An (im)perfect Love plan for you

di Shatzy
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capitolo 1 ***
Capitolo 2: *** Capitolo 2 ***
Capitolo 3: *** Capitolo 3 ***



Capitolo 1
*** Capitolo 1 ***


Disclaimer: i personaggi citati non sono miei, ma dei legittimi proprietari

Disclaimer: i personaggi citati non sono miei, ma dei legittimi proprietari. Purtroppo.

 

Note per Sara e Roberta: questo non ve lo aspettavate, eh? *faccina che ammicca*

Ebbene, sono lieta di annunciarvi che siete riuscite a convertirmi! (quasi del tutto) XD Dopo tutte le vostre fanfic e le storie su msn su quanto sia fascinoso il nostro Kanky, non poteva non venirmi questa ispirazione. Perché sì, il KankuIno è perfetto insieme allo ShikaTema, e ho notato che quei due insieme sono proprio carini ^^ Uniamo le due famiglie, olé! (No, non vedrete accenni di ChoGaa per completare il tutto, promesso XD).

Auguri, tesore *_*

 

Note generali: ho scritto questa storia in, uhm, tre giorni, alle 2 di notte, prima di un esame. A quanto pare, sotto pressione produco di più. E’ una storia, uhm, un po’ scema XD è nata come una one-shot, poi mi ha preso la mano e ho preferito dividerla in 3 piccoli capitoli, tanto per non distruggere il povero lettore che si trovi a passare da queste parti. Poi non mi piaceva più e ho ripiegato sulle one-shot, poi non mi piacevano più nemmeno quelle, e ho ripensato a questa che era già scritta, e, oh insomma, non sapendo decidermi ho deciso di pubblicare entrambe.

Era la prima volta che muovevo Ino, spero di non aver fatto qualche pasticcio, magari aspettate la fine per giudicarla.

E diamo il via alla mia prima (pubblicata XD) longfic su Naruto.

Buona lettura!

 

 

 

An (im)perfect Love plan for you

 

Capitolo Uno.

 

                                                                      

“E da qui si può vedere tutta la città, oltre ad essere uno dei luoghi più freschi del Villaggio” spiegò Temari, invitando i suoi due ospiti a dare un’occhiata oltre il balcone.

Suna al tramonto faceva sempre il suo effetto, quando i raggi del sole inondavano di luce arancione le costruzioni brune. Sembrava un sogno poco nitido, qualcosa di estremamente bello che non poteva quasi essere vero, un miraggio sfocato e affascinante al tempo stesso.

E Temari conosceva benissimo i punti di forza del suo Villaggio, per impressionare gli alleati stranieri.

“La vista è fantastica da qui!” esordì Ino, sporgendosi un po’, per migliorare la sua visuale. “Non lo pensi anche tu, Shikamaru?” 

Nh.”

“E poi questo venticello è molto gradito, oggi fa proprio caldo!” si lamentò lei con un sorriso, accarezzandosi i lunghi capelli biondi.

“Oggi si può considerare una delle giornate più miti” la contraddisse l’altra.

“Davvero? Ma come fate a resistere? Tu non hai caldo, Shikamaru?”

Mh…”

La ragazza ignorò il non-commento del suo amico, continuando per la sua strada. “Temari, sei stata davvero gentilissima a farmi fare questo giro del palazzo del Kazekage, sei un’ottima guida” le sorrise.

“Lo so, almeno non faccio annoiare gli stranieri nel mio Villaggio, io” sottolineò, guardando di sottecchi l’altro ninja, che si era andato a sedere sulla balaustra.

“Questo posto mi piace proprio” ripeté Ino, allegra per quel tour inaspettato.

Kankuro, vuoi aggiungere qualcosa?” chiese Temari al fratello, che se ne stava in disparte, dietro al terzetto.

“Cos- io? No no, sei stata precisa ed esauriente” rifiutò, colto alla sprovvista.

“Come sempre” sorrise fiera di sé.

Ma lo sbuffo di Shikamaru, troppo simile a una risata, arrivò immediato.

“Hai qualcosa da dire, tu?” lo riprese lei, con tono tagliente.

Il ragazzo sospirò, cercando di farsi aria con una mano. “No. A parte che fa troppo caldo, come sempre…

“Sempre a lamentarti, che ti aspetti da un Villaggio nel bel mezzo del deserto?” Temari alzò la voce, infastidita.

“Che devo aspettarmi? Niente” rispose atono.

Ma Temari si ricompose subito, non volendo dargliela vinta. “Ovviamente… In fondo, sei tu quello debole, mentre io sono perfettamente abituata a questo clima, non lo sento neanche il caldo.”

“Non avevo dubbi che questo fosse il clima adatto a te…

“Che vorresti dire?” si alterò.

“Secco e arido” alzò le spalle lui.

Shikamaru…” sussurrò Ino per sgridarlo debolmente, dopo esserglisi avvicinata, vista la piega che stava prendendo il discorso.

“Scusa, che stai insinuando?” rincarò l’altra.

“Ma niente, dico solo che una come te non poteva vivere da nessun’altra parte… Non è mica un’offesa, è un dato di fatto” spiegò calmo. 

“Tu vuoi morire. Ora. Subito. Adesso!” gridò.

“Hai detto sempre la stessa cosa” le fece notare, vagamente saccente.

Temari mosse un passo verso di lui, cercando un ventaglio che per fortuna non aveva. “Ma come ti permetti?”

Kankuro le si gettò addosso, tenendola ferma tra le sue braccia.

Ino fece un passo indietro, spaventata.

Temari, per favore calmati, se lo ammazzi Gaara se la prenderà con me, abbi pietà” il fratello cercò di calmarla. 

“Tu sei sempre il solito, vero? Tu non cambierai mai!” intanto Temari continuava a urlare contro il ragazzo, ancora seduto impassibile.

“Nemmeno tu, purtroppo.”

E Temari perse il controllo. “Io non voglio più avere niente a che fare con te, Nara! Hai capito? Vedi di sparire per sempre da davanti ai miei occhi!

“Come se ci tenessi a farmi vedere da te…

Shikamaru, per favore…” Ino cercò di farlo tacere. Erano a Suna in missione da quella mattina, e dovevano rimanerci per altri due giorni, non era il caso di rovinare i rapporti così presto.

“Non sto dicendo niente di male, è lei che si infiamma per niente” chiarì pacato.

“Ah, è così? Le tue parole sono un’offesa a una del mio rango!

“Oh, andiamo, Temari, non sei poi chissà chi” evidenziò con tono deciso, alzandosi finalmente in piedi e guardandola serio.

Temari si calmò per un secondo, colpita dal suo atteggiamento diverso.

Poi ricominciò a urlare. “Ma come ti permetti? Ragazzino insolente e pigro… razza di antipatico…” inveì, trattenuta a stento dal fratello. “E noioso, sì, anche! Per me oggi è finita l’alleanza con Konoha, non voglio più avere niente a che fare col tuo stupido Villaggio!

“Perfetto, neanche io col tuo e con questo caldo noioso” le rispose serio. 

“Non chiedevo di meglio!”

“Non abbiamo altro da dirci.”

“Questo è un addio!”

“Bene.”

“Bene!” gridò, tanto per avere l’ultima parola, prima di correre fuori da quel terrazzo e sbattersi la porta dietro di sé, facendo saltare Kankuro e Ino.

I due si guardarono per un secondo, poi lui abbassò lo sguardo, mentre lei si avvicinava al suo compagno di squadra, che aveva le mani in tasca e lo sguardo pensieroso.

Shikamaru, vedrai che si risolve…” provò debolmente, sfiorandogli un braccio.

Mh, per quel che m’importa…” disse secco, avviandosi piano verso l’uscita, lasciando un clima di tensione e ansia su quella terrazza. Aprì la porta chiusa da Temari e la sbatté alle sue spalle, facendo sussultare di nuovo i due ninja rimasti attoniti.

Kankuro e Ino si guardarono ancora, sconvolti.

“Ma… Ma che è successo?” chiese Kankuro, più rivolto a sé stesso che ad altri.

“Non lo so…” rispose l’altra, pensierosa.

“Certo che quei due insieme sono un pericolo! Credevo di morire” cercò di sdrammatizzare, vedendo l’espressione preoccupata sul bel visino della ragazza. “Sarà colpa del troppo caldo, gli avrà dato al cervello…

Mh…”

“Non ti preoccupare, non è la prima volta che litigano” riprovò, vedendo che la sua frase non aveva sortito alcun effetto.

