Non me l'aspettavo

di Auroracastle
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** 1 ***
Capitolo 2: *** 2 ***



Capitolo 1
*** 1 ***


Perché non vieni a letto con me?
Alla mia stupenda Aki, che mi ascolta sempre.

-Tutto bene?- chiede Richard Castle, dopo essere appena entrato nella sala relax.
-Faccio davvero così?- chiede Beckett con una nota di inquietudine nella voce. Guarda Natalie, la futura Nikki Heat, mentre la imita alla lavagna.
-Si, ed è adorabile.- risponde Rick.
-Se è adorabile perché non vieni a letto con me?- chiede la detective concentrata a guardare con disprezzo la donna al di là del vetro.
Castle rimane a bocca aperta, non si aspettava una domanda del genere, soprattutto da Kate Beckett. Ma Kate continua.
-Con lei me, non con me, me.-
Lo scrittore, non poteva chiedere di meglio, e senza esitare risponde prontamente:
-Perché ti amo.-
La donna si volta di scatto lo guarda con uno sguardo stupito misto a speranza.
L’uomo pensa bene di continuare:
-Kate Beckett, ti amo, non voglio nessun altra al mio fianco che non sia tu.-
Kate non risponde, gli ingranaggi del suo cervello lavorano a un ritmo frenetico.
Dopo aver realizzato le parole dell’ uomo che ha sempre amato, come spinta da una forza invisibile, si avventa sulle labbra di Castle.
E’ un bacio disperato, Rick le cinge la vita sottile con le sue lunghe braccia.
Lei passa la lingua sul labbro inferiore di lui, per chiedere accesso alla bocca di lui.
L’uomo non si fa attendere. Appena schiude le labbra la donna ci infila la lingua e, con disperazione, cerca la lingua di lui. Quando arriva alla sua meta il bacio diventa ancora più profondo. Non si accorgono però dell’arrivo di un silenzioso Ryan.
Kevin simula un colpo di tosse, per farsi notare, Beckett si stacca improvvisamente da Rick. Con il petto ansante, entrambi abbassano la testa, imbarazzati, soprattutto Kate. Il viso della donna ha assunto tutte le gradazioni del rosso immaginabili.
-Scusate, non volevo interrompervi, ma… non pensavo che… insomma… voi due…-
Aveva iniziato a balbettare, così Richard decide di bloccarlo.
-Tranquillo, è tutto apposto.-
Ryan si avvicina a Kate, che ha ancora la testa bassa, le porge un fascicolo ed esce dalla stanza.
I due si guardano negli occhi.
-Scusa, non so cosa mi è preso…- dice la donna, scusandosi.
-Ti sei pentita?- chiede timoroso lui.
Beckett lo guarda stupita.
-No, certo che no. Il problema è che siamo al distretto.-
Castle si tranquillizza, si avvicina alla detective e l’abbraccia. Poi le sussurra all’orecchio:
-Sta sera vuoi venire da me?-
La detective si irrigidisce e sposta bruscamente la testa. Rick non capisce perché, ma dopo qualche istante la riavvicina a se e le dice:
-Non preoccuparti, voglio solo abbracciarti, niente di più. Faremo solo quello che ti sentirai di fare, d’accordo?-
Kate annuisce, poi si guarda attorno con aria furtiva per poi stampare un bacio sulle labbra dello scrittore.
-Prima di venire da te, devo andare a casa a sistemare una questione, poi sarò tutta tua.- gli dice lei. Castle capisce subito di cosa si tratta. Josh.
-Anche io devo sistemare una cosa. Vieni da me verso le 8:30, così ceniamo insieme ad Alexis e mia madre se ti va?- chiede lui un po’ timoroso.
-Certo, alle 8:30 in punto sarò da te.- conclude per poi uscire dalla saletta.
Richard manda un messaggio veloce a Gina, chiedendole di incontrarsi a casa sua alle 7, poi controlla l’ora. Le 6:30.
La risposta da parte di Gina arriva immediate, conferma che fra non molto sarà al loft.
Rick prende la giacca, saluta la sua musa e corre a casa.


Angolo mio:
Sono tornataaaaa. Ho visto la 8x13 OMG, però non dico spoiler tranquille ;)
In ogni caso quello che ho pensato per questa ff devo dire che mi piace molto.
Spero che vi piaccia e aspetto critiche e commenti.
Ciaooooooooo.

