Mixi Max!

di Angy Nyan
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capitolo 1 - Mixi Max! ***
Capitolo 2: *** Capitolo 2 - Mamma, mi prepari un panino? ***
Capitolo 3: *** Capitolo 3 - Papà, mi rimbocchi le coperte? ***
Capitolo 4: *** Capitolo 4 - La mamma e il papà si tengono sempre per mano! ***
Capitolo 5: *** Capitolo 5 - Quando non mi sento bene, la mamma mi canta sempre una canzone! ***
Capitolo 6: *** Capitolo 6 - E' stato papà a darmi questo nome! ***
Capitolo 7: *** Capitolo 7 - Papà non ha mai fatto la spesa. ***
Capitolo 8: *** Capitolo 8 - ... ma la mia mamma sei tu! ***
Capitolo 9: *** Capitolo 9 - La mamma accetta di uscire con te! ***
Capitolo 10: *** Capitolo 10 - Sorellona! Congratulazioni! ***
Capitolo 11: *** Capitolo 11 - Ehi, mamma, lo sai che il nonno è buffo? ***
Capitolo 12: *** Capitolo 12 - Nii-cha'? Lo senti anche tu? Qualcuno... uguale a noi...? ***
Capitolo 13: *** Capitolo 13 - E' questo il punto. Non ne avrò mai più l'occasione. ***



Capitolo 1
*** Capitolo 1 - Mixi Max! ***


Buon salve! Sono di nuovo io, Angy Nyan, mi ricorderete per quelle fanfic incomplete di Inazuma Eleven o magari quella famosa long su Naruto di cui state aspettando ansiosamente il continuo ma, ahimè, di Naruto non avrete niente.
Dovete sapere che sono in punizione, credo che lo sarò per l’eternità e il computer per me è definitivamente off-limits, non so se mi spiego.
Ma intendo il computer con internet, eh?
Infatti questa (credo) nuova long (si, aspetterete gli aggiornamenti a ogni morte di papa) la scrivo da un computer del 1998 ma che funziona come uno di quelli del 2005.
Alla fine, non sono così in punizione.
Ma tralasciando i miei problemi da adolescente, passiamo ai fatti.
LA MIA NUOVA LONG-FIC.
 
Ebbene dal titolo potreste capire che l’elemento centrale è il MixiMax, la famosa funzione (che io trovo particolarmente stupenda) utilizzata nella serie Inazuma Eleven GO2: Chrono Stone. L’anime più bello (e ‘scervellante’) a parer mio.
La storia, oltre ad incentrarsi sul MixiMax, è ovviamente una KyouTen, non c’è una ragione in particolare per aver usato tale pairing, solo che non sopporto di vedere tutte quelle RanTaku, MasaRan e nessuna KyouTen. Quindi, cari/e KyouTeniani/e, spero di soddisfarvi con questa mia nuova schifezza.
 
Ma adesso iniziamo.
Mi raccomando, preparate un secchio per vomitarci dentro.
Soprattutto perché qui c’è un genderbend. Scoprirete chi.
 

 
 
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MIXI MAX!
    Capitolo 1: Mixi Max!
 
 
Il MixiMax… arma letale. Soprattutto se viene utilizzata da mani sbagliate (e di peluche).
Chi, mi chiedete? Chi è che ha sempre detto di voler essere l’allenatore della nostra Raimon GO? Eh, sì… Clark Wonderbot.
Ma prima di andare direttamente al punto, dobbiamo pur raccontare il principio.
 
Una bella giornata soleggiata, i ragazzi della Raimon Eleven si allenavano come sempre fino a non svenire…
Shinsuke in porta che creava nuove tecniche; Taiyou che non smetteva di strillargli contro; Tenma e Fey che parlavano e facevano stretching;
Kyousuke che, solo soletto, tirava in porta; Shindou piangeva—ops, scusate, l’abitudine, come si dice.
Shindou parlava semplicemente con Kirino e Kariya; Kinako invece sembrava letteralmente con la testa tra le nuvole.
Insomma, una giornata come altre.
Ma d’improvviso un (eccitato?) orso rosa esclamò avvicinandosi ai giovani: < TENMA-KUN! TSURUGI-KUN! FARETE IL MIXIMAX! >
< Perché? > chiesero all’unisono i due sopraccitati.
< Perché lo chiede il vostro allenatore! <3 Su, forza, sono curioso di vedere cosa ne esce fuori! > < Ah… la sua è solo curiosità… > disse Tsurugi, sfinito.
Fey era un po’ preoccupato. Davvero, cosa poteva uscirne?
Un tipo scontroso come Tsurugi, o un fanatico del calcio come Tenma? … Speriamo il primo. Ne abbiamo già abbastanza di predicanti del Sakkah.
Ormai è diventata una religione, ad Inazuma-chou (e non solo lì).
 
Tsurugi e Tenma erano in posizione. Wandaba che, come un pistolero del Far (o Wild, come volete) West si preparava a puntare le armi contro i due ragazzi.
< OOOOH! Bene! > Wandaba esclamò con tutti i circuiti vocali disponibili (?).
BANG!
Un fulmine colpì il centrocampista e l’ace striker.
Entrambi furono avvolti da scariche elettriche…
… ma qualcosa andò storto.
 
In un attimo successe l’inevitabile.
Un pallone colpì in pieno la testa gigante di Wandaba, questo perde equilibrio e fa cadere la pistola con il segno del positivo in terra, dirigendo il raggio provocato da quest’ultimo sul suolo.
 
Un nuvolone grigio copriva l’immagine di un bambino.
Questo uscì dal nuvolone, mostrandosi ai presenti.
Si poteva dire proprio il MixiMax tra Tsurugi e Tenma. Ma Tenma… era ancora lì.
Cosa era successo?
Ma finalmente a rompere il ghiaccio ci pensò il “miximax”.
< …! Mamma! ♥> disse, fiondandosi tra le braccia della sua mamma… che era Tenma.
… Mamma?
< … CO~~~SA?! > dissero tutti in coro.
 

 

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* Angolino dell’autrice che ha appena bevuto dello champagne rosso, di cui non sapeva nemmeno l’esistenza * 
 
Premettendo che ho scritto una bozza del capitolo su un quaderno e l’ho corretta in modo che fosse più leggibile, ecco.
L’ho scritta al computer la sera del primo dell’anno, mentre parlavo via WhatsApp con mia cugina omonima, contemporaneamente ascoltando le original soundtrack del film Inazuma vs DanballSenki W (che devo consigliarvi perché i T-Pistonz + KMC hanno dato il meglio di loro stessi, secondo me almeno, per chi li conoscesse). 
Il primo capitolo sembrerà corto ma vi dico che i prossimi vi soddisferanno perché c’è tanto lovey-dovey .
Una bella famigliola si formerà ma si sa, i bei momenti durano poco. 
 
MA ECCO GLI SPOILER.
Il minimax ha appena chiamato il nostro ‘soccer freak’ (scusate, adoro dirla all’inglese) MAMMA, e se ricordate bene l’ultima frase dell’anticipazione e l’avviso nella trama della fic, ho detto GENDERBEND. 
Eh, sì.
Scusate ma Tenma per me è una femminuccia (chiedo perdono, è più forte di me). 
Perché, oddio, nessuno ha notato quanta femminilità c’è in lui? Posizione letto, tono di voce, ma soprattutto il sorriso conta, ne posso elencare altri ma sono così infiniti che vi farei una testa tanta---
Recensite o fatemi semplicemente sapere se vale la pena continuare questa long.
Alla prossima!
Nyan <3 

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Capitolo 2
*** Capitolo 2 - Mamma, mi prepari un panino? ***


Buon salve a tutti  
Dovete sapere che sono iscritta su PIXIV, non so se lo conoscete e lì seguo una marea di gente KyouTeniana che puntualmente posta disegni su Tenma, Kyousuke e MixiMax come una famiglia (se avrò tempo, vi posterò qualche immagine a riguardo, con i loro credits ovviamente).
Così mi sono detta: perché non ne scriviamo una fanfic, visto che nessuno ancora ha avuto quest’ideona?
A proposito, vi ricordo che questa è una WhatIf [ anche un po’ comico, solo che c’era il limite di generi da utilizzare, quindi ve lo dico ora ], quindi i fatti che leggerete qui sono solo delle mie idee, appunto. Quindi se vedete scritto “macchine del tempo”, “Yuuichi”, “veri genitori” o cose del genere, calmatevi prima di tutto: come ho detto sono solo delle mie idee. 
Bando alle ciance… riassumendo quel che abbiamo letto nell’episodio precedente, abbiamo “assistito” alla comparsa (dal nulla) del MixiMax tra Tenma e Kyousuke. E cosa più importante, il MixiMax è convinto che Tenma sia “la sua mamma”.
Ma adesso vi lascio leggere il secondo capitolo: scene imbarazzanti stanno arrivando e non solo…
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Ok, non è vero.



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MIXI MAX!
  Capitolo 2: Mamma, mi prepari un panino?
 

< … chi sei tu? > disse Tsurugi, stranamente spaventato. Sì, perché parliamo dello Tsurugi dallo sguardo di ghiaccio. Presente?
< Hihi! Ma che domande fai, papi? [ ecco il papi – Nyan ] Dovresti saperlo benissimo! ♥ > il “papi” citato ebbe un infarto e svenne.
< Ehm… “papi”… ha un vuoto di memoria, potresti dirgli il tuo nome, almeno? > disse dolcemente Tenma, apparentemente affezionatosi al bambino davanti a lui.
< Umh… se lo dici tu, mamma! Il mio nome è… >
Un “gulp ” si sentì per tutta la stanza.
< … Yuuichi! Tsurugi Yuuichi! >… cosa aveva appena detto?
Kyousuke, risvegliatosi dalla sua presunta morte d’infarto, chiese al bambino: < … hai detto Yuuichi? Come mio fratello? > sudando freddo, spalancò gli occhi.
No, non poteva essere. Perché il minimax si era materializzato dal nulla, dicendo di chiamarsi come il suo tanto amato fratello?
< Mami, ho fame! Puoi prepararmi qualcosa da mangiare? ♥> chiese teneramente Yuuichi alla “mamma”. “Questa” rispose: < Certo… “Yuuichi”… TUTTI IN CUCINA! > e tutti entrarono nella stanza, lasciando Wandaba e Yuuichi da soli.
< … ragazzi? >
< Com’è grande quest’orso di peluche! >
< … CHI HAI CHIAMATO ORSO?! >
 
< Cosa… succede?! > disse grondante di sudore, la “mamma” di Yuuichi.
Fey rispose per buttare lì una teoria: < Uhm… ricordate il momento in cui avete fatto il minimax? Wandaba ha perso equilibrio e la pistola ha puntato al suolo… > < Credi sia un’altra abilità delle pistole? > disse Aoi, aiutando Tenma a preparare un panino per Yuuichi.
Che poi, perché “Yuuichi”? C’era una ragione in particolare per cui l’ hanno chiamato in quel modo?
 

< MAMMA! FAME ~ ! > povero piccolo, era affamato, no?
< Ecco a te. > disse Tenma, porgendogli il panino.
< GNAM, GNAM, CHOMP, CHOMP ~  > < Almeno si sta un po’ zitto … > disse scontroso Tsurugi, ma Tenma la pensava in tutt’altro modo: < Non lo trovate un amore? ♥>
< In effetti quando mangia ha quella bocca come quella di un gatto che è adorabile … /// > anche Fey era stato contagiato dalla sua carineria.
< Possiamo tenerlo? ♥> < SEI PAZZO, TENMA?! > Tsurugi esclamò spaventato al solo pensiero di tenere un ragazzino che lo assomigliava e che lo chiamava papà… cavoli, era troppo giovane per avere figli!
< E che facciamo, allora? Dai, Tsurugi! In fondo anche tu lo vuoi tenere! > < Ma che è, un animale domestico? > rispose Kirino un po’ confuso.
< Wandaba, per caso ti ha detto qualcosa quando sei rimasto solo con lui? > < A proposito, grazie per prima. > disse Wandaba, ironico < …  comunque … qualcosina me l’ha detta. Riguarda Tenma-kun e Tsurugi. È convinto che voi due siate i suoi genitori… e non vi dico quanto vi vuole bene. >
< … > entrambi erano rimasti di sasso.
< Dice anche che Tenma gli ha sempre preparato un panino al salmone. >
< … e guarda caso, cosa gli ho dato da mangiare… > Tenma non trovava le parole… Yuuichi era loro figlio? Come poteva essere? Kyousuke non poteva crederci, anche perché entrambi erano ragazzi…
…o Tenma non aveva detto qualcosa a riguardo?
 
Mentre tutti erano a cambiarsi (le manager stavano giocando con il piccolo Yuuichi), Kyousuke approfittò per parlarne con Tenma.
Stava anche lui spogliandosi, aveva appena finito e stava mettendo i vestiti sporchi nel borsone, quando si sentì toccare la spalla.
Si girò e vide Tsurugi con una faccia più tesa del solito.
< … va tutto bene, Tsurugi? Non hai una bella cera … > disse preoccupato Tenma.
< … devo chiederti una cosa ma purtroppo so benissimo cosa succede dopo, quindi ho una certa fifa a chiedertelo. > [credete che avere fifa per lui sia troppo OOC? Bhè, leggete il seguito - Nyan]
< Dillo lo stesso, lo sai che puoi chiedermi qualunque co-- >
< Sei una lei? > non gli fece nemmeno finire di parlare che domandò il quesito a lui più strambo e, posso dire impossibile, che gli potessero mai chiedere.
< … alla faccia della fifa, Tsurugi. Scommetto che adesso ti senti sollevato. > < In effetti non sento più quel peso sullo stomaco … la tua risposta? >
< Ah… che dovrei dirti? Uhm … certo che … no? > < Non ti vedo sicuro. > < Co … cosa dovrei rispondere ad una domanda del genere?! > < Non lo so, tu mi hai detto di sputare il rospo ed io lo ho fatto. > < Sì, ma detto da te fa MOLTO effetto, quasi una pugnalata allo stomaco! > < E’ proprio quello che sentivo prima di farti quella domanda. Bravo, Tenma *clap clap* > < MA DI COSA STIAMO PARLANDO?! > < Hai ragione, di cosa stavamo parlando? *sweatdrop* >
Iniziò un battibecco tra i due che non finì, dovette intervenire il custode dello spogliatoio per avvisarli che era momento di chiudere.
Ma non era finita lì.
Infatti la discussione continuò lungo la strada di casa, via cellulare, durante la notte con messaggi e così via…
… ma in tutto questo dov’era il piccolo Yuuichi?
Aoi l’aveva portato a casa sua, avendo assistito alla piccola litigata dei due. Aveva detto a Yuuichi che era una piccola crisi di nervi da parte di entrambi, lo stress per essersi sposati troppo giovani.
Inutile dire che, pucciosamente, Yuuichi ci aveva creduto subito.
 

 

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*angolo dell’autrice che ha il solito problema delle donne da quasi una settimana *
 
Ahahhahaha sto ridendo da sola, credetemi. La parte della discussione non era scritta nella bozza e contemporaneamente è venuta a momento! Spero sia piaciuto anche a voi!
Ma passando al contenuto del capitolo… NON UCCIDETEMI.
 
Il presunto miximax di Tenma e Tsurugi  è stato chiamato Yuuichi per un motivo in particolare che non posso ancora rivelare poiché lo scoprirete nei prossimi capitoli. Forse sapete già perché ma: no, non è perché hanno voluto dargli il nome del caro fratello di Kyousuke. Davvero, lo scoprirete a breve, solo pazientate un po’.
 
Adesso vi lascio in sala d’attesa per il prossimo capitolo, che dubito fortemente che uscirà.
Come l’apparizione di Hakuryuu nell’anime, per essere ironici (e fangirlosi).
Bye bye! 
Nyan 

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Capitolo 3
*** Capitolo 3 - Papà, mi rimbocchi le coperte? ***


Finalmente ho un po’ di tempo per scrivere il nuovo capitolo di “Mixi Max!”!
Un riassunto brevissimo per chi si annoiasse a rileggere i capitoli precedenti…
Yuuichi, il mixi max di Tenma e Tsurugi e probabile figlio di entrambi del futuro, viene per il momento accudito dai due ragazzi che ovviamente non sono pronti a farlo, essendo troppo giovani.
Infatti entrambi non perdono tempo che già litigano per la prima volta come due sposini.
Ma tornando al nuovo capitolo, buona lettura…
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come si vede che mi sto annoiando a fare la presentazione (che ultimamente è più lunga del capitolo stesso…)
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MIXI MAX!
 Capitolo 3: Papà, mi rimbocchi le coperte?
 
 
Il giorno seguente, Aoi aveva portato a scuola il piccolo Yuuichi, ansioso di rivedere il suo papi e la sua mami. Ma entrambi ovviamente non abitavano nella stessa casa, quindi Yuuichi, vedendo Kyousuke da solo, si fece mille quesiti sul perché la mamma non era in sua compagnia.
Ah, sì, Tenma aveva promesso a Tsurugi che gli avrebbe detto qualcosa d’ importante dopo le lezioni. Ma Tenma non si era fatto ancora vedere dopo la prima campanella.
Kyousuke era preoccupato quanto il figlioletto… non poteva prendersi cura da solo di quella piccola peste.
 
