il confine delle nostre emozioni

di piccola_lupacchiotta
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** la pioggia nascondiglio dei sogni ***
Capitolo 2: *** semplicemente nebbia ***
Capitolo 3: *** il vento se l'è portata con sé ***
Capitolo 4: *** la imPERFEZIONE del sole ***



Capitolo 1
*** la pioggia nascondiglio dei sogni ***


'C'è chi aspetta la pioggia per non piangere da solo' frase presente nella canzone Bombarolo di De Andre' .
Questa frase l'ho letta in una fanfiction, questa frase l'ho letta in uno stato di whatsapp, questa frase l'ho trovata in un libro, arricchita da altri aggettivi, ma il succo era quello.
Questa frase ora la uso io.
Questa frase ha un soggetto sottinteso e ha un complemento oggetto.                                                                                 Il complemento oggetto è la pioggia, il soggetto sottinteso non è un tu, un io è un noi, noi tutti, noi esseri umani.
Noi esseri umani vigliacchi, mi permetto questa auto-accusa.
Il soggetto di questa frase è la persona codarda, vigliacca, paurosa, sola.
La pioggia può essere anche complemento di compagnia.
Questa frase semplice è pungente, arriva lì dove noi non arriviamo.
La pioggia, quelle infinite goccioline che cadono dal cielo, che cadono dalle nuvole tinte di viola, di blu, di rosa, di grigio o semplicemente nere.
La  pioggia è ritorno sulla terra della pace della serenità.
La pioggia è il pianto di chi ci guarda da lassù.
La pioggia è la purificazione dell'essere.
La poggia è il rifugio degli innamorati, la pioggia è il nascondiglio dei codardi dei vigliacchi, la pioggia è la musica dei romantici, la pioggia è il rumore degli illuministi, dei razionali.
La pioggia ha attirato su di sé mille significati.
la pioggia non è solo l'evento atmosferico, fastidioso e snervante se ha rovinato una bella giornata di sole.
La pioggia è fonte di curiosità, fonte di pensieri profondi, dalla pioggia sono nate grandi poesie, dalla pioggia sono nate opere musicali, basta pensare a qualche filosofo, a qualche poeta, a qualche scrittore, a qualche musicista in almeno una delle loro opere la pioggia viene citata
Io ho sempre amato la pioggia, mi sono sempre sentita come attratta magneticamente da essa.
Ogni volta che fuori piove io vengo catapultata in un altro mondo, dove il sole esiste solo per la per le piante non per gli esseri umani.
In questo mondo ci vivo solo io, il mio rifugio, il mio nascondiglio.
Quando piove il mondo va in trance, mi scollego da tutto ciò che è reale.
La notte diventa improvvisamente troppo luminosa, la stanchezza diventa una strana sensazione di intorpidimento che però non ti addormenta.
Quando piove si risvegliano le emozioni, le paure, i sogni.
Proprio adesso il mio corpo grida esausto di appoggiare la biro coprendone la punta, mettermi a letto a dormire.
Non se ne parla, fuori piove e anche se è ormai mezzanotte passata il mio cervello è troppo acceso , troppo pieno di lettere ed emozioni per potersi spegnere.
Forse sono anch'io una codarda perchè ritrovo rifugio nella pioggia.
Forse sono anch'io una vigliacca, un'illusa nel nascondermi dietro ad essa.
Forse, ma, se... 
Non servono, non mi servono altri dubbi, non mi servono altri interrogativi.
Chiusa ora più che mai in una corazza stretta, ermeticamente sigillata in qualcosa di non mio, di non adatto.
È così che mi fa sentire la pioggia, disadatta, intrappolata.
È così quando piove non puoi uscire quando piove puoi solo aspettare che finisca per ritornare a correre sereno, libero nell'erba.
La pioggia è la mia via di uscita, uno spiraglio di luce, dove la luce non c'è, la pioggia è il rifugio dei miei sogni, dei miei veri sogni, quei sogni che vengono calcolati come inutili, come idee da bambine.