“No…”

“Beh, noi non possiamo fare altro, che ne dici di rientrare?” propose cambiando discorso, tra un misto di delusione e speranza.

“Oh, no” rifiutò decisa.

N-no? vuoi rimanere qui?” chiese scettico.

“No, noi possiamo fare altro!” spiegò, battendo le mani, con un sorrisino poco promettente.

Noi?!” si ritrovò a chiedere Kankuro, a voce più alta del normale.

“Certo!”

“E come…”

“È ora di pensare a un piano.”

E quel ghigno che cresceva sulle labbra di Ino era veramente poco rassicurante, Kankuro dovette ammetterlo. Sapeva che stava per cacciarsi in una situazione davvero poco normale e consona, ma dovette anche ammettere che quella ragazza rimaneva bellissima lo stesso. 

 

*

 

“Allora?”

Ino osservò la camera soleggiata, posando poi uno sguardo perplesso sulle marionette che pendevano dal soffitto. Sguardo che non sfuggì a Kankuro.

“Allora?” ripeté, il tono a metà tra il risentito e l’agitato.

“Quanta fretta” si limitò a dire lei, accomodandosi sul letto dalle coperte stropicciate, nonostante fosse ormai pomeriggio. 

Kankuro ingoiò la saliva, mentre si sedeva su uno sgabello.

“Ieri sera hai detto che hai un piano, a che ti riferivi?” chiese ancora. Decisamente agitato adesso.

Ino sorrise. “Esatto. Il nostro piano è semplice e indolore” chiarì sicura.

“Nostro…?” ripeté scettico lui.

Shikamaru e Temari devono fare pace!” spiegò sorridendo in modo incredibilmente luminoso. O almeno così parve a Kankuro.

“Eh? E come pensi di farcela? Quei due non fanno altro che litigare, è un affare perso in partenza” evidenziò, scrollando le spalle. Sarà stata pure carina, quella biondina, ma in quanto a cervello…

“Che pessimista, sei noioso” sbottò, per poi sorridere di nuovo. In modo inquietante stavolta. “Se tu darai ascolto al mio piano tutto si sistemerà, vedrai!”

“E perché mai dovrei darti retta, ragazzina?”

“Perché tu non sai risolvere la situazione” concluse, precisa e fiera di sé, prendendo ad osservarsi le unghie di una mano.

“Oh, senti, a me non importa proprio niente di questa storia, mia sorella ha un carattere particolare, di certo non posso biasimare quel coso col codino!”

Ino gli lanciò un’occhiataccia. “Shikamaru ha la stessa colpa di Temari in questa storia.”

“Non capisco perché te la prendi a cuore così…

“Potremmo rischiare di infrangere l’alleanza tra i nostri Villaggi con questo litigio” iniziò, “potrebbe scoppiare una guerra, morirebbero delle persone, sarebbe una strage! Come puoi sentirti a posto con la coscienza sapendo che potevi impedirlo?” concluse melodrammatica.

“Non te l’ha mai detto nessuno che voli alto di fantasia?” domandò seriamente preoccupato della salute mentale della ragazza di fronte a lui.

“Ma che ne vuoi sapere tu…” sbottò.

“E ora che hai? Te la sei presa?” chiese, cauto.

“Ce la farò benissimo da sola, cosa credi?!” sbuffò, gonfiando le guance e incrociando le braccia al petto.

Buffa. Ma anche tanto carina.

“E va bene, dai, ti aiuto con il tuo piano… Sentiamo, in cosa consiste?” capitolò, sconfitto. Da una donna, di nuovo. Non bastava la sorella?

Ino sorrise vittoriosa, come sempre. “Andrai a parlare con Temari e le farai cambiare idea” spiegò, chiara e concisa.

“Cosa?! No, scordatelo! Io con quella pazza, per di più infuriata, non ci parlo! Preferisco affrontare la guerra e la strage che verrà!” si alterò, alzandosi di scatto dalla sedia.

Ino non si scompose. “Ha ragione tua sorella, gli uomini sono creature tanto fragili. E deboli” ghignò.

“E’ che…” provò a calmarsi lui, colpito nell’orgoglio. “Tu non conosci Temari.”

“No, e a dirla tutta non mi sta nemmeno troppo simpatica. Però mi piace cosa provoca a Shika” sorrise soddisfatta.

“Eh? Che provoca mia sorella a Shika?”

“Dopo che l’ha vista inizia a fissare il cielo, a sospirare, e a stare sdraiato per ore senza fare nulla, pensando solo a lei” finì, con le mani sul cuore e un brillio negli occhi.

“Cioè, guarda le nuvole, sbuffa e dorme? Lo fa sempre…”

“Sei proprio un rozzo” lo sgridò lei, sbuffando.

“Dico la verità, quei due a malapena si sopportano, dammi retta!”

“Ma davvero non l’hai capito?” chiese sconvolta.

“Cosa?”

“Quei due si piacciono da morire, scemo” chiarificò, come se avesse detto una cosa ovvia.

“Cosa?” Kankuro scoppiò a ridere. “Tu sei matta, mia sorella e quel… Non credo di aver mai sentito nulla di più assurdo! Mai pensato di fare l’attrice comica?” continuò, con quella sua risata bassa e profonda. Piacevole, dopotutto, notò lei.

Ino prese a muovere freneticamente la punta della scarpa per terra, limitandosi a guardare con astio il ragazzo. “Vai a parlare con tua sorella e falle cambiare idea, chiaro?” ordinò, con un tono autoritario che spaventò non poco il povero Kankuro.

“Non servirà a niente…” si riprese lui, asciugandosi le lacrime. 

“E tu vedi di farlo servire!” gridò, al limite della sopportazione, mormorando unma chi me l’ha fatto fare a fidarmi di questo qua…’

“Ma perché non-?”

“Vai!”

“Agli ordini” si arrese, mogio, spaventato dalla furia di quella ragazza. Ma le donne erano tutte uguali? Forse era ora di far sua la filosofia di Shikamaru e diventare un convinto misogino anche lui…

“Che fai ancora qui?! Muoviti!”

E Kankuro non ricordò di aver mai corso tanto veloce.

 

 

To be continued

 

 

Note: ah-ehm, Roberta, ti è toccato il capitolo più brutto, sorry ^^

Ci vediamo con l’aggiornamento della prossima settimana, grazie a chi è arrivato fin qui.

 

 

 

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Capitolo 2
*** Capitolo 2 ***


An (im)perfect Love plan for you

 

An (im)perfect Love plan for you

 

Capitolo Due.

 

 

Ah, questa sì che era bella, Temari e quel… No, non riusciva nemmeno a pensarlo che già rideva. Ma figuriamoci se una come sua sorella… No, era assurdo. Totalmente assurdo e sbagliato. Non era possibile. Sarebbe stato più facile vedere Gaara con la tutina verde di quel suo amico tutto matto con le sopracciglia folte.

Ma non era il momento di immaginare visioni orrende. Inspirò a lungo, trattenendo l’aria nei polmoni, per poi ributtarla fuori di colpo. Ok, quella era la porta, era il suo momento. Bussò piano.

Temari?” chiamò. “Posso entrare?” e senza attendere una risposta aprì piano la porta, aspettandosi il peggio.

Che stranamente non arrivò.

Kankuro, che cavolo vuoi?” lo aggredì Temari, stesa sul suo letto.

Niente urla, niente lanci di oggetti, niente folate di vento che in una stanza chiusa non dovevano essere nemmeno contemplate. Bene.

Il ragazzo deglutì, lo sapeva che quello che stava per fare non avrebbe portato a nulla di buono. Temari era buona e cara, ma dovevi rimanerle a distanza di sicurezza e non toccare la sua privacy. Altrimenti era capace di provocarti un Funerale del Deserto stritolandoti con le sue sole mani.

“Ecco, mi chiedevo, a titolo puramente informativo… Come stai?”

Lei sbuffò. “Come vuoi che stia?”

“Non lo so. Pensavo che magari potevamo parlare di qualcosa…”

“Di cosa?” lo aggredì secca.

“Di quello che vuoi” mise le mani avanti, come per difendersi.

Temari assottigliò lo sguardo, fissandolo scontrosa. “Dimmi che vuoi e facciamola finita” disse lapidaria.