Tenma nel frattempo era ancora sotto le coperte.
Si era pentito di aver fatto quella promessa al compagno di squadra.
Ma non era colpa sua: Kyousuke lo aveva assillato per tutta la nottata e non aveva chiuso occhio, così aveva ceduto, promettendogli di dirgli la verità.
Stava pensando a un modo per disdire ciò che aveva affermato la nottata precedente, ma proprio non riusciva a trovare il coraggio di mentirgli.
In fondo era il suo migliore amico.
E sarebbe diventato suo marito in futuro… cosa che lo faceva leggermente arrossire.
Quindi, contemporaneamente… sarebbe riuscito a dirgli che era una lei.
 
Il giorno prima si era davvero stupito. Kyousuke stava pian piano scoprendo della sua vera identità. E solo un caro custode dello spogliatoio poteva salvarla dalla tragedia.
Preso il coraggio di alzarsi dal letto, chiese ad Aki di farle un permesso di entrare più tardi a scuola.
Si vestì, lavò i denti e… preparò un panino al salmone per Yuuichi.
Uscì di casa un po’ scoraggiata, ma quando le tornò in mente il sorriso ingenuo del piccolo Yuuichi, sorrise e riprese un passo più svelto.
Voleva rivedere quel bambino. Il suo sorriso dolce.
 
L’aspettavano con ansia nella sala del club di calcio.
Tsurugi con una gamba accavallata sull’altra, Yuuichi che si dondolava su sé stesso abbracciando un pallone da calcio quasi più grande di lui, Aoi che sbatteva il piede per terra, Shindou e Kirino che avevano smesso di compilare un foglio per squadrare Tenma…e tutto il resto facevano lo stesso.
Tenma, sentendosi osservata, camminò per lo spogliatoio, mise la divisa in fretta e furia e uscì.
Yuuichi l’abbracciò saltellando sempre con la sua vivacità.
Tsurugi che continuava a fissarla. Sapeva perché.
Infatti gli si avvicinò.
< Emh… buon giorno… > < … dove sei stato? > arrivò dritto al punto.
Tenma rispose: < Ah… mi sono svegliato così tardi… lo sai perché, ieri mi hai assillato per sapere quella cosa e io non ho chiuso occhio… >
< E la risposta? > < Ah… ecco… > < Non sono così idiota da non capire che non hai il coraggio di dirmi la verità. > L’aveva davvero spaventata. I tre secondi più brutti della sua vita.
< … Ok, vuoi davvero saperlo?! Va bene, ma non prendertela con me! > < Io questo aspettando! > < SONO UNA RAGAZZA! >
 

< …AH? > Kariya e Hikaru avevano sentito tutto.
Ma non solo loro.
< Uuuh le piccole gag che fanno a casa la mamma e il papà! °A° >
Tsurugi era rimasto di sasso. Tenma aveva il viso rosso come un peperone.
< …L… l… lo ho detto… ? > non ci credeva. Ci era riuscita?
Aveva detto la verità a tutti… anche se in un modo un po’ strano, valeva lo stesso, no?
< … va bene. Yuuichi, andiamocene. > < EH? Torniamo già a casa? Mamma, si torna a casa! > Yuuichi rispose richiamando la mamma.
< Senza Matsukaze. > Disse per poi prendere la mano del piccoletto, rimasto spiazzato.
Dopo l’ultima frase pronunciata da Tsurugi, Tenma sentì il suo cuore spezzarsi in tanti pezzettini.
 
 
 
Tenma tornò a casa piangendo.
Aveva chiuso a chiave la sua stanza per non far entrare nessuno. Aveva bisogno di stare da sola per un po’.
Aoi la chiamava ogni tanto per assicurarsi che non facesse niente di immaturo.
Lei non le rispondeva mai, ma l’accontentava rifiutando la chiamata.
< … sono un’idiota… non avrei dovuto mentire a tutti… >
Si addormentò, sfinita dal pianto.
 
Kyousuke aveva preparato un futon per Yuuichi, accanto al suo. Lo avrebbe ospitato per molto tempo… finché non avrebbe parlato con Tenma.
Non era sua intenzione spezzarle il cuore.
Ma quando si arrabbiava, perdeva il controllo del suo corpo. E così, aveva appena rovinato l’amicizia con quella povera ragazza.
Yuuichi gli aveva appena chiesto di fare un bagno insieme. Era più tranquillo del solito.
Accettò e preparò la vasca con l’acqua calda.
Durante il bagno, Yuuichi non spiccicò parola.
 
Quando finirono di mangiare, Yuuichi gli chiese se poteva andare a letto.
Kyousuke ci andò insieme a lui alle 10:00.
Ma il ragazzo non ce la faceva più a vedere il bambino sempre vivace così silenzioso.
< Yuuichi… cosa hai? Hai male da qualche parte? Dimmelo… >
< … voglio la mamma… > < …! … Yu… Yuuichi… >
< Papi… dov’è la mamma? > la domanda cruciale. Si alzò per guardarlo negli occhi
< Ah… ecco Yuuichi… abbiamo litigato e… ecco… >
< Tu non la chiami più “tesoro”… “biscottino”… o Tenma… > stava sul punto di piangere.
< N-no… Yuuichi… non fare così… > Kyousuke, dopo aver visto il viso di Yuuichi, gli venne in mente quello di Tenma, quel viso dolce che si stava trasformando in uno dispiaciuto.
Tenma e Yuuichi si assomigliavano molto.
In qualche modo, aveva imparato la lezione.
< … vuoi sentire la voce della mamma? > il viso di Yuuichi si illuminò.
 
Il cellulare di Tenma tornò di nuovo a squillare.
Tenma pensò che fosse ancora Aoi così, un po’ stufata, rispose alla chiamata.
< Aoi, te lo dico adesso e mai più, non mi chiama-- > < BUOOOONA SERA, MAMMINA! >
Tenma aveva gli occhi spalancati, in quel momento.
Non c’era suono più dolce della voce di Yuuichi.
< … Yuuichi… tesoro… buona sera anche a te! Dove sei? > < Sono a casa di papà! Lo sai, mi ha detto che avete litigato… ma lui vuole fare la pace! > < Yuuichi, quello è compito mio! > rispose Kyousuke da lontano.
Tenma aveva ripreso a sorridere.
< Adesso vai a letto, tesoro… e manda un bacio forte forte a papà ♥! >
< Va bene! Buona notte mamma! > chiuse la chiamata.
< Co… cosa ti ha detto? > Kyousuke temeva nelle parole del figliuolo.
All’improvviso, Yuuichi lo abbracciò e gli diede un bacio sulla guancia.
< Che… che cos’era quello? > < Mamma ha detto di darti un bacio forte forte! ♥>
Kyousuke non ci aveva capito molto, ma una cosa era sicura.
Tenma voleva fare pace.
E Kyousuke lo avrebbe fatto volentieri.
< Adesso dormiamo, Yuuichi … > gli disse con il sorriso sulle labbra.
< Emm … papi?> < Umh? Che c’è? >
< ... mi rimbocchi le coperte? >
 

 
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*angolo dell’autrice che sta per morire di diabete per la troppa dolcezza in questo capitolo*
AAAAHH  sono fin troppo brava nelle situazioni dolci… *__*
Adoro troppo il KyouTen, è la mia ragione di vita!
Alla prossima, sperando di scrivere un capitolo al più presto!!
Nyaaa♥

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Capitolo 4
*** Capitolo 4 - La mamma e il papà si tengono sempre per mano! ***


Ecco a voi il quarto capitolo di “Mixi Max!”. Sono felice di rivedervi.
Adesso leggete.
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Sempre più annoiata, scusatemi.

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MIXI MAX!
 Capitolo 4: La mamma e il papà si tengono sempre per mano!
 
Qualche giorno dopo, Kyousuke aveva portato Yuuichi in un parco.
Aveva invitato anche Tenma per l’occasione, ma per farlo aveva dovuto prendere tutto il coraggio che aveva.
Quando sentì la voce della ragazza, quasi non svenne.
La centrocampista era ormai importante per lui, e se le avesse spezzato di nuovo il cuore, di sicuro si sarebbe chiuso in casa a chiave.
Perché la causa di tutto era sempre l’istinto.
No, non lui. Lui aveva imparato la lezione.
 
Tenma era appena arrivata al parco.
Aveva preparato qualcosa da mangiare per Yuuichi e Kyousuke, visto che si prospettava una giornata “movimentata”.
< … Buon giorno… > disse imbarazzata e con lo sguardo rivolto verso terra.
< … ‘giorno… come stai? > la stessa cosa era per il ragazzo.
< … bene… tu e Yuuichi come ve la state passando? > < Vorrebbe un panino con salmone in ogni occasione: deve fare la pipì? Panino con salmone. Dobbiamo fare la spesa? Panino con salmone. Arriva il postino? Panino con salmone. > < Mph.. hihihi! > < Che… che hai da ridere? > desiderava da tanto sentire quella risata.
< Hihihi! No… niente! Mph… hahahahaha! > < ...Te…tenma… >
La ragazza si zittì.
< …Tsurugi…? > < … ti chiedo scusa. Sono desolato. Avrei dovuto sapere di te… e non avrei dovuto assumere quel comportamento davanti a tutti… perdonami. > Tenma stava ascoltando attentamente, per poi sorridergli dolcemente.
< Devo chiederti io perdono… sono io che non avrei dovuto mentire fin dall’inizio… e scusami se ti ho lasciato Yuuichi… prometto che lo terrò anche io. Anche perché sono sua madre! >
< … Tenma…! > era sollevato, finalmente. Avevano IL BISOGNO di abbracciarsi ma non era proprio il momento, visto che Tenma era vestita ancora da ragazzo e potevano essere scambiati per omosessuali.
 
Yuuichi stava giocando, in quel momento.
Aveva appena conosciuto un bambino della sua stessa età che aveva voglia di giocare a pallone, così si misero d’accordo e adesso stavano giocando insieme.
 
 
Per essere piccolo, Yuuichi era molto forte.
Se ne accorsero Tenma e Kyousuke mentre stavano guardando da lontano il bambino, seduti su di una panchina.
< Umm… non credi che sia piuttosto abile per la sua età…? > riferì Tenma.
< Bhè… sennò non è nostro figlio, non trovi? > a questo, le guance di Tenma assunsero una tonalità di rosa più acceso.
< G-già, hai ragione… > Non ci pensò più e rivolse lo sguardo verso il bambino.
< Yuuichi, sei tutto sudato! Vieni qui! > Tenma prese un fazzoletto dallo zainetto del piccolino.
< Umaaa~eddai, mà! > < Riposati un po’ o prenderai un raffreddore! >
< Ma io non voglio smettere di giocare! >  < La mamma ha ragione. Su, adesso mangiamo i panini che ha fatto mammina, ok? > < … ok. > lo convinci per poco!
< Indovina cosa ho portato? ♥> < AH! Panino al salmone! > < Bravo, tesoro! > gli porse il panino.
Kyousuke notò qualcosa: < Ma non ti finisce mai il salmone a casa? > < Umm… in realtà Aki ne compra anche per Sasuke ma a lui non piace, quindi molte delle scatolette rimangono nella credenza… ovviamente butto quelle che sono già scadute! > < E tua cugina Aki non sa che Sasuke non ha mai mangiato il salmone. > < No, non lo sa. Sai, è una tipa molto sensibile: se le dicessi che Sasuke odia il salmone, lei scoppierebbe a piangere, dato che lo va a comprare in un negozio a 300 km di distanza da casa. > < Povera. >
 
Yuuichi tornò a giocare con il suo nuovo amico.
L’Ace Striker della Raimon era leggermente annoiato.
La centro-campista stava ammirando i passaggi e i movimenti del bambino.
 
Era il momento di tornare a casa.
Ma Yuuichi non voleva sapere niente.
Nel frattempo, Tenma e Kyousuke si erano già avviati: < Yuuichi! Si torna a casa! > gli disse da lontano.
Questo convinse il bambino ad avvicinarsi ai “genitori”.
I due adolescenti camminavano dietro il bambino che continuava a calciare il pallone.
Quest’ultimo, però, notò una cosa.
< Umm… perché non vi tenete per mano? > chiese il piccolo ai suoi genitori.
< … ah? > entrambi arrossiti dalle parole del piccolo calcio-maniaco.
< La mamma e il papà si tengono sempre per mano! ♥> disse convinto il bambino.
I due adolescenti si guardarono negli occhi. Dovevano accontentare il piccoletto, purtroppo.
La mano grande di Kyousuke un po’ tremante era anche timida e quella di Tenma raggiunse per prima la mano dell’altro.
La ragazza lo guardò negli occhi, con un po’ di rossore sulle gote. L’attaccante, beato dal sorriso della sua compagna di squadra, si sciolse completamente, fino a che non contraccambiò il sorriso e strinse la mano della ragazza.
Nel frattempo, il piccolo Yuuichi godeva la scena.
 
Così, mano nella mano, i due adolescenti neo-genitori si incamminarono verso casa, continuando a guardare sempre il proprio bambino che saltellava e che faceva piccoli passaggi con il pallone…
Nei suoi passi, però, si notava sforzo e stanchezza…
… e ci mancava poco che il bambino sbattesse la testa per terra.
Grazie a un movimento molto veloce del padre, Yuuichi scampò il pericolo. Ma non era ancora fuori pericolo. Il bambino era appena svenuto.
Il suo nome rimbombò per tutta Inazuma-chou.
< …!! YUUICHI! >
 
 

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* angolo della autrice che pensa di aver scritto una baggianata *
Salve. Devo informarvi di una piccola cosa.
Ricordate quando vi ho detto che Yuuichi non ha preso il nome del caro fratello di Kyousuke?
Ebbene, devo ricredermi. E’ l’unica cosa che mi possa venire in mente, per una spiegazione sensata.
Anche perché, mi è venuta in mente una delle scene che potrei scrivere nei prossimi capitoli, così posso accontentare la cara Lù che mi assilla per il fatto che abbia chiamato Yuuichi il MixiMax di Kyousuke e Tenma… ti penso, visto?? ♥
Ma per le spiegazioni dettagliate, dovrete aspettare qualche capitolo…
E poi, dovete perdonarmi per la fine di questo episodio… alcune volte sono molto romantica, poi va a finire che la fic diventa depressa. Povero PamPino, l’ho fatto svenire… e poi... è così corto!
… Bhè, ci vediamo alla prossima! ♥
Nyan-! <3

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Capitolo 5
*** Capitolo 5 - Quando non mi sento bene, la mamma mi canta sempre una canzone! ***


‘Sera. O buon giorno. Dipende a che ora leggete questa schifezza. A proposito, fatemi gli auguri (in ritardo) perché ho appena scoperto che ho fatto due anni su EFP.
*clap clap* Yeeeeee.
Ma passando alla storia…
Lo scorso capitolo abbiamo visto (capitolo lunghissimo poi) come il piccolo Yuuichi si sia divertito e come sia svenuto e accasciatosi al suolo… come sono cattiva, ne?
Perdono, sono solo leggermente più depressa del solito e non capisco nemmeno perché.
All’improvviso mi ritrovo a mangiare un budino al cioccolato, senza neanche avere fame.
Poi, mi viene automatico sbuffare, mentre sono stesa sul divano a fare il niente.
Che devo dire, ho una vita di cacca. Forse ho trasmesso questa mia depressione anche nella fic del contest che ho postato qualche settimana fa … se volete farci un salto, mi farebbe piacere ♥.

Ma adesso vi lascio leggere il quinto capitolo!
 
______________________________________________________________________________
MIXI MAX!
 Capitolo 5: Quando non mi sento bene, la mamma mi canta sempre una canzone!
 
Il dottore non era ancora arrivato.
In compenso, erano presenti tutti i loro amici.
Ebbene, Yuuichi aveva l’influenza.
 
I suoi genitori ebbero quasi un infarto, dopo aver visto il bambino privo di sensi.
Non seppero cosa fare, in quel momento.
L’unica cosa che ebbero in mente era correre a casa per metterlo al letto, chiamando un medico.
Tenma era ovviamente la più preoccupata.
Stava distesa accanto al bimbo, spostando la frangetta per accarezzargli fronte, mentre controllava anche che la febbre non fosse salita più del normale.
Anche se, in quel momento la temperatura era ancora a 39.
 
Il papà del bambino camminava avanti e indietro per la preoccupazione, ma a calmarlo c’era Shindou che lo metteva a sedere e che gli dava un bicchiere d’acqua.
Non si sapeva come, ma proprio tutti avevano saputo che il piccolo Yuuichi non si era sentito molto bene.

Tenma sapeva benissimo che era pericoloso per un bambino aver qualunque tipo di malattia.
Ed era per questo che non riusciva a stare lontana dal piccolo e a staccare gli occhi dal suo visino bianco e sudato.
 
