Non è semplice amicizia di claire_ari (/viewuser.php?uid=128325)
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Pensieri ***
Capitolo 2: *** E perchè? sentiamo... ***
Capitolo 3: *** In giro per l'isola ***
Capitolo 4: *** A che pensi? ***
Capitolo 5: *** Primo bacio ***
Capitolo 6: *** Puoi fidarti di me e lo sai no? ***
Capitolo 7: *** La fiera ***
Capitolo 8: *** Un consiglio... ***
Capitolo 9: *** La scoperta di Sanji ***
Capitolo 10: *** Cioccolata calda ***
Capitolo 11: *** Un po' di divertimento sulla neve ***
Capitolo 12: *** L'ennesima lite? ***
Capitolo 13: *** SFOGHI e Lacrime ***
Capitolo 14: *** Non avreste del sakè? ***
Capitolo 15: *** Lei non è te ***
Capitolo 16: *** Una nuova zona della fiera ***
Capitolo 17: *** Crema solare ed imbarazzo ***
Capitolo 18: *** Un bagno al mare e dolci abbracci ***
Capitolo 19: *** Interruzioni!! ***
Capitolo 20: *** Quando una persona ti toglie una preoccupazione-Questo è amore ***
Capitolo 21: *** Nient'altro che noi ***
Capitolo 22: *** Buona notte ***
Capitolo 23: *** Sorpresa! ***
Capitolo 24: *** Un pensierino... ***
Capitolo 25: *** Lezioni di ballo ***
Capitolo 26: *** La sera del gran ballo si avvicina... ***
Capitolo 27: *** Una serata speciale ***
Capitolo 28: *** Grazie Rufy ***
Capitolo 29: *** Si riprende il viaggio, tutti a bordo della Sunny ***
Capitolo 30: *** Festeggiamo l'inizio di una nuova avventura! ***
Capitolo 31: *** Lavare i piatti insieme ***
Capitolo 32: *** Travolgente passione ***
Capitolo 33: *** Un dolce risveglio..... ***
Capitolo 34: *** Un nuovo nemico, Un salto indietro... ***
Capitolo 35: *** Lo strano dono di David ***
Capitolo 36: *** Un altro giorno... ***
Capitolo 37: *** La lettera di Franky, l'amore di Robin ***
Capitolo 38: *** Trovare il tempo per gli amici ***
Capitolo 39: *** Domande ***
Capitolo 40: *** Il sapore delle tue labbra ***
Capitolo 41: *** Un ciondolo pieno di ricordi ***
Capitolo 42: *** Incontri ***
Capitolo 43: *** Scontri part 1 ***
Capitolo 44: *** Scontri part 2 ***
Capitolo 45: *** Scontri part 3 ***
Capitolo 46: *** Scontri part 4 ***
Capitolo 47: *** Scontri part 5 ***
Capitolo 48: *** Scontri part 6 ***
Capitolo 49: *** Scontri part 7 ***
Capitolo 50: *** Scontri part 8 ***
Capitolo 51: *** La fine di tutto, la partenza di un ragazzo ed il destino di due innamorati ***
Capitolo 52: *** Il motivo per cui sorrido ***
Capitolo 53: *** Il rispetto dell'amore ***
Capitolo 54: *** Zoro e Sanji ***
Capitolo 55: *** Franky e Robin ***
Capitolo 56: *** Rufy e Nami ***
Capitolo 57: *** Cambiamenti ***
Capitolo 58: *** Felicità?! ***
Capitolo 59: *** TUMP ***
Capitolo 60: *** Un nuovo inizio ***
Capitolo 1 *** Pensieri ***
RufyxNami FrankyxRobin ZoroxSanji
Non è semplice amicizia
Pensieri
Ed eccoli arrivati davanti ai loro occhi la famosa e irraggiungibile finora isola degli Uomini pesce, avevano attraversato le correnti sottomarine più impetuose per raggiungerla, erano scampati a creature terribili, ma ora finalmente l'avevano trovata.
Ognuno di loro si sentiva d'un passo più vicino al proprio sogno.
^^^^^^
“E' incredibile...”
pensa la navigatrice di bordo mentre osserva il cielo che ricopre l'intera isola, affacciata al balconcino della sala di quel albergo in cui avevano deciso di alloggiare. Ammette che il trovarsi lì su quell'isola gli mette un po' di disagio o forse solo malinconia, nostalgia di casa... già la sua isola, sua sorella, sua madre, Genzo e tutti gli abitanti che erano pronti a combattere con lei per la propria libertà, quel giorno...il giorno in cui la sua vita cambiò in modo radicale, quel giorno...che mai potrà vorrà dimenticare.
Eppure nonostante ci provi anche in quel momento ad “afferrare” i ricordi più belli che ha, proprio per sentirsi meglio, le ferite di quel giorno, le delusioni non scompariranno mai dal suo cuore..
“Ma che pretendo? Infondo..”
sì infondo già sapeva, se l'aspettava che il disagio sarebbe stato prossimo prima o poi in questa prima tappa verso il Nuovo Mondo, lei dopotutto aveva passato otto anni sotto un tiranno, è normale che trovarsi proprio in un luogo del genere anche se stupendo era difficile per lei, solo che non lo dava a dimostrare, i suoi compagni erano al settimo cielo nel trovarsi lì, era felicissima per loro ma delle volte lei ci soffriva, anche perchè stava nascondendo ancora una volta la verità, il suo stato d'animo alle persone che gli sono più care.
Fece un lieve sorriso, poi si voltò ad osservare i suoi compagni...
Continua...
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Capitolo 2 *** E perchè? sentiamo... ***
E perchè? sentiamo..
Fece un lieve sorriso, poi si voltò ad osservare i suoi compagni...
Zoro e Sanji furono i primi a farsi notare nella tranquilla sala colazione dell'albergo,
il rapporto che condividevano quei due non era nuovo agli occhi della navigatrice e beh oramai anche a quelli della ciurma, il cuoco e lo spadaccino non erano cambiati più di tanto, non avevano cambiato neppure il loro modo di parlarsi, i due compagni che litigavano di più di tutti a bordo dandosi del cuoco da strapazzo e della testa d'alga dalla mattina alla sera.
“Ehi dove credi di andare marimo?!”
gridò Sanji con una tazza di caffè in mano
Il ragazzo si voltò
“Cosa ti importa?”
chiese quindi mentre si portava una briches alle labbra e si accingeva a lasciare la sala
“Ti ho fatto una domanda?!”
“Uff”
sbuffò Zoro
“A fare un giro per l'isola”
aveva detto poi osservando lo sguardo del cuoco, un sguardo che.... adorava...lievemente in collera ma terribilmente bello dal suo punto di vista,
“Neppure per idea!”
“E perchè? sentiamo”
Sanji gli si avvicinò e disse
“Dai lo sai che poi ci tocca a tutti cercarti”
L'interessato (come sempre) cominciò ad alzare il volume della propria voce
“Questa volta sarà diverso cuoco da strapazzo!”
“Ritira subito quello che hai detto! E inoltre....”
Sanji si bloccò, un punto di domanda si formò sulla sua testa “Sarà diverso?” chiese quindi stupito, l'altro annuì col capo
“ Non mi perderò”
proclamò con un sorriso che Sanji ….adorava e ...trovava bello , molto bello.
Appoggiò la tazza di caffè su di un tavolino lì di fronte e domandò scettico portandosi le braccia conserte al petto
“ Ne sei proprio sicuro?”
“Uff..uffa”
sibilò Zoro nervoso
Ma perchè fa così? ha voglia di litigare anche stamattina?
Si chiese lo spadaccino, il suo pensiero fu interrotto quasi subito dalla voce del biondo
“Vuoi che venga con te?”
una domanda che lasciò leggermente basito Zoro,
“E perchè? sentiamo”
disse di rimando avvicinandosi
“Te l'ho detto! poi ti verremmo a cercare tutti comunque, ma se stai con me almeno gli altri potranno stare tranquilli e preoccuparsi delle loro faccende”
Zoro quasi arrossì per quel “stai con me” e prendendo la palla al balzo disse a bassa voce, in modo che solo il cuoco lo sentisse
“ Ah si eh? Quindi fammi capire bene: Tu verresti con me oggi a fare un giro” Concluse abbassando di poco lo sguardo e sorridendo vedendo la reazione di Sanji, sembrava andare a fuoco
“Solo per controllarti sai?! Non farti strane idee! Testa d'alga disorientata!”
disse cercando di mascherare l'imbarazzo senza troppo successo
“Si si certo come dici tu”
rispose invece Zoro divertito, poi d'un tratto come se si fosse ricordato di qualcosa di importante disse in tono brusco portandosi una mano sulla sua katana
“Mi hai chiamato testa d'alga disorientata?!”
Sanji sorrise
“Esatto”
“Ti affetto in due!!”
“Dai fammi vedere!” preparò il suo calcio
“Ma che succede?”
Sanji nel giro di pochi secondi cambiò voce ed atteggiamento, voltandosi poi verso l'archeologa appena apparsa sulla soglia della sala,
“Oh Robin cara, stamattina sei splendida! Desideri qualcosa di particolare per colazione? Chiedi pure tutto ciò che vuoi!!”
aveva esclamato il cuoco attornato da mille cuoricini fluttuanti
“Sbadato d'un cuoco, ti informo che la colazione è già inclusa non c'è bisogno che tu gli prepari nulla!”
“Taci!”
^^^^^^
“Ehilà! Robin”
Nico Robin si voltò verso la voce e sorrise al carpentiere di bordo, lasciando i due a beccarsi a vicenda, Franky seduto ad un tavolo insieme ad Usop e Brook gli fece segno di avvicinarsi
“Buon giorno a tutti”
disse la donna una volta seduta, il suo sguardo vagò sul buffet
“Un caffè?”
gli chiese Franky, lei annuì e lui gli porse una tazza fumante del liquido, lei ci soffiò appena, ispirò l'aroma poi lo assaggiò compiaciuta.
Usop affianco a lei intanto mangiava una briches alla marmellata fin troppo vogacemente, sembrava avere una gran fretta di finire il prima possibile lo sfortunato dolce, si era sporcato il viso e il luongo naso con la marmellata ma non sembrava curarsene più di tano, piuttosto ciò che non sfuggì a Robin fu il suo sguardo, guardava con insistenza di fronte a sé, eppure l'archeologa notò anche un velo di preoccupazione , non indagò oltre, seguì lo sguardo del cecchino...poi sorrise.
Usop accorgendosi del sorrisetto ora dipinto anche sulle faccie di Franky e Brook parlò
“Non guardatemi così! La speranza è l'ultima a morire”
“Yoh oh oh oh”
aveva commentato allegramente Brook
Franky invece posandogli una mano sulla spalla disse
“Non può farcela fratello..dai guarda bene il nostro capitano, stamattina sembra avere più fame del solito, non credi?”
“Invece Chopper ci riuscirà!”
rispose il cecchino, finendo la brioches
La scena era più o meno questa:
Il capitano, Monkey D. Rufy, quella mattina aveva una gran fame, appena arrivato in sala colazione si era subito lamentato dicendo che quel cibo non gli sarebbe bastato neanche per arrivare a pranzo, in risposta aveva ricevuto un più che meritato pugno da Nami, che stranamente secondo lui aveva evitato di dargli del pozzo senza fondo e si era allontanata verso l'unico balconcino della sala .. Rufy si era poi letteralmente lanciato sul tavolo stracolmo di brioches, pasticcini, muffin e dai lì non si era ancora spostato, continuando (come suo solito) ad ingurgitare tutto ciò che si trovava a tiro. Franky e Usop erano riusciti a “salvare” qualche brioches in tutta quella confusione, dove il loro capitano non sembrava sazio, ed era per questo che il cecchino cercava di mangiare il più velocemente possibile, ma anche lui era abituato ad una colazione abbondante dopotutto, ci era abituato da quando si era allenato sull'isola dell'Arcipelago Boeing, era ormai un abitudine ecco, ma al rifiuto del suo capitano aveva mandato il povero Chopper a provare a convincere quell'ingordo (senza successo finora) a condividere più cibo con gli altri.
Ora i due si trovavano a parlare dell'alimentazione e dell'importanza della prima colazione, nel mentre Rufy aveva circa 40 mini muffin tra le braccia gommose e Chopper provava a prenderne più dei due che gli aveva concesso.
“C-Chopper io ho ancora fame!!”
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Capitolo 3 *** In giro per l'isola ***
In giro per l'isola
“C-Chopper io ho ancora fame!!!”
“Il tuo organismo ha già assunto il suo fabbisogno per la prima colazione Rufy, anzi direi che l'hai anche superato!”
“N-Niente da f-fare io non li m-mollo i miei m-mini m-muffin”
Disse il capitano con la bocca piena sputacchiando nuovamente pezzetti di muffin al cioccolato ovunque
“N-non riuscirai a c-convincermi!”
proclamò poi stringendoli possessivamente a sé
“Ci rinuncio..”
disse Chopper tornando a sedersi al tavolo
“Hai fatto quello che potevi”
gli disse Usop alzandosi
“Ora che ne diresti di uscire a prendere una boccata d'aria?”
chiese poi alla piccola renna, che subito si illuminò vedendo che il suo compagno non era arrabbiato.
^^^^^^
“Da questa parte!”
Sanji e Zoro giravano da un paio d'ore per le vie del centro, si erano fermati in alcune bancarelle e anche a mangiare qualcosa, certo non c'è stato un attimo in cui il cuoco non era costretto a voltarsi per vedere se Zoro c'era ancora dietro di lui
“Da q-u-e-s-t-a p-a-r-t-e!”
aveva detto nuovamente
“Ho capito sai”
aveva risposto Zoro
“Non si direbbe sai!!”
Zoro alzò lo sguardo e si trovò di fronte ad un vicolo cieco
“DA QUESTA PARTE!!”
Si voltò, dietro di lui Sanji scuoteva il capo sconfortato
^^^^^^
Franky si era offerto di accompagnare Robin in libreria, ora sarebbe giusto dire che il cyborg da qualche giorno amava passare del tempo con l'archeologa, aveva scoperto che loro due avevano molto in comune: entrambi “cercavano” la tranquillità per sé stessi, una cosa che già lei possedeva secondo Franky, visto il suo comportamento durante qualche attacco.
I due erano i membri della ciurma più grandi e..( apparte Franky che di tanto in tanto si esibiva in qualche balletto improvvisato) mantenevano comunque una loro maturità , il cyborg amava stare anche per conto proprio e destino vuole che la sua compagna fosse proprio quella tranquillità, quella semplicità e pace di cui aveva bisogno delle volte per rallentare...per Robin, lei lo trovava invece divertente era quel qualcuno con cui sei in sintonia, era quella persona con cui ci si diverte ma che quando necessita si riesce anche a creare un dialogo serio.
I due sapevano di essere completamente diversi l'uno dall'altra e non credevano di certo a cose come gli opposti si attraggono e via dicendo, come detto: loro sono un uomo e una donna già da un pezzo e di conseguenza una volta capiti i loro sentimenti, cercano una cosa seria, una storia seria.
“Hai trovato qualcosa che ti interessa?”
Chiese lui mentre la seguiva nei corridoi della libreria, lei scosse il capo
“Non ancora”
“Ti posso essere d'aiuto?”
“Sei già stato gentile ad avermi accompagnata Franky”
gli sorrise, il cyborg arrossì vedendo quel meraviglioso sorriso ad incorniciare le labbra sottili di lei, pensando intensamente com'era bella Robin con quel sorriso sulle labbra.
“C-comunque sono qui”
“Sì, grazie”
si guardarono negli occhi, in quel momento però Franky notò appeso alla parete adiacente un volantino verde prato, senza pensarci troppo lo afferrò e lo lesse...
“Cosa c'è scritto?”
chiese lei
“Beh dice che è in programma una fiera particolare...”
disse lui porgendoglielo e..
”Ti andrebbe di farci un giro domani Robin?”
“Sì, certo”
“Super!”
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Capitolo 4 *** A che pensi? ***
A che pensi?
Robin acquistò un nuovo volume, ed uscirono insieme diretti all'albergo per informare gli altri della fiera dell'indomani.
L'archeologa però pareva avere un volto pensieroso e preoccupato.....
“Franky?”
“Sì?”
“Hai notato che stamattina Nami è rimasta in disparte? Non ha neppure fatto colazione e..”
“Sei preoccupata per lei?”
la interruppe lui notanto il suo sguardo
“Sì,” ammise “Nami per me è come una sorella minore lo sai, il fatto che non mi confidi nulla come prima da un po' di giorni, mi mette una sensazione di tristezza e preoccupazione”
“Da quanto non riesci a parlargli?”
“Non ho detto che non gli parlo, ho detto che non è come prima”
“Prima quando?”
“Prima di arrivare su quest'isola”
disse lei spostando lo sguardo sul volto del compagno
“Franky da quando ci siamo rincontrate la sera noi due parlavamo per ore, era bellissimo potersi confidare con qualcuno, anche con te è così ma...con Nami potevo parlare di qualsiasi cosa anche dei segreti più segreti, lei mi capiva”
Franky ricambiò lo sguardo, pensando al comportamento di Nami qualche anno prima, due per la precisione, cercò di tirare come poteva le somme per capire cosa stesse succedendo alla loro navigatrice, poi disse
“Robin, ti ricordi quando abbiamo conosciuto il polpo che cucinava i takoyaki? Quel Hachi?”
lei parve confusa ma disse
“S-Sì me lo ricordo, perchè?”
“Bene, ascolta ricordi che all'inizio noi non abbiamo voluto aiutarlo come avevamo promesso a Kayme e poi si è scoperto che era perchè aveva a che fare con il passato di Nami”
“ Franky senti..”
disse posandogli le mani sulle enormi spalle “Io.. lo conosco il passato di quella ragazza, ma quando...oh”
“Cosa c'è?”
Robin sussultò e gli rivolse uno sguardo penetrante prima di parlare, aveva capito tutto..
“Ho capito, ma... non la posso aiutare...non io”
“Cosa hai capito?”
“Poi ti spiego”
“Va bene, ma perchè non la puoi aiutare Robin?”
lei sorrise
“Perchè non sono la persona giusta...” sospirò “Rufy lo è..”
^^^^^^
qualche ora prima....
Rufy aveva appena finito di ripulire tutta la sala colazione, aveva proprio passato in rassegna tutti i vari tavolini, Nami intanto lo osservava seduta su di una sedia lì vicino..
”è sempre il solito!!”
pensò
“Naammmii!” si sentì chiamare, alzò lo sguardo verso di lui
“Sì, cosa vuoi Rufy”
il ragazzo piegò la testa da un lato e disse
“ Oggi sei strana!”
“E' una tua impressione baka!”
“No”
“Sì”
“No!”
“Sì!”
“No!”
“Sì!!”
“Ti dico di no!”
“Invece sì, e ora smettila!”
disse lei alzandosi..
C'era una cosa che Rufy e Nami non si erano mai resi conto di fare, ossia punzecchiarsi a vicenda tanto per poter conversale con l'altro più tempo del solito, il tempo per parlare tra loro era in... “abbondanza” è il termine migliore credo visto che dopotutto rivestivano i ruoli di capitano e navigatrice.
ma in quel momento erano solo due ragazzi che adoravano punzecchiarsi a vicenda.
Ma Nami in quel momento aveva altro per la testa, anche se Rufy per qualche breve istante era riuscito a farla distrarre... ma lei odiva sentirsi così e non riuscire a porre rimedio e in presenza di lui si sentiva come una sciocca, le sue ferite passavano in secondo piano quando si trattava di Rufy, lui soffriva molto anche se non lo dava a vedere, lei se ne accorgeva e non voleva che si preoccupasse, quindi per il momento decise di lasciar perdere uno dei tanti litigi con il ragazzo e s'incamminò verso l'uscita, diretta in camera per prepararsi
Rufy seguì con lo sguardo la sua navigatrice
“Te ne vai?”
gli chiese con tono stupito, non era da lei terminare una discussione in questo modo, neppure un altro Baka accompagnato da qualche amorevole pugno?!
Che cosa c'era che non andava?
Si chiese
La ragazza annuì leggermente col capo prima di uscire.
^^^^^^
“Uff ho fame..”
“COSA?!”
“sì..di nuovo...”
“Sei un pozzo senza fondo Rufy!”
disse fermandosi in mezzo al viale
“Usop, io sono fatto così..”
esclamò di rimando il capitano guardandosi intorno in cerca di qualcosa di buono...
Si erano incontrati non appena Usop aveva lascito Chopper a curiosare in qualche negozietto, quando aveva visto Rufy con il viso ancora sporco di muffin, capì che era proprio appena uscito ecco perchè disse
“Hai appena finito qualche ora fa di abbuffarti! e..” “Rufy?”
Il cecchino si voltò giusto in tempo per vederlo fiondarsi all'interno di una pasticceria, “ora sono dolori..”
pensò rabbrividendo all'idea che qualche uomo pesce si infuriasse per il “furto” ai dolci..
^^^^^^
Intanto tra Sanji e Zoro...si era unito Brook, erano appena entrati in un bar della periferia dell'isola e sedendosi ad un tavolo avevano ordinato quattro bicchieri di sakè, sì quattro poiché lo spadaccino aveva affermato che un solo bicchiere gli sarebbe bastato sì e no per bagnarsi le labbra.
Un fatto che attirò l'attenzione dei compagni furono i volantini verdi sotto il porta tovaglioli, ed appena lessero di questa fiera...
“Yoh oh oh oh ragazzi! Ci dobbiamo andare!”
Zoro sbadigliò esclamandò
“Non so, tu che dici damerino?”
“Non chiamarmi così insopportabile spadaccino!”
“Yoh oh oh dai basta discutere, ci sarà da divertirsi!”
“Non so, ma forse..”
Cominciò Zoro esitante....
“Forse cosa?”
Chiese quindi Sanji guardandolo
“Visto che a te va di andare..”
“Non l'ho detto”
“forse....ci farò un salto...”
“Mi ascolti quando parlo?!”
“Non so....”
“Idiota!”
“Che hai detto?!”
“Oh allora mi stavi a sentire, oppure senti solo ciò che vuoi!”
Zoro trangugiò l'ultimo sorso si sakè, prima di alzarsi e dire
“Sì ti stavo ascoltando, ma ora piantala scemo d'un cuoco, guarda che ore mi hai fare!”
Sanji, alzandosi anch'esso, disse
“Sono appena le quattro del pomeriggio”
“Appunto ho sonno!”
gli diede un calcio che lo spedì fuori dalla locanda, Zoro si rialzò e mise minaccioso una mano sull'elsa di una delle sue tre katane, l'estrasse poi preparandosi al combattimento, Sanji prima di seguirlo però avvertì la risata dello scheletro e girandosi verso di egli, si sentì dire
“Sanji-san ma quando capirai che lui prova qualcosa per te?!”
Sanji arrossì vistosamente prima di spedire anche il povero musicista fuori a calici dal bar.
^^^^^^
Appena fuori dalla pasticceria..
(dopo che Rufy ebbe mangiato una gran quantità di paste)
I due amici camminavano tranquilli, Usop stiracchiò le braccia in su sbadigliando, si sistemò la tracolla e mise le mani in tasca osservando poi lo sguardo del ragazzo affianco a lui, il capitano (ora sazio) aveva le braccia incrociate dietro la nuca corvina ed volgeva i suoi occhi scuri verso il cielo, la sua espressione balzò all'occhio dell'amico
“Rufy?”
lo chiamò
“mmm”
“Tutto ok?”
“mmm”
“Sicuro?”
“mmm”
“Perchè non parli allora?”
chiese curioso di capire lo “strano” comportamente del ragazzo
“Stavo solo pensando...”
Usop assottigliò lo sguardo
“Pensando?”
“Già”
disse Rufy non staccando gli occhi dal cielo
“A che pensi?”
Lui sospirò
“A... Nami”
“A lei?, e perchè?”
“Stamattina è rimasta con me in sala, ma poi mentre “parlavamo” si è alzata, ha cambiato espressione ed è uscita, credo che qualcosa la turbi, me lo sento!”
Il cecchino fece un sorrisetto, conosceva Rufy da moltissimo tempo, eppure non lo aveva mai visto affrontare certi argomenti,
“oppure non se ne rende conto..”
il suo pensiero si rivelò corretto, infatti il capitano aveva già cambiato argomento
“Guarda Usop, laggiù c'è Chopper!” “Ehi Chopper!”
“Rufy! Usop!”
Gridò il dolce medico correndo verso di loro con dei curiosi volantini verde prato tra gli zoccoletti
“Ho incontrato poco fa Franky e Robin, mi hanno detto che domani ci sarà una fiera e che sarà molto particolare!”
Continua...
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Capitolo 5 *** Primo bacio ***
Primo bacio
La sera dopo aver cenato i pirati di Cappello di paglia uscirono per una semplice passeggiata, l'aria non era particolarmente fredda, si stava bene, avevano oramai saputo tutti di questa fantomatica fiera dell'isola degli Uomini pesce, sarebbe stata davvero grandiosa con numerose bancarelle e chioschi con cibi e bevande a volontà, e con quel particolare che incuriosiva molto tutti i Mugiwara visto che avendo chiesto informazioni all'uomo-pesce dell'albergo prima d'uscire, aveva detto quest'ultimo che per questa fiera venivano utilizzati dei dial speciali per creare situazioni e anche zone particolari e quindi diverse tra loro per solleticare la curiosità dei turisti, Nami distribuì ad ognuno dei suoi compagni un tot di berry assicurando che non li avrebbe richesti con gli interessi (strano ma vero).
“Yoh oh oh ci sarà da divertirsi ragazzi!”
“Sarà la decima volta che lo dici fratello!”
“Lo so yoh oh oh oh è che sono emozionato!”
“E non sei il solo..”
aveva detto Nami guardando il capitano salterellare in tutte le direzioni gridando
“Andiamo alla fiera!! andiamo alla fiera!!WOW!”
“Rufy ti vuoi dare una calmata?! È domani insomma!”
“Domani?! Non ci stavamo andando adesso?!!”
domandò lui gridando
La navigatrice con una vena pulsante sulla fronte corse fin davanti al ragazzo, che a furia di salterellare si era allontanato parecchio dal gruppo
“Baka che non sei altro! C'eri anche tu quando stavamo parlando prima a cena no? Possibile che..”
“Ho sbagliato! Dai non arrabbiarti così”
aveva esclamato sorridento, Nami ebbe un tuffo al cuore alla vista del sorriso del suo capitano,
“che mi succede?”
aveva pensato subito dopo, dato che quella sua nuova sensazione era sicura gli avesse tinto le gote di un rosso acceso, un particolare che non sfuggì al ragazzo..
“Nami che cos'hai?”
gli chiese serio
“nulla, avanti torniamo dagli altri..”
lei bloccò la sua camminata, non appena voltandosi si accorse dell'assenza del resto della ciurma, senza guardarlo disse
“Ma dove sono finiti?”
“Non ti preoccupare, saranno tornati in albergo”
Disse Rufy prima di prenderle una mano e dirgli..
“Vieni con me!”
Nami stava per dire qualcosa di rimando, ma non ce ne fu il tempo, in quanto Rufy aveva preso a correre...
^^^^^^
Rufy e Nami non erano i soli ad essere ancora fuori quella sera, il capitano aveva ragione il resto della ciurma era tornata in albergo, ma per ciò che aveva detto loro Robin: ragazzi venite, lasciamoli un po' da soli
la curiosità comunque non li aveva trattenuti dal chiedere all'archeologa il motivo di quella richiesta, Robin spiegò proprio come con Franky il suo dubbio sullo strano comportamento di Nami e la teoria a parere di tutti stava in piedi, inoltre sapevano che con Rufy la ragazza sarebbe stata al sicuro.
“Buona notte”
si erano scambiati prima di dirigersi verso le loro camere, Zoro però notò che Sanji si era diretto verso l'uscita e seguendolo disse
“Ohi cuoco dove vai?”
Lui alzò lo sguardo sullo spadaccino e biascicò
“Da nessuna parte...fumavo una sigaretta, qui fuori..”
restarono per vari minuti in silenzio poi lo spadaccino parlò sorprendendo Sanji che diventò di un rosso acceso
“Non sei male stasera, lo sai cuoco?”
vedendo poi la reazione del compagno abbozzò un sorriso per poi dire con un tono di voce più dolce
“Guarda che oggi al bar..”
“C-Cosa?”
“Io ti stavo ascoltando e dicevo sul serio quando ho detto tipo che mi andava di andare alla fiera, ovviamente se però ci sarai anche tu”
Sanji era rimasto imbambolato, si era voltato ed osservava il ragazzo di fronte a sè, Zoro un po' imbarazzato si era grattato la nuca, lui a quel gesto sorrise, spense la sigaretta sotto la scarpa e si avvicinò di qualche passo
“Cosa stai cercando di dirmi?”
Zoro arrossì un poco ma fronteggiando il biondo disse
“Sei talmente idiota da non esserci ancora arrivato?!”
“Non sono un' idiota, tu lo sei!”
“Io?”
“Sì! perchè hai aspettato così tanto prima di dirmelo?! io..”
Non gli fu possibile concludere la frase, Zoro afferandolo per le spalle l'aveva avvicinato a sè e l'aveva baciato, con tutta la passione che disponeva, Sanji contraccambiò all'istante circondando con le braccia il busto dello spadaccino, entrambi dopo qualche attimo si staccarono ansimando leggermente
“Era un sì? Sanji?”
aveva chiesto
“Certo”
Continua...
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Capitolo 6 *** Puoi fidarti di me e lo sai no? ***
Puoi fidarti di me e lo sai no?
Il capitano e la navigatrice di bordo si erano fermati davanti ad una pasticceria-gelateria, la stessa che quella mattina Rufy aveva “svaligiato” di dolci.
BANG!
I pochi clienti data l'ora tarda si voltarono verso i due ragazzi appena entrati, un sonoro pugno aveva appena colpito la nuca del moro mentre la ragazza gli stava urlando contro
“Non hai appena cenato?! Razza di ingordo, mi hai portata fin qui solo perchè volevi il dolce?!”
Gridò furibonda Nami capendo le intenzioni del “suo” capitano
“Calmati”
disse con voce tranquilla Rufy rialzandosi e massaggiandosi la testa
“Come scusa?!”
“Ci stanno guardando tutti”
aggiunse sorridendo, lei invece in preda ad un crescente imbarazzo si scusò come poteva con il personale, il giovane cameriere si avvicinò alla coppia e disse
“S-signore... d-desidera q-qualcosa?”
il suo tono di voce titubante lasciò intuire nuovamente a Nami la situazione..
BANG
“Ma perchè l'hai fatto stavolta Nami?!”
chiese con le lacrime agli occhi per il dolore
lei assottigliò lo sguardo e disse
“Tu ci sei già stato in questa pasticceria vero Rufy?!”
lui sorrise nuovamente
“Sì, devi assolutamente provare quel dolce con la cosa alla crema..emm.come si chiama?”
chiese al medesimo cameriere che disse
“S-si sta riferendo al c-crem caramel signore?”
“Sì è giusto, allora ne prendiamo due, grazie”
“Rufy?!”
Il ragazzo si voltò
“Cosa c'è?”
“Perchè l'hai ordinato anche per me?”
Chiese lei ovvia
“Così”
Rispose lui
“Non te la puoi cavare con una tale risposta!”
“Beh facciamo che se tu non lo mangi tutto ci penso io a finire per te”
La ragazza chiuse gli occhi ispirando profondamente per calmarsi, capì di aver perso la “battaglia” con il capitano appena lui stesso chiese un tavolo e non potè fare a meno di sorridere quando udì la voce allegra di lui gridare al cameriere
“Nel mio...emm...nel mio coso alla crem ci metta moooooolto caramel! “
^^^^^^
Il famoso dolce arrivò dopo pochi minuti d'attesa, Rufy ci si fiondò sopra come se non mangiasse da settimane, Nami invece indecisa su come comportarsi da sola, con i suoi pensieri che gli attanagliavano la mente e con il suo capitano, stuzzicava il dolce assaggiandolo a malapena, Rufy se ne accorse e con un gesto del tutto inaspettato per chiunque dei suoi compagni e anche per lei stessa, lo spostò all'estremità del tavolino, Nami inizialmente pensava che volesse mangiarselo ma poi il suoi occhi nocciola si posarono sul suo volto serio del capitano
“Cosa c'è?”
chiese lei un po' nervosa
“Mi dici cosa ti era preso stamattina? e non chiedermi da cosa o come ho fatto a capirlo Nami”
nessuna risposta però arrivò al ragazzo, lei aveva soltanto riabbuiato il suo sguardo e abbassato leggermente il capo
“Nami?”
la chiamò
“Puoi fidarti di me, lo sai no?”
la voce del ragazzo gli giunse dritta al cuore facendogli accelerare i battiti,
“di nuovo questa strana sensazione...ma..lui..”
“Rufy, io mi fido di te”
disse alzando lo sguardo
“Non si direbbe”
disse deluso
“Perchè dici così?”
“Perchè se ti fidassi di me... in questo momento mi avresti già detto cosa ti turba tanto”
“ma io..”
“Non capisco perchè non me lo vuoi dire Nami?!”
“Rufy...io non..”
“Non puoi? Perchè? Noi due ci siamo sempre detti tutto ed ora tu non vuoi confidarti più con me Nami?”
Quella frase, quella frase ebbe un effetto fortissimo su di Nami ....un dolore fortissimo che partiva dal petto per poi diffondersi in tutto il suo corpo, un dolore che tiene dentro da due maledetti anni!, come si permetteva lui di chiederle di confidarsi sul suo turbamento, quando lui stesso è turbato da un pensiero tristissimo e non ne ha mai voluto parlare con nessuno neppure con lei.
La navigatrice si alzò e disse atona
“Beh... neppure tu sei.. tanto sincero, su ciò che turba o meno e quindi perchè io dovrei dirtelo capitano?”
A quelle parole, Rufy spalancò gli occhi neri, essi erano leggermente lucidi, aprì appena le labbra ma nessun suono uscì da esse
Mentre un grande macigno prese consistenza in Nami vedendo la reazione del “suo” capitano,
sembra incredibile da dire ma ognuno di loro aveva appena chiuso il cuore all'altro: Lei non gli avrebbe raccontato le sue paure e il suo disagio su quell'isola e Lui troppo ferito per la mancanza improvvisa di fiducia reciproca tra loro, non gli avrebbe parlato di quei due anni...ne di Ace..entrambi non avrebbero contato sulla fiducia e la comprensione che avrebbe saputo darle l'altro...
Nami si voltò e disse
“Devo andare, sono..stanca”
senza aspettarsi una risposta, la ragazza si diresse verso l'uscita della pasticceria e una volta fuori cominciò a camminare a passo veloce verso l'albergo, una volta arrivata davanti alla sua camera da letto aprì la porta che richiuse poco dopo alle proprie spalle, si lasciò scivolare sul gelido pavimento poggiando la schiena e poi anche la testa alla porta in legno scuro, si portò una mano all'altezza del petto ed ascoltando i battiti del suo cuore li sentì pieni di tristezza, lacrime di dolore gli rigarono il volto che presto fu coperto dalle mani
“Rufy..” sussurrò
^^^^^^
Il ragazzo alzandosi si sistemò il cappello di paglia sul capo, uscì anch'esso, ma non tornò all'albergo, camminò e si sedette sulla panchina più vicina a gambe divaricate e con le braccia appoggiate libere sopra di esse, spostò lo sguardo verso il cielo notturno, pensò
“Da una parte devo darle ragione, chi mi credevo di essere per chiederle di confidarsi con me sul suo problema?, ok sì sono il capitano ed il mio compito principale è prendermi cura dei miei compagni..ma con Nami..non capisco delle volte è un vero mistero quella ragazza per me e.. il suo carattere? delle volte riesce a farmi arrabbiare per come è attaccata al denaro oppure quando... mi tradisce, ma poi... delle altre volte invece la trovo..dolce e stupenda.....per come mi sorride, per come riesce a mettersi in gioco quando si tratta di aiutare uno di noi che si trova in un guaio”
Rufy sorrise debolmente ed un nuovo pensiero fece capolino
“Già..nei guai..è proprio lei quella che ci finisce più di ogni altro componente della mia ciurma, è lei quella che viene sempre rapita da qualche bastardo...ecco perchè forse io nei suoi riguardi ho più attenzione? Delle volte mi ritrovo a temere più per lei che per gli altri...ma non so esattamente cosa sia questa “cosa” che mi spinge a proteggerla, davvero non lo so! Perchè mi sento in..dovere..di proteggerla in questo modo, come ho sempre fatto, ma ora comunque... dopo questi due anni lei è in grado di cavarsela da sola, ma se gli accadesse qualcosa... sento che sarei il primo ad accorrere in suo aiuto, anche andando contro a Sanji che la chiama la sua dea in pericolo, No! sono io quello che la salva e non lui ne nessun altro...”
Abbassò il capo e con le mani portate su di esso per sostenerlo pensò tristemente
“Ma delle volte sono....insomma...”
strinse le labbra
“anch'io ho bisogno d'aiuto, ma il mio problema è che ho paura di chiederlo e mi mostro forte,” sospirò
“ quindi in sintesi non mi meraviglio per niente che lei abbia deciso di chiudere i rapporti di “fiducia” con me”
gli occhi di Rufy quella sera non più forti ed allegri come sempre, cominciarono a riempirsi di lacrime di dolore, che il capitano non aveva intenzione di lasciar scendere.
“Nami..” sussurrò anch'egli
Continua...
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Capitolo 7 *** La fiera ***
La fiera
Il sole si levò alto nel cielo..sì proprio nel cielo, perchè anche su quell'isola così particolare e bella c'era un grande cielo azzurro che si fondeva anche durante il giorno con il mare immenso che la circondava.
Una gran folla di sirene, uomini pesce ed umani, invadeva la piazza principale dell'isola , essi si erano messi a lavorare già dalle prime ore del mattino per allestire le numerose bancarelle e chioschi di vario tipo, erano tutti entusiasti per questa giornata speciale, la fiera sull'isola degli Uomini pesce.
^^^^^^
“Marimo?!”
“.....?”
“ti vuoi alzare o no?!”
Disse alzando un po' la voce il cuoco di bordo, in quella cabina così piccola adebita per una singola persona i due compagni si trovavano sdraiati sul letto dello spadaccino, che sembrava avere poca voglia di alzarsi quella mattina..ed ora si era anche messo un cuscino sopra la testa ed aveva sbuffato, Sanji non si perse d'animo e riprovò
“Avanti in piedi!”
disse scuotendolo per le spalle
“Alzati!”
gridò poi
“Ma che vuoi?!”
fù il grido di risposta, Zoro si alzò a sedere, si stiracchiò un po' per poi sbadigliare sonoramente, mise a fuoco la propria cabina...spostò lo sguardo su Sanji che lo guardava con occhi sbarrati..capì la situazione solo in quel momento e disse
“Potresti almeno non essere già così lunatico di prima mattina sopracciglio arrotolato?!”
“Ma sta zitto!”
gridò dandogli una cuscinata sul volto
^^^^^^
Usop, Chopper, Brook e Franky si trovavano invece ad aspettare oltre il portico dell'ingresso il resto della ciurma e per il resto della ciurma stava a significare le ragazze del gruppo, loro però non erano le sole a mancare all'appello quella mattina...
“Ehi ma qualcuno ha visto Rufy?”
chiese Usop perplesso
“No”
“io non l'ho visto”
disse Brook
“Ragazzi non è tornato in albergo ieri sera”
aggiunse il nasone, visto il fatto che il capitano condivideva la stanza con lui
“Cosa?!”
“è così, è stato fuori tutta la notte...”
“E Nami?”
la voce confusa di Chopper creò silenzio e fece nascere delle più che giuste domande da parte di tutti
“Lei era con lui no?”
“Sì, erano insieme”
“Yoh oh oh oh”
“ che si siano finalmente dati una mossa quei due e..”
“Fate silenzio ragazzi”
interruppe il carpentiere avvicinandosi
“Robin mi ha detto che Nami è tornata in albergo stanotte, sola e che sembrava turbata”
disse pensieroso
“Non sarà successo qualcosa?”
disse Usop un po' preoccupato
^^^^^^
“Nami avanti ora basta pensarci e basta lacrime, devi prepararti per oggi”
L'archeologa passò l'ennesimo fazzoletto all'amica, Nami lo prese e si asciugò gli occhi gonfi e rossi a causa del pianto, si alzò poi decisa dal letto e spalancò la finestra, prese un profondo respiro
“Robin?”
“Sì, dimmi”
“Grazie per essermi rimasta accanto sei un'amica fantastica..Anzi sei proprio come una sorella”
disse ma non in un tono troppo contento ma più che altro malinconico e triste, tutto ciò non sfuggì all'attenzione della compagna
“Nami, sicura di star bene?”
voleva mentire ma di nuovo quel macigno si fece sentire, e tutti i propositi andarono in fumo
“No per niente, non sono molto per l'entusiasmo della fiera, io..”
“Tranquilla, ti capisco”
disse Robin avvicinandosi e posando una mano sulla spalla della navigatrice
“riposati, ci vedimo più tardi se ti va di raggiungerci”
un cenno con il capo fu la risposta e l'archeologa una volta pronta si congedò, Nami invece si sedette sul bordo del suo letto poi si sdraiò a pancia in su, immersa nei pensieri
^^^^^^
Nico Robin raggiunse gli altri e con lei fecero capolino anche cuoco e spadaccino
“Buon giorno”
disse lei educatamente
“Giorno ragazzi, ma Rufy e la mia dea che fine hanno fatto?”
chiese subito dopo Sanji
“Beh del capitano non sappiamo ancora nulla..”
disse Franky
“E Nami ci raggiunge più tardi”
concluse Robin
“Quell' idiota potrebbe essere ovunque!”
disse Zoro
“Hai ragione ma sa badare più che bene a sè stesso, inoltre sappiamo che voleva andare alla fiera, quindi è probabile che lo incrocieremo già la”
disse invece Sanji
^^^^^^
La fiera era in una parola stupefacente, tutti i nakama rimasero piuttosto sorpresi dalle dimensioni di essa, la cosa più bella però oltre alle bancarelle erano i vari stand, quattro in totale, grandi e ognuno con un suo particolare:
Uno sulla parte destra che vendeva serf, gonfiabili e affittava lettini...una vera e propria spiaggia con un sole caldo che riscaldava l'ambiente.
Questo era lo stand Summer
Su di un'altro piano invece, c'erano prati ovunque e fiori di vari colori e dimensioni che spuntavano da qualche dial che si trovava tra i vari rigogliosi cespugli ,c'erano anche dei chioschi con ciambelle e dolci a volontà tutt'intorno come una recinsione.
Ecco lo stand Spring
Il penultimo sull'ala sinistra, era ideato per il divertimento assoluto, assomigliava ad un gigantesco Luna Park dove potevi vivere emozioni non stop, ma anche goderti un po' di pace e tranquillità con gli spettacoli di magia e i musical
Stand Autumn
Ed l'ultimo stand, che neanche a farlo apposta era proprio affianco alla pasticceria-gelateria migliore dell'isola (Sì è quella di Rufy) era il più maestoso, tutto ciò che si poteva vedere era il bianco, la neve creata da degli speciali dial era soffice e data la temperatura neanche troppo fredda, perfetta, se non in alcune zone di essa attraversabili in tutta fretta e velocità elevata grazie alle motoslitte a due posti, per finire una pista di pattinaggio sul ghiaccio e dei confortevoli chioschi dove veniva servita la cioccolato calda.
L'ultimo lo stand Winter
^^^^^^
“WOW”
“cavoli potremmo davvero scegliere varie aree?! Super!”
“Direi più che altro che abbiamo la scelta di poter passare per la stagione che più ci aggrada..”
Continua...
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Capitolo 8 *** Un consiglio... ***
Un consiglio...
Il capitano della ciurma aveva passato la notte fuori, pensieroso, strano per un tipo come lui sempre troppo impulsivo; addormentandosi poi sdraiato sulla medesima panchina, fu svegliato dunque da una palla di neve tirata in modo innocente da dei bambini che giocavano poco più in la.
“mmmm”
nel dormiveglia, non si accorse di essere in precario equilibrio, ed ecco che cadde faccia a terra, ma la botta non fù dolorosa, perchè è di gomma? No, lui cadde su qualcosa di freddo e soffice, si sollevò con le braccia e rimase in ginocchio sbadigliando, quando aprì del tutto gli occhi scuri rimase decisamente sorpreso, abbassò poi lo sguardo e sfiorò con la mano il manto nevoso, sorrise
“ma come è possibile?!”
Si mise eretto ed osservò stavolta con uno sguardo più accurato ciò che lo circondava, sì era proprio come credeva e dentro di lui sperava tanto l'adorava: la neve, aveva sempre avuto un effetto positivo su Rufy cappello di paglia, la neve... gli piaceva tantissimo, era così, anche se non era più un bambino da un pezzo prese una rincorsa buttandosi a capofitto sulla massa bianca ed emerse subito dopo ridendo felice, sentì poi delle voci chiamarlo ed voltandosi vide gli sguardi rimprovevoli di Usop, Franky e Sanji, c'era anche Zoro con loro del tutto indifferente e mezzo addormentato, ed infatti appena lo vide disse
“ Rufy? tutto a posto?”
il moro annuì
“Ma guardati se ricoperto di neve!”
disse Usop
“ Rufy ma... hai dormito qui fuori?, hai preso freddo?!”
disse invece Chopper
Lui scosse il capo
“Beh comunque stai bene capitano?”
“Sì Franky”
“Ok meglio così, ma cos'è succes..”
“Cos'è successo con la mia povera Nami-Swann?!”
interruppe il cuoco
“Calmati Sanji”
“Zitto Usop!”
“Non starai esagerando cuoco? E poi scusa se al capitano va di parlarne bene, ma se non è così, non stargli adosso..”
gli fece notare Zoro, Rufy aveva di fatto calato il capello su gli occhi, segno di chiusura più che ovvia, non sembrava intenzionato a parlarne, non con tutti almeno..
“Rufy?”
“Scusatemi ragazzi, ma non è il momento”
disse poi allontanandosi
“Ci vediamo più tardi!!” gridò prima di scomparire correndo
^^^^^^
Nico Robin camminava tranquilla tra le varie vie della zona Spring, osservando i fiori e i vari colori da cui erano composti, quando notò la figura del capitano passare li avanti a lei, attirando la sua attenzione però fu la persona che lo seguiva...Franky
“Rufy ti vuoi fermare un attimo?!”
“Cosa c'è?”
“Dovresti dirlo tu a me capitano”
disse il carpentiere incrociando le braccia
“Beh è..complicato Franky, davvero!”
“Prova a spiegarmelo”
“Non ci riesco!”
“Non esiste una parola del genere per il futuro...anzi per il Re dei pirati, come fai a saperlo se non ci provi nemmeno?!”
Rufy fu colpito da quelle parole, il suo compagno aveva ragione, era complicato è vero ma doveva provare a parlarci almeno con qualcuno, alzò lo sguardo e disse
“Hai ragione, va bene... senti Franky ho bisogno di un consiglio”
Il cyborg lo guardò perplesso, poi annuì un poco con il capo, il capitano prese un respiro
“Riguarda Nami..”
“OOOOH era ora!”
esclamò alzando contento gli occhiali da sole
“Che vuoi dire??”
disse Rufy non capendo la reazione del compagno, non aveva ancora neppure iniziato, Franky dal suo canto lo guardò sbigottito per poi esclamare
“Come che vuoi dire?! Io beh pensavo che tu e Nami..”
Rufy improvvisamente capì e rispose un po' sconsolato
“No”
“No?”
disse Franky deluso
“Non ancora..”
“Ah bè non ancora..”
“Ma penso che non accadrà mai, almeno finchè io stesso non cambio atteggiamento con lei”
“Anche lei però dovrebbe cambiarlo con te, non credi?”
gli fece notare il compagno
“Franky mi sono reso conto che da quando abbiamo sbarcato su quest'isola, lei è cambiata è diventata più pacata e silenziosa, ho subito notato che qualcosa la preoccupava, qualcosa di triste perchè nei suoi occhi rividi la mia tristezza di qualche anno fa, solo che...lei non me ne ha parlato, dicendomi che anch'io non ero del tutto sincero con lei, ha ragione, ma non volevo farla preoccupare, per questo cerco di essere sempre lo stesso”,
solo che ormai quel Rufy mi suona come una menzonia...perchè è scomparso in buona parte insiema a lui”
Franky aveva ascoltato tutto il discorso, rimanendo sorpreso ma anche sollevato dal fatto che Rufy ne abbia finalmente fatto parola con qualcuno, ci pensò su per qualche minuto, poi chiese
“ Continuerai a fingere?”
“Non è facile con Nami”
disse sincero il capitano tenedosi il cappello con una mano e voltando lo sguardo altrove...
“Eh ci credo, e dei tuoi sentimenti invece ne vogliamo parlare?”
Disse il cyborg a brucia pelo
“C-Che intendi d-dire?”
balbettò Rufy
Franky si sedette e fece segno al capitano di seguirlo, poi disse
“C'è stato un gran vocificare dopo la nostra partenza da Sabaody capitano, ti ricordi quando la Marina ci ha attaccato e tu dissi di essere amico dell'Imperatrice pirata..”
“Hancock” disse interropendolo
“Sì lei, a quanto ho potuto constatare è una bellissima donna e ti fa un gran filo capitano, ma quest'affetto e reciproco? Provi qualcosa?”
Sbalordendo un po' il cyborg, Rufy parlò diretto dicendo
“Non provo nulla di particolare” “Perchè?” chiese poi sempre ingenuo
Franky si alzò e lo guardò per qualche istante per poi dire con tono indagatore
“è lo stesso “nulla” che provi per Nami?”
Questa volta Rufy chinò il capo pensieroso, si portò una mano sul petto all'altezza del suo cuore, sorrise appena e rispose
“No”
Anche Franky sorrise e chiese divertito
“ E.. perchè no?”
Sempre a capo chino Rufy disse
“Se te lo dico... non dovrai dirlo a nessuno”
il cyborg annuì e in risposta disse
“Se lo farai anch'io ti dirò qualcosa che non saprà mai nessuno, ok? Saremo pari”
Il moro annuì e disse
“Nami..il mio tesoro, lei mi fa sentire, da sempre in un modo particolare, è uno dei motivi per cui la volevo nella mia ciurma... perchè già quando caddì in mare quel giorno con una misera scialuppa ed un futuro Marine al mio fianco, quando... la vidi e ci guardammo negli occhi, sentì.. che... qualcosa in me era scattato”
Rufy alzò gli occhi e si grattò il capo imbarazzato.
“Vuoi un consiglio? faresti bene a parlare con lei!”
Continua...
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Capitolo 9 *** La scoperta di Sanji ***
La scoperta di Sanji
“Che bello! Lo zucchero a velo!!”
Chopper era entusiasto, davanti al carretto dello zucchero a velo lo guardava abbagliato aspettando pazientemente il suo turno
“Prego tocca a lei..”
“Grande e alla fragola perfavore!” disse la piccola renna
Vide la giovane sirena prendere da sotto il carretto il bastoncino ed attorcigliarci intorno lo zucchero a velo, quando fu pronto lo porse a Chopper
“Ecco a te”
“Grazie mille!”
disse lui in risposta, per poi immergerci dentro il musetto e gustarlo soddisfatto.
^^^^^^
“La vuoi piantare? Gli altri ci potrebbero vedere razza di troglodita!”
“E allora?”
“C-Come allora? I-Io non voglio che ci vedano a dar spettacolo”
“Uff”
Sbuffò sonoramente Zoro staccandosi, mettendo poi una mano in tasca e una sulle sue katane si voltò a guardare il ragazzo e mormorò
“Sei un tipo complicato, prima o poi glielo dovremmo dire alla ciurma no?”
“Meglio poi! Se poi una delle mie dee la prende male eh?”
Zoro sorrise e disse
“Non credo, almeno per quanto riguarda la strega...quella è innamorata cotta di Rufy”
“Ohi cuoco?! Cuoco! Sanji sveglia!”
Le scenetta tra i due fu molto comica in quanto si vedeva uno steso a terra con gli occhi spalancati e l'altro intendo a schiaffeggiarlo in modo non troppo delicato per farlo rinvenire, quando poi Sanji si alzò di scatto domandando
“Ma da quanto?!”
Zoro si passò una mano fra i capelli verdi e rispose
“Da prima che tu entrassi nella ciurma, solo che è come te a volte...comprende dopo un po' di tempo i suoi sentimenti”
Sanji arrossì e spintonando lo spadaccino disse
“Ma sta zitto va!”