Kankuro si sentì un pochino sottopressione, ma si fece coraggio e si avvicinò. “E’ per… per quel litigio di ieri sera. Volevo sapere se fosse tutto a posto.”

“E’ tutto nella norma, ora puoi andartene” lo liquidò, fredda.

Il ragazzo sbuffò, avvicinandosi alla grande finestra aperta. Temari, non mi sembra che sia tutto nella norma, per niente. Se quel moccioso ti fa stare male, ci penso io!” propose, con tono minaccioso.

La sorella lo guardò tra lo stupita e il divertita. “Ma no… Non ce n’è bisogno, Kankuro. Davvero” lo rassicurò, mite.

“Dici? Non farti scrupoli, eh! Io mi diverto” le sorrise spavaldo, battendosi una mano sul torace. E Temari non riuscì a fare a meno di ridere. “Ecco, così va molto meglio, preferisco vederti ridere” ammise, arrossendo appena.

“Ma smettila, scemo” gli rispose, lanciandogli un cuscino in piena faccia.

“Ahi! Sempre la solita!” finse di arrabbiarsi. “Non posso credere che tu possa stare male per quel moccioso imbecille, Tem” riprese, serio.

“Eh?”

“E’ uno stupido ragazzino, non devi dare minimamente retta a quello che dice.”

“Beh, stupido proprio non glielo puoi dire” ammise lei, pensandoci su.  

“Oh, ma che importa? Ma l’hai visto? Sempre con quell’aria da ‘sono qui perché mi hanno costretto, fosse per me dormirei’, dai!” continuò, accompagnato da uno sghignazzo della sorella.

“Questa te la concedo.”

“E quel codino? No, dico, vogliamo parlare di quel codino?

Temari si lasciò andare a una risata liberatoria. “E’ che… Beh, è un immaturo!”

Kankuro sorrise, la sorella si stava lasciando finalmente andare.

“Non può fare sempre il bambino, è ora che cresca e che impari a comportarsi con una ragazza.”

“Dici?” le chiese scettico. 

“Certo! Noi donne vogliamo soltanto un po’ di gentilezza, che ci vuole a dire due paroline carine? Mettete da parte il vostro stupido orgoglio maschile, una volta tanto!” lo sgridò.

“Ehi, ma io che ho fatto?” si risentì.

“Sei uno di loro” spiegò, come se fosse una cosa normale. “Noi vogliamo solo essere trattate con rispetto, e lui invece è uno stupido infantile!”

“Questo lo hai già detto…” sussurrò, per non farsi udire da lei.

“Non puoi dire a una ragazza che il suo carattere non ti piace, no?” chiese, minacciando con il pugno chiuso il fratello.

N-no, certo che no…”

“O che il suo Villaggio non ti piace.”

“Certo…”
“O che lei non ti piace!” sbottò, urlando.

“Ehm, Temari, sembri isterica oggi” provò piano.

Kankuro!” chiamò, spaventandolo. “Dimmi che tu non sarai come quel cretino, dimmi che tu sei diverso.”

M-ma certo, tutto quello che vuoi” la assecondò, desideroso solo di uscire da lì il prima possibile.

“E’ un immaturo, un presuntuoso arrogante…” iniziò lei, sbuffando. E Kankuro si ritrovò a sorridere. “Sa pensare soltanto alle sue missioni di ninja, non sa discutere con una donna, e a dirla tutta non sa nemmeno come comportarsi con una donna!” continuò imperterrita.

“Ed è affetto da stanchezza cronica, cammina come un vecchio novantenne paralizzato, invece di parlare sbadiglia, ed è pure debole!” finì l’altro, ridendo.

Al contrario della sorella, però. “Ora non esagerare” lo gelò.

Mh, che ho detto? Dai, continua a sfogarti, vedrai che ti senti meglio” provò a convincerla, non capendo minimamente il cambiamento repentino d’umore di lei.

“Non è così male, ora basta prendersi gioco di lui!” sussurrò Temari.

Kankuro sgranò gli occhi. Quella davanti a lui era davvero sua sorella? Una ragazza incerta, che si mordeva il labbro e che sfuggiva il suo sguardo? Dov’era finita la furia di prima?

Il mondo stava per scoppiare, se lo sentiva.

“E dai, Tem, è un gioco…”

“Lo so benissimo, dico solo che… beh… Oh, non rompere!” sbottò.

Il fratello la guardò ancora, per poi lasciarsi andare a un ghigno malevolo. “Cavolo, Temari, non dirmi che quel moccioso ti piace…

La ragazza arrossì appena.

“Ci ho preso! Oddio, devo dirlo a Gaara! Non ci posso credere! Tu e quello? Vi uccidete dopo neanche un giorno” ridacchiò.

“Ma sta’ zitto, razza di cretino!” s’inalberò, alzandosi dal letto e lanciandogli pure l’altro cuscino. “Se continui ti ammazzo!”

“E non hai negato! Temari, tu sei cotta totalmente!” continuò a ridere, sguaiato. “E’ anche più piccolo di Gaara, ma come fai?”

Kankuro, esci immediatamente da qui e non farti vedere mai più da me! O giuro sul mio orgoglio che compirò un fratricidio, e ne sarò pure fiera!” gli urlò contro, prendendolo per un braccio e scostandolo di peso.

“Sta’ tranquilla, con me il tuo segreto è al sicur-

“Se non chiudi quella bocca rimpiangerai di essere nato” sibilò. E faceva davvero paura, Kankuro lo notò. E notò anche come quell’espressione fiera e adirata gli ricordasse tanto quella di un’altra persona. Sì, ma chi?

Temari, dai…”

“Che ci fai ancora qui?!” ordinò, sbattendolo fuori dalla sua camera.

Ecco chi. Ino.

Oh cavolo, il piano! Non poteva tornare a mani vuote da quell’altra pazza.

“Aspetta Tema-”

Ma la sorella gli aveva già sbattuto la porta in faccia, chiudendola poi a chiave.

Kankuro sospirò sconsolato e abbassò le spalle, come un gattino col pelo bagnato. Si era completamente dimenticato del piano, e ora?

Beh, qualcosa avrebbe inventato.

E la teoria misogina di Shikamaru mai gli sembrò tanto interessante…

 

*

“Allora?”

Ino picchiettava con un piede per terra, le braccia incrociate al petto e uno sguardo indagatore addosso.

“Ehm…”

“Dunque?” insistette.

“Ecco, Temari non mi sembra molto intenzionata a far pace. Non tanto presto, almeno.”

“Perché, che ha detto?” s’incuriosì.

“Mah… Tante cose…” prese tempo lui, passandosi una mano tra i capelli liberi dal cappuccio nero, lasciato chissà dove.

“Tipo?” domandò, pressante.

“Beh, ha detto qualcosa sul fatto che il tuo amico non ci sa fare con le ragazze…” provò.

Ino si ritrovò a dargli ragione, annuendo. “Sì, capisco…”

“Te l’avevo detto, quei due non vanno d’accordo, dai retta a me: è meglio che sia andata così.”

Ma Ino continuò a tacere, riflettendo.

“Sono come il giorno e la notte, e… beh, il giorno è ovviamente mia sorella” disse fiero. “Finiamola qua, è stato bello collaborare con te, ciao” chiuse il discorso, facendole un cenno verso la porta.

“In questo caso, temo che dovrò scendere in campo io…” Ino pensò a voce alta.

“Eh?”

“Tu sei soltanto un incapace” lo sgridò, con voce melodiosa. “La prima parte del piano è fallita per colpa tua.”

“Eh?”

“Ma adesso ci penso io” ghignò.

“Eh?!

“La pianti? Non capisci mai, tu” ammise, sostenuta, scrutando curiosa una foto sul suo comodino.

“Senti, ragazzina, io sono un Jounin, non ho tempo da perdere con te e le tue stupide chiacchiere. Via, su” la scacciò.

“Ma che eleganza! Tu davvero non sai cosa sia una ragazza, vero?” la bionda lo aggredì, punta sul vivo, mentre con un dito alzava la polvere presente sul comodino, a metà tra il disgusto e la curiosità.

“Ho altro da fare, lasciami in pace” le rispose scontroso. O impacciato.

“Sentimi bene, signor Jounin, tu mi aiuterai con il mio piano geniale, chiaro?” lo colse in contropiede, puntellandogli un dito sulla spalla. “E’ di tua sorella e del mio migliore amico che stiamo parlando, e noi non ci arrenderemo, chiaro?” ordinò imperativa.

