La Rotta Della Salvezza

di cenere41
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo ***
Capitolo 2: *** Destini Paralleli ***
Capitolo 3: *** Verso la libertà ***
Capitolo 4: *** Due tipi singolari ***
Capitolo 5: *** Un brutta situazione ***
Capitolo 6: *** Un piccolo, grande imprevisto ***
Capitolo 7: *** Mezze verità ***
Capitolo 8: *** Decisione inaspettata ***
Capitolo 9: *** Condizioni anomali ***
Capitolo 10: *** Calma apparente ***
Capitolo 11: *** Una scoperta esplosiva ***
Capitolo 12: *** Istintive reazioni ***
Capitolo 13: *** Sconosciute sensazioni ***
Capitolo 14: *** Contrastanti pensieri ***
Capitolo 15: *** Fuori controllo ***
Capitolo 16: *** Brusca interruzione ***
Capitolo 17: *** Cruenta battaglia ***
Capitolo 18: *** Similitudini ***
Capitolo 19: *** Baci rivelatori ***
Capitolo 20: *** Un risveglio dolceamaro ***
Capitolo 21: *** Nuove destinazioni ***
Capitolo 22: *** Confessioni inevitabili ***
Capitolo 23: *** Cambio inspiegabile ***
Capitolo 24: *** Una separazione sofferta ***
Capitolo 25: *** Un duro confronto ***
Capitolo 26: *** Pene d'amore ***
Capitolo 27: *** Dolorose verità ***
Capitolo 28: *** Nuovi incontri ***
Capitolo 29: *** Tutta la verità ***
Capitolo 30: *** Dolorosa consapevolezza ***
Capitolo 31: *** Temuta sofferenza ***
Capitolo 32: *** Sfiducia ed amore ***
Capitolo 33: *** Lontani, ma non troppo ***
Capitolo 34: *** Contro ogni volontà ***
Capitolo 35: *** Incontri e rincontri ***
Capitolo 36: *** Dolce gelosia ***
Capitolo 37: *** Anime tormentate ***
Capitolo 38: *** Rivali in amore ***
Capitolo 39: *** Appassionata confessione ***
Capitolo 40: *** Combattimento d'amore ***
Capitolo 41: *** Un acceso chiarimento ***
Capitolo 42: *** Un'appassionata domanda di matrimonio ***
Capitolo 43: *** Gioia e Tormento ***
Capitolo 44: *** Amore e Rassegnazione ***
Capitolo 45: *** Un'occasione unica ***
Capitolo 46: *** Accordi e disaccordi d'amore ***
Capitolo 47: *** Orgoglio ed amore ***
Capitolo 48: *** Un piano ben congegnato ***
Capitolo 49: *** Un'insospettata reazione ***
Capitolo 50: *** Nozze movimentate ***
Capitolo 51: *** Dolci incomprensioni ***
Capitolo 52: *** Prima notte d'amore ***
Capitolo 53: *** Un dono ed una richiesta ***
Capitolo 54: *** Uniti, ma separati ***
Capitolo 55: *** Incontro a sorpresa ***
Capitolo 56: *** Il vero volto dell'amore ***
Capitolo 57: *** Salvati dall'amore ***
Capitolo 58: *** Un viaggio inatteso ***
Capitolo 59: *** Minaccia a bordo ***
Capitolo 60: *** Passione e Pericolo ***
Capitolo 61: *** Rapimento e disperazione ***
Capitolo 62: *** Un doloroso ricatto ***
Capitolo 63: *** La Libertà a caro prezzo ***
Capitolo 64: *** Ritrovarsi tra gioia e tormento ***
Capitolo 65: *** Intense e contrastanti emozioni ***
Capitolo 66: *** Una dura prova d'amore ***
Capitolo 67: *** Uno straziante congedo ***
Capitolo 68: *** Interessanti novità ***
Capitolo 69: *** Un barlume nel buio ***
Capitolo 70: *** Verso una soluzione ***
Capitolo 71: *** Rabbia, delusione e rincontro ***
Capitolo 72: *** Gioia, ira ed una rivelazione ***
Capitolo 73: *** Una dolce sorpresa ***
Capitolo 74: *** Una scioccante notizia ***
Capitolo 75: *** Una dura realtà ***
Capitolo 76: *** Momenti intimi ***
Capitolo 77: *** Una scioccante rivelazione ***
Capitolo 78: *** Un incontro sofferto ***
Capitolo 79: *** Perdono e Rivalsa ***
Capitolo 80: *** Finalmente liberi? ***
Capitolo 81: *** Prospettive per il futuro ***
Capitolo 82: *** Ritorno in Europa ***
Capitolo 83: *** Epilogo ***



Capitolo 1
*** Prologo ***




PROLOGO
Tokio, fine 1600- inizio 1700.
La giovane donna rimase nascosta a lungo in quella stanza segreta posta sotto il pavimento della sua dimora. Il corpo scosso dalla paura e dall'impotenza. Sentiva grida strazianti e risate crudeli sopra di sè...si prese la testa tra le braccia, trattenendo i singhiozzi che tuttavia fuoriuscivano nel silenzio di quel luogo buio e stretto, copriva con disperazione le orecchie, scuotendo il capo, rifiutando la realtà di ciò che stava accadendo ai propri cari. Dopo un tempo interminabile, tutto cessò ed un silenzio mortale si sostuitì al trambusto fino ad allora avvertito. La ragazza aguzzò l'udito, cercando di evitare qualsiasi movimento, per il timore di tradire la propria presenza a coloro che avevano violato la tranquillità della propria casa. Non sapeva dire con esattezza quanto tempo fosse trascorso, se minuti od ore, ma facendo leva sul desiderio di sapere cosa fosse accaduto, uscì con circospezione dal proprio nascondiglio. Una volta fuori si guardò intorno con occhi sbarrati e ciò che vide non fece che accentuare il pallore che già  invadeva il suo giovane volto. La casa...la sua amata casa era tutta sottosopra, i pochi mobili tutti rotti,abiti sparsi ovunque,lacerati, il cibo calpestato. Con le membra scosse dallo choc e dalla rabbia, corse da una stanza all'altra alla ricerca dei propri familiari, ma tutto era deserto. Solo delle macchie di sangue, due scie per essere precisi, si delineavano con chiarezza sul pavimento per poi terminare davanti alla porta d'ingresso anch'essa sfondata. Con le gambe tremanti si accasciò al suolo, dando finalmente libero sfogo alle lacrime ed ai singhiozzi che le squassavano il petto, in preda alla più cupa disperazione, in quel silenzio che risuonava di morte, gridò:"Madre mia...!Fratello mio...Takuya!!! Che cosa vi hanno fatto? Cosa devo fare? Cosa?" Ma alle sue domande non giunse nessuna risposta. Sua madre e suo fratello non c'erano più, forse torturati a morte dai guerrieri mandati dallo shogun per sterminare tutti i cristiani ribelli, coloro che si rifiutavano di calpestare i crocifissi e le immagini della Vergine Maria. Sapeva da tempo che presto o tardi sarebbe toccato anche a loro, anzi era sorpresa che fino a quel momento erano riusciti ad evitare l'inevitabile. Come in trance si alzò e con passo malfermo ritornò nel rifugio sotterraneo, dove Takuya l'aveva spinta per nasconderla ai guerrieri. L'aveva scavato lui, proprio in previsione di una loro possibile irruzione. "Venite anche tu e la mamma!"gli aveva detto con le lacrime agli occhi."No, devi andare da sola, se non dovessero trovare nessuno si insospettirebbero ed alla fine troverebbero questo rifugio." rispose il fratello guardandola con espressione decisa."Tu non hai idea delle cose orribili che potrebbero farti...! Sei giovane, ingenua e carina e loro sono delle belve immonde, addestrati all'odio per i cristiani. Non devono trovarti, Maya! Ci uccideranno tutti,in ogni caso... almeno tu devi salvarti! Stai lì e non uscire qualsiasi cosa accada!"Così dicendo la prese per un braccio e la sospinse nel rifugio, chiudendo la botola sotto di sè giusto in tempo, prima che si scatenasse l'inferno. Con un sussulto ritornò a quella che ora era la sua triste realtà. Era viva...ma era rimasta sola al mondo.Nel buio di quel luogo, cercò e trovò l'involucro che il fratello le aveva messo tra le braccia, prima di lasciarla andare. Lo aprì e scoprì che conteneva del denaro. Era tutto il loro risparmio, non era moltissimo, ma era abbastanza per poter ricominciare una nuova esistenza...Ma come? Dove? Tutto era così strano, così nuovo, confuso. Aveva sempre pensato che se quel giorno funesto fosse giunto, lei sarebbe rimasta con i suoi cari e non da sola, ma il fratello o il destino aveva deciso diversamente, gettandola in un profondo stato di disperazione.

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Capitolo 2
*** Destini Paralleli ***


Ormai era scesa la notte e Maya, protetta dall'oscurità, iniziò a vagare con circospezione e senza una meta precisa. La confusione e la paura regnavano sovrane nella sua mente. Non sapeva neanche lei cosa sperasse di trovare nel suo girovagare notturno, in una città che per lei era densa di pericoli,specialmente ad un'ora in cui di solito non era avvezza ad uscire, ma non poteva rimanere in casa sua...lì non si sentiva più al sicuro, ormai. Mentre camminava con espressione tra lo smarrito e l'assente, inciampò e cadde. Sentì che qualcuno le si avvicinava per aiutarla a rialzarsi. -State bene?- Le chiese una voce, che le sembrò familiare.-Maya! Santo Cielo...ma cosa ci fai qui a quest'ora?- La ragazza sollevò lo sguardo verso il suo soccorritore e a fatica riconobbe la sua migliore amica.-Rei...-chiamò con voce flebile, mentre cocenti lacrime le solcavano il viso. La giovane vedendola tanto sconvolta e sapendo ciò che era avvenuto nella sua abitazione, la condusse in un viottolo nascosto tra due dimore-Credevo ti avessero presa...In giro si è già sparsa la voce che i samurai sono venuti a casa tua e...- Rei non riuscì a continuare il suo discorso, era troppo rattristata per la sua amica.- Takuya e la mamma...- spiegò confusamente Maya- Li hanno portati via...c'era sangue dappertutto...non so dove siano...mio fratello mi ha fatto nascondere prima che arrivassero...Sono sola!- Continuava con lo sguardo perso nel vuoto, continuando a piangere sommessamente- Non voglio! Non posso!-continuò alzando il tono di voce. -Shhh...abbassa la voce, per favore!- Le disse l'amica tappandole la bocca con una mano.-Ascoltami bene, dobbiamo nasconderci. Tu ed io ora siamo sole al mondo e resteremo insieme. Purtroppo abbiamo condiviso lo stesso destino...- Vedendo che Maya scuoteva la testa in senso di diniego, le strinse con forza un braccio e continuò duramente:- Basta! E' inutile continuare a rifiutare la realtà di ciò che è successo...! Tua fratello e tua madre sono morti...I miei genitori sono morti! A me è accaduto prima di te, rammenti? Trucidati da quei maledetti senza pietà...!- Vedendo la sua amica in preda alla più atroce disperazione che le rammentava la stessa patita sulla propria pelle, Rei abbandonò la sua durezza e con tono più dolce, riprese:-Dobbiamo essere forti, Maya e tentare di salvarci...Loro vorrebbero questo da noi...Vedrai insieme ci riusciremo.- Masumi Hayami era nel proprio studio della sua casa in Francia,attendendo l'arrivo del suo più fidato collaboratore. Per ingannare l'attesa stava revisionando i conti di quell'ultimo periodo: certo che non poteva proprio lamentarsi...! Gli affari andavano sempre meglio...del resto era ciò sapeva fare, il migliore nel suo campo. Era questo il motivo per cui suo padre lo aveva allevato e gli aveva permesso di studiare. Eisuke Hayami era un uomo pratico, freddo e calcolatore: non si era mai fatto scrupoli davanti a niente e a nessuno per ottenere i propri scopi, di qualunque natura essi fossero. Era arrivato persino a sposare sua madre per adottare lui, quando aveva visto in quel ragazzino, figlio della sua domestica, un tipino sveglio ed intelligente, adatto a ricoprire il ruolo del proprio erede. Infatti, l'uomo dopo essersi assicurato delle notevoli capacità intuitive di quel piccolo orfano di padre, aveva convenuto che sarebbe potuto diventare il suo degno successore e che sicuramente lo avrebbe aiutato non solo a proteggere, ma anche ad incrementare il suo già notevole giro di affari, consistente nello gestire gli scambi commerciali tra il Giappone e l'Europa...e siccome, in quei tempi solo alle flotte olandesi era permesso approdare nel porto di Nagasaki per l'importazione-esportazione di merci e solo ai più fidati e capaci era affidata la gestione commerciale tra i due continenti, essi erano molto ricchi, oltre a possedere grandi navi mercantili atte a tale compito. L'intuito del vecchio Hayami non aveva fallito, egli era diventato il suo braccio destro ed a 28 anni era a capo della fortuna di famiglia. Per gestire meglio gli affari si era trasferito in Europa, dove aveva una maggiore libertà di azione, mentre il padre era rimasto nel feudo che gli era stato assegnato dallo shogun in patria.Con un ghigno autoderisorio pensò a quanto fosse vuota la propria vita, nonostante il potere acquisito...un potere che gli era costato notevoli sforzi e rinunce: aveva dovuto abbandonare la propria religione ed "adottare" quella imposta dallo shogun, nonostante non ne condividesse i principi e la dottrina; inoltre da allegro e gioviale, si era trasformato in un uomo freddo e duro, in poche parole la versione più giovane del suo vecchio genitore adottivo.Mentre era immerso in questi pensieri qualcuno bussò alla porta e di lì a poco fece il suo ingresso il suo collaboratore:-Buongiorno Hayami-san. Sono venuto non appena ricevuto il suo messaggio. Mi dica in cosa posso esserle utile...?-esordì questi.-Benvenuto Hijiri...volevo avvisarti che devi iniziare ad organizzare il prossimo viaggio per il Giappone...inoltre stavolta verrò anch'io con te e l'equipaggio...devo definire alcune trattative coi mercanti locali e ragguagliare mio padre sugli ultimi progressi raggiunti.- Lo avvisò Masumi. -Sì signore. Quando intende mettersi in viaggio?- - Penso che saranno necessarie un paio di settimane,per il trasporto delle merci in olanda e l'imbarco...Non possiamo tardare un giorno in più...!-Stabilì l'uomo. - Lo consideri già fatto, signore. Credo però che avremo bisogno di altri membri nell'equipaggio, vista l'enorme mole del lavoro che ci attende.- Precisò Hijiri. - Benissimo allora. Non appena giunti in Giappone, prenderemo giovani desiderosi di lavoro e propensi a viaggiare.Inoltre ci costeranno senz'altro meno.- Concluse con il suo solito senso pratico Masumi. -Non possiamo continuare a vivere nascondendoci in eterno, Maya.-Disse Rei alla sua amica.-Dobbiamo trovare il modo di uscire da questa situazione il prima possibile.- Maya interruppe di cucinare e guardò la ragazza che in quel tremendo periodo l'aveva aiutata a risollevarsi dal baratro di angoscia in cui era caduta:- Come pensi che possiamo farlo?- rispose. -Dobbiamo andare via da questa città tanto per iniziare. Potremo andare a Nagasaki e da lì cercare di lasciare il Giappone.- Disse la giovane dopo un momento di riflessione. -Andare via dalla nostra Patria?- Domandò l'altra, sbalordita.-Ma come...? Io non...- Rei le poggiò le mani sulle spalle e spiegò:-Purtroppo non c'è altra soluzione. Finora siamo rimaste nascoste in questa capanna abbandonata, lontana da Edo, ma non è un posto in cui possiamo restare ancora per molto. Prima o poi potremmo imbatterci nei samurai e non avere scampo. Quando farà buio andremo in città e chiederemo ad un mercante mio amico se può portarci con lui a Nagasaki, quando vi andrà per portare le merci da imbarcare.Una volta là, troveremo il modo di andare in Europa....- Maya guardava la sua amica incredula:-Ma...In Europa?? Rei...siamo 2 ragazze, come faremo ad arrivare così lontano...dovremmo viaggiare per mare...! Nessuno ci permetterà di salire su di un'imbarcazione!- Ribattè con logica impeccabile. -Stai tranquilla! Vedrai che un modo lo troveremo di certo.- Asserì l'altra con convinzione, lasciandola perplessa.

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Capitolo 3
*** Verso la libertà ***


Maya e Rey, come stabilito, furono condotte a Nagasaki dal mercante loro conoscente. Avevano viaggiato per molti giorni nascoste nel suo carro, riparate dal gran quantitativo di merci trasportate,attraversando così anche il tratto d'acqua che separava la città di Edo dalla loro meta, evitando di essere scoperte dai samurai che continuavano a dare la caccia ai cristiani. -Rei...cosa facciamo ora? Continuiamo a nasconderci anche qui?- Chiese Maya, dopo aver ringraziato e salutato il mercante. - No, dobbiamo assolutamente imbarcarci per l'Europa!-Rispose l'amica. -Ed in che modo?- Ribattè la giovane.- te l'ho già detto quando mi hai spiegato le tue intenzioni...Non ci prenderanno mai a bordo, perchè siamo 2 ragazze sole!- Poi con fare ironico aggiunse:-Dovremmo essere dei maschi...cosa che noi non possiamo certo diventare...no?- Rei a quelle parole sollevò di scatto la testa, che fino a quel momento aveva tenuto abbassata in atteggiamento pensieroso, e guardandola con occhi scintillanti disse:-Certo che possiamo diventarlo!- L'amica la osservò come se fosse impazzita:-Cosa?? Ma che dici?- L'altra le prese le mani tra le sue e spiegò:-Maya... mi hai fatto venire in mente un'idea geniale. Noi ci trasvestiremo da ragazzi e chiederemo lavoro sulle navi in partenza per l'Olanda. Credendoci maschi ci prenderanno di sicuro!- Maya scosse la testa in segno di diniego:-No, Rei...non credo sia una buona idea! Guardami...con la mia corporatura e la mia altezza, non riuscirò a convincere nessuno che sono un ragazzo!Per non parlare della voce...o della tua che è molto femminile.Inoltre sei molto esile anche tu...!- Ma l'amica era irremovibile:- Tu lascia fare a me, ti spiegherò attentamente cosa e come fare. Dobbiamo assolutamente andare in Europa! Lì potremo ricominciare,senza la necessità di scappare continuamente, capisci?- Maya rimase a riflettere per un lungo momento:la sua amica aveva ragione.Inoltre avevano già rischiato parecchio intraprendendo quel viaggio e non era certo il caso di tornare indietro...Tanto valeva andare avanti e cercare la via della salvezza e se le cose fossero andate male, almeno avevano tentato...-Va bene, Rei! Facciamo come dici tu. Andiamo in Olanda.-Asserì con una nuova determinazione nello sguardo. Karato Hijiri era sul ponte della nave mercantile, per gestire lo sbarco delle merci che avevano portato dall'Europa.Mentre sovraintendeva al lavoro dell'equipaggio, con la mente ritornava a quella che era stata la sua vita anni prima. Suo padre era uno dei feudatari dello shogun,rifiutatosi di abbracciare la religione buddista al posto di quella cristiana, era stato mandato in esilio. Lui invece era rimasto ad Edo, grazie all'intervento di Eisuke Hayami, che essendo amico di suo padre, aveva chiesto ed ottenuto di tenerlo accanto al figlio come samurai. Tale posizione gli aveva concesso molti privilegi, poichè Masumi lo aveva sempre trattato come un suo pari, affidandogli incarichi sempre più importanti, riconoscendone le grandi capacità gestionali ed operative. Col passare del tempo, tra loro era sorta una stima reciproca, che aveva fatto nascere una tacita e forte amicizia, insieme alla consapevolezza per entrambi che non c'era niente che non avrebbero fatto per aiutarsi a vicenda.All'improvviso le sue riflessioni vennero interrotte dall'avvicinarsi di due esili figure, due ragazzi per l'esattezza;man mano che si approssimavano, Hijiri li osservò attentamente:sembravano entrambi molto giovani ed esili, tanto che i pantaloni indossati gli stavano molto larghi e le giacche dei kimono parevano cadergli addosso. Uno di loro era più alto, coi capelli castano scuro, molto mossi, legati a coda dietro la nuca; l'altro invece era più basso e sembrava molto più piccolo anche d'età: i capelli erano anch'essi lunghi, scuri e legati sulla nuca. Non appena giunsero al suo cospetto, quello più alto con un inchino esordì:- Buongiorno signore...siamo in cerca di un lavoro temporaneo e ci hanno detto che voi state cercando nuovi membri per l'equipaggio.Il mio amico ed io saremmo onorati se vorrete prenderci al vostro servizio.-Il giovane uomo ascoltò quel fiume di parole, pronunciate tutte d'un fiato, ma ciò che lo colpì fu il timbro di voce del suo interlocutore. Una voce davvero insolita per un ragazzo.

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Capitolo 4
*** Due tipi singolari ***


Maya cercava di dominare il tremolio del proprio corpo, mentre osservava il giovane uomo davanti a loro. Egli infatti fissava entrambe con espressione indefinibile, ma lei aveva la sensazione che non fosse del tutto convinto di trovarsi davanti a due ragazzi.Abbassando gli occhi, pregò dentro sè affinchè non venissero scoperte. Hijiri, dopo un lungo momento di silenziosa riflessione, rivolse l'attenzione al giovane che aveva parlato:-Hai una voce abbastanza insolita per essere un ragazzo...-Lo apostrofò fissandolo con insistenza. Rei a quelle parole, sollevò brevemente le sopracciglia, cosa che non sfuggì a colui che le era davanti, ma fu solo un attimo, poi con tono leggermente offeso, rispose:-Mi dispiace signore, me lo fanno notare in molti, ma purtroppo non posso farci nulla!- Poi ostentando una sicurezza che era lungi dal provare e fissandolo a sua volta con sguardo fiero, continuò:-Però le posso assicurare che abbiamo una gran voglia di lavorare!- -Non ne dubito, credimi...ma penso che il lavoro richiesto su questa nave non si adatti a due ragazzini come voi- Riprese Hijiri, dandole le spalle ad indicare che il loro colloquio era terminato.-Siete troppo giovani.Tornate tra qualche anno!- -Accidenti!!!Che tipo insopportabile!-Pensò la ragazza tra sè.Però loro dovevano salire a bordo ad ogni costo, perciò alzando il tono di voce, lo fermò:-Aspetti!Ci metta alla prova! Cosa le costa?- A quelle parole Hijiri si voltò e rimase di stucco davanti allo sguardo determinato di quel ragazzetto, il cui verde brillante riluceva di caparbietà, ma anche di un chè di disperato. Non aveva mai visto quell'espressione. Non in un tipo tanto giovane, pensò e per un secondo ne rimase affascinato.Subito però si riscosse:-Ascolta, ragazzo...qui abbiamo bisogno di uomini robusti e forti,capaci di sollevare casse molto pesanti. Tu ed il tuo amico siete molto esili, ancora...- Spiegò con tono infastidito-Scommetto che non hai nemmeno 16 anni, o sbaglio? ed il tuo amico- continuò indicando Maya-Non ne avrà più di dodici!- Rei inarcò le sopracciglia, detestando quell'uomo con tutte le sue forze:-Vi sbagliate, invece.Io ne ho quasi 17- mentì con fare altezzoso.- e lui ne ha appena compiuto 13.-Terminò, guadagnandosi uno sguardo sorpreso da parte di Maya. -Accipicchia, ho sbagliato di molto!!!- La prese in giro l'altro- Certo che questo cambia tutto!- La ragazza deglutì a vuoto, cercando di frenare la rabbia che sentiva aumentare a dismisura:-La prego, signore, ci lasci provare e se non sarà soddisfatto potrà sempre mandarci via.Le giuro che abbiamo davvero bisogno di lavorare-Lo implorò, ingoiando tutto l'orgoglio che la spingeva a mandarlo al demonio. Hijiri era più che mai deciso a mandarli via, ma guardando quegli occhi fieri e ribelli, che contrastavano con le supplichevoli parole appena pronunciate dal ragazzetto, si ritrovò inavvertitamente a rispondere:-Salperemo dopodomani all'alba. Avete ancora un giorno e mezzo a disposizione per convincermi a prendervi a bordo.Sappiate, però, che non vi riserverò nessun trattamento di favore...dovrete lavorare affianco agli altri, svolgendo le stesse mansioni degli altri membri dell'equipaggio, leggere o pesanti che siano. Mi sono spiegato?- Disse guardandole entrambe, ma soffermando lo sguardo deciso su Rei. La giovane, che non si aspettava un cambio di atteggiamento tanto repentino, sbarrando gli occhi, disse con un sorriso spontaneo:-Perfettamente, signore. Le assicuro che non se ne pentirà!Ci metteremo subito al lavoro...!- Hijiri annuì brevemente, poi disse:-Il mio nome è Karato Hijiri e sono a capo dell'intero equipaggio.Sarete affidati a 2 tra gli uomini più esperti che vi diranno cosa fare...A proposito, voi come vi chiamate?- Le due ragazze si guardarono, poi Rei rispose:-Lui è il mio amico Takuya Tendo ed io...io sono...Rei Aoki.-Non sapendo neanche lei il motivo, gli aveva rivelato il suo vero nome, il chè, pensò, era davvero strano. Era come se trovasse difficile mentire a quell'uomo e se avesse potuto scegliere non l'avrebbe fatto, ma purtroppo non poteva fare diversamente.

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Capitolo 5
*** Un brutta situazione ***


Nelle ore che seguirono Rei e Maya vennero coinvolte nelle mansioni più disparate, che cercarono di svolgere nel migliore dei modi.Come anticipato loro da Hijiri, esse spaziavano tra le leggere,( come lavare il ponte, sistemare le vele) e pesanti, (caricare e scaricare casse piene di merci)e si svolgevano senza un attimo di sosta; loro due fecero del loro meglio per adattarsi a quei ritmi, ma era palese che non erano abituate a simili incombenze, non a quei livelli almeno. Nonostante ciò, esse proseguivano imperterrite senza mai lamentarsi, sotto la costante supervisione del capo-equipaggio ed accettando i continui rimproveri degli uomini più anziani. Quando scese la sera, si congedarono dal loro capo, con la promessa di ritornare all'alba del giorno successivo. Non appena rincasarono, si buttarono sui loro giacigli stanche morte.- Non ce la faccio più!- esclamò Maya con un sospiro. -Sì. Anch'io sono distrutta.Non pensavo fosse così frenetica la vita su una nave...!- Replicò l'amica. -Sai, Rei...Per un momento credevo che ci avrebbero scoperte. Quando il signor Hijiri ha fatto riferimento alla tua voce, mi sono spaventata molto.-Disse la ragazza rabbrividendo per lo scampato pericolo. -Non ricordarmelo...! Per fortuna sono riuscita a convincerlo che siamo molto giovani, perciò non abbiamo voci da uomini...non ancora almeno.-Spiegò la Aoki. -Accidenti, però...Credo che tu abbia un pò esagerato...- Si volse a sorriderle divertita.-Pensa se sapesse che in realtà tu hai quasi 20 anni ed io 17...- Rei le restituì il sorriso:-Non credo che si preoccuperebbe dell'età in quel caso, poichè capirebbe che siamo 2 ragazze! L'importante è che lo abbiamo convinto a lasciarci tentare...- -Sì, però non ci ha tolto gli occhi di dosso neanche per un momento. Seguiva tutti i nostri movimenti...e non mi sembrava particolarmente soddisfatto del nostro operato.- Concluse Maya con logica ineccepibile. -Hai ragione!Uff...è davvero insopportabile!- sbuffò la giovane amica.-Anche se fa solo il suo lavoro...-ammise infine. -Rei...domani dovremo impegnarci al massimo e cercare d'imparare il più possibile, altrimenti non ci prenderanno.- L'altra annuendo replicò:-Sì, sarà meglio riposare,allora.- Il giorno dopo, all'alba le due ragazze erano di nuovo al lavoro. Hijiri continuò ad osservarle per tutto il tempo. Egli era sorpreso dalla forza di volontà di coloro che credeva essere due ragazzini:era innegabile che non erano abituati a svolgere lavori tanto duri, ma non poteva non ammirarli per la loro grande disponibilità nel rendersi utili.Inoltre aveva notato un forte legame affettivo tra i due: infatti il ragazzo più grande cercava sempre di proteggere quello più piccolo, svolgendo al suo posto le mansioni più pesanti... dissimulandolo maldestramente o perlomeno a lui non era sfuggito tale comportamento. L'altro però non ne approfittava...tutt'altro: tentava di svolgere da solo ogni compito assegnatogli.Con un sospiro, pensò che era indeciso se prenderli a bordo o meno.Forse ne avrebbe dovuto parlare con il signor Hayami.Sì...concluse tra sè, avrebbe lasciato a lui la decisione finale. Masumi arrivò al porto che era pomeriggio inoltrato; si era trattenuto ad Edo sia per informare suo padre sui progressi del loro giro d'affari, sia perchè doveva incontrare i mercanti locali, per definire con loro nuove trattative contrattuali. Ora che finalmente era tutto sistemato,era impaziente di ritornare in Europa; infatti era là che preferiva vivere, si era abituato allo stile di vita più libero che vi regnava, oltre che all'abbigliamento occidentale, ma purtroppo di tanto in tanto doveva rientrare in Patria, anche se per brevi periodi. Una volta sulla nave, notò immediatamente il familiare fermento che precedeva il giorno della partenza: tutto l'equipaggio era indaffaratissimo per fare in modo che durante il viaggio non sorgessero problemi. Vedendo Hijiri vicino all'albero maestro gli si avvicinò e con un mezzo sorriso, chiese:- Come procede l'imbarcazione delle merci?- -Bene, signore.-Rispose il collaboratore, salutandolo con un inchino.- Sarà tutto pronto, prima che faccia buio...!- -Perfetto, Hijiri...!- Concesse Masumi soddisfatto.Poi guardando verso l'equipaggio, continuò:-Vedo che hai preso nuovi uomini, come avevamo stabilito...- -A questo proposito, signore...ecco...io dovrei avrei bisogno del suo parere...- iniziò l'altro. Hayami guardò il suo collaboratore con curiosità:-Un mio parere? Riguardo a cosa?- Ma non appena il capo-equipaggio aprì la bocca per parlare, si udì un improvviso rumore provenire dal pontile:qualcuno aveva fatto cadere una cassa di merci, che andando in frantumi ne aveva sparpagliato il contenuto dappertutto.Inoltre udirono qualcuno gridare di dolore ed Hijiri, riconoscendone la voce, disse correndo sul luogo dell'accaduto:-I ragazzini!- Masumi seguendolo a ruota, ripetè:- Ragazzini???- Non appena arrivati sul pontile, i due uomini si fecero largo tra l'equipaggio e si bloccarono davanti alla scena che videro. Il ragazzo più piccolo era caduto sotto il peso della cassa, rimanendo a terra svenuto, mentre l'altro cercavo di svegliarlo. Rei vide Hijiri avvicinarlesi e chiederle- Cosa è accaduto?- la giovane lo guardò sgomenta:-la cassa pesava molto più delle altre,la portavamo insieme, però Ma...ehm Takuya ha perso l'equilibrio.Credo che nell'impatto col legno, abbia battuto la testa...- -Tu stai bene?- si sentì chiedere la ragazza, con voce dolce e preoccupata al tempo stesso. Lei si voltò a guardarlo, con gli occhi verdi spaventati ed annuì, facendo provare all'uomo una strana sensazione di tenerezza. Nel frattempo Masumi si era avvicinato ad una Maya ancora priva di sensi, con espressione indefinibile.Non appena si rese conto della giovanissima età di quell'esile ragazzino, si volse di scatto verso Hijiri e con tono irritato, esclamò:-Si può sapere che ti è preso?E' quasi un bambino!!!-Vedendo che il collaboratore abbassava lo sguardo mortificato, decise di rimandare a dopo i rimproveri. Ora doveva occuparsi di quel ragazzino.Si abbassò e lo sollevò tra le sue braccia. Era davvero giovane e leggero come una piuma, pensò mentre lo trasportava nella propria cabina. Una volta entrato lo depositò sul proprio letto e si soffermò ad osservarlo attentamente.Era davvero quasi un bambino: poteva avere al massimo 13-14 anni, piccolo di statura e, con i lunghi capelli neri legati con un nastro, da cui sfuggivano alcune ciocche,le lunghe ciglia scure che in quel momento gli celavano gli occhi, sembrava davvero fragile e delicato. L'uomo si aggirò per la propria cabina, alla ricerca del suo brandy preferito. Lo trovò ed avvicinò la bottiglia aperta al naso del ragazzino, il quale pian piano iniziò a riprendere i sensi e come per incanto Masumi si ritrovò a fissare i più begl'occhi neri che avesse mai visto.

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Capitolo 6
*** Un piccolo, grande imprevisto ***


Un odore strano, forte ed aspro, fu la prima cosa che avvertì Maya e che ebbe il potere di strapparla dall'oblio nel quale beatamente fluttuava.Gradualmente sollevò le palpebre, sentendosi debole e confusa, con la vista lievemente offuscata. Una figura indistinta era davanti a lei,ma pian piano divenne sempre più nitida.Spalancò di colpo gli occhi:un uomo la stava osservando con espressione sorpresa ed attenta. Ricordando immediatamente il luogo in cui si trovava e ciò che vi era accaduto, si sollevò a sedere tremando di apprensione, fissando a sua volta l'uomo che aveva davanti. Costui era giovane, con capelli biondi,ondulati a sfiorargli le larghe spalle e profondi occhi azzurri, che continuavano a fissarla intensamente.Per un lungo momento rimasero in silenzio: lei non sapendo cosa fare o dire e lui non riuscendo a distogliere l'attenzione da quel visino delicato e smarrito. Masumi fu il primo a ricomporsi e con voce tranquilla, disse:-Non spaventarti...Cadendo, hai battuto la testa ed ora ti trovi nella mia cabina- non ottenendo replica, continuò:-Cerca di non fare movimenti bruschi, potresti avere qualcosa di rotto...-Fece l'atto di toccarla, per controllare se ciò corrispondeva al vero, però la ragazza lo evitò scattando all'indietro.Non poteva permettergli di farlo, pensò, non era decoroso ed inoltre temeva di essere scoperta...Il giovane la fissò, senza comprendere il motivo del suo comportamento:-Tranquillo...volevo solo assicurarmi che stessi bene!- Piegando la testa di lato, per osservarlo meglio, aggiunse:-Sei molto giovane, troppo direi, per svolgere le pesanti mansioni richieste su questa nave e lo conferma l'incidente che ti è appena capitato.- Udendo quelle parole, Maya sollevò la testa fissandolo con ansia, mentre lui continuava:- Hijiri non avrebbe mai dovuto farvi salire a bordo, te e quell'altro ragazzo. Per fortuna non ti è accaduto nulla di grave, ma avresti potuto ferirti seriamente, lo capisci?- Vedendo che si limitava a guardarlo senza parlare, ma con espressione sempre più smarrita, Masumi riprese:-Non appena ti sentirai meglio, ordinerò che vi accompagnino alle vostre dimore. Questo è un mestiere per uomini esperti e robusti e non per ragazzini gracili e delicati.In specialmodo tu...-la sollevò in piedi,sorreggendola per le spalle con fermezza e delicatezza, cogliendola del tutto impreparata:-Sei talmente piccolo ed esile, che temo tu possa romperti con un solo soffio di vento.-Poi spostando una mano, le sollevò il viso verso il proprio, facendola arrossire suo malgrado:-Hai uno sguardo così limpido...un viso tanto pulito ed innocente.Non è un posto per te, questo...è ancora troppo presto. Devi darti il tempo di crescere...!-Masumi provava un senso di protezione nei confronti di quel ragazzino, misto a qualcos'altro di indefinibile, a cui non sapeva dare un nome...Tale sensazione era del tutto nuova per lui: infatti aveva sempre reagito con un certo distacco difronte a situazioni simili. Tentando di scacciare quei pensieri dalla sua mente, lo fece sedere nuovamente sul letto e dirigendosi verso l'uscita, terminò con tono irritato:-Hijiri dovrà darmi una valida spiegazione, per avervi permesso di mettere piede sulla mia imbarcazione!- Maya allora, spaventata che quell'uomo potesse davvero mettere in pratica quanto finora detto, improvvisamente esclamò con tono carico d'ansia:-La supplico...non lo faccia! Non ci mandi via!- Nell'udire quelle parole, Masumi si voltò di scatto, pallido in viso, con occhi sgranati, non potendo credere a ciò che aveva sentito, o per meglio dire al timbro di voce che era giunto alle proprie orecchie. Stringendo i pugni rabbiosamente, con sguardo di fuoco affermò con assoluta certezza:-Tu..tu sei una ragazza!!!-

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Capitolo 7
*** Mezze verità ***



Davanti alla sicurezza di quell'affermazione, Maya si sentì gelare: non poteva credere di essersi tradita tanto scioccamente!Spaventata dalle conseguenze a cui sarebbe andata incontro, scosse la testa tentando di respingere l'intuizione del proprio interlocutore, ma questi sembrava sicuro della propria scoperta. Difatti in due falcate le si avvicinò e prendendola saldamente per le braccia, tuonò con rabbia malcelata:-Non negare!Sei una ragazza!Anzi...una ragazzina. La tua statura ed il modo di abbigliarti, mi hanno tratto in inganno...ma la tua voce...la tua voce è indubbiamente femminile!- Maya tremava di paura,difronte a quell'uomo tanto alto che la dominava con tutta la sua imponenza, facendola sentire ancora più piccola di quanto realmente fosse.Gli occhi azzurri di lui rilucevano di ira repressa, mentre la scrutavano attentamente:-Dimmi chi sei!? E faresti bene a non mentirmi stavolta...- La avvertì, usando un tono più controllato, ma aumentando la stretta intorno alle sue braccia.

La ragazza sostenne lo sguardo del giovane, nonostante ne fosse spaventata e con voce tremante, rispose:-Mi...mi chiamo Maya Kitajima e...e ho bisogno di lavoro...non ho nessuno al mondo, nè un posto dove andare...!-

Masumi strinse gli occhi, continuando a fissarla dubbioso:-Non hai genitori o fratelli?Allora chi è quel ragazzo che ti aiutava a portare le casse sulla nave?-chiese con diffidenza.

-Lui...lui è un mio amico, anche lui senza famiglia. E' più grande di me ed essendo soli al mondo, abbiamo deciso di restare insieme, per aiutarci a vicenda.-Gli diede quelle informazioni tentando di apparire sincera,ma l'altro l'incalzò nuovamente:- Non credo che sia tanto più grande di te! E che fine hanno fatto i vostri familiari?-Volle sapere ancora.

Maya arrossì vistosamente, mentre si preparava a riferire una verità mista a bugie, cercando di essere il più convincente possibile. Puntò i suoi neri occhi in quelli azzurri di lui e con tono sicuro, riferì:-Sono tutti morti...! Rei...sono molti anni che vive da solo,non so dirle con precisione da quanto. I miei...i miei, invece, sono deceduti da poco tempo...una brutta febbre li ha portati via ed ora sono sola...Nessuno vuole darmi lavoro, perchè sono ancora troppo piccola...vogliono tutti ragazze più alte e robuste. Ma io devo pur mangiare!!! E per farlo, devo trovare un lavoro...!-Almeno quello era vero, pensò la ragazza. Non poteva dire tutta la verità a quell'uomo: sicuramente avrebbe consegnato lei e Rei ai samurai.Da quel poco che aveva detto, egli doveva essere il proprietario di quell'imbarcazione, quindi una persona ricca ed influente che sicuramente era fedele allo shogun.



Masumi ascoltò attentamente le rivelazioni della ragazza, senza lasciar trasparire nessuna emozione. Dentro di sè, però, sentiva una tenerezza infinita per lei. Il chè era abbastanza strano, trattandosi di una sconosciuta. Abbassando leggermente le palpebre, pensò che probabilmente la causa era da attribuire al fatto che fosse troppo giovane, per avere già affrontato tanti problemi. Nessuno poteva capirlo meglio di lui:sulla propria pelle aveva sperimentato le conseguenze di restare solo al mondo. Quando era rimasto orfano di padre, era un bambino di circa 6 anni ed aveva fatto di tutto per aiutare la madre a tirare avanti e nel momento in cui anche lei era deceduta, egli era rimasto solo. Sì...perchè nonostante fosse stato adottato da Eisuke Hayami, nessuno si era mai preoccupato veramente di lui, nessuno lo aveva più amato. L'unica cosa che contava per l'uomo divenuto suo padre, era che lui diventasse abilissimo negli affari. Riscuotendosi da quelle tristi considerazioni, liberò le braccia della ragazzina e con tono neutro, affermò:-Ad ogni modo, non potete restare su questa nave, tu ed il tuo amico...! Parlerò con Hijiri e gli dirò di accompagnarvi nel feudo di mio padre. Potrete lavorare là, svolgendo mansioni più adatte alla vostra età...- 

Maya si mostrò sorpresa da quella decisione, era certa che le avrebbe cacciate senza riguardo alcuno:-Nel feudo di suo padre?-chiese incerta.

-Sì. Vi farò condurre ad Edo, nel feudo di Eisuke Hayami!- Le chiarì lui.

La ragazza sbiancò di colpo a quelle parole, riprendendo a tremare impercettibilmente:-A...a Edo? Nel feudo Hayami?- chiese attonita, sbalordita:-Allora...lei è....!- Non riuscì a terminare la frase, talmente grande era il suo stupore.

Il giovane uomo annuì, affermando quanto ella aveva già intuito:-Proprio così. Sono Masumi Hayami, e la nave su cui sei salita con l'inganno è di mia proprietà.!-

Non appena udite quelle parole, il cuore di Maya perse un battito, mentre sentiva il sangue defluirle dal volto e le gambe cedere improvvisamente. Fece solo in tempo a sentire le braccia di Hayami che la sorreggevano, prima di cadere nuovamente nell'incoscenza.ercettibilmente:-A...a Edo? Nel feudo Hayami?- chiese attonita, sbalordita:-Allora...lei è....!- Non riuscì a terminare la frase, talmente grande era il suo stupore.
Il giovane uomo annuì, affermando quanto ella aveva già intuito:-Proprio così. Sono Masumi Hayami, e la nave su cui sei salita con l'inganno è di mia proprietà.!-
Non appena udite quelle parole, il cuore di Maya perse un battito, mentre sentiva il sangue defluirle dal volto e le gambe cedere improvvisamente. Fece solo in tempo a sentire le braccia di Hayami che la sorreggevano, prima di cadere nuovamente nell'incoscenza.

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Capitolo 8
*** Decisione inaspettata ***




Quando Maya rinvenne per la seconda volta, si ritrovò nell'identica situazione della prima, con la differenza che ora conosceva l'identità dell'uomo che la stava osservando.Costui davanti a lei era uno degli uomini più potenti e ricchi del Giappone:anche se non lo aveva mai visto di persona, conosceva la fama di Masumi Hayami, così come quella di suo padre. Entrambi erano noti per essere tra i più fidati sostenitori dello shogun, tanto da godere di una vasta autonomia nel gestire gli scambi tra la Patria e l'Europa: inoltre, era risaputo che erano pronti ad usare qualsiasi mezzo, lecito od illecito per raggiungere i loro scopi. In parole povere doveva stare attenta e soprattutto doveva evitare che conducesse lei e Rei nel feudo di suo padre,dove sarebbero state in costante pericolo.

-Non pensavo che conoscere il mio nome ti avrebbe fatta svenire di nuovo, ragazzina.-L'apostrofò lui, tra il serio ed il faceto.

-Io...io non pensavo che lei fosse...che questa nave...- provò a dire Maya, con voce bassa e flebile.

-Che io fossi il tanto temuto Masumi Hayami e che questa nave appartenesse alla mia Compagnia navale?- Concluse per lei, ironicamente.- Purtroppo è così. Immagino anche le voci che hai sentito su di me e probabilmente sono veritiere, ma non temere...Non sono così crudele da maltrattare una piccola orfana spaventata.Al contrario...sto tentando di aiutare te ed il tuo amico, dandovi una possibilità di riscatto...offrendovi ciò che cercate da tanto, senza successo.-

La ragazza si mise a sedere sul letto,manifestando un coraggio che era ben lungi dal possedere e rispose fissandolo negli occhi:-Ma noi...noi non vogliamo tornare a Edo...vogliamo andare in Europa!-

Masumi la guardò sorpreso:-In Europa? Come mai? C'è qualcuno che vi aspetta là? Hai appena detto che siete soli al mondo o sbaglio?-

La giovane annuì:-E' così infatti. Perciò vogliamo lasciare questo Paese. Andando in Europa, potremmo ricominciare una vita differente da quella vissuta finora!- Gli spiegò con assoluta sincerità.

-E come farete? Chi vi aiuterà?- Incalzò Masumi- Credo che siate entrambi troppo giovani ed ingenui per rendervi conto che, una volta là, sarete nella stessa situazione in cui già vi trovate.-Ciò che egli diceva corrispondeva a verità: l'Europa offriva molte più libertà rispetto al Giappone, ma solo se si era abbastanza maturi da sapere come muoversi ed a chi affidarsi e lui dubitava fortemente che quei due ragazzini sapessero a cosa andavano incontro.

Maya scosse la testa caparbiamente davanti a quel discorso:-Non importa...! Vogliamo andarci.-asserì con fermezza.-La prego non ci rimandi ad Edo. Vogliamo avere la possibilità di tentare...Non sapremo mai se ce la potremmo fare, se non tentiamo.- Vedendo che lui scuoteva la testa, la giovane iniziò a piangere e con voce incrinata, riprese:-Per favore non ci neghi questa occasione...! Ci lasci viaggiare con voi. La ripagheremo lavorando senza sosta, insieme al resto dell'equipaggio...non avrà motivo di pentirsi, glielo giuro signor Hayami...-



Masumi guardava quella piccola e fragile creatura e vedendola piangere,supplicare quasi con disperazione sentì il cuore stringersi dalla tenerezza. Gli sembrava di rivedere sè stesso da ragazzino, quando ancora era in grado di versare lacrime di solitudine e di dolore, non sapendo come fare ad andare avanti senza i suoi amati genitori. Fu così che, senza neanche rendersene conto,allungò una mano ed asciugandole teneramente le lacrime, si ritrovò a dire:-Basta così...! Non piangere più. D'accordo, verrete con noi.-La sua risposta giunse del tutto inaspettata per Maya, la quale si calmò di colpo e lo guardò sbalordita. Masumi la osservò a lungo, mentre una strana corrente si stabiliva tra loro. Subito dopo, però, egli ruppe quel filo sottile voltandole le spalle ed asserendo con tono più deciso:-Ad una condizione,ragazzina...nessuno mai, su questa nave, dovrà sapere che ho scoperto la verità!Tutti dovranno continuare a credere che tu sei un maschio. Non lo rivelerai nemmeno ad Hijiri, chiaro?-

La ragazza annuì,ma domandò:-Ma perchè?!-

L'uomo si voltò a guardarla e con tono lievemente irritato, rispose:-Mi sembra ovvio, non credi? Non ci posso essere donne su un'imbarcazione mercantile,nemmeno se piccole come te. Creerebbero disagi ed imbarazzo nell'equipaggio. Ragion per cui, credo sia opportuno che tu rimanga in questa cabina il più possibile per tutto il viaggio.-

Maya sollevò di scatto la testa, davanti a quell'affermazione del tutto inaspettata e lo fissò incredula, con le gote in fiamme:-Come ha detto, prego?- Chiese, pensando  di averlo frainteso, ma egli le tolse ogni dubbio, ribadendo:-Sono certo che hai sentito perfettamente, ragazzina...Se vuoi restare su questa nave, devi stare lontana dal mio equipaggio..- Poi vedendola degludire a vuoto, precisò:-Qualcuno di loro potrebbe accorgersi che non sei un maschio ed io non posso permettere che ciò accada...Mi troverei costretto a riportarti a terra, per non contravvenire alle regole stabilite e ripristinare l'equilibrio raggiunto sinora, capisci?-

Maya continuava ad osservarlo con imbarazzo crescente, anche se capiva benissimo le ragioni del signor Hayami.-Sì, ma io non posso...-Provò ad opporsi con enfasi, ma lui la interruppe:-Diremo a tutti che, vista la tua giovane età, non puoi svolgere lavori troppo pesanti e che perciò lavorerai al mio personale servizio. Servirà per giustificare tutto il tempo che trascorrerai qui dentro.- Stava per uscire dalla cabina, quando preso da un pensiero improvviso, tornò sui suoi passi:-Ah...un ultima cosa:dormirai nel letto che si trova dietro quella porta!- Le indicò il luogo con un cenno della mano:- Non è il caso che tu dorma con il resto dell'equipaggio, visto che sei una ragazza...non sarebbe appropriato, nè per loro e nè per te...!- Terminò mentre usciva per cercare Hijiri.



Rimasta sola, Maya si lasciò cadere sul letto, frastornata: ora era davvero nei guai!Lui non l'aveva mandata via come si aspettava, però aveva posto una condizione che la esponeva ad una situazione davvero compromettente ed imbarazzante: trascorrere il resto del viaggio a stretto contatto con lui, occupandosi di tutto ciò che lo riguardava. Non solo, ma per onore della decenza, le offriva di dormire nel piccolo ripostiglio presente nella propria cabina. Sospirando ripensò a ciò che aveva detto prima di uscire: non era appropriato che dormisse con gli altri uomini dell'equipaggio...C'era una cosa importante che Masumi Hayami aveva dimenticato, però:anche lui era un uomo... e molto affascinante perdipiù...E lei...lei non era così piccola per non averlo notato...non come lui credeva. Nonostante le sue esili forme, lei era una giovane donna di 17 anni, che non avrebbe mai dovuto trovarsi da sola nella cabina di un uomo.

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Capitolo 9
*** Condizioni anomali ***




Masumi trovò Hijiri sul ponte della nave, intento a dare disposizioni per la imminente partenza.Con volto serio, lo invitò a raggiungerlo sottocoperta insieme a Rei, nella cabina che fungeva da ufficio. Una volta dentro, il giovane Hayami si rivolse al proprio collaboratore con tono palesemente irritato:-Spero che tu abbia una valida spiegazione, per giustificare la presenza di due ragazzini tra i nuovi membri dell'equipaggio...!- Rei ebbe un sussultò al reclamo dell'uomo e con sguardo ansioso si volse verso Hijiri, il quale le lanciò un'occhiata fugace, prima di rispondere al proprio capo:-Signore...tutto ciò che posso dirle è... che volevo aggiungere manodopera giovane tra i nostri uomini, in modo da rimpiazzare facilmente i più anziani, un giorno...-ma la sua affermazione non incontrò l'approvazione di Masumi, il quale lo apostrofò:-Sarebbe stata un'ottima idea, se non fosse che lui e...il suo amico sono quasi dei bambini! Che ti succede, Hijiri...? Non è da te far errori del genere...-Terminò sorpreso e confuso.
Karato abbassò la testa mestamente:-Mi dispiace signore...le prometto che in futuro farò scelte più oculate.Spero che Takuya non sia ferito gravemente...?- Hayami lo guardò per qualche secondo senza comprendere, poi capì che l'altro si riferiva a Maya e prontamente, rispose:-No,fortunatamente la caduta non gli ha procurato nulla di serio...Ma lascia che ti dica che sei stato un incosciente, a permettere ad entrambi i ragazzini di svolgere lo stesso tipo di mansioni che solo uomini temperati dagli anni possono fare!- 
- Non è stata colpa sua, signore!- Rei, che fino a quel momento era rimasta in silenzio, non potè più evitare d'intervenire in difesa di Hijiri, che stava ricevendo un rimprovero molto duro ed ingiusto, a suo giudizio. 
-Siamo stati Ma..Takuya ed io ad insistere affinchè ci fosse concessa una prova...- il suo intervento inatteso ,le valse uno sguardo attonito da entrambi gli uomini, ma lei inspirando profondamente proseguì:-il signor Hijiri non voleva, ma io...io l'ho pregato affinchè potessimo lavorare come gli altri vostri uomini, senza favoritismo alcuno. Perciò la prego di non essere così duro con lui, sono certo che abbia acconsentito perchè gli abbiamo ispirato compassione- Concluse con sorprendente enfasi.
Karato rimase a guardare quel ragazzino come sbalordito, mentre lo udiva prendere le proprie difese con coraggio e determinazione. Sembrava non avere nessun timore davanti al proprietario di quella nave, anzi nonostante la giovane età possedeva una forza emotiva davvero notevole: non molti, anzi ,quasi nessuno sarebbe stato capace di contraddire Masumi Hayami. Invece lui lo aveva fatto...ma perchè? si chiese. Davvero non ne capiva il motivo e lui...lui non riusciva a smettere di fissarlo, come ammaliato dalla sua voce, oltre che dalle sue parole... 
-Non credo tu sia nella posizione di dirmi come trattare i miei collaboratori, ragazzo-La voce del suo capo lo riscosse dalle sue considerazioni.-Basta sentire la tua voce, per capire che ancora devi crescere...è più simile a quella di un bambino, che a quella di un giovane uomo.D'altra parte, però,  capisco che Hijiri abbia voluto aiutarvi...-Il tono adesso era più controllato, mentre riprendeva:-Takuya...mi ha raccontato che siete orfani e che volete andare in Europa ad ogni costo...Ho accettato di portarvi con noi, ma ci sono delle condizioni da rispettare- Masumi comprese, dalle espressioni dei due, di averli colti impreparati, quindi proseguì:-Punto primo:farete solo lavori adatti alla vostra forza fisica. Punto secondo: Takuya non tornerà a lavorare cogli altri, neanche quando si sarà ripreso,ma rimarrà a mio personale servizio.- Vedendo che Rei impallidiva davanti alle sue parole e intuendone perfettamente la ragione, continuò:-Tu invece sarai l'aiutante di Hijiri, perciò alloggerai nella cabina accanto alla sua!-La ragazza sbalordita da tali cambiamenti, chiese:-E Takuya...dividerà l'alloggio con me? -Ma la replica dell'uomo la lasciò esterrefatta:-No...lui dormirà nel ripostiglio all'interno della mia cabina, durante tutto il viaggio!-E con questo ultimo annuncio, li congedò.

Una volta lasciato Hayami, Karato e Rei tornarono sul ponte della nave. Ognuno era immerso nei propri pensieri.La ragazza era rimasta sconcertata dalle decisioni del proprietario della nave:pensava che avrebbe cacciato lei e Maya, specialmente dopo l'incidente accaduto alla sua amica. Così non era stato, però...Maya doveva passare tutto il viaggio in cabina con lui...e questo non era appropriato per una ragazza, anche se l'uomo la credeva un maschio. Invece lei...lei avrebbe dovuto essere l'aiutante di Hijiri. Sospirando di preoccupazione,pensò che quell'uomo non le era simpatico affatto: era arrogante e prepotente...non sarebbe stato facile lavorare assiduamente al suo fianco.Se prima lo aveva difeso, era perchè non sopportava le ingiustizie...unicamente e solo per quello, disse a sè stessa. 
Karato, dal canto suo, si sentiva in trappola...Doveva occuparsi di quel ragazzetto...e sospettava che Masumi glielo avesse affiancato per punirlo del suo errore nel prenderlo a bordo.Ora gli toccava portarlo sempre con sè, ovunque andasse e la cosa lo disturbava parecchio.Doveva ammettere, però, che ne ammirava il coraggio...il lampo di determinazione che a volte gli attraversava il verde sguardo, gli trasmetteva un'emozione senza nome e su cui era meglio non soffermarsi. Non voleva e non poteva ripensare al batticuore che aveva avvertito, quando poc'anzi lo aveva difeso ad oltranza...No, era inaccettabile! concluse scuotendo la testa

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Capitolo 10
*** Calma apparente ***





Maya camminava nervosamente avanti e indietro, nella cabina del signor Hayami:doveva trovare il modo di parlare con Rei, metterla al corrente delle nuove disposizioni impostole.Purtroppo, però, non sapeva cosa le avrebbe detto, visto che non poteva confidarle di essere stata scoperta. Guardandosi intorno un tantino impacciata, pensò di approfittare della prolungata assenza del giovane Hayami per cercare la sua amica. Una volta richiusa la porta alla proprie spalle, iniziò a muoversi con circospezione: aveva paura d'imbattersi nel proprietario della nave ed incorrere in un suo probabile rimprovero, per aver contraddetto le sue disposizioni. Ebbe la fortuna d'incontrarsi con Rei quasi immediatamente:-Ti stavo venendo a cercare...- dissero all'unisono. Dopodichè la Aoki prese la parola:- Accidenti...in che pasticcio ci siamo messe!!-Esordì con tono sconsolato.-Il signor Hayami mi ha informata delle condizioni per portarci in Europa, però...Maya non puoi restare nella sua cabina!-L'amica scosse la testa e rispose:-Purtroppo non c'è altra soluzione...non preoccuparti per me. Invece dimmi di te...continuerai a restare col resto dell'equipaggio?- Domandò con ansia.
-No, no...mi ha sistemata nella cabina accanto a quella di Hijiri, nominandomi suo aiutante. Non vuole che facciamo lavori troppo faticosi...siamo troppo giovani a suo dire...-Concluse Rei con lieve ironia.
L'altra annuì comprensivamente:-Sì...è quello che ha detto anche a me. Devo dire che non mi aspettavo un simile riguardo...visto le voci che circolano su di lui e suo padre.-
La giovane Aoki ribadì:-Ne sono al corrente anch'io. Si mormora che siano cinici e senza scrupoli, soprattutto il figlio, per questo sono sorpresa che non ci abbia cacciato via. A meno che...non abbia qualche secondo fine...- 
Le parole dell'amica accesero il dubbio nell'animo di Maya, la quale replicò:-Sarà meglio stare all'erta, allora...finchè non scopriamo il motivo della sua inaspettata decisione.-
L'altra ragazza annuendo, rispose:-Certo...! Però tu come farai a nascondergli che sei una donna? Sarà difficile mantenere il segreto vivendo nei suoi alloggi...! Che accadrà se ti scopre?-
Maya dovette abbassare lo sguardo davanti a quei logici dubbi: non poteva dire a Rei che il signor Hayami già aveva scoperto la sua vera natura...Fortunatamente però, la credeva una ragazzina di 13 anni e pregava affinchè non capisse mai la sua vera età. Aveva la certezza che una volta appuratala, si sarebbe infuriato molto per essere stato ingannato.
-Stai tranquilla...farò molta attenzione, te lo prometto.- Tentò di rassicurarla, simulando una calma che era ben lungi dal sentire.

All'alba del mattino dopo, la nave della Compagnia Hayami salpò in rotta per l'Europa come stabilito.
Maya e Rei furono svegliate dal trambusto che regnava a bordo ed iniziarono subito a svolgere le mansioni loro assegnate.
La Aoki affiancava Hijiri sul ponte dell'imbarcazione, facendo attenzione agli ordini che le venivano impartiti e cercando di non commettere troppi errori nell'eseguirli.Egli si rivelò un capo molto paziente e scrupoloso nell'insegnarle le cose che doveva sapere per rendersi utile, il chè sorprese piacevolmente la ragazza.
Maya invece, era addetta a rimettere in ordine la cabina del signor Hayami, mentre lui era nell'alloggio adibito ad ufficio. Nella tarda mattinata avrebbe dovuto portargli il caffè e poi iniziare ad organizzargli i pasti.
Col trascorrere dei giorni, le due ragazze si adeguavano sempre meglio alle abitudini che regnavano a bordo della nave ed in breve tempo entrarono in simbiosi con tutto ciò che le circondava.L'unica difficoltà ancora persistente era tenere nascosta la loro natura, soprattutto per Rei che trascorreva più tempo in mezzo al resto dell'equipaggio. Tuttavia riusciva a cavarsela egregiamente, grazie all'ottimo maestro che aveva affianco e che conquistava sempre più la sua stima.
Per Maya invece la situazione era un tantino differente: il giovane Hayami sapeva benissimo che era una ragazza e ciò le permetteva di godere della discrezione dell'uomo, che pur ritenendola quasi una bambina, cercava di restare nella cabina  il minimo indispensabile ,per evitarle qualsiasi tipo d'imbarazzo.Inoltre ogni sera e prima che facesse buio, le permetteva di salire sul ponte per incontrarsi con Rei, lasciandole sole a raccontarsi la loro giornata a bordo.
  
Qualche mattino dopo, Masumi si svegliò prima del solito...non avendo più sonno decise di fare una passeggiata sulla nave. Arrivato sul ponte, inspirò profondamente respirando la fresca aria mattutina:gli piaceva molto il silenzio che regnava in quel momento della giornata, rotto soltanto dallo sciabordio delle lievi onde marine che sembravo accarezzare le estremità dell'imbarcazione. All'improvviso, tale quiete, tale freschezza gli fecero pensare a Maya: quella ragazzina si era adeguata perfettamente alla vita di bordo. Svolgeva le sue mansioni con costanza e velocità, senza mai lamentarsi...era instancabile...Sorridendo tra sè, pensò che da quando c'era lei la sua cabina era sempre in ordine, con ogni cosa perfettamente al proprio posto. Sì, si disse mentre tornava sottocoperta, tutto sommato non era stato un male    portarla con sè.

Maya si svegliò di soprassalto, con il corpo madido di sudore:aveva avuto un incubo. Sempre lo stesso: sognava i samurai che entravano in casa sua,torturavano la madre ed il fratello e poi...dopo una lunga ricerca trovavano anche lei, che inutilmente cercava di scappare. Solo che stavolta qualcuno era arrivato ad aiutarla...non riusciva a vederlo bene in viso, ma l'uomo la prendeva tra le braccia e la portava via con sè...e la voce...la sua voce era...era simile a quella di...No! Pensò scuotendo la testa e tremando incontrollabilmente. Non era possibile...era solo un sogno...un incubo.!
Con il respiro ancora ansante dallo spavento, si alzò e non udendo suoni provenire da dietro la porta, si apprestò ad uscire dal ripostiglio.Sbirciando verso il letto del signor Hayami notò che era vuoto e la cabina deserta. Con tranquillità iniziò ad aggirarsi per l'alloggio:arrivata vicino al catino con l'acqua, pensò di darsi una ripulita, per togliersi di dosso tutto il sudore appena versato. Lentamente, iniziò a togliersi i larghi pantaloni del kimono, lasciandoli cadere ai propri piedi,dove poco dopo furono raggiunti dalla giacca. Poi fu il turno della stretta fascia che le stringeva il seno: non appena la ebbe srotolata e buttata a terra, la ragazza emise un lungo respiro liberatorio, sentendosi finalmente priva di tale ingombrante costrizione. Chiudendo gli occhi, sollevò le braccia e si sciolse i lunghi capelli che le ricaddero sulle spalle in una meravigliosa cascata scura. Proprio in quel momento, però, la porta d'ingresso si aprì di colpo e lei si ritrovò a fissare lo sguardo azzurro ed incredulo di Masumi Hayami.

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Capitolo 11
*** Una scoperta esplosiva ***


I due giovani si guardarono, rimanendo immobili per un breve istante, colti entrambi alla sprovvista da quella inaspettata ed imbarazzante situazione. Masumi non riusciva a distogliere lo sguardo dalla visione che si era presentata davanti a lui:incredulo, fissava senza sosta quel corpo di giovane donna, percorrendone le curve con attonita meraviglia e soffermandosi con particolare intensità sulla pienezza del seno eretto. Maya fu la prima a riscuotersi: arrossendo vistosamente, si chinò veloce ad afferrare la sua camicia, coprendo le sue nudità a testa bassa. Un strano silenzio pervadeva la cabina, rotto solo dal respiro ansante dell'uomo;nessuno dei due riusciva a porre fine alla forte tensione che vibrava nell'aria. Dopo un tempo interminabile,la quiete venne interrotta dai passi del giovane, che con studiata lentezza si avvicinava alla ragazza.Quando le giunse davanti, ella avvertì distantamente il calore del suo respiro sulle gote in fiamme:continuava a tenere lo sguardo a terra, mentre sentiva tutto il corpo tremare incontrollabilmente, in attesa della sua reazione. Masumi, con voce pericolasemente calma, disse:-Devo dire che continui a sorprendermi...-Le parlava guardandole il volto arrosato dall'imbarazzo, senza toccarla.-Che non eri un maschio l'ho capito subito...ma non sei certo una bambina, come mi hai lasciato credere...!-Con delicatezza le poggiò entrambe le mani sulle nudi spalle, mentre affermava:-Sei una donna...una piccola, delicata ed esile donna!-All'improvviso però la strinse con più forza, attirandola a sè di scatto, facendole scivolare la camicia a terra con quel brusco movimento, obbligandola a sollevare la testa con un sussulto di spavento. Trattenendo il fiato, Maya lo fissò negli occhi azzurri, che in quel momento scintillavano di rabbia repressa, provando un brivido di paura, mista a qualcosa di assolutamente nuovo. Egli, aumentando l'intensità della stretta, riprese con voce bassa ed irritata:-Mi hai ingannato!Eppure ti avevo detto che volevo la verità...che ti avrei tenuta a bordo, nonostante il regolamento non lo consentisse...e tu...tu hai continuato a mentirmi!Perchè?!-Maya scuotendo la testa con enfasi, tentò di sfuggire da quelle braccia che la ghermivano fino a farle male, ma ottenne solamente che lui la incollasse al proprio corpo, schiacciandole il seno contro l'ampio torace e facendole partire il cuore al galoppo: mai...in tutta la sua vita si era trovata così vicina ad un uomo e...perdipiù priva di vestiti! Da parte sua, Masumi faticava a controllare le proprie emozioni:la furia per essere stato ingannato si mescolava all'improvvisa ed assurda attrazione che si era scatenata in lui, nel momento in cui i suoi occhi si erano posati sulla giovane donna che ora stringeva a sè con forza. Davanti a quella consapevolezza s'irritò ancora di più: non poteva provare quelle sensazioni per colei che lo aveva ingannato! Ma purtroppo il suo corpo era in disaccordo con la ragione: pienamente cosciente delle morbidi curve che sentiva contro di sè, sentì il sangue scorrergli più veloce nelle vene e per un attimo fu sul punto di abbassare la propria bocca su quelle labbra tremanti ed invitanti. Scuotendo la testa come per schiarirsi le idee, il giovane uomo riprese il controllo della situazione:-Adesso mi dirai la verità! Tutta la verità...e non provare a mentirmi più, altrimenti, a costo di schierarmi contro l'intero equipaggio, ti abbandono in mezzo al mare su di una scialuppa!- La minacciò con tono duro. A quelle parole Maya ritrovò la voce:-Per...per favore, mi lasci...ho bisogno di rivestirmi...non...non riesco a parlare in questo modo...!-Lo pregò con voce flebile. Rimasero a guardarsi intensamente per qualche secondo, poi Masumi la lasciò andare e dandole la schiena, concesse:-Va bene...vestiti pure! Ma sbrigati...io non mi volterò finchè non avrai terminato...!- Poco dopo Maya fu pronta e lui voltandosi a guardarla, la prese per un braccio e la guidò bruscamente verso le poltrone al centro dell'alloggio:-Siediti e dimmi chi sei in realtà!- la invitò con palese impazienza. -Io...io non posso...davvero...non posso dirle chi realmente sono! Mi perdoni, ma non posso!- Replicò la ragazza con ansia crescente. Il giovane Hayami strinse gli occhi, mentre l'ira aumentava a dismisura dentro di lui; le strinse il braccio attirandola di nuovo a sè:-Non sfidarmi, ragazzina.Ti assicuro che la mia pazienza ha un limite...e tu...l'hai già superato abbondantemente! Meglio se mi racconti tutto di te e subito! Non obbligarmi a mostrarti il motivo della mia pessima fama...!-Concluse con espressione granitica. La ragazza tornò a tremare di puro spavento...non solo per sè stessa, ma anche per Rei, ragion per cui decise di farsi forza e raccontargli ciò che era loro accaduto. Masumi ascoltò con attenzione la storia di Maya,non lasciando trapelare nessuna emozione, ma sussultò lievemente quando lo informò che era di famiglia cristiana, non propensa a convertirsi al buddismo.Ora si spiegava il desiderio della giovane di andare in Europa, lì sarebbe stata libera da ogni perseguzione e avrebbe potuto ricominciare una nuova vita. Quando ella terminò il suo racconto, lui le domandò:-Quindi... Maya Kitajima è veramente il tuo nome!?- vedendola annuire, insistette:-E quanti anni hai in realtà?..perchè non credo più che tu sia tanto piccola...! - il velato riferimento a ciò che era accaduto poco prima, ebbe il potere di riportare entrambi all'atmosfera di quel momento. Maya sentì le gote incendiarsi di nuovo, prima di rispondere:-Ho 17 anni e mezzo...!- Masumi la fissò in silenzio, mentre rifletteva tra sè: 17 anni e mezzo! Non era una bambina, ma quasi una donna...! La sua figura minuta ed il suo modo di vestirsi, lo avevano tratto in inganno... e non solo lui, a quanto pareva.Hijiri e l'intero equipaggio lo avevano scambiato per un ragazzino: almeno lui si era reso conto subito che non lo era. La sua voce era palesemente femminile e non capiva come gli altri non lo avessero notato... All'improvviso un pensiero si affacciò nella sua mente...un pensiero insistente, che gli provocava un fastidio inspiegabile. -Il ragazzo che viaggia con te...immagino che lui sia più grande di te...E' il tuo fidanzato?- Chiese con tono stranamente aggressivo.- Maya sbarrò gli occhi, sorpresa: si era completamente dimenticata che Hayami continuava a credere Rei un maschio. Stava per confessargli che in realtà era la sua migliore amica, ma decise di desistere: se la situazione era già complicata con una donna a bordo, figurarsi se lui avesse saputo che invece ce ne erano 2. A quanto sembrava Rei se la stava cavando benissimo e nessuno, neanche Hayami sospettava che fosse una femmina, quindi per il momento era meglio non chiarire l'equivoco, decise. Ritrovando la padronanza di sè, la giovane lo guardò negli occhi rispondendo:-Rei ha 19 anni, però non è il mio fidanzato. Siamo cresciuti insieme e siamo amici da sempre!- chiarì con fermezza. Poi gli rivolse la domanda che più le stava a cuore:-Signor Hayami...cosa...cosa ha intenzione di fare ora che sa la verità?-

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Capitolo 12
*** Istintive reazioni ***




Masumi rimase in silenzio a riflettere su cosa rispondere. Effettivamente la decisione non era per nulla facile:non poteva rivelare alla ciurma, che quello che era salito a bordo come un ragazzo, si era poi rivelato essere una giovane ed affascinante donna...si sarebbe creata una situazione difficile da gestire. Inoltre avrebbero fatto tutti la figura dei sempliciotti: lui più di tutti e questo era qualcosa che non poteva permettersi assolutamente.D'altra parte non era appropriato continuare a tenerla nella propria cabina...era una sistemazione compromettente per entrambi: lui era un uomo fatto e finito, con istinti e desideri del tutto normali e lei...lei era molto attraente, pensò lanciandole una fugace, ma intensa occhiata. Quando credeva fosse più piccola, non correva nessun rischio, ma dopo aver visto le sinuose curve del suo giovane corpo, non era certo che riuscisse a starle lontano. Dandole le spalle, iniziò a camminare per tutto l'alloggio, pensando al dafarsi.Non aveva altra scelta: doveva farla restare accanto a sè...non poteva rischiare che l'equipaggio si rendesse conto della sua vera natura...qualcuno avrebbe potuto farsi strane idee e tentare di farle del male, invece lui, con la sua proverbiale freddezza si sarebbe controllato: in passato lo aveva sempre fatto e di sicuro ci sarebbe riuscito anche ora, nonostante Maya lo attirasse molto. Emettendo un lungo respiro, si volse a guardarla:-Purtroppo sono costretto a farti rimanere a bordo, non c'è altra soluzione.- La informò con tono duro, aggrottando le sopracciglia-Anche se la tentazione di lasciarti sulla prima isola che incontreremo è grande, credimi...Te ed il tuo bugiardo...amico!- terminò secco.
A quelle parole, Maya ebbe un moto di ribellione:- Capisco che ce l'abbia con me, perchè le ho mentito...ma Rei...lui non le ha fatto nulla...non è a lui che ha fatto domande, ma a me...Lo lasci stare!-Era stato più forte di lei, non voleva che la sua amica fosse coinvolta in quella situazione già tanto ingarbugliata... su di lei non dovevano esserci sospetti.
Ma la sua accorata difesa venne accolta male dal suo interlocutore, che in due falcate la raggiunse e prendendola bruscamente per le spalle tuonò:-Lo difendi un pò troppo, per essere solo un amico!Sei certa che non sia il tuo fidanzato?- Vedendola scuotere la testa spaventata, riprese:- E vorresti farmi credere lui ti tiene con sè solo per amicizia? Non sono tanto stupido, ragazzina!- 
Alla giovane il cuore sembrava scoppiare nel petto, fissando quegli occhi resi ancora più profondi, quasi blu per la collera, con voce ansante replicò:-Sì, è così! Le ho già detto che siamo restati insieme perchè non abbiamo più nessuno al mondo...-
L'uomo le scrollò le spalle con rabbia crescente:-Forse mi sono mostrato un ingenuo, nel non rendermi conto che eri una donna, ma non ti permetterò di continuare a prendermi per il naso. Può darsi che egli non sia il tuo promesso, ma di certo c'è qualcosa tra voi due!- affermò con arrogante sicurezza. Poi accalorandosi ancora di più, con sguardo rosso di furore, aggiunse:Confessa...che è il tuo amante! Confessalo!-
La giovane sbiancò paurosamente davanti a quella folle ed offensiva convinzione e prima di rendersene conto, con uno strattone improvviso si liberò, sollevò una mano e lo schiaffeggiò con inattesa violenza:-Come osa!!! Lei è davvero un essere abominevole...Rei...non è...io non...- Non riusciva a parlare, talmente era sconvolta.
Intanto Masumi, che era stato colto alla sprovvista da quella reazione, rimase per qualche secondo basito; subito però la riprese tra le braccia e sollevandola da terra, la portò di peso sul suo letto, mentre lei si dibatteva selvaggiamente. Per impedirle di scappare, egli le bloccò le braccia sulla testa e le gambe con le proprie, tenendola ferma con il corpo steso interamente su quello di lei. Con furia inspiegabile, Masumi avvicinò i loro volti, tenendo i loro sguardi incollati, il forte petto a stretto contatto con i morbidi seni della giovane, le bocche che quasi si sfioravano:-Basta! Smettila di trattarmi da idiota...!Hai diviso la stessa capanna con lui, dormito nello stesso locale...-le sibilò a fior di labbra, il respiro che le accarezzava il viso rosso di collera, imbarazzo e di....eccitazione.-Lui sa benissimo che non sei una bambina...non può ignorarlo!-di colpo, la rabbia che lo pervadeva lasciò il passo ad un altro tipo di tensione, mentre gli occhi le percorrevano il dolce e giovane viso. La fissò intensamente:le iridi scure scintillanti, ma non era solo paura...lo capiva...le gote rosse, ma non solo di rabbia...le labbra socchiuse ed il respiro ansante che le sollevava ed abbassava il seno ad un ritmo forsennato...No...non era solo l'ira, ne era certo. Maya era pervasa dallo stesso eccitante desiderio che tormentava lui.
-Io non posso ignorarlo...-sussurrò a voce pericolosamente bassa, mentre avvertiva nitidamente il dolce calore di lei sotto di sè.-Non dopo aver visto il tuo splendido e sensuale corpo...- terminò, prendendole la bocca con dolce violenza.

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Capitolo 13
*** Sconosciute sensazioni ***




Tutto era avvenuto con sorprendente rapidità. Un attimo prima erano due nemici che si fronteggiavano con astio crescente, poi qualcosa era cambiato: i loro corpi a stretto contatto su quel morbido letto, i volti vicinissimi, con i respiri che si confondevano creando una strana e seducente intimità e le parole di lui, così dure all'inizio, che lentamente diventavano dolci sussurri. Maya si era sentita avvampare udendo quelle frasi sospirate sulle sue labbra socchiuse e ciò che non si aspettava accadesse, era accaduto. La bocca era calata all'improvviso sulla sua e lei aveva sbarrato gli occhi dalla sorpresa, rimanendo immobile davanti al suo dolce ed esigente assalto, ma quando lui aveva approfondito il bacio si era ribellata, tentando invano di sfuggire a quell'inattesa invasione. La sua ribellione però, non durò a lungo:sentiva le labbra morbide di Masumi cercare con bramosia le sue, mentre il suo corpo le trasmetteva un calore delizioso. La testa iniziò a girarle in modo confuso, non riusciva a pensare a nient'altro che a lui: le sembrò di avvertire un solletico all'interno dello stomaco, mentre il cuore perdeva un battito per poi tornare a pulsare velocemente nel petto.Come dotate di una volontà propria, le mani ormai libere dalla stretta di lui, si sollevarono a circondargli il collo, intanto che schiudeva la bocca, per permettere all'uomo di allacciare le loro lingue in un appassionato e lungo bacio.
Non appena avvertì la sua resa, Masumi la strinse di più a sè, circondandole la vita con le lunghe braccia e divorandole la bocca con crescente passione: era completamento ebbro di desiderio, il suo dolce sapore gli dava alla testa, non vedeva e non udiva altro che non fosse legato a Maya e a ciò che stavano vivendo in quel momento. La voleva come non aveva mai voluto niente e nessuno in tutta la sua vita e l'intensità di quella consapevolezza, lo spaventò talmente tanto che con uno scatto fulmineo, si allontanò da lei, mettendo fine a quell'attimo di deliziosa follia. Balzò in piedi, passandosi le dita tra i biondi capelli per ritrovare il suo sedicente autocontrollo, mentre il cuore continuava a battere all'impazzata e senza voltarsi a guardarla, disse:-Come immaginavo...sei una seduttrice nata! Non sei tanto innocente come  vuoi far credere...Ma a me non incanti più...io sono un uomo, non un ingenuo ragazzino di 19 anni, che si lascia irretire da te...-
Maya si riscosse immediatamente dall'incanto in cui era precipitata...lui con quelle sue infondate accuse l'aveva riportata bruscamente alla realtà:portandosi le mani al petto, per calmare il pulsare furioso del cuore, ribattè con espressione stralunata, incredula:-Io non...non capisco? Che significa?-
Masumi allora si girò verso di lei e con gli occhi ridotti a due fessure, chiarì:-Non mi lascerò manovrare, come fai con il tuo giovane amante...!-Nonostante il tono duro, non potè evitare di gurdarla insistentemente: le labbra ancora gonfie per i suoi baci, il rossore intenso del viso per la passione provata, gli occhi ancora lucidi e languidi di desiderio. Sembrava davvero il ritratto dell'innocenza, ma lui era consapevole che non era così, non dopo il modo in cui aveva risposto al suo bacio.
La ragazza allora si alzò dal letto e con sguardo acceso di rabbia, lo apostrfò:-Se è questo ciò che realmente crede...mi lasci alloggiare insieme a lui! Non c'è motivo di farmi rimanere qui con lei!-pregava dentro sè, affinchè l'uomo accettasse la sua richiesta. Non potevano continuare a stare nella stessa cabina: ora Masumi sapeva che lei era una ragazza, non una bambina...non poteva rimanere lì dentro, specialmente dopo ciò che era accaduto poco prima...era stato...lui...se non si fosse ritratto all'improvviso...tremava ancora, solo al pensiero di quello che sarebbe potuto accadere. Ma a quella richiesta, l'uomo sembrò arrabbiarsi ancora di più e stringendo i pugni con forza, le rispose:-Tu rimarrai qui. Tutto resterà com'è stato finora! Non ci saranno cambiamenti e farai bene a non provare a contraddirmi, se volete arrivare ambedue in Europa....Non voglio altre sorprese da parte vostra, chiaro?-
Maya provò a farlo ragionare:-Ma...ma non posso rimanere nella sua cabina, ora che sa la mia reale età...non sta bene!-
La sua protesta s'interruppe quando vide che il giovane riduceva la distanza tra loro, ribadendo con acredine:-Perchè? Tu prima sapevi perfettamente la tua età, così come lo sapeva il tuo Rei...solo io non ne ero a conoscenza!Non è decoroso ora, così come non lo era prima ed avete accettato le mie condizioni. Cos'è...geloso? Un pò tardi, non ti pare?-aggiunse con tono derisorio.
-Ma...ma lui non sa che lei mi ha scoperta ed inoltre già le ho detto che noi non...-Però non potè terminare il suo confuso discorso, perchè l'uomo la interruppe:-E questo lo fa stare tranquillo, vero? Bhè... io se fossi in lui non lo sarei...Chissà cosa direbbe se sapesse che ci siamo baciati...- le ricordò inaspettatamente.
La ragazza arrossendo vistosamente, lo fissò furiosa:-Lei...lei mi ha baciata con la forza!-protestò con foga.
Masumi si avvicinò ancora di qualche passo:-Ma tu mi hai corrisposto...-le rammentò con tono di voce addolcito.
Lei sussultò con un tuffo al cuore:-Mi...mi ha presa alla sprovvista! Io non...non sapevo come reagire....-disse come sua debole difesa.Sapeva di stare mentendo, non solo a lui, ma anche a sè stessa...
-No...-la contraddisse lui, facendosi ancora più vicino.-tu lo volevi quanto me...con la mia stessa passione. Potrei dimostrarti in questo stesso momento che questa è la verità...-tentò di allungare una mano verso di lei, ma con uno scatto la vide indietreggiare,gli occhi pieni di smarrimento.Davanti a quella reazione, Masumi riprese il suo autocontrollo e con sorriso cinico, la informò:-Non fare quell'espressione spaventata...non ho l'abitudine di forzare nessuna donna...! Non ne ho nessun bisogno, credimi...e non inizierò di certo con te!Ciò che è accaduto prima, non accadrà più...- terminò prima di uscire dall'alloggio, augurandosi di riuscire a mantenere quanto appena detto.

