New Diabolik Lovers

di Regina di cuori15
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Iscrizioni ***
Capitolo 2: *** Prologo. ***
Capitolo 3: *** Capitolo 2 ***
Capitolo 4: *** Capitolo 3 ***
Capitolo 5: *** Capitolo 4 ***



Capitolo 1
*** Iscrizioni ***


Salve a tutti e benvenuti nella mi fanfiction.
Questi sono i fatti: la vera identità dei 12 vampiri (i Sakamaki, i Mukami e i Tsukinami) è stata cosperta, dagli umani, e quindi sono costretti ad andare a vivere in un altro luogo e a farsi una nuova vita.
Visto che, non esistono altri luoghi in cui vi abitano mostri come loro, sono costretti a camuffarsi  e a vivere come persone normali.
Dovranno riuscir a dormire di notte e a rimanere svegli di giorno; mangeranno cibo da umani e soprattutto, non dovranno bere sangue.
Ci riusciranno? Ho i miei dubbi in proposito.
Luogo nuovo, vita nuova e soprattutto "vittime" nuove!
Non avete sbagliato a leggere, in questa storia non racconteremo solo la vita e i punti di vista dei nostri sexy...ehm *cof cof* vampiri, ma anche di ragazze che inventerete voi!
Si questa è una OC o OCC (non uccidetemi per la mia ignoranza, please).
Lo so che ce ne sono molte di questo genere, ma volevo scriverne anche io una così, con ambientazione "Diabolik lovers" (AMO questo anime/manga/gioco).
Se volete partecipare ecco cosa dovrete scrivere:
-Nome e cognome (ma dai....);
-soprannome;
-età;
-aspetto fisico molto dettagliato (non dovete scrivere quanti nei avete in corpo, non vi preoccupate);
-carattere;
-Umana o vampira in incognito;
-nazionalità;
-Hobby;
-se volete potete dirmi la vostra situazione familiare;
-il vampiro che volete (ragazze mi dispiace ma il gigante Yuma è stato già preso...);
-le cose che vi piacciono;
-i pregi e i difetti;
- quello che non sopportate delle persone;
-curiosità.
Se volte dire altro accomodatevi!
 
 
-----AVVERTENZA-----
Mi servono 11 ragazze e non si possono ripetere i vampiri, quindi vi prego nei commenti di mettere subito il vostro preferito, così le altre sapranno chi scegliere. Inoltre il prossimo capitolo inizierà quando tutti i personaggi saranno presi (se dopo un lungo periodo non ci sono più iscrizioni, inventerò io dei personaggi per i vampiri soli soletti:'(
Se volete partecipare, anche se sono già stati presi i vampiri, potete fare da amiche ai protagonisti, ma le coppie non cambieranno!
 
Raito:- Non vi iscrivete è pazza!-.
Io:- non è vero...ma tu non dovevi fare i bagagli? Reijiii-.
Reiji:- vieni qui non abbiamo ancora finito- dice il vampiro, prendendo Raito per un orecchio.
Raito:- mi fai male fermo! Sei una spiona!- dice, rivolgendosi a me
Io:-muuuaaaah-.
 
 
Ah un'altra cosa: volete una conversazione così oppure nell'altro senso ( ex:-mi fai male- dice Raito. -non mi frega- risponde l'autrice.)???
Ditemi la vostra e commentate in molti e le schede, se volete, le potete subito dire nel commento!
Un bacio,
Regina di cuori.

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Capitolo 2
*** Prologo. ***


Hola ragazzuole e benvenute nel secondo capitolo!
Prima di spiegarvi i fatti volevo solo ringraziarvi di tutti i vostri meravigliosi commenti e complimenti!
Vi dico subito che, in questa fanfiction, verrano dette un pò di parolacce, visto che si trovano nel periodo dell'adolescenza.
Alcune saranno oscurate altre no e forse ci saranno alcune scene forti (violenza o erotiche, bho). 
Come vedrete tra un pò, vi accorgerete che mancano alcune persone, ma visto che c'erano molte lettrici che volevano al più presto il capitolo e la scheda di alcune non mi è ancora arrivata, ho deciso di mettere intato quelle che ho e poi aggiungo anche le altre quando avrò la loro scheda!
A volte dei capitoli si concentreranno su alcune coppie, in altre invece ci saranno tutte, quindi verrà parlato di tutti i personaggi!
Ora basta blaterare, quindi bando alle ciance e iniziamo le danze (?)
Yuma:- ma cosa dici!? Di i nomi dei personaggi e basta!
Io:- oh scialla con i comandi, tu non mi dici cosa devo fare....OKAY?!
Yuma:- Ne sei sicura?- dice, per poi bloccarmi al muro e avvicinando piano piano il suo viso.
Io:-AIUTO! Stupro!

Personaggi:

Regina di cuori15 = Virginia Morgan.
666_hope_666 = Kathrin White.
_Dark_Fallen_Angel = Melody Kurai
_Leopardo delle nevi_ = Glaphyra Lathsveiz.
Gliuly_san = Ririka Hasegawa.
Lady Morjana = Jude Montgomery.
hikari03 = Mecha Rodriguez.
Shiro_neko18 = Satoru Miyamura.
Overdose_nour= Onigiri Matsumoto.
_Mamoru_ = Momo Ishikawa.
Spring_Sun = Usagi Hashimoto.
Nephertiti = Nephy Hashimoto.
Marshall_d_yume = Scarlett Tricou.
Shiota Nagisa = Inoue Sakamaki.
_Fable_666 = May Green.
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Pov Ayato.
In questo momento mi trovo nel salotto della mia villa, insieme ai miei fratelli e a dei vampiri senza sangue nobile...intendo i fratelli Mukami e i Tsubaki.
-Ora cosa facciamo?- chiede Yuma, sbattendo un pugno sul tavolino di legno.
-Tieni a bada la tua ira da gigante e non rompermi il mobile, per favore.- dice Reiji gentilmente.
-si si, come dici te, comunque rimane il fatto che gli umani ci hanno scaperti, per colpa dei fratelli Tsukinami!- afferma Ruki, indicando i due vampiri.

Inizio flashback.
Durante una giornata fredda, d'inverno, i fratelli Mukami e quelli Sakamaki si sono riuniti in un boschetto desolato.
-Ehi gentaglia, perché siete qui? Cosa volete da noi?- disse Subaru, con sguardo schifato, ai Mukami.
-Noi? Forse siete stati voi a convocarci in un luogo simile con una stupida lettera!- rispose Kou, imbronciato.
-Calmatevi entrambi mi sembra che qui ci sia stato un equivoco- disse Riuji, alzandosi gli occhiali dal naso.
-E cioè quattr'occhi?- rispose Ayato.
-Te lo spiego io il perché, rosso!- annunciò una voce, proveniente da dietro un albero.
-Ancora voi? Ma perché non andate a giocare con le bamboleda qualche parte? E perché tu hai la voce da uomo, se in realtà sei una donna?!- chiese Ayato, rivolgendosi a Carla.
-Io...NON SONO UNA DONNA!- detto questo Carla attaccò i 10 vampiri, trasformandosi in lupo, seguito da Shin.
Da lì è iniziata una piccola battaglia: c'era chi si difendeva tirando pugni e chi utilizzava il proprio potere.
I loro occhi erano diventati color sange, mentre le loro zanne iniziavano a spuntare sempre di più e i loro vestiti erano tutti strappati.
Non si accorsero però che, in quel momento, stava passando un gruppo di persone intenta a fare una processione nei dintorni, per onorare il proprio salvatore.
-Ma, ma quelli che cosa sono?!- urlò una signora, cogliendo l'attenzione degli altri.
-Sono vampiri. Pensavo che fossero stati eliminati già da tempo- annunciò un signore anziano.
-Merda ragazzi, mi sembra che ci abbiano scoperto!- dice Yuma.
-Scappiamo, dirigiamoci nella nostra villa, è più vicina!- rispose Raito.
Fine flashback.

-Noi che ne sapevamo che sarebbe andata a finire così- dice Shin.
-Vabbè, comunque per colpa vostra dobbiamo trasferirci lontano da qui, prima che ci brucino dentro casa. Vi consiglio di venire con noi- rispose Riuji.
-Hai ragione, ma dove?- chiese Carla.
-Ora che ci penso, leggendo dei libri in biblioteca in cerca di un libro por...*cof cof* poliziesco, ho trovato una lettera su cui c'era scritto che abbiamo dei parenti a Kyoto.- dice Raito.
-Kyoto?! Ma è lontano!- si lamentò Kou.
-ho sentito dire che lì i vampiri non si sono ancora estinti, definitivamente.- dice Azusa.
-Perfetto partiamo domani!- annuncià Reiji, dirigendosi verso le scale.
-Domani?! Come faremo? Lì non ci sono scuole di esseri innaturali come noi e come faremo a mimetizzarci tra gli umani!? Loro sono strani!- si preoccupò Kanato, stringendo Teddy al petto -sei daccordo con me Teddy?-.
-il piccoletto ha ragione- dice Yuma.
-Non abbiamo scelta...quindi prepariamoci. Da domani non saremo più vampiri!-annuncia Shu, alzandosi dal suo amato divano e dirigendosi nella sua camera.
La mattina dopo erano tutti riuniti nella sala principale, pronti per partire.
-Mi spieghi perché ti porti 8 valigioni leopardadi?- chiese Subaru disgustato.
-e tu perché ne porti solo due?- rispose, con un sorrisino.
-Smettetela di bisticciare e andiamo. Dobbiamo prendere l'aereo tra 2 ore.- annunciò Ruki.
-2 ore!? Ma è tanto! E come faremo a non mordere le altre persone? Io e Teddy dobbiamo nutrirci!- rispose Kanato.
-non ti preoccupare, ti metteremo una museruola- dice Ayato, dandogli pacche sulle spalle.
Arrivati a destinazione, con dei taxi si sono diretti verso il luogo che indicava la lettera.
-ragazzi ma questa è una topaia!- si lamentò Raito.
-Zitto che sei stato tutto il tempo, in aereo, a vedere le tette di quella vicino a te.- lo rimproverò Kou.
-non è mica colpa mia che a te sia capitata una cessa!-.
-nom era una cessa....era solo un pò robusta...-.
-entriamo prima che facciamo un altro casino.- dice Yuma, facendosi largo tra i due e iniziando a bussare.
Improvvisamente la porta si aprì e ne fuoriuscì l'immagine di una bella ragazza snella, alta e dal seno prosperoso.
Aveva gli occhi scuri e i capelli castani, che le arrivavano fino al ginocchio, morbidi più della seta. 
Il suo volto rivelava un'espressione molto gentile e generosa.
-Posso aiutarvi?- chiese gentilmente la ragazza.
-si, ci serve un posto dove dormire- rispose Yuma, senza giri di parole e diretto.
-Scusalo, è maleducato. Quello che voleva dire è che abbiamo trovato una lettera in cui, in questa residenza, ci sono dei nostri parenti e dice che, in caso di emergenza, dovevamo dirigerci in questo luogo.- dice Reiji gentilmente.
-si, certo, accomodatevi.- rispose la misteriosa ragazza, dirigendosi in salone e lasciando la porta aperta.
-grazie e scusi per il disturbo.- dissero tutti in coro.
-Oddio...i fratelli Sakamaki e gli altri 6 vampiri! Cosa vi è successo per venire da molto lontano?- chiese un'anziana signora, rivolgendosi ai vampiri.
-Nonna, loro chi sono?- chiese la ragazza.
-Inoue, mia cara, quei 3 bei giovanotti sono i tuoi fratellastri. Pure loro sono figli di Cordelia. Mentre quei quattro sono i cugini della tua amica Mecha!- dice, prima indicando Raiti, Kanato e Ayato e poi i fratelli Mukami.
-Io ho dei fratelli? Wow...- rispose la ragazza meravigliata.
Dopo aver raccontaro quello che è successo, i vampiri, furono subito accolti a braccia aperte dall'anziana signora.
-Prego ragazzi, vi faccio vedere quali sono le vostre camere! Sapete io sono stata la badante di vostra madre, fino all'età di 18 anni. Io sono ancora viva, perchè in realtà sono una strega, ed ho il compito di mantenere viva la storia della famiglia di vostra madre...- iniziò a raccontare la signora, senza fermarsi.
-tu ci stai capendo qualcosa?- chiese Ayato rivolgendosi a Raito.
-neanche una parola...secondo te come questa Mecha? Visto che Inoue-chan ha un bel fisichetto, chissà se questa ragazza non sarà da meno.-.
-non so che dirti, so solamente che ho sonno- rispose Ayato, sbadigliando.
-Non devi dormire, dei abituarti a dormire di notte e ad essere sveglio di giorno- avvisò Shu, ai fratelli.
-Seee e chi ce la fa! Dopo per te non ci sono problema, perché tu stai sempre a dormi!- si lamentò Subaru.
Le stanze della grande villa campagnola non erano male.
I vampiri avevano a disposizione 3 camere, composte da 4 letti matrimoniali.
-Wow, ma sono gigantesche!- disse Kou stupito.
-Si, l'esterno può sembrare sgradevole, ma l'interno è molto carino.- si vantò la signora -Verso le 19.30, c'è la cena e alle 7.00 la colazione. Alle 8 andrete allo stesso liceo di Inoue e Mecha e pranzerete lì.-.
-C'è anche un orario che spiega quante volte dobbiamo andare al bagno?- chiese Subaru, sarcasticamente
-Sì, visto che in ogni camera c'è un solo bagno, dovrete organizzarvi per andarci uno alla volta.- spiegò.
-Bene, la ringrazio per la sua ospitalità, a nome di tutti. Quando riusciremo a trovare una villa tutta nostra, toglieremo il disturbo al più presto.- disse Riuji.
-Non preoccupatevi, per me è un onore ospitare dei giovanotti così affascinanti.- rispose, facendogli l'occhiolino, ma in cambio ricevette un espressione alquanto schifata da alcuni di loro.
Quando se ne è andata, i vampiri decisero subito, come erano suddivise le camere.
-Allora io, Kanato, Raito e Subaru stiamo in camera insieme!- annunciò Ayato.
-E chi ti ha detto che io volevo stare in stanza con te?- rispose Subaru scorbuticamente.
-Perché lo dico io problemi?!- gli ringhiò.
-Okay, Okay smettetela. Tu, Subaru, stai in stanza con loro, mentre noi fratelli Mukami stiamo insieme. Quelli che rimangono da soli, condivideranno la stessa stanza. Questa è una collocazione temporanea, non dovremmo viverci per sempre. CHIARO?!- disse Ruki, in modo autoritario e in risposta ricevette delle affermazioni con il capo, da parte dei colpevoli, come se fossero dei bambini.
-Sarà un lungo soggiorno questo...- disse Azusa.
Arrivata la sera, i vampiri si sono subito riuniti in sala da pranzo e, davanti a loro, videro un lunghissimo tavolo (più lungo e più grande di quello dei Sakamaki).
Conteneva all'incirca 16 posti: 1 per ogni capotavola e 7 nei due lati più lunghi.
-Prego accomodatevi, la cena verrà servita tra qualche minuto!- annunciò la signora.
I ragazzi si accomodarono ai loro posti: Ruki e Reiji ai lati della signora (che si trovava a capotavola), Carla vicino a Shin e Kanato, Azusa, Yuma e Kou, nella loro stessa fila (quella di Ruki).
Mentre i rimanenti nell'altra fila, lasciando due posti dalla parte di Raito.
-Buona sera- disse una voce, che poi si rivelò di appartenere a Inoue.
-Buona sera mia cara. Mecha non è ancora arrivata?- chiese la signora.
-Si eccola- disse, per poi far passare una ragazza molto minuta, dai capelli mossi, che le arrivano fin sotto il sedere di colore rosa/rosso, e occhi grandi grigi/verdi.
Sotto l'occhio sinistro aveva una cicatrice rosea, non molto grande.
-Lei ragazzi è Mecha Rodriguez, ed è imparentata con i Mukami!- annunciò la signora con un grande sorriso.
La ragazza, per presentarsi, si limitò ad una semplice alzata di mano, ma abbassò subito la testa per la vergogna. Infatti era diventata tutta rossa.
-Mecha mettiti vicino a quel bel giovanotto.- disse indicando Raito.
La ragazza si diresse piano piano, vicino al ragazzo, che la guardava con espressione indecifrabile.
Quando si mise seduta, seguita da Inoue, durante la cena, Raito le si avvicinò.
-D'ora in poi vedi di prenderti cura di me, Neko-chan- le sussorò all'orecchio.
-e tu chi sei?- chiese timidamente la ragazza.
-Il tuo padrone-.