Zoro sorrise a quella reazione e disse per punzecchiarlo un po'
“Ohi guarda che non l'avevi capito solo tu”
“Mi stai dando dello... sbadato?!”
“Sì certo ”
disse passandogli affianco ed scompigliandogli i capelli biondi
“Uno sbadato che però io adoro”
sussurrò
Sanji arrossì nuovamente.
Continua...
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Capitolo 10 *** Cioccolata calda ***
Cioccolata calda
In albergo....
Nami si stava preparando per uscire, aveva assolutamente bisogno d'aria fresca, si avvicinò al guardaroba, per poi togliersi la camicia che aveva usato per la notte e prendere un paio di jeans lunghi indossarli e dopodichè decidere con quale camicia sarebbero potuti andare bene, scelse poi una color crema lungha fino alla vita e a mezzo gomito con sopra un coprispalle bianco aderente che gli arrivava invece sotto il seno, scelse poi i suoi inseparabili sandali alti, si pettinò i capelli lasciandoli sciolti...per finire legò in vita una cintura in tinta dove era sistemato il suo clima attack.
Scese le scale lentamente e arrivata all'ingresso diede la chiave della cabina al personale per poi avviarsi verso l'uscita.
Notò subito il gran movimento che vi era sull'isola quel giorno, e anche se non gli andava di visitare la fiera in mezzo a tutta quella gente, decise comunque di cercare i suoi compagni, il primo che riconobbe fu Brook che se ne stava seduto vicino ad un chiosco che distribuiva cioccolata calda, bevendo la suddetta bevanda in modo poco elegante e disturbando alcuni clienti con le sue battutine e il suo caratteristico umorismo seguito dalla risata che tutta la ciurma era abituata a sentire, la navigatrice gli si avvicinò e le chiese dove fossero gli altri
“Buon giorno Nami-san, gli altri saranno in giro..”
“Tu sei qui solo dunque?”
“Sì, beh qualche minuto fa c'era anche Usop-san, ma poi ha detto che avrebbe voluto provare il serf allo stand Summer”
“già ho notato la particolarità di questa fiera, mi chiedo però come sia possibile”
“Con degli speciali dial! Yoh oh oh oh”
“Nel senso che hanno dei dail che creano la neve, la pioggia ,il sole più caldo, e solo in un week end succede tutto ciò...”
lo scheletro annuì e commentò
“Non si fanno mancare di certo il divertimento!!”
Nami sorrise
“Ci vediamo dopo, vado a cercare Robin..”
“Mmm” annuì prima di aggiungere
“Oggi sei stupenda mia cara, non è che mi faresti vedere le tue mut..”
non finì la frase che un calcio da parte della rossa lo fece finire con il cranio dritto nella cioccolata,
“Ahia!!! che male mi sono scottato la pelle!!”
gridò
“Ma io la pelle non ce l'ho! Yoh oh oh oh”
Continua...
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Capitolo 11 *** Un po' di divertimento sulla neve ***
Un po' di divertimento sulla neve
“Robin?”
Rufy in un primo momento fù sorpreso dalla notizia ma poi aggiunse
“Ok, vi ci vedo bene voi due insieme, ma perchè con lei?”
La donna in questione, che aveva ascoltato il tutto rimanendo in disparte per non essere vista era arrossita e il suo cuore attendeva solo la risposta da parte del carpentiere...
“Perchè l'amo, è l'unica donna con cui sto veramente bene”
Franky era rosso fuoco in viso,
il capitano lo osservò con espressione felice, contento che anche l'amico si sia confidato con lui, ma il sorriso del ragazzo cambiò appena notò la sua navigatrice che passava in una via li difronte
“Franky coprimi!”
“Perchè cosa c'è?!”
chiese il cyborg preoccupato e pronto a ogni evenienza, Rufy però già dietro di lui gli fece notare la ragazza, osservava un negozzietto a pochi passi da loro, non li aveva ancora visti grazie alla folla
“Oh perchè non ci parli?”
“Non credo che sia una buona idea..”
“Io ti dico di sì...ehi ragazzina!!”
gridò il cyborg scostandosi, Rufy si pietrificò all'istante essendo messo allo scoperto, mentre lei al richiamo si voltò a salutare Franky, poi vedendo il capitano si irrigidì un attimo ma poi con disinvoltura lo salutò
“Ciao”
“Ciao Nami”
disse anche lui,
Robin decise di intervenire visto che il cyborg non sembrava di grande aiuto ai due rimanendo fermo tra entrambi e guardandoli prima una e poi l'altro,
“Nami allora sei venuta” si apprestò a dire,
alla comparsa dell'archeologa Nami sorrise confortata, Franky arrossì un poco e Rufy voltato verso di lui si mise a ridere
“Robin!”
“Che meraviglia quest'allestimento vero?”
“Sì è vero”
confermò Nami
“Sai ho visitato la zona Spring, ci sono dei fiori stupendi con dei colori talmente rifiniti, un posto..”
“Rufy!! Nami! Franky!!! Robin!!”
il grido proveniva da un Usop che sembrava parecchio emozionato, correndo verso la loro direzione era inciampato già due volte ma rialzandosi aveva detto
“Ragazzi è...fortissimo!! venite a vedere cos' hanno scoperto qui vicino Zoro e Sanji!!!”
riprendendo fiato disse
“Rufy tu ci salirai vero?”
^^^^^^
Il capitano capì la strana richiesta solo una volta giunto a destinazione insieme agli altri che come lui guardavano Zoro e Sanji su due motoslitte bisticciare ammorevolmente...
“Ti batterò vedrai!”
“Sì come no! Aspetta e spera!”
“Io sono più veloce!”
“E come lo sai se non ci sei mai salito scusa?!”
“Tu cuoco maled..”
“Finitela!”
aveva gridato loro Nami
“Cosa credete di fare su quei cosi?”
domandò poi
“Oh mia bellissima Nami, vorresti venire con me?”
Gli chiese Sanji con gli occhi a forma di cuore
“Lì sopra? No grazie”
“La mocciosa ha paura...”
“Per niente Zoro!”
Lo spadaccino scrollò le spalle e rivolto al compagno affianco disse
“Comunque ti ricordo che ne abbiamo prese due perchè così stabiliremo chi è il più veloce su questi mezzi”
“Ah managgia, detesto quando hai ragione!”
“Un aggeggio davvero interessante!”
disse Franky avvicinandosi
“Mi piacerebbe provarlo”
“Scusi!!”
gridò chiamando l'uomo pesce dello stand Winner
“Potrei provare?”
“Certamente, prego salga pure su questa”
Il cyborg guardò attentamente il veicolo appena datogli e poi disse salendo
“Super!”
“ Sarà un esperienza mozza fiato!”
gridò provando a metterla in moto
“Allora Rufy?”
“Cosa?”
“Ti va di provare?”
Rufy guardò l'amico e disse
“Tu ci sali?”
Usop sbiancò sul posto e rispose gesticolando
“NO No! Però sarò contento di osservarti amico”
“Voi ragazze?”
Nami scrollò la testa in segno di negazione a sovrapporsi alla sua scena però la voce dell'archeologa disse
“Io preferisco aspettarvi qui, ma di certo a Nami farà piacere”
“Robin ma che dici?”
“Ha ragione Robin!”
interruppe Franky, anche se un po' dispiaciuto dal fatto che ella non volesse provare, poi disse
“La nostra navigatrice oggi non ha partecipato all'intera fiera, quindi ha il dovere di divertirsi un po'”
“Sono d'accordo anch'io”
disse il capitano guardandola, un pensiero gli si formò in testa ma a dirlo non fu lui
“Rufy perchè non la porti con te?”
Nami guardò Usop con occhio spalancati cercando di placare i suoi battiti irregolari come anche il capitano che socchiuse perfino le labbra per la sorpresa, Franky, Robin e Zoro sorrisero a quell'esclamazione e alle facce dei due, mentre Sanji borbottava qualcosa di incomprensibile tenendo gli occhi fissi davanti a sé in direzione della pista che tra poco avrebbero attraversato...
“In effetti si potrebbe fare, le motoslitte sono a due posti..”
concluse Franky sollevandosi gli occhiali da sole
“M-Ma io non so se..”
disse impacciata la navigatrice
“Nami”
la chiamò Rufy
lei voltò il viso dalla sua parte ed attese, il ragazzo la guardò negli occhi e disse con voce calma e sicura
“Verresti con me?”
Nami distese le labbra in un lieve sorriso ed annuì dicendo
“Sì”
poi il tono di voce si fece severo
“Ma guai a te se vai troppo forte e mi spaventi chiaro?!”
Fu Rufy a sorridere questa volta
“Non preoccuparti”
le disse prima di porgergli la mano ed aiutarla a salire, l'uomo pesce controllò le cinture e i motori di tutte e quattro le motoslitte, diede dei guanti e dei giubotti pesanti ad ognuno e disse che un tratto di strada lo avrebbero dovuto fare con lui, dopodichè potevano anche continuare soli
“Ok seguitemi!”
proclamò l'uomo pesce
“Appena questo ci lascia liberi cuoco ti farò vedere io!”
Sanji lo guardò furente
“Io ti farò invece mangiare la neve!”
“Dai ragazzi, siamo qui per divertirci!”
disse Franky che li seguiva a ruota
Rufy e Nami invece per ultimi restavano in silenzio
^^^^^^
L'uomo pesce fermò la propria motoslitta, si voltò e disse
“Bene potete continuare per conto vostro, ma seguite il percorso segnato, buon divertimento ragazzi!”
a quelle parole sia Zoro che Sanji scattarono portandosi molto avanti
“Quei due sono i soliti competitivi!”
disse Franky accelerando
Il capitano diede anche lui più accellerazione, Nami attaccata a dei maniglioni dietro di lui si tenne forte osservando i componenti della ciurma slittare velocissimi davanti a lei
“Rufy”
chiamò
“Sì dimmi”
“So che ti ho detto di non andare troppo forte, ma sai...non voglio dare a quell'idiota di Zoro la soddisfazione di vincere, potresti andare più veloce?”
Rufy sorrise, anche lui voleva aumentare la velocità
“Certo, ma è meglio che tu ti tenga stretta forte a me!”
lei ubbidì stringendo le braccia intorno al busto del ragazzo, lui a quel contatto sentì un nuovo calore contorcersi nel suo petto e il suo cuore battere ad un ritmo molto più veloce del solito.
Continua...
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Capitolo 12 *** L'ennesima lite? ***
L'ennesima lite?
Zoro e Sanji fianco a fianco continuavano a sorpassarsi a vicenda ed a parlarsi a tono
“Ti levi o no?!”
“Levati tu!”
“No tu!”
“Tu!”
“Tu!”
“Basta!”
gridò Sanji passando davanti al compagno e facendo in modo che la sua motoslitta si fermasse, Zoro lo guardò male e gridò a sua volta
“Ma che fai?! Levati!”
Sanji scese
“No! Basta!”
“Ma basta cosa?!”
chiese sempre brusco lo spadaccino,
“Basta litigare tra di noi Zoro..”
disse tranquillo Sanji guardandolo dritto negli occhi
“Che vuoi dire cuoco?!” chiese “Quando andiamo d'accordo non ti va bene, ora perchè discutiamo ti arrabbi ancora di più...non sei mai contento!”
gli fece notare Zoro, Sanji gli si avvicinò e disse
“Hai ragione zuccone, quando siamo insieme agli altri tendo a comportarmi male con te ma è solo perchè non mi sento..”
“Non ti senti pronto a rivelare il nostro rapporto alla ciurma eh?”
disse per lui, Sanji sorpreso ma contento gli mise una mano sulla spalla
“Grazie, mi capisci meglio di tutti”
Zoro si voltò prendendo la sua mano e avvicinandolo al suo viso, gli baciò la fronte poi chiese
“Ora non ti preoccupi degli altri?”
Il cuoco di bordo gli stampò un bacio e disse
“No per niente, visto che seguendo te per evitare che vincessi.... visto che eri in testa....ci siamo allontanati moltissimo e forse anche persi”
Continua...
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Capitolo 13 *** SFOGHI e Lacrime ***
SFOGHI e Lacrime
Continuando alla stessa velocità, Rufy e Nami superarono Franky ad un bivio perdendolo di vista, era chiaro che quella pista era improvvisata, un vero labirinto per Rufy ma con solo tre o quattro vie per Nami
“Sai una cosa?”
“Cosa?”
“Non pensavo fossi capace di guidare un veicolo simile, mi ritorna in mente a Skipea dove hai voluto a tutti i costi pilotare il wever e sei caduto subito”
“Tu al contrario eri bravissima invece”
“Grazie”
“Comunque non è così difficile, basta il controllo e poi non posso mica rischiare di cadere con te, non ti metterei mai in pericolo”
Lei arrossì vistosamente a quelle parole
“Lui si preoccupa per me?”
“Nami guarda!!”
“Cosa?”
“Sta cominciando a nevicare!”
Alzò lo sguardo, Rufy aveva ragione, ci dovevano essere dei nuovi dial in quel tratto di percorso...
in quel momento un nuovo pensiero passò per la mente di Nami
“è vero che Rufy si preoccupa sempre per me, ma perchè io?”
pensò guardando con la coda dell'occhio il sorriso del ragazzo
“ Perchè non un'altra donna?”
Nami scosse la testa per dimenticare in fretta quello sciocco pensiero, o meglio quello sciocco nuovo e doloroso pensiero che la sua mente aveva creato solo per ferirsi da sola!, ma la scena a Sabaody si sovrappose comunque a quella frase ,
l'incontro con Rufy e gli altri dopo due anni,
quando cercò di far calmare lui emozionatissimo una volta rivisto l'aspetto di Franky, quando arrivò come già sapeva la marina ad attaccarli,
quando sentì lui dire che era SUO amico e.... quando vide LEI, e la bellezza di quella donna così innamorata del suo capitano da vedersi lontano un miglio
Nami abbassò il capo, colta da un improvviso senso di tristezza, allentò un poco la presa senza nemmeno accorgersene...
“Nami cosa c'è?!”
già lei non si accorse ma lui di certo, il capitano di fatto diminuì la velocità fino a fermarsi completamente si voltò
“Nami”
lei alzò lo sguardo con gli occhi lucidi
“Cosa vuoi?”
il tono di voce sorprese il ragazzo che scese e fece segno anche lei di seguirlo,
“Cosa vuoi insomma?!”
ripetè Nami questa volta scontrosa
lui indietreggiò, semplicemente pensava che erano troppo vicini e prese solo una distanza di sicurezza, il problema è che schiacciò inconsapevolmente con il gomito il bottone vicino al manubrio facendo finire la motoslitta addosso ad una parete di ghiaccio poco distante...sembrava funzionare ancora, ma non fu il veicolo che Rufy guardò bensì il fatto che fosse andato a sbattere proprio sulla parete di ghiaccio dove poco più sopra vi era un edificio molto famigliare ai suoi occhi, solo guardando con più attenzione spinto dalla curiosità riconobbe la pasticceria-gelateria di quella sera, che destino, un brivido percorse la schiena di lui, che voltandosi disse
“Nami, credo che...dobbiamo parlare”
La ragazza in piedi a pochi metri da lui chiese
“Di che cosa?”
“Di quello che è successo”
lei capì, ma non disse nulla
“Mi dispiace”
disse solamente lui
“Ti dispiace, davvero? A me no, mi sono resa conto che non ho bisogno che tu ti fidi di me o che mi racconti ciò che ti preoccupa, ho già abbastanza pensieri per i fatti miei e non mi occuperò certo anche dei tuoi”
disse cominciando a camminare, sapeva bene che voleva dirgli l'esatto contrario ma la rabbia aveva preso il soppravvento dopo il pensiero di quella donna, e se lui avesse parlato con lei, se lui si fosse aperto con quella? Nami sentì una fitta al cuore, ma non ci badò, continuò a camminare decisa.
Il capitano la rincorse e l'afferrò gridandogli
“Ti ho detto che mi dispiace e tu mi urli contro certe cose?! Che ti ho fatto?!”
Lei si voltò
“Io che ti ho fatto per essere sempre trattata come una... stupida... da te!”
“Io non ti tratto come una stupida Nami! Ti avevo solo chiesto di dirmi cosa ti prendeva, tutto qui e tu invece..”
“E io invece ti ho risposto che anche tu dovresti dire a me...lasciare stare!...Tu ... Dovresti esserlo con me...più sincero...”
“Hai ragione e ti ho chiesto scusa!”
“Non mi importa Rufy!”
disse spingendolo via
“A me sì!”
“ah davvero?!”
“Sì mi importa!”
gridò afferandola per un braccio, ecco, si erano messi nuovamente a gridarsi contro, ma questa volta andò diversamente...
“Lasciami!”
“No”
“Ti ho detto di lasciarmi!”
“NO”
Ripetè afferandole anche l'altro braccio e portandola vicina a lui, Nami con i pugni chiusi sul suo petto lo guardò furente
“Non ti lascio!”
“Bene!”
disse lei non potendo più sopportare quel suo modo di fare
“vuoi la sincerità?! Io non sopporto quest'isola capito?!”
con le lacrime ormai prossime continuò
“I-io n-non la sopporto! Mi fa tornare a galla troppi ricordi d-del mio p-passato, ecco perchè me ne stavo per i fatti miei ma........
c-comunque non sono cose che ti dovrebbero interessare! q-quindi non voglio compassione da parte tua!”
Il discorso di Nami aveva avuto l'effetto di uno sparo sul petto di Rufy, lei non era felice e ora lo sapeva, aveva capito tutto
“Non lo sapevo, ma credi che sia facile per me?”
chiese lui allentando un po' la presa
“Per te?! Tu sei diverso da me! Tu sei più forte! T-tu guardi sempre il lato positivo non ti fai abbattere mai da n-niente e..”
“Stai zitta! Che stai dicendo?! Io riconosco invece che sono debole su certe cose, sì debole molto più di te! Non ho saputo assolutamente come comportarmi quando è successo...
Credi che io non soffri?!”
anche lui con gli occhi ludici, gridò con rabbia quelle parole
“Ho perso anch'io una persona cara Nami!”
disse staccandosi
“A-Ace mi manca da morire!”
strinse la mano di lei
“Non è facile per me esattamente come non lo è per te, tu soffrì per tutto quello che è accaduto e io soffro per tutto quello che mi è APPENA accaduto, sta pur certa che la tua situazione la capisco meglio di chiunque altro! E anch'io non voglio compassione, voglio soltanto che la mia migliore amica sia felice altrimenti i miei ricordi saranno più difficili da sopportare!”
Nami non aveva parole, non riusciva a muoversi, come avevano fatto a ferirsi a vicenda?
Come avevano fatto a non aiutarsi a vicenda?
A tenersi entrambi tutto dentro
Continua...
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Capitolo 14 *** Non avreste del sakè? ***
Non avreste del sakè?
Nami lo guardò e gli disse piano...
“Mi dispiace Rufy”
“Anche a me”
si guardarono entrambi con i volti ricoperti da calde lacrime,
“Promettimi che ci diremo sempre tutto, come al solito”
“Te lo prometto”
disse scostandosi una ciocca rossa appiccicata al viso, per poi sorridergli
Con un gesto improvviso, Rufy l'abbracciò, si stavano semplicemente calmando a vicenda, ma quel gesto fece arrossire Nami.....
Forse per un ragazzo come lui un tale gesto, non di semplice amicizia tanto erano stretti, non crea imbarazzo,
“è sempre il solito baka, non si rende conto”
pensò la navigatrice mentre lo osservava in volto, lui notando il rossore di lei sorrise tranquillo
“Quanto mi è mancato quel sorriso in questi anni”
e vinta da un momento di dolcezza verso quel buffo ragazzo di gomma, sfiorò le labbra di lui, un lieve contatto che durò per brevi secondi ma che bastò per far accrescere tra loro il sentimento che entrambi provavano..l'amore.
^^^^^^
“Yoh oh oh ragazzi questa cioccolata è buonissima!”
esclamò Brook contento
“Ahh” “Devo ammettere che hai ragione, non ho mai assaggiato nulla di così buono” commentò Usop
“Yoh oh oh”
“Robin perchè non la provi anche tu?!”
chiese Chopper, l'archeologa distante si voltò e disse
“Certo volentieri, arrivo”
mentre si stava avvicinando al chiosco, qualcosa attirò la sua attenzione o meglio qualcuno...
“Ehi Robin!” “Ragazzi!”
A Robin mancò un battito, mentre Brook, Usop e Chopper si alzarono di scatto per salutare Franky che stava arrivando sulla motoslitta ad alta velocità, seguito da altri due loro compagni, Zoro e Sanji
“Franky! Zoro! Sanji!”
^^^^^^
“E' stata un'esperienza indimenticabile, mi ha fatto tornare in mente l'isola di Karakuri, quando due anni fa venni spedito dall'orso....era freddissimo, con tanta neve...”
disse Franky, il suo racconto venne interrotto da Robin che porgendogli una tazza di cioccolata calda, gli disse dolcemente
“Assaggia è deliziosa, ti scalderà un po'”
“Grazie”
rispose perdendosi negli occhi di lei blu come l'oceano,
“quanto è bella”
“Non avreste del sakè?”
“Bevi e sta zitto idiota!”
“Ci sento anche se non gridi damerino..”
“Come mi hai chiamato?!”
Gridò Sanji alzandosi in piedi
Prima che tra quei due scoppiasse il finimondo quotidiano, Franky gli domandò interropendoli
“Ma dove vi eravate cacciti voi due, ad un certo punto vi abbiamo perso di vista, mica eravate davanti a me, come mai siete arrivati dopo?”
Sia uno che l'altro arrossirono vistosamente, facendo intendere il tutto alla ciurma, fu Usop il primo a commentare divertito
“Ma dai Franky c'è bisogno di chiederlo? Per lo stesso motivo che sta facendo tardare anche Rufy e Nami”
tutti si misero a ridere a vedere la faccia di Sanji, sconvolto sia perchè il nasone avesse appena sbattuto in faccia la realtà delle cose sia per ciò che aveva detto sulla navigatrice ed il capitano, in sintesi la sua faccia con la mascella che toccava il fonto, il viso arrossato e gli occhi fuori dalle orbite: era in una parola esilarante!
I compagni però cominciarono a ridere con più foga quando fu posato sul tavolino del chiosco un boccale di sakè e sentirono Zoro dire
“Hai visto amore? L'avevano il sakè”
Sanji voltandosi (ancora più rosso) non cambiò minimamente espressione.
Continua...
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Capitolo 15 *** Lei non è te ***
Lei non è te
Intorno a loro solo il bianco, la motoslitta abbandonata, immobili ecco com'erano persi l'una negli occhi dell'altro....
“Perchè l'ho baciato?...lo volevo sì ma è stato il mio corpo a muoversi i miei sentimenti a guidarmi...possibile che il mio cuore già sapesse...oh..Rufy..è incredibile che mi sia innamorata di te”
“Mi ha baciato? Lei mi ha baciato?! Perchè?”
pensò Rufy, comprendendo solo in quel momento ciò che era successo, sorride poi, mentre sente il bisogno di stringere di più la presa su di lei, Nami a quel nuovo ed emozionante gesto del “suo” capitano, istintivamente chiuse gli occhi ed appoggiò la testa al petto di lui.
A Nami venne la pella d'oca quando Rufy poggiò il viso nell'incavo del suo collo aspirando il dolce profumo che lei emanava, il capitano fu percosso anch'egli da un brivido ed baciando quel lembo di pelle avvertì la risata cristallina della “sua” navigatrice, si staccò appena e con movimenti lenti dovuti ad un costante imbarazzo di provare così tanto per Nami spostò lo sguardo su di lei, le sue labbra erano incorniciate da un sorriso, le sue guance arrossate....
“Mi hai fatto il sollettico Rufy”
“Anche tu prima”
disse dolcemente, si guardarono nuovamente poi si misero a ridere insieme abbracciandosi ancora e dondolando un po' sul posto, finalmente felici..o quasi
“Rufy posso farti una domanda?”
“Sì”
“Tra te e la donna che ci ha aiutato a Sabaody, e-ecco b-beh tra voi d-due c'è stato qualcosa?”
disse chiudendo poi gli occhi in attesa della risposta
“Che domande mi fai Nami?”
ridacchiò Rufy
lei allora riaprì gli occhi e lo fissò stupita, poi disse
“U-una domanda c-come un'altra...allora?”
“Sai lei mi chiedeva molto spesso di sposarla ma...” “Nami!”
La navigatrice a quelle parole si era sciolta dall'abbraccio ed gli aveva dato le spalle
“Tutto chiaro”
disse, ma Rufy la prese in vita girandola e si avvicinò
“No ascoltami, lei me lo chiedeva ma io ho sempre risposto di no”
“E perché?”
Rufy sorrise
“Perchè lei non è te!”
^^^^^^
Sanji era tornato “normale” dopotutto quel pinocchio di Usop, gli aveva dato una spinta...si decisamente, si tranquillizzò del tutto solo quando avvertì la presa di Zoro intorno alla sua mano, capì che anche per lo spadaccino era stato un bel colpo ma la sua battuttina era servita soltanto ad attutirlo e a sdramatizzare la questione della loro relazione, in quanto entrambi capiro che...
“Lo sapevate?!”
“Sì, e da un pezzo anche!”
Disse Usop per poi finire la sua cioccolata calda con un lungo e meritato sorso
“E sapevate anche di questa storia tra Nami e quell'idiota?!”
“Sì Sanji, credo che anche lo spadaccino l'abbia capita”
rispose Robin tranquilla
“ Beh si nota ancor meglio della vostra..”
concluse Franky al suo fianco, Sanji si passò una mano tra i capelli e disse mogio
“Quindi ero il solo a non aver notato niente?”
“Sì” dissero all'unisono
Zoro avvicinò il suo volto all'orecchio del compagno e sussurrò nuovamente
“Te l'ho detto che sei sbadato”
“E non starai dimenticando qualcosa?”
“No”
“Sicuro?”
“Sì”
“Ah sei insopportabile delle volte!” esclamò “Non ti ricordi dal naso alla bocca!”
il cuoco si alzò e allontanadosi disse solo
“Vado a vedere sei quei due sono tornati, così poi andimo a visitare un'altra zona ok?”
“Ok”
risposero alcuni, mentre altri annuivano
“Vado con lui” disse Zoro alzandosi e posando il boccale ormai vuoto sul tavolino, quando lo raggiunse disse
“Ehi guarda che non me n'ero dimenticato sai?”
“Non so di cosa stai parlando”
disse l'altro accendendosi una sigaretta e soffiando poi fuori il fumo
“Lo sai invece Sanji”
“La smetti di chiamarmi per nome?!!”
Zoro alzò un sopracciglio
“Ti da fastidio?”
“Sì è..strano”
Lui sbuffando annoiato esclamò
“Anche tu lo sei delle volte...adorabile sbadato”
Come quella volta Sanji arrossì e accertandosi di non essere visto dagli sguardi indiscreti della ciurma , seguendo gli istinti baciò lo spadaccino che rispose subito.
^^^^^^
Rufy dopo aver fatto qualche metro con la motoslitta per provare...
“Ok sembra funzionare”
annunciò
“Gli altri si staranno chiedendo che fine abbiamo fatto”
disse Nami
“Credo sia meglio tornare allora”
“Già”
confermò lei, per poi salire e senza pensarci stringere nuovamente la vita del “suo” capitano, posò questa volta anche il volto sulla sua spalla, Rufy spostò la testa dal suo lato e disse
“Pronta? Possiamo andare?”
lei annuì avvicinado il viso al suo, gli diede un tenero bacio sulla guancia facendolo arrossire
“Prontissima”
Continua...
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Capitolo 16 *** Una nuova zona della fiera ***
Una nuova zona della fiera
Quando si furono tutti riuniti, decisero insieme che avrebbero visitato ancora una zona, a parere della maggioranza la zona scelta era la Summer, di conseguenza passarono in albergo per prendersi il cambio.
Dopo quel gelo, ci voleva proprio una bella zona calda no? A volte si immagina di stare in un posto caldo quanto si ha tanto freddo e se si ha la fortuna di trovare sul proprio cammino una zona come questa allora....
“Alla zona Summer!”
annunciò il capitano contento
^^^^^^
Appena arrivati si concessero un lungo sospiro, l'aria era estiva, una dolce brezza ti solleticava il viso, non troppo calda ma perfetta, la spiaggia con gli ombrelloni, i chioschi e poi il mare...una vera meraviglia.
il gruppo si avvicinò al chiosco principale domandando
“Quanto costa affittare gli sdrai?”
L'uomo che videro avvicinarsi li lasciò a bocca aperta, esso invece non sembrava sorpreso, sorridendo disse
“Rufy Cappello di paglia e la sua ciurma!”
“Jinbe?!” “Ma come? sei l'addetto principale di questa zona?”
l'uomo pesce annuì e disse
“Non pensi anche tu che sia la migliore?”
“Bè, si sta bene”
Rispose Rufy guardandosi nuovamente intorno
“A giudicare da quei fiocchi di neve che hai ancora tra i capelli, si direbbe che tu sia appena uscito dalla zona Winter eh?”
“Indovinato, non faceva troppo freddo ma qui è tutt'altra cosa!”
disse Rufy scompigliandosi i capelli scuri
“Non farti ingannare Rufy, anche qui la temperatura si abbassa un po' durante sera,”
Lo informò “avete ancora qualche ora comunque” concluse
“Ok grazie, e... per gli sdrai?”
Jinbe controllò il suo registro, poi disse
“Non ne sono rimasti moltissimi, vi dò in omaggio per sicurezza qualche asciugamano ragazzi”
Lo salutarono e ringraziarono, per poi dare un'occhiata alla spiaggia...
Le ragazze si impossesarono subito di due sdraio e sistemando le loro cose si misero a prendere il sole, Robin sfoggiava un bichini nero con un pareo viola legato in vita, i suoi capelli erano sciolti gli ricadevano elegantemente dietro le spalle ed sopra la fronte a tirarglieli all'indietro vi era un paio di occhiali da sole, mentre Nami (anch'essa in bichini) ne aveva uno rosso fuoco, un po' provocante rispetto a Robin ma con un copricostume grazioso una gonna corta bianca che si muoveva ad ogni spostamento della direzione del vento, mostrando le gambe della giovane navigatrice, i suoi lunghi e mossi capelli color mandarino erano legati in una coda che gli ricadeva di lato.
I ragazzi invece a cominciare da Usop che portava un costume a vita alta giallo limone, si erano fiondati sulla spiaggia....
Zoro, indossava un costume blu notte lungo poco sopra le ginocchia, il petto nudo lasciava intravedere i suoi addominali scolpiti da tanti e costanti allenamenti
“Per me non ne è capace”
Commentò osservando il cecchino di bordo salire su di una tavola da serf
“Anche per me”
costatò Franky, sempre con il suo stile: al posto del costume le sue mutande, ma nel complesso con quella camicia stile hawai stava piuttosto bene
“Glielo diciamo che sta facendo un po' una figuraccia?”
chiese Chopper vedendo cadere Usop senza che nessuno lo tocasse
“AH ah ahhh No!! ah ahhah non ancora!”
disse Rufy ridendo per la caduta del suo compagno, ogni nuova caduta il suo costume si gonfiava e si sgonfiava e poi si udivano le sue grida perchè gli era entrata l'acqua nel naso
Dopo questa scena anche il resto della ciurma si mise a ridere
“Ehi la smettete di ridere?!”
Gridò Usop in acqua rivolto ai compagni
“Scusaci Usop!”
aveva gridato Sanji, il cuoco, con un costume azzurro cielo più corto ripetto a quello del fidanzato, con la canotta bianca sopra si asciugò il sudore dalla fronte, pensando poi ad un bel thè ghiacciato da portare alle sue dee...
“Provateci voi se vi sembra tanto facile!”
aveva proposto il cecchino, interrompendo il pensiero di Sanji che ad un tratto vedendo il profilo dello spadaccino, gli sembrò “stranamente” non troppo importante al momento portare da bere alle ragazze...
Le risposte rivolte ad Usop furono le seguenti..
Il primo ufficiale si voltò ed incamminandosi annunciò
“Io vado al chiosco delle bibite”
“Vengo anch'io Zoro”
disse prontamente Sanji, per poi aggiungere
“Nel caso non ricordassi la strada come è tuo solito!”
Un secchiello in testa fu la risposta, dopodichè il cuoco si mise a rincorrerlo con una paletta in mano....
“Lo sai, io non sò nuotare Usop” disse invece Chopper tristemente, le circostanze date dal suo frutto non gli permettevano proprio di divertirsi nuotando con il suo amico
“Yoh oh oh neppure io”
disse Brook
Anche il capitano rispose
“Mi spiace Usop, sembra... una figata! ma..grazie comunque”
Il cecchinò li salutò a malincuore, poi decise di riprovare! nel caso avrebbe imparato abbastanza bene, si sarebbe fatto costruire da Franky una tavola da surf simile e poi gliela avrebbe mostrata a Kaya e raccontato nuove avventure intitolate “Il pirata del surf”.
Continua...
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Capitolo 17 *** Crema solare ed imbarazzo ***
Crema solare ed imbarazzo
“Rufy! vieni con me e Book a fare un castello di sabbia?”
chiese tutto felice Chopper seduto con Brook sulla sabbia, il capitano scosse la testa
“No, magari più tardi!”
Rispose per poi sdraiarsi sulla sabbia, solo che non si accorse di non essere proprio all'ombra ed in quel punto la sabbia.....come dire..
“Ahia! Scotta!!” aveva gridato subito dopo un secondo Rufy alzandosi di scatto, Nami sullo sdraio dietro di lui, aveva visto il tutto ma non era intervenuta per godersi la scena che ora era davanti ai suoi occhi... ossia un Rufy che saltellava gridando e cercando un po' d'acqua fresca... ma non potendo andare in mare correva a perdi fiato avanti ed indietro, la ragazza si mise a ridere di gusto, chiedendo tra le risate
“Ti s-sei fat- to male R-Rufy?”
Lui fermandosi si voltò verso di lei e gli domandò con innocenza
“Chi lo sapeva che la sabbia scottasse così tantoooo?!”
“Lo sanno tutti...”
“Io no!”
“L'ho notato sai..”
disse la navigatrice rimettendosi a ridere più forte, il capitano mise un broncio dicendogli piccato
“Sei cattiva! ridi delle miei disgrazie!”
Lei lo guardò seria, ma...era troppo buffo con quel broncio
“Ahahahah ahaha”
ed ecco che si rimise a ridere
“Oh Nami basta insomma!!”
gridò Rufy, nell'avvicinarsi alla ragazza scorse uno dei secchielli che Zoro aveva lanciato a Sanji poco prima, e che Brook e Chopper per creare i castelli di sabbia avevano riempito con un po' d'acqua
“Ragazzi posso prenderlo un attimo?”
chiese ad entrambi, che lo guardarono per poi annuire
“Che vuoi fare tu?!”
gridò Nami tirandosi seduta sulla sdraio con le mani sui fianchi
“Indovina..”
disse lui prendendo il secchiello in mano
“Non ci provare!”
gridò minacciosa la ragazza alzandosi, ma vedendo che questa volta non l'aveva intimorito per niente si mise a correre, rincorsa subito dopo dal capitano.
Robin dalla propria sdraio sorrise vedendo la scena tra i due, si voltò giusto in tempo per notare avvicinarsi a lei il carpentiere
“Robin, hai bisogno di qualcosa?”
il tono di voce del cyborg, dolce e sensuale, colse l'interesse dell'archeologa che gli chiese con un'idea già in mente
“Franky mi metteresti... la crema solare?”
“C-certo”
e così dicendo lui si sedette al bordo del lettino e passandosela sulle mani più piccole la fece scorrere sulla pelle nivea della schiena della donna, i movimenti dolci ed impacciati a causa del forte imbarazzo la fecerono sorridere, poi chiuse gli occhi per godersi quelle carezze...
“Perchè sorridi?”
gli chiese Franky dopo qualche minuto, lei si alzò a sedere e lo guardò dolcemente, con un movimento della mano destra gli tolse gli occhiali scuri dagli occhi, prese poi il flacone di crema nella mano di lui lo posò nella sua borsa e voltandosi nuovamente chiese in tono tranquillo
“Franky, c'è dell'altro che vorresti dirmi... vero?”
lo scrutò negli occhi con attenzione e notò il suo cambiamento di sguardo a quella domanda
“Sì”
Rispose soltanto, era rimasto ancora con la mano sollevata da quando lei aveva tolto da essa la crema.. sfiorandogli le dita, la abbassò per avvicinarla a quella di Robin, la strinse, poi guardandola disse
“C'è molto altro da dire, solo che...io..”
“Non preoccuparti”
Disse lei sorprendendolo
“C-cosa?”
“Lo sò”
si avvicinò a lui
“Ma...cioè..c-come.”
“Shsss”
gli disse solo, lui boccheggiò e lei chinandosi lentamente verso il suo volto sussurrò
“Anch'io sono innamorata di te...Franky”
“Davvero?”
Chiese con la voce che tremava appena
“Sì, solo che non l'avevo capito prima di quel tuo discorso con il capitano, pensavo che si trattasse solo d'amicizia, di nient'altro solo questo”
“Il mio discor..”
“Sì”, scusami non avrei voluto origliare, ma....desideravo sentirtelo dire...e..” mentre parlava la giovane donna si passò una mano sui lunghi capelli corvini ed abbassò lievemente lo sguardo
“Ti amo” disse lui interrompendola e sollevandole il volto con una mano
“Ti amo da morire, amo il tuo sorriso, i tuoi occhi...io amo guardarti leggere, amo la tua camminata....amo davvero tutto di te”
Le parole dolci e decise arrivarono dritte al cuore di Robin, che sorridendo si sporse ancor verso di lui, arrivando ad unire le loro labbra, Franky la baciò con dolcezza seguendo il contorno delle sue labbra.
Si scambiarono un dolce bacio che entrambi aspettavano e rimandavano da troppo tempo
I due si separarono per riprendere fiato e lui non potè fare a meno di ridere ed arrossire vistosamente quando l'archeologa gli disse ad un soffio dalla sue labbra....
“Questo, era SUPER”
Lui gli strinse più forte la mano ed l'avvicinò ancora una volta.
Continua...
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Capitolo 18 *** Un bagno al mare e dolci abbracci ***
Un bagno al mare e dolci abbracci
La navigatrice uscì in fretta dall'acqua, ma aveva proprio bisogno di farsi un bel bagno dopo quello che era successo...
Sulla spiaggia un ragazzo la osservava,
com'è bella in costume
pensava mentre Nami continuava a camminare lentamente verso di lui, quando fu arrivata dinanzi ad egli disse...
“Rufy! ma insomma..”
“Che c'è?”
chiese lui
“Ho freddo, alzati dall'asciugamano!!”
Gridò indicandolo
Rufy osservò il corpo di lei, in effetti Nami tremava e aveva anche la pelle d'oca, si alzò e porse velocemente a lei l'asciugamano
“Scusami Nami”
Le disse mortificato
Lei anche se adorava quello sguardo da cuccilo bastonato, non si fece impietosire e rispose di getto
“E sì scusa, intanto io rischio di prendermi un'accidenti per colpa tua!”
“Non esagerare”
“Non esagero affatto!”
^^^^^^
Mezz'ora prima.....
“Nami!!”
Il capitano continuava a rincorrere la propria navigatrice, anche se erano più le volte in cui era lei che voltandosi gli lanciava qualcosa nel tentativo di rallentarlo, ma lui non demordeva visto che lei aveva riso per quello che gli era successo! Ora si meritava una piccola punizione, ma il fatto è che entrambi si erano allontanati dall'altro lato della spiaggia e neppure s'enerano resi conto, erano troppo impegnati a farsi dispetti a vicenda, Nami rallentando si voltò e gridò
“Sei sicuro di voler continuare così Rufy?!”
“Sì”
rispose subito lui ricominciando a rincorrerla, sarà che la ragazza aveva più esperienza di lui nel scappare da un inseguitore
dopo tutti i furti da lei fatti,
quindi Rufy optò per l'utilizzo dei suoi poteri....
Continuava a correre non intenzionata ne a rallentare come pocanzi ne tantomeno a fermarsi, ad un certo punto però avvertì un braccio gommoso intorno alla vita, una sensazione fin troppo famigliare per lei che voltandosi nuovamente verso il suo inseguitore gli gridò contorcerdosi
“Lasciami! Non vale così capitano!”
lui ritirando il braccio fece finire lei vicinissima, la guardò e commentò
“Sei tutta rossa! È la rabbia o la mia vicinanza?!”
Lei sorrise, ma non rispose, con un gesto veloce tentò di avvicinarsi a quel maledetto secchiello che lui teneva nell'altra mano, lui notando il gesto alzò il contenitore sopra la sua testa
“Mi spiace ma ogni tentativo ora è inutile.... questa te la meriti navigatrice”
disse prima di svuotarne il contenuto d'acqua su di lei
“AHH E' fredda! Idiota!!”
Aveva gridato Nami poco dopo essendo stata bagnata fino all'osso, d'istinto si era divincolata dall'abbraccio del “suo” capitano, ma senza farlo di proposito aveva mosso le gambe facendo lo sgambetto sia a se stessa che al capitano, in una frazione di secondi caddero entrambi sulla sabbia e lei essendo bagnata si riempì ovunque, sbuffando si alzò sotto lo sguardo divertito di Rufy.
^^^^^^
“Non esagero affatto!!”
Nami infreddolita si mise l'asciugamano maledicendo mentalmente Rufy per ciò che gli aveva fatto, dunque gli diede le spalle, mentre lui notando il nervosismo di lei disse
“Se ancora arrabbiata?!”
Non una domanda ma un'affermazione
“Ci sei arrivato da solo?”
gli rispose perfida ed ironica, lui incrociò le braccia al petto, osservandola per qualche istante un dolce sorriso si impossessò delle sue labbra e mormorò
“Come puoi essere così bella e così cattiva conteporaneamente..”
Nami a quelle parole udite appena non si mosse sentendo il suo cuore a mille ma disse..
“C-Che vuoi dire?”
“Quello che ho detto no? Sei bella anzi bellissima, ma.. delle volte anche un po' cattiva, soprattutto con me”
“m-mi chiedo delle volte come faccia a dire certe cose con tanta leggerezza”
si avvicinò a lei e le circondò la vita da dietro con le sue braccia, lei sussultò nuovamente al contatto ma lo lasciò fare, si voltò per incontrare i suoi occhi sempre intenti ad osservarla.... percorsa da un brivido dovuto al freddo lo abbracciò, senza doppi fini Rufy ricambiò cercando di scaldarla col suo corpo
“Mi sento strano, è di nuovo quella sesazione di calore intenso, ormai so riconoscerla e so anche a cosa è dovuta, soltanto la “mia” Nami la provoca così..forte”
è vero...lui aveva abbracciato altre donne come Hancock e anche Bibi, in situazioni diverse è chiaro ma resta che nessuna di loro aveva scatenato in lui una reazione intensa di calore... di bruciore...di fuoco, solo Nami ci riusciva, sì solo lei
mentre il suo cuore ricominciò a battere forte Rufy si avvicinò ancora di più e mise la testa di lei contro il suo petto, poi gli sussurrò ad un orecchio
“Nami, ora va un po' meglio?”
Lei mosse il capo sfiorandogli l'enorme cicatrice a forma di X con la propria guancia
“Senti ancora freddo?”
Sentì domandarle
“No, non molto Rufy, grazie”
rispose
“Figurati”
Seguirono alcuni attimi di silenzio ma poi..
“Sei caldo” Sussurrò lei ad occhi chiusi senza accorgersene, Rufy la sentì ugualmente
“E tu tutta fredda” disse “Jinbei aveva detto che la temperatura sareb..”
ma non riuscì a completare la frase che Nami lo interruppe alzando lo sguardo su di lui
“sai.. mi dispiace che tu non possa venire con me, in acqua..”
Rufy ricambiò il suo sguardo e sempre tenendola ferma su di sé disse
“Da una parte dispiace anche a me, ma sai Nami, se non avessi i poteri del frutto del diavolo non sarei in grado di fare ciò che ho fatto e faccio tutt'ora per proteggere te e gli altri”
“Già, essere un uomo di gomma ha i suoi vantaggi capitano, ma devi anche tenere conto degli svantaggi”
“Sì è vero, non poter più nuotare o entrare a contatto con l'acqua del mare è una delle cose che non sopporto”
Nami riabbassò il capo sul suo petto, si strinse forte a lui...
“Rufy?”
“Sì?”
“H-Hai mai desiderato essere.... normale?”
Rufy sembrò spiazzato dalla domanda, pensò per qualche istante le parole giuste da dirle e poi rispose dolcemente
“Sì Nami, a volte l'ho desiderato... nei momenti in cui ti vedo fare il bagno al mare, provo un desiderio enorme di venire li con te e di tenerti stretta tra le braccia, come ora”
Lei sorrise per la sincerità pura e disarmante del ragazzo e priva di imbarazzo gli disse
“Anch'io lo vorrei”
“Veramente?”
“Sì, ma anche così va bene non credi capitano?”
“Sì va benissimo!”
Rispose lui
Continua...
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Capitolo 19 *** Interruzioni!! ***
Interruzioni!!
Al margine della zona Summer, vi erano un chiosco, per la precisione il chiosco che aveva scelto Zoro per prendersi una bibita rinfrescante, Sanji seduto difronte a lui gli domandò
“Dimmi un po' buzzurro, perchè da quando stiamo insieme non mi hai ancora regalato nulla?”
A Zoro andò di traverso l'acqua fresca e tossendo disse
“C-Che ti s-salta in m-mente c-cuoco?!!”
Sanji infastidito dal compagno rispose arrabbiato
“Sei il solito strafottente che fa finta di non capire!”
“C-Cosa?!”
“Lo sai benissimo cosa! Vorrei che per una volta ci comportassimo come due persone normali che si vogliono bene.... ed... beh sai alcune anzi la maggior parte regala anche un pensierino all'altro per fargli capire quanto sia importante!”
Detto ciò Sanji voltò il capo, Zoro lo osservò spiazzato per la prima volta dalle sue parole, si sentiva improvvisamente in colpa per come si era comportato con lui, non intendeva ferirlo e neppure sminuire l'affetto che provava per lui, semplicemente lui credeva di non dovergli regalare nulla di particolare per dimostrargli quanto lo ami, cercando di rimediare alla situazione disse
“Senti cuoco..mi spiace”
Sanji si voltò nuovamente dalla sua parte e confuso chiese
“Ti spiace?”
“Sì”
rispose sorridendole dolcemente
“Mi spiace se ti ho fatto arrabbiare è solo che io non credo di doverti fare un regalo per dimostrarti che ti voglio bene, ma prometto che ti prenderò qualcosa se ti farà piacere..”
“Davvero?”
Disse guardandolo con occhi dolci
“Sì però ora smettila di guardarmi in quel modo assurdo!”
^^^^^^
“Robin?”
La chiamò Franky mentre gli accarezzava dolcemente i lunghi capelli corvini, l'archeologa alzò lo sguardo su di lui, guardando i suoi occhi il cyborg fu nuovamente tentato di baciarla, ma prima gli disse
“Sai non mi ero mai accorto di quanto tu fossi meravigliosa, lo sapevo certo perchè sei sempre stata una donna forte e sicura, ma non avevo mai pensato di provare un cosa simile per te”
Gli diede nuovamente con delicatezza un bacio sulle labbra, avvertendo nel suo petto una sensazione di intenso calore che gli trasmetteva un benessere mai provato prima, via via quel bacio diventò sempre più passionale, Robin lo spinse verso di sé continuando a baciarlo, quando si separarono, dopo un tempo indeterminato lei disse dolcemente...
“Franky ti andrebbe di farci un giro qui intorno, poi magari potremo tornare in albergo prima degli altri..”
Lui fece un sorrisetto malizioso, gli offrì una mano per alzarsi, ma mentre stavano cominciando ad avviarsi
“Ehi Franky hai visto che alla fine ci sono riuscito?!!”
Il grido proveniva da un Usop che magicamente era riuscito ad rimanere in piedi sul serf anche se barcollava ancora pericolosamente
“Sì bravo fratello!”
disse complimentandosi prima di voltarsi,
“Eh? Aspetta! Dove andate voi due così di fretta?!”
chiese il cecchino di bordo arrivato a riva, Chopper e Brook (che intanto non si erano accorti di niente) si voltarono a guardare la scena
“Soltanto a fare un giro”
“Beh se è così possiamo venire anche noi!”
disse Usop guardando Chopper e Brook che avevano creato più di una ventina di castelli si sabbia, Franky e Robin si scambiarono uno sguardo d'intesa e lui disse
“Vi annoiereste ragazzi! Tra biblioteche e musei, no dai è meglio se rimanete qui a divertirvi con la sabbia o col serf, potrete anche prendervi un po' di sole”
“Ci hai preso per dei bambini Franky? Dopo aver visitato questi luoghi potremo anche fare un altro giro no? Magari in un'altra zona della fiera, sì è perfetto cambiamo zona! ora cerchiamo Rufy e Nami e prima di uscire avvertiamo anche Zoro e Sanji eh?”
Usop sembrava entusiasta del suo piano ma Franky gli disse secco
“Ma oramai si è fatto tardi sta cominciando a fare freddo, non riusciremo a visitare altre zone al momento, è meglio se vi rilassate e...”
“Ci state nascondendo qualcosa per caso?!”
Chiesero insieme Usop ed Chopper, uno stufo per il mistero e l'altro confuso
Entrambi si trattennero dall'arrossire
“No, non c'è niente ragazzi”
disse Robin
La discussione andò avanti per un buon quarto d'ora dove Franky non sapeva a momenti più cosa inventarsi per togliersi Usop dai piedi, certo era un buon compagno ed amico ma diamine poteva anche non essere così appiccicoso, sopratutto poteva evitare di continuare a domandargli il “Perchè” loro non potessero venire con lui e Robin....
“Yoh oh oh allora che si fa alla fine?”!
Chiese Brook avvicinadosi maggiormente al gruppo
“Voi rimanete qui”
Ribadì il cyborg
“No verremo a divertirci con voi”
si impuntò nuovamente Usop
“Noi non stiamo andando a divertirci te l'ho detto, biblioteche e musei tutte cose noiose!”
“Certo è vero mai poi per distrarvi andrete anche voi a prendervi un gelato o chissà cosa no? E poi qui abbiamo finito dai chiamiamo gli altri!”
Franky sbuffò esasperato mentre Robin osservandolo sorrise e decise di prendere in mano la situazione
“Bene facciamo così allora io e Franky andiamo avanti, voi riunite il gruppo e ci vediamo tra un paio d'ore davanti alla pasticceria-gelateria ok?”
“Così non vi annoierete”
Concluse il carpentiere
I loro compagni annuirono anche se sembravano parecchio perplessi
^^^^^^
Nell'ascensore dell'albergo
“Brava Robin, a volte non saprei che fare senza di te!”
disse attirandola a sé
“Non temere, ci penserò io se ti troverai ancora in difficoltà!”
disse invece lei baciandolo, il cyborg la sollevò da terra aumentato di conseguenza l'intensità del bacio, quando l'ascensore si fermò al loro piano entrambi guardarono dal corridoio che nessuno li stesse spiando, si sentivano un po' come due fuggitivi, il tutto era assurdo ma al contempo eccitante.....
Franky aprì la porta della camera e fece entrare la donna per prima da buon cavagliere
“Che gentile grazie”
disse sorridendole Robin
Lui chiuse la porta alle loro spalle e un po' impacciato si avvicinò alla bella archeologa
“Robin?”
la chiamò arrivato ormai a pochi centimetri da lei
“Sì?”
“Sei sicura di voler far..”
“Shisss”
Disse lei avvicinandosi e posandogli una mano sulla guancia e poi sulle labbra, cosa che lo fece avampare
“Più che sicura”
gli disse poi in tono dolce e deciso, mentre lui solevandola da terra la condusse verso il letto, dove si ritrovano sdraiati abbracciati l'uno all'altra con la promessa di amarsi....
^^^^^^
“Rufy?”
“Dimmi”
“Non ho più freddo...poi lasciarmi..e”
“Aspetta Nami, solo un attimo, rimani ancora vicina a me”
Lei lo abbracciò ancora e disse
“Va bene così?”
“Sì”
Tra i due si stava creando uno momento davvero magico
Dopo qualche attimo però....
“Rufy! Nami!”
I due si staccarono velocemente, tanto che lei aveva anche fatto cadere l'asciugamano a terra, si voltarono vedendosi arrivare incontro Usop, Chopper, Brook, Sanji e Zoro, il primo gli disse al volo la palese domanda
“Ma dove eravate finiti ragazzi?!”