Chiaro, signora” capitolò di nuovo lui, sotto quello sguardo di fuoco che non ammetteva repliche. Da quando era così debole?

“Bene…” sospirò.

“E quindi?” osò chiedere, atono.

“Quindi è tempo di passare al Piano B” Ino ghignò, ancora, ma quei lineamenti delicati rimasero comunque belli, anche se distorti.

“Eh?”

“Tu fai quello che ti pare, vai ad allenarti, a giocare con i tuoi cosi, a dormire, quello che vuoi… Penso a tutto io” lo rassicurò sorridendo, stavolta dolcemente.

“Ma sei sicura che-?”

“A stasera!” cinguettò, uscendo velocemente dalla porta e sbattendosela dietro.

E Kankuro si chiese: ma quante porte chiuse in faccia aveva preso in neanche due giorni?

 

*

 

Shikamaru, che ne dici se andiamo a fare una passeggiata?”

“Non mi va, fa caldo.”

“E dai, ormai è quasi sera, l’aria è più respirabile…

“Sono stanco.”

Ma Ino non si sarebbe arresa così facilmente.

“Perché non andiamo a comprare qualche regalo per Choji e Kurenai-sensei?” riprovò, con più entusiasmo.

“Non mi va…”

“Ma tu rispondi sempre allo stesso modo!” sbuffò, sedendosi di peso sul letto, accanto al ragazzo, che se ne stava sdraiato a occhi socchiusi.

“Forse perché è quello che provo…”

Ino lo guardò. “Secondo me c’è qualcosa che ti va di fare…” ipotizzò, sorridendo ambigua.

Mh?”

La ragazza gli si era avvicinata fin troppo, guardandolo dall’alto in basso, a pochi centimetri dal suo viso.

“Che vuoi?” chiese, spaventato da quel ghigno sulle labbra di lei.

“Che ne dici di…” iniziò.

“Cosa?”

“Andare a fare pace con Temari?” concluse, orgogliosa di sé.

Shikamaru sgranò gli occhi, per poi rigirarsi sul letto e mostrare la schiena alla sua amica.

“Tu sei tutta matta…”

“E dai… Shikamaru? Mi ascolti?”

“Voglio dormire, vattene.”

Shika…?” riprovò, con tono languido, scuotendolo piano per una spalla, cercando di catturare la sua attenzione.

“Lasciami in pace” bofonchiò, con la testa nel cuscino. 

Shikamaru! Almeno guardami quando ti parlo!” ordinò. E lui, controvoglia e spaventato, si girò verso di lei. Si fissarono intensamente per qualche secondo.

“Io con quella non ci parlo, Ino” chiarì, leggendole nel pensiero.

“Avanti… Il vostro litigio di ieri è stato stupido, si può risolvere, dovete solo mettere da parte il vostro orgoglio” spiegò calma.

“Lo mettesse da parte lei.”

“Ehm…” Ino pensò al Piano A, fallito miseramente per colpa di quell’immaturo di Kankuro, e si innervosì ancora di più di quanto avesse nascosto finora. Perché andava bene aiutare un amico, ma l’amico in questione doveva pure ascoltare i suoi preziosi consigli, ovviamente! Essere ignorata così era… frustrante.

“Io e quella non abbiamo più niente da dirci, puoi andare.”

“Ma vuoi perdere tutto così?” chiese, a voce più alta del dovuto.

Shikamaru la guardò serio. “Che vuoi dire?”

“Che siete amici da tempo, quando Temari è a Konoha siete sempre insieme, e ridete e scherzate! Insomma, io credevo che voi due… beh, che aveste un rapporto speciale! Mi stai dicendo che mi sono sbagliata? Il vostro è un litigio stupido, dettato dalla stanchezza, dal caldo, o da quello che ti pare! Vuoi davvero rovinare tutto così?” Tutti i miei sforzi?, avrebbe voluto tanto aggiungere.

Lui la fissò ancora, pensando, poi si tirò a sedere. “No, è che…” provò.

“Dimmi tutto” Ino gli si avvicinò ancora, sedendosi sui polpacci, desiderosa di ascoltare tutto quanto.

Ino… Allontanati un po’!” le disse, imbarazzandosi della vicinanza – e di quel luccichio nello sguardo che prometteva davvero male, lo sapeva bene, la fame di pettegolezzi di Ino era pari a quella di Choji per il cibo normale.

“Dicevi?” lo invogliò a continuare, allontanandosi di qualche centimetro per metterlo meglio a suo agio. E Ino ci sapeva fare: quando voleva qualcosa, di sicuro la otteneva.

Shikamaru sospirò, rassegnato. “E’ che è troppo... come dire, troppo impulsiva. Sempre pronta ad attaccare chiunque con quel suo caratteraccio, e a guardarti dall’alto in basso. E io mi sono stancato, per una volta tanto.

Ino lo fissò scettica, facendogli cenno di continuare.

“Ha un carattere forte, e tende sempre a comandare su tutto e tutti, alla fine ci si stanca, no?” proseguì, alzando gli occhi al cielo, stanco. “Se mostrasse anche il suo lato gentile, ogni tanto, la potrei sopportare meglio. Così è… impossibile.”

Ino si portò una mano sotto al mento, riflettendo sulle sue parole.

“E basta, smettila di fissarmi, non ho altro da dirti” le disse, imbarazzandosi.

“No, ho capito, la situazione è chiara” esordì, con tono professionale. “Non ti senti alla sua altezza, ne sei succube” analizzò.

“Ma no!” negò lui, sbuffando, colto forse sul vivo. “E’ troppo aggressiva, ecco, quale ragazzo vorrebbe avere a che fare con lei?”

“Beh, ma a te piace lo stesso, no?” s’informò la biondina.

“Cos- NO!” si difese, arrossendo appena. “Perché dovrebbe piacermi quella… Cioè, ho appena detto che il suo carattere mi dà fastidio, e tu… Ma come puoi pensare che io e lei… oddio, Ino, tu sei matta!” concluse il suo sproloquio, decisamente in imbarazzo.

Ino ghignò vittoriosa, come al solito ci aveva visto giusto.

“Oh, Shikamaru, ma non ti preoccupare, ci pensa la tua Ino a sistemare tutto” cinguettò allegra.

Ino, non ci provare, non ho bisogno di-”

“Domani pomeriggio” annunciò. “Fatti trovare preparato, non accetto esiti negativi del mio piano.”

“Cosa? Ino, non mettermi in mezzo” provò, il tono a metà tra la paura e la stanchezza.

Sapeva quanto la sua compagna di squadra amasse le storie d’amore, tanto da vederle un po’ ovunque. Beh, non che non ci avesse visto bene, questa volta, ma non era il momento di pensare a stupidaggini del genere, sicuramente dovute al caldo, alla stanchezza, e alla presenza di Ino che vedeva rose e fiori anche dove non ce n’erano. Questo pensò Shikamaru, dall’alto del suo quoziente intellettivo.

“Mi raccomando, sii gentile, falle qualche complimento e scusati. Se la cosa non va in porto, dovrai vedertela esclusivamente con me” sorrise, in modo spaventoso. “Non accetto che i miei sforzi non siano ripagati come si deve, chiaro, Shika?”

Lui sbuffò, vinto, e si rigirò nel letto. “Ora ho sonno, vattene, su.”

Ino scene dal materasso, lo guardò trionfante e gli augurò la buonanotte, sbattendosi poi la porta alle spalle.

Come al solito, lei aveva vinto, neanche a dirlo.

Era forse una maledizione avere sempre ragione?

 

*

 

“Allora?”

Kankuro era in piedi nella sua stanza, aspettando che l’altra si sbrigasse a chiudere la porta.

“Allora cosa? Ovviamente ci sono riuscita” gli fece sapere, con un sorriso.

“Cosa? Hai convinto quel tipo a chiedere scusa a mia sorella?” domandò, stupito.

“Qualcosa del genere” commentò, andandosi a sdraiare sul suo letto, tra le lenzuola ben stese che sapevano di fresco.

“Allora? Dimmi tutto!” l’aggredì, curioso.

“E da quando sei così interessato al mio piano?” chiese, furba, mentre prendeva carta e penna dal comodino pulito di lui.

“Ormai sono dentro, no?” trovò una scusa, sedendosi sul letto accanto a lei.