Il piccolo respirava in modo molto faticoso.
< Ma … mma …> Yuuichi aveva finalmente parlato. < Piccolo mio … non temere, c’è la mamma qui con te … >.
< Ma … mma … mi canti … una canzone …? > rispondeva con una domanda.
Tenma gli mise per bene un fazzoletto bagnato fresco sulla fronte. < Una canzone …? Cosa vuoi che canti, tesoro? > Nel frattempo, tutti i presenti stavano ad ascoltare.
< Quando ... non mi ... sento bene ... la mamma ... mi canta sempre ... una canzone ...> < B-bene … ecco … > la ragazza girò lo sguardo verso il “marito” per cercare aiuto. Capendo il significato di quel comportamento, il ragazzo scosse la testa, dicendole telepaticamente: “Non ne ho idea, non chiedere a me. Sei tu la mamma.”
 
Tenma allora si schiarì la gola. Si ricordava solo una canzone: quella che la sua mamma le insegnò da piccola, quando non riusciva a dormire.

<Dango, dango, dango, dango, dango, dango daikazoku.
Dango, dango, dango, dango, dango daikazoku.
>
Tutti in quel momento si sedettero intorno al lettuccio dove era steso il piccolo malato, beandosi della voce sottile e dolce della giovane mamma. Si erano addormentati tutti, quasi...

 
Infatti uno di loro era totalmente sveglio, giusto perché si era innamorato di quella voce così … celestiale. Non era particolare, ma era comunque rilassante...
 
< Yancha na yaki dango yasashii an dango,
sukoshi yumemigachi na tsukimi dango.
Osumashi goma dango yotsu ko kushi dango,
minna minna awasete hyakunin kazoku.
 >
 
< Akachan dango wa itsumo shiawase no naka de,
toshiyori dango wa me o hosometeru.
>
 
< Nakayoshi dango te o tsunagi ooki na marui wa ni naru yo,
machi o tsukuri dango boshi no ue minna de waraiau yo.
Usagi mo sora de te o futte miteru dekkai otsuki-sama,
ureshii koto kanashii koto mo zenbu marumete.
>
 
Tenma finì con il ritornello, guardando negli occhi il bambino.
 
< Dango, dango, dango, dango, dango, dango daikazok.
Dango, dango, dango, dango, dango daikazoku.
>
 

 
Finalmente Yuuichi stava riposando.
Ed era indescrivibile il disordine che c’era intorno al suo futon.
C’era l’intera Raimon a dormire insieme al piccolo.
Il dottore era arrivato con un leggerissimo ritardo, affermando che c’era traffico.
Tenma e Tsurugi aiutarono il più adulto a misurare la febbre del piccolo che, ribadiamo, stava riposando.
< Non c’è niente di cui preoccuparsi > aveva detto il medico < l’importante è che lo teniate al caldo e che gli somministriate le giuste medicine. Ma per curiosità… >
Tenma e Kyousuke lo stavano ad ascoltare attentamente.
< … il bambino è vostro? > < E’ NOSTRO FRATELLO. > risposero subito i due ragazzi.
< Ah, ecco perché vi assomiglia così tanto! Scusate la mia impertinenza! Adesso tolgo il disturbo! >
Prima di chiudere la porta, il dottore ricordò ad entrambi di prendersi cura del bambino.
 
Matsukaze finalmente poteva respirare.
Si era sorpresa della sua abilità canora ed era felice di averla scoperta in quell’occasione.
Anche perché, un Ace Striker di sua conoscenza non la smetteva di farle i complimenti.
E, inutile dire che questo le faceva arrossare le gote come non mai.
 
Tsurugi controllò che nella camera dove riposava il bambino fosse tutto a posto.
E stranamente, trovò Yuuichi davanti lo specchio.
< … Yuuichi? Come ti senti? > gli chiese con gentilezza.
< … Nii-cha’. > aveva risposto d’improvviso.
< … Nii-chan? > < Papà… > Kyousuke tremava alla domanda del suo piccolo Yuuichi.
< … cosa c’è? >
Il bambino si girò per guardarlo, dato che fino a poco tempo prima si stava osservando allo specchio.
< … Dov’è, papà? Kyouma Nii-cha’dov’è? >
Nella stanza non si poteva che respirare aria tesa…
Tenma avrebbe partito due di loro??
 
 


 _________________________________________________________
*angolo dell’autrice che scrive questo capitolo da una settimana*
Ahahahhahahahahahhah---
BuonSalve u.u
Vi piace questo capitolo? Bene!
Perché sono sicura che Lù mi stritolerà per la gioia xDD
E l’ultima frase mi ha fatto morire!
Vi aspetto nella “sala d’attesa” xDD
(e come al solito, il capitolo è cortissimo -.-)
Nyann ~ ♥ (a proposito, la canzone si chiama Danko Daikazoku di Clannad!)

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Capitolo 6
*** Capitolo 6 - E' stato papà a darmi questo nome! ***


Salve, gentaccia!
Come state? Io bene! E’ finito il periodo di “Nyan la Depressa”! xD
Infatti, l’ispirazione è tornata con un nuovo capitolo e, mannaggia a quella bubbazza, anche una nuova long (eccheccacchio).
Per adesso si trova al sicuro nella cartella delle fan fiction nel mio computer, ma prima o poi la posterò! Giuro!
E indovinate la coppia? xD Bravi! KyouTen! xD
Ce ne sono troppe poche di quella coppia … quindi Nyan, in veste da supereroina, salverà le povere “shippiste” del KyouTen!

Adesso vi lascio alla lettura! Nyan!
(Scusate il madornale ritardo!)


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MIXIMAX!
  Capitolo 6: E’ stato papà a darmi questo nome!



< … cosa?>
Tsurugi aveva appena raccontato dell’accaduto.
Anche se aveva spiegato perfettamente, la giovane mamma non ci aveva comunque capito un’acca. Fey, invece, aveva già trovato una soluzione.
< Tsurugi, Tenma. Forse ho capito come portare il vostro secondo bambino qui! > a quelle parole, la centrocampista non potette che deglutire. Al solo pensiero di dover partorire ben due maschietti … avrebbe voluto fare un bel balzo nel tempo e arrivare direttamente all’anno in cui i due bambini erano già nati. Giusto per non sentire il dolore.

Si misero al centro del campo. Wandaba era pronto con le pistole per il miximax, mentre Matsukaze e Tsurugi erano rispettivamente alla sinistra e alla destra dell’orso.
Dejà vu?

< Bene! > disse l’orso diventato d’improvviso tutto rosa e sparando contro i due giovani.
Dopo che il raggio delle pistole li aveva raggiunti, Fey esclamò: < Adesso, Wandaba! Punta il positivo al suolo! > < OK! MIXIMAX! >
E fece come consigliato. Questa volta, il nuvolone s’era alzato di più di prima, tanto che Tenma perse di vista gli altri compagni e tossiva pesantemente.

L’unica cosa che riuscì a vedere in mezzo alla polvere fu una piccola figura seduta sul prato e che faceva piccoli colpi di tosse.
< Emh… va tutto bene? > disse la ragazza quando gli si avvicinò.
Quando poi il viso del bambino si fece più chiaro, Tenma sussultò: era uguale al piccolo Yuuichi, solo che il colore dei capelli e degli occhi erano quelli della madre.
Si accovacciò per aiutarlo, poiché il nuvolone non era svanito del tutto.
< Ehi … Kyouma? > gli chiese un po’ imbarazzata. Il bambino, che lo osservava leggermente spaventato, annuì cautamente. Si alzò, pulendosi i pantaloncini pieni di polvere, e continuò a osservare la ragazza.
< … chi sei tu? > gli chiese improvvisamente il bambino.
< Co… come ‘chi sei’? Sono la tua mamma! Non mi riconosci? > gli rispose dolcemente, ma era evidente che il piccolo Kyouma aveva capito tutto.
< Tu non sei la mia mamma! Se lo fossi, dovresti almeno sapere perché il mio nome è ‘Kyouma’! E poi, la MIA mamma è molto più femminile di te! > sbuffò il bambino, non accorgendosi della reazione della giovane… stava cominciando a piangere.
< Tu… tutto bene? > < Lo so che non sono abbastanza femminile per gli altri e che abbia finto per tutto questo di essere il contrario ma, PER DIO, sono una donna! UNA DONNA! > finì col piangere abbracciata al piccolo, quest’ultimo che non aveva ancora chiara l’identità di quell’impostore …

Tsurugi, uscito dal polverone e avvicinatosi alla coppia, rimase sorpreso del loro stato… il bambino aveva la faccia viola, probabilmente perché la giovane lo stava stringendo a sé un po’ troppo forte…
< Te… Tenma!! Lascialo, lo soffochi così! > esclamò spaventato.
Il piccolo Kyouma sussultò alla vista di Kyousuke.
< Pa… papà… > < Tu… sei Kyouma? > chiese l’attaccante della Raimon.
< Dovresti saperlo… è stato papà a darmi questo nome… no? >

La giornata trascorse normalmente. La presenza di Kyouma non faceva né caldo né freddo alla squadra… quel bambino era fin troppo tranquillo. E questo fece accendere una lampadina alla madre dei gemelli Tsurugi.
Ebbene sì, dopo una piccola discussione avvenuta tra i bambini, Tenma e Kyousuke avevano scoperto che i due piccoli appassionati del calcio frequentavano la stessa classe dell’asilo, quindi avevano la stessa età. Quando Kyouma aveva visto Yuuichi nel letto a riposare, il suo comportamento fu inaspettato: il moro (Kyouma) aveva preso per un orecchio il suo fratellino (era nato dopo Yuuichi, quindi in teoria era il più grande dei due), urlandogli contro e costringendolo a scendere dal letto. Stranamente il bambino dai capelli blu notte non se lo fece ripetere più volte, anzi, era felice che il suo fratellone fosse “tornato a casa”. Anche se Kyouma sapeva tutto, era una mossa azzardata quella di dire la verità all’ingenuo Yuuichi.

Era l’ora di cena e Tenma ne approfittò per parlare con Kyouma per informarsi sulla solita routine a casa Tsurugi (nel futuro). Kyouma, dopo aver finito la sua scodella di riso, cominciò a parlare:
< Innanzitutto, i nostri genitori non ci chiamano con il nome per intero… >
< E … come? > < Papà mi chiama Kyouma, in realtà… > dopo questa affermazione, il bambino fece una faccia triste, ma qualche minuto dopo riprese la sua spiegazione.
< Yuu-kun è il soprannome di Yuuichi, questo soprattutto per non confondere mio fratello con lo zio. >
< Lo zio… Yuuichi-san vuoi dire…?! > < Sì… Yuuichi-san, certo. > < Io come ti chiamo? ♥ > Il bambino ci mise un po’ per rispondere, per poi farlo con un leggero rossore sulle guance.
< Il soprannome che dai anche a papà, quando vuoi che lui ti faccia le coccole… Kyoucchan. >

C’era solo silenzio in quella stanza. Tenma a bocca aperta, il viso rosso come un pomodoro e Kyouma che aveva ripreso a mangiare il sushi messo da poco a tavola.
< K… Kyoucchan. Ho sentito bene? > la ragazza in quel momento si stava torturando le dita a forza di strofinarlo sul tavolo. < Sì. Tu quando fai ginnastica con papà lo chiami in quel modo. >
Come poteva reagire Tenma ad una tale affermazione?
Le era uscito talmente di quel sangue dal naso che aveva sbattuto la testa nella sua scodella di riso.
… senza mai rinvenire.
Kyouma, indifferente, tornò a gustarsi il sushi fatto dalle manager della squadra.

< Voglio dormire con Nii-cha’! > disse il piccolo Yuuichi con le guanciotte rosse e gonfie. Voleva dormire insieme al suo fratellino gemello ma non poteva poiché la temperatura era ancora un po’ troppo alta.
< Facciamo così: la mamma dorme con te, mentre Kyoucchan sta con papà. Va bene? Così non vi sentirete soli! > rispose Tenma rassicurando il bambino, sapendo che la preoccupazione di quest’ultimo era il fatto che il fratello si sarebbe sentito solo.
< Per me va bene. ‘Notte Yuuichi. > Kyousuke gli diede il bacio della buona notte e si avvicinò alla porta con Kyouma.
< Su, andiamo a lavarci i dentini e poi a nanna. > disse Tsurugi con fare paterno, rivolto al moro dei due gemelli.
Il piccolo Kyoucchan arrossì per la vergogna. Notando questo suo comportamento, Kyousuke gli aprì la porta continuando ad osservarlo.
< ‘Notte, Tenma… > < Buona notte, Tsurugi! Bene, tesoro! Andiamo a fare la nanna anche noi! Sarai stanco! > riferì la ragazza. < Mh! Domani devo andare anche a scuola, vero? Con Nii-cha’! > < Emm… niente scuola per te! Sei ancora malato, non vorrei che tu si sentissi di nuovo male… capisci? Quindi, per l’amore della mamma, rimarrai nel lettuccio caldo… > disse la mamma, ma notando lo sguardo dispiaciuto del bambino, riprese. < … e quando ti sentirai meglio Kyouma potrà dormire con te e andare a scuola! Ci stai? ♥> a quest’ultima frase, il piccolo Yuuichi non potette che sorridere sornione.

Nel frattempo, Tsurugi e Kyouma stavano lavandosi i denti.
Il più piccolo continuava ad osservarlo, mentre Kyousuke non si era nemmeno accorto dello sguardo intenso del figlio che gli stava appiccicato da più di mezz’ora.
Quando Kyouma finì di strofinare i denti, cercò di raggiungere il lavandino. Ma, purtroppo era troppo piccolo per farlo.
Notando che il bambino si stava sforzando a salire sul lavandino, il ragazzo più grande sospirò e lo prese dai fianchi.
< Se avevi bisogno di aiuto, bastava che me lo dicevi. > Kyouma non rispose ma sputò il dentifricio che gli era rimasto in bocca e si sciacquò con l’acqua della fontana. Dopo aver completato, Kyousuke lo rimise a terra; non ebbe nemmeno il tempo di asciugarsi le mani che Kyouma era già uscito dal bagno.

< Perché non mi parli? > gli disse Kyousuke. Era ormai da un po’ di tempo che il piccolo non proferiva parola. In fondo, erano ancora svegli ed era presto per dormire…
< E’ perché non ti fidi della versione più giovane di tuo padre? > a questo punto Kyouma fu costretto a rispondere.
< Ma no! … Cioè… io… ecco… papà è il mio mito… e lo sarà sempre… > dicendo questo, Kyouma si nascose di più sotto le lenzuola, mentre Kyousuke era sorpreso dalle parole del figlio.
< … sono il tuo mito? O meglio… lo sarò? … Perché? > < … ammiro molto anche la mamma… ma la mamma, avendo dato alla luce me e Yuuichi, non è riuscita ad insegnarci le basi del calcio. Mentre tu, papà, pur lavorando come capitano della Raimon, hai comunque trovato il tempo per noi… e soprattutto per me. Non sembra vero, ma il fanatico del calcio, fra me e Yuuichi, sono io… *arrossisce* Sapendo di questa mia pura ossessione per il calcio, ti sei focalizzato più sulle mie abilità che in quelle di Yuuchi… anche se sono convinto che il mio papà del futuro preferisce Yuuichi a me… perché io, pur amando il calcio con tutto me stesso… non riesco ad arrivare ai livelli di Yuuichi… lui ha preso dalla mamma. Me l’hai detto tu. La mamma da giovane, quando riceveva sconfitte, diventava più forte… e questo è quello che anche Yuuichi sa fare. Diventa più forte anche dopo che viene battuto. >
Kyousuke ascoltava attentamente le parole del più piccolo. Rimase sorpreso soprattutto nella parte in cui aveva citato del suo lavoro nel campo del calcio… il capitano della Raimon. >
< … che ne dici di andare a dormire, adesso? > Tsurugi sistemò le loro coperte. Kyouma però continuava a parlare.

< … ultimamente, a scuola, ci hanno dato un tema da svolgere a casa… ma io non ho saputo scrivere niente… > < Cosa riguardava? > disse Kyousuke, volendo partecipare alla conversazione. < La traccia del tema era: “ Il lavoro di quale tuo genitore vorresti fare da grande?” … ecco il punto. > < …il punto? > < … se dicessi di voler diventare come papà, cioè un famoso giocatore, io non ne sarei in grado, visto le mie scarse abilità… ma se dicessi di voler diventare come la mamma… bhè, non credo sia una bella cosa fare “la casalinga”. Pensa che anche la mamma s’annoia a farlo. >
Ci fu un breve silenzio, seguito poi dal rumore delle coperte.
< … hai la parlantina di tua madre… > rise sotto i baffi, il giovane attaccante.
Kyouma sorrise. Anche suo padre del futuro glielo diceva.
E lo rendeva non poco felice.
 




