieri.
Mentre caliamo dall’automi giro. Ho la sensazione di essere fissata. Forse saranno stati i miei pensieri. Il mio pensiero. 
-Usciamo da questo parcheggio,Ann... Basta girarti e rigirarti!- borbotta El 
-Si hai...- lo squillo del mio telefono non mi fa concludere la frase. “Numero privato” –Pronto?- rispondo infastidita
-Smettila,davvero! Sembri una telecamera di sorveglianza! Ma sei sempre così scorbutica?!- 
È lui. Come fa ad avere il mio numero? Impallidisco. 
-Chi sei?- “So chi è”. “Patetica”. 
-Sai chi sono- risponde ridendo. “Appunto”
-Come fai... Insomma come hai fatto...- cosa sto dicendo?
-Come faccio ad avere il tuo numero? Non ha importanza. Perché ti chiamo col privato? Non ha importanza. Ho risposto alle tue domande?- sghignazza 
“Irritante, ma che voce!” 
-S-si- balbetto 
-Ora balbetti?- ride ancora
-Cosa vuoi? Ho da fare- taglio corto 
-Ah, hai da fare?- ribatte acido –Buona giornata, Annabeth- e aggancia
-NO!- urlo. Sto urlando? Di nuovo
-Oh Ann, chi era?-
Impallidisco e la guardo. 
-Era lui? Il biondo?- 
Annuisco. Come fa ad avere il mio numero? Come fa a conoscermi così bene? 
-Hai paura, Ann?- mi chiede dolcemente la mia migliore amica
-No!- Si. Insomma... Dovrei averne?
-Andiamo! Se chiama di nuovo gliene dico quattro io. Ora smettila di tormentarti!-
Fingo un sorriso e la seguo. 
Inutile dire che quella notte non ho chiuso occhio. Quel po' che ho dormito ho sognato occhi blu...

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