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Ma ciauuuu a tutte!
Da quel che avete letto, all'inizio, non ci sono alcuni personggi.
Avevo pensato di aggiungere anche le altre quando mi invieranno la loro OC e intanto parlavo delle ragazze che ho!
Comunque, mi dispiace molto se questo capitolo è corto e non vi ha molto appassionato, ma volevo scrivere un piccolo prologo sui protagonisti maschili.
Non vi preoccupate mie care! Nel prossimo capitolo parlerò di tutte quante e sarà molto più lungo!
Ci vediamo alla prossima e mi raccomando, ditemi la vostra!!!
Un bacione,
Regina di cuori❤️

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Capitolo 3
*** Capitolo 2 ***


Hola a tutti! Come state?
Grazie per i vostri commenti, sono felice che alla maggior parte delle lettrici sia piaciuto il primo capitolo!
Mi scuso enormemente per l’altra parte, spero che con questo capitolo riuscirò a farvi cambiare idea. Vi dico che quando non ci saranno “Pov” parlerà il narratore.                                                                          
Yuma:-Ehi, inizia a narrare altrimenti me ne vado!-                                                                                                 
Io:-E vattene tanto io so come farti tornare- dice con una faccina pervy.                                                  
Yuma:-Tsz guarda tu che gentaglia.-
Personaggi:
Regina di cuori15 = Virginia Morgan.
666_hope_666 = Kathrin White.
_Dark_Fallen_Angel = Melody Kurai
_Leopardo delle nevi_ = Glaphyra Lathsveiz.
Gliuly_san = Ririka Hasegawa.
Lady Morjana = Jude Montgomery.
hikari03 = Mecha Rodriguez.
Shiro_neko18 = Satoru Miyamura.
Overdose_nour= Onigiri Matsumoto.
_Mamoru_ = Momo Ishikawa.
Spring_Sun = Usagi Hashimoto.
Nephertiti = Nephy Hashimoto.
Marshall_d_yume = Scarlett Tricou.
Shiota Nagisa = Inoue Sakamaki.
_Fable_666 = May Green.
Suyka99 = Bella Morris.
Scarlett Blue Sakura = Kaiserin Echtmond.
You_know_nothing = Safiya Ase Lofgren.
 
 A Kyoto è mattina e i nostri vampiri sono di ottimo umore, o forse no.                                                                  
-AYATO, dov’è il mio cappello???- urlò Raito, rincorrendo il fratello.                                                                        
-No, così ti impari a nascondere i tuoi porno nella mia valigia!- rispose, senza fermarsi.                                     
-ma non avevo spazio e lo sai che non posso deludere le mie nuove Bitch-chan!-.                                                 
-Ma hai 8 valige! Mi spieghi cosa c’è li dentro per essere così pesanti!-.                                                               
-Smettetela di parlare altrimenti vi strozzo! Sto dormendo!- urlò Subaru nascondendo il viso con il cuscino. 
-Ragazzi la colazione è pronta!- urlò l’anziana signora, dal piano di sotto.                                                              
-Oddio quanto mi sta sul cavolo quella nanetta alta un metro.- disse Subaru lanciando il cuscino contro la porta.                                                                                                                                                                                      
-Vi do sempre l’opportunità di torturarla, ci piacciono le urla. Vero, Teddy.- disse Kanato, sistemando la benda all’orso.
Quando i 4 vampiri arrivarono al tavolo, trovarono seduti, già, tutti gli altri, tranne le due ragazze.
-Ehi dov’è Neko-chan?- chiese Raito agli altri.                                                                                                                    
-Se ne è già andata insieme all’altra- rispose Kou.                                                                                                         
-Nooo, io volevo intimorirla un altro po’- disse, con un’espressione maliziosa.                                                      
-Tieni a bada le tue manie da pervertito e mangia. Tsz, ma guarda tu che gente.- replicò Yuma.  
Dopo aver finito di mangiare, i vampiri entrarono nelle proprie camere e si ritrovarono davanti la divisa della nuova scuola.                                                                                                                                                                                    
-Ma che è questo schifo? Non me lo metterei neanche sotto tortura…- si lamentò Kou, indicando l’indumento.
Era uguale alla loro vecchia divisa, ma la giacca era nera e i pantaloni erano a quadretti, nero e grigio.
-Sarà temporaneo questo trasferimento, quindi non farci caso.- rispose Ruki, infilandosi la giacca.                  
-Uff, che pizza…- disse, iniziando a vestirsi.
Qualche minuto dopo, al piano di sotto, la signora ha iniziato a spiegare dove dovevano andare e che vie prendere, per arrivare prima a scuola. Visto che mentre parlava quasi nessuno la stava ascoltando, perché intenti a fare le loro cose, l’anziana si rivolgeva soltanto a Ruki, Reiji e Carla.                                             
L’edificio della scuola era enorme e a forma di “U”. Il colore era un misto tra il bianco e il rosa, mentre l’enorme giardino, pieno di alti alberi e panchine, lo circondava. Davanti ai 12 vampiri c’era un enorme cancello aperto, rosso, che faceva da entrata principale all’enorme liceo.
-Nii-san, perché ti sei messo la tua enorme sciarpa, sopra questa divisa?- chiese Shin a Carla.
-E perché tu stai indossando i tuoi soliti guanti neri?- rispose il fratello, in modo differente.
-Touchè…-.
-Vi ricordo di non cedere alle tentazioni e di stare attenti, non dovetevi farvi scoprire. Spero che mi abbiate capito e ora dirigiamoci verso la segreteria, senza dare troppo nell’occhio, mi raccomando.- avvertì Reiji, squadrando alcuni di loro.
Quando entrarono nell’edificio, però, non andò come pianificato, perché tutti i liceali iniziarono a fissarli (soprattutto femmine, ovvio) e si liberarono molti mormorii nell’aria.
-Ruki, perché le ragazze ci fissano così tanto?- chiese Azusa, nascondendosi dietro al vampiro.
-Perché sono delle scrofe in calore! Pensano solamente a quelle cose, come questo qua!- rispose Yuma, indicando Raito che, alla vista di tutte quelle ragazze intorno al lui, si era già eccitato.
-Buon giorno, gattine!- urlò Kou, che in risposta ebbe molti strilletti da parte delle ragazze.
-Non dirmi che ti conoscono anche qua!- disse Ayato, rivolgendosi all’idol.
-Geloso?- lo sfidò.
-Affatto, basta che non mi intralci la strada e non rubi le prede del “sommo me”.- rispose, squadrandolo.
-Tsz, voglio andarmene da questo porcile.- disse Yuma, per poi andarsene verso una ragazza che stava posando i libri nel suo armadietto –Ehi, scrofa, dov’è la segreteria?-.
-Scusami? Come mi hai chiamata?- chiese la ragazza irritata.
Era molto alta (all’incirca 1.77), snella, dalle gambe lunghe e magre, e con un seno ne troppo prosperoso e ne troppo piccolo (una terza). Aveva due lunghe trecce, che le ricadevano sulle spalle fino ai fianchi, di colore castano e due occhi di un celeste molto chiaro, nascosti per metà da due occhiali da vista (rettangolari fini) sorretti da un nasino all’insù. Non si poteva certo negare che il suo aspetto non era affascinante e sensuale, soprattutto con quegli occhi ipnotici.
-Tsz, voglio sapere dove sta la segreteria.- rispose lui, un po’ irritato.
-E io voglio sapere, perché mi hai chiamata scrofa senza motivo. Comunque la segreteria è da quella parte, vicino quel distributore di merendine.- disse la misteriosa ragazza, indicando il luogo.
-Ci voleva tanto a rispondermi?- le rispose con un sorrisino, per pi andarsene.
-Ehi non hai ancora risposto alla mia domanda! Che fastidio i viziati figli di papà.- gli urlò per poi sbattere l’armadietto e dirigersi verso la sua classe.
-Meno male che dovevamo non dare nell’occhio.- disse Shu, per poi allontanarsi dai vampiri.
-Che palla questo posto io me ne vado in segreteria, così prima me ne andrò da questa classe e prima me ne ritornerò a casa.- disse Subaru, per poi seguire Yuma insieme ad Ayato, Kanato, Azusa e Raito.
-Kou, li firmi dopo gli autografi. Ora dobbiamo andare altrimenti faremo tardi a lezione.- disse Ruki, per poi andarsene seguito da Reiji.
-Nooo, ma io non voglio! Ok…a dopo micette mie!- urlò Kou, salutando con un gesto della mano e qualche bacetto.
Intanto ai fratelli Tsukinami il nuovo luogo non piaceva affatto.
-Che indecenza, qui è pieno di persone molto inferiori rispetto il nostro livello- esclamò Shin, guardando dall’alto in basso gli adolescenti intorno a loro.
-Lo so, ma dobbiamo rimanere qui fino a quando non avremo trovato un luogo più sicuro. Dopotutto è stata colpa nostra se ci siamo ritrovati in questa situazione. Quindi vedi di non uccidere o torturare nessuno, capito Shin- disse Carla, conoscendo già le intenzioni del fratello.
-Si, Nii-san-.
Giunti in segreteria, ad ogni vampiro venne consegnato un foglietto con su scritta la classe e una piccola mappa, che raffigurava il luogo in cui si trovava. Le disposizioni erano queste: Shin e Ruki in 3°B; Carla e Reiji in 4°A; Ayato e Azusa in 3°F; Yuma e Kou in 3°D; Kanato e Raito in 3°C; Subaru in 1°C; Shu in 5°E.
-Bene, se avete bisogno di altro o di più informazioni, venite qui!- disse la signore con un grosso sorriso, ma fu solamente ringraziata da Reiji, perché gli altri se ne erano subito andati.
 