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Capitolo 14
*** Contrastanti pensieri ***




Nei giorni successivi tutto proseguì come sempre, non accadde nulla di nuovo: a bordo della nave l'attività continuava con il consueto fermento. Rei era sempre più esaltata nel suo compito di aiutante di Hijiri:oramai tra i due si era creato un affiatamento non comune, che generava molta confusione nell'uomo, mentre per la ragazza era qualcosa di prezioso, da conservare nei suoi ricordi per il futuro, quando non sarebbe più stata al suo fianco.

Per quanto riguardava Maya, invece....la situazione rimase più o meno invariata:seguitava a dividere la cabina con Masumi, continuando ad occuparsi delle faccende da svolgere, però l'atmosfera nell'alloggio era cambiata.Benchè l'uomo disertasse volutamente quel luogo e ci restasse quasi solo durante le ore notturne, quando già lei dormiva, era inevitabile che qualche volta s'incontrassero ed in quei momenti la tensione tra loro era palpabile:nessuno dei due, infatti riusciva a scordare il bacio che si erano scambiati, nonostante ci provassero continuamente.

Una mattina, mentre Masumi era sul ponte per discutere alcune questioni con Hijiri, Maya ne approfittò per andare a cercare Rei. Bussò alla sua cabina, sperando che non fosse ancora salita con gli altri,sospirando di sollievo quando l'amica aprì la porta invitandola ad accomodarsi.
-Come mai sei qui, Maya? Devi dirmi qualcosa?- le chiese la giovane, vedendola seria e pensierosa.
La ragazza per un attimo pensò di confidarsi, dirle che il signor Hayami aveva scoperto che era una donna e raccontarle la sua reazione, ma siccome conosceva Rei, preferì tacere. Sapeva infatti che si sarebbe esposta anche lei, pur di non lasciarla sottostare ancora alle condizioni dell'uomo ed era meglio per tutti se le cose fossero restate invariate.
-No...volevo solo vederti, per sapere come te la passi...-Rispose, con tono il più naturale possibile.
-Bene. Sto imparando tante cose della vita di bordo!- La informò l'altra con viso entusiasta.-Non pensavo che mi potesse piacere, sai? Ma credo che il merito sia tutto del mio insegnante...-continuò con occhi lucenti.-Il signor Hijiri è davvero un ottimo maestro, paziente ed anche severo all'occorrenza, ma è sempre disponibile con tutti, incoraggiandoli nelle loro mansioni...Quando c'è molto lavoro è il primo a rimboccarsi le maniche...non si limita solo a dettare ordini.-
Maya ascoltava la sua amica decantare le lodi dell'uomo che all'inizio aveva definito insopportabile:mentre udiva quell'elogio inatteso, le vedeva un'espressione ammirata ed estasiata in volto e le venne il sospetto che si stesse innamorando del proprio mentore.
-Lo stimi davvero molto, a quanto pare...! O...c'è dell'altro, Rei?-Le chiese ad un tratto, guardandola con aria canzonatoria e guadagnandosi l'occhiata sorpresa ed imbarazzata dell'amica, che arrossendo chiese:-Che vuoi dire?-Ma si vedeva che temeva la sua risposta.
-Che mentre prima dicevi di non poterlo soffrire, ora ti s'illuminano gli occhi ed il viso quando parli di lui...Ed hai un'espressione che non ti ho mai visto...mai...da quando ti conosco!- La prese in giro, semiseriamente.
Quelle parole fecero arrossire Rei ancora di più, che un pò troppo in fretta, disse:-Piantala di dire sciocchezze! Sto solo riconoscendo che è un uomo giusto e generoso...non farti venire strane idee!-
-Se lo dici tu...! ma non ti credo!-Terminò Maya, guadagnandosi una smorfia dall'amica, mentre si apprestava a ritornare nella propria cabina.
Ma una volta sola, la Aoki non potè evitare di ripensare a ciò che l'altra, seppur scherzando, le aveva fatto notare: da un pò di tempo, quando era insieme ad Hijiri, si sentiva strana.All'inizio non era stata contenta di affiancarlo in ogni momento della giornata, un pò per la paura di essere smascherata e molto perchè la sua costante presenza aveva il potere di turbarla. Il chè era strano: nessuno mai era riuscito a metterla a disagio; con lui invece si sentiva impacciata ed indeguata. Poi, con il passare dei giorni, aveva scoperto di attendere con impazienza il momento in cui stava al suo fianco, di essere felice quando lui le insegnava come tirare l'ancora o virare la nave. Con un tuffo al cuore, riandò col pensiero a pochi giorni prima: lui era al timone e la invitò a prendere il suo posto, ponendosi alle sue spalle per insegnarle come manovrare e quando lei scartò un pò troppo bruscamente, egli le fermò le mani con le proprie. Quel gesto improvviso le trasmise un 'emozione fortissima che le imporporò il viso, rendendola pienamente conscia del calore del corpo che sfiorava il proprio: le parve di sentirlo trattenere il respiro...ma fu solo un attimo, poi di scatto, lui le liberò le mani e le si mise di lato, continuando a dirle come manovrare, però facendo attenzione a non sfiorarla più.

Quella stessa sera Hijiri era sul ponte per controllare che tutto procedesse per il meglio. Infatti tutto era apposto:gli uomini si alternavano nelle loro postazioni di guardia, altri dormivano in un angolo del ponte e il mare sembrava di una calma rilassante.Esalando un profondo respiro, pensò che era una vera sfortuna che quella quiete non si estendesse al proprio animo. Da un pò di tempo a quella parte, non riusciva a riposare come prima, si sentiva tormentato ed irrequieto e si rifiutava di accettarne la ragione.Ad essere onesti, quello stato d'animo lo accompagnava da quando erano ripartiti alla volta dell'Europa, aumentando durante il tragitto e la colpa era del signor Hayami, che gli aveva messo alle costole quel ragazzino inesperto.Con un moto d'irritazione, scosse la testa: possibile che, anche ora che non gli stava tra i piedi, pensasse a lui? Accidenti... non era sufficiente che lo avesse attorno ogni giorno? Ma era inutile...non riusciva a toglierselo dalla mente. Ripensava a tutto l'entusiasmo che metteva nell'imparare giorno per giorno le cose che lui gli insegnava. Era instancabile, sveglio e...Gli tornò in mente che quando sorrideva gli occhi verde-smeraldo splendevano come diamanti, mentre il viso s'illuminava di pura gioia. Non aveva mai visto un modo di sorridere più bello, pensò, per non parlare della sensazione di benessere che gli dava la sua vicinanza. Scosse di nuovo la testa. Ma che diavolo gli stava capitando? Che i suoi gusti stessero cambiando all'improvviso? No.A lui erano sempre piaciute le donne! Ciò che sentiva...non poteva essere reale...-Stabilì infine tra sè.
-Non si sente bene, signore?-Quella voce, la sua voce, interruppe le sue confuse riflessioni. Con uno scatto fulmineo si voltò e lo vide lì, nell'ombra della luce lunare che lo guardava con espressione preoccupata, quasi dolce.
-No...è tutto a posto. Tu, invece, dovresti essere già a dormire...- Gli rispose, cercando di essere il più naturale possibile. Se avesse saputo la direzione dei suoi pensieri, quel ragazzetto avrebbe potuto spaventarsi:..!
Rei si avvicinò con cautela e fissandolo con insistenza, rispose:-Non ho sonno questa sera e così volevo respirare un pò di aria fresca.-appena era arrivata, gli aveva visto un'espressione talmente angosciata sul viso che pensava gli fosse capitato qualcosa, perciò lo aveva avvicinato: voleva assicurarsi che stesse bene.
-Mi scusi se insisto, ma c'è qualcosa che la preoccupa?- continuò imperterrita.
Hijiri lo fissò pensando che era davvero dolce e premuroso, nel manifestare tanto interesse nei suoi confronti e che la luce lunare doveva davvero fargli uno strano effetto, visto che in quel momento si sentiva inevitabilmente attirato verso di lui,fu quindi per dominarsi che rispose la prima cosa passatogli per la mente:-Mi auguravo di non incontrare pirati nel nostro cammino...!-
Ma dopo averlo detto se ne pentì amaramente, poichè lo vide sbiancare di colpo, mentre ripeteva:-Pirati? Lei pensa che potrebbero attaccarci?- chiese con comprensibile apprensione.
Hijiri decise di essere onesto, non poteva mentirgli:-Spero di no...ma tutto è possibile!- Poi colto da un pensiero improvviso, domandò:-Hai mai lottato, Rei? O usato una qualsiasi arma?-
La ragazza sentì un freddo sudore scenderle lungo la schiena, mentre scuoteva la testa in segno di diniego.
-Me lo immaginavo...Sei stato abituato ad un altro tipo di vita- Affermò l'uomo con convinzione.-Però se vuoi sopravvivere in questo ambiente, devi imparare a difenderti. Credo che dovrò addestrarti anche in questo!- Concluse poi con un sorriso compiacente e prima che lei potesse proferire parola, le lanciò un bastone che era in terra, dicendo:-Avanti...iniziamo con questo!- Vedendo che non capiva, continuò:-Colpiscimi con tutta la forza che hai!!!-
-Ma io...-Rei era alquanto sorpresa da quella decisione improvvisa.
-Dai, coraggio. Devi essere in grado di difenderti, in caso di attacco...Non potrò certo nasconderti in cabina!?- La esortò ancora lui.
Allora la ragazza, con un brillio di sfida negli occhi, prese il bastone e cercò di colpirlo con vigore, ma lui lo schivò con una abile mossa ed afferandolo a sua volta per le estremità, la strattonò così forte che rotolando insieme per terra, finì con il corpo sopra quello di lei e quando Rei riaprì gli occhi chiusi, si ritrovò col viso che sfiorava quello di Hijiri. 

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Capitolo 15
*** Fuori controllo ***




I loro volti erano vicinissimi, tanto che ognuno avvertiva nitidamente il respiro dell'altro. Rei fissava l'uomo sopra di sè ad occhi sgranati, mentre un diffuso rossore si espandeva sul suo bellissimo viso. Tutto intorno a loro era silenzio, rotto solamente dai battiti impazziti dei loro cuori. Hijiri rimase immobile, incapace di emettere un qualsiasi suono: avvertiva il tepore che emanava quel giovane corpo sotto di sè e non sapeva come reagire, anzi non ne era assolutamente capace, completamente soggiogato dallo sguardo scintillante di quelle iridi di smeraldo.All'improvviso, però si mossero contemporaneamente e così facendo le loro labbra si sfiorarono involontariamente: a quel contatto Hijiri balzò in piedi, come se si fosse scottato e indietreggiò di qualche passo, sulla difensiva. Rei tentando di darsi un contegno, si mise seduta, ma lo sguardo era sfuggente e confuso.
-Sarà meglio rimandare l'addestramento ad un'altra volta.-Disse Karato, evitando di guardarla.-Credo che ora è meglio andare a riposare. Siamo entrambi stanchi...-Terminò senza voltarsi e dirigendosi sottocoperta, lasciando sul ponte una Rei ancora attonita ed agitata.
Quando giunse nella sua cabina, Hijiri si appoggiò all'uscio con espressione angosciata. Ciò che era appena accaduto,era assurdo...Ciò che aveva sentito lo era ancora di più: ancora non riusciva a crederci, ma quando aveva visto Rei a pochi centimetri da lui, aveva provato il desiderio folle di stringerlo ancora più forte, anzicchè lasciarlo andare e nell'attimo in cui aveva sfiorato le sue labbra...lui avrebbe voluto schiuderle con le proprie per saggiarne l'essenza.
No, pensò con fastidio. Non poteva permettere di...doveva resistere all'attrazione che sentiva sempre più pressante dentro di sè.Non voleva di certo spaventare quel ragazzetto innocente...
Rei si buttò sul giaciglio del proprio alloggio, con aria distratta: ripensava a ciò che era accaduto sul ponte. Era stata una stupida, si disse: quando lui le era caduto addosso, era rimasta imbambolata a guardarlo come un ebete, sentendosi perduta davanti a quegli occhi d'ambra, che sembravano leggerle dentro come nessun'altro e poi quando le loro bocche si erano toccate, lei aveva desiderato che non si tirasse indietro, ma che intensificasse il loro contatto.Con un sussulto si portò le mani sugli occhi. No...non sarebbe dovuto accadere, pensò disperata, invece non aveva avvertito il pericolo che correva ed ora...ora era troppo tardi! Poichè l'antipatia era diventata stima e questa infine si era tramutata in amore.
Era così: era successo ciò che mai avrebbe dovuto succedere: si era innamorata di Karato Hijiri. Ma questo amore le avrebbe arrecato solo una grande sofferenza, poichè era un sentimento non ricambiato...lui la credeva un ragazzo ed inoltre una volta giunti a destinazione, non si sarebbero più rivisti.

Man mano che passava il tempo, la situazione tra Maya e Masumi si faceva sempre più difficile, in quanto nonostante si sforzassero di comportarsi in maniera civile,la tensione fra loro rimaneva sempre alta.Quelle poche volte che si incontravano, faticavano a nascondere ciò che realmente sentivano l'uno per l'altro.
La ragazza si trincerava dietro l'astio per negare l'attrazione che egli esercitava su di lei e l'uomo cercava di parlarle solo quando era strettamente necessario: non riusciva a scordare che lo aveva abilmente ingannato, quando lui, invece, aveva sempre cercato di proteggerla, credendola piccola ed indifesa. In realtà, più che essere irritato con lei, lo era  con sè stesso, poichè il desiderio di protezione non era svanito...anzi sembrava essersi fatto ancora più pressante: sentiva il bisogno di difenderla da tutto e da tutti, persino da sè stessa. Continuava a considerarla debole ed indifesa: una rosa delicata e sensibile da tenere protetta dalle intemperie della natura. Il chè era alquanto strano, poichè la ragazza finora aveva sempre dimostrato una grande forza d'animo ed un coraggio fuori dal comune. Nonostante l'inganno gli bruciasse ancora, non poteva non ammirare il modo intelligente ed audace in cui aveva agito per salvarsi la vita: addirittura si era imbarcata su di un mercantile appartenente al "nemico" e raccontandogli tutta la verità ,aveva corso il rischio che potesse consegnarla ai samurai da cui stava scappando.Cosa che lui non avrebbe mai fatto. Non poteva...e non riusciva a capirne la ragione. Più volte si era risposto che se aveva deciso di portare lei ed il suo...amico in Europa, era perchè in fondo anche lui era cristiano e li capiva, ma quello non era l'unico motivo e lo sapeva bene.


Maya era nel proprio letto, ma quella notte non riusciva a dormire. Aveva una sete tremenda.Voleva andare a bere, ma per farlo doveva attraversare tutto l'alloggio, dove dormiva pure quel...quell'insopportabile tiranno. Si rigirò più volte, cercando una posizione più comoda, ma niente; allora decise di alzarsi e tentando di non far rumore, aprì l'uscio del ripostiglio, si affacciò guardando in direzione del giaciglio del signor Hayami e non notando nessun movimento, si apprestò a varcare la soglia, in punta di piedi. Con passo felpato, arrivò al catino e prendendo un mestolo d'acqua, ne bevve una lunga sorsata. Rimanendo qualche secondo immobile, pensò che non ci sarebbe stato niente di male, se avesse provato a salire sul ponte per fare due passi, tanto a quell'ora dormivano tutti...Con leggiadria, si avvicinò alla porta della cabina, ma non appena l'ebbe aperta, una mano la richiuse con forza. Con un sussulto spaventato, Maya si girò ed incontrò lo sguardo azzurro e severo di Masumi Hayami:non lo aveva sentito avvicinarsi...Egli con voce bassa e leggermente assonnata, l'apostrofò:-Dove pensavi di andare a quest'ora, ragazzina?-
La giovane si appoggiò con la schiena all'uscio, per mantenere un minimo di distanza da lui, che continuava a tenere la mano sulla porta, all'altezza della sua testa, imprigionandola con il suo corpo, nudo dalla cintola in su. Degludendo a vuoto, ella rispose piano:- Vo...volevo solo fare una passeggiata...non riesco a dormire!- Mentre gli parlava, teneva gli occhi bassi per l'imbarazzo. Era la prima volta che vedeva un uomo seminudo, ma soprattutto era la prima volta che vedeva lui senza camicia e perciò il cuore le batteva forte nel petto.
Masumi ridusse a pochi centimetri lo spazio tra loro, obbligandola a schiacciare la schiena contro la porta, mentre le chiedeva con voce suadente:-E perchè mai? senti forse la mancanza del tuo amante?-
Di nuovo, quell'offesa gratuita fece scattare Maya come una molla, che sollevando gli occhi fiammeggianti verso i suoi, ribadì con rabbia:- Le ho già detto mille volte che Rei è solo un amico...nulla più!-
L'uomo, allora schiacciandola tra il proprio corpo e l'uscio, rincarò con tono irritato:-Ed io mille volte, ti ho detto che non ti credo...Penso che tu muoia dalla voglia di stare con lui ed è per questo che stavi uscendo...per correre tra le sue braccia!-
La giovane negò con forza e provò a spingerlo via, appoggiandogli i palmi delle mani sul forte petto. Ma non appena lo toccò, lui la strinse a sè con vigore, attirandola per i fianchi:-Guardami!- le ordinò, sollevandole il viso verso il proprio....e lei gli ubbidì d'istinto, senza rendersene conto:osservò quei tratti decisi,virili, per poi scendere con sguardo incantato verso il punto dove poggiavano le proprie mani, avvertendo un calore intenso che le si propagò per tutto il corpo e che aumento a dismisura, quando Masumi le disse con voce roca:-Non ti lascerò andare...Farò in modo che sia tu a non volertene più andare...Farò in modo che d'ora in poi, tu desideri me...soltanto e solo me!- E suggellò quella promessa con un bacio mozzafiato.

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Capitolo 16
*** Brusca interruzione ***




Ancora una volta l'aveva colta alla sprovvista e come la prima volta, lei rimase immobile, incapace di qualsiasi reazione. Poi di nuovo, come preda di un sortilegio, si ritrovò a corrispondere quell'assalto appassionato:chiuse gli occhi e si abbandonò completamente alle sensazioni ormai già note, che quell'uomo riusciva a suscitare in lei. Si baciarono per un tempo inestimabile, catturati in un mondo che sembrava appartenere solo a loro due, dimentichi di tutto il resto.
Quando Masumi liberò le sue labbra, per scendere a lambirle la delicata pelle del collo, Maya ritrovando uno sprazzo di lucidità, gli disse piano:-No...aveva...aveva detto che non mi avrebbe costretta...-mentre lo diceva, però aveva ancora le palpebre abbassate e con le mani gli carezzava i serici capelli biondi.
Lui tra un bacio e l'altro, le rispose:-Ti sembra che ti stia costringendo? Perchè a me no!Sento...che il tuo corpo risponde al mio con lo stesso desiderio...-Il suo tono era basso ed appassionato ed al cenno di diniego della giovane,  continuò:-Stai mentendo e lo sai!Le tue mani tremano mentre mi accarezzano, così come tremo io al loro tocco...Lascia che ti ami!Sono certo che sarà stupendo...lo sento!-Parlando le percorreva le braccia e la schiena di incessanti carezze, mentre le labbra le lasciavano una scia infuocata ovunque si posassero.
Per Maya tutto ciò aveva un effetto devastante:era ammaliata dalla voce e dalle parole di lui ed il suo tocco...dio! il suo tocco le incendiava la pelle ed i sensi. Non era in grado di parlare...non poteva, ma il suo giovane corpo esprimeva tutto quello che c'era da dire e Masumi...lui era troppo esperto per non accorgesene.
Lentamente...guardandola negli occhi, le tolse la giacca del kimono. Poi fu il turno della fascia, ma invece di srotolarla, ne strattonò un lembo e tirando di scatto la strappò, lasciandola cadere ai loro piedi. La ragazza arrossi tutta, mentre lui scendeva con lo sguardo a fissare con bramosia il suo seno nudo.Il ritmo del cuore accellerò immediatamente, quando le accarezzò i capezzoli inturgiditi dal desiderio. Masumi da parte sua, era completamente stregato da lei:il respiro gli veniva meno ed il battito cardiaco sembrava impazzito, mentre la sfiorava incapace di fermarsi. Il fatto che Maya non si tirasse indietro,ma al contrario, sembrava reclamare sempre più il suo tocco, non faceva altro che aumentare il suo già pressante desiderio. Ebbe ulteriore conferma, se mai ce ne fosse stato bisogno, che lei lo prendeva come mai nessuna era riuscita a fare e per questo non voleva che fosse di nessun altro, non più...Infastidito da questo pensiero, le prese di nuovo la bocca con veemenza, ottenendo la sua completa arrendevolezza: adesso il seno di lei era schiacciato sul petto nudo di lui, che con un braccio le cingeva le spalle, mentre l'altra mano si era sollevata a sciogliere il nastro tra i capelli, i quali ricaddero sciolti sulle nude spalle della giovane, accompagnati e sorretti dalle dita dell'uomo.Totalmente immerso nel dolce profumo di Maya, Masumi la stringeva talmente forte da rasentare il dolore, ma era un malessere piacevole ed erotico e talmente paradisiaco da ottenebrare l'anima e la mente.
Presi dalla brama incontrollabile di dare sfogo alla loro incontenibile passione, non avvertirono subito il trambusto provieniente dal ponte: Masumi fu il primo a udire qualcosa di strano e mettendo fine al bacio, ma continuando a tenere la ragazza tra le braccia, aguzzò ancor più l'udito:qualcosa di grave stava accadendo sulla sua nave.
Maya lo guardò trasognata e confusa...lo sguardo ancora offuscato dal desiderio, lui la fissò portandole l'indice sulle labbra, invitandola a stare in silenzio. Dopo, raccogliendo il kimono e consegnandoglielo disse:-Rivestiti...vai nel ripostiglio, metti il chiavistello e non uscire per nessun motivo, chiaro?-Attese la sua risposta con espressione seria e decisa.
-Perchè? Che sta succedendo?- Domandò lei, ritornando di colpo alla realtà.
-Fa come ti ho detto!!!Soprattutto non salire sul ponte...Qualunque cosa succeda!!!-Le ordinò con tono che non ammetteva repliche.-Credo che ci abbiano attaccato i pirati!-Poi vedendo che lei non gli obbediva, sbuffando spazientito, la prese per un polso e la guidò nel ripostiglio.
-No...aspetta!- Obbiettò la giovane con ansia crescente. Le sembrava di rivivire una situazione già vissuta.-Non andare...resta qui, ti prego...-Il terrore l'aveva spinta ad abbondonare ogni formalità, portandola a dargli spontaneamente del tu.
Masumi caparbiamente continuò:-Devo andare...ci sono i miei uomini lassù ed è mio dovere essere al loro fianco. Tu resta qui e guai a te, se ti azzardi a disubbidirmi!- Poi vedendola tremare di paura, le disse con un sorriso appena accennato:
-Stai tranquilla...tornerò presto, vedrai!-
Lei lo fissò ad occhi sgranati, con il cuore in gola per la preoccupazione:-Me lo prometti?-Il tono era alterato ed innaturale per l'insicurezza.
Masumi fissandola nei bellissimi occhi nocciola, sentì il bisogno di rassicurarla:-Te lo prometto, Maya!-e pregando di poter mantenere la promessa questa volta, si apprestò ad affrontare la battaglia che lo attendeva sul ponte.

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Capitolo 17
*** Cruenta battaglia ***




I pirati sferrarono l'attacco in piena notte, affiancando la nave con le loro scialuppe e arrampicandosi silenziosamente per non mettere in allarme coloro che erano di guardia. Armati di spade, si scagliorono contro gli uomini che erano sul ponte, che si difesero come meglio potevano. Il trambusto che si creò ebbe il potere di svegliare il resto dell'equipaggio, che si apprestò a battagliare per non soccombere davanti agli invasori.

Hijiri si svegliò di soprassalto udendo grida e lamenti provenienti dal ponte: capì all'istante che ciò che più temeva era accaduto. Con un balzo improvviso si alzò dal letto ed afferrata la propria spada, uscì dalla sua cabina, ma prima di salire in coperta, un pensiero gli balenò alla mente:Rei! Doveva avvertirlo di quanto stava avvenendo!
Nella foga del momento, entrò aprendo la porta senza bussare, piombando come un fulmine all'interno dell'alloggio, spaventando a morte la ragazza, che di scatto si mise a sedere sul letto:-Che...che ci fa qui?- Balbettò lei, stringendosi la coperta al petto come uno scudo.
L'uomo la guardò con occhi carichi d'ansia:-I pirati....ci hanno attaccato! Tu non muoverti di qui!- Le ordinò, ma la ragazza saltò sul pavimento, dicendo:-No..io vengo con lei. Voglio difendere questa nave insieme a tutta la ciurma!- 
Ma Hijiri scosse la testa in segno di diniego:-Non puoi, non sei ancora pronto...! Non hai abbastanza addestramento con la spada, sarebbe pericoloso...!-Affermò con decisione.
-La prego, mi lasci lottare al suo fianco...Io voglio esserle d'aiuto. Mi ha addestrato lei e credo di aver imparato a sufficienza, oramai sono giorni che usiamo la spada...per favore!- lo pregò lei. Lo fissava con occhi supplici: voleva convincerlo a farla combattere accanto a lui. Era impensabile che lei restasse nascosta ed al sicuro, mentre l'uomo che amava rischiava la vita: voleva stare con lui, nel bene e nel male e tentare di salvarlo se era necessario, poichè se lui fosse morto, niente avrebbe più avuto senso per lei. Karato dovette avvertire questi suoi sentimenti, perchè dopo averla guardata attentamente, cedette:-E va bene! Ma resta sempre accanto a me...Intesi?-

In coperta la battaglia imperversava senza sosta, gli uomini dell'equipaggio erano abilmente addestrati per fronteggiare quel tipo di evenienza e si difesero degnamente; anche Hijiri e Masumi si gettarono nella mischia:erano abili spadaccini ed inoltre in Europa avevano imparato ad usare le armi da fuoco, prendendo l'abitudine di portarle con loro durante le traversate e quando la situazione lo richieva, come in questo caso, non disdegnavano ad usarle. Rei a sua volta si difese abbastanza bene, nonostante ciò però Karato le si parava sempre avanti per proteggerla dagli avversari, in modo da non farle correre troppi rischi. Durante lo scontro, però qualcuno della ciurma rimase ferito...

Maya se ne stava nel ripostiglio, cercando di non cedere al desiderio di andare in coperta. Il frastuono della battaglia le giungeva forte e chiaro e per lei ogni grido, ogni tonfo era un colpo al cuore. Il presente si mescolava a ricordi non troppo lontani:sua madre e suo fratello...risentiva le loro urla di dolore e l'ansia ed il terrore di allora si univa a quelli attuali. La situazione ed il luogo erano differenti, ma la paura, l'angoscia che le attenagliavano l'anima erano le stesse. Con un lampo improvviso, immaginò il corpo di Masumi riverso sul ponte, privo di vita ed avvertì una sensazione di vuoto...un gelo inatteso che la fece rabbrividire e tremare in tutto il corpo. No! Lui no... pensò, non poteva accettarlo! Non lo avrebbe sopportato! In un attimo tutto le fu estremamente chiaro, cristallino:Lei lo amava!Stando al suo fianco, dividendo il suo alloggio, si era innamorata follemente. Lui le aveva aperto un mondo a lei finora sconosciuto, donandole la possibilità di iniziare una nuova vita, in un altro posto, lontano da un doloroso passato ed ora...ora non poteva neanche immaginare di non rivederlo, di non risentire la stretta appassionata del suo abbraccio. Sarebbe impazzita se questo fosse accaduto...Mentre era immersa in questi pensieri, il trambusto terminò all'improvviso e un silenzio sinistro sembrò regnare sulla nave. Continuando a tremare senza sosta, rimase immobile, senza sapere cosa fare:temeva ciò che avrebbe potuto apprendere, se fosse uscita da quell'alloggio, dilaniata allo stesso tempo dal bisogno di sapere. Qualche minuto dopo, udì aprirsi la porta della cabina e lei facendosi coraggio uscì dal ripostiglio, nonostante sapesse che era rischioso. Emise un singulto di sorpresa, quando si ritrovò davanti Masumi: lui la guardò serio, con il respiro ancora ansante per lo scontro. Maya iniziò a piangere sommessamente per il sollievo e la tensione accumulata e prima che potesse impedirselo, gli volò letteralmente tra le braccia:-Sei qui...! Sei tornato!-singhiozzò stringendosi a lui.
Masumi ricambiò l'abbraccio con enfasi, mentre le rispose tra i capelli:-Te lo avevo promesso!-
La ragazza prese l'iniziativa e sollevandosi in punta di piedi, gli prese il viso tra le mani e lo baciò con ardore, ma dopo qualche secondo lo sentì accasciarsi su di lei.Inginocchiandosi con lui sul pavimento, lo sostenne, dicendo:-Che cos'hai?- Fu allora che vide la vistosa macchia rossa che si allargava sulla sua camicia bianca e con un grido di spavento esclamò:-Dio mio...ti hanno ferito!-

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Capitolo 18
*** Similitudini ***




La ferita non era grave, ma avendo perso molto sangue, Masumi si era indebolito ed aveva perso i sensi. Subito Maya aveva avverito Rei ed Hijiri, i quali erano accorsi e l'avevano aiutata a stenderlo sul letto.Alla ragazza furono portate bende e liquore per disinfettare e siccome c'erano diversi feriti tra l'equipaggio,ella fu lasciata sola ad occuparsi del suo amato. 
La giovane gli tolse la camicia, lacerandola senza nessun riguardo ed alla vista della ferita che gli si apriva affianco la clavicola sinistra, ebbe un singulto spaventato:se fosse stato colpito qualche centimetro più sotto, avrebbe rischiato la vita.Con le lacrime agli occhi, scosse la testa, rifiutando di pensare ad una tale, terribile ipotesi. Prendendo dell'acqua lo ripulì dal sangue rappreso, usando poi una benda imbevuta di whiskey come disinfettante naturale. Lui, avvertendo probabilmente un forte bruciore, si agitò lamentandosi, al chè Maya si sporse ed accarezzandogli teneramente il viso, gli disse piano:-Shhhh...Tranquillo...Stai tranquillo, amore mio! Lo so che ti fa male, ma devo farlo, altrimenti potrebbe venirti un'infezione...-Come per infondergli un pò di calma,lo baciò amorevolmente sulle labbra, una sequenza di baci lievi e dolci...Dopo rivolse nuovamente la propria attenzione a ciò che stava facendo, parlandogli con voce bassa e soave e spiegandogli passo passo cosa stesse facendo e per quale motivo e lui smise di agitarsi.

Masumi fluttuava in uno stato di semincoscienza, non riusciva ad aprire gli occhi, si sentiva la testa leggera, ovattata, ma avvertiva un dolore lancinante, solamente...non era in grado di capire da quale parte del corpo provenisse.
Ad un tratto provò un bruciore improvviso e con un lamento tentò di muoversi, per poi ricadere all'indietro inerme. Subito dopo, sentì qualcosa di fresco e leggero toccargli il viso, accompagnato da una voce dolce, delicata...e...sembrava sì... quella voce gli dicesse "amore mio"... e glielo ripeteva anche mentre... lo baciava?
Quel suono e quel tocco gentili, soavi, ebbero il potere di trasmettergli calore, tranquillità, oltre una forte sensazione di benessere, una sensazione che già aveva provato...ma non riuscì a rammentare quando, poichè cadde nuovamente nell'incoscienza.

Maya andò a cercare Rei e la trovò sul ponte, intenta ad aiutare Hijiri a curare i feriti.
-Takuya...come sta il signor Hayami!?- Fece l'uomo non appena la vide.Lei annuendo comprensiva, rispose:-Non si preoccupi, il suo capo sta riposando adesso, signore...! Ha perso molto sangue e deve recuperare le forze...!-
Karato emise un sospiro di sollievo:-Per fortuna...! Mi raccomando, abbi cura di lui...E' nelle tue mani. Io adesso devo occuparmi di riprestinare l'ordine a bordo ed inoltre ci sono i feriti...!- La informò con efficenza.
Maya annuì con un lieve sorrise:-Certo signore...mi dedicherò a lui non ne dubiti...!
-Signore...-Li interruppe Rei.-Se lo desidera può occuparsi delle altre incompense che richiedono la sua attenzione. Qui posso sbrigarmela io...Inoltre deve riposare...non vorrà crollare dalla fatica...A bordo, c'è bisogno di lei...ora più che mai...!
Hijiri guardò quel ragazzetto, sempre più ammirato, grato ed ammaliato:era stato al suo fianco tutto il tempo, sia in battaglia, che nel curare i feriti, dimostrando un coraggio ed uno spirito di sacrificio non comuni e ancora non si arrendeva, nonostante la stanchezza gli si leggesse in viso.
-Ti ringrazio, Rei. Però...anche tu dovresti riposare. Finisci di curare i feriti e poi torna nei tuoi alloggi...E' un ordine!-Le disse, perentorio.
Entrambi si fissarono intensamente e per Maya quello scambio di sguardi, fu più eloquente di qualsiasi dichiarazione d'amore.
Una volta rimaste sole, la giovane si rivolse all'amica:-Come stai? Sei rimasta ferita?- bisbigliò per paura che qualcuno sentisse.
Rei scosse la testa, in segno di diniego:-No, no...Sto bene! Hijiri mi ha addestrata bene e poi non si è quasi mosso dal mio fianco per tutta la durata dell'attacco!- La rassicurò con voce flebile.
La Kitajima sorrise, mentre guardandola dritta negli occhi, affermava:-Sì...non fatico a crederlo...e neanche a capirne il motivo...!-
L'amica con aria imbarazzata, replicò:-Non capisco cosa intendi...- Ma l'altra la interruppe, dicendo:-Intendo dire che tu sei innamorata cotta e si vede benissimo e lui....lui è sulla buona strada...!-
Vedendo che Rei boccheggiava confusa ed a disagio, continuò:-Non fare quella faccia...è una cosa normale. E' un uomo affascinante e nobile d'animo...e tu sei una donna, dopotutto!-
-Già, ma lui non lo sa...non dimenticarlo!- Bisbigliò l'amica.-Come potrebbe innamorarsi di me?Non credo gli piacciano gli uomini...non in quel senso almeno!- Terminò con convinzione.
-Sarà...ma ti guarda in modo davvero...particolare e non penso di sbagliare-Insistette l'altra.
-Oh Maya...! Se così fosse...Si verrebbe davvero a creare una situazione paradossale...perchè se provasse ad avvicinarsi, si renderebbe conto che gli ho mentito ed io...lo perderei!- Una nota di disperazione vibrava nella voce della giovane Aoki, che con le lacrime agli occhi, concluse:-Non mi perdonerebbe ed io ne morirei...perchè lo amo tanto!-
Maya le strinse brevemente le mani, in segno di solidarietà, poi disse:-Mi dispiace tanto amica mia...Ma se ti può consolare, siamo nella stessa situazione. Anch'io sto vivendo un amore impossibile...Mi sono innamorata di Masumi Hayami!-Detto ciò si voltò per tornare accanto al suo amore, lasciando Rei a pensare all'assurdità della situazione in cui si erano cacciate.

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Capitolo 19
*** Baci rivelatori ***




Hijiri era sfinito. Non riposava ormai da ore, ma non poteva pensare al riposo: non ora, con Masumi ferito. C'era molto da fare e anche se era riuscito a riportare l'ordine a bordo, rimanevano da stimare i danni che l'attacco aveva causato e vedere se tutti i feriti erano stati curati adeguatamente. Salendo in coperta si guardò attorno:gli uomini sembravano tranquilli, anche se spossati...qualcuno sonnecchiava, altri erano stesi a terra bendati, cercando di recuperare le forze. Mentre avanzava tra loro, ad un tratto lo vide:appoggiato in un angolo nascosto della nave, con i begli occhi verdi chiusi e la testa leggermente inclinata da un lato. Hijiri sospirò con rassegnazione: doveva essere crollato per la stanchezza, pensò avvicinandosi a Rei. Si abbassò sulle ginocchia e dopo averlo osservato attentamente, lo sollevò tra le braccia e si avviò sotto coperta.Era sorprendentemente leggero, per essere un giovane di 17 anni, pensò Hijiri; .Durante il breve tragitto che li separava dagli alloggi,egli non si svegliò, solo mentre scendeva le scale,si mosse e gli allacciò le braccia attorno al collo, sospirando:un gesto davvero inusuale per un ragazzo. Quando arrivarono nella cabina di Rei, Hijiri tentò di chiudere la porta con un piede, ma perse inavvertitamente l'equilibrio, barcollando paurosamente  e quel brusco movimento fece sì che la ragazza si svegliasse e istintivamente si stringesse ancora di più all'uomo che la teneva tra le braccia. Accadde tutto in un attimo:il tempo parve fermarsi, mentre lui la inarcava verso di sè per sorreggerla e lei avvicinava la guancia alla sua, aumentando la stretta attorno al collo.Poi lentamente si scostarono appena: i volti pericolosamente vicini, gli occhi d'ambra di Hijiri che frugavano in quelle pozze verde-smeraldo, in cerca di qualcosa di indefinito. Come attirato da una forza irresistibile, l'uomo colmò di colpo la distanza che li separava e posò la bocca su quella di Rei, la quale non potè resistere a tanta dolcezza e lo ricambiò con un sussulto di pura gioia.
Si baciarono a lungo, dimentichi di tutto, persi in un paradiso di amore e tenerezza. Per Rei quello era il suo primo bacio: non aveva mai avuto neanche il tempo di pensare all'amore ed era accaduto proprio ora e con un uomo che per lei era proibito. A questo pensiero si riscosse e bruscamente si allontanò da Hijiri, che con aria confusa, iniziò a dire:-Rei...io...-facendo l'atto di riavvicinarla a sè.
-No!-Esclamò la ragazza con sgomento.-Questo non è possibile...! Non può succedere, no!- Protestò con forza.
Karato, pensando che si riferisse al fatto che fossero due uomini e comprendendo lo sconcerto in un ragazzo tanto giovane, riprese:-Per favore, Rei...non fare così! Calmati...parliamone...-La sua voce, ma soprattutto lo sguardo erano estremamente teneri, perciò lei per porre fine a quell'atroce tormento, continuò perentoria:-No!Qui non è accaduto niente!-
Hijiri rimase di stucco, difronte a quel secco rifiuto:Cosa? Ma...-
-Non è MAI accaduto!-Rincarò con enfasi, sentendosi morire dentro nel vederlo impallidire sconvolto.
Karato abbassò la testa sconfitto e annuendo, con gli occhi chiusi, a mascherare il dolore che provava, si apprestò a lasciare l'alloggio. Una volta fuori, si sorresse alla porta: non poteva fingere che non fosse mai accaduto, per lui era stato tutto molto VERO, sentito. Quel bacio per lui aveva significato molto , donandogli una rivelazione:per la prima volta nei suoi 28 anni di vita si era innamorato di un ragazzo. Lui, che aveva avuto le più belle donne del Giappone e dell'Europa, ora amava pazzamente ed irremediabilmente quel ragazzetto dietro quella porta chiusa, che lo aveva appena rifiutato ed invitato a dimenticarlo.

Masumi aprì gli occhi che era ancora notte fonda, rimanendo immobile e confuso:per qualche secondo non ricordò nulla, poi la memoria, i ricordi gradualmente tornarono e con essi la consapevolezza di essere rimasto ferito in battaglia. Lentamente provò a muoversi, ma un dolore all'altezza della clavicola sinistra lo bloccò all'istante. All'improvviso avvertì una strana sensazione: non era solo in quel talamo.Udiva un lieve respiro provenire alla sua destra, un respiro regolare che gli soffiava sulla nuda spalla. A tastoni e con mano leggera, cercò e trovò un corpo al suo fianco: non appena l'ebbe sfiorata, la persona che gli era accanto si mosse e con un profondo sospiro si appoggiò a lui, una mano sulla spalla e l'altra sotto il petto, a circondargli il fianco. Sapeva a chi appartenevano quel corpo e quelle braccia, inoltre aveva un profumo inconfondibile, un profumo che si era radicato in lui già dal primo, indimenticabile bacio che le aveva rubato. Liberando un profondo respiro, avvicinò la testa a quella di Maya e sollevando la mano destra, le sfiorò la guancia in un dolce carezza, poi lentamente scese a toccarle delicatamente le belle e rosee labbra."Amore mio..." quelle parole fecero capolino all'improvviso dai recessi della sua memoria, bloccandogli il respiro in gola. Che fosse stata lei a pronunciarle? oppure...le aveva sognate?
Era rimasta al suo fianco, lo aveva vegliato... tanto da mettere a repentaglio la sua reputazione, dormendo con lui, nel suo letto...Possibile che...? No, si disse. Eppure... quando lo aveva visto tornare dopo la battaglia, lo aveva abbracciato e baciato con tenerezza.
Attraverso l'oscurità, riusciva ad individuarne i lineamenti sottili e delicati. Gli occhi si erano abituati al buio ed aiutati dai riflessi della memoria gli restituivano la visione del bel viso di Maya, abbandonato e rilassato nel sonno.
Sembrava incredibile che un uomo come lui si sentisse tanto attratto da una ragazzina così giovane: eppure era quella la realtà. Era altrettanto sicuro che lei provasse lo stesso per lui e questo era un problema. C'erano molte cose a dividerli:lo stato sociale, ma soprattutto il fatto che Maya fosse cristiana e lui no. Egli era stato costretto a rinnegare la propria fede ed ora apparteneva all'ordine di coloro da cui lei stava scappando:erano nemici.Inoltre la ragazza stava con quel...Rei. Questo pensiero...l'idea che lei fosse stata la sua amante, gli era insopportabile. Sorridendo di sè stesso, pensò che quella era la prima volta in vita sua che era geloso di qualcuno. E non ne aveva nessun diritto, perchè tra loro non poteva esserci nulla, nè ora, nè mai. Lui era promesso ad un'altra da molti anni, una donna che suo padre aveva scelto al suo posto...una degna dell'erede degli Hayami. Scacciando questo pensiero molesto, ridusse la distanza tra le loro labbra e baciò quella creatura dolce e proibita:per il resto della notte avrebbe finto che lei fosse sua...che fosse nata per essere destinata a lui soltanto...a Masumi Hayami.

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Capitolo 20
*** Un risveglio dolceamaro ***




L'alba li ritrovò ancora abbracciati, stretti l'uno all'altro come fossero un'unica entità. Stavolta fu Maya la prima a svegliarsi e non appena aprì gli occhi, essi corsero ad osservare con ansia l'uomo al proprio fianco: il bel volto virile era girato verso di lei,il suo respiro che le sfiorava le guance, la mano che nel sonno le stringeva possessivamente una spalla. Non si era accorta del momento in cui egli l'aveva abbracciata, nè di come ciò fosse stato possibile, visto che per farlo aveva dovuto leggermente sollevarla. Arrossendo imbarazzata, cercò di muoversi senza svegliarlo, ma purtroppo l'uomo aveva il sonno leggero e inaspettatamente Maya si ritrovò a fissare quelle profonde iridi azzurre. Dopo essersi guardati a lungo in silenzio, la giovane esordì:-Come...come si sente, oggi?-Non riusciva ad essere molto lucida, tenendolo così vicino...il cuore sembrava volesse balzarle fuori dal petto, talmente batteva forte.
Masumi non riuscendo a distogliere lo sguardo da lei, rispose:-Sto meglio, anche se un pò debole...!- Dopo un attimo di silenzio, continuò:-Suppongo che debba ringraziarti...visto che a quanto sembra sei rimasta al mio fianco per tutto il tempo!-
-Non...non è necessario. Lei è....è stato molto....molto paziente e....comprensivo con me...!-Balbettò Maya, sempre più agitata.
Masumi liberò un profondo respiro:-Ed è per questo che l'hai fatto? Per gratitudine? Per ripagarmi della mia tolleranza?- Fece quelle domande, distogliendo gli occhi da lei, temendo di leggerne la risposta affermativa.
Maya avrebbe voluto dirgli la verità: lo aveva curato con gioia, spinta dall'immenso amore che sentiva di provare per lui, ma egli era così sfuggente...non riusciva a capire cosa stesse provando in quel momento...soprattutto cosa sentisse per lei. Con voce tremante, provò a dire:-No...io lo avrei fatto per chiunque...non si può non aiutare chi lo necessita...-
-In altre parole, lo hai fatto per carità cristiana!- La interruppe lui, freddo, ritirando il braccio che ancora teneva su quello di Maya.-Potevi risparmiartelo! Se fossi morto, saresti potuta tornare a dividere la cabina col tuo Rei, non ci hai pensato? Oh...e a proposito, come sta lui, ragazzina?- Chiese infine con ironia.
La giovane lo fissò dritto negli occhi e senza esitare, rispose:-Rei sta bene, signor Hayami. E anche il signor Hijiri. C'è stato qualche ferito tra la ciurma, ma nessuna perdita. Il capo equipaggio ha egregiamente ristabilito l'ordine a bordo e tutto sembra essere tornato alla normalità. E per l'ennesima volta...non è il mio Rei!!! Non lo è mai stato!!- Concluse con determinazione.
-Bhè...bisogna riconoscere che ha una dote davvero rara...non è geloso! Ti ha permesso persino di curarmi e di vedermi...quasi nudo...anche se non è stata la prima volta, o lo hai dimenticato?- Disse Masumi come se lei non avesse parlato, risvegliando in entrambi il ricordo di quanto avvenuto tra loro in precedenza. Poi notando il rossore colorarle le gote, rincarò:-Io non l'ho scordato! Così come ricordo il tuo splendido corpo...come l'ho visto la prima volta...nudo, illuminato dalla luce soffusa delle candele, con alcune gocce di acqua che lo percorrevano lievi, come carezze. Ho provato il desiderio ardente di accompagnarle nel loro lento percorso con le mie labbra...-Mentre le sussurava quelle frasi, gli occhi la guardavano brucianti di ardente passione e la giovane abbassò la testa, portandosi una mano al petto, dove il cuore batteva all'impazzata e diventando, se possibile ancora più rossa. Masumi però, distogliendo lo sguardo, e sorridendo ironico, esclamò:E' sorprendente! Guardando come reagisci alle mie parole, si potrebbe credere che tu non sia mai stata in intimità con nessuno! Ma io sono certo che non è così!-
La giovane stava per negare energicamente, ma in quel momento bussarono alla porta dell'alloggio e lei andò ad aprire, lasciando entrare il capo equipaggio.
Questi vedendo che Masumi era sveglio, lo salutò riverente:-Sono contento di vedere che sta meglio, signore!-
L'altro gli sorrise brevemente:-Non è per questo graffio, che vi libererete di me...Ho la pelle dura, dovresti saperlo, Hijiri!-
I due uomini rimasero a discutere dell'equipaggio e dei danni che l'attacco aveva provocato, inoltre Karato informò il capo dell'efficienza che Rei aveva dimostrato in tale occasione e del grande contributo dato sia in battaglia, che nel curare i feriti, prodigandosi in elogi ed apprezzamenti. Masumi nel sentire tante lodi, si mostrò alquanto infastidito e osservando con cipiglio irritato Maya, esclamò:-Non è da te dimostrare tanta ammirazione per qualcuno, Hijiri. Di solito sei molto cauto nell'esternare il tuo giudizio. Cosa è cambiato ora?-
Karato a testa bassa, rispose con convinzione:-Il fatto è che Rei pur essendo tanto giovane ed inesperto, è davvero abile e desideroso di rendersi utile. Un ragazzo davvero speciale, mi creda!-
-Mmff...se lo dici tu! non posso che crederti, Hijiri!- Rispose Masumi ancora più irritato. Quel ragazzino sembrava avere tutte le qualità, pensò, forse era questa la ragione che attirava tanto Maya a lui.
La risposta di Karato non sorprese la ragazza, la quale sapeva che l'uomo e la sua amica erano perdutamente innamorati e con le parole di elogio che lui le aveva riservato, ne ebbe ulteriore conferma.
Ad un tratto, però le sue riflessioni vennero bruscamente interrotte dal capo equipaggio, che sentenziò:-Signore, credo che tra 2 settimane, senza intoppi...dovremmo arrivare a destinazione...il nostro viaggio giungerà a termine.

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Capitolo 21
*** Nuove destinazioni ***





Due settimane più tardi, come preannunciato da Hijiri, la nave mercantile appartenente alla Compagnia Hayami, attraccò al porto di Amsterdam, in Olanda. L'atmosfera a bordo, in quei 15 giorni, fu alquanto strana...tesa. Rei fece di tutto per tenere un atteggiamento il più professionale possibile con Karato e lui, non volendo turbarlo più di quanto non avesse già fatto, decise che era meglio assecondarlo e rispettare il suo modo di pensare. Comprendeva benissimo il suo timore, la sua ritrosia:erano gli stessi che aveva avuto lui, quando aveva scoperto di esserne fortemente attratto, ma dopo averci riflettuto a lungo, si era arreso a quell'amore differente, ma più grande e tenace di qualsiasi cosa che avesse fino ad allora provato per qualunque altra donna. Probalbilmente Rei era ancora troppo giovane per capire...per accettare che tra loro due potesse nascere l'amore. Forse aveva lasciato una fidanzata in Giappone ed a quell'idea si sentì pervadere da una cocente gelosia. Scuotendo la testa, si disse che l'incontro con quel ragazzetto aveva irremediabilmente cambiato il suo modo di essere, mettendo in discussione tutte le sue certezze ed i suoi canoni di vita ed ora che avevano raggiunto l'Europa, non sapeva cosa ne sarebbe stato di lui...e dell'amore che si portava dentro.

Anche tra Masumi e Maya la tensione era palpabile. Sapevano entrambi che un legame tra loro era impossibile ed ognuno per le proprie ovvie ragioni, quindi cercarono di mantenere un contegno civile e con mutuo accordo non fecero più nessun accenno ai momenti passionali condivisi ed alla notte passata a dormire nello stesso letto, abbracciati....Da parte sua Masumi aveva già deciso cosa fare con la giovane: di sicuro non l'avrebbe lasciata allo sbaraglio in un mondo a lei completamente sconosciuto e di sicuro non da sola con il suo...amico. Difatti non appena attraccarono ad Amsterdam, egli la invitò a raggiungerlo nell'alloggio adibito ad ufficio, proprio per continuare a mantenere quell'atteggiamento distaccato degli ultimi giorni. Quando Maya arrivò, Masumi le indicò di sedersi e senza indugi affrontò l'argomento che più gli stava a cuore.-Immagino ti sembrerà strano che abbia voluto parlare con te- esordì con espressione seria-ma vedi, prima di scendere a terra, volevo informarti di una decisione che riguarda te ed il tuo...amico. Una mia decisione!-
La ragazza lo fissò senza capire:-Una sua decisione?-Ripetè attonita.
L'uomo annuì con fermezza:-Sì...Non appena sbarcheremo tu e Rei verrete con me in Francia! E una volta là...tu andrai a vivere a casa di una persona di mia completa fiducia! Ed il tuo...amico...di lui si occuperà Hijiri! Ancora ne devo discutere con lui...ma credo che non avrà alcuna obiezione a...-Ma Maya non lo lasciò proseguire e con un' enfasi eccessiva, si alzò, dicendo:-No!-Fremente di rabbia e preoccupazione, lo guardò con occhi furenti. Come osava decidere per lei e per Rei, senza consultarli...? Quell'uomo era davvero...davvero impossibile.
-No?- Masumi rimase sbalordito da tale impeto, poi indurendo lo sguardo, continuò:-Ragazzina...non so se hai capito...ma sto cercando di aiutarti!Non conoscete i costumi e le abitudini di questa Terra...e ti posso assicurare, senza ombra di dubbio, che sono completamente diversi dal Giappone! Voi due non avete nessuno che possa proteggervi, perciò sarà meglio se mi darete ascolto!-
-Non è necessario che si prenda tutto questo disturbo, signor Hayami...Saremo perfettamente in grado di badare a noi stessi, non si preoccupi!-il corpo della giovane tremava visibilmente, talmente era grande lo adegno che sentiva in quel momento.
-Io non ne sono del tutto sicuro. Rei è pur sempre un ragazzetto inesperto. Forse ha potuto proteggerti in un Paese, di cui conosceva bene le leggi, ma qui...non sa nulla della vita e delle regole europee, potreste cacciarvi nei guai...!- Continuò visibilmente irritato per la sua opposizione.
-Mi perdoni...non vorrei sembrarla ingrata, ma credo che questi non siano problemi suoi!- rispose Maya con caparbietà.
Allora il giovane perdendo la pazienza, si alzò a sua volta, fece il giro del tavolo che li divideva e con uno scatto fulmineo l'afferrò per le spalle scuotendola con forza:-Ragazzina testarda!Sono diventati problemi miei nel momento in cui tu e quell'incosciente del tuo ragazzo siete saliti con l'inganno sulla mia nave- Esclamò furioso, gli occhi ridotti a due fessure-Ora farete come dico io! Non voglio vivere nel rimorso per aver lasciato due mocciosi orfani in balia di un branco di lupi...chiaro!?-
Maya tentò senza successo di liberarsi dalla ferrea presa dell'uomo:-Lei è un prepotente...Non ha nessun diritto di decidere la nostra destinazione!Ci lasci in pace...! Ora capisco il motivo della sua meritata fama...!- Gli gridò con incontrollabile ira.
Masumi, a quelle parole, si arrabbiò ancora di più e attirandola bruscamente a sè, le sibilò ad un soffio dal viso:-Non mi provocare, ragazzina...Altrimenti potrei veramente mostrarti di cosa sono capace...Ho avuto fin troppa pazienza con te e ti posso garantire che è qualcosa che di solito non mi rispecchia!Tu e Rei farete come dico io e senza obbiettare!-
Maya lo osservò nei bellissimi occhi azzurri, ora freddi come il ghiaccio e con voce tremante, ribadì:-Ma almeno mi faccia andare con il signor Hijiri...non mi separi dal mio amico!- Ma quella richiesta accese la fiamma della gelosia nell'animo di Masumi, che con maggior acredine, sentenziò:-Sarà meglio che ti abitui all'idea, invece! Lui sarà affidato ad Hijiri e tu...tu starai a casa di un'amica di famiglia...o così, o vi rimando in Giappone con la prossima nave in partenza...e bada che non è una vana minaccia!-
Dall'espressione del suo volto, Maya era certa che sarebbe stato capace di farlo davvero.Quello era un tratto del suo carattere che ancora non conosceva e doveva dire la spaventava, ma non tanto come si era aspettata. La sua era più che altro preoccupazione,soprattutto per Rei. La sua amica si era già esposta abbastanza a causa sua, durante il viaggio ed in Giappone ed ora non voleva crearle altri problemi. Anche se era già nei pasticci:continuare a restare affianco ad Hijiri per lei sarebbe stata una vera tortura:nascondere la sua reale natura e l'amore che gli portava era qualcosa di assolutamente destabilizzante e lei questo poteva capirlo perfettamente.
Abbassando la testa e con voce flebile, la giovane rispose:-Va bene, signor Hayami! Ha vinto...farò come vuole lei!-
A quel tono rassegnato, quasi triste, Masumi ebbe un moto di tenerezza che gli procurò una stretta al cuore e sentì il desiderio impellente di abbracciarla per rassicurarla, ma si dominò. Non poteva e non voleva cedere. La lasciò libera dalla sua stretta e dandole le spalle, disse:-Ottima decisione, ragazzina! Ora va a prepararti per scendere dalla nave.-
e con quest'ultimo ordine, la congedò.

Nel frattempo anche Rei si stava preparando a lasciare la nave:salutò uno per uno gli uomini dell'equipaggio, di cui si era guadagnata la stima e l'affetto in quel lungo viaggio, poi tornò nella sua cabina. Si guardò intorno con un senso di malinconia:poteva sembrare strano, ma le sarebbe mancato quel luogo, quella vita. Era stata un'esperienza davvero significativa...unica e sì...le era davvero piaciuta molto la vita di bordo.Non avrebbe mai potuto dimenticare il tempo passato in mare, ma soprattutto non avrebbe mai dimenticato l'uomo che aveva incontrato e di cui si era innamorata ed ora al pensiero di dovergli dire addio, si sentiva morire. Improvvisamente l'oggetto dei suoi pensieri si materializzò davanti a lei. Karato aveva un'espressione triste ed avvilita, al pari della sua.Con voce bassa le disse:-Perdonami...la porta era aperta e così...- Ma Rei lo interruppe:- No, signore...non deve scusarsi. Stavo dando l'addio a questo alloggio...Credo che ne sentirò nostalgia...- Affermò con un sorriso triste. 
Hijiri le si avvicinò e tristemente, rispose:-Credo che anche tu...la tua presenza mancherà su questa neve...Sei stato davvero di grande aiuto, Rei...ti sei guadagnato la stima di tutta la ciurma!-
La giovane prima che riuscisse a fermarsi, chiese:-Anche la sua, signore?-
-Sì...anche la mia...soprattutto la mia!-Confermò lui con dolcezza.
La ragazza lo fissò, sorridendogli teneramente:-Le devo tanto, signore! Mi ha insegnato tutto quello che so...Non lo dimenticherò mai...Non la dimenticherò mai!- dichiarò col cuore a mille, mentre gli occhi verdi si riempivano di lacrime.
-Neanch'io, Rei...non potrei nemmeno se lo volessi! Le rispose Karato con malcelata sofferenza.
-Io...adesso devo andare...Addio!- esclamò la ragazza, cercando di scappare tra le lacrime. Ma l'uomo l'afferrò per un braccio, mentre gli passava accanto e attirandola tra le sue forti braccia, esordì:-No...resta con me, ti prego.Io ti amo...Non m'importa di niente...non m'importa di cosa possano pensare gli altri. Io scelgo di stare con te...perchè ti amo! Non mi respingere di nuovo...- Le confessò abbracciandola stretta e lasciandola completamente esterrefatta.

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Capitolo 22
*** Confessioni inevitabili ***



-Per favore Rei...non mi resistere ancora...-Hijiri continuava a stringerla a sè con disperazione, mormorandole quelle parole che gli scaturivano dal più profondo dell' anima.-Io lo so...anche se non vuoi, tu senti qualcosa per me. Forse non vuoi accettarlo, ma io sono sicuro che anche tu...mi ami!- La giovane nell'udire quell'ultima affermazione, ebbe un singulto improvviso e tirandosi indietro di scatto, rispose:-No...le ho già detto che non può essere...io non..-Ma l'uomo non la lasciò parlare e rincarò:-Non ti credo...non posso! Quando ti ho baciato...ti ho sentito vibrare ed anche adesso...stai piangendo, perchè sei disperato all'idea di lasciarmi. Provi la mia stessa disperazione, pensando che forse non ci vedremo più...Ti prego,tesoro mio...so che sarà difficile...per te più che per me...Sei così giovane...puro...-Mentre le sussurava quelle frasi, allungò una mano e le accarezzò una guancia.-Forse neanche te ne sei accorto, ma credo che tu ti sia innamorato incosciamente...così come è successo a me. Ed è inutile negare, credimi. Sapessi quanto ci ho provato a rifiutare l'amore che bruciava in me! Ma è stato tutto inutile...Io...finora ho avuto molte donne...Mi sono sempre piaciute tanto...!- Rei nel sentire quella confessione, sentì nascere un moto di incontrollabile gelosia, ma lui continuò dicendo:-E mai avrei pensato di innamorarmi un giorno di un ragazzo. Ho lottato contro questo sentimento, ma è stato tutto vano ed ora mi sono arreso ad esso...-Riprendendola tra le braccia, esclamò percorrendole il viso con lo sguardo:-Ti amo, Rei. Amo tutto di te: i tuoi splendenti occhi verdi, il tuo bel viso delicato...ma soprattutto amo il tuo carattere coraggioso ed altruista. Non ti cambierei con nessuna donna al mondo e non m'interessa se mi dovrò esporre alle chiacchiere della società Europea e Giapponese.Pur di stare con te, sono disposto a tutto.-
La giovane lo guardava con angoscia mista ad un amore sconfinato e disperato.Non riusciva a credere a ciò che udiva:lui l'amava e sceglieva di stare con lei, pur credendola un maschio...era così dolce e tenero, un uomo fuori dal comune...un uomo che anche lei amava alla follia, proprio per quel suo modo di essere onesto e schietto. Un uomo che non meritava, pensò singhiozzando...non meritava tutto quell'amore, quel sacrificio, perchè lo aveva ingannato miseramente e se Karato l'avesse scoperto, l'avrebbe odiata e questo era un pensiero insopportabile.
-Ti prego...non dirmi queste cose, non è giusto...Non possiamo amarci...!-Gli rispose, dandogli del tu per la prima volta.
-Allora stai ammettendo che mi ami...-Hijiri l'attirò a sè, poggiandole la bocca sulla guancia.
-Non intendo negarlo, ma non possiamo stare insieme...e non soltanto per le chiacchiere del popolo, ma ci separa anche il rango sociale...tu sei un samurai a capo della ciurma del signor Hayami...ed io...io sono un mercante... di religione cristiana. Per questo fuggivo dal Giappone, per evitare le persecuzioni di quelli come te...!-Fece quella confessione, chiudendo gli occhi, temendo la sua reazione, ma egli la strinse ancora più forte a sè e si apprestò a replicare. Però non potè farlo, in quanto udì Masumi chiamarlo fuori dall'alloggio. Staccandosi da Rei, dopo averle fatto un'altra struggente carezza, rispose alla voce del proprio capo. Questi non appena entrò nella cabina, gettò una confusa occhiata ad entrambi, poi esordì:-C'è stato un cambio di programma, Hijiri. Torniamo in Francia...portando i due ragazzini con noi...!-
Karato e Rei lo guardarono sorpresi:-Con noi...signore?!- Ripetè l'uomo senza capire il motivo di tale decisione.-per condurli, dove?-
Masumi li osservò entrambi, soffermandosi con sufficienza su Rei:-Di lui sarai tu ad occuparti, lo farai restare con te...finchè non sarà in grado di sopravvivere in questo Paese sconosciuto e ...l'altro...di lui me ne occuperò io...-
Gli altri due si fissarono con sgomento, non riuscendo a proferire parola, allora Masumi davanti a quel silenzio,chiese:-Cosa c'è Hijiri...non sei d'accordo con la mia decisione? Pensavo che non ti dispiacesse continuare ad averlo come aiutante, visto l'entusiasmo con cui tessi le sue lodi! O mi sbaglio?- Il tono era palesemente ironico.
-No, signore...Sono totalmente d'accordo con lei...!- Rispose il collaboratore, provando un senso d'improvvisa gioia al pensiero di poter stare ancora insieme al suo amato.
-Bene...allora prepariamoci a sbarcare...!- E così dicendo si avviò verso l'uscita.
Rei rimase muta, incapace di qualsiasi reazione:prima la dichiarazione di Karato, poi la decisione del signor Hayami...tutto era avvenuto con troppa rapidità. Era spaventata, ma allo stesso tempo si sentiva felice all'idea di restare vicino al suo amato. Ma come avrebbe fatto a continuare in quella menzogna? E soprattutto...come avrebbe fatto a resistergli, ora che aveva ammesso d'amarlo?

Prima di scendere a terra, Masumi mandò a chiamare Karato, invitandolo a raggiungerlo nel suo ufficio. Aveva bisogno di parlare con lui a quattr'occhi.
-Vieni Hijiri...accomodati.- gli disse come udì bussare alla porta.
-Voleva dirmi qualcosa, signore?- Gli domandò questi, ossequioso, entrando nell'alloggio.
-Sì...ho notato un certo disagio, quando ho comunicato la mia decisione a te e a quel...ragazzo. Come mai? Hai qualche riserva?-Chiese Masumi, senza preamboli.
-No, signore...solo che siamo stati colti di sorpresa. Tutto qui...Quando lei è arrivato, ci eravamo appena detti addio...-Karato preferì non confidarsi con il suo capo...non ancora perlomeno.
-Va bene...per un momento il ragazzo mi è sembrato infastidito...ma se tu dici che è tutto apposto, mi basta.-concluse l'altro.
-Signore...posso chiederle il motivo di tale decisione?- Chiese Karato incuriosito.
-Il fatto è che non me la sento di lasciare quei due ragazzi in un Continente di cui non sanno niente...ed inoltre non posso lasciarli vivere insieme...non più...non sarebbe decoroso...-
-Decoroso, signore?- Domandò l'altro sempre più confuso.
Masumi annuì con aria grave:-Takuya non è un maschio, Hijiri...In realtà è una giovane donna di 17 anni e si chiama Maya Kitajima!-

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Capitolo 23
*** Cambio inspiegabile ***




Il viaggio da Amsterdam a Parigi fu molto estenuante, sia fisicamente che emotivamente e per ovvi motivi. Rei notava un cambio nel comportamento di Hijiri...non la evitò, ma non riaprì più il discorso che li riguardava. Lo sentiva sfuggente, quasi distante e non ne comprendeva la ragione. Neanche aveva avuto l'opportunità di chiedergli spiegazioni, visto che Karato faceva in modo di non restare mai solo con lei. Che fosse infastidito dalla decisione presa dal signor Hayami? Eppure si era mostrato felice, quando aveva appreso il cambio di destinazione, poichè tenerla con sè era ciò che desiderava. No...era accaduto qualcosa, lo sentiva, ma cosa!?
  
Appena giunti a Parigi, Rei e Maya si apprestarono a separarsi. Le due giovani si guardavano angosciate, mentre si salutavano.
-Fammi sapere dove andrai a vivere ed io ti verrò a trovare...Stai tranquillo, d'accordo?-la Aoki si rivolgeva alla sua amica, ancora al maschile, non sapendo che sia Hijiri che Masumi erano a conoscenza della sua reale natura.
L'altra annuì con occhi lucidi di lacrime:-Mi raccomando, bada a te stesso, amico mio. Attenderò con ansia il momento di rivederti...-Disse con voce tremante.
Masumi a quelle parole sentì come un pugno allo stomaco...erano la conferma che tra i due ci fosse un legame molto forte, anche se Maya l'aveva sempre negato ostinatamente ed il suo disappunto crebbe a dismisura, quando la ragazza piangendo abbracciò il suo...amico, non riuscendo assolutamente a contenere la propria tristezza per la forzata separazione.
Quella visione provocò irritazione anche in Hijiri:ora  sapeva che l'altra era in realtà una donna e si sentiva doppiamente ingannato, tradito. Forse Rei provava qualcosa per...Maya, forse era compromessi, perciò lo aveva rifiutato...Corrucciandosi ulteriormente, pensò che era stato davvero un ingenuo a non accorgersi di niente e soprattutto a palesare i propri sentimenti.


Hijiri portò Rei nella propria abitazione che divideva con la sorellastra Mizuki. Costei era una ragazza snella, con lunghe chiome nere e con un paio di occhiali davanti ai begli occhi scuri. La giovane indossava abiti occidentali, anzicchè  orientali, segno evidente di gran adattamento ai costumi ed usi europei.Doveva essere di qualche anno più giovane rispetto al fratello, oltre a dimostrare di avere un carattere più espansivo e solare. Infatti, quando Hijiri li presentò, ella sorridendo calorosamente, le disse:-Felice di conoscerti, Rei. Spero ti troverai bene con noi.-
La Aoki, facendo un profondo inchino, rispose:-La ringrazio, signorina. L'onore è mio. Spero di rendermi utile e soprattutto che possiate essere soddisfatti di me.-
Karato si rivolse alla sorella, con tono neutro:- Rei mi è stato affidato dal signor Hayami. Ti racconterà lui stesso la sua triste storia.-Aggiunse con lieve ironia, poi recuparando il controllo, continuò:-Per favore...incaricati di trovargli una camera...darà una mano agli stallieri, oppure in casa...ovunque ritieni possa essere utile.-
Ad entrambe le donne non sfuggirono i modi sbrigativi, quasi infastiditi con cui stava elargendo quelle disposizioni, quasi avesse fretta di liberarsi di un compito sgradito e per Rei quello fu un colpo al cuore. Perchè continuava a trattarla in quel modo? Doveva parlare con lui al più presto.
Mizuki annuì, non riuscendo a capire le ragioni della freddezza del fratello:-Va bene, come desideri. Ti faccio preparare qualcosa da mangiare?- chiese, fingendo di non essersi accorta di nulla.
-No...il tempo di un bagno e devo andare dal signor Hayami, per delle urgenti questioni.-Asserì Karato, poi si voltò e senza degnare Rei di uno sguardo uscì dalla stanza.

Saeko Mizuki era la figlia della donna che il padre di Karato aveva sposato in seconde nozze e da qualche tempo si era trasferita in Europa insieme al fratellastro. Pur non avendo legami di sangue, era come se fossero realmente fratello e sorella, poichè col tempo li aveva uniti un profondo e sincero affetto, essendo praticamente cresciuti insieme.
Ella si occupò di rifocillare Rei e di accompagnarla nella stanza che aveva chiesto di prepararle. Con somma sorpresa della ragazza, la camera era spaziosa con un comodo letto a baldacchino, una cassattiera, una sedia ed addiruttura una piccola sala da bagno, con catino e tinozza annessi.
-Spero che tu sia soddisfatto di questa sistemazione...- Le disse Saeko con un sorriso gentile.
-Sì, signorina, la ringrazio...anzi, non sono avvezzo a tali comodità.-Rispose l'altra con fare ossequioso.
-Sì...non deve essere stata facile la vita per te sinora, da ciò che mi hai raccontato...deve essere stato terribile vivere nascosto e sempre perseguitato...-aggiunse sinceramente dispiaciuta-Mettiti pure a tuo agio...se vuoi puoi farti un bagno...- Prima di lasciarla, la informò:-Ah...volevo informarti che ti trovi nell'ala femminile della servitù...-
Rei la osservò stupita-Capisco...immagino che l'ala maschile sia al completo...io...-Ma Saeko la interruppe:-Assolutamente no...ti trovi qui, perchè è questo il tuo posto- Le chiarì, sorridendo maliziosamente:-Perchè sei una donna!E da quanto ho visto, il mio caro fratellone non sembra esserne a conoscenza!-
A quell'affermazione, Rei rimase di sasso:non riusciva a ribattere, la perspicacia dell'altra l'aveva completamente spiazzata.
-Il tuo silenzio vale più di mille parole, mia cara...- Vedendola impallidire spaventata, la tranquillizzò:-Non fare quella faccia spaurita...non sarò certo io a smascherarti...Ma mi piacerebbe sapere perchè gli hai mentito...!?-
Rei sospirando sollevata, si apprestò a raccontare tutto alla giovane e disponibile donna che aveva davanti, che annuendo comprensiva, esordì:-Capisco...temevi che non ti avrebbero presa a bordo, conoscendo la tua reale natura...E con Karato cosa è accaduto? Ho visto che ti tratta con indifferenza ora...! Avete discusso, forse?-Chiese fissandola in viso.
La Aoki arrossì imbarazzata e scuotendo la testa:-N...no! Anzi...è stato sempre meraviglioso con me....io...è cambiato dopo lo sbarco.- terminò con voce incrinata.
Saeko la guardò con benevola comprensione:-Ho capito...ti sei innamorata di lui, non è così? E lui...se n'è accorto?-
Rei scoppiò a piangere, confermando l'intuizione dell'altra, poi aggiunse:-E' tutto molto complicato...Io non posso dirle di più...Mi perdoni, signorina, ma non posso spiegarle tutto...non ora!Posso solo dirle che i miei sentimenti sono sinceri, assolutamente e completamente veri...Questo glielo giuro...sulla memoria della mia cara famiglia!-Terminò tra disperati singhiozzi.
Mizuki vedendo tanta disperazione, si commosse e prendendola tra le braccia, disse:-D'accordo, non insisto. Ma posso solo dirti che è meglio se confessi la verità a mio fratello...e prima lo fai, tanto prima finirà questo tormento. Karato detesta le menzogne e se dovesse scoprire da solo che sei una donna, s'infurierebbe tantissimo e temo che ti allontanerebbe da lui irremidiabilmente. E' un uomo fantastico, ma anche molto idealista ed orgoglioso.-

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Capitolo 24
*** Una separazione sofferta ***




Masumi era di umore pessimo e dire che poteva ritenersi soddisfatto. Aveva lasciato Maya nel proprio ufficio di Parigi e si era recato a casa dei suoi amici Hamil:non aveva voluto portarla a casa propria,non voleva correre il rischio che qualcuno si accorgesse che non era affatto un maschio ed evitare così inutili pettegolezzi da parte della servitù.  Peter ed Ayumi Hamil erano una coppia di giovani sposi che da tempo si erano trasferiti in Francia dal Giappone; essendo l'uomo di origine francese, aveva preferito tornare a vivere nel suo Paese natio e qui si occupava della gestione di opere teatrali, di cui spesso la moglie era  protagonista, infatti Ayumi poteva considerarsi una delle migliori attrici di quel tempo, se non addirittura la migliore. Ciò, probabilmente era dovuto al fatto che era stata allieva della grande Chigusa Tsukikage, famosa maestra di opere teatrali, la cui fama era nota anche in Giappone, dove era nata e vissuta a lungo. Masumi aveva incontrato i tre, frequentando il teatro ed i salotti francesi. Con Peter aveva stretto una bella amicizia che gradualmente si era estesa anche alla moglie, diventando un loro assiduo frequentatore. Essi erano tra le pochissime persone di cui si fidava e dalle quali era stimato per sè stesso, non come Masumi Hayami. Non appena spiegato loro la situazione di Maya, i due giovani si erano mostrati bendisposti ad accoglierla nella loro casa:lei ed Ayumi avevano pressapoco la stessa età e la signora Hamil era felicissima di avere una dama di compagnia, visto che il marito era quasi sempre impegnato col lavoro. Grande fu il loro stupore, però, quando Masumi insistette per provvedere lui stesso a tutto ciò che serviva alla loro ospite, a patto che nessuno, nemmeno lei nè venisse a conoscenza. I signori Hamil non fecero domande ed accondiscero alle richieste dell'uomo, guadagnandosi ulteriore rispetto e gratitudine da parte sua.
Ora, mentre accompagnava la ragazza a casa dei suoi amici,  avvertiva una stretta al cuore. Avrebbe voluto tenerla con sè, ma non poteva. Lui era fidanzato con un'altra donna ed era tenuto a mantener fede a quell'impegno, non poteva mandare tutto all'aria per qualcosa d'impossibile. Inoltre...da ciò che aveva visto...Maya amava quel Rei: aveva pianto disperatamente al momento di lasciarlo e lui....lui non accettava di sentire attrazione per una ragazzina come quella...che era già stata di un altro e che non lo tentava neanche di nascondere. Ma nonostante si ripetesse continuamente tutte queste cose...la sua anima...la sua mente sembravano pensarla diversamente. Stava soffrendo tantissimo all'idea, che da lì a poco, si sarebbero dovuti separare...ma era necessario. Forse dopo, tutto sarebbe tornato alla normalità.

-Maya, ti presento i signori Peter ed Ayumi Hamil.- Disse Masumi, appena furono ricevuti dai padroni di casa.-Ecco...lei è la ragazza di cui vi ho parlato...Maya Kitajima.-
-Molto piacere, signorina Kitajima.Benvenuta nella nostra dimora.-Le sorrise la giovane donna bionda, con un cenno della testa.
-Sarà un piacere averla con noi, signorina.- Le fece eco il marito, un uomo molto più grande della moglie, alto, con capelli chiari, ricci e dotato di un marcato accento francese, prendendole la mano e deponendovi un rispettoso bacio.
La ragazza, che non era avvezza a quei modi raffinati, arrossì imbarazzata, ma sorridendo ai suoi interlocutori, rispose con un lieve inchino:-Vi ringranzio, siete davvero gentilissimi. Ma chiamatemi Maya, ve ne prego...-
-I signori Hamil conoscono la tua storia, Maya. Ho raccontato loro i motivi che ti hanno spinta a farti passare per un maschio e lasciare il Giappone. Sono disposti a tenerti con loro, per tutto il tempo che sarà necessario...-Le riferì Masumi guardandole il viso divenuto ancora più rosso, per quanto aveva asserito.-Ora purtroppo devo andare...ho un appuntamento urgente nel mio ufficio...-
A quelle parole, la giovane sollevò le sopracciglia di colpo e con voce tremolante, esclamò:-Va via...di già?-
I giovani sposi, dopo aver lanciato un'occhiata ad entrambi i loro ospiti, si fecero un cenno d'intesa 
ed uno per volta, si apprestarono a lasciarli da soli, in modo che potessero congedarsi in tutta tranquillità.
-Bene...io vado a controllare se la cameriera ha finito di sistemare la tua nuova stanza. Arriverderci, Masumi- Salutò Ayumi prima di uscire, mentre l'altro le sorrideva con gratitudine.
-Aspetta, cara...Porto il bagaglio di Maya. Ci si rivede, amico mio.- Le fece eco il marito, apprestandosi a seguirla.

Rimasti soli, i due giovani rimasero qualche istante in un imbarazzato silenzio, che Maya ruppe dicendo:-Gra...grazie. Le sono davvero grata per tutto quello che ha fatto per me, in tutto questo tempo.-Vedendo che lui non replicava, ma si limitava a fissarla, continuò sempre più nervosa:-Io...io mi...mi rendo conto di averle creato disagio...si è dovuto preoccupare anche della...della mia incolumità, oltre che del resto dell'equipaggio. Nonostante fosse...fosse rischioso...se qualcuno avesse scoperto che c'era una donna a bordo...lei...la sua credibilità di...comandante...-
Masumi interruppe quel suo confuso balbettio, sorridendo appena:-Una donna...mhf...una ragazzina!- Maya sentendosi chiamare nel solito modo, sollevò il mento orgogliosamente:-Non sono una ragazzina. Ho più di 17 anni e sono una donna! La smetta di appellarmi in questo modo!-
Il sorriso dell'uomo si allargò maggiormente e osservandola divertito, ribadì:-Preferisco vederti irritata, che intimorita, sai? Strano...a prima vista, dai l'impressione di essere fragile, delicata...ed in un certo senso lo sei...ma allo stesso tempo...all'occorrenza sei battagliera, fiera. Un miscuglio davvero letale!-
Maya sentì il cuore in gola a quelle parole e arrossendo nuovamente, rispose:-Non continui a prendermi in giro, per favore, signor Hayami...non è giusto!-
Il sorriso dell'uomo si smorzò lentamente sulle sue labbra e fissandola nei brillanti occhi scuri, disse:-Invece sono molto serio, credimi...Mi auguro che tu possa trovarti bene qui...!- Non riusciva a staccarsi da lei...era come se quello sguardo lo tenesse incatenato con un filo invisibile.Sollevando una mano le carezzò il viso:-Grazie a te...per avermi curato quando ero ferito. Hijiri mi ha detto che non ti sei allontanata, finchè non eri certa che fossi fuori pericolo.-
Lei tremava sotto quella dolce carezza e con voce flebile, ribattè:-Non mi deve ringraziare...l'ho fatto con gioia...Non...non la rivedrò...?- Domandò poi, esprimendo quello che era il suo maggior timore.
Masumi si avvicinò di un passo:-Non...non credo che accadrà tanto presto. Ho molto da fare e...e credo sia meglio così!Almeno per un pò...io devo tornare alle mie faccende e tu...dovrai adattarti a questo nuovo modo di vivere.
-Sì...penso che abbia ragione.-Maya staccò dolcemente la mano dal suo viso, stringendola tra le sue per un breve istante, poi sentendosi sul punto di piangere, si voltò dicendo:-Addio...!-
Fu allora che Masumi, afferrandola per un braccio la voltò verso di sè e con impeto la strinse tra le braccia, baciandola con passione disperata. Un bacio che sapeva d'addio...un bacio che diceva molto di quanto le parole potessero dire.
Poi così come era iniziato, tutto finì:la lasciò di colpo e senza voltarsi indietro uscì da quella casa e dalla sua vita.

