Dopo il temporale
c'è umido.
Prima
la pioggia scrosciava
il vento ruggiva
canto di guerra
i lampi fotografavano la mia stanza buia
brevi attimi di consapevolezza.
Mi state forse accusando?
Ma no,
è solo uno squarcio nella mia vita,
fugace,
poi si ritraggono,
e il tuono romba,
è possente,
(senza paura?)
è temerario,
l'acqua suonava eterne sinfonie sulle finestre,
e mi sentivo come un fiore al cimitero,
e la solitudine non pesava,
la solitudine
mi teneva compagnia.
Ma adesso.
Adesso?
Tutto cola via,
spero di non disfarmi anche io,
l'aria è bagnata
si appiccica al mio corpo
seconda pelle,
e il respiro diventa fatica,
ma non piangerò.
L'aria è bagnata,
e si aggrappa al mio grembo,
si stringe al mio collo,
piccoli orfani del temporale.
Dopo di lui, forse c'è malinconia, o,
forse,
non c'è niente. |