I love you like I've never loved anyone.

di cinnamonsugar_
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo ***
Capitolo 2: *** Incontri inaspettati ***



Capitolo 1
*** Prologo ***


Prologo

 

New York.

Una delle città più belle del mondo, difficile viverci, ma se ci vai, non te ne vorresti più andare. È stato così per me. Tutta la gente, il traffico e questi grattacieli altissimi intorno a me, mi fanno pensare che trasferirmi qui sia stata una delle cose più belle che mi sia mai capitata. Grazie a mio padre e il suo lavoro, il mio sogno di volare a New York si è realizzato, ci siamo trasferiti qui da Chicago quando avevo quasi 14 anni e ora ne ho 17. Una delle esperienze più belle della mia vita.

 

Ma non avrei mai pensato che mi potessero succedere così tante cose insieme.

 

 

“Sveglia dormigliona!” urlò mia sorella da fuori la mia camera. “Dai che è tardi!” insistette.

Con quelle poche energie che avevo mi alzai dal letto, presi i miei vestiti e filai dritta in bagno per prerarmi.

 

Ultimo primo giorno di liceo.

È già, sono cresciuta. Non posso credere di essere già all'ultimo anno, dopo comincerà la strada per il mio futuro.

 

Una volta uscita dal bagno, scendo in cucina per fare colazione con la mia famiglia.

Vidi mia madre intenta a cucinare qualcosa ai fornelli, mio padre seduto al tavolo con dei fogli in mano, mia sorella Allie che stava addentando un biscotto.

 

“Buongiorno Lottie!” esclamò mia madre girandosi di colpo.

“Buongiorno” risposi.

“Allora, pronta per questo primo-ultimo giorno? Goditi quest'ultimo anno, miraccomando” disse Allie facendomi l'occhiolino.

“Certo, solo che passa troppo in fretta”

“Vedrai che andrà tutto bene” rispose sorridendo.

 

Finita la colazione, presi la mia roba, salutai i miei genitori ancora in cucina e uscii da casa.

L'aria fresca di New York mi travolse il viso, spettinandomi un po' i capelli, che sistemai con cura poco prima. È settembre, ma qui fa fresco tutto l'anno.

 

Arrivai a scuola in orario, accompagnata dalla mia migliore amica Iris, che quando mi vide mi abbracciò talmente forte che quasi soffocavo.

 

“Come hai passato quest'estate?” mi chiese lei mentre attraversavamo il cortile della scuola.

“Bene dai, siamo stati a Toronto, e poi a Chicago dai miei parenti”

“Toronto! Che bella città! Anche io vorrei andarci” disse la mia amica bionda, con occhi scuri come non so cosa.

“Beh, si è una bella città, ma niente di che” dissi sorridendo.

“Sicuramente sarai stata meglio tu. Io ho trascorso tutta l'estate con il mio fratellino perchè i miei lavoravano. Sono stata solo a Washington D.C. con mio padre. Del resto non ho fatto granchè” sentivo che era delusa, difatti mi è dispiaciuto per lei, ama viaggiare come amo farlo anche io.

“Per tirarti su il morale, abbiamo due ore di matematica che ci aspettano!” dissi ironica alla ragazza accanto a me.

“Non vedo l'ora” con lo stesso entusiasmo di un bradipo mentre dorme, entrammo nell'aula di matematica dove ci aspettavano due ore di inferno.

 

 

“Lottie, Iris!” esclamò, anzi urlò una ragazza dal volto familiare, anzi la riconobbi subito.

“Michelle!” esclamammo in coro noi due.

“Come state? Wow siete due fighe assurde! Cosa avete fatto?”

“In realtà niente, siamo sempre le stesse” risposi sorridendo alla ragazza castana scura davanti a me.

“Non ci credo, dai! Comunque sia, quest'anno dovete fare colpo su qualcuno, sono arrivati un sacco di ragazzi carini!”

“Stai ancora insieme a Josh?” chiese Iris.

“Si, ma non del tutto. Sono successe tante di quelle cose, poi vi racconto” rispose Michelle con aria poco interessata.

