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di jambeing
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** PROLOGO ***
Capitolo 2: *** CAPITOLO 1. ***



Capitolo 1
*** PROLOGO ***





Quando Rose quella sera decise di perlustrare il settimo piano, nonostante non fosse nel percorso a lei assegnato, non avrebbe mai immaginato che una variazione così minima, potesse scatenare la distruzione di tutte le sue certezze. Certo che non lo sapeva, perché se lo avesse anche solo sospettato, sarebbe stata sicuramente più che felice di evitare quel piano come avrebbe evitato un lago di puzzalinfa. Purtroppo però, al contrario di quello che diceva quella mummia della Cooman, le disgrazie non si possono sempre prevedere.
 
Tre mesi prima.
 
Erano appena iniziate le vacanze estive e Rose non stava più nella pelle, nonostante le dispiacesse sempre un po’ lasciare Hogwarts, quell’anno aveva una scusa più che ragionevole per essere, completamente e stratosfericamente, contenta di lasciare la sua amata scuola.
 Bastava solo una parola ormai per farla saltare di gioia, ovvero… Francia !
 Sì perché quell’estate avrebbe passato ben tre settimane, con sua cugina Dominique a casa dei suoi parenti francesi.
Dopo aver compiuto diciassette anni suo padre non aveva più potuto negarle il permesso di partire, anche se non perdeva occasione per farle una serie di raccomandazioni a dir poco imbarazzanti, che lasciavano Rose sempre un po’ perplessa.
 
Perché mai avrebbe dovuto trasformare per sbaglio un topo in una tazza da tè? E perché, se mai fosse successo, la tazza da tè avrebbe dovuto avere una coda assassina, che avrebbe rotto tutti i piatti di Madam Delacour ? Ma ancora… perché una cosa del genere sarebbe dovuta succedere in Francia e non a Londra?
 