“Domani pomeriggio quei due faranno pace” evidenziò, scrivendo qualcosa sul foglietto.

“Ma lui che ti ha detto?”

“Che è troppo pigro per chiederle scusa.”

“E tu che ne pensi?”

“Che tua sorella deve lavorare parecchio sul suo carattere” rise. E Kankuro si ritrovò a darle ragione.

“Quindi pensi che quei due abbiano una speranza di fare pace?” chiese, non sapendo bene se più interessato alla storia o al suono della voce di lei.

“Ma certo! E non solo…”

“Eh?”

“Se va come penso, e ci andrà, la situazione si risolverà molto meglio di come pensiamo” sorrise, finendo di scrivere il bigliettino.

“Che intendi? Il nostro piano non era solo fargli fare pace?

“Oh, no, mio caro” lo contraddisse, voltandosi verso di lui e sedendoglisi accanto.

“Il nostro piano è farli mettere insieme” evidenziò sicura, con tono saccente.

Kankuro per poco non si strozzò con la sua stessa saliva, sgranando gli occhi fino all’inverosimile.

“Noi… Cosa?!” gridò.

“E sta’ zitto, vuoi svegliare tutti quanti?” lo riprese, scontrosa.

“Scusa, ma… Tu sei matta, te l’hanno mai detto?”

Ino lo gelò con lo sguardo, per poi alzarsi e stirare il suo corpo magro.

“Bene, io vado a dormire.”

“Cosa? Mi devi almeno una spiegazione!” la fermò lui.

“Mi vuoi far rimanere nella tua stanza a quest’ora di notte? Ci stai provando?” chiese maliziosa, sapendo che quello era il suo punto debole.

“Eh? Cosa? No, per niente!” si agitò lui, infatti, scuotendo le mani avanti a sé. “Come puoi pensare di… Tu non mi piaci, ragazzina, sei fastidiosa e saccente!” si difese, arrossendo.

“Sì, e poi tu sei un Jounin esperto, l’amore è per le donnicciole, non mi trovi bella, e tuo fratello ha imparato a volare. Ma dai…” espirò, sicura di sé.

“Cos- No!” provò a difendersi, nascondendo l’imbarazzo sotto un tono serio. “Ascolta, io-”

“Manca qualcosa” lo fermò, guardandosi attorno con fare assorto.

“Eh?”

“Nella stanza, dico, manca qualcosa” e girò ancora lo sguardo. “Oggi pomeriggio era diversa.”

“Ah…” Kankuro si imbarazzò ancora, passandosi una mano dietro la nuca. “Ho tolto le mie marionette…”

“Ecco cos’era! Mancano quei cosi” disse allegra.

“Ehi, quei cosi sono le mie potentissime armi” mise il broncio.

“Sì, sì, certo… E che fine hanno fatto?” s’interessò.

“Sono in manutenzione nell’altra stanza, ti interessa?” rispose scontroso.

“Era tanto per sapere, non te la prendere, tesoro” ammiccò, mentre lui arrossiva ancora.

“Insomma, che ci fai ancora qui? Lasciami in pace e vattene, ragazzina. Non ti stavi preoccupando che io potessi rovinare la tua reputazione?” la sgridò.

“Chissà… Magari è quello che voglio” ghignò, facendogli poi una smorfia divertita e scomparendo dietro la porta della stanza, lasciandolo solo.

Kankuro rimase attonito per qualche secondo, poi sbuffò, passandosi una mano sul viso.

Donne… Chi le aveva inventate doveva essere stato un gran masochista!

 

 

 

To be continued

 

Note: uh, che emozione, ho messo il primo TBC (non la malattia, il to be continued) anche in questa sezione!

Secondo me entro la fine della fanfic Kankuro avrà un esaurimento di nervi. E si metterà con Shikamaru per evitare di stare a contatto con le donne. Uh, faccio la yaoi, carina!

Per quanto riguarda il capitolo, Ino la vedo molto come una specie di sorella per Shikamaru, forse è un mio limite, non lo so, quindi l’ho descritta così, desiderosa solo di aiutare un amico. E poi ci si diverte, dai, chi non lo farebbe? Io per prima mi metto nella lista!

Presente quando Ino parla con Shikamaru e gli dice “dimmi tutto”? beh, immaginatevela con una faccina del genere *____* (così mi è stato detto che sembra XD).

 

 

Ok, la conclusione di questa storia la vedrete domenica, lo dico chiaramente tanto mi sono già fregata la sorpresa con la diretta interessata.

 

Risposte ai commenti delle 4 anime pie che si sono ricordate di me: e prima o poi capirò perché le mie long o raccolte sono sempre snobbate rispetto alle one-shot! XD

 

bambi88: visto? Kankuro non si è estinto, ma è sopravvissuto benissimo (?) alle sue due donne. Eh, che uomo… Comunque ci tengo a precisare che la mia sindrome da sorella maggiore mi impedisce di vedere Kankuro al di là di un fratello… Colpa mia, colpa mia, ma sexy non ce lo vedo proprio (è come un fratellino minore da spupazzare, anche se tra lui e mio fratello non c’è niente in comune, dato che mio fratello è un figo e lui… ehm, no XD). Uhm, questa storia del funerale di Shikamaru l’ho già sentita, la tua raccolta potrebbe essere dunque un seguito what if di questa mia fic? Tutto torna XD. A parte le scemenze, lo so che il primo capitolo faceva schifo e ti ringrazio di aver commentato lo stesso. Spero che il secondo ti piaccia un po’ di più, ma è il terzo di cui vado fiera ^^ *è tutta una scusa, non è vero* Ciao!

 

Valy: e ora? Che succederà? *faccina che ha paura* TU sai benissimo cosa accadrà! Smettila di lasciarmi commenti scleranti, che poi non so come rispondere XD Che ti devo dire? Beh, aspetta e vedrai, ne accadranno delle belle, vedrai Kankuro come non lo hai mai visto, mezzo nudo, mezzo morto e che si rotola nella copertina blu *ammicca* tu l’hai già letta!!! Bah XD E poi devo capire perché sei così attratta dai colori dei miei titoli, prima o poi lo saprò. Ah, ciccia, il “buh” lo usa Lely, il “ta dan” io, trovatene un altro e non rubare i nostri è_é Ok, a dopo su msn! Ciau.

 

Rinalamisteriosa: Kankuro e Ino sono strani, e detto sinceramente, a me nemmeno piacevano. Poi è scattato l’amore per Kanky, mentre per Ino, ehm… Diciamo che con lui mi piace ^^ E’ una coppia nota, mi spiace che ti tocchi leggere per prima proprio la mia fic XD Mentre per lo ShikaTema, beh, lo sai quanto io lo ami, e qui hanno litigato… capita, dici bene ^^ Vedremo che succederà XD Grazie mille del commento, ci sei sempre! Un bacione.

 

Lily_90: ma io ancora mi chiedo cosa tu ci abbia trovato di bello nel primo capitolo, secondo me sei troppo buona ^^ comunque, Shika e Tem hanno litigato, e il “secco e arido” non so da dove mi sia uscito fuori, ma fa male di sicuro come frase! Ed è vero, al signorino piace provocarla, stupidi uomini… Ah, ma prima o poi mi vendico su Shika in qualche modo XD Per il KankuIno, mi piacciono insieme! Sono carini, e allora ci ho provato a scriverci. Sono affiatati, e avranno un po’ di tempo per stare insieme a diretto contatto, vedremo che accadrà nella conclusione ^^ E Ino ovviamente ha ragione, Shika e Tem si piacciono da morire, inutile che lui ci rida. Vedremo, Kankuro, vedremo è_éimpazzita*. Grazie mille di tutto come sempre! Un bacione, ciao!

 

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Capitolo 3
*** Capitolo 3 ***


Questo è tutto per Sara

Questo è tutto per Sara.

Tanti auguri, tesoro ^^

 

An (im)perfect Love plan for you

 

Capitolo Tre.

 

“Allora?”

Temari era in piedi, braccia incrociate sul petto e uno sguardo indagatore che avrebbe perforato anche l’intera montagna dei volti degli Hokage. Per fortuna che erano a Suna, pensò Shikamaru.

Il ragazzo si appoggiò stanco alla finestra, le mani in tasca. “Allora cosa?”

“Che vuoi da me?” spiegò lei, sostenuta.

