My little pony: The Baldur's Gate chronicles

di Dante Vail 1911
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capitolo 1: tutorial e nemico principale ***
Capitolo 2: *** Capitolo 2: Nella locanda della Zampa Amica ***
Capitolo 3: *** Capitolo 3: Un bardo fin troppo speciale ***
Capitolo 4: *** Capitolo 4: The Beloved Ranger ***
Capitolo 5: *** Capitolo 5: Il mago e la storia della puledra ***
Capitolo 6: *** Capitolo 6: The Blackguard ***



Capitolo 1
*** Capitolo 1: tutorial e nemico principale ***


My little pony: The Baldur’s Gate chronicles
Capitolo 1
Tutorial e nemico principale
Le leggende narrano di un tempo di battaglie e magie, un tempo di eroi e di rinnegati, un tempo di guerre e un tempo di pace, un tempo di oro e ricchezze. Tutti ricordano quei tempi, i tempi in cui la storia si scrisse. La nostra storia comincia in una piccola cittadina della costa della spada, una rocca abbarbicata sul mare, una cittadella di nome Ponyville, precisamente in una stanza del palazzo…
“Signorina?” disse una voce da fuori dalla porta prima che bussasse nuovamente per la terza volta, “signorina, è sveglia?” chiese nuovamente la voce bussando più forte. Le coperte blu con sopra ricamate decine di stelline argentee si scossero, “uh…” disse lievemente una voce molto assonnata da sotto di esse, “signorina si svegli, suo padre la vuole vedere” continuò la voce. Una figura si alzò da sotto le coperte sollevandole, poi esse scivolarono via dal suo volto mostrando il giovanile muso di una unicorno dal manto mora pallido con la criniera blu zaffiro solcata da due meche violetto e rosa brillante. Sbadigliò vistosamente chiudendo gli splendidi occhi viola. “signorina, si sente bene?” chiese la voce insistente, “si… si arrivo” disse lei sbadigliando e alzandosi dal letto. Arrivò fino allo specchio di camera sua trascinando la zampa posteriore destra completamente atrofizzata che si trascinò dietro le coperte. Si sedette su uno sgabello davanti ad esso e si guardò. Aveva la criniera tutta rialzata da un lato per averci dormito sopra, e due tremende borse sotto agli occhi. Si massaggiò la testa con lo zoccolo. Era stata una notte orrenda, solcata da incubi riguardanti tremende battaglie e massacri finiti sempre nel modo più truce, uno di essi era stato tremendo. Uno scontro tra un pony con una possente e paurosa armatura nera e un soldato semplice di un esercito di cui non conosceva le insegne. Lo scontro era stato impari fin dall’inizio, alla fine il soldato era stato messo all’angolo sulla cima di una torre, ferito e stanco. Il pony in armatura lo aveva sollevato e poi lo aveva lanciato giù dalla guglia su cui erano saliti facendolo schiantare al suolo. Per un qualche motivo le sembrava di conoscere quel pony in armatura, ma la puledra scacciò in fretta quel pensiero dalla testa. Doveva prepararsi, suo padre la aspettava. Si pettinò i crini con un pettine e si diresse verso l’attaccapanni prendendo il vecchio mantello viola che ci stava sopra, lo prese usando la magia e se lo mise al collo. Tempo tre secondi e l’allacciatura metallica dell’indumento si ruppe facendolo cadere a terra. La puledra sospirò sollevandolo nuovamente con la magia e guardandolo, “era un bel mantello” disse ricordando da quanto ce lo aveva, ma senza la chiusura la intralciava soltanto, quindi lo ripiegò e lo mise sul letto che aveva iniziato a rifarsi da solo per magia. La giovane unicorno si apprestò ad uscire, ma notò che appoggiato alla porta vi era un lungo bastone di legno perfettamente dritto con un foglietto legato sopra. Snodò il foglietto e lo lesse #un piccolo regalo per cominciare al meglio# firmato Gorion. La puledra sorrise e si legò il bastone alla groppa tramite un pratico fodero di cuoio aperto da entrambi i lati, era poco più lungo di lei. I bastoni erano effettivamente l’unica arma corpo a corpo che sapesse utilizzare, era decisamente più abile con la magia. Aprì la porta della camera trovandosi davanti un pony di terra marrone con la criniera marrone più scuro che indossava una tunica verde con cappuccio, “oh, signorina Twiligth. Finalmente. Suo padre la sta aspettando. Ma vuole venire senza vestiti?” chiese. Non era obbligatorio che i pony girassero con i vestiti, ma era solito che i reali lo facessero, “l’unico mantello che mi piace si è rotto. È li sul letto, prendilo e portalo da una sartoria, lo riprenderò al mio ritorno” disse Twiligth indicando il mantello, “signorina, suo padre vuole che partiate subito, ma è stato previdente…” e passò un sacchetto alla ragazza, lei lo aprì vedendo che conteneva delle monete d’oro, “… sono per il suo nuovo equipaggiamento, si può rifornire alla locanda, penso che sappia dove si trova”, “si, grazie” disse lei legando il sacchetto al fodero del bastone e allontanandosi. Uscì dal castello guardandosi in giro, era una splendida giornata, inspirò a pieni polmoni ascoltando gli uccellini che cantavano, “ma guarda chi si fa vedere”, Twiligth si girò di scatto sentendo quella voce dietro di lei. Appesa a testa in giù su un cornicione del palazzo si trovava una puledra unicorno, il manto era di un grigio molto chiaro, la criniera indaco era raccolta a formare un ricciolo laterale così come la coda, indossava una tuta piuttosto aderente nera orlata d’oro che terminava con un cappuccio che le copriva la testa, ma che non impediva di vedere il suo splendido viso e gli occhi azzurri, “Rarity, che ci fai qui? Lo sai che i servi si spaventano a vedere una ladra per i giardini del castello” disse Twiligth avvicinandosi a lei e parlando sottovoce, “oh, non essere così tragica” disse lei staccandosi dal cornicione e riatterrando a terra senza perdere l’equilibrio, si sistemò la faretra e l’arco corto che portava sulla groppa e si voltò verso Twiligth, “comunque, io vengo con te” disse, Twiligth alzò un sopracciglio, “ehm… come?” chiese, “io vengo con te. Credi che lascerei la mia migliore amica a girovagare per tutta Equestria da sola?” continuò lei, “ehm… Rarity, io non capisco, so che mio padre voleva partire in fretta per un viaggio, ma non credo che starò via per così tanto”, l’altro unicorno si sorprese, “oh, quindi non ti ha ancora detto niente” disse passandosi uno zoccolo sul collo, “dirmi cosa?” chiese ancora più confusa Twiligth, “e tu come fai a sapere che devo partire?” chiese poi, “bhe… ecco, potremmo dire che, casualmente, girando di soppiatto nelle stanze di tuo padre mi sia imbattuta in una lettera e abbia scoperto qualcosa di poco importante…” disse Rarity tracciando dei cerchi sul terreno con lo zoccolo, “ti sei intrufolata di nascosto nel castello?” chiese Twiligth, “bhe… ecco… io… GUARDA LA!!!” disse la puledra indicando dietro a Twiligth, lei si voltò, ma non vedendo niente si girò nuovamente verso Rarity, ma lei era già sparita. Twiligth sbuffò delusa. Sapeva come si comportava Rarity, era agile e silenziosa, una ladra perfetta. Adorava immischiarsi negli affari degli altri di nascosto. Non era ben voluta in città, ma a lei non interessava, lei e Twiligth si erano conosciute da piccole ed erano diventate amiche, lei sembrava l’unica a sopportare le continue rubacchierie della puledra.
L’unicorno smise di pensare alla sua amica, era arrivata davanti alla locanda, vi entrò aprendo la porta di legno. In giro vi erano le solite persone, pony che bazzicavano le locande in cerca di alcool e basta, altri ricconi che si strafogavano solo in donne e pomposi discorsi con altre persone della loro categoria, un grasso pony stava dietro al bancone e puliva alcune pinte da birra vuote, “ma guarda chi si vede, Twiligth Sparkle, lo sai che per le belle puledre c’è una tassa di 50 monete da pagare?” disse l’oste allungando uno zoccolo come se si aspettasse dei soldi, Twiligth sorrise e scansò il suo zoccolo, “ogni volta che vengo qui cerchi di fregarmi in questo modo, sai che non ci casco più da quando ero una puledrina” disse sedendosi su una sedia, “ahahaha. Ma sai che non smetterò di provarci. Allora cosa ti serve?” chiese, “il mio mantello si è rotto, Gorion vuole partire subito, e me ne servirebbe uno nuovo” disse, “ho qualcosa di meglio” disse l’oste per poi piegarsi sotto al bancone, uscendone poi con una tunica completa azzurra con ricamate sopra tante stelle argentate, “ooooohhh, è magnifica” disse lei osservando la tunica, “è adatta per la migliore maga che conosco” disse l’oste, “la prendo” disse Twiligth mettendo il sacchetto di monete sul bancone, “sicura di non volere una di queste?” chiese l’oste mettendo sul tavolo una spada bastarda e una spada lunga, “no, sai che non le so usare”, “e questo? È l’ultima novità” continuò tirando fuori un mazzafrusto con la palla chiodata e la catena argentate, “credo di non essere nemmeno in grado di sollevarlo”, “e allora questo” disse il pony gemendo nel sollevare un pesante maglio da guerra, “ancora peggio”, ma prima che il pony potesse tornare sotto il bancone fu fermato da Twiligth, “il mio bastone va più che bene, tanto se proprio dovessi combattere potrei usare la magia”, “sicura di non preferire questa?” chiese infine l’oste negoziante mettendo sul bancone una katana, “ammetto che è magnifica, ma non la so usare, e non ho abbastanza oro per comprarla” disse Twiligth infilandosi la sua tunica da mago, “fai attenzione la fuori” disse l’oste mentre lei usciva dalla locanda. La puledra uscì dalla porta. La tunica era comoda e calda, fatta con un ottimo tessuto. “Sei tu Twiligth Sparkle?” chiese una voce affianco alla ragazza, lei si girò notando un pony con un'armatura di cuoio che la osservava, “si, sono io, chi vuole saperlo?” chiese gentilmente, il pony estrasse la spada lunga che aveva al fianco con i denti, e disse con la spada fra i denti, “questo è l’ultimo dei tuoi problemi” tirando poi un fendente verso di lei. L’unicorno riuscì a spostarsi, “EHY MA CHE TI PRENDE?!?!?!” chiese l’unicorno, l’altro sferrò un fendente discendente, la puledra si spostò di lato e la spada colpì il terreno, Twiligth estrasse il bastone dal fodero con la magia, l’avversario cercò il fendente, ma la puledra riuscì a bloccare la sua spada con il bastone, quindi lo fece roteare allontanando il pony, “perché mi attacchi? Non ti ho fatto nulla” disse Twiligth, “la tua testa vale troppo per non cercare di tagliartela” disse il pony correndo verso di lei, allora l’unicorno illuminò maggiormente il corno, da cui partì un dardo incantato, o meglio, quattro sfere rosse che si allargarono per poi chiudersi sul pony colpendolo al petto come quattro frecce, lui fece alcuni passi poi cadde a terra mentre una pozza di sangue si allargava sotto di lui. La puledra si avvicinò al corpo e lo punzecchiò con il bastone per vedere se reagiva, accertatasi che fosse morto decise di vedere se nelle sue tasche c’era qualcosa che lasciasse intendere perché l’avesse attaccata, e li si accorse dello zaino che portava sulla schiena il pony. Era uno zaino magico che aveva iniziato a girare per Equestria. Era incantato in modo che potesse contenere fino a 20 oggetti, di qualunque dimensione, a svariare dalle armature alle picche, dentro ci stava di tutto, solo se si trattava di frecce, quadrelli, proiettili, coltelli o dardi se ne potevano mettere dentro fino ad 80 prima che fossero considerati come oggetti diversi. Era veramente un bello zaino, -bhe, tanto a lui non serve più- pensò la puledra togliendogli lo zaino dalle spalle e indossandolo lei stessa per vedere se le andava bene, constatato ciò se lo tolse per vedervi dentro, il problema dello zaino era che non poteva rimuovere il peso degli oggetti al suo interno, quindi infilarci dentro 10 armature di piastre sarebbe stato abbastanza complicato a meno che il possessore non fosse stato un orco. Fortunatamente per lei non era pieno di armature, dentro lo zaino trovò un po’ d’oro, delle frecce, un arco corto,una collana di scarso valore e un foglietto. Buttò a terra l’arco e le frecce, non li sapeva usare, si mise la collana al collo per non occupare uno spazio dentro lo zaino, e poi prese il foglio, lo srotolò e rimase di sasso per ciò che c’era sopra. Sul foglio palesava una sua caricatura in carboncino anche piuttosto somigliante sotto la scritta di “ricercato” e una taglia di 10000 monete. Squadrò sconcertata il foglio cercando di capire chi avesse messo una taglia sulla sua testa, ma non era scritto, decise quindi che non era il caso di restare li per scoprirlo e arrotolò il foglio infilandolo nello zaino, “questa storia mi puzza” disse mentre si dirigeva verso il castello. Entrò nei giardini notando subito in lontananza il pony che teneva di più a lei, colui che l’aveva accudita fin da quando era una puledrina, “GORION!” gridò la ragazza correndogli incontro. Gorion, un unicorno dal pelo grigio e i crini grigio più chiaro quasi bianco che indossava una vistosa tunica da mago marrone, si girò verso di lei, “Twiligth, ce ne hai messo di tempo” disse. Nonostante Twiligth lo definisse ormai come tale e anche gli altri lo facessero, Gorion non era il padre di Twiligth, di lui non si sapeva niente, nessuno lo aveva mai visto o ne aveva mai sentito parlare. L’unica pony che lo conosceva, era morta dopo aver dato la luce a sua figlia. Gorion fu il primo a decidere di accudire la piccola. La allevò come sua figlia insegnandole tutto ciò che sapeva lui, e lui era bravo, uno dei migliori maghi di Equestria. Twiligth non era alla sua altezza, ma tutti sapevano che grazie alla sua passione per lo studio sarebbe riuscita a superarlo, un giorno.