*angolo dell’autrice che si inchina davanti ai suoi lettori per il madornale ritardo*
Dai, ragazzi, almeno mi faccio perdonare con il capitolo più lungo di questa fanfic! Facciamo festa!!
*pepepepepepepepe* *scivola per i pomodori schiacciati a terra*
Ok, per favore, non voglio morire giovane… peggio per voi che poi non vedrete mai il finale di questa fic!
Detto questo spero che vi piaccia e che continuiate a seguirmi, nonostante l’update non sia così puntuale come previsto… (e continuo a ripetervi che Nyan non riuscirà mai a mantenere le promesse ♥)
Ciauzz! Nyaan ~♥♥
(Ringrazio particolare alle persone che mi sostengono, a una cara amica che mi ha aiutata scrivere questo capitolo, pur avendo dei problemi con la scuola ecc… e ovviamente anche a quelle che recensiscono, mettono nei preferiti e che leggono MIXI MAX! )

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Capitolo 7
*** Capitolo 7 - Papà non ha mai fatto la spesa. ***


MIXI MAX!
  Capitolo 7: Papà non ha mai fatto la spesa.


Il mattino dopo la comparsa di Kyouma fu piuttosto movimentato.
Perché? Bhè … Yuuichi era guarito. E questo dettaglio aveva aspetti negativi e positivi … ma soprattutto negativi.
Sappiamo bene che il piccolo dai capelli blu era fin troppo pimpante per i gusti di Kyousuke …
Già, il paparino si era arrabbiato.
Yuuichi, a differenza di Kyouma, non riusciva a stare fermo su un posto, quindi l’unica cosa che poteva fare era … di gironzolare per lo stadio della Raimon.
< Hihi! Che divertente! > il secondogenito della famigliola Tsurugi correva a “più non posso” per tutto il campo, rincorso da un papà Kyousuke dal viso corrucciato e incacchiato.
Ma c’era qualcuno che trovava la scenetta piuttosto divertente … Tenma rideva perché in quel momento Yuuichi aveva le così dette chiappe al vento


< Yuuichi! Torna a fare il bagno, su! > lo richiamò da lontano.
< Ma mamma! Mi sto divertendo così tanto! NII-CHA’ VIENI ANCHE TU! > disse il prima citato al fratello gemello, prendendolo poi per le mani e trascinandolo nel campo. < M … mi rifiuto! Lasciami! > aveva il viso come un peperone! Il giro nel campo, però, durò ben poco, grazie ai movimenti agili del papà dei due gemelli che era riuscito ad acchiapparli prima che fosse troppo tardi.
(Le manager sarebbero svenute alla vista di Yuuichi completamente nudo.)



Dopo aver fatto il bagno (e vestiti), i due bambini si misero a giocare con i restanti membri della Raimon.
Nel frattempo … Kyousuke e Tenma si prepararono per andare a fare la spesa.
< Papà non ha mai fatto la spesa. Siete sicuri di non destare sospetti? Yuuichi non è così stupido per non capirlo, anche se dubito che in quella zucca ci sia un po’ di sale … > disse Kyouma, con il suo solito tono freddo e impassibile (uguale a quello del padre).
< Non posso andarci da sola … e se poi mi scoprono a comprare roba per bambini? Devo avere pur qualcuno che mi fa da bodyguard … > Tenma era terrorizzata, in realtà. Se avesse incontrato qualcuno di sua conoscenza, di sicuro non se la sarebbe filata liscia …
< Non preoccuparti, Kyouma. Tu divertiti con i ragazzi e prenditi cura di Yuuichi. Torniamo in un battibaleno! > Kyousuke rassicurò il più piccolo accarezzandogli la testa e arruffandogli i capelli.
S’era affezionato a lui.
 




~ Al supermercato ~

Sudore. Tutto quello che usciva dalla pelle di Tenma era solo sudore. Tremava come una foglia. Non aveva nemmeno un briciolo di volontà che sarebbe stato utile per entrare nel reparto per bambini.
Kyousuke invece era impassibile. Come uno spaventapasseri. Il ragazzo guardò l’altra con la coda dell’occhio, notando che la diretta interessata stava praticamente morendo di paura.
< Forza. Che aspetti? > disse l’attaccante.
Allora la ragazza centrocampista, preso il coraggio, entrò con solo un piede oltre la soglia della porta. L’Ace Striker, accortosi dell’insicurezza della compagna, le diede una piccola spintarella alla schiena, facendo quasi cadere l’altra a terra.
< Tsu … Tsurugi! Ma che fai?? > < Puoi farcela, captain! > disse Tsurugi con sorriso compiaciuto, alzando un dito per dire che sarebbe andato tutto bene.
< Ma tu mi vuoi male … Uff … Ok. Alla riscossa, Tenma! > corse verso il primo prodotto di cui aveva bisogno e, come un ladro, prese l’oggetto con una velocità tale che il commesso non aveva notato nulla.
Tsurugi stava ad osservare divertito, spesso applaudendo i salti mortali che faceva la ragazza pur di non farsi notare. Quest’ultima era convinta di aver visto tra le mani del blu un cartellino con un numero scritto sopra. 


Terminata la mission impossibile, Tenma si accorse che c’era un altro problema: la cassa.
Il fatto era che la commessa era una conoscente di sua madre (guarda un po’, casi della vita), ed era piuttosto pettegola quando si trattava di cose successe al figlio dell’amica di Okinawa.
< Tsurugi, ho ancora più paura di prima. Per favore, passa tu! > disse lei consegnando la cesta nelle mani sicure del ragazzo. Inutile dire che per Kyousuke non era una buona idea.

Tsurugi Kyousuke che compra prodotti per bambini?? Tsk, mai sentito.

< Mi rifiuto! > < Kyouma ha preso tutto da te! > rispose arrabbiata.
< Qui metto in gioco la mia reputazione! Te ne rendi conto?? > < Tsurugi, è per Kyouma e Yuuichi! Fai un sacrificio! > < MAI. E. POI. MAI! >
< Emh… Tenma-chan? E chi è questo ragazzo? > la commessa richiamò i due. Notò i prodotti per bambini nelle mani di Kyousuke, e i suoi occhi uscirono letteralmente dalle orbite.
< N… Non è come pensa…! Ecco… è… per… il… fratello… di…Tsurugi. > < … SI. Per mio fratello. > < Ah! Capisco! Prima o poi lo voglio vedere! Sono 200 ¥! >





< Siamo tornati… > dissero i due in coro.
Il bambino bruno si accorse della loro presenza e andò ad abbracciarli.
Dopo aver posato i prodotti nelle apposite dispense, i due ragazzi si stesero sul divano nello stesso momento.
Nello stesso istante, Kyouma li guardava con indifferenza, ma sotto sotto divertito…
< Papà non va mai a fare la spesa… perché ci tiene alla sua reputazione. Scommetto che oggi hai assistito a uno dei suoi capricci. >
Tenma, avendo sentito cosa aveva detto il piccolo Kyoucchan, guardò il suo futuro marito, il quale era steso affianco a lei:

< In futuro dovrò raddrizzarti per bene, eh? Ma mi sa che non ci riuscirò mai. >
< Tsurugi Kyousuke non compra mai prodotti per bambini…  e sottolineo MAI. >


 
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*angolo dell’autrice che ha dimenticato di fare le note all’inizio del capitolo*
Bhè… non è né corto, né lungo… è passabile, insomma. ^ ^’’’
Allora, ragazzi! Questa è uno dei famosi filler che si fanno negli anime quando non hai il materiale per continuare la storia! Ed è esattamente questo il motivo per cui ho scritto ‘sta baggiata!
Però è uscita bene, dai… non so però se Kyousuke è OK o OOC xDD
Perché insomma, io me lo immagino imbranato quando si parla di bambini…
E poi non è il tipo da fare la spesa per la mogliettina, no.
Lo vedo più a cucinare, a fare i lavori da uomo se vogliamo dirla tutta!
Ma proprio non riesco a pensare… a cosa scrivere dopo questo capitolo xDD
Se qualcuno ha un’idea, ne terrò conto e vedo cosa posso fare xD
(ci metterò i credits, non ve preoccupè ♥[??])
Adesso vado! Grazie per aver letto e recensito fino a ora! :3
Da NYAAAAAN *sbav*

 

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Capitolo 8
*** Capitolo 8 - ... ma la mia mamma sei tu! ***


Hola, gente!
Come vi butta? A me bene, ho solo un dolore allucinante al naso, causa partita a bowling (??)
Ma sono tornata (spero non mi fuciliate per l’ennesima volta) con un nuovo capitolo!
Finalmente sono riuscita a pensare qualcosa per proseguire con la trama! Questo capitolo sembrerà un po’ un
bad endingma lascio a voi immaginare se lo è veramente o no… (Nyan, non puoi terminare una long di questo genere con soli otto capitoli! – Zitto, alter ego! – sono la sua coscienza, idiota!) AHEM. Dicevo?
Non mi resta che lasciarvi al capitolo!
Buona lettura!
(Nyan non è più depressa yeeeee
)

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MIXI MAX!
 Capitolo 8 : …ma la mia mamma sei tu!


Le giornate passavano in fretta, ma per i due neo-genitori sembravano un’eternità.
E sappiamo bene perché. Yuuichi e Kyouma erano ancora nel loro passato.
In fondo, però, non potevano fare altro che ospitarli finchè non si fosse trovata una soluzione.
Tenma era lo stesso titubante: era la cosa giusta riportare i due bambini nel loro tempo, ma lei …
… era come gelosa della se stessa del futuro.
Il suo compagno la pensava allo stesso modo, oltretutto.
Avevano stabilito un rapporto così stretto che ormai poteva affermare di essere il padre di Yuuichi e Kyouma.
Ma, purtroppo, il gioco era bello ma durato poco.
In questo caso, faceva male ad entrambi.

Il motivo della loro letterale depressione era che Fei e l’orso gigante Wandaba avevano trovato un modo per riportare i due bambini al loro futuro.
< Tenma, Tsurugi … finalmente possiamo riportare Kyouma e Yuuichi dai loro veri genitori! > disse contento Fei, non notando il volto amareggiato della centrocampista e dell’attaccante.
Wandaba iniziò a spiegare: < Ne abbiamo parlato con il Dott. Arno. Dice che il processo è molto semplice: dovremo fare il contrario di quel che abbiamo fatto per portare qui Kyouma e Yuuichi! Non siete felici? > terminò Wandaba, anch’esso non accortosi dell’aria negativa che proveniva dai due interpellati.
Aoi, che era presente alla spiegazione dei due futuristici, era l’unica che sapeva come si sentissero veramente i due compagni di squadra.
< Tenma, Tsurugi-kun. So che per voi è difficile … ma Kyouma-kun e Yuuichi-kun non fanno parte di questo spazio-tempo. Lo sapete bene … > disse Aoi con un tono di voce molto basso.

Tenma rispose anche per Tsurugi: < Aoi … è più forte di noi … se fossi al posto nostro, capiresti meglio in che situazione ci troviamo … > < … e anche la nostra decisione. Ma … credo che la cosa migliore da fare … sia quella di riportare a casa Kyouma e Yuuichi. > a tale affermazione, Tenma si stupì.
< Tsurugi! Ma cosa dici?! Credevo che la pensassi come me! Che volessi tenere qui i due gemelli! >
Kyousuke aveva notato i suoi occhi umidi, pronti a far uscire una fontana di lacrime, ma sapeva di aver ragione.
Così continuò: < E’ per il loro bene. >

Dietro le quinte, una della fonte dei loro problemi li stava ascoltando da molto tempo.
< … a casa? Perché? Questa non è casa mia …?
< Yu … Yuuchi! Che ci fai qui? > Kyousuke si accorse della sua presenza.
Non poteva andare peggio di così. L’unico inconsapevole degli accadimenti era proprio lui.
< Yuu-kun! Sarai stanco! Andiamo a dormire… > ma Tenma non riuscì a finire che il prima citato scoppiò in lacrime. < Perché non mi avete detto che questa non è casa mia?! Che voi non siete… mamma e papà?! >
Ai due venne una fitta al cuore.
E’ vero… loro… Tenma e Kyousuke non erano i genitori di Kyouma e Yuuichi.
Questo fece chiarire la mente dei due compagni.
In sottofondo, i singhiozzi del piccolo Yuuichi…
 

Il mattino dopo
< … quindi Yuuichi lo sa. > Kyouma aveva saputo tutto da Kyousuke.
I due avevano stabilito un legame che non poteva essere definito tra padre e figlio.
Erano come migliori amici.
< Sì … è stato … così brutto … vedere Yuuichi piangere in quel modo … sentendo dire da quella vocina che io … non sono suo padre … > < Ma tu infatti non lo sei. > Viva Capitan Ovvio.
< E’ che … dopo tutto quello che è successo … sento che E’ mio figlio … è fatto della mia stessa pasta … come dire … è che … AH!> era la prima volta che Tsurugi Kyousuke non trovava le parole. Era talmente frustrato che forse la sua era stata una reazione migliore rispetto a quella della sua compagna.
Infatti Tenma, in quel momento, stava stritolando e addentando il cuscino, inzuppandolo di lacrime.
(si trovava nella stessa stanza di Kyouma e Kyousuke)
Yuuichi, invece, guardava la televisione stranamente in silenzio.

Si decise che il momento della partenza fosse stabilito in quello stesso pomeriggio.
Yuuichi era come assente, teneva ben stretta la mano del fratello e con l’altra aveva un suo zainetto.
Tenma e Kyousuke, invece, cercarono di stare il più lontani possibile dai due gemelli.
Avevano sofferto loro e i loro bambini. Non doveva succedere più.
Maledetta la persona che aveva buttato il pallone contro Wandaba!
< Bene, bambini. E’ stato un piacere avervi qui con noi… salutateci i vostri genitori! > disse Fei sorridendo.
Tenma trattenne le lacrime per versarle dopo. Non voleva mostrarsi così debole agli altri.
Ma poi si ricordò. Qual era il suo motto?
Andrà tutto bene, qualunque cosa accada.
Si avvicinò ai due fratelli. Si chinò e accarezzò il viso di entrambi.
< Fate un buon viaggio… mi dispiace se vi ho fatto soffrire… prometto che maturerò affinchè cose del genere non accadano più! Io… vi voglio bene!! > li abbracciò… e stranamente entrambi ricambiarono.
< Salutami la tua mamma, Yuu-kun…! > Il citato ci mise un po’ di tempo per rispondere…
Ma quella risposta fu soddisfacente.
… ed inaspettata.
< … ma la mia mamma sei tu! > e mise le sue braccia attorno al suo collo.
< Non voglio andare a casa! Non voglio lasciare la mamma e il papà qui! Ci sono tante cose da fare! >
Kyousuke rimase a guardare, come del resto tutti. Solo che Kyouma lo invitò nell’abbraccio di gruppo.
A quel punto, i due neo-genitori potevano sentirsi davvero genitori.
< Eh, bhè! E chi se l’aspettava! Vuol dire che non ci sarà nessun ritorno a casa! > esclamò l’orso.
A tutta risposta, Yuuichi, con il suo bellissimo sorriso:
< Ma Wanda! Questa è casa nostra! >
Ci vorrà ancora un po’ di tempo prima che i due gemelli Tsurugi tornino nel loro presente…
Infatti hanno un compito da svolgere nell’era della Raimon Eleven.
… devono ancora far innamorare i loro genitori!
 ...
< ASPETTA, "WANDA" ??? >


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*angolo dell’autrice che finalmente ha ricevuto una visita della cara signorina Ispirazione(??)*
yeeeee!! Anche questo capitolo è fatto!
Non so dire se è corto o è una misura decente… anche perché l’ho scritto in un paio d’ore, ho fatto 2 o 3 ricontrollate e mi è sembrato tutto a posto… SOLO CHE DIAMINE QUANTA DEPRESSIONE CHE C’E’ IN QUESTO CHAPPY.
Sì, me ne sono accorta anche io.
Dai, dal prossimo episodio cercherò di essere la più fluffluosa possibile (anche perché è l’ora di FEM!TENMA)!
Grazie a chi recensisce o solo legge! ♥
Al prossimo capitolo!
Nyaaan ~

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Capitolo 9
*** Capitolo 9 - La mamma accetta di uscire con te! ***


Ecco… salve :D
Adesso vi spiego brevemente cosa è successo.
Il mio computer è stato praticamente trollato da un gioco per pc, ed ecco…
Me l’ha riempito di virus… e io non sono riuscita a scrivere questo capitolo… bhè. xD
Vi lascio leggere questo capolavoro (seeee).

AH, e poi sono stata in vacanza ♥

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MIXI MAX!
   Capitolo 9 – La mamma accetta di uscire con te!