 

“Ehi Chris!” gridai nel corridoio, alcune di persone si girarono, ma non me ne importò più di tanto.

“Lottie! Ciao, come stai?” esclamò questo ragazzo più alto di me, con i capelli scuri con molto gel, e due occhi azzurri che faceva quasi impressione a vederlo.

È da sempre il mio migliore amico, ho sempre avuto fiducia in lui come quest'ultimo ne dimostra a me. Ha 17 anni, ma è un bel ragazzo.

Mi è sempre piaciuto nel senso di amico, ma ultimamente qualcosa in me è scoppiato. Non so.

 

Guardai quei bellissimi occhi e lui rise.

“Perchè ridi? Lo so che sono ridicola ma per favore, non farmici sentire” risi all'unisono con lui.

“Perchè mi fissi sempre, ti piacciono i miei occhi eh” disse con un sorriso gigante.

“Non ho mai detto il contrario” risposi, sistemandomi una ciocca dei miei lunghi capelli castani chiari dietro l'orecchio.

“Devi raccontarmi un sacco di cose, vero? Io si, soprattutto perchè mi sono interessato ad una ragazza”

“Davvero?” una sensazione di vuoto dentro di me.

“Si, ma non ci sono ancora uscito, non so se le piaccio” rivelò Chris.

“Fammela conoscere miraccomando!” dissi con uno dei più falsi sorrisi che abbia mai fatto.

 

 

Era ora di tornare a casa, Iris mi lasciò vicino casa, perchè aveva delle cose da sbrigare.

Mentre camminavo a testa bassa, come al solito, alzai lo sguardo perchè sentii qualcuno chiamarmi da dietro.

Ma chi era?

 

 

Salve a tutte! Sono nuova, questa non è la mia prima fanfiction ma spero vi piaccia! Comuuunque. Io mi chiamo Camilla, e ho 15 anni. Si sono piccolina, ma già amo scrivere e leggere! Niente, se avete domande scrivete pure :)

byebye xx

cinnamonsugar_

 

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Capitolo 2
*** Incontri inaspettati ***


Incontri inaspettati.
 

Stavo camminando, quando ad un certo punto sento una voce chiamarmi da dietro.

“Scusa” mi voltai, e vidi un ragazzo alto, abbastanza muscoloso, con dei capelli non troppo lunghi tra il castano chiaro e il biondo, qualche boccolo gli ricadeva sulla fronte e i suoi occhi erano color caramello. Era molto bello, aveva un viso familiare ma non mi pareva di averlo visto in giro.

 

“Scusami, puoi dirmi dove si trova quest’indirizzo?” mi chiese porgendomi un pezzo di carta con scritto un indirizzo a me conosciuto.

“Si trova più in fondo, dove sta quella casa rossa” dissi indicando con il dito quella casa.

“Okay, grazie mille” mi sorrise e riprese il suo cammino. Aveva un borsone in mano, chissà a cosa gli serviva.

 

Ritornai alla realtà quando una macchina suonò il clacson, e non mi ero accorta di essere rimasta lì pietrificata.

Entrai dentro casa, ovviamente, non c’era nessuno. La mia famiglia non era mai stata unita, mio padre lavorava un sacco dal nostro trasferimento, mia madre dovette cambiare lavoro e mia sorella scuola. Quest’ultima è al secondo anno del college, ma partirà tra qualche settimana, dato che al campus sono in corso dei lavori di restaurazione.

 

Varcai la porta della cucina, presi qualche biscotto e salii in camera. Quello fu un pomeriggio davvero noioso, fino a quando non entrò mia madre in casa tutta felice e contenta.

 

“Cos’è tutto questo entusiasmo?” chiesi alla donna che stava praticamente saltellando dalla gioia.

“Ti ricordi di Anny?”

“La tua amica ed ex collega di lavoro?” chiesi incuriosita.

“Esatto, è tornata da Chicago, sai lei è di New York” disse sedendosi sul divano.

“Sono felice per te” risposi con mezzo sorriso. Quella donna non mi andava molto a genio, non mi è mai piaciuta e penso che la cosa fosse reciproca.