Fatto sta io questo sogno 'da bambina' lo porto avanti grazie alla pioggia e ogni volta che piove risento le emozioni della prima volta, le emozioni di quando questo sogno ha iniziato a circolarmi nel sangue.
Allora mi dico che non sono una vigliacca, mi dico invece che sono una bambina con il sogno della mia vita in mano. Solo io posso e so quanto questo sogno batte forte nel mio petto, per questo sogno sarei capace  di mollare tutto, per questo sogno, che so per certo non essere effimero, sono pronta a combattere fino a quando tutto il suo succo non sarà del tutto spremuto.


Questo sogno è mio, porta le mie iniziali.


Porta le mie iniziali tatuate sulla sua pelle, tatuato dalle varie difficoltà che incontrerà lungo la strada.
Questo sogno è come la pioggia, come il temporale, la pioggia una cascata infinita di piccole, grandi, enormi goccioline d'acqua, il temporale una violenta tempesta, uno scoinvolgimento tra tuoni, fulmini, vento.


In questo momento starete pensando che la pioggia come il temporale così come si è scatenato, così si placherà e si dissolverà.


Ma la pioggia è indispensabile per la vita quindi torna, torna sempre.
La pioggia, la tempesta, il temporale si manifesta in mille modi differenti, così come il mio sogno, il sogno per il quale mi permetto per la prima volta in vita mia di esserne egoista, di esserne orgogliosa, di vantarmene.


Il giorno prima dell'arrivo di un temporale o di infinibili giornate come questa mi sale addosso la smania di chi deve scoprire il mondo in due giorni e la calma di chi ha viaggiato per tutta la vita e ora si vuole godere la prorpia casa e le sue mille comodità, sembra di convivere con l'angioletto e il diavoletto sulla spalla, la ragione e il torto.


Quando si parla dei propri sogni non esiste un giusto e sbagliato, con i sogni vale  solo l'istinto e il cuore.


Amo la pioggia perchè è il battere del cuore del mio sogno, amo la pioggia perchè quando c'è lei sono protetta, sono sicura di avere un rifugio, di avere il mio sogno protetto fino a quando non potrò finalmente prenderlo con due mani, coltivarlo e farlo fiorire, raccoglierne i semi e piantarlo di nuovo, in questo circolo sarà indispensabile l'acqua, non solo del cielo ma anche dei miei occhi, perchè, ne sono consapevole, per arrivare a toccare quella stellla dovrò lottare, soffrire, sudare da sola perchè questo è il mio sogno, non quello di mia mamma , mia nonna, mio padre, mio nonno.


Questo sogno è mio, mio, mio e, con il mio sudore, le mie lacrime, la mia pioggia riuscirò a farlo sbocciare e fiorire.
la pioggia viene ringraziata da chi è vigliacco e codardo, dai contadini, dai poeti, dagli scrittori, dai romantici, da me perchè mi ha fatto da mamma, da consigliera quando fuori intorno a me era troppo buio e spaventoso.


Questa è la pioggia, la cosa, l'anima dove vivono i sogni per l'eternità, la serra che li coltiva e li fa crescere sani, forti, robusti e infiniti.

#@#@#@#@
buongiorno/buonasera/buonanotte a tutti!
eccoci nella tana di una lupacchiotta curiosa.
cosa ne pensate? vi prego recensite, aiutatemi ad alzare di un millimetro la mia autostima (che si trova al centro della terra), vi invito a criticare, a correggere i miei possibili errori.
questa cosa sopra è di mia invenzione, la prossima invece sarà della mia amica.
abbiamo pensato di publicare un capitolo o due alla settimana, uno mio e uno suo dedicati agli eventi atmosferici.
voi avete capito qual è questo grande sogno? provate a indovinare lasciandomi una recensione!!

baci

piccola_lupacchiotta

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Capitolo 2
*** semplicemente nebbia ***