“Io? Che vuoi tu!”

“Questo biglietto” e Temari indicò il pezzo di carta che recava l’inconfondibile grafia precisa di Ino, “dice di farmi trovare qui a quest’ora, e ci sei soltanto tu. Quindi?”

“Quindi hai trovato me, punto.”

Shikamaru! Non farmi arrabbiare ancora!” s’infuriò.

“E va bene…” capitolò, borbottando un qualcosa che assomigliava fin troppo a unche seccatura’. Fuori un paio di uccellini cinguettavano allegri sul davanzale, tanto per ricordare che la vita andava avanti lo stesso, anche se lui fosse morto quel giorno e in quella stanza. “E’ ovvio che Ino abbia usato questo metodo infantile per farci parlare e fare pace” chiarì, evitando di dire che lui sapeva benissimo tutto, e che era stato costretto dalla sua amica a quel teatrino.

Temari alzò gli occhi al cielo, spazientita. “E che c’entra? Se hai capito le sue intenzioni, che ci fai qui?

“Beh, ci sei anche tu, no?” la contraddisse.

Temari si risentì. “Io non sapevo chi mi avesse mandato il biglietto” trovò la scusa.

“Oh, ma per favore, non sei così stupida.”

“E questo sarebbe un complimento?”

“Senti, non ho voglia di litigare.”

“Nemmeno io” ammise, concedendosi un minuscolo sorriso.

Shikamaru si rallegrò in segreto di quel piccolo gesto di lei. “Com’è che sei ancora qui? Hai detto che non volevi più vedermi.”

Lei alzò le spalle, tranquilla. “Ormai ho fatto tutta questa strada, tanto vale sentire cosa hai da dire.”

Il ragazzo la guardò, attonito. “Questa è una mossa sleale” sussurrò, mentre lei ridacchiava.

“Sentiamo pure le tue scuse, avanti” lo incoraggiò, appoggiandosi con la schiena al muro, con un bel ghigno sul viso.

“Non c’è proprio nessuna scusa, è vero che il tuo Villaggio è troppo caldo e che vorrei non metterci mai più piede” ammise, sbuffando.

“Perché invece Konoha è tanto bella…” lo riprese, scontrosa.

“Meglio di questo forno…” ammise serio.

“E tutto quello che hai detto su di me?” domandò lei, con un tono freddo e curioso.

Shikamaru sbuffò per l’ennesima volta, evitando di guardare quegli occhi indagatori. Sembrava che il cinguettio degli uccellini sulla balaustra fosse assordante, per quanto silenzio era calato nella stanza.

“Ti infiammi subito, ti credi la migliore e non accetti la verità. Questo non cambia” dichiarò calmo.

“E tu sei immaturo, pigro e noioso” caricò lei, sorridendogli impunemente.

“Perfetto.”

“Non c’è altro da dire.”

“Affatto.”

“Bene…”

“Bene.”

“Bene!”

Ed entrambi tornarono in silenzio, assorti nei loro pensieri. Forse era vero, forse mettere quei due insieme sarebbe stata una catastrofe, e non sarebbero durati più di un giorno senza uccidersi, però, magari, una piccola speranza l’avevano pure loro. Anche se diversi, anche se perennemente in lite.

Oh, insomma, ma che importava se avevano caratteri opposti? Stavano bene insieme, punto. Non è che si deve spiegare per forza ogni cosa, spesso la vita va presa come viene, anche se sembra assurda, anche se mette insieme un ragazzino pigro e una donna pericolosamente infiammabile. E poi c’era quella componente particolare a tenere legato il tutto. L’imprevedibilità.

“Tregua, ok?” propose Temari, allontanandosi dal muro.

“Ci sto” accettò lui, avvicinandosi.

“C’è un nuovo locale, a pochi minuti da qui, che ne dici se andiamo a prenderci qualcosa di fresco da bere?”

“Non chiedevo altro” sospirò drammatico lui.

“Oggi fa veramente caldo, te lo concedo. Ah, ovviamente paghi tu” evidenziò pragmatica.

“Io? E perché? L’idea è tua” provò.

“Perché sei tu che mi hai fatto infuriare, tu che hai voluto fare pace e sei tu che mi hai fatto fare tutta questa strada fino a qui” gli sorrise.

“Quanta strada, eh? Temari, la tua camera è in fondo al corridoio!

“Sempre a lamentarti, tu!”

“E va bene, pago io” si arrese, sconfitto. Lo sapeva, doveva stare il più lontano possibile dalle donne…

“Grazie” sussurrò lei, sfiorandogli la guancia con un bacio leggero.

… O forse no.

Shikamaru rimase stupito, toccandosi quel punto sul viso con un dito, incredulo.

“Cos’è quella faccia sconvolta?” lo aggredì lei.

N-niente” mentì.

Lei ghignò, trovando il suo punto debole. “Ne vuoi un altro?”

“Cos- no! Assolutamente no!” negò, allontanandosi da lei di un passo.

“Bene. Poche storie, andiamo!” lo incitò, prendendolo per un polso e trascinandolo via.

Temari, fermati, così mi fai male!” si lamentò, mentre uscivano dalla stanza.

“Sempre a lamentarti… Muoviti!”

E si richiusero la porta alle spalle.

 

*

 

Ino aprì gli occhi all’improvviso, riprendendosi. Si ritrovò seduta per terra, all’ombra di una tettoia, tra le braccia di Kankuro.

“Tutto bene?” s’informò il ragazzo, aiutandola ad alzarsi.

“Sì, perfetto” disse, pulendosi la gonna viola con le mani.

“Vuoi sederti? Vuoi un po’ d’acqua?”

“No, sto bene così.”

“E allora?” domandò, curioso.

Lei sorrise vittoriosa. “Era esattamente come dicevo io!”

“Cosa?! Mi stai dicendo che mia sorella e quel co bravo ragazzo di Shikamaru si sono messi insieme?” chiese sconvolto, correggendosi dopo aver notato lo sguardo gelido di lei.

“Non proprio, ma ci manca davvero poco. E comunque il nostro piano era far riappacificare quei due.

“Ah sì?” chiese atono lui, ricordando il discorso di lei della sera prima sul loro vero piano.

“Dovevi vedere quanto erano carini” sorrise al ricordo, espirando stanca.

“Dai, siediti e raccontami tutto” la convinse, sedendosi anche lui sulla panca di legno.

Ino gli raccontò nel dettaglio tutta la scena e tutte le battute, sorvolò abilmente sul bacio finale per concludere con “la fuga romantica”, a detta di lei, dei due.

Kankuro la guardava parlare sicura di sé, mentre esponeva tutto in modo chiaro e preciso, come una vera pettegola. Si ritrovò a sorridere di questo pensiero, notando anche quanto fosse più carina quando era tutta intenta in qualcosa. E lo dovette ammettere, quella ragazza di cervello ne aveva eccome!

“Ho capito. Quindi la storia si è risolta, bene.”

“Sì, e si è risolta grazie a noi due!” evidenziò contenta, sorridendogli.

“Beh, io ho fatto ben poco” ammise, alzando le spalle. “Sei tu che hai deciso di aiutarli, sei tu che hai convinto il tuo amico a fare pace e mia sorella ad incontrarlo. E sei tu che hai usato il tuo jutsu per spiarli mentre parlavano. Non c’è che dire, un piano geniale” ammise.

“A forza di stare in squadra con Shikamaru, un po’ della sua intelligenza sarà entrata anche nel mio cervello” scherzò, sincera.

“Hai dimostrato di saper gestire una situazione da cui io, un Jounin, volevo scappare. Ci sei nata con questa dote, fidati” concesse, non rendendosi nemmeno conto della profondità delle sue semplici parole, tanto che non capì il rossore sulle guance di lei. “Ti senti male? Hai consumato troppo Chakra?”

N-no, affatto. Ho solo trasferito la mia mente in un piccolo uccellino, non è difficile” si vantò, riacquistando sicurezza. “Non ero nemmeno sicura che avevate animali del genere, con questo caldo” rise.

“E invece Suna ti ha sorpreso, eh!”

“Sono stata fortunata, meglio un uccellino che una lucertola, no?”

“Di quelle ce ne sono a milioni” la informò, mentre una smorfia di disgusto nasceva sul viso di lei.

Rimasero in silenzio per un po’, guardando la sabbia ai loro piedi che veniva smossa da un venticello caldo.