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Capitolo 25
*** Un duro confronto ***




Rei era nella camera che le era stata assegnata. Dopo essersi fatta il bagno, aveva indossato degli abiti puliti e se ne stava da un pò vicino alla finestra che dava sull'entrata della proprietà degli Hijiri. Rifletteva su quanto le aveva detto Saeko:per la verità non aveva fatto altro finora ed era giunta alla conclusione che doveva assolutamente parlare con Karato. Non poteva continuare con quell'inganno:non se lo meritava e poi lei non sarebbe riuscita a mantenere quel segreto, cintinuando a vivere a stretto contatto con lui, nella sua casa. Respirando ansiosamente, decise che non appena fosse rientrato, non avrebbe perso tempo e lo avrebbe affrontato. Dopo qualche minuto, udì dei rumori di zoccoli e di lì a poco, la sagoma di un uomo a cavallo si profilò davanti ai suoi occhi. Era tornato, pensò sentendo l'ansia aumentare di colpo. Attese il tempo necessario affinchè egli entrasse in casa e poi si apprestò a lasciare la propria camera, per andare a cercarlo. Lo trovò in sala da pranzo, insieme a Mizuki che stava informandosi sulla sua giornata lavorativa, attendendo la cena.
-Accomodati, Rei. Stavo giusto per venire a chiamarti. Stanno per portare in tavola...-Le sorrise cordialmente la donna.
La ragazza ricambiando il sorriso, rispose:-Grazie, signorina.-Poi rivolgendo l'attenzione a Karato, continuò:-Buonasera, signore. Se non è troppo disturbo, io...io avrei necessità di parlarle-
L'uomo la guardò con espressione tra l'irritato e l'infastidito:-Non possiamo rimandare? Sono stanco ed affamato e vorrei potermi rilassare. Domani mi attende una dura giornata.-Rispose con tono cupo.
Rei abbassò gli occhi mortificata dalla durezza dell'amato,ribadendo-Le chiedo scusa, signore. Non l'avrei infastidita a quest'ora, se non fosse estremamente importante ciò che devo dirle.-
Fortunatamente Saeko le venne in soccorso, intercedendo in suo favore:-Suvvia fratello, credo che il ragazzo sia già abbastanza imbarazzato per quanto debba dirti...Dirò alla cameriera di posticipare la cena di una decina di minuti. Non sono poi tanti, no?- Gli sorrise, poggiandogli una mano sul braccio. Karato non ricambiò il sorriso e rispose secco:-Ne basteranno cinque!- Poi alzandosi ed avviandosi lungo il corridoio, si rivolse a Rei:-Vieni con me. Andiamo nel mio studio...-La giovane ringraziando Saeko, si avviò dietro di lui.

-Allora cosa devi dirmi di tanto urgente, da non poter attendere fino a domani?!- L'apostrofò Karato, dopo aver chiuso la porta dietro di loro. Quel tono sempre più duro che usava negli ultimi giorni e che utilizzava solo ed esclusivamente con lei o con qualsiasi cosa la riguardasse, la feriva atrocemente. Per un tempo interminabile non riuscì a ribattere, fissandolo intensamente, quasi sull'orlo di una crisi di pianto.
-Hai perso la parola, ora?-la esortò l'uomo, sul punto di perdere la pazienza.-Oppure hai dimenticato ciò che volevi dirmi?-
-No...-trovò il coraggio di dire la giovane.-Io...volevo chiederle se...se è accaduto qualcosa...-Guardandolo timorosa.
Lui fece finta di non aver capito cosa volesse sapere:-Perchè? Cosa dovrebbe essere accaduto...o meglio cosa... potrebbe... essere accaduto?-Le rispose con tono derisorio, sentiva tanta delusione nel suo cuore.
-Io...io non lo so. E' cambiato nei miei confronti...da quando siamo sbarcati è differente!-Balbettò ansiosamente.
-E così tu mi noti indifferente?- Le domandò Karato avvicinandosele lentamente.-E non noti altro?-Continuò, con sguardo luccicante di furia contenuta, che ebbe il potere di spaventare la giovane.-Io...lei mi sembra sempre arrabbiato con me...mi parla con una durezza tale che...-s'interruppe. Non poteva continuare: non quando lui la osservava in quel modo.
-E non immagini il motivo?Allora lascia che ti illumini! Non sopporto che ci si faccia beffe di me! Tanto meno se è qualcuno di cui mi sono fidato...qualcuno a cui ho servito il mio cuore su un piatto d'argento!-Le disse quelle cose in un crescendo d'ira troppo a lungo repressa e la giovane trasalì impaurita:-Ti prego...fammi spiegare...-Pensava di essere stata smascherata e voleva chiarirgli ogni cosa, ma l'uomo non l'ascoltò e afferandola per le braccia, strattonandola,chiese:-Perchè, Rei? Dimmi perchè non mi hai detto la verità!? Perchè hai lasciato che fosse il signor Masumi a dirmelo?-
La ragazza lo guardò confusa:-il signor Masumi? Ma...-
Karato la interruppe nuovamente:-Sì, lui. Chi altri!Egli ha scoperto che Takuya è in realtà Maya...una donna, non un maschio!-Quella rivelazione la lasciò senza fiato. La sua amica era stata smascherata!
-Ma come...quando?-Riuscì ad articolare a fatica.
-Durante il viaggio!Mentre l'equipaggio ed io eravamo all'oscuro di tutto!Tu invece lo hai sempre saputo, è ovvio!- Scuotendola ancora:-L'hai portata sulla nave con l'inganno. Prendendo in giro tutti. Facendoti beffe di me!Di me!-
-Ti prego...cerca di capire...io non ti conoscevo.Tu sei un samurai...potevi rimandarci a terra e noi non potevamo tornare indietro. Non potevamo e sai il motivo...te l'ho raccontato!-Spiegò con tono disperato. Se quella era la sua reazione, solo per apprendere la verità su Maya, cosa sarebbe accaduto, quando le avesse detto che anche lei era una donna?
-All'inizio posso comprenderlo, ma dopo...? Rei...siamo stati sulla stessa nave per giorni e giorni, lavorando fianco a fianco. Ti ho confessato il mio amore! E tu...hai detto di amarmi!- Adesso anche la voce di lui risuonava d'angoscia.
-Ed è la verità...io ti amo, ti prego...non dubitarne, mai!-Gli sussurrò la ragazza, cingendogli il collo con le braccia.
Karato scosse il capo, sconsolato:-Allora, perchè non ti sei fidato di me?!Perchè hai scelto il silenzio? Mi ero innamorato e non c'era niente che tu non avessi potuto chiedermi...niente. Io ti avrei protetto, sempre!- Poi come colto da un pensiero improvviso, le chiese di nuovo duramente:-Oppure temevi per...Maya?!Cosa significa quella ragazza per te? C'è qualcosa tra voi, si nota benissimo!- Era geloso, si capiva chiaramente.
-Cosa...?- Rei lo fissò sconvolta. 
Lui rincarò sempre più sospettoso:-E'...è la tua promessa? Dimmi la verità, Rei. Non continuare a mentire...!
La giovane non riusciva a credere a ciò che udiva. Se la situazione non fosse stata tanto complicata, poteva risultare persino comica. Lei e Maya fidanzate?
-No!- Protestò con forza.-Tra me e lei non c'è niente. Non il tipo di legame che tu credi. Prima di tutto perchè la sola persona che io amo sei tu e poi perchè...perchè siamo amiche da molti anni. Anch'io sono una donna, Karato!- Confessò Rei, lasciandolo completamente spiazzato.

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Capitolo 26
*** Pene d'amore ***




Hijiri rimase paralizzato, con il viso bianco cadaverico. Era una donna. Rei era donna. Quel pensiero continuava a vorticargli nella mente,senza che lui riuscisse ad assorbirne appieno il significato. Ebbe bisogno di trovare un sostegno, la notizia stava lentamente prendendo corpo nel suo cervello, provocandogli un forte capogiro. Accidenti, pensò, le gambe gli tremavano dallo shock. Si voltò e si appoggiò alla sua scrivania, mentre la dolorosa verità si faceva strada dentro di lui, prendendo il posto dello sconcerto, per poi tramutarsi in rabbia accecante. Rei non osava muoversi, nè parlare:aveva visto un susseguirsi di emozioni attraversare lo sguardo dell'uomo e nessuna di esse le trasmetteva tranquillità. Ne ebbe la conferma, quando egli senza voltarsi, asserì con calma agghiacciante:Così...sei una donna anche tu!Mfh...é davvero incredibile...grottesco!Devi aver pensato di avere davanti un perfetto idiota!- Quel modo di parlare...tranquillo...pacato terrorizzava la giovane come mai era successo.-No...non è così, credimi!- Provò a dirgli con voce flebile.
Karato fece una risata sarcastica:-Crederti...!E per quale motivo? Per permetterti di prenderti ancora gioco di me?-Sentiva il cuore spento...non poteva credere che lei era stata capace di tanto.
-No...per favore, ho voluto dirti la verità...pur sapendo che essa ti avrebbe ferito. L'ho fatto perchè ti amo e non voglio più mentirti!-lo supplicò la giovane, con voce incrinata dal pianto.
-Bastava che mi dicessi la verità dall'inizio! Invece no...Hai voluto vedere fino a che punto potevi ingannarmi. Bene...-Stavolta si voltò a fissarla e quegli occhi ora freddi come il ghiaccio, le fecero avvertire tutto il loro gelo:-Puoi essere soddisfatta di te stessa. Sei stata un'ottima attrice. Ci sono cascato in pieno!- Lei scosse la testa, mentre le lacrime continuavano a scendere copiose sulle sue guance, ma Hijiri era troppo in collera per lasciarsi impietosire da quella visione.-Hai lasciato che dubitassi dei miei gusti sessuali...sapevi che la tua vicinanza mi confondeva, ma hai continuato nella tua recita...e nemmeno quando io...io ho accettato ciò che sentivo per te...mi hai aperto gli occhi! Sono arrivato persino a dirti, che non m'importava ciò che avrebbero detto in società, perchè volevo stare con te. Ero disposto ad espormi ad un possibile allontanamento da tutto e da tutti! Per te...solo per te...Mi sono reso ridicolo davanti a te! Tu mi hai reso ridicolo! Chissà come avrai riso alle spalle di questo povero imbecille!-
-No...no...no!-Rei non riusciva a dire altro, completamente annientata dalle parole di lui.Era naturale che fosse arrabbiato e ne aveva tutte le ragioni, ma le cose che stava dicendo equivalevano a migliaia di pugnalate che le procuravano un dolore dentro al cuore.
-Io ti amo e non potrei mai ridere di te. Mai.-Disse con la forza della disperazione.
-Hai uno strano modo di amare, Rei. Un modo inaccettabile per me. Ammesso che tu mi abbia mai amato.Forse mi hai solo usato per i tuoi scopi...-Vedendo che lei scuoteva la testa, continuò con dura freddezza:-Ad ogni modo...non è più un mio problema. Per me...non esisti più, nè come uomo...nè come donna. La maniera in cui hai agito è imperdonabile. Non potrò mai dimenticarlo!Nè perdonarlo!- Furono le ultime frasi che le rivolse prima di uscire, lasciandola sola nella più cupa disperazione. Talmente era sconvolta, che non si accorse dell'arrivo di Saeko. Questa, vedendo la ragazza in tale stato di prostrazione, la sollevò da terra e la strinse a sè, con fare materno:-Su, cara non fare così...Ho visto mio fratello uscire al galoppo come una furia. Immaginavo che non l'avrebbe presa bene...-
-Oh...signorina. Mi odia...mi ha guardata con occhi freddi, non credevo che potesse arrivare a rivolgermi uno sguardo simile. Non crede nel mio amore...Mi sento morire...-Singhiozzò, abbracciandola a sua volta.
-Vedrai che quando si sarà calmato, ti ascolterà e vi chiarirete...ora deve smaltire la delusione...dagli tempo.-
Rei scosse la testa sulla sua spalla:-Ha detto che non potrà mai dimenticare, nè perdonare il mio inganno...Ed io so...ho visto che diceva sul serio.L'ho perso...l'ho perso per sempre!-

Hijiri cavalcò senza meta fino a notte fonda:sentiva il bisogno di sfogare in qualche modo tutta la rabbia che sentiva ruggirgli nel corpo. Era stato davvero un  ingenuo. Lui che era noto per il suo raziocinio, la sua perspicacia, si era lasciato imbrogliare come uno stupido. All'inizio era stata la pietà e l'ammirazione verso coloro che credeva degli innocenti ragazzini e poi per uno di loro i suoi sentimenti erano cambiati. Maledizione, pensò, incitando il cavallo ad aumentare la sua corsa, si era tormentato a lungo inutilmente. Tutta quella lotta interiore avrebbe potuto risparmiarsela.
Lui non aveva nulla contro coloro che erano attratti da persone del loro stesso sesso, ma era sicurissimo di non appartenere a quella categoria e difatti Rei non era un uomo, ma una donna. L'ira continuava ad invadergli l'animo:lui l'amava! Questo non poteva negarlo...doveva essere onesto almeno con sè stesso. Ma non poteva più fidarsi di lei, nè scordare il modo in cui lo aveva ingannato? E se anche il suo amore era una menzogna? No. Stava soffrendo troppo a causa di quella ragazza...non le avrebbe più concesso di giocare con lui. Doveva trovare il modo di dimenticarla ed in fretta. Con questo pensiero fece qualcosa che non faceva da molto tempo: diresse il cavallo verso il centro di Parigi, dove c'era la più grande e famosa balera della città. Lì avrebbe trovato sicuramente qualcuna disposta a fargli scordare degli splendenti occhi verdi che continuavano a tormentarlo.


Maya quella notte non riusciva a dormire. Era stanchissima, ma il suo pensiero correva a Masumi ed al bacio d'addio che le aveva dato. Chiudendo gli occhi, le sembrava di rivivere quel momento attimo per attimo. Era inutile, per quanto si imponesse di dimenticarlo, non ci riusciva. Lo amava ogni giorno di più. Sperava solo che la lontananza forzata, la aiutasse ad affievolire quel suo folle sentimento. Quella era la prima notte che non lo aveva vicino:era strano, ma le era divenuto naturale dividere lo stesso alloggio ed ora ne sentiva atrocemente la mancanza. Chissà se anche lui provava la stessa cosa? si chiese, rigirandosi agitata nel letto.Mettendosi il cuscino sopra la testa, si diede della stupida, di sicuro a quell'ora Masumi stava dormendo, dimentico di lei e di quel magnifico bacio che si erano scambiati.
Se Maya avesse avuto il dono dell'ubiquità, avrebbe potuto vedere con i suoi occhi quanto si sbagliasse: Masumi era sveglio e da ore non faceva altro che girare nella propria ampia camera. La sua mente ed il suo cuore erano in subbuglio. Non riusciva a trovare la quiete a cui anelava e tutto perchè quella ragazzina gli mancava da morire. Sospirando dal profondo, si disse che baciarla di nuovo era stato un errore, ma non era riuscito ad evitarlo.Era stato sempre così con lei...fin dalla prima volta che l'aveva vista,gli scatenava dei sentimenti che aveva sempre pensato di poter tenere sottocontrollo:tenerezza, protezione, dolcezza, gelosia, passione e....amore. Sussultò davanti a quell'ultima eventualità. Possibile che si fosse davvero innamorato di Maya, di una ragazzina di 11 anni più giovane? Eppure la sua assenza gli provocava disagio, come se si sentisse incompleto senza di lei. Avvertiva il bisogno di vederla, di tenerla accanto, abbracciarla in quel suo enorme letto, che mai gli era sembrato così vuoto. Ripensava al benessere fisico che aveva provato quella notte del suo ferimento, quando lei aveva riposato tra le sue braccia ed alle volte in cui i loro corpi nudi si erano toccati...accarezzati. Scuotendo la testa, piegò le labbra in un sorriso di autoderisione:-Credo che stavolta sei stato messo nel sacco...e da una ragazzina per giunta!- Disse rivolto a sè stesso.-Chi lo avrebbe mai detto..?.Masumi Hayami innamorato!- Si arrese a quella realtà rifiutata a lungo e con tanta insistenza, con la consapevolezza che era un amore destinato a restare nell'ombra, nascosto nel profondo del suo cuore.

Il giorno successivo Maya ed Ayumi conversavano amabilmente, per ampliare la loro conoscenza. Con loro grande sorpresa, pur avendo avuto vite differenti, scoprirono di avere molte cose in comune:l'amore per i fiori, per i dolci e per le lunghe passeggiate all'aperto. Ad un certo punto, la signora Hamil guardò la ragazza e vedendola con il viso stanco, chiese:-Hai dormito bene, nella tua nuova camera?-
-Veramente, non molto signora...Credo che sia stata l'emozione per la mia nuova vita.-Rispose con un sorriso.
-Sì...sei stata davvero fortunata ad imbarcarti su una delle navi della Compagnia Hayami, ma soprattutto che ci fosse Masumi a bordo. Se ti avessero scoperta gli altri della ciurma, ti avrebbero lasciato sulla prima isola incontrata nel viaggio. I marinai sono molto ligi alle regole...credo tu lo sappia.-Le disse Ayumi senza intento di rimprovero.
Maya annuì arrossendo imbarazzata:-Sì...è...è stato davvero molto gentile e...comprensivo...Nonostante abbia la fama di uomo freddo ed insensibile, io so che non è così...!- Mentre faceva tali affermazioni, gli occhi le brillavano intensamente e ciò non sfuggì alla sua interlocutrice, la quale asserì:-Sembra che con te Masumi abbia mostrato il suo lato migliore. Ma posso garantirti che in materia di affari si comporta in maniera differente.-Vedendo che la giovane, la guardava smarrita, proseguì:-Non fraintendermi...è un uomo gentile...un amico leale che non abbandona chi necessita aiuto e sa essere molto riconoscente, però...non so cosa può essere accaduto tra voi in tutto questo tempo, ma credo che sia giusto che tu lo sappia:Masumi Hayami contrarrà un matrimonio d'interesse e credo che ciò avverrà molto presto, visto che da anni è stato promesso a Shiori Takamiya.-
Quella notizia inaspettata, gettò in un baratro oscuro il cuore ridotto in mille pezzi di Maya Kitajima.

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Capitolo 27
*** Dolorose verità ***




-Shiori...Takamiya?!-Ripetè Maya, con espressione scioccata.Avvertiva un peso che le opprimeva il petto...un macigno che lo schiacciava inesorabile, mozzandole il respiro.
-Sì...E' la nipote di uno dei più importanti feudatari dello shogun, se non addirittura il più importante in assoluto. Sono grandi possidenti terrieri, hanno al loro comando una grande truppa di samurai e possiedono la più grande Compagnia Navale di tutto il Giappone. La loro unione è stata decisa dalle rispettive famiglie, quando erano ancora piccoli e niente e nessuno potrebbe impedirla.-Confermò Ayumi con aria mesta.
Maya cercò di nascondere il proprio dolore, soffocando il desiderio di piangere:-Capisco...-Era stata davvero una stupida a fantasticare su qualche bacio e qualche carezza, era evidente che per lui non avevano avuto nessuna importanza. Si era solo voluto divertire un pò, in mancanza della sua promessa sposa.
-Spero che sia la verità. Che tu abbia veramente capito la situazione.-Continuò Ayumi, scrutandola con attenzione.-Non vorrei vederti soffrire, Maya. Ne hai già passate abbastanza e lasciandoti coinvolgere sentimentalmente con Masumi Hayami, andresti incontro soltanto a dolore e delusione.-
-Non si preoccupi, signora.-Ribadì la giovane, pur avendo gli occhi lucidi di lacrime trattenute.-So benissimo che tra me e lui non potrebbe esserci mai nulla. Apparteniamo a due mondi troppo differenti...-Concluse con la morte nel cuore.
-Bene...-disse Ayumi, non volendo turbarla oltre.-Allora sarà meglio se ora pensiamo a te. Non puoi continuare a vestire come un ragazzo. Domani manderò a chiamare la mia modista, penserà lei a cucirti dei nuovi vestiti. Vedrai..è bravissima!-
-Ma...io...io non ho denaro con me. Come potrò pagare il lavoro di questa signora?-Chiese Maya, sbalordita.
-Oh...questo non è un problema. Sei la mia dama di compagnia, devi vestire come si deve...vuol dire che sarà il tuo compenso, va bene?- Non poteva certo dirle che era Masumi a provvedere a lei. Aveva promesso di non riferirlo.
-Ma...è ...è troppo, inoltre vivo con voi...i pasti...la mia bella stanza...-Provò a protestare la giovane.
-Tranquilla. Ti ho già detto che non devi preoccuparti! Il solo fatto che io possa trascorrere il tempo insieme a qualcuno, anzicchè da sola, non ha prezzo.-Poi cambiando discorso, aggiunse:-Piuttosto, domani devo recarmi alla scuola di recitazione Tsukikage:la mia insegnante vuole vedermi...se vuoi puoi venire con me, così te la presento ed assisterai alle prove dei miei compagni di scena.-
-Oh...ne sarei davvero contenta...!- Rispose Maya, con sincero entusiasmo.
-Benissimo. Ti piacerà di certo e ti servirà per cominciare ad ambientarti in questo nuovo Paese.-Terminò Ayumi con un largo sorriso.

Masumi era da tutta la mattina nel suo studio che attendeva l'arrivo di Hijiri. Ma chissà come mai, il fidato collaboratore ancora non si vedeva, il chè era strano, visto la puntualità con cui arrivava sempre.
Inspirando profondamente, fece una pausa dalle scartofie che stava esaminando. Si sentiva davvero stanco:quella notte non era riuscito a chiudere occhio. La scoperta del sentimento inatteso verso quella ragazzina, lo aveva tenuto sveglio fino all'alba. Non riusciva ancora a crederci, gli pareva impossibile ma più ci pensava, più si convinceva che non esisteva altro nome per ciò che sentiva. Era amore. Semplice e puro amore. Non sapeva come era potuto accadere o quando, ma non poteva più mentire a sè stesso ed il fatto di saperla lontano da lui, forse innamorata di un altro era qualcosa che gli procurava un dolore sordo, intenso, al centro del petto.
Un discreto tocco alla porta lo riportò alla realtà ed Hijiri fece il suo ingresso nello studio.
-Buongiorno, signore. Mi scusi l'imperdonabile ritardo.-Fece l'uomo con un inchino.
-Stavo iniziando a preoccuparmi, Hijiri.-Lo guardò con attenzione, notando che quella mattina appariva differente:il viso era teso, gli occhi gonfi e cerchiati, i vestiti sempre in ordine, erano stropicciati e lievemente impolverati, così come pure gli stivali.-Tutto bene? Sembra che tu abbia avuto una notte movimentata...-Gli disse con un tono scherzoso.-E non è da te...-
Karato, rendendosi conto di avere un aspetto trasandato, si schiarì la voce, palesemente in imbarazzo:-Mi perdoni, signore...ma non ho fatto in tempo a passare da casa stamattina. Le assicuro che non capiterà più.-
Masumi sollevò un sopracciglio con fare malizioso:-Capisco...non hai passato la notte nella tua dimora.Sei andato a divertirti. Tranquillo...siamo appena arrivati ed è normale che tu abbia cercato un pò di distrazione. Non ti licenzierò per questo...-Ma vedendo che il collaboratore continuava a restare in silenzio, mortificato, continuò con lo stesso tono:-E dimmi...quel ragazzino a cui tieni tanto...Rei...è venuto anche lui con te a far baldoria? Non mi sorprenderebbe...ormai è diventato la tua ombra!-
L'accenno alla donna per cui si era ubriacato fino allo stordimento, ebbe il potere di riscuotere Karato, che sollevando uno sguardo ferito verso il suo capo, rispose:-No, signore. E' rimasto a casa. Non potrebbe mai entrare in un locale simile...-Masumi rimase basito dalla sofferenza che traspariva nella sua voce:-Perchè? Lo ritieni troppo giovane, forse? Andiamo...Hijiri sappiamo benissimo che tu ed io a quell'età...-Lo scuotere della testa dell'altro lo fermò.
-Non è questo signore...-Karato decise che era il momento di essere sincero con il suo capo, così come anch'egli lo era stato con lui, rivelandogli la vera natura di Maya.-Devo informarla di un fatto increscioso, signor Masumi. Rei...Rei non è chi ha sempre detto di essere...- Il capo lo fissò con sospettoso interesse:-Che significa questo, Hijiri? Chi è realmente Rei?- Chiese con preoccupazione malcelata.
-Ho appena scoperto che...mi ha confessato che è...anche lei è una donna! Lei e Maya sono fuggite insieme e sono amiche sin da piccole!- Terminò Hijiri, cogliendo completamente impreparato l'ignaro Masumi.

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Capitolo 28
*** Nuovi incontri ***




Il giorno successivo, come previsto, fu molto impegnativo per Maya. A metà mattina arrivò la modista che le prese le misure necessarie per un fornito guardaroba. Ayumi fu disponibilissima nel consigliarla su quali colori e modelli le stessero meglio. La signora Hamil era una vera esperta in materie di stoffe ed inoltre era un vero vulcano di idee:sprizzava vitalità e sicurezza da tutti i pori. Maya in confronto a lei si sentiva goffa ed impacciata, come un pesce fuor d'acqua, il chè era del tutto normale, se si pensava che aveva sempre condotto una vita modesta, non povera, quello no, ma certamente non agiata come quella  a cui era abituata Ayumi...
Nel pomeriggio si recarono alla scuola di recitazione e per l'occasione, la sua ospite le prestò uno dei suoi bei vestiti.Lì la giovane non solo fece la conoscenza della famosa Chigusa Tsukikage, ma anche degli altri attori, alcuni dei quali erano amici di Ayumi e di Peter. Maya potè assistere ad alcune prove di recitazione e rimase incantata da ciò che vedeva ed ascoltava. Le sembrava di essere in un altra dimensione, dove niente era impossibile e nella quale si poteva diventare altre persone, a seconda del copione da interpretare. Alla signora Tsukikage non sfuggì l'espressione assorta, trasognata con cui Maya assisteva alle scene e chiese ad Ayumi di portarla con sè anche al prossimo incontro; la donna vedeva qualcosa in quella giovane, che non vedeva da molto tempo e vanamente cercato nei suoi decenni d'insegnamento.

Maya ed Ayumi rincasarono nel tardo pomeriggio e con loro sorpresa la cameriera annunciò  che c'era un ospite in salotto ad attenderle:Masumi Hayami. Nell'udire quel nome, Maya sussultò e sentì il cuore perdere un battito, per poi ripartire ad un ritmo forsennato. La signora Hamil, dopo aver congedato la domestica, si volse verso di lei:-Se non te la senti di vederlo, posso dirgli che sei andata a riposare...- La Kitajima scosse la testa:-No...non sarebbe corretto...Il...il signor Hayami ha fatto molto per me...almeno un cortese saluto...non è educato ignorarlo.-
La signora Hamil la fissò e con un sorriso di comprensione, annuì:-Ho capito...Andiamo allora...-Disse accingendosi ad incontrare il suo inatteso ospite.
Non appena le due donne varcarono la soglia del salotto, Masumi si alzò dalla poltrona su cui era seduto.
-Masumi...Che piacere, non ti attendevo...Se vuoi vedere Peter è in teatro, per preparare la prossima rappresentazione...-esordì Ayumi, porgendogli la mano, che lui baciò rispettosamente.
-Sì...ne sono al corrente. In realtà non sono qui per lui, nè per te. Vorrei parlare con la vostra ospite..-Masumi passò con lo sguardo da Ayumi a Maya, che fino a quel momento se n'era stata in silenzio e di qualche passo dietro l'altra ragazza:gli occhi abbassati e le gote in fiamme. Alle parole dell'uomo entrambe le giovani lo guardarono sorprese. La signora Hamil pensò che il comportamento di Masumi era alquanto strano:si erano salutati solo due giorni prima, che cosa poteva avere da dire alla sua ospite di tanto importante, per presentarsi a quell'orario insolito?
-Certamente-asserì, però con discrezione.-Io vado a dare disposizioni per la cena...A fra poco.-e salutandoli con  cordialialità, uscì dalla stanza.
-Buon pomeriggio, signor Hayami-lo salutò Maya, degludendo a vuoto. Non si aspettava di rivederlo così presto. Non dopo essersi separati come quasi fosse un addio. La giovane non riusciva a controllare il battito impazzito del cuore, mentre si sforzava di guardare il volto bellissimo dell'uomo. Un uomo che presto si sarebbe unito ad un'altra e per cui lei continuava a morire d'amore.
Masumi non rispose al suo saluto. La osservò lungamente, in silenzio, vagando con lo sguardo dai lucenti e scuri capelli sciolti sulle spalle, ad eccezione di due ciocche trattenute da piccoli pettini ai lati della testa; fino al vestito verde con corpino attillato e gonna ampia e lunga a coprirle i piccoli piedi. Era la prima volta che la vedeva indossare quel genere di abito:era bellissima... così femminile, così seducente. Si riscosse, sforzandosi di ricordare la ragione per cui era venuto a parlarle e che lo faceva ribollire di rabbia.
-Un cambiamento davvero notevole, ragazzina...non c'è dubbio!-Esordì l'uomo dopo un tempo indefinito. Avvicinandosi lentamente, continuò suo malgrado a fissarla incantato. Il tono con cui le si rivolgeva, però, era volutamente sarcastico.
Maya arrossiva sempre più a disagio, sotto gli occhi infuocati dell'uomo davanti a lei, ma non riusciva ad impedirsi di fissarlo a sua volta.
-E' valsa la pena...dopotutto, no?-Continuò lui, squadrandola da capo a piedi e soffermandosi sul decoltè che metteva in risalto il seno.-Intendo dire...la fuga, il duro lavoro, il lungo viaggio e...le menzogne!-Terminò, alzando appena il tono della voce rimarcando l'ultima parola.
-Me...menzogne?-Ripetè Maya con espressione attonita e confusa.
-Sì...menzogne!-Ribadì Masumi, che cominciava a palesare la sua ira.-Puoi ritenerti soddisfatta! Hai ottenuto esattamente quello che volevi...no? Anzi...sono in errore...Avete ottenuto quello che volevate!-
-Ma...io...non so davvero cosa...intende dire...-Balbettò la giovane, che ancora non capiva il motivo della sua rabbia. Perchè era palese che Masumi era arrabbiato e molto.Il tempo trascorso con lui sulla nave le  permetteva di riconoscere i segnali dei suoi cambiamenti d'umore.
-Ma davvero? Dimmi...Rei...è soddisfatta? la tua amica Rei...è soddisfatta del risultato delle vostre bugie?-Chiese con sguardo di fuoco, stringendole con forza un polso.

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Capitolo 29
*** Tutta la verità ***



Maya rimase senza parole davanti a quella domanda inaspettata. Lui sapeva. Era a conoscenza che anche Rei era una donna. Con il volto pallido, fissava quegli occhi azzurri tanto amati, che in quel momento sprizzavano scintille di rabbia.
-Allora? Non mi rispondi?- Insistette Masumi, strattonandola leggermente verso sè.
-Co...come lo ha scoperto?-Domandò a sua volta la giovane,tentando inutilmente di liberarsi da quella presa ferrea.
-Mfh...é l'unica cosa che ti preoccupa, vedo.-Fece lui con un sorrisetto sarcastico.-Certamente non nello stesso modo in cui ho scoperto te...!-così dicendo, riportò alla mente di entrambi quel fatidico ed indimenticabile momento, scatenando in loro emozioni mai sopite. Maya avvampò al ricordo di ciò che era seguito alla scoperta e Masumi invece tentò di reprimere il desiderio che sentiva rinascere prepotentemente. Liberandole di scatto il polso, continuò:-Stavolta l'onore è spettato ad Hijiri. Però c'è da dire che Rei è stata onesta almeno. Gli ha detto tutto spontaneamente.Peccato che io non possa dire lo stesso di te, ragazzina!- Lo sguardo continuava ad essere torvo.-Tu mi hai mentito sin dall'inizio...sin dalla prima volta che ci siamo incontrati! Poi...una volta scoperto il tuo segreto, mi hai abbindolato con la tua storia strappalacrime...Sapevi che non potevo tenere una donna a bordo, mi sono impegnato affinchè tu te ne restassi lontano dal resto dell'equipaggio...tenendoti accanto a me per proteggerti! E tu...cosa fai? Mi nascondi che il tuo Rei era in realtà una lei...!Permettendo che rimanesse insieme agli altri uomini, vivendo la loro stessa vita di bordo...Ingannando tutti quanti! Infischiandotene che potesse essere smascherata ed addirittura...quando siamo stati attaccati dai pirati...l'hai lasciata combattere col rischio che venisse uccisa!Non hai avuto la decenza di dire la verità!Mai, in nessun momento...-Maya restava muta, conscia di meritare tutto il disprezzo che le manifestava, lo sguardo basso per la vergogna.
Masumi le sollevò il mento prendendolo fra il pollice e l'indice della mano, ordinando:-Guardami almeno...! Abbi il coraggio di guardarmi in faccia. Questo me lo devi!-la giovane iniziò a tremare davanti a tanto livore.-Non hai pensato che se quei pirati avessero capito che era una donna, potevano abusare di lei...Quella è gente che non riserva molto riguardo per ragazzette ingenue...hanno un codice che non è un codice...molto diverso da quello che abbiamo noi. Siete state davvero due incoscenti!-
Maya sentiva le lacrime pungerle gli occhi.Davvero non si era resa conto del pericolo a cui aveva esposto Rei, mantenendole il gioco:-Io...io non pensavo che...-Cominciò a dire con voce incrinata.
-Sai che cosa penso, ragazzina?- La interrupe l'uomo.-che mi sono sbagliato completamente sul tuo conto.Non sei affatto ingenua come vuoi dar ad intendere! Al contrario...sei stata molto scaltra...hai pensato solo a te stessa...Usando tutti coloro capitati sul tuo cammino, per i tuoi scopi. Usando il tuo sguardo innocente, la tenerezza che ispiri-Fissandola di nuovo dalla testa ai piedi, continuò con palese disprezzo:-ed all'occorrenza anche il tuo corpo sensuale. Lo hai fatto con Rei...tua amica da sempre e poi con me...!-
Maya scosse la testa, scioccata:-No...ma...ma cosa dice?...io non uso nessuno e poi era lei che credeva che io e Rei...le ho sempre detto che era in errore pensando che noi...- Talmente era lo sconcerto per il giudizio su di lei, da non riuscire nemmeno a difendersi.
Masumi la fermò di nuovo, afferrandola saldamente per le braccia:-Ma hai omesso di dirmi che non eravate amanti, perchè lei era una femmina esattamente come te! Hai lasciato che io mi tormentassi inutilmente...credessi che tu fossi stata sua...-Asserì, dando finalmente voce a ciò che veramente gli rodeva:era stato geloso da morire, senza motivo, soffrendo atrocemente immaginandola tra le braccia di qualcun altro che non fosse lui. 
-Le...le avrò detto e ripetuto centinaia di volte che eravamo solo amici, ma...non potevo tradire Rei...me lo ha fatto giurare...e la situazione già era molto complicata...-Ribadì Maya, mentre le lacrime le scorrevano copiose sul viso.
L'uomo la strattonò verso di sè:-Avrei dovuto accettare ciò che mi hai offerto durante tutto il viaggio. Così forse mi sarei reso conto della verità...forse mi sarebbe venuto un dubbio...Oppure no...-Parlava come se non l'avesse udita.
-Che...che intende dire?- Chiese la ragazza sempre più confusa.
-Che certamente tra te e Rei non è accaduto nulla, ma non sono sicuro che tu non ti sia venduta al miglior offerente per i tuoi fini!-Terminò con furia, dettata dalla delusione per l'inganno.
Maya sgranò gli occhi, non appena capì ciò che Masumi volesse insinuare e scattando indietro, come se l'avesse colpita, sollevò svelta la mano e lo schiaffeggiò con violenza sulla guancia.
-Non le permetto di parlarmi in questo modo! Io non sono una...come osa pensare questo di me?-Gli urlò, mentre il suo povero cuore sanguinava di dolore.
L'uomo le mise una mano dietro la nuca e l'altra sotto il mento, avvicinando i loro visi:-Oso perchè è quello che hai tentato di fare con me!Ed io mi sono lasciato ingannare come un idiota. Ho creduto alle tue menzogne, irretito dalle tue grazie. Ma sono stato troppo gentiluomo per andare fino in fondo, vero? Avrei dovuto far di te la mia amante, senza alcun riguardo per la tua espressione innocente e per la tua giovane età...Eppure, pur sapendo che non tollero le bugie e gli inganni...hai continuato a mentirmi per tutto il viaggio! E dimmi...di tutto ciò che mi hai raccontato, di te e di Rei...quanto è vero...e quanto è falso? Rispondimi!-Ordinò, portando le loro bocche ad un soffio l'una dall'altra.
-Tutto! Ho omesso solo che Rei era una donna...solo questo!-Maya gli sussurrò quella risposta a fior di labbra.-Il resto lo conosce...la mia storia e quella della mia amica...-
-Perchè...non me lo hai detto? Ti ho protetta nonostante l'inganno iniziale...non era abbastanza per spingere a confidarti? Perchè? Sapevi che detesto le menzogne...Pensavo che tu potessi essere differente...-Sussurrò l'uomo a sua volta, ma con espressione tesa, tormentata.
A queste affermazioni, Maya sembrò riscuotersi dal torpore che l'aveva invasa e sentendo l'ira invadergli l'anima, disse con voce dura:-Differente....come Shiori Takamiya? Come la tua fidanzata?-La gelosia esplose improvvisa ed inattesa dentro di lei, al pensiero dell'altra donna, da spingerla a tralasciare ogni formalità.
Masumi la fissò sorpreso da quella domanda e lasciando ricadere le mani dal viso di lei, chiese:-Cosa ne sai tu di Shiori?-
Maya sollevò altezzosamente le sopracciglia:-A quanto pare non sono l'unica ad avere omesso qualcosa, no? Io almeno l'ho fatto per timore e per non tradire una promessa  ad un'amica...E tu...signor Hayami? Qual'è la ragione per cui non mi hai detto di avere una fidanzata? Una donna con la quale presto ti sposerai...?!-Chiese in un crescendo di furiosa gelosia.

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Capitolo 30
*** Dolorosa consapevolezza ***



Era la prima volta in vita sua che si trovava in una situazione del genere.Masumi, davanti alle domande di Maya non sapeva cosa rispondere. Osservò a lungo la sua espressione alterata, gli stupendi occhi neri rilucenti di lacrime e di rabbia, il mento sollevato in atteggiamento di sfida, il seno che si alzava ed abbassava per l'agitazione, le gote arrossate che risaltavano sul suo viso pallido...No...pensò...era una follia, frutto della sua fervida immaginazione, un'idea davvero assurda...
-Non credevo di doverti spiegazioni a questo proposito, ragazzina...Non ho omesso nulla. Semplicemente non c'era ragione di affrontare l'argomento. Mentre non si può dire lo stesso nel tuo caso...eri salita sulla mia nave con l'inganno, mi dovevi tutte le spiegazioni di questo mondo.-Dichiarò con tranquillità, continuando a fissarla intensamente.
-Davvero? Ne sei proprio sicuro? Eppure a me hai chiesto in che rapporti fossi con Rei, se non erro...-Rincarò Maya con ira. Pur adorandolo con tutta sè stessa, a volte lo detestava per quel suo atteggiamento prepotente.Si credeva il padrone del mondo.
-Ti ho appena detto che eri sulla mia nave...avevo tutto il diritto di farti delle domande!-Rispose lui, cortante.
-Le tue domande si sono spinte anche sulla mia vita amorosa e non mi sembra che fossero rilevanti per la mia presenza a bordo!-Gli tenne testa la giovane, con un coraggio che non credeva di possedere.-Eppure hai preteso da me delle risposte...!
-E va bene...Ho una fidanzata! Soddisfatta? Ora lo sai...!Se non te l'ho detto...è perchè ...è ancora tutto da definire-rispose Masumi, sperando di chiudere lo scomodo argomemto.
-Ora sei tu che stai mentendo, signor Hayami...è qualcosa di cui tutti sono informati e lo sai perfettamente, l'ufficialità sarà solo una formalità. Non hai voluto dirmelo, perchè volevi divertirti con me prima di sposare la tua promessa!-Sibilò Maya a denti stretti.
-Se avessi voluto averti... avrei potuto farlo e tu non mi avresti fermato, lo sai benissimo...-Asserì Masumi sempre più in difficoltà.
La ragazza lo guardò sorridendo ironica:-Allora dovrei ringraziarti...?! E dimmi la futura...signora Hayami lo sa che mentre attendi il grande giorno, ti concedi delle distrazioni?-Domandò con il petto attenagliato da una cocente gelosia.
Lo sguardo del giovane non abbandonava il suo viso un solo istante, mentre ascoltava le sue parole.Corrugando la fronte, penseriosamente, rispose:-Non ci sono distrazioni...non ce ne saranno più...!-Ed era la verità. In passato non era stato fedele a Shiori, anche perchè il loro fidanzamento era solo ufficioso e si era concesso diverse avventure. Ma ora era sicuro che non ce ne sarebbero state altre e di certo non a causa di Shiori...semplicemente non desiderava stare con nessun'altra donna. L'unica che voleva era davanti a lui. Solamente lei. Tutti i suoi pensieri, i suoi desideri erano concentrati su quella ragazzina. Pur essendo ferito dal suo inganno, in cuor suo gioiva all'idea che Rei fosse una donna e non il suo amante:la sua Maya non era ancora appartenuta a nessuno...almeno era ciò che sperava.
-Davvero? Mi sorprendi...! Chissà cosa direbbe,se sapesse che hai tentato di sedurmi?!E...per curiosità...quante altre...distrazioni ci sono state finora?- Rincarò, arsa dal fuoco violento della gelosia. Non poteva sopportare il pensiero che avesse toccato altre donne...
Masumi ascoltando le sue parole ed il modo in cui le diceva, iniziò a sorriderle con palese soddisfazione:-Forse è meglio che tu non lo sappia...-Disse con tono tra il divertito ed il compiaciuto.
Maya scattò inviperita:-Devo dedurre che ce ne siano state molte, allora.-Quel mascalzone aveva il coraggio di riderle in faccia...si prendeva gioco di lei.-Perchè non vuoi che lo sappia? Temi che possa riferirlo alla futura signora Hayami? Non preoccuparti...non ho il piacere di conoscerla, non ancora...!
Masumi adesso rideva di gusto e quel sorriso gli risplendeva nello sguardo:-No...perchè temo che andresti a cercarle una per una e le ridurresti in poltiglia...!-Asserì con convinzione.
La ragazza sussultò per la risposta inattesa:-Cosa vorresti dire con ciò?-Chiese con profonda agitazione.
-Semplicemente che sei pazza di gelosia, Ragazzina! Non sopporti il pensiero che io possa stringere un'altra donna tra le braccia...!-Asserì lui, come se le avesse letto nella mente.
Il viso della giovane impallidì e sentendosi scoperta, decise di non dargli soddisfazione:-Non...non ho mai incontrato nessun altro più arrogante e presuntuoso di te nella mia vita...! Gelosa io? Ma come...come puoi pensarlo?-
-Sono le tue parole e il tuo atteggiamento a dirmelo!- Chiarì l'uomo sempre più convinto.
Maya incrociando le braccia sotto il piccolo seno, sostenne orgogliosamente il suo azzurro sguardo:-Credo che tu stia confondendo tutto...Voglio solo invitarti a riflettere...- Vedendolo osservarla con espressione interrogativa, precisò:-Tu accusi gli altri di ingannare...di mentire...Ma non sei certo il simbolo della correttezza. Mi hai baciata...accarezzata...hai tentato di...- Arrossendo vistosamente, s'interruppe imbarazzata, poi riprese:-E sapevi di non essere corretto, nè con me...nè tanto meno con la tua futura moglie...Chi credi di essere...un dio? Solo al potente ed arrogante Masumi Hayami è concesso di raccontare fandonie per raggiungere i propri scopi?-
Lui la afferrò per le esili spalle, scuotendola senza violenza:-Ora basta...non ti permetto d'insultarmi, chiaro? Non sono io che ho cominciato tutto questo tra noi...ma tu!-
-Sì, hai ragione. Ma sei stato tu ad iniziare con gli insulti... Ho sbagliato a non dirti tutta la verità, ma nemmeno tu sei stato sincero, devi ammetterlo!..Ascolta...puoi pensare ciò che vuoi di me...io non smetterò mai di esserti grata per tutto ciò che hai fatto per me...-La sua voce si abbassò, ritornando al suo tono naturale:-Ti...ti auguro di essere felice, insieme alla donna che sposerai...- Sforzandosi di reprimere il nodo che le stringeva la gola, si sollevò sulle punte dei piedi e gli diede un bacio sulla guancia, soffermandosi a sussurrargli:-Ti chiedo perdono per averti mentito-
Masumi chiuse gli occhi, mentre la ragazza gli era tanto vicina:poteva avvertire il suo respiro sulla guancia, il profumo dei suoi lunghi capelli, il calore delle sue mani sulle spalle. Tutta la sua rabbia svanì di colpo, sostituita dall'amore che vibrava nel suo cuore e quando Maya fece per allontanarsi, egli la trattenne, stringendola di più sulle braccia. Ella sussultò e d'istinto sollevò la testa per guardarlo, giusto in tempo per vedere l'uomo abbassare la propria, ma nel momento in cui le loro bocche stavano per incontrarsi, lei gli posò dolcemente una mano sulle labbra:-No...ti prego...non farlo!- Disse scuotendo la testa.-Non rendere tutto più difficile...-
-Ragazzina...io...-Cercò di opporsi. Non era pronto a lasciarla andare...non ancora.
-Per favore, Masumi...-lo supplicava di non trattenerla con occhi tristi, la mano dalle labbra ad accarezzargli il viso virile.-ti prego...-
Il giovane, girò il volto per baciarle il palmo della mano, poi la lasciò, abbassando lentamente le braccia lungo i fianchi. Era la prima volta che lo chiamava per nome, notò guardandola con espressione tormentata e quando lei si voltò per dirigersi verso la porta, non potè evitare di richiamarla:-Maya...-
-E' meglio così...signor Hayami-Disse la ragazza, con voce incrinata dal pianto, senza voltarsi a guardarlo.-Lo ha detto anche lei...dobbiamo stare lontani. E' giusto così!- E con quell'ultima frase uscì dalla stanza, lasciandolo solo con la sua desolazione.
-Ti amo, ragazzina.- Disse alla stanza vuota.-E questo amore è la mia maledizione.Nonostante tutto ciò che ci divide...io ti amo.-
Maya si appoggiò alla pesante porta chiusa, dietro la quale aveva lasciato la propria anima:gli occhi serrati, mentre le lacrime le inondavano il viso, una mano sulla bocca a trattenere i singhiozzi che le squassavano il petto:-Ti amo, Masumi...anche se devo rinunciare a te, ti amerò per sempre- Disse, disperata per quell'amore impossibile che la condannava a perenne sofferenza.

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Capitolo 31
*** Temuta sofferenza ***



Hijiri rientrò a casa nel tardo pomeriggio. Era esausto,con la testa che gli scoppiava a causa della colossale sbronza presa la notte precedente. Quella mattina si era svegliato tardissimo e per non fare attendere ancora il suo capo, si era precipitato direttamente da lui, senza neanche passare a cambiarsi d'abito. Ora desiderava solamente darsi una ripulita, per lavare via l'odore di alcol e fumo di cui si sentiva impregnato fino al midollo.
Un discreto bussare alla porta della sua camera interruppe le sue riflessioni. Era sua sorella, che aveva bisogno di parlargli urgentemente.
-Che succede,Saeko? Mi sembri agitata...-gli chiese l'uomo, tradendo una lieve ansia.
-E me lo chiedi? Ieri sei uscito cavalcando come un invasato...e non sei ritornato nemmeno a dormire.Ti presenti il giono dopo...Rei ed io eravamo molto preoccupate. Temevamo ti fosse accaduto qualcosa...-Rispose la donna, in tono di rimprovero.
Nell'udire il nome della ragazza che aveva spezzato il suo cuore, lo sguardo dell'uomo s'incupì:-Sto benissimo...stai tranquilla,sorella. Avevo solo bisogno di sbollire la rabbia e la delusione...-asserì con tono neutro.
Saeko emise un sospiro di comprensione, poi prendendolo per mano, lo condusse vicino al letto, invitandolo a sedersi accanto a lei.-Ho parlato con Rei...dopo che sei andato via...era disperata!-La donna lo guardava in viso, ma l'espressione di Karato era indecifrabile:-Capisco...-commentò con forzata calma.
-Mi ha raccontato tutto, fratello...Perchè...perchè non provi a perdonarla. Lei ti ama, ne sono certa e non solo perchè me lo ha confessato, ma perchè l'ho letto nei suoi occhi...-Cercò di convincerlo Mizuki.
-Mfh...I suoi occhi...-Sorrise brevemente Hijiri con ironia.-Non devi fidarti dei suoi occhi, Saeko...Sembrano sinceri, puri...invece sono ingannevoli...bugiardi. Capaci di farti sentire il padrone del mondo... quando invece non rappresenti nulla...nulla!-Concluse con una tristezza che lei non aveva mai percepito in lui.
-Tu sei innamorato di lei, Karato.-Quella della sorella era un'affermazione.-Se non tenti di capirla...di perdonarla, condannerai entrambi all'infelicità...-Al sussulto di sorpresa del fratello, lei rincarò:-So che sei sempre stato molto sensibile...sotto la tua apparenza compassata, seria...la tua dedizione al lavoro...alla famiglia, si nasconde una profonda fragilità, un grande bisogno di amare ed essere amato. Ed ora tutto ciò è possibile, fratello.Dopo che ti sei fatto carico di mille responsabilità ...è giusto che tu sia felice e con lei potrai esserlo.- Terminò la ragazza.
-Rei mi ha mentito, Saeko...mi ha lasciato dubitare delle mie tendenze. Ero pronto a tutto, lo sapeva...e non ha chiarito nulla, mai. Io...io...non posso credere in lei. Temo che potrebbe mentirmi ancora...no...meglio finirla qui. Non potrei tenerla accanto a me con questi presupposti, capisci? Non voglio soffrire ancora...-Concluse Hijiri con dolore nella voce.
-E lei non vuole restare vicino a te, in questo modo...Nemmeno lei vuole soffrire, fratello.- Riprese Saeko.
L'uomo scattò in piedi, allarmato:-Cosa intendi dire, Saeko?-
-Se ne va, Karato.-lo informò guardandolo tristemente.-Rei ha deciso di lasciare questa casa...-


Rei era a letto da un pò, ma non stava ancora dormendo:gli occhi sbarrati nel buio lievemente rischirato dai raggi lunari.
Lui doveva essere rientrato. Aveva sentito il battere degli zoccoli sul selciato, ma esercitando un forte autocontrollo, aveva evitato di cedere alla tentazione di affacciarsi al balcone per vederlo. Era dalla sera prima che lei e Saeko non sapevano nulla di lui.Ora poteva tirare un sospiro di sollievo e pensare al luogo dove andare il giorno dopo, quando avrebbe lasciato quella casa. Ad un tratto udì qualcuno bussare alla sua porta. Credendo che fosse Saeko,tornata per convincerla a restare, disse:-Vieni...entra pure...!- Sollevandosi a sedere sul letto, si apprestò a ricevere la sua ospite. Ma non appena la sagoma, entrando, raggiunse la zona di luce creata dalla luna, la giovane sussultò sorpresa:non era Saeko la persona davanti a lei, ma Karato. Rei lo fissò col cuore in gola:con solo i pantaloni negli stivali e la camicia addosso, gli occhi cerchiati in un viso stanco, i capelli in disordine... era l'essenza stessa della virilità maschile. Anche lui la osservò a lungo ed in silenzio:doveva indossare uno delle vesti da camera della sorella, visto che teneva ben stretto al petto il lenzuolo, dal quale però, spuntavano delle spalline sottili.Lo fissava silenziosamente, con gli splendidi occhi verdi che sembravano brillare nella penombra della stanza.
-Sei...sei tornato. Sono...sono contenta di vedere che sei tutto intero. Avevo...avevo paura che ti fosse accaduto qualcosa.-Ruppe il silenzio Rei, con titubanza.
Facendo qualche passo avanti, lui asserì con tono lievemente infastidito:-Come hai potuto notare sto bene...! Sono molto abile a cavalcare...non mi rompo l'osso del collo, non temere!-Lo sguardo d'acciaio non l'abbandonava nemmeno un istante.
-Non...non sei rientrato per la notte...-Provò ad insistere lei, guardandolo con dolcezza.
-E' casa mia.Sono libero di rientrare quando e come mi pare.-La risposta secca dell'uomo la ferì nel profondo. Vedendola abbassare gli occhi mortificata, si pentì delle sue parole ed ammorbidendo il tono, continuò:-Mi ha detto, Saeko...che vuoi andartene.Non è necessario...- Ma Rei lo fermò:-Sì invece...lo è!Io...non posso restare qui...Non potevo prima...per timore di essere smascherata e non posso ora...perchè ho detto la verità....ma in ritardo!-Queste ultime parole, le pronunciò fissandolo con occhi lucidi di lacrime.
Hijiri abbassò la testa:-Io non ho detto che non ti voglio qui, Rei! Puoi restare...!-Affermò con tono malinconico.
La ragazza fece un breve risata:-Ma non mi vuoi più nella tua vita. Ed io non posso e non voglio rimanere a queste condizioni...Soffrirei troppo per il tuo modo di trattarmi, non lo capisci?- Fece la Aoki con tono angosciato.
Karato avanzò fino al letto, poi vi si inginocchiò e prendendola saldamente per le braccia, la costrinse a mollare il lenzuolo, mostrando così la scollatura vistosa della veste da notte:-E tu...come fai a non capire che non posso dimenticare? Che sto male al pensiero che sei stata capace di mentirmi?! Che hai potuto farti passare per un uomo, quando...-abbassò gli occhi sulla curva del seno, esposto al suo sguardo rovente:-quando è evidente che sei una donna! Per quanto tempo credevi che saresti riuscita a mantenere il segreto?- Continuò Hijiri contemplandola senza sosta.
Rei sentì le gote in fiamme, mentre il cuore stava per esploderle a causa della sua vicinanza:-Io...io non so...!-rispose agitata e confusa.
-Quanto tempo pensavi che avrei controllato il mio desiderio di accarezzarti...-la spinse sul letto, sovrastandola con il suo corpo forte e vigoroso.-di toccarti tutta...-le sussurrava queste cose ad un palmo dalle sue labbra, accompagnando le parole con i gesti, percorrendo con mani lievi il corpo arrendevole della giovane.-Di amarti...-Lentamente le sollevò la gonna, accarezzandole le gambe man mano che le scopriva, poi risalendo lungo le braccia le abbassò le sottili spalline, mentre le tempestava il collo e l'attaccatura del seno di baci roventi, ma quando lui si fermò per osservare l'effetto che quelle effusioni avevano su di lei, Rei ebbe uno sprazzò di lucidità in cui registrò un miscuglio di odori. Fumo, alcol e...una forte essenza di profumo femminile.
In quel momento tutto l'ardore si trasformò in ghiaccio, lo sguardo languido in ostile, mentre le braccia morbide e carezzevole diventavano tese e rigide:-Lasciami subito...allontanati da me!-Gli ordinò con voce dura, spingendolo via da lei.
-Cosa...? Rei...?-Karato la guardava senza capire, con occhi ancora ottenebrati dal desiderio.
-Non mi vuoi...non puoi perdonarmi, però ora vuoi portarmi a letto...Vuoi stare con me, quando porti ancora addosso il profumo di un'altra donna?!-Spiegò la ragazza con occhi di fuoco.
Hijiri la fissò scosso...nella fretta di impedirle di andarsene, aveva completamente scordato di ripulirsi ed ora Rei lo guardava offesa, delusa ed in preda alla gelosia.

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Capitolo 32
*** Sfiducia ed amore ***




Rei era in balia di sentimenti contrastanti.Provava una rabbia accecante all'idea che Karato fosse stato tra le braccia di un'altra donna, ma anche tristezza e delusione. Si era rifiutato di perdonarla, ma gli era stato facile trovare una consolazione alla sua presunta sofferenza.
Hijiri si allontanò da lei, le mani strette a pugno lungo i fianchi:-Rei...non è così...io...- iniziò a dire, per poi fermarsi, non sapendo come difendersi.
-E com'è allora?-Chiese la giovane con voce alterata dall'ira.-Hai deciso che ho mentito su tutto. Sull'amore che sento e per consolarti...vai a bere e...a letto con un'altra!?- Scuotendo la testa, con le lacrime che le scorrevano sulle guance, disse:-Io non capisco...Voglio andarmene e tu non vuoi lasciarmi fare...Cosa vuoi da me?-Gli domandò ancora.
-Io non ti ho cacciata, Rei. Rimani...qui sarai al sicuro.-Hijiri le parlava senza guardarla, non ne aveva la forza.
La ragazza con uno scatto tirò le coperte da un lato e si alzò dal letto, rimanendo in piedi davanti a lui ed attirando la sua attenzione su di sè e sulla sua femminile e deliziosa figura, messa in risalto dalla veste da camera:-Ti ringrazio per la tua generosità, ma non ne ho bisogno. Domani stesso lascerò questa casa.-Adesso l'orgoglio stava avendo la meglio sul dolore
-Ma dove andrai? Potrebbe essere rischioso per te...E' una città così grande...-Protestò l'uomo con sincera apprensione, riprendendo il controllo delle sue emozioni.
-Non preoccuparti. So badare a me stessa. L'ho sempre fatto, sin da piccola e ora,grazie ai tuoi preziosi insegnamenti sul combattimento e l'uso delle armi, sarà ancora tutto più semplice.- Rispose lei con ostinata sicurezza.
Hijiri si avvicinò, riducendo la distanza tra loro a pochissimi centimetri.-No...non ti lascerò lasciare casa mia.-Stabilì deciso.
-Non voglio rimanere! Non puoi costringermi a sopportare la tua freddezza...la tua indifferenza e soprattutto...non voglio attendere il tuo ritorno invano, la notte...morendo dall'ansia...o dalla gelosia al pensiero che sei con un'altra! Come...come la notte scorsa...-Asserì con frustazione, confessando più di quanto avesse voluto fare.
Karato impallidendo davanti a quelle affermazioni, le mise le mani sulle braccia:-Freddezza? Indifferenza? E' questo ciò che pensi?-Chiese con tono basso, ma alterato.-Perchè se è così...allora non ha capito nulla!-
-Ma tu hai...hai detto che non vuoi più saperne di me come donna...-Disse la ragazza, con voce incerta.
-Sì...e vorrei tanto che questo fosse possibile, credimi.Stanotte ero disperato, arrabbiato...avevo bisogno di stordirmi per non pensare...per non soccombere al dolore. Per questo sono andato in una balera...ho bevuto molto.Poi non ricordo cosa sia accaduto...-Le raccontò quelle cose per farle comprendere il proprio stato d'animo, in modo da evitare che andasse via da lui.
-Hai addosso un profumo femminile!- Gli rammentò la ragazza con profonda ostilità.
Karato annuì:-Sì...immagino sia possibile, visto che ero intenzionato ad avere quel genere di compagnia...-
Rei, impallidendo dalla rabbia, gli voltò le spalle:-E' evidente che l'hai trovata, allora. Spero tu abbia ottenuto tutto ciò che desideravi!-Gli parlava con tono ironico, dietro il quale si celavano dolore e gelosia.
Hijiri afferrandola per le braccia, la rigirò per fissarla negli occhi verdi pieni di lacrime:-Non so se o cosa sia accaduto, ma di certo non è servito a nulla. Non mi ha fatto dimenticare il mio dolore...non mi ha fatto dimenticare TE!-Detto ciò provò a baciarla, ma lei si tirò indietro, spostando il viso di lato.
-Sei ancora arrabbiato...-La sua non era una domanda, ma un'affermazione.
-Sì...non voglio mentirti...Sono ancora furioso con te, ma non voglio e non posso lasciarti andare.-Asserì con calma l'uomo.
-Non puoi impedirmelo, Karato.- fece la giovane, guardandolo con angoscia.
-Posso e lo farò- prendendole il mento tra il pollice e l'indice, continuò:-Ascoltami bene, Rei...Se te ne andrai contro la mia volontà, ti verrò a cercare...Conosco bene Parigi, sono qui da molti anni e non c'è luogo che mi sia estraneo. Ti troverò e poi ti riporterò io stesso in Giappone e mi assicurerò che tu non possa più imbarcarti su una nave diretta in Europa. Sono stato chiaro?-
Rei con una mano si liberò dalle dita dell'uomo:-Esci da questa stanza, per favore...-Esordì con tono basso, ma irritato.
Fuori! Voglio restare da sola-Vedendo che lui non si muoveva, rincarò:-Hai capito cosa ho detto? Farò come mi hai ordinato, ma ora voglio essere lasciata in pace...per favore vattene!-Si voltò, dandogli le spalle per impedirgli di assistere alla sua sconfitta, trattenendo i singhiozzi che minacciavano di sopraffarla.
Hijiri provò un moto di soddisfazione, mista a dispiacere davanti alla sua capitolazione. Rimase a guardarla per qualche istante, col cuore che gli martellava nel petto. Sapeva che trattenendola avrebbe condannato entrambi alla sofferenza, ma se l'avesse lasciata andare il dolore per la sua lontananza sarebbe stato enorme. La realtà era che lui l'amava e non voleva perderla, ma non riusciva ad avere fiducia in lei.
Lentamente, le afferrò le spalle ed abbassando la testa, le sussurrò ad un orecchio:-Sei bellissima con questa veste da camera.Così dolce...tanto femminile. Mi piacevi come uomo, ma mi fai impazzire come donna.-Quel tocco e quelle parole  fecero mancare il respiro alla ragazza, il cui cuore sembrò arrestarsi quando lui le depose un bacio intenso su di una spalla:Buonanotte, Rei...-salutò poi, lasciandola in preda ad un forte emozione. La stessa che pervadeva l'animo di lui.

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Capitolo 33
*** Lontani, ma non troppo ***



I giorni successivi a questi eventi, tutto tornò apparentemente alla normalità. Masumi era occupatissimo con il suo lavoro, trascorrendovi più tempo del necessario, proprio per non pensare e non cedere alla tentazione di correre a casa Hamil per vedere Maya.Più volte era stato tentato di recarsi nella dimora dei suoi amici:era forte il desiderio d'incontrarla...magari solo per pochi istanti, gli sarebbero bastati:gli mancavano i giorni trascorsi con lei sulla nave, la sua presenza a pochi passi da lui, i suoi splendidi occhi scuri che lo guardavano con dolcezza, i loro scontri che terminavano quasi sempre con abbracci appassionati. Ma doveva dominarsi: lei aveva ragione, nel dire che dovevano provare a restare lontani il più a lungo possibile, però mantenere tale proposito era troppo doloroso. Il risultato di questo dolore erano le notti insonni, a volte passate in compagnia dell'alcol. Non si ubriacava, ma il forte liquore aveva il potere di aiutarlo a sopportare i giorni vuoti e tutti uguali trascorsi e che ancora doveva affrontare senza la sua amata ragazzina.

Maya dal canto suo passava tutto il tempo con Ayumi. Oramai erano diventate buone amiche. La ragazza le aveva affidato la cura dei suoi amati fiori, cosìcchè lei non si annoiasse, quando ella era in compagnia del marito o impegnata nelle prove teatrali. La signora Hamil era davvero fantastica, una persona discreta come poche. Sicuramente aveva intuito che era accaduto qualcosa tra lei e Masumi, ma non le aveva fatto domande, nemmeno il giorno che lui era piombato a casa Hamil per parlare con lei. Maya ci stava provando con tutte le sue forze, a non pensare all'uomo che aveva catturato il suo cuore.
Ma non era affatto facile...perciò cercava di tenersi occupata, in modo da giungere stremata a letto, per poter dormire immediatamente, evitando che i pensieri corressero a lui. Però...i sogni erano incontrollabili:non c'era notte che non lo sognasse e in quel mondo loro due erano insieme, felici e liberi di amarsi. Ma puntualmente giungeva l'alba e con essa la fine dei sogni ed il ritorno alla realtà le procurava un vuoto incolmabile, accompagnato da un malessere costante.
Grazie alla sua amica poteva riacquistare un pò di serenità.Infatti Ayumi aveva deciso d'insegnarle le regole della società francese, che includevano anche le movenze,gli atteggiamenti e il modo di esprimere o meno un'opinione. Le spiegò che in Europa, pur essendovi maggior libertà rispetto al Giappone, vi erano comunque delle norme comportamentali da rispettare, che molti però non seguivano alla lettera, ma era importante salvare le apparenze. Quando Maya espresse la sua confusione su questo punto, Ayumi sorrise, asserendo che molto presto si sarebbe resa conto personalmente di cosa volesse farle comprendere.
Un giorno l'amica le chiese di accompagnarla in teatro, dove era attesa per le prove dell'opera Phèdre del noto scrittore francese Jean Racine:ad Ayumi era stata affidata la parte della protagonista, Fedra appunto,innamorata del proprio figliastro Ippollito, il cui ruolo era interpretato da un giovane attore molto bravo:Yu Sakuracoji. Questi era poco più grande di Maya e quindi la sua capacità recitativa catturò la sua attenzione, al pari di Ayumi. Quando le prove terminarono,la giovane si avvicinò alla sua amica:-Che bella e commovente è quest'opera, Ayumi...Tu sei bravissima ed il tuo compagno di scena è ...grande, perfetto nella sua parte!-Esclamò Maya, con occhi lucenti ed entusiasti.
L'amica accennò un sorriso di gratitudine, incuriosita da tanta palese euforia:-Ti ringrazio, cara. Devi sapere che per la buona riuscita di una rappresentazione, l'intesa con i propri compagni di scena è determinante e Yu è uno degli attori con cui ci capiamo al volo. Aspetta...vieni che te lo presento...!- Disse all'improvviso la signora Hamil.
-Ma no...non credo sia il caso...-Titubò l'altra, quasi imbarazzata.
-Non essere timida...Yu ha più o meno la nostra età ed è un tipo molto cordiale, vedrai.-La esortò, spingendola leggermente verso il giovane che si trovava ancora sul palco, rileggendo il suo copione.
-Sajuracoji...perdonami se interrompo la tua lettura. Volevo presentarti la mia cara amica Maya Kitajima.-Lo chiamò la giovane, con voce gioviale.
Il ragazzo si voltò e con un sorriso gentile, rispose:-Nessun disturbo, signora Hamil. Stavo rivedendo le mie battute...qualcuna ancora non mi convince...-Poi spostando la sua attenzione sulla ragazza bruna accanto a lei, disse:-Felice di fare la sua conoscenza, signorina Kitajima...-Si prodigò in un elegante baciamano.
-Il piacere è mio, signor Sakuracoji. Mi...mi dispiace averla interrotta...-Ribadì Maya con un notevole imbarazzo.
-No...non si rammarichi. Avevo quasi finito e poi è un onore essere al cospetto di due belle dame...-Le sue parole aumentarono il disagio della giovane, che sentì le guance arrossire.
-Io...volevo farle i complimenti per la sua recitazione. Deve essere magnifico poter dar vita ai personaggi di fantasia. Si può essere ogni volta qualcuno differente da noi stessi. Un pò come un gioco...si possono creare personalità diverse, ogni volta...fingere di essere una persona nuova...buona o cattiva...non importa...-Affermò con espressione sognante, le gote rosse per l'entusiasmo misto all'imbarazzo...gli occhi brillanti di eccitazione.
Yu rimase incantato da quel tripudio di emozioni. Quella giovane donna era davvero singolare, sembrava persa in un sogno ad occhi aperti, non aveva visto mai nessun'attrice, nemmeno Ayumi, parlare con tanta passione  della recitazione.
-La ringrazio...Lei ha assistito ad altre rappresentazioni?- Si decise a domandarle, riscuotendosi dal contemplarla.
-Purtroppo no...Mi piacerebbe tantissimo, però-Rispose la ragazza, congiungendo le mani al petto.
-Maya è arrivata da poco dal Giappone e non ha avuto ancora occasione di venire a teatro-Intervenne Ayumi, poi però venne chiamata dietro le quinte e scusandosi li lasciò momentaneamente da soli.
-Bene...allora credo che dovremo rimediare...-Riprese Yu, quando l'altra si fu allontanata.-La invito personalmente ad assistere alla prima di Phèdre.-Dichiarò fissandola con un accattivante sorriso.
-Oh...Lei è veramente gentile, ma io non so se posso accettare...-Rispose Maya con profondo disagio.
-Mi permetta d'insistere...Chiederò al signor Hamil di riservarle il miglior posto in platea. Così potrà godersi la sua prima volta in teatro,con una buona visibilità...-
-Io la ringrazio, ma...- Provò a controbattere la giovane.
-Dovrebbe accettare, Maya. E' un'occasione perfetta.-Peter Hamil arrivò sul palco ed intervenne nel loro discorso.-Inoltre, credo che al nostro Yu faccia davvero piacere che lei presenzi a questa rappresentazione. Mi sbaglio, forse?- Chiese al giovane.
-No...signor Hamil. Non sbaglia. Ci terrei tantissimo alla sua presenza. Mi prometta che verrà?-Rincarò rivolto alla ragazza.
Maya, arrossendo fin alla radice dei capelli,rispose:-D'accordo...le...le prometto che verrò.-
Yu, allora sorridendole soddisfatto, asserì.-Molto bene.Sarò felice di vederla e le dedicherò la mia interpretazione.-Poi, salutandola con il consueto baciamano, terminò:-Arrivederci, Maya. A presto.- E mentre si allontanava,la giovane lo sentì dire:-Buon pomeriggio, signor Hayami. Un onore poterla salutare.-
Maya rimase di stucco nell'udire quel nome ed il suo cuore prese a battere forsennatamente, quando udì la voce di lui, rispondere:-Felice di vederti, Sakuracoji...-
Con uno scatto si girò ed il suo sguardo incredulo rimase incatenato a quello azzurro, quasi blu dell'uomo che amava. Uno sguardo che in quel momento gli inviava un messaggio di aperto rimprovero.

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Capitolo 34
*** Contro ogni volontà ***




-Salve Masumi... Mi fa piacere rivederti...Sono giorni che sei sparito.-Lo salutò Peter, dandogli una pacca amichevole sulla spalla.
L'uomo lo guardò con un sorriso sornione:-Ho avuto molto da fare, Peter. Non dimenticare che sono stato assente per diverso tempo...-Affermò a mò di scusa.Poi riportando l'attenzione sulla minuta figura davanti a sè, disse:-Salve, ragazzina. Ti trovo bene...-il suo sguardo, lievemente canzonatorio, la percorse dalla testa ai piedi, registrandone l'eleganza e l'avvenenza.Non era strano che avesse incantato anche Sakuracoji, pensò con fastidio. Infatti non gli era sfuggito il modo di fare del giovane attore e non gli era piaciuto affatto. Non voleva vederla accanto ad altri uomini.
-Buo...buon pomeriggio, signor Hayami..Lieta di rivederla...-Rispose lei, con un leggero inchino. Non si aspettava quell'incontro ed il modo in cui era avvenuto, l'aveva resa alquanto nervosa.
-Scusatemi...vado a chiamare mia moglie...Credo che possiamo andare a casa...Sempre che lei abbia terminato di definire alcuni particolari con la truccatrice...- Intervenne Hamil, all'improvviso.-Masumi...tieni compagnia tu a Maya in mia assenza...-Asserì mentre si apprestava a lasciarli soli.
Accidenti, pensò la giovane tra sè...Questo non ci voleva.Sentiva tremare le ginocchia ed un nodo alla gola, ma non poteva certo scappare impaurita...anche perchè era certa che le gambe non l'avrebbero sorretta.
Masumi la fissava, impossibilitato a distogliere lo sguardo.Erano giorni che non la vedeva e non era cambiato nulla. Approfittando del fatto che lei avesse la testa abbassata, la squadrò attentamente:era pallida sotto l'imbarazzato rossore che le coloriva le guance, appariva stanca e dimagrita, ma era bellissima con i lunghi capelli che le ricadevano sulle spalle, mentre alcune ciocche erano intrecciate dietro la nuca. Il lungo vestito giallo-dorato che indossava, le lasciava l'attaccatura del seno scoperta, rendendola molto seducente ai suoi occhi di uomo innamorato.
-Per favore...guardami...-Si sentì dire, senza volerlo, dimenticando la gelosia avvertita poco prima.
La giovane sussultò udendo quella richiesta fatta con voce calda e bassa, ma chiuse gli occhi trattenendo il respiro, ignorandola.
-Avanti, Maya...Guardami...-Insistette l'uomo con la stessa intonazione.
Allora lei, prendendo coraggio, sollevò lentamente lo sguardo su quel viso tanto amato e vi vide riflesso il suo stesso tormento.
-Io...io non pensavo d'incontrarla qui...-Riuscì a dire, dopo un lungo silenzio.
-Ti assicuro...nemmeno io. Avevo bisogno di vedere Peter...Ho evitato di venire a casa sua, perchè sapevo che avrei potuto incrociarmi con te...Invece a quanto pare è stato inutile. Il destino sembra decidere diversamente...-Dichiarò l'uomo guardandola intensamente.-Sembra volere la nostra vicinanza, indipendentemente da ciò che stabiliamo...-
-La prego...non dica questo...Ne abbiamo già parlato...Il suo destino è accanto ad un'altra...Questo è solo una casualità.-Affermò Maya con voce tremante.-Gli Hamil sono suoi amici ed è naturale che capiti d'incontrarci, visto che sono loro ospite. Non potrà evitare la loro casa in eterno...le chiedo solo d'ignorarmi, nei limiti della buona educazione...io farò lo stesso, cercando di non creare disagio ai signori Hamil, chiaramente.-
-Non potrei mai ignorarti!-Rispose Masumi con tono triste, facendole spalancare gli occhi per la sorpresa.-Contro la mia volontà...se tu sei presente...il mio sguardo è attratto da te come un magnete...ti cerca costantemente.Ho bisogno di vederti...di guardarti, sempre.- Il cuore di Maya batteva impazzito davanti a quella confessione, lo fissava con angoscia, ma anche con amore...Lei provava le stesse cose nei suoi confronti. Masumi le prese il viso tra le mani:-Non sai quanto è stato difficile in tutti questi giorni disertare la casa degli Hamil! Quante volte sono stato sul punto di arrivare con una qualsiasi scusa...Solo per vederti! Per vedere i tuoi splendidi occhi scuri...Magari pieni di rimprovero...ma anche di dolcezza...di tenerezza...di ...amore. Come ora!-Così dicendo avvicinò i loro volti, per baciarla, ma lei si ritrasse, liberandosi di scatto. Tentò di scappare, ma lui la riafferrò per un braccio mentre erano dietro il sipario. E là, al riparo da sguardi indiscreti, lei asserì:-No...la prego...non mi tormenti più. Eravamo d'accordo che dovevamo dimenticare...!-La voce era spezzata dal pianto, mentre lo guardava a pochi centimetri da lui.
Masumi le mise un braccio attorno alla vita,  l'altra mano sotto la nuca per infilarla tra i capelli:-Non ci riesco...Sto tentando con tutte le mie forze, ma non posso. Il mio pensiero corre sempre da te, ai giorni passati insieme...al tuo viso, alle tue labbra, al tuo corpo-Ribadì con tono appassionato.-Ai tuoi capelli...Adoro i tuoi capelli...-Sussurrò prendendole una ciocca e baciandogliela con dolcezza.-Mi piace vederli sciolti, mentre sfiorano le tue spalle...adoro sentirli tra le mie mani...Non voglio che li leghi...mai più. Promettimelo!-Le fece questa confessione con voce arrochita dalla passione. Poteva sembrare un ordine, ma invece era un'accorata richiesta di uomo innamorato.
-Io...ti...ti....supplico...non...non...-Balbettava la ragazza, mentre Masumi la incantava con le sue parole suadenti ed ormai priva di volontà propria, sentì tutto il proprio corpo aderire a quello dell'uomo. Si sollevò in punta di piedi, nello stesso istante che lui abbassava la testa e le loro bocche aderirono l'una all'altra in un meraviglioso e sospirato bacio. Ma presto...troppo presto, vennero riportati alla realtà dalle voci degli Hamil che si stavano avvicinando. Con uno scatto, si separarono. Masumi le accarezzò dolcemente il viso:-A presto, ma cherie..-le disse prima di andarsene. Poi per darle il tempo di riprendersi andò incontro ai suoi amici per congedarsi. Rimasta sola, Maya si portò una mano alle labbra ancora tumide per i baci dell'uomo, il respiro ancora ansante per l'appassionato momento. Era inutile.Stare lontani, non era servito a nulla. Lo amava ancora più di prima e temeva che anche lui se ne fosse accorto.

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Capitolo 35
*** Incontri e rincontri ***




Qualche giorno più tardi Maya ricevette la visita di Rei, accompagnata da Saeko, in quanto la giovane non conosceva l'ubicazione di casa Hamil. L'incontro tra le due amiche fu molto toccante:erano giorni che non si vedevano e avevano sentito molto la mancanza l'una dell'altra. Dopo le presentazioni di rito, Mizuki ed Ayumi decisero di allontarsi, per lasciarle chiacchierare in tutta tranquillità.
-Allora, Maya...ti trovi bene in questa casa?- Chiese la Aoki non appena furono sole.
-Sì. Sono davvero delle persone gentili. Mi fanno sentire come se fossi una di famiglia. E tu?- Domandò a sua volta Maya, con una certa apprensione.-Ho...ho saputo che hai rivelato ad Hijiri la tua natura...- 
-E' così...come puoi vedere.-Rispose l'amica, indicando il vestito scuro stile occidentale che indossava e che Saeko le aveva regalato.
-Ma...e com'è andata? Hijiri...che cosa ti ha detto?- Insistette Maya, ansiosamente.
Rei con lo sguardo offuscato di tristezza, confessò:-All'inizio è stato terribile, amica mia...Mi ha...mi ha detto delle cose...Era deluso...mi aveva confessato di amarmi sulla nave...quando ancora credeva che fossi un uomo. Aveva accettato di sentire un amore che gli avrebbe causato problemi in società...E...quando io gli ho confessato tutto...si è sentito ingannato...Io gli ho spiegato le mie ragioni, ma lui non mi ha perdonata...-Terminò affranta.
-Ed ora? Tu continui a vivere in casa sua, no? Forse...-
Ma Rei la interruppe.-Sì...volevo andarmene, ma non ha voluto. Se prima mi ignorava, adesso mi rivolge la parola...è cortese, ma...Non mi parla più d'amore. Ho...ho paura che abbia smesso di amarmi, Maya!-Concluse con le lacrime agli occhi.
L'amica la guardò con profonda comprensione:-Dagli tempo...il fatto che non ti abbia mandata via, significa che gli importa ancora di te...-
-E' la stessa cosa che mi ha detto la sua sorellastra....ma... e se non fosse così? Se gli facessi solo compassione? Io lo amo...Ogni giorno che passa il mio amore per lui, cresce a dismisura.- Asserì la ragazza sull'orlo della disperazione.
-Credo che la signorina Saeko sappia ciò che dice...è suo fratello. Lo conosce bene.-La consolò la Kitajima, con sicurezza.-Inoltre stando così vicina a lui...hai più possibiltà di riconquistarlo.-terminò con un sorriso, poi ridiventando seria, aggiunse:-E' un uomo libero...non ci sono ostacoli tra voi...- Il tono malinconico di Maya, riscosse l'amica, che non potè esimarsi dal chiederle:-Cosa c'è, cara? Perchè quest'espressione triste?- Vedendo che l'altra gli nascondeva il viso, girandosi dall'altra parte, continuò:-Che cosa è accaduto con il signor Hayami?...Karato mi ha detto che lui ti ha scoperta durante il viaggio...Maya...tu lo ami, lo so!-Prendendole una mano, la invitò a voltarsi verso di lei.
-Sì...Hai ragione, ma tra noi è una storia impossibile. Masumi Hayami è compromesso da molto tempo e con una donna appartenente al suo mondo...-Asserì la giovane, con voce addolorata.
-Cosa...ma...?- Rei non sapeva come reagire. Era stata colta del tutto impreparata.
-Io devo seppellire nel profondo del mio cuore tutto quest'amore che mi porto dentro...-La interruppe l'altra, sull'orlo delle lacrime.-Ma non so come potrò riuscirci...Se ogni volta che lo vedo...non riesco a reprimere ciò che sento! Perchè ho dovuto incontrarlo? Perchè il cielo vuole che io soffra ancora?- Domandò tra i singhiozzi, mentre l'amica la stringeva tra le braccia, non sapendo cosa dire per lenire il suo dolore.