“Perché mi avete fatto chiamare?” chiese Twiligth, “dobbiamo intraprendere un viaggio, non c’è tempo per spiegare adesso, ma ti prometto che lo farò a tempo debito, noto che ti sei già preparata…” poi notò lo zaino, “… quelli però non li vendono alla locanda” disse indicandolo, “emh… ecco… io…” disse sconnessamente, stava cercando un modo per non dire che lo aveva preso ad un cacciatore di taglie che voleva la sua testa, “stabiliremo in seguito come tu ne sia entrata in possesso” disse Gorion, “ora dobbiamo muoverci, dobbiamo raggiungere la locanda della zampa amica, e in fretta” disse poi, “ma perché? Posso saperne il motivo?” chiese Twiligth, “ti spiegherò tutto quando saremo arrivati. Hai preso ciò che ti serve?” disse Gorion, “emh… si, credo di aver preso il necessario, al massimo se non avrò qualcosa potrò sempre tornare indietro…” la puledra fu interrotta, “Twiligth, potrebbe volerci molto prima che torneremo qui, hai preso tutto o no?” chiese Gorion, Twiligth rimase un attimo spiazzata da quella notizia, ma poi si riprese, “si… credo di aver preso tutto” disse. Così i due s'incamminarono lasciando le alte mura di Ponyville, Twiligth non immaginava quanto tempo sarebbe trascorso prima che potesse finalmente ritornare nella città che chiamava casa.
Passarono alcune ore, ormai il sole era tramontato e i due camminavano ancora in un sentiero in mezzo alla foresta, “non possiamo accamparci? Non ho paura del buio, ma non mi piace girare di notte” disse Twiligth, “no, è pericoloso fermarci, dobbiamo raggiungere la locanda” disse Gorion, “però io sono stanca”, “quando arriveremo alla locanda ci riposeremo, ora non…” si fermò girandosi prontamente verso dei cespugli gridando “GHIONE BOCTION TEN!” e puntando i cespugli con uno zoccolo, una serie di monoliti di pietra proruppe dal terreno formando una barriera impenetrabile davanti ai due pony, giusto in tempo per fermare una palla di fuoco che si schiantò contro i monoliti lanciando lapilli e lingue di fuoco in ogni direzione e dando fuoco a parti della foresta, “COSA SUCCEDE?!?!?” gridò Twiligth, “SCAPPA!!! NASCONDITI ADESSO!!!” gridò Gorion alla puledra. I monoliti crollarono mostrando dietro di loro alcune figure che uscivano dalla boscaglia nella radura, tre camminavano su due zampe, il quarto su quattro. Due erano alti almeno due metri e mezzo, la pelle era verde, le teste pelate incorniciavano dei volti grotteschi con le zanne che spuntavano dalla bocca, uno teneva la sua mazza di legno sulla spalla dell’armatura di cuoio, l’altro trascinava a terra un mazzafrusto. In mezzo fra i due orchi vi era una donna, un'umana, vestita con una lunga tunica rosso sangue, teneva in mano un lungo bastone di legno. Ma fra tutti quello che spaventò di più Twiligth fu sicuramente il quarto essere. Era un pony, racchiuso dentro una possente armatura di piastre completa e totalmente nera, l’elmo aveva innestate due corna paurose e aveva un apertura per far uscire la bocca del pony al suo interno, la suddetta apertura era una bocca irta di denti. Per il buio Twiligth non riuscì a vedere il colore del manto di quel pony, ma non le servì, riconobbe immediatamente quell’armatura, l’aveva già vista, nei suoi sogni, e non era mai finita bene.
Anche Gorion notò il gruppo, e poi si voltò verso Twiligth, “raggiungi la locanda della zampa amica, a qualunque costo. Li ci sono due miei amici, ti aiuteranno se farai il mio nome, tranquilla, li riconoscerai” disse, “no, io rimango qui ad affrontarli con te” disse Twiligth, “la mia non era una richiesta” disse Gorion poi il suo corno si illuminò, “RESI ALIA VECUM!” gridò e dal suo corno partì un raggio che colpì in pieno Twiligth smaterializzando il suo corpo.
“PRENDETE LA RAGAZZA!!!” gridò il pony in armatura con una grande voce cavernosa, i due ogre si mossero, ma improvvisamente un fulmine discese dal cielo colpendo uno dei due che cadde a terra morto. “Dovrete passare su di me” disse Gorion puntando con lo zoccolo il pony in armatura, “sei sempre stato un intralcio vecchio. Uccidetelo” disse lui. L’ogre rimasto si mise a correre pesantemente verso Gorion per poi cercare di colpirlo con il mazzafrusto, lui si spostò di lato evitando il colpo, “fiamma scorticatrice di Agazzanor” disse Gorion, poi dal suo corno partì una scia di fuoco che colpì in pieno petto l’ogre che iniziò a bruciare all’istante contorcendosi e dimenandosi.
Twiligth si ricreò a mezzo metro da terra cadendo pesantemente a terra, si alzò massaggiandosi la testa, poi si guardò in giro. Era stata teletrasportata a pochi metri di distanza dietro alle frasche, da dove poteva vedere bene il combattimento che si stava svolgendo.
Il corpo carbonizzato dell’ogre cadde a terra, Gorion si voltò verso gli ultimi due rimasti, giusto in tempo per ricevere una palla di fuoco. La donna umana sorrise guardando la nube di fumo, ma il suo sorriso morì quando il fumo si diradò mostrando Gorion intatto dietro ad una barriera azzurra semi trasparente. La donna digrignò i denti e allungò il bastone verso l’unicorno, “ARON POTENTIS ORON” gridò scagliando una scarica di fulmini verso Gorion. “VITAS MORTIS ARENT” disse Gorion passando uno zoccolo sul terreno davanti a lui, da cui proruppe una colonna di terra che bloccò i fulmini per poi ricadere nel sottosuolo, l’umana cercò di reagire, ma Gorion fu più veloce di lei e gridò, “INFERIS ROCT NEFT” inquadrando con lo sguardo la donna, lei cercò di spostarsi, ma si accorse che le sue gambe non le rispondevano, guardò in basso notando con orrore che dalla vita in giù era rimasta pietrificata nel vero senso della parola, e la patina di pietra stava continuando a risalirle il corpo fino a che della donna non rimase altro che una statua fissa in un'espressione di terrore. “Meteore di Melf” disse Gorion e una serie di meteore infuocate colpirono la statua distruggendola. Anche il pony in armatura digrignò i denti, quindi un grosso spadone a due mani estremamente elaborato iniziò a fluttuare affianco a lui. Twiligth dedusse che doveva essere un unicorno. “Sono passati anni dall’ultima volta, non è vero Gorion?” disse il pony in armatura mentre la spada roteava al suo fianco, “e andrà a finire come l’ultima volta, te lo assicuro” disse Gorion illuminando il corno, “non esserne così sicuro” disse l’altro iniziando a caricarlo. Gorion illuminò maggiormente il corno da cui scaturì un dardo incantato, le quattro sfere andarono a colpire l’avversario, tre colpirono l’armatura senza causare danni, la quarta riuscì ad insediarsi nel’apertura sotto la zampa anteriore sinistra colpendo il pony, che a malapena se ne accorse e continuò la sua corsa. Gorion quindi lanciò un altro incantesimo, una freccia di fuoco partì dal suo corno, essendo magica, la freccia attraversò l’armatura dell’avversario colpendolo al petto, lui tentennò per un istante, cosa che diede il tempo a Gorion di evocare una colonna di fuoco che precipitò dal cielo sopra al pony in armatura. Twiligth gioì per il colpo letale che aveva appena sferrato Gorion, ma la sua gioia morì tutta in una volta quando vide il pony in armatura uscire dalla colonna di fiamme che ancora imperversava sul terreno. La sua armatura era chiaramente rovente e fumava della grossa, ma lui era ancora in piedi. Non si sa chi fosse più sorpreso tra Gorion e Twiligth. “Tutto qui quello che sai fare?” chiese il pony con la sua solita voce cavernosa, e corse nuovamente verso Gorion. Lui si riprese ed illuminò il corno, una spada bastarda arancione e con la lama avvolta dalle fiamme comparve a mezz’aria giusto in tempo per parare un devastante fendente portato dalla spada avversaria, e quindi le due lame iniziarono a scambiarsi fendenti a vicenda. Il pony in armatura superò le due armi e continuò la sua carica verso Gorion, che nel frattempo si era premunito tramite l’incantesimo pelli di ferro, ed ora il suo corpo sembrava fatto effettivamente di metallo. L’avversario tirò un devastante cazzotto sul muso di Gorion, che fu assorbito da una delle sette pelli create dal pony, che si staccò e cadde a terra. Tecnicamente colpire quelle pelli era come colpire un'armatura di piastre, ma il pony non sembrava averne risentito. Nel frattempo le due spade continuavano il loro combattimento personale incrociandosi e generando scintille, ma lo spadone a due mani sembrava avere la meglio, a giudicare dalle vistose ammaccature che si stavano venendo a formare sopra la lama della spada avversaria. I due pony se le stavano dando di santa ragione, Gorion portò un gancio al volto avversario che fu parato dall’elmo, l’avversario cercò di tirare un diretto a Gorion, ma lui riuscì a spostarsi, “zampe brucianti” disse Gorion e i suoi zoccoli presero fuoco, quindi colpì l’avversario in pieno petto generando una vampa che fece tentennare il pony in armatura, e quindi Gorion iniziò a tirargli una serie di zoccolate infuocate fino a che non finì l’effetto dell’incantesimo, e a quel punto si allontanò ansimante. Il pony in armatura barcollò vistosamente, ma prima di cadere a terra riuscì a puntellarsi con la zampa, quindi guardò il suo avversario con odio, iniziò a correre verso di lui alzandosi sulle zampe posteriori e unendo le anteriori fino a tirare un devastante colpo a due zoccoli a Gorion, rimuovendogli le ultime tre pelli di ferro e facendolo cadere a terra. Lo spadone a due mani diede un fendente discendente alla spada bastarda facendola cadere quasi a terra, lei si mise orizzontalmente, come se il cavaliere che la teneva fosse caduto a terra e cercasse di difendersi dagli attacchi successivi. Lo spadone iniziò a sferrare fendenti discendenti a raffica, uno più potente dell’altro piegando sempre più vistosamente la lama di fuoco, fino a quando con un ultimo colpo secco la spezzò definitivamente, i pezzi caddero a terra e poi svanirono, quindi la spada a due mani volò dal suo padrone, che aveva appena atterrato Gorion. Volò davanti al pony in armatura puntando verso il petto dell’unicorno, “ultime parole?” disse il pony in armatura mettendo gli zoccoli sopra la guardia della spada pronto a spingerla in basso. Gorion in tutta risposta sputò a terra, “saggio, come sempre” disse il pony in armatura per poi abbattere la spada con tutte le sue forze. Twiligth distolse lo sguardo e si chiuse la bocca con lo zoccolo per evitare di gridare, stava tremando. Lei non conosceva nessuno abile con la magia come Gorion, ed era stato battuto da un avversario che sembrava quasi un mostro più che un guerriero. Ed ora aveva paura che la trovasse, se ci fosse riuscito lei non avrebbe avuto la benché minima speranza, nonostante fosse appena uscito da un combattimento devastante. La puledra si girò con le lacrime agli occhi verso la radura. Il pony in armatura era ancora li. Passò uno zoccolo sopra la lama della spada togliendovi il sangue, poi la lama si rinfoderò autonomamente, quindi il pony si guardò in giro, “dannato Arpista, non riuscirò mai a trovarla in questa foresta da solo” poi notò che il sole stava per sorgere, “va bhe, non è importante, eliminarla mi avrebbe sicuramente giovato, ma si vede che gli dei non vogliono la sua morte ora. Tanto lei da sola non sarà mai in grado di fermare la rinascita del dio degli omicidi” e detto questo una porta spirituale si aprì affianco a lui, dove entrò e scomparve.
Twiligth rimase nascosta dietro ai cespugli fino a che il sole non sorse del tutto. A quel punto sperando di non finire in una trappola ne uscì e si avvicinò alla zona dello scontro, fino ad arrivare davanti al corpo di Gorion. Li si sedette a terra ed iniziò a piangere copiosamente. Riuscì a calmarsi solo dopo parecchi minuti, quindi decise di dare almeno una sepoltura al suo padrino, però prima controllò se addosso aveva qualcosa di utile. Sapeva che approfittare della morte in quel modo non era bello, ma non aveva scelta, se l’energumeno in armatura fosse ricomparso lei non avrebbe avuto speranze, probabilmente anche avendo la roba di Gorion, ma tanto valeva provarci. Su Gorion riuscì a trovare dell’oro, una collana e due pergamene. Non prese la sua tunica, le sembrava troppo brutto come gesto. Guardò la collana, era dorata e aveva un ciondolo che altro non era che un'ametista. Non le sembrava una collana normale, quindi illuminò il corno e anche la collana si illuminò. La puledra chiuse gli occhi, e quando gli riaprì poté vedere che attorno alla collana vorticavano una serie di lettere, che poi si andarono ad unire per fornirle una descrizione precisa di ciò che aveva nello zoccolo. Si trattava di una collana da mago, che permetteva di memorizzare più incantesimi del normale. La puledra sorrise, sapeva che l’incantesimo identificare le sarebbe tornato sempre utile, quindi si tolse la comune collana che indossava e indossò quella di Gorion, quindi guardò le due pergamene, srotolò la prima e ne lesse il contenuto, era la spiegazione di un incantesimo, pelle di pietra, uno che lei ancora non conosceva, una volta che ebbe finito di leggerla la pergamena scomparve, come tutte le pergamene magiche, tanto lei l’aveva già imparata. A quel punto srotolò l’altra pergamena, scoprendo che era un altro volantino da ricercato con la sua faccia, lo voltò e vi trovò una nota scritta a zoccolo, la nota recitava “cara Twiligth… se stai leggendo questo messaggio, significa che sono morto prima che raggiungessimo il nostro obbiettivo. Ma tu non devi fermarti. Come sai ci sono delle persone che ti danno la caccia, e se si tratta di chi credo che siano, allora temo che tu sia in grave pericolo. Devi raggiungere la Locanda della Zampa Amica e in fretta, la ci sono due miei amici. Tranquilla, li riconoscerai quando li vedrai. E un'ultima cosa, ricordati che da sola non riuscirai mai a compiere il tuo destino, i tuoi amici saranno sempre essenziali.” Twiligth sospirò e mise il foglio dentro lo zaino, quindi s'incamminò verso gli altri corpi distesi nella radura. Prima controllò gli ogre, su cui non trovò niente a parte un paio di monete d’oro, infine si mise a cercare fra i resti della donna umana. Non ne era rimasto molto a parte alcuni blocchi di pietra che ricordavano le sue parti del corpo, però riuscì a trovare il bastone della donna, era argenteo e con dei rinforzi di bronzo sulle due punte. Non le serviva identificarlo, sapeva che si trattava di un bastone rinforzato +1, tolse dal fodero il suo semplice bastone e vi mise quello nuovo, più bilanciato e resistente.
Finito di controllare in giro, raccolse delle pietre e le usò per fare un tumulo intorno al corpo di Gorion, quindi prese il suo vecchio bastone e lo piantò alla base del tumolo. Fatto ciò si voltò e continuò per la sua strada dirigendosi verso la locanda.
 
