Invincible

di Jamin_a
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** 1 ***
Capitolo 2: *** 2 ***



Capitolo 1
*** 1 ***


Prima ff Hannigram, senza pretese, la mia ipotesi di un eventuale post 3x13 (pregando che qualche miracolo ce ne possa dare uno veramente) spero di non essere sfociata troppo nell'ooc. 
Buona Lettura 
invincible

Will si trascinò sulla spiaggia accanto d Hannibal che giaceva sfinito, sdraiato sulla schiena. Il dottore aveva usato tutte le sue forze per trascinarsi fuori dall’acqua e, ora che l’adrenalina era calata, cominciava a sentire veramente il peso delle sue ferite.
William si alzò in piedi a fatica “Hannibal” ansimò senza fiato “Andiamo…  dobbiamo andarcene” ma non ricevette nessuna risposta.
Si voltò a osservare meglio l’uomo sdraiato a terra e ,nonostante la luce della luna non fosse sufficiente per avere una percezione corretta, notò immediatamente che qualcosa non andava. Hannibal era estremamente pallido e le labbra avevano assunto una preoccupante sfumatura scura.
 Will si strofinò energicamente le braccia per cercare di scacciare almeno un po’ il freddo che sembrava esser penetrato nelle ossa, e sedette accanto a Hannibal.
“Hannibal” lo chiamò, di nuovo. Un sussurro quasi impercettibile uscì dalle labbra del dottor Lecter, “Will” disse con gli occhi chiusi, mentre respirava a fatica.
“No, devi restare sveglio” disse Will imperativo, mentre cercava di mantenere la mente lucida. Hannibal dal canto suo ci provava a restare aggrappato alla realtà, ma sembrava tutto così distante, il freddo, il dolore, il rumore delle onde, diventavano sempre più lontani.
“Resta sveglio!” ripeté imperativo Will, ma ancora non ottenne nessuna risposta.
Will sentì crescere dentro di se come un senso di rabbia, come se lo stato di salute del dottore fosse un dispetto al gesto estremo che aveva compiuto, gettando entrambi nell’oceano “Io l’ho fatto per salvarti!” Sbottò d’un colpo, alzandosi in piedi in un gesto di stizza. “Ci avrebbero presi e questa volta non ti avrebbe salvato nessuna infermità mentale lo sai?” Disse, in tono sempre più irritato “Per l’ennesima volta ho messo la mia vita in pericolo per te!” Continuò, senza capire più se fosse più arrabbiato con Hannibal o con se stesso . “E tu ora…” Will si bloccò, fece un respiro profondo e ricacciò indietro il principio di lacrime che minacciavano di riempirgli gli occhi, come per schernire ulteriormente il suo orgoglio, come se quella situazione non fosse già abbastanza difficile da digerire. Rise amaramente. “È assurdo, ho cercato tante volte di ucciderti, ho sognato tante volte di farlo … e adesso che  tu.. “ Si passò una mano sul viso, come per scacciare via l’idea. “Tu non puoi morire, ok?” Disse perentorio. “Non adesso, io ho scelto te e tu non puoi morire, non ti perdonerei mai.” Aveva scelto di seguirlo, di accettare quello che lui avrebbe voluto per entrambi, aveva abbandonato la sua famiglia per lui, senza nemmeno sapere perché. Era stato tutto così naturale, quasi avesse agito inconsapevolmente, guidato solo dal suo istinto, e il suo istinto lo aveva guidato verso Hannibal Lecter, per l’ennesima volta, e combattere questo suo impulso così naturare non aveva più senso, ed era stato così facile assecondare quel sentimento.  
Will era esausto e non aveva la più pallida idea di come tirarsi fuori da una situazione in cui lui stesso si era cacciato, non aveva messo in conto questo. Hannibal era sopravvissuto a talmente tante cose che ormai per non lo considerava nemmeno più umano, era come una creatura mitologica, che non poteva essere sconfitta, che lui non era mai riuscito a sconfiggere, ed era stato meglio arrendersi al suo cospetto. Ma ora si rendeva conto che per quanto grande Hannibal Lecter potesse risultare ai suoi occhi era solo l’ennesima fragile unione di ossa, sangue e carne.
Volse nuovamente lo sguardo verso il dottore, immobile e pallido, quasi a ricordare una statua classica e William dovette ricredersi, anche nella morte Hannibal Lecter emanava un senso di grandezza atipico nel comune essere umano, non riusciva a capacitarsi del fatto che non fosse invincibile.
Respirava ancora, ne era certo, nonostante il respiro fosse talmente flebile da rendere l’alzarsi e l’abbassarsi del suo petto quasi impercettibile, era come se il legame che li univa  indissolubilmente gli permettesse di vedere l’aria muoversi davanti a lui.
Will si prese la testa tra le mani, non sapeva più che fare, Hannibal non avrebbe resistito a lungo e lui stesso cominciava a sentire la testa pesante e avrebbe voluto solamente chiudere gli occhi e dimenticarsi tutto quanto.
In quell’istante sentì un auto arrivargli alle spalle, la macchina si fermò dietro di lui e Will rimase fermo immobile ad attendere il suo destino, era stato tutto inutile, li avevano trovati, e anche se non li avessero trovati sarebbero morti li su quella spiaggia.
La portiera si aprì. “Jack…” sussurrò Will come se fosse una preghiera, voleva chiedergli di andarsene, di lasciarlo li solo col suo dolore. “Non sono Jack” Una voce femminile lo sorprese, e Will si destò come da un sonno profondo. Si voltò di scatto e si trovò davanti a lui Chiyo e istintivamente sorrise sollevato, forse avevano ancora una possibilità.
La donna spostò il suo sguardo sul dottore e cercando di mantenere il suo tono più distaccato possibile chiese a Will la sua situazione. “È vivo..” rispose lui, come a voler rassicurare più se stesso che la ragazza. “Respira a fatica, ma è vivo”. Chiyo non riuscì a trattenere un piccolo sospiro di sollievo, e poi si rivolse di nuovo al profiler “Ce la fai ad alzarti? Se riesci a darmi una mano a portarlo in auto…” Lasciò la frase in sospeso quando Will tentò di alzarsi in piedi, ma immediatamente una fitta alla gamba lo fece pentire di quel tentativo, inoltre sentì la testa girargli “Io non..” Farfugliò prima di ricadere a terra svenuto. 