“N-Noi beh e-ecco..”
“E' da più di un'ora che vi cerchiamo, comunque noi ci siamo già messi d'accordo, vi va di andare a prenderci un dolce?”
I due annuirono meccanicamente, nel mentre Usop strattonò Rufy in avanti raccontandogli della sua riuscita, il ragazzo però si voltò quasi subito guardando la “sua” navigatrice che facendo spallucce gli disse debolmente
“Non ti preoccupare, va bene lo stesso”
Lui di rimando gli sorrise, felice che lei non se la sia presa, anche se stava già pensando ad un modo per rimanere solo con la ragazza...
Continua...
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Capitolo 20 *** Quando una persona ti toglie una preoccupazione-Questo è amore ***
Quando una persona ti toglie una preoccupazine
Questo è..amore
Nella cabina del carpentiere, due persone erano abbracciate su di un grande e confortevole letto e si guardavano in modo amorevole negli occhi, nella mente di entrambi una semplice constatazione
“Questo è amore!”
“Ti amo”
“Ti amo”
Si dissero in un sussurro come se quello che era successo tra loro fosse tutto così...perfetto, da aver paura di rovinare quell'attimo con altre futili parole, i due amanti unirono nuovamente le labbra l' un con l'altra
“Credo proprio che...Il mio cuore già sapeva, la mia parte umana già sapeva, il mio animo già sapeva...prima di me stesso che...Robin era speciale ed essenziale per me”
pensò Franky guardando la sua archeologa, che ricambiava lo sguardo con lo stesso folle sentimento.
^^^^^^
Alla Pasticceria-gelateria intanto...
Il resto della ciurma riunita nella pasticceria-gelateria più buona dell'isola, non prestò particolare attenzione alla mancanza del cyborg e dell'archeologa, piuttosto il problema principale al momento era far star zitti Zoro e Sanji per i loro continui battibecchi insensati, far star buono anche Brook dal dire le sue battute da pervertito e ovviamente cercare di non far finire tutte le scorte di dolci a Rufy
“La smetti di ingozzarti?!”
“Uffa non è giusto però! Che senso ha venire in un posto simile se poi non puoi mangiare a volontà?!”
Nami con una vena pulsante sulla fronte si voltò verso il suo capitano gridandole
“Ha senso venire qui anche solo per un breve spuntino, non ha senso invece che tu ti abbuffi in questo modo, se poi...”.Rufy! ”
Rufy non ascoltandola aveva ripreso a mangiare il plum cake infilandoselo tutto in bocca in meno di mezzo secondo
“Non si sa dare una regolata”
commentò Usop osservandolo
“E quei due invece...non riescono a non litigare per più di dieci minuti!”
disse ancora il cecchino guardando questa volta dalla parte di Zoro e Sanji, un
“oh cavoli!” esclamato da Nami al suo fianco però lo fece distrarre e puntare lo sguardo verso la compagna che sembrava cercare qualcosa
“Nami tutto bene? Cosa stai cercando scusa?”
La rossa alzò il viso da sotto il tavolino e guardando il suo amico disse agitata
“Non è che percaso hai visto la mia borsa Usop? Non la trovo!”
Lui osservò intorno alzandosi
“No qui non c'è”
“Accidenti!”
gridò Nami facendo distrarre questa volta Sanji dalla sua quotidiana lite con il compagno, il cuoco di bordo si avvicinò piroettando verso di lei e disse
“Oh Nami-san che succede? Dimmi tutto!!”
“Non trovo la borsa”
Ribadì la ragazza sempre molto agitata
“Dove l'hai lasciata l'ultima volta?”
chiese Chopper avvicinadosi
Nami prendendosi la testa tra le mani ci pensò su con insistenza, facendo un breve schema mentale sui suoi passi cominciando dall'albergo fino alla spiaggia, ma lì l'aveva con sé, ma quando si era sdraiata sul lettino per prendere il sole? ricordava di averla appoggiata sotto l'ombrellone e pochi minuti più tardi di avrer notato Rufy e via dicendo
“Lui riesce sempre a distrarmi! Ma è possibile che sia così presa da lui?!”
La navigatrice scosse la testa un poco per ignorare il pensiero su Rufy che gli aveva tinto in modo leggero anche le gote....quindi...capì che se l'era dimenticata sotto quel dannato ombrellone!!
“Ci sono! L'ho dimenticata appesa sotto l'ombrellone, devo andare a riprenderla!”
Nami si stava dirigendo già correndo verso l'uscita, ma qualcosa o meglio qualcuno la trattenne
“Mocciosa non per farmi i fatti tuoi ma ti sembra il caso di uscire sola ed andare in quella zona di notte?”
“Non è così tardi Zoro! Ora mollami!”
Lo spadaccino seduto con le gambe sul tavolino più vicino alla porta la guardò in volto e disse
“Non ho finito di parlare..”
“Che vuoi?!”
Gridò lei
“Guardati! vesita così inoltre ti beccheresti anche una polmonite”
Lei abbassando lo sguardo si osservò e dovette per una volta dare ragione a quel buzzurro di Zoro, era vestita leggera insomma con la gonna bianca che aveva anche in spiaggia e una camicietta azzurra sopra ma inoltre aveva ancora i capelli bagnati che gli ricadevano in modo scompigliato sulla schiena umida anch'essa per via del costume
“Ci andrai domani”
continuò Zoro
“NO vado adesso!”
disse lei strattonandosi, lui la lasciò senza controbattere ma prima che lei potesse capire la motivazione del gesto, Zoro gli lanciò una felpa larga blu notte che la navigatrice prese al volo
“è mia, te la presto, ma la rivoglio indietro chiaro?”
Nami lo guardò stupita, si infilò velocemente la felpa e prima di uscire disse solo
“Grazie”
^^^^^^
Era buio, lei correva il più velocemente possibile per le vie dell'isola decisa ad arrivare alla zona Summer prima che il cielo si oscurasse maggiormente, Nami non era una stupida non stava tornando indietro solo per una borsa rischiando come giustamente diceva anche Zoro un gran brutto raffreddore, NO non era la borsa... non costava neppure così tanto e non aveva con sé grandi quantità di soldi, in più sapeva che comunque su quest'isola vi era la regola che nessuno avrebbe toccato nulla che non gli appartenesse di diritto, non c'era da preoccuparsi dunque, ma c'era qualcosa che lei doveva assolutamente prendere, un oggetto a cui teneva in modo particolare e la preoccupazione di perdere un tale “tesoro” la metteva in uno stato di ansia e pressione
corse più velocemente, finchè....
“S-Sono a-arrivata, che c-corsa...uff”
Ispirò profondamente gettando poi fuori tutta l'aria, si portò indietro i lunghi capelli che gli stavano dando decisamente fastidio e togliendosi i sandali camminò sulla sabbia ormai fredda.
^^^^^^
“Rufy calmati!”
Aveva gridato Zoro, non capendo la reazione del capitano, Nami sarebbe tornata sana e salva, non gli avrebbe fatto del male nessuno sapeva difendersi molto bene e di certo non si sarebbe persa come lui, neppure bendata!
“Ma allora perchè Rufy era comunque così agitato?”
“Rufy ascoltami tornerà presto!”
Disse il primo ufficiale togliendo le mani del ragazzo dal proprio collo
“Ma dico io Zoro cavoli che ti è saltato in mente di lasciarla andare da sola?!”
Aveva gridato nuovamente Rufy, stringendo i pugni
“Lo sai quant'è testarda!”
Gli fece notare, il capitano rispose di getto
“Non mi importa se è una testarda! io lo sono più di lei, non l'avrei lasciata andare!”
“Ti ripeto di stare calmo”
“Zoro ha ragione Rufy, Nami tornerà prima che tu te ne accorga, ha detto che...”
“Cosa ha detto?! Dimmelo Usop”
con quelle parole il cecchino venne preso di mira e vedendo che Rufy era sempre più agitato, parlò frettolosamente
“Ha detto che doveva prendere una cosa importante che non poteva rimandare a domani, ma ora sta tranqu...”
“Rufy! Ma che fai?!”
il grido non ebbe alcun effetto sul capitano, che correndo uscì dalla pasticceria, i suoi compagni invece si guardarono per un istante, poi Sanji, vicino l'uscio, accendendosi una sigaretta disse
“ E' il solito impulsivo!”
Fu avvicinato subito dopo dallo spadaccino che invece disse con tono tranquillo
“E' solo preoccupato per la sua ragazza, io farei la stessa cosa se tu fossi al posto di Nami, anche se mi fido completamente di te”
Sanji gli sorrise a quelle parole
“Sì ok ma riuscirà ad arrivare fin da lei?”
“Che domande fai Usop? Ci riuscirà di certo!”
disse Chopper
La porta fu poi chiusa da un cameriere, che però sentendo l'ultima esclamazione si voltò e gridò rivolto al nostro dolce medico
“Ah un procione parlante!”
Chopper leggermente infastidito gli gridò come di consuetudine
“Io non sono un procione sono una renna capito?!”
Continua...
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Capitolo 21 *** Nient'altro che noi ***
Nient'altro che noi
“Bene dovrebbe essere questo”
pensò Nami avvicinandosi all' ombrellone, abbassò la testa finendo sotto di esso e spostando lo sguardo verso l'alto vide con sollievo la sua borsa arancione, sollevando le braccia tentò di afferrarla ma era troppo in alto, si diede della stupida ricordando che non era stata lei ad appenderla ma la sua sorellona che era di qualche centimetro più alta di lei, di conseguenza Nami non riusciva ad arrivarci, mise le mani sui fianchi innervosita, non aveva fatto tutta quella strada per poi rinunciare, vide lì vicino a pochi passi la sdraio, le venne la sciocca idea di aprirlo e di mettersi in piedi sopra di esso per arrivare alla borsa, ora ci arrivava anche se in precario equilibrio, l'afferrò ma nel tirarla troppo velocemente perse completamente stabilità finendo a terra con un ginocchio dolorante per la forte botta presa, si lasciò sfuggire un “Ahi che male! Accidenti!”
non con voce troppo alta era più un'imprecazione silenziosa, nel darsi della sciocca per essere caduta in maniera così stupida ed essersi procurata ora che stava notandola meglio una gran brutta sbucciatura, probabilmente aveva beccato prima della sabbia fredda anche un angolo dello sdraio,
“che caduta stupida!”
Pensò ancora....
“Namiii!!! sei quiiii?!”
Una voce da lei conosciuta fin troppo bene gli fece battere forte il cuore e pensare poco dopo
“Lui! arriva sempre nel momento in cui necessito del suo aiuto”
“Rufy!!”
Chiamò
Il capitano riconoscendo la voce della sua compagna, sorrise per poi correre in quella direzione, una volta arrivato di fronte a lei però il suo sorriso scomparve nel vedere la ferita sul ginocchio della ragazza
“Nami! Sei ferita”
disse prima di abbassarsi alla sua altezza
“Non è niente Rufy, tranquillo”
disse la navigatrice cercando di alzarsi
“Ti aiuto io!”
Lui gli porse la mano ma lei testarda, lo scostò dicendole
“Sto bene! Ce la faccio anche da sola!”
Ma quella bugia si rivelò nel momento in cui Nami una volta in piedi con il ginocchio piegato che continuava a sanguinare, tentò di fare un passo “Ah!” disse debolmente prima di cadere in avanti, dove finì contro il petto del suo capitano, entrambi arrossirono, Rufy la guardò e gli disse scostandogli una ciocca ribelle dal viso
“Sei una sciocchina Nami, non ce la fai da sola sai?”
Lei sbuffò cercando di mandar via anche l'imbarazzo, un tentativo fallito, e quindi sospirò prima di dire
“Allora...aiutami capitano”
“Ora ti riconosco, tranquilla ci sono qui io”
il tono così dolce che Rufy aveva usato fece arrossire ancora di più Nami, ma il gesto successivo la fece avampare del tutto, il capitano l'aveva sollevata da terra con dolcezza e presa tra le sue braccia forti, quasi fosse un principessa, lei non riuscì a guardarlo in viso voltando il capo dall'altro lato e Rufy sorrise per il dolce imbarazzo di Nami,
“Nami?”
“S-sì?”
balbettò lei
“Mi dici perchè sei venuta fin qui di notte? Sai Usop mi ha detto che avevi dimenticato qualcosa di importante....sai ero preoccupato, cosa cercavi?”
La domanda in un istante fece voltare Nami verso il viso di Rufy e chiese poi guardando verso il basso
“Rufy mi prenderesti la borsa?”
Lui annuì tenendola sollevata con un braccio, cosa che mise ancora un bel po' di colorito sulle guance di Nami visto che avvertiva per la prima volta da così vicino i muscoli del ragazzo tesi, Rufy gli passò la borsa e rimise il braccio intorno alle gambe di lei non intenzionato per il momento a farla scendere e...beh neanche Nami lo voleva a dirla tutta, aprì la borsa e prese in fondo da essa un cofanetto piccolo e grazioso dei colori del tramonto
“Che cos'è?”
chiese Rufy guardandolo
“Shsss zitto ora vedrai” le disse lei, aprendolo estrasse una collanina d'argento molto fine che si mise subito al collo, guardando poi Rufy
“Sai questa è un..ricordo..importante per me, me l'ha regalata mia madre insieme a Genzo e Nojiko, ricorderò per sempre quel momento, perchè era qualche giorno prima che accadesse...” non terminò la frase avvertendo il capo del suo capitano avvicinarsi al suo e posare la fronte sulla sua come per rassicurarla, Nami strofinando il naso con quello di Rufy sorrise, poi staccandosi proseguì “ Tu sei il primo che la vede, ha talmente tanti ricordi, me la porto dietro da prima di tutto questo, senza indossarla spesso perchè ho..paura che...”
Rufy questa volta parlò dolcemente interrompendola
“Non preoccuparti Nami, tranquilla”
Lei sentì gli occhi pizzicare, ma ricacciò indietro le lacrime, posando poi il volto nell'incavo della spalla di Rufy e passargli le mani intorno al collo stringendolo debolmente, anche Rufy l'abbracciò più stretta prima di incamminarsi...
Continua...
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Capitolo 22 *** Buona notte ***
Buona notte
Una volta che capitano e navigatrice furono di ritorno alla pasticceria, la ciurma fece un sospiro di sollievo ma poi notando che una gamba di Nami era fascita si erano preoccupati e tra una spiegazione e l'altra ecco la solita scena che si ripete di Chopper che corre avanti e indietro gridando
“Un dottore! Ci serve un dottore!”
Ed ecco Rufy che dopo aver posato con delicatezza Nami su di una sedia ed avergli messo sul capo il suo tesoro, allunga il braccio fermando Chopper
“Sei tu il medico Chopper!”
“Ah già, Nami fammi dare un'occhiata”
La ragazza distese la gamba sullo sgabellino di fronte a sé e si tolse piano la benda mostrando la ferita, Chopper chiese subito dell'acqua per pulirla dai residui di sabbia, poi con un panno tamponò un poco per cercare di fermare il sangue
“Non è una semplice sbucciatura Nami, hai beccato l'osso del ginocchio molto forte ed è anche gonfio ma....non penso sia rotto, ma hai comunque scalfito l'osso e spezzato di conseguenza qualche legamento di pelle, dev'essere ben pulita con il disinfettante che ho in cabina in albergo e poi fasciata in modo che guarisca”
Una volta che Chopper ebbe terminato si sentì la voce di Sanji dire
“Oh povera Nami-san dimmi senti tanto dolore?”
“No Sanji sta tranquillo”
“Sei sicura? Dimmelo subito se senti male! Oh cielo! Speriamo...speriamo che guarisci presto cara Nami”
Usop guardando la scena del cuoco scosse la testa ricordandolo all'isola di Drum quando la ragazza si era ammalata, Sanji era troppo in tensione, lo erano un po' tutti quel giorno ma Sanji esagerava proprio come in quel momento.
guardando verso Rufy disse
“Dovremmo fare come dice Chopper, capitano torniamo in albergo, così potrà medicare Nami”
Rufy annuì prima di avvicinarsi nuovamente alla sua navigatrice, non una parola tra i due, solo uno sguardo ed un sorriso dolce da parte della ragazza, prima che lui la sollevasse nuovamente e lei si aggrappase come prima, il capitano voltandosi poi disse
“Chopper, ragazzi torniamo in albergo!”
Tutti annuirono per poi avviarsi
^^^^^^
Sanji aprì la porta della camera della navigatrice, facendosi poi da parte per far passare anche il resto del gruppo, il primo ad entrare fu Chopper che posizionò i suoi strumenti di medicazione sulla scrivania, poi anche Rufy e Nami entrarono seguiti dagli altri
“Rufy puoi posarla sul letto, io finisco di preparare questa pomata ed arrivo subito”
disse la piccola renna
Il capitano fece come gli era stato detto, posò sempre con estrema attenzione mista a dolcezza Nami sul letto e poi gli diede la sedia della scrivania per appoggiare la gamba, uno sbadiglio molto sgarbato come il solito da parte di Zoro fece voltare Sanji
“Maleducato metti una mano davanti alla bocca quando sbadigli!”
“Che vuoi eh? Guarda che io ho sonno..”
“E allora va a dormire”
gli rispose il cuoco voltandosi, Zoro non se la prese sapeva che dopo l'avrebbe seguito, ma mentre stava per varcare la soglia della camera, si ricordò della sua felpa e girandosi disse
“Emm Nami scusa?”
La navigatrice sentendosi chiamare alzò il volto e guardò curiosa Zoro
“Dimmi”
“M-Mi ridaresti la felpa?”
Nami si guardò, non ci aveva fatto caso ma aveva ancora la felpa blu notte, con un cenno se la levò e la lanciò allo spadaccino
“Grazie Zoro”
fu ciò che sentì dire dal capitano prima di lasciare la stanza e chiudere la porta.
Chopper nel frattempo aveva finito di preparare tutto l'occorente, si avvicinò quindi alla navigatrice e cominciò a disinfettare la ferita
“Brucerà un po' questa pomata ma è utile per diminuire il gonfiore Nami”
la ragazza rispose che non c'era alcun problema, solo che il suo ginocchio era messo davvero male, si vedeva ancora meglio la botta ora che la ferita era pulita e cavoli se quella pomata bruciava! Da morire!
Si morse il labbro inferiore e strinse senza rendersene pienamente conto il lenzuolo con la mano destra
“Ecco fatto...ora devo fasciarlo in modo che non si infezioni, finchè non guarirà del tutto”
Se la pomata bruciva, il sollievo Nami lo trovò con la fasciatura, Chopper gli passò la morbida garza intorno al ginocchio, per poi metterci una piccola spilla per tenere fermo il tutto
“Ho finito, domani mattina gli darò un'altra occhiata, ora riposa”
“Sei stato molto bravo Chopper, ti ringrazio...dottore”
disse Nami grata
“Oh f-figurati! L'ho f-fatto con p-piacere!”
cominciò ad imbarazzarsi la piccola renna
^^^^
“Io vado, ci vediamo domani”
disse Usop prima di uscire
“Già a domani Nami e ricorda di tenere un cuscino sotto al ginocchio in modo che resti sollevato”
“Lo farò, Buona notte Chopper”
“Buona notte mia dolce Nami-san”
disse anche Sanji prima di uscire ballando dalla stanza
“Yoh oh oh vado anch'io a nanna”
“Notte Brook”
Nella stanza per ultimo rimase solo Rufy, che sembrava molto imbarazzato ma riuscì a formulare comunque
“B-Buona notte, N-Nami”
Lei lo guardò allontanarsi, ma prima che potesse uscire lo richiamò
“Rufy aspetta un attimo”
Lui si voltò e tornò vicino al letto, la navigatrice gli fece segno di avvicinarsi di più a lei e quando il capitano si chinò alla sua altezza, Nami alzò una mano e accarezzando il viso di lui, unì le labbra per baciarlo, Rufy avvertendo le labbra di Nami sulle sue chiuse gli occhi e d'istinto mise anch'esso le proprie mani intorno al volto di lei, rispondendo al bacio, questa volta era diverso da quello che si erano scambiati sulla neve, questo era decisamente più pronfondo, rimasero uniti per qualche minuto anche se prima di staccarsi completamente si erano divisi di qualche millimetro per poi baciarsi ancora.
Si guardarono come se si vedessero per la prima volta con occhi diversi, con occhi innamorati....ci fu un'altro bacio, che essendo anch'esso molto profondo fece in modo che il cappello di Rufy scivolasse dal capo della rossa, lei accorgendosene si staccò di malvoglia dalle labbra del suo capitano e raccogliendolo lo passò veloce a lui, Rufy sorrise e prendendolo tra le mani glielo rimise in capo prima di dire
“Tienilo pure tu, domani mattina verrò a riprenderlo”
“Rufy ma..”
“Tranquilla, ci vediamo domani”
Ed alzandosi si diresse verso la porta, prima di uscire disse piano
“Buona notte....amore” e sparì
Lei non capì, si sentiva con le guance accaldate per l'emozione e l'imbarazzo dell'ultima esclamazione, il suo cuore batteva fortissimo e tutto quello che riuscì a dire in un sussurro prima di portarsi una mano sul tesoro del suo capitano fu
“Buona notte anche a te...amore mio”
Continua...
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Capitolo 23 *** Sorpresa! ***
Sorpresa!
“Il mattino ha l'oro in bocca” diceva spesso Nami quando si svegliava particolarmente felice, oppure se ne usciva con “Il buono umore si vede dal mattino”
Quella mattina era decisamente entrambe le cose. visto che la navigatrice di bordo sembrava più felice del solito ed alla sua sorellona non ci volle molto per capirne il motivo.
^^^^^^
Pochi minuti prima....
Nico Robin dopo aver dato un dolce bacio a Franky, era uscita con passo lento ed elegante dalla camera, dirigendosi poi in quella della navigatrice per poter parlare un po' con lei, certo non si aspettava che una volta bussato alla porta Nami le avrebbe aperto con un sorriso così bello e felice
“Posso entrare?”
chiese
“Sì Robin vieni”
fu la risposta della ragazza, che una volta richiusa la porta si mise seduta sul suo letto stringendo un cuscino al petto e poggiando il volto su di esso, l'archeologa l'osservò curiosa poi però disse
“Nami..senti... ti devo raccontare una cosa”
Lei sorrise ancora e disse di rimando
“Anch'io ti devo raccontare una cosa”
^^^^^^
“Allora dove sei stata ieri sera?”
Chiese Nami indagatrice, Robin si sedette vicino a lei e arrossendo disse
“Sono stata in compagnia del nostro carpentiere”
“Wow! Non mi dire!”
disse la ragazza prendedogli le mani nelle proprie
“Sì, Franky è un uomo molto dolce, Nami, non ho potuto evitare di ricambiare da subito il suo bacio e via dicendo, il forte sentimento che provavo per lui ha avuto il sopravvento”
Nami sorrise a Robin e le disse
“Sono proprio felice per voi sorellona!”
Anche Robin sorrise, poi notando con il suo solito sguardo attento il cappello di paglia del capitano vicino al comodino, disse curiosa ed allegra
“E quello? Non è il cappello del nostro capitano? Come mai lo hai tu?”
Nami lasciò il cuscino prendendo l'oggetto e portandoselo al petto, taque qualche attimo prima di dire
“è stato lui a lasciarlo a me, ad affidarlo a me..”
Robin le mise una mano sulla spalla e disse
“Come sempre no? Ma ora voglio sapere cos'è successo tra voi due”
Nami allora cominciò con il raccontare del loro dolce abbraccio in riva al mare, dell'interruzione poco gradita da parte di Usop (che Robin commentò dicendo che aveva interrotto anche lei e Franky), di come fossero andati tutti a prendersi un dolce insieme alla pasticceria e....fermandosi un attimo alzò la gamba destra sollevando i pantaloni del pigiama per mostrare a Robin che non era stato proprio tutto rose e fiori la sera precedente
“Nami! Ma come hai fatto?! Ti fa molto male e..”
“No no ora è passato, come puoi vedere riesco a camminare tranquillamente senza sforzo e fitte troppo forti di dolore”
Robin sospirò sollevata, ma al racconto della rossa le diede però della sconsiderata per esserci voluta andare da sola, ed essere caduta in quel modo assurdo
“E dopo?”
chiese quindi
“Lui mi ha presa in braccio e portata fino dagli altri, dove Chopper disse che necessitando di medicinali che aveva qui in albergo, dovevo seguirlo, mi ha medicata qui ed ho augurato a tutti la buona notte e poi..”
Nami imbarazzata si portò il cappello di Rufy sul volto, Robin si mise a ridere debolmente e disse
“E poi che avete combinato tu e Rufy?”
“C-Ci siamo b-baciati”
disse senza togliersi il cappello dal viso
“E come è stato?”
chiese ancora curiosa Robin
“E' stato...è stato meraviglioso”
spostò di poco il copricapo per mostrare un viso rosso pomodoro “Oh è stato...davvero meraviglioso, mi ha completamente staccatta dalla realtà, non pensavo di arrivare a baciare Rufy in quel modo..”
“Beh ma anche lui ti ha bacita in quel modo”
Nami arrossì ancora di più e disse
“Sì è vero, mi ha baciata e se posso dirti in tutta sincerità non credevo che sapesse dare baci così, mi ha sorpresa e sconvolta nello stesso tempo”
“fiu fiu...”
rise piano Robin vedendo Nami sfiorarsi timidamente le labbra con le dita
Toc toc
Qualcuno stava bussando alla porta, entrambe si alzarono, ma fu Nami ad andare ad aprire, richiuse subito dopo però voltandosi verso l'archeologa che la guardava senza aver capito il suo gesto
“Nami ma chi era?”
La rossa sorrise ed le disse che era per lei e che non avrebbe dovuto usare i poteri del frutto per sbirciare, Robin si avvicinò ma prima che potesse girare il pomello della porta, Nami le disse piano
“Sei fortunata sorellona...”
Ancora più confusa la donna aprì la porta, capì all'istante ciò che le aveva detto Nami e portandosi le mani sul viso disse emozionata
“M-Ma Franky, c-cosa?, s-sono per me?”
Davanti a lei c'era proprio il suo uomo che aveva tra le mani un mazzo di fiori enorme , grande tanto quanto la porta d'ingresso della cabina
“Certo che sono per te, SORPRESA!”
Qualche lacrima scivolò dagli occhi blu dell'archeologa, mentre il cyborg vedendo la sua reazione posò i fiori e gli mise una mano intorno alla vita avvicinandola a sé per baciarla, quando si staccarono sempre sorridendo lei disse
“Grazie”
il cyborg la baciò nuovamente, mentre Nami passandogli accanto e richiudendo la camera disse ad entrambi
“Vi lascio soli, vado a cercare Rufy, sarà sicuramente in sala colazione”
Robin la salutò, Franky invece notando anch'egli la fasciatura sul ginocchio vista la gonna di jeans che la navigatrice indossava disse
“Cavoli ragazzina brutta botta, Sanji mi aveva accennato qualcosa, comunque ora stai bene?”
“Sì grazie, ma non chiamarmi ragazzina”
Si salutarono prima che Nami si avviasse verso la sala colazione, scese le scale cercando di non forzare il ginocchio, ed arrivata a destinazione entrò in sala dando una rapida occhiata in giro riconobbe i suoi compagni, ma ciò che la stupì fu il non vedere Rufy con loro, così avvicinadosi al gruppo e dopo aver dato il buon giorno a tutti, chiese
“Dovè Rufy? Non starà ancora dormendo?!”
“No Nami-san è uscito presto stamattina, ma non ha voluto dire a nessuno dov'era diretto, apparte dirci di informare te che avresti dovuto aspettarlo qui”
La ragazza annuì un po' sconsolata,
“Dove sarà? E soprattutto cos'è andato a fare?”
si chiese
“Comunque mia adorata oggi ti senti meglio?”
“Sì Sanji, sto bene grazie”
Chopper gli si avvicinò e le chiese
“Non hai davvero nessun fastidio particolare al ginocchio Nami?”
Lei scosse la testa, dicendo soltanto che se camminava troppo veloce o faceva sforzi per scendere le scale sentiva qualche breve fitta sopportabile
“Come mai hai tu il cappello del capitano?”
Chiese ironico lo spadaccino
“Affari nostri!”
“Esatto testa d'alga, lasciala stare e non cominciare a fare battutine maliziose, capito?”
“Damerino? Ho solo chiesto!”
Il cuoco si alzò in piedi
“Ripetilo se hai il..”
“DAMERINO”
“Ma allora vuoi la guerra, spadaccino da quattro soldi!”
“Non gridarmi troppo contro damerino, altrimenti niente pensierino!”
“C-Cosa?!”
sbiascicò Sanji lasciando cadere la sigaretta ormai spenta
“Hai capito bene, ti scorderai il pensierino che ti avevo promesso!”
“Mi ricatti pure MARIMO?!!”
“Non è così difficile DAMERINO!”
“PIANTALA!”
“Ed eccoli che ricominciano....”
disse Usop
“Yoh oh oh però ammettilo sono troppo spassosi quei due insieme! Yoh oh oh ”
“Brook ti prego...”
“ma è vero Usop-san!”
“Scusami ma io li trovo irritanti...”
“Io invece no! Yoh oh oh mi fanno ridere tanto che mi sta per esplodere il cuore dalla felicità Yoh oh ma aspetta io..”
“Sei uno scheletro quindi non hai il cuore!”
esclamò Chopper, una nuvola grigia si formò su Brook che disse abbattuto
“C-Chopper-san...ti avevo già chiesto di non rubare le mie battute...p-perchè mi fai una cosa simile??”
“Oh scusa Brook”
disse allora Chopper
Continua...
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Capitolo 24 *** Un pensierino... ***
Un pensierino....
Dopo aver finito tutti insieme la colazione, la ciurma uscì dall'albergo dividendosi, ciò che lasciò spiazzato il gruppo fu che Zoro non avesse voluto che Sanji venisse con lui, il cuoco aveva ribatutto che ormai la loro relazione era conosciuta e quindi voleva stare “insieme a lui”, (anche per evitare che si perdesse), ma invece con ancor più grande stupore lo spadaccino aveva chiesto a Nami di accompagnarlo
“Allora che dici?”
Lei guardò il compagno in volto per cercare di scorgere un qualche segno che lo avesse indotto a chiedere proprio a lei di accompagnarlo, a lei con cui non andava d'accordo quasi quanto il cuoco, la ragazza del suo migliore amico, la seconda esattamente dopo di lui ad entrare in ciurma, ma proprio per questo a Zoro serviva il suo aiuto
“Non so cos'hai in mente Zoro, ma per me va bene”
“M-Ma Nami-swan?”
“Tranquillo Sanji, non ti ruberò di certo il ragazzo!”
^^^^^^
“Allora che vuoi da me?”
Chiese la navigatrice
“Un consiglio”
Rispose
“Riguardo cosa?”
“Un pensierino per il cuoco..”
Nami a quelle parole si mise a ridere, tanto che Zoro arrossì e disse
“Cosa ridi?! Non è divertente! Non so neppure cosa comprargli!”
Nami si zittì udendo la parola “comprare” infatti fermò la sua camminata e chiese
“Hai abbastanza berry buzzurro? Oppure con la scusa del consiglio d'acquisto volevi anche chiedermi un prestito?”
Lui si voltò
“Sei pazza se pensi che io mi voglia indebitare ancora con te! Quindi sta calma perchè io ho un gruzzolletto messo da parte”
“Ah davvero?”
chiese lei superandolo
“Certo, li avevo messi da parte per comprarmi una nuova spada”
Questa volta fu Nami a voltarsi e ricominciando a ridere per il rossore dello spadaccino lo punzecchiò dicendo
“Ah beh sei molto innamorato per voler rinunciare ad una nuova spada per un dolce pensierino rivolto a Sanji eh?!”
“La vuoi smettere! È vero gli voglio bene, ma cosa centra adesso?! magari riuscirò a comprare anche la spada o almeno.. una nuova fodera, guarda quest'ultima è tutta sgualcita!”
Lei continuando a ridere ricominciò a camminare verso il centro dell'isola
“Dai muoviti va, andamo a vedere se c'è qualcosa di bello per il tuo amore!”
^^^^^^
“Non mi ha voluto con sé..”
disse a bassa voce Sanji mentre era disteso sulla sabbia fresca all'ombra di un ombrellone insieme ad Usop e Brook
“Ci sarà stato un motivo, non te la prendere Sanji, quando torna gli parlerai”
disse Usop mentre si grattava il mento pensieroso
“Usop-san ha ragione, non preoccuparti”
“Non capite niente voi due!”
Aveva gridato Sanji sedendosi
“N-Non capite che q-quel d-dannato spadaccino non si comporta così solitamente, i-io odio quando n-non riesco a capirlo e anche q-quando non v-vengo reso partecipe di qualcosa che lo riguarda, lui mi c-continua ad irritare quando f-fa così!”
Il cuoco era davvero agitato, anzi follemente agitato, prese dalla tasca dei pantaloni neri il pacchetto di sigarette ed ne accese una, la portò alle labbra e ispirò con nervosismo la nicotina cercando di calmarsi
“Sanji?”
“Che vuoi?!”
Chiese al cecchino
“Io ti capisco invece sai?” fece una breve pausa poi disse “Ti capisco perchè anch'io mi sono sentito così quando ho conosciuto Kaya....e mi sono innamorato di lei....ma non sopportavo che non passasse più tempo con me o che non venivo reso partecipe della sua vita in quel modo come il suo ragazzo, ci soffrivo, ma sai cosa dovresti fare in queste situazioni? Dovresti rispettare le scelte della persona amata e aspettare che sia lei a parlarne con te, a spiegarti il perchè si comporta così....”
“E se io non volessi aspettare che lui si confidi un po' con me?”
“Commetteresti un errore, se forzi la cosa vi ferirete entrambi”
E in quel momento Sanji capì che il suo compagno aveva ragione, se amava davvero Zoro doveva solo aspettare.
^^^^^^
Intanto il capitano della ciurma era indeciso da più di un'ora su cosa sarebbe potuto piacere alla sua navigatrice, fermo davanti a quel negozio cercò qualcosa di veramente speciale, individuata, decise poi di entrare e chiedere
“Mi scusi?”
Il proprietario si voltò, un uomo alto e snello con un paio di occhiali con montatura piccola che gli ricadevano sul naso a patata, i capelli grigio scuri pettinati da un lato in perfetto ordine, proprio come l'immagine del negozio stesso, elegante ed in ordine, si avvicinò a Rufy e gli chiese educatamente
“Posso aiutarla giovanotto”
“Sì”
disse Rufy, poi indicando ciò che aveva visto proseguì dicendo
“Vorrei quello”
“Q-Quello?”
sembrò sorpreso
“Esatto! Potrei chiedergli di farmi una confezione regalo?”
“Oh certo, certo”
disse, poi mentre incartava guardò ancora una volta Rufy
“E' per qualcuno di speciale?”
chiese speranzoso
il capitano rispose senza troppi problemi alla domanda, visto il suddetto regalo era più che ovvio si trattasse di qualcuno di speciale
“Sì”
“Beh se desidera un momento... diciamo romantico in cui dargli un così dolce pensierino, potrebbe invitarla al ballo della royal palace Marina”
“La royal palace Marina?”
“Sì, si terrà tra pochi giorni, ecco gli do l'indirizzo”
Gli porse la locandina con sopra tutte le varie informazioni, Rufy lesse qualche righa, poi ringraziò l'uomo e uscì.
^^^^^^
“NO”
“Sicuro? Per me è carinissimo”
“Mocciosa ne ha a migliaia di quei cosi per la cucina”
“Va bene, va bene e di questo che dici?”
Chiese Nami passando a Zoro una patina da cucina color rosso e ricamata accuratamente
“NO”
“Uff e questo?”
“NO”
Nami continuò a guardarsi intorno, osservando i vari negozietti, passò davanti ad un fioraio e chiese
“Un bel mazzetto di fiori accompagnato da qualche cioccolatino?”
Zoro la superò e disse
“Mi sembra fin troppo romantico”
“Ci rinuncio! Ogni cosa che ti propongo non ti va bene, a questo punto fai prima a comprare un anello di fidanzamento no?”
“C-Cosa?!”
“Cosa?”
“Hai detto anello di fidanzamento?! Starai scherzando spero, non siamo mica arrivati al punto di scambiarci gli anelli”
Nami si passò un mano tra i lunghi capelli
“Ok, allora vediamo...”
Entrarono in un nuovo negozio...
“Zoro!”
“Cosa vuoi? Hai trovato qualcosa?”
“Sì guarda”
disse lei mostrando a Zoro un completo maschile elegantissimo
“NO QUESTO MAI!”
“Cosa? Dai vediamo almeno se ti sta bene no?”
“MA NEANCHE PER SOGNO!”
gridò lui facendo una smorfia
“Smettila di fare il bambino, provatelo!”
“Ma..”
“Niente ma! Provalo!”
Zoro entrò in camerino per provarsi il completo e quando uscì disse
“Ridicolo!”
“Ti sta quasi meglio che a Sanji!”
Detto ciò la navigatrice si mise a ridere, facendo diventare lo spadaccino rosso pomodoro in volto, lui si richiuse in camerino a cambiarsi e mentre era lì dietro e udiva ancora le risate della sua compagna disse
“Ora me lo tolgo, così cerchiamo qualcos'altro ok?”
“Ahh ahhhhh”
“E smetti di ridere!”
“Ok ok basta. Ma Zoro senti ti stava davvero bene, prendilo”
“NO”
Nami si alzò dalla poltroncina dov'era seduta e curiosò ancora un po' in giro, notò che nel negozio di vestiti vi erano numerose coppiette, sembravano tutte alla ricerca di vestiti eleganti e in tinta l'un con l'altra
“Ci sarà qualche ricorrenza speciale forse”
pensò
In quel momento mentre si voltava un uomo gli venne adosso, un uomo molto bello certo, alto e ben messo di fisico, capelli marrone scuro e occhi del medesimo colore e con un dolce sorriso gli disse
“Mi scusi splendida ragazza”
“Non preoccuparti, tutto a posto”
disse invece lei, ma lui trattenedola per il polso gli fece un leggero baciamano per poi dire
“Per scusarmi come si deve, la inviterei volentieri a cena”
“No grazie”
si staccò fece qualche passo ma si trovò davanti nuovamente l'uomo
“Io insisto”
“Perchè?”
chiese Nami guardando altrove fingendosi annoiata dalla conversazione
“Perchè siete come ho già detto una splendida ragazza che non meritava certo che gli venisse adosso un maleducato che non stava attento”
“Sì grazie, ma ora spostati perfavore”
“Ma perchè tanta fretta? Se non volete cenare almeno permettetemi un aperitivo”
“La mia risposta non cambia”
Lui abbassa un secondo il capo, poi rialzandolo chiede
“Siete già impegnata forse?”
Nami prima di superarlo sorride, sfiorando con le dita della mano destra il cappello di paglia che tiene legato in vita
“Sì”
disse debolmente
Zoro uscì dal camerino e posando con poco tatto il completo su uno dei tanti banconi del negozio, fece cadere alcune locandine da uno di essi, si scusò ed insieme a Nami le raccolse, gli sfuggì l'occhio e sperò che Nami non avesse letto, ma non fu così...
“E' perfetto, perchè non compri il completo e fai una sorpresa a Sanji portandolo a questo ballo?”
“C'è solo un problema”
“E sarebbe?”
“Io non so ballare”
Continua...
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Capitolo 25 *** Lezioni di ballo ***
Lezioni di ballo
”Ti insegnerò io a ballare fratello”
disse Franky rivolto ad uno Zoro palesemente contrario alla cosa, intanto Robin e Nami sedute agli angoli della sala messa a loro disposizione dal personale dell'albergo osservavano divertite la lezione di ballo....
Franky si posizionò al centro della sala e fece un inchino per invitare a ballare il suo compagno, Zoro indietreggiò e disse
“M-Ma che fai?!”
“Su non fare così, altrimenti Sanji ci resterà male non credi? Fallo per lui”
Zoro aggrottò la fronte e strinse i pugni dal nervoso, provò comunque a fare qualche passo di valzer con il cyborg, ma niente erano più le volte in cui sbagliava che quelle in cui azzeccava il passo giusto
“Così non va”
Robin si avvicinò al compagno e propose
“Franky forse è meglio se prima gli mostri i passi insieme a me”
“Per me va più che bene Robin”
gli sorrise di rimando
“Bene...Zoro osserva”
Franky e Robin si muovevano nella sala in perfetta sincronia, quasi fossero nati per ballare insieme, erano bravissimi.
Nami li osservò sorridendo fino a quando la musica si fermò ed i due allontanandosi di poco fecerono lui un profondo inchino e lei una perfetta riverenza, prima di voltarsi verso il primo ufficiale
“Siete molto bravi”
disse Zoro
“Ora che hai visto i passi..prova”
Zoro annuì, Nami fece ripartire la musica e continuarono la lezione
^^^^^^
All'ora di pranzo l'intera ciurma si riunì la prima volta quel giorno, le varie pietanze erano buonissime e misero di buon umore la maggior parte del gruppo di pirati.
Rufy finita la propria abbondante porzione si alzò dicendo che aveva un impegno importante che non poteva rimandare
“Ma come? Sparisci nuovamente Rufy?”
gli disse Usop, lui annuì e lasciò la sala.
Nami non convinta posò le posate per poi alzarsi anch'essa e con una scusa seguire il capitano fuori dalla sala
“Sapevo che mi avresti seguito”
si voltò e arrossì alla vista del dolce sorriso che gli increspava le labbra, poi disse
“Certo che ti seguo capitano, che stai combinando?”
“Nulla”
“Sicuro?”
“Sì, allora che hai fatto stamattina?”
Cominciò Rufy avviandosi, Nami seguendolo disse
“Ho aiutato Zoro a fare un pensierino a Sanji”
“Mmmm”
“Sì anche a me è sembrato un po' strano, ma era più che altro per distrarmi un po' visto che tu non ti sei fatto vivo”
“Avevo da fare”
“E cosa?”
“Non posso dirtelo”
Lei si bloccò e lui osservandola disse improvvisamente preoccupato
“Non posso ancora dirtelo, ma presto lo farò”
“E' una promessa?”
Sì avvicinò a lei
“Certo è una promessa Nami”
Rufy stava tentando di baciarla nuovamente, ma Nami si scostò e riprese a camminare
“Nami dove vai?”
Lei voltandosi disse con un sorriso birichino
“A farmi un giro e magari a prendermi un buon gelato...”
“Ehi e io?!”
“Puoi fare ciò che vuoi”
“Quindi posso venire con te?”
“Può darsi...se ti va”
Rufy la seguì come avesse capito le vere intenzioni della ragazza e quindi disse
“A che pensi?”
“Ad un modo per avere il mio capitano un po' di tempo con me”
rispose con un finto broncio incrociando le braccia sotto il seno
Lui la bloccò e la portò vicina a lui stringendola a sè
“Così va bene?”
Nami sorridendo disse
“Va bene se mi prometti di portarmi a questo ballo”
tirò fuori dalla tasca della gonna la locandina, Rufy vedendola si mise a ridere
“Perchè adesso ridi?”
Lui non rispose semplicemente tirò fuori anch'esso dalla tasca dei pantaloni la stessa locandina
“Vuoi venire come me Nami?”
“Sì assolutamente sì”
Si guardarono negli occhi e si sorrisero prima che Rufy avvicinandosi come poco fa a lei per baciarla disse piano
“Ora posso?”
“Sì Rufy”
gli disse prima di avvicinare anche lei le labbra alle sue, si baciarono con dolcezza assaporando il contatto a pieno, un senso di leggerezza e benessere si diffondeva nei loro animi e prima di staccarsi entrambi schiusero un poco la bocca in modo che le lingue si sfiorassero tra loro, fu con un po' di sorpresa da parte della navigatrice che Rufy cercò un contatto di labbra maggiore e lei si sentì impotente di opprimersi a ciò, di conseguenza strinse i capelli neri del capitano tra le dita approfondendo come anche lui il loro bacio, Rufy non aveva mai sentito così distintamente il sapore di mandarino in bocca come in quel momento, era una sensazione del tutto nuova ma infinitamente piacevole, stretti l'uno all'altra si sentirono come non mai felici, lei aveva entrambe le mani tra i capelli di lui e lui invece circondava con le proprie il viso di lei... poi alla ricerca di un po' di ossigeno si separarono lievemente ansimanti
“Sai Nami sei proprio buona!”
disse Rufy ridendo di gusto, la navigatrice lo guardò con il cuore a mille e imbarazzata da morire per la situazione gli tirò spontaneamente un pugno sulla testa dicendole
“Rufy smettila di ridere così! Mi dai sui nervi!”
“Ahi! Che male!”
si lamentò il capitano
“Ben ti sta!”
“Ma che ho detto di sbagliato?!”
“Mi hai messa in imbarazzo!”
“Ok scusa, ma era la verità che sai di buono e mi piaci!”
BANG
“Ahiahi ma come ancora?!”
“Smettila!”
“Smettila anche tu però! altrimenti mi verrà la testa come un pallone!”
“Io la smetto di picchiarti se tu la smetti di dire certe cose e di farmi sentire così e...”
Nami si bloccò costatando di aver detto troppo, ma poi vedendo che Rufy sorrideva tranquillo...quelle parole le sembrarono ad un tratto giuste e sorridendo gli diede una piccola spinta e un pugno leggero per poi si avvicinarsi a lui baciandolo con dolcezza
“Nami?”
“Sì?”
“Sono pronto a farmi dare tutti i pugni e i calci che vuoi se poi tu mi baciassi ancora così”
“Rufy insomma
“Ti ripeto di smetterla”
disse con voce dolce stavolta, guardandolo negli occhi
“Perchè?”
Chiese lui baciandole la fronte
“Perchè mi imbarazzi e...non sono abituata...a sentirti parlare così e..”
“Beh credo che ti dovrai abituare”
gli disse abbracciandola per la vita
“Ehmm scusate?”
entrambi si voltarono vedendo apparire davanti a loro il portiere dell'albergo che aveva con sé un gruppetto di ospiti intenti a guardarli anch'essi curiosi
“Che coppia carina...” sentirono dire a bassa voce da una signora anziana, mentre quello che era probabilmente suo figlio le disse
“Shsss ma cosa dici?!”
Accanto a lui vi era un uomo che Nami riconobbe all'istante, lo stesso del negozio che aveva visitato con Zoro, lui riconoscendola anch'egli guardò altrove mentre due bambini di non più di otto anni ridevano per i volti rossi di Rufy e Nami
“Signori continuamo la visita, da questa parte”
^^^^^^
“Mamma mia che figura!!”
disse Nami portandosi le mani a coprirle il viso, ma subito dopo vennero scostate da quelle del capitano che disse
“Non fare così, per me è stato divertente! Non mi sono mai sentito così in imbarazzo”
“Tu ti senti imbarazzato?!”
gridò lei e Rufy si mise a ridere all'espressione arrabbiata della sua navigatrice....
Continua...
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Capitolo 26 *** La sera del gran ballo si avvicina... ***
La sera del gran ballo si avvicina...
I giorni seguenti furono piuttosto tranquilli, tra una lezione di ballo e l'altra Zoro stava facendo dei progressi incredibili, l'obbiettivo dello spadaccino era uno solo ossia quello di rendere il cuoco felice
“Ce la farò!”
pensò prima di far ricominciare lui stesso la musica e riprovare i medesimi passi di valzer, mentre Franky lo osservava divertito ma al tempo stesso anche stupito dalla determinazione che Zoro stava mettendo in ogni passo, quel tipo di concentrazione per riuscire a fare le cose al meglio che solo Sanji sapeva scaturire in lui, e con quel pensiero sorrise ancora divertito da morire per come Zoro imprecava e si rialzava.
^^^^^^
Nico Robin e Nami invece passarono quei giorni prima del gran ballo giustamente tra negozi di lusso, provando vestiti a più non posso e cercando degli accessori da abbinare con grande attenzione
“Questo come mi sta?”
chiese la navigatrice all'amica mentre usciva dal camerino e faceva un'elegante piroetta davanti lo specchio del negozio
“Ti sta benissimo Nami, sei uno splendore”
le rispose Robin sorridendo, prima di avvicinarsi e sistemarle i lunghi capelli sulle spalle nude coprendole
“Sei bellissima così”
riconfermò mentre Nami si voltava sorridendo e le porgeva l'abito che la mora aveva scelto dicendole
“Ora voglio vedere come stai con questo sorellona!”
Robin lo prese con delicatezza “Va bene” disse e si diresse verso il camerino, quando fu pronta anche lei avanzò fin davanti lo specchio, si guardò un momento poi voltando i suoi occhi blu su Nami disse
“Allora? Che ne pensi?”
“Penso che a Franky piacerai moltissimo!”
disse Nami birichina, mentre l'archeologa rispose di rimando
“Io penso invece che Rufy non ti staccherà gli occhi di dosso”
E sorrise anche lei mentre vedeva il rossore sulle gote di Nami
^^^^^^
Sanji seduto a un tavolo appena fuori dall'ingresso del loro hotel, pensava, anzi si cervellava per capire cosa stesse prendendo al suo fidanzato, sapeva di potersi fidare di lui ciecamente ma...non poteva non pensare a lui....a loro... che ultimamente non passavano più tanto tempo insieme
“Che fai qui fuori cuoco?”
La fonte dei suoi pensieri gli apparì alle spalle facendolo voltare di scatto, Zoro lo osservò per un secondo mentre lui senza fare una piega non rispose e si rigirò dandogli la schiena, allora lo spadaccino avanzò e si mise davanti a lui
“Qualcosa non va?”
chiese
“Non posso continuare così..”
disse a bassa voce Sanji
“Così come?”
“Non vedendoti per interi pomeriggi, perchè sei impegnato in chissà cosa e..”
“Tranquillo quando torneremo in viaggio avremo tutto il tempo che vuoi”
“Sì è vero ma mancano pochi giorni e io volevo godermi questi ultimi con te”
Zoro sorrise e avvicinandosi gli porse una loncandina e disse nel farlo
“Questo è il mio pensierino per te Sanji”
“C-cosa?”
biascicò prima di abbassare il capo e leggere
quando lo alzò disse
“Ma allora era questo che avevi in mente?”
“Sì, non sono stato molto presente solo perchè stavo prendendo delle lezioni con Franky e Robin, non volevo fare brutta figura con te, volevo solo renderti felice e sappi che mi dispiace se ti ho fatto preoccupare per niente”
“Zoro io...non so cosa dire..grazie”
“Figurati”
Continua...
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Capitolo 27 *** Una serata speciale ***
Una serata speciale
Finalmente la serata che molte coppiette della ciurma aspettavano era arrivata, l'atmosfera nelle camere era tesa, sopratutto in quella dei ragazzi, molto agitati e sotto pressione, solo Franky non lo era, il cyborg di fatto si stava sistemando il cravattino con una tranquillità da invidiare, forse il suo unico problema erano i pantaloni ma per il resto lui era proprio il più presentabile e calmo per il momento...qualcun'altro invece come Sanji era un grumolo di nervi mentre si preparava certo Zoro non era da meno e si poteva intuire da come continuasse a battere il piede destro quasi seguendo uno strano ritmo.....ma veniamo al capitano, Rufy anch'egli agitato camminava avanti e indietro per la camera rigirandosi in mano un “curioso” cofanetto rivestito con carta argentata e sistemandosi il suo inseparabile cappello di paglia sul capo, continuò così fino a quando si fermò davanti lo specchio e tentò si sistemarsi la cravatta, senza risultato
“Ehi qualcuno può aiutarmi?”
chiese voltandosi
“Davvero non ne sei capace capitano?”
gli chiese Franky avvicinandosi
“Non è che non sono capace è che sono agitato e non ci riesco! Mi si incastrano le dita!”
Rispose il capitano offeso e con tono lamentoso, quella frase scaturì una risata da parte di tutti che smorzò un po' di tensione
“Ok, ok ti aiuto io Rufy”
disse Sanji,
“Grazie”
disse una volta che il cuoco ebbe finito.
^^^^^^
Nella camera delle ragazze invece..
“Credo che uno scialle si meglio Nami...”
“Magari hai ragione, ma...questo vestito è bellissimo anche così...”