Dopo essersi fatta più volte domande simili, era semplicemente giunta alla conclusione che suo padre fosse un maledetto ansioso.
Peraltro con zero obiettività di fatto, visto che lui all’età sua era partito per una missione da cui non sapeva, se sarebbe tornato vivo.  
Alla primogenita di Ron Weasley e Hermione Granger, faceva sempre un certo effetto immaginarsi i genitori e il dolce zio Harry, come i salvatori del mondo magico… suo padre aveva messo su una pancia, da quando si occupava del lavoro di ufficio del reparto auror, che l’avrebbe sorpresa anche solo se fosse riuscito a batterla a Quiddich, gioco in cui lei per altro era una frana.
 Lo zio Harry, che si manteneva ancora parecchio in forma, aveva provato a insegnarle qualche tecnica, ma aveva avuto sicuramente più successo con suo fratello minore Hugo, così bravo che era entrato nella squadra di Grifondoro al secondo anno. Certo il fatto che il capitano della squadra fosse suo cugino maggiore James Sirius Potter, aveva forse aiutato un po’ la causa, ma il piccolo Weasley si era rivelato degno di quel posto, almeno quanto se ne era rivelata degna la sorella minore di James, Lily Luna Potter che per tutto un anno scolastico aveva giocato come cercatrice per Corvonero, dopo che il suo predecessore si era ritirato a causa di misteriosi incidenti, che continuavano a capitargli durante gli allenamenti, anche se il mistero fu risolto, quando Roxanne Weasley confessò ai cugini la propria colpevolezza, giustificandosi dicendo che Lily era molto brava e che lo aveva fatto solo per la sua squadra dove lei giocava, orgogliosamente, come portiere.
Così del clan Weasley-Potter che ancora frequentava Hogwarts, gli unici che avevano dimostrato zero doti sportive, erano Rose e suo cugino Albus Severus Potter, i due però, in compenso, erano tra i migliori del loro anno.
 La giovane Weasley era stata persino scelta come prefetto e lo sarebbe stato anche Albus se fosse stato solo un po’ più ligio. In fondo, però, Rose era stata segretamente contenta che quel ruolo non fosse stato assegnato a suo cugino, perché questo le aveva permesso di frequentare Scorpius, primogenito dei coniugi Malfoy , prefetto e Grifondoro fino alle mutande.
Rose era innamorata di lui da loro primo anno, ma il ragazzo stava sempre sulle sue, era timido e riservato, anche se tra le ragazze era molto popolare e il suo essere un fenomenale battitore lo aveva reso gradito anche ai ragazzi.
Nonostante fosse un Malfoy , il ragazzo frequentava James Potter, con il quale aveva legato molto proprio grazie allo sport, non era strano neanche vederlo con Albus, con cui condivideva il dormitorio. Così la frustrazione di Rose era cresciuta di anno in anno, le sembrava così ingiusto non essere mai riuscita a scambiare più di due parole con Scorpius, nonostante i suoi cugini fossero suoi amici.
Poi durante il suo quinto anno, le si era presentata la sua grande opportunità, essendo i due prefetti di Grifondoro, avrebbero fatto la ronda insieme e magari avrebbero stabilito un legame.
All’inizio la cosa era anche sembrata funzionare, passavano molto tempo a scherzare insieme per i corridoi e dopo qualche mese Rose ormai era entrata a far parte del trio Albus, James, Scorpius che con il suo ingresso era diventato un quartetto.
 Studiavano insieme, mangiavano insieme e uscivano per Hogsmade insieme. Purtroppo però, alla fine del quinto anno di Rose, era successa una cosa che aveva stravolto il suo mondo.
Da un giorno all’altro, il suo amico e innamorato, smise di presentarsi a lezione, per poi scomparire nel nulla, proprio prima dei GUFO.
La Grifondoro e i suoi cugini avevano cercato in tutti i modi di avere notizie del giovane Malfoy, era impossibile, infatti, che il ragazzo non avesse dato gli esami, il biondino eccelleva in ogni materia e non avrebbe permesso a nessuno di togliergli la possibilità di ottenere, alla faccia dei suoi amici, una valanga di ECCELLENTE.
Nonostante la tenacia del trio, però, l’unica cosa che venne loro detta, fu che il ragazzo si era trasferito in un altro istituto.
Inutile dire che il sesto anno di Rose si prospettava un tormento. Così fu per i primi mesi, infatti, il cugino James, al suo settimo anno, aveva smesso di dare retta a lei e Albus, e quest’ultimo aveva abbandonato la cugina in seguito alla scoperta di avere un gran seguito tra le ragazze di Hogwarts.
Rose, così, tornò a frequentare le sue compagne di dormitorio e occasionalmente, le cugine corvonero.
Passando così tanto tempo in un ambiente tutto al femminile, la cura del corpo e dello proprio stile, aveva contagiato anche la Weasley, la quale era andata in contro a una vera e propria trasformazione.
Il nuovo look di Rose aveva attirato una valanga di ammiratori, così anche se, con calma e per piacere, finalmente, era riuscita a togliere l’ingombrante figura di Malfoy dalla sua testa.
Così a tre giorni dalla partenza con sua cugina, Rose era finalmente pronta per darsi alla pazza gioia in Francia e niente e nessuno avrebbe potuto guastare il suo umore… o quasi. 

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Capitolo 2
*** CAPITOLO 1. ***


Ecco il primo capitolo vero e proprio. Volevo ringraziare chi ha recensito la mia storia e chi l'ha inserita nelle seguite, ma anche chi è solo passato a laggerla, fa sempre piacere essere apprezzati ma sono aperta anche a critiche e consigli, quindi non siate timidi! ^^ baci. 