Dove eravamo rimasti? Ah, sì. Kyouma e Yuuichi avevano deciso di non tornare ancora a casa.
Una decisione molto intelligente, visto che i loro giovani genitori non avevano ancora combinato niente.
Infatti, Yuuichi si chiedeva come mai non si scambiassero i loro soliti bacetti e le coccole giornaliere.
E’ vero, non erano i suoi veri mamma e papà, ma era convinto che fossero ugualmente fidanzati.
E allora, come risolvere questa discrepanza? Oh ~, ma come parliamo bene, autrice.
Ma torniamo alla nostra coppietta, che coppietta ancora non è …

Erano passati esattamente due giorni dalla falsa partenza dei due gemelli, e in questi due giorni si erano impegnati molto …
… a convincere la loro mamma a uscire con il presunto marito.
Perché sì, oh santissimi cavoletti di Bruxelles, è strano che due persone ormai dichiarate genitori di due bambini non escano insieme, condividendo un bellissimo momento senza intoppi e quant’altro …
Ma la parte difficile non era l’appuntamento in sé …
In realtà era Tenma la guastafeste.
Perché? Bhè … sapete che Tenma ha quel certo problemino, vero?
In poche parole, non tutti sapevano della sua vera identità.
E poi, ci si metteva quella sua insicurezza che le vietava di dire a ogni invito del compagno.
AH. Non vi avevo detto una cosa …
Kyousuke si stava letteralmente dannando per ricevere una conferma, una sola, per una delle sue richieste.
… ma non aveva mai pensato che Matsukaze Tenma fosse una tipa preziosa.

“Mi dispiace, non posso proprio” di là, “Scusami, devo aiutare Aki-nee” di qua … insomma, era solo una perdita di tempo.

Andò a confessarsi dal suo prete primogenito. Ormai era un’abitudine.
< Dimmi, figliuolo, cosa ti affligge? > disse il piccolo Kyouma, non staccando però gli occhi dal suo libro illustrato (comprato dal papà).
Kyousuke era seduto con le gambe incrociate e aveva la testa bassa per la disperazione: < Ecco … sto cercando in tutti i modi di chiedere a tua madre di uscire … ma lei è capace di dire no a tutti i miei inviti. > < Papà, non è da te essere così depresso. > < LO SO! > Disse poi cadendo all’indietro. Non era davvero da lui comportarsi in quel modo. Era davvero … < … innamorato. >
Che cosa aveva sentito, Kyousuke? < … che? > < Sei innamorato della mamma, più semplice di così. >
Ci volle più di un minuto per ricostruire le parole dette del piccoletto.
Dopo quel silenzio, il ragazzo più grande finalmente proferì:

< ... si vede così tanto? >



 
Nel frattempo, al Kogarashi Manor… (nota: per chi non lo sapesse, il Kogarashi Manor è la residenza in cui vivono Aki e Tenma [potrei anche considerarlo un albergo, dato che all’interno della costruzione ci sono molte camere da letto])
La nostra centrocampista della Raimon stava accovacciata accanto alla cuccia di Sasuke, sentendo i piccoli discorsi di Yuuichi.
< Sai, noi del futuro, abbiamo un mini-Sasuke! >
< Un … mini-Sasuke? > < La mia mamma del futuro dice che è comparso dal nulla, si era rifugiato nella vecchia cuccia di Sasuke visto che in quel momento c’era molto vento! > Un nuovo Sasuke, eh?
Questo aveva reso molto triste la ragazza.
Sasuke prima o poi l’avrebbe lasciata … bhè, è già vecchio ora, quanti anni avrebbe avuto quando lei ne avrebbe compiuti 20?
Sasuke … la lascerà. Che peccato.
< Com’è il Sasuke del tuo presente, Yuu-kun? > il piccolo rispose sorridente < E’ un dormiglione! E poi si sveglia solo quando papà rientra a casa! > Ah bene, si affezionerà a Tsurugi … pensò lei.

A proposito.

Questa volta, fu Yuuichi a parlare per prima: < Mamma, come va con papà? > < Co … come, “come va”? Ecco … bene. >
< Sai che dovresti farti avanti anche tu, mà. Secondo me, papà non vede l’ora di uscire con te … > Tenma abbassò la testa in segno di sconfitta. Lei era semplicemente una fifona. Sapeva benissimo di essere innamorata dell’attaccante della Raimon …
Era bello fisicamente, un bel viso, un bel caratterino, gentile, fino ad ora era stata l’unica persona con cui si fosse mai confidata …
… E POI ERANO PRATICAMENTE GIA’ SPOSATI!


Allora? Cosa avrebbe fatto la nostra eroina?

Per scoprirlo, dobbiamo prima sapere che a tali parole del piccolo dai capelli blu notte: < Sai… c’è la probabilità che anche papà provi qualcosa per te… > la ragazza in questione finalmente aveva preso il coraggio…

… di accettare di uscire con Tsurugi Kyousuke.

Infatti, proprio in quel momento Tenma prese in braccio Yuuichi, “rubò” la borsa dalle “grinfie” dell’appendino e corse a più non posso a casa Tsurugi. La cosa che non si aspettava (ma che doveva essere ovvio), era che alla porta c’era sua madre.

< Ciao! Hai bisogno di qualcosa? > evidentemente ancora non conosceva Tenma, la moglie di suo figlio.
La sopracitata rispose: < S.. salve! Sono… un’amica di suo figlio Kyousuke… sono venuta a dirgli una cosa! >
< AH! Ma tu sei Tenma-chan! > …la conosceva? < Kyousuke mi ha parlato molto di te! Accomodati! > … forse non sapeva del rapporto che aveva con suo figlio. Nel frattempo la fece entrare in casa.
Il piccolo Yuuichi, che era ancora in braccio alla madre, osservava la donna che chiudeva la porta alle sue spalle.
Questa lo guardò di ricambio, sorridendogli dolcemente. Yuuichi conosceva quella donna, ma non aveva mai avuto occasione di incontrarla personalmente.

La donna più grande (ma sempre giovane) rivolse la parola a Tenma: < Kyousuke è in camera sua a fare un qualcosa di cui non conosco i particolari: è entrato in casa così in fretta e furia che non sapevo nemmeno che fosse effettivamente tornato! > seguì una risata cristallina che fece rallegrare la centrocampista. La madre di Tsurugi era davvero una bella donna.
Avviatasi alla suddetta camera di Kyousuke, Tenma bussò alla porta, tutta tremante. E di questo, il piccolo Yuuichi, se n’era accorto.
< Calmati, mamma… andrà tutto bene! > Tenma gli diede ragione e, dopo aver sentito un rumore di passi, si spaventò per l’ennesima volta. Kyousuke aprì la porta e si sorprese a vedere la sua futura moglie in casa sua.

< Tenma? Che ci fai qui? > < Devo… devo dirti una cosa. > la ragazza deglutì. Era un suo tic : stava a significare e ad evidenziare il nervosismo che c’era in lei. Si preparò a proseguire con il suo discorso, quando il piccolo Yuuichi parlò al suo posto:
< La mamma accetta di uscire con te! > < YU… YUU-KUN! Quello era compito mio!! > il suo viso assunse un colorito strano, tra il viola e il rosso e, posato delicatamente a terra il piccoletto, incominciò a scuotere le braccia in aria.
Tsurugi stava osservando la scena con sguardo vuoto… e poi, incominciò a ridere a crepapelle, cosa non da lui. Per il piccolo Kyouma, invece, era una risata isterica (e in effetti era così), perché finalmente qualcosa nella vita di Kyousuke era andata per il verso giusto!

< Che ne dici di domenica? Lasciamo Kyouma e Yuuichi ai miei genitori e noi passiamo la giornata in un Luna Park. > < Per… per me va bene… ma tua madre e tuo padre sanno già…? > < Gli ho detto che è stato un incidente durante uno dei nostri allenamenti. I miei genitori sono a conoscenza del fatto che abbiamo degli ospiti provenienti dal futuro e, stranamente, ci hanno creduto… >
< Allora perché hai nascosto Kyouma da tua madre? > < Perché fisicamente assomiglia troppo a te e avrebbe sicuramente sclerato come una fangirl che ha appena visto il suo attore preferito… >

Tenma salutò Kyousuke, la madre (probabilmente il padre era a lavoro), e ovviamente anche il piccolo Kyouma.
Kyousuke osservò la ragazza andarsene da casa Tsurugi, sospirò e chiuse la porta.

Kyouma aveva ragione. Era cotto. Cotto bollito di lei.





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*angolo dell’autrice che è felice di essere tornata*
Bene, figliuole!
Vi sono mancata, eh?
Anche voi, anche voi u.u
Dedico questo capitolo al gruppo “GRUPPO” (??) di WhatsApp (Gika-kun, h u n t e r, Giuly-chan, marylin, camomillah, Ellie, DNA_ ect [spero di non aver dimenticato nessuna :’’’’]) e ovviamente alle amanti della KyouTen, che aspettavano con ansia questo capitolo!
Soprattutto a te, Emy, perché so che ti stai corrucciando xD
Ma parlando del capitolo…
Da quel che abbiamo capito, il prossimo episodio vedremo Tenma e Kyousuke al loro primo appuntamento!
*yeeeee♥*
Yuuichi ha capito che il suo compito (ma anche quello di Kyouma) è quello di far innamorare i loro genitori!
Ma non è finita qui! Li vedremo in azione anche nel prossimo capitolo ;)

Adesso vi lascio dormire :’’’’
Nyaaaan ~♥
 

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Capitolo 10
*** Capitolo 10 - Sorellona! Congratulazioni! ***


Allurr. (??)
Da quando sono su EFP, amo mettere i punti interrogativi a ogni fine frase indecente che scrivo (?)

Quiiiindi. Eccoci qui. A leggere il DECIMO capitolo di Mixi Max.
Cioè. Cavolo. Siamo già al DECIMO capitolo?
Come sono fiera, caspiterina!
(?)
Per dieci, lunghi, capitoli, abbiamo trascorso le nostre giornate con la famigliola Tsurugi…~
E adesso, vi chiedete?
Credo che non sia finita qui!
C’è molto ancora da fare, soprattutto, come ha detto il piccolo Yuuichi, la giovane mamma Tenma ha deciso di uscire con Kyousuke.
E finalmente il loro appuntamento ha inizio!
Buona lettura ;)

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MIXI MAX!
Capitolo 10 – Sorellona! Congratulazioni!

Il giorno tanto atteso era finalmente arrivato.
Per i nostri protagonisti era un evento speciale e da custodire nel proprio cuore…
Il loro primo appuntamento.
Eh, sì. I due innamorati finalmente avrebbero potuto godersi la giornata da soli in santa pace…
… vero?

Quella mattina di domenica, Tenma era alle prese con il trucco.
Non lo aveva mai messo in vita sua, la sua pelle era naturale e… come dire?
Era una ragazza acqua e sapone, insomma.
Peccato che questo suo look abbia convinto tutti del suo essere mascolino.
Quindi, proprio per questo, aveva deciso di rompere gli schemi.
C’era comunque un problema… no, non era Kyouma che, quella domenica, toccava a lui stare con la mamma.
Era una semplice, isterica, impertinente, rumorosa e impossibile Aki-nee che le rompeva i così detti.

Questo vestitino ti sta d’incanto!’, ‘Mettiti qualcosa di più scollato!’,’Voglio farti una foto per mandarla a tua madre!’ e cose del genere.
Immaginate la reazione della piccola centrocampista.
‘Innanzi tutto, questa è una tovaglia, non un vestito. Secondo, non ho niente da far vedere, che me la metto a fare quella… cosa?! E terzo, ostacolerò i tuoi piani nel dire tutto alla mamma!’

Kyouma, nel frattempo, guardava la scena divertito.
Aveva visto una cosa del genere anche a casa sua. Già. Il suo presente…
Gli mancava davvero tanto.
Riusciva ancora a sentire l'odore dei biscotti fatta in casa dalla sua mamma, lo “sbattimento” di panni e l'odore di detersivo di questi, la voce della donna che chiamava i suoi piccoli a fare colazione.
Questi piccoli gesti quotidiani erano molto importanti per il brunetto. Era felice di vedere sua madre in movimento e sempre con il sorriso sulle labbra, soprattutto dopo aver scoperto che aveva abbandonato il calcio a causa della loro nascita.

Era uno dei tanti motivi per cui si comportava in modo distaccato nei suoi confronti.

Il senso di colpa lo attanagliava, lo faceva pensare troppo, lo distraeva dai suoi allenamenti. Voleva bene a sua madre, la amava più di chiunque altra persona. Ma dopo aver capito di essere una delle cause della sua infelicità, Kyouma cercava di essere il più distante possibile da lei, così non avrebbe sofferto più e avrebbe ricominciato a sorridere.

La ragazza aveva finalmente terminato i preparativi, ringraziando il signore per averla aiutata a staccarsi da dosso la zia troppo impertinente e fastidiosa. Indossava una salopette di jeans, con sotto una gonnellina ricamata. Sopra la salopette aveva una camicia bianca a maniche corte e, per dare un tocco ANCORA più femminile [cit. Aki], indossava un fiocco rosso sul petto. Per quanto riguardava le calzature, indossava dei gambaletti alti e candidi, scarpe molto semplici e tacco basso.
Non aveva apportato modifiche all'acconciatura, ma Kyousuke ne sarebbe rimasto ugualmente felice.
Kyouma si complimentò per la carineria della giovane madre. < Stai benissimo, mamma. Farai sicuramente colpo su papà. >
< Davvero...? Grazie, tesoro! > come ringraziamento, gli scoccò un bacio sulla guancia che fece arrossire il piccolo Tsurugi.
< Mamma! > < Sei così tsun-tsun! > < … che vuol dire? > < … che sei come papà! >

 

A casa Tsurugi...

< Dai, mettiti questo, tesoro! > e se al Kogarashi Manor c'era Aki, per Tsurugi la madre era ugual cosa.
La signora Tsurugi era semplicemente isterica, impertinente, rumorosa e impossibile. Proprio come la ex manager della Inazuma Japan.
Kyousuke proprio non ce la faceva. Il solo fatto di ritrovarsi la madre a gironzolare per la sua stanza a cercare vestiti lo metteva a disagio. Non era l'unica, no.
Il suo dolce bambino lo stava assillando da più di mezz'ora. Non voleva dirlo, ma preferiva avere Kyouma, in quel momento.
Era assolutamente più razionale, lo accontentava anche per le più piccole cose e spesso, o meglio dire sempre, gli dava dei consigli giusti e utili.
Invece con Yuu-kun era diverso.
Il solo fatto di vedere il cassetto aperto, lo spingeva a tirarne fuori i panni e spargerli per tutta la stanza, creando un ordine sparso, probabilissimo se si trattava del figlio di una certa Matsukaze...
La mamma Nanako (così la chiameremo, anche se è un nome completamente inventato dalla sottoscritta autrice) per fortuna non era esagerata come il nipotino, infatti si limitava solamente a dare consigli... anche se inutili.
Perché alla fin fine... Tsurugi Kyousuke era il RE della moda.
Infatti l'intero vestiario, che in quel momento indossava, era stato deciso in meno di quindici minuti da lui stesso.

Aveva una felpa grigia, una usuale maglia rossa subito sotto questa, il pantalone-jeans nero e degli stivaletti di pelle molto alla moda.
Doveva ringraziare in parte il suo acerrimo rivale Hakuryuu per il bel completo che aveva acquistato.

 

Era arrivato il momento di uscire per incontrarsi, Tenma però uscì 5 minuti prima del blu.
Ma non era colpa di Tsurugi, no. Volete sapere cosa è successo? Prego.
La signorina Nanako era più nervosa dello stesso Kyousuke.
< Kyousuke! E se qualcosa andasse storto? E' vero che niente cambierà, tanto vi sposerete lo stesso e avrete dei figli--- >
< … ecco perchè ti chiamano 'Nanacchan lingua lunga'. Mamma, non sono più un bambino, so come funziona il primo appuntamento. >
< La nonnina ha ragione! > si sentì un sussulto della nonnina < Non è meglio se qualcuno te lo spiega, prima? > il volto stressato del piccolo influenzò l'umore dell'Ace Striker della Raimon.
'Cappero, è vero.'

Quindi, Tsurugi Kyousuke era arrivato con un leggerissimo ritardo.
Che saranno mai 20 minuti?
Proprio quando la piccola Tenma aveva perso le speranze, il suo spasimante era arrivato appena in tempo.
< Scusa, Tenma! Ho avuto un contrattem--... po. > La breve pausa stava a significare che era seriamente colpito dall'abbigliamento della ragazza, che trovava molto carina. Il sorriso dolce e imbarazzato, poi, dava un tocco più femminile alla centrocampista.
< C-ciao! Non preoccuparti, non sono qui da molto... > giusto un'ora e quindici minuti, nulla di che.
< Ti chiedo... scusa lo stesso. … Andiamo? > ruppe il ghiaccio andando subito al dunque perchè, ovviamente, si erano organizzati per andare insieme ad un Luna Park. Così, camminarono uno affianco all'altro per tutto il tragitto.

Nel frattempo, 4 strane figure si stavano nascondendo dietro un cespuglio ed altre 2 in un altro.
I due gruppetti non si erano accorti dell'esistenza dell'altro, perché troppo impegnati ad assistere ad un evento singolare.
Il primo, per essere sicuro che niente andasse storto, mentre l'altro, bhè...
Sono due personaggi che non abbiamo ancora incontrato ma che riveleremo non molto tardi.