Pov Satoru.                                                                                                                                                                        
Mi sono trasferito qui, durante il secondo anno di liceo, e non passa giorno che non penso di bruciare questa squallida scuola. Sono un semidio, figlio di Zeus, il quale mi ha esiliato dal Monte Olimpo, perché causavo troppi problemi, ma non è vero.
Ho stretto un patto con un demone, senza sapere le conseguenze, che si è impossessato del mio corpo e a volte tende a prevalere anche nel mio carattere, rendendomi insopportabile.
                                        La maggior parte delle volte, senza esserne a conoscenza, uccido le persone con i miei poteri (fulmini o trombe d’aria) o con le mie amate forbici, e dopo me ne pento amaramente, anche se è estremamente divertente. 
                                                                                            Ora mi ritrovo a camminare nel corridoio con il mio corpo da “normale umano”, evitato dalla gente per il mio comportamento strano, oppure fissato dalle ragazze per il mio bell’aspetto. Infatti sono un ragazzo alto (1.85 cm), magro e affascinante di viso. I miei occhi sono etero cromatici: uno celeste (a destra) e uno grigio (a sinistra), di cui il primo è coperto da una ciocca di capelli arruffati, che partono. dalla radice, da un colore nero fino a sfumare a un colore viola a un lilla chiaro.                                                                                              
Ho pochi amici, per non creare sospetti e c’è una ragazzina fastidiosa, di 16 anni, che è a conoscenza del mio segreto e mi ripete ogni volta che uccidere è sbagliato…                                                                     
Parlando del diavolo eccola, che si aggira per il corridoio in cerca di qualcosa. Non è una brutta ragazza, anche se è un po’ bassetta, ha un bel seno prosperoso e molto intrigante. I suoi occhi sono viola con lunghe ciglia, i suoi capelli le arrivano fino alle spalle e sono neri e le sue labbra sono molto carnose.
Esteriormente, sembrerebbe essere una popolare e che “la da’ a tutti”, ma invece è una qualunque, fissata con i manga e i videogame, anche se, a volte, è un po’ pervertita.
-Ehi hai visto da qualche parte, dove si trova il mio album da disegno?- mi chiese, con un sorriso, che detesto.
-No e non mi interessa.- risposi io, con non curanza, sorpassandola.
-Ehi guarda che ti stavo parlando!- mi urlò dietro, per poi raggiungermi e prendere la manica.                        
Per mia sfortuna persi l’equilibrio e mi ritrovai con lei addosso, faccia a faccia, separati da 10 cm.
-Mi dispiace tantissimo, spero che non ti sia fatto male- mi disse, scusandosi e rialzandosi in piedi.
-Non fa niente. Ora devo andare a lezione- le risposi, per poi andarmene.
 
Nel frattempo  i vampiri, Ayato e Azusa, durante la loro presentazione, in un norme classe con banchi a due, si sentivano…osservati.
-Ragazzi questi sono: Ayato Sakamaki e Azusa Mukami, prendetevi cura di loro, per favore.- annunciò il professore, presentando i due ragazzi.
-Ehi, vi consiglio di non intralciare la strada del sommo me.- disse Ayato, con i suoi soliti sorrisetti.
-Piacere…di…conoscervi- annunciò Azusa, lentamente e con la testa bassa.
Le ragazze li fissavano come se fossero delle divinità venute dal cielo, mentre i maschi sembravano un po’ straniti e irritati dal loro comportamento.
-O…k, vediamo, tu, Ayato ti metti vicino a Kathryn, quella ragazza all’ultimo banco. Mentre Azusa vicino a Takumi. Il ragazzo in Seconda fila.- disse il professore, indicando i loro posti.
-Sensei, io mi oppongo! Non voglio stare vicino a questo presuntuoso, dalla testa a carota!- replicò la ragazza indicata, alzandosi.
Non era molto alta, aveva un seno molto prosperoso e i fianchi erano larghi. I suoi occhi erano grandi e color nocciola, di cui uno dei due era coperto da un grosso ciuffo dei suoi lunghissimo capelli castani. Le labbra erano carnose e rosse come il sangue, mentre il suo colorito era quasi cadaverico.
-Ehi nanetta, calmati e rispettami.- rispose Ayato, al posto del sensei.
-Ma sta scherzando? Veramente mi affidate un tipo così?- chiese.
-Signorina White, deve essere più amichevole con i nuovi alunni.- rispose il sensei, in modo calmo.
 
Mentre il giovane Subaru, non ha fatto una bella impressione hai nuovi compagni.
-Silenzio ragazzi, vi presento il vostro nuovo compagno, Subaru Sakamaki! Presentati e mettiti vicino a quel ragazzo in quarta fila.- annunciò la sensei, indicando un tizio occhialuto.
Subaru, però, a finta di non aver sentito e si va subito a sedere vicino al secchione, senza presentarsi o accennare una sola parola.
-Tsz, sono tutti uguali in quel gruppo.- disse a bassa voce una ragazza, dalle lunghe trecce, alla propria compagna di banco.
-Intendi Subaru-kun? Come fai a conoscerlo Virgi?- chiese la ragazza, girandosi verso l’amica.
-Perché uno dei suoi amichetti mi ha chiamato “scrofa”, senza motivo, e i ha pure ordinato di dirgli dove si trova la segreteria. Non so da dove vengano, ma se quello mi richiama di nuovo in quel modo, giuro che lo uccido.- rispose la ragazza, scocciata.
-Parli di Yuma-senpai? Lui è fatto così. Però c’è un ragazzo in quella famiglia che mi fa letteralmente paura!- le rivelò la ragazza rabbrividendo.
-Di che parli Mecha? Come fai a conoscere quei ragazzi strani? Uno aveva pure una benda sull’occhio, mentre un altro aveva un orsacchiotto in braccio…- le chiese.
-Si sono trasferiti temporaneamente nella villa di mia zia, in cui vivo anche io, ed ho appena scoperto di essere imparentata con 4 di loro- le rispose, oscurando il fatto che sono vampiri.
-Ah ok, non faccio altre domande. Non mi interessa niente di quelli, soprattutto del gigante volgare.-.
-Virginia…non è che ti sei presa una cotta di quel ragazzone. Ehhh!- la punzecchiò la compagna, con il gomito e espressione maliziosa.
-COSA?!- rispose a tono l’altra, per poi arrossire di colpo, perché aveva tutti gli occhi della classe puntati su di lei.
-Signorina Morgan! Non so cosa vuol dire “rispetto” nel tuo luogo di origine, l’America, ma qui significa ascoltare l’insegnante in silenzio e prestare attenzione alla lezione.-rimprovero Virginia, la sensei.
-Si sensei e scusi per il disturbo.- rispose la ragazza abbassando la testa (per scusarsi) e sistemandosi gli occhiali sul naso.
-Beccata- la canzonò Mecha, sotto voce, ma in risposta ricevette solo un occhiataccia.
 
Quando passarono 5, lunghe e noiose, ore di lezione, era arrivata l’ora di pranzo e la mensa era piena fino all’orlo.
-Ruki, mancano Kanato e Raito. Dove sono?- chiese Azusa, al fratello, mentre si dirigeva verso un grande tavolo libero insieme agli altri vampiri.
-Non ne ho idea, forse stanno facendo qualche lavoro nella loro classe- rispose, non staccando gli occhi dal libro, che stava leggendo.
-Wow Yuma, quanto mangi?!- chiese Ayato, sorpreso dell’enorme piatto, pieno di prelibatezze.
-Ho fame e qui le loro “porzioni” non mi saziano.-rispose l’altro, iniziando a mangiare.
-Ehi, maleducato, non sentire la musica a tavola e mangia per bene, con la schiena dritta. Vedo che le lezioni che ti ho dato sulla buona educazione non sono servite.- rimproverò Reiji, dando un colpo al braccio al fratello.
-Fa silenzio. Qui già c’è troppo rumore con questi umani che urlano senza senso, se ti ci mettessi anche te non mi rilasserei per niente. Poi riguardo alle tue noiose lezioni, in quei momenti stavo dormendo e quindi non ho sentito neanche una parola.- rispose Shu, senza aprire gli occhi e sistemandosi sulla sedia.
-Tsz, scansafatiche.-.
 
Intanto Kanato e Raito, cercono di affrettarsi per andare in mensa, però il primo per sbaglio va in contro ad una ragazza, cadendo entrambi.                                                                                                                                  
Era una ragazza molto minuta, dal corpo non formoso e magro. Aveva lunghi capelli che le arrivavano fino alla schiena, biondi con sfumature nerastre alla fine, e grandi occhi bicolore: uno rosso e l’altro dorato.    
Sui suoi libri c’era scritto “Ririka Hasegawa”, ed erano curati con molta cura.
-Ehi tu, scusati all’istante! Hai fatto del male al mio Teddy!- le urlò contro.
La ragazza non rispondeva e lo guardava un po’ intimorita ma, con estrama cautela, prende un block notes e inizia a scriverci sopra per poi mostrare ai due ragazzi una scritta: “Mi dispiace tanto per l’accaduto e per il tuo amico.”.
-Ehi perché non parli!? Ti hanno tagliato la lingua?! Rispondi a parole e non scrivere!- le rispose lui, con voce molto alta, intimidendola ancora di più.
-Kanato, dai, si è scusata. Guarda come è carina con quelle sue guance rosse!- lo calmo Raito, ma con la sua solita espressione pervertita –Ora che ci penso, dov’è la mia Bitch-chan preferita?-.
-Non lo so e non mi frega. Hai lasciato andare quella ragazza e ora ho solo voglia di dolci, quindi andiamo subito in mensa.- gli ordinò Kanato, allontanandosi da lui.
 