Era finalmente giunto il grande giorno della partenza ed era dalle sei del mattino che Rose, in fibrillazione, andava in giro per la sua stanza.
La povera ragazza continuava a cambiare, di volta in volta, le cose che si sarebbe voluta portare. Aveva persino chiesto a sua madre di fare un incantesimo espansivo alla sua valigia, ma poi era arrivata la geniale idea di Dominique, andare con  l’aereo, ovviamente a quel punto gli incantesimi erano stati banditi, il campo magnetico che sprigionavano, infatti, mandava in tilt quegli infernali apparecchi elettronici babbani.
Dominique aveva finito la scuola l’anno precedente insieme a James, anche se ad Hogwarts lei e Rose, non si erano mai particolarmente frequentate, durante le vacanze trascorrevano parecchio tempo insieme e per una volta l’avrebbero potuto fare lontane dalle partite di Quiddich di James e Hugo, dagli scherzi di Roxanne, Lily e Fred, dagli stravaganti esperimenti di nonno Arthur e di quel pazzo di Albus che gli andava dietro e per finire si sarebbero risparmiate il continuo bisogno di attenzioni di Molly e Lucy le più piccole di casa Weasley.
Per questa serie di ragioni Rose cominciò a saltellare eccitata appena suonò il campanello, annunciando l’arrivo di sua cugina.
Scese al piano terra, facendo levitare delicatamente la sua valigia. Sua madre intanto si era premurata di far accomodare Dominique e offrirgli una tazza di caffè.
 
“Buongiorno cugina!” disse allegramente Rose.
 
“Buongiorno anche a te, sbaglio o sei decisamente di buon umore?” mi rispose lei ridendo allegramente.
 
“E come potrei non esserlo? Sto andando in Francia” gli occhi della Weasley brillavano come facevano solo davanti ai biscotti di nonna Molly.
 
“A proposito, Rose cara, lo so che tuo padre sono due settimane, che non fa altro che riempirti di raccomandazioni, ma visto che lui ora non è qui, tocca a me farti due appunti” cominciò Hermione assumendo un’aria professionale.
Rose si sedette al tavolo della cucina, roteando gli occhi.
 
“Mamma, per favore, non potrai aggiungere niente che non mi abbia già detto papà un milione di volte.”
 
“Beh, i miei argomenti potrebbero stupirti…” disse Hermione in maniera decisamente meno seria e più imbarazzata, Rose le fece un cenno della mano invitandola a proseguire.
 
 “Allora, mi stava dicendo Domi, che alloggerete nella dependance della casa al mare dei suoi nonni, anche se tu cugina non l’ha detto apertamente, immagino che avrete molta libertà. Ecco, io vorrei… solo che , come dire… facessi le cose con la testa insomma” disse di botto la signora Granger in Weasley, Dominique cominciò a ridere, mentre Rose guardava interrogativa la madre.
 
“Per merlino e cosa ci sarebbe di nuovo rispetto a quello che mi ha detto papà?” ormai la sua voce traspirava esasperazione. La risata di Dominique si fece più forte, mentre Hermione guardando male la nipote si accingeva a spiegarsi meglio.
“Rosie, il fatto che tu non capisca cosa intenda mi tranquillizza, ma quello che intendevo dire è di non lasciarti trascinare… sì insomma, probabilmente conoscerete ragazzi carini, ecco non…”
 
“MAMMA TI PREGO NON CONTINUARE” disse Rose in prenda all’isteria, acchiappando per un braccio la cugina, ormai piegata in due dalle risate.
 
“Beh è ora di andare, ciao mamma ti scrivo quando arrivo ok?” disse cercando di levarsi da quella situazione imbarazzante il prima possibile.
 
“Rose per l’amor di Merlino, chiamami, ti ho insegnato ad usarlo il cellulare”
 
“Sì,sì va bene farò così, ciao mamma!” rispose poi, smaterializzandosi insieme alla valigia un secondo dopo.
 
“Ciao zia!” disse Dominique imitando poi la cugina.
 
Si ritrovarono all’uscita dell’aeroporto di Gatwick. Fortunatamente quel posto era sempre molto movimentato e nessuno si era minimamente accorto dell’apparizione, dal nulla, delle due streghe.
 