 

 

-Al Luna Park-
< Vuoi un gelato? Offro io. > < Grazie mille! >
Non erano nemmeno entrati che già avevano voglia di mangiare.
Qualche minuto dopo aver consumato il dolce, passeggiarono per le stradette della gigantesca struttura all'aria aperta. Non c'erano molte persone, il che avvantaggiava i due timidi sposini, che si trovavano in una situazione imbarazzante.
Non solo perché era la prima volta che si trovavano da soli, ma anche per i leggeri contatti fisici involontari.
La giornata passò tranquillamente, inutile dire che i due giocatori si sentivano dei bambini ad entrare nelle giostre, ottenendo delle occhiatacce strane da parte dei genitori dei piccoli.
Nel frattempo, il primo gruppetto di spie stava osservando attentamente i movimenti dei due innamorati, ogni tanto contribuendo all'enorme imbarazzo che si andava a creare in ogni santissimo sbaglio commesso da entrambi.
Nel secondo team, invece, i membri stavano litigando fra di loro perché l'appuntamento non stava andando secondo i loro piani.

La sorellona avrebbe dovuto sorridere in quel momento, invece era praticamente il contrario.

Kyousuke si era accorto della tensione che si era creata fra i due, notando anche il sorriso forzato di Tenma.
Aveva capito che non si stava divertendo per niente.
L'aveva invitata lei all'appuntamento, come faceva a non farla divertire?
Doveva aggiustare le cose.

< Andiamo alla ruota panoramica. >


 


 


 

< Che bello! Da qui si vede l'intera Inazuma-chou! > esclamò entusiasta la ragazza, affacciandosi dalla finestrella della cabina.
La vista era bellissima: il tramonto, poi, con i suoi colori caldi, dava un tocco più romantico e magico al momento.
Tsurugi la stava ad osservare con le mani - come al solito - in tasca.
Stava sorridendo.
Tirò un sospiro di sollievo: finalmente si stava divertendo. Era l'unica cosa che sperava con tutto il cuore che succedesse nella giornata.
Il solo fatto di vedere le sue labbra curvarsi in un sorriso dolce, come tutti i suoi sorrisi del resto, gli faceva battere il cuore all'impazzata, le mani cominciavano a sudare nelle tasche e sentiva gli occhi lucidi.
Sapeva cosa fossero questi sentimenti e purtroppo ebbe l'occasione per parlarne con sua madre... e Yuuichi.
Stranamente, il fratellone sembrava già sapere cosa sentisse realmente Kyousuke nei confronti della compagna, infatti non fece parlare un attimo il povero fratellino che Yuuichi aveva già detto tutto alla madre.

'Il nostro Kyousuke sta crescendo e adesso si è innamorato!'
Forse è indispensabile dire che, quando Yuuichi conobbe il suo nipotino omonimo, saltò dalla gioia... sì. Con le gambe.
Cosa che fece prendere un infarto il povero numero dieci della Raimon.

< Ehi, Tsurugi... riguardo i bambini. > ecco. Se lo aspettava dalla mamma.
< So che non è il momento per parlarne... ma io ho paura che un giorno se ne andranno davvero da noi... infondo è la cosa giusta ma... mi ci sono affezionata troppo. > < Anche io... sono i nostri figli dopotutto. > a questa affermazione, Tenma non poté che arrossire. Si girò lentamente a guardare negli occhi il compagno dai capelli blu notte che, nel buio della cabina, sembravano ancora più scuri e gli occhi erano lucidi.
< … Kyousuke. >
Cavolo. Questo non se lo aspettava.
Proprio ora doveva chiamarlo per nome?
< … in futuro avremo dei bambini. Questo vuol dire... che tu ti innamorerai di me... un giorno... vero? >
< Tenma... io lo sono già. >
Seguì un silenzio durato quasi 5 minuti, in cui i due ragazzi si guardarono intensamente, negli occhi lucidi, sperando che qualche manna dal cielo li aiutasse a smuoversi... perchè erano praticamente fermi come statue.
< … posso baciarti? >
La mamma Nanako glielo aveva detto e ripetuto che, prima di fare qualcosa, doveva chiedere alla diretta interessata.
Alle parole del blu, Tenma spalancò gli occhi, le guance si imporporarono ancora di più e cominciò a torturarsi la gonnellina.
< Ok... >
Tsurugi si avvicinò alla ragazza, la mano sinistra sul fianco di lei e l'altra nella tasca della felpa.
Tenma strinse gli occhi, le dita cercarono appiglio sulla felpa grigia del ragazzo, aspettando che le loro labbra si incontrassero.
Quando si baciarono, il mondo esterno sembrava rimasto in silenzio, dedicando quel momento dolcissimo ai due... che davvero se lo meritavano. Era semplice, ma l'unione delle loro labbra era magico, un qualcosa che non si poteva descrivere a parole, ma i due innamorati sapevano benissimo che sensazione si provasse.
Quando si staccarono, anche se di malavoglia, non si guardarono negli occhi, ma Tsurugi appoggiò le sue labbra sulla fronte della ragazza, quest'ultima voleva sprofondare il volto nella maglia profumata dell'altro.

Quando finalmente il giro terminò, i due uscirono dalla cabina mano nella mano.
I due gruppetti di spioni erano così contenti, che entrambi uscirono dai loro nascondigli.


 


 

Tsurugi e Tenma si avviarono verso casa. Quando erano arrivati a destinazione, i due vollero scambiarsi un ultimo bacio...
… cosa che non accadde.
< SORELLONA! Congratulazioni! > spuntò d'improvviso una zazzera bruna, entrambi infatti annullarono il loro contatto fisico.
< … TE---! > a quanto pare, Tenma riconobbe la ragazzina di fronte a loro.
< Tenko! Non dovevi farti scoprire così! Doveva essere una sorpresa!! > un ragazzo più alto e dai capelli biondo-banana comparve insieme al secondo gruppo di spioni. Chi era lui e chi erano gli altri?
< Tenma... perchè ti assomigliano così tanto? … MAMMA--PAPA'---KYOUMA---YUUICHI---- > quasi non svenne, il povero Kyousuke, accortosi della presenza dei prima-citati.


 


 

Quando tutto tornò alla normalità – calmato l'uragano bruno – finalmente i Matsukaze potevano presentarsi...
Iniziò la casinista: < Io sono Tenko! Sono la sorella minore di Tenma oneechan! Mentre lui è Kouki, nostro fratello maggiore! * sussurro * Ah, sì! Lui è tinto! > < Ma che ci fate qui? Come siete arrivati... aspetta. > Tenma ebbe un'illuminazione.
< Sì, hai capito bene! La mamma e il papà sono ad Inazuma-chou! >
< E' la fine del mondo. > rispose subito la centrocampista.
< Perchè? So che non vi vedete da molto. > chiese Kyousuke, oramai curioso di sapere.
< Non è che non voglio vederli... il fatto è che... >

< Paparino ti ucciderebbe se scoprisse che tu sei il fidanzato di oneechan. > affermò freddo il fratello biondo -tinto-.
A tali parole, Kyousuke sentì un brivido per tutta la schiena.
… perchè la vita doveva essere complicata?

Prima o poi, avrebbe dovuto superare l'ostacolo di 'paparino geloso'.
… ma già sospettava un suo fallimento.
Per fortuna che c'era lei, carissima Tenma!

Dopo questo incontro, tutti si avviarono al Kogarashi Manor...
...sarebbe stata una lu~nga giornata.


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Angolino di un gattino che è in ritardo bigbangniano (?)
Allura.
Spero solamente che questo chappy vi piaccia. Devo scappare, ho un sacco di cosa da fare °^° EDIT: ho modificato il capitolo, correggendo gli errori e aggiungendo qualche particolare!

Ci vediamo alla prossima, cari paxerelli♥
Nyaaaaaan~

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Capitolo 11
*** Capitolo 11 - Ehi, mamma, lo sai che il nonno è buffo? ***


Wella, gente
CAPITOLO UNDICI... CIOE'. NON E' POSSIBILE. SONO ARRIVATA COSI' LONTANO??
Sì, come al solito sono in ritardo con l'aggiornamento, ma voi sapete che quando inizia la scuola, il tempo diventa pochissimo...
Ma per farmi perdonare, qui il capitolo andrà leggermente oltre il “comico”... perchè quando c'è tutta la famiglia Matsukaze, la vita quotidiana ha un “piccolo” cambiamento...
Praticamente, non vi lascerà un attimo asciugare le lacrime---- (?)
OK, buona lettura

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MIXI MAX!  
 
  Capitolo 11 – Ehi, mamma, lo sai che il nonno è buffo?

 

Il Kogarashi Manor sembrava finalmente quello che doveva essere, cioè un hotel.
Da tre cani -in questo caso, se vogliamo contare Sasuke- la struttura si era riempita, ospitando ben tredici persone.
Vediamo se abbiamo fatto bene i conti: Aki, il cagnolone di Tenma, quest'ultima, Kyousuke e il fratello, Kyouma e Yuuichi, i genitori Tsurugi, mamma e papà Matsukaze, Tenko e Kouki...

… direi che c'erano proprio tutti. E non era una cosa di cui vantarsi, secondo Tenma.
Era, più che altro, una tragedia, un evento storico che non sarebbe dovuto mai accadere nella sua vita... ma solo in casi estremi.
E in quel giorno voleva, probabilmente, buttarsi dalla finestra perchè non poteva farcela...

come faceva a dire a suo padre, l'uomo più geloso e iperprotettivo che aveva mai conosciuto, che si era APPENA fidanzata?!

 

Quando si ritrovò con il sedere sul divano, a guardare negli occhi il padre che, nel frattempo, stava sorseggiando stranamente tranquillo una tazza di caffè, poté constatare sicuramente una cosa...
Kyousuke non era l'unico ad essere spacciato.
Aki sentiva aria tesa, capendo da subito qual era il motivo. Infatti, fu la prima a parlare:
< S-signori! Mi fa piacere che siete tutti qui ma... volete spiegarmi perchè tutti insieme?! > sconvolta, l'unico aggettivo che si poteva attribuire al suo stato d'animo.
< Tecchan (Tenma)! È da tanto tempo che non ci vediamo! Come va con la scuola? > chiese la madre della ragazza, usando il soprannome tanto odiato dalla centrocampista.
< Bene... ho voti alti... lo sapresti se fossi venuta ai colloqui. > il volto si incupì facendo leggermente spaventare la madre Ryouko (altro nome inventato dall'autrice--)
Kyousuke era a conoscenza delle sofferenze di Tenma per l'assenza dei genitori nei momenti più importanti della sua vita, e poteva benissimo dare ragione alla ragazza. Poteva ritenersi fortunato di avere una madre e un padre molto attenti all'educazione dei propri figli, ma ovviamente non sopportava il comportamento dei Matsukaze nei confronti della sua ragazza.
Ryouko era una donna molto bella, Tenma aveva preso tutto da lei. La cosa impressionante era che... i membri della famiglia Matsukaze si assomigliavano fra di loro, nessuno escluso.
Occhi grigio elettrico e capelli bruni con spirali a forma di vento.
Kyousuke pensò e affermò che non era una famiglia normale, quella della sua neo-fidanzata.

 

Quando Aki tornò in salotto con il vassoio in mano, pieno di tazze per il the, gli ospiti sembravano rilassarsi un po'.
Il signor Matsukaze, però non si era mosso nemmeno di un centimetro.

Intervenne testa di banana Kouki, il fratello di Tenma:
< Sai, sorellina, papà ha avuto un lavoro all'ospedale più importante del Giappone! > a tale affermazione, Tenma non poté fare a meno di guardare di nuovo negli occhi suo padre.
Finalmente, il sopracitato proferì parola.
< Il reparto di malattie incurabili. Testiamo campioni per creare nuove medicine. Per esempio, l'ultimo campione è stato quello per il vaccino anti-cancro. > < Tuo padre si sta impegnando tantissimo! > < Sono felice per te, papà.. davvero. >
Una voce squillante prese posto nel salotto. Yuuichi, il piccolino. Per lui era un commento fatto sotto voce, ma a quanto pareva, era stato udito da tutti.
< Hihi! Ehi, mamma, lo sai che il nonnino è buffo? La sua faccia mi fa ridere! > in quel momento, due gulp si sentirono benissimo nel silenzio che si era creato.
< … chi sono questi mocciosi? > chiese freddo ed irritato il capofamiglia dei Matsukaze.
< … BAMBINI. Semplice, no? Ahaha... > fece Kyousuke per “fuggire” dalla domanda del suocero.
< ...e tu chi sei? > la cosa si stava complicando ancora di più.
< E'... E'!!! > non sapeva come rispondere, era rossa in volto, povera la piccola Tenma!
< …Tenma, hai procreato con questo qui senza dirmi niente?! > inaspettatamente, il più grande dei Matsukaze si alzò dalla poltrona su cui era seduto, gli occhi diventarono rossi per la rabbia e le unghie delle mani ferivano quest'ultime, infilandosi prepotenti nella carne.
< Papà posso spiegarti!! > disse spaventata la poveraTecchan, che trovò riparo solo dietro suo fratello maggiore dai capelli color banana.
< Signore, noi non abbiamo fatto un bel niente! > la situazione stava degenerando, il capofamiglia dei Matsukaze aveva preso per la felpa il povero Kyousuke che, tremando, scongiurava di farlo scendere giù. Inutile dire che l'uomo non ci pensava nemmeno a fargli questa carità.
< Come faccio a lasciarti libero dopo quello che hai fatto a mia figlia?! HAI VIOLATO IL CORPO DELLA MIA PICCOLINA! > si potevano vedere dei lacrimoni intenti ad uscire dagli occhi: sembrava essere uscito pazzo.
< PAPA'! Non abbiamo fatto niente! Questi sono i nostri bambini e vengono dal futuro! >
Sembrava aver calmato le acque, ma...
< ALLORA VIOLERAI IL CORPO DELLA MIA PRINCIPESSA!! TI UCCIDERO' PRIMA CHE TU LA SFIORI ANCHE CON UNA ROSA----! >
Ci volle solo una pallonata per farlo calmare.

 

 

< Come stai, caro...? >
Ryouko stava massaggiando il viso del marito con una borsa di ghiaccio. Il colpo infertogli dalla stessa figlia lo aveva fatto ragionare un po'. Ma un po', eh? La donna si alzò dalla poltrona, lasciando il posto libero...
< … hai imparato la lezione? > gli chiese un Kyouma molto sicuro di sé.
< … scommetto che tu sei il più tranquillo dei due... nome? >
< Kyouma. E sì, potrei dire che sono anche il più intelligente. > disse, fingendosi 'vanitoso'.
< Assomigli... a tua madre. > < Ho il carattere di mio padre, però. > < Ho notato. Quello lì non mi piace, devo dire la verità. > < E' inutile che ti lamenti, tanto io e Yuuichi esistiamo. >
< L'unica cosa positiva che ha fatto quel bullo. >
Quando finirono di conversare, l'uomo si rilassò e gli scappò una risata. Era davvero simpatico, quel piccoletto.
Gli accarezzò il capo, sentendo una sensazione di calore mentre toccava i capelli morbidi e strani, in un certo senso, del bambino.
< ... puoi smetterla adesso. >
 

 

Tenma e Kyousuke ne avevano passate di tante. I viaggi nel tempo si trovavano al primo posto delle cose che per loro erano state le più faticose, ma non avevano mai pensato che il paparino geloso avrebbe superato tutti i record di stanchezza mentale.
L'Ace Striker si asciugò metaforicamente la fronte, segno che l'aveva scampata una di davvero brutta.
La ragazza lo consolava, accarezzandogli la spalla dolcemente.
< Vedrai, prima o poi ti accetterà...! Kyouma e Yuuichi ne sono la prova vivente! > cercò di rassicurarlo.