Nella mensa, le persone continuavano ad aumentare e un gruppo di amiche decise di pranzare all’aria aperta, sul grande giardino, come in un pic-nic.                                                                                                    
Erano in 4, ed anche molto unite tra di loro. Tre di loro avevano 19 anni e sono state in classe insieme fin dalle medie, mentre l’altra ne aveva 18 e si è unita a loro fin dal primo giorno di liceo.                                                                                                                                                       Una delle più grandi si chiamava Onigiri, non era molto alta e formosa, ma aveva dei bellissimi capelli celesti tirati all’indietro, fino al sedere, e sulla punta del capo vi è una treccia che si collega a due perle, che fanno da elastici, che formano due lunghe ciocche, che le  ricadono sul petto. I suoi occhi sono vitrei e colorati, leggermente, sempre da un ombretto e un espressione nel volto che le dà un’aria misteriosa.
Infatti è una strega che pratica arti oscure.                                                                                                                   
La seconda si chiama Jude, è una vampira e una ragazza ne troppo alta ne troppo bassa, ma molto magra e dal seno prosperoso. Il suo aspetto è molto maturo e sensuale, i suoi occhi sono neri come il carbone,che li rendono affascinanti, molto truccati e curati e le labbra carnose. I capelli rossi come il sangue, le ricadevano fino alle ginocchia, con due ciocche che tiene raccolte in due treccine.                                                         
L’altra ragazza, invece, si chiama Safiya, ha origini arabe, è un’umana, ed ha un corpo mozza fiato, alto, snello e tonico, grazie al duro sport praticato in passato. I suoi occhi sono color celeste chiaro, mentre i capelli castano scuro, che vanno leggermente a schiarirsi sulle punte, con alcune ciocche viola. Ha labbra piccole e non molto carnose, un nasino alla francese e delle leggere lentiggini sul volto causate dal sole.           
L’ultima era Inoue, la sorellastra dei Sakamaki, ed è una vampira.                                                                                                   
Safiya è a conoscenza che le sue amiche non sono delle normali adolescenti, perché una sera in un parco, di notte, le ha viste fare un rito per invocare una creatura, ed ha assistito a tutto l’accaduto. La ragazza, affascinata dal loro legame, dai loro modi e dalla loro amicizia, si è unita a loro, ed è stata accolta subito a braccia aperte.
-Ehi ragazze, avete visto che ragazzi fighi che sono arrivati?! Sono cosìììì sexy!- esclamò Jude tutta eccitata.
-Si è vero, alcuni avevano un aspetto ipnotico, altri sembravano strani.- rispose Safiya.
-Safy Safy hai visto quanto è misterioso quel ragazzo con la sciarpa, che gli nasconde un po’ il volto, è così..- iniziò a dire con espressione alquanto pervertita, infatti fu subito fermata.
-Ehi calmati e raffredda i tuoi bollenti spiriti. Comunque quei tizi li conosco. Si sono trasferiti nella villa di mia nonna e sono vampiri…ah si, sono imparentata con tre di loro.- spiegò Inoue.
-COSAAAA!? E QUANDO PENSAVI DI DIRCELO?!- urlarono Jude e Safiya in coro, mentre a Onigiri non interessava per niente la conversazione, odiava i ragazzi.
-Non me lo avete chiesto e poi l’ho scoperto solo ieri.- si giustificò la ragazza.
-Ehi, amore, vero che un giorno di questi mi inviterai a casa tua!?- chiese Jude, con sorriso malizioso.
-Se mi dai uno dei tuoi biscotti, forse ti darò il permesso.- le propose l’amica sorridendole.
-Tieni sono tutti tuoi!- esclamò Jude, lanciandogli un pacchetto intero di biscotti.
 
All’aria aperta non erano le uniche a pranzare, perché c’era un altro gruppetto di tre amiche, che ridevano allegramente. Erano Momo e le sorelle Usagi e Nephy Hashimoto.                                                                       
Le sorelle non sono gemelle, infatti la prima ha 16 anni, mentre la seconda ne ha 17, ma sono molto unite.
Usagi ha un fisico formoso, dal seno prosperoso, che tende a nascondere con maglie larghe. I suoi occhi sono color nocciola, mentre i capelli sono castani, con lo shatush rosso.                                                    
Mentre la maggiore, era simile alla sorella, ma aveva un corpo più minuto e con meno forme. Pure i suoi erano castani e i suoi capelli erano scuri e le arrivavano fino alle spalle.
-Momo-chan, smettila di giocare con quel gioco e parla un po’ con noi!- si lamentò Usagi, scuotendo l’amica.
-Shhh, questo è un momento cruciale! Kentin fa le flessioni a torso nudo!- si giustificò, con un sorriso malizioso.
-non fare la pervertita! Lo sai che oggi sono arrivati dei ragazzi nuovi a scuola?- chiese Nephy.
-Si, ma non li ho visti bene, perché ero troppo impegnata a cercare il mio album e a litigare con Satoru-senpai-.
-Ma perché non vi mettete insieme!? Siete così carini. Oggi uno di quei tizi mi ha lanciato un occhiataccia inquietante.- disse Nephy.
-COSAA!? Con quello non mi metterei neanche se mi regalassero un’intera collezione di manga! Comunque parli di quello con la benda all’occhio? Perché anche io l’ho visto squadrati mentre passavo davanti al gruppo.-.
-Qualcuno ha adocchiato la mia Onee-chan?! Giuro che gli taglierò la testa, se si azzardasse a toccarti un capello.- esclamò Usagi, iniziando ad accarezzare la testa a Nephy.
-Usagi, smettila, non sono un cane e so badare a me stessa. Non ti preoccupare, ok?- le rispose la ragazza sorridendole.
-Ok, però se ti lancerà di nuovo un occhiataccia, ci farò un bel discorsetto.- le disse la sorellina, in modo autoritario.
- Okay, mammina.-.
 
Intanto il pranzo stava per finire, e mentre i vampiri continuavano ad “ingozzarsi” come se non ci fosse un domani (Yuma, Ayato, Kou, Shin), c’era ancora un gruppetto di ragazze sedicenni, che stava per finire il proprio pranzo in infermeria. Erano Virgina, Mecha, May e Bella.                                                                      
May ha il fisico snello, i capelli lisci e bianchi, che le arrivano alle spalle e grandi nocchi rossi, contornati da lunghe e scure ciglia nere. Sotto gli occhi ha due grandi occhiaie e ha una pelle chiara. La sua bellezza è fredda e misteriosa e porta sempre con se un coniglietto di peluche. Lei fa da aiutante all’infermiera del liceo, perché è la sua sorella maggiore e, a volte, deve fare delle assenze.                                                             
Bella, invece non è molto alta, è formosa e con un seno molto prosperoso. Il viso presentava lineamenti molto delicati, ha occhi a mandorla color ametista, il naso piccolo, le labbra carnose, carnagione chiara e i capelli lunghi fino a metà schiena color castano scuro.
-Ehi May, sai forse dove sono Kathryn e Ririka?- chiese Mecha all’amica.
-No, non le ho viste- rispose lei,con la testa abbassata e continuando a mangiare.
-Dai May! Su con la vita!- la incitò Virginia, dandole le pacche sulla schiena.
-Mi sembra che Kath doveva fare delle commissioni per il sensei. Dice che si era comportata male durante la lezione e ha dovuto rimediare.- disse Mecha.
-Ti immagini se pure lei ha dovuto incontrare uno di quei ragazzi da strapazzo?- disse Virginia a Mecha, mettendosi a ridere insieme a lei.
-Guarda che è successo veramente! L’hanno messa vicino a quello rosso!- rispose lei.
-NOO, sul serio!? Porella.- disse Virginia rammaricata.
-Ah, giusto, ora che ci penso, anche Ririka doveva fare delle commissioni, visto che appartiene al consiglio studentesco.- esclamò Bella.
-Spero che non si faccia male.- disse May, continuando a mangiare.
 
L’ora di pranzo è finita e gli alunni devono ancora affrontare altre 4 noiose ore di lezione, che stranamente passarono velocemente.                                                                                                                                             
Nella scuola rimasero solamente gli alunni che partecipavano ai club o facevano dei lavori per i professori.
C’era anche chi usufruiva della gigantesca biblioteca per fare ricerche per studiare o rilassarsi con una bella tazza di tè, nel piccolo salotto nell’ala ovest.                                                                                                              
La bibliotecaria di questa enorme struttura era una diciassettenne di nome Scarlett, che riceveva spesso delle visite da parte delle sue compagne di classe/migliori amiche. Scarlett non era molto alta, ma era magra e aveva un fisico perfetto e tonico. Ha i capelli neri fino a metà schiena e boccolosi, occhi verdi, nasino all’insù, labbra carnose e pelle chiarissima. Le sue amiche erano Glaphyra e Melody.                          
La prima ha origini tedesche, è un po’ bassa e magra, la pelle pallidissima, le labbra sono rosa chiaro e sottili. I suoi occhi sono bicolore: uno azzurro ghiaccio l’altro blu notte, mentre i suoi capelli sono lunghi e bianchi, tenuti sempre sciolti e le arrivano fino a metà schiena con le punte mosse.                                         
La seconda è bassa, ha il fisico semplice, alla norma, una pelle marmorea, simile alla porcellana. Ha dei capelli lunghi e lisci tinti di turchese, che le arrivano a metà schiena, con una ciocca che le copre un occhio e gli occhi color azzurro molto chiaro, contornati  lunghe ciglia nere.
-Ehi, ehi ragazze, lo sapete che ieri ho caricato un nuovo video della mia band su youtube!?- disse Melody felicemente.
-Bello! Dopo lo vado subito a vedere, però devo prima finire di timbrare alcuni fogli.- rispose Scarlett, sorridendole.
-E tu Griphy?- chiese Melody con occhioni da cagnolino.
-Ok, lo vedrò pure io, ma non chiamarmi più Girphy!- rispose lei fredda.
-Cattiva…wow guardate che bei ragazzi stanno entrando.- esclamò Melody indicando la porta.
 
 
 
 
Angolino di Regina.
Salve popolo!
Spero che questo capitolo vi sia piaciuto e scusatemi in anticipo se trovate degli errori o dei tempi sbagliati…GOMENASAI! Comunque tornando a noi, questo capitolo l’ho scritto per presentare tutti i personaggi da voi creati e non vi preoccupate, parlerò molto di loro in futuro! Prima di scrivere questo capitolo ho studiato tutte le storie e le vite dei vampiri e ho scoperto cose che non avrei mai immaginato…..alcune mi hanno anche sorpreso.  
Scusatemi, ma vi devo lasciare, perché domani ho un’interrogazione di chimica(ansia time)
Buona notte,
Regina di cuori.
 

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Capitolo 4
*** Capitolo 3 ***


Ehi lettrici! (mi sembra)
Come va?
Vi ringrazio tantissimo per i vostri commenti e complimenti, spero che questo capitolo sarà di vostro gradimento! Vi dico subito che i vampiri a volte non saranno loro stessi, nel senso, non saranno così cattivi “a volte”.
Ora vi lascio, altrimenti mi metto a sparlare e sparlare di cose senza senso…lo sapete che Yuma quando è da solo….
 *Non ha potuto finire la frase perché il vampiro le tappa la bocca e la trascina via*
 
Personaggi:
Regina di cuori15 = Virginia Morgan.
666_hope_666 = Kathrin White.
_Dark_Fallen_Angel = Melody Kurai
_Leopardo delle nevi_ = Glaphyra Lathsveiz.
Gliuly_san = Ririka Hasegawa.
Lady Morjana = Jude Montgomery.
hikari03 = Mecha Rodriguez.
Shiro_neko18 = Satoru Miyamura.
Overdose_nour= Onigiri Matsumoto.
_Mamoru_ = Momo Ishikawa.
Spring_Sun = Usagi Hashimoto.
Nephertiti = Nephy Hashimoto.
Marshall_d_yume = Scarlett Tricou.
Shiota Nagisa = Inoue Sakamaki.
_Fable_666 = May Green.
Suyka99 = Bella Morris.
Scarlett Blue Sakura = Kaiserin Echtmond.
You_know_nothing = Safiya Ase Lofgren.


-Cattiva…wow guardate che bei ragazzi stanno entrando!- esclamò Melody, indicando la porta.
Da li subito entrarono dalla porta Reiji e Ruki con un libro in mano. I due passarono davanti le ragazze, facendo finta di niente e dirigendosi verso la parte centrale dell’edificio.
-Non sono tutto questo granchè- disse Glaphyra.
-Vabbè ora devo andare ad allenarmi…Glaphy mi accompagni?- chiese Melody alla ragazza.
-Ok, ma se mi richiami Glaphy ti appendo su quel muro. Poi devo andare ad iscrivermi al club di basket, visto che gli scorsi anni non ne ho avuto la possibilità.- disse la ragazza, indicando una zona della biblioteca.
-Okay, okay, calmati bellezza!- rispose, uscendo insieme a lei e lasciando da sola Scarlett.
Mentre stavano percorrendo il corridoio, Glaphyra andò a sbattere contro un ragazzo biondo: Kou.
-ehi stai attento dove vai!- disse freddamente, massaggiandosi la testa.
-Mi dispiace gattina, vuoi un autografo?- le chiese il ragazzo gentilmente, porgendole una mano.
-non voglio nessun autografo, ma chi ti credi di essere?!- gli rispose, scansandogli la mano e alzandosi da sola.
-Scusami, non l’ho fatto apposta, comunque io mi chiamo Kou Mukami e tu sei…-
-Una ragazza che non ha tempo da perdere. Ora se non ti dispiace ho una cosa da fare.-. Detto questo, Glaphyra se ne andò, seguita a ruota dalla ragazza, senza dare il tempo a Kou di controbattere.
-Che gattina permalosa, interessante.- pensò Kou, con un sorriso malizioso.