Robin sorrise guardando la ragazza che continuava a camminare avanti e indietro per la camera, poi si fermava qualche secondo davanti lo specchio e poi ripartiva, l'archeologa la fermò facendo germogliare qualche braccio e disse
“Ora cerca però di stare tranquilla”
Nami si riguardò allo specchio, portava un vestito meraviglioso color crema con qualche ricamo in azzurro chiarissimo sulla gonna che le arrivava fino alle ginocchia, aveva una scollatura elegante ed era senza spalline, in vita era più stretto con un delicato nastro che le ricadeva ai lati della gonna; i suoi capelli tirati su con una semplice ma perfetta acconciatura fatole da Robin che lasciava libera qualche ciocca ramata, al collo aveva deciso di mettersi quella collanina d'argento molto fine e sul polso sinistro portava invece il braccialetto d'oro che gli aveva regalato sua sorella
“Sì hai ragione devo tranquillizzarmi, non è facile...”
si sedette e prese i sandali scelti qualche giorno prima, non troppo alti anche se la sua gamba era ormai guarita non voleva sforzarsi, visto che le avrebbe tenute su per almeno qualche ora, essi erano bianchi e si legavano sulla caviglia con due laccetti azzurro chiaro.
^^^^^^
I ragazzi arrivarono puntuali alla royal palace Marina, un posto veramente bello allestito in modo elegante e con cura dei vari particolari, i colori nella sala da ballo erano sul bianco candido e le luci di qualche candela creavano un' atmosfera assai intima, vi erano alcuni divanetti nella parte destra vicino alle finestre dove facevano mostra stupende tende blu e... un grande lampadario invece illuminava il centro della pista dove alcune coppie già ballavano, tra cui Zoro e Sanji con molto apprezzamento da parte di quest'ultimo, per il semplice motivo che il suo compagno gli aveva fatto davvero una bella sorpresa che non si aspettava di certo da un buzzurro come lui, e perchè gli insegnamenti avevano dato i loro frutti e il risultato fù un valzer ballato perfettamente.
“E bravo il nostro spadaccino, se la sta cavando piuttosto bene eh capitano?”
disse Franky incrociando le braccia e sorridendo,
“Già...”
“cos'hai?”
il capitano si voltò verso di lui tenendosi lo stomaco e con voce lamentosa e delusa disse mentre si guardava intorno
“Qui non c'è proprio nulla da mangiare”
Franky cadde faccia a terra e rialzandosi gridò stupito
“Non puoi pensare ad altro?! Insomma...ma che ti aspettavi? È un ballo elegante e...”
“Uff...ho capito...ho capito”
disse interrompendolo
Franky alzò gli occhi al cielo, ma poi sentì un lieve tocco sulla spalla e girandosi vide svanire quella che doveva essere una mano, in tanti petali...”Robin” sussurrò, vedendola a pochi metri dietro di sé, l'archeologa sorrise per lo sguardo del suo uomo, si avvicinò a lui lentamente seguita da Nami che entrò dopo di lei
“Mi hai lasciato senza fiato...Robin”
disse ancora dolcemente il carpentiere, l'archeologa era anch'essa molto elegante l'abito diversamente da quello della navigatrice era più lungo di color blu notte con rifiniture d'argento che sembravano tanti piccoli fiori, aveva uno spacco sulla gamba destra che gli arriva fino a più di metà gamba, indossava un paio di tacchi neri alti aperti e i suoi capelli corvini erano portati da un lato con una spilla d'argento
“Anche tu stai benissimo Franky”
disse prima che lui gli porgesse la mano, lei fece segno a Nami di avvicinarsi, intanto Zoro e Sanji finirono di ballare ed avvicinandosi dal lato destro della pista guardarono le ragazze facendole i complimenti, mentre Franky cercò di richiamare l'attenzione del capitano, dandogli qualche pacca sulla spalla, lo fece voltare nel contempo gli disse “Capitano penso che in questo momento dovresti portare la tua attenzione su ben altro...”
“Mmm”
riuscì a “dire” Rufy prima di spalancare gli occhi scuri davanti alla figura della sua navigatrice, la guardò per un tempo indefinito sentendo i batti del suo cuore aumentare
“Oh Nami-swann stasera sei più bella che mai!”
sentì dire da Sanji,
“Lei è sempre bella”
disse lui senza neanche accorgersene, facendo sorridere e arrossire Nami, una nuova sinfonia si diffuse per la sala... un chiaro ballo lento stava per iniziare, le luci si abbassarono e le coppie avanzarono verso il centro pista, Zoro e Sanji questa volta preferirono saltare il ballo e si sedettero su di un divanetto che faceva angolo abbastanza appartati; Franky e Robin invece già a centro pista si sorrisero e cominciarono a ballare...
“ora vi racconto una storia che
farete fatica a credere
perchè parla di una principessa e
di un cavaliere che
in sella al suo cavallo bianco entrò nel bosco
alla ricerca di un sentimento che tutti chiamavano amore”
Rufy avanzò di qualche passo fino a trovarsi difronte a Nami e facendo un inchino gli disse con un tono di voce che lei non aveva mai udito tanto era dolce e sensuale
“Ti andrebbe di ballare con me?”
Lei fece un'elegante riverenza tenendosi il vestito e sorridendo rispose
“Sì”
prima di prendere con la sua la mano del ragazzo,
“piano piano le si avvicinò
la guardò per un secondo poi le sorrise”
mano nella mano si portarono anche loro due al centro della pista, Nami posizionò una mano sulla spalla di Rufy e lui un po' imbarazzato portò la sua sulla vita esile di lei....cominciarono a ballare guardandosi negli occhi e dopo qualche attimo Nami domandò
“Da quando sai ballare così capitano?”
Rufy rispose poggiando la fronte sulla sua
“Ho imparato da ragazzino, Ace qualche giorno prima della sua partenza sulla nostra isola, mi disse che nel corso della mia avventura avrei potuto trovare una donna di cui mi sarei innamorato...e che non avrei mai dovuto deluderla MAI, quindi io chiesi a Makino cosa fare, cosa imparare a fare, lei mi disse tante cose...e mi parlò anche del saper ballare, che il Re dei pirati se un giorno si fosse sposato avrebbe dovuto ballare con la sua donna...beh così io decisi di imparare”
“vorrei essere il raggio di sole che
ogni giorno ti viene a svegliare per
farti respirare e farti vivere di me
vorrei essere la prima stella che
ogni sera vedi brillare perchè
così tuoi occhi sanno che ti guardo e che sono sempre con te
vorrei essere lo specchio che ti parla
e che a ogni tua domanda
ti risponda che al mondo tu sei sempre la più bella”
Nami sorrise dolcemente con gli occhi lucidi, le accarezzò il volto portando poi entrambe le mani intorno al collo di Rufy mentre lui gli circondava con una le spalle e con l'altra la vita in un tenero abbraccio, senza smettere di sorridergli la navigatrice posò le labbra sulle sue e lo baciò, un bacio dolce ma che provocò in entrambi uno strano senso di....desiderio....sì desiderio che quell'attimo non finesse mai, che continuassero ad amarsi tanto come in quel momento, si separarono ma rimasero abbracciati in quel modo, sentendo i loro cuori battere all'unisono, lui la cullò dolcemente prima che la musica si fermasse.
^^^^^^
Franky e Robin videro entrambi cosa era appena successo tra capitano e navigatrice e si sorrisero complici contenti per i loro nakama, cominciò in quel momento un nuovo ballo
“La serata sta procedendo piuttosto bene per tutti...”
disse il carpentiere stringendo nuovamente a sé la sua donna
“Direi di sì...”
“Tra poco ripartiremo, mi mancherà quest'isola”
“Anche a me, dopotutto è qui che ci siamo scambiati il nostro primo bacio, qui dove ci siamo finalmente amati e...”
“E credo non solo noi....sei d'accordo?”
disse un tratto Franky indicando con un cenno del capo Zoro e Sanji che si stavano scambiando un amorevole bacio
L'archeologa sorrise e baciò anche lei Franky, stringendolo dì più a sé e riprendendo il loro ballo.
Continua...
Song: favola (modà)
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Capitolo 28 *** Grazie Rufy ***
Grazie Rufy
Appena fuori dalla Royal palace Marina...
Nami era in piedi con le braccia lasciate morbide lungo i fianchi, respirò a pieni polmoni l'aria fresca, osservando sognante il profilo del suo capitano a fianco a lei e pensando....
“ho passato una serata meravigliosa, mi sono sentita felice davvero felice e qui accanto a me c'è colui a cui devo tutto questo, Rufy, capitano, a cui ho sempre voluto bene, fingendo con me stessa che ciò che ci univa era solo amicizia o attrazione...io fingevo solo perchè non volevo sentirmi così, ma non decidiamo di chi innamorarci...accade e..”
“E' stato bello stasera..”
la voce di lui interruppe quel dolce pensiero e lei sorridendo si voltò
“Sì, lo penso anch'io”
si sorrisero entrambi
“Rufy?”
“Sì?”
“Grazie”
Lui la guardò sorpreso
“Non capisco....per cosa?”
Lei sorrise ancora
“Per tutto, credo”
disse mentre si portava una mano al viso per scostare una ciocca di capelli che era scivolata fuori dalla sua elaborata acconciatura, la portò dietro l'orecchio.
Rufy la guardò ancora un attimo prima di avvicinarsi deciso
“Questo è per te...Nami”
disse tirando fuori dalla tasca dei pantaloni neri un piccolo cofanetto ricoperto con carta argentata e rifinito con un grazioso fiocco d'oro, sorridendo prese le mani tremanti di lei lasciandolo sul palmo di esse, la navigatrice guardò il pacchettino
“E'..per..me?”
balbettò un po' impacciata
“Certo, aprilo”
disse abbracciandola per la vita ed attirandola a sé
“N-Non me l'aspettavo... perchè l'hai fatto Rufy?”
“ti spiego dopo...”
e sorrise ancora a trentadue denti, mentre lei slacciava il fiocco...
Gli occhi color nocciola di Nami si spalancarono in un primo momento, poi si socchiusero per l'emozione, il cuore i cui battiti battevano all'unisono con quelli del suo capitano...e le sue labbra sottili distese in un sorriso accennato appena ma infinitamente bello, come il viso dai lineamenti così delicati...
Rufy rimase ad ammirare la sua navigatrice in silenzio, attese che lei gli regalasse l'ennesimo stupendo sorriso prima di mormorare piano un
“Ti piace?”
Nami annuì piano con il capo, seguendo poi il suo istinto abbracciò forte il ragazzo e gli diede un dolce bacio a fior di labbra,
“Mi piace tantissimo...grazie Rufy”
disse sincera, quindi il capitano gli sfilò con dolcezza la collanina d'argento che portava al collo e mise in essa il ciondolo d'oro bianco a forma di cuore, che aveva scelto per lei,poi la guardò nuovamente
“Sai Nami, mentre prendevo questo regalo mi è tornata alla mente quella sera in spiaggia dove ti presi in braccio perchè ti eri fatta male, ricordi..tu mi dissi che questa collanina è importante per te...che ha molti ricordi, alcuni tristi e altri felici, “
disse mentre accarezzava con la mano destra la guancia di lei
“avevi uno sguardo come questo, era...bellissimo Nami...e come tanto tempo fa mi colpì,”
fece un pausa prima di dire
“dopo che ci siamo scambiati il nostro primo bacio, io tornai in camera, mi sentivo la testa girare e il cuore battere fortissimo,”
disse smettendo di accarezzarla e portando la sua mano al petto,
“Come adesso, e..”
la sua attenzione fu catturata dalla ragazza che prendendo la mano di lui la mise sul suo petto nel punto esatto dove batteva il suo cuore,
“Lo senti Rufy?”
sussurrò “ Anche il mio cuore batte fortissimo...e..tu..sei il solo ragazzo che riesce a farmelo battere così..”
entrambi si guardarono intensamente negli occhi...ma quel momento così..speciale e perfetto si pietrificò in un istante appena dallo stomaco di Rufy provenì un chiaro rumore...
“Ah lo sapevo, ho i crampi dalla fame!”
disse lui ovvio portandosi le mani sulla pancia
Nami lo guardò con sguardo furente prima si afferrare una forcina dai sui capelli e pungere il ragazzo in pieno viso
“Ahi! Ahi! Nami smettila!!!”
“No! Questa volta te lo meriti proprio Rufy! Hai rovinato un momento...”
“Come?”
“Romantico!”
“Scusa, non l'ho fatto apposta..”
Lo punse ancora
“Ahai!!! ma che colpa ne ho se proprio ora mi è venuta fame Nami?!!”
“Stai zitto!”
e lo punse ancora
“Ah!! ahia!! che male, ahi! Posso dire solo una cosa ancora oppure sei troppo arrabbiata?”
“E me lo chiedi pure se sono arrabbiata o meno?! idiota!!”
punse con più forza
“AHI!!! mi fai male amore!! basta!!”
“Bene così impari .......ehi! Non chiamarmi amore!”
disse arrossendo un poco, Rufy invece fece un sorriso soddisfatto
“E non sorridere così!!”
“Scusa”
Continua...
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Capitolo 29 *** Si riprende il viaggio, tutti a bordo della Sunny ***
Si riprende il viaggio, tutti a bordo della Sunny
“Forza ragazzi si salpa!”
Gridò Franky già posizionato al timone della Thousand Sunny
“Arriviamo!”
sentì dire da Usop, mentre anche lui saliva a bordo assieme a Chopper che con un musino triste si voltò a guardare l'isola, dietro di loro Rufy, Sanji e Zoro stavano caricando i bagagli
“Marimo passami quella valigia muoviti”
disse Sanji indicandolo
“Non c'è bisogno che tu me lo dica, visto che era la prossima non vedi?”
“Muoviti e basta”
“Ok...Rufy?”
disse lo spadaccino voltandosi verso il suo capitano
“Sì dimmi Zoro”
“Che succede? Perché te ne stai lì imbambolato?”
“Nulla è che...”
“Cosa?”
disse raggiungendolo, i due ragazzi erano appoggiati alla balaustra della loro nave e scambiarono insieme quattro parole, mentre un Sanji abbastanza alterato chiedeva aiuto ad entrambi per finire di caricare le provviste a bordo, non venendo però minimamente ascoltato si avvicinò anch'egli
“Ohi voi due mi sentite?!”
disse
“Che vuoi cuoco da strapazzo?! È una cosa seria”
disse Zoro indicando prima il capitano, poi dove puntava lo sguardo, ossia sulla figura della sua navigatrice imbronciata che stava sistemando con Robin gli ultimi bagagli
“Che è successo stavolta Rufy?”
chiese Usop sbucato fuori da dietro loro
“Ma perché dev'essere sempre colpa di Rufy nasone?!, la mocciosa potrebbe...”
“Zitto, non dire una cosa simile su Nami-swann, lei è un angelo..”
Mentre i suoi nakama discutevano, l'attenzione di Rufy si posò all'istante sull'uomo che si stava avvicinando alla ragazza...
^^^^^^
“Ehi ma guarda un po', così ci incontriamo di nuovo...la splendida ragazza del negozio”
disse egli, Nami voltandosi lo riconobbe all'istante e mettendosi la borsa a tracolla chiese con tono sorpreso ma anche arrogante
“Tu che ci fai qui?”
“Deve sempre essere così ostile nei miei confronti...Nami”
disse con uno strano sorriso
“Come sai il mio nome?”
chiese lei spalancando appena gli occhi nocciola
ma lui non rispose
voltando lo sguardo
“State partendo?”
chiese solo
Nami annuì, poi si voltò lenta ma decisa a chiudere il prima possibile la conversazione, quell'uomo gli dava un brutta sensazione, non sapeva neanche lei a cosa era dovuta
“Aspettate”
disse fermandola velocemente per un polso,
il capitano da canto suo strinse i pugni nervoso vedendo quella scena, anche se non intervenne avendo piena fiducia nella ragazza
“Che vuole ancora?”
disse infatti la navigatrice impazientita
“Non vi ho detto il mio nome”
Nami fece subito per ribattere peccato però che lui la batté sul tempo inchinandosi disse offrendogli la mano
“Mi chiamo David Shepherd”
La navigatrice lo guardò, poi trovando nuovamente in sé il suo tono autoritario disse
“piacere David” mentre le stringeva la mano cercando d'essere disinvolta
“Oh ma il piacere è mio, così siete una pirata eh?”
chiese alzando lo sguardo con il tono di voce come “mutato” e indagatore
“Sì”
“Bene, bene che dolce coincidenza anch'io lo sono ma sapete di una ciurma molto più.. diciamo.. predisposta della vostra”
“Come scusa?!”
disse lei offesa ritirando la mano
“Vedremo semmai ci incontrassimo di nuovo David”
“Certamente, ecco perché vorrei darvi questa” le prese ancora una volta la mano, (anche se Nami d'istinto cercò subito di liberarsi da quella “presa”) si trovò come obbligata a non muoversi
David Shepherd le posò sul palmo una vivre card
“Conto molto su un nostro futuro incontro...Nami”
la lasciò
“Sembri molto sicuro”
“Lo sono”
Sorrise ancora in quel modo strano ed inquietante
“Non esserlo troppo, caro David”
disse la navigatrice rifiutando
lui si rimise in tasca il prezioso foglietto e disse
“Allora...”
“devo proprio andare”
lo interruppe sbrigativa la ragazza.
^^^^^^
La ciurma ripartì, caratterizzata dal solito folle entusiasmo verso una nuova avventura e una nuova isola del Nuovo Mondo,
“Facciamo una festa!”
Gridarono Rufy, Usop, Franky e Brook
“Perché?”
chiese Zoro a nome di tutti
“Perché abbiamo ricominciato a navigare sulla nostra Sunny!”
“Certo che per voi ogni motivo è buono per brindare e stare allegri, va bene dai stasera cucinerò qualcosa di speciale”
“Grande Sanji non vedo l'ora!”
gridò allegro come sempre Rufy
Continua...
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Capitolo 30 *** Festeggiamo l'inizio di una nuova avventura! ***
Festeggiamo l'inizio di una nuova avventura!
Quella prima sera a bordo della Sunny, si preannunciava fantastica, era già in programma una gran festa a cui avevano dato il via Rufy, Usop, Franky e Brook, tutti erano di buon umore anche la navigatrice l'aveva un po' ritrovato anche se non parlava ancora con il suo ragazzo, ed era confusa per l'incontro “strano ed inquietante”con quel David, il secondo motivo la preoccupava maggiormente al momento.
Si trovava ora in cabina insieme a Robin per prepararsi
“Sei pensierosa stasera Nami”
osservò la mora, Nami in piedi intenta a risistemare alcune carte nautiche appena finite, si voltò e disse
“Solo un po'....è che sai l'uomo che ho incontrato...”
“Ti riferisci a David Shepherd?”
“Sì esatto, non so ho come l'impressione che sia “malvagio” è che...mi sentivo osservata e...”
disse la ragazza sfiorando con le dita la collanina che portava al collo con il cuore regalatogli dal suo capitano
“Ora non pensarci più Nami”
disse Robin in tono dolce per tranquillizzarla
Anche se... l'archeologa voleva farle qualche.. domanda ma.. preferì evitare notando il turbamento della compagna
Nami abbozzò un sorriso
“Forse hai ragione tu”
^^^^^^
Sanji era in cucina intento a preparare la cena per i suoi nakama, quando sentì le forti braccia di Zoro cingerlo da dietro, voltando di poco il capo se lo ritrovò a pochi centimetri
“Che vuoi?”
chiese a bassa voce e con le gote un po' rosse
“Solo stare così con te, mi va e basta”
“Diretto, preciso e sintetico spadaccino”
“Ovvio come dovrei dirtele queste cose altrimenti?”
“Mah! Lascia perdere va, se proprio vuoi stare con me aiutami e prepara la tavola”
Zoro annuì staccandosi dal compagno, ma fatti pochi passi si voltò e disse
“Sanji? Scusa ma dov' è la tovaglia?”
Senza voltarsi il biondo disse
“Primo cassetto”
“E i piatti?”
“Nello scomparto alla tua destra”
“E i bicchieri?”
chiese ancora lo spadaccino
“Il ripiano in alto, invece nel caso mi chiedessi anche dove sono tovaglioli e posate, li trovi nello scomparto a sinistra del frigo, tutto chiaro?”
“Certo anche un bambino ne sarebbe capace”
“Mmm”
annuì l'altro guardandolo con una sopracciglia inarcata, prima di dedicarsi nuovamente ai fornelli
BANG !
Un rumore di piatti rotti lo distrò mentre scolava la pasta, costringendolo a voltarsi per la decima volta verso lo spadaccino e gridare
“Ma che mi combini? Hai preso la malattia di Rufy nel rompere tutto quello che tocca o hai le mani di pasta frolla eh?!”
furioso gli mollò un calcio in pieno busto prima di prendere scopa e paletta per sistemare il disastro di Zoro, che una volta rialzato disse
“Quante storie! Non l'ho fatto apposta mi sono scivolati!”
“Devi stare più attento!”
ringhiò Sanji con la scopa in mano
“Può capitare!”
“Non che non puoi capitare quando devo preparare una cena speciale per tutti, non posso stare dietro ai tuoi disastri!”
“Ok allora dammi la scopa pulisco io!”
“No hai già fatto abbastanza!”
“Faccio io!”
ripetè lui deciso
“Ok hai vinto, pulisci bene!”
“sta tranquillo!”
“Certo come no, ma guada con chi dovevo finire io”
“Stavo pensando la stessa cosa!”
Si scambiarono entrambi un 'occhiata prima di rimettersi al lavoro..
^^^^^^
Sul ponte della Sunny Franky stava armeggiando con qualche strano aggeggio di sua invenzione, concentrato com'era non si accorse dei passi lenti e decisi di Nico Robin che si stava avvicinando a lui e quando la donna le fu di fronte disse
“C-Ciao..Robin”
“Ciao Franky”
l'archeologa si avvicinò ulteriormente posandogli un piccolo bacio sulla guancia destra e facendo così ribollire la cola nel corpo del cyborg, che disse
“G-Grazie”
“Allora...cosa stai costruendo stavolta?”
domandò lei sedendogli accanto sull'erba, lui sorrise e disse
“Ho rimediato alcuni pezzi di ricambio e stavo pensando di riutilizzarli, non so cosa ne verrà fuori ma ci sto da un po' magari...”
“Magari?”
chiese poggiando una mano sulla sua forte spalla
“Sarà una sorpresa se funzionerà”
“Mi piacciono le tue sorprese lo sai”
“Spero di non deluderti, mi metto subito al lavoro”
disse Franky con entusiasmo, Robin appoggiò la testa sulla sua spalla e sorrise.
Una bustina di carta azzurra con ricami viola posata tra gli attrezzi del carpentiere però attirò la sua attenzione, la prese tra le mani osservandola, non vi era nessun nome sopra di essa, voltò quindi il viso verso Franky, lui si accorse dello sguardo della donna e voltando anche lui il viso dalla sua parte vide con stupore cosa teneva tra le mani la sua Robin
“Emm...scusa amore...ma quella lettera che hai tra le mani è veramente importante, potrei riaverla?”
chiese
“Importante...è per qualcuno?”
lui arrossì
“Non voglio mentirti Robin, è per qualcuno ma per il momento è meglio che non la legga, spero che tu possa capire”
“Certo, mi fido di te”
disse lei rimettendo la busta dove l'aveva trovata....
^^^^^^
“E' prontoooo!”
Il grido di Sanji si propagò per tutta la nave, mentre Zoro si sedeva a tavola incrociando le braccia dietro la nuca, anche la ciurma arrivò in cucina, il primo come sempre fu Rufy, seguito da Usop, Chopper, Brook, entrarono poi insieme Franky e Robin seguita da Nami che sedendosi affianco al capitano voltò il viso dalla parte opposta fingendosi ancora imbronciata per la scorsa notte
“Namiiii cos'hai?”
nessuna risposta arrivò però al moro, solo un piccolo sbuffo da parte di lei gli fece intendere ancora una volta lo stato d'animo della ragazza.
^^^^^^
“Sanji ho ancora fame!”
“Sto arrivando Rufy, cerca di avere un po' di pazienza”
disse il cuoco mentre serviva il dolce prima alle ragazze con molta cura, notando ciò Rufy disse lamentoso
“Non è giusto perchè prima loro?!”
Sanji lo guardò di sbieco prima di dire seccato
“Perchè si servono sempre prima le signore, hanno la precedenza”
Il capitano mise un piccolo broncio ad incorniciargli le labbra, mentre anche il resto dei suoi compagni venivano serviti
“Ma non è giusto!”
esclamò lamentoso ancora una volta
La ragazza al suo fianco con una vena pulsante sulla fronte si voltò per la prima volta quella sera verso di lui e rimproverandolo disse
“Ma insomma la finisci Rufy?! Non è giusto di qua e non è giusto di là, ma basta!”
lui la guardò e stava per ribattere ancora qualcosa, ma prima lei disse
“E non ti permettere di dirmi qualcosa”
così Nami si alzò prese il suo piatto dove doveva ancora finire il dolce e uscì dalla cucina chiudendosi nella sua cabina.
La ciurma seguì con lo sguardo la navigatrice uscire poi Sanji voltandosi verso Rufy disse
“E' tutta colpa tua!”
“Colpa mia?”
disse indicandosi con un dito al petto il capitano
“Sì, perchè devi sempre farla arrabbiare?”
“Ma non l'ho fatta arrabbiare di proposito”
“Allora ci dev'essere qualcosa sotto”
intervenne Usop
Continua...
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Capitolo 31 *** Lavare i piatti insieme ***
Lavare i piatti insieme
“Perché devo lavare io i piatti?”
chiese il capitano piegando la testa da un lato come offeso e per nulla convinto
“Perché hai fatto arrabbiare Nami-Swann”
rispose Sanji
^^^^^^
Nami in cabina si era tranquillizzata finendo con tutta calma il dolce alla vaniglia e fragole di Sanji, per poi dedicarsi alle sue cartine, cominciò con il tracciare le prime linee e scrivere i punti cardinali, ma si accorse in poco tempo di non riuscire a concentrarsi come vorrebbe...quindi posò pennino e calamaio e si alzò dalla scrivania rimettendo in ordine il tutto, si diresse poi in cucina, non si aspettava di certo che una volta entrata si sarebbe trovata davanti Rufy che come lei la guardò in un primo momento sorpreso poi imbronciato
“Sanji mi ha messo a lavare tutti i piatti...”
cominciò lamentoso il capitano mentre strofinava con una spugnetta impregnata di detersivo i piatti sporchi di sugo nel lavandino pieno d'acqua
“dice che me lo merito perchè...”
non riuscì a terminare la frase, Nami avvicinandosi a lui posò il suo piattino da dessert dicendo
“Ha ragione, tieni c'è anche questo”
“Ma Nami...” disse lui voltandosi nella sua direzione per cercare di incontrare il suo sguardo
“Buon lavoro”
disse invece lei incamminandosi verso l'uscita, d'istinto Rufy chiuse l'acqua e si asciugò in fretta le mani con un panno, lasciando tutto com'era, rincorse la ragazza afferrandola per le spalle, lei si fermò a quel contatto senza voltarsi
“Mi devi forse dire qualcosa?”
chiese svogliata, lui avvicinò le labbra al suo orecchio e sussurrò
“Sì, rimani con me”
non una domanda né un ordine, solo una piccola supplica di restare un 'altro po' per capire quegli atteggiamenti nei suoi confronti
“E perchè dovrei”
disse staccandosi con pochi passi rimanendo sempre di schiena
“Nami io..”
Il tono che stava usando adesso era dolce, ma lei non si lasciò destare
“Tu cosa?!”
gridò infatti voltandosi, Rufy si calò il suo prezioso cappello di paglia a coprirgli il volto ma lei arrivandogli più vicino glielo scostò guardandolo negli occhi con rabbia mista a delusione
“Ti rendi conto, tu...tu delle volte mi fai proprio arrabbiare ....non capisci!...delle volte..sei..sei..”
Rufy senza guardarla in volto a quelle parole l'attirò a sé con un braccio e Nami con le mani aperte sul suo torace cercò senza convinzione di allontanarlo
“Nami...dai.. non fare così”
“Invece lo faccio! Sono molto arrabbiata con te!”
disse allora lei con gli occhi lucidi e le guance rosse
“Scusa”
sussurrò lui avvicinandosi pericolosamente alle sue labbra, la navigatrice tirò indietro la testa e staccandosi con un gesto secco lo superò arrivando dove prima stava lui al lavandino, prendendo il primo contenitore pieno d'acqua si avvicinò al povero capitano e glielo svuotò addosso, in pieno viso dicendogli
“E questo consideralo un pegno perché hai tentato di baciarmi mentre ti sgridavo”
Rufy non troppo sorpreso dalla reazione della sua navigatrice si strofinò gli occhi scuri irritati con una mano mentre con l'altra si tolse il suo cappello che posò su una mensola, voltò poi lo sguardo verso Nami e senza dire nulla si avvicinò a passo lento ma deciso, lei senza timore gli rivolse un sorrisetto di sfida prima di afferrare un altro contenitore pieno d'acqua e spostarsi all'estremità del tavolo, anche il ragazzo prese una brocca che riempì d'acqua
“Sei ancora arrabbiata?”
chiese anche se conosceva già la risposta della sua ragazza
“Oh sì”
disse di fatto lei aumentando la presa sul suo contenitore
come se qualcuno avesse dato il via, sfrecciarono entrambi all'inseguimento dell'altro, gli schizzi d'acqua si propagarono per l'intera cucina, bagnandone il pavimento ed alcuni mobili e ben presto il buon umore tornò in Nami, che ormai con top e gonna fradici sorrise dicendo
“Guarda che casino, ora ti toccherà asciugare tutta la cucina se non vuoi che questa volta Sanji ti lasci senza cena per una settimana intera”
Rufy a quelle parole assunse un espressione triste e disse prendendo un panno
“Non è giusto...non è giusto...hai cominciato tu”
“Solo per darti una lezione mio caro”
disse ancora sorridendo, poi le venne in mente un'idea ed anche se ormai aveva vinto lei, la mise in atto in breve...appena Rufy finì di asciugare un lato del pavimento e si preparava per finire i piatti lei prese ad armeggiare con il gancetto del rubinetto del lavandino svitandolo appena un po', ma bastò...nel momento in cui il capitano riaprì l'acqua un getto improvviso lo colpì ribagnando il pavimento da lui asciugato pocanzi
“Nami!!!”
gridò non appena si accorse quello che lei aveva fatto
“Sei cattiva!!!” disse anche prima di riuscire finalmente a chiudere l'acqua
“mi è entrata l'acqua nel naso!!!”
Nami lo ignorò e si dileguò fuori da quella piscina sorridendo, si appoggiò al parapetto della Sunny ed ispirò la dolce brezza notturna pensando che ora il suo nervosismo a causa di quella sera era finito e con Rufy si poteva far perdonare, si voltò non appena udì i passi del ragazzo o meglio le sue infradito umide sul legno della nave
“Questa me la paghi”
disse lui strofinandosi i capelli
“Per un po' d'acqua?”
disse accompagnando le parole con un gesto della mano che andava a menar l'aria
“Lo sai che mi hai fatto lavorare il doppio?”
“E tu l'hai capito il motivo?”
“Sì, ma tu dovevi farmelo capire in un modo simile?”
“Sì, perchè altrimenti sarebbe stato troppo facile per te e inoltre io non avrei avuto la soddisfazione di sentirmi meglio”
“Ma non ti eri sentita già meglio vedendomi lavare i piatti da solo?”
“No ti meritavi di ripulire tutta la cucina”
“Ora ho finito”
“Bravo, allora vai a dormire”
“E' no cara mia...non ho sonno e tu devi farti perdonare”
Lei voltò il capo verso di lui e disse
“Forse domani”
“No”
“Forse domani mattina”
“Noooo”
“Forse..”
“Forse ora e subito”
“No”
“Sì invece, almeno un bacino me lo devi”
Disse Rufy posandogli una mano sotto il mento
“Solo un bacino?”
“Sì”
Nami avvicinò appena il viso e gli diede un veloce bacio a stampo sulle labbra
“Così non vale!”
ribatté subito il ragazzo dal cappello di paglia
“Non vale?! Hai detto bacino”
“Allora ritiro l'ultima frase e dico: un bacio me lo devi”
“L'ultima frase che mi hai detto è stata: così non vale! Ti eri dimenticato?”
“Smettila dai!”
“.......”
“Nami..”
il suono del suo nome tra le labbra di Rufy la stupì... era triste e malinconico, forse stava esagerando?.. nel farlo aspettare tanto per un bacio?, quindi...con movimenti dolci cinse il collo del ragazzo e mormorò solo un
“Scusami capitano”
prima di donargli un bacio vero
^^^^^^
Sarà che entrambi erano bagnati fino all'osso e potevano sentire ancor più forte il profumo dell'altro e i corpi talmente vicini che si potevano benissimo distinguere i cuori battere all'unisono, sarà che il mare intorno a loro era calmo, sarà che la luna risplendeva nel cielo...quel bacio si fece il più bello e profondo che i due si fossero mai dati da quando si erano scoperti innamorati.
Si staccarono ansimanti dopo minuti che sembrarono un eternità, bastò uno sguardo diverso anch'esso come quel bacio e quell'ormai conosciuto lieve rossore sulle gote di entrambi, per far capire all'altro che..questa volta..
lo volevano...lo desideravano...
Ma si conoscevano da così tanto tempo che arrivare davvero a quel punto...creava ad entrambi un “imbarazzo” e nel contempo un emozione travolgente
“Nami io..”
Cercò di dire Rufy
Nami gli accarezzò i capelli e poi una guancia
“Tranquillo...va tutto bene, lo voglio anch'io Rufy...”
“Davvero?”
In risposta a quel sussurro il capitano ottenne un bacio passionale.
Continua...
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Capitolo 32 *** Travolgente passione ***
Travolgente passione
Senza smettere un solo istante di baciarsi entrarono nella cabina del capitano chiudendosi la porta alle spalle, Nami contro il petto di Rufy sospirò mentre lui la sollevava tra le braccia e si dirigeva verso il letto posandola delicatamente sopra di esso e nel col tempo distendersi su di lei, si guardarono negli occhi per un breve attimo prima di unire ancora la labbra con desiderio...
Nami fece scivolare le sue mani sul petto del ragazzo, sulle sue cicatrici, prima di posarle sulle spalle e togliergli la casacca rossa che finì sul pavimento dimenticata, Rufy dopo quel gesto sollevò lo sguardo, vide anche lei togliersi il top per rimanere con un elegante reggiseno ricamato in bianco ed azzurro, non poté impedirsi di arrossire a quella vista e sentire il suo cuore battere ancora più forte come volergli uscire dal petto, lei sorridendo sensuale cominciò a tempestarlo di baci sulle labbra tremanti d'emozione, baci che presto scesero sul collo di Rufy facendolo sospirare, si ritrovò a d accarezzare il corpo della ragazza dimenticandosi quel poco di imbarazzo, risalì lungo i fianchi di Nami, baciandole la fronte e il viso assaporando il suo dolce profumo mentre lei audace sbottonò il bottone dei jeans che lui indossava, il capitano accorgendosene a quel punto se li tolse completamente tornando ad accarezzare lei con una mano tra i suoi capelli color mandarino e baciarla con passione mentre le alzava di poco il bacino abbassandole lentamente la gonna azzurra, la navigatrice gli baciò la guancia sinistra arrossendo e lui posò la sua fronte contro quella di lei sorridendogli sfiorò il naso col suo
“Ora ti voglio più che mai...
ora ti voglio qui per sempre...
se solo tu mi sfiorerai...
ci stringeremo eternamente...”
Ad un soffio di labbra Rufy portò la sua mano dietro il collo della sua navigatrice, avvicinando ancora il viso al suo, la baciò questa volta con dolcezza non approfondendo il contatto, mentre rispondeva al bacio di lui Nami gli accarezzò i capelli scuri spingendolo verso di sé, i battiti si fecero frenetici, Rufy seguendo l'istinto percorse con le mani la schiena della SUA navigatrice fino ad arrivare all'attaccatura del reggiseno, Nami a quel tocco si staccò appena abbassandosi lei stessa le spalline per facilitare i movimenti del ragazzo, una volta che rimase anch'essa quasi completamente nuda...
si guardarono in volto, Nami si sentì quella volta come non mai “rapita” dagli occhi color pece del suo capitano, quindi fece un lieve cenno col capo intimandogli con lo sguardo a proseguire...fino in fondo...
Rufy premette con decisione e passione le proprie labbra contro quelle di Nami, che si strinse a lui, intrecciarono le mani l'un con l'altra..
Avvicinandosi ancora di più..
Un piccolo e soffocato gemito di piacere fuoriuscì dalle labbra di Nami nell'istante in cui Rufy penetrò in lei con dolcezza, cercando di non farle male, in quell'istante furono entrambi travolti da una forte passione, un desiderio immenso di avere di sentire l'altro, di amarlo...
perchè quando si ama, l'altro improvvisamente diventa più importante di noi stessi, e vogliamo la sua felicità prima della nostra
Le spinte che seguirono furono dapprima lente poi via via sempre più veloci ed incontrollabili, i sospiri aumentarono fino a confondersi tra loro, così come i baci rubati tra essi
e Rufy guardando Nami negli occhi non poté evitare di sorriderle, un sorriso che divenne immediatamente reciproco...
”Ti voglio qui più che mai...
Per sempre tu mi stringerai...
(per sempre tu mi stringerai)”
Nami sollevò piano il capo dal cuscino baciando il SUO capitano con passione portando le sue mani a cingergli le spalle, mentre Rufy premette con più intensità il suo membro in lei che sospirò di piacere...
entrambi desiderarono che quell'istante non finisse mai...
Nami rilasciò gemiti più marcati, incontrollati, spezzati dalla passione,
strinse forte le gambe intorno al bacino di Rufy mentre lo sentiva riversarsi al suo interno
Lui la strinse nuovamente contro il suo petto, soffocando un gemito..
Il capitano sospirò piano e pochi secondi dopo si spostò di lato nel letto portando la SUA navigatrice con sé abbracciandola, sentì i lunghi e mossi capelli di lei solleticargli il viso e il petto dov'era posata col capo, Nami ascoltò i battiti del cuore di Rufy, e riprese fiato chiudendo gli occhi nocciola, le sue labbra si inarcarono in un sorriso che non sfuggì alla vista del suo capitano che abbassandosi le accarezzò una guancia col palmo della mano..
Nami a quel tocco riaprì lentamente gli occhi e.. lo guardò emozionata quanto lui,
non servivano parole, era stato un loro momento ed andava bene così,
Nami baciò Rufy un' ultima volta, prima di voltarsi di schiena e posare il viso sul cuscino sorridendo ancora sincera, il ragazzo senza pensarci la cinse da dietro a sé ed entrambi si addormentarono
Continua...
Song: Eclissi del cuore
( Nek, L'aura)
Note dall'autrice:
Bene..lo ammetto, sono un poco insicura
ma volevo veramente provare a scrivere un capitolo come questo, mi sono appunto presa del tempo per cercare di renderlo dolce, passionale e romantico.
E spero di esserci riuscita, di non aver stravolto troppo i personaggi.
poi ragazzi fatemi sapere voi cosa ne pensate, mi riempirebbe di gioia.
Grazie
nami92
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Capitolo 33 *** Un dolce risveglio..... ***
Un dolce risveglio...
La navigatrice stropicciò gli occhi per poi aprirli lentamente, avvertì una lieve ma salda pressione intorno alla sua vita e sorridendo spostò lo sguardo dietro di sé,
Rufy dormiva con un sorriso beato che gli incorniciava il volto,
Lei sorrise nuovamente a quella vista, prima di girarsi del tutto ed accarezzare distrattamente i capelli scuri di lui, i suoi movimenti erano delicati ma bastarono a destare il capitano dal suo sonno, per poi fargli aprire gli occhi neri e profondi, appena i loro sguardi si incrociarono Rufy sorrise prendendo nella sua la mano di Nami che non aveva ancora smesso di accarezzarlo
“Buon giorno..” disse lui sorridente, per poi aggiungere “Da quanto sei sveglia?”
Lei avvicinò il viso al suo
“Da qualche minuto...”rispose sorridendo anch'essa
Fu' Rufy questa volta a posare la sua mano sui lunghi e mossi capelli di lei, per poi accarezzarla dolcemente
“Lo sai che sei bellissima stamattina?”
Lei gli si avvicinò ancora di più...
Lo fissò a lungo negli occhi, mentre sentiva inevitabilmente il suo cuore aumentare i battiti e la sua mano scivolare lenta verso quella di Rufy, la strinse forte nella sua prima di sorridere e sussurrare
“Rufy...io..”
Anche lui la fissò a lungo, la vide arrossire mentre pronunciava il suo nome con una dolcezza mai udita prima..ma quando Nami smise di guardarlo negli occhi imbarazzata, Rufy le alzò il viso con il palmo della sua mano, con dolcezza avvicinandosi a sfiorare le sue labbra....un bacio tenero e dolce, sentì lei superare l'imbarazzo per poi ricambiare, dapprima debolmente poi più appassionata, lui affondò entrambe le mani tra i morbidi capelli di Nami e la strinse forte su di sé.
Nami trascinata dalla passione provò nuovamente quella sensazione, la medesima sensazione di calore che l'aveva sopraffatta la notte precedente, gli gettò le braccia intorno al collo...continuarono a baciarsi per diversi minuti, dopodiché sorprendendola Rufy domandò
“Che cosa mi dovevi dire prima?”
“P-Prima quando?”
“Pochi minuti fa... hai detto...”
“E-ecco b-beh” l'imbarazzo di Nami era davvero immenso, Rufy poi con un atteggiamento simile non aiutava certo la situazione, era tranquillo ed come attento a non farsi sfuggire ogni sua singola parola, peccato che per Nami il momento era passato... Non era più quello giusto per dire certe cose e soprattutto: gliele avrebbe dette?? quelle cinque lettere appena?
“Nami?” la richiamò lui spostando il braccio che la cingeva e portandolo sul capo, grattandosi la testa , per poi alzandosi su un gomito ed osservarla.
Lei ricambiò lo sguardo ma...
“Allora? Cos'era?! Cos'era cos'era?!”
Cominciò lui con tono curioso e infantile
“Rufy! Smettila!”
Rispose lei brusca
indecisa se picchiarlo o meno data la situazione
“Dai Nami, dimmelo!”
“è fuori discussione!”
“Dai Nami!! cos'era?!”
“Lo sai che sei proprio insopportabile delle volte Rufy!!”
si mise a sedere dandogli le spalle
Lui la guardò sorpreso ma disse disarmandola come spesso accadeva
“è una delle qualità per cui tu ti sei innamorata di me no?”
Nami arrossì di botto e cercando di mascherare il suo imbarazzo, portò i lunghi capelli a coprirle il volto, rimanendo sempre seduta di spalle gli disse senza guardarlo
“Scusa ma chi ti ha detto che io ti ami?”
L'espressione spensierata del capitano cambiò in una decisamente preoccupata, si alzò anch'esso a sedere e guardò Nami, lei con la coda dell'occhio notò il cambiamento ed avvicinandosi disse
“Sei forse preoccupato?”
“E-Ecco io.....”
Rufy non riuscì a completare la frase, in quanto Nami gli aveva dato uno spintone facendolo ripiombare tra le lenzuola disfate, si mise sopra di lui e gli diede un bacio veloce sulle labbra
Rufy sorrise
“Perché sorridi?” chiese lei non capendo l' espressione del ragazzo, infatti
Rufy sorrideva per la... centesima volta.. ma in un modo tutto diverso dal solito sorriso a trentadue denti spensierato, era... dolce e carico di sentimento
“Mi rispondi?”
disse Nami quasi in un sussurro...cercando di capire...
Lui la strinse tra le braccia, lei percepì il suo seno contro il petto del ragazzo e il suo respiro mancarle completamente tanto era stretta a lui, poi Rufy la guardò serio negli occhi e le disse
“Nami..Ti amo”
con il tono più dolce che lei abbia mai sentito,
il suo cuore a quelle parole ricominciò con i suoi battiti frenetici, si mosse nell'abbraccio di lui e lo fissò negli occhi neri e profondi che da sempre la facevano sentire amata e protetta, lui avvicinò il viso a quello di lei che chiudendo gli occhi ricambiò all'istante quel dolce contatto, Rufy assaporò le labbra della sua amata con dolcezza mista a passione ed amore, Nami si sentì leggera ed emozionata allo stesso tempo, il bacio durò per pochi attimi...quando si staccarono dagli occhi color nocciola della navigatrice scesero alcune lacrime che la ragazza asciugò in fretta per poi portare una mano sulla guancia del suo capitano
“Ti amo anch'io Rufy.....da impazzire”
Il volto del futuro Re dei Pirati si illuminò, mentre abbracciando teneramente Nami, univa ancora una volta le loro labbra.
Continua...
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Capitolo 34 *** Un nuovo nemico, Un salto indietro... ***
Un nuovo nemico, Un salto indietro...
Qualche giorno prima in un negozio sull'isola degli Uomini-pesce....
“Avanti vecchio Tor parla! Sai bene che detesto aspettare!”
“Non so nulla su dove possano essere diretti Ufficiale Shepherd, non sto mentendo davvero”
disse il pover uomo in ginocchio sanguinante,
“Eppure l'hai venduto a lui no?!”
Gridò un uomo dai folti capelli castano scuro
“Sì ma non sapevo chi fosse”
un pugno lo raggiunse in pieno stomaco
“Non dire assurdità, lo sapevi eccome ecco perchè l'hai dato a lui e a lei vero?!”
Il vecchio Tor alzò lo sguardo pieno di odio e dolore, si tenne lo stomaco mentre cercava di alzarsi per fronteggiare quell'uomo, lo aveva conosciuto in uno dei suoi tanti viaggi quand'era un giovane mercante di bigiotteria creata a mano, aspirante pirata in cerca di libertà e di avventura!
David, quindici anni, era solo un ragazzino all'epoca ma già in lui si poteva distinguere alla perfezione l'odio che provava verso certi stili di vita, “rozzi e stupidi sognatori ecco cosa sono i pirati” diceva spesso appoggiato alla balaustra della oramai sua piccola nave da peschereggio, mettendo disprezzo in ogni parola, nonostante Tor fosse un uomo che lasciasse scorrere certe idee giovanili e che preferiva stare per le sue, quel ragazzino lo preoccupava ma...davvero non comprendeva da dove venisse un simile odio verso persone così simili a lui per certi versi: desiderosi d'avventura, amanti indiscussi del mare e perchè no? anche interessati al..tesoro...
Su quella nave insieme a David viaggiavano anche altri ragazzi un po' più grandi di lui che erano riusciti con la scusa di fare qualche provvista e chiedere un aiuto per la rotta ad ingannare il povero animo di Tor e a requisirgli la sua nave e tutti i suoi averi a bordo con la violenza, ma soprattutto con alcune strane doti di David.
Fu così catturato ed imprigionato nella stiva, per giorni stette senza cibo ne acqua e quando arrivò a pensare che fosse la fine arrivarono al porto di un piccolo e quieto villaggio di mare, il villaggio di Foosha...
Quel che videro davanti ai loro occhi quel giorno li lasciò senza parole: una ciurma di masnadieri stava attaccando il bar del villaggio, poco dopo uscirono in strada e spinsero un bambino con folti capelli neri ed occhi scuri come la pece a terra, ma ciò che sorprese Tor, David e gli altri ragazzi fu la voce determinata di quel bambino di appena sette anni gridare a quello che doveva essere il capo
“Chiedimi scusa!”
“Che strani esseri viventi che si vedono in giro...”
aveva commentato quello mentre tirava la guancia del piccolo “Cos'è...gomma?”
“Non ti perdonerò mai! Hai preso in giro Shanks e gli altri!”
gridava ancora cercando in tutti i modi di difendersi e al tempo stesso colpire, ma senza risultati
“Come sei ostinato...! moccioso!”
disse l'uomo prima di colpirlo con forza sulla testa con il piede destro e premerlo contro la superficie di ghiaia della strada
“Io stavo così bene bevendo il mio sakè...e tu ti metti a gridare come un matto.... ”
“ chiedimi scusa maledizione!”
^^^^^
“Andiamo via David!”
gli disse un ragazzo del suo gruppo dai capelli blu scuri mossi
“Perché Kail? guardiamo che succede..”
disse non muovendosi d'un passo
“Ma che dici? Quei tizi sono fuori dalla nostra portata!”
“Non mi interessa cosa fanno quelli”
“Non ti capisco! Dai andiamo!”
“No”
bloccò il compagno per un braccio e lo fece voltare
“Guarda Kail, guarda bene”
il tono di voce di David era cambiato, con rabbia sussurrò tra i denti
“pirati”
il ragazzo spostò lo sguardo nella direzione indicata, avevano fatto comparsa un gruppo di pirati, uno di loro con i capelli rossi ed un insolito ed impolverato cappello di paglia si era avvicinato...
“E' inammissibile che io venga preso per i fondelli da questo moccioso gommoso...!”
Continuava quello brusco
“Siete voi i cattivi! Brutto babbuino di montagna!”
Lo insultò senza paura il bimbo
“ Bene, non ti vendo più, preferisco ammazzarti qui e adesso”
disse estraendo la spada il capo dei masnadieri
“Perché non c'era nessuno al porto ad aspettar....Ehi...?!Cosa sta succedendo qui? Voi non siete i masnadieri dell'altro giorno”
aveva detto quel rosso, per poi spostare i suoi occhi verso quel bambino e dirgli con voce dolce, protettiva ed un po' ironica allo stesso tempo
“Rufy! Ma il tuo pugno non era micidiale come una pistola?”
il piccolo con alcune lacrime sulle guance paffutelle gli sorrise ingnorando il male alla testa che quel bastardo gli stava procurando...lui sorrideva...semplicemente...
^^^^^
“Che avrà da sorridere quello bambino?”
chiese arrogante David a Kail, che però gli disse
“Non lo so..forse è matto, ecco perchè ride, ora andiamo!”
“Eppure, non mi sembra affatto matto come dici tu, però una cosa è certa...mi sta infastidendo”
Kail si scostò un ciocca di capelli dalla fronte sudata e rispose di getto
“David...non ti ha fatto niente..”
Ma David parve non aver neppure sentito il breve rimprovero dell'amico
“quello...quello crescendo un giorno potrebbe scegliere di diventare un pirata”
disse nuovamente con disprezzo puro quella parola
Kail scosse la testa rassegnato
“E causarci qualche problema, testardo come sembra potrebbe anche puntare allo One Piece e quindi...fregarmi il titolo che merito”
concluse David a pugni stretti
Continua...
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Capitolo 35 *** Lo strano dono di David ***
Lo strano dono di David
“Smettila David! Andiamocene!”
Kail cercava inutilmente di convincere il suo amico a lasciar perdere, ma...
“No lasciami, voglio riprovare a leggere la sua mente ed a... procurargli ricordi che..”
“Non ci sei riuscito neppure prima, è inutile adesso....ti prego...andiamo!”
“Ho detto no!!”
ripeté David con cattiveria spingendo con forza Kail che cadde ma rialzandosi disse
“Questo tuo modo di fare è sbagliato a volte! Non puoi usare il tuo dono su chi ti da fastidio..e poi... da un po' di giorni a questa parte stai blaterando assurdità!”
Lui interruppe il contatto e si voltò guardando truce l'amico
“Che vorresti dire?!”
“Dico solo che sono entrato nel tuo gruppo perchè io e te eravamo amici e cercavamo solo un nostro posto in questo mondo, cercavamo solo avventure....ammiravamo i..pirati”
David guardò in basso senza dire nulla
“Ma...ma tu..hai cominciato ad odiarli invece eh?! Solo perchè quella ragazza...è diventata una di loro e...ti ha lasciato...ti ha ferito, mi dispiace davvero ma..non possiamo continuare a rubare ai pover uomini o far soffrire bambini più piccoli di noi solo perchè...sognano”
“BASTA! Io voglio diventare il capo...il Re dei pirati!..solo perchè...solo..p-perchè..”
“David!”
“Perchè così avrò il controllo di tutto e di tutti! Con il mio dono farò ciò che voglio! ed appena... lei saprà chi sono...tornerà da me, capisci?! non mi importa di cosa fanno quelli, mi importa non aver rivali adulti o bambini che siano!”
“Lo farò solo per lei...diventerò un...pirata solo per lei...ma continuerò comunque sempre ad odiarli ed a combatterli, tutti quanti!
E..poi..
M-Mio padre...
la verità che mi tormenta è che mio padre lasciò mia madre per condurre la vita da pirata quando io ero ancora solo un bambino...
una parte di me lo odia con tutto il cuore.
Ma quando....mi innamorai di Nicole e pensavo..di poter finalmente essere felice con lei
che stupida illusione che mi sono creato!