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Capitolo 2
*** 2 ***


Castle si trova sul taxi che lo sta portando al suo loft. È molto spaventato, perché Gina è una donna pericolosa, sorride pensando che forse esagera un po’, anche se deve ammettere che le donne in generale gli incutono paura. Nonostante ciò è super felice perchè finalmente la sua  Kate, (ha sempre voluto chiamarla così) si è decisa, perché pensava che non lo avesse notato, ma ogni tanto la beccava a fissarlo. In realtà non sa nemmeno perché le ha detto che la ama. Appena aveva sentito le parole che gli uscivano dalla bocca si era reso conte del potenziale disastro che potevano causare, anzi era più che certo che lei fosse scappata o, peggio, che gli avesse tirato un cazzotto, ma mai si sarebbe aspettato che lo baciasse. Il taxi si ferma e lui paga il tassista lasciandogli una generosa mancia. Corre su e si butta sul divano consapevole del fatto che deve delle spiegazioni alla sua ex moglie.
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Kate è al settimo cielo. È più che sicura che se qualcuno la guardasse la vedrebbe camminare a tre metri da terra. Calma Kate, non hai mica tredici anni, giusto? Insomma è solo Richard Castle, cosa vuoi che sia? È solamente l’uomo più infantile, stressante, assillante, dolce, affascinante… Basta Kate, contegno. Sei una donna adulta e matura, non devi pensare a certe cose.
E mentre intraprende questa discussione interiore sala e in auto e torna al suo appartamento.
Apre la porta di casa, poggia pistola e distintivo sul tavolino all’ingresso, si dirige in bagno e apre l’acqua della vasca. Nel mentre che aspetta che si riempia va in cucina e si riempie un calice di vino, passa in camera e prende dal comodino il libro che sta leggendo.
Appena si immerge nell’acqua calda sente le bollicine di schiuma avvolgerla e  i muscoli rilassarsi completamente. Aveva chiamato Josh dicendogli di passare da lei trenta minuti dopo perché doveva parlargli. L’uomo aveva intuito dal suo tono di voce che non sarebbe stata la sua ragazza ancora per molto.
Il tempo passò troppo in fretta per i gusti di Kate, che si sta asciugando i capelli. Ha deciso di lasciarli mossi. Ha appena finito di vestirsi quando sente bussare alla porta. Fa un respiro profondo e apre la porta trovandosi davanti Josh che le sorride e la squadra da capo a piedi. Perché lei per lui è e sarà sempre bellissima soprattutto con quei jeans che le fasciano le gambe lunghe e sinuose e quella maglietta nera che lascia poco all’immaginazione.
-Ciao Josh… Entra pure.- si scosta per farlo entrare e nel mentre ripassa mentalmente il discorso che si era preparata.
-So cosa vuoi dirmi.- dice Josh con un sorriso amaro in volto. Kate si sente in colpa, perché lui è stato perfetto con lei, l’ha fatta ridere e dimenticare Castle. O almeno così pensava.
-Mi dispiace, abbiamo provato a farlo funzionare. Sai all’inizio mi piaceva il fatto che tu fossi un dottore, mi affascinava e allo stesso tempo mi sembrava che con i nostri orari io potessi tenere sempre un piede fuori dalla porta. Ma adesso non mi va più bene e quindi penso che sia meglio finirla qui.- le si era spezzato il cuore mentre guardava quel bel faccino che piano piano si rattristava, ma è sicura di aver fatto la scelta giusta.
- È per lo scrittore?- a Kate è sembrata più un affermazione rassegnata che una domanda, ma non vuole mentirgli quindi abbassa lo sguardo e annuisce. Josh le si avvicina, le copre le spalle con le mani e le lascia un bacio sulla fronte, e senza dire niente lascia le chiavi sul tavolino all’entrata e esce di casa.
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Mentre Kate è appena entrata nella vasca a casa Castle bussano alla porta. Gina è in piedi all’ingresso, saluta Rick ed entra in casa.
-Allora, cosa devi dirmi di tanto urgente?-
-Intanto volevo dirti che mi scuso per aver dato false speranze sia a me che a te. Sapevamo entrambi fin dall’inizio che se non ha funzionato una volta non avrebbe funzionato nemmeno ora. Quindi scusa ma penso sia meglio che la finiamo qui.- Gina durante il suo discorso aveva provato ad interromperlo, ma lo scrittore aveva abilmente fatto finta di nulla e continuato a parlare.
-Bene, sapevo che prima o poi sarebbe successo. Pensi che non sappia che ami la detective? Quest’estate l’hai nominata finchè dormivi.-
-Mmm… scusa, io non lo sapevo.- ammette lui un po’ imbarazzato.
-Non fa niente. Domani manderò qualcuno a prendere le mie cose. Ciao Rick, ci vediamo lunedì alla riunione.- lo bacia sulla guancia ed esce di casa.
Ok. È stato strano. O quella donna maschera bene le sue emozioni oppure non le è mai interessato il loro rapporto. Mentre si pone queste domande lo scrittore chiama la figlia e si avvia verso la cucina per preparare la cene alla sua famiglia e a quella, che spera, presto diventerà la sua fidanzata.

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