< No, no... tu non hai capito: io ho paura che quello là mi faccia a pezzettini, anche dopo la nascita dei bambini. Non ci tengo, grazie. >
Appoggiò la testa sul tavolo da cucina, mentre Tenma cercava le parole per tirarlo su di morale.
Ma vennero interrotti dalla causa del problema che era appena entrato in cucina.
< … Tenma. Procreate. Adesso. Subito. Ora. >
< … mi sa che quella pallonata era fin troppo forte e ti ha scombussolato il cervello, papà. >
< No, dico sul serio. Prendetevi una camera e fatelo. >
I due ragazzi si guardarono, più confusi che mai. Quando tornarono a fissare il più grande, pensarono davvero di aver capito male.
< … ve lo dico con parole più semplici. Dovete fare l'amore. Per poi farmi due bellissimi nipotini così posso andare in penzione e prendermi cura dei piccolini quando voi sarete a lavoro. >
Tenma era tentata di dargli un'altra pallonata in faccia. Ma cosa stava succedendo?
< Perchè insomma, se mi fate un bambino tenerello come il piccolo Kyouma io sono più che felice ♥ > aveva fatto la faccia più brutta e terrificante che potesse fare, e i due neo-fidanzati stavano quasi per svenire.
< Aki-chan. Prepara un letto per i due ragazzi, c'é un work in progress! > disse infine con tono allegro e una pronuncia perfetta inglese.
< … le schioppettate aspetteranno. >


 

Quella sera, Tenma e Kyousuke dormirono per davvero nello stesso letto, ma non per accontentare i bisogni di paparino Matsukaze.
Kyouma e Yuuichi avevano bisogno di riposare, erano pur sempre dei bambini di 3 anni quindi, quando li misero al letto, erano stati quasi costretti a dormire con loro.
Ma non era male quell'immagine di famigliola felice.
La numero 8 della Raimon accarezzava dolcemente il capo di Yuuichi, che era letteralmente caduto dal sonno. Mentre Kyouma ci mise dei buoni 10 minuti per appisolarsi.
Kyousuke e Tenma osservavano beati i bambini che riposavano tranquillamente, il vento leggero che rinfrescava il volto dei quattro, spostando dolcemente le tende della finestra.
Grazie a questa tranquillità, quella notte i due adolescenti riuscirono a dormire... o forse no?
< ...state già dormendo? >
Zitto zitto, cuoncio cuoncio, il più grande dei Matsukaze era entrato di nascosto nella stanza in cui la giovane famigliola stava riposando.
< … papà, cosa ci fai qui?! > < ...il bacio della buona notte ai piccolini. >
Ne seguì un silenzio tombale, che venne concluso da un Kyousuke super irritato, prendendo per il colletto il povero suocero e cacciandolo dalla stanza bruscamente.

 

 

Matsukaze Tenma camminava lentamente per i corridoi dell'albergo, cercando di non urtare i vasi che erano sparsi un po' ovunque.
Solo qualche ora fa aveva fatto conoscenza con quel bambino, ma sembrava che la sua vita avesse trovato uno spiraglio di luce dentro tutta quella oscurità.
Il lavoro gli aveva privato di quel pochissimo tempo che aveva a disposizione per vedere la famiglia; soprattutto aveva dovuto allontanarsi dalla sua principessa, che
sembrava avere percorso tutte le tappe della sua vita in quei 13 anni vissuti.

E poi, il ragazzo di Tenma non gli andava per niente a genio: i capelli appuntiti, l'eyeliner sotto gli occhi, quest'ultimi di un colore ambrato... il tutto gli dava l'idea di un
teppista.

Come aveva fatto sua figlia ad innamorarsi di un tipo come lui?
Ma poi la sua mente elaborò una ragione più che valida per il quesito di prima.
'Tu eri così da giovane: un teppista. Poi hai incontrato Ryouko che ti ha messo la testa apposto.'
Ah, vero. Uno scapestrato di prima categoria, ritenuto da tutto l'istituto il peggior studente mai avuto nella storia della stessa scuola.
Ma non facciamo confusione: lui studiava, e anche tanto.
Solo che la pausa pranzo, per lui, era la pausa-per-menate.
Ogni giorno aveva qualcuno da sfidare, non era mai mancato nessuno all'appello.
Ryouko inclusa.
Dal giorno in cui si scontrò con la futura moglie, Tenma Senior cambiò radicalmente.
Più presente alle lezioni, rifiutava le sfide propostegli, portava il pranzo a Ryouko e l'accompagnava puntualmente a casa.
… questo continuò impersistente anche dopo aver scoperto che i due erano cugini di primo grado.
Anzi, la situazione peggiorò di giorno in giorno. Infatti Ryouko arrivò al punto di non farcela più con i corteggiamenti e che quindi dovette usare le maniere forti. Ma i suoi piani andarono in fumo, dato che i suoi sentimenti erano ricambiati.
E una decina di anni dopo si ritrovano tre figli e due nipoti! Wow!
Tenma Senior pensò così intensamente che non si accorse nemmeno di essere entrato nella stanza da letto, di aver spostato le coperte e di aver poggiato la testa sul cuscino, appisolandosi subito dopo.

 

 

Il giorno dopo, i Matsukaze e gli Tsurugi, avendo fatto amicizia, tornarono nelle proprie abitazioni insieme, parlando del più e del meno. Ma prima, “l'addio” tra Kyouma e il capofamiglia dei Matsukaze fu “lunghissimo”:
< Spero ci rivedremo un giorno! > fece per accarezzare il capo del piccoletto, quando...
< Toccami e sei finito, nonno. >
Ah, se qualcuno non lo aveva capito, Matsukaze Tenma Senior era molto masochista.
Quando se ne andarono, i restanti presenti nel Kogarashi potè respirare, finalmente.
Anche se si era trattato di meno di un giorno, i giovani genitori avevano sudato mille camicie.
Non immaginavano nemmeno lontanamente che questo era solo il prologo della storia tra Tenma S. e Kyouma...
… ne avrebbero viste di belle e di brutte. E volete sapere una cosa?
Non sarebbe passato molto tempo dall'ultimo loro incontro.

Il cellulare di Tenma squillò. La proprietaria del telefono rispose alla chiamata.
Non è difficile capire chi è il mittente.
< N-non è che Kyou-kun e Yuu-kun vogliono fare una passeggiata al parco, domani? >
Bip-bip-bip-bip--
Che vi dicevo? Non ci resta che aspettare il domani!

 

 

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Angolino di un gattino sotterrato dai libri di scuola~
Ok. Ho ritardato ancora un volta?
Siete arrabbiati per la mia “fantasmagorica” puntualità?
Ecco il capitolo che mi farà scagionare! (?)
Come vi sembra? Vi dico in anticipo che ho sacrificato le mie due manine per scriverla (?) e che quindi
deve per forza essere di vostro gradimento xD
Adesso vi lascio, grazie a chi l'ha messa nelle preferite/seguite/la recensisce o che la legge soltanto!
See you next chappy (?) yeeee

Nyaaaaaan~

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Capitolo 12
*** Capitolo 12 - Nii-cha'? Lo senti anche tu? Qualcuno... uguale a noi...? ***


 

Eeeeeeeeecco.
Ho contato quanti anni sono passati dall'ultima volta che ho aggiornato. E sono ben due... Lo so, faccio schifo perchè non ho fatto sapere niente a nessuno, e non vi chiedo nemmeno di perdonarmi perchè lo so che è una cosa che non si fa, no no. 

Dovete sapere, per vostra curiosità, che sto per frequentare il quinto anno di liceo, quindi la mia vita sarà più impegnata di prima. Se sono riuscita a postare un capitolo adesso, dovete dire grazie alla cara Charlotte Drakul_ che mi ha fatto una recensione che a prima vista sembra semplice e povera, ma per me era ricca di sentimenti e speranza, soprattutto.
Era l'incentivo giusto per riprendere a scrivere. Ho avuto batoste a morire, chi mi diceva che non avevo stoffa per scrivere, altri invece che mi dicevano che al posto mio, loro avrebbero cancellato una fic ferma da due anni, e cose così.
Ma io ci tengo tantissimo a questa fic. Non sapete quanto. Soprattutto perchè la KyouTen pian piano sembrava andarsene via dal mio cuoricino, a causa di Kuroko no Basket (con la KagaKuro, damn) che mi ha rapita letteralmente.
Facciamo che questo capitolo è dedicato a un KyouTen day passato da 4 giorni, ma chissene!
Vi sazio con un bel colpo di scena, okay? Okay.(?)
Buona lettura, fanciulle e spero di rivedervi presto
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MIXI MAX!

     Capitolo 12 - Nii-cha'? Lo senti anche tu? Qualcuno... uguale a noi...?

 

Non ci poteva credere. Ci era riuscito. Dopo tutto quello che aveva passato, ci era finalmente riuscito. Aveva dovuto ricominciare tutto da capo parecchie volte, sì, ma ne valeva la pena!
Alla fine, l'unico modo per far sì che la storia avesse un altro sviluppo (e quindi, cambiare il corso degli eventi) era semplicemente colpire la testa morbida di Wonderbot.

E dunque, lasciare che “Yuuichi” facesse il suo compito da bambino ingenuo qual era.

Più o meno, ci aveva impiegato 2 settimane.
Purtroppo, date le condizioni, le provviste di cibo erano finite in un batter d'occhio e quindi, per almeno 5 giorni il suo stomaco emetteva un brontolio simile al ruggito di un leone.
All'inizio, aveva vagato per tutta Inazuma-chou per 2 giorni, alla ricerca del posto segnatogli dalla persona che lo stava aiutando per tutto il tempo per questa impresa; trovato il luogo, aveva osservato con cura il comportamento delle due persone che facevano parte del dato progetto e aveva infine escogitato dei piani per trovare la soluzione al suo problema.

Come cambiare il destino di due bambini.

Il suo professore gli aveva spesso chiesto se fosse sicuro di quello che stava per affrontare, ma lui aveva sempre risposto che 'non aveva altra scelta'.
Prima della partenza, aveva salutato tutti e aveva dato una leggera carezza alla sua migliore amica del liceo, ribadendo che non ci avrebbe messo molto e che dunque sarebbe tornato a casa presto.
Anche se sapeva benissimo che lui, molto probabilmente, non ci avrebbe messo più nemmeno piede.
Il viaggio per arrivare a destinazione non era problema.
Perchè se c'erano riusciti i suoi genitori da giovani, allora anche lui non avrebbe trovato difficoltà.

§---§

Erano passati quasi 2 mesi dal loro arrivo e Tenma e Kyousuke ci avevano fatto praticamente il callo. Un callo che non faceva per niente male.
Kyouma e Yuuichi erano come sempre due bellissimi (mocciosi) bambini, obbiedenti. E spesso il nonno Tenma li andava a trovare per portarli al parco o al luna park.
La ragazza non poteva lamentarsi della poca presenza del nonno, al contrario era contenta di avere un padre devoto ai suoi nipotini.
Kyousuke poteva dire la stessa cosa dei suoi genitori: Yuuichi (il fratello) si era particolarmente dimostrato disponibile nel prendersi cura dei due piccoli quando i nonni non lo erano e i due giovani genitori erano alle prese con gli allenamenti, in vista nel nuovo campionato.
(Avevano affidato una volta il compito ai due fratelli Tenko e Kouki Matsukaze, ma il risultato era una casa mezza distrutta.)
A proposito. La squadra era ormai parte integrante della famiglia di Kyoucchan e Yuu-kun. E loro ne erano più felici che mai.

§---§

Le giornate scorrevano tranquillamente, senza alcun intoppo.
Ma per un certo viaggiatore non andava nemmeno una giusta.
Nonostante fosse lì da ben 2 mesi, non era ancora riuscito a trovare un posto dove riposare.
Aveva chiamato il suo aiutante ma, a quanto pare, tale non era proprio.
Quindi doveva arrangiarsi e prendere ogni tanto in prestito la cuccia di Sasuke (anche se stretta per lui)o, e di questo si vergognava, chiedere alle belle donzelle single del paese di ospitarlo nelle proprie dimore.
Sì, era un bel ragazzo e la cosa andava a suo favore, ma non era proprio il tipo di ragazzo da scroccare cose dagli altri.
L'ultima signora che lo aveva ospitato era una bella 40enne che quasi non lo aveva convinto di restare ancora per qualche giorno (ps: per sempre) per la sua squisita cucina.
Ci aveva fatto un pensierino, doveva ammetterlo.
Ma la cucina della mamma non la batteva nessuno. Ah, quanto gli mancava quei semplici piatti orientali, ma soprattutto quella abbondante colazione a base di riso con uovo fresco, le prugne che accompagnano il pesce affumicato...
Ma non doveva pensare al cibo, adesso. No.
Doveva pensare a come aiutare i due piccoli gemelli ad aggiustare il loro presente.
Si riparò in un luogo ormai noto per lui, e cominciò a lavorare sul suo orologio...

§---§

«Nii-cha'?» il secondo genito richiamò l'attenzione del fratello, interrompendo la sua lettura.
Una volta giratosi verso di lui completamente, Yuuichi riprese a parlare.
«Lo senti anche tu?» disse il sopracitato. Kyouma, non capendo di cosa stesse parlando, gli chiese: «Cosa dovrei sentire?»
«Qualcuno... uguale a noi...?»

§---§

Tenma e Kyousuke erano appena usciti da scuola. Gli allenamenti erano andati meglio di quello che si aspettavano, infatti erano riusciti a perfezionare alcune tecniche molto importanti per la futura partita. Erano stanchi da morire, ma sapevano che con la presenza dei due piccolini, sarebbero tornati nel pieno delle energie.
Stavano per varcare la soglia del cancello di casa, quando Tenma si accorse di una cosa:
«Um... Kyousuke? Lo vedi anche tu?»
«Eh? Cosa c'è?» seguendo lo sguardo di Tenma, capì che si stava riferendo alla loro destra, avvicinandosi di soppiato verso il giardinetto del Kogarashi Manor, e notò che nella cuccia di Sasuke non c'era il cane, ma un fondoschiena sporgeva dall'entrata/uscita della suddetta cuccia. I due ragazzi si scambiarono uno sguardo confuso, come se la cosa fosse incredibilmente assurda (dunque per loro 'viaggiare nel tempo' era una cosa assolutamente normale?).
Per saperne di più, Kyousuke si avvicinò ancora di più alla casetta di Sasuke e bussò sul tetto con un flebile toc toc, ma fece comunque sobbalzare lo sconosciuto all'interno della costruzione.

Tonf! «Ahio!»

Tenma, leggermente spaventata, si mise al riparo contro la schiena del ragazzo, aspettando con ansia che lo sconosciuto nella cuccia uscisse fuori e si presentasse.

§---§

«Che faccio? Che faccio? Che faccio? Non posso farmi vedere, no. Chiunque abbia bussato, SE NE VADA. Per favore.»
Il ragazzo cominciò a sudare freddo come non aveva mai fatto, sentiva le mani tremare come se avesse il morbo di Parkinson, si irrigidì ancora di più dopo aver sentito le voci indimenticabili delle due persone con cui mai avrebbe dovuto avere un contatto in quell'occasione, come gli aveva detto il professore. Ma proprio per colpa sua, se non gli avesse dato un apparecchio fasullo, non avrebbe perso tempo nell'aggiustarlo nell'unico posto in cui avrebbe potuto nascondersi e quindi non si sarebbe fatto scoprire da quei due.
«Ehi, senti, potresti uscire da qui? Se hai intenzione di stare lì tutto il tempo e non dirci chi sei, allora hai capito male qual è la situazione.» Kyousuke glielo disse con tono sorprendentemente minaccioso, ma dal suo “ops” successivo, si poteva capire che non era sua intenzione spaventarlo.
«...» E il ragazzo prese tutto il coraggio e uscì dalla cuccia.


«E'... uno scherzo, vero?»
Fu questa la reazione di Tenma e Kyousuke.
Davanti a loro si presentava un ragazzo un po' più alto di Kyousuke, bruno e con le famose spirali ai lati, gli occhi azzurro-metallo riconoscibili a metri di distanza.
Era Tenma. Solo maschio. E più grande.

«Chi... chi sei tu?» disse Kyousuke.
«... Non dovrei farmi vedere da voi.»
Una lampadina si accese nella testa della ragazza: «Per caso... sei il nostro figlio del futuro...? Un altro...?»
«Em... è esatto e allo stesso tempo sbagliato...» rispose il nuovo arrivato.
«Parla chiaro, su... ormai ci abbiamo fatto l'abitudine... alle novità, intendo.» rispose Kyousuke.
Il più alto fece un respiro profondo, per poi guardare attentamente i due ragazzi davanti a lui.
«... Sono vostro figlio, sì. Ma una volta che il mio compito sarà finito qui, nel vostro tempo... non lo sarò più e anzi, non sarò nemmeno più parte delle vostre vite.»
Il silenzio diventò padrona di quell'atmosfera pesante... finchè Tenma non parlò.
«Vuoi... entrare? Magari, se ce ne parli in più particolari, possiamo darti una mano...?»
«... Tenma-san, non era nei piani. Non posso.»
«Sei nostro figlio, no?» cominciò ad insistere la ragazza.
Il ragazzo venuto dal futuro spostò lo sguardo sul “padre”, cercando un appiglio o un aiuto, ma questi gli fece un segno di assenzo, guidandolo con il mento verso la dimora.
«...Che sarà mai una tazza di thè freddo? Sù, vieni.»
Abbassò lo sguardo, sentendosi sconfitto e inoltre, rendendosi conto di aver mandato all'aria i piani del professore e, molto probabilmente, di aver complicato solo la situazione.
Tenma lo richiamò dai suoi pensieri:
«E dimmi... come ti chiami?» disse, sorridendogli dolcemente.
Il ragazzo alzò gli occhi, assumendo una leggera tinta rosea sulle guance.

«... Mi... mi chiamo Tensuke. Per favore, prendetevi cura di me.»