Nebbia.  Avete presente quella che vi pizzica il naso e vi si deposita sui capelli che, quasi a farlo apposta, avevi appena piastrato??                                                                                                                                                                                                                                    Proprio quella.                                                                                                                                                                                               Quella che sembra voglia prenderti in giro quando ti svegli con la luna storta, e hai solo bisogno di vedere la luce che ti scalda, apri la finestra, ti affacci, e vedi questa pellicola opaca che ricopre il giardino di casa.                                                                                               Ma la nebbia non é solo questo.                                                                                                                                                                          La nebbia è anche quella che ti permette di non far notare a nessuno che i sorrisi li usi per nasconderti; la nebbia è come un filtro e tralascia l'insicurezza, che accompagna tutte le ore del giorno e della notte, quell'insicurezza che hai paura venga fuori quando tu vuoi far vedere che sei forte.
 Forte.
 Solo per convincere te stessa di esserlo.                                                                                                                                                           La nebbia è come una polverina, mandata dal cielo,dai cari, che ti impedisce di guardare l'orizzonte.                                                            Forse per metterti in guardia... Forse per proteggerti...
La nebbia è fatta di piccole goccioline di vapore acqueo, dona un aspetto insolito e misterioso al paesaggio e, a volte sembra volerti separare dal sole.                                                                                                                                                                                           Come se volesse lanciare un messaggio: bisogna sforzarsi per vedere la luna mezza piena. Con piccoli passi si raggiungono grandi traguardi e, sta solo a noi impegnarci a fondo per poter scacciare la nebbia con il nostro sudore.                                                                       E vedere il nostro sole.
Ognuno di noi ha un sole.
Un obbiettivo,un sogno... e a chi crede di non averlo, consiglio di controllare meglio nel cassetto,  perchè è importante avere uno scopo. La nebbia è quella cascata di sogni infranti di chi ci guarda dall'alto e che non crede più in noi.
Semplicemente la nebbia è il nostro alias: ci espone quando vogliamo essere nascosti e ci nasconde proprio quel giorno dove la nostra vita non necessitava di una maschera per convincere un sorriso, un sto bene.
La nebbia forse non è nulla, la nebbia forse è un segno, la nebbia forse è la più incantata delle fiabe, la fiaba che con un pizzico di polverina può essere realizzata.
Quella mattina ti sei svegliata presto, hai impiegato ben un quarto d'ora per scegliere la camicetta giusta con quel paio di jeans, hai rubato il bagno a tua sorella e ti sei fatta bella, ti sei piastrata i capelli, un filo di matita, mascara e perchè no un po' di rossetto.
Pronta per affrontare una giornata dove ti senti bella apri la porta di casa e un muro di nebbia ti impedisce di guardare al di là del tuo naso.
La nebbia è la tua più grande protezione, per quel giorno sei bella, ti senti bella solo per te stessa e questa è la tua più grande soddisfazione.

 


^*^*^*^*
ciao a tutte!! :*
questo è il secondo capitolo cosa ne pensate??
questo  come promesso è il capitolo della mia amica, recensite!! please ^_^

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Capitolo 3
*** il vento se l'è portata con sé ***