Apparve un ragazzo, un ragazzo pirata che me la portò via
l'unica ragazza che abbia mai amato, divenne una piratessa!!
la vita a volte e proprio ingiusta”
adesso ho capito cosa fare..
Sorrise debolmente David
^^^
Kail lo guardò serio e si avvicinò dicendo piano
“Ora calmati e..”
Ma David lo scansò nuovamente ricominciando a gridare
“Calmarmi?! Io?! Non ci penso nemmeno! Sarà io il più forte, il migliore! Nessuno riuscirà a battermi vedrai!”
“Ma David..”
“Vedrai!”
gridò stringendo nervosamente i pugni fino a far diventare le nocche bianche
^^^^^^
Sulla nave di David Shepherd c'era un gran movimento, ogni membro del suo equipaggio stava svolgendo il proprio compito come meglio poteva, ma non era il lavoro dei suoi che importava ad egli, ma bensì quello di un solo uomo
“Cosa stai facendo Tor?!”
disse brusco irrompendo nel piccolo studio di lavoro
“I-Io non sto facendo assolutamente nulla, sistemavo le mie ..cianfrusaglie e.....lavoravo con dedizione al suo regalo per la dolce signorina Nicole, che incontreremo tra pochi giorni e...”
“Sono tutte balle!”
disse David ribaltando una sedia, fissò poi il pover uomo con rabbia mista a delusione, con odio si avvicinò al tavolo da lavoro
“Sarebbe questo?!”
chiese sollevando una collanina con una piccola elegante gemma gialla incastonata al suo interno
“S-Sì”
“Non mi piace! Rifallo!”
gettò via con pura cattiveria quell'oggetto, che ticchettò a contatto con il pavimento in legno della nave
“Ma perchè? è una gemma meravigliosa, esattamente come ha chiesto lei!”
“Ah davvero eh? Esattamente come ho chiesto io..”
disse con uno sguardo orribile
Tor indietreggiò
“No non di nuovo la prego!”
gridò spaventato
“E' un piacere vedere come il mio dono possa spaventare le persone sentimentali come te! Preparati”
“Noooooo”
David attaccò, un vero è proprio attacco alla mente del povero Tor, consisteva nel fargli rivivere senza alcuna pietà momenti difficili, o paure terribili oppure delusioni, anche la perdita di una persona cara...insomma..proprio tutti i tuoi più intimi segreti erano un gioco per il giovane e irruente David che li manipolava di proposito per farti soffrire...
Nella mente di Tor si scatenò un dolore lancinante: vide la sua famiglia in agonia e tutti i suoi beni più preziosi lanciati al vento e il suo villaggio natale ridotto ad un cumolo di macerie, poi quando avvertì le flebili lacrime combattere per fuoriuscire dai suoi occhi, David si fermò e tutto sfumò in un istante
“Che ti serva di lezione...non vedrai mai più la tua famiglia e non avrai la libertà, tieni bene a mente questo Tor, non potrai....”
David Shepherd si arrestò in un momento, nell'enfasi del suo maligno discorso senza accorgersene aveva fatto il giro della piccola e logora cabina e mentre pestava disgustato il lavoro di tutta una vita per Tor, vide una curiosa collanina con un cuore rifinito in oro bianco che...attirò la sua attenzione,
Tor a terra con i lobi delle orecchie e gli occhi sanguinanti seguii i passi di egli e appena vide cosa stava prendendo disse
“N-No...David...”
“E questa? Non mi sembra un tuo lavoro..o forse mi sbaglio?”
disse chinandosi alla sua altezza
Tor ricambiò come poteva quello sguardo senza proferire parola
“Lo immaginavo...è molto molto bella”
“E' inestimabile! Non ne esiste un'altra uguale apparteneva a...”
“A chi?!”
chiese David con la famosa collanina in un mano
L'uomo non disse nulla, mentre lui stufo di aspettare disse con un ghigno
“Sai che ti farò parlare”
accompagnò quelle parole d'avvertimento con un calcio nello stomaco, il povero Tor ringhiò i denti dal dolore, successivamente avvertì una forte pressione alla gola
“Allora Tor...da bravo dimmi a chi apparteneva e dove l'hai presa?!”
“Non ti dirò nulla, preferisco morire!”
“Addirittura? questa sola collanina ti spinge ad un simile gesto Tor?!”
“Non è per quell'oggetto che sono pronto a morire ma per ciò che rappresenta, non è destinata a te, ne alla ragazza che credi d'amare”
“Ora taci!”
disse a denti stretti David
ma...
Tor sorrise
“conserva in sé molti, troppi ricordi”
sussurrò prima di perdere conoscenza.
Continua...
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Capitolo 36 *** Un altro giorno... ***
Un
altro giorno...
Nico
Robin seduta composta sul suo letto continuava a leggere con grande
passione e dedizione uno dei suoi libri, si sentiva bene, ormai la
sua storia con Franky stava procedendo a gonfie vele, ciò
che in un
primo momento la sorprese dopo la confortò, da quando
qualche giorno
fa il carpentiere gli disse che aveva deciso dopo averci riflettuto
di dare una sistemata alla disposizione delle cabine sulla Thousand
Sunny.
Qualche
giorno prima sul ponte...
“Vorresti
sistemare le cabine in modo diverso?”
“Certo
Robin, si sono formate ormai delle coppie su questa nave ed hanno
diritto a stare assieme in una sola cabina e... per il momento solo
quella del capitano possiede uno spazio più ragionevole per
due,
come dire...un letto matrimoniale, un armadio a più ante, un
bagno
privato...capisci? io vorrei fare anche una nostra cabina in grande
stile! Così ci staremo solo io e te”
Robin
lo guardò negli occhi per qualche secondo che a Franky parve
eterno,
ma poi sorridendo gli disse
“Mi
piacerebbe molto Franky”
“Davvero?”
“Davvero”
Lui
gli si avvicinò accarezzandogli i capelli prima di
sollevarla tra le
braccia e donargli un bacio, contraccambiato all'istante dalla donna
che circondò con le braccia il viso del cyborg, si baciarono
come se
entrambi non aspettassero altro, solo un dolce e passionale
bacio....Sempre baciandola Franky sorrise felice contro le labbra
della sua donna, pensando che l'avrebbe amata per sempre.
Dopodiché
si mise subito al lavoro.
^^^^^^
Ripensando
a quei dolci avvenimenti Robin sorrise, guardando la sua nuova
cabina...la loro nuova cabina, si alzò
piano dal letto e posò
con attenzione ed amore il libro nella libreria, nel voltarsi in
direzione della porta però sentì dei piccoli
passi veloci che
presto furono seguiti dal rumore tipico di quando una persona agitata
bussa alla tua porta
Toc!
Toc!
“Robin!
Mi apri? Sono io Chopper”
Lei
sorrise sentendo la voce della piccola renna e si accinse ad aprirgli
“Ciao
Chopper”
“Robin!
Grazie mille!”
disse
quasi senza riprendere fiato il dolce medico mentre entrava
saltellando in cabina, L'archeologa lo guardò confusa poi si
accorse
del libro che egli stringeva con gioia tra le zampine e sorridendo
nel suo solito modo le disse
“E'
stato un piacere prestarti il mio libro, ti ha appassionato ed
incantato da subito non è vero?”
“Sì!
È bellissimo!”
Si
sorrisero, quella era una passione che Robin e Chopper avevano in
comune:l'amore per la lettura! ed era sempre bello quando si
incontravano per scambiarsi dei libri d'avventura o anche romantici, ma
poi lentamente Chopper si avvicinò sospirando ed alzando le
sue
zampine verso Robin disse
“Tieni
è tuo” lei le prese con delicatezza il libro ma
dopo qualche
secondo abbassandosi lo rimise tra le zampine di Chopper dicendole
come una madre farebbe con il proprio figlio
“Tienilo
pure tu ed abbine cura anche per me Chopper!”
Il
piccolo medico rimase con la bocca aperta per qualche istante prima
di articolare felice un “D-Davvero?! Oh grazie!”
“Che
sta succedendo qui?”
Franky
era appoggiato alla porta d'entrata con le braccia conserte e
osservando la scena disse
“Chopper?
Ancora qui per i libri?”
“Ciao
Franky!” Robin me ne ha appena regalato uno bellissimo!
È stata
proprio dolce!”
Sorrise
felice
“Dolce?”
sussurrò
il carpentiere guardando la sua donna, lei poggiando una mano sul
fianco ricambiò con la stessa intensità lo
sguardo per poi dire
“Non
vieni avanti?”
“Certo”
rispose
lui avvicinandosi
appena
i due furono vicini...
Chopper
li guardò, prima uno e poi l'altra e comprendendo dove si
trovavano
e la situazione, con imbarazzo disse
“I-Io
vado a...sistemare il mio nuovo libro...scusate...grazie ancora
Robin...già sì beh...vado....ciao...
Franky”
ed
uscì di spalle tutto rosso in viso chiudendo la porta.
“Che
tenero che è a volte”
disse
l'uomo sorridendo voltandosi verso l'archeologa
“Sì
è vero”
“Robin?”
“Sì
Franky”
“Sanji
dice che... per il pranzo ci vorranno un paio d'ore”
disse
il cyborg accarezzandogli la guancia destra teneramente
“E
cosa avevi in mente di preciso?”
chiese
enigmatica Robin posandogli anche lei una mano sulla guancia
“Volevo
darti prima questa...”
gli
disse cingendola con un braccio a sé, Robin prese dalle mani
del suo
amato una bustina azzurra con ricami in viola, la
riconobbe
con evidente emozione e stupore...
poi
lesse ciò che vi era scritto
“Mia
cara Robin,
Continua...
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Capitolo 37 *** La lettera di Franky, l'amore di Robin ***
La
lettera di Franky, l'amore di Robin
“Mia
cara Robin,
Ti
scrivo in questa lettera tutto quello che avrei voluto dirti dal
primo giorno che ti ho vista, dal primo giorno che vidi i tuoi occhi
blu profondi come il mare
Non
sono un uomo che esterna con facilità i propri sentimenti ne
tantomeno che si affida alle altre persone, come te..anch'io...rimasi
solo per molto tempo contando solo su me stesso, ma in due ci si
può
fare affidamento sull'altra persona, se è la persona giusta
riesce a
renderti felice come mai avresti pensato, sperato e desiderato...e tu
mia bellissima Robin lo sei...sei quella giusta.
Ti
amo tanto,
Franky”
L'archeologa tremò piano per l'emozione
e mise una mano sulle labbra mentre
alcune cristalline lacrime le solcavano il bel viso, il carpentiere a
quella vista gli sorrise dolcemente stringendola tra le braccia,
mentre lei stringeva a se' quel foglio di carta con sopra una
confessione fatta col cuore
“Grazie
infinite”
sussurrò
“Figurati,
grazie a te amore mio”
Robin
sollevò il viso posato poco prima nel petto di lui e
l'avvicinò fin
quando nacque nuovamente un bacio perfetto e stupendo tra di loro, il
bacio innocente si trasformò ben presto in uno appassionato
e
passionale, mentre entrambi emozionati come la prima volta si
sdraiarono sul grande letto matrimoniale
Franky
la baciò nell'incavo del collo, le scoprì le
spalle togliendole la
leggera camicetta viola, Robin gli mise le mani sul busto muscoloso
facendole passare sulla schiena dell'uomo abbracciandolo ed
avvicinandosi lei stessa di più a lui, i loro occhi si
riempirono
d'emozione e mentre Franky si chinava su di lei per baciarla ancora e
ancora...la sentì...
“Ti
amo”
si
sollevò a quel sussurro e gli disse
“Ti
amo anch'io.. sai Robin come il primo giorno”
Fu
lei a baciarlo accarezzandogli il petto
“chiudi
gli occhi”
sussurrò
prima di unire le loro labbra, accarezzandolo sensualmente con la
lingua
lui
seguì la forma del corpo sinuoso della donna con la propria
mano
fino a risalire e con un lieve movimento spostarsi sopra di lei
i
loro battiti erano irregolari e i loro baci continui....
Le
dolci e passionali spinte si susseguirono con essi...
l'archeologa
avvertì un brivido percorrerle la schiena nel momento in cui
Franky
rafforzò la presa su di lei, si morse un labbro quando
avvertì le
mani dell'uomo sui suoi seni, e sospirò ribaltando le
posizioni e
continuando a muovere il bacino,
Franky
prendendole il volto tra le mani lo portò nuovamente
vicinissimo al
suo per baciarla....lei si rialzò appena su di lui
sospirando di
piacere
il
carpentiere con un gesto veloce ma infinitamente dolce la
riportò
sul suo petto stringendola a se' e si rimise sopra di lei....
le
mani della donna si spostarono fino ad afferrare le sue spalle e lui
portando le sue sui fianchi di lei discese verso le sue
labbra.....baciandola nuovamente con desiderio
Fecero
l'amore staccandosi completamente dal mondo esterno, persi l'uno
negli occhi dell'altra, finalmente amati.
Continua...
|
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Capitolo 38 *** Trovare il tempo per gli amici ***
Trovare
il tempo per gli amici
Una
brezza soffiava, il mare era calmo e il cecchino di bordo Usop seduto
con le gambe a penzoloni sulla balaustra della Sunny era intento a
pescare, ma sembrava che quel pomeriggio di pesci non ne abboccasse
neppure
uno, comunque... lui non se ne preoccupava più di tanto, la
sua
testa era altrove...
“Da
quando lo conosco Rufy è sempre stato un buon amico,
altruista e
fedele, ho dubitato una sola volta delle sue parole, e siamo arrivati
a litigare, per decisioni diverse...io me ne sono pentito
perché
dopotutto scoprì che alla fine aveva ragione lui riguardo la
nostra
adorata Merry, per il resto è...sempre stato un
buon amico,
ci siamo sempre divertiti tanto insieme noi due, ma...ora..insomma mi
sento invisibile su questa nave ultimamente...”
“Rufy!
Ti ho detto di smetterla, quando lo capirai che non devi toccare i
miei mandarini?!”
“Dai
solo uno! Nami”
“Assolutamente
no!”
“Da
quando è insieme a Nami, non ha più molto tempo
da passare con
il vecchio Usop, già...mi ricordo quando
sull'isola degli
uomini-pesce volevo provare il serf, e poi ci riuscì e
glielo
raccontai...però lui guardava altrove, guardava lei”
“Ok
hai vinto, ma solo uno chiaro?!”
“Certo
chiarissimo!”
rispose
il ragazzo di gomma stampandole un bacio
“Sono
davvero felice per loro, non è una bugia,
perché infondo...
avevo
notato anch'io il rapporto speciale che
condividevano, ed con
altrettanta facilità avevo notato la presenza del mio
miglior amico
che si allontanava da me...mi sento messo da parte”
Usop
sospirò pesantemente ben conscio che in quel momento nessuno
della
ciurma avrebbe notato che in lui qualcosa non andava.
“Abbiamo
sempre pescato insieme...riso e parlato ancora una volta dei nostri
sogni”
Sorrise
tristemente alzando lo sguardo verso il suo amico e la navigatrice,
che “discutevano” ancora nell'agrumeto di lei, ma
accadde poi
qualcosa di inaspettato...
“Rufy...”
Rufy
si allontanò piano dalla ragazza che le mormorò
qualcosa che Usop
non riuscì a capire, dopodiché vide il capitano corrergli
incontro
sorridendo, si stupì non poco vedendolo sedersi sulla
balaustra per
prender posto accanto a lui
“Ciao
Usop! Stai pescando! Perché non mi hai chiamato?”
chiese
prima di allungare un braccio ed afferrare una canna da pesca
lì
vicino
“Perché
credevo fossi impegnato...”
Rispose
a voce bassa il cecchino voltando il proprio sguardo verso il mare
“Impegnato?”
“Sì
con Nami”
disse
come ovvio indicandola con un lieve movimento del capo
Rufy
sorrise tirando fuori dalla tasca dei jeans un mandarino e prima di
sbucciarlo e mangiarselo disse
“Nami
ora è la mia ragazza, ma Usop...”
aspettò
che
terminasse la frase..
“tu
rimani il mio miglior amico!”
a
quelle parole anche Usop sorrise sereno
“Troverai
il tempo anche per me quindi?”
chiese
voltandosi verso il capitano
“Ehi
non sono già qui!!”
Rispose
ridendo dandogli qualche leggera pacca sulle spalle
“Grazie
amico”
I
due amici si sorrisero, il cecchino di bordo tornò sereno e
poté
dedicarsi alla sua amata pesca giornaliera con il suo migliore amico
al suo fianco.
Continua...
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Capitolo 39 *** Domande ***
Domande
Quella
notte...
Zoro
era intento ad allenarsi nella piccola ma confortevole palestrina
della loro Sunny, per un uomo che desiderava diventare il miglior
spadaccino del mondo, un tale obbiettivo,
richiedeva
lunghi e costanti allenamenti
non
poteva tollerare di avere debolezze o comunque punti deboli,
..già
non poteva.. non voleva.
Si
muoveva seguendo movimenti ben precisi e calcolati, sottoponendo il
suo fisico a simili sforzi senza apparire affaticato, poco distante
da lui Sanji lo osservava con occhi assonnati e per cui leggermente
socchiusi, erano le tre e mezza del mattino dopotutto, era normale
che fosse un po' stanco, ma la cosa che sorprese il cuoco di bordo
non fu l'orario bensì le parole dello spadaccino
“Sei
stanco eh? Va a dormire!”
disse
brusco alzando un poco il viso da terra, allo sbuffo contrariato
dell'altro fissò nuovamente con ostinazione il pavimento e
riprese
le flessioni
“Non
ho sonno marimo, e comunque ti ricordo che sono io
di vedetta
stanotte, qui quello fuori posto
sei tu”
disse
allora Sanji staccando la schiena dal muro ed avvicinandosi alla
finestra aperta, la luna nel cielo gli rischiarò il viso,
con
movimenti anche lui precisi, prese dal taschino il
suo
inseparabile pacchetto di sigarette
“Sei
nervoso?”
“Non
è l'unico motivo per cui fumo”
Fece
per accenderne una, poi però disse con un tono di voce del
tutto
differente a quello che aveva usato finora quella notte
“Zoro,
pensi mai cosa potrebbe accadere un giorno quando...quando troveremo
quel tesoro?”
Lo
spadaccino si interruppe, sospirò e sedendosi
mormorò
“Ho
capito, sei in vena d'essere malinconico cuoco da strapazzo”
“Tu
non ci pensi mai eh?”
chiese
scompigliandosi pensieroso i capelli biondi
“No...non
sempre almeno”
rispose
lui con il suo stesso tono calmo, quasi troppo serio
“Che
vuoi dire?”
chiese
Sanji
“Voglio
dire che a volte mi capita, ma cerco di allontanare da subito quel
pensiero, m-mi mette a disagio”
Spiegò
alzandosi e prendendo un peso, dando le spalle al cuoco che
domandò
ancora pensiero
“E
perchè mai ti senti a disagio?”
“Non
lo capisci? perchè sarebbe la fine di tutto non credi, certo
so che
prima o poi accadrà ma.... io personalmente spero il
più lontano
possibile”
continuò
ad allenarsi
“Credo
che valga lo stesso anche per tutti gli altri”
gli
fece notare
“Sì
certo, ma Sanji...”
“Dimmi”
“Non
preoccuparti troppo per il futuro, vivi il presente”
Il
cuoco lo guardò stupito e confuso insieme, poi disse
“Mi
sbaglierò ma un po' malinconico mi sei sembrato anche tu
buzzurro”
Zoro
mollò il peso avvicinandosi al compagno con passo deciso
“Per
niente, io non sono il tipo da fare o dire certe cose e..”
“Eppure
l'hai fatto”
“Macché?!”
“Allora
non te ne sei accorto”
Disse
semplicemente Sanji
facendolo
un po' arrossire
L'altro
sbuffò sonoramente, prima di mormorare un poco gradevole
“Perchè
non..non vai da un'altra parte...”
“No...
resto”
rispose
infilandosi le mani nelle tasche dei pantaloni
“Non
lo capirò mai”
pensò
lo spadaccino dopo qualche minuto di silenzio tra loro, ricominciando
ad allenarsi
“Zoro?”
“Che
vuoi adesso?!”
“Bè
solo dirti grazie”
“MA
VUOI ANDARE DA UN'ALTRA PARTE O NO?!!”
Sanji
si avvicinò
“Non
c'è nessun' altro luogo in cui vorrei stare”
Questa
volta Zoro non riuscì ad arrabbiarsi
Continua...
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Capitolo 40 *** Il sapore delle tue labbra ***
Il
sapore delle tue labbra
Nella
cabina del Capitano...
China
sulle sue cartine Nami tracciava la prossima rotta da seguire, lo
sguardo concentrato e il respiro lento, si passò una mano
tra i
lunghi capelli e sorrise debolmente prima di sollevare la sua carta
nautica ed osservarla soddisfatta del proprio lavoro. La ripose poco
dopo sulla scrivania in mogano, per poi alzarsi e riordinare il tutto
con un dolce sorriso ad illuminarle il volto.
Era
felice, sì felice.
O
forse è meglio dire che era....innamorata.
Si
diresse verso la finestra al lato della loro
cabina, la aprì
e chiuse gli occhi un secondo ispirando, una leggera brezza le mosse
i capelli e lei li portò automaticamente da un lato.
Udì
il famigliare rumore della porta d'ingresso che veniva aperta e poi
richiusa poco dopo, neppure si voltò riconoscendo dalla
camminata il
ragazzo appena entrato, esso l'abbracciò da dietro
posandogli un
bacio sulla guancia, e poi uno vicino alle labbra
“Ti
ricordo che i miei mandarini non devono essere toccati”
Disse
lei
Il
ragazzo rise debolmente
“Come
hai fatto a scoprirmi?”
lei
sempre ad occhi chiusi disse
“Dal
bacio che mi hai dato”
“Scusami
allora, è che sono irresistibili per me”
“Non
vuol dire che sei autorizzato dal tuo stomaco a prenderli”
mentre
pronunciava le ultime parole avvertì nuovamente le labbra di
lui
sulla guancia, aprì con sorpresa gli occhi e si
voltò un poco, quel
tanto che bastava per far scontrare le loro labbra, lo baciò
con
passione mista a dolcezza circondandogli il collo con un braccio, si
staccò piano con studiata lentezza prima di incatenare i
suoi occhi
a quelli di Rufy.
Nonostante
il contatto divenuto ormai famigliare ad entrambi, si
ritrovò ad
arrossire ed a scaturire con ciò la risata da parte del moro
che si
espanse per la cabina contagiando inevitabilmente anche lei........
Dopo
qualche minuto entrambi ebbero ripreso fiato, la navigatrice
tornò
seria osservando invece quanto fosse così semplice e bello
il suo
Capitano in quei momenti e quanto avesse bisogno
della sua
allegria e spensieratezza che tanto gli era mancata.
“Sai
di essere nei guai adesso vero?”
disse
con sguardo furbetto la ragazza ricomponendosi
“Dai,
per così poco?”
Domandò
Rufy inclinando il capo da un lato
“Se
non vuoi capirlo con le buone, non mi restano che le cattive”
“Per
“cattive” intendi forse che mi farai saltare la
cena?”
Chiese
Rufy già con voce mogia
“No
per questa volta le mie condizioni saranno diverse...”
proseguì
Nami staccandosi dall'abbraccio ed sedendosi a bordo del grande letto
situato al centro della cabina, lui la osservò con
curiosità, la
navigatrice incrociò le gambe, mise un piccolo broncio e
finì col
dire
“Niente
più coccole”
Tre
parole e al capitano gli si spalancarono gli occhi
“C-Cosa?
Non dici sul serio, almeno..”
“Niente
più coccole.. di alcun genere, chiaro?”
“....”
Nessuna
risposta da
parte del ragazzo di gomma, Nami compiaciuta per la vittoria sorrise.
“Con
questo metodo almeno il problema dell'agrumeto è
risolto...resta
ancora quello di tenere la cabina in ordine, di non consumare tutta
l'acqua calda quando fa il bagno ed ovviamente quello di...Ma che
combina adesso?!!”
Clack
Il
suono di una chiave la fece tornare alla realtà,
fissò con stupore
ma anche con rabbia il suo compagno
“Che
stai facendo?”
“Chiudo
la cabina non vedi?”
“Perché?”
“Perché
sono sicuro che ti farò cambiare idea”
Rispose
con il solito sorriso
avvicinandosi
a lei
“Sarò
irremovibile questa volta Rufy...e..”
Non
riuscì a terminare la frase sentendo le labbra del ragazzo
premute
con decisione sulle sue, e le sue braccia circondargli le spalle e il
busto
Rufy
sciolse quasi subito il contatto
“Guai
a te se ci riprovi!” gridò prontamente Nami una
volta libera
e
ricevette di risposta senza troppo timore da parte del capitano un
nuovo bacio
“Rufy!
Vuoi farmi arrabbiare?!”
Lui
si sedette accanto a lei sempre sorridendogli e prendendola tra le
braccia la mise seduta sulle sue ginocchia
“Se
la cosa ti dispiace fermami Nami”
“Guarda
che lo faccio....”
“io
non aspetto altro..”
“Cos'è
una sfida? Io sono più brava di lui...”
Nami
questa volta decise di non usare i suoi micidiali pugni
bensì come
aveva fatto Rufy la sua...dolcezza, passione e sensualità
Lo
baciò sulle labbra piano come per farsi desiderare, per
farsi
rincorrere, poi si staccò prima di perdere il controllo
“Sicuro
di voler continuare?”
Chiese
provocante
Il
capitano con il cuore già a mille per
quel unico bacio si
rese subito conto dell'imminente “sconfitta” e
tentò un modo per
venirne fuori
“Non
so, Dipende sono riuscito oppure no a farti cambiare idea?”
“No,
ma apprezzo molto il tentativo”
“Come
la mettiamo?”
Chiese
infine
“La mettiamo così: d'ora in avanti ogni mandarino
che
toccherai o mangerai senza il mio permesso, equivarrà ad una
coccola
in meno da parte della ragazza qui presente”
“Condizione
accettata”
Disse
Rufy in tono allegro
“Bene”
Disse
invece Nami alzandosi e dirigendosi ancora una volta alla scrivania
per terminare il lavoro, una volta seduta però
voltò lo sguardo
dietro di sé incrociando quello deluso del suo Capitano...
“Dimmi
la verità...lo fai apposta vero?”
chiese
“Cosa?”
rispose
facendogli la linguaccia
e
si voltò di nuovo prendendo il pennino e le carte nautiche
tra le
mani
Rufy
avanzò fin da lei prendendo anch'esso una sedia per mettersi
accanto, posò i gomiti sulla scrivania, appoggiando poi
anche la
testa, Nami lo sbirciò con la coda dell'occhio e disse
“Che
fai? Mi guardi?”
“Sì”
“A
che pensi?”
Chiese
quella domanda con tono divertito, il ragazzo sorrise avvicinandosi
ancor di più e chiese come se nulla fosse
“
Nami?
Non è che
possiamo riprendere a baciarci?”
Un
leggero ma comunque ben preciso pugno lo raggiunse in pieno viso
facendolo piombare a terra sul tappeto, poco dopo Nami si sedette a
cavallucci e disse
“Questo
mi fa supporre che non hai capito, come temevo, il discorso di
prima”
“No
l'ho capito! Però non possiamo iniziare da
domani?!”
“....”
“Io
ora ho voglia di stare con te!”
Ribadì
deciso il capitano mettendosi seduto e sorreggendo lei per la vita,
si sporse in avanti, piano fino ad unire le labbra per baciarla
ancora
“Che
buon sapore che hanno le tue labbra...”
sussurrò
^^^^^^
“Rufy?”
“Dimmi”
“Anche
se stavolta hai vinto tu, le condizioni restano..”
“Come
vuoi... tanto adesso sono felice”
Continua?
|
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Capitolo 41 *** Un ciondolo pieno di ricordi ***
Note
dall'autrice
dedico
questo capitolo a
Edward_Yoshina
allessor
Super
Mimi_
PRINCE_OF_FLAME
rubber_2000
NamyMoon
Flavio
petto
LuNa
exist
Ringraziandoli
moltissimo per il sostengo.
Un
ciondolo pieno di ricordi
Sulla
nave di David...
“Capitano!,
secondo i miei calcoli dovremmo raggiungere il vascello della ciurma
di Cappello di paglia tra due giorni massimo”
disse
con un ghigno dipinto in volto un uomo massiccio dai folti capelli
neri ed occhi rosso fuoco
“Perfetto,
Bred
tienimi informato” ribadì David Shepherd
si
voltò poi camminando a passo lento sul ponte, sistemandosi
di tanto
in tanto il colletto della camicia bianca, appoggiò entrambe
le
mani sulla balaustra...chiuse gli occhi un secondo
ispirando...impaziente...nervoso..
scrutando
l'orizzonte...
“Rufy
dal Cappello di paglia, fremo all'idea di incontrarti, se la storia
di cui mi ha parlato quello stolto di Tor poco fa è vera,
allora
credo che sarò felice di incontrare nuovamente anche la tua
bella
navigatrice, per uccidervi entrambi”
^^^^^^
Tempo
prima, nel piccolo studio di lavoro di Tor....
“Basta
la prego! Mi arrendo!”
gridò
Tor disperato tenendosi la testa tra le mani, rannicchiato sul
pavimento...gli occhi pieni di lacrime represse a fatica
“M-Mi
arrendo...” sussurrò
“Vedi,
quando vuoi sai essere ragionevole!”
disse
David con tono duro sovrastandolo
“Ora
pretendo...risposte Tor! Dove hai preso quel ciondolo?!
Perché è
così importante?! C-Chi è quel pazzo che te l'ha
dato eh?! Ad un
buono a nulla come te! Vecchio!! Rispondimi!”
“D-David..”
“Rispondimi
se ti è cara la vita!”
^^^^^^
Tor
sollevò lo sguardo cristalline lacrime gli rigarono il volto
stanco,
era inutile continuare a lottare,troppo anziano per sopportare ancora
quel trattamento...a questo punto..
David
avrebbe potuto ucciderlo.
E
così... si rassegnò...
Cominciò
col narrare vicende ed incontri incredibili che mai avrebbe
pensato sarebbe stato costretto a fare...
Nella
sua mente ora libera dalla morsa del male che
sapeva creare
con il suo dono David,
si
fecero vividi, limpidi...incontri e ricordi...
“U-Un
giorno....stavo lavorando nel mio umile negozio, quando incontrai un
ragazzo, ma non un ragazzo come gli altri
un
pirata, occhi scuri...sguardo serio e pieno di
determinazione,
destinato
a grandi cose
parlo
proprio di lui, Gol D. Roger!
Era
venuto a conoscenza delle mie capacità nella lavorazione di
gemme
preziose e marchingegni straordinari, da un informatore del
villaggio..e...
quel
giorno...
“Scusa,
sei tu Tor?!”
mi
domandò entrando a passo svelto sorridendo
“Sì..posso
esserti d'aiu..”
“Bene!
Ho una proposta da farti! Ascolta!”
esclamò
con le mani sui fianchi interrompendomi
io..spalancai
gli occhi chiedendo sorpreso da un tale comportamento così
spavaldo
“Lei
chi è giovanotto?”
“Il
mio nome è Roger! Sono un pirata !”
sorrise
ancora
“E
quelli là fuori che aspettano sono i miei nakama!”
finì
poi indicando con una mano un gruppetto ben assortito di ragazzi
Io
ricordo di essermi agitato non poco, nella mia mente continuava ad
emergere con paura la
parola... PIRATI??!!
SONO
PIRATI?!
Quella
rivelazione mi lasciò senza fiato
ma
riuscì a mormorare con timore un “R-Ragazzo hai
detto di e-essere
un p-pirata?”
lui
annuì “Sì! Diventerò il Re
dei pirati!”
“R-Re?
D-dei p-pirati?!”
ero
sempre più spaventando ed in un certo senso anche scioccato,
un
ragazzo tanto giovane con idee simili?!
“E'
il mio sogno!” esclamò sorridendomi, spiazzandomi
del tutto
mi
sedetti alla mia scrivania e lo osservai questa volta più
attentamente, lanciando anche un breve sguardo al suo gruppo di amici
^^^^^
..mi
calmai a vederli ..
non
sembravano affatto come gli altri pirati -che tempo addietro avevano
attaccato il mio villaggio- malvagi, ladruncoli, assassini,
farabutti! come molta gente – dopo quel tremendo giorno- li
descriveva,
no
per niente
Avevo
davanti a me solo un ragazzo esuberante e sorridente, vestito senza
troppa apparescenza e....con un sogno grandissimo.
Come
detto pocanzi, appena fuori dal mio negozio c'erano i suoi compagni
che
osservai brevemente
uno
con capelli biondi teneva le braccia conserte se ne stava appoggiato
ad un muro di una casetta lì vicino con espressione seria in
volto
su cui faceva luce una cicatrice sull'occhio sinistro
e
un altro era muscoloso con capelli neri legati ed occhiali da sole
scuri
un
altro ancora era poco più che un ragazzino rispetto a tutti
gli
altri, aveva folti capelli rossi ed occhi splendenti discuteva
animamente con un certo “Baggy” un altro ragazzino
che portava un
insolito naso rosso.
“Allora
signor Tor, dicevo che io sono venuto per fargli una proposta! Un
affare a dirla tutta! Lei potrebbe...”
Riportai
la mia attenzione su Roger...
^^^^
mi
domandò se fossi disposto a creare un oggetto...
particolare,
inestimabile, unico e molto prezioso per una sua
“compagna”,
Rouge.
Non
chiesi nulla non ne ebbi il tempo,
“E'
per lei” disse il ragazzo
mi
mostrò un ritratto dove appariva una ragazza, era molto
bella con
lineamenti delicati e un sorriso timido ad incorniciarle il volto
dove trasparivano alcune lentiggini...aveva capelli lunghi mossi e
portava come ornamento da un lato un fiore rosso.
“Tor,
per me è molto importante, te lo assicuro! “
“Ascolta
ragazzo...richiederà del tempo”
“Anche
il mio obbiettivo ne richiede” disse improvvisamente serio
fissandomi negli occhi
“.....”
“Tor?...i-io”
poi scosse la testa e tornò sorridente
“Io
vorrei che questo ciondolo al suo interno custodisse...questo
messaggio..”
Mi
porse un foglietto, ma era...in bianco!
Evitò
le mie domande, dicendo solo
“un
giorno...troverò le parole per riempirlo”
mi
bastò.
^^^^^^
Aggiunse
che anche se pirata, avrebbe pagato una qualsiasi cifra per la
realizzazione dell'oggetto...
io
accettai
Mi
misi da subito al lavoro con devozione, ahh quante notte passate in
bianco, per la lavorazione di quell'oro così pregiato e del
meccanismo che avrebbe tenuto insieme il messaggio
di Roger
all'interno del ciondolo, alla fine... ammisi a me stesso di essere
stato davvero abile e che tutte quelle ore erano state ben spese.
Perché
quel ciondolo a forma di cuore era magnifico.
^^^^^^
Tempo
dopo come promesso il ragazzo oramai uomo era tornato , aveva
realizzato il suo sogno, il mondo lo conosceva come Gol D. Roger il
Re dei pirati
Rivederlo
mi procurò un emozione indescrivibile, lui era la prova
vivente che
anche i sogni più incredibili si possono realizzare con la
forza
della determinazione e...dell'amore
Non
ritornò solo, ma accompagnato da una donna che riconobbi da
due
semplici particolari: il fiore rosso tra i capelli e le dolci appena
visibili lentiggini sull'esile viso.
“Buon
giorno Signor. Tor, mi chiamo Rouge, mio marito mi ha parlato molto
di lei...”
Mi
disse lei porgendomi la mano
“O-Oh
è un vero piacere c-conoscerla, finalmente di persona
Rouge”
Le
risposi,
anche
se la voce mi usci spezzata da emozione ed imbarazzo.
^^^^^^
Ricordo
..
l'espressione
stupita di Rouge quando mostrai a Roger il ciondolo, era bellissima
sorrideva timidamente ed alcune lacrime birichine sfuggite al suo
controllo le bagnavano le guance rosse d'emozione..
“Grazie!
“
sussurrò
al marito
“Ed
ora ..la mia promessa”
disse
l'uomo prendendo tra le proprie mani quelle della compagna
“ Rouge
ti prometto che non permetterò a niente e a nessuno di
dividerci,
ho
raggiunto il mio obbiettivo,
ho
ottenuto le più grandi ricchezze del mondo, ma..
ciò
che più conta per me sarà sempre il tuo
amore”
Roger
lo disse ad alta voce, ma quelle stesse parole erano scritte sul
famoso foglietto che allora aveva lasciato in bianco.
^^^^^^
“David
ho
ricordato quelle parole ..per tutta la mia vita.
Anche
se pirati, l'amore è
lo stesso sentimento delle
persone comuni.”
io
ricordo...che...
In
quel periodo fu tutto così.. perfetto
I
due sembravano destinati a stare insieme per sempre.
Ma
poi tutto cambiò, con la morte di Roger tutto
cambiò,
sua
moglie Rouge dovette scappare e nascondersi, rischiare molto
soprattutto
per proteggere qualcuno di molto speciale: il loro piccolo Ace.
Il
ciondolo..?
mi
arrivò insieme ad una lettera, dicendo che avrei avuto
l'importante
compito, di custodirlo e quando sarebbe arrivato il momento, passarlo
al successore di Roger... al futuro Re dei pirati.”
“Poiché
conteneva un indizio prezioso per trovare lo One
Piece,”
ma
non te lo dirò questo caro David.
“Al
futuro Re dei pirati hai detto?!
E
sarebbe quel Monkey. D Rufy?! Sciocchezze! Non crederò alle
tue
parole vecchio Tor!”
Tor
sorrise tranquillo e disse con voce calma
“Se
non mi credi David, col tempo vedrai che la verità
parlerà da sé”
“E
la ragazza?! Nami?!”
gridò
David arrabbiato sbattendo le mani sul tavolo da lavoro, che si
trovava per l'esattezza di fronte al povero uomo, al colpo caddero
alcuni preziosi creando un leggero tintinnio
Tor
sostenne con coraggio ritrovato lo sguardo furente di Shepherd
“Nami?
Lei..
che possiede il ciondolo sarà protetta da ogni
tipo di
maledizione, caro David, sarà
intoccabile a quanto pare
il tuo dono maledetto farà cilecca stavolta..”
PUM!
Silenzio,
nella stanza cadde il silenzio, un terribile silenzio
dopo
il solo rumore di uno sparo, ed il tonfo sordo del corpo di un pover
uomo accasciatosi a terra.
David
Shepherd sbuffò e si rimise in vita la pistola sussurrando
“Per
quello che hai fatto e per avermi mentito riguardo a chi avesse
creato il ciondolo..”
Continua...
|
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Capitolo 42 *** Incontri ***
Incontri
I
raggi del sole illuminarono il ponte della sunny, un nuovo giorno
attendeva i pirati di cappello di paglia...
Il
primo a destarsi dal sonno fu come di consuetudine, Sanji, si
alzò
dal letto che condivideva con quel “marimo” -
nomignolo inventato
ed usato da lui stesso contro lo spadaccino dai capelli verdi
– si
vestì e stiracchiandosi si diresse verso la cucina, il suo
regno.
Mentre
lui era intento a preparare la prima colazione, l'uomo che era stato
di vedetta quella notte sgattagliolò -nonostante la sua
stazza -dal
ponte principale alle cabine private fermandosi davanti ad una in
particolare, aprì poi lentamente la porta e vi
entrò, una tenue
luce filtrava da un oblò situato poco sopra lo spazioso
letto
matrimoniale illuminando la figura di una donna, rendendola ancora
più bella se possibile....
Franky
si avvicinò in punta di piedi, facendo attenzione ad ogni
singolo
movimento, per non svegliarla, una volta arrivato alla meta sorrise
dolce e chinandosi posò un bacio sulla fronte della sua
amata, Robin
si mosse un poco tra le lenzuola bianche sospirando piano... lui si
sdraiò accanto a lei cingendola dolcemente a sé,
l'archeologa a
quel contatto sorrise inconsciamente..
^^^^^^
Nella
cabina del Capitano...
Capitano
e navigatrice si erano appena svegliati
“Che
ore sono?” chiese a voce bassa Rufy
“Le
sette e mezza, è presto..”
disse
dolcemente Nami avvicinandosi e posando un veloce bacio sulle labbra
del ragazzo, che aprì gli occhi scuri guardandola
“Abbiamo
ancora un po' di tempo prima di colazione capitano”
continuò
lei come gli avesse letto nel pensiero
Rufy
si mise seduto sul letto accogliendo con un sorriso divertito la
ragazza tra le braccia
“Credo
di avere più voglia di restare qui con te che di fare
colazione”
a
quelle parole anche se ancora un po' sorpresa-non era da Rufy
saltare un pasto- Nami sorrise
“Anch'io
ho più voglia di stare con te”
disse
infine accarezzandogli i capelli neri
^^^^^^
Poco
più tardi...in cucina..
L'intera
ciurma si era ormai riunita per la colazione e tutti a tavola
chiaccheravano e ridevano assieme, parlando del più e del
meno, il
clima era sereno e quel giorno si preannunciava meraviglioso,
ma
ecco.... a qualcuno sembrò non andasse bene qualcosa...
“Ohi
ricciolo sbrigati! Dové la mia frittella?! Eh?!
Sarà..un'ora che
aspetto!”
“Non
è un'ora!”
“Muoviti!”
Esclamò
adirato il primo ufficiale, rifilando uno sguardo furente al
compagno, Sanji di schiena ai fornelli disse con un alzata di spalle
ed un tono non meno nervoso.
“Stai
zitto una buona volta marimo dei miei stivali?!”
“Come
mi hai chiamato cuocastro?!”
“Ecco...adesso
mi sa proprio che ti toccherà aspettare ancora,
così forse
imparerai una buona volta a rivolgerti a me in modo meno irruente e
aggressivo”
Zoro
sbuffò sonoramente e si rimise composto a braccia conserte,
non
rispondendo, comportamento che lasciò per un istante tutti
di stucco
“Su
su ragazzi non cominciamo male la giornata
yoh
oh oh !! Perchè non cantiamo qualcosa insieme vi
va?!”
Esclamò
allegro Brook cercando di trasmettere il buon umore al gruppo.
^^^^^^
“Ragazzi
ho avvistato una nave!”
gridò
Usop agitando le braccia dalla sua postazione, in cima all'albero
maestro
“E'
una nave nemica?!”
“La
Marina?!”
“No...ha
un vessillo nero col teschio, sono pirati”
a
quell'esclamazione Rufy saltò in piedi sulla balaustra e
gridò
allegro osservando la nave in avvicinamento “Eh eh
sarà
divertente! Chissà che tipi sono?!”
Il
cecchino sollevò gli occhi al cielo ormai abituato a quelle
uscite
da parte del suo capitano,
sospirò
e ritornò con lo sguardo sul suo prezioso cannocchiale
mormorando
“speriamo
bene, magari non sono nemici potenti, ma.....no! è di certo
possibile quando si naviga per il Nuovo Mondo...”
Quando
la nave fu abbastanza vicina, tanto da poter distinguere bene le
sagome degli uomini a bordo di essa
a
Nami che si trovava sul ponte principale mancò il fiato per
un
momento, indietreggiò portandosi inconsciamente una mano
sulla
bocca, venendo assalita improvvisamente da una sconosciuta sensazione
di preoccupazione.
“Quello
è...David? David ..Shepherd?! Ma cosa vuole?
Perché è venuto fin
qui?!”
^^^^^^
Le
due navi pirata ora erano l'una di fianco all'altra, un uomo dai
folti capelli castano scuro ed occhi del medesimo colore
spiccò un
veloce salto in avanti per poi atterrare sul prato della Sunny...
sorrise
appena sistemandosi la lunga giacca ed
avanzò
deciso fino a trovarsi di fronte al Capitano
“Buon
giorno pirati, il mio nome e David
Shepherd”
fece
una pausa osservando l'intero equipaggio uno ad uno, soffermandosi
più scrupolosamente su di Nami e sorridendo ancora
spostò
poi lo sguardo in direzione del ragazzo al suo fianco
“Ora,
tolti di mezzo i convenevoli, tu sei Monkey D. Rufy?”
disse
fissandolo intensamente
“Sono
io! Che vuoi da me elegantone?!”
rispose
Rufy incrociando le braccia al petto
David
sorrise sinistro, abbassando di poco gli occhi scuri penetranti,
proseguì..
“Voglio
solo sfidarti, per il titolo!”
Rufy
cambiò espressione in una manciata di secondi, intuendo a
cosa
l'uomo si riferisse
“Accetto”
disse
avanzando verso di lui,
“Ragazzino
aspetta, noi non abbiamo ancora parlato... della posta in
gioco”
disse
David sorprendendolo
“Ma
che dici?! Se hai appena detto che era per il titolo di Re dei
pirati!”
“Non
solo..”
“....”
“C'è
qualcosa di molto prezioso a bordo della tua nave...”
Rufy
serrò i pugni alquanto irritato, non capiva...a cosa si
riferiva
quell'uomo?!
Quella
domanda silenziosa trovò presto risposta..
perché
David sorrise ed indicando Nami disse
“Voglio
LEI!”
passarono
al massimo due secondi, prima che un pugno di gomma raggiungesse il
viso del grande Shepherd, facendolo “piombare”
contro una cabina
della sua nave esattamente dietro di sé, Rufy
ritirò il braccio e
si sistemò meglio il cappello sulla testa, intanto un altro
uomo
dell'equipaggio di David avanzò nella sua direzione aveva
capelli
blu scuri un po' mossi, portava un paio di jeans neri ed una camicia
bianca a mezze maniche con alcuni piccoli ricami,
guardava
Rufy con uno sguardo misto di rabbia e confusione si stava preparando
ad attaccarlo con una katana, ma venne come ovvio fermato da Zoro che
si parò di fronte al Capitano
“Fai
attenzione potresti farti male!”
esclamò
lo spadaccino
“Perché
ti sei intromesso tu?! Io...”
“Fa
silenzio Kail!” tornò a farsi sentire la voce del
comandante, si
era rialzato ed asciugandosi il sangue dal naso disse arrabbiato
“Lo
scontro con Rufy Cappello di paglia riguarda solo me,
fatti da
parte ed osserva come lo riduco! oppure se preferisci puoi vedertela
con quest'altro!”
finì
seccato indicando Zoro
Kail
abbassò la testa annuendo, poi si voltò in
direzione del suo
avversario
^^^^^^
“Bel
colpo, te ne dò atto ragazzino!”
“Mi
stavo solo riscaldando”
rispose
a tono Rufy scroccando le nocche
David
sorrise, sapeva fin troppo bene di aver toccato un punto debole,
ma
ciò che non sapeva era che per il suo avversario, quello era
anche
un importante punto di forza, una ragione di vita
“Devo
intendere che lo “scambio” non ti sta bene? Ah ah
ah fammi
indovinare...lei è la tua ragazza vero?”
Continuò
con tono divertito e arrogante, Rufy si voltò verso Nami
intimandole
con lo sguardo di mettersi al sicuro, in quanto aveva capito che
quell'uomo poteva rivelarsi un avversario difficile da battere
la
navigatrice però.. anche lei con un solo
sguardo... fece
intendere al moro che non si sarebbe mossa di un millimetro dal ponte
della Sunny.
Che
aveva fiducia in lui
e
che quindi non correva pericoli
Continua...
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Capitolo 43 *** Scontri part 1 ***
Scontri
part 1
Nell'aria
carica di tensione, si avvertì distintamente il suono di
lame
sfregiarsi l'una contro l'altra, nel chiaro tentativo di sopraffare
il nemico
Zoro
e Kail erano quasi alla pari
“Per
essere un pirata, ti sai muovere!”
disse
Kail, facendo un pausa per riprendere fiato
“Ho
solo sentito parlare di te! Roronoa! Ma in quel periodo.....beh avevi
appena lasciato la strada del cacciatore di taglie..e..”
“Non
sono il tipo che guarda il passato,
non
rimpiango nulla delle mie decisioni”
disse
deciso Zoro, sistemandosi la bandana sulla fronte,
questo
Kail sembra un ragazzo interessante...
Lo
spadaccino dei Cappello di paglia, decise di metterlo alla prova si
mise in posizione,
attaccandolo
da subito con un dei suoi colpi migliori
“Santoryuu
Ougi:Rokudo no Tsuji!”
“Tecnica
segreta delle tre spade: crocevia dei Sei Sentieri!”
con
stupore.. Kail riuscì a parare il fendente
niente
male questo attacco, sapevo che era forte.. ma ora, voglio capirci di
più...
“Davvero?
Non cambieresti proprio nulla...quello che ti è accaduto da
quando
sei un pirata...e neppure gli errori commessi?!”
Zoro
lo guardò negli occhi rispose senza distogliere lo sguardo
“NULLA,
se non li avessi fatti non avrei imparato a correggerli! A
correggermi”
Kail
fissò a lungo lo sguardo determinato del suo avversario, ne
fu
irritato, come poteva una persona scontrarsi con uno come lui
e possedere una tale sicurezza, nessun rimpianto sul proprio passato?
Quasi..nessuna “debolezza”
NO,
tutti hanno una debolezza al mondo, un punto debole...? quale poteva
essere quello di Roronoa Zoro?
“Attacco
delle tre spade..”
gli
sentì gridare
“Blade
Evil!”
disse
subito ad alta voce Kail, impugnando la sua katana
Quei
colpi erano entrambi molto potenti e scatenarono un forte vento, le
assi di legno del ponte della Sunny – nonostante ritenute
resistenti ad attacchi simili- tremarono paurosamente sotto i piedi
dei due
“Che
sta combinando quel cretino patentato?! Vuole forse ammazzarci
tutti?!”
gridò
Sanji
“I-Io
ho pauraaa!”
esclamò
il povero Chopper, reggendosi come poteva all'angolo della scala che
dava sul ponte
“Non
dovete preoccuparvi ragazzi, la nostra Sunny ha superato innumerevoli
tempeste e scontri, vi assicuro che andrà tutto
bene!”
disse
più sicuro che mai Franky
“Credo
che tu abbia ragione Franky-san...forza ciurma! yoh oh oh”
“Speriamo
bene!”
esclamò
infine Usop con le lacrime agli occhi
^^^^^^
“Allora?!
Cominciamo!”
“Quanta
fretta ragazzino!”
David
incrociò le braccia e puntò nuovamente lo sguardo
tetro su Rufy,
che lo sostenne con la sua solita determinazione che lo
contraddistingue da ogni altro pirata
“Non
hai risposto”
L'uomo
avanzò di pochi passi
“Alla
mia precedente domanda ...”
“La
mia risposta l'hai ottenuta invece bastardo elegantone!”
gli
fece notare il moro con prepotenza mostrando il braccio destro teso
in avanti verso il volto del suo avversario
“Non
ti permetterò di toccare neppure con un dito la MIA
navigatrice!
Chiaro?!”
“Credi
davvero di essere in grado di battermi?! Io sono un avversario con
molte risorse...Cappello di paglia...che uno stolto pirata
come te dovrà temere!”
“Basta
parlare, stai stufandomi!”
“Gear
Second!”
Gridò
il Capitano e
in
pochi secondi il suo corpo si surriscaldò, dotandogli un
aumento di
forza e resistenza
David
come se si aspettasse una reazione simile, stese senza esitazioni
entrambe le braccia in avanti unendole
sospirò
e chiuse gli occhi mormorando
“FEAR
SEE!”
Continua...
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Capitolo 44 *** Scontri part 2 ***
Scontri
part 2
Con
lacrime prossime Nami guardò in direzione del SUO Capitano,
che in
ginocchio su se stesso si teneva forte la testa tra le mani
“Rufy!!!”
Gridò
spaventata correndo decisa verso il ponte della nave nemica...
Nella
mente di Rufy Cappello di paglia si fecero vividi i suoi ricordi
peggiori
momenti
di angoscia tremenda e che sperava non dover mai più
provare...
tanta
sofferenza da mozzargli il respiro...
Intorno
a lui grida di pirati e marine si mischiavano tra loro, provocandogli
brividi lungo tutto il corpo ed occhi lucidi
Sapeva
dove si trovava,
Non
poteva crederci e neppure voleva sapere come c'era arrivato.
Era
nuovamente sul quel..maledetto campo di battaglia che era diventata
la base di Marineford
chiuse
e riaprì gli occhi un paio di volte poi...li
spalancò d'improvviso
quando
vide
immobili da lontano.. due figure inginocchiate nella polvere e
riconobbe all'istante che altri non erano che se' stesso e il suo
fratellone
“Ormai...
la
mia voce si sta affievolendo e non tutti possono sentire..