“Ehi…” lo richiamò lei.

“Che c’è?”

“Non hai approfittato di me mentre ero incosciente, vero?”

Kankuro arrossì all’improvviso.

“Oddio, sei arrossito! Allora è vero! Che mi hai fatto?” chiese sconvolta lei, allontanandosi da lui di poco.

“Ma niente! Ma che domande sono? Certo che non me ne sono approfittato! Per chi mi hai preso?” si difese, mantenendo un diffuso rossore sul viso, senza trucco per una volta.

“Meno male” sospirò sollevata.

“Ma guarda chi mi doveva capitare…” borbottò, mentre ripensava a quei pochi minuti che era rimasto solo con il corpo incosciente di lei. E gli tornò in mente quel viso candido, che mai avrebbe pensato di vedere così vicino al suo, quei capelli morbidissimi che gli sfioravano la mano, e quell’espressione delicata, almeno ora che non lo sgridava per qualcosa. Non pensava che una ragazza potesse essere tanto fragile e forte al tempo stesso. Ino in quei tre giorni lo aveva colpito.

“Io ho fame” esordì lei, alzandosi in piedi.

“Cosa?” Kankuro si riscosse dai suoi pensieri.

“E’ quasi ora di cena ormai” spiegò.

“Ah, ok, ci vediamo domani, ciao” la salutò, alzandosi a sua volta per rientrare in casa, sotto lo sguardo attonito della ragazza.

E poi, improvvisamente, come un fulmine a ciel sereno, gli tornarono in mente le parole di sua sorella, a severo monito.

Non può fare il bambino sempre, è ora che cresca e che impari a comportarsi con una ragazza.

E sentì scattare qualcosa in lui. Si voltò, richiamando Ino, che si stava avviando stancamente verso il centro del Villaggio.

Ino! Aspetta” la raggiunse. Lei si voltò, in attesa, con un’espressione indecifrabile. “Ecco, mi chiedevo se… Beh, ho fame anche io, quindi perché non… C’è un nuovo ristorante proprio qui vicino, magari noi due possiamo…

“Ci stai provando” affermò lei, scettica, incrociando le braccia al petto.

“Ma no…” il ragazzo perse tutte le forze, abbassando le spalle. “Senti, lascia stare, ci vediamo” la salutò di nuovo, voltandole le spalle.

E Ino si morse un labbro, riflettendo.

Ha un carattere forte, e tende sempre a comandare su tutto e tutti, alla fine ci si stanca, no?

Shikamaru aveva dannatamente ragione, e lei non voleva che qualcuno si stancasse di lei. Non qualcuno a cui lei teneva.

Kankuro” lo richiamò. “Come sono le porzioni in quel ristorante di cui parli?”

Il ragazzo si voltò, speranzoso, e trovò ad accoglierlo un bel sorriso dolce. Un sorriso di chi accetta un invito.

“Enormi” le rispose, sorridendo a sua volta e riavvicinandosi.

“Bene, allora accompagnami. Non so se riesco a finire tutto il piatto, e mi servi tu.

“Ma guarda che quelle porzioni vanno benissimo per una persona…

“Ho lo stomaco piccolo, io” affermò, sospirando.

“D’accordo allora. Lascia fare a me, la metà che lasci la mangio io!” affermò, battendosi una mano sul petto. “E comunque tu sei perfetta così, non farti problemi se poi vuoi finire tutto il piatto.”

Noi donne vogliamo soltanto un po’ di gentilezza, che ci vuole a dire due paroline carine? Mettete da parte il vostro stupido orgoglio maschile, una volta tanto!

Ino arrossì, annuendo.

“Allora andiamo…” disse lui, ancora un po’ scettico per un probabile rifiuto.

Ino gli sorrise, prendendogli il braccio. “Ok” accettò. 

Se mostrasse anche il suo lato gentile, ogni tanto, la potrei sopportare meglio. Così è… impossibile.

Si avviarono per le vie del villaggio, vicini, parlando di qualcosa di estremamente banale.

Nessuna porta da sbattersi alle spalle, nessuna sorella o migliore amico da salvare, nessuna teoria misogina da abbracciare.

Era perfetto così, nella sua imperfezione.

 

*

 

“Allora?”

“Allora cosa?”

“Che ti avevo detto? Ho vinto io, come sempre…”

“Quanto sei noiosa…”

Temari si alzò, scendendo con un salto dalla tettoia di legno, dove era rimasta in ascolto fino ad allora, seguita dall’altro.

“Questa storia è stata proprio divertente!” esordì lei, stiracchiandosi, sentendo l’aria della sera scendere più fresca.

“Questa storia è stata una noia totale…” la contraddisse lui, sbadigliando.

Temari lo guardò con un sorrisetto di sfida. “Dici così solo perché ho vinto la scommessa.”

“Ricordami di aggiungere alla lista delle tua qualità anche ‘infantile’.”

“E alle tue ‘incapace di perdere’.”

Shikamaru osservò la stradina buia dove i due erano spariti poco prima, riflettendo. “Tu sei proprio sicura che Ino e tuo fratello siano una bella coppia, eh?”

“Sì. Hai visto come è andata a finire, no? Sono perfetti insieme” dichiarò convinta.

“Mah…”

“Ma cosa?”

“Niente… Conosco Ino, e tuo fratello, beh… senza offesa, eh!” provò lui, facendo una smorfia.

“Lo so che Kankuro è un bambinone, ma sta imparando, no? Ha colto alla perfezione tutti i miei consigli, e anche Ino ha fatto lo stesso con i tuoi. Altrimenti non sarebbe finita così. E io non avrei vinto. Ma questo era impossibile…” aggiunse ghignando.

“Ho capito, ho capito…” sbuffò seccato.

“Che bella coppia! Non ti senti soddisfatto dopo tutto questo lavoro?” chiese, contenta.

“Se lo dici tu…” concesse, scettico. Un fratello in meno da affrontare.

“Lo dico io!”

“Ma perché ci tieni così tanto che Ino si metta con tuo fratello?” chiese, ancora.

“Beh, è una brava ragazza, merita un po’ di amore, no?”

“E credi che Kankuro sia in grado di piacerle?” domandò scettico.

“Ovvio!” E almeno così Ino ti starebbe alla larga, nel caso si accorgesse di te.

“Bah… Ancora mi chiedo come questa assurda recita abbia potuto funzionare” continuò.

“Il nostro piano era perfetto, non potevamo fallire.”

Shikamaru si limitò a scrollare le spalle, evitando di dire che per quell’idea assurda di Temari lui era stato, per i tre giorni della missione a Suna, chiuso in camera senza poterla nemmeno vedere. Perché grazie al piano della ragazza, loro due dovevano fingere di aver litigato, così Kankuro e Ino sarebbero caduti nella trappola, desiderosi sicuramente di aiutarli.

Oh, certo, come se a lui fosse interessato qualcosa… Ino era come una sorella, e ci teneva forse più della sua stessa vita, ma era più che convinto che sapeva trovarsi da sola un uomo; e quel Kankuro… non è che lo ispirasse poi molto.

Un attimo. Quella era gelosia fraterna?

“Non so cosa hai detto a Ino, ma ha funzionato. Non ti credevo capace di affrontare discorsi del genere” lo prese in giro.

“Le ho detto quello che mi hai detto di dirle, che ai ragazzi non piacciono le donne con un carattere troppo duro e autoritario, proprio come quello che tu hai mostrato l’altro giorno sulla terrazza.”

Temari annuì. “Beh, ha funzionato, ha capito che anche lei si comportava allo stesso modo, e per evitare di finire come noi è cambiata” rifletté.

“Come noi secondo il tuo piano” precisò lui, ponendo l’accento sul fatto che fosse tutta una farsa fin dall’inizio.

“Sì , certo…” continuò. “Ma lei che ti ha risposto?”

Shikamaru arrossì improvvisamente, ripensando alle parole della sua amica.

Beh, ma a te piace lo stesso, no?

E odiava ammetterlo, ma Ino aveva proprio ragione.

“Ma niente, non me lo ricordo” mentì.

Lei lo scrutò, poco convinta. “Ah, sì? E cos’è questo niente diffuso su tutta la tua faccia da bravo bambino?” chiese ironica, tirandogli una guancia.