Twiligth Sparkle
La maga del crepuscolo
Razza: Pony Unicorno
Classe: Mago
Allineamento: legale buono
Forza: 10
Destrezza: 11
Costituzione: 11
Intelligenza: 18
Saggezza: 16
Carisma: 18
Incantesimi conosciuti: Armatura, pelle di pietra, dardo incantato, identificare, freccia di fuoco, freccia acida di Melf, scudo, levitazione, teletrasporto a breve distanza, silenzio nel raggio di 3,5 m, libertà di pensiero
Competenze: bastone rinforzato ++; dardo +; fionda +.

Punto 5 a 1 che ogni fan di Baldur's Gate abbia notato le decine di citazioni al gioco originale, e non preoccupatevi, più avanti potrebbero accadere cose che voi sapete e pensate

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Capitolo 2
*** Capitolo 2: Nella locanda della Zampa Amica ***


Capitolo 2
Nella locanda della zampa amica
Passarono alcune ore, Twiligth continuò a camminare tristemente per la strada senza voltarsi indietro, “Twiligth”. Sentendosi chiamare la puledra si voltò di scatto estraendo il bastone e puntandolo alla gola di chi l’aveva appena nominata, “EHY EHY CALMATI SONO IO!!!” gridò l’unicorno bianco indietreggiando. “Rarity?” disse Twiligth rinfoderando il bastone, “cosa ci fai qui?” chiese, “bhe… io… ti ho seguita” disse, “e mi dispiace davvero tanto per ciò che è successo a Gorion” continuò, “bene, ora che mi hai fatto le tue condoglianze puoi anche tornare a casa, bambina” disse Twiligth voltandosi, “ehy, io non sono una bambina. Ho praticamente la tua stessa età. E comunque io voglio venire con te” disse lei, “Rarity, è troppo pericoloso, hai visto cosa è successo a Gorion… lui era il mago più forte che conoscessi, e a quello che ha affrontato non è quasi riuscito a fare nulla, non voglio metterti in pericolo portandoti con me”, “guarda che anche io so difendermi, e comunque anche se non mi dicessi di si ti seguirei lo stesso” Twiligth sospirò, poi però sorrise, “sei sempre stata cocciuta” disse per poi incamminarsi lasciando li Rarity, dopo alcuni passi si voltò verso di lei, “allora? Non vieni?” chiese, la ladra sorrise e la seguì di corsa. “Allora contro cosa andiamo?” chiese Rarity mentre camminavano, “scusami Rarity, ma sono ancora scossa, preferirei non parlarne. Però posso dirti che è molto pericoloso”, “se credi che basterà questo a farmi desistere ti sbagli di grosso” Twiligth sorrise. Non voleva mettere in pericolo Rarity, ma averla vicino in quel momento la rincuorava, anche lei non aveva mai conosciuto i suoi genitori, sotto certi aspetti erano simili.
Passarono altre ore di cammino, le ragazze camminavano una affianco all’altra in silenzio. Fu Rarity a cercare di rompere il ghiaccio, “ehy, sai che quello zaino è davvero carino? Posso guardare cosa c’è dentro?” chiese, “no Rarity. So quali sono le tue attitudini. Ruberesti tutto quello che ci troveresti dentro” disse Twiligth, “peccato, questa collana mi avrebbe donato molto” disse l’unicorno bianco facendosi levitare di fronte al muso la vecchia collana di Twiligth. Lei ci mise alcuni secondi per accorgersi che era la sua “ehy! Era nel mio zaino!” disse, “ops, mi è capitata fra gli zoccoli” disse Rarity allacciandosi la collana al collo, Twiligth sbuffò.
Quando il sole era appena tramontato le due puledre videro in lontananza la sagoma di un grande edificio su due piani contornato da mura e illuminato da alcune torce. Furono sollevate nel riconoscere che era la locanda. Erano stanche dopo quasi un giorno di cammino, si sarebbero finalmente potute riposare. Superarono un fosso tramite un ponte levatoio ed entrarono nel cortile della locanda. “Quindi, mi puoi ripetere perché siamo venute qui?” chiese Rarity, “devo trovare due amici di Gorion, secondo lui possono aiutarci”, “e tu ci credi?”, “non lo so, lo scoprirò quando capiremo chi sono” disse per poi cominciare a salire la scala che portava all’entrata. In quel momento la porta della locanda si aprì facendo uscire un uomo vestito con una lunga tunica da mago rosso sangue che stava leggendo un foglio di carta. Si fermò vedendo Twiligth. Anche lei si fermò guardandolo. L’uomo guardò prima la puledra poi il foglio, poi nuovamente la puledra. Anche Twiligth guardò l’uomo. Poi entrambi scattarono. L’uomo puntò la mano verso la puledra gridando “VAMPA SCORTICATRICE!!!”. Twiligth illuminò il corno e uno scudo viola semitrasparente comparve davanti a loro fermando la fiamma che era scaturita dalla mano del mago. Anche Rarity reagì, con la magia sollevò l’arco corto ed incoccò una freccia per poi scagliarla contro l’avversario. Lui scostò la mano come se stesse spostando qualcosa e la freccia cambiò direzione piantandosi nel muro. Twiligth illuminò il corno scagliando un dardo incantato, ma a sua volta il mago eresse uno scudo, bloccando le sfere. A quel punto Twiligth estrasse il bastone e si avvicinò al mago. Lui unì le mani e poi iniziò ad aprirle creandosi nelle mani una clava semi trasparente verde. Twiligth cercò di colpire il mago dall’alto, ma lui riuscì a fermare il bastone di Twiligth con la clava magica, quindi lo spinse indietro e si avvicinò per colpire Twiligth con una mazzata, però una freccia gli si piantò nel ginocchio facendocelo cadere sopra, Twiligth roteò il bastone colpendo il mago in testa, prima che una seconda freccia gli si piantasse in un occhio uccidendolo definitivamente. Twiligth era ansimante. Usare incantesimi da combattimento mentre si era stanchi era particolarmente faticoso. “Ma perché ci ha attaccate?” chiese Rarity. Twiligth sollevò il foglio che aveva prima in mano il mago e lo passò a Rarity, lei lo guardò e sgranò gli occhi, “10000 pezzi? Se ti lego e ti chiudo in un sacco per poi portarti a questi qui ti offendi?” chiese Rarity, “è già tanto se riesci a sollevare quell’arco corto striminzito che ti ritrovi, figuriamoci se riusciresti a portare me, legata, e dentro un sacco” disse Twiligth sorridendo, “potevo sempre provarci” disse Rarity imbronciata. Twiligth ruotò gli occhi e si mise a perquisire il mago, “Twiligth, questa non è una cosa che farebbe una signora” disse Rarity, “perché, rubare negli zaini degli altri è da signora?” chiese Twiligth, “touche”. Sul mago trovarono dell’oro e una pergamena con l’incantesimo palla di fuoco che Twiligth imparò subito. Poi Twiligth si accorse di cosa aveva sulle spalle il mago e sorrise. Rarity stava guardando le guardie sopra le mura della locanda chiedendosi a cosa servissero se poi i clienti si potevano uccidere a vicenda nel cortile, “ehy Rarity!” disse Twiligth, lei si girò e uno zaino le arrivò sul muso facendola sbilanciare e rischiando di farla cadere. Quando riuscì a riprendere l’equilibrio guardò prima lo zaino e poi Twiligth, era identico a quello che portava in groppa la sua amica, “era del mago, non credo che gli serva ancora” disse Twiligth, “potevi passarmelo delicatamente”, “ma non sarebbe stato divertente” disse Twiligth sorridendo maliziosa, Rarity sbuffò e si allacciò lo zaino alla groppa sistemandone le cinghie fin troppo lunghe. “Non mi piace, è pesante” disse poi, “già, ma contiene almeno venti volte le frecce che contiene la tua piccola faretra, che per dirla tutta è anche quasi vuota”, “però è brutto”, “hai voluto seguirmi in questa situazione? Ora segui le mie regole, e io ti dico di tenere quello zaino” Rarity sbuffò e salì rapidamente le scalette [si suole ricordare che in questo gioco, frecce, quadrelli, sassi, dardi, coltelli, accette o qualunque altra cosa si lanci, verrà lanciata sempre con una tale potenza da disintegrarsi all’impatto e non poter più essere raccolta e riutilizzata].
Le puledre entrarono nella locanda e si guardarono in giro. Era pieno di gente, di qualunque razza, umani, pony, nani, halfling [creature poco più basse dei nani, ma più abili nel rubare], elfi, grifoni, persino zebre. D’altronde la locanda della zampa amica era il tipico punto di incontro per gli avventurieri di tutta la costa della spada. Twiligth si guardò in giro, “wow, quanta gente, sei sicura di sapere chi dobbiamo cercare?” chiese Rarity, “emh… a dire il vero no” disse Twiligth, “facciamo così, tu resta qui, e non fare guai. Io vado a vedere di capire chi dobbiamo cercare” disse Twiligth. Rarity sbuffò, “io non combino mai guai” disse, “a si? Cosa è successo l’ultima volta che ti sei intrufolata nelle cucine?”, “ma avevo fame”, “infatti hai mangiato, poi ti hanno beccata e hai pulito piatti per due mesi”, “questi sono dettagli, almeno ho mangiato”, “io ci rinuncio. Resta qui” disse Twiligth allontanandosi. Non appena uscì dalla sua visuale, Rarity iniziò a girovagare per la locanda.
L’unicorno viola si guardava in giro sporadicamente cercando di capire chi dovesse trovare, era pieno di gente, a svariare dagli ubriaconi ai ricconi. Notò un uomo molto alto seduto al bancone, indossava uno spolverino beige che arrivava quasi a terra, e indossava un vistoso cappello a tesa larga sempre dello stesso colore. Twiligth credette che fosse lui uno dei due che doveva cercare, e che l’unico uomo seduto affianco a lui fosse l’altro, ma poi l’uomo si alzò, e quello con lo spolverino gli rubò il sacchetto con le monete che aveva legato alla cinta senza che se ne accorgesse, quindi usò quei soldi per pagarsi un'altra birra. E li Twiligth capì che non doveva essere lui.
“… e poi ho sconfitto quel mostro usando la mia fidata spada” finì di raccontare un unicorno bianco con i crini biondi, “oh, deve essere stato pericoloso, hai avuto paura?” chiese Rarity strusciandosi ambiguamente sul suo petto e passandogli uno zoccolo sulla groppa. Lui deglutì e divenne leggermente rosso, “emh… n-no, ovviamente no, perché io sono coraggioso e forte” disse mostrando i bicipiti, Rarity gli si avvicinò ulteriormente toccandogli i muscoli, “oh è vero, sei molto forte, e scommetto che sei anche molto intelligente” disse, mentre continuava a massaggiare con lo zoccolo sinistro il bicipite del pony, mentre intanto il destro frugava nello zaino che aveva sulla schiena in cerca di ruba utile. “Eeeh… si, si molto, io sono forte e intelligente” disse indicandosi la testa, “e hai mai ricevuto, un premio degno del tuo eroismo?” chiese Rarity avvicinandosi a meno di un centimetro dal suo muso per riuscire a frugare più a fondo con lo zoccolo, “emh… no, però scommetto che da una bella giumenta come te potrei di sicuro” disse chiudendo gli occhi e avvicinandosi alla bocca di Rarity con pessime intenzioni. Lei ruotò gli occhi ed estrasse lo zoccolo dallo zaino portandosi dietro un anello d’oro, uno d’argento, una collana di scarso valore e il sacchetto delle monete, mentre intanto il Casanova si avvicinava pericolosamente, Rarity lo fermò con lo zoccolo e lo allontanò dicendo, “mi dispiace, non sei il mio tipo” e si allontanò lasciandolo spiazzato. Sorrise infilando la roba che aveva rubato dentro lo zaino.
Twiligth continuava a non capire chi stesse cercando, poi notò due figure che stavano distaccati dai gruppi principali. Erano un maschio e una femmina, il maschio aveva un'armatura a piastre e un elmo di cuoio, sul braccio aveva uno scudo medio e nel fodero teneva una spada lunga. La donna affianco a lui aveva un'armatura di cuoio e teneva in mano una lunga lancia. Twiligth capì che erano degli elfi dalle lunghe orecchie a punta che avevano. Le sembrò che fossero fuori posto in quel luogo, quindi si avvicinò a loro. “… te lo ripeto Khalid. Come hai fatto a farti fregare tutto l’oro?” chiese la donna massaggiandosi l’arcata del naso, “n-non lo s-so. Ho i-i-incontrato questa p-p-p-pu-pul-pul… cavalla che m-mi ha o-offerto una b-birra, e d-dopo i miei s-soldi non c’erano p-più” disse l’uomo balbettando vistosamente, la donna sbuffò “per la madre terra, ti sei fatto derubare da un pony”, “n-non un p-pony. E-era un u-u-unicorno. Bianca c-con una t-tuta nera” Twiligth si diede una botta sulla fronte riconoscendo la ladra citata da Khalid, e meno male che le aveva detto di stare ferma. Quindi si avvicinò, “scusate” disse mettendosi affianco ai due, che si voltarono verso di lei, “scusate se vi interrompo, ma posso sapere i vostri nomi?” chiese, i due si guardarono, poi fu la donna a rispondere, “certo, io sono Jaheira, e lui è mio marito Khalid”, “p-piacere” disse lui, “posso sapere perché siete qui?” chiese, “s-stiamo aspettando u-una persona” disse Khalid, “Khalid!” sbottò Jaheira, “c-cosa? Non è p-proibito che lo s-sappia”, “si, ma se eviti di raccontarlo ai quattro venti magari non ci troveremo cacciatori di taglie alle calcagna”, “ma è s-solo un p-p-pony”, “anche quella che ti ha derubato prima era un pony” a quel punto Twiligth decise di dividere i due, “ehy calma, non vi scannate. Ha fatto bene a dirmelo. Sono io la persona che cercate” disse, i due si fermarono e la guardarono, “ma tu sei un pony” disse Jaheira, “si, cosa vi aspettavate? Un orco?” disse Twiligth, “n-no è c-che credevamo che s-sarebbe stato un u-u-umano, e m-maschio” disse Khalid, “non ti vado bene solo perché sono una femmina?” chiese Twiligth, “n-no no” disse frettolosamente, “è solo che credevamo che sarebbe stato un umano, e in più il tuo nome sembra da maschio” disse Jaheira, “il mio nome non sembra da maschio. E poi se Gorion era un pony mi sembra logico che anche io sarei dovuta essere un pony e anche io mi aspettavo dei pony e non degli elfi” disse Twiligth leggermente irritata, i due si guardarono interrogativi, “primo, siamo mezz-elfi. Secondo chi è Gorion?” chiese Jaheira, ora anche Twiligth era confusa, “come chi è? Gorion è il mio patrigno, è stato lui a dirmi di venire qui e di cercare due suoi amici prima di morire” disse, “s-scusa, ma tu s-sei Abdel da Candelkeep?” chiese Khalid, “no, io sono Twiligth Sparkle, vengo da Ponyville e…” in quel momento realizzò tutto e divenne rossa di imbarazzo, “OH PER CELESTIA!!! Scusatemi, ho sbagliato persone” disse correndo via e coprendosi il viso per l’imbarazzo mentre i due mezz-elfi rimanevano più confusi di prima.
Rarity infilò l’ultima refurtiva nello zaino, si era infilata due anelli sul corno per non occupare spazio, e ne aveva ancora un po’, quindi cercò qualche allocco da derubare. Vide qualcuno appoggiato ad un muro in attesa. Aveva la pelle verde tendente al grigio, fra i capelli lunghi e neri spuntavano un paio di orecchie a punta piene di orecchini, aveva una vistosa cicatrice sopra l’occhio destro, e dalla mandibola spuntavano due denti a punta che andavano verso l’alto. Indossava una pesantissima armatura di piastre completa, appoggiata al muro affianco a lui vi era un elaborato spadone a due mani. Indossava sulla schiena un altro zaino conservante come quello di Rarity e di Twiligth. Rarity sorrise nel vederlo. Sapeva che gli orchi non erano ammessi nelle locande, ma quello era un mezz-orco, e non erano rinomati per la loro intelligenza, quindi si avvicinò a lui. “Ehy fustacchione, ti andrebbe di raccontarmi qualche…” non riuscì nemmeno a finire le sue finte avance che il mezz-orco afferrò la spada a due mani usando solo la mano destra e la abbattesse davanti a Rarity piantandola dentro le tavole di legno, lei fece un salto di quasi un metro in lunghezza per due in altezza, “a meno che tu non sia la cameriera con la mia birra, gira al largo, cavalla” disse con voce cavernosa estraendo senza sforzo la spada dalle assi di legno e tornando a fissare il niente appoggiato al muro. Improvvisamente a Rarity lo zaino e il borsellino dei soldi del mezz-orco sembrarono estremamente meno appetibili.
Twiligth si guardò in giro per bene, sperando di non fare altre figure del tipo. Vi erano troppe coppie possibili, su di un tavolo vi erano due uomini, uno aveva un vestito blu e i capelli neri, l’altro aveva i vestiti rossi e i capelli lunghi e biondi, quest’ultimo stava suonando un mandolino attirando un po’ di persone mentre l’altro stava scuotendo dei dadi nella mano pronto a lanciarli “datemi… un… SETTE!!!” gridò lanciandoli, i dadi rotolarono sul tavolo finendo uno sul tre e l’altro sul quattro “OH SI!!!” urlò lui prendendo le monete d'oro che erano state messe sul tavolo dagli scommettitori, poi si mise a ballare con il bardo cantando “tanto oro per me. EHY! Tanto oro per te. EHY!”. Twiligth si voltò sperando che non fossero loro che doveva trovare. Si voltò vedendo due uomini, vestiti entrambi in nero e con una bombetta in testa, avevano la pelle molto chiara, uno era alto e sorridente, l’altro era più basso e panciuto, con i baffi a mosca. Twiligth si girò nuovamente vedendo un cavaliere umano, era piuttosto tarchiato e grasso, l’armatura che indossava assomigliava di più ad una caldaia che ad altro, aveva uno scudo rotondo e una spada nel fodero. Affianco a lui vi era una donna vestita con un elegante vestito bianco e rosso che le copriva la testa con un cappuccio, mentre un bavero sempre bianco le copriva il viso tranne gli occhi, sulla schiena aveva una faretra e un arco lungo. Anche loro erano una potenziale coppia, ma poi arrivò un terzo uomo, più anziano e con una lunga barba bianca, vestito con un vestito azzurro da mago completo di cappello. Twiligth stava iniziando a perdere la pazienza non capendo chi dovesse cercare, quando improvvisamente una voce femminile gridò “AHAH!!! TI HO BATTUTO!!! E PER FESTEGGIARE OFFRO BIRRA A TUTTI I PRESENTI!!!” a parlare era stata una pegaso con il manto celeste e una particolare chioma arcobaleno. Indossava una cotta di maglia. Legate alla vita aveva due spade lunghe nei foderi. Sembrava particolarmente ubriaca da come traballava cercando di mantenere l’equilibrio sopra al tavolo. Al grido di BIRRA A TUTTI I PRESENTI, i suddetti presenti gioirono alzando i calici. La puledra fu tirata per la coda e si voltò. A tirarla era stata un'altra puledra, un pony di terra, con il manto gommagutta e i crini biondi, indossava anche lei una cotta di maglia, legato ad una zampa aveva uno scudo medio e alla cintola era legata un’ascia da battaglia. Lei, così come la pegaso portavano uno zaino conservante, “Rainbow, vedi di darti una calmata. Sei ubriaca, non puoi continuare a spendere il nostro oro come se niente fosse” disse la pony arancione. L’altra l'allontanò sbuffando, “come sei… fiscale… io spendo quanto… voglio…” disse cercando di indicarla con lo zoccolo ma sbagliando vistosamente mira. “Ehy, non vorrete mica rimangiarvi la parola” disse un uomo piuttosto grosso alzandosi dal tavolo e scrocchiandosi le nocche. La puledra arancione fece un sorriso forzato, “eh eh, non sia mai” disse mettendo il borsellino dei soldi sul bancone dell’oste. Le persone attorno al tavolo andarono a prendersi una birra a sue spese. La puledra strinse i denti e trascinò via la pegaso prima che potesse fare altro. Twiligth si diede una pacca sulla fronte. Ora capiva cosa intendesse Gorion quando diceva “li riconoscerai”, quindi si avvicinò alle due puledre. “Sei completamente impazzita?” chiese la puledra arancione alla pegaso, “dai Applejack… calmati… fatti una birra…” disse l’altra cercando di mantenere l’equilibrio, “e con quali soldi? Li ho dovuti spendere tutti per rimediare ai tuoi disastri” rispose l’altra. “Avete bisogno di una zampa?” chiese Twiligth avvicinandosi alle due. La pony di terra si voltò verso di lei “no, posso cavarmela da sola” disse, “ehy… guarda… mi sembra di conoscerla questa qui…” disse la pegaso celeste, “però non mi ricordavo delle altre due…” continuò, la sua amica sospirò, poi guardò Twiligth, “però è vero, anche a me sembra di conoscerti” disse, “si… ma quale delle tre?” chiese l’altra indicando Twiligth e affianco a lei, “Rainbow, per favore…” disse Applejack, Twiligth si fece avanti, “ti dispiace se risolvo io?” disse. La puledra alzò un sopracciglio, poi però si fece da parte. Twiligth illuminò il corno e chiuse gli occhi, poi la pegaso si illuminò per un istante per poi tornare normale. Strizzò un attimo gli occhi poi si portò uno zoccolo alla testa, “ooooohh… che è successo? Mi gira tutto” disse massaggiandosi la testa, Applejack le si avvicinò, “hai fatto una gara di bevute con un umano, e hai vinto, poi completamente ubriaca hai speso tutti i nostri soldi, e infine questa maga ti ha riportato alla normalità non so come” riepilogò, “ho solo usato libertà di pensiero, è un incantesimo semplice. Ti fa tornare normale dalla confusione, e ti cura dall’ebbrezza” disse Twiligth, “sai molte cose sulla magia” disse Applejack guardandola, “Gorion mi ha insegnato bene” disse Twiligth apposta per vedere se aveva ragione. La pegaso alzò le orecchie “hai detto Gorion?” chiese, “sì, perché, lo conoscete?” disse Twiligth ormai sapendo già la risposta. “Sì, è forse il mago più forte che gli Arpisti abbiano mai avuto” disse Applejack, “siamo qui per conto suo” disse Rainbow, “allora siete qui per me” disse l’unicorno, “tu saresti Twiligth Sparkle?” chiese Applejack, “si sono io” disse, “aspetta, se tu sei qui, perché non c’è anche Gorion?” chiese Rainbow, Twiligth abbassò le orecchie e si fece scura in volto, “lui… non ce l’ha fatta…” disse. Applejack si sorprese, “no, è impossibile, nessuno è in grado di affrontarlo e di sopravvivere se fa sul serio”, “ti dico che qualcuno ci è riuscito, e quasi senza sforzo”, “a si? Dacci una prova” disse Rainbow spavalda. Twiligth si mise uno zoccolo nel collo della tunica ed estrasse la collana, la pegaso ammutolì riconoscendola, “no… è impossibile…” disse. “Neanche io riuscivo a crederci. Ma se continuiamo a rimanere incredule davanti a tutto non otterremo niente. Devo trovare l’assassino di Gorion, a tutti i costi. Non voglio che quel maledetto la passi liscia. Se voi sarete con me avrò più possibilità di farcela, ma da sola so già che non arriverei nemmeno a ferirlo leggermente, allora, siete con me o no?” chiese Twiligth. Le due si guardarono, poi sorrisero, “ci puoi scommettere” disse euforica Rainbow per poi stringerle lo zoccolo, “io sono Rainbow Dash, cavallerizza degli Arpisti” anche la pony di terra si avvicinò a Twiligth e le strinse lo zoccolo con molta forza, “io invece sono Applejack Woodbreaker, ma tutti mi chiamano solo Applejack. Sono l’unico barbaro tra le file degli Arpisti”. Twiligth sorrise “io sono Twiligth Sparkle, sono una maga, ma non sono di sicuro la migliore” disse, “ed io sarei Rarity, ladra di professione”. Tutti si voltarono verso l’unicorno bianco che era seduta sopra ad un tavolo intenta a guardare degli anelli d’oro che si stava facendo levitare davanti. “Rarity! Dove hai preso quella roba?” chiese stizzita Twiligth, “oh, temo che mi sia capitata fra gli zoccoli” disse facendo poi una lieve risatina, “la conosci?” chiese Applejack, “si, la conosco da sempre, mi ha seguito e vuole viaggiare con noi” disse Twiligth, “non so se voglio fidarmi a girare con una ladra” disse Rainbow Dash, “oh, non preoccuparti, io sono forse la ladra più generosa che esista, rubo solo ai ricchi, e se qualcuno mi chiede sinceramente qualcosa glielo do” disse Rarity, “non lo faceva già un altro vestito di verde?” chiese Rainbow, “sono congetture” disse Rarity, “c’è qualcun altro con voi?” chiese Applejack, Twiligth scosse la testa, “quindi siamo un gruppo di sole ragazze. Mi piace” disse Applejack, “a me no” disse Rarity che si aspettava almeno un puledro forte, coraggioso, bello, e soprattutto ricco, ma le era andato male. “Bene, allora possiamo andare” disse Twiligth, “e dove precisamente?” chiese Rarity, “emh… ecco…” disse Twiligth, “Gorion ci aveva detto di raggiungere Nheskell una volta che ti avessimo trovata” disse Applejack, “bhe… dato che non abbiamo altre mete, e che li potrebbe esserci qualcosa io direi di andare li” disse Dash, “allora che Nheskell sia” disse Twiligh, “sì, però prima riposiamoci. Sono stanca. E ci conviene anche vendere un po’ di gioielli e comprare delle frecce. Partiremo domani” disse Rarity passando un anello a Twiligth. Rainbow Dash guardò l’anello, “ehy. Quello era mio” disse, “no, ci assomiglia soltanto” disse maliziosa Rarity.
 
Rarity
La ladra generosa
Razza: pony unicorno
Classe: ladro
Allineamento: neutrale buono
Forza: 9
Destrezza: 18
Costituzione: 13
Intelligenza: 17
Saggezza: 11
Carisma: 16
Scassinare serrature: 25%
Nascondersi fra le ombre: 15%
Trovare trappole: 35%
Svuotare tasche: 25%
Muoversi silenziosamente: 35%
Competenze: arco corto ++; spada corta +
 
Applejack Woodbreaker
Il barbaro brutale
Razza: pony di terra
Classe: barbaro
Allineamento: legale buono
Forza: 18/25
Destrezza: 17
Costituzione: 18
Intelligenza: 15
Saggezza: 11
Carisma: 17
Immunità: accoltellamento alle spalle
Competenze: ascia++; flagello (mazzafrusto/morning star)+; stile con arma e scudo++
 
Rainbow Dash
La cavallerizza dei cieli
Razza: pony pegaso
Classe: cavaliere
Allineamento: legale buono
Forza: 17
Destrezza: 18
Costituzione: 16
Intelligenza: 14
Saggezza: 10
Carisma: 16
Immunità: veleno; paura
Imposizione degli zoccoli: scaccia paura (una volta al giorno); individuazione del male (una volta al giorno)
Competenze: spada lunga++; spada bastarda++; stile con due armi++

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Capitolo 3
*** Capitolo 3: Un bardo fin troppo speciale ***