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Capitolo 2
*** 2 ***


Forse nell'ultimo pezzo sono stata più fluff e romantica di quanto avrei voluto.. ma ho deciso comunque di lasciare così ... e diamogliela almeno una gioia a sti due haha 
Secondo e ultimo capitolo. Ammetto che sono forse più soddisfatta di questo che del primo, ma lascio giudicare a voi
Buona lettura


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La luce filtrava prepotentemente dalla finestra, e nemmeno a farlo apposta andava dritta a posarsi sul cuscino di Will che, infastidito, fu costretto a svegliarsi.
Sollevò lentamente le palpebre, finendo inevitabilmente per fare una smorfia nel tentativo di abituarsi alla luce. Qualcuno doveva aver notato il suo disappunto, perché vide in contro luce una figura muoversi a fatica e andare a chiudere le tende. La figura, che ora cominciava a diventare più definita, tornò al suo posto, e si lasciò cadere sulla poltrona accanto al suo letto, come se quei pochi passi gli fossero costati una fatica incredibile. Will si sforzò sulle braccia per tirarsi su leggermente più dritto. “Han…” provò a parlare, ma sentiva la gola troppo secca per farlo, e inoltre qualcosa sulla guancia tirava terribilmente. L’uomo accanto a lui sorrise e gli passò un bicchiere l’acqua che aveva sul comodino, il suo volto mutò per qualche secondo in una piccola smorfia di dolore, mentre si allungava per passare a Will il bicchiere. Dopo aver bevuto un paio di sorsi Will provò nuovamente a parlare, ma venne preceduto “Non sforzarti troppo, non cercare troppo di spalancare la bocca, o ti romperai i punti sulla guancia” Will fece un sospiro profondo chiudendo gli occhi “Hannibal” disse piano, quasi se a pronunciare il suo nome sarebbe stato più reale il fatto di vederlo li, accanto a lui, sofferente per i punti sul fianco, che cercava a tutti i costi di mantenere la sua solita postura elegante e il suo sguardo impassibile e calmo. Aveva paura che fosse un’altra maledetta allucinazione, come aveva creduto di vedere Abigail, in un primo momento, quattro anni prima.
Il dottor Lecter gli sorrise di nuovo, quel suo sorriso leggero, quasi impercettibile, ma estremamente sincero. Un sorriso che negli anni era stato  riservato a ben poche persone, ben differente dal classico sorriso di cortesia che mostrava generalmente. “Quanto..” tentò nuovamente di parlare quando Hannibal lo interruppe immediatamente “Due giorni” Will si meravigliò di quanto il dottore si fosse ripreso velocemente, l’immagine di lui disteso su quella spiaggia gli sembrava ancora troppo vicina, chiara e nitida per rendersi veramente conto che ora lui era li, seduto composto su una poltrona, che stavano entrambi bene. Guardò Lecter e immediatamente il dottore comprese dal suo sguardo che pretendeva spiegazioni, si schiarì la gola, posizionandosi meglio sulla poltrona. “Le ferite non erano così gravi, ma sommate all’acqua gelata dell’oceano mi hanno, per così dire, estremamente destabilizzato..” “Destab..” tentò di interromperlo Will “Si Will, sono rimasto in uno stato di semincoscienza fino all’arrivo a casa, la temperatura corporea era molto bassa, stavo andando in ipotermia, ma le tempestive cure di Chiyo sono state efficaci” Hannibal fece un respiro profondo “Ora, la domanda che mi faccio è: Will, hai cercato di ucciderci?” Concluse con lo stesso tono calmo che utilizzava durante le sedute. Will fece per parlare, ma venne interrotto l’ennesima volta. “Ti devo raccomandare di nuovo di cercare di non sforzare troppo i punti, cerca di non aprire troppo la bocca, il