“Domi ma ti pare possibile che quella pazza di mia madre, abbia cercato di farmi un discorso alla “proteggiti quando fai sesso”! È imbarazzante e fuori luogo” disse Rose, rossa come un peperone, mentre si avviavano verso l’entrata.
 
“Sì, effettivamente sei la sola ragazza di mia conoscenza che nonostante la fila chilometrica di ragazzi, non sia mai stata con nessuno.” Rispose Dominique.
 
“Lo sai il motivo, non voglio stare con qualcuno, solo perché gli interesso fisicamente. Comunque non ho mai detto che non mi facesse piacere, ricevere tutte quelle attenzioni! Quest’ultimo anno è stato a dir poco divertente, non immaginavo esistessero tutte queste feste clandestine ad Hogwarts!” disse Rose ad occhi sognanti.
 
 “Se l’avessi saputo prima avrei mollato prima quegli idioti di James e Albus, anche se probabilmente non sarei diventata prefetto.” continuò la rossa sghignazzando. Dominique stava per ribattere qualcosa, ma dovette rinunciarvi perché ormai erano dentro l’aeroporto e cominciava quella che Dominique chiamava “la ricerca del pollo”*, ovvero la ricerca del banco dove fare il check-in.
 
“Domi tu sai cosa dobbiamo fare vero? Perché sai che al contario di Albus, non amo particolarmente gli aggeggi babbani.”
 
“Keep calm e segui tua cugina” la bionda afferrò Rose per un braccio trascinandola alla fine di una fila chilometrica.
 
“Ecco ora dobbiamo solo aspettare” disse soddisfatta Dominique.
 
“Ma tu vuoi scherzare?” esclamò Rose strabuzzando gli occhi.
 
“Perché? Dimmi perché anche avendo i mezzi che abbiamo noi, dobbiamo impelagarci in una situazione simile?” continuò polemica Rose facendo comunque attenzione alle parole, dopotutto erano circondate da babbani.
 
“Ma dai Rosie, smettila di fare la lagnosa! È divertente prendere l’aereo, poi in tutti i film di Victoire, la parte più importante di una vacanza tra amiche è il viaggio” disse lei abbracciando la cugina. A quel punto Rose lasciò cadere l’argomento. Anche se avrebbe voluto tanto che Dominique a volte si dimostrasse più ragionevole, non poteva che provare una tenerezza infinita per lei.
 Da quando Victoire, sua sorella maggiore, si era sposata con un babbano conosciuto a Londra, c’erano stati dei problemi nella loro immensa famiglia.
Il primo era stato a causa di Teddy, il figlioccio di Harry Potter, da sempre fidanzato con la maggiore delle cugine Weasley, non aveva preso bene quando lei lo aveva lasciato per un impiegato delle poste.
 Il secondo era stato causato dai Delacour, infatti nonostante non avessero il ben  che minimo pregiudizio sui babbani non avevano preso molto bene il fatto che, la loro piccola super star, avesse deciso di sposarne uno.
L’ultimo motivo, fondamentale nella discussione, era stato creato dalla stessa Victoire, la quale non aveva rivelato al suo, prima fidanzato e poi sposo, di essere una strega.
Chiedere a tutta la sua strampalata famiglia di fare finta di essere “normali” (parola usata da lei) era stato troppo anche per i più tolleranti.
Da allora i rapporti tra la bella bionda Weasley e la sua famiglia, si erano ridotti al minimo, Jack (il povero babbano) aveva visto i parenti di sua moglie, solo al matrimonio. Dominique era l’unica che nonostante tutto continuasse periodicamente a fare visita alla sorella maggiore.
 
Arrivate finalmente alla fine della fila, Rose ancora una volta ebbe modo di costatare quando fosse lenta la vita senza l’uso di una bacchetta.
La signorina, probabilmente poco esperta, ci mise una vita a controllare passaporti e biglietti, ma alla fine quando le lasciò andare, Rose sentì una soddisfazione piuttosto piacevole.
 
“Ecco, adesso arriva la parte divertente. Dobbiamo solo superare il metal detector e poi possiamo andare in giro per i negozi!” disse un’emozionata Dominique.
 