Capitolo 3
Un bardo fin troppo speciale
Avete riposato per 8 ore…
Lanciati incantesimi di cura durante il sonno fino alla completa guarigione
Dopo aver venduto praticamente tutta la roba che Rarity aveva rubato, e non era poca, il nostro gruppo aveva comprato quasi 160 frecce comuni per Rarity, in modo che facesse estremamente fatica a finirle [non è vero mai, 160 non ti durano neanche tre livelli], e si erano incamminati verso sud, per arrivare a Nheskell.
“Ehy. Twiligth, chi è stato ad uccidere Gorion?” chiese Rainbow Dash, “non lo so, ma aveva una forza spaventosa. Non ho mai visto un unicorno con una tale forza muscolare, e doveva avere anche delle abilità con la magia impressionanti, mentre combatteva a pugni contro Gorion la sua spada ha combattuto e distrutto un costrutto spada come se niente fosse.” Disse Twiligth guardando tristemente la ghiaia sul sentiero, “a pugni? Vuoi dirmi che ha battuto Gorion a zoccolate?” chiese Applejack stupita, Twiligth annuì, “con un solo pugno gli ha strappato una pelle di ferro. A volte anche le frecce fanno fatica a toglierne una. Lui è riuscito a toglierne tre” Applejack sgranò gli occhi, “è mostruoso” disse Rarity, “e tu non eri la. È sopravvissuto ad una colonna di fuoco. Avete idea di che temperature vi siano dentro una colonna di pure fiamme? Anche con un'armatura magica si sarebbe dovuto fare del male seriamente. E invece camminava ancora” continuò a raccontare Twiligth, “saremo in grado di ucciderlo?” chiese Rarity, “non sono nemmeno sicura che saremo in grado di affrontarlo”, Rainbow gonfiò il petto, “ma che dici? Con me, potreste battere persino un'orda di giganti” disse fiera, “si, ma ricorda che quello che dobbiamo affrontare sarà un'orda di giganti in un corpo di un pony, hai idea di che forza potrebbe imprimere con un solo pugno?” disse Applejack, che a quanto pareva di scazzottate ne sapeva parecchio. “Pfff che vuoi che sia. Io lo affronterò con le mie spade, non a zoccoli” disse. “A proposito di spade, mi spieghi perché ne hai due?” chiese Rarity guardandole. Rainbow sorrise, poi eseguì una mossa con le ali che fa male solo a scriverla, le piegò arrotolandole attorno alle else delle due spade, poi le mandò avanti estraendole. Le spade rotearono in aria e lei le riprese per il verso giusto ripiegandoci sopra le ali. Rarity rimase a bocca aperta. “Ma è innaturale, dovresti esserti rotta almeno tre ossa nel farlo” disse Twiligth guardandola stupita, “forte, vero?” disse Dash portando due stoccate in avanti prima con una e poi con l’altra spada. “Da piccola ho fatto una brutta caduta mentre volavo. Mi sono rotta entrambe le ali in più punti. I miei genitori mi hanno portato da un chierico, che mi ha curata, quello che non sapevano era che lui era un apprendista. Ci misi mesi per riuscire di nuovo a volare a causa sua. Mi ha curato a metà. Non sento dolore, e non ho ferite. Ma le ossa sono ancora rotte. Solo dopo ho scoperto di poter dislocare le ali in questo modo e di riuscire ad afferrare gli oggetti. Però non posso volare se faccio così. Ma se tengo una spada con la bocca posso anche volare” disse lei rinfoderando le spade, “è… macabro” disse Twiligth per poi avvicinarsi alla pegaso per toccarle le ali. E si accorse che effettivamente le sue ossa erano davvero rotte in più punti.
Il viaggio è durato 16 ore…
Il gruppo di pony camminava da tempo. Diverse volte si erano dovuti fermare dato che Rarity, e più sporadicamente Twiligth erano stremate. Rainbow ed Applejack avrebbero potuto comodamente eseguire marce forzate per almeno il triplo del tempo. Ma dovevano stare al passo con le altre.
Arrivarono quasi alla fine della foresta che stavano attraversando. Applejack era in fronte al gruppo e camminava beatamente. Ma improvvisamente si fermò. Le sue orecchie scattarono in fretta in diverse direzioni, e lo sentì di nuovo,*crick*, foglie schiacciate. “IMBOSCATA!!!” gridò afferrando con i denti l’ascia. Rainbow reagì prontamente ed estrasse entrambe le spade. Le altre due non capirono quasi niente della situazione per i primi secondi, poi quando una serie di banditi uscì dalle frische frasche data la perdita della loro copertura capirono che bisognava combattere. Rainbow fu assaltata da un umano con indosso un'armatura di cuoio che brandiva una spada lunga. La puledra parò il suo fendente discendente con una spada, e con l’altra lo colpì ad un ginocchio facendolo cadere a terra, quindi con una giravolta gli tagliò la gola con il debole della spada. Applejack diede una botta con lo scudo ad un uomo che cadde a terra, quindi si fece scivolare fra i denti l’ascia fino a che non afferrò la fascia di cuoio in fondo ad essa, e dando un effetto frusta all’arma la piantò nel petto dell’uomo trapassando l’armatura di cuoio e il suo sterno. Dietro di lei vi fu un turbinio di ombre, da esso uscì un uomo vestito con una tunica nera simile a quella di Rarity, ma dotata di bavero per coprirgli il volto. Prese la spada corta che aveva in mano e la puntò verso le scapole della puledra. Ma i sensi di Applejack le fecero notare della presenza del ladro pronto ad accoltellarla alle spalle, si girò alzandosi sulle zampe posteriori e colpendo in faccia l’uomo con lo scudo. Lui barcollò indietro, e la puledra colse l’occasione, lo caricò spingendolo con lo scudo alzata sulle zampe posteriori, in quel modo lo spinse fino a bloccarlo contro un albero, quindi lo colpì con l’ascia sul collo con una tale forza da rischiare di decapitarlo. Twiligth scansò un altro bandito che cercava di colpirla, si spostò colpendolo alla schiena con il bastone, ma senza fargli nulla, lui si voltò e cercò di colpirla con un fendente discendente, lei lo parò con il bastone, ma si ritrovò a doverlo affrontare a forza, e lei non era particolarmente forzuta. Dato che la sua forza muscolare era la stessa che imprimeva il bastone con la telecinesi si ritrovò ad indietreggiare a causa della forza dell’uomo decisamente superiore alla sua. Strinse i denti ed illuminò maggiormente il corno, scagliando quindi una freccia acida di Melf sul suo aggressore e colpendolo al petto, la sua armatura di cuoio fu sufficiente per non ferirlo, ma la freccia lo fece sbilanciare indietro e gli fece cadere la guardia, però prima che Twiligth potesse colpirlo una freccia gli trapassò il collo fermandocisi in mezzo, l’uomo fece cadere la spada e si portò le mani al collo rantolando mentre affogava nel suo stesso sangue, poi cadde a terra morto. Dietro di lui Rarity abbassò l’arco corto e fece l’occhiolino a Twiligth. Lei sorrise, ma un improvviso dolore lancinante al fianco le fece morire quel poco di felicità che aveva guadagnato, d’istinto si portò lo zoccolo al fianco dove provava dolore. Rabbrividì nel sentire il calore del suo sangue. Spostò lo sguardo vedendo una freccia insanguinata piantata nel terreno. Fece una smorfia di dolore e cadde a terra. “TWILIGTH!!!” gridò Rarity correndole incontro. Si guardò in giro incoccando una freccia nell’arco e tirando la corda cercando chi fosse stato a colpirla, ma non riusciva a vederlo tra gli alberi.
Dietro di lei un altro ladro con la stessa tunica di quello che aveva attaccato Applejack tirò la corda dell’arco puntando Rarity, chiuse un occhio per mirarla bene e non colpirla di striscio come la precedente, poi udì uno scalpitare di zoccoli affianco a se, voltò lo sguardo giusto in tempo per vedersi Rainbow Dash che gli correva incontro urlando “RAAAAAAARRRRRRRGGGGGGHHHHHHH!!!”, spiccò un balzo quasi all’ultimo atterrando l’uomo quindi fece roteare una spada e gliela piantò nel petto uccidendolo.
Applejack estrasse l’ascia dal petto del quarto bandito di seguito puntellandosi con lo zoccolo, quando sentì le grida delle sue amiche, si voltò vedendo Twiligth a terra con Rarity affianco, si voltò nelle altre direzioni capendo che non vi erano altri banditi li attorno, quindi corse verso le altre. Twiligth era terra e mugolava debolmente tenendosi il ventre. Non era una ferita grave, ma non aveva mai subito ferite in combattimento, non ne era abituata, e la sua bassa costituzione non aiutava. Applejack frugò nella borsa e ne estrasse una bottiglia blu satinata, quindi la passò a Rarity, “tieni, fagliela bere” disse, lei la sollevò con la magia, la stappo e ne fece ingerire il contenuto a Twiligth, lei sembro rilassarsi e si tolse lo zoccolo dalla ferita che iniziò a richiudersi completamente, fino a che non scomparve del tutto. La puledra aprì gli occhi e si guardò in giro vedendo le altre tre puledre che la osservavano. Applejack e Rainbow Dash avevano il pelo sporco di sangue, Rarity invece era perfettamente pulita, si alzò sulle zampe, “ahi. Fanno male” disse colpendo la freccia con uno zoccolo, “pff, vuoi dirmi che non sei mai stata colpita da una freccia?” disse Rainbow rischiando di mettersi a ridere, “scusami se io preferisco studiare per poterti coprire tramite un incantesimo invece di farmi usare come un bersaglio dagli umani o da qualunque altra creatura” disse lei accorgendosi dello strappo lasciato dalla freccia nella sua bella tunica. “E dai, non ti scaldare, dicevo per dire” disse la pegaso. Twiligth sospirò, conosceva quei pony da poche ore, ma sentiva che di loro ci si poteva fidare.
Le ragazze si misero a frugare fra i vari banditi che avevano ucciso. Non c’era molto, tranne dell’oro, alcune frecce, e tante corazze di cuoio. Applejack si avvicinò al ladro che aveva cercato di accoltellarla, lo osservò notando che era piuttosto esile di fisico, quindi gli slacciò le cinghie dell’armatura e gliela tolse, “Rarity, che taglia porti?” chiese poi, l’unicorno bianco non capendo la domanda si girò verso di lei. Giusto in tempo per farsi lanciare in faccia un’armatura di cuoio che cadde a terra, “ma perché dovete sempre lanciarmi tutto???” disse stizzita, poi osservò che cosa gli avevano tirato, e rabbrividì, “oh no, non ci pensate nemmeno, non mi metterò i vestiti di un uomo morto, anche se le armature di cuoio le so indossare divinamente” disse, “allora non piangere quando la prossima freccia che ti colpisce la groppa ti raggiunge il cuore, se la metti così” disse Rainbow Dash passandole affianco, Rarity strinse i denti, ma poi sospirò, “d’accordo…” disse sollevando il corpetto in cuoio e infilandoselo, si sistemò le cinghie e lo guardò per bene, “che schifo, è sporca di sangue” disse tirando fuori dallo zaino un fazzoletto di stoffa (rubato) e usandolo per pulire il corpetto, “uff,come sei noiosa, anche io sono sporca di sangue” disse Rainbow avvicinandosi a lei, “allora rimedio subito” disse l’unicorno facendo levitare il fazzoletto in faccia a Rainbow Dash a tradimento ed iniziando a strofinarle il muso energicamente (si fa per dire). “EHY! Piantala!” disse lei allontanando il fazzoletto con la zampa, Rarity rise rimettendo il fazzoletto dentro lo zaino.
Il viaggio è durato 6 ore…
Il nostro gruppo arrivò in vista della città, “guardate ragazze, non manca molto”disse Twiligth, “oh, finalmente, ho bisogno di un letto, e di una tinozza di acqua molto calda” disse Rarity superando Twiligth per arrivare per prima in città, come se fosse cambiato qualcosa, ma improvvisamente si trovò la punta di un’alabarda puntata alla gola. La puledra alzò lo sguardo per vedere chi brandisse l’arma. Era un umano, indossava un'armatura a strisce e un vistoso elmo con delle specie di pinne attaccate ai lati, con un vistoso cimiero rosso in cima. Disegnato sopra uno degli spallacci aveva un pugno avvolto dalle fiamme. “Onore e gloria al pugno fiammante” disse, poi continuò, “chi siete? Amici o nemici?” disse incalzando con l’arma, Twiligth si fece avanti, “scusa, mi dici quando è stata l’ultima volta che ti hanno risposto nemici?” disse, lui si sorprese un attimo, alzò l’alabarda e si massaggiò il mento con una mano, “emh… ecco… aspetta che ci penso…” disse, Rainbow si diede una pacca sulla fronte, “senti coso, facciamo così. Noi siamo amici” disse, “e come faccio a sapere che non state mentendo e che non siete banditi?” disse lui, Rainbow ruotò gli occhi e prese fiato per rispondergli, ma fu anticipata da Twiligth, “perché se fossimo dei banditi di sicuro non passeremmo su una strada tipicamente battuta, e soprattutto controllata da un uomo forte, coraggioso e soprattutto intelligente come te” disse, “umh… hai ragione, potete passare” disse, Rarity si voltò verso Twiligth, “non posso credere che abbia funzionato” disse. Così le ragazze si incamminarono in città.
 “Siamo a Beregost. Ci vogliono almeno altre 8 ore di cammino per arrivare a Nheskell. Ci conviene riposarci” disse Twiligth guardandosi in giro, “so che c’è una delle locande più lussuose della costa della spada in questa città, e…” ma Rarity fu fermata da Applejack che la trattenne schiacciandole la coda, “frena zuccherino. Non abbiamo molto oro, non possiamo spenderlo tutto in locande di lusso” disse, Rarity tolse lo zoccolo della pony dalla sua coda e si mise a spolverarla dalla polvere, “attenta alla coda. Ci metto ore per spazzolarla per bene” disse, “e non mi ascolta nemmeno” disse Applejack. Improvvisamente una voce attirò l’attenzione del gruppo, “ehy voi, si voi. Potreste darmi un aiutino” a parlare era stata una donna, anzi praticamente una ragazza, indossava una tunica da mago e aveva un bastone argentato in mano. Portava i capelli corti ed erano biondo platino, a giudicare dalle orecchie a punta doveva essere un elfa, o una mezz-elfa. La ragazza corse incontro al gruppo di pony. “Scusatemi se vi disturbo, ma ho dei piccolissimi problemi. Mi potete aiutare?” chiese. Le ragazze si guardarono a vicenda, poi Twiligth parlò, “credo di si, cosa ti serve?” chiese, “oh perfetto. Grazie. Ecco io sarei…” ma fu interrotta da alcune voci provenienti da un vicolo “È ANDATA DI LA!!!”, urlò una voce maschile, “oh, cavolo mi hanno già raggiunta. Nascondetemi” disse mettendosi dietro ad Applejack dato che era la più grossa del gruppo e cercando di nascondersi con la sua coda. Dal vicoletto uscirono sei uomini, 5 erano vestiti con tuniche da mago marroni, il sesto ne aveva una rosso sangue. Si guardarono in giro come per cercare qualcosa, poi videro il gruppo di pony e il mago rosso parlò, “vieni fuori Neera, ti vedo dietro la pony arancione”, “cavolo!” disse lei alzandosi, “ok, ora puoi scegliere, o vieni con noi con le buone o vieni con le cattive”, “si certo, aspetta che ora arrivo” disse lei sarcastica, “se è lo scontro che cerchi allora lo avrai” disse il mago facendosi avanti di un passo, “ehy, fermi tutti” disse Applejack mettendosi in mezzo, “mi spiegate cosa succede?” chiese, “spostatevi pony, non è la vostra battaglia” disse il mago in rosso, “sono loro quelli che dovrebbero spostarsi e lasciarmi andare” disse Neera indicando i maghi, “perché le date la caccia?” chiese Twiligth facendosi avanti, “ha creato scompiglio e ferito alcuni membri della nostra comunità” disse il mago, “si, ma non l’ho fatto apposta, è stato un incidente” disse lei, “stai dicendo la verità?” chiese Twiligth girandosi verso di lei, “si, mai stata così sincera, è stato solo un incidente”. La puledra guardò intensamente gli occhi della ragazza, poi si girò verso i maghi, “sta dicendo la verità, quindi non avete motivo per incriminarla” disse, “le nostre leggi parlano chiaro” disse il mago mentre gli altri dietro di lui si premonivano per attaccare, “allora dovrete vedervela prima con noi” disse Rainbow Dash portandosi avanti ed estraendo le spade così come fece Applejack. “Perfetto, allora preparatevi a morire” disse il mago in rosso. Neera si fece avanti, “non contarci troppo” e mosse una mano in avanti. Intorno a tutti i maghi si formò un cerchio luminoso “ma cosa…” il mago non riuscì a finire la frase che ci fu un lampo di luce abbagliante, che quando scomparve fece vedere che i maghi erano spariti. I pony erano sbigottiti e confusi, così come l’elfa. “Wow, se potevi farlo perché non lo hai fatto subito?” chiese Rainbow Dash, “perché doveva tecnicamente essere solo un dardo incantato” disse la ragazza guardandosi le mani, Twiligth si avvicinò a lei, “tu sei una maga selvaggia” disse, “emh… si, come fai a saperlo?” disse, “forte, non ne avevo mai vista una.” Disse osservandola, Rainbow alzò un sopracciglio, “che cos’è una maga selvaggia?” chiese, “è una maga che prende i suoi poteri dalla magia selvaggia, sono molto potenti, però la loro magia è difficile da controllare e spesso si ritrovano ad usare incantesimi che non volevano attivare con gli effetti più disparati” disse Twiligth. “Sei ben informata.” Disse Neera, “bene, credo di aver finito qui. Grazie per avermi difeso, anche se non avete fatto quasi niente. Io vado” disse per poi usare il teletrasporto su se stessa e sparire. Ricomparve a nemmeno sei metri di distanza, sul tetto di una casa. Si guardò un attimo in giro e disse “dannata magia selvaggia” e scese dal tetto a piedi.
Le ragazze, particolarmente confuse per la scomparsa improvvisa della ragazza decisero di dirigersi verso una locanda. Trovarono un cartello che indicava una locanda, il Mago di fuoco, una locanda mediocre, Rarity fu tutto che felice nel andarci. Non le sarebbe dispiaciuto affatto farsi coccolare la criniera da parrucchieri esperti e avere una camera lussuosa, ma si doveva accontentare. Arrivarono davanti alla locanda, salirono un solo scalino della scaletta per entrare dentro che improvvisamente si trovarono davanti una pony, “ehy, ciao, come va? Vi va di aiutarmi?” chiese a raffica prima ancora che loro capissero qualcosa. Twiligth squadrò la pony che avevano davanti, definirla bizzarra era un eufemismo. Indossava uno sgargiante vestito rosso con le maniche rosa, negli zoccoli posteriori aveva un paio di scarpette azzurre, e su quelli anteriori delle scarpette bianche, indossava in testa un copricapo da giullare rosso con disegnati sopra tre palloncini, due azzurri e quello centrale giallo, il cappello le cingeva la vaporosa chioma rosa, che incorniciava un giovale viso dal pelo rosa con gli occhi azzurri e… [aspetta, aspetta. Conosco questo design incredibilmente fastidioso…
Più in alto di circa 60 cm, regno degli dei
Al centro della stanza si trovava un tavolo, coperto da una mappa, una serie di statuine, dadi di varie forme e numerazioni, rimasugli di pizza, patatine e bibite in lattina. Attorno al tavolo erano seduti sette esseri. Sei erano dei pony, l’ultimo sembrava un umano, “…Pinkie, questa sei tu” disse una pegaso celeste con la chioma arcobaleno che aveva legato al collo un mantello rosso ricavato da una coperta. “Si, e con ciò?” disse una pony di terra rosa con una vaporosissima criniera rosa che indossava una corona di plastica dorata mentre osservava una struttura di cartone davanti a lei con scritte regole e formule. “E con ciò? Pinkie, sei il Dungeon master, non dovresti comparire nella storia” disse un'altra pony di terra dal manto gommagutta e i crini biondi fermati da un elastico rosso in una coda coperta leggermente da un elmo di carta con le corna, “oh, su come sei fiscale Applejack” disse la pony rosa. “Fa bene ad esserlo” disse una pony viola con la criniera blu zaffiro con meche violetto e rosa brillante, doveva essere un alicorno a giudicare dalla presenza sia delle ali che del corno, indossava un accappatoio con il cappuccio alzato come se fosse una tunica da mago “io sono dovuta tornare un unicorno per giocare alla pari con voi, non che mi dispiaccia dato che non so usare queste cose, però le regole dicono che il dungeon master non può partecipare” disse. “Veramente può” disse l’uomo, unico maschio nella stanza, indossava uno spolverino beige che toccava in terra e un cappello da cowboy sempre beige, giocherellava annoiato con i lunghi capelli neri mentre i vispi occhi gialli si muovevano tra i pony seduti al tavolo, “tecnicamente i master più bravi possono partecipare” disse, “ma noi siamo alla prima partita” disse un unicorno bianco con i crini viola che indossava una tiara argentata con un’ametista, “devo ricordarvi chi abbiamo come master? Penso che ne sia più che in grado. E poi di che vi lamentate? Io non posso fare altro che dei camei” disse incrociando le braccia. “Per forza, la tua razza sarebbe imbattibile in questo gioco” disse l’alicorno, “oh, andiamo, solo perché partiamo con minimo 43 a tutte le caratteristiche non è così potente”, “se calcoliamo che il pony di terra può raggiungere massimo il 18/00 di forza, forse un pochino lo è”, “come volete voi” disse dondolandosi sulla sedia e mettendo i piedi sul tavolo, “comunque fa bene a partecipare, più siete e meglio è, e poi stare fuori per troppo annoia, non è vero Fluttershy?” continuò girando lo sguardo su una pegaso gialla con una voluminosa criniera rosa che indossava un sacco di tela con dei buchi per le zampe e le ali e due rametti infilati nella criniera come corna da cervo, “oh… bhe… ecco… io non sono molto dispiaciuta… sembra un gioco violento…” disse massaggiandosi il collo. “TRANQUILLA FLUTTERSHY TI FACCIO ENTRARE ANCHE A TE!!!” urlò la pony rosa apparendole affianco e stritolandola in un abbraccio, “oh… d’accordo…” disse più preoccupata che altro. “Potremmo continuare per favore, mi stavo appassionando alla trama” disse l’unicorno bianco, “ma prima una pausa snack” disse un piccolo drago viola e verde entrando nella stanza spingendo un carrello con alcuni pacchi di patatine e delle bibite, indossava un abito da colf bianco e nero. La pegaso celeste cercò di trattenersi, poi cadde all’indietro iniziando a ridere rumorosamente per l’abbigliamento del drago, lui si imbronciò. “Possiamo continuare?” chiese l’uomo prendendo l’unica bottiglia di vetro sul carrello e stappandola con i denti. “Ma certo! Dove eravamo? A già…” disse la pony rosa rimettendosi nella sua postazione con una ciotola di salatini…]
Dentro la mappa di cartone, 60 cm più in basso, davanti ad una locanda a Beregost
La pony rosa osservò negli occhi Twiligth sorridendo vistosamente, “emh…” disse lei, la pony si allungò in avanti andandole più vicino e lei si tirò lievemente indietro, “oh, ma è possibile che non si riesca ad andare a dormire che c’è sempre qualche stramboide che ci chiede favori? Cosa c’è? Un cartello sopra di noi che ci indica dicendo, “ehy guardate siamo avventurieri, risolviamo problemi”???” disse irata Rainbow Dash, d’istinto Applejack alzò la testa vedendo per un attimo un cartello con una freccia che le indicava, che fu prontamente rimosso da un gigantesco zoccolo celeste, storse il naso e si sfregò gli occhi, poi guardò di nuovo, e non vedendo niente credette di esserselo immaginato. “Rainbow!” la rimproverò Twiligth, “noi aiutiamo sempre chi ci chiede una zampa” disse, “si, però per lo meno ci pagano?” chiese la pegaso, “Rainbow!” la rimproverò di novo Twiligth, “oh, non preoccupatevi, la mia datrice di lavoro ha tantissimi soldi, di sicuro vi pagherà bene, e se non dovesse bastare…” cominciò a dire la pony rosa infilando uno zoccolo nello zaino conservate che aveva sulla groppa ed estraendone un mandolino ed iniziando a strimpellarne le corde velocemente, “vi allieterò con le mie abilità da bardo” e si schiarì la voce, “oooooh, ma che bello galoppare, tutti insieme al…” prima che potesse finire la strofa della canzone Rainbow Dash le saltò addosso chiudendole la bocca con lo zoccolo e bloccandole la zampa prima che potesse suonare un'altra nota. [non chiedetemi come fa Pinkie a suonare il mandolino con due zampe e a stare in piedi in contemporanea, perché non lo so nemmeno io, e potrei rispondervi dicendo semplicemente “è Pinkie”]. “Io, detesto, i bardi” disse scandendo le parole, “l’oro sarà più che sufficiente, ma per favore, non cantare” disse, “ok” disse lei scostandosi il suo zoccolo dalla bocca. “Possiamo sapere come ti chiami?” chiese Rarity. Lei si alzò e si tolse la polvere dai vestiti, “oh, giusto, non mi sono presentata che sciocchina che sono, io sono Pinkamena Diane Pie, ma tutti mi chiamano Pinkie Pie, o solo Pinkie, o solo Pie, ma voi potete chiamarmi come volete” disse sorridendo. Le ragazze si guardarono, “ok, Pinkie, che cos’è che dovremmo fare per te?” chiese Twiligth. “Oh, è un lavoro semplice che non avrete difficoltà a fare, poi potrete pure andarvene per la vostra strada se vorrete. Seguitemi” disse girandosi e andandosene via saltellando seguita dalle ragazze.