Rufy..puoi
riferire queste parole anche a tutti gli altri?”
risentì
con il cuore a pezzi le ultime parole di Ace e...
“Babbo...ragazzi...E
TU RUFY..
fino
ad oggi...
uno
come me..che nelle sue vene ha il sangue di un demonio..
è
stato..”
...si
rese conto che il suo corpo stava tremando e minacciava di crollare
al suolo come quello dell'amato fratello da lì a poco, le
forze lo
stavano abbandonando..
non
guardò altro, neppure il passato se' stesso -conoscendo la
propria
reazione-, chiudendo gli occhi per poi inginocchiarsi e far scorrere
libere alcune lacrime fuggite al suo controllo..
non
voleva...ma sentiva comunque troppo forte dentro di lui quel bisogno
di piangere
Si
coprì il viso mentre i singhiozzi aumentavano
“AMATO
da tutti voi!
Grazie!”
E
in quell'istante..non seppe con quale forza...
Rufy..
..mentre
quelle parole gli rimbombavo ancora nella mente..
..
si rialzò a quel grazie e a quell'amato..
uditi
chiaramente nonostante la voce fosse rotta dal pianto.
non
era più il momento per mostrarsi deboli!
L'aveva
promesso!
Alzò
lo sguardo al cielo grigio, era esattamente come lo ricordava quel
giorno..
spalancò
gli occhi scuri incredulo ai suoi stessi pensieri
strinse
i pugni
finalmente
capì e gridò
“Q-Questo
è un incubo! Sì è senz'altro
così,
Sto
rivivendo un ricordo...
quel
maledetto ma che razza di demone è?! Come ha fatto?! Non
importa ora
devo... solo...svegliarmi!”
“Rufy!”
gridò
nuovamente la navigatrice vedendo che il ragazzo cercava di
rialzarsi,
quindì
cercò di avvicinarsi maggiormente ma David la raggiunse e la
trattenne prontamente per le braccia, voltandole il viso verso il suo
disse
“No
mia cara splendida ragazza, pensi che ti lascerò avvicinarti
a
lui?!”
Nami
si divincolò furiosa
“Lasciami!!”
“Sta
ferma...o ti dovrò fare del male!”
Disse
brusco Shepherd, spingendola schiena a terra e mettendosi su di lei
in modo che la ragazza non ebbe scampo
“LASCIAMI!”
gridò
Nami cercando allarmata con lo sguardo gli altri membri della ciurma
“RAGAZZI!”
^^^^^^
“E'
la voce di Nami!”
disse
Chopper
“E'
in pericolo! dobbiamo raggiungerla sulla nave di quel
maledetto!”
gridò
il cuoco di bordo
“E
come?! Forse ti sei scordato che Zoro e quell'altro spadaccino stanno
facendo un casino della miseria qui sotto!”
disse
ovvio Usop gridando indicando il ponte sottostante
Ad
un tratto fu spinto in avanti come anche gli altri, e cadde beccando
il suo nasone
“Ahi!
Il mio naso! Franky che fai?! Cerca di mantenere la Sun...”
Una
mano germogliata dal nulla gli tappo la bocca, impedendogli di
terminare la frase
“Fa
silenzio Usop e guarda il mare” disse Nico Robin apparsa
accanto a
lui
il
cecchino si avvicinò al bordo della nave, cercando di non
perdere
nuovamente l'equilibrio
“Ma
che succede?!”
gridò
subito dopo spaventato, le acque difatti erano molto mosse quasi in
preda ad una tempesta improvvisa, ma..senza pioggia ne
vento?....qualcosa non quadrava
“Salve
pirati!”
disse
infatti una voce nuova e roca
“ E
quest'altro chi sarebbe?!”
Continua...
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Capitolo 45 *** Scontri part 3 ***
Scontri
part 3
In
piedi a braccia conserte sul parapetto della Sunny dove poco prima si
era appoggiato il pauroso cecchino di bordo - che ora si trovava
sedere a terra con il dito puntato verso quell'individuo - un uomo
alto e muscoloso con i capelli scuri mossi, una barba corta
ispida...orrenda! ed occhi rosso sangue
guardò
dietro di sé verso il mare e disse divertito
“Vi
piace..?”
“S-Sei
stato tu a f-fare q-questo?”
disse
Usop con i denti che battevano ed un espressione terrorizzata dipinta
in volto
“Sì
certo, e chi altri sennò?!”
Rispose
quello con un ghigno e proseguì dicendo..”e di
certo c'è un buon
motivo, battevi con me! Sono anch'io un componente molto forte della
ciurma crew of the strong!”
“E'
u-uno di loro r-ragazzi!”
“Sono
il timoniere e solo perché voi lo sappiate sono stato io a
seguire
la vostra rotta”
“T-tu
ci hai s-seguiti..per uc-uccid...ahhhhh! Cosa facciamo
ragazzi?!”
“fatti
da parte Usop, ci penso io!”
“Fa'
attenzione mi raccomando Sanji, quello e Bred Mizu ed ha una taglia
di 95.000.000 Berry”
“E
tu come lo sai?!”
esclamò
spaventato – per la millesima volta- naso lungo
Robin
abbassò lo sguardo dicendo
“Ne
ho sentito parlare dopo la nostra separazione di due anni fa da
alcuni del gruppo dei rivoluzionari, dicevano che era un marine
divenuto pirata, ed che era abile...pericoloso...poiché
possedeva un
potere capace di manovrare l'acqua del mare a piacimento, risulta
molto strano però...dato che l'acqua marina è il
nemico mortale dei
possessori di un frutto del diavolo..”
“Diciamo
che io sono un'eccezione mia bella..”
disse
Bred facendo un sorriso inquietante a Robin
“Ehi!
Il tuo avversario sono io!”
ribadì
Sanji spegnendo la sigaretta sotto il piede
“Collier
Shot”
esclamò
subito dopo colpendolo allo stomaco
Bred
si piegò in due dal dolore e pensò sorpreso
spalancando gli occhi
“Però...è-è
potente q-questo ragazzo”
Riprendendosi
però toccò a lui mostrargli un suo attacco,
quindi osservò
attentamente i movimenti del cuoco per poi mettersi in posizione
“Attacco
supremo: Stormy SEA”
Sanji
squadrò il suo avversario per niente preoccupato, fino a
quando però
non avvertì cadere sulla propria nuca qualche goccia di
pioggia?...
era una vera e propria tempesta! Apparsa dal nulla..
“Ma
come?”
...ma
se fino a poco fa..
“Mi
sembri un po' sorpreso Gamba nera, preparati il peggio deve ancora
venire”
Bred
utilizzando il potere del suo frutto trasformò le onde del
mare in
velocissimi mulinelli, i quali al loro centro ne avevano uno
più
grande in cui le correnti erano impetuose e risucchiavano tutto
ciò
in cui incappavano.
La
Thousand Sunny oscillò nuovamente facendo tremare cecchino e
medico
dalla paura..
nel
frattempo coraggiosamente Nico Robin corse in direzione del ponte
superiore dove si trovava Franky
“R-Robin!”
“Franky!”
Continua...
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Capitolo 46 *** Scontri part 4 ***
Scontri
part 4
“Robin!
Tranquilla ti giuro che non verremo risucchiati da quel
vortice!”
Le
disse Franky con voce ferma, stringendo forte il timone tra le mani,
in quell'improvvisa confusione che si era creata il cyborg aveva
perso gli occhiali da sole lasciando così liberi i suoi
occhi
azzurri che in una situazione tanto critica sembravano cercar di
nascondere una più che ovvia preoccupazione inutilmente.
Robin
lo guardò per un attimo, poi si tenne forte alla balaustra
della
nave con le sue molteplici braccia e mani
E
mentre la pioggia cadeva incessante disse facendo sorridere il suo
uomo
“Franky!
Anche se la vita ci pone situazioni come questa, promettimi che io e
te terremo duro, insieme!”
“Te
lo prometto! Finché avremo l'un l'altra tutto si
potrà rimediare!”
I
due innamorati cercarono nuovamente di raggiungersi a vicenda, il
carpentiere stese un braccio ed afferrò appena in tempo la
sua amata
archeologa prima che si procurasse una brutta caduta
“Presa!”
disse
in un soffio, Robin lo abbracciò
Rimasero
così solo per pochissimi istanti, un forte rumore e un grido
prima
che il cecchino di bordo finisse a terra di fronte a loro
“Stella
verde, erba teschio esplosiva!”
gridò
subito dopo cercando contemporaneamente di alzarsi reggendosi lo
stomaco
Un
pop green sfrecciò in direzione di Bred e quando lo
colpì esplose
rilasciando qualche secondo dopo una densa nube fumogena a forma di
teschio..
“Che
attacco banale! Pirata!”
disse
Bred Mizu facendosi scudo con l'acqua bloccando il colpo senza
fatica, ora si ergeva in tutta la sua massa ghignando divertito,
gonfiando il petto come a dimostrazione della sua potenza
nonostante
le varie ferite sul suo corpo dimostrassero il contrario,
Mizu
sembrava risentire appena di esse, portava una più che
visibile
lacerazione all'altezza dell'addome rotondo, mentre sul viso facevano
mostra lividi violacei e macchie di sangue, eppure... non sembrava
preoccuparsene, rivolgendo un sorriso inquietante al povero Usop
“S-Se
quello ti sem-brava banale avrai d-da ridire con questoooo!”
Stella
verde, D-Diavolo!”
provò
di nuovo il cecchino nonostante la paura,
Una
gigantesca pianta carnivora apparve dinanzi al burbero Bred,
spalancò
la sua enorme bocca cercando da subito di divorarlo
Mizu
però preparando un potente gancio destro e con la forza
combinata di
un getto d'acqua potentissimo spuntatogli dal braccio scaraventa la
pianta di Usop in mare come niente fosse, e poi ecco che sorride
nuovamente minaccioso
“Ma
finiscila moccioso certi trucchet..AH!AHHHHHH!”
Il
ragazzo dal naso lungo spalancò gli occhio sollevato
Intorno
al corpo di Mizu a stringerlo con forza, c'erano braccia e mani
-bellissime ma letali- di una donna
“Grande
Robin! L'hai bloccato!”
gridò
voltandosi verso di lei,
l'archeologa
però gli rivolse un sorriso stanco, ed il cecchino dovette
ricredersi mormorando un
“No
non dirmi che...”
Il
corpo di Bred si dissolse davanti hai suoi occhi, diventando semplice
acqua salata, per poi ricomporsi quasi immediatamente più
vicino ai
tre
“Credevate
davvero di battermi con facilità eh?”
disse
con arroganza guardando i mugiwara in cagnesco
La
tempesta non si era ancora placata e la risata di Mizu
risuonò
nell'aria
“N-Non
dovresti sot-tovalutar-e la ciu-rma del R-Re dei pirati..Mizu”
a
quel sussurro l'uomo spostò lo sguardo verso il basso,
focalizzandosi su Robin seduta a terra, respirava a fatica i capelli
corvini zuppi di pioggia le ricadevano disordinati sulle spalle
lasciate libere dal vestito verde, il corpo era scosso da brevi
brividi dovuti anche al freddo ma sul viso della donna, non c'era
ombra di esitazione
“Non
mi dire, “La ciurma del Re dei pirati” ??! ahhh
siete solo degli
illusi, sognatori e fessacchiotti”
disse
avvicinandosi a lei, d'istinto Robin tentò di alzarsi con
scarso
risultato
il
contatto diretto e prolungato con il corpo di Bred l'aveva
visibilmente affaticata,
in
quello stato la mora era assolutamente vulnerabile ad un attacco..e
quando
un getto d'acqua di mare le fu scagliato addosso con potenza,
tossì
più volte ritrovandosi inevitabilmente sdraiata sulle assi
gelide
del ponte
Bred
era sempre più vicino, fino a chinarsi all'altezza giusta
afferrandola per la gola
“Oh....
Il mio potere ti indebolisce mia bella, se non possiedi l'haki non
puoi neppure pensare di battermi”
disse
scostandole una ciocca dal viso
“Robin!
Usop
alzati! Aiutala!!”
gridò
Franky al suo nakama, le sue mani tenevano ancora ben saldo il timone
della Sunny, ancora colpita dai forti mulinelli correnti marine
create da quell'uomo
“Usop!”
ripeté
l'uomo mentre la consapevolezza di non poter intervenire lui stesso
lo distruggeva
“oh
Robin”
guardò
verso di lei ancora imprigionata da Mizu
gli
si spezzò il cuore nel vedere la sua donna in quella
situazione
“Maledetto
lasciala andare! Mi hai sentito?!!”
Bred,
prima di rispondere con uno strattone spinse Robin nuovamente a
terra, facendola gemere
alzò
poi lo sguardo divertito
“Ehi
cyborg..Perché ti agiti tanto, si può sapere? Non
le ho ancora
procurato ferite gravi, vedi?”
finì
indicando l'archeologa, che in quel momento cercava di rialzarsi
facendo leva sui gomiti..
^^^^^^
“Bred
Mizu!”
gridò
a pieni polmoni il cecchino di bordo..
era
riuscito a rialzarsi anche se traballante e puntava con sicurezza la
sua fidata fionda contro Bred
“Stel..uh”
un
poderoso pugno in pieno stomaco zittì sul nascere la sua
frase
“E'
meglio, se tu, ti togliti di mezzo. “
sibilò
Mizu avvicinandosi col volto al suo orecchio
“M-Mai..i..o..non
m-mi arr-arrendo”
fu
la risposta masticata tra i denti, con voce tremante
“Allora
farai la stessa fine del biondino, anzi con te sarà anche
più
facile!”
disse
Bred in tono divertito scaraventando un forte getto d'acqua e
ghiaccio
contro
Usop che sbatté violentemente a terra sputando sangue
“Usop!”
Il
grido si rivelò inutile, il moro non riusciva più
a muoversi
^^^^^^
“Che
peccato, mi stavo cominciando a divertire”
si
sentì esclamare da Bred
mentre
un figura esile alle sue spalle disse..
“Non
mi piace non esser preso in considerazione...”
Mizu
si voltò giusto in tempo per intravedere una capigliatura
afro
“stoccata!”
per
poi piegarsi in due dal dolore
alzò
il volto confuso dicendo “Uno scheletro?
Volete
prendermi in giro”
finì
pochi secondi dopo
“Hai
un'anima malvagia, io non ti permetterò di fare del male
ancora a
qualcuno dei miei nakama”
disse
Brook impugnando la sua katana
Bred
sorrise “Eppure scheletro mi pare che con l'acqua abbia anche
tu i
tuoi punti deboli o mi sbaglio?”
disse
osservando come la sua “pioggia” incurvava
leggermente le ossa al
musicista
“Ora
che ci penso.. Mi sembrava di averti intravisto per un attimo poco
fa, mentre stavo dando una lezioncina all'altro ragazzo..credevo
fosse l'immaginazione a giocarmi brutti scherzi”
proseguì
e
trasformando vari parti del suo corpo, come braccia e gambe d'acqua,
si rimise in piedi eretto
“Ammetto
che sei un nemico con risorse nascoste Bred Mizu, ma hai già
riscontrato diverse ferite dai miei compagni.. sottovaluti i
tuoi
avversari...aggiungi che ora io so
esattamente come
batterti”
“Ah
davvero? Moltissimi uomini della marina ci hanno provato -quando mi
sono ritirato, per combattere al fianco del grande Shepherd-e non
sono mai riusciti a sconfiggermi! Provaci mucchietto d'ossa, ti do
questa chance prima di eliminarti come tutti gli altri, avanti !!!
cosa pensi di fare ehhh!”
“Yoh
oh oh !!! Mi basta non toccarti troppo spregevole essere!..tre
passi di leggerezza, colpo cocca di freccia!”
disse
Brook prima di spostarsi con un incredibile velocità in
avanti verso
l'uomo
“...uh!”
Bred
Mizu questa volta non poté evitare in alcun modo l'attacco,
impotente e incredulo a quello che stava accadendogli si mosse
facendo esattamente tre passi prima di crollare al suolo
“m-maledett-i piratii!”
“Franky
Strong Right!”
un
pugno di ferro lo raggiunse facendogli perdere i sensi del tutto
“Questo
è per quello che hai fatto”
disse
Franky
per
poi senza troppi complimenti scaraventarlo fuori bordo..
prima
di voltarsi e correre verso Robin, la sollevò delicatamente
e con
sollievo notò che a parte il ben visibile segno rosso
intorno al
collo, l'archeologa non più colpita da continui getti
d'acqua di
mare
stava
a poco a poco riprendendosi
“Robin,
mi dispiace”
sussurrò
“Non
preoccuparti, ora sto meglio”
disse
sorridendogli
“Yoh
oh oh” canticchiò Brook arrossendo alla scena tra
i due
“Usop-san
tutto bene?”
“Usop?”
^^^^^^
pochi
minuti dopo...
nel
mentre la tempesta creata da Bred Mizu cominciava a scomparire..
sul
ponte superiore della Sunny...
“Sanji??
sta bene?! Cos'è successo Usop?!”
Chiesero
all'unisono carpentiere ed archeologa vedendo il cecchino mettersi
seduto con sguardo serio e al tempo stesso preoccupato..
Usop,
poggiò lentamente la schiena contro la cabina alle sue spalle
“Chopper...
in infermeria..lo sta medicando...Sanji..i-io credevo fosse in
vantaggio ma..Quel bastardo di Mizu! l'ha colpito alla testa, ha
usato tutta la sua potenza,
le
ferite che riportava quando mi ha attaccato e.. che voi avete visto,
gli erano state inflitte da Sanji
…......
Bred
aveva capito di non avere possibilità
così..
ha
usato uno dei suoi attacchi più potenti che ...non so
spiegarvi..
non
ha usato contro di noi solo perché irripetibile gli ci vuole
troppo
sforzo fisico...
da
qui quella sua lacerazione all'addome.. ”
^^^^^^
tempo
prima....
“Preparati
questa volta farò sul serio: attacco...pugni
letali!”
Un
numero incalcolabile di raffiche d'acqua si scagliarono contro il
cuoco, presero la forma di un pugno grande quanto una mano grassa di
Bred Mizu per poi divenire ghiacciate..
Sanji
registrò mentalmente ciò che stava accadendo e si
rese subito conto
di non poter evitare – se avrebbe fermato l'attacco
– un brutto
colpo contro il parapetto della Sunny, decise quindi di mettere in
pratica il suo...
“Sky
Walk!”
disse
calciando l'aria cercando di arrivare più in alto possibile,
guardò
comunque in basso cercando Mizu e.... si accorse che il suo attacco
aveva cambiato direzione e lo stava raggiungendo ad una
velocità
maggiore, Sanji si ritrovò circondato da migliaia di pugni
ghiacciati che cercavano di colpirlo
cercò
con la sua abilità di romperne il più possibile
ed di evitarne
altrettanti, ma erano velocissimi, precisi ed ogni volta che lo
colpivano si spezzavano in frammenti più piccoli che ne
generavano
degli altri
nonostante
quella confusione il ragazzo si accorse appena in tempo
-
grazie l'haki osservazione- che Bred lo stava per attaccare alle
spalle, disonesto
“PUGNO
letale livello uno! LETHAL!”
gridò
con soddisfazione l'uomo e trasformò la mano destra in un
pugno
d'acqua ghiacciato nel quale al centro nascondeva delle lame di
metallo affilate
-prese
dalla tasca interna della giacca e con astuzia trattenute all'interno
del colpo di ghiaccio-
“Userò
tutta la mia potenza se necessario”
e
colpì in contemporanea con il suo precedente attacco
Sanji
venne colpito di striscio dai pugni mentre... sulla nuca dall'ultimo
attacco, ed avvertì un forte dolore in tutto il corpo
finendo
come previsto contro la balaustra della Sunny,
si
tastò il capo... notò con stupore che perdeva
sangue copiosamente
“Non
può trattarsi di semplice ghiaccio”
disse
a denti stretti voltandosi per guardare in viso Bred Mizu
“Ancora
quello sguardo confuso Gamba Nera? Te l'avevo detto che con te
avrei usato tutta la mia potenza, i tuoi nakama sono abbastanza
indeboliti dalla mia pioggia d'acqua marina e una volta sistemato te
sarà molto facile per me batterli!”
“Non
osare toccare con un solo dito i miei compagni!”
Con
coraggio colpì in volto l'uomo con un potente calcio,
“Diable
Jambe!”
gridò
Sanji ruotando vorticosamente su sé stesso, la sua gambe
destra
“prese fuoco”
e
colpì in pieno stomaco Mizu, che rilasciò un
grido di dolore
“Ora..la
pagherai molto cara”
disse
arricciando le labbra in un sorriso maligno
sapeva
che un altro attacco simile gli avrebbe inflitto danni maggiori
ed
è per questo motivo che decise di usare il suo
tutto e per tutto
ossia
l'unico colpo che avrebbe riscosso gravi conseguenze
l'unico
colpo irripetibile perché considerato troppo pericoloso
con
questo comportamento forse Bred assomigliava al
suo capitano
...a Shepherd
“Che
ti serva di lezione..attacco supremo..
Supreme
shot..combination water, ice, iron!!”
Entrambe
le braccia di Bred Mizu furono in breve ricoperte da ghiaccio ed
acqua,
all'interno
ancora quelle lame maledette,
Mizu
“trasferì” tutta la sua potenza in
quelle sue parti del
corpo...trasferì tutto il suo odio
scaraventandosi
con tutto se stesso contro Sanji
La
sensazione di dolore misto di ghiaccio e di freddo che
scaturì in
lui gli sembrò averla già vissuta..
..si
trattava della valanga avvenuta all'isola Drum, il ragazzo avvertiva
solo il freddo congelargli la pelle proprio come quel giorno
Era
come se un intero blocco di ghiaccio lo avesse colpito togliendogli
il fiato e poi ecco che subentrava il bruciore donatogli dalle lame
La
vista gli si annebbiò in pochi secondi e senza sostegni
Sanji cadde
perdendo inevitabilmente i sensi
Mizu
non se la passava meglio, come detto il suo era stato un grosso
sforzo fisico -servito solo per non rischiare di perdere contro il
cuoco dei mugiwara,- e ora si preparava a riprendere fiato...
^^^^^^
“Sanji!!!”
gridò
Chopper andando per primo in suo soccorso spaventato – anche
se
indebolito dalla “pioggia” -e con le lacrime agli
occhi cercò
immediatamente di fermare il sangue legando in pochi secondi una
fascia di garza bianca intorno alla testa del compagno, aprì
il suo
zainetto e vi tirò fuori anche se malamente altre fasce e
disinfettanti
“Sanji...resisti...andrà
tutto bene...”
disse
cercando di trattenere i singhiozzi con le guanciotte rigate dalle
lacrime
Bred
Mizu intanto scese nuovamente a terra sul parapetto
prese
profonde boccate d'aria per poi incrociare le braccia dicendo
“Uno
è sistemato, ora pensiamo anche a voi due!”
Chopper
tremò leggermente...ma non diede particolare ascolto a
quelle parole
non gli importava cosa quello voleva fargli, ora per lui la cosa
più
importante era impedire che Sanji peggiorasse
non
poteva combattere.
“Lascia
stare i miei nakama! Combatti con me brutto bastardo!!”
gridò
Usop cercando di farsi coraggio
“So'
bene di non aver molte possibilità contro questo tizio, ma
devo
tentare, non posso permettergli di fare ancora del male a
qualcuno”
“Come
mi hai chiamato?!"
“M-Mi
hai s-sentito”
con
un salto Bred raggiunse il cecchino, lo prese per il collo
sollevandolo da terra
“Come
osi chiamarmi in quel modo, schifoso pirata!”
gridò
Usop
venne scaraventato contro la parete, nel mentre si rialzava
però
finì nuovamente a terra da un pugno ben assestato allo
stomaco..Mizu
si era avvicinato ancora....
“Stella
verd..”
^^^^^^
“Rufy!”
“Nami?...”
“Rufy!”
“E'
la sua voce ma da dove proviene...? non vedo niente!”
“Smettila
di chiamarlo! Non può aiutarti!”
“Lasciami
David! LASCIAMI!”
Nami
continuava a divincolarsi sempre più spaventata, David
Shepherd la
teneva ancora bloccata al suolo ed ora gli stava puntando perfino un
pugnale alla gola
“Ti
avverto..”
“Rufy!”
“Smettila!”
gridò
dandole un pugno sul viso, la navigatrice avvertì sulle
proprie
labbra il sapore ferruginoso del sangue che probabilmente le
fuoriusciva dal labbro inferiore, chiuse e riaprì gli occhi
color
nocciola un paio di volte, prese un respiro veloce e
continuò a gridare sicura che non fosse invano,
il
nome del suo capitano
“Rufy!”
“Zitta!!”
intimò
ancora una volta minaccioso David
sapeva
di non averle dato un colpo forte, non sembrava ancora intenzionato a
ferirla
seriamente
“Rufy!”
continuava
a chiamare Nami notando con dolore che il ragazzo aveva ancora gli
occhi chiusi e le guance bagnate di lacrime
“Rufy!”
Nella
mente del capitano, nel suo incubo quel senso di
“vuoto” di
dolore che sembrava non volerlo abbandonare man mano svanì
quando
una voce come un fascio di luce in quella totale oscurità si
fece
sentire forte, come a volerlo riportare alla realtà, come a
volerlo...svegliare
“Rufy!”
“Rufy!
Ti prego alzati ho bisogno di te!!”
Il
capitano riaprì a fatica gli occhi, dopo un primo momento di
smarrimento in cui gli girava ancora la testa, mise a fuoco le sue
iridi nere difronte a sé
“R-Rufy!”
gridò
Nami questa volta con ritrovata speranza mentre David Shepherd
visibilmente sorpreso e al tempo stesso irritato disse
“Sei
resistente pirata, più di qualunque altro uomo che ho
sottoposto ai
miei attacchi....”
constatò
assottigliando lo sguardo
Rufy
riuscì ad alzarsi completamente, prese profondi respiri
cercando di
calmarsi o forse semplicemente riprendersi
ancora
una volta la sua forza di volontà e la sua voglia di vivere,
insieme
anche ad una forza chiamata amore avevano avuto la
meglio
sugli attacchi e sulle parole dei suoi nemici
“David
lasciala immediatamente”
disse
con i pugni stretti lungo i fianchi e gli occhi coperti dall'ombra
del suo prezioso cappello
Nami
sorrise, in contrasto a quel suo sorriso bello e sincero su di lei il
burbero Shepherd increspava le sue labbra fredde e sottili in un
ghigno con tono autoritario e minaccioso esclamò
“ Rufy
cappello di paglia! Ti consiglio di fare meno l'uomo arrogante e
coraggioso, domandati invece cosa accadrebbe se io.. la tua splendida
ragazza decidessi di ucciderla qui e all'istante?!
Che
potresti fare tu?!”
Rufy
alzò lo sguardo determinato
“Devi
solo provarci a farle del male davanti a me”
Continua...
|
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Capitolo 47 *** Scontri part 5 ***
Scontri
part 5
David
Shepherd sì alzò retto portando la navigatrice
con sé, ora Nami
era davanti a lui come scudo,
con
un braccio che le circondava il busto e l'altro intorno al collo e
con la mano tra i suoi lunghi capelli arancio le teneva ferma la
testa con forza, sorrise maligno
“Lasciala”
ripeté
Rufy avanzando
“R-Rufy”
mormorò
Nami guardandolo
mentre
David spostando lo sguardo da lei a Rufy disse
“Sai
che sono in grado di usare ancora il mio attacco...per farti
nuovamente rivivere...situazioni...”
“Gear
Second!”
David
spalancò gli occhi
“Nami!”
gridò
subito dopo il capitano affondando il suo sguardo in quello di lei
per poi allungare un braccio per colpire David
“Gomu
gomu no jet bazooka!”
David
venne scagliato lontano a quel colpo, contro la balaustra della sua
nave, mentre Nami fù afferrata e messa in salvo con l'altro
braccio
La
navigatrice finì contro il petto del ragazzo di gomma
pochissimi
secondi dopo, ad occhi chiusi, li riaprì solo quando
avvertì sulla
schiena un tocco leggero di una breve carezza
“Nami?”
la
chiamò lui
lei
alzò piano il viso “Rufy!” disse
sorridendo
poi
lo abbracciò forte baciandolo di slancio gettandogli le
braccia al
collo, non durò molto però, lo scontro dopotutto
sapevano entrambi
non era concluso
“Cosa
ti ha fatto?”
chiese
preoccupata staccandosi
il
capitano abbassò di poco lo sguardo stringendo i pugni fino
a far
diventare le nocche bianche
“Ho
rivisto momenti terribili della mia vita”
disse
con un velo di tristezza nella voce
con
un tono che non era mai stato suo
“R-Rufy..”
Lo
chiamò lei cercando di guardarlo in volto, ma lui scosse la
testa
come a cercare di scacciar via quei pensieri..
“Nami..
ascoltami, ho bisogno del tuo aiuto”
“Cosa
posso fare?”
disse
allora lei sollevandogli il viso con entrambe le mani, un secondo
dopo fu Rufy a posare le sue su quelle di lei scostandole dal proprio
viso per poi racchiuderle nelle proprie
“Se
David mi attacca ancora come prima...tu grida il mio nome! Chiamami!
forte più che puoi! Dovrò sentirti
ancora!”
“Sentirmi
ancora..?”
Nami
lo guardò con visibile agitazione, in un certo senso capiva
di
essere d'aiuto al suo ragazzo ma ..dall'altra parte non comprendeva
affatto quella frase, e come poteva?
capì
infine di non aver scelta, di non potersi permette i suoi soliti
dubbi e quindi..
di
fidarsi di lui come lui si fidava di lei
“Non
preoccuparti Rufy e conta su di me!”
rispose
determinata
Entrambi
sorrisero
Nel
frattempo David Shepherd si rialzò...
^^^^^^
“Blade
Evil! Tecnica ad una spada!!”
gridò
Kail, gli occhi che lampeggiavano con determinazione
“Tecnica
delle tre spade:
108
passioni demoniache della fenice!”
gridò
Zoro sfrecciando contro l'avversario
un
nuovo e doloroso attacco colpì il giovane membro della
ciurma di
Shepherd...che rimase in piedi e reagì con coraggiosamente
si
asciugò la fronte sudata con il dorso della mano, per poi
indietreggiare di qualche passo, non per paura bensì per
prepararsi
a contrattaccare
“Kail
giusto?”
“Sì”
“Sei
più potente di quanto immaginassi, sono sorpreso”
“Se
è per questo lo sono anch'io, finora non avevo incontrato
nessuno
che combattesse utilizzando schemi molto simili ai miei, in grado di
tenermi testa e quindi causarmi problemi, ma questo servirà
solo a
rendermi più forte!”
“Ottima
motivazione ragazzo!
Preparati!
Con questo attacco porrò fine al nostro scontro e
sarò il
vincitore..
Santoryu!
Seiryuuin! Ryuusui!”
un
fendente di spada veloce e preciso raggiunse in pieno il corpo
già
ferito e.. sfinito per il combattimento...in modo particolare il
braccio destro di un sorpreso Kail che strinse forte i denti
trattenendosi volontariamente dal gridare per quel dolore lancinante.
Lasciò
la katana che teneva impugnata, che tintinnò sul ponte..
Si
chiese perfino in quel breve lasso di tempo se avesse addirittura
perso un braccio e si stupì di non avere la forza per
trattenere le
lacrime che seguirono a quel pensiero.
Lo
spadaccino dei Cappello di paglia lo guardò dall'alto
avvicinandosi
rinfoderando la spada appartenuta alla sua amica Kuina
sospirò
dicendo con tono calmo ma allo stesso tempo pieno di determinazione e
sicurezza
“Non
mentivo quando ho detto che sei molto potente Kail, e ti sei battuto
niente male, con coraggio”
“H-Ho
solo d-difeso il m-mio ideale-e!”
mormorò
affaticato
“il
tuo ideale? Beh proprio come un vero...pirata!”
“Non
s-sono un pirata”
disse
Kail alzando lo sguardo verso Zoro che incrociando le braccia disse
serio
“Devi
scegliere per chi batterti Kail e non accettare di
vivere
nell'ombra di nessuno- uno come te potrebbe arrivare molto lontano,
hai talento con la spada mettici anche l'anima e il cuore oltre alla
testa e battiti per il tuo sogno.....qualunque esso sia!”
“Mi
stai dicendo...Z-Zoro...che i-io...posso...scegliere di fare
ciò che
considero meglio p-per me..io posso..combattere per difendere
ciò
che è giusto!”
il
discorso di Kail sembrava fatto più a sé stesso,
tanto che Zoro non
rispose ma gli porse la mano corretto, per aiutarlo a rialzarsi.
“E'
difficile però..”
mormorò
nuovamente il ragazzo dai capelli blu
“Non
è tanto per dire ma il mio capitano Monkey D. Rufy una volta
mi
disse: nessun uomo si arrende davanti a una difficoltà,
senza
averci provato!”
Kail
si alzò tenendosi il braccio ferito, le parole di Zoro
ancora in
mente...”Ora io so cosa fare”
disse
solo mostrando un sorriso timido, ma speranzoso
“E
vedrai Zoro che le cose andranno meglio”
Dettò
ciò si strappò con forza un lembo della sua
camicia bianca e lo
legò intorno al braccio colpito, si voltò un'
ultima volta prima
di correre verso il ponte della sua nave
“Farò
del mio meglio per aiutare i tuoi compagni!”
sparì
in un attimo
^^^^^^
“Rufy
dal cappello di paglia!! il nostro scontro non è concluso!
Anzi
tutt'altro!”
Gridò
David Shepherd
Rufy
spostò velocemente la SUA navigatrice dietro di
sé senza lasciarle
la mano
Il
suo avversario notando ovviamente lo scambio di sguardi disse con il
solito ghigno
“Vi
siete detti addio ragazzi?! il vostro destino è segnato!
Oggi
morirete entrambi!”
“E
chi sei tu?! per decidere il nostro destino!”
gridarono
insieme Rufy e Nami
David
Shepherd infuriato cercò nuovamente di attaccare
sorprendentemente
alle aspettative non usò il suo precedente attacco alla
mente,
intuendo che poteva rivelarsi quasi del tutto inutile su di Rufy
visto il legame che aveva con la ragazza
un
legame che va oltre una semplice amicizia
“devo
inventarmi qualcosa e alla svelta, per poter anche recuperare quel
ciondolo...
un
momento!
forse
loro non sanno a chi apparteneva, e neppure ciò che
racchiude..
troppi
ricordi..così ha detto quel buono a nulla di Tor, ricordi
eh? Certo
perché dovrei concentrarmi solo sui loro ricordi passati e
dolorosi,
posso fare ben altro...posso far vivere ad entrambi momenti che non
vorrebbero mai più ricordare!”
“Terminerò
questa disputa, sia per la ragazza che per il ciondolo che
porta...”
Nami
spalancò gli occhi sorpresa a quelle parole stringendo senza
accorgersene più forte la mano di Rufy
“Sono
certo che vi interesserebbero sicuramente i particolari di quel
curioso ciondolo in oro bianco e....”
“E
invece no! A me interessa solo prenderti a calci per ciò che
hai
fatto alla mia ragazza e anche per quello che mi hai fatto rivivere
bastardo!!”
gridò
Rufy avanzando d'un passo
interrompendo
l'assurdo monologo di David che senza scomporsi, nonostante la
minaccia proseguì dicendo
“Ti
ripeto che non dovresti comportarti in questo modo, non è
così che
otterrai quello che vuoi!....ora stai a vedere...”
David
Shepherd fece alcuni passi verso i due ragazzi, si voltò di
spalle
sollevando prima il braccio destro e poi il sinistro orizzontalmente,
apparve in un lasso di tempo davvero brevissimo una specie di
bolla che lo ricoprì interamente e lo
sollevò da terra, questa
“bolla” scura ma quasi trasparente sembrava
contenere della
sabbia nera che “fuoriusciva” dal corpo di Shepherd
“Che
roba è?!”
disse
Rufy
“Vi
presento la mia arma segreta ciò messo del tempo a
perfezionarla lo
ammetto...”
disse
rimanendo nella stessa posizione, ma voltandosi lentamente
“E'
una nube scura che racchiude tutto l'odio che ho sempre provato verso
i pirati, è creata grazie a qualche trucchetto di
stregoneria
insegnatomi da professionisti pagati..”
spiegò
soddisfatto
“Odio
verso i pirati?”
sussurrò
Nami
David
la sentì comunque e la fissò ancora con insistenza
“Sì
splendida ragazza...ho odiato tutti voi da quando...”
“Da
quando Nicole è diventata una di loro!”
gridò
un ragazzo dai capelli blu mossi
“KAIL!”
Esclamò
incredulo David, il ragazzo si teneva a stento in piedi e perdeva
sangue da numerose ferite che gli ricoprivano ogni centimetro del
corpo, anche il suo braccio destro fasciato lasciava intuire all'uomo
lo svolgimento dello scontro e anche come ovvio il risultato...
all'esclamazione
di David, Kail si voltò a fronteggiarlo
“Ho
detto qualcosa di sbagliato? Capitano?”
David
lo guardò nuovamente e il suo sguardo da incredulo divenne
furente
“Si
può sapere che ti è preso?!”
“Sto
solo facendo quello che ritengo più giusto
e pensavo soltanto
che forse prima di ucciderli, avresti dovuto loro almeno questa
spiegazione”
“Nicole
non centra nulla adesso!”
disse
sempre più furioso David
“Forse
hai ragione...” Kail si voltò verso di Nami
guardandola
minuziosamente, lei ricambiando quello sguardo con stupore si mise
istintivamente la mano sul petto, dove strinse tra le dita sottili il
prezioso ciondolo
“Questa
ragazza le somiglia molto, forse è per questo che la volevi
con te,
che la volevi per te..... non solo per il ciondolo
di Rouge e
il fascio di luce che conduce a quell'isola..”
“Ehi!
aspettate un attimo...hai detto il ciondolo di Rouge?!”
disse
Rufy guardandolo, voltandosi poi sorpreso verso la sua navigatrice
“La
moglie di Gol D. Roger, il Re dei pirati”
rispose
Kail come ovvio
“Basta
così Kail! Fa' silenzio!!”
tuonò
David
i
suoi occhi lampeggiavano, la nube nera all'interno della bolla si
intensificò, David Shepherd gridò e
aprì i palmi delle sue mani
facendo in modo che essa “scoppiò” molto
velocemente, i fasci
neri e polverosi si espansero per tutta la nave .....erano velocissimi,
Kail si abbassò tenendosi la testa e così fecero
anche
Rufy e Nami, la ragazza però avvertendo come un brutto
presentimento
cercò di aprire gli occhi almeno per capire dove si trovava
ora
David,
che
era come scomparso nel nulla, non lo vide e si sentì mancare
quando
avvertì due forti braccia prenderla per le spalle e
strattonarla,
così..perse la stretta con la mano di Rufy...
“Ahhh!
Rufy! Aiutami!”
gridò
sentendosi sollevare da terra
“Nami!”
gridò
Rufy alzandosi in mezzo a tutto quel nero ed iniziando a correre
alla cieca
“questa
stramaledetta nube !
pensò
non
vedo niente e non riesco a trovare il punto preciso in cui
Nami..”
ma
era già... troppo tardi, la ragazza era sparita
“E'
inutile che cerchi in quel modo Cappello di paglia! Nami ora
è nelle
mie mani!”
si
fece sentire la voce di David
“David!
Vieni fuori da questa nube ed affrontami!”
“ah
ah ah!!”
“Monkey
D. Rufy!”
Il
ragazzo sentendosi chiamare.. si voltò ..
“Kail?
ma cosa..”
“Nami
si trova lì dentro, al centro, lì dove David ha
il controllo totale
della nube !”
gridò
Kail indicando un punto indefinito, che notato però con
maggiore
attenzione pareva essere proprio il “centro” del
polverone nero,
il colore era più intenso e “ruotava” in
un modo differente
“Come
la raggiungo?!”
chiese
senza troppa pazienza il capitano preoccupato per le sorti della sua
navigatrice
“Mi
dispiace ma...tu...Non puoi raggiungerla, lascia che ci pensi io,
conosco bene questo potere e il suo effetto quindi..fidati!,
tu pensa solo a battere David una volta che lei sarà al
sicuro!”
Rufy
guardò in direzione della nube e poi si voltò
nuovamente verso Kail
e disse
“Non
so per quale ragione ci stai aiutando, ma...grazie!”
Kail
fece un breve cenno col capo
prima
di lanciarsi all'interno della nube dove si trovano David e Nami
“David!
Fermati!”
gridò
appena lo vide, e stava già per mettere a punto un piano per
liberare la ragazza, quando...
“Thunder
Charge tempo!”
“Ma...c-cosa...”
sbiascicò
David preso in contropiede dal colpo della navigatrice
Continua...
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Capitolo 48 *** Scontri part 6 ***
Scontri
part 6
“Thunder
Charge tempo!”
“Swing
Arm!”
David
Shepherd fu colpito da una scarica elettrica ad alto voltaggio,
guardando meglio la ragazza..
capì...neppure
si era accorto che mentre l'aveva imprigionata con un braccio (dato
che con l'altro teneva la nube sotto controllo) lei fosse riuscita ad
afferrare il suo perfect clima sansekutson ed a posizionarlo in modo
che si formasse nel giro di pochissimo una bolla elettrica , che una
volta rilasciata colpì appunto in pieno David
“Credevi
che qualche nube, anche se formata da stupido odio potesse fermare la
mia scienza del tempo?!”
gridò
determinata Nami liberandosi
“Brava
la mia splendida ragazza...”
disse
Shepherd in un sussurro che sapeva di odio ma anche di possesso,
si
avvicinò nuovamente a lei....
“NO!
David! Lasciala stare!”
David
riconoscendo la voce voltò lo sguardo verso Kail irritato
“Spostati!”
ordinò
con arroganza quando egli si frappose tra lui e la ragazza
“No!”
Disse
il ragazzo aprendo entrambe le braccia difronte a Nami
“Ti
ho detto...Spostati!”
“NO!”
“Kail!”
“Non
ti lascierò far LORO del male! Non ti
riconosco più David!!
Avevi anche......
p-promesso..
che questo tipo di attacco non lo avresti più usato!
Perché troppo
pericoloso e..”
“Perché
lo stai facendo?!”
gridò
ancora una volta brusco Shepherd interrompendolo
“Perché?!
E me lo chiedi? questi ragazzi hanno il diritto di vivere ! E
di
amarsi ! Senza che tu rovini
tutto!”
Gridò
Kail anche se con gli occhi lucidi
David
assottigliò lo sguardo tetro a quelle parole e strinse i
pugni,
tremava leggermente
“Kail..”
mormorò
neutro, senza alcuna emozione
“...”
“Non
credo di comprendere la tua motivazione..”
“...”
Kail
si morse il labbro inferiore nervoso, nei suoi occhi però
non c'era
traccia di compassione verso il suo ex amico o di rancore verso la
decisione presa
“Non
sono d'accordo, non fai più parte del mio equipaggio,
considerati
“congedato”...se non sei con me allora.. sei contro
di me!!”
disse
con autorità mista ad odio, mostrando un tremendo ghigno
sulle
labbra
“non
lo farà...non può”
pensò
Kail ora.spaventato e allo stesso tempo amareggiato
“FEAR
SEE!”
sussurrò
David fissandolo
Kail
ebbe appena il tempo di spalancare gli occhi incredulo a ciò
che
stava per accadergli
non
poteva, non voleva crederci
“D-David
non f-far-lo!”
eppure?...stava
accadendo
“FEAR
SEE!”
ribadì
Shepherd posizionando anche le braccia, in questo modo l'attacco
racchiuso nella sua nube d'odio non più sotto controllo a
questo
punto, si riversò in quello potenziandolo notevolmente
“No!
non fargli del male! Non era un tuo comp...”
cercò
di dire inutilmente Nami
“Ahh!”
mentre Kail si piegava sulle ginocchia e gridava
David
compiaciuto rivolse ancora quel sorriso...quel tremendo ghigno alla
navigatrice
“Ed
ora Nami ti chiedo di smetterla di tentare di attaccarmi, con
quell'inutile oggetto...”
cominciò
a dire indicando l'arma della ragazza, nella sua voce si udiva
distintamente l'accenno d'ironia
“Stai
lontano!”
L'uomo
fece finta di non aver sentito e proseguì..
“...e
di deciderti a venire insieme a me per diventare la
mia
Reg..”
“MAI!
Maiiii!!”
gridò
Nami al limite della sopportazione intuendo il tutto e preparando un
nuovo attacco..ma purtroppo non ci riuscì in tempo venendo
raggiunta
rapidamente da David, che le strinse un braccio attirandola ancora
su di sé
“Se
fai ancora così, sarò costretto ad ucciderti
insieme al tuo
capitano!”
disse
minaccioso
Continua...
|
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Capitolo 49 *** Scontri part 7 ***
49
Scontri
part 7
“Se
fai ancora così, sarò costretto ad ucciderti
insieme al tuo
capitano!”
disse
minaccioso David
“Non
starò mai con un mostro come
te!”
Gridò
Nami cercando di liberarsi
“E
così sarei un mostro?!”
mormorò
con voce roca Shepherd stringendole con un gesto improvviso il polso
destro con forza
“AHHH!”
Il
grido di dolore della ragazza si propagò per l'intera nave,
i suoi
compagni si guardarono l'un l'altro allarmati
A
Rufy udendolo gli si gelò il sangue nelle vene e il cuore
prese a
battere forte..
non
aspettò oltre? Lui Non avrebbe
aspettato comunque e infatti
cercò di addentrarsi cauto in quella strana nube, che stava
man mano
scomparendo a causa del colpo al povero Kail, che senza fiato era
rivolto a terra sul ponte, il suo viso...una maschera di lacrime
^^^^^^
“Ti
è bastato... Nami? Dimmi..come ti senti? ”
chiese
David con un tono tra l'arrogante e il divertito,
La
navigatrice -ancora imprigionata con un braccio- strinse i denti,
nascondendo il proprio sguardo a quello dell'uomo
“Rispondimi!”
gridò
questa volta spingendola ancora a terra, Nami cadde sulle ginocchia
tenendosi tremante la mano destra cosparsa di sangue, si morse un
labbro trattenendo ancora le lacrime
nonostante
il dolore fosse troppo da sopportare
“Oh
la tua mano.. è rotta per caso?..ahahah bene... vedremo se
in queste
condizioni sarai in grado di completare mappe splendida
ragazza!”
Disse
Shepherd avvicinandosi lentamente a lei che notandolo si
rialzò a
fatica cercando di raggiungere il suo bastone, oggetto che David
aveva di proposito gettato ad almeno cinque metri da loro,
“maledizione!
Cosa faccio?! Rufy dove sei?!!
pensò
Nami cercando di non voltarsi,
nonostante
percepisse chiaramente i passi di David dietro di lei..era un suono
fastidioso,
gli stivali dell'uomo a contatto con le assi del ponte creavano un
odioso tic tac
che scuoteva la
navigatrice fin dentro le ossa, facendola tremare impercettibilmente
e...quel
ragazzo? Kail?
Starà
bene anche lui? Giuro che la pagherai per questo David!
R-Rufy
ti triturerà!!
ahh
ahi!”
La
ragazza strizzò gli occhi ad una fitta di dolore
prima
di avvertire le mani dell'uomo intorno al suo braccio, che con forza
la sollevarono,strappandola dai suoi pensieri
“Dove
vai eh? È inutile scappare a questo punto, rischi anche di
peggiorare la tua salute..... ”
disse
David Shepherd accarezzandole una guancia umida con il dorso della
mano
“Come
hai potuto?”
mormorò
la ragazza, con tono delicato guardandolo con rabbia negli occhi
“Come
ho potuto fare cosa?”
chiese
lui con un tono del tutto diverso, ricambiando lo sguardo
“D-David?
come h-hai potuto fare del m-male ad un tuo nakama!”
disse
Nami mentre nuove lacrime bagnavano il suo viso
“E'
per Kail che ti preoccupi?!”
esclamò
visibilmente sorpreso l'uomo, ma la sua voce lasciava trasparire
anche un qualcosa di simile al disgusto
Nami
non rispose
“Ho
rivisto momenti terribili della mia vita”
ricordandosi
le parole di Rufy, riguardanti quell'esperienza
David
le strinse ancora la vita con forza..aveva uno sguardo orribile
“Ho
paura...ho molta paura. .non riesco a
pensare ad altro..
se dovessi subire anch'io quell'attacco.. cosa farei?, cosa
succederebbe a Rufy?..”
pensò
ignara del fatto di essere protetta dal ciondolo che portava
al
collo.
^^^^^^
Sulla
Sunny...
“Dovremmo
aiutare Rufy e Nami!”
gridò
Usop preoccupato e determinato, fissando però con impotenza
il ponte
della nave nemica che sembrava ricoperto da una nube scura, la quale
provenienza gli sembrava assurdamente impossibile!.. oltre che
sconosciuta
“Che
cosa potremmo fare secondo te?!”
chiese
allora Franky guardando il cecchino
Usop
strinse i pugni e disse “Non lo so! Ma cerchiamo di..fare
qualcosa!
Non voglio che altri rimangano feriti...Nami..”
“Ti
capiamo Usop...”
sussurrò
Robin affianco del cyborg
“Ma
per la prima volta non ho idea di come intervenire in questa
situazione, e poi se ci fiondassimo lì senza un piano
preciso per
eliminare quell'attacco ed aiutare Rufy e Nami, gli saremo solo di
intralcio perché potremmo venire coinvolti anche
noi”
concluse
l'archeologa con un sorriso triste
Franky
sempre al suo fianco fece per abbracciarla ma un forte rumore come di
qualcosa di pesante che si spezza violentemente li fece voltare
appena in tempo prima che quella strana nube sparì del
tutto...
“Nami
dove sei?!”
sentirono
gridare dal capitano
^^^^^^
Rufy
era ancora scosso, ma imperterrito corse nella direzione dove aveva
sentito provenire il grido della sua navigatrice, ma ciò che
vide
gli fece mutare l'espressione da preoccupato in una piena di odio
davanti
ai suoi occhi scuri, il volto famigliare di quel ragazzo di qualche
anno più grande di lui che aveva cercato di aiutarli...Kail
“Ehi
capelli blu! Stai bene?!”
chiamò
avvicinandosi
“Ehi
rispondimi!”
continuò
scuotendolo con forza
in
un attimo però il Capitano rabbrividì...guardando
con attenzione
dove si era portato le mani il ragazzo dai capelli blu mossi,
capì
che come lui era stato vittima di quell'attacco speciale di David
Shepherd, di fatto anche se ormai privo di sensi la stretta intorno
alla propria nuca non si era fatta meno solida.
Si
alzò Rufy stringendo nervosamente i pugni
“David...
come hai potuto...” disse a denti stretti
^^^^^^
Al
centro del ponte superiore della nave di David Shepherd...
Nami
stava cercando in tutti i modi possibili di liberarsi nuovamente
dalla presa bruta di David
“Mi
stai facendo male David, basta! Lasciami!”
gridava
piangendo disperata
“No!
Ti ho già detto che tu verrai con me!”
disse
l'uomo facendola voltare verso di lui tenendola sempre ferma,
incapace di muoversi
Nami
lo guardò
“Io
amo Rufy! Non verrò mai con te! E se mi costringi ti giuro
che mai
smetterò di tentare di scappare!”
quelle
parole dette con una tale determinazione e sincerità
disarmante
ebbero un effetto terribile sul burbero David, non rispose alla
ragazza...non disse proprio nulla, si limitò a rafforzare la
presa
avvicinandosi di più a lei...
“Nami,
che possiede il ciondolo sarà protetta da ogni tipo di
maledizione,
caro David, sarà intoccabile....a quanto pare il tuo dono
maledetto
farà cilecca stavolta!”
una
volta vicinissimo tanto che le fronti di entrambi si toccavano disse
“Mia
splendida ragazza, cambierai di certo idea quando vedrai morire
davanti ai tuoi splendidi occhi nocciola il tuo capitano e sarai
mia...”
La
navigatrice tirò indietro la testa, ma non le sarebbe
servito
comunque quel gesto essendo troppo vicina al nemico, così fu
purtroppo facile per David baciarla,
Nami
in quel momento travolta da odio e disgusto insieme, fece quello che
avrebbe fatto qualsiasi altra ragazza al suo posto morse con i denti
le labbra di David Shepherd, in modo che egli interrompesse il
contatto e così accadde
David
la guardò in un breve istante negli occhi decisamente
arrabbiato,
cercando di colpirla nuovamente, ma nel mentre alzava la mano...