“Sai dove viene a vivere? Vicino il mio lavoro. In pratica a dieci minuti da qua” disse tutta contenta “ma la cosa più interessante per te è che ci sono anche i suoi due figli” terminò la frase con un sorrisetto malizioso, quanto la odio quando fa così.

“Mamma, lo sai che non mi interessa per ora mettermi con qualcuno, voglio solo dedicarmi al futuro”

“Ma io non ti obbligo a starci, anzi non te l’ho proprio detto, ma mi farebbe piacere che voi due diventaste almeno amici, e poi lui è un bel ragazzo, no?”

“Ma non l'ho mai visto” affermai buttandomi a peso morto sul divano.

“Non dire sciocchezze, sa chi sei ma non so se ti abbia mai vista. In ogni caso, cercate di socializzare l’uno con l’altra, un amico in più non fa mai male” prese il telecomando “o anche una cottarella non farebbe male” rise, ma io le diedi un colpo sul braccio.

“Sei sempre la solita” risposi.

“Vorrei andare a trovarla, oppure lei potrebbe venire da noi. Possiamo fare una cena con la sua famiglia, così puoi conoscerli meglio”

“E va bene” sbuffai, togliendo il telecomando dalle mani di mia madre e cambiai velocemente canale.

 

Un’altra giornata finì, così mi misi nel letto, ma cominciai a pensare a quel ragazzo. Chissà chi era, e da dove veniva. Sembrava un po’ spaesato.

 

 

La sveglia suonò, e come ogni mattina mi preparai e scesi per la colazione, ma stavolta mio padre non era in casa.

“Dov’è papà?” chiesi addentando un pezzo di pane tostato.

“è uscito prima, aveva delle faccende da sbrigare” disse scocciata mia madre.

“Buongiorno” comparve Allie dal salotto “oggi vado a fare colazione con Kim e poi vado a casa sua, quindi non aspettatemi a pranzo” disse mentre prese una bottiglietta d’acqua dal frigorifero, che poi si mise nella borsa.

“Ci vediamo!”

“Ultimamente è sempre fuori, chissà, magari ha trovato altre compagnie!” ipotizzò mia madre mentre seguì con lo sguardo Allie che usciva.

 

 

Ed eccomi qua davanti la scuola insieme ad Iris.

“Allora oggi che fai?” mi chiese la mia amica mentre cercava qualcosa nello zaino.

“Credo niente. Ma forse mia madre organizza una cena con una sua amica appena tornata da Chicago”

“Uh, e ha figli?” chiese con un ghigno malizioso.

“Sì, ben due ragazzi”

“E dimmi un po’, sono carini? Se sono due puoi farmene presentare uno” disse ridendo.

“Uno ha più di 24 anni, e l’altro penso ne abbia 18” affermai guardando l’agenda che Iris tirò fuori dal suo zaino rosa acceso.

“Bene dai, puoi prenderti il più piccolo!” rise “comunque, ho rivisto Michael ieri... mi sembrava giù di morale”

“Come mai?”

“Non lo so... non vedo pi la sua ragazza in giro” disse scoraggiata. Michael fu la sua prima cotta del liceo, che portò avanti tutti gli anni fino all'ultimo. Era carino, ma c'era sicuramente di meglio in giro.

“Magari si è lasciato, chi lo sa” dissi appoggiando la mano sulla sua spalla.

“Sono quattro anni che gli vado dietro e non se n'è ancora accorto. Ci parliamo ogni tanto, ma non credo che lui si filerebbe una come me” mi faceva pena, conoscevo abbastanza Michael, non le volevo dire che era un ragazzo poco dolce, non era molto socievole, difatti aveva pochi amici.

 

Arrivammo in corridoio, in quel momento avevamo scienze. Perché le materie più noiose sempre di prima mattina?

 

Ci avviammo verso gli armadietti, sbadatamente avevo dimenticato il quaderno di quella materia lì dentro.

Appena aprii l’armadietto arrivò Michelle, che con il suo solito entusiasmo, ci salutò.