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Capitolo 4
*** Capitolo 4: The Beloved Ranger ***


Capitolo 4
The Beloved Ranger
Il gruppetto camminò per neanche dieci minuti. Pinkie era davanti al gruppo e saltellava allegramente facendo tintinnare i campanelli attaccati al suo cappello. Le ragazze la guardavano stranite, non era da tutti i giorni incontrare un pony tanto gioioso e voglioso di vivere. Terminarono il loro cammino in un vicoletto affianco ad un edificio, li si trovava una donna umana, indossava un lungo abito elegante blu e sembrava di ceto piuttosto elevato, si voltò sentendo il rumore dei campanelli di Pinkie, “Pinkie, sei tornata, e vedo che hai portato dei mercenari” disse la donna osservando il gruppo di Twiligth, “bhe, abbiamo incontrato Pinkie poco fa, e non è che ci abbia spiegato molto della situazione” disse Twiligth, “diciamo che non ci ha spiegato proprio niente” disse Rainbow ricevendo poi un occhiataccia da parte di Twiligth, “oh oh oh, mi dispiace che la mia serva non sia stata molto esplicativa con voi, ma glielo avevo chiesto io, sapete, in molti dopo aver saputo di cosa avevo bisogno avrebbero potuto lasciare perdere, ma voi mi sembrate proprio adatte allo scopo, e se riuscirete vi pagherò profumatamente” disse la donna, Twiligth prese aria per parlare ma fu anticipata da Rainbow Dash, “quanto profumatamente?” chiese, Twiligth la guardò parecchio male, “300 pezzi d’oro”disse la donna. Applejack fischiò, “sono parecchi soldi, che cosa dovremmo fare per voi?” chiese la puledra, “oh, è un lavoro semplice da spiegare ma più complicato da eseguire. Sono giorni che degli uomini continuano a ricattarmi, e per me non è più possibile assecondare i loro ricatti, quindi chiedo a voi di difendermi e di uccidere queste crudeli persone” disse, Applejack squadrò la donna, “e perché una donna di alto ceto come lei si deve rivolgere a dei mercenari invece che alle proprie guardie del corpo?” chiese, “oh, sai come è, con la penuria di ferro che ha colpito la costa della spada e l’Amn, ormai è difficile trovare dei collaboratori fidati di questi tempi” disse, Applejack alzò un sopracciglio, ma lasciò perdere il discorso. “Dove troviamo questi ricattatori?” chiese Twiligth, “probabilmente non servirà neanche cercarli, saranno proprio loro a venire da noi” disse la donna, “e come fate ad esserne così sicura?” chiese Rainbow Dash, “ecco vedete…” ma prima che potesse finire la frase tre uomini uscirono da un vicoletto e si avvicinarono al gruppo, “ehy, Silke, siamo venuti qui per quella gemma di cui ci avevi parla…” l’uomo non riuscì a finire la frase che Silke si girò verso di loro urlando, “ECCOLI SONO LORO!!! ATTACCATELI PRIMA CHE POSSANO CERCARE DI DIFENDERSI!!!” i tre uomini rimasero spiazzati, “ma cosa stai dicendo? Noi non abbiamo fatto niente. Siamo venuti qui come ci avevi detto” disse l’uomo, “VISTO!!! SONO MALVAGI!!! STANNO GIÀ CERCANDO DI FARVI CREDERE CHE LORO SONO I BUONI!!! ATTACCATELI!!!” urlò nuovamente Silke. Applejack squadrò gli uomini, poi si voltò verso la donna, “perché dovremmo attaccarli?” chiese, “sono chiaramente innocenti” disse poi. “NON DOVETE CREDERE A LORO!!! SONO MALVAGI!!!” disse nuovamente la donna, “la pianti con questa farsa” disse Rainbow Dash, “non mi serve usare individuazione del male per capire che sono le persone più buone di Equestria e che lei li sta infamando per liberarsi di loro” continuò con fare accusatorio. La donna si morse un labbro. Twiligth si girò verso di lei, “la smetta subito con queste menzogne e si scusi con questi uomini” disse, lei non aveva le capacità da cavaliere di Rainbow Dash o l’intuito di Applejack, ma chiunque con un po’ di sale in zucca si sarebbe accorto delle menzogne di quella donna. “INSULSI PONY!!!” gridò la donna, “LO SAPEVO CHE AVREI DOVUTO RIVOLGERMI A DEGLI UMANI!!! MA NON IMPORTA, VORRÀ DIRE CHE LI UCCIDERÒ IO STESSA!!! MA PRIMA MI OCCUPERÒ DI VOI!!!” urlò irata la donna iniziando a lanciare un incantesimo. Rarity prese di corsa l’arco ed incoccò una freccia, Twiligth estrasse il bastone, Applejack prese l’ascia e Rainbow Dash estrasse le spade preparandosi a colpire. Ma tutti rimasero sorpresi da ciò che accadde. Prima che potesse terminare l’incantesimo, un quadrello di legno e ferro si piantò nella testa della donna che cadde di lato mentre il fulmine magico che stava creando spariva nel nulla. Tutti si sorpresero vedendo la donna cadere a terra morta e si voltarono verso la direzione da cui proveniva il quadrello e forse rimasero ancora più sorpresi nel vedere chi aveva tirato il quadrello. In piedi sulle zampe posteriori, alla fine della strada, si trovava Pinkie Pie, teneva una balestra pesante con le zampe anteriori, e stava usando la vaporosa coda rosa come un appoggio per riuscire a restare in equilibrio sulle zampe posteriori. La puledra appoggiò la punta della balestra a terra e mettendo uno zoccolo nella staffa iniziò a girare il martinetto per riarmare la corda, poi vi inserì un nuovo quadrello per poi legarsi la balestra alla groppa tramite una cinghia. Twiligth sbarrò gli occhi, “Pinkie?!?” disse vedendola, lei fece un sorriso a trentadue denti, “bhe, non potevo permetterle di fare del male alle mie nuove amiche” disse avvicinandosi saltellando, “ma tu non lavoravi per lei?” chiese Rainbow Dash, “si, ma era una persona noiosa, e non le piacevano le mie canzoni. Non sapevo che stesse architettando tutto questo, e mi dispiace di avervi coinvolte, però potete sempre prendervi ciò che avreste avuto lavorando per lei” disse Pinkie correndo dal corpo della donna e cercando nelle tasche del vestito fino a trovare un sacco di soldi e a lanciarlo verso le ragazze. Il sacco atterrò davanti a loro facendo un rumore metallico, Rainbow Dash si avvicinò per raccoglierlo, ma fu fermata da Applejack che le pestò la coda per fermarla, “non ci provare, zuccherino, nei tuoi zoccoli finirebbero sicuramente in birra e sidro” disse Applejack, “bhe, allora credo che li terrò io” disse Rarity avvicinandosi al sacco, che però fu contornato da un aura magica viola e levitò verso Twiligth, “sarebbe più saggio darli a Rainbow che a te Rarity, senza offesa” disse infilandosi il sacchetto nello zaino, poi si voltò verso Pinkie, “e tu ora che farai?” chiese, “oh, bhe, io ora sono senza lavoro, potrei continuare a girare a caso fino a che non troverò qualcosa da fare, ma mi ci vorrebbe troooopo tempo… umh… IDEA!!! Potrei venire con voi!!!” disse accentuando il suo sorriso. Rainbow si avvicinò a Twiligth, “io non la voglio la pazza nel gruppo” disse sottovoce, Twiligth ruotò gli occhi e la scansò con lo zoccolo, “d’accordo Pinkie. Penso anche che te lo dobbiamo dato che ci hai aiutato, puoi venire con noi, e siamo tutte d’accordo, non è vero?” chiese girandosi verso le ragazze che annuirono tutte tranne Rainbow Dash, “Rainbow Dash?” chiese Twiligth, la pegaso sbuffò, poi disse “d’accordo, ma non cantare” disse indicando Pinkie, “posso fischiettare?” chiese lei, “no”, “solfeggiare?”, “no”, “strimpellare a casaccio?”, “no”, “mimare le parole con la bocca?”, “no”. Dopo un dialogo praticamente uguale di dodici minuti, il gruppo si mosse verso la locanda, dove si riposarono per 8 ore.
Le ragazze erano in marcia da poco, Beregost si vedeva ancora in lontananza, e Rainbow Dash già non ce la faceva più, “la vostra sembra una missione importante, io adoro le missioni importanti, ma di solito sono anche pericolose, e non mi piacciono le missioni pericolose, ma se una missione è importante e pericolosa allo stesso tempo non so cosa fare…” Pinkie Pie non aveva smesso di parlare da quando erano uscite dalla locanda. Le ali della pegaso fremevano vogliose di estrarre una spada e piantargliela in gola per farla stare zitta, ma la puledra vide di trattenersi. “Ehy Pinkie” disse Twiligth, “siiiii?” chiese lei, “ieri Silke ha parlato di una penuria di ferro che ha colpito la costa della spada, sai a cosa si riferiva?” chiese la puledra, “come? Non lo sai?” chiese Applejack, “emh… no” disse lei, “ma come? È la notizia più eclatante che è girata per Equestria” disse Rainbow Dash con tono beffardo, “bhe, io non l’ho sentita, e mi piacerebbe conoscerla” disse Twiligth, “allora, in pratica la costa della spada è in crisi, e non solo lei, anche l’Amn è nei guai.” Disse Applejack, “le miniere di ferro della regione sono tutte fallate, il ferro che ne esce è talmente scadente che non va bene nemmeno per farci le padelle” disse Rainbow Dash, “già, si sbriciola nello zoccolo come marzapane” disse Pinkie saltellando allegramente affianco a Twiligth, “senza del ferro buono la regione è caduta in crisi, per di più le poche carovane con il ferro utilizzabile proveniente dal Rasheman vengono continuamente attaccate dai predoni e nessuno riesce a tenerli sotto controllo” continuò Applejack, “l’unica organizzazione che ha ancora del ferro buono sembra essere il trono di ferro, caso strano” disse Rainbow Dash alzando gli occhi al cielo, “perché caso strano?” chiese Twiligth, “pff… ma esci mai qualche volta dalla biblioteca? È risaputo che sono più criminali che altro quelli di quell’organizzazione” disse Rainbow rischiando di mettersi a ridere, “è davvero così grave la situazione?” chiese stupita Twiligth, “guarda tu stessa” disse Applejack superata la salita che avevano iniziato a risalire, quando Twiligth fu arrivata in cima poté notare che sulla strada davanti a loro vi erano i resti di una carovana, un carro rovesciato e dato alle fiamme con attorno svariati corpi di pony e umani morti. Le ragazze passarono in mezzo alla carovana cercando qualche superstite, ma tutti erano già morti, anche i due buoi al traino della carovana non erano sopravvissuti. “Chi potrebbe mai fare questo?” chiese Twiligth, “ah, chiunque: i ladri tenebrosi; gli orchi guerrieri di Trand; i mezzorchi barbari; i baveri rossi del Grorg… ci sono tanti clan disposti a fare questo per prendersi il ferro per primi” disse Rainbow Dash cercando fra i corpi qualcosa che potesse tornare utile. Non trovarono molto, a parte alcune monete d’oro e un paio di pozioni di guarigione minore scampate per fortuna al saccheggio. Il gruppo si rincamminò in silenzio, rotto solo dai campanelli sul cappello di Pinkie che tintinnavano ad ogni suo movimento.
Ci vollero almeno sei ore di cammino per arrivare a vedere delle case in lontananza, “ehy guardate, quella è Nheskell, è li che dobbiamo andare, vero?” chiese Pinkie eccitata iniziando a saltellare in direzione della città, “ma non le finisce mai le energie quella li?” chiese Rainbow Dash che era leggermente affaticata dal lungo viaggio. La cittadina non era molto grande, era solo una stradina con una fila di case dopo un piccolo ponticello di pietra. Pinkie Pie si guardava attorno estasiata nonostante non ci fosse quasi niente da vedere, “sento che qui mi divertirò moltissimo” esclamò guardandosi in giro, “Pinkie, non siamo qui per divertirci, abbiamo un obbiettivo da raggiungere” disse Twiligth guardandosi in giro, poi si voltò verso Applejack, “perché Gorion vi ha detto di venire qui?” chiese, “a dire il vero non lo so, zuccherino, ma credo che centrasse con le miniere, dato che queste erano tra le più produttive prima della penuria e…” ma la puledra fu interrotta da Pinkie “UH!!! Laggiù c’è uno spettacolo!!!” disse passando davanti al gruppo e alzando una nuvola di polvere, le ragazze sospirarono in coro e poi seguirono la pony rosa che si era addossata ad un gruppo di pony, umani e elfi in cerchio attorno a qualcosa. Arrivate al cerchio di persone dovettero spingere un po’ per arrivare a vedere quale fosse l’oggetto di tale folla. Al centro fra le persone che lo guardavano vi era un pony, aveva il manto arancione acceso, era pelato e la coda era molto corta e nera, aveva un complicato tatuaggio tribale che gli ricopriva le guance e gli saliva fin sopra le tempie e gli scendeva fin sotto al collo, ma non lo si poteva veder continuare a causa di una semplice tunica gialla e rossa, il pony era appoggiato sopra alla punta di una lancia messa in verticale, una zampa era in equilibrio sopra di essa, con le altre era in posizione di meditazione, teneva gli occhi chiusi, e sembrava non risentire della punta che avrebbe dovuto trapassargli lo zoccolo, “ma come fa?” chiese Rainbow Dash piuttosto stupita, “sta usando la magia?” chiese Applejack, Twiligth stava per rispondere ma fu interrotta dal pony sulla lancia, “no, mia cara puledra. Nessuna magia si cela dietro a tutto questo. È solo la mia fede a la mia dedizione alla grande e divina Celestia, dea del sole e della luce che permette al mio corpo di sorreggere il peso della vita e delle sofferenze fisiche e mentali” disse in modo enigmatico aprendo uno degli occhi, rivelatosi essere giallo, e puntandolo sulla puledra. “Sei un chierico?” chiese Applejack osservandolo, “oh no, ambrata puledra. Io non chiedo favori continui alla mia dea come un normale chierico tipicamente fa, perché io ho già tutto quello che mi serve in questo momento, e so che se qualcosa mi capita sarà di sicuro voluto dalla mia signora” metteva una strana soggezione vedere quel pony in quella posizione mentre parlava in quel modo. “Ehy, Twiligth” disse Pinkie Pie sottovoce nell’orecchio dell’unicorno, “si, Pinkie, cosa c’è?” chiese lei, “io lo voglio questo tipo nella squadra, sembra forfantastico” disse abbastanza eccitata Pinkie saltellando, “mi dispiace, rosata pony, ma la mia fede e devozione mi impone di mantenere il distacco dai legami materiali”, Twiligth si girò sentendo la voce del pony, e rimase di sasso nel vedere che era dietro di lei, in equilibrio sulle zampe posteriori, ma sembrava che stesse nella sua posizione naturale, “spero di non avervi causato disturbo con la mia dedizione verso i miei voti, ma è ciò che mi impone la fede” disse muovendo un paio di passi con le zampe posteriori, e non sembrava per niente impacciato, sembrava anzi che camminasse sempre come un umano, “ah bhe, se lo dice la fede allora va bene” disse Pinkie saltellando via. Il pony la seguì con lo sguardo poi si voltò verso Twiligth, “hai dei buoni elementi nella tua squadra, sei un leader che sa scegliere” disse guardandola, lei arrossì un poco, “oh… emh… questa non è la mia squadra ed io di sicuro non ne sono il leader…” disse un po’ imbarazzata, lo stallone non si scompose e disse “allora scusa per essermi permesso di pensarlo, il mio occhio a volte sbaglia, chiedo ammenda. Però sono particolarmente sicuro di ciò che ho detto, potresti essere un buon leader…”, “… Twiligth, mi chiamo Twiligth”, “…Twiligth. Spero di rivedervi.” Disse il pony per poi incamminarsi verso il ponte su due zampe, “ehy, non ci dici nemmeno il tuo nome?” chiese Rainbow Dash, il pony si girò, “io sono Rasaad yn Bashir, il monaco solitario. Ci rincontreremmo Twiligth, ne sono certo” disse per poi girarsi e andarsene per la sua strada. “Che tipo strano disse” Applejack, “e affascinante” disse Rarity per poi girarsi verso Twiligth, “secondo me si è preso una cotta per te” disse quindi, l’unicorno si voltò di colpo verso di lei arrossendo, “m-ma cosa dici, è un monaco, non gli è permesso prendersi una cotta” disse frettolosamente, “uuuuuh, qualcuno sta arrossendo” disse Rarity maliziosa, “non è vero. Ho solo caldo” disse Twiligth allontanandosi da Rarity. “Facciamo i seri adesso, dobbiamo lavorare. Dov’è Pinkie Pie?” chiese Applejack guardandosi in giro, anche le altre iniziarono a guardarsi in giro senza trovarla, “come abbiamo fatto a perderla in neanche un minuto?” chiese Twiligth, “siamo sicure che sia una perdita?” chiese Rainbow ricevendo un occhiataccia da Twiligth, “EHY RAGAZZE!!! SONO QUIII!!!” disse una voce squillante proveniente da una finestra dell’edificio dietro di loro, Pinkie era li affacciata ad osservare, “Pinkie, che ci fai li?” chiese Rarity, “oh, voi ci stavate mettendo un secolo, così ho affittato una stanza alla locanda per poterci riposare, vi piace come idea?” chiese la pony rosa, le altre si guardarono a vicenda, poi fecero spallucce ed entrarono nella locanda.
Dopo alcune ore di riposo il gruppo scese di nuovo in strada. “Bene, chi di voi sa dove sono le miniere?” chiese Twiligth, le ragazze guardarono sconnessamente in diverse direzioni, “oh andiamo ragazze, non possiamo essere così disorganizzate, non è che ogni volta girandoci ci scontreremo contro la soluzione ai nostri problemi” disse l’unicorno girandosi sovrappensiero per vedere di capire dove fossero le miniere, purtroppo non si accorse di qualcosa che le sbarrava la strada e ci andò a sbattere contro con il muso per poi cadere a terra. Le altre le corsero subito in contro per aiutarla. Twiligth aprì gli occhi massaggiandosi il muso, e rimase impressionata da ciò che si vide davanti. “GUARDA BOO!!! Sembra che le nostre strade abbiano incrociato quelle di un altro gruppo di valorosi! Questo è magnifico!” disse molto energicamente il pony davanti a Twiligth, era enorme, una vera montagna di muscoli, era molto più alto di Twiligth, [per intenderci, poco più grosso di Big Macnintosh, fate voi i calcoli], indossava un'armatura che sembrava metallica, ma in realtà erano tante scaglie marroni unite insieme ad una parte metallica, il manto del pony era grigiastro, era pelato e la coda era viola e tagliata molto corta, in testa aveva un tatuaggio circolare viola, che gli solcava la parte sinistra del volto passandogli sopra ad un occhio, sull’orecchio destro aveva un orecchino circolare di argento, in un fodero legato alla cintura teneva una spada che probabilmente era più lunga e pesante di Twiligth. Lo stallone sfoggiava un grande sorriso a trentadue denti e guardava intensamente Twiligth, che dal canto suo era intimorita dalla imponente stazza di quel pony, “è veramente grande” disse Applejack guardandolo a bocca aperta, “AH voi dovete essere delle avventuriere” disse il pony indicando le ragazze, che un po’ stupite non fecero niente, “ma sì! Non siate timide! Si comprende che voi bramate l’avventura e che siete vogliose di prendere a calci nel sedere i malvagi!” disse a pieni polmoni l’immenso pony, “questo è più pazzo di Pinkie” disse Rainbow Dash guardandolo, “e spero che adesso vi unirete a noi per salvare una madamigella in pericolo!” disse sempre con tono di voce molto alto. Twiligth si guardò in giro, “noi?” chiese perplessa non vedendo nessuno, “sì! Noi! Io e Boo e voi!” disse lo stallone. *Sqeek* dall’armatura del pony uscì a fatica un piccolo criceto che si arrampicò su di lui fino alla sua spalla, “EEEEEEKKK UN RATTO!!!” urlò Rarity allontanandosi, lo stallone accarezzò il criceto con uno zoccolo, “Boo non è un ratto, lui è un potente criceto spaziale gigante in miniatura” disse. Le ragazze alzarono un sopracciglio, poi Pinkie passò in mezzo a loro con un balzo e si avvicinò allo stallone, “ooooh, ma che carino che sei, così puccettoso” disse la pony rosa accarezzando il criceto, “bene, ora abbiamo trovato uno che può fare comunella con Pinkie” disse Rainbow passandosi uno zoccolo sulla faccia. Twiligth si alzò da terra e si avvicinò allo stallone, “scusa, non abbiamo capito bene, cosa dovremmo fare?” chiese perplessa, “oh, ma è semplice, ciò che tutti gli eroi vorrebbero fare, salvare una dama in pericolo prendendo a calci nel sedere i cattivi” disse energicamente il pony, “oooookkkkkk, ci puoi dare qualche informazione in più, ad esempio il tuo nome?” chiese Twiligth, “ma certo! I nostri compagni dovranno sapere i nostri nomi per poter brindare assieme a noi per la vittoria della GIUSTIZIA! Io sono il ranger Minsc e questo è il mio criceto spaziale gigante in miniatura Boo.” Disse gonfiando il petto e sembrando ancora più grande, “bene, ora ci puoi spiegare che cosa è successo? E abbonda con i dettagli” chiese con calma Twiligth, “Certamente! Io e la mia protetta siamo arrivati qui dal lontano Rasheman su di una carovana per il ferro, eravamo felici per le avventure che stavamo per andare ad affrontare, quando improvvisamente le avventure ci sono venute ad affrontare di persona, allora Minsc e Boo hanno combattuto ardentemente contro quei malvagi cani su due zampe, ne abbiamo presi a calci tanti e tanti ancora, Boo era tutto un fremito…”, *sqeek*, “… hai ragione Boo! E dopo averne colpiti molti e molti ancora ci siamo girati e della nostra druida non vi era più traccia, l’abbiamo cercata in alto, e in basso, e di nuovo in alto, Boo ha guardato sotto le pietre, ma non la abbiamo trovata” finì di raccontare il ranger, “cani su due zampe?” chiese perplessa Rainbow Dash, “probabilmente si sta riferendo agli Gnoll” disse Twiligth, poi si voltò nuovamente verso Minsc, “credi che siano stati loro a rapire la tua amica?” chiese, “oh, io non ne sono sicuro, ma Boo dice di aver visto loro che la prendevano! Quindi ne sono più che sicuro!” Twiligth si girò verso Rarity, e lei annuì, poi verso Applejack che fece lo stesso. Rainbow guardò le ragazze e disse, “oh no, conosco quello sguardo, non vorrete mica…”, “d’accordo Minsc, ti aiuteremo a trovare la tua amica” disse Twiligth, “acc…” disse Rainbow abbassando lo sguardo, “dai Rainbow, andremo in contro a delle avventure, so che ti eccitano queste cose” disse Applejack, “la puledra arancione ha ragione! Con Minsc e Boo ci sono sempre avventure! E dopo che avremo compiuto questa impresa i nostri nomi verranno cantati dai bardi per secoli e saremo degli eroi!” urlò Minsc, “si, hai… ragione, e comunque io mi chiamo Applejack” disse la puledra, “io sono Rarity” disse il candido unicorno, “io sono Pinkie” disse gioiosa la puledra rosa, “ed io sono Twiligth, piacere di conoscerti” disse la maga unicorno. La pegaso ruotò gli occhi, “io sono Rainbow Dash” disse allungando uno zoccolo per stringerlo a Minsc, lui praticamente glielo stritolò stringendolo e Rainbow Dash fu costretta a riprenderselo quasi di forza. “Bene. Ora che ci conosciamo tutti, MUOVIAMOCI!!! Dobbiamo salvare la mia druida dalle grinfie di quei malvagi cani su due zampe!” disse Minsc alzando uno zoccolo al cielo, “certo che lo spirito non gli manca” disse Rarity, “almeno sai dove dobbiamo andare?” chiese Dash. Minsc abbassò lo zoccolo, “emh… ecco…” la pegaso sospirò, “io sapevo che gli Gnoll avevano una cittadella fortificata a sud della costa della spada” disse Applejack, “ALLORA TUTTI A SUD!!!” urlò Minsc per poi fiondarsi in una direzione a caso correndo velocemente, “FERMO MINSC!!! QUELLO È IL NORD!!!” urlò Twiligth iniziando ad inseguirlo seguita dalle altre.
 