Intanto, vicino l’uscita della scuola, mentre le persone si stavano cambiando le scarpe per tornare a casa, Nephy stava aspettando la sorella, intenta a svolgere delle piccole mansioni.
Improvvisamente le passò vicino il misterioso ragazzo con la benda sull’occhio, che l’adocchiò un’altra volta, ma stavolta con un sorriso molto strano.
-Ehi eccomi…ma quello non è il ragazzo di questa mattina? Che cosa ti ha fatto?!- le chiese Usagi.
-Si, non mi ha fatto niente. Ora che lo guardo meglio, lui si è trasferito nella mia classe, insieme ad uno con i capelli blu scuro, ma non ci avevo fatto molto caso. Infatti in quel momento stavo scrivendo una storia, sul quaderno.-  le rispose, ripesando agli avvenimenti precedenti.
-Davvero?! Spero che non ti si avvicini, non mi da tanta sicurezza quel ragazzo- l’avvisò la sorella.
-Non ti preoccupare. Sai, a volte penso che tu sia la sorella maggiore e io quella minore.- le disse scherzando.
-Lo sai che io farei di tutto per vederti sorridere.- le rispose.
-Aw che amore!!!- le disse abbracciandola.

Nella città si era fatta notte e nella nuova villa dei vampiri, le cose non andavano per il verso giusto.
A tavola Yuma, Kou, Ayato e Shin si stavano litigando l’ultimo gambero fritto, mentre Mecha non ritrovava più nella sua stanza un paio di mutandine…
La ragazza, intuendo chi fosse stato a sottrargliele, si diresse verso la stanza del vampiro col cappello, senza alcun timore.
-Sakamaki-senpai, apri questa porta!- disse, bussando forte alla porta, ormai stufa degli atteggiamenti strani di quest’ultimo.
-Buonasera, prego accomodati, Bitch-chan- disse Raito sorridendole e aprendole la porta.
-Dov’è la mia biancheria?!- gli domandò, poggiando le mani sui fianchi.
-Non lo so, dimmelo tu. Sei così carina quando ti arrabbi, Bitch-chan- le rispose, facendo uno dei suoi soliti sorrisetti con le guance arrossite dall’eccitazione.
-Smettila di chiamarmi “Bitch-chan” ogni due secondi, io sono Mecha. E sono sicura che tu abbia preso ciò che è mio, quindi ridammelo.- disse, ma si ritrovò subito sdraiata sul letto, con Raito sopra.
Questa mossa avventata la fece subito arrossire di colpo, rendendola un po’ vulnerabile.
-C…cosa stai facendo?- gli chiese balbettando.
-Sai, trovo la tua innocenza così…attraente!- le disse, leccandosi le labbra prima di dire l’ultima parola.
-C…che?- chiese Mecha completamente rossa, ma il vampiro si stava pian piano avvicinando al suo collo.
-Il tuo corpo così minuto, mi fa impazzire- le disse, per poi leccarla sotto la mandibola.
Stava per affondare i suoi canini nella sua pelle abbronzata, ma fu subito fermato da un suo strillo e spintonato dall’altra parte del letto. La ragazza scappò, rintanandosi nella sua stanza e chiudendosi a chiave.
-Sogni d’oro, bitch-chan.-.

La mattina dopo, a scuola, alcuni vampiri avevano saltato delle lezioni, come ad esempio Subaru, che si era rifugiato nella terrazza della scuola.
Dalla sua espressione sembrava calmo e riposato, lontano da tutti gli schiamazzi dei compagni e dalle urla del sensei, ma improvvisamente, qualcuno lo disturbò.
Davanti a lui c’era Bella con in mano un libro.
-Ciao…- disse al ragazzo, ma venne ignorata.
-Come mai salti le lezioni?- chiese la ragazza, cercando di far durare la conversazione.
Trovava qualcosa di interessante e irresistibile in quel misterioso ragazzo.
-Come mai non ti fai i cavoli tuoi?-.
-Perché mi annoio…- gli rispose.
-A chi lo dici. Quello quando spiega non si capisce niente.- disse il ragazzo, ripensando agli avvenimenti precedenti.
-Stai parlando di Kurumie-sensei? Si, quello quando parla sembra che abbia un pesce in bocca.- rispose la Bella, mettendosi a ridere, ma Subaru rimase impassibile.
-Ma la vuoi smettere di blaterare? Mi irritano le persone che parlano troppo senza senso- disse il ragazzo stressato, dirigendosi verso la porta.
-Oh scusa principino dal cuore di ghiaccio, volevo solamente essere socievole. Non c’è bisogno di reagire così.- gli disse, incrociando le braccia imbronciata.
D’un tratto, dalle scale, si sentirono delle urla che man mano diventavano sempre più forti.
-Subaru Sakamaki, dove ti sei cacciato? Ritorna subito in classe.- disse la voce, che sembrò appartenere a quella di Kurumie-sensei.
-Merda! Il vecchiaccio è qui. Tu non mi hai visto e non osare dire, che sono stato qui.- disse Subaru, avvicinandosi pericolosamente.
-E..e se no? Cosa mi fai?- chiese la ragazza, non smettendo di fissare i bellissimi occhi rossi, come il sangue.
Non ricevette risposta però, perché il ragazzo si arrampicò su un grande albero, li vicino e con qualche salto arrivò subito a terra.
-Come ha fatto quel ragazzo ad aver scalato un albero grosso come questa scuola, che ha 6 piani?- Pensò la ragazza, stupita dall’agilità del ragazzo.
-Signorina Morris, ha visto per caso un ragazzo abbastanza alto, con tanti capelli e magro?- chiese il sensei, con il fiatone.
-Sensei, per il liceo ci sono tanti ragazzi con queste caratteristiche…comunque non è passato nessuno qui.-.
- ah, ok, quando vedrà qualcuno mi avverta il prima possibile. Aspetta un momento, perché lei non si trova a lezione?- chiese dubbioso.
-Ehm…mi sono sentita male e la professoressa mi ha permesso di prendere un po’ di aria.- rispose la ragazza, con una bugia inventata al momento, che risultò molto efficace.
-Ah ok, mi fido di te, visto che sei una delle mie alunne migliori. Ora vado a continuare la mia ricerca.- disse il sensei, per poi allontanarsi e lasciare da sola la ragazza.
-Subaru eh…-.

Intanto nella classe 3B, il sensei stava iniziando a scegliere i  rappresentanti di classe visto che, come al solito, nessuno si offriva volontario.
-Allore, vediamo un po’…Shin Tsukinami e Nephy Matsumoto sono i nuovi rappresentanti di classe.- esclamò il sensei con un grosso sorriso.
-COME? Sensei la prego, non ho il tempo di svolgere questo lavoro.- disse la ragazza, tristemente.
-Non succederà niente, se smetti per un attimo di scrivere le tue storie. Quando le lezioni saranno finite rimarrete nella classe per scrivere alcune cose.- rispose il sensei, dando dei fogli a Shin, il quale non disse niente al riguardo.
-Dai non preoccuparti Nephy, vedrai che sarà divertente.- la consolò Melody, la sua compagna di banco –non pensi che quel ragazzo al primo banco, Ruki, sia interessante? È bravissimo a scuola, molto educato e anche abbastanza carino.-
-Si non è male, ma mi sembra strano, è troppo perfetto! Anche quello Shin è strano.- disse Nephy scrutando i due ragazzi, ma incrociò per sbaglio lo sguardo di Tsukinami.
Il risposta lui accenò ad uno strano sorriso rivolto alla ragazza, per poi continuare ad ascoltare il professore.

Durante la quarta ora, Safiya si aggirava per i corridoi della scuola con dei fascicoli, da consegnare alla sala professori, ma inciampò su qualcosa anzi, su qualcuno.
Seduto a terra, appoggiato con la schiena al muro, c’era un ragazzo che ascoltava la musica con le cuffiette, ad occhi chiusi, che risultò essere Shu.
La ragazza perdendo l’equilibrio, cadde a terra, spargendo tutti i fogli ed emettendo un piccolo lamento di dolore.
-Stai ferma, fai troppo rumore.- disse il ragazzo, togliendosi dei fogli di dosso.
-Non è colpa mia se qualcuno si è addormentato in mezzo al corridoio.- rispose la ragazza iniziando a raccogliere i fogli. Dopo qualche secondo iniziò ad aiutarla anche Shu, raggruppando alcuni fogli.
-Perché mi stai aiutando?- chiese Safiya dubbiosa.
-Non farti strane idee. Prima te ne vai e meglio è, così posso ascoltare la mia musica in santa pace.- le rispose.
-Ah, ok, comunque che musica ascolti? Qual è la tua band preferita? Perché stai dormendo qui, invece di stare in classe?- iniziò a chiedere la ragazza, ma le fu subito tappata la bocca dalla mano di Shu.
-Zitta, parli troppo. Ecco le tue cose, ora vattene.- disse il ragazzo, porgendole i fogli e riappoggiandosi al muro.
La ragazza senza dire niente si alzò, ma prima di andarsene, vedendo che il ragazzo aveva ancora gli occhi aperti, gli fece una linguaccia e scappò via.

È la quinta quinta ora e l’ora di pranzo si sta avvicinando. Intanto May era stata chiamata dalla sorella per sostituirla in quell’ora, visto che doveva andare a comperare alcune cose per il suo lavoro.
Improvvisamente nella stanza entrò un ragazzo con un basco in testa e delle fasciature sulle braccia, Azusa.
-Si p...può?- chiese il ragazzo, dirigendosi lentamente verso la ragazza.
-Si certo, dimmi.- rispose la ragazza timidamente.
-Questa fasciatura mi si è un po’…allentata. Potresti aggiustarmela, per favore?- chiese porgendole il braccio.
-o…k siediti su questo sgabello- rispose, invitandolo a sedere.
Iniziò a togliere la fragile garza bianca e quando vide l’enorme ferita, subito sgranò gli occhi.
-Oddio, chi…cosa…come hai fatto a causartela?- chiese la ragazza stupita.
- Non è…niente. Quando ero più piccolo, dei bambini mi hanno picchiato.- disse lui, prima con espressione triste, ma poi divertita.
-Perché sei felice, questo è grave. Te la sei disinfettata?- chiese la May, iniziando a mettere del liquido su un pezzo di stoffa.
-Cosa mi stai mettendo? Mi farà male, vero?- chiese il Azusa, con un sorriso.
-No, non ti preoccupare. Forse pizzicherà un po’ all’inizio, ma non ti preoccupare.- rispose la ragazza, con un dolce sorriso.
Il ragazzo, mentre May lo medicava, non si lamentò per niente, ma iniziò ad osservarla. Le sue piccole mani, le sue lunghe ciglia, le occhiaie che le davano un aspetto lugubre e i bei capelli corti.
-Stai provando dolore? Sai, neanche io ho avuto un’infanzia felice… sono scappata di casa all’età di 13 anni- disse la ragazza, alzando lo sguardo, per poi ritrovare quello del ragazzo a pochi centimetri dal suo.
-Anche i tuoi… ti picchiavano?- chiese Azusa e in risposta ricevette un piccolo cenno affermativo con la testa.
Quando la May finì la sua medicazione, accompagno il ragazzo alla porta, senza pronunciare una parola.
-Ciao- disse Azusa timidamente, per poi andarsene.

Finalmente l’ora di pranzo era arrivata e tutti i liceali si sono riuniti con i propri amici per gustare un pasto tutti insieme, tranne Virginia, che si trovava in segreteria, perché è stata chiamata dal sensei.
-Mi dica sensei. In cosa posso aiutare?- chiese la ragazza.
-Signorina Morgan, dato i suoi ottimi voti e i suoi approfondimenti, ho deciso di affidarti un alunno di un anno più grande, che non capisce niente di materie scientifiche.- le rispose, con un grosso sorriso.
-M sensei, ha un anno più grande di me. Ne è sicuro di volermelo affidare?- chiese un po’ dubbiosa.
-Ascolta, sei l’unica ragazza tra il terzo e il quarto anno che ha i voti più alti e visto che quelli più bravi e più grandi di te sono già occupati. Quindi me lo faresti questo favore?- chiese, facendo gli occhi a cucciolo…ed era molto inquietante.
-Ok, va bene. Chi è?-.
-Lo vedrai tu stessa, è un bel ragazzo. Yuma vieni qui.- disse il professore rivolgendosi alla porta.
Dopo un po’ entrò un ragazzo molto alto, con i capelli tra il rossastro e il castano.
-Lui è Yuma Mukami e da ora in poi sarai il suo tutor.- disse il sensei presentandolo.
-Ci rivediamo, scrofa.- disse Yuma, con uno dei suoi soliti sorrisetti.
-Non chiamarmi così! Io mi chiamo Virginia e se mi rischiami così giuro che, con un calcio, ti accorcio di statura.-.