Da piccola amavo il vento, amavo uscire in bicicletta e non riuscire ad andare avanti o essere spinta così forte come se stessi per prendere il volo, amavo il vento, quelle giornate con il sole splendente , pulito con  il vento che ti frusta il viso, il vento che ti tira addosso sabbia,  foglie e polvere...
Amavo il vento perchè mi consentiva di andare in spiaggia e far volare il mio aquilone. Me lo ricordo bene, era blu e azzurro come il cielo di giorno e di notte.
Passavo ore e ore fuori di casa a correre e a far volare il mio aquilone, il vento era questo: sensazione di libertà, adrenalina nelle vene, pura e incontrollabile felicità.
La sabbia che mi veniva addosso, le gocce di acqua salata sul viso, l'odore di salsedine, i granchi sugli scogli con le loro chele rosse e arancioni.
Tutto sembrava più bello col vento, gli alberi soprattutto in primavera, i loro fiori che volavano liberi nel vento, le fronde fluttuavano come le criniere di cavalli al galoppo, il loro fruscio era come il canto di un'antica danza magica, tutto col vento era magico.
Erano meravigliose le onde del mare, la melodia nell'infrangersi contro gli scogli e nell'incanalarsi tra di essi, era bella la spiaggia vuota senza urla dei bambini che giocavano in acqua.
Amavo il vento, lo amavo da impazzire, lo amavo più della nutella e più del giocattolo più costoso.
Eravamo io e il vento.
Solo noi.
Eravamo.
Ora il vento fa solo sgorgare lacrime dai miei occhi, fa sanguinare il mio cuore.
Ora il vento vorrei che non fosse mai esistito.
Ora quell'amore che ci univa è scomparso, trasformato in rimpianto in dolore in odio profondo per me stessa.
Quell'amore che mi ha accompagnata per tutta la mia infanzia, nei giorni più belli e in quelli più  brutti è svanito lasciando solo il dolore di una profonda ferita ancora  aperta e sanguinante
Era un pomeriggio di marzo, il sole splendeva e, come sempre a marzo, il vento sferzava le fronde dei ciliegi in fiore e io correvo verso la spiaggia pronta a lasciarmi cullare dai pensieri che il vento mi portava, pronta a ricevere schizzi d'acqua e di sabbia sul viso, pronta ad urlare le mie avventure al custode dei sogni.
Fu allora che successe.
Col passare del tempo il clima iniziava a cambiare, il vento aumentava sempre più la sua forza, la scogliera si fece più scivolosa,  le onde divenivano sempre più alte, di dimensioni gigantesche, il cielo si tinse di grigio, viola, nero.
Iniziarono a cadere gocce  di pioggia, gocce di burrasca, l'aria prese il sapore della tempesta, ero troppo lontana da casa, non sarei riuscita ad attraversare la scogliera, l'unica cosa che potevo fare era ripararmi lì dove gli scogli creavano una  grotta.
Mi stesi comoda e provai a rilassarmi, probabilmente la tempesta sarebbe durata un paio d'ore e dopo il sole sarebbe tornato a splendere.
Contavo lo scorrere del tempo e fu dopo, forse,  una decina di minuti che il mio mondo cambiò.
In principio pensavo si trattasse di un'illusione, ma mi sembrava di sentir urlare il mio nome, forse era solo il vociare del vento che mi portava a sentire voci irreali.
Poi... "Sally, Sally, Sally, Sally"
No questo non era il vento, questa era una voce femminile, chi mi conosceva, chi usciva con questa tempesta per cercarmi?  
vidi un'ombra, la realtà prese la forma di un incubo, tutto questo non poteva essere vero.
Uscii dal mio riparo, iniziai a sbracciarmi mentre il vento sembrava volesse portarmi via "Harper! Harper" urlavo il suo nome, mi vide, mi corse incontro, eravamo in due nella tempesta, saremmo state noi contro la tempesta, ero spaventata, terrorizzata dalla paura che si facesse male, felice perchè la vedevo e stava bene, ero un groviglio di emozioni, io stessa in tempesta, le tesi la mano pronta ad aiutarla, a sorreggerla nel caso fosse scivolata, le nostre dita si sfiorarono quando un'onda si frappose tra noi.
Quell'istante durato una vita, quell'istante durato troppo poco, quell'istante, quella vita passata troppo velocemente, vicine e troppo lontane per poterci salvare insieme.
Non la vidi più.
La tempesta se la portò via con sé, l'onda ci portò via  entrambe, io fui scaraventata sulla spiaggia, lei invece portata via dalla corrente, dal vento chissà dove.
Il vento ora è il terribile ricordo di ciò che accadde, il luogo più bello dove io amavo recarmi sparito, la mia infanzia ferita per sempre dalla contrapposizione dell'amore e dell'odio verso ciò che era il mio migliore e fidato consigliere, ascoltatore.
Ora vorrei solo volare via con lui, non per un giorno non per quella giornata di sole ventosa
Sarebbe così facile, lasciarsi cadere con quelle mille domande, risposte, rimpianti nel vuoto, cadere, buttarmi giù da quella scogliera che insieme alla vita di Harper si è portata via anche la mia anima.
Vorrei volare via con lui per sempre, sparire, via da qui, via da dove ho compiuto il mio più grande sbaglio.
Ma Harper non lo avrebbe mai fatto.
Lei amava la vita prima che le venisse strappata dalle mani per colpa mia.
Lei amava i prati pieni di violette, margherite, gli alberi fioriti, i cuccioli di gatto, di cane.
 Amava la semplicità, diceva sempre che essere capaci di cogliere la bellezza racchiusa nella semplicità era l'unico passo necessario per essere felici.
Lei e la sua bellezza.
Lei e la sua intelligenza.
Lei e la sua sensibilità.
Lei e la sua semplicità.
Lei e la sua aura magica.
Strappate via da me.