Pinkamena Diane Pie (Pinkie Pie)
Il bardo gioioso
Razza: pony di terra
Classe: bardo
Allineamento: caotico buono
Forza: 16
Destrezza: 18
Costituzione: 14
Intelligenza: 14
Saggezza: 13
Carisma: 18
Canto del bardo (una volta al giorno)
Competenze: balestra pesante ++; balestra leggera +; spada corta +
 
Minsc [oddio erano anni che sognavo di metterlo tra i protagonisti di qualcosa]
The Beloved Ranger
Razza: pony di terra
Classe: ranger
Allineamento: neutrale buono
Forza: 18/93
Destrezza: 15
Costituzione: 15
Intelligenza: 8
Saggezza: 6
Carisma: 9
Abilità: berserk
Competenze: spada a due mani ++; stile con arma a due mani ++



Vi aspettavate che mettessi il nep-class extra special speed racer, eh? Invece no, perché? Perché posso, e perché era da un po' che non andavo avanti con questa, tranquilli fra due settimane uscirà regolarmente

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Capitolo 5
*** Capitolo 5: Il mago e la storia della puledra ***


Capitolo 5
Il mago e la storia della puledra
Ci vollero 10 minuti per riuscire a fermare Minsc, d’altronde sarebbe forse stato più semplice fermare un mammut in carica. Così il gruppo iniziò a camminare verso sud per trovare l’amica di Minsc. “Perché siete venuti sulla costa della spada?” chiese Applejack avvicinandosi a Minsc, le faceva strano dover guardare in alto per parlare con un pony, “ah, naturalmente per le avventure, per i nemici, le armi, le avventure, la gloria e… e… Boo, le avventure le ho già dette?”, *sqeeek*, “… ESATTO BOO!!! Per compiere la mia impresa!” disse Minsc a squarciagola come sempre, “e quale sarebbe la tua impresa?” chiese Pinkie Pie, “oooh, è un impresa gloriosa. I membri del mio ordine da sempre devono scegliersi una strega da proteggere, ma io sono stato onorato dai miei compagni che mi hanno fatto proteggere una druida!”, Rainbow Dash si avvicinò a Rarity, “ho come l’impressione che non dovesse essere un onore” disse, poi Minsc si fece cupo, “purtroppo però quelle creature sono riuscite a rapire la mia protetta, e non potrò avere gloria finché sarà fra le loro zampe”, Pinkie si avvicinò a lui quasi con le lacrime agli occhi, “oh questa è la storia più triste che abbia mai sentito” disse tirando su con il naso molto rumorosamente, “non ti preoccupare Minsc, la ritroveremo, e sarà sana e salva” disse Twiligth, Minsc si riattivò immediatamente alzando il capo, “HAI RAGIONE!!! ORA CHE SIAMO INSIEME A VOI NESSUNO CI FERMERÀ!!! E QUANDO TORNEREMO TUTTI I BARDI CANTERANNO LE NOSTRE GESTA!!!” urlò euforico alzandosi sulle zampe posteriori, cosa che lo rese alto come se non di più di un umano, e sbracciandosi con le zampe anteriori, forse troppo gioiosamente, difatti colpì per errore un uomo che stava passando affianco a loro sul ponticello di pietra che passava sopra il fiume. Il colpo fu tale da ribaltarlo e farlo finire oltre il parapetto, “AAAAAAAAAAH!!!” urlò l’uomo mentre cadeva in acqua. Twiligth corse immediatamente al parapetto guardando di sotto, poi scese dal ponte e si avvicinò all’acqua urlando, “MINSC FAI PIÚ ATTENZIONE!!!”. Dal fiume si tirò fuori un uomo che sputò l’acqua che gli era entrata in bocca, aveva i capelli marroni tagliati corti, e una corta barba con due treccine ai lati che scendevano in basso. In fronte aveva un diadema dorato con un lapislazzuli incastonato al centro. Twiligth si avvicinò a lui per aiutarlo, ma l’uomo si alzò da solo, e solo allora Twiligth notò la lunga tunica rosso sangue che indossava. Una volta ci poteva stare, due anche, forse già a tre sarebbero venuti alcuni sospetti, ma alla quarta volta che vedi una persona con la tunica rosso sangue capisci che c’è qualcosa che non va. La puledra prese il suo bastone con la magia e lo puntò verso l’uomo, lui indietreggiò stupito, “ehy ehy cavalla, che ti prende?” disse intimandole di fermarsi con le mani, “perché mi perseguitate?” disse Twiligth continuando a puntarlo con il bastone, “ma che cavolo stai dicendo?” chiese l’uomo, “sei il quarto umano con tonaca rosso sangue che incontro, e dato che gli altri tre hanno sempre cercato di uccidermi sono propensa a credere che lo farai anche tu” disse Twiligth, “e secondo te io…” ma l’uomo non riuscì a finire la frase che da sopra il ponte volò giù una figura. Rainbow Dash si mise Davanti a Twiligth estraendo le spade verso l’uomo, “hai scelto il pony sbagliato a cui cercare di fare lo scalpo” disse la pegaso per poi correre incontro all’uomo e saltargli contro. Lui si spostò all’ultimo secondo facendo sbilanciare la puledra, poi si mosse ad una velocità non indifferente e toccò tre punti sul fianco della puledra per poi dire “slicker”. Rainbow arrivò a terra e cercò di girarsi per colpire l’uomo, ma si accorse di non riuscire a muoversi. L’unica parte del corpo che sembrava riuscire a muovere erano gli occhi. “RAINBOW DASH!!!” urlò Twiligth. L’uomo si girò verso Twiligth, “la piantate di accusarmi, io non…” cercò di dire, ma dal ponte si lanciò una seconda figura, che atterrò molto più pesantemente della precedente facendo tremare il terreno. Minsc si voltò verso l’uomo e prese lo spadone che aveva nel fodero con i denti, l’uomo lo guardò e sbiancò nel vedere quanto fosse grande, “oh, questo farà male…” disse, “Butt-kicking for goodness!" urlò il pony correndo in contro all’uomo, che alzò le mani al cielo generando uno scuso semitrasparente rosso attorno a se. Minsc colpì lo scudo con la spada, il colpo fu tale da far udire il rumore fino nel Rasheman. Il mago si ritrovò a scivolare indietro a causa della forza di Minsc, e il suo scudo scomparve. Il pony si preparò ad attaccare nuovamente, ma il mago urlò “ORA BASTA!!!” tutti si fermarono, “volete spiegarmi perché diamine mi state attaccando??? Io ho delle cose importanti da fare” disse irato, “noi ti stiamo attaccando? Non eri tu che ci stavi attaccando?” chiese confuso Minsc, “sì, pony microcefalo, voi mi state attaccando, e senza alcun motivo, io stavo camminando tranquillamente, quando qualcuno mi ha colpito e mi ha fatto cadere nel fiume, poi mi avete attaccato” continuò l’uomo, “come? Tu non vuoi uccidermi?” disse Twiligth confusa, ma ancora sospettosa, l’uomo spostò lo sguardo su di lei, “tu sei la pony ricercata dal trono di ferro. Pff… la tua taglia è talmente esigua che non ci pagherei nemmeno l’affitto di casa” disse. “Sta dicendo la verità” disse Applejack scendendo in quel momento dal ponte, “ecco, ascolta la tua amica, lei sembra avere un po’ di buon senso” disse il mago indicandola. “Come fai a dirlo?” chiese Twiligth ad Applejack, “so quando uno mente, e lui non lo sta facendo” disse la puledra, “allora libera la nostra amica se non stai mentendo” disse Twiligth rivolta al mago, “tsk, ma certo, come vuole” disse con tono sarcastico l’uomo, poi toccò Rainbow Dash, che di colpo riuscì di nuovo a muoversi e rischiò di cadere a terra iniziando a respirare rumorosamente. Era la seconda volta che usavano blocca persone su di lei, e detestava incredibilmente quell’incantesimo. La pegaso si voltò verso l’uomo, “io ti spezzo…” ma prima che potesse finire la frase fu fermata da Applejack, “non ci provare, fulmine, non è malvagio, siamo noi ad aver sbagliato ad attaccarlo”, la pegaso si voltò verso di lei, “sai bene anche tu quanto odio quell’incantesimo e soprattutto se viene usato su di me!” urlò irata, “lo so bene, ma lui non poteva saperlo, e si stava solo difendendo” disse Applejack. La pegaso strinse i denti, poi si voltò verso il mago, “ringrazia che sia stata lei a fermarmi” disse, poi si avvicinò di più a lui, “prova ad utilizzare nuovamente quell’incantesimo su di me, e giuro che ti strapperò i testicoli, e te li farò ingoiare” disse per poi girarsi e camminare fino al suo gruppo. Twiligth si fece avanti abbassando la spada a Minsc che la teneva ancora fra i denti pronto a colpire [precisazione, qui è come in one piece, si possono comodamente fare discorsi con le spade in bocca senza problemi]. “Scusaci per averti attaccato. Ti credevamo un nemico” disse Twiligth, “bhe a quanto pare non lo sono” disse lui mentre si tirava su il cappuccio della tunica, “c’è qualcosa che possiamo fare per scusarci?” chiese l’unicorno un po’ imbarazzata, “in questo momento credo che niente mi renderebbe più felice del non vedervi mai più” disse il mago strizzando le maniche della tunica ormai fradicia. Twiligth si voltò e disse “andiamo ragazzi, dobbiamo fare un lungo viaggio” e s'incamminò su per il ponticello seguita dagli altri. Il mago si strizzò l’altra manica, poi guardò a terra, sotto l’acqua erano rimasti i due solchi scavati dai suoi piedi dopo il colpo di Minsc. Non aveva mai visto un pony con una tale forza muscolare, e anche la pegaso che brandiva due spade era una novità assoluta. Sbuffò scocciato. “Ehy! Fermatevi!” gridò il mago. Twiligth si girò sorpresa. “Ho cambiato idea, forse c’è qualcosa che potete fare per me” disse il mago avvicinandosi. Twiligth si voltò verso i suoi compagni, poi verso il mago “emh…ok. Che cosa vuoi?” chiese un po’ titubante l’unicorno. Il mago li raggiunse leggermente appesantito dalla tunica fradicia, “sto cercando una strega. Il mio compito è di ucciderla. Ma ne ho perso le tracce venendo qui” disse, “e cosa vorresti che facessimo? Noi non abbiamo incontrato nessuna strega” disse Applejack. “È semplice, voglio che veniate con me a cercarla e ad ucciderla” disse il mago, “noi però abbiamo altri compiti da svolgere. Non possiamo metterci a cercare a caso una strega per tutta Equestria” disse Twiligth, “vorrà dire che sarò costretto a seguirvi. Non perderò l’occasione di poter affrontare quella strega in gruppo e a gratis. E poi, ogni direzione è uguale per me, non ho più indizi da settimane” disse l’uomo facendo spallucce. Rainbow Dash s'irrigidì e si voltò verso Twiligth con volto irato, “non oserai tirartelo in squadra?” disse, il suo tono faceva capire che si stava arrabbiando, “Rainbow Dash, non piace nemmeno a me. Ma glielo dobbiamo. Se non avessimo chiarito quel malinteso avremmo potuto farci del male a vicenda. E se io non lo avessi giudicato subito come un nemico non avremmo nemmeno cominciato” disse Twiligth. Rainbow Dash iniziò a sfregare i denti a vicenda per la frustrazione, poi sbottò “E VA BENE!!! PRENDILO IN SQUADRA!!! TANTO QUI IL CAPO SEI TU!!! SEI TU QUELLA IMPORTANTE!!! CHISSENEFREGA DEGLI ALTRI!!!” urlò infuriata, Twiligth fu presa alla sprovvista da un tale scatto d’ira. La pegaso si voltò e volò in fretta verso la cittadina. “Ma… cosa…” chiese Twiligth non capendo il perché di tanta rabbia. Applejack sospirò e si voltò verso Twiligth, “scusala, è fatta così, e non puoi capire. Le passerà fra un attimo, ma è meglio che vada a parlarle” disse la puledra arancione. Twiligth annuì e la pony si allontanò nella direzione di Rainbow Dash. “Umpf… fantastico. Non sono ancora nel gruppo e abbiamo già perso due membri. Me li scelgo davvero bene i compagni” disse il mago strizzando le ultime parti della tunica. “Tu non sei nel nostro gruppo. Rimarrai con noi solo fino a che non avremo ucciso la tua strega” disse Twiligth guardandolo, “tsk… d’accordo” disse l’uomo. Minsc si affiancò all’uomo e lo strinse a se con una sola zampa gridando. “GIOITE!!! IL POTENTE MAGO ROSSO SI UNISCE A NOI PER COMBATTERE I MALVAGI!!!” l’uomo riuscì a divincolarsi dalla sua stretta, “allontanati da me, pony sovradimensionato” disse. Twiligth si girò verso lo stallone, “Minsc non ti ci abituare. Lui starà con noi solo per poco tempo…” poi si voltò verso il mago, “… e comunque non ci siamo ancora presentati. Io sono Twiligth Sparkle. Lui è Minsc e le due che se ne sono andate prima sono Rainbow Dash e Applejack” disse quindi la puledra, “tsk, i vostri soliti nomi impronunciabili da pony, io sono Edwin Odesseiron, ex mago rosso evocatore del Thay, ora cacciatore di taglie” disse il mago incrociando le braccia sul petto, “come se il tuo nome fosse facile da pronunciare” disse Twiligth superandolo e continuando lungo il ponticello seguita poi da Minsc e da Edwin.
I tre sorpassarono il ponte e trovarono Rarity e Pinkie Pie che chiacchieravano sedute alla fine di esso. “Grazie per esservi preoccupate di noi” disse Rarity squadrando Twiligth, poi notò il mago dietro di lei, “e lui chi è?” chiese perplessa, “è una lunga storia, te la racconterò dopo” disse Twiligth, poi spuntò Pinkie Pie, “e Rainbow Dash? E Applejack? Dove sono? Dove sono?” chiese guardandosi in giro. Twiligth aprì la bocca per rispondere ma fu anticipata dalla voce di Applejack dietro di lei. “Siamo qui” disse mentre le due puledre si avvicinavano al resto del gruppo. Rainbow Dash stava evitando apposta di guardare negli occhi qualunque dei presenti, ma poi Applejack le diede una leggera gomitata e la spinse verso Twiligth. La pegaso alzò gli occhi al cielo e sospirò, “scusami… per ciò che ho detto prima, ho sbagliato, lo so” disse, anche se sembrava essersi tirata fuori quelle parole dalla gola a fatica. Twiligth sorrise lievemente e disse, “sei perdonata, non ti preoccupare, fra amiche si fa così” disse, “comunque sia, io non sono amica di quello li” disse Rainbow Dash indicando Edwin e girandosi poi in direzione del sentiero. “Tsk, cominciamo bene. Ho già degli ottimi rapporti con questo gruppo” disse Edwin.
Il gruppo marciò per alcune ore, non vi erano state grandi interazioni fra di loro, a parte qualche frecciatina da parte di Edwin e svariati sproloqui di Minsc sulla gloria. Lungo la strada erano anche riusciti a trovare un mercante dal quale avevano comprato uno zaino conservante per Edwin e uno per Minsc.
Arrivata la sera decisero di accamparsi per la notte e accesero un fuoco in mezzo ad una radura vicino ad un ruscello per poter cucinare qualcosa. Rainbow Dash si mise affianco al fuoco a controllare la cena, e in meno di dieci minuti fu assediata da Pinkie Pie e da Minsc che iniziarono a farle saltare i nervi uno dopo l’altro. Edwin si andò a sistemare affianco ad un albero a sonnecchiare. Applejack andò verso il fiumiciattolo insieme a Twiligth e a Rarity. “Uff… mi serve un bagno. Sto camminando da troppo tempo” disse Rarity avvicinandosi al ruscello ed iniziando a slacciarsi l’armatura di cuoio. “Attenta principessina, l’acqua di quel ruscello non è di sicuro calda e confortante” schernì Applejack iniziando anche lei a togliersi l’armatura. Rarity si voltò verso di lei e le fece una linguaccia, poi mise la punta dello zoccolo in acqua ritraendolo subito per il freddo. Applejack rise notandolo, poi si sfilò la cotta di maglia buttandola a terra pesantemente. Anche Twiligth si tolse la tunica, ma nel togliersela ricevette una fitta di dolore al fianco sinistro dove era stata colpita dalla freccia tempo addietro. “Ti fa ancora male, vero?” disse Applejack osservando l’unicorno che annuì. “Non ero mai stata colpita da una freccia” disse, “temo che dovrai abituarti, fra avventurieri è comune essere feriti” disse Applejack aiutando l’amica a spogliarsi. Solo allora Twiligth notò che era la prima volta che vedeva nuda la sua amica, ed era sorpresa dall’innumerevole quantità di cicatrici che le ricoprivano il corpo, anche Rarity stava guardando le vecchie ferite sul corpo della pony di terra, e lei sorrise accorgendosene, “e pensate che ognuna ha la sua storia” disse tuffandosi dentro il ruscello e uscendone scostandosi i crini bagnati dal muso con lo zoccolo. A quel punto anche Rarity e Twiligth entrarono in acqua, anche se più lentamente. “Hai ricevuto davvero tanti colpi in tutta la tua vita” disse Twiligth, “puoi dirlo forte” disse Applejack, “quale è stato il peggiore?” chiese Rarity, “il peggiore?” disse Applejack pensando, poi indicò una brutta cicatrice sul petto all’altezza del cuore, “sicuramente questa” disse indicandola, Rarity la squadrò bene, “sembra causata da una freccia. Doveva essere davvero bravo chi te l’ha tirata per riuscire a colpirti praticamente dal basso” disse l’unicorno, “a dire il vero non era poi così bravo. E non me l’ha tirata dal basso” disse la puledra, “e allora da dove te l’ha tirata?” chiese Twiligth, “semplice, questa non è una ferita da entrata, questa è da uscita” disse Applejack. Le altre due sgranarono gli occhi, “ma… questo vuol dire…” cercò di dire Twiligth, “già, l’entrata è sulla mia schiena. Mi ha passata da parte a parte, e mi ha preso al cuore. Tsk, è stato talmente veloce che non me ne sono nemmeno accorta” disse Applejack, “quindi sei stata resuscitata” disse Rarity shoccata, “Sì. Fortunatamente gli arpisti sono principalmente dei druidi. Non sono rimasta morta per più di tre ore. Ma è un'esperienza che preferirei non rifare” disse la puledra uscendo dall’acqua seguita dalle altre due. “Non avevo mai conosciuto qualcuno che era resuscitato. Che cosa hai visto prima di tornare tra noi?” chiese Twiligth curiosa. Applejack si fermò da ciò che stava facendo e disse, “oh, ti assicuro che non riuscirò mai a togliermi l’immagine di quel posto dalla testa, ma in anni che ci penso, non sono mai stata in grado di trovare le parole per descriverlo. E credo che mai le troverò. Solo vedendolo si può sapere cos’è, ma spesso se lo si vede non lo si può raccontare in giro” disse la pony per poi rinfilarsi l’armatura. Faceva strano vedere un pony dall’animo guerriero come lei parlare in modo così enigmatico, quindi le due puledre evitarono di porre altre domande sull’argomento. Applejack stava per tornare all’accampamento, ma fu fermata da Twiligth che la trattenne per una spalla, “che cosa c’è zuccherino? Mi sembri preoccupata” disse Applejack guardandola. “Ecco, avrei un'altra domanda da porti. Ma temo che possa essere un argomento troppo delicato…” disse l’unicorno. Rarity si avvicinò alle due per ascoltare dopo essersi rivestita. “Non ti preoccupare,scommetto di poterti rispondere” disse la puledra raggiante, “d’accordo, io… volevo sapere il perché del comportamento di Rainbow Dash di questo pomeriggio” disse Twiligth. Il sorriso di Applejack si spezzò e le si formò un groppo in gola, “oh…” disse cambiando tono, poi si girò per vedere se ci fosse qualcuno intorno a loro. “D’accordo, ve lo dirò, ma dovete promettermi che non lo direte mai a nessuno, e soprattutto non direte a Rainbow di saperlo” disse Applejack con tono molto serio. Le altre due puledre si guardarono a vicenda, poi Twiligth disse, “va bene, te lo prometto”, “anche io te lo prometto” disse Rarity. Applejack sospirò, poi iniziò a parlare, “avete presente quella storiella che vi ha raccontato Rainbow su come si fosse rotta le ali da piccola e che poi gliele avessero curate?” chiese, le altre annuirono, “bene, quella… è una balla. Non è andata così la storia” disse tristemente la puledra. Le altre due rimasero sorprese, “ma, era così naturale mentre la raccontava, non sembrava che mentisse” disse Twiligth, “ha raccontato quella storia così tanto che ci si è quasi convinta anche lei che fosse andata in quel modo. Ma lei sa troppo bene che non è andata per niente così. È successo tutto 15 anni fa. Rainbow era solo una puledrina, non aveva nemmeno cinque anni, sua madre era morta dandola alla luce, e suo padre si era impiccato per la sua perdita pochi giorni dopo. Rainbow è cresciuta per le strade. Rubando ciò che le serviva per sopravvivere. A quei tempi, io ero appena una recluta fra gli Arpisti. Ma tutti conoscevamo Rainbow, ed eravamo suoi amici. Le davamo da mangiare una volta al giorno. Più volte le dicemmo di restare, ma lei era troppo testarda e preferiva vivere da sola per le strade. Cercammo sempre di darle una zampa, ma rifiutava il più delle volte. Poi arrivò quel maledetto giorno. Era notte, pioveva a dirotto, e Rainbow Dash si era nascosta in un vicolo per sfuggire alle intemperie. Purtroppo però, lo stesso vicolo fu scelto come riparo da tre uomini. Erano ubriachi fradici, e anche di pessimo umore e reputazione. Trovarono Rainbow Dash nel vicolo e la misero all’angolo, e fu li che il loro mago usò blocca persone su di lei…” la puledra si fermò stringendo i denti nel ricordare quei momenti, “cosa le fecero?” chiese Rarity temendo per la risposta che le sarebbe potuta arrivare, “cosa credi? L’unica orribile cosa che si può fare a qualcuno usando blocca persone senza che lo si voglia rapinare o uccidere” disse Applejack. Rarity si portò gli zoccoli alla bocca mentre le s'inumidivano gli occhi. Applejack annuì, “si. A sangue. E per tutta la notte. La trovammo solo il pomeriggio successivo. Sotto shock, malmenata, fradicia e ancora sotto l’effetto di quell’orribile incantesimo” Twiligth era shoccata da ciò che stava sentendo, ma disse “e poi? Che cosa faceste?”, “poi? La portammo nel nostro quartiere. Ci mise settimane per riprendersi dalle ferite che aveva sul corpo, fu così che si ruppe le ali. Ma per le ferite psicologiche… le ci vollero anni, prima di riuscire anche solo ad uscire dal quartier generale o a guardare qualunque umano. Si è costruita dei muri in questi anni. Ma sono talmente sottili che basta poco perché le crollino addosso. Ancora adesso si rifugia nell’alcool e nei combattimenti dalle sue paure, e solo se è ubriaca si mette a parlare apertamente con gli umani. Per questo aver preso in squadra Edwin l’ha mandata in bestia. Non vuole avere a che fare con gli esseri che considera inferiori persino ai vermi” disse Applejack tristemente, una lacrima scese giù per la guancia di Rarity, “e… gli uomini… cosa… cosa è successo a loro?” chiese tremante. Applejack sollevò minimamente il labbro, come un sorriso, ma troppo forzato, “quegli esseri schifosi? Li cercammo per settimane. Ma poi demordemmo uno dopo l’altro dal riuscire a trovarli. Alla fine fui io l’unica ad ostinarsi a cercarli. E dopo due mesi riuscì a trovarli. Non appena li vidi persi completamente il controllo. Mi fiondai in casa loro e li affrontai a viso aperto tutti insieme. Tornai quella sera stessa dagli arpisti coperta del loro sangue e del mio, con un coltello piantato nella schiena, una commozione celebrale e una zampa rotta. Non mi ricordo che cosa gli feci da quanto ero accecata dalla rabbia. Ma le reclute che andarono a controllare tornarono vomitando e dicendo di non aver mai visto tanto sangue in tutta la loro vita. In quegli anni stavo svolgendo l’apprendistato da cavaliere. Ma dopo un atto di tale barbaria gli arpisti stavano propendendo per l’esiliarmi a vita. E fu li che conobbi Gorion, lui fu l’unico a credere che io non lo meritassi e a parlare bene di me. Ma ormai il mio onore era macchiato, sporco del sangue di quegli uomini che avevo trucidato. Non sarei mai potuta diventare un cavaliere. Fu Gorion a consigliarmi di intraprendere la strada del barbaro per poter sfruttare la mia rabbia in combattimento, e in quei tempi Gorion prese sotto la sua ala anche la piccola Rainbow Dash, spingendola a diventare un cavaliere per difendere chiunque non ne avesse la possibilità” concluse Applejack. Le altre due ragazze rimasero ferme senza dire niente, poi Twiligth si mosse, “wow… non credevo che fosse andata così…” disse. Forse se lo avesse saputo non avrebbe preso con loro Edwin. Ma ormai il danno era fatto e non poteva tornare indietro. Ci vollero alcuni minuti perché le ragazze si riprendessero e potessero tornare al campo senza destare sospetti. Li fecero una cena molto silenziosa, e poi andarono direttamente a dormire, anche se ebbero delle difficoltà immonde nel addormentarsi.
 