“Ahi, mi fai male” si lamentò. “Pensa a tuo fratello invece che a me, che non è riuscito nemmeno a convincerti a fare pace… Ma di che avete parlato? Ah, inutile che te lo domandi: di me, immagino, e male…” cambiò discorso, toccando inconsciamente un tasto dolente.

“Non sono affari tuoi!”

E non hai negato! Temari, tu sei cotta totalmente!

Ma da quando Kankuro aveva la sensibilità di capire certe cose? Di certo si era esposta troppo, e lui se ne era accorto. Quei tre giorni erano passati lentamente, per lasciare suo fratello e Ino da soli, lei e Shikamaru si erano accordati di vederli il meno possibile, e dato che nemmeno loro due potevano stare insieme, per via del litigio, Temari aveva avuto tanto tempo libero. Per stare da sola. A pensare.

E la cosa le dava sui nervi, perché ovunque guardasse, quello stupido e infantile sentimento continuava a riemergere più chiaro che mai.

Ok, un giorno gli avrebbe fatto pagare anche questo, a Shikamaru. O a Kankuro. In fondo era uguale.

“Io ho fame, mi porti a mangiare qualcosa?” esordì, cambiando argomento.

“Cosa? E perché io?” si allarmò l’altro.

“Vedi qualcun altro qui?” gli fece notare, decisa.

Shikamaru sbuffò. “D’accordo…”

“Bene! Dobbiamo trovare un posto in cui stare abbastanza lontano, ma abbastanza vicino per sentire cosa si dicono” pensò ad alta voce.

“Eh? Ma vuoi seguire Ino e Kankuro anche a cena?

“Certo! Devo vedere come quello scapestrato si comporta con lei” ammise seria.

Il ragazzo espirò forte, alzando gli occhi al cielo. “Non ne hai abbastanza? Sono tre giorni che li spii…”

“No, ormai devo sapere come si conclude questa storia” s’intestardì lei. 

“Guarda che sono abbastanza grandi per gestirsi da soli” chiarì.

Temari ci pensò su per un secondo. “Sì, ma io…” provò.

“E se andiamo in quel ristorante in fondo a quella strada?” propose lui, indicando la via opposta a quella presa da Kankuro e Ino.

“Quello?!” chiese conferma lei, interessata. “Fa delle porzioni minuscole, però.”

“Mi sembra quello giusto, quindi…”

Temari arrossì. “Che intendi dire?”

“Che prendiamo due piatti, e il terzo lo mettiamo al centro, così chi vuole lo mangia, ok?”

“Ok!” accettò entusiasta.

Gli prese il braccio con entrambe le mani, avvicinandosi a lui e iniziando a incamminarsi sulla strada. Entrambi arrossirono per quella vicinanza gradita, rimanendo per una volta in silenzio. Non che ci fosse poi niente da dire.

Erano incompatibili, strani, facilmente propensi al litigio e imperfetti in tante piccole cose.

Ma insieme, formavano una squadra a dir poco perfetta.

 

There is no such thing as perfection. The world itself is imperfect, that’s what make it so beautiful.

 

 

Fine

 

 

Note: inizio col dire che la citazione finale è copiata pari pari dalla puntata 51 di FullMetal Alchemist. Chi mi conosce, sa! <3

L’ho messa in inglese perché non ricordavo bene le parole in italiano XD “Niente al mondo è perfetto, ed è per questo che è così bello” devono averlo tradotto in questo modo.

*O*

Ok, mi sono ripresa, devo solo evitare di pensare a quella scena.

Sì, è una ShikaTema, è un altro fandom, io ce la posso fare! *fa tutto da sola*

(Anche nell’altra fic, “Useful fever”, avevo messo qualche accenno sempre a questa puntata… chissà perché XD Che poi mi ero totalmente dimenticata di quella fanfic, meno male che mi hanno avvertito, dovrei finirla ^^”).

Ma passiamo al capitolo! (finalmente). Sto tergiversando perché non so che dire, ovviamente era tutto calcolato dall’inizio, e se Kankuro e Ino sembravano i cupidi, in realtà i veri cupidi erano Shikamaru e Temari. Beh, si sono fatti del bene a vicenda, dai XD Per questo dicevo che il primo capitolo faceva schifo, perché quella litigata continua a sembrarmi talmente finta che non so come avete fatto a non insultarmi ^^”

E metto la parola fine alla mia prima long… che emozione! Ce ne sarà mai un’altra? Dipende solo da voi (e da me, e dai miei prof).

Bene, è tutto finito nel verso giusto, viva l’ammmore!!

*fugge*

 

Spero che la fic sia piaciuta, e ne approfitto per fare ancora gli auguri a Sara ^^

 

Grazie mille a chi ha commentato e a chi lo farà.

Grazie a chi ha messo la fanfic nei preferiti dal primo capitolo, ma pensate che vedrò mai un vostro commento? Lo so che la fic vi piace dato che è nei vostri preferiti, ma mi farebbe piacere lo stesso sapere cosa effettivamente vi ha colpito ^^

E poi i lettori anonimi… beh, per modo di dire anonimi, lo so bene chi è che legge XD Ma come lo devo dire che bisogna commentare? Altrimenti poi gli autori perdono interesse! Questo fandom è pieno di gente, eppure le fanfic hanno pochi commenti, siete pigri! Ho letto in questi giorni due fanfic ShikaTema bellissime, una lime e una dolcissima e tenera, ebbene? Quindi non è solo me che non commentate, non lo fate con nessuno ^^” Non so se sentirmi meglio o peggio XD

Su, avanti, due paroline di commento non hanno mai fatto perdere tempo a nessuno, fate contenta me e vi sentite più leggeri voi.
Grazie ^^

 

 

Risposte ai commenti:

Vale: c’è una cosa che devo dirti e te lo dico qui perché almeno non puoi rispondermi subito come su msnVale-chan, mi sono rotta del comico! Voglio scrivere qualcosa di serio, una deathfic! Così la gente mi apprezzerà di più ù_ù Darò sensazioni forti, e mi prenderanno per una persona seria, sarò ad un livello più alto! *O* Che ne dici? Mi seguirai? O mi spari perché sono uscita dal percorso stabilito? (citazione) XD Tesoro, ovviamente scherzo, lo sai come la penso e quali sono i motivi che mi spingono a scrivere. Ma siamo in vena di commenti scleranti per questa minilong, quindi… Passando al commento, Kankuro e Ino mi danno tanta idea di comicità (mi dirai, chi non te la dà… ^^” vero), quindi mi piacciono. Prima o poi descriverò solo per te un Kankuro mezzo morto e mezzo nudo avvolto da una copertina azzurra, ok? Ma in fondo, di lui seriamente ho già scritto ^^ (il tuo vero regalo non pubblicabile XD). Sono contenta che ti piaccia sempre, so che sei una estimatrice ù_ù E grazie per il 30 e lode *faccina che ridacchia dietro il ventaglio* Ciao ^____^

 

Rinalamisteriosa: allur, Kanky non è il nomignolo che gli ho dato io, lo chiamano così e ne ho approfittato XD e no, lui non mi piace “in quel senso” perché mi ricorda in modo spaventoso mio fratello (e non hanno nemmeno niente in comune, da notare). Ma lo sai che tanto scrivo sempre di personaggi maschili che non mi piacciono XD Sarei da far vedere a uno bravo. E Ino… beh, questo capitolo è la conclusione, per cui niente sfuriata XD Povero Kanky altrimenti, non si meritava tanto, non ha alcuna colpa. E grazie per la solidarietà con i lettori anonimi, ma come vedi, è tutto inutile XD Grazie ancora, ciao!

 

bambi88: ah, mi spiace, niente yaoi L è andata così per stavolta, vedremo la prossima! In effetti mi sa che la protezione dei Kankuro maltrattati mi verrà a cercare, ho esagerato… ma non ho resistito *-* e poi sono stata fin troppo buona nel finale, deve solo ringraziarmi! E anche quell’altro idiota! Come sono buona ^^

E noi non abbiamo solo il territorio di caccia moro-biondo diverso, noi abbiamo anche il genere comico-serio diverso! Siamo un po’ come lo Yin e Yang, tutto nero però ù__ù Ciao XD

 

Jiraiya: grazie mille! Sono contentissima che ti sia piaciuto come ho reso i vari personaggi, ma come hai potuto leggere dal capitolo, c’era qualcosa sotto (mi diverto a incasinare le trame ^^” è un vizio). Grazie ancora, sei stato gentile, ciao!

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