Nel frattempo, nella parte posteriore del cortile della scuola, Momo è intenta a giocare ad un nuovo gioco.
-Ehi Ishikawa, stai provando un nuovo gioco?- le sussurrò Satoru all’orecchio, da dietro le spalle.
-KYAAA, SATORU-SENPAI! MI HAI FATTO VENIRE UN COLPO!- gli urlò contro la ragazza, dandogli qualche colpetto sul petto muscoloso.
-Non hai ancora risposto alla mia domanda. Fammi vedere!- rispose lui ghignando, prendendole il joystick.
-Noo ridammelo!- lo rimproverò.
-Perché questo tizio va in giro con la camicia sbottonata? Mi spieghi che gioco è?- chiese, scrutando meglio il personaggio virtuale.
-è “Sturstruck”, ora dammelo! Quel ragazzo a differenza tua è educato, gentile e carino.- rispose mettendosi a saltellare, per raggiungere il gioco.
Improvvisamente Momo si ritrovò bloccata, con la schiena appoggiata al muro, dalle forti braccia di Satoru e con il suo viso a pochi centimetri dal suo.
-Sei proprio sicura che quello sia più attraente di me?- le chiese ghignando.
-S…si e ora allontanati per favore, sei troppo vicino.- rispose la ragazza voltando lo sguardo e  arrossendo.
-E perché in questo momento stai arrossendo, ti faccio questo effetto?-.
-NO! E ora levati. Qualcuno potrebbe fraintendere.- gli disse, guardandolo negli occhi.
-Che se ne facciano una ragione, io da qui non mi muovo.- rispose ghignando.
Stava per avvicinarsi sempre di più ognuno poteva sentire il respiro caldo dell’altro, ma non andò a finire come Satoru sperava.
-Ah, giusto! Quasi dimenticavo! Devo andare a…in classe, perché tra poco ho un compito!- mentì Momo, divincolandosi e scappando via, lasciando Satoru a ridere da solo.

La  pausa svago stava per terminare e tutti i liceali si stavano dirigendo verso la propria classe, per non fare tardi, come ad esempio Jude.
-Fatemi passare ho un compito in classe tra pochi minuti e devo appuntarmi le cose sul banco!- esclamò, facendosi largo tra l’enorme folla, per poi ritrovarsi davanti Carla, il vampiro con la sciarpa.
-Ehm…- disse la ragazza.
-Prego, passa pure.- rispose l’altro spostandosi di poco.
-Grazie, ragazzo sconosciuto..?-.
-Sono Carla Tsukinami, ora se non ti crea dispiacere, dovrei andare.- disse, per poi sparire tra la folla.
-Parla strano,  si veste in modo strano, i suoi occhi sono strani…è perfetto!- pensò Jude, ghignando.

Le lezioni sono ricominciate e in 3F le cose non vanno molto bene per Kathryn.
-Ayato-kun, smettila di dormire e ascolta la lezione! Sei fastidioso quando russi.- lo rimproverò la ragazza a bassa voce.
-Stai zitta. Devo riposarmi per apparire al meglio.- rispose, tenendo sempre la testa appoggiata sul banco.
-Non ti preoccupare, tanto rimani comunque brutto.- disse lei ghignando, ma ricevette subito un pizzicotto sul braccio -Ahia mi hai fatto male!-.
-Signorina White, se non vuole un’altra punizione, veda di stare in silenzio!- la rimproverò il sensei.
-Si sensei.- rispose la ragazza abbassando il capo, mentre Ayato rideva sotto voce.

Intanto nella 3C il professore stava creando le coppie (a sorte) per il compito di geografia, da fare a casa.
-Kanato tu farai il test dell’uovo con Ririka.- annunciò il professore sorridendo.
-Professore io e Teddy non vogliamo svolgere questo compito con quella persona!- disse Kanato, facendo il broncio.
-Dai, Ririka non è una persona cattiva, anzi è una delle più brave di questa classe.- gli rispose.
-e va bene. Prenditi cura di noi Ririka-san!- disse sorridendole in modo inquietante, impaurendo la minuta ragazza.

Passarono tre ore e finalmente la scuola era giunta al termine, perché il giorno dopo iniziava il weekend.
Nella biblioteca non si trovava più la segretaria e  Melody si trovava sperduta.
-Scusa hai visto Scarlett da qualche parte?- chiese la ragazza, chiedendo alle persone nell’edificio.
-Ehi, dove si trova la bibliotecaria?- chiese in modo pacato, un ragazzo più alto di lei, con i capelli blu: Ruki.
-Non lo so, in questo momento la sto cercando pure io. Comunque ti serve qualcosa?- rispose la ragazza sorridendogli.
-Stavo cercando “il giovane Holden”, ma non riesco a trovarlo. Me lo cerchi te?- chiese, facendole un piccolo sorrisetto.
-S…si certo. Comunque anche io ho letto quel libro, è molto avvincente…- iniziò a dire Melody, ma quando si accorse che, il misterioso ragazzo non la stava più sentendo, si fermò di colpo.
-Come mai vieni sempre in biblioteca?- gli chiese, continuando la conversazione.
-Devo impegnarmi per migliorare il mio inglese. Quindi leggo tanti libri.- rispose lui, non accennando ad altro.
-o..k, comunque ecco il tuo libro!- disse lei, facendogli un grosso sorriso e porgendoglielo.
-ti ringrazio.- rispose Ruki, per poi andarsene.
-Non mi ha detto nemmeno il suo nome…-.

Sono le 6 del pomeriggio e la scuola sta per chiudere, ma nella biblioteca sono rimaste ancora due persone: Scarlett e Reiji.
La ragazza stava cercando di mettere in ordine i libri sparsi per i lunghi tavoli e quando si accorse della presenza di una seconda persona e si avvicinò.
To be continued…


Il mio angolo.
Riciao a tutti!!!
Vi è piaciuto?
Yuma:-No….e poi cos’è questo “To be continued”? Mica è una telenovela per vecchie anziane vedove…-.
Io:-Tu zitto altrimenti svelo a tutto il tuo segreto!-.
Yuma:- Tzs io me ne vado!-
Io:-ALLELUIA!-
Allora dove eravamo rimasti…ehm, spero che non troverete moltissimi errori.
Comunque per chi volesse aggiungere l’immagine del proprio personaggio me lo dica nei commenti o in chat privata.
Image and video hosting by TinyPicQuesto sarebbe il mio personaggio durante le uscite del pomeriggio, ma a scuola immaginatevela con le trecce e gli occhiali.
Image and video hosting by TinyPicLui invece è Satoru!
Ci rivediamo al prossimo capitolo!
Un bacio,
Regina di cuori.
Ps scusate se sono di poche parole, ma ho paura di annoiarvi…

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Capitolo 5
*** Capitolo 4 ***


Salve a tutti!
Se ve lo state chiedendo, si sono ancora viva muuuaaahhh!
Mi dispiace tanto di essermi assentata per tanto tempo, ma ho avuto una marea di compiti in classe e interrogazioni in queste settimane…
Spero di riuscir a farmi perdonare con questo capitolo (?).
Detto questo iniziamo!

Personaggi:
Regina di cuori15 = Virginia Morgan.
666_hope_666 = Kathrin White.
_Dark_Fallen_Angel = Melody Kurai
_Leopardo delle nevi_ = Glaphyra Lathsveiz.
Gliuly_san = Ririka Hasegawa.
Lady Morjana = Jude Montgomery.
hikari03 = Mecha Rodriguez.
Shiro_neko18 = Satoru Miyamura.
Overdose_nour= Onigiri Matsumoto.
_Mamoru_ = Momo Ishikawa.
Spring_Sun = Usagi Hashimoto.
Nephertiti = Nephy Hashimoto.
Marshall_d_yume = Scarlett Tricou.
Shiota Nagisa = Inoue Sakamaki.
_Fable_666 = May Green.
Suyka99 = Bella Morris.
Scarlett Blue Sakura = Kaiserin Echtmond.
You_know_nothing = Safiya Ase Lofgren.
Perchè continuo a mettere i nomi dei personaggi, se sono sempre gli stessi…


Nel capitolo precedente.
Sono le 6 del pomeriggio e la scuola sta per chiudere, ma nella biblioteca sono rimaste ancora due persone: Scarlett e Reiji.
La ragazza stava cercando di mettere in ordine i libri sparsi per i lunghi tavoli e quando si accorse della presenza di una seconda persona e si avvicinò.

Capitolo 5
-Ehm, scusami, la biblioteca sta per chiudere- disse timidamente Scarlett, cercando di vedere meglio l’identità dello sconosciuto.
Il ragazzo aveva dei capelli corvini e dei bellissimi occhi, nascosti da sottili occhiali. Era intento a leggere un piccolo libro con molta attenzione.
-Mi dispiace tanto per la mia maleducazione, ma per mia sfortuna non ho fatto caso all’orario. Lascerò l’edificio all’istante.- rispose il ragazzo alzandosi e dirigendosi verso la porta.
-Non volevo essere scortese, potevi rimanere un altro po’ se volevi.-.
-Perché mi stai dando del tu, anche se non ci conosciamo? Le conosce le buone maniere, lei?- chiese lo sconosciuto girandosi, per guardare la ragazza e rivolgendole un sorriso molto strano.
-Si le conosco e molto bene, ma non pensavo che esistessero ancora persone che parlano come mia nonna.- gli rispose la ragazza, cercando di non farsi illudere dai bei occhi di Reiji.
-La prossima volta che ci vedremo ti darò lezioni di buone maniere. Ah si, quasi dimenticavo, ti consiglio di non parlare in questo modo ad un tuo senpai, Scarlett Tricou.- disse, per poi andarsene.
-Ma chi ti credi di essere e come fai a sapere il mio nome?!- urlò la ragazza, ma invano.

Intanto nella casa dei vampiri, qualcuno stava bussando alla porta.
-Inoue, mia cara, potresti andare ad aprire la porta per favore? Devo cucinare molti gamberetti fritti a questi sexy…*coff coff*…affamati vampiri.- chiese l’anziana signora, tornando a guardare con sguardo malizioso i ragazzi.
-Si nonna.-.
Quando aprì, subito trovò davanti a lei una ragazza molto alta, dai lunghi capelli lisci dello stesso colore di quelli di Shu e da una frangia che le ricopre un po’ gli occhi, rosso scuro. I lineamenti del volto erano molto delicati e le labbra erano carnose.
Il suo fisico era molto magro e slanciato, con il seno un po’ prosperoso e il fondoschiena poco formoso.
-Ehilà è questa la villa della nutritrice di mia madre? Piacere io sono Kaiserin Echtmond!- disse la misteriosa la ragazza, scuotendo energicamente la mano di Inoue, con un sorriso a 32 denti.
Improvvisamente si presentò l’anziana con espressione molto sorpresa e meravigliata.
-Oddio mia cara, non dirmi che tu sei Kaiserin, pensavo che fossi dispersa da qualche parte.- disse, stringendola tra le sue braccia – Per fortuna sei ancora viva, tutta colpa di quella irresponsabile di tua madre!-.
-Non ti preoccupare nonnina, sto bene. Sono venuta qui per sapere se c’era ancora posto nella tua mega villa, visto che sono stata cacciata dalla mia famiglia adottiva.- chiese la ragazza, ricambiando l’abbraccio e cercando di non mettersi a piangere.
-Certo tesoro vieni! Ti presento al resto dei tuoi fratelli!-.
Detto questo la fece entrare dentro casa, portandola in cucina.
-Ragazzi vi presento la vostra nuova sorellina.! Lei è Kaiserin e da oggi in poi farà parte della nostra famiglia!- urlò la ragazza.
-Piacere di conoscervi!-.
-Ehhh? Abbiamo un’altra ragazza qui? Ma con quante persone è stata a letto nostra madre?- si lamentò Ayato, ricevendo subito una botta sulla testa da Reiji.
-Si più educato con le signorine. Buona sera, io sono Reiji Sakamaki.-.
-Che figata quindi avete pure un maggiordomo in questa mega villa? Fantastico!- esultò la ragazza riferendosi a Reiji, ricevendo un’espressione schifata e sorpresa allo stesso tempo, da quest’ultimo.
-Ahahahah, bitch-chan ti ha appena dato del servo, Reiji!- disse Raito, mettendosi a ridere.
-Neko-chan ha ragione, tu hai un po’ l’aspetto di un maggiordomo!- si unì Kou.
-Ti piace il dolore?- le chiese Azusa, spuntandole dietro la schiena e spaventandola.
-Tieni le tue manie da autolesionista. Questa è soltanto una delle tante scrofe che pensano solamente alle borse, ai ragazzi e altre cazzatine simili.- rispose Yuma, continuando ad ingozzarsi di cibo.
-Ehi come mi avete chiamata ehhh? Ripetetelo se ne avete i coraggio.- disse la ragazza, iniziando ad alterarsi.
-Fate silenzio! Io me ne torno in camera!- urlò Subaru, dando un pugno al muro e uscendo dalla sala, seguito da Shu, che non aveva pronunciato neanche una parola.
-Perché quel mestruato se ne è andato?- chiese Kaiserin ad Inoue.
-Ahahahahha lui è fatto così, tanto ti ci abituerai. Comunque io sono Inoue Sakamaki!- rispose la ragazza, con un grosso sorriso.
-Che bello ho una sorellona!-.
-Ehi neko-chan, come sei graziosa.- disse Kou, avvicinandosi alla nuova arrivata.
-Oddio…ma tu sei…-.
-Si…- le rispose, con un grosso sorriso.
-Sorellona visto è gay!- disse Kayserin sorpresa, facendo ridere tutta la sala, tranne Reiji e Ruki…
-Ehhh?! Io non sono gay!-.
-Si invece, l’hai detto pure tu- gli rispose, facendogli la linguaccia.
-Dai ragazzi non litigate e finiamo di cenare, domani dovete andare a scuola! Anche tu Kayserin, ti farà da guida Inoue!- annunciò la signora, iniziando a servire altre prelibate portate.