Edwin Odesseiron
Il cacciatore rosso del Thay
Razza: umano
Classe: mago specialista evocatore
Allineamento: legale malvagio
Forza: 9
Destrezza: 10
Costituzione: 16
Intelligenza: 18
Saggezza: 9
Carisma: 10
Incantesimi conosciuti: dardo incantato, armatura, scudo, freccia di fuoco, freccia acida di Melf, forza, pelle di pietra, levitazione, blocca persone, charme, charmare animali, palla di fuoco, piccole meteore di Melf, vampa scorticatrice di Agazzannor, risucchio minore di Larloch, spada incantata.
Competenze: fionda ++; bastone rinforzato +

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Capitolo 6
*** Capitolo 6: The Blackguard ***


Capitolo 6
The Blackguard
La notte non passò allo stesso modo per tutto il gruppo. Twiligth e Rarity dormirono malissimo, e al mattino si alzarono con delle occhiaie tremende. E Pinkie Pie se ne accorse quando erano ripartite. “Ehy, che facce che avete, sembra che abbiate visto un fantasma” disse osservando negli occhi le due puledre camminando all’indietro, “lo dici come se i fantasmi non esistessero, ma probabilmente la colpa è stata della cena troppo pesante” disse Twiligth mentendo spudoratamente. Fortunatamente per lei Rainbow Dash non se ne accorse. “Oh, come mi dispiace… vorrà dire che vi allieterò con una canzone” disse raggiante la puledra prendendo uno liuto e iniziando a strimpellarlo, ma dopo appena due note Rainbow Dash le saltò addosso afferrando lo strumento e lanciandolo nelle frasche, “ho già detto che odio i bardi” disse, “eh come sei scontrosa” disse Pinkie. La pegaso ruotò gli occhi e sorpassò la puledra, ma dopo che ebbe fatto due passi sentì il suono di un flauto dietro di lei. Si girò vedendo Pinkie a suonare lo strumento. Tornò sui suoi passi e glielo tolse di bocca lanciandolo affianco allo liuto, quindi si girò nuovamente. Ma dopo nemmeno un passo avvertì il suono di una fisarmonica e si girò vedendo Pinkie su due zampe che suonava lo strumento, quindi la pegaso tornò indietro e le tolse anche quello strumento dagli zoccoli lanciandolo lontano ed iniziando a perdere la pazienza, si voltò, ma ancora prima di fare un passo avvertì il rumore di un organo, e si girò vedendo Pinkie che suonava un organetto a vapore. Rainbow corse contro la puledra tirando un calcio all’organetto e facendolo rotolare via sulle suo ruote. Ebbe giusto il tempo di girarsi che avvertì un forte rumore che non conosceva, si voltò vedendo Pinkie con in mano una Fender Stratocaster. La pegaso afferrò la chitarra per la parte superiore e la sbatté violentemente contro il terreno distruggendola. Chiuse gli occhi per contenersi dallo strangolare Pinkie Pie, ma in quel unico momento avvertì un rumore lungo e psichedelico. Aprì gli occhi e vide Pinkie con un archetto e una sega armonica che produceva quel suono. Alla pegaso venne un leggero tic all’occhio sinistro e all’orecchio destro, poi sbuffò e si voltò verso la strada, “io ci rinuncio, suona quello che vuoi” disse camminando a testa bassa mentre Pinkie Pie sorrideva e recuperava ciò che rimaneva dei suoi strumenti infilandoli tutti, in qualche modo nel suo zaino.
Camminarono per molto, e le ragazze, Rainbow Dash compresa, si sorpresero parecchio dell’abilità nel suonare di Pinkie. Ogni nota che suonava aumentava l’ego della squadra. Nessuno era in grado di distribuire gioia come quella puledra. Si sentivano rincuorate che fosse insieme a loro. Poi arrivarono davanti ad una zona rocciosa, con alte guglie di pietra che formavano dei crepacci nel paesaggio, e il gruppo doveva passare proprio in uno di questi. “Pinkie, smetti di suonare” disse Applejack, “e perché?” chiese lei, “perché qui c’è malvagità ad ogni angolo, attenti a non calpestarla” disse Minsc guardandosi gli zoccoli. Edwin sospirò, “come diamine ho fatto a finire nell’unico gruppo di avventurieri pazzi? Ah già, negli altri si parlava solo di Elminster. Elminster di qua, Elminster di là. PFF!!! Date anche a me un cappello a punta e 2000 anni e poi ne riparliamo” borbottò il mago. Rainbow Dash si fermò e si girò verso di lui, “allora potevi comodamente non unirti al nostro gruppo” disse guardandolo, “già, ma avrei dovuto pagare. Qui invece ci guadagno e basta” disse lui, “vogliamo scommettere che alla fine della faccenda non ci guadagnerai niente” disse Rainbow Dash digrignando i denti avvicinandosi a lui, “Rainbow…” disse Twiligth per calmarla, “dai piccione con il corpo da equino, fatti sotto” disse Edwin, “non mi provocare, potrei infilare la tua testa sopra ad una lancia” disse Rainbow Dash, “oh, io non credo che…” ma prima che finisse la frase sgranò gli occhi e alzò le mani al cielo di colpo. Rainbow Dash non capì, poi sentì un tonfo dietro di lei. Girò la testa vedendo una freccia incastrata in una barriera semitrasparente rossa. “ma cosa…” disse confusa. Edwin abbassò le braccia facendo scomparire la barriera e facendo cadere a terra la freccia. “Siamo circondati” disse Applejack estraendo l’ascia con i denti. “Preparati Boo, stiamo per prendere a calci i malvagi” disse Minsc estraendo la sua spada. Rainbow si riprese ed estrasse entrambe le spade, così come fecero Twiligth e Rarity con il bastone e l’arco. Pinkie infilò uno zoccolo nello zaino e tirò fuori lo liuto, quando si accorse di aver preso in mano quello lo ricacciò dentro e ravanò fino a trovare la balestra. Intorno al gruppo arrivarono alcuni pony armati di tutto punto. Da un paio di buchi nella parete rocciosa uscirono alcuni unicorni disposti di arco e frecce. Da davanti al gruppo arrivarono otto figure, tutti pony. Tre erano degli unicorni e avevano degli archi corti. Due erano dei pegasi, uno dei due aveva una semplice cotta di maglia e una spada lunga fra i denti. L’altro aveva una cotta di piastre in ferro che gli copriva il petto. Legato alla cintura portava un mazzafrusto, e uno scudo piccolo color oro era legato alla sua zampa. Affianco a lui si trovava una puledra unicorno che indossava una lunga tunica bluastra e aveva un bastone rinforzato legato alla schiena.
Applejack strinse i denti, “dannazione, hanno degli arcieri. Non supereremo mai quello sbarramento” disse, “possiamo scappare?” chiese Rarity, “ci farebbero a pezzi” disse Rainbow Dash, “basterebbe eliminare quei tre arcieri davanti. E avremmo ribaltato la situazione” disse Applejack serrando i denti sull’ascia.
Il pony con il mazzafrusto si fece avanti, “allora, credo che si dica, o la borsa o la vita” disse il pony verso il gruppo. In tutta risposta Applejack sputò per terra. Il pony fece spallucce, “chiara e concisa. Uccideteli” disse alzando uno zoccolo e preparandosi ad abbassarlo. Ma un improvviso rumore attirò la sua attenzione. Si voltò vedendo uno dei tre arcieri che era rimasto impalato su una serie di spuntoni di cristallo nero fuoriusciti dal terreno, “ma cosa…” disse il pony girandosi. Improvvisamente l’arciere che stava nel mezzo fu colpito da un fulmine e cadde a terra incenerito. Il terzo iniziò a guardarsi in giro terrorizzato. Non si accorse che la sua ombra si stava allungando dietro di lui. Poi improvvisamente l’ombra uscì dal terreno brandeggiando un possente spadone a due mani finemente lavorato con l’elsa verde e il manico e la lama neri, e piantandolo nella schiena del pony. L’ombra deforme lo sollevò di peso, per poi scrollarlo via e farne rotolare il cadavere a terra. Tutti guardarono quell’ammasso vorticante di ombre che si muoveva nella radura rocciosa, e forse rimasero più sorpresi quando l’ammasso si condensò nella forma di un pony. Era impressionante, aveva il manto grigio, la criniera rialzata era nera come la pece. Indossava una pesantissima armatura di piastre completa, in fronte portava un elmetto che sembrava quasi una corona. Un mantello rosso sgargiante orlato di pelo bianco gli copriva la groppa. In fronte aveva un corno ricurvo di colore rosso. Gli occhi erano rossi, dalla sclera verde e con una strana nebbiolina violacea che fuoriusciva dai lati di essa. Digrignò i denti mostrando di avere i canini, e di averli anche sviluppati. “Voi” disse con una grande voce cavernosa. “Sombra…” disse la maga unicorno indietreggiando nel vederlo. “Sei sorpresa di vedermi, sgualdrina? Credevi che sarei rimasto a marcire in una cella per tutta la mia esistenza? O forse che sarei morto ancora prima di arrivarci?” continuò il pony con tono irato. “Tu dovresti essere morto” disse il pegaso con il mazzafrusto. “NO!!! TU DOVRESTI ESSERE MORTO!!!” urlò il pony dal rosso mantello mentre il suo imponente spadone roteava al suo fianco sfregando con il debole sul terreno roccioso e generando delle scintille. “VE LA FARÒ PAGARE MOLTO CARA PER AVERMI LASCIATO A MORIRE!!!” urlò nuovamente l’unicorno, con una tale foga e rabbia che Rarity fece un passo indietro intimidita, poi l’unicorno mosse lo spadone con la magia puntandolo contro la maga unicorno affianco ai due pegasi guerrieri, “E TU!!! Schifosa servitrice di Umberlee, ti giuro che ti strapperò il cuore, E TE LO FARÒ MANGIARE!!!” sbraitò con tutto il fiato che aveva in corpo per poi caricare a tutta velocità i tre davanti a lui seguito dallo spadone. “ADESSO O MAI PIÙ ATTACCHIAMOLI!!!” urlò Applejack per poi saltare addosso ad uno dei pony che li circondavano piantandogli l’ascia in fronte e uccidendolo sul colpo. Un secondo pony si voltò cercando di saltarle addosso, ma fu intercettato da una freccia nel collo prima che potesse fare qualunque cosa. Minsc si voltò colpendo in pieno petto un pony con una cotta di maglia. L’armatura fu sufficientemente resistente da evitare che il pony venisse tranciato di netto in due parti, ma comunque il poderoso fendente sollevò di peso il puledro ribaltandolo e probabilmente fracassandogli la cassa toracica.
Il pony oscuro arrivò di potenza contro il pegaso con la spada lunga e gli sferrò un fendente discendente che il pony intercettò con la sua arma, quello che di sicuro non si aspettava era la forza muscolare del pony oscuro. Il colpo spezzò di netto la spada del pegaso, e per poco non gli dislocò anche la mascella per la botta. Il pegaso sputò l’elsa della spada ormai inutilizzabile e indietreggiò impaurito. L’unicorno fece roteare la spada avvicinandosi a lui. “Piet…” il pegaso non riuscì a finire la parola che l’unicorno gli piantò la spada in fronte con un altro fendente discendente, che gli trapassò il cranio e le vertebre del collo fino a fermarsi all’altezza delle spalle. Il pony si puntellò con uno zoccolo sul cadavere, ancora in piedi solo grazie alla spada levitante incastrata nella sua colonna vertebrale, e spingendo la estrasse dal corpo. La spada si scrollò per togliersi il sangue di dosso, poi si puntò verso il pegaso con lo scudo e il mazzafrusto. “Tu morrai per primo” disse l’unicorno oscuro, “fatti avanti Sombra, avrei dovuto ucciderti anni fa, sei sempre stato una palla al piede” disse il pegaso estraendo il mazzafrusto con i denti. Lo spadone volò davanti a Sombra e si mise in orizzontale. Il pony ci passò uno zoccolo sopra e la lama iniziò a grondare un vischioso liquido verde che creava del fumo entrando in contatto con il terreno. I due si squadrarono a vicenda, poi si caricarono l’un con l’altro facendo impattare la spada e lo scudo e generando delle scintille.
Rainbow Dash roteò la spada destra rompendo la guardia del suo avversario, poi lo trafisse a morte con l’altra spada. La puledra si voltò in cerca di altri avversari, e notò Edwin in azione. Il mago si voltò verso uno degli arcieri che stava cercando di colpire Pinkie, e che aveva miseramente fallito per la quarta volta consecutiva a causa dei continui spostamenti della puledra. L’uomo lo puntò con un dito da cui scaturirono le quattro sfere rosse di un dardo incantato, che volarono fino a piantarsi nel costato dell’arciere e ucciderlo, dopodiché lo stregone si voltò verso l’altro arciere al suo fianco e puntò anch’esso sparando poi un altro dardo incantato che lo colpì in pieno. Però, forse a causa di una costituzione migliore, un angolazione peggiore di tiro, il successo di un tiro salvezza contro incantesimi, o la mera fortuna, il pony riuscì a non morire sul colpo, e si voltò verso lo stregone scoccando la freccia che aveva incoccato. Edwin puntò la freccia con l’indice e il medio ed essa si fermò a mezz’aria, poi con un gesto della mano la fece roteare e la puntò verso l’arciere, e poi facendo come per tirargli un pugno la freccia ripartì a tutta velocità colpendo in pieno petto il pony e uccidendolo. Dash si morse il labbro solo a pensarlo, ma si rese conto anche lei che era dannatamente bravo.
Minsc colpì con una zampata il guerriero che aveva davanti, che calcolata la sua mostruosa forza fisica fu l’equivalete del essere colpito da una clava. Il guerriero cadde a terra e fu alla mercé del ranger che lo uccise trafiggendolo con la spada. Un secondo pony guerriero sopraggiunse sul fianco del ranger e cercò di colpirlo con un fendente al corpo della sua spada lunga, ma l’unica cosa che ottenne fu di cozzare contro l’armatura di scaglie di Minsc che risuonò nello stesso modo di una caldaia presa a martellate. Il pony avvertì le vibrazioni causate dal colpo sulla spada e barcollò indietro cercando di mantenere l’equilibrio. Minsc si girò verso di lui come se si fosse appena accorto della sua presenza, “colpisci agli occhi Boo. COLPISCI AGLI OCCHI!!! RAAARGHHHHH!!!!!” urlò Minsc voltandosi verso il pony che aveva cercato di attaccarlo. Questo accorgendosi che non sarebbe mai riuscito a batterlo e spaventato dall’urlo del pony si fece cadere la spada dalla bocca ed iniziò a correre via a tutta velocità in preda al panico. Boo uscì dal colletto dell’armatura e guardò Minsc, anche Minsc lo guardò, poi disse, “AH! Boo è talmente potente da far scappare i nemici senza nemmeno toccarli. TEMETE TUTTI IL GRANDE BOO!!!” urlò in fine alzando uno zoccolo al cielo. “MINSC!!!” sentendo Twiligth che lo chiamava il pony si voltò vedendo che la maga unicorno era stata atterrata da un guerriero che ora stava cercando di colpirla con la spada contrastato solo dal bastone di Twiligth. “Nessuno tocca i compagni di Minsc e Boo” disse fiero il pony di terra per poi caricare di peso il pony che imperversava sulla maga. Il suddetto pony riuscì finalmente a levarsi di dosso il bastone della maga e si preparò ad trafiggerla con la spada, quando improvvisamente avvertì il terreno tremare. Girò lo sguardo e sgranò gli occhi vedendo una locomotiva a vapore con corazza a scaglie, spadone e criceto annessi che gli veniva in contro a tutta velocità. Si girò per cercare di fermare Minsc, ma l’unica cosa che ottenne fu di farsi colpire in pieno da lui che gli piantò la spada nel petto sfondando completamente la cotta di maglia e passando il pony da parte a parte. Minsc sfilò la spada dal corpo del pony e si voltò verso Twiligth, “stai bene?” chiese, lei gli rispose un po’ ansimante “anf… si… sto bene”.