mio consiglio è di parlare lentamente e sottovoce” Will fece un respiro profondo come per reprimere una voglia di urlare, e si umettò leggermente le labbra, cercando di calmarsi e seguire i consigli di Lecter. “Non volevo ucciderci” disse lentamente. Improvvisamente ripensò al suo gesto, a quello che gli era venuto in mente in quell’istante, e si sentì estremamente ridicolo. “Volevo…” alzò gli occhi al cielo come per cercare le parole adatte. “Volevi salvarmi?” Disse imperturbabile Hannibal “O almeno questo è quello che hai detto sulla spiaggia” Stavoltà fu Will a interromperlo “Ero visibilmente in stato di shock” “Certamente” Asserì il dottore “In quel momento mi sembrava l’unica soluzione” Continuò Will cercando sostegno negli occhi di Hannibal “Ci avrebbero sicuramente trovati, a nulla sarebbe servito scappare, ora invece ci credono morti, cercheranno i corpi per un paio di giorni, poi lasceranno perdere.” Il dottore annuì “Hai detto anche..” Hannibal esitò un secondo, come se stesse facendo una mossa azzardata “… che non me la sarei cavata ricorrendo all’infermità mentale questa volta” Will accennò un sorriso amaro “Nessuno ti avrebbe creduto pazzo Hannibal, la pena di morte era certa” “Quindi hai preferito..” Hannibal parlò lentamente, come se volesse tastare il terreno ad ogni parola per non commettere passi falsi “..che subissimo entrambi la stessa condanna?” Will abbassò lo sguardo “Potevamo morire entrambi, si” Scosse la testa come a voler scacciare l’idea “Ma potevamo anche sopravvivere entrambi” A Will vennero in mente le parole di Bedelia, can't live with him, can't live without him ,, e pensò che se fossero morti entrambi sarebbe stato più facile. Hannibal, e quello che un eventuale vita con lui avrebbero comportato, erano invece estremamente difficili da accettare, chiunque avrebbe affermato che sarebbe stato impossibile vivere con lui. Ma Will non era chiunque, e aveva ben presto capito che avrebbe acconsentito più volentieri a una vita con lui piuttosto che a una vita senza di lui.
“Grazie Will” Lo psichiatra interruppe il silenzio, e in risposta gli arrivò uno sguardo interrogativo. “Per aver scelto me” Immediatamente il profiler si sentì invadere da un senso di imbarazzo, e questo non sfuggì al dottor Lecter. William sapeva bene quali fossero i sentimenti di Hannibal verso di lui, ma non aveva ancora avuto modo di chiarire con se stesso quello che provava verso l’uomo. Non voleva definirsi innamorato di Hannibal Lecter, lui era stato innamorato molte volte, di Alana, di Molly, e nessuna di quelle sensazioni era lontanamente simile a quello che sentiva con lui. Eppure aveva scelto lui, e quando scegli una persona al mondo, quando decidi di farlo diventare il tuo mondo, significa che la ami, e Will si sentiva estremamente confuso. Lui stesso aveva affermato di aver scelto Hannibal, ma lo aveva fatto nella foga del momento in cui credeva di averlo perso, e ora, ammetterlo così a se stesso, a mente lucida, rendeva tutto così reale e così strano. 
“Will..” disse Hannibal appoggiandosi meglio allo schienale della poltrona “Abbiamo tempo per chiarire queste cose. L’importante è che siamo entrambi qui per poterlo fare” Will sorrise sollevato, Hannibal aveva ragione, non c'era fretta, erano entrambi vivi, aveva tempo per cercare di schiarirsi le idee e capirsi un po' meglio, ed era certo che sicuramente questa volta non avrebbe avuto problemi a farlo, perché Hannibal era li con lui. I've never known myself as well as I know myself when I'm with him.
 

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