Pov Mecha.
-Dopo una lunga giornata a scuola, ci voleva una bella doccia calda per schiarire le idee- pensò, sotto il getto di acqua calda.
Quando finì allungò il braccio, fuori la tendina per prendere l’asciugamano, ma si accorse di essere toccata qualcosa. Subito si coprì e spostò rapidamente la tendina, vedendo Raito appoggiato al lavandino con le guance  leggermente arrossate, mentre la guardava dall’alto in basso.
-Come sei sexy vestita così, bitch-chan- disse lui, con un sorrisino malizioso.
In risposta ricevette un urlo molto acuto dalla povera ragazza, coperta solamente da un pezzo di stoffa, mentre gli lanciava numerosi oggetti.
-Esci subito da qui! Maniaco, pervertito, depravato!- rispose, lanciandogli una bottiglia di shampo.
-Dai bitch-chan, non fare la difficile. Voglio solo lavarti la schiena…- disse, evitando l’oggetto e avvicinandosi alla sua preda.
-No! Ti denuncio per molestie sessuali, violazione della privacy e abuso di minore!-.
-Ma tu sei un vampiro bitch-chan, avrai almeno una centinaia di anni, tutti racchiusi in quel bel corpicino.- disse, facendo la sua fastidiosa risatina, avvicinandosi sempre sempre di più.
-Stai lontano da me!-. Detto questo lo scansò, per poi dirigersi verso la porta, ma fu subito presa per il polso e bloccata al muro.
-Cosa vuoi da me? Perché mi tratti così?-.
-Perché tu sei speciale…e incredibilmente sexy! Mi basta un solo tuo sguardo per eccitarmi- (Autrice: come rovinare il momento -.-’’).
Mentre stava per avvicinarsi al suo collo, ricevette subito un calcio nei gioielli di famiglia, che non lo fece muovere di un centimetro.
-Accidenti, ma che sei d’acciaio?- chiese scettica.
-Vuoi vedere? Il risultato potrebbe  sconvolgerti, mia cara bitch-chan.- rispose maliziosamente, sconvolgendo la povera ragazza.
Improvvisamente la porta si aprì mostrando un Kou molto sorpreso.
-Ma che cazz…Raito questo non è il momento di molestare neko-chan.- disse lui, cercando di focalizzare la scena.
-Io con la mia pèreda posso farci quello che mi pare, quindi vattene.- rispose, staccandosi da Mecha.
-E se non volessi? Ti ricordo che lei è un vampiro…-
-Quindi? Non posso torturare la mia bitch-chan? Sei forse geloso?-.
-Geloso di che, se sono suo cugino!-.
Mentre i due ragazzi continuavano a litigare, Mecha senza farsi accorgere sgattaiolò fuori dal bagno, rifuggendosi subito in camera.
-Per fortuna l’ho scampata…- sospirò tra se e se.

La mattina seguente, a scuola, Jude arrivò in ritardo alla lezione di arte.
-Scusi tantissimo il ritardo, la sveglia non era suonata!- spiegò Jude alla sensei.
-Per questa volta chiudo un occhio, signorina Montgomery. Ora vada a sedersi vicino al signor Tsukinami,la lezione sta per cominciare.- disse, indicando Carla.
-Visto che siamo tutti, possiamo cominciare. Quest’anno la classe 5°A seguirà le lezioni, insieme alla classe 4°A. Ora cercate di raffigurare il vostro compagno di banco, per conoscervi meglio.- spiegò la sensei.
-Ci rincontriamo signorina…- iniziò a parlare Carla.
-Ah si scusa, io sono Jude! Piacere di conoscerti!- disse lei facendo un grandissimo sorriso.
-Piacere. Vogliamo iniziare a disegnare, mentre parliamo dei nostri interessi e sogni?- chiese Carla.
-Certo!-.
Passarono tutta l’ora a parlare e a ridere, scoprendo sempre di più l’uno dell’altra: ad esempio Carla era un appassionato di quadri e pittura e odiava il cibo giapponese, mentre Jude, man mano che si abituava alla presenza dell’altro ragazzo, diventava sempre più estroversa.
-Bene ragazzi, continueremo la lezione la prossima volta! Per casa vi do da fare una ricerca, con il vostro compagno di banco, sull’arte dell’ottocento.- disse la sensei, sentendo suonare la campanella e lasciando l’aula.
-Vuoi venire da me questo sabato, per il compito?- chiese Jude.
-Con piacere, grazie-.

Intanto, alcune classi stavano svolgendo la lezione di ginnastica all’aperto, per esempio quella di Satoru e Momo: i ragazzi devono fare 20 giri di campo per poi giocare a calcio, mentre le ragazze dovevano allenarsi per la staffetta.
-Ehi amico, hai visto quanto sono sexy le ragazze del 2°anno?- chiese un ragazzo, di nome Keiichi a Satoru.
Era molto carino: era alto, muscoloso e aveva i capelli castani, messi in risalto da due grandi occhi celesti.
-Si, non sono niente male…- rispose, con un sorriso malizioso.
-Ragazzi smettetela di sbavare dietro alle ragazzine, pensate a correre.- li rimproverò Tomoe, un ragazzo molto attraente e alto, dai capelli neri e gli occhi verdi.
-Oookay, mammina. Non tutti hanno una ragazza strafica come la tua, Tomoe!- disse Keiichi, mettendo il broncio.
Keiichi e Tomoe sono i migliori amici di Satoru, si trova sempre insieme a loro, ma l’unico problema è che non sanno chi sia lui veramente.
-Lo so, Inoue è una ragazza stupenda…è bella, gentile…- iniziò a dire Tomoe, con occhi sognanti.
-Pss amico, questo ha iniziato a parlare della sua ragazza. Come lo sblocchiamo?-  bisbigliò Keiichi a Satoru, ma invano, visto che non lo stava ascoltando –Amicooo?-.
In quel momento il semidio stava fissando i bellissimo volto concentrato e la corporatura perfetta di Momo, mentre stava facendo la staffetta, andando a sbattere contro un palo.
-Merda, che male.- imprecò il ragazzo, massaggiandosi la testa.
-Amico, sei proprio un pervertito! Per vedere le tette di Ishikawa-chan, sei andato a sbattere contro un palo- lo derise Keiichi mettendosi a ridere.
-Io non la stavo per niente guardando…chiaro?!- disse furioso.
Improvvisamente si sentì un forte rumore di un tuono dal cielo, che si ricoprì subito di grandi nuvole grigie.
Uno dei poteri, incontrollabili, di Satoru è che: a seconda della sua personalità può cambiare le situazioni meteorologiche: se è felice (quindi indifferente), il cielo è sereno; se è arrabbiato c’è un terribile temporale; quando è confuso crea un fortissimo vento; e poi molte altre.
-Scusa non volevo offenderti, dai andiamo, sta iniziando a piovere.- disse l’amico, prendendolo per un braccio e trascinandolo dentro la scuola, andando a sbattere per sbaglio contro qualcuna.
-Mi dispiace tantissimo, è tutto ok?- chiese Keiichi, porgendo la mano alla ragazza per terra.
-No, perché sono andata a sbattere contro un’idiota.- rispose, scansandogliela e rialzandosi da sola.
-Idiota io? Come sei cattiva, piccola.- le sorrise.
-Piccola? Chi ti credi di essere eh?! Non chiamarmi così mi fai schifo.- disse, per poi andarsene.
Quando si girò vide che la stava ancora guardando, quindi decise di fulminarlo con lo sguardo e sputargli in faccia.
-Usagi andiamo?!- la chiamarono delle ragazze.
-Eccomi!-.
-Keiichi andi….- chiese Tomoe, per poi fermarsi subito e vedere l’espressione incavolata nel volto dell’amico.
-Io….IO L’AMMAZZO QUELLA DONNA LAMA!- disse, mettendosi a calciare un albero. (Questa battuta l'ho presa da un anime che vi consiglio vivamente, perché è troppo bello! Si chiama: Rainbow Days)

Era quasi l’ora di pranzo e nella 3°D si stava svolgendo l’ora di letteratura antica.
-Che palle questa lezione!- si lamentò Ayato, sbattendo la testa sul banco.
-Modera il linguaggio e smettila di fare il bambino! Non voglio essere sgridata un’altra volta per colpa tua hai capito?- lo rimproverò sottovoce Kathryn.
-Ehi scricciolo, voglio i takoyati…fammeli!- disse, punzecchiandola.
-neanche per sogno. Visto che è suonata ti alzi e te li fai da solo.- disse, sentendo suonare la campanella che segna l’ora di pranzo.
-Ah è così che la metti, eh?- le chiese, per poi prendersela in spalla (per le gambe) e portandola nella cucina della scuola.
-lasciami, questo è un rapimento!- gli urlò, colpendolo alla schiena sotto sopra.
-Si, si. Comunque le tue mutandine con i panda non sono molto sexy, ma in compenso il tuo culetto è molto invitante.-.
-C..CHE!? Mettimi giù e abbassami la gonna!- replicò, ritrovandosi subito dopo nella cucina.
-Ecco fammeli.- le ordinò, lanciandogli gli utensili.
-Neanche se mi paghi, rosso.- gli rispose, incrociando le braccia e gonfiando le guance.
-Ah è così? Allora dico a tutti che indossi ancora le mutandine con i panda, come le bambine piccole!- la derise, con un ghigno.
-Ok, ok te li faccio! Basta che dopo mi lasci in pace!-.
Per preparare quelle polpette fritte, ci mise molto tempo, saltando anche un ora di lezione, perché Ayato li voleva croccanti all’esterno e morbidi all’interno.
Ogni volta che la rimproverava o la faceva ricominciare da capo, partiva sempre un piccolo litigio tra i due, perché nessuno voleva essere comandato dall’altro.
-Assaggia, come sono?- chiese, porgendogli una polpetta.
-Mh…non sono ancora croccanti al punto giusto…- rispose, assaggiando meglio.
-Basta mi sono rotta! Non stiamo a Master Chef o in qualche cucina stellata! Già è tanto che te li ho fatti!- si lamentò Kathryn, puntandogli un mestolo in faccia, non notando che c’era ancora della pastella sopra.
-Ahahahahaha, ops scusa.- disse sarcasticamente, ghignando, vedendo la faccia di Ayato piena di impasto.
-è così che la metti eh? Ora ti faccio vedere io, cosa succede a chi disubbidisce il proprio padrone.- rispose, lanciandole una manciata di salsa e imbrattandole l’uniforme.
Da lì incominciò una battaglia tra risate e lanciate di cibo, ma ad un certo punto Ayato vide qualcosa di strano in lei.
-Ehi scricciolo, cosa sono quei taglietti sui tuoi polsi?- chiese, prendendole la mano e osservandola meglio.
-Non sono affari tuoi e non toccarmi con le tue sporche mani! Chissà cosa ci fai con quelle da solo.- rispose, cambiando argomento e guardandolo con espressione pervertita.
-Sai queste sono informazioni top-secret e non cambiare argomento!-.
-Anche questa è un’informazione top-secret! Quindi lasciami in pace e andiamo a lezione!- disse lei, per poi prendere la propria roba e uscire dalla cucina.
-Io se fossi in te andrei a casa. Conciata in quel modo il sensei non ti fa entrare in classe.-.
-E allora cosa mi consigli di fare?-.
-Andiamo a casa ovvio!-.
-E le lezioni?-.
-Fai sega, tanto quelli non si accorgeranno della nostra assenza.- disse e prima che la ragazza potesse dire qualcos’altro la prese per un braccio, portandola fuori dalla scuola.