Mia sorella lontana per sempre.
La mia piccola Harper, il sangue del mio sangue, la mia migliore amica, la mia sorellina più piccola, la ragazza più sensibile, la ragazza che mi ascoltava.
Harper era capace di vedere la luce dopo qualsiasi galleria, era lei a darmi la forza di sperare che dopo tante stanterie si potesse vedere il mare, era lei che mi aveva insegnato come vivere, anche se più piccola lei era già matura, già adulta, lei vedeva sempre il bicchiere mezzo pieno, lei era sempre pronta ad aiutarmi perchè sapeva che io in quel bicchiere sarei annegata.  
Semplicemente ra unica.


E il vento se l'è portata con sé.

_-___-___--_-_-
ciao a tutti!!
eccomi di nuovo qua (per vostra sfortuna), in ritardo di una settimana rispetto a quanto avevo prestabilito, ma.... il capitolo è pronto e quindi se volete leggere potete tranquillamente farlo, se non volete leggerlo perchè siete arrivate fin qui??
dato che non sono morta vi saluto, vi prego di lasciare una recensioncina(?) eeee al prossimo capitolo!
baci

piccola_lupacchiotta

 

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Capitolo 4
*** la imPERFEZIONE del sole ***


                                   L’ imPERFEZIONE del Sole
Sole.
Allegria.
Compagnia.
Amici.
Felicità.
Impossibile nascondersi.
Con il sole spariscono le nostre barriere, poiché non possiamo nasconderci nell'ombra se l'ombra non c'è.
Col sole sembrano sparire quegli appigli, c'è  caldo non puoi più indossare quei maglioni extra-large che sembrano nascondere bene le tue forme abbondanti nei punti sbagliati.
Col sole non puoi permetterti trucchi pesantissimi, chili di correttore e fondotinta se no assomiglierai a un leopardo dopo pochi minuti.
Col sole puoi non asciugare i capelli col phon, col sole hai voglia di uscire, col sole ti senti viva.
Col sole ti senti viva perchè è il riflesso di quella palla strana che abbiamo nel petto che, irradia vita nel nostro corpo.
Siamo così lontani e così vicini al sole da essere perfettamente distanti e vicini per raccogliere i suoi pregi e difetti.
Nessuno è perfetto, quindi neanche il sole lo è, meglio sarebbe dire che tutti siamo perfetti un limite all'imperfezione e alla perfezione non esiste, così come non esiste un giusto o sbagliato nelle leggi della natura.
Andrebbe tutto preso così com'è.
Anche la vita.
La vita spesso ci impone degli ostacoli alti, bassi, profondi, lunghi o corti, difficili o più facili da essere superati, questi ostacoli ci sono nella mia vita, nella tua vita, nella vita di tutti.
In fondo noi siamo come il sole, anche lui per raggiungere quella vicina distanza deve superare ostacoli, la luce deve superare barriere, nuvole per poter illuminare il nostro terreno. 
La perfezione del sole è uguale all'imperfezione dell'essere umano, solo capace di odiare, di farsi odiare, di dover comandare sugli altri, sul doversi sentire superiore.
Il sole comanda su tutto, gestisce le nostre vite, non l'uomo.
Per il volere di un solo uomo pazzo, megalomane, fanatico si riducono generazioni intere di uomini, donne, bambini in  concime rosso, concime non fertile; quel concime fatto di sangue di uomini innocenti non farà nascere sul campo di battaglia fiori, quel sangue versato non sarà rispettato, sarà anzi disonorato perchè su quel sangue ne sarà versato altro per la stessa causa.