Sombra calò un devastante fendente discendente sul pony che aveva davanti, lui alzò lo scudo per difendersi. La spada si piantò nello scudo scavandoci un solco. Sombra la rimosse quasi senza sforzo allargando lo squarcio nello scudo. Il pegaso guardò lo scudo inutilizzabile e se lo tolse dalla zampa cacciandolo lontano, poi guardò Sombra, “che ne dici di un duello leale? Senza armi” e lasciò cadere il mazzafrusto. Sombra lo squadrò, “un duello leale? Con un traditore come te? impossibile. Ma lo ammetto, la possibilità di strapparti la testa a morsi mi alletta” disse Sombra mentre sulla sua schiena si formava un fodero di cristallo nero levigato dentro al quale si andava a infilare lo spadone. “Avanti fatti sotto” disse il pegaso guardandolo. Sombra mosse la testa prima da un lato poi dall’altro per scrocchiarsi le vertebre del collo, poi scattò sul suo avversario che fece lo stesso. Non appena gli fu a tiro il pegaso sfruttò la sua maggiore velocità per tirare una zoccolata in faccia a Sombra, non riuscendo nemmeno a spostargli il volto. Il pony si sorprese dell’impressionante resistenza del pony. Sombra in risposta diede quella che per un umano sarebbe stata una sberla data con il dorso della mano in faccia al pony, con una tale forza da ribaltare il pegaso e rompergli i capillari del naso facendolo sanguinare. Il pegaso cadde a terra e si portò uno zoccolo al volto accusando il colpo appena ricevuto. Sombra gli si avvicinò stagliandosi sopra di lui. “Folle, eri inferiore a me in passato, di sicuro rimani inferiore anche adesso” disse Sombra guardandolo come se fosse la creatura più infima esistente. Il pegaso sputò un dente a terra, poi disse “forse in forza mi superi, m come intelligenza tu sei sempre stato inferiore. ORA!!!” urlò il pony infine. Da dietro una roccia fece capolino un arciere che scoccò una freccia diritta verso Sombra, che nonostante si fosse accorto della sua presenza non fece niente per schivare il colpo. La freccia lo colpi in testa passandogli il cranio da parte a parte. Il pegaso sorrise vedendo la freccia colpire il corpo di Sombra. Poi però iniziò a spegnersi quando notò che il corpo di Sombra era ancora in piedi nonostante la freccia gli stesse chiaramente passando il lobo frontale da parte a parte. “E sarebbe questa la tua dimostrazione di intelligenza?” il pegaso sussultò quando Sombra parlò. Il corno ricurvo del pony si illuminò di un aura rossa e la freccia fu contornata dalla stessa aura, poi iniziò ad estrarsi dalla testa di Sombra sotto gli occhi shoccati del pegaso e dell’arciere. Una volta che fu fuori dalla testa dello stallone gli levitò davanti agli occhi, “una freccia comune. Ti servirà molto di più per uccidermi” disse Sombra spezzando in due la freccia, poi si voltò verso l’arciere, “per quanto riguarda te…” disse mentre il pony veniva sollevato in aria dalla stessa aura del corno di Sombra, “… stai fuori dalle faccende che non ti riguardano” concluse Sombra mentre il pony veniva messo diritto dalla levitazione e poi la sua parte anteriore veniva torta con forza in senso orario mentre la posteriore in senso opposto fracassandogli la colonna vertebrale quasi per intero. Sombra si voltò quindi verso il pegaso con sguardo carico di odio mentre il cadavere dell’arciere cadeva a terra.
Rarity lanciò due frecce in contemporanea dall’arco colpendo lo stesso pony in due punti e uccidendolo, poi si girò verso la faretra per inquadrare un'altra freccia e incoccarla con la magia, ma si accorse di avere la faretra vuota, “Dannazione” disse togliendosi in fretta lo zaino e cercando dentro delle altre frecce. Due pony si avvicinarono con le armi sguainate verso di lei, ma uno dei due la vide guardare dentro lo zaino e fermò l’altro dicendo, “fermo, fermo”, l’altro si fermò e chiese, “che c’è?”, “sta guardando nello zaino”, “e allora meglio, sarà indifesa”, “no, non è educato attaccare qualcuno che sta guardando nello zaino”, “educato? Ma se volevamo derubarli”, “si, ma non è la stessa cosa”. I due iniziarono a litigare sull’attaccare o no la puledra, che nel frattempo ebbe tutto il tempo per estrarre un'altra ottantina di frecce, infilarla nella faretra, prenderne un paio e scoccarle con maestria verso i due litiganti uccidendoli.
Il pegaso che stava affrontando Sombra si schiantò contro una roccia rompendosi una scapola. Non ebbe nemmeno il tempo di cadere a terra che Sombra lo raggiunse piantandogli una zoccolata all’altezza dello stomaco piegandolo in due. A quel punto il pony oscuro iniziò a prendere a zoccolate il pegaso con sempre più rabbia e forza fino a dargli un ultimo colpo che lo fece cadere a terra sanguinante e tumefatto mentre cercava di trascinarsi via da quel combattimento. “Patetico. Tu che ti vantavi di essere tanto potente, ora strisci ai miei piedi come un verme. Mi fai quasi pena” disse Sombra mentre il suo corno si illuminava e la spada veniva fatta levitare fuori dal fodero andando ad appoggiarsi al collo del pony che si fermo e si girò verso Sombra. “Ultime parole?” disse lui, il pegaso aprì la bocca per parlare, ma la spada di Sombra si tirò indietro e tracciò un fendente passante per il suo collo bloccando le sue parole sul nascere. “Troppo lento” disse Sombra voltandosi mentre il corpo del pony cadeva a terra e la sua testa rotolava via lasciandosi dietro una scia di sangue sul terreno.
Sombra iniziò a guardarsi in giro alla ricerca di qualcuno, “FATTI VEDERE SGUALDRINA!!!” urlò scrutando le rocce dietro le quali avrebbe potuto nascondersi. Improvvisamente una palla di fuoco schiantò contro Sombra detonando in una nova di fiamme che spazzò via la sabbia superficiale del terreno alzando una nuvola di terra e fumo.
Ad una decina di metri di distanza dall’esplosione si formarono alcune orme nella sabbia e dopo alcuni secondi sopra di essi si materializzò la pony unicorno dalla mantella bluastra. Il suo corpo era cambiato, ora il suo manto sembra essere composto da roccia. Il mantello invece sembrava non essere di tessuto, ma invece di metallo, comunque flessibile come un tessuto. Intorno alla pony si trovava invece una sfera azzurra semi-trasparente. Il suo bastone rinforzato le roteò affianco sollevato dalla sua magia e disse “AH! Non eri poi così forte come immaginavo. Peccato per Senjack, mi sarebbe tornato utile. Ma almeno è stato una buona distrazione per permettermi di usare i miei incantesimi di protezione” disse la puledra sorridendo. “Ma cosa…” disse poi indietreggiando di un passo mentre il fumo si diradava. In mezzo ad esso si stagliava la figura di Sombra. Non sembrava minimamente infastidito dal buco che gli era rimasto in faccia dopo essere stato colpito dalla palla di fuoco, anzi sembrava sorridere, anche se forse era solo un effetto dato dalla dentatura ora esposta a causa della mancanza della pelle e dei muscoli. “Sono solo questi i tuoi poteri? Seguace di Umberlee” disse Sombra mentre quello che sembrava fumo iniziava a rimarginargli la ferita fino a farla sparire del tutto. La puledra deglutì e si mise in posizione di guardia osservando Sombra. Il pony oscuro si avvicinò a lei lentamente mentre il debole della sua spada strisciava sul terreno roccioso generando scintille. La puledra iniziò ad indietreggiare lentamente mentre Sombra si avvicinava. “Che c’è? Hai paura?” disse lui mentre lo spadone roteava malignamente. La puledra si fermò capendo che non sarebbe arrivata a niente e illuminò il corno. “Avanti, colpisci. Fammi vedere cosa sai fare” disse Sombra. La maga illuminò maggiormente il corno e scagliò un dardo incantato. Sombra illuminò istantaneamente il suo corno e spari in un bagliore rosso evitando le quattro sfere per poi ricomparire davanti alla puledra eseguendo un fendente in diagonale contro di essa e mandando in frantumi la bolla azzurra attorno al suo corpo. La puledra saltò all’indietro appena prima che un secondo fendente arrivasse al suo collo, quindi illuminò il corno scagliando una freccia di fuoco al suo avversario che roteò la spada colpendo la freccia e facendola dissolvere, dopo di che lo spadone si raddrizzò e tirò un affondo diritto in mezzo agli occhi della puledra, che solo grazie al manto di pietra non gli permise di passarle il cranio, ma in compenso la ribaltò a terra. Sombra si avvicinò a lei. L’unicorno fece roteare il bastone dando un colpo con la parte terminale di esso al pony oscuro, che non se ne accorse nemmeno, in compenso lui tirò un fendente discendente. La puledra alzò le zampe per proteggersi, e ci riuscì nuovamente solo grazie al manto di pietra. Sombra sollevò nuovamente lo spadone e lo fece discendere nuovamente cozzando con forza sulle zampe anteriori della pony e generando scintille, quindi alzò una terza volta la spada dando un ultimo colpo violentissimo alla pony, talmente forte da incastrare la spada nella roccia che componeva la sua zampa. Dopo quel quarto colpo subito il manto di pietra iniziò a creparsi con spaccature sempre più grandi fino a che non andò in frantumi svanendo e lasciando il normale manto arancione della pony. Anche la zampa in cui si era piantata la spada tornò normale mostrando che la lama si era piantata in essa fino quasi ad arrivare all’osso. La maga avvertì il dolore del colpo solo in quel momento e si tirò indietro estraendo la spada dall’arto e urlando di dolore. “Muori dolorosamente” disse Sombra mentre la spada si posizionava in verticale pronta a trafiggere al cuore la pony. “M-mostro…” disse lei tenendosi la zampa sanguinante. La spada si fermò un attimo prima di colpire e Sombra osservò la puledra, “credi che io sia un mostro?” chiese con disprezzo mentre la spada ritornava a lui e gli si infilava nel fodero. “Tu credi veramente che io sia un mostro?” disse nuovamente il pony oscuro salendo sul ventre della pony con uno zoccolo e facendola gemere a causa del peso suo e dell’armatura. Sombra le arrivò a guardarla negli occhi quasi sfiorandole il muso e spaventandola ulteriormente per i suoi di occhi. “Tu non hai capito niente” disse Sombra mentre dal suo corpo iniziavano ad allungarsi ombre sul terreno e nell’aria, “lascia che ti mostri come è fatto, un vero mostro” disse infine mentre anche il suo corpo si trasformava in un ammasso di ombre nel quale si vedevano soltanto i denti, il corno, e gli occhi. La puledra andò nel panico più totale e cercò di trascinarsi via, ma fu prontamente afferrata da un estroflessione del corpo di Sombra che la cinse per una zampa posteriore e la trascinò indietro per poi sollevarla e sbatterla violentemente contro il terreno. La puledra sputò del sangue e cercò di girarsi, ma un’altra estroflessione di ombre la bloccò a terra schiacciandole la zampa ferita e facendola urlare di dolore. Sombra le arrivò nuovamente vicino e disse “non ti aspettavi il rovescio della medaglia, vero? Ma tranquilla, io non commetterò il vostro stesso errore”. Dal corpo di Sombra si estrofletterono delle ombre che andarono a formare una mano cinta da un possente guanto d’arme a dita libere di acciaio. “Io vi ucciderò direttamente” disse Sombra piantando poi con forza la mano nel corpo della puledra, trapassando il mantello metallico e le sue carni fino a stringerle il cuore nel petto. Un rigurgito di sangue e saliva risalì per la gola della puledra e fu sputato dalla sua bocca, poi Sombra fece forza con la mano estirpando il cuore alla puledra. La puledra aprì la bocca per gridare, ma prima che potesse fare qualunque cosa, Sombra le spinse a forza il suo stesso cuore giù per la gola. Dopo di che si allontanò di un passo ritornando ad essere un pony e guardando la maga che rantolava a terra per pochi secondi per poi spirare.
Rainbow Dash estrasse la spada dal corpo dell’ultimo guerriero che aveva attaccato e si guardò in giro notando che tutti gli avversari erano stati uccisi o erano fuggiti. Rinfoderò le spade e disse “state tutte bene?”. “Qualche graffio, ma nulla di preoccupante” disse Applejack avvicinandosi a Rainbow Dash. “Noi stiamo bene” disse Rarity osservando che Pinkie non sembrava essere stata nemmeno sfiorata dal combattimento. “Minsc e Boo stanno bene. La forza e il coraggio di Boo ci hanno permesso di uscirne illesi” disse energicamente Minsc enfatizzato da uno *sqeack* di Boo. “Tsk. Avrei potuto eliminarli tutti da solo. Questa non era niente altro che marmaglia al mio confronto” disse Edwin spostando con un piede un cadavere che intralciava la sua strada. Twiligth si avvicinò a Rainbow Dash e Applejack che stavano osservando Sombra intento a bersi una pozione curativa minore. “Lo avete visto anche voi?” chiese con tono preoccupato. “Parli del tizio oscuro macchina da guerra? Perché era possibile non notarlo?” chiese retoricamente Rainbow Dash, “non ho mai visto niente combattere il quel modo” disse Applejack. “Credo di aver letto qualcosa di simile una volta. Parlava della razza degli unicorni delle ombre, i più spietati e potenti guerrieri tra i pony. Ma dovrebbero essere estinti da millenni” disse Twiligth, “bhe, a quanto pare non sono poi così estinti” disse Rainbow Dash estraendo le spade, “ehy, cosa hai intenzione di fare?” chiese Twiligth, “non mi piace come ci sta guardando” disse la pegaso, “nemmeno a me” disse Applejack prendendo l’ascia. Twiligth voltò lo sguardo verso Sombra e si accorse che stava guardando fisso nella loro direzione, cosa che le mise una leggera paura nel corpo. “Cosa avrà intenzione di fare?” chiese poi l’unicorno, “non lo so, ma se ci attaccasse avremmo più problemi ad affrontare lui da solo che tutti i banditi di prima” disse Applejack facendo deglutire Twiligth.
Improvvisamente Sombra illuminò il corno scomparendo in un bagliore rosso e ricomparendo esattamente davanti alle tre puledre. Twiligth presa alla sprovvista balzò indietro spaventata. Rainbow invece non si fece spaventare, ma la mossa improvvisa la portò a tirare un affondo mirato alla gola del pony, e ci riuscì, intersecando la spada nelle placche corazzate dell’armatura e piantandogli la spada nella trachea. Tutti si fermarono e calò un silenzio surreale, che fu rotto solo dalla risata di Sombra che fece sbarrare gli occhi alla pegaso cavaliere. “AHAHAHAHA!!! Mi piacciono i tipi intraprendenti” disse l’unicorno oscuro facendo un passo indietro per rimuovere il debole della spada lunga di Rainbow Dash dalla sua gola. Le tre puledre erano a bocca aperta ad osservare quel’essere che sarebbe dovuto essere morto oramai dopo un colpo del genere, ma invece si stagliava li di fronte a loro ancora vivo. “Che cosa sei?” disse Applejack restando sulla difensiva, “solo uno che si può permettere di farsi colpire” disse lui spostando appena lo sguardo verso la puledra, “che vuoi da noi?” disse Rainbow Dash preparandosi a colpirlo di nuovo, anche se non era sicura che sarebbe riuscita a ferirlo. “Non sono qui per uccidervi, se è questo che pensi. Anzi, potreste anche guadagnarci dalla mia presenza” continuò Sombra, “io invece penso che non ci guadagneremmo niente” disse Rainbow Dash quasi ringhiando, “aspetta Rainbow, fallo finire” disse Twiligth alzandosi e avvicinandosi alla pegaso. “Intelligente la puledrina” disse l’unicorno oscuro, “io sono King Sombra. Quelli che vi hanno attaccati erano Senjack e Dorothea, due esseri infimi che un tempo consideravo compagni. Ora sto che ho trovato loro, mi basta solo trovare gli altri tre perché la mia vendetta sia completa” disse il pony oscuro. “E cosa centriamo noi in tutto questo?” chiese Applejack. “Hai mai provato ad affrontare un evocatore e due guerrieri esperti in contemporanea? Tu ne usciresti morta di sicuro da un combattimento del genere, io potrei ancora farcela, ma con un gruppo, verrebbero schiacciati dalla nostra potenza” disse Sombra enfatizzando le su parole salendo con uno zoccolo su di un sasso e sgretolandolo sotto il suo peso, “orsù vi chiedo, volete affrontare con me questi traditori e reietti della società, in cambio, io vi seguirò nei vostri viaggi, e potrete tenervi tutto ciò che troverete addosso ai cadaveri di quei bastardi” disse Sombra. Rainbow Dash sorrise, “si certo, come no. Ma non ci pensare…”, “andata” disse Twiligth bloccando le parole di Rainbow Dash, “come???” chiese lei voltandosi verso l’unicorno, “ma aggiungo un'altra condizione. Prima di occuparci dei tuoi ex compagni abbiamo altre cose da fare, e dopo che li avremo sconfitti dovrai seguirci fino al nostro obbiettivo” concluse Twiligth guardando Sombra che rimase fermo per alcuni secondi poi disse “andata”. “Oh no, io non lo accetto questo nella nostra squadra” disse Rainbow Dash, “Rainbow, lui ci serve, ho visto contro cosa dobbiamo scontrarci, e hai visto come combatte. Ti assicuro che ci serve” disse Twiligth. Rainbow Dash sbuffò, poi si girò e se ne andò dicendo, “d’accordo. Non ho voglia che Applejack mi faccia di nuovo una ramanzina, ma sappi che potrà causare più problemi che benefici” disse la pegaso andandosene. Twiligth sospirò e si voltò verso Sombra, “scusala, fa sempre cos…” ma fu interrotta dal pony oscuro che disse, “non mi interessa” e se ne andò verso i cadaveri dei suoi ex compagni per depredarli.

# La reputazione del gruppo è scesa di 2 #

Sombra
Il re oscuro
Razza: unicorno oscuro
Classe: Guardia nera
Allineamento: legale malvagio
Forza: 19
Destrezza: 16
Costituzione: 14
Intelligenza: 10
Saggezza: 15
Carisma: 16
Abilità: scacciare non morti; aura di disperazione; avvelena arma.
Competenze: Arma a due mani++; stile a due mani++

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