“Ciao belle ragazze” esclamò.

“Almeno tu ci fai i complimenti” rispose Iris e delle risate uscirono dalle loro bocche. Io ero troppo concentrata a cercare il mio quaderno. Le sentii farfugliare qualcosa.

 

“Lottie, accompagno Michelle in segreteria che deve ritirare una cosa, ci vediamo in aula” disse Iris con un cenno della mano.

“Okay, a dopo allora” mezzo sorriso mi uscii. Non ero gelosa, ma mi dava fastidio che lei preferisse Michelle in certe situazioni al posto mio.

Decisi di non pensarci più, chiusi l’armadietto e con la testa bassa, neanche due passi, mi scontrai con qualcuno.

“Accidenti!” esclamai con tutti i fogli per terra. Li raccolsi in un nano secondo, mi alzai e incrociai lo sguardo del ragazzo misterioso di ieri.

“Scusami, non volevo ero un po’ distratto” disse il ragazzo di fronte a me.

“Scusami tu, anche io ero distratta!” ero in super imbarazzo.

“Questo non è il nostro primo incontro” sorrise timidamente. Che bel sorriso che aveva.

“Eh già” sorrisi anche io e scommetto che divenni rossa come un peperone. “vieni anche tu a questa scuola?”

“Sì, primo giorno. Mi sono appena trasferito”

“Allora benvenuto! Comunque mi chiamo Lottie” gli porsi la mano con un sorriso grandissimo.

“Io sono Richard” ricambiò.

Richard... ho già sentito questo nome.

“Okay, ci si vede in giro” dissi appena sentimmo il suono della campanella. Mi allontanai da lui per andare nell’aula di scienze.

 

Mi sedetti al terzo banco, Iris e Michelle non erano ancora in aula, dovetti aspettarle e intanto chiacchieravo con una ragazza dietro di me con cui avevo scambiato qualche parola gli anni prima.

Al loro arrivo, feci cenno ad Iris di sedersi accanto a me. Lei, pensandoci su, seguì la mia proposta e la ritrovai alla mia sinistra.

“Cosa dovevi fare con Michelle?” chiesi incuriosita.

“No niente, doveva ritirare dei fogli per farli firmare ai genitori. Comunque ha ragione Michelle, ci sono un sacco di facce nuove, spero di conoscere gente” affermò tirando fuori l’astuccio azzurro e un quaderno del medesimo colore.

“Anche io, comunque ne ho già ‘conosciuto’ uno” dissi mimando le virgolette sulla parola.

“Ah si? E chi sarebbe?”

“Un ragazzo che ho incontrato ieri per strada, e oggi me lo son ritrovo di fronte mentre andavo in aula”

Neanche a finire la frase che la professoressa entrò in classe.

 

La lezione sembrava non finire più, era di una noia mortale. Me lo confermò anche Iris, che mentre la professoressa spiegava, tagliuzzava un foglio.

 

 

“Grazie del passaggio, ti chiamo dopo” dissi alla mia migliore amica sbattendo la portiera della sua macchina nera.

 

Aprii la porta, e trovai mia madre al telefono, che conversava con qualcuno.

“Ah okay, allora perfetto! Ci vediamo stasera!” sentii dire “oh ciao tesoro” disse attaccando al telefono.

“Con chi parlavi?” chiesi.

“Anny, stasera la sua famiglia viene a cena da noi!” esclamò battendo le mani.

“Proprio stasera?”

“Si tesoro, tanto abbiamo tutto il tempo per preparare e sistemare” confermò, e scomparve nella cucina.

 

Entrai in camera, e sbuffai. Dovevo fare un sacco di cose. Fu un pomeriggio molto lungo, purtroppo.

 

 

 

Ehilà! Ciao a tutte/i, secondo capitolo. Lo so, potrà sembrare un po' noiosetto, ma pian piano la storia diventerà più bella.

Comunque, finalmente i due si sono incontrati! Vedremo nel prossimo capitolo cosa succederà, non vi dico niente :3

adioss xx

cinnamonsugar_

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