“Gom
Gom no jet bazooka!”
Si
spostò appena in tempo , schivando per poco il pugno di Rufy
era
arrivato e...aveva visto tutto...
non
sopporto neanche l'idea che lui ci provi perché...
perché...tu
sei solo mia
sento
dentro me
che
la tua presenza per me è tutto
fino
a quando sarai con me
da
ogni cosa ti proteggerò
e
non permetterò mai a niente e a nessuno
di
portarti lontano da me
“Cappello
di paglia!”
“David!!!
Allontanati subito dalla mia ragazza!”
gridò
Rufy arrabbiato preparando il “Gear Second!”
David
Shepherd scansò la navigatrice bruscamente poi rivolgendosi
a Rufy
gridò
“Non
ti arrendi mai eh?! Pensi davvero di poter combattere con me allo
stesso livello?!”
Un
gesto e David sì portò esattamente difronte al
capitano, lo guardò
per un secondo in volto con odio prima di estrarre un pugnale (lo
stesso con cui aveva minacciato Nami) dall'interno della sua rifinita
ed elaborata camicia scura, con gesti veloci e precisi tentò
di
colpire Rufy più volte, inizialmente quel suo attacco si
rivelò un
non nulla su uno come lui..Monkey D. Rufy sapeva fin troppo bene che
le lame erano un suo punto debole essendo fatto di gomma, ma
conosceva molto bene anche i suoi punti di forza e difatti facendo
uso dell'haki dell'osservazione scansò con
agilità l'attacco di
David
“E
così sapresti usare l'haki ragazzino??!”
esclamò David roteando
veloce con le dita il pugnale prima di lasciarlo cadere sulle assi di
legno,
Nami
seguii con gli occhi quel gesto prima di riportare il suo sguardo su
Rufy
“In
questo caso....”
disse
poi con il solito ghigno l'uomo
“Vedremo
chi è il più...esperto tra noi due”
concluse
e
in un attimo le braccia di David Shepherd con l'uso dell'haki
tonalità armatura divennero del colore del metallo,
più forti e
resistenti
“Come
di certo saprai, questo tipo d'attacco è un metodo
molto...”efficiente” contro chi, come te, ha un
potere derivato
da un frutto del diavolo”
disse
arrogante
“lo
vedremo David!”
Anche
Rufy utilizzò la tonalità armatura e si
preparò per attaccare
i
due si scontrarono, dando il meglio di loro David si sorprese non
poco quando nel momento esatto in cui i loro pugni si toccarono fra
loro... provocarono una forte onda d'urto che lo scaraventò
contro
una cabina della sua nave riducendola in mille pezzi, si
rialzò
quasi subito pieno di rabbia si diresse nuovamente verso Rufy...
Il
ragazzo era riuscito a proteggere Nami da quel colpo, spostandola
dietro ad un'altra cabina della nave situata poco più in alto
“Resta
qui e non muoverti!”
Le
disse scuotendola lievemente per le spalle
“R-Rufy!
Aspetta! p-prima mi hai detto c-che avrei potuto aiutarti, i-io non
voglio che ti a-accada qualcosa!, n-on voglio! io v-voglio
poter.....”
cercò
di dire la ragazza ancora in lacrime,
“Ricordati
la promessa ragazzino!”
“Non
piangere e resta qui! Non voglio il tuo aiuto! Ti voglio al
sicuro
da lui, Nami!”
Rufy
fece appena in tempo a gridarle quelle parole con il cuore che
batteva furiosamente
prima
di essere raggiunto da Shepherd
che
una volta arrivatogli difronte caricò maggiormente il suo
attacco e
concentrò un altro dei suoi pugni verso il suo viso, il
capitano con
l'utilizzo dell'haki lo scansò ed afferrandolo strinse con
forza la
propria mano intorno al braccio dell'uomo fino a quando
contrattaccò
allungando l'altro braccio all'indietro per poi dirigerlo contro il
torace di quel bastardo ad una velocità incredibile,
David
con un braccio immobilizzato si piegò in due dal dolore
quando
arrivò il pugno da parte di Rufy
e
poco dopo si ritrovò di nuovo a terra contro le assi del
ponte
dire
che era fuori di sé è dir poco
si
rialzò con una strana luce negli occhi prima che in un
impeto di
rabbia mista ad una strana paura che non aveva mai provato
tirò
fuori dalla tasca interna della camicia due pistole, fece fuoco senza
pensarci due volte contro Rufy che scansò ogni singolo
proiettile
“Credi
che sia uno sciocco David?!”
disse
il ragazzo con tono determinato mentre avanzava deciso
David
Shepherd intanto continua imperterrito con i colpi di pistola
“il
mio piano..non sta funzionando”
pensò
poi cosciente di ciò che aveva fatto,
finì
i colpi buttando quelle armi da fuoco sul ponte
Rufy
intanto era sempre più vicino a lui e mentre lo afferrava
per le
spalle ed allungava il collo per poi colpirlo con “testa
armatura
gom gom...”
gli
sentì gridare
“Non
sono uno sciocco!
Sapevo
bene che uno come te avrebbe potuto usare contro di me dei proiettili
di algamatolite”
disse
Rufy con un sorriso furbo e divertito prima di colpire
David
si tenne forte la testa, incredulo, alzò lo sguardo dicendo
pieno
d'odio
“Pirata...non
è ancora finita”
una
volta eretto alzò le braccia sempre con la
tonalità armatura ed
avanzò correndo verso Rufy cercando di colpirlo, di certo
aveva
capito che il capitano possedeva un haki più potente
rispetto al
suo, e che era un avversario del tutto imprevedibile,
ma
la sua carta vincente poteva essere quella della conoscenza dell'haki
della sua forza più preziosa, quindi modificò in
breve istanti il
suo stile di combattimento ed dirigendo un gomito contro l'incavo tra
la spalla e il collo di Rufy riuscì a colpirlo,
così il capitano
sbatté anch'egli violentemente contro le assi del ponte che
si
ruppero sotto di lui provocandogli ferite su tutto il corpo, si
rialzò subito però facendo leva su gambe e
braccia ed evitò per
poco un altro colpo di Shepherd sulla nuca, si parò quindi
davanti
all'uomo colpendolo con una raffica di pugni, David cercando di non
farsi colpire fece altrettanto, quando riusciva a scansarsi spostava
l'haki armatura sulle gambe dando poderosi calci al ragazzo...
^^^^^^
La
nube...sparì del tutto dando piena visione a Nami e alla
ciurma del
combattimento, la ragazza era la più in ansia di tutti per
le sorti
del capitano, lo dimostrava il fatto che anche se ferita, sul viso,
gambe e soprattutto sulla mano destra non si era allontanata,
neppure aveva trovato la forza di allontanarsi da lui.
E
sentiva che in qualche modo doveva fare qualcosa, doveva
aiutarlo!
^^^^^^
David
ricevette nuovamente un poderoso pugno da Rufy in pieno stomaco e poi
una ginocchiata sul mento, ringhiò i denti dal dolore e
sputò
sangue prima di ricominciare ad attaccare il ragazzo,
Rufy
prevedeva sempre con molta cura i suoi colpi ma ciò
nonostante
Shepherd si stava dimostrando un osso duro, in quanto cambiava in
continuazione stile di combattimento durante il duello e si spostava
con una velocità molto simile alla sua, forse leggermente di
più,
tanto da arrivargli ad un certo punto alle spalle
Il
capitano girandosi lo fissò determinato per nulla intimorito
dallo
sguardo che David gli stava rivolgendo,
venne
colpito comunque e si appoggiò un po' barcollando contro la
balaustra della nave, prese fiato un solo secondo prima di voltarsi
nuovamente sentendo la voce di David
“TU
ragazzo, morirai!”
“Non
prima di aver raggiunto i miei obbiettivi!”
gridò
Rufy ricominciando ad attaccare, David parò il pugno
stringendo una
mano intorno a quella di Rufy “Non ci riuscirai! Morirai
soffrendo
e perdendo ciò che hai di più caro! “
indicò
con un cenno del capo la navigatrice,
“Come
tutti quei pirati stupidi e sognatori che ho
incontrato nel
mio cammino e a cui ho dato la caccia, lo capirai alla fine di questo
scontro...i tuoi sforzi si riveleranno inutili Rufy Cappello di
paglia”
Rufy
passò il dorso della mano destra sulle labbra ripulendole
dal sangue
che fuoriusciva copioso lì dove era stato ferito e la pelle
era
rossastra e pulsava, con tagli sottili in più punti
“ti
uccid...”
non
fece terminare la minaccia a David spedendolo a terra con un nuovo
velocissimo pugno sulla mandibola, egli alzò il volto
sorprendendosi
di non riuscire a muoversi come prima
mentre
Rufy lo sovrastava
“David..Io
non ti ucciderò, non sono come te...io do valore alla vita
delle
persone!”
disse
gridando le ultime parole
David
guardò in basso chiudendo d'un tratto di occhi,
sospirò scostandosi
i capelli sudati dalla fronte..
una
folle idea attraversò la sua mente malata di odio insensato
Il
suo sguardo non era più rivolto a Rufy..
Continua...
Song:
Mia
(modà)
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Capitolo 50 *** Scontri part 8 ***
Scontri
part 8
Trovò
la forza per rialzarsi, David Shepherd, guardando con rabbia Rufy che
impassibile a quello sguardo stese determinato il braccio destro in
avanti a pugno serrato, segno che quell'incontro era prossimo al
termine...
non
fu pronunciata neppure una parola da David, si sistemò
lentamente
la giacca chiudendo gli occhi un solo istante, quando li
riaprì
erano del colore del sangue, erano terribilmente ostili, gli occhi di
un mostro marino sarebbero stati più rassicuranti, era
semplicemente
..completamente fuori di sé,
si
calmò poi, d'un tratto facendo lunghi respiri..l'idea folle
ancora in mente ed ecco..
..questa volta Shepherd
sembrava
non guardare più verso Rufy, il suo avversario, NO!..
neppure gli
dava particolare importanza a quel ragazzo con il cappello di paglia,
in quel momento, sapeva bene come ferirlo.
David
Shepherd si ricordò che era lì solo per
una cosa...solo per una persona...solo per una ragazza...Nami
La
navigatrice infatti fece la sua comparsa poco dietro il capitano, in
piedi per miracolo, le numerose ferite su tutto il suo esile corpo le
provocavano fitte che si facevano notare fin troppo bene attraverso i
suoi grandi occhi nocciola, la mano destra ferita dall'uomo era stata
fasciata con un lembo della camicetta di seta bianca che la ragazza
indossava ma il colpo subito ne aveva riportato fratture gravi
difatti il lembo era impregnato di sangue.
Nami
ricambiò lo sguardo dell'uomo con coraggio e strinse con una
mano il
ciondolo che portava al collo
David
assottigliò lo sguardo a quel gesto e scattò in
avanti contro il moro,
fu
velocissimo in un attimo lo spinse con forza contro
l'albero maestro della sua nave e anche se Rufy aveva parato il colpo
diretto al suo volto spostando ed allungando collo e testa di lato,
David lo
acciuffò subito dopo stringendogli il collo con una mano
ricoperta
dalla tonalità armatura
“NO
RUFYYY!”
gridò
Nami avvicinandosi e l'uomo come avesse intuito quel gesto d'amore da
parte di lei, lasciò la presa su Rufy, che
barcollò con il fiato
corto..
la
situazione si era ribaltata dopo quell'improvviso cambiamento di
sguardo in David, Rufy ..si era velocemente reso conto di questo
“N-Nami
allontanatiii!!”
gridò
infatti cercando di avvertirla, prima che David gli rifilasse uno
colpo carico d'haki in pieno stomaco facendolo piegare in due dal
dolore, afferrò poi nuovamente la ragazza che sorpresa e
spaventata
rilasciò un debole grido
La
guardò mormorando
“Non
sai quanto mi duole vederti in questo stato splendida ragazza, forse
ora ti penti di avermi rifiutato?”
una
domanda che non ottenne risposta
La
navigatrice gli rivolse uno sguardo intenso misto di rabbia e
disgusto, strinse i denti torturandosi il labbro inferiore nella
speranza di trattenere le nuove lacrime, che le pizzicavano
fastidiosamente gli occhi
il
cuore accelerò i propri battiti, il respirò si
era fatto teso e
irregolare, mentalmente Nami si diede in un primo momento della
sciocca ...della stupida sconsiderata
ma.. in una frazione di secondi dopo anche della coraggiosa
per aver
agito per la prima
volta in vita sua d'istinto seguendo ciò che il cuore le
diceva di
fare,
come
Rufy
anche
se questo l'ha portata ad essere nuovamente presa in ostaggio dalle
forti braccia di Shepherd,
Nami
rivolse un dolce sguardo al suo Capitano che si era rialzato anche se
a fatica, ..prima di avvertire la stretta dell'uomo farsi
più solida
intorno al suo collo fu' a quel punto che prese coraggio,
dicendo in un sussurro “Verrò con
te..David...ma..”
si
fermò cercando di recuperare più forze possibili,
“Ma...io..”
Lui
con evidente stupore aspettò che terminasse ed erroneamente
diminuì
la presa intorno alle braccia di lei, che voltandosi di scatto lo
colpì alla spalla sinistra con il suo precedente pugnale,
“C-Come
h-hai...d-dove...no..non è p-possib..”
cercò di dire l'uomo
mentre
la navigatrice cadeva a terra sfinita
“Mia
s-splen..di..”
provò
nuovamente ma dalla sua bocca uscì solo un sussurro
incomprensibile
“E'
finita David” avvertì la voce decisa di Rufy,
sorrise David un'
ultima volta, il suo caratteristico ghigno ancora sulle labbra prima
di ricevere in pieno viso un poderoso pugno che lo
scaraventò contro
la balaustra alle sue spalle la quale già danneggiata
durante lo
scontro non resse il peso e si ruppe, David cadde all'indietro
finendo inevitabilmente nell'oblio, le onde in poco tempo lo
sovrastarono e di lui non ci fu più alcuna traccia.
Poco
distante un ragazzo dai capelli blu mossi sorrise tristemente
tendendosi un braccio mentre dai suoi occhi chiari scesero alcune
lacrime.
“N-Nami!”
disse
il capitano una volta raggiunta la sua navigatrice
che
gli sorrise dolcemente
la
aiutò ad alzarsi per poi chinarsi verso di lei piano,
baciandole la
fronte e il viso scendendo poi sulle labbra...baci lenti e delicati,
come per accertarsi che tutto fosse davvero finito, che avevano vinto
loro due
che
Nami fosse lì con lui e che...
“R-Rufy..
sto bene...”
..stesse
bene
Si
sorrisero abbracciandosi stretti
Continua...
|
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Capitolo 51 *** La fine di tutto, la partenza di un ragazzo ed il destino di due innamorati ***
La
fine di tutto, la partenza di un ragazzo ed il destino di due
innamorati
Il
tramonto
che
segnava la fine di un giorno denso di emozioni contrastanti, era
così
bello..così meraviglioso, uno spettacolo incredibile
Il
mare improvvisamente calmo ed un leggera brezza che scompiglia
amorevolmente i capelli e solletica il viso donando una piacevole
sensazione di ritrovata pace e tranquillità
^^^^^^
Kail
ora solo su quell'immensa nave, guardò ancora una volta il
cielo per
poi spostare il suo sguardo su due ragazzi che ancora abbracciati si
avvicinavano al resto della
ciurma,
sorrise finalmente sereno certo di aver fatto ciò che era
giusto per
loro..per la ciurma e soprattutto...per sé stesso.
Con
passi lenti si avvicinò al timone, di fronte a sé
il mare immenso
A
vele spiegate diede una veloce occhiata al
log
pose, i movimenti veloci degli aghi che solo il magnetismo del Nuovo
Mondo sapeva creare gli fecero storcere un po' il naso, ma poi con
una scrollata di spalle ed un sospiro profondo, sorrise ancora
“Ehi
tu! Kail?!”
sentì
la voce del Capitano dei mugiwara chiamarlo, quindi si voltò
“Grazie,
per ciò che hai fatto”
esclamò
Rufy
il
ragazzo chinò il capo un breve attimo, voltandosi di spalle
disse
“Non
ringraziarmi Monkey D. Rufy, io credo..di aver sempre saputo,
nonostante l'amicizia che ci legava che David non era destinato ad
essere il prossimo Re dei pirati, no, quel povero vecchio aveva
ragione...ora va' e punta in alto!”
Sorrise
Rufy tenendo Nami stretta a sé
“E
poi ci sono sempre più persone che credono che tu riesca
nell'impresa di raggiungere Raftel, non deluderle!”
Finì
col dire il ragazzo dai capelli blu scuri, prima di alzare un braccio
in segno di saluto
A
quelle parole Rufy gridò “La
raggiungerò un giorno quell'isola e
troverò il grande tesoro, ho accanto a me la migliore
navigatrice
del mondo!”
quelle
parole dette con un tono allegro tinsero le guance di Nami
che in
imbarazzo esclamò
“Ehi!
Smettila di lodarmi in questo modo, Capitano!”
ma
a quello che non assomigliava neanche lontanamente ad un rimprovero,
la navigatrice ricevette solo un sorriso a trentadue denti
sollevò
il viso avvicinandolo a quello del suo Capitano, baciandolo senza
preoccuparsi delle ferite che riportava.. anche con le labbra secche
e le guancie sporche...
“Ti
amo”
...Rufy
era incredibile
“Anch'io”
Nell'istante
in cui i due innamorati si separarono successe un qualcosa di
sorprendente
il
ciondolo al collo della bella navigatrice prese a brillare con
intensità
senza
lasciarsi sfuggire un' esclamazione sorpresa Nami se lo tolse con
delicatezza tendendolo sul palmo della mano, tremando leggermente
un
secondo dopo quel gesto la luminosità che aveva avvolto il
ciondolo
si spense, ritornando com'era in principio
Rufy
sorpreso quanto la sua ragazza si avvicinò maggiormente a
lei...
Nami
chiuse e riaprì velocemente gli occhi nocciola cercando
e...incatenando il suo sguardo con quello del suo Capitano ancora
immobile di fronte a lei...
“Rufy,
che cosa significa?”
chiese
con un filo di voce come se dentro di lei avesse paura, avesse il
presentimento che da un momento all'altro tutto potesse cambiare, che
sarebbe successo qualcosa di incredibile e di
assolutamente
imprevedibile che lei non si sarebbe sentita pronta ad affrontare...
tremò
nuovamente
e
senza che le pensasse, le tornarono alla mente le parole dette da
Kail quello stesso giorno pochi istanti prima
“David
è per questo che la volevi con te? non solo per il ciondolo
di
Rogue e il fascio di luce che conduce a quell'isola..”
guardò
Rufy nuovamente negli occhi, osservandolo con attenzione
lui
ricambiò lo sguardo, scorgendo la seppur nascosta chiara
preoccupazione in quello di lei, si fece coraggio e prese ad
accarezzarle il viso con il palmo della mano, dicendole
“Nami
stai tranquilla, sono...senza parole anch'io”
ammise
il moro sospirando piano, per poi scostare la mano che non aveva
smesso di accarezzare la guancia della sua compagna sul ciondolo, che
ancora lei custodiva
con
gentilezza sfiorò anch'esso il cuore in oro bianco
notando
nel compiere quel gesto un particolare..un qualcosa di nuovo e
diverso
di
cui non si era reso conto prima..
uno
dei piccolissimi diamanti che ricoprivano interamente la parte
superiore del ciondolo, precisamente quasi al centro di esso,
brillava di una strana luce
molto
più di tutti gli altri
Un
po' titubante con la punta dell'indice Rufy lo toccò, fu con
un'appena udibile click che con sorpresa di
entrambi il
ciondolo brillò nuovamente e non solo,
la
luce dapprima dorata cambiò il proprio colore in un acceso
turchese
che
spezzò il cuore a metà
aprendosi lentamente
rivelando
al suo interno un piccolo foglietto bianco
Rufy
e Nami si scambiarono l'ennesimo sguardo
prima
che il ragazzo prendesse tra le mani il pezzetto di carta aprendolo,
la
calligrafia non era delle migliori, ma non era certo com' era scritto
quello che importava ai due ragazzi ma bensì cosa
c'era
scritto
Rouge
ti prometto che non permetterò a niente e a nessuno di
dividerci,
ho
raggiunto il mio obbiettivo,
ho
ottenuto le più grandi ricchezze del mondo, ma..
ciò
che più conta per me sarà sempre il tuo amore
Rufy
spalancò sorpreso gli occhi scuri porgendo alla sua
navigatrice il
foglietto, sorridendo poi poco dopo per l'espressione di
quest'ultima e il rossore che le aveva dipinto le guance
Il
Capitano smise di ridere solo quando la ragazza gli fece notare un
ulteriore particolare all'interno del cuore aperto sulla sua mano
destra
sul
fondo del ciondolo vi era un piccolo diamante
Nami
lo osservò con interesse
“Anche
quest'altra gemma comincia a brillare come le altre...”
mormorò la
ragazza
il
piccolo diamante in questione difatti prese a brillare con maggiore
intensità
“Che
cos..”
Un
improvviso raggio turchese fermò la frase del ragazzo di
gomma
e
divise il cielo brillando intensamente
puntando
dritto verso quell'azzurro infinito facendosi dolcemente spazio tra
le nuvole
un
faro è questo che sembrava
un
faro incandescente e incredibilmente luminoso, che cambiò
d'un
tratto la propria direzione, puntando verso un punto indefinito del
Nuovo Mondo oltre i confini dell'immenso oceano.
Sui
volti dei Mugiwara si dipinsero le stesse identiche espressioni di
stupore,
solo
due ragazzi parvero capire all'istante cosa stesse accadendo..
uno
sguardo complice tra Capitano e Navigatrice lo confermò
Non
servivano parole, se quell'oggetto apparteneva un tempo alla moglie
del Re dei pirati c'era una sola risposta: il raggio puntava verso il
tesoro lasciato da Roger, lo One Piece
Avrebbero
potuto trovarlo
il
leggendario tesoro era lì a portata di mano, avrebbero
risparmiato
mille imprevisti e peripezie..e tempeste con cicloni improvvisi..ed
isole abitate da qualche pazzo che avrebbe tentato di ucciderli..per
non parlare dei mostri marini che bastava una distrazione che dal
nulla ne appariva uno pronto a divorarli....e....e....però...
il
divertimento dove stava??
Gli
occhi di Capitano e Navigatrice si incontrarono di nuovo e con il suo
solito tono spontaneo e pieno di allegria Rufy disse
“Beh
quando ho scelto di fare il pirata, pensavo prima di trovare dei
compagni unici e fantastici! E vi ho qui con me no?! Poi..ho
immaginato di fare un viaggio pieno di avventure ed anche se ci
fossero stati dei pericoli o dei nemici potenti di affrontarli
perché
mi avrebbero reso più forte e Shanks sarebbe stato fiero di
me
quando gli avrei restituito questo cappello!” si
portò una mano
sul copricapo sempre sorridendo,
guardò
Nami,
“E...
Nami..” mormorò accarezzandole una guancia,
“Ne abbiamo superate
tante insieme io e te, noi, tu mi hai dato la forza
di andare
avanti, tu hai avuto fiducia in me, hai quasi sempre
approvato
le mie scelte, le mie pazzie nonostante vi ti
mettessero in percolo il più delle volte, ed è
per questo che io so
che mi sarai vicina anche in questa”
Nami
sorrise a quelle parole posando anche lei una mano sulla guancia
sinistra del Capitano
“Rufy...”
“Nami
lo sai, io non voglio sia tutto così facile..”
sorrise
ancora, in quel suo modo che lo rende speciale
“Lo
so, tu ami gli imprevisti perché ti metti alla prova, e vuoi
raggiungere Raftel onestamente come tempo addietro fece il Re dei
pirati, lo voglio anch'io! e quindi...”
“Quindi...siamo
tutti d'accordo?!”
fece
Rufy guardando i suoi compagni
prima
di prendere tra le mani il ciondolo che la sua navigatrice gli porse
tremante, stringerlo in un pugno con forza facendo cessare in meno di
un secondo il lampo di luce che esso emanava
“Ci
aspettano altre avventure Capitano”
disse
Nami alzando un braccio al cielo, un gesto seguito quasi subito dal
resto della ciurma
“Ci
puoi scommettere! Si parte!”
gridò
Rufy alzando anche lui le braccia verso l'alto
“Sììììììì!”
gridarono
tutti
“All'avventura!”
^^^^^^
Nonostante
la distanza udendo quelle risate Kail sorrise
“Sono
davvero una ciurma speciale, gli auguro ogni bene”
Continua...
|
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Capitolo 52 *** Il motivo per cui sorrido ***
Il
motivo per cui sorrido
“Nami?”
mi
sentii chiamare
“Si,
dimmi Robin”
risposi
voltandomi verso di lei, non riuscendo a trattenere un leggero
sussulto di sorpresa, la mia mente era da tutt'altra parte quel
giorno persa nei pensieri più disparati e ridicoli
“Ti
ho osservata stamattina..
mi eri sembrata così triste, ed ora sei di buon umore te lo
si legge
in viso, in tutto questo centra il capitano? Non è
vero?”
sorrisi
serena a quelle parole, senza poterlo evitare, e sentendo il mio
cuore aumentare i propri battiti come spesso mi accadeva, mentre
avvertivo ancora più chiaramente un leggero calore su tutto
il viso.
Robin
era seduta difronte a me in cucina, poggiò con naturalezza
una mano
sotto il mento guardandomi attentamente,
sapevo
che l'aveva fatta di proposito quella domanda, forse per mettermi in
imbarazzo o forse solo per curiosità femminile,
e
perché mi vuole bene come una sorella
oppure..
anche per rivincita,
visto
che solitamente ero io quella che la punzecchiava con domandine
innocenti riguardanti Franky
ma..purtroppo
vince
l'imbarazzo, senza dubbio
“Rufy
è fatto così, riesce a
trasmettermi….beh non importa” mormorai
quindi alzandomi, sistemai meglio lungo i fianchi la camicetta bianca
a mezze maniche che indossavo sopra la gonna corta di jeans, mi
voltai avvicinandomi allo scaffale poco dietro di me lo aprì
velocemente prendendo due tazzine e il barattolo dello zucchero posai
il tutto sul tavolo massaggiandomi
ancora una volta la mano destra dove spiccavano in bella vista le
varie fasce mediche fino al polso
“David..”
per la
seconda volta quel giorno ripensai a quel ragazzo e a quello che
aveva fatto non solo a me e Rufy ma anche a tutta la ciurma, persone
come lui non dovrebbero neppure esistere. Chiusi e riaprì
gli occhi
velocemente e presi un respiro profondo prima di proseguire
“
Allora..
come vanno le cose tra te e Franky? Ancora misteri??”
chiesi
sorridendo a Robin mentre spegnevo il gas, allungai una mano per
prendere la patina rossa appesa poco sopra di esso
“Non
cambiare discorso navigatrice..siediti”
mi
rispose lei, poco dopo fece germogliare una mano sul ripiano della
cucina vicino ai fornelli, afferrando quindi il piccolo recipiente
bollente con al suo interno l'infuso al mandarino che avevo preparato
io stessa
“Non
ho cambiato discorso”
mentii
risedendomi composta a tavola, passandomi una mano tra i capelli
portandoli di lato, Robin mi rivolse un'occhiata enigmatica prima di
ridere piano portandosi una mano a coprire le labbra e con l'altra
versare ad entrambe l'infuso
“Comunque
riguardo Franky, ancora
misteri...chissà cos'avrà in mente,
sono un po'
preoccupata...”
“E
per cosa? sarà un'altra trovata per far colpo su di
te”
la
smentì subito, cercando anche però di
allontanarla dal precedente
discorso su me e Rufy
“Sì
è proprio da lui”
mi
disse Robin sorridendo mentre posava gli occhiali da sole sul tavolo,
portandosi la tazzina alle labbra e soffiando piano, seguirono alcuni
attimi di silenzio dove ripensai a quello che era accaduto in quella
prima mattina, Rufy era stato così premuroso verso di me,
solo al
pensiero di quel ricordo avvertì leggeri brividi lungo la
schiena ed
il cuore aumentare nuovamente
i battiti agitato,
a
svegliarmi
improvvisamente da quei
pensieri fu la voce di Robin, che mi arrivò come un eco
lontano
facendomi sussultare mormorando un “scusami?” senza
ragione. Lei
rise piano sporgendosi verso di me
“Cosa
ha fatto questa volta per farti sorridere? Non smetti un
attimo”
mi
disse con un sguardo improvvisamente malizioso, mi sentì
arrossire e
mi diedi della sciocca solo per aver pensato di averla scampata
“Non
so di cosa stai parlando, a chi ti riferisci..?”
mi
affrettai a risponderle mentre afferravo la tazzina per concedermi un
lungo sorso di quel meraviglioso infuso
“A
Rufy, è ovvio”
scossi
la testa rivolgendole un occhiata stizza, ma come mi aspettavo Robin
non fu intimorita e proseguì
“
Come
ti ho già detto, ho notato il tuo umore e il mio intuito mi
dice che
a cambiarlo non può essere stato nessun altro a parte Rufy,
quindi..”
“Quindi?”
“Sono
solo curiosa di conoscere le giuste motivazioni, esattamente come io
te le avevo date riguardo Franky, me lo devi non credi?”
sbuffai
rendendomi conto di non aver via di scampo da quell'interrogatorio,
mi poggiai completamente contro lo schienale della sedia, le mani
abbandonate sul ventre mentre prendevo un nuovo respiro, quando Robin
mi sorprese ancora
“Ah,
e di certo non tralasciare i dettagli, sono essenziali”
“Nessun
dettaglio ti prego!”
esclamai
presa in contropiede alzando di poco il tono della voce, mi accorsi
in ritardo però che quella frase da sola poteva avere
immensi
significati
ed
avvertì nuovamente le mie guance andare a fuoco, mi
coprì il volto
con una mano sentendomi imbarazzata come non mai difronte alla mia
amica, quando mi decisi a guardarla nuovamente negli occhi Robin mi
sorrise premurosa e io non potei che ricambiare un po' impacciata.
Capì
con uno sguardo che avevo perso, mi ero tradita e lo riconoscevo.
“D'accordo,
nessun dettaglio particolare”
mi
promise Robin
io
sospirai piano portandomi una ciocca di capelli ribelle dietro
l'orecchio
“Ecco
io.. non è un segreto, Rufy riesce sempre a mettermi di buon
umore
e...
- La
mattina del medesimo giorno...
Nami si
morse il labbro inferiore con insistenza
“Di
questo passo, non riuscirò a terminare la cartina”
pensò
massaggiandosi la mano destra con cura, la ferita riportata dopo lo
scontro avvenuto con David le dava ancora fitte delle volte davvero
dolorose, Chopper l'aveva medicata perfettamente, come sempre
è un
bravo medico e non avrebbe potuto fare di più..
“Nami
dovrai stare a riposo il più possibile”
“Va
bene Chopper, ti ringrazio”
“Mi
raccomando! Niente colpi di testa, assoluto riposo”
.. per
guarire totalmente la frattura necessitava di tempo,
tempo
che Nami disperatamente cercava.
tempo
che il suo sogno occupava, richiedeva assolutamente il non poterne
usufruire la faceva sentire malissimo, impotente e inutile
rivolse
ancora uno sguardo alla cartina poi alla mano ed infine al polso,
sorrise triste asciugandosi una lacrima sfuggita al suo controllo,
era davvero bloccata, questa consapevolezza la fece tremare
provocandogli un ondata di amarezza.
Alcuni
avvenimenti a volte ci scuotono profondamente, molto più di
quanto
possiamo immaginare.
“Oh
la tua mano.. è rotta per caso?..ahahahah bene... vedremo se
in
queste condizioni sarai in grado di completare mappe splendida
ragazza!”
“Perché
doveva accadere? Cosa faccio ora?! Non posso proseguire
così! Io...”
Un
movimento di Rufy la dissolse dai suoi pensieri facendola voltare
verso di lui. Il ragazzo si era appena svegliato, i suoi occhi scuri
la esaminarono
da
capo a piedi, facendola sussultare
“N-Nami
che fai già sveglia?”
chiese
tra uno sbadiglio e una smorfietta mettendosi seduto sul letto
“Stavo
solo ricontrollando una cosa, tu rimettiti pure a dormire
Rufy”
disse
la ragazza a voce bassa rivoltandosi verso la scrivania
Rufy le
rivolse uno sguardo confuso alzandosi e stiracchiandosi, aveva a
dosso solo i boxer neri la maggior parte del suo
petto era
ricoperto da bende a cui lui come al solito non badava poi molto,
sbadigliò sonoramente e si grattò la nuca,
cercò con lo sguardo il
suo cappello di paglia che trovò poggiato su una sedia poco
distante
da lui, velocemente lo prese rigirandoselo tra le mani prima di
dirigersi verso il bagno della cabina, ma si fermò un attimo
avvicinandosi alla navigatrice chinata sulle sue carte; con la mano
destra le scostò i lunghi capelli color mandarino dal viso,
prima di
posarle un veloce bacio al centro della fronte
“Torno
subito, io e te dobbiamo parlare”
Detto
ciò le mise sul capo il suo tesoro.
Nami lo
guardò senza comprendere il suo gesto e fece per
chiederglielo ma le
parole le morirono in gola
che
lui si fosse accorto del suo turbamento, come spesso accadeva?
^^^^^^
“Stai
bene?”
“Certo,
perché?”
“solo..
un impressione”
disse
il capitano grattandosi la nuca
“Sto
bene”
ribadì
più convinta la navigatrice andandogli incontro
“ sicura?”
chiese
infilandosi la camicia rossa ma..cambiando il tono della voce,
sembrava preoccupato
Nami
sussultò senza poterselo impedire
sì...sì
era accorto...
“Rufy,
te l'ho già detto prima, va tutto bene.”
“Nami”
la
chiamò per nome avvicinandosi maggiormente le prese entrambe
le mani
stringendole nelle sue guardandola intensamente, Nami sfuggì
a
quello sguardo serio sciogliendo dolcemente il contatto tra loro,
avvicinandosi al proprio armadio dove tirò fuori una
camicetta
bianca a mezze maniche, si tolse piano il top venendo aiutata dal
ragazzo senza bisogno di parole
Avvertiva
lo sguardo di Rufy sulla propria schiena, abbassò la testa
mordendosi un labbro
“ Rufy
non sto mentendo, non è niente di così grave e
c'è di peggio al
mondo”
finì
col dire in un sussurro, voltandosi verso di lui
“Sì,
questo lo so bene anch'io”
“E
allora smettila!”
disse
la ragazza frettolosamente, dandogli una lieve spinta
“Di
fare cosa?”
le
chiese di getto Rufy guardandola
“Di
preoccuparti, ti preoccupi troppo per me non ce né
bisogno!”
finì
la navigatrice incrociando le braccia al petto, ma abbassando
involontariamente gli occhi
“Sei
la mia ragazza”
disse
semplicemente Rufy piegando la testa di lato osservandola meglio, e
mantenendo un tono di voce calmo ma al tempo stesso deciso
stringendola
in un improvviso caldo abbraccio, le scostò ancora una volta
la
frangetta con delicatezza prima di posarle un casto bacio sulle
labbra
Nami
ricambiò debolmente tornando a guardarlo poco dopo con gli
occhi
lucidi, scosse la testa rassegnata, conoscendo lei stessa la
determinazione del suo capitano.
“D'accordo
Rufy” mormorò
Il
capitano rise piano, prima di affondare il viso tra i morbidi
capelli di Nami,
amava
poterlo fare, prima che si mettessero insieme si era sempre chiesto
cosa avrebbe provato accarezzando i capelli della sua navigatrice, se
erano davvero così morbidi e profumati come apparivano,
anche se
conosceva la risposta, quel pensiero lo tormentava, perché
non
poteva ancora esprimerlo e non era l'unico a volte pensava alle sue
labbra rosee, si incantava a guardarle anche mentre lei lo
rimproverava, - sì non gli importava, l'importante
è che quelle
attenzioni fossero rivolte a lui per primo - e pensava a quanto
potessero essere dolci come i mandarini che lei amava tanto, o
calde.. .e se la sua pelle così bianca e liscia si potesse
toccare
fino a non stancarsi mai di stringerla a sé , quei pensieri
a volte,
gli facevano battere così forte il cuore da pensare che
potesse
uscirgli dal petto.
..ogni
dubbio poi era sparito dalla sua mente, lasciando spazio a
tutt'altro
“Raccontami..”
le
sussurrò stringendola un po' di più
Nami lo
lasciò fare sentendosi meglio, avvolse anche lei con
entrambe le
braccia il collo del ragazzo accarezzandogli i capelli neri
“David
mi ha causato una ferita più seria di quanto credessi, ho
continue
fitte di dolore se provo a proseguire le mie carte, ma la cosa
peggiore è che penso seriamente a questo punto..non ci
riesco! sono
terrorizzata da questo, dal non riuscire più a proseguire
nel mio
sogno, di essere inutile su questa nave..se non posso tracciare nuove
rotte..io..non..”
“Fermati
Nami”
le
disse Rufy scostandola di poco accarezzandole il viso con il dorso
della mano,
ricordava
perfettamente quel momento, la paura che aveva provato di perderla
era ancora presente in lui e sapeva nel suo cuore che non se ne
sarebba mai andata
“Fermati
non devi dire queste cose, io ho fiducia in te e nelle tue
capacità,
ed anche tu devi averne, guarirai e tornerai a disegnare come prima
ci vuole solo del tempo..”
“Ho
paura”
ammise
Nami con una lacrima che le solcava la guancia
“Lo
so, ma tutto andrà bene, te lo prometto”
mormorò
Rufy sorridendole raggiante,
lei
ricambiò arrossendo imbarazzata, nascondendo il viso nel suo
collo
“Grazie
Rufy”
fu dopo
aver udito quel grazie che Rufy l'abbracciò ancora ,
cercando di non
farle male, dondolando sul posto prima di prenderla in braccio
sollevandola dalle cosce, Nami lo baciò con
desiderio...
sembrava
essersi creato un momento d'intesa perfetta tra di loro.
Eppure
qualcosa non sembrava andare come la ragazza sperava.
Continua...
|
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Capitolo 53 *** Il rispetto dell'amore ***
Il
rispetto dell'amore
“Nami,
non possiamo”
“Perché?”
chiese
lei con un filo di voce, non aveva ancora compreso quel improvviso
cambio d'umore, un attimo prima Rufy aveva risposto al suo bacio, e
non sembrava per niente disinteressato all'idea
o se
l'era immaginato?
“Rufy?”
Lo
chiamò cercando il suo sguardo, il capitano le
toccò piano il
braccio ferito prima di scendere lento sulla schiena dove erano
presenti diversi lividi violacei dovuti dall'essere stata spinta con
forza a terra contro le assi di legno del ponte,
poi
risalì sul viso della ragazza sul labbro segnato dal pugno
di quel
bastardo
quella ferita era insopportabile, esattamente come
le altre,
le
sfiorò ancora le labbra con le dita, quelle labbra
meravigliose che
aveva voglia di baciare continuamente senza aver bisogno di prendere
fiato,
anche
in quel momento il ragazzo le desiderava ma aveva spinto se stesso a
frenarsi, non poteva.
I suoi
occhi incontrarono quelli ansiosi di lei, un sguardo e Nami
sussultò
comprendendo in quei gesti il motivo di tutto, il motivo per cui si
erano fermati
“Rufy,
io ..”
si
bloccò indecisa togliendosi il cappello passandosi una mano
tra i
lunghi capelli rossi,
lei lo
voleva e di questo era sicura, aveva bisogno di sentirlo in quel
momento non era mai capitato prima che l'allontanasse, l'aveva
completamente spiazzata e delusa
“Nami,
io non...” anche Rufy non riuscì a proseguire
zittendosi.
Il
silenzio cadde tra loro, insopportabile.
Il
ragazzo indietreggiò, respirando piano quando Nami gli
toccò una
guancia avvicinando il viso al suo per baciarlo con forza
“N-Nami”
disse
piano Rufy staccandosi da quel dolce contatto
“Rufy,
non respingermi ti prego”
sussurrò
lei contro le sue labbra, una richiesta la sua dettata dal cuore, il
ragazzo sospirò
“Nami
ascoltami non ti sto allontanando perché non ti desidero, ma
perché
non voglio rischiare di farti male, questo lo capisci? Sei..”
lei
affondò gli occhi nei suoi seria e decisa, avvicinandosi
ancora
“Io
mi fido di te, ricordi?”
“ È
diverso adesso”
“Cosa
c'è di diverso !? È perché sono ferita
? Davvero?! Lo sei anche tu
mi sembra!”
disse
accarezzandogli il petto ricoperto di bende, lui le afferrò
la mano
stringendola e scostandola piano da lui
“Nami,
non fare così” mormorò
Lei
abbassò lo sguardo, il gesto fu veloce ma Rufy
riuscì ad
intravedere la delusione mista a profonda tristezza che luccicava nei
suoi occhi nocciola
“Nami?”
“Va
bene, hai ragione tu Capitano”
a
quelle parole le si avvicinò alzandole il viso, quello che
vide lo
irrigidì, la ragazza stava piangendo piccole lacrime le
solcavano le
guance le labbra tremavano debolmente, gli occhi erano socchiusi
Rufy
sussultò quanto il ricordo esplose nella sua mente
“Ragazzino
ricordati la promessa!”
“Non
la dimenticherò!”
No,
Nami non doveva piangere! non avrebbe infranto un'altra volta quella
promessa,
le
asciugò le lacrime prima di guardarla negli occhi, era
bellissima.
Non poteva farle questo.
“Nami
perdonami”
sussurrò
poco prima di baciarla da prima lentamente poi con desiderio,
sdraiandola sotto di sé con estrema delicatezza.
Continua...
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Capitolo 54 *** Zoro e Sanji ***
Zoro
e Sanji
-Qualche
giorno dopo gli scontri con la ciurma crew of the strong-
Zoro
entrò a passo lento nell'infermeria della Sunny, lo sguardo
basso e
le labbra ricurve, sentiva ancora i muscoli doloranti a causa del
combattimento tenuto pochi giorni prima, ma non era la sua salute a
preoccuparlo bensì quella del suo compagno, di
quell'impiastro,
dell'amico divenuto fidanzato
semplicemente
di..Sanji
avanzò
verso il letto fino a trovarsi difronte ad esso, sospirò
piano
passandosi una mano tra i ciuffi verdi, scuotendo leggermente il capo
prese una sedia spostandosela a fianco e dopo un altro sospiro si
sedette a capo nuovamente chino.
Sanji
respirava debolmente facendo brevi smorfie di frustazione nel
sonno...
“Z-Zoro”
sussurrò un tratto
lo
spadaccino sentendosi chiamare alzò il volto di scatto
“Sanji?”
chiamò
anche lui
“Mi
senti? Sono io!”
provò
ancora, ma il biondo sembrò non sentirlo, non accennando
neppure ad
aprire gli occhi
“Sanji”
ripeté il suo nome, mostrandogli il volto stanco e con le
lacrime
agli angoli degli occhi trattenute solo dal suo stupido orgoglio.
Zoro
si ritrovò in preda a brevi sussulti di preoccupazione,
stese una
mano per accarezzare i capelli biondi del cuoco
“Vedrai
che passerà tutto”
mormorò..
^^^^^^
“Marimo?!
Ehi ! Svegliati! che cos 'è successo?! Dove mi
trovo?!”
chiese
Sanji sedendosi sul lettino dell'infermeria
“Smettila
di urlare deficiente d'un cuoco! Sei sulla Sunny nello studio di
Chopper”
lo
calmò subito lo spadaccino
“Stavi
dormendo?!”
articolò
incredulo osservandolo,
Zoro
era seduto affianco a lui, su di una sedia con la testa appoggiata su
un braccio, il viso di uno che si era appena svegliato da un ora di
sonno profondo
“Non
ricordo, ok a dire il vero controllavo se cominciavi a riprenderti, e
sì.. mi sono addormentato”
“Cosa?!
Io sto male e tu stai lì a dormire!”
Gridò
questa volta il ragazzo
“Ho
continuato a starti vicino fino a quando non ho ceduto”
“E
giustifichi in questo modo il tuo comportamento
imperdonabile?!”
il
verde sbadigliò
“Scusa”,
così va meglio?”
“No,
per niente”
Disse
Sanji ancora alterato, prima di avvertire un breve dolore all'altezza
del petto a cui seguì quasi subito un giramento di testa il
quale
gli fece chiudere per un attimo gli occhi
“Tutto
ok?”
Chiese
Zoro guardandolo
“Sì,
tutto apposto”
“Meglio
così, devi dirmelo se ti senti male, hai capito?”
“Mi
sembri preoccupato per me o mi sbaglio..?”
disse
Sanji accennando un sorriso indagatore
“Non
ero preoccupato”
“Sembrava
di sì”
“Invece
no!”
“Sì!!”
“No!”
incrociò
le braccia al petto
“Sì”
“No!”
“E
invece sì!”
“Mi
sembra che tu stia meglio, vado a chiamare Chopper”
Disse
alzandosi con un mezzo sbuffo, prima di sentirsi afferrare per un
braccio, voltandosi
“Grazie
so che eri qui, tutto il tempo”
“Ci
sarò sempre se avrai bisogno di me”
si
sorrisero e si diedero un veloce bacio sulle labbra..
Per
poi iniziare insieme un nuovo giorno.
Continua...
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Capitolo 55 *** Franky e Robin ***
Franky
e Robin
Sorrise
inconsciamente la bella archeologa, stringendo al petto le lenzuola
sfatte del letto nella mente solo il ricordo nitido della sera
precedente…..
“Robin”
“…”
“Robin
amore” la donna aprì lentamente gli occhi
incrociando e
rispecchiandosi dolcemente in quelli del suo uomo
Franky
l’aveva svegliata con un breve bacio a fior di labbra
“Vieni con
me” le disse
“Ho una
sorpresa speciale”
Continuò
porgendole la mano, lei? sorrise semplicemente a quelle parole
seguendolo fuori dalla loro cabina, il carpentiere le teneva ancora
la mano quando arrivarono sul ponte l’avvicinò a
se abbracciandola
per la vita sottile, si guardarono negli occhi con intensità
il
tempo sembrò fermarsi in quel momento, riprese la sua corsa
solo
quando la distanza venne colmata da un dolce, passionale e
meraviglioso bacio,
i due
rimasero uniti ancora per un attimo fino a quando
“Tieni gli
occhi chiusi Robin”
La voce
improvvisamente sensuale del cyborg
risuonò nell’aria Robin
percorsa da brividi lungo la schiena chiuse gli occhi udendo prima i
passi di Franky allontanarsi da lei poco dopo essere sostituiti da un
breve ma intenso e forte rumore, come un colpo di pistola, seguito da
un suono acuto ed da un altro rumore simile al primo ma del tutto
inaspettato che porto con se una luce
Riaprì gli
occhi stupita, una luce azzurra e bianca brillò in essi ed
illuminò
il cielo sopra di loro
“Franky”
sussurrò, la voce che tremava leggermente per
l’emozione
Lui le prese
la mano
“Ricordi
quando tempo fa stavo lavorando a quella nuova invenzione? Quando tu
sei arrivata davvero vicina a scoprire la mia lettera”
Lei annuì
mentre lui stringendola a se disse “Era questa, ti
piacciono?”
“moltissimo”
rispose
Franky si
avvicinò maggiormente la baciò con dolcezza mista
a passione, si
strinsero approfondendo il contatto.
^^^^^^
Ogni
istante accanto a te
una
vita accanto a te
E
saremo quel che tutti sognano
quell'amore
tanto
forte, potente e immenso che
sembra
esagerato ed impossibile
con
il petto che sembra esplodere
che
non serve altro in più per vivere
che
non c'è parola per descrivere
che
ti sceglie e che non si fa scegliere
senza
il quale non si può più vivere
I fuochi
terminarono e il cielo notturno ritornò illuminato solo
dalle sue
migliaia di stelle , le uniche spettatrici di quel meraviglioso
bacio. Quando anch’esso terminò Franky
sussurrò
“E se ci
sposassimo Robin?”
Lei gli
accarezzò il viso “Sì, non
c'è nient'altro che desidero”
Continua...
Song:
L'universo tranne noi
(Max
Pezzali)
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Capitolo 56 *** Rufy e Nami ***
Rufy
e Nami
Nami
si alzò, il lenzuolo bianco le scivolò di dosso
lasciando scoperto
il suo corpo, un leggero brivido l’attraversò e la
ragazza si
strinse nelle
spalle
rilasciando un sospiro nel silenzio della
stanza. Cercò con lo sguardo la camicia rossa di Rufy
individuandola
in fondo al letto dimenticata,
sorrise
afferrandola
La
stoffa ruvida ma al tempo stesso leggera e calda. Che sapeva di LUI,
di Rufy, di semplicità e di tutto quello che più
amava al mondo.
Nuovamente
sorrise indossandola con disinvoltura, ovviamente le stava
un po’ grande ma la cosa non la turbava, anzi, la rassicurava
poiché essa
copriva
interamente ogni sua forma. La rendeva
immensamente bella e sensuale e lo poté affermare di prima
persona
ora che si era fermata ad
osservarsi
dinanzi lo specchio
dell’armadio. Sospirò rilassata mentre camminava
verso il bagno,
felice perché sapeva di essere desiderata e di
essere
amata da un
ragazzo che lei stessa amava con tutta l'anima da moltissimo tempo,
ed avrebbe amato per il resto della vita.
Si
riavvicinò silenziosa a Rufy, posandogli un bacio sulle
labbra,
quando fece per staccarsi però si sentì afferrare
per il polso e
venire
trascinata
verso il basso, dove finì tra le braccia del
ragazzo contro il suo petto dove i loro battiti diventavano un
tutt’uno. La ragazza alzò il
capo
guardandolo circospetta, Rufy
aveva gli occhi chiusi e respirava debolmente…stava ancora
dormendo? Quella domanda silenziosa trovò
presto
risposta non appena
la navigatrice si sentì stringere ancora più
contro di lui,
avvicinandoli ancora di più se possibile
“Rufy”
Sussurrò
il suo nome con tenerezza regalandogli un nuovo bacio, che il
capitano ricambiò da prima debolmente poi in maniera
più impetuosa
facendosi
spazio nella sua bocca ed assaporando il gusto dolce delle
labbra di Nami. Le loro labbra si muovevano con urgenza e desiderio,
nonostante
l’aria cominciasse a venir meno non fu motivo di
separazione, anzi, si stinsero più forte l’una
all’altro.
Rufy
aprì gli occhi fissando intensamente la ragazza stesa
completamente
su di lui
“Resta”
esordì
il ragazzo
Nami
lo guardò interrogativa
“Che
intendi dire? Io non vado da nessuna parte Rufy” il moro
sorrise
contento
“Meglio
così” disse
“come?”
“Vorrà
dire che resterai ancora un po’ con me, a farmi compagnia
no?”
“Ah,
io ci rinuncio a capirti”
esclamò
la navigatrice scuotendo il capo, ed accennò ad alzarsi ma
venne
prontamente trattenuta dal suo ragazzo, Rufy le accarezzò il
viso
prima di
scendere con lo sguardo sul corpo di lei
“È
mia la
camicia che indossi..”
Disse
indicandola, sempre con il sorriso sulle labbra
“Sì,
spero non ti dispiaccia”
disse
Nami dandogli un buffetto
“Non
mi dispiace infatti, stai benissimo”
si
complimentò il ragazzo avvicinandosi piano col capo fino a
far
sfiorare le loro labbra
“Grazie”
sussurrò
Nami e con un gesto veloce lo baciò, Rufy
ricambiò all'istante
Senz'
ascoltare altro
nient'altro
che
il
tuo respiro crescere
senza
sentire altro che noi
nient'altro
che noi
Gli
sguardi dolci che si scambiarono entrambi sembravano voler esprimere
ciò che il cuore segretamente custodiva con gelosia,
Si
volevano nuovamente.
L’imbarazzo
che aveva padroneggiato la loro prima notte, era solo un ricordo
indelebile, ma come ciò resta tale un ricordo.
Ora
i loro animi sapevano esattamente cosa chiedere all’altro
lasciandosi andare ancora una volta alle emozioni.
Si
baciarono appassionatamente, sentendo i loro cuori battere
all’unisono e ben presto la camicia rossa che Nami indossava
scivolò lungo il
pavimento
lasciando la ragazza in reggiseno, Rufy
le circondò il corpo con le braccia spostandola sotto di lui
riprendendo a baciarla,
perdendosi
in un turbinio di emozioni e
sensazioni.
potrei
stare fermo immobile
solo
con te addosso
a
guardare le tue palpebre...
chiudersi
ad ogni passo
della
mia mano lenta che scivola
sulla
tua pelle umida..