 

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Capitolo 13
*** Capitolo 13 - E' questo il punto. Non ne avrò mai più l'occasione. ***


Qualcuno crei un soprannome per me che si riferisca alla mia "puntualità" lol
Vabbè, non è che la scorsa volta vi abbia detto quando avrei aggiornato e direi che se ho postato oggi vuol dire che sto migliorando-(?)
Bando alle ciance, rieccoci qui con il tredicesimo capitolo di Mixi Max!, in cui scopriremo l'identità di Tensuke; inoltre quest'ultimo ci spiegherà più dettagliatamente il perché si trova ad Inazuma-chou,
e soprattutto delle informazioni alquanto importanti che riguardano la trama della storia, quindi vi lascio direttamente alla lettura

Ps: Spero che la lunghezza vi soddisfi e ci vediamo alle note finali dell'autore!
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MIXI MAX!

  CAPITOLO 13 - E' questo il punto. Non ne avrò mai più l'occasione.


 

Si sentiva spaesato, nonostante fosse la sua casa del futuro. C'erano effettivamente dei cambiamenti, ma quella che si trovava davanti era lo stato precedente a quella che era la sua casa "attuale". Infatti, non solo la dimora era leggermente più grande, ma l'interno era sicuramente più impersonale, non come il posto in cui abitava. E' vero, quando era ancora di proprietà della signorina Kino, la dimora era un "albergo", ma fatto stava che quella casa non gli dava per niente l'idea di... casa, appunto.

Contò i passi, dalla porta al gradino situato all'entrata: 11. Anche quelli erano di più.

Ricordava la quantità perché una volta suo padre gli aveva organizzato una caccia al tesoro, a soli 6 anni. Era la sua prima tappa: "trova le ciabatte preferite della mamma". La risposta era ovvia: il mobiletto accanto al gradino all'entrata. Lì c'erano le scarpe di tutti, comprese le ciabatte di sua madre. Solo che in quell'occasione, nelle pantofole c'era una cuffietta per la doccia.
Ma quella era un'altra storia che avrebbe raccontato più avanti...
Purtroppo per lui, però, sapeva che non avrebbe avuto modo.

§---§

Kyouma e Yuuichi osservavano da dietro il divano il nuovo arrivato. Aveva le stesse sembianze della mamma, solo che aveva lineamenti più marcati, mascolini, ma soprattutto era più grande.
I due giovani scolari invece sembravano più calmi del solito.
No, scherzi a parte, solo Tenma era più calma del solito.
Tsurugi era, come dire... silenzioso.

Il suo te restava sul tavolino, intoccato, tiepido, ancora con la speranza che qualcuno lo avrebbe bevuto. Nonostante sapesse che la presenza di un altro suo figlio proveniente da futuro dovesse renderlo felice, Kyousuke non riusciva a capacitarsi della somiglianza con la sua fidanzata (dirlo gli faceva inevitabilmente sorridere come un ebete). Oltre a questo, notò la sua compostezza (per niente ereditata dalla mamma), in perfetto stile seiza; il nome che avevano scoperto era Tensuke (sicuramente opera della mamma, in questo caso); ultimo ma non meno importante, il suo carattere. Quello, doveva ammetterlo, ricordava un po' il suo.

Ma solo in certi aspetti, eh.

La sua aria misteriosa era piuttosto simile alla sua, quando entrò nella Raimon la prima volta (e sconvolse la vita a tutta la scuola, particolarmente alla squadra, ma questi son futili dettagli), ma solo questo. Il resto poteva capirlo da sé.
Sì, perché il ragazzo era facilmente sgamabile.

In nemmeno 5 minuti, Tensuke aveva almeno provato venti tipi di emozioni. Nostalgia, felicità, spavento, sorpresa, piacere, imbarazzo, tristezza e così via...
E Kyousuke le aveva colte tutte. Una per una.

«Allora... hai voglia di raccontarci come mai ti trovi... ecco, qui?» iniziò Tenma, notando che c'era una evidente aria pesante. Il ragazzo interpellato alzò lo sguardo dalla sua tazza ormai vuota, e incrociò per un attimo gli occhi incuriositi dei due bambini nascosti dietro il divano.
Dopo essersi schiarito la voce, cominciò: «Dunque... vorrei prima presentarmi per bene. Mi chiamo Tsurugi Tensuke, ho diciotto anni da poco compiuti e vado al liceo di Inazuma-chou. Sono figlio unico e i miei genitori si chiamano Tsurugi Kyousuke e Matsukaze Tenma, cioè voi.»
La pausa che decise di prendersi diede modo ai due giovani di sistemarsi meglio sul divano; i due piccoli gemelli invece si avvicinarono finalmente ai genitori, sedendosi al loro fianco.
Il ragazzo riprese a parlare.

§---§

«Sono consapevole che siete dei diretti interessati, quindi sono costretto a raccontarvi tutto, dall'inizio alla fine. Tutto è cominciato quando ho conosciuto il Professore. Mi dispiace, ma mi ha chiesto espressamente di non dire il suo nome a nessuno, nemmeno a voi, nel caso in cui avessi dovuto incontrarvi, in qualche modo. Comunque, la sua professione è quella di scienziato, specializzato in nuove invenzioni tecnologiche. Ha costruito lui questo orologio -alzò il polso per metterlo in mostra-, esso mi permette di andare avanti e indietro nel tempo a mio piacimento. Ovviamente non posso usufruirne troppo; infatti, se lo facessi, provocherei sbalzi temporali non indifferenti. Anche se... adesso è... rotto. Comunque, non è questo il problema, posso aggiustarlo in poco tempo. Sono qui perché... nel mio presente stanno avvenendo fatti non di poco conto. Dovete sapere però, innanzitutto, che nell'universo possono esserci molteplici mondi paralleli. Non ce n'è mai uno originale, o di base, come vogliamo definirlo. Ognuno di essi è influenzato dalle decisioni che prende ogni singolo uomo su questa terra. Lo possiamo considerare "Effetto Farfalla", come gli scienziati usano definire le condizioni in cui si trova un certo corpo dopo aver subito una trasformazione perché, dagli studi e anche dalla vita quotidiana, sappiamo che una semplice azione può provocare enormi cambiamenti a qualcosa o a qualcuno. A parte questo, sono sincero quando dico che se la situazione in cui si trova il mio presente continuasse, il vostro "mondo" ne subirebbe delle gravi conseguenze. Il mio "mondo" in questo momento è dominato da un gruppo che si fa chiamare "NeOgre", sono dei ragazzi con dei poteri paranormali, che usano il calcio per scopi malvagi. Questa organizzazione ha rapito la squadra di calcio della Raimon. Il Professore crede, purtroppo, che sia arrivata la fine per noi.
Per questo lui ha studiato per anni una soluzione per far tornare tutto come prima o, almeno, per sconfiggere la NeOgre. Questo perchè, oltre ad essere potenti, sono capaci anche loro di viaggiare in altri universi e andare avanti e indietro nel tempo. Se lo facessero, e forse hanno già cominciato, probabilmente la Raimon non esisterebbe più.»
Tenma e Kyousuke si guardarono per un secondo, e sembrava che si stessero parlando telepaticamente. Questo perché un pensiero li accomunava:

La situazione è stranamente familiare.

«Il Professore ha pensato che l'unica soluzione fosse di tornare indietro nel tempo, in un universo parallelo al mio, modificando una semplice scena, che ha poi scatenato gli avvenimenti successivi.»
Kyousuke ci pensò un po', poi gli venne un'idea: «Aspetta. Sei stato tu... a portare Yuuichi qui?» sentendo pronunciare il suo nome, il piccolo alzò lo sguardo prima verso il padre, poi al giovane davanti a lui.
«Ecco... sì. Il Professore afferma che sarebbe stato l'unico modo per evitare che la NeOgre facesse la sua entrata in scena qualche anno dopo. Infatti, ha controllato qualunque calcolo matematico e, indipendentemente dal giorno, dall'anno, questa organizzazione c'è sempre. Non sarebbe mai mancato il suo intervento. Detto ciò, vi starete chiedendo perché proprio io sono stato incaricato di portare a termine questa "missione di salvataggio"... ebbene, sappiate che a quest'ora sicuramente mi staranno cercando, quelli della NeOgre. Dentro di me c'è lo spirito di una figura molto importante per l'organizzazione. E' stato il Professore a inglobarlo in me, perché era convinto che sarebbe stato al sicuro qui dentro -disse, facendo due colpetti leggeri sul suo petto-. Questa persona che al momento si trova dentro di me si chiama-»
Ma non riuscì a finire di parlare, poiché una voce metallica sovrastava la stanza, facendo saltare tutti dai loro posti.

«Credo tu abbia detto abbastanza, Tensuke-kun.»

Il ragazzo riconobbe la voce: «Professore!»
Il "Professore" stava comunicando attraverso l'orologio che, a detta di Tensuke, dopo quello che aveva detto in precedenza, doveva essere ancora rotto.
«Se siamo coinvolti nella faccenda, allora abbiamo il diretto di essere messi a conoscenza della situazione in cui noi tutti ci ritroviamo! Non può tenerci all'oscuro!» Tenma disse avvicinandosi all'orologio di Tensuke.
«Mi dispiace, Matsukaze-san, ma è per il vostro bene. Il fatto che voi tre vi siate incontrati ha provocato un cambiamento in un altro universo parallelo. Dovevi essere cauto in questo, Tensuke, ma alla fine non lo sei stato. Devi tornare immediatamente nel tuo mondo e lasciare che, nell'universo parallelo in cui ti trovi attualmente, scorra il tempo in maniera naturale.»
Inutile dire che il sopracitato si sentì ammonito, ferito; notando il viso sofferente di Tensuke, Tsurugi gli andò vicino, dandogli delle pacche sulla schiena.
«E se... chiamassimo qualcun altro che di spazi temporali e "affini" ne sa qualcosa?» riprese Kyousuke. A tale proposta, la voce metallica sembra pensarci su. Al termine del silenzio, Tenma pronunciò un "Ti prego! Facci aiutare!" che fece intravedere uno spiraglio di speranza al diciottenne.
«...d'accordo. A patto che al termine di tutto ciò sarete consapevoli delle vostre azioni.»
Non se lo fece ripetere due volte, il giovane Tensuke.
Cos'altro aveva da perdere?

§---§

«Mi sono perso un passaggio... quindi questo è vostro figlio, ma di un'altra dimensione temporale?»

Raccontare tutto in fretta e furia portò ad una confusione da parte di Fey e Wonderbot. Le persone a cui si riferiva Tsurugi erano niente di meno che i due prima citati; era più che ovvio che fossero loro due.
«Quale sarebbe il nostro ruolo in tutto questo?» chiese ancora più confuso il ragazzo dai capelli verdi. «Da quel che ho capito, questo ragazzo ha combinato un casino e adesso dobbiamo aggiustare noi i suoi guai?» a tale affermazione, se la si può ritenere tale, Tensuke cadde in ginocchio stremato, e si trascinò verso Wonderbot, prendendolo poi per le spalle morbide.
«PERDONAMI! Non era mia intenzione! Stava andando tutto così bene! Io ho BISOGNO di sistemare le cose! AIUTAMI.»
«Okay, okay! E alzati, mi metti in imbarazzo!» rispose l'orso.
Quando tutti si ricomposero, il primo a parlare fu proprio la voce metallica del Professore, che rispiegò tutto in parole povere ma comprensibili la situazione attuale.
Ovviamente, omettendo una parte della verità che solo Tensuke era a conoscenza.
Sentita la spiegazione con attenzione, Fey proferì: «Ciò che dobbiamo fare è, praticamente, aiutare Tensuke-kun a riportare le cose come erano prima?»
«L'orologio al momento è fuori uso, per questo avrà bisogno di un macchinario più resistente e più efficace. Dato che siete in possesso di un'automobile in grado di viaggiare nel tempo, credo sia più tangibile utilizzare tale strumento. Chiedo il vostro permesso, per il bene del vostro futuro.»

§---§

Tenma si avvicinò a Tensuke, un po' insicura.
Aveva moltissime domande, senza alcuna risposta. Voleva che le fosse chiaro tutto nella mente.
Nonostante ci avesse fatto più o meno il callo con situazioni impossibili e sovrannaturali, aveva il bisogno di toccare qualcosa di concreto. Reale.
Il ragazzo di accorse della sua presenza, e decise di sorriderle, anche se forzatamente.
Era facile capire che fosse sotto pressione.
«Senti... puoi raccontarmi del tuo mondo... prima che questa sottospecie di guerra fosse messa in atto? Se non posso sapere che cosa sta succedendo, almeno vorrei che mi raccontassi un po' di te.»
Tensuke l'accontentò.
«Vedi... io faccio parte... o almeno facevo parte della squadra di calcio del liceo. Anche se non è forte quanto quella delle medie, io... ero molto fiero di loro. Ho incontrato molte persone che sono poi diventate molto importanti per me. E' uno dei motivi per cui ho accettato subito di partire per questa missione.» - «E a casa? Che tipo di... figlio sei?» le scappò quasi una risata.
Una risata che presto il ragazzo ricambiò con un sorriso più naturale: «Mi fate tantissimi complimenti per la mia bravura nello studio e nel calcio... e non c'è giorno in cui non vi ho amato...» ma presto quel sorriso scomparve. Questo lo notò Tenma, infatti non riuscì a non chiedergli: «C'è... qualcosa che non va? So che la situazione è difficile da gestire, ma devi essere positivo ogni tanto! Quando tutto questo finirà tornerai dai tuoi genitori, e li potrai abbracciare!»

«E' questo il punto. Non ne avrò mai più l'occasione.»

A tale affermazione, Tenma sentì qualcosa scivolarle da dosso.
La speranza che Tensuke potesse ritrovare la sua felicità personale.
«Che... intendi dire, Tensuke-kun?» aveva quasi paura di articolare la domanda.
«Io... dopo questa missione... il Tensuke che ti ritrovi adesso davanti... non esisterà più
Le mani tremavano. Cercavano un appiglio, prima che l'intero corpo cadesse a terra. Lo trovò, ma la realtà era difficile da digerire.

Tenma voleva toccare il concreto, certo.
Ma non aveva calcolato che quel concreto, quella realtà, potesse fare più male dell'astratto.

«E' probabile che anche adesso possa ritenermi “inesistente”.»

L'istinto aveva agito prima.
Tensuke sentì due braccia circondargli il collo, in una stretta forte e materna.
«Tenma...san?»
«Vedrai che andrà tutto bene... tu non scomparirai... anche se fisicamente, vivrai sempre nel mio cuore... e nel cuore delle persone che ti voglio bene!»
Come se si fosse risvegliato da una trans, Tensuke strinse la ragazza nel modo più stretto possibile.
«Tu sei qui... non sei inesistente...! Senti la pelle, il legno lucido dei mobili, tutto ciò che è materiale...! Quindi tu sei qui

Tenma voleva toccare il concreto.
E non era mai stata così felice e così triste allo stesso tempo.

§---§

«Bambini, che ci fate qui?»
Tsurugi prese di sorpresa Kyouma e Yuuichi che, senza che nessuno si accorgesse, si erano nascosti in un angolino ad origliare la conversazione fra Tenma e il “nuovo arrivato”.
Yuuichi rispose per prima, con il faccino triste, andando subito al dunque: «Papà, se Tensuke-san dovesse andarsene... anche noi dovremmo tornare da dove siamo venuti?»
La domanda fece preoccupare il giovane. L'argomento lo avevano già affrontato mesi fa: non aveva mai pensato che prima o poi avrebbe dovuto riprenderlo.

«Sono sincero, piccolo... non lo so. Non so cosa farò domani, figurati nel futuro...»
Kyouma, che era rimasto silenzioso tutto quel tempo, decise di parlare: «Scompariremo?»
Kyousuke pensò che in quel momento il suo cuore avesse perso un battito.
E' vero, c'era anche questa possibilità.
Volse lo sguardo verso le due figure nell'altra stanza che, in quel momento, erano abbracciate l'uno all'altra e sembravano di non avere intenzione di lasciarsi a breve.
Sorrire alla vista di tale scena. Si rivolse poi ai due gemelli e disse con sguardo sicuro, e un sorriso sulle labbra:

«Andrà tutto per il meglio.»

 

 

~Note Autrice~

Innanzitutto, buon 2016 (?).
Non che abbia fatto chissà che ritardo,
riguardando la data dei vecchi capitoli, ma posso dire che sono soddisfatta del contenuto di questo capitolo.
Dopo 13 di essi, si sa finalmente che piega prende la storia lol

Spero che i plot-twist (se li avete captati, ovviamente)
vi siano piaciuti e che la dose di angst(in tedesco vuol dire “paura”, quindi mi fa strano usarlo in questo contesto) vi fosse di gradimento.

Volevo aggiungere inoltre che alcune spiegazioni offerte da Tensuke e dei nomi (come NeOgre)
non verranno spiegate ulteriormente. Il perchè ve lo dirò di seguito, dovete solo essere un po' pazienti.
Auguro a tutti un buon proseguimento di giornata! (E buona notte a chi legge la sera)

Nyaaan~

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