“Il metal deteche? ” Mugolò Rose, intenta a imbrigliare in una coda i suoi selvaggi capelli rossi.
 
“L’aggeggio che serve per non far portare sull’aereo cose pericolose, ti sei ricordata di non mettere dentro la borsa le cose della lista che ti ho dato, vero?” 
 
“Sì Dom tranquilla, è una settimana che me lo ripeti. Anche se proprio non capisco come la mia lozione per i capelli, possa essere un pericolo…”
 
Nonostante i dubbi di Rose in merito al viaggiare su un aeroplano, il volo fu gradevole, ma in fondo, come avrebbe potuto non esserlo? Le due cugine, stanche dall’alzataccia, si addormentarono per risvegliarsi una volta arrivate all’aeroporto di Parigi, il Charles De Gaulle.
Una volta ritirati i bagagli, le due streghe si misero ad aspettare Louis, fratello maggiore di Dominique e cugino di Rose, anche se quest’ultima incontrandolo per strada non l’avrebbe mai riconosciuto. Louis viveva in Francia con i nonni da l’età di undici anni, infatti aveva deciso di frequentare Beauxbatons, una scuola di Stegoneria francese.
Da allora il ragazzo era tornato pochissime volte in Inghilterra, anche perché durante le vacanze estive e invernali i genitori Fleur e Bill preferivano andare a trovare il figlio piuttosto che far tornare lui. 
 
“E lui?”
 
“No”
 
“Allora è quello!”
 
“Ma quello è biondo!”
 
“Perché Louis non è biondo?”
 
“Da piccolo forse, adesso è più pel di carota, come te”
 
“Guarda che a me piacciono i miei capelli… aspetta è lui!”
 
“No Rose, ha detto che sarebbe arrivato tra venti minuti, ne sono passati cinque. Abbi pazienza.”
 
Da quando si erano sedute ad aspettare Louis, Rose non aveva dato un attimo di pace alla cugina, si era, infatti, messa a giocare a “Indovina Chi è tuo fratello?”.
Dominique avrebbe voluto usare quei minuti di attesa per parlare con l’altra di una certa situazione delicata, era consapevole che avrebbe dovuto farlo prima, ma le era mancato il coraggio e adesso si rendeva conto che se non avesse parlato immediatamente, la cosa rischiava di degenerare.
 
“Eccolo! È lui SONO SICURA!”
 
“Rose ma quello è alto uno e cinquanta!”
 
“Perché scusa quanto è alto adesso Louis?”
 
“1.80 su per giù… senti cugina cara, perché non lasciamo perdere questo stupido gioco? Avrei bisogno di parlarti di una cosa.”
 
“Lo sapevo! È tutto il giorno che ti vedo agitata, ero sicura che dovessi dirmi qualcosa” gongolò Rose, fiera ancora una volta del suo intuito.
 
“Dai racconta? Quale scabrosa storia d’amore c’è in ballo stavolta?” continuò imperterrita la rossa.
 
“Ecco beh…”
 
Dominique non fece in tempo a dire un’altra parola che la voce le morì in gola nel momento in cui vide varcare la porta del piccolo bar, da suo fratello, seguito a ruota da niente di meno di… Scorpius Malfoy!
 La bionda si morse la lingua, per evitare di insultare quel cervello di segatura di suo fratello, si girò poi di scatto verso la cugina per vedere se anche lei si fosse, effettivamente, accorta dell’entrata in scena di quel platinato. 
Evidentemente sì, perché Rose era paonazza e guardava la cugina come anni prima aveva guardato James, dopo che quest’ultimo aveva usato la sua scopa per pulire il retro del giardino della Tana. Tutti sapevano com’era finita quella storia… tanta colla e un sedere arrossato per giorni.
 
“Dominique Weasley, tu sei morta.”
 
 Questo fu tutto quello che la rossa riuscì a dire prima che i due ragazzi le raggiungessero al tavolo.
 

 

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