La
guardò in viso scostandole la frangetta, Nami sorrise
accarezzandogli i capelli neri, durò un attimo quello
scambio di
sguardi carichi di
passione e
dolci carezze, si avvicinarono ancora
baciandosi intensamente
La
ragazza gli accarezzò il petto sull'enorme cicatrice, lo
sentì
gemere e gli baciò il collo lasciando piccoli teneri morsi
fino
quando non fu lui a
sorprenderla,
La
guardò intensamente prima di chinarsi su di lei per baciarla
e
sollevandola per il bacino entrò in lei con decisione e
forza, e
Nami gridò di
piacere
quando spinse più a fondo premendosi ancora
di più contro di lui,
Cominciarono
a muoversi con un ritmo veloce, gemiti di piacere impregnarono la
stanza,
Nami
si morse un labbro stringendo le gambe intorno al bacino del
compagno, Rufy scese verso di lei baciandola con desiderio
“Sai
di buono”
le
disse regalandole un sorriso
“Non
fermarti” fu la risposta ansimante di Nami, Rufy sorrise
contro le
sue labbra , prima di ubbidire muovendosi con più
intensità
stringendola
tra le braccia, facendo combaciare ogni centimetro della
loro pelle.
Non
c'è niente al mondo
che
valga un secondo
vissuto
accanto a te, che valga un gesto tuo
o
un tuo movimento
perché
niente al mondo
mi
ha mai dato tanto
da
emozionarmi come quando siamo noi
nient'altro
che noi
Ogni
spinta si faceva più incontrollata, i gemiti divennero dolci
parole,
si guardarono negli occhi in quegli ultimi attimi, la sensazione non
poteva
essere
descritta.
Nami
gridò al culmine , abbandonando all'indietro la testa e
chiudendo
gli occhi, Rufy la guardò stringendola contro di lui
lasciandosi
sfuggire
anch'esso
un lungo gemito di piacere.
perché
niente al mondo
mi
ha mai dato tanto
da
emozionarmi come quando siamo noi
nient'altro
che noi
Si
strinsero ancora l'uno all'altra, mentre i respiri si regolarizzavo
Nami
gli accarezzò il petto sollevando gli occhi guardandolo,
Rufy
le baciò la fronte accarezzandole i capelli rossi, lei
sospirò a
quel gesto così dolce e spontaneo
“Ti
amo”
A
quelle parole Rufy si mosse per incontrare gli occhi della sua
navigatrice,
“Ti
amo anch'io”
Le
disse con la voce che tremava d'emozione,
stringendola
in un caldo abbraccio baciandole dolcemente le labbra.
Continua...
Song:
Nient'altro che noi
(Max
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Capitolo 57 *** Cambiamenti ***
Cambiamenti
Passò
molto tempo, dopo l'incontro con la ciurma di David
Shepherd.
Durante
il quale i mugiwara trascorsero dei momenti bellissimi ed altri un
po’ meno.
Furono
coinvolti in diversi scontri, la causa principale era che come Rufy
era diventato il nuovo Re dei pirati, molti altri pirati lo sfidavano
cercando di rubargli il titolo.
Attraverso
il Nuovo Mondo, superarono mille avversità , realizzarono
diversi
sogni, il loro legame si rafforzò ulteriormente. E nuovi ed
inaspettati cambiamenti avvennero.
Il
matrimonio tra il carpentiere e l'archeologa fu il primo.
Quel
giorno era stato in una parola meraviglioso,
la Sunny per quell’occasione così speciale era
stata rivestita da
mille nastri di seta bianchi, azzurri e celesti ed da altrettanti
fiori la maggior parte sul tono lilla, gli abiti non erano da meno
Franky non sarebbe stato lui se non avesse indossato uno smoking
diverso da quello tradizionale, la camicia blu a collo alto estiva
sotto la giacca mentre ai piedi quasi rigorosamente scalzi portava
delle scarpe nere lucide.
Sospirava
agitato mentre si aggiustava il ciuffo ribelle con agitazione.
“Tutto
ok Franky?”
l'uomo
si voltò vedendosi venire incontro Zoro, lo spadaccino
indossava un
semplice smoking nero le sue tre spade erano ben salde al suo fianco.
Gli
sorrise annuendo “Non sono mai stato meglio”
Zoro
gli diede una pacca sulle spalle ed uscì, lasciandolo solo.
Franky
finì ben presto di prepararsi, mentre usciva sul ponte la
sua mente
fu invasa di ricordi, il primo bacio con Robin, la prima volta che
aveva fatto l'amore, ora tutto si riversava in lui con prepotenza ma
aveva un qualcosa di dolce, qualcosa che profumava di
complicità.
Amava la bella archeologa e presto sarebbero diventati una vera
famiglia, non avevano detto ancora nulla agli altri, aspettando il
momento giusto. quel nuovo arrivo avrebbe solo rafforzato il loro
legame. Ed con quel dolce pensiero si era avvicinato al suo posto.
Robin
era bellissima, il vestito bianco ricamato con diverse rose le stava
d'incanto, i capelli lunghi corvini erano raccolti in una elaborata
acconciatura con al suo centro piccole rose bianche.
“Sei
agitata?”
Le
chiese Nami mentre le aggiustava l'orlo del vestito, Robin sorrise
dolce scuotendo il capo
“Sto
bene, anzi non mi sono mai sentita meglio”
rispose
guardandola con gli occhi lucidi, era felice ma inevitabilmente si
era ritrovata a pensare a sua madre, Olivia, lei non l'avrebbe mai
vista in un giorno tanto speciale, e questa sensazione aveva preso
per un attimo il sopravvento sull'animo dell'archeologa.
Nami
si alzò di scatto andandole incontro
“Ehi
Robin! non piangere altrimenti si rovina il trucco”
disse
prendendo veloce un fazzolettino di seta, le asciugò gli
occhi
azzurri e la strinse a sé con delicatezza
“Sono
felice per te sorellona!”
La
donna ricambiò l'abbraccio
“Grazie
per essere qui, Nami”
“Scherzi?!
Non vorrei essere da nessun'altra parte del mondo, e poi..mi aspetto
che in futuro anche tu mi sostenga il giorno del mio
matrimonio”
Disse
determinata sorridendole, Robin annuì ricambiando il sorriso.
“Sei
pronta?”
chiese
quindi la navigatrice
“Sì”
^^^^^^
Ma
io sto bene
perché
ho te qui con me
e
insieme riusciamo a vedere
che
attraverso il buio c'è la luce
Se
tu hai saputo
quanto
questo momento significa per me
e
quanto a lungo ho aspettato
per
una tua carezza
e
se tu hai saputo
quanto
mi stai rendendo felice
non
avrei mai pensato
di
amare qualcuno così tanto
è
come essere a casa per me
Il
momento più emozionante dopo lo scambio degli anelli, fu il
ballo
degli sposi. Franky e Robin si muovevano come una persona sola,
tremendamente emozionati e con gli sguardi incatenati l'uno
all'altra.
^^^^^^
Tra
Sanji e Zoro la
situazione non era poi cambiata di molto, litigavano ancora in
continuazione ma tutti sapevano che era il loro modo di dimostrarsi
affetto.
ora
che avevano entrambi
quasi raggiunto il loro obbiettivo stavano pianificando una nuova
vita, un nuovo sogno. Credevano ognuno nelle potenzialità
dell'altro
ed insieme avrebbero affrontato qualsiasi cosa.
Il
sogno in questione era
l'apertura di un ristorante galleggiante, e di una scuola di scherma
poco distante da esso.
“Stupido
marimo! Ti avevo
chiesto di stare più attento, guarda che casino!”
“Come
mi hai chiamato?!”
“Lo
sai bene, perché sei
stato tu a fare questo macello, con i tuoi stupidi
allenamenti!”
“Tu!
Insopportabile
damerino!”
E
così via..
^^^^^^
Tra
Rufy e Nami le cose
proseguivano a gonfie vele. Nonostante si trovassero quasi sempre nei
guai grazie al capitano.
Rufy
era il nuovo Re dei
pirati ma non era cambiato di una virgola sempre il solito
sconsiderato, nel giro di un paio d'anni era riuscito a cacciare la
sua regina e l'intera ciurma in avventure più grandi di
loro, contro
nemici sempre più forti.
“Ahi
Nami , mi fai male!”
Si
lamentava a gran voce il
ragazzo di gomma.
Quel
giorno era stato davvero
duro, contro la ciurma di Teach “Barbanera”.
Che non sarebbe stato
facile era un dato di fatto, Rufy si era battuto con la sua solita
determinazione aveva messo da parte il rancore nei confronti del suo
avversario, concentrandosi solo e unicamente sul loro scontro sulla
loro forza fisica ed alla fine i due erano quasi alla pari, l'unica
differenza che ha determinato la vittoria per il capitano dei
mugiwara era nella volontà, Rufy era
spinto al raggiungimento
del proprio sogno, non aveva paura di provare i suoi limiti, non
aveva paura di morire pur di difendere tutto ciò in cui
credeva
fermamente, ne sarebbe valsa la pena rischiare tutto con il sorriso
sulle labbra.
La
sua fidanzata e
navigatrice però non era di certo dello stesso parere,
vedere il
proprio amato coinvolto in un così brutale scontro, sentire
ogni
ferita come sua, cercare di frenare le proprie lacrime e anche il
proprio istinto a corre da lui.
Lei
lo amava ma delle volte
lui la faceva preoccupare così tanto da portarla ad odiarlo.
Alla
fine..
Aveva
vinto, Rufy aveva
superato anche questa. Sorrideva steso sul quel lettino
nell'infermeria della Sunny,
“Stai
fermo capitano”
ribadì
la ragazza mentre si
apprestava a disinfettare una profonda lacerazione sulla spalla del
ragazzo
“Agli
ordini navigatrice!”
Le
rispose Rufy raggiante,
incurvando subito dopo le labbra in una smorfia di dolore
“Ahi
mi fa male Nami!”
gridò
contorcendosi
“Non
fare il bambino!”
“Ma
brucia!”
“Se
la smettessi di
agitarti in questo modo non brucerebbe tanto, e staresti meglio
bakà!”
disse
Nami cercando di
calmarlo, una volta sistemata a dovere ogni benda sul corpo del moro,
rimise accuratamente al proprio posto gli strumenti di Chopper
non
potendo evitare di
sospirare piano ad ogni movimento, Rufy era sempre il solito e
sembrava non rendersi conto di quanto il suo fisico risentisse di
ogni combattimento
“Sei
triste?”
Sentì
domandarle da Rufy, aveva intuito come sempre il suo stato d'animo, la
preoccupazione
nei suoi occhi
“stavo
solo pensando..”
disse
in un soffio portandosi
una ciocca di capelli ribelle dietro l'orecchio
“A
cosa?”
Le
chiese semplicemente il
ragazzo sollevandosi piano, Nami lo guardò seguendo ogni su
movimento prima di accarezzargli una guancia teneramente
“Pensavo,
ti rendi conto
quanti nemici hanno cercato di dividerci da quando stiamo insieme?
Quanti hanno tentato di ucciderci, insomma sembra che i problemi che
avevamo un tempo solo perché siamo pirati si siano
moltiplicati da
un paio d'anni a questa parte, e tu! Non capisci come mi sento? Tutto
è cambiato ormai!!”
Buttò
fuori le ultime parole
con rabbia mista a stanchezza, Rufy le prese le mani nelle sue
stringendole
“Hai
ragione! Ma se hai
timore per i nostri nemici, è immotivato! Io ci
sarò sempre a
proteggerti Nami, resteremo insieme”
disse
il capitano con quel
tono sincero e disarmante, Nami tremò impercettibilmente
sospirando
piano, si fece coraggio e proseguì
“E
se un giorno farai un
passo falso che ti porterà ad allontanarti da noi...Da
me?”
“Questo
non accadrà”
“Lo
prometti capitano?”
“Certo
che te lo prometto!”
le
tue braccia sono il mio castello
il
tuo cuore è il mio cielo
i
bei tempi e quelli brutti,
li
abbiamo attraversati tutti
“Sei
il solito,
vedi sempre il lato positivo in tutto quello che ci succede”
“Sì,
ed è perché così la vita è
più bella ed emozionante, amore”
Le
rispose Rufy con tono divertito, Nami arrossendo gli diede un leggero
scappellotto prima di circondargli il collo con le braccia per
stringerlo a sé
perché
ogni volta che ci tocchiamo,
ho
questa sensazione
“Credo
che dovrò ascoltarti, dopotutto hai sempre mantenuto le tue
promesse”
Il
capitano sorrise, la strinse un po' più forte
“Stai tranquilla
piccola ladra, starò attento, non ti
abbandonerò”
Nami
si staccò piano guardandolo “Perché
credi che io te lo permetta
solo perché sei diventato il Re dei pirati?!”
entrambi
risero a quelle parole abbracciati si diedero un bacio veloce, prima
che la navigatrice si sollevasse “Devi riposare
adesso” intimò
al ragazzo accarezzandogli i capelli neri come la notte, adorava
poterlo fare
“Ti
porterò qualcosa da mangiare”
“Grazie”
disse Rufy sorridendole “Ci vediamo dopo vero?”
“Ma
certo”
Rispose
Nami chinandosi per baciarlo dolcemente
e
ogni volta che ci baciamo
giuro
di riuscire a volare
non
riesci a sentire il mio cuore che batte così velocemente?
Voglio
che questo duri
ho
bisogno che tu sia accanto a me
Rufy
ricambiò velocemente intensificando il contatto, quanto
amava
baciare la sua navigatrice, Nami aveva un sapore dolce e frizzante al
tempo stesso e ogni volta che lo assaggiava il capitano desiderava solo
poter fermare il tempo per gustare appieno quel dolce contatto
che lo faceva vibrare d'emozione, passione e desiderio; tutto di lei
lo attraeva. Per Nami invece baciare Rufy era un qualcosa che non
sapeva spiegarsi, le labbra del suo ragazzo quando si muovevano
riuscivano a trasmetterle delle sensazioni bellissime, che delle
volte la lasciavano soprafatta tanto erano forti e intense. Un misto
di passione, amore e fiducia. Un qualcosa di caldo e famigliare, un
qualcosa che sapeva di ingenuità e maturazione al tempo
stesso, un
qualcosa che sapeva semplicemente di Rufy, di libertà.
Continua...
Song:
feels like home (tradotta)
(Chantal
Kreviazuk )
Song:
Everytime we touch (tradotta)
(Cascada)
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Capitolo 58 *** Felicità?! ***
Felicità?!
“Buon
giorno”
sussurrò
Nami accarezzando il viso del ragazzo steso affianco a lei, il
braccio di lui le cingeva la vita e l'attirava a sé con
delicatezza
“Buon
giorno a te”
ridacchiò
Rufy appoggiando la propria fronte contro quella di lei e sfiorando
il naso col suo. Il ragazzo annullò la breve distanza che li
divideva, baciandola appassionatamente lasciando che le morbide mani
della ragazza giocassero dispettose con i suoi capelli prima di
scendere sensuali sulle spalle, quelle carezze così
ipnotiche lo
disarmavano, era strano, piacevole da non poterne più fare a
meno.
“Non
riesco a fermarmi”
il
breve sussurro della ragazza spezzò il silenzio che si era
venuto a
creare dopo quel bacio, un silenzio colmo di sguardi e sviluppi
“Non
farlo, mi piace” esordì Rufy riportando le mani di
lei intorno al
suo collo, Nami arrossì lievemente abbracciandolo stretto,
venendo
ricambiata immediatamente
L'accarezzò
scendendo con piccoli baci lungo il petto e sfiorando la sua
cicatrice, il ragazzo sussultò sospirando,
accarezzò desideroso la
schiena della rossa percorrendo con le dita la spina dorsale,
afferrandole i capelli per spostarglieli di lato prima di chinarsi
per baciarle il collo e Nami gemette.
Rufy
chiuse gli occhi beandosi del calore delle mani della sua
navigatrice, che gli percorrevano il petto...
^^^^^^
Nami si
rigirava nel letto non riusciva a prendere sonno si sentiva soffocare
e brividi leggeri le scuotevano il corpo, non capiva cosa le stesse
accadendo ed ora avvertiva distintamente un senso opprimente di
nausea che a quel punto la costrinse ad alzarsi da quel letto
così
comodo ma per nulla accogliente per il suo stato d’animo di
quella
notte. Camminando a passo lento raggiunse il bagno, aprì la
porta e
passò il palmo della mano sul muro nel punto in cui sapeva
situato
l’interruttore, accese la luce quindi avanzò
all’interno del
bagno chiudendosi la porta alle spalle voltò il viso verso
lo
specchio e la prima cosa che fece fu legarsi i lunghi capelli
così
fastidiosi in quel frangente, aprì il rubinetto bagnandosi i
polsi
con l’acqua fresca proprio come faceva da bambina quando si
sentiva
poco bene, constatò però con amarezza di non
riuscire a placare
quella nausea. Ripensò seguendo la propria logica a quello
che aveva
mangiato poche ore prima, la cena che Sanji aveva preparato era stata
come sempre deliziosa, saporita e soprattutto ben equilibrata quindi
non poteva di certo essere un indigestione, la seconda ipotesi fu
quindi l’essersi beccata la normale influenza che si sa
colpisce le
persone più deboli nel cambio di stagione, senza rendersene
conto
quel nuovo pensiero le mutò il viso in una smorfia, mentre
la nausea
aumentava, respirò grandi boccate d’aria e questa
volta mettendo
le mani a coppa si bagnò prima la fronte poi tutto il viso,
niente
non passava. Quindi la poveretta inevitabilmente si trova a rimettere
tenendosi forte lo stomaco e piegandosi, nonostante sapesse che in
quei casi bisogna rimanere sollevati il più possibile.
Quella
notte Nami dormì pochissimo. La mattina seguente non perse
tempo, corse da Chopper, tremendamente preoccupata per la sua salute.
-Nell'infermeria
della Sunny...
“Chopper!”
“
Nami?!
Perché gridi cos..”
“Ho
bisogno di te!”
“Cosa
ti succede? Entra!”
La
conversazione era stata una botta e risposta dall’istante in
cui la
ragazza si era “fiondata” in infermeria, Chopper
nonostante la
più che ovvia sorpresa per prima cosa le chiese di sedersi
cercando
di calmarla, prima di rivolgerle con tono preoccupato la palese
domanda
“
Cosa
ti senti Nami? …Prova a spiegarmelo”
La
piccola renna aveva capito che qualcosa non andava nella sua nakama,
non l'aveva mai vista in quello stato, la conosceva da moltissimo
tempo e come il resto della ciurma sapeva che la ragazza nonostante
visibilmente ammalata, non c'era il modo di farla stare a letto per
tutto il periodo che la malattia prevedeva, testarda e fedele ai suoi
doveri di navigatrice. Si calmava e riposava un po' solo quando Rufy
le stava accanto impedendole di fare qualsiasi altra cosa. E questo
pensò Chopper sorridendo lievemente accadeva ancor prima che
tra i
due sbocciasse l'amore.
“Nami
stenditi sul lettino per favore”
Disse
premuroso dopo aver ascoltato la spiegazione di quanto successo la
sera precedente
Una volta
terminata la visita...
“Chopper
allora?! Dimmi che mi succede?!”
Chiese
agitata Nami alzandosi dal lettino
“Calmati
Nami, non
serve che ti agiti in questo modo”
la fece zittire Chopper con un tono sommesso prendendo una sedia e
posizionandola in modo che si trovassero una di fronte all'altro, la
guardò serio e preoccupato, Nami tremava come una foglia le
mani
esili abbandonate in grembo erano sudate, i capelli scompigliati e
la bocca rilasciava sospiri irregolari
“C-Chopper
ho qualcosa di brutto ?”
Chiese
d'un tratto la ragazza, alcune lacrime agli angoli dei grandi occhi
nocciola
“Nami
non piangere, scusami, è che non so come dirtelo, Nami
calmati
non...”
“Calmarmi?!
Come faccio a calmarmi Chopper? Io..”
Vedendo
lo stato in cui si trovava la ragazza, Chopper prese coraggio e disse
deciso
“Tu
devi calmarti, NON E’ una malattia! Si tratta di ben
altro!”
A
quelle parole la navigatrice alzò il volto incredula
“C-Cosa?
Cosa vuoi dire?”
“Guarda
tu stessa”
Disse
allora Chopper porgendole un foglio con su scritti i risultati della
visita
Nami
lesse velocemente, perse un battito e spostò lo sguardo
incredulo
sul suo compagno
“A-Aspetto
un bambino”
Chopper
annuì piano senza dire nulla , mentre alcune lacrime gli
rigavano la
guance per l’emozione.
^^^^^^
Seduta
sul letto a gambe incrociate, lo sguardo fisso sul foglio datole da
Chopper tenuto con mani tremanti abbandonate in grembo. La ragazza
legge e rilegge le stesse righe.
Non
è paura, quella che sente insidiarsi dentro di sé
è un emozione
completamente diversa, mai provata. È sconvolgente?!
È meravigliosa! Ma ti spaventa anche al tempo stesso. Un
emozione che
trova difficoltà a spiegare a parole, bisogna provarla per
capire
davvero di cosa si tratta.
Si
alza camminando piano avanti e indietro per la stanza, indossa una
camicetta leggera celeste a mezze maniche, un paio di pantaloncini
corti neri, mentre i capelli rossi erano legati in una coda alta,
alcune ciocche ribelli le incorniciavano il viso.
Si
ferma dando un rapido sguardo alla cabina, si avvicina allo specchio
sempre lenta respirando piano, quasi timorosa, come se stesse
camminando in piena notte e non volesse disturbare. Si guarda
sfiorandosi il ventre ancora piatto.
In
quel momento avverte una fitta alla bocca dello stomaco, corre in
bagno.
^^^^^^
Rufy
bussa alla porta della cabina, svelto entra, si guarda intorno per un
attimo , scalcia le infradito camminando a piedi nudi
“Nami?”
“Ciao
Rufy”
mormora
la ragazza uscendo lenta dal bagno
“Ehi
tutto bene?”
chiede
il ragazzo con il solito sorriso, ma subito si blocca osservando
attentamente il viso della ragazza
“Nami
dimmi subito cosa succede”
le
dice avvicinandosi velocemente, la rossa evita il suo sguardo
indagatore rispondendogli di non preoccuparsi
“va
tutto bene, davvero io sto bene capitano”
“Non
devi mentire Nami, non con me”
gli
dice con il solito tono sincero e disarmante di chi sa leggerti
l'anima
La
navigatrice lo guarda negli occhi mordendosi le labbra, sente di
volerlo rendere partecipe... di tutto, ma al tempo stesso è
preoccupata per il sogno del ragazzo.
Non
vuole assolutamente rinunciare al loro bambino, ma i rischi e i
nemici del Nuovo Mondo non sono da non sottovalutare e un bambino
anzi il figlio del Re dei pirati sarebbe troppo compromesso.
“So
che mi stai nascondendo qualcosa, lo sento”
“Ti
accorgi sempre di tutto”
“Già,
allora mi dici cos'è successo?”
“Rufy
io...”
Si
strinse piano nelle spalle abbassando il capo, i lunghi capelli rossi
le ricaddero in avanti
Rufy
rimase fermo, in attesa
finalmente
Nami alzò il volto per guardarlo, gli occhi nocciola
trattenevano a
stento le lacrime, le labbra erano distese in un sorriso appena
accennato “Nami” la voce del ragazzo la scosse, era
sottile quasi
un dolce sussurro
“Rufy
io, aspetto un bambino”
Per
un attimo intorno a loro il tempo sembrò fermarsi, Rufy
portò una
mano sul capo togliendosi il cappello di paglia lentamente, si
avvicinò ancora fino a trovarsi ad un soffio dalle labbra
della sua
navigatrice, gli diede un casto bacio per poi guardarla negli occhi
un misto di stupore e dolcezza
“Tutto
mi sarei aspettato, ma questa notizia perché non me l'hai
detto
subito Nami?”
“Avevo
paura”
gli
confessò, perché era vero lei la percepiva,
quella parola riusciva
a contenere perfettamente quasi meticolosamente le sue emozioni,
diverse la facevano vibrare e piangere
“Perché
avevi paura?”
Le
chiese Rufy abbracciandola piano per la vita, Nami si strinse a lui
per darsi forza. Insieme erano l'uno la forza dell'altra.
“Siamo
pronti Rufy? Non siamo troppo giovani, con tanti obbiettivi e tanti
sogni per la testa. Lo sai che cambierà tutto”
“Certo
che lo so!”
La
ragazza lo guardò, il capitano ricambiò lo
sguardo serio e
sorridente toccandole piano il ventre.
“Ma come
faremo? Il One Piece? Il tesoro che..”
“Nami”
La afferrò per le spalle, le mise il suo cappello sul capo
“Voi
siete molto più importanti di quel tesoro, e poi
c'è sempre tempo
per scovarlo!”
“Rufy
ma..è la tua più grande avventura?!”
“Ora
siete voi la mia nuova avventura Nami, e non voglio perdermi un solo
istante”
Nami
sorrise a quelle parole, un sorriso dolce e sincero
Rufy
la stupiva sempre, nei modi più semplici, era incredibile.
Sorrise
sistemandosi meglio il cappello del ragazzo sul capo, ma non era
quell'oggetto che aveva riconfermato a Nami la sicurezza e la fiducia
che riponeva nel suo capitano e ragazzo, bensì era la
sicurezza di
una promessa che Rufy aveva strappato dalle sue labbra con un nuovo
bacio. Una volta separati il moro piegò la testa da un lato
ridendo
e contagiando inevitabilmente la ragazza.
Quel
momento fatto di risate e sguardi carichi di sentimento,
segnò il
cambiamento della loro storia d'amore mista ad avventura, la fine che
portava ad un nuovo inizio.
Continua...
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Capitolo 59 *** TUMP ***
TUMP
Primo
giorno d’inverno, faceva freddo, tanto freddo si respirava
aria di
neve, una giovane ragazza dai lunghi e mossi capelli rossi strofinava
le mani intorpidite dal freddo nel tentativo di ritrovare quel calore
che sembrava averla abbandonata, per lasciare il suo corpo percorso
da continui brividi, ispirò per poi rilasciare gradualmente
l’aria
che formò una piccola nube ad un palmo da naso.
“Nami”
Si
sentì chiamare “Vieni dentro, rischi di ammalarti
se resti lì”
“Tra
poco entro”
Rispose
con un sorriso sincero in volto, anche Rufy sorrise avvicinandosi a
lei le cinse la vita con entrambe le braccia spingendo lievemente la
schiena della navigatrice ad incontrare il suo petto poggiò
il mento
sulla spalla di lei mentre le loro mani andavano inevitabilmente ad
intrecciarsi per poi stringersi con dolcezza e incontrarsi sul
pancione ormai evidente della ragazza, Nami si voltò posando
un
lieve bacio sulla guancia del capitano che la guardò
sorridendo,
scese sul viso della rossa e con la mano libera le accarezzò
i
capelli, la baciò assaporando il gusto dolce di mandarino
che le
labbra di Nami riuscivano a trasmettergli.
tump
La
ragazza interruppe bruscamente il bacio portandosi entrambe le mani
all'altezza dello stomaco, Rufy la guardò disorientato e
fece per
chiederle spiegazioni quando si sentì afferrare velocemente
la mano
che venne posata sul pacione della compagna
“Nami
ma cosa..”
“Ascolta”
Rufy
si zittì chiudendo gli occhi, passarono pochi secondi e..
tump
“Ho
sentito Nami! Gli ho sentiti!”
gridò
al culmine della gioia baciandola ancora, era la prima volta che
sentiva i calcetti dei suoi bambini, era un sensazione bellissima
“Scusa
per prima non avevo capito che...”
“Sì
lo so, è meraviglioso vero?”
“Sì”
Si
baciarono ancora ad occhi chiusi, Nami intrecciò le dita nei
i
capelli scuri di Rufy spingendolo verso di sé,
durò per un tempo
indefinito e una volta divisi rimasero in silenzio per un po'
osservando il mare difronte a loro
“C'è
una cosa che voglio fare Nami”
disse
un tratto il ragazzo
“Che
cosa?”
chiese
la navigatrice voltandosi nel suo abbraccio, il tono serio ed agitato
che Rufy aveva usato l'aveva leggermente sorpresa ed aveva capito che
il suo amato stava per dirle una cosa importante
“Voglio
andare dove è sepolto Ace”
Disse
tutto d'un fiato, Nami schiuse le labbra ma non distolse un attimo il
contatto tra i loro occhi e le loro mani attendendo che Rufy
proseguisse
“Sento
che è il momento non voglio lasciarmi tutto il passato alle
spalle e
voglio che lui sappia, voglio presentargli la mia famiglia”
“Rufy”
lo
chiamò Nami accarezzandogli una guancia, era davvero
orgogliosa di
lui e voleva trasmetterglielo, lui si avvicinò
“Ora
mi sento pronto”
disse
baciandole la fronte
“Andiamo”
sussurrò Nami chiudendo gli occhi per godere di quelle dolci
attenzioni, Rufy gli accarezzò i capelli dolcemente e
sorrise.
^^^^^^
Qualche
mese dopo...
Oltre
la Grand Line – Nel Nuovo Mondo
Un
ragazzo con folti capelli neri, una cicatrice sotto l'occhio sinistro
e un sorriso amichevole. Indossa un paio di jeans e una camicia rossa
leggermente aperta, al suo fianco una ragazza dai lineamenti
delicati, capelli di un rosso intenso lunghi fin sotto la vita, occhi
brillanti color nocciola e labbra rosee e sottili. Indossa un abito
azzurro cielo che le ricade morbido sulle forme perfette.
I
due ragazzi si tengono per mano scambiandosi di tanto in tanto
un’occhiata complice avanzando sicuri sul verde prato della
maestosa scogliera.
Tanti,
forse troppi pensieri al momento riempiono la testa del moro, mentre
avanza e sente l'agitazione farsi lentamente strada in lui, Nami al
suo fianco gli stringe più forte la mano cercando di
infondergli
calore e sicurezza.
Sono
oramai al limitarsi del verde, due tombe si mostrano davanti ai loro
occhi, un senso di malinconia è nell'aria. Rufy prende un
respiro
profondo e con serietà mista a dolcezza esclama
“Ciao
fratellone! Sono io, Rufy , ce l'ho fatta sai...sono diventato
più
forte come avevo promesso a te e ai mie compagni. Non mi sono arreso
e sono andato avanti, anche se è stato davvero difficile. E
sono
finalmente diventato il Re dei pirati e ti ho vendicato. Spero tu
possa essere fiero di me. Mi manchi.”
Rufy
abbassa il capo asciugandosi alcune lacrime sfuggite al suo controllo
“S-Sì
mi m-manchi. Tantissimo. Ma sono qui anche per dirti che avevi
ragione!”
Nami
si volta verso di lui sorpresa da quelle parole, Rufy ricambia lo
sguardo proseguendo con un nuovo sorriso “Nami è
la cosa più
bella che mi sia capitata, sono fortunato. Proprio come avevi detto
tu
“Sei
un uomo fortunato fratellino, hai trovato degli amici che ti vogliono
bene e qualcuno che ti ama, un po' ti invidio”
Il
ragazzo sorride sereno accarezzando il viso della sua navigatrice
“Rufy
ma..”
“Sì
lo so, non te l'ho mai detto. All'inizio anch'io non l'avevo capito
ma poi tutto si è fatto più chiaro, non era
semplice amicizia ciò
che mi legava e te, era amore!”
Anche
Nami sorride e ride emozionata coprendosi la bocca con una mano, i
due si guardano intensamente prima di abbracciarsi stretti
“Grazie
per essere qui con me” mormora
Rufy
“Sono
certa che tuo fratello sia fiero di te Rufy, dell'uomo che sei
diventato”
Una
leggera brezza soffiò dalla scogliera, scompigliando i
capelli di
Nami e facendola voltare verso l’oceano con sguardo pieno di
speranza
“Anch'io
lo sono”
Rufy
a quelle parole le sorride dolcemente baciandole la fronte ed
accarezzandole il pancione, prima di voltarsi dando un ultimo sguardo
alla tomba del fratello.
“Grazie
Ace”
Continua...
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Capitolo 60 *** Un nuovo inizio ***
Ed
eccoci qui! L'ultimo capitolo!
Un
nuovo inizio
10 ANNI
DOPO
Su
un isola della Rotta Maggiore.. .
Una
bambina di non più di 8 anni corre velocemente tra i campi
di
mandarini, è allegra e spensierata
“Aspetta!”
“Arrivo
prima io!”
grida
di rimando al fratello che la segue
“Ho
vinto!”
esclama
con un sorriso battendo ancora la manina contro la porta di casa
“Ti
ho lasciata vincere perché sei una femmina!”
le
dice il bambino incrociando le braccia
“Non
è vero ACE!”
ribatte
lei battendo un piede a terra, per tutta risposta il bambino caccia
fuori la lingua
“Smettila
di fare l’antipatico!”
esclama
dunque la piccola gonfiando le guance
“Ehi!
Io non sono antipatico!”
“Sì
invece, quando fai così lo sei!”
“No,
non è vero!”
“Sì,
che è vero!”
Ace
sbuffa infastidito ma non ribatte, conosce troppo bene sua sorella
gemella.
È
una vera testarda che vuole avere sempre ragione, anche nelle
situazioni in cui si nota palesemente che ha torto. Il suo è
un
carattere forte, determinato un carattere che la sua bellezza
delicata non lascia intuire. Il corpicino esile il visino tondo e
dolce, gli occhi scuri come la pece e i capelli corti color tramonto
legati in due codine. Indossa un grazioso vestitino rosso a pua
bianchi. Diversi braccialetti del medesimo colore ornano i suoi
polsi.
“Ora
andiamo!”
Esclama
alla fine Ace aprendo velocemente la porta di casa, togliendosi la
felpa poco prima legata in vita per appenderla nel guardaroba in
modo ordinato. Lui era sempre stato un ragazzino ordinato
diversamente da sua sorella gemella, teneva molto alle proprie cose e
si assicurava che tutto fosse al proprio posto prima di uscire dalla
sua cameretta. Certo anche lui dimostrava un carattere degno del
padre, sempre sorridente e disposto ad aiutare il prossimo.
“Facciamo
merenda BELLE?!”
domanda
con le mani sui fianchi
“Certo
io ho fame!”
risponde
la sorella sbattendo la porta e superandolo per raggiungere la cucina
“Vieni!”
lo chiama mentre è già seduta sullo sgabello,
scostandosi una
ciocca color tramonto dalla guancia con un rapido gesto della mano
“Arrivo!”
“Anch’io
voglio la merenda!”
La
dolce e al tempo stesso squillante vocina appena udita appartiene ad
un altro bimbo, più precisamente al
loro fratellino
minore che super vivace com’è sta già
scendendo di corsa le
scale, arrivato all’ingresso però inciampa
sull’angolo
spiegazzato del tappeto, procurandosi un gibollo sulla testolina
nera.
Suo
fratello è il primo ad accorrere, tirandolo per le braccia
aiutandolo a mettersi eretto
“Non
devi correre così SHANKS!” lo rimprovera
“Ti sei fatto male?”
gli chiede poi addolcendo il tono.
“No!
Tutto bene! Voglio la merenda!” chiede ancora a gran voce
sorridendo a trentadue denti , come se il capitombolo non fosse mai
avvenuto.
Shanks
ha cinque anni e mezzo ed è un piccolo terremoto vivente.
Come
dimostrano le diverse bende e cerotti sul suo corpicino. I jeans
corti sono nuovamente da riparare sulle ginocchia mentre è
in buono
stato- fortunatamente- la t shirt nera.
I
lineamenti delicati e la pelle liscia come porcellana spiccano sotto
i capelli scuri.
“Ace
preparaci qualcosa!”
“Ma
perché tocca sempre a me?!”
-in
cucina-
Ace
prendendo una sedia e salendoci sopra aprì la mensola in
alto della
cucina, spostando alcune scatole di cereali e biscotti alla panna
allungò una manina cercando di afferrare quella con i
biscotti al
cioccolato che sua madre aveva tentato invano di nascondergli.
“Trovati!”
esclama
sorridente ai fratelli mentre scende con un balzo
“La
mamma non lo saprà mai”
mormora
con uno sguardo birichino
^^^^^^
“Io
voglio il succo!”
“E
io voglio ancora toast Ace!”
Si
lamentano a gran voce Belle e Shanks
“Smettetela
tutti e due, io sto facendo del mio meglio”
ribadì
il bambino avvicinandosi al frigo e prendendo con decisione la
caraffa di succo al mandarino
“Attento!”
gridò
Belle portandosi le manine davanti agli occhi
“Io
sono attento, tu stai zitta!”
le
dice piccato Ace camminando lentamente, appoggiando la caraffa sul
tavolo
“Succo!
Succooooo!”
Grida
nuovamente Shanks agitando il bicchierino ormai vuoto, il fratello lo
ferma per il polso senza fargli male “calmati un
po’” disse
prima di versargli il succo.
Shanks
sorrise sereno dondolando sul seggiolone battendo i piedini contro la
gamba del tavolo, e tra una sorsata e l’altra esclama dolce
“Grazie
Ace!”
Belle
sbuffa poggiando la testa sul tavolo
“Per
te la mamma avrà finito di lavorare?”
Ace
si volta verso la sorella
“Non
lo so, ma stai tranquilla! penso che le manchi poco per finire il
lavoro!”
Dice
cercando di tenere alto il morale, il suo sguardo pensieroso
però si
sposta velocemente sulle scale che portano al piano di sopra.
^^^^^^
Nami
si trova nel suo studio intenta a riordinare le sue carte, sospira
alzandosi andando ad aprire leggermente la finestra per respirare un
po’ d’aria fresca, sorride ravviandosi i capelli
rossi.
Porta
una camicia bianca leggera e jeans scuri aderenti a pinocchietto,
nonostante due gravidanze è sempre in forma e bella.
Ritorna
verso la scrivania poggiando pennino e calamaio al proprio posto.
“Per
oggi basta così” pensa mentre ripone gli ultimi
libri sullo
scaffale , prima di chiudersi la porta alle spalle.
Si
guarda intorno mormorando
“Qui
c’è troppo silenzio, e non è normale
per una madre che ha tre
figli”
Lievemente
preoccupata scende le scale chiamando
“Ace,
Belle! Shanks!”
“Mamma!”
I
tre bambini arrivano di corsa dinanzi alla donna tutti e tre
sorridenti,
al
cuore di Nami mancò un battito, quel sorriso
l’avevano preso da
Rufy.
“Eccovi
qui, allora siete stati bravi?”
domanda
Shanks
sorride furbetto saltellando verso la madre
“Io
sì! Ace mi ha dato i biscotti!”
“Shanks!”
“Quali
biscotti?”
domanda
Nami inarcando un sopracciglio
“Quelli
al cioccolato!”
“Stai
zitto stupido!”
Lo
rimprovera il fratello
“Ace”
“Sì
mamma?”
Il
ragazzino si volta abbassando il capo pronto per la ramanzina, Nami
lo guarda severa
“Ti
avevo proibito di dargli i biscotti al cioccolato fuori pasto”
“Ma
mamma io e Belle abbiamo fatto un'altra gara di velocità e
ci è
venuta fame”
“
Mamma
io l'ho battuto di nuovo! Sono stata brava!”
interrompe
il discorso Belle puntandosi un dito al petto, Nami si avvicina alla
figlia sistemandole il vestito
“Sei
stata brava tesoro”
Ace
approfittando dell'occasione scappa verso la sua cameretta e in due
secondi si chiude la porta alle spalle.
Belle
e Shanks notando il tutto sorridono alla madre che accorgendosene
alza gli occhi al cielo mormorando
“Almeno
uno mi somiglia, svelto e silenzioso come un gattino”
^^^^^^
“Guarda
che se non smetti subito di fare i capricci, quando torna
papà
facciamo i conti”
Ma
Shanks non si diede per vinto si buttò sul pavimento
continuando a
gridare, benché piccolo delle volte la sua voce arrivava a
degli
acuti perforanti.
“Shanks
smettila”
mormora
Nami paziente mentre il bimbo si attaccava alla sua gamba.
“M-Mammaaaa!”
chiama tra un singhiozzo e l’altro stringendosi di
più, la donna
allora lo prende in braccio con dolcezza se lo porta vicino al petto
baciandogli la testolina
“Piccolo
mio, calmati adesso”
Shanks
si strofina gli occhi scuri e tira su col nasino, poi guarda la madre
sorridendo
“Bravo”
Si
sente il rumore della porta d'ingresso che si chiude e subito una
voce famigliare esclama
“Ehi!
Dove siete tutti? Al porto ad accoglierci non c’era
nessuno!”
Nami
perse un battito, sorridendo con il piccolo ancora in braccio cammina
veloce fino all’entrata di casa , Rufy vedendola sorride a
sua
volta
“Shanks
! Nami!”
I
tre si corrono incontro abbracciandosi stretti
Mentre
due bambini un maschio e una femmina dai folti capelli rossi,
guardano la scena dal salotto imbronciati, Rufy senza sciogliere
l’abbraccio li guarda a sua volta chiamandoli
“Belle! Ace! Venite
anche voi c’è tanto spazio!”
I
due non se lo fanno ripetere e in un attimo sono lì tra i
genitori
come il loro fratellino a ridere contenti.
“Papà
la prossima volta voglio venire anch’io per mare!”
dice Shanks
indicandosi con un dito al petto
“Sei
troppo piccolo!”
lo
rimprovera la sorella, Shanks gonfia le guance facendole una
pernacchia
“Papà
sei stato a trovare la zia Robin?! E zio Sanji non ci ha mandato un
dolce! Sai papà la mamma doveva lavorare e quindi mi sono
occupato
io di tutto”
Sorride
soddisfatto Ace, mentre Rufy gli scompiglia i capelli “La
prossima
volta potrete venire anche voi, Robin ha detto che a Tom
farà
sicuramente piacere, inoltre Franky sta lavorando alla costruzione di
una nuova nave, pensate che potrà volare come la nostra
Sunny e
all'interno c'è un acquario gigantesco! E molte camere! E
parchi
giochi per voi! è a buon punto tra qualche mese
sarà completa”
I
figli rimangono incantati dal racconto del padre e ridono felici
fantasticando chissà quali nuove avventure.
Rufy
si sistema il cappello prima di voltare lo sguardo su Nami che era
rimasta in disparte a guardare la scena, da un bacio a tutti e tre i
bambini prima di avvicinarsi a lei, i due si guardano negli occhi,
Nami si avvicina maggiormente portando le sue braccia intorno al
collo del marito, Rufy sogghigna poggiando la fronte contro la sua
“Ciao
navigatrice!”
Nami
sorride sfiorando il proprio naso con quello di Rufy, che in un
attimo la bacia con dolcezza
“Che
schifo! Si baciano di nuovo!!”
Esclama
Belle mentre i fratelli annuiscono facendo espressioni disgustate
Nami
non
poté fare a meno di ridere a quell'esclamazione, stringendo
le dita
intorno a quelle di Rufy, sussurrando
“Bentornato”
In
salotto – ore 21:30-
Ace,
Belle e Shanks giocavano allegri tra i divani , si rincorrevano
oppure facevano la lotta con i cuscini.
Nami
sospirò mentre riordinava
“E'
ora di andare a dormire bambini!”
proclamò
ad alta voce per sovrastare le grida provenienti dal salotto, come
previsto i tre bambini non si fermano, Rufy sorrise nel vedere il
viso della moglie contratto da una smorfia di disappunto che
prometteva punizione, quindi si voltò chiamando lui stesso i
piccoli
terremoti
“Ragazzi
basta giocare adesso,ascoltate vostra madre è ora di andare
a letto”
Con
stupore da parte della navigatrice i tre si fermarono quasi
immediatamente sedendosi sul divano composti
“Bravi”
si complimentò il Capitano con sorriso, mentre alzandosi da
tavola
si avvicinò alla donna scoccandole un bacio sulla guancia. I
due si
scambiarono un' occhiata complice sorridendosi
“Si
può sapere perché fai fare solo a me la parte
della cattiva?”
Disse
Nami gonfiando le guance, Rufy sorrise ancora accarezzandole il viso
“Dai
non fare così, lo sai che loro ti vogliono molto bene e tu
di certo
non fai la parte della mamma cattiva, è solo che tu resti
per più
tempo insieme a loro mentre io come oggi ad esempio li ho tenuti poco
è normale che i bambini si sentano più liberi di
fare quello che
vogliono con il genitore che gli sta più accanto”
Nami
gli pizzicò una guancia sorridendo
“Mamma!
Papà!”
Entrambi
si voltano al richiamo del piccolo Shanks che con un librone tra le
manine si dirige barcollando verso di loro, Rufy lo prese tra le
braccia appena in tempo salvandolo da un bernoccolo assicurato
“Storia!
Storiaaaa!”
Si
lamenta il bambino a gran voce
Nami
gli si avvicina osservando con maggiore attenzione il volume, sposta
dolcemente le braccia del figlio scoprendo la copertina e
riconoscendo in contemporanea uno dei tanti diari di bordo della loro
ex ciurma
“ Shanks
come l'hai trovato?”
domanda
quindi prendendo il libro tra le mani
“L'altro
giorno mi sono nascosto in camera vostra, giocavamo a nascondino! E
aprendo un passaggio segreto mi è caduto in testa questo
libro di
storie!” Mamma perché non me lo leggi?!”
grida
infine ancora tra le braccia del padre, Rufy sorride divertito
scompigliandogli amorevolmente i capelli neri per poi prendere dalle
mani della moglie il diario in questione
“Posso
dare un'occhiata?!” chiede mentre va già ad
aprirne alcune pagine,
il suo sguardo si fa più serio ma il sorriso spensierato non
abbandona le sue labbra mentre sfoglia con attenzione ogni pagina, si
sofferma su diverse foto della loro ciurma , abbraccia con lo sguardo
ogni suo “ex” compagno e legge veloce alcune frasi
scritte con
maestria dalla sua Nami, il loro viaggio era stato documentato alla
perfezione dalla sua navigatrice. Alza gli occhi guardandola
intensamente mentre ripensa a tutti quei momenti, una manina di
Shanks va a distrarlo tirandogli la guancia destra
“Papà!
Voglio sentire una storia!” ribadisce tirando fino a
fargliela
allungare per poi lasciare di colpo la presa strappando a Rufy un
leggero gemito
Nami
ride a quella vista avvicinandosi per “rubare” il
bambino dalle
braccia del Capitano, il moro la ringrazia con lo sguardo prima di
dirigersi verso il divano lasciandosi cadere sopra di peso con il
diario ancora aperto tra le mani, viene raggiunto in meno di mezzo
secondo dai gemelli che si posizionano uno al suo fianco e l'altra in
braccio , mentre Nami con Shanks si siede comodamente sulla poltrona
poco distante
“Sapete
bambini io, la mamma e vostri zii abbiamo vissuto delle avventure
davvero fantastiche insieme. Questo diario è molto speciale,
volete
che ve lo legga?!”
Gli
occhi dei tre bambini brillarono a quelle parole.
Naturalmente
sia Rufy che Nami avevano già raccontato ai loro figli
diverse
storie del loro viaggio da pirati, ma c'era sempre qualcosa di nuovo,
di profondo o semplicemente diverso in ogni racconto.
“Forse
è meglio se leggi tu Nami, sei decisamente più
brava di me”
“Agli
ordini Capitano”
^^^^^^
Camera
dei bambini - ore 23:45 -
“Ancora!”
“ Ma
Shanks, questa è la quinta volta che la mamma ti racconta la
stessa
storia”
Esclama
contrariata Belle seduta sul proprio letto, le gambe e le braccia
incrociate i capelli rossi lasciati sciolti che ricadevano
disordinati sulle spalle magre
“Ma a
me piace tanto, tantissimo! È un' isola nel cielo Belle!
È troppo
forte!”
Risponde
ridendo il bambino allargando le braccia, come per dare più
importanza a ciò che aveva appena detto. Nami sorride
teneramente
osservando l'espressione contenta di Shanks e il broncio di Belle,
si passa una mano tra i capelli ravviandoli e sposta lo sguardo sul
corridoio sentendo dei passi e poco dopo una voce dire
“N-Nami
non trovo l-le chiavi per c-chiu-dere casa e..”
ancora
prima che Rufy possa finire la frase la donna lo interrompe brusca
dicendogli
“Quando
imparerai che non si parla con la bocca piena! Che razza di esempio
dai ai tuoi figli?!”
accompagna
la sgridata con un lancio perfetto del proprio sandalo che va a
colpire Rufy in piena fronte
“Ahia!
Uffa Nami!!”
si
lamenta con uno sbuffo Rufy prima di rialzarsi ed appoggiarsi alla
porta della stanza dei figli, le mani ancora traboccanti di cibo
“Rufy!
Riporta subito tutto quel cibo giù in cucina! ”
“No!
Io ho ancora fame!”
“Rufy!”
gridò
infine Nami alzandosi con una vena pulsante sulla fronte, in meno di
mezzo secondo raggiunge il moro per donargli uno dei suoi micidiali
pugni d'affetto
“Ah
Ahia! Ma che ho fatto di male stavolta?!”
grida
disperato Rufy tenendosi stretto la testa dove poco dopo fa la sua
comparsa un bel bernoccolo
“Mamma
sei forte!”
Grida
il piccolo Shanks facendo ridere i due fratelli
“È
vero! La mamma è fortissima! ”
“Persino
papà non può niente contro di lei!”
“È
la mamma più forte del mondo! ”
“Sì!”
Finalmente
il Capitano si rialza per dare la buona notte ai figli
“Ci
vediamo domani monelli!”
mormora
allegro con un sorriso
Si
dirige quindi verso la propria camera, non prima di aver fatto la
linguaccia a Nami che inviperita gli tira dietro l'altro sandalo,
sfiorandolo stavolta. Dopodiché la rossa si avvicina ai
bambini
dando ad ognuno un leggero bacio sulla guancia
“Dormite
piccoli miei”
sussurra
chiudendo piano la porta.
^^^^^^
“I
bambini stanno dormendo?”
Le
domanda Rufy guardandola mentre entra nella loro camera chiudendosi
lenta la porta alle proprie spalle.
“Sì,
finalmente si sono addormentati”
mormora
in risposta Nami lasciandosi cadere sul letto, si volta incontrando
lo sguardo divertito di Rufy
“Cosa
c'è?”
domanda
inarcando un sopracciglio
“Io
non ho detto niente”
risponde
il Capitano sempre sorridendole
“Quello
sguardo non mi piace Rufy!”
“Pensavo
solo a quanto ti somiglino quei tre monelli”
“Stai
scherzando?! Sono identici a te!”
“Tu
dici?”
“Non
prendermi in giro!”
risponde
lei brusca alzando un po' la voce
“Ok,
ok calmati altrimenti gli svegli..”
Nami
incrocia le braccia sotto il seno fingendosi offesa, Rufy le sorride
per l'ennesima volta passandole un braccio intorno alla vita per
attirarla a sé. Come previsto la rossa non riesce a tenere a
lungo
il seppur finto broncio e si rilassa tra la braccia dell'amato.
Rimangono abbracciati in silenzio per alcuni attimi, finché
Nami non
si volta lenta per guardarlo negli occhi e sussurra
“Mi
sei mancato oggi”
“Anche
tu”
si
scambiano un bacio ricco di amore e passione, tornando poi a
scrutarsi seri negli occhi.
D'un
tratto Rufy allunga la mano libera per accarezzarle una guancia
“Stasera
sei... bellissima lo sai”
Nami
sorrise a quelle parole, Rufy non era cambiato di una virgola in
tutti quegli anni.
Era
maturato certo, ma aveva conservato in sé quella
semplicità a volte
disarmante che l'aveva fatta innamorare di lui.
Tutti i
giorni le regalava un gesto d’affetto, le diceva ti amo come
il
primo giorno.
“Grazie
Rufy, davvero grazie”
sussurra
quindi pensando a tutto quello che aveva fatto per lei, stringendogli
forte la mano. Lui la guarda stupito, quella luce negli occhi che da
sempre gli fa battere forte il cuore, ricambia il sorriso intuendo i
pensieri della sua donna, intreccia le dita alle sue ed avvicinandosi
le bacia dolcemente la fronte, la punta del naso e infine le labbra,
quando si separano dopo un tempo indefinito sussurra anche lui
“Grazie
a te Nami”
THE
END
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