Invece migliaia di persone col cuore aperto con la coscienza più limpida dell'acqua non sono capaci di portare pace, felicità nel mondo.
Il mondo sarebbe meravigliosamente perfetto delle sue imperfezioni se ognuno sapesse rispettare i propri limiti fisici e morali.
Siamo tutti illuminati dalla stessa fonte di vita, ciò che ha dato vita ai cattolici è lo stesso che ha dato vita agli ebrei, ai politeisti, ai musulmani, agli atei...
La vita, il sole non ci ha imposto una religione in cui credere, il sole ci ha dato qualcosa in cui credere uguale per tutti cioè che sopra di noi c'è qualcosa/qualcuno che manovra i nostri respiri, non ci ha dato dei racconti, delle ideologie, ha donato all'uomo solo qualcosa in cui credere, fare affidamento quando non sembra possibile trovare una risposta.
Le risposte ancora non ci sono, ci sono i credo, i si presuppone, ma non c'è mai la risposta scientifica.
Sono davvero le risposte scientifiche quelle di cui abbiamo bisogno?
Ci serve davvero sapere come siamo nati? Secondo alcuni sì secondo altri no, secondo loro ciò che abbiamo è un dono di Dio, secondo gli altri è stato il normale sviluppo delle cose, la specie più forte vince e noi per essere i più forti ci siamo evoluti.
Una domanda è "quando il sole si spegnerà cosa succederà?" quando il sole non avrà più calore e luce da donare noi non ci saremo più.
Il sole è un cupido travestito, porta calore, affetto a tutti senza distinzione tra la mia pelle e la tua.
Noi siamo come piccoli granelli di sabbia, granelli di sabbia che si muovino sospinti dal vento, piccoli granelli di sabbia bianca, di sabbia lavica, di sabbia ghiaiata.
Siamo piccoli granelli di sabbia alla ricerca di una conchiglia che ci accolga e ci faccia crescere fino a divenire una perfetta o imperfetta perla.
Ognuno di noi è a disposizione sia della conchiglia che del granello di sabbia, siamo noi la nostra stessa conchiglia, fuori possiamo non essere bellissimi possiamo non essere perfetti, ma dentro il nostro granello di sabbia si trasforma in base a ciò che siamo e ciò che gli diamo, la nostra perla non sarà mai uguale a nessun'altra e questo ci rende unicamente perfetti.
Siamo come satelliti alla ricerca di un pianeta nuovo dove ricominciare, dove possiamo imparare ad amare, il nostro pianeta nuovo sarà piccolino, dove basterà spostare più a destra la sedia per vedere un altro tramonto, basterà tenerlo pulito e tener controllato quel seme non ancora identificato.
Quel seme sarà una bellissima rosa che ameremo, già prima di averne visto il vero aspetto l'amavamo perchè l'abbiamo cresciuta, ci ha tenuti occupati impegnati in un esercizio sano e vivo.
Il sole esiste per tutti.
Siamo tutti sotto lo stesso cielo, sotto la stessa volta celeste, sotto le stesse stelle, tutti sotto la stessa notte.
Siamo tutti minuscolissimi esserini bipedi che guardano attoniti il mistero che li sovrasta.
Per una volta siamo tutti uguali sotto qualcosa di immenso.
Perchè realmente lo siamo.

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