Qualche ora dopo Rei e Saeko si congedarono da casa Hamil, non prima però di aver promesso ad Ayumi di presenziare alla prima di Phèdre ed al ricevimento che ne sarebbe seguito.
Mentre erano sulla via del ritorno, Mizuki notò una certa preoccupazione nell'espressione della sua accompagnante.
-Qualcosa ti turba, Rei?-Chiese senza preamboli, richiamando l'attenzione della giovane.
-Ecco...io veramente non sono mai stata ad un ricevimento...-Confessò con una punta d'imbarazzo.
Mizuki accennò un breve sorriso.-Capisco. Quindi immagino che tu non abbia mai avuto modo di danzare?-Domandò, non dubitando della risposta.
-Danzare? Ci sarà anche un ballo...?Ma io non...-Rispose la ragazza con maggior disagio.
-E' abitudine degli Hamil dare sempre un ricevimento fastoso, con una piccola orchestra per intrattenere gli ospiti. In questo tipo di serate ci si distrae danzando...- Vedendo l'espressione ansiosa della giovane, sentì la necessità di rassicurarla:-Non fare quella faccia angustiata, cara. T'insegnerò i passi che conosco...vedrai che non sfigurerai.- Terminò sorridendo. Un grido improvviso interruppe la loro conversazione: davanti a loro un bambino stava per essere calpestato dagli zoccoli di un cavallo irrequieto. Tutto accadde in un attimo: istintivamente Rei balzò fuori dalla carrozza su cui viaggiavano e con uno scatto fulmineo afferrò il bambino, spostandolo un'istante prima che venisse travolto dall'irruenza dell'animale.
Subito dopo, un giovane uomo intervenne ad afferrare con decisione le briglia del cavallo ed a giudicare dalla dimistichezza e familiarità con cui riuscì a calmarlo, doveva esserne il proprietario.
Egli, dopo aver affidato la bestia ad un altro uomo, si avvicinò ai due scampati al pericolo.
-Shiro...stai bene?- Chiese rivolgendosi al bambino ed al suo cenno d'assenso, continuò:-Ti ho detto mille volte di non metterti davanti a Fulmine...è rischioso, soprattutto quando è così nervoso!- Lo rimproverò con tono irritato.
-La prego...non lo rimproveri. Sta ancora tremando di paura...- Intervenne Rei, che stringeva Shiro a sè, per tranquillizarlo.
Il giovane allora portò lo sguardo su di lei e addolcendo il tono della voce, rispose:-Ha ragione, ma vede...mio fratello ha la pessima abitudine di non dar retta a ciò che gli dico e spesso finisce per cacciarsi nei guai...-Continuando a guardarla insistentemente, asserì:-La ringrazio per essersi esposta al pericolo per aiutarlo. Il mio nome è Shigeru Satomi e questa piccola peste è Shiro...Posso avere il piacere di conoscere il nome della salvatrice del mio fratellino?-
Rei si sollevò, lasciando andare il piccolo e inchinandosi si presentò:-Mi chiamo Rei Aoki...e non deve ringraziarmi...non ho fatto nulla di eccezionale...-Concluse, un pò a disagio.
Satomi le prese una mano e vi depose un bacio:-Onorato di fare la sua conoscenza, signorina Aoki...Nulla di eccezionale, dice?- Sorridendo con fare galante, aggiunse:-Le posso garantire che nessuna dama di mia conoscenza, avrebbe avuto il coraggio di un tale gesto...Shiro, ringrazia la signorina, su.-Ordinò al fratellino, il quale con un timido sorriso, si apprestò ad ubbidire, guadagnandosi una carezza da parte della ragazza.
-Rei...-la chiamò dalla carrozza Saeko-Mi spiace, ma dobbiamo rientrare...-
La Aoki annuì e si voltò a salutare i due fratelli:-E' stato un piacere conoscervi.Arrivederci.-Sorridendo gentile si congedò.
Mentre la carrozza si allontava, Satomi rimase a guardarla per molto tempo, da lontano.
Era davvero una ragazza speciale, pensò tra sè. Non aveva mai conosciuto nessuna come Rei Aoki.Racchiudeva in sè bellezza e coraggio, due doti rarissime da trovare e lui non era intenzionato a perderle, si disse, deciso.

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Capitolo 36
*** Dolce gelosia ***




Nei giorni che seguirono, Saeko tentò d'insegnare a danzare alla giovane Aoki, ma i passi erano un tantino difficili, o almeno così sembrava alla ragazza.
-Secondo me, dovremmo provare insieme ad un cavaliere. Sarebbe più semplice...muovendosi in sintonia, s'impara prima.-Esordì Mizuki al gesto di stizza di Rei, dopo l'ennessimo errore nell'eseguire i passi del minuetto.
-Secondo me, invece non sono portata...Il ballo non è il mio forte.- Ribattè l'altra con delusa convinzione.
-Eh, già...Tu preferisci balzare fuori dalle carrozze ed affrontare cavalli imbizzarriti...!- La prese in giro Saeko, con un sorrisetto derisorio.
-Veramente era solo un cavallo un pò irrequieto e quel bambino era terrorizzato...-Le rispose Rei sorridendo a sua volta.
-Però, il tuo gesto impavido ha conquistato il giovane fratello del piccolo...Ti guardava completamente estasiato.-L'apostrofò maliziosa Mizuki.
Rei arrossì imbarazzatissima:-Ma cosa dici?-Adesso anche lei aveva abbandonando le formalità.La donna era diventata sua amica e confidente, in tutto quel tempo passato insieme.-Il signor Satomi era solamente sorpreso dal mio gesto...tutto qui.-Terminò con maggior disagio.
-Sarà...ma io credo che sia rimasto stregato da...-Saeko s'interruppe all'istante, guardando un punto dietro le spalle dell'amica. La Aoki la guardò confusa. Poi comprese il motivo della sua interruzione, non appena sentì una voce dire:-Satomi? Shigeru Satomi?-domando Hijiri, con una strana intonazione.Aveva sentito le voci delle due ragazze provenire dal salone e si era avvicinato per assistere alla lezione di danza, senza rivelare la sua presenza. Poi le aveva sentite parlare di Satomi e ciò che aveva udito non gli era piaciuto affatto.
-Sì...lui Karato.Lo abbiamo incontrato qualche giorno fa...-Saeko decise di approfittare di quanto aveva appreso dalla loro conversazione, per risvegliare l'interesse del fratello verso Rei.-E'stato davvero molto gentile...non è vero, cara?-Chiese alla ragazza, che si sentiva sempre più in imbarazzo.
Hijiri si voltò a fissarla e senza attendere risposta, domandò:-Mi è sembrato di capire che tu lo abbia sorpreso, a causa di un cavallo imbizzarito...-Rei arrossì davanti alle domande di lui,ma fu Saeko a rispondere al posto suo:-Veramente era letteralmente incantato dal suo coraggio...-e gli raccontò l'episodio accaduto giorni prima, nei minimi dettagli. Dopo che ebbe terminato, Karato continuò a guardarla, con cipiglio irritato:-Ma come ti è venuto in mente?! Potevi ferirti in modo grave!-La rimproverò, infine.
-Ho agito istintivamente.Non potevo lasciare che quel bambino rimanesse ferito, o ucciso.-Rispose la ragazza con tono flebile, ma deciso.
Hijiri scosse la testa:-Sempre la solita impulsiva! Devi imparare che queste sono cose da uomini, non da donne delicate come te...- Continuò a riprenderla con irritazione.
-So badare a me stessa...come devo dirtelo?!-Ribadì la giovane, cominciando ad arrabbiarsi.-Infatti non mi è accaduto niente!-
-Ed il nostro Satomi nel frattempo cosa faceva?-Chiese con ironia l'uomo.
-Guardava stregato ed ammaliato la nostra eroina e gli occhi gli brillavano come stelle!-Rincarò Mizuki, intervenendo nella discussione ed attizzando la gelosia del fratello.
-Ma...Saeko...-Fece Rei a disagio.
-La nostra ospite fa la modesta, fratello...ma ti posso garantire che è la verità.-La donna iniziava a divertirsi nel vedere l'uomo livido di rabbia. Forse questo lo avrebbe spinto a riavvicinarsi alla sua amata, pensò.
-Non faccio fatica a crederlo.-Rispose Hijiri tra i denti, guardando il viso scarlatto della giovane Aoki.
-Per favore, Karato...vorresti essere così gentile da far da cavaliere a Rei, in questa lezione di danza.-Colpita da un'illuminazione improvvisa, decise di essere l'artefice di un riavvicinamento tra loro.-Io devo andare un momento di là, nel frattempo voi potreste esercitarvi...- Disse affrettandosi a lasciare la stanza, impedendo loro qualsiasi protesta.
Rimasti soli, i due giovani rimasero a guardarsi:lei ancora rossa e lievemente irritata, lui ancora fumante di gelosia repressa.
-Non è necessario...se...se non vuoi...Possiamo lasciar perdere...-disse la ragazza, con titubanza.
-No...credo sia ora che tu impari la differenza di comportamento tra uomo e donna...ed inizieremo dal ballo!-Rispose con tono molesto.
Dopo un pò e grazie alla pazienza di Hijiri, Rei riuscì a sincronizzare i suoi movimenti con quelli di lui.Chiudendo gli occhi si lasciò trascinare dalla voce dell'uomo, seguendo alla lettera le sue indicazioni, dimenticando perfino lo spazio ed il tempo. Si sentiva sospesa in un'altra dimensione, dove l'unica realtà era quel suono basso e carezzevole che la invitava a lasciarsi guidare con leggiadria.
Ad un certo punto, mentre faceva un mezzo giro su sè stessa, inciampò e sarebbe sicuramente caduta, se Hijiri non l'avesse sostenuta, prendendola per la vita. La giovane si ritrovò così tra le sue braccia, i visi ad un palmo di distanza.
-Grazie...-Disse in un soffio, rossa per la sua vicinanza
-E' compito di un uomo...aiutare una dama in difficoltà...-Le spiegò lui, fissandole il bel volto imbarazzato.
-E la dama cosa...cosa fa, in genere?-Chiese guardandolo con occhi brillanti.
-Di solito ringrazia con un inchino...-Rispose con un sussurro, mentre fissava quello sguardo di smeraldo che lo attirava come una calamita.- Ma credo che a me non basti...-abbassò la testa e le prese le labbra con foga appassionata.
La ragazza si aggrappò alle forti spalle dell'amato, ricambiandolo con tutto il suo cuore. Si baciarono intensamente, dimentichi di tutto ciò che li circondava,poi lentamente si separarono, rimanendo stretti l'uno all'altra.
-Karato...-Sospirò la ragazza, appoggiando la fronte sul suo mento.
-Rei...promettiti che ti terrai lontana da Satomi...-Le disse lui a bassa voce.
-A me non interessa quell'uomo, Karato.Dovresti saperlo...-Rispose lei, sicura.
-Però Saeko...-Ma la ragazza lo interruppe.-Tua sorella esagera...é stato solo gentile...niente più.-
-Non voglio che tu lo riveda, Rei...promettilo.-La esortò lui.
-Perchè?-Domandò con voce dolce.
Hijiri la guardò con occhi accesi di gelosia:-Non mi piace Shigeru Satomi...così come io non piaccio a lui...-
-E' l'unica ragione?-Insistette lei, con una punta di delusione.
Karato le baciò la fronte, mentre le diceva:-No...e tu lo sai bene!-

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Capitolo 37
*** Anime tormentate ***



Giunse il giorno della prima di Phèdre e Sakurakoji, come promesso fece avere un posto in prima fila a Maya. La giovane si ritrovò seduta accanto alla sua amica Rei, che era andata a teatro insieme a Karato e Mizuki, su diretto invito di Ayumi. Poco distante, tra Hijiri e Peter, c'era anche Masumi. Nonostante sapesse che la sua presenza fosse certa, Maya non potè evitare di sentirsi agitata ed emozionata.L'uomo la salutò con un cenno del capo ed un lieve sorriso, a cui lei rispose abbassando la testa, rossa d'imbarazzo.
La rappresentazione fu un grande successo, Ayumi era stata grandiosa nel ruolo della protagonista, così come fu strepitosa l'interpretazione di Yu Sakuracoji. Per tutta la durata dello spettacolo, Maya s'immerse completamente nell'atmosfera recitativa:era come se partecipasse a tutte le scene a cui assisteva. Era letteralmente presa dalla storia:una donna innamorata del prorio figliastro, che a causa di quest'amore non corrisposto, è l'artefice di calunnie che sfoceranno in tragedie. Quando il sipario calò sui protagonisti, per molto tempo non riuscì a muoversi, ancora immersa in quell'atmosfera irreale, ma dalla quale non era in grado di riemergere. Lo scroscio incessante degli applausi la riportò alla realtà e si unì al resto del pubblico, acclamando gli attori per la loro bravura.
Come promesso Sakuracoji le dedicò la sua interpretazione:-Questa sera la mia prima di Phèdre è per una persona davvero speciale, che mi auguro si sia goduto tutto lo spettacolo.-Esordì il giovane a voce alta, sedando il trambusto della sala.
-Per lei...Maya Kitajima.-Continuò poi, fissando l'imbarazzata ragazza in prima fila e lanciandole una rosa rossa arrivata sul palco, che lei istintivamente afferrò al volo, arrossendo per la vergogna.
Quelle parole, ma soprattutto quel gesto fecero sussultare Masumi, il quale osservò entrambi i giovani con espressione turbata e molto molesta. Quel ragazzino era interessato a Maya, non c'erano dubbi...pensò. E lei...lei non sembrava tanto immune al discreto corteggiamento di lui. Con uno scatto rabbioso, si alzò ed avanzò verso l'uscita del teatro, guadagnandosi l'occhiata interrogativa di Hijiri. Una volta fuori decise di camminare un pò. Forse l'aria fresca della sera, lo avrebbe calmato un pò. Percorrendo la strada illuminata dai lampioni, ripensava a quanto avvenuto poc'anzi in teatro:sapeva che non era giusto, ma lui non sopportava che Sakuracoji corteggiasse Maya. Era geloso e ne aveva tutto il diritto... glielo dava l'amore immenso che provava per lei. Non gl'importava che fosse impegnato. Non gli importava di niente e di nessuno. Contava solo ciò che sentiva e lui sentiva che quella ragazza gli apparteneva. Solamente a lui e a nessun altro; se quel ragazzo non le stava alla larga, lo avrebbe distrutto, pensò con rabbia incontenibile.

Come stabilito, dopo la rappresentazione in casa Hamil fu allestito un gran ricevimento, corredato da un sontuoso buffet e da un gruppo di orchestrali che allietavano gli ospiti con la loro piacevole musica. Tutti indossavano vestiti molto eleganti ed elaborate acconciature, soprattutto le signore facevano sfoggio di belle pettinature e sfarzosi abiti.
Stando in mezzo a tutte quelle persone molto sofisticate, Rei e Maya si sentivano un tantino inadeguate. Ayumi e Saeko si erano prodigate nell'insegnar loro tutte le regole della buona società ed esse s'impegnavano di seguirle alla lettera, ma nonostante ciò provavano un senso di disagio. Mentre le due giovani si complimentavano con Ayumi per la sua interpretazione, vennero interrotte dall'arrivo di Sakuracoji, il quale dopo aver salutato le dame con un breve baciamano, chiese a Maya l'onore del ballo successivo. Dopo che ella ebbe accettato, il giovane s'intrattenne a parlare con lei:- Come le è sembrata la rappresentazione?-Chiese con un sorriso sornione, sicuro di conoscere già la risposta.
-E' stata...meravigliosa! Un vero sogno ad occhi aperti. Siete stati tutti eccezionali.-Rispose infatti Maya, con gote accese d'entusiasmo.
-Sono felice che le sia piaciuta tanto. Ci tenevo particolarmente alla sua opinione.-L'informò fissandola attentamente.
-La ringrazio per la dedica...è stato davvero gentile...-Ribattè lei, imbarazzata.
-Glielo avevo promesso, ricorda?-Poi cambiando argomento, aggiunse:-Le hanno mai detto che ha degli occhi davvero espressivi? E sono davvero molto belli...-Quel commento fece arrossire Maya ed il suo viso in fiamme non sfuggì ad un paio d'occhi azzurri che non la perdevano di vista neanche per un secondo.
Masumi fumava letteralmente di rabbia. Era tutta la sera che quel ragazzino girava attorno a Maya ed a giudicare dalla reazione di lei, in quel momento doveva averle detto qualcosa di particolarmente galante, pensò aggrottando le sopracciglia e trangugiando l'ennesimo bicchiere di champagne.Dopo qualche minuto, un brusio si levò nella sala, attirando l'attenzione generale. Tre persone, due donne ed un uomo, fecero il loro ingresso nell'enorme sala di casa Hamil.
I padroni di casa andarono loro incontro, per dargli il benvenuto, seguiti a distanza da un Masumi alquanto sorpreso.
-Chi sono i nuovi arrivati?- Domandò Maya, rivolta a Yu.
Questi dopo un istante di silenzio, rispose:-Sono i signori Takamiya...La giovane donna è la signorina Shiori, la futura moglie di Masumi Hayami.-


Nel frattempo Rei stava girando per la sala insieme a Saeko, che ne approfittava per presentarla a tutti i suoi conoscenti. Karato stava parlando con Onodera, regista dello spettacolo, complimentandosi per il successo ottenuto. Per tutta la sera era stato insieme a Rei ed alla sorella, allontanandosi solo per brevi momenti. Era come se temesse di lasciarle sole e la Aoki aveva notato che spesso si guardava attorno, come se aspettasse l'arrivo di qualcuno. Dal giorno che avevano danzato insieme, le cose tra loro due erano migliorate. Karato passava più tempo in sua compagnia ed un paio di volte l'aveva invitata persino a cavallo, scoprendo con sua grande sorpresa che era una discreta amazzone. Si era  ristabilita una certa complicità tra loro, anche se non si era ripetuto alcun momento passionale. Ma questo a lei per il momento poteva bastare, non voleva assolutamente forzare le cose, voleva riconquistarlo gradualmente.
-Buonasera, signore...-Una voce nota alle sue spalle, le salutò con affabilità. Girando su sè stessa, Rei si ritrovò davanti Shigeru Satomi.
-Buonasera a lei...-Rispose la giovane con un inchino, subito seguita a ruota da Saeko.
-Onorato di rivederla, Rei.-Disse l'uomo, dopo aver baciato la mano ad entrambe le giovani.-E' davvero bella questa sera...-Continuò poi osservandola attentamente, con profondo interesse.
-La ringrazio, signor Satomi...-Ribadì la ragazza, abbassando lo sguardo con imbarazzo.
-La prego...mi chiami Shigeru. Potrei avere l'onore del primo ballo, se non è già impegnata ovviamente...?-Domandò senza preamboli.Era andato appositamente a quel ricevimento nella speranza di rivederla e non intendeva perdere l'occasione di tentare un approccio con lei. Da quando l'aveva incontrata, non aveva fatto altro che pensarla...
Rei non fece in tempo a rispondere, che la voce di Karato intervenne:-Purtroppo credo che arrivi tardi, Satomi. Rei ha già un cavaliere per questa serata...-Asserì con sguardo di sfida.-E' qui come mia dama, pertanto ballerà solo con me.-

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Capitolo 38
*** Rivali in amore ***



I due uomini si sfidarono con lo sguardo, l'ostilità tra di loro era palpabile. Si conoscevano molto bene, ma non erano mai riusciti a diventare amici. La loro era un'antipatia nata senza una ragione precisa. Non si piacevano e basta. Ognuno sapeva i pregi dell'altro, così come i difetti, ma proprio non potevano soffrirsi ed il fatto che ad entrambi piacesse la stessa donna, non aiutava certo a migliorare i rapporti tra loro.
-Hijiri...-lo salutò con un sorriso ironico Satomi.-Anche per me è un piacere incontrarti, questa sera.Come sempre, del resto...-aggiunse, guadagnandosi uno sguardo di scherno da parte dell'altro.-Comunque preferirei che fosse Rei a rispondere, se non ti dispiace...la mia domanda era rivolta a lei...-La sua osservazione ebbe il potere d'irritare ulteriormente Karato, il quale si aspettava di trovarselo davanti in quell'occasione. Per questo motivo, tutta la serata l'aveva trascorsa guardandosi intorno. Benchè Rei lo avesse negato, doveva riconoscere che Saeko aveva avuto ragione nel dire che Satomi era interessato alla ragazza. Si notava benissimo dal modo in cui la fissava, pensava avvertendo la gelosia attenagliargli lo stomaco.
-Io...-Iniziò a dire la ragazza, imbarazzata dalla situazione tesa tra i due uomini. Era la prima volta che si trovava in mezzo ad una disputa del genere e non sapeva come comportarsi, non volendo causare una lite inopportuna.
-Mi sembra di averti già spiegato che lei è qui con me...-la interruppe Karato, negandole la possibilità di rispondere.
-Credevo fossi il suo cavaliere...non il suo padrone...-lo provocò Shigeru, con tono tagliente.
-Attento a ciò che dici, Satomi.Non ti permetto di offendere me o lei...-Lo apostrofò l'altro facendo qualche passo avanti, riducendo gli occhi a due fessure.
-Sei tu che la stai offendendo! Non è da gentiluomo impedirle di decidere...Ma la cosa non mi sorprende affatto!-Rispose Shigeru, avanzando anche lui verso Hijiri, per nulla intimorito.
-Cosa vorresti insinuare?-Chiese il collaboratore di Hayami a denti stretti.
-Credo che tu abbia capito benissimo!-Ribadì il rivale.
Davanti a quello scambio di provacazioni, Saeko e Rei iniziarono a preoccuparsi.Andavano con lo sguardo dall'uno all'altro con ansia crescendo. Fu la Aoki, che vedendo Karato alzare le braccia in modo minaccioso, si mise tra i due uomini, asserendo:-Per favore...ora basta. Non mi sembra il caso di creare uno scandalo per un nonulla.-Poi rivolgendosi a Shigeru, aggiunse:-Il signor Hijiri ha ragione, signor Satomi.Mi dispiace...ma ho promesso che avrei riservato tutti i balli a lui, questa sera...Pertanto voglia perdonarmi, ma devo rifiutare il suo gentile invito.-Cercò di assumere un tono tranquillo e sicuro a quanto stava affermando.
-Capisco...Se è davvero così, allora non mi resta che ritirarmi.-Poi fissando Hijiri dritto in viso, aggregò:-Per questa volta. Ma confido nel prossimo incontro.-Detto ciò, rivolse la sua attenzione alla giovane:-Spero di rivederla, presto Rei!-La salutò con un inchino ed un baciamano, indugiandovi più a lungo del dovuto, per infastidire l'altro.
Non appena si fu allontanato, Rei si rivolse a Karato:-Perchè ti sei comportato in questo modo...? C'è mancato poco che provocassi una lite...-
Davanti al tono di rimprovero di lei, l'uomo s'infastidì:-Mi stava provocando...non lo hai notato?-
-Lui mi aveva chiesto solo un ballo...Sei stato tu ad intervenire in malo modo...-Rispose la ragazza, con calma.
-Cosa? Così sarebbe colpa mia...!Che c'è? Sei delusa...volevi ballare con lui?-La apostrofò Hijiri con tono sempre più teso.
Rei scosse la testa:-No...avrei rifiutato. Ma avrei preferito che me ne avessi dato l'oppurtinità...Ti ho già detto che Shigeru Satomi non m'interessa.-Gli ribadì con gli occhi verdi sinceri.
-Non mi piace la confidenza con cui si rivolge a te...ti chiama per nome...-Disse l'uomo addolcendo il tono della voce.
-Non hai motivo di essere geloso...L'unico che io amo sei tu!-Rei sorrise con tenerezza, mentre gli riconfermava il proprio amore, a voce bassa perchè fosse il solo ad udirla.
Il cuore di Karato perse un battito. Non si aspettava quella confessione...non in quel momento.Dovette far forza su stesso, per non cedere alla tentazione di baciarla davanti a tutti. Dandosi un contegno, la fissò con una nuova luce negli occhi d'ambra:-Andiamo a danzare...-Le disse porgendole il braccio, mentre Saeko li seguiva con sguardo d'approvazione.


Maya, intanto, cercava di non pensare alla presenza della fidanzata di Masumi. La cosa però non era affatto semplice, poichè i suoi occhi, contro la sua stessa volontà, non facevano altro che andare alla coppia che era al centro dell'attenzione generale. Fortunamente Sakuracoji scambiò il suo sguardo per pura curiosità, evitando così di porle domande imbarazzanti. Ad un certo punto gli occhi di Masumi incrociarono i suoi e lei con un sussulto, temendo di far trasparire ciò che sentiva, si affrettò a guardare altrove. Da quel momento decise di dedicare tutta la propria attenzione al suo cavaliere della serata. Iniziò così a mostrarsi entusiasta davanti agli argomenti di conversazione di Sakuracoji, forse anche più del necessario, ballando con lui per tutta la sera. Tale comportamento non sfuggì assolutamente a Masumi, il quale avvertiva la gelosia attenagliargli le viscere. Avrebbe voluto attraversare la sala e strapparla dalle grinfie di quel ragazzetto imberbe.Tenerla accanto a sè, non solo per quella sera, ma per il resto della vita. Invece non poteva far altro che osservarla da lontano. Vederla sorridere ad un altro, conversare animatamente con lui, era qualcosa che non poteva sopportare, ma a cui non poteva opporsi. Guardando la bellissima donna mora al suo fianco, si sentì in gabbia. Suo padre lo aveva intrappolato in quel compromesso che non desiderava. Finora non gli era importato, tutto per il bene della Compagnia. Ma ora le cose erano cambiate: adesso amava disperatamente quella ragazzina che lo stava rendendo folle di gelosia. Ed era certo che lei lo sapesse...anzi era convinto che questo era il motivo per cui stava attaccata a Sakuracoji da tutta la sera. Per renderlo pazzo di gelosia e ci stava riuscendo benissimo, pensò bevendo un'altro bicchiere di champagne.
La serata volse al termine e Maya rimase con i padroni di casa per congedare gli ultimi ospiti. Al momento dei saluti le vennero presentati anche i Takamiya. La giovane dovette riconoscere che Shiori oltre che bella, sembrava pure tanto dolce e gentile. Questa considerazione non fece altro che aumentare la sua desolazione. Con una donna come quella al suo fianco, Masumi Hayami non poteva certo perdere tempo con una ragazzina come lei, che al confronto era piccola ed insignificante.
Forse era stato attratto da lei nel periodo in cui Shiori era lontana, ma ora che era a Parigi, sicuramente non l'avrebbe cercata nè rimpianta, pensò con tristezza.
Arrivata nella propria camera, sospirò affranta. Era stato faticoso fingere per tutta la serata un'allegria che non provava, ma doveva combattere in qualche modo il dolore che sentiva. Vedere l'uomo che amava accanto alla sua futura moglie era stato scioccante...la gelosia e la delusione l'avevano sopraffatta e per dispetto si era attaccata a Sakuracoji, per dimostrargli che poteva essere felice anche senza di lui.
All'improvviso sentì uno scricchiolio, seguito da un breve cigolio, spaventata sussultò mentre una figura si stagliava nella penombra della camera.
-Chi c'è là?- Chiese la giovane con tono flebile per la paura.
-Di certo non chi ti aspettavi ci fosse, ragazzina.-Si sentì rispondere, mentre la sagoma di Masumi si delineava davanti a lei, entrando dal balcone della sua camera.

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Capitolo 39
*** Appassionata confessione ***



-Cosa...cosa ci fa ...lei qui?-Balbettò Maya, il cui spavento era stato sostituito da una violenta emozione. Lo aveva visto lasciare il ricevimento subito dopo i Takamiya. Si era limitato a salutarla con un breve cenno del capo e gli era parso molto irritato quando i loro sguardi si erano incrociati. Era convinta che non si sarebbero rivisti e sicuramente non così presto.-Come...come ha fatto a salire quassù...? la stanza è in alto...-Chiese con tono ansioso.
-Ti preoccupi per me, ragazzina?- Domandò lui a sua volta.-Come puoi vedere sono perfettamente integro... capacissimo di arrampicarmi sugli alberi e saltare da un balcone all'altro.-Le chiarì, con voce biascicata dal troppo champagne bevuto.
Lo vide avvicinarsi barcollando leggermente:-Oppure pensi che sia un tipo delicato, fragile come...come il tuo attoruncolo?-Continuò con un sussurro pieno d'ira.
La ragazza lo guardò attentamente nella penombra della camera:le sembrava differente, sofferente, ma anche ironico ed alterato. Quando lui ridusse la distanza tra loro di pochi passi,lei avvertì nitidamente un forte odore di alcool.
-E'...è ubriaco...signor Hayami?!- La sua non era una domanda, ma più un'affermazione.
Masumi fece una breve e bassa risata:-Sì...credo di aver bevuto un pò più del necessario, questa sera...Ma ne avevo bisogno...Sai...dicono che bere aiuti a non pensare...ad attutire il dolore. -Poi si fece serio, quasi triste:-Ma deve essere una bugia. Oppure...con me questo metodo non funziona...Perchè io continuo a pensare ed a soffrire.-Terminò fissandola intensamente.
Maya inspirò profondamente e cominciando a camminare nella stanza, disse con tono contrito:-Non ne vedo la ragione.Sembrava abbastanza sereno accanto alla sua futura moglie,prima.-
L'uomo la seguì nel suo percorso:-Allora...non eri così disinteressata come davi ad intendere...-Ribattè con calma apparente.
-Ho notato che è una donna molto bella. Vicino a lei...dovrebbe essere felice, no?- Rispose, senza voltarsi e sempre adirata.
-Anche tu sembravi felice accanto al tuo Sakuracoji! Lo eri in teatro, quando ti ha tirato quella rosa e lo eri mentre parlavi con lui, danzavi con lui...Sei rimasta al suo fianco per tutta la sera...Guardandolo con evidente adorazione.Sorridendo per ogni sciocchezza che ti propinava!-L'apostrofò Masumi in un crescendo di gelosia, davanti a quei ricordi.
Maya decise di provocarlo...voleva ferirlo così come lui aveva ferito lei, rimanendo tutta la serata accanto a Shiori. Con un sorriso civettuolo, di cui non si credeva capace, sentenziò:-Yu è davvero un ragazzo intelligente, divertente...bello e soprattutto...libero. Non vedo perchè dovrei rinunciare alla sua piacevole compagnia...-
A quelle dichiarazioni Masumi la raggiunse e prendendola per un braccio, la voltò verso di sè:-Stai...stai dicendo che sei interessata a lui? Che ti piace davvero?-La voce biascicata dell'uomo era carica di rabbia.
-Non credo che la cosa la riguardi, signor Hayami...-Ribadì lei, sfidandolo con gli splendenti occhi neri.
Masumi l'afferrò per le spalle ed attirandola a sè bruscamente, chiese:-Rispondimi, Maya! Sei attratta da quel ragazzino?-
La giovane sollevando il mento con aria fiera, rispose:-E se anche fosse? Yu non è un ragazzino. E' un uomo...molto attraente!-
Il viso dell'uomo davanti a lei divenne pallido all'istante. Prese a scrollarla dicendo:-Smettila!Non voglio sentire ancora il suo nome sulle tue labbra, hai capito? E non voglio rivederlo accanto a te mai più!!! Non voglio rivedere le sue mani che sfiorano le tue, chiaro? Se solo lo rivedo fare il cascamorto con te, lo distruggerò, lo giuro!-
Maya tentò invano di liberarsi dalla sua presa:-Lei è pazzo! Con che diritto, mi dice queste cose? Quando...quando ha una fidanzata che... -Ma lui la interruppe, affermando:-Il diritto che mi dà l'amore che sento per te!-Le confessò di getto ciò che da tempo era racchiuso nel suo cuore.
La ragazza sgranò gli occhi difronte a quella frase. Non poteva essere reale. Stava sognando, era ovvio. Il cuore prese a galopparle nel petto ad un ritmo talmente forte, che era sicura che anche lui lo sentisse.
-Lei...lei non sa quello che sta dicendo...- asserì dopo un lungo silenzio, durante il quale si fissarono smarriti.-E' meglio se ritorni a casa...Non è in sè...è evidente.- Cercò di districarsi dalle sue mani, ma lui la tenne saldamente, rifiutandosi di lasciarla andare.
-Sì, hai ragione...Sono ubriaco, ma ti posso garantire che so benissimo ciò che dico.-Affermò, guardandola con ardore appassionato, che rendeva i suoi azzurri occhi quasi blu.-Ti amo. Sono innamorato di te da molto tempo. E sono disperato, perchè sono legato ad una donna che non ho scelto. E sono pazzo! In questo hai ragione:sono folle di gelosia. Stasera vederti insieme ad un altro mi ha quasi ucciso.-Vedendo che lei lo fissava sconvolta, incredula, aggiunse:Tu sei mia! Sei la mia ragazzina. Solo mia!-L'attirò con dolce prepotenza verso di sè, posando la bocca sulla sua con passione disperata.
Maya ricambiò l'abbraccio con la sua stessa enfasi, mentre sentiva la testa girare vorticosamente. Quando lui le permise di respirare,disse con aria trasognata:-Masumi...io- ma l'uomo la interruppe:-Dimmi che mi credi...! Che non senti niente per quell'altro!-Le ordinò con voce roca e suadente. Mentre attendeva la sua risposta le baciava il collo, scendendo fino all'attaccatura del seno, lasciata scoperta dal lungo e raffinato vestito.
-Sì...Yu non è niente per me.Io amo solo te!- Gli confessò la ragazza persa nel suo sconfinato amore.
L'uomo si bloccò all'istante e fissandola nuovamente negli occhi, esclamò:-Ti prego...ripetilo...-
La giovane gli prese il viso tra le mani e posando le labbra sulle sue, sussurrò:Ti amo, Masumi.-
Allora lui impazzì del tutto: le prese la bocca con foga appassionata e sollevandola sulle braccia, la portò sul letto. Mentre continuava a baciarla le sbottonò il corpetto del vestito, liberandole il seno. Prese un capezzolo tra le labbra, suscitando dei brividi deliziosi nell'intimo della giovane donna, la quale s'inarcò verso di lui, tenendogli la testa tra le mani e buttando la sua all'indietro, godendo appieno di quella dolce tortura. Le mani dell'uomo presero a scendere lungo i fianchi, finchè non giungero a sollevarle la lunga veste. Lentamente...molto lentamente risalirono ad accarezzarle le gambe,fino a raggiungere la biancheria intima che celava il fulcro della sua intimità.Con delicatezza Masumi scostò la stoffa e con dita leggere sfiorò il centro della sua femminilità. A quel tocco, Maya sobbalzò sorpresa, arrossendo imbarazzata, ma lui l'aiutò a ridistendersi sul letto, accompagnandola con un dolce bacio, mentre continuava ad accarezzarla ad un ritmo crescente. La ragazza iniziò ad avvertire un calore sempre più intenso, che la faceva fremere sotto la bocca e le mani sapienti dell'amato e quando lui alle mani sostituì le labbra, lei agitò la testa da una parte all'altra, talmente erano forti le sensazioni che stava provando. Il piacere arrivò all'improvviso, provocandole un tremito incontrollabile, mentre sospirava sconvolta da tante emozioni:-Ti amo, amore mio.-
Impiegò qualche minuto per ritornare alla realtà e sentendo il respiro ansante di Masumi sul proprio ventre, gli accarezzò i capelli, dicendo:-Amore...-
Lui con voce affaticata dall'enorme autocontrollo esercitato su di sè, rispose.-Tesoro mio...dammi solo qualche attimo. Ho bisogno di calmarmi.-
Maya ancora confusa,non riusciva a capire bene a cosa lui alludesse. Era certa che tra un uomo ed una donna succedeva molto di più di quanto era appena accaduto, ma purtroppo non ne sapeva molto sull'argomento.
Poco dopo lui si sollevò a guardarla con occhi ardenti:-Sei così dolce ed innocente. Ti desidero da morire, te lo giuro.-le disse con un sorriso, accarezzandole il viso delicato.-Ma per ora questo dovrà bastarmi. Non posso farti mia...non come vorrei.-Davanti all'espressione confusa di lei, chiarì:-Quando accadrà io dovrò essere completamente lucido e tu sicura di avere tutto il mio amore...!-Abbassando gli occhi, continuò:-Questo per me è un grande sacrificio, credimi. La pazienza non è esattamente il mio forte. Soprattutto perchè sono mesi che ti voglio, ma non sarebbe giusto...non ora.-
Si alzò dal letto, ancora un pò incerto sulle gambe, rendendo ben visibile agli occhi di Maya la prova del suo ardente desiderio. La ragazza sgranò gli occhi, distogliendoli subito, con il viso in fiamme. Masumi sorrise davanti al suo pudore:-Credo sia meglio che vada...Non mi sento affatto sicuro nel restare ancora...E' maledettamente difficile controllarmi. Specialmente dopo averti accarezzata e baciata. Dopo averti sentita fremere e tremare ...
Quelle parole fecero arrossire Maya fino alla radice dei capelli. Poi, lui le sollevò il viso ed abbassandosi le chiuse la bocca con la propria, in un bacio dolce e sensuale:-Ti amo...non scordarlo!-
Lei annuì ed accarezzandogli il bel volto virile, rispose:-Anch'io ti amo...lo so che non dovrei, ma ti amo tanto!-
Masumi prima di andarsene la baciò ancora. Poi lasciò la stanza attraverso il balcone da cui era entrato

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Capitolo 40
*** Combattimento d'amore ***





Qualche giorno dopo il ricevimento, Hijiri invitò Rei a fare una cavalcata nelle campagne parigine. La giovane si mostrò molto entusiasta della proposta ed accettò con gioia, indossando il vestito scuro da amazzone che Saeko le aveva fatto cucire su misura.Cavalcarono rincorrendosi e sorpassandosi a vicenda, spensierati e contenti, col vento che sferzava i loro visi accaldati per l'eccitante corsa. Arrivati in una collinetta circondata da alberi ed erba verdeggiante, si fermarono. Scesero dai rispettivi destrieri, che lasciarono pascolare in piena libertà, mentre loro riposavano seduti uno accanto all'altro in riflessivo silenzio. Entrambi erano felici anche così:rimanendo vicini, senza parlare...traendo gioia dalla presenza dell'essere amato al proprio fianco.
Dopo qualche minuto, Hijiri ruppe quella quiete, chiedendole:-Che ne pensi di riprendere le nostre lezioni di combattimento?-La guardò con un sorriso lieve sulle belle labbra.
-Dici davvero? Quando?-Domandò Rei, con gli occhi verdi brillanti di entusiasmo.
-Se vuoi anche adesso. Ho portato due spade apposta!-Le rispose lui, continuando a sorridere.
La giovane sollevò le sopracciglia, sorpresa. Poi lo vide alzarsi e prendere dalla bardatura del proprio cavallo le armi.
Gliene lanciò una, che la ragazza afferrò al volo. Guardandolo con un sorriso malizioso, esordì:-Credevo che volessi insegnarmi come si comporta una vera dama...Hai forse cambiato idea?-
-No...continuo a pensare che dovresti avere un comportamento più consono ad una ragazza...-Le rispose Karato con aria canzonatoria.
Rei, impugnando la spada, la sollevò davanti al proprio viso:-Ed allora perchè vuoi continuare l'addestramento?...lo ritieni un passatempo adatto ad una dama?- Lo fissava con aria civettuola, col preciso intento di provocarlo.
-No, affatto. Ma siccome so con certezza che non riesci a stare lontano dai guai,credo sia meglio istruirti a difenderti.-
La rimbeccò lui, con tono tra l'ironico e il divertito.
La ragazza punta sul vivo, asserì:-Allora sarà meglio che ti mostri cosa ho già imparato! E non dimenticare che ho affrontato degnamente dei pirati!- Con sguardo pieno di sfida si preparò a dare la prima stoccata, che Hijiri parò senza alcuna difficoltà.
-Non ricordarmelo...!-Esclamò lui, continuando a destreggiarsi abilmente.-Se penso al rischio che hai corso...Sei stata veramente un'incosciente!-Il tono di rimprovero era intriso di ansia retroattiva.
-Per favore, Karato...non ricominciare...Non avrei mai potuto restare in disparte, mentre tu eri immerso nella battaglia!-Lo apostrofò, mentre rispondeva alle sue stoccate ottimamente.
-Sei davvero una ragazza esasperante e caparbia...!-Le disse l'uomo con affanno.
-Ne sono consapevole...ma sono fatta così...anche se la cosa ti disturba!-Ribadì la ragazza, trafelata dalla foga del combattimento.
-Il problema è che oltre ad infastidirmi...Questa parte di te...è la cosa che mi piace di più!- Colta di sorpresa da questa confessione, lei si distrasse e Hijiri ne approfittò per disarmarla. Con due veloci falcate se le avvicinò, la prese per la vita sottile ed attirandola a sè, disse:-Ripetimi quello che mi hai detto la sera del ricevimento degli Hamil!-Le ordinò con voce bassa e suadente, fissandola negli splendidi occhi verdi.
La ragazza ansimava, ma stavolta a causa della vicinanza di lui. Le mancava il fiato dall'emozione del momento.
-Io...io non ricordo...-Mentì arrossendo vistosamente, abbassando lo sguardo.
Hijiri sorrise con dolcezza:-Non ti credo...Sono sicuro che lo ricordi perfettamente.Eri splendida...un bellissimo angelo bianco dagli occhi verdi...-Continuò riferendosi all'abito che indossava.- Non avrei permesso a nessun altro di restare al tuo fianco...-A quelle parole lei sollevò di nuovo lo sguardo sul suo volto.-Mi hai detto che mi ami...E' davvero così, Rei?-La ragazza lo fissò con emozione infinita, mentre annuiva.
Hijiri scosse la testa:-Voglio sentirtelo dire...di nuovo.-la esortò scrollandola appena.
-Ti amo, Karato. Ti amavo come uomo e ti amo come donna.-lo accontentò la giovane guardandolo adorante.
-Hai degli occhi così sinceri...puliti...-Affermò l'uomo fissandola intensamente.-Gli occhi verdi più belli che abbia mai visto. Sei la mia strega dagli occhi di smeraldo...La mia coraggiosa ribelle...-
-Karato...ti prego...io ti amo, devi credermi amore...!-Sussurrò con sguardo implorante, mettendogli le mani sul petto.
L'uomo la strinse ancora di più a sè:-Devi darmi tempo, Rei...Per favore....dammi il tempo di cui ho bisogno...Non voglio perderti...non posso...-Mentre lei annuiva, lui la baciò con disperata passione, suggellando la rinascita di una nuova speranza.

Al ritorno a casa, una sorpresa inaspettata attendeva Rei. La domestica le andò incontro con un bellissimo mazzo di gigli rosa. La ragazza li prese tra le braccia con aria interrogativa.
-Sono arrivati per lei questo pomeriggio, signorina...Credo ci sia un biglietto che li accompagna...-Spiegò la cameriera, dopo averglieli consegnati.
Hijiri che arrivava in quel momento dalle scuderie, chiese:-Chi te li ha mandati?-Il tono era carico d'irritazione e di sospetto.
La giovane girò su sè stessa e lo fronteggiò, guardandolo con volto serio:-Credevo che fossero da parte tua...!- Rispose con profonda calma.
-Mi sembra evidente che non è così!- Ribadì Karato con ira crescente.-Faresti bene a vedere chi te li ha inviati...-Continuò, indicandogli il biglietto tra i petali. Rei lo prese e con enorme sorpresa, lesse:-Con la speranza di rivederla al più presto. Suo devoto Shigeru Satomi.
Sollevando gli occhi sul viso di Karato, Rei sbiancò: lui era livido di rabbia, lo sguardo acceso d'ira furente, la bocca contorta in una smorfia di disprezzo. -Credo che sia arrivata l'ora di fare visita al caro Satomi...-Asserì a denti stretti.-Devo chiarirgli le idee, una volta per tutte.-

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Capitolo 41
*** Un acceso chiarimento ***




Satomi si trovava nelle proprie stanze quando gli venne annunciato l'arrivo di Karato Hijiri.
-Grazie, Claude. Riferisci che sarò subito da lui.-Rispose al domestico, congedandolo.
Un sorriso sarcastico gli comparve sulle labbra.Poteva immaginare cosa fosse venuto a fare:aveva palesato il suo interesse per Rei senza esitazione, la sera del ricevimento, dopo la prima di Phèdre. Si era fermamente opposto al solo lasciarla ballare con lui, dimostrando tutta la sua possessività nei confronti della giovane. Preparandosi ad un duro confronto scese a ricevere il suo inopportuno ospite.
Non appena se lo ritrovò davanti, capì dalla sua espressione che era molto contrariato.
-Hijiri...quale onore!?-Esordì Satomi con palese sarcasmo.-Cosa ti porta in casa mia, senza nessun preavviso?- Continuò sullo stesso tono.
-Volevo avvertirti di stare alla larga da Rei, Shigeru. Credevo di essere stato abbastanza chiaro al ricevimento!-Rispose Karato con voce ferma e decisa.
-Non credi che dovrebbe essere lei a dirmelo?-Controbbattè l'altro con baldanza.
-Te lo sto dicendo io. Non devi avvicinarti a lei...in che modo devo fartelo capire?- Proruppe l'uomo ad occhi socchiusi per la collera trattenuta.
-Tu non puoi darmi ordini, Hijiri! Chi ti credi di essere per irrompere in casa mia con simili intimidazioni...?-Gli domandò iniziando ad irritarsi.
-Non mi dire...? Io ti sto solo avvertendo...Se questo ti fa sentire intimidito...è un tuo problema, Shigeru.- Lo provocò l'uomo con derisione.
Satomi ridusse gli occhi a due fessure e si avvicinò all'altro con fare minaccioso.
-Intimidirmi tu? Non farmi ridere, Karato! Non ti temo affatto.-Ribadì secco.-E tanto perchè ti sia chiaro: Rei mi piace molto ed ho intenzione di rivederla come e quando mi pare...Finchè lei e solo lei non mi dirà il contrario!-Poi con un sorriso di scherno, aggiunse:-Davvero divertente...Non avrei mai pensato che tu potessi essere geloso. Evidentemente mi sbagliavo!-
-Ti attribuisci grande importanza, se credi che io possa provare gelosia nei tuoi confronti, Shigeru...- Lo rimbeccò Hijiri, dopo una breve e sarcastica risata.
-Davvero? Eppure sei qui a vietarmi di battere il tuo territorio. Come un lupo inferocito che difende ciò che gli appartiene!-Lo provocò ancora Satomi, fissandolo accigliato.
-Non devi più azzardarti a mandarle fiori, nè messaggi galanti...!-Gli ordinò l'altro a denti stretti, poichè il suo rivale aveva colto nel segno. Era geloso fradicio e non riusciva a nasconderlo.
-Perchè? Temi che la piccola Rei non riesca a resistermi e mi cadi tra le braccia?- Lo istigò con acredine eccessiva.
Questo era davvero troppo. Con uno scatto fulmineo, Karato gli sferrò un potente gancio destro, che lo mandò a finire lungo disteso sul pavimento.
-Se solo ti rivedo vicino a lei, ti distruggo.Te lo giuro!-Lo apostrofò con rabbia crescente.
Satomi si rialzò e se gli scagliò contro. Si colpirono a vicenda per parecchi minuti, finchè non accorsero i domestici a separarli. Avevano entrambi il viso ferito per i colpi presi.
-Esci da casa mia, Hijiri!- Gli intimò Shigeru, mentre lo trattenevano a fatica.
-Ricordati di stare lontano da Rei, Satomi o non rispondo di me!- Gli rispose, mentre cercava di liberarsi da coloro che lo tenevano.
-Chi diavolo ti dà il diritto d'intrometterti in cose che non ti riguardano?!- Ribadì Shigeru, dimenandosi con furia incontenibile.
-Ti sbagli...Mi riguarda eccome...visto che stiamo parlando della mia futura moglie!- lo informò lasciandolo, completamente esterrefatto. Poi con un ultimo strattone si liberò e guadagnò l'uscita a gran passo.


Rei era in preda all'angoscia. Karato era uscito da molto tempo, diretto a casa di Satomi ed ancora non era rientrato.
Era quasi buio ormai, Saeko non c'era: aveva una cena da suoi conoscenti che vivevano fuori Parigi e con tutta probabilità avrebbe passato la notte da loro. Almeno questo le aveva detto quella mattina, prima di salutarla.
Quando Hijiri aveva affermato di voler parlare con Satomi, lei aveva tentano invano di fargli cambiare idea. Sordo alle sue parole, pieno di collera, era uscito in tutta fretta, lasciandola agitata e preoccupata oltre ogni dire.
Ed ora, ogni minuto trascorso nell'incertezza le sembrava eterno. Con un tuffo al cuore, avvertì un rumore di zoccoli avvicinarsi alla dimora. Corse alla finestra, ma le ombre delle sera le impedivano di vedere l'identità di chi scendeva da cavallo. Poco dopo un Karato malconcio fece il suo ingresso nell'atrio dove si trovava anche Rei.
-Buon Dio.-Fece la ragazza, andandogli incontro e fissandone sconvolta il volto imbrattato di sangue.-Cosa ti è successo? Hai fatto a pugni?-Chiese, conoscendo già la risposta.
-Diciamo che Satomi ed io abbiamo avuto uno scambio di opinioni...un pò accesso...-Tentò di sdrammatizzare Hijiri, abbozzando un sorriso, ma il taglio sul labbro lo obbligò a rinunciare.
Lei prese il suo fazzoletto e gli tamponò la ferita, ripulendo anche gli altri tagli alla stessa maniera.
-Non avresti dovuto...guarda come ti ha conciato!- Lo rimproverò la giovane con voce dolce.
-Mfh...Lui è ridotto molto peggio, credimi!- La informò lui, fissandola soddisfatto.
-Ah sì...Questo migliora la situazione!- Ribadì con una punta di sarcasmo.-Credo sia meglio che tu ti dia una ripulita...poi verrò a medicarti. Queste ferite potrebbero infettarsi...!- Gli consigliò infine, apprestandosi a dare disposizioni ai domestici, per tale scopo. 

Un'ora più tardi, Rei bussò alla camera di Karato e dopo il suo invito ad entrare, ella avanzò nella stanza recando in mano un vassoio con il necessario per le medicazioni. Lui era sdraiato sul letto, ma non appena la vide si mise seduto: aveva addosso solo i pantaloni ed una camicia bianca aperta sul petto,che metteva in evidenza il possente torace. Quella vista la obbligò ad abbassare gli occhi, con immenso imbarazzo. Fingendo una calma che non provava, si avvicinò ad Hijiri con un batuffolo imbevuto di disinfettante. Glielo passò delicatamente sul taglio presente sulla guancia, sul sopracciglio e sul labbro, mentre lui la osservava in silenzio, seguendo tutti i suoi movimenti. 
Rei si schiarì la voce, rompendo quel silenzio carico di sottintesi:-Spero di non farti troppo male, ma devo ripulire bene le ferite...-Disse con voce flebile.
L'uomo le sorrise con tenerezza, poi prendendole la mano tra le proprie, rispose:-Hai un tocco così leggero...come ali di farfalla...-
La ragazza arrossì tutta e ritirando lentamente la mano, disse:-Non avresti dovuto andare da Satomi...non era necessario e soprattutto non avresti dovuto fare a pugni con lui. Potevate farvi molto male!- Asserì senza guardarlo negli occhi, palesemente irritata.
-Era necessario invece...Lo era per me almeno!- Affermò Karato con enfasi.-Spero che adesso abbia capito e la smetta di starti intorno...!- Terminò con fermezza.
-Cosa dovrebbe aver capito?- Domandò Rei, guardandolo confusa.
-Che non deve mandarti fiori...! Perchè io non gli permetterò di corteggiare la mia futura moglie!- Spiegò, lasciandola letteralmente a bocca aperta.

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Capitolo 42
*** Un'appassionata domanda di matrimonio ***



Rei impiegò diversi secondi per assimilare ciò che Hijiri aveva appena dichiarato.Dopodichè con incredulo stupore, chiese:-Hai...hai detto...futura...futura moglie?-Riuscì a balbettare, degludendo a vuoto.
-Sì. E' quello che ho detto.-Confermò il giovane fissandola intensamente, senza mai distogliere lo sguardo.-Ed è ciò che ho detto anche a Satomi...-Aggiunse infine.
-Tu...tu lo hai detto anche a lui?- Domandò la ragazza, sempre più incredula.-Ma...ma oggi avevi affermato che...?-
Hijiri non la lasciò terminare ed afferrandola per le braccia, disse:-Sì...lo so...ricordo perfettamente ciò che ho blaterato!-La voce era determinata, ma dolce.-Ma ho troppa paura di perderti, Rei!-La guardava fisso nei profondi occhi verdi, che a quelle parole tremarono d'emozione.
-Se temi che io possa cedere a Satomi, non devi preoccuparti. Non accadrà. Perciò non devi sentirti costretto a...-Di nuovo lui la interruppe:-Non voglio rischiare...! Non posso!-Affermò Hijiri con enfasi.-Io ti amo, Rei! Ti amo ed hai vinto! Ti amavo quando credevo che fossi un uomo e ti adoro adesso come donna. La mia donna! E mi arrendo a quest'amore...più forte di qualsiasi altra cosa! Mi arrendo a te!- Terminò attirandola a sè e baciandola con rinnovato ardore. Rei gli appoggiò le mani sul petto caldo e forte, mentre corrispondeva appassionatamente al suo dolce assalto. Dopo che si furono staccati, lei lo guardò con occhi sognanti:-Non mi chiedi se sono d'accordo?-Hijiri la baciò ancora.
-Credo che tu lo sia...! Ma se anche non lo fossi...Ho tutta la notte per convincerti ad accettarmi come marito...!- Asserì con sguardo ardente di desiderio.La ragazza lo fissò ammaliata dalla sua suadente voce e dal calore che sprigionava il suo corpo incollato al proprio. Come mosse da volontà propria, le sue mani si sollevarono ad accarezzargli il petto in tutta la sua ampiezza, mentre sentiva il volto in fiamme. L'uomo chiuse gli occhi, inspirando profondamente a quel tocco esitante, ma eccitante allo stesso tempo. Con movimenti lenti, le carezzò lo scollo del vestito con le nocche delle dita, avvertendo la morbidezza di quella pelle delicata, poi abbassò la testa e vi posò dolcemente le labbra. Non voleva spaventarla, voleva che tutto fosse perfetto per lei. Dentro di lui bruciava un fuoco divorante, ma si costrinse a dominarlo. Per lei era tutto nuovo e meritava tutta la dolcezza e la pazienza di cui era capace. Le baciò la fronte,scendendo lentamente verso le guance, le labbra, che morse gentilmente suscitando la sorpresa nella propria donna, per poi riprendere il percorso verso il basso. Mentre posava la bocca sul collo, con le mani le fece scendere le maniche del vestito dalle braccia. Rei ad occhi chiusi assaporava tutte quelle nuove e sconvolgenti sensazioni. Completamente abbondonata a lui, provando un pò di imbarazzato timore, quando dopo averle fatto scivolare il vestito a terra, si fermò ad osservarla con bramosia:-Sei bellissima!-Le sussurrò, prima di aprirle le labbra con le proprie in un bacio mozzafiato.
Mentre continuava a divorarle la bocca, finì di svestirla e lei si ritrovò completamente nuda tra le sue braccia. Il seno era schiacciato contro il petto caldo e forte di Hijiri, che pian piano la guidò sul proprio letto, senza mai smettere di baciarla. Vi si lasciarono cadere avvinti,Rei sotto di lui, fremente di una passione di cui non conosceva l'esistenza, ma ora, solo ora ne avvertiva la potenza. Hijiri vagò con le labbra sul corpo di lei. Adorandolo e venerandolo. Facendola tremare ad ogni tocco di lingua, ad ogni piccolo ed erotico morso. Ne percorse ogni centimetro, lasciando una scia infuocata su entrambi i seni, sullo stomaco, sulla pancia e poi ancora più giù, raggiungendo il cuore della sua femminilità. Stuzzicò, con la lingua, le labbra ed i denti, finchè non la sentì tremare sotto i suoi assalti erotici.
-Ti prego...amore...ti prego...- lo supplicò lei, senza sapere bene cosa volesse in realtà.Non appena Karato accolse la sua richiesta, posizionandosi tra le sue gambe, lei emise un sospiro di sollievo, che si tramutò in un piccolo grido di dolore, quando lui la penetrò abbattendo la barriera della sua purezza. Ma ben presto al dolore si sostituì una sensazione di pienezza, strana ma piacevole e più lui aumentava il ritmo dei suoi movimenti, più quel piacere cresceva. Ad un certo punto divenne così intenso, che Rei pensò di non riuscire a reggere una sensazione così potente e quando all'improvviso si sentì trasportare in alto, per poi esplodere in una miriade di stelle, gridò forte, mentre lui accoglieva il suo primo grido di piacere tra le sue labbra.

Molto tempo dopo, i due giovani ritornarono alla realtà. Erano ancora abbracciati, lei distesa interamente su di lui.
-Stai bene?-Chiese Hijiri baciandole una tempia.
-A meraviglia...-Rispose la ragazza, stringendosi ancora di più all'amato.-E' stato...è stato magnifico! E tu?- Domandò con le gote in fiamme.
-Mai stato così bene in vita mia!-Ribattè con un sorriso beato.-Adesso sei davvero mia!- Le sussurrò, con occhi brillanti d'amore e di dolce possesso.
Rei annuì:-Ti amo, Karato. Mi sono innamorata di te sulla nave che mi ha condotta qui e non ho più smesso. So di aver sbagliato a mentirti, ma ti giuro che non accadrà più. Devi credermi, amore mio.- Gli disse fissandolo con espressione addolorata.
Hijiri l'accarezzò in viso:-Non diventare triste, ti prego. Non roviniamo questo momento. E' stato tutto così bello. Io ti amo...-Poi sorridendole malizioso, asserì:-Allora...ti ho convinta a sposarmi?-
Rei fece finta di riflettere, poi con lo stesso tono scherzoso, disse:-Credo che tu abbia toccato i punti giusti...per una risposta affermativa...solo che credo di aver bisogno di valutare ancora un pò la tua proposta...-
Karato la fece scivolare sotto di sè, affermando:-Sono a tua assoluta disposizione per tutte le valutazione che vuoi, amore...!- La voce era bassa e sensuale ed alla ragazza mancò il fiato per la crescente eccitazione, mentre rispondeva a fatica:-Credo che ci vorrà molto tempo e molto impegno, mio adorato...-
-E tutto il mio amore...Mia dolce strega dagli occhi verdi!-Terminò l'uomo, chiudendole la bocca con un bacio, ricominciando ad amarla. 

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Capitolo 43
*** Gioia e Tormento ***



Qualche giorno dopo nell'ufficio parigino, Masumi ed Hijiri erano immersi da una mole di lavoro davvero notevole. Il collaboratore appariva agitato, ma distratto allo stesso tempo ed erano giorni ormai che quello stato d'animo si protraeva. Masumi, pur essendosene accorto,aveva preferito non indagare, attendendo che fosse lui stesso a parlagliene quando era il momento,che sembrò giungere quella sera all'ora di chiusura. Karato, dopo essere stato congedato, invece di apprestarsi ad uscire, non si mosse, schiarendosi la gola per darsi un contegno.
-C'è altro, Hijiri?- Chiese il suo capo, guardandolo con curiosità.
-Sì, signore. Ritenevo giusto che fosse il primo a saperlo, dopo la diretta interessata ovviamente...-All'occhiata interrogativa dell'altro, continuò:-Sto per sposarmi...a breve mi unirò in matrimonio con la ragazza che amo!-Affermò con espressione decisa ed emozionata.
Davanti a quella dichiarazione inattesa, Masumi sollevò le sopracciglia sinceramente sorpreso.-Bhè...devo ammettere che ti ho notato strano ultimamente, Hijiri...ma non credevo che fosse l'amore il tuo problema. E dimmi...chi è la fortunata?-chiese accennando un debole sorriso.
-Credo che si ricorderà di Rei, signore?! Una delle due ragazze che erano a bordo della sua nave...-Rispose Karato con fare leggermente imbarazzato.
La sorpresa del capo aumentò ancora di più:-Rei Aoki?! L'amica di Maya Kitajima?!- domandò, sapendo di conoscerne già la risposta.
L'altro annuì:-Proprio lei, signore! Ho iniziato ad innamorarmi appena l'ho conosciuta, perfino credendola un uomo ed è per questo motivo che apprendendo la sua vera natura, mi sono sentito ingannato...La situazione...mi aveva creato dei problemi sui...sui miei gusti sessuali, ma era già tardi...ero innamorato...-Chiarì ad un attonito Masumi, il quale dopo aver riflettuto qualche istante, chiese:-Ho capito...E lei ricambia il tuo amore?-
-Sì...Anche per lei è stato un colpo di fulmine, almeno è ciò che afferma...-rispose con un dolce sorriso.
-Bene. Non mi resta che farti le mie felicitazioni allora...-Ribattè il capo, sorridendogli complice.
-Grazie, signore...Spero che parteciperà al nostro matrimonio..?.-Domandò con occhi brillanti di gioia.
-Conta pure su di me, su tutto. Ci sarò sicuramente. E...Hijiri?-Lo guardò, mentre un velo di malinconia gli offuscava lo sguardo azzurro.-Vivi quest'amore pienamente, tu che puoi...non lasciare che niente e nessuno appaghi la vostra felicità. Non immagini quanto t'invidio, amico mio...sei libero di sposare la donna che hai scelto! Soprattutto sei libero d'amarla alla luce del sole...!-Terminò dandogli un'amichevole pacca sulla spalla.
-Perchè dice questo signor Masumi?-Domandò il collaboratore, sorpreso dalle sue parole, ma molto più dal tono triste e rassegnato con cui le aveva pronunciate.
L'uomo abbassò gli occhi e con un sorriso autoderisorio, rispose:-Perchè anch'io come te, mi sono innamorato...e come te, anche lei mi ricambia...ma purtroppo per me...il mio destino sarà differente...Sono legato ad una donna che mio padre ha scelto per me e non credo che potrò liberarmi da questo impegno...Sono giorni che tento di trovare la maniera per sbrogliare questa matassa, ma non posso rompere il patto, senza arrecare un'offesa ai Takamiya e a mio padre...Lui non me lo perdonerebbe, soprattutto dopo che avrà saputo chi è la ragazza per cui mollerei Shiori...-Spiegò e stavolta fu Hijiri a restare di sasso davanti a tale confessione:-Posso chiederle chi è la giovane in questione, signore?-
-Mfh...Pare che Cupido abbia deciso di viaggiare con noi dal Giappone in Europa...e si sia divertito a giocare con i suoi dardi, facendoci innamorare delle nostre dame di bordo...-Aggiunse difronte ad uno sconcertato Karato.-Proprio così, Hijiri...la ragazza che amo è Maya Kitajima, la migliore amica della tua fidanzata...Una che mio padre non accetterà mai! Senza una famiglia potente alle spalle, senza dote e soprattutto di fede cristiana...Decisamente la donna che meno si adatti all'erede degli Hayami...!-Terminò con irritazione e sguardo di ghiaccio.


Quello stesso giorno, Maya aveva ricevuto la visita di una Rei splendente di gioia, che con tono vibrante di emozione le aveva rivelato gli ultimi risvolti della sua storia d'amore. Con occhi lucenti di felicità, le comunicò che si sarebbe sposata prestissimo e che voleva lei come testimone. Maya l'abbracciò, contentissima per la sua amica. La vita finalmente l'avrebbe ripagata di tutte le sofferenze passate, le disse tra le lacrime che non potè trattenere e quando Rei le augurò di coronare presto anche il suo sogno d'amore, lei annuì in silenzio, non volendo contornare di tristezza quel lieto momento.
Ora, mentre era da sola in giardino, si strinse le braccia al corpo, rabbrividendo alla lieve brezza pomeridiana. Quel corpo che non sentiva più suo, ma di LUI. Sì, perchè da quando Masumi l'aveva toccata, accarezzata e baciata in modo tanto intimo, sentiva di appartenergli totalmente. Sospirando, sollevò il viso verso il sole ad occhi chiusi,lasciandosi sfiorare dai suoi caldi raggi. Non lo aveva più rivisto da quella notte, pensò. Aveva confessato di amarla e di essere geloso di qualsiasi altro uomo le si avvicinasse. Ma era la verità? Oppure quelle parole erano dettate dallo stato d'ebbrezza per la quantità di champagne ingerito? Non sapeva darsi una risposta, non aveva l'esperienza necessaria per poterlo fare...e poi, perchè non era mai venuto a trovarla da allora? Mentre era immersa in queste riflessioni, la cameriera di casa Hamil le annunciò la visita di Yu Sakuracoji, il quale si presentò a lei omaggiandola con un bellissimo mazzo di rose rosse. La ragazza lo invitò ad accomodarsi, ma egli disse che era lì per invitarla a fare una passeggiata per le vie di Parigi. Maya all'inizio non era certa di poter accettare quell'invito inatteso, ma poi difronte all'insistenza del giovane e desiderosa di distrarsi un pò, cedette ad uscire insieme.
Passeggiarono per molto tempo, parlando del teatro e delle aspirazioni dell'attore. Erano talmente presi dalla loro conversazione, che non si avvidero dei due uomini provenienti dalla direzione opposta.
-Buonasera, Sakuracoji...Buonasera, ragazzina!- Quel saluto pronunciato con tono apparentemente calmo e controllato, fece voltare di scatto i due ragazzi e Maya si ritrovò ancora una volta a fissare lo sguardo cupo e palesemente irritato di Masumi.

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Capitolo 44
*** Amore e Rassegnazione ***




Maya rimase a fissare quegli occhi diventati di un blu intenso a causa della rabbia repressa.Non riusciva a distogliere lo sguardo, incatenato a quello di lui, mentre tutto intorno sembrava scomparire. Esistevano solo loro due e l'invisibile legame che li univa, in modo unico ed indissolubile. Fu la voce di Sakuracoji a riportarli alla realtà.
-Buonasera a voi, signori.-Salutò il ragazzo rivolto ai due uomini.
-Buonasera. Buonasera, signorina Kitajima.-Disse a sua volta Karato con un gentile inchino.
-Buonasera Hijiri. Signor...Hayami...-rispose Maya con voce tremolante, arrossendo vistosamente.
-E' davvero una fortunata coincidenza, averla incontrata ragazzina.-Esordì Masumi, abbozzando un forzato sorriso di circostanza e folgorato da un'idea improvvisa.-Stavo appunto dicendo al mio collaboratore che sarei dovuto passare dagli Hamil, per dare un'informazione importante a Peter.-Asserì, lanciando un'occhiata d'intesa a Karato, il quale intuendo le intenzioni del capo, annuì complice come sempre.-Se non le dispiace, approfittando della vicinanza del mio ufficio, gli vorrei far recapitare un messaggio, tramile lei.-Continuò con decisione.
-Io...veramente...-Balbettò Maya, con palese confusione, non sapendo cosa rispondere.
-Ovviamente....sempre se non reca fastidio al suo cavaliere...?!-Riprese Masumi, guardando Yu con intenzione. 
L'altro prontamente si affrettò a rassicurarlo:-Non ci sono problemi. Prego...fate pure.-Disse rivolto ad entrambi.
Masumi chinò leggermente il capo:-La ringrazio, Sakuracoji. Hijiri le farà compagnia, mentre ci aspettate-Poi rivolto a Maya, aggiunse:-Venga con me, per favore. Non ci vorrà molto, glielo assicuro.-
Insieme s'incamminarono verso l'ufficio dell'uomo in assoluto silenzio. Ognuno conscio della presenza dell'altro al proprio fianco.
Una volta giunti a destinazione, Masumi si fece da parte per lasciarla entrare. Richiudendo la porta dietro di sè, vi si appoggiò, rimanendo a fissarla, mentre avanzava in quel luogo che aveva tanto di suo ed in cui trascorreva la maggior parte del suo tempo. La ragazza gli dava le spalle, restando muta ed immobile in quel clima di strana tensione.
-Che...che messaggio vuole che porti al signor Hamil...?-Chiese all'improvviso, per mettere fine a quel momento d'imbarazzo.
Masumi non rispose, ma avanzò lentamente verso di lei, che avvertiva nitidamente la sua presenza alle proprie spalle. Appena le fu vicino, le appoggiò le mani sulle spalle ed in una lenta carezza le percorse le braccia; poi l'afferrò dolcemente per la vita, attirandola contro il proprio corpo ed immergendo il volto tra i suoi capelli,ne inalò il profumo.
La giovane chiuse gli occhi, godendo di quel contatto tanto desiderato.
-Mi sei mancata...Non ho fatto altro che ricordare ciò che è accaduto tra noi...Qui...in questo luogo, dove passo gran parte della mia vita...non c'è momento che io non pensi a te. Che non desideri stare con te. A volte...il pensiero di te, m'impedisce di concentrarmi nel lavoro...-Esclamò il giovane, mentre le baciava quelle lunghe chiome profumate.
-Signor Hayami...-Sospirò la ragazza, con il cuore che batteva impazzito nel petto.
L'uomo la voltò verso di sè, sollevandole il viso ed incatenando i loro sguardi:-Perchè questo formalismo? L'ultima volta mi davi del tu e mi chiamavi per nome...-Si chinò a sfiorarle una guancia con un bacio lieve, ma tanto sensuale.-Mi hai detto che mi ami...ed anch'io ti ho dichiarato il mio amore...lo hai dimenticato?- Chiese infine con occhi appassionati.
-No...-Rispose Maya in un sussurro.-Però lei...tu non eri in te...forse hai detto cose che non...sentivi davvero...-Terminò dando voce al suo più grande timore.
-Sì...ero ubriaco, ma sapevo bene ciò che sentivo, come lo so ora...-La fissava rapito, accarezzandole il viso con dolcezza infinita.-Ti amo, Maya...come mai ho amato qualcosa o qualcuno in tutta la mia vita.-Le ripetè quelle parole tanto agognate e lei sentì il cuore scoppiare di felicità.
Sollevando le braccia, gli prese il volto tra le mani ed abbassandolo verso il proprio viso, disse con tono basso e dolce:-Anch'io ti amo, Masumi. Mi sei mancato da morire. Temevo che fosse stato tutto una specie di sogno...-
-Mia dolce ragazzina...Ti adoro, te lo giuro...- Le ribadì, prima di suggellare quelle parole con un bacio dolce ed appassionato.
Dopo un lungo momento di tenere effusioni, la giovane chiese:-Amore mio...come...come finirà tra noi due? Tu...tu sei impegnato con la signorina Takamiya...-Gli ricordò, riportando entrambi alla triste realtà.
Lui degludì a vuoto, rimanendo in silenzio per un tempo indefinito.
-In tutti questi giorni non ho fatto altro che arrovellarmi il cervello per trovare una soluzione...-Esordì l'uomo, sciogliendosi dall'abbraccio ed allontanandosi di qualche passo.
-Ed allora?- Lo esortò lei, con voce ansiosa.
Masumi le si avvicinò, prendendole entrambe le mani tra le sue:-Devi darmi tempo, tesoro mio. Non è una situazione facile. Mio padre ha stipulato questo patto con Takamiya, quando Shiori ed io eravamo piccoli...Un'unione di due potenze economiche...non la prenderanno bene se decido di mettere fine all'accordo. Mio padre non capirebbe...specialmente se lascio tutto per una ragazza di religione cristiana...e...- s'interruppe, non volendola ferire più di quanto non stesse già facendo, ma fu lei a terminare al posto suo :-E soprattutto senza un patrimonio consistente.Non sono degna di essere la moglie di Masumi Hayami...non è così?- Domandò, ritirando le mani dalle sua stretta.
-Maya...ti prego...Questo per me non ha nessuna importanza...Concedimi un pò di tempo per...-La ragazza non lo lasciò continuare:-Perchè Masumi!?Non cambierebbe niente...Io non diventerò buddista e di certo non sarò mai una ricca ereditiera. Inoltre tu, per quanto lo possa desiderare, non troveresti mai la forza di rompere il patto...! Se non fosse così...non avresti bisogno di tempo, ma avresti già preso una decisione...-Esclamò la ragazza con voce intrisa di pianto e di dolore.
-Io ti amo, Maya...!- Confermò lui con forza, stringendole le spalle.
-Ma non abbastanza da scegliere me...da scegliere il nostro amore con tutto ciò che comporta. Non te ne faccio una colpa, credimi, ma non chiedermi tempo...servirebbe solo a posticipare un addio, che sappiamo entrambi che arriverà...-Asserì la ragazza con disperata rassegnazione.
-No...non puoi pensare che io possa rinunciare a te. Non potrei mai farlo!- Disse l'uomo con angoscia, attirandola di scatto a sè.
-E cosa pretendi, Masumi? Di entrare di notte in camera mia...?!come è accaduto l'altra volta?!- Ribadì Maya con enfasi.-Forse non sarò l'erede di un grande patrimonio...non avrò una potente famiglia alle spalle, ma mia madre mi ha insegnato il rispetto per me stessa e mi ha lasciato un'eredità inestimabile:la dignità e l'onestà. Peccato che non siano i requisiti richiesti per essere degna di un Hayami...!- Finì con un nodo alla gola, che minacciava di soffocarla.
-Non parlare in questo modo...Queste sono le qualità per cui ti amo, amore mio...-Disse lui, facendo l'atto di baciarla, ma la ragazza si liberò ed assumendo un atteggiamento apparentemente distaccato, lo informò:-Credo che Hijiri e Sakuracoji ci abbiano aspettato abbastanza. Sarà meglio raggiungerli, adesso.-
-Perchè eri a passeggio insieme a lui?- Le domandò Masumi con tono infastidito.
-Questo non credo ti riguardi...non più almeno!-Gli rispose la giovane con voce alterata.
-Ti ho già detto che non mi piace che ti stia intorno!-Le ricordò l'uomo, sentendo rinascere la gelosia dentro sè.
-Non hai nessun diritto di impedirmi di vederlo...nè di chiedermelo!Tu hai fatto la tua scelta...lasciami libera di fare la mia...!-Stabilì con una decisione mai manifestata prima.
-Intendi dire che hai intenzione di continuare a vederlo?- Domandò Masumi, acceccato dall'ira.
-Non sono tenuta a risponderti, ma lo farò...Sì. Continuerò a frequentarlo perchè è un ragazzo gentile e se tu mi ami davvero come dici...non dovresti essere tanto egoista ed accettare che io viva la mia vita. Così come io sto lasciandoti libero di vivere la tua...!- Concluse ed asciugandosi le lacrime che le bagnavano il viso, uscì dall'ufficio di Masumi, il quale battè con forza un pugno sulla scrivania, maledicendo sè stesso ed il suo destino. Un destino che era stato scritto nel momento in cui era diventato il figlio di Eisuke Hayami. Un destino senza gioia e senza amore.

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Capitolo 45
*** Un'occasione unica ***



I giorni si susseguivano in fretta. Maya, pur sforzandosi di mostrarsi serena e tranquilla, dentro di sè sentiva una tristezza enorme. Quando Masumi ancora non le aveva confessato di amarla, era infelice perchè sicura di non essere ricambiata, ma ora che aveva la certezza che anche lui provasse i suoi stessi sentimenti, era davvero terribile scoprire che egli non aveva la forza necessaria per difendere il loro amore. Per evitare di essere schiacciata da quella dolorosa realtà, cercava di mantenersi impegnata in ogni modo possibile. Spesso accompagnava Ayumi a teatro ed alla scuola di recitazione, i pomeriggi li trascorreva in giardino o aiutando Rei ad organizzare il proprio matrimonio. Con sua grande sorpresa, scoprì che quest'ultimo si sarebbe tenuto con una cerimonia religiosa cristiana, in stile occidentale, poichè Hijiri professava la stessa fede della giovane. L'amica le confidò, che Karato era figlio di uno dei feudatari rifiutatosi di convertirsi al buddismo e perciò condannato all'esilio e che solo grazie all'intervento di Eisuke Hayami, il quale lo aveva voluto affianco del figlio, aveva potuto rimanere in Giappone, perdendo però tutti i diritti che i feudatari possedevano nella loro Terra.
Maya, inoltre, ricevette spesso la visita di Sakuracoji, il quale si era tramutato per lei in un grande amico. Erano molto in sintonia e trovava piacevole la sua compagnia, anche se percepiva che il ragazzo provava qualcosa di più profondo per lei. Ancora non le aveva detto nulla, ma sentiva che presto o tardi si sarebbe dichiarato. In cuor suo sperava che accadesse il più tardi possibile, perchè non avrebbe saputo cosa rispondere. Stava bene con lui, era serena e rilassata, ma ciò che sentiva era puro affetto. Non provava altro... certamente non l'amore appassionato e profondo che le suscitava Masumi. 
Un giorno, mentre erano a teatro, Yu per gioco le chiese di recitare alcune battute di Phèdre e Maya, sorridendo divertita, si accinse ad accontentarlo. Magicamente l'atmosfera sul palco cambiò. La giovane recitò con una grazia ed un istinto unici. Sembrava davvero entrata nello spirito della protagonista. La sua interpretazione fu tanto intensa da sorprendere anche Sakuracoji, il quale rimase qualche istante immobile ed incapace di ripetere le proprie battute e quando Maya lo guardò, domandando:-Cosa c'è, Yu? Perchè non continui? Ora tocca a te...-Egli si riscosse, rispondendo:-Sì...certo. Solo che...sei...sei davvero brava! Non ho visto mai nessuno recitare come te. Forse...sì forse...solo Ayumi, ma...-La ragazza lo interruppe, ridendo ed arrossendo contemporaneamente:-Per favore...non prenderti gioco di me...Ayumi è straordinaria. Una grande attrice. La mia piccola interpretazione non è che un gioco...anche se devo dire,che mi piacerebbe moltissimo partecipare ad uno spettacolo teatrale...-Terminò, con occhi lucenti d'emozione.
-Perchè non tentare, allora?!- Esordì una voce dietro di lei.
La ragazza si voltò e si ritrovò davanti la signora Tsukikage, la quale aveva assistito di nascosto alla sua performance.
-Sensei...io non credo...sarei incapace di recitare...davanti a tanta gente...!-Rispose la giovane a testa bassa, profondamente imbarazzata.
-Non lo saprai mai, se non provi. Ti ho sentita prima e ti assicuro che hai un istinto che poche attrici possiedono, una propensione per la recitazione davvero rara da trovare, persino dopo anni di scuola.- Asserì l'insegnante, con la saggezza dell'esperienza.
-Ma...sta...sta parlando sul serio, signora? Io...io con doti di attrice?- Chiese incredula la ragazza, sollevando lo sguardo tremante.
-Maya...-Aggiunse l'anziana donna, stringendole le mani.-Se desideri davvero recitare, ti accolgo nella mia scuola. Sarai una delle mie allieve e magari ti affiderò una parte nella mia prossima opera teatrale...che ne pensi?-Domandò con serietà.
-Io...sarebbe un sogno!-Rispose con smarrimento.
-Allora accetta...!- La incitò Sakuracoji, con un sorriso incoraggiante.
Dopo aver riflettuto qualche secondo, la giovane annuì con enfasi:-Va bene, signora. Diverrò una sua allieva. Le prometto che m'impegnerò al massimo, per ripagarla della sua fiducia.- Concluse entusiasta.
-Bene. Sono sicura che non te ne pentirai...e neanch'io.- Disse enigmaticamente la donna, prima di allontanarsi.



Arrivò il giorno delle nozze di Karato e Rei. Alla cerimonia non parteciparono molte persone: oltre agli Hamil e ai ragazzi della Compagnia Tsukikage, con cui la sposa aveva fatto amicizia grazie a Maya, c'erano Mizuki, Sakuracoji e naturalmente Masumi. I testimoni degli sposi erano la sorella di lui e la migliore amica di lei.
La cerimonia fu molto bella nella sua semplicità e quando la coppia si scambiò i voti nunziali e gli anelli, tutti erano emozionati e felici. Più tardi, in casa degli Hijiri si tenne un piccolo ricevimento, per ringraziare tutti i partecipanti alle nozze. Maya era davvero bellissima, avvolta in un meraviglioso vestito rosa antico, con scollo quadrato e maniche a sbuffo. I capelli erano sollevati da tante forcine appuntate sul capo ed alcune ciocche ricadevano libere ad incorniciarle il viso splendente e sorridente. Masumi la osservava da lontano. Non si erano più visti da quel tardo pomeriggio di molti giorni prima. Con un ghigno di autoderisione, pensò che lei aveva mantenuto quanto affermato in quell'occasione.Aveva continuato a vedere quel ragazzino, a giudicare dalla complicità con cui parlavano e ridevano. Per tutta la durata della cerimonia, lo aveva deliberatamente ignorato e lo stesso stava facendo in quel momento. Strinse con rabbia il calice di vetro che stringeva tra le mani. Pur sapendo che Maya aveva tutte le ragioni del mondo ad essere in collera con lui,non sopportava la sua indifferenza. Era convinto che lo stesse evitando deliberamente e che restava appiccicata a quell'attoruncolo, solamente per fargli un dispetto. Per farlo impazzire di gelosia. Ed ancora una volta, ci stava riuscendo a meraviglia, concluse tra sè, chiudendo gli occhi per evitare di vederla sorridere dolcemente all'altro. Per impedire a sè stesso di correre da lei e portarla via con sè.
I suoi cupi pensieri vennero interrotti dall'arrivo di Karato, il quale seguendo la direzione del suo sguardo ed indovinando il percorso dei suoi pensieri disse:-Una visione dolorosa...non è vero, signor Hayami?-Il tono era mesto e comprensivo.
Masumi, senza distogliere lo sguardo dalla giovane coppia che catturava tutto il suo interesse,rispose:-Già...non immagini quanto...Hijiri!-la voce era cupa e malinconica.
-La signorina Maya è davvero bellissima...-Continuò il collaboratore, sperando che si lasciasse andare...
-Mfh...Splendida...! Ma tu non dovresti guardare altre donne...ti sei appena sposato, o lo hai già dimenticato?- Domandò il capo, tra il serio ed il faceto.
Karato scosse la testa, con un sorriso paziente:-Nessuna donna potrebbe catturare la mia attenzione. Per me esiste solo la mia Rei...ma ciò non significa che non riconosca la bellezza nelle altre...-Asserì con pacata fermezza.
-Già...!- Fu il laconico commento di Masumi, continuando a fissare i due all'altro lato della sala.
Karato, vedendo l'espressione pallida e sofferente sul suo volto, socchiuse gli occhi e decise di tentare il tutto per tutto.
-Signore...quel ragazzo, non credo che si accontenti di ammirare la bellezza di Maya...O che si limiti a fissarla da lontano...-Iniziò a dire, con titubanza.
-Questo lo so da me, Hijiri...- Rispose l'uomo, con irritazione.
-Sì...ma quello che non sa, signore...è che vede Maya tutti i giorni. Rei mi ha riferito che le ha confidato di trovarsi benissimo in sua compagnia. Ed inoltre...-s'interruppe, vedendo Masumi serrare la mascella ed allargare le narici, segno di crescente rabbia.
-Cosa!?-Chiese con tono cupo.-Cos'altro ti ha detto tua moglie?!-La sua voce fredda metteva i brividi.
-Sembra...sembra che Maya frequenti insieme a lui la scuola di recitazione Tsukikage. Vuole diventare un'attrice.- Concluse Karato, lasciando l'uomo ad occhi sbarrati dalla sorpresa.