Erano le 17.05 e le lezioni erano finite, nel liceo gli alunni stavano svolgendo lezioni private o partecipavano ai club, ad esempio quello di basket.
-Allora mammolette, non siete venuti qui per giocare a campana o a carte, qui bisogna sudare e correre. Quindi, se non volete essere cacciati a calci nel sedere da quella porta, impegnatevi. Capito?!- urlò il couch ai nuovi arrivati.
-Ma secondo lui stiamo in un campo di addestramento militare?- chiese Kou, ad un suo compagno di squadra.
-Cosa hai detto, finto biondo?- lo rimproverò il couch.
-niente signore!-.
-Bene iniziamo con dei passaggi…tu nanetta con le codine, come ti chiami?- chiese il couch.
-Glaphyra Lathsveiz, signore.- rispose la ragazza, in modo indifferente.
-Mettiti in squadra con questo stecchino- disse, indicandole Kou.
La ragazza senza fare alcuna sceneggiata, andò a posizionarsi davanti il ragazzo, con espressione gelida.
-Ci rincontriamo, neko-chan!- disse il ragazzo con un grosso sorriso, che venne subito ignorato –Che gattina fredda che sei…fai un sorriso! Sei capitata con il ragazzo più figo della scuola!-.
-Wow, che fortuna- disse sarcasticamente, fingendo di essere felice.
-Non ti preoccupare, quel tuo cuore di ghiaccio te lo sciolgo io!- disse, facendole l’occhiolino.
-Non vedo l’ora….-.

Nel frattempo nella 3°B i due rappresentanti di classe, Nephy e Shin, erano intenti a svolgere le loro mansioni, ma l’unica che stava facendo il proprio lavoro era la povera umana.
-Dai, Tsukinami-kun, aiutami a fare questi noiosi moduli per il sensei! Non stare li a giocare con quei dadi!- lo rimproverò Nephy.
-In questo momento non ho intenzione di fare niente, quindi me ne vado a casa.- rispose, prendendo la sua roba e alzandosi.
-Ehi tu non hai il diritto di andartene così, senza darmi una mano!- gli urlò contro raggiungendolo, per prenderlo per una spalla.
-Non toccarmi con quelle sudice mani da semplice umana!- disse, afferrandole la mano e spingerla.
-Ehi, come ti permetti?! Come semplice umana, cosa intendi?!- gli urlò, non avendo però alcuna risposta, visto che se ne andò, sbattendo la porta.
-Domani giuro che gliela faccio pagare!-.
-A chi gliela farai pagare, Nee-chan?- le chiese Usagi, spuntando dalla porta.
-Niente, è solo che ho a che fare con un cretino a livelli olimpionici!-.
-COSAAA?! Ti ha toccata o maltrattata?!-.
-No, no, non mi ha fatto niente. Ora andiamo a casa, che mamma ha fatto la pasta al forno!- rispose, cambiando argomento.
-SIIIIII!-

Erano le 17.30 e nell’aula di biologia c’era una lezione privata in corso.
-Come fai a non capire dei procedimenti, che pure i bambini delle medie riescono a fare?!- rimproverò Yuma, Virginia.
-Tsz non urlare, pari un incrocio tra una scrofa e una cornacchia.- rispose, continuando a sgranare le sue amate zollette di zucchero.
-EHHH, CHE HAI DETTO? Smettila di chiamarmi scrofa e esegui questa operazione!- gli ordinò, indicando il quanderno.
-No, non mi va. Ora lasciami i pace, scrofa-chan-.
In quel momento la ragazza fece comparire dal nulla un frustino di 40 cm, sbattendolo contro il banco.
-Cosa hai detto? Ripetilo se hai il coraggio, tanto non ho paura di usarlo contro di te e far spaire quel fastidioso sorriso da pervertito spilungone, che non sei altro!- disse lei, con espressione tra il malefico e il pervertito -E ora falli!-.
-E se no che mi fai, piccoletta?- le rispose, per poi prenderla di peso, sdragliarla sul banco e mettendosi sopra.
-Sai, non pensavo che una studentessa come te, acqua e sapone, fosse così pervertita da portare un frustino. Che cosa ci vuoi fare, sculacciarmi?- le chiese con un sorriso malizioso.
-Io lo porto sempre dietro con me per mettere in riga i nullafacenti come te e non ho paura di un bambinone troppo cresciuto con gli ormoni a mille!- gli rispose, sfidandolo con lo sguardo.
-Ohh, sensei, come è determinata. Sai anche se il tuo corpo non è molto irresistibile con quelle tue treccine da secchiona, non sarebbe male.- disse, leccandosi le labbra.
-Le…levati di dosso, stupido orso!- rispose, balbettando.
A quelle parole, Yuma si alzò subito dal corpo della vittima dirigendosi verso la porta con aria furente.
“Orso”…è un ricordo troppo duro per il suo passato.

Virginia e Yuma non erano i soli a passare il pomeriggio sui libri, anche Melody si trovava in biblioteca, a leggere qualcosa.
-Ehi, che stai leggendo?- le chiese una voce dolce.
-Niente di che, Scarlett. Ripasso alcune melodie in cerca di qualche ispirazione, per la nuova canzone. A proposito, non è che avresti qualche libro in più da prestarmi?-.
-Non mi dire che te li sei persi di nuovo?-.
-No, non li ho persi...è capitato soltanto una volta. Comunque domani deve venire un mio lontano cugino dall’Argentina, per uno scambio di studenti e gli mancano ancora alcuni libri.- rispose lei, con un espressione adorabile e innocente.
-Non mi guardare con quello sguardo da cagnolino abbandonato! Mi sembra che, Onigiri Matsumoto della 5°C, abbia dei libri in più, visto che suo fratello ha lasciato da poco la scuola.-.
-SUL SERIO?! Devo andare subito nel cortile!- disse, alzandosi subito dalla sedia e mettendosi a saltellare dalla gioia.
-Perché?-.
-Anche se non è una ragazza tanto popolare, non passa molto inosservato. È un po’ strana. Grazie mille, per sdebitarmi ti comprerò il nuovo DVD di American Horror story!-.
-CHE?! SUL SERIO?! Io ti amo!- esultò, mettendosi a saltellare pure lei.
-Scusatemi, se non vi crea disturbo, qui c’è qualcuno che ha intenzione di studiare…- le rimproverò un ragazzo nerd, con gli occhiali e i brufoli più grossi di lui.
-Ehm, scusaci.- disse Scarlett, in modo imbarazzato, ricomponendosi.
-Ti devo lasciare! Domani fatti trovare davanti il nostro luogo segreto!-.
-Il vecchio bagno del bidello?-.
-Nooo quello nuovo! Ciaoo- urlò, prima di andarsene dall’edificio.

La scuola stava per chiudere e sotto il grande albero, seduta sulle grosse radici, vi era una ragazza molto minuta, prive di forme, intenta ad osservare il paesaggio e a leggere un libro, dalla copertina alquanto insolita.
-ONIGIRI-SENPAIIII!!!- urlò una ragazza, venendole incontro correndo.
-Che cosa voi, Kurai?- chiese la ragazza, fermandola con una mano sopra la faccia, calmandola.
-T…ti defo chifere una cofa, puoi tofere la mafo?- chiese a sa volta, cercando si farsi capire.
-Che?-.
-TOGLI LA MANO!- chiese, con più forza.
-Ahh, scusa.- disse, per poi lasciarla respirare –allora, di cosa hai bisogno?-.
-Mi servono dei libri per…mia sorella. Mi chiedevo se ne avessi qualcuno in più?-.
-Certo, basta che non sono per un maschio…non vogliono che vengano rovinati o sporcati da uno di quegli ibridi pieni di testosterone!- disse lei, accennando al suo odio profondo.
Detesta quegli esseri che pensano solo a loro stessi.
-Si, è solo per mia cugina, eheheh.- rispose, cercando di essere più credibile possibile.
-Non erano per tua sorella? Kurai, non è che mi stai nascondendo qualcosa?- chiese, guardandola negli occhi e intimidendola ancora di più.
-No, no, avrai capito male. Servono a mia cugina. Domani porta i libri e lasciameli sotto il mio banco! È il terzo vicino alla finestra, ora devo andare, ciao!- disse, andandosene subito, senza far parlare l’altra ragazza.
-Mia cara Kurai, lo so che tu mi stai mentendo. Mai sottovalutare una strega delle arti oscure.-.

Non tutti si trovavano nel liceo, questo pomeriggio, infatti tre amiche: May, Ririka e Bella, giravano per i negozi a fare shopping.
-Ehi May! Andiamo in quel negozio!- disse Bella, saltellando e trascinando le amiche in un negozio di vestiti rosa.
-Non voglio andare in un negozio per bomboniere come te.- rispose in modo freddo, stringendo il suo coniglietto di peluche.
-Che cattiva. Vieni tu Ririka?- chiese, con occhioni da cucciolo.
-Per me è indifferente.- scrisse, sul block notes.
-Che pizza che siete. Allora cosa facciamo?- chiese, gonfiando le guance.
-Cibo- dissero entrambe le ragazze, indicando un negozio di muffin.
-Ma abbiamo appena fatto merenda con un pezzo di pizza!-.
-Io voglio i muffin! Anche Bunny li vuole!- si lamentò May, facendo il broncio.
-E va bene, ingrassate. Poi se vi lamentate che nessun ragazzo vi vuole, non venite a piangere da me.-.
-Ciccia, tra i dolci e i ragazzi sceglierei i dolci! Vero Bunny?- disse, per poi interpellare il coniglio.
-Ragazze io dopo devo comprare alcune cose, per un progetto scolastico- scrisse Ririka.
-Cioè?-.
-Un compito di geografia, che devo fare con un ragazzo nuovo.-.
-Uhhh, è carino?- chiesero le ragazze all’unisono.
-Si, ma è un pochino scontroso e strano…- scrisse, arrossendo subito.
-I ragazzi strani sono sempre i più interessanti!- replicò May, con espressione maliziosa, intimidendo le amiche.

Per fortuna gli allenamenti di atletica erano finiti e Safiya potè tornare a casa.
Per fortuna in quel non c’era nessuno a scuola e i corridoi erano desolati, ma una dolce melodia riecheggiava nell’aria. Pian piano si avvicinò alla fonte della melodiosa sinfonia, per sentirla meglio e arrivata nell’aula di musica i suoi occhi subito brillarono.

To be continued…

Ariciaoooo,
vi è piaciuto?
Lo so che mi odiate a morte, perché finisco sempre sul punto più bello, ma…si lo faccio apposta.
Scusatemi se troverete alcuni errori (anche se l’ho riletta diverse volte), ma non ho il tempo neanche di guardarmi in faccia!
Con la gita di una settimana, i professori che mettono le interrogazioni e i compiti sempre all’ultimo momento e tutti insieme, non ce la faccio!
Comunque mi dispiaceva molto che le altre Oc non avessero un fidanzato o qualcuno con cui litigare, quindi per ognuna cercherò di creare un personaggio maschile, per poi farli accoppiare come conigli...ehehehe *faccina pervy*
Ora vi devo lasciare, che non ritrovo più Yuma…quello quando serve non c’è mai!
-Ci sono io, Bitch-chan- dice Raito, avvicinandosi all’autrice.
-Stammi lontano, coso con i feromoni a mille!- replica, con una croce in mano.
-Ehi pervertito stalle lontano!- urla Yuma, scansandolo.
-Gnaaa, allora ci tieni a me!-.
-No, nessuno tocca il mio cibo!-.
-Ehi io non sono cibo!-.
*Parte un litigio che durerà per anni*
-Bene, Bitch-chan, ci rivediamo alla prossima Era! Bye bye!-

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