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Capitolo 46
*** Accordi e disaccordi d'amore ***





-Cosa? Un'attrice?-Masumi non credeva alle proprie orecchie e se non fosse stato il suo fidato collaboratore a fornigli quell'informazione, probabilmente avrebbe pensato ad un banale pettegolezzo.-Ma non può essere...! Maya è così timida...riservata, non sarebbe mai capace di recitare davanti ad una moltitudine di persone!- Affermò, con piena convinzione.
-A quanto pare, la signora Tsukikage è convinta che abbia grandi potenzialità ed è stata proprio lei ad insistere, affinchè la ragazza frequentasse i suoi corsi e sembra che Maya adori recitare...-Lo redarguì dettagliatamente Hijiri.
Masumi rimase in silenzio, riflettendo su quanto appreso. Se un'affermata attrice come Chigusa Tsukikage riponeva tutta la sua fiducia in Maya, significava che possedeva davvero un grande talento. Ma questo a lui non interessava. Non era assolutamente d'accordo che la sua ragazzina calcasse le scene. Le attrici non godevano di buona fama e lei, ingenua com'era, non sapeva in che razza di ambiente iniziava a muoversi. Per Ayumi il discorso era differente, in quanto lavorava insieme al marito e questo la precludeva da qualsiasi infamia. Però chi avrebbe protetto Maya? Sicuramente non quel ragazzino imberbe, si disse, cercando i due giovani con lo sguardo. Non lo riteneva assolutamente idoneo a proteggere la giovane o per meglio dire, non si fidava assolutamente delle sue capacità cavalleresche. Presto, si ripromise, avrebbe verificato personalmente, la veridicità delle informazioni ottenute.

Ben presto il ricevimento volse al termine e, dopo aver salutato gli ospiti, gli sposi finalmente si ritirarono nelle loro stanze. Per costoro era stata adattata un'ala della casa che, rispetto agli altri alloggi, si trovava più isolata, in modo da garantirgli un pò di privacy coniugale, visto che anche Mizuki avrebbe continuato ad abitare insieme a loro.
Karato varcò la soglia della camera da letto con Rei in braccio. La sposa si guardò intorno incantata dall' ampiezza del lussuoso locale, il letto a baldacchino era enorme e spazioso, così come l'armadio in legno massiccio e scuro. Di fianco all'uscio c'era una scrivania ed accanto ad essa una porta, che sicuramente accedeva alla sala da bagno.
-Ti piace?-Le chiese piano il marito, anche se la risposta poteva leggergliela in viso.
-Sì...E' stupenda!- rispose Rei in un sussurro, la gola chiusa dall'emozione.
-Sono felice che tutto sia di tuo gradimento. Ho scelto personalmemte, sia l'arredamento, che la sua disposizione...- Ribadì Karato, guardandola con occhi lucenti di soddisfazione.
-Hai davvero un gusto eccellente, mio adorato.-Gli disse la moglie, accarezzandogli una guancia.
-In questo...non posso che essere d'accordo con te, mia amata consorte.-Ma asserendo ciò, non osservava la bellezza della camera. Il suo sguardo, acceso d'amore e passione, era fisso su di lei. Rei sentì il cuore accellerare i battiti e come preda di un sortilegio si strinse ancora di più a lui. Debolmente, tentò di dire:-Forse, sarà meglio che vada ad indossare la mia camicia da notte...-Il marito, però, non la lasciò andare e tenendola sempre tra le braccia, si avviò verso il letto:-No. Voglio essere io a toglierti questo bellissimo abito...-Le sussurrò piano e poggiandola a terra, continuò:-ho immaginato di farlo per tutto il ricevimento...- Intanto che parlava, la baciava delicatamente e, contemporaneamente, le slacciava la lunga fila di bottoncini presenti sul retro del vestito. Rei lo lasciava fare, accarezzandogli i capelli, il collo, le spalle...totalmente ammaliata dal suo tocco e dalla sua voce. Quando finì di spogliarla, la sollevò deponendola delicatamente sul letto:-Non voglio niente tra di noi...-Le disse, dopo essersi liberato a sua volta dei vestiti.-Niente...Solo la tua pelle contro la mia...Voglio sentirti interamente, senza nessuna barriera a separare i nostri corpi.
-Amore...!- Sospirò Rei attirandolo a sè, con enfasi.
-Sì...mia dolce strega dagli occhi verdi...Voglio assaporarti tutta, inebriarmi di te, imprimermi il tuo profumo nel corpo e nella mente...Renderti mia in tutti i modi possibili...-Alternava le frasi ai baci, portandola sull'orlo della follia.
-Sì...amore mio...Sono tua...tutta tua!-Ripetè la giovane ebbra di desiderio.-Amami...voglio che tu mi ami e voglio amarti...!- Bruciante di passione si offriva a lui, con tutta sè stessa.
-Dio...Rei! Sono pazzo di te...ti amo da morire!-Esclamò Karato, tempestandole il corpo di baci roventi.
-Anch'io ti amo...ti amo...!- Ripetè quelle parole all'infinito, mentre l'uomo scendeva con le labbra, con la lingua  verso il seno, succhiando, mordendo...aspirando il profumo della sua donna. Quando raggiunse il cuore della sua femminilità vi si soffermò a lungo, giocando con il dolce bocciolo da cui scaturivano scosse di piacere. Per un tempo indefinito, le sue labbra ed i suoi denti fecero magie in quel punto segreto del suo corpo, facendola contorcere di eccitazione, mentre lei stringeva le dita tra i capelli di lui con forza. L'uomo rispondeva ai suoi gemiti aumentando il ritmo dei movimenti, accogliendo e gustando con la bocca la sua dolce essenza di donna e quando lei raggiungendo il culmine del piacere, gridò forte, lui era ancora lì ad assaporare fino all'ultimo spasimo.
Poi le si sistemò tra le gambe e la prese con enfasi appassionata, ricominciando, insieme questa volta, il percorso verso il paradiso dei sensi.
-Mia amatissima moglie...la nostra prima notte insieme da sposati, è solo all'inizio...!- Promise Karato perdendosi nello sguardo languido di Rei, che incapace di parlare, lo invitò a mantenere la promessa con un bacio appassionato.


Il pomeriggio del giorno seguente, Masumi si presentò in casa Hamil, con la scusa di dover vedere Peter, per un consiglio riguardo l'acquisto di un nuovo cavallo. Fu Ayumi a riceverlo e ad informarlo che il marito non era ancora rientrato. Lo invitò ad accomodarsi mentre lo attendevano, offrendogli del caffè. 
-Come va con la vostra ospite?- Domandò con apparente noncuranza l'uomo, sorseggiando la calda bevanda.
Ayumi, sollevò lo sguardo sul viso dell'uomo, ricorrendo alle sue doti d'attrice per nascondere la sua sorpresa.
-Bene. Maya è una ragazza molto dolce e gentile. Mi fa piacere che tu l'abbia condotta da noi...mi trovo molto bene con lei...Siamo diventate buone amiche.-Lo informò con un sorriso sincero. Aveva la sensazione che il giovane Hayami fosse arrivato a casa sua con uno scopo preciso e non per un consiglio, come aveva detto. Solo che, non avendo idea di quale esso fosse, preferì andarci cauta. Aveva un'unica certezza, però: qualunque fosse la ragione di quella visita, aveva a che vedere con Maya. Infatti, nonostante l'amica non le avesse raccontato nulla e lei nemmeno avesse fatto domande, aveva notato il forte legame che esisteva tra i due giovani. La prova era che Masumi Hayami, alle nozze degli Hijiri non le aveva tolto gli occhi di dosso, lanciando sguardi omicida al povero Sakuracoji, cavaliere di Maya in quell'occasione.
-La notizia mi rallegra, poichè conoscendo il nostro caro Peter, lei ti terrà compagnia, quando lui lavora tutto il giorno.-Ribattè l'uomo, cercando di portare casualmente il discorso sull'argomento che lo interessava.
-In effetti, da quando c'è quella ragazza, mi sento meno sola...-Rispose Ayumi, sempre sorridendo.
Masumi annuendo brevemente, riprese:-Immagino sia in casa... allora. Se non è un disturbo per te,vorrei poterla salutare. Ieri, al matrimonio non ho avuto modo di poterlo fare...-Aggiunse come blanda giustificazione.
La signora Hamil scosse la testa:-Nessun disturbo, credimi...ma sono desolata...credo che dovrai rimandare ad un'altra occasione. Maya non è in casa.- affermò con tono neutro.
-Capisco. Sarà sicuramente dagli Hijiri allora , per incontrarsi con Rei...Combinazione... devo andare anche dal mio collaboratore, per prendere dei documenti. Vuol dire che la saluterò lì...-Asserì Masumi con studiata astuzia, affinchè la donna gli dicesse ciò che voleva sapere.
Difatti ella ribattè prontamente:-Veramente non penso che la troverai là. Maya è alla scuola di recitazione Tsukikage. La signora le ha proposto di imparare a recitare e lei ha accettato.-Terminò Ayumi fissandolo attentamente. Forse iniziava a capire il motivo della visita dell'uomo.
-Come? Ha accettato? Ma...scusa...ti sembra il caso?- non potè trattenersi dal dire.
La giovane alzò brevemente le spalle.:-E' abbastanza grande da poter decidere da sola, non credi?-Domandò a sua volta.
-Capisco. Allora tornerà a casa insieme a Peter?- Chiese, attendendo con celata ansia la sua risposta.
-A dire il vero, no. Sakuracoji la passa a prendere e la riaccompagna tutti i giorni.- Ayumi lo vide sbiancare, nonostante ostentasse indifferenza, per cui abbassando la testa con un sorriso complice, aggiunse:-Credo che quel ragazzo si sia perdutamente innamorato della nostra Maya. Cosa che a lei sembra non dispiacere affatto...! Formano una bella coppia, non lo credi anche tu?- Buttò lì, con studiata casualità, osservando attentamente la sua reazione.
La mano che stringeva il piattino della tazza di porcellana tremò leggermente e l'uomo con un profondo sospiro, disse improvvisamente:-Mi dispiace Ayumi, ma mi sono scordato delle cose in ufficio da portare ad Hijiri. Riferisci a Peter che lo vedrò un'altra volta. Grazie del caffè. Ti auguro una buona serata.- Le baciò rispettosamente la mano, affrettandosi verso l'uscita, seguito dal saluto della donna, la quale sorrise tra sè. 
-Bene, bene... la situazione inizia a farsi interessante.-Riflettè ad alta voce la ragazza.-Mio caro Masumi...credo che tu abbia ottenuto la conferma che cercavi e sembra che non ti sia piaciuta affatto...!La domanda ora è: cosa hai intenzione di fare?- Ayumi non immaginava però,che la risposta sarebbe arrivata molto presto.



Maya era appena rientrata dalla sua lezione. Quella sera si era fatto più tardi del solito. Sospirando si tolse il mantello. Era stanchissima, però contenta:stava imparando tanto e le piaceva moltissimo apprendere le tecniche recitative. La signora Tsukikage era una bravissima insegnante, oltre che una grande attrice, la sua ammirazione per lei cresceva ad ogni lezione. Sakuracoji l'aveva sostenuta molto durante le dure esercitazioni, dandole consigli davvero preziosi. Era un ragazzo meraviglioso e sembrava davvero attratto da lei; peccato che non riusciva a sentire la stessa cosa per lui. Improvvisamente, nel silenzio della stanza, avvertì un impercettibile rumore che le fece aguzzare l'udito. Sentì un piccolo scatto provenire dal balcone e sobbalzando dallo spavento si ritrovò ancora una volta a fissare il volto accigliato di Masumi Hayami.

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Capitolo 47
*** Orgoglio ed amore ***



Maya era ansante per lo spavento e lo fissava ad occhi sgranati. Non poteva credere che l'avesse fatto ancora! Nuovamente, si era introdotto di soppiatto nella propria stanza e sempre arrampicandosi fino al balcone...Inoltre sembrava aveva un'aria molto, molto adirata, pensò confusamente.
-Sta diventando un'abitudine, a quanto vedo!-Lo apostrofò con il fiato corto, tentando di dominare la forte emozione che l'aveva suo malgrado assalita.
-Avevo l'urgenza di parlare con te. Ti ho attesa invano...non arrivavi mai!- Le rispose lui con tono irritato, in simbiosi con la sua espressione.
-Beh...avresti potuto lasciarmi un messaggio, oppure passare domani...Oppure...potevi parlarmi ieri...al matrimonio.-Lo redarguì egualmente irritata.
-Mi sembravi molto...occupata durante il ricevimento! Dubito che mi avresti dato retta!- Ribattè Masumi, socchiudendo gli occhi e riducendoli a due fessure.
Maya esalò un respiro spazientito e fissandolo duramente, asserì:-Qualsiasi cosa tu debba dirmi, non credo giustifichi la tua invasione della mia privacy. Perciò ti pregherei di uscire e di rimandare la nostra conversazione, ad un orario e ad un luogo più appropriato.-
Quel tono freddo e sbrigativo ferirono oltre ogni dire l'uomo, il quale ribattè cupo:-Non ho intenzione di andarmene, non senza aver ottenuto i chiarimenti che voglio!-
A quelle parole, gli occhi neri della ragazza iniziarono a mandare lampi di furore represso:-Credevo che già ci fossimo chiariti a sufficienza...l'ultima volta...nel tuo ufficio..!Evidentemente mi sono sbagliata. Che cosa vuoi sapere ancora?! Cosa...ancora non ti è chiaro?!-Gli domandò con una fermezza inattesa.
Masumi ridusse la distanza tra loro e prendendole le spalle, l'attirò di scatto a sè:-Voglio che tu mi dica, perchè hai deciso di fare l'attrice e cosa sta accadendo veramente tra te e Yu Sakuracoji!-Le sibilò quelle domande a bassa voce, ma con tono duro e rabbioso.
Maya tentò di liberarsi dalla sua ferrea morsa, ma era inutile...lui la stringeva saldamente:-Questi non sono affari tuoi! Tutto ciò che faccio della mia vita...non ti riguarda!- Gli rispose con somma irritazione.
Masumi, strattonandola leggermente, rincarò:-Ti sbagli! Ti ho portata io qui...in questo Paese! Sei giovane ed innocente...mi sento in dovere di proteggerti e poi...- la giovane lo interruppe con sguardo infuriato:-Tienitela la tua protezione ed il tuo senso di responsabilità...riservali per la futura signora Hayami! Io non ne ho bisogno! Sono abbastanza adulta da sapere ciò che sto facendo!-
Lui sempre più indignato, ribadì a denti stretti:-Davvero?! Da quello che sento...e vedo, non mi sembra! Sei un'ingenua, se credi di poter sopravvivere nell'ambiente teatrale...- Di nuovo, lei non lo lasciò finire:-Ayumi ci riesce benissimo...! E anche Yu e tutti gli altri della Compagnia! Perchè io non dovrei cavarmela?!-Affermò con maggior enfasi.
-Sakuracoji è un ragazzo...non corre nessun pericolo e per quanto riguarda Ayumi...lei è sposata con Peter, che è un veterano del mondo teatrale, pertanto la sua reputazione è salva! Invece tu...ti ritroveresti in breve tempo, in balia di pettegolezzi e di uomini con intenzioni tutt'altro che nobili!-La informò, tentando di essere il più paziente possibile.
La bocca della ragazza si piegò in un sorriso di scherno:-Credi che per il solo fatto di aver permesso a te di toccarmi, io sia così stupida da cedere ad ogni lusinga?- Asserì con acredine.-Puoi stare tranquillo...! Del resto...tu mi avevi proposto la stessa cosa...diventare la tua amante! E nonostante fossi innamorata, ho rifiutato! Figuriamoci se avrò problemi a tenere a distanza gli altri!- Terminò, sollevando orgogliosamente il viso.
-Non puoi paragonare quello che c'e tra noi, con ciò di cui ti sto parlando. Non te lo permetto! Non è la stessa cosa!-Scattò lui, offeso e ferito dal discorso di lei.
-Non c'è niente tra noi, signor Hayami! E non fare tanto l'offeso! Tu avevi già fatto la tua scelta, volevi solo avermi ad ogni costo, con la scusa dell'amore!- Ribadì lei, con rabbia intrisa di dolore.
-Basta! Smettila!- Le intimò Masumi, scrollandola con forza-Non azzardarti a sporcare il sentimento che proviamo con queste insinuazioni assurde! Io ti amo, lo sai perfettamente!-
-No...tu non mi hai mai amata, non tanto da rinunciare alla tua facoltosa vita agiata!Hai preferito il denaro ed il potere a me! Perciò smettila tu di fare l'ipocrita e lasciami in pace una volta per tutte! E se è la mia reputazione che ti preoccupa...sappi che non sono sola! Al mio fianco, c'è qualcuno a cui io importo veramente e per quello che sono, non per la dote che porto con me...-Concluse, con il viso acceso di rabbia e delusione.
Masumi davanti a quelle dichiarazioni sbiancò di dolore, rabbia e gelosia:-Chi? Quel ragazzino che ti segue come un cagnolino addomesticato? Non penso che possa proteggerti come si deve...E' solo un bamboccio imberbe!-Terminò a denti stretti, stritolandole le braccia.
-Yu è solo di qualche anno più giovane di te. Si dà il caso che sia un uomo e che sia innamorato di me! Sono certa che sarebbe felice di offrirmi la protezione del suo nome, se solo lo volessi...-Rispose Maya con sguardo di sfida.
Masumi sentiva che stava per perdere il controllo delle proprie azioni, ma non gli importava:-Che vuoi dire? Che hai intenzione di sposarlo?!- Domandò, mentre il cuore batteva con furia nel petto attendendo la sua risposta.
-E se anche fosse?! La cosa non ti riguarda affatto, Masumi. Anzi...faresti meglio a preoccuparti solo ed esclusivamente della futura signora Hayami...lei e solo lei ha diritto ad avere la tua protezione...la tua futura moglie!- Aggiunse, col chiaro intento di sfidarlo ed irritarlo il più possibile.
Ma l'uomo aveva ormai superato il limite della sopportazione e della pazienza, avvicinando i loro volti, le sibilò ad un soffio:-Smettila di ripetere in continuazione che è la mia futura moglie! e smettila di chiamare con tale confidenza quel moccioso! Non lo sopporto, non lo capisci?! Non ti permetterò di recitare e non ti permetterò di legarti a lui...! Mai!-
-Sono io che non ti permetto di darmi ordini...! E lasciami andare! Mi stai facendo male!-Ribattè, caparbiamente lei.
-Non quanto tu ne stai facendo a me, credimi...-Articolò lui, continuando a tenerla avvinghiata.-Ascoltami bene, Maya...non m'importa cosa pensi di me...non m'interessa se mi ritieni un egoista senza scrupoli, ma ti giuro che tu non sarai mai di Yu Sakuracoji, nè sua, nè di nessun altro..!-Confermò infine, liberandole le braccia indolenzite.
-Vattene, Masumi. Vai via e non tornare più. Esci definitivamente dalla mia vita.-Ordinò la ragazza con occhi sfavillanti di rabbia.
L'uomo sorrise con scherno:-Mi dispiace, ma non posso accontentarti. Per mia sfortuna, io ti amo davvero. A modo mio...forse nella maniera sbagliata, ma ti amo e non rinuncerò a te.- Detto ciò, si avviò verso il balcone, ma dopo qualche passo, ritornò indietro:-Un'altra cosa...- con uno scatto fulmineo le liberò i capelli dalle forcine, facendoglieli ricadere sulle spalle, poi inaspettatamente glieli afferrò da sotto la nuca ed attirandola a sè le diede un bacio breve, ma intenso.:-Forse al tuo bamboccio piacciono legati, ma io ti ho già detto che voglio vederli ricadere liberi su di te!Sogni d'oro,amore mio!- La baciò ancora prima di andarsene, rimanendola ancora più agitata e confusa, ma purtroppo anche più innamorata.


Dopo una lunga notte insonne, un'altra delle tante già trascorse...Maya decise di confidarsi con Ayumi, la quale dopo aver ascoltato attentamente tutta la storia, dall'inizio alla fine, rimase in silenziosa riflessione per un lunghissimo ed interminabile momemto.
-Accidenti...certo che la situazione è molto complicata.-Esordì, rompendo il silenzio.-Però, da quanto mi hai raccontato e da ciò che ho potuto constatare io stessa, credo che Masumi ti ami davvero...non ho dubbi su questo!-Affermò sicura la sua amica.
L'altra scosse la testa con rassegnazione:-Forse è così, ma non troverebbe mai il coraggio di ribellarsi al volere del padre...La sete di potere sarà sempre più forte di ciò che prova per me!-Parlò con tanta tristezza, che Ayumi sentì una pena infinita per lei, ma il desiderio di aiutarla ebbe il sopravvento:-Ascolta Maya...non penso che sia così. La storia di Masumi...non è tanto semplice, credimi. Lui ha un debito di riconoscenza verso suo padre...ma non chiedermi altro, non posso dirti di più...-Disse enigmaticamente, suscitando la curiosità dell'amica.
-Non capisco...Ayumi, cosa intendi?-Chiese con confusione.
-Non devo essere io a rivelarti tutto, ma Masumi stesso.-Rispose, scuotendo la testa la signora Hamil.-Però...possiamo fare in modo che egli si decida a scegliere te, una volta per tutte.-Continuò, con un sorriso malizioso sulle labbra.
-E come? Non credo che ciò avverrà mai!- Affermò con aria afflitta e sconsolata Maya.
-Tu fidati di me! Ho un piano che sono certa funzionerà...!- Terminò, con occhi lucenti di furbizia la giovane ed affermata attrice, lasciandola smarrita e confusa.

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Capitolo 48
*** Un piano ben congegnato ***




Nei giorni che seguirono, Maya ripensò con sconcerto al piano che Ayumi le aveva proposto. Secondo lei era una cosa alquanto bizarra, che sicuramente non avrebbe sortito nessun effetto, ma era così disperata,che alla fine aveva terminato per accettare l'aiuto della sua amica.
La ragazza continuò ad andare alle lezioni teatrali, dove apprese con gioia, che avrebbe ottenuto una particina nella prossima rappresentazione teatrale dell'Otello di Shakespeare, recitando insieme ad Ayumi e Sakuracoji. Quest'ultimo continuava a corteggiarla assiduamente, ma discretamente e Maya non faceva nulla per scoraggiarlo. Stava però attenta a non illuderlo troppo, mostrandosi un pò più gentile del solito, ma senza quell'entusiasmo che avrebbe incluso un particolare interesse emotivo. Così facendo non stava eseguendo alla lettera le indicazioni di Ayumi, ma proprio non le riusciva di giocare con i sentimenti di Sakuracoji, già il fatto che lo stava usando a sua insaputa, era qualcosa che non riteneva giusto, figurarsi poi offrirgli una falsa speranza. Non era così cinica, non ci riusciva e soprattutto non possedeva l'ottimismo e l'audacia della signora Hamil, la quale la esortava a lottare con qualsiasi mezzo per ottenere ciò che desiderava. Adorava Ayumi, ma doveva ammettere che possedeva una certa spregiudicatezza e superficialità riguardo ad alcuni aspetti della vita:era difatti convinta che non c'era niente di male nell'illudere un pò il ragazzo, per riuscire a scuotere Masumi. Yu era giovane e bello e di sicuro si sarebbe rassegnato e consolato presto, le assicurava l'amica. Per Maya però, le cose non era affatto così semplici. Tuttavia continuò ad uscire col giovane, trascorrendo sempre più tempo in sua compagnia. 
In uno dei loro incontri, la ragazza lo notò particolarmente pensieroso. Non era loquace come al solito e lasciava intuire un lieve disagio nel suo atteggiamento. Dopo un lasso di tempo in cui cercò inutilmente di spezzare quel clima d'imbarazzo, Maya gli chiese:-Perdonami Yu se sono indiscreta, ma c'è qualcosa che non va? Ti trovo un pò strano oggi...-
lo osservava con un misto di preoccupazione e confusione.
Il ragazzo la fissò intensamente per un lungo momento, poi le si avvicinò e prendendole una mano tra le sue, rispose:-Maya...io sento la necessità di dirti qualcosa che mi porto dentro da molte settimane...-La ragazza avvertì un brivido d'allarme attraversarle la schiena, degludendo a vuoto, disse:-Ti...ti ascolto...-la voce le uscì con grande sforzo, poichè intuiva ciò lui stava per confessarle.
-Quando ci siamo conosciuti, ho avvertito un'intesa tra noi...mi sono sentito subito a mio agio in tua compagnia. Sei...sei una ragazza straordinaria, dolce e...bellissima. Col passare dei giorni, mi sono accorto che...mi sto innamorando di te e...e spero che tu possa ricambiarmi...- Così dicendo avvicinò i loro volti, ma prima che riuscisse a baciarla, la ragazza lo fermò:-Yu...io...io...-Balbettò girando il viso di scatto, avvampando.
Il giovane arrossì a sua volta:-Scusami...non volevo mancarti di rispetto. Ma il fatto è che mi attrai molto ed è stato un gesto naturale...darti un bacio...- si giustificò a disagio.
Maya provava pena per lui e contemporaneamente un grande rimorso per il suo comportamento. Si alzò dalla panchina che divideva con il ragazzo e senza guardarlo, affermò:-No...non devi scusarti...Non mi sento offesa, anzi...il tuo interesse è lusinghiero...- Sakuracoji la interruppe:-Però...tu...tu non provi le stesse cose per me, vero?-Non era una domanda la sua, ma una considerazione.
Maya si voltò e fissandolo con aria dispiaciuta e colpevole, rispose:-Mi dispiace...sei un caro amico, il ragazzo migliore che abbia mai conosciuto e sarebbe un onore per me, poter ricambiare i tuoi sentimenti, ma io...in questo momento non posso...ti voglio bene, credimi...ma non è amore!-
-Però...col tempo potrebbe diventarlo...-Riprese lui, andandole vicino.-Non ti chiedo nulla, Maya...solo di poterti restare accanto...forse piano piano, ti accorgerai di provare qualcosa in più del semplice affetto...-
La giovane scosse la testa, sconsolata:-Yu...io non credo...non voglio ferirti...non è giusto!-Provò a convincerlo, con voce dolce.
-Per favore, Maya...ti prometto che non ti pressionerò in alcun modo...non pretenderò nulla e se...se non dovessi mai provare altro per me...giuro che non te ne farò una colpa. Ti chiedo solamente di continuare come abbiamo fatto finora...nient'altro.-Insistette il ragazzo, con tono così accorato che lei spinta dalla compassione e dal rimorso, accettò a malincuore:-Va bene, Yu...-Rispose, pregando tra sè affinchè quella decisione non arrecasse troppa sofferenza al suo amico.


-Bene...è andato tutto come previsto!- Fu il commento della signora Hamil, quando Maya le raccontò della dichiarazione di Sakuracoji.
-Per favore, Ayumi...quel poverino era davvero in imbarazzo ed io mi sono vergognata da morire, pensando al modo in cui lo sto usando...!-Affermò la giovane, con le lacrime agli occhi.
-Su...non prenderla in questa maniera, Maya. In fondo non lo hai illuso...Anzi, da quanto mi hai raccontato...mancava solo che gli dicessi che sei già innamorata...anche se di un altro! Sei stata sincera, quindi non hai nulla da rimproverarti!-La consolò l'amica con un tenero sorriso di comprensione.
-Sì...però il mio comportamento con lui...il fatto di incoraggiarlo...sai benissimo che l'ho fatto con uno scopo preciso e questo non è stato corretto...!-Ribadì la ragazza, con tono mesto.
-Secondo me, non dovresti sentirti tanto in colpa. Sakuracoji era già innamorato di te, quindi col tuo atteggiamento hai solo anticipato la sua dichiarazione...tutto qui. Adesso però, non rendiamo tutto vano con le recriminazioni...-La esortò Ayumi, con una praticità ed una logica che la sorprendevano sempre.-Dobbiamo fare in modo che la dichiarazione di Yu arrivi all'orecchio di Masumi...e di questo sarà il mio adorato maritino ad occuparsene...!-Affermò infine, con un sorrisetto malizioso sulle labbra.
-Cosa? No...per favore, non coinvolgere anche Peter, morirò di vergogna!-Asserì Maya, diventando paonazza.
-E' l'unico modo. Non posso certo essere io a dirglielo...Peter lo conosce bene e sa come introdurre l'argomento...Inoltre, tranquillizzati mio marito si è accorto che tu e Masumi vi amate e non vede l'ora di vedervi insieme...Perciò lascia fare a lui, ora.- La rassicurò la signora Hamil con determinazione, mentre Maya la guardava dubbiosa.

Qualche giorno dopo il signor Hamil si recò nell'ufficio di Masumi. Non appena arrivò, si rese conto di quanto l'amico fosse irascibile e stanco. Tutto in lui, lasciava trasparire il grande tormento interiore che lo pervadeva. Per chi non lo conosceva, poteva apparire il solito uomo freddo e ossessionato dal lavoro, ma per lui era chiaro come il sole che stava soffrendo e molto anche.
-Che sorpresa, vederti qui a quest'ora! Cosa ti porta al mio cospetto, signor direttore teatrale?!- Lo canzonò Masumi, dopo i saluti di rito.
-Veramente...la mia dolce metà mi ha riferito che sei venuto a cercarmi, qualche giorno fa...per poi scappare via, prima che arrivassi...!- Lo stuzzicò , usando lo stesso suo tono.
L'amico finse una noncuranza che non provava:-Sì...bhè...mi ero ricordato di una questione urgente e ho dovuto andarmene...!-
Peter sorrise sardonico:-Tu che dimentichi qualcosa d'importante? Accidenti...deve essere una cosa seria, allora!?-
Masumi lo fissò, chiedendo:-Che cosa?-
-L'oggetto che occupa i tuoi pensieri...tanto da farti scordare il lavoro...o dovrei dire...la persona!?- Rispose l'altro, continuando a canzonarlo.
L'uomo fece una breve risata:-Credo che tu viva troppo in mezzo a storie di fantasia, Hamil...!-Cercava di apparire distaccato e divertito, per celare al suo amico la sua sofferenza interiore.
-Può darsi che tu abbia ragione, ma so riconoscere un uomo innamorato, quando lo incontro...Metti il mio primo attore, per esempio...-Buttò lì, con finta casualità Peter,attirando immediatamente l'interesse dell'amico.
-Il tuo primo attore?-Domandò questi, sollevando la testa di scatto.
-Sì...Yu Sakuracoji...E'innamorato della nostra ospite e si nota benissimo. Non la molla un istante e la guarda estasiato...-Fece una breve pausa ad effetto, poi vedendo che Masumi restava in silenzio, continuò:-Mi ha detto Ayumi che si è già dichiarato...-Terminò, vedendolo impallidire paurosamente.
-Sakuracoji ha confessato a Maya di essere innamorato e...e lei? Cosa...cosa ha detto?- Chiese Masumi, con timore malcelato.
-Per ora niente...ha preso del tempo per pensarci, ma Ayumi dice che sicuramente lo accetterà! Sembra che lui le piaccia molto!- Affermò Peter, con una convinzione tale, da apparire sincera.

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Capitolo 49
*** Un'insospettata reazione ***





Erano ore che se ne stava nel suo ufficio, senza però riuscire a combinare nulla di costruttivo e precisamente da quando Peter era andato via, dopo avergli fornito quella notizia inaspettata e temuta allo stesso tempo. Masumi non poteva concentrarsi in nien'altro: il pensiero di Maya, della possibilità che accettasse la proposta di Sakuracoji, gli stava logorando la mente ed il cuore, come un tarlo. L'agitazione ed il timore erano tali da procurargli quasi un malessere fisico.Doveva sapere...!Pensò tra sè. Aveva l'urgenza di conoscere i pensieri della sua ragazzina. Non poteva rimanere nell'attesa della sua decisione , aveva bisogno che lei gli dicesse quale risposta avesse intenzione di dare al suo pretendente. Scattò dalla sua poltrona come una molla:sarebbe andato subito a casa degli Hamil, decise infine...e non se ne sarebbe andato via, senza prima aver ottenuto un chiarimento.

Masumi arrivò nella dimora dei suoi amici, come un ciclone. Al suo ingresso, i padroni di casa, seduti in salotto, si lanciarono una sguardo d'intesa.
-Salve, mon ami...- lo accolse Peter.-Non mi aspettavo di rivederti così presto.-Lo canzonò, fingendo una sorpresa che in realtà non provava.-Hai dimenticato, forse, di dirmi qualcosa, stamattina?- Gli chiese con noncuranza.
-Buonasera...Peter....Ayumi...- Salutò l'uomo, ricordandosi in ritardo le buone maniere. Rimase qualche istante in silenzio, preda del nervosismo e dell'agitazione, poi si riscosse, quando la donna domandò:-Accomodati, Masumi. Cosa possiamo fare per te?- Era certa di sapere la ragione della sua visita inattesa, ma cercò di apparire il più naturale possibile.
-Scusate il disturbo per essere piombato qui senza preavviso, ma...avrei....avrei la necessità di parlare con Maya...se è in casa!?-Rispose tutto d'un fiato e muovendosi a disagio.
Esultando tra sè, per la riuscita del suo piano ed assumendo un'aria confusa, Ayumi asserì:-Certo...è in camera sua. Siediti con noi, mentre la faccio chiamare...-lo invitò cordialmente.
-Se non vi dispiace, preferirei parlarle in privato...- ribadì Masumi, sempre più in preda all'ansia.
-Ma certamente...-acconsentì la ragazza.-Peter, perchè non lo accompagni nello studio, mentre io vado ad avvertire Maya?- Si rivolse al marito e questi si alzò annuendo:-Da questa parte, mon ami. Ti servo anche un bicchiere di cognac...Sembri averne bisogno...!- Gli disse Peter, dandogli una pacca sulla spalla.
La donna corse subito nella stanza della sua ospite, la quale era intenta a ripassare la sua parte per il teatro. 
-Cosa c'è, Ayumi?-Domandò gentilmente, all'ingresso dell'amica.
-Lui è qui!- Dichiarò l'altra, con un sorriso di aperto trionfo sulle labbra.
Maya sentì il cuore perdere un battito:-Lui....vuoi...vuoi dire Masumi?!-Chiese, anche se già conosceva la risposta.
La signora Hamil annuì con occhi lucenti di malizia:-Sì...E vedessi che espressione ha il suo volto! E' sconvolto! Devo ammettere che non ha perso tempo, però...Mai avrei pensato di vederlo tanto innamorato. Proprio lui...sempre così freddo e controllato...- Affermò sorridendo, soddisfatta.
-Non è vero...non è freddo, non lo è affatto.- Lo difese Maya con enfasi.- Masumi è...è molto...molto...- L'altra la interruppe con una breve risata.-Va bene...ma non scaldarti tanto. Se lo ami, evidentemente una ragione ci sarà. Ora però, faresti meglio a scendere. Ti sta aspettando nello studio, ha detto che ha l'urgenza di parlarti da sola...!- La redarguì, con tono semiserio.
La ragazza sbarrò gli occhi, arrossendo vistosamente:-Tu...tu credi...che...lui...?!- Domandò, balbettando per l'insicurezza e l'emozione.
-Non lo sapremo mai, se non ti decidi a scendere!- La rimproverò affettuosamente Ayumi.-Forza, vai! Io e Peter andremo a fare una passeggiata in carrozza, per lasciarvi tranquilli...Non preoccuparti, andrà tutto bene...vedrai.- La esortò, spingendola fuori dalla camera ed apprestandosi a seguirla dabbasso.


Qualche istante dopo, Maya fece il suo ingresso nello studio, dove trovò ad attenderla un Masumi pallido e teso. Non appena la vide, lui s'irrigidì ancora di più, mentre lei lo osservava, con sguardo distaccato ed altezzoso.
-Buonasera, signor Hayami.-Lo salutò in maniera formale, mentre dentro si sentiva tremare dall'emozione.-Ayumi mi ha riferito che è qui perchè ha qualcosa d'urgente da dirmi. Parli pure, l'ascolto!-lo apostrofò, con determinazione.
L'uomo le si avvicinò in due falcate:-Smettila di rivolgerti a me con questa formalità!- Esordì, con voce bassa ed irritata,afferrandola per le braccia:-E dimmi se è vero...Che Sakuracoji si è dichiarato...è la verità?!- Domandò, scrutandola negli intensi occhi scuri.
-E' venuto qui per questo? Per chiedermi di Yu?- Chiese lei di rimando, sfidandolo con lo sguardo.
-Rispondimi! Dimmi se è vero!- La incitò ancora lui, stringendole le braccia nella morsa delle sue mani.
-Signor Hayami...lei non ha nessun diritto di farmi questa domanda!- Rispose la giovane, usando sempre un tono scostante.
Masumi l'attirò a sè con rabbia:-Non insistere con questa storia, Maya! Ti giuro che sono arrivato al limite della pazienza. Non continuare a sfidarmi...!-La avvertì, con occhi brillanti di furia.
-Sì...Yu mi ha confessato il suo amore...e mi ha chiesto di dargli un'opportunità!-Cedette lei, un tantino intimorita dall'espressione dell'uomo.
Egli le strinse maggiormente le spalle:-E tu....tu cosa gli hai risposto?!-Domandò, trattenendo il respiro per l'ansia.
-Gli ho detto che ho bisogno di tempo per pensarci.-Rispose, con falsa tranquillità.
-Però...hai...hai intenzione di rifiutare, vero?-Insistette Masumi, fissandole intensamente il viso rosso d'imbarazzo.
-Non lo so.-Ribadì la ragazza, guardandolo a sua volta, senza distogliere gli occhi dai suoi.
Il giovane degludì a vuoto, mentre tentava di assimilare quelle tre semplici parole. Sentì il sangue montargli alla testa, le tempie iniziarono a pulsargli dolorosamente ed un velo nero parve calargli sugli occhi.
-Significa...significa che...che potresti accettare? Vorresti...vorresti impegnarti con quel moccioso?!- Articolò con fatica, mentre l'ira gli offuscava la ragione.
Maya cominciò a tremare. Lui sembrava...sembrava in preda alla follia, ma nonostante ciò, decise di continuare la sua recita:-Yu...sa bene ciò che vuole. Non mi farebbe mai soffrire ed io sono...sono molto tentata di dirgli di sì. Anzi...credo proprio che gli darò la mia risposta...e domani stesso...Sono sicura che sarò molto felice con lui!Così come tu sarai felice con la tua futura moglie!-Terminò con dolcezza pervasa di amerezza-
Lo sguardo di Masumi scintillò pericolosamente davanti alle sue parole. La osservò in silenzio per alcuni interminabili secondi, poi tutt'ad un tratto fece qualcosa di totalmente inatteso. La sollevò di peso e se la caricò sulle spalle, cogliendola di sorpresa. Attraversò lo spazio che divideva lo studio dal portone d'ingresso, mentre Maya gli tempestava la schiena di pugni, intimandogli di lasciarla andare, ma l'uomo sordo alle sue proteste, uscì velocemente dalla casa, immersa nel silenzio della sera e deponendola sul proprio cavallo, partì al galoppo insieme a lei.
-Tu sei pazzo!- Lo aggredì la giovane, con voce stridula.-Riportami subito dagli Hamil.-
Le strade erano pressocchè deserte e seppur incontrarono qualcuno, nessuno badò loro, poichè il cavallo galoppava molto veloce da non permettere di riconoscerne gli occupanti. Inoltre Maya non è che protestasse poi così tanto.
-Ti consiglio di non agitarti...- Le rispose Masumi.-Risparmia le forze, abbiamo ancora un'ora di viaggio davanti a noi...- La informò, con calma.
-Cosa? Tu...tu devi aver perso il senno! Si può sapere dove mi stai portando? Questo...questo è un rapimento...Tu non puoi...!- Esclamò lei di rimando.
-Probabilmente sono impazzito, sì...ed è tutta colpa tua...!- Ribattè lui, con tono serio.- E per rispondere alla tua domanda...Ti sto accontentando!- Concluse, enigmatico.
-Cosa vuoi dire?- Chiese la ragazza.
-Che io sarò felice con la mia futura moglie e tu...tu dirai di sì, come hai deciso di fare...Solo che lo dirai a me, perchè noi due stiamo andando a sposarci! E tu, amore mio...sarai la moglie con cui sarò felice, così come tu lo sarai con me. Solo con me!- Terminò, con tono sicuro.

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Capitolo 50
*** Nozze movimentate ***





Circa un'ora dopo, arrivarono in una piccola radura, da cui in lontananza si scorgeva una piccola chiesa, illuminata dalla luce lunare. Maya, dopo le parole di lui, era rimasta in completo silenzio, totalmente spiazzata da quanto le aveva detto, con il cuore galoppante nel petto.
-Si può sapere, dove siamo?- Chiese, con voce flebile, quando lui arrestò il cavallo.
-Siamo a Chantilly...possiedo un casolare qui, vicino al fiume.- La informò l'uomo, abbassando il suo sguardo su di lei,  seduta davanti a lui, tra le braccia che tenevano le redini del destriero.
-Masumi...- disse la ragazza, fissandolo a sua volta.-Credo che dovresti riportarmi a Parigi. Oramai è buio...gli Hamil si staranno chiedendo dove sono finita...-Tentò di farlo ragionare.
-Non mi hai sentito, allora!- Rispose lui, scuotendo la testa.-Noi due ci sposeremo...e lo faremo subito...!Quindi è inutile che continui a chiedermi di riportarti indietro...-Riaffermò con decisione.
-Ma...ma è tardi...! Nessuno accetterebbe mai di sposarci a quest'ora della sera! E poi...tu hai già una fidanzata...o lo hai dimenticato?-Ribattè Maya, pensando che stesse farneticando per la rabbia e la gelosia.-Per favore...smettila di giocare con me! Non è giusto che tu m'illuda in questo modo...- Lo pregò, con voce rotta dall'angoscia.
-Per quanto riguarda Shiori...lei ancora non è la mia fidanzata, non ufficialmente. Non è stato ancora annunciato nessun compromesso. Inoltre...non sto affatto prendendomi gioco di te...Tu, tra poco sarai la mia sposa! In quella chiesa, c'è un sacerdote che sarà felicissimo di unirci in matrimonio, nonostante l'ora tarda!- Così dicendo,  spronò il cavallo in direzione della piccola chiesa. Appena arrivati, Masumi bussò alla porta della sacrestia e dopo aver salutato il prete che gli venne ad aprire, scambiò un breve dialogo con lui. Dopodichè ritornò da Maya e l'aiutò a smontare da cavallo:-E' tutto a posto, mia cara...come ti avevo anticipato, padre Martin ci sposerà adesso...- La informò, con un sorriso di trionfo sulle labbra, spingendola delicatamente verso l'entrata della chiesetta.
La giovane, però, fatti pochi passi si fermò incerta ed all'occhiata interrogativa dell'uomo, asserì:-Ma...ma tu davvero credi che io sia una stupida?!- Nella sua voce vibrava un'ira crescente.- Questo matrimonio è una farsa e lo sai benissimo!-
Masumi le strinse forte un braccio:-Che diamine stai insinuando?!- Le sibilò, riducendo gli occhi a due fessure. Accidenti, pensò tra sè, lei lo stava davvero esasperando con la sua sfiducia.
-Che per te questo rito, non avrà nessun valore. Tu professi il Buddhismo! Devi davvero credermi un'ingenua per non tenerne conto! Per te...sarà...sarà come non essere legato a me!- Gli chiarì con sguardo acceso d'ira.
Masumi, allora sbuffando spazientito, quasi la trascinò all'interno della chiesa, asserendo:-Mi rendo conto che ancora sappiamo poco l'uno dell'altra. Ma per tua tranquillità, sappi che in realtà io sono cristiano! Perciò questa celebrazione, avrà per me lo stesso valore che avrà per te!-Gli spiegò con somma irritazione, lasciandola scioccata ed incredula.-Ed ora andiamo. Padre Martin ci sta aspettando. Non vorrai lasciargli credere che non vuoi sposarmi?!- La esortò, con tono canzonatorio.
-Veramente...io non ricordo di aver accettato...! In realtà tu non me l'hai chiesto...- Lo sfidò Maya, fingendosi indignata dalla sua improvvisa decisione, quando invece il cuore le batteva forte per la gioia e l'emozione.
-Forse mi riterrai un presuntuoso e sicuramente è così...ma sono certo che tu sia più che d'accordo a diventare mia moglie!- Gli rispose lui, con un sorriso sornione, che la irritò ulteriormente.
-Sei davvero un prepotente, pieno di te!- Esclamò lei, con occhi brillanti di rabbia.-Potrei anche dirti di no e sorprenderti...lo sai?!- 
-Vuol dire che correrò il rischio!- Terminò Masumi, spingendola verso l'altare, dove il sacerdote li attendeva, con espressione tra il comprensivo ed il divertito.
La cerimonia fu breve e si svolse alla presenza della perpetua del prete, che fece anche da testimone.
Quando il celebrante rivolse loro la classica domanda che li univa in matrimonio, Masumi acconsentì con tono sicuro e fermo, guardandola intensamente negli occhi scuri, incatenandoli ai suoi che erano diventati blu, per l'emozione del momento. Poi fu la volta di Maya, che incantata da quello sguardo ammaliatore, dimenticò tutta l'ira, i dubbi e il desiderio di sfida e con occhi colmi di lacrime di gioia, rispose:-Sì, lo voglio!-
Appena il sacerdote li dichiarò marito e moglie, Masumi la baciò intensamente, sancendo in quel modo sublime la loro unione.


Dopo il matrimonio, Masumi la portò nel suo casolare, dove trovarono a riceverli i custodi:i signori Tsuda. Il marito fece le presentazioni di rito e poi chiese alla governante di aiutare la nuova signora Hayami a prepararsi per la notte. Così, mentre Maya venne condotta in una grande stanza al piano superiore, egli rimase a discutere con il custode dell'andamento del casolare e dei terreni che lo circondavano e che pure gli appartenevano.
Intanto, la novella sposa si era fatta un lungo bagno rilassante e ricco di essenze profumate. Mentre si godeva il tepore dell'acqua sulla pelle, ella ripensò agli eventi di quella lunga serata:ancora non riusciva a credere di essere la moglie di Masumi. Eppure era tutto vero: il rapimento, la fuga ed il matrimonio breve, ma toccante. Era accaduto tutto davvero.
Sospirando, pensò che aveva ragione il marito:dovevano ancora imparare molto l'uno dell'altra. C'erano ancora molte cose che ignorava di lui e voleva...aveva bisogno di conoscerlo...di sapere tutto ciò che lo riguardava e sperava che presto egli le avrebbe confidato ogni cosa di sè stesso.
Più tardi, Masumi la raggiunse in quella che era la loro camera da letto. La giovane trattenne il fiato al suo ingresso:si era fatto il bagno anche lui, notò, poichè i capelli erano ancora bagnati ed indossava una vestaglia scura, che metteva in risalto i suoi profondi occhi azzurri. Man mano che avanzava nella stanza, egli la osservava intensamente, senza abbandonarla un solo istante con lo sguardo:lei indossava una sua camicia, che le arrivava sotto le ginocchia. Era naturale, visto che non aveva una veste da camera con sè...ed era bellissima, pensò, con gli occhi lucenti d'emozione e d'imbarazzo ed i lunghi capelli scuri che le ricadevano sulle spalle ed intorno al viso accaldato.
-Benvenuta nella tua nuova dimora...benvenuta a casa nostra, signora Hayami.- Le disse, quando le fu vicino.

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Capitolo 51
*** Dolci incomprensioni ***



Maya arrossì ancora di più difronte allo sguardo ed alle parole di lui. Abbassando la testa, sussurrò:-Gra..grazie.-
Era molto imbarazzata e si notava perfettamente ed il fatto di non riuscire a dissimularlo, l'agitava maggiormente.
Il marito allungò una mano e le sollevò il mento, per poterla guardare negli occhi profondi e turbati:-Che cos'hai?- le domandò, tranquillamente:-Mi sembri nervosa...timida...-aggiunse, scrutando attentamente le sue reazioni.
-Io...è...è tutto così strano...sono...sono confusa...-Rispose la giovane sposa, con voce tremante.
L'espressione dell'uomo cambiò: da tenera divenne guardinga ed infastidita:-Sembravi felice...poco fa in chiesa...ti sei persino commossa!- L'apostrofò, alzando leggermente il tono della voce:-Cosa è successo, mentre mi attendevi? Se ci hai ripensato...mi dispiace per te, ma è troppo tardi! Oramai siamo sposati!-Concluse, con cipiglio irritato, lasciandole bruscamente il mento.
La moglie impallidì, sentendo il cuore fermarsi:lui si stava arrabbiando e lei non voleva...non desiderava che accadesse proprio adesso...a poche ore dalla celebrazione delle nozze. Non era così che aveva immaginato andassero le cose tra loro.
-Ti prego...ti prego non...non indignarti...-Tentò di calmarlo, balbettando dolcemente.-Cerca di capire...è accaduto tutto così in fretta...Io...io non mi aspettavo che tu...ero convinta che mai noi....- Il suo discorso era confuso, ma Masumi riuscì a decifrare ugualmente, ciò che intendesse dire:-Posso immaginare cosa ti aspettassi...ed è per questo che sei corsa subito tra le braccia di quel ragazzino!- Sbottò furioso.-Con lui ti sentivi tranquilla, vero? Lui sì che sa quello che vuole...è affidabile, gentile...Un tipo da sposare! Invece io no! Con me ti senti intimorita, insicura...confusa!- Continuò sempre più arrabbiato.-Eppure io sono piombato da te, per portarti via...! Ti ho sposata!Sfidando tutto e tutti...opponendomi al volere di mio padre! Venendo meno ad un vecchio accordo...Andando contro la religione, che mio malgrado sono stato costretto ad adottare! E l'ho fatto per te! Perchè ti amo! E tu...tu mi ricambi mettendo in dubbio le mie intenzioni ed i miei sentimenti?!- Rincarò, sentendosi ferito dell'atteggiamento di lei.-Cos'altro devo fare per dimostrarti il mio amore?! Comincio a credere che davvero ti piacesse quell'attoruncolo...Volevi...volevi accettare di fidanzarti con lui...me lo hai detto tu! Forse...forse mi sono solo reso ridicolo...costringendoti a sposarmi...-Il tono cominciò ad abbassarsi gradualmente e la rabbia stava lasciando lentamente spazio alla disillusione.
Maya sentì un tuffo al cuore. Non poteva pensare davvero ciò che diceva. L'ira e la gelosia lo stavano facendo sragionare, pensò.-No!- Esclamò d'impulso, scattando ed avvicinandosi a lui per afferrargli un braccio.-Non è così!Io...io sono...sono felice di...essere tua moglie. E tu...questo lo sai benissimo!- Gli disse con occhi sinceri e lucenti.
Masumi,a quel punto, la prese saldamente per le braccia e con voce accorata, le chiese:-Allora cosa c'è che non va? Per favore, dimmelo!- La esortò, fissandola nelle iridi scure. 
-Hai...hai detto che sei cristiano...io ho sempre pensato che fossi buddhista. Il nostro matrimonio, per la tua religione, non ha nessun valore...Io ho paura! Perchè per me...queste nozze sono e saranno sempre vere...Ma tu...il ceto sociale a cui appartieni, non le riconoscerà mai! Io, per loro, non sarò niente per te, mai!- Charì la ragazza, con voce vibrante di lacrime trattenute.
L'uomo la attirò subito a sè:-Ma ha valore per me. Sono stato obbligato a convertirmi al Buddhismo, ma mia madre era cristiana e mi ha trasmesso la sua fede...mio padre...il mio vero padre era cristiano...-Vedendola trasalire alle sue parole, egli continuò:Ti prometto che ti racconterò quanto prima tutto di me, in modo che tu possa comprendere...conoscermi meglio.- La rassicurò con voce calda e roca.-Però adesso no. E' la sera delle nostre nozze...non voglio pensare a niente...solo a noi due...-Concluse, dandole un bacio sulla fronte.
-Masumi...-Aggiunse ancora lei, sentendosi ancora incerta.-Tuo padre...non mi accetterà mai. Egli pretenderà che tu sposi Shiori...Per lui non sarò mai tua moglie!-
Il marito la vide rabbrividire e la strinse a sè maggiormente:-Non preoccuparti di lui. Lo affronterò non appena possibile...Ma per farti sentire tranquilla...ti sposerò anche con rito buddhista!-Asserì con decisione.
Maya si divincolò per guardarlo negli occhi:-Cosa? Dici...dici sul serio?- Domandò incredula.
Il marito annuì:-Per me...tu sei già la mia sposa. Ma se, per farti accettare dalla società giapponese, dovrò sposarti con cerimonia buddhista, lo farò! Almeno, così nessuno dubiterà mai che tu sia davvero mia moglie...Una doppia cerimonia, non lascerà spazio a fraintendimenti, nè da parte dei cristiani, nè da parte dei buddhisti!- Le spiegò, con voce tranquilla e sicura.
-Tu...tu faresti questo per me?!-Chiese la giovane, profondamente commossa dalle intenzioni del marito.
Masumi la fissò serio e deciso:-Io ti amo, Maya. Non c'è niente che non farei per te. Mi hai stregato, ragazzina mia. Sono arrivato a rapirti, pur di stare con te. Impazzivo al pensiero che potessi impegnarti con un altro. Non te lo avrei mai permesso, perchè tu mi appartieni, così come io appartengo a te!-
La moglie sollevò le mani e gliele posò sulle guance, mentre lacrime copiose le inondavano il viso:-Anch'io ti amo. Tanto. Sono felice che tu mi abbia rapito. Sono felice che tu mi abbia portata qui. Ma soprattutto, sono felice di essere tua moglie.- Gli sussurrò, con occhi brillanti d'amore e di sincerità.
-Mia amata sposa...- bisbigliò lui a sua volta.-Ti giuro che farò quanto in mio potere, per renderti ancora e sempre più felice...!- Sigillò quel giuramento, unendo le loro labbra in un bacio appassionato. Poi la sollevò tra le braccia e senza staccare le labbra dalle sue, la portò sull'enorme letto matrimoniale che occupava la stanza.
Ve la depose delicatamente e liberandole la bocca per un istante, disse:-Vorrei poterti dire che posso attendere le nostre seconde nozze...ma non ne ho la forza, nè il desiderio. Ti amo troppo, tesoro mio e ti voglio...sto aspettando da molto tempo questo momento!- La guardava con occhi ardenti, iscuriti dalla passione.
Maya lo prese per la nuca e rispose sicura:-Credo che abbiamo atteso abbastanza. Voglio essere tua moglie, in modo completo. Voglio fare l'amore con te, amore mio. Ora...questa stessa notte. La nostra notte di nozze.-

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Capitolo 52
*** Prima notte d'amore ***




Maya lo attirò a sè, invitandolo a baciarla nuovamente e Masumi l'accontentò con gioia. Si baciarono intensamente, esprimendo tutto l'amore racchiuso nei loro cuori, accarezzandosi a vicenda. La ragazza fece scorrere le mani dalla nuca al collo, fino ad arrivare al petto, lasciato scoperto dalla vestaglia, procurandogli un brivido di eccitazione. Il marito le sbottonò la camicia, scendendo a baciare ogni centrimetro di pelle che man mano scopriva. Quando l'indumento fu del tutto slacciato, egli si sollevò e scostandone i lembi, si soffermò a guardare il suo corpo nudo, provocandole un diffuso rossore sul viso.
-Sei splendida,Maya!- Le sussurrò Masumi, divorandola con i suoi luccicanti occhi azzurri.-Mi togli il fiato...! Non sai quante volte...ho immaginato di tenerti così...tra le mie braccia, con i tuoi meravigliosi capelli sparsi sul mio letto...e su di me!- Così dicendo le faceva scorrere le dita tra le morbide ciocche, inchiodandole lo sguardo al suo. Poi si abbassò e le posò le labbra sulla guancia, lasciandole una scia di baci man mano che scendeva lungo il soffice e voluttuoso corpo. Quando raggiunsero il seno, la giovane trasalì, sentendo un'intenso calore pervaderla tutta, poichè lui aprì la bocca per accogliere un capezzolo turgido.Emettendo un sospiro di puro piacere, lei gli abbassò la vestaglia, facendogliela scivolare dalle spalle e denudandolo a sua volta. Intanto, le labbra di lui continuavano la loro esplorazione, vagando lungo lo sterno, sullo stomaco ed ancora più giù sulla pancia, fino a raggiungere il suo punto più intimo e segreto, dove si soffermò a lungo...baciando, soffiando, giocando...alternando labbra e dita, creando una magia unica...la stessa che già aveva sperimentano una volta con lui, ma ancora più intensa. Maya si sentì travolgere da tanta dolcezza, buttò la testa all'indietro, sentendo il piacere crescere a dismisura dentro di lei e quando egli provò a smettere, lei lo trattenne afferrandogli la testa, finchè non sentì il proprio corpo esplodere in una miriade di colori.
Immediatamente, però il marito risalì su di lei, catturandole le labbra in un bacio mozzafiato, sistemandosi tra le sue gambe e con una delicatezza unica penetrò nella sua inviolata intimità, facendola irrigidire per la breve fitta di dolore. Ma fu solo un istante. Subito, le sue spinte iniziarono a trasmetterle brividi d'eccitazione lungo la schiena, esortandola a sollevare il bacino per andargli incontro ed intensificare ancora di più le incredibili sensazioni che avvertiva. Masumi tentava di controllare il proprio ritmo, non voleva farle male. Però era tanto difficile tenere a freno la sua passione, la sentiva vibrare tra le sue braccia, il respiro era alterato dall'eccitazione e lui...lui stava letteralmente impazzendo di desiderio. Si sentiva bruciare, mai avrebbe immaginato che lei lo corrispondesse in quel modo, che fosse capace di un simile abbandono. I suoi gemiti avevano il potere di aumentare il suo piacere, la maniera in cui si muoveva con lui, in cui lo stringeva, lo stavano portando al limite ed infatti di lì a poco, raggiunse l'orgasmo nel corpo di lei, trascinandola con sè in un vortice di piacere infinito.
Rimasero abbracciati nel buio della stanza, rischiarata appena dalla luce lunare. Masumi riposava sul seno della moglie, sentendone il cuore battere all'impazzata, mentre egli stesso cercava di calmare il proprio che gli galoppava nel petto, accellerandogli il respiro.
-Non riesco ancora a credere che tutto questo sia reale...che sia accaduto davvero!- Le parole di Maya ruppero la quiete della camera.
-Invece è la realtà...la nostra realtà!- Disse lui, mentre si godeva le carezze di lei sui capelli e sulla schiena.
-E' stato tutto così...così bello...!-Bisbigliò la ragazza.-Non avrei mai immaginato che il mio matrimonio si celebrasse in questo modo...-Aggiunse, con un accenno di sorriso nella voce.
Masumi sollevò il suo azzurro sguardo ad osservarle il viso:-Sei rimasta delusa? Volevi che fosse celebrato in pompa magna?-Chiese, attendendo la sua replica ansiosamente.
La moglie scosse la testa:-No...è stato unico! L'hai reso speciale e splendido, amore mio.-Gli rispose, con tono sincero.
-Davvero?! Eppure non sembravi tanto contenta di seguirmi!?- La stuzzicò il marito, con un sorriso stampato sulle belle labbra.-Ricordo che hai strepitato molto...-
-Ma tu non mi hai dato ascolto...e poi non mi pare di aver fatto molta resistenza, no?- Rispose lei, sullo stesso tono di lui.
-Effettivamente no. Ma devo confessarti che se anche ne avessi fatta...non sarebbe cambiato nulla. Avevo deciso di sposarti e lo avrei fatto! Non ti avrei mai lasciata ad un altro!-Asserì, con tono serio e deciso.
-Sei un despota, lo sai?- Disse Maya con un dolce sorriso.-Però io ti amo lo stesso...non posso farci niente.-Si sporse a dargli un tenero bacio sulla bocca, poi aggiunse:-E tanto perchè tu lo sappia: non ho mai avuto intenzione di accettare Yu. La mia risposta gliel'ho già data, appena si è dichiarato.-Concluse mestamente.
Masumi si sollevò mettendosi a sedere e prendendole il viso tra le mani, domandò:-Stai dicendo che gli hai detto di no?! Hai...hai rifiutato la sua proposta?- Le scrutava gli occhi, per trovare la conferma che cercava ed alla risposta affermativa della moglie, disse:-Ma allora perchè hai detto il contrario? Per farmi soffrire?!-Chiese con aria confusa.
-No...Ammetto che ero arrabbiata con te, ma non volevo che soffrissi. Desideravo solo poterti avere per me ed ero così disperata, che mi sono confidata con Ayumi e lei...-Il marito la interruppe:-Non dire altro...! La nostra amica ti ha convinta a provocarmi, per costringermi a scegliere...ed ha coinvolto anche il povero Peter...-Dedusse tra l'irritato ed il divertito.
La giovane lo osservò attentamente, arrossendo per il disagio:-Sei...sei arrabbiato?- Chiese, titubante.
-Forse dovrei esserlo...ma visto come è finita...posso solo essere felice e grato alla cara Ayumi, per la sua arguzia- Rispose lui, con un sorrisetto compiaciuto.
-Anch'io sono felice, amore mio. Certo...non pensavo che avresti reagito in questo modo e di sicuro non lo immaginavano nemmeno gli Hamil. A proposito-Esclamò, colta da un pensiero improvviso.-Si staranno chiedendo dove sono finita! Dobbiamo tornare subito, Masumi.- Asserì, facendo l'atto di alzarsi, ma lui la fermò, attirandola di nuovo sul letto e bloccandola col peso del suo corpo, rispose:-Non pensarci nemmeno! Se la sono cercata..! Hanno complottato alle mie spalle. Un pò di preoccupazione è il minimo che si meritano...- Il tono era tra il serio ed il faceto.-E poi...come hai detto prima:questa è la nostra notte di nozze ed ho intenzione di trascorrerla amando la mia novella sposa. Hai fatto di tutto perchè scegliessi te ed ora che hai vinto...hai segnato il tuo destino, amore mio. Sarai condannata ad essere mia per sempre !- Concluse con tono appassionato, stringendola a sè.
-Sono sempre stata tua, mio amato marito e lo sarò in eterno.-Confermò Maya, prima che lui le prendesse le labbra con bramosia.

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Capitolo 53
*** Un dono ed una richiesta ***





Maya aveva ancora le palpebre abbassate, immersa in un sonno ristoratore.Un delizioso e delicato profumo le solleticava le narici e le labbra. Una sensazione piacevole, come se ali di farfalla si posassero dolcemente sul volto, sugli occhi,vagando poi sul naso e sulla bocca, la strappò dal mondo dei sogni. Si mosse lentamente, con un lieve gemito di protesta, sollevando una mano per capire cosa stesse insinuandosi nei suoi sogni. Con gli occhi ancora chiusi, toccò qualcosa di morbido e setoso. A fatica, si obbligò ad alzare le palpebre e si ritrovò a fissare una delle più belle rose che avesse mai visto. Era di un colore davvero particolare. Era viola e con essa, il marito le aveva appena accarezzato tutto il viso.
-Buongiorno,signora Hayami.-Le disse, con sguardo colmo d'amore, porgendole romanticamente il fiore.
La ragazza si mise a sedere, trattenendo pudicamente il lenzuolo a coprire il seno ed arrossendo,accolse il dono del marito.-Buongiorno...E' una rosa bellissima! Non ne ho mai viste di questo colore...-Asserì, accostandola alle narici, per inalarne il profumo.
-E' il risultato di un errore d'innesto. Si voleva ottenere la tonalità azzurra ed invece è stata creata quella viola...che è rarissima, se non unica.-Le spiegò Masumi, sorridendole teneramente- Come te, ragazzina!- Aggiunse, fissandola intensamente nelle iridi scure, procurandole un tuffo al cuore.
-Io...io sono una donna normalissima...-Balbettò lei,imbarazzata.
-Sì...è vero, sei una donna ora. La mia donna!-Riprese l'uomo, con sguardo accesso di passione.-Ma sei unica. Nessuna mi ha mai tenuto testa, come te. Pur con timore...ti sei intrufolata sulla mia nave e nella mia vita, rivoluzionandola con la forza di un ciclone. Mi hai reso pazzo d'amore, di gelosia...e di gioia. E nonostante la notte appena trascorsa...una notte intensa ed indimenticabile...tu ancora arrossisci davanti alle mie parole. Nonostante il tuo corpo non abbia più segreti per me...ti ostini ad usare quel lenzuolo per nasconderlo al mio sguardo...- Mentre le diceva quelle frasi, Maya divenne ancora più rossa, a conferma di quanto lui aveva appena sostenuto. Sussultò di sorpresa, quando il marito, agendo contemporaneamente, le tirò con dolce decisione il lenzuolo verso il basso e le si avvicinò, dicendo:-Sai che ancora non mi hai dato il buongiorno come si deve?- La rimproverò scherzosamente, riadagiandola sul letto e seguendola a sua volta.
-Io...credevo...credevo di averlo fatto...-Rispose Maya, con tono titubante, mettendogli le braccia intorno al collo.
-Non è così che io desidero essere salutato da mia moglie...-Le bisbigliò ad un soffio dalla bocca.
La giovane, allora, lo attirò a sè ed incollò le labbra alle sue, in un bacio dolce ed appassionato.
-Buongiorno, amore mio...-Gli augurò, quando si staccarono. Ma Masumi scosse la testa:-Non basta...! Voglio molto più di questo!- Affermò con occhi brucianti di rinnovato desiderio.
-Insegnami come vuoi che ti dia il buongiorno, mio adorato...! Voglio che tu me lo mostri...!- Sussurrò la moglie, dimenticando il pudore e l'imbarazzo,per lasciare lo spazio alla passione-
-Sarà una gioia per me, amore mio. Ed un piacere reciproco!- Ribadì lui, liberandosi in fretta dei vestiti e riprendendo ad amarla intensamente.

Quando si decisero a lasciare il loro nido d'amore, il sole era già alto nel cielo. Mentre si rivestivano, Masumi le si avvicinò ed afferrandola per la vita da dietro, le diede un bacio sui capelli.-Ho qualcosa per te...-Le disse, voltandola verso di sè. Maya si rifugiò tra le sue braccia, con aria sognante:-Mi hai già dato tutto ciò che desidero...Ho te e questo mi basta!-Gli sussurrò dolcemente.
L'uomo la baciò di nuovo sulla testa e poi si scostò:Lo so,tesoro. Però...c'è una cosa che voglio darti...-Asserì, prendendo un astuccio dal comò, lo aprì e ne estrasse un cerchio d'oro sormontato da un brillante:-Apparteneva a mia madre. E'l'unica cosa rimastami di lei. Mi ha fatto promettere di donarlo alla donna che avrei amato.- Le spiegò, con occhi vibranti d'emozione a quel ricordo.-Io...non pensavo che un giorno l'avrei incontrata davvero. Ma adesso voglio che sia tu a portarlo, come simbolo del mio amore. Perchè tu sei l'unica a cui possa darlo. Sei l'unica che io amo.- Le disse, prendendole la mano sinistra ed infilandole l'anello all'anulare. Con enorme sorpresa di entrambi, le calzava perfettamente.
Maya fissò il cerchietto, con le lacrime agli occhi:-Sarò onorata di portarlo. Ti giuro che non lo toglierò mai più. Ti amo, amore mio ed anche tu sei l'unico che io potrò mai amare, in tutta la mia vita.-
Masumi si chinò per baciarla sul naso e sulla bocca. Baci brevi e teneri.-C'è un'altra cosa che devo dirti...Per il momento...le nostre nozze devono rimanere segrete...-Allo sguardo interrogativo della moglie, egli spiegò:-Devo rompere il patto con i Takamiya, prima di rendere pubblica la nostra unione. Sarebbe un'ulteriore mancanza da parte mia, esporre Shiori allo scandalo di un rifiuto. Benchè il compromesso non sia stato ufficializzato, tutti in società erano a conoscenza del patto tra le nostre famiglie...-
-Sono certa che nè i Takamiya, nè tuo padre accetteranno la tua decisione...- Affermò Maya, con espressione preoccupata.
-Probabilmente hai ragione...ma è la mia volontà che conta. Mi dispiace per loro...soprattutto per Shiori, ma non avrei potuto mai renderla felice. Non potevo stare con lei, con la tua immagine sempre impressa nel mio cuore e nella mia mente.- Rispose con sicurezza e determinazione. 
-Lei è una donna così bella e raffinata...io, al suo confronto, sono...- Iniziò a dire la giovane, ma il marito la interruppe.-Sì...è splendida. Ma è te che io amo e per me sei la più bella di tutte. Shiori non ha mai suscitato in me le emozioni che hai risvegliato tu...sin dal primo momento che ti ho vista, mi sei entrata dentro e non ne sei più uscita.-Terminò, accarezzandole il viso.
-Per me è stato lo stesso!- Affermò Maya, con occhi lucenti d'amore.
-Tesoro mio, ascolta...Ti chiedo di ritornare a vivere dagli Hamil, finchè non trovo la maniera di rompere il patto che mi lega a Shiori. Ti prometto che cercherò di farlo in tempi brevi. Sei d'accordo?-Domandò con sguardo ansioso.
La moglie annuì:-Va bene, Masumi. Farò come desideri. Attenderò che tu risolva la situazione con i Takamiya...-Accettò, con tono compiacente.
-Grazie, amore mio. Sarà tremendo, vivere separati ora che siamo sposati, ma vedrai che presto staremo insieme per sempre!- Le promise lui, suggellando la promessa con un lunghissimo bacio.
Quel giorno stesso fecero ritorno a Parigi.

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Capitolo 54
*** Uniti, ma separati ***





Appena arrivati, Masumi la ricondusse dagli Hamil, i quali non nascosero loro l'ansia provata a causa dell'improvvisa sparizione di Maya.
-Eravamo preoccupati...-disse Ayumi, con tono apprensivo.-Poi stamane, la domestica ci ha detto che ieri sera vi visti....ehm...andare via insieme...se così si può dire...-continuò, con un certo imbarazzo, lasciando intendere di sapere perfettamente come si erano svolti i fatti.
La novella signora Hayami non potè evitare d'arrossire. Avevano fatto davvero molto baccano, con il loro litigio ed il conseguente sequestro aveva suscitato lo sconcerto totale.
-Sì...io e Maya... avevamo... alcune... questioni importanti da chiarire...-Intervenne Masumi, gettando uno sguardo tenero e complice alla sua sposa.
-Hai uno strano modo di definire la tua maniera d'agire, mon ami...io lo chiamerei semplicemente rapimento.-Lo canzonò amichevolmente Peter.
-Beh...lascia che ti dica, che anche i tuoi metodi da intermediario sono alquanto discutibili...anzi molto banali...!- Ribattè Masumi, sullo stesso tono.
-Però mi sembra che siano stati determinanti...visti i risultati...- Lo rimbeccò l'amico, sorridendo di trionfo.
-Non ti vantare...Sai benissimo che il merito è solo di Ayumi. E'lei la mente di tutto, pensi che non lo sappia?!- Terminò l'altro, ricevendo in cambio un'occhiata torva.
-Smettetela di punzecchiarvi, voi due!- Intervenne la signora Hamil.-Diteci piuttosto... Avete trovato una soluzione al vostro dilemma?- Domandò poi, rivolta ai suoi ospiti.
Maya e Masumi si fissarono per un breve istante, poi fu lui a rispondere:-Abbiamo trovato un punto d'accordo...- Asserì enigmaticamente, poi davanti all'espressione confusa degli amici, chiarì:-Ieri sera ci siamo sposati!-
La notizia inattesa fece ammutolire gli Hamil, che vagavano con lo sguardo incredulo dall'uno all'altra. Dopo aver assimilato quanto appreso, Ayumi si decise a dire:-Vi...vi siete sposati? Ma...ma come avete fatto?- chiese, desiderosa di avere tutti i dettagli. Fu Maya a raccontar loro ogni cosa, tralasciando la parte relativa alla notte, ovviamente. Dopodichè Peter esclamò:-Bene...allora le congratulazioni sono doverose!- Sorridendo gaiamente. Avvicinandosi a Masumi, lo abbracciò calorosamente:-Sono contento per te, mon ami. Spero che finalmente, tu abbia la vita gioiosa che ti meriti.-Poi voltandosi verso Maya, che aveva ricevuto gli auguri sinceri dell'amica, disse:-Felicitazioni, Maya. Sono certo che renderai felice il mio amico, così come sono sicuro che lui farà con te!- Le baciò rispettosamente la mano, mentre lei lo ringraziava, leggermente imbarazzata.
Successivamente, Masumi spiegò agli amici la necessità di mantenere segreto il loro matrimonio, per avere il tempo di rompere il patto con i Takamiya. Pertanto, chiese loro la cortesia di continuare ad ospitare la moglie. Gli Hamil accettarono con gioia di aiutare i novelli sposi, rendendosi disponibili per qualsiasi cosa avessero bisogno.
Dopo aver pranzato insieme, Masumi decise che era arrivato il momento di ritirarsi. Peter ed Ayumi lo salutarono e con discrezione lo lasciarono da solo con Maya, per dar loro l'opportunità di congedarsi in tutta tranquillità.
I giovani sposi si guardarono in silenzio per un lungo ed interminabile momento. Tutti e due racchiudevano nel cuore tanta tristezza per l'imminente e forzata separazione. Egli si avvicinò alla moglie e prendendola per la vita la strinse a sè, appoggiandole il mento sui capelli:-Vorrei non doverti lasciare, ragazzina.-Le sussurrò piano...la voce intrisa di malinconia.-Non sarà facile, dormire senza averti accanto...non dopo aver dormito con te tra le braccia...-
-Anch'io sentirò moltissimo la tua mancanza, amore mio.-Rispose lei in un bisbiglio.-Conterò le ore...i minuti che mi separeranno da te...-
Masumi le sollevò il viso, per guardarla negli occhi risplendenti di dolcezza e d'amore:-Ti prometto che passerò ogni giorno a trovarti...Non sarei mai capace di starti lontano...Ho bisogno di vederti...di toccarti. Ragazzina mia, ti amo alla follia...-Concluse con tono appassionato.
-Ti amo da morire, marito mio. Sei tutta la mia vita.-Ribadì Maya, sporgendosi verso l'alto ed invitandolo a baciarla. Lui l'accontentò immediatamente, prendendole la bocca con dolce e violenta passione.

Quello stesso pomeriggio, Masumi si diresse nel proprio studio, dove trovò il suo fedele collaboratore intento a svolgere il suo lavoro.
-Ben arrivato, signore.-Lo salutò Hijiri, con un accenno di sorriso.-Pensavo che oggi non venisse...-
Il capo sorrise, con sguardo sereno:-Invece sono qui...Avevo delle pratiche da visionare ed un incarico da darti...- Gli rispose, attirando la sua attenzione.
-Mi dica pure...sono a sua disposizione...-Disse prontamente Karato.
-Dovresti raccogliere più informazioni possibili sui Takamiya...Voglio sapere tutto su di loro: vita privata di ogni componente e rapporti d'affari...Non devi tralasciare nulla, mi raccomando!- Ordinò, con serietà e determinazione.
-Sarà fatto, signore...! E...se mi è permesso...posso sapere a che scopo, mi chiede di indagare sulla famiglia della sua futura sposa?- Domandò il collaboratore, non riuscendo a trattenere la sua sorpresa davanti a tale richiesta.
Masumi prese a camminare all'interno della stanza e con voce profonda disse:-Io non mi sposerò con Shiori, Hijiri. Ma i suoi parenti non accetteranno il mio dietrofront e nemmeno mio padre...Devo trovare qualcosa...una spiraglio...per difendermi dalle loro eventuali ripercussioni.-Le sue parole sorpresero moltissimo Karato, ma ciò che dichiarò dopo, lo stupì maggiormente:-Se esse coinvolgessero solo me...potrei anche capirlo e sopportarlo. Ma non posso permettere che ci vada di mezzo anche mia moglie!- Affermò, con tono duro.
-Sua moglie? Non capisco...lei non è sposato...non ancora...-Rispose il collaboratore, con espressione confusa.
Il capo sorrise di nuovo. Un sorriso felice, che lui non gli aveva mai visto prima.-Ti sbagli, Hijiri...Da ieri sera ho una moglie...Mi sono unito in matrimonio con Maya Kitajima!-

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Capitolo 55
*** Incontro a sorpresa ***




Quella sera, Hijiri rincasò più tardi del solito. Si era protratto al lavoro per parlare con il proprio capo. Egli lo aveva ragguagliato dettagliatamente sullo svolgimento delle sue nozze, chiedendogli, prima di congedarlo, un favore personale.
-Bentornato a casa, mio serio ed efficiente marito.-Lo salutò Rei, che lo accolse andandogli incontro a braccia tese.
Karato la prese per la vita e la strinse a sè, mentre un sorriso gli illuminava lo sguardo.-Bentrovata, mia piccola strega dagli occhi verdi. Spero che tu abbia sentito la mia mancanza...- Le disse, con tono tranquillo.
Per tutta risposta, lei gli prese il volto tra le mani e gli diede un bacio intenso sulla bocca.
-Moltissimo. Come ogni volta che non sei con me. Ma perchè hai fatto così tardi? Iniziavo a preoccuparmi...- Affermò, con espressione seria la ragazza.
Hijiri la guidò sulla poltrona, dove si sedette, appoggiandosela sulle ginocchia:-Il signor Hayami, stamattina non è venuto allo studio...è arrivato a pomeriggio inoltrato e mi ha trattenuto oltre l'orario...per mettermi al corrente di alcune novità che lo riguardano...- Esordì, tenendola teneramente tra le braccia. All'occhiata interrogativa della moglie, continuò:-Ieri sera lui e Maya si sono sposati... in segreto... e mi ha chiesto aiuto per mettere fine al patto con i Takamiya.- La informò, lasciandola completamente spiazzata.
-Il signor Hayami e Maya....?- Provò a dire Rei, non riuscendo a credere a ciò che udiva.
-Sì...tesoro.-Confermò Karato e si accinse a metterla al corrente di tutta la vicenda.
Una volta che l'ebbe aggiornata dettagliatamente, Rei esclamò:-Accipicchia...La situazione si è ingarbugliata maggiormente!- Sorridendo contenta, poi continuò:-Però sono felice per Maya...Stava soffrendo davvero molto. Era innamoratissima del tuo capo...- Mettendogli le braccia al collo e fissandolo nei brillanti occhi d'ambra, aggiunse ancora:-Entrambe ci siamo innamorate durante il viaggio e ci siamo spesso confidate le nostre pene d'amore...Credevamo che i nostri desideri non si sarebbero mai realizzati...-terminò, con tono malinconico a quel ricordo.
Hijiri aumentò la stretta attorno alla sua vita sottile:-Anche per me ed il signor Hayami è stata una tortura restare lontano da voi...-Spiegò con voce mesta.-Però adesso è tutto passato...almeno per noi due, piccola mia...Per loro, mi auguro che la situazione si sbrogli presto...Farò di tutto per aiutarli! Meritano di essere felici...!- Terminò, infine.
-Sì, amore...Sono d'accordo con te...!-Assentì Rei, accarezzandogli una guancia con dolcezza.
-A questo proposito...Ho bisogno del tuo aiuto. Masumi mi ha chiesto di invitare Maya per domani sera. Ci sarà anche lui...ne approfitterà per stare un pò con lei e sarà l'occasione per celebrare le loro nozze. Però...deve essere una sorpresa per lei...Desidera almeno che possa festeggiare l'avvenimento insieme ai suoi amici più stretti.- La informò, il marito.
Gli occhi di smeraldo della moglie scintillarono di gioia:-Un pensiero davvero meraviglioso da parte sua! Domattina manderò un messaggio ad Ayumi, spiegandole ogni cosa... ed inviterò anche lei ed il marito. Così ci saremo tutti!-Asserì, con voce ridente la ragazza.
A quel punto Hijiri si alzò dalla poltrona, sollevando anche lei, tenendola tra le braccia:-Bene...ed ora mia adorata strega, credo sia il momento di andare a letto. Domani ci attende una giornata movimentata...-
-Ma...Karato...Sarà quasi pronta la cena...E poi è...è ancora presto per andare a dormire...-Provò a protestare Rei, ma lui la interruppe:-Non ho fame! Non di cibo...Ed ho detto che voglio andare a letto...ma dormire... è l'ultima cosa che desidero in questo momento!- Affermò, fissandola con un'espressione tanto ardente da farla arrossire. Al colmo dell'imbarazzo, con il cuore in tumulto, lei gli nascose il viso nell'incavo del collo, solleticandogli deliziosamente la pelle col suo respiro accellerato.
-Ah, strega...Adoro la tua timidezza...perchè non vedo l'ora di fartela dimenticare con il mio ardore...-Le sussurrò, con voce roca avviandosi in direzione dei loro alloggi.


Quella stessa notte, un'altra coppia non riuscì quasi a chiudere occhio, ma per un motivo ben diverso. Masumi e Maya non facevano altro che pensarsi a vicenda. Sentivano nitidamente la mancanza dell'altro. La ragazza se ne stava nel buio della propria stanza ad occhi sbarrati, ripensando agli eventi della notte precedente, risentendo sulla pelle il calore del corpo dell'amato e rigirandosi l'anello attorno all'anulare. Presa da una grande nostalgia, lo portò alle labbra e vi depose un tenero bacio. In questo modo le sembrava di sentire il marito più vicino a sè...come se così facendo, potesse baciare anche lui. Sospirando profondamente, si rannicchiò in posizione fetale ed avvicinando l'anello al viso, disse piano:-Ti amo, Masumi...La mia anima ed il mio corpo sono così vuoti senza di te...Quando...? Quando potremo stare ancora insieme? Ci siamo appena lasciati e già mi manchi tanto!- Bisbigliò nell'oscurità della sua camera.

Nella solitudine della propria stanza, i pensieri di Masumi erano pressapoco simili. Sentiva fisicamente la mancanza della moglie ed il ricordo della notte precedente, acuiva maggiormente la sua frustrazione. Sbuffando agitato, si mosse più volte nel letto. Accidenti, pensò tra sè, era ridotto davvero male, se non riusciva a restare nemmeno una notte lontano da lei! Quando l'aveva riportata dagli Hamil, era certissimo che avrebbe sentito la sua mancanza, ma non credeva che la lontananza gli avrebbe procurato addirittura una vera e propria sofferenza fisica. Ancora una volta, dovette ammettere che la vita, senza la sua ragazzina, era vuota. Gli era diventata necessaria come l'aria e dopo che l'aveva fatta sua...che l'aveva sentita fremere tra le sue braccia, si era resa indispensabile per lui. Liberando un prolungato sospiro, rivisse le sensazioni della notte precedente. La rivide rispodere con ardore alle sue carezze ed ai suoi baci, mentre si donava a lui con inaspettata fiducia ed abbandono, ricambiandolo con la stessa identica passione. Era stata l'urgenza di tenerla nuovamente accanto, a spingerlo ad organizzare l'incontro per la sera successiva, a casa di Hijiri. Là sarebbero stati liberi di essere loro stessi, senza necessità di fingere.-Ancora poche ore e potrò stringerti di nuovo, ragazzina- Disse nel silenzio della sua stanza.-Sono pazzo di te, amore mio e... ho bisogno di te...non riesco a starti lontano!- Terminò, prima di cedere alla stanchezza.


La sera successiva, gli Hamil si diressero a casa degli Hijiri insieme a Maya. Quando Ayumi, in tarda mattinata, le aveva detto dell'invito a cena, la ragazza si era mostrata contenta al pensiero di rivedere la sua amica Rei. Aveva tante cose da raccontarle e non vedeva l'ora di poterlo fare. Appena giunsero dai loro amici, Karato e la moglie li accolsero calorosamente, dando loro il benvenuto. Dopo i saluti di rito, essi li fecero accomodare in salotto dove c'era ad attenderli Mizuki, la quale però stava intrattenendo un altro ospite. Questi, al loro ingresso si alzò dalla poltrona che occupava e scambiando un'occhiata d'intesa con i nuovi arrivati,li salutò con un inchino:-Buona sera, amici miei...-
Maya, che era rimasta indietro al gruppo, parlando con Rei, nell'udire quella voce tanto amata,ammutolì immediatamente e con un sussulto di sorpresa, si apprestò ad avanzare all'interno della sala. Lui era lì...bellissimo ed elegante, con gli occhi lucenti di malizia e tenerezza, mentre la fissava intensamente:-Ma...Masumi...- Sussurrò lei, guardandolo ipnotizzata dalla sorpresa e dall'emozione.
Accennando un dolce sorriso, egli disse:-Ben arrivata, mia amata sposa!-

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Capitolo 56
*** Il vero volto dell'amore ***



Nella penombra di quella grande camera da letto, Maya esalò un sospiro di pura gioia. La serata era stata a dir poco perfetta. Non si sarebbe mai aspettata di rivedere Masumi così presto. Quando il giorno prima si erano lasciati, ella pensava che sarebbero dovuti trascorrere diversi giorni, prima d'incontrarlo nuovamente ed invece lui le aveva organizzato una sorpresa bellissima, con la complicità dei loro cari amici. Non appena aveva riconosciuto il timbro della sua voce, era rimasta esterrefatta e quando poi i loro occhi si erano incontrati, aveva faticato a contenere le lacrime di gioia. Cosa che non era riuscita a fare nel corso della serata:aveva pianto durante la cena in onore delle sue nozze, così come al brindisi finale. Per tutto il tempo, Masumi non si era mai staccato da lei, tenendola per mano, oppure cingendole le spalle e la vita, in modo amorevole e tenero. I loro amici avevano sorriso divertiti, al racconto della maniera in cui il marito l'aveva convinta a sposarlo, facendola arrossire d'imbarazzo. Una volta giunta l'ora del congedo, Masumi aveva asserito che l'avrebbe riaccompagnata lui stesso dagli Hamil, il mattino dopo, provocandole nuovamente un soffuso rossore sul viso, mentre Peter ed Ayumi li salutavano, senza alcun commento al riguardo. Subito dopo, Maya ed il marito avevano lasciato anch'essi casa Hijiri, dirigendosi in carrozza verso il palazzo degli Hayami. Appena giunti a destinazione, la casa era immersa nel silenzio e Masumi sollevandola sulle braccia, salì velocemente le scale e la portò nella propria camera da letto.
-Benvenuta nel mio mondo, signora Hayami...Nella mia vita, che ora è anche la tua...!- Esordì, deponendola a terra.
Maya, restandogli vicino, con le mani appoggiate sul suo petto, disse:-Pensavo che lo fosse già dall'altra sera...quella delle nostre nozze...- La sua voce era appena un sussurro, mentre lo guardava incantata.
-E' così infatti. Ma qui...in questa casa...si svolge un'altra parte della mia vita...! Ed io desidero che tu conosca ogni cosa di me...che ne condivida qualsiasi aspetto...-Le rivelò, con tono carezzevole, sfiorandole una guancia.
Chinandosi appena, la baciò con dolce passione, alla quale lei rispose prontamente, cingendogli il collo con le braccia. 
-Aspettami un attimo, per favore...-Disse l'uomo, sciogliendosi delicatamente dall'abbraccio.-Torno subito...- aggiunse, apprestandosi ad uscire dalla camera. Era da sola da qualche minuto, ripensando agli eventi di quella serata e guardandosi intorno affascinata. Tutto in quella casa parlava di potere e ricchezza e lei ne era alquanto intimorita, ma per amore del marito, avrebbe cercato di essere all'altezza di essere sua moglie, pensò, lasciando vagare lo sguardo nella vastità della stanza. Quando Masumi ritornò da lei, la trovò che si aggirava per la camera, con espressione assorta.
-A cosa pensi, Maya?- Domandò, fissandola intensamente.
-Questa stanza ti rispecchia molto...è grande ed imponente...proprio come te!- Bisbigliò voltandosi a guardarlo, con un tenero sorriso.
Il marito le si avvicinò, recando una bottiglia di champagne e due calici in mano.
-Mi stai dando del megalomane, moglie?-La canzonò, sorridendo malizioso.
La ragazza lo schernì, con lieve ironia:-Beh...se ripensi a tutto ciò che hai fatto da quando ti conosco...non puoi darmi torto, no?!-
-Ho fatto molte cose, che mai ho fatto prima e che mai avrei immaginato di fare, da quando ti ho incontrata. E' strano...-Ribattè Masumi, con tono serio, ma intenso.-Sono lo stesso uomo di prima, ma contemporaneamente sono...mi sento un altro...Mi credevo incapace di qualsiasi sentimento...Dopo...dopo essere diventato un Hayami...-s'interruppe, incapace di proseguire.
Maya allungò un braccio e gli poggiò una mano sul bel volto tormentato, guardandolo con infinita tenerezza.
-Hai...hai detto che sei...sei...diventato un Hayami...In che senso?-Lo esortò, con voce flebile, temendo di ferirlo.
Il marito liberò un respiro tremolante, mettendo  una mano sulla sua posata sul suo viso.
-Mia madre si sposò con Eisuke Hayami, quando io ero ancora piccolo. Mio padre...quello vero,era morto ed io e la mamma andammo a prestare servizio in casa sua...Dopo...dopo un pò di tempo, il padrone decise di aver bisogno di un erede, ma non era sposato e non aveva figli...Così propose un accordo a mia madre...il matrimonio...una vita dignitosa...in cambio della possibilità di far di me il suo successore. Noi...noi eravamo poveri...senza un posto dove andare e lei...per me...per permettermi un futuro migliore, accettò.-raccontò, con aria triste.-Fu così...che diventai il figlio di Eisuke Hayami. Egli ha fatto in modo che io lo sostituissi degnamente in tutto e per tutto...ed io...io ho eseguito le sue direttive...sempre!-Terminò, chiudendo gli occhi.
-Mi...mi dispiace amore mio...! Devi aver avuto un'infanzia difficile!- Lo consolò la moglie, provando compassione e tenerezza per lui e per il bambino che era stato.
-No, Maya...! Non compatirmi, non lo merito! Tu non sai...non sai...in che modo indegno ho agito finora!- Asserì lui, con un moto di disgusto verso sè stesso.-Tu...tu sei così innocente...se...se sapessi tutte le cose orribili che...Non mi guarderesti mai più, come fai ora!-
-Non dire così...non tormentarti...ti prego!- Lo incoraggiò la giovane, prendendogli il volto tra le mani, mentre gli occhi le si riempivano di lacrime.
Masumi si ritrasse con uno scatto fulmineo, come se si fosse scottato. Si allontanò da lei, temendo di vedere il disprezzo nel suo sguardo, una volta che le avesse raccontato tutto. Aveva paura di perderla, pensava, mentre un rivolo di sudore gli percorreva la schiena, ma era cosciente che non poteva nasconderle quella parte della sua vita.
-Ho dovuto rinnegare la mia religione per essere Masumi Hayami...Ho imbrogliato molte persone per vincere negli affari...Sono un maestro dell'inganno, so essere persuasivo e freddo per ottenere ciò che mi propongo. Ho accettato di rispettare un patto matrimoniale per ampliare il potere della mia famiglia d'adozione. Sono stato cresciuto per tutto questo...Sono diventato un Hayami per questo scopo!!!- Era un fiume in piena. Tirava fuori tutto quanto si era tenuto dentro per anni. Le sue parole suonavano come un'accusa verso sè stesso. Battè con violenza un pugno sul tavolo presente nella stanza, facendola sussultare spaventata, mentre proseguiva inesorabile:-Avevo indurito il mio cuore, alla morte di mia madre. Eisuke Hayami, non mi amava come un figlio...gli interessavo solo come apprendista...Ed ero diventato bravo, addirittura più di lui...Non m'importava di niente e di nessuno...e così è stato per molto tempo...finchè non ho incontrato te! Avevo accettato tutto quanto mio padre aveva deciso per me...senza battere ciglio...! Avevo eseguito tutte le sue direttive, sempre...Ma poi...poi sei arrivata tu!!! E qualcosa si è ridestato in me...! All'inizio non potevo...non volevo soccombere...la mia strada era già stabilita da tempo...Non intendevo permetterti di cambiarla! Avevo faticato molto per trasformarmi in ciò che sono...Ma il mio amore per te ha vinto, nonostante tutto!!! Nonostante me...Perchè questo sono io Maya! Adesso sai tutto della mia vita!- Si girò a guardarla, gli occhi velati di tristezza e rabbia, le mani strette a pugno lungo i fianchi, mentre le fissava il viso inondato di lacrime di dolore e d'angoscia:- Dimmi...puoi continuare ad amarmi....ora che conosci il mio vero volto?-

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Capitolo 57
*** Salvati dall'amore ***






Maya lo fissava intensamente, mentre continuava a piangere sommessamente, senza dire una parola. Masumi osservava il suo volto bagnato di lacrime, con espressione guardinga, quasi dura, attendendo in silenzio una risposta. Aveva messo a nudo la sua anima, completamente. Era stato onesto con lei e con sè stesso. Aveva rischiato...aveva voluto farlo, perchè lei era pulita, innocente ed ingenua...non meritava d'ignorare quella parte di lui...Anche se...se...così forse...lei...lei avrebbe smesso di amarlo...
Dopo un tempo interminabile, sua moglie ruppe quel gelido silenzio:-Allora...allora ciò che si dice su di te...è la verità?- Domandò, con tono tremolante.
Ecco, pensò lui, adesso lei gli avrebbe gridato tutto il suo disprezzo. Un conto era che avesse raccolto i pettegolezzi del popolo, un altro che fosse egli stesso a confermarglielo, con il suo racconto. Ma ora era troppo tardi per negare e soprattutto non intendeva farlo!
-Sì...tutto vero!- Rispose, con un ghigno autoderisorio.-Te l'ho appena confermato! Ho molti difetti, alcuni veramente discutibili, come oramai saprai...ma di sicuro, non sono un vigliacco... affronto le conseguenze delle mie azioni, senza tirarmi indietro...Ora vorrei conoscere la risposta alla mia domanda!- Asserì con occhi freddi, quasi spenti.
Maya sollevò una mano, per asciugarsi il pianto che le inondava il viso. Poi, con voce mesta, flebile, disse:-Quando sono salita sulla tua nave...non sapevo chi fossi...Dopo tu...tu mi hai rivelato il tuo nome ed io...ero terrorizzata. Conoscevo la fama che circondava te e la tua casata. Ero...ero convinta che una volta scoperto il mio inganno...tu mi avresti riportata in Giappone e consegnata ai samurai dello shogun, soprattutto perchè sono cristiana...Invece...invece tu..tu...non l'hai fatto!-
Il marito strinse gli occhi:-Ma non sono stato tenero con te! Ero furioso e...ti ho trattata aspramente!- Le ricordò, continuando a fissarla.
-No...non è così. Io ti avevo mentito ed era naturale che fossi arrabbiato. Ma...mi hai protetta, sempre!-Ribadì lei, scuotendo la testa con forza.
-Non potevo evitarlo...nonostante la tua menzogna, tu mi attraevi!- Contestò il marito, sempre in tensione.
-Sì...forse lo hai fatto per questo...Ma per tutta la durata del viaggio...io...io ho imparato a conoscerti! Scoprendo una parte di te, che mostri poche volte e che pochissimi riescono a percepire...!-Affermò Maya con tono sicuro.
-Cosa...cosa vuoi dire?- Chiese Masumi, scrutandola con ansia.
La giovane gli si accostò e sollevò una mano per posargliela su una guancia:-Che Hijiri, gli Hamil...sanno che non sei come ti descrivi...io so come sei realmente...In tutto quel tempo sulla nave...ho visto il vero Masumi Hayami...quello che tieni nascosto persino a te stesso...ed io...è di lui che mi sono innamorata!-Gli sussurrò, piano.
Gli occhi del marito si addolcirono, davanti alle sue parole.
-Maya...io non credo tu abbia capito ciò che...- Provò a dire, ma la moglie lo interruppe
-Tutto quello che tu mi hai appena confessato, io lo sapevo già. Solo non ne conoscevo le motivazioni ed ora tu me le hai date. Ti sei affidato a me...aprendomi il tuo cuore e la tua anima. Mostrandomi il tuo dolore...la tua sofferenza di uomo e di bambino desideroso d'affetto e d'amore. In questo modo...ti sei donato a me anima e corpo...totalmente...E' vero...non ti sei comportato sempre correttamente, ma lo hai fatto per una sorta di debito di gratitudine verso tuo padre adottivo, per ripagarlo di averti dato una possibilità di riscatto...Ma dentro sei rimasto lo stesso bambino bisognoso d'amore...lo tieni solo nascosto sotto una maschera...Ed essa si sgretola davanti alla lealtà verso coloro che ami...Sei pronto a combattere ed a rischiare la vita per quelli che ti sono accanto...ad aiutare due ragazzine impudenti che ti hanno tratto in inganno...venendo meno alle regole di bordo, rischiando la tua reputazione...Alla fine hai scelto di rinunciare ad un matrimonio imposto, per seguire il tuo cuore...-Gli prese il volto tra le mani, mentre lui la fissava frastornato ed incredulo.-Ti guardo e nei tuoi occhi riesco a vedere quel bimbo orfano generoso e responsabile...che voleva essere amato...Quel bambino cresciuto troppo in fretta...diventando un uomo dolcissimo, sotto la sua apparenza di uomo di ghiaccio...Mi hai chiesto se posso ancora amarti...!- Aggiunse, dopo un breve attimo di silenzio.-Credevo di amarti tantissimo...di più non sarebbe stato possibile, mi dicevo. Invece mi sbagliavo, in questo momento sento che il mio amore per te è cresciuto ancora. Ti amo! Adoro il bimbo che eri. Sono pazza dell'uomo che eri quando ti ho conosciuto ed amo alla follia l'uomo che sei diventato e che è qui davanti a me...Ti amo in tutti i tuoi aspetti e ti amerò per tutta la vita!-
Masumi le cinse la vita, con entrambe le mani. Un nodo d'emozione gli stringeva la gola, impedendogli di parlare. Impiegò qualche secondo per riprendere il controllo di sè,poi con voce roca, disse:-Pensavo di salvarti la vita, portandoti con me in quel lungo viaggio verso l'Europa...Invece sei tu che hai salvato la mia, ragazzina!- Incollando il suo corpo al proprio, aggiunse con occhi lucidi di commozione:-Ti amo immensamente. Averti incontrata è stato la mia più grande fortuna!-
Maya si strinse forte contro il suo petto.-Ti prometto che ti darò tutto l'amore che hai sempre desiderato, amore mio!-Sussurrò, fissandolo nelle iridi azzurre.
Masumi avvicinò la sua bocca a quella della giovane moglie:-Giurami che non mi lascerai mai...! Che qualunque cosa accada...sarai mia per sempre, solamente mia!?-Le chiese, con tono lievemente autoritario, ma che celava una grande vulnerabilità.
-Mai...per tutta la vita...Lo giuro!- Rispose lei, mentre incollava le labbra alle sue.
Si baciarono a lungo,appassionatamente...riaccendendo la fiamma del desiderio. Masumi le aprì il lungo vestito, lasciandoglielo cadere ai piedi, poi fu il turno della biancheria intima che subì la stessa sorte dell'abito. Dopo toccò a Maya aiutarlo a liberarsi degli indumenti e quando furono entrambi nudi, lui la sollevò da terra e la portò sul proprio letto:-Questa notte ti amerò in modo completo...senza più segreti tra noi...In questa stanza...che è stata testimone silenziosa del mio amore per te e del mio tormento...E nel mio letto...in cui ti ho immaginato mille volte, morendo di desiderio e di solitudine...Anelando a tenerti accanto a me, per amarti...per impazzire perdendomi in te...nel tuo calore!
Possederti anima e corpo...al punto da legarti a me in modo indissolubile...perchè tu non possa più fare a meno di me, come io di te.-Mentre le bisbigliava queste frasi, la ragazza iniziò a tremare di passione e con occhi languidi, disse:-Ti prego amore mio...amami...amami adesso!- 
-Ora...domani...sempre!-Rispose Masumi, apprestandosi ad esaudire la sua richiesta.

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Capitolo 58
*** Un viaggio inatteso ***



-La mia risposta è no!!! Mille ed ancora altre mille volte no!-Rei era davvero furiosa, mentre guardava il marito, con le braccia incrociate al petto.
Hijiri le si avvicinò, tentando di prenderla per le spalle:-Strega...per favore...devi capire che non posso...-Ma la moglie, lo interruppe e scansandosi, impedendogli di toccarla, disse:-E' inutile che cerchi di blandirmi con delle belle parole! Non ti permetterò di ritornare in Giappone senza di me, Karato. Anche se è per il bene di Maya e Masumi!- Insistette caparbiamente.
-Ma non posso portarti con me! Anch'io sentirò tantissimo la tua mancanza, ma è un viaggio lungo e devo investigare per conto del signor Hayami...!-Le spiegò, con tono paziente.
Gli occhi verde- smeraldo sembravano volerlo fulminare:-Appunto! So benissimo che ci vorranno mesi, prima che tu ritorni. E' un viaggio che ho già affrontato, no? Siamo appena sposati e tu pretendi che io rimanga qui...tranquilla ad attenderti?! Inoltre...potrei esserti di gran aiuto. Non sono il tipo di moglie che se ne sta in disparte, mentre il marito potrebbe rischiare la vita...per assolvere ad un compito difficile...-Terminò decisa la ragazza.
-So perfettamente che tipo di donna sei! Ed è proprio per questo, che non voglio correre il pericolo che ti accada qualcosa...perciò andrò senza di te!- Rispose Hijiri, con tono determinato.
-Invece ti sbagli. Io verrò con te in Giappone...! A qualsiasi costo...dovessi rimbarcarmi clandestinamente su di un'altra nave! Anche se preferirei viaggiare al tuo fianco...-Rincarò Rei, con piglio testardo e fermo.
Davanti a quest'ultima affermazione, Karato non potè far altro che capitolare. Sapeva benissimo che sua moglie era capacissima di mettere in atto quanto dichiarato...
-Va bene. Hai vinto di nuovo tu!- Disse, chinando il capo, con un accenno di sorriso.-Se devi viaggiare...è meglio che tu lo faccia al mio fianco...almeno potrò tenerti d'occhio e proteggerti!- 
-Ed io mi occuperò di te, amore mio. Starò accanto a te e ti farò da spalla!- Concluse Rei, buttandogli le braccia al collo, con il viso splendente di gioia.
-Un momento, moglie!- Fece Hijiri, fissandola nei meravigliosi occhi di smeraldo, cingendole la vita sottile.-Ho accettato di portarti con me...ma non nient'al...- Non potè terminare la frase. La ragazza gli aveva chiuso la bocca con la propria, mettendo fine alle sue proteste.


La stanza era quasi completamente immersa nell'oscurità. Solamente la luce lunare permetteva di scorgere le due sagome distese, abbracciate nel grande letto a due piazze presente nella stanza.
-Devo dirti una cosa importante, Maya...-Le disse a voce bassa, mentre le carezzava teneramente la testa ed i capelli.
La moglie si sollevò appena dal suo petto e lo guardò, ancora inebriata dai momenti d'amore appena vissuti.
Da quando, due mesi prima si erano sposati...non c'era stata notte che il marito aveva passato lontano da lei.
Aveva sempre trovato la maniera d'intrufolarsi nella casa degli Hamil, o di portarla al suo palazzo, rimanendo così insieme fino all'alba, dando libero sfogo alla loro passione.
-Questa mattina ho parlato con Hijiri e mi ha dato delle informazioni importanti sui Takamiya, che se si rivelassero veritiere, potrebbero aiutarmi a sciogliere il patto matrimoniale.-Chiarì davanti all'espressione d'attesa di lei.-Però... per trovare una conferma ad esse...devo tornare in Giappone con lui...e vorrei che tu mi accompagnassi!-
Maya rimase a riflettere sulle sue parole, poi disse:-Dovrei...dovrei continuare le prove per la rappresentazione teatrale...- la sua voce era titubante, gli occhi bassi.
Il marito si mosse agitato e sollevandosi a sedere sul materasso, esclamò con tono alterato:-Sai che non sono d'accordo che tu reciti! Prima di tutto... perchè non voglio che resti vicino a quel Sakuracoji e poi, perchè non penso che ti si addica quell'ambiente!-
La moglie lo fissò in volto. La sua irritazione era palese.-Io...io adoro recitare...non è giusto che tu voglia impedirmelo!-Rispose,con sicurezza.
La rabbia di lui sembrò aumentare alle sue affermazioni:-Vuoi dire che preferisci restare, per continuare a recitare? Scegli il tuo ruolo di attrice a quello di moglie?!- La delusione si associava alla rabbia, mentre la prendeva per le spalle:-Preferisci separarti da me, invece che lasciare la tua rappresentazione?!- Chiese infine.
Maya sollevò una mano e gli carezzò una guancia, incatenando lo sguardo scuro a quello azzurro:-Non mi hai permesso di terminare...Io adoro recitare e spero che tu possa capirlo ed accettarlo, ma....amo te più di qualsiasi altra cosa al mondo! E non voglio che tu abbia nessun dubbio in proposito...-Asserì, con tono sincero e sicuro.
I tratti del viso di Masumi si distesero prontamente e liberando un sospiro di sollievo, domandò:-Allora...verrai con me?-
La moglie appoggiò la fronte alla sua, chiudendo gli occhi pieni di commozione:-Verrò con te in Giappone ed in qualsiasi posto vorrai...amore mio!-Rispose teneramente.
-Non potrei mai lasciarti qui...! Ho bisogno di tenerti al mio fianco sempre...non resisterei tanto tempo senza vederti!- Ribadì il marito stringendola a sè.
-Nemmeno io, mio caro. Sei parte di me, oramai...-Terminò Maya, cercandogli la bocca ed abbandonandosi al desiderio.
Qualche giorno più tardi iniziarono i preparativi per il loro rientro in Giappone.

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Capitolo 59
*** Minaccia a bordo ***




Il pomeriggio antecedente alla partenza, Maya decise di recarsi dalla Signora Tsukikage per congedarsi da lei e dai ragazzi della Compagnia. La sua insegnante era già stata informata della sua decisione di abbandonare momentaneamente la recitazione e all'inizio non l'aveva presa bene. Non riusciva a capire come una giovane col suo talento potesse rinunciare , seppur per un breve periodo, al suo ruolo di attrice emergente. Però, in seguito vedendola dispiaciuta, ma decisa a mantenere quanto stabilito, aveva accettato  a malincuore il suo dietrofront, sostituendola con un'altra allieva della Compagnia.
-Le prometto che tra qualche tempo ritornerò qui da lei per continuare a studiare e ad imparare.-Promise la ragazza nel salutarla.-Naturalmente se sarà disposta a riaccogliermi nella sua scuola...So di averla delusa, ma le giuro che non posso agire diversamente...Mi dispiace, ma non posso rivelarle la ragione del mio abbandono...-Aggiunse con tono mesto e ad occhi bassi.
-E' vero, Maya. La tua decisione mi ha delusa...lo ammetto. E forse posso anche immaginare il motivo che ti ha spinto a prenderla...ma voglio che tu sappia che nonostante tutto, io attenderò il tuo ritorno sulle scene. Ayumi e tu avete molto da dare agli appassionati del palcoscenico ed ho in mente per voi grandi cose...Però di questo parleremo quando sarà il momento. Per adesso...ti auguro buona fortuna, Maya!- Rispose la Sensei, con voce ferma e determinata.
-La ringrazio, signora e...mi scusi ancora...A presto!- Si concedò con un inchino la giovane.
Mentre lasciava la scuola, s'imbattè in Sakuracoji. Il ragazzo, non appena se la ritrovò dinanzi, ebbe un sussulto involontario. Era venuto anch'egli a conoscenza del suo ritiro dalla Compagnia e ci era rimasto malissimo, inoltre nessuno  sembrava saperne il motivo e questo lo infastidiva suo malgrado.
-Buon pomeriggio, Maya.-Disse con un educato, quanto formale inchino.
La ragazza lo guardò con un misto di pena ed imbarazzo, poichè sapeva che non era stata completamente corretta nei suoi confronti. Come amico... avrebbe dovuto parlargli, per avvisarlo di quanto stava programmando di fare.
-B...buon...pomeriggio, Yu...-Rispose con tono tremolante.
-Ho saputo che non seguirai più i corsi della signora Tsukikage...- esordì il giovane attore, con sguardo distante.
-Sì...è così...mi...mi dispiace, ma non posso continuare...-contestò lei, portandosi una mano al petto.
Gli occhi di Sakuracoji osservarono quel gesto, spalancandosi per un breve attimo quando registrarono la presenza dell'anello al suo anulare.-Capisco...-Mormorò, con tono triste e deluso.-Immagino che all'uomo che ti ha donato quel cerchio d'oro...non faccia piacere che tu seguiti in questo ambiente...Spero che ne valga la pena...- Stabilì, indurendo l'espressione e la voce.
Stavolta fu la ragazza a sussultare alle parole di lui:-Yu...scusami...io avrei...avrei dovuto...-Tentò di dire, arrossendo per la colpa e l'imbarazzo.
-Ti auguro di essere felice, Maya. Con tutto il mio cuore...Addio!-Tagliò corto l'altro, prima di proseguire il suo cammino e lasciarla sola.
-Addio Yu e perdonami se puoi.-Disse la giovane, senza voltarsi a guardarlo.




Il mattino successivo Maya, Masumi e gli Hijiri salutarono gli Hamil, ripromettendosi di rivedersi quanto prima e s'imbarcarono su una nave della Compagnia Hayami con un piccolo equipaggio di scorta, in direzione del Giappone. Fecero tutto il percorso dell'andata, a ritroso. Stavolta però, Rei e Maya erano a bordo come le spose dei due comandanti e non come clandestine ed anche l'equipaggio ne era informato. L'atmosfera a bordo era rilassata, nonostante quel viaggio fosse determinante per il futuro dei coniugi Hayami; inoltre mancavano mesi per giungere alla meta, perciò era superfluo preoccuparsi eccessivamente anzitempo. Ambedue le coppie decisero di vivire quel viaggio come una vera e propria luna di miele. Ripercorrendo con la memoria i momenti trascorsi all'andata, cercarono di recuperare quegli istanti persi nei dubbi e nelle incertezze. Stavolta nè Maya dormì in uno sgabuzzino e nè Rei occupò una solitaria e stretta cuccetta, ma entrambe dormirono negli alloggi dei rispettivi mariti e tra le loro braccia, cullate dal dondolio dell'onde che lambivano i fianchi dell'imbarcazione.

-Quando dobbiamo agire?- Domandò l'uomo al proprio superiore, mentre erano sul ponte di guardia della nave.
-Per ora, no. E'troppo presto...! Abbiamo ordini precisi e non possiamo permetterci di fallire...!- Rispose l'altro a bassa voce, per evitare che qualcuno lo sentisse.
-Ma come faremo? Hayami ed Hijiri non sono degli ingenui e tantomeno degli inetti. Si difenderanno fino alla morte...!- Continuò il primo, con tono preoccupato.
-Gli ordini sono di non uccidere nessuno. Dobbiamo solo prendere le due donne! Ricordatelo!-Affermò il suo superiore, con voce autorevole.-Poi, una volta in Giappone...le consegneremo a chi di dovere ed il nostro compito sarà terminato.-Concluse, mettendo così fine alla discussione.

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Capitolo 60
*** Passione e Pericolo ***



-Cosa ti succede,ragazzina? Mi sembri pensierosa...-Masumi le cingeva amorevolmente la vita, mentre Maya gli poggiava la schiena sul petto forte e solido. Erano sul ponte della nave, ad osservare la volta celeste, illuminata dalla splendida luna piena, con una leggera brezza marina che accarezzava i loro volti assorti nella contemplazione di cotanta bellezza.
La moglie emise un sospiro liberatorio:-Non posso evitare di pensare che tra qualche giorno approderemo in Giappone...E ti confesso che ho un pò paura, Masumi...Se...se tuo padre non dovesse accettarmi...se ti...ti obbligasse a rispettare il patto con i Takamiya...- La giovane diede voce a quelli che erano i suoi timori. Per tutta la durata del viaggio, aveva scacciato quei pensieri molesti, ma man mano che il tempo passava e la distanza dalla meta diminuiva, avvertiva dentro sè un'angoscia insistente, come un oscuro presagio.
-Continui a dubitare di me e del mio amore? Questi mesi insieme non sono serviti a fugare i tuoi dubbi...le tue insicurezze...?!- Disse lui, con tono quasi stanco, appoggiando il viso sui suoi capelli, anelandone il dolce profumo.
Maya si voltò lentamente tra le sue braccia, mettendogli le piccole e delicate mani sul petto muscoloso, sollevando il volto verso il suo, fissando i suoi occhi neri in quelli azzurri del marito:-No...Io non dubito del tuo amore! So perfettamente che mi ami, quanto io amo te. Ma ho uno strano presentimento...Come se stesse per accadere qualcosa di brutto...!- Rispose con tono ansioso.
L'uomo le sollevò il mento con due dita e con voce bassa e profonda ribadì:-Non accadrà niente...Noi resteremo insieme. Sicuramente non sarà facile affrontare ciò che ci aspetta in Giappone...ma ti giuro, amore...tu ed io non ci separeremo mai!-Le promise il marito con seria convinzione.
-Che Dio ti ascolti,mio adorato...-Concesse la moglie stringendosi a lui, con un lungo brivido.
Masumi le circondò le spalle con un braccio, mentre portava l'altra mano tra i suoi lunghi e soffici capelli:-Credo che sia ora di ritornare sottocoperta...comincia a fare freddo quassù...Voglio tenerti tra le mie braccia...Scaldarti col mio amore!- Le disse con tono appassionato.
Maya si sentì arrossire davanti alle sue parole, ma con occhi splendenti d'amore, rispose:-Sì, amore mio. Scaldami ti prego..fammi dimenticare ogni timore con il tuo calore...!-Lo pregò dolcemente, mentre lui la sollevava sulle braccia e la portava nei loro alloggi.
Una volta arrivati a destinazione, Masumi la depose accanto al letto e con sguardo di brace le fissò intensamente la bocca.-Ogni giorno che passa ti desidero di più...mia amatissima signora Hayami.Non è mai abbastanza il tempo che trascorro con te...amandoti!-Le sussurrò ad un soffio dalle sue labbra.
Maya sollevò le mani e gli prese il virile volto per avvicinarlo a sè:-Anche per me è così, mio amatissimo signor Hayami...Da sempre e per sempre!-Gli bisbigliò, prima che lui le chiudesse la bocca con la sua.
L'uomo la liberò con lentezza dei vestiti. Strato dopo strato, alternando i movimenti ad i baci. Tracciando una scia con le labbra, su ogni lembo di pelle che man mano scopriva. Poi fu la volta della giovane, che gli riservò il medesimo trattamento, facendolo rabbrividire ogni qualvolta la sua dolce bocca si posava su di lui. Quando furono entrambi nudi, l'uno davanti all'altro, si guardarono con occhi febbricitanti di passione. Lentamente...in un susseguirsi di carezze e sospiri, si distesero sul letto. Maya si posizionò sul suo corpo scultorio ed iniziò ad esplorarlo con una minuziosità esasperante...usando le labbra e le mani. Gli baciò tutto il volto delicatamente, sfiorandogli le palpebre, il naso, le guance e la bocca, soffermandovisi a lungo per assaporare la sua essenza. Poi scese piano lungo il collo, dove il pomo di Adamo si muoveva a scatti al suo gentile, ma sensuale tocco. I movimenti di lei erano irresistibili per Masumi. Sentiva le sue curve strusciare sul corpo, provocandogli intensi spasmi d'eccitazione. Il suo seno gli sfiorava il petto, lo stomaco...man mano che scendeva verso il basso. Maya gli baciò il petto, solleticandogli i capezzoli, nello stesso modo in cui lui faceva con lei, procurandogli scosse elettriche lungo la spina dorsale. Quando la moglie scese ancora e fece per avvicinarsi al centro del suo desiderio, egli non resistette oltre e sollevandola improvvisamente, la posizionò sotto di sè,riservandole la medesima squisita tortura. Con passione sconfinata, la esplorò ardentemente dalla testa ai piedi,provocandole gemiti intensi e continui. Tracciò una lunga scia con le labbra, sul seno, sullo sterno e sullo stomaco,fino ad arrivare al fulcro della sua intimità. La baciò a lungo, assaporando il suo aroma femminile ed unico che lo eccitò ulteriormente, facendogli perdere il controllo definitivamente e spingendolo ad aumentare il ritmo delle carezze della sua bocca. La ragazza rabbrividì di piacere, sotto quell'assalto, al tempo stesso dolce e violento e sentendosi sull'orlo della follia, provò a sottrarsi a quella squisita tortura, ma lui non si fermò e bloccandole le mani  con le proprie, contro il materasso, continuò a deliziarsi con la sua profumata essenza, finchè non la sentì tendersi sotto i suoi ininterrotti baci, per poi liberare un lungo gemito a testimonianza dell'intenso orgasmo raggiunto. Allora Masumi si sollevò e la baciò a lungo sulla bocca, mentre Maya lo ricambiava con passione stringendolo forte a sè.
-Ti amo, ragazzina mia. Sei mia ed io sono tuo. Solamente tuo!- Gli sussurrò lui, pazzo d'amore e di desiderio, mentre si posizionava tra le sue gambe.
-Anch'io ti amo, amore mio...vita mia.Ti adoro...ti venero...Ti prego...amore...ti prego...-Rispose lei, cindendogli i fianchi con le cosce ed invitandolo a farla sua.
Un invito che il marito accolse con gioia, ricominciando insieme la scalata verso il paradiso dei sensi.


-Tra due giorni arriveremo al porto di Nagasaki...-Hijiri teneva Rei tra le braccia, nel letto del loro alloggio illuminato dal lume del candelabro. Nel silenzio che seguiva i momenti di passione appena condivisi, la voce di lui era come una musica dolcissima e soave.
-Mhmm...-Annuì la ragazza, ancora avvolta dall'alone del desiderio.-Un pò mi dispiace che il viaggio stia finendo...-aggiunse, accarezzandogli il petto amorevolmente.
-Anche a me...Però forse è ora che ritorniamo alla realtà, in modo da poter sistemare le cose...per i signori Hayami, il prima possibile...-Asserì l'uomo con convinzione.
-Hai ragione, amore. Non vedo l'ora di poterli vedere tranquilli, godendosi appieno la loro felicità...Così come lo siamo noi...-Rispose la moglie, con sincerità.
-Tranquilli? tu ritieni il nostro un matrimonio tranquillo? Io non lo definirei proprio così...-Ribadì Karato con tono semiserio.
La ragazza si sollevò di scatto e lo fissò sospettosa:-Perchè...? Come lo definiresti?- Chiese infine.
-Bhè...tesoro...devi ammettere che hai un concetto alquanto strano della tranquillità...! E da quanto ti ho incontrata...ho scordato anch'io cosa significhi esattamente...-la rimbeccò lui, canzonandola palesemente.
-Vuoi dire che...che stare con me ti...ti rende la vita difficile?-Domandò la moglie iniziando ad irritarsi.
-Movimentata! Turbolenta, agitata e...piena di sorprese!- Elencò Karato, sorridendo malizioso.
-Mi dispiace...non credevo di crearti tanto disagio...-Disse lei, mettendo il broncio e facendo l'atto di lasciare il letto. Ma lui la fermò, spingendola sul materasso col peso del suo corpo:-Non mi crei disagio. Sei impulsiva, testarda e ribelle e...sei la sola che mi rende pazzo di felicità...Non vorrei che fossi diversa da come sei, perchè mi hai regalato una vita densa di emozioni...Ti amo, strega!-Gli confessò il marito, prendendole la bocca con rinnovata passione.
Mentre il desiderio li invadeva nuovamente, si sentì un forte ed improvviso rumore, che li riportò bruscamente alla realtà. Si rivestirono in fretta e si apprestarono ad uscire sovracoperta, ma appena fuori dal loro alloggio, qualcuno stordì Karato, facendolo cadere lungo disteso e poi puntò il coltello alla gola di Rei, asserendo:-Non ti muovere,bambolina! Non vorrei rovinare il tuo delicatissimo collo!-

Nello stesso momento, anche Masumi venne attaccato alle spalle. Udendo anch'egli il frastuono, era corso sul ponte della nave, ma non fece in tempo a capire cosa fosse accaduto, perchè un colpo alla nuca lo fece crollare a terra. Il suo ultimo pensiero, prima di cadere nell'incoscienza fu per la sua amata sposa.

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Capitolo 61
*** Rapimento e disperazione ***



Rei degludì a vuoto un paio di volte,il viso che rifletteva sgomento e confusione. L'uomo davanti a lei era uno dell'equipaggio, lo aveva riconosciuto, ma non capiva il motivo di quella specie di ammutinamento.
-Cosa vuoi da noi? Perchè ci fai questo?-Chiese, con tono concitato.
Il marinaio sghignazzò malignamente:-Tranquilla, carina...Se farai la brava, non ti accadrà niente. Ora seguimi e senza fiatare.- Le ordinò perentorio, spingendola davanti a sè. La ragazza camminando si guardava intorno, cercando di capire  dove fosse il resto della ciurma. Poco dopo, vide gli uomini di guardia che dormivano profondamente e dai loro pesanti respiri, intuì che erano stati sedati. Avvertì un rivolo di sudore scenderle lungo la schiena, mentre rivedeva il marito riverso sulla porta del loro alloggio, stordito per il colpo ricevuto.
-Dove...dove intendi portarmi?- Provò a chiedere ancora al suo aggressore.
Questi con tono di scherno, rispose:-Tu e la giovane signora Hayami siete attese a Tokyo da una persona molto influente...!-
Rei sbarrò gli occhi dalla risposta inattesa:-Maya! Anche...anche lei è stata rapita?! Ma chi ha ordito tutto questo e per quale ragione...?- domandò con voce flebile.
-Lo capirai appena approderemo in Giappone. Adesso taci e muoviti!-le ordinò ancora il losco individuo.
La ragazza aguzzò lo sguardo, cercando un'arma con cui difendersi e potersi liberare. Mentre passava accanto ad un marinaio, vide una spada posata a terra e fingendo d'inciampare, cadde in ginocchio sul pavimento.
-Alzati bellezza! Non ho tempo da perdere!- L'apostrofò l'uomo dietro di lei, blandendo il pugnale che aveva in mano.
Accadde tutto molto in fretta: Rei afferrò la spada e con estrema velocità, ferì al braccio il rapitore disarmandolo, poi approfittando dell'effetto sorpresa, lo colpì alla tempia con l'elsa facendolo rotolare a terra, svenuto.
Sempre blandendo l'arma, la giovane corse per tutto il ponte, tentando di salvare la sua amica. La vide poco più avanti, che gridava cercando inutilmente di liberarsi dalla presa del suo rapitore.
-Lasciala andare, maledetto!- Esclamò Rei, impugnando la spada con fare intimidatorio.
-Stai indietro, bella! Ti conviene...se non vuoi che le incida questo bel collo delicato!- Le disse l'uomo, puntando il coltello alla gola della giovane signora Hayami.
-Sei solo un vigliacco! Ti ripari dietro le sottane di una donna, invece di combattere da uomo!- Lo provocò la ragazza, con occhi fiammeggianti di rabbia.
L'altro scoppiò in una risata malefica:-Non m'interessa battermi! Sono qui per un'altro scopo ed è mia intenzione portarlo a termine. Perciò...visto che non sarai della compagnia, t'invito a farti da parte...- L'avvertì, con falsa gentilezza.
-Maya!- Esclamò, guardando l'amica con somma pena.
-Rei...ti prego...pensa a mio marito! Lui...lui è ferito! Non lasciare che muoia, te ne supplico.- La pregò la ragazza, con le lacrime agli occhi.
-Stai tranquilla, Maya. Ti giuro che non morirà!- Le promise, sentendo una stretta al cuore.
L'altra annuì. Poi l'aggressore la prese alla vita e si calò con lei sulla scialuppa che galleggiava di fianco alla nave.
Rei corse ad affacciarsi, aggrappandosi al bordo dell'imbarcazione.:-Non preoccuparti...ti ritroveremo amica mia!- Le urlò, mentre si allontava velocemente tra le onde.
-Ricordati la promessa...! Il mio Masumi...curalo e non...non permettere che muoia.-Le gridò Maya, con voce rotta dal pianto.
La giovane signora Hijiri si accasciò al suolo, col volto inondato di lacrime d'impotenza e di disperazione. Fu così che la trovò il marito. Karato si era ripreso a fatica dal colpo ricevuto e ricordando l'accaduto, era corso subito in cerca della moglie,impazzendo all'idea che potesse esserle accaduto qualcosa.
-Rei!- Gridò non appena la vide. Si avvicinò di qualche passo e lei, sollevando la testa di scatto al suono della sua voce, si alzò e gli corse incontro. Gli volò letteralmente tra le braccia, scoppiando in singhiozzi di dolore e di sollievo al tempo stesso.
-Tesoro mio...temevo che ti avessero fatto del male...- Disse l'uomo, stringendola forte a sè, con voce commossa.
-No...io sto bene! Mi avevano presa...ma sono riuscita a neutralizzare il mio rapitore...invece....invece...-Non riuscì a continuare, talmente era sconvolta.
-Calmati, amore...E' tutto finito, ora!- Cercò di tranquillizzarla il marito, accarezzandole dolcemente i capelli.
-No...non è così!- Ribadì la ragazza, scuotendo la testa.-Maya....hanno portato via Maya! Ed il signor Masumi...lui è...è ferito! L'hanno rapita e portata a Tokyo...Oh Karato...non sono riuscita ad impedirlo!- Spiegò, concitatamente la ragazza.
Hijiri la fissò, con occhi pieni di comprensione:-Rei...non fare così! Almeno sappiamo dove sono diretti...la ritroveremo, vedrai! Ora dobbiamo trovare Masumi, però!-La calmò lui, poi tenendola per mano...corsero per tutto il ponte alla ricerca di Hayami.
Lo incontrarono vicino al timone, riverso a faccia in giù, con il sangue che gli sporcava la nuca e parte delle spalle. Dopo essersi accertati che il cuore battesse ancora, Karato se lo caricò sulle spalle e lo riportò nel suo alloggio, chiedendo alla moglie di prendersene cura.- Nel frattempo io cercherò di capire cos'è accaduto e in che condizioni sia il resto dell'equipaggio...l'uomo che ti ha aggredita...l'hai ucciso?- Domandò infine alla ragazza.
-No...L'ho solo stordito. Credo che sia ancora svenuto, ma fa attenzione! E per quanto riguarda la ciurma, penso che sia stata narcotizzata...ma non ne sono sicura...!- Rispose Rei, con occhi sgomenti.
-D'accordo...Vediamo se hai ragione tu...Poi dovrai spiegarmi come hai fatto a liberarti, però...- Concluse lui prima di lasciare l'alloggio, con espressione lievemente tesa.


Masumi mosse piano la testa ed avvertendo un dolore lancinante, liberò un gemito sommesso. Avvertendo un forte capogiro, tentò di aprire gli occhi, ma ci riuscì a fatica:-Maya...-mormorò istintivamente il nome della moglie, mentre ritornava gradualmente alla realtà. Per una frazione di secondo, rimase a fissare il vuoto, con occhi sbarrati. Si toccò la testa e sentì sotto le dita la stoffa della benda. In una frazione di secondo, ricordò tutto ciò che era accaduto:-un forte rumore, la corsa sul ponte, il colpo alla nuca ed infine il buio totale dell'incoscienza. Non fece in tempo a formulare un pensiero coerente, che la porta del suo alloggio si aprì, lasciando il passo al suo collaboratore.
-Hijiri...dove...dov'è mia moglie?- Domandò fissandolo intensamente.
-Signor Hayami...per fortuna si è ripreso...! Ha perso molto sangue...!- Rispose evasivamente Karato.
-Cosa è accaduto? Sono...sono stati i pirati? Maya...Maya sta bene?-Chiese ancora, iniziando ad agitarsi l'uomo.
Hijiri scosse la testa.-No, signore. Siamo stati attaccati da due uomini dell'equipaggio. Hanno messo del sonnifero nelle minestre del resto della ciurma, per poter agire liberamente...-Spiegò sommariamente, cercando di posticipare il resto dell'accaduto, la parte più dolorosa per il suo capo...
Masumi lo guardò con aria confusa:-Quali erano le loro intenzioni? Ucciderci?- Domandò ancora, tentando di capire.
-No...avevano ordine di non uccidere nessuno. Ma di rapire le nostre mogli. Rei è riuscita a liberarsi e a catturare uno dei due. L'ho interrogato e mi ha detto che l'ordine è partito da un importante uomo giapponese.-Disse tutto d'un fiato Karato.
-Capisco...-Rispose Masumi.-Quindi il loro piano è fallito...E Maya, dov'è ora? Con Rei? Sta...sta bene, vero?- Chiese di nuovo. Aveva l'impressione che il suo collaboratore non gli avesse detto tutto. Che c'era ancora qualcosa che gli nascondeva e ciò gli causava un malessere fisico, che non aveva niente in comune con la ferita alla testa.
Karato abbassò gli occhi, con aria mesta. Era arrivato il momento. Non poteva evitare di raccontargli l'evolversi della situazione. Inoltre...non era giusto che continuasse a nascondergliela.
-Mi dispiace, signore...Sua moglie...sua moglie è stata portata via. Rei è disperata,poichè non è riuscita ad evitarlo ed io...io ero...ero tramortito. Però...sappiamo che sono diretti a Tokyo...- Asserì a bassa voce.
Masumi sentì il cuore arrestarsi per un istante, per poi ripartire ad ritmo forsennato. Le tempie cominciarono a pulsargli dolorosamente, mentre cercava di assimilare quella terribile notizia. Con uno scatto fulmineo, buttò indietro le coperte e si alzò in piedi, ma poi colto da un forte capogiro, ricadde seduto sul letto.
-Maya! Non può essere vero...Dobbiamo inseguirli! Sveglia l'equipaggio e partiamo immediatamente! E' un ordine!-Esclamò, con sguardo acceso d'ira e di disperazione.
-Signore...deve calmarsi...Loro hanno un giorno di vantaggio...Hanno danneggiato la nostra nave, per ritardare l'inseguimento...Arriveremo a Tokyo dopodomani...anche se sarà difficile ritrovarli...ci proveremo...!-Cercò di calmarlo Karato.
Masumi si alzò nuovamente ed afferrandolo ai lembi del kimono, disse con voce carica di rabbia:-Non ci devi provare! Ci devi riuscire, hai capito? La ritroverò! Dovessi battere il Giappone palmo a palmo...io la ritroverò! E chi me l'ha portata via, me la pagherà! Chiunque sia...me la pagherà cara!- La rabbia stava lasciando il posto alla disperazione. Si accasciò sulla spalla di Hijiri, che lo sostenne con un braccio.
-Sì, signore! Vedrà che ci riusciremo...-Comprendeva l'angoscia del suo capo. Se fosse stato al posto suo, anch'egli avrebbe reagito allo stesso modo, poichè amava Rei nello stesso modo in cui Hayami amava la moglie.
-Devo ritrovarla, Karato!- Confermò Masumi, chiamandolo per nome per la prima volta. La sua voce era arrochita dal dolore. Dovessi spingermi fino alle porte dell'inferno...io la ritroverò! E la riporterò da me!-Il tono era denso d'angoscia e di pianto...Per la prima volta in vita sua... e dopo tanto tempo, Masumi Hayami permise al suo collaboratore di vederlo piangere. Piangeva di disperazione, di paura e di solitudine.-Devo ritrovarti, ragazzina! Io devo farlo! Perchè non potrei più vivire senza di te! Mai più!- Terminò, mentre il dolore dilagava in lui, sommergendolo inesorabilmente.


-Hai portato le ragazze?-Chiese l'uomo anziano a colui che aveva assoldato per il rapimento.
-Purtroppo la signora Hijiri è riuscita a liberarsi, ma la signora Hayami è qui...Ho dovuto sedarla, per riuscire a farla stare tranquilla...E' un tipino alquanto ribelle!-Spiegò il rapitore, con un ghigno di scherno.
-Bene...Forse sarà per questo motivo che Masumi Hayami tiene tanto a lei...- Ribadì l'altro, con tono piatto.
-Ho avuto modo di osservarlo...Quell'uomo è innamorato pazzamente di lei e non fa nulla per nasconderlo!- Ribattè il losco individuo.
-Perfetto! Allora sarà più facile che si pieghi al mio volere...se desidera ch'ella rimanga viva ed in perfetta salute, dovrà fare esattamente come io gli dirò!!!- Concluse, con un luccichio sinistro nei freddi occhi scuri.

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Capitolo 62
*** Un doloroso ricatto ***





Masumi scrutava l'orizzonte con trepidazione ed ansia. Le iridi azzurre si spostavano continuamente, tradendo una profonda agitazione interiore. Ancora qualche ora di navigazione ed avrebbero attraccato a Nagasaki. Aggrottando le sopracciglia, ripensò con rabbia al suo incontro con il rapitore ferito. L'uomo aveva tremato di puro terrore davanti al suo sguardo di ghiaccio, tastando a proprie spese la ragione della sua fama di uomo freddo e spietato. Masumi non aveva prestato attenzione alle sue suppliche ed era stato implacabile con lui. Lo aveva interrogato a lungo, perfino percosso senza pietà, pur di fargli rivelare il nome di colui che aveva orchestrato il rapimento e quando ne aveva appurato l'identità,  era rimasto sorpreso. Credeva di essere stato prudente, invece alla fine egli aveva scoperto le sue nozze segrete. Sospirando sconsolato, pensò che qualcuno doveva averlo tradito...forse qualche membro della servitù aveva venduto il suo segreto, mettendo in pericolo la sua amata sposa.
-Maya...mia unica gioia...sto arrivando da te! Sto venendo a prenderti...Aspettami,ragazzina!-Sussurrò, osservando il lembo di terra che cominciava a delinearsi in lontananza, ma che tuttavia gli sembrava ancora molto distante, mentre il tempo passava troppo lento.


Maya si riprese dal suo sonno innaturale con la testa ovattata e la vista lievemente annebbiata. Mettendosi a sedere sul letto che occupava, si guardò intorno. La stanza era alquanto piccola, priva di finestre o altro. Sembrava una specie di sgabuzzino, riflettè tra sè ed era illuminato da un candelabro poggiato a terra. Avvicinandosi alla porta, vi appoggiò l'orecchio per sentire se ci fosse qualcuno a cui chiedere aiuto. Ma tutto era silenzio. Era sola, pensò, mentre un brivido di paura le attraversava la spina dorsale. Sapeva che erano ad Edo, era di nuovo in Giappone...era nel luogo dal quale era stata costretta a fuggire, per evitare di essere catturata ed imprigionata. Ma la sua fuga non era servita a niente. Aveva solo posticipato l'inevitabile, pensò con angoscia. Immediatamente però una figura d'uomo si delineò nitida nella sua mente.-Masumi...vita mia...!- Bisbigliò nel silenzio dell'abitazione.-Almeno ti ho incontrato...! Ho potuto conoscere la felicità di essere amata da te! Ma è terribile il pensiero che ora è tutto perduto. L'uomo che mi ha portata qui... ha detto che qualcuno di molto importante ha voluto allontanarmi da te e che non ti rivedrò mai più!-Diceva tra sè, mentre lacrime cocenti le bagnavano il viso pallido e stremato.-Spero che tu sia sano e salvo, amore mio...che la ferita infertati non ti sia stata fatale...Mi sembra d'impazzire, perchè non so nulla di te ed io...io non posso rivelarti ciò che sospetto da un pò e che...forse tu...tu non saprai mai!-Terminò, portandosi una mano sulla bocca, a frenare i singhiozzi ed un'altra sullo stomaco...per fermarne gli spasmi incontrollati del pianto.


Alcuni giorni dopo, Masumi varcò la soglia del lussuoso palazzo feudale di Edo. Si fece annunciare al padrone di casa, tentando di aggrapparsi disperatamente agli ultimi barlumi di calma e lucidità che gli restavano. Non sapeva ancora cosa fosse accaduto a sua moglie e questo pensiero lo stava logorando nel corpo e nell'anima. Una sofferenza che traspariva dai suoi modi, dai suoi silenzi e dagli occhi tristi e vuoti, anche se densi di rabbia a stento contenuta.
Il suono di passi lenti ed attutiti lo spinsero a voltarsi, mentre una voce a lui ben nota lo accolse.
-Masumi...non credevo che saresti arrivato tanto presto...-l'uomo lo scrutava attentamente, con sguardo fermo e gelido.
-Vedo che la mia visita non la sorprende affatto...Almeno ha il coraggio di non nascondersi...-l'apostrofò l'altro, con la stessa freddezza negli occhi.
-Non ho bisogno di nascondermi. So perfettamente il motivo della tua visita in questa casa...-Rispose il vecchio, con sicurezza evidente.
-Bene. Allora senza tanti giri di parole...le chiedo di restituirmi mia moglie!-Asserì Masumi con fermezza e determinazione.
-Quella plebea non è tua moglie! Un rito cristiano per me...per lo Shogun non ha nessun valore!-Ribadì l'uomo con sommo disprezzo.
Masumi sentì tutto il corpo tendersi per l'ira ed il desiderio di colpire quell'individuo presuntuoso ed altezzoso.Dominandosi a fatica, strinse i pugni e disse:-Lo ha per me e per lei...! Il matrimonio è valido a tutti gli effetti...! E'la mia sposa!-Il tono era cupo e duro, mentre riduceva gli occhi a due fessure.
-E' solo la tua concubina! Nient'altro che questo! Se lo Shogun venisse informato della tua unione cristiana, gli Hayami perderebbero tutto il loro prestigio ed il loro potere...Sarebbero mandati in esilio, lo capisci?- Lo redarguì il vecchio, con aria truce.
-Intende denunciarmi allo Shogun?- Chiese il giovane uomo, fissandolo con intimidazione.
-Dipende da te...se farai ciò che ti chiedo...nessuno saprà nulla, mai!-Asserì l'altro con tranquillità.
-Non prendo ordini...soprattutto non da lei!- Rispose Masumi sulla difensiva.- Faccia come crede...sono pronto a qualsiasi condanna, ma non rinnegherò mai la mia sposa! Posso scusarmi per l'offesa che ho arrecato a tutti voi, ma non tornerò sulle mie decisioni!- Terminò con durezza e fermezza.
-Non voglio le tue scuse!- Gridò il vecchio.-Se ci tieni davvero alla tua plebea, mi ubbidirai! In caso contrario, nessuno saprà più nulla di lei. Se invece farai come ti dico...ella potrà tornare in Europa in perfetta salute. Ti dò la mia parola...Sai che non minaccio mai invano!- Disse infine, scrutandone attentamente la reazione.
Masumi degludì a vuoto, sapendo che l'uomo davanti a sè era capace di qualsiasi cosa, per ottenere i propri scopi e la posizione sociale che occupava glielo consentiva ampliamente.
-Cosa pretende da me?- Domandò, teso all'inverosimile.
-Che rispetti il patto con i Takamiya! Che tu sposi mia nipote Shiori, come deciso da me e tuo padre anni fa!-Sentenziò il vecchio feudatario con voce autoritaria.

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Capitolo 63
*** La Libertà a caro prezzo ***




Masumi chiuse la porta del proprio alloggio con un tonfo secco. La mascella stretta rivelava la sua rabbia interiore e la sua impotenza. Nella mente continuavano a turbinargli le parole del vecchio Takamiya.
-Ti assicuro che non sto scherzando, Masumi...Non ne ho nessuna voglia!- Aveva asserito l'uomo, davanti alla sua espressione esterrefatta.-Dovrai mantenere fede all'accordo tra tuo padre e me, se desideri che la tua cosiddetta sposa torni in Europa sana e salva!-
-Lei non può pretendere una cosa simile?! Ho già una moglie...non posso prenderne un'altra!- Protestò il giovane, avvertendo un senso di fastidio al solo pensiero.
-Puoi e lo farai!- Ordinò con alterigia il vecchio.-Credevi davvero che fossi all'oscuro della tua...passione per quella plebea? Sono sempre stato al corrente dei tuoi movimenti, sia negli affari che nella vita privata. Dovevo assicurarmi che mia nipote ed il mio patrimonio finissero nelle giuste mani. Tu hai saputo gestire ed incrementare abilmente la fortuna degli Hayami...con te il mio impero sarebbe al sicuro, poichè hai sempre agito con freddezza e scaltrezza negli affari. Grande è stata la mia sorpresa, quando ho appurato che eri innamorato...il chè potevo anche accettarlo, purchè rispettassi l'accordo matrimoniale e sposassi Shiori...I tuoi sentimenti non m'interessano, ma non posso tollerare che ripudi mia nipote ed ancor meno che sposi una plebea che non vale nulla, al posto suo...una cristiana figlia di mercanti ribelli!- Continuò Takamiya, con sguardo d'acciaio.
Masumi sussultò per la sorpresa e l'uomo ebbe un sorrisetto di scherno:-Sì...so perfettamente chi è lei, mi sono informato perbene. Non ho costruito il mio impero senza ricorrere a tutti i mezzi possibili, leciti o no...e non esiterò a farlo ancora, per proteggerlo. Quindi la decisione finale è solo tua...Scegli Masumi:la salvezza della tua amata... o la sparizione definitiva di Maya Kitajima dalla faccia della Terra!-
Il giovane strinse i pugni con forza, le braccia abbandonate lungo i fianchi e la fronte imperlata di sudore. Era in trappola. Non poteva rischiare la vita di sua moglie, ma non poteva nemmeno tradirla! Era dilaniato da una dura lotta interiore, però alla fine prevalse il desiderio di protezione per lei.
-Va bene. Rispetterò il patto e mi sposerò con sua nipote!-Rispose, con aria contrita e sconfitta, sentendosi impotente come mai in tutta la sua vita.
-Perfetto, Masumi! Vedo che hai preso la giusta decisione! Vuol dire che tieni davvero a quella ragazza...per mia fortuna!-Disse il vecchio, prorompendo in una crudele risata.
-Voglio la sua parola...Che la rimanderà in Europa, senza torcerle un solo capello!- Stabilì il giovane, guardandolo con odio profondo. 
-Non ti preoccupare...lei non m'interessa. Mi è servita solo per ricattarti e ricondurti alla ragione. Ma sappi che se credi d'imbrogliarmi e di tirarti nuovamente indietro...lei sarà sempre in pericolo! Perciò bada a non fare scherzi, intesi?- Lo minacciò ancora Takamiya.
Masumi si accasciò contro l'uscio dell'alloggio, affranto ed angosciato. Era uscito dal palazzo a capo chino, completamento disfatto dalla scaltrezza di quel vecchio feudatario privo di scrupoli. Camminando lentamente, quasi trascinando le gambe si spinse fino al letto, si sedette prendendosi il viso tra le mani. Quando Karato, dopo aver bussato con discrezione, entrò nell'alloggio, lo trovò in balia dello sconforto totale.
-Mi ha fatto chiamare, signore?- Domandò, fissandolo con preoccupazione.
Masumi sollevò su di lui uno sguardo spento, quasi privo di vita.- Hijiri...devi trovare le prove che cerchiamo contro Takamiya...al più presto. Devi farlo da solo...Io...io...sarò impegnato a...ufficializzare il mio fidanzamento con Shiori e ad organizzare il matrimonio...-Disse tutto d'un fiato, con tono piatto...triste.
Il collaboratore non nascose un moto di sorpresa, dinanzi a quelle parole:-Come dice, signore? Fidanzamento e matrimonio?!-Ripetè con incredulità.
-Ascoltami bene...Più tardi...più tardi ti recherai in una delle proprietà dei Takamiya e lì...lì ti consegneranno Maya. Dovrai organizzare il suo viaggio di ritorno in Francia...Fai in modo che non le accada nulla, durante il tragitto...affidala ai nostri migliori samurai. Devono proteggerla a costo della vita. Tu...tu rimarrai qui...ho bisogno di te qui...!- Aggiunse Masumi, come se non lo avesse sentito.
-Intende mandarla via, signore?! Vuole...vuole ripudiarla come moglie e sposarsi con Shiori?! La stanno ricattando...è così?-Proruppe Karato, con sicurezza.
-Hijiri...se non dimostreremo la doppiezza di Takamiya nei confronti dello Shogun il più presto possibile, dovrò rispettare il patto con lui...per il bene di Maya. Perciò...ti prego...fa come ti ho detto. Non c'è molto tempo...!-Spiegò sommariamente il capo, con aria sempre più affranta e dolente.
Karato annuì con triste comprensione:-Sarà fatto signore...Solo che, non credo sarà facile far imbarcare sua moglie... senza di lei...- Aggiunse infine.
-Lo so. Lo so bene, ma dovrai riuscirci. Ne va della sua vita!- Terminò Masumi, prima di congedarlo.


Maya era rannicchiata in un angolo dell'angusta stanza, la testa appoggiata sulle ginocchia, tremante di sconforto. Il rumore dello scatto della serratura ruppe il silenzio, facendola sussultare ansiosamente. Un uomo...lo stesso che l'aveva rapita, entrò e la trascinò fuori dall'abitacolo. Dopo aver percorso un lungo corridoio, la spinse dentro un'ampia stanza. Là, ad attenderli, c'era il collaboratore di Masumi.
-Hijiri...!- Esclamò Maya, mentre lacrime di sollievo le balenavano negli occhi.
-Signora...sta bene?- Chiese l'uomo con un inchino.
La ragazza annuì brevemente, poi il rapitore asserì:-Ecco la donna...! Prendila e vattene!-
Karato lo fissò con aria truce:-Sei fortunato che al momento devo occuparmi della signora Hayami...ma non dimentico che hai tradito tutti noi! Prima o poi me la pagherai cara...!-Disse con tono minaccioso.
-Quando e come vuoi Hijiri! Mi troverai pronto a riceverti degnamente!- Rispose l'altro, con aria spavalda.
L'uomo non rispose, ma con estrema circospezione si apprestò a lasciare quel luogo, insieme alla ragazza.
-Dov'è mio marito? Come...come sta?- Chiese Maya, quando si furono allontanati da quell'orribile luogo.
-Il signore sta bene...non si preoccupi. Le ferite si sono richiuse rapidamente. Ora...ora è ancora un pò stordito, ma...è dovuto recarsi dal padre...per definire alcune questioni...! Mi ha detto di portarla sulla nave...!- Tentò di spiegarle l'uomo, cercando di risultare convincente.
-Capisco...- Rispose la ragazza, ma una nube oscurò il suo limpido sguardo. Era rimasta delusa e si capiva chiaramente. Si aspettava che fosse il marito ad andare a prenderla, visto che stava meglio. Il fatto che avesse mandato Hijiri al posto suo, le sembrava alquanto strano. Ma forse la tensione, la paura ed il suo stato la rendevano particolarmente sensibile, si disse.
Una volta giunta sulla nave, trovò una Rei piangente ad accoglierla. Le ragazze si abbracciarono, commosse per lo scampato pericolo e per la gioia di essersi ritrovate. L' amica l'accompagnò nel suo alloggio, dove le raccontò i risvolti della notte del rapimento ed ascoltando a sua volta il resoconto della sua prigionia.
-Dimmi la verità, Rei...Masumi sta veramente bene? Perchè...ho trovato strano che non fosse corso a liberarmi...!-Chiese Maya, con tono ansioso.
L'altra sospirò profondamente.Adesso arrivava la parte tanto temuta, anche se inevitabile:-Certo! Sta benissimo. L'ho curato e si è ripreso...Karato ti ha spiegato, no?- Disse, sforzandosi di apparire sincera.
-Sì...però...io...-Tentò di aggiungere l'amica, ma Rei la interruppe:-Devi tranquillizzarti...Tuo marito ha dato in escandescenza, quando ti hanno rapita e non ha avuto pace, finchè il rapitore non gli ha detto chi era il responsabile e dove ti aveva portato. Sta ancora cercando di sapere chi è il mandante...perciò non è venuto a prenderti! Vuole che tu non corra ulteriori pericoli...- Le spiegò con serietà.-Ti ama davvero tantissimo, Maya. Era così disperato! Era divorato dall'ansia e dalla preoccupazione per te!- Terminò, fissandola negli occhi scuri smarriti.
L'amica sembrò ritrovare tutta la sua tranquillità e lo sguardo si accese di una nuova luce, davanti a quelle parole.
-Anch'io lo amo moltissimo. Ero così in pena per lui...Temevo che fosse...-Scosse la testa, come per scacciare quel terribile pensiero.- Avevo paura che non ci saremmo più rivisti e che non...non ...avrei potuto dirgli che...forse...forse io...noi...-S'interruppe, poi con le gote in fiamme, continuò:-Rei...io...io credo...di... aspettare un bambino!-

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Capitolo 64
*** Ritrovarsi tra gioia e tormento ***




Karato entrò nel proprio alloggio, sbuffando per la stanchezza accumulata in quelle dure ore di decisioni e d'incompenze da sbrigare per l'imminente viaggio di ritorno. Sollevando lo sguardo vide la moglie seduta sul letto, un'espressione assorta sul bellissimo viso di porcellana. Lentamente le si avvicinò e sedendosi al suo fianco, le carezzò una guancia col dorso della mano:-Che cosa c'è, mia cara? Sei preoccupata per la tua amica?-Disse osservandone attentamente il dolce profilo.
-Dobbiamo trovare quelle prove contro Takamiya,Karato...-Rispose, senza voltarsi.-E' necessario che ci riusciamo il prima possibile!Lo faremo insieme, sarà più semplice col mio aiuto...!- Continuò la moglie, con decisione.
L'uomo liberò un profondo ed inquieto respiro:-Rei...ne abbiamo già parlato. Tu partirai con Maya per l'Europa. Non possiamo lasciarla viaggiare da sola. Per quanto detesti separarmi da te...credo che tu possa proteggerla meglio dei miei  addestratissimi samurai!- Spiegò Hijiri, con pazienza infinita.
Lei scossa la testa:-Non possiamo imbarcarci...non ora!Sarebbe troppo rischioso, credimi!-Ribadì la ragazza caparbiamente.
-Ma...si può sapere che ti prende?Eravamo d'accordo che sareste tornate in Europa...ho organizzato già la vostra partenza! -Sbottò il marito, visibilmente infastidito da tante proteste.-Cos'è? La signora Hayami non vuole partire...? La convincerà il signor Masumi, stanne certa!-
-No...! Ascoltami, Karato...-lo interruppe Rei, voltandosi a guardarlo e prendogli una mano fra le sue.-Non ho detto nulla a Maya della partenza...Non potevo..non dopo quello che mi ha rivelato!- All'occhiata interrogativa dell'uomo, ella continuò:-Lei...lei sospetta di attendere un bambino!Capisci ora?- Spiegò la giovane donna.
Hijiri sbarrò gli occhi, sorpreso da quell'inattesa notizia, poi annuì:-Hai ragione...! Non possiamo rischiare che durante il viaggio le accada qualcosa...e non soltanto a lei! C'è anche la vita del piccolo in ballo! Il signor Hayami non se lo perdonerebbe mai...!- Asserì con aria grave.
-Pensi di dirglielo tu?-Domandò la ragazza.
-Non so cosa fare...? Per come stanno le cose...credo sia meglio non mettergli in testa altre preoccupazioni. E poi...è giusto che sia sua moglie ad informarlo, non appena lo riterrà opportuno!- Concluse, con ragionevole logica.
Rei annuì brevemente:-Ma come faremo per giustificare la nostra rinuncia alla partenza? Il tuo capo vorrà saperne il motivo...- Chiese nuovamente la giovane.
-Non preoccuparti...Egli dovrà credere che state rientrando in Francia!- Disse Hijiri ed allo sguardo interrogativo della moglie, aggiunse:-Deve avere la tranquillità necessaria per agire con freddezza e lucidità e se fosse a conoscenza della probabile gravidanza della moglie e della sua permanenza in Giappone, non ci riuscirebbe...Resterete nascoste in una delle navi attraccate qui e tu ti occuperai di lei, mentre la situazione non si risolve...!- Decise infine.
-Ma...e se Maya gli parlasse del bambino...?- Domandò ancora la giovane.
-Speriamo che non lo faccia...altrimenti si complicherà tutto! Sicuramente, quando il capo saprà ciò che gli stiamo nascondendo si arrabbierà moltissimo, ma per ora è meglio per tutti che lui non sappia nulla dei nostri piani...!- Terminò,con espressione seria.


Masumi arrivò al porto di Nagasaki che era notte fonda. Aveva galoppato come un folle per tornare il prima possibile. Era ansioso di sapere se Hijiri aveva liberato sua moglie. Visto l'ora tarda, pensava che si fosse già ritirato, invece lo trovò sul ponte della nave ad attenderlo. Questi lo ragguagliò su come si fossero svolti i fatti, poi lo informò che la giovane era nel suo alloggio. L'uomo si diresse velocemente sottocoperta. Una volta raggiunta la porta della cabina, si fermò qualche secondo per riprendere fiato:era preda di un'indicibile emozione. Il cuore gli rimbombava nelle orecchie, talmente batteva forte. Con un tremulo sospiro, aprì piano l'uscio e lentamente varcò la soglia, richiudendolo dietro di sè. Vagando con lo sguardo nell'alloggio,arrivò fino al letto. Lei era là. Le sue forme delineate dalle luci soffuse del candelabro, il respiro regolare nel sonno. Cercando di non far rumore, si mosse nella sua direzione, ma inavvertitamente urtò contro una sedia,spostandola di qualche centimetro. L'impercettibile suono dell'oggetto scostato, fece destare la ragazza dal suo leggero riposo, che con uno scatto si mise a sedere, completamente sveglia.
Maya lo vide immediamente. Era davanti a lei. La guardava, incapace di distogliere lo sguardo e calamitando il suo su di sè. Aveva l'espressione stanca...affaticata. Ma era sempre bello ed affascinante e lei si sentiva il cuore in gola per la gioia e l'emozione. Mentre si fissavano, occhi negli occhi, Maya sentì i propri riempirsi di lacrime di sollievo e di felicità. Il volto e lo sguardo di Masumi si addolcirono gratamente, quando la vide alzarsi dal letto per avanzare verso di lui. L'uomo fece qualche passo avanti, poi si fermò:-Ragazzina...-bisbigliò con tenerezza infinita.
La moglie non riuscì più a trattenere le lacrime, che iniziarono a scorrerle copiosamente sulle guance. Muovendosi contemporaneamente, percorsero velocemente i pochi passi che li separavano e si buttarono l'uno tra le braccia dell'altro. Il marito la sollevò di peso e la strinse forte a sè, riempendole di baci tutto il volto, soffermandosi infine sulla bocca. Dopo un lasso di tempo interminabile, disse:-Temevo di non rivederti più...Credevo d'impazzire!- 
Maya gli teneva le braccia intorno al collo, guardandolo adorante:-Ero in pena per te, amore mio...Ti ho lasciato ferito e sanguinante...Non sapevo se ti eri ripreso,...o...-Lui la interruppe posando le labbra sulle sue, con intensa passione.
Si baciarono ancora ed a lungo, ricompensando tutto il tempo in cui erano rimasti separati.
-Adesso siamo di nuovo insieme. E' solo questo che conta, mia dolce ragazzina...Solo questo momento!- Asserì il marito, tenendola sempre incollata al proprio corpo.
-Masumi...io...io devo...devo dirti che...noi...-Provò a dire lei, ma lui la interruppe di nuovo.
-No...Qualsiasi cosa sia, può aspettare...Ora ho solo bisogno di te. Del tuo amore...Mi sei mancata da morire, tesoro!-sussurrò l'uomo, avanzando verso il loro nido d'amore.
-Anche tu mi sei mancato. Tantissimo. Ti amo, mio splendido marito.Non potrei mai vivere senza di te.- Bisbigliò la giovane a sua volta.
Masumi la depositò delicatamente sul letto, fissandola intensamente e con un espressione malinconica negli occhi:-Ti amo più di quanto riesca ad esprimere...Sei la persona più importante per me. Farei qualsiasi cosa per te...per proteggerti. Non dimenticarlo mai. Qualsiasi cosa accada, in futuro...non scordarlo mai!-Disse con voce mesta che le procurò un brivido di paura.
-Perchè dici questo? Perchè all'improvviso sembri triste?- Chiese Maya, osservandolo con ansia e carezzandogli il volto.
-Temo solo che tu possa dubitare, un giorno, del mio amore...che arrivi ad odiarmi...! Tutto quello che faccio, io lo faccio per te, vita mia...Te lo giuro!- Rispose con occhi tormentati.
La ragazza lo baciò sulla bocca. Un lungo e tenero bacio.-Non potrei mai odiarti! Nemmeno se lo volessi! Ti appartengo e odiare te...sarebbe come odiare me stessa! Non accadrà mai...Ti amo...sei il mio tutto!- 
-Voglio amarti...! Voglio che il ricordo di questa notte insieme, rimanga impressa nel nostro cuore e nella nostra mente per sempre! Voglio dimostrarti che anch'io ti appartengo...che ti amo e che niente e nessuno potrebbe cambiare questa realtà! Mai!- Terminò, prima di calarsi sulla sua bocca con foga appassionata.

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Capitolo 65
*** Intense e contrastanti emozioni ***







Le prime luci dell'alba illuminarono le due sagome teneramente allacciate nel letto. Masumi vegliava il tranquillo riposo di Maya, completamente rilassata tra le sue braccia, dopo le lunghe ore d'amore trascorse insieme. L'uomo, però, nonostante la stanchezza, non era riuscito a chiudere occhio. Voleva godersi quei momenti con lei fino in fondo. Forse erano gli ultimi in cui poteva stringere il suo corpo a sè, avvertire il suo calore. Con tutto l'amore del mondo la teneva avvinta al proprio petto, poggiando il mento sulla sua testa...ascoltando il suo respiro regolare nel sonno, respirando il suo profumo:quell'essenza che era solo sua e che lui agognava tanto. Le percorreva i lunghi capelli con tenere carezze, baciando quelle ciocche così amate e tanto a lungo sognate. Sentiva il cuore pesante al pensiero di doversi separare da lei. Ancora non sapeva, come e dove avrebbe trovato la forza per rimandarla in Francia senza di lui. Eppure doveva riuscirci, pensò tra sè, circondandola con le forti braccia e chiudendo gli occhi per il dolore sordo che gli artigliava l'anima. Quel giorno si era recato dal padre e gli aveva espresso la sua intenzione di ufficializzare il suo fidanzamento con Shiori, trovando il suo pieno appoggio e completa approvazione.Aveva recitato la sua parte con tanta convinzione che il genitore non aveva fiutato nessun secondo fine nelle sue parole. Si era espresso esattamente nella maniera che ci si attendeva dall'erede degli Hayami,anteponendo gli interessi economici a tutto il resto, il potere della Compagnia prima di tutto. Doveva solo augurarsi che Hijiri riuscisse a trovare le prove contro Takamiya, nel più breve tempo possibile:non poteva e non voleva spingersi fino al matrimonio,non era giusto nè per Maya e nè per Shiori, la quale sarebbe stata vittima inconsapevole in tutta quella faccenda. Mentre si soffermava su queste considerazioni, la moglie incominciò ad agitarsi nel suo abbraccio. La mano, posata sul suo ampio petto,si mosse dolcemente in una lenta e sensuale carezza che gli provocò brividi involontari in tutto il corpo. Con un profondo sospiro, si sollevò aprendo contemporaneamente gli assonnati occhi scuri, per incontrare quelli azzurri e lucenti del marito ad un palmo dai propri.
-Buongiorno, amore mio...Già sveglio?-Lo salutò con un tenero sorriso.
-Non ho dormito affatto...Ho passato tutta la notte a guardarti ed a vivere la stupenda sensazione di riaverti tra le mie braccia...!- Rispose Masumi, sfiorandole il naso con il proprio.
-Tesoro...non c'era bisogno! D'ora in poi ci resterò per sempre...Puoi dormire tranquillo! Io ho dormito meravigliosamente...Mi sono sentita protetta e sicura, cullata dal calore del tuo amore...!- Asserì con voce bassa e sensuale.
Quelle parole esaltarono il suo orgoglio maschile, ma allo stesso tempo furono un pugno nello stomaco. La sua innocente e genuina fiducia lo sprofondava in un tunnel di malinconia e di desolazione, al pensiero di ciò che stava per fare. Gli occhi riflettevano pienamente il suo tormento interiore e per combattere quel turbinio di sensazioni contrastanti, egli le posò una mano sul viso, facendola scivolare lentamente sul collo, sulle spalle e sulla schiena in una lunga e delicata carezza, abbassando contemporaneamente la bocca su di una clavicola per un sensuale bacio. Maya chiuse gli occhi, avvertendo un rimescolio dentro, come sempre accadeva quando Masumi la sfiorava in quella sua maniera tanto erotica... come era successo fin dalla prima volta, in cui le sue mani e le sue labbra si erano posate su di lei.
-Voglio passare tutte le notti della mia vita così...Voglio sentire le tue braccia che mi circondano...voglio che mi risvegli sempre in questo modo...Con il tuo forte corpo stretto al mio e la tua bocca che percorre la mia pelle...tenera ed appassionata...-Confessò, con il respiro ansante.
-Mia dolcissima ragazzina...Mi hai rubato il cuore, il corpo e l'anima. Irrimediabilmente. Ti amo da impazzire e ti desidero con un ardore di cui non conoscevo l'esistenza.- Ribadì il marito, mordendole dolcemente la carne delicata del collo, procurandole intense scariche elettriche lungo la schiena.-Sei così reattiva, così sensibile ad ogni mio tocco...!
Il modo in cui il tuo corpo risponde al mio, m'inebria scatenando una passione selvaggia inaspettata ed incontrollabile...Il bisogno di te...di sentirti vibrare sotto le mie mani, diventa impellente...Desidero pazzamente ubriacarmi di te...del tuo sapore ed ascoltare le tue grida di piacere, sapendo che sono io e solo io a provocarle...!- Disse l'uomo, posizionandosi sul suo soffice corpo e percorrendolo interamente con la bocca, scatenando una lava incandescente ovunque si posasse. Quando infine unì i loro corpi, la passione esplose in tutta la sua forza, guidandoli insieme nel meraviglioso paradiso dei sensi, lasciandoli poi spossati ed appagati.
-Ti amo, mio dolce selvaggio...!- Esclamò la giovane, con un sospiro di piacere.-Sei stato così...così...travolgente!-
-Volevo dimostrarti quello che tu provochi in me, che hai sempre provocato in me...Ti amo...troppo Maya...!- Le confessò con voce roca.-Forse se ti amassi meno...tutto sarebbe molto più facile...!-Concluse, con aria grave.
Davanti a quelle parole, la ragazza si sollevò sedendosi sul letto:-Facile? Non capisco cosa vuoi dire...?- Chiese, osservandolo con attenzione.
Il marito si sedette anch'egli sul materasso e fissandola intensamente, spiegò:-Devo scoprire chi è che ti ha rapita...- s'interruppe, non trovando la forza di continuare.
La moglie annuì:-Sì...Rei me l'ha detto...Però,ora l'importante è che sono di nuovo qui con te...- Rispose lei, piano.
L'uomo scosse la testa:-Non è questo il punto...Finchè non lo troverò, non potrò stare tranquillo...Temo che potrebbero portarti via nuovamente e...la prossima volta potremmo non essere tanto fortunati...!-Chiarì con espressione sofferta.- Ed io questo non posso permetterlo...Non potrei reggere ad una simile circostanza! Non posso nemmeno immaginare che ti possa accadere qualcosa!-Terminò, chiudendo gli occhi ed abbassando la testa.
Lo sguardo di Maya si addolcì e prendendogli il volto tra le mani, disse:-Non mi succederà nulla, vedrai...Troveremo la persona che ha ordinato di rapirmi e tutto si sistemerà! Tu ed io non ci separeremo mai più!- Lo rassicurò con convinzione.
Egli si alzò in piedi, sottraendosi al suo tocco ed alla dolcezza dei suoi occhi. Le voltò le spalle per evitare di vedere la delusione dipingersi sul suo viso, mentre si apprestava ad affermare:-Non sono disposto a rischiare ancora una volta! Perciò...ho...ho deciso che ritornerai in Francia...Rei ti accompagnerà!-
Un silenzio improvviso seguì le sue dichiarazioni. Maya era sbiancata, cercando di assimilare ciò che lui aveva appena affermato.-Cosa hai...hai detto?- Attese una risposta che non venne, poi proseguì:-Vuoi...vuoi mandarmi via?!- La sua incredulità traspariva dal tono mesto della voce. 
Masumi si costrinse a voltarsi e quel che vide gli spezzò il cuore:quegli occhi neri tanto amati erano lucidi di lacrime trattenute ed il suo grazioso visino era pallido e smarrito.
-E'per il tuo bene! Devi partire con Rei. Quando avrò risolto la situazione, tornerò a prenderti...Ci sposeremo con rito buddhista e resteremo sempre insieme! Credimi...non desidero che tu vada via, ma è necessario!- Terminò, con espressione triste.
-Io non vado da nessuna parte, senza di te! Resterò qui con te, per aiutarti a risolvere il problema!- Esclamò la ragazza con sicurezza.
-Per favore, Maya. Non rendere tutto più penoso...-la pregò lui, comprensivamente.
-Abbiamo giurato di rimanere insieme nel bene e nel male! Sono tua moglie e non ti lascerò da solo alle prime difficoltà!-Aggiunse la giovane, con ansia crescente.
-Ed io ho giurato di proteggerti! Non permetterò che tu ti esponga nuovamente al pericolo! Ho deciso che tornerai in Francia e così sarà!- Affermò lui, indurendo i lineamenti.
-No...non tornerò indietro! Neanche se mi legherai sulla nave!- Proruppe Maya, con il volto infiammato dall'ira.
-Se è necessario, lo farò...credimi!-Insistette l'uomo, palesemente contrariato dalla sua testardaggine.
La ragazza prese un lungo respiro, poi si decise a rivelargli il suo dolce segreto.
-Ti prego, Masumi...Non allontanarmi da te! Non adesso! C'è...c'è qualcosa che ancora non sai...io...io...-Ma il marito non le permise di continuare.
-Ora basta, Maya! Sei mia moglie ed hai giurato di obbedirmi! Ho stabilito che partirai domattina per la Francia e così farai! E non c'è niente che tu possa dire o fare, che mi spingerà a ritornare sulla mia decisione! E' tutto chiaro,ragazzina?-Esclamò, con un tono autoritario mai usato prima con lei.
La moglie lo fissò sbigottita ed incredula, poi con il volto inondato di lacrime, afferrò i suoi vestiti e corse a rinchiudersi nello sgabuzzino,lo stesso che molto tempo prima era stato il suo alloggio.
Là, dietro quella piccola porta, Masumi la sentì singhiozzare disperatamente. Quel pianto per lui, era come una lama affilata che gli dilianiava l'anima. Cadendo in ginocchio, battè con forza un pugno sul legno del pavimento, maledicendo la sorte avversa che si accaniva contro di loro.

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Capitolo 66
*** Una dura prova d'amore ***





Era mattino inoltrato, quando Maya si decise a salire in coperta. L'aria salmastra che vi si poteva respirare,diede un momentaneo e lieve sollievo alla pena che portava nel cuore. Guardandosi intorno, vedeva gli uomini dell'equipaggio che si affrettavano per prepararsi alla partenza imminente, acuendo maggiormente la stretta dolorosa nel suo petto.
-Buongiorno Maya...-La salutò Rei, facendola sobbalzare. Era così sommersa dalla tristezza,da non accorgersi della sua presenza sul ponte.-Se cerchi tuo marito, è nella cabina-studio con Karato...-Disse la giovane, con un breve sorriso.
L'altra scosse la testa mestamente:-No...In verità speravo fosse già sceso dalla nave...! Non me la sento di vederlo, in questo momento...-Asserì con voce triste e risentita.
-Devo dedurre che ti ha già informata della sua decisione...-Ribattè Rei, fissando il suo viso pallido e teso.
-Sì...E' così...! Ma io non sono affatto d'accordo!- Aggiunse Maya, con tono cupo.
-Ho bisogno di scambiare due parole con te, in privato...Vieni nel mio alloggio, per favore...-La invitò l'amica, con aria grave.
La ragazza la seguì come un automa, le gambe molli e la testa ovattata. Una volta giunte sottocoperta, Rei si soffermò ad osservarla attentamente:gli occhi tristi e gonfi ed il viso sofferente e bianco, testimoniavano una notte segnata dalle lacrime e dal dolore. Provando una profonda compassione per lei, le prese le mani tra le sue e la invitò ad accomodarsi sul letto.-Ti senti bene?-Domandò, con espressione ansiosa e non ricevendo alcuna risposta, proseguì:-Scusami...è evidente che stai malissimo! Sapevo che ti saresti opposta all'eventualità di ritornare in Europa, senza tuo marito. Ti capisco...io farei la stessa cosa, al posto tuo.-La informò,con sincerità.
-Sì...però Masumi non vuole sentire ragioni! Mi ha giurato che non ci saremmo separati mai più...Ed ora mi manda via...io non voglio lasciarlo...! Non posso! Voglio restargli vicino, condividere con lui anche i momenti difficili! Voglio...voglio che mio figlio nasca con suo padre accanto...!-Rispose Maya, con voce alterata dalla delusione e l'angoscia.
Rei ebbe un sobbalzo improvviso.-Glielo hai detto? Gli hai rivelato che sei incinta?-Chiese allarmata.
La ragazza scosse la testa:-No...!Volevo farlo, ma non me ne ha dato la possibilità! Si è arrabbiato moltissimo...ed è la prima volta che lo fa...Non si era mai comportato in questo modo con me! Mi ha ordinato di partire e che niente gli avrebbe fatto cambiare idea! Mi ha ferita profondamente...!-Spiegò Maya, con voce strozzata.
-E' stato un bene che tu non sia riuscita a dirgli del bambino...-Ribadì l'amica ed all'occhiata stupita dell'altra, aggiunse:-Ci sono delle cose importanti che devi sapere...Ma devi promettermi che mi ascolterai senza interrompermi, finchè non avrò finito...!- Stabilì Rei, mettendole le mani sulle spalle.
-Ho l'impressione che non mi piacerà affatto ciò che mi dirai. Ho ragione?- Domandò la giovane, con sorprendente intuito.
L'altra annuì:-Sì...ma devi restare calma...E' importante per te, per tuo marito e per vostro figlio...!-Concluse, con sicurezza.
-Va bene...Te lo prometto, Rei!- Assentì la signora Hayami, con espressione attenta.

-Ma questo è...è ingiusto e mostruoso!- Disse Maya, dopo che l'amica ebbe terminato di raccontarle tutto:dal ricatto di Takamiya, al piano dei rispettivi mariti per smascherarlo, fino alla loro finta partenza. -Quell'uomo non può pretendere che Masumi sia il suo burattino! Come può essere tanto crudele?! Capisco che sia arrabbiato per la rottura del patto,ma...spingersi a tanto...è...è terribile!-Concluse, con le lacrime agli occhi.
-E'una persona potente e pericolosa...Ecco perchè tuo marito ha preso la decisione di assecondarlo...teme che possa mettere in atto le sue minacce. Inoltre...se sapesse del bambino, sicuramente cambierebbe idea, tenendovi con sè. Ma non riuscirebbe ad essere tranquillo e tutto dipende da questo, lo capisci?-Spiegò Rei, con logica irreprensibile.
Maya annuì, con il viso sconvolto dal pianto e dall'apprensione:-Sì,sì. Però...cosa succederà se non trovate le prove in tempo? Masumi...sarà costretto a sposare quella donna...ed il mio piccolo...!-S'interruppe, troppo angosciata per riuscire a proseguire.
-Devi stare calma ed avere fiducia in noi ed in tuo marito...Lui è disperato quanto te, credimi! Non vorrebbe agire come sta facendo, ma non c'è altra soluzione. Adesso devi dimostrare le tue doti di attrice, tesoro...Devi convincerlo che hai accettato la sua decisione e che sei disposta a partire! Solo così riuscirà ad agire con tutta la calma richiesta dalla situazione.!-Le spiegò Rei, con pazienza infinita.
Maya annuì con convinzione, apprestandosi a portare avanti il piano ideato dalla sua amica e da Hijiri. Lo doveva fare per il suo matrimonio, ma soprattutto per il bimbo che portava in grembo. 

Masumi rientrò nel suo alloggio che era quasi buio. Le luce del candelabro gettava una leggera penombra nell'ampio e deserto locale.Solo la presenza dei bagagli in un angolo, testimoniavano il passaggio della moglie nella cabina. Emise un profondo ed angosciato respiro:lei era ancora arrabbiata e ne aveva tutte le ragioni. Quando si erano incrociati sul ponte, quel pomeriggio, Maya gli aveva gettato una sfuggente e triste occhiata, tirando dritto senza rivolgergli la parola. Lui l'aveva seguita con lo sguardo, mortificato e malinconico. Non avrebbe voluto essere tanto brusco quella mattina, ma davanti alle sue proteste, non aveva trovato altro modo per obbligarla a partire. Adesso però, guardando le sue valigie chiuse, l'angoscia ed il pentimento s'intensificavano a dismisura dentro di sè. All'improvviso la porta si aprì e la moglie fece il suo ingresso nell'alloggio. Si fissarono per un lungo momento, poi Maya distolse lo sguardo e dirigendosi verso il catino, prese la brocca dell'acqua e la versò nel bacile per sciacquarsi il viso.
Masumi seguiva i suoi movimenti in silenzio, profondamente agitato cercava qualcosa da dire. Schiarendosi la gola per darsi un contegno, disse:-Vedo che hai...hai già pronti i bagagli!-La voce era bassa ed incerta.
La giovane si asciugò, poi si voltò e senza guardarlo, rispose:-Domattina partiremo presto. Non vorrei che ritardassero la partenza a causa mia!- Il suo tono era impersonale, quasi freddo, l'uomo ne rimase spiazzato. 
-Sì...lo so. Solo che io vorrei...-Iniziò a dire, ma lei lo interruppe.
-Ho fatto quello che volevi, Masumi. Ho ubbidito ai tuoi ordini...!- Disse fissandolo con occhi freddi e privi d'espressione.
-Per favore, Maya...Non è quello che voglio e tu lo sai! E non intendevo parlarti in quel modo, ma tu non volevi capire...!-Ribattè lui, con sguardo implorante, tentando di avvicinarlesi.
La moglie, però si scostò ed avviandosi verso lo sgabuzzino, ribadì piccata:-Adesso ho capito...! Puoi stare tranquillo. Con me lontana ...non avrai altri pensieri e tutto sarà più facile! Ti auguro buona fortuna!- Terminò, chiudendogli letteralmente la porta in faccia, lasciandolo solo ed affranto.
Maya si appoggiò con la schiena all'uscio, chiudendo gli occhi per trattenere le lacrime che minacciavano di sopraffarla. A quanto pareva, era stata molto convincente...! Era riuscita a parlargli duramente e senza alcun cedimento. Non doveva sospettare che sarebbe rimasta in Giappone. Rei aveva ragione:la sua preoccupazione per lei sarebbe stato un intralcio per le sue azioni, si disse spogliandosi e mettendosi sotto le coperte. Dubitava fortemente che quella notte sarebbe riuscita a dormire.

Masumi era steso sul letto, ma non dormiva affatto. Il suo pensiero correva alla moglie che si trovava nella stanza adiacente. Lo aveva praticamente chiuso fuori, quella notte. Se lo meritava e lo sapeva, ma proprio non gli riusciva di assopirsi. Il giorno dopo lei sarebbe partita e non si sarebbero più rivisti per qualche mese, forse addirittura per sempre. Non poteva accettare che si lascessero con rabbia e con rancore. Sospirando spazientito, buttò indietro le coperte e si diresse verso la porta dello sgabuzzino. Girando la maniglia entrò senza bussare. Maya si sollevò di scatto e lo fissò sbalordita. Neanche lei dormiva...non ci riusciva. Con passo deciso, Masumi le si avvicinò e sollevandola tra le braccia la riportò nel loro letto.
-Cosa...cosa fai?-Chiese la moglie, col cuore che batteva all'impazzata.
-Domani partirai...Questa è l'ultima notte che possiamo trascorrere insieme e non intendo passarla dormendo in letti separati!- Rispose, fissandola nei bellissimi occhi neri. Poggiandola delicatamente sul giaciglio, le prese il volto tra le mani:-Ti chiedo perdono per il modo in cui ti ho trattata stamattina...Non avrei dovuto, ma ho troppo paura che possa succederti qualcosa...Ne morirei!- Disse con tono dolce e sincero.-Non desidero che tu vada via! Ma preferisco una lunga separazione, al rischio di perderti definitivamente. Se tu mi rimanessi accanto, non riuscirei ad essere lucido e finirei per metterci nei guai...! Il mio autocontrollo si sgretola, quando si tratta di te! Dovresti essertene accorta, ormai! Ti amo più di chiunque altro al mondo, ragazzina! Sei la mia unica ragione di vita! Soffro maledettamente davanti a questa inevitabile separazione, perchè ti porti via una parte della mia anima...So che sei arrabbiata, ma non negarmi la gioia di dormire tra le tue braccia, stanotte! Se non vuoi...non desideri fare l'amore, lo accetto...però lascia che ti stringa a me ancora una volta...ti prego!-Terminò con voce supplichevole ed accorata. 
Maya cominciò a piangere sommessamente, ascoltando le sue parole. Era la seconda volta che lui le mostrava la propria vulnerabilità. Quell'uomo, all'apparenza tanto sicuro e forte, le apriva la sua anima, dimostrandole che il suo unico punto debole era sempre e solo lei. Suo marito l'amava incondizionatamente, tanto da sacrificare persino la loro felicità per proteggerla. Un'ondata d'amore la sommerse, mentre gli metteva le braccia attorno al collo e con voce dolce ed appassionata, rispose:-Sei tu che devi perdonarmi, amore mio. Perdona la mia testardaggine,ma io ho troppo bisogno di te. Ti amo da morire, mio adorato...Voglio che tu mi stringa forte...! Voglio trascorrere questa ultima notte insieme a fare l'amore...Voglio che questo ricordo, mi riscaldi il cuore, quando non saremo insieme...! Ti prego, amore mio...amami! Amami intensamente...così come anch'io ti amerò, con il corpo, l'anima e la mente!- Concluse, prima di poggiare le labbra sulle sue con ardore.

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Capitolo 67
*** Uno straziante congedo ***



Scusate la lunga attesa, ma è stato un periodo abbastanza impegnato. Mi auguro di poter tornare a postare con una certa regolarità. Grazie per la vostra pazienza. Ho intenzione di portare a termine questa FF quanto prima e di continuare anche l'altra mia storia,per rispetto verso coloro che hanno avuto la compiacenza di leggere quanto da me scritto.


CAPITOLO 66


Il mattino successivo, all'alba,gli Hayami e gli Hijiri erano sul ponte della nave.La calma della brezza del mare contrastava con gli animi agitati dei 4 giovani. Karato e Rei si appartarono per inscenare il loro congedo e lasciare ai loro amici il tempo di salutarsi.
-E' arrivato il momento di separarci, tesoro mio...- Le disse Masumi,con tono basso e triste.
-Sì,lo so...- Rispose Maya, mentre la voce le tremava dal pianto trattenuto. Teneva gli occhi bassi: non riusciva a guardarlo in viso, sia per il dolore di quella forzata separazione, che per il disagio arrecatele dalla necessità di mentirgli.
Egli le sollevò il mento con una mano, mentre con l'altra la teneva stretta a sè, avvertendo il bisogno di continuare a sentire il suo calore il più possibile.
-Non essere triste, ti prego...Vedrai che questa lontananza sarà di breve durata...- Riprese lui, pregando tra sè affinchè quella sua affermazione corrispondesse al vero.Appoggiando la sua fronte a quella della moglie, continuò:-Molto presto saremo di nuovo insieme e ti prometto che da quel momento non ci separeremo mai più...!-
Maya ebbe un singulto strozzato davanti a tali parole:sapeva che il marito tentava di rassicurarla, per rendere meno doloroso il distacco...poichè nemmeno lui poteva avere la certezza che il loro piano riuscisse. 
Sollevando le braccia gli cinse il collo, annuendo senza riuscire a ribattere nulla. Masumi le toccò il viso, asciugandone con le dita le lacrime che vi scorrevano silenziose. Poi la baciò teneramente sulle labbra.-Ti amo...non scordarlo mai, succeda quel che succeda!- Le sussurrò il giovane tra un bacio e l'altro. Maya assentì nuovamente, baciandolo a sua volta con angoscia. Dopo un tempo indefinibile, ella si costrinse ad allontarsi dal suo amato:-Ora sarà meglio che tu vada...- disse ritrovando un barlume di controllo...-Il marito provò a protestare, ma ella lo interruppe:-Per favore, Masumi...ne abbiamo già parlato...Non voglio che tu mi veda partire...Sarebbe ancora più doloroso  per entrambi!- Egli provò a ribattere:-Sì...però io...vorrei...-La giovane non lo lasciò continuare:-Ti prego, mio caro...Me lo hai promesso!!! Hai detto che saresti andato via prima che la nave salpasse...E' l'unica cosa che ti chiedo, amore. Ho accettato il tuo volere, tentando di comprendere le tue ragioni. Però...Ti supplico di non sottopormi alla tortura di vederti sparire all'orizzonte...!-Lo sguardo rilucente di lacrime era supplice e a quella vista il giovane finì per capitolare.
-Va bene...Farò come desideri...!-Asserì con viso triste e rassegnato. Si avvicinò di nuovo a lei e cingendola in vita, la baciò ancora, con dolcezza infinita.-A presto, mia amatissima sposa...-Disse prima di lasciarla andare. Si rivolse poi al suo collaboratore:-Hijiri...ti affido mia moglie...Fa im modo che la partenza si svolga tranquillamente e raccomanda agli uomini di badare a lei, durante il tragitto, o ne risponderanno a me!- Ordinò con decisione. 
L'altro assentì.-Non dubiti, signore...Tutto sarà fatto secondo il suo volere...!-assicurò. Masumi lo ringraziò e gettando un'ultima dolce occhiata alla esile figuretta a lui tanto cara, si apprestò a scendere dall'imbarcazione, seguito dallo sguardo tormentato di lei.Non appena ebbe toccato terra e fatto pochi passi, sentì la voce di Maya chiamarlo disperatamente. Voltandosi di scatto la vide correre verso di sè e singhiozzando buttarsi tra le sue braccia, già pronte ad accoglierla. La sollevò, portandola alla propria altezza, stringendola forsennatamente contro di lui, mentre avvertiva il suo esile corpo vibrare di un pianto disperato.
-Ti amo, amore mio. Ti aspetterò per sempre...dovessi attendere tutta la vita!- Affermò la ragazza, tra le lacrime che scendevano copiose sul suo volto e che bagnavano il collo del marito.
-Ti supplico...non fare così! Ti giuro che farò di tutto per tornare da te al più presto, perchè non saprei come vivere senza di te...Ti amo, mio unico amore...mia unica e sola sposa!-Ripetè, stringendola con angoscia.
Maya gli prese il viso tra le mani ed avvicinò le sue labbra a quelle del marito. Si baciarono con ardore, passione e disperazione tali che il tempo parve fermarsi, assecondando il loro desiderio di restare uniti in quel piccolo e breve paradiso. All'improvviso però, Masumi si staccò bruscamente e girandosi di scatto se ne andò...senza  più  voltarsi indietro:temeva che se lo avesse fatto, non avrebbe più trovato la forzA lasciarla partire.
La giovane sposa restò a guardare il suo uomo che si allontanava a passo accellerato:-Perdonami mio unico grande amore, ma non posso esaudire il tuo desiderio...Io e nostro figlio abbiamo bisogno di te...di rimanere accanto a te...!-
Hijiri intanto si era avvicinato con discrezione e silenziosamente:-Signora...mi perdoni, ma non abbiamo molto tempo...Dobbiamo affrettarci, prima che il signor Hayami faccia ritorno...Ci attendono giorni duri...spero che lei possa sopportarli!-Disse l'uomo con tono mesto.
-Non si preoccupi, Hijiri. Ce la farò! Per Masumi...Per noi e per nostro figlio...Non mi arrenderò!-Affermò decisa, continuando a fissare il punto dove il marito era sparito poco prima.

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Capitolo 68
*** Interessanti novità ***


La fresca brezza marina accarezzava le onde, creando un'aura di pace nel buio di quella tiepida notte stellata. Ciononostante la giovane donna sentì un lungo brivido pervaderle le membra. Tremando, si strinse il lungo mantello intorno al corpo, mentre i lunghi capelli erano nascosti dal cappuccio,ma da cui sfuggivano alcune ciocche scure. Sentiva freddo...un freddo innaturale, strano...sempre uguale, sempre lo stesso da quando lui non era più al suo fianco...da quando erano stati costretti a separarsi...Sospirando tristamente, tornò col pensiero al momento del loro congedo...rivisse ogni singolo istante, ogni frase, ogni carezza...ormai erano giorni, mesi che non faceva altro che vivere di ricordi. Lentamente portò la mano destra sul ventre prominente, muovendola delicatamente in una dolce e materna carezza...Almeno aveva suo figlio, pensò tra sè, sorridendo tristemente...lui era l'unica consolazione alla sua solitudine, l'unica ragione che la spingeva a resistere dalla tentazione di correre dal suo sposo, nonostante il pericolo a cui poteva esporsi. Fu così che la trovò Rei...in piedi sul ponte della nave e scrutando l'orizzonte,circondata da quell'alone di tristezza che ormai caretterizzava tutti i suoi giorni. Silenziosamente, quasi con riverenza si avvicinò:-Maya...sarà meglio che tu vada sottocoperta...comincia a rinfrescare...!-Le suggerì piano. La giovane donna non si voltò, continuando a guardare davanti a sè, asserì:-Rei...ripetimi cosa ti ha scritto Hijiri nella sua lettera...dimmi di lui, ti prego...ancora una volta...un'ultima volta...!- La Aoki sospirando si accinse ad accontentarla, riferendole nuovamente quanto appreso dal marito, pur sapendo che avrebbe dovuto ripeterlo ancora ed ancora, come faceva dal giorno in cui la missiva le era stata recapitata.- Karato dice che il signor Masumi sta bene...è triste...infelice, ma in buona salute...Sta...sta cercando disperatamente il modo di liberarsi dall'impegno con i Takamiya, ma per ora senza risultato...La...la signorina Shiori è...è in viaggio verso il Giappone...per...per ufficializzare il fidanzamento...tra...tra qualche settimana dovrebbe giungere a Nagasaki... però egli è fiducioso di riuscire a risolvere la situazione prima di tale evento...- Aggiunse quest'ultima frase velocemente, poichè era una bugia dettata dalla compassione per la prostrazione della sua amica. Non voleva angosciarla maggiormente riferendole che i loro mariti non sapevano più come uscire da quel vicolo cieco. -Sai Rei...? Pensavo che sarebbe stato difficile restare separati...- Aggiunse l'altra, come se non l'avesse udita.- Ma non immaginavo quanto! Mi sento vuota...spenta senza di lui...!- -Maya...vedrai che presto starete insieme...Ci riuniremo ad i nostri mariti prima di quanto pensiamo...! E potremmo smetterla di continuare a nasconderci su questa imbarcazione di giorno per uscire solo di notte, evitando che qualcun altro possa scoprirci e riferirlo a tuo marito...o peggio ancora al vecchio Takamiya - Tentò di rassicurarla l'amica, cingendole le spalle. La signora Hayami si girò a guardarla col viso denso d'angoscia:-Tu ed Hijiri sicuramente potrete rivedervi e restare uniti per sempre...! Masumi ed io...noi...Se...se il fidanzamento verrà annunciato...se...se non riuscisse a rompere il compromesso...il nostro bimbo resterebbe senza suo padre...io...io non potrei sopportarlo...il pensiero di lui insieme ad un'altra...non reggerei...ne morirei...Lo so...ne morirei!- Concluse balbettando per i singhiozzi trattenuti. Rei riuscì a dirle altro, potè solamente abbracciarla per confortarla dal suo enorme dolore. Masumi in quei giorni si trovava ad Edo, anche se alternava periodi a Nagasaki, dove gestiva i suoi affari con l'Europa e dove mesi prima si era imbattuto per la prima volta nella sua Maya. Misurando a grandi passi il pavimento dei suoi alloggi nel palazzo feudale Hayami, sembrava un leone in gabbia. Erano mesi che lui ed Hijiri cercavano il modo per liberarsi dal ricatto del vecchio Takamiya, ma ancora non erano giunti a nulla di concreto e quel che era peggio...la data dell'annuncio del suo fidanzamento si stava avvicinando:Shiori stava per giungere in Giappone purtroppo e se non fosse riuscito a trovare nulla contro il nonno, avrebbe dovuto cedere alle richieste dell'uomo e rinunciare definitivamente a Maya. Scosse la testa, rifiutandone il solo pensiero. La sua ragazzina...mai avrebbe potuto vivere senza di lei! Sentiva disperatamente la sua mancanza...tanto da provare un vero e proprio malessere fisico...In tutti quei lunghi mesi in cui erano stati costretti a rimanere separati...non aveva fatto altro che rivivere tutti i momenti vissuti con lei, dentro e fuori dal letto, scoprendosi spesso a fissare il vuoto, o a sorridere tra sè davanti ai ricordi che lo sorprendevano quanto meno se lo aspettava. L'ingresso di un Karato alquanto agitato interruppe bruscamente il corso dei suoi pensieri. -Mi perdoni, signore, se sono passato senza farmi annunciare, ma ho delle novità importanti...e riguardano Takamiya..!- Esordì l'uomo col fiato corto per l'agitazione.A quel nome lo sguardo di Masumi si fece attento, mentre lo invitava ad avvicinarsi. -Forse...forse ci siamo, signor Masumi...! Ho scoperto che il vecchio non sempre ha obbedito agli ordini dello shogun e che spesso ha preso iniziative personali nel perseguire e torturare i cristiani, senza riferire nulla al suo signore!.- Terminò Hijiri. Il giovane Hayami fissò il proprio collaboratore:-Scommetto che si è tenuto anche il bottino derivante da tali azioni!? Specialmente se si trattava di ricchi commercianti...- Intuì con geniale perspicacia. -E' così, signore...! E non è tutto...Tra codesti commercianti c'è anche la famiglia di sua moglie...!-Masumi lo guardò sbalordito, mentre lo udiva parlare:-Nel caso specifico dei Kitajima...ho saputo che lo shogun aveva dato ordini precisi che ne impedivano la persecuzione e la tortura e Takamiya gli ha disubbidito, mandando i suoi samurai a spodestarli della loro casa e dei loro averi... CONTINUA

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Capitolo 69
*** Un barlume nel buio ***


Masumi rimase scosternato davanti alla rivelazione del suo collaboratore, tanto da restare in silenzio per alcuni interminabili istanti...Poi con tono apparentemente calmo, chiese:-Sei sicuro di quanto affermi, Hijiri?-In realtà attendeva la risposta dell'altro con ansiosa trepidazione, poichè da essa dipendava gran parte della sua vita futura. Karato annuì con sicurezza:-Sì, signore...Ho infiltrato uno dei nostri guerrieri tra i samurai dei Takamiya e l'altro giorno uno di essi si è lasciato sfuggire informazioni interessanti, circa l'operato del suo padrone...tra cui il fatto che lo Shogun avesse intimato a tutti i suoi feudatari di non toccare nel modo più assoluto i Kitajima...pena l'esilio e la tortura, per chiunque non avesse rispettato il suo volere...!- Terminò questi. Masumi rimase a riflettere per un lungo momento:-Tutto ciò è molto strano...! Che Takamiya agisse con scorrettezza, non mi sorprende...Quello che non capisco è il desiderio dello Shogun di proteggere la famiglia di mia moglie?! Lo Shogun ha sempre condannato i cristiani che non si convertivano al buddismo...perchè mai avrebbe dovuto fare un'eccezione per i Kitajima?- Aggiunse poi. -E' quello che si chiedono anche i samurai e a quanto sembra anche Takamiya...Per questo egli ha intimato ai suoi uomini di tenere la bocca chiusa sul suo operato...!- Rispose Hijiri.-Già il fatto che molte volte abbia intrapreso azioni personali senza metterne al corrente lo Shogun, gli comporterebbe seri guai...Figurarsi se si venisse a sapere di ciò che ha fatto alla famiglia di sua moglie...!. Il proprio capo intervenne con tono duro e deciso:-Dobbiamo scoprire il motivo dell'interesse dello Shogun per i Kitajima, Hijiri...Poi sapremo come regolarci...!- L'altro obbiettò:-Signore...non crede che basterebbe che lei lo informasse del tradimento di Takamiya?...Basterebbe già questo per i nostri scopi...- Masumi scosse la testa:-No...si tratta della famiglia della mia sposa! Devo sapere tutto perfettamente...Inoltre solo conoscendo la situazione dettagliatamente, potrò avere quel vecchio in pugno...!Non lascerò nulla al caso!- Asserì perentorio. Karato annuì con convinzione:-Bene, signore! M'infiltrerò io stesso tra i samurai dello Shogun e non desisterò finchè non avrò tutte le informazioni di cui necessitiamo.-Aggiunse prima di congedarsi. Poi però, come colto da un pensiero improvviso, si fermò:-Mi perdoni...volevo dirle che...ho...ho ricevuto una missiva da Rei...- Vedendo lo sguardo del suo capo farsi attento, continuò:-Sua moglie sta bene...sente molto la sua mancanza, ma è in perfetta salute...Cerca di sopportare con coraggio e forza questa lontananza obbligata...anche se è evidente che soffre molto...Continua ad attendere il momento in cui potrete riunirvi...!-A quelle parole l'espressione di Masumi divenne cupa ed un lampo di dolore attraversò l'azzurro dei suoi occhi, tanto intenso che l'altro dovette distogliere lo sguardo per la compassione. Poi la voce del proprio capo lo riscosse:-Procurami quelle informazioni, Hijiri! Fa più in fretta che puoi...te ne prego!-Il tono era basso ed accorato e la supplica appena sussurrata racchiudeva tutta l'angoscia e la sofferenza che egli portava nel cuore. Karato riuscì con molta facilità ad infiltrarsi tra i samurai dello Shogun. Era un ottimo guerriero ed inoltre era scaltro ed intelligente, dotato di un ottimo intuito...non per nulla era a capo degli uomini degli Hayami. Sfortunatamente però, per molti giorni non riuscì a scoprire nulla...nonostante si fermasse ad origliare i discorsi della servitù o ad ascoltare i pettegolezzi tra i suoi compagni. Quando ormai cominciava a disperare di riuscire ad avere informazioni utili, gli capitò di udire un colloquio interessante tra due domestici del palazzo imperiale. -Oggi il nostro Signore era davve

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Capitolo 70
*** Verso una soluzione ***


 

Rei passeggiava sul ponte della nave pervasa da un senso di profonda agitazione...Non ne capiva il motivo, ma si sentiva stranamente inquieta quella sera. Forse era l'avvicinarsi del momento del parto di Maya, o più semplicemente il fatto che suo marito le mancasse terribilmente.Liberando un lungo e profondo respiro, pensò che era da qualche mese che non riceveva sue notizie:erano stati cauti nell'inviarsi i messaggi. Solo due o tre in 6 mesi, per il timore di essere scoperti e così mandare all'aria tutti i loro piani. Sapeva per certo che anch'egli sentiva la sua mancanza e non vedeva l'ora che i problemi degli Hayami si risolvessero al più presto, in modo da riunirsi col proprio uomo. Adorava la sua amica ed aveva a cuore la sua felicità, perciò non aveva esitato a separarsi anche lei dal suo amato, per restarle accanto in un momento tanto importante e delicato, ma fremeva dal desiderio di rivedere il suo Karato. Improvvisamente il corso dei suoi pensieri venne bruscamente interrotto da urla spaventose, provenienti da sottocoperta. Maya stava disperatamente gridando il suo nome.


La giovane donna era inseguita dai samurai di Takamiya, correva disperatamente per tutta la nave, tentando di sfuggire ai suoi inseguitori... Alla fine l'avevano trovata! Gridava aiuto, ma era sola...completamente e totalmente sola. Terrorizzata invocava il nome del marito, ma lui non c'era. Era lontano e non poteva proteggerla. Nessuno poteva farlo. Presa dallo sconforto, pensò che presto l'avrebbero catturata, forse uccisa e con lei anche il suo bambino. Masumi non avrebbe mai saputo che lei attendeva un figlio suo. All'improvviso avvertì un forte dolore all'addome,tanto intenso da costringerla a fermarsi. Cadde in ginocchio sul freddo pavimento dell'imbarcazione. Piangendo di paura si voltò e con sgomento vide i samurai avvicinarsi minacciosamente.Gridò forsennatamente per la consapevolezza di essere ormai braccata ed il dolore al ventre aumentò a dismisura. Con un balzo felino si sollevò di colpo...e si ritrovò nel proprio letto! Aveva avuto un incubo, pensò, guardandosi intorno nel buio dell'alloggio...era madida di sudore ed il cuore sembrava volerle scoppiare nel petto, talmente batteva forte dallo spavento. Tentò di riprendere il controllo delle proprie emozioni, ma stranamente avvertiva un malessere insolito: le gambe le tremavano e sentiva un'indolenzimento al bacino, mai avuto prima. Inaspettatamente fu colta da una fitta lancinante al basso ventre ed il dolore le si propagò in ogni fibra del corpo. Immediatamente percepì qualcosa di caldo che le scivolava tra le gambe, seguita da una fitta ancora più dolorosa della precedente. Nuovamente in preda al panico, urlò il nome di Rei. L'amica arrivò pochi attimi dopo: sul suo volto si leggevano ansia e spavento.
-Che succede, Maya? Perchè stai gridando?- Chiese con apprensione la ragazza.
-Oh, Rei...ho avuto un incubo e quando mi sono svegliata...Mi duole la schiena e...la pancia...ho delle fitte fortissime!- Mentre cercava confusamente di spiegare l'accaduto, venne sopraffatta da un'altra ondata di dolore, che la fece restare senza fiato.
La signora Hijiri prontamente sollevò le coltri ed impallidì all'istante fissando la grande chiazza umida che le si presentò davanti:-Ti si sono rotte le acque, Maya!- disse con agitazione, guardandola negli occhi.-Il piccolo sta per nascere...!-
La giovane donna iniziò a tremare vistosamente, mentre spalancava i grandi occhi neri, pieni di timore ed insicurezza:-Rei...io..io ho paura! Molta paura...e se...se non dovessi sopravvivere...se il mio bambino...se gli accadesse qualcosa? Vorrei tanto che Masumi fosse qui...non è giusto! Doveva essere qui con me alla nascita di nostro figlio...!-Balbettò con voce rotta dal pianto, mentre si contorceva dalle doglie.
L'amica le mise una mano sulla fronte madida di sudore e l'altra sull'addome:-Lo so, tesoro...ma purtroppo non è possibile! Sta tranquilla ci sono io con te, non accadrà nulla nè al piccolo, nè a te, te lo prometto. - La rassicurò con voce dolce.-Tu però dovrai continuare ad essere forte e coraggiosa...Devi farlo per tuo marito e per vostro figlio e vedrai che tutto andrà bene!- Terminò con un tenero sorriso.
Maya smise di agitarsi e con voce bassa, ma sicura, asserì:D'accordo Rei...dimmi cosa devo fare.!?..Aiutami a far nascere il mio bambino, per favore.-e stringendole forte una mano, si apprestò ad eseguire le direttive dell'altra.


Masumi e Karato erano nel palazzo Hayami e da più di due ore si trovavano negli alloggi privati del primo. Egli guardava il proprio collaboratore con costernazione.
-Ma ne sei certo, Hijiri? Non si tratterà di un colossale errore?- Chiese ancora una volta con aria incredula.
L'altro scosse la testa:-No, signore. Nessun errore. Ho sentito io stesso lo Shogun ordinare ai suoi sottoposti di portargli al più presto notizie dei Kitajima...Di tutti e tre! E quando gli hanno riferito che sembrano scomparsi...ha urlato che se qualcuno li avesse toccati a sua insaputa...gliel'avrebbe fatta pagare cara...Poi quando è rimasto solo, preso da profonda disperazione...l'ho udito dire quella frase, che mi ha svelato il suo legame con la famiglia di sua moglie!-Concluse con sicurezza.- Ora...cosa intende fare, signore? Andare dallo Shogun per rivelargli tutto?-Domandò poi.
-Devo tentare Hijiri...! Anche se è rischioso...! Noi abbiamo scoperto il suo segreto infiltrandoci nel suo palazzo e non abbiamo prove concrete della colpevolezza di Takamiya...Il vecchio potrebbe insinuare che sia stato io stesso ad assalire i Kitajima e l'Imperatore,nel dubbio...potrebbe decidere di punire entrambi....- Spiegò il capo con logica ineccepibile.
-Però se lei si presentasse con sua moglie, le cose cambierebbero...Visto il legame tra loro due, lo Shogun non avrebbe nessun dubbio sulla colpevolezza di quel vecchio avido...-Ribattè l'altro-
-Dimentichi che i tempi stringono...Shiori è giunta in Giappone ieri e presto sarà ad Edo per organizzare il compromesso e Maya è in Europa...Mi occorrerebbero mesi prima di poter dimostrare la mia estraneità a tutta la vicenda e purtroppo non ho tutto questo tempo...-Rispose il giovane Hayami, con aria desolata.
-Non occorrono mesi, ma giorni!- Affermò Karato, con decisione.
-Non capisco cosa vuoi dire, Hijiri?!- Disse l'altro, fissandolo confuso.
Il collaboratore inspirò profondamente, apprestandosi a rendere una dichiarazione che probabilmente avrebbe scatenato la furia del suo capo, ma che a quel punto era necessario fare:-Ecco vede...ciò che intendo dire...è...è che sua moglie...sua moglie...non  è in Europa...ma...si trova in Giappone e più precisamente a Nagasaki!- 

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Capitolo 71
*** Rabbia, delusione e rincontro ***




Un silenzio agghiacciante cadde nella stanza, dopo che Karato ebbe fatto quella rivelazione inaspettata. Si udiva soltanto il respiro lievemente ansante del giovane Hayami.Dopo un lasso di tempo che al collaboratore sembrò interminabile,egli chiese, con tono secco e basso:-Cosa significa che non è in Europa? Spiegati meglio...!-
L'altro trattenne il respiro per un lungo momento, poi fissandolo dritto negli occhi, rispose con voce mesta:-Mi dispiace signore...Ma sua moglie si trova in Giappone...Non si è mai mossa da qui...Per tutto questo tempo è rimasta nascosta in una nave della sua Compagnia ancorata a Nagasaki...Ed è insieme a Rei, però...-L'uomo non riuscì a terminare il suo discorso, poichè Masumi con uno scatto fulmineo gli si accostò ed afferrandolo bruscamente per la giacca del kimono, tuonò:-Mi stai dicendo che mi hai mentito per tutti questi mesi? Che hai finto d'imbarcarla alla volta della Francia...Invece si è solo spostata su di un'altra nave, mentre io la credevo lontano ed al sicuro?- Intanto che lo incalzava con tutte quelle domande, lo scuoteva con enfasi, gli occhi iniettati di sangue:-Hai deliberatamente disubbidito ai miei ordini e non contento di ciò, mi hai ingannato per tutto il tempo...e lei...lei era d'accordo con te!- Terminò poi con un misto di rabbia e delusione.
-Veramente è stato un desiderio...quasi un ordine della signora Hayami...Non voleva lasciarla da solo e non voleva assolutamente partire senza di lei!- Si difese debolmente il collaboratore.
-E perchè non me lo ha detto chiaramente? Perchè ha agito in questo modo?- Ribadì Masumi, arrabbiandosi maggiormente.
-Perchè sapeva che lei non le avrebbe permesso di restare e poi non voleva che si preoccupasse continuamente per la sua incolumità...Temeva che non potesse agire lucidamente, sapendola ancora in Giappone!- Concluse Hijiri.
-Avresti dovuto eseguire i miei ordini, Hijiri! Tu lavori per me...o lo hai dimenticato? Non hai pensato che così hai messo a rischio la sua vita? Se le fosse accaduto qualcosa...se Takamiya avesse scoperto tutto...-S'interruppe, non riuscendo a terminare la frase, sul viso una maschera di furia ed angoscia.
-Ho preso tutte le precauzioni...Le ho affidate ai nostri uomini più valenti e fidati. Lei mi conosce, signore. Non avrei permesso che le accadesse nulla, nè a lei, nè a Rei...nè tantomeno a...- S'interruppe, rendendosi conto di stare per rivelare il segreto di Maya.
Fortunatamente l'altro era troppo infuriato e non aveva captato la sua esitazione, ma con volto scuro proruppe:-Credevo di conoscerti Hijiri...! Mi fidavo ciecamente di te, ma questo è un colpo basso che non mi aspettavo...Ed è solamente perchè sei al mio fianco da sempre, se mi trattengo dal darti la lezione che meriteresti. Ma faresti bene a starmi alla larga il più possibile..-Poi liberandolo dalla sua presa ferrea, aggiunse:-.Per quanto riguarda la mia amata sposa...Non appena l'avrò davanti, dovrà rendermi conto del suo comportamento.- Concluse, socchiudendo minacciosamente gli occhi.
A quelle parole, Karato si erse in difesa della ragazza:-La prego, signore...Non la giudichi duramente...Le garantisco che ha avuto una valida ragione per non allontarsi da lei...!-Disse cautamente.
-Davvero? Sono ansioso di sapere qual'è?- Gli domandò con uno scatto rabbioso.
L'altro abbassando lo sguardo rispose:-Non spetta a me dirgliela...Dovrà essere sua moglie a farlo. Anche se credo lo capirà da solo non appena vi incontrerete...!- Terminò, guadagnandosi un'occhiata confusa da parte del capo, il quale avviandosi verso l'uscita, asserì:-Allora sarà meglio non perdere altro tempo ed avviarci alla volta di Nagasaki.-





Maya se ne stava nei suoi alloggi in silenziosa solitudine, cercando di recuperare le forze. Erano molte notti che non riusciva a dormire: il bambino non le faceva chiudere occhio e non perchè piangesse, ma in quanto lei era ansiosa ed attenta ad ogni minimo bisbiglio del suo dolce pargolo. Sospirando ripensò al momento della sua nascita.Dopo la paura iniziale, Rei era riuscita a tranquillizzarla e grazie al suo prezioso aiuto, e non con poco dolore e fatica il suo piccolino era venuto al mondo.Fortunatamente era forte e sano, oltre che molto bello:aveva i colori del padre e questo contribuiva ad accrescere il già immenso amore che la madre provava per lui. In quel momento egli era insieme alla sua amica, in modo da concederle un pò di riposo, visto che ancora non si era completamente ripresa dal parto, inoltre sentiva sempre più la mancanza del suo adorato sposo...anzi da quando era nato suo figlio il desiderio di averlo accanto era cresciuto a dismisura e questa sofferenza contribuiva a renderla ancora più debole fisicamente. Stava quasi per coricarsi sul giaciglio, quando il cigolio della porta che si apriva di colpo la spinse istintivamente a voltarsi, per vedere chi era entrato in maniera tanto brusca nella sua cabina. Immensa fu la sua sorpresa nel ritrovarsi davanti la figura alta e slanciata del suo amato sposo.
Rimasero a fissarsi in silenzio per alcuni lunghi ed interminabili secondi. Maya lo fissava ad occhi spalancati...incredula di poter finalmente rivedere dopo tanto tempo quel volto a lei così caro. Egli, pur rivolgendole uno sguardo torvo ed ostile, non poteva evitare ad una gioia indicibile di pervadergli il cuore nel ritrovarsela nuovamente vicina. La ragazza si portò una mano tremante al petto e senza distogliere gli occhi da quel viso corrucciato, iniziò ad avanzare lentamente verso di lui. Masumi, rimanendo immobile, la osservò approssimarsi con esitazione. Non appena gli fu vicina, ella non riuscì più a trattenere le lacrime che cominciarono a scorrerle copiose sul dolce volto. Sollevando piano una mano, la poggiò delicatamente sulla guancia dell'uomo, che continuava a mantenere un'espressione scura ed imperturbabile, nonostante il cuore gli stesse scoppiando nel petto:dentro di lui, la rabbia per l'inganno subito si scontrava con la gioia di poterla finalmente rivedere. Quando la giovane donna riuscì a parlare, disse:-Finalmente! Sei qui...Non riesco ancora a crederci! Finalmente ti rivedo, amore mio!-Il tono di voce, accorato e dolce...le sue tenere parole...riscossero Masumi, che con uno scatto improvviso l'avvolse alla vita con un braccio per attirarla a sè con impeto . Poi non resistendo più alla tentazione, la baciò con profondo amore e passione disperata.La rabbia, il timore e le spiegazioni passarono momentaneamente in secondo piano. Troppo tempo erano stati separati e troppa era stata la sofferenza di entrambi durante la lontananza. In quel momento l'unica cosa che contava era la felicità di quel momento tanto atteso e che ambedue temevano non sarebbe mai giunto.

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Capitolo 72
*** Gioia, ira ed una rivelazione ***




Rei si avvicinò piano al giaciglio dove era deposto il piccolo,si chinò lentamente per osservarlo attentamente e constatò che dormiva tranquillo, supino, con i pugnetti chiusi vicino alla testolina bionda.Sorridendo tra sè, pensò che era davvero un bambino bellissimo...somigliantissimo a suo padre. Era veramente un peccato che egli ancora non avesse saputo della sua esistenza ed in cuor suo temeva che nel peggiore delle ipotesi, Masumi Hayami non avrebbe mai appurato di averlo generato.Difatti era improbabile che Maya glielo confessasse, se il piano contro Takamiya fosse fallito e lui avesse sposato Shiori. Con un profondo sospiro decise di andare nell'alloggio di Maya, per vedere se stesse riposando, ma mentre stava per aprire l'uscio della propria cabina, esso si aprì e sulla soglia s'installò la figura aitante del suo amato marito. La ragazza rimase di sasso...non credendo ai propri occhi. Ma fu solo un attimo. Il volto le si accese di pura gioia, mentre la bocca si schiudeva a formare un dolce sorriso.-Karato...!- disse con tono amorevole. Il giovane uomo la fissò intensamente, beandosi della felicità che le traspariva dallo splendido viso. Lo sguardo d'ambra brillò di una luce intensa, sentendola sussurrare il proprio nome con tanta tenerezza.-Rei...!- Bisbigliò a sua volta con voce bassa e malinconica,avanzando nella cabina. La moglie gli si fece incontro a passo svelto ed in attimo furono uno tra le braccia dell'altro, stretti in un abbraccio senza fine...Un abbraccio che sapeva di nostalgia e di amore...semplice e puro amore.
-Dio, strega...! Quanto mi sei mancata! Non resistevo più senza vederti...!- Le confessò Hijiri stringendola più forte a sè.
-Anch'io, amore mio...! Mi sono sentita tanto sola senza di te...!- Rispose la giovane, aumentando anch'ella la stretta attorno al corpo dell'uomo. -Finalmente sei tornato...! Ma dimmi... come vanno le cose? Tu e il signor Hayami siete riusciti a...- Cominciò a dire, allontanandosi appena da lui. Ma il marito la interruppe ed attirandola nuovamente a sè, affermò:-No...non ora! Adesso voglio solo godermi questi istanti...Non pensare a nient'altro che non sia noi due!Continuare a stringerti a me, perdermi nello splendido verde dei tuoi occhi...- Le prese il volto tra le mani e con lo sguardo si soffermò sulle sue labbra:-Riassaporare di nuovo la dolcezza dei tuoi baci...-Concluse, mentre si abbassava sulla sua bocca,per posarvi con ardore la propria.


Maya cingeva il collo di Masumi con ardore, rispondendo appassionatamente al suo intenso abbraccio. Il marito la stava baciando con una frenesia che solo una lunga e sofferta lontananza poteva scatenare, mentre con le mani le percorreva la schiena in tutta la sua lunghezza. Il bacio durò un tempo indefinibile:senza mai staccarsi, le loro bocche si cercavano con una bramosia senza fine...Un bacio che era dolce, ma allo stesso tempo irruento...quasi violento, tanta era la passione ed il desiderio che vi era contenuto. Poi egli abbandonò le dolci labbra e si spostò sul viso, sulla fronte, sul collo, deponendovi una scia ininterrotta di baci.
-Ho...ho temuto di non rivederti più...-Sussurrò la ragazza, quasi senza fiato, tanto era ansante il suo respiro.
-Anch'io...e l'idea mi faceva impazzire...-Rispose lui, con la bocca tra i suoi capelli per inalarne la loro delicata essenza.-Non riuscivo a sopportare il pensiero di non poterti più stringere tra le mie braccia, ragazzina...!-
-Ti amo tanto, Masumi! Abbracciami forte...dimmi che non sto sognando! Mi sei mancato immensamente...!-Bisbigliò la giovane, rannicchiandosi sotto il suo mento e solleticandogli il collo con il respiro.
-Anche tu...! Non puoi immaginare quanto!- Ribadì il marito, circondandole il corpo e stringendola talmente da toglierle il fiato. Poi, scostandola appena per fissarla negli occhi, aggiunse:-Ero furioso con te...! Sono arrivato qui con l'intenzione di...di strozzarti per avermi ingannato...! Ma mi è bastato vederti...vedere la tua espressione dolce e tormentata...il tuo modo di guardarmi, per calmare la mia ira...!- Terminò con un sorriso di autoderisione.
Maya lo osservò con aria colpevole e rammaricata:-Ti chiedo perdono, amore mio...So che non avrei dovuto, ma tu non volevi capire che io non avrei mai potuto lasciarti...- Tentò di spiegargli, con tono mesto.
Masumi stringendole le braccia, asserì:-Ti rendi conto del pericolo che hai corso, restando in Giappone? Takamiya avrebbe potuto scoprirlo e farti del male!- La voce era leggermente alterata dalla rabbia, mentre le parlava.
-Ma non è accaduto! Hijiri ha organizzato tutto perfettamente, in modo da non esporci a nessun rischio!-Ribattè lei, con caparbietà.
-Non ricordarmelo...!Non posso ancora credere, che il mio più fidato collaboratore abbia disubbidito ai miei ordini... per la prima volta e su una disposizione di vitale importanza per me...!-Proruppe, corrugando le sopracciglia, irritandosi ulteriormente.
-Ti prego...non prendertela con lui, Masumi...! Non gli ho lasciato alternativa, credimi...! E poi...non pensi che anch'egli deve essere stato in pena? Non dimenticare che Rei era con me... e che anche lei era esposta al pericolo...! Non avrebbe mai permesso che restassimo senza un'adeguata protezione...Ha usato tutte le precauzioni necessarie...affidandoci agli uomini più addestrati e fidati...-Aggiunse concitatamente a difesa dell'insostituibile capo-equipaggio.
Il giovane uomo strinse gli azzurri occhi:-Mi hai mentito, Maya...-dichiarò, ancora arrabbiato.-Hai finto di accettare la mia volontà...mi hai chiesto di non restare per guardarti partire...ed ora ne capisco la ragione! Avevate programmato già tutto...alle mie spalle! Hai recitato alla perfezione...coinvolgendo anche parte dei miei uomini! Perchè? Spiegami il motivo di tutto questo!- Il tono era molto alterato, mentre le parlava, attirandola bruscamente a sè.
-Non ho recitato! Non ero certa che ci saremmo rivisti, così come non lo eri tu! Siamo rimasti separati comunque...anche se sono restata a Nagasaki...barricata per mesi su una tua nave! Sola...senza di te...! Disperata...perchè ti avevo mentito...perchè non volevo e non potevo lasciarti!- Spiegò Maya, con tono angosciato e tremante di pianto. Poi, sollevando una mano per poggiargliela sul bel volto scuro e tormentato, continuò:-Non potevo farlo...e non solo perchè ti amo da morire...ma anche perchè...non potevo permettere che...mio figlio nascesse lontano da suo padre...!-

CONTINUA

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Capitolo 73
*** Una dolce sorpresa ***




Un improvviso silenzio seguì la confessione della giovane sposa. Masumi la fissava senza proferire parola alcuna, al punto che il cuore di Maya sembrò arrestarsi nell'attesa di una sua reazione.Dopo un lasso interminabile di tempo, egli con tono basso, disse:-Cosa...cosa? Credo...credo di non aver capito bene...io...tu...!-Balbettò senza riuscire a formulare una frase coerente. 
La ragazza deglutì a vuoto, poi con voce dolce e titubante, rispose:-Hai capito benissimo invece...! Ho detto mio figlio...un figlio nostro...mio e tuo!- Asserì, accennando un sorriso tremolante ed insicuro.
L'uomo continuava ad osservarla attentamente, incredulo, con il volto pallido, mentre il respiro gli si mozzava in gola.
-Significa che noi...noi...abbiamo avuto...- Provò a dire nuovamente il marito. Era la prima volta che gli capitava di restare senza parole. Non riusciva a formulare un pensiero razionale, tanto era grande ed inaspettata la notizia appena ricevuta. Sentiva il battito accelerare improvvisamente e pulsare impetuoso, come mai gli era successo prima.
-Sì, amore mio.-Confermò Maya, con sguardo tenero ed emozionato.-Abbiamo avuto uno splendido bambino. E' un maschietto forte e sano... e...Ti somiglia moltissimo!- Lo informò con le lacrime agli occhi.-Per questo Hijiri non mi ha portata in Europa...non poteva separare tuo figlio da te...farlo nascere a migliaia di chilometri di distanza...non era giusto!- Terminò, accarezzandogli il mento con dita leggere.
L'uomo, riscuotendosi dal torpore in cui era caduto, disse mestamente:-Ma perchè non mi hai detto niente? Come avete potuto tenermelo nascosto?- Il tono era esitante, ma anche denso di delusione.
-Sono stata io a volerlo...Eri già tanto preoccupato per i Takamiya...Se ti avessi detto di essere incinta, avrei solamente peggiorato la situazione...Non avresti potuto affrontare questi mesi con la lucidità necessaria per trovare una soluzione...!-Gli spiegò pazientemente.
-Avresti dovuto dirmelo ugualmente...Era un mio diritto sapere...!- Rispose lui. Comprendeva le sue ragioni, ma lo infastidiva il fatto che solo ora apprendeva dell'esistenza di suo figlio.
-Ti chiedo scusa, mio caro...! Perdonami per tutto...ma ho mentito solo a fin di bene, credimi!- Asserì con voce spezzata dalle lacrime, rannicchiandosi sul suo forte petto. Poi, prendendogli una mano tra le proprie, continuò esitante:-Non...non vuoi... vedere il nostro piccolo?-Lo osservava con un misto d'ansia e timore, poichè non riusciva a decifrare con chiarezza quale sentimenti stessero albergando in lui in quel momento. Non capiva se era felice per la notizia che aveva ricevuto, oppure fosse ancora più arrabbiato per il ritardo con cui gli era giunta.
Il marito annuì appena, davanti alla sua richiesta, apprestandosi a seguirla in assoluto silenzio. Mano nella mano uscirono nel corridoio della nave e si diressero nell'alloggio di Rei. Maya bussò piano e ricevendo l'invito ad entrare, varcò la soglia, ritrovandosi davanti la sua fedele amica con Hijiri. Sorridendo ai presenti, si spostò quel tanto che bastava a lasciar passare Masumi. Questi li guardò con volto stralunato e confuso, rispondendo con un cenno del capo al saluto della Aoki.
-Il bimbo dorme ancora, Rei?-chiese Maya, quasi sussurrando.
-Sì...ancora non si sveglia..- rispose l'altra, voltandosi verso il giaciglio dove il piccolo era deposto.
La signora Hayami avanzò nella cabina ed avvicinandosi al figlio lo sollevò tra le braccia, provocandogli un singulto di protesta che tuttavia non lo destò dal sonno.Delicatamente lo condusse vicino al padre:-Piccolo mio...il tuo papà è qui, finalmente!- Bisbigliò, sorridendo tra le lacrime.
Karato e la moglie, dopo essersi scambiati un cenno d'intesa, li lasciarono soli. Masumi fissò intensamente il volto bagnato di pianto della sua sposa, poi i suoi occhi scesero sul tenero fagottino ch'ella stringeva tra le braccia. Il cuore perse un battito, per poi cominciare a pulsare all'impazzata, mentre percorreva con lo sguardo quei piccoli e delicati lineamenti. Sentendo un nodo serragli la gola, per l'enorme emozione che gli attenagliava il petto, sollevò una mano e toccò i soffici capelli del bimbo, poi si abbassò lentamente posando le labbra sulla sua fronte per deporvi un tenero e lieve bacio. Sollevando il viso incontrò gli occhi lucenti della moglie e rivolgendole un sorriso tremolante, disse:-Mi sembra incredibile...! Non ho mai provato una sensazione simile in tutta la mia vita...! Non riesco ad esprimere con esattezza ciò che sto sentendo in questo momento...! Sono...sono sorpreso...io non avrei mai immaginato che tu fossi...non così presto, almeno!-Tentò di spiegare, nonostante l'emozione gli offuscasse la ragione.
-Sei...sei deluso?- Domandò lei, con timore, distogliendo lo sguardo.
-Deluso?- Chiese l'uomo, sorpreso.-Avrei voluto saperlo prima...! Perchè volevo essere presente alla sua nascita...aver cura di te, durante questi lunghi mesi d'attesa...! Ma...non mi sono mai sentito così felice e completo in tutta la mia esistenza!- Terminò con tono pervaso di tenerezza.
A quelle parole Maya sollevò su di lui due occhi pieni di lacrime, che sgorgarono copiose sul suo dolce viso, quando egli aggiunse:-Grazie mia amata sposa...! Dal più profondo del mio cuore, io ti ringrazio per questo regalo meraviglioso ed inatteso...Grazie per essere entrata nella mia vita e per averla riempita di luce ed amore...Giuro che farò di tutto per proteggervi...per proteggere la mia famiglia!- Concluse, prima di abbassarsi a baciarla con tenerezza.

CONTINUA






 

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Capitolo 74
*** Una scioccante notizia ***







CAPITOLO 73


-Credi che il signor Hayami sia stato contento dell'arrivo del bambino?- Domandò Rei al marito, con sguardo indagatore.
Avevano preferito ritirarsi diplomaticamente, per lasciarli vivere quell'importante momento in totale intimità. Però ora, mentre si trovavano nell'alloggio accanto, la giovane donna non poteva evitare di mostrarsi preoccupata per i loro amici.
Karato le si avvicinò e carezzandole le braccia, disse:-Sono sicuro che lo è e molto anche!- La prontezza della risposta sorprese la moglie, la quale con espressione dubbiosa, rincarò:-Come fai ad esserne certo..? Mi sembrava scioccato quando è entrato nella mia cabina...-
-E' naturale che lo fosse. Ha appreso che la sua sposa è rimasta sempre in Giappone, invece di essere in Europa come egli credeva...Inoltre quando la rivede, scopre di avere avuto un figlio senza esserne informato... Troppo, anche per un uomo dotato di tanto controllo come lui...!-spiegò Hijiri con perfetta logica.
-Pensi che si sarà arrabbiato con lei? Voglio dire...per l'inganno di cui è stato vittima?- Chiese ancora con preoccupazione.
-Beh...quando io gli ho raccontato tutto, si è infuriato e non mi ha quasi rivolto la parola durante il tragitto per arrivare sin qui! E credo che volesse rimproverare anche la moglie per avergli mentito...Ma la notizia di essere diventato padre, deve aver avuto il potere di calmarlo...!- Terminò sorridendole con complicità.
-Mi sorprende sempre il tuo modo di parlare del tuo capo...si nota che lo conosci molto bene e che lo stimi tanto...- Ribattè la ragazza, sorridendo a sua volta, accarezzandogli il viso.
-Siamo praticamente cresciuti insieme...So che a volte può essere duro e costretto a prendere decisioni che esulano dalla sua volontà...Per tutta la sua vita è sempre stato solo, senza nessuno che lo amasse veramente...Ed ora l'arrivo di Maya e del bambino nella sua esistenza solitaria, lo rende fragile...ma allo stesso tempo lo riempie di una gioia mai sperimentata prima...questo posso assicurartelo, mia cara!-Le chiarì lui.
-Non è vero...che non avesse nessuno ad amarlo...Ci sei stato al suo fianco...Tu sei stato più di un collaboratore per quell'uomo! Lo hai sempre aiutato in tutto...-Gli sussurrò la moglie con sguardo adorante e fiero.
-La cosa è stata reciproca, credimi. Egli è stato più di un capo per me...quasi un fratello.- Ribattè il marito, con determinazione.-Ed ora entrambi abbiamo trovato la nostra oasi felice...Trovare te, mia dolce ribelle...è stata la più bella ricompensa che il Cielo potesse mandarmi per le sofferenze passate...-Continuò, con occhi lucenti d'amore.
A quelle parole, Rei gli cinse il collo con le braccia.-E tu sei stata la mia, mio adorato sposo...!- Mormorò facendoglisi più vicina.
-Ti amo, mia bellissima strega dagli occhi verdi...- Le bisbigliò l'uomo, calandosi a prenderle appassionatamente le labbra.


-Non mi sembra ancora vero...-Masumi si avvicinò al letto, dove la moglie era seduta ad allattare il piccolo ed accarezzandogli la minuscola manina, continuò:-E'tutto così nuovo e meraviglioso...è un miracolo...!-Sorrideva dolcemente, guardando suo figlio succhiare con voracità il latte dal seno materno.
La giovane sollevò lo sguardo colmo di gioia e tenerezza:-Un miracolo del nostro amore...-disse con semplicità.
Il marito abbandonò la mano del bimbo per portarla sul volto della consorte:-Sembra impossibile...ma da quando ti conosco, non fai altro che sorprendermi...- le mormorò, accarezzandola amorevolmente.-Con il tuo modo di essere e di agire...ed ora... con lui...! Sono arrivato qui furioso con te, per il tuo inganno...con l'intenzione di non lasciartela passare liscia, per aver messo in pericolo la tua vita- Continuò con tono malizioso ed autoderisorio.-Ma mi è bastato esserti accanto per calmare la mia ira...però...la mia rabbia non era ancora completamente scemata...e tu...all'improvviso tiri fuori il tuo asso nella manica...Mi dici che hai messo al mondo nostro figlio! Spiazzandomi definitivamente e facendo sparire in un attimo tutta la mia furia...regalandomi la gioia più grande per un uomo innamorato:avere un figlio dalla donna che si ama! Un figlio tuo, mia adorata ragazzina...-Terminò, a bassa voce e fissandola intensamente.
Lo sguardo della moglie si velò di lacrime di commozione:-Amore mio...ero così felice di attendere il nostro primo bambino... Avrei voluto dirtelo immediatamente, ma tu mi dicesti che volevi mandarmi in Europa e così...-S'interruppe davanti a quel doloroso ricordo.-Mi sei mancato tantissimo...avevo tanto bisogno di te, del tuo appoggio e della tua forza! Ma sapevo di non poterti avere accanto...Mi aggrappavo alla speranza che un giorno avremmo potuto stare insieme, tutti e tre...e finalmente quel momento tanto agognato è giunto!- Poggiando una mano su quella di lui, aggiunse con viso splendente di gioia:-Non ci separeremo più, ora. Non è vero, mio adorato?-
Masumi, invece di risponderle, le tolse delicatamente il bimbo addormentato dalle braccia e lo depose piano sul letto, facendo attenzione a non svegliarlo. Dopo tornò vicino alla moglie e prendendola per le braccia, asserì:-Maya...dobbiamo parlare...-l'espressione del volto era molto seria, tanto che la ragazza avvertì una sensazione di gelo.
-Cosa c'è? E'...è accaduto qualcosa? Si...si tratta del fidanzamento? Non...non sei riuscito a romperlo?- Chiese con timore, tremando impercettibilmente.
-Forse ho trovato un modo...ma prima ho bisogno di chiederti alcune cose...!- Rispose il giovane con tono grave.
La moglie annuendo si predispose ad ascoltare il marito con somma attenzione.
-Vorrei che tu mi parlassi della tua famiglia, cara...Mi hai detto che tuo padre è morto quando eri piccola e che di recente tua madre e tuo fratello sono stati portati via dagli uomini dello Shogun...non sapendo  più nulla di loro.-
-Sì...è così...Ma cosa c'entra la mia famiglia...?-domandò lei confusa.
-Tua madre...cosa puoi dirmi delle sue origini...?-chiese Masumi con una certa esitazione.
Maya abbassò brevemente la testa, prima di rispondere.-La mamma non amava parlare del suo passato...Ma ricordo che una volta mio fratello, mi ha raccontato che proveniva da un'importante famiglia giapponese. Poi conobbe mio padre. Egli era un semplice commerciante... s'innamorarono e lei rinunciò alla sua religione e all'uomo che la sua famiglia le aveva destinato, fuggendo con lui. Da quel momento venne ripudiata dai suoi genitori. Non li rivide più, da quel che so...e noi non li abbiamo mai conosciuti, ma credo che un pò le mancassero...anche se non l'ha mai confessato a nessuno. Però.. perchè hai voluto sapere del passato di mia madre?-domandò con volto confuso.
-Perchè Hijiri ha scoperto delle cose importanti che la riguardano...e di conseguenza riguardano anche te.- Rispose enigmatico.
Allo sguardo interrogativo della giovane, egli proseguì:-Per smascherare la doppiezza di Takamiya, egli si è introdotto nel palazzo dello Shogun, confondendosi con i samurai imperiali ed è riuscito ad ottenere informazioni utili ai nostri scopi...Ha saputo che il nostro signore aveva ordinato a tutti i suoi feudatari di non perseguitare la tua famiglia...Se gli avessero disubbidito, egli avrebbe tolto loro tutti i poteri...o addirittura torturati...- Spiegò, con calma apparente.
Maya lo guardò con incredulo stupore.-Ma non può essere vero!...Siamo stati assaliti dai samurai e già sai come è finita...- disse con voce triste.
-Quegli uomini sono stati mandati da Takamiya all'insaputa dello Shogun, così come aveva già fatto altre volte e con altri commercianti. Il suo scopo era di arricchirsi sempre più, agendo per proprio conto ed intimando ai suoi guerrieri di mantenere il riserbo sul suo operato. Solo che nel caso della tua famiglia...ha commesso un reato molto più grave...non avrebbe dovuto contravvenire alla volontà del suo signore...-Concluse il giovane, con determinazione.
-Scusami...ma io continuo a non capire...Perchè lo Shogun avrebbe imposto di non toccare i miei familiari? Cosa può importargli di noi...quando ha sempre perseguitato tutti i cristiani che rifiutavano la conversione alla sua religione?-Insistette la moglie, sempre più confusa da tutta la vicenda. 
-Il fatto è che per lui era importante che non accadesse nulla a tutti voi...perchè...ecco perchè...tua madre era...lei era sua figlia!Tu sei la nipote diretta dello Shogun, Maya!- Confessò Masumi, con palese esitazione.


CONTINUA

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Capitolo 75
*** Una dura realtà ***







CAPITOLO 74


La rivelazione fatta da Masumi fece calare una cappa di gelo nella spaziosa cabina, mentre la moglie sbarrava gli occhi per la sconcertante notizia ricevuta.Boccheggiò diverse volte, prima di riuscire faticosamente ad articolare:-No...questa è un'assurdità! Non può essere vero...! Mia madre...la figlia di...no! E'impossibile! Hijiri...avrà capito male...-disse, incapace di credere ad una simile realtà.
Il marito scosse la testa, poi prendendole il viso pallido tra le mani, asserì:-No...è la verità invece.Karato lo ha udito dire dallo stesso Shogun ...Lo ha sentito riferirsi a tua madre, chiamandola figlia! Sta cercando disperatamente vostre notizie...e nessuno ha il coraggio di riverargli che siete stati attaccati dai guerrieri di Takamiya e che le sue ricerche sono inutili ormai...!-Concluse, con tono triste.
Maya iniziò a tremare visibilmente, tanto era scioccata da quell' inattesa scoperta. Le ginocchia le cedettero all'improvviso e sarebbe certamente caduta, se Masumi non l'avesse sorretta prontamente:-Io...io...lo Shogun mio...mio nonno?!Non...non può essere...Dio mio...è incredibile!- Bisbigliò, mentre gli occhi le si riempivano di lacrime.
-Ti prego, amore mio...Non fare così...!- La consolò il marito, stringendola dolcemente tra le braccia.-Immaginavo che questa notizia ti avrebbe sconvolto, ma ho dovuto dirtelo...era un tuo diritto sapere...Però...devi cercare di calmarti...Altrimenti non riuscirò a raccontarti ogni cosa...!- Terminò, accarezzandole piano i lunghi capelli neri.
-Il fatto è che...che tutto questo...- Non fu capace di finire ciò intendeva dire: la voce le si spezzò per il pianto. Dopo un tempo indefinibile, in cui si udirono soltanto i suoi singhiozzi disperati, ella riprese:-Tutto questo non sarebbe successo...mia madre e mio fratello sarebbero ancora vivi, se egli non avesse ripudiato sua figlia...se...se avesse accettato l'amore che...che sentiva per mio padre...!-Nonostante fosse più calma, il tono era sempre vibrante di rabbia e disperazione.
Masumi la sollevò tra le braccia ed uscì nel corridoio, dirigendosi poi in un vicino alloggio. Una volta entrato si mise seduto sul giaciglio, con lei in grembo.Per alcuni minuti la tenne stretta, rimanendo in silenzio e cullandola teneramente. Poi, con tono basso e suadente, disse:-Sai...io credo che si fosse pentito di averla ripudiata. Hijiri mi ha riferito che, in tutti questi anni ha sempre cercato di proteggervi e che sentiva molto la mancanza di sua figlia...ed io credo che sia la verità...Altrimenti non avrebbe ordinato ai suoi feudatari di lasciarvi in pace e di sicuro ora non sarebbe tanto in ansia per avere vostre notizie...!-
-Può darsi...ma per me resta un uomo malvagio, che ha causato la rovina della mia famiglia e di molte altre...!-Rispose la ragazza con acredine.
-Non dovresti giudicarlo tanto severamente...A volte si è costretti a prendere decisioni imposte dalle circostanze, o dalla posizione sociale, indipendentemente da ciò che vogliamo o da ciò che è giusto...E'successo anche a me...Inoltre, non dimenticare che Takamiya, spesso ha agito per proprio conto e contro il parere dello Shogun!-Le spiegò il consorte, con pazienza e saggezza.
Maya si voltò a guardarlo, con espressione dubbiosa:-Anche se questa è la verità...com'è potuto essere così duro con la sua unica figlia...Perchè non l'ha mai richiamata al suo cospetto?- Domandò con tono irritato.
Masumi le carezzò la schiena:-Queste sono domande a cui solo tuo nonno può rispondere...Potrai chiedergli tutto ciò che vuoi...quando sarai davanti a lui!- Dichiarò,fissandola intensamente negli occhi.
-Cosa?-Sussultò la moglie.-Io...non voglio vederlo...Non ne ho nessuna intenzione, Masumi!- Disse con determinazione.
-Invece è necessario, mia adorata...Solo così potremmo riuscire a convincerlo della doppiezza di Takamiya...Se tu gli riveli chi sei e cosa è accaduto ai tuoi familiari, egli di sicuro ti crederà e quell'uomo avrà il giusto castigo.- Le chiarì il suo sposo.-Per favore, tesoro...fallo per noi...per la nostra felicità!- Aggiunse infine, cercando di convincerla. Maya parve riflettere lungamente su quelle parole, dopodichè disse:-Va bene...se...se lo ritieni opportuno, verrò! E non solamente per il nostro futuro...ma anche per rendere giustizia ai miei familiari e a tutto coloro che sono stati vittima dei soprusi di quel vecchio avido...!-Capitolò controvoglia, anche se sapeva che il marito era nel giusto.
Egli accennando un breve sorriso, annuì soddisfatto. Subito dopo, però, il suo azzurro sguardo si oscurò e sollevandosi in piedi, depositò la moglie sul letto, mentre lui le voltava le spalle pensieroso. La giovane donna davanti a quel repentino cambio di attitudine, lo osservò interdetta.-Che cosa c'è, Masumi? Devi dirmi altro che ancora non so?- Chiese, con rinnovata ansia. L'uomo scosse la testa,in silenzio... senza voltarsi. Allora ella alzandosi,gli si avvicinò e poggiandosi teneramente alla sua forte schiena, lo incalzò:-Cos'hai? All'improvviso sei diventato strano...!- Il consorte girò appena il capo:-Stavo pensando che pur liberandoci di Takamiya... forse le cose potrebbero complicarsi ulteriormente...Tu appartieni alla famiglia imperiale e tuo nonno potrebbe opporsi alla nostra unione...!- Le spiegò con tono basso e cupo.
-Ma tu...tu sei l'erede di uno dei suoi più importanti feudatari...non avrebbe ragione di ostacolarci.-Rispose lei, con voce tremolante ed incerta.  
-Sì...ma probabilmente non mi riterrà così potente da poter aspirare ad essere il tuo sposo. Potrebbe volere un altro uomo al tuo fianco...-Concluse, serrando con forza i pugni davanti a quella dolorosa prospettiva.
La ragazza si mosse per pararglisi difronte e guardandolo dritto negli occhi, ribattè:-Ciò che egli vuole...per me non conta! Io sono già la tua sposa...Ho dato alla luce un figlio tuo! Se non sarà disposto ad accettare questa realtà, non m'interessa! Vuol dire che si ripeterà con me lo stesso destino di mia madre...Perchè non rinuncerò mai a te, per nessuna ragione al mondo...! Tu ed il bambino siete la mia sola famiglia, adesso.-Il suo tono era deciso e determinato come non mai e gli fece guadagnare uno sguardo adorante da parte del marito.
-Ragazzina...sei davvero unica- Proruppe, con un tenero sorriso.-Così fragile, ma tanto forte al tempo stesso...!M'ispiri protezione, ma m'infondi forza e coraggio in ugual misura...! Mi hai conquistato con il tuo modo di essere...perchè mi piace come mi fai sentire. Ti amo e non permetterò a nessuno di separarci...Non ti lascerò mai a nessuno, dovessi morire per impedirlo...Perchè tu sei la sola donna che mi ha fatto innamorare e che potrò mai amare nella vita! Tu sei mia...lo sei ora e lo sarai per sempre!- Le diceva quelle frasi, con voce roca ed appassionata, stringendola forte a sè. 
-Sì, amore mio...Per sempre...Non potrei mai lasciarti...perchè tu sei tutto il mio mondo...Ti amo da morire...- ribadì lei e prendendo l'iniziativa, si mise in punta di piedi e lo baciò con passione intensa, alla quale Masumi rispose sollevandola tra le braccia per condurla sul giaciglio, dove si apprestò a dar libero sfogo al suo imperioso desiderio.

CONTINUA 

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Capitolo 76
*** Momenti intimi ***




CAPITOLO 75

-Ti giuro che ancora non riesco a crederlo...Maya nipote dello Shogun?!-dichiarò Rei, dopo aver appreso la notizia dal marito e mentre era abbracciata a lui, sdraiati sul gaciglio della sua cabina.
-Sì...E'stata una vera sorpresa anche per noi...! Credo che a quest'ora ne sia a conoscenza anche lei...Il signor Hayami l'avrà già messa al corrente di tutto!- Spiegò Hijiri, accarezzandole teneramente la spalla nuda.
Avevano trascorso molto tempo facendo l'amore, dando ampio spazio al desiderio ed alla passione repressi in tutto quel lungo periodo di separazione, chiudendo fuori ogni cosa che non riguardasse loro due e la gioia di essersi ritrovati. Subito dopo, però il giovane le aveva raccontato tutto quanto aveva scoperto sulla famiglia di Maya, lasciando completamente spiazzata la ragazza.
-Chissà come l'avrà presa Maya...?Conoscendola, non penso ne sia contenta...-Asserì la Aoki, con certezza.
-Lo credo bene! Non vorrei essere nei panni del mio capo, in questo momento. Non deve essere stato facile dirle la verità sulle sue origini...Ma è determinante per liberarsi del compromesso coi Takamiya...!- Rispose il marito.
Rei si sollevò quel tanto che occorreva per guardarlo negli occhi ambrati:-Siamo fortunati a non avere tutti questi ostacoli tra noi. Possiamo essere liberi di vivere il nostro amore...-Gli disse con espressione dolce, accarezzandogli il viso con una mano.
-E' vero...-annuì lui, con sguardo ardente.-Anche se all'inizio qualche problemino c'è stato...E tutto perchè una certa personcina mi ha fatto credere di essere un maschietto...!.-Affermò, sorridendo sornione.
-Veramente eravamo due a mentire sulla nostra natura...non ero da sola...!- Lo corresse la moglie, sullo stesso tono.
-Ma a me interessava la tua...! Quella della tua amica era un problema del signor Hayami...non il mio!- Ribattè lui.
-Però...devi riconoscere che siamo state brave...Non è da tutti, riuscire ad imbrogliare te ed il tuo capo...Quasi una cosa impossibile...!- Lo prese in giro la moglie.
-Vi è andata bene, lo ammetto.Di sicuro non l'avreste fatta franca, in altre circostanze...credimi!- La informò, serio.
-A che circostanze ti riferisci?- Chiese la giovane,con curiosità.
Hijiri avvicinò i loro visi e circondandole la nuca con una mano, chiarì con occhi scintillanti:-Una circostanza in cui non saremmo stati tanto irretiti e stregati, da lasciare che fossero i sentimenti ad avere la meglio sulla ragione. Perchè nonostante la situazione avversa ed ambigua, ci siamo irrimediabilmente innamorati.-
-Karato...-Sussurrò la moglie, mentre sentiva il cuore scoppiarle d'amore. Lo guardò, completamente estasiata dalle sue parole.
-Sì, mia bellissima strega. Mi hai definitivamente conquistato, annullando la mia volontà con il tuo coraggio e la tua dolcezza. Facendomi letteralmente impazzire d'amore e non esiste cura, nè rimedio alcuno a questo...!-Terminò, osservandola rapito.
-Amore mio...Anche per me...è stato lo stesso anche per me...e lo sarà per sempre...Ti amo. Sono pazza d'amore per te...!-Rispose la giovane con voce commossa ed appassionata.
-Dimostramelo, angelo mio...!  Amami ancora e lascia che ti ami...mia Rei...La mia dolce ribelle... solo mia!- Bisbigliò Hijiri sulle sue labbra, stringendola con tutta la forza del suo desiderio.


-Se tu sapessi quanto mi sei mancata! Quanto mi è mancato tutto questo!- Masumi abbracciava la moglie con dolce passione, accarezzandole il volto trasfigurato dal desiderio, con il dorso di una mano, mentre con l'altra le stringeva possessivamente la schiena. Maya era praticamente incollata a lui, i loro corpi nudi ed ancora vibranti del piacere appena condiviso si combinavano perfettamente, nonostante ella fosse più minuta rispetto al marito.-Mi è mancato dormire con te tra le mie braccia...mi è mancato il tuo profumo che mi rimane addosso...dopo aver fatto l'amore...-Terminò, baciandola intensamente sulla bocca invitante.
-Lo so benissimo, invece.-Sospirò la moglie, arrossendo davanti a quelle frasi.-Perchè anch'io ho sentito fortemente la tua mancanza...Mi è mancato il tuo sguardo su di me...la tua voce...la tua rassicurante presenza....- S'interruppe, chiudendo gli occhi imbarazzata, non riuscendo più a continuare. L'uomo percependo la sua esitazione, la esortò:-E...nient'altro, ragazzina?-Chiese con voce suadente. 
Maya si costrinse a rialzare le palpebre e fissandolo nelle iridi azzurre, confessò timidamente:-Mi sono mancati...i tuoi baci...il tuo modo di...di abbracciarmi e...e...i nostri momenti d'amore...come...come questo!-
Masumi per tutta risposta la sollevò, posizionandola sotto di sè, cogliendola di sorpresa:-Adoro la tua timidezza, tesoro mio...Il rossore che imporpora il tuo viso, mentre facciamo l'amore...E nonostante la tua ritrosia...mi piace da impazzire quando perdi il controllo e ti abbandoni a me...Quando sono dentro te...i tuoi gemiti...i tuoi fremiti mi trascinano dritto in paradiso.- Vedendola arrossire maggiormente, continuò:-Non sai cosa provo al pensiero di essere io a farti questo effetto...e di essere il solo a poterti vedere così...di essere l'unico ad averti insegnato la passione e l'estasi...L'unico a toccare il tuo corpo...a baciare il tuo seno palpitante...-Accompagnava i gesti alle parole, riaccendendo il fuoco in entrambi.- La mia bocca...la sola a vagare su ogni piccola parte di te...sentendoti fremere al suo passaggio...Le mie labbra...solo loro a saggiare la tua essenza, il tuo dolce sapore...che è solo per me...tutto per me!-terminò, continuando a deliziarsi della sua fragranza, mentre lei s'inarcava sollevando la schiena, per andargli incontro e le mani che prima vagavano sulle spalle del marito, ora risalivano tra i suoi riccioli biondi, accarezzandoli e tirandoli con dolce violenza. Il meraviglioso tocco della sua bocca le spalancò le porte del paradiso ed intanto che il suo corpo fremeva nell'estasi, lui rimase a coglierne sino all'ultimo spasimo, senza mai fermarsi. Poi si sollevò e fissandola ardentemente nelle iridi scure, la prese con fervore appassionato:-Ti amo, ragazzina...! Desidero che tu mi dica cosa vuoi...cosa ti piacerebbe che io...-La giovane lo interruppe e con voce ansimante e fioca, rispose:-Mi piace tutto ciò che mi fai sentire...E voglio te! Io ti voglio...Sempre...Soltanto ed unicamente tu...Perchè ti amo...Sei il mio unico amore!-Concluse lei, circondandolo con le gambe ed invitandolo a continuare.
Molto tempo dopo, il loro magnifico interludio venne interrotto da un pianto improvviso. Il bimbino si era svegliato e reclamava la loro attenzione.
-Credo che inizi ad essere geloso della sua mamma...!- Esordì Masumi, con un mezzo sorriso.
-Allora anche in questo è identico a te...!- Ribattè Maya, con tono scherzoso.
-Vero...ma non penso di essere l'unico a soffrire di gelosia...Ti rammento che sembravi una tigre, quando hai saputo di Shiori...!- La stuzzicò lui, ridendo soddisfatto al ricordo.
-Avevo tutti i motivi di essere arrabbiata...Inoltre hai ammesso tu stesso di aver avuto molte altre donne!- Gli rispose, con tono irritato, confermando la tesi del marito e scatenando l'iralità di quest'ultimo.
-Sarà meglio che vada da nostro figlio...Sicuramente si è svegliato affamato...-Disse Maya, guardandolo male e rivestendosi in fretta per apprestarsi a raggiungere il piccolo.
-Che nome gli hai dato?- La fermò lui sulla porta.
-Ancora nessuno...Volevo aspettare... affinchè potessimo sceglierlo insieme...-Rispose la ragazza, voltandosi a sorridergli.
-Che te ne pare di Tetsuya? Era il nome di mio padre...quello vero...-Asserì Masumi, attendendo ansiosamente il suo parere.
La moglie lo guardò con un misto di amore e dispiacere:-Tatsuya...Hayami...Mi piace! Suona davvero bene!- Concordò, commossa e sorridente al tempo stesso.
-Sì...Suona bene!-Assentì lui, con espressione grata ed emozionata e seguendola con sguardo innamorato  mentre usciva dalla cabina.

Due giorni dopo, gli Hayami e gli Hijiri lasciarono Nagasaki per dirigersi ad Edo, dove avrebbero chiesto d'incontrare lo Shogun.

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Capitolo 77
*** Una scioccante rivelazione ***








CAPITOLO 76


-Mio Signore...Masumi Hayami chiede urgentemente udienza privata con Voi...- Il domestico con fare cerimonioso, annunciò allo Shogun quella visita inattesa. 
L'uomo sollevò le canute palpebre con aria sorpresa.-Masumi Hayami...il figlio del feudatario Hayami...? Sapevo che dimora in Europa...strano...! Cosa avrà da dirmi di tanto urgente?!- Disse quasi a sè stesso.
-Ho provato a chiedere il motivo della sua premura nell'essere ricevuto da Sua Signoria...ma ha ribadito che si tratta di una questione delicata e di cui poteva discutere solamente con Voi...Persino le guardie di palazzo si sono rifiutate di lasciarlo entrare, ma egli ha voluto che chiamassero il loro comandante per convincerlo a permettergli l'ingresso.
-Va bene...Che passi, allora!- Accondiscese l'anziano uomo. Mentre attendeva l'arrivo del suo inatteso ospite, si domandò quale fosse la ragione di tanta urgenza nel volerlo incontrare a tutti i costi. Di solito non riceveva i suoi feudatari senza essere precedentemente avvertito, ma nel caso di Hayami avrebbe fatto un'eccezione. Dopotutto era l'erede di uno dei suoi più importanti sudditi.
-Signor Hayami, il nostro potente Signore ha accettato di riceverla...-Il domestico si rivolse al giovane con un ossequioso inchino.
-Bene...! Fammi strada, per cortesia...- disse lui, facendo l'atto di seguirlo.
-Aspetta, Masumi...- Maya lo bloccò, tirandolo appena per un braccio.-Porta Hijiri con te...ho paura che quell'uomo non ti creda e...e potrebbe consegnarti ai suoi samurai!- disse la ragazza, con voce preoccupata.
Il marito le carezzò delicatamente le braccia e con tono rassicurante, asserì:-Stai tranquilla, mia cara...Non succederà niente...Meglio se tu, Hijiri e Rei restiate qui...devo parlargli da solo...Sarà senz'altro ben disposto ad ascoltarmi se mi presento al suo cospetto senza nessun altro...Dopo verrò a chiamarti...!-
-Ma...io...io...- tentò ancora di protestare la moglie.
-Ha ragione, Maya...E' meglio se noi aspettiamo qui...- la interruppe Rei, lanciando un'occhiata comprensiva a Masumi. A quelle parole l'amica abbassò la testa in segno di resa. Il marito la salutò con un bacio:-A dopo...- le promise, apprestandosi a seguire il domestico, mentre lei lo osservava allontanarsi con occhi tremanti d'ansia.

Qualche istante più tardi, Masumi venne annunciato al cospetto dello Shogun.
-Mio Signore...Chiedo perdono per essere giunto senza preavviso...!- Esordì il giovane, inchinandosi rispettosamente.
-Devo riconoscere che la tua visita mi ha colto di sorpresa. Non è un atteggiamento tipico degli Hayami, presentarsi a palazzo senza avvertire prima...Inoltre, ti credevo impegnato coi tuoi affari in Occidente. Tuo padre mi racconta che vivi  in Francia gran parte dell'anno e che torni in Giappone di rado...-Lo accolse il vecchio imperatore, con tono neutro.
-Ciò corrisponde al vero, mio Signore...Sono tornato per delle importanti questioni personali che...che in un certo modo coinvolgono anche Sua Signoria...-rispose il giovane, con fare titubante, non sapendo bene come introdurre la delicata questione che li riguardava.
L'anziano uomo corrugò le sopracciglia, con aria confusa.-Cosa dovrebbe significare ciò? Tue questioni personali che interessano anche me!? Francamente non comprendo...Hai chiesto udienza improvvisa...! Ammetto che hai suscitato la mia curiosità, adducendo motivazioni urgenti per essere ricevuto...ed ora affermi che qualcosa di strettamente personale per te, dovrebbe coinvolgere anche me?! In che modo?- Chiese infine, con espressione incuriosita e dubbiosa.
-Le chiarirò ogni cosa, mio Signore...! La prego solo di ascoltarmi con attenzione, perchè le giuro che quanto sto per raccontarle è la pura verità, per quanto essa possa apparirle incredibile...- ribadì Masumi, a capo chino e con atteggiamento composto e riverente.Sapeva che ciò che stava per confessare era determinante non solo per il futuro suo e di Maya, ma anche per l'uomo che gli stava davanti e molto dipendeva da come avrebbe raccontato i fatti.
-Parla, ragazzo...Smettila coi tentennamenti!- gli ordinò lo Shogun, con fremente impazienza.
-Immagino sappia dell'accordo matrimoniale stipulato tra gli Hayami ed i Takamiya e che riguarda la signorina Shiori e me...- Incominciò il giovane, dopo essersi schiarito la voce. Al cenno d'assenso del vecchio, egli continuò:- Questa unione è stata decisa dalle nostre famiglie quando eravamo ancora piccoli, per fondere i rispettivi patrimoni ed ampliare in questo modo il nostro giro di commercio...Il fatto è...è che io non posso più tener fede a questo accordo...prima di tutto perchè...perchè ho incontrato una persona che ha catturato il mio interesse e poi perchè ho scoperto qualcosa di estremamente spiacevole nella condotta di Takamiya...!-Sollevando lo sguardo verso il suo interlocutore, Masumi vide che lo osservava senza comprendere le ragioni delle sue parole, per cui aggiunse:-Sarò onesto con Sua Signoria...è necessario che lo sia... Ho iniziato ad indagare sul modo di gestire gli affari dei Takamiya, perchè hanno scoperto che sono innamorato di un'altra donna e mi hanno costretto col ricatto ad allontarmi da lei. Sospettavo che quella famiglia perseguitasse i cristiani senza prima chiedere il consenso di Sua Signoria, ma non ne avevo le prove.-
L'anziano uomo lo fissò con cipiglio irritato:-Spero che tu le abbia ottenute...Le tue affermazioni sono molto gravi...! Non dimenticare che i Takamiya sono i più importanti feudatari del mio regno, al pari degli Hayami... Non intendo permettere che per un capriccio amoroso vengano calunniati!- lo redarguì, con durezza.
-Spero che Sua Signoria perdoni la mia irriverenza...ma non si tratta di una calunnia e nemmeno di un capriccio...Sebbene io ami davvero la persona che...-s'interruppe, per poi continuare con tono più mite.-Se sono al Suo cospetto oggi è perchè so con certezza che Takamiya ha disubbito ad un preciso ordine di Sua Signoria...- facendo una breve pausa e traendo un profondo respiro, Masumi proseguì:-Tutti i feudatari del regno, compreso mio padre immagino, sanno del Suo veto nel perseguitare i Kitajima...- Udendo quel nome, lo Shogun ebbe un sussulto di sorpresa, per poi annuire con volto attento.
-Ebbene...Takamiya ha trasgredito alle Sue disposizioni!- Concluse il giovane, con tono fermo e convinto.
L'anziano imperatore sbiancò davanti a quelle parole:-Che...che intendi dire?-articolò, con voce biascicante.
-Credo che Sua Signoria abbia compreso perfettamente...I Kitajima sono scomparsi da quasi due anni e...nessuno sa più nulla di loro. Takamiya li ha attaccati e fatti sparire, depredandoli di tutti i loro averi...Facendo giurare a tutti i suoi samurai di mantenere assoluto silenzio su tutta la vicenda, minacciandoli o ricompensandoli profumatamente...-terminò il giovane fissando il volto pallido dello Shogun.
-Ma...ma come puoi essere sicuro di quanto affermi?-Chiese il vecchio, con incredulo sconcerto.
-Per ottenere le informazioni che mi occorrevano, ho infiltrato alcuni miei uomini tra i samurai di Takamiya e col tempo essi hanno iniziato a raccontare ogni cosa...-lo informò  l'altro.
- E....e dove sono ora i Kitajima? Che ne è stato di loro?- domandò ancora l'imperatore.
Masumi abbassò lo sguardo con tristezza:-Credo che...che non siano più in vita, purtroppo!- affermò con tono mesto.
Lo Shogun parve barcollare davanti a quella dichiarazione e con occhi spiritati in un volto esangue, disse:-E' tutto quanto avevi da riferirmi? Se non c'è altro puoi ritirarti...ti richiamerò presto, per il confronto con Takamiya!- lo congedò, afflitto.
-Veramente c'è ancora una cosa, mio Signore...riguarda la ragazza di cui sono innamorato...lei...lei è...il suo nome è Maya Kitajima ed è l'unica erede della sua famiglia ancora in vita...- confessò Masumi con titubante esitazione.
Nuovamente il vecchio uomo impallidì e sbarrò gli occhi con sconcerto ed incredulità.
-Cosa...cosa? Dove si trova in questo momento?- domandò, dopo alcuni istanti di silenzio.
-E'qui, mio Signore...in questo palazzo, insieme a due miei amici...Se lo desidera la vado a chiamare...-riferì il giovane, con comprensione e delicatezza.Poi al cenno d'assenso dell'anziano e sconvolto uomo, uscì per poi rientrare accompagnato dall'esitante ed intimorita sposa.
-Ho l'onore di presentarti il nostro potente Shogun, mia cara!- esordì Masumi, tenendola saldamente per la mano.
-Mio Signore...questa giovane davanti a lei...è Maya Kitajima...ed è...la mia sposa!...-concluse, con rispettosa fermezza.

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Capitolo 78
*** Un incontro sofferto ***





L'anziano uomo fissava ad occhi sbarrati la giovane donna davanti a lui. Muto, senza riuscire ad emettere alcun suono, la osservava attento ad ogni minimo particolare...dai grandi occhi scuri, ai lunghi capelli neri e leggermente ondulati, alla sua figura esile e minuta. Maya a sua volta, gli restituiva uno sguardo torvo, lucente di furia repressa mischiata ad un certo timore. Non si fidava di quell'uomo, nonostante il loro legame di sangue. Non poteva dimenticare ch'egli era stato la causa scatenante di tutte le disgrazie capitate ai suoi cari. Rimasero a scrutarsi per un interminabile lasso di tempo, dopodichè il vecchio imperatore, con voce soffocata e tremante esordì:-Tu...tu sei la figlia di Haru...!- La giovane continuò a mantenere la bocca chiusa, fu Masumi a rispondere per lei:-Sì, mio Signore...è così!-confermò.-Immagino che per Sua Signoria sia difficile crederlo, ma le giuro che questa è la verità...!- Terminò, con estrema sincerità.
L'uomo spostò lo sguardo dalla ragazza a lui e con tono malinconico, quasi triste, disse:-Non hai nessun bisogno di giurare...ti credo! Ti credo, perchè so che è mi hai detto il vero...Posso vederlo con i miei occhi...!-
Riportando lo sguardo sulla ragazza, continuò con espressione tenera:-La mia vista non è più quella di un tempo, ma...tu...tu sei il ritratto vivente della mia amata moglie, quando era giovane come te...e...e...porti il suo nome...Tua madre ti ha chiamata come lei, nonostante tutto ciò che è accaduto...Tu ti chiami Maya...come tua nonna...E lei... è morta senza rivedere sua figlia e... senza poterti conoscere...- Concluse, con voce intrisa di commozione. Quelle parole colpirono i due giovani nel profondo, però la ragazza si riscosse prontamente dal turbamento causatole da quanto udito e con acredine, ribadì:-E'...stata tutta colpa sua! Se lei non avesse ripudiato mia madre...tutto questo non sarebbe successo! Mia madre e mio fratello sarebbero ancora vivi...E...e sua moglie...sua moglie avrebbe potuto tenere sua figlia con sè, sul letto di morte e...e avrebbe conosciuto me e anche Takuya...Invece...invece lei ci ha rifiutati tutti e solo perchè mio padre era cristiano! E' stato crudele da parte sua...Un comportamento indegno per un padre...!-Terminò con voce spezzata dal pianto.-
Davanti a quello sfogo pienamente giustificato, il vecchio imperatore abbassò le palpebre con rammarico e con voce pacata, appena udibile, ribadì:-So che questo non mi discolpa...ma il mio ruolo di Shogun è quello di rispettare le norme che tale posizione impone...Devo pretendere dai miei sudditi la conversione alla mia religione...ed esiliare tutti coloro che si rifiutano...anche trattandosi di mia figlia...Non potevo agire diversamente. Lei era stata promessa in sposa ad un uomo potente...non era previsto che s'innamorasse...io non l'avevo previsto...Non mi aspettavo che si ribellasse al mio volere, fuggendo con tuo padre...Mi sono sentito tradito dal mio stesso sangue e spinto dalla rabbia e dall'orgoglio l'ho ripudiata. Pensavo che prima o poi sarebbe tornata per implorare il mio perdono, ma non è stato così...Nemmeno quando sua madre è morta...Il tempo ha fatto sì che mi rendessi conto del mio errore e mi pentissi della mia decisione, ma ormai era troppo tardi...e poi, il mio ruolo di Shogun non consente debolezze...Dovevo regnare con fermezza per garantire l'ordine...So che non puoi capire, ma sono stato cresciuto a questo scopo...far rispettare la mia posizione, sacrificando me stesso ed i miei veri sentimenti...Però...ho sempre vegliato su di voi...Vi ho protetti dalle persecuzioni...almeno finchè ho potuto...! Ho limitato l'attacco ai cristiani, pretendendo di esserne informato prima che avvenissero ed ho ordinato che non toccassero la tua famiglia...Ma sono stato tradito...e proprio da uno dei miei più fedeli feudatari...- Sollevò gli occhi lucidi e commossi e fissando il volto bagnato di lacrime di Maya, continuò:-Hai ragione a dire che è tutta colpa mia...Ma posso assicurarti che la morte di tua madre e tuo fratello è la punizione peggiore per i miei errori...Ed il tuo disprezzo...il disprezzo della mia unica nipote...è il mio terribile castigo...!-Concluse, con profondo dolore. La ragazza scoppiò in singhiozzi e si rifugiò tra le braccia del marito, che la strinse a sè dolcemente.
-Mio Signore...Che intende fare con Takamiya...?-Domandò Masumi, con tono riverente.
Un lampo di furia illuminò lo sguardo dell'anziano uomo, che rivolgendosi alla ragazza, disse:-Ho sbagliato con tua madre e spero che ovunque sia possa perdonarmi...Ma farò in modo di non ripetere lo stesso errore con te...-Davanti all'espressione confusa della nipote, proseguì rivolgendosi al giovane:-Hai detto che lei ora è tua moglie!Immagino che vi siate sposati segretamente...!- Quando l'altro assentì, lo Shogun continuò:-Devi amarla davvero molto per essere giunto a contraddire il volere di tuo padre!?- La sua non era una domanda, ma una constatazione.-E da quanto vedo anche lei ti ama in egual misura...! E dimmi il matrimonio è avvenuto con rito cristiano o buddhista?- Chiese infine, con interesse.
-Maya professa il cristianesimo, come ben sa...Ed io...devo confessarLe che pur essendo costretto dalla mia posizione alla conversione al Buddhismo, in realtà sono di fede cristiana. Pertanto il matrimonio è stato di ordine cristiano...ma per farla considerare mia moglie anche dal mio ceto, presto ne verrà celebrato un secondo con rito buddhista...-Spiegò, con tono deciso, seppur rispettoso. 
Se l'imperatore fu sorpreso da quella rivelazione, non lo diede a vedere ed annuendo soddisfatto, rispose:-Ottima decisione, ragazzo! Solo in questo modo eviterai inutili problemi...!-
-Ma io...io non mi convertirò mai alla sua fede...Di questo può esserne certo!- Ribattè Maya, con testardaggine e durezza.
-Non te lo sto chiedendo, bambina mia. So che sei stata cresciuta con il tuo Credo e non intendo importi nulla...Voglio solo che tu possa vivere felice accanto al tuo sposo...senza pretendere nulla. Mi basta saperti viva, amata...Per me è tutto, credimi...Anche se, probabilmente, non mi perdonerai mai...-Confessò, con tono tenero e gentile.
A quelle frasi, l'espressione di Maya per un secondo si ammorbidì e sentì un moto di compassione per quel vecchio che era suo nonno, ma subito lo respinse, distogliendo lo sguardo.
-Manderò immediatamente a chiamare Takamiya e credo sia meglio far arrivare qui anche tuo padre, ragazzo. Voglio subito risolvere la questione, in modo che non sorgano dubbi sulla vostra situazione e sul destino del mio infido feudatario...-Detto ciò, si apprestò ad eseguire quanto affermato, inviando i suoi sottoposti nei due feudi coinvolti nella disputa.
-Mio Signore...-asserì Masumi, quando gli uomini furono usciti.-Posso sapere qual'è la sua decisione?-
Il volto dello Shogun si rabbuiò e con tono furioso, sentenziò:-Takamiya non sarà più un feudatario del regno...Gli toglierò ogni potere, compreso quello economico. La sua famiglia sarà esiliata e lui...lui sarà torturato sino alla morte!-Concluse con fermezza.
-No...Non potete ucciderlo!- Si oppose istintivamente Maya.Il viso bianco di spavento ed ansia.
L'uomo la osservò...una maschera crudele e fredda sul volto:-Ha torturato mia figlia e mio nipote...Tu...non so come...sei ancora viva...Ha agito contro la mia volontà, con calcolo e cattiveria...Non merita altro che la morte!-
La ragazza fece qualche passo avanti, verso il vecchio Shogun. Congiungendo le mani, supplicò:-La prego...lo so che lo meriterebbe, ma non lo faccia! Lo punisca, ma non così duramente...! Non sia come lui...io...io...poi se ne pentirà...Lei...lei...non è crudele...ora lo so! Per favore...lo faccia per me...-Poi addolcendo il tono e con voce tremante d'emozione, continuò:-Fallo per me....nonno!-

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Capitolo 79
*** Perdono e Rivalsa ***




CAPITOLO 78

Udendo quell'appellativo sulle labbra della ragazza, entrambi gli uomini la fissarono sbalorditi.
-Ti prego...non ordinare di ucciderlo. Non servirebbe a riportare in vita i miei...i nostri familiari...-Si corresse volutamente, guardando lo Shogun con occhi angosciati e supplici.
Il vecchio sentì un nodo di commozione serragli la gola, mentre le iridi scure diventavano lucide suo malgrado.
-Bambina mia...Non riesco a credere alle mie orecchie...-Disse, quando finalmente riuscì a proferire parola. Sentirsi chiamare in quel modo da lei, era qualcosa che non si sarebbe mai aspettato...Provava una sensazione di calore non sperimentata da molto, troppo tempo e che gli riscaldava il cuore inaridito ed inasprito da anni di solitudine e sofferenza.
-Sei così buona...verso...verso chi ti ha fatto tanto male...-Continuò, con voce tremante di emozione.-Ma io non posso perdonare chi è stato la causa della morte di mia figlia e di mio nipote...Devo render loro giustizia...! Lo devo a loro, ma anche a me...e a te...! Soprattutto a te!-Terminò con tono più duro e rabbioso.
La giovane si avvicinò ancora di più all'anziano parente e con voce accorata, insistette:-Ti scongiuro di desistere...Sono stanca...Stanca del rancore, dell'odio...del dolore. Quell'uomo ha commesso molti crimini e non solo verso la nostra famiglia, ma anche verso altre persone innocenti...ma la sua morte non cambierà nulla...Se vuoi punirlo...mandalo in esilio, revocagli il titolo, però non condannarlo a morte...Te lo chiedo in nome del legame che ci unisce...!- Lo supplicava con il viso pallido ed inondato di lacrime, facendo tremare di dolcezza e compassione il cuore dei due uomini che l'ascoltavano.
-Per causa sua, avresti potuto morire anche tu...- Ribadì ancora il nonno, mentre nel suo animo persistevano ancora l'acredine ed il rancore.
-Ma non è accaduto. Mi sono nascosta e sono riuscita a salvarmi.Insieme ad una mia amica, mi sono imbarcata su di una nave della Compagnia Hayami e ho raggiunto l'Europa...-Raccontò brevemente la nipote.
-L'hai presa a bordo di una tua nave?- Chiese lo Shogun, con sconcerto rivolgendosi a Masumi.-Hai portato in mare due donne?-
Maya si affrettò a spiegare lo svolgimento della situazione:-Lui non lo sapeva! Rei ed io ci siamo travestite da ragazzi per poterci imbarcare. Quando la nostra natura è stata scoperta...era troppo tardi.Avevamo già preso il largo. Abbiamo raccontato a Masumi la nostra storia e lui ci ha aiutate e protette...-Concluse a difesa del marito.
Lo Shogun annuì comprensivo:-Ho capito....E durante il viaggio tu ti sei innamorata di lui!-Terminò perspicacemente.-Credo che sia stato del tutto logico e naturale...-aggiunse infine.
-Sì...Ci siamo innamorati nonostante sapessimo che era una storia senza futuro, ma poi...-Continuò Maya, ma venne interrotta dal suo sposo, che proseguì per lei:-Non riuscivo a resistere lontano da Sua nipote e ho deciso di lottare per vivere liberamente il nostro amore, anche se non è stato facile...Ci siamo sposati e...ora abbiamo anche un bambino...-Concluse Masumi, provocando un singulto di sorpresa nel vecchio.
-Avete...avete un figlio?!-Domandò incredulo, fissando la giovane davanti a lui. Ella annuì, commossa al pensiero del suo piccolo.-Sì...è nell'atrio con Rei ed Hijiri...Se lo desideri...lo puoi vedere...!- Vide l'uomo assentire senza emettere alcun suono, poichè capiva che era ammutolito dall'emozione e dalla scoperta di avere un pronipote. Con gesto istintivo e naturale, gli poggiò delicatemente una mano sul braccio:-Nonostante tutto il dolore che ho patito per la crudeltà di Takamiya...ora sono felice...Vorrei tanto che i miei cari fossero qui con me, ma forse...se...egli non avesse agito come ha fatto...sicuramente Masumi ed io non ci saremmo mai incontrati e non avremmo il figlio splendido che abbiamo e...e di certo non...non avrei mai conosciuto te...Perciò ti chiedo di non condannarlo a morte...In nome di mio figlio... dell'amore che sento per mio marito e...dell'esserci ritrovati, nonno...!- Pronunciò nuovamente quell'appellativo con voce spezzata, mentre gli si avvicinava ulteriormente per poterlo infine abbracciare.
-Piccola mia...-Proruppe lo Shogun, stringendosela al petto con occhi umidi di lacrime a stento trattenute.-Non merito che mi chiami così...Ma ti ringrazio dal più profondo del mio cuore...Non pensavo che avrei provato una gioia tanto grande, in mezzo a tanto dolore...Attraverso il tuo perdono...è come se anche tua madre e tuo padre mi avessero perdonato...E davanti a tanta generosità, non mi resta che accondiscendere al tuo desiderio...Non condannerò a morte Takamiya...ma lo faccio per te! Perchè è ciò che tu vuoi...!- Cedette, accarezzandole teneramente la testa.
Maya si scostò quel tanto che bastava per guardarlo in viso. -Grazie.-Disse, sorridendo tra le lacrime.-Grazie, nonno...-Ripetè, baciandolo su una guancia rugosa.

Nelle ore che seguirono lo Shogun fece la conoscenza degli Hijiri e del suo pronipote. Grande fu la sua emozione nel prenderlo tra le braccia e le lacrime che prima era riuscito a trattenere, in quel momento bagnarono, anche se per poco, il suo volto intriso di meraviglia e malinconica gioia. Infatti egli repentinamente se le asciugò e ritrovando un pò di autocontrollo e compostezza, si apprestò a conversare coi suoi ospiti, ringraziandoli per la cura e le attenzioni che avevano riservato in tutto quel tempo alla nipote. Ad un certo punto,quella cordiale atmosfera venne interrotta da un domestico, il quale annunciò l'arrivo di Takamiya ed Eisuke Hayami. Dopo aver ordinato di lasciarli passare, l'anziano imperatore chiese agli Hijiri di lasciarli soli e di portare il bimbo con loro, accomodandosi in un'altra stanza mentre affrontava e risolveva quella spiacevole situazione. La giovane coppia si apprestò ad accontentare la richiesta dell'uomo, lasciandolo insieme agli Hayami. Dopo qualche minuto i due ospiti annunciati fecero il suo ingresso al cospetto dello Shogun.-Mio Signore...-Salutarono con un profondo inchino, ma non appena sollevarono lo sguardo e videro Maya e Masumi nella stanza ebbero uno scatto di profonda sorpresa.
-Figlio mio...ma cosa...?- Esclamò Eisuke, fissandolo confusamente.Mentre Takamiya dopo lo shock iniziale, impallidì scrutando con sospetto, misto a timore i due giovani.
-Padre...felice di rivedervi...!- Lo salutò Masumi, chinandosi rispettosamente.-Signor Takamiya...!- Disse, rivolgendosi con tono apparentemente tranquillo all'altro.
-Benvenuti nel mio palazzo...signori...!- Li accolse lo Shogun.- Immagino siate sorpresi dell'urgenza con cui vi ho convocati qui...Ma ci sono alcune questioni di cui vorrei mettervi a parte. Questioni che vi riguardano personalmente...!- Decretò, passando lo sguardo attento dall'uno all'altro: vedendo lo sconcerto sul volto di Hayami e la paura su quello pallido di Takamiya.
-Sua Signoria voglia perdonarmi, ma non capisco la presenza di mio figlio e di questa giovane....- Intervenne Eisuke, poi rivolgendosi al suo ragazzo, esordì:-Che cosa hai fatto, Masumi?! Come mai sei stato convocato anche tu? E' accaduto qualcosa di grave con questa ragazza?- Chiese, con voce dura ed densa di apprensione. Suo figlio stava per rispondere, ma lo Shogun lo anticipò:-Non ti agitare, Hayami...! Il tuo erede è venuto senza che lo convocassi...Perchè aveva delle importanti informazioni da darmi...e per presentarmi la sua novella sposa!- Lo redarguì, rivolgendo lo sguardo alla coppia, che a quelle parole si prese per mano. Eisuke sbarrò gli occhi con smarrimemto:-Cosa? Ma...ma non può essere la verità! Tu stai per comprometterti ufficialmente con Shiori Takamiya...! Non puoi aver mandato all'aria un importante matrimonio d'affari per legarti ad una ragazza qualsiasi...una...-continuò con ira crescente, ma il figlio lo bloccò con fermezza:-Vi ricordo che è di mia moglie che state parlando, padre! Esigo che vi rivolgiate a lei con rispetto!- e nel fare quell'affermazione strinse maggiormente a sè Maya.
-Esatto, Hayami...E per vostra informazione, signori...non si tratta di una ragazza qualsiasi...ma di mia nipote. Questa giovane è la figlia della mia Haru...!-Intervenne lo Shogun, sconvolgendoli oltre ogni dire.

CONTINUA

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Capitolo 80
*** Finalmente liberi? ***




CAPITOLO 79


I due uomini rimasero allibiti da quell'agghiacciante rivelazione. Il padre di Masumi fu il primo a riprendersi dallo stupore:-Mio Signore...cosa...? Chiedo perdono...non potevo certo immaginare...-Farfugliò confusamente e a capo chino.
-Lei...!? La...la nipote di Sua...Signoria?!- Takamiya era sconvolto, il volto cereo e gli occhi sbarrati, mentre un rivolo freddo di sudore gli solcava una guancia rugosa. Tutto si era immaginato, fuorchè che la giovane che aveva ordinato di rapire, fosse una parente prossima dello Shogun...!
L'anziano uomo portò lo sguardo dall'uno all'altro, soffermandolo sul nonno di Shiori con profonda ira.
-Posso immaginare la tua sorpresa, Takamiya...! Mai ti saresti aspettato che la ragazza a cui hai cambiato radicalmente la vita, fosse mia diretta discendente...non è così?-asserì con tono secco.
-Veramente...mio Signore...io non...non capisco a cosa si riferisce...?-Balbettò l'altro, tentando di temporeggiare.
-La tua codardia è pari alla tua sfacciataggine, traditore!- Ribattè lo Shogun, ancora più infuriato.-Sai perfettamente di cosa parlo!Hai ordinato tu di perseguitare i Kitajima, disobbedendo ad un mio preciso ordine...Non ti sei mai chiesto il motivo del mio interesse per la loro incolumità? O la tua ingordigia ti ha offuscato la ragione?- Lo interrogò, poi vedendo che non rispondeva, aggiunse:-Hai ordinato ai tuoi samurai di tacere, non solo riguardo l'attacco alla famiglia di mia nipote, ma anche sugli altri perpetrati ai danni di numerosi cristiani, senza chiedere prima il mio consenso! Hai agito per tuo conto...per la tua sete di potere! Ma ora è giunta per te la resa dei conti!-Concluse, categorico.
-Cosa...cosa intende dire, mio Signore?-chiese Takamiya, in preda al panico.-Io...io...sono innocente...sono accuse false! -Osi dare della bugiarda a mia nipote?- Lo redarguì lo Shogun.-Questo è troppo! Hai torturato ed ucciso molte persone...a tuo piacimento, derubandoli dei loro averi...Ma soprattutto...ti sei macchiato col sangue della mia unica figlia e di mio nipote! Hai tentato di fare lo stesso con la unica superstite...E' arrivato il momento che ti assuma le tue responsabilità e che paghi per i crimini commessi!-Decretò l'anziano imperatore.
Takamiya s'inginocchio ai piedi dello Shogun:-Pietà mio Signore! Non potevo immaginare che i Kitajima fossero i suoi eredi...E per ciò che riguarda la giovane principessa...Io...non volevo ucciderla...! Volevo solo separarla da Hayami, perchè egli sposasse Shiori... Sua Altezza imperiale...sarebbe tornata in Europa... vivendo lì la sua esistenza..nessuno, in Giappone avrebbe più saputo nulla dell' erede della famiglia a cui Sua Signoria teneva tanto...Masumi doveva sposare mia nipote...C'era un accordo tra le nostre famiglie, che doveva essere rispettato ad ogni costo!- Si difese maldestramente.
Lo Shogun divenne ancora più furioso:-Come osi parlare di rispetto dei patti?! Tu...Proprio tu che hai tradito quello fatto con la casa imperiale?! Dovrei condannarti alla tortura ed alla morte...Con sommo piacere...Me ne occuperei personalmente! Ma grazie all'intercessione di mia nipote...alla sua clemenza...ti verrà risparmiata la tua misera vita! Pertanto, verrai privato del titolo di feudatario e dei territori a te affidati...Inoltre, condanno te ed i tuoi eredi all'esilio perpetuo...Non desidero sapere più nulla della vostra maledetta stirpe!- Sentenziò, senza remore alcuna.
Poi rivolto al giovane Hayami disse:-Masumi...sei libero dall'impegno con i Takamiya!- Guadagnandosi un sorriso di gratitudine da quest'ultimo. Inoltre guardando Eisuke,asserì:-Credo che tu non abbia obbiezioni...o sbaglio?-Il tono era fermo e autoritario.
-No...mio Signore. Nessuna obbiezione...-Rispose il vecchio con un inchino rispettoso.
Subito dopo, lo Shogun diede ordine alle guardie di palazzo di scortare un Takamiya tremante e sconfitto nel suo feudo e di assicurarsi che rispettasse prontamente le sue disposizioni, inoltre impose ai suoi guerrieri di avvisare gli abitanti del regno:chiunque avrebbe offerto aiuto o quant'altro al traditore, avrebbe subito la stessa sorte.
-Hayami...-esclamò, rivolgendosi di nuovo al suo feudatario, una volta che i samurai furono usciti col traditore-Mia nipote e tuo figlio presto si uniranno in seconde nozze qui in Giappone, dato che la loro precedente unione è avvenuta in Francia. Desidero presenziarvi e presentarla come la mia unica parente prossima...! Hai qualcosa da aggiungere?- Chiese con voce che non ammetteva contraddizioni.
-No, mio imperatore...-Rispose l'altro a capo chino.-Posso solo essere onorato del fatto che la principessa faccia parte della mia famiglia...E sono grato a Sua Signoria per non opporsi a questa unione. Desidero congratularmi con il mio erede per essere riuscito a farsi accettare da Sua Altezza imperiale...Sono...sono sorpreso ed enormemente felice per le loro nozze...!-Eisuke era un uomo d'affari scaltro e furbo...Non avrebbe contraddetto lo Shogun in nessun caso, figurarsi se lo avesse fatto proprio in quest'occasione...! Era riuscito ad avvicinarsi alla casa Imperiale, più di chiunque altro e gli veniva offerto quella fortuna inattesa su un piatto d'argento.
-Bene...!- Assentì l'anziano uomo.-Non avevo dubbi in proposito...Ero certo che saresti stato entusiasta della mia decisione...E' conveniente per te...molto più dell'accordo stipulato con Takamiya...!- Sancì con un velo d'ironia nella voce. Conosceva perfettamente le ambizioni di Hayami...Ma egli, al contrario dell'altro , era più astuto:sapeva come doveva agire per non inimicarsi il suo Signore e soprattutto rispettava le sue volontà, sempre e comunque.
Poi rivolgendosi ai giovani sposi, disse:-Domani stesso inizieranno i preparativi per le nozze...! Desidererei che mia nipote restasse qui con me fino al giorno della vostra unione...Ma credo che tu non sia d'accordo, ragazzo...-Un lieve sorriso di comprensione accompagnò quelle parole. I due coniugi si lanciarono un fugace sguardo, prima che il marito rispondesse:-Le siamo grati di tutto, mio Signore...Però Maya è già mia moglie e vorrei portare lei e mio figlio a palazzo Hayami...Sono certo che Sua Signoria capirà...che è là il suo posto ora...!- Il tono di voce era rispettoso, ma fermo e si guadagnò l'assenso e la stima dell'anziano uomo.
-Nonno...ti ringrazio di quello che hai fatto per noi...-intervenne Maya, parlandogli con dolcezza ed avvicinandosi a lui.-Ma Masumi ed io siamo stati separati per troppi mesi...Abbiamo un bambino e...vorrei che restasse vicino a suo padre, il più possibile...Ti chiedo perdono, ma...io...-Cercò di continuare, ma lo Shogun la interruppe:-Ma certo...piccola mia...Ti capisco più di quanto tu creda...-Ribattè con tono compiacente ed affettuoso, stringendole le mani tra le sue.
-E' naturale che tuo marito ti voglia al suo fianco e che tu desideri la stessa cosa...A me basta che ti renda felice e...sono sicuro che è così...! Lo leggo nei tuoi occhi...Sono trasparenti e limpidi, esattamente come quelli di tua nonna...Andate pure e grazie di tutto, ragazzo...!- Terminò, con sguardo lucido di commozione.
Masumi s'inchinò:-E' stato un privilegio, Mio Signore...!-Rispose.
-Grazie, nonno...Grazie!- Maya sussurrò quelle parole, con le lacrime che le bagnavano il dolce viso, mentre abbracciava con affetto l'anziano parente.



Una volta arrivati a palazzo Hayami, Maya e Rei accompagnarono dei domestici a sistemare il piccolo erede della casata, mentre Masumi, Eisuke ed Hijiri si accomodarono in un alloggio della dimora, dove il vecchio volle sapere tutti i particolari di quell'incredibile vicenda...almeno la parte che ancora ignorava. I due giovani lo ragguagliarono per quanto possibile, sorvolando sulle questioni più intime, naturalmente e che riguardavano i loro sentimenti verso le rispettive consorti.
-Bene...devo riconoscere che le due ragazze hanno mostrato una gran dose di coraggio!!! E voi due avete agito correttamente nel volerle sposare...visto il gran lasso di tempo passato con loro sulla nave...La loro reputazione era compromessa...! Ma tu...figlio mio...eri già impegnato...!- Disse Eisuke, con tono di rimprovero, poi come colto da un'intuizione, aggiunse:-Devo supporre che tu, conoscendo l'ordine dello Shogun riguardo i Kitajima...abbia fatto delle indagini e abbia scoperto il loro indissolubile legame...Quindi, hai deciso di sposarla!- La voce vibrava di orgoglio e di malizia, mentre continuava:-Sei stato davvero intelligente e scaltro, Masumi! Hai perso il prestigio ed il potere economico che l'unione con i Takamiya avrebbe portato alla nostra casata...ma in compenso...hai puntato molto più in alto...Hai conquistato addirittura l'unica erede dello Shogun! E non hai perso tempo...L'hai sposata immediatamente! E ti sei assicurato che partorisse subito un figlio tuo...! Devo farti i miei complimenti...Sei davvero una volpe...! Ti ho cresciuto davvero bene...Sono orgoglioso di te!- Terminò con una risata di trionfo, mentre i due giovani si fissarono con un sorriso di comprensione. Suo padre, pensò Masumi, non avrebbe mai capito che era stato l'amore e non l'ambizione a spingerlo verso sua moglie...Per lui il potere economico e sociale era tutto, per cui era inutile che gli spiegasse i veri motivi di quel matrimonio.
In quel momento udirono qualcuno schiarirsi brevemente la voce:-Chiedo scusa...non...non intendevo... interrompere!- I tre uomini si voltarono simultaneamente e trovarono Maya ferma sull'uscio dell'alloggio. Era pallida, il capo leggermente chinato verso il basso,mentre il corpo era pervaso da un leggero tremolio. Eisuke fu il primo a parlare:-Non si preoccupi, Altezza Imperiale...non ci interrompe affatto...!- Disse, con un inchino.-Avevamo appena terminato la nostra interessante conversazione...Spero si trovi a sua agio, nella nostra umile dimora...! La servitù è sua completa disposizione...dopotutto questa ora è anche casa sua...!- Terminò, con affabilità. La ragazza senza alzare lo sguardo, lo ringraziò, con voce flebile.
Il vecchio Hayami andò con gli occhi dal figlio alla nuora e sentendo nell'aria una strana atmosfera, con una scusa invitò Hijiri ad accompagnarlo in un' altra ala del palazzo, permettendo loro di rimanere soli.
Masumi rimase a fissarla in silenzio. Era certo che lei avesse udito le parole del padre. Lo capiva dall'espressione del volto e dal linguaggio del corpo, rigido e teso della tensione.
-Nostro figlio si addormentato?- Chiese, cercando di rompere quell'imbarazzante silenzio. Al cenno d'assenso della moglie, continuò:-Era davvero stanco...E' ancora così piccolo...-Un sorriso gli aleggiava sulle labbra, al pensiero del bimbo. Lentamente le si avvicinò e provò a carezzarle il viso, dicendo:-Amore...- Ma lei, con uno scatto evitò il suo tocco, sollevando su di lui uno sguardo furente:-E' la verita?! Ciò che ha detto tuo padre è vero? Mi hai sposata...solo perchè hai scoperto che sono la nipote dello Shogun?-Domandò fissandolo con occhi fiammanti di rabbia.

CONTINUA  

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Capitolo 81
*** Prospettive per il futuro ***





CAPITOLO 80

Il marito la fissò ammutolito dall'ira che le brillava nelle iridi scure. Aveva intuito che avesse sentito il discorso del padre e per questo credeva che la sua reazione fosse naturale...Che fosse ferita per ciò che aveva detto Eisuke...per le sue errate deduzioni, circa la loro unione, ma non pensava che lei mettesse in dubbio la reale ragione del loro matrimonio. La ragazza vedendo che l'uomo non proferiva parola, cominciò ad innervosirsi maggiormente:-Rispondi, per favore...E' la verità? Hai calcolato tutto per imparentarti con la casa imperiale?- Lo incalzò con insistenza, mentre il cuore le batteva forte dall'ansia e dal timore.
Masumi socchiuse gli occhi, sentendo una rabbia sorda attenargliargli il petto:-Tu cosa credi...?- Le domandò a sua volta, dopo un prolungato silenzio.
-Io...io non lo so...- Rispose titubante, la giovane.- Sono entrata e...e ho...ho udito tuo padre...fare quelle affermazioni e...e...tu...tu non hai detto nulla...!- le iridi le tremavano, per lo sforzo di contenere il pianto che minacciava di sopraffarla. Davanti a tutta quella reticenza, il marito piegò la bocca in un sorriso beffardo:-Sembra che per quanto io faccia e ti dimostri il mio amore...non riesci proprio a dimenticare il mio lato opportunista...Alla prima occasione...temi di trovarti innanzi a Masumi Hayami, l'affarista senza scrupoli...capace di qualsiasi bassezza per raggiungere i propri scopi...-Il tono era denso di ironia, per nascondere la ferita provocata dai suoi dubbi.La freddezza nella sua voce fece emettere alla moglie un gemito di sorpresa-E adesso spiegami una cosa...-Continuò lui, con un sguardo scostante.-Come puoi vivere al mio fianco...? come puoi aver messo al mondo un figlio mio...? se pensi questo di me?! Ma soprattutto...-Terminò, afferrandole saldamente un polso.-Come riesci a permettere che ti tocchi...? Come...come puoi amarmi...?- L'espressione del viso tradiva delusione mista ad un chè di crudele...In quel momento la ragazza avvertì un brivido freddo lungo la schiena...Quando le parlava con quel tono e la osservava con cipiglio infuriato, le incuteva un certo timore. Permise alle lacrime di bagnarle il volto e fissandolo in quelle iridi azzurre, brillanti di rabbia, rispose, balbettando:-Perchè nonostante tutto...Nonostante questa oscura parte di te...questa maschera che indossi e che cela il tuo vero aspetto...Nonostante essa abbia il potere di confondermi... Perchè so......di...di non...non essere abbastanza bella per...per...un uomo come te...io ti amo! Amo ogni aspetto di te...ed ho paura! Paura che...che tu possa non...non desiderare...realmente di.....-Non riuscì a concludere ciò che intendeva dire: Scoppiando in singhiozzi, si liberò con uno strattone e scappò nell'alloggio del figlio. Tra le lacrime copiose che sgorgavano incontrollabili, vide che il piccolo dormiva tranquillamente nella sua culla. Si portò una mano alla bocca, per frenare i singulti che avrebbero potuto destarlo...Non voleva in alcun modo disturbare il suo beato riposo. Inaspettatamente si sentì sollevare da terra. Trasalì spaventata. Non aveva udito la porta aprirsi. Il marito, con un braccio a circondarle la vita e l'altro sotto le ginocchia, la trasportò nel lungo corridoio che separava la stanza del piccolo dalla loro. Il tragitto si svolse in totale silenzio, rotto solo dai gemiti affranti della moglie.
Una volta giunti a destinazione, Masumi la posò delicatamente al centro della camera. Le fissò il viso devastato dalle lacrime:-Non piangere...ti prego...Non ne hai motivo, te lo assicuro...-Le sussurrò, con voce più tranquilla e dolce.
-Però...io...-Iniziò a dire Maya, ma egli la interruppe.-Quello che hai sentito, sono solo le convinzioni di mio padre...Egli crede che io ti abbia sposato solo dopo aver saputo che eri la nipote dello Shogun...ma non è così e tu lo sai...Se non ho obbiettato nulla è stato solo perchè è inutile...Eisuke Hayami crede solo nel potere...per lui l'amore non conta e pensa di avermi plasmato a sua immagine e somiglianza...Per molto tempo ho vissuto come lui voleva...te l'ho già detto...- Le sollevò il volto verso il proprio, per permetterle di guardarlo negli occhi:-Poi sei arrivata tu ed hai stravolto tutta la mia programmata esistenza...! So che a volte ti sembro duro...e probabilmente riapparirà ancora in me, quello che ero prima... in alcune occasioni, quel lato del mio carattere finirà per emergere.Soprattutto se sono arrabbiato o ferito, com'è accaduto poco fa...Ma non dubitare mai, nemmeno in quei momenti... del mio amore!- Con un sorriso dolce, le asciugò le lacrime:-Non piangere più, amore mio...Non riesco a sopportarlo...specialmente se è a causa mia...E smettila di dire che non sei abbastanza bella per me...! Sei splendida dentro e fuori...La più bella di tutte per me! Ma davvero non ti accorgi del potere che hai? -Le domandò, prendendole il viso tra le mani.
-Io...non...non ho...nessun potere...-Negò lei.
-Lo hai! Hai una capacità straordinaria...Riesci a migliorare le persone che incontri...-La contraddisse, guadagnandosi un'occhiata incredula.-Ero deluso, offeso ed arrabbiato prima,lo ammetto e... sono stato crudele con te...Poi alla mia domanda provocatoria...tu mi hai dato una risposta che non mi sarei mai aspettato...visto il momento e la situazione...- La fissava intensamente, come ammaliato dalla sua espressione dolce ed affranta.
-Ho solo detto la verità...-Sussurrò la ragazza, con voce mite.
-Mio dolcissimo angelo...Tu sei stata mandata dal Cielo per farmi impazzire...Sono sempre più convinto di questo.... Continuò con un sorriso sereno e rassegnato, al tepo stesso.-Ad un uomo furioso, che ti chiede...per...per ferirti, come puoi amarlo...nonostante pensi male di lui...Di solito non si risponde con una dichiarazione d'amore...Soprattutto se quell'uomo è innamorato a sua volta...Ho rischiato di restarci secco, te lo giuro! E...mi hai fatto sentire un verme...!-Le spiegò, con tenerezza.
-Ma perchè..?.io...io ho solo risposto sinceramente alla tua domanda...- Ripetè Maya, con cristallina innocenza.
-Lo so...! Il fatto è che così... hai capovolto la situazione!..Mi avevi offeso coi tuoi dubbi...però, confermandomi il tuo amore, nonostante i miei difetti e nonostante il mio lato oscuro..... tu mi hai fatto pentire della mia eccessiva reazione...e la mia furia si è placata immediatamente...! Il tuo amore è un balsamo per la mia anima e per il mio carattere suscettibile...Hai il potere di saper amare e di parlare col cuore, per arrivare al cuore e... di farti amare...ed è una combinazione letale, credimi..!- Le confessò con voce tenera ed appassionata.-Hai detto che hai paura...ma cel'ho anch'io! Paura che qualcuno ti porti via da me...Sono geloso da morire e tu lo sai...Per questo ti ho sposata subito.. Perchè non volevo rischiare di perderti...Sei un tesoro prezioso, per me...Il mio tesoro!! Ti ho sposata perchè ti amo perdutamente e  non posso vivere senza di te...-Terminò, dandole uno struggente bacio sui capelli.
-Anch'io ti amo...Ti amo così come sei...E' vero...Amo tutti i tuoi aspetti...Amo i tuoi scatti d'ira e di gelosia ed amo il modo in cui mi parli...Ti amo per ciò che mi fai sentire...Amo quando mi sollevi tra le tue braccia e mi porti via...Come ora...Amo quando mi stringi a te e mi baci!-Gli bisbigliò circondandogli il collo con le mani.
-Dio, ragazzina...! Riesci davvero a portarmi sull'orlo della pazzia, quando mi dici queste cose...Sei di una spontaneatà disarmante!- Le sussurrò a pochi centimetri dalla bocca.- Per me è lo stesso, te lo giuro...Ma soprattutto amo litigare con te...perchè adoro il modo in cui facciamo pace...!- Concluse, stringendola a sè e baciandola con intensa passione.


Dopo l'amore i due giovani rimasero abbracciati nella quiete che segue la tempesta di passione ed emozioni. La testa di Maya poggiata su una spalla del marito, il braccio di lui a circondarle la vita, con tenera possessività.
-Masumi...dove vivremo dopo le nozze? Qui o in Europa?- Chiese lei, rompendo quel prolungato silenzio.
-Dove ti piacerebbe vivere?- Domandò egli di rimando, senza cambiare posizione.
-Bhè...sinceramente preferirei tornare in Francia...Lo stile di vita lì è più libero, rispetto al Giappone...- Affermò sicura.
-Non...non desideri rimanere accanto a tuo nonno, ora che l'hai incontrato? Dopotutto,... è l'unico tuo parente rimasto in vita...!- Le fece notare il consorte.
La ragazza si spostò, mettendosi a sedere sul letto e girandosi a guardarlo, disse:-Sì...ne sono consapevole, ma qui non mi sentirei a mio agio...Non credo che il ruolo di principessa imperiale mi si addica...Non potrei essere me stessa...Tutti mi tratterebbero con riguardo, perchè erede dello Shogun ed io...mi sentirei catapultata in un mondo che non mi appartiene...!- Cercò di spiegare, con una punta di tristezza.
Masumi le carezzò dolcemente un braccio:-Però...non è così...Tu sei la principessa ereditaria di questo territorio...Lo sei, che tu lo voglia o no...-Contestò, saggiamente.
La moglie gli prese una mano tra le sue..-Non sono abituata alla vita di palazzo imperiale...Ho condotto sempre un'esistenza modesta...Non ci è mai mancato nulla, ma sicuramente non eravamo al centro dell'attenzione generale...Nessuno badava a me...non come farebbe il popolo, una volta saputa la mia vera identità...!- Spiegò, tranquillamente.
L'uomo le prese teneramente il mento e glielo sollevò, per fissarla negli occhi:-Dimmi la verità, piccola...Non è che in fondo...non riesci a perdonare tuo per aver scacciato i tuoi genitori?- Domandò, scrutandola attentamente.
La giovane scosse la testa:-All'inizio ero molto arrabbiata con lui...Lo ritenevo crudele, senza un briciolo di umanità...Desideravo parlargli solo per permettere a te di rompere l'accordo coi Takamiya...In modo da poter vivere liberamente il nostro amore...Ma poi...-Disse, abbassando lo sguardo.-Poi...ho visto il tormento nei suoi occhi e sentito il pentimento nella sua voce...Provava in genuino rimorso per le sue azioni...Era anche lui una vittima delle circostanze e delle regole imposte dal suo rango...Per rispettare il proprio ruolo di Shogun...è stato condannato alla solitudine...Era solo un uomo solo e triste...Castigato dal suo stesso potere!- Spiegò, con voce malinconica e densa di compassione.Riportando lo sguardo sul volto splendido del marito, aggiunse:-Mi ha ricordato te...! Anche tu sei stato costretto, in passato a rinnegare i tuoi principi e ne hai sofferto molto...! Se ho potuto comprendere ed amare te...Potevo perdonare e tentare di comprendere lui, che ha il mio stesso sangue! E' mio nonno ed il mio legame con lui è e resterà indissolubile...Sono certa che un giorno riuscirò ad amarlo come è giusto che sia...Però il mio cuore è in Francia. Là ho vissuto i momenti più belli della mia vita, anche se un pezzo della mia anima resterà qui, in Giappone...dove sono nata e cresciuta...dove ho sofferto tanto, ma dove ho anche ritrovato una parte della mia vita.-Terminò, con un velo di commozione nella voce.
-Bene...Allora, dopo il matrimonio partiremo per l'Europa...! Anch'io preferisco gestire i miei affari da lì...E di tanto in tanto rientreremo in Patria...per visitare mio padre e tuo nonno...!- Acconsentì Masumi, con un sorriso condiscendente.
Maya lo fissò con occhi brillanti di adorazione e gratitudine:-Dici davvero?! Oh,amore mio...Ti ringrazio tanto!- Disse, abbracciandolo con uno slancio d'amore e gioia.-Potrò rivedere i miei amici...Gli Hamil, Mizuki, la signora Tsukikage ed i ragazzi della Compagnia...Vorrei poter riprendere al più presto i corsi di recitazione...- Terminò, entusiasta. Ma il marito, scostandola delicatemente, ribattè:-Riguardo a questo...sai che non sono d'accordo, Maya...- Il tono era dolce, ma serio. Lei lo guardò con occhi supplici:-Ti prego, amore...non negarmi questa possibilità...! Adoro recitare...! -
-Non lo considero un ambiente adatto a te...Sei troppo ingenua ed indifesa...!- Le chiarì, con pazienza.
-Ma ci saresti tu al mio fianco...A vegliare su di me...Sono anch'io una donna sposata ora,proprio come Ayumi...La mia reputazione sarebbe al sicuro...!- Gli rammentò, riportando alla memoria un loro vecchio discorso sull'argomento.
Masumi osservò la sua espressione speranzosa, il suo sguardo implorante e lucente di entusiasmo, le sue mani giunte in disarmante pregheria e capì di aver perso...Con un sorriso di autoderisione, si rese conto che davanti ai desideri della moglie era perduto...Non riusciva a negarle nulla, quando lo fissava con quell'aria da bambina fiduciosa, ingenua ed indifesa:-Ne riparleremo una volta a Parigi...-Rispose, evasivamente.-Però...nel frattempo, fammi un favore, ragazzina...Non parlare a nessuno, specialmente a tuo nonno, del tuo desiderio di recitare...- Aggiunse, con cipiglio tra il serio ed il faceto.
-Perchè no?-Domandò candidamente la moglie.
-Pensa che colpo per quel povero vecchio: la nipote dello Shogun che vuole diventare attrice! Faresti scalpore...!- Concluse, scoppiando a ridere e contagiando anche la ragazza.

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Capitolo 82
*** Ritorno in Europa ***





CAPITOLO 81


Il tanto atteso matrimonio tra Maya e Masumi avvenne alcuni giorni dopo. Lo Shogun ritenne giusto che la cerimonia si svolgesse nel tempio di Edo, dinanzi a pochi intimi tra cui gli Hijiri. Essi furono anche i testimoni degli sposi. La sposa  per l'occasione indossava un kimono color rosso, dato che il bianco, per il Buddhismo era il colore del lutto ed i capelli erano raccolti sul capo, come da costume orientale. Lo sposo aveva invece un kimono di tinte scure e portava le bionde chiome raccolte in una codino, dietro la testa. Dopo aver bevuto tre sorsi di sakè, i coniugi ed i testimoni, come di consuetudine, espressero alcuni pensieri ed intenzioni in riferimento alla nuova coppia formatasi.
Terminata la celebrazione ci fu una piccola riunione nel palazzo del potente Signore.-Masumi...volevo nuovamente manifestarti la mia gratitudine, per aver smascherato l'operato di Takamiya e...soprattutto per avermi riportato mia nipote...-disse questi, conversando con i novelli sposi e rivolgendo loro uno sguardo affettuoso. 
-Non vi è alcun bisogno, mio Signore...E' stato un enorme piacere per me, oltre che un dovere...-Rispose ossequioso il giovane.
-Hai riportato la speranza ed una fetta di gioia in questo vecchio guerriero...- Asserì, con volto rasserenato.- E tu, bambina mia...Con il tuo animo puro, hai ridato luce e colore ai giorni che mi restano da vivere...- Terminò, fissando la nipote con tenerezza.
-La cosa mi rende molto felice, nonno.- Rispose la nipote, con un dolce sorriso.
-Spero che mi farai visita spesso e che porterai con te ed il tuo sposo anche il mio pronipote...-Aggiunse l'anziano militare.
I due giovani si fissarono brevemente, poi ad un cenno d'assenso del marito, la ragazza asserì:-Veramente...ecco...riguardo a questo...c'è qualcosa che dobbiamo dirti, nonno...- vedendo lo sguardo dell'uomo farsi attento, proseguì con una certa esitazione:-Noi...non è nostra intenzione risiedere in Giappone...anzi, molto presto partiremo alla volta dell'Europa...- 
A quelle parole, lo Shogun lasciò trapelare un certo sconcerto e dopo qualche istante di silenzio, disse:-Pensavo...che sareste vissuti qui...In definitiva, sei la mia sola ed unica erede...Inoltre, credevo che saremmo rimasti vicini...dopo tutti questi anni di lontananza io...-Non riuscì a terminare il suo pensiero. Era comprensibilmente deluso.
-Mio Signore.-Intervenne Masumi.-Non è nostra intenzione escluderla dalle nostre vite...Il suo legame con la mia sposa rimarrà indissolubile...Però, come ben saprà...sono molti anni che trascorro la maggior parte della mia vita in Francia. Da lì riesco a gestire meglio gli scambi tra il Giappone e l'Europa...Quindi la supplico di comprendere...-Spiegò rispettosamente.
-Era mio desiderio affidarti il feudo ed i beni confiscati ai Takamiya...Volevo che passassero a te, come gratitudine per la lealtà dimostrata in tanti anni e soprattutto in questa determinata circostanza...I suoi vassalli...potevi decidere di loro come meglio credevi...Poi...speravo che dopo di me...fossi tu, quale sposo di mia nipote, il mio successore...Che fossi tu al comando del nostro Paese ed a capo della casata Tokugawa...-Terminò, con una punta di biasimo il vecchio guerriero.
Masumi rimase alquanto sorpreso da tale proposta e con profonda gratitudine, rispose:-Sono onorato da tanta considerazione, mio Signore...mi creda. Per il feudo...io vi ringrazio dal più profondo del cuore...lo accetto, maggiormente perchè non voglio che i vassalli ed i samurai di Takamiya siano condannati a perdere tutti i loro averi, a causa del loro feudatario...Se lo prendo in affido...sarà mia premura che mantengano il loro ruolo ed i loro possedimenti...Naturalmente saranno guidati e sorvegliati dai miei uomini più fidati, durante la mia assenza.-
-Sei un uomo giusto e saggio, Masumi.- Lo elogiò lo Shogun.-Saresti un degno erede di questa casata.Ti prego di accettare il titolo di mio successore...- Insistette, ancora con ostinazione.
-Vi prometto che ci penserò, mio Signore. La proposta mi riempie di orgoglio e di gioia...E' davvero un gran privilegio per me...Intanto...Sua Signoria avrà ancora molti anni di governo davanti a sè...-Concluse, con tono convinto.
-Spero in una tua risposta affermativa, Masumi e molto presto...Nel frattempo, pur se a malincuore accetto la tua decisione di vivere in Europa....-Disse l'anziano uomo.
-Non essere triste, nonno. Ti prometto che ci rivedremo spesso. Di tanto in tanto torneremo in Giappone...- Lo incoraggiò Maya prendendogli le rugose mani fra le proprie.
-Bambina mia...è giusto che tu segua tuo marito...Anche se è doloroso separarmi da te...Ma lo comprendo...A me basta saperti felice ed in buone mani...E non ho alcun dubbio su questo. Non potevi trovare sposo migliore...!- Asserì, guardandoli entrambi con orgoglioso affetto.
-Lo so, nonno..lo so benissimo!-Confermò la ragazza, lanciando uno sguardo adorante al consorte.

Alcuni giorni dopo, i novelli sposi e gli Hijiri, salparono alla volta dell'Europa, non prima però di aver sistemato tutte le questioni relative al nuovo feudo ricevuto dallo Shogun. Eisuke si era mostrato enormemente felice per i successi ottenuti dal figlio, nonchè della stima e considerazione da lui suscitata nell'anziano e potente Signore...Era orgoglioso di quel ragazzo che egli aveva adottato e si sentiva l'artefice di tutta la sua scaltrezza ed intelligenza. Dentro sè già se lo figurava alla guida del Paese e con il pieno potere nelle sue mani. Il vecchio Hayami non sarebbe cambiato mai, per lui tutto ruotava intorno all'ambizione e credeva, erroneamente, che per il figlio fosse lo stesso.


-Sei contenta di ritornare in Francia, mia bella strega?-Hijiri teneva stretta la moglie nel giaciglio della loro cabina.
-Sì...Sembra sciocco, però lì mi sento più al sicuro...- Rispose la ragazza.-E poi...è là che è iniziata la mia vita felice...!- Aggiunse, stringendosi maggiormente al suo uomo e sorridendo dolcemente.
-Anche la mia...-ribattè il marito, a bassa voce.-Non ti seccherà dividerti tra l'Europa ed il Giappone, insieme a me...?- chiese infine.
-No... purchè possa stare sempre con te!-assicurò la giovane, con determinazione.-Niente è troppo difficile, o noioso, se sono al tuo fianco, mio amato marito...!- terminò, sollevando su di lui i suoi splendenti occhi verdi.
-Neanche per me, mia cara...!- rispose l'uomo, accarezzandole teneramente il viso.-Solo che...il signor Hayami desidera che mi rechi in Patria almeno 3 volte l'anno, per controllare il feudo a lui affidato dallo Shogun e temo sia troppo faticoso per te...Tra pochi giorni arriveremo in Olanda e poi...tra qualche mese bisognerà tornare indietro...Praticamente, passeremo gran parte della nostra vita viaggiando...!- tentò di spiegarle, pazientemente.
-Lo so, amore mio...Ma per me non devi preoccuparti...sono abbastanza forte da sopportare un'esistenza frenetica...- fece una breve pausa, poi aggiunse:-anche se...temo che dovremo adottare alcune precauzioni...almeno all'inizio...-il suo tono vagamente misterioso e titubante, suscitò la curiosità di Hijiri, che la fissò senza comprendere.-Cosa intendi dire...? Precauzioni di che genere e...perchè?-domandò.
Rei si sollevò, mettendosi a sedere sul letto ed abbassando la testa, disse:-Ultimamente non mi sono sentita molto bene e...ho...ho delle vertigini...problemi con...con il cibo...e...mi...mi stanco facilmente...- balbettò confusamente.
Il marito le prese il mento tra due dita e lo alzò per incontrare i suoi occhi sfuggenti:-Mi stai dicendo che soffri di qualche strana malattia?- Le chiese, con apprensione.-Se è così...perchè me lo confessi solo ora?! Da quanto tempo stai male?- La incalzò, il giovane ansiosamente.
-Karato...per favore...stai calmo...E' iniziato tutto poco dopo che siamo partiti,ma...- Tentò di protestare la moglie, ma lui la interruppe:-Dovevi dirmelo subito, Rei!- Asserì, sempre più preoccupato.-Appena arrivati, chiederemo ad un medico di visitarti...!- Terminò, categorico.
-Ti prego...ascoltami...Se...se lo ritieni necessario, lo faremo...-Esclamò la ragazza, appoggiandogli le mani sul forte petto.-Ma io... io...credo di sapere...la causa del mio malessere...!-Concluse, mentre sul volto le compariva un diffuso rossore.
Hijiri l'afferrò saldamente per le braccia e guardandola sempre più agitato, rincarò:-Lo sai?! E dimmi...come fai a sapere cosa ti affligge?-La scrutava attentamente nelle iridi verde-smeraldo.
-Perchè...perchè sono sintomi naturali...per...per...una donna...una donna incinta!- Confessò, con esitazione.
L'uomo rimase in silenzio per qualche istante, poi proruppe con voce appena udibile:-Io...io cosa? Tu stai...stai...? Ne..ne sei...sei sicura?- Boccheggiò, visibilmente scioccato dalla notizia inattesa.
Rei gli prese il volto fra le mani e fissandolo intensamente, rispose:-Sì, mio adorato...Sto aspettando un bambino...! Tra qualche mese sarai papà!-Lo informò, sorridendogli con tenerezza infinita.
Di nuovo l'uomo rimase muto, davanti a quella conferma. Solamente lo scintillio degli occhi ambrati a tradire la profonda emozione che lo pervadeva. Le iridi continuavano a tremargli, quando finalmente riuscì a parlare:-E'...è vero, Rei? Saremo...presto avremo un figlio?-Chiese, con tono incredulo ed emozionato.
La moglie annuì:-Sì, tesoro...Sei...sei felice?-Domandò a sua volta, mentre il volto le si accendeva di gioia.
Hijiri la strinse per la vita, con delicata possessività:-Felice? Tu...mi chiedi se sono felice?- Rispose, poggiandole la fronte sulla sua.-Sono...sono in estasi! Non credevo che tu potessi accrescere la mia gioia ancora di più!- Aggiunse con tono mite e tenero:-Invece mi sbagliavo! Un figlio nostro, amore mio! E' l'apoteosi della felicità!- La fissò con volto commosso e luminoso, che rispecchiava perfettamente il suo stato d'animo.-Grazie, mia adorata sposa!- Le sussurrò sulle labbra, prima di chiudergliele con un appassionato ed intenso bacio.
Dopo quell'emotivo e lungo interludio, egli, recuperando un barlume di lucidità, asserì:-Ora però dobbiamo stare attenti...Devi essere più prudente...E di certo non puoi viaggiare con me! Sarebbe troppo rischioso! Sia per te, che per il bimbo in arrivo!- 
-Hijiri Karato...non pensare nemmeno di lasciarmi da sola per mesi interi! Siamo già stati separati abbastanza...e non intento ripetere l'esperienza!-Lo apostrofò la ragazza, con cipiglio deciso.
-Ma amore...cerca di ragionare...Non è opportuno che nelle tue condizioni, tu...!- Tentò di protestare lui, ma la giovane lo interruppe:-Noi resteremo insieme! Voglio che tu sia con me, sempre! Desidero la tua presenza, durante tutta la gravidanza...Voglio dividerne con te ogni singolo istante...Voglio che tu lo veda crescere dentro di me, che senta i suoi primi movimenti...Che tu ci sia, quando verrà al mondo! Non potrà accaderci nulla di male, finchè tu sarai con noi! Finchè ci sarai tu a proteggerci!-Concluse, con determinazione.
Karato esalò un profondo respiro, poi disse:-Va bene...! Hai vinto! Vuol dire che nei nostri spostamenti ci accompagneranno mia sorella ed una levatrice...! E parlerò con il signor Hayami...Gli chiederò di restare a terra per quando dovrai partorire...! Però tu...devi promettermi di riguardarti e soprattutto di restare lontana da guai e pericoli!- La avvisò, con dolce fermezza.
-Sì...Lo prometto, amore...!- Accettò la moglie, con voce carica di gioia.
-In ogni caso...ti terrò sotto stretta sorveglianza, sempre...! Perchè non posso e non voglio rischiare di perdere nostro figlio e te! Non intendo rinunciare alla mia vita! Perchè tu sei la mia vita, mia bella strega!- Le confessò, con tono serio ed appassionato.
- E tu la mia, marito mio...amore mio!- Sussurrò Rei, prima di baciarlo con crescente passione.

CONTINUA

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Capitolo 83
*** Epilogo ***




EPILOGO


Quando le due giovani coppie giunsero in Francia, tutti i loro amici furono felici del loro ritorno. Gli Hamil si sorpresero moltissimo di tutte le peripezie passate dai quattro, mostrandosi sconvolti nell'apprendere le reali origini di Maya, la quale però chiese loro piena discrezione sull'argomento: non desiderava che si diffondesse la notizia della sua parentela con lo Shogun, sia per evitare inutili problemi, che per continuare ad essere trattata normalmente da tutti i loro conoscenti, soprattutto se di provenienza giapponese. Inoltre, la presenza del piccolo Tetsuya e l'annuncio della dolce attesa di Rei riempirono tutti di autentica gioia, specialmente Mizuki, che non vedeva l'ora di stringere il nipotino tra le braccia. Cosa questa che potè fare alcuni mesi dopo, quando nel palazzo degli Hijiri venne alla luce la piccola Minako, bellissima ed in perfetta salute. Era l'immagine in miniatura della felice mamma, per la gioia e l'orgoglio dell'emozionato neo papà, il quale l'accolse delicatamente tra le forti braccia, con sguardo estasiato. Lo stesso che rivolse alla dolce creatura che aveva reso possibile un tale miracolo d'amore e d'incontenibile felicità, venendone ricambiato con la stessa intensità e commozione.
Nei mesi successivi Maya riprese la scuola di recitazione sotto la guida attenta ed esperta della signora Tsukikage, la quale informò la ragazza che intendeva riportare in scena un suo vecchio successo teatrale:la Dea Scarlatta e che per tale ruolo, intendeva sottoporre sia lei che Ayumi ad una seria e scrupolosa preparazione e chi tra loro due fosse risultata più adatta, avrebbe ottenuto la parte. Nonostante Masumi, all'inizio non fosse convinto della decisione della moglie, alla fine terminò per appoggiare e sostenere la sua scelta...anche se la presenza di Yu Sakuracoji al suo fianco, durante le varie rappresentazioni, lo ingelosiva ed indispettiva sempre. Nel giro di pochi anni, il talento e la bravura della signora Hayami raggiunsero quelli di Ayumi, portando un tocco particolare alla recitazione, poichè mentre la Himekawa interpretava alla perfezione i propri ruoli, Maya "diventava" il personaggio stesso sulle scene. Con lei esso sembrava prendere vita e diventare reale, tanto era l'immedisimazione della giovane donna sul palcoscenico. La ragazza prese parte a diverse opere, interpretando i ruoli più disparati e differenti:fu Quimena, nella tragedia Le Cid di Corneille, Andromaca in Andromaque di Racine, l'innocente Agnese nell'opera Scuola per le moglie di Moliere, Elvira moglie di Don Giovanni nel Dom Juan ancora di Moliere e molte altri ancora, in cui ottenne enorme successo, guadagnandosi anch'ella grande considerazione nel mondo del teatro francese.


-Allora, signora Hayami...Sei felice del raggiungimento del tuo traguardo?- Chiese Masumi alla moglie, nell'intimità della loro casa di Nagano. Quel luogo era il loro rifugio, un posto a loro caro e speciale, dove potersi godere l'armonia familiare, lontano dai clamori della grande città. 
-Molto...!- Rispose Maya, stringendo in mano una rosa scarlatta, presa dall'enorme mazzo che lui aveva sempre l'abitudine di regalarle ad ogni rappresentazione. Quel fiore era diventato il simbolo del loro grande ed immenso amore.- Interpretare la Dea Scarlatta è stato il mio sogno di tutti questi anni di recitazione...La mia spinta a migliorarmi sempre più!-
Egli le si avvicinò e accarezzandole il dolce viso, intatto nel passare del tempo, domandò:-Non ti disturba doverla dividere con Ayumi...Dopotutto la vostra insegnante ha stabilito una doppia messa in scena per l'opera...!-
La moglie sollevò lo sguardo scintillante di autentica gioia su di lui, scuotendo la testa con convinzione, asserì:-Affatto! Ayumi avrà la sua Akoya ed io la mia...Inoltre, i due registi hanno stili differenti. Onodera si intende benissimo con lei...Mentre Kurunuma...egli è il regista adatto a me...Riesce a trasmettermi lo spirito giusto per ogni mia interpretazione. E' un vero genio...!-Terminò, con sicurezza.
-Hai ragione, ragazzina...Sono certo che Ayumi sarà un'impeccabile Dea Scarlatta...Ma la tua...-la sua voce si abbassò, mentre le circondava la sottile vita con entrambe le mani.-La tua...sarà unica...irripetibile! Proprio come te!-Concluse, con tono suadente.
La ragazza gli rivolse un sorriso malizioso e fissando la rosa scarlatta, ribattè:-Lo prometto!!! Anche perchè la mia Akoya sarà dedicata al mio ammiratore numero uno...Colui che mi sostiene sempre e che mi regala delle splendide rose viola ad ogni mio spettacolo!-
-Il tuo fan credo che sarà molto geloso...! Geloso delle parole d'amore che rivolgerai al tuo Isshin...a Sakuracoji...!- Proruppe, avvolgendole il girovita con le braccia, stringendola possessivamente.
-Yu è il mio compagno di scena, come il signor Akame lo è per Ayumi...Nient'altro! La mia Akoya racconterà il mio amore per te...solamente e sempre per te...Masumi Hayami! Mio solo ed unico Isshin...Il mio Isshin nella vita reale!-Gli bisbigliò Maya, mettendogli le braccia intorno al collo.
-Lo so...! E' solo che... è più forte di me...! Sono...sono geloso ed ho paura che lo sarò sempre...Anche se so benissimo che tu sei solo mia! Sarai per sempre la mia ragazzina...Anche tra tanti anni...Le sussurrò, con tono appassionato, fissandole la bocca con bramosia.
-Sì, amore mio...La tua ragazzina, che ti ama, proprio così come sei...E non voglio che cambi...! Mai! Sono innamorata di te, come sei anni fa...con la stessa intensità!-Asserì, con voce spezzata dall'amore e dal desiderio.
Masumi la sollevò tra le braccia e si avviò verso il letto, dove l'appoggiò delicatamente:-Io di più! Molto di più di quella volta in cui sei rinvenuta nella mia cabina e mi hai rivolto il tuo sguardo spaventato e...bellissimo! Ti amo, ragazzina. Sono impazzito per te allora e lo sono tuttora...Pazzo d'amore!-Concluse, prendendole la bocca, con passione irrefrenabile. Si amarono con rinnovato trasporto, intensamente. Il desiderio più forte ed imperioso che mai, li trasportava in un mondo che sarebbe appartenuto sempre e solo a loro due, per tutta la vita.


-La nostra Minako finalmente si è addormentata, tesoro...-Rei entrò nella camera, dove il marito l'attendeva disteso sul letto e leggendo un libro. -E' davvero vivace, nonostante sia ancora così piccola...Credo che mi darà sempre un gran dafare!- Esclamò, con un sorriso rassegnato sul bel volto lucente di orgoglio materno.
Hijiri sollevò gli occhi ambrati su di lei e con tono canzonatorio, disse:-Bhè...Non penso che per te sia un problema. Visto che ti somiglia in tutto e per tutto...saprai sicuramente come gestirla!-
La ragazza corrugò la fronte, lievemente irritata dalle sue parole:-Cosa vorresti dire?- domandò, con sospetto.
-Oh...niente più di ciò che ho detto....! Solo che...compiango il poveretto che la prenderà in sposa...! Un giorno...tra una quarantina d'anni, forse!- Continuò tra il serio ed il faceto, il marito.
Rei si avvicinò al talamo, con espressione corrucciata e mettendo i pugni sui fianchi, asserì:-Non si sposerà tra quarant'anni, mio caro sposo, ma molto, molto prima...!Nonostante tu speri il contrario...E poi...cosa significa che compiangi chi la sposerà!?- Chiese, con voce alterata da una punta d'ira.
-Che avrà tutta la mia comprensione! Visto che...anch'io ho avuto il mio bel dafare con la sua mammina!-Terminò, con sorriso malizioso e canzonatorio.
-Ah è così!- Sbottò Rei, con viso ormai rosso di rabbia.-Quindi tu sai che cosa si prova?! Io sarei stata difficile da gestire?!- Concluse, a denti stretti.
-Sì e lo sai...!- Rispose Hijiri, sempre con lo stesso tono.-Così come sai che non ti vorrei diversa da come sei! Che mi piaci proprio per questo!- Aggiunse, cogliendola del tutto impreparata. Poi, sorprendendola ulteriormente, l'attirò improvvisamente sul suo grembo.-Che non smetterò mai di ringraziare il Cielo per averti guidata sulla nave degli Hayami, quel giorno di tanti anni fa! Perchè ti amo da allora e non smetterò mai più! Sei la mia felicità! Tu, nostra figlia e tutti gli altri che verranno...mia splendida e ribelle strega!-Concluse, apprestandosi a baciarla.
-Anche tu, amore mio...! Ti amo da quel giorno e per sempre!- Sussurrò, schiudendo le labbra per ricevere e ricambiare il suo bacio appassionato.

Molti anni più tardi, Masumi Hayami accettò la carica di Shogun al posto del nonno di Maya ed attraverso il suo governo, continuò il periodio di tranquillità e giustizia che sempre contraddistinse la dinastia Tokugawa in Giappone, poichè il suo operato fu sempre volto al raggiungimento dell'interesse del popolo e del mantenimento dell'equilibrio raggiunto nel corso degli anni. 


 Gli Hayami e gli Hijiri: due coppie, due amori...differenti, ma simili per intensità e durata. Perchè amori come quelli di Rei e Karato e di Maya e Masumi sono rari, ma destinati a durare per tutta la vita...Assomigliano ad una nave, la cui rotta può portare alla deriva,oppure verso la salvezza, perchè conduce alla